Aliante-Maggio 2003 - Associazione Ex

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Aliante-Maggio 2003 - Associazione Ex
Il nuovo Aliante
Maggio 2003
Hanno collaborato alla realizzazione del Giornalino d’Istituto:
- Responsabile generale: Giancarlo Clara
- Collaboratore: Orsola Mundula
- Responsabile degli studenti: Carla Cascone 5^C
- Responsabile grafico: Marco Lala 4^E
- Copertina: Francesca Lorito 1^F
Si ringraziano tutti i collaboratori:
Alice Azzolini 1E, Lucia Ciullo 1E, Eleonora Ivaldi 1E, Valeria Amato 1E, Emanuele Bogni
1E, Giulia Perona 1F, Viviana Provenza 1F, Enrico Prono 2E, Gianluca Conta 2E, Paolo
Giovannini 2C, Stefania Ravotti 2D, Francesca Baudino 2D, Giulia Gamberini 2D, Beatrice
Visentin 2B, Giulia Orengia 3A, Elisabetta Chiono 4E, Serena Cavallo 4E, Chiara Giovando 4E, Kharmoud Hayat 4E, Viola Tarizzo 5C, Pierluigi Doglietto, Nicolò Andrina
E tutti coloro che involontariamente ci siamo dimenticati e inoltre ci scusiamo per eventuali
errori di stampa
LA REDAZIONE
A partire da quest’anno il sito ufficiale dell’IIS Aldo Moro si è completamente rinnovato e si
arricchito di numerosi servizi interessanti, tra i quali anche lo ZIPPO ONLINE e la CHAT,
per chattare con gli altri utenti connessi. Sul sito è anche possibile scaricare gli arretrati
dell’Aliante. Per scoprire queste e altre novità andate su:
http://iismoro.scuole.piemonte.it
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LETTERE ALLA REDAZIONE
Questa lettera è indirizzata a una persona che non conosco, ad uno qualsiasi dei
tanti "primini" che entreranno al Liceo l'anno prossimo.
Lascio a lui il mio posto.
Lascio a lui un po’dei miei ricordi.
Ciao,
ciao a te che entrerai al Liceo l'anno prossimo, non sai chi sono, io neppure ti conosco, ma
voglio scriverti. Sembra che siamo proprio agli sgoccioli. E' iniziato un altro mese di scuola, l'ultimo, maturità a parte. E sono sicura che volerà via anche questo senza che potrò
rendermene conto, mi sfuggirà di mano, il tempo non sarà abbastanza e non avrò modo di
fare tutto quello che devo nel modo migliore, come vorrei.
Sembra che ci siamo proprio, è quasi ora di lasciarsi alle spalle cinque anni di questa
scuola, che tra alti e bassi, tra risa e pianti, comunque è stata un bene.
Si, un bene, perché mi ha formata, nel bene e nel male , e soprattutto è stato un ring su
cui combattere tutti i giorni la mia battaglia, con uno sfidante sempre diverso: con la noia,
con la voglia di dormire e di non alzarsi la mattina, con un compito di matematica terrificante, o con gli incubi la notte prima di una versione della Giuliani, con una classe che
purtroppo, e lo dico davvero, solo da Parigi ad oggi sembra renderci tutti più uniti, con il
tempo che non era mai sufficiente ed era troppo veloce o troppo lento (in verità era la mia
percezione a seconda dei casi che me lo faceva sentire cosi..), con lo sconforto che inevitabilmente ti assale quando studi per settimane e non ottieni il risultato che speravi.
Con tutto questo e molto altro.
Ci sono stati dei momenti soprattutto in terza in cui ho pensato anche di buttare tutto all'aria, di lasciar perdere, non mi sentivo all'altezza, facevo
solo quello che mi piaceva maggiormente, studiavo solo le
materie in cui potevo esprimere quello che ero con interesse, le altre le studiavo perché era necessario.
Per fortuna non era cosi per tutte le materie, se no non sarei arrivata fin qui, avrei lasciato prima. Per fortuna c'era la
filosofia che mi salvava sempre e sempre mi allontanava
dall'idea di mollare così come le altre materie umanistiche.
Cosi tra alti e bassi, con più o meno interesse sono arrivata alla fine. Dal primo anno sono cambiate molte cose, sono cambiata io e sono pronta per saltare verso un mondo
in cui non ci saranno, né logaritmi, né integrali, un mondo fatto di pensieri, parole e poesia…
Ma ci voleva anche la matematica per capire che non mi interessa proprio, che sono nata
per fare altro, che sono destinata, forse, ad altro.
Cosi l'unica cosa che posso dire è che se fra poco me ne andrò da questo liceo con le
scelte che farò è perché comunque sono passata di qui e ogni cosa è stata importante per
maturare.
Anche un 5+ di italiano sembra essere servito, nonostante lo sconforto che c'è stato in
quel momento.
Siamo il risultato delle nostre esperienze, di quelle positive come di quelle negative. Se le
cose fossero andate diversamente, se avessi avuto professori diversi, forse ora andrei a
fare tutt'altro, se non mi fossi intestardita sul fatto che la matematica non è per me magari
sarei finita al Politecnico, seguendo le orme di un fratello ingegnere o realizzando il sogno
di una madre che mi voleva insegnante di matematica.
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Non sarò nulla di tutto questo, non è per me, io sarò una persona che passerà ore e giorni
su una frase di un filosofo, scritta magari anche sotto l'effetto di una qualche droga, ad interrogarmi su cosa quell'uomo volesse davvero dire.
Magari non lo scoprirò mai, ma magari scoprirò cosa vuol dire quello scritto PER ME.
Credo sia questo l’importante
La filosofia l'ho sempre amata per questo, perché mi concedeva di dire PER ME…
E se mi volgo indietro a guardare questi cinque anni, mi viene in mente quando in prima
liceo sentivo i ragazzi di quinta dire" Oh poverini questi, quante ne hanno da sopportare
qua dentro… ", ma io non ti dirò questo.
Bene o male, sarà sempre cosi, e ci saranno sempre 1000 insoddisfazioni, 1000 volte ti
verrà la voglia di lasciare, ma ci sarà sempre qualche ora di lezione che ti farà sentire viva,
attiva, felice e contenta per quello che stai facendo, non solo perché devi farlo, ma perché
ti piace. Quindi, a te che entri l'anno prossimo voglio dire solo una cosa: prendi tutto quello
che viene, la gioia come il dolore, i sorrisi come le lacrime, cerca di fare la tua parte nel
creare un bel clima nella classe con i compagni, perché poi ti dispiacerà sempre e comunque un pochino lasciarli e perché è più facile affrontare ogni compito, ogni interrogazione,
ogni difficoltà se con te ci saranno anche gli altri, se tutti vi darete una mano.
Non farti prendere dallo sconforto se le cose sembrano andare storte, chiedi aiuto ad una
persona che "senti " e che pensi ti possa aiutare, non imprecare, non farti distruggere.
Studia ogni cosa con passione, non selezionare anticipatamente solo quello che ti interessa, non chiuderti prima del tempo nessuna strada. Lotta, tieni duro, raccogli i tuoi cocci
ogni volta dopo una sconfitta e poi rialzati, come fa il guerriero.
Non maledire mai i tuoi errori e le tue cadute, è importante cadere, farsi male, inabissarsi,
per rialzarsi più belli, piu forti, più grandi.
Più grandi, si , da allora sono più grande e so che quello che mi aspetta fuori mi farà paura
all'inizio, bene o male il Liceo, se lo saprai prendere, sarà una grande famiglia, le persone
che ti circondano sanno chi sei e quanto vali, all'università sarai un numero, uno tra un'infinità di numeri e sarai meno protetto.
Più volubile, ma diventerai ancora più forte, e più autonoma, diventerai un uomo.
Goditi questi anni, più di quanto ho fatto io, non aver paura di farti troppo male, buttati nelle passioni e vivile, e soprattutto, anche dal professore che in assoluto ti starà più sullo
stomaco, prendi tutto quello che ti può dare, la sua conoscenza almeno.
Io per ora me ne vado, magari un giorno, caro primino, ci ritroveremo, tra i corridoi al primo
piano, magari davanti alla macchinetta del caffè che non funziona quasi mai( non ti stupire
è normale, anche l'ascensore ha i suoi problemi… )e ci faremo 4 risate,e ti racconterò molte altre cose, che in questi anni mi sono successe, magari ti parlerò di qualcuno che si vestiva sempre di viola,ma che non portava sfiga e che non era neppure la mucca della Nestlè, ma che era quasi una mamma per noi, di qualcuno che giocava con uno spruzzino a
forma di papera o di qualcuno che con un voto bassissimo, per me, mi ha fatto capire di
essere umana e come tale di poter sbagliare, magari di qualcuno che mi ha insegnato a
pensare e che più di tanti altri mi ha fatto diventare quella che sono. Magari ti dirò di quella
volta quando a Parigi c'era tutta la classe in una piccolissima stanza, ti dirò che quella sera
c'era un clima bellissimo e tutti i nostri occhi erano felici. Magari ti parlerò di qualche buffone che ha allietato le nostre giornate e di ogni singola persona che mi ha circondato..
E ti dirò che non mi pento di nulla e che di nulla mi rimprovero e che rifarei probabilmente
tutto quello che ho fatto. Perché sono felice per quello che sono ora e lo sono solo come
logica conseguenza di quello che è stato.
Buona fortuna, primino, sii felice sempre e comunque, e cerca di succhiare qualsiasi notizia, informazione, conoscenza senza dare troppo peso alle cose che non ti piaceranno, a
regole rigide o ad imposizioni che ti paiono inutili. Goditelo tutto questo liceo.
E chissà perché no, magari ci incontreremo davvero.
Carla Cascone
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LA GITA A PARIGI…
10 Marzo 2003 H.21.30 si comincia! Anche per noi, classi 5^ 2003 è giunto il momento di
partire, finalmente gita… destinazione Paris!
Dopo un lungo addestramento siamo pronti ad affrontare la prima prova, sopravvivenza al
tragitto Rivarolo-Parigi in pulman!
Le prime ore non sembrano essere troppo difficoltose da sopportare, si riesce persino ad
apprezzare IL VERNA che strimpella qualche canzone, o forse semplicemente a fingere
che sia così…
Dopo qualche ora tutto comincia a diventare più difficoltoso, qualcuno soffre di incontinenza, qualcuno necessita di nicotina, qualcuno vorrebbe solo ricordarsi che forma aveva il
suo fondoschiena prima di salire su quel pullman.
Verso le 4.30, silenzio… si recupera qualche ora di vita, ma alle 6 dal fondo si ricomincia ,
ed è di nuovo agonia. Finalmente Saint-Denis… ore 11.00 del giorno dopo!
Un po’decentrati come posizione, ma in una zona che ci fa sentire un po’in ogni parte del
mondo, pronti alla seconda dura prova, la visita a la “Vilette”… città della scienza, un modo come un altro per sentirmi ignorante… ma il meglio ci aspetta proprio lì, nella zona di
Mont Matre, il quartiere degli artisti, ma soprattutto dei “RITRATTISTI”, dove ti senti un po’
una “Monnalisa italiana” passeggiando, ma poi ti ritrovi anche con 5€ in meno, per un ritratto che non volevi e che neanche ti somiglia.
Alla fine ti ritrovi a Pigalle , passeggiando per la via centrale, davanti al Moulin Rouge e chi
c’era non ha bisogno di altro per rimembrare l’atmosfera “folckloristica “ di questa zona.
Come non parlare della Tour Eiffel, forse simile a un “traliccio dell’Enel” , ,ma con il suo
fascino, specialmente di notte, ancora gli interminabili Champs-Elysèes, in cui sei sempre
lontano dall’inizio e dalla fine ovunque tu sia, il Bateau-Mouche che offriva una visuale un
po’fredda, ma suggestiva della Senna. La “Gioconda”, da non dimenticare, continuamente
bersagliata dai flash dei giapponesi(ma quanti sono?!) , la maratona del Louvre tentando
di battere il record sul giro, Versailles, il Musèe d’Orsay… che dire? Impressionante, anzi
“impressionista”, la maestosità di Notre-Dame.
Le nottate in albergo, i 50 centesimi per scaricare la vescica, il racket dei souvenirs, la
scoperta dei lati segreti dei prof(sapeste quanti ce ne sono)!
Il viaggio di ritorno è meglio ometterlo perché si sono trovati livelli altissimi di degenerazione umana, ma in fondo che cos’è la gita di 5^ se non un tentativo di regredire all’infanzia e
a quando non c’erano esami da preparare?
Ketta e Yà (5^C)
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LA SETTIMANA A BRIGHTON….
Se ripenso alla gita a Brighton potrei definirla in molti modi, ma credo che l’aggettivo
più adatto sia fenomenale!
Baserò questo articolo sul mio punto di vista, ma credo che sia anche quello di molti
altri studenti che hanno fatto la stessa esperienza.
Penso che per quanto riguarda il miglioramento del nostro inglese, la gita in questione non sia stata molto utile, ma dal punto di
vista “umano” non posso che ricordarla positivamente sotto tutti gli aspetti.
Siamo partiti il 6 ottobre dall’aeroporto di
Torino e durante il viaggio non ci sono stati
problemi, a parte qualche piccolo inconveniente con lo stewart che ha avuto uno
scatto d’ira non indifferente nei confronti di
due mie compagne!!
Verso sera siamo arrivati finalmente a Brighton dopo due ore di viaggio in pullman da
Londra e abbiamo incontrato le famiglie che
ci avrebbero ospitate.
Quando io e Michela abbiamo visto il nostro
“Papà” siamo scoppiate a ridere! Rendetevi
conto che avrà avuto 40 anni e che in macchina ascoltava rap e a casa ballava anche, mentre la moglie preparava la cena,
parlava al telefono, si asciugava i capelli e
sgridava le figlie!
Cena è una parola grossa, infatti il cibo faceva alquanto desiderare. Tutto conteneva
cipolle e patate e abbiamo dovuto anche
mangiare pasta in lattina e gelati con una
disgustosa gelatina all’arancia che di nascosto finiva sempre nel lavandino.
A parte questo ho un ricordo bellissimo della famiglia, che si è dimostrata disponibile e
gentile in ogni occasione!
Per quanto riguarda invece la gestione delle giornate, abbiamo goduto di una libertà
che assolutamente non immaginavo, in
quanto potevamo gestirci il tempo tra una
lezione e l’altra a nostro piacimento, ovviamente nei limiti, e anche per quanto riguarda i rapporti con la professoressa non ci
sono stati malintesi.
A parte le noiose, anzi noiosissime lezioni
con il “simpatico e accattivante”Mr. Jones e
il cibo, è andato tutto nel verso giusto.
A proposito delle lezioni… vi immaginate
quattro ore a ripetere vocali e consonanti in
inglese che ci dimenticavamo dopo un’ora e
c’è di più… a guardare i video degli Abba??? (notare che mio padre vent’anni fa li
trovava già noiosi… .)
Non è stato così tragico come molti di voi
penseranno, ma più che altro una perdita di
tempo, io credo.
Anche nei rapporti con i miei compagni non
ci sono state difficoltà, anzi questa gita è
stata utile perché ho avuto modo di conoscerli meglio e approfondire alcune amicizie
rivelatesi importanti.
Certo, non mancavano piccole discussioni,
ma credo siano inevitabili.
Abbiamo avuto modo di assumerci le nostre responsabilità, come rispettare gli orari
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e gli incontri. Ci siamo divertiti anche nel girovagare per la città, nello shopping sfrenato e soprattutto negli scherzi agli inglesi, in
particolare di sera. Brighton dal mio punto
di vista è una città ideale per
questo
tipo di esperienze; non è
dispersiva e ci si può spostare
senza difficoltà da una parte all’altra
mediante i bus. In ogni angolo inoltre
ci sono pubs e discoteche che di sera si
animano come per magia e per i giovani il
divertimento è assicurato.
La giornata a Londra si è rivelata anch’essa
positiva, nonostante il poco tempo a nostra
disposizione. Abbiamo infatti camminato da
una parte all’altra del centro della città come dei forsennati, con Mr. Jones che in
continuazione sbraitava dicendo di muoverci e non perdeva tempo a fare battute poco
gentili e di poco humor sugli italiani. In ogni
caso ci è stato dato un po’di tempo libero
per fare shopping o visitare la città.
Ad esempio con alcuni miei compagni ho
visitato Camden Town e un
breve tratto di Oxford Street.
Siamo tornati il 13 ottobre con
mio grande dispiacere!!!
Credo
che
sarà
impossibile
dimenticare
quei
sette
giorni
di
spensieratezza e divertimento, durante i
quali ho potuto fare una nuova ed importante esperienza!
Elisabetta Chiono 4^E
UN RICORDO PER IL NOSTRO FUTURO
Interessante, concreta, realista e coinvolgente la proposta dei ragazzi della 4°AL del liceo
A. Moro di Rivarolo. “C’ERA UNA VOLTA… ORA È MEMORIA” è il titolo del loro spettacolo, classico incipit delle fiabe, anche se quella che ci raccontano è “negativa”.
Una concisa rappresentazione teatrale, tenutasi il 26 e 27 gennaio alla Sala Lux, presenta
due discussioni parallele tra giovani nel 1938 e 2003. Si condanna l’indifferenza con la
quale si è assistito allo sterminio di 6 milioni di ebrei, con lo scopo di stimolare i numerosi
presenti in sala a non rimanere spettatori passivi di ciò che accade nel mondo in cui viviamo, ancora colmo di tragedie, guerre, violenza e razzismo, in cui si potrebbero nascondere i sintomi di qualcosa di ancora più tragico di là da venire.
Il messaggio chiaro e diretto è appunto il dovere di essere cittadini attivi, informati, capaci
di senso critico, con un’opinione propria e non soltanto “guidata” dai mass-media, pronti a
difendere i propri ideali e i diritti di tutti.
Utilizzando varie forme di arte, quali musica, fotografia, recitazione e danza gli studenti
sono riusciti ad esprimere al meglio il loro messaggio e a coinvolgere gli spettatori. Senza
annoiare o ricadere nella banalità questi ragazzi hanno saputo trattare un tema fondamentale della nostra storia e hanno contribuito al ricordo di quella catastrofe per evitare che si
ripeta.
Ancora a sessant’anni dall’olocausto si sente il bisogno e l’interesse di comprendere fino
in fondo ciò che è accaduto. Siamo davanti ad un dramma che ha turbato e turba tutti, anche quei popoli non coinvolti direttamente.
Ricordare per far si che non si ripeta più, questo è l’obiettivo del Giorno Della Memoria.
Per raggiungere la vera libertà bisogna forse guardare allo stesso tempo nella propria interiorità e, soprattutto, alla nostra anteriorità, poiché soltanto conoscendo e ricordando ciò
che è stato si può impedire che accada di nuovo.
Alessia Maglietto 4°AL
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L’UNIONE FA LA FORZA
Ancora raggianti ed entusiasti per il successo del loro spettacolo "C'era una volta
… ora è memoria" i ragazzi della 4AL ci accolgono nella loro classe dove si vedono
ancora, appesi qua e là, alcuni pezzi della scenografia, articoli che parlano di loro,
messaggi di congratulazioni. Nei loro sguardi si legge soddisfazione e gioia per aver realizzato un progetto che, ad inizio d'anno, sembrava quasi impossibile.
? ?Da dove è nata l'idea dello spettacolo?
L'idea è nata quasi per scherzo, recitando
in classe qualche passo di Plauto. Poi, la
Mundula ci ha proposto di pensare ad un
allestimento per l'anno successivo, magari
per il Giorno della memoria 2003.
? ?Perché avete scelto un tema così impegnativo?
Il tema della memoria è un tema importante. Per riflettere su di esso in modo originale abbiamo deciso di utilizzare il teatro. Con
esso, infatti, si riesce a coinvolgere il pubblico, rendendolo attivo e anche emotivamente partecipe.
??Dite la verità. L'avete davvero scritto
voi il testo?
Certo, tutta la parte dialogica è stata scritta
dal gruppo della sceneggiatura con l'aiuto
delle prof. Mundula e
Giove. Abbiamo cercato
di adattare il linguaggio ai
due momenti storici e
abbiamo anche cercato
di far dire ai personaggi
cose verosimili per dei
giovani di 17 anni. Ma la
cosa più divertente è stata costruire la struttura
dello spettacolo con l'inserimento della lettura dell'Istruttoria di
Weiss e tutti i cambi di scena per non annoiare il pubblico.
??Infatti, non si è annoiato. Lo spettacolo si svolgeva anche nella sala. E' stato
questo il vostro intento?
Si, abbiamo scelto di creare un'atmosfera
particolare fin dall'inizio dello spettacolo: lo
spettatore si doveva trovare immerso in un
clima di "tensione" e di attesa, mentre la
voce fuori campo, che pareva sovrastare
ogni cosa, proclamava l'espulsione dei ra-
gazzi ebrei dalle scuole italiane. Abbiamo
voluto collocare i "ragazzi ebrei" fra il pubblico per costringerlo a "vivere" l'espulsione
di coetanei. Il nostro intento era quello di
dimostrare che si può sconfiggere l'indifferenza che portò alla tragedia della shoah.
??Visto che avete curato tutti i particolari, anche le fotografie proiettate al
centro della scena avranno avuto un significato.
Il nostro spettacolo era incentrato sulla
memoria; volevamo che chi lo vedeva fosse
spinto riflettesse e ricordare le stragi del
nostro mondo, non solo quelle del passato,
per far in modo che non si ripetano. Perciò
abbiamo voluto trasmettere il nostro messaggio non solo attraverso la recitazione,
ma anche attraverso le fotografie. Erano fotografie di campi di concentramento della Seconda
Guerra Mondiale, dei Gulag, dei pogrom, ma anche
di talebani, torri gemelle,
Vietnam, Mao Tze Tung,
Bush e tutti i protagonisti attuali che hanno peso sulla
scena mondiale. Insomma,
queste immagini erano un
continuo rimando alla contemporaneità e al passato, perché si potesse riflettere sul futuro. Rappresentavano lo
scorrere della storia. Non dimentichiamo le
musiche di scena: le abbiamo scelte perché
amplificassero il messaggio.
??E il balletto finale? Aveva certamente
un significato anche quello!
Certo. Abbiamo voluto inserire un momento
di danza anche perché volevamo servirci di
tutte le forme d'arte per esprimere il nostro
messaggio. Il balletto, che si serve di un linguaggio più simbolico, aveva lo scopo di
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rappresentare il Bene e il Male, sinonimi di
chiarezza e purezza il primo e oscurità e
corruzione il secondo. Inizialmente le due
categorie sembravano distinte e caratterizzate singolarmente, poi si scoprono unite
da un legame che le vincola indissolubilmente e finiscono per sovrapporsi l'una all'altra: convivono.
? ?Come avete reagito al fatto di dovervi
"improvvisare" attori?
E' stato abbastanza difficile perché nessuno
di noi aveva mai fatto teatro. Un grosso aiuto ce l'ha dato la prof. Peila che ci ha suggerito dei "trucchi del mestiere". Nonostante
le difficoltà ci siamo divertiti.
? ?Che impressione avete avuto del pubblico? Se non sbaglio avete replicato lo
spettacolo tre volte.
Si. Una prima volta per la cittadinanza (parenti e amici !) e due volte per gli studenti.
In tutte le rappresentazioni ci è sembrato
che il pubblico abbia seguito con attenzione
lo spettacolo. La nostra intenzione era quella di farli divertire e pensare nello stesso
tempo. Un obiettivo di non poco conto!
? ?Quali insegnanti vi hanno aiutati nell'allestimento?
La Mundula e la Giove prima di tutto. Esse
hanno avuto un ruolo determinante per la
stesura dei testi e per l'allestimento dello
spettacolo in generale. E poi la Peila che ci
ha dato preziosi consigli sulla recitazione.
Sono state le persone che ci hanno dato fiducia e che hanno creduto nel nostro spet-
tacolo fin dall'inizio, quando le difficoltà ci
sembravano insormontabili. Un grazie a
nome di tutta la classe.
??Come siete riusciti a conciliare il lavoro scolastico con l'allestimento dello
spettacolo?
Inizialmente, non avendo mai fatto un'esperienza simile, non avevamo pensato che
fosse così impegnativa. La fatica maggiore
l'abbiamo incontrata nella stesura della
sceneggiatura, anche perché le idee tardavano a venire e tutto quello che ci veniva in
mente sembrava banale e scontato. Dovevamo documentarci per cercare di inserire
informazioni significative, spremerci il cervello per trovare le parole giuste … e questo ci ha portato via alcuni pomeriggi. Comunque, tutti i nostri insegnanti hanno cercato di venirci incontro per conciliare interrogazioni e compiti con il lavoro che stavamo facendo.
??A quanto sembra, si può davvero dire
realizzato il motto "L'unione fa la forza!"
Si, il nostro lavoro è stato possibile solo
grazie alla collaborazione di tutti. Tutte le
scelte importanti le abbiamo prese insieme
e tutti ci abbiamo messo l'impegno che potevamo. Certo, non sono mancati i momenti
di tensione, ma li abbiamo superati uniti dal
desiderio di riuscire a realizzare un buon
lavoro. Un grazie a tutti quelli che ci hanno
sostenuti e applauditi: anche da loro abbiamo tratto la forza di dare il massimo.
Uno spettatore
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IL PECCATO DI EVA, PRIMA DONNA CLONE
E’tornata Eva. Non quella di Adamo. Una nuova Eva. Forse potremmo dire vecchia, perché qualcuno l’avrà già vista, riconoscerà in lei sua madre. Perché? Eva è un clone. Sissignori, siamo arrivati al capolinea, forse. La clonazione umana.
“Nessuno pensa a clonare l’uomo. E’ vietato.”, diceva Gilberto Corbellino, storico della
medicina molecolare, al Corriere della Sera del 22 febbraio 2000. Al tempo – se si può
parlare di tempo, dato che sono passati solo tre anni – qualcuno già dubitava della parola
dei tecnici del mestiere. Si pensava che da qualche parte esistesse una versione umana di
Dolly. La pecorella che, poverina, invecchiava precocemente e aveva problemi di salute,
dovuti alla sua natura genetica, ha almeno avuto il diritto all’eutanasia. Nel 1997, ricercatori scozzesi ne avevano annunciato la creazione. Primo mammifero dopo la rana, clonata
nel 1962. Poi nel 1998 c’è stato Jefferson, vitellino della Virginia, e Carnulina, insieme con
49 fratelli: topi “internazionali”, viste le differenti nazionalità dei loro papà scienziati. Eppure
la maggior parte degli addetti ai lavori, a partire dal professor Harry Griffin dell’Istituto dove
è nata Dolly, ripeteva al mondo intero che gli scienziati erano ancora molto lontani dalla
clonazione umana e che inoltre non avevano nessuna intenzione di sperimentarla. Sono
passati ormai tre anni e sembra tutto cambiato. Non si conosce il grado di attendibilità delle rivelazione dei Raeliani, la setta che crede negli extraterrestri e che ha annunciato la
nascita della prima donna clonata. Prima di una lunga serie, dato l’annuncio di altri embrioni sparsi per il mondo.
Tuttavia, Eva ci pone di fronte una questione scientifico-etica alla quale non si può restare
indifferenti. La clonazione umana è senza dubbio un enorme passo avanti per la scienza.
Pensiamo a Mary Shelly e al suo Frankenstein. Se avesse dovuto scriverlo al giorno
d’oggi, il buon dottore avrebbe fatto molta meno fatica a far nascere la sua creatura. La
tecnica è semplice a parole. Dal seno di una donna o da una qualsiasi cellula germinale
umana è possibile dar vita ad un embrione in laboratorio. Le cellule prelevate vengono
successivamente coltivate in laboratorio per farle crescere di numero. La ghiandola mammaria viene immessa in un ovocita e l’embrione nell’utero della madre. Ecco fatto. Attendiamo i nove mesi, quelli almeno sono i soliti naturali, nella norma di una gravidanza umana. E poi « les jeux sont faits ». La tecnica è dunque stata conquistata dalla mente degli
scienziati. Tanto di cappello.
Tutti sarebbero d’accordo se si trattasse solo di scienza. Invece si deve tirare in ballo la
bioetica. Non si può sfuggire a una riflessione morale. La Chiesa ci insegna che l’essere
umano è unico e irrepetibile. Entriamo un po’in crisi. Ma, anche per i non-cattolici, quanto
è moralmente corretto creare una fotocopia di una persona? Ma, domanda ancora più importante, qual è il vero fine della clonazione umana? Perché hanno creato Eva? Semplice
dimostrazione di potenza scientifica? Ovviamente no. La clonazione si divide infatti in clonazione terapeutica e clonazione riproduttiva. Nel primo caso vengono riprodotte le cellule
staminali, quelle cellule, cioè, che possono trasformarsi in qualsiasi cellula dell’organismo.
Il materiale genetico di un individuo viene coltivato in vitro e può essere utilizzato da quello
stesso individuo in caso di necessità di un trapianto, evitando qualsiasi rischio di rigetto.
Le prospettive terapeutiche sono dunque enormi; si potrebbero curare malattie per adesso
ancora incurabili.
Il secondo caso, il caso di Eva, crea il grande problema filosofico ed etico. Tutte le norme
naturali sono sconvolte e non si sa dove questo processo potrebbe portare.
Secondo alcuni Eva di nuovo colpevole, quindi. Colpevole di troppo processo scientifico.
Secondo altri, Eva apre il nuovo mondo. Le metafore e le similitudini con la Eva di Adamo
si sprecano. Tutti riflettano.
Gloria Bartoli 4^AL
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INTERVISTA AI BLACKBIRDS
“Blackbirds” è il loro nome: sono cinque ragazzi affiatati e divertenti che mi hanno dato la possibilità, a mio avviso con entusiasmo, di intervistarli a proposito del loro
gruppo e del loro mondo musicale.
Il gruppo si è formato nel
1996 per iniziativa di Paolo e
Carlo Fasciano e a poco a poco è
cresciuto di numero diventando quello che
è oggi, con l’aggiunta di Stefano, Francesco
e Luigi.
Dopo una fase iniziale all’insegna di cover
dei Beatles e dei Rolling Stones, i Balckbirds hanno cominciato ad inserire nel loro repertorio sempre più brani di loro fattura, arrivando a definire un genere che loro
amano chiamare “Happy”.
Con uno di questi brani, “Serata sulla
spiaggia” hanno superato le selezioni di
Sanremo Giovani nel 1998 e ora come ora
puntano sempre più in alto, speranzosi ed
entusiasti!
Iniziamo dal nome… come mai “Blackbirds”?
Il nome è nato da una canzone dei Beatles che si intitola appunto “Blackbirds” .
Tradotto significa merli e non uccelli neri come la maggior parte della persone crede!!!
A parte tutto direi che questo nome vi ha portato fortuna. Ho sentito dire
che siete stati richiesti a Milano…
In effetti si! Siamo entrati in contatto con una casa discografica di Milano e stiamo lavorando con Mario Ravezzi. Abbiamo un contratto di cinque anni e tra l’altro sempre a Milano abbiamo inciso un singolo che presto uscirà!
Da 1 a 10 quanto conta per voi la musica?
10!!!!!!La musica è tutto… è il grande sogno che alimenta la nostra vita… insieme alle ragazze naturalmente!
Da dove trovate l’ispirazione per comporre brani sempre nuovi?
Dalla vita quotidiana e da esperienze sentimentali,mai dalla politica.
Le nostre canzoni hanno testi semplici, immediati e con melodie orecchiabili. Cerchiamo
anche di riportare alla luce quei valori che forse oggi stanno scomparendo.
Fino ad ora le vostre aspettative si sono avverate?
Abbastanza. Abbiamo avuto delle belle esperienze e di strada ne abbiamo fatta!
Tra l’altro noi abbiamo ricevuto diverse critiche perché spesso cambiamo stile, passando
dal rock allo ska o altri generi. Pensiamo che invece questo sia un modo per creare un repertorio originale, un po’diverso dal solito!
E poi volevamo far notare che siamo uno dei pochi, anzi pochissimi gruppi che rimangono
uniti dopo tanto tempo, nel nostro caso 5 anni, grazie alla profonda amicizia che ci lega!
(applauso)
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Maggio 2003
La cosa più bella che vi è successa?
Arrivare alle selezioni finali di Sanremo Giovani nel 1998 senza raccomandazioni o sotterfugi, come spesso succede!
Poi certamente conoscere Ravezzi e altre personalità importanti del mondo della musica e
dello spettacolo!!
La delusione più grande?
Carlo: Conoscere Francesco… Scherzo!
In effetti per ora nessuna!
Immagino vi aspettiate molto dal 2003?
E si, le aspettative sono tante e anche i nostri progetti!Vorremmo riuscire ad arrivare là
dove pochi sono arrivati… per tutti i fedeli aspettateci a Festivalbar!!
A quale gruppo vi ispirate?
Cerchiamo il più possibile di non rifarci ad altri gruppi, ma ad esempio all’inizio suonavamo
cover dei Beatles e dei Rolling Stone. Vogliamo avere una nostra identità…
In definitiva puntate a …
Diciamo che qui nei dintorni suoniamo solo per divertimento, infatti dal vivo riproponiamo
solo cover. In realtà puntiamo anche a farci notare dalle case discografiche con i brani
creati da noi!!
Domenica 19 gennaio ’03 - Bar Mistral,Rivarolo.
Ringrazio i Blackbirds per la loro disponibilità e per la simpatia!!!!
Elisabetta Chiono 4^E
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Il nuovo Aliante
Maggio 2003
PENSIAMOCI SU…
Premesso che le mie simpatie per i Savoia si fermano a Vittorio Emanuele II (quanto pagherei per mangiare una bagna cauda con lui e la Bela Rosin!) mi accingo a parlare del
trionfale ritorno dei Savoia, non a caso avvenuto ufficialmente a Napoli, città che aveva visto l’augusta famiglia lasciare l’Italia ( non Umberto II, che partì da Roma in aereo).
Chi appartiene alla mia generazione, ha spesso avuto in dotazione sussidiari nelle cui pagine i sovrani in esilio, dalle scogliere di un’isola ventosa, guardavano pensosi un orizzonte tempestoso oltre il quale si poteva immaginare la loro sospirata patria.
L’esilio dei Savoia non andò, notoriamente, cosi e le loro vicende riempirono per decenni
le pagine dei rotocalchi rosa.
Particolare fortuna ottennero le vicende di colui che sarebbe dovuto essere Vittorio Emanuele IV quando, al largo dell’isola di Cavallo, sparò con un fucile da caccia grossa ad un
gruppo di temerari che tentava di rubargli un canotto, ferendo invece un ignaro giovanotto
tedesco che dormiva in uno yacht ormeggiato nei pressi e guadagnandosi la fama di un
unico Savoia ad aver sparato ad un tedesco ma nel momento sbagliato.
Singolare coincidenza, poi, volle che il gruppo degli arditi incursori a caccia di canotti fosse tale Nicky Pende, medico non praticante, playboy nonché nipote di quel Nicola Pende
che fu tra i più illustri firmatari del “Manifesto degli intellettuali razzisti italiani” nell’anno
domini 1938 (ricorda qualcosa?).
Ora, l’estensore di queste righe non ritiene assolutamente che le colpe dei padri debbano
ricadere sui figli, ma questo vale per gente come lo scellerato Egidio o per tutti coloro che
non appartengono ad una dinastia di cui si dichiarano rappresentanti.
I Savoia ci hanno dato sì l’unità d’Italia ma anche il fascismo a cui aprirono le baraccia, il
silenzio dopo il delitto Matteotti, le leggi razziali, lo scellerato (ben più del sottoscritto Egidio) patto con la Germania nazista, l’inverecondo 8 settembre.
Ed allora verrebbe spontaneo dire, ve bene la messa solenne nel Duomo di Napoli, vanno
bene le cene con la residua nobiltà italiana, vanno addirittura bene gli spot per i sottaceti.
Però una parola di scusa ce la volete proprio negare? E anche una questione di educazione…
Lo scellerato Egidio
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Maggio 2003
MOSCHINO & GIULIANI: due donne al confronto
Moschino
Giuliani
Perché mi piacciono le mate- Perché ha scelto questa ma- Non avevo pensato alla fatirie scientifiche.
teria?
ca di correggere i compiti di
latino e di italiano!
Molto bene! Ricordo la festa
dei coscritti…
Diventare miliardaria…
Come si ricorda a 18 anni?
Uno schifo
Sogno nel cassetto?
Cambiare lavoro (perché sono già miliardaria!)
E' unica, simpatica, la consolo sempre…
Cosa pensa dell'altra prof?
E' troppo buona, è pessimista, è sempre in ritardo.
Quando mio marito è guarito
dopo una grave malattia
Il regalo più bello che hai ri- Una malattia: così ho saltato
cevuto?
un consiglio di classe!
Le classi che ho avuto
Il ricordo più bello dell'insegnamento?
Per prima la Moratti, poi la
burocrazia…
Cosa cambiereste della
scuola?
Cose belle legate agli studenti
Tutto meno gli studenti
Di studiare sempre.
Cosa ripete sempre agli stu- Di non fidarsi di nessuno e di
denti?
non fare gli insegnanti!
Un cagnolino per essere
coccolata.
La gioventù: erano tempi allegri e spensierati.
Che animale vorrebbe esse- Un aquila (perché è predatrire?
ce) o un lupo mannaro
Ne ho 10000, ad esempio
Rimpianto più grande?
scelte sbagliate e di aver
perso la salute
Studenti: pulcini o teppisti? Pulcini graziosissimi!
Teppisti no!
Gianluca Conta & Enrico Prono 2E
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Maggio 2003
PRO E CONTRO L’AUTOGESTIONE
Mirko (a favore)
??Quali motivi ti hanno spinto a partecipare all’autogestione?
Le motivazioni principali sono due: la riforma Moratti che mira all’adeguamento alla scuola
americana e quindi alla differenziazione sociale e unire o livellare l’itis al liceo.
??Quale attività hai preferito?
La mia attività preferita è stato il dibattito con il sindaco che ha affrontato si l’economia
mondiale, citando l’Argentina e la problematica del vandalismo a Rivarolo.
??Quali attività aggiungeresti al calendario/programma?
Io avrei voluto eleggere MISS-MISTER Istituto ma non hanno accolto la mia proposta.
??Quali cambiamenti apporteresti all’organizzazione?
Bisognerebbe cambiare ogni giorno le attività per alimentare e incentivare interesse dei
ragazzi.
??Secondo te, il periodo determinato era opportuno?
Si, il periodo andava bene: era collocato dopo la fine del I quadrimestre .
??Hai aderito al corteo del lunedì?
Mi è dispiaciuto perché hanno partecipato alla manifestazione i ragazzi del 25 aprile e
dell’istituto d’arte.
??Secondo la tua opinione è possibile proporre un’autogestione insieme ad un altro istituto?
Da venerdì partirà il collettivo dell’Alto Canavese.
??Manda un sms al giornalino!
Spero che al giornalino parteciperanno anche i ragazzi dell’itis!
Lorenzo Dighera (contro)
??Quali motivi ti hanno incoraggiato a non aderire all’autogestione?
La mal organizzazione delle esperienze passate, l’organizzazione a sfondo politico, la
perdita di tempo a discapito delle lezioni (faccio 5°) e il desiderio di sciare.
??La tua scelta è stata condizionata da qualcuno?
Si, da me, dalle mie idee ed esperienze e dagli amici con cui sono andato a sciare.
??Se l’autogestione fosse durata meno, avresti partecipato?
No, perché sarei sempre andato a sciare
??Esponi le tue idee contro l’autogestione
No, non era l’autogestione in sé ma i motivi peri quali è stata organizzata e le tematiche
inserite nei dibattiti (a sfondo politico)
Personalmente potrei anche approvare i motivi della protesta ma essendo organizzata in
modo distaccato, cioè il nostro singolo istituto non coalizzato con altri, cioè senza un numero necessario per avere un livello regionale. Ho ritenuto inutile la partecipazione perché
hi reputato il fatto solo un fuoco di paglia
??Ti sei confrontato con qualcuno che vi ha partecipato?
Si, con Robino e ne ho dedotto che era conoscendo la maggior parte degli elementi che
hanno organizzato questa attività, partecipando alle attività avrei soltanto suscitato delle
polemiche perché non mi riferisco solo al mio compagno ma con altre persone.
??Manda in sms al giornalino!
Lo zippo è fenomenale e tutto sommato non lo sono neanche i face-to-face! Soprattutto
perché non sono niente male neanche le intervistatrici..
Giulia Orengia & Valeria Amato
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Maggio 2003
FOBIA DA AUTOGESTIONE
E’ stata davvero una perdita di tempo?
La “fobia da autogestione”, che circola ormai da diversi anni nell’Istituto Aldo Moro, è una
patologia naturale che si manifesta ormai da anni in alcuni professori. Tale sindrome causa nell’individuo uno stato di forte agitazione che, in alcuni casi, porta il soggetto a rilasciare gratuite minacce ai disorientati e stupiti studenti. E’da ritenere una delle malattie più pericolose che circolano nelle scuole nel periodo invernale ed il vero problema… è che non
esistono cure!!
Anche quest’anno come di consueto, durante la campagna elettorale d’istituto, era nell’aria
un progetto di autogestione della scuola. Da una parte gli studenti tutti eccitatissimi per
l’evento accumulavano motivazioni su motivazioni per giustificare quella che agli occhi dei
“benpensanti” appariva una settimana persa e cominciavano ad organizzare le diverse attività; dall’altra i professori correvano ai ripari e in alcuni di loro si potevano gia riscontrare
e primi sintomi della suddetta “fobia da autogestione”. Scattano così le prime minacce dei
prof che, ognuno a suo modo, tentano di salvaguardare la totale partecipazione della classe alle lezioni: c’è chi dice “verranno presi seri provvedimenti”, c’è chi rimprovera: “siamo
indietro con il programma, non possiamo permetterci una simile perdita di tempo” oppure
chi liberamente minaccia: “in questo modo vi giocate la gita” ecc..ecc.. Gli studenti
dall’altra cercano di mantenere lo schieramento compatto in modo da assicurarsi una vittoria certa: “non dovete avere paura, se siamo uniti non ci fanno niente”, “non possono mica
sospendere tutta la scuola”…
Si arriva così, in questo clima di tensione, al fatidico giorno. Il 13/01/2003 solo 67 sono
puntualmente in classe. E’la vittoria degli studenti che si iscrivono e partecipano contenti
alle diverse attività programmate. Nel versante dei vinti intanto si possono distinguere tre
diverse schiere di prof: i furibondi, i rassegnati ma attenzione.. ci sono anche quelli che,
vedendo nell’autogestione un occasione per insegnare, ne approfittano e, tradendo i propri
compagni, si schierano con il nemico proponendo alcune attività.
Bilancio del 20/01/2003: l’autogestione viene definita da parte degli studenti come “pienamente riuscita”. Naturalmente come in ogni guerra inutile diverse sono state le occasioni
per tradire i compagni: diversi studenti infatti si sono divertiti a tagliare qualche giorno di
scuola sminuendo il lavoro e l’impegno di quei ragazzi che credevano pienamente
nell’autogestione e nella giusta protesta contro la riforma. Sono da lodare infatti questi ultimi insieme ai rappresentanti d’istituto che hanno programmato l’autogestione ogni giorno
della settimana. Tutte le attività programmate sono state correttamente svolte con affluenza e con buon interesse e soprattutto.. (si meravigliano alcuni prof) “senza morti ne feriti”.
Sul versante opposto i prof, ancora una volta schierati in “furibondi”, “indecisi”e quegli altri
che ora definirei “soddisfatti”, tornano tutti alla normale vita dietro alla cattedra a svolgere il
loro lavoro.
Domanda: “E’stata davvero una perdita di tempo?” lascio al lettore l’ardua risposta.
Questo articolo non vuole condannare nessuno: ne professori, ne studenti.
Questo articolo vuole solo essere una critica costruttiva.
Vuole solo far capire che la scuola non è fatta per “finire il programma”
o per essere una “prigione”
Vuole solo far capire che la scuola è un luogo dove
si impara e si cresce
non solo studiando
Luca Cattaneo 4^B
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Il nuovo Aliante
Maggio 2003
IL GIUDIZIO SULL’AUTOGESTIONE
Durante la scorsa assemblea di istituto abbiamo distribuito ai rappresentanti di ogni classe
un questionario sulla settimana autogestita, che è stato compilato dagli studenti che hanno
partecipato ad almeno due giorni di autogestione.
E' stato un efficace sistema di valutazione, ha aiutato noi organizzatori a comprendere
quali siano stati i punti di forza e quali invece le "pecche"… tutto sommato emerge un
quadro positivo dell'esperienza e le critiche (costruttive) potranno essere utili per chi in futuro deciderà di continuare a impegnarsi per realizzare qualcosa di importante e diverso
per la scuola.
MOLTO
BUONO
BUONO
SUFFIC.
INSUFFIC.
MOLTO
INSUFFIC.
85
197
69
7
1
80
219
71
16
7
46
96
156
55
25
127
47
73
10
13
Visione di film
133
153
88
22
11
GIUDIZIO COMPLESSIVO
72
320
90
14
3
Laboratori
(Artistico, musicale,
teatrale, Nirvana)
Interesse dei dibattiti
proposti
Partecipazione
al dibattito
Tornei sportivi e
arti marziali
CLASSIFICA DELLE ATTIVITA' PREFERITE:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Eros
Dibattito sull'omosessualità (con l'Arcigay)
Emergency / Streghe e persecuzioni
I Nirvana / Medicina alternativa
Dibattito sulla guerra in Iraq / Resistenza e incontro con partigiani
Incontro con i sindacati / dibattito situazione israelo-palestinese (ass. "Un varco di pace")
7. Dibattito e informazione sulla riforma scolastica
( film e tornei non rientrano nella classifica, ma sono stati comunque tra i più gettonati!)
E' SERVITA COME FORMA DI PROTESTA? LA MANIFESTAZIONE INIZIALE HA AVUTO
UN'ECO???
Molto
Abbastanza
Poco
Nulla
?
?
?
?
60
200
189
45
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Maggio 2003
COSA NON E' ANDATO BENE? COSA CAMBIERESTE?
1.
2.
3.
4.
5.
Il metodo di iscrizioni: caotico e con pochi posti nelle attività più interessanti
Il servizio d'ordine poco efficiente
Non avremmo dovuto portare la giustificazione come per una normale assenza
Scarso interesse da parte dei partecipanti
Caos
C'è inoltre chi ha suggerito maggior rigidità con i bulli e chi invece si lamenta della scarsa
presenza femminile nel servizio d'ordine (chissà che più donne non possano tenere a bada i bulletti funkazzisti!). Alla domanda "Cosa cambiereste?" qualcuno ha risposto "La Moratti" (CONCORDIAMO!!!) e qualcun altro ha risposto "cambierei scuola" (dai, alla fine non
è così male… ). Tra le critiche c'è quella di chi ha definito l'autogestione "politicamente molto soggettiva, che quindi non ha lasciato spazio a chi aveva idee differenti": a tal proposito
vogliamo sottolineare che c'era la totale libertà di espressione, e la possibilità di dire sempre la propria anche per chi non la pensa come noi (il mondo è bello perché è vario… ).
Grazie a tutti i membri del Comitato Studentesco, a chi ci ha aiutato nella realizzazione
pratica, a chi ci ha appoggiato moralmente, a chi si è fermato a pulire, a chi ha partecipato
credendoci, ai prof. che hanno collaborato, al servizio d'ordine, (e ai membri dell' "Ufficio
Autogestione"… . Vi vogliamo beneeee!)
Mirko, Uizzo, Vale, Ste
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Maggio 2003
IL TEMPO DEGLI OCCIDENTALI
Fuori c’è ancora un sole caldo, i gabbiani
sorvolano la finestra del mio Paradiso e gli
alberi si muovono delicatamente seguendo
il ritmo del vento.
Ma sono lenti, lenti, si godono quella melodia fino all’ultimo istante, dolcemente e riescono a cogliere lentamente la bellezza di
essere cullati.
Mica come noi uomini, frenetici e impegnati
nel solito tran tran , travolti dalle cose da fare, dalle incombenze da espletare, dalle
materie da studiare che ti rendono ancora
più frenetico e nemico del tempo.
Dove è finita, nella nostra società occidentale la lentezza per dirla alla Kundera?
C’è mai stata?
I ritmi lenti sono i ritmi orientali, basti pensare a uno qualsiasi dei films di Kitano, il nostro tempo è costantemente guidato con un
piede sull’acceleratore.
Questa smania di fare le cose, e di farle in
fretta cosi dopo… cosi dopo posso fare altro
e cosi via… non ci concede né tregua, né
otium… è finito il tempo di uno come Seneca, non c’è proprio più tempo.
Quante volte sentiamo ripetere frasi come
questa: ”Non posso, non ce la farò mai, non
ho tempo… !”?
Siamo costantemente sballottati tra quello
che vorremmo fare e quello che non abbiamo tempo di fare.
Sono proprio stanca di questo tempo, di
questo ritmo forsennato, di questa perce-
zione del tempo cosi poco regolare, cosi
scandito e cosi veloce.
Io non riesco a godermi proprio nulla a
questa
velocità,
non riesco ad afferrare, tutto mi
scivola via di mano
e vorrei riuscire a
trattenere le cose a
cui tengo di più,
ma vanno a velocità diverse, e io non
riesco ad andare a
300 Km all’ora, io
non sono mica
Schumacher!!!!
Vorrei dunque che
il tempo fosse più
lento o che almeno noi occidentali sapessimo percepirlo differentemente, meno
standardizzato, vorrei che fosse più libero e
che ogni uomo potesse goderselo come più
preferisce.
Dovremmo imparare a guidarlo noi il tempo
e non a farci guidare passivamente.
E invece il vento fa ondeggiare avanti e indietro, a destra e a sinistra i miei rami e da
questi movimenti non esce nessuna danza,
nessuna musica di sottofondo, solo tanto
rumore, nessuna melodia, solo le foglie che
per la troppo velocità , per la troppa forza
del tempo, scosse bruscamente neppure
troppo lentamente cadono ad una ad una.
Carla Cascone
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Il nuovo Aliante
Maggio 2003
L’ANGOLO DELLA POESIA…
Le stelle in cielo
sono come i tuoi sogni...
luminosi,
belli,
irraggiungibili...
che ti illuminano
il cammino della vita!!
Perché si va avanti
solo con la speranza
di raggiungere qualcosa...
perciò non stare in ultima fila
e lotta per arrivare al tuo traguardo!
Perché ricorda che senza sogni
non c’è speranza
e senza speranza
non c’è vita!
by Romina 1^F
Ti ho visto per la prima volta
in una fredda giornata d’inverno,
il freddo gelido ti scompigliava i capelli
spostandoti qualche ciuffo sul viso.
per un attimo i nostri sguardi si sono incrociati...
In quell’istante tutto il mondo si fermò..
eravamo rimasti noi due..
uno di fronte all’altra..
io potevo vedere nei tuoi occhi le tue parole,
pensavo che tu fossi il ragazzo della mia vita...
Si lo eri, proprio negli occhi te lo leggevo!!
Poi io abbassai lo sguardo arrossendo
ma quando lo rialzai, tu eri sparito!
I tuoi occhi mi avevano mentito,
come mi aveva mentito il mio cuore
illudendomi che io mi potessi innamorare di TE!
by Romina 1^F
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Il nuovo Aliante
Maggio 2003
Si continua a vivere anche se il dolore fa male,
si continua a vivere anche se lo strazio penetra lentamente in ogni nostro lembo,
si continua a vivere anche se si sa che altri soffrono, si continua a vivere…
E un giorno ci si sveglia e
ci si accorge che lo struggimento
fa un po’meno male.
E questo rende possibile continuare
Fino al giorno seguente, e poi
si va avanti finché un giorno si riesce
a pensarci e a parlarne.
e allora si impara che quella cosa
è entrata a far parte di te
come un braccio o una gamba e
resterà con te per tutta la vita.
A tutti coloro che nella vita hanno provato un sentimento di vuoto,
impossibile da esprimere
con le parole.
by Hayat Kharmoud 4^E
Che cosa dire?
Che cosa del tuo sguardo e della profondità dei tuoi occhi? NULLA
Che cosa della musicalità della tua voce, e del tuono delle tue parole? NULLA
Che cosa dell'illusione di pienezza assoluta che la tua presenza riesce a comunicare?
NULLA
Che cosa invece della desolazione per la tua assenza? NULLA
Che cosa del suono che rimbomba nella mia anima dall'ultima volta che abbiamo parlato? NULLA
Che cosa del fatto che non riesco ad amare nessun uomo che non sia tu? NULLA
Che cosa del fatto che non riesco ad accettare che ci siano passioni irrealizzabili?
NULLA
Che cosa del fatto che non riesco a pensare alla mia anima senza pensare a te?
NULLA
Che cosa del fatto che il mio cuore inizia a battere fortissimo in tua presenza tanto che
fa male anche se mi fa sentire viva? NULLA
Che cosa di tutte le lacrime di gioia e di dolore che ho versato in questo tempo che in
qualche modo ci ha visto insieme? NULLA
Che cosa della paura maledetta di perderti che mi assale all'improvviso e non solo prima di dormire? NULLA
Che cosa della tua capacità di essere amato senza amare? NULLA
Che cosa dire di te? NULLA
… .di te che sei INAFFERRABILE… .come il NULLA… .
Da chi ti ama moltissimo
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Maggio 2003
UN ALTRO AVVINCENTE ROMANZO…
Oserei dire che l’8 gennaio sia una data fortunata per la scrittrice Sudamericana Isabel
Allende.
Infatti, come ben pochi di voi sapranno,
proprio in quel giorno la scrittrice inizia un
nuovo romanzo, compreso quello di cui vi
voglio parlare: “Ritratto in seppia”.
Dal suo primo capolavoro, “La casa degli
spiriti”, sono stati pubblicati numerosi altri
romanzi, caratterizzati quasi tutti dalle medesime tematiche. Prevalgono temi come
l’amore, il tradimento, la gloria, la lotta per i
diritti delle donne e anche l’avventura.
“Ritratto in seppia” è la continuazione del
precedente romanzo, ”La dea della fortuna”, che anch’esso ha riscosso grande successo.
La protagonista è ancora una volta al femminile e l’ambientazione è sempre
l’America del Sud, in questo caso il Cile.
Aurora è una ragazza cilena timida ma coraggiosa, dai saldi ideali e dotata di grande
fantasia, che si troverà a dover far fronte ad
una serie di disavventure e misteri.
Fin dalla sua nascita, Aurora verrà allevata
dai nonni materni che la circonderanno di
forte affetto, ma in seguito a circostanze alquanto oscure dovrà abbandonarli e vivere
a fianco della nonna materna, Paulina del
Valle. Quest’ultimo personaggio è secondo
il mio punto di vista il più appassionante,
particolare e realistico al tempo stesso.
Non può che nascere ammirazione e sbalordimento quando la si vede tutta impegnata nelle sue grandiose “imprese”, soprattutto economiche, dato il suo intuito per gli affari.
Paulina sarà il punto di riferimento per la
nipote Aurora che essendo all’oscuro del
suo passato dall’età di cinque anni, cercherà di ricostruire a poco a poco il mosaico
della sua infanzia.
Vivrà una vita tormentata, prima a causa
della dittatura, poi del tradimento del marito
che amava profondamente e in seguito per
la morte dell’adorata ed indimenticabile
nonna.
L’esperienza amorosa di Aurora, il dolore e
lo smarrimento che ne conseguono, caratterizzano una della parti più emozionanti
del romanzo, nelle quali viene traspare il talento della scrittrice.
Aurora riuscirà però a fare luce sul suo
passato, soprattutto sui nonni materni che
tanto la avevano amata, ma purtroppo bersaglio della sfortuna.
Non voglio anticipare niente altro e lascio a
voi il piacere di scoprire, per chi non l’abbia
ancora fatto, il grande talento di Isabel Allende.
Elisabetta Chiono 4^E
Ecco una breve parte dell’epilogo:
“Ognuno di noi sceglie la tonalità con cui raccontare la propria storia; a me piacerebbe
scegliere la chiarezza durevole di una stampa su platino, ma niente nel mio destino possiede tale luminoso requisito. Vivo tra gradazioni sfumate, velati misteri, incertezze;la tonalità con cui raccontare la mia vita si accorda meglio a quella di un ritratto in seppia… ”
“Ritratto in seppia”
Isabel Allende
Casa editrice: Feltrinelli - collana “I narratori”
N. pagine:267
Costo:16.53 Euro
Anno: 2001
Pag 23
Il nuovo Aliante
Maggio 2003
I RAGAZZI DEL 2006
Il progetto I Ragazzi del 2006 è rivolto ai
giovani, che in occasione dei giochi olimpici
invernali del 2006, avranno un'età compresa fra i 18 e i 25 anni e che vorranno partecipare al successo della manifestazione attraverso il contributo volontario della loro
opera.
Nel corso dei prossimi anni, gli sarà offerta
la più vasta possibilità di formazione affinché l'esperienza sia una vera occasione di
crescita e di arricchimento.
Vi interessa il programma, ragazzi? Allora
proseguiamo…
Al fine di acquisire abilità e conoscenze, per
poter essere all'altezza dei compiti che saranno richiesti, potrete dedicarvi all'accoglienza in città, al supporto all'organizzazione sportiva, o chissà, altro ancora.
Per esempio, durante le vacanze carnevalesche, all’interno del progetto ”Sport, ambiente e avventura”, di cui facevo parte, gli
animatori del 2006 hanno organizzato un
gara di sci da fondo a Ceresole Reale! Noi
ragazzi eravamo i protagonisti della giornata; infatti durante la mattinata abbiamo seguito i preziosi consigli degli esperti e dopo
un buon piatto di polenta concia, gentilmen-
te offerta dal rifugio ”Mila”, abbiamo affrontato insieme una gara di 10Km, stimolando
anche l’interesse dei più piccoli. Questa attività si è rivelata un’ottima occasione per
praticare e promuovere lo sport, sperimentare il volontariato in azioni concrete,
incontrare altri coetanei e conoscere altre
realtà.
Inoltre Torino è considerata dal mondo solamente la città della Fiat: così in questo
periodo sembrerebbe in crisi. Nonostante
ciò, i giovani torinesi non mostrano segni di
crisi… ecco ragazzi e ragazze emergenti su
molti palcoscenici, dallo sport allo spettacolo: l’interista Giovanni Pasquale, l’”oro nel
nuoto” Alessio Boggiatto, la pallavolista Eleonora Lo Bianco, l’attore di Cento Vetrine
Flavio Montrucchio e i famosi Subsonica
che aumentano gli incassi ad ogni concerto!
Questi ragazzi probabilmente non partecipano direttamente ai Ragazzi del 2006, a
causa di loro molteplici impegni, ma di certo
sanno tenere alto il nome di Torino nel
mondo. Chissà a chi toccherà nel 2003?
Vi aspettiamo!
Giulia Orengia 3^A
Alcuni ragazzi del 2006 a Ceresole Reale
Pag 24
Il nuovo Aliante
Maggio 2003
CHE COSA NE PENSATE?
INDIFFERENZA
Da dove nasce tutta questa indifferenza?
La guerra è scoppiata da settimane, ma
quanti di noi ne sono stati davvero toccati?
Ricordo quando sono arrivata a scuola giovedì 20 marzo.. mi aspettavo un clima di insurrezione, con una fiumana di gente che
barricava i cancelli per non far entrare nessuno, che innalzava striscioni e che urlava
al cielo canzoni di pace e che con le facce
colorate avrebbe sfilato per le vie del nostro
paesino fuori dal mondo, come da tutto ciò
che non ci riguarda direttamente.
Come mai invece di canti e striscioni c’è
stato solo tanto silenzio o qualche piccola
pseudo- manifestazione?
Il mio intento non è criticare, ma davvero
solo capirne le ragioni.
Qualcuno ha giustamente detto: “Come mai
questo silenzio? E’perché la guerra non è
arrivata a Volpiano?”
Una volta entrati ne abbiamo parlato noi tra
compagni, c’era la voglia di confrontarsi, di
discutere, di conoscere l’ultima notizia.
C’era una grande sete di informazione, di
conoscenza, una grande curiosità e molta
paura, inevitabilmente. Speravamo che almeno i professori non fossero stati colpiti
da questa nuova(?) malattia che aveva invaso già noi studenti, da questa malattia
chiamata indifferenza, ma se non per qualche rara eccezione ci siamo sbagliati.
Lo stesso silenzio.
Stessa delusione, nessuno (o quasi..) ha
voluto affrontare l’argomento quel giorno e
quelli successivi, forse perché le televisioni
facevano troppo rumore, forse perché c’è il
timore di svelarsi, di essere scoperti, di risultare faziosi.
Ma siamo sicuri davvero che di fronte alla
guerra ci siano ancora posizioni politiche,
ideologie, associazioni, o bene o male , chi
a favore e chi contro, siamo tutti coinvolti?
Neanche più l’Onu ha funzionato, disgregandosi e causando una separazione anche tra le potenze occidentali.
Come mai tutto questo?
Con questo articolo, e soprattutto con le
mie conoscenze, che certamente saranno
limitate, volevo solo porvi un interrogativo:
“Come mai questa indifferenza?”
Non dico che nel nostro piccolo come istituto qualcosa non sia stato fatto, ma personalmente credevo che almeno la guerra avrebbe scatenato un po’di più gli animi della nostra generazione che forse, anche per
questa nostra indifferenza, è stata più volte
chiamata “fantasma”.
Forse la verità è proprio che fin quando
l’evento non ci toccherà come reali e concreti protagonisti, tutto questo ci apparirà
come una cosa molto lontana, quasi di un
altro pianeta e che essendo tale , non ci riguarda. Non siamo noi, a lottare tra la vita e
la morte, noi vediamo e tacciamo.
Carla Cascone 5C
Pag 25
Il nuovo Aliante
Maggio 2003
LO ZIPPO
Ringraziamo i numerosi “zippatori” che ci aiutano a riempire le pagine della nostra
rubrica e ne approfittiamo per chiarire che non amiamo pubblicare gli zippi che se la
prendono con i difetti fisici degli altri e nemmeno che sottolineano casi di igiene
personale. In questo caso, se siete un po’ sensibili, parlatene direttamente
all’interessato: ci sembra che sia una questione talmente delicata da poter essere
oggetto di derisione pubblica. Forza e coraggio, cerchiamo di tenere alto il livello
delle battute!?
La Redazione
X BELLI CAPELLI (cocciante) ie liceo
Stai benissimo, non cambiare mai!
(ovviamente stavo scherzando)
By una tua “intima” amica
X BONOTTO
Ora hai esagerato, pensavo facessi lo
stupido solo con me, ma lo fai con tutte.
6 un PORCO!
By sempre tua anonima
X ZELDA
Ciao! Quanto mi manca stare in classe
con te!! Ricordati che ti voglio bene.
By Zelda
X FISSAN
Sei duro eh??? Continui senza tregua a
fissare e a tirartela, ma come cxxxo
stai???
X I 2 STORDITI IE LICEO
Ma toglietevi ste cuffie, che siete orribili.
By una che se ne intende
(n.d.r. i corsi di nuoto non sono ancora
iniziati!)
X BALLARIO ALAN 4^ BM
Ma bastaaa! Alan ti voglio tanto tanto
tanto tanto bene e spero di rimanere
sempre tua amica!
Betta
Il 13/1/03 alla quinta ora ho assistito
all’incontro di 2 anime gemelle, di cui
una è una cara amica. Auguri e figli maschi!!! (scherzo: anche femmine)
Con affetto N.N.N.
X FORTE ALESSIA IV C
Come ogni anno ti ho inviato una zippo!?
Be, forse ti sembrerà ripetitivo ma volevo dirti che sei un’amica unica e fantastica… .
Grazie di tutto…
Betta
X BALAGNA ALBERTO IV E
Everybody sing a song… .
Duda duda....
X CARMEN E BETTA IV E
Non ho parole per descrivere tutte le
nostre cxxxxxe… certo che siamo proprio un bel trio!!!
Carmen il 23 ottobre non farti trovare
in via Garibaldi… vi voglio bene
By La vostra socia
Pag 26
Il nuovo Aliante
Maggio 2003
X SABRINA I C LICEO
Dalla non è un cantante, è un consiglio!
By uno dell’ITIS
X STELLINA
Ti amo più di ieri, meno di domani...
“Cicci”
X STEFANIA RAVOTTI II D
Possibile che in tutto questo tempo non
ti sia accorta di quanto mi piaci? Sei
toppo bella…
By Un ammiratore segreto
X LA 4AM
… ditelo che con vicine come noi era tutta un’altra cosa!!! E poi adesso chi ve li
manda + i messaggi sotto la porta?!?
4A
X CASCONE CARLA V C
Le tue vicine di classe mandano un bacio
ad una grande… SMACK!
Miki e Bè
X Andrea Dario Diego Carlo di 1 Itis
Vi voglio tanto bene
Da Vero 1F
X CARLO MUSSO I E
Ti prego non ti ridurre come qui al liceo,
guarda che svarionata che sono diventata… e poi mi raccomando la prossima
partita di basket vi voglio veder vincere!!! Ciao Del Piero…
Ti voglio tanto bene
By la tua cuginetta
X MICHELA MILETTA IV A
Ti ho vista e sono diventato cieco, mi
sono cadute le pXXXe e mi è preso un
colpo… però sono ancora vivo. Uff… che
spavento!
X I VISIGOTI DELL’I.T.I.S.
Non invadete il liceo. Branco di barbari.
By liceo
CIAO VALENZ
Hai visto che te l’ho mandato lo zippo!?
6 un grande non cambiare mai!
1 beso!
By Betta
X DE MARCO GIANLUCA
Penso tu sia una delle persone migliori
che io abbia mai conosciuto, sei un tesoro, davvero.
By Betta
PER QUEI 4 S… I DI 5ª A
Siete solo dei poveri cafoni e razzisti!
Vergognatevi!
La voce della vostra coscienza (se mai
ne avete una)
X MICHELA DI 4ª E
Miky… sei troppo la migliore!!
… la prossima volta che mi accompagni
voglio anche i ferrero roches
Anonimo
X MELA 4ª B
6 persino migliorato! Ma in prima avevamo già capito che saresti diventato
un figo!
X REANO LUCA 1C
… ci fai vedere qualcosa di cattivo???
By quelli del pullman
Pag 27
Il nuovo Aliante
Maggio 2003
X MACCANTI ELENA
Dopo che la professoressa di italiano ha
terminato di attuare il ripasso
dell’analisi grammaticale, la persona in
questione ha domandato allegramente:
“Ma se un verbo non ha voce verbale,
dobbiamo scrivere che è muto?”
P.S. La persona in questione è Maccanti
Elena…
… e chi può sparare una cazzata del genere se non lei?!
P.P.S Credevi che mi fossi dimenticata
dello Zippo che mi hai scritto l’anno
scorso?!... forse ti sbagliavi!
Con questa tua battuta idiota (una delle
tante) voglio solo dimostrare quanto 6
stupida!
Firmato: Maccanti U-MI-LIA-TA!
X GIULIA 3A
Potresti smetterla di fare la sfilata
ogni intervallo che tanto non ti guarda
più nessuno
By uno che se n’è accorto
“PER IL DADDY”
“Come andrà?Benissimo!”
Spero Babbo Natale mi abbia
ascoltata! Incrocio tutte le dita
x te!”
PER VANESSA 3ª B
Lo sappiamo tutti che sei di seconda
classe però potresti prenderla qualche
lezione di Inglese…
P.S. In inglese neve si dice snow
By chiara
X LA VOCE DELLA MIA COSCIENZA
Grazie xché mi stai aiutando
tanto in questo periodo!!
-CX SIMONE RAVET 4B
… .Non trovo il coraggio di
dirtelo xò mi piaci davvero
un sacco!
By una tua ammiratrice
X RAFFAELLA E VIVIANA 1F
Ciao da amiche!
Volevo scrivere un messaggio allo
zippo, e come avrei potuto dimenticarmi
di voi?
Da un amico
X ALESSANDRO MIRABELLA 1 E
Sei troppo FUSO… … … … … … … ..
vedi di farti curare!!!!!!!!!!
By un tuo vicino di banco
X MICHELA 2ª B
Stingimi, assaporami, leccami.
Dal tuo Sammontana
X TOMMASO DI 4ª A
Volevo dirti che sei davvero troppo carino!!
X LORENZO 5ª BM
Senza che tu ne fossi consapevole mi
hai regalato il piacere assoluto di amarti e il dolore di amarti invano.
By Anonimo
X I 2 “ZIPPO-MEN” DI 2ª E
Siete troppo forti!!!
By tre ragazze del liceo
X M. AGNESE
Volevamo solo ricordarti che ci manchi
perché quando ci addormentiamo ci
manca il tuo “FOREST GUMP”
Ciao Da e Ro
Pag 28
Il nuovo Aliante
X GIULIA ORENGIA 3ª A
Che coma che sei! Basta! Ma non capisci
che la devi smettere di essere come la
“Super Attack”!
X CARLA 5C
Arriverà il giorno in cui mi porterai a
casa??? Sfruttala sta cxxxo patente!
Enrico
X I MITICI “USAC ‘88”
Ormai avrete capito che non vi perseguitiamo solo alle partite, anche a scuola… scommettiamo che state facendo
mmmmmille salti di gioia… in ogni caso
ricordate che siete sempre “Er mejo”.
by 2 Cheerleader (senza pom-pom)
P.S. Tirate su lo striscione se cade!...
vero Leo?
Maggio 2003
X CHIARA ZAMPARINI 4° A
Perché nn stai zitta qualche volta?
Quando parli sembri una lagna e mi
Fai cadere le braccia!!
Bla Bla Bla…
by l’otorino del liceo
X GIUGUETA
6 grande, non cambiare mai!
Tv1kdb
by yogurt alla fragola
X MIKY E CARMELUZZA IV^E LICEO
Ma come farei senza due fuse come
voi??
Che rompete dalla mattina alla sera??
Sto scherzando…
Ricordatevi che vi voglio tanto bene!!
Betta
X i collaboratori del giornalino
Siete grandiosi!!Mi raccomando
tenete in vita sempre il giornalino,
continuate a far volare alto l’aliante!
X LA 1F SIAMO TUTTI FUSI!...
Dov’è la psicologa??! EVVIVA SCIARPINA!!
Giù e Romy
X SPILLO 4D
Lo sappiamo ke sei tu!Quand’eri
piccolo hai fatto 1 sacco di film… .
xchè non continui???
Magari diventerai famoso!
“Noi siamo gli intoccabili… e voi c’avete
rotto”
1 bacione alle 3 tipe più splendide del
liceo, Luana(3^AL), Alessia la bionda
(4^B) & Alessia la stilosa (2^C).
by 3 fighi della 4^BM
X RAMBO MEAGLIA 2D
Tarricone è passato di moda, ma
tu NO! 6 sempre in voga x noi
by tuoi ammiratori
X “VALE”
Lascia in pace quel “povr’om” ha trovato
chi lo ama davvero!!! (io)
X LA BIDELLA ANGELA:
ma la naftalina ti serve per conservarti?
By “Gondy”
X Francesco 4E
Sei troppo carino!
By biondina 1C
Pag 29
Il nuovo Aliante
“Se una persona non vede alcun difetto
in te vuol dire che ti ignora”
Legge di Fonzy sui rapporti fra persone
X CHIARA ZANPARINI IV A
Ora che hai cambiato stile sei una favola!!! Sei troppo figa! Sai però cosa ti
manca? Vediamo… ho trovato… un Passamontagna! Continua così.
By un ammiratore segreto
X LA 5C (LICEO)
Probabilmente senza di voi non sarei qui
ad “allietarvi” con le mie solite XXXXX.
Grazie ragazzi!Vi voglio bene!Siete i migliori!
X LORENZO DI 4B
Sei un po’antipatico,però peccato
che sei fidanzato… … .
By ammiratrice di 1C
X LA MIA SAM
Ti amo. I’ll still by you… .. forever
La tua Jules
X LA REDAZIONE DEL GIORNALINO
Siete grandi! Non fatevi scoraggiare
dallo zippo on-line!
By Giù
ANNUNCIO:
Cercasi Hantaro… rivolgersi in 1F…
Grazie.
By 1F
Maggio 2003
X FABRIZIO DEMARTINI (ITIS)
E’inutile che quando passi ci guardi e
ridi… non guardarci più che ci rovini!
By anonime
X VIVIANA 1F
Giù le mani dai ragazzi occupati! Tanto
fai schifo, però dai fastidio!
By incaxxatissime!
A RAFFAELLA E VIVIANA DI 1F
Ciao amiche! Volevo scrivere un messaggio allo zippo e come avrei potuto
dimenticarmi di voi?
Da un amico.
X MATTIA DI IB
sai che ti voglio bene?? Non fare cavolate…
tvb
by xxx I
X LA CLASSE 2BS
un saluto speciale e un augurio di buone
vacanze alla classe più rumorosa del
corso B
Dall’intruso
Un consiglio per la professoressa Petey:
quando spiega non dica sempre “è banale!”
P.S. cambi pettinatura!
Da Armani
ANNUNCIO:
Vendesi 1 cellulare di 2ª mano Nokia
72,10 a 50 € .
Chiedere di Francesca in 1A
Pag 30
Pag 31