12 novembre 2009

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12 novembre 2009
lavoro
Giornale dell’organizzazione cristiano-sociale ticinese
Giornale dell'Organizzazione cristiano-sociale ticinese
N.24 del 12 novembre 2009 del Settimanale di informazione Azeta - Lavoro
«Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento
Postale--N.18
D.L. 353/2003
(conv.
in L. 27/02/2004
n.
12 novembre 2009 - Anno LXXXIV
- CHF 1.00
- G.A.A.
6900 Lugano
46) art. 1 comma 1, DCB Como»
pagina 2
 Prossimo numero: 26 novembre 2009
Votazioni
«No» alla riduzione
dell’aliquota fiscale
per le persone
giuridiche
pagina 5
Edilizia
Aumenti: il miglior
risultato possibile
pagina 8
Formazione
Sono nove
i primi custodi
ticinesi
pagine 11-14
Inserto
I novant’anni
dell’OCST
seconda parte
pagina 7
11
Frontalieri
Il dilemma dello
scudo fiscale
Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano
Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com
2
Sindacato  Politica
12 novembre 2009 il Lavoro
Votazioni del 29 novembre
«No» alla riduzione dell’aliquota fiscale
per le persone giuridiche
Meinrado Robbiani
I
n occasione della consultazione popolare del prossimo 29 novembre, che porterà su temi di carattere sia federale, sia
cantonale, le cittadine e i cittadini saranno tra
l’altro chiamati a pronunciarsi sulla riduzione
dal 9 all’8,5 per cento dell’aliquota fiscale cantonale a carico delle persone giuridiche.
Un tiro fuori dal bersaglio
La riduzione dello 0,5 per cento dell’aliquota fiscale figurava quale misura a carattere
temporaneo all’interno del pacchetto anticrisi,
presentato dal Consiglio di Stato nella scorsa
primavera. Se concepita quale provvedimento
anticongiunturale, questa agevolazione in favore delle ditte presta il fianco a obiezioni difficilmente superabili.
Le imprese colpite dalla crisi non ne trarrebbero infatti nessun beneficio. Non conseguendo utili, non potrebbero usufruire dell’aliquota
ribassata. Ad essere avvantaggiate sarebbero
invece le imprese che meno ne necessitano;
quelle che, malgrado il contesto recessivo,
continuano a navigare nelle cifre nere.
Non può nemmeno essere eluso l’interrogativo a sapere quale categoria tragga il maggiore
beneficio da una riduzione dell’aliquota. L’impatto sulla promozione economica può infatti
variare a dipendenza delle aree che maggiormente sono irrorate da una ridotta fiscalità.
Nel nostro Cantone il vantaggio più corposo
sarebbe ottenuto dal settore bancario e finanziario. È un settore le cui prospettive di prosperità e di sviluppo appaiono debolmente dipendenti da un ribasso dell’aliquota fiscale. Si
finirebbe perciò per fare un regalo di nessuna
o perlomeno di scarsa utilità agli istituti bancari
e finanziari.
Una misura frettolosa
La fragilità di una simile misura non è sfuggita
al Parlamento, che, scostandosi dal Governo
cantonale, ha inteso conferirle un carattere
permanente. Nell’adottare questa opzione, il
Parlamento ha però finito per scivolare a sua
volta in una posizione di insufficiente coerenza
e rigore.
Se resa duratura, la riduzione dell’aliquota
fiscale avrebbe dovuto essere scorporata dal
pacchetto anticrisi, che possiede un esplicito
carattere congiunturale. Nel farlo si sarebbero
liberate opportune risorse per ulteriori provvedimenti di breve durata, volti a contrastare gli
effetti più immediati della crisi. Si tratta di un
importo di circa 25 milioni annui (tra Cantone
e Comuni) che tornerebbe evidentemente utile
per interventi congiunturali a sostegno dell’occupazione e dell’economia.
Rendendola permanente e dandole di conseguenza un carattere strutturale, questa misura finisce poi per risultare particolarmente
improvvisata e affrettata. Un adeguamento
della fiscalità andrebbe scandagliato nelle sue
implicazioni ben più di quanto sia stato possibile fare per le scadenze ravvicinate imposte
dall’adozione di misure anticongiunturali. Si
sarebbe dovuto approfondire un concetto più
ampio di adeguamento della fiscalità in relazione sia ai bisogni dello Stato, sia alla promozione dello sviluppo economico, sia all’equità
contributiva tra le persone giuridiche e quelle
fisiche.
È pure molto dubbio che la riduzione dello
0,5 per cento dell’aliquota sia tale da favorire
significativamente la scelta del nostro Cantone
quale zona per nuovi insediamenti produttivi.
I fattori di attrattività sono particolarmente diversificati. Andrebbe perciò valutato con maggiore attenzione se sia più produttivo investire
eventuali risorse su altri fronti oppure su una
riduzione generalizzata ma particolarmente
modesta dell’aliquota fiscale.
L’opposizione dell’OCST
L’opposizione dell’OCST alla riduzione
dell’aliquota fiscale a carico delle persone giuridiche non equivale a sottovalutare l’importanza del tema dell’attrattività territoriale del
La presa di posizione
di Travail.Suisse
Il comitato di Travail.Suisse, l’organizzazione sindacale indipendente delle lavoratrici
e dei lavoratori, si è chinato sugli oggetti
sottomessi al voto del 29 novembre.
«No» all’iniziativa contro la
costruzione di minareti
L’iniziativa contro la costruzione di minareti è stata respinta
all’unanimità dal comitato
perchè è in contrasto con i
valori fondamentali dell’ordine giuridico svizzero che vieta la discriminazione e sostiene
la libertà religiosa. L’iniziativa infatti limita
il diritto dei musulmani a praticare la loro
religione soli o in comunità.
Travail.Suisse constata inoltre con inquietudine che l’iniziativa diffonde degli stereotipi
negativi sull’Islam, cosa che danneggia
l’integrazione della popolazione musulmana
nella nostra società e nel mondo del lavoro.
Libertà di voto per l’iniziativa «per il divieto di esportare materiale bellico»
Le federazioni di Travail.Suisse
non sono tutte dello stesso
parere sull’iniziativa «per il
divieto di esportare materiale bellico».
Per questo motivo il comitato di Travail.
Suisse ha deciso di lasciare libertà di voto su
questo tema.
Ticino. Non significa nemmeno negare l’opportunità di un approfondimento e confronto anche sull’aspetto fiscale quale leva per favorire
l’insediamento di nuove attività economiche.
Un eventuale modifica del carico fiscale che
ricade sulle imprese va però collocata all’interno di una visione e di un piano di promozione
dell’economia e di riassetto della fiscalità adeguatamente soppesato.
Quanto fatto in maniera affrettata dal Governo e dal Parlamento cantonale ha del resto
condotto ad un referendum e ad una conseguente contrapposizione in un periodo delicato, nel quale andrebbe al contrario perseguita
una salda unità di intenti tra le diverse forze
politiche e sociali.
È opportuno scongiurare l’adozione di misure improvvisate e di scarsa efficacia. L’OCST,
ritenendola inopportuna, invita perciò a respingere la proposta riduzione dell’aliquota a carico delle persone giuridiche.
Attualità
12 novembre 2009 il Lavoro
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Riflessioni a vent'anni dalla caduta del muro di Berlino
Il Muro? Tutto iniziò a Danzica
Ospitiamo con piacere l’editoriale di Claudio Mesoniat,
publicato sul Giornale del
Popolo di lunedì 9 novembre,
a vent’anni dalla caduta del
Muro di Berlino.
Claudio Mesoniat*
S
ono d’accordo con Lech
Walesa, la caduta del comunismo si
è giocata in Polonia non a Berlino.
Lo sbriciolarsi del Muro è stato l’evento simbolicamente più emblematico. Ma da otto anni,
dall’agosto 1981, la propaganda comunista si
era definitivamente sbriciolata di fronte a un altro fatto: uno sciopero di massa, il primo in un
Paese comunista, e la nascita di un
sindacato, Solidarnosc, che dominava incontrastato la scena interna
e internazionale, spinto dalla popolazione nella sua quasi totalità e sostenuto da tutta la cultura nazionale.
Era diventato chiaro, inoppugnabile,
che il partito comunista non rappresentava che se stesso, una piccola
élite burattinata dal potere militare
di Mosca, non certo i lavoratori che
scendevano compatti nelle piazze chiedendo
libertà, né tantomeno il popolo polacco. E se
guardiamo più da vicino il fenomeno Solidarnosc, quelle migliaia e migliaia di operai che
si inginocchiavano dietro i cancelli dei cantieri
di Danzica e delle fabbriche del Paese davanti
alle effigi della Madonna nera e del Papa polacco,
scendiamo al livello
più profondo di
quella inattesa
sconfitta di un
potere che sembrava eterno e
di un’ideologia,
il marxismo leninismo, che aveva soggiogato
generazioni di
intellettuali, alla
lunga più nel
mondo
occidentale che in
quello del «socialismo reale»,
dove la menzogna di una
liberazione promessa trasformatasi in feroce
Centro Culturale
della Svizzera Italiana
Parrocchia
Santa Maria degli Angioli
Bernardino Luini (1481-1532)
Affresco della Passione e della Resurrezione
Santa Maria degli Angioli, Lugano
dittatura era troppo pesante, troppo palpabile
nel quotidiano per poter essere ancora teorizzata, difesa e cantata da artisti e uomini di
cultura che non avessero abdicato alla propria
dignità umana per ottenere qualche privilegio
sociale. Lì, nei cantieri di Danzica, incominciò
a palesarsi agli occhi di tutti quella che i filosofi chiamano «eterogenesi dei fini», non solo
del comunismo ma di tutte le ideologie del XX
secolo, nazismo compreso: mosse dall’anelito
di creare l’«uomo nuovo» (facendo leva sulla
classe proletaria o sulla razza ariana), certe di
detenere la strategia «scientifica» per edificare
il paradiso in terra, individuarono il vero nemico
da abbattare in quel giudeo-cristianesimo che
non poteva cessare di affermare la centralità
della persona nel suo rapporto con il Mistero
creatore (e milioni di cristiani ed ebrei testimoniarono e pagarono con la vita l’attaccamento
a questa semplice verità), conclusero la folle
parabola, della «felicità» imposta col terrore,
seppellite non dall’apocalisse di carri armati o
di missili atomici ma da una festosa manifestazione popolare, massiccia, pubblicamente
sfrontata di religiosità cristiana.
Una religiosità «oppio dei popoli», «consolazione dei deboli», che avrebbe dovuto essere
sradicata, se non con la carota delle promesse, con il bastone dei lager e dei gulag.
La tristezza è stata però un’altra, dal mio
modesto punto di vista: che ci sia stata poca
riflessione da parte degli eredi dell’ideologia marxista, così che quel giusto anelito
al cambiamento, all’«uomo nuovo», che era
stato imprigionato dentro schemi immanentistici, sia stato semplicemente gettato nel
pattume delle illusioni, generando scetticismo e non una grande ricerca verso sbocchi
personalistici.
*Direttore del Giornale del Popolo
presentano la mostra itinerante su San Paolo:
transfair
Sulla via di
Chiara Simoneschi-Cortesi
nuova presidente
DAMASCO
L’inizio di una vita nuova
Lugano
Chiesa di Santa Maria degli Angioli
9 - 22 novembre 2009
orari di apertura:
tutti i giorni 10-18
ingresso libero
informazioni e prenotazioni visite
guidate gratuite:
inaugurazione lunedì 9 novembre, ore 18
prof. Giorgio Paximadi, S.E. Mons. Pier Giacomo Grampa vescovo di Lugano
concerto d’organo sabato 14 novembre, ore 20.30
M° Diego Fasolis
incontro venerdì 20 novembre, ore 20.30
Una nuova creatura: né uomo né donna, né schiavo né libero, né giudeo né greco
prof. Bruno Ognibeni
tel. 077 419 47 27
[email protected]
L’
attuale presidente del Consiglio
nazionale, Chiara
Simoneschi-Cortesi, sarà la
nuova presidente del sindacato del servizio pubblico transfair. L’autorevole esponente
politica del PPD, che vanta
una lunga esperienza nel Parlamento nazionale e cantonale,
prenderà la guida del sindacato dopo un anno travagliato del
rinnovamento e lo condurrà in
un futuro stabile e sostenibile.
PATROCINIO
Custodia di Terra Santa
Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura
anno paolino
CATALOGO
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Delegazione Pontificia
per il Santuario
della Santa Casa di Loreto
Festival Organistico Lauretano
Loreto nel mondo
SITO UFFICIALE DELLA MOSTR A
Città di Lugano
itacaeventi.it/sanpaolo
Come obiettivo si è posta
l’aumento
dell’effettivo
dei membri
nonché
la
leadership di
opinione nelle categorie
Posta, comunicazioni, trasporti pubblici e amministrazione
pubblica.
Dall'OCST i migliori auguri di
buon lavoro!
4
Sindacato  Attualità
12 novembre 2009 il Lavoro
Industria ASM
Tutti col fiato sospeso
Alberto Trevisan
L
a situazione del settore industriale a
ridosso del rinnovo della convenzione
ASM è quanto mai incerta e diversificata, quasi schizofrenica. La conferma è
venuta dalla riunione del Comitato Cantonale
dello scorso 5 novembre: se da una parte permangono situazioni estremamente critiche e
preoccupanti (su tutte Mikron, AGIE) dall’altra
ci sono (poche) realtà per nulla scalfite dalla
crisi che, anzi, stanno conseguendo risultati
produttivi notevoli e marciano a orari di lavoro
frenetici. Nel mezzo la gran parte di industrie
ticinesi vive alla giornata, impossibilitata a formulare prospettive verosimili di medio-lungo
termine.
Tutti col fiato sospeso quindi: chi per mancanza di ossigeno, chi per il lavoro eccessivo, e chi perché cerca a fatica di mantenersi
a galla per non annegare. Certamente non un
bel momento per iniziare le trattative per il rinnovo della convenzione ASM, peraltro con un
rincaro che nonostante l’aumento nel mese di
ottobre, rimane negativo dello 0,8%, ma non
per questo si starà a
guardare.
Già da questa settimana funzionari sindacali
e membri del comitato
sono impegnati nella formazione in preparazione delle trattative, con
la consapevolezza che,
se non ci saranno spazi
sul tema retribuzioni, si
punterà decisamente su
altre tematiche fondamentali soprattutto a tu-
tela dei posti di lavoro: prepensionamenti, orario ridotto, modalità di gestione del personale,
misure di sostegno alla famiglia, diluizione nel
tempo dei licenziamenti. Insomma, tutte quelle
misure sociali che, laddove sono state previste
han permesso a lavoratori e aziende di reggere
l’urto di questa crisi, e dove sono state ignorate stanno portando ora ad esiti drammatici.
Questa crisi obbliga tutti alla responsabilità,
e i membri del comitato cantonale son pronti a prendersele, come han sempre fatto, e a
far sentire la propria voce, in sede di trattative
ma non solo: se persisteranno atteggiamenti di
ostilità e di chiusura delle dirigenze su questi
temi, non si escluderanno in futuro eventuali
forme eclatanti di manifestazione. 
Tecnica della costruzione
Finalmente parte il pre-pensionamento
Francesco Ciccarelli
C
on la riunione che si è tenuta lo scorso 28 ottobre a Lugano si sono concluse una serie di riunioni cantonali
in preparazione alla grande novità nel settore
della Tecnica della Costruzione (lattonieri, impianti sanitari, riscaldamento e ventilazione): la
possibilità di accedere al pensionamento anticipato RESOR, come già avviene per i gessatori, gli artigiani dei settori della posa piastrelle
e posa pavimenti.
Dal 01.10.2010 infatti potranno già godere di
questa soluzione coloro che avranno raggiunto
i 62 anni e ottemperano una delle 2 condizioni
di accesso: 10 anni di attività ininterrotta in una
ditta assoggettata alla convenzione collettiva
RESOR, o almeno 20 anni (ottenendo però una
rendita ridotta). Chi opterà per questa possibilità riceverà quindi una rendita pari al 75% del
salario AVS (ma minimo 3'500.00 Fr. e massimo 4'500.00 Fr.) degli ultimi 36 mesi, fino al
compimento del 65° anno.
La scelta di inserirsi in un regolamento di sicura affidabilità e già collaudato come RESOR
ha chiaramente per i nuovi assicurati un «costo
aggiuntivo di attivazione»: per i primi 2 anni il
contributo delle parti sarà dell’1,65% sia per i
datori di lavoro che per i lavoratori, mentre dal
2012 si ridurrà all’1%, adeguandosi all’attuale
quota.
Come è stato debitamente sottolineato da
Giovanni Scolari, responsabile cantonale del
settore artigianato, questa opportunità è frutto
dell’ottimo lavoro svolto dalle parti sociali ticinesi, che hanno saputo trovare una soluzione
importante laddove a livello nazionale ancora si
è in alto mare: il problema di garantire un’uscita dignitosa e valevole a chi, dopo tanti anni di
impegno e sacrificio ritiene arrivato il momento
di farsi da parte e lasciar spazio ai più giovani. Una decisione che, ricordiamo, spetta però
solo al singolo e alle sue valutazioni personali,
lasciando totale libertà a chi vuole proseguire
l'attività lavorativa fino al compimento dell’età
AVS.
Per chi opta per il pensionamento anticipato c'è un'unica accortezza: prepararsi per
tempo all’appuntamento
Giacomo Piatti ha ricordato infatti che a differenza di altri regolamenti, il RESOR prevede
che il lavoratore comunichi per tempo la disdetta del rapporto, rispettando i dovuti termini di preavviso. È quindi consigliato a tutti gli
interessati di mettersi in contatto al più presto
con i colleghi del servizio esterno o presentarsi
alle sedi cantonali, per analizzare le specificità
del singolo caso e preparare tutta la documentazione necessaria.
Per i presenti l’occasione è stata colta al volo,
subito, grazie alla disponibilità di tutti i colleghi
del servizio esterno del segretariato, da subito a disposizione per dare ogni chiarimento e
risolvere i numerosi dubbi posti dai lavoratori
intervenuti alla riunione. 
Sindacato  Edilizia
12 novembre 2009 il Lavoro
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EDILIO
Aumentano i salari dell’edilizia principale
Paolo Locatelli
N
on sicuramente un buon risultato,
ma di certo il miglior risultato possibile. Proprio così, un aumento dei
salari generali dell’1 per cento (tra fr. 50 e fr.
60 mensili), un aumento differenziato dei salari
minimi contrattuali, un aumento di fr. 1 dell’indennità pranzo. Ma andiamo con ordine.
Il riferimento normalmente utilizzato per le
trattative salariali è rappresentato dall’indice
nazionale del costo della vita (carovita) che,
valuta settembre 2009, corrispondeva ad un
-0.8 per cento, vale a dire il costo della vita è
calato dello 0,8 per cento. Un indice negativo
che, detta semplice, non ha agevolato le trattative salariali nazionali: sulla sponda degli impresari costruttori, si passava tranquillamente
da chi non voleva dare nulla (soluzione zero)
a chi, addirittura, voleva diminuire proporzionalmente i salari. Il risultato che ne è uscito
(aumento dell’1 per cento sui salari reali a partire dal 1. gennaio 2010) «si lascia guardare»
anche perché, dopo anni di ruvidi scontri tra
partner contrattuali, si è finalmente rinunciato
a dividere l’aumento in una parte a favore di
tutti e un’altra parte da distribuire in base al
merito (a qualcuno, non a tutti).
Grossa discussione invece, durante la conferenza professionale nazionale SYNA-OCST di Berna,
sull’aumento dei salari minimi contrattuali differenziato: per i salari ticinesi base, un aumento tra
lo 0,75 per cento e l’1,5 per cento (zona verde e
blu). Sono però stati penalizzati i salari minimi dei
nuovi assunti nella zona rossa (quella delle grandi
città, Ginevra e Zurigo ad esempio) ed i nuovi salari minimi per i cantieri in sotterraneo che restano
fermi ai salari minimi validi per l’anno 2009.
Qualcuno dirà, avete bisticciato per i salari
dei nuovi assunti ... vero! Ma è anche vero che
la «politica dei salari minimi» dovrebbe andare
nella direzione opposta a quella concordata:
evitare infatti dei salari base troppo bassi rispetto a quelli realmente già versati per evitare
il dumping salariale (ed in un cantone di frontiera come il nostro, con la degenerazione dei
subappalti cui abbiamo assistito negli ultimi
mesi, il rischio è reale).
Per questo motivo, il mandato conferito sabato a Berna dai delegati SYNA-OCST è stato
chiarissimo: riduzione da 3 a 2 delle zone salariali (non più suddivisione in «tre colori / bluverde-rosso» della Svizzera ma specificazione
di due situazioni diverse (città e periferie) con
dei salari minimi contrattuali sempre più vicini
ai salari realmente
versati ai lavoratori.
Si preannunciano,
nei prossimi anni
- o forse già in occasione del rinnovo
del CNM previsto
per la fine dell’anno
prossimo - accese
discussioni tra impresari e sindacalisti.
L’aumento dell’indennità pranzo (da
fr. 13 a fr. 14) permetterà ai sindacati
ticinesi di riaprire le
discussioni attorno al tema «spese
pranzo» in occaFoto Raffaele Novarina
sione di trattative
regionali che saranno richieste dai sindacati
stessi: la soluzione attualmente in vigore, fr.
1.20 all’ora per tutte le ore lavorate, non è infatti più adeguata.
Questo il risultato dell’accordo 2010 definitivamente accolto dalla SSIC-CH, da OCSTSYNA e da UNIA. Per il resto, tutto rimandato a
fine 2010 quando si affronterà una discussione
a tutto tondo di rinnovo del contratto collettivo
di lavoro nazionale (CNM) ... auspicando che
la violenta crisi economica che ha colpito i settori produttivi dell’esportazione non giunga sui
cantieri edili.
Per concludere, un garbato accenno polemico ai colleghi dell’altro sindacato: l’arte della
concertazione si apprezza dal risultato finale ...
e non dai proclami pubblicitari.
Inserzione
Domanda di adesione all'OCST
Il/La sottoscritto/a
Cognome
Nome
Per difendere i tuoi diritti aderisci all'OCST!
Indirizzo
 L'OCST è firmataria dei contratti collettivi di lavoro in tutte le categorie professionali ed è il sindacato più rappresentativo del Ticino.
Nap
Città
 Mettiamo a disposizione i nostri segretariati e le nostre sedi in
ogni regione del Cantone per difendere e sostenere i lavoratori.
Telefono
Data di nascita
Segretariato cantonale
Stato civile
Nazionalità
Professione
Ditta

dichiara di aderire all'Organizzazione cristiano-sociale ticinese
accettandone gli statuti.
Luogo e data
Firma
Compilare e inviare a: Segretariato cantonale OCST, Via Balestra 19, 6900 Lugano
Lugano, via Balestra 19
091 921 15 51
[email protected]
www.ocst.com
Permanenze
(telefonare
per appuntamento)
Sedi OCST
Bellinzona, Via Magoria 4
Biasca, Contr. Cav. Pellanda
Chiasso, Via Bossi 12d
Lamone, Via Cantonale
Locarno, Via della Posta
Lugano, Via Balestra 19
Mendrisio, Via Lanz 25
Faido, CH-6760, 091 8661293
Grono (GR), CH-6537, 091 8271396
Stabio, Via Giulia, 091 6471414
Cannobio (Italia), Via D.Uccelli 22, +39 032371086
Lavena Ponte Tresa (Italia), Via Marconi 59, +39 0332551281
Luino (Italia), Via Osteno 1, +39 034461687
Santa Maria Maggiore (Italia), Palazzo municipale, +39 0332531767
091 8211451
091 8730120
091 6825501
091 9660063
091 7513052
091 9211551
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meccanico. [email protected]
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Sindacato  Attualità
12 novembre 2009 il Lavoro
7
Scudo fiscale
Frontalieri: dentro o fuori?
Scriviamo mentre si stanno susseguendo notizie non ancora certe riguardo
allo scudo fiscale dei frontalieri. A ore
ci sarà una decisione. Al sindacato
gran parte del merito di aver sollevato
il problema dei frontalieri.
Giancarlo Bosisio
È
stata come una valanga. L’Esecutivo
del CSIR, riunito il 15 ottobre presso
la sede OCST a Mendrisio per affrontare i problemi legati all’aumento della disoccupazione dei frontalieri, sconvolge l’ordine
del giorno ed affronta la questione dello scudo
fiscale e del suo impatto sui frontalieri.
Tutti i presenti concordano sul fatto che i
frontalieri non debbano essere accumunati agli
evasori: essi producono un reddito in Svizzera
che viene quasi completamente speso in Italia
e pure le imposte a loro trattenute sul salario
vengono riversate in gran parte all’Italia.
Viene immediatamente redatto un comunicato stampa da diffondere già in serata e chi
scrive viene incaricato di redigere una lettera
rivolta ai Parlamentari per segnalare il problema dello scudo e chiedere un loro intervento.
Il comunicato stampa ha finalmente spostato
l’interesse sullo scudo, che si stava concentrando sull’inasprirsi dei rapporti tra Svizzera e Italia, sui
soggetti che, loro malgrado vi
erano coinvolti in modo inopportuno. Come già scritto su
questo giornale da una parte si
colpivano i frontalieri con proposte di blocco delle entrate o
con interventi sui loro ristorni
fiscali e dall’altra – proprio per
il fatto che nessuno si curava
di loro - venivano bellamente
considerati alla stregua degli
evasori e bollati di conseguenza con epiteti indecenti anche
in trasmissioni televisive.
La lettera inviata ai Parlamentari ha immediatamente trova-
to accoglienza tra alcuni Parlamentari Italiani
eletti in Svizzera, ed in primis l’on. Narducci,
ma anche tra i Parlamentari della nostra zona
di frontiera, tra cui gli On. Braga, Butti, Volontè,
che hanno redatto delle interrogazioni urgenti
al Ministro delle Finanze.
I loro interventi, una volta tanto, non sono
passati inosservati, ma hanno attirato l’interesse dei media anche sui frontalieri, magari in
appendice a servizi ed approfondimenti sulla
diatriba tra Svizzera e Italia.
Come detto tuttavia non tutto è ancora stato chiarito: oggi sappiamo che l’Agenzia delle
Entrate in una nota afferma che i frontalieri non
hanno nulla a che fare con l’evasione internazionale e che la casistica relativa allo scudo
per i frontalieri sarà affrontata in una circolare
di prossima emanazione.
Parole sicuramente rassicuranti ma che non
lasciano tranquilli se solo si pensa all’altra iniziativa di cui già si è parlato su questo giornale
in merito alla valanga di raccomandate inviate
a chi è o è stato iscritto nell’Albo degli Italiani
Residenti all’Estero. Un’iniziativa incomprensibile che auspichiamo trovi chiarimenti nell’attesa prossima circolare.
Mi auguro che i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate facciano rientrare i timori e le perplessità che stanno vivendo i frontalieri e che
quest’articolo serva solo a testimoniare l’impegno del Sindacato cui può essere attribuito il
merito di aver avuto la giusta attenzione per la
problematica di questi lavoratori.
Servizi di assistenza e cura a domicilio
Firmato il nuovo contratto collettivo unico
Renato Ricciardi
L’
Assemblea cantonale del personale dei Servizi assistenza e cura
a domicilio (Sacd) che si è tenuta
mercoledì 28 ottobre scorso, ha approvato il
nuovo Contratto collettivo di lavoro cantonale
per il personale dei Sacd (COSACD) che entrerà in vigore il 1. gennaio 2010.
La novità principale è che sono stati uniti, per
la prima volta, tutti i sei Sacd pubblici (SCuDo,
ACD, MAGGIO, Servizio d’assistenza e cura a
domicilio della Regione Tre Valli, ABAD e ALVAD) in un solo contratto. In questo modo sono
stati uniformati gli stipendi, gli orari e i turni di
lavoro, nonchè i giorni di riposo e le vacanze
dei sei Sacd pubblici presenti sul territorio.
Nella fase finale, la contrattazione si era concentrata su alcuni punti che erano stati discussi nel corso dell’assemblea del 28 settembre
scorso, dalla quale erano uscite alcune richie-
ste assolutamente giustificate per un settore
che occupa prevalentemente donne.
Il tema che stava certamente più a cuore ai
dipendenti era quello dei turni di lavoro e delle
pause di riposo. Il nuovo contratto mantiene un
certo livello di flessibilità, necessario ai Sacd per
contrastare la concorrenza sempre più agguerrita e per conciliare la domanda con la dotazione
del personale, ma al tempo stesso garantisce
che gli operatori impiegati il sabato e la domenica ricevano in cambio giorni di riposo adeguati.
Nel nuovo contratto infatti si legge «Qualunque
sia la natura dell’impiego, il dipendente ha diritto
mediamente a due giorni di riposo settimanali della durata di 24 ore ciascuno. Almeno una
volta ogni 3 settimane cadranno di sabato e
domenica» (art. 30). Inoltre il recupero delle ore
straordinarie verrà deciso, in base alle esigenze
di servizio, sentito il dipendente (art. 26).
Altri punti che sono stati modificati, venendo
incontro alle richieste dei dipendenti sono:
 il completamento dell’art. 18 sulla protezione della personalità con l’obbligo del datore
di lavoro di «sostenere il dipendente in caso di
difficoltà, adottando le misure che ritiene adeguate»;
 la nuova indennità per lavoro notturno corrisponde a fr. 5,90 all’ora e quella per lavoro
festivo a fr. 5.- all’ora;
 è stato introdotto un congedo maternità di
16 settimane (di cui di regola 2 prima del parto), come prevede il contratto Roc dell’Eoc;
Va aggiunto che è stata aggiunta al contratto
una dichiarazione d’intenti in cui ci si impegna per
concretizzare l’introduzione di un’assicurazione
collettiva per il personale ad ore, certamente la
componente del personale dei Sacd più esposta
e meno tutelata, entro la fine del prossimo anno.
Inoltre ci si impegnerà, anche con un incontro con la Consigliera di Stato Patrizia Pesenti,
ad esigere l’applicazione di un contratto unico
per tutti i Sacd, sia pubblici che privati.
Formazione  Attualità
8
12 novembre 2009 il Lavoro
Custodi
Complimenti ai «magnifici nove» che hanno superato
l’esame professionale federale
S
abato 31 ottobre si è svolta presso la
sede dell’OCST a Lugano la cerimonia di consegna degli attestati di frequenza ai partecipanti della prima edizione del
corso biennale per custode d’immobile.
Erano presenti con le loro famiglie i nove partecipanti che hanno superato l’esame federale
per l’ottenimento dell’Attestato professionale
federale (APF), svoltosi a Zurigo in ottobre.
La cerimonia si è svolta in un clima di amicizia e di soddisfazione. «Non è evidente riprendere a studiare dopo molti anni…», hanno
confermato tutti. Questo è tanto più vero per
un corso complesso come quello che hanno
dovuto affrontare: 10 materie (manutenzione
d’immobile, tecniche di pulizia, riscaldamento, areazione e clima, installazioni idrauliche,
installazioni elettriche, protezione ambientale,
giardinaggio, gestione aziendale e amministrazione, comunicazione) teoriche e pratiche. Proprio l’alto numero di ore di pratica è il segreto
del successo della formazione organizzata da
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di Lugano, COMEuro - Ente
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sia a disoccupati ed inoccupati, sia a
lavoratori dipendenti. I destinatari degli
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ENAIP Svizzera e dal Centro di formazione professionale dell’OCST (CFP), che ha permesso,
già per la prima edizione, di avere un tasso di
promozione dei candidati di oltre il 70 per cento, come ha confermato Daniele Favaro, membro della Commissione d’esame e responsabile
degli esami per la Svizzera italiana.
I contenuti delle materie previste dal programma del corso sono sostanzialmente costruiti sulla base delle disposizioni del Regolamento d’esame e della Commissione d’esame.
A questo materiale è stato aggiunto solo il
modulo di comunicazione, la cui importanza è
stata riconosciuta sia dagli organizzatori che
dai partecipanti al corso. «È ritenuto sempre
tenersi anche in italiano. «Si tratta anche di
una vittoria dell’italianità», ha detto Francesca
Iannella. Alla cerimonia
erano presenti anche
due rappresentanti della Divisione della formazione professionale
(DFP), Romano Rossi,
Francesca Iannella
del servizio formazione
continua della DFP e
Massimo Ghezzi, ispettore dei corsi interaziendali, ed alcuni formatori coinvolti nel progetto,
tra cui il presidente di ENAIP Svizzera, Franco
Plutino.
È in fase di svolgimento la seconda edizione del corso e si
sta preparando la terza edizione, proprio per il crescente interesse per il percorso formativo
e le numerose iscrizioni.
«Alcuni dei neodiplomati custodi hanno peraltro frequentato un corso per formatori di
apprendisti presso il Centro di
formazione per formatori della
DFP – ha precisato Rauseo –
che permetterà loro di formare
sul posto di lavoro gli apprendisti del settore, che l’anno prossimo termineranno la scuola».
I nove ticinesi che hanno superato l’esame professionale federale di
Hanno superato l’esame procustode d’immobili
fessionale federale di Custode:
più rilevante, ha infatti confermato Paolo Ven- Bogana Roberto di Cresciano, Castronovo
dola, direttore di ENAIP, il ruolo del custode Francesco di Cadempino, Della Mano Gianlud’immobili come pacificatore delle liti fra coin- ca di Lugano, Falletta Raffaele di Cadempino,
quilini». La formazione è dunque completa e Fuoti Giuseppe di Pregassona, Mangiaracina
complessa «ma, ha ricordato Francesca Ian- Mario di Lugano, Marcionetti Mauro di Belnella, coordinatrice e responsabile del proget- linzona, Melicchio Nicola di Chiasso, Zonca
to, il custode non è una figura generalista che Massimo di Castel San Pietro.
Al termine tre neo-custodi hanno parlato della
si va a sostituire ai professionisti, in realtà si
occupa di coordinare i loro interventi, identifi- loro esperienza e si sono anche commossi. Si
cando e valutando di volta in volta i problemi, i è creato un forte legame di amicizia fra gli studenti che hanno deciso di incontrarsi tutte le
danni e gli interventi necessari».
«È stata un’iniziativa formativa che ha richie- sere per studiare anche nel periodo della pausto un grosso impegno sia da parte nostra che sa estiva. Questo affiatamento, ben visibile, ha
da parte degli studenti», hanno confermato aiutato a superare le difficoltà e la mancanza
Paolo Vendola e Francesca Iannella, che si di fiducia. Ci sono poi stati momenti di allegria,
sono occupati, insieme a Giuseppe Rauseo, soprattutto durante i corsi pratici. A questo cliresponsabile del CFP dell’OCST, della pro- ma di amicizia hanno contribuito anche gli ingettazione e della realizzazione del primo cor- segnanti che si sono prodigati moltissimo per
so per custode d’immobile in Ticino. «Non è aiutare, dedicando più tempo e preparando
stato semplice superare le difficoltà iniziali nuovo materiale.
soprattutto nel reperire formatori qualificati e
spazi attrezzati per la parte pratica, come pure
qualche scetticismo da parte di alcune associazioni dei datori di lavoro, ma sapevamo di
rispondere a un bisogno concreto di professionalizzazione in questo settore». Questo tipo di
CFP OCST
formazione e l’esame per l’ottenimento dell’AtVia S. Balestra 19 - 6901 Lugano
testato professionale federale sono infatti preTel 091 921 15 51 - Fax 091 923 53 65
senti nella Svizzera tedesca da oltre vent’anni e
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introdotti nella Svizzera francese da otto anni.
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Questa è stata la prima sessione d’esame a
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Sindacato  Formazione
12 novembre 2009 il Lavoro
Revisione parziale della LORD e della LStip
Le proposte dell’OCST
Con una lettera inviata il 6 novembre
scorso alla Commissione della gestione e delle finanze del Gran Consiglio,
l’OCST fa alcune proposte per rendere
possibile l’applicazione della revisione
della LORD e della LStip proposta dal
Governo.
Enrico Pusterla e Lorenzo Jelmini
L’
OCST condivide la necessità di
mettere in atto una revisione parziale delle leggi che regolano le
condizioni di lavoro dei dipendenti dello Stato essendo numerosi gli aspetti che possono
essere migliorati.Sono pure condivisi alcuni
obiettivi generali della revisione, quali la necessità di aumentare la motivazione dei collaboratori, potenziandone la formazione, introducendo elementi di maggiore flessibilità e di
responsabilizzazione e favorendo la mobilità
interna. Possiamo, inoltre, condividere l’introduzione di due elementi significativi, proposti
da questa revisione: la direzione per obiettivi e
la valutazione delle prestazioni.
Riteniamo che la direzione per obiettivi possa costituire uno strumento efficace di gestione dell’attività in un servizio pubblico. Questo
implica, tuttavia, un’adeguata valutazione
preventiva per decidere in quali servizi possono essere fissati degli obiettivi, quale genere di obiettivi e per quali funzioni, come pure
un’adeguata preparazione e formazione di chi
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ff INFORMATICA
BB ECDL Start, da gennaio 2010, minimo 10
partecipanti, ma-gio, 18.00-21.00, 78 ore.
Costo: fr. 792.- soci, fr. 1'377.- non soci.
BB Introduzione all’informatica, dal 9 novembre, minimo 10 partecipanti, lu-mer, 18.0020.30, 36 ore. Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.non soci.
BB Photoshop 2003, data da definire, minimo 10 partecipanti, due volte a settimana, 18
ore. Costo: fr. 200.- soci, fr. 350.- non soci.
ff LINGUE
BB Inglese A1 (1° modulo), dal 16 novembre,
minimo 10 partecipanti, lu, 19.00-22.00, 48
ore. Costo: fr. 480.- soci, fr. 640.- non soci.
fissa gli obiettivi e deve valutarne il raggiungimento.
Anche il processo di valutazione delle prestazioni può essere ritenuto mezzo interessante
di valorizzazione dell’attività svolta dal dipendente o dal team, di dialogo e di confronto tra
colleghi e con i superiori.
Forti dubbi rimangono, invece, sul terzo elemento che questa revisione introduce, ossia
la concessione di un aumento annuale dello
stipendio in base alla valutazione delle prestazioni. Su questo aspetto l’OCST si è sempre
dichiarata contraria poiché questo sistema,
oltre ad essere particolarmente oneroso, difficilmente potrà essere applicato con la necessaria trasparenza e equità all’interno dell’amministrazione cantonale.
Tuttavia, essendo chiara la volontà del Consiglio di Stato di proseguire con la revisione
della LORD e delle LStip nella sua interezza,
mantenendo, dunque, i tre elementi sopra indicati (direzione per obiettivi, valutazione delle
prestazioni e sistema retributivo basato sulle
prestazioni), riteniamo quanto meno necessario rivedere i tempi di attuazione di questo
progetto.
Difatti, la revisione introduce un cambiamento culturale non irrilevante e una riforma di tale
portata necessita un’applicazione graduale
delle nuove metodologie di lavoro in modo da
garantire l’affinamento dei nuovi strumenti, il
coinvolgimento dei collaboratori e la gestione
delle modifiche richieste. Necessario attivare
programmi formativi differenziati per i collaboratori e i funzionari dirigenti.
Proposte di modifica LORD
e LStip presentate dall’OCST
Valutazione legislativa delle nuove norme
(art. 41 Lord) - Con questo articolo si chiede al
Gran Consiglio di valutare entro il 31.12.2012,
sulla base di un rapporto allestito dal Consiglio
di Stato, l’applicazione delle nuove norme, che
tenga conto della formazione dei funzionari dirigenti incaricati della definizione degli obiettivi e
della valutazione delle prestazioni, ed eventuali
proposte di modifica della legge che dovessero
rendersi necessarie dopo la prima fase di attuazione della riforma, sentiti i funzionari dirigenti e
le associazioni del personale.
Norme transitorie - Si chiede al Consiglio
di Stato d’istituire un Gruppo di lavoro misto
con il coinvolgimento di rappresentanti delle
associazioni del personale per accompagnare
l’entrata in vigore delle nuove norme e assicurare un’adeguata consultazione e informazione.
Si chiede inoltre di attivare il salario al merito al
più presto dopo la presentazione del Rapporto
del Consiglio di Stato di cui all’art. 41. Fino a
quel momento rimangono in vigore gli scatti
annuali automatici.
Richieste delle Associazioni del personale
Art. 46 LORD Congedi pagati - Si chiede la
concessione di tre giorni supplementari di
congedo pagato all’anno (chiusura degli uffici,
modifica del calendario scolastico).
Art. 69 LORD Onere di lavoro - Non da ultimo,
si chiede la riduzione dell’orario normale di
lavoro a 40 ore settimanali. L’entrata in vigore
di questa norma potrebbe essere scaglionata
su più anni ma entro il terzo anno successivo
all’entrata in vigore.
BB Tedesco A1 (1° modulo), dal 16 novembre, minimo 10 partecipanti, lunedì, 19.0022.00, 48 ore. Costo: fr. 480.- soci, fr. 640.non soci.
BB Tedesco A1 (2° modulo), dal 18 novembre,
minimo 10 partecipanti, mer, 19.00-22.00, 30
ore. Costo: fr. 480.- soci, fr. 640.- non soci.
BB Inglese B2 preparazione al FCE (First Certificate English), data da definire, minimo 10
partecipanti, due sere la settimana, 19.00 22.00, 96 ore. Costo: fr. 880.- soci, fr. 1’200.non soci.
BB Tedesco B1 preparazione al ZD (Zertifikat
Deutsch), data da definire, minimo 10 partecipanti, due sere la settimana, 19.00 -22.00, 96
ore. Costo: fr. 880.- soci, fr. 1’200.- non soci.
non soci.
BB ArchiCAD 12 2D, da febbraio 2010, minimo 10 partecipanti, lu-mer, 13.30 - 17.30, 30
ore. Costo: fr. 800.- soci, fr. 900.- non soci.
BB AutoCAD base, da gennaio 2010, minimo
10 partecipanti, lu-mer, 18.00 - 20.30, 30 ore.
Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.- non soci.
BB AutoCAD avanzato, da febbraio 2010, minimo 10 partecipanti, lu-mer, 18.00 - 20.30,
30 ore. Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.- non
soci.
ff CONTABILITÀ
BB Contabilità: corso di preparazione al diploma
cantonale, esami maggio 2010, dal 23 novembre,
minimo 10 partecipanti, lunedì, 18.30 - 21.00, 60
ore. Costo: fr. 750.- soci, fr. 950.- non soci.
ff altri corsi
BB Corso di Barman, dall’11 gennaio 2010,
minimo 10 partecipanti, lu-ma, 19.00-22.00,
51 ore. Costo: fr. 1’800.- soci, fr. 1’900.- non
soci.
BB Corso custode d'immobili APF 3.a edizione, da gennaio 2010, minimo 10 partecipanti,
ma-gio dalle 19.10 alle 22.00 + sabato, dalle
9.00 alle 12.00, 398 ore. Costo: fr. 5612. (4
rate semestrali).
ff edilizia
BB Lettura del disegno edile, da febbraio
2010, minimo 10 partecipanti, ma-gio, 19.00
- 22.00, 45 ore. Costo: fr. 450.- soci, fr. 650.-
ff VENDITA
BB Corsi a Mendrisio, inglese per venditori
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12 novembre 2009 il Lavoro
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ai modelli alternativi di assicurazione
che propongono premi interessanti,
consultano le pagine d'informazione
per conoscere le astuzie per risparmiare e i punti chiave da tener presente per cambiare cassa malattia.
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dalla pagine de il Lavoro abbiamo evidenziato.
Tutto questo muoversi per cercare di pagare meno la cassa malattia
sembra stia portando ad un aumento
nel numero degli assicurati che sono
propensi a cambiare la cassa malattia per il 2010.
Gli assicurati, generalmente soddisfatti della propria casa malattia, tendono ora a privilegiare il livello del
premio apparentemente mettendo in
secondo piano la qualità dei servizi.
È il costo della copertura assicurativa che determina, in molti casi se
rimanere fedeli alla propria assicurazione o passare alla concorrenza.
Le indagini fatte da siti internet specializzati, quali ad esempio Bonus.ch
evidenziano anche che gli assicurati
non intendono cambiare per passare
a una cassa malattia che sia interessante per quest’anno, ma che rischia
di non poter garantire la stabilità dei
propri premi nell'ottobre 2010. Quello
che viene comunemente chiamato effetto «yo-yo», - premi bassi quest’anno ma verosimilmente alti il prossimo
– consiglia prudenza.
Al tempo stesso si teme anche di
scegliere una cassa malattia che potrebbe aumentare i premi nel corso
dell’anno.
A tale riguardo segnaliamo la dichiarazione del direttore dell’Ufficio
federale della Sanità pubblica (UFSP)
secondo il quale, se necessario, i premi dell’assicurazione malattia potranno essere ritoccati anche nel corso
del 2010. Questo fa seguito a quanto
comunicato da ben 18 casse che potrebbero ricorrere ad un adeguamento
delle tariffe già dall’estate prossima.
Come suggerivamo sullo scorso numero di questo giornale, nella scelta
della cassa malati è sempre più opportuno considerarne la solidità (buono
stato delle riserve, premi stabili negli
ultimi anni) ed affidabilità: vale a dire
la qualità dei servizi proposti che si misura con il grado di soddisfazione dei
propri assicurati (riguardo a competenza e disponibilità dei collaboratori,
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30 novembre 2009.
Inserto  I Novant’anni dell’OCST
12 novembre 2009 il Lavoro
11
Inserto storico a cura di Alberto Gandolla
Un po’ di storia
I 90 anni dell’Organizzazione
cristiano-sociale ticinese
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6
Fotografie di alcune gite del Sindacato OCST degli impiegati tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta.
Foto 2 e 3: Gita sul Monte San Giorgio
Foto 4: Gita sul Monte Tamaro
Foto 5: Gita a Gola di Lago con don Leber
Foto 6: Gita al Grütli
L
a prima guerra mondiale costituisce
un duro colpo allo sviluppo dei sindacati anche in Ticino. Solo nel 1916-17
si assiste a una ripresa dell’attività sindacale,
legata alla volontà di opporsi al peggioramento della situazione alimentare e al rincaro crescente; riprendono le agitazioni operaie.
Non è però tempo di azioni comuni: quando, per
esempio, la Lega operaia cattolica (LOC) di Locarno organizza nel 1917 un comizio contro il rincaro
e gli speculatori, i socialisti intervengono con veemenza accusandola di «copiare» la Camera del
Lavoro (CdL) per motivi di propaganda.
La situazione sociale peggiora rapidamente
e si inizia a parlare di «sciopero generale». La
Federazione cristiano-sociale svizzera lancia
Seconda puntata
un appello preoccupato: occorrono certo decise riforme sociali, ma non lo sciopero generale e la rivoluzione (in Russia Lenin aveva
appena preso il potere). A Lugano nell’estate
del 1918 il malcontento popolare sfocia in un
breve sciopero generale, portato avanti dalla
CdL e dai socialisti, che spaventa molto gli
ambienti borghesi e nazionali. La Gazzetta del
Lavoratore afferma la necessità di migliorare la
condizione degli operai, ma non può accettare
un metodo basato sulla lotta di classe.
Nel novembre successivo vi è poi il grande
sciopero generale nelle principali città svizzere, guidato da dirigenti dell’USS e del partito
socialista; le rivendicazioni sono sociali e politiche, radicali ma non rivoluzionarie; i cristiano-
7
Foto appartenenti alla signora Maria Ratti di Canobbio
sociali svizzeri, pur propugnando energiche riforme, si schierano contro lo sciopero, sentito
come estremista nei metodi.
Questi ultimi avvenimenti risultano traumatici
anche per i cristiano-sociali ticinesi e rafforzano il convincimento che occorre passare da un
movimento leghista solidaristico-mutualistico
a un’organizzazione rivendicativa di carattere
propriamente sindacale. Nei mesi seguenti si
intensifica il dibattito interno, anche autocritico
(si è tanto lavorato per il bene religioso, troppo
poco per quello materiale): necessitano vere
riforme sociali, la costituzione di sindacati professionali, è importante che i cattolici escano
dai sindacati «rossi» e rimangano attaccati alla
dottrina sociale della Chiesa. 
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Inserto  I Novant’anni dell’OCST
12 novembre 2009 il Lavoro
Inserto  I Novant’anni dell’OCST
12 novembre 2009 il Lavoro
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1920
18 maggio 1919 - Nasce l’OCST
Il primo anno del nuovo sindacato cristiano-sociale
Dopo vari incontri il 18 maggio 1919 a Bellinzona vi è un congresso generale di tutte le forze cristiano-sociali del cantone: LOC, gruppi locali già attivi – come quello di
Bellinzona – sindacati in via di costituzione, ecc. .
«Detta giornata dovrà segnare una data storica negli annali del nostro movimento», viene indicato nella presentazione del congresso.
Vi sono molti interventi, vi è un po’ di confusione terminologica (uno degli interventi inneggia alla lotta di classe basata sulla giustizia e carità, suscitando proteste fra
i convenuti: quel termine lasciamolo ai socialisti!), alla fine vi è chiara la volontà di fare un salto di qualità e di costituire un nuovo sindacato unitario, mentre le LOC
possono continuare ad esistere (le ultime si scioglieranno a metà degli anni Trenta).
Nasce così l’Organizzazione cristiano-sociale del canton Ticino, con Mario Ferretti come primo segretario provvisorio e Giuseppe Respini come primo provvisorio presidente del comitato cantonale. Nelle settimane successive la Gazzetta del lavoro con scritti soprattutto di don Roggero (il vero pioniere della prima fase del movimento
cristiano-sociale in Ticino) cerca di precisare le linee direttive, come il nuovo sindacato non dipenda dall’Unione Popolare Cattolico (la futura Azione Cattolica), il fatto
che sia autonoma dal Partito Conservatore, perché sia sbagliato definire «socialisti cristiani» i cristiano-sociali, ecc. Inizia la fondazione di primi piccoli sindacati edili,
metallurgici, di scalpellini e anche femminili (operaie di fabbrica, sarte, impiegate e commesse,…).
N
el maggio 1920 arriva dalla Svizzera
tedesca Fridolino Oeschger, stipendiato dalla centrale di San Gallo, che
diventa segretario sindacale a tempo pieno; il
centro del movimento diventa Bellinzona. Viene aperto anche un segretariato dei sindacati
femminili, guidato dalla signorina Aurelia Cappello; le lavoratrici costituiscono subito infatti
una buona parte del totale degli aderenti.
Il nuovo segretario cantonale ha così il vantaggio di avere dei buoni legami con la Svizzera interna, ma deve imparare a conoscere la
realtà ticinese.
Le ambizioni del nuovo sindacato sono con-
14 settembre 1919: il primo comizio dell’OCST!
La CdL seguì con una certa preoccupazione questo nuovo
attivismo e infatti in occasione del primo comizio popolare
indetto a Lugano il 14 settembre da parte dei cristianosociali, Guglielmo Canevascini, segretario sindacale (e
in seguito a lungo consigliere di Stato socialista) lesse il
manifesto, si arrabbiò e decise di partecipare all’incontro,
portandosi un buon numero di compagni.
Come andò a finire? Il comizio fu caotico, il contradditorio
molto duro e l’incontro terminò anzitempo, tra persone
che cantavano l’ «Inno dei lavoratori» da una parte e «Noi
vogliam Dio» dall’altra.
Il cammino verso una collaborazione sindacale iniziava
in modo ben difficile; i socialisti non erano intenzionati a
perdere il loro monopolio dei lavoratori.
9 gennaio 1920 - Nasce «il Lavoro»
Il 16 novembre 1919 vi è una prima importante assemblea dei delegati
del nuovo movimento. Vengono approvati gli statuti sociali, è costituito
un nuovo comitato con Nicola Locarnini come presidente, si conferma la
nascita di un nuovo giornale, Il Lavoro, che sostituirà la vecchia Gazzetta
del Lavoratore. Il 9 gennaio del 1920 esce infatti il primo numero del
nuovo giornale diretto da don Francesco Alberti.
La testata del primo numero de «il Lavoro»
1920 Fridolino Oeschger, segretario
sindacale a tempo pieno
A destra: il volantino che annuncia il primo convegno pubblico dell’OCST. Il linguaggio è diretto, con una sana e un po’
ingenua baldanza. Da notare: il colore scelto per il volantino era … già allora l’arancione, colore che
utilizziamo ancora molto spesso.
1914
1915
1916
1917
1918
1914-1918 Prima Guerra Mondiale
1917 Rivoluzione Russa
1917 - Intervento della CdL contro un comizio cristianosociale
La Lega operaia cattolica di Locarno organizza un comizio contro
il rincaro e gli speculatori, i socialisti intervengono con veemenza
accusandola di «copiare» la CdL per motivi di propaganda.
Estate 1918 - Lugano
Breve sciopero generale organizzato dalla Camera del
Lavoro e dai socialisti
Novembre 1918 - Grande sciopero generale nelle
principali città svizzere guidato dai dirigenti dell’Unione
sindacale svizzera e dal Partito Socialista
siderevoli: costituire una precisa presenza nel
campo sociale ed economico nel cantone a
partire dai principi cristiano-sociali (solidarietà,
giustizia, ricerca del bene comune, sussidiarietà, volontà di dialogo con il mondo padronale),
mettendosi in concorrenza con le più organizzate ed anzi egemoni federazioni della Camera
del lavoro.
Il contrasto e l’antagonismo con quest’ultima
diventano subito molto forti. I socialisti accusano l’OCST di dividere il fronte operaio e di
essere un sindacato «morbido», troppo filo-padronale (i cristiano-sociali all’inizio sono molto
prudenti nelle agitazioni e nella partecipazione
agli scioperi). I dirigenti cristiano-sociali
giustificano la loro presenza con l’impossibilità per i lavoratori cristiani, e anche
per molti altri, di far parte di organizzazioni solo apparentemente «neutre», ma
di fatto guidate spesso da marxisti notoriamente atei e anticlericali; non è una
divisione dei lavoratori, è un nuovo fronte
operaio.
Il vescovo mons. Aurelio Bacciarini
appoggia subito il sindacato, all’interno
del suo progetto di ricostituzione dell’as-
1920
1921
1922
1929 Don Luigi Del-Pietro viene
eletto segretario cantonale e rimarrà
tale fino alla sua morte (1977). È
l’inizio di una nuova storia.
1927 La pubblicazione de «il Lavoro» cessa, riprenderà solo nel 1933.
1921 - 1922 Grave crisi economica
1919
sociazionismo cattolico, ma parte del mondo
cattolico vi resta piuttosto indifferente e una
buona parte dello stesso padronato cattolico
è ostile.
Il dopoguerra è un periodo socialmente delicato e il padronato non intende certo fare
troppo concessioni al movimento operaio, che
deve lottare contro le paghe basse, la durata
del lavoro spesso ancora di 54 ore settimanali,
le scarse assicurazioni sociali, la resistenza ai
contratti collettivi.
L’inizio è abbastanza promettente: conferenze, propaganda in varie fabbriche, alcuni
movimenti rivendicativi, un congresso operaio
a Balerna e uno agrario a Bellinzona, una «cucina operaia» alla fabbrica Tobler a LuganoBesso (che darà però molti problemi al sindacato), ecc.
Alla fine del 1920 l’OCST conta 621 iscritti (più
424 iscritti alle LOC; la Cassa Malati Cristianosociale conta circa 900 membri), di fronte ai
circa 4000 della CdL. Il centro del movimento
passa in seguito da Bellinzona a Lugano, dove
il segretariato prende sede per poco in via
Nassa e in seguito in via Cattedrale.
1927 Don Alfredo Leber diventa assistente ecclesiastico del movimento.
1924 Fridolino Oeschger dimissiona
e viene sostituito da Pio Meyer
1923
1924
1925
1926
1927
1928
Personaggi
1921 - 1929
I primi responsabili e collaboratori dell’OCST
La crisi e la rinascita
I
sacerdoti don Carlo Roggero, don Francesco Alberti (direttore de Il Lavoro nel
1920), don Pietro Berla (direttore del
giornale dal 1921 al 26), don Giovanni Genucchi, don Giovanni Snider. Fra i primi responsabili da nominare Gastone Bernasconi,
presidente del comitato cantonale (1922-29),
Augusto Banfi (segretario), Enrico Gozzer e
Battista Foletti (cassieri), Francesco Masina,
Nicola Locarnini (presidente nel 1920), Plinio
Vassalli, Mansueto Pometta (presidente nel
1921), Antonio Egger, Michele Grossi.
Fra le donne da ricordare almeno Aurelia
Cappello e Adele Sottocasa, che dirigono i
sindacati femminili a Lugano e la maestra Rita
Poncini.
Infine bisogna tenere presente anche i dirigenti
delle LOC (Adolfo Janner, Francesco Mismirigo, Giuseppe Fantoni, G.B.Bondietti, ecc.) che
affiancano ancora per vari anni quelli del sindacato, spesso con ruoli direttivi in entrambe le
associazioni.
Francesco Masina
P
urtroppo nel 1921 - 22 interviene una
grave crisi economica, che colpisce
molto i sindacati. I cristiano-sociali,
che non sono appoggiati dal Partito conservatore al governo con i socialisti, non riescono a
farsi concedere un sussidio statale, si trovano
in grandi ristrettezze finanziarie e devono far
fronte anche ad una crisi dirigenziale interna:
il segretario cantonale Fridolino Oschger dimissiona nel 1924 ed è sostituito da Pio Meyer
l’anno seguente.
Così per tutti gli anni Venti l’OCST deve ripiegarsi in un’azione mutualistica (ufficio di collocamento, Cassa malati, Cassa di deposito,
smercio di prodotti agricoli, ecc.). Le LOC, che
a partire dalla metà del decennio cambiano il
nome in Leghe Cattoliche dei Lavoratori (LCL),
1929
mantengono le loro attività cooperativo-assistenziali.
Nel 1927 Il Lavoro deve inoltre cessare la sua
pubblicazione per dare spazio al nuovo Giornale del Popolo; le poche attività dei cristianosociali sono così riportate dal giornale cattolico
La Famiglia. Don Alfredo Leber, in piena crisi
del sindacato, nel settembre 1927 è nominato assistente ecclesiastico del movimento. Si
cerca di sopravvivere e di mantenere l’ideale
e una piccola presenza, in attesa di tempi migliori.
Questi ultimi verranno a partire dal 1929, con
la nomina del nuovo segretario cantonale nella persona del giovane don Luigi Del-Pietro
(1906-1977); inizierà davvero un’«altra storia»,
il vero sviluppo dell’OCST. 
14
Inserto  I Novant’anni dell’OCST
12 novembre 2009 il Lavoro
1949 - 2009
A 60 anni dallo storico
sciopero dei falegnami
Le paghe dei falegnami sono le più basse fra le professioni qualificate, all’inizio dell’estate c’è una proposta dell’Ufficio di conciliazione di un aumento di
4 centesimi che, accettata dal fronte
operaio, viene rifiutata dall’Associazione padronale di categoria: non si può
fare altro che incrociare le braccia.
Alberto Gandolla
L
e paghe dei falegnami sono le più
basse fra le professioni qualificate: il
guadagno orario medio cantonale è di
fr. 2,14 contro una media svizzera di fr. 2,56.
Un confronto con altre paghe cantonali: muratori da fr. 2,07 a fr. 2,36, scalpellini da fr. 2,20 a
2,46, meccanici ed elettricisti minimo fr. 2,45.
All'inizio dell'estate vi è la proposta di un au-
Il contesto storico del
dopoguerra
Nel dopoguerra l’economia ticinese conosce
un importante sviluppo grazie anche al
crescente afflusso di manodopera estera. Dal
1937 è in vigore nell’industria metallurgica la
convenzione nazionale con la clausola della
pace sociale assoluta: l’estensione di tali
accordi agli altri settori industriali avviene
proprio nel primo dopoguerra.
La tendenza al rincaro, unita alla volontà
operaia di rivalutazione delle proprie condizioni di lavoro, ha però come conseguenza
una ripresa dei conflitti sociali.
Le autorità, i datori di lavoro e anche le direzioni delle organizzazioni sindacali a livello
nazionale si impegnano per non esasperare
la situazione e cercano di arrivare ad una
pacificazione generale, ma per vari anni vi è
una situazione sociale delicata.
Il primo sciopero dopo la guerra in Ticino è
quello di 160 operai alla Cartiera di Tenero
(18 febbraio - 23 aprile 1946) seguito dallo
sciopero dei pittori locarnesi (durato 99
giorni) e luganesi (52 giorni) nel 1947 e dallo
sciopero alla SUMAL di Castione (industria
del legno) da parte di una cinquantina di
operai per 70 giorni all’inizio del 1948. Nel
mondo sindacale la situazione è quella della
ripresa di una forte rivalità e competizione
fra l’OCST, da qualche anno ormai primo sindacato del Cantone, e le federazioni legate
alla Camera del Lavoro.
Nel 1949 vi sono anche due scioperi svolti
solo dall’OCST (alla camiceria Beltex di Arzo
e poi nel settore metallurgico e orologiero).
mento di 4 centesimi, ma l'Associazione padronale di categoria rifiuta. Da qui la decisione
dello sciopero da parte dei falegnami, prima
nel Locarnese e in Valle Maggia (una quarantina di aziende con circa 100 operai) il 28 giugno
1949; lo sciopero si estende poi al Mendrisiotto l’8 luglio interessando una trentina di ditte
con oltre 150 operai e al Bellinzonese l'11 luglio (15 aziende con circa 100 operai).
Gli operai, disdetto il vecchio e superato
contratto collettivo, chiedono un aumento salariale di 8 centesimi all’ora; l’OCST e la FLEL
sostengono la lotta. I datori di lavoro motivano
il loro rifiuto con la concorrenza al nord e al sud
del Ticino e invocando il rispetto del patto di
stabilizzazione economica - che prevede però
eccezioni per le categorie in stato di indigenza
- firmato nel 1947 anche dai sindacati.
Lo sciopero inizia alla fine della grande visita
della Madonna Pellegrina per il cantone. L’Associazione centrale svizzera dei fabbricanti di
mobili e serramenti si dimostra intransigente
e consiglia ai datori di lavoro ticinesi di rifiutare le proposte di conciliazione iniziando una
campagna diretta in particolare contro l'OCST,
Telegramma degli scioperanti a Del-Pietro, ricoverato nel corso dello sciopero all’ospedale Sant’Anna a Lugano.
Circolare di minaccia di disdetta dell’Associazione
padronale dei falegnami agli operai nella quale, in
pratica, si minaccia la «serrata».
battuto a sangue dai poliziotti per aver tentato
di impedire di fotografare gli scioperanti.
Alla fine di agosto il fronte padronale comincia a incrinarsi; finalmente, dopo vari tentativi, una proposta dell'Ufficio di conciliazione è
accettata il 30 settembre. Il nuovo contratto
collettivo prevede degli aumenti salariali di 7
centesimi all’ora contrattuali e 5 centesimi individuali, una riduzione da 4 a 3 anni del periodo post-tirocinio per diventare operaio qualificato, l’importante riconoscimento di principio
degli assegni per i figli e un aumento di indennità di trasferta.
Vittoria operaia dopo 3 mesi di lotta; per molto tempo i sindacati di sinistra si erano opposti
all’assegno familiare, invece un’ormai classica
rivendicazione cristiano-sociale.
Entusiaste le reazioni del mondo operaio,
dure quelle dell’opinione pubblica benpensante: il Corriere del Ticino scrive che don
Del-Pietro metteva in ridicolo la veste di prete
perché si mescolava con gli operai… Il «Candido», giornale milanese, pubblica poi una lettera dalla Svizzera che attacca l'energico segretario cantonale dell'OCST definendolo «prete
comunista bianco» e dipingendolo come un
rivoluzionario fanatico. Il giornale del simpatico
Giovannino Guareschi, poco informato, crede
di trovarsi di fronte a un personaggio metà
Peppone e metà don Camillo.
L’OCST nell’ottobre del 1969 ricorda con
una grande commemorazione l’avvenimento;
oltre 200 partecipanti ascoltano la commossa rievocazione dello sciopero fatta da mons.
Del-Pietro, Natale Rossi-Bertoni e da Ruggero
Regazzoni.
forse perché raggruppa la maggior parte degli
scioperanti, denunciando la «donpietrinische
Machtprobe» (prove
di forza delpietriane)
«Scioperare equivale quasi sempre a sciorinare miserie e deficienze che,
e il sindacato «cristoper amore di decenza, sarebbe meglio comporre in famiglia. Gli operai
comunista».
scioperano quando non ne possono più, quando sentono cioè che quanto
Se i padroni cercano
chiedono è loro dovuto, è loro giusta ricompensa».
i crumiri e minacciano
da «il Lavoro» del 2 luglio 1949
una serrata, i lavoratori
si organizzano e cer«Tutti hanno fatto e fanno le più alte meraviglie per il fatto che operai percano di impedire qualfettamente qualificati, dopo quattro anni di tirocinio e quattro anni di pratisiasi lavoro di falegnaca, riescano in piena congiuntura economica favorevole, a mettere insieme
meria. Vi sono anche
poco più di 400 fr. al mese, eccettuata una determinata categoria, quella
alcuni incidenti, per
padronale, la quale crede che noi si voglia dare una «lezione di forza». Si
esempio il presidente
sbagliano di grosso, la nostra è una «lezione di giustizia ed equità».
cristiano-sociale del
Da «il Lavoro» del 13 agosto 1949
comitato di sciopero di
Locarno signor Zarri è
Sindacato  Attualità
12 novembre 2009 il Lavoro
15
LAVORO-SALUTE
I vostri diritti in caso di influenza suina
La nuova influenza A(H1N1) è ormai l’argomento più gettonato da quando, in
aprile di quest’anno, si sono registrati in
Messico casi di infezione nell’uomo da
nuovo virus influenzale, in precedenza
identificato come influenza suina. Il 24
aprile, l’Organizzazione Mondiale della
Sanità ha lanciato l’allerta sui possibili
rischi connessi alla diffusione di questa nuova influenza e al suo potenziale
pandemico.
Come sottolineato più volte dall’Oms,
pur essendo una vera e propria pandemia, le caratteristiche di gravità della
nuova influenza da virus A(H1N1) non
sono diverse da quelle della influenza
stagionale o classica, il che ha portato
a definire la gravità di questa pandemia
come «moderata». L’allerta in questo
caso non è tanto dovuta alla gravità
clinica dei sintomi, quanto alla grande
diffusione geografica del virus.
Che obblighi e che doveri ha un lavoratore in questo caso?
Giuliano Butti
Devo assentarmi dal lavoro per assistere
un familiare che ha contratto l'influenza suina. Ho diritto a ricevere il mio salario?
Esiste il diritto d’essere esonerati dal lavoro, fino a tre giorni per ogni caso di malattia.
Un’estensione di tale diritto è giustificabile in
presenza di circostanze particolari – come nel
caso della pandemia. Se - visto l’elevato rischio di contagio – non è possibile trovare una
persona esterna che assista il vostro bambino,
l’obbligo legale di assistenza ricade sui genitori. In questo caso il genitore che assiste il figlio
malato ha diritto al pagamento del salario, naturalmente previa presentazione del certificato
medico.
La scuola frequentata da mia figlia è stata
chiusa e non ho nessuno che si possa occupare di lei. Devo obbligatoriamente chiedere un congedo non retribuito?
Allo stato attuale della legge e della giurisprudenza, il diritto allo stipendio è certo solo se il
figlio fosse malato e fino al momento in cui si
sia trovata una soluzione sostitutiva per la cura
e custodia. Nel caso di pandemia, il Giudice potrebbe riconoscere il diritto allo stipendio anche
nell’ipotesi di chiusura forzata delle scuole.
Nel caso di sospensione dell'esercizio dei
trasporti pubblici, e di conseguenza impossibilitato a raggiungere il posto di lavoro,
cosa faccio?
Se non le è possibile recarsi sul luogo di lavoro, lei è liberato dall’obbligo di prestare servizio. Tuttavia in questo caso il datore di lavoro
non è tenuto a pagarle il salario.
Se la mia azienda, in caso di pandemia,
chiudesse per un certo periodo, io perderei
lo stipendio?
Se l’azienda chiude, il datore di lavoro deve
continuare a pagare il salario. Eventualmente ci
si può accordare per il recupero delle ore perse.
Inserzione
Fatevi un bel regalo di Natale!
Un libro molto ben scritto che è lo specchio del suo autore: divertente, pieno di spirito e di
voglia di vivere e nello stesso tempo intelligente e profondo.
«In quanto handicappato nessuno in verità ha mai preteso nulla da me. Sono sempre e soltanto
io che devo sfidare me stesso, così da spostare man mano l’asticella di un centimetro più in su
come fa l’atleta nel salto in alto. E a me viene più facile saltar di cervello perchè la mia patologia
ostacola l’allenamento fisico massiccio»
Il ricavato andrà alla Fondazione Romulus per sostenere finanziariamente il fabbisogno
di quelle cure terapeutiche che non vengono coperte dalle casse malati e dalle assicurazioni sociali. Il prossimo anno verrà inoltre istituita una borsa di studio a favore di disabili
che desiderano frequentare le scuole superiori.
Spasticoide
di Romolo Pignone
Desidero ricevere n.
copie del libro «Spasticoide», Ed. Ritter, 174 pagine, 25 fr. o 17€
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Compilare e inviare a: Redazione Il Lavoro, Via Balestra 19, 6900 Lugano, Fax 091 924 24 71
All'improvviso il datore di lavoro esige che
io lavori in un altro luogo. Come mi comporto?
Se il luogo di lavoro è stato stabilito nel
contratto, il datore di lavoro non può stabilire
in modo unilaterale un nuovo luogo di lavoro.
In circostanze particolari egli potrebbe tuttavia esigere maggiore flessibilità dal lavoratore; se ciò comporta un maggior tempo di
trasferta, sarà da considerarsi tempo di lavoro; devono essere indennizzate anche altre
spese derivanti dal cambiamento di luogo di
servizio.
A causa dell'assenza di numerosi colleghi il datore di lavoro modifica il mio piano di servizio a breve termine. Lo può fare?
Sebbene di regola i piani di servizio debbano
essere resi noti con due settimane di anticipo,
possono subentrare delle modifiche a breve
termine, se è questo l’unico modo per garantire l’esercizio.
Ho trascorso le mie vacanze all'estero. Al
mio ritorno, il datore di lavoro mi rimanda a
casa poiché ritiene che il luogo in cui sono
stato sia un luogo a rischio. È giusto questo
suo comportamento?
Il suo datore di lavoro può effettivamente lasciarla a casa, ma si tratta di una scelta
unilaterale, soprattutto in mancanza di un precedente invito a non recarsi in un Paese dove
oggi è altissima la diffusione (vedasi Ucraina
in occasione della gara di Calcio Dinamo-Inter
del 4 novembre). Durante questo periodo lei ha
diritto a percepire il salario. 
16
Attualità Regione
12 novembre 2009 il Lavoro
Centro di competenza per l’integrazione
Un sostegno agli immigrati per agevolare l’inserimento
Alice Agustoni
O
gni giorno molti stranieri si trovano a
dover combattere per i propri diritti
con i datori di lavoro per guadagnare un pugno di soldi per se stessi e la propria
famiglia. Nasce spontanea la domanda, perchè lasciare la propria terra per svolgere mestieri pesanti e poco remunerati?
Sono molti gli immigrati che arrivano nel nostro Cantone per cause e vie diverse, con
l’unico intento di trovare un lavoro per mantenere la propria famiglia qui o nel proprio paese
d’origine. Queste persone vengono occupate,
indipendentemente dal loro livello di formazione, per sostituire gli autoctoni in vari settori, ma
soprattutto nella sanità e nell’edilizia.
La strada che la nostra società tende a percorrere è quella dell’emarginazione. C’è un’ulteriore considerazione da fare a proposito
della tendenza ad etnicizzare le professioni:
spesso per esempio le donne dell’Est europeo
vengono impiegate come assistenti domiciliari
o in case di cura, e gli uomini nell’edilizia, nella
ristorazione e nel settore alberghiero, in cambio di scarse remunerazioni.
D’altra parte a tenere il coltello dalla parte del
manico sono i datori di lavoro i quali qualche
volta impongono anche il lavoro nero, rendendo possibile uno sfruttamento nascosto agli
occhi della comunità. Purtroppo queste persone fanno fatica a cambiare la propria situazione, soprattutto se non sono in possesso di
documenti regolari.
Il Centro di competenza per l’integrazione si
prende carico dei bisogni di queste persone, e le
sostiene nei vari aspetti della vita quotidiana, cercando di sciogliere i nodi di problematiche e situazioni davvero urgenti e di primaria importanza.
Un esempio concreto di aiuto
Un padre di famiglia di origine turca, insegnante di formazione, ha cercato per più di un
anno lavoro nel suo ramo. Ha incontrato però
molte difficoltà dovute in primo luogo alla lingua e alla mancanza d’esperienza e in secondo luogo all’impossibilità di parificare i diplomi.
Questa situazione ha fatto si che questo giovane
cadesse in uno stato di depressione e di males-
sere. Il Centro di competenza per l’integrazione
ha sostenuto questo giovane che ha finalmente
trovato un posto di lavoro, anche se in un ambito
diverso da quello per cui aveva studiato, che gli
consente di mantenere la sua famiglia.
Il futuro di queste persone non dipende solo
dalla loro buona volontà, ma anche dalla nostra capacità di intervento che può contribuire
ad una piena e totale integrazione.
Centro di competenza
per l’integrazione
Lugano
Segretariato OCST
via Balestra 19
6900, Lugano
Tel 091 921 15 51
Fax 091 923 53 65
Mendrisio
Segretariato OCST
Via Lanz 25
6850, Mendrisio
Tel 091 640 51 11
Fax 091 646 74 52
[email protected]
Iniziativa popolare «Aiutiamo le scuole comunali - Per il futuro dei nostri ragazzi»
Consegnate quasi 10’000 firme
L’
iniziativa popolare cantonale «Aiutiamo le scuole comunali. Per il
futuro dei nostri ragazzi» è stata
consegnata oggi alla Cancelleria dello Stato
a Bellinzona con quasi 10’000 firme vidimate
(9’844 firme per l’esattezza), superando la soglia delle 7’000 firme necessarie.
L’iniziativa popolare vuole migliorare la legge
sulla scuola dell’infanzia e sulla scuola elementare, adattando una serie di aspetti all’evoluzione sociale in atto e stabilendo le basi per un
maggiore investimento educativo e scolastico
a favore dei nostri ragazzi.
Segnatamente la modifica di legge proposta
dall’iniziativa prevede:
1. la riduzione del numero di allievi per classe
e/o l’introduzione di docenti d’appoggio per
migliorare l’apprendimento di tutti gli allievi, il
potenziamento dei servizi pedagogici in favore
degli allievi in difficoltà, il consolidamento dei
docenti d’integrazione linguistica e del personale qualificato per aiutare gli allievi con accentuati problemi comportamentali;
2. il sostegno cantonale ai Comuni nello sviluppo dei servizi extrascolastici, fondamentali
per le famiglie con genitori impegnati professionalmente: si tratta favorire la creazione di
più mense e doposcuola per gli allievi delle
scuole elementari e di più sezioni di scuola
dell’infanzia a orario prolungato;
3. una migliore organizzazione delle scuole comunali: nomine dei docenti, organizzazione delle
supplenze, sussidi cantonali per tutti i docenti,
per il personale direttivo e per la scuola fuori
sede, nonché il potenziamento degli ispettorati e
delle direzioni scolastiche su tutto il territorio.
L’iniziativa è sostenuta anche dal sindacato
OCST Docenti.
Il Comitato d’iniziativa ringrazia tutte le persone che hanno sostenuto la raccolta firme,
consentendo di raggiungere il ragguardevole
traguardo di firme. 
Esposizione
Atis - Arodems
Serata pubblica
Dalle mani il bello
Sala San Rocco - Quartiere Maghetti
dal 20.11 al 12.12 ma-sa 11.00 - 18.00
Espongono
Patrizia Beretta - Icone
Franziska Brenni-Zoppi - Raku
Raffaella e Gian Luigi Costa - Ceramiche
Gian Luigi Costa - Quadri
Ivan Inauen - Orafo
Nicola Righini - Restauro Mobili
Margherita Siboni - Accessori Moda
Umberto Siboni - Sculture e pitture
Monica Stoppani - Patchwork
Ar-ti (associazione artigiani del Ticino)
Sussidiarietà,
persona e istituzioni
Donne in Colombia
Le nuove frontiere: tra controllo del bisogno
e bisogno del controllo (in collaborazione con
Associazione Federalismo e Sussidiarietà).
«Donne in Colombia: da vittime di guerra a
creatrici di pace» organizza SUIPPCOL in
collaborazione con Alliance Sud, Amnesty
International, Missione Betlemme Immensse/Inter-Agire, Sacrificio Quaresimale.
martedì 17 novembre, dalle 8.45 alle 17.00
Palazzo dei Congressi, Lugano
giovedì 26 novembre ore 19, Lugano
Sala Centro Labor c/o ACLI, v. Simen 9
Iscrizioni
per iscritto al segretariato ATIS,
v. Trevano 6, 6904 Lugano
e-mail: [email protected]
tel. 091 9226006
ore 19.00 Cena popolare colombiana
(su iscrizione)
ore 20.30 Tavola rotonda
www.alliancesud.ch
www.suippcol.ch
12 novembre 2009 il Lavoro
Pagina a cura di Slavko Bojanic
Zastupnici naroda
U
svijetu je praksa da zaposleni koji kasne na
posao ili zabušavaju
na radnom mjestu budu kažnjeni
smanjenjem plata. Ova praksa ni
u minimumu nije ustaljena kod
predstavnika vlasti u FBiH, posebno kod poslanika koji zastupaju narod, a koji im je omogućio
tu čast.
U Parlamentu FBiH već godinama poslanici redovno najmanje
pola sata kasne na sjednice i svojim nedoličnim
ponašanjem ne poštuju instituciju, ali ni narod
kojeg zastupaju. Ima i onih koji se nisu pojavili
ni na jednoj sjednici Parlamenta FBiH.
Možda sve ovo ne bi bilo toliko zabrinjavajuće
da većina ovih neodgovornih narodnih zastupnika ujedno nisu i zaposlenici Parlamenta
FBiH. To znači da svaki mjesec primaju platu
od oko 2.200 KM, o kojoj većina prosječnih
građana FBiH samo sanja, kao i poslanički
paušal od oko 500 KM, što je prosječna plata
rudara, građevinaca i mnogobrojnih građana.
Svakako valja napomenuti da novac koji parlamentarci ne zarade nije pao s neba, nego su
im ga dali građani.
Kao šlag na kraju dođe činjenica da ovoj
zaštićenoj grupici predstavnika naroda niko
ništa ne može. Ni u jednom zakonu, pravilniku
ili bilo kojem drugom aktu ni u jednoj rečenici
nije predviđeno njihovo kažnjavanje, odnosno
umanjivanje plata za nerad. A kako i bi kad
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Vijesti iz Bosone
Neodgovorni poslanici
Selma Velić*
Info  Balcani
sve te akte sami donose, tako da
nije nemoguće zaključiti da su ih
prilagođavali sebi i svojim potrebama.
„„
Bosansko Sijelo, 5.12.09
Subota, 5. decembra - Capannone – Pregassona bit će organizovano Bosansko sijelo od 18.00 časova. Gost večeri je vokalni solista Zehra Bajraktarević. Osim Zehre
posebno interesovanje vlada za privi nastup
tek osnovane (od otkobra) folklorne sekcije
Bosone.
Ovakvu nepravdu naši zastupnici, ako ni zbog čega drugog,
onda zbog odgovornosti prema
ljudima koji su ih izabrali što prije
moraju ispraviti. S obzirom da su
izbori blizu građani bi promjene,
bar u ovom segmentu, mogli i
očekivati. 
*(“Nezavisne novine”)
Pozivamo sve sunarodnjake, i prijatelje Bosne, da nas posjete i time uveličaju naše veselje.
„„
Škola Bosanskog Jezika
U
subotu
11. novembra
počela je sa
radom
dopunska škola
bosanskog
jezika.
Časovi
se
odrzavaju
svake subote
od 14.00 do
15.00 časova
u
prostoriji
kluba Bosona. Profesorica Zaina Gafić
Tocchetti, zajedno sa 12
trenutno upisanih učenika potrudit će se da naša djeca
nauče pisati, pravilno govoriti i koristiti bosanski jezik. Više informacija pronadjite na
www.bosona.ch – /obrazovanje ili kontaktirajte nas direktno na telefon
Prof. Zaina Gafić Tocchetti - 076 420 36 63.
„„
Generalna Skupstina
U subotu 7. novembra u prostorijama kluba
održana je 4. generalna skupština.
Na istoj, tajnim glasanjem, izabrano je dodatnih 5 odbornika u składu sa našim statutima. Trenutno je popunjeno svih 10 mjesta
užeg odbora.
Novi izabrani odbornici su: Ilijas Garibović,
Mevludin Mutabdzić, Dzemal Bajrić, Mirsada Dautović i Amir Pervanić. Dužnost
predsednika i dalje ce obavljati Sulejman Dedic, dosadasnji predsjednik.
Program aktivnosti i raspodjela dužnosti bit
će utvrdjeni u narednim sedmicama.
Età d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati Invalidi
12 novembre 2009 il Lavoro
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Editoriale
Affrontiamo la vita
con curiosità e apertura
R
imanete aperti alle novità e
non soffocate la vostra sete
di sapere. Ora avete abbastanza tempo per farlo.
Avete un talento particolare? Cosa
avete sempre sognato di fare? Che
sfida avreste voglia di cogliere? Imparare una lingua? Approfondire
un settore scientifico già familiare?
Comprarvi un animale da compagnia
e prendervi cura di lui? Cominciare
una collezione appassionante? Leggere libri impegnativi, risolvere cruciverba, calcoli mentali, fare ginnastica
mentale? Organizzare un viaggio?
Imparare ad utilizzare internet e se-
guire un corso di informatica? Assumere un
impegno sociale, per
esempio con iniziative
di volontariato in un’associazione?
E altro ancora.
Come vedete le possibilità sono infinite.
Le giornate diventeranno più piacevoli, più
interessanti e più svariate, i contatti con altre
persone si arricchiranno e rimanere soli non
vi peserà più!
Alcune attività aiutano poi a sentirsi
utili per la società.
Interessatevi quindi anche alle cose
quotidiane: leggete il giornale, ascoltate la radio. Discutete con altri su
ciò che avete letto o sentito. Non è
difficile trovare delle opportunità per
farlo. Chi ha molti interessi, rimane un
interlocutore interessante.
Non dimenticate infine: ciò che conserva la vostra flessibilità mentale vi
rende anche più autonomi e indipendenti.
Forza quindi…datevi da fare! 
Comitato cantonale
Care amiche e cari amici,
siete cordialmente invitati alla
riunione del
Comitato cantonale
mercoledì 9 dicembre, alle ore
14.00, presso il Salone OCST,
via Balestra 19 a Lugano.
Ordine del giorno:
- scelta definitiva nuovo logo
(con nuovo nome) dell’Associazione
- presentazione Vademecum
2009
- preventivo 2010
- programma cantonale 2010.
NB:
posteggi presso autosilo di via
Balestra, oppure al Campo Marzio (non riservati).
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Età d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati Invalidi
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12 novembre 2009 il Lavoro
Curiosità
Il libro della settimana
Vera Lynn, 92 anni,
la cantante che batte Eminem e U2
«La lunga attesa
dell’angelo»
I
M. Mazzucco
Edizioni Rizzoli
418 pagine
Euro 21,50
n occasione del 70esimo anniversario della dichiarazione
della seconda guerra mondiale,
Vera Lynn ha lanciato sul mercato il
suo «best of» con ben 24 canzoni che
hanno segnato la storia della musica
inglese.
L’anziana cantante, che ha compiuto
92 anni a marzo, in tempo di guerra si
è esposta molto, è andata nelle trincee, convinta del fatto che con la voce
potesse alleviare qualche sofferenza
dei soldati in battaglia.
Gli inglesi sembrano non aver dimenticato gli sforzi e il talento di nonna Vera e continuano ad acquistare i
suoi album. Anzi, secondo la classifica
pubblicata sul quotidiano Mirror, risulta che la Lynn ha superato Eminem e
gli U2 nella lista dei dischi più venduti in Gran Bretagna, guadagnando la
vetta della classifica. 
A
more e arte
del cinquecento.
Melania Mazzucco, a cui né «Vita»
(premio Strega), né «Un giorno perfetto» rendono giustizia, ha il merito
dell’originalità, nel linguaggio e nella
costruzione del racconto. E la capacità di scavare nella storia. È così anche
con questo libro, affascinante romanzo su Marietta Robusti, figlia del pittore cinquecentesco Tintoretto e sua
erede artistica.
Buona lettura a tutti! 
Inserzione
Agenda
Bellinzona
Venerdì 13 novembre e Venerdì 27
novembre, CORO, ore 14, Vita Serena a Giubiasco.
Venerdì 20 novembre, Conferenza
classici latino-greci, ore 14, Vita Serena a Giubiasco.
Lunedì 14 dicembre, Assemblea
ordinaria + Panettonata, ore 14.30
ristorante Aurora a Gorduno.
Locarno
Martedì 24 novembre, ore 14.30,
Assemblea annuale ordinaria, sezione Locarno, Sala teatro Centro parrocchiale di S. Antonio a Locarno.
Lugano
Giovedì 17 dicembre, pranzo Natalizio, Albergo Lido Seegarten, Lugano-Cassarate. Ritrovo ore 11.30.
Costo Fr. 50 (incluso: aperitivo, bevande ai pasti, 4 biglietti lotteria e
panettone con spumante. Iscrizioni:
con tagliando o: tel. 091 9102021
entro l’11 dicembre. Seguono due
giri di tombola e lotteria con ricchi
premi.
Mendrisio
Venerdì 13 novembre, ore 14.30,
Assemblea sezionale con castagnata e riffa gratuita, presso Oratorio di
Ligornetto. Posteggi gratuiti nelle vicinanze.
Tre Valli
Gita a Budapest dal 21 al 25 maggio
2010, bus da e per Milano Malpensa,
volo di linea Milano Malpensa-Budapest e ritorno. Hotel **** in centro, visite, ingressi, pranzi, cene, trasferimenti,
tutto compreso. Costo: fr. 1.380 (camera singola fr. 180 a persona). Tel.
091 8730120, OCST Biasca
Mercoledì 25 novembre, ore 14.30,
centro giovanni di Bodio, Conferenza dal tema «Ospedale Distrettuale
Faido origini e stato attuale» relatore: dott. Mario Corti. Al termine rinfresco.
L'AAPI
su Radio Fiume Ticino
La trasmissione «EVERGREEN»,
curata dal segretario cantonale
Claudio Franscella a nome della nostra Associazione, è ripresa
sulle frequenze di radio Fiume
Ticino.
Evergreen va in onda ogni mercoledì alle 18:50 (con replica alla
domenica alle 8.00) .
Le frequenze sono:
Bellinzona, Blenio, Leventina e Riviera:
Locarnese e Vallemaggia:
Luganese: Grigioni italiano: 90.6
100.5 e 107.1
100.0
93.0
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Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Angela M. Carlucci*
12 novembre 2009 il Lavoro
Mercato del lavoro elvetico
Analisi della situazione attuale
La disoccupazione è in aumento,
con punte di 200.000 e forse anche di
250.000 iscritti. Un numero mai raggiunto prima in Svizzera. Negli ultimi giorni
è apparsa una luce all’orizzonte. Alcuni
dati economici internazionali danno segni di un leggero miglioramento e di uno
stabilizzarsi della situazione di crisi. Ma
come già sappiamo da crisi precedenti,
i dipendenti dovranno aspettare per beneficiare della ripresa.
N
egli ultimi cinque anni l’economia
svizzera ha beneficiato di utili e cifre
d’affari da record. Questo sviluppo è
stato possibile grazie al notevole impegno delle lavoratrici e dei lavoratori. Questi sforzi sono
stati mal ricompensati: dal 2004 al 2008, l’indice svizzero dei salari è progredito, in termini
reali, di un misero 0,5 per cento. Il lavoro di
negoziazione dei sindacati è stato più efficace:
nello stesso periodo, infatti, i salari dei maggiori contratti collettivi di lavoro hanno avuto
– a giusto titolo! – un incremento reale del 2,5
per cento.
I negoziati del 2009 sono stati i più soddisfacenti degli ultimi anni. Grazie a un rincaro annuo probabilmente negativo del -0,5 per cento,
l’aumento dei salari reali sarà in media del 3,1
per cento. Purtroppo, alla luce della crescita
economica dello stesso periodo, anche questi
aumenti salariali risultano insufficienti.
Situazione economica e previsioni
Il momento positivo è terminato. Dopo anni
di forte crescita, nel 2009 l’economia svizzera
ha subito la prima contrazione dal 2003. Attualmente, l’unico sostegno al prodotto interno
lordo (Pil) è rappresentato dal consumo privato
– che, tuttavia, sta anch’esso lanciando segnali
di flessione, come mostrano il calo del volume
d’affari del commercio al dettaglio e il clima di
fiducia dei consumatori.
L’aumento della disoccupazione e un autunno pessimo per i salari gravano ulteriormente
sul consumo. Secondo le stime della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), la situazione
globale difficile causerà all’economia svizzera
nel 2009 una contrazione del Pil limitata all’1,7
per cento (contro il -2,7 per cento stimato nello
scorso mese di giugno 2009).
Si presuppone, che la congiuntura internazionale, dopo il primo deciso recupero, perderà nuovamente slancio nel corso del 2010,
limitando così anche il proseguimento della
ripresa in Svizzera.
Per il 2010 il gruppo di esperti prevede una
debole crescita del Pil (+0,4 per cento contro
-0,4 per cento previsto in giugno) e un ulteriore
aumento della disoccupazione.
La crisi sul mercato del lavoro elvetico è profonda, il numero di disoccupati è in aumento,
sono quasi 155.000 le persone coinvolte –
senza alcuna fine in vista. Al termine dell’anno, il numero delle persone senza impiego
toccherà i 200.000, l’anno prossimo la disoccupazione raggiungerà punte di 250.000. Un
numero mai raggiunto prima. Sono necessarie solide prestazioni dell’assicurazione contro
la disoccupazione per contenere le paure dei
dipendenti di fronte alla crisi. Questo flagello
colpisce soprattutto i giovani e le persone con
un background migratorio.
Contro la disoccupazione e per la sicurezza
sociale servono misure urgenti
 Sono necessarie solide prestazioni
dell’assicurazione contro la disoccupazione per contenere le paure dei dipendenti
di fronte alla crisi. Questo flagello colpisce soprattutto i giovani e le persone con un
background migratorio.
 Syna punta sulla formazione per i giovani: i giovani che hanno terminato un tirocinio
e non trovano lavoro devono poter usufruire
di offerte di formazione continua nell’ambito
dell’assicurazione contro la disoccupazione.
Perché la formazione continua è la miglior
scelta per chi non trova lavoro.
 Syna richiede l’estensione dell’indennità per lavoro ridotto (Ilr) a 24 mesi: bisogna
far tutto il possibile per salvaguardare il
numero più alto possibile di posti di lavoro.
Ora è necessario tenere alta l’occupazione ed
evitare, che la crisi congiunturale crei problemi
strutturali sul mercato del lavoro. Con il lavoro
ridotto, le competenze dei dipendenti restano a disposizione delle aziende ed i lavoratori
continuano a mantenere la propria employability, vale a dire la capacità di lavoro.
Syna esige delle misure urgenti che
consistono nel portare a 520 il numero dei
giorni in cui le lavoratrici ed i lavoratori, che
hanno perso o perderanno il loro posto di lavoro, possono percepire le indennità di disoccupazione.
In questa situazione, i disoccupati hanno bisogno di più sicurezza e stabilità. Il primo effetto positivo di questa misura che sostiene il
reddito privato, sarebbe il consolidamento del
consumo. Il secondo effetto è l’integrazione
nel sistema dell’assicurazione contro la disoccupazione della persona direttamente coinvolta. Al disoccupato viene data la possibilità di
conservare la sua capacità di reinserimento sul
mercato del lavoro grazie a delle misure di occupazione e di formazione.
Pensionamento a partire da 63 anni senza decurtazioni: i dipendenti in età avanzata
non hanno più chance di trovare un’occupazione in periodi di crisi. Essi devono poter decidere di andare in pensione senza alcun decurtamento di rendita, senza perdite.
In 30.000 hanno dimostrato davanti a palazzo federale il 19 settembre 2009 contro la decurtazione delle rendite e contro i tagli all’assicurazione contro la disoccupazione. Non può
essere che la politica abbia salvato un istituto
finanziario ma che poi metta a repentaglio la
coesione sociale della Svizzera. Anche la nostra sicurezza deve avere un prezzo, come lo
ha avuto l’azione di salvataggio dell’UBS. 
Le cifre sono state rilevate dall’Ufficio federale di
statistica UST o dalla Segreteria di Stato dell’economia SECO
12 novembre 2009 il Lavoro
Pagina a cura di Angela M. Carlucci- Sindacato Interprofessionale
Industria costruzione in legno
Commercio al dettaglio
Guerra dei prezzi
Ma non a scapito dei lavoratori!
Syna, sindacato interprofessionale, accoglie favorevolmente la diminuzione
dei prezzi nel commercio al dettaglio.
Tuttavia sottolinea il fatto che queste
diminuzioni non devono andare a scapito delle collaboratrici e dei collaboratori. Malgrado gli aumenti salariali
annunciati da Coop e Lidl, Syna mette
l’accento sulla guerra dei prezzi che
imperversa attualmente e ribadisce le
sue rivendicazioni, in vista di ottenere
delle eque condizioni di occupazione
nel commercio al dettaglio. Queste ultime possono essere garantite, a lungo
termine, esclusivamente da contratti
collettivi di lavoro.
A
ll’inizio dell’anno, Coop aveva già
iniziato una prima campagna di diminuzione dei prezzi nel commercio
al dettaglio. A quell’epoca il sindacato interprofessionale Syna
aveva già accolto favorevolmente,
quanto al merito, queste diminuzioni di prezzi alfine che tutte le
consumatrici e tutti i consumatori
ne possano approfittare. Syna ricorda anche la sua rivendicazione:
le diminuzioni dei prezzi non devono andare a scapito delle collaboratrici e dei collaboratori. Nel caso
di Lidl, Syna esige un contratto
collettivo di lavoro (CCT). Effettivamente solo un CCT avrebbe carattere vincolante e impedirebbe che
le condizioni di lavoro vengano
modificate a breve termine. Inoltre,
solo un CCT garantisce una sorveglianza indipendente nel rispetto
delle condizioni contrattuali.
21
commercio al dettaglio. Diminuzione dei prezzi
a favore della clientela e contemporanea valorizzazione del personale. Tuttavia, le ripercussioni a medio e lungo termine di questa guerra
dei prezzi sulle condizioni salariali e di lavoro
nel commercio al dettaglio restano un’incognita. Solo con un CCT sarà possibile far fronte a
questa incertezza.
Per questi motivi Syna rinforza le sue rivendicazioni:
 diminuzione dei prezzi sì, ma non a scapito
del personale e dei fornitori
 norme sociali nel commercio al dettaglio
 contratto collettivo di lavoro in tutto il settore.
Syna si investe attivamente e senza sosta per
offrire al personale del commercio al dettaglio
dei salari decenti che possano garantire loro i
mezzi di sostentamento. 
Nonostante la crisi, salari minimi
in crescita
I Partner sociali Costruttori in legno
svizzeri, Syna, Unia, Quadri dell’edilizia
svizzera e SIC Svizzera hanno approvato un accordo aggiuntivo per l’anno
2010. L’accordo aggiuntivo è basato
sul contratto collettivo di lavoro (CCL)
Costruzione in legno 2007.
A
partire dal 1° gennaio 2010 i salari
minimi dei collaboratori assoggettati
al Contratto Collettivo di Lavoro saranno aumentati dell’uno percento.
La diminuzione del rincaro dell’anno scorso
è stata ignorata, pertanto il rincaro resta compensato fino al 31 agosto 2008.
I partner sociali riescono così da un lato a
tener conto del buon andamento degli affari
del settore della costruzione in legno dell’anno scorso nonostante la situazione di crisi, e
dall’altro lato, rinviando una compensazione
del rincaro, a creare un margine per le trattative salariali dell’anno prossimo.
Per l’aumento dei salari minimi ai sensi
dell’accordo aggiuntivo 2010 viene inoltrata la
richiesta di obbligatorietà generale al Consiglio federale.
I partner sociali dell’Industria svizzera dei costruttori in legno:
Sindacati Syna e Unia,
SIC Svizzera,
Costruttori in legno svizzeri
Quadri dell’edilizia svizzera 
Aumenti salariali in caso di diminuzioni simultanee dei prezzi
Oramai Lidl fa coincidere aumenti
salariali e riduzione simultanea dei
prezzi. Sembra che Coop e Lidl
vogliano dare un chiaro segnale
dei cambiamenti che stanno avvenendo sul modo di pensare nel
Info
Carlo Mathieu,
segretario centrale
Responsabile del settore
Commercio al dettaglio
Tel. 079 690 54 79
22
Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Rogerio Sampaio
12 novembre 2009 il Lavoro
Sector de andaime
Reforma flexível no sector de andaime é uma realidade
Angela M. Carlucci*
O
s trabalhadores do sector montagem
de andaime, suportam um quadro
de elevada carga física. Pesquisas
mostram que os montadores de andaime, em
comparação com outras profissões do sector
da construção, têm um acúmulo de músculoesqueléticas. O trabalho de carga exigivel
para trabalhadores deste sector subcarrega a
coluna vertebral o que provoca incapacidade
de trabalho prematuramente. A situação vai
permite que os empregados dessas indústrias
tenha uma reforma digna aos 58 de idade.
De 1.1.2010, é trazida uma contribuição de
1% da remuneração sujeita a contribuições
AHV deduzidos. O empregador contribui para
o ano de 2010, com uma contribuição de 2%
(em 2011: 3%, de 2012 será de 4%).
As contribuições serão creditados em uma
conta pessoal, e quando chegar no dia 58
Aniversário ou na idade da reforma pode ter
o crédito.
Quando se muda para outro setor, o contribuição será creditado no sentido da livre circulação de prestação profissional. Ao deixar
a Suíça pode requer o saldo
do montante acumulado.
2010 as negociações salariais estão à porta
Apesar da crise, a indústria
da construção está florescendo como antes. Syna
exige para as próximas negociações salariais se se
realizarão em 1 Abril 2010:
a manutenção do poder de
compra e reajustes salariais
reais. 
Introdução da idade de reforma flexível
para a construção de andaime
Após anos de negociações, o CCT FAR andaime está agora em vigor. Como membro da
Fundação FAR andaimes Syna têm o prazer
de informar que por razões administrativas,
vamos introduzir, a reforma flexivel à partir de
1 de Janeiro de 2010.
*Indústria de andaimes
Secretária central
Conferência profissional da Construção em Berna
Os trabalhadores da construção receberão
um aumento salarial de 1 por cento à partir de 2010
O
s trabalhadores da construção
membros do Syna aprovam na conferência profissional para a industria
da construção o resultado das negociações
para o sector da construção. Os salários reais
dos cerca de 100.000 trabalhadores do sector da construção, serão aumentados 1,0%.
Os delegados são de opinião que os salarios
base devem ser analisados no próximo ano e
adaptado com os salários reais. Os delegados
do Syna dizem igualmente Sim, a um único
acordo de negociação para o contrato coletivo
dos Quadros.
Os cerca de 100 delegados a conferência
profissional para construção do Syna para construção em Berna concordam com o resultado
das negociações. Assim, está aberto o caminho para que cerca de 100.000 trabalhadores
da construção civil recebeam um aumento
salarial. Com a condição de o aumento seja
garantido à todos os trabalhadores do sector
receberão oreajuste salarial. Em complemento, aumenta também o montante fixo para o
subsídio de almoço em 1 franco,passando
para 14 francos diários.
O reajustamento do salário base foi tema de
discussão. Na opinião dos delegados, no decurso proximo ano, os actuais salários bese
conjuntas da perspectiva do empregado, é
obrigatório definir o salário mínimo no presente Tratado e para ancorar a um despedimento justo. Com uma aplicação obrigatória que
também garante que, mesmo firmas não associadas nas suas organizações,firmas temporárias e empresas estrangeiras na Suíça,
devem submeter as normas e disposições do
presente contrato. 
Para mais informações
classificados nos actuais três zonas diferentes
devem ser reanalizados e enquadra-los mais
próximos dos salários reais. Os delegados
delegaram a delegação negociadora um mandato para com os empresarios construtores
encontrarem uma solução no próximo ano.
Contrato único para os Quadros
Os quadros querem para o futuro um acordo
comum entre os sindicatos e associação de
construtores. O objetivo destas negociações
Ernst Zülle
Líder da Indústria da Construção (alemão)
Mobile 079 276 63 79
Pierre-Alain Grosjean
Zentralsekretär (francês)
Mobile 079 411 15 87
Paolo Locatelli
Zentralsekretär OCST (italiano)
Mobile 079 337 37 06
Giornale Aperto
12 novembre 2009 il Lavoro
23
Le Domande dei Lettori
Posso farmi accreditare la rendita AVS in CH?
Sono un lavoratore frontaliero, lavoro in
Svizzera da circa 25 anni e il prossimo anno
compirò 65 anni.
Tramite il vostro ufficio ho già fatto la verifica
dei contributi ed ho fissato l’appuntamento per
presentare domanda di rendita di vecchiaia. Ho
sentito da alcuni amici che è possibile chiedere
il versamento della rendita svizzera dell’AVS
direttamente su un conto in Svizzera. È vero?
Quali sono le differenze tra il pagamento in
Italia ed in Svizzera?
Giuseppe C., Cantù
Caro Giuseppe,
in effetti le vigenti disposizioni di legge le permettono di decidere se ricevere il pagamento
della rendita a carico dell’Assicurazione Vecchiaia e Superstiti (AVS), in Italia, come anche
in Svizzera. La sostanziale differenza tra i due
metodi di pagamento risiede nell’imposizione
fiscale della stessa, infatti la rendita AVS viene
pagata in Italia in euro ed al netto di una ritenuta fiscale del 5 per cento. Detto importo viene
trattenuto direttamente dall’Italia. L’applicazione di questa particolare aliquota fiscale le permette, a seconda dei casi, di essere esonerato
dalla compilazione della dichiarazione fiscale
in Italia, oppure di compilare la dichiarazione
fiscale senza inserire quale ulteriore fonte di
reddito, l’importo della rendita AVS Svizzera.
Per contro, nel caso dovesse decidere per il
versamento della rendita AVS su un conto in
Svizzera, beneficia della possibilità di ricevere
l’importo in franchi svizzeri ed al lordo, senza
alcuna ritenuta fiscale. Vi è in questo caso il
rovescio della medaglia, infatti essendo domiciliato in Italia lei è per legge un «soggetto
imponibile fiscalmente in Italia»; di conseguenza, ricevendo una prestazione, la rendita
svizzera nel nostro caso, sul cui importo non
è stata operata alcuna trattenuta a titolo d’im-
posta alla fonte, dovrà ogni anno presentare
la dichiarazione dei redditi in Italia e pagare le
tasse in funzione dell’insieme dei redditi percepiti (casa d’abitazione, pensione italiana, eccetera), comprensivo quindi anche del reddito
derivante dalla rendita AVS Svizzera. Ritengo
opportuno precisare che le vigenti disposizioni in materia fiscale non consentono ad una
persona residente in Italia di possedere conti
bancari o postali in Svizzera per un importo superiore all’equivalente di 10.000 euro. 
della cara mamma.
• al figlio Carlo, socio segretariato del Luganese, e familiari tutti, per la scomparsa della cara mamma Maria
Rainoldi vedova Musumeci.
• a Pierina Cometti di Castel S. Pietro per la scomparsa
della sorella Anna Ceppi, da molti anni attiva socia AAPI
sezione di Mendrisio.
• alla moglie Yvonne, socia settore Operatori sociosanitari, e familiari tutti, per la scomparsa del loro caro
congiunto Michele Vancheri.
• ai familiari tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Beniamino Tirrito, fedele socio AAPI.
• al figlio Guido Rianda, socio sezione Dipendenti Stato,
segretariato Locarno, per la morte della cara mamma
Rina Gaiardelli.
• a Maria Rosa Danzi Locatelli, socia sezione AAPI, segretariato Locarno, per la morte della cara sorella Elis
Locatelli.
• ai figli Monica, collega al segretariato di Chiasso, con
Giuseppe Gabaglio, Massimo con Annalisa e Bruna con
Fabio Mengozzi, alla sorella Luciana, ai nipoti e parenti
tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Enrica
Ceppi.
• ai figli Carmela con Carmine, Olga, Adriana con Isidoro,
Gaetano con Carmela, Maria Gerarda con Dario, al nipote Graziano, collega al segretariato di Lugano, ai parenti
tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Domenico
Marinazzo.
Roberto Crugnola
Patronato Inas Cisl
Frontalierato Svizzera
c/o OCST-Via G. Lanz 25
Tel. 091-6405111; Fax 091-6467452
E mail: [email protected]
Dal lunedì al venerdì 10-12 / 14.30-17.30
VITA NOSTRA
„„Felicitazioni
• a Bozana Bozic, socia settore Ospedali, ed al marito
Fabio Zanella, per la nascita di Mattia, al quale auguriamo
un futuro sereno e ricco di ogni bene.
• alla famiglia del nostro socio Filippo Pignatiello di Lamone allietata dalla nascita del piccolo Simone, al quale
auguriamo tanta gioia e serenità.
„„Auguri
• a Mario Sciolli, segretario comunale di Pura e socio
AAPI, che ha raggiunto il meritato pensionamento, dopo
ben 45 anni di proficua attività.
„„Condoglianze
• ai fratelli Luciano e Rio, alla sorella Marusca, ai familiari
tutti, alle colleghe e colleghi dell’Ospedale Regionale di
Lugano, per la scomparsa della cara Noris Lonati.
• ad Angelo Pinchetti di Blessagno, socio settore Edilizia
Lugano, e familiari tutti, per la scomparsa del caro papà
Luigi.
• alle sorelle, al cognato, al nipote Dino Broglio, socio
segretariato Luganese, ai nipoti e parenti tutti, per la
scomparsa del loro caro congiunto Giuseppino Del Fante,
«Peppo».
• a Luciano Andrealli di Gera Lario, socio settore Edilizia
segretariato Luganese, e familiari tutti, per la scomparsa
„„
In memoria
• a otto anni dalla scomparsa, 12 novembre 2001, ricordiamo con affetto don Dino Ferrando, il «prete dei
lavoratori».
MISSAO CATOLICA DE LINGUA
PORTUGUESA NO TICINO
DATA DAS MISSAS 2009
14 de novembro às 19:30
na Igreja del capuccino em Mendrisio
29 de novembro às 19.30 na Igreja de Bioggio
ENSAIOS DO CORO O caro é aberto a
quem quiser participar. As datas dos ensalos são
as seguintes: Dia 25 de novembro. Dia 2, 9 e 16
de dezembro. O coro se encontra sempre às 20
horas no orátorio de Balerna. Quem souber tocar
algum instrumento e qulser participar é multo
bem vindo (a)!
Contato: Padre Iraildo [email protected]
078 7049837 - 091 6822001
Sportelli frontalieri CISL e OCST:
Stampa: Corriere del Ticino Sa
Stampa
Via Industria, 6933 Muzzano
Corriere del Ticino Sa
Via Industria,
6933
Proprietà:
Cisl Servizi
SrlMuzzano
Editore
- Via Rezzonico 43
Organizzazione cristiano-sociale ticineseComoPubblicità
e-mail: [email protected]
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE
Publilavoro Sagl
Redazione e amministrazione
Prezzo copia Euro 0.25
Via Balestra
19, 6900
Registrazione
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In redazione: Maurizia Conti
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Tiratura confermata REMP
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del 19.02.2003
Segretario
copresidente
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frontalierie OCST
COMO Olgiate Comasco
Robbiani
Chiasso,
Via Bossi 12D
v. San Gerardo 28, tel. 031944040 Meinrado
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ve 16.30-18.30, sa 9-12
Fausto
Leidi
Consiglio
esecutivo
COMO
Porlezza
- Presidente:
Romanoven
Rossi
Vicesegretari
cantonali
Segretariati
regionali OCST
tel. 034461100,
16-18
- Vicepresidente: Bruno Ongaro
NandoBellinzona
Ceruso, Renato
Ricciardi
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918214151
VARESE Luino
- Membri:
Chiasso
Segretari
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Carla Albertoli, Fausto Leidi,
Lugano
Lugano Dariotel.
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ma 14-18, sa 9.30-11.30
Gianfranco Poli, Roberto Poretti,
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917513052
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Locatelli
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Flavio
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0332551281, gio 15-18
Tre Valli
Lamone Giancarlo
tel. +41
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919660063
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www.garagestadio.ch
Un sito internet
per l’Ospedale del giocattolo
All’avvicinarsi del 15° compleanno (nel 2010) l’Ospedale del giocattolo - programma occupazionale dell’Associazione Gruppo di Solidarietà – OCST - dopo essersi
adoperato in questi anni per regalare ca. 250 tonnellate
di aiuti umanitari in tutto il mondo, ha deciso di farsi un
regalo!
È infatti attivo un sito internet:
www.ospedaledelgiocattolo.ch
Questo per farci conoscere di più e per essere – come
sempre- più vicini a situazioni di bisogno.
L’ospedale del giocattolo
Via Vignola 5 – 6900 Lugano
Tel./Fax 091 972 16 16
[email protected]
www.ospedaledelgiocattolo.ch
Lu-Ve: 8.00 -12.00 / 13.00 –17.00
Il negozietto La resilienza
Via Lambertenghi 1 – 6900 Lugano
Tel./Fax 091 921 15 51
Lu-Ve: 8.30 -12.00 / 13.00 –17.00

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