RASSEGNA STAMPA N° 37 29 Settembre

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RASSEGNA STAMPA N° 37 29 Settembre
Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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RASSEGNA STAMPA N° 37
29 Settembre - 03 Ottobre 2008
DATA
TESTATA
29/09
AISE
29/09
News
Italia
Press
29/09
Associazione
Ragusani
nel Mondo
29/09
AISE
29/09
News
Italia
Press
30/09
Reuters
30/09
News
Italia
Press
30/09
AISE
30/09
Immigraz
ione Oggi
INDICE
ARTICOLI
L’On. Garavini al Comitato di Presidenza del CGIE di
Parigi: per il rinnovo di Comites e CGIE si rispettino i
termini stabiliti dalla legge
Tutti i vincitori del “XXXII Premio Internazionale
Emigrazione”
Regione Sicilia : Prima rassegna del Cinema Siciliano in
Sud Africa : “Il cinema come riscatto dell’immagine dei
siciliani all’estero”
Regione Sicilia : A Salina il Convegno su “Emigrazione
andate e ritorni” promosso dall’ANFE
Nuovo progetto per gli italiani residenti in Repubblica
Ceca
Migranti: quasi 4 milioni nel mondo, 54% sono giovani
IX Edizione Orienta Sud. Studiare e Lavorare all’estero
PAG.
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Presentato a Roma il III “Rapporto sugli Italiani nel
Mondo 2008” della Fondazione Migrantes
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Regione Sicilia : Progetto per la diffusione della lingua
italiana – Pubblicato un bando regionale rivolto a
progetti di organismi pubblici e privati
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RASSEGNA STAMPA N° 37
29 Settembre - 03 Ottobre 2008
DATA
TESTATA
30/09
ASCA
30/09
Nove
Colonne
ATG
30/09
Regione
Autonoma
FVG
01/10
Italia
chiama
Italia
Italiani all’estero: Pubblicato e presentato alla stampa il
Rapporto Migrantes 2008 sui Connazionali nel mondo.
01/10
Pugliesi
nel
Mondo
01/10
AISE
01/10
Italia
chiama
Italia
02/10
GRTV
Regione Puglia: Interventi in favore dei Pugliesi nel
Mondo – Piano 2007 – approvate le graduatorie dei
Progetti
Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo: Domenica 5
Ottobre a Durban l’incontro dei Giovani Italiani in vista
della Conferenza degli Italiani del Sud Africa
Assegnate alle Commissioni le proposte di legge sulla
stampa italiana all’estero del Sen. Giordano e del On.
Centemero
Regione Sicilia: Si è chiusa la settimana culturale
siciliana in Sud Africa
02/10
E’ Italia
02/10
AISE
02/10
AISE
INDICE
ARTICOLI
Regione Sicilia : in arrivo 4 MLN da Stato e Regione
contro la “Fuga dei Cervelli”
Rapporto Italiani nel Mondo, Carla Zuppetti (Direttore
Generale della DGIEPM del MAE): “I Giovani
protagonisti del Futuro”
Regione Friuli Venezia Giulia : Emigrazione: Corso
“Origini” per giovani oriundi friulani
Per affrontare uniti le sfide del mercato globale – di
Claudio Scajola (Ministro dello Sviluppo Economico)
Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo: A. Amaro
(CGIE nomina governativa) : “al via l’organizzazione
della Conferenza Mondiale dei Giovani all’estero”
Assegnata alla Commissione Affari Costituzionali la
proposta di Legge del Sen Caselli per riformare la Legge
Tremaglia
02/10
Inform
L’On. Elena Centemero presenta la sua proposta di
Legge per riformare la scuola all’estero
02/10
AISE
Presentato a Roma il 3^ Rapporto “Nostra Eccellenza”:
dall’EURISPES i 100 casi di successo del Sistema Italia
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RASSEGNA STAMPA N° 37
29 Settembre - 03 Ottobre 2008
DATA
TESTATA
INDICE
ARTICOLI
02/10
Associazione
Emiliano
Romagnoli
nel mondo
Silvia Bartolini nel Comitato Esecutivo della Conferenza
dei Giovani Italiani nel Mondo
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02/10
Affari
Italiani
.it
Fuga dei Cervelli. L’88% dei Laureati italiani è disposto
a trasferirsi all’estero: la ricerca di Anthea Consulting
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03/10
Camera di
Commercio
Reggio
Emilia
II Conferenza nazionale: “L’Italia & America Latina :Le
opportunità di cooperazione e di Business per le PMI
Italiane” – Bologna 22 Ottobre 2008
03/10
Italia
Lavoro
03/10
Gente
D’Italia
Forlani (Italia Lavoro): promuovere la mobilità con
apposite politiche volte a limitare rischi e costi umani e
sociali
L’Autolesionismo italico – di Silvana Mangione
PAG.
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Rassegna Stampa
Osservatorio sulla Formazione e sul Lavoro
degli Italiani all’Estero
Ministero degli Affari Esteri
Piazzale della Farnesina 1
00198 - Roma
Tel. +39 06 3691 4091
Fax +39 06 3691 5250
[email protected]
Per consultare l’archivio delle Rassegne leggi qui
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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29 settembre 2008
Italiani nel Mondo
L’ON. LAURA GARAVINI (PD) AL COMITATO DI PRESIDENZA DEL CGIE
DI PARIGI: PER IL RINNOVO DI COMITES E CGIE SI RISPETTINO I
TERMINI STABILITI DALLA LEGGE
PARIGI\ aise\ - "Le elezioni dei Comites e del CGIE vanno fatte a scadenza naturale,
rispettando le regole stabilite". È quanto ha dichiarato l’on. Laura Garavini (PD) in occasione
della riunione della presidenza del CGIE a Parigi, cominciata ieri e che terminerà domani, 30
settembre.
La parlamentare del PD ha ribadito la posizione che hanno formulato tutti e sei i deputati
democratici nella loro lettera al Ministro Frattini la settimana scorsa: "Diciamo no ad ogni
tentativo di spostare le elezioni per puro calcolo politico, una tendenza che sembra estendersi
fra gli esponenti dell’attuale maggioranza". Allo stesso tempo la Garavini non ha escluso la
disponibilità dei deputati PD a procedere ad una riforma della legge sul CGIE se realizzata in
tempi celeri, in modo da non mettere in discussione la data delle elezioni Comites e CGIE.
"La maggioranza con i suoi tagli negli ultimi mesi", ha proseguito, "ha preso di mira gli italiani
residenti all’estero. Anche il sottosegretario Mantica in audizione alla Camera per la prima volta
ha ammesso le responsabilità del Governo nelle radicali riduzioni della spesa per gli italiani
all’estero". Dagli 82 milioni di Euro stanziati complessivamente dal Governo Prodi si é arrivati a
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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soli 32 milioni di Euro previsti dall’attuale Governo Berlusconi, con un calo vertiginoso di due
terzi dei fondi.
Secondo la Garavini "Questi tagli sono uno schiaffo solenne agli italiani nel mondo. Non c’é da
stupirsi che questa stessa maggioranza adesso dimostri un certo timore nell’esporsi al giudizio
dei connazionali residenti all’estero perché teme che le faranno pagare questa sua politica.
Personalmente penso che questa paura sia più che giustificata. Ma non è accettabile che la
maggioranza ancora una volta cambi le regole a proprio piacimento. Auspico che il termine
legale del mandato, a marzo, venga rispettato e che, come previsto dalla legge, le nuove
elezioni vengano indette tre mesi prima della scadenza".
Questa posizione non esclude una eventuale riforma del CGIE, ha sottolineato la parlamentare
eletta nella circoscrizione Europa: "Volendo ci sarebbe ancora il tempo per realizzarla. Ma per
questo l’esecutivo dovrebbe garantire un percorso parlamentare rapido della riforma che
consentisse di arrivare alle elezioni alla scadenza prevista".
Infine, la parlamentare si è detta soddisfatta per il consenso emerso durante l’incontro di Parigi
sulla necessità che la scadenza del rinnovo di COMITES e CGIE non debba essere oggetto di
giochi politici.
Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=63093
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 151 Anno XV,
29 Settembre 2008
Tutti i vincitori del XXXII premio internazionale emigrazione
L'Aquila - Ha avuto un gran da fare la giuria
del
XXXII
Premio
Internazionale
Emigrazione,
dall'associazione
dell'Emigrante",
organizzato
culturale
non
"La
solamente
Voce
per
il
numero crescente di concorrenti dall'Italia e
dall'estero nelle varie sezioni del premio
(saggistica, giornalismo, narrativa e poesia),
quanto per la qualità delle opere presentate
in concorso, quasi tutte d'altissimo livello.
Situazione che ha molto impegnato la giuria
presieduta da Antonio De Crescentiis, sindaco di Pratola Peligna di fronte alla decisione di
dover comunque operare una scelta tra lavori in gran parte d'ottimo profilo. Dopo una
valutazione che l'ha impegnata non poco, la giuria composta da personalità di spicco nel
mondo culturale abruzzese, come Vittoriano Esposito (critico letterario, scrittore), Liliana
Biondi (docente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università de L'Aquila), Vincenzo
Centorame (giornalista, presidente del Centro Studi sul Multiculturalismo e presidente della
Fondazione Michetti), Angelo De Bartolomeis (direttore del mensile "La Voce dell'Emigrante
e presidente dell'Associazione omonima) e Pina Di Berardino (segretaria), ha finalmente
emesso il suo verdetto il 6 settembre scorso, indicando i vincitori del premio nelle varie sezioni
in concorso..
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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Sabato scorso, come da programma, nel Teatro comunale di Pratola Peligna, un vero
gioiello architettonico, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei vincitori. Il Premio
Internazionale Emigrazione è una manifestazione che di anno in anno, nelle trentadue edizioni
svolte, ha visto crescere il suo prestigio anche all'estero e per essere stato il primo sul tema
dell'emigrazione, si colloca giustamente in posizione d'avanguardia tra gli eventi del genere,
sia per quanto riguarda studio, ricerca e documentazione che produzione letteraria. Lo hanno
affermato con legittima soddisfazione, in apertura di cerimonia, il sindaco De Crescentiis ed
Angelo De Bartolomeis, infaticabile animatore dell'evento sin dall'origine. Ne hanno richiamato
il valore culturale, ma anche quello politico e sociale che sottende oggi le questioni aperte
dell'integrazione e dell'accoglienza dei migranti, l'assessore alle Politiche sociali della Provincia
dell'Aquila, Teresa Nannarone, e Massimo Antonucci, assessore alla Cultura del Comune di
Pratola Peligna.
Dei vincitori del Premio per il 2008, in particolare per le sezioni Saggistica e Giornalismo, ha
riferito il prof. Centorame, appunto segnalando l'eccellente qualità dei lavori presentati in
concorso che vanno tutti a consolidare e ad accrescere un patrimonio di conoscenze nel settore
dell'emigrazione a disposizione della cultura italiana, sia nel campo della saggistica che del
giornalismo. Per la sezione Narrativa - edita ed inedita - ha riferito la prof. Biondi, anch'ella
segnalando il ragguardevole livello letterario delle opere ed annotando come aumentino le case
editrici che pubblicano molti lavori sul tema dell'emigrazione, come il caso di Cosmo Iannone
Editore di Isernia. Il prof. Esposito, motivando le decisioni sulla sezione Poesia - edita ed
inedita - ha invece annotato come la ragguardevole presenza di lavori in concorso abbia messo
in evidenza, da parte di molti Autori, una sorta di ripiegamento poetico nel personale e nel
privato, aspetto questo che limita la poesia, privandola talvolta delle ali che le consentano di
librarsi in libertà nel suo universo. Da tale limite certamente si sono affrancati i vincitori ed altri
concorrenti di significativa caratura. Delle varie sezioni del concorso, questi i vincitori del
Premio per il 2008 (alcuni dall'estero: dagli Stati Uniti, dal Canada, dalla Svizzera e dal
Venezuela).
Sezione
Saggistica
Emigrazione1°
Premio:
Lia
Giancristofaro
curatrice
(Lanciano-CH) - Autori Vari (Bacceli, Carril,
Dante,
D'Angelo,
D'Agnese,
Giancristofaro, Spedicato, Iengo) "Emigrazione Abruzzese", Vol. I e II - Ed.
Regione
Abruzzo2°
Premio:
Nicolino
Paolino (Isernia) - "La tratta dei fanciulli" Cosmo Iannone Editore, Isernia3° Premio:
Vanni Blengino (Reggio Emilia) - "La
babele nella Pampa - L'emigrante italiano
nell'immaginario
argentino"Diabasis,
Reggio EmiliaSegnalatiViviana Facchinetti
(Trieste) - "C'era una Svolta", Storie e
memorie di emigranti giuliano-dalmati in
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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Canada" - Tipografia Adriatica, TriesteJoseph D'Andrea curatore (Pittsburgh - USA) "Monongah, cent'anni di oblio" - Autori Vari (Massello, Lombardi, Santorieno, Lalli,
Laurelli - Cosmo Iannone Editore, Isernia
Sezione Giornalismo Emigrazione1° Premio: Claudio Beccalossi (Verona) - Raccolta di
articoli pubblicati su vari giornali e riviste, in Italia e all'estero, sui temi
dell'emigrazione/immigrazione2° Premio: Stefano Falco (Pescara) - "Pietro Di Donato, lo
scrittore muratore", documento video3° Premio: Loris Zamparelli (Pescara) - "Sales Macaoni.
Cosa resta di quegli "sporchi" italiani "- Autori Vari (Bucca, De Francesco, Mastromatteo,
Zamparelli), documento video
Sezione Narrativa (edita) Emigrazione1° Premio: Saro Marretta (Berna - Svizzera) "Piccoli italiani in Svizzera" - Cosmo Iannone Editore, Isernia 2° Premio: Marc Robertson
(Allen - USA) - "Scoprire un'altra America" - Editrice Bastoni, Foggia3° Premio: Anna Maria
Zampieri Pan (Vancouver - Canada) - "Personaggi & persone" - Ital Press Publishers Ltd.
Canada.SegnalatiDomenico Lucente (Sulmona-AQ) - "Giuseppe", il volto umano
dell'emigrazione abruzzese - Editrice Uni Service, Trento Pasquale Moscardi (MaracayVenezuela) - "La mia storia" - Guido Tazzi Editore, L'Aquila.
Sezione Narrativa (inedita) Emigrazione1° Premio: Giacomo Sansoni (L'Aquila) "Metafore, Bugie e Canguri"2° Premio: Germana Pegoraro (Montebelluna-TV) - "La verità nel
cuore"3° Premio: Luciana Chittero (Vicenza) - "Ritrovarsi e ricordare".SegnalatiLucia
Marcone (Isola del Gran Sasso-TE) - "La terra dell'amore";Giuseppe Tirotto (CastelsardoSS) - "Impianto 42".
Sezione Poesia (edita) Emigrazione1° Premio: Vittorio Monaco (Sulmona-AQ) "Microstorie", Poesie dell'emigrazione abruzzese - Ianieri Editore, Pescara2° Premio: Giuseppe
Gualtieri (Aielli-AQ) - "Ars amatoria e amores" - Versione integrale moderna - Casa Editrice
Rocco Carabba, Lanciano3° Premio: Silvano Gallon (Ceccano-Roma) - "Pietre in silenzio" Editore Incontro Poetico d'Europa, TecchienaSegnalatiEmilia Fragomeni (Genova) - "Alba sul
mare della vita" - Edizioni Tigullio, Santa Margherita LigureBenito Galilea (Roma)- "Identità
spogliata" - Rhegium Julii.
Sezione Poesia (inedita) Emigrazione1° Premio: Domenico Luiso (Bitonto - BA) Trittico: "Solo un gioco", "Forse", "Stanco e dissolto"2° Premio: Tiziana Gabrielli (Chieti) Poesia "Sehnsucht";3° Premio: Fryda Rota (Borgovercelli -TO) - Trittico: "Migrantes", "E fu lui
a vincere il Mare", "Era, la speranza, una barca"SegnalatiPietro Ciampa (Pratola Peligna - AQ)
- Trittico: "Vecchio lume", "Spersi sepali", "Ti rivedi"Angelo Terrasi (Sulmona - AQ) - Trittico:
"Ritornare", "Prima di partire", "Il falco Liberato"
La targa "Onore al Merito" per il 2008 è stata conferita a Vincent Scarza con la seguente
motivazione:"Per aver onorato il lavoro italiano all'estero come Produttore cinematografico e
televisivo". Nato a Philadelphia, in Pennsylvania, da Silvio Scaricamazza (cognome poi
cambiato in Scarza) emigrato nel 1921 da Appignano, in provincia di Teramo, e da Tosca
Marchese, nata in America da genitori entrambe emigrati dall'Abruzzo, Vincent Scarza è un
affermato produttore e regista cinematografico, televisivo e teatrale. Ha diretto grandi eventi
d'intrattenimento, teatrali e per la Tv, documentari e specials, e molti programmi di successo
(con personaggi noti al grande pubblico, come Tony Bennett e Franky Avalon) sulle più
importanti reti televisive americane (Abc, Nbc, Cbs e Pbs). Da tempo è impegnato nella
produzione della serie televisiva Biography per la rete A&E. La sua attività nel campo della
settima arte e per la televisione l'ha portato spesso a lavorare all'estero, in Giappone,
Germania, Olanda, Canada, Portogallo, Russia, Finlandia, Grecia ed in Italia, anche se il grosso
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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dell'attività lo svolge a New York. Fortemente legato all'Abruzzo, vi torna spesso a trovare i
parenti (è un assiduo cliente della Eurofly sul volo New York-Pescara), mentre in America
valorizza e promuove la nostra regione in tutti i modi. Insomma, un americano-abruzzese che
ama la cultura italiana ed illustra l'Italia con il proprio lavoro, dandole onore e prestigio
all'estero.
Goffredo Palmerini - Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo
Fonte : http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=7_145541
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29 settembre 2008
PRIMA RASSEGNA DEL CINEMA SICILIANO IN SUD AFRICA
IL CINEMA COME RISCATTO DELL’IMMAGINE DEI
SICILIANI ALL’ESTERO
Johannesburg, metropoli in grande sviluppo ed effervescenza imprenditoriale, cantiere aperto a
grandi trasformazioni infrastrutturali alla vigilia dei Campionati mondiali di calcio del 2010, ha
vissuto in questi giorni una bella pagina di cultura siciliana, ospitando la prima rassegna del
Cinema Siciliano.
L’evento, che ha beneficiato degli auspici del Consolato Italiano, del Centro di Cultura ItaloSudafricano,
del Comites , è stata promossa dall’Associazione Ragusani nel Mondo, con il
Patrocinio dell’Assessorato Regionale al Lavoro e all’emigrazione, e organizzata in loco
dall’Associazione Siciliana del Sudafrica.
Uno spaccato della migliore produzione del cinema siciliano degli ultimi 15 anni, selezionato dal
noto
critico ed esperto cinematografico Sebastiano Gesu’, Direttore artistico del Festival e
presente nella delegazione insieme ai registi Vito Zagarrio, Pasquale Scimeca e all’attrice
Tiziana Lodato, protagonista del Film “ L’Uomo delle Stelle “ di Giuseppe Tornatore , girato
proprio a Ragusa e in provincia.
Oltre al capolavoro del regista palermitano, è stata presentata una piccola retrospettiva di
P.Scimeca ( La Passione di Giosue’ L’Ebreo, Placido Rizzotto e Rosso Malpelo ); a completare la
rassegna la proiezione di Nuovo Mondo di Emanuele Crialese, Viaggio Segreto e il Manoscritto
del Principe di Roberto’ Ando , e Tre giorni di Anarchia di V. Zagarrio, nonché dei mitici
documentari del regista Vittorio De Seta, poeta solitario di grande forza emotiva, cantore
originale del mondo contadino, dei pescatori e dei minatori di una Sicilia degli anni cinquanta
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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che è già “ storia” . Nella rassegna è stata anche inserita una selezione di corti curata da
Andrea Di falco, film maker e critico vittoriose.
Particolarmente affollata la sala del Cinema Nouveau, posto all’interno di un moderno centro
commerciale e residenziale di Johannesburg,con la presenza di centinaia di giovani italo
sudafricani, che dal 18 al 22 settembre hanno apprezzato le pellicole proposte e l’immagine di
una Sicilia diversa dai soliti stereotipi che ne traspariva dalle varie proiezioni. Come
sottolineato da Sebastiano Gesu’, il cinema di questi ultimi anni si rivolge alla nostra isola con
occhio più attento e sincero rispetto al passato offrendo della Sicilia un’immagine più
equilibrata e autentica. Lo sguardo della cinepresa è più puro nei confronti della nostra
regione. E questo grazie a una schiera di giovani cineasti, autoctoni e non, che della realtà
isolana hanno saputo dare un ritratto composto e rigoroso, andando, non di rado, oltre il dato
di superficie, per raggiungere l’intima essenza della sua gente, della sua storia.
Particolarmente soddisfatto Salvatore Cristaudi, pres, del Comites e gran Patron della
manifestazione, attento, insieme al Console Generale Enrico De Agostini ,
a rilevare il
profondo significato culturale della manifestazione, e ad inserirla anche in vari momenti di
mondanità che hanno coinvolto l’intera comunità italiana del Sudafrica, come il
Gran Gala
dedicato al Premio “Imprenditore dell’anno”, che ha visto l’intervento finale di Petrus Kgalema
Motlante, in questi giorni subentrato nella carica di presidente del Sudafrica dopo le dimissioni
del precedente premier.
La delegazione è stata anche ospite d’onore del XV Gala dell’Associazione Siciliana del
Sudafrica, e omaggiata con la consegna di statuette Oscar a tutti i presenti a chiusura della
Rassegna, nel corso di
una semplice ma solenne
cerimonia alla quale hanno partecipato
autorità, rappresentanze diplomatiche e numerosi giovani, il cui coinvolgimento rappresenta
sicuramente uno dei risultati piu’ confortanti della missione culturale;
va reso a tal fine
particolare merito al GIS ( Gioventù Italo Sudafricano ) e alla sua presidente Joisie Gaglio, che
ha coadiuvato l’Associazione Siciliana del Sudafrica nell’organizzazione del Festival.
Da segnalare anche importanti accordi di collaborazione intervenuti fra la delegazione siciliana
e la Fondazione Nazionale Sudafricana del Film e dei Movie, utile premessa per future
collaborazioni e coproduzioni di pellicole fra l’Italia e il Sudafrica.
L’evento ha tracciato anche futuri percorsi di collaborazione fra la Sicilia e il Sudafrica, alla
vigilia di un appuntamento- i Mondiali di Calcio del 2010 - che attirera’
i riflettori del mondo
intero.
Auspicata a tale fine dal Console Generale Enrico De Agostini la partecipazione della Sicilia
alla prima Settimana Italiana del Sudafricana, in corso di allestimento a Johannesburg nel
prossimo fine anno, direttamente promossa dallo stesso
Istituzioni
culturali
e
commerciali
,
e
possibile
Consolato insieme a primarie
nonché
prestigiosa
vetrina
per
l’arte,l’imprenditoria, la cultura e la moda italiana nell’intero Sudafrica, nazione che guarda con
molte interesse all’Italia , di cui fra l’altro è primario partner commerciale.
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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Una manifestazione che costituisce un immenso motivo di orgoglio per l’Associazione Ragusani
nel mondo e che pone il sigillo ad una intensa ed eccezionale stagione di eventi culturali . Già
in passato era stata proposta all’estero la proiezione di pellicole che hanno fatto la storia del
film d’emigrazione, con un viaggio a ritroso sui percorsi che hanno coinvolto nel secolo passato
intere generazioni di italiani migranti verso un futuro carico di speranza, ma anche con uno
sguardo verso le nuove problematiche di una Italia vista come terra di approdo per migliaia di
disperati del terzo mondo.
Il progetto della promozione della Sicilia attraverso la cinematografia è stato
voluto
fortemente dall’Assessorato Regionale all’Emigrazione, per ridare smalto alle politiche
dell’emigrazione, con
uno stacco netto rispetto al recente passato, teso a ridefinire
un’immagine diversa, più moderna ed evoluta della presenza dei siciliani nel mondo.
Il Direttore Sebastiano D’Angelo
Fonte : http://www.ragusaninelmondo.it/
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29 settembre 2008
Italiani nel Mondo
A SALINA IL CONVEGNO SU
"EMIGRAZIONE:ANDATE
E RITORNI"
PROMOSSO DALL'ANFE
PALERMO\ aise\ - Si è svolto ieri, 28
settembre,
Salina,
a
il
nell’isola
convegno
"Emigrazioni.
convegno
Rinella,
Andate
è
dall'assessorato
stato
al
dal
e
di
titolo
ritorni".
Il
organizzato
Lavoro
e
all'Emigrazione della Regione Sicilia e dall’Anfe (Associazione nazionale famiglie emigrati),
nell’ambito del "Salina doc fest".
Sul tavolo, i temi della partenza di tanti siciliani dall’isola, con l’approdo a terre lontane e
straniere, del ricambio generazionale nell’emigrazione siciliana, del rilancio dell’associazionismo
nel
mondo,
quale
strumento
per
favorire
l’internazionalizzazione
delle
imprese,
del
mantenimento e del trasferimento alle nuove generazioni di famiglie emigrate del patrimonio
culturale della Sicilia.
Quella dell’emigrazione è una questione molto sentita nelle Eolie: sono numerosi gli abitanti
dell'arcipelago che hanno lasciato le loro isole per andare a vivere e lavorare all'estero. Molti di
più degli attuali residenti. Comunità di eoliani esistono in Australia, Argentina e Stati Uniti.
"Vogliamo rappresentare – ha detto l'assessore regionale al lavoro e all’emigrazione, Carmelo
Incardona, – la consapevolezza del valore della memoria e dell’identità quali basi per costruire
il futuro della comunità siciliana, ma anche dei sacrifici e delle sofferenze che sono costati il
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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presente che viviamo. In questo senso, il ricordo di chi ha dovuto lasciare la Sicilia per
costruirsi un futuro lontano da casa, è la premessa per rafforzare i legami con gli emigrati
siciliani, ambasciatori e custodi della nostra cultura all'estero e dell'immagine di una nuova
Sicilia che punta sulla legalità come fattore di sviluppo e principio di governo, sul lavoro e
sull'identità per affermarsi nel mondo. I nostri emigrati possono dare, in questa direzione, un
sostegno e un contributo determinanti. Rafforzare i legami, significa anche mantenere con le
comunità di emigrati un rapporto costante, un'attenzione anche alle nuove generazioni e alle
nuove frontiere dell'emigrazione siciliana nel mondo".
Presente il vice presidente dell'Anfe, Paolo Genco. Dopo il saluto del sindaco di Leni, Antonio
Podetti, i lavori sono stati introdotti dall'assessore al Turismo del comune di Malfa, Clara
Rametta. Tra gli altri, sono intervenuti lo scrittore Vincenzo Consolo, il senatore Nino
Randazzo, eletto nella circoscrizione Italiani all’estero, Marcello Saija, direttore della Rete dei
musei siciliani dell'Emigrazione, Gaetano Calà, responsabile del dipartimento politiche
migratorie dell'Anfe e Francesco Viviano, giornalista di Repubblica. Moderatore, il giornalista
della Gazzetta del sud, Mario Cavaleri, direttore di Qui Sicilia, notiziario di emigrazione on-line
dell'assessorato regionale all'Emigrazione.
È stato inoltre proiettato il trailer del docu-film prodotto dall'Anfe, con il sostengo
dell'assessorato all’emigrazione, che racconta la vita dei pescatori di origine eoliana di
Monterrey, in California. Attualmente se ne sta realizzando un secondo, che vede protagonisti
gli emigrati delle Eolie a Mar del Plata, in Argentina.
Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=63050
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 190 Anno XV,
29 Settembre 2008
Nuovo progetto per gli italiani residenti in
Repubblica Ceca
Praga - Interessante iniziativa per gli italiani residenti in Repubblica Ceca.
Durante un incontro con l'ambasciatore italiano a Praga, Fabio Pigliapoco, e con il capo
dell'Ufficio Consolare, la dottoressa Sbordoni, è stata presentata dalla UIM (Unione Italiani
nel Mondo) una serie di tre progetti collegati tra loro che hanno come obiettivo principale
quello di rendere più facile l'interazione e l'integrazione tra gli italiani residenti nel paese ceco.
A rappresentare la UIM il signor Berardo Ciccocelli, il quale ha spiegato come "la UIM avrà il
compito di fare rete tra i connazionali, con iniziative di aggregazione della comunità che
contribuiscano a qualificare la presenza italiana nei settori della cultura, del sociale e
dell'economia. Particolare attenzione sarà data ai giovani italiani in mobilità".
Tra le varie iniziative proposte dalla UIM in Repubblica Ceca anche quella di offrire servizi
gratuiti nel campo previdenziale e dell'integrazione degli italiani con la cultura e la società
ceca.
Fonte : http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=7_145538
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30 settembre 2008
Migrantes: quasi 4 milioni italiani nel mondo, 54% sono giovani
ROMA (Reuters) - L'emigrazione italiana sembra essere un fenomeno vivo e
dinamico ancora oggi e non una semplice appendice del passato: sono circa
4 milioni gli italiani residenti attualmente all'estero, con oltre metà di età
inferiore ai 35 anni e la massima concentrazione in Germania e Argentina.
E' quanto emerge dal terzo rapporto 2008 della Fondazione Migrantes organismo della Conferenza episcopale italiana (Cei) -, elaborato in
collaborazione con Aire e presentato oggi a Roma.
Secondo i dati del rapporto, gli italiani all'estero sono 3 milioni 734.428. Il 54% di essi ha
meno di 35 anni, mentre sono quasi un quinto gli over 65, con le anziane (19% del totale
femminile) che superano le minorenni (16,6%), registrando così livelli di invecchiamento
maggiori di quelli riscontrabili tra le loro connazionali nel paese d'origine, oltre che tra i
maschi oltre confine.
Le mete preferite sono, secondo i dati Migrantes, i paesi europei: è qui che vive il 56% degli
italiani all'estero, con una concentrazione ai massimi livelli in Germania (600.443 persone).
Segue l'America (37%), dove è l'Argentina a registrare il maggior numero di italiani con
544.037 presenze. Si dirige in Oceania invece il 3,4% dell'emigrazione dalla penisola, l'1,3%
in Africa e lo 0,8% in Asia.
E' ancora oggi il Mezzogiorno l'area da cui proviene la maggior parte degli emigrati del nostro
paese: il 36% è originario del Sud (con il primato della Sicilia con oltre 600.000 residenti
all'estero), il 19,4% viene dalle Isole, il 30% dal Nord e 14,4% dal Centro.
Il rapporto - pubblicato dalle edizioni Idos - evidenzia che, mentre oltre un terzo del totale
(34,3%) è nato fuori dall'Italia, poco più della metà , il 59%, è effettivamente emigrato
spostandosi dalla penisola.
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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In tutto il mondo, sono invece almeno 60 milioni gli oriundi -- coloro cioè che discendono da
emigrati -- di origine italiana.
A CINQUE ANNI DALLA LAUREA, GIOVANI PREFERISCONO VIVERE ALL'ESTERO
Se quasi un terzo della presenza giovanile all'estero è costituita da minorenni (circa
606.000), oltre due quinti ha un'età compresa tra i 18 e i 24 anni (quasi 860.000) e più di un
quarto (547.000 individui) tra i 25 e i 35.
Si riscontra in quest'ultima fascia una "emigrazione d'élite", la fuga all'estero cioè di migliaia
di laureati, che riescono a trovare oltre confine un lavoro qualificato e ben retribuito. Queste
persone - ha spiegato Delfina Licata, che ha coordinato il lavoro dei 60 autori che hanno
contribuito alla stesura del rapporto - partono nella maggior parte dei casi con l'idea di
rimpatriare presto, ma finiscono per stabilirsi nel paese d'arrivo.
Da un'indagine del 2007 del consorzio universitario italiano Almalaurea, dice il rapporto, a
cinque anni dalla laurea le ragioni dell'emigrazione definitiva o a lungo termine sono dovute,
in quasi la metà dei casi, alla ricerca di migliori condizioni di lavoro, solitamente presso
grandi aziende, e prevalentemente verso Regno Unito (19,2%), Francia (12,6%), Spagna
(11,4%) e Usa (9,8%).
Ma diminuiscono, con il trascorrere del tempo, le possibilità di un rientro, sia per le donne che
per gli uomini: a cinque anni dalla laurea sono 52 su 100 i laureati occupati all'estero che
considerano molto improbabile un ritorno nel Bel Paese.
Fonte:
http://www.borsaitaliana.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2008-0930T120727Z_01_MIE48T0TS_RTROPTT_0_OITTP-MIGRANTES-RAPPORTO.XML
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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 191 Anno XV,
30 Settembre 2008
Oltre i confini del Sud
Studiare e lavorare all'estero
Università straniere, centri linguistici e responsabili HR per orientare il futuro
dei giovani. Napoli, Città della Scienza, 2-3-4 ottobre 2008
Una formazione non solo made in Italy. La IX edizione di OrientaSud, che si terrà a città della
Scienza dal 2 al 4 ottobre, parla le lingue del mondo perché lo studio è prima di tutto apertura
verso nuove realtà. Le novità di quest'anno arrivano dalla Svizzera, Scozia, Galles, Inghilterra
e Florida (USA), con stand e orientatori per proporre e suggerire percorsi di studio alternativi.
Se dopo il diploma qualcuno è pronto a fare le valigie per un percorso extra italiano, l'area più
multiculturale del Salone fornirà utili consigli per la partenza. Ad attendere i diplomati la
Heriott-Watt University di Edimburgo, la Aberystwyth University del Galles, le università
di Glion (confederazione degli atenei svizzeri) e la Schiller International University della
Florida.
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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E per chi non ha ancora dimestichezza con l'inglese, la British Cousil di Napoli suggerirà
percorsi di studio ad hoc per imparare la lingua e lavorare all'estero. Durante la tre giorni i
ragazzi conosceranno i titoli necessari e riconosciuti a livello internazionale per accedere alle
università straniere, come lo IELTS (l'International English Language Testing System), uno
degli attestati più richiesto dai governi durante l'iter di concessione dei permessi di lavoro.
A spingere verso una migliore conoscenza delle lingue ci saranno anche alcune delle più
importanti aziende nazionali e internazionali. Da quest'anno, infatti, le conferenze di facoltà
affronteranno due step fondamentali nell'orientamento dei giovani: la presenza di presidi e
docenti, che illustreranno le peculiarità dei corsi di laurea e l'intervento dei responsabili delle
risorse umane e dei tecnici aziendali per fornire un'ampia e concreta panoramica sulle
professioni del domani. Procter e Gamble, Auchan, Unilever, Runnig e lo Studio Legale
Bonelli Erede Pappalardo interverranno con i loro esperti per introdurre i ragazzi nella loro
realtà lavorativa.
Infine un'esperienza diretta sarà fornita anche da Loredana Oliva, giornalista di "Il Sole 24
Ore" e autrice del libro "Io invece studio all'estero". Specializzata sui temi dell'istruzione e
del lavoro, la scrittrice fornirà, durante la conferenza di facoltà di Lingue, utili informazioni
sulle borse di studio offerta dai sistemi di istruzione stranieri e sulla necessità di affrontare
un'esperienza oltre i confini italiani.
Fonte : http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=7_145740
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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30 settembre 2008
Italiani nel Mondo
ITALIANI ALL'ESTERO COME SUPPORTO DINAMICO PER IL FUTURO
PRESENTATO A ROMA IL III
"RAPPORTO SUGLI ITALIANI NEL MONDO 2008"
DELLA FONDAZIONE MIGRANTES
ROMA\ aise\ - Al 2008, gli italiani residenti all'estero che hanno conservato
la cittadinanza italiana con diritto di voto sono circa 3 milioni e 700 mila. Il
Paese con più italiani è la Germania, seguita da Argentina e Svizzera. Più della
metà degli italiani fuori dall'Italia sono giovani al disotto dei 35 anni e di
questi il 30% sono minorenni.
Questi sono solo alcuni dei numerosi dati emersi dal terzo "Rapporto Italiani
nel mondo 2008", presentato oggi presso l'Auditorium del Lavoro di Roma
dalla Fondazione Migrantes e pubblicato dalle edizioni IDOS. Alla presentazione, moderata da
Franco Pittau, sono intervenuti Mons. Piergiorgio Saviola, Direttore Generale della Fondazione
Migrantes; Don Michele Morando, Direttore per la Pastorale per Italiani nel Mondo; Delfina
Licata, Capo Redattore del Rapporto; Adelina Miranda, Docente presso l'Università di Parigi e
Lorenzo
Murgia,
Vice
Presidente
Vicario
del
Consiglio
dei
Toscani
all'Estero.
Hanno chiuso la cerimonia di presentazione del volume il Ministro Plenipotenziario Carla
Zuppetti, Direttore Generale Italiani all'Estero, e l''On. Franco Narducci, Vice Presidente della
Commissione Esteri della Camera dei Deputati.
Il rapporto, giunto alla sua terza edizione consecutiva, fotografa la realtà attuale e storica
dell'emigrazione italiana nei suoi molteplici aspetti. Sfogliando il libro scopriamo infatti che
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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l'emigrazione italiana ha ormai un secolo e mezzo di storia e che tutte le regioni della penisola
sono state coinvolte in questo fenomeno. Molto numerosa è, ad esempio, la comunità di
origine siciliana residente in Germania con quasi 200 mila presenze o quella calabrese in
Argentina pari a circa 73 mila. Curiosa invece la netta predominanza rispetto alle altre regioni,
dei residenti in Perù originari del Lazio ovvero il 52% della totalità di cittadini italiani residenti
in questo Paese.Dei quasi 4 milioni di italiani residenti all'estero solo il 59% è effettivamente
migrata; più di un terzo è infatti nato all'estero e il 2,5% è iscritto all'Aire per acquisizione
della cittadinanza italiana. Contrariamente a quanto si pensa, circa il 53% del totale è
costituito da celibi e nubili a fronte del 39% di coniugati e il 3% di vedovi. Le donne
sorprendentemente risultano essere numerose quasi quanto gli uomini e operano a tutti i livelli
di responsabilità. "Il rapporto della migrantes non è solo un libro bensì un supporto per
un'importante azione di recupero di identità, di coinvolgimento da parte di società e strutture,
e di preparazione per il futuro", ha osservato Franco Pittau nel suo intervento introduttivo. "Gli
italiani nel mondo sono un supporto dinamico per il futuro della nostra società e possono
aiutare a risollevarci". Dello stesso parere è Mons. Piergiorgio Saviola secondo il quale questo
Rapporto sull'emigrazione "serve a saldare la frattura che si è creata tra l'Italia e gli italiani
all'estero".
Adelina Miranda, Docente presso l'Università di Parigi, nel suo intervento ha voluto invece
sottolineare quanto sia complesso lo studio del fenomeno migratorio. "Esistono diverse
tipologie migratorie, a carattere economico, familiare o di tipo compaesano. E' un campo
multiforme che rende estremamente difficile fare un'analisi lineare" ha spiegato Miranda
secondo la quale "il caso della Francia è esemplare in quanto racchiude in se tutte le tipologie
migratorie".
"L'emigrazione italiana nel mondo non è un monumento al passato ma qualcosa di vivente, è
un tema attuale" ha osservato l' On. Franco Narducci. "Nel passato l'emigrazione in Italia è
stata una sorta di valvola di sfogo: ha alleggerito il mercato del lavoro; attraverso le rimesse
dirette ha consentito il rilancio della nostra economia dopo la seconda guerra mondiale; in altre
parole era la seconda voce del bilancio dello Stato. La politica", ha continuato Narducci, "ora
deve avere un ruolo più importante sul versante degli interventi verso tutta la comunità
italiana all'estero considerando i diversi aspetti della vecchia e della nuova migrazione".
Un'altra interessante tematica toccata nel corso della presentazione è stata, infine, quella dei
giovani italiani residenti all'estero. Il Rapporto della Migrantes mette in luce che il loro rapporto
con l'Italia è diverso da quello dei genitori e per essi è indispensabile mettere a punto nuovi
parametri di intervento, facendo fronte a una sfida molto impegnativa. "Il loro senso di
italianità riveste diverse implicazioni sociali e culturali che i giovani di per sé non rifiutano, a
condizione di esplicitale in maniera concreta e di comporle con il fatto di vivere in un'altra
società" ha concluso Narducci. Sono stati 60 gli autori che hanno collaborato alla redazione dei
circa
50
capitoli
in
cui
è
suddiviso
il
nuovo
Rapporto
degli
Italiani
nel
Mondo.
Il volume di oltre 500 pagine, partendo dai dati aggiornati sulle presenze e sui flussi, si divide
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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in 5 sezioni: flussi e presenze tra storia e attualità; aspetti socio-culturali e religiosi; aspetti
socio-economici; approfondimenti tematici. Chiudono il sussidio le schede regionali e provinciali
sui dati principali e una carrellata di tabelle quanti-qualitative
Fonte : http://www.aise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=63137
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30 settembre 2008
Regione Sicilia:
progetto per la diffusione della lingua italiana.
Pubblicato un bando regionale rivolto a progetti di organismi
pubblici e privati.
La Regione Sicilia ha avviato un progetto per la diffusione, tra gli immigrati
extracomunitari, della lingua italiana. Il relativo avviso è pubblicato nel sito internet
dell'assessorato regionale al Lavoro (www.regione.sicilia.it/lavoro) e possono partecipare al
bando progetti gli organismi pubblici e privati iscritti nel Registro delle associazioni e degli enti
che svolgono attività a favore degli immigrati, istituito presso la Direzione generale
Immigrazione della Regione.
Il bando è stato predisposto in linea con quanto previsto dall'Accordo di programma per la
diffusione della lingua italiana a cittadini extracomunitari, firmato nel dicembre dello scorso
anno tra Regione e Ministero della solidarietà sociale, con l'obiettivo di favorire la piena
integrazione degli immigrati nella società.
Fonte : http://immigrazioneoggi.it/daily_news/2008/settembre/30_6.html
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30 Settembre 2008
REGIONE SICILIA:
IN ARRIVO 4 MLN DA STATO E REGIONE
CONTRO 'FUGA DI CERVELLI'
(ASCA) - Palermo, 30 set - Stato e Regione investiranno 4 milioni di euro in tre anni per bloccare la ''fuga
di cervelli'' dalla Sicilia. E i Giovani imprenditori di Confindustria Sicilia per la prima volta parteciperanno
a questo progetto offrendo sostegno concreto: i privati contribuiranno con 800 mila euro.
Due gli obiettivi: aiutare i giovani siciliani a superare il gap socioeconomico, a inserirsi nel mercato del
lavoro e ad avviare nuove imprese; e creare occasioni di rientro nell'Isola per i professionisti e ricercatori
siciliani che lavorano all'estero.
L'accordo e' stato siglato questa mattina, presso Confindustria Sicilia, dall'assessore regionale alle
Politiche sociali, Francesco Scoma, e dal presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Sicilia,
Giorgio Cappello, alla presenza del presidente dei Giovani imprenditori di Ance Sicilia, Marcello La Rosa, e
dei rispettivi Comitati direttivi regionali.
Si tratta di attuare, in collaborazione fra Assessorato e Giovani imprenditori, una delle otto misure,
''Giovani e lavoro'', finanziate dall'''Accordo di programma quadro ''Giovani protagonisti di sè e del
territorio''', che nel complesso attiverà investimenti per 32 milioni di euro nell'Isola. Sarà creata una
''cabina di regia'' presso l'assessorato, con il coinvolgimento delle forze produttive e sociali e del terzo
settore.
''Sono riuscito a ottenere in extremis queste risorse - ha spiegato l'assessore Francesco Scoma recuperando un cofinanziamento regionale di 9 milioni di euro in un periodo di ristrettezze di bilancio. Cio'
perchè crediamo fortemente nell'importanza di una organica politica giovanile finalizzata alla formazione
e occupazione dei giovani, su cui dobbiamo costruire il futuro della nostra Isola. Questo e' solo il primo
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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passo, perchè contiamo di mettere in campo 550 milioni di euro in sette anni dalla specifica misura del
Por per l'inclusione sociale dei giovani. Ed e' naturale - conclude Scoma - che agiremo assieme ai Giovani
imprenditori, perché con le loro competenze e con il loro entusiasmo riusciremo a fare la differenza''.
In particolare, le azioni della misura ''Giovani e lavoro'' riguarderanno giovani dai 14 ai 30 anni
d'età. ''Vogliamo bloccare la fuga dei neolaureati - ha spiegato Giorgio Cappello - perchè a loro
affideremo lo sviluppo delle nostre imprese nei campi dell'innovazione tecnologica e
dell'internazionalizzazione. I Giovani imprenditori entreranno nelle scuole per diffondere la
cultura d'impresa e la cultura della legalità, che vogliamo fare diventare finalmente la ''cultura
della normalità'' in Sicilia. A seguire saranno offerti formazione professionale, orientamento
universitario, progetti di ricerca scientifica in collaborazione con le università, stage nelle
nostre aziende''.
''Tutto ciò - ha aggiunto Cappello - porterà alla nascita di giovani imprese fortemente
innovative, attorno a nuovi prodotti, che saranno occasione non solo di occupazione stabile,
ma anche di rientro in Sicilia dei ''cervelli' emigrati. Il nostro modello di sviluppo punta tutto
sui giovani: su di loro, assieme al governo regionale, vogliamo costruire una nuova politica
economica di rilancio della Sicilia e del Sud''.
Il modello di sviluppo sarà presentato venerdì e sabato prossimi a Capri, in occasione del
convegno nazionale di Confindustria, al presidente dei Giovani imprenditori, Federica Guidi, alla
presenza dello stesso assessore Scoma, ''per coinvolgere le imprese del Nord nel sostegno
delle nuove imprese in Sicilia e in tutto il Sud - ha chiarito Cappello - . Abbiamo già l'assenso
del presidente dei Giovani imprenditori della Lombardia, Marco Campanari; il 24 ottobre ci sarà
un gemellaggio fra i Giovani di Confindustria Catania e quelli di Monza-Brianza; e a Capri
chiederemo l'intervento anche di fondi di venture capital per l'ingresso nella fase di start up
delle giovani aziende''.
In dettaglio, il protocollo siglato oggi prevede che i Giovani imprenditori promuoveranno la
cultura d'impresa e del lavoro, favoriranno lo sviluppo di imprese giovanili, promuoveranno
azioni per la crescita della cultura della legalità, favoriranno la valorizzazione professionale dei
giovani e attiveranno percorsi di inclusione per una vita indipendente e responsabile,
contribuiranno alla realizzazione delle pari opportunità nella vita e nel lavoro, promuoveranno
l'orientamento universitario e illustreranno le esigenze delle imprese
Fonte :
http://www.asca.it/moddettregione.php?id=320665&img=&idregione=&nome=&articolo=SICI
LIA:%20IN%20ARRIVO%204%20MLN%20DA%20STATO%20E%20REGIONE%20CONTRO%20
'FUGA%20DI%20CERVELLI'
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30 Settembre 2008
RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO, ZUPPETTI (MAE):
I GIOVANI PROTAGONISTI DEL FUTURO
Roma, 30 set - Uno scambio di idee, una riflessione, un confronto su temi d’interesse comune
che esperti e studiosi hanno fatto ieri a Roma in occasione della presentazione del III Rapporto
“Italiani nel Mondo” realizzato dalla Fondazione Migrantes che è stato giudicato positivamente
dal ministro plenipotenziario Carla Zuppetti, responsabile della Direzione generale per gli
Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Affari esteri. “Il Rapporto – ha
detto il ministro Zuppetti - rappresenta un momento ricognitivo che ormai siamo abituati a
leggere e che offre spunti di riflessione importanti. La lettura che Migrantes fa annualmente aggiunge - ha talmente tanti risvolti che, anche se la base dei dati resta sostanzialmente
invariata da un anno all’altro, le visioni e i punti di vista offerti sono talmente differenti da
renderli interessanti. Il ministero degli Affari esteri – spiega la Zuppetti – è convinto compagno
di viaggio di questa avventura”. Molti dei dati elaborati nel Rapporto sono infatti frutto delle
ricognizioni e delle elaborazioni realizzate nei territori dalla rete consolare. Particolare interesse
ha suscitato questa mattina un dato emerso dalla lettura del Rapporto, relativo alla forte
presenza dei giovani tra i 3 milioni e settecentomila italiani residenti all’estero. Questi infatti
sono più della metà (oltre il 54%) e hanno sotto i 35 anni. Proprio a questi giovani si rivolge
l’impegno del ministero che sta preparando la prima conferenza dei giovani residenti all’estero
in programma a Roma dal 10 al 12 dicembre nella sede della Fao. “Un’iniziativa voluta
fortemente dal Cgie e dai Comites, a cui si sta giungendo con un grande lavoro preparatorio
fatto all’estero - aggiunge il ministro Zuppetti - dove attraverso conferenze continentali si sono
identificati protagonisti e temi. A rilievo del particolare significato che l’appuntamento di
dicembre ha assunto, ci sarà la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
che aprirà alla Camera dei deputati i lavori del convegno”.
Fonte : http://9colonne.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&sid=13&doc=11604
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30 settembre 2008
EMIGRAZIONE :
CORSO "ORIGINI" PER GIOVANI ORIUNDI FRIULANI
GLI ALLIEVI INCONTRANO IL PRESIDENTE TONDO
Trieste, 30 set - Maturare la necessaria esperienza, creare i contatti con la realtà economica
locale e poi tornare nei rispettivi Paesi d'oltreoceano per contribuire a rafforzare il filo diretto
operativo tra le generazioni di corregionali all'estero ed il sistema produttivo del Friuli Venezia
Giulia.
E' questo il compito che il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha assegnato ai 16 allievi del
Corso Origini che, terminata la fase di apprendimento in aula al Mib School of Management di
Trieste, dai prossimi giorni saranno protagonisti attivi in alcune aziende del territorio, in
particolare Snaidero, Illy, Syac, Personal Project, Villa Russiz, Savio, Tonon, Colombin, Lima,
Consorzio Vini Collio, Pecorini e Calligaris, oltre a Promotrieste ed allo stesso Mib. Due mesi di
stage "sul campo", infatti, faranno seguito ai sessanta giorni già trascorsi sui libri nella scuola
internazionale d'economia del capoluogo giuliano.
Accogliendoli in Consiglio regionale, dove, accompagnati dal direttore scientifico Vladimir
Nanut, dal consigliere delegato Claudio Sambri e dal coordinatore Stefano Pilotto, hanno anche
assistito per qualche minuto ai lavori dell'Assemblea legislativa, il governatore ha rivolto a tutti
loro, "figli, nipoti e bisnipoti di emigranti provenienti da Argentina, Brasile, Canada, Stati Uniti
e Sud Africa" un sentito apprezzamento per il ruolo di cerniera con la propria terra d'origine
che stanno ricoprendo con volontà e determinazione, generazione dopo generazione, le
comunità di corregionali sparse nel mondo.
Ricordando il meeting mondiale che l'anno prossimo richiamerà a Villa Manin tutti gli
imprenditori italiani all'estero, Tondo ha spiegato "alle generazioni che vivono l'oggi con la
prospettiva di costruire il domani" il nuovo ruolo del Friuli Venezia Giulia in Europa, "non più
regione di frontiera ma cuore del nuovo continente e passaggio obbligato verso i mercati
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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emergenti, aree di interesse verso le quali il sistema regionale indirizza le proprie azioni di
internazionalizzazione e innovazione".
I 16 allievi dell'ultimo Corso Origini, master in economia territoriale voluto, realizzato e
supportato dalla Regione già nel corso della precedente Giunta Tondo, si aggiungono agli oltre
cento laureati che sono transitati dal Friuli Venezia Giulia negli scorsi anni, attivando in questo
modo un canale privilegiato tra i rispettivi sistemi produttivi.
Fonte:
http://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?nm=20080930171452032&dir=/ra
fvg/cms/RAFVG/notiziedallagiunta&WT.ti=EMIGRAZIONE:%20TONDO,CORSO%20ORIGINI%20
CREA%20FUTURO%20PER%20SISTEMA%20FVG&WT.cg_n=Rss
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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1 Ottobre 2008
Italiani all'estero: molti i giovanissimi
Pubblicato e presentato alla stampa il Rapporto Migrantes
2008 sui Connazionali nel mondo, un volume di 500 pagine
che raccoglie migliaia di aggiornatissimi dati e di
approfondite considerazioni socio-economico-culturali sul
fenomeno dell’emigrazione italiana
di Camillo Giulia
“Far uscire gli italiani all’estero dall’anonimato e scongiurare nei loro confronti
un’imperdonabile perdita di memoria e fare perno su di essi per accreditare nel
mondo un’immagine più vera del nostro Paese”: questo lo scopo primario - secondo il
direttore generale della Migrantes, mons. Piergiorgio Saviola - del terzo “Rapporto Italiani nel
Mondo 2008″ presentato alla stampa e ad un foltissimo pubblico di addetti ai lavori nel corso di
un importante evento tenutosi nel centro di Roma. Un interessante e documentatissimo
volume di oltre 500 pagine, che raccoglie approfondite considerazioni socio-economicoculturali, ma soprattutto dati aggiornatissimi sull’emigrazione, promosso dalla Fondazione
Migrantes, organismo della Conferenza episcopale italiana (Cei), in collaborazione con Aire.
Dalle rilevazioni, emerge come l'emigrazione sia tuttora un fenomeno vivo e dinamico,
assolutamente non un segno del passato, con oltre 4 milioni gli italiani residenti
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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attualmente all'estero, di questi più di un terzo è nato all’estero, soprattutto in Germania,
Argentina e Svizzera ed iI 54 per cento ha un’età inferiore ai 35 anni. Se quasi un terzo della
presenza giovanile all'estero è costituita da minorenni, oltre due quinti ha un'età compresa tra
i 18 e i 24 anni e più di un quarto tra i 25 e i 35, mentre sono quasi un quinto gli over65, con
le anziane che superano le minorenni, registrando così elevati tassi di invecchiamento. Le mete
preferite sono, i Paesi europei : è qui che vive oltre il 50 per cento degli italiani all'estero.
Segue l'America, con quasi il 40 per cento, dove è l'Argentina a registrare il maggior numero di
italiani, mentre soltanto il 5 per cento si dirige in Oceania, in Africa ed in Asia.
In Italia il Mezzogiorno ed il Centro sono le aree da cui provengono la maggior parte degli
emigrati.
Il prezioso rapporto della Migrantes - pubblicato dalle edizioni Idos e redatto con molta cura da
Delfina Licata che ha coordinato il lavoro di ben 60 autori - evidenzia che, mentre oltre un
terzo del totale è nato fuori dall'Italia, poco più della metà è effettivamente emigrato
dal nostro Paese.
In tutto il mondo, sono invece almeno 60 milioni gli oriundi - quelli che discendono
da emigrati - di origine italiana. Si riscontra in quest'ultima fascia una "emigrazione
d'élite", ovvero la fuga all'estero di migliaia di laureati, che riescono a trovare oltre confine un
lavoro più qualificato e retribuito. Queste persone emigrano, nella maggior parte dei casi, con
l'idea di rimpatriare, ma finiscono poi per stabilirsi nel Paese d'arrivo.
L’indagine
rileva,
tra
l’altro,
come,
a
cinque
anni
dalla
laurea,
le
ragioni
dell'emigrazione definitiva o per un lungo periodo sono dovute, in quasi la metà dei
casi, alla ricerca di migliori condizioni di lavoro, solitamente presso grandi aziende e
prevalentemente verso l’Inghilterra, la Francia, la Spagna e gli Usa. Ma diminuiscono, con il
trascorrere del tempo, le possibilità di un rientro, sia per le donne che per gli uomini.
Degli emigrati negli States sembrano, ad esempio, perdersi le tracce a Manhattan.
L’evoluzione delle cose e dei tempi ha visto i discendenti degli italiani prendere altre direzioni.
Molti italiani sono pure morti e da queste parti sono i moltissimi e vastissimi i cimiteri dei nostri
connazionali. Si trovano presenze e numeri interessanti di italiani a Brooklyn e nel Queens, ma
altrove l’italianità è superata da altre presente straniere più numerose e giovani. Ultimo
segnale, proprio di questi anni, è quello delle chiese italiane che vengono chiuse o affidate ad
altre comunità linguistiche, per lo più latinos di lingua spagnola o portoghese, indiani e filippini.
Dalla lettura del rapporto emerge che nella storia dell’emigrazione italiana esistono storie di
povertà come quelli dei “coleros” - persone costrette ad arrangiarsi facendo la fila davanti
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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ai consolati per sbrigare le pratiche dei nostri connazionali - o dei “cartoneros”, persone che
si dedicavano alla raccolta del cartone in cambio di pochi spiccioli.
Nello stesso tempo si registrano storie di successo come i 359 parlamentari eletti all’estero o i
tanti professionisti o imprenditori, come i ristoratori italiani in Germania, In Inghilterra,
in Argentina o ai Caraibi, i proprietari di calzaturifici in Venezuela o i gelatai sempre in
Germania.
Per quanto riguarda, poi, la presenza missionaria, essa ha accompagnato l’emigrazione
italiana fin dalla metà dell’Ottocento e, spesso, ha rappresentato l’unico punto di riferimento
per chi arrivava in un Paese sconosciuto, non sempre accogliente.
Considerazione
finale
del
Rapporto
è
che
l’emigrazione
va
vista
come
un
indispensabile supporto per il futuro dell’Italia in un mondo globalizzato. I
connazionali che vivono all’estero, che hanno ancora parenti e conoscenti nelle zone di origine,
possono essere valorizzati come una vera e propria rete in grado di aiutare il nostro Paese
sulle vie del progresso economico e del commercio mondiale.
Le seconde e terze generazioni, come anche gli oriundi, costituiscono pertanto una realtà
certamente diversa rispetto agli emigrati di una volta (quelli, per intenderci, partiti con
la valigia di cartone), ma sono comunque una grande ricchezza che richiede attenzione,
assistenza e promozione da parte dei mass media, dei politici, degli operatori laici e
religiosi e degli studiosi.
Fonte : http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/11141/2008-10-01.html
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1 Ottobre 2008
Interventi in favore dei Pugliesi nel Mondo
PIANO 2007 - APPROVATE LE GRADUATORIE DEI
PROGETTI
L'Assessorato ai Flussi Migratori della Regione Puglia, con determina 064/28 del 01.10.2008,
ha approvato le graduatorie per il Piano 2007 - Progetti a favore dei Pugliesi nel Mondo in base
al quale vengono assegnati fondi per la realizzazione di progetti e istanze presentati da associazioni e
federazioni pugliesi iscritte all’Albo regionale dedicato ai sensi della L.r.23/2000.
Elenco allegati
•
Piano 2007 - Atto dirigenziale di approvazione graduatorie Progetti in favore dei Pugliesi nel Mondo
•
Piano 2007 - Allegato A - Eventi culturali e di promozione del Made in Puglia
•
Piano 2007 - Allegato B - Gemellaggi formazione e iniziative rivolte ai giovani
•
Piano 2007 - Allegato C - Dotazioni delle Associazioni iscritte all’Albo
Fonte: http://www.pugliesinelmondo.net/Cms/index.php?mn=news&pi=2_350&id=114
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1 Ottobre 2008
Italiani nel Mondo
DOMENICA 5 OTTOBRE p.v. A DURBAN L’INCONTRO DEI
GIOVANI ITALIANI IN VISTA DELLA CONFERENZA DEGLI
ITALIANI DEL SUD AFRICA
DURBAN\ aise\ - Si terrà domenica prossima, 5 ottobre, al
Club Italiano di Durban Nord, (82 Fairway) dalle 9 alle 17
l’incontro dei giovani italiani residenti nello KwaZulu-Natal
indetta
per
discutere
e
scegliere
i
rappresentanti
che
parteciperanno alla Conferenza degli Italiani del Sudafrica che si
terrà a Johannesburg durante il mese di ottobre.
In quest’ultimo incontro verranno ufficializzati i delegati che
parteciperanno alla Prima Conferenza Mondiale in programma a
Roma dall’8 al 12 dicembre prossimi.
Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=63247
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1 Ottobre 2008
Assegnate alle Commissioni le
proposte di legge sulla stampa
italiana all'estero del Sen.
Giordano e dell’On. Centemero
La Commissione Affari Costituzionali del Senato per il ddl-Giordano, la Commissione
Cultura della Camera per il ddl- Centemero
Presentata il 31 luglio scorso, è stata assegnata lo scorso 1º Ottobre alla Commissione Affari
Costituzionali del Senato la proposta di legge del Senatore del PdL, Basilio Giordano, sulle
"Provvidenze a favore della stampa italiana all'estero". Il testo inizierà l’iter dalla sede
referente, mentre competenti a dare pareri saranno le Commissioni Affari Esteri e Bilancio.
Analoga iniziativa è stata presa alla Camera, sempre il 31 luglio, dall’On. Elena Centemero
(Pdl). A Montecitorio, lo stesso testo è stato assegnato, il 5 settembre scorso, alla
Commissione Cultura, mentre competenti per i pareri saranno le Commissioni Affari
Costituzionali, Esteri e Bilancio.
Identico il testo delle due proposte di legge, entrambe composte da due articoli che riportiamo
di seguito.
Art. 1.
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1. A decorrere dal 1º gennaio dell’anno successivo alla data di entrata in vigore della presente
legge, l’importo previsto per i contributi di cui all’articolo 26, primo comma, della legge 5
agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, come determinato dall’articolo 3 della legge 7
marzo 2001, n. 62, è aumentato a 4 milioni di euro.
Art. 2.
1. All’onere derivante dall’attuazione della presente legge si provvede mediante corrispondente
riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008-2010, nell’ambito del
fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle
Finanze per l’anno 2008, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al
medesimo Ministero.
2. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le
occorrenti variazioni di bilancio".
Fonte : http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/11165/2008-10-01.html
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2 Ottobre 2008
Megan Cornelli è stata eletta Miss Sicilia in Africa 2008
SI E' CHIUSA LA SETTIMANA CULTURALE SICILIANA
IN SUD AFRICA
Ha vinto viaggio e soggiorno di 7 giorni in Sicilia
Anche
quest’anno
la
“Settimana
Culturale
Siciliana”
organizzata
dalla
“Associazione Siciliani in Sud Africa” e dal suo ineguagliabile fondatore
Salvatore Cristaudi, ha ripetuto il successo degli anni precedenti, facendo di
Johannesburg la capitale della cultura italiana in Sud Africa. Un evento che
nel corso delle 6 serate presso il “Club Italiano” di Johannesburg, ha coinvolto
Istituzioni, comunità italiana e società locale, artisti, imprenditori e tantissimi
giovani italo-sudafricani. Quest’anno è stata presentata la rassegna della I Edizione del Cinema
Festival Siciliano con un intenso programma di film italiani famosi e di successo che ha
entusiasmato la città ed un foltissimo pubblico, anche per la presenza di registi famosi come
Pasquale Scimeca, Vito Zagarrio, l’attrice Tiziana Lodato e la straordinaria partecipazione del
critico artistico Sebastiano Gesù. Applauditissimi il film di Giuseppe Tornatore e la presenza
della protagonista principale, l’attrice Tiziana Lodato che si è intrattenuta con il pubblico
presente che la ha festeggiata calorosamente. Anche gli altri artisti sono stati premiati per
segnare la data del “Prima Edizione del Festival Siciliano in Sud Africa”. Unanimi i
riconoscimenti e le simpatie del pubblico sudafricano nei confronti del cinema italiano.
L’incontro poi con il Direttivo del National Film & Video Foundation e la cinematografia
sudafricana ha rinsaldato i rapporti di collaborazione con il cinema italiano. Al Dott. Sebastiano
D’Angelo, Direttore della Associazione Ragusani nel mondo, è stata consegnata la tessera di
socio onorario della “Associazione Siciliana in Sud Africa”. La rassegna cinematografica si è
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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conclusa con una serata di Gala presso il “Club Italiano” ed un cerimoniale di eccezione,
presente il Console Generale d’Italia di Johannesburg Dott. Enrico De Agostini ed il Console di
Città del Capo Dott.ssa Emanuela Curnis, le Istituzioni locali ed un elegantissimo pubblico di
invitati. Non sono mancati i contatti con il Console di Durban.Nel corso della lunga serata, ricca
di luci, riconoscimenti e premi, ma anche di emozioni, il rigido cerimoniale è divenuto subito
incontro e festa. E’ cominciato con la celebrazione del quindicesimo anniversario della nascita
della Associazione dei Siciliani in Sud Africa, con tanti apprezzamenti ed ovazioni per il suo
fondatore Salvatore Cristaudi che è anche Presidente dei Comites di Johannesburg. E’ stata poi
la volta del premio ai siciliani che si sono particolarmente distinti. A Gaetano Giudice è stato
conferito il riconoscimento come “Siciliano dell’Anno 2007” per il suo impegno nella
promozione della cultura italiana in Sud Africa. Ad Andrea Cornelli è stato conferito il
riconoscimento come Siciliano del 2008, per il sostegno alla comunità siciliana e come
benemerito del lavoro italiano nel mondo. La serata ha avuto poi la sua centralità per
l’attesissima di elezione di Miss Sicilia in Africa 2008. L’unanime ed ambito riconoscimento è
stato conferito a Megan Cornelli, di origine catanese, una ragazza stupenda, espressione
verace della bellezza siciliana.Sicilia Mondo, insieme al messaggio del Presidente Azzia, letto da
Salvatore Cristaudi, ha offerto alla neo Miss Sicilia 2008 un viaggio e soggiorno di una
settimana
in
Sicilia.Anche
in
Sud
Africa,
come
in
tutte
le
altre
parti
del
mondo,
l’associazionismo di emigrazione, realtà vivente delle comunità italiane, si conferma come la
risorsa culturale di eccellenza, capace di riportare nelle società di insediamento l’immagine di
un grande Paese attraverso spazi di vita e di cultura aggreganti e coinvolgenti.
Ufficio Stampa Sicilia nel Mondo
Fonte : GRTV
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Numero 52
di Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico
PER AFFRONTARE UNITI LE SFIDE DEL MERCATO GLOBALE
Negli ultimi anni le imprese italiane hanno dimostrato dinamismo e flessibilità. Per questo,
al loro fianco, serve un Governo forte, che sappia accompagnarle nella loro conquista dei
mercati esteri
Nonostante la crisi finanziaria e i segnali di
stagnazione che stanno colpendo le economie più
sviluppate, le nostre imprese continuano a farsi onore
sui mercati mondiali. Nei primi sette mesi dell'anno, a
fronte di un rallentamento in Usa, Europa e Giappone,
dovuto alla debole congiuntura in questi Paesi, c'è
stato un vero boom di esportazioni nei nuovi mercati:
più 27,5% in Russia, più 19,1% nei Paesi Opec, più
24% nei Paesi dell'ex Jugoslavia, più 18% in Turchia.
Il nostro Paese può contare su una forza
imprenditoriale diffusa, che esporta ogni mese merci
per oltre 30 miliardi di euro, collocandosi al settimo
posto tra i Paesi esportatori ed all'undicesimo tra i
Paesi investitori nel mondo. Le imprese italiane hanno
dimostrato di saper reagire con dinamismo e
flessibilità alle impegnative sfide del mercato globale.
Il Governo, da parte sua, sta ridefinendo gli strumenti
di intervento nel settore del commercio estero, con l'obiettivo di rispondere sempre meglio alle
esigenze del sistema produttivo. Grazie alla nuova organizzazione del Ministero dello Sviluppo
Economico, che ingloba anche il Commercio estero e le Comunicazioni e il cui schema di
decreto è in corso di approvazione, la politica commerciale e le strategie di
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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internazionalizzazione potranno essere più efficacemente perseguite, in sinergia con le misure
di rilancio della crescita che intendiamo attuare. Stiamo definendo un "Piano promozionale
straordinario" di rilancio dell'immagine dell'Italia, anche per porre rimedio ai gravi danni
d'immagine dovuti al problema dei rifiuti di Napoli e al "caso Alitalia", al quale destineremo
almeno 20 dei 35 milioni di euro disponibili per il Made in Italy nel 2009.
D'intesa con le associazioni di categoria dei comparti moda/persona e metalmeccanica, stiamo
predisponendo due progetti nazionali di promozione, che concentrano azioni e risorse su pochi
Paesi prioritari per le nostre imprese, in modo da accrescere l'efficacia degli interventi. Accanto
ai settori tradizionali, potenzieremo anche il sostegno ai settori innovativi, come le bio-nanotecnologie, l'aerospazio, la nautica. Particolare attenzione sarà dedicata alle nuove strategie di
comunicazione, che consentono di raggiungere anche le fasce di consumatori più giovani e
tecnologicamente evolute.
Abbiamo previsto una delega al Governo per il riassetto del quadro normativo e istituzionale di
riferimento. Nell'esercizio della delega valorizzeremo il ruolo dell'ICE e degli altri enti operanti
nel settore dell'internazionalizzazione, che saranno riorganizzati secondo criteri di efficienza,
semplificazione e razionalizzazione, promuovendo un maggiore coordinamento tra le istituzioni
e tra pubblico e privato. Il nostro obiettivo è eliminare sovrapposizioni e duplicazioni, superare
divisioni e corporativismi, che generano spreco di denaro pubblico, confondono gli interlocutori,
impediscono lo sviluppo di sinergie. L'Italia deve affrontare i mercati esteri in modo unitario e
coerente, con un unico referente che coordini gli altri soggetti presenti e che sia in grado di
dialogare in modo autorevole con gli interlocutori nazionali e stranieri.
Daremo nuovo impulso alle "Missioni Italia", oggi realizzate in collaborazione con ICE e
Confindustria. A questo scopo, abbiamo costituito con il Ministero degli Esteri una apposita
"Cabina di regia", che definirà un calendario pluriennale di missioni, in modo da consentire alle
Istituzioni ed alle imprese di pianificare per tempo strategie ed attività. Le prime "Missioni
Italia" si svolgeranno all'inizio di novembre in Vietnam e a fine novembre in Israele. Vigileremo
attentamente affinché le ingenti risorse pubbliche investite in queste attività vengano spese nel
modo migliore , nell'interesse del nostro sistema produttivo e dell'intero Paese.
Fonte: http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=555&info=12594
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2 Ottobre 2008
GIOVANI
ITALIANI
NEL
MONDO
-
A.
AMARO
(CGIE-NOMINA
GOVERNATIVA):"AL VIA L'ORGANIZZAZIONE DELLA CONFERENZA MONDIALE
DEI GIOVANI ALL'ESTERO"
Interviene
in
una
intervista
ItaliaLavorotv/Italiannetwork
video
on
line
con
(www.italiannetwork.it)
sulla prima riunione del Comitato Organizzatore della
Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo l'esponente
del CGIE, Andrea Amaro, alla vigilia della partenza per
Parigi, dove si è tenuto il Comitato di Presidenza del
CGIE
a
latere
dell'incontro
promosso
dall'AFE,
l'Assemblea dei francesi all'estero, con gli omologhi
organismi dei 27 Paesi della UE.
"C’è stata una prima riunione nella quale si sono affrontati principalmente alcuni problemi. Uno
di questi è il numero di giovani che parteciperanno alla conferenza, ed è un numero
compatibile con le risorse a disposizione e comunque un numero di diverse centinaia, divisi per
paese. Si è cercato di valorizzare anche le presenze più piccole assicurando almeno due
delegati, ovviamente nelle realtà dove ci sono comites eletti. L’altro aspetto molto importante
è stato il riconoscimento di del lavoro che il il CGIE ha fatto con un anno e mezzo di riunioni, di
conferenze, di incontri e di documenti e quindi anche la scelta, che verrà comunicata a tutti gli
interessati, di fare partecipare alla conferenza quei giovani che hanno lavorato organizzando
tutte queste riunioni preparatorie…quelli più motivati, evitando che possano essere introdotti
criteri che possano mortificare chi ha lavorato. Su questo punto mi pare che ci sia una convinta
adesione di tutti e su questo si è espresso anche il Sottosegretario Mantica, che ha sostenuto,
condiviso, fatta propria questa scelta.
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Un altro aspetto che risulta significativo è quello di riconoscere e sollecitare le regioni a
partecipare attivamente alla conferenza con un certo numero di invitati. Ciò vuol dire che
potranno intervenire durante la conferenza e saranno inseriti nel bilancio delle rispettive
regioni e semplicemente non voteranno come i giovani delegati. Per quello che riguarda
il CGIE, che sarà presente di diritto ai lavori della conferenza, anche se è una conferenza dei
giovani, per cercare di capire e anche ascoltare quanto ci diranno. Credo, infatti, che nessuno
abbia l’interesse a impartire lezioni o ricette preconfezionate.
La conferenza, che si terrà presso la sede della FAO, prevede interventi delle massime autorità
dello Stato che andranno organizzati e realizzati in modo tale da consentire loro di intervenire
con un autorevole contributo alla riuscita della conferenza. Un ulteriore aspetto, che riguarda
sempre il modello organizzativo dell’evento, è quello di dividerlo in due giornate plenarie e una
giornata in commissioni. Questo ragionamento non è ancora esaurito, però si parla di cinque
gruppi di lavoro, che dovrebbero affrontare le tematiche più importanti, cinque gruppi che
saranno meglio definiti nella prossima riunione. L’altro aspetto a mio avviso centrale riguarda
la scelta di fondo: “Cosa interessa ai giovani italiani e anche a quelle realtà di italofoni presenti
per il mondo?”. Noi pensiamo la lingua e la cultura. Questo può essere l’oggetto importante di
una riflessione.
Personalmente - prosegue Amaro - penso che occorra offrire a queste realtà giovanili la
possibilità di organizzarsi.
La vecchia emigrazione era organizzata su basi regionali o in associazioni di carattere politico,
come potrebbero essere la Fidef o le Acli. Oggi credo che questi giovani debbano cercare
soprattutto di organizzarsi su basi di interessi, circoli, gruppi che abbiano un contenuto
tematico perché le vecchie ragioni regionali si sono in larga parte smarrite. Questi giovani sono
figli di calabresi, lombardi , emiliani e quindi credo che bisognerebbe spingere su questi aspetti
e che il compito nostro e del Governo sia quello di offrire loro gli strumenti per dare vita a
queste forme di associazionismo che poi si misureranno con le realtà dell’emigrazione più
anziana, partendo dalla loro capacità di auto-gestirsi. Farli rientrare nelle organizzazioni
tradizionali
vorrebbe
dire
perdere
tempo,
non
è
la
strada
più
efficace.
Poi bisognerebbe vedere come sviluppare lingua e cultura. Significa cioè che gli istituti italiani
di cultura presenti all’estero, che le scuole italiane, laddove ci sono, gli enti gestori, la Dante
Alighieri e tutte queste realtà, diano uno spazio adeguato alla presenza, opinione, parere
degno di questi giovani, sapendo che il futuro della presenza italiana nel mondo sarà quello
che riusciremo a fare con loro e per loro. Quindi ci riuniremo prima della conferenza altre 4-5
volte, però mi sembra che con tutti i problemi ovvi, non sia partito male il lavoro del comitato
organizzatore.
L’organizzazione è affidata al Ministro degli Esteri, al Comune di Roma in collegamento con la
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Regione
Lazio
e
nell’ambito
delle
sue
responsabilità
alla
CGIE.
In questa riunione del comitato preparatorio alcuni di noi, io fra questi, abbiamo sollevato un
problema. Noi diciamo il problema è dei giovani italiani, non solo di passaporto, ma dei giovani
di origine. All’estero va di moda un nuovo termine, diaspora, io preferisco emigrazione che è
sempre più integrata nei contesti d’accoglienza, ma mantiene un legame che rappresenta una
ricchezza, qualcosa di più ed anche una grande opportunità per l’Italia, ed è proprio il legame
con la cultura e la lingua italiana. Questo problema vale soltanto per l’estero, ma in Italia
ormai abbiamo migliaia di giovani che sono nati in Italia, parlano la lingua italiana, vivono la
realtà italiana. Io credo che sarebbe molto utile che partecipassero a questa conferenza 2 o3 di
questi immigrati in Italia, cittadini o non cittadini italiani, abbiano la possibilità di portare la
loro esperienza, i loro problemi perché questo consente di arricchire il dibattito di tutti.
Spesso ti tende a dimenticare alla base dell’emigrazione c’è un problema specifico che è quello
del lavoro. Le emigrazioni di ieri per riuscire a sfamare la propria famiglia, quelle di oggi per
avere migliori opportunità di vita e migliori changes, anche da un punto di vista per esempio
della
ricerca
scientifica,
per
potersi
evolvere
molto
più
velocemente.
In effetti uno dei 5 temi che saranno oggetto di queste riunioni tematiche della Conferenza
internazionale dei giovani italiani nel mondo è proprio il tema del lavoro, lavoro come problema
complessivo, perché l’Italia vive una situazione di particolare difficoltà ma non è certamente
circondata da realtà di paesi che godano di una straordinaria salute. Quindi lì c’è il problema di
come a tutti i giovani dei diversi paesi viene consentito di potere contare usando lo slogan
della Confederazione Sindacale Internazionale, “un lavoro dignitoso”, il test work che è proprio
la condizione per uscire dalla mancanza di lavoro,dal precariato, dalle forme di sfruttamento
che non centrano niente con la competitività e la modernizzazione. Semplicemente
condannano intere generazioni, i giovani e gli anziani che vengono espulsi dal processo
produttivo e spesso non trovano condizioni di impiego. La condizione di questi lavoratori è una
condizione terribile, che fa fare passi indietro, se poi consideriamo che il neoliberismo tende a
distruggere le condizioni di un Welfare State generalizzato e universale, chi penserà a queste
realtà?
L’appuntamento di Parigi è importante perché nelle Commissioni Continentali si dovrà discutere
di questo, fare in modo che ci sia un impegno generalizzato per verificare che i giovani
delegato ed invitati alla Conferenza Internazionale, siano effettivamente i giovani che hanno
lavorato e che quindi hanno detto, bene o male, qualcosa di significativo e di importante.
Inoltre in queste Assemblee Continentali, a cominciare da quella europea sono in discussione
anche due documenti particolarmente importanti del CGIE. Sono il documento sugli anziani e
quello sull’associazionismo. Il CGIE ha lavorato molto ed efficacemente su questi aspetti e, se
riceve l’appoggio fondamentale da queste assemblee, saprà far valere questi problemi nel
confronto con Governo e Parlamento.
Fonte : http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=4749
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2 Ottobre 2008
Italiani nel Mondo
ASSEGNATA ALLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI LA
PROPOSTA DI LEGGE DEL SEN. CASELLI (PDL) PER RIFORMARE LA
LEGGE TREMAGLIA
ROMA\ aise\ - Presentata lo scorso 31 luglio, nella seduta di ieri è stata assegnata alla
Commissione Affari Costituzionali la proposta di legge del senatore Esteban Juan Caselli (Pdl)
per modificare la legge sul voto all'estero, 458/2001, più nota come Legge Tremaglia. Il testo,
cofirmato dai senatori Giordano e Contini, inizierà il proprio iter dalla sede referente e verrà
sottoposto
ai
pareri
delle
Commissioni
Giustizia,
Affari
esteri
e
Bilancio.
Obiettivo della proposta, ha spiegato Caselli, quello di "eliminare le evidenti irregolarità
commesse all'estero durante le operazioni di voto", irregolarità confermate dal presidente
dell'ufficio centrale per la circoscrizione Estero, Claudio Fancelli, nel corso di due audizioni
presso la Giunta delle elezioni (14 novembre 2006 e 28 giugno 2006). Per farlo, Caselli ha
proposto elezioni e scrutini in loco.
A testimonianza di quanto sostenuto, Caselli ha ricordato che "nel 2006 ben 228.598 elettori
(l'8%) non ricevettero i plichi elettorali spediti dai consolati. Il fenomeno negativo (non
quantificato) si è ripetuto nel 2008; in alcuni Paesi le schede elettorali furono vendute a chi poi
si occupò di compilarle e spedirle; ben 3000 verbali elettorali nel 2006 non furono né compilati,
né spediti. Nel 2008 il fenomeno si è notevolmente attenuato, con la mancanza dei verbali in
nove seggi su 765 (1,7%); sempre nel 2006 furono riscontrate incongruenze nel 13,57% delle
sezioni, incongruenze scese al 2,7% nel 2008. Ma il dato più interessante ai nostri fini è quello
riferito dal dottor Fancelli nell'audizione del giugno 2006: la scarsa efficienza di coloro che
erano deputati allo scrutinio delle schede effettuato a Castelnuovo di Porto, nei pressi di Roma,
ha causato non pochi problemi ed ha portato in alcuni casi alla necessità di prendere
discussioni discutibili".
Dopo aver ricordato che "i principi fondamentali da rispettare nel corso di un'elezione sono tre"
e cioè "garantire a tutti gli elettori la possibilità di votare; ottenere la certezza sull'identità del
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votante, e di conseguenza la sicurezza che eserciti il suo voto una sola volta; e, infine, la
segretezza del voto", Caselli ha osservato che "nelle condizioni stabilite dalla legge attuale
nessuno dei tre principi, come abbiamo esposto, è garantito. L'unico modo per cercare di porre
rimedio alla situazione attuale è pertanto quello di operare alcune modifiche alla legge che,
seppure non in grado di garantire la completa osservanza dei principi sopra esposti,
quantomeno ne attenuano notevolmente gli effetti negativi".
"Questo disegno di legge - ha proseguito il senatore del Pdl - affronta la soluzione del
problema con un approccio coraggioso, proponendo di ricreare all'estero la stessa situazione
esistente in Italia, e cioè istituire delle vere e proprie sezioni elettorali, sul modello di quelle
esistenti in Italia, utilizzando strutture decentrate ed appropriate che offrano la possibilità a
tutti gli elettori di esercitare il loro diritto di voto; nominare presidenti di sezione dei funzionari
del Ministero degli esteri che sappiano garantire la doverosa neutralità; effettuare gli scrutini
dei voti in loco; rendere i consolati italiani (tramite l'ufficio consolare elettorale) responsabili
della legalità e dei controlli sulle operazioni di voto e di scrutinio, e della trasmissione dei dati
in Italia; effettuare le operazioni di voto negli stessi giorni e orari di quelle sul territorio
nazionale, dalle quali differiranno naturalmente a causa della diversità di fuso orario".
"Siamo consapevoli che non sarà facile organizzare ed istruire sia i nostri connazionali
all'estero che le strutture diplomatiche che gestiranno quasi in toto le elezioni fuori dai confini
nazionali, ma - ha concluso - siamo altrettanto consapevoli che è l'unico sistema per poter
offrire ampie garanzie di rispetto della legalità".
Dieci gli articoli della proposta di legge che riportiamo integralmente di seguito.
"Art. 1.
1. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2001, n. 459, il comma 2 e` sostituito dal seguente:
"2. Gli elettori di cui al comma 1 votano presso sezioni elettorali appositamente istituite presso
la sede dell'ufficio consolare d'Italia nel territorio dei Paesi in cui risiedono. Nel caso in cui la
posizione geografica dell'ufficio consolare d'Italia possa essere di pregiudizio al diritto al voto
degli elettori, al medesimo ufficio può essere attribuito il compito di predisporre ulteriori
sezioni elettorali mobili per la durata delle operazioni di voto, anche presso altre sedi
(associazioni, enti scolastici, organi locali). Dette sezioni elettorali mobili saranno presiedute da
un funzionario del Ministero degli esteri.".
Art. 2.
1. All'articolo 2, comma 1, della legge n. 459 del 2001, le parole: "per corrispondenza" sono
soppresse.
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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Art. 3.
1. All'articolo 8 della legge n. 459 del 2001 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, lettera b), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: "da almeno cinque anni".
b) al comma 1, lettera c), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ". I partiti o le liste civiche
che hanno partecipato almeno a due elezioni politiche consecutive sono esentate dall'obbligo di
cui al periodo precedente.".
Art. 4.
1. All'articolo 12 della legge n. 459 del 2001 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 3, le parole da: "il plico contenente il certificato elettorale" fino alla fine del
comma sono sostituite dalle seguenti: "la tessera elettorale insieme all'avviso che il diritto di
voto può essere esercitato, nei giorni stabiliti, presso le sezioni di cui all'articolo 1, comma 2.
Una busta non può contenere i documenti elettorali di più di un elettore. L'esercizio del voto
avviene comunque il sabato e la domenica stabilita per il voto in Italia nel rispetto del fuso
orario di ogni Paese";
b) i commi 4, 6, 7 e 8 sono abrogati;
c) al comma 5, le parole da: "il plico di cui al comma 3" fino alla fine del comma sono sostituite
dalle seguenti: "la tessera elettorale di cui al comma 3 possono farne richiesta al capo
dell'ufficio consolare; questi può rilasciare, all'elettore che si presenti personalmente, previa
annotazione su apposito registro, un'altra tessera elettorale munita di apposito sigillo".
Art. 5.
1. All'articolo 13 della legge n. 459 del 2001 sono apportate le seguenti modificazioni: a) il
comma 1 è sostituito dal seguente:
"1. Presso ogni ufficio consolare è costituito un ufficio elettorale nazionale con il compito di
provvedere alla raccolta dei risultati elettorali conseguenti alle operazioni di spoglio e di
scrutinio
dei
voti
effettuate
presso
ciascuna
sezione
elettorale.";
b) al comma 2, le parole: "dei seggi" sono sostituite dalle seguenti: "delle sezioni" e le parole:
"centrale per la circoscrizione Estero" sono sostituite dalle seguenti: "ufficio consolare
elettorale".
Art. 6.
1. All'articolo 14 della legge n. 459 del 2001, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al
comma 1 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: "secondo il fuso orario di ogni Paese";
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b) i commi 2, 3, e 4 sono abrogati;
c) al comma 5, le parole: "in quanto non diversamente disposto dal presente articolo" sono
soppresse.
Art. 7.
1. All'articolo 15 della legge 27 n. 459 del 2001 l'alinea del comma 1 e` sostituito dal
seguente:
"1. Concluse le operazioni di scrutinio, l'ufficio consolare procede alla comunicazione
dell'avvenuta conclusione dello scrutinio all'ufficio centrale per la circoscrizione Estero di cui
all'articolo 7. L'ufficio centrale per la circoscrizione Estero, per ciascuna delle ripartizioni di cui
all'articolo 6:".
Art. 8.
1. All'articolo 18 della legge n. 459 del 2001 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, l'ultimo periodo è soppresso;
b) il comma 2 è abrogato.
Art. 9.
1. All'articolo 19 della legge n. 459 del 2001 sono apportate le seguenti modificazioni:a) al
comma 1, lettera a), le parole: "per corrispondenza" sono soppresse;
b) al comma 3 le parole: "per corrispondenza" sono soppresse.
Art. 10.
1. All'articolo 27 della legge n. 459 del 2001, dopo il comma 1 è aggiunto il seguente: "1-bis. Il
Ministro dell'interno e il Ministro degli affari esteri, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore
della presente legge, stabiliscono, con regolamento:
a) le modalità e le procedure per la costituzione delle sezioni elettorali, analoghe a quelle
vigenti per il territorio nazionale;
b) le caratteristiche della tessera elettorale da inviare all'elettore italiano all'estero, completa di
fotografia identificativa e numero di passaporto".
Fonte : Aise
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INFORM - N. 190 - 2 ottobre 2008
CAMERA DEI DEPUTATI
Elena Centemero presenta la sua
proposta di legge per riformare la
scuola all'estero
ROMA – Le deputata Pdl Elena Centemero ha presentato una proposta di legge di riforma
delle istituzioni scolastiche e dei corsi di lingua e cultura italiane all’estero.
La proposta di legge - spiega Centemero, componente della VII Commissione Cultura,
Istruzione e Scienza della Camera - ha l’obiettivo di riformare le istituzioni scolastiche italiane
all’estero ed i corsi di lingua e cultura italiane, oggi regolamentati dalla legge 153/71, legge
che non risponde più alle mutate caratteristiche sociali e culturali dei nostri connazionali
all’estero. L’ottica – sottolinea la deputata Pdl - è quella di fornire risposte innovative ed
organiche alla crescente domanda di conoscenza della nostra cultura e della nostra lingua
all’estero, e non solo dai parte dei figli dei nostri immigrati, ma anche dai residenti dei Paesi
stranieri.
La necessità di procedere ad una ristrutturazione dell’intero settore – osserva Elena
Centemero - è legata anche alla considerazione che le nostre istituzioni scolastiche e i corsi di
lingua e cultura italiane all’estero costituiscono una parte importante del nostro Sistema Paese,
della promozione e della penetrazione della nostra immagine in termini culturali, ma anche
economici.
Punti qualificanti della proposta di legge sono: la creazione di un sistema organico di
direzione e promozione del Ministero degli Affari Esteri, che accorpi in un’unica Direzione la
gestione degli Istituti Italiani di Cultura, le istituzioni scolastiche e i corsi di lingua italiana
all’estero, secondo quanto richiesto dagli operatori del settore.
L’articolazione a livello
territoriali in Uffici Scolastici Consolari (USC), che comprendano più circoscrizioni consolari ed
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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aree, e degli Istituti Italiani di Cultura, riorganizzati in raccordo con le scelte politiche-culturali
dei Ministeri. Bisogna inoltre – spiega Centemero - indirizzare sempre più le iniziative
scolastiche formative all’estero verso l’istituzione e la diffusione di corsi di italiano integrati, di
sezioni bilingui all’interno delle scuole locali, europee ed internazionali, e prevedere la
sottoscrizione di appositi accordi culturali con i paesi ospitanti .
La proposta – rimarca la deputata - salvaguarda la centralità dell’intervento statale, ma
valorizza anche l’interazione con gli Enti Gestori, attraverso l’istituzione di un’anagrafe delle
scuole all’estero e l’individuazione di un sistema di accreditamento per gli Enti stessi, che
permetta di qualificare il privato ed indirizzare finanziamenti e contributi. Si tratta – prosegue di un primo passo verso la costituzione di un sistema integrato che consente un’allocazione
delle risorse finanziarie mirata e più proficua, unita ad un’offerta formativa di qualità, in grado
di rispondere alle esigenze delle famiglie del Paese ospitante e a quelle dei nostri connazionali.
La deputata Centemero rileva che un progetto di riqualificazione dell’offerta formativa
italiana all’estero comporta indubbiamente un ripensamento anche in termini di contingenti e
di reclutamento del personale. Viene infatti prevista la possibilità di reclutare personale in loco,
qualificato mediante un albo professionale,
e l’obbligo di residenza al personale inviato
dall’Italia, il cui contingente è determinato in base alle disponibilità finanziarie. E poi –
aggiunge - risulta oramai imprescindibile l’istituzione di un Diploma unico di Italiano come
Seconda Lingua, secondo i criteri e competenze fissati dal quadro comune europeo di
riferimento (livelli A1-C2) e come per gli altri Paesi europei. Riduzione dei costi e qualità
dell’offerta formativa – conclude Centemero -
possono e debbono essere coniugati per
promuovere la nostra cultura, la nostra scuola e la nostra lingua all’estero
Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n19004.htm
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2 ottobre 2008
Made in Italy
PRESENTATO A ROMA IL 3° RAPPORTO
"NOSTRA ECCELLENZA": DALL’EURISPES I CENTO
CASI DI SUCCESSO DEL SISTEMA ITALIA
ROMA\ aise\ - "In uno scenario complessivo di cambiamenti economici e sociali caratterizzati
dalla velocità, l’Italia deve puntare a dare il suo contributo attraverso le sue "eccellenze" sia
con il settore pubblico che quello privato. Valorizziamo dunque l’italian style che ci viene
riconosciuto e richiesto in tutto il mondo. L’Eurispes, con i suoi Rapporti, svolge un compito
molto importante, cioè quello di richiamare l’attenzione di tutti, classe dirigente, settore della
comunicazione e tutti i cittadini, a cercare quelli che sono i punti di forza del nostro made in
italy da utilizzare per promuovere i nostri sistemi anche all’estero". Con queste parole il
sottosegretario agli Affari Esteri Vincenzo Scotti ha chiuso la presentazione del terzo rapporto
"Nostra Eccellenza", i cento casi di successo del sistema Italia, curato dall’Eurispes con il
contributo della British American Tobacco Italia, che si è tenuta questa mattina nella Biblioteca
Nazionale Centrale di Roma.
Presenti all’appuntamento, il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara, Francesco Valli,
presidente della British American Tabacco, Marco Ricceri, segretario generale Eurispes, che ha
introdotto i lavori.
"All’estero", ha sottolineato Scotti, "abbiamo una rete fatta di consolati, ambasciate, istituti
italiani di cultura che però lavorano in maniera scollegata, sono una rete "senza rete" ce
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necessita però di un’unica cabina di regia. È necessario dunque", ha aggiunto, "creare un
"Sistema Paese" per superare l’individualismo che caratterizza l’Italia e la metta in condizione
di accettare la sfida dell’internazionalizzazione. È necessario inoltre", ha concluso, "creare un
sistema Italia in grado di affrontare le turbolenze che derivano dalla crescita e dal
cambiamento di tutti i Paesi del mondo".
"Il <viaggio> nell’Italia che funziona", ha dichiarato Gian Maria Fara durante la presentazione
del Rapporto, "che eroga servizi di ottima qualità e che produce, che crea posti di lavoro e
contribuisce alla crescita e all’affermazione dell’immagine del nostro Paese nel mondo è giunto,
con questo Rapporto, al terzo anno. Pensavamo, all’inizio, che non sarebbe stato facile
"scovare" ogni anno le 100 eccellenze nel settore pubblico e in quello privato da segnalare nel
Rapporto. Oggi, invece, ci troviamo di fronte all’impossibilità di poter includere in questa
"vetrina" particolare tutti i casi che i nostri ricercatori hanno individuato e che meriterebbero di
essere segnalati".
Fara ha spiegato che "Questo nostro viaggio tra le Istituzioni e le imprese grandi e piccole
testimonia l’esistenza di una rete di qualità le cui maglie si estendono sull’intero Paese che ha
saputo adottare brillanti ed efficaci strategie di risposta alla crisi. Ma ciò che più sorprende è il
desiderio sempre più diffuso di reagire all’afflizione e, insieme, l’affermarsi di quella filosofia
della "appetizione" che Kant definiva proprio come la volontà cosciente di guarire dalla
malattia".
Secondo il presidente dell’Eurispes "uno dei più grandi problemi dell’Italia consiste nella sua
incapacità di trasformare la potenza in energia. Nonostante il nostro sia un Paese vivace, ricco
di esperienza e di ingegno, di opportunità e di intelligenza, erede e custode di un immenso
patrimonio storico e culturale, dotato dalla natura di incomparabili bellezze ambientali e
paesaggistiche,
non
riesce
a
mettere
a
frutto
questa
enorme
ricchezza".
Sono tre, a parere degli esperti dell’Istituto, gli aspetti che impediscono la trasformazione delle
risorse in energia. Il primo è quello legato all’invidia e alla gelosia "che nel nostro Paese si
esprimono con la denigrazione e con il rancore, invece di diventare il propellente indispensabile
alla crescita e allo sviluppo stimolando in senso positivo lo spirito di emulazione e il desiderio di
superare l’avversario o il concorrente con risultati ancora più brillanti. Il secondo aspetto", ha
proseguito Fara, "investe il ruolo delle Istituzioni, prese da un’insana "paranoia regolativa" che
si concretizza nella vocazione alla produzione continua di leggi e regolamenti e nella presenza
di una burocrazia ossessiva che pretende di regolare la vita dei cittadini e delle imprese sin nei
minimi particolari". Il terzo aspetto è quello della "presunta incapacità della società italiana di
"fare tessuto sociale", di "integrarsi", di "fare sistema".
Per Fara "il limite della discussione si rivela, però, nel momento in cui si dovrebbero
individuare le cause del malessere italiano, le responsabilità e le possibili soluzioni: la società
sarebbe genericamente, insieme, causa e responsabile della situazione. Non vi è, tuttavia, nel
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dibattito, alcun accenno al ruolo e alle responsabilità della nostra classe dirigente".
Spetterebbe così "alla classe dirigente e alla politica, in particolare", ha commentato il
presidente, "di raccogliere e valorizzare tutte le idee, le esperienze, le potenzialità che la
società, spesso anche confusamente, esprime e metterle a sistema e nello stesso tempo
elaborare progetti e strategie e soprattutto immaginare e disegnare il futuro del Paese".
Il Rapporto si presenta così, ha concluso Fara, come "la rappresentazione efficace della
ricchezza, dell’ingegno, della capacità che la società italiana è in grado, nonostante tutto, di
esprimere. Serve soltanto qualcuno che sappia tirare la rete dell’Italia che funziona, che sappia
trasformare la potenza in energia".
A portare il suo contributo, anche il presidente di presidente di BAT Italia: "Per il secondo anno
consecutivo British American Tobacco Italia sostiene la pubblicazione del Rapporto dell’Eurispes
sugli esempi di "eccellenza" tra le imprese, istituzioni ed associazioni italiane. Anche
quest’anno sono state individuate 100 realtà imprenditoriali e istituzionali", ha evidenziato,
"con l’obiettivo di portare alla luce esempi di eccellenza più o meno conosciuti nell’ottica di dar
vita ad una catena virtuosa di performance del "sistema Italia" non solo in termini economici
ma anche, e soprattutto, di crescita sociale".
A dare voce a due delle 100 "Eccellenze" riportate nel Rapporto, Renzo Arbore, presidente di
Umbria Jazz, e Dori Ghezzi, presidente della Fondazione Fabrizio De Andrè, che hanno
entrambi ribadito l’importanza di un sostegno delle istituzioni, perché "spettacolo e cultura
sarebbero un buon traino per le imprese italiane, anche all’estero". Fino ad ora, ha precisato
Renzo Arbore, "gli artisti italiani che sono riusciti ad arrivare oltre i confini lo hanno fatto a loro
rischio e pericolo, senza il supporto di nessuno".
Durante la mattinata anche altre realtà italiane, oltre ad Umbria Jazz e alla Fondazione Fabrizio
De Andrè, hanno ricevuto un attestato di Eccellenza. Tra queste, le pugliesi T9 Communication,
citata tra le aziende, e la Spesal, annoverata tra le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni che
figurano nel Rapporto. Attestato di Eccellenza anche alle ACLI, Associazioni Cristiane Lavoratori
Italiani, il Museo Civico D’Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo di Acri, l’Acquario di Genova, e
Biblioteca
Nazionale
Centrale
di
Roma
che
ha
ospitato
l’evento.
Ma veniamo ai dati del Rapporto "Nostra Eccellenza". Nell’ultimo decennio il sistema produttivo
italiano è apparso in affanno, appesantito dal tardivo adattamento ai due fondamentali
mutamenti di scenario: la globalizzazione e l’innovazione tecnologica. Il grado di adeguamento
ai nuovi paradigmi tecnologici è risultato, nel complesso, insufficientemente sincronizzato con
le omologhe esperienze internazionali. E non è da escludere che esso sia una delle cause del
rallentamento della crescita economica nel nostro Paese che si manifesta con incrementi del Pil
tra i più bassi di tutti gli altri dell’area euro sebbene siano da due anni in ripresa.
Il carattere strutturale che connota la debolezza del sistema produttivo italiano ha
essenzialmente
due
cause:
la
dimensione
e
la
specializzazione.
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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero
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La struttura dimensionale italiana è fortemente frammentata e sbilanciata verso la piccola
dimensione. L’impresa italiana piccola e media, anche quando è dinamica e flessibile, non
cresce nella misura utile a sostenere nuovi asset per l’internazionalizzazione. Ne risentono la
proiezione verso l’estero e la capacità di ricerca-innovazione del sistema produttivo.
Nonostante tutto, la comunità delle imprese industriali italiane continua ad espandersi.
Tra aprile e giugno 2008 si è infatti registrato un bilancio, nel complesso, positivo: il saldo
delle imprese che resistono sul mercato è pari a 36.869. Tuttavia, il tasso percentuale di
crescita non supera lo 0,61%, facendo registrare il valore più basso dal 2003 ad oggi.
Il panorama delle imprese del Bel Paese risulta composto, nel secondo trimestre del 2008, da
6.101.110
iniziative
imprenditoriali.
La
ripartizione
del
dato
per
area
geografica
di
appartenenza evidenzia che il numero maggiore di imprese è collocato nel Nord della nostra
Penisola (2.818.443). In particolare, 1.607.289 imprese sono situate nel Nord-Ovest e
1.211.154
nel
Nord-Est.
Non
deludono
i
risultati
raggiunti
dal
Mezzogiorno
che
complessivamente evidenziano le 2.013.384 imprese presenti sul mercato, mentre un numero
meno consistente di attività imprenditoriali è stato rilevato nelle regioni del Centro
(1.269.283).
I dati mostrano inoltre che la Lombardia è stata la regione che ha registrato il valore più alto
relativamente al numero totale di imprese presenti sul suo territorio (956.380), seguita, a
lunga distanza, dal Lazio e dalla Campania, rispettivamente con 581.232 e 546.328 imprese
nate nel periodo considerato.
Gli ultimi posti della graduatoria sono occupati da Basilicata (62.420) e Molise (35.999).
Chiude la classifica la Valle d’Aosta con 14.593 imprese sorte tra aprile e giugno del 2008.
Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=63275
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02 ottobre 2008
SILVIA BARTOLINI NEL COMITATO
ESECUTIVO
DEI
DELLA
GIOVANI
CONFERENZA
ITALIANI
NEL
MONDO
La presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli
nel mondo Silvia Bartolini è entrata nel Comitato
esecutivo della Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo che si svolgerà a Roma, presso la
sede della FAO, dal 10 al 13 dicembre 2008. La nomina della Bartolini è stata fatta nel corso
della riunione del 22 settembre scorso dal Comitato organizzatore della Conferenza, in cui sono
presenti anche i delegati di cinque Regioni: oltre all’Emilia-Romagna, il Piemonte, il Veneto, la
Toscana e la Campania. Nel Comitato esecutivo la presidente della Consulta degli emilianoromagnoli nel mondo è chiamata a rappresentare le venti Regioni italiane.
Presieduto dal sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Mantica, il Comitato esecutivo risulta
inoltre composto da Carla Zuppetti della Direzione generale degli Italiani all’estero e politiche
migratorie, da Elio Carozza segretario generale CGIE (Comitato generale italiani all’estero),
Francesco Accolla, esperto del ministero degli Esteri, Marco Scurria del ministero della
Gioventù, Massimo Zennaro del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e infine da Mario
Vattani in rappresentanza del Comune di Roma.
La Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo vuole essere un punto di arrivo e di partenza delle
politiche per i connazionali all’estero. Sarà preceduta, l’8 e il 9 ottobre, dalle Conferenze
continentali e prevede due serate organizzate dalle Regioni, l’8 e il 10 ottobre.
Fonte :
http://www.emilianoromagnolinelmondo.it/wcm/emilianoromagnolinelmondo/news/4trim2008/
bartolini_confer.htm
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2 Ottobre 2008
Fuga di cervelli
L'88% dei laureati italiani è disposto a
trasferirsi all'estero:
la ricerca di Anthea Consulting
L'88% dei laureati italiani è disposto a trasferirsi all'estero. E' uno dei dati emersi da una
ricerca condotta da Anthea Consulting in occasione del primo Career PhDay, organizzato al
Politecnico e realizzata su un campione di 189 Philosophical Doctors dell'età media di 29 anni:
l'85 per cento degli interpellati si dichiara pronto ad affrontare il mercato del lavoro con una
preferenza per l'attività di ricerca (37 per 100), di consulenza (15) e per la libera professione
(14).
Significativo il dato sulla mobilità: l'88 per 100 si dichiara infatti disposto a spostarsi
all'estero. La quasi totalità (96) è interessata a entrare in azienda purché il lavoro sia in linea
con le proprie potenzialità e l'83 per cento si aspetta di guadagnare tra i 15mila e i 35mila euro
all'anno con il primo lavoro.
Dalle risposte alle domande riguardanti gli obiettivi lavorativi e le caratteristiche preferite
dell'employer
emerge
infine
un'interessante
tendenza,
soprattutto
femminile,
a
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privilegiare aziende nelle quali sia possibile coniugare vita privata e lavoro, dunque in
un ambiente informale e familiare con una buona stabilità lavorativa.
Clicca qui per scaricare la ricerca integrale (formato Ppt)
Fonte : http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/ricerca-phd021008.html
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3 Ottobre 2008
II° CONFERENZA NAZIONALE
"ITALIA & AMERICA LATINA: LE OPPORTUNITA' DI
COOPERAZIONE E DI BUSINESS PER LE PMI ITALIANE"
Bologna, 22 ottobre 2008
Il Sistema Camerale dell'Emilia Romagna nell'ambito del Progetto "America Latina", organizza
un incontro rivolto alle imprese italiane interessate ai mercati centro-sud americani e caraibici
e che si terrà mercoledi 22 ottobre p.v. presso il Palazzo Affari (Sala Topazio) della Camera di
commercio di Bologna.
L'evento offrirà alle aziende presenti in sala un momento di incontro con alcuni tra i maggiori
esperti dell'area e le istituzioni italiane più rappresentative.
Nel corso della giornata saranno possibili incontri di approfondimento con i rappresentanti delle
ambasciate di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador,
Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Uruguay, Venezuela.
I particolare, per i settori ambiente ed agro-industria, la sessione mattutina prevede
l’approfondimento di aspetti tecnici e politici relativamente all’interscambio Italia –
America Latina, la sessione pomeriggio vedrà l’organizzazione di due tavoli tecnici
che avranno l’obiettivo di creare un momento di incontro tra gli esperti dei settori e
le aziende presenti.
Il Progetto "America Latina" è condiviso con la InterAmerican Investment Corporation (Gruppo
BID), Promofirenze, il Sistema Camerale della Toscana ed il Business Innovation Centre Lazio.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento contattare :
Sara Mazzali (Segreteria Direzionale tel.0522 796529 )
DOCUMENTI ALLEGATI
Programma evento (126,46 Kb)
Scheda di adesione (97,80 Kb)
Fonte : www.re.camcom.it
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3 Ottobre 2008
FORLANI (ITALIA LAVORO): PROMUOVERE LA MOBILITÀ
CON APPOSITE POLITICHE VOLTE A LIMITARE RISCHI E
COSTI UMANI E SOCIALI
ROMA\ aise\ - La mobilità come possibile valore unificante dell’Europa, come presupposto per la
mobilita sociale e la crescita delle persone. Alla luce di queste importanti sfide si è tenuta l’11 e 12
settembre scorsi a Parigi la conferenza "Mobilita dei Lavoratori". L’iniziativa ha costituito l’occasione per
discutere al più alto livello della mobilità del lavoro nel senso più ampio del termine: dalla mobilità
geografica, per i lavoratori che lasciano il paese di origine per cercare una occupazione in un altro Stato
membro, alla mobilità professionale, che non necessariamente comporta l’allontanamento dal proprio
Paese ma implica comunque una mobilità interna, non meno rischiosa e carica di costi sociali. A questo
importante incontro (appuntamento che la Presidenza francese della Unione europea ha voluto
organizzare per dare continuità alla conferenza organizzata a Lisbona nel settembre 2007 su flessibilità e
sicurezza del mercato del lavoro), volto a definire percorsi di lavoro comuni nei Paesi membri dell'UE, è
stato invitato a partecipare l’Amministratore delegato e Presidente della Agenzia tecnica Italia Lavoro,
Natale Forlani, che ha rilasciato questa intervita a Olga De los Santos, del team di Italia Lavoro, in cui
riflette sulle prospettive della mobilità nell’Unione europea e si sofferma sul caso italiano. Ne riportiamo di
seguito la versione integrale.
"D. Flessibilità e sicurezza del mercato del lavoro: obiettivi apparentemente difficili da realizzare. Lei lo
ritiene realisticamente possibile alla luce delle sfide di carattere globale che le economie dei paesi della
Unione Europea si trovano ad affrontare?
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R. Senz’altro! Anzi flessibilità e sicurezza sono la condizione per declinare in maniera positiva l’economia
sociale di mercato che caratterizza storicamente l’Europa. Alcuni Paesi stanno già conseguendo risultati
importanti. Alcune aree dell’Europa sono riuscite a conciliare alta flessibilità - mobilità del lavoro,
sicurezza sociale di carattere elevato e tasso di occupazione superiore al 70% della popolazione residente
in età di lavoro. La sintesi tra queste tre condizioni si realizza se: nel mercato del lavoro la flessibilità è
comunemente accettata; se coloro che involontariamente perdono il lavoro possono beneficiare di
sostegni del reddito e di servizi d’orientamento, di formazione, d’incentivi alle imprese che gli consentano
di reinserirsi rapidamente nel mercato del lavoro; se si attuano riforme del Welfare volte ad assicurare
adeguate prestazioni sociali in favore di diverse tipologie del mercato del lavoro: le donne, che devono
conciliare il lavoro e la famiglia; i giovani, che hanno la necessità di accelerare l’ingresso nel mercato del
lavoro; gli anziani, che hanno la necessità di restare nel mercato del lavoro anche in condizioni più
problematiche. Attraverso queste tre linee di azione, quindi, si assicurano servizi alle famiglie, si dà una
protezione più alta ai lavoratori anziani, pur allungando l’età pensionistica, si accorcia la distanza tra
scuola ed il lavoro in termini di strumenti di formazione mirati all’ingresso nel mercato del lavoro.
D. Il piano d’azione europeo per la mobilità appare come la nuova sfida che l’Europa si propone per
accrescere il suo livello di competitività e raggiungere la piena occupazione. In Italia a che punto siamo?
R. La qualità ed al tempo stesso il limite dell’Europa è la sua identità nazionale. L’Europa è un insieme di
Stati a forte tradizione, con strutture e regole sociali molto forti e difficilmente integrabili; noi stiamo
facendo un processo d’integrazione che è opposto a quello degli Stati Uniti, dove lo Stato Federale nasce
come riflesso della accettazione di regole comuni dentro le quali caratterizzare le tipicità individuali; noi
abbiamo la necessità di costruire un’identità europea partendo da quella nazionale. Ciò, indubbiamente,
complica il processo d’integrazione. Nel mercato del lavoro, un esempio tipico, e’ la bassa mobilità
intereuropea; nei 27 Stati membri dell’Unione europea la mobilità e’ del 2%, quota assolutamente ridicola
se paragonata a quella degli Stati Uniti. A ciò si accompagna, per una serie di ragioni prevalentemente
demografiche, l’invecchiamento del mercato del lavoro e, conseguentemente, la crescita esponenziale
dell’immigrazione da Paesi extra europei, dato che anche la quota d’immigrazione intraeuropea, vale a
dire proveniente dalla Romania e dai Paesi dell’est, si sta velocemente esaurendo (anche questi Paesi
cominciano ad avere problemi di richiesta di mano d’opera dall’estero). Questo processo comporta che
l’immigrazione extraeuropea sta diventando la componente dominante della mobilità e, in buona parte,
supplisce anche alla mancanza della mobilità interna. L’Italia, in questo quadro, è senz’altro il paese più
emblematico. Contrariamente a ciò che si pensa comunemente, noi abbiamo una mobilità sud-nord
largamente al di sotto di quello che sarebbe necessario avere. Questo fabbisogno è, tuttavia, soddisfatto
dai flussi d’immigrazione , spesso anche superiore alle affettive necessità. Il tema della mobilità è dunque
un tema fondamentale per l’Europa e per la qualità del futuro mercato del lavoro: nonostante la presenza
di
buone
esperienze
nazionali,
una
comune
politica
europea
stenta
ad
affermarsi.
D. Quale contributo una struttura come Italia Lavoro potrebbe fornire per accrescere, in un mercato
tendenzialmente
rigido
come
quello
italiano,
la
mobilità
dei
nostri
lavoratori?
R. Ci sono ambiti che non appartengono a Italia Lavoro, appartengono alla dimensione delle politiche del
lavoro dentro le quali Italia Lavoro può attivamente operare. Mi spiego: una delle distorsioni dell’attuale
mercato del lavoro è rappresentata dall’evidente incapacità da parte dei Paesi d’origine di governare il
flusso migratorio in termini di domanda e offerta; ad una valida struttura operativa e gestionale occorre
però affiancare una attenta azione a livello diplomatico che, attraverso accodi internazionali, possa porre
le basi per strutture di servizio che consentano di mettere in contatto la domanda degli operatori italiani
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con l’offerta di lavoro e ne disciplinino le modalità operative. E’, in sintesi, la nostra visione della mobilità
internazionale, il progetto che abbiamo portato all’attenzione del Governo italiano, in particolare del
Ministero del Lavoro e di quello degli Interni, al fine di meglio gestire i flussi dall’estero e migliorarne la
quantità e la qualità. L’azione strumentale deve favorire la creazione di liste di disponibilità, la creazione
di strutture d’incontro della domanda ed offerta di lavoro nel territorio, di servizi per l’impiego e la
formazione.
D. La mobilità dei lavoratori dei Paesi extra Unione Europea verso l’Italia. La formazione nei Paesi
d’origine potrebbe rappresentare il salto di qualità?
R. Certamente la formazione costituisce una delle variabili. Noi stiamo parlando di una formazione per
l’ingresso al lavoro e quello che manca all’Italia è l’abilitazione di una rete di operatori in grado di
contribuire ad un efficace incrocio domanda-offerta di lavoro. Il ruolo di Italia Lavoro dovrebbe essere
proprio quello di favorire la creazione, a fianco delle azioni diplomatiche, di questo tipo di rete, vale a dire
di un sistema di operatori in Italia e all’estero che facciano incrociare domanda e offerta e garantiscano la
qualità del flusso. La mobilità internazionale si rapporta anche alla qualità della mano d’opera disponibile,
cioè al grado di formazione, di conoscenza della lingua, alla capacità di integrazione ambientale prima
ancora che lavorativa. Poi, se la formazione si fa nei Paesi d’origine o si fa un apprendistato o un
"ingresso tirocinato" – chiamiamolo così – in territorio nazionale, sono variabili personalizzate.
L’importante, è l’esistenza di una rete di operatori valida e di qualità in grado di gestire questo processo.
D.
Una
rete
di
operatori
sostenuta
anche
da
accordi
tra
Stati
europei?
R. Indubbiamente; per questo è molto importante una cooperazione tra le agenzie europee del lavoro,
con alcune delle quali Italia Lavoro già sta lavorando. Attualmente abbiamo sottoscritto accordi con i
partner istituzionali francesi e spagnoli, e con i Paesi dell’area nord africana (Marocco, Tunisia ed Egitto).
Per quanto riguarda la costruzione di un programma europeo per una rete comune di servizi sulla
mobilità, ci auguriamo che venga presto approvato. Abbiamo anche in corso con la Romania un
programma di cooperazione sui flussi, già approvato in sede comunitaria, presentato insieme alla agenzia
romena per il lavoro. L’obiettivo di questo programma è la mobilità di ritorno che, pur essendo mobilità di
tipo comunitario, presenta comunque caratteristiche, peculiarità, nonché criticità molto elevate.
D. La mobilità come una potenzialità per accrescere le competenze. Una opportunità o un ostacolo per i
giovani
italiani
che
si
apprestano
ad
entrare
nel
modo
del
lavoro?
R. Non affermo nulla di nuovo nel sostenere che tutte le forme di mobilità, comprese quelle che vengono
intraprese per necessità quali, in particolare, l’emigrazione, costituiscono una delle componenti dello
sviluppo, non solo dei Paesi o delle aree ove l’immigrazione si dirige, ma anche dei Paesi da dove
provengono i lavoratori. La mobilità è per milioni di persone una componente fondamentale per fare
esperienze nuove, crescere professionalmente, misurarsi anche con il rischio impresa; in altre parole, può
consentire al lavoratore di accrescere la propria qualificazione, d’imparare forme organizzative più
evolute, di divenire esso stesso imprenditore e, in definitiva, accrescere il proprio livello salariale. La
mobilità come valore non solo è da accettare ma da promuovere, intervenendo con apposite politiche
volte a limitare i rischi e le criticità che questo processo comporta in termini di costi umani e sociali,
integrazione, anche linguistica e, in molti casi, discriminazione culturale ed umana. Il compito dalla
politica è quindi quello di rendere sostenibile la mobilità, favorendo le opportunità che questo processo
determina ma riducendo al tempo stesso, nei limiti del possibile, i costi sociali per le persone coinvolte.
D. Alla conferenza di Parigi sulla mobilità, a cui è recentemente intervenuto, si è parlato di flessibilità e
sicurezza. Qualche argomento che le sarebbe piaciuto approfondire nel tavolo dove ha partecipato?
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R. Il tavolo dove ho partecipato era finalizzato a valorizzare le migliori esperienze europee; mi è
sembrato un ottimo approccio anche perché l’iniziativa promossa dalla Presidenza francese della UE ha
avuto il merito di essere, da questo punto di vista, la prima a mettere in grande risalto il tema della
mobilità combinato con la flessibilità e la sicurezza. Il vero problema che ci troviamo ad affrontare, al di là
dello scambio delle buone pratiche, è quello di individuare le possibili aree di cooperazione. Come
riuscire, ad esempio, a dare ai giovani che escono dalle scuole secondarie e dalle università una concreta
possibilità di compiere esperienze lavorative in altri Paesi europei. Come noto, il mercato del lavoro di
ogni Paese europeo ha particolari caratteristiche e peculiarità da offrire. Per esempio, in Italia, la nostra
specializzazione nel settore della tutela e del restauro dei beni culturali può offrire ai giovani provenienti
dall’intero bacino europeo la possibilità di fare esperienze incomparabili. Ma questo vale, ovviamente,
anche in molti altri campi, penso ad esempio a quello finanziario per quanto riguarda la piazza inglese. In
parte questo processo è già una realtà ma, indubbiamente, con livelli di difficoltà e di rischio personale
che oggi possono essere sopportati solo a determinate condizioni. Mentre, se vi fosse una politica di
sgravio dei costi della mobilità e di evidenziazione delle opportunità di lavoro su scala europea, questo
potrebbe essere attenuato".
Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=63354
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3 Ottobre 2008
Di Silvana Mangione
L’Autolesionismo italiaco
L’Italia
è
uno
splendido
Paese.
Infinitamente
creativo.
Precede
gli
altri
nell’analizzare realtà non sempre di immediata comprensione e trovare le
soluzioni, proiettate nel futuro e in anticipo sui tempi. Nel 1986, l’Italia ha capito
che bisognava dare una prima rappresentanza democratica alle comunità italiane
all’estero e ha inventato i Com.It.Es.. Nel 1990, l’Italia ha compreso che bisognava dare una
voce a Roma alle collettività italiane all’estero e ha istituito il CGIE. Nel 2000, l’Italia si è resa
conto che non poteva continuare a parlare degli italiani all’estero (e a spremerli come “risorse
economiche” nazionali), senza dare loro una presenza diretta al Parlamento, e ha fatto una
riforma costituzionale. Ottimo.
Il quadro della rappresentanza era completo, da quella di base – giurisdizionale, legata al
territorio ed espressione diretta dei cittadini ivi residenti attraverso il suffragio universale – a
quella che doveva raccogliere, analizzare, filtrare e ridurre a sintesi le istanze per presentarle
nelle stanze dei bottoni a quella che – entrata nella branca legislativa dello Stato, pur
rappresentando l’intera Repubblica italiana, poteva sensibilizzare gli altri legislatori alle
esigenze degli italiani all’estero. Esigenze la cui soddisfazione è una necessità reale prima di
tutto dell’Italia stessa, ove essa voglia continuare ad avvalersi delle sue “risorse economiche” –
ma anche politiche, scientifiche, culturali e sociali – rappresentate dagli italiani e dagli italo–
esteri, che vivono fuori dai suoi confini.
Lo sappiamo, direte voi. E avete ragione. Ma l’Italia non lo sa più e sembra intenzionata a
liberarsi dello splendido sistema che ha costruito, talmente intelligente e bello che lo hanno
capito e lo stanno copiando gli altri Paesi dell’Unione Europea. Lo hanno dimostrato
nell’importante incontro convocato a Parigi, al Ministero degli Esteri, dall’attuale Presidenza
francese della UE. C’erano i rappresentanti di 24 Paesi sui 27 che hanno aderito all’Europa
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Comunitaria. Tutti residenti in Paesi diversi da quelli di origine. Tutti al lavoro per ottenere per
se stessi, dai rispettivi Governi e Parlamenti, gli stessi livelli di rappresentanza di cui gli italiani
all’estero già godono. Benissimo, direte voi. Sfortunatamente questa volta avete ragione
soltanto in parte, perché mentre gli altri vogliono copiarci, da Roma rombano i tuoni e fulmini
del “Partito trasversale”, che gode della maggioranza di consensi ad ogni livello ed è il partito
che dice: “Cancelliamo il CGIE, trasferiamo il voto degli italiani all’estero da quello per
l’elezione di rappresentanti diretti residenti all’estero a quello per i candidati residenti in Italia
nella loro circoscrizione di origine”. Eliminate in questo modo tutte le voci che si levano nella
Capitale italiana in difesa dei diritti di chi, per amore o per forza, è andato a vivere fuori dai
confini del Bel Paese, diventerà facile affamare i Com.It.Es. e far sparire lentamente nell’oblio
anche loro. Questo il quadro disarmante.
I primi sintomi della marcia verso l’annullamento di tutto stanno nelle prime cifre iscritte alla
finanziaria, che tagliano dagli effettivi fondi a disposizione nel 2008: €58.357.912 ad una
previsione,
(che
ovviamente
subirà
le
successive
sanguinose
decurtazioni
apportate
quest’anno) di €32.000.000 dai quali si dovrebbero ricavare i fondi per tutte le attività che
riguardano le nostre collettività: l’insegnamento di lingua e cultura italiana, l’assistenza diretta
e indiretta, l’assegno sociale, le iniziative culturali e i finanziamenti a Com.It.Es. e CGIE
(quest’ultimo
essendo
quello
che
prende
meno
di
tutti).
Mentre
la
piramide
della
rappresentanza italo–estera comincia a scricchiolare, traballare, cedere a crepe e falle in gran
parte inflitte dagli stessi protagonisti, gli altri Paesi hanno messo per iscritto nella
“Dichiarazione di Parigi”, approvata anche da noi al termine dei lavori, le affermazioni iniziali
che sintetizzo qui di seguito. ”Considerando che: cresce d’importanza il numero degli europei
residenti fuori dal loro paese d’origine, sia dentro che fuori dall’UE, è fondamentale che la UE
prenda piena coscienza della necessità di sviluppare una politica specifica per gli espatriati.
Considerando che gli espatriati partecipano alla costruzione di un migliore scambio economico,
sociale, culturale e scientifico in Europa e nel resto del mondo, le politiche europee devono
concernere l’insieme dei cittadini europei espatriati”. Le delegazioni presenti hanno concluso il
lungo preambolo del documento dichiarando: “Riteniamo che sia urgente porre questa
preoccupazione al vertice delle politiche della UE, sollecitiamo le istituzioni europee e nazionali
a inserire questa priorità nella programmazione delle loro attività in collaborazione con i
RAPPRESENTANTI UFFICIALI DEGLI ESPATRIATi; GIUDICHIAMO OPPORTUNO DOTARE GLI
STATI MEMBRI DELL’UNIONE DI UN SISTEMA DI RAPPRESENTANZA DEMOCRATICA DEI LORO
ESPATRIATI”.
Poi il documento afferma: “Un legame di cittadinanza deve essere garantito. Nessun cittadino
dell’Unione deve essere privato del suo diritto di votare alle elezioni nazionali del suo Paese a
causa del luogo di residenza. Al fine di garantire l’esercizio di questo diritto fondamentale
devono essere adoperati tutti i mezzi: dal VOTO PER CORRISPONDENZA a quello elettronico” e
gli espatriati fuori dalla UE devono poter votare anche per le elezioni del Parlamento europeo.
Infine si sostiene che gli espatriati devono ottenere “OLTRE ALLA CREAZIONE DI STRUTTURE
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NAZIONALI DI RAPPRESENTANZA DEI RESIDENTI ALL’ESTERO, (vale a dire: facciamo come
l’Italia e dotiamoci di Com.It.Es. e CGIE) anche un RICONOSCIMENTO POLITICO ALL’INTERNO
DELLE ISTITUZIONI EUROPEE, attraverso l’attribuzione della gestione di queste problematiche
ad un Commissario europeo, la creazione di un’Agenzia europea degli espatriati, l’istituzione di
una commissione parlamentare ad hoc all’interno del Parlamento europeo, del Comitato delle
Regioni, del Consiglio d’Europa e dell’Assemblea parlamentare dell’Euro-Med, l’inserimento di
rappresentanti degli espatriati nel Comitato Economico e Sociale, l’istituzione di un Consiglio
degli Europei Espatriati, emanato dai rappresentanti nazionali degli europei residenti e attivo a
latere delle istituzioni europee. Questa nuova politica dovrà essere portata avanti mediante un
incontro degli “Europei in Movimento” almeno una volta l’anno all’interno dei programmi della
Presidenze Europee che si succedono ogni sei mesi. Più chiaro di così! La delegazione italiana è
stata presa d’assalto. Ammiravano il nostro Paese e la sua lungimiranza. Volevano sapere da
noi come è strutturata la nostra rappresentanza ai tre livelli, ci informavano che nei loro paesi
si stanno approvando leggi simili alle italiane per la creazione di loro Consigli Generali dei
Residenti all’Estero e di meccanismi di elezione di parlamentari dei residenti all’estero.
L’Italia ha dato il buon esempio a 23 paesi, ma si prepara a ridursi ad un futuro nel quale loro
avranno il nostro sistema, ma noi non avremo più alcun tipo di rappresentanza. Peggio ancora:
loro saranno rappresentati nei nuovi organismi che si andranno a creare a livello europeo, noi
no, perché non avremo più i mezzi della partecipazione. Perché la splendida Italia, di cui
parlavo all’inizio, inventa il futuro e quando potrebbe godere dei frutti internazionali di quanto
ha costruito, distrugge se stessa e le sue opportunità. Qualcuno dovrà spiegarmi da dove
nasce questo atteggiamento di autolesionismo, che in realtà fa male all’Italia molto più che a
noi, in un mondo sempre più piccolo, nel quale un paese con poche risorse naturali può
tuttavia avere una marcia in più rispetto agli altri soltanto se tiene legati a sé tutti i suoi figli ed
i loro discendenti, dovunque essi risiedano, attraverso lo strumento della rappresentanza
democratica che nasce dai pieni diritti di cittadinanza.
Fonte : http://www.lagenteditalia.com/
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