Hermès, artigiano contemporaneo dal 1837.

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Hermès, artigiano contemporaneo dal 1837.
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Hermès,
artigiano contemporaneo
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N° 4/ VII - 23 febbraio 2011 - QUINDICINALE - 5 Euro
NUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELLA MODA E DEL LUSSO
INCHIESTA
Cina bye bye,
la delocalizzazione
non abita più qui
REPORTAGE
MILANO UNICA
Il tessile italiano
conferma la ripresa
INTERVISTA
Alviero Martini è di nuovo
in viaggio con ALV
SPECIALE TESSUTI
La stoffa dell’arredo
va di moda
shop tommy.com
SOMMARIO
6 ITALIA
6 Prada, ricavi oltre i 2 miliardi di
euro
37 INTERVISTA
Alviero Martini è di nuovo in
viaggio con ALV
41 CREATIVI by Bonaudo
Edmundo Castillo, designer della
leggerezza senza tempo
70 COMUNICAZIONE & EVENTI
70 Due donne per Cavalli
72 L’universo Chanel in mostra a
Shanghai
73 Deborah Milano e Nolita insieme
nel segno del glamour
50 FOCUS RETAIL NEW YORK
Tutti pazzi per SoHo
52 OPERAZIONI M&A
8 Cariaggi chiude il 2010 con una
crescita del 25%
74 LIFESTYLE
74 I motori green di Tesla rombano
a Milano
52 I gioielli Rosato all’americana
Richline
54 LICENZE
10 Il 2010 chiude in “bellezza”
14 Tomasoni Topsail, dopo il cambio
dell’asset azionario al via il nuovo
corso
54 Ungaro Fuchsia continua con
Mariella Burani Fashion Group
54 Patrizia Pepe lancia il suo primo
profumo con Beauty San
16 Ferré parlerà arabo con il
passaggio a Paris Group
74 Il mercato crocieristico resta sulla
cresta dell’onda
18 Gritti Group, con Swarovski Gems
il bottone si fa gioiello
76 CASA & DESIGN
20 Dalla Spagna all’Italia cresce il
ciclone Privalia
22 MONDO
22 Hermès, 2010 oltre i 2,4 miliardi di
euro (+25,4%)
22 LVMH, utile netto 2010 in crescita
del 73%
76 Zucchi cede la maggioranza di
Descamps ad Astrance
56 ISTANBUL FASHION WEEK
Progetti ambiziosi per la moda
turca
76 Maison & Objet: la moda è di
casa a Parigi
77 90’’ di Tv per Thun
58 GLOBAL BLUE
Milano in testa. A Firenze boom di
acquisti dei cinesi (+90%)
78 I CREATIVI
Piet Ein Eek: la mirabile
imperfezione del progetto
60 APERTURE MONOMARCA
60 Tripletta a Cancun per Rocca
60 Tory Burch debutta a Londra
61 Nuovo monomarca nella Ville
Lumière per Giambattista Valli
In copertina:
Giorgio Armani P/E 2011 “Femme bleue”
62 UPCOMING BRANDS
Megan Park, Kevork Kiledjian,
Mehtap Elaidi
24 Inter Parfums, vendite a +12%
nel 2010
26 Paco Rabanne rilancia la moda
con Manish Arora
64 LA MODA IN BORSA
Flessione fisiologica a gennaio
2011
66 GIRO POLTRONE
28 INCHIESTE
28 Cina bye bye, la delocalizzazione
non abita più qui
34 Milano Unica: Il tessile italiano
conferma la ripresa
66 Gap rivoluziona il management
americano
67 TechnoMarine affida a JacquesPhilippe Auriol la carica di CEO
QUINDICINALE, IN EDICOLA IL GIOVEDÌ
(SCHEDA ABBONAMENTI ALL’ULTIMA PAGINA)
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 3
ITALIA
PRADA, RICAVI OLTRE I 2 MILIARDI DI EURO
Il Gruppo Prada, player del settore
lusso, attivo con i marchi Prada,
Miu Miu, Church’s e Car Shoe,
chiude l’esercizio 2010 con ricavi
in crescita del 31%, oltre i 2 miliardi
di euro, confermando il trend di
forte sviluppo già evidenziato nei
mesi precedenti. Cresce il canale
wholesale (+9%) e il canale retail
mette a segno addirittura un +44%
frutto di una crescita a pari negozi
(like to like) del 22% che di nuove
aperture di punti vendita. Il gruppo
è risultato in crescita in tutte le
MBFG, APPROVATO IL PIANO CHE
PUNTA SUL CORE BUSINESS
Il Ministero per lo Sviluppo Economico
ha approvato il piano industriale elaborato dai Commissari Straordinari
di Mariella Burani Fashion Group
(MBFG), in amministrazione straordinaria, Rossella Strippoli, Francesco
Ruscigno e Giampiero Martini. Il
piano prevede la cessione di complessi
aziendali e le concessione in licenza di
alcuni marchi di proprietà al fine di
concentrare l’attività dell’azienda nel
suo core business, l’abbigliamento e
gli accessori moda. In programma nel
breve periodo, la dismissione delle partecipazioni in Compagnia della Seta,
Sedoc Digital Group e in Emmegas.
Infine, dal punto di vista del retail, la
boutique di via Montenapoleone a
Milano è stata ceduta a Christian Dior.
aree geografiche: l’Asia, compreso il
Giappone, ha registrato un progresso
del 48%, seguita dagli Stati Uniti
con un +29% e dall’Europa con un
+18%. “Questi dati confermano
come la strategia di sviluppo della
rete retail sia vincente - ha dichiarato
Patrizio Bertelli, AD del marchio
che ha recentemente annunciato di
volersi quotare alla Borsa di Hong
Kong - e il superamento della soglia
dei due miliardi di ricavi rappresenta
un traguardo che ci consente oggi di
definire nuovi sfidanti obiettivi”.
PITTI FILATI CHIUDE IN POSITIVO, +8.5% I BUYER ESTERI
L’edizione n.68 di Pitti Filati si è chiusa
in positivo con un aumento dell’8,5%
dei compratori esteri (che raggiungono
quota 1.500 presenze), per un totale di
quasi 4.000 buyer intervenuti, in linea
con il livello di presenze della scorsa
edizione invernale. Tra le aree di provenienza più dinamiche, da segnalare
Giappone (+46%), Svizzera (+66%),
Gran Bretagna (+21%), Francia
(+16%), Turchia (+14%), USA (+12%).
“Gli ottimi risultati di questo Pitti Filati
seguono l’andamento registrato sia a
Pitti Uomo sia a Pitti Bimbo, con un
fronte di compratori esteri in consistente crescita, sia dai mercati consolidati
che da quelli emergenti, e con i livelli
delle presenze italiane in lieve flessione, riflesso dei consumi interni ancora
piuttosto stagnanti”, ha detto Raffaello
Napoleone, AD di Pitti Immagine.
“Dopo anni di pesanti riduzioni del
fatturato, nel 2010 per la filatura italiana è iniziata una fase di ripresa, con un
fatturato e un export in crescita, che
lasciano ben sperare per l’andamento
delle prossime stagioni”.
Raffaello Napoleone
BONAVERI PENSA ALL’ASIA
Bonaveri, azienda ferrarese produttrice
di manichini di alta gamma (13 milioni
di euro di fatturato nel 2010, +32%
rispetto al 2009), dopo aver consolidato
la propria presenza nei mercati europei,
punta ora al continente asiatico. Con
l’obiettivo di gestire la produzione di
manichini direttamente sul territorio
cinese, aprirà la società Bonaveri Hong
Kong che sarà dedicata esclusivamente
ad assorbire la domanda proveniente
dall’Asia. L’investimento è di circa 2
6 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
milioni di euro nell’arco di tre anni,
durante i quali è in programma
l’inaugurazione di showroom in Cina
(a Shenzhen, già operativo dall’ottobre
2010, seguiranno Shanghai e Pechino)
e la creazione di una rete commerciale
nel resto dell’Asia. Bonaveri, fondata
nel 1950, celebrerà inoltre i propri
sessant’anni con una grande mostra sul
senso del manichino presso il Kunst
Palast Museum di Dusseldrof dal 26
febbraio al 1 marzo prossimo.
ITALIA
CARIAGGI CHIUDE IL 2010 CON UNA CRESCITA DEL 25%
Cariaggi Fine Yarns Collection ha chiuso il 2010 con un fatturato di circa
70 milioni di euro in crescita del
25% rispetto ai 56 milioni del 2009.
Risultati brillanti quindi, frutto di
costanti investimenti in ricerca sostenuti dall’azienda anche nei periodi di
crisi.
Dal 2004 ad oggi, infatti, Cariaggi ha
sostenuto un piano di investimenti del
valore di circa 50 milioni di euro su
prodotto, innovazione tecnologica, servizi ai clienti, formazione costante del
proprio personale, macchinari e logi-
MORELLATO & SECTOR, I RICAVI
CRESCONO DEL 6% NEL 2010
Il Gruppo Morellato & Sector
ha archiviato l’esercizio 2010
con un fatturato di 190 milioni
di euro in crescita del 6% e un
Ebitda di 27 milioni di euro, pari
al 14,2% del fatturato (+69%).
Nel corso del 2010 sono stati
inaugurati i flagship di Bratislava,
Praga, Rihad, Hong Kong, e shop
in shop in Germania, Francia,
Grecia, Russia e nella Repubblica
Ceca. A marzo
20 aprirà
2011
in
invece
un
nuovo store
a Pechino.
8 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
stica. “Nonostante gli ultimi anni siano
stati difficili per tutti, non abbiamo
mai messo in dubbio l’aspetto strategico legato al continuo miglioramento
e ciò ci ha permesso di mantenere alta
la nostra competitività in un mercato sempre più dinamico e difficile”,
ha commentato Piergiorgio Cariaggi,
AD di Cariaggi Fine Yarns Collection.
“Anche la scelta, a nostro avviso coraggiosa, di mantenere attivi tutti i nostri
collaboratori senza usufruire degli
ammortizzatori sociali si è rivelata vincente: solo così, infatti, abbiamo potuto mantenere i livelli produttivi e di
servizio ai quali la nostra clientela è
abituata”, conclude l’AD. Grande novità per la P/E 2012 il prezioso cotone
del Belize, una nuova tipologia di cotone a super lungo tiglio, frutto di una
ricerca e di una selezione dei migliori
semi “American Montserrat”.
Le proprietà superiori di questo cotone
consistono nell’eccezionale lunghezza della fibra capaci di raggiungere i
47mm e nella straordinaria finezza con
un micronaggio tra 3.1 e 3.4.
LINEAPIÙ ITALIA VOLA A +20%
E GUARDA ALLA CINA
Primo quarter in rialzo (+20%) e stime
positive per il 2011 (+5%) per Lineapiù
Italia, l’azienda nata a seguito dell’amministrazione straordinaria di Lineapiù
e guidata da Alessandro Bastagli, Enrico
Tatti e Giuliano Coppini. Lineapiù
Italia archivia il primo trimestre con un
fatturato di 8,4 milioni di euro e conta
di raggiungere un giro d’affari di 31,7
milioni nel primo anno di esercizio,
che si chiuderà il 30 settembre. A Pitti
Filati, l’azienda ha poi annunciato di
voler acquisire la Filtek Filati di Prato e,
di contro, l’abbandono dell’opzione di
acquisto della Top Line, l’azienda che
aveva in Cina.
“Intendiamo però potenziare il nostro
ufficio di Shanghai – dichiara Battagli
– anziché produrre in Cina e vendere
qui in Italia, venderemo i filati made in
Italy in Cina’’. Tra i progetti dell’azienda, dopo la creazione della Fondazione
Lineapiù Italia, anche l’apertura del
Museo dei Filati e il ripristino del
Master Lineapiù per aiutare i designer
emergenti.
ORIGINAL MARINES E COTTON USA INSIEME ANCHE NEL 2011
Cotton Council International, ente noprofit per la promozione del cotone
americano, e Original Marines, brand
napoletano di abbigliamento casual e
sportivo, hanno rinnovato la collaborazione per la produzione di linee di
abbigliamento realizzate con cotone
Cotton USA, il marchio che identifica
i capi realizzati per almeno il 95% con
cotone, di cui almeno il 50% americano.
Dopo la P/E 2010, l’accordo andrà
avanti anche per tutto il 2011.
La collezione primavera/estate è disponibile nei negozi Original Marines da
febbraio, mentre l’autunno/inverno
sarà distribuito da agosto a fine ottobre. L’offerta comprende pantaloni,
shorts, T-shirt, polo e felpe, per un
totale di circa tre milioni di capi. La
partnership sarà supportata anche da
una campagna pubblicitaria on air da
marzo a giugno.
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ITALIA
AEFFE MIGLIORA I CONTI CON
RICAVI STABILI NEL 2010
Massimo Ferretti
Comincia a funzionare la cura di
Aeffe, l’azienda proprietaria dei marchi
Alberta Ferretti, Moschino e Pollini, che
ha archiviato il 2010 con un fatturato
di 219 milioni di euro, sostanzialmente
stabile rispetto ai 217 milioni dell 2009
(+1%). I ricavi del periodo hanno registrato una continua e crescente progressione, con un’accelerazione nel secondo,
terzo e quarto trimestre dell’esercizio,
segnando, rispettivamente, un +7%, un
+9% e un +11% rispetto ai medesimi periodi dell’anno precedente grazie
alla buona performance del canale dei
negozi a gestione diretta, in progresso
del 17% su base annua. “L’inizio del
2011 sta beneficiando dei buoni dati
del portafoglio ordini per le collezioni
P/E 2011 - ha detto Massimo Ferretti,
presidente del marchio - e siamo fiduciosi che questi segnali incoraggianti
potranno ulteriormente confermarsi
nei prossimi mesi”.
IL 2010 CHIUDE IN “BELLEZZA”
Il 2010 può considerarsi un anno
all’insegna della bellezza, con il settore cosmetico che cresce in fatturato
e quota export. È quanto emerge dai
dati preconsuntivi illustrati da Fabio
Franchina, presidente di Unipro, in
occasione della conferenza stampa
di presentazione della prossima edizione di Cosmoprof, che si terrà dal
18 al 21 marzo a Bologna.
Crescono sia i fatturati (+4,7%), con
un valore che sale a 8.485 milioni
di euro, che le esportazioni (+15%)
per un valore di circa 2.350 milioni
di euro.
La Germania si conferma la maggiore importatrice di prodotti cosmetici italiani, rappresentando da sola
il 38%.
Sul fronte nazionale, invece, il valore
del consumo di cosmetici ha raggiunto i 9.200 milioni di euro, in
crescita dell’1,3% sul 2009, per una
spesa pro capite media di 155 euro.
Per quanto riguarda i canali distributivi, in crescita le farmacie con
1.478 milioni di euro (+3,3%) che
rappresentano il 15,7% del totale di
cosmetici venduti; anche le erboristerie confermano un trend positivo
con 365 milioni di euro e una crescita del 5,5%; torna in leggera crescita
(+0,7), dopo un periodo di stasi, il
canale delle profumerie con il 24,6%
del totale.
“Nel 2010 abbiamo riscontrato un
importante cambiamento nel comportamento dei consumatori di
cosmetica - ha spiegato Franchina
- che sono diventati più sofisticati e
prediligono i prodotti mirati ai generici”.
I prodotti per il corpo si aggiudicano
il valore di consumo più alto, seguiti dai prodotti per il viso. Al terzo
posto i prodotti per capelli.
Per il 2011 si prevede una conferma
dei risultati positivi dell’anno appena
chiuso, con le aziende di settore che
continueranno a investire in ricerca
e innovazione.
Fabio Franchina
ALLEGRI FESTEGGIA I 40 CON UNA PRESENTAZIONE SPECIALE A NEW YORK
Allegri compie 40 anni e ha festeggiato il traguardo con una una speciale presentazione nella corte del
Lincoln Center durante l’edizione
della Mercedes Benz Fashion Week di
New York appena conclusa.
L’evento, che si è tenuto il 16 febbraio, ha fatto rivivere i quattro decenni di moda del brand attraverso una
selezione dei migliori pezzi storici,
presentati in un allestimento statico
su manichini, mentre delle modelle
hanno sfilato con preview della nuova
collezione donna A/I 2011-12. “Siamo
entusiasti di aver partecipato alla
10 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Mercedes Benz Fashion Week, siamo
un’azienda che è orgogliosa di creare
collezioni outdoor, fondendo materiali inaspettati col nostro stile, quintessenza della miglior tradizione italiana”, ha detto Gian Maria Argentini,
direttore generale di Dismi92 cui fa
capo il marchio. A New York Allegri
ha celebrato anche il suo impegno
verso il settore charity, sostenendo,
attraverso la sponsorizzazione della
mostra fotografica “Haiti”, il progetto
di Francesca Rava Foundation, che
vuole costruire un nuovo orfanotrofio
ad Haiti.
introducing a new fragrance
Profumo finalista del 22° premio internazionale - edizione 2011
Giuria Consumatori – miglior profumo femminile dell’anno
Giuria Tecnica – miglior creazione olfattiva femminile
ITALIA
DU PAREIL…AU MÊME, 40 STORE IN ITALIA E UN ACCORDO CON COIN
Du Pareil…au même inizia il 2011
centrando due traguardi. Il brand francese di kidswear ha infatti raggiunto
quota 40 negozi monomarca in Italia
(28 di proprietà e 15 in affiliazione)
e ha siglato un accordo con Coin per
l’apertura di shop in shop in un selezionato numero di department store
del gruppo veneto. I primi shop in
shop frutto di questo accordo saranno
aperti negli store Coin di Milano in
piazza V Giornate, Messina e Ravenna.
Oltre alla partnership con Coin, il
marchio sta comunque portando avanti una strategia di espansione retail in
Italia con l’inaugurazione di cinque
punti vendita a La Spezia, Alessandria,
Palermo, Alba e Milano, nell’ospedale
Niguarda.
LE JEWEL BAG DI PAOLA GRAGLIA IMPREZIOSISCONO MILANO
“Una borsa è una forma d’arte”, così
Paola Graglia parla delle sue preziose
creazioni che da qualche giorno godono di una prestigiosa vetrina su Milano.
Via Bagutta 18 è, infatti, l’indirizzo del
primo flagshipstore della designer torinese di “borse gioiello”, che ha inaugurato uno spazio di circa 40 m² nel
cuore dello shopping meneghino. “Ho
lavorato per vent’anni come antiquaria
– ha raccontato la stilista – e proprio da
quella lunga esperienza traggo continua ispirazione. Passione, studio e ricerca accompagnano quotidianamente la
mia attività per individuare i materiali
preziosi meno conosciuti, le pelli più
rare e i metalli più nobili”. “Abbiamo
scelto di partire con il nostro progetto
retail proprio dall’Italia perché ogni
nostra creazione è un autentico prodotto made in Italy – ha continuato
il brand director Enrico Fiore – tutti
Paola Graglia
12 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
i dettagli delle borse, molti dei quali
ispirati al mare e all’arte neoclassica,
nascono dal sapiente artigianato del
distretto orafo di Vicenza. Ma la novità
di quest’anno è il lancio di una linea di
gioielli da abbinare alle borse. Stiamo,
inoltre, pensando ad una brand extension nelle calzature, tra l’altro per alcune celebrities americane abbiamo già
creato dei modelli di calzature in pezzi
unici. Oggi Paola Graglia è distribuita
sul mercato italiano grazie allo showroom Massimo Bonini ed è presente, tramite agenti, oltre che in Europa anche
sul mercato americano, russo, cinese
e arabo. Le prossime aperture riguarderanno Dubai, entro il primo semestre 2011, e in un secondo momento
Beverly Hills”. Il prezzo delle jewel bag
di Paola Graglia, che portano tutte il
nome di una pietra preziosa, oscilla tra
i 600 e i 2.000 euro.
GEOX, ACCORDO CON BAWAG
PER LA GESTIONE DIRETTA DI 19
NEGOZI IN AUSTRIA
Il Gruppo Geox ha siglato un
accordo con la banca austriaca
Bawag P.S.K., principale azionista
di Stiefelkönig, in base al quale ha
assunto la gestione diretta di 19
negozi a marchio Geox situati in
Austria e precedentemente gestiti
dal Gruppo Stiefelkönig con un
accordo di franchising.
“L’accordo si inserisce nella
nostra strategia di sviluppo e
di potenziamento del network
di negozi monomarca che sta
dando ottime soddisfazioni”,
ha commentato Mario Moretti
Polegato, presidente e fondatore
di Geox. “Questi 19 negozi – ha
concluso Polegato - localizzati
nelle vie più importanti dello
shopping e nei centri commerciali
più prestigiosi delle principali
città austriache consentiranno di
consolidare la crescita del nostro
Gruppo in questo mercato”.
2010 BRILLANTE PER I GIOIELLI DI
OTTAVIANI
Ottaviani, azienda che dal 1945 realizza preziosi oggetti in argento, ha chiuso
il 2010 con un incremento di fatturato del +35% rispetto al 2009, quando
aveva realizzato 6,7 milioni di euro.
Ottimi i risultati delle linee di gioielli e
di bijoux dell’azienda di Recanati che
hanno registrato nel corso del 2010 un
boom di vendite e rappresentano ad
oggi il 35% del fatturato globale, percentuale rilevante considerando che la
Linea Bijoux è stata lanciata nell’aprile
del 2010.
ITALIA
TOMASONI TOPSAIL, DOPO IL CAMBIO DELL’ASSET AZIONARIO AL VIA IL
NUOVO CORSO
Cambio all’interno dell’asset azionario per la Tomasoni Topsail della
famiglia Poppi, cui fanno capo i
brand North Sails e Henri Lloyd.
Con il presidente Leonardo Poppi
saldo al timone, la società ha infatti
venduto attraverso la Tempo Libero,
finanziaria della famiglia e prima
azionista con il 95% del capitale
aziendale, due quote (ciascuna pari
al 2,5%) rispettivamente a Massimo
Palazzi, Head of Operations, e
Michele Bernardi, Head of Sales. “È
l’inizio di una nuova fase – ha esordito il VP Stefano Poppi - crediamo
molto nel coinvolgimento diretto
delle persone nelle dinamiche aziendali e nel loro spirito imprenditoriale,
per questo abbiamo deciso di aprire
il capitale a questi manager che collaborano con noi da anni, affinché i
limiti delle persone non diventassero
i limiti della società”.
Con un fatturato di 70 milioni di
euro nel 2010, in crescita del 5%
rispetto all’anno precedente, un
Ebitda del 12% e un budget annuale
destinato alla comunicazione pari a
circa l’8%, la società punta a mantenere il medesimo passo di crescita anche nei prossimi tre anni: “Il
nostro orizzonte temporale non è
mai a breve termine – ha affermato
Poppi – perché non amiamo farci
gestire dalle dinamiche commerciali.
La nostra filosofia aziendale ci spinge
a incrementare le vendite con gra-
Stefano Poppi
dualità, senza strappi, operando ‘di
concerto’ su tutte le variabili tra cui
marketing, prodotto, qualità e servizio”.
E in un’ottica di lungo, anzi, lunghissimo periodo l’azienda ha prolungato
la scadenza della licenza North Sails,
che con 62 milioni e un totale di
46 monomarca all’attivo rappresenta
l’89% del fatturato totale. “Abbiamo
rinnovato fino al 2040, volevo assi-
OVS INDUSTRY È LA NUOVA CASA DI LOVE THERAPY
Chiuso l’unico flagship in corso Europa
a Milano, Love Therapy si trasferisce
nel vicino store Ovs Industry di piazza San Babila. Il trasloco completa la
collaborazione tra il brand fondato da
Elio Fiorucci e il gruppo Coin, che
dal 2008 ne è licenziatario. Lo spazio
sarà ristrutturato in modo da riproporre l’atmosfera dello storico negozio
Fiorucci aperto nel 1967, un punto
d’incontro dedicato alla creatività a
14 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
360°. Lo store, che verrà completato
ad agosto, sarà per ora l’unico ad avere
tale format. Al suo interno saranno in
vendita le linee di abbigliamento giovane Love Therapy, Baby Angel e Ovs
industry Young insieme a prodotti di
ricerca di Elio Fiorucci.
Lo stilista ha poi in cantiere anche
l’ampliamento dell’offerta di Love
Therapy con una linea sportiva e proposte più per adulti.
curarmi di poter lavorare fino ai 70
anni - ha scherzato Poppi – ma a
parte questo è un contratto che ci
soddisfa appieno”.
E se i risultati dell’anno appena archiviato sono stati determinati, oltre che
da una crescita aggregata del business,
dai buoni risultati raccolti dalle collezioni bambino e dall’ampliamento
del network retail (segmento cresciuto anche a perimetro costante), per il
nuovo corso l’azienda punterà molto
sull’incremento della quota export:
“Al momento rappresenta il 10% del
fatturato – ha commentato Poppi
- ma il nostro obiettivo è quello di
arrivare a un 15-20% nell’arco di tre
anni. Ci concentreremo soprattutto
sull’area del Mediterraneo e in particolare nei nostri primi tre mercati
al di fuori dei confini nazionali che
sono Spagna, Francia e Germania,
dove operiamo con agenti”. Ma
l’azienda continerà ad investire in
Henri Lloyd, linea abbigliamento di
cui Tomasoni Topsail detiene la licenza per l’Italia dal 1983. “Ha notevoli
potenzialità e nel 2010 ha toccato
quota 5,5 milioni di vendite – ha
concluso il manager – da un paio
di stagioni poi abbiamo completato l’offerta con una mini collezione rivolta all’universo bambino”. Al
marchio di abbigliamento sportswear
dal mood british, l’azienda di Rapallo
(GE) ha dedicato un monomarca
diretto a Chiavari.
ITALIA
MILANO MODA DONNA, SI SFILA IN DUOMO E SUL METRÒ
La rivoluzione di Milano Moda Donna
continua. Dopo il successo della scorsa
edizione, la kermesse della moda femminile si conferma nel centro di Milano
e aggiunge una nuova location a quelle già collaudate di Palazzo Clerici,
del Circolo Filologico e di Palazzo
Giureconsulti, sede del Fashion Hub.
Si tratta di piazza Duomo, dove verrà
allestita una tensostruttura trasparente
che ospiterà i fashion show, sempre
più aperti alla città grazie anche alla
trasmissione in live streaming su due
maxischermi. Le sfilate in calendario
saranno 74, in scena tra il 23 febbraio
e il 1 marzo. “Non è stato affatto facile
mettere a punto una programmazione
che accontenti tutti – afferma Mario
Boselli, presidente di CNMI - e proprio per questo il nostro obiettivo per
il futuro è di avere un calendario fisso”.
Ad aprire le danze saranno Gucci,
Richmond e Alberta Ferretti. “Una
novità di questa edizione – prosegue
Boselli - è che il giorno di chiusura sarà
forte, perché dedicato ai giovani talenti
di New Upcoming Designers e Next
Generation e poi Sergio Zambon,
Carta e Costura ed Erkan Coruh”.
Durante la fashion week il Comune
di Milano ripropone per la terza volta
il format Milano Loves Fashion, una
serie di eventi collaterali per aprire la
moda alla città. “In questa edizione –
racconta Giovanni Terzi, assessore alla
Moda ed Eventi – ci sarà una sfilata in
collaborazione con White in un treno
della metropolitana, verrà poi allestita una Fashion House nell’Ottagono,
con installazioni e musica, e Palazzo
Marino ospiterà una mostra dedicata
alla moda d’autore di Pino Grasso”.
“Milano Moda Donna ha il nostro
pieno sostegno – ha affermato infine
il Sindaco Letizia Moratti – Milano è
al 5° posto nella classifica delle mete
più interessanti secondo il New York
Times e la moda è una componente
fondamentale dell’appeal della città.
Anche dal punto di vista economico,
il settore fashion è strategico sia per
Milano (rappresenta il 21% del PIL
della città), sia per l’Italia: la moda e il
design meneghini valgono il 22% del
fatturato nazionale e, dopo la crisi, oggi
il settore è in piena ripresa”.
FERRÉ PARLERÀ ARABO CON IL PASSAGGIO A PARIS GROUP
Sulla maison Ferré sventola la bandiera degli Emirati Arabi Uniti.
L’ennesimo colpo di scena sull’intricata e difficile storia di uno dei
più celebri marchi di moda italiani
segue il passaggio dell’azienda a Paris
Group, società retail di abbigliamento
di Dubai della famiglia Sankari.
La cessione dello storico marchio ha
avuto l’ok da parte dei tre commissari
straordinari di It Holding (Stanislao
Chimenti, Andrea Ciccoli e Roberto
Spada), la società che aveva acquistato nel 2002 il 90% della maison
e che dal 2009 era finita in amministrazione controllata. Sulla cessione si attende ora l’autorizzazione da
parte del ministero dello Sviluppo
economico e delle sigle sindacali, ma
su questo fronte non ci dovrebbero
essere novità. A convincere i commissari e quindi a garantire buone chance a Paris Group rispetto all’offerta
della bolognese Bvm, cui fa capo il
16 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
marchio Les Copains (ha messo sul
piatto un’offerta giudicata non completa sotto tutti i profili), ha giocato
la volontà, secondo quanto dichiarato
appunto dalla società di Dubai, di
mantenere in Italia le produzioni del
marchio e di garantire 130 dei 180
dipendenti dell’azienda. La famiglia
Sankari intende infatti rafforzare la
bolognese Itc, dove vengono realizzate la prima linea della maison e
Ferré Milano. Oltre a questo il gruppo arabo ha messo sul piatto investimenti per 100 milioni di euro in
tre anni, per riportare il brand agli
antichi splendori dopo la crisi degli
ultimi anni, e l’apertura di 30 negozi
nei Paesi emergenti.
Il primo appuntamento della nuova
era di Ferré potrebbe essere la sfilata
del prossimo 25 febbraio. Già da allora si potrà capire meglio la sorte della
maison, tra i fiori all’occhiello della
moda italiana.
ITALIA
Gritti Group, con Swarovski Gems
il bottone si fa gioiello
di Valeria Garavaglia
Paolo Gritti
Aria di novità per Gritti Group, storica realtà italiana specializzata nella produzione di
bottoni ed accessori moda. Nata nel 1924 come laboratorio artigianale per la lavorazione
della madreperla, in quattro generazioni l’azienda di Grassobbio (Bg) è divenuta uno dei
leader internazionali del settore, conservando il DNA artigianale e la continua ricerca di
qualità. Ricerca che, come racconta a Pambiancoweek il direttore commerciale Paolo
Gritti, ha condotto al nuovissimo progetto Gritti Gems, presentato in anteprima mondiale
alla fiera parigina Première Vision Pluriel.
Dr. Gritti, in che cosa consiste il progetto Gritti Gems?
Si tratta della nostra ultima linea di prodotto, una gamma
di bottoni ed accessori in materiali nobili, quali madreperla,
corno, pelle e, su richiesta, anche oro e argento ornati da pietre preziose e semi-preziose. Per realizzarla abbiamo ottenuto
l’esclusiva mondiale “made with Swarovski Gemstones” per i
bottoni. La novità di questa linea, infatti, è l’innovativo sistema brevettato da Swarovski Gems, che garantisce una tenuta
eccezionale delle pietre incassate oltre che un alto valore estetico e qualitativo. In questo senso, si può dire che con Gritti
Gems abbiamo reinventato il concetto di bottone-gioiello.
Ci spieghi meglio come funziona questo sistema...
Le pietre non sono incollate, ma sono parte integrante del
supporto, che a sua volta è realizzato in materiali di pregio.
La produzione della linea coinvolgerà solo lo stabilimento
italiano, che abbiamo adeguato con personale qualificato ed
innovativi macchinari, proprio per garantire la qualità nella
lavorazione. Non utilizzeremo quindi tutta la nostra capacità
produttiva, che, includendo lo stabilimento in Vietnam, è di
oltre 500 milioni di pezzi l’anno, ma solo una parte.
Quali obiettivi intendete ottenere con questa iniziativa?
Proprio per l’esclusività e la raffinatezza di Gritti Gems, con
questa linea miriamo ad aumentare la nostra quota di mercato nella fascia lusso. Vogliamo diventare un punto di riferimento per il settore, permettendo ai nostri clienti (Brioni,
Zegna, Gucci, Hermès, Louis Vuitton e Burberry solo per
citarne alcuni, ndr) di rispondere a loro volta alle richieste di
una clientela sempre più esigente. Il nostro obiettivo è crescere in questo segmento perché è oggi meno soggetto alle
difficoltà legate alla crisi economica rispetto alla fascia media.
18 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Avete in cantiere altre partnership?
In realtà per noi è un continuo collaborare con fornitori e
clienti e l’attività di ricerca è costante. Posso dire che, sempre
nell’ottica di rafforzarci sul segmento del lusso, nel 2010
abbiamo stretto una partnership industriale e commerciale
con Chimera Spa, una nuova realtà che mira a divenire un
leader nella produzione di zip di alta gamma.
E la nostra creatività si declina in diversi ambiti: ad esempio, in passato abbiamo fornito le iniziali decorative per gli
occhiali ad un’azienda di eyewear, oppure abbiamo creato
con un marchio americano una pulsantiera, un touch-pad in
vera pelle con i comandi dell’iPod, da applicare sulle maniche delle giacche.
Come è andato il 2010 per Gritti Group?
Abbiamo chiuso il 2010 con un fatturato in crescita del 15%
a oltre 18 milioni di euro, recuperando in parte il calo subìto
nel 2009. E il trend positivo pare consolidato, visto che a
gennaio 2011 abbiamo registrato un +59% del giro d’affari
e un +30% dell’ordinato. Il nostro obiettivo, comunque, è
ritornare entro i prossimi tre anni al fatturato pre-crisi, che
era di 30 milioni di euro.
Quanto pesa l’estero sui ricavi totali dell’azienda?
Al momento rappresenta il 70% del nostro fatturato. I Paesi
con cui lavoriamo maggiormente sono quelli in cui vi è una
maggiore presenza di griffes, e cioè Francia, UK e Stati Uniti,
ma stiamo crescendo anche in Giappone, Vietnam e Cina.
Il periodo di crisi economica ha portato invece un rallentamento nel mercato italiano, sia per i volumi che per la scarsa
affidabilità della clientela. Speriamo tuttavia che questo
periodo delicato sia in via di superamento.
ITALIA
DALLA SPAGNA ALL’ITALIA CRESCE IL CICLONE
PRIVALIA
Valentina Visconti
27 anni l’età media, 141% la crescita nel 2010. Questi i numeri di un
fenomeno che arriva dalla Spagna
e in Italia ha incontrato un enorme
successo, raggiungendo nel 2010 un
incremento del 235,8% anche grazie alla gestione della trentaduenne
CEO Valentina Visconti.
Si tratta di Privalia, il club privato di
vendite online di marchi selezionati,
leader di mercato in tutti i Paesi in
cui è presente (Spagna, Italia, Brasile
e Messico), che dal 2006 – anno
della fondazione – ha registrato una
crescita esponenziale. “Privalia”, ci
spiega Valentina Visconti, CEO per
l’Italia, “a livello globale ha fatturato 168 milioni di euro, in crescita
del 141%, con 8 milioni di prodotti
venduti. In Italia, dove siamo presenti dal 2008, abbiamo superato i
35 milioni di euro”.
Un’idea tanto semplice quanto
geniale, creare un legame tra moda
ed e-commerce, aggiungendo l’appetibilità degli sconti. “Ogni giorno
sul sito esclusivo di vendite Privalia”,
afferma Valentina Visconti, “lancia-
mo dalle 3 alle 4 campagne-evento
monomarca che durano 4 giorni
mettendo in vendita prodotti con
sconti fino al 70%. E’ il nostro team
commerciale di buyer e product
manager a studiare il mercato per
individuare i brand e i prodotti più
richiesti e a proporli per le venditeevento”. Attualmente sono 500 i
marchi con cui Privalia Italia collabora e i suoi soci sono 1.300.000 (a
livello di Gruppo la quota sale a 6
milioni, ndr).
L’azienda è molto attenta a individuare i mercati con il maggior
numero di internet users, così sceglie i Paesi in cui sbarcare. “La scelta
di aprire in Italia, Brasile e Messico”,
ha proseguito la Visconti, “si è rivelata vincente. Il Brasile è uno dei
mercati più potenziali per quanto
riguarda la moda online. Al momento è nostra intenzione consolidare la
nostra leadership nei quattro Paesi,
non escludo un’acquisizione a livello europeo a breve termine. In Sud
America stiamo facendo scouting
per quanto riguarda i nuovi mercati”.
Il ciclone Privalia ha creato anche
numerosi posti di lavoro, passando in Italia dai 73 del 2009 ai 123
del 2010. Nel mondo sono 665 i
Privali@s – così all’azienda piace
definire i propri dipendenti – di cui
330 inseriti solo nel 2010.
“Per l’anno in corso”, ha concluso la
Visconti, “prevediamo di crescere
ancora almeno a due cifre. Siamo
molto contenti di come è iniziato l’anno, gennaio infatti ha avuto
una performance davvero importante nonostante i saldi nei negozi.
Per quanto riguarda i progetti, non
escludiamo la quotazione in Borsa,
ma al momento l’obiettivo prioritario è consolidare la leadership
nei quattro Paesi e i rapporti con i
marchi, oltre a coccolare gli oltre 6
milioni di soci che abbiamo a livello
globale”.
ANCHE SU WWW.PAMBIANCO.TV
20 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
BENETTON GROUP, TIENE IL
FATTURATO MA CALA L’UTILE
Benetton Group chiude il 2010
con una tenuta del fatturato, e un
utile netto che è sceso a 100 milioni
dai 122 milioni di euro dell’anno
precedente.
Il Gruppo di Ponzano Veneto, che ha
diffuso i dati preliminari, ha registrato
nel corso dell’anno appena concluso
ricavi a 2,053 miliardi di euro rispetto
a 2,049 miliardi dell’anno 2009,
un risultato che riflette la difficile
congiuntura nell’anno appena
concluso in alcuni dei più importanti
mercati di riferimento per il Gruppo.
Migliora la posizione finanziaria netta
con un debito pari a 490 milioni
(556 milioni al 31 dicembre 2009)
grazie ad una generazione di cassa di
66 milioni di euro. Più in dettaglio,
il settore tessile ha incrementato le
vendite di 3 milioni di euro, rispetto
allo scorso anno, raggiungendo
105 milioni (+2,7%), mentre
l’abbigliamento si attesta a 1,948
miliardi di euro, allo stesso livello
rispetto al 2009. Il Gruppo si attende
per il totale dell’anno un risultato
operativo in un intorno dell’8,5% dei
ricavi (10% nell’esercizio 2009).
A livello geografico, l’Europa ha
mostrato una riduzione del 3,3% nei
ricavi mentre le Americhe e l’Asia
sono cresciute rispettivamente del
5,3% e del 3,8%. Bene invece il
risultato in Russia, in crescita a doppia
cifra, e nei paesi limitrofi, oltre al
buon sostegno generato dall’area
centrale europea.
MONDO
HERMÈS, 2010 OLTRE I 2,4 MILIARDI DI EURO (+25,4%)
Il Gruppo Hermès ha superato il muro
dei 2,4 miliardi di euro nel 2010,
con un aumento delle vendite rispetto all’anno precedente pari al 25,4%.
Sebbene i dati ufficiali verranno depositati solo il 4 marzo, in una nota il
colosso francese ha comunicato di
attendersi un margine operativo in crescita di circa 3 punti percentuali e un
profitto netto prima delle tasse in sensibile aumento (+40%). L’incremento
del fatturato è stato determinato da
una crescita in tutte le categorie merceologiche in portafoglio (seta & tessi-
li, pelletteria, ready-to wear e accessori
moda, profumi, orologi e oggettistica per la casa) e in tutti i mercati. A
guidare la crescita l’Asia (+30,5), con
Cina, Macau e Hong Kong in testa,
con l’eccezione del Giappone dove le
vendite si sono mantenute stabili (a
cambi costanti). Performance positive
sono giunte anche dal continente americano che ha registrato un aumento
delle vendite del 31%, mentre quello
europeo si è attestato al 19,2%. Alla
luce di questi dati l’Asia ha aumentato la propria incidenza sul fattura-
LVMH, UTILE NETTO 2010 IN CRESCITA DEL 73%
Au m e n t a n o
gli utili del
colosso del
lusso Lvmh
grazie all’ottimo andamento del settore
degli orologi
e della gioielleria, più che
al business dell’alta moda. Il primo
gruppo mondiale del lusso ha chiuso il
2010 con un utile in aumento del 73%
a 3,03 miliardi di euro rispetto a 1,78
miliardi dell’anno prima. Il fatturato
ha registrato un incremento del 19%
a 20,32 miliardi di euro, in linea con
le attese. “Il 2010 è stata una grande
annata per Lvmh. La qualità dei nostri
prodotti, l’originalità che contraddistingue i nostri brand e la capacità del
management ci hanno permesso di
conquistare fette di mercato in tutto
il mondo. Lvmh conta di crescere ulteriormente nel 2011 confidando nella
sua strategia di lungo periodo”, ha detto
il presidente e CEO Bernard Arnault.
La crescita più forte è stata quella del
settore degli orologi e della gioielleria (+29%), mentre il settore dell’alta
moda e degli accessori ha prodotto una
crescita leggermente inferiore (+20%),
come anche il settore vinicolo (+19%).
Nel dettaglio, la crescita della divisione
“mode et maroquinerie”, è stata trainata da Louis Vuitton, che ha vissuto un
anno da record. La presenza del brand
in Europa si è consolidata ulteriormente anche grazie alla nuova apertura di
Londra. Fendi, si legge nel comunicato,
“ha realizzato delle performance eccellenti in tutte le categorie merceologiche e ha consolidato ulteriormente la
struttura distributiva”. E seguendo a un
solo giorno di distanza la decisione d
Hermès che per la prima volta distribuirà un dividendo ai suoi azionisti,
anche il gruppo guidato da Bernard
Arnault ha proposto un aumento della
cedola del 27% a 2,1 euro.
CRESCONO LE VENDITE NEGLI OUTLET DEL GRUPPO NEINVER
Neinver, gruppo immobiliare spagnolo
della famiglia Losantos Santorroman,
ha registrato una crescita delle vendite dell’8%. Il gruppo gestisce 11
outlet distribuiti in 5 Paesi europei:
Italia, Spagna, Portogallo, Germania
e Polonia. In Italia, Neinver possiede
gli outlet Castel Guelfo e Vicolungo.
Nello specifico l’outlet Castel Guelfo,
22 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
grazie anche all’avvio della terza fase
avvenuta lo scorso ottobre, con l’apertura di nuovi negozi per un totale di
147 store, ha registrato un incremento
del 22% di visitatori e del 32% delle
vendite nel 2010. Complessivamente,
gli 11 outlet hanno richiamato 30
milioni di visitatori nel 2010, in crescita del 7% rispetto al 2009.
to complessivo con una quota pari al
45,2% delle vendite, seguita dall’Europa (37,5%), dalle Americhe (16%)
e altri Paesi (1,3%). Da un punto di
vista delle strategie, il brand famoso
per i suoi carré continuerà ad investire nell’espansione del network retail
con dieci aperture che si andranno ad
aggiungere alle tredici del 2010.
PORSCHE DESIGN LANCIA LA
LINEA DENIM
Sull’onda del successo delle sue
linee, Porsche Design ha deciso di
ampliare la propria collezione con
il lancio di Porsche Design Denim.
La collezione premium di jeans
uomo e donna, realizzata in
collaborazione con il marchio
tedesco di jeans Blessed &
Cursed, verrà presentata con la
stagione autunno/inverno 2011.
Il portafoglio di Porsche Design
comprende oggi orologi, occhiali,
valigie, abbigliamento, prodotti
elettronici e una linea di profumi
da uomo. Tutti i prodotti del
marchio, ideati dal Porsche Design
Studio in Austria, sono disponibili
sia nei negozi di proprietà
dell’azienda, che in franchising,
shop-in-shop, grandi magazzini e
negozi specializzati.
MONDO
INTER PARFUMS, VENDITE A +12% NEL 2010
Inter Parfums chiuderà il 2010 con
una crescita dei ricavi a doppia cifra.
In attesa di rendere noti il prossimo
marzo i risultati economici, il colosso
della cosmetica ha comunque diffuso
i dati preliminari che hanno evidenziato, nell’anno appena concluso, un
incremento del giro d’affari del 12,4%
a 460,4 milioni di dollari (pari a circa
330 milioni di euro). La crescita è
legata all’ottimo andamento dei nove
mesi dell’anno mentre gli ultimi tre
mesi sono stati archiviati in sostanziale parità a 112,5 milioni di dollari
(pari a circa 82 milioni di dollari).
Tornando ai risultati economici annuali, tutti i principali marchi in licenza
hanno registrato un incremento a doppia cifra delle vendite: Lanvin è cresciuta del 31%, Van Cleef & Arpels del
GUESS, VIA ALL’ESPANSIONE RETAIL
IN RUSSIA
JIMMY CHOO CONTROLLERÀ DIRETTAMENTE IL GIAPPONE
Prosegue l’espansione di Guess in
Russia. Dopo l’apertura della nuova
sede a Mosca, il brand inaugurerà dieci
negozi entro l’estate. Le boutique
saranno situate nei department store
delle principali città russe e gestite in
licenza con partner locali. Il piano di
sviluppo quinquennale nel mercato
russo prevede poi l’allargamento del
network distributivo wholesale con
50 nuove doors. “L’espansione internazionale ha trainato la nostra crescita, con un forte contributo di Asia
ed Europa – ha dichiarato il CEO e
direttore creativo Paul Marciano - ci
sono però zone in cui possiamo ancora
migliorare. Continueremo a investire
nel brand, entrando in nuovi mercati e costruendo le infrastrutture e le
partnership necessarie per supportare
la nostra crescita”. Guess ha chiuso il
terzo quarter dell’esercizio 2010/2011
con un rialzo del 17,4%, a 613,9 milioni di dollari.
Paul Marciano
24 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Jimmy Choo ha annunciato l’acquisizione della rimanente quota, pari
al 50%, in Jimmy Choo Tokyo KK,
la joint venture che gestisce le attività di Jimmy Choo in
Giappone fondata nel
2006 con Bluebell Japan
Ltd. Nel corso degli ultimi cinque anni, il marchio è cresciuto con un
portafoglio di 16 locations in Giappone, tra
cui gli store di Ginza e
Ometesando. Sono 16 le
location di cui l’azienda
assumerà il pieno controllo, cui si aggiungeranno nei prossimi mesi le
nuove aperture di Umeda
Daimaru e Nihonbashi
29%, S.T. Dupont del 37% , Paul Smith
del 17% e Burberry dell’11%.
“Burberry in particolare ha messo a
segno l’ennesimo progresso delle sue
linee principali, ossia Burberry Brit e
Burberry London – ha dichiarato Jean
Madar, presidente e CEO di Inter
Parfums – e per rafforzare la potenzialità di questo marchio lanceremo in
autunno una nuova linea da donna”.
Takashimaya. In concomitanza con
questo annuncio, Jimmy Choo ha
annunciato la nomina di Bruno
Bernon a Representative Director e
presidente di Jimmy
Choo Tokyo KK, che
riporterà direttamente a Joshua Schulman,
CEO di Jimmy Choo.
“L’acquisizione è in
linea con i nostri obiettivi di diventare un
marchio mondiale del
lusso - ha commentato Joshua Schulman –
e quest’operazione ci
consentirà di avvicinarci al cliente in questo
mercato del lusso che è
fondamentale”.
MARCO AGNOLIN NOMINATO CEO DI BERSHKA
Dopo la recente decisione di
Amancio Ortega di lasciare la presidenza di Inditex a Pablo Isla, il
Gruppo spagnolo rivede i vertici
anche di uno dei suoi marchi di proprietà. A capo di Bershka, il brand
dedicato al pubblico giovane, è stato
nominato Marco Agnolin che precedentemente ricopriva la carica di
country manager di Inditex Italia.
Agnolin prende così il posto di Oscar
Pérez Marcote, fratello di Flora Perez,
moglie di Ortega e membro del
board Inditex, che è stato promosso
nuovo CEO di Zara, l’altro brand,
insieme a Pull & Bear, Massimo
Dutti, Stradivarius, Oysho, Uterque
e Zara Home, che fa capo appunto al
Gruppo Inditex. Agnolin è il primo
manager nella storia del Gruppo ad
avere la responsabilità di un brand,
senza essere parente del fondatore
Amancio Ortega.
Marco Agnolin
MONDO
CHRISTIAN DIOR,
IL FATTURATO 2010 SUPERA 21 MILIARDI
Il Gruppo Christian Dior ha chiuso il
2010 con un fatturato di 21,1 miliardi
di euro in crescita del 19% rispetto ai
17,7 miliardi del 2009, grazie alle ottime performance in Europa, Asia e USA.
Ottima performance anche nell’ultimo
trimestre dell’anno che ha visto una
crescita dei ricavi del 20%.
A livello annuale, il risultato operativo
si è attestato a 4,34 miliardi di euro, in
crescita del 29% rispetto ai 3,36 miliardi del 2009. Il risultato netto del gruppo
invece è arrivato a 1,26 miliardi in fortissima crescita (+81%) rispetto ai 695
milioni dell’anno precedente.
In particolare, le vendite di Christian
Dior Couture sono aumentate del 15%
a 826 milioni di euro, mentre le vendite al dettaglio sono cresciute del 22%.
Sulla base di tali cifre, Christian Dior
sottolinea che quest’anno proseguirà nel
suo programma di aperture e di rinnovamenti di boutique sui mercati a forte
potenziale.
H&M, CALA L’UTILE DELL’11% NEL QUARTO TRIMESTRE
H&M continua crescere ma archivia il
quarto trimestre con una battuta d’arresto nella voce profitti.
Il gruppo svedese di abbigliamento ha
chiuso il quarto quarter con utili in
flessione dell’11% a 5,49 miliardi di
corone svedesi (pari a circa 620 milioni di euro) dai 6,15 miliardi riportati
nell’analogo periodo 2009. A pesare sul bilancio sono stati i rincari dei
prezzi delle materie prime, in particolare del cotone.
Tuttavia, come anticipato, le vendite
si mantengono in crescita. Nel periodo settembre-novembre il fatturato
è incrementato del 6% a 34,8 miliardi corone svedesi mentre per quanto
riguarda l’intero anno i ricavi hanno
registrato un progresso del 15% a
108,4 miliardi di corone svedesi.
ESPANSIONE INTERNAZIONALE
NEL MIRINO DI TOPSHOP
Raddoppiare le vendite in
cinque anni grazie allo sviluppo
del mercato estero. È questo
l’obiettivo di Topshop, svelato
da Sir Philip Green al Sunday
Times. Il presidente del Gruppo
Arcadia, cui Topshop fa capo, ha
infatti annunciato l’apertura di
nuovi negozi all’estero in modo
da allargare la rete distributiva del
brand sull’esempio dei competitor
Zara e H&M. Mete prescelte sono
Romania, Sudafrica, Kazakistan,
Corea del Sud, Messico, ma
anche Sydney e San Paolo in
Brasile, mentre il debutto in
Francia, riferito da tempo come
imminente, dovrà attendere. Ad
oggi topshop conta oltre 450
punti vendita, due terzi dei quali
nel Regno Unito.
PACO RABANNE RILANCIA LA MODA CON MANISH ARORA
Manish Arora
26 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Lo stilista indiano Manish Arora è il
nuovo direttore creativo per l’abbigliamento femminile di Paco Rabanne.
Con il gusto avanguardista di Arora
l’azienda francese, fondata negli anni
‘60, intende rilanciare la sua presenza
nel mondo della moda dopo cinque
anni di assenza. L’obiettivo è di restituire al marchio la notorietà di cui godeva, puntando su una clientela giovane.
La prima collezione, frutto dell’accordo con la griffe di proprietà del grup-
po spagnolo Puig Beauty and Fashion,
vedrà la luce con la primavera del
2012 in occasione della settimana della
moda parigina. Inoltre, Paco Rabanne
intende instaurare diverse collaborazioni temporanee con vari stilisti per altri
prodotti di moda che rientrano sotto
l’insegna Paco Lab. La prima sarà la
stilista inglese Judy Blame che a marzo
presenterà la sua collezione di gioielli
e la nuova versione della borsa chainmail, ideata da Rabanne nel 1969.
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INCHIESTA
CINA BYE BYE,
LA DELOCALIZZAZIONE
NON ABITA PIÙ QUI
di Jacopo Delletica
“Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è ottima”. Così parlava Mao Tse Tung. A mezzo secolo di
distanza, il paradosso è che, questa volta, l’origine della confusione in Cina porta le firme di Apple e di Honda: è
infatti nelle fabbriche che producono per i due colossi del capitalismo occidentale che, la scorsa estate, sono scoppiate
le prime agitazioni sindacali cinesi dell’era moderna. In una parola: sciopero. Per che cosa? Per un miglioramento
delle condizioni di lavoro e, soprattutto, per un innalzamento salariale. Ma per la prima volta le autorità, anziché
dar ragione agli imprenditori, hanno in un certo senso avallato le richieste dei lavoratori. E così, per il classico effetto
domino, le agitazioni hanno acceso rapidamente le coscienze sindacali in molte aziende della regione meridionale
del Celeste Impero dove si concentra la maggiore capacità produttiva del mondo, Shenzhen, Shanghai, l’intera
regione del Guangdong, portando alla luce la mina sociale fino a oggi rimasta volutamente inascoltata. Questa
situazione, combinata con una progressiva riduzione della disponibilità di manodopera qualificata, ha portato i
produttori locali a ridefinire le strategie di produzione (tempi di consegna, minimi più elevati, livello qualitativo) e ad
alzare i prezzi. Con la conseguenza di far preoccupare molti di coloro che hanno affidato alla delocalizzazione cinese
il proprio output.
Shanghai, Pudong
N
ell’ultima edizione di Pitti Uomo, a Firenze, tra gli
stand si aggirava il fantasma di una Cina divenuta
off-limits per un certo tipo di produzioni dall’Italia,
a causa di rincari anche del 20% sul costo dei prodotti rispetto solo a pochi mesi fa. Un incremento dovuto a una serie di
fattori. Pesa la corsa dei prezzi delle materie prime: lo scorso anno, secondo gli ultimi dati raccolti da Sistema Moda
Italia, i costi del cotone e delle altre materie alla base della
filiera, come lana, seta, cashmere e altri filati pregiati, sono
mediamente raddoppiati. Incide poi la progressiva, seppur
sotterranea, rivalutazione dello yuan, che, secondo alcuni,
ha margini di incremento dal 10 al 20% rispetto al dollaro
28 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
(e quindi all’euro). Ma il fattore che più rende l’idea di un
cambio strutturale dell’Eldorado cinese, riguarda il costo
del lavoro. Attualmente, il range dei salari è tra i 180 e i 220
dollari al mese nelle aree più industrializzate, con una volatilità (intesa come rapidità di cambiamento) elevatissima.
E i margini di incremento sono enormi. Secondo l’ultimo
rapporto pubblicato dalla Banca Centrale Cinese solo l’8,6%
delle famiglie cinesi ritiene adeguato il proprio salario contro
il 32% del 2007. Una situazione che lascia pensare come i
rincari del 20% del 2010 possano facilmente ripetersi nel
2011, se non addirittura ampliarsi.
Proprio alla luce di questi dati c’è chi parla di un cambio
INCHIESTA
Lorenzo Lugli
Giovanni Orsi
Piergiorgio Cariaggi
Shanghai, Nanjing Road
di prospettiva alle porte, con la Cina che si trasformerà da
produttore low cost a produttore di qualità in tempi assai
più rapidi di quanto avvenuto nella storia di altre economie
tessili, Italia inclusa. In altre parole, ci sarà un’evoluzione
dell’industria tessile cinese. Una parte di essa continuerà
ad essere l’opificio del mondo, ma un’altra parte si sposterà
verso produzioni dirette al consumatore cinese, cercando di
orientarsi nella costruzione di un proprio posizionamento e
identità. Un’altra frazione emergerà, invece, come “eccellenza cinese”, spostando verso l’alto l’asticella della qualità.
Una delle prime conseguenze di questa rimodulazione
cinese sarà quella di mettere alcuni produttori di fronte alla
scelta di spostarsi nuovamente, o nell’interno e nel nord
della Cina, o verso Paesi come il Vietnam o India. Cosa che
ha recentemente annunciato Coach, global brand americano
di pelletteria che ha fatto della produzione in Cina una delle
sue leve di successo negli scorsi anni. Ma c’è anche chi, pur
registrando la “confusione sotto il cielo”, si sente preparato
a continuare comunque la produzione nel Paese. Perché è
riuscito a tessere buone relazioni sindacali o per via delle
concessioni fatte da tempo ai lavoratori, nonché delle condizioni di alta specializzazione se non di leadership vantata nel
proprio settore.
C’ERA UNA VOLTA L’ELDORADO DELLA PRODUZIONE
A BASSO COSTO
La storia dell’Eldorado cinese della produzione, in realtà,
cominciava a scricchiolare da tempo. Nonostante l’abile
politica di immagine di Pechino, capace di spingere l’economia ma anche di gestire e diffondere le statistiche, più
di un economista ha cominciato già lo scorso anno a porsi
domande sulla sostenibilità della corsa del Drago. Da una
parte infatti il governo cinese vuole continuare a spingere i
consumi interni, per continuare a crescere come negli anni
passati. Dall’altro però la Cina sembra aver già raggiunto
un avanzato stato di industrializzazione anche valutato su
basi procapite e quindi lo spazio per un ulteriore aumento
della capacità produttiva è veramente limitato. Come farà
la Cina a compensare? Considerando una crescita della
domanda interna stabile al 7-8%, avremmo una crescita realistica di PIL nei prossimi anni attorno al 5-6%, ben distante
dall’obiettivo cinese del 10%. Per questa ragione, il Paese del
Dragone ha bisogno di andare oltre le leggi dell’economia, e
di creare una domanda interna molto sostenuta. Pechino ha
bisogno di un vero mercato nazionale che inizi a consumare
una parte crescente della propria produzione, mettendo al
riparo il Paese dalle prevedibili rivalutazioni della valuta. Da
un lato, quindi, si è assistito a un progressivo riposizionamento delle fabbriche di abbigliamento locali, alla ricerca di
un’identità verso i consumatori cinesi. Dall’altro, si è avviato
un percorso di regolarizzazione del lavoro, necessario per
mettere le basi di un progresso sociale e indispensabile per
creare una massa di redditi capaci di creare un mercato
domestico. Sarà uno sforzo non secondario dato che il rapporto tra il reddito delle famiglie e il PIL è sceso del 20% dal
1999 a oggi.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 29
INCHIESTA
Shanghai, The Bund
UNA SCOSSA CONTROLLATA?
Ecco, dunque, che già nel 2007 il governo cinese aveva iniziato una fase di regolarizzazione contrattuale fino ad allora
inedita. “Le rivendicazioni sindacali di oggi – spiega Federico
Morgantini, consulente dal 2004 in Cina per le aziende
italiane - sono una evoluzione prevedibile di quella prima
apertura, nonché dello sviluppo di un Paese.
Nel 2007, furono addirittura le aziende a sostenere l’introduzione di regole, perché cominciavano a sentire la necessità
di una rigidità contrattuale che impedisse la continua fuga
degli operai verso progressive offerte al rialzo del salario”.
Ora però si è avviata la fase delle rivendicazioni organizzate,
“e non si tornerà più indietro”.
Questo significa la fine dell’Eldorado competitivo cinese?
“Niente affatto – replica Morgantini – nel lungo periodo la
Cina resterà un serbatoio immenso di manodopera a basso
costo. Il tasso di urbanizzazione, infatti, è fermo sotto il 50%,
ben lontano dal 70-80% dei Paesi industrializzati. Questo
significa che, per quanto riguarda gli operai non specializzati,
c’è la possibilità di attingere ancora facilmente nelle campagne”.
IL BOOMERANG E L’EFFETTO IMBUTO
Attenzione, però. La questione della disponibilità di manodopera può essere anche un boomerang. “L’omino che faceva mille chilometri a piedi per venire a lavorare non c’è più”,
commenta Emilio Bandelli, responsabile outsourcing per
Gilmar. “Il problema è che il governo ha bisogno di spostare
le fabbriche nelle aree rurali, verso il Nord Ovest della Cina,
dove promette aiuti e infrastrutture”. Perciò, quella attuale
“non è una stagione sindacale, bensì una questione sociale.
Per giunta, le JV occidentali non si spostano di certo. Ma
qualche grande produttore cinese sì. Oppure, può decidere
di chiudere, avendo già accumulato abbastanza ricchezze”.
Queste riduzioni di capacità produttiva contribuiscono a
ridurre l’offerta e a scaldare ancor più i prezzi delle pro30 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
duzioni, che continuano a salire. I produttori stringono i
cordoni: “Ancora non sono state presentate le collezioni che
già ti chiedono quanti capi ordinerai, perché devono programmarsi con le produzioni locali. Ed è chiaro che il cliente
con l’ordine più grande viene privilegiato”. Il rischio, per
molte aziende italiane, abituate a volumi ridotti e/o ordini
frazionati, “è che ti dicano ‘no grazie’. Noi siamo presso alcuni terzisti da una decina d’anni, ma se dovessimo aprire un
nuovo rapporto è facile che oggi ci chiedano un ordine minimo di 50 mila pezzi”. Insomma, produrre in Cina “comincia
a essere costoso, e non è vero che hanno condizioni sociali e
ambientali peggiori. Semmai è il contrario: il dumping socioambientale è nostro. Là sono decenni che investono per
migliorare”. La prospettiva rischia di essere quella di “diventare semplici acquirenti e rivenditori dei loro prodotti”. Un
passo verso il cosiddetto commercializzato, dove le imprese
italiane si devono sempre più adattare alle proposte cinesi, e
non viceversa.
LA SOLUZIONE? DIVENTARE SOCI DEI PRODUTTORI
Una soluzione è quella di “mettere un piede dentro le
aziende partner”, dice Lorenzo Lugli, direttore generale
della Cadica, società di Carpi che produce etichette, packaging e cartellini per i brand di moda. L’obiettivo dell’azienda emiliana era quello di seguire i propri clienti. Da qui una
consolidata e vasta presenza oltre la Grande Muraglia, con
addirittura sei aziende partecipate tra il 5 e il 10 per cento.
“L’attuale situazione – spiega il manager – ci lascia piuttosto
tranquilli. In primo luogo perché siamo partner dei produttori locali che abbiamo selezionato in base al loro rispetto
dei maggiori standard di qualità, e ai quali abbiamo dato
know how, personale e che continuiamo a rifornire di materia prima. Inoltre, perché abbiamo una gestione delle risorse
umane già su standard occidentali”.
Shanghai, Tiantong Road
INCHIESTA
Shanghai, Nanjing Road
In tutto Cadica coinvolge alcune centinaia di dipendenti. Per
questi, ci sono benefit (dormitori), regolamentazione degli
straordinari (non più di 10 ore) e dei giorni di lavoro, con la
concessione di riposo il sabato o la domenica che, viceversa,
in Cina sono lavorativi. C’è anche la quattordicesima anche
se ovviamente, i salari sono quelli cinesi, tra 180 e 230 dollari mensili. “In questo modo – conclude Lugli – non abbiamo avvertito le tensioni che hanno riguardato altre realtà.
Peraltro, abbiamo già una capacità produttiva che ci consente di crescere (oggi la Cina vale il 20-25% del fatturato
dell’azienda), iniziando a produrre per aziende cinesi”.
IN CINA CON LA SICUREZZA DEL LEADER
Ancora più deciso il passo oltre la Grande Muraglia di
Mazzucchelli 1849, leader mondiale nella produzione di
acetato di cellulosa, materiale tra i più utilizzati per la realizzazione di occhiali. Anche in questo caso, lo spostamento
in Oriente è legato all’inseguimento dei clienti e delle nuove
realtà produttive. “La nostra prima presenza in Cina risale al
1994 - spiega il presidente Giovanni Orsi – e oggi abbiamo
lì quattro unità produttive controllate dal 50 al 70%”. In due
di questi poli, attraverso le partnership con altri due giganti
del settore (Visottica ed Eastman), Mazzucchelli 1849 si
prepara ad avviare le più grandi realtà produttive al mondo
nei segmenti, rispettivamente, delle cerniere e componenti
metallici per occhialeria, e nei granuli di acetato di cellulosa. Non solo. “Nei prossimi mesi – annuncia il presidente
– un’azienda italiana specializzata nella produzione di lenti
per occhiali da sole, sarà replicata in Cina”. Insomma, l’ex
Celeste Impero, che già incide per il 36% del fatturato, è ben
più che una scommessa per il gruppo di Varese. E le attuali
tensioni lavorative “per ora non ci condizionano, e ritengo
che nemmeno cambieranno le nostre strategie perché le
relazioni sindacali sono ottime”. C’è soprattutto un punto
che gioca a favore del gruppo italiano: la forte specializzazione. Pur essendo oggi localizzata nel cuore delle aree
“calde” (Shanghai e Shenzhen), Mazzucchelli 1849 è un
punto di riferimento “per tutti i big del settore occhiali, ma
soprattutto per l’occhialeria di qualità. Gli occhiali – sottolinea il presidente – richiedono grande spinta innovativa. Per
cui non ritengo che questi distretti possano essere spostati
altrove, all’interno della Cina o in Vietnam, in aree troppo
arretrate”. Insomma, il Paese del Dragone si prepara a vivere
un cambiamento importante, con una parte delle produzioni
(in primis, abbigliamento low cost e giocattoli) in fuga verso
le aree più interne, mentre “i distretti storici del sud del
Paese, faranno ciò che è avvenuto in altre aree del mondo,
inizieranno a sviluppare qualità, poi a distribuirla attraverso
la creazione di brand”. E, in questa Cina, presto l’Eldorado
low cost sarà solo un ricordo.
AUMENTO DEI COSTI DI PRODUZIONE, TEMA CALDO ANCHE
ON-LINE
L’argomento dell’aumento dei costi di produzione in Cina
si è rivelato cosi d’attualità che abbiamo deciso di lanciare
una discussione nel gruppo Pambianconews su LinkedIn. E
le conferme dei cambiamenti in atto in Cina sono arrivate
puntuali. Silver Moretti, direttore di produzione di Sixty,
ci conferma che “Cina, India e altri Paesi più piccoli ove si
focalizzano le produzioni a basso costo di manodopera, sono
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 31
INCHIESTA
destinati, fortunatamente, a un innalzamento della qualità
della vita. I grandi afflussi di denaro che degli ultimi 10/15
anni in questi Paesi, hanno creato ricchezza contribuendo a
far nascere il cosiddetto “ceto medio”. Questo, se da un lato
sta diventando un nuovo target di consumatore, dall’altro
preme appunto per un progressivo miglioramento delle
condizioni salariali: “In Cina, la zona Sud affacciata su Hong
Kong (area Shenzhen) e l’area di Shanghai, da anni in prima
linea nella produzione di abbigliamento, sono le prime ad
aver registrato aumenti salariali importanti”. E conferma
come all’interno dell’ex Celeste Impero si prepari una
migrazione: “Il governo Cinese sta incentivando gli imprenditori ad aprire aziende in aree meno inflazionate, regalando
terreni ed agevolandoli con zero tasse per i primi tre anni se
vengono assunte un numero minimo di persone”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Geoffrey Qian, business developer per Alberto Del Biondi in Asia, e già operativo per
Marzotto, Giorgio Armani e Diesel in Cina. “L’aumento dei
costi di manodopera in Cina può creare seri problemi – dice
- ma credo che rappresenti soprattutto l’inizio di un processo di ridistribuzione della ricchezza, che giudico positivo sia
in termini sociali sia in termini di riequilibrio della bilancia
commerciale di questo enorme Paese con il resto del mondo.
In fondo non è questo che l’Occidente chiede che accada in
Cina?”. Altri manager, come Francesco Trivellone, commercial manager Italy presso Arex - Aramys Group, raccontano
di aziende italiane che hanno già spostato parte della produzione dal Far East ai Paesi del bacino del Mediterraneo.
Queste aree però, per anni politicamente stabili, stanno – e
sono notizie delle scorse settimane - tutte registrando una
crescente turbolenza sociale, con Tunisia ed Egitto, che metterà in discussione anche i rapporti commerciali con i Paesi
dell’Europa occidentale.
Sopra: due scorci di Hong Kong
32 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
TENSIONI ANCHE A MONTE DELLA FILIERA
Anche sui prezzi delle materie prime la situazione è in
fermento. Si pensi ai rialzi a tre cifre nell’ultimo anno del
cotone, ma anche al cashmere, tornato attorno ai livelli
record del 1990, con circa 200 euro al chilo. Un incremento
che finisce per incidere sull’intera catena del prodotto. “Per
quanto ci riguarda – spiega Piergiorgio Cariaggi, amministratore delegato di Cariaggi Fine Yarns Collection - il nostro
cashmere proviene dall’Alashian, nella Mongolia cinese,
dove dal 1994 abbiamo una JV per avere il controllo diretto
nell’acquisto del migliore tops e fiocco di cashmere. Il rialzo
dei costi è dovuto, da un lato, alla crescita della domanda
interna da parte del mercato cinese e dall’altro, alla difficoltà nel reperire la materia prima, per condizioni climatiche
particolarmente avverse che hanno portato ad una moria di
capre, sia perché gli allevatori trovavano oggi più redditizio
utilizzare le capre per ottenerne la carne piuttosto che la
fibra”. Pur evidenziando, come dice Cariaggi, che “in questo
modo al cashmere viene riconosciuto un prezzo adeguato
alla sua preziosità”, si tratta di un ulteriore esempio di come
le mutazioni interne alla Cina comincino a percepirsi amplificate nel resto del pianeta.
MILANO UNICA
IL TESSILE ITALIANO
CONFERMA LA RIPRESA
di Milena Bello
Dopo due anni “di lacrime e sangue” per il settore tessile made in Italy, il 2010 ha finalmente confermato le attese
positive. Il giro d’affari è aumentato dell’12% e l’export dell’11% grazie al traino del Far East con la Cina in testa, ma
anche dei mercati tradizionali come Europa e USA. Con queste le premesse a Fieramilanocity è andato in scena
l’appuntamento con Milano Unica, il salone italiano del tessile che ha richiamato oltre 400 espositori.
ANCHE SU WWW.PAMBIANCO.TV
F
inalmente la tanto auspicata
ripresa sembra essere arrivata e
il settore tessile conferma i dati
positivi già evidenziati sei mesi fa.
Benché il giro d’affari del tessile-abbigliamento in Italia sia ancora lontano
dai valori pre-crisi del 2007 (quando il fatturato superava i 9 miliardi di
euro), i dati preconsuntivi del 2010
raccolti da Smi-Sistema Moda Italia e
presentati in occasione della dodicesima edizione di Milano Unica segnano
una crescita dei ricavi dell’11,8%, a 7,5
miliardi di euro che ha caratterizzato
in modo pressoché uniforme tutti i
sotto-settori di cui si compone la tessitura. E l’obiettivo auspicato da tutti è
tornare entro la fine dell’anno ai livelli
del 2008. Alla manifestazione, sotto
il cui ombrello sono ospitate le quattro fiere Ideabiella, Ideacomo, Shirt
Avenue e Moda In, hanno partecipato
439 espositori (lo stesso numero della
corrispondente edizione del 2010) che
ANDAMENTO DELLA TESSITURA ITALIANA 2007/10
Fatturato
Δ%
Esportazioni
Δ%
2007
2008
2009
2010
9.345
8.924
6.691
7.480
2,0
-4,5
-25,0
11,8
5.614
5.070
3.729
4.161
-2,9
-9,7
-26,4
11,6
1.916
1.798
1.434
1.797
3,3
-6,2
-20,2
25,3
Saldo commerciale
3.698
3.272
2.295
2.364
Consumo apparente
3.760
3.797
3.070
3.747
10,6
1,0
-19,1
22,0
Importazioni
Δ%
Δ%
Fonte: SMI - Sistema Moda Italia
34 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
hanno presentato dal 15 al 17 febbraio le collezioni di tessuti per la P/E
2012 su una superficie complessiva
di 60.000 m². Ma cosa ha influito su
questi risultati sicuramente superiori
alle più rosee attese? Come per gli
altri settori merceologici italiani, gli
scambi con l’estero sono stati il motore
della ripartenza. Per l’export si stima
nel 2010 una crescita pari all’11,6%
con un giro d’affari di 4,2 miliardi di
euro. Questo grazie al buon andamento dei Paesi extra-europei (+11%) che
sono ormai arrivati ad assorbire il 47%
dell’export totale del comparto, con la
Cina in testa (+24,9%) e il recupero
degli Stati Uniti (+13,1%) sopra i 110
milioni di euro. “Il mercato estero e in
particolare Europa, Nord America e
Cina hanno registrato segnali più positivi rispetto al mercato italiano”, ha
detto Pier Luigi Loro Piana che guida
insieme al fratello Sergio l’omonimo
lanificio. “E nel Paese del Dragone ci
aspettiamo nel 2011 una crescita pari
al 20% rispetto al 2010 guidata dal
grande numero di aziende locali di
abbigliamento che sempre di più decidono di puntare sul segmento alto,
acquistando tessuti italiani di qualità.
Anche l’Italia però ha avuto un segno
positivo nel 2010, e gli ordinativi per il
MILANO UNICA
SINTERAMA E INDORAMA VENTURES
PCL ACQUISISCONO TREVIRA
Sinterama e Indorama Ventures PCL
e si sono alleate tramite una jointventure per acquisire Trevira, il produttore di fibra poliestere con sede a
Bobingen in Germania dal liquidatore
Werner Schneider. Con i siti tedeschi
in Bobingen, Guben, e Hattersheim, e
l’impianto di Zielona Góra in Polonia,
Trevira GmbH sarà inserita nel network globale di Indorama e Sinterama
attraverso una nuova joint-venture
appositamente costituita dai nuovi
partner. La società continuerà tuttavia
ad operare in modo indipendente e il
team attuale sarà ulteriormente rafforzato.
ALBINI CHIUDE IL 2010 A +15%
primo semestre 2011 sono aumentati
in modo abbastanza importante”. Gli
fa eco Fabio Foschi, AD di Piacenza
Cashmere che aggiunge: “L’anno è
partito molto bene credo con un
incremento a due cifre rispetto al
2010, in parte anche per anticipi degli
ordinativi rispetto allo scorso anno.
Allora tutti i clienti erano avevamo
il pedale del freno schiacciato per
studiare il mercato, ma gli ordini sono
arrivati poi durante i mesi successivi”.
“Questo 2011 è sicuramente partito
molto bene, c’è una grande richiesta
in tutto il mondo, c’è voglia di reagire”, ha aggiunto Franco Ferraris,
AD di lanificio Ermenegildo Zegna. Il
nodo della questione è però il rinca-
Fabio Foschi
Franco Ferraris
ro delle materie prime che in alcuni
casi, come la lana e il cotone, sono
più che raddoppiate per un mix tra la
crescita della domanda e la diminuzione dell’offerta. “L’incremento - ha
aggiunto Ferraris - è dovuto anche
a una serie di avverse condizioni
meterologiche, non ultima la terribile
alluvione che ha colpito recentemente l’Australia”. Così, l’accelerazione
potrebbe rallentare la ripartenza a
doppia cifra iniziata nel 2010 e che
dovrebbe proseguire anche nel 2011.
Occorrerà comunque attendere la
fine dell’anno (e prima ancora l’edizione di settembre di Milano Unica
a settembre) per conoscere la vera
entità di questa ripresa.
Pierluigi Loro Piana
Albini cresce del 15% nel 2010 a
115 milioni di euro grazie al buon
andamento delle eportazioni non solo
nei mercati emergenti, ma anche in
quelli tradizionali, come Stati Uniti
e Canada e nell’area europea, in particolare Germania, Olanda e Paesi
Scandinavi. “Questi risultati sono il
frutto dell’attività in ricerca e sviluppo
oggi pari ad oltre l’8% del nostro fatturato”, ha commentato Silvio Albini,
consigliere delegato del Gruppo. Per
la P/E 2012 il cotonificio, che conta
su quattro marchi, Cotonificio Albini,
Thomas Mason, Albiate 1830 e David
& John Anderson, punta su Giza 45.
Chiamato “la regina” di tutti i tipi di
cotone per la sua fibra lunga e sottile,
Giza 45 è l’elemento di punta della
collezione Goldline firmata Thomas
Mason. La linea Albiate 1830 presenta
invece il progetto Denim: un cofanetto
contenente la prima collezione tessuti
in filato indaco doppio ritorto pensato
per i camiciai tradizionali che hanno
l’esigenza di avere tessuti di altissima
qualità ma in piccole quantità.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 35
ALBERTA FERRETTI
ARMANI
BALL ANT YNE
BLUMARINE
BOTTEGA VENETA
BRIONI
BROOKS BROTHERS
BULGARI
BURBERRY
COSTUME NATIONAL
DAMIANI
DOLCE & GABBANA
ERMENEGILDO
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INTERVISTA
ALVIERO MARTINI E’
DI NUOVO IN VIAGGIO
CON ALV
di Carlotta Careccia
ALV, l’acronimo di Andare Lontano Viaggiando, è il brand con cui lo stilista cuneese Alviero Martini si
è ripresentato al panorama italiano della moda. La nuova società, costituita nel 2008, ha il suo quartier
generale nello showroom di Piazza San Babila realizzato da Fabio Novembre, ed è proprio qui che Alviero
Martini ci racconta le mete del suo ennesimo viaggio.
Nel 2008 il signor Alviero Martini ha cominciato un
nuovo percorso. Come nasce ALV?
Per la verità non ho cominciato nel 2008, ma nel 2006.
I due anni che hanno preceduto la costituzione del marchio infatti, sono stati un periodo di indagine di mercato, di ricerca e di analisi. Poi, nel 2008, abbiamo preso
una location di prestigio nel pieno centro di Milano e a
quel punto abbiamo ufficializzato il lancio del marchio
con una società, la ALV s.p.a. .
E ha fatto realizzare lo showroom da Fabio Novembre…
La scelta di Fabio Novembre nasce soprattutto da una
stima per il suo lavoro. Nel 2000 mi trovavo a New
York e mi era capitato di vedere un negozio realizzato
da lui che mi aveva molto affascinato, perchè riusciva a
coniugare contemporaneità e modernità con la tradizione. Perciò, quando ho trovato la location di Piazza San
Babila 5 ho immediatamente pensato a lui e così abbiamo iniziato la collaborazione.
ANCHE SU WWW.PAMBIANCO.TV
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 37
INTERVISTA
Lo showroom milanese di Piazza San Babila 5, disegnato da Fabio Novembre.
Come avete sviluppato il progetto?
In una sintonia che definirei quasi straordinaria. Avevo
comunicato a Fabio Novembre che mi sarebbe piaciuto
avere uno showroom che ricordasse il concetto di fisica
quantistica, argomento che mi interessa molto. Quindi che
raffigurasse l’atomo, l’energia e le molecole. Lui ha sviluppato questo tema con indicazioni e suggerimenti, ed in
pochissimo tempo mi ha presentato un progetto credibile
e realizzabile. In poco più di un mese questo team ha realizzato l’opera, un capolavoro della manodopera italiana. Le
aziende che ci hanno seguito hanno utilizzato la pietra acrilica, modellata e lavorata in loco, in modo tale da adattarla
perfettamente agli spazi dello showroom.
gusto del dettaglio ben preciso. Quest’anno i toni sono giocati principalmente sul beige e nero e bianco alternati in un
gioco grafico, illuminati da un colore vino in tutte le sue sfumature. Questa linea di abbigliamento è accompagnata da 8
borse. A due di loro ho dato un nome, la San.ba, in onore di
San Babila, realizzata con dei nodi molto spessi e la Sharon,
una 24 ore da businesswoman ma molto femminile.
Qual è la filosofia alla base del marchio ALV?
E’ il concetto del viaggio, che è poi il mio codice genetico.
Non solo per la precedente esperienza, ma perchè caratterizza tutta la mia vita, così come descritto nella mia autobiografia: “Un sogno, il mondo in valigia”.
E la Ready to Travel?
E’ una collezione composta da tre linee: la passport, la urban
e la JQ. La linea passport è forse quella che mi identifica
maggiormente, perchè gli accessori di questa linea sono
caratterizzati da una texture fatta dei timbri di tutti i viaggi
che ho fatto e che ho conservato in tutti i passaporti, dentro
i quali c’è il monogramma ALV, che fa da liason. La passport
è realizzata in tre principali colori: il safari, il mokka e il
bianco, ed oltre ad avere una piccola parte di bagaglio fatta
di valige e trolley si sviluppa poi in tutta una serie di borse
da lavoro e borse molto femminili. La linea urban invece è
composta da un set di valigie a monogramma in marrone
scuro bordato in alce mokka e stampato su una tela beige.
E’ la linea maggiormente dedicata all’uomo, con una serie
di accessori e dettagli che completano la proposta verso il
consumatore maschile.
Dalla linea urban nasce la linea JQ, caratterizzata dal logo
ALV inserito in un timbro postale. Quelle della JQ sono
borse molto femminili e moderne, fatte di un tessuto jacquard, che ogni anno si colora di pelli in tendenza con la
collezione.
Parliamo di prodotto… Come si articola l’offerta?
Abbiamo due proposte, la prima è il ready to wear, ovvero una linea di abbigliamento e pelletteria in total look, e
la seconda è il ready to travel, che è una sorta di “pronto
viaggio”, fatto esclusivamente di accessori che vanno dalle
valigie fino alle borse. La distribuzione delle due linee è
diversa: il ready to wear si colloca in negozi di abbigliamento
multi-marca, mentre il ready to travel in negozi specializzati
nell’accessorio.
Specificità delle due collezioni?
La ready to wear si compone di circa 120 capi donna di
maglieria e jersey in lana, cashmere e pelle, il tutto made in
Italy e realizzato con un criterio quasi artigianale.
Sono capi altamente personalizzati, cuciti a mano, con un
38 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Parlava di artigianalità, dove producete?
La crisi si sa, ha colpito un po’ tutti e così abbiamo trovato
delle piccole realtà artigianali, che stavano riadattando la
propria produzione di haute couture … e io ho fatto diventare la mia linea una “prèt–a–couture”.
INTERVISTA
A che donna vi rivolgete?
Ad una donna contemporanea, che non ama più i lustrini
e la femminilità troppo spicciola. La mia è insomma una
donna che vuole rigore ed eleganza, che vuole essere chic
senza penalizzare troppo la femminilità. La parola chiave
che adopero sempre quando facciamo i briefing delle collezioni è “armonia”.
Dall’alto Alviero
Martini nello
showroom di Piazza
San Babila e un outfit
della Ready to Wear
A/I 2010-11.
Come sono distribuite le linee ALV in Italia?
La Ready to Wear è distribuita attraverso lo showroom di
Milano in San Babila 5, che è il nostro quartier generale. In
Italia siamo presenti in circa 80 punti vendita e l’obiettivo è
quello di arrivare a 120, selezionati. La Ready to Travel invece ha una distribuzione più ampia, e vanta una rete di circa
quindici agenti che coprono le diverse aree del Paese.
Siete presenti anche all’estero?
Per noi estero oggi significa principalmente Medio Oriente
- mi riferisco a Kuwait, Dubai, Abu Dhabi, … ed Estremo
Oriente, quindi Cina, Giappone e Corea che sono interessati
al marchio. Anche la Russia ci sta dando ottime soddisfazioni, l’Europa invece è ancora indietro.
A quando un monomarca?
Uno spazio proprio è il sogno di qualunque maison e stilista, il problema è che poi averlo ne comporta la gestione.
Con ALV siamo in procinto di aprire con i partner locali un
monomarca ad Abu Dhabi, e quattro monomarca in Cina
entro il 2012. Al monomarca a Milano ci stiamo pensando,
ma gli spazi che vorremmo al momento sono tutti presidiati
perciò, preferiamo aspettare.
Qual è il fatturato ad oggi e quali sono le vostre previsioni
per il 2011?
Per il 2010 abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, che era di
1 milione di euro. Nel 2012 prevediamo di raggiungere i 3
milioni di euro.
Se dovesse pensare ad una donna che incarni l’essenza di
ALV, chi sceglierebbe?
La mia donna non è un’esibizionista. Potrebbero essere
Gwyneth Paltrow piuttosto che Cate Blanchett, ma anche
Giovanna Mezzogiorno o Eleonora Abbagnato. In realtà
sono alla ricerca di una testimonial che si identifichi con
questo marchio, ma non voglio un volto che sia in contemporanea su più campagne e in questo momento quelle che
sarebbero adatte sono irraggiungibili.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 39
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CREATIVI
BONAUDO, CONCERIA AVANT-GARDE
COL MECENATISMO NEL SANGUE
di Fosca Palumbo
Conceria e cultura, binomio improbabile? Non per Bonaudo.
Ne è fermamente convinto il presidente Alessandro Iliprandi
che, fedele alla filosofia aziendale volta alla ricerca del bello e
della creatività, per i prossimi numeri di Pambiancoweek ha
selezionato quattro designer di rilievo attivi nel campo della calzatura, della pelletteria e dell’abbigliamento, ai quali ha
scelto di riservare altrettante interviste. Con 90 anni di storia
alle spalle e una sede che ricorda una galleria d’arte moderna, Bonaudo promuove da tempo l’arte e la cultura, proprio
perché “è dalla ricerca del bello che nasce il nuovo”. Non solo
strutture e attrezzature, ma anche persone e creatività per la
conceria con sedi produttive nelle provincie di Milano, Verona
e Firenze che si distacca fortemente dai retaggi del passato,
quando il valore aggiunto delle aziende a monte della filiera era
ridotto al minimo: “Svolgiamo una ricerca continua – ha com-
mentato Iliprandi - e il mondo dell’arte, i costanti scambi con
stilisti e fotografi sono un’incessante fonte d’ispirazione per le
nostre collezioni e di conseguenza quelle dei nostri clienti, per
cui sempre più spesso svolgiamo progetti su misura”.
Cresciuta anche grazie alle acquisizioni, che le hanno permesso negli anni di portare in-house le competenze proprie della
produzione di qualità dei classici della tradizione conciaria
italiana come vitelli, vitellini, cervi, canguri e capre, l’azienda
guarda al mondo della creatività con grande interesse. Ed è in
quest’ottica che ha stretto collaborazioni con scuole specializzate come l’Istituto Europeo di Design (IED) e l’Istituto
Marangoni. “Perché? I giovani sono la linfa del nostro futuro
– ha concluso Iliprandi – sono coloro che porteranno la moda
in giro per il mondo e per un imprenditore investire su di loro
significa investire anche sul proprio futuro”.
ABOUT BONAUDO
Alessandro Iliprandi
Ricerca, innovazione, continuità, risorse umane e prodotti che coniughino stile
e performance. Sono questi i cardini della filosofia di Bonaudo, conceria con
alle spalle 90 anni di tradizione, guidata dal 1994 dal presidente Alessandro
Iliprandi. Specializzata nella produzione dei grandi classici della tradizione
conciaria italiana destinati ai marchi del lusso e dello sportswear, l’azienda
da sempre investe fortemente nel made in Italy e nella creatività, alla ricerca
costante del bello. E proprio al fine di perseguire la propria mission aziendale, la
realtà con sedi produttive nelle provincie di Milano, Verona e Firenze ha instaurato
un fruttuoso dialogo con le arti, perché è dalla ricerca del bello che nasce il
nuovo.
www.bonaudo.com
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 41
sponsored by
EDMUNDO CASTILLO, DESIGNER
DELLA LEGGEREZZA SENZA TEMPO
Ph Andrea Barbiroli
Originario dell’isola caraibica di Porto Rico, Edmundo Castillo ha fatto di New York la sua città d’adozione, da
quando 25 anni fa ha deciso di trasferirvisi per dare il via alla sua carriera. Una città magica, da cui trae continua
ispirazione e che gli dà l’energia per disegnare le sue decolleté, chanel e zeppe, che fanno sognare ed emozionare
le donne. Il suo tratto distintivo? Non vuole dettare le moda, ma solo crearla.
Quando ha capito che la calzatura femminile sarebbe stata
il suo futuro?
Ero molto giovane, avrò avuto 18 anni. In famiglia sono sempre stato circondato da donne che portavano le scarpe col tacco, anche per andare al supermercato. Quel che mi ha sempre
affascinato non sono tanto “i tacchi” in sé, quanto l’effetto psicologico che questi hanno sulle donne che li indossano.
Come è entrato nel mondo della moda?
Tutto è iniziato quando ho deciso di frequentare la scuola per
diventare illustratore di moda, è lì che ho conosciuto chi mi
avrebbe indicato la strada: Antonio Lopez. Ha notato i miei
lavori e mi ha suggerito di dedicarmi alla calzatura. A quel
punto mi si è aperto un mondo di idee e ho capito che quello
era il mio futuro. Così mi sono trasferito a New York. Eravamo
alla fine degli anni ’80 e non c’erano scuole vere e proprie che
potessero iniziare un giovane a questo mestiere, anche perché
io volevo solo disegnare, dare sfogo alla mia creatività.
E il grande salto?
Ho avuto la fortuna di conoscere la stilista Donna Karan che
mi ha assunto per disegnare la collezione scarpe e con lei ho
passato quasi 14 anni. Ricordo che veniva da me e mi chiedeva: “Come sarà la silhoutte della prossima stagione?” e così,
dalla scarpa, partiva la costruzione di tutta la collezione abbigliamento del brand, perché la scarpa non inseguiva i trend
dettati dall’abbigliamento, ma era l’opposto.
Edmundo Castillo
Dove trovava l’ispirazione?
Creavo pensando a cosa la donna avrebbe voluto indossare,
perché la scarpa deve emozionare! Non sono mai partito pensando ai trend del momento o sulla scia della collezione
abbigliamento, non è nel mio DNA. Infatti, quando
dopo Donna Karan sono andato da Ralph Lauren,
ho fatto fatica a integrarmi, perché lì dovevo seguire degli input specifici. E dopo solo un anno
sono tornato da Donna Karan in qualità di
consulente, mentre iniziavo a dedicarmi alla
mia linea.
Che anno era?
Quando ho lanciato la
collezione Edmondo
Collezione P/E 2011
Ph Andrea Barbiroli
42 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
CREATIVI
Castillo era il 1999, ma contemporaneamente collaboravo già
con diversi brand, tra cui Tod’s e lo spagnolo Castañer. Quando poi sono stato contattato per seguire la direzione creativa
di Sergio Rossi ho mollato tutto e mi sono dedicato interamente a questo brand. Era il 2004 ed ero felice di potermi
lanciare in quell’avventura perché potevo creare partendo dal
nulla, senza imposizioni. E così sono passati quattro anni, dopodiché ho deciso di tornare alla mia linea.
Non ha però smesso di collaborare con altri brand…
È vero, ad esempio recentemente ho collaborato per la collezione resort di Oscar de la Renta, che si trova ora nei negozi.
Mi è piaciuto molto perché è pensata per gli americani che
vanno in vacanza in un paese caldo, è una linea nella quale
mi identifico perché, anche se vivo a New York da 25 anni io
vengo proprio da lì, dai Caraibi. A parte questo, stagione dopo
stagione, ho seguito anche dei flash per Narciso Rodriguez,
Tommy Hilfiger e altri stilisti americani.
Torniamo al suo brand, la P/E 2011 è la prima che propone
dopo il rilancio, qual è il tema della collezione?
Verte tutto intorno alla luce e alla leggerezza, parole che in
inglese si traducono entrambe con “light”. Credo che in questo momento un’estetica più semplice risulti più fresca. E
con la mia collezione mi sono voluto riappropriare di questo
concetto, per proporre modelli moderni, ma al tempo stesso
senza tempo, che non sentono il passare delle stagioni.
Edmundo Castillo è un vero made in Italy?
Dall’inizio alla fine, solo una parte di collezione è realizzata
in Spagna con Castañer, che ha una expertise specifica per il
genere espadrillas.
Quando disegna parte dal materiale o dalla forma?
Tutto parte dal colore, poi passo al materiale che per me è
la luce della scarpa, mentre i dettagli relativi all’estetica del
modello arrivano solo dopo, in un secondo momento. Ma a
parte questo, colore, materiale e disegno sono concatenati
uno all’altro, perché il disegno poi può ispirare l’uso di altri
materiali, colori, e così via.
Quali sono i materiali che predilige?
Soprattutto quelli di primissima qualità che sono per me
dei grandi classici. Mi vengono in mente quelli leggeri come il cervo e il camoscio, quelli
indistruttibili e dalla consistenza
molto bella come il canguro, e altri come i vitellini.
E per quanto riguarda invece
il colore?
I toni del blu, colori
vibranti che ricordano i make-up
che fanno parte
THE LIGHT
SANDAL
Implementa la
tecnologia ELasolite
sviluppata da
Oryon Technologies
il sandalo
luminescente
presentato da
Edmundo Castillo
per la P/E 2011.
dell’universo femminile. Per me la scarpa può essere paragonata a un trucco, perché può trasformare la donna completamente. A seconda della sua forma, a tacco alto o basso, dà
vita ad una nuova silhouette, accentua alcuni punti del corpo
e ne cela altri.
Come descriverebbe il suo stile?
Lo definirei sensuale, senza tempo e moderno.
Ci può dare qualche dato di fatturato del suo brand?
Per parlare di numeri è ancora presto, posso dirle che con la
prossima stagione invernale dovremmo raddoppiare rispetto
alla P/E 2011, con cui siamo ripartiti posizionando la collezione in un numero limitato di negozi. Abbiamo presentato la
A/I 2011-12 presso la Penthouse Suite dell’Hotel Morgan di
New York e andremo poi a Parigi in occasione della settimana
della moda. A parte tutto, quel che mi ha fatto più piacere è
stata la reazione positiva che ho ricevuto dalla stampa e i numerosi feed-back inviati da parte dei miei vecchi clienti, felici
del ritorno sul mercato della collezione Edmundo Castillo.
Punterete anche sull’online?
È il canale del futuro, sebbene in passato fosse impensabile
soprattutto se associato al segmento lusso. Ma ormai le cose
sono cambiate, quindi va senz’altro tenuto in considerazione,
ma senza dimenticare i negozi tradizionali. A proposito di
online, segnali positivi ci sono arrivati dal sito di Saks che ha
messo la collezione disponibile online per eventuali prenotazioni dal momento che non hanno ancora ricevuto la merce.
Bé, in una settimana alcuni modelli sono già esauriti e di altri
ne sono rimasti solo un paio di pezzi. Direi che è un buon
inizio!
Lei segue il design… ma chi si occupa della gestione?
Siamo un gruppo di soci e mentre io mi occupo della creatività, Andrea Barbiroli segue tutta la parte gestionale, commerciale e amministrativa ed Manuele Bianchi mi supporta
nella creazione della collezione donna. Con lui poi sviluppo
anche il brand Casbia dedicato all’universo maschile, niente
meno che il futuro marito della ragazza Edmundo Castillo.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 43
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TESSUTI / NOVITA’ PER LA CASA
LA STOFFA
DELL’ARREDO VA
DI MODA
di Rocco Mannella
Contro la rassicurante semplicità degli arredi votati al
minimalismo irrompono sulla scena dell’home decoration tessuti stampati e fantasie dalla forte personalità,
che ravvivano il dialogo tra la moda e il design d’interni.
Sopra, lo scorcio di una stanza arredata con i tessuti
dell’ultima collezione del marchio tedesco Zimmer+Rohde.
Di fianco, un completo firmato dal duo inglese Basso
& Brooke che per la P/E 2011 ha proposto artistici mix
dall’immagine usurata con fantasie tipografiche e bouquet
ispirati al découpage.
Mai come in questo momento gli s lis più
proposi vi e i più evolu interpre del tessile sconsigliano di intraprendere la strada
dell’“este camente corre o”, suggerendo
invece interpretazioni non omologate e
liberi voli di fantasia.
Il nuovo credo dell’abbigliamento e
dell’arredo domes co di tendenza incoraggia l’ecle smo, la voglia di osare,
la vivacità croma ca e tessu stampa
dal forte impa o visivo. Ques ul mi
nelle collezioni femminili della prossima PE hanno trovato i loro più convin sostenitori in Miuccia Prada,
Basso & Brooke, Jonathan Saunders, D&G e Mary Katrantzou.
Nei loro campionari invece, gli specialis internazionali dell’interior decoraon (da Sanderson a Designers Guild,
da Cristopher Farr Cloth a Svenskt Tenn,
da Marcus Brothers a Osborne & LiƩle)
hanno messo temporaneamente in na alina le
nte unite, le rigorose bicromie e le geometrie
col complesso di inferiorità, promuovendo a pieni
vo giardini s lizza , silhoue e fitomorfe, bes ari
onirici, ritmici mosaici e intarsi dai contras simultanei.
Bandite le inu li banalizzazioni del minimalismo,
riaffiora la passione tu a inglese per le associazioni libere e la gioiosa anarchia di mo vi e composizioni di memoria new Liberty e Arts & Cra s.
Riprendono quota anche i decori cari al Funzionalismo nord-europeo e il “gigan smo” geometrico
portato al successo dagli ar s conce uali degli
anni Se anta.
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TESSUTI / NOVITA’ PER LA CASA
Christopher Farr Cloth
GIARDINI INCANTATI
Il crescente successo di
a vità come il giardinaggio
e l’or cultura, pra cate in
modo sempre più diffuso
come an doto allo stress
ci adino, non poteva
non generare un nuovo
decora vismo “green” e
non rifle ersi sul look di
tendaggi, cuscini, divani
e poltrone. In linea con
questa tendenza, il marchio
Rousseau il Doganiere, “La promenade
inglese Osborne & LiƩle
dans la forête”.
ha creato, nei tessu della
serie Maharani, un arioso intreccio di melograni, girasoli e
foglie eso che. Dal suo canto, Svenskt Tenn, azienda fondata a
Stoccolma nel 1924, ha arricchito le sue note composizioni di rose,
viole e, tulipani e giacin con la sinuosa presenza di immaginari
vola li dal becco e dal collo lungo. Felini rampan e pachidermi da
bes ario africano movimentano anche le “foreste” in cotone e lino
stampate da Sandberg AB. Christopher Farr Cloth, firma londinese
dell’interior decora on, punta invece sulla fiabesca esuberanza di
bacche, steli e corolle in versione macro.
Vivienne Westwood Red Label
I capi di sfilata presentati in queste pagine si riferiscono alle collezioni della prossima P/E.
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TESSUTI / NOVITA’ PER LA CASA
Osborne & Little
Svenskt Tenn
Clements Ribeiro
Sandberg Tyg & Tapet AB
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TESSUTI / NOVITA’ PER LA CASA
Kvadrat
GEOMETRIE D’ARTISTA
La nuova este ca massimalista
sceglie il “gigan smo”
geometrico caro all’arte degli
anni Se anta e recupera,
con un esuberante uso del
colore, i mo vi porta al
successo dal Bauhaus e
dalla scuola funzionalista. In
sintonia con questo mood, il
marchio danese Kvadrat, ha
commissionato al designer
catalano CrisƟan Zuzunaga
un’esclusiva linea di tendaggi Donald Judd, “Installation V”.
cara erizza da più stra
sovrappos , che danno corpo a misteriose sagome archite oniche.
Nella linea Casson, Romo, storica azienda di No ngham che si
è aggiudicata di recente il Queen’s Award for Enterprise, evoca
le modulari sugges oni degli arredi degli anni Cinquanta con
giochi di righe su fondi fiamma , lingue appun te e sagome
effe o tangram. Marimekko, che quest’anno festeggia i suoi
primi sessant’anni, propone caleidoscopici incastri nei toni delle
caramelle mentre Cole & Son affianca a bouquet e rocaille delle
meraviglie spigolose scaglie op cal.
Prada
I capi di sfilata presentati in queste pagine si riferiscono alle collezioni della prossima P/E.
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TESSUTI / NOVITA’ PER LA CASA
Romo
Marimekko
Marni
Cole & Son
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 49
FOCUS RETAIL / NEW YORK
TUTTI PAZZI PER SOHO
di Milena Bello
C’è un solo aggettivo per definire l’area di South of Houston Street: cool. Il quartiere newyorkese è diventato in meno
di un anno la meta obbligata per gli amanti dello shopping. Il motivo? Più di venti brand hanno aperto i loro negozi
negli ultimi mesi. Da Chanel a Moncler, da Dr. Martens a Lacoste. Ed è solo l’inizio.
Si conferma l’area più cool del momento a NY. Sono stati
infatti più di 20 i marchi di moda che hanno aperto nell’aco di pochi mesi a SOHO (acronimo di South Of Houston
Street) segnando la rinascita di questo quartiere, sempre più
nevralgico per il fashion system newyorkese. Si va dai gioielli
e le borse dal sapore indie di Wendy Nichol (147 Sullivan
Street) alle vetrine della boutique Realm (98 Greene Street). Ma anche i brand dell’establishment internazionale del
lusso hanno scelto le vie di Downtown per aprire i loro nuovi negozi. Un nome su tutti è Chanel. Lo scorso settembre,
la maison di madamoiselle Coco ha riaperto la sua boutique
al 139 di Spring Street con un party esclusivo al quale hanno partecipato numerose celebrities come Liv Tyler, Diane
Kruger, Sarah Jessica Parker, Rachel Bilson, Chace Crawford.
Ridisegnata dall’architetto Peter Marino, la boutique di circa
400 m² fonde moda e arte, ospitando sia le collezioni di prêtà-porter, accessori e i prodotti di bellezza della maison, che le
opere degli artisti Peter Belyi, Alan Rath, Gregor Hildebrandt
e Robert Greene ai quali Chanel ha commissionato dei lavori
ad hoc. Poche centinaia di metri più in là, in Prince Street,
Moncler ha aperto sempre durante la Fashion Week di set50 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
tembre il secondo monomarca newyorkese con un evento a
cui hanno partecipato personaggi, tra cui Anna Wintour, direttrice di Vogue America. Sempre nel mese più cool per la
moda newyorkese, Lacoste ha organizzato un evento dedicato ai giovani per l’inaugurazione in Prince Street 134 del suo
primo spazio dedicato a L!ve, la collezione per il mondo teen,
ampliamento della linea Red!. Tra le vie della Grande Mela
sono stati affissi oltre mille poster raffiguranti il coccodrillo
che, una volta recuperati dai clienti, hanno permesso loro di
acquistare una polo Lacoste Li!ve a soli 20 dollari. Appena un
mese più tardi ha aperto poi i battenti il negozio dell’iconico
marchio britannico Dr. Martens (185 m²) e Converse che
ha inaugurato uno spazio di 650 m² al 560 di Broadway. E
a novembre è stata la volta di Tecnhogym, che ha brindato all’inaugurazione del suo Wellness Store e showroom su
due piani al numero 70 di Green Street. E poi di American
Eagle Outfitters con il suo flagship store al 599 di Broadway
che ha richiamato il giorno dell’opening oltre 700 persone, e
D-A-S-H, la nuova boutique delle sorelle Kardashian che ha
aperto al 119 di Spring Street (vedi box a lato). Perfino un
must dell’arredo made in Italy come Scavolini è approdato in
FOCUS RETAIL / NEW YORK
immobiliari americane i prezzi per metro quadrato a SoHo
sono scesi in quell’anno di oltre il 30% rispetto ai livelli precrisi. Così, con i prezzi in calo, i proprietari dei negozi hanno
preferito seguire la via dei temporary store - che in breve
hanno impazzato nell’area - piuttosto che abbassare i prezzi
degli affitti, riducendo per anni la redditività. Nel 2009 sono
approdati i negozi temporanei di Gucci, Anna Sui, Yohji Yamamoto, Under Armour, Piperline e Zimmermann. E così,
con la frizzante rinascita del quartiere, la lista delle new entry
a SoHo non si ferma qui. I prossimi a tagliare il nastro delle
loro boutique saranno Diane Von Furstemberg (135 Wooster Street), Ralph Lauren (109 Prince Street) e Alexander
Wang (103 Grand Street) ed Etro, su Spring all’angolo con
Greene St.
ARRIVANO ANCHE LE SORELLE KARDASHIAN
In apertura il negozio Converse All Star. In questa pagina dall’alto: il
punto vendita L!ve, la boutique Moncler e lo store Dr.Martens
questo ormai brulicante quartiere newyorkese per inaugurare
al 429 di West Broadway il primo flagship store negli Usa che,
con i suoi 900 m² disposti su due livelli è anche il più grande
negozio di cucine a Manhattan. Insomma, SoHo è in pieno
fermento, con buona pace dei residenti del quartiere, che non
perdono occasione per lamentarsi per esser stati catapultati
nel giro di pochissimi anni in un gigantesco shopping mall.
Perché in realtà solo nel 2009 le cose erano diverse. Nell’anno
peggiore della crisi infatti il mercato del real estate retail registrava una media di un negozio chiuso ogni dieci nell’area che
va da West Broadway a Broadway. E secondo alcune società
A novembre il quartiere di SoHo ha visto - o subìto a seconda
dei punti di vista - l’inaugurazione del negozio D-A-S-H delle
sorelle Kardashian. Un nome, quello dei Kardashian, meno conosciuto in Italia ma che invece negli Stati Uniti sta spopolando.
Ereditiere come Paris Hilton, le sorelle Kim, Kourtnery e Khloé
Kardashian sono le figlie di Kris Jenner e Robert Kardashian,
l’avvocato statunitense che difese il celebre sportivo e attore
O.J. Simpson. Divenute celebri grazie al reality show del 2007
“Al passo con i Kardashian” (cui sono susseguiti numerosi spin
off ancora in onda), le tre sorelle si sono dedicate anche al loro
hobby preferito, lo shopping, aprendo appunto l’insegna multimarca D-A-S-H, prima in California, poi a Miami e, infine, a SoHo.
In breve tempo lo spazio si è trasformato in uno dei negozi di
culto per le fanatiche del fashion system e dello spettacolo (ma
oramai sono un tutt’uno). Il negozio ospita le collezioni di abbigliamento e accessori di numerosi label nati dalla creatività delle
star, come Whitney Eve (protagonista della docu-fiction americana “The City”), La Rok, Mason, 6126 Collection by Lindsay
Lohan, Naven e D’Amore. Il punto vendita di SoHo è un pop-up
store dal design ambizioso: tavoli, specchi deformanti, scaffali
appesi, pareti bianche. All’interno, oltre appunto alle linee di abbigliamento e accessori, c’è spazio anche per i souvenir: piccoli
oggetti brandizzati, come le bottiglie d’acqua griffate D-A-S-H
con l’immagine delle sorelle Kardashian (da 10 dollari), candele
e prodotti abbronzanti. Tutto in stile Kardashian, ovviamente, un
po’ trash, ma di sicuro successo.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 51
OPERAZIONI M&A
I GIOIELLI ROSATO ALL’AMERICANA RICHLINE
Simona Rosato
È prevista per fine febbraio 2011 la
chiusura dell’accordo di acquisizione
dell’azienda di gioielli Rosato Srl da
parte del gruppo americano Richline
International Srl, filiale della holding
Berkshire Hathaway Inc. e principale
produttore e distributore di gioielleria
negli Stati Uniti.
Obiettivo del gruppo americano è
espandersi e creare una piattaforma
europea.
Il marchio Rosato faceva precedentemente capo al gruppo Mariella Burani
Fashion Group che, fino al 2009, ha
detenuto una quota pari al 50% del
capitale poi riacquistata dalla holding
della famiglia Rosato. “Questa è per
noi una grandissima opportunità di
crescita ed espansione. Sono sicura
che saremo in grado di far apprezzare
ed amare il design e la perfezione dei
nostri gioielli Made in Italy”, ha commentato Simona Rosato che resterà
a capo del team che si occuperà della
creatività e dello stile.
“Simona Rosato e il suo gruppo di
lavoro”, ha dichiarato il presidente di
Richline Dave Meleski, “rappresentano
un esempio di modernità ed innovazione. Siamo sicuri che, con il nostro
supporto finanziario, potranno continuare a creare gioielli sempre nuovi ed
originali con i quali rafforzare la presenza del Made in Italy in mercati già
aperti e conquistarne di nuovi”.
LA EX MABRO ANDRÀ A BARONTINI
La ex Mabro, l’azienda tessile di
Grosseto messa in liquidazione
dalla proprietà, passerà al gruppo
Barontini. “Dopo mesi di trattativa ho preso atto che l’ex Mabro ha
un futuro”, ha dichiarato l’assessore
della Regione Toscana Gianfranco
Simoncini.
Lo stesso assessore ha dato il nullaosta al proseguimento dell’attività
dello stabilimento tessile grossetano.
È quindi di fatto sancito l’accordo
con l’imprenditore tessile pratese
Andrea Barontini per il passaggio di
proprietà.
Ai circa 250 lavoratori dell’azienda
è stata fornita la garanzia del proprio riassorbimento entro due anni
attraverso lo strumento della cassa
integrazione.
IL GRUPPO OBERALP ACQUISISCE
POMOCA
Heiner Oberrauch
Il Gruppo Oberalp, titolare dei marchi
Salewa, Dynafit e Silvretta, ha acquisizito Pomoca, azienda svizzera leader
nella produzione di pelli per lo sci e
l’alpinismo. L’accordo prevede che la
famiglia Dufour, titolare di Pomoca,
resti a capo della direzione aziendale. Il
brand sarà considerato come una business unit autonoma in Svizzera, con
l’obiettivo di creare in questo paese un
“centro di eccellenza” che abbia come
punto di forza lo sviluppo e la produzione di pelli conto terzi. Pomoca,
che da anni è un partner di Dynafit, si
avvarrà quindi della consolidata esperienza nel mondo degli sport alpini e
alle capacità di distribuzione internazionale del gruppo Salewa. “Chiudiamo
il 2010 con il migliore risultato della
storia dell’azienda”, afferma soddisfatto Heiner Oberrauch, presidente del
gruppo Oberalp-Salewa. Nonostante
le difficoltà che hanno caratterizzato
i mercati finanziari e le vendite del
comparto outdoor, il gruppo ha chiuso
il 2010 con un fatturato di 165 milioni
di euro, in crescita del 9% il risultato
dell’anno precedente.
IL BRAND DI SKINCARE OLE HENRIKSEN PASSA A LVMH
Il colosso francese
del lusso Lvmh ha
acquisito il brand
di botanical skincare Ole Henriksen,
che era entrato a far
parte dei brand di Sephora nel 2006.
Nell’affare non è inclusa la Henriksen
Spa di Los Angeles.
52 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
In un’intervista al quotidiano americano Wwd, il fondatore Ole
Henriksen ha confermato che continuerà a sviluppare prodotti per la
linea e ad agire come portavoce del
brand nel suo ruolo di creativo.
La società continuerà ad essere
basata a Los Angeles, e prevede di
nominare un nuovo amministratore
delegato che riferirà direttamente a
David Suliteanu, presidente e CEO
di Sephora Americas. Il marchio Ole
Henriksen è venduto in 25 paesi, con
una grande presenza in Scandinavia
ed è in procinto di entrare in Messico
e in Brasile grazie ad accordi tra il
gruppo Lvmh (Sephora) e partner
locali.
LICENZE
UNGARO FUCHSIA CONTINUA CON
MARIELLA BURANI FASHION GROUP
Emanuel Ungaro conferma la fiducia
a Mariella Burani Fashion Group e
rinnova per altri cinque anni l’accordo
per la produzione e distribuzione di
Ungaro Fuchsia, seconda linea donna
del marchio. La licenza, già attiva da
alcuni anni, è stata riformulata dopo
che Mariella Burani Fashion Group,
in amministrazione straordinaria dal
marzo 2010, ha subito una riorganizzazione interna con l’arrivo dei commissari nominati dal Ministero dello
Sviluppo Economico. La collezione A/I
2011-12 Ungaro Fuchsia sarà distribuita nei principali mercati con una particolare attenzione a quello statunitense.
“Dopo il debutto del designer britannico Giles Deacon come art director
nell’ottobre del 2010, con la presentazione della sua prima collezione di
Emanuel Ungaro, il rilancio
della nostra seconda linea
donna, Ungaro Fuchsia, è
un passo importante per il
nostro marchio”, ha spiegato Marie Fournier, direttore
generale di Emanuel Ungaro.
“I buyer hanno sempre riconosciuto la maestria e la
capacità di Mariella Burani
Fashion Group per la produzione e distribuzione di
collezioni di qualità e posizionamento di prezzo eccellente. Siamo estremamente
lieti di continuare la nostra
collaborazione con loro”.
P&G PRESTIGE FARÀ ANCHE I COSMETICI DI GUCCI
Gucci e P&G Prestige hanno rinnovato ed esteso l’accordo di licenza per
la produzione, vendita e distribuzione mondiale di profumi a marchio
Gucci. L’accordo iniziale tra le due
parti era stato firmato nel giugno 2006
e, con questo rinnovo, la licenza viene
ampliata a tutti i prodotti di bellezza, ossia cosmetici e prodotti per la
cura della pelle che si aggiungeranno ai
profumi. “Stiamo lavorando con P&G
Prestige da ormai quasi cinque anni
durante i quali abbiamo posizionato
Gucci come uno dei marchi leader
nei profumi di lusso”, ha detto Patrizio
di Marco, presidente e AD di Gucci.
“Questo risultato è stato raggiunto
grazie a una razionalizzazione della
nostra linea di prodotti e del network
mondiale di distribuzione e, successi-
vamente, con il lancio di una serie di
nuove fragranze di grande successo,
come Gucci by Gucci for Men, Flora
by Gucci e, più recentemente, Gucci
Guilty’’, ha concluso di Marco.
Patrizio di Marco
PATRIZIA PEPE LANCIA IL SUO PRIMO PROFUMO CON BEAUTY SAN
Patrizia Pepe fa il suo esordio nella
profumeria. Il brand che fa capo alla
Tessilform di Capalle (Fi) ha infatti lanciato due fragranze, “Patrizia”
e “Pepe”, insieme alla Beauty San
Spa, che produce in licenza anche
i profumi di Costume
National. Testimonial nella
campagna pubblicitaria ad
esse dedicata è Dorothée
Gilbert, ètoile dell’Opéra di
Parigi, che è stata fotografata
da Sonia Sieff. Le nuove fragran-
ze sono in vendita nei monomarca
Patrizia Pepe e in selezionate profumerie e department store.
NUOVO ACCORDO DI DISTRIBUZIONE E NUOVA LICENZA PER N°21
N°21, il marchio guidato dallo stilista
Alessandro Dell’Acqua, ha siglato un
nuovo accordo di distribuzione della
linea di prêt-à-porter femminile, affidando alla newyorkese The Hive, il
mercato degli Stati Uniti e di tutto il
nord America.
The Hive, guidata da Stefano e Julia
Larese, con uno showroom di 600 m²
a New York nel quartiere di Chelsea,
si occuperà della distribuzione del
54 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
marchio oltreoceano con l’obiettivo
di assicurare a N°21 una presenza
costante e crescente in tutto il territorio. Inoltre è stato siglato un accordo
di licenza quinquennale con la veneta
Peron Shoes per la produzione delle
calzature donna mentre allo showroom Massimo Bonini di Milano sarà
affidata l’intera distribuzione delle
calzature e degli accessori.
”N°21 si appresta a sfilare per la terza
stagione ed è una realtà in forte e
costante crescita”, ha affermato
Alessandro Dell’Acqua, che ha lanciato il marchio a febbraio dello scorso anno e di cui lo stilista è unico
proprietario.
“Sono molto soddisfatto dei risultati
ottenuti fino ad ora e sono certo che
questi ulteriori accordi ci aiuteranno
a raggiungere tutti gli obiettivi che ci
siamo prefissati”.
ISTANBUL FASHION WEEK
PROGETTI AMBIZIOSI
PER LA MODA TURCA
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Un concerto del cantante turco più in voga del momento, Emre Altug, alla fine della
sfilata di Derimod. Dita von Teese che con passo felpato calca la pesserella di Damat
Tween e un tripudio di pelle in tutti i trattamenti e colori. Bastano queste tre cose a
descrivere perfettamente l’atmosfera della fashion week turca, che entro un decennio
vuole essere il quinto punto di riferimento del fashion system a livello mondiale.
S
i spengono le luci sulla quarta edizione della Istanbul
Fashion Week, che si è tenuta dal 3 al 6 febbraio
nella moderna Costantinopoli. La passerella della
Santralistanbul Main Gallery è stata calcata da ben 9 brand e
18 stilisti, per un totale di 21 sfilate dell’A/I 2010-11. I visitatori sono stati all’incirca 40.000, di cui 200 appartenenti
alla stampa internazionale e più di 500 buyer provenienti
soprattutto da Russia, Francia, Inghilterra, Scandinavia,
Germania, Olanda, Spagna e Italia. Andata in scena per la
prima volta nell’agosto del 2009, in sole quattro stagioni
la settimana della moda turca ha registrato un incremento
su tutti i fronti. Oltre alla crescita del numero di marchi
partecipanti (inizialmente 14), sono aumentati anche gli
investimenti stanziati per la manifestazione, passari da 25
milioni di dollari dell’esordio ai 28 milioni attuali. La fashion
week è stata organizzata dalla ITKIB, la Istanbul Textile and
Apparel Exporter Associations, in collaborazione con la
Fashion Designers Association, la United Brands Association,
la Istanbul Fashion Academy e lo sponsor Agaoglu. “Ad oggi
siamo inclusi nei primi 15 eventi di moda a livello mondiale”
ha affermato il presidente della ITKIB Hikmet Tanriverdi “e
56 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
vogliamo che entro il 2023
Istanbul diventi uno dei 5 poli
della moda più importanti del
mondo, perché la settimana
della moda dovrà riflettere il
successo dei nostri esportatori”.
La Turchia è infatti il principale esportatore a livello mondiale di pelle double-face e fra
i primi produttori di pelle al
mondo. “Il giro d’affari sfiora gli
1,3 miliardi di dollari e l’intento è di arrivare a 5 miliardi
di dollari entro il 2023”, ha
affermato Ruken Mizrakli,
VP di ITKIB e proprietaria della società B.Sc.
Industrial Eng. “La mia
azienda produce pelle ed
oltre ad essere fra i principali fornitori delle più importanti
di Carlotta Careccia
ISTANBUL FASHION WEEK
PELLE, JEANS E
TANTA GRINTA
Da sinistra in senso orario: due immagini della sfilata di Derimod e
un’ammiccante Dita von Teese che ha chiuso la sfilata di Damat Tween.
aziende del lusso, partecipa a tutte le manifestazioni più
significative del settore, come Lineapelle a Bologna e
Lecuir a Parigi. I nostri principali mercati comunque
rimangono la Russia, l’Europa e gli Stati Uniti”. L’intento
della settimana della moda turca è promuovere proprio il
comparto di abbigliamento e pelletteria del Paese, come
ha spiegato Cem Kaprol, il presidente della Istanbul
Fashion Week. “La Turchia ha iniziato negli ultimi anni
‘70 con l’esportazione, ed era molto price-oriented” ha
affermato Kaprol. “In una seconda fase i prezzi sono
aumentati e la qualità era buona, pertanto abbiamo incoraggiato i nostri produttori ad andare all’estero e a partecipare alle principali manifestazioni a livello mondiale.
Infine, abbiamo spinto le Università a creare più corsi di
laurea, per dare ancora più valore ai nostri prodotti. In
questo momento stiamo attraversando una quarta fase: la
Turchia vive un buon momento economico ma non possiamo più competere a livello di prezzo, perciò abbiamo
bisogno di designer che possano trainare l’industria della
moda. E per questo stiamo incoraggiando i nostri marchi
a farsi conoscere all’estero”. Tenendo fede a questo proposito, Kaprol ha anticipato che per la quinta edizione
della IFW, che si terrà ad agosto 2011, è in programma
uno scambio culturale con la Francia, ma i dettagli sono
ancora top secret.
“Leather forever” diceva Franco
Moschino, e questa frase andrebbe
certamente a genio agli stilisti che
hanno calcato la passerella della
Istanbul Fashion Week.
L’uomo e la donna turca hanno sfilato insieme sulla passerella della
Santralistanbul, che ogni ora e
mezza presentava la sfilata di uno
dei 21 marchi che hanno partecipato. Quella che viene fuori dalla quattro giorni di sfilate turca è una donna
indipendente e che ha voglia di farsi
notare. Largo infatti alla pelle lavorata e borchiata, a toni rosso fuoco, e
a gonne lunghe con spacchi vertiginosi, come quelle di Derimod.
Mavi invece ha proposto uno stile
country-rock, tutto incentrato sulla
sua specialità che è il jeans ed ha
reclutato per l’occasione la top
model brasiliana Alice Dellal.
Motivi floreali e mood etereo invece
per Gunsei Turkay, che ha trasmesso
prima della sfilata un video in cui si
spiega che la collezione è la declinazione dell’amore che si evolve e
cambia forma.
Dai toni un po’ fast fashion, Damat
Tween ha messo in scena donne e
uomini classici, arruolando anche
una Dita Von Teese che in smoking
ha attraversato la sala con fare
provocante, con tanto di sigaretta
fumante tra le mani.
Dalle forme e volumi che sposano il
gusto occidentale e che ricordano
vagamente lo stile Miu Miu è stata
invece la sfilata di Mehtap Elaidi,
che con suoi outfit in bianco e nero
spruzzati di arancione si è differenziata dagli altri marchi per il suo stile
un po’ più minimal.
L’uomo turco infine ama i bordi delle
giacche cangianti e i pantaloni
stretti, possibilmente in gessato, ma
quando va nei club predilige il total
look in pelle per una coppia turca
dai toni un po’ aggressivi!
Dall’alto: sfilata di Mavi, Damat Tween e
Methap Elaidi
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 57
Insights by
OSSERVATORIO SUGLI ACQUISTI DEI TURISTI STRANIERI IN ITALIA: FOCUS SULLE TOP CITTÀ ITALIANE
Milano in testa. A Firenze boom di acquisti dei cinesi (+90%)
Calle Larga XXII Marzo a Venezia
Secondo i dati di Global Blue l’anno
2010 è stato più che positivo per il Tax
Free Shopping che ha, infatti, archiviato l’anno con una crescita superiore
del 36% rispetto all’anno precedente.
Ad attrarre maggiormente i turisti extraeuropei è stata la moda, che
ha catalizzato ben il 76% delle spese,
seguita dalla gioielleria con il 14%
degli acquisti.
I turisti che affollano l’Italia hanno
scelto come meta preferita per lo
shopping Milano (39%), seguita poi da
Roma (24%) e Firenze (12%). Venezia,
tuttavia, ha registrato l’incremento maggiore della spesa. Il capoluogo
veneto, infatti, pur rappresentando una
quota di mercato nettamente inferiore
(7%) rispetto alle città già citate, ha
aumentato il volume di acquisti compiuti del 53%.
Su Milano, Roma e Venezia, in testa al
podio come heavy spender troviamo i
turisti russi che crescono quasi ovunque con una media del 30%.
Firenze, invece, vede in testa alla classifica delle nazionalità i cinesi, che rappresentano il 17% del totale del mercato, con un incremento pari al 90%.
Boom di acquisti da parte dei turisti
cinesi anche a Milano e Venezia, dove
si piazzano in seconda posizione con
una crescita rispettivamente del 100%
e 135%. Per quanto riguarda Roma,
invece, risulta forte la presenza di turisti provenienti dal Sol Levante con una
percentuale pari al 16% della spesa, in
progresso del 10%.
Infine, gli americani mantengono il
terzo o quarto posto un po’ ovunque,
privilegiando però il capoluogo fiorentino dove, con un peso sul totale del
Tax Free del 13%, hanno visto aumentare la loro spesa del 29%.
In merito allo scontrino medio, il più
elevato arriva dal capoluogo lombardo
e si attesta a Euro 848.
Toccando in ultimo le Top streets,
ottime performance giungono da
Venezia che registra in Calle Larga
XXII Marzo un +87% rispetto all’anno precedente. A Firenze l’area di via
Strozzi archivia l’anno con un +54%,
mentre la Galleria Vittorio Emanuele
II a Milano e Via Condotti a Roma
chiudono entrambe con un +41%.
LE TOP CITTÀ DEL TAX FREE SHOPPING *
Gen-Dic 2010 vs. Gen-Dic 2009
Milano 39%
Roma 24%
Firenze 12%
Venezia 7%
Napoli 2%
Altre 16%
* Analisi su GB Index
Galleria Vittorio Emanuele II a Milano
Contact Global Blue: [email protected] – 0331 1778 000
58 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
APERTURE MONOMARCA
L’EASY-TO-WEAR DI CACHE CACHE
ARRIVA A NERVIANO
Cache Cache punta a raggiungere
quota 100 bandierine in Italia entro
i primi mesi dell’anno e, sulla scia di
questo obiettivo, inaugura il punto
vendita a Nerviano (MI), all’interno
del centro Commerciale Auchan.
L’insegna francese, il cui nome fa
riferimento al gioco del nascondino,
fa capo al Gruppo Beaumanoir di
Saint Malo e vanta un network retail
di 1.000 boutique di cui circa la metà
in Francia e 90 nel Belpaese, area che
in tre anni è arrivata a rappresentare
il secondo mercato a livello europeo
dopo quello domestico. All’interno
della boutique di Nerviano, che si
estende su una superficie di vendita
di 220 m², sono presenti le collezioni
di abbigliamento a prezzi accessibili
del brand. Destinate a donne attente
alle tendenze moda, ma anche ai
prezzi, le proposte vertono intorno al
motto easy-to-wear, easy to buy.
sponsored by
TRIPLETTA A CANCUN PER ROCCA
Il Gruppo Damiani, che produce e
commercializza gioielli di alta gamma,
ha aperto con la sua controllata Rocca
tre nuove boutique in Messico, a
Cancun. I negozi, che si trovano presso il centro commerciale Kukulcan
Plaza, presso l’Hotel Ritz Carlton e
presso il centro commerciale La Isla
distribuiscono oltre a tutti i marchi
del Gruppo – Damiani, Calderoni
1840, Salvini, Alfieri & St. John e Bliss
- i marchi in licenza e diversi marchi
di orologeria.“Il Gruppo Damiani è
interessato all’espansione nei mercati
esteri”, ha affermato Guido Damiani,
presidente e AD del Gruppo Damiani.
“Le aree del centro e del sud America
si stanno mostrando molto recettive e
interessate al settore della gioielleria e
dei prodotti Made in Italy. L’apertura
di queste tre boutiques rientra nella
strategia di espansione della catena
di gioielleria e orologeria multibrand
Rocca sia in Italia che all’estero attraverso l’apertura di nuovi negozi diretti,
in franchising o attraverso joint-ventures con acquisizione di quote sia
minoritarie che maggioritarie”.
BELL & ROSS INAUGURA A HONG KONG
Bell & Ross continua la sua espansione nei mercati internazionali e punta
a crescere in Cina, dove ha appena
inaugurato una boutique monomarca
a Hong Kong, la quinta aperta in Asia
nel 2010.
Questa volta ha scelto il centro commerciale Elements, disegnato dall’architetto Benoy, uno dei più ambiti
punti strategici per visibilità e prestigio
della città.
Qui il brand di orologi si è ritagliato
uno spazio di 40 m² caratterizzato da
un ambiente moderno e accogliente
che combina il nero delle vetrine con
pannelli di legno pregiato, trasmettendo ai visitatori una sensazione di accoglienza e di avanguardia.
E.MARINELLA APRE A LONDRA A MAYFAIR
TORY BURCH DEBUTTA A LONDRA
Continua l’espansione all’estero
dell’azienda napoletana E.Marinella,
con l’inaugurazione prevista a maggio di una boutique nel prestigioso
quartiere londinese dello shopping
di lusso di Mayfair, al 54 di Maddox
Street. Anche in questo caso il progetto è curato dall’architetto Simone Del
Portico e la nuova boutique di 32 m²,
gestita direttamente, riproporrà l’atmosfera di cordialità e calda accoglienza che dal 1914 distingue il negozio di
Napoli, più un salotto che uno spazio
Tory Burch ha aperto la sua prima
boutique nel Regno Unito. Il flagship
di Londra misura 390 m² e si trova
al 149 di New Bond Street. “Il negozio non è enorme, ma è la dimensione perfetta per noi e poi c’è una tale
energia in New Bond Street”, ha detto
Tory Burch, fondatrice e presidente
del marchio, entrata nel 2010, nella
classifica Forbes delle 100 donne più
influenti al mondo. Il suo marchio è
oggi distribuito in 45 negozi monomarca in Usa e in Asia.
60 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
commerciale. “Rappresento una realtà
famigliare e artigianale profondamente
legata alla città di Napoli - ha detto
Maurizio Marinella - e non voglio che
questa caratteristica vada perduta. Ho
valutato attentamente l’espansione
commerciale selezionando le città in
cui essere presente. Penso che questa
nuova apertura in una città cosmopolita come Londra rappresenti un’ulteriore sfida che sono certo rafforzerà il
mio marchio e l’immagine del made in
Naples all’estero”.
APERTURE MONOMARCA
NUOVO MONOMARCA NELLA VILLE
LUMIÈRE PER GIAMBATTISTA VALLI
Giambattista Valli ha aperto la sua
prima boutique monomarca a Parigi
in rue Boissy d’Anglas. Il negozio,
che occupa una superficie di 150 m²,
è composto da tre stanze separate,
dominate dal colore “Rosa Duchessa di
Windsor”, tutte arredate con elementi di
design contemporaneo e pezzi originali
di Tony Duquette e Piero Fornasetti,
candele firmate da Valli per Cire
Trudon, una limited edition di borse
disegnate per Roberta di Camerino, le
fragranze di Wig Room e pezzi unici
di gioielleria di Luigi Scialanga. “Nel
momento in cui si apre la porta - ha
detto lo stilista Giambattista Valli - si
può percepire il feeling del mio atelier,
è come se si entrasse nella mia casa, nel
mio mondo, nel mio lifestyle. Considero
questo spazio come la casa dei miei
vestiti”, ha concluso Valli.
NUOVA VETRINA PRADA A TAIPEI
TOMBOLINI APRE A PARIGI
Tombolini rafforza la sua presenza
all’estero con l’apertura della boutique a Parigi, in Rue Etienne Marcel,
vicino alla centrale Place de Victoire.
Lo spazio, di 200 mq, si sviluppa su
due livelli e accoglie le collezioni del
marchio italiano di abbigliamento
maschile formale. “Gli investimenti
nella rete retail rafforzano il nostro
posizionamento sul mercato mondiale”, ha affermato Fiorella Tombolini,
presidente di Tombolini Industrie Srl.
“Parigi è una città dinamica, capitale
del lusso e dello shopping. La location
di Rue Etienne Marcel, in un palazzo
d’epoca, tipicamente parigino, è per
noi ideale per la presenza del brand in
questa importante città”.
RITUALS APPRODA IN ITALIA CON DUE NUOVI STORE
Rituals, il marchio che unisce prodotti
per la cura della persona a quelli per
la casa, arriva in Italia, mercato in cui è
previsto un forte piano di espansione.
Dopo aver riscosso un successo
internazionale in soli undici anni dalla
fondazione, Rituals sceglie per l’apertura
dei primi monomarca pilota, due città
del centro-nord, Brescia e Cremona.
L’ingresso in Italia rappresenta un
passo significativo nella strategia di
espansione del brand olandese guidato
Raymond Cloosterman, che si pone
come obiettivo, nei prossimi dieci anni,
di incrementare le aperture dei suoi
punti vendita portando il numero dei
negozi a mille. Solo in Italia, nel 2011,
sono previste una decina di aperture
tra punti vendita e corner inseriti in
catene distributive.
LANVIN SBARCA IN RODEO DRIVE
Prada ha inaugurato un nuovo
monomarca a Taipei, nel cuore della
city. Lo spazio, si estende su una
superficie di circa 500 m² su due livelli
e ospita le collezioni di borse, accessori
e abbigliamento del brand guidato
da Patrizio Bertelli e Miuccia Prada.
Il layout del negozio è caratterizzato
dalla geometria regolare della facciata
che ricorda una parete di mattoni ed
è composta da moduli retro illuminati
di forma rettangolare. I materiali
trasparenti con cui è realizzata
permettono di vedere lo spazio interno
sia passeggiando su strada, attraverso
i vetri della facciata, sia camminando
sotto il portico antistante, da cui è ben
visibile il soffitto a doppia altezza che
caratterizza il primo piano.
La maison francese Lanvin apre il 4°
punto vendita oltreoceano e dopo
New York, Las Vegas e Bal Harbour
(in Florida) inaugura uno store a Los
Angeles, in Rodeo Drive.
L’espansione distributiva all’estero della maison è legato al momento
positivo, anche in termini economici,
che il marchio sta attraversando grazie
al successo della creatività di Alber
Credo nel sole
anche di notte
(Gregory Corso)
Elbaz che, tra l’altro, ha ispirato una
collaborazione con H&M.
Il CEO Thierry Andretta ha scelto
Rodeo Drive perché l’obiettivo del
brand francese è di essere presente con
un flagship store come le altre griffe nelle principali strade del lusso. Lo
spazio ospiterà borse, abiti e completi
da uomo per una superficie totale di
420 m².
Cambia il mondo del retail ma resta invariata la competenza di
18montenapoleone Retail Consultancy & Brokerage, team che
ha ideato e accompagnato nello sviluppo il Quadrilatero della
moda e del lusso. Quale sia oggi la vostra visione - flagship store
imponente, location per un understatement malizioso, blitz con
i temporary shop - 18montenapoleone è pronta a soddisfare la
vostra voglia di crescita e innovazione. www.18montenapoleone.it
[email protected]
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 61
UPCOMING BRANDS
di Carlotta Careccia
Quando la classe non è acqua
Arrivano da tre diversi conƟnenƟ e ciascuno di loro celebra la disƟnzione dalla massa. TessuƟ, ricami e mood sono
scelƟ in base al gusto personale degli sƟlisƟ, lontani dalla schiavitù delle mode del momento. AbiƟ senza tempo, che
sono aƩualizzaƟ dai vari contesƟ in cui operano i designer quali l’Australia, la Grande Mela e Istanbul.
Megan Park
Megan Park
Megan Park si definisce una
“gazza ladra” nel realizzare le
sue collezioni. Prende infa
impressioni e spun da tu o
ciò che la circonda ed il mood
dei capi viene così fuori in modo
naturale. Gli abi della designer
australiana trascendono le mode
del momento e sono “un mix tra
femminiltà e il modo di vivere
contemporaneo”, come afferma
lei stessa.
Megan Park ha dato vita alla sua collezione circa otto anni fa a Londra e da allora fa
realizzare i suoi capi esclusivamente da un’azienda indiana di base a Delhi. Segno di
riconoscimento sono i particolari ricami a mano ed i tessuti leggeri e senza tempo.
Focus di tutti gli outfit è l’unicità del ricamo a mano, tanto che la designer affianca
spesso gli artigiani indiani nella lavorazione dei capi. Nell’ultimo anno Megan Park
ha spostato la sede del marchio da Londra a Melbourne, dove ha anche aperto un
monomarca. I capi sono distribuiti in Italia dallo showroom milanese Paraggi e sono
oggi presenti in alcuni dei principali department store internazionali, tra cui Harvey
Nichols, Liberty, Browns e Barney’s a New York.
www.meganpark.co.uk
62 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
UPCOMING BRANDS
Kevork Kiledjian
Dopo due anni di successi con il
marchio di prêt-à-porter di lusso
Guilty Brotherhood, il designer
francese Kevork Kiledjian ha
dato vita alla linea che porta il
suo nome. Il lancio della fashion
label ha coinciso con l’entrata
di nuovi investitori e del nuovo
CEO Marco Cattoretti, già
VP di Malo negli States e USA
sales&merchandising director
di Blumarine, Anna Molinari
e Blugirl. Le collezioni sono
distribuite attraverso la sede principale del marchio, che è stata da
poco trasferita da Parigi a New York. Il brand, che ha calcato per
la prima volta la passerella il 14 febbraio 2011, è già entrato in
alcuni fra i negozi di riferimento a livello mondiale come Maxfield
a Los Angeles, Ikram a Chicago, Harvey Nichols ad Hong Kong,
Galleries Lafayette e Montaigne Market a Parigi, Luisaviaroma
a Firenze e Tsum a Mosca.
www.kevorkkiledjian.com
Kevork Kiledjian
Le linee guida della collezione
si rivolgono ad una donna
elegante e an conformista,
che riesce a dosare in maniera
del tu o armonica i ritmi e le
esigenze della City con una
spiccata individualità. Non a
caso, musa ispiratrice dell’A/I
2011-12 è Tamara de Lempicka,
figura vibrante e intelligente,
che an cipa lo spirito della
donna moderna.
Mehtap Elaidi
Mehtap Elaidi
Sete leggere dai colori
sgargian , mo vi in bianco e
nero spezza da toni arancio e
applicazioni ricamate sui tessu
sono i must di Mehtap Elaidi.
Uscita da poco anche con la
seconda linea Ka an By Elaidi,
la s lista disegna collezioni
per donne che hanno voglia
di dis nguersi dalla massa ed
avere un’allure french-chic.
Questa stilista, classe 1981, è una delle più brillanti
promesse della moda turca. Dopo essersi laureata alla
business school university di Istanbul ha fondato il marchio
omonimo 11 anni fa e da ben 8 partecipa ad alcune delle
più importanti manifestazioni internazionali, tra cui Who’s
Next a Parigi e Project Las Vegas. Il 65% del fatturato
arriva dal Middle East, ma negli ultimi anni sta andando
molto bene anche in Europa. Il marchio è distribuito
direttamente dall’headquarter di Istanbul.
www.elaidi.net
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 63
LA MODA IN BORSA / Gennaio 2011
di Alessio Candi e Giacomo Curti
ANALISI SULL’ANDAMENTO DELLA MODA IN BORSA NEL MESE DI GENNAIO
Moda in Borsa:
flessione fisiologica a gennaio
Pausa di riflessione per la Moda in Borsa a gennaio. Gli indici
Pambianco Fashion Europe e Pambianco Fashion USA riposano dopo la crescita sostenuta del 2010.
L’Europa cede infatti il 7,6% mentre gli USA
indietreggiano del 3,7%. Calo del tutto
fisiologico se si considera, come detto, che
nel 2010 i due indici hanno messo a segno
rispettivamente un +32% e un +36%.
Miglior titolo del listino in Europa è Aeffe
(+34,7%), che ha finalmente arrestato il calo
dei ricavi, segnando nel 2010 vendite in
crescita dell’1% a € 219 milioni. La performance brillante può anche essere spiegata,
oltre che dai buoni risultati, anche dalla scarsità di volumi nel flottante (bassi volumi negoziati comportano spesso forti oscillazioni).
Pambianco Fashion Index Europe
1.599
1540
- 7,6%
1510
1480
1.477
1.000 = 1/1/2007
31/12
7/1
14/1
64 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
21/1
28/1
Δ%
MESE GEN
0,66
34,7
CAPITALIZZ.
(Mln Euro)
71
1,02
24,4
65
AICON
0,22
22,2
24
BENETTON
5,90
19,9
1.078
PIQUADRO
2,20
17,0
110
ANTICHI PELLETTIERI
0,56
16,7
25
CALEFFI
1,30
16,1
17
GEOX
3,71
8,5
928
TOD'S
74,79
1,2
2.258
INDITEX (ZARA)
55,40
-1,1
34.711
MARCOLIN
4,31
-1,4
194
LUXOTTICA
22,21
-2,6
10.149
POLTRONA FRAU
0,93
-3,1
130
STEFANEL
0,49
-3,9
42
H&M
1600
PREZZO
31 GEN ‘11
DAMIANI
BURBERRY
1630
1450
AEFFE
GRUPPO COIN
(gennaio 2011)
1570
AZIENDE EUROPA
7,48
-4,1
1.042
1075,00
-4,4
5.372
211,70
-5,5
34.408
BULGARI
7,63
-5,7
2.257
HERMES
147,00
-6,2
5.331
RICHEMONT
51,40
-6,5
18.708
HUGO BOSS
45,87
-6,8
1.681
ADIDAS
45,47
-7,0
9.094
LVMH
114,45
-7,0
55.921
SAFILO
12,35
-7,2
719
PUMA
228,10
-8,0
3.813
SWATCH
378,60
-9,2
12.573
LA MODA IN BORSA / Gennaio 2011
Pambianco Fashion Index USA
AZIENDE USA
PREZZO
31 GEN ‘11 ($)
Δ%
MESE GEN
CAPITALIZZ.
(Mln $)
TIMBERLAND
26,73
8,7
1.638
FOSSIL
71,05
0,8
4.926
COACH
54,09
-2,2
19.916
(gennaio 2011)
1480
1450
RALPH LAUREN
1420
1.427
1390
1.374
1360
-3.7%
1330
1300
1.000 = 1/1/2008
31/12
7/1
14/1
21/1
28/1
Bene anche Damiani (+24,4%), che beneficia dei dati positivi per i primi 9 mesi con ricavi consolidati in diminuzione
del 5,9%, ricavi del canale retail in aumento del 9,4% e
soprattutto un Ebitda positivo a 0,5 milioni contro un valore
negativo per 0,6 milioni nel 2009.
Prese di beneficio invece su Swatch (-9,2%), che subisce
anche ripercussioni di un franco svizzero particolarmente
forte.
LA MODA NEGLI USA
Negli USA bene Timberland che guadagna l’8,7% favorita
anche dal buon andamento delle vendite di calzature
per la stagione invernale, particolarmente rigida
negli Stati Uniti.
Prese di beneficio dopo gli ottimi risultati
del 2010 per Tiffany (-6,6%) e Phillips
Van Heusen (Calvin Klein e Tommy
Hilfiger), che segna un -7,4%.
Peggior titolo negli USA questo mese è
Guess (-9,6%), venduta sul timore, forse
eccessivo, di risultati sotto le attese degli analisti, che comunque sono abbastanza ottimistiche con un utile per azione previsto a 3,12$
contro i 2,64$ di un anno fa (+18%).
107,18
-3,4
10.880
NIKE
82,48
-3,4
41.016
ABERCROMBIE &
FITCH
50,41
-3,9
4.389
VF CORPORATION
82,72
-4,0
9.097
LIMITED BRANDS
29,24
-4,8
10.322
TIFFANY
58,13
-6,6
7.890
PHILLIPS VAN HEUSEN
58,37
-7,4
3.294
GUESS
42,78
-9,6
4.029
PROSPETTIVE
Nonostante la battuta di arresto di gennaio resta azzurro il
cielo sopra i titoli della Moda e del Lusso sia in Europa che
negli USA. L’IPO appena annunciata di Prada è indirettamente una conferma di quanto il momento possa essere
propizio per i titoli di questo comparto. La ripresa è stata più
rapida del previsto, spinta in maniera incredibile dai mercati
emergenti e da forti politiche di razionalizzazione attuate dalle Aziende. Nel 2011
i mercati emergenti dovrebbero continuare a trainare i fatturati, ma sul lato
dei costi le Aziende pianificheranno maggiori investimenti
rispetto al 2010.
Qualche preoccupazione
potrà arrivare dai tassi di
cambio, sempre più volatili, ma anche sempre più
importanti nel determinare
la marginalità delle Aziende,
e dai mercati tradizionali (Usa,
Europa e Giappone), che ancora
faticano ad imboccare con decisione
la via della ripresa.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 65
GIRO POLTRONE
GAP RIVOLUZIONA IL MANAGEMENT AMERICANO
Gap Inc. ha nominato Art Peck presidente di Gap North America al posto
di Marka Hansen che si è dimessa
dopo 24 anni di carriera.
Inoltre Pam Wallack, presidente di
Gap Adult North America, è stata
promossa a capo del nuovo Global
Creative Center del marchio e si tra-
sferirà da San Francisco a New York, al
fine di centralizzare nella Grande Mela
tutti gli aspetti creativi. Il team stilistico, capitanato da Patrick Robinson e
Jennifer Giangualano per il bambino
e il baby, avrà naturalmente un ruolo
centrale all’interno della struttura di
stanza a New York.
Art Peck
ERIC MARECHALLE, PER IL RILANCIO DI KENZO
Eric Marechalle sostituisce James
Greenfield alla guida di Kenzo.
La nomina del manager, finora chief
executive officer del brand di childrenswear Catimini che fa capo
al Gruppo Zannier, mira a dare un
nuovo impulso alle vendite della griffe,
di proprietà del Gruppo LVMH dal
1993. Marechalle, entrato nel Gruppo
Zannier nel 2000 divenendo direttore dei brand di kidswear Oxbow e
Kookaï, nel 2002, è stato nominato
CEO di Jean Bourget e nel 2006 di
Catimini, posizione che ha mantenuto
fino ad oggi.
James Greenfield, che ha ricoperto
prima la carica di direttore del prêtà-porter donna e poi di direttore generale dal 2008, resterà comunque
all’interno del Gruppo LVMH per
seguire un progetto speciale di cui
però, per il momento, non sono stati
resi noti i dettagli.
PAOLO CASANI AL TIMONE DI AZIMUT YACHTS
Paolo Casani
Paolo Casani è stato nominato nuovo
CEO della divisione Azimut Yachts del
gruppo nautico Azimut-Benetti. Dopo
aver maturato diverse esperienze nel
fashion system, da Armani, Valentino,
Calvin Klein e Ferragamo, Casani è
approdato in azienda nel 2008 dirigendo la divisione Yachtique dedicata ai
servizi strategici, incarico che manterrà
comunque ad interim. Il gruppo ha
scelto di dividere le proprie attività in
due aree: quella delle barche fino a 30
metri, affidata appunto a Paolo Casani
e barche oltre i 30 metri, alla cui guida
è stato designato Vincenzo Poerio, storico manager dell’azienda.
HOCHSTETTER A CAPO DELLA CREATIVITÀ DI O’NEILL
È già in carica dallo scorso dicembre
il nuovo direttore creativo di O’Neill.
Torsten Hochstetter si occupa del
design del marchio di abbigliamento
sportivo, tecnico e per il tempo libero che ha sede a Warmond, nei Paesi
Bassi.
Hochstetter precedentemente è stato
responsabile dei team creativi per
brand internazionali quali Adidas
Originals, Y3 e Porsche Design.
Ancora prima ha ricoperto la carica di
direttore creativo “sports and style” da
Adidas.
Nella sua nuova carica Hochstetter
riporterà direttamente a Keith Harkess,
general manager “product and supply”
di O’Neill.
Hochstetter, che vanta un ricco curriculum, ha studiato fashion design in
Germania e in Italia, focalizzandosi
sempre sul connubio tra sport e moda.
SEBASTIANO BASSO NUOVO DG DI MARLY’S
Sebastiano Basso è stato nominato
nuovo direttore generale di Marly’s
S.p.A, società di Arzignano presieduta
da Paolo Bastianello, vice presidente di
Smi-Sistema Moda Italia.
Basso vanta un’importante esperienza nell’ambito dell’industria tessileabbigliamento, considerati i trascorsi
66 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
quale direttore operativo in Marzotto,
Valentino Fashion Group e Gas.
Inoltre la Marly’s ha appena sottoscritto un importante contratto di licenza
commerciale con “.normaluisa”, il marchio di abbigliamento femminile creato e disegnato da Giorgiana Zappieri.
Sebastiano Basso
GIRO POLTRONE
RAFFAELE SCALESE NUOVO DG EMEA DI TRUE RELIGION APPAREL
True Religion Apparel Inc. ha nominato Raffaele Scalese nuovo direttore
generale per l’area Europe, Middle East
e Asia. Opererà dalla nuova sede europea a Lugano e risponderà direttamente a Mike Egeck, presidente di True
Religion Brand Jeans. Prima di entrare in Trie Religion, Scalese ha rico-
perto ruoli direttivi all’interno di altri
brand del settore jeanswear. Dal 2001
al 2005 Scalese è stato CFO presso
Guess Europe e in seguito dal 2005 al
2008 è stato Retail Director dell’area
Emea (sempre in Guess Europe) per
poi passare, con lo stesso incarico, in
Liu Jo.
Raffaele Scalese
TECHNOMARINE AFFIDA A JACQUES-PHILIPPE AURIOL LA CARICA DI CEO
L’azienda orologiera TechnoMarine
ha nominato Jacques-Philippe Auriol
come suo nuovo CEO.
L’azienda svizzera, fondata nel 1997
dal francese Franck Dubarry, ha scelto
il manager per il suo profilo professionale che lo ha visto lavorare nel settore
orologiero sin dal 1981 dapprima in
Cartier nel settore commerciale e marketing, poi dal 1993 in Baume&Mercier
dove è stato promosso a CEO.
Nel 2002 entra in Richemont dove
dirige in qualità di chief operating officer la divisione produzione e nel 2003
sbarca in Gucci come capo della divisione Watches.
Da oggi Auriol lavorerà in un’azienda che conta ben 2.000 punti vendita
distribuiti in 100 nazioni.
ANTONIO FERREIRA DE ALMEIDA NOMINATO DG DI SEPHORA ITALIA
Antonio Ferreira De Almeida
Sephora ha nominato Antonio Ferreira
de Almeida nuovo direttore generale
di Sephora Italia. Ferreira de Almeida,
entrato nella catena di beauty store
appartenente al gruppo del lusso
LVMH come direttore generale di
Sephora Portogallo, succede a Roberto
Forcherio, che lascia l’azienda dopo
aver partecipato al lancio di Sephora
in Italia. Con la promozione di Ferreira
de Almeida il gruppo punta ad accelerare lo sviluppo della catena nel corso
dell’anno. Con questo obiettivo è previsto un considerevole incremento
degli investimenti in comunicazione e
l’apertura di nuovi store.
PATRICK MCGREGOR NUOVO DIRETTORE COMUNICAZIONE E PR DEL GRUPPO VERSACE
Patrick McGregor è entrato a far
parte del Gruppo Versace in qualità
di Group Communications and Public
Relations Director, a partire dal 2 febbraio 2011.
Il manager guida la comunicazione e
il marketing del gruppo Versace dalla
sede centrale di Milano e supervisiona
il team delle relazioni pubbliche in
Italia e nel resto del mondo.
Negli ultimi 6 anni, Patrick McGregor
ha collaborato con BCBG Max
Azria Group, dove in qualità di Vice
President of Public Relations, ha svolto un ruolo chiave per il successo del
Gruppo e il rilancio nel 2007 della
collezione Hervé Léger, divenuta must
have tra le star di Hollywood.
In precedenza, Patrick McGregor ha
ricoperto la carica di Vice President
della Divisione Moda di LaForce +
Stevens a New York.
KIM WINSER LASCIA AGENT PROVOCATEUR
Dopo soli 12 mesi Kim Winser ha
lasciato il ruolo di presidente di Agent
Provocateur. Al momento non è stato
rilasciato alcun commento ufficiale,
circolano voci che la manager abbia
rassegnato le dimissioni. La Winser è
entrata in azienda nel dicembre 2009
come consulente ed è stata promos-
sa a presidente nel marzo dell’anno
scorso, con l’obiettivo di espandere il
business internazionale e di migliorare la strategia di marketing. Prima
della sua nomina nel brand di lingerie
di lusso, la Winser ha lavorato presso
Aquascutum, Pringle of Scotland e
Marks & Spencer.
Kim Winser
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 67
SHOPPING / TENDENZE
di Valeria Garavaglia
Tanti auguri Italia!
MODA E DESIGN MADE IN ITALY CELEBRANO I 150 ANNI DELL’UNITÀ
CANADIENS
Per il brand di Verona
felpa in cotone
con cappuccio e
chiusura a zip. (€ 96)
JANSPORT
Zaino della linea Heritage con bandiera italiana e
Stivale stampati sulla tasca esterna. (€ 60)
CITY TIME
Spilla decorativa sul colletto e coccarda
sul polsino per la giacca-camicia
sfoderata e leggera, disponibile in vari
colori. (€ 182)
GEOX
Morbido vitello, camoscio e la rinomata suola
traspirante per la speciale sneaker. (€ 120)
TOO LATE
Pratiche e vivaci le cinture double-face in
silicone logato. (€ 29,90)
REFRIGIWEAR
La t-shirt grigia presenta dettagli tricolore e lo
stemma Italia. (€ 89)
68 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
ENERGIE
Nella sneaker il suede si tinge di verde, la pelle
di rosso e sul bianco spunta il logo rivisitato in
chiave “preppy”. (€ 89)
SHOPPING / TENDENZE
ROBERTA DI CAMERINO
La Bagonghi, modello storico della griffe, con
effetto tromp l’oeil realizzato con cinghie in velluto.
(€ 1.095)
TROLLBEADS
Anche il brand
danese omaggia
l’Italia con il beads
Caprese, in vetro
lavorato a mano.
(€ 28)
STAR CHIC
Top in seta con Tricolore sfumato e chiusura
gioiello con pietre applicate per il brand di
Simona Ventura. (€ 156)
Sfilata GATTINONI Couture P/E 2011
CHANTECLER
Campanella portafortuna a tiratura limitata in
corallo bianco, agata verde e rossa e diamanti
bianchi. (Prezzo su richiesta)
GILLI
Patriottica flag-pochette in capra vintage con
riporti in vernice. (€ 434)
INGLESINA
Carrozzina Classica dal sapore retrò, un
esemplare unico creato dall’azienda vicentina
come tributo al Belpaese. (Prezzo su richiesta)
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 69
COMUNICAZIONE & EVENTI
Paul Walker
Coty Prestige ha scelto l’attore Paul
Walker come nuovo testimonial della
campagna pubblicitaria per la fragranza Davidoff Cool Water, che sarà lanciata a livello mondiale il prossimo
luglio. L’attore americano, che ha conquistato Hollywood con il ruolo di
Brian O’Conner nei film “The Fast and
the Furious”, prossimamente parteciperà alle riprese accanto a Vin Diesel
di “Fast Five”, in uscita nelle sale la
prossima primavera. “Lui impersona
veramente i valori della nostra leggendaria fragranza. Non solo per il
suo impegno personale a favore degli
oceani, ma anche per l’intensa energia, la potente virilità ed il comportamento rilassato che lo caratterizzano”,
ha dichiarato Françoise Mariez, SVP
International European Marketing
Licenses, Coty Prestige. L’accordo
prevede che Paul Walker rappresenti
Davidoff Cool Water a livello mondiale. A luglio, saranno diffusi i primi
annunci pubblicitari TV e stampa per
la fragranza.
JESSICA HART IN POSA PER ESPRIT
La top model australiana Jessica Hart è
la nuova testimonial delle linee Casual
e Collection di Esprit per la campagna
pubblicitaria P/E 2011. L’obiettivo del
fotografo Dewey Nicks ha catturato
i classici look del marchio della linea
Casual che, per questa campagna,
sono stati ambientati nel campus della
UCLA (University of California Los
Angeles). Il look college, ispirato allo
stile preppy americano degli anni ’70
si mescola ad elementi tipici degli
anni ’50, dando vita ad un piacevole
contrasto tra eleganza disinvolta e
ricercatezza contemporanea mentre
più elegante invece è il look di Esprit
Collection.
È ELISA SEDNAOUI LA FEMME BLEUE DI GIORGIO ARMANI
visit
PAUL WALKER NUOVO TESTIMONIAL
DI DAVIDOFF COOL WATER
Elisa Sednaoui è la nuova testimonial
di Giorgio Armani per la prossima
collezione “La femme bleue”. La
modella e attrice, italiana di nascita,
ma cresciuta tra Egitto, Italia e
Francia, è considerata una nuova
icona di stile: già volto di Brioni,
Love Moschino e Chanel Eyewear,
è da poco stata immortalata da
Karl Lagerfeld per il Calendario
Pirelli 2011 ed è la musa dello shoe
designer Christian Louboutin. La
campagna, firmata da Nick Knight
con la direzione creativa di re
Giorgio, ha debuttato a febbraio su
stampa specializzata e affissioni.
DUE DONNE PER CAVALLI
Roberto Cavalli chiama due bellissime
testimonial per le nuove campagne
pubblicitarie.
Laetitia Casta è la protagonista della
primaversa-estate del marchio fiorentino per Diva Bag, una nuova borsa
che va ad implementare il segmento
accessori alto di gamma della maison.
Dalle forme morbide, la borsa ricorda la sensualità dell’attrice francese.
70 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Torna, invece, per il secondo anno consecutivo Elisabetta Canalis ad incarnare i valori e l’estetica dell’underwear di
Roberto Cavalli.
Gli scatti della campagna, realizzata a
Londra negli interni di una casa privata, si ispirano alle esotiche e raffinate
atmosfere giapponesi permeate da un
alone di mistero e dal fascino intrigante della protagonista.
COMUNICAZIONE & EVENTI
NINE D’URSO VOLTO DEL PRIMO PROFUMO BOTTEGA VENETA
La prima fragranza femminile firmata Bottega Veneta ha il volto di Nine
d’Urso. Figlia d’arte, i genitori sono
infatti Inès de la Fressange e Luigi
d’Urso, imprenditore e mercante d’arte
italiano, la d’Urso è stata fotografata da
Bruce Weber.
Il profumo, il cui nome ed essenza
non sono ancora stati svelati, è stato
realizzato con Coty Prestige, divisione di Coty che ha in licenza marchi
quali Calvin Klein, Roberto Cavalli e
Balenciaga. Il lancio è previsto per settembre 2011.
SHISEIDO SCEGLIE LA BELLEZZA RADIOSA DI AMANDA SEYFRIED
Amanda Seyfried
La linea Clé de Peau Beauté, divisione
del gruppo Shiseido, presenta la nuova
testimonial Amanda Seyfried. La gio-
vane attrice americana, che ha recitato
in film come “Letters to Juliet”, “Dear
John” e “Mamma Mia!”, sarà il volto
della campagna pubblicitaria per la
prossima primavera. Gli scatti, incentrati sui concetti di energia e freschezza, sono curati dal fotografo britannico David Sims e dalla make-up artist
Lucia Pieroni, color creator di Clé de
Peau Beauté. “È una donna dalla bellezza radiosa e dallo stile sofisticato ha commentato Yoshiaki Okabe, direttore generale di Clé de Peau Beauté –
grazie al suo aspetto esteriore e al suo
impegno nel sociale, Amanda incarna
perfettamente i nostri ideali”.
UNA TOP MODEL PER CARACTÈRE
Helena Christensen sarà il nuovo volto
del brand Caractère a partire dalla P/E
2011. Con l’ingaggio della top model,
il brand del gruppo Miroglio prosegue
il percorso dedicato alle “testimonial
di carattere” che ha visto negli anni
il marchio rappresentato da personaggi d’eccezione come Inés Sastre,
Carla Bruni, Esther Canadas e Valeria
Mazza.
La campagna pubblicitaria per la prossima estate è stata scattata dal fotografo israeliano Guy Aroch, newyorkese
d’adozione e celebre per lo stile particolare che unisce mondo fashion e
lifestyle.
PARTE MIPAPMAGAZINE,
PROGETTO EDITORIALE DEDICATO
AI TALENTI DELLA MODA ITALIANA
Mi Milano Prêt-à-Porter,
manifestazione dedicata alla moda
donna organizzata da Fiera Milano
Rassegne, in programma dal 25
al 28 febbraio a Fieramilanocity,
ha lanciato un magazine dedicato
alle nuove tendenze. Curato da
Andrea Batilla, responsabile del
progetto, e realizzato da Sabrina
Ciofi con la collaborazione di
Alessandro Jumbo Manfredini in
qualità di art director e graphic
designer e Giovanni Dionisi, a cui
fanno capo illustrazioni e artwork,
Mi Milano Prêt-à-Porter Magazine
vuole portare all’attenzione di un
audience internazionale una nuova
generazione di talentuosi designer,
fotografi, artisti e illustratori italiani
che attraverso disegni, illustrazioni e
fotografie racconteranno i principali
trend della prossima A/I 201112. Le immagini fotografiche di
Luca Campri, Marco Marzocchi
e Mustafà Sabbagh accanto
alle collezioni di Andrea Paolo
Colombo e Rolando Rocchetti
diplomati in fashion design nel
2010, saranno le protagoniste della
prima edizione di questo concept
editoriale a tiratura limitata (le
copie saranno distribuite a buyer e
operatori internazionali selezionati)
visibile in anteprima su www.
mimilanopretaporter.it a partire dal
25 febbraio.
Helena Christensen
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 71
COMUNICAZIONE & EVENTI
PER GAS L’IMPORTANTE È ESSERE
SE STESSI
Essere se stessi sempre. Questo è
il messaggio della campagna P/E
2011 di Gas, scattata da Giampaolo
Sgura. Il marchio veneto di jeanswear
porta avanti, così, il concept “Stand
up for Simplicity” lanciato lo scorso
autunno mettendo in scena questa
volta l’individuo. “Il nostro percorso
va avanti”, afferma Barbara Grotto,
direttore comunicazione di Gas. “Se
nella scorsa stagione abbiamo preso
in considerazione la semplicità come
un valore per cui lottare tutti insieme,
in questa campagna ci siamo invece
rivolti all’individuo”.
Un individuo che punta ad esprimere
la propria personalità. Nell’impaginato,
infatti, ogni scatto è abbinato ad un
primo piano in bianco e nero dei
modelli e ad una frase che esprime il
loro pensiero. La campagna, partita a
gennaio con una serie di uscite sulla
stampa di settore, prosegue a febbraio
e marzo con un programma di
affissioni nelle principali città italiane e
del mondo.
A MIAMI CON BLAUER PER L’ESTATE 2011
Sono firmati Riccardo Vimercati gli
scatti della campagna pubblicitaria
per la P/E 2011 di Blauer, marchio
dell’azienda FGF Industry. Ambientata
a South Beach (Miami) la campagna
comunica l’essenza “americana” del
brand con un gusto rétro che traspare
dalla scelta di accessori e props anni
’50, dagli occhiali scuri, ai morbidi
foulards. La scelta cromatica predilige i
colori chiari come il beige, il rosa antico, l’azzurro polveroso che si confondono con le tonalità della sabbia e del
mare. I capi presentati comprendono
bermuda, pantaloni chinos kaki, giubbini chiusi sopra alle polo, per le donne
giacche e capispalla con cinture sopra
a gonne bon ton o shorts cortissimi. E
ancora, giubbotti in nylon antivento,
tecnici con o senza cappuccio, pantaloncini e costumi da spiaggia indossati con scarponcini in tela e sneakers
Blauer dall’effetto used, adatti sia per
vivere la spiaggia che per andare in
città.
L’UNIVERSO CHANEL IN MOSTRA A
SHANGHAI
Shanghai si colora del black&white
Chanel. Fino al 14 marzo, il Museo di
Arte Contemporanea (MoCA) della
metropoli cinese ospita la mostra
“Culture Chanel”, curata da Jean-Louis
Froment.
La rassegna interpreta l’universo della
maison parigina, da Mademoiselle
Coco fino all’attuale stilista Karl
Lagerfeld. Di entrambi gli stilisti sono
esposti gli schizzi, gli abiti-icona e
le creazioni artistiche che, insieme a
manoscritti, film e opere d’arte di vario
genere per un totale di oltre 400 pezzi,
rappresentano l’heritage di una griffe
che ha fatto – e continua a fare – la
storia della moda.
TOM MUNRO FOTOGRAFA LA P/E 2011 DI BRIONI
La nuova campagna pubblicitaria Brioni per la prossima P/E 2011
esprime una semplicità solo apparente, rappresentata da un mood leggero,
contemporaneo e con un chiaro focus
sul prodotto.
Il concept mette alla luce un carattere “leisurewear”con l’obiettivo di creare una campagna dal forte impatto
grafico.
72 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Il fotografo è Tom Munro noto professionista nell’ambito della fotografia
di moda, bellezza e celebrities. I volti
protagonisti sono Philippe Reynaud,
scelto e apprezzato per saper esprire
al meglio il senso dello stile Brioni
e Hilary Rhoda, conosciuta a livello internazionale, per la sua innata
eleganza che conferisce al progetto
classe e ricercatezza.
COMUNICAZIONE & EVENTI
THE SARTORIALIST FIRMA LA CAMPAGNA DI OVS INDUSTRY
Per la prossima campagna
pubblicitaria per la P/E 2011 Ovs
Industry ha chiamato un nome
importante della fotografia e della
moda. A catturare le immagini della
realtà quotidiana ci sarà, infatti,
Scott Schuman, più conosciuto forse
come il blogger del celebre sito The
Sartorialist. Gesti ed espressioni
di persone famose e non, di età e
professioni diverse, sono protagonisti
delle immagini ambientate a Roma.
Il mood della campagna è informale
e si basa sulla poetica dello snap shot,
ossia lo scatto rubato.
A CHRISTOPHER KANE IL BFC FASHION FUND 2011
Christopher Kane si è aggiudicato il British Fashion Council /Vogue
Designer Fashion Fund 2011. Lo stilista scozzese, direttore creativo di
Versus con Donatella Versace oltre
che del suo omonimo brand, si è fatto
notare nel febbraio 2006 con la graduate collection per la Central Saint
Martins School e nello stesso anno ha
lanciato con la sorella Tammy la sua
etichetta. A Kane andranno 200.000
sterline e il supporto a livello di business da parte degli organizzatori.
Christopher Kane e Donatella Versace
ISABELLA FERRARI NUOVA
TESTIMONIAL DI DIANA GALLESI
Isabella Ferrari per Diana Gallesi
Dopo Milly Carlucci, Roberta Capua e
Maria Grazia Cucinotta, Diana Gallesi,
brand del Gruppo Miroglio, ha scelto come nuova testimonial l’attrice
Isabella Ferrari, come emblema di una
donna raffinata ed elegante, riconosciuta non solo per la propria bellezza
ma anche per l’esperienza, la maturità
e l’integrità dimostrata nei rispettivi
percorsi professionali. La campagna
pubblicitaria è realizzata attraverso gli
scatti del fotografo brasiliano Fernando
Guimaraes Lombardi.
DEBORAH MILANO E NOLITA INSIEME NEL SEGNO DEL GLAMOUR
Creare una sinergia tra moda e bellezza è l’obiettivo della partnership tra
Deborah Milano e Nolita. L’azienda
cosmetica e il marchio italiano di abbigliamento si sono uniti per offrire un
kit di prodotti nel segno del glamour.
Con l’acquisto di un paio di jeans
modello Cecile di Nolita, infatti, il
cliente riceverà in omaggio il nuovo
gloss Euphoric Shine di Deborah.
“Deborah Milano e Nolita”, ha commentato il direttore comunicazione
di Deborah Group Giorgia Bonetti,
“ancora una volta confermano le loro
sinergie per regalare un tocco davvero
speciale a tutte le donne che vogliono
stare bene con se stesse e con gli altri,
mostrandosi al top in ogni occasione.
Dopo aver dato vita a una collezione make up dal forte impatto colore,
infatti, la partnership con Nolita si consolida con questa nuova iniziativa”.
La nuance del gloss, studiata appositamente per Nolita, riprende il colore
shining pink del logo del brand per creare un’armonia di toni che sottolinea
l’originalità del look.
Il Gloss presenta una formula che unisce alle speciali perle rivestite d’argento “Extra Shine” l’estratto di Papavero
Blu, ricco di Omega 6 e 9 e Vitamina
E, e una molecola innovativa, l’Euphoryltm Ω 3, sintesi di attivi vegetali che
vantano la proprietà di stimolare il rilascio della dopamina, la “molecola della
felicità”. Il modello di jeans Cecile di
Nolita è rigorosamente slim, con la
particolarità di avere una cintura alta in
vita e tre bottoni, così da calzare come
una seconda pelle ed esaltare la silhouette della persona.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 73
LIFESTYLE
MASSIMO BOTTURA
MIGLIOR CHEF DEL MONDO
Massimo Bottura
Lo chef Massimo Bottura, è stato
insignito a Parigi del riconoscimento
come miglior cuoco del mondo.
Secondo l’Accademia Intrnazionale
della Cucina, che conta una
commissione composta da venti tra
i migliori cuochi del mondo, lo chef
modenese dell’Osteria Francescana
esprime una sintesi perfetta di
“tradizione, scienza e arte”.
Tra i numerosi riconoscimenti che
Bottura ha ottenuto nel 2010, le due
stelle Michelin e il primo posto nella
prestigiosa classifica della Guida dei
ristoranti Espresso 2011.
Figura chiave nella nuova
generazione di chef italiani,
Bottura traccia una linea sottile tra
tradizione e innovazione nel suo
ristorante nel cuore di Modena.
IL MERCATO CROCIERISTICO RESTA SULLA CRESTA DELL’ONDA
Ottimo 2010 per il mercato delle crociere che, anche in periodo di crisi generale, non mostra alcun rallentamento. E
i principali player del settore, da Costa
Crociere (società italiana del gruppo
Carnival, leader al mondo nel comparto) a Msc (compagnia italo-svizzera,
che fa capo a Gianluigi Aponte) a Royal
Caribbean (numero due al mondo, che
sta puntando a crescere nel mercato
italiano), si sfidano a suon di iniziative e
servizi per attirare sempre nuovi clienti
che prediligono questa forma di vacanza, a maggior ragione se accompagnati
da bambini che molto spesso viaggiano gratis e possono usufruire di servizi
di nursery. Secondo i dati diffusi dalle
compagnie, le previsioni per la chiusura
del 2010 sono in generale tutte positive.
Costa Crociere, che comprende anche i
brand Aida Cruises e Iberocruceros, calcola di raggiungere per l’anno appena
conclusosi 2,1 milioni di ospiti rispetto
agli 1,8 milioni del 2009 con un fatturato in crescita del 10% rispetto ai 2,6
miliardi di euro del 2009. Msc, che ha
chiuso il 2010 con un giro d’affari di
1,3 miliardi di euro, prevede un totale
di passeggeri in crescita del 28% a 1,22
milioni, rispetto agli 1,08 del 2009. La
statunitense Royal Caribbean, che mira
ai mercati europei e mediterranei, dal
2011 punterà in particolare sull’Italia.
Così, se nel 2010 “solo” 13 navi hanno
fatto scalo in Italia, nel 2011 saliranno
a 17 con un aumento totale dei passeggeri, italiani e internazionali, del 65%
per un totale di 2,5 milioni. Inoltre,
per conquistare nuovi passeggeri, da
quest’anno varerà la formula early booking, che prevede uno sconto fino a
400 euro a cabina per le crociere di 7
notti in Mediterraneo, nel caso di prenotazioni fatte entro il 30 novembre e
per partenze dal primo maggio al 31
dicembre. Ma il vero “prodotto strategico” del 2011 sarà il posizionamento di Mariner of the Seas su Genova,
dal 23 luglio al 3 settembre, che prevede la gratuità dei bambini (fino a
12 anni) anche in altissima stagione.
Anche le altre due compagnie presentano novità per l’anno in corso: Msc fa
debuttare a marzo la nave Magnifica
che opererà per 12 mesi anziché per
nove, coprendo anche il periodo invernale e grazie al cui contributo si prevede il raggiungimento di 1,35 milioni
di passeggeri nel 2011, mentre Costa
Crociere presenta la nuova ammiraglia
Costa Favolosa e lancia il nuovo itinerario di Costa Magica, una crociera di
11 giorni che toccherà sette città europee: Amsterdam, Berlino, Copenhagen,
Oslo, Edimburgo, Parigi e Londra. Sul
fronte dei mercati, l’Italia si conferma
punto di riferimento del settore. Nel
2011, infatti, saranno presenti nei mari
italiani 52 compagnie per un totale di
149 navi che faranno scalo in 64 porti.
I MOTORI GREEN DI TESLA ROMBANO A MILANO
Apre a Milano il primo showroom italiano di Tesla Motors, la marca californiana di auto sportive completamente
elettriche. Situato nella centralissima
via Cerva, lo store servirà i potenziali
acquirenti delle innovative vetture nel
Belpaese. “Ci aspettiamo che l’Italia
sia uno dei mercati più importanti per
Tesla. Qui le persone danno valore
al design e alla qualità, e allo stesso
tempo apprezzano le auto veloci: noi
offriamo tutto ciò, ma anche il rispetto dell’ambiente”, ha dichiarato Elon
Musk, presidente, CEO e product
architect dell’azienda, che ha partecipato all’inaugurazione dello spazio e
incontrato i membri della “Tesla com74 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Tesla store, Milano
munity” internazionale. Finora Tesla,
fondata nel 2003 e dallo scorso giugno
quotata alla Borsa americana, ha consegnato 1.500 auto, tra la Tesla Roadster
e la più potente Roadster Sport, in
oltre 30 Paesi. Lo store italiano è il
17esimo del brand, che vende direttamente attraverso la rete di showroom e il proprio sito, senza investire in
pubblicità. “I migliori ambasciatori di
Tesla sono i nostri clienti”, ha infatti
affermato Musk. “Passaparola e pubblicazioni sui media, che parlano di
Tesla perché è innovativa: questa è la
nostra strategia di marketing”. Di origini sudafricane, il manager-inventore
è una fucina di idee: prima di darsi alla
rivoluzione ecologica nel mondo delle
auto con Tesla, ha fondato il sistema
di pagamento online Paypal, l’azienda
di energie alternative Solar City e la
società spaziale SpaceX. La sua prossima impresa? Lanciare la berlina Model
S, il secondo modello di Tesla, le cui
consegne inizieranno nel 2012.
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ZUCCHI CEDE LA MAGGIORANZA DI DESCAMPS AD ASTRANCE
Passa di mano l’80% di Descamps del
Gruppo Zucchi che per due milioni
di euro entra nell’orbita della società francese di investimenti Astrance
capital.
Il Tribunal de commerce di Bobigny
ha, infatti, approvato il piano di continuità presentato da Zucchi, società
quotata all’MTA di Borsa Italiana,
e Astrance che, consentendo l’uscita dalla procedura di “rédressement
judiciaire”, è finalizzato alla ristruttu-
A pochi mesi dalla nascita della joint
venture con l’imprenditore indiano
Pralhad Bhutada, importante operatore locale nell’ambito delle cappe aspiranti da cucina, Elica inaugura il suo
primo store nel centro di Mumbai.
Lo store di 120 m² distribuiti su due
livelli, è frutto della collaborazione
tra l’architetto Riccardo Diotallevi,
communication manager Elica, e il
designer indiano Santosh Baheti e ha
previsto l’utilizzo esclusivo di materiali e manodopera locale con l’obiettivo di favorire un interscambio di
saperi e culture.
L’approccio al prodotto da parte del
visitatore è reso il più possibile realistico dall’allestimento realizzato: piani
cottura incassati su mensoloni a sbalzo simulano, infatti, l’ingombro di un
banco cucina in cui le cappe Elica
divengono protagoniste.
razione e al rilancio della controllata
francese Descamps.
La società italiana da un lato manterrà comunque una quota di minoranza
e dall’altro potrà maggiormente focalizzarsi sul polo italiano con i marchi
Bassetti e Zucchi che, grazie al riposizionamento di mercato e agli interventi di ristrutturazione degli ultimi anni, hanno permesso di ridurre
i costi e di tornare all’utile nei primi
sei mesi di quest’anno.
L’ITALIANA 2 SQUARE ARREDA IL MUSEO ISLAMICO DI TRIPOLI
Sarà l’azienda italiana 2 Square a
fornire gli arredi del nuovo Museo
Islamico di Tripoli, che occuperà
5.000 m² nel quartiere di Shari Sidi
Khaliffa.
2 Square, specializzata in arredamento e allestimento d’interni, progetterà e realizzerà le teche, comprensive di impianti di conservazione dedicati, che ospiteranno le
sculture e le altre opere in esposizione gestendone la logistica e l’installazione.
La chiusura dei lavori è prevista
per fine estate e sarà celebrata da
un’inaugurazione di forte richiamo
alla quale presenzierà anche il presidente Muammar Gheddafi.
A completare la presenza italiana
nel progetto del museo altre due
realtà: lo studio di architettura Altea
Poject e Cev, entrambe trevigiane,
si occuperanno rispettivamente per
la progettazione e la realizzazione
della ristrutturazione dei fabbricati
preesistenti.
MAISON & OBJET: LA MODA È DI CASA A PARIGI
L’edizione di gennaio di Maison &
Objet si è chiusa con un sostanziale
consolidamento delle presenze registrate nelle precedenti edizioni.
Oltre 85.000 i buyer e i consulenti che
hanno visitato il salone, di cui 45.953
francesi (-6%) e 39.145 di provenienza
internazionale (+7%). Traducendo il
dato in percentuale, questo significa il
54% di visitatori francesi e il 46% di
visitatori internazionali.
Per quanto riguarda i visitatori internazionali, l’Italia resta in testa (+2,8%),
seguita da Belgio (-0,4%), Gran
Bretagna (+8,3%), Germania (+5%),
Svizzera (+9,7%), Spagna (-1,3%),
76 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
Giappone (+41%), Paesi Bassi (+0,6%),
USA (+25,4%) e Russia (+30%).
La fiera è stata suddivisa in tre aree:
un polo di Eccellenza (Pad. 7 e 8)
che ha presentato scènes d’intérieur,
Maison&Objet éditeurs e now!design
à vivre; un polo Contemporaneo
riorganizzato e arricchito con Côté
Déco Actuel (Pad. 5 B) e Côté Déco
Charme (Pad. 5A) e , infine, offerte
complementari quali «Yachting Spirit»
e «Histoires de Goût».
Questi diversi aspetti hanno contribuito a creare un’autentica piattaforma
trasversale internazionale dell’universo
della casa.
CASA & DESIGN
SCHIFFINI SI FA SPAZIO A TEL AVIV
Schiffini si rafforza all’estero con
l’apertura di un nuovo punto vendita
in Israele, a Tel Aviv. Schiffini Space
- questo è il nome - è situato a Jaffa
nella zona di Noga, un’area in riqualificazione e di tendenza nei pressi
della storica American Colony e del
complesso residenziale The Village.
L’ingresso dello showroom, posto in
posizione angolare, concede al visita-
tore un ampio sguardo d’insieme sullo
spazio e sulle cucine Schiffini esposte.
In Israele l’azienda di cucine italiane è
rappresentata da Cucina Italiana Ltd.,
diretta dall’architetto Tamar Nevo
Pohoryles, che ha alle sue spalle più
di 15 anni di esperienza nei settori del
design e della cucina e segue l’intero
processo di vendita dalla consulenza di
progettazione fino al montaggio.
90’’ DI TV PER THUN
NUOVA BOUTIQUE VERSACE HOME A NEW DELHI
San Valentino è l’occasione per lo sbarco televisivo di Thun.
Per la prima volta infatti il marchio bolzanino sperimenta la comunicazione
pubblicitaria in Tv con uno strumento
particolare, che è più di un semplice
spot: si chiama Sistema ed è un minifilm di 90 secondi in onda su Italia 1 e
Canale 5.
“Per noi l’ingresso sulla scena televisiva rappresenta una sfida importante, anche in termini di investimento
economico” commenta Paolo Denti,
amministratore delegato di Thun.
“Ma riteniamo che i frutti ci ripagheranno degli sforzi. Con questa iniziativa ci siamo prefissati, infatti, tre
obiettivi cruciali: il primo è di rafforzare la popolarità del nostro marchio e
aumentare la brand awareness su tutto
il territorio nazionale. Grazie ai filmati,
inoltre, vogliamo far conoscere alcune
nuove linee di prodotti come i Bijoux
e il Mondo Bimbo. Infine, speriamo di
raggiungere nuovi target di consumatori”.
La campagna durerà per tutto il 2011 e
sarà articolata in quattro diverse azioni,
che serviranno a promuovere altrettante novità della gamma prodotto.
Versace inaugura la prima Versace
Home Boutique in India all’interno del
The Gallery MG, uno dei più importanti shopping mall di New Delhi.
Lo spazio, di oltre 300 m², è caratteriz-
zato dalla predominanza delle tonalità
bianche e neutre e dall’uso di materiali
di lusso come il marmo e il cristallo.
Una boiserie in legno chiaro decora
inoltre le pareti, dando vita a uno spazio luminoso e accogliente che ben si
sposa con gli arredi della collezione
Home.
All’interno della nuova boutique sono
presenti le due diverse declinazioni
della collezione home, le linee Living
e Dining.
Un accento particolare è dedicato al
nuovo Sunset Sofa, che con la sua
innovativa finitura in cristallo crea un
gioco di luci, trasparenze e riflessi inediti.
ALBERTO RONCONI NUOVO DG DI TREND GROUP
Alberto Ronconi è il nuovo direttore generale di Trend Group, azienda vicentina fondata nel 2000 da
Pino Bisazza e che produce i celebri
mosaici in vetro e oro.
Ronconi vanta oltre vent’anni
di esperienze lavorative alle spalle. Dopo l’esordio in Aprilia come
responsabile tecnico della Foreign
Trade Division, il manager ha lavorato in Poletto e in Taplast come
responsabile commerciale e presso
l’azienda orafa Worldgem. L’ultima
esperienza, di dieci anni, è stata
quella di direttore generale in P.m.p.,
azienda specializzata nella lavorazione e nello stampaggio di materie
plastiche.
Alberto Ronconi
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 77
I CREATIVI
PIET EIN EEK:
LA MIRABILE
IMPERFEZIONE
DEL PROGETTO
di Gloria Magni
È capace di nobilitare la materia come pochi altri, ancor
meglio se povera e riciclata. Che lui trasforma (ascoltando
le note di Rossini….) nel suo vasto quartier generale di
Eindhoven, in Olanda, con tanto di factory, ristorante e
negozio. Piet Ein Eek, definito anche “il designer anarchico”
per la sua scarsa propensione a cavalcare le grandi correnti, è diventato celebre per i suoi Scrapswood, i pezzi di
arredo realizzati con legni di recupero, uno diverso dall’altro, mirabilmente e sorprendentemente assemblati con
risultati straordinari. Dall’aria imperfetta pur nella loro
perfetta concezione. Ma ha realizzato un pò di tutto, purché
sempre con un gran rispetto dell’ambiente e con un tratto
che unisce leggerezza e rigore, uno sguardo alle forme del
Bauhaus e una modernità senza tempo. Anche quest’anno
presenta le sue nuove creazioni a Milano durante il salone
del Mobile nel concept store di Rossana Orlandi.
Ci parli dei suoi ultimi progetti. Ha in cantiere qualche
novità per il prossimo Salone del Mobile?
Sì, presenterò da Rossana Orlandi, che da anni
distribuisce i miei prodotti, una serie di mobili
realizzati con vecchie travi di legno, oltre a complementi ottenuti dalla trasformazione di oggetti
ed utensili di uso comune, come innaffiatoi, ceste
e vasi ricoperti da una lamina d’argento.
Il focus sull’ecologia è un segno forte di ogni sua
progettazione: un punto di partenza o un punto
di arrivo? Ragione, sentimento?
Più che sull’ecologia, il mio focus è quello di esaltare al meglio la materia. Mi piace l’idea di ridaree
nuova vita ai materiali con lavorazioni manuali dii grande
n nuovo
qualità, per realizzare prodotti che racchiudano un
valore. Io amo lavorare con le mani e l’artigianalità dei miei
zzata. Il
processi creativi credo sia ben percepita ed apprezzata.
unto di
riciclo, dunque è più una conseguenza che un punto
partenza.
78 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
I CREATIVI
Per questo rifugge dalle grandi produzioni?
Già, non mi si può certo definire un
designer mass oriented...
Quando disegna pensa ad una sorta
di identikit del suo fruitore ideale,
oppure no?
Io credo che gli utilizzatori dei miei progetti
siano persone molto diverse tra loro, che apprezzano, come
dicevo poc’anzi i prodotti poco massificati. Semplicemente,
quando mi dedico a un nuovo progetto, cerco di svilupparlo
nel migliore di modi.
Oggi sempre più designer affermano che il buon design
debba essere per tutti? Lei cosa ne pensa?
In effetti non è proprio così perché i miei prodotto essendo
tutti prodotti in Europa, quasi tutti nel mio laboratorio-factory di Eindhoven, non costano poco, quindi non sono proprio alla portata di tutti. Ovviamente anche noi cerchiamo
di far piacere a più persone possibili le nostre realizzazione
e di prestare attenzione al prezzo. Che poi comunque non
è detto che oggetti indovinatissimi e molto apprezzati dal
pubblico debbano per forza costare cari.
Un materiale sempre?
Oltre al legno, mi piace molto il ferro, per la sua duttilità,
perché si plasma, si fonde, si modifica, con risultati spesso
inaspettati: un materiale povero dunque ben in sintonia con
la mia visione progettuale.
Un materiale mai?
Non userei mai legni pregiati per cui abbattere piante magari secolari, poi, in generale, materiali dall’aria “patinata” che
non hanno una storia da raccontare.
I suoi sembrano progetti senza tempo, guardano al passato
ma senza sembrare vecchi, anzi: cos’è per lei la contemporaneità? Quanto conta la durata nel tempo di un
oggett
oggetto?
Beh è fondamentale che un mobile o un
complemento d’arredo duri oltre un
paio di stagioni. Ma la cosa più bella, e
che più mi lusinga, è l’idea che i miei
primi Scrapswood realizzati poco dopo
la mia laurea, risultassero piuttosto
impattanti, come qualcosa di rottura, per
poi diventare invece quasi dei classici, versatili ed estranei alle mode e alle correnti.
Di quale genere di oggetti lei ama circondarsi? C’è qualcosa
da cui non si separerebbe mai?
Per me non cambia nulla progettare su un tavolo piuttosto
che un altro; più che dagli oggetti, quindi, quando lavoro
non riesco a separarmi dalla mia musica.
Che genere di musica?
Soprattutto musica classica: in particolar modo il vostro
Rossini per le sue sonorità gioiose.
Crede che in qualche modo la sua creatività sia influenzata
dal paesaggio che circonda Eindhoven? O potrebbe lavorare ovunque con gli stessi risultati?
Mi piace molto lavorare qui, ma il paesaggio qui intorno
è simile ad altri in molti altri posti. Potrei dunque lavorare
anche altrove, purchè non in un posto troppo caotico.
Mi dica una cosa che nella sua vita prima o poi realizzerà,
più o meno concretamente.
Il progetto di una casa realizzata interamente con materiali
avanzati dai nostri lavori precedenti, a dir il vero già in atto,
e che sarà mostrata al museo Kröller Möller di Otterloo in
Olanda.
E, invece, un progetto un po’ utopistico a cui le capita di
pensare, o un sogno che vorrebbe realizzare?
Al momento no, il mio desiderio è di poter sempre conservare il mio spirito libero, senza scendere a compromessi, e
di godermi appieno il mio quotidiano, così come sto facendo ora.
Sopra: lampadario Poor- man’s
Silver con lamina d’argento, mobili
Scrapwood realizzati con diversi
legni riciclati e assemblati e divano
compatto in pelle e metallo.
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 79
BELLEZZA / ANTI-AGE
di Anna Gilde
Bellezza senza età
FORNASETTI, Piatto Sole
KENZOKI, Belle de Jour
- Siero di Loto Bianco
Il Loto Bianco è un fiore
dall’aspetto delicato ma
ricco di potenti effetti
benefici, presente in
questo siero in un’elevata
concentrazione. La pelle è
avvolta come in una “bolla”,
una barriera protettiva che
favorisce il rinnovamento
cellulare distendendo i tratti
e donando uno stato di
relax globale, per un effetto
radicale sulla bellezza del
viso. (30ml, € 110)
DELAROM, Creme Anti-age Restructurante
all’olio di argan bio
Profumo delicato e texture vellutata per questo
trattamento a base di ingredienti naturali, che
dona comfort immediato e migliora la compattezza
cutanea. L’olio di argan bio ha molte virtù cosmetiche
e proprietà nutrienti e protettive. Grazie al complesso
liftante anti-età unito alla mimosa tenuiflora bio e
alla Vitamina E, la cute ha un aspetto tonico e
visibilmente più giovane. (50ml, € 91)
80 PAMBIANCOWEEK 23 febbraio 2011
RIPARARE DURANTE IL GIORNO
LANCASTER, 365 Cellular
Elixir Intense - Youth Renewal
Un nuovo siero, di straordinaria
efficacia, che favorisce una rapida
ed intensa riparazione cellulare.
Questo grazie ad un liposoma
esclusivo che contiene quattro
enzimi complementari dalle
proprietà riparatrici, in grado di
agire combattendo i danni al DNA
cutaneo. (da 30ml, € 75)
DEBORAH, Dermolab
- Trattamento idratante antirughe
Una delle cause principali dell’invecchiamento della pelle è
la disidratazione, che la rende meno elastica, più vulnerabile
e soggetta alla formazione di rughe. Mantenere la pelle ad
un livello ottimale di idratazione significa proteggerla dai
segni del tempo. Questa crema antirughe a base di Acido
Ialuronico è profondamente idratante, dalla texture cremosa,
si fonde con la pelle per un piacere assoluto. (50ml, € 23)
GUERLAIN, Abeille Royale
- Sérum fluide
All’origine di rughe e perdita di
compattezza, Guerlain individua delle
micro-lacerazioni, conseguenza di un
degrado dei tessuti provocato da tensioni
interne e stress quotidiani della pelle.
Per aiutarla ad auto-ripararsi in modo
adeguato, Guerlain utilizza i prodotti
dell’ape, tra i migliori cicatrizzanti al
mondo, in un concentrato dall’eccezionale
azione riparatrice. (30ml, € 105,30)
CHANEL, Sublimage la Creme
La nuova crema Sublimage si arricchisce del potere
del fiore della Vanilla Planifolia offrendo un’azione
rigenerante e potenziata grazie ad un nuovo principio
attivo, ancora più puro, potente e concentrato.
Disponibile da febbraio nelle due versioni Supreme,
dalla consistenza più ricca e Universelle, dalla
consistenza più leggera. (50ml, € 275)
DR. BRANDT,
Detoxygen Experience
È un nuovo trattamento
ossigenante e detossinante
2 in 1 per proteggere e
rivitalizzare la pelle del viso,
grazie all’ossigeno. Include
una maschera, da lasciare
agire qualche minuto, e
una crema, per completare
il trattamento detossinante.
Può essere utilizzato
mattino e sera 2/3 volte
la settimana. Da Sephora.
(50ml+30ml, € 75)
PERRICONE MD, Cold Plasma Sub-D
È un trattamento ultra mirato e non invasivo
per scolpire, rassodare e ridefinire i lineamenti
dell’area di collo, mento e mandibola, grazie
all’elevata concentrazione di caffeina. L’innovativa
tecnologia Cold Plasma è uno speciale sistema di
veicolazione degli attivi che garantisce un rilascio
ottimale dei nutrienti essenziali, con massimi
risultati per la pelle, che ritrova tono, definizione ed
elasticità. (59ml, € 160)
BELLEZZA / ANTI-AGE
RIGENERARE DURANTE LA NOTTE
CLARINS, Capital Lumière Toutes Peaux Nuit
I trattamenti Capital Lumière, perfettamente fondenti
e rapidamente assorbiti, lasciano la pelle subito
levigata e luminosa. Restituiscono all’epidermide
la vitalità perduta con gli anni grazie all’eccezionale
potere rivitalizzante di 3 piante pioniere. (50ml, € 85)
FORNASETTI, Piatto Luna
ESTÉE LAUDER, Time Zone Night
Una formulazione potente, destinata ad imprimere
un’inversione ai segni visibili dell’età. La notte è
tempo di importante recupero per la pelle, che va
favorito tenendo conto anche del fatto che la cute
perde acqua con intensità proprio durante le ore
notturne. Il profumo è delicato, idoneo al riposo
notturno. (50ml, € 91)
CARITA, Diamant de beauté nuit
- Concentré de Minuit Régénérateur
È il nuovo siero concentrato in crema anti-età di Carita,
dotato di elevata attività rigenerante, da usare 2 o 3 sere la
settimana. Favorisce la rigenerazione del tessuto durante il
sonno, grazie alla sua capacità di ridurre l’energia negativa
che le cellule accumulano durante il giorno. Al risveglio la
pelle è perfettamente riposata, come dopo 12 ore di sonno.
(50ml, € 350)
SISLEY - Supremÿa La Nuit
Di giorno la pelle spende le sue
energie per proteggersi dalle
aggressioni esterne e, durante la
notte, in assenza di stress, si attiva il
suo naturale processo di riparazione.
Confortevole come una crema,
efficace come un siero, ogni notte
Supremÿa interviene contrastando
l’invecchiamento geneticamente
programmato della pelle, grazie
ad una potente associazione di 4
attivi vegetali, che allunga la durata
della vita delle cellule stimolandone
intensamente l’auto-riparazione.
(50ml, € 495)
COLLISTAR, Crema filler rimodellante notte
È nel cuore della notte che le cellule cutanee
‘ricaricano le batterie’. Collistar scopre il potere
della notte e crea uno straordinario elisir di
giovinezza, che sfrutta i particolari bioritmi notturni
della pelle per potenziare l’efficacia di uno speciale
mix di principi attivi, combinati tra loro per agire di
notte secondo una precisa sinergia che assicura
una triplice efficacia: rigenerante, rimodellante,
ricompattante. (50ml, € 50)
CLINIQUE, Youth Surge Night
È un prodotto Idratante Antirughe SPF 15 che aiuta
la pelle a prevenire e riparare simultaneamente i segni
dell’invecchiamento. Intensifica il ciclo notturno di riparazione
naturale e dona alla pelle compattezza ed energia, come
dopo una magnifica notte di riposo. È disponibile in 3
formule diverse per i diversi tipi di pelle. (50ml, € 61)
ELISABETH ARDEN, Ceramide Plump Perfect
Ultra All Night Repair and Moisture Cream
Durante il riposo notturno, la pelle lavora alacremente
per riparare i danni subiti durante il giorno, ricostituire
le risorse e ripristinare le naturali riserve d’idratazione.
Questa crema notte a intensa azione idratante e
riparatrice, contribuisce a ottimizzare questo ciclo
naturale potenziando l’idratazione essenziale,
tonificando e rassodando la pelle. L’ovale del viso
appare ridefinito e rimodellato. (50ml, € 82)
BOTTEGA VERDE, Retilift Ultra
La crema viso notte ricompattante
è un trattamento anti-età che
sfrutta il potere rigenerante
del riposo notturno. La sua
innovativa formula con Retinolo
è ancora più efficace grazie alla
sua combinazione con quella
antiossidante di Oryza complex. I
risultati si vedono già al risveglio:
i segni di stanchezza sono
attenuati, le rughe appaiono meno
evidenti e la pelle è più luminosa.
(50ml, € 36,90)
23 febbraio 2011 PAMBIANCOWEEK 81
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