Lo Scarpone Orobico - Dicembre 2005

Transcription

Lo Scarpone Orobico - Dicembre 2005
SONO ANDATI AVANTI
PRESOLANA
REDONA
RONCOLA
ROSCIANO
ROSSINO
SAN PAOLO
D’ARGON
Lucio Canova
Classe 1923
Alfredo Chiesa
Classe 1938
Gianfranco Rota
Classe 1935
Luigi Cattaneo
Classe 1945
Giovanni Ravasio
Classe 1933
Mario Sonzogni
Classe 1925
SAN PELLEGRINO
SARNICO
SEDRINA
SELVA
DI ZANDOBBIO
Pietro Baroni
Classe 1915
Giacomo Bonomelli
Classe 1920
Alessandro Scotti
Classe 1913
Lorenzo Marchesi
Classe 1925
SERIATE
SERINA
SERINA
SOLZA
SOLZA
SOMENDENNA
Giacomo Barbieri
Classe 1924
Abele Carrara
Classe 1922
Pietro Carrara
Classe 1913
Arnaldo Boschini
Classe 1939
Luigi Riva
Classe 1930
Angelo Muttoni
Classe 1919
SOVERE
SOVERE
SOVERE
SUISIO
TAVERNOLA
TAVERNOLA
Daniele Carrara
Classe 1944
Geremia Cattaneo
Classe 1937
Battista Caronini
Classe 1936
Tobia Previtali
Classe 1931
Giovan Battista Bettoni
Classe 1925
Angelo Fenaroli
Classe 1940
TAVERNOLA
TAVERNOLA
TORRE BOLDONE
TRESCORE
TREVIOLO
TREVIOLO
Pietro Foresti
Classe 1951
Giovanni Pedrocchi
Classe 1947
Celestino Brugnetti
Classe 1927
Tobia Poloni
Classe 1913
Arturo Maffeis
Classe 1935
Costante Serughetti
Classe 1942
UBIALE/ CLANEZZO
VERCURAGO
VERTOVA/COLZATE
VILLA D’OGNA
VILLA D’OGNA
VILMINORE
Luciano Capelli
Classe 1944
Carlo Valsecchi
Classe 1923
Giuseppe Franchina
Classe 1927
Giuseppe Mainetti
Classe 1935
Alessandro Pezzoli
Classe 1938
Riccardo Duci
Classe 1979
SELVA
DI ZANDOBBIO
SEMONTE
Angelo Zenoni
Classe 1919
Giulio Coter
Classe 1932
VITA DELLA SEZIONE
ZOGNO
ZOGNO
ZOGNO
Andrea Pesenti
Classe 1931
Franco Pesenti
Classe 1947
Francesco Sonzogni (Pio)
Classe 1919
Ricordiamoli
Aldo Biava - Cene
In punta di piedi, senza dare
fastidio a nessuno, il 15 ottobre
Aldo Biava è andato avanti.
Aveva 73 anni, dei quali trenta
trascorsi quale capogruppo di
Cene. Ha saputo farsi apprezzare per l’attaccamento ai valori dell’alpinità; tenacia, coraggio e grande generosità non
gli sono certo mancate.
Si è pure distinto per l’impegno sociale e la disponibilità verso i più deboli.
Durante il suo mandato sono stati realizzati il
Monumento agli Alpini, un magnifico Crocifisso per
il cimitero, la ristrutturazione della Croce sul Monte
Pizzo che sovrasta Cene, la benedizione del nuovo
gagliardetto. Venne nominato Cavaliere della
Repubblica nel 1982, come riconoscimento importante per il lavoro svolto. Soldato di leva, classe 1932,
arruolato nel ’54, prestò servizio nel Btg. Edolo del 5°
Alpini a Merano.
Gli Alpini di Cene vogliono ricordare le sue qualità
per farne tesoro nel tempo, ringraziandolo per la
preziosa attività a favore del gruppo e della comunità.
Adolfo Scola - Carenno
Gli Alpini del gruppo di
Carenno, piangono la scomparsa di Adolfo Scola. classe
1924, da tutti conosciuto come
“Dolfo”. Già capogruppo dal
1989 al 1992, fu tra i promotori
del Sacrario del Monte Tesoro,
imponente costruzione realizzata a 1400 metri di quota e dedicata ai Caduti per la Patria.
Il gruppo, memore degli anni
di duro lavoro sotto la sua guida, durante l’edificazione del Sacrario, proseguirà
con la stessa tenacia, seguendo il sentiero di ideali
ed alpinità che “Dolfo” ha tracciato, ricordandolo
per sempre.
Dario Carenini
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Valerio Rinaldi - Zogno
Il 16 settembre scorso, all’età di
69 anni, ci ha lasciato Valerio
Rinaldi, da sempre socio del
Gruppo, per vent’anni consigliere, ricoprendo negli ultimi
nove anni la carica di vicecapogruppo. La sua collaborazione è stata preziosa nell’organizzazione e nella realizzazione di ogni iniziativa. Con la
sua disponibilità costante e generosa, con entusiasmo contagioso è sempre stato
pronto a dare una mano, a svolgere anche i lavori
più umili per la buona riuscita di ogni opera.
I familiari, gli amici, gli alpini hanno conosciuto e
apprezzato la bontà del suo cuore, il piacere della
sua compagnia e il valore della sua amicizia. Per
questo non lo dimenticheremo mai, ma lo sentiremo sempre vicino con tanta riconoscenza e tanto affetto.
Luigi Garofano
Luigi Meloni – Sovere
Un’intera vita dedicata al volontariato, scandita dalle note
musicali: è così che gli alpini di
Sovere, del coro Ana, della corale San Vincenzo di Cerete
Basso, della banda dell’oratorio, dell’Avis Aido, i familiari
ricordano Luigi Meloni, classe
1927, l’operaio dell’Ilva di
Lovere, che, alla sera, smetteva
la tuta blu per impugnare la
bacchetta da maestro con cui dirigeva i suoi cantori.
Il “maestro Luigi” così era conosciuto a Sovere, nei
paesi vicini ed in tutti quei luoghi in cui portava i
suoi “ragazzi” ad esibirsi. Quegli stessi “ragazzi”
che l’avevano seguito in 31 anni di direzione, nell’agosto scorso l’hanno accompagnato all’ultima dimora, con la gola stretta dal groppo che li ha costretti ad interpretare solo con un sussurro le canzoni
a lui più care.
Nel testamento spirituale, indirizzato ai coristi Ana
di Sovere, in occasione del 40° di fondazione del sodalizio, aveva rivolto un plauso e un grazie particolare “per il loro prodigarsi all’istruzione, perché
essere parte attiva è un impegno che migliora, educa ed eleva i sentimenti più nobili e sublimi di una
persona”. Questo gli alpini ed i coristi di Sovere non
lo dimenticheranno mai. Grazie, maestro Luigi!
VITA DELLA SEZIONE
Donare vuol dire amare
Nuova sede sezionale
Gruppi:
BERGAMO – CITTA’ ALTA
€
GAZZANIGA
“
BERGAMO – CAMPAGNOLA“
ENTRATICO
“
PETOSINO
“
BOSSICO
“
SPIRANO
“
AZZANO SAN PAOLO
“
CASAZZA
“
ALBANO S. ALESSANDRO “
Alpino Merici Vitalino
– Gruppo di Gazzaniga
“
F.E.
“
Avanzo manifestazione
a Malles (Aldeni)
“
100,00
500,00
250,00
2.000,00
1.000,00
1.000,00
1.000,00
3.000,00
300,00
2.500,00
60,00
300,00
50,00
Casa Alpini di Endine
Gruppo di CARVICO
€
300,00
Gruppo di SPIRANO
“
500,00
Pellegrini Andrea –
Amico degli Alpini del
Gruppo di CAPIZZONE
“
400,00
Alpini Turani Virginio e
Ghezzi Battista del Gruppo di VALBREMBO
(sistemazione fontana)
“
90,00
Centro Tumori – Milano
Gruppi:
CALCINATE
RONCOLA in memoria
dell’alpino Rota Gianfranco
€
4.010,00
“
100,00
LETTERE AL DIRETTORE
A voi la penna
cenno. Non possiamo neppure ogni volta scartabellare i
24.000 iscritti alla nostra sezione. Grazie della segnalazione e della fotografia che volentieri pubblichiamo.
Una segnalazione mancata
Onore al cappello alpino
Bagnatica, 5 ottobre 2005
Le invio i miei quattro versi “Onore al cappello alpino”, un piccolo, modesto tentativo per ricordare
il nostro cappello alpino, ma soprattutto per onorare gli alpini che lo hanno portato con fierezza fino alla morte.
Guardo il mio cappello alpino / e mi commuovo e
lo ringrazio, / lui è unico e strano da vedersi. – Lui
per me, per noi alpini / è una bandiera / e l’Italia
degli alpini / e del cappello dev’essere fiera . – Io ti
penso glorioso cappello alpino / posto su tombe
sconosciute / in terre lontane / a vegliar quei sacri
corpi / che in patria non torneranno mai. – Gli alpini
nel tempo / han fatto gloriosa storia; / il capello
alpino / è l’imperitura memoria.
Giuseppe Testa
Ed ecco ricordato il nostro cappello.
S. Pellegrino Terme, 30 agosto 2005
Sicuramente non voglio toglier nessun merito agli
Alpini per le onorificenze citate nel nostro periodico
Scarpone Orobico dell’agosto 2005, tanti meno alla
prestigiosa distinzione onorifica di Commendatore al
Merito al Carissimo amico ed eroico Franco Pini con
tanti meriti che il sottoscritto non possiede.
Ma voglio precisare che con il Commendator Pini,
la stessa Onorificenza e stessa data l’ha ricevuta anche il sottoscritto Art. Alpino classe 1935 per 18 mesi, orgogliosissimo di esserlo stato. Inoltre per ben
20 anni ausiliario delle Forze Armate volontario del
Corpo Militare della Croce Rossa con il grado di Serg.
Maggiore con varie missioni italiane ed estere.
Grazie e doverosi ossequi.
Ruggeri Giancarlo
Complimenti e felicitazioni caro commendatore. Scusi se
non è stato citato tra gli alpini ai quali il Prefetto ha consegnato le onorificenze il giorno della Festa della Repubblica, ma ciò non è certo da imputarsi a dimenticanza, negligenza o altro della redazione. Come è ovvio il
nostro periodico pubblica solo i nomi degli alpini insigniti da onorificenze, segnalati dai gruppi oppure che si
possano desumere dalla “rassegna stampa”, meticolosamente curata da un nostro redattore. Purtroppo dal suo
gruppo non è giunta alcuna segnalazione e dal suo curriculum, pubblicato su un quotidiano provinciale, risultano tanti meriti e la militanza a tante associazioni benefiche, ma della sua appartenenza all’ANA nessun ac-
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CRONACA DAI GRUPPI
Adrara San Martino
Tutti sul Pasubio
Si prova sempre grande commozione salendo
sul Monte Pasubio, montagna sacra alla Patria ed
estremo baluardo nella Grande Guerra, specialmente se si tratta del 1° pellegrinaggio nazionale
su questa cima.
A tale appuntamento non ha voluto mancare il
gruppo Alpini e Protezione Civile di Adrara San
Martino che domenica 4 settembre è salito sin lassù per partecipare
a questa importante ricorrenza.
Nell’occasione:
«Abbiamo avuto
la grande opportunità di incontrare e conoscere di
persona il presidente nazionale
Corrado Perona questo il commento del capogruppo Gianpietro Vavassori - e, grazie all’amicizia
del nostro consigliere nazionale Giorgio Sonzogni, abbiamo pure scattato delle bellissime foto
che custodiremo gelosamente a ricordo di questa splendida giornata.»
Albano S. Alessandro
Ben tre
ricorrenze in una
Per il gruppo Alpini di Albano S.A. il 25 Settembre 2005 è stata una giornata che ben difficilmente si potrà dimenticare e diversi sono i motivi.
Innanzitutto si sono celebrate ben 3 ricorrenze che
riempiono di orgoglio tutti gli alpini del gruppo:
45° anno di fondazione, 20° della locale Protezione
civile, 18° anniversario del gemellaggio con il gruppo di Sinigo (Merano).
La festa è riuscita nel migliore dei modi grazie
all’intervento di moltissime personalità, alla presenza di ben 88 gagliardetti e i vessilli di Bergamo
e Bolzano, alle fanfare di Scanzorosciate e Trescore
Balneario e alla folta partecipazione del pubblico
che ha fatto da stupenda cornice a tutta la sfilata
che, iniziata dalla piazza del Comune, si è snodata
per le vie del paese deponendo corone di alloro al
Monumento dei Bersaglieri, dei Caduti, dell’Alpino e dell’Avis-Aido, per concludersi al piazzale dell’Alpino per la S. Messa celebrata dal parroco don
Franco Lanfranchi. Alla stupenda riuscita della manifestazione ha certamente contribuito una bellissima giornata di sole, ma soprattutto una certosina
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organizzazione che
ancora una volta ha
dato dimostrazione di
assoluta efficienza.
E’ impossibile elencare tutte le autorità
presenti, tra queste il
presidente sezionale
Sarti con i vice Arnoldi e Nespoli, il consigliere Granelli, il capo zona Antonio Bombardieri,
il professor Mario Traini, il rappresentante della
P.C. Manzoni, il vice sindaco di Albano Francesco
Epis con il gonfalone, il sindaco di Torre de’ Roveri Roberto Marchesi, il presidente della Provincia
Valerio Bettoni, il comandante dei Carabinieri di
Seriate Giuseppe Regina, il comandante della Polizia Intercomunale dei Colli Ezio Fiocchi, il vice
comandante del 3° Rgt. Aquila di Orio ten. col. Rosselli, il gen. Giuseppe Mariano ex comandante della Brigata Orobica, il gen. Ivo Zeri, il capogruppo e
27 soci del Gruppo di Sinigo, alpini di Malnate (Va)
e di Solbiate (Co), rappresentanti delle associazioni d’arma e Avis-Aido locali. Speaker della manifestazione Francesco Brighenti.
La cerimonia si è conclusa con il pranzo presso
la sede locale e alla fine della giornata, tornando a
casa, è rimasta in tutti la sensazione che oltre alle
opportune e doverose cerimonie, si rafforza ogni
volta di più il senso di amicizia, solidarietà e concordia che l’attaccamento alle nostre tradizioni ci
aiuta a mantenere.
Alta Val Brembana
Al Passo S. Marco
1500 alpini
E’ stato un incontro festoso quello svoltosi al
passo S. Marco tra gli alpini della Valle Brembana e
la Valtellina. Sono arrivate lassù almeno 1.500 penne nere. E con gli alpini i loro familiari, amici ed
escursionisti. In totale almeno 2.000 persone. Tutti
insieme a fare festa ordinatamente, nonostante
l’affollamento, tant’è che il passo è rimasto sempre
libero per il traffico stradale tranne per i 20 minuti o poco più della Messa celebrata da don Sergio
Carrara.
Rapidamente la cronaca delle festa gestita dai
capigruppo Luigi Baschenis di Averara e Aldo Del
Nero di Albaredo, e nel ruolo di coordinatore e
speaker Claudio Bianchi di Piazzatorre. La folla ha
cominciato ad ammassarsi al passo fin dalle 8. Poco dopo le 10 ha conquistato il valico l’ex presidente della sezione Enzo Crepaldi, “bocia” novantatreenne, reduce di Russia, salutato da una calorosissima ovazione.
Alle 10,30 Baschenis ha dato il “taca banda” per
CRONACA DAI GRUPPI
il “trentatrè” ai
musicanti di Santa
Brigida. Banda che
ha dato il via ai
cortei: cinque le sezioni rappresentate con il vessillo, e
precisamente Bergamo, Sondrio,
Como, Savona e
Conegliano e almeno 130 gagliardetti di gruppo.
Hanno fatto seguito i discorsi di ricordo dei Caduti. Hanno preso la parola Luigi Baschenis, Patrizio Del Nero, Ezio Nespoli vicepresidente della
sezione, Enzo Crepaldi, il presidente della Provincia Valerio Bettoni, il vicepresidente nazionale Ana
Giorgio Sonzogni. Presenti sul palco anche il consigliere nazionale Ana Cesare Lavizzari, Ettore Leali della sezione Ana Sondrio, e altri rappresentanti
di gruppi e sezioni Ana.
Sergio Tiraboschi
Alzano Lombardo
Dalla Russia con amore
Quando si dice Russia, per noi alpini si rievocano sempre ricordi tragici, di sofferenze inumane. Questa volta non è cosi, perché abbiamo avuto
la gradita sorpresa di conoscere una persona, che
con gli alpini ha avuto a che fare in occasione dell’inaugurazione dell’asilo di Rossosch, avvenuta
nel 1993. Questa signora, ritratta con alcuni alpini
di Alzano Lombardo, si chiama Elena, e ci ha raccontato dei memorabili giorni passati in mezzo ai
seicento alpini volontari. Ricorda ancora con grande affetto la cordialità, l’allegria ed i canti che gli
alpini portarono in quel paese. Il nostro incontro è
avvenuto in occasione di un viaggio organizzato
dalla parrocchia di Alzano, nell’ambito di un pellegrinaggio nella Russia cristiana alla fine del settembre scorso.
Elena, ci ha pure raccontato di un episodio avvenuto durante l’occupazione italiana in un paesino
vicino a Nikolajewka. I suoi abitanti non avevano
più cibo, ma un reparto di alpini, accampatosi in
quel luogo, divise il poco che aveva con loro.
Una signora del nostro gruppo, che seguiva con
attenzione quanto diceva Elena, a sua volta ha narrato di suo padre che, assieme al fratello, entrambi
alpini dell’Edolo, aveva vissuto i drammatici giorni della ritirata. Egli superò il freddo implacabile
grazie ad un giubbotto di pelle di pecora, che una
signora gli aveva donato dicendogli che era di suo
figlio morto in combattimento. Quel giubbotto lo
conservò come una reliquia fino al giorno della sua
morte. Il fratello, affetto da polmonite, rifugiatosi in
un’isba, fu curato da un’anziana signora russa con
miele e latte, e dopo alcuni giorni poté raggiungere quello che rimaneva del suo reparto.
Al termine dei loro racconti le due signore si sono abbracciate. Noi abbiamo visto in quel gesto il
grazie di reciproci atti di carità cristiana, d’amore
verso il prossimo, principi radicati nelle umili popolazioni di religione cristiana ortodossa e cattolica, nonostante scelte politiche avventurose e avventate li avesse portate a militare in campi avversi.
Il nostro parroco Don Alberto, il giorno dopo
ha ricordato, durante la S. Messa, tutti i nostri alpini
e soldati caduti in terra di Russia, cosi ci siamo sentiti ancora più vicini ai nostri morti, il cui dovere
li portò a morire lontani dalla loro Patria.
Marchesi Pierfranco
Calcinate
Sagra Alpina benefica
Anche quest’anno, dal 16 al 24 luglio, il Gruppo
Alpini di Calcinate ha organizzato la Sagra Alpina
a scopo benefico, proponendo momenti d’incontro
e di aggregazione finalizzati a raccogliere fondi che
sono poi stati devoluti in solidarietà.
Sono state serate che hanno visto momenti di
allegria con gare di briscola, serate danzanti; di solidarietà con una serata per i ragazzi della Bielorussia; di aggregazione con il pranzo assieme agli
Alpini del paese. Gli alpini calcinatesi non hanno dimenticato proprio nessuno.
Il momento culminante è stata la giornata di domenica 24 che ha visto impegnati oltre 180 fantini in
una gara di equitazione valida per il 2° Concorso Ippico Nazionale di salto ad ostacoli, formula C, seguita con grande interesse da un numeroso pubblico. Erano presenti le Autorità locali quali: il par-
29
CRONACA DAI GRUPPI
roco don Giuseppe Colombo, il capogruppo G. Luigi Pezzoli con i suoi collaboratori, il consigliere sezionale G. Battista Colombi ed il capogruppo di
Calolziocorte Carlo Viganò. A questi è stata consegnata la sostanziosa somma di € 4.010,00 a favore
del Centro Tumori di Milano, poiché il Gruppo ANA
di Calolziocorte da 20 anni è promotore nel fornire
attrezzature per le cure e la ricerca di tale istituto.
Carenno
20° del sacrario
di Monte Tesoro
Nella splendida cornice del Monte Tesoro, gli
Alpini di Carenno hanno celebrato, domenica 3 luglio, il 20° anniversario del Sacrario qui edificato,
raggiungendo così un ideale ed importante traguardo per il Gruppo, impegnato da ben vent’anni nella gestione della struttura e prima ancora nella costruzione.
Tra le autorità presenti, i sindaci di
Carenno
Alessandro
Tironi e di
Torre de’ Busi Igor Brumana; alcuni
reduci del
Gruppo alpini di Carenno; i consiglieri sezionali Sperandio Aldeni, Giancarlo Quarteroni e Gianfranco Rota che scortavano il vessillo sezionale; il coordinatore di zona della Valle Imagna Fermo Mager; i rappresentanti del nucleo di Protezione civile di Carenno, nonchè moltissimi alpini e simpatizzanti
delle Valli S.Martino e Imagna saliti in vetta per
partecipare alla manifestazione.
Dopo un breve corteo, dalla vicina piazzola
d’atterraggio elicotteri verso la chiesetta del Sacrario, si effettuava l’alzabandiera e la deposizione
di una corona alla lapide che ricorda i Caduti per la
Patria. Era quindi la volta di alcuni interventi. Toccante è stato quello del reduce Mario Rota, che ha
vissuto in prima persona le difficoltà durante le fasi di costruzione del Sacrario, testimoniandone i
motivi ed i valori che avevano spinto gli alpini a
costruire un’opera tanto ardita.
Il consigliere Gianfranco Rota, al termine della
sua allocuzione, donava al capogruppo Natale Carsana il Crest della Sezione, riconoscendo così l’impegno e la costanza degli alpini di Carenno nel
portare avanti le attività del gruppo. La madrina
della cerimonia sig.ra Giannina, consorte del com30
pianto capogruppo Luigi Mazzoleni scopriva una
lapide a ricordo dei vent’anni del Sacrario, a cui faceva seguito la S. Messa officiata da Don Battista
Manzoni e da Padre Giovanni Benaglia, due sacerdoti molto affezionati al Sacrario del M.Tesoro e
vicini al Gruppo alpini.
Il rancio concludeva in letizia la splendida giornata alpina. Le Penne Nere di Carenno alla sera discendevano dal Monte Tesoro con il cappello in testa e la felicità nel cuore per la buona riuscita della
manifestazione e con la consapevolezza di aver raggiunto una tappa importante, un nuovo punto di
partenza per proseguire sul sentiero della vita alpina. Nei momenti di difficoltà sarà sufficiente alzare lo sguardo lassù, sulla cima, dove il nostro Sacrario ci guarda e ci dice avanti…sempre.
Dario Carenini
Carobbio degli Angeli
50° Fondazione
del Gruppo
In data 12 giugno 2005 il gruppo Alpini di Carobbio degli Angeli , guidato da Santo Rota, ha festeggiato il 50° di fondazione.
Alla manifestazione in rappresentanza della sezione vi erano i vicepresidenti Arnoldi, Nespoli e
Riceputi, il Presidente Onorario Enzo Crepaldi, i
generali Carrara e Zeri, nonché i consiglieri Giupponi e Quarteroni; al Vessillo Sezionale faceva ala
un nutrito gruppo di gagliardetti.
Il corteo, partito dalla sede municipale, allietato
dalle festose note della banda, ha percorso le vie
imbandierate del paese raggiungendo il monumento ai Caduti e quello dell’Alpino per la deposizione di corone d’alloro .
Numerosa la rappresentanza di alpini accorsi
dai paesi bergamaschi per non mancare alla cerimonia del mezzo secolo di vita del gruppo ; la celebrazione della S.Messa officiata dall’alpino Don
Manuel Beghini, precedeva i discorsi ufficiali delle
autorità tenutisi presso il campo sportivo. Il rancio
alpino all’insegna dell’allegria concludeva in bellezza la giornata.
CRONACA DAI GRUPPI
Cenate Sotto
Ad Alpignano
con i reduci
Domenica 18 settembre, dieci Alpini con il capogruppo Antonio Spreafico, hanno accompagnato il socio Giovanni Parigi, classe ’21 del battaglione Edolo e reduce di Nikolaiewka, ad Alpignano (Torino), invitato da quel Gruppo ANA in
occasione del 75° di fondazione e dell’inaugurazione del Monumento al Btg. Edolo. Infatti, dall’ottobre ’41 al luglio ’42, Alpignano ospitò nella
caserma Damiano Chiesa gli uomini dell’ Edolo (5°
Rgt. Alpini, divisione Tridentina).
Accolti festosamente dagli alpini locali, al nostro Giovanni viene assegnato un cartellino con la
scritta “Reduce” ed invitato a salire su un pulmino,
dove altri reduci attendono di iniziare la sfilata, tra
questi un famoso bergamasco, già presidente nazionale ANA, il dott. Leonardo Caprioli, anch’egli
del battaglione Edolo, e reduce di Russia.
L’atmosfera è carica di commozione: quanti ricordi! Saluti, richiami. Giovanni non trattiene le lacrime, che gli scorrono copiose lungo le guance. Il
mezzo si avvia, seguito dal lungo corteo che sfila
sotto una pioggia battente. Ma gli alpini sembrano non accorgersene: marciano tra un mare di vessilli, con passo cadenzato, allietato dalle note delle
fanfare, mentre il pensiero vola lontano verso quelle sterminate distese di neve gelata, che hanno accolto l’ultimo anelito dei compagni Caduti. Si celebra la S. Messa al campo, nell’omelia si elogia il sacrificio di quanti diedero la vita per la Patria. L’inaugurazione del Monumento al Battaglione Edolo e i discorsi ufficiali chiudono la cerimonia.
Il rancio alpino, sotto la tensostruttura allestita
dal Gruppo di Alpignano, ha unito tutti in una sana allegria. Durante il pranzo, vi è stato uno scambio di doni fra il nostro gruppo e quello di Alpignano: rispettivamente un bozzetto del Monumento
all’Alpino ed una targa ricordo al Reduce.
Antonio Spreafico
Cisano Bergamasco
Tre quarti
di secolo in sordina
Senza tanti fronzoli, il gruppo Alpini di Cisano,
guidato da Giancarlo Sangalli, ha festeggiato domenica 24 luglio i tre quarti di secolo di vita. La
baita dell’Uccellera e la chiesetta a forma di cappello alpino, posta nei pressi, sono stati gli scenari
della manifestazione. Dopo l’alzabandiera, la S.
Messa è stata officiata dal cappellano del gruppo
Padre Andrea Butta. Il Coro Val San Martino ha
sottolineato la funzione con canti appropriati ed i
quindici gagliardetti presenti hanno fatto degna
cornice alla cerimonia.
A questa semplice ma significativa manifestazione, erano convenuti i vicepresidenti Marinoni
e Riceputi, con il consigliere sezionale Aldeni; vi
erano inoltre vari capigruppo, alpini, amici e conoscenti che hanno voluto, in questa occasione, essere vicini agli alpini di Cisano.
Al termine del servizio religioso, ci si ritrovava
tutti in allegra compagnia per il rancio allestito all’aperto sotto gli alberi dell’Uccellera. Il Coro Val
San Martino non ha mancato di allietare i commensali con canti del proprio repertorio, rimarcando ancor di più la familiare atmosfera che ha permeato la giornata.
Pietro Vitali, già sindaco di Cisano e capogruppo onorario, seguito da Riceputi e Marinoni, hanno
tenuto brevi allocuzioni sottolineando in vari modi
il perchè di questa giornata e ringraziato quanti si
son dati da fare per la cerimonia.
Il gruppo di Cisano, come tanti altri gruppi, in
questi 75 anni è stato capace, con varie iniziative, di
inserirsi pienamente nel tessuto sociale della comunità e l’attaccamento della popolazione ai suoi alpini, si è chiaramente visto in questa occasione. E’
stata una giornata ricca di significati, senza strombazzamenti ed orpelli inutili, dove la concordia e
l’allegria sono stati i veri protagonisti.
Nello stesso mese un lutto ha colpito il Gruppo.
A 78 anni, è morto Mons. Giovan Battista Roncalli,
proprio alla vigilia del 50° di sacerdozio; era stato ordinato il 9 luglio 1955 a Venezia dallo zio Patriarca
Card. Angelo Giuseppe Roncalli.
Mons. G. Battista, come amico, era iscritto al
gruppo dal 1981, da quando era stato nominato parroco di S. Gregorio, piccola parrocchia collinare del
Comune di Cisano. Gli alpini di Cisano, ricorderanno Mons. Roncalli con affetto, stima e gratitudine, sia per la sua presenza come celebrante nelle
varie ricorrenze che come commensale durante gli
incontri conviviali, dove, pur restìo a prendere la
parola, non mancava di ricordare momenti singolari
della vita del suo veneratissimo zio.
Raffaele Vitali
Dalmine
Un 70° insolito
Gli Alpini di Dalmine hanno celebrato il 70° del
gruppo fondato nel lontano 1935; settant’anni trascorsi all’insegna della solidarietà e di interventi
umanitari. Le penne nere dalminesi hanno prestato
la loro opera durante le principali emergenze che
hanno interessato il nostro paese negli ultimi
31
CRONACA DAI GRUPPI
trent’anni, (terremoto del Friuli, alluvioni in Valtellina e ad Alessandria); ma non hanno dimenticato, consapevoli che la solidarietà non conosce
confini, i propri fratelli oltre confine, soccorrendo i
terremotati armeni e concorrendo alla realizzazione dell’asilo a Rossosch in Russia.
Non è mancato neppure un occhio di riguardo al
proprio ambito comunale, che si è concretizzato,
dopo ben 5 anni e 12.000 ore di lavoro, nella costruzione del Centro polifunzionale di Dalmine per
l’assistenza alle
persone disabili.
Impegno che continua ancora oggi
con l’organizzazione di giornate
di svago per i ragazzi portatori di
handicap.
Il gruppo ha deciso di festeggiare in un modo
insolito questa importante ricorrenza. Il 9 agosto,
una delegazione guidata dal capogruppo Domenico Giupponi, si è recata sulle colline cuneesi, per
collocare un cippo nel cimitero di Guerra del Santuario della Madonna degli Alpini in località Cervasca, a perenne ricordo di tutti soci che sono “andati avanti”. Il 18 settembre, ricorrenza di S. Maurizio, patrono degli alpini, tutto il gruppo è ritornato a Cervasca per celebrarvi la S. Messa e benedire il cippo, cogliendo l’occasione per trascorrere
una piacevole giornata in allegria.
Gandino e Clusone
Campana del
terzo millennio
Partecipazione e calore hanno caratterizzato il
12° Incontro Intervallare, tenutosi domenica 25 settembre alla capanna Ilaria. Nell’occasione è stata
inaugurata la campana del terzo millennio, un simbolo voluto e realizzato dai Gruppi alpini e Cai di
Gandino e Clusone.
Alla manifestazione l’ANA era rappresentata
dal generale Elio Carrara e dal vicepresidente sezionale Ezio Nespoli, scortati dal vessillo, portato
dal coordinatore di zona Colombi, e circondati da
numerosi gagliardetti; il CAI dalla vicepresidente
sezionale Chiara Carissoni e da diverse sottosezioni
dell’Alta e Bassa Valle; per le istituzioni sono intervenuti il sindaco di Gandino, il vicesindaco di Clusone, il presidente della Comunità Montana Valle
Seriana Mignani, il vicepresidente della Comunità
Montana Valle Seriana Superiore Moioli, ed altri primi cittadini dei comuni della Valgandino e dell’Altipiano di Clusone. Presenti inoltre rappresentanti
dei Carabinieri, della Finanza, del Corpo Forestale,
dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa.
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Dopo il taglio del nastro da parte del sindaco di
Gandino e del vicesindaco di Clusone, l’arch. Leonardo Motta ed i rappresentanti dei gruppi presenti hanno commentato l’evento. La S. Messa, concelebrata da mons. Alessandro Recanati, don Giacomo Panfilo, don Emilio Zanoli, è stata magistralmente accompagnata dalle voci del coro Idica. La celebrazione si è poi chiusa con le preghiere
della montagna e dell’alpino e lo scambio di doni
tra i gruppi presenti.
La banda cittadina Legrenzi di Clusone, che già
aveva aperta la manifestazione, si è esibita in una
fantasia di musiche che hanno accompagnato i partecipanti nella loro discesa verso il tendone allestito nella piana della Montagnina. La giornata si è
conclusa in allegria e con l’arrivederci al 13° Incontro Intervallare che si terrà domenica 24 settembre 2006.
Angelo Moro
Gandino
Al lavoro…
per un po’ di riposo
All’inizio dell’estate il gruppo alpini di Gandino ha portato a termine un piccolo ma significativo
intervento in località Groaro, dove è stato completato l’allestimento di alcune panche all’imbocco
della strada di Val d’Agro, nelle vicinanze dell’attiguo fontanì. I volontari sono stati guidati dal vecio Antonio Servalli (Cioce). Gli alpini non si smentiscono mai, lavorano anche … per il riposo.
Gandosso
Tanti auguri a Crepaldi
Il Gruppo di Gandosso, unitamente agli alpini di
altri Gruppi del Basso Sebino e della Valle Calepio,
ha avuto l’onore di festeggiare il 13 luglio u.s. il 93°
compleanno del Ten. Col. Enzo Crepaldi, ex Presidente Sezionale. La festa è stata allietata dalla Fanfara alpina di Trescore Balneario.
CRONACA DAI GRUPPI
Gorle
“Ferie”in Armenia
Anche quest’anno, come avviene
da 17 anni, dal 31 agosto al 6 ottobre,
il capogruppo di Gorle, con un gruppo di volontari al seguito, ha raggiunto Spitak per mettersi al servizio
delle suore di Madre Teresa di Calcutta che gestiscono un orfanotrofio
per bambini disabili. « Un trentina in
tutto gli ospiti, assistiti da sei religiose, che seppure in difficoltà sono sempre serene, sorridenti e piene di affetto», racconta Piero Merelli.
Il gruppo di Gorle asseconda l’iniziativa raccogliendo fondi, ma soprattutto tirandosi su le maniche.
Quest’anno l’opera svolta per la manutenzione di
tutto il complesso edilizio è stata più redditizia del
solito, perché Piero Merelli ha potuto contare sul
grande lavoro svolto da due alpini gorlesi, Roberto Curnis e Sergio Valota.
Ogni componente del gruppo, come sempre, ha
dato il massimo: Roberta riordinava le dispense e
preparava i pasti; Silvio, elettricista, all’occorrenza faceva l’idraulico; Alessandro, si adattava in ogni
cosa; i medici Francesco e Sandro si sono dimostrati capaci e umani nel curare.
Otto persone stupende che hanno fatto le “ferie”, mettendosi al servizio degli “ultimi”.
Gorno
Un monumento
per i 75 anni
Grande festa domenica 25 settembre a Gorno
per i 75 anni del locale Gruppo Alpini fondato nel
lontano 1930. La manifestazione è stata preceduta
da un applaudito concerto vocale de “la Cumpagnia di Cansù” di Rovetta, tenutosi sabato sera
presso la Sala della Comunità dell’Oratorio.
Per solennizzare la ricorrenza è stato inaugurato un monumento agli alpini che compendia la vita del Corpo. L’opera è composta da tre lastroni
triangolari di granito di colori diversi, a simboleggiare le montagne tinte del tricolore, e l’epopea degli alpini: il verde delle valli da dove sono partiti, il
bianco dei ghiacciai e della steppa russa dove hanno combattuto, il rosso del sangue versato. Sopra vi
è incisa la scritta “Dür per dürà”, che è una delle
caratteristiche dei montanari; il motto dell’Edolo,
dove hanno prestato servizio la maggioranza degli alpini delle nostre vallate; ed un incitamento
per il futuro, come ha sottolineato il capogruppo:
“Per portare avanti l’associazione dopo l’abolizio-
ne della leva sarà dura, ma dureremo!”.
A fianco una lastra in acciaio con un gruppo di
alpini in controluce, opera realizzata dalle officine
Carobbio su disegno di Sergio Castelletti. In alto
una vedetta della Prima Guerra, a simboleggiare i
“veci” che hanno fondato l’associazione alpini e
tracciato la via da seguire; in basso tre giovani alpini
che discutono sul futuro dell’associazione. Nella parte inferiore, intagliata nella lastra di ferro, la frase
dell’Inno nazionale: “L’ITALIA CHIAMÒ”. Sta a significare che gli alpini furono e sono sempre pronti
a compiere il proprio dovere, come soldati e come
cittadini, al servizio della Patria e del prossimo.
Nell’occasione si è tenuto anche il 1° Raduno
intergruppo della zona 16, che comprende i Gruppi Gorno, Oneta, Chignolo, Ponte Nossa, Parre e
Premolo. Presenti una quarantina di gagliardetti
alpini; le rappresentanze con labari dei bersaglieri,
del Nastro Azzurro, dei combattenti reduci; i vessilli
dell’AVIS, AIDO, ADMO e CAI Val del Riso; i gonfaloni dei comuni di Gorno, Oneta e Parre. Numerose anche le autorità tra cui il presidente sezionale Antonio Sarti, accompagnato dal vicepresidente
Demetrio Marinoni e dai consiglieri sezionali Ferrari, Giupponi, Gotti, Macalli, Schiavi, Tiraboschi
e Zucchelli; i sindaci di Gorno, Calegari; di Oneta,
Dallagrassa; di Parre, Ferrari; il comandante della
stazione carabinieri di Ponte Nossa.
La cerimonia, egregiamente condotta dal coordinatore di zona Eugenio Epis, ha avuto inizio con
il ricevimento presso il campo sportivo dei convenuti. Si è quindi formato il corteo, accompagnato
dalle note della fanfare alpina della Ramera, che
ha raggiunto il piazzale delle scuole dove ha avuto luogo l’inaugurazione del monumento. Il taglio
del nastro è toccato al capogruppo Pierluigi Guerinoni, affiancato dal presidente Sarti e dal sindaco
Calegari; mentre il parroco don Vincenzo Valle ha
impartito la benedizione. Spettacolare lo scoprimento dell’opera con grappoli di palloncini tricolori
che hanno alzato verso il cielo il grande striscione
tricolore che lo copriva. Toccante “l’appello” dei
nominativi degli alpini Caduti e defunti iscritti su
una pergamena suggellata del basamento del monumento. Di seguito hanno tenuto i discorsi di circostanza il sindaco di Gorno Calegari , il capogruppo Guerinoni e il presidente sezionale Sarti.
Il corteo è poi proseguito verso il monumento
ai Caduti, dove è stata deposta una corona. Infine
è seguita la S. Messa nella chiesa parrocchiale, officiata da don Vincenzo e padre Gerardo, a suffragio
di tutti gli alpini defunti. Tutti i partecipanti sono
poi tornati all’oratorio, dove, dopo gli onori al vessillo sezionale, si è tenuto il consueto rancio alpino.
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CRONACA DAI GRUPPI
Grassobbio
Grignano
Il grazie di un “Bocia”
Mezzo secolo di alpinità
È da poco passato il 25 Giugno 2005 ed è ancora vivo il ricordo di una giornata fantastica. Si è celebrato il 25° anniversario di fondazione del Gruppo Alpini di Grassobbio, guidato dal nostro “vecio” Mario Belotti.
Già dalle prime ore del mattino tutto il gruppo
era impegnato ad ultimare i preparativi per accogliere la folta rappresentanza degli alpini, provenienti da tutta provincia. Il ritrovo era stato fissato
nella nuova piazza Aldo Moro.
Da” bocia” è stata la mia prima manifestazione, dopo l’anno del militare, e nell’indossare nuovamente il cappello alpino ho riprovato una grande emozione, ricordandomi i bellissimi momenti
trascorsi con in miei amici.
Ore 10.00 partenza del corteo con a capo la banda. La sfilata è proseguita per le vie principali del
paese e dalla mia posizione potevo solo intravedere
le tantissime persone accorse alla manifestazione.
Un simile evento è raro vederlo a Grassobbio , e il
calore della gente accorsa non si è fatto attendere.
Prima di giungere al Monumento all’Alpino, sito in un luogo a noi tanto caro, abbiamo reso onore ai nostri Caduti:” Grazie di cuore per quello che
ci avete donato “. La Santa Messa si è celebrata sotto un sole battente, ma ormai la fatica di una mattina così intensa era già dimenticata. Per tutti il ritrovo successivo è stato sotto il grande tendone allestito per l’occasione dal Gruppo presso il Bocciodromo. Che il pranzo sia servito !!
I ringraziamenti di una giornata indimenticabile sono doverosi. Un grazie a tutti gli alpini dei vari gruppi che hanno partecipato; ai cittadini di Grassobbio accorsi numerosi alla manifestazione; ai nostri parroci che durante la celebrazione hanno voluto ricordare quanto sia grande l’impegno offerto dall’alpino; ed infine un particolare ringraziamento per il nostro caro capo Mario, che con il suo
spirito e la sua tenacia è riuscito a creare un gruppo davvero eccezionale.
Con l’esibizione del coro alpino”Monte Alto”
di Rogno e la premiazione dei ragazzi della scuola
primaria, vincitori del concorso: “L’Alpino, uomo di
solidarietà”, si è dato inizio il 2 luglio alle manife-
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stazioni per il 50° di fondazione del gruppo. Ecco i
ragazzi premiati: Elia Bonetalli, Alice Paganelli, Danilo Caldirola, Melissa Decè e Alessandro Medici.
La cerimonia ufficiale, tenutasi domenica 10 luglio, ha visto la sfilata aperta da cinquanta ragazzi
con tricolore e la partecipazione di 55 gagliardetti,
(tra questi spiccavano, appartenenti ad altre Sezioni, quelli di Castellanza, Crema e Valstagna);
mentre la parte musicale era affidata alla Banda di
Brembate Sopra ed alla Fanfara di Scanzorosciate.
Al capogruppo Angelo Carminati che faceva gli
onori di casa, si affiancava un folto gruppo di autorità civili e militari: il sindaco sig.ra Gabriella Plati, con vicesindaco ed assessori, rappresentanti dei
Carabinieri e della Polizia locale; per la Sezione vi
erano i vicepresidenti Arnoldi e Riceputi, il dott.
Losapio responsabile dell’Ospedale da campo, i
consiglieri Aldeni, Ferrari, Giupponi e Granelli, il
coordinatore di zona Monzani.
Il corteo, dopo aver fatto tappa al monumento
ai Caduti per l’alzabandiera, raggiungeva la parrocchiale per la S. Messa concelebrata dal parroco
don R. Plebani e dal padre missionario Natale Paganelli. Durante la funzione, è stato benedetto il nuovo gagliardetto, madrina la sig.ra Piera Carminati, ed
è stata data lettura della pergamena che il Santo Padre ha inviato al gruppo per la circostanza.
Dopo la celebrazione, ci si recava nuovamente al
monumento per la deposizione di una corona ai
Caduti, a cui seguivano brevi allocuzioni e la consegna agli ospiti di “crest” appositamente creati
per la ricorrenza. L’ora del rancio vedeva in fraterna compagnia alpini, autorità e cittadini. Infine un
grazie a quanti, in diverso modo, hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione, con l’auspicio di una sempre costante e proficua attività
associativa.
Romolo Pagnoncelli
CRONACA DAI GRUPPI
Lovere
Mozzanica
I tiratori si fanno onore
Fiocco verde
La squadra di tiro a segno del gruppo Alpini di
Lovere, partecipa sin dalla prima edizione al Trofeo
“Btg. Tirano” di carabina Standard, che si svolge
nell’omonima città, ottenendo sempre buoni piazzamenti e vincendo il Trofeo nel 1996.
Da qualche anno quest’appuntamento è stato
inserito nel calendario delle attività di gruppo e
non solo per l’aspetto sportivo; infatti molti soci e
simpatizzanti seguono gli atleti, cogliendo così l’occasione per fare una gita e chiudere la giornata in
una trattoria tipica.
Così facendo è aumentato il numero di Soci che
provano e molte volte partecipano al campionato
sezionale, agli allenamenti ed alla gara di gruppo
con carabina ad aria compressa, presso il Poligono
di Breno (BS).
Il 2 e 3 Luglio, la 9° edizione del Trofeo “Btg. Tirano” è stata vinta dal gruppo di Grosio (So), secondo posto per Lovere che ha preceduto Sondrio.
A livello individuale il socio Germano Crisanti si
è classificato al 3° posto a seguire gli altri soci: Bruno Rota (5°), Giorgio Gotti (8°), Giulio Guizzetti
(13°), Antonino Clerici (14°), Girolamo Cadei (16°)
e Matteo Scalia (18°).
Giorgio Gotti
Fiocco azzurro … anzi verde in casa degli alpini della
“Bassa”, infatti, con l’elezione
del capogruppo Boffelli e del
consiglio direttivo, è nato ufficialmente il Gruppo alpini di
Mozzanica, il 258° della sezione di Bergamo.
Nella serata del 1° luglio
scorso, nella sala consiliare del
comune, alla presenza del vicepresidente Riceputi, del consigliere Granelli e del coordinatore di zona Rappi, sono stati
eletti gli organi statutari del
nuovo Gruppo. Ha fatto gli
onori di casa il sindaco Alloni
che, unitamente all’assessore
Vanenti, è stato parte attiva per la costituzione del
Gruppo ed ha nesso ha disposizione ampi locali
per dare una sede adeguata agli alpini mozzanichesi che con tanto entusiasmo e numerosi hanno
aderito all’ANA.
«Siete partiti alla grande!» con queste parole il
presidente sezionale Sarti ha esordito durante il
suo intervento all’annuale incontro con la zona 23
che si è tenuto proprio nella fiammante sede del
nuovo Gruppo. Il gagliardetto, offerto dagli altri
Gruppi della “Bassa Bergamasca” in occasione del
2° Raduno zonale a Romano di Lombardia, è stato
benedetto durante la S. Messa celebrata nella parrocchiale nella giornata commemorativa del “IV
Novembre”.
Nella speranza che presto gli altri comuni ancora privi di un Gruppo alpini seguano l’esempio
di Mozzanica, auguriamo agli alpini mozzanichesi buon lavoro!
Enrico Rappi
Media Valle Seriana
Il bosco e l’ambiente
Una mostra di disegni delle quarte elementari
dei diciotto comuni della Comunità Montana Valle Seriana di Albino, presso la biblioteca di Vertova,
ha concluso un anno dedicato a conoscere il bosco
e l’ambiente. Durante l’anno scolastico i ragazzi
hanno composto disegni e poesie ispirati alle “lezioni” impartite dall’alpino Gimmi Zilioli e alle
escursioni sul campo.
Alla manifestazione conclusiva erano presenti
650 alunni, accompagnati dai propri insegnanti, ai
quali nell’occasione è stato spiegato il significato
della bandiera, essendo il 2005 l’anno del Tricolore.
Presenti anche molte autorità, tra cui il presidente
della Comunità Montana Morlotti, l’assessore all’ambiente Luca Gritti, il maresciallo della forestale Gotti, il presidente ANA sezionale Sarti e, ovviamente, il coordinatore di zona Zilioli. Al termine ad ogni classe è stata consegnata una targa a ricordo della festa dell’albero.
Palazzago
Un parco pubblico
Domenica 30 ottobre, in località Beita di Palazzago è stato inaugurato un ampio parco pubblico,
intitolato agli alpini, alla presenza di numerose autorità civili locali, regionali e nazionali; del vicepresidente sezionale Umberto Riceputi, del consigliere Sperandio Aldeni e del coordinatore Giancarlo Sangalli.
Quest’opera, voluta e sostenuta dall’amministrazione comunale, ha visto impegnati gli alpini
per oltre un anno. Dopo la benedizione di rito ha
preso la parola il sindaco di Palazzago Ferruccio
Bonacina, elogiando gli alpini per quello che han35
CRONACA DAI GRUPPI
no fatto per la realizzazione del parco e per il costante impegno che dedicano a favore della comunità. E’ poi intervenuto Umberto Riceputi, quale
capogruppo, auspicando la piena collaborazione
con le istituzioni e una fruizione rispettosa da parte delle persone che frequenteranno il parco.
Il programma è proseguito con il corteo fino al
Santuario della Salette dove si è celebrata la S. Messa. La manifestazione si è poi conclusa nel vicino
oratorio con un incontro conviviale.
Ponte San Pietro
75 Gruppi per 75 anni
Erano 75, tanti quanti gli anni di vita compiuti
dal gruppo alpini di Ponte San Pietro. Questo il numero dei gagliardetti che domenica mattina, 9 ottobre, ha partecipato alla cerimonia di inaugura-
la Sig.ra Augusta Agazzi, volendo in questo modo
suggellare i tre quarti di secolo di vita del gruppo,
attualmente guidato dal neo cavaliere Antonio Nodari.
Con il presidente Antonio Sarti, vi erano il sindaco Leonida Pozzi, il presidente della Provincia
Valerio Bettoni, l’On. Giuliana Reduzzi, oltre ai gagliardetti ed ai vessilli di varie associazioni d’arma. Prendendo la parola, il Sindaco Pozzi ha evidenziato la tenacia, attraverso i decenni, con cui gli
alpini del gruppo hanno praticato solidali principi di convinta e discreta disponibilità verso chi è
nel bisogno. Il volume “Lettere dal fronte”, realizzato dal gruppo, ha dato modo al Presidente
Sarti di sottolineare l’importanza del ricordo, al
fine di non perdere di vista la memoria storica di
lontani eventi.
La sfilata è poi proseguita fino alla parrocchiale, dove il prevosto mons. Piergiorgio Pozzi ha celebrato la S. Messa, accompagnata dal coro dei ragazzi dell’oratorio e dal coro di Briolo. La manifestazione ha dato modo a due artiglieri di montagna, Gianluigi Bresciani e Sergio Viganò, di incontrarsi per la prima volta dal lontano 1967, quando
si erano congedati dal Gruppo Bergamo in quel di
Silandro.
S. Aldeni
Ponteranica
75° di fondazione
zione del cippo ai “Caduti Alpini” a Ponte San Pietro, in occasione del 75° del gruppo.
I festeggiamenti sono iniziati la sera di sabato, 8
ottobre, presso il Cinema S. Pietro ove si sono esibiti i cori “Ana” di Sovere e “Monte Alto” di Rogno. Durante una pausa è stato presentato il libro
“Cantavamo Rosamunda” di Leonardo Caprioli e
la pubblicazione “Lettere dal Fronte”, edito dal
gruppo locale, che riporta la corrispondenza del
capitano Alberto Villa, Medaglia d’Argento al Valor
Militare, con alcuni familiari e commilitoni. Nella
serata l’on.le Giuliana Reduzzi ha consegnato il distintivo di cavaliere al capogruppo Antonio Nodari, mentre ad alcune autorità presenti è stato fatto omaggio di riproduzione in ceramica della “Madonna del Golico”.
Domenica la manifestazione, iniziata con l’ammassamento presso le scuole medie, è proseguita
con la sfilata allietata dalle note della Banda di Ponte S.Pietro e della Fanfara alpina della Ramera.
Giunti al Famedio si è proceduto ad onorare i Caduti e all’inaugurazione del Cippo, realizzato dall’alpino Franco Sala, e alla sua benedizione da parte di don Giovanni Martinelli. Nell’occasione è stato pure benedetto il nuovo gagliardetto, madrina
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Gli alpini del gruppo di Ponteranica hanno festeggiato il prestigioso traguardo dei 75 anni.
I festeggiamenti sono iniziati sabato sera 9 luglio con un’applauditissima esibizione del coro
“Penne Nere” di Almè, diretto dal Maestro R. Micheletti nella struttura del centro sportivo.
Domenica 10 luglio i convenuti si sono ritrovati nel piazzale del centro sportivo, qui si è formato
il corteo che ha poi raggiunto la Chiesa Parrocchiale
dove il parroco Don Mario Zanchi ha celebrato la S.
Messa, accompagnata dal coro “S. Giuseppe” di
Azzonica. Tra le autorità presenti il Vicepresidente
Marinoni, i consiglieri Bombardieri e Tiraboschi e il
CRONACA DAI GRUPPI
sindaco di Ponteranica, Dott. Alessandro Pagano.
Alla manifestazione erano presenti il vessillo sezionale di Bergamo e diversi gagliardetti.
Al termine della celebrazione religiosa in suffragio dei caduti e defunti del gruppo, il corteo si è
ricomposto e, accompagnato dalla fanfara della Ramera, diretta dal Maestro P. Brignoli, ha proseguito
fino al piazzale Nikolajewka; qui l’artigliere Cattaneo
Giacomo della 32ª batteria del gruppo Bergamo, ultimo reduce del gruppo che partecipò all’epica battaglia di Nikolajewka ha riscoperto la lapide commemorativa di intitolazione della piazza stessa, fra
le note struggenti del silenzio, in sottofondo.
La lapide è stata benedetta da Don Mario, sono
poi succeduti i discorsi delle autorità presenti, in
particolare un attore della compagnia “Erbamil”
ha letto alcune pagine toccanti del “Sergente nella
neve” di Mario Rigoni Stern.
Il capogruppo Marco Piccinelli al termine della giornata ha ringraziato sentitamente tutti i convenuti e le persone che hanno permesso il buon
successo della manifestazione.
Romano di Lombardia
Grande raduno
della bassa
Un velo copre la campagna intorno a Romano di
Lombardia. Il respiro della fertile terra si condensa
a pochi metri dal suolo. Durante l’estate ha respirato a pieni polmoni ed ha dato a piene mani ed
ora il fiato si fa corto, è ormai giunta l’ora del meritato riposo. Il tempo di dare gli ultimi frutti, poi si
abbandonerà al sonno. Si risveglierà, più vigorosa
che mai, a primavera.
Ma se la campagna sonnecchia, le strade sono
più che mai animate da baldi uomini con una lunga penna nera sul cappello. Le vie sono tutte un
tripudio di tricolori. Nella mattinata di domenica 16
ottobre stanno giungendo a Romano di Lombardia alpini da tutta la provincia. Scendono dalle valli, ma soprattutto vengono dai paesi della bassa,
poiché è in questi paesi che è più che mai vivo e
sentito il senso d’appartenenza alla grande famiglia degli alpini. E poi è il raduno della loro zona e
non vogliono certo essere secondi a nessuno.
Gli alpini di Romano si sono rimboccate le maniche, come è loro abitudine, per preparare al meglio il 2° raduno alpino della zona. Il ricevimento
degli ospiti ha luogo presso l’oratorio dei Cappuccini. Il vicepresidente sezionale Nespoli è accompagnato dai consiglieri Giupponi, Ferrari, Granelli, Bombardieri; dagli ex presidenti Crepaldi e Carobbio; dal gen Carrara; dal prof. Traini che ha legami affettivi con la terra di Romano. Oltre naturalmente il coordinatore di zona Rappi, che ha diretto la manifestazione. Fanno loro da cornice il
vessillo sezionale e una settantina di gagliardetti.
Tra le autorità civili vi sono il presidente della
Provincia Bettoni; i sindaci di Romano di Lombardia, Tognoli; di Martinengo, Pavoncelli; di Pumenengo, Cecchi; di Mozzanica, Alloni; di Fara Olivana, Nespoli; di Isso, Boglieri; di Calcio, Pagliarini; di Covo, Redondi. Numerose anche le associazioni sociali e d’arma presenti con i loro labari e
bandiere.
Una fiumana di alpini fa da seguito quindi ai
vessilli, gagliardetti, gonfaloni, labari e bandiere,
durante la sfilata accompagnata dalle note delle
fanfare di Trescore Balneario e Trescore Cremasco.
Dopo la posa di una corona d’alloro al monumento ai Caduti, prendono la parola il capogruppo Volpe, il presidente della Provincia Bettoni, il sindaco
Tognoli, il vicepresidente Nespoli, l’ex presidente
Carobbio, che evidenziano la benefica opera svolta dagli alpini nella comunità di Romano. Nell’occasione viene donato il Crest dell’IFMS al Gruppo
locale, mentre il coordinatore di zona Rappi consegna il gagliardetto a Boffelli, capogruppo dell’ultimo nato, il Gruppo di Mozzanica, il 258° della Sezione. Veramente singolare e significativo il
fatto che i Gruppi della zona abbiano deciso di offrire il gagliardetto al nuovo nato.
Il corteo riprende la sfilata per raggiungere la
chiesa di S. Defendino, dove l’arciprete Mons. Tarcisio Tironi con rara sensibilità riceve gli alpini e,
prima della S. Messa celebrata da padre Gerardo,
porge il suo cordiale saluto e illustra le opere che si
trovano in questa settecentesca chiesa, un vero
gioiello d’arte.
Fa seguito il rancio presso un capannone messo
a disposizione della signora Elena Cavagnari, vedova del capitano Bracchi, che, più che una madrina, è una mamma per tutti gli alpini di Romano.
Li segue e li aiuta in ogni iniziativa con affetto e di
questo gli alpini del Gruppo le sono molto grati.
Lüf
37
CRONACA DAI GRUPPI
S. Paolo d’Argon
San Pellegrino Terme
Una tappa importante
Un 75° alla grande
Il 17 e il 18 settembre, il gruppo Alpini di San
Paolo d’Argon ha festeggiato il suo ventennale. Un
modesto traguardo, se lo si confronta agli 85 anni
della Sezione di Bergamo, ma è pur sempre una
tappa importante. Quindi un gruppo giovane con
l’entusiasmo dei vent’anni e con la volontà di crescere e fare di più, come è nelle intenzioni del nuovo capogruppo Giacomo Zambelli che, sostenuto
dall’inossidabile Angelo Loda (primo capogruppo
alla fondazione) e dal consiglio, ha dato nuovo impulso all’attività delle penne nere.
Sabato 17, il Coro Valcavallina ha intrattenuto
Alpini e cittadini con un concerto svoltosi all’Auditorium, con certo che ha avuto un grande successo di pubblico, tra questo anche il sindaco.
Il vivo della manifestazione è stato domenica
con l’ammassamento in piazza Cortesi, dove è sta-
Un po’ lasciva, distesa sulle rive del Brembo,
pur con qualche ruga dovuta agli anni e alle nottate passate al Casinò, è ancora piacente. Mentre si
rosola al sole autunnale pensa ai bei tempi liberty e
un po’ libertini, quando tanti signori venivano a
divertirsi con la scusa di “passare le acque”. Anche se ha l’aria di nobile decaduta, non ha perso il
suo fascino.
Stiamo parlando della cittadina di San Pellegrino Terme, dove gli alpini, attratti da tale fascino,
sono accorsi numerosi nella giornata di domenica 30 ottobre, per i festeggiamenti del 75° del Gruppo locale.
Numeri da record: 128 gagliardetti, 15 vessilli
sezionali, 3 ex presidenti sezionali (Crepaldi, Carobbio, Decio), 2 vescovi (Bonicelli e Foresti), un ex
presidente nazionale (Parazzini), il direttore de
“L’Alpino” Di Dato, alcuni consiglieri nazionali, il
presidente sezionale Sarti con i quattro vice e il consiglio quasi al completo, il coordinatore di zona
Gotti, il presidente della Provincia Bettoni con il
consigliere Milesi, il consigliere regionale Macconi, il sindaco con la giunta al completo, tre fanfare
(Rogno, Scanzo e S. Pellegrino), bandiere e labari
di numerose associazioni. Alla fine abbiamo perso
il conto.
Alcuni sostengono che ciò non sia stato determinato dal fascino della località, ma dalla “potenza” del capogruppo, nonché vicepresidente nazionale, Giorgio Sonzogni che va a 1000 megawatt.
Bella forza, lavora all’Enel!
Al di fuori dello scherzo, gli alpini di San Pellegrino hanno fatto le cose veramente alla grande.
I festeggiamenti sono iniziati nella serata di venerdì, presso il teatro del Casinò, con la rappresentazione “Talianscki Karasciò” (Italiani … brava
gente), libero adattamento teatrale dagli scritti di
Giulio Bedeschi, Mario Rigoni Stern e Silvio Bertoldi, interpretati dalla compagnia “La corte dei
folli”. Nella giornata di sabato sono seguiti gli onori ai Caduti, presso i vari monumenti presenti sul
territorio comunale, e la celebrazione della S. Mes-
to offerto un rinfresco a tutti gli intervenuti. Seguendo le indicazioni del “cerimoniere” Brighenti,
si è mossa la sfilata, preceduta dalla banda di San
Paolo, che ha percorso le vie del paese fino al monumento ai Caduti.
Vista la minaccia di pioggia, che è caduta anche
durante la sfilata, dopo la deposizione della corona, la cerimonia è proseguita in chiesa con la S.
Messa e con la benedizione del nuovo gagliardetto, madrina la sig.ra Alessandra Zambelli. Al termine vi sono stati i discorsi ufficiali con il saluto
del capogruppo e gli interventi del sindaco, del
vicepresidente sezionale Antonio Arnoldi, del
coordinatore della Valcavallina, Remo Facchinetti e di altre autorità.
Infine il pranzo, offerto dal gruppo a tutti gli
ospiti, nella splendida Sala del Sole, dove il capogruppo Zambelli ha voluto ricordare con una targa
il precedente capogruppo Battista Manenti ed ha
premiato con una medaglia, che mai fu più meritata, l’onnipresente Angelo Loda. È seguita la distribuzione di targhe ricordo ai consiglieri e a quanti hanno contribuito con il loro lavoro a sostenere il
gruppo alpini.
È stata una bella festa, un’occasione per ricordare
e per ribadire l’intenzione di fare sempre meglio.
Luciano Molino
38
CRONACA DAI GRUPPI
sa di suffragio di tutti gli alpini defunti. Alla sera,
presso il Casinò, si è tenuta la 2ª adunata dei coristi congedati della Brigata Alpina Tridentina.
Alla domenica si è svolta la sfilata per le vie cittadine pavesate da tanti tricolori. Raggiunto il Tempio dei Caduti, hanno avuto luogo i discorsi commemorativi del 75° del Gruppo, presentati dallo
speaker ufficiale Francesco Brighenti. Il sindaco
Vittorio Milesi ha rivolto un caloroso grazie agli alpini, abituati a dare e fare, sempre presenti quando
la solidarietà chiama; il colonnello Ruffo ha portato il saluto del Comando delle Truppe Alpine; il
presidente sezionale Sarti ha sottolineato i valori
che vivificano l’opera degli alpini; Giorgio Sonzogni, capogruppo e vicepresidente nazionale, ha portato il saluto del presidente Perona ed ha rimarcato la dedizione degli alfieri e l’importanza dei Gruppi, spina dorsale dell’ANA. Dopo i discorsi delle
autorità il gruppo di Soazza ha consegnato una targa agli amici di San Pellegrino “a ricordo dell’amicizia che lega le due comunità”, come ha spiegato il capogruppo novarese.
Infine la S. Messa concelebrata da più sacerdoti, tra cui mons. Bruno Foresti, vescovo emerito di
Brescia; mons. Gaetano Bonicelli, arcivescovo emerito di Siena; mons. Pala, prevosto di S. Gimigniano. Durante l’omelia mons. Bonicelli ha ricordato
l’opera degli alpini bergamaschi svolta a favore
della diocesi di Siena. Al termine è seguito il consueto rancio alpino, a suggello di festeggiamenti
organizzati e riusciti al meglio.
Lüf
Somendenna
Coro di Val San Martino:
GRAZIE!
L’antologia proposta ha voluto onorare come
sempre, il canto strettamente alpino, che come per
magia è riuscito a trasformare l’atmosfera in tempi
remoti, periodi passati, quando gli Alpini marciavano con i muli e mangiavano dalla gavetta; poi
canti della vita quotidiana, del lavoro, quando non
vi erano le strade di comunicazione, quando si doveva andare a prendere il vecchio trenino che correva su e giù per la Valle Brembana. Proprio un
canto della serata lo ha voluto ricordare, con i suoi
sbuffi e lo stridere dei suoi freni. Non hanno potuto mancare i canti religiosi ed inoltre qualche brano
popolare che ci ha fatto sentire forti e orgogliosi di
appartenere alla nostra invidiata terra bergamasca.
Dopo il concerto, la serata è proseguita all’esterno in allegria con un piacevole rinfresco offerto dagli alpini, durante il quale il coro Val San Martino ci ha rallegrato con altri bei canti della nostra
tradizione bergamasca.
Mirko Brozzoni
Sotto il Monte
Alpini per la libertà
Tra le varie attività promosse dal gruppo alpini,
quest’anno, è stata promossa la mostra “Alpini per
la libertà” con la collaborazione del Centro Studi
Anche quest’anno, gli Alpini di Somendenna
nel ricordo del loro 15° di fondazione, ci hanno voluto far rivivere momenti indimenticabili con il concerto del coro Val San Martino di Cisano Bergamasco. Ormai giunto alla quarta edizione il concerto viene svolto per tradizione nella stagione estiva con grande soddisfazione da parte delle Penne
nere di Somendenna e dei numerosi spettatori che
accorrono all’appuntamento canoro.
Il 30 luglio 2005 nella maestosa chiesa parrocchiale di Somendenna (che in quel periodo festeggia il patrono S.Giacomo apostolo) il bravo coro cisanese ha saputo dare ottima prova di sé, riscontrando il consenso dell’intero pubblico. Il coro è
molto conosciuto e famoso all’estero. È stato uno
stupendo concerto, indimenticabile a sentir dire
dai presenti; indimenticabile proprio perché oltre
alla loro bravura e capacità, il programma della serata è stato vario e ben scelto, in grado di accontentare un po’ tutti.
39
CRONACA DAI GRUPPI
ANA di Milano e con la scuola media “ Padre Turoldo” di Sotto il Monte, allestita nella chiesettaossario sul Colle di San Giovanni con documenti
e fotografie.
Sono stati ricordati e messi in opportuno rilievo
l’impegno degli alpini con il Corpo Italiano di Liberazione (Battaglie di Montelungo e Monte Marrone) e con il Corpo Volontari della Libertà .
Sono state inoltre ricordate le medaglie d’oro
della resistenza Teresio Olivelli (Servo di Dio e prossimo Beato), sottotenente della 31ª Batteria del
Gruppo Bergamo, ed il Capitano Vittorio Gasparini, nativo di Ambivere, fucilato a Milano in Piazzale Loreto il 10 agosto 1944.
In una sezione della mostra, dedicata all “Olocausto” ed ai campi di concentramento, sono stati
esposti disegni e ricerche degli alunni delle classi
terze della locale scuola media, coordinati in modo
eccellente dalla professoressa Anna Pappalardo.
A conclusione della manifestazione, il noto Coro Alpino Monte Alto di Rogno, ha allietato i presenti con significativi canti della montagna e della
memoria ed alcuni alunni hanno recitato brani inerenti la Resistenza, tra i quali la poesia “25 aprile
2005” di Sabrina Lucetti. La preghiera del Ribelle di
Teresio Olivelli, “ Signore facci liberi”, ha concluso
la rievocazione.
Il Gruppo di Sotto il Monte ha voluto così dare
il suo modesto contributo al fine di “ non dimenticare”, soprattutto per le nuove generazioni, ed ha
raccolto favorevoli commenti da parte dei visitatori, fra i quali, graditi ospiti, il presidente sezionale Antonio Sarti ed il sindaco di Sotto il Monte
Eugenio Bolognini.
Battista Roda
Tagliuno
Presenze alpine
Numerose le presenze durante l’anno degli alpini di Tagliuno nelle varie manifestazioni e iniziative svoltisi in paese. Tra queste la festa della
“Madonna delle Vigne” con una solenne processione per le vie del paese in una splendida giornata, dove gli alpini si sono impegnati a portare l’ar-
40
tistica statua sulle loro robuste e sicure spalle. Nei
giorni precedenti parecchi soci del gruppo avevano
collaborato alla posa, sulla collina che sovrasta il
paese, di un grande dipinto raffigurante Maria.
Il gruppo ha anche organizzato la tradizionale
“Festa degli Alberi”, che ha coinvolto le scolaresche del comune. Quest’anno la manifestazione
non si è potuta svolgere al “Parco Alpino”, a causa
delle condizioni atmosferiche avverse; ma sono state comunque messe a dimora tre piante di ulivo
nel cortile delle scuole elementari di Tagliuno alla
presenza degli insegnanti e degli alunni. Oltre al
nostro capogruppo, hanno preso la parola il sindaco e il parroco che hanno richiamato il significato della cerimonia: rispetto per l’ambiente, cultura della legalità e del senso civico, impegno per la
pace e l’accoglienza. Alla fine a tutti è stato offerto
uno “spuntino”, molto gradito.
Ora il Gruppo è impegnato a coinvolgere l’amministrazione comunale e le scuole in varie iniziative e manifestazioni per celebrare, il prossimo
7 gennaio, la “Festa del Tricolore”, ricordando che
la prima bandiera tricolore è stata quella adottata
dal Consiglio della Repubblica Cispadana il 7 gennaio 1797.
Trescore Balneario
75° bagnato,
gruppo fortunato
Nonostante la pioggia battente, è stata davvero una festa emozionante, quella di domenica 2 ottobre che ha visto gli alpini sfilare per le vie del
paese, per ricordare il 75° anniversario della fondazione del gruppo.
Un fatto di cui gli alpini di Trescore vanno giustamente orgogliosi e nell’occasione hanno voluto
consegnare una targa ricordo a tutti i soci ultra settantacinquenni: Giovanni Agnelli (ex capogruppo),
Giuseppe Bellini, Giuseppe Brignoli, Giancarlo Ghilardi, Francesco Marchesi, Giuseppe Martinelli, Tobia Poloni (alla memoria, deceduto alcuni giorni
prima della cerimonia), Gianni Tallarini e don Carlo Ruggeri (classe 1914! - che può essere definito la
memoria storica del gruppo, alpino e figlio di un
alpino Caduto in guerra).
A testimonianza che gli alpini, nonostante la fine
della leva obbligatoria, continuano la loro opera all’interno delle comunità in cui vivono, hanno voluto in questa giornata coinvolgere le scolaresche del
territorio. Sono stati infatti gli scolari a chiudere il
corteo con le 75 bandiere in ricordo degli anni del
Gruppo. E’ stato un momento toccante vedere i ragazzi sfilare orgogliosi e fieri di tanto onore; in seguito ad ognuno è stato regalato il Tricolore, con
la promessa di gestirlo gelosamente per il valore che
questo rappresenta per tutti noi.
La sfilata era preceduta dalla nostra Banda Al-
CRONACA DAI GRUPPI
pina, fondata nel 1977, e fiore all’occhiello del Gruppo, magistralmente guidata dal presidente Alessandro Savoldi e diretta dal maestro Silvano Brusetti, premiato nell’occasione per i 20 anni della sua
prestigiosa direzione.
Oltre al vessillo sezionale e ben novanta gagliardetti, vi erano il presidente sezionale Antonio
Sarti, il presidente della Provincia geom. Bettoni e
numerose autorità civili e militari. La S. Messa è
stata celebrata dal cappellano del gruppo, il veterano don Carlo Ruggeri.
Nella serata di sabato 1° ottobre si era svolto nel
teatro dell’Oratorio, un concerto tenuto dal Coro
“Congedati Brigata Orobica” e dalla Banda Alpina
del gruppo, alla presenza di un numeroso pubblico, ottenendo uno caloroso successo. Nei vari intervalli, lo speaker ufficiale della sezione, Francesco
Brighenti, procedeva alla lettura di brani significativi, tratti dal libro “Cantavamo Rosamunda” di
Nardo Caprioli, presente al concerto.
Un particolare ringraziamento a tutti gli alpini
intervenuti, ed a tutti i collaboratori che hanno contribuito alla realizzazione di questo evento con un
enorme sforzo personale; è stata comunque una fatica che ne è valsa la pena, visto il successo ottenuto e le congratulazioni ricevute anche da parte
della popolazione. Arrivederci all’ 80°!
Giuseppe Belotti
Urgnano
Restaurata la chiesetta
di S. Pietro
Con la cerimonia di sabato 25 giugno, si sono
ufficialmente conclusi gli interventi di restauro della chiesetta di S. Pietro, ad Urgnano. La chiesetta,
posta ai lati della statale Cremasca e distante dal
paese circa un chilometro, venne edificata nell’anno 1636 a ricordo dei morti per la peste, che nel
1630 aveva decimato la popolazione locale.
Costruita dove erano stati sepolti i corpi degli
appestati, era sempre stata oggetto di culto e di attenzione da parte della popolazione, prova ne sono
gli affreschi effettuati in più periodi nei secoli suc-
cessivi, ma ormai alquanto bisognosi di interventi
di restauro e salvaguardia.
Durante tali interventi, effettuati da un alpino
del gruppo, diplomato ed esperto restauratore, sono stati recuperati gli affreschi originali dell’abside e della parte frontale, raffiguranti la gloria di S.
Pietro e scene della pestilenza; mentre ai lati vi sono affreschi datati 1732 e raffiguranti Santi ed ex
voto con scene locali. Dopo anni di abbandono, il
gruppo alpini, senza chiedere nulla a nessuno, si è
accollato l’onere del restauro e completando il tutto con un piazzale esterno in pietra. Lavori tutti effettuati nell’arco di tre anni e, come al solito, nel
tempo libero fra una manifestazione ed altri interventi di volontariato.
Senza tante cerimonie, proprio per rimarcare la
precedente indifferenza di chi doveva intervenire,
ma alla presenza di tutto il gruppo, sabato 25 giugno, è stata celebrata la Messa inaugurale nella ricorrenza di S.Pietro e Paolo; ha chiuso in bellezza la
giornata un rinfresco al quale hanno partecipato
sino a sera inoltrata circa trecento persone, allietate anche dalla partecipazione spontanea della banda del paese.
Il gruppo, che l’anno scorso ha festeggiato il settantesimo di fondazione, con questi interventi e
tante altre iniziative , sta riscontrando una maggiore partecipazione di giovani e simpatizzanti,
tanto da far ben sperare per il futuro della vita del
locale gruppo alpini.
Remo Poloni
Valle Calepio e Basso Sebino
Manutenzione del parco
Gli Alpini delle Zone Valle Calepio e Basso Sebino, guidati dal coordinatore Angelo Monieri, hanno provveduto la scorsa estate ad eseguire lavori
di manutenzione del parco parrocchiale di Torre
Maina di Maranello (Mo). In tale località risiede il
cappellano, recentemente promosso Tenente Colonnello, Mons. Pierino Sacella, nativo di Sarnico,
che svolge il suo ministero pesso l’Accademia Militare di Modena.
I lavori effettuati dagli Alpini hanno, naturalmente, ricevuto il plauso di tutta la popolazione.
Valserina e Curno
Al santuario del Perello
I gruppi alpini della Valserina e di Curno, si sono ritrovati domenica 4 settembre, per festeggiare
il loro 25° pellegrinaggio al Santuario del Perello
di Algua. Il gruppo di Curno, iniziò questo Pellegrinaggio un quarto di secolo fa con l’allora capogruppo Giuseppe Favro, al quale sono succeduti
41
CRONACA DAI GRUPPI
Aldo Cerea, Emilio Finassi ed ultimamente Giacomo Gherardi, che si sono sempre impegnati per
realizzare questo appuntamento annuale, meritando così al gruppo una pergamena con medaglia, a ricordo di questa iniziativa.
Il corteo, partito dalla “Passata” di Miragolo
S.Marco, era aperto dalla banda di Serina che precedeva 24 gagliardetti, a cui facevano seguito: il
sindaco di Algua sig. Cimarra, il past president cav.
Gianni Carobbio, i consiglieri sezionali Enrico Tiraboschi e Giancarlo Quarteroni, i coordinatori delle zone 8 e 25, unitamente a Giovanni Cortinovis
e Giacomo Gherardi. Un nutrito gruppo di alpini e
numerosi fedeli, che da sempre dimostrano l’attaccamento per questo Pellegrinaggio, chiudevano la sfilata.
Sul piazzale antistante il Santuario, è stata concelebrata la S. Messa dal rettore don Pierangelo Redondi, don Vittorio Muttoni e padre Giorgio Perego; il Coro degli Alpini in congedo della Brigata
Tridentina ha intervallato con appropriati canti la
funzione religiosa. Nell’omelia don Pierangelo ha ricordato che, quando il gruppo di Curno iniziò questo pellegrinaggio, non avrebbe certo immaginato
che durasse così a lungo e che si trasformasse in
un forte momento di aggregazione e preghiera; facendo poi riferimento alla Madonna del Perello,
l’ha indicata come esempio da seguire.
L’alpino Sergio Fezzoli di Oltre il Colle, “con
parole in dialetto”, ha poi voluto ricordare il 50° di
sacerdozio di don Antonio Epis, i suoi nove anni
trascorsi al Santuario, non solo come cappellano,
ma anche come grande ideatore e realizzatore di
tante opere.
Nel suo stringato intervento, l’ex Presidente sezionale Gianni Carobbio, ha voluto ringraziare quanti si sono prodigati per la buona riuscita di questo
incontro e rivolgendosi agli Alpini ha ribadito: “Lo
zaino che stiamo portando, contiene laboriosità e fatica, ma anche qualche momento di gioia come quello che stiamo vivendo oggi, e se ogni tanto ce lo ricorderemo, anche il nostro futuro cammino sarà meno faticoso” ed ha concluso con il ricordo di coloro
che hanno partecipato in questi 25 anni e che sono
purtroppo “andati avanti”.
I presenti si sono poi dato appuntamento per il
prossimo anno.
Isidoro Persico
Valtesse – Valverde
Un monumento per non
dimenticare
Non manca certo il lavoro agli Alpini di Valtesse-Valverde. Situato nel territorio della 4° Circoscrizione del Comune di Bergamo, con la quale
collabora da anni, il gruppo guidato da Romeo Panseri e con sede in una cella del Lazzaretto, ha re42
centemente concluso la manutenzione straordinaria del Monumento ai Caduti del popoloso quartiere cittadino.
Rifatti gli impianti elettrici ed idraulici, restaurata la statua in bronzo e sistemato l’attiguo giardino, il gruppo ha voluto, con quest’opera, sensibilizzare la popolazione nel ricordo di coloro che
per adempiere al loro dovere donarono se stessi.
Tra le varie attività il gruppo ha visitato anche il
“Museo degli Alpini”, sito a Gabiano di Cantavenna nel Monferrato, dove si trova una notevole
collezione di reperti storici dell’epopea degli alpini, raccolti da un privato.
Vertova – Colzate
Il Rifugio Monte Cavlera
Vertova, Monte Cavlera, 1150 metri di quota.
Uno dei tanti monti della nostra bergamasca, un
posto ameno, prati e boschi, qualche cascina, un rifugio. Un posto come tanti direte. È vero un posto
come tanti, solo che il rifugio è degli alpini.
Fino al 1991 gli alpini di Vertova e Colzate avevano come punto di ritrovo in Cavlera una cascina,
che poi per vari motivi dovettero lasciare. Nacque
così l’idea di dirottare gli sforzi in una struttura
nuova che avesse i requisiti minimi per poter trascorrere qualche piacevole domenica estiva sul
monte caro a tutti. Una semplice stanza con i servizi
necessari. Poi si sa come sono gli alpini: mettiamo
il camino, facciamo il bar, non vuoi separare le cucine dal soggiorno?... forse è meglio aggiungere la
cantina e poi….. facciamo una cameretta-infermeria, aggiungiamo la stanza per il custode e…
CRONACA DAI GRUPPI
Si è proseguito con la camerata fino ad avere
una struttura che pochi avrebbero creduto possibile fosse realizzata. Per la verità qualcosa non è
stato fatto, la ghiacciaia. L’alpino che l’aveva proposto, di quando in quando ce lo rammenta ancora, chissà che prima o dopo…..
Allora cosa c’è di straordinario in tutto ciò?
Niente vi dico, è normale che gli alpini non riescono a stare fermi e quelli di Vertova e Colzate invece di costruire una bella sede in paese hanno costruito un bel rifugio in montagna.
Sì bello, è bello! A scanso di equivoci lo lasciamo
giudicare a voi dalla fotografia o meglio di persona
se venite a trovarci. Comunque lo scrivo perché ce lo
dicono in tanti e ultimamente ce lo ha detto anche il
presidente Sarti che, con alcuni consiglieri della sezione, è venuto in Cavlera a fare visita al nostro gruppo ed ai gruppi della zona 14 di Semonte, Fiorano al
Serio, Gazzaniga e Cene che per l’occasione erano
rappresentati dai loro capigruppo.
C.M.
Villa d’Alme’
A 75 anni una nuova casa
Il tempo inclemente non è riuscito a rovinare
la riuscitissima manifestazione per celebrare il 75°
del Gruppo, l’inaugurazione della nuova sede e il
raduno della zona 5, tenutasi domenica 18 settembre. Già la sera di sabato un grandissimo successo
hanno ottenuto i cori: Idica di Clusone, Monte Alto di Rogno e Penne Nere di Almé, brillantemente
presentati dal nostro Francesco Brighenti.
Al mattino seguente, con partenza dalla piazza
S. Barbara, una lunghissima sfilata, mai vista a Villa
d’Almé, ha percorso tutto il paese addobbato con
600 bandiere, che hanno fatto da degno scenario a
tutta la manifestazione. Oltre 80 i gagliardetti, rappresentanze e vessilli da Savona, Verona, Zone di
Brescia, Craviana di Malé in val di Sole, nonché autorità nostre, civili e militari, Protezione Civile, coro
Penne Nere di Almé, fanfara di Prezzate e banda di
Villa d’Almé, striscioni, alpini e popolazione con 75
bandiere. Sosta al monumento dei Caduti con deposizione della corona d’alloro e omaggio floreale
al monumento all’Alpino, di cui ricorre il 25° anniversario della realizzazione e poi su, verso Bruntino percorrendo tutta la via degli Alpini.
Che spettacolo di cappelli alpini, gagliardetti,
luccichio di strumenti delle fanfare, striscioni, vessilli e l’arancione delle tute dei volontari di protezione civile con le loro attrezzature e mezzi. Davanti a tanta bellezza più nessuno badava alla pioggia che continuava imperterrita a cadere.
Raggiunto il Parco del colle di Bruntino, S. Messa al campo celebrata da Don Bernardino Vitali e
concelebrata dai reverendi Parroci di Villa d’Almé
e di Bruntino. A seguire discorsi e scambi di doni.
Ha fatto gli onori di casa il capogruppo Angelo Bonesi, che ha voluto innanzitutto ringraziare i suoi
alpini per l’immenso sforzo fatto per realizzare la
nuova sede e poi a tutte le autorità presenti. E ce
n’erano: dal sindaco Maurizio Mazzocchi, al presidente della provincia Valerio Bettoni, i Sindaci ospiti, il maresciallo dei Carabinieri Milo, gli Ispettori
della Forestale Carrara e Del Fabbro e le nostre autorità, dal presidente Sarti, ai vice Nespoli e Marinoni, ai consiglieri Rota, Taramelli, Gotti, Quarteroni, alla protezione civile con Marchesi e Locatelli.
Commovente il taglio del nastro, fatto dal vecio Giuseppe Locatelli, la benedizione e l’inaugurazione della nuova sede. In quel momento il pensiero degli astanti è andato al precedente capogruppo Rolando Turani, Tito per gli amici; alle molteplici iniziative del Gruppo che lo hanno visto capace e appassionato protagonista. Tra queste la realizzazione del monumento all’Alpino, la pratica
per avere tutte le autorizzazione e l’inizio ai lavori
della nuova sede; ciò fino a quando la salute l’ha
sorretto.
Vi è stata di seguito la visita alla sede dove al
primo piano si trovano una cucina, una sala che,
insieme alla veranda esterna, può ospitare un’ottantina di persone; quindi i bagni e gli uffici. Il piano terra per ora è adibito a magazzino.
Ha fatto piacere la nutrita partecipazione alla
manifestazione di tante donne, mogli, figlie e mamme dei soci e molti amici degli alpini la cui preziosa collaborazione, tanto aiuta a tener viva la nostra
Associazione nelle sue opere a favore della comunità. Impeccabile la regia del nostro capozona Virginio Turani.
r. c.
43
SPORT
Una grande impresa sportiva
Un alpino al Capo Nord
Una corsa di oltre 4.000 Km. compiuta da Gianbattista Marchesi
G
li alpini, quelli veri, quelli tosti, sono una
razza speciale. Non c’è traguardo che a
loro sia impossibile. Uno di questi è sicuramente Battista Marchesi, classe 1942, che ha
svolto il servizio militare nel Tirano in quel di
Malles. Atleta polivalente ha primeggiato per anni
nelle gare di corsa in montagna, nello sci da fondo
e nello sci alpinismo, vincendo tra l’altro, in questa disciplina, un campionato nazionale ANA a
Corno delle Scale con il compagno di squadra
Sonzogni. Inoltre per ventitre anni è stato suo il record di percorrenza del sentiero delle Orobie.
Elencare le sue imprese sportive, le sue affermazioni è impossibile. Ma Battista Marchesi è uno
che non si accontenta. Una ne pensa e cento ne inventa per mettersi alla prova. Così un giorno ha
pensato di raggiungere Capo Nord, il vertice geografico dell’Europa, che non è proprio fuori casa,
trovandosi a 71° 10’ 20” di latitudine Nord nell’isola
di Mageröy (Norvegia) su un promontorio alto 307
m.s.m.. E da Sedrina, paese dell’alpino Marchesi,
sono 4.068 chilometri di distanza e circa 43.000 metri di dislivello, essendo tutto un su e giù. E questo tutto a piedi.
Dopo una meticolosa preparazione atletica, è
partito da Sedrina l’8 maggio scorso, accompagnato
solamente da un camper guidato dall’amico
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Gianbattista Belloni di Dalmine. Dopo aver attraversato l’Italia, la Svizzera, il Liechtenstein, l’Austria,
la Germania, la Danimarca, la Svezia, la Finlandia
e la Norvegia, dopo 59 giorni - due settimane d’anticipo rispetto al previsto, alla media di 68 chilometri al giorno - ha raggiunto Capo Nord.
Una brutta caduta in Germania stava però per
compromettere l’impresa. Ma pur con alcune costole incrinate, il nostro alpino ha continuato stoicamente la sua corsa solitaria. Il suo riferimento
medico, non avendo nessuna figura sanitaria al seguito né alcun massaggiatore, è stato per tutto il
percorso la dottoressa Elena De Santis, che veniva
contattata telefonicamente in caso di necessità.
Oltre l’aspetto fisico, per un’impresa del genere
occorre una grande resistenza psicologica, che
Marchesi cercava di tenere alta con mille accorgimenti, non ultimo quello di dialogare con la propria ombra che, come ha scritto nel suo diario, “è
una cara amica che certe volte sta di fianco e mi
protegge dal traffico, certe volte mi sta davanti e
mi segnala la strada. Altre volte è dietro e mi spinge: qualche volta le parlo e sembra che mi ascolti”.
Nell’intervista rilasciataci nella sua bella casa,
ci confida che negli ultimi due giorni stava andando in crisi, ma ha ripreso slancio quando ha saputo che i suoi due figli Filippo e Roberto, ambedue alpini e atleti di razza, lo aspettavano a Capo Nord
dove erano giunti con un volo aereo con altri parenti e amici. A ricordare il momento dell’arrivo la
SPORT
voce gli si incrina e gli occhi si fanno lucidi: “E’stato
qualcosa di formidabile. Tutto il paese in piazza,
tutta la gente ad accogliermi. E’ stato molto bello.”
Poi ricorda i paesaggi stupendi del Nord, le renne che correvano a fianco della strada, l’incontro
con il giramondo tedesco che lo ha abbracciato, lo
ha aiutato, con il quale si è inteso senza conoscerne
la lingua. Poi i festeggiamenti all’ambasciata sve-
dese e il cordiale incontro con il presidente della
Sezione ANA Nordica. Sensazioni ed emozioni che
Battista Marchesi, alpino umile e schivo, conserverà per sempre nel suo cuore. Cuore d’alpino, cuore grande, come grande è stata la sua nuova impresa sportiva e umana. Alla prossima! E si, perché qualcosa gli frulla già per la testa.
Lüf
34° Campionato nazionale individuale di corsa in montagna
La Sezione di Bergamo
al primo posto
Mauro Lanfranchi e Danilo Bosio sul podio
Santorso (VI),11 settembre 2005
Una cronoscalata in piena regola con un dislivello di 1100 metri per la 1° e 2° categoria e metri 700 circa per la 3° e 4°; con la prima parte su
strada asfaltata (nell’attraversamento del paese)
poi, su strada sterrata e nella parte finale un ripido
sentiero prettamente alpino. I concorrenti: 320 in
rappresentanza di 29 Sezioni.
Vittoria e titolo al bellunese Marco Gaiardo
che, come a Mezzoldo nel giugno scorso, si è presentato solo al traguardo lasciando ai nostri pur
bravi Mauro Lanfranchi e Danilo Bosio le due posizioni inferiori del podio. Purtroppo, in questo periodo non c’è nulla da fare contro questo fenomeno;
non per niente è campione italiano assoluto (FIDAL), campione europeo e tra una settimana andrà in Nuova Zelanda come atleta di punta della
nazionale italiana per la coppa del mondo.
Dobbiamo però sottolineare anche l’ottima
prova di altri atleti bergamaschi nella prima categoria: 7° posto Dallara Michele – 9° posto Cavagna
Isidoro – 10° posto Toninelli Antonio (il più giova-
ne concorrente) che ha tentato di tenere il ritmo del
vincitore fino a metà gara, poi però ha dovuto cedere alla superiorità del bellunese.
Nella seconda categoria ha vinto con pieno merito il “nostro” Luciano Bosio, atleta tanto
bravo, quanto modesto.
Nella terza categoria, altro bellunese sul
gradino più alto del podio, quel Dino Tadello che,
tornato alle gare dopo diversi anni d’assenza, ha
dimostrato ancora una volta tutta la sua classe. Al
2° posto ancora un bellunese che non molla mai:
Ivo Adric, fondista azzurro ed amico-rivale di
Maurilio De Zolt. Al 3° posto si è piazzato l’inossidabile Alfredo Pasini, quinto Bonifacio Bergamelli
e sesto Enrico Bigoni.
Un applauso ed un ringraziamento anche a
tutti gli altri atleti bergamaschi che ci hanno permesso di vincere il Trofeo “Ugo Merlini”.
Classifica per Sezioni: 1ª A.N.A. Bergamo – 2ª
A.N.A. Valtellinese – 3ª A.N.A. Vicenza
Dino Perolari
32°Trofeo Albisetti
Zambla si fa onore
Si è disputato a Tradate , lo scorso 5 giugno, il 32° Trofeo “ Dorligo Albisetti “ gara di tiro con carabina.
La Sezione di Bergamo si è ben comportata, conquistando il 2° posto dietro la Sezione di Como, gareggiando con Piazzalunga Bruno, Rocca Renato e Locatelli Alessandro.
Al terzo posto, dopo le due grandi Sezioni, con pieno merito, si è classificato il piccolo Gruppo di
Zambla, forte dei suoi tiratori scelti Tiraboschi Italo, Balzi Mauro e Quistini Luca. Tanto di cappello a questi bravi alpini dalla mira quasi infallibile.
45
SPORT
9° Traversata dell’Etna
Bergamo ha fatto tris
La tradizione continua
Dal lontano 1977, anno in cui si svolse la prima edizione di questa spettacolare e durissima gara, vinta dalla coppia: Alfredo Pasini (salita) e Giovanni
Guerini (discesa), i nostri portacolori hanno sempre tagliato per primi il traguardo.
Non abbiamo partecipato alla 7° edizione (1997)
per motivi che non stiamo a puntualizzare e forse
è stato meglio così anche perché sull’albo d’oro
compariva sempre … Bergamo … Bergamo …
Tornando alla gara del 2 ottobre scorso, avevamo
iscritto tre squadre e, nonostante la presenza di formazioni del Centro Sportivo Esercito di
Courmayeur, delle Sezioni di Trento, Verona,
Vicenza ecc., il podio è stato tutto bergamasco.
Oramai a Catania c’è una tradizione da rispettare ed
i nostri giovani anche in questa occasione hanno
fatto il loro dovere.
Veder arrivare a quota 3.250 m. (ai bordi del cratere), uno dopo l’altro, tre bergamaschi e veder partire i loro compagni a tutta birra, giù per i canaloni
ricoperti di lava, fino al Rifugio Sapienza è un’occasione unica.
Ancora una volta, GRAZIE RAGAZZI!
Ordine d’arrivo:
1ª A.N.A. Bergamo: Mauro Lanfranchi (salita),
Andrea Lazzarini (discesa)
2ª A.N.A. Bergamo: Danilo Bosio (salita), Isidoro
Cavagna (discesa)
3ª A.N.A. Bergamo: Luciano Bosio (salita), Enrico
Bigoni (discesa)
4ª Centro Sportivo Esercito Courmayeur
5ª A.N.A. Trento
Seguono altre 26 squadre.
D.P.
36° Campionate Nazionale ANA di tiro a segno
Bergamo seconda nella combinata
Ottimo comportamento dei “veci” del Tiro a segno in quel di Lucca. Nella carabina libera a terra un ottimo piazzamento di Bruno Piazzalunga, 3° ad un punto dal primo con 292 punti su 300; 8° Rocca e 11°
Armoir. Questi sono i piazzamenti dei componenti la squadra della nostra Sezione, che ha guadagnato la
quarta posizione in classifica, dopo Brescia, Feltre e Treviso.
Nella categoria Master si sono classificati : 11° Locatelli, 14° Tiraboschi, 19° Maj. Per la pistola standard, tre sono stati gli atleti Open: 8° Frigerio, 18° Nava, 27° Chiesa. Mentre nella classifica Master si sono avuti: 2° Ubiali, 7° Rossi, 9° Manzoni, 10° Carera.
La squadra della Sezione composta da Ubiali, Frigerio e Rossi, si è classificata terza dopo Vicenza e
Verona e nella combinata CLT+PS, ha guadagnato il secondo posto dietro a Verona che ha portato a
Lucca molti più partecipanti.
Ricordiamo che il 29 e 30 aprile 2006, si svolgerà il 33° Campionato sezionale di tiro a segno di carabina ed il 22° Campionato Sezionale di pistola, presso il poligono di Ponte S. Pietro.
Pietro Armoir
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SPORT
N O T I Z I E
I N
B R E V E
1° TROFEO MOUNTAIN – BIKE – A.N.A.
Sezione di Monza
Con partenza ed arrivo nei pressi della Villa Reale, si è svolta, in data 04/09/05 la gara, libera
a tutti gli appassionati di questa disciplina, con una classifica a parte per i soci A.N.A.
Ottima la prestazione dei nostri rappresentanti, soprattutto grazie alla vittoria nella categoria
“elit” (soci A.N.A.) del clusonese Stefano Bonadei. Da segnalare anche il 3° posto nella terza categoria di Terzi Anselmo (A.N.A. Casazza).
Congratulazioni.
D.P.
PROSSIMI APPUNTAMENTI 2006
28.01
29.01
12.02
19.02
26.02
1–2.04
2.04
23.04
22-23.04
30.04
6.05
7.05
12-14.05
28.05
4.06
11.06
25.06
25.06
25.06
25.06
BRESCIA
GANDOSSO
ISOLACCIA (SO)
BERGAMO – Casa del Giovane
VANZONE S. CARLO
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BERGAMO
LOVERE
CASSINONE DI SERIATE
GEMONA
SEZ. VARESE
ASIAGO
MILANO
FINO DEL MONTE
SEZ. VALDOBBIADENE
RIFUGIO CONTRIN
PALADINA
MONTELLO
PALOSCO
63° ANNIV. NIKOLAJEWKA
COMMEMORAZIONE NIKOLAJEWKA
71° CAMP. NAZ. SCI DI FONDO
ASSEMBLEA SEZIONALE
29° CAMP. NAZ. SCI ALPINISMO
CONVEGNO STAMPA ALPINA
40° CAMP. NAZ. SLALOM GIGANTE
GIORNATA DELLA SOLIDARIETA’
80° FONDAZIONE – 5° RADUNO ZONA 21
INAUG. NUOVO GRUPPO
30° ANNIV. TERREMOTO FRIULI
35° CAMP.NAZ.CORSA IN MONT.INDIV.
79ª ADUNATA NAZIONALE
ASSEMBLEA NAZIONALE DELEGATI
13° INCONTRO ZONA 17
30° CAMP.NAZ. CORSA IN MONT.STAFF.
PELLEGRINAGGIO NAZIONALE
80° FONDAZIONE
20° FONDAZIONE
30° FONDAZIONE
Il Gruppo Alpini di Lacchiarella in collaborazione con la Sezione ANA di Milano bandisce il concorso letterario di poesia e narrativa con tema:
ALPINI: il sentiero dell’anima e l’impegno umanitario.
Il concorso è aperto a tutti gli autori di lingua italiana:
SEZIONE POESIA: i concorrenti possono partecipare con un massimo si 5 poesie che non superino i
36 versi;
SEZIONE NARRATIVA: i concorrenti possono presentare da 1 a 3 racconti, con un massimo di 3 fogli
dattiloscritti a 35 righe cadauno.
Ogni concorrente dovrà inviare il proprio elaborato in due copie, una sola con nome, cognome, indirizzo e firma dell’autore.
Ogni concorrente partecipa con un contributo di € 5,00 per ogni elaborato. Gli elaborati non saranno
restituiti. L’organizzazione si riserva i diritti per la pubblicazione delle opere presentate al concorso.
Tutti i lavori devono pervenire entro il 28 febbraio 2006, indirizzati a: Associazione Nazionale Alpini
- Casella Postale 27 - via G.B. Vico, 2 - 20084 Lacchiarella (Milano).
La cerimonia di premiazione si terrà a Lacchiarella domenica 18 giugno 2006.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al Gruppo ANA di Lacchiarella.
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