1_INTRODUZIONE_amnesty 2013 - amnesty :: Rapporto annuale

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AMNESTY
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DUEMILA
AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013
LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO
AFRICA SUBSAHARIANA
GUINEA
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RAPPORTO 2013
munità di James Town di Accra hanno interrotto una cerimonia di matrimonio tra due
donne e le hanno aggredite assieme agli invitati. Le donne sono state in seguito arrestate
e detenute presso la stazione di polizia di James Town per “pratiche illegali”. Sono state
quindi rilasciate dopo l’intervento dei loro parenti.
Il rapporto finale della Crc raccomandava alla Corte suprema di pronunciarsi in merito
alla legalizzazione delle relazioni omosessuali in Ghana. Il governo si è limitato a “prendere nota” della raccomandazione.
RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO
A giugno, il consiglio del Ghana per i rifugiati ha annunciato che era in programma la
chiusura del campo rifugiati Buduburam, ad Accra. Secondo il consiglio, erano circa
11.000 i rifugiati della Liberia e della Sierra Leone in corso di registrazione per essere
rimpatriati nei loro rispettivi paesi.
MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL
Amnesty International ha visitato il Ghana ad aprile.
“Prisoners are bottom of the pile”: The human rights of inmates in Ghana (AFR
28/002/2012)
Ghana: Human rights shortcomings in law and in practice – Submission to the UN Universal Periodic Review (AFR 28/003/2012)
GUINEA
REPUBBLICA DI GUINEA
Capo di stato: Alpha Condé
Capo del governo: Mohamed Saïd Fofana
Le elezioni legislative previste per il 2012 sono state rinviate al 2013. Le forze di sicurezza si sono rese responsabili di violazioni dei diritti umani come uso eccessivo della
forza ed esecuzioni extragiudiziali, torture e altri maltrattamenti. Le libertà di riunione e
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AFRICA SUBSAHARIANA
d’espressione sono rimaste sottoposte a rigidi controlli. Un giornalista indipendente ha
subito intimidazioni e percosse.
CONTESTO
Il consiglio nazionale della transizione (Conseil national de la transition – Cnt), istituito
con gli accordi di Ouagadougou del gennaio 2010, a fine anno non aveva ancora trasferito
i poteri all’assemblea nazionale eletta. Ad aprile, il presidente Condé ha rinviato le elezioni legislative, fissate per luglio, citando la necessità di assicurare che si svolgessero
in modo trasparente e democratico. L’opposizione ha messo in dubbio l’imparzialità della
commissione elettorale nazionale indipendente (Commission électorale nationale indépendante – Ceni). A ottobre, quest’ultima è stata oggetto di un rimpasto e le elezioni
sono state fissate per luglio 2013.
USO ECCESSIVO DELLA FORZA ED ESECUZIONI EXTRAGIUDIZIALI
Durante tutto l’anno, le marce di protesta organizzate dall’opposizione, compresa l’Unione
delle forze democratiche della Guinea (Union des forces démocratiques de Guinée – Ufdg),
sono state represse dalle forze di sicurezza, che hanno ucciso almeno otto persone.
A maggio, sono proseguite a Conakry le proteste organizzate dall’Ufdg per chiedere elezioni legislative libere e trasparenti. Diverse persone sono rimaste ferite, compreso un
uomo che, stando alle notizie, è stato raggiunto alla schiena da colpi d’arma da fuoco
sparati dalle forze di sicurezza.
All’inizio di agosto, gli uffici di una società mineraria brasiliana sono stati danneggiati a
seguito di uno sciopero indetto da lavoratori che vivevano nelle vicinanze, compreso il
villaggio di Zogota, a 900 km da Conakry. Lo stesso giorno, le forze di sicurezza hanno
poi raggiunto Zogota e ucciso a colpi d’arma da fuoco almeno cinque persone. Altre sono
state arrestate e sottoposte a percosse e torture.
A settembre, a seguito di disordini scoppiati nel quartiere Koloma di Conakry, le forze di
sicurezza hanno aperto il fuoco in maniera sproporzionata, come rappresaglia. Mamadou
Alpha Barry è rimasto ucciso dagli spari e oltre 40 persone sono rimaste ferite.
PROCESSI – ATTACCO ALLA RESIDENZA PRESIDENZIALE
È iniziato a febbraio il processo a carico di 48 persone sospettate di aver attaccato la residenza del presidente Condé nel luglio 2011. A marzo, 17 persone sono state scagionate
da ogni accusa e rilasciate. A luglio, il pubblico ministero si è appellato contro la decisione del tribunale di Conakry. A novembre, la corte d’appello di Conakry ha ribaltato la
decisione di archiviare i capi d’imputazione nei confronti di 15 degli imputati e li ha rinviati a giudizio davanti a un tribunale militare e alla corte d’assise. Alcuni prigionieri
sono stati torturati e altrimenti maltrattati al momento dell’arresto.
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RAPPORTO 2013
TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI
Sono continuate le denunce di tortura e altri maltrattamenti da parte delle forze di sicurezza.
A febbraio, tre uomini sospettati di rapina a mano armata sono stati arrestati e torturati presso la stazione
di polizia di Bambeto, a Conakry. Uno è stato torturato con l’elettricità e un altro è stato picchiato per
quattro ore con le mani legate dietro la schiena, una tecnica conosciuta come la “cinese”. Dopo che si era
rifiutato di confessare, è stato denudato, preso a calci e percosso con il calcio del fucile davanti alla sua
famiglia. Entrambi sono stati mandati alla squadra mobile n. 2 a Hamdallaye, dove gli sono state inflitte
bruciature di sigaretta e sono stati tenuti nella cosiddetta posizione dello “spiedino” (ammanettati e sospesi in posizione accovacciata, con un pezzo di legno posto tra le ginocchia). Il terzo uomo arrestato è
scomparso per una settimana, prima che il suo cadavere fosse ritrovato nella cella mortuaria dell’ospedale
di Donka. Secondo le notizie ricevute, era morto in seguito alle torture.
LIBERTÀ D’ESPRESSIONE – GIORNALISTI
Hanno continuato a destare preoccupazione le restrizioni imposte alla libertà d’espressione e di stampa, oltre agli attacchi a determinati giornalisti.
A febbraio, Kounkou Mara, una giornalista del gruppo editoriale guineano privato LynxLa Lance, è stata percossa da gendarmi, mentre si recava a un evento organizzato dalla
Banca centrale della Repubblica di Guinea (Banque Centrale de la République de Guinée
– Bcrg), a Conakry. La giornalista è rimasta brevemente ricoverata in ospedale. La direzione del gruppo editoriale Lynx-La Lance non ha sporto denuncia per timore di rappresaglie. A fine anno, nessuno dei gendarmi era stato assicurato alla giustizia.
Ad agosto, le autorità della regione sudorientale N’Zerekore hanno chiuso la stazione radiofonica Liberté Fm, a quanto pare per impedirle di coprire la cronaca delle proteste in
programma il giorno successivo.
IMPUNITÀ
L’inchiesta relativa al massacro nel grande stadio di Conakry nel settembre 2008, iniziata
nel febbraio 2010, ha fatto alcuni passi avanti.
A febbraio e nuovamente a settembre, diverse persone, compresi funzionari pubblici,
sono state incriminate a Conakry per violazioni dei diritti umani e per il loro presunto
ruolo nel massacro. Tra queste, c’era il colonnello Moussa Tiegboro Camara, che continuava a ricoprire un incarico di governo, e il colonnello Abdoulaye Chérif Diaby, ministro
della Salute nel 2009.
Ad aprile e maggio, quattro persone hanno sporto due denunce distinte presso un tribunale di Conakry, in merito a torture avvenute nel 2011 e 2012. Queste riguardavano due
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AFRICA SUBSAHARIANA
episodi in cui gendarmi avevano impiegato la tortura al fine di estorcere confessioni durante un interrogatorio, in un caso di rapina. Sette gendarmi, implicati nelle torture, a
fine anno non erano stati ancora processati. Una delle vittime era morta a causa delle
ferite e un’altra era rimasta gravemente ferita.
PENA DI MORTE
Sono state condannate a morte almeno due persone.
GUINEA
EQUATORIALE
REPUBBLICA DELLA GUINEA
EQUATORIALE
Capo di stato:
Teodoro Bang Nguema Mbasogo
Capo del governo:
Teodoro Obiang Nguema Mbasogo
(subentrato a Ignacio Milán Tang
a maggio)
A febbraio è stata promulgata una costituzione emendata che accresceva il potere del
presidente. In attesa delle elezioni previste per il 2013 è stato nominato un governo di
transizione. Sono pervenute notizie di uccisioni illegali per mano di soldati. Difensori
dei diritti umani, così come attivisti politici e persone critiche nei confronti del governo
sono stati vittime di vessazioni, arresti arbitrari e detenzioni. Alcuni detenuti sono stati
sottoposti a torture. Un prigioniero di coscienza e almeno altri 20 prigionieri politici sono
stati rilasciati a seguito di una grazia presidenziale. Le libertà d’espressione e di stampa
hanno continuato a essere limitate.
CONTESTO
A febbraio è stata promulgata una costituzione emendata, che era stata approvata tramite
referendum nel novembre 2011. In linea con la nuova costituzione e in attesa delle ele87