Notizie dall`ASL 4 del Tigullio Evoluzioni… del

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Notizie dall`ASL 4 del Tigullio Evoluzioni… del
ASL
informa
Pubblicazione trimestrale - Anno I, numero 2 (1° trimestre 2007)
Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05
Notizie dall’ASL 4 del Tigullio
Evoluzioni…
del Dipartimento
delle Dipendenze
Lavagna:
centro per lo
screening in
gravidanza
“Nessuno escluso”:
ascolto e cura del
cittadino extracomunitario
1
Sommario
Pubblicazione di informazione socio - sanitaria
dell’Azienda Sanitaria Locale n° 4 “Chiavarese”.
Sede legale:
Via G.B. Ghio 9, 16043 Chiavari (Genova)
www.asl4.liguria.it - [email protected]
Direzione Aziendale:
Direttore Generale - Paolo Cavagnaro
Direttore Sanitario - Giuseppe Caristo
Direttore Amministrativo - Roberto Viale
Direttore Responsabile:
Marina Ballotta
Progetto grafico e impaginazione:
Annalisa Raggio
Segreteria di Redazione:
Cristina Gardella
Foto:
Archivio Ufficio Stampa
Stampa:
Grafiche Fassicomo Cooperativa a r. l.
Via Imperiale 41, Genova
ASL 4 informa: Notizie dall’ASL 4 del Tigullio
Anno I - numero 2 (1°trimestre 2007)
Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05
Chiuso in tipografia: maggio 2007
N°15.000 copie
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:
Pia Allegri
Monica Arcellaschi
Marina Ballotta
Michele Brignole
Rosanna Carniglia De Carli
Sara Fazzeri
Maura Grimaldi
Enrico Haupt
Federico Lorenzotti
Laura Morbelli
Marina Parodi
Giorgio Rebolini
Il giornalino è scaricabile, in formato pdf, dalla home page
del sito internet aziendale www.asl4.liguria.it.
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Pag. 3:
EDITORIALE a cura del Direttore Generale
La salute nel terzo millennio
Pag. 4:
Il Ticket specialistico:
casi di esenzione
Pag. 5:
Lavagna: centro per lo screening in gravidanza
Pag. 7:
Ad un anno dell’inizio della campagna
“Io e il mio cuore”: i primi risultati
Pag. 8:
Evoluzioni … del Dipartimento per le Dipendenze
Pag. 10: “Nessuno escluso”: ascolto e cura del
cittadino extracomunitario
Pag 11: Uveiti 2007
Pag. 12: benAttivi:
promozione dell’attività fisica nella Terza Età
Pag. 13: Ospedale di Lavagna: inaugurato il nuovo
Dipartimento delle Emergenze
Pag. 14: Medicinali equivalenti: la situazione attuale
Pag. 15: Il CRAL dell’Asl 4 Chiavarese
Editoriale:
La salute nel terzo millennio
Parlare di Salute nel terzo millennio non è impresa da
poco. Solo negli anni '80 si parlava di Sanità, e
probabilmente il termine muterà ancora, anche perché
nella società post-moderna la salute della popolazione si
misura attraverso una serie di variabili che non passano
solo attraverso il binomio “medicina+tecnologia”.
Nello scenario post-moderno si può affermare che molte
malattie fisiche sono state debellate, o almeno in parte
limitate, ma altre sono sorte e si stanno rapidamente
diffondendo.
L’allungamento delle aspettative medie di vita deve
essere ricondotto alle nuove tecnologie, inclusi i farmaci
di più recente generazione, ma è ormai dimostrato che
tale progresso è dovuto anche a fattori non-medici, come
la migliore alimentazione e igiene, nonché ad altre
opportunità e risorse.
Un numero sempre maggiore di persone vive più a lungo,
ma è anche vero che un numero crescente di individui
sopravvive in condizioni fisiche menomate, o comunque
problematiche, mentre un tempo non avrebbe potuto
sopravvivere.
E’ il tema dell’aumento degli handicap (fisici, sensoriali e
psichici di varia natura) la cui trattazione richiede una
nuova concezione ed un diverso approccio alla “malattia”,
con modalità più flessibili, di integrazione sociosanitaria e
spesso mediazioni sociali.
Si evidenziano sempre di più le cosiddette nuove
patologie della modernità: per esempio le
tossicodipendenze, che stanno mutando e attraversando
tutti gli strati sociali della nostra società, dal minore
all’adulto, inseriti ed integrati apparentemente nel
tessuto sociale; le patologie da isolamento e solitudine o
da carenze o distorsioni comunicative, da uso non
appropriato delle varie tecnologie (computer, cellulari
ecc.) nonché le patologie da forme tradizionali di
devianza (come l’alcolismo) che non tendono a diminuire,
ma incontrano invece processi morfogenetici di
adattamento e di espansione verso gli strati sociali che
prioritariamente dovrebbero essere salvaguardati.
Basta esaminare le statistiche dei giovani ricoverati ai vari
“Pronto Soccorso” in coma etilico per capire la portata
del problema.
Ancora: il determinismo scientifico-tecnologico non coglie
le nuove malattie relazionali, che sono destinate a
caratterizzare le maggiori patologie dei prossimi anni,
denominate genericamente “terza ondata”.
Non dimentichiamo che il nostro modello di salute viene
oggi proposto alla vasta parte di società formata da
diverse etnie, con la loro cultura, alimentazione (spesso
connessa alla pratica religiosa) e concezione di salute.
Tra i vari cambiamenti epocali, un cenno merita la
“rivoluzione socio-demografica”, che comporta - ben oltre
il noto fenomeno del progressivo invecchiamento della
popolazione - radicali sconvolgimenti nei rapporti intergenerazionali nella definizione sociale delle età della vita
e problemi nella sfera della fertilità e della fisiopatologia
della riproduzione umana (pensiamo alle patologie legate
ai crescenti tassi di sterilità individuale e di coppia, delle
conseguenze
della
manipolazione
genetica,
dell’inseminazione artificiale, ecc).
L’artificiale vuole qui dominare anche sulla configurazione
della biologia delle popolazioni umane.
Altro aspetto nel cambiamento del panorama delle
malattie sta nella crescente incidenza delle malattie
cronico-degenerative e di disabilità, accompagnato al
fenomeno delle aspettative alimentate dalle tecnologie
sanitarie.
Gli individui sono ormai abituati ad attendersi sempre di
più dai mezzi tecnici (farmaci, apparecchiature ecc.)
sgravando i comportamenti nella vita quotidiana dalla
responsabilità di una scelta di salute, intesa come valore
culturale e come stile di vita.
Quindi oggi diventa fondamentale, accanto alla cura ed
alla tecnologia, potenziare l’educazione agli stili di vita
ed ogni forma di prevenzione.
Il problema “salute” non coinvolge più solo le strutture
sanitarie, che tradizionalmente danno risposta immediata
all’emergenza-urgenza e alle varie patologie in fase acuta
come l’ospedale e alle cure primarie come il distretto,
bensì tutto il sistema sanitario deve trasformarsi in una
“scuola di educazione alla salute”.
E’ indispensabile ed essenziale creare una “rete” di
contatti che dai distretti e dall’ospedale si proponga alla
comunità locale in tutte le sue espressioni, istituzionali e
non, presenti sul territorio, Comuni, Istituzioni
Scolastiche, Forze dell’Ordine, terzo settore, volontariato
ecc., per collaborare dove necessario con la massima
attenzione per le fasce più deboli, per creare solidarietà
e coordinamento al fine di individuare le principali
criticità e programmare gli interventi adeguati e
necessari.
La battaglia per la salute si gioca, in questa epoca, su
diversi piani, ma al centro di questo cambiamento
epocale appare chiaro il ruolo dell’informazione, della
comunicazione e della partecipazione dei vari attori
istituzionali. Nell’epoca dei cellulari, di internet o più
semplicemente della “globalizzazione”, alle istituzioni
pubbliche è sempre più richiesta la flessibilità e la
capacità di aprire nuovi canali comunicativi con l’esterno,
con il fine ultimo di assicurare la salute a tutti i nostri
cittadini.
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Esenzioni per INVALIDITA’ ed altre esenzioni
indipendenti dal reddito.
Le esenzioni per invalidità si distinguono per la
percentuale riconosciuta e per le cause (per servizio, per
lavoro, di guerra, civili).
Il Ticket specialistico:
casi di esenzione
Il ticket sanitario è la somma che i cittadini sono
chiamati, per legge, a versare quale contributo alle spese
sostenute dal sistema sanitario nazionale per l’erogazione
di prestazioni specialistiche e di farmaci.
Si individuano pertanto due tipi di ticket:
- il ticket farmaceutico, pari al contributo che si paga per
la ricetta o confezione farmaceutica prescritta dal
medico, la cui entità è stabilita dalla Regione;
- il ticket relativo alle prestazioni medico - specialistiche,
diagnostiche e terapeutiche (analisi di laboratorio,
interventi ambulatoriali, esami strumentali, radiografie,
ecc). In questo secondo caso ogni prestazione ha un costo
preciso stabilito a livello nazionale, ed il cittadino di
regola contribuisce versando sino ad un massimo di €
36,15 per prescrizione, tetto che non è stato aumentato
dopo l’entrata in vigore della legge finanziaria 2007.
Non tutti gli assistiti sono tenuti al pagamento del ticket:
le esenzioni sono stabilite dalla normativa nazionale e
regionale e si basano principalmente sulle condizioni di
salute, sull’età e sulla situazione economica.
Si distinguono:
Esenzioni per REDDITO
•
sono esenti i bambini sotto 6 anni e gli adulti sopra i
65 anni, se il reddito del nucleo familiare non supera
i 36.151,98 € lordi all’anno;
•
titolari di pensione “al minimo” e loro familiari a
carico di età superiore ai 60 anni e con reddito
inferiore a 8.263,31 € lordi incrementato a 11.362,05
€ o con coniuge a carico, e di ulteriori 516,46 € per
ogni figlio a carico;
•
titolari di Pensione Sociale e loro familiari a carico;
•
disoccupati e loro familiari a carico, se iscritti al
collocamento (classificazione 1A e 1D) e con reddito
inferiore a 8.263,31 € lordi incrementato a 11.362,05
€ con coniuge a carico, e di ulteriori 516,46 € per
ogni figlio a carico (secondo la vigente normativa
“disoccupato” è colui che ha perso un’occupazione
precedente come lavoratore dipendente. Chi non ha
mai lavorato viene considerato “inoccupato” e non ha
diritto all’esenzione).
Le esenzioni da reddito devono essere autocertificate
dall’interessato (o da un suo familiare se l’esenzione si
estende ai familiari) sottoscrivendo sul retro di ogni
ricetta medica apposita attestazione al momento della
prenotazione o successivamente.
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Responsabile: Dott.ssa Marina Parodi
4
Chiavari, Via G. B. Ghio 9
Tel. 0185 329316 - 329266
fax 0185 329353
E-mail: [email protected]
info
Esenzione totale: invalidi di guerra e per servizio (da I a V
categoria), invalidi civili e di lavoro con riduzione della
capacità lavorativa superiore ai 2/3, invalidi civili con
indennità di accompagnamento, ciechi e sordomuti, ex
deportati da campi di sterminio, vittime del terrorismo e
loro familiari.
Esenzione parziale per le prestazioni correlate alla
patologia invalidante: invalidi di guerra e per servizio
(dalla VI alla VIII categoria), invalidi per lavoro con
riduzione della capacità lavorativa inferiore ai 2/3,
invalidi per infortunio sul lavoro o malattia professionale.
Altre esenzioni sono previste per le donne in gravidanza,
tossicodipendenti per terapia metadonica, danneggiati da
vaccinazione obbligatoria, trasfusioni e somministrazioni
di emoderivati; pazienti in trattamento con i farmaci
analgesici oppiacei nella terapia del dolore per le
prestazioni disciplinate dalla Legge 2001 n. 12.
Per informazioni più dettagliate è possibile rivolgersi
all’ufficio esenzioni ticket (tel. 0185 - 329423); l’elenco
delle categorie esenti è rintracciabile anche sul sito
internet www.asl4.liguria.it (territorio – assistenza di
base - esenzioni).
Esenzioni per PATOLOGIA
Alcune patologie, certificate come tali dallo specialista
danno diritto all’esenzione del ticket parziale per le
prestazioni correlate alla patologia stessa, a prescindere
dall’età o dal reddito dell’assistito.
N.B. Per soggetti affetti da alcune malattie rare o
croniche sono previste altre forme di esenzione totale o
parziale e di rimborso per l’acquisto di vaccini, ma in
questi casi sono previsti limiti di reddito ISEE.
Per informazioni più dettagliate è possibile rivolgersi al
proprio distretto sanitario.
Come e dove pagare il ticket.
Presso:
— tutti gli sportelli CUPA anche con il Bancomat o
Carta di Credito;
— i “punti gialli” automatici a Chiavari (presso la
portineria sino alle 18,00), Sestri Levante (atrio
ospedale 24 ore su 24) e Rapallo (orario apertura
ambulatori);
— gli sportelli della Banca CARIGE, sul conto corrente
bancario n. 19180/90 codice ABI 06175 codice CAB
31950, specificando il tipo di prestazione ed il
numero di prenotazione.
Attenzione: la legge finanziaria 2007 prevede che i
cittadini che non provvedano a ritirare il referto o
risultato degli esami entro 30 giorni dalla data di
effettuazione siano tenuti al pagamento per intero della
prestazione usufruita, anche se esenti.
Lavagna: centro per lo screening
in gravidanza
Cosa comporta la gravidanza in età avanzata?
Nel 1958 l’International Federation of Obstetrics definì
gravide in età avanzata tutte le donne che si
presentavano alla prima gravidanza in età superiore ai 35
anni. Se in quegli anni tale tipologia di donna risultava
assai rara e forse quasi un’eccezione, nella realtà attuale
tale definizione rispecchia una larga percentuale della
popolazione femminile. La prima gravidanza in donne di
età superiore ai 35 anni e anche ai 40 è diventato infatti
un fenomeno assai diffuso, come risultato di numerosi
fattori di ordine sociale, culturale ed economico.
L’età materna avanzata definisce un gruppo di donne a
rischio di complicanze ostetriche e quindi richiede
un’attenta osservazione e un adeguato management sia
durante la gravidanza che in travaglio di parto e nel postpartum. Di certo però la conclusione non deve essere
quella di generalizzare il discorso. L’attenta valutazione
delle condizioni di salute pre-esistenti alla gravidanza,
l’anamnesi personale e familiare e la valutazione dei
singoli fattori di rischio devono indurre l’ostetrico a
personalizzare il tipo di approccio alla donna di età
avanzata riducendo quindi il rischio di assumere un
atteggiamento troppo interventistico e troppo
medicalizzato solo in funzione del parametro “età
avanzata”.
Qual è l’obiettivo dello screening che si effettua negli
ambulatori per la gravidanza fisiologica e per la
gravidanza a rischio?
Obiettivo dello screening è determinare i fattori di rischio
in gravidanza e la natura del rischio materno fetale
attraverso la raccolta dell’anamnesi, con l’esame fisico e
con test eseguiti prima della gravidanza, alla prima visita
o alle visite successive.
L’ambulatorio per la gravidanza fisiologica e per la
gravidanza a rischio (Direttore: Dott.ssa Maura Grimaldi) ha
come principale obiettivo quello di attribuire un rischio
generico ed un rischio specifico per ogni gestante al fine
di prevenire, migliorare e trattare gli esiti sfavorevoli.
Per sottoporsi allo screening è necessario accedere,
tramite il ginecologo o il medico curante, agli ambulatori
siti al 2°piano dell’Ospedale di Lavagna, mediante
prenotazione telefonica al numero 0185 329590 con
richiesta medica su ricettari regionali indicante il quesito
specifico (es. gravidanza a rischio per diabete o per
anamnesi ostetrica o patologia fetale, ecc.).
Sulla base della prima visita la futura mamma sarà
sottoposta ad esami ematochimici, ecografie con color
dopplerflussimetrie, esami prenatali e non,
cardiotografia, consulenze multispecialistiche al fine di Cosa si intende per ecografia genetica?
definire e personalizzare il trattamento maggiormente Questo tipo di ecografia si basa sulla constatazione che i
feti affetti da anomalie cromosomiche anatomiche
adeguato.
particolari presentano delle caratteristiche anatomiche
particolari, individuabili con una indagine ecografia nel
Quali altri screening è possibile effettuare?
E’ possibile effettuare lo screening per le anomalie corso del primo trimestre di gestazione.
cromosomiche, lo screening infettivologico, lo screening Una di queste indagini è la valutazione della cosiddetta
delle malattie metaboliche, lo screening dei difetti di translucenza nucale. Si è visto in effetti che molti
nutrizione fetale e lo screening per mutazioni genetiche embrioni affetti da anomalie cromosomiche hanno, per
ragioni ancora completamente sconosciute, un accumulo
protrombotiche.
transitorio di liquido negli strati sottocutanei della regine
retronucale del collo nel periodo tra 10 e 14 settimane.
Chi sottoporre ad amniocentesi?
Per le donne a rischio, perché di età uguale o superiore a Se lo spessore di questa zona supera i 2 mm si ha una
35 anni o perché risultate positive ad un test di screening probabilità di anomalie cromosomiche pari al 75% con un
o perché facenti parte di alcuni particolari gruppi 5% di falsi positivi. In questi casi è consigliabile procedere
familiari, è legittimo procedere con indagini diagnostiche quindi subito ad una biopsia dei villi coriali e se questa è
invasive la cui elevata accuratezza diagnostica negativa è consigliabile comunque ripetere un’accurata
contribuisce a rendere il rapporto rischio/beneficio osservazione del feto mediante un’ ecografia di II livello
tra la 20 esima e la 22 esima settimana, in 1 caso su 20
comunque vantaggioso.
infatti possono essere presenti altre malformazioni,
soprattutto cardiache.
Nel novembre 2001 un gruppo di ricercatori del King’s
STUTTURA SEMPLICE OSTETRICIA E PERINATOLOGIA
College Hospital di Londra ha proposto un ulteriore
Direttore: Dott.ssa Maura Grimaldi - Ospedale di Lavagna
marker ecografico utile per l’individuazione degli
embrioni affetti da Sindrome di Down, lo studio delle ossa
Per appuntamento e/o informazioni tel. 0185 329658
nasali. Si è infatti scoperto che il 73% dei bambini nati con
(tutti i giorni feriali dalle 12.00 alle 13.00)
chiedendo della capo sala.
info
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Sindrome di Down non ha ossa nasali. Si stima che questa interni nelle fasi iniziali della gravidanza, di poter
indagine, associata all’ultrascreen può portare alla studiare e monitorare il collo uterino nelle epoche
predittività fino al 93% circa.
successive (es. nel corso di una minaccia di parto
prematuro).
Qual è il ruolo dell’ecografia in gravidanza e quante
Antica ma sempre attuale: che cosa è la cardiotocografia?
ecografie è necessario effettuare?
L’ecografia ostetrica è il più importante metodo La cardiotocografia (ctg) non è certamente un esame nato
diagnostico non invasivo in gravidanza. Introdotta circa 25 per diagnosticare una eventuale sindrome malformativa,
anni fa, ora costituisce un esame di “routine” che fornisce ma certamente può essere annoverato tra le indagini utili
moltissime informazioni sullo sviluppo e sull’anatomia del alla valutazione del benessere fetale. E’ un esame non
bambino, infatti con l’ecografia possono essere invasivo che può essere effettuato a partire dalla 30a
diagnosticate malformazioni cardiache, scheletriche, settimana e consente di valutare le frequenza cardiaca
dell’apparato digerente, urogenitale, degli arti e delle fetale e l’attività contrattile uterina.
loro estremità, del sistema nervoso; può essere valutato il La CTG si è dimostrata particolarmente utile nel valutare
benessere generale anche attraverso lo studio le condizioni fetali nelle gravidanze a rischio per
dell’accrescimento, del liquido amniotico, dei movimenti patologia (gestosi, iposviluppo) e nella risposta alla
fetali e lo studio velocimetrico, la flussimetria, dei vasi terapia tocolitica nel corso di minaccia di parto
uterini e fetali.
prematuro. E’ anche utilizzata in travaglio di parto per
Del grande ruolo della cosiddetta ecografia genetica avere una valutazione obiettiva dell’attività contrattile
abbiamo già parlato.
uterina e del benessere fetale.
Attualmente in Italia, a tutte le gestanti, vengono In questo ultimo decennio la metodica è stata sempre più
raccomandati 3 esami ecografici di “routine”. Il primo affiancata da sofisticati sistemi di elaborazione ed
controllo ecografico viene effettuato a 10 - 12 settimane interpretazione computerizzata.
e serve a datare la gravidanza (corrispondenza con il Attualmente, nelle gravidanze fisiologiche, i protocolli
periodo mestruale), vedere la collocazione (normalmente ministeriali raccomandano tale esame solo dopo il
in sede intrauterina) e la forma della camera compimento della 41a settimana, ma molti specialisti
gestazionale, il numero degli embrioni e la loro vitalità continuano a consigliarla settimanalmente a partire dalla
(presenza di attività cardiaca).
37 - 38a settimana. La ctg è stata accusata di fornire
La seconda ecografia, chiamata anche morfologica, si troppi falsi positivi (allarmi ingiustificati) ma
esegue tra la 20a e la 22a settimana e fornisce utilissime indubbiamente ha contribuito notevolmente a migliorare
informazioni sull’anatomia del bambino e sul suo l’assistenza ostetrica e perinatale in questi ultimi
accrescimento (biometria fetale). Questa importante decenni.
indagine normalmente è affidata a medici specialisti con In alcuni centri ed in casi selezionati (gravidanze ad alto
particolare formazione e addestramento. Utili rischio) viene associata contemporaneamente allo studio
informazioni vengono fornite anche riguardo alla placenta ecografico, consentendo di avere un profilo biofisico del
(posizione). La terza ecografia, effettuata tra la 30a e la feto altamente correlato con le sue condizioni attuali e
32a settimana, serve a controllare lo sviluppo con una buona capacità predittiva.
dell’embrione, la placenta e il liquido amniotico.
L’ecografia ostetrica di II livello è un’ecografia effettuata Il futuro
con strumentazione di elevata tecnologia e da personale E’ ormai noto che nel sangue materno compaiono molto
medico specialistico particolarmente addestrato che può precocemente cellule fetali. Alcuni gruppi di ricerca sono
diagnosticare circa il 70%-80% di tutte le maggiori al lavoro per sviluppare tecniche affidabili basate sullo
malformazioni. Viene solitamente effettuata su studio di queste cellule che potrebbero portare ad uno
indicazione dell’ecografia morfologica (20 - 22 settimane) screening o ad una vera diagnosi con un semplice prelievo
o in soggetti considerati a rischio.
di sangue.
Un cenno meritano alcune tecniche ecografiche
particolari quali l’ “ecografia tridimensionale (3D)” che Una considerazione finale
consente uno studio morfologico più approfondito di Ricordo quando si parlava, per definire l’ambiente
alcuni distretti fetali come il cuore, il cervello, la intrauterino, di una “scatola chiusa”, difficile da studiare:
conformazione facciale, il palato, le labbra, la colonna ora certamente molto è cambiato.
vertebrale, gli arti e le loro estremità e l’ecografia Conosciamo molti aspetti della vita fetale e sempre più
transvaginale che, grazie all’utilizzo di una sonda precocemente possiamo individuare malformazioni e
vaginale, consente ecografie molto precoci (6 - 7 patologie. Purtroppo però dobbiamo ammettere che
settimane), di avere un’ottima definizione dei genitali molta strada deve ancora essere percorsa.
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Ad un anno dell’inizio della
campagna “Io e il mio cuore”:
i primi risultati
Sono stati illustrati, nel corso di una conferenza stampa
svoltasi presso la Direzione Generale aziendale, i primi
risultati della campagna informativa 'Io e il mio cuore',
iniziata lo scorso anno ed organizzata dal DIPARTIMENTO DI
CARDIOLOGIA della ASL 4 'Chiavarese', in collaborazione
con EMERGENZA TIGULLIO 118, FEDERAZIONE ITALIANA
MEDICI MEDICINA GENERALE e SOCIETA' ITALIANA DI
MEDICINA GENERALE.
Obiettivo principale della Campagna di prevenzione,
acuto è stata organizzata nel 2006 una campagna
informativa a cui hanno collaborato i medici della
Cardiologia dell'Ospedale di Lavagna e del 118 Tigullio, con
lo scopo di sensibilizzare la popolazione ad un precoce
riconoscimento dei sintomi dell'infarto miocardico acuto,
al fine di ottenere un tempestivo 1°contatto medico e
conseguente rapido approccio terapeutico che, in casi
selezionati, consiste nella terapia riperfusiva coronarica
mediante angioplastica primaria.
L'efficacia della campagna e della collaborazione tra i
medici della cardiologia interventistica e del 118 è stata
dimostrata dal confronto dei dati ottenuti nel 2006
rispetto a quelli del 2005
In particolar modo si è ottenuta una riduzione media di
11 minuti sul tempo decisionale del paziente (tempo
intercorso tra inizio del dolore toracico ed 1° contatto
medico); inoltre, l'ottimale collaborazione tra i cardiologi
interventisti ed i medici del dipartimento di emergenza/
urgenza della nostra ASL ha permesso, nei pazienti
sottoposti ad angioplastica primaria, una riduzione di 15
minuti del tempo
intercorso tra 1°
contatto medico e la
riapertura della arteria
coronarica
responsabile
dell'infarto miocardico
acuto.
Un altro risultato
estremamente
importante è
l'incremento della
percentuale di pazienti
con infarto miocardico acuto che hanno avuto il primo
contatto medico con il 118 (strategia vincente per la
riduzione del tempo totale dolore-riperfusione
coronarica); in particolare, se nel 2005 solo il 46% dei
pazienti ricoverati per IMA ha avuto il primo contatto
medico con il 118, nel 2006 tale percentuale è salita al
57%.
Nonostante gli ottimi risultati ottenuti, rimane ancora un
punto importante sul quale è necessario intervenire:
ridurre maggiormente il tempo decisionale del paziente.
portata avanti dai medici cardiologi
Stefano Robotti ed Enrico Puggioni, della
Struttura Complessa Cardiologia diretta
dal dottor Michele Brignole, è stata la
riduzione del tempo di intervento in caso
di infarto: tale tempo, ad un anno
dall'inizio della campagna, si è ridotto di
11 minuti, un buon risultato!
Nel territorio della ASL 4 Chiavarese, il cui bacino d'utenza
è di circa 150.000 abitanti, l'incidenza di infarto
miocardico acuto (IMA) è di 325 casi ogni 100.000 abitanti
per anno; tale dato risulta essere molto maggiore rispetto
a quello atteso in Italia che è di circa 220-240 casi ogni
100.000 abitanti per ann, e sembra essere ancora in
crescita, vista la maggiore percentuale di popolazione
anziana residente nella nostra regione.
E' noto che l'infarto miocardio acuto è una patologia grave
che necessita di una precoce diagnosi e terapia.
Anche per contribuire al raggiungimento di tale obiettivo
Dato che il tempo è muscolo, l'intervallo intercorso tra
la campagna informativa “Io e il mio cuore” prosegue.
l'inizio dei sintomi e la terapia deve essere ridotto il più
possibile per ottenere il massimo beneficio.
Per ottenere una diagnosi precoce di infarto miocardico
Cardiologia Lavagna
(Terapia Intensiva - Centro Aritmologico)
Direttore: Dott. Michele Brignole
0185/329569 (segreteria)
info
0185/329568 (UTIC)
0185/329532 (Centro Aritmologico)
0185/306506 (FAX)
e-mail: [email protected] [email protected]
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Evoluzioni… del Dipartimento
delle Dipendenze
Il Dipartimento delle Dipendenze nel corso del tempo ha
avuto diversi cambiamenti nel target dei pazienti e nelle
modalità di cura, per adattarsi alle nuove esigenze - se
così si può dire - della patologia.
Si assiste infatti all’incrementarsi del numero dei pazienti
giovanissimi, soprattutto per quanto concerne l’abuso di
sostanze e gli episodi di ebbrezza patologica.
Per quanto concerne il servizio di alcologia, a fronte di
pazienti che si rivolgono al servizio in età per così dire
matura (trentenni ma soprattutto quarantenni e
cinquantenni) quando i danni fisici, psichici, sociali delle
patologie alcolcorrelate sono ormai evidenti, è sempre
più importante e statisticamente significativo il
fenomeno delle donne bevitrici: nel sesso femminile il
bere problematico si accompagna spessissimo ad una
patologia psichiatrica e relazionale che rende molto
difficoltoso il trattamento e più sfavorevole la prognosi.
Ciò significa una sempre maggiore necessità, per il
Dipartimento, di figure professionali in grado di lavorare
con i giovani, preparate sul piano psicologico e
relazionale, considerando che il problema alcologico e
delle tossicodipendenze non è un “vizio” né una diagnosi
a sé stante, ma una modalità di vivere e rapportarsi con
il mondo esterno, da trattare con la massima delicatezza
ed il massimo rispetto.
Per quanto riguarda l’attività di prevenzione attuata
attraverso l’Unità Mobile Multimediale della Comunità
Terapeutica “La Fattoria”, unità extra-aziendale del
Dipartimento delle Dipendenze, per il 2007 si prevede un
aggiornamento nella metodologia comunicativa, per la
diffusione dei messaggi attraverso internet e la
strumentazione multimediale, da un lato, insieme alla
messa in atto di interventi nelle discoteche e nei luoghi
di aggregazione informale, dall’altro. In particolare, è
necessario affrontare il fenomeno del policonsumo tipico
8
del mondo giovanile, che trovando origine principalmente
nella conduzione di un certo stile di vita, può essere
efficacemente contrastato attraverso interventi di peer
education, in collaborazione con la rete di servizi che
offre consulenza e spazi ai giovani.
Per questi motivi le nostre attività educative di strada
assumono sempre più l’aspetto di interventi di
prevenzione primaria precoci, volti a promuovere
comportamenti consapevoli e ad aumentare le capacità
critiche e relazionali degli adolescenti.
L’abbassamento dell’età di arrivo è fortemente connessa
alle politiche di prevenzione territoriale, in quanto
permette di individuare precocemente i nuovi stili
d’abuso e di entrare in contatto ravvicinato con i giovani
consumatori. Infatti più che di “nuove droghe” possiamo
parlare di nuove modalità d’uso di vecchie droghe.
Il boom della cocaina, di cui frequentemente parlano i
giornali in questi ultimi mesi, è stato ravvisato nel nostro
servizio da almeno tre anni, ed è andato di pari passo con
l’abbassarsi del prezzo della sostanza e con l’aumento
della “moda” di fumarla.
In quest’ultimo caso è evidente un cambio di stile d’uso,
come prima sottolineato, e un parallelo aumento anche
dell’abitudine a fumare eroina. Queste nuove modalità
permettono al consumatore di non credersi
tossicodipendente (“i vecchi tossici la sniffavano o
l’iniettavano”) e di infilarsi rapidamente in un circuito di
dipendenza molto profonda, mantenendo tuttavia
l’illusione di avere tutto sotto controllo.
L’abitudine di mescolare con hashish e psicofarmaci,
conditi con un bel po’ d’alcool, rende il tutto ancora più
distruttivo, creando anche dipendenze crociate.
Altre sostanze sintetiche, come l’ecstasy, il popper e
similari hanno una diffusione più limitate sul nostro
territorio e si collocano all’interno di particolari momenti
di aggregazione come discoteche, concerti, raduni
giovanili.
Quindi il nostro Dipartimento ha dovuto ripensare, in
questi anni, le modalità operative e l’organizzazione
interna attivando nuovi gruppi di lavoro.
Tale processo è ancora in corso e richiederà
l’investimento di molte energie mentali e operative da
parte di tutti per restare adeguati ai cambiamenti che il
mutamento costante delle culture giovanili impone.
NON SOLO CALCIO: In occasione dei Mondiali di Calcio
2006 si è voluto organizzare un evento che aggregasse
una fascia di popolazione molto ampia ed eterogenea, sia
come età che come interessi, partendo dagli amanti del
calcio e dello sport nel senso più esteso, per arrivare agli
amanti della musica dal vivo, delle mostre di pittura e
delle occasioni culturali. Questo al fine di ricreare un
contesto aggregativo dove trasmettere messaggi verbali,
visivi ed esperenziali di benessere e di prevenzione
dell’uso di alcool, di sostanze psicotrope e dopanti.
Per tutto il periodo dei mondiali di calcio, il maxi evento
organizzato ha offerto alla cittadinanza ed ai turisti non
solo occasioni di divertimento e svago, ma anche la
possibilità di fare esperienza e riflettere circa un modo di
stare insieme “sano e consapevole”, ripensando ai
comportamenti dannosi per la salute come l’abuso di
alcool e l’uso di sostanze psicoattive, in uno spazio dove
era possibile mangiare, bere, ascoltare musica, guardare
le partite dei Mondiali di calcio e le altre esibizioni
sportive su 2 maxi schermo, ma anche misurare il proprio
tasso alcolico dopo aver consumato vino, birra e altri
alcolici, avere informazioni circa i rischi connessi con
l’uso e l’abuso di sostanze psicoattive, partecipare
attivamente a corsi di pittura murales, lezioni di arti
marziali, musica, golf e altri sport, ed entrare in contatto
con le realtà dei popoli immigrati per confrontarsi con
altre culture e storie.
La prevenzione dell’uso e abuso di sostanze psicoattive,
attraverso l’uso dell’Unità Mobile Multimediale dell’Asl 4
Chiavarese, che ha svolto una capillare azione di
informazione e prevenzione attraverso numerosi
manifesti e striscioni presenti in tutto lo spazio della
Festa, l’uso dell’etilometro e la distribuzione di gadget,
magliette e materiale informativo, per promuovere
comportamenti sani e consapevoli. La vicinanza
dell’Unità Mobile alla distribuzione di bevande alcoliche
ha consentito un efficace lavoro di informazione circa i
rischi connessi l’uso e l’abuso di bevande alcoliche, che
ha raggiunto i consumatori. Ogni sera infatti sono stati
effettuati circa 100 prove etilometro e sono stati
distribuiti 10 minietilometri personali a serata. Per creare
un efficace contesto informativo, per tutto lo spazio
della festa sono stati esposti striscioni e banner con
richiami ai messaggi di prevenzione. Sono stati coinvolti i
gruppi musicali, i gestori dei vari stand e i collaboratori
della manifestazione nella promozione dei messaggi come
peer educators. Sono state coinvolte anche le forze
dell’ordine (Polizia e Carabinieri) che hanno partecipato
attivamente ai dibattiti, il Comune di Chiavari, i Centri di
Dipartimento delle Dipendenze e dei
Comportamenti da Abuso
Direttore: Dott. Giorgio Rebolini
Sede: ex Casa di riposo 'Marini', Via Don Bobbio, Lavagna
Tel. 0185 329781
Aggregazione, gli Informagiovani e il Pub “Excalibur” di
Chiavari.
Il Progetto “Non solo calcio 2006” ha ottenuto il secondo
posto al Concorso Marketing per la Salute, nell'ambito
della manifestazione COM-PA 2006 (salone europeo della
comunicazione pubblica dei servizi al cittadino e
all'impresa) svoltasi il 7, 8, 9 novembre 2006 a Bologna.
Alla
cerimonia
di
consegna del premio, avvenuta
mercoledì 8 novembre durante
la tavola rotonda 'Prevenzione
e promozione della salute: il
ruolo strategico della
comunicazione pubblica', erano
presenti due degli ideatori del
progetto, Ezio Lasagna (nella
foto), della Comunità “La
Fattoria”, e Sara Fazzeri, del
Nucleo Operativo Alcoologia
della nostra ASL, accompagnati
dal personale dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico, che ha
presenziato allo stand allestito dalla nostra ASL
nell'ambito di COM - PA 2006.
Il concorso, al quale l'Ufficio Stampa ASL 4, di concerto
con il Dipartimento, ha inviato il progetto, è organizzato
dall'Azienda USL di Modena, in collaborazione con
l'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e
Istituzionale, allo scopo di valorizzare e stimolare la
realizzazione di progetti di promozione della salute che
prevedono l'utilizzo dei principi del marketing sociale.
info
9
L’attività del Centro non si ferma al solo ambulatorio e
offre:
•
disponibilità alla chiamata di mediatori culturali, della
lingua di cui si ravvisa la necessità, per tutti i reparti
Il Progetto “NESSUNO ESCLUSO” nasce per
ospedalieri e servizi territoriali dell’ASL entro 24 ore;
garantire ascolto e cura al cittadino •
traduzione nelle lingue maggiormente rappresentate di
extracomunitario, facilitandone l’accesso
brevi testi illustranti le attività che i Servizi riterranno
all’assistenza sanitaria.
utili;
Gli obiettivi principali del Progetto, •
promozione di rapporti di rete tra Enti pubblici,
promosso e portato avanti dall’Ufficio
volontariato
e terzo
settore, nell’ottica
Coordinamento dei Distretti Sanitari della
dell’integrazione socio-sanitaria e del principio di
nostra ASL, sono:
sussidiarietà;
•
organizzazione e promozione di una formazione interna
migliorare l’accesso ai Servizi sanitari e gestire al
permanente;
meglio le prestazioni in termini di efficienza, efficacia •
ricerca di accordi e percorsi condivisi tra i Servizi
ed equità;
dell’ASL che attualmente sono più investiti di tali
promuovere strategie di intervento per il
problematiche.
miglioramento qualitativo delle condizioni sanitarie e Sono state, inoltre, stipulate convenzioni con l’Anolf
del contesto sociale degli immigrati;
(Associazione Nazionale Oltre le Frontiere) Cisl, sede di
far conoscere ai cittadini stranieri le normative, i Chiavari, per i mediatori culturali, e con la CRI per
percorsi di accesso ai Servizi ed alle prestazioni;
l’integrazione alle presenze degli infermieri ASL presso
formulare proposte organizzative finalizzate a l’ambulatorio.
facilitare l’applicazione della normativa;
Sono stati predisposti, in collaborazione con l’Ufficio
consolidare la collaborazione tra Enti pubblici, Stampa aziendale, semplici opuscoli informativi con le
volontariato e terzo settore, presenti sul territorio, modalità di accesso ai servizi tradotte nelle lingue straniere
impegnati in progetti comuni;
più diffuse (arabo, spagnolo, inglese, francese).
creare strumenti di sensibilizzazione volti alla
comunicazione e reciproca informazione, superando le
barriere linguistiche;
incentivare iniziative di formazione per il personale
ASL e per i volontari.
“Nessuno escluso”
•
•
•
•
•
•
•
•
Il Centro di Ascolto e
Cura, aperto due
pomeriggi alla
settimana, prevede un
momento di ascolto da
parte dell’Assistente
sociale e dell’Infermiera
coordinatrici del
Progetto, durante il
quale il cittadino
extracomunitario
può ricevere
qualsiasi tipo di
informazione e
chiarimento
inerente alla
propria salute.
Presso il centro è
attivo, inoltre, un vero e proprio ambulatorio medico di 1°
livello, con medici ed infermieri dell’ASL che hanno aderito
volontariamente all’iniziativa, per poter effettuare anche
visite mediche: è sempre presente un mediatore culturale
per facilitare la comunicazione tra gli operatori e
l’assistito.
10
info
Centro ascolto e cura per cittadini extracomunitari,
Corso Dante 163, Chiavari
lunedì e giovedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00
Ufficio Coordinamento Distretti - Tel. 0185 329381
UVEITI 2007
"Uveiti 2007" è il tema dell'incontro internazionale sulle
Flogosi (infiammazioni) Oculari svoltosi il 13 e 14 aprile
2007 a Rapallo, presso l’Excelsior Palace Hotel, con il
patrocinio di prestigiose società quali l’International
Ocular Inflammation Society (IOIS) e la Society of
Ophthalmo-Immuno-Infectiology in Europe (SOIE).
Organizzatori dell’incontro sono stati la Dottoressa Pia
Allegri (Oculista presso l’Ospedale di Lavagna) in
collaborazione con il Dottor Luca Cimino (Oculista
dell’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia), il Dottor
Ugo Murialdo (Direttore della Struttura Complessa di
Oculistica dell'Asl 4 Chiavarese) e il Professor Carl P.
Herbort (Direttore del Centro per le Malattie
Infiammatorie Oculari dell’Università di Losanna).
Le Uveiti sono infiammazioni dell'occhio sia esterno che
interno, che colpiscono a tutte le età e per le cause più
disparate; patologie che se non diagnosticate in tempo e
trascurate possono portare in tempi relativamente brevi,
addirittura, alla cecità. Un argomento quindi di interesse
collettivo che investe il campo degli adulti e anche,
drammaticamente, quello dei bambini.
Le Uveiti, essendo patologie derivanti principalmente da
un disordine immunitario, riconoscono una genesi simile
alle forme più importanti di congiuntivite allergica, per lo
più ad esordio in epoca infantile.
Per questo motivo la Dottoressa Allegri, in collaborazione
con il Professor Giuseppe Napoli, pediatra specialista in
Allergologia presso il polo ospedaliero di Lavagna, ha
organizzato un centro di riferimento per la diagnosi e la
terapia delle congiuntiviti allergiche a cui afferiscono non
solo pazienti provenienti da Genova e dalla Liguria, ma
anche da regioni limitrofe.
UVEITI - “L'uvea - spiega la dottoressa Pia Allegri - è una
delle tuniche dell'occhio e deve tale nome al suo colore
simile a quello dell'uva rossa; essa è interposta tra la
sclera, il guscio esterno dell'occhio, e la retina, la
pellicola visiva più interna. L'uvea è ricchissima di vasi
sanguigni e ha lo scopo di nutrire tutti i tessuti dell'occhio
e pertanto una sua infiammazione può provocare danni a
carico dei tessuti oculari che, a partire dall’esterno, sono:
cornea, sclera, retina. Per questi motivi è estremamente
importante diagnosticare correttamente e curare
precocemente le uveiti, perché le conseguenze possono
essere drammatiche per la vista. I più comuni sintomi
sono: fotofobia, ovvero la sensibilità alla luce,
offuscamento, annebbiamento e calo della vista, dolore di
varia intensità, arrossamento oculare e lacrimazione. Vi
sono forme acute ad insorgenza improvvisa con
arrossamento e dolore oculare e forme subacute e
croniche a comparsa subdola, come ad esempio
nell'artrite reumatoide infantile con progressivo
annebbiamento visivo. Forme prettamente monolaterali,
come quelle post-erpetiche, e forme bilaterali in cui un
occhio è maggiormente compromesso rispetto all'altro,
come quelle associate a malattie autoimmuni quali Lupus
o artrite reumatoide”.
CAUSE - “Sono svariate le cause delle Uveiti, da forme
infettive (quali quelle da virus specie Herpes Simplex e
Zoster, funghi quali la Candida, parassiti quali il
Toxoplasma, vermi come la Toxocara canis, più raramente
batteri), a forme autoimmuni associate a malattie
sistemiche, a forme idiopatiche e cioè di cui la causa è
ignota”.
PREVENZIONE - “Il "Centro per la diagnosi e terapia delle
Uveiti e delle Congiuntiviti Allergiche" è da anni operante
presso l'Ospedale di Lavagna; ad esso convergono pazienti
inviati da specialisti della stessa Regione come di zone
limitrofe quali Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana e
Lombardia, ma anche pazienti provenienti dalle Regioni
del Sud. E’ tra i primi Centri in Italia perché è dotato di
possibilità diagnostiche e terapeutiche difficilmente
reperibili nella routinarietà”.
TERAPIE - “Le Uveiti si curano sia con terapie mediche
che chirurgiche: esiste un trattamento medico locale ed
uno generale con antinfiammatori, antibiotici, antivirali e
immuno-soppressori; la chirurgia interviene in casi di
complicanze provocate dalle infiammazioni oculari:
cataratta, glaucoma, edema corneale, opacità vitreali,
distacchi di retina”.
Il Convegno di Rapallo ha visto gli interventi e le lezioni di
circa 50 illustri specialisti a livello nazionale e
internazionale, e la partecipazione di oltre 200 iscritti,
che hanno trasformato per 2 giorni la cittadina rivierasca
nella “capitale” della ricerca e dello studio
sulle
infiammazioni oculari.
11
E’ importante comprendere e far comprendere inoltre
come l’attività fisica influisca positivamente sull’umore e
possa rappresentare un ottimo rimedio per la depressione:
l’anziano regolarmente attivo si sente meglio, anche
perché l’attività fisica favorisce l’appetito, aiuta
l’eliminazione delle scorie, migliora il sonno, riduce lo
stress e l’ansia.
L’attività fisica, a livello cerebrale, promuove la
produzione di particolari ormoni, le endorfine, che hanno
un effetto “tranquillante” su tutto l’organismo,
contribuendo all’instaurarsi in molte persone di una
costante e perdurante sensazione di benessere.
Promozione dell’Attività Fisica
nella Terza Età
Se da un po’ di tempo conducete una vita sedentaria e
decidete di riprendere l’attività fisica, consultate prima il
vostro medico. Egli potrà darvi dei buoni consigli per
intraprendere iniziative adeguate alle vostre condizioni di
GlaxoSmithKline ha deciso di realizzare, in tutta Italia, un
salute, alle vostre capacità fisiche, ai vostri bisogni, alle
programma per la promozione dell’attività fisica nella
situazioni ambientali in cui potete agevolmente agire.
popolazione anziana: il progetto benAttivi.
Ad intervalli regolari, lungo il corso dell’anno, verificate
I benefici effetti dell’attività fisica sulle malattie con lui i risultati ottenuti e l’eventuale opportunità di
cardiovascolari, il diabete, l’obesità, l’osteoporosi, già variare le prestazioni per conseguire ulteriori vantaggi per
ampiamente descritti nel numero precedente, le vostre condizioni di forma.
rappresenterebbero già una buona ragione per mantenersi
quanto più attivi possibile.
Può capitare, però, di non stare bene; in tal caso
Ma uno stile di vita regolarmente attivo è importante per perseverare nell’attività fisica potrebbe peggiorare le
le persone anziane anche perché favorisce la mobilità, vostre condizioni. E’ prudente quindi mettersi a riposo per
quindi un’esistenza fortemente indipendente dal punto di qualche giorno e curarsi; a disturbi risolti, si può
vista fisico e sociale; contribuisce al mantenimento delle riprendere il consueto programma di attività fisica con
capacità di equilibrio, fondamentali per preservarsi dalle prudente gradualità nel corso di qualche giorno, fino a che
cadute, evenienza particolarmente pericolosa mano a non si abbia la sensazione di essere tornati in piena forma.
mano che gli anni passano.
I principali e più comuni sintomi che consigliano di
Lo stile di vita sedentario ha, fra le altre conseguenze, sospendere ogni attività fisica sono:
specialmente nelle persone anziane, quella di isolarle a •
dolori al torace
poco a poco dal contesto della vita sociale. L’attività •
forti dolori muscolari
fisica, quindi, non riguarda soltanto il “fisico”: soprattutto •
marcata difficoltà di respiro
quando viene esercitata all’aperto e quando si svolge in •
offuscamento della vista
gruppo, contribuisce in modo rilevante all’integrazione •
palpitazioni
sociale e alla creazione di nuovi legami di amicizia, o •
sensazione di nausea
comunque, di relazione anche con soggetti appartenenti •
senso di svenimento
alle generazioni più giovani.
•
stanchezza eccessiva
•
Vertigini.
Nell’interesse della collettività, GlaxoSmithKline ha
assunto l’impegno di contribuire a sviluppare anche nel
territorio della ASL 4 Chiavarese, in collaborazione con le
Istituzioni, una generalizzata cultura dell’attività fisica,
mediante la diffusione di conoscenze sui suoi vantaggi
presso la pubblica opinione, una capillare opera di
formazione professionale degli operatori socio-sanitari che
maggiormente possono favorirne la promozione e, in
ambito medico, la prescrizione.
info
Dettagliate informazioni sullo sviluppo del Progetto benAttivi sul territorio nazionale
e sulle modalità per aderirvi possono essere richieste a:
GlaxoSmithKline spa - Programma “Salute & Società” - Progetto benAttivi, Via A. Fleming 2, 37135 Verona
Telefono 045/9218310
Fax 045/9218197
e-mail [email protected]
12
Ospedale di Lavagna:
inaugurato il nuovo Dipartimento
delle Emergenze
assistenziali è possibile evitare 1 decesso ogni 33 casi
trattati e di ottenere 1 rientro a domicilio in condizioni di
autonomia ogni 20 casi trattati.
Sia l’area di Subintensività Medica che il centro ictus non
sono stati progettati come “repartini” separati ma sono
stati pensati in stretta contiguità ai Reparti di Medicina e
Neurologia, consentendo così la ottimizzazione delle
risorse mediche e infermieristiche.
Con l’inaugurazione del Dipartimento delle Emergenze
recentemente ristrutturato si realizzano tre obiettivi
fondamentali: la ristrutturazione e l’ammodernamento del
Reparto di Medicina, secondo i moderni criteri di
assistenza ospedaliera, l’avvio del nuovo Dipartimento di
Emergenza, la ristrutturazione del Reparto di Neurologia.
Con l’Atto Aziendale dello scorso anno è stato ridisegnato
il Dipartimento dell’Emergenza e Accettazione, che oggi
comprende la Struttura Complessa di Medicina d’Urgenza
(comprensiva dell’area di subintensività medica), la
Struttura Complessa di Neurologia con annesso Centro
Ictus in via di attivazione, la Struttura Semplice
Dipartimentale UTIR, la Struttura Semplice Dipartimentale
Pronto Soccorso, la Struttura Semplice Dipartimentale
Chirurgia d’Urgenza, la Struttura Semplice Dipartimentale
118 ed Emergenza Sanitaria. Tutte queste Strutture sono
ubicate presso il Polo Ospedaliero di Lavagna e questo
favorisce la reciproca integrazione. In particolare:
— tra PS e sistema 118, tra i quali esiste una
La Struttura di Medicina
particolare omogeneità di qualificazione
è stata rinnovata sia dal
professionale sia medica che infermieristica;
punto di vista della
— tra UTIR e subintensività medica, con la quale
manutenzione muraria
funzionalmente si integra favorendo il processo di
che degli arredi: le
dimissione dalla UTIR e quindi consentendo
camere,
tutte
con
l’ottimale utilizzo dei letti di rianimazione;
bagno, ospitano al massimo 4 pazienti (in precedenza 5);
— tra Medicina d’Urgenza e Neurologia, con la quale
sono inoltre presenti camere a 2 e 3 letti e una ad un
già esiste una costante collaborazione che potrà
letto, predisposta con un filtro per ospitare all’occorrenza
ancora essere sviluppata nella prospettiva della
pazienti infettivi; ma soprattutto è stata “ripensata” in
attivazione del centro ictus, in quell’ottica di
relazione alla mission che la ASL 4 prevede per l’Ospedale
multidisciplinarietà dell’intervento di cui si diceva
di Lavagna e perciò è stata rinominata Medicina Interna ad
prima.
Indirizzo d’Urgenza.
E’ stata quindi individuata un’area specifica di 9 letti
La Chirurgia d’Urgenza è un’altra struttura determinante
detta di Subintensività Medica, mettendo in pratica i
per la funzionalità del DEA e di cui è importante segnalare
moderni concetti relativi alla organizzazione ospedaliera,
il ruolo essenziale di collegamento con il Dipartimento
che prevedono una ripartizione dell’ospedale e delle
Chirurgico e in particolare con la Chirurgia di Lavagna, con
Strutture (una volta chiamati Reparti o Divisioni) secondo
la quale esiste una ottima collaborazione e con la quale
il criterio della intensità assistenziale; in parole povere i
viene condiviso l’onere e l’onore degli interventi chirurgici
pazienti “più gravi” (o a rischio di diventarlo) vengono
d’urgenza; svolge inoltre il ruolo di “ospitare” pazienti con
messi tutti assieme in una area dedicata con più
frattura di femore che una volta operati dall’équipe
favorevole rapporto personale/pazienti, e possibilità di
ortopedica proseguiranno il loro percorso ospedaliero
monitoraggio multiparametrico.
presso la Struttura Complessa Ortopedia di Sestri Levante.
Lo stesso modello è stato riprodotto in Neurologia, dove è
stata progettata una area dedicata di 6 letti, dotata di
Cerchiamo di svolgere al meglio il ruolo affidatoci di
sistemi di monitoraggio, detta Centro Ictus, che speriamo
accogliere i pazienti nelle fasi più acute e critiche di
di poter aprire entro l’anno, se sarà possibile integrare
malattia per poi, almeno in parte, trasferirli presso gli
l’attuale organico con un turno aggiuntivo di infermieri o
altri poli ospedalieri di Sestri Levante e Santa Margherita
almeno O.S.S.
Ligure (in futuro Rapallo) secondo criteri di competenza
Il presupposto funzionale di un centro ictus si fonda
specialistica e/o territoriale.
soprattutto su multidisciplinarietà di approccio e precocità
di avvio dell’intervento riabilitativo; con queste modalità
13
Medicinali equivalenti:
la situazione attuale.
I medicinali equivalenti (generici) sono definiti dalla
normativa vigente come medicinali prodotti
industrialmente aventi:
•
la stessa composizione in termini di qualità e quantità
di principio attivo (tipo di sostanza e dosaggio);
•
la stessa via di somministrazione (ad es. via orale,
intramuscolare, endovenosa, inalatoria, topica);
•
la stessa forma farmaceutica (ad es. compresse, fiale,
gocce, creme, spray, supposte, ovuli);
•
lo stesso numero di unità posologiche (ad es. stesso
numero di compresse);
•
le stesse indicazioni terapeutiche (ad es. terapia
dell’ipertensione, diabete, ulcera, emicrania, ecc);
•
bioequivalenti;
rispetto ad un altro farmaco, denominato originatore, il
cui brevetto è ormai scaduto, poiché presente in
commercio già da molto tempo.
La bioequivalenza viene definita sulla base di studi clinici
che dimostrino la capacità dei due medicinali di produrre
nel sangue le stesse quantità di principio attivo e con la
stessa velocità; queste prove rappresentano gli strumenti
di analisi comunemente accettati (a livello internazionale)
per poter affermare che due medicinali presentino la
stessa efficacia terapeutica e che quindi si possano
considerare ‘terapeuticamente equivalenti’. Vengono
utilizzate anche per garantire che non ci siano differenze
tra gli stessi farmaci prodotti da un’unica industria, ma in
stabilimenti diversi o quando si apportano variazioni al
processo produttivo.
L’immissione in commercio dei farmaci equivalenti viene
autorizzata dal Ministero della Salute a seguito della
valutazione della documentazione fornita dalla ditta
produttrice, dalla quale risulti l’aderenza ai requisiti
richiesti dalla normativa.
In Italia il mercato dei farmaci equivalenti ha
rappresentato, nei primi 9 mesi del 2006, circa il 25%
del totale in termini di unità consumate e il 13,1% della
spesa a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN),
con un aumento dell’8,5% rispetto al 2005.
Tali medicinali sono registrati e commercializzati con la
denominazione comune del principio attivo, seguito dal
nome del produttore e devono avere un prezzo inferiore di
almeno il 20% rispetto al medicinale di riferimento.
Il minor costo dei farmaci equivalenti è consentito dal
fatto che il produttore non ha dovuto sostenere le spese
necessarie per la ricerca e lo sviluppo di un farmaco
DIPARTIMENTO DEL FARMACO E
DEI DISPOSITIVI MEDICI
Direttore:
Dott.ssa Rosanna Carniglia De Carli
14
innovatore, ma ha potuto utilizzare, al momento della
scadenza del brevetto, la documentazione fornita dalla
ditta produttrice del medicinale originatore.
A partire dal mese di settembre 2001 i medicinali non
coperti da brevetto dei quali esiste un corrispondente
medicinale equivalente vengono rimborsati dal SSN fino
alla concorrenza del prezzo più basso dell’equivalente
disponibile nel normale ciclo distributivo regionale. Il
farmacista, dopo aver informato l’assistito, è tenuto a
consegnare il medicinale avente prezzo più basso, tranne
che nel caso in cui il medico apponga sulla ricetta
l’indicazione di non sostituibilità o l’assistito non accetti
la sostituzione proposta dal farmacista; in questo caso la
differenza tra il prezzo più basso e il prezzo del farmaco
prescritto dal medico risulta a carico dell’assistito.
Periodicamente il Ministero della Salute, previo
accertamento, da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco
(AIFA), della reale bioequivalenza dei medicinali
equivalenti e verifica della loro reale disponibilità in
commercio, pubblica in Gazzetta Ufficiale l’elenco dei
medicinali ai quali si applica il metodo di rimborso
descritto, con indicazione dei relativi prezzi e del prezzo
massimo di rimborso. Tali elenchi (liste di trasparenza)
sono disponibili sul sito internet dell’AIFA
www.agenziafarmaco.it e del Ministero della Salute
www.ministerosalute.it , aggiornati il 15 di ogni mese.
Con il Decreto Legge del 27 maggio 2005 i farmacisti ai
quali venga presentata una ricetta medica contenente la
prescrizione di un farmaco di classe “C” (totalmente a
carico dell’assistito) sono tenuti ad informare il paziente
dell’eventuale presenza in commercio di medicinali
equivalenti meno costosi e della possibilità di effettuarne
la sostituzione (su richiesta dell’assistito), a condizione
che il medico prescrittore non abbia scritto sulla ricetta
“farmaco non sostituibile”.
La sostituibilità di tali medicinali deve avvenire in base a
quanto riportato nelle liste di trasparenza dei medicinali
di classe “C”, analogamente a quanto si verifica per i
medicinali a carico del SSN. Anche queste liste sono
periodicamente aggiornate e disponibili sul sito dell’AIFA e
del Ministero della Salute.
I medicinali equivalenti quindi rappresentano
un’importante opportunità per creare concorrenzialità tra
le aziende farmaceutiche, consentendo:
•
un abbattimento dei prezzi dei medicinali, sia a
carico del SSN che del cittadino, con la garanzia di
efficacia e sicurezza dei trattamenti terapeutici
•
lo stimolo della ricerca scientifica allo sviluppo di
farmaci innovativi.
info
Sede: via G.B. Ghio 9
16043 Chiavari (GE)
Tel. 0185 329470
Il CRAL dell’Asl 4 Chiavarese
Attraverso l'iniziativa di un gruppo di lavoratori
dipendenti dell'ASL 4 si è costituito il Circolo Ricreativo
Aziendale Lavoratori (C.R.A.L.).
Il C.R.A.L. è un'associazione, libera ed indipendente,
finalizzata alla valorizzazione del tempo libero e degli
interessi sociali e culturali dei dipendenti, attivi e
pensionati, loro familiari e conoscenti; anche i cittadini
non dipendenti ASL hanno pertanto la possibilità di
iscriversi all’associazione e di goderne i molti vantaggi.
L'associazione, che trova il suo fondamento nello Statuto
dei Lavoratori, opera senza fini di lucro per offrire
servizi ed opportunità idonei ad accrescere il benessere
dei Soci.
Lo scorso novembre abbiamo festeggiato il “primo
compleanno” con un bilancio certamente positivo, visto
il numero dei soci ormai raggiunto (più di 650), le
convenzioni stipulate con gli esercizi commerciali (circa
200) ed il successo di tutte le iniziative effettuate.
Circolo
Ricreativo
Lavoratori
CRAL
Il programma delle attività e l’elenco delle
convenzioni è disponibile presso i referenti
dell’associazione, presso la segreteria gentilmente
concessa dalla Direzione Generale (a Chiavari nel
container che ospitava la vecchia portineria) e sul Sito
Internet dell’ASL: www.asl4.liguria.it
(il link del Cral è in home-page).
L'orario di apertura della segreteria è il seguente:
Martedì e Giovedì ore 10,00 - 12,00
Mercoledì
ore 14,00 - 16,00
Tel. 0185 329415
Tra gli obiettivi principali del C.R.A.L. vi sono:
•
•
•
•
•
conclusione di accordi con esercizi commerciali per
l'applicazione di sconti ai Soci sull'acquisto di beni e
servizi (generi alimentari, articoli da regalo,
giocattoli, libri, articoli di abbigliamento, servizi
assicurativi, manutenzione auto, ecc.);
organizzazione di gite e viaggi con scopi sia turistici
che culturali;
organizzazione di attività sportive e ricreative;
contrattazione di prezzi agevolati per abbonamenti
e/o biglietti a cinema, teatri e manifestazioni varie;
proposte alla Direzione Generale sull'attivazione di
servizi ritenuti utili per i dipendenti e per l'utenza.
L’iscrizione avviene semplicemente attraverso la
compilazione di un modulo ed il versamento di soli 13 €
annuali. Si tratta quindi di un'iniziativa indubbiamente
vantaggiosa dal momento che, a fronte di una quota di
adesione molto bassa, vengono garantite forme di difesa
della retribuzione, quanto mai opportune per le famiglie
dei lavoratori e dei cittadini tutti.
Consiglio Direttivo
Presidente: Marina Parodi
Vicepresidente: Tiziana Laconi
Tesoriere: Piero Tassano
Segretario: Gigi Sanguineti
Consiglieri: Silvano Capanna - Giorgio Bertelloni Giovanni Circella - Gianfranco Mascia - Patrizia Cavicchi Salvatore Riga - Pino Laiosa
Collegio Revisori dei Conti:
Claudia Capello (Presidente),
Danilo Viacava,
Valentina Sanguineti.
Consiglio dei Probiviri:
Geronima Caffarena (Presidente),
Ivo Pattaro,
Piergiorgio Gatto.
Altri referenti:
Cicagna: Marina Lagomarsino
Lavagna: Maurizio Galelli (Sala Operatoria)
Ermanno Michelini (Centro Trasfusionale )
Dipartimento Prevenzione (C.so Dante 163):
Franco Dentone.
15
il progetto in 5 punti
DIPARTIMENTO INFORMATIVO E TECNOLOGICO
Direttore: Ing. Franco Greco
PER INFORMAZIONI
Tel. 0185/329305
e-mail: [email protected]
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