Incontri 5-6-2008 x Tony ok.pmd - missionaries of st. charles

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Incontri 5-6-2008 x Tony ok.pmd - missionaries of st. charles
Incontri nº 313 .
1
2 . Incontri nº 313
Sommario
Editoriale
4 Le recenti elezioni italiane ...
Vita cittadina
La pagina delle ACLI
8 23º Congresso Nazionale
delle ACLI.
34
34
35
Musica
My Chemical Romance
Teatro
Juegos para marido y mujer.
Circus.
Yordano le cantó a la luna
CEPAM
1 2 Cambio climático: una amenaza
más sobre la infanzia.
1 4 V Festival italiano 2008:
Visiones y aportes de Italia
en Venezuela.
2 0 Pietro Lo Monaco.
36
38
In
copertina:
Chiara
Lubich,
recentemente
scomparsa.
Padre
Giuseppe
Cogo.
Spiro Scimone con “La
Fiesta”, in Venezuela.
Venezuela oggi
Delia e Salvatore Leone.
Collaboratori:
G. Tassello, Edoardo Sanna, Enzo
Gandin, Franco Soressi, Vittorio
Fioravanti, Alessandro D’Alessandro,
Cristina Castillo, Jolmar Taborda,
Franca Giacobbe, Marco Vardabasso,
John Flynn, Piero Sala, Giuseppe
Domingo, Cristiano Camera,
Pietro C. Ciallella, Nicola Di Mattia,
Lucía Rouces, Adnkronos, ed i
collaboratori per la spedizione posta.
40
Barinas celebra la Giornata del
Siciliano nel mondo
Una copia
Bs.F.
6,00
Abbonamento Annuo:
Ordinario
Bs.F. 50,00
"Sostenitore"
Bs. F. 100,00
Estero
US$
50,00
42
Arte Insieme, per le Scuole
Italiane in Venezuela.
BANCO BANESCO conto nº
44
Los Abruzzeses y la Fiesta de
San Gabriel de la Dolorosa.
2 6 Chiara Lubich:
Un Carisma per l’unità.
Cultura, Rassegne &Tendenze
3 2 Mostre
X Settimana
della Cultura Italiana.
A.C. Rivista Incontri:
Presidente: Sante Cervellin
Direttore: Giuseppe Cogo
Redazione ed impaginazione:
Maysy Sans
Segreteria:
Anita de Roviello
Pubblicità:
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Protagonisti
1 8 Angela Bologna.
2 2 P. Giuseppe Cogo, 50mo.
anniversario Sacerdotale.
Incontri
Rivista multiculturale di attualità
italiana in Venezuela,
iscritta alla Federazione Unitaria
Stampa Italiana all’ Estero e alla
Federazione Stampa Scalabriniana
46
Sport e tempo libero
Vita Sana
Domande al dottore.
48
Aneddoti in pillole: Sportivi,
Personaggi Noti, Regioni.
50
Body Shop:
l’eredità in beneficenza.
52
La pagina letteraria
54
Cucina
Lasagna “Primavera”
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BANCO EXTERIOR
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[email protected]
Incontri nº 313 . 3
Editoriale
partecipazione al voto
sembra che in Italia non
interessi ai politici nostrani. Sembra una realtà che si anima solo
quando la rete viene utilizzata per fare affari.
Tra le righe il cittadino ha sentito qualche bel discorsino sul
l’indipendenza dei poteri dello Stato, ahimè
indipendenti, ma in perenne vigilanza per
mettersi al riparo da
infiltrazioni di carattere malavitoso.
La famiglia italiana, il vero nostro
patrimonio morale
Fra i valori positivi
del dibattito va sottolineato un interesse per
la famiglia italiana, le
nuove povertà che
l’assillano e la difficoltà ad arrivare a fine mese. Qualcuno commenterà con cinismo la miopía dei partiti, ma comunque va sottolineato che molti problemi
che assillano le famiglie sono comuni ad altri Paesi d’Europa.
Si tratta di orientare la nostra società
verso servizi logistici che permettano
alle mamme che lavorano di crescere i
loro figli senza tirarsi il collo evitando
di andare stralunate tutto il giorno, anche a richio di sfasciare l’auto negli
incidenti stradali che aumentano.
L’aumento dei prezzi al consumo nel
cui controllo, negli anni settanta e ottanta, eravamo diventati esempio per altri
paesi obbedisce ormai solo alle pietose
bugie. La grande distribuzione alla sera
liquida a basso prezzo alcune scorte invece di buttarle come faceva un tempo.
Il pensionato ha quindi la possibilità,
prima della chiusura, di portarsi a casa
un bel branzino per cena e una cassetta
di frutta che gli dura tutta la settimana.
Non si risolvono così i problemi di
inflazione ma almeno c’è un segnale che
stabilisce un miglior rapporto con il
consumatore.
Non parliamo di alta finanza. Dopo i
numerosi scandali le grandi banche e le
Le recenti elezioni italiane
Cittadino e Stato fra Politica e Religione
L
a democrazia del voto si afferma ovunque come sistema
che pur con i suoi limiti garantisce le libertà fondamentali che assicurano una convivenza pacifica e comunque che si desidera orientata alla carta
dei diritti umani. Quando l’affluenza alle
urne è scarsa il desiderio di cambiare le
cose comincia a mutarsi in sfiducia del
sistema. Non basta più l’interesse dei
dibattiti televisivi. Gli indici d’ascolto
rivelano in modo drammatico per i leader politici che negli orari di punta il
cittadino preferisce una fiction ai loro
primi piani.
“I voti non si pesano, si contano”. In
base a questa constatazione anche i cittadini più emarginati capiscono che il
voto è una piccola fetta di potere che
conta qualcosa al momento di contare.
Per questo chiedono garanzie ai politici
di turno che una volta eletti pensino ai
loro bisogni e alle loro urgenze.
Nelle recenti elezioni italiane si sono
toccati i temi più disparati, guardandosi
4 . Incontri nº 313
bene i due grandi schieramenti dal toccare tasti troppo sensibili che potevano
scappare di mano.
C’è stata una campagna per promuovere lo stato laico, il cittadino laico, la
politica laica. Molti si sono chiesti cosa
significasse veramente la parola laico e
si sono sentiti discorsi strani che detto
in poche parole desideravano tutti la
stessa cosa: lo Stato si occupi dello Stato
e i cristiani della religione.
Un po’ di confusione è rimasta quanto al dovere del cristiano, che è anche
cittadino, di occuparsi della “res publica” come gli altri comuni mortali.
Da queste elezioni italiane che sono
poi risultate un castigo per alcuni partiti
storici che il voto ha mandato in pensione sono comunque emersi valori su
cui si può costruire sia una Italia più
moderna sia una miglior relazione con
l’Europa, realtà di cui si parla ancora
troppo poco.
Quanto alla presenza degli italiani
all’estero e alla loro particolare forma di
Incontri nº 313 .
5
Editoriale
loro gestioni quasi vessatorie nei confronti degli utenti hanno avuto difficoltà
a giustificarsi, spesso smentite dallo
stesso Governatore della Banca Centrale.
Tempo di semina
C’è chi parla di ‘declino dell’Italia’.
Direi che in questi ultimi anni si è raccolto tutto quanto si poteva, scavando
le radici e raschiando la pentola. Agnelli,
come disse ai suoi tempi in Confindustria, ripeterebbe oggi: “La festa è finita”. Ciò significa che bisogna ricominciare a seminare e aver la pazienza di aspettare che crescano nuovi frutti. Dopo tutte le chiacchiere a sfondo elettorale il nuovo Governo dovrà metter mano
all’aratro e scavare solchi profondi, dissodare il terreno e seminare.
Ora il polvuscolo dei partiti che si
sono sgretolati per implosione dovranno
trovare una loro collocazione democratica e sfuggire alla tentazione di rifugiarsi
nelle caverne dell’eversione. I loro leader sono persone di buon senso e non
sono più gli anni settanta.
Il trionfo dello schieramento che ha
“contato” i voti si trova ora a dover gratificare i partiti che ne hanno garantito il
successo. All’opposizione sono toccate
alcune sedie in seconda fila. La barca
deve prendere il largo e non basterà la
vela dei vincitori a farla navigare ovunque. Quando mancherà il vento bisognerà remare tutti. Unico vantaggio per
tutti sarà la conoscenza del nostro mare
e chi avvisterà lo scoglio, anche se si
trova dalla parte dell’opposizione, dovrà
6 . Incontri nº 313
allertare del pericolo imminente per non
andare tutti a fondo.
Ottimismo e serenità
Il nuovo contratto sociale dovrà affondare le sue basi nelle viscere degli
italiani, nella classe media, nelle famiglie
e nelle nuove povertà rappresentate da
coloro che pur professionisti e un tempo privilegiati, devono fare i conti
della spesa e usare la carta
di credito per arrivare a
fine mese.
Ci vuole coraggio per
avventurarsi in alto mare,
ma ci vuole anche un po’
di ottimismo.
I cristiani hanno l’obbligo morale di esserlo
perchè della speranza ne
fanno una virtù cardinale.
Per un buon politico
l’ottimismo è la chiave per
leggere con serenità le
situazioni e trascinare i
suoi votanti sulla strada
del fare le cose per piacere prima che diventino
un dovere e un obbligo da
scaricare sugli altri.
Nelle recenti elezioni
italiane vi sono segni utili
per avviare la spinta che
ci farà avanzare ed uscire
dal declino. Fummo nei
secoli esempio civico per
l’Europa e nonostante i
problemi che ci affliggono abbiamo
persone capaci e ben orientate, in ambedue gli schieramenti.
Dipende tanto da noi, i cittadini, allontanare dalla corte dei ministeri i
parassiti e i perditempo affinchè le persone che amano l’Italia diano il meglio
di se stessi e lavorino con serenità.
P. Giuseppe Cogo
Incontri nº 313 .
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Vita cittadina
La pagina delle ACLI
Migrare dal Novecento, abitare
il presente, servire il futuro
Le ACLI nel XXI secolo
D
Nelle foto:
diversi momenti del Congresso.
al 1 al 4 Maggio, presso l’Hotel Ergife di Roma, si sono
svolti i lavori del 23° Congresso Nazionale delle ACLI.
Sono stati preceduti, in Galleria Alberto Sordi, nella mattinata del 1° maggio, da una manifestazione-evento intitolata: “ In testa la sicurezza” per sensibilizzare i bambini sulla necessità di tutelare e promuovere la sicurezza sul lavoro. Imparare giocando che la sicurezza –
sul lavoro e nella vita di tutti i giorni – è
anche questione di “testa”.
Dalle 10.30 alle 12.30, le Acli con Gio-
vanni Muciaccia, il popolare conduttore
di Art Attack, coinvolgeranno i bambini
e i loro genitori in animazioni, disegni e
lavori sul tema della sicurezza applicata
alla vita di tutti i giorni, dal gioco al luogo
di lavoro.
Una lettera per annunciare l’evento
– aperto a tutti – è stata inviata alle
scuole e alle parrocchie di Roma, per
invitare i ragazzi a partecipare portando
un messaggio scritto o un disegno sul
tema della giornata, dopo averne parlato
e discusso a casa con i propri genitori.
Alcuni di questi messaggi verranno letti
da Giovanni Muciaccia e dal presidente
delle Acli Andrea Olivero, mentre 1260
elmetti esposti ricorderanno le vittime
di incidenti sul lavoro nel 2007. I bambini realizzeranno quindi il proprio “capolavoro di sicurezza” lavorando e decorando un vero elmetto antinfortunistico
che ciascun partecipante potrà portare
a casa, per ricordare sempre che la vita è
il bene più prezioso. Un modo diverso,
“leggero” e positivo per festeggiare il
1° maggio dei bambini.
Non mi dilungherò sul Congresso,
affronteremo col Presidente e la Giunta
di Presidenza i risultati e nel numero
successivo vi daremo le nostre valutazioni su come adattare i risultati alla Nostra realtà. Ma è stato un congresso interessante, aperto, che ha visto la partecipazione di numerosi invitati del mondo
politico. La relazione di Andrea Olivero,
confermato Presidente Nazionale delle
ACLI, è stata, pur nella complessità degli
8 . Incontri nº 313
Vita cittadina
La pagina delle ACLI
argomenti toccati, un capolavoro di
semplicità e chiarezza. Ma già l’ iniziativa
della mattinata lasciava intendere quale
perché è stato scelto il titolo del congresso.
I nostri figli sono già i nuovi migranti
dal passato secolo, qualcuno nemmeno
lo ha conosciuto, ma vivranno il presente e serviranno il futuro nella speranza in un mondo sicuro di pace e serenità. E le ACLI vorrebbero anche un
mondo di partecipazione.
Vorrei solo ricordarvi qualche flash.
Come Andrea ha introdotto i lavori,
un pensiero di Aldo Moro del 1946:
“Certo alimentare di azioni
un invisibile corso di storia
è un atto di coraggio.
Ma appunto la nostra fede non è
una chiara visione di contorni reali
e definiti, ma una profonda tensione
dello spirito che sa vedere con
altro sguardo che non sia l’umano.
Una fede autentica apre vie nuove
e profonde, dà vita a una storia che
non è comparabile con la vicenda
di ogni giorno, ha risorse di fiducia
e di speranza che non si
esauriscono per un fallimento
e sorpassano di gran lunga
ogni concreto prodotto della
sempre deficiente azione dell’uomo”.
Una frase: la politica si fa anche in
silenzio, non ricordo chi l’abbia
pronunciata, ma mi ha colpito in
questo mondo urlato.
Gigi Bobba, ex Presidente Nazionale delle ACLI: La continuità è in
quello straordinario intreccio che è la
figura del fondatore, Achille Grandi,
che fu insieme leader sindacale, fondatore delle Acli e vice presidente dell’Assemblea costituente: azione sociale, sindacale e politica riassunti in
una sola esperienza di vita e anche in
una straordinaria testimonianza di fede.
Georg Hupfauer, Presidente federale
della Kab tedesca (Movimento cattolico
dei lavoratori tedeschi) , intitola il suo
intervento così: “L’Europa ha bisogno
Incontri nº 313 .
9
Vita cittadina
La pagina delle ACLI
di noi. Noi abbiamo bisogno dell’Europa”.
Parte del messaggio inviato da
Giorgio Napolitano, Presidente della
Repubblica:…. E’ inoltre significativo
che le ACLI abbiano scelto di far iniziare
il loro congresso il 1° maggio, festa del
lavoro e che esso sia stato preceduto
dall’evento-spettacolo “ in testa la
sicurezza “, dedicato ai bambini, che
attraverso il gioco possono imparare che
per evitare gli incidenti sul lavoro e
spezzare la drammatica catena di morti
bianche occorre consapevolezza e
responsabilità da parte di tutti. …
Guglielmo Epifani, Segretario Generale della CGIL:… Trovo convincente il
ragionamento di partenza che fa Andrea nella sua relazione e tutta una
serie di parti di cui dirò qualcosa. Sono
soprattutto d’accordo con l’assunto di
fondo: si può e si deve migrare dal ’900
con quello che significa, ma non bisogna farlo non portando con sé nulla
del ’900. Nella relazione lo avete
chiamato un “bagaglio leggero” e avete indicato il criterio di una specie di
etica di discernimento….
Ecco dove la disaffezione ha trovato
terreno fertile: per molti cittadini la
politica è il luogo del malaffare, e non
il luogo in cui si prendono le decisioni
sulla vita di ogni cittadino e dei suoi
figli. E allora con voi vorrei parlare di
valori, perché forse è sui valori che la
1 0 . Incontri nº 313
nostra società si ritroverà.
Piero Marrazzo Presidente della
Regione Lazio:….In primo luogo, la
nostra è una società troppo divisa in
cui, sembra, ci sia sempre una contrapposizione da porre in atto fra destra e
sinistra, fra cattolici e laici, o ancora
fra i liberisti e chi crede in una presenza più forte dello Stato. Se vogliamo servire tutti insieme il futuro,
dobbiamo trovare quello che ci unisce
e non quello che divide…
Gianni Alemanno, sindaco di Roma:
… Coniugare serietà, rigore e solidarietà è la grande sfida di questi
momenti. Noi faremo in modo di legare
queste dimensioni.
cattolici e laici, o ancora fra i liberisti
e chi crede in una presenza più forte
dello Stato. Se vogliamo servire tutti
insieme il futuro, dobbiamo trovare
quello che ci unisce e non quello che
divide.
Spunti che, tra gli altri,
mi hanno fatto riflettere:
spero che servano a stimolare tra noi un dibattito su
questi temi, scambiare opinioni, migrando dal novecento, abitando il presente,
servendo il futuro.
Edoardo Sanna
Coordinatore nazionale
del Patronato ACLI.
Ieri nella conferenza stampa di
insediamento ho lanciato uno slogan:
i nostri quartieri devono essere “liberati dall’insicurezza, occupati con la
solidarietà”. Per tenere insieme tutto
abbiamo bisogno di interlocutori: non
ci saranno mai persone scelte da noi,
magari anche per concorso, o direttamente dalla politica, che siano in
grado in prima linea sui territori di
compiere questa difficile operazione.
Dovete farlo voi, come tutte le realtà
del terzo settore, quelle che vivono
esperienze autentiche di valori, di
appartenenza e di vera e autentica
fede….
La conclusione del Presidente:.. Ecco
dove la disaffezione ha trovato terreno
fertile: per molti cittadini la politica è
il luogo del malaffare, e non il luogo in
cui si prendono le decisioni sulla vita
di ogni cittadino e dei suoi figli.
E allora con voi vorrei parlare di
valori, perché forse è sui valori che la
nostra società si ritroverà.
In primo luogo, la nostra è una società troppo divisa in cui, sembra, ci
sia sempre una contrapposizione da
porre in atto fra destra e sinistra, fra
Il Patronato ACLI
in Venezuela
e Rep. Dominicana
Coordinatore Nazionale
Edoardo Sanna
[email protected]
Caracas,
Antonieta Porfidio,
Elisabeth Colangelo
Av. Francisco de Miranda,
Centro Plaza Torre A, piso 16, of.
16/B, Tel. e fax: 0212-2856720
Mérida,
Laura Rojas,
Centro Comercial Cubo Rojo,
Av. Gonzalo Picón Crece con
Viaducto Miranda, primer piso,
Oficina 3, Telf. 0274-4176134
Valencia,
Tito Pulsinelli
El Trigal,
Centro Italo Venezolano
0241.842.17.94 0416- 741.11.03
Santo Domingo (Rep. Dom.),
Guido Baccoli.
Per maggiori informazioni,
rivolgersi alla Sede di Caracas
Incontri nº 313 .
11
Vita cittadina
Centro de Estudios de Pastoral y Asistencia Migratoria
Un hecho real con efectos evidentes
Cambio climático
una amenaza más que se cierne sobre la infancia
U
na vez más queremos detenernos en una breve, pero
vital reflexión sobre el cambio climático que afecta a cada uno de
los rincones de la tierra con fenómenos
naturales que van desde sequías hasta
inundaciones, pasando por terremotos,
erupciones volcánicas, incendios, etc.
Cientos de millones de personas se ven
afectadas anualmente y se estima que
para el 2010 haya cerca de 50 millones
de desplazados ambientales en el
mundo, la mayoría de ellos niños y mujeres.
LA ONG Save the Children estima
que el cambio climático hace peligrar el
desarrollo, “agudizando la pobreza
infantil y aumentando su vulnerabilidad
a sufrir abusos, explotación y desplazamientos forzosos”.
La ONU, por su parte, ha hecho serios
llamados a un acuerdo global para responder al cambio climático, exhortando
a los pueblos a transformar en acción
sus intenciones e instando a los mayo1 2 . Incontri nº 313
res agentes de polución a buscar tecnologías limpias para reducir las emisiones
de gases en las industrias del mundo.
Actualmente, la media anual de personas afectadas por los desastres naturales es de 250 millones, pero el número
debe incrementarse, llegando a 350 millones de personas en la próxima década,
de los cuales 175 millones serán niños.
Según la Organización Mundial de la
Salud (OMS), la tercera parte de muertes
ocurridas entre niños y niñas menores
de 14 años, se debe a factores medioambientales. A pesar de que sólo 10% de
la población mundial son niños menores
de cinco años, la OMS asegura que ese
grupo es el que sufre 40% de las enfermedades relacionadas con el medio ambiente.
Entre 2005 y 2006, estos fenómenos
se incrementaron un 15% y, aunque no
todos se derivaron del cambio climático,
los que generaron el 98% de los damnificados, tenían vinculación directa con el
incremento general de las temperaturas.
Según el informe, de la organización
Save the Children, titulado “¿Un futuro
de catástrofes?” la exposición al cambio
climático tendrá efectos negativos sobre la salud de millones de personas,
especialmente la de aquellos con menor
capacidad de adaptación, como la infancia.
El informe muestra las distintas amenazas que se ciernen sobre la infancia,
todo es una cadena, el cambio climático
propicia la aparición de enfermedades
en lugares donde antes no se daban, el
aumento de alimentos contaminados
afectan al bebé desde la misma concepción, la drástica reducción de agua potable y en consecuencia, la proliferación
de enfermedades relacionadas con el
agua y el aumento del calor entre otras.
De acuerdo con dicha organización,
cada 15 segundos muere un niño por
falta de acceso a agua potable y la contaminación de la existente y 40 millones
sufren malnutrición extrema.
Con los cambios climáticos, el cuadro
será aún más grave. La organización
recuerda que “más alarmante es que los
niños desnutridos, que por sí son especialmente vulnerables a las infecciones,
estarán más expuestos a enfermedades
que transmiten los mosquitos, como la
malaria y el dengue, debido al aumento
de las inundaciones, al calentamiento y
a los cambios en los periodos de lluvias”. Muchos menores desarrollan
problemas crónicos relacionados con el
medio ambiente, desde alergias hasta
discapacidad mental o física.
Las tres principales causas de mortalidad de menores de cinco años son:
·
las infecciones de las vías
respiratorias
·
las enfermedades diarreicas
·
el paludismo
Todas estrechamente vinculadas a
factores medioambientales. La OMS
predice que las muertes debidas al asma,
una enfermedad crónica frecuente entre los niños, podrían aumentar en casi
un 20% en 2016 si no se adoptan
medidas urgentes para reducir las
Vita cittadina
Centro de Estudios de Pastoral y Asistencia Migratoria
emisiones de los vehículos y de las fábricas. La malaria,
debida al consumo de agua contaminada, le cuesta la vida
a 1,6 millones de niños que no llegan a los cinco años de
edad; se estima que el porcentaje de la población mundial
expuesta a la Malaria crecerá entre un 45 y un 65 por ciento
en los próximos 100 años debido al cambio climático.
Los efectos del calentamiento, entretanto, no serán percibidos de igual forma en todo el mundo. El cambio climático
causará los mayores daños en los países en desarrollo,
aunque también se está manifestando al sur de Europa; el
continente asiático será uno de los más afectados por el
incremento de desastres naturales relacionados con el
cambio climático, a causa de su grado de vulnerabilidad a
este tipo de desastres.
La UNICEF,
por su parte,
trabaja sobre el terreno en más
de 150 países y territorios para
ayudar a
los niños
y las niñas
a sobrevivir
y avanzar en
la vida desde la primera
infancia hasta la adolescencia; es el
mayor proveedor de vacunas para los países en desarrollo,
apoya la salud y la nutrición de la infancia, el suministro de
agua y saneamiento adecuados, la educación básica de
calidad para todos los niños y niñas y la protección de los
niños y las niñas contra la violencia, la explotación y el
SIDA.
Igualmente UNICEF trabaja estrechamente con el
Programa de las Naciones Unidas para el Medio Ambiente
y con la Convención Marco de las Naciones Unidas sobre
el Cambio Climático, entre otros, para formular una
estrategia destinada a promover entornos seguros y sanos
para los niños. Junto a sus asociados, está preparando
también un Conjunto de recursos para la educación sobre
el medio ambiente, con el fin de apoyar a los gobiernos en
sus actividades dirigidas a promover el poder de los niños
y las niñas para proteger y restaurar los entornos locales.
Los jóvenes en la actualidad son conscientes de la
necesidad de proteger el medioambiente. Cuando se les
pide que hagan una lista de los problemas que más les
preocupan, el cambio climático es una de las cuestiones
principales. Si bien tenemos todavía mucho que aprender
sobre las consecuencias del cambio climático, el desarrollo
económico y social no puede ser sostenible a menos que
nos enfrentemos de un modo decidido a este problema,
que en el futuro podría sumarse a la inseguridad que deben
afrontar algunas de las personas más desprotegidas de los
países vulnerables.
Cristina Castillo
Previsiones planteadas por
la organización Save The Children
· El nivel del mar se incrementará y desplazará a millones
que actualmente viven en zonas costeras, estos desplazamientos llevan consigo dificultades de todo tipo, habitacional, alimentario, etc., muchos niños pueden morir consecuencia de estos desplazamientos.
· El agua potable se reducirá, la falta de disponibilidad de
un elemento tan imprescindible puede agravar seriamente la
actual situación en la que muere un niño cada 15 segundos
por no disponer de agua potable.
· La malnutrición es otro factor fundamental que afecta y
afectará con más contundencia a los niños, como decíamos
antes, la carencia de agua provocará más sequías y la reducción de los cultivos, la hambruna será la protagonista principal especialmente en las zonas más desfavorecidas. Es
curioso, uno de los objetivos del milenio es reducir precisamente el hambre en el mundo, pero el gran escollo que se
interpone en este objetivo es precisamente el cambio climático,
los esfuerzos pueden ser en vano si primero no se intentan
reducir sus consecuencias.
A todo esto se deben añadir los desastres naturales que
últimamente son más notorios y que siegan la vida de miles de
niños.
Incontri nº 313 .
13
V Festival Italiano 2008
Visiones y aportes de Italia en Venezuela
E
l intercambio cultural, educativo, científico y comercial
entre Italia y Venezuela se fortalece. Este país europeo estimula el desarrollo nacional a través de diversos
acuerdos de cooperación; con el V Festival Italiano ha ofrecido una visión al
público nacional de lo mejor del arte,
cultura, moda, gastronomía, ciencia y
desarrollo empresarial, a través de muchas y diversas actividades.
La República Italiana, sexta potencia
mundial en cuanto al valor de su producción, integrada en la Unión Europea y
en la Zona Euro, celebra cada 2 de junio
su principal fiesta civil, la Fiesta de la
República, efeméride que recuerda el
referéndum institucional del 2 y 3 de junio
de 1946, dónde por primera vez en elecciones universales, el pueblo italiano
tuvo que optar entre la monarquía, forma
de gobierno de Italia entre la unificación
y el período fascista, y la república.
Siempre coincidiendo con la importante fecha patria Italiana del 2 de junio
y hasta el 5 de julio de 2008, se realizó la
V Edición del Festival Italiano en Caracas, Maracaibo, Mérida, Valencia, Maracay y Barquisimeto, con un amplio programa de actividades que ha permitido
estrechar aún más los importantes lazos
culturales y económicos que nos unen.
El Festival Italiano se ha convertido,
cada vez más, en un evento referencial
con creciente apoyo de los medios de
comunicación y el público en general
en el que se dan artistas, diseñadores,
chefs, especialistas médicos, personalidades del ámbito comercial y del
mundo de los negocios.
El Festival Italiano 2008 es una iniciativa de la Embajada de Italia en Venezuela, el Consulado General de Italia, el
Instituto Italiano para el Comercio Exterior (ICE), el Instituto Italiano de Cultura, y la Cámara de Comercio VenezolanoItaliana (CAVENIT). Esta edición tiene
además la colaboración y participación
especial del Asesorado a la Agricultura
de la Región Abruzzo y cuenta con el
1 4 . Incontri nº 313
patrocinio de las más importantes empresas italianas en Venezuela, tales como
Alitalia, Alnova, Astaldi, Constructora
Pedeco, ENI, Fiat, Foster Wheeler, Ghella, Impregilo, Iveco, Parmalat, Pirelli, Trevi y Vinccler.
Música, danza, cine y teatro
con ‘sello’ Italiano
Italia es conocida a nivel mundial por
su refinamiento cultural, al ser una nación milenaria que preserva innumerables tesoros históricos y técnicas artesanales de altísimo nivel por todos conocidos, en campos como la moda y la
gastronomía, acervo cultural que ha sido
mostrado exitosamente durante el Festival Italiano.
Concierto “Italia Siempre” con la
Orquesta Sinfónica de Venezuela que,
bajo la batuta del Maestro Angelo Pagliuca, rindió homenaje a un extraordinario y recordado intérprete de la lírica
mundial: Luciano Pavarotti. El concierto
incluyó conocidas arias de ópera y canciones del repertorio napolitano en la
voz de Andrea Cesare Coronella, fino
tenor y discípulo del maestro. Asimismo,
con colaboración de la Asociación Pro
Música de Cámara, el cellista Florian
Ebesberg interpretó dos conciertos de
música Italiana, junto a Joel Novoa en
el contrabajo, e Iván Pérez y Edgar Aponte en los violines. El domingo 8 de
junio el escenario fue la Sala de Conciertos del Museo de Arte Colonial (Quinta
de Anauco) y el jueves 26 de junio el
concierto fue en la sede de la Corporación Andina de Fomento (CAF).
El Ballet Contemporáneo de Caracas
también estuvo presente con la octava
edición de “Gala de Estrellas Internacionales”, en esta ocasión en homenaje
a una figura emblemática de la danza
mundial, el maestro Italiano Giuseppe
(Pippo) Carbone, ex director del Teatro
de La Scala de Milán y de la Arena de
Verona. Durante esta gala, realizada en
el Aula Magna de la UCV los días 7 y 8
de junio se pudieron apreciar las mejores
expresiones del ballet clásico, contemporáneo, tango, samba, flamenco y salsa. Artistas de la talla del bailarín de
origen Italiano José Moro, nueva sensación del flamenco contemporáneo con
sus espectáculos “Lorca” y “Don Quijote”, deleitaron al público. María Eugenia
Barrios y el Ballet Contemporáneo de
Caracas presentaron una selección de
joyas de su repertorio. También estuvieron presentes Luis Ortigoza y Marcela
Goicochea, primeros bailarines del Ballet Santiago de Chile, quienes interpretaron brillantemente el “Don Quijote” y
“Carmen”.El martes 10 de junio se presentó la obra “Libertad Obligatoria”,
espectáculo sobre la producción teatral
de Giorgio Gaber, creado por la Compañía
Absurda Cómica de Stefano di Pietro.
De igual modo se presentó la ópera “La
Traviata”, de Giuseppe Verdi, a cargo
de la Fundación Teatro Teresa Carreño
y con la colaboración de la Escuela del
Bel Canto de Mirella Freni.
Por su parte, la Fundación Casa América, Miembro del Comité Nacional para
las Celebraciones del Bicentenario del
nacimiento de Giuseppe Garibaldi, con
el apoyo de la CAF, presentó la exposición “El General Garibaldi y América
Latina. Hazañas y Recuerdos”, que re-
coge las obras participantes en el concurso ex libris promovido por dicha fundación. La exposición, originalmente
montada en Villa Rosazza, incluye 105
obras de 56 artistas provenientes de Argentina, Bolivia, Brasil, Chile, Colombia,
México y Uruguay.
El domingo 29 de junio, tuvo lugar la
Exposición Fotográfica “Oltrefamiglia”,
dispuesta en los espacios del Celarg de
Altamira que mostró un centenar de imágenes de 10 fotógrafos italianos, con
una interesante reflexión gráfica sobre
las dudas planteadas en la sociedad
contemporánea.
La gran pantalla también se vistió de
gala a partir del 6 y hasta el 22 de junio,
con las proyecciones, en las salas del
Circuito Gran Cine de Caracas y Maracaibo, de un total de 20 películas, con
las mejores divas del cine italiano. Entre
las cintas exhibidas tuvieron “Bellisima”, del célebre Luchino Visconti, con
Anna Magnani; “Pan, amor y fantasía”,
de Luigi Comencini, con la exuberante
Gina Lollobrigida, y “Malena”, de Giuseppe Tornatore, con la sensual Mónica
Bellucci.
Gastronomía con acento regional
La gran variedad de la “cucina” regional italiana se ha desarrollado a lo largo
de los siglos para formar una gastronomía única muy apreciada en todos los
rincones del globo.
El V Festival Italiano abrió el ‘Primer
Salón de la Pasta’, con conferencias de
especialistas en el área de producción y
desarrollo tecnológico, tales como: Carlo Cannella, Simon Nobile, Gianni Mondelli, Beatriz Lugo y Benedetta Vitali
(fundadora, junto con Fabio Picchi, del
Cibreo, famoso restaurante de Florencia,
y propietaria del Zibibbo, local que respeta y fomenta las tradiciones mediterráneas y de la rica región de Toscana)
Entre el 19 y el 22 de junio se realizó
Incontri nº 313 .
15
en un concurso que borda el tema de la
"Amistad entre Venezuela e Italia" y que
se llevará a cabo en los colegios Rosa y
Carolina Agazzi de Barquisimeto.
Educación y salud de exportación
Con motivo de celebrarse el 60º Aniversario de la Constitución italiana, durante el Festival se incluye la presentación, por parte de historiadores, constien la terraza Acuario del C. C. Sambil de
Caracas, una demostración de cocina
por parte de los chef italianos con degustación de variados productos gastronómicos.
Asimismo, del 16 al 22 de junio se
realizó la ‘Semana de la Cocina Italiana’
durante la cual, prestigiosos restaurantes italianos de Caracas, Maracaibo,
Valencia, Maracay y Mérida, incluyeron
en sus menús cuatro platos típicos de
Abruzzo, basados en gran parte en su
carne ovina, quesos y verduras. Dicha
gastronomía fue realizada por la Escuela
Villa Santa María, de la región Abruzzo,
cuyos chefs además de ofrecer demostraciones de su arte culinario, mostraron
la preparación de sus platos típicos durante un curso de cocina, dirigido a
jóvenes chef venezolanos, en la Escuela
Collectania de Altamira.
Moda y diseño “Made in Italy”
La Colección Primavera 2008 de la
reconocida diseñadora Mayela Camacho, quien se caracteriza por un estilo
no tradicional de silueta suave y cómoda, reveló en el marco del Festival sus
últimas creaciones. En esta oportunidad
la diseñadora venezolana mostró la tendencia de moda en esta temporada con
alegres colores y opulentas técnicas. La
colección de los estilistas Ermenegildo
Zegna y Salvatore Ferragamo también
estuvo presente el martes 17 de junio
en el Centro Comercial Sambil, Nivel
Acuario.
En el ámbito del diseño arquitectónico se presentó la Muestra Multimedia “Una Casa para Todos”, exposición
de la Trienal de Milán que revela las más
diversas soluciones habitacionales para las metrópolis y zonas afectadas por
catástrofes imprevisibles. La conferencia estuvo a cargo del Prof. Fulvio Irace,
de la Fundación La Trienal de Milán.
Por su parte, jóvenes muralistas tuvieron la oportunidad de mostrar su arte
1 6 . Incontri nº 313
dula Ósea, de Maracaibo.
Pymes claves del desarrollo
La experiencia italiana en desarrollo
económico y de marcas reconocidas apunta a que una de las claves del crecimiento es el fomento de las pequeñas y
medianas empresas (Pymes), las cuales
a su vez deben ser estructuras abiertas
a los esquemas de asociación, a la innovación y a la calidad.
Para abordar el “Efecto expansivo de
las Pymes: Experiencia en Venezuela”,
en el Festival Italiano 2008 se realizaron
conferencias de los especialistas Francesco Puglia, vicepresidente de Astaldi
Venezuela y vicepresidente de la CVC,
y de Bruno Gallo, asesor de infraestructura, urbanismo y construcción de Astaldi Venezuela, Karunar C.A. y Diromar
C.A. Entre los invitados a este ciclo de
charlas estuvo Marco Verticelli, asesor
e impulsor del desarrollo de los distritos
industriales de la región Abruzzo para
la creación de instrumentos financieros
que apoyan hoy a las Pymes italianas.
Cortesía I.C.E.
Villa Santa María (Abruzzo)
tucionalistas y expertos en materia jurídica, del homónimo folleto “La Constitución, esta desconocida”, redactado
por los estudiantes de bachillerato de
las escuelas italianas S. Bolívar y G.
Garibaldi, Patria, Pompei, San Francisco
de Asís, San Marco y Americo Vespucci,
de Caracas; A. De Marta, de Puerto La
Cruz; y R.C. Agazzi, de Barquisimeto.
En el marco del Acuerdo de Cooperación Tecnológica y Científica entre Italia
y Venezuela tuvo lugar el Seminario
“Cooperación Italia-Venezuela en Inmunología y Enfermedades Infecciosas”,
que contó con la presencia del Dr. Guido
Rasi, del Consejo Nacional de Investigaciones (CNR), de Roma, y de la Dra. Viviana Moschese, de la Universidad Tor
Vergata de Roma, especialista en pediatría y alergología. También se desarrollaron las Jornadas Italo-venezolanas de
Hematología sobre “Diagnóstico y Cura
de Patologías Hemato-Oncológicas en
Niños, Adolescentes y Adultos”, que
contaron con el apoyo de la Universidad
La Sapienza de Roma, el Sistema Metropolitano de Salud, el Instituto “Burlo
Garofalo” de Trieste, PDVSA Salud y la
Fundación para el Trasplante de la Mé-
Incontri nº 313 .
17
Protagonisti
Angela Bologna,
¡ de fiesta !
Hasta el momento tiene dos producciones discográficas, la Primera titulada
“Rose Rosse” y la Segunda titulada “Amate Stelle”. Actualmente cuenta con
su propia empresa, la cual ofrece diversos servicios tales como canto del
Ave María en las Iglesias, shows privados, interpretando música
variada, romántica, bailable y shows completamente en Italiano.
Angela, tuvo la gentileza de venir hasta la sede de la Revista
Incontri para regalarnos su CD.
Fue así que tuvimos ocasion de conocerla, constatar su
amabilidad y de conversar unos minutos con ella.
A
na nace un 09 de Octubre en Maracay,
Estado Aragua – Venezuela, hija de padres italianos.
Se inicia como cantante a muy
corta edad formando parte del
Coro del Colegio “ La Concepción de Maracay”.
El 13 de Mayo de 1991 se da a
conocer como solista en la Casa
D’ Italia de Maracay, a partir de
su debut participa en distintos
eventos de carácter benéfico, actos culturales, teatro, etc.
En 1992 se radica en Caracas
e ingresa en la “Orquesta Piscis”
bajo la dirección de Tony Vitolla,
en ese mismo año tiene la oportunidad de trabajar como actriz de
reparto en varias telenovelas de
un reconocido canal de televisión
En 1994 forma parte de una agrupación musical dirigida
por el Maestro Giuseppe Vitolla.
1995 es cantante solista de la agrupación “Karisma Two”
dirigida por Franco Vitolla.
En 1999 participa en el programa televisivo de concurso
de canto “Cuanto Vale El Show” con la canción “Vivir así es
morir de amor” de Camilo Sesto, logrando el segundo lugar.
Interpreta canciones en Inglés, Italiano (que logicamente
habla perfectamente), Napolitano, Francés, Portugués y
Español.
Experiencia plena en el dominio de ritmos tales como Baladas, Merengue, Salsa, Paso Dobles, Tangos, Música venezolana, Gaitas, Aguinaldos, inclusive la Lírica.
1 8 . Incontri nº 313
¿Qué programas inmediatos tienes?
- Estoy promocionando 2 CD con música italiana de
los años 1960-1970.
¿Qué aconsejarías a los
jóvenes que quieran emprender la carrera del canto?
- Que tengan mucha humildad. Que lo hagan por
amor... puesto esto requiere
mucha dedicación y sacrificio. Y también fijarse una
meta de llegada.
¿Viajes al extranjero?
- Sí, a Italia en 1991-92,
cuando gané un concurso de
la Associazione Campani, y
pude visitar y conocer gran
parte de las regionesdel centro y del sur de Italia.
¿ Qué opinas de la situación de Venezuela, hoy?
- Mi posición es neutral.
Es verdad que hay muchas
dificultades, pero con mucha
paciencia y fe, esperemos que
se pueda superar esta crísis.
Las carátulas
de los dos
CD que ha
grabado hasta
los momentos
Angela
Bologna,
hija de
italianos
a la que le
deseamos
muchos y
prolungados
exitos.
Incontri nº 313 .
19
Protagonisti
Pietro Lo Monaco,
una voce al servizio della comunità
G
ià tre generazioni ricevono gli amici nel salotto
di casa che porta una firma tanto conosciuta
che è diventata di casa per la famiglia venezolana: la ‘Mueblería Palermo’ di Pedro Lo Monaco. Le
sale espositive sono una meta obbligata all’ora di preparare la casa per i novelli sposi. In quei grandi spazi
pieni di soluzioni di arredamento ognuno trova la casa
che fa per lui e soprattutto per lei perchè sono le mogli che
decidono al momento di comprare.
Nella comunità italiana Pedro è conosciuto per la sua
serietà e per quella rara dote di non lasciare mai nessuno
a mani vuote e di dire sempre di sì quando gli presentano
motivi di solidarietà per la nostra comunità e per la famiglia
venezolana.
Molti si domandano dove sono le radici del suo ottimismo e della sua generosità. Esiste davvero per lui una formula che funziona
sempre: la musica.
Se la vita non l’avesse incamminato per circostanza o necesità a diventare
un solido imprenditore, Pedro avrebbe percorso con successo la via del
canto lirico o semplicemente del canto. Da anni la sua tranquillità
economica gli ha permesso di dedicare più tempo alla sua grande passione
e lo ha fatto con una profesionalità che fa invidia a molti tenori che sulle
tavole di un teatro d’opera ci sono tutte le sere. Pedro ha invece scelto la
musica per aiutare gli altri e soprattutto per ringraziare Dio della sua vita
piena di soddisfazione. In un disco che aveva registrato anni fa il suo
pianista accompagnante Ciccio Barbarossa aveva saputo cogliere negli
arrangiamenti la sua vena geniale di cantante appassionato. Facevano
veramente un bel duo di classe.
Quella è l’italianità vera che ha permesso agli italiani di superare le
difficoltà insegnando con una vita laboriosa che la storia si costruisce
giorno per giorno ancorati ai valori che contano, cominciando dagli affetti
familiari.
Pedro è un testimone di quell’Italia che è rinata nel dopoguerra anche
grazie al lavoro degli italiani all’estero. È un protagonista di una Venezuela che tutti portiamo nel cuore insieme alla gioventù e che ora si trova
un po’ spaesata, nonostante ci siano più risorse che all’inizio quando si
facevano forse più cose con meno soldi. Prima degli affari contava l’amicizia
e sono rimasti i pionieri a raccontarci storie vere di un Paese che ora
sembra più finto. Per dirla con poche parole Pedro Lo Monaco ama la vita
come sempre a dispetto degli anni (che comunque porta bene). La sua
serenità nasce da dentro e siamo sicuri che negli affari o nel canto diventa
contagiosa. Il suo è un insegnamento che non si apprende all’Università e
che rappresenta per i giovani il vero lascito del lavoro italiano in Venezuela. La voce di Pedro si fa ancora sentire con forza e sentimento e
accompagna come in un grande abbraccio amici di un tempo e nuove
generazioni. Chissà sia propio questo sentimento che ci indicherà il
cammino sicuro nei momenti difficili.
Caro Pedro, come ad altri grandi italiani che hanno seminato per il
solo gusto di far bene e veder fiorire i loro sogni, anche a te va il nostro
grazie di cuore e il riconoscimento della comunità che continua ad esprimere la solidarietà mantenendosi unita con un grande abbraccio.
2 0 . Incontri nº 313
- Da dove vieni in Italia?
- Palermo, Sicilia
- Quanta anni avevi quando sei venuto
in Venezuela?
- Arrivo a La Guaira nell’anno 1953,
avevo 16 anni.
- Perché sei emigrato in Venezuela?
- Cercando un futuro migliore.
- Come ti sei inserito: lavoro, casa,
amici, comunità?
-Ho lavorato in due ditte facendo
l’apprendista (in Italia l’avevo fatto nel
settore mobile). Nel 1956 assieme a mio
padre e un fratello, in un locale di 60 m.
a Catia, cominciai a lavorare in proprio sempre nel settore del legno.
- Come sei potuto arrivare al tuo
presente livello di vita?
- Cambiando sette sedi, ingrandendosi fino l’attuale sede costruita nel
1965, nella carretera Panamericana in
Los Teques, un edificio industriale di 4
piani, area di fabbrica 10.000 m2 ed una
esposizione di 2.500 m2, specializzata
in mobili classici e semi classici, camere,
salotti, soggiorni ed accessori vari.
- Che ricordi hai dell’Italia?
Mantieni i contatti?
- Sempre mantenuti. Viaggiavo spesso, ho sempre nel cuore l’Italia e la Sicilia; e direttamente con l’acquisto di
macchinari e materie prime presso
Protagonisti
industrie italiane (visitando tutti gli anni la fiera campionaria di Milano)
- Sei felice della tua vita?
- Sì, non ho rimpianti.
- Qualcosa della tua vita familiare?
- Sono vedovo dal 2005. Ho due figlie sposate e due nipotine le quali vivono negli USA
- Hobby?
- Sin da piccolo la passione per il canto, musica classica
(tenore) ho frequentato scuole speciali, da autodidatta, imparando dal tenore Giuseppe Di Stefano. In tutti questi anni
ho registato 5 cd, musica italiana, sudamericana, napoletana, siciliana, per un totale di circa 20.000 copie.
Il ricavato delle vendite è stato devoluto tutto in donazione
a istituzioni di beneficenza.
Bravo, Pietro, ed auguroni da Incontri!
- Come ti trovi in Venezuela?
- Con tutta la problematica posso dire bene, godo di buona
salute; colgo l’occasione per salutare tutte le famiglie italiane ed in special modo quelle siciliane.
- Cosa desideresti che cambiasse?
- La politica, un cambio di rotta per un futuro prossimo
migliore, per noi, e specialmente per i nostri figli e nipoti.
Una mostra dei mobili di Lo Monaco.
Incontri nº 313 .
21
50mo. di P. Giuseppe Cogo
Chi sono questi Scalabriniani?
Migranti fra i migranti per aiutare la gente
a percorrere il mondo senza dimenticarsi dei valori cristiani.
I
E
’ necessaria questa introduzione per capire la missione
particolare che svolgono i
missionari scalabriniani. Sono in certo
modo dei sostituti parroci all’estero a
cui si affidano le famiglie per i sacramenti e i saggi consigli che darebbe qualsiasi
parroco.
Ma sono anche qualcosa in più. Sono
le persone che rendono possibile una
convivenza armonica degli emigrati nel
nuovo ambiente che ha lingua e costumi
diversi. Essi mediano persino i rapporti
con le autorità locali che spesso travisano i comportamenti e tendono a criminalizzare ciò che non capiscono.
Il missionario scalabriniano rappresenta una specie di Provvidenza che si
esprime in più lingue nelle più diverse
situazioni e che fa della parola di Dio un
linguaggio universale capito da tutti su
qualunque territorio.
Quando si apre una Missione degli
italiani in un paese estero non si inaugura solamente un tempio per il culto
domenicale; si apre un centro di accoglienza, un punto di incontro, uno spazio
che diventa estensione della famiglia
dove ci si confronta e si assiste chi fa
più fatica a inserirsi nel lavoro e nella
società. Lo scalabriniano che tiene in
genere esperienze a varie latitudini,
accumula con gli anni una esperienza
che diventa patrimonio di ogni italiano.
Basta un solo sacerdote spesso per
garantire l’unità e la solidarietà della
comunità italiana che gli si stringe attorno nei momento di gioia e nelle situazioni difficili e drammatiche che la vita
presenta.
2 2 . Incontri nº 313
l fondatore della Congregazione Beato Scalabrini narra nelle sue memorie
che un giorno trovandosi alla Stazione Ferroviaria di Milano vide tanta
povera gente che si avviava con le loro povere valigie di cartone al Porto
di Genova per lasciare l’Italia in cerca di pane e lavoro per le loro famiglie.
Su quei volti si leggeva la paura dell’ignoto e la tristezza dell’abbandono
della loro terra e dei loro affetti più cari.
In un’altra occasione il Vescovo Scalabrini ricevette la testimonianza di un
viaggiatore che per conto della Società geografica aveva esplorato la zona del
Rio Negro fra il Brasile e il Venezuela. “Ho incontrato un gruppo di piacentini
che vivono in mezzo alla foresta (forse si dedicavano al taglio degli alberi per
conto delle società francesi). Queste famiglie, Eccellenza, ricordano ancora i
suoi saggi consigli e la pregano di mandargli un sacerdote “perchè qui si vive
e si muore come bestie”. Furono questi gli appelli accorati che mossero il
Beato Scalabrini vescovo di Piacenza a fondare una Congregazione con una
missione particolare e delicata: quella di assistere gli emigrati lontani.
Spesso è questo sacerdote ad accompagnare ammalati e moribondi che
hanno dato tanto nella vita e che finiscono soli e abbandonati.
In questa occasione non potevamo
mancare alla celebrazione di 50 anni di
vita missionaria di Padre Giuseppe
Cogo. Lui stesso ci racconterà brevemente il suo percorso e la sua missione.
Dietro a quelle scarse notizie però c’è
una vita vissuta momento per momento
nella testimonianza di un Vangelo che è
stato vissuto dagli italiani affidati alla
sua tutela cristiana fedele al motto del
Fondatore: “Portate ai migranti italiani il conforto della fede e il sorriso della
Patria”.
Dalle sue brevi note è facile intuire il
prezioso lavoro che ha svolto ogni volta
Papa Giovanni
Paolo II
benedice la
“campagna
di solidarietà”
sponsorizzata
dall’ACIM
pro vittime del
terremoto dell’Irpinia.
nel posto che gli veniva assegnato. La
sua disponibilità verso i fratelli è totale
come la fede che fa fiorire le sue opere
in qualunque terreno.
In più Padre Giuseppe ha la capacità
di captare anche nelle situazioni complicate l’aspetto più umano e pratico.
Si tratta di una semplicità pratica che gli
permette di parlare ed essere capito da
tutti. Con il suo buon senso e arguzia apre qualsiasi porta ed è un piacere
aiutarlo nelle sue iniziative.
Per dirla con il suo stesso spirito Padre Giuseppe è un missionario scalabriano D.O.C. (a denominazione d’origine
controllata come dicono in Italia dei vini
pregiati). Non stupitevi quinde se anche
al momento di un brindisi sia capace di
mettere la parolina giusta per farvi sentire
a vostro agio e approfittare dell’occasione per seminare il suo Vangelo
quotidiano.
50 anni di sacerdozio, nozze d’oro
celebrate nelle due Americhe.
A Pasqua il direttore della nostra rivista Padre Giuseppe si è recato a Chi-
1965-ACIM presenta al Presidente Johnson la replica
delle tre Caravelle di Cristoforo Colombo.
cago per l’Assemblea Annuale della
Provincia di New York. Ha poi fatto tappa a New York come di solito per rivivere
i “bei tempi passati” e rivedere gli amici
rimasti nel campo di lavoro.
Là però, invece del solito, avevano
preparato una sorpresa: “La celebrazione del Cinquantesimo anniversario
della sua Ordinazione sacerdotale”.
Anche noi ci uniamo a questa Celebrazione e mentre gli facciamo i nostri
migliori auguri gli chiediamo qualche
dettaglio di questo bel percorso di testimonianza sacerdotale e missionaria.
- Cinquant´anni di sacerdozio.
É una vita. Ci potrebbe tracciare le
varie linee del suo lungo tragitto?
- Semplice, a 21 anni, concluso il
ciclo filosofico nel seminario scalabriniano di Piacenza nel l955,i Superiori di Roma mi assegnarono per gli
Incontri nº 313 .
23
si vada in pensione dopo 35 anni di
servizio. Dove la troviamo allora?
- Mi trovate a Boston, parroco della
chiesa del Sacro Cuore per dieci anni
con una congregazione della vecchia
e nuova generazione di italiani per
dieci anni, e poi parroco del “mio primo amor”, la chiesa di Nostra Signora
di Pompei a New York, per cinque anni,
e poi...Venezuela, con voi.
Fino a quando? Chiedetelo al Padre Eterno!
Il Padre Provinciale,
Joseph Fugolo, presenta
il regalo di occasione.
Stati Uniti, dove feci il corso di
teologia e fui ordinato il 15 giugno del
l958 a Chicago.
- Così è finito il ciclo formativo. E
dopo?
- Fui assegnato alla parrocchia di
Nostra Signora di Pompei a New York
nella Little Italy, dove iniziai il mio
apostolato dei primi sei anni.
- Come fu il primo impatto?
- Semplicemente meraviglioso. Ho
lavorato con i giovani italiani, loro
pure recentemente emigrati, e insieme
ci siamo bene inseriti nel nuovo mondo.
Nessun trauma psicologico per noi; ci
siamo subito trovati “a casa nostra”.
É stata una esperienza indimenticabile.
- La luna di miele non dura per sempre. D’accordo?
-Nel mio caso, proprio no. Dopo i
primi sei anni mi hanno assegnato al
“Comitato americano per l´emigrazione italiana”, una associazione
nazionale che si prefiggeva di sensibilizzare il
Congresso americano a
cambiare la legge immigratoria allora discriminatoria nei nostri riguardi.
Ho lavorato con gruppi
italiani a livello nazionale.
Anche in questo incarico
quindi mi son trovato a casa mia nell´assistenza agli
italiani per ben 25 anni.
- Son così passati i primi
36 anni di sacerdozio. Non
mi consta che nella chiesa
2 4 . Incontri nº 313
Padre Giuseppe,
al suo programma radio.
- Ritornando alla festa del Cinquantesimo a New Yok, ci vuol far entrare
nell´intimo del suo cuore? Impressioni? Sentimenti? Emozioni?
- L´ho definito “lo specchio” della
mia vita. Devo confessare che ho visto
attorno e davanti a me persone care e
generose che ho conosciuto, servito,
rispettato e amato nelle varie fasi del
mio servizio sacerdotale. Non mi sarei
mai aspettato e sognato tanto affetto e
sincera cordialità. Per cui ringrazio
per sempre il Signore di avermi scelto,
con tutte le mie deficenze, ad essere per
Lui strumento del suo amore per i
nostri emigrati italiani. E allo stesso
tempo pensavo tra me e me, “peccato
che da parte mia non sia degno di tanto
onore e di tanto affetto”!
Caro Padre Giuseppe, se è vero, come
lo è, che “vox populi vox Dei”, Lei si è
ben meritato la soddisfazione della
celebrazione del suo Cinquantesimo.
Le esprimiamo le nostre felicitazioni
e Le auguriamo buona continuazione
della sua missione scalabriniana nella
Chiesa a servizio degli emigrati.
Ad multos annos!
Franco Soressi
Incontri nºnº311
313. .2 52 5
Incontri
Protagonisti
personas, las categorías sociales, los
pueblos, es indicada por Chiara Lubich
como el primer radical empeño. Bajo esta
luz, poco a poco lee los acontecimientos,
llamando a todos a participar concientemente en la gestación de un mundo
nuevo: el mundo unido.
Esta corriente de espiritualidad de
amor, de hecho se revela cada vez más
universal, porque el amor y la unidad
que están en su corazón, están inscritos
en el ADN de todo hombre. Es desde
esta vida nueva vivida por personas de
toda edad, categoría social, cultura, raza
y credo, y también sacerdotes, religiosa,
religiosos desde donde se da vida a un
movimiento de renovación espiritual y
social de dimensiones mundiales: el
Movimiento de los Focolares del cual
Chiara será la guía. Y continuamente
imprime en él un desarrollo nuevo, con
el único objetivo de contribuir a componer la unidad en la fraternidad de la familia humana, según aquel proyecto divino inscrito en el Evangelio.
U
na de las primeras ideas
nació en Trento, bajo los
bombardeos, en un sótano
oscuro, a la luz de una vela.
Junto a mis primeras compañeras –
son palabras de Chiara Lubich- abro el
Evangelio casualmente en la página
del Testamento de Jesús: “Padre, que
todos sean uno, como Tú y yo”. Estas
palabras, antes casi desconocidas, brillaron como el sol en la noche. ¡Para
aquella página habíamos nacido! Intuimos que nacería algo universal que
alcanzaría los confines del mundo e
iluminaría también el arte y la ciencia, la política y la economía. Teníamos
la certeza de que Dios arrastraría nuestra vida en una aventura divina, des2 6 . Incontri nº 313
conocida para nosotras, donde siendo
al mismo tiempo espectadores y protagonistas de su designio de amor, daríamos momento por momento la contribución de nuestra libre voluntad”.
“Que todos sean uno, como Tú y yo”.
Éste es su carisma. Es desde la perspectiva de la unidad que lee y vive el Evangelio. Como ella misma escribe. “Mientras pensábamos vivir simplemente el
Evangelio, inadvertidamente el Espíritu nos iba subrayando algunas Palabras que debían convertirse en los principios operantes de una nueva corriente espiritual: la espiritualidad de la
unidad”.
Desde los inicios, la unidad entre las
Chiara nació en Trento el 22 de enero
1920. Su familia es de condiciones modestas: el padre es tipógrafo. Vive años
de verdadera pobreza a causa de la crisis económica del tiempo. Aún muy joven, da lecciones privadas para pagarse
los estudios. De la madre, ferviente
cristiana, hereda la fe; del padre, socialista, una viva sensibilidad social. Desde
pequeña madura en ella la llamada a una
“vida cristiana alta”.
A los 18 años da clases en la escuela
primaria. Pero en ella es fuerte la búsqueda de la Verdad, la búsqueda de Dios.
Se inscribe en la Facultad de Filosofía
de Venecia. Interrumpe sus amados estudios a causa de la guerra. Pero tiene
una certeza: Jesús, “camino, verdad, vida será su Maestro”. A los 19 años, las
premisas de su aventura espiritual. En
el santuario de Loreto, donde la tradición dice que se custodia la casita en la
que vivieron Jesús, José y María, tiene
la intuición que surgirá un camino nuevo
en la Iglesia, sobre el modelo de la familia de Nazareth y muchos lo seguirán.
Estalla el segundo conflicto mundial.
En 1943 Trento sufre fuertes bombardeos. Pero es precisamente en aquel
conflicto de odio y violencia, que hace
el “fulgurante descubrimiento de Dios
Amor. Lo escogen como el todo de su
vida. El 7 de diciembre 1943 se dona a El
Protagonisti
Chiara
niña y en
sus años
jóvenes.
fundibles de la presencia viva del Resucitado, prometida a “dos o tres reunidos en Su nombre”. “Es Él –escribe
Diálogo ecuménico – Frente a las
divisiones entre los cristianos, su testimonio del Evangelio vivido, narrado, en
1961, a un grupo de evangélicos luteranos en Alemania, allí donde comenzó
la división de las Iglesias de Occidente
abre la página ecuménica de los Focolares. Chiara, poco a poco, establece relaciones personales y recibe el apoyo
de los líderes de las diferentes Iglesias que encuentra en Londres, en Alemania,
en Estambul - y difunde la espiritualidad
de la unidad, reconocida siempre como
espiritualidad ecuménica.
Circundada por
sus primeros
compañeros.
para siempre. Su
nombre de bautismo es Silvia.
Asumirá el de
Chiara (Clara),
fascinada por la
radicalidad evangélica de Clara
de Asís.
Diálogo interreligioso – En primera
persona, da impulso al diálogo interreligioso que justamente a nivel espiritual
se muestra particularmente fecundo. Es
una experiencia madurada por años que
ahora, cuando el hacerse próximas civi-
En los refugios, junto con sus primeras compañeras, lleva sólo el Evangelio.
Aquellas palabras fueron como iluminadas por una luz nueva. Las traducen
enseguida en vida. Sobre las ruinas de
la guerra inicia una experiencia de
redescubrimiento del Evangelio que se
Chiara en 1948- “que hace ver claro ‘lo
que hay que hacer’, para volver a darle
al mundo la paz verdadera”. Es
El quien hace de todos uno, desEn audiencia
haciendo odios y rencores, bacon Pablo VI.
rreras y conflictos, que hace posible contribuir a la realización
de aquella última oración de
Jesús “Que todos sean uno”.
“En un mundo cada vez más
impregnado de materialismo, se
cree sólo en lo que se toca –dirá
Chiara- el Señor ha pensado enviar una espiritualidad en la
cual de algún modo se toca lo
divino”.
adentra en los barrios más o pobres de
Trento, con el objetivo de revolver los
problemas sociales de la ciudad.
En el mandamiento que Jesús llama
“nuevo y suyo, “ámense unos a otros
como yo los he amado” intuye que está
la ley para que la humanidad disgregada
se recomponga.
Lo viven con radicalidad: “¡Ponemos
todo en común! Cosas, casas, ayudas,
dinero. La vida da un salto de calidad.
Experimentan aquella alegría, paz, fuerza, fruto del Espíritu, signos incon-
el Concilio Vaticano II. Se revelarán como
caminos privilegiados para contribuir a
componer en unidad a la familia humana.
LOS DIÁLOGOS
Más allá de cualquier expectativa, es Chiara misma quien abre en el
Movimiento los diálogos previstos por
Con Papa
Juan Pablo II,
Pentecostés
1998.
Con el Patriarca
Atenagoras I,
en Estambúl.
lizaciones y religiones, alejadas hasta
no hace muchos años, reta y pone en
crisis a Occidente.
Como primera mujer cristiana, en 1981
Chiara expone su experiencia del Evangelio en un Templo en Tokio frente a
10.000 budistas y en 1997 en Tailandia a
monjas y monjes. En ese mismo año, la
invitan a tomar la palabra en la histórica
Mezquita “Malcolm X de Harlem (New
York) frente a 3000 musulmanes afroamericanos, un encuentro que se repite
en el 2000 en Washington con 5000 cristianos y musulmanes. El diálogo se desarrolla en diferentes Países también con
hebreos, musulmanes, hindúes, taoistas, sikhs, animistas. Son más de 30.000
los fieles de distintas religiones que de
diversos modos comparten el espíritu
de unidad de los Focolares.
Incontri nº 313 . 2 7
Con K. Acharya y S. Somaiya,
de la Universidad Somaiya
de Vidyavihar (Bombay)
Diálogo con personas de convicciones no religiosas - Superando la cortina de hierro, desde los años ’60 se difunde en el Este Europeo. Chiara misma
va a Budapest y 9 veces a Berlín
del Este. También personas nocreyentes, de diferentes ideologías, quedan fascinadas por el ideal de la unidad. Son casi 70.000
las que adhieren al Movimiento.
miento en el campo económico con el proyecto de la
Economía de Comunión
que inspira la gestión de
más de 700 empresas de
producción y servicios
“for profit” en los cinco
continentes, destinando
parte de las utilidades a los
que menos tienen. Se trazan las líneas de una nueva
economía capaz de incidir
sobre los enormes desequilibrios entre
ricos y pobres. Tres Polígonos industriales están desarrollándose en las
‘ciudadelas’ de San Pablo (Brasil),
RENOVACIÓN SOCIAL
Desde los inicios del Movimiento, Chiara no ve en el descubrimiento del Evangelio un hecho
sólo espiritual, sino que la anima
la certeza que el Evangelio puesto
en práctica comporta la más potente revolución social. En este
último decenio se está poniendo
en evidencia la renovación que se
ha dado en los más diferentes ám- Con los hebreos della Bihai-brith, Argentina.
bitos de la cultura, economía, política, comunicación, arte, ciencias. Dos
O’Higgins (Argentina) y Loppiano (Floejemplos:
rencia).
En 1996, Chiara da inicio al MoviEn 1991, durante un viaje a Brasil,
miento político por la unidad al que
frente a los enormes desequilibrios ecoahora adhieren políticos de las más dinómicos de ese País lanza un moviversas tendencias, en varios Países,
En Harlem,
en la Mezquita
de ‘Malcom X’,
testimoniando
su experiencia
como mujer cristiana
a 3.000 musulmanes
afro-americanos.
Es la primera vez
que una mujer, y
además, blanca, habla
en una mezquita y que
su voz viene transmitida
y amplificada también
fuera del recinto.
acomunados por
la fraternidad, asumida como categoría política.
Desde 1995 a
2008, Chiara Lubich ha recibido numerosos reconocimientos por parte civil y religiosa
otorgados por organizaciones internacionales, como el ‘Premio UNESCO
por la Educación a la Paz’, en el ’98 en
Estrasburgo; el ‘Premio Derechos Hu-
En Tokio, con
Nikio Niwano,
fondador del
Mov. Laico
Budista de la
‘Rissho
Kosei -Kai’.
2 8 . Incontri nº 313
En Africa,
Camerún: sellando un pacto evangélico de amor
mútuo con los Fon
(reyes) de dos
numerosas
poblaciones.
Premio U
mio Unesco
Protagonisti
Chiara Lubich: dare un senso alla vita
M
manos’ del Consejo
de Europa; los doctorados honoris causa
en diferentes disciplinas; ciudadanías
honorarias, y que son
para ella ocasión de
testimoniar ese ideal
de unidad que se revela cada vez más como una respuesta a
los profundos cambios que se están realizando en este nuevo
siglo.
olti cattolici hanno sentito parlare per la prima volta di Clara Lubich
solamente ora che ci ha lasciato all’età di 88 anni. Chi era e cos’è stata
Clara Lubich? Dai numerosi articoli apparsi sui giornali di tutto il mondo
sulla sua vita e le opere, ci troviamo davanti ora a un meraviglioso lascito e dono di
Dio, il movimento da lei fondato, i Focolari: 142 mila membri e oltre due milioni di
simpatizzanti in 182 nazioni, questi sono “i Focolarini” che pongono il loro movimento ai primi posti tra le realtà ecclesiali. Al terminare l’ultima guerra, in un momento
dove tutto crollava e insieme alle macerie si sgretolavano sogni, speranze, entusiasmi
e la stessa vita, Chiara è testimone di una umanità devastata, supremo Golgota
dell’odio degli uomini feriti nel corpo e nell’anima.
In un raduno di giovani dell’Azione Cattolica a Loreto intuisce la sua vocazione
e il nuovo compito della Chiesa che deve ricostruire un nuovo tempio dello spirito
e del cuore. Questo tempio, per lei che è semplice, ma costante avrà le caratteristiche
della casa di Nazareth, un focolare per la famiglia semplice e operosa. Al suo calore
è ancora possibile la speranza e la fiducia che si ha da costruire come le opere degli
artigiani con costanza e precisione.
Nella basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma i suo figli sono giunti da tutto il
mondo per darle un saluto e ringraziare il Signore per la testimonianza della esistenza
spesa nell’ascolto dei
bisogni dell’uomo conNew York: il suo intervento all’ONU.
temporaneo – come ha
ricordato Benedetto
XVI – “in piena fedeltà
alla Chiesa e al Papa”.
Non lascia un feudo
e un potere da gestire,
lascia una nuova Gerusalemme con 35 cittadelle, dette Mariapoli
permanenti, da Loppiano (Incisa Valdarno,
Firenze) a Fontem in
Camerun. Lo spirito del
focolare pervade 754
aziende nel mondo che praticano l’economia di comunione.
Imponente è poi l’attività editoriale, con la Casa Editrice Città Nuova, che oltre ai
libri pubblica il periodico Città Nuova in 37 nazioni.
Oltre al dramma della guerra il periodo storico che ha fatto da scenario alla crescita
del movimento ha richiesto alla società persone straordinarie.
Lo spessore dei personaggi
politici, religiosi, sociali ha
Giappone, 1980 :
permesso di uscire da diversi
la sua testimoperiodi di crisi che hanno pornianza cristiana
tato l’Italia a vivere periodi di
davanti a 10.000
estrema fragilità. Stupisce che
dirigenti buddisti.
di fronte alla necessità di affidare le sorti del Paese a veri e
propri titani, vi siano figure
semplici di cittadini e cristiani
che di per sé non sembrano capaci di tessere pagine di storia
e tanto meno influenzare le grandi decisioni.
Ma non sempre è così. Chiara Lubich a 23 anni è nella sua
Incontri nº 313 .
29
Con Don Giussani,
fondatore di
Comunione
e Liberazione.
Trento, la stessa città di Alcide De
Gasperi, un vecchio politico e di Igino
Giordani, giornalista, scrittore e parlamentare.
Del primo conosciamo il suo ruolo
politico e giuridico determinante nell’assumere la Presidenza del Governo,
per affermare i principi costituzionali di
una Italia appena risvegliatasi da una
monarchia secolare e ridarle così la sua
vera dignità.
Igino Giordani rimarrà così impressionato dal’incontro con quella giovane
concittadina che diventerà un suo paterno consigliere cambiando la propria
vita e diventando cofondatore del movimento. Sono oggi in corso le pratiche
per aprire il cammino al suo processo di
beatificazione.
Chiara è stata capace di dare un
senso alla propria vita.
Non fu facile per lei e non lo è per i
giovani di oggi che si trovano di fronte
alla necessità di sentire un’appartenenza
e vengono continuamente traditi nelle
loro aspettative importanti sbattuti dalle
correnti del consumo e degli affetti senza calore.
De Gasperi in una lettera che le scrisse
si lascia andare ad alcune confidenze:
“Se non fossi tenuto a partecipare alla
responsabilità di quella parte di storia
che la Provvidenza deferisce al libero
arbitrio dell’uomo, me ne starei appartato rassegnato, comunque, ai voleri
di Dio. Ma per il cristiano che intende
la politica come estrinsecazione della
sua fede e soprattutto come opera di
fraternità sociale e quindi di suprema
responsabilità in confronto dei fratelli
e del Padre comune, quest’angoscioso
travaglio diventa un dovere inesorabile”.
Chiara Lubich ha colto immediatamente nella scia delle riforme Conciliari
della Chiesa la vera opportunità per l’ecumenismo che doveva avere come meta l’unità.
3 0 . Incontri nº 313
comincerà ad avere un senso anche la
sofferenza e il dolore che ora ci spaventano. Cominceremo ad accorgerci allora
che la lingua del dolore è universale e
che non ci sarà più tanto bisogno di dibattiti e di passi avanti e indietro per
capire mussulmani e buddisti. Capiremo
perché questa esile personcina nata a
Trento, in un momento
della nostra stessa tragica
storia, ha costruito una
zattera inaffondabile che
come l’Arca di Noe ci ha
salvato dal diluvio e dalle
piogge che ci avrebbero
sommersi.
Oggi, con la sua scomparsa,
non si creano zone
Con Kiko Argüello
d’ombra
per la Chiesa.
l’iniziatore
Anzi appare un raggio di
del Cammino
sole che illumina una via
Neocatecumenale
di speranza per molti e fa
Lo spirito originario dei
Focolarini ha superato così le
difficoltà ch sono sopravvenute nei momenti di traumatici
cambi e aggiornamenti ecclesiali.
La teologia e la liturgia, invece di avvicinare i cristiani
alla Eucarestia e all’amore ecclesiale, hanno evidenziato differenze, dettagli e dotti commenti
che sono stati causa di lacerazioni interne ed esterne. I focolarini
hanno preferito, con il lavoro e la
gioia delle loro attività, sottolineare l’amore che sa perdonare e
rimarginare le ferite. Anzi nei momenti difficili hanno scelto il camAndrea Riccardi,
mino impervio delle missioni per
fondatore
della Comunità
portare il loro Vangelo pratico e
di Sant’Egidio.
contagioso a chi apriva loro la
porta di casa, fosse al Sud del
mondo, ai tropici o al Nord.
Dietro alle manifestazioni di bullismo
nelle scuole, all’uso di droghe annichilanti c’è qualcosa in più della trasgressione degli anni sessanta e settanta. C’è un irrefrenabile desiderio di
giocarsi il tutto e per tutto per distruggere persino la propria vita.
Non trovare il senso vero dell’esistenza significa delegare ad altri la responsabilità e il valore della nostra vita.
Penso che di fronte alla vita di Chiara
Lubich non possiamo più rinunciare a
dare il giusto valore alla nostra esistenza.
E’ vero, il mondo sembra crollare.
Dipende anche da noi trovare fra le macerie le piantine sfrondate le cui radici
saranno il tessuto connettivo del nostro
futuro e delle nostre città.
Non si fa molta fatica a trovare il
senso della nostra vita quando la spendiamo per gli altri. Una volta trovata la
vera motivazione della nostra esistenza
Con Madre
Teresa di Calcutta,
sua grande amica.
Laurea H.C.
in Teologia,
Manila
trovare il vero senso della
vita. È l’invito aperto a tutti
di camminare verso Dio
come lei: con e attraverso i
fratelli, scegliendo come
modello Gesù crocifisso
che, dando la vita per tutti,
abbraccia ogni uomo.
E’ una nuova via che si
apre ad un numero inquantificabile di persone di ogni
età, nazionalità e religione
e che, sorta dalle macerie
della seconda Guerra mondiale, diventa seme per una
speranza nuova, anch’essa
mondiale.
M. S.
Messaggio del Papa letto dal cardinale Bertone
nel corso del rito funebre in San Paolo fuori le Mura.
Il mio testamento
Prendo parte spiritualmente alla solenne liturgia con cui la
comunità cristiana accompagna Chiara Lubich nel suo commiato da
questa terra per entrare nel seno del Padre celeste. Rinnovo con affetto i sentimenti del mio vivo cordoglio ai responsabili e all’intera
Opera di Maria-Movimento dei Focolari, come pure a quanti hanno
collaborato con questa generosa testimone di Cristo, che si è spesa
senza riserve per la diffusione del messaggio evangelico in ogni
ambito della società contemporanea, sempre attenta ai «segni dei
tempi».
Tanti sono i motivi per rendere grazie al Signore del dono fatto
alla Chiesa in questa donna di intrepida fede, mite messaggera di
speranza e di pace, fondatrice di una vasta famiglia spirituale che
abbraccia campi molteplici di evangelizzazione. Vorrei soprattutto
ringraziare Iddio per il servizio che Chiara ha reso alla Chiesa: un
servizio silenzioso e incisivo, in sintonia sempre con il magistero
della Chiesa: “I Papi – diceva – ci hanno sempre compreso”. Questo
perché Chiara e l’Opera di Maria hanno cercato di rispondere sempre
con docile fedeltà ad ogni loro appello e desiderio.
L’ininterrotto legame con i miei venerati predecessori, dal servo
di Dio Pio XII al beato Giovanni XXIII, ai servi di Dio Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II ne è concreta testimonianza. Guida
sicura da cui farsi orientare era per lei il pensiero del Papa. Anzi,
guardando le iniziative che ha suscitato, si potrebbe addirittura
affermare che aveva quasi la profetica capacità di intuirlo e di attuarlo
in anticipo.
La sua eredità passa ora alla sua famiglia spirituale: la Vergine
Maria, modello costante di riferimento per Chiara, aiuti ogni focolarino e focolarina a proseguire sullo stesso cammino contribuendo
a far sì che, come ebbe a scrivere l’amato Giovanni Paolo II all’indomani del Grande Giubileo dell’Anno 2000, la Chiesa sia sempre
più casa e scuola di comunione.
Il Dio della speranza accolga l’anima di questa nostra sorella,
conforti e sostenga l’impegno di quanti ne raccolgono il testamento
spirituale. Assicuro per questo un particolare ricordo nella preghiera,
mentre invio a tutti i presenti al sacro rito la benedizione apostolica.
“Se oggi dovessi lasciare questa Terra e mi si chiedesse una parola, come ultima che dice il nostro Ideale, vi direi, sicura d’esser capita nel senso più esatto:
Siate una famiglia.
Vi sono fra voi coloro che soffrono per prove spirituali o morali? Comprendeteli come e più di una
madre, illuminateli con la parola o con l’esempio.
Non lasciate mancar loro, anzi accrescete attorno
ad essi, il calore della famiglia.
Vi sono tra voi coloro che soffrono fisicamente?
Siano i fratelli prediletti. Patite con loro.
Cercate di comprendere fino in fondo i loro dolori.
Fateli partecipi dei frutti della vostra vita apostolica
affinché sappiano che essi più che altri vi hanno
contribuito.
Vi sono coloro che muoiono?
Immaginate di essere voi al loro posto e fate quanto
desiderereste fosse fatto a voi fino all’ultimo istante.
C’è qualcuno che gode per una conquista o per
un qualsiasi motivo? Godete con lui, perché la sua
consolazione non sia contristata e l’animo non si
chiuda, ma la gioia sia di tutti.
C’è qualcuno che parte? Lasciatelo andare non
senza avergli riempito il cuore di una sola eredità: il
senso della famiglia, perché lo porti dov’è destinato.
Non anteponete mai qualsiasi attività di qualsiasi
genere, né spirituale, né apostolica, allo spirito di
famiglia con quei fratelli con i quali vivete.
E dove andate per portare l’ideale di Cristo...
niente farete di meglio che cercare di creare con
discrezione, con prudenza, ma decisione, lo spirito
di famiglia. Esso è uno spirito umile, vuole il bene
degli altri, non si gonfia... è, insomma, la carità vera,
completa.
Insomma, se io dovessi partire da voi, in pratica
lascerei che Gesù in me vi ripetesse: Amatevi a
vicenda... affinché tutti siano uno.
Dal Vaticano, 18 marzo 2008
Chiara, 25 dicembre 1973
Incontri nº 313 .
31
Cultura, rassegne & tendenze
Mostre
Spettacoli e Mostre per la
“X Settimana della Cultura”
Italiana
Appuntamenti
culturali gratuiti o
a tariffe agevolate
in ogni parte
della Penisola.
Una giornata
dedicata a 'Più
cultura in tv'
Veduta dall'alto della Rocca
Roveresca a Senigallia in
provincia di Ancona
E
' cresciuto il turismo culturale
in Italia con il mese di maggio
ormai considerato periodo di
alta stagione, quindi, abbiamo deciso
di anticipare di due mesi la Settimana
della cultura, prevista dal 25 al 31
marzo, con un fiorire di eventi in ogni
parte del Paese che mettono insieme
l'effimero con le istituzioni.
Lo ha dichiarato Francesco Rutelli,
ministro per i Beni e le Attività Culturali,
nel presentare gli oltre 1800 appuntamenti culturali e di spettacolo gratuiti o
a tariffa agevolata in programma per la
'Settimana della Cultura'.
A scandire la decima edizione è lo slogan "una festa per tutti" sottolineando
la volontà del Mibac di stimolare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i
cittadini ad un evento nazionale che, per
sette giorni, metterà 'in vetrina' la cultura
italiana, con mostre, convegni, labora-
tori, visite guidate, concerti,
spettacoli, proiezioni cinematografiche, aperture straordinarie. A prevalere sulle centinaia
di iniziative sparse sull'intero
territorio nazionale, una delle
più originali, meritorie per senso civico e foriere di dibattiti è
stato questo recente appuntamento. Un'intera giornata,
scandita come un palinsesto
immaginario e virtuoso al suono di 'Più cultura in tv'.
In linea con una maggiore apertura
alla sfera delle arti e della cultura in tv,
siglata nel contratto di servizio che la
Rai ha firmato con il Governo lo scorso
anno, "la giornata - ha sottolineato Rutelli - ha inteso reclamare in positivo
più cultura in televisione perché il
servizio pubblico, in particolare, deve
dimostrare di mettere tutte le facce, gli
aspetti delle culture, dal teatro alla
letteratura fino alla danza, al centro
Il complesso di Santa Croce a Cagliari riaperto dopo il restauro
3 2 . Incontri nº 313
Veduta panoramica del Museo
di Capodimonte a Napoli
della programmazione rivolta al
grande pubblico". Un appello accorato
e di piazza, reale e non mediatico, perchè
"nonostante lo spazio in tv per 'Maratonarte' e la parziale anticipazione
in palinsesto del programma 'Palcoscenico', siamo ancora indietro.
Ognuno può testimoniare il proprio appoggio all'iniziativa portando con sè ai diversi eventi gratuiti in programma un telecomando". Potere del tubo catodico. Chi si
è munito di telecomando, ad esempio,
ha potuto assistere al concerto di Nicola Piovani al teatro Olimpico al costo di 5 euro. Per tutti invece, è stato
Il criptoportico della Chiesa
di San Lorenzo a Aosta
consentito l'ingresso ai cinema aderenti
all'iniziativa al costo di 1 euro.
Altro grande evento della X 'Settimana della Cultura' è stata la nuova sede espositiva pensata per la mostra 'Nostoi.
Capolavori ritrovati', che dopo il suc-
cesso riscosso al Palazzo del Quirinale,
si è trasferita da 30 marzo e fino al 7 settembre a Palazzo Fontana di Trevi a
Roma.
La farina ha trentamila
anni come emerge
dalle nuove ricerche
sulle risorse vegetali
del Paleolitico nella
caverna delle Arene
candide in Liguria
Pensata come una
grande festa diffusa sul
territorio in cui tutti i luoghi
d'arte statali (monumenti,
musei, aree archeologiche)
saranno aperti gratuitamente, alla manifestazione
aderiranno numerose istituzioni pubbliche e private, enti locali, nonché gli Istituti Italiani di Cultura all'estero.
"Una tra le novità più interessanti
di quest'anno: l'apertura - ha aggiunto
il ministro - delle iniziative anche agli
“Feste buddhiste e pellegrinaggi ai
templi. La pagoda come monumento
collettivo per il culto personale”
a Venezia
italiani all'estero con appuntamenti in
Germania, Turchia, Giappone, Ucraina, tra le nazioni aderenti, grazie al
sostegno degli Istituti di Cultura all'estero e del ministero". Numerose saranno anche le aperture straordinarie tra le
quali quella del sito archeologico della
Piscina Romana ad Acqui Terme, del Castello di Tagliolo nel Monferrato, del
Vittone a Grignasco, di Palazzo Guarnieri
a Imperia, dellaTorre Civica del Palazzo
Vecchio a Savona, della Torre Civica di
Palazzo Vecchio ad Albenga, delle Grotte
di Borgio Verezzi, della basilica romana
a Brescia, della Casa Grazioli a Strombiano di Peio, dei Musei di Palazzo Rospigliosi a Pistoia.
A. K.
Incontri nº 313 .
33
Llegó a Caracas la banda
más influyente de la década
en Rock Alternativo
Divertidos,
Oscuros
y Decadentes
E
l 27 de febrero pasado, el Poliedro se estremeció con toda
la furia musical que desató
esta banda estadounidense.
El primer trimestre de este año se inició cargado de mucho rock, con la presentación de esta banda , My Chemical
Romance, quien nos trajo su tour mundial “The Black Parade” , en una única
presentación.
El quinteto, que ha vendido más de
10 millones de copias alrededor del mundo, llega por primera vez a Venezuela
para demostrar a toda su fanaticada nacional, porque son considerados la banda más influyente en la última década.
MCR ha sido reconocido en diversos
países, como uno de los grupos con mayor creatividad en el espectáculo, en
vista de la calidad de show que presentan en cada ciudad que visitan. Su música ha sido influenciada por las bandas
más celebres del Rock como los son The
Cure, The Smiths, Iron Maiden, Queen,
The Misfits, Morrissey, Black Flag y los
Pixies. En esta oportunidad el show personificó el Cd “The Black Parade” con
los dibujos aparecidos en este álbum.
Un telón de fondo representa la ciudad mostrada en el video para la canción
“Welcome to the black parade”. En el
centro, al fondo, está Bob Bryar, con la
batería sobre una plataforma giratoria,
que presenta dos diferentes diseños.
Todo hace juego con lo grandioso que
representa el show.
My Chemical Romance nace en un
suburbio de Nueva Jersey, en 2001, debido a una pasión común por las películas de terror, la música y el punk de
filosofía.
La primera canción compuesta por el
grupo fue “Skylines and Turnstiles”,
inspirada en la experiencia devastadora
del 11 de septiembre. En el 2002, firmaron, con el sello independiente Eyeball
Records la grabación de su primer disco
3 4 . Incontri nº 313
Cultura, rassegne & tendenze
titulado “I Brought You
My Bullets, You Brought
Me Your Love”, que fue
lanzado en el 2003.
Desde sus inicios,
tanto en su indumentaria
como en la letra de sus
canciones, My Chemical
Romance ha aludido a la
muerte y lo obscuro, a
problemas sociales y al
amor. En 2004, firmó con
Reprise/Warner. La banda
comenzó a trabajar en su segundo disco
y el 8 de junio del 2004, con un estilo
más maduro y consolidado, lanzaron el
disco “Three Cheers For Sweet Revenge”, especialmente dedicado a la
abuela de Gerard Way y Michael Way
que murió dos semanas antes de que
éste saliera.
A principios de 2005 la banda se unió
al primer Taste of Chaos tour, y luego
fueron teloneros de Green Day en su
tour American Idiot. A finales de ese año,
se unieron con The Used para hacer un
tributo a la canción “Under pressure”,
originalmente de la muy conocida banda
Queen junto con David Bowie, y así
recoger fondos para los damnificados
del tsunami que azotó las costas de Indonesia, India, Malasia, Tailandia, algunas otras islas cercanas y algunos
países africanos ese mismo año. La
canción fue incluida como bonus track
en el álbum In Love and Death de The
Used que salió en septiembre de 2004.
El 23 de octubre de 2006, la banda
lanzó mundialmente su tercer disco de
estudio, “The Black Parade”. Dijeron
que “The Black Parade” es algo así como
un álter ego, como una nueva banda, lo
que se notó en el cambio de look de los
miembros, especialmente el de Gerard,
dando la apariencia de ser un paciente
de quimioterapia, esto a raíz de una de
las canciones del CD: “Cancer”, álbum
por que querían ser recordados.
Ya Europa, Asía y Norte
América han sentido todo
su poder, en el 2008 Argentina, Brasil, Chile y Venezuela pudieron disfrutar de
los grandes éxitos de la
banda, en un tour que los
llevara a recorrer más de
100 ciudades del mundo.
A. D’Alessandro Galassi
Juegos
para marido
y mujer
de Alfonso Paso en el Colegio Los Arcos
y el Teatro Club La Lagunita
C
on las profesionales actuaciones de
Héctor Tosta (con la careta verde)
en el rol de Antonio, la rubia María Elena
Mellior como Laura, Bibi Amaya como Mariasun al lado de Hector Tosta, Omar Yépez
como Jorge (Con sombrero en la foto), Yamilé
Jassir como Isabel detrás de Hector Tosta,
Alejandro Méndez como Carlos (sustituido
por Carlos Pérez Otaola debido a su actual
residencia en España) y Adiana Jassir como
la Joaquina (con el cochinito en la mano).
De nuevo el Grupo de Parte y Parte del
Colegio Los Arcos nos sorprende con esta
comedia para toda la familia. Co-producción
y dirección Djamil Jassir y Carlos Pérez
Otaola.
Agradecimientos a Leopoldo Ayala Laffée.
Cultura, rassegne & tendenze
Yordano le cantó a la luna
El cantautor, recordado por su éxito en los años ochenta interpretó
en el concierto los temas de su más reciente disco: “El deseo”.
C
Circus
Con el nombre de “Circus: La noche, el sueño
y… ¿los inocentes?” nos encontramos con el
último trabajo de creación del grupo Taller Permanente El Actor como Creador del Teatro Altosf agrupación con más de XXV años en movimiento de actividades ininterrumpidas sobre la
escena venezolana e internacional. Este montaje
cuenta con la dirección general de Gregorio Magdaleno quien colaboró con el proceso de creación colectiva para sumergirnos en el estilo y
atmósfera onírica al que esta agrupación nos
tiene acostumbrado.
En la investigación efectuada para su libro
“El mito de volar por dentro” Magdaleno nos
expresa “las producciones teatrales del colectivo
Altosf son creaciones de grupo, con mayor exactitud, obras creadas por el grupo que las realiza
escénicamente. Se refiere a la posibilidad de
devolverle al actor el rango de artista creador, y
no, como es visto muchas veces, un mero repetidor de las indicaciones del director o de las
acotaciones del dramaturgo”.
Con cuatro actores en escena, Circus es la
sensación de un “sin fin” nocturno, que nos sumerge en una postura inerte, frente a los temores
que genera la incertidumbre de la finitud. Excelente interpretación las de: Catherine Pimentel,
Angélica Figuera, Claudia Jiménez y Daniel
Bustamante, cuatro seres que habitan las penumbras de un callejón urbano. Y asumen el coraje
de ir tras los tesoros del abismo, sin duda, aquellos del alma, según nos dice Magdaleno en el
programa de mano. Recomendamos plenamente
esta obra.
José Antonio Barrios Valle
ambió la típica franelita de sus conciertos en los años ochenta y noventa
por una camisa blanca, arremangada, un chaleco y pantalones negros;
cambió edad, pero lo que no cambió fue la voz, que a fuerza de crónicas
de amores de paso e historias de calle sigue trepándose hasta el oído del espectados.
“Será un concierto largo. Iremos entre canción nueva y vieja y así vamos
pa’lante” advirtió al comienzo luego de cantar “Vivir en Caracas” y “La última
piedra”, primer tema de su más reciente CD.
Durante dos horas, estuvo montado sobre el escenario para interpretar temas
considerados como parte fundamental de la banda sonora de la Venezuela de finales
de siglo XX, así como algunas de las 18 nuevas canciones que lo mantuvieron en el
estudio de grabación desde septiembre de 2007.
Cantó 29 temas que el público saboreó como aquel que se sienta con un buen
vino: sorbo a sorbo, con todos los sentidos comprometidos, cantando nuevas sensaciones con los temas no escuchados,
trayendo al paladar viejas nostalgias y
sin darse cuenta de cómo pasaban los
minutos.
El melancólico sonido de un cello fue
el presagio de “En mi vida otra vez”,
uno de esos temas que pone a prueba
el lacrimal a la primera escucha. Los
hombros y los brazos comenzaron a
moverse mientras Yordano cantaba “A
la hora que sea” y recordaba “Una
chatarra de amor”.
“Vamos a salir” antecedió a “Días de
junio”. Jordano le cantó a la “Mujer
equivocada” y a una “Niña mala” a la
que les dio una “Larga despedida” para
luego convertir el Aula Magna en “una
noche de estrellas con playas desiertas” con el tema no queda nada”.
“En aquel lugar secreto” hizo que
muchos cerraran los ojos pero la magia
del momento fue entorpecida por un
“Yoyoman” y solo vino a recuperarse
unas canciones después con “Perla
Negra” y “Todo el amor”. Dos invitados
entraron en el escenario: el guitarrista
Hugo Fuguet y el vocalista de Malanga,
Arístides Barbella.
Con una plantilla de músicos inmejorables entre ellos Carlos “Nene” Quintero en la percusión, Henry Paúl Díaz
en el bajo y Hedí Pérez en la guitarra eléctrica; llegó el momento de “Por estas
calles”, canción que levantó el ánimo del público con frases como “Tú te la juegas
si andas diciendo lo que tu piensas/al hombre bueno le ponen precio a la cabeza./
Y los que andan de cuello blanco son los peores/ porque además de quemarte se
hacen llamar señores/tienen amigos en altos cargos muy influyentes/ y hay algunos
que hasta se lanzan a presidente”.
Después de varios aplausos en pié Jordano volvió a salir para cantar “Locos de
Amor” y todos nos fuimos a casa con “Otra cara bonita”.
Alessandro D’Alessandro Galassi
Incontri nº 313 .
35
Spiro Scimone e “La
Fiesta”, in Venezuela
Una introduzione al nostro
grande drammaturgo
S
piro Scimone (Messina, 1964) è un attore, regista e
drammaturgo italiano. Nel 1994, scrive l’opera prima Nunzio, da lui stesso interpretata accanto a
Francesco Sframeli, con la regia di Carlo Cecchi. Scimone e
Sfarmeli, come attori, sono anche protagonisti della Trilogia
Shakespeariana (Amleto nel 1996, Sogno di una notte di
mezza estate nel 1997 e Misura per misura nel 1998) che
Cecchi mette in scena al Teatro Garibaldi di Palermo.
Nel 1994 vince il Premio IDI nuovi autori, nel 1995 la
Medaglia d’oro Idi per la nuova drammaturgia e nel 1997 il
Premio Ubu come nuovo autore.
Due anni dopo, nel 1999, scrive La festa, testo rappresentato con la regia di Gianfelice Imparato. Con La festa,
Scimone ottiene l’autorevole riconoscimento della ComédieFrançaise.
Due amici, il film realizzato da Scimone nel 2001 vince
nel 2002 il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia
per la migliore opera prima.
Come attore Scimone ha recitato anche nei film L’uomo
delle stelle (1995), di Giuseppe Tornatore e Cinque giorni di
tempesta (1997) di Francesco Calogero).
Del 19 de septiembre al 12 de octubre de 2008 se presentará
en la Sala Experimental del Centro de Estudios Latinoamericanos Rómulo Gallegos la obra La Fiesta del dramaturgo y
cineasta italiano Spiro Scimone. Considerado una de las voces
más auténticas de la nueva dramaturgia italiana, Spiro Scimone
es también actor y director.
Su primera obra, Nuncio, 1994, lo hace acreedor del premio
IDI para Nuevos Autores y de la medalla de oro IDI para la
Nueva Dramaturgia en 1995.
Su segunda obra, Bar, fue estrenada en 1997 en el festival
de Taormina Arte y ese mismo año recibe el prestigioso premio
UBU como mejor nuevo dramaturgo. La Festa, se estrena en
las Orestiadas Ghibellinas y en 2004 es presentada por la
Comedie Francaise en el histórico Théatre Vieux Colombier.
Ese mismo año repite el premio UBU al mejor texto teatral con
la obra Il Cortile. Scimone debuta el cine en 2002 con la cinta
3 6 . Incontri nº 313
Due Amici, película que obtuvo el León de Oro del Festival de
Cine de Venecia como mejor ópera prima.
Como actor, Scimone ha trabajado estrechamente con Carlo
Cecchi protagonizando la trilogía shakesperiana dirigida por
éste para el Teatro Garibaldi de Palermo. (Hamlet en 1996,
Sueño de una noche de verano en 1997 y Medida por Medida
en 1998)
Scimone ha sido comparado con Harlod Pinter y Samuel
Beckett por lo no dicho, por el misterio de las emociones soterradas, por los hilos recónditos que se entrelazan por debajo
de los encuentros – enfrentamientos y los rituales cotidianos
y también por su humor irónico y algo malvado. Su teatro con
sus dos máximo tres personajes inmersos en la dialéctica de
las relaciones de poder y de cierta maligna reflexión sobre la
crueldad de los afectos, es, sin dudas, universal. Bastan las
primeras páginas de la obra La Fiesta como botón de muestra
de su escritura y de sus ambientes: para situar la acción en un
espacio único y angosto, para evidenciar el estilo del autor,
que utiliza el cómico como envoltorio de lo dramático de la situación, en una familia que habla por hablar, que no se escucha,
mal endémico de todos los riempos que Scimone convierte en
un recurso dramatúrgico para resaltar mejor la incomunicación
que nace ya desde el núcleo primordial, la familia.
La Fiesta
El padre, la madre y Juan, el hijo, viven sus pequeñas y
ordenadas vidas donde nada puede ser dicho que no haya sido dicho ya. Cada día se engrana al anterior y al siguiente sin
alteración alguna, con la única diferencia que hoy es el
trígesimo aniversario de bodas de los padres.
Entre malentendidos fingidos y quid pro quo esperados,
reina una confusión muy ordenada que le permite al padre
todos sus caprichos malhumorados, a la madre todas sus fantasías obsecuentes y al hijo sus escapadas de solterón. En
esta suerte de rutina cotidiana orquestada a tres
voces, cada cual recita
su parte de la partitura,
obligando al espectador
a reflexionar sobre el estado y el sentido de la
familia, nido de afectos
y trampa de convivencias obligadas.
Con La Fiesta, la dramaturgia de Spiro Scimone debuta en América
Latina bajo la dirección
del reconocido y talentoso director venezolano
Orlando Arocha. Diana
Volpe, encabeza el elenco al lado de Roberto
Moll y Albi de Abreu.
Incontri nº 313 .
37
Delia e
Salvatore Leone
“I love” Sicilia mia.
L’amore – il tempo e la memoria.
Salvatore Leone,
secondo da destra,
circondato da amici.
D
elia, un piccolo centro di
circa 5.000 abitanti in provincia di Caltanissetta sconosciuto a molti ma non a chi ama la
cultura e le piú belle tradizioni dell’Italia
minore come, tra le tante, la famosa Settimana Santa di Delia.
Qualche anno fa ebbi il piacere di ricevere a Maracay il sindaco di Delia,
Giuseppe Falzone, e poi il Parroco, l’Arciprete Carmelo Carvello, accompagnato
dalla signora Maria Randazzo, venuti in
tempi successivi per incontrarsi con i
loro amici emigrati.
L’ invito fu fatto dal loro concittadino
Carlo La Verde personaggio che, pur
allontanatosi da Delia con l’emigrazione
del dopoguerra, conserva profondamente l’orgoglio deliano fino a sentire il
dovere di far conoscere al mondo attraverso le sue iniziative, tutte con grande e generosa partecipazione personale,
questo centro siciliano che, per molti
versi, possiamo definire un “piccolo
grande paese”.
Ed é stato proprio l’amico Carlo La
Verde, degno rappresentante di Delia, a
farmi conoscere, sia pure attraverso la
forma epìstolare e le sue numerose opere letterarie, Salvatore Leone, altro personaggio che fa onore a Delia, alla Sicilia
e all’Italia intera.
Ed é di Salvatore Leone che sento la
necessitá ed il dovere di scrivere queste
note.
Nella corrispondenza personale Leone mi rigraziava, insieme al compianto
Filippo Sindoni, per aver dedicato qualche anno della nostra vita alla Casa
d’Italia di Maracay, punto d’incontro
degli emigrati.
Cito questo per introdurre il tema
3 8 . Incontri nº 313
dell’emigrazione al quale Leone si é sempre sentito molto legato, ricordando, tra
l’altro, che negli anni ’50 due suoi fratelli
emigrarono a Caracas.
E’ un inno all’emigrazione quello di
Salvatore Leone quando afferma di aver
sempre ammirato e tenuto in grande considerazione gli emigrati italiani che
coraggiosamente hanno dovuto affrontare l’ignoto, in cerca di un futuro migliore, formulando un preciso pensiero
al loro indirizzo: “Voi siete i silenziosi
eroi del dovere e dell’amore verso la
famiglia e la societá tutta, voi che senza
pretesa di riconoscimenti e ricompense,
con le vostre salde radici portate
sempre nel cuore la Patria d’origine,
un attaccamento tanto piú vivo quanto
piú profondo é il distacco e la lontananza da essa”.
Mi sembra giusto definire come un
inno all’emigrazione i sentimenti di Salvatore Leone che, appunto, ha voluto
dedicare all’emigrazione la poesia “Il
volo verso la speranza” che riportiamo
a lato a testimonianza di queste note.
Se dovessi definire Salvatore Leone
- insegnante a riposo, insignito di medaglia d’oro al merito didattico pedagogico
- lo qualificherei come la figura ideale
d’altri tempi, non per l’etá bensi per quei
sentimenti che la sua penna riesce ad
esprimere con semplicitá e che, purtroppo, oggi si sono rarefatti, per averli
molti di noi dimenticati.
Primo fra tutti l’amore per la sua terra,
la Sicilia. Quell’amore che Salvatore
Leone nella Pasqua di Delia del 2007 ha
voluto compendiare nel suo scritto “La
Sicilia che io amo” che, pur in assenza
di rima, possiamo ugualmente definire
poetico.
“Sono saraceno di Sicilia, ma soprattutto italiano di Sicilia e perció
amo la Sicilia come amo l’Italia. Sicilia mia, ‘benché il mio parlar possa
apparir indarno, il vaneggiare di una
mente adulta’, io ho sempre amato il
mio Paese: la mia Sicilia, la mia Italia,
i miei corregionali in Canada, in Venezuela, in Germania, in Francia ecc. che
con il loro lavoro hanno saputo farsi
onore nel mondo. Io sono sempre stato
innamorato della mia terra; la mia
Sicilia é quella ideale, quella reale e
concreta, senza mafia e mafiosi, senza
speculatori e senza politici avvocaticchi e quaquaraqua.
La mia Sicilia é quella dignitosa ed
onesta, quella che lavora in Italia ed
all’estero a sudor di pelle e di sangue.
E’ quella senza “sensiu chiusu”, quella
del rispetto reciproco, quella consolata dalla bellezza di “Madre Natura”.
E’ quella della “Magna Grecia” con
i suoi intramontabili segni di civiltá
millenaria, di quella Grecia vinta dai
Romani che poi vinse i vincitori. I nostri
usi e costumi, le nostre leggi civili e
morali, la nostra religione, la nostra
stessa civiltá, sono il compendio delle
varie invasioni e dominazioni straniere
che la Sicilia ha subito.
La nostra multisecolare cultura,
l’insieme di razze e lingue hanno
amalgamato e imposto nel popolo
siciliano un innegabile e sofferto egocentrismo, una civiltá a sé, né Orientale
e né Occidentale.
La nostra civiltá é la somma delle
culture mediterranee assimilate nei
secoli e per questo in Sicilia tutto ha
sapore e profumo di miti e leggende, di
favole e magie che ne fanno un vulcano
di fuoco e d’amore”.
Grazie, signor Leone per i nobili sentimenti che ci ha trasmesso, speriamo
che aiutino la nostra societá ad uscire
da questo triste momento di materialismo ed egoismo che sembra aver preso
il sopravvento.
Mario Martinelli
Incontri nº 313 .
39
Venezuela oggi
IL VOLO VERSO
LA SPERANZA
Parto…madre mia
En el partire lontano io vado.
Vado oltre i monti oltre i mari
Per solcare l’oceano dei mei pensieri.
Lontano dalla mia terra io vado
Terra che mi fu matrigna
Ma non ripuadiata. E’ lá che io emigro
verso il nuovo sole come rondine
come nuvola nostalgica e triste
che cerca il sereno dell’anima.
E’ lá che i vado pellegrina
verso una terra lontana
verso lidi piú ospitali
verso orizzonti di nuova luce
in cerca della mia alba di rose.
Parto col cuore aperto alla speranza
con lacrime senza sorriso
e desideri inappagai.
Parto e nel partire porto con me
il cristallno colore dell’azzurro.
Il soave ricordo della mia terra.
Il bianco profumo degli aranceti
col candore della zagara in fiore.
Salvatore Leone
4 0 . Incontri nº 313
Barinas
celebra la
Jornada del
Siciliano en
el Mundo
La comunidad Italiana residente en la
ciudad de Barinas y mayoritariamente oriunda de la Región de Sicilia conmemoró la
segunda edición de la “Jornada del Siciliano
en el Mundo”, mediante un evento culturalgastronómico que ya se ha hecho tradicional,
gracias al esfuerzo mancomunado de la Junta
Directiva de A.R.S.-Barinas encabezada por
Tommaso Marchetta, Josefina Di Salvo, Maria Iacono, Giuseppina de Zanetti, Leonarda
Forte y Rosario Di Salvo.
Evidentemente, la nutrida asistencia de las
familias sicilianas que plenaron las instalaciones del Centro Social Ítalo-Venezolano
de Barinas, disfrutaron de una velada cultural, repleta de manifestaciones folclóricas
que incluyeron cantos y bailes típicos, videos turísticos, música en vivo pero especialmente una variada muestra de platos gastronómicos, típicos de la región
siciliana.
En tal sentido entre los invitados especiales en la jornada folklorica, deben
destacarse el Alcalde de la ciudad Julio Cesar Reyes, el Vice-Consul de Barinas
Nello Colella, asimismo los Directivos de la Federación de Asociaciones Regionales
Sicilianas, F.A.R.S.-Venezuela, Elisabetta Auteri (Vicepresidente) y Gesualdo Paterno
(Tesorero), los cuales manifestaron que este evento constituyó una agradable
oportunidad para reencontrarse y para compartir bajo el signo de los tradicionales
valores de la Sicilianidad: amistad, solidaridad, familia y trabajo.
Igualmente fue oportuno este evento anual, para seguir fortaleciendo el sentido
de pertenencia y la identidad en los jóvenes Sículo-Venezolanos, orgullosos
defensores de su origen multicultural que les permite proyectar una cultura milenaria,
una referencia histórica universal y una Isla con un paisajismo único en el
Mediterráneo
Incontri nº 313 .
41
Venezuela oggi
Insieme alle autorità italiane
ed ai protagonisti dell’evento.
Una delle opere preparate
dagli aspiranti artisti
Arte Insieme
vamente 6.000 studenti che “si adoperano per divulgare l’immagine Italia
presso la comunità venezuelana”.
Quest’anno l’iniziativa si è concretizzata in sculture e dipinti che i ragazzi
hanno realizzato sotto la guida di due
artisti giunti dall’Italia grazie agli uffici
dell’Istituto italiano di cultura , lo scultore Marco Di Giovanni e il pittore Mauro
Ugolini.
L’iniziativa dovrebbe ripetersi il prossimo anno; abbiamo raccolto una voce:
l’arte scelta potrebbe essere il canto.
La mostra Arte Insieme è stata inaugurata il 6 maggio scorso al Teatro Teresa Carreño di fronte a un nutrito drappello di autorità consolari e locali, e soprattutto di fronte a 156 studenti e a una
trentina di genitori che hanno deciso di
sottrarsi agli impegni di una mattinata
feriale pur di assistere a un evento che
ha visto protagonisti i loro figli.
Nella hall che si apre al piano terra
del Teatro Teresa Carreño, sullo sfondo
del verde del parque Caobos, sono stati
esposti 32 tra dipinti e sculture realizzati
da 200 ragazzi.
All’atto di inaugurazione hanno
partecipato l’ambasciatore Luigi Maccotta, il direttore zona educativa Edo.
Miranda Arcelis Queralis, il presidente
della Fondazione TTC José Luis Pacheco, il Console Mirta Gentile, il direttore
dell’Istituto Italiano di Cultura Caracas
Massimo Gilardi.
In platea abbiamo riconosciuto Michele Buscemi, presidente del Comites
Caracas, e padre Cogo, direttore della
Rivista Incontri.
I pezzi preparati dagli aspiranti artisti
delle sei scuole coinvolte si presentavano come banchi di scuola ricoperti di
La prestigiosa Banda musicale della Scuola Bolívar y Garibaldi.
A
rte Insieme è un’iniziativa
promossa dall’Ufficio scolastico dell’Ambasciata Italiana,
diretto dalla professoressa Anna Greco
che fu il vero motore dell’iniziativa.
Hanno partecipato sei scuole di Caracas nelle quali si insegna lingua e cultura italiana: Colegio Bolívar y Garibaldi,
Amerigo Vespucci, Patria, Nuestra Señora de Pompei, San Francisco de Asís,
San Marco Evangelista, Colegio Rosa y
Carolina Agazzi di Barquisimeto.
Queste scuole radunano complessi4 2 . Incontri nº 313
Venezuela oggi
dolci e forme di pane, una colonna di vasi
colorati, un sedile d’automobile decorato con i
colori delle bandiere italiana e venezuelana
chiuso ai lati da due portiere di automobile;
oppure chiazze di colore su contrasti accentuati,
dove la figuratività del quadro cede alla suggestione dell’impatto cromatico.
L’ispirazione seguita dai ragazzi rivela l’input
postmoderno trasmesso loro dai due artisti
italiani durante la settimana di lavoro tenutasi
nella sala conferenze della scuola Bolívar Garibaldi.
A dire dello scultore Di Giovanni: “ A oggetti
che avevano perduto ogni utilità, esaurita la
loro funzione, i ragazzi hanno trovato una
nuova dimensione”.
I risultati? Il presidente della Fundación
TTC, Pacheco: “Siamo orgogliosi di ospitare
questa mostra, un evento legato alla cultura
che appartiene a tutto il mondo”.
Ma i bambini, che ne pensano?: “Ho trovato
una collaborazione splendida, dai ragazzi e
anche dagli insegnanti - ha confidato il maestro Ugolini - E’ stata un’esperienza quanto
mai positiva”.
Enrico De Simone
Foto: Chiara Nicotra
Incontri nº 313 .
43
Venezuela oggi
Los Abruzzeses festejaron “como Dios
manda” el día de S. Gabriel de la Dolorosa
C
on fuegos artificiales, misa y
una serie de actividades religiosas y recreativas fue celebrado el día de San Gabriel de la Dolorosa, patrono de la juventud, festejo
realizado el pasado mes de marzo en las
instalaciones del Centro Social Abruzzese de Venezuela, el cual se encuentra
ubicado en las montañas paralelas a la
conocida bajada de tazón, minutos antes de ingresar a Caracas.
Feligreses con gran espíritu de amor
y devoción, rindieron tributo al santo
en horas de la mañana con una procesión desde la casa club hasta la iglesia
del lugar. Rezos y cantos acompañaron
al santo en el trayecto, mientras que la
banda sonora, enviada por cortesía de
la Lic. Zulay de León, directora del prestigioso colegio Juan XXIII, también ensalzó la caminata con cada una de las
piezas entonadas.
Posteriomente, se efectuó la Santa
Misa oficiada por el Padre de la colonia
italiana, Zelindo Ballén Capellán, ceremonia que fue
adornada con los cánticos
del coro polifónico con
arreglos instrumentales.
El profesor Nicola Di
Mattia ofreció, al final de la eucaristía,
un emotivo discurso alusivo a la alegría
de todos los devotos y devotas en esta
fecha.
A la salida de la iglesia se encontraba
la banda Juan XXIII interpretando canciones populares regionales de Abruzzo.
Hasta el cielo se vistió de colores por
esta importante celebración cuando los
juegos pirotécnicos se vieron reflejados
en las nubes, dejando a los presentes
anonadados con este bullicioso espectáculo.
Es importante señalar, que personalidades del mundo artístico venezolano, orgullo de los abruzzeses también disfrutaron y compartieron junto a
sus amigos y familiares de este día.
Entre ellas podemos mencionar a
Daniela Di Giacomo, ganadora del certamen Miss Internacional Venezuela,
quien también estuvo presente.
Finalizando la tarde los invitados acudieron al salón de recreación donde se
encontraba una gran variedad de exquisiteces gastronómicas, todas autóctonas de la región italiana, bebidas y platillos realizados por manos de las damas
de la junta directiva del club, quienes
hicieron que los comensales añoraran
su tierra de origen al degustar esas recetas.
Un Duo musical de acordeón y guitarra, llenó el ambiente de nostalgia, ya
que se escuchaban melodiosas canciones tradionales del folclor abruzzes.
El día de San Gabriel culminó con
broche de oro con el himno del club Abruzzese, letra del maestro Di Mattia y
musicalizado por la banda Juan XXIII,
dirigida por el maestro Juan C. Nuñez.
Asimismo, la Dra. Gabriela Marcacci,
presidenta de la Asociación Abruzzesi,
pidió amablemente al profesor Di Mattia
que complaciera a todos recitando dos
poesías en dialecto de su propia inspiración dedicadas a todos los emigrantes,
quienes al escuchar las piezas se conmovieron y agradecieron con afectuosos
aplausos la añoranza provocada por
aquel recuerdo, de una tierra que dejaron y de una nueva que los recibió.
Rita Di Mattia
4 4 . Incontri nº 313
Incontri nº 313 .
45
Sport e tempo libero
Vita sana
Domande
al dottore
“Adoro mangiare limoni e berne il succo,
vorrei sapere se può far male alla salute.
La seconda domanda riguarda la bellezza delle
mani, più specificatamente delle unghie: tempo fa me
ne sono rotta una e ho saputo di averle fragili.
C’è qualche rimedio della nonna?
La terza domanda riguarda le smagliature, che
rovinano le mie gambe.
C’è una dieta, un prodotto di erboristeria che possa
essermi d’aiuto?
Infine, sono alta 162 cm e peso 47 chili, penso di
avere un peso forma.
Ringrazio della sua risposta.
Torino, M. L.
Cara M. L., come tutta la frutta acidula, l’unica controindicazione del limone è nell’ulcera e nelle gastriti, e
non mi sembra il suo caso!
Per il resto, questo agrume va sicuramente considerato uno dei frutti più utili all’organismo, perché
molto ricco di vitamina C, le cui proprietà sono notevolissime, come ho avuto spesso occasione di costatare.
Gli altri alimenti, sia di origine animale che vegetale,
ticchi di questa vitamina, dal momento che vengono
generalmente consumati cotti, ne apportano in definitiva
piccole quantità, in quanto la cottura distrugge in gran
parte questa vitamina idrosolubile.
Quindi il consumo di succo di limone, che esplica
4 6 . Incontri nº 313
anche una discreta azione disinfettante dovuta all’acido
citrico, non potrà che giovarle. Purché, naturalmente, sia quello
del frutto fresco, ben maturo e spremuto all’istante.
Infatti il succo di limone non si può facilmente conservare.
Per le sue unghie può provare uno dei classici rimedi della
nonna: dimezzi una cipolla e la passi diverse volte sulle unghie.
Può ottenere gli stessi effetti applicando direttamente il
succo, sempre, di cipolla, oppure del ranuncolo, più precisamente dello stelo.
Per quanto riguarda le smagliature, sono provocate da
cedimenti del derma. Colpiscono, in genere, persone dalla pelle
chiara contenente poche fibre di collagene ed elastina.
Si formano in seguito a dimagrimenti troppa rapidi, in gravidanza. Se non sono grosse, significa che sono nella fase iniziale su cui, forse, sì può ancora intervenire con uso di creme
specifiche, che troverà in farmacia o in profumeria e che
applicherà tutti i giorni per diverso tempo.
Anche l’alimentazione è importante per cercare di prevenire
le smagliature: bisogna evitare oscillazioni dì peso, bere molta
acqua, integrare l’alimentazione con vitamina A ed E, con
minerali, quali zinco, selenio e magnesio, non indossare abiti
troppo aderenti, usare creme idratanti con regolarità e, infine,
fare spesso docce fredde per tonificare i tessuti.
Il suo peso è certamente giusto, forse troppo, tanto che
potrebbe permettersi pure di ingrassare uno o due chili.
R. Lambertucci
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Incontri nº 313 .
47
Sport e tempo libero
Pillole
Giovanni Pascoli
Poeta, nato a San Mauro di Romagna nel
1855.
Quando stava nella sua casa di campagna Pascoli, nell’aspetto fisico, sembrava un contadino
ed egli stesso disse una volta: “Non un indizio
esterno che io conosca l’alfabeto”. Una sera, secondo il suo solito, faceva con la sorella una passeggiata nei pressi della sua casa; arriva rombando
una lussuosa automobile, si ferma accanto al letterato, e uno della comitiva gli grida: “Ehi, buon
uomo, da che parte si va alla villa del professor
Pascoli?” Pascoli indicò con un timido gesto la
direzione, e via con la sorella a nascondersi in un’osteria vicina, beato di aver
evitato la visita.
Silvio Pellico
Scrittore e patriota, nato a Saluzzo (Cuneo) nel 1789.
La pubblicazione de “Le mie prigioni” di Pellico, sulla
esperienza dell’autore di prigioniero nel carcere moravo
dello Spielberg, fece una impressione enorme in tutta
Europa. Lo stesso Primo ministro austriaco, Metternich,
disse a proposito dell’opera: “Questo libro danneggia
l’Austria più che
una battaglia perduta”.
Giovanni Pico
della Mirandola
Erudito, nato a Mirandola
(Modena) nel 1463.
Pico della Mirandola era dotato di tanta
memoria, da poter ripetere a rovescio, cominciando dall’ultimo verso, una poesia che gli si
fosse letta una sola volta.
4 8 . Incontri nº 313
Al Oeter
Discobolo statunitense,
nato nel 1936.
Gigante alto 1,92 per 110 chilogrammi
di peso, Oerter ha vinto la medaglia d’oro
nel lancio del disco in ben quattro Olimpiadi: Melbourne (1956), Roma (1960),
Tokio (’64), Città del Messico (’68).
Qual’era il suo segreto? Vivere col disco nella borsa e non smettere mai di allenarsi.
“Fare sport senza angoscia - rivelò
un giorno il campione -, per divertimento.
Le mie ore più piacevoli – proseguì – le
ho sempre passate sui campi di allenamento. Non mi sono mai annoiato a
lanciare il disco. Non si deve chiedere
allo sport -sentenziò Oerter - di essere
l’unico traguardo della nostra esistenza: sarebbe la fine.”
(‘I più grandi’, L. Artioli)
Sport e tempo libero
Pillole
Ricardo
Zamora
Calciatore spagnolo,
nato nel 1901.
Le sue imprese fra i pali
avevano fatto nascere il
famoso detto: “Esistono
soltanto due portieri: San
Pietro in cielo e Ricardo
Zamora in terra.”
‘El divino’ ‘El incomparable’, - così lo chiamavano - disse una volta: “Quando mi capita di entrare
in chiesa, me ne sto a guardare il Cristo a braccia
spalancate e penso che è lì, con quel gesto, a parare
i peccati del mondo. Devono arrivargli sul palmo
come fucilate. Così, trovandomi in porta, durante
una partita, mi sembra di essere anch’io sopra un
altare e stendo le mani, e mi piace ricordare Cristo
quando prendo i palloni.”
(‘I più grandi’, L. Artioli)
A cura di Marco Vardabasso
dalla Enciclopedia degli Aneddoti,
Ed. Ceschina e
dalla Enciclopedia delle Regioni,
Ed. Aristea
Marche
Sotto il duca Federico Montefeltro
ed il figlio Guidobaldo, Urbino
divenne uno dei più fulgidi centri
d’arte del ‘400. Fiorirono geni come
l’architetto Donato Bramante ed il
pittore Raffaello Sanzio.
Molise
Quando l’antica Venafrum, in provincia
di Isernia, venne conquistata dai
Romani, divenne celebre come centro
di villeggiatura. Fu nota poi per il suo
olio d’oliva, decantato da personaggi
illustri come Orazio, Cicerone, Plinio.
Puglia
L’attività agricola è senz’altro
la più importante della regione. Vi partecipa
quasi il 50% della popolazione attiva.
Fra campi coltivati e boschi,
la superficie agricola produttiva pugliese
occupa il 96% del territorio.
Incontri nº 313 .
49
Sport e tempo libero
Vita sana
F
edele ai principi di una vita, la
fondatrice dell’impero cosmetico etico “The Body Shop” non
ha lasciato nulla in eredità alle due figlie
e ha devoluto l’intero patrimonio di 51
milioni di sterline (oltre 63 milioni di euro)
in beneficenza. E’ questo il testamento
lasciato da Dame Anita Roddick, morta
per un’emorragia cerebrale a settembre.
“I soldi per me non solo nulla: la cosa
peggiore è l’ingordigia, l’avidità di
denaro” diceva sempre.
La Roddick aveva sempre manifestato chiaramente l’intenzione di non
volere “morire ricca”. E così ha fatto.
La sua immensa fortuna, accumulata
vendendo in tutto il globo solo prodotti
naturali e con ingredienti dal sud del
mondo, andrà alla Roddick Foundation,
che finanzia le cause di cui lei era paladina.
La catena di negozi era nata negli anni ’70 dall’idea di creare rossetti e profumi non testati sugli animali, disponibili
in confezioni riciclabili e vendute in
buste di plastica biodegradabili.
The body shop era stato recentemente acquistato dal big francese della
cosmesi, la l’Oreal, al prezzo di 625 milioni
di sterline (oltre 775 milioni di euro),
pagando il 18 per cento delle quote di
Dame Anita e di suo marito, Gordon, piu’
di 100 milioni di sterline.
Coerente anche con la convinzione
che lasciare denaro alla famiglia fosse
“osceno”, ha escluso le due figlie, Sam
e Justine, dalla sua eredità.
La decisione era tuttavia nota alle
figlie. Prima della sua morte, Sam aveva
5 0 . Incontri nº 313
Body Shop,
l’eredita’ in beneficenza
definito “un sollievo” la scelta della
madre: “Se mi avesse detto: ‘Non ti lascio i soldi, ho deciso di darli a un
lontano cugino’, l’avrei considerata
un’offesa. Ma darli a un’associazione
benefica è diverso. Si puo’ litigare con
chi decide di donare il proprio denaro? (I nostri genitori; ndr) ci hanno
già dato tutto in termini di amore e
affetto”.
Ma poi aveva lasciato intendere di
sperare nella decisione del padre che
possiede pur sempre il 50% del patrimonio di famiglia. “Lui non ha ancora
detto a chi lascerà il suo denaro...”
aveva aggiunto.
Dame Anita era morta per le conseguenze di un’epatite C, contratta da una
trasfusione fatta 35 anni prima. Solo
pochi mesi prima di morire i medici si
erano accorti della malattia.
Incontri nº 313 .
51
Sport e tempo libero
La pagina letteraria
Ti darò un angelo
Un bambino che stava per nascere a questo mondo
domandò a Dio:
Los secretos
del experto
.
Si su arreglo contiene una
esponja o tierra, asegúrese de que
la misma esté siempre húmeda; no
hace falta añadir conservador ya
que la esponja suele tener incluidos nutrientes y conservadores. Póngalo en un lugar fresco y que no reciba luz
directa. Introduzca un dedo en la tierra o esponja y se darás
cuenta, sin error, de la necesidad de agua que tiene una
planta o el arreglo floral. No se deje guiar por la vista. Pues
suele ocurrir que la capa superficial de la tierra o esponja
aparezca seca pero la capa de las raíces esté húmeda.
.
A veces, por causa del calor o de una mala hidratación, el tallo de las flores cercano al capullo tiende a doblarse; en este caso, usted debe llenar una tina o un recipiente grande con agua fría y sumergir por completo la
flor, cortándole un poco el tallo; Mantener así unas horas
(una o dos) y una vez que estén hidratadas, pasarlas al
florero con agua y una gota de cloro, azúcar o una aspirina.
.
Esperamos que con estos consejos su arreglo tenga
más vida y decore su hogar por mucho tiempo dando un
toque muy especial.
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- Mi dicono che sto per essere inviato sulla terra...
Come io potrò vivere se sono così piccolo e indifeso?
E Dio rispose:
- tra la moltitudine degli angeli, io ne ho scelto uno
speciale per te. Sta aspettandoti e si prenderà cura
di te.
- Ma dimmi: qui in cielo io non faccio null’altro che
cantare e sorridere e ciò è sufficiente per essere felice.
Sarò felice la?
- Il tuo angelo canterà e sorriderà per te...
Ogni giorno, in ogni istante, tu sentirai l’amore del tuo
angelo e sarai felice.
- Come potrò capire quando mi parleranno,
se io nemmeno conosco la lingua degli uomini?
- Con tanta pazienza e amore il tuo angelo
ti insegnerà a parlare.
- Che cosa potrò fare quando avrò il desiderio
di parlarti?
- Il tuo angelo ti insegnerà a mettere le mani giunte
e a pregare.
- Ho sentito dire che sulla terra ci sono
degli angeli cattivi. Chi mi proteggerà?
- Il tuo angelo ti difenderà anche con il rischio
della propria vita.
- Ma io sarò sempre triste perchè non potrò più vederti.
- Il tuo angelo sempre ti parlerà di me, ti insegnerà
il modo di venire a me, e io sarò sempre dentro di te.
In quel momento il cielo si fece molto silenzioso,
e le voci della terra si potevano sentire.
Il bambino avvicinandosi a Dio, chiese sottovoce
- Oh Dio io sono pronto per partire,
ma dimmi per favore il nome del mio angelo.
E Dio rispose:
- Chiamerai il tuo angelo: “Mamma”!
Il Ristorante dove
si mangia bene
Salone per banchetti
Musica in vivo
Avenida Principal de El Bosque,
detrás de FEDECAMARAS, Caracas.
E-mail: [email protected]
Telfs: 731.0098 / 731.1755 Telefax: 731.0160
Incontri nº 313 .
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Sport e tempo libero
Cocina
Lasagne
primavera
L
a parola“lasagna” viene dal greco
“lasanon”, attraverso il latino “lasanum”, nome della pentola dove veniva
cucinata. E’ il tipico piatto italiano fatto di
lamine di pasta.
Lo stesso Cicerone menziona la sua passione per
il “Lagum”, piatto fatto con strisce lunghe di pasta; ed è
molto probabile che già a quell’epoca i romani avessero
ideato le macchine per elaborare la pasta di lasagna.
Ma fino al XVII secolo non è nato il primo piato simile
alla nostra lasagna al forno.
Anche se la lasagna più conosciuta è quella fatta con la
carne, è uno dei piatti più celebri della cucina vetetariana.
Eccone un esempio.
Ingredienti per 6 persone
500 g di lasagne fresche
1 kg di spinaci freschi
3 carote, tagliate a julienne
3 zucchine, tagliate a julienne
500 ml di salsa Béchamel
500 g di ricotta freschissima
20 g di burro
4 cucchiai di parmigiano (100 g)
sale e pepe q.b.
Procedimento
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Prendete una teglia, riempitela a
3/4 di acqua leggermente salata, mettetela sul fuoco e quando l’acqua incomincia a bollire, fate bollire le lasagne per circa 1 minuto per parte.
Scolatele, e fatele asciugare su
uno strofinaccio da cucina senza però
sovrapporle altrimenti si incollano.
Lavate bene gli spinaci e lessateli
con la sola acqua rimasta loro aderente
dal lavaggio, salandoli leggermente e
mescolandoli continuamente in modo
che non si attacchino al fondo della
casseruola.
Dopo circa dieci minuti, versateli
in uno scolapasta, fateli intiepidire, strizzateli molto bene e finalmente tritateli
abbastanza grossolanamente.
Fate cuocere per circa 5 minuti in
una padella dove avete fatto sciogliere
5 4 . Incontri nº 313
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una noce di burro in 250 ml di acqua leggermente salata le
carote tagliate a julienne cioè a bastoncini sottili.
Quando sono diventate tenere, scolatele e fatele raffreddare. Fate lo stesso con le zucchine.
Accendete il forno a 190 gradi. Imburrate una pirofila di
circa 25x35 cm e ricoprite la base con della Béchamel e adagiatevi sopra uno strato di lasagne, poi spalmatevi ancora un
po’ di salsa Béchamel poi un po’ di spinaci, carote e zucchine.
Per ultimo uno strato di ricotta e parmigiano grattugiato.
Formate altri strati seguendo quest’ordine e finendo con
un ultimo strato di lasagne ricoperte con la salsa Béchamel,
dei fiocchetti di burro qua e là, le punte degli asparagi e
abbondante parmigiano grattugiato.
Infornate per circa mezz’ora e prima di servire, fate
riposare le vostre lasagne per almeno dieci minuti.
Questo piatto potete prepararlo con anche 2 giorni di
anticipo prima della sua cottura. In questo caso lo conserverete, ricoperto con la pellicola trasparente in frigorifero fino al
momento della cottura, che sarà più lunga di circa 10 minuti.
Incontri nº 313 .
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