19 gennaio 2010 - martedì - Rotary Club Cagliari Nord

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19 gennaio 2010 - martedì - Rotary Club Cagliari Nord
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Utilità, Convenzioni, Agevolazioni: gli indirizzi utili per i rotariani e non
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indice
• Lettera del Governatore
Voce del Rotary
periodico del Distretto 2080 Rotary International
registrato al Tribunale di Roma con il n. 191/82
Registro Nazionale della stampa n. 619 del 12/12/82
3
Luciano Di Martino
• Gennaio, mese della sensibilizzazione
5
Luciano Di Martino
• Rotaract: il futuro del Rotary
6
Andrea Verderame
• Sostegno alimentare per mamme
e bambini malnutriti
• Le buone notizie
Direttore responsabile
Enrico Morbelli (Roma Sud Ovest [email protected])
11
Governatore del Distretto 2080 R.I.
Luciano Di Martino (Cagliari Est [email protected])
Mauro Manunza
• Sul filo dei ricordi
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G.G.F.
• L’inaffondabile Aldo
• Il 2080 “distretto pilota”
• Il terrorismo interno
13
15
17
Antonella Colonna Vilasi
• Frasario, gestualità, scrittura
22
Gianni Gasbarrini Fortuna
• Il Rotary International per i
“bambini nell’ombra”
• Progetto “Ridare la luce”
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Francesco Catalano
• Un occhio a Shanghai
• Romanze liriche a fin di bene
• Il Rotary controlla i denti
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Emilio Ammaturo
• Casè e Ventriglia campioni del mondo
• L’acqua per la vita
• La sicurezza sul lavoro
• A spasso per le vie dell’Assia
• … e a cena con Tinto Bras
• “Progetto Filippine”
• L’etica di Enzo Biagi
• Sette fontane in Madagascar
• “Lasciamoli respirare”
• Nautica: risorsa vitale per Lazio e Sardegna
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36
Giuseppe Ibrido
• Un club (ospitale) in ogni porto
38
Alberto Aime
• Agenda rotariana
Proprietà
Fondazione Omero Ranelletti
8
9
Sergio Tripi
• Cento di questi giorni
anno XXVIII - numero 68
dicembre 2009 - gennaio 2010
poste italiane spa spedizione in abbonamento
postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004
n. 46) art. 1, comma 1 - dcb Roma
40
Coordinatore editoriale
Lucio Artizzu (Cagliari - [email protected])
Redazione
Alberto Aime (Cagliari Est - 070.664969), Emilio
Ammaturo (Guidonia-Montecelio [email protected]), Giuseppe Ibrido
(Roma Palatino - [email protected]),
Enrico Porqueddu (Sassari Nord [email protected]), Alessandra Sallemi (Cagliari
Anfiteatro - [email protected]), Maurizio
Verderame (Roma Sud - [email protected])
Direzione e redazione
piazza Cola di Rienzo, 69 - 00192 Roma,
c/o sede del Distretto 2080 Rotary International
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In forma non esclusiva
Questo numero è stato chiuso in redazione
il 27 novembre 2009
Associato all’USPI
I singoli autori sono legalmente responsabili del contenuto
degli articoli per i quali la proprietà e l’editore declinano
ogni responsabilità. Gli articoli con il corredo di foto
vanno inviati per posta elettronica. La rivista si riserva, a
insindacabile giudizio, la pubblicazione del materiale
che, in ogni caso, non verrà restituito
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dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
VOCE del ROTARY
Congresso internazionale del Rotary
Bozza programma di viaggio
Il nostro Distretto sta organizzando il viaggio per partecipare al prossimo Congresso internazionale del Rotary
che si terrà dal 20 al 23 giugno 2010 a Montreal in Canada.
Il programma è stato articolato in tre moduli distinti in modo da garantire la più ampia flessibilità rispetto alle
diverse esigenze dei partecipanti.
Si potrà quindi aderire al viaggio completo (moduli 1, 2 e 3), che si svolgerà dal 15 al 26 giugno 2010, oppure
scegliere le diverse combinazioni alternative: moduli 1 + 2; moduli 2 + 3; solo modulo 2.
Il nostro viaggio inizierà da New York: la Grande Mela vale sempre una visita, anche e forse soprattutto chi la
conosce già avrà modo di approfondirne la conoscenza o compiere delle escursioni nelle località limitrofe.
Proseguiremo quindi alla volta di Montreal, sede della Convenzione internazionale, ma anche città dai mille
volti, con il suo cuore verde, Mont Royal, che domina dall'alto il San Lorenzo sul quale si affaccia Vieux
Montrèal, il quartiere storico. Ma anche la zona francofona con locali multietnici, quella più anglosassone e la
città sotterranea, dove si trasferiscono tutte le attività durante i rigidi mesi invernali.
Ci sposteremo infine alla scoperta di una delle regioni più affascinanti del Canada, quella del Quebec, a cominciare da Quebec City, edificata su una rocca affacciata sul San Lorenzo, patrimonio dell'Unesco ed unica città
fortificata a nord del Messico e proseguiremo lungo il corso del fiume, attraverso una natura incontaminata,
fino alla crociera per l’avvistamento delle balene.
Paola Marrocco Ugolini
MODULO 1
MODULO 2
MODULO 3
15 giugno
Italia / New York
Partenza con volo di linea per New
York. Arrivo a New York e trasferimento in hotel. Pernottamento.
19 giugno
Italia – Montreal
In mattinata partenza per Montreal.
Arrivo e trasferimento in hotel.
Incontro con il resto del gruppo
proveniente
da
New
York.
Pernottamento
Dal 23 al 25 giugno
Quebec City e la regione del Quebec
- Prima colazione e pernottamento
Escursioni possibili:
• Taudossac – crociera avvistamento balene
• Ile d’Orleans – Ile aux Coudres –
cascate di Montmorencey
• Il Fiordo di Saguenay
Dal 16 al 18 giugno
New York
Prima colazione e pernottamento
Intere giornate a disposizione.
Escursioni possibili:
• Visita della città
• Boston
• Washington
• Cascate del Niagara.
19 giugno
New York – Montreal
In mattinata partenza per Montreal.
Arrivo e trasferimento in hotel.
Pernottamento.
Dal 20 al 23 giugno
Montreal - Prima colazione e pernottamento
Giornate a disposizione per assistere alla Convention del RI. Escursioni
possibili:
• Visita della città
• Mont Tremblant
• Ottawa
23 giugno
Per chi prosegue il viaggio, partenza per la regione del Quebec.
24 giugno
Chi aderisce ai moduli 1 e 2 o solo
2: imbarco per rientro in Italia.
26 giugno
Trasferimento a Montreal e in serata imbarco per rientro in Italia.
VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
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Lettera del Governatore
Dicembre 2009
Cari amici,
questa volta voglio raccontarvi un frammento di storia
di tanti anni fa. Un sabato pomeriggio, durante una delle sue consuete gite in campagna, Paul incontrò Jean, ragazza ricca di vivacità e ideali di pace e giustizia, arrivata a Chicago con la famiglia dalla Scozia. Tre mesi dopo i
due giovani si sposarono e due anni più tardi si sistemarono in una casa in cima a una collina verdeggiante che
vollero chiamare Comely Bank, in omaggio alla strada di
Edimburgo nella quale Jean era nata.
Quei primi anni dei coniugi Harris ci appaiono oggi come una significativa metafora: il carattere internazionale del loro matrimonio, per di più sottolineato dall’accostamento di un angolo della vecchia Scozia a un luogo del
nuovo mondo, rappresentano il nucleo primario dell’idea
rotariana. Si può dire che il fondatore del Rotary internazionalizzò la propria famiglia prima di internazionalizzare quel service-club che a distanza di oltre un secolo è
diventato un’organizzazione mondiale di fraternità, di pace, di aiuto ai più deboli e sfortunati.
Ci sarebbe molto da dire della vita quotidiana di Paul
Harris, del suo esemplare concetto di famiglia, della sua
ottimistica visione dei rapporti fra le persone e dell’amichevole, reciproca corrispondenza fra le nazioni considerate nell’ottica di una sola famiglia smisuratamente allargata. E non c’è da meravigliarsi che fossero state due donne a esercitare grande influenza sul giovane Paul: sua nonna e sua moglie (come si ricava dal prezioso libro Origine
e uomini del Rotary curato dal nostro past-governor Lucio Artizzu).
Credo che abbiate capito perché tengo a sottolineare
questo aspetto nella lettera mensile di dicembre: l’ultimo
mese dell’anno solare (che segna la metà dell’anno rotariano) è dedicato alla famiglia. La famiglia è alla base di
ogni società, è l’elemento primario delle relazioni fra persone, presupposto di rapporti proiettati a dimensione di
comunità e di popoli. Famiglia significa comunanza di vedute, di idee e di interessi; significa incontro, vicinanza,
comprensione, solidarietà, amore, progetto. La famiglia
educa, costruisce, favorisce lo sviluppo dei giovani e in
prospettiva dell’intera società umana. La famiglia, quindi, è l’embrione del Rotary, impegnato nel grande progetto di comprensione mondiale e di concertazione di azioni
volte a trasformare le condizioni di sofferenza in benessere e pacifico vivere.
La prima famiglia rotariana è il club, autonoma istituzione di base la cui azione e il cui esempio s’irraggiano nella grande comunità di migliaia di club oggi sparsi in ogni
parte del mondo. Come ogni famiglia, il club deve essere
alimentato da omogenei sentimenti di affetto, fraternità,
compattezza, disponibilità, aiuto reciproco che dal nucleo domestico si slancino verso l’esterno. Una famiglia qualificata raggiunge gli obiettivi e fornisce esempio positivo, ed è per questo che
il club dev’essere formato da soci qualificati che condividano gli stessi ideali e la stessa determinazione nel raggiungere gli obiettivi rotariani.
Il club, insomma, è un focolare di opere, e anche di educazione. Quando il Presidente internazionale afferma che
il Rotary costituisce il potenziale humus per <influenzare le menti e le anime dei giovani con sentimenti di pace,
buona volontà e armonia>, intende ricordarci che dobbiamo promuovere educazione. I nostri strumenti educativi in favore dei giovani si chiamano Rotaract, Interact,
Ryla, programma Scambio Giovani, borse di studio, GSE.
Strumenti che danno corpo al concetto di “futuro nelle
vostre mani” indicato da John Kenny: come i genitori si
preoccupano del futuro dei figli, così noi dobbiamo occuparci del futuro dei giovani accogliendoli nella nostra organizzazione e trasmettendo loro gli ideali della famiglia
rotariana. È doveroso, non solo opportuno, incrementare gli scambi internazionali di giovani e adulti, perché alla base della nostra azione ci sono dialogo, amicizia, socializzazione, aggregazione, trasmissione di conoscenza,
esempio. E voglio ricordare un’altra buona abitudine: il
coinvolgimento delle famiglie dei soci nelle attività rotariane.
Prima di augurarvi buon Natale, vi ricordo che dicembre è mese di festività, di attività ridotte e di “tavole rotariane”. È in programma, anche, un appuntamento internazionale a Parigi per l’Institute Paris 2009, dal 2 al
6 dicembre, che coinvolgerà 66 distretti rotariani in rappresentanza di 25 paesi per lo più europei, preceduto dal
seminario di istruzione dei Governatori eletti e dai seminari sulla Fondazione Rotary e sull’effettivo.
Le visite del Governatore ai club proseguiranno in dicembre e gennaio, mese dedicato alla “Sensibilizzazione
al Rotary”, cioè alla propaganda delle nostre attività di
servizio e della nostra organizzazione. Per il 23 gennaio
ricordo l’Idir per la zona Roma-Lazio.
A presto, dunque. A tutti un abbraccio con i miei più
fervidi auguri di un felice Natale (in famiglia!), di un allegro Capodanno e di un anno nuovo ricco di serenità e
soddisfazioni.
Arrivederci al prossimo anno.
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VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
Ufficio RI Europa/Africa
CDS NEWSLETTER
Novembre 2009
Per Governatori distrettuali
Prossime scadenze
Club ² Aggiornare elenchi effettivo
Rotary Club
Per ricevere rapporti SAR accurati a gennaio, i club devono
DFFHUWDUVLGLDYHUH HOHQFKLVXOO
HIIHWWLYRDJJLRUQDWLQHOO¶Area Soci
entro la fine di novembre. I dirigenti di club che non hanno
DFFHVVRDOODEDQFDGDWLGHOO¶HIIHWWLYRSRVVRQRUHJLVWUDUVLqui.
Incoraggiate i club ad aggiornare continuamente le loro liste.
31 dic. 09
Per Governatori eletti
Cartella dei dirigenti di club
Tra poco riceverete un invio dal RI contenente le Cartelle dei
Dirigenti di Club. Consegnate questi utili documenti ai presidenti
eletti nel vostro distretto. I costi di spedizione potranno essere
rimborsati tramite i fondi che vi saranno assegnati dal RI.
Cartella Orientamento istruzione
squadra distrettuale
A dicembre riceverete diverse pubblicazioni dal RI che dovrete
distribuire agli assistenti del governatore e ai presidenti delle
commissioni e che userete per il Seminario d'Istruzione della
Squadra Distrettuale. Disporre di una squadra di leadership
significa poter delegare alcune delle vostre responsabilità ad altri
Rotariani.
Modulo per le nomine distrettuali (E)
Il modulo serve per indicare nomi ed indirizzi dei responsabili dei
programmi e dei presidenti delle commissioni dei distretti al RI.
La segnalazione di questi nominativi consente loro di comunicare
con i colleghi in altri distretti e consente al Rotary International di
contattarli direttamente per inviare informazioni e risorse utili per
eseguire i loro compiti.
,QIRUPD]LRQLSHUO¶
Official Directory.
Indicate i dirigenti
entranti di club 20102011 nella banca dati del
5,8VDWHO¶Area Soci o il
Modulo OD
Corrispondenza RI
Governatore eletto
Le cartelle dei dirigenti di club, per
tutti i club del distretto, saranno
inviate ai DGE a novembre. Questo
invio si chiama PETS 1 (SIPE 1).
Suggerimenti del mese
Il tema per il mese di novembre è la
Fondazione Rotary. Esso rappresenta
O¶RFFDVLRQHRSSRUWXQDSHULVWUXLUHL
club sulla Fondazione. Ad esempio,
potreste informare i club sulla Sfida
da 200 milioni del Rotary, oppure
invitare ex-borsisti degli Ambasciatori
a parlare delle loro esperienze
DOO¶HVWHUR8OWHULRULLQIRUPD]LRQLVRQR
disponibili sul sito web della
Fondazione.
La vostra squadra CDS
Segretari esecutivi - Accesso Area Soci
A partire dal 23 ottobre scorso i segretari esecutivi di club hanno
ora accesso al portale Area Soci con gli stessi privilegi/funzioni
del segretario.
Witikonerstrasse 15, CH-8032 Zürich, Switzerland
Tel:+41 44 387 71 11 Fax: +41 44 422 50 41 Email: [email protected]
VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
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Gennaio, mese della
sensibilizzazione
di Luciano Di Martino
“esistere” per noi e per gli altri
C
onoscere, capire, coinvolgere: è questo il senso della “sensibilizzazione al Rotary” che ci suggerisce il
tema del prossimo mese, sul quale desidero soffermarmi per una veloce riflessione. Quello che il nostro calendario indica per gennaio è un invito rivolto a tutti, perché tutti i rotariani sono chiamati a informarsi e informare: cioè rendersi pienamente conto di che cos’è il Rotary,
spiegarlo agli amici e ai nuovi soci, farlo sapere agli altri.
Se la gente non sa che esistiamo e perché esistiamo, per la
gente non esisteremo. Cerchiamo quindi di “esistere” per
noi e per gli altri.
Il primo passo della sensibilizzazione al Rotary è la presa di coscienza: tutti sappiamo di essere “rotariani” perché esibiamo il distintivo, partecipiamo alle riunioni settimanali, amiamo stare con gli amici del club e ci diamo
da fare per il successo dei nostri programmi e progetti.
Ma quanti sono realmente consapevoli del significato profondo del nostro essere parte del Rotary? Ciascuno di noi
deve riferirsi alla personale esperienza per poterla trasmettere a chi ancora non l’ha acquisita, indicando la strada comune con l’indicazione degli scopi, dei princìpi, delle attività; suggerendo i modi migliori per entrare nello
spirito rotariano; chiarendo le scelte etiche e pratiche alle quali abbiamo aderito con l’ingresso al club e sottolineandone i valori (il servizio al di sopra di noi stessi, l’amicizia, la diversità, l’integrità, la leadership). E cercando
quindi di sviluppare il senso di responsabilità individuale e di comprensione reciproca.
Agli anziani non sarà difficile questo tipo di azione didattica nei confronti dei più giovani e dei soci appena ricevuti nel club. In ogni caso, è doveroso segnalare a tutti
gli strumenti disponibili per informarsi compiutamente e
contribuire a informare. Ricordo perciò che nell’ambito
dell’organigramma distrettuale operano almeno due Commissioni cui chiunque può fare riferimento per documentarsi: quella delle Pubbliche relazioni e quella per la Formazione e Istruzione. Sul piano delle indicazioni organizzative è disponibile l’Annuario ufficiale del Rotary International, praticamente la summa della nostra organizzazione mondiale: il chi, il dove, il quando, tutte le informazioni aggiornate (il Presidente e il direttivo internazionale, i distretti, le notizie dei circa 33 mila club, le indicazioni sul presidente, il segretario e lo staff di ogni club,
l’anno di fondazione, il numero dei membri, il luogo e giorno settimanale di riunione). Costa pochi dollari e per averlo basta rivolgersi alla sede di Evanston, anche per via informatica. Per chi desidera le indicazioni più specifiche
che riguardano il nostro Paese c’è l’Annuario dei dieci distretti d’Italia (più Albania, Malta e San Marino): un corposo volume, accompagnato da una copia digitale e distribuito a tutti, che elenca dettagliatamente ogni distretto e
ogni club, con nome, indirizzo, recapiti telefonici ed email,
professione, categoria d’iscrizione di ciascun socio. Ci sono infine i bollettini dei singoli club (spesso ottime riviste
stampate e quasi sempre pratici siti on-line), e la stampa
ufficiale ricca di informazioni e commenti: la rivista nazionale “Rotary” e quelle distrettuali, fra cui “La Voce
del Rotary” del nostro Distretto 2008 (sono mensili, le ricevete a casa e potete vederle sui siti web).
La sensibilizzazione al Rotary avviene anche per strade diverse e più dirette. La lettera mensile del Governatore e le sue visite ai club, per esempio, sono momenti importanti della comunicazione interna; così come è essenziale l’assiduità di contatti degli assistenti del Governatore, che sono gli intermediari fra il direttivo distrettuale e
i club. Anche il Congresso distrettuale acquista forma e
6
VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
sostanza di informazione e coinvolgimento (promozione
dei programmi, relazioni, interventi, discussione), richiamando l’interesse di tutti i rotariani del distretto.
Ma ancora di là delle letture, delle documentazioni e
dei contatti ufficiali, la più efficace sensibilizzazione al
Rotary nasce e si sviluppa attraverso le stesse attività di
club, dalle occasioni di affiatamento agli incontri settimanali, dalle conversazioni sull’assiduità alle vie dell’azione, dalle chiacchiere conviviali all’esempio dei servizi meritori e via dicendo, senza dimenticare le riunioni specifiche e i forum che sull’argomento talvolta i club organizzano con successo.
Sul fronte della sensibilizzazione esterna, mi piace ricordarvi che fra le tante esperienze di vita di Paul Harris ci fu anche quella del giornalista: giovane laureato in
giurisprudenza, lavorò come reporter per il quotidiano
“Chronicle” di San Francisco, senza stipendio fisso ma
con eccellenti risultati. Quel breve ma intenso periodo lo
rese consapevole del fatto che comunicare significa essere, per qualsiasi persona e qualsiasi avvenimento. Basta
questo per rendersi conto di quanto sia importante farci
conoscere, far sapere chi siamo, cosa vogliamo e cosa fac-
ciamo. In proposito ricordo il convegno “Comunicare per
esistere”, organizzato dal nostro Distretto un anno fa. E
ricordo il nostro recentissimo seminario sull’immagine
pubblica (a Roma il 17 ottobre scorso), utilissimo per fare il punto della situazione sui rapporti con il mondo dell’informazione sociale e riflettere sui modi per accedervi,
conquistarlo, coinvolgerlo.
Non è facile parlare di noi alla stampa generica e fare
in modo che la stampa parli di noi; ma non è certo impossibile. Occorrono diplomazia, tenacia e tempo: qualità che
non dovrebbero mancare a qualsiasi rotariano e che i club
devono cercare di mettere a frutto nei rispettivi territori
di competenza. Sul territorio è possibile farci conoscere,
fra l’altro, organizzando conferenze e riunioni pubbliche
a tema (come per esempio fa il Club di Nuoro una volta al
mese, attirando molti concittadini).
Informare dei nostri fini e delle nostre attività, trasmettere le nostre idee, far conoscere le opere compiute e i progetti umanitari, richiamare la coscienza di chi non ci conosce significa edificare un Rotary più vigoroso. Perché
tutto quello che facciamo si riflette su di noi.
Rotaract:
il futuro del Rotary
di Andrea Verderame
G
uardando al futuro del Rotary in un mondo dove è crescente la consapevolezza che il libero mercato non è in grado di creare posti di lavoro né può garantire a
tutti ricchezza, dobbiamo guardare alle nuove generazioni per continuare a
mantenere sempre vivo quello “spirito di servizio” che caratterizza il nostro sodalizio. In questa prospettiva
ritengo che il Rotaract possa rappresentare il futuro del Rotary nel perseguimento degli ideali e degli obiettivi
che Paul Harris ha posto a fondamento dell’azione rotariana. Ma per comprendere tutto ciò noi rotariani non
possiamo prescindere dall’effettiva conoscenza del Rotaract e dei suoi obiettivi.
Ma che cos’è il Rotaract? Fellowship Trough Service. È questo il motto che sta alla base e a fondamento del
Rotaract (acronimo delle parole inglesi Rotary Action), organizzazione internazionale di club di servizio fondata nel lontano 1968 e patrocinata dal
Rotary International. Il Rotaract è
composto da giovani di ambedue i sessi di età compresa tra i 18 e i 30 anni
ed è attualmente diffuso in tutto il mondo con più di 159mila soci appartenenti a 6.921 club presenti in ben 128 paesi.
Ma quali sono gli ideali e gli obiettivi di questa organizzazione di giovani? A questa domanda possiamo tentare di dare una prima risposta, affermando che il Rotaract si prefigge lo
scopo di offrire ai propri membri uno
“stile di vita”, attraverso il quale i rotaractiani affinano e completano il proprio percorso di crescita e, quindi, la
propria personalità, facendo del “servire in amicizia” il loro scopo fondamentale.
In particolare, occorre sottolineare come gli obiettivi che il Rotarcact
persegue sono quelli di offrire ai propri soci, in uno spirito di sincera amicizia e cordialità, la possibilità di sviluppare capacità direttive e professionali; di coltivare il rispetto per i dirit-
ti degli altri, basato sul riconoscimento della dignità di ogni individuo; di
riconoscere il valore di tutte le occupazioni utili quali mezzi per servire la
società; di sviluppare una costruttiva
attitudine a funzioni direttive ed alla
probità personale; di favorire il raggiungimento di una maggiore comprensione e conoscenza dei problemi locali, nazionali e mondiali; e infine di aprire nuove strade all’azione personale e
di gruppo a favore della comprensione internazionale e della fratellanza
tra tutti i popoli.
Sono, dunque, questi gli obiettivi
del Rotaract, che è forse l’unico movimento giovanile che può meritarsi a
pieno titolo l’appellativo di “associazione trasversale”, a cui non è possibile attribuire alcuna etichetta di natura politica. Si tratta, infatti, di giovani impegnati non inquadrabili in alcun schema tradizionale di categoria
e che fa del “servire in amicizia” il proprio scopo fondamentale.
Purtroppo nella società moderna i
VOCE del ROTARY
giovani sono sempre più oppressi e distratti dagli impegni quotidiani dell’università, del lavoro, della famiglia
e dal tempo libero. Da qui il loro rifiuto, le loro contraddizioni, le loro
insoddisfazioni. Se, dunque uguale è
la volontà dei giovani di costruire un
mondo migliore, diverso è il fatto che
mai come ora – in una società sempre
più proiettata verso la globalizzazione – questa volontà può tradursi in
concreti strumenti di lavoro. Ed è proprio in questa direzione che sono orientate le “Azioni del Rotaract”, basate
sull’individuo, in
quanto è ad esso
che viene richiesto
di operare all’interno di questa organizzazione giovanile, ed allo stesso tempo sul gruppo, perché è solo
attraverso la collettività che il Rotaract riesce incisivamente a perseguire i propri obiettivi.
Ma la conoscenza del Rotaract non
può prescindere
dalla conoscenza
di come sia nata
questa associazione giovanile. Fin
dalle sue origini il
Rotary International ha sempre ritenuto di doversi interessare dei giovani e dapprima lo ha fatto favorendo
scambi, istituendo borse di studio, organizzando corsi di perfezionamento
professionale, contribuendo così in
maniera significativa alla loro formazione. Mai, però, il Rotary International aveva pensato di costituire direttamente una vera e propria organizzazione dove i giovani potessero incontrarsi per “servire insieme in amicizia” almeno fino alla fine degli anni
Cinquanta! Per arrivare ad una vero
e proprio sodalizio giovanile, infatti,
occorre giungere al 1960 allorché il board, presieduto da J. Edd Mac Laughin, decise di costituire una commissione con il fine preciso di esaminare
e valutare le attività che venivano di
fatto svolte dai gruppi giovanili nei vari paesi del mondo. Nel 1962 questa
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
commissione presentò le proprie conclusioni al nuovo presidente internazionale Nitisch C. Laharry e a tutto il
board di Evanston. Fu così annunciato il “Programma Interact”, diretto a
formare club di soli ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 17 anni. I “Club Interact” vennero, soprattutto, costituiti nelle scuole e nei college.
In Italia tale movimento non venne
accolto con grande favore sia per il tipo di organizzazione scolastica, che
non prevedeva una scuola a tempo pieno, sia perché non si vedeva con favo-
re l’organizzazione di club giovanili
nei quali fossero ammesse le ragazze.
Ciò nonostante iniziarono a sorgere
circoli giovanili, denominati “Gruppi
Giovani”, sponsorizzati di fatto da uno
o più Rotary Club padrini, in cui si
trovavano giovani di ambo sessi delle
scuole medie superiori ed universitari, parenti o meno di rotariani. Col
passar del tempo questi gruppi cominciarono a chiedere un riconoscimento
ufficiale, che però fu inizialmente negato dal board di Evanston. La ragione principale dell’ostilità era rappresentata dal fatto che i limiti di età applicati in tali “Gruppi Giovani” (30
anni) erano troppo elevati. Inoltre, si
temeva che da questi “Gruppi Giovani” si potesse generare una cooptazione diretta nei Rotary Club padrini.
Infine, non vi era grande fiducia nel
mondo giovanile in cui si avvertiva un
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senso di malessere sociale che avrebbe poi portato alla contestazione studentesca del 1968.
Sulla base di segnalazioni e proposte da parte di vari Rotary Club e di
alcuni Governatori Distrettuali, nel
1966 il presidente internazionale Evans
istituì una Commissione per i giovani
adulti, della quale chiamò a far parte l’avvocato Giovanni Gelati — Governatore del Distretto 188 per l’anno 1963/64, - tre past-governor americani e uno del Sud-Africa, per studiare a fondo la composizione e il modus operandi dei
“Gruppi Giovani’. La
commissione formulò la proposta di consentire che dell’Interact facessero parte
giovani di ambo i sessi dai 14 ai 18 anni e
si creasse un’organizzazione giovanile
di cui facessero parte giovani di età compresa dai 18 ai 28 anni. Dopo circa due
anni di tentennamenti in cui i “Gruppi
Giovani” continuarono ad operare in
una situazione di semi clandestinità, finalmente il Rotary
International si convinse di sostenerne la
causa e il board decise così di approvare il “Programma Rotaract”. Ecco
allora che il 13 marzo 1968 nasceva il
primo Rotaract Club a North Charlotte, nel North Carolina (USA). Negli anni successivi i Rotaract Club cominciarono a nascere in tutto il mondo ed oggi, a trentaquattr’anni di distanza, nel mondo ci sono ben 6921
Rotaract Club con 159.183 soci.
Ciò premesso, volendo soffermare
l’attenzione sul nostro Distretto 2080,
occorre sottolineare come il Rotary
cercò sin dalla fine degli anni Cinquanta di rivolgere la propria attenzione ai
giovani. Nel 1961 il problema di dar
loro un’organizzazione, sotto il patrocinio dei Rotary Club, non riuscì ad
avere quel peso che, di lì a pochi anni, si sarebbe presentato per i noti fatti che caratterizzarono gli episodi di
contestazione studentesca nel 1968.
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VOCE del ROTARY
Un progetto umanitario sostenuto dal Distretto 2080
Sostegno alimentare per
mamme e bambini malnutriti
C
on un concerto al Parco della Musica di Roma, il Distretto 2080
ha messo a segno un altro
successo sul fronte delle attività benefiche programmate. “Roma dà la pappa - I bambini per i bambini” è l’eloquente titolo della manifestazione che ha avuto luogo
il 10 novembre scorso in una
sala gremita di circa 800 rotariani e loro ospiti. L’intera
somma raccolta con le offerte del pubblico è stata destinata all’associazione Salvamamme, che ha approntato
il progetto “Diritto di pappa
e di poppata”, fatto proprio
e sostenuto dal Distretto. Tale progetto si propone di fornire un supporto alimentare alle mamme e ai loro piccoli in stato di pesante disagio economico e sociale per sottrarli alla malnutrizione, ai rischi di malattie e farli crescere in modo sano ed equilibrato.
Ad esibirsi è stata la Junior Orchestra della Accademia nazionale di Santa Cecilia, composta da 180 giovani strumentisti dagli 8 ai 18 anni di età e diretta dai maestri Antonio Pantaneschi e Simone Genuini. All’evento hanno partecipato – oltre al Governatore Luciano Di Martino – autorità del Comune di Roma e del Municipio II, nonché dirigenti della Croce Rossa Italiana. L’Associazione Salvamamme, di cui è testimonial e presidente onoraria l’attrice Barbara De Rossi, opera da alcuni anni accogliendo quotidianamente donne che si trovano in condizione di estrema difficoltà, sostenendole nel periodo della gravidanza, del parto e in quello successivo della maternità.
Tuttavia, proprio nel 1961, per iniziativa del Rotary Club Roma Sud con la
cooperazione dei Rotary Club Roma,
Roma Eur, Roma Ovest e Roma Est,
fu tentata la realizzazione di una prima organizzazione giovanile della quale facessero parte giovani di ambo i
sessi con un’età compresa tra i 18 ed
i 28 anni. Anche se il tentativo non ebbe lo sviluppo auspicato, a distanza di
pochi anni, ad opera del presidenti dei
club romani, e in particolare del presidente del Rotary Club Roma Sud
Renzo Nostini, con l’appoggio dei past
governor Aru, Leopardi e Agostini, fu
costituito, con un ordinamento volontario, il “Gruppo Giovani di Roma”,
cui fu impropriamente aggiunta la de-
nominazione di “Interact”. Il “Gruppo Giovani di Roma” ebbe notevole
sviluppo e operò egregiamente nonostante che Evanston ne avesse negato
il riconoscimento.
Altri “Gruppi Giovani” sorsero in
varie città d’Italia (Firenze, Cagliari,
Ancona, Foligno, Pisa, Fabriano, Arezzo, Citta di Castello, Perugia e Sassari). Numerosi congressi distrettuali e
interdistrettuali dei “Gruppi Giovani” si svolsero in quegli anni e tra questi occorre ricordare il Congresso del
Distretto 188°, svoltosi ad Ancona nell’aprile 1962 e quello interdistrettuale di Laurinia nel settembre 1965. Nel
settembre 1967 venne organizzato a
Cagliari il IV° Congresso interdistret-
tuale dei “Gruppi Giovani”, cui parteciparono oltre 400 giovani provenienti da tutta Italia. Il congresso ebbe un grande successo e, soprattutto,
rappresentò la svolta decisiva nel mutamento di atteggiamento del Rotary
italiano, in cui anche i più restii decisero di sostenere presso il Rotary International la causa dei “Gruppi Giovani”. Ecco così che, mutate le direttive del board per effetto delle deliberazioni adottate nella Convention di
Nizza, il 16 giugno 1968 vedeva la luce il “Rotaract Club Romano”, il secondo in Italia, dopo quello di Firenze (18 marzo 1968), e tra i primi in Europa. Seguì, poi, la nascita del “Rotaract Club Cagliari” il 25 giugno 1968
VOCE del ROTARY
e del “Rotaract Club Roma” il 22 luglio 1968.
Dopo questo excursus storico, guardando al futuro del Rotary, ritengo
che l’attenzione dei rotariani nei confronti del Rotaract deve tuttavia essere sempre più incisiva, quale produttivo investimento per il futuro. Anche
il Rotary, come qualunque attività
umana, senza giovani non ha futuro.
I rotariani devono vedere nel Rotaract una fonte ideale e reale di nuovi
soci, poiché proprio attraverso l’attività di questo sodalizio è possibile valutare qualità e disponibilità dei futuri rotariani a mettere la propria professionalità a disposizione dell’’umanità. Si deve, dunque, investire con fiducia nel Rotaract. Il Rotary non potrà che trarne un ritorno, qualitativo
e quantitativo, incomparabilmente superiore alla resa ottenibile da ogni sforzo alternativo speso per inseguire potenziali soci di alto prestigio sociale e
professionale, che potrebbero in seguito essere iscritti nel voluminoso elenco delle grandi delusioni.
È pertanto necessario che Rotary e
Rotaract debbano incontrarsi, collaborare, confrontarsi, compensarsi a
vicenda, crescere assieme con modalità diverse, adeguate alle esigenze, alle abitudini, allo stile che più si addice alla propria organizzazione. Per
riuscirvi è però importante comunicare e soprattutto voler comunicare, manifestando un interesse vero, una curiosità spontanea, un intento propositivo e solidale verso un eventuale problema. Naturalmente, insieme a ciò, è
indispensabile, come sostiene il past–governor Ruggero De Zuani, le massima
disponibilità a partecipare alle reciproche attività. Solo da un dialogo costante potranno derivare conoscenza,
collaborazione, fiducia, affiatamento
e soprattutto risultati concreti. I rotaractiani potranno così rappresentare
un naturale e valido bacino di risorse
per il Rotary, conoscendone dinamiche interne e consuetudini, dando così una garanzia di continuità agli ideali rotariani. Se così agiremo, rotariani e rotaractiani uniti, alla fine di ogni
anno sociale non avremo risolto i problemi dell’umanità, ma – con enorme
soddisfazione – potremo affermare che,
anche grazie al nostro intervento, il
mondo è un poco migliorato.
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Le buone notizie
In clima natalizio riportiamo qualcuna delle tante notizie positive e
costruttive che la Good News Agency distribuisce in tutti i Rotary e
in migliaia di scuole italiane.
Diritti dei bambini nel mondo
Il 20 novembre scorso è stato ricordato a Tolosa il ventesimo anniversario della firma della Convenzione internazionale sui diritti del bambino
sottoscritta nel 1989. Membri di associazioni tra le quali Amnesty International, UNICEF, Handicap International, Global March Against Child
Labour si sono uniti ad associazioni
francesi locali: Au Fil de l’Enfance,
Groupement pour l’Intégration Scolaire des Enfants Handicapés, Infosectes Midi-Pyrénées, La Maison des
Droits de l’Enfant, Le Cri, SALEM,
Virlanie… per lavorare assieme.
Dal 2005 nella
città francese sono stati organizzati incontri annuali della durata di una o due
settimane. Il tema di questo 20 novembre ha riguardato i diritti e i doveri dei bambini, in
modo particolare sull’istruzione.
Per eliminare tutte le forme di discriminazione contro le donne
La Convenzione per l’eliminazione
di tutte le forme di discriminazione
contro le donne (CEDAW), trattato internazionale sui diritti umani delle
donne, fu adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite trent’anni
fa, il 18 dicembre 1979. Nel 2009 ricorrerà anche il decimo anniversario
del Protocollo opzionale alla convenzione, che conferisce al Comitato del
CEDAW il potere di ascoltare le accuse di violazioni dei diritti sollevate da
singoli individui. Ad oggi, la Convenzione è stata ratificata da 186 paesi,
98 dei quali hanno ratificato anche il
Protocollo Opzionale.
Il trentesimo anniversario della Convenzione offre l’occasione di festeggiare sia la sua quasi universale ratifica,
sia i recenti progressi a livello nazionale per implementare il CEDAW e ottenere vittorie significative per i diritti di donne e bambine ad un livello pratico e quotidiano. Grazie alla approvazione di nuove costituzioni, leggi nazionali e politiche basate sul principio
dell’uguaglianza di genere, i diritti
umani per le donne stanno ora diventando standard nazionali.
Il PAM lancia tonnellate di cibo con
i paracadute
Il Programma alimentare mondiale (PAM) delle Nazioni Unite ha iniziato dei lanci col
paracadute di aiuti alimentari nel Sudan meridionale,
per nutrire 155.600
persone impossibilitate ad accedere
alla rete stradale
durante le piogge in
corso nelle zone colpite dal conflitto,
dai prezzi alti dei prodotti alimentari
e dalla scarsità dei raccolti dovuta alla siccità.
I lanci con i paracadute, che hanno avuto inizio giovedì scorso, continueranno per due mesi e mezzo e forniranno 4.000 tonnellate di cibo a tre
delle dieci regioni del Sudan meridionale: Jonglei, Upper Nile e Warrap.
Per effettuare i lanci, il PAM ha noleggiato un aereo Ilyushin-76 che può
trasportare 36 tonnellate di cibo per
ogni volo. Il cibo viene impacchettato
nei depositi del PAM a El-Obeid e Juba. Viene quindi paracadutato in 22
siti differenti in tutto il territorio dei
tre stati, dove squadre appositamente addestrate raccolgono il cibo dalla
zona di lancio e organizzano la distribuzione.
Il PAM ha ricevuto finora 14,5 milioni di dollari: 6 milioni dal Fondo
Umanitario Comune delle NU, 6 milioni dal Fondo Centrale per la Rispo-
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VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
sta alle Emergenze delle NU e 2,5 milioni dall’Agenzia degli Stati Uniti per
lo Sviluppo Internazionale.
Etiopia: ampliato l’accesso all’assistenza sanitaria
La lotta dell’Etiopia contro il virus
dell’HIV/AIDS ha ricevuto una spinta a febbraio, quando gli alti funzionari del Ministero della sanità del Paese hanno concesso alle cliniche mediche private di offrire ai pazienti farmaci antiretrovirali. I funzionari hanno raggiunto l’accordo durante una
riunione con un contrattista per USAID.
La rappresentante di quel contrattista era l’ex borsista degli Ambasciatori della Fondazione Rotary, Kathleen Poer.
Dal 2007, Poer ha lavorato in Etiopia per Abt Associates, una delle aziende governative di ricerca e consulenza aziendale più grandi del mondo. Lei
gestisce il programma quinquennale
per il settore privato di USAID per l’HIV e la tubercolosi, che mira ad incrementare la capacità degli operatori sanitari privati ad offrire servizi attraverso una partnership del settore
pubblico-privato.
Quando Poer, nata in Colorado,
USA, arrivò in Etiopia, si occupò di
rafforzare un programma esistente per
la prevenzione e il trattamento della
TB e HIV nell’ambiente di lavoro e di
ampliare un programma pilota per integrare i servizi su TBC e HIV nelle
cliniche del settore privato. In seguito al successo della fase pilota dell’Abt
Associates, che ha introdotto la cura
della tubercolosi in 20 cliniche private, la Poer ha ricoperto l’incarico di
supervisore per l’espansione del trattamento ad altre 100 cliniche. Prima
di trasferirsi in Etiopia, la ex-borsista
aveva trascorso 18 anni presso l’Abt
Associates lavorando per migliorare i
sistemi di assistenza sanitaria in Albania, Egitto, Giordania, Kazakhstan,
Kyrgyzstan, Russia e Uzbekistan.
Congresso della Carta della Terra a
Brescia
A due settimane dall’incontro mondiale di Madrid del 14-15 novembre,
ha avuto luogo in Italia questo congresso della Carta della Terra organizzato dalla Fondazione Cogeme Onlus,
affiliata all’Earth Charter International (ECI - rete internazionale a sostegno della Carta della Terra) e attiva
promotrice dei valori della Carta.
Quale una delle sue attività nell’ambito del Decennio delle Nazioni Unite
per l’educazione allo sviluppo, la Fondazione Cogeme organizza questo congresso della Carta della Terra sul tema “Rete di vita – verso una visione
integrata della realtà” in collaborazione con la Fondazione Cariplo, con il
pieno sostegno di Unesco, Earth Charter International, Ministero dell’istruzione e Università degli studi di Brescia. Il congresso si svolgerà nell’aula
magna della facoltà di Ingegneria.
Ospite speciale dell’evento è stato
Ervin Laszlo, scienziato all’avanguardia nella promozione del pensiero sistemico e sostenibile, considerato il
fondatore della filosofia sistemica e
della teoria generale evolutiva, nonché fondatore e presidente del Rotary Club di Budapet. Rappresenterà
l’ECI un membro del Consiglio inter-
nazionale della Carta della Terra, Dumisani Nyoni (Zimbabwe), che parlerà sul tema: “Abbracciare il futuro
con la Carta della Terra”.
L’Africa per l’infanzia
“Dalla politica all’azione: aumentare l’investimento a favore dell’evoluzione della prima infanzia per uno
sviluppo sostenibile”
I ministri africani per la Finanza e
lo Sviluppo si sono riuniti con i ministri dell’Istruzione, Salute e Protezione sociale per promuovere investimenti più consistenti a favore di servizi per
l’infanzia in occasione della quarta
Conferenza africana internazionale
sullo sviluppo della prima infanzia.
La conferenza, che si è svolta a Dakar dal 10 al 13 novembre, ha rafforzato le politiche e i progetti in materia
dell’evoluzione della prima infanzia,
migliore accesso a uno sviluppo di qualità ed espansione e ampliamento di
servizi per bambini vulnerabili colpiti da HIV/AIDS, guerra e grave povertà. Il tema dominante della Conferenza è: investire nello sviluppo della prima infanzia in un mondo colpito da
crisi economica, alimentare, petrolifera ed ecologica.
I politici africani stanno diventando sempre più consapevoli che è essenziale investire nei giovanissimi per
ottenere uno sviluppo sostenibile, per
garantire l’istruzione a tutti al fine di
implementare gli obiettivi del terzo millennio. Essi sanno che lo sviluppo per
la prima infanzia permette di ottenere i migliori risultati per qualsiasi investimento economico o sociale.
Sergio Tripi
Institute Paris 2009
Organizzato con l’aiuto dei Distretti francesi e del Rotary Club di Parigi, questo importante evento si è svolto dal 4 al 6 dicembre al Marriott rive gauche alla presenza: del
Presidente del RI, di un amministratore della Fondazione Rotary, di parecchi director in
carica del RI, dei responsabili rotariani di venticinque Paesi, come pure di molte personalità del mondo politico e medico.
I temi scelti finora sono stati: PolioPlus – Salute e Fame – Acqua e Consiglio di Legislazione ed anche un certo
numero di soggetti d’attualità che riguardano la nostra organizzazione, come il Rotary e lo sviluppo duraturo o
il Rotary e la Pace.
Il tema centrale: Il Rotary, protagonista dello sviluppo duraturo, per riflettere sul coinvolgimento del Rotary e
dare una risposta ai bisogni delle generazioni attuali e future. L’obiettivo: agire insieme per un mondo di pace,
di amicizia tra i popoli, rispettosi del nostro pianeta e dei suoi abitanti.
VOCE del ROTARY
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IL ROTARY HA BUONA MEMORIA
Cento di questi giorni
di Mauro Manunza
Il governatore Gian
Paolo Lang non voleva perdere tempo e
incaricò subito il segretario del distretto, Giacomo Zanussi, di andare personalmente a Cagliari
per risolvere le incertezze. Questi vi giunse nei primi giorni di
agosto, trovando una
città abbattuta dai
lutti e dalle rovine: le
bombe avevano distrutto gran parte del
centro storico, tantissime famiglie piangevano i morti e la
perdita della casa, ma
tutti si rimboccavano le maniche con la
determinazione di ricominciare la vita così dolorosamente interrotta. Non per caso, dopo qualche anno, il gonfalone avrebbe ricevuto la medaglia d’oro.
Zanussi era uomo noto e stimato: generale dei bersaglieri, aveva fatto la sua parte nei giorni storici della caduta di Mussolini. Fu
ricevuto dall’avvocato Raffaele
Sanna Randaccio, ormai da un anno senatore della Repubblica. Più
tardi nell’albergo Excelsior l’inviato del governatore Lang s’incontrò con alcune personalità cittadine: il prefetto Stanislao Caboni, il clinico medico Mario Aresu,
il commercialista Andrea Borghesan, il direttore di banca Salvatore Marcello, l’industriale Paolo
Tronci, l’ingegnere Gustavo Carboni Boy, l’avvocato Giuseppe Musio, il conte Raimondo Orrù. Zanussi raccontò la storia del RotaIl primo Governatore sardo e primo presidente del ry International, le sue ragioni e
le prospettive, illustrando i princlub Raffaele Sanna Randaccio
La guerra mondiale era finita da poco, l’Italia traumatizzata respirava aria
nuova e i rotariani si organizzavano per ridare impulso all’associazione disciolta dal regime fascista nel 1938. I 29 club ripresero coraggio, elessero il milanese Achille Bossi governatore dell’unico distretto italiano (il 46°) e la vita lentamente riprese. Il Rotary cominciò a espandersi. Fu agli inizi del ’48 che il governatore Pietro Portaluppi rivolse l’attenzione alla Sardegna ancora priva
di soci: cercò amici sardi nel settentrione, e fu il rotariano Guglielmo Pernis – del club di Como – a interessarsi, andando a trovare il cugino Enrico Pernis a Cagliari. Qui pressoché
nessuno sapeva nulla di Paul Harris
e dei suoi continuatori. Il passaparola coinvolse diverse persone degli ambienti economici, bancari, commerciali e professionali, mentre qualcosa
del genere avveniva a Sassari. La città turritana fu più veloce: il primo club
sardo venne lì costituito nel febbraio
del 1949.
cipi che decine di migliaia di persone
in tutto il mondo condividevano orientandosi sotto l’insegna di quel sodalizio. Sottolineava in particolare l’esigenza di servire la gente più sfortunata (le persone emarginate, povere, sofferenti) “al di sopra degli interessi personali”.
L’idea di un volenteroso impegno
per aiutare i cittadini di una Cagliari
disperata – e in prospettiva contribuire ad alleviare i problemi del mondo
– fu abbracciata con slancio e due mesi più tardi si svolse la riunione di fondazione, in attesa della proclamazione ufficiale che sarebbe poi arrivata
dagli organi nazionali e internazionali. I soci fondatori del nuovo club erano 29 illustri cittadini: avvocati e medici, funzionari di banca e di importanti aziende, docenti universitari, dirigenti d’industria e di pubblici uffi-
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VOCE del ROTARY
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La cerimonia per il 60ennale del club
ci. Fra gli altri, il conte Giulio Spetia
che allora dirigeva il quotidiano L’Unione Sarda. Furono eletti presidente il
senatore Sanna Randaccio, vicepresidente Salvatore Marcello, segretario
Andrea Borghesan e tesoriere Giuseppe Musio. Il Rotary Club di Cagliari
entrò ufficialmente nel Rotary International con l’assegnazione della “Carta di ammissione”. Il 23 novembre 1949
il governatore Lang (che anni dopo sarebbe diventato presidente internazionale) consegnò il documento a Sanna Randaccio, formalizzando così il
cinquantottesimo club dell’allora 87°
Distretto unico per l’Italia.
Sono trascorsi giusto sessant’anni,
e il Club di Cagliari ha perso la preposizione “di”: è il Rotary Club Cagliari, perché sono ora in attività altri quattro club cittadini (Est, Sud,
Nord, Anfiteatro). Sassari ne conta
due, in Sardegna ve ne sono altri venti sparsi un po’ dappertutto. Fanno
parte del Distretto 2080, di cui è attualmente il governatore distrettuale
l’oncologo Luciano Di Martino del
R.C. Cagliari Est. In quest’anno ro-
tariano la presidenza del club è
affidata, per la prima volta, a
una donna: Marinella Ferrai
Cocco Ortu, direttrice dell’Archivio di Stato di Cagliari e soprintendente archivistico per la
Sardegna.
Il R.C. Cagliari ha celebrato i suoi sessant’anni di attività il 26 novembre scorso con
una solenne e affollata cerimonia nella sala consiliare del Palazzo civico, alla presenza di
autorità cittadine, provinciali
e regionali. L’augurio della città è stato espresso dal sindaco
Emilio Floris (primario cardiologo, rotariano del club Cagliari Est), il saluto dei rotariani è
stato portato dalla presidente
Ferrai Cocco Ortu e dal governatore Di Martino. Il presidente internazionale, John Kenny,
ha mandato un suo messaggio personale. Dei “Sessant’anni al servizio
della città” hanno parlato i past-governor Angelo Cerchi e Lucio Artizzu. Il past-president Salvatore Fozzi ha presentato un elegante volume
che attraverso una serie di contributi racconta la storia del primo club
cittadino. E le Poste Italiane hanno
installato nel Municipio uno sportello per lo speciale annullo filatelico:
ricordo indelebile per i rotariani, importante pezzo di collezione per filatelici e marcofili.
Sul filo dei ricordi
“Volarono anni corti come giorni…”
Facciamo un passo indietro, sul filo della
memoria rotariana. Torniamo a quel 10
ottobre in cui – come abbiamo già raccontato nello scorso numero – il Rotary Club
Frosinone ha celebrato il suo 50° compleanno in una cornice di pubblico rotariano di tutto rispetto,
presente il pastpresident del Rotary International Carlo
Ravizza, relatore ufficiale della manifestazione. Ravizza
ha tenuto da par suo una lectio magistralis sul Rotary,
dalle origini ai nostri giorni, con riferimenti inediti al
proprio vissuto nella nostra associazione, di fronte a
un’aula gremita di amici vecchi e nuovi, pdg e presidenti, past e attuali, rotariani di svariati club, lontani e vicini, tutti convenuti numerosi. La giornata è trascorsa in
un festoso clima di rotarianetà, quale si desiderava e,
come tale, per fortuna, trascorsa. Il richiamo costante
all’inevitabile trascorrere del tempo si è rivelato contestuale alle celebrazioni, nell’ufficialità e nei conversali,
come era ovvio e nient’affatto retorico che fosse, dato il
clima di rimembranza che aveva contribuito a creare
un’atmosfera nostalgica, non solo per il vlub celebrante,
ma anche per ciascuno dei convenuti. Comunque sia,
cinquant’anni sono tanti, tanti per un’associazione,
tanti per un umano, pochi per tutti coloro che non li
hanno neppure raggiunti; ai richiami nostalgici sono
seguiti gli accenti ai fatti presenti, nella consapevolezza
che al passato è sempre necessario guardare, ma con gli
occhi del presente, in quanto il trascorso è comunque il
VOCE del ROTARY
nostro retaggio, ed è certo che con noi rimarrà per sempre. Ora che è trascorso più di un mese dall’evento, l’eco
dell’immediatezza si è attenuato, rimangono i ricordi,
dei quali è obbligo fare tesoro; chi scrive ha rivisto o sentito persone colà convenute, ed altre lontane, solo in possesso del testo celebrativo del cinquantennale, e quasi
tutte hanno chiesto lumi sul verso di Eugenio Montale,
citato nell’intervento e riportato nel testo celebrativo:
“Volarono anni corti come giorni…”
(Ossi di seppia, Fine dell’infanzia)
Il verso ha impressionato un po’ tutti, preso atto del
grondante significato in esso intuibile, ed è per questo
motivo che abbiamo pensato di stilare una breve recensione delle fonti liriche di derivazione, con accenno alla
contestuale visione dell’autore, il poeta Eugenio
Montale.
* * *
Ossi di seppia è una raccolta di poesie di Eugenio
Montale (1896-1981), Nobel per la letteratura 1975, dal
sapore aspro e indimenticabile, che lascia intravedere le
linee della terra madre del poeta, la Liguria, il cosiddetto “ovest ad arco dell’Italia” del ventesimo secolo, schiava di guerre e di sangue.
Montale, un piccolo uomo, nel golfo di Porto Venere,
trafitto dal “male di vivere”, che osserva ed assorbe dal-
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l’alto il respiro dell’umanità intera e se ne fa portavoce;
con il suo senso della solitudine, la sua mancanza di solide certezze e la concezione della vita come cruda realtà,
Montale è forse il cantore più suggestivo e originale della
condizione di crisi dell’uomo contemporaneo, certamente fra i simboli più rappresentativi di un secolo di inquietudine sociale e di angoscia esistenziale per la caduta di
punti fermi ideologici e morali; simbolo del Ventesimo
secolo, si è detto, ma del tutto traslocabile in quello
attuale.
In Ossi di seppia, libro di poesie composte dal 1920 al
1925, edito a Torino nei quaderni di Rivoluzione liberale dal giornalista e scrittore, oltre che uomo politico,
Piero Gobetti, il poeta, con i suoi versi asciutti e concisi,
da tutti definiti “non idillici e poco musicali”, attinge
l’impossibilità di dare una risposta all’esistenza, sottolineandone la negatività per eccellenza; lo stesso titolo dell’opera designa l’esistenza umana, logorata dalla natura, “e ormai ridotta ad un oggetto inanimato, un osso di
seppia, appunto: gli ossi sono una delle tante forme della
vita che si sgretola, gli inutili rigurgiti, che il mare
abbandona sulla riva con il suo continuo refluire,
un’inutile maceria che proviene da un animale non più
vivo”.
In questo modo di vedere e sentire il mondo, la velocità del trascorrere del tempo ha sempre costituito per
L’inaffondabile Aldo
Il 16 novembre il Roma Est ha
dedicato la sua conviviale a
un caro dolcissimo amico:
Aldo Ferretti. Aldo infatti
compiva il cinquantenario
della sua presenza nel Rotary e, a distanza di pochi mesi, nel luglio dell’anno successivo, era tra i soci fondatori del R.C.
Roma Est uscendo dal Roma, padre di
tutti i club romani. Alla serata si sono
contate ben 146 presenze: un numero
superiore alle più riuscite natalizie o passaggi di campana ed hanno voluto esser
presenti, oltre al PDG Giuseppe Gioia,
nostro socio onorario oltre che amico personale di Aldo durante il contemporaneo
periodo di governatorato, dieci pastgovernor del nostro Distretto, il Governatore in
carica Luciano Di Martino, l’incoming
Aldo Ferretti e il Governatore Luciano Di Martino
Roberto Scambelluri e il Governatore
designato Daniela Tranquilli Franceschetti. Ognuno di essi ha ricordato il rapporto con Aldo e quanto fosse stato
prezioso il contributo ricevuto in occasione del proprio mandato. I soci del club di Aldo soprattutto sottolineato
le qualità umane che si manifestano nella sua saggezza, modestia, signorilità e disponibilità verso chiunque. Con
una considerazione aggiuntiva che lo rende Vero Rotariano: terminati i mandati assegnatigli, presidente del club
e poi Governatore, ha sempre rifiutato di ricoprire nuovi incarichi pur mettendosi a disposizione del Rotary
ogniqualvolta la necessità di un consiglio lucido e disinteressato fosse necessario. Lunga vita al Vero Rotariano.
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dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
Rombando s’ingolfava
dentro l’arcuata ripa
un mare pulsante, sbarrato da solchi,
crespato e fioccoso di spume.
Di contro alla foce
d’un torrente che straboccava,
Il flutto ingialliva.
Giravano al largo i grovigli dell’alighe
e tronchi d’alberi alla deriva.
Nella conca ospitale
della spiaggia
non erano che poche case
di annosi mattoni, scarlatte,
e scarse capellature
di tamerici pallide
più d’ora in ora; stente creature
perdute in un orrore di visioni.
Non era lieve guardarle
per chi leggeva in quelle
apparenze malfide
la musica dell’anima inquieta
che non si decide.
………………………
Ogni attimo bruciava
negl’istanti futuri senza tracce.
Vivere era ventura troppo nuova
ora per ora, e ne batteva il cuore.
………………………….
Eravamo nell’età verginale,
in cui le nubi non sono cifre o sigle
ma le belle sorelle che si guardano viaggiare.
…………………………
Eravamo nell’età illusa.
Volarono anni corti come giorni,
sommerse ogni certezza un mare florido
e vorace, che dava ormai l’aspetto
dubbioso dei tremanti tamarischi.
Un’alba dové sorgere che un rigo
di luce su la soglia
forbita ci annunziava come un’acqua.
…………………………
L’inganno ci fu palese.
Pesanti nubi sul torbato mare
che ci bolliva in faccia, tosto apparvero.
Era in aria l’attesa
di un procelloso evento.
Strania anch’essa la plaga
dell’infanzia che esplora
un segnato cortile come un mondo!
Giungeva anche per noi l’ora che indaga:
la fanciullezza era morta in un giro a tondo.
……………………………
Volava la bella età come i barchetti sul filo
Del mare a vele colme.
Certo guardammo muti nell’attesa
del minuto violento;
poi nella finta calma
sopra l’acque scavate
dové mettersi il vento.
VOCE del ROTARY
Montale un cruccio persistente, al punto da descriverlo
da par suo in molti passaggi poetici, il più significativo
fra tutti, “volarono anni corti come giorni”; in una confessione del 1985 allo scrittore Enzo Biagi, Montale confessa “…sono un po’ sorpreso dalla grande velocità del
tempo, non so se a te succede, passa tanto in fretta, mentre quando ero giovane, no….”
Il libro Ossi di seppia, il cui titolo deriva da una delle
quattro sezioni in cui è diviso, con le sue 58 liriche, alcune brevi, altre più diffuse, si presenta rubricato come
segue: movimenti, ossi di seppia, mediterraneo, meriggi
e ombre, con una poesia prefattiva In limine (sulla
soglia), che fa da chiave di lettura, e con un’ultima ode,
che opera da conclusione, Riviere. Per Montale, le poesie sono come gli ossi di seppia, relitti che il mare deposita sulla spiaggia, sono frammenti di un discorso incompleto, frutto di momentanee illuminazioni, nell’impossibilità del poeta di fornire un’interpretazione compiuta
della vita e dell’Uomo.
Questa raccolta di poesie giovanili trova riscontro nel
paesaggio della Liguria, anzi dalle sue caratteristiche
deriva, un paesaggio arido e sassoso, che lui così descriveva: “La Liguria orientale - la terra in cui trascorsi
parte della mia giovinezza – ha questa bellezza scarna,
scabra, allucinante” ; gli scorci di questo paesaggio gli
forniscono lo spunto per esprimere in versi la scabrosità
della vita, correlandosi ai sentimenti di aridità e di solitudine, che da sempre abitano l’Io dell’Uomo.
Per meglio comprendere la lirica di Montale bisognerebbe percorrere a piedi, qualche tempo prima della lettura di queste poesie, i sentieri da Porto Venere verso
occidente, attraverso le cosidette Cinque Terre, Riomaggiore, Manarola (in questo borgo, chi scrive ha vissuto
qualche tempo nel periodo post-genovese, prima di
approdare nel 1938 nel cassinate), Corniglia, Vernazza,
Monterosso: ebbene, ha avuto, in tutta modestia, la
medesima sensazione dell’aridità globale del paesaggio,
che pur si stempera in tratti di pareti meno scoscese, e
per questo carpite dall’agricoltore per farne vigneti e
uliveti, per poi riprendere l’aspetto di una sassosità
imperante, a tal punto da ricoprire anche il basolato dei
sentieri, specie intorno a Vernazza, proprio di questi
selci, scivolosi, levigati, quasi riflettenti il paesaggio dintorno. E poi quel mare, sferzato dal maestrale o dal
libeccio, e poi calmo all’improvviso, che non sai mai se
tale in quanto quiete dopo la tempesta o già premessa
per un nuovo salto di vento; se questo, ed altro, Montale
ha saputo descrivere con maestria nelle sue liriche,
estraendone gli accostamenti esistenziali sopra descritti,
altro non può fare chi scrive se non rileggere le liriche
del poeta, e su di esse riflettere, con tutta la modestia
possibile.
“Volarono anni corti come giorni” è un verso della
poesia Fine dell’infanzia, la prima di 13 liriche della
sezione Meriggi e ombre, compresa nella raccolta Ossi di
seppia. Vale la pena, in tempo di anniversari e di celebrazioni rileggerne qualche verso. Ne riportiamo a fianco i più significativi.
G.G.F.
VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
15
Seminari della Fondazione Rotary nel Lazio e in Sardegna
Il 2080 distretto “pilota”
all’insegna della concretezza e dell’efficacia
C
on novembre si è conclusa la
stagione dei “Seminari distrettuali sulla Fondazione Rotary”
del Distretto 2080. La formula adottata per i seminari (pochi ma importanti argomenti in programma) si è dimostrata molto efficace con lo scrupoloso rispetto dei tempi e nessun calo
di attenzione da parte degli oltre 200
rotariani presenti all’Hotel Excelsior
di Roma e degli oltre 120 rappresentanti di tutti i club della Sardegna riuniti a Tempio Pausania, nel Centro
convegni della ex Stazione sperimentale del sughero, messa a disposizione
dall’Amministrazione comunale. Essenziale anche la scaletta, con pochi
interventi in programma: Raccolta fondi, PolioPlus e Piano di visione futura della Fondazione Rotary.
Il seminario della Sardegna
È la prima volta che il R.C. Tempio
Pausania ospita un evento di così importante rilevanza rotariana. A fare
gli onori di casa è stata la presidente
del club, Salvina Deiana, accompagnata dal sindaco della città, Antonello Pintus, anch’esso socio rotariano,
che ha portato il saluto dell’intera cittadinanza. I lavori si sono svolti sotto
la regia del Governatore Luciano Di
Martino, i cui interventi per ogni re-
Il Seminario del 7 novembre a Tempio Pausania
lazione proposta hanno accentrato l’interesse dei presenti.
Come da programma la prima relazione è stata tenuta dal Governatore distrettuale eletto Roberto Scambelluri, che ha trattato il tema “Il piano di visione futura: perché, come,
quando”. È stata quindi la volta di Silvio Piccioni, coordinatore della Commissione Fondazione Rotary, che ha
illustrato “Il Distretto Pilota: tre anni di esperienza e studi”.
La ripresa dei lavori, dopo il coffee
break, ha visto gli interventi di Piero Gessa sul tema “Operazione Polio
Plus: stato dell’arte”, e di Giovanni
Barrocu, presidente Raccolta Fondi
sul tema “Raccolta Fondi”.
L’interesse per gli argomenti trattati, in particolare per le novità illustrate da Silvio Piccioni, si è concretizzato nel dibattito finale e nei numerosi interventi dalla platea, che sono
stati conclusi dall’illustrazione dei progetti “Rotary per il Benin” e “Flussi
d’acqua in Mozambico” che il Club di
Tempio, capofila del relativo matching
grant, sta portando a conclusione proprio in questi giorni.
Braccio operativo e “banca” per le
più importanti attività che il Rotary
International svolge in tutto il mondo
nelle aree prioritarie di intervento per
l’acqua, la sanità e l’alfabetizzazione,
la campagna mondiale contro la piaga della poliomelite è quella che ha visto la Fondazione protesa in un impegno finanziario e umano quanto mai
cospicuo. E gli sforzi di tutti noi dovranno essere protesi nel conseguimento dell’ultimo stadio della sfida, perché anche il futuro di quei bambini è
16
VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
gkok dove ha frequentato il corso breve del “Programma di studi professionali sulla pace e la risoluzione dei conflitti” presso l’università di Chulalongkorn. Gli Alumni sono una risorsa
del Rotary da non trascurare.
È arrivato anche il momento dei riconoscimenti alla generosità di chi si
è maggiormente distinto nel sostegno
alla Fondazione Rotary. Sono state infatti consegnate le “bandierine” ai club
classificati ai primi tre posti nella raccolta media procapite in favore del
Fondo annuale programmi e 25 attestati ai club del territorio che hanno
raggiunto l’obiettivo di mille dollari
USA nella contribuzione per la sfida
connessa alla eradicazione della Polio. “End Polio Now”.
Il Seminario del 14 novembre a Roma
nelle nostre mani. Un allegro e festoso pranzo a base di piatti tipici della
Gallura ha concluso la giornata rotariana.
Il seminario del Lazio
A Roma, i primi due argomenti sono stati trattati dai presidenti delle rispettive Sottocommissioni, Domenico
Apolloni e Gianluca Fonsi. Per il Piano di Visione Futura sono intervenuti il DGE Roberto Scambelluri per gli
aspetti generali ed il DRFCC Silvio
Piccioni per le incombenze relative all’attività dei Distretti Pilota. Infatti il
2080 è uno dei due Distretti Pilota italiani che parteciperanno alla fase sperimentale del nuovo piano approvato
dai trustees della Fondazione Rotary
per arrivare al primo secolo di vita con
una fondazione più snella, che possa
realizzare progetti sostenibili e di maggior impatto sulle comunità interessate e con un maggior ritorno di immagine. Numerosi gli interventi nella parte dedicata all’interazione della sala:
l’operatività dei nuovi tipi di sovvenzione ha destato curiosità e provocato parecchie richieste di chiarimenti.
Un incontro così importante, interamente dedicato alla Fondazione Rotary, ha offerto anche la possibilità di
ascoltare la testimonianza di due Alumni: Luigi Cancellaro, rotariano, che
negli anni 90 ha partecipato ad un GSE
in Georgia (USA) e Massimo Zizzari,
un giovane avvocato che nella professione si interessa prevalentemente di
diritti umani, appena rientrato da Ban-
Errata Corrige
Nel numero 67 di Voce del Rotary è stato pubblicato l’elenco degli
Scambi Gruppi di Studio, patrocinati dal nostro Distretto, nel quale sono
stati riscontrati due errori, rettificati nella sottostante tabella:
• lo scambio del 1993/04 si è svolto con un distretto della Georgia (USA)
e non della California;
• lo scambio con il Distretto 2220 – Russia si è svolto nell’anno 2007/08
e non nel 2008/09.
Anno
Distretto gemellato
Paese
Team Leader
1977/78
1981/82
1985/85
1986/87
1988/89
1990/91
1992/93
1993/94
1994/95
1995/96
1996/97
1997/98
1998/99
1999/00
2000/01
2001/02
2002/03
2003/04
2004/05
2005/06
2006/07
2007/08
2007/08
2008/09
2009/10
9600
5260
5450
5230
9470
3810
3650
6920
5100
9680
7500
4640
2550
7040
4890
3140
5280
9980
3590
6920
4610
2440
2220
3925
5750
Australia
California
Colorado
California
Australia
Filippine
Corea
Georgia (USA)
Oregon
Australia
New Jersey
Brasile
Giappone
Canada/Usa
Argentina
India
California
Nuova Zelanda
Corea
Georgia
Brasile
Turchia
Russia
Argentina
Oklahoma
Calderale
Bergamo
Bertani
Ziffer
Ziffer
Barrocu
Sagone
Modugno
Sagone
Bertani
Bertani
Rossi
Coia
Lixi
Mulas
Di Muzio
Maugeri
Caldani
Bertani
Cecchini
Filigi
Lolli di Lusingano
Rossoni
Perrone
Altea
VOCE del ROTARY
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LA PAGINA CULTURALE DEI ROTARIANI DEL 2080
Il terrorismo interno
Teorie e ipotesi sulla strategia della tensione
In tempi di terrorismo internazionale è bene ripassare la storia patria e ripercorrere gli anni bui del nostro terrorismo interno. Ci aiutano alcune pagine del libro di Antonella Colonna Vilasi appena uscito in libreria per i tipi
di Mursia.
Con il termine strategia della tensione,
utilizzato per la prima volta dopo l’attentato di piazza Fontana, ci si riferisce a una
teoria interpretativa che analizza l’insieme delle stragi e degli attentati terroristici
italiani avvenuti nel secondo dopoguerra e, con particolare intensità, tra il 1969 e il 1984. Il movente principale di questa particolare strategia è ravvisato nella destabilizzazione della situazione politica italiana. Partendo
da tale presupposto, tra le cause determinanti, soprattutto considerando l’Italia e il più ampio quadro della
Guerra Fredda, vi sarebbe stato il tentativo di influire
sul sistema politico democratico, rendendo di fatto instabile la democrazia. Numerose ipotesi conducono a indicarne come responsabili degli autori occulti.
Strumento di tale strategia sarebbero stati i gruppi
terroristici, infiltrati e determinati a compiere azioni tali
da creare allarme e terrore nell’opinione pubblica. O,
più semplicemente, usati, strumentalizzandone le azioni,
al fine di giustificare misure come l’instaurazione di uno
stato di polizia o di una dittatura comunista. Secondo
altre ipotesi, furono confezionati ad hoc attentati stragisti concepiti in modo tale da farli apparire ideati ed eseguiti da membri di organizzazioni dell’estrema sinistra o
dell’estrema destra.
Piazza Fontana è l’incipit e il 12 dicembre 1969 è la
data da segnare come inizio del fenomeno della lotta
armata. In realtà gli attentati del 12 dicembre (piazza
Fontana era infatti collegata ad altri attentati dinamitardi a Milano e a Roma), sebbene sconvolgano e sorprendano per la loro ferocia, non arrivarono certo inattesi.
Rappresentano piuttosto il momento culminante di una
escalation di fatti noti e ignoti che avvengono durante
l’intero 1969 e che fanno parte di un preciso disegno
politico. Riconsiderati oggi, a tanti anni di distanza,
alcuni di essi acquistano nella loro successione un significato molto chiaro.
Le bombe del 12 dicembre scoppiano in un Paese
dove, a partire dal 3 gennaio 1969, ci sono stati centoquarantacinque attentati. Con una stima per difetto, si
può redigere una media di dodici attentati al mese, uno
ogni tre giorni. Sia per l’identificazione di alcuni dei
responsabili, sia per gli obiettivi colpiti, l’origine ufficiale è spesso incerta: talvolta vengono addebitati a gruppi
eversivi di sinistra o, come nel caso delle bombe del 25
aprile 1969 alla Fiera campionaria e alla Stazione cen-
trale di Milano, agli anarchici, molto spesso a dei gruppi
neofascisti. In realtà, un’analisi più approfondita
potrebbe far pensare che la mano responsabile sia la
stessa per ognuno dei centoquarantacinque attentati. E
cioè una mano che pone diligentemente in atto i presupposti necessari alla strategia della tensione che sta maturando.
Vi è anche un’altra sequela di fatti che si susseguono
nei quaranta giorni che precedono la strage di Piazza
Fontana. Verso i primi di novembre la FNCRSI
(Federazione nazionale combattenti della Repubblica
Sociale Italiana) diffonde un volantino per tutta Roma
dove invita i paracadutisti e gli ex combattenti a «non
farsi strumentalizzare per un colpo di stato reazionario». Pochi giorni dopo, a Monza, il colonnello comandante del distretto militare afferma pubblicamente, alla
presenza del procuratore della Repubblica: «Stante l’attuale situazione di disordine nelle fabbriche e nelle scuole, l’esercito ha il compito di difendere le frontiere interne del paese: l’esercito è l’unico baluardo ormai contro
il disordine e l’anarchia».
La situazione si inasprisce ulteriormente
in occasione dello sciopero nazionale per
la casa, del 19 novembre, in cui in una
carica della polizia in via Larga, a
Milano, un agente, Antonio Annarumma,
rimane ucciso in uno scontro tra due automezzi della
stessa polizia. La versione che si diffonde è però quella
dell’assassinio. Perfino il presidente Saragat, in un telegramma trasmesso ripetutamente da radio e televisione,
per tutta la giornata del 19 e del 20 novembre, oltre ad
anticipare una sentenza di barbaro assassinio, afferma:
«Questo odioso crimine deve ammonire tutti ad isolare e
mettere in condizione di non nuocere i delinquenti, il cui
scopo è la distruzione della vita, e deve risvegliare non
soltanto negli atti dello Stato e del governo, ma soprattutto nella coscienza dei cittadini, la solidarietà per coloro che difendono la legge e le comuni libertà».
Il segretario nazionale del MSI, Giorgio Almirante,
rimane talmente entusiasta del telegramma del presidente della Repubblica che subito aggiunge sul Secolo
d’Italia: «L’assassinio dell’agente di P.S. a Milano ci
indurrebbe a chiamare in causa il signor presidente della
Repubblica se egli nel suo telegramma non avesse duramente qualificati assassini i responsabili. Ora occorre
18
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
individuare e colpire i mandanti». Ma ne esistevano? O
esistevano almeno dei responsabili? La CISL dichiarò a
riguardo: «L’intervento della polizia, non legittimato da
fatti obiettivi, non favorisce l’ordinato svolgersi delle
manifestazioni e l’insistenza provocatoria di gruppi
estremisti, la cui provenienza diviene sempre più dubbia,
provoca effetti negativi sui lavoratori». Contro i gruppi
estremisti si scagliarono anche differenti parlamentari e
quotidiani di sinistra come l’Unità, che commenta: «Mai
come in questi giorni è apparso chiaro che l’avventurismo facilone, il velleitarismo pseudo-rivoluzionario, la
sostituzione della frase rivoluzionaria allo sforzo paziente, sono sterili e si trasformano in un’occasione offerta
alle manovre e alle provocazioni delle forze di destra».
La notte dopo la morte di Annarumma, in
due caserme di Pubblica Sicurezza, a
Milano, scoppia una rivolta che, alimentata ad arte, vedrebbe uomini dei battaglioni mobili procedere per la città a fare piazza pulita degli estremisti. Il giorno dei funerali dell’agente ucciso, Milano si trasforma in teatro di disordini, provocati da militanti di estrema destra, che si presentano
al corteo funebre con i labari della Repubblica Sociale
Italiana. Tuttavia sembrano i più tranquilli, se paragonati ai comuni cittadini che, travolti
dalla commozione, chiedono il sangue dei rossi.
Questa reazione è fomentata anche
da esponenti del governo. Il deputato
della destra democristiana Guido
Gonella lancia sul settimanale Oggi
un appello alla reazione del borghese
timido contro i picchetti degli scioperanti. Da Londra il settimanale
Economist rivela l’esistenza di un
documento, segreto solo a metà, in
cui un gruppo di giovani industriali
italiani proclama la necessità di un
governo forte. Scattano intanto i
primi arresti per reati di opinione. A finire in carcere è
il direttore di Potere Operaio, Francesco Tolin.
Arriva infine dall’estero una nuova allarmante notizia. Il 7 dicembre i settimanali inglesi Guardian e The
Observer pubblicano il testo di un dossier inviato dal
capo dell’ufficio diplomatico del ministero degli Esteri di
Atene all’ambasciatore greco a Roma. Il testo, tradotto e
pubblicato in Italia prima del 12 dicembre solo da
l’Unità e Paese Sera e dal settimanale L’espresso, contiene allegato il rapporto segreto sulle possibilità di un
colpo di stato di destra in Italia, inviato dagli agenti dei
servizi dei Colonnelli. Scrive The Observer: «Un gruppo
di elementi di estrema destra sta tramando in Italia un
colpo di Stato militare, con l’incoraggiamento e l’appoggio del governo greco e del suo primo ministro, l’ex
colonnello Giorgio Papadopulos». Anche il tedesco Der
Spiegel pubblica, il 10 dicembre, una dichiarazione del
segretario del MSI, Almirante, che ammette come «organizzazioni giovanili fasciste si preparano alla guerra civi-
VOCE del ROTARY
le in Italia; nella lotta contro il comunismo tutti i mezzi
sono giustificabili, per cui non ci deve essere più distinzione tra misure politiche e misure militari».
A ventiquattr’ore dalla strage di piazza Fontana il settimanale Epoca esce nelle edicole con una vistosa copertina tricolore. L’articolo che richiama la copertina è di
Pietro Zullino, che conclude così: «Se la confusione
diventasse drammatica, e se, nell’ipotesi di nuove elezioni, la sinistra non accettasse il risultato delle urne, le
forze armate potrebbero essere chiamate a ristabilire
immediatamente la legalità repubblicana. Questo non
sarebbe un colpo di stato ma un atto di volontà politica
a tutela della libertà e della democrazia. Tuttavia il ristabilimento manu militari della legalità repubblicana, possibile nel giro di mezza giornata, potrebbe non essere
sufficiente. La situazione generale è terribilmente intricata; come si può garantire un minimo di stabilità al
potere economico? Questa repubblica così com’è funziona ancora? La confusione che stiamo vivendo non sarà
dovuta al fatto che le sue istituzioni sono ormai insufficienti e superate? Poiché i costituenti crearono l’articolo 138, che prevede la possibilità di riformare la carta
fondamentale della Repubblica, chi impedisce di utilizzare l’articolo 138 per correggere i difetti ormai evidenti delle nostre istituzioni dell’occidente? Perché non ci
poniamo seriamente il problema della
Repubblica presidenziale, l’unica
capace di dare forza e stabilità al potere esecutivo? Vi sono giorni in cui la
storia impone riflessioni di questo tipo.
Forse questi giorni sono venuti. Questi
giorni, forse noi li stiamo già vivendo».
Questo articolo si somma a una
lunga serie di sibille che hanno anticipato lo scoppio della bomba di piazza
Fontana nei giorni immediatamente
precedenti. Eppure nonostante i
numerosi accenni a un possibile golpe
niente di tutto ciò è avvenuto. Questo
richiamo all’insufficienza delle istituzioni, alla necessità di una Repubblica presidenziale di
stampo chiaramente americano, è portatore della necessità di volgere lo sguardo al mondo esterno. I giornali
esteri che hanno più volte accennato alla possibilità di
un governo forte in Italia erano tutti giornali di Paesi
appartenenti alla NATO. Tra le tante teorie prive di un
accertamento documentario che cercano di spiegare i
numerosi attentati di quegli anni, molti ancora senza
responsabili, la più plausibile collega la lunga serie di
stragi a una strategia della tensione volta a evitare che lo
sguardo dell’Italia si orientasse oltre la cortina di ferro.
Si riporta, a questo proposito, un estratto
della relazione delle Brigate Rosse sul loro
interrogatorio ad Aldo Moro durante la
prigionia: «La cosiddetta strategia della
tensione ebbe la finalità, anche se fortunatamente non conseguì il suo obiettivo, di rimettere
l’Italia nei binari della normalità, dopo le vicende del
VOCE del ROTARY
1968 ed il cosiddetto autunno caldo. Si può presumere
che Paesi associati a vario titolo alla nostra politica e
quindi interessati a un certo indirizzo vi fossero in qualche modo impegnati attraverso i loro servizi d’informazioni. Fautori ne erano in generale coloro che nella
nostra storia si trovano periodicamente, e cioè ad ogni
buona occasione che si presenti, dalla parte di chi
respinge le novità scomode e vorrebbe tornare all’antico».
Alex Boschetti e Anna Ciammitti nel loro libro La
strage di Bologna, in cui analizzano la strage e tutti i
riscontri delle indagini, compresi i depistaggi attuati da
Licio Gelli, considerano i NAR un punto di snodo nella
strategia della tensione, insieme alla P2 e alla CIA: ciò in
modo da attuare uno spostamento dell’Italia verso
destra, con un golpe supportato da gran parte dei rappresentanti di governo, per la maggior parte iscritti alla
loggia P2. Inoltre la P2, di cui fu ipotizzato anche un
coinvolgimento nella strage dell’Italicus, era di chiara
impronta atlantica. Destabilizzare per stabilizzare,
quindi.
Come era teorizzato dal manuale Field Manual, di
provenienza CIA, trovato nella valigetta di Gelli, si tenta
di attuare una cooptazione violenta del Paese per non
permettere l’accesso al governo dei comunisti in Italia. È
plausibile un finanziamento da parte della CIA che favorì tale situazione. Vi sarebbe stato, quindi, un coinvolgimento dei servizi italiani, uno dei cui direttori, Vito
Miceli, fu arrestato nel 1974.
Gian Adelio Maletti, l’ex capo dell’ufficio
D del SID dal 1971 al 1975, poi diventato
cittadino sudafricano, rilasciò il 4 agosto
2000 un’intervista al quotidiano la
Repubblica sul coinvolgimento della CIA
nelle stragi compiute dai gruppi di destra: secondo
Maletti non sarebbe stata determinante nella scelta dei
tempi e degli obbiettivi, ma avrebbe fornito a Ordine
Nuovo e ad altri gruppi di destra attrezzature ed esplosivo, tra cui, in base a quanto riferisce Maletti sulle
indagini effettuate allora dal SID, anche quello impiegato nella strage di piazza Fontana, con lo scopo di creare
un clima favorevole a un colpo di stato simile a quello
avvenuto nel 1967 in Grecia. Il tribunale di Milano
ascoltò Gian Adelio Maletti il 21 marzo 2001 relativamente ai processi su piazza Fontana, evento per cui era
già stato condannato nel 1981. Sulla forma della sua
deposizione vi fu uno scontro tra difesa e accusa. La
difesa sosteneva che dovesse deporre come teste, quindi
sotto giuramento e con l’obbligo di dire la verità.
L’accusa sostenne invece che dovesse deporre come
imputato, quindi senza giuramento e senza il conseguente obbligo. La Corte sentenziò a favore delle tesi dell’accusa. Maletti depose, quindi, come imputato, cioè senza
obbligo di attenersi al vero nella sua deposizione. Maletti
dichiarò che esisteva una regia internazionale delle stragi, con riferimento alla strategia della tensione. Su
domanda della difesa dichiarò tuttavia di non avere
prove.
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
19
È difficile capire quando si pongono le basi
di una simile interferenza nella politica italiana e individuare una data precisa alla
quale far risalire l’origine della strategia
della tensione. Sicuramente bisogna andare più indietro nella storia per trovarne le fondamenta,
con le stragi e gli omicidi quale elemento portante e le
congiure e i depistaggi, anche ad opera di apparati dello
Stato, come corollario. Di certo, è necessario tornare
indietro di molti anni, di decenni, quando con la fine
della Seconda guerra mondiale inizia lo scontro tipico
del sistema bipolare appena costituito. L’Italia è, per
buona parte di questo periodo, in prima fila come territorio di confine, un vero e proprio laboratorio nel quale
sperimentare le diverse strategie che Stati Uniti e, diversamente, Unione Sovietica applicheranno, poi, su scala
planetaria.
In estrema sintesi, e in base alle relazioni tra USA e
Italia, è chiaro come in questo mezzo secolo Washington
abbia ininterrottamente applicato la dottrina Truman,
permanendo in una convinzione che, anno dopo anno,
non trovava più nessun riscontro nella realtà. I successivi avvenimenti terroristici della metà degli anni
Settanta rimangono al di fuori di questa strategia, ma è
innegabile il fatto che i principali artefici della strategia
della tensione, per lo meno per quanto riguarda il profilo strettamente operativo, si ritroveranno attivi, variamente combinati, anche nel disegno statunitense di controllo del sub-continente americano.
Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia
Nazionale e uomo alle dirette dipendenze del dittatore
Pinochet e del suo braccio armato, la polizia segreta
DINA di Contreras, ne costituisce un esempio. Se questi
governi ricorrevano per operazioni delicate a un oscuro
neofascista romano, evidentemente il personaggio non
era poi così oscuro, e godeva anzi di credenziali molto
elevate.
È in questa accezione che si è parlato
dell’Italia come laboratorio della strategia della tensione, essendo stati sufficienti
i soli mutamenti politici a indurre le leadership nordamericane a intervenire
pesantemente negli affari interni del nostro Paese mentre, l’11 settembre 1973, gli apparati della Guerra
Fredda applicano in Cile quanto hanno sperimentato in
Europa, e in particolare in Italia, dalla fine del secondo
conflitto in poi. In ciò supportati, paradossalmente,
dall’Unione Sovietica che, fedele interprete degli accordi di Yalta, non ritiene di dover, o quanto meno di poter
riaprire fronti di scontro con gli USA per salvaguardare la democrazia di quei Paesi che non ricadono sotto la
sua tutela.
Sono molti i fattori che hanno evitato all’Italia di
giungere al colpo di stato, due i principali. Innanzitutto
per un certo rispetto d’anzianità, in virtù di quella civiltà europea di cui gli USA, giovane potenza militare, economica e tecnologica, sentono ancora il fascino, e che
non ha consentito di applicare metodi sudamericani per
20
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
la risoluzione del problema comunista italiano. In
secondo luogo, perché in Italia l’applicazione della teoria che prevenire è meglio che
curare diede buoni frutti, e alla
sinistra non fu mai consentito di
assumere il governo del Paese,
risparmiando, a sé e al Paese, le
certe conseguenze dell’involuzione
della crisi.
Il mantenimento dello status
quo, anche se, certamente, è costato non pochi morti, e qualche difficoltà è pur sorta nel corso di un’ingerenza quarantennale, è stato
tutelato, e il peggio è sempre stato
evitato. È in quel motto, già di
Giolitti, il paradosso di questa storia: aver camminato sul crinale di un continuo colpo di
stato senza che si sia mai realizzato, essendo evidente
che bastava spaventare certi ambienti per impedire che
il PCI e, fino a un certo punto, il PSI assumessero un
ruolo di governo del Paese.
Le energie investite in questa operazione
sono difficilmente calcolabili, e probabilmente superiori a quelle necessarie per un
golpe, ma il risultato è stato senza dubbio
all’altezza dell’investimento. Il governo
mondiale degli USA è riuscito a portare un’Italia democratica, cioè anti-comunista, oltre la caduta del muro di
Berlino. Aldo Moro fu certamente una figura fondamentale in questo processo. Sia con il suo apporto al governo, sia con la sua morte.
Aldo Moro, assieme ad Amintore Fanfani leader della
sinistra democristiana, aveva cercato di mostrare al suo
partito le possibilità di democratizzazione sociale insite
nelle rivendicazioni più efficaci delle sinistre, una volta
epurate dalla propaganda, perché condivisibili al di là
dell’ideologia. Seppure condividesse con molti suoi colleghi di partito un certo timore circa la pretesa imminenza rivoluzionaria dei partiti più estremisti di sinistra, era pronto a tutto per evitarla. E in tale ottica riteneva indispensabile un accordo con il PCI: sarebbe servito a svuotare la carica eversiva del Partito comunista
ed era inoltre un punto d’arrivo per una trasformazione radicale del cattolicesimo politico italiano. Tale progetto vedeva la luce proprio dalla crisi del PCI, che
aveva già messo radici profonde nonostante gli ampi
successi elettorali di quegli anni e che aveva portato il
partito al 35% dei consensi elettorali. Il terrorismo
mostrava chiaramente che le Botteghe Oscure non controllavano tutta la galassia del comunismo italiano, e
che la lezione teorica di Gramsci e Togliatti non era la
sola che gli allievi di Marx potessero apprendere: le
esperienze della guerriglia di Che Guevara o dei
Vietcong, certo non rinnegate dall’ortodossia sovietica,
o anche gli influssi del maoismo della Rivoluzione
Culturale con le sue decimazioni sommarie, confluendo
tutte nella variopinta famiglia comunista esercitavano
VOCE del ROTARY
un influsso decisivo su chi cercava ancora la strada
della rivolta. L’URSS era ben lontana dal rompere ogni
rapporto con questo comunismo ai
margini o, addirittura, fuori dal parlamentarismo: la DDR, la Bulgaria o
la Corea del Nord intrattenevano stabili rapporti con il terrorismo internazionale, proprio nell’interesse del
Cremlino. Ma il peso della crisi ricadeva tutto sul PCI, condannato da
Yalta al limbo eterno dell’opposizione
politica.
Il 16 marzo 1978 è il giorno stabilito
in cui Andreotti avrebbe dovuto presentare alle Camere il suo quarto
governo, caratterizzato non più dall’astensione ma dalla partecipazione
diretta, nella maggioranza almeno, del PCI. Accade
invece che, nella notte precedente, con un vero e proprio
colpo di mano le correnti più conservatrici della DC
impongono un rimescolamento e un ricambio della compagine ministeriale, all’insegna proprio dell’inclusione
di personalità da sempre avversate dai comunisti. Poco
dopo l’alba di quel giorno, appena un paio d’ore prima
che Andreotti si presentasse alla Camera per la discussione e il voto di fiducia, Berlinguer si incontra a
Montecitorio con l’allora presidente del gruppo comunista Alessandro Natta: inevitabile la decisione di ritirare
l’appoggio e la partecipazione alla maggioranza. Il PCI
invece vota ugualmente la fiducia a un governo diventato manifestamente di emergenza, ma che sarebbe durato
appena un anno. Quel voto a favore in realtà seppellisce
il compromesso storico.
L’approdo di Berlinguer al dialogo con
Moro era inevitabile. Il compromesso storico fu uno dei pretesti addotti dai terroristi delle Brigate Rosse per spiegare il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, presidente della DC, che in quel momento storico costituiva la
sponda principale del progetto berlingueriano. Nel
primo comunicato delle BR si legge: «Chi è Aldo Moro è
presto detto: dopo il suo degno compare De Gasperi, è
stato fino a oggi il gerarca più autorevole, il “teorico” e
lo “stratega” indiscusso di questo regime democristiano
che da trenta anni opprime il popolo italiano, la controrivoluzione imperialista ha avuto in Aldo Moro il padrino politico e l’esecutore più fedele delle direttive impartite dalle centrali imperialiste».
Lo scopo delle BR era più generale e rientrava nella
loro particolare analisi di quella fase storica: colpire la
DC, il regime democristiano, cardine in Italia dello Stato
imperialista delle multinazionali (SIM), mentre il PCI
rappresentava non tanto il nemico da attaccare quanto
un concorrente da battere. Nell’ottica brigatista, infatti,
il successo della loro azione avrebbe interrotto la lunga
marcia comunista verso le istituzioni, per affermare la
prospettiva dello scontro rivoluzionario e porre le basi
del controllo BR della sinistra italiana per una lotta con-
VOCE del ROTARY
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tro il capitalismo. Stando a quanto ha dichiarato successivamente Mario Moretti, per le BR era rilevante che
Moro fosse presidente della DC e che fosse da trent’anni
al governo.
Le conseguenze politiche del rapimento di Moro furono da un lato l’esclusione del PCI da ogni ipotesi di
governo per gli anni successivi, e dall’altro un ridisegno
del cosiddetto regime democristiano: la DC di Andreotti
rimase partito di governo fino al 1992. Il sequestro Moro
fu, sotto ogni ottica, un aiuto sostanziale al mantenimento dello status quo, contrariamente a ogni possibile fine
pianificato dalle Brigate Rosse.
L’espressione strategia della tensione fu centrale per
la cultura della controinformazione in Italia per tutti gli
anni Settanta. Su di essa si imperniava il libro La strage di Stato, uscito
nel 1970, che ricostruiva una versione
alternativa su piazza Fontana, sconfessando la matrice anarchica della
strage e indicando la pista di estrema
destra. Ma la formula «strategia della
tensione», destinata a passare nell’uso comune, non fu coniata da un
italiano, ma da un giornalista inglese,
Leslie Finer, negli articoli pubblicati
sul Guardian nel 1969.
La cosa che maggiormente sorprende è che Finer usa quel termine già il
7 dicembre, prima cioè delle bombe.
E descrive un clima di forti tensioni creatosi dopo le elezioni del 1968, in cui il PCI aveva guadagnato quasi due
punti mentre il PSU, nato dall’unione di PSI e PSDI,
aveva perso più del 5%, oltre un milione di voti: fatto
che aveva causato, nell’estate del 1969, una nuova scissione socialista. Curiosamente, nessuno ha notato l’errore di quell’espressione: avrebbe dovuto essere «tattica
della tensione», cioè i mezzi per raggiungere lo scopo del
golpe, non «strategia», che invece designa un fine. È lecito pensare che Finer abbia preso in prestito il concetto,
che descrive l’esatto contrario della politica della distensione tra Occidente e URSS, dai servizi britannici, i
quali collaboravano con la CIA, pur non condividendone le maniere forti.
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Ma gli americani non sono gli unici a essere coinvolti
nella strategia della tensione. Si sono raccolte prove di
collegamenti tra gli esecutori materiali di tale strategia,
spesso individuati in appartenenti a movimenti politici,
generalmente legati ad ambienti di estrema destra o di
estrema sinistra, e a strutture afferenti ai servizi civili e
militari di quasi tutti i Paesi NATO e dell’Europa
Orientale, e persino di Stati neutrali come la Svizzera.
Esistevano in varie nazioni dei santuari a disposizione di
terroristi italiani implicati in attentati in Italia. Il più
celebre è la Francia, con la sua famosa Dottrina
Mitterrand, avente apparentemente lo scopo di mantenerla estranea al fenomeno terroristico. A una severità
notevole nel caso di atti di terrorismo commessi in territorio francese o contro interessi
francesi all’estero si contrappone
una grande tolleranza nei confronti
di atti di terrorismo in cui il territorio francese o i relativi interessi non
siano coinvolti. Altri Paesi ebbero
una politica più selettiva, legando il
diritto d’asilo a una specifica tendenza politica dell’attività del terrorista richiedente.
Il Nicaragua ha dato asilo politico
in vari casi a terroristi politici italiani, di fatto agendo come santuario.
Ve ne sono tuttavia molti altri, sia
pure meno famosi, come l’Algeria e
l’Angola. Come è certa l’attiva interferenza di servizi
stranieri nel fornire anche un addestramento all’estero
per i terroristi italiani. Risulta peraltro certa la fornitura di armi e esplosivi da parte di organizzazioni straniere a beneficio dei gruppi eversivi di estrema destra e di
estrema sinistra.
Restano, a sola riprova di una strategia superiore a
quella dei singoli nuclei armati, le stragi e le indagini mai
concluse, i depistaggi, i coinvolgimenti con le alte sfere,
le lobby massoniche ed economiche. Una strategia che ha
saputo portare all’immobilità e all’incancrenirsi dell’attuale processo democratico.
Antonella Colonna Vilasi
Saggista
Rotary Club Roma Sud Est
LE PUBBLICAZIONI DELL’ANNO 2008-09
E’ stata ultimata la stampa delle pubblicazioni conclusive dell’anno rotariano 2008-09: il Libro dell’anno, raccolta di tutte le attività
distrettuali e dei progetti dei club (che sarà inviato con spedizione postale a tutti i club che ne hanno fatto richiesta); e gli Atti del 52°
Congresso Distrettuale svoltosi a Porto Cervo dal 15 al 17 maggio (che verranno inviati a tutti i presidenti 2008-09 e a tutti i soci presenti al Congresso). Di entrambe le pubblicazioni saranno disponibili copie scaricabili online.
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VOCE del ROTARY
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Frasario, gestualità, scrittura
Nuovi modi per comunicare
Una carrellata sul filo della comune
osservazione dei modi di dire, di gesticolare, di scrivere (posta elettronica,
sopratutto), sempre di più espressioni
dell’attuale tendenza a velocizzare ogni
cosa, alla ricerca del “tutto, ora e
subito”, in un turbinìo di frasi
fatte, inserite in modo asincrono,
disordinato, non competente, specie quando si tratta di un discorso
verbale, spesso accompagnate da
una gesticolazione, presunta comprensibile, per rappresentare con
gesti delle mani il logo di un’interpunzione o di un inciso (virgolette,
parentesi, virgole, punto e virgola,
eccetera). Le frasi fatte o i singoli
termini sono nella realtà parte
integrante del nostro vocabolario,
e non solo, ma penso debbano essere usate in maniera acconcia in un
contesto, quale che sia, che riconosca l’immissione come propria.
Quanto sopra per il frasario e la gesticolazione.
Per la scrittura, è sufficiente dedicare qualche minuto, durante una passeggiata in distensione, a decifrare
sui muri, e non solo, le scritte dei wall-writers, infarcite
di tvb, 6bello-a, xché, eccetera, tanto per portare esempi puliti, e graffiti di altra natura, spesso criptici, quando addirittura deliranti.
Fustigatore di costumi? Me ne guarderei bene, solo un
osservatore degli accadimenti delle nostre comunità,
senza spirito tribunizio, ma con tanta voglia di capire.
Non mi addentrerò sul significato psicologico o psicosociale delle succitate abitudini, tanto del singolo che della
massa: semplicemente mi limiterò a segnalare gli esempi
più noti, specie in tema di frasi e gesti, chiedendomi,
questo sì, il motivo del loro uso indiscriminato.
Allora, perché? Si tratta di frasi fatte o di
singoli termini, che vengono immessi,
spesso a raffica, in un discorso verbale,
senza che ce ne sia bisogno, così, tanto per
dire una cosa qualsiasi che, oltretutto, è
completamente avulsa dal contesto globale; queste locuzioni, ma non tutte, potrebbero anche essere corrette,
ove presi da sé sole, il fatto è che vengono usate dove non
servono, veri e propri fantasmi lessicali. A mio modesto
parere, si può giustificare questo fraseggio in una persona di bassa cultura, con scarso retaggio di lemmi a cui
attingere, ma che dire di una persona di cultura, con un
buon vocabolario in testa, che si perde anche lui dietro
a frasari verbali, gestuali o scritti preconfezionati? Gli
esempi sono purtroppo tanti, specie in ambito televisivo,
meno sulla carta stampata, i quali rovesciano il fraseggio
succitato sullo spettatore che, spesso non dotato di senso
critico, si sente autorizzato all’imitazione (lo dice la tv!
Lo dico anch’io!).
Ma tant’è, l’abitudine è tale che
spesso le esibizioni verbali e
gestuali di questi luoghi comuni
provengono anche da personaggi,
specie politici, ma anche da presentatori, showman, giornalisti et
alii, che di volta in volta si avvalgono di questi inserti preconfezionati
anche in modo inconsapevole, e
ben si comprende che in questi casi
l’esempio è, come già detto, vieppiù penetrante.
A mio parere, ciò che più sconcerta è l’assoluta acriticità del soggetto, che neppure si pone il problema dell’uso improprio del frasario o del gesto preconfezionato,
al contrario autoriducendo, pur senza accorgersene, la
consistenza del proprio vocabolario. Dunque, non usare
le frasi o i gesti fatti? Usarne, non abusarne; ovviamente, sempre a giudizio di chi scrive questa nota.
Frasario
Aiutino
da aiuto, s.m.: appoggio, collaborazione, opera o servigio per chi è in difficoltà. Il termine dovrebbe significare, presumo, un aiuto non consistente, modesto, piccolo, ma proprio piccolo, tanto per completare i propri
desiderata. Ad esempio, perché non usare la frase: un
piccolo aiuto? Aiutino, un neologismo di cui non si sentiva il bisogno, oltretutto ha il connotato della vezzosità.
Assolutamente sì, assolutamente no
dal latino absolutum , part.passato di absolvere (sciogliere, condurre a termine): ad ogni costo, in modo assoluto, usato per dare enfasi o perentorietà ad una frase,
o per rafforzare una negazione. Si risponde sì oppure
no, non necessariamente preceduti dall’avverbio citato,
semmai si può usare il certamente, comunque mai precedente l’affermazione o la negazione; come è possibile che
esista perentorietà ad ogni pié sospinto?
VOCE del ROTARY
Attimino
da attimo, s.m., dal latino atomum: brevissimo spazio
di tempo, momento, istante, baleno, batter d’occhio (dal
latino in atomo: in un istante). Terribile! Si riduce l’attimo in uno spazio ancora più breve, dall’atomo di passa
all’elettrone, ancora più anti-italiano, se viene usato
come aggettivo: un attimino bello, per esempio! Bello,
più bello, bellissimo: perché non farne uso? Attimino,
altro termine vezzoso.
Chiaramente
da chiaro, esprimersi in modo
comprensibile, schietto. In realtà,
l’avverbio viene usato in tutt’altro
significato, all’inizio di un discorso, di solito in risposta ad un quesito, come se il contesto del frasario fosse già conosciuto da colui
che ascolta; se così è, o appare
essere, che bisogno c’è di chiarire
quel contesto? E se l’interlocutore
non conosce affatto il contesto,
allora qual è il motivo per affermare un qualcosa che non è affatto chiaro alla controparte?
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re un mio comportamento, in questo come in altri frangenti legati a queste frasi che sto commentando, tutte le
volte che in un mio discorso potrei usare un modo di
dire, faccio di tutto per non utilizzarlo, usando metafore, giri di parole.
Alla fine
dal latino fine, di etimo incerto: punto o momento in
cui una cosa cessa di essere, non è più, conclusione;
finalmente. Cosa vuol dire? Vorrebbe significare la
conclusione di un discorso,
oppure il tentativo di ridurre il
peso di una dichiarazione,
insomma, un’autolimitazione
(alla fin fine). Per quale motivo
dirla quando non serve?
Al limite
confine, linea terminale o divisione, punto estremo a cui si può
arrivare; termine che non si può
e non si deve superare; al massimo, tutt’al più, come ultima ipotesi. Idem come sopra: è mai possibile che debbano esistere sempre ‘ultime ipotesi’?
Cia-ciao
contrazione del termine ciao, ripetuto due volte. Dal
veneto sciao, sono vostro schiavo, servo vostro. Manca
il tempo per ripetere la parola, dunque si abbrevia:
pensate, si risparmia un tempo immenso, qualche millisecondo.
Cioè
da ciò-è, avverbio: ossia, in altre parole, vale a dire;
o, in senso interrogativo: cosa vuol dire? Anzi, o meglio,
o piuttosto. Viene usato ogni quattro parole, si fa per
dire, anche quando, a voler essere benevoli, si è già spiegato tutto e bene, e non appare il bisogno di esibire una
seconda spiegazione che, manco a dirlo, non viene mai
fornita.
Consentitemi, mi consenta
dal latino cum-sentire: permettere, accordare concedere. E se la platea non consente? Identico il ragionamento se si usano i termini mi sia permesso, mi si perdoni o mi si scusi,…!
Detto questo
Per estensione, dal latino cum haec ita sunt: stando
così le cose; terminologia usata spesso in matematica per
definire una conclusione (teorema, tesi, conclusione). Al
termine di un discorso, prima di iniziarne un altro, al
fine di ricapitolare. Ma è proprio necessario? Talora lo
è, nella maggior parte dei casi non lo è affatto: per cita-
Minimo sindacale
dal latino minimum, superlativo di minus.
Superlativo di piccolo, il valore più basso di qualcosa.
Sindacale: riferito a salario, remunerazione minima. La
frase è di competenza sindacale o politica: che cosa c’entra quando si desidera esprimere il basso livello di una
situazione qualsiasi? Si pensa di apparire colti, prendendo a prestito qua e là termini e frasari in modo acritico?
Niente, niente di che
sostantivo m., aggettivo invariabile, pronome indefinito: cosa di poco conto, da trattare con noncuranza.
La frase vorrebbe rappresentare una situazione inconsistente, senza importanza: ma allora, a cosa è servito il
ragionamento che precede la frase? Ancora peggio, mi si
dica cosa significa pronunciare niente ad inizio di discorso o di risposta ad una domanda: se una parola ha valore, allora vuol dire che la risposta non esiste. Chi scrive
passa notti insonni a chiederselo! Del resto, anche in
USA un discorso inizia spesso con well (bene).
Di tutto, di più
il contrario di quanto detto sopra.
Non c’è problema
dal greco e latino problema, dal greco pro-ballein,
mettere avanti, proporre: caso complicato, difficile da
risolvere, situazione preoccupante; nel senso che non
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VOCE del ROTARY
esiste alcuna difficoltà, non ci sono ostacoli. Anche dall’inglese no problem. In realtà, la nostra vita è costellata
di problemi, con una o più soluzioni per ciascuno di essi;
semmai, il vero problema è trovare la soluzione più adatta in quel momento, in quella circostanza. La frase vorrebbe dire che la soluzione è facile, e non evidenzia preoccupazioni di sorta: per quale motivo non usare questi
termini?
Esistono sicuramente altre frasi fatte, tuttavia,
mentre scrivo questa nota, non mi sovvengono in
mente; dunque, mi fermo qui, con gran soddisfazione
del lettore.
Punto
Si suol dire che le mani rappresentano il
terminale del nostro cervello; è così, ed
allora per quale motivo le usiamo spesso a sproposito? Per entrare subito in
argomento, è noto il significato del dito
indice esteso, del medio esteso, dell’indice e del mignolo estesi a mano flessa,
dell’indice e pollice a cerchio, delle
mani incrociate e flesse, di un mano
semiflessa e accostata alle labbra per
significare bacio le mani (in segno di
ossequio a distanza), e via digitando:
modi di gesticolare ormai entrati nell’uso comune, taluni apprezzabili, altri meno.
Ma c’era proprio bisogno di inventarsi anche la mimica del virgolettare, cioè le mani alzate con ambedue gli
indici e i medi estesi con un movimento sincrono di
modesta flessione, a significare l’inserimento delle virgolette in un certo contesto? Grandioso, anche questo è
certamente un modo di aggettivare, ma in questo caso
del tutto consono! A quando inventarsi anche il mimare
le parentesi? Ma in questo caso, l’indice e il pollice a
semicerchio di ambedue le mani contrapposte potrebbe
significare ben altro: a voler essere buoni, rammentiamo soltanto la réclame del famoso Cachet Fiat. Siamo in
trepida attesa di altre invenzioni gesticolari, si spera
appropriate.
dal latino pungere, punctum: segno di interpunzione,
che mette fine ad un periodo. Per quale recondito motivo usare la punteggiatura verbale? Ed allora, perché
non usare anche altri termini, come punto e virgola o
punto esclamativo, ecc.? Anche in questo caso, le mie
notti insonni si sprecano.
È quanto
Espressione cosiddetta ellittica, cioè omissione in una
frase di una o più parole, le quali sono intuibili dal contesto: questo è quanto, cioè contrazione di tutto ciò che
c’era da dire. Ellissi (da non confondere con ellisse): sintesi, concisione, brevità, stringatezza, compendiosità
(dall’italiano ellissi, latino ellipsi, greco elleipsis). Giusto
il termine, meno il suo uso indiscriminato.
Realizzare
dal francese réaliser: attuare, tradurre in realtà,
mandare ad effetto, rendere reale un’ipotesi. Come uso
non comune nella lingua italiana: capire, comprendere
(dall’inglese to realize). Il termine è invalso nell’uso
come traduzione acritica dall’inglese, senza pensare che
in questa lingua rappresenta il primo significato, mentre
in italiano è l’ultimo di quelli proposti dai vocabolari;
quando impareremo a sprovincializzarci? A questo proposito, per quale motivo, anche questo a me recondito,
si deve dire: uno punto sei, invece di dire uno e sei? Uno
punto sei mima la locuzione in inglese, uno e sei è la corretta dizione italiana.
Virgolettato
dal latino virgola: riportare fedelmente un’altrui citazione, alla quale si vuole attribuire un particolare significato. Basterebbe dire: si riporta il testo originale; e
che mai e poi mai si faccia il segno del virgolettare con le
mani!
Voglio dire, vojo dì’
dal latino volgare volere, e dal latino classico velle:
significare, provare, dimostrare, manifestare o esprimere un’idea, un concetto. Vedasi quanto detto per il
precedente termine cioè; in sé stessa la frase è giusta, ove
usata le volte che occorre una spiegazione sintetica del
ragionamento precedente, ma rifilata ogni venti secondi
di un qualsiasi discorso, non mi sembra cosa canonica,
sempre a mio giudizio, s’intende.
Gestualità
Scrittura
Le modalità di scrittura dei
cosiddetti walls writers, forse
dettate dalla fretta di scrivere
per tema di essere scoperti o dal
bisogno di criptare lo stesso frasario o da altre pulsioni ignote al
sottoscritto, stanno facendo
regola, specie fra i giovani. Si aggiunga la necessità, non
sempre indispensabile, di abbreviare i testi dei messaggi
elettronici, che ha portato alla comparsa di tutta una
serie di abbreviazioni, sostituzioni di lettere con numeri,
di frasi spesso imprecise, insomma di un coacervo di
novità trascrittive, talora – va detto – anche interessanti: all’inventiva degli uomini non c’è confine, speriamo
in bene.
Gianni Gasbarrini Fortuna
Specialista in medicina interna
Pastgovernor e pastpresident del Rotary Club Frosinone
VOCE del ROTARY
R.C. Roma Cassia
È
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Il Rotary International
per i “bambini nell’ombra”
partita il 25 novembre dalla sala del giubileo dell’Università
LUMSA, la nuova sfida del Rotary International. Si tratta di affrontare un tema definito “spaventoso”:
quello di quasi mezzo miliardo di bambini nell’ombra, cosi definiti perché
invisibili, perché non esistono in nessun atto anagrafico pubblico. L’Unicef afferma che, se non si fa qualcosa,
nel 2020 saranno un miliardo. Ciò significa che per queste creature non si
apriranno mai le porte di una vita civile: non potrano essere curati, non
avranno diritti civili e politici, non potranno studiare e saranno facile preda nei vari continenti di ogni abuso e
atrocità.
Il Rotary è abituato a queste sfide
planetarie e ricordiamo volentieri che
è grazie al Rotary che la poliomelite
sta per essere dichiarata dalla OMS
eradicata sul pianeta, con un impegno
che è durato oltre 20 anni. Oggi la
nuova sfida è quella dei bambini nell’ombra: per combattere questa vergogna, i Rotary d’Italia, Europa e America Latina si sono alleati con la Comunità di Sant’Egidio, il Sovrano Militare Ordine di Malta e l’Eurispes.
Questo Forum ha inteso puntare i
riflettori su un problema troppo a lungo trascurato. Si intende parlare dei
quasi 500 milioni di bambini di età tra
i 3 ed i 15 anni, che vagano per le stra-
de del mondo, spesso in fuga dalle loro famiglie, per sfuggire a situazioni
di miseria estrema, violenze ed abusi
da parte delle stesse famiglie, e per i
quali la strada diventa l’alternativa
obbligata e meno crudele. Bambini
che, spesso , si trovano all’improvviso senza più una famiglia - distrutta
dalle guerra o scomparsa a seguito di
malattie, fame e incidenti. Bambini
africani privi di qualsiasi diritto che
vanno a ingrossare le fila dei bambini-soldato; bambini dell’America Latina che finiscono nelle mani di trafficanti d’organi, dei pedopornògrafi,
della malavita; bambini che si organizzano in piccole bande per sopravvivere, che vivono di elemosina e piccola delinquenza nelle grandi città dell’Emisfero Sud, dall’America Latina,
all’India, le Filppine, l’Indonesia, il
Viet Nam; bambini che si
drogano per riuscire a sopportare la vita a cui sono
stati condannati, senza alcuna colpa, dalla miseria,
dal degrado, dalla mancanza di istruzione.
La Comunità di Sant’Egidio ha avviato un programma di registrazione
anagrafica di tutti i nuovi
nati in Burkina Faso, con
la collaborazione del governo locale. Si tratta di
un programma pilota denominato “BRAVO!” (Birth Registration for All Versus Oblivion), che verrà poi esteso ad
altre aree del mondo. Ora hanno deciso di aderirvi il R.C. Roma Cassia
(insieme ad altri club romani: il Campidoglio, il Foro Italico, l’Eur e il Tirreno), il R.C. Pilar Norte dell’Argentina e il R.C. Warszawa Wilanow della Polonia-Ucraina-Bielorussia. Va segnalata anche l’adesione del primate
d’Argentina, cardinal Bergoglio, che
ha donato 63 ettari di terreno agricolo con numerose case coloniche da recuperare, al fine di aiutare tanti giovani a ottenere il riconoscimento legale, a imparare a leggere e a scrivere e
a inserirsi nel mondo del lavoro con
una specializzazione agricola.
Quindi il nostro compito, come Rotary ed in particolare come Distretto
2080 è quello di sensibilizzare tutti i
nostri soci, poi gli altri Distretti italiani e quindi di confrontarci sul da farsi, con tutti i Distretti nel mondo. I temi che oggi sono state analizzati hanno due essenziali questioni di fondo,
molto connesse tra loro: la registrazione anagrafica e l’alfabetizzazione.
Infatti, non potrà esserci un risultato
importante sul secondo tema, l’alfabetizzazione, se non cominceremo ad
affrontare e risolvere il primo, quello della registrazione anagrafica, proprio per individuare i piccoli e veri titolari del diritto allo studio.
Dopo l’intervento del Governatore
Luciano Di Martino che ha voluto sot-
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Messaggio al Forum
di Mara Carfagna
ministro per le Pari opportunità
‘Bambini nell’ombra’ è un forte richiamo a tutti i governi a porre immediatamente fine alla drammatica realtà che coinvolge i bambini di ogni
angolo del mondo. Non posso che sentirmi frustrata di fronte ai 470 milioni di innocenti investiti da un destino avverso
che li condanna ad una vita piena solo di difficoltà
e violenze. La portata impressionante del fenomeno mi fa talmente arrabbiare e non posso pensare che nel 2009 non si possa ribaltare una vergogna
per l’umanità intera.
I bambini siamo noi stessi, il nostro futuro, e solo
una società miope volge lo
sguardo nella direzione
opposta e non vede il danno che sta creando alle generazioni future. Il lavoro svolto da tutte le associazioni che operano per
migliorare le condizioni di vita è importantissimo per portare sollievo ad
una parte dei bimbi coinvolti, ma sono fermamente convinta che si possa
intervenire solo attraverso una cooperazione internazionale. I summit del
G8, i Consigli europei, i consessi politici internazionali, al di là delle problematiche politiche, economiche devono necessariamente inserire in agenda il monitoraggio del fenomeno dei ‘bambini di strada’ per trovare soluzioni condivise.
Il merito della globalizzazione è stato proprio quello di accorciare le distanze tra i Paesi e permettere una maggiore comunicazione tra luoghi lontani del pianeta. Non facciamoci sfuggire questa occasione, confrontiamoci sugli argomenti sociali che ci coinvolgono per sostenere una parte di mondo penalizzata per luogo di nascita, per stato sociale, per mancanza di assistenza, perché privo del minimo indispensabile per la sopravvivenza.
È una ferita aperta che sanguina e inonda il mondo intero. L’intervento sinergico degli Stati non può essere procrastinabile, abbiamo il dovere
di tutelare tutti i bambini, come responsabili istituzionali, come educatori e come genitori. In Italia molto si sta facendo per la nostra infanzia per
restituire ai bambini quel sorriso spontaneo tolto, spesso, da adulti che
hanno il dovere e l’obbligo di accudirli. Abbiamo recepito un’importantissima direttiva europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, la Convenzione di Lanzarote, che modifica alcune parti del codice penale e di procedura penale, prevedendo un inasprimento delle pene per chi si macchia di un reato così aberrante, che
viola l’innocenza dei nostri bambini.
Nella legge approvata recentemente sulla violenza sessuale sono previste le circostanze aggravanti se l’abuso avviene ai danni di minori di 16
anni e un ulteriore aggravio per i minori di 10.
L’importante è agire, nell’immediato, non rimanere inerti e non posso
che ringraziare la Comunità di Sant’Egidio, il Rotary Club e le associazioni per l’impegno quotidianamente profuso nel riconsegnare il maggior
numero di bambini possibile alla vita.
VOCE del ROTARY
tolineare l’importanza di una aggregazione più forte e ampia dei Club del
Distretto 2080 e poi a livello di un coordinamento tra tutti i Distretti italiani sul progetto Bambini nell’ombra
e una introduzione a chiarimento delle diverse anime che partecipano al
progetto di Roberto Giua, presidente del R.C. Roma Cassia, che tra l’altro è il Club da cui è partita l’iniziativa e che ha trasmesso alla platea le
molte testimonianze pervenute a supporto dle progetto, dal ministro Carfagna agli ambasciatori dell’Argentina in Italia e presso la Santa Sede e
dei Governatori Rotary di Argentina
e Polonia-Bielorussia e Ucraina, al
Forum hanno portato la loro testimonianza l’Ordine di Malta il cui Gran
Priore, Fra Giacomo Dalla Torre, che
ha parlato dell’esperienza delle Case di accoglienza dell’Ordine in Brasile, il Prof. Paolo Morozzo della Rocca, giurista. A nome del Sindaco di
Roma è intervenuto Federico Guidi,
presidente della Commissione permanente Politiche economiche, Finanziarie e Bilancio del Comune di Roma, che ha espresso sia a titolo personale che istituzionale un coinvolgimento che potrà essere concretizzato
con una partecipazione da definire del
Comune. La Comunità di Sant’Egidio, con Evelina Martelli che ha illustrato il programma “BRAVO!” ed il
Rotary International, Distretto Argentina, con Nora Barbaresi che ha
parlato dell’esperienza di una casa
famiglia a Buenos Aires. Vanna Forconi ha infine illustrato il Progetto
“Fattoria Sociale”.
Pubblico numeroso e attento e spesso commosso davanti a tante atrocita’
che non e’ piu’ possibile ignorare e che
il Rotary , tramite I suoi migliori esponenti oggi presenti al Forum , ha preso, ci sembra, un impegno di portare
Avanti come la prossima battaglia mondiale su cui misurarsi. Molto sentita
anche la partecipazione del Magnifico Rettore della LUMSA, Giuseppe
Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, che quest’anno, simbolicamente
compie 70 anni di vita e che ha volute portare una testimonianza di partecipazione di impegno verso le giovani generazioni, uniche a poter essere
veramente portatrici di un mesaggio
di pace e rinnovamento.
VOCE del ROTARY
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R.C. Roma Castelli Romani
Progetto “Ridare la luce”
N
ell’Africa subsahariana, esistono le nazioni più povere del
mondo. Carenze alimentari,
scarsa disponibilità di acqua potabile, particolari condizioni climatiche
(come i raggi ultravioletti che il sole
“spara” con particolare efficacia), aridità dell’aria, malattie congenite e infezioni contratte e trasmesse dalle madri già in gravidanza, sono le principali cause di cataratta anche bilaterale, che colpisce l’80 per cento dei
bambini rendendoli ciechi fin dalla
nascita.
Dal punto di vista sanitario, due milioni di persone si stimano essere colpite da questo flagello, persone che
non hanno la possibilità di ricorrere
a cure mediche e chirurgiche mentre,
altrettanto grave, è il fenomeno dal
punto di vista sociale perché, alle persone adulte colpite, viene “incollato”
vita natural durante un accompagnatore: un bambino di otto, dieci anni,
prelevato da una famiglia a caso. Un
bambino che così viene strappato alla famiglia, alla scuola, all’adolescenza: un bambino che non sarà più un
bambino.
Nel 2004, Fra’ Benedetto, priore
dell’ospedale di Genzano, nell’ambito delle attività che il Fatebenefratelli promuove in favore dei meno abbienti, abbracciò questa causa e partì per il Mali con una decina di medici e infermieri, per operare di cataratta i malati della regione. Fu un’avventura vera e propria perché trasferirsi in zona con velivoli e mezzi locali,
presenta ancora oggi rischi oltre che
costi notevoli.
La svolta si ebbe quando una sera
Fra’ Benedetto incontrò un generale
medico dell’Aeronautica che, con lungimirante sensibilità, ritenne possibile dare una mano al neonato progetto
“Ridare la luce”. Una mano che significava la disponibilità di un velivolo
da trasporto e di altri oculisti che, aggiunti a quelli del Fatebenefratelli, insieme a infermieri, frati, volontari e
piloti, costituiscono una efficiente squadra che in questi ultimi cinque anni ha
Il presidente Francesco Catalano e il segretario Maria Teresa Lo Bianco, consegnano il 20
novembre scorso a Fra’ Gerardo D'Auria, direttore generale degli Ospedali Fatebenefratelli della Provincia Romana, alcuni lotti di medicinali necessari per la prossima spedizione in Mali.
effettuato circa ventimila tra interventi chirurgici e visite oculistiche, consegnando migliaia di occhiali da vista
e da sole per la protezione dai raggi
solari.
Leggendo questa presentazione del
progetto, saranno balzate agli occhi le
tre caratteristiche richieste ai progetti rotariani. Le famose 3H: Health per
l’aspetto sanitario in quanto con una
semplice operazione agli occhi si consente di ridare la vista ed una speranza di vita a tanta povera gente; Hungry per il vettovagliamento fornito;
Humanity per contenere, e nel tempo
eliminare, il sacrificio di tanti “bam-
bini guida”. Il R.C. Roma Castelli Romani è rimasto affascinato dall’iniziativa, per le peculiarità che ne fanno
un vero, completo, progetto rotariano, dedicato a popoli veramente poveri, e ha fatto proprio il progetto, fornendo un consistente contributo per
l’effettuazione dei previsti interventi
di cataratta. Alcuni club del Distretto (R.C. Pomezia Lavinium, R.C. Albano Albalonga, R.C. Roma Nord
Ovest e R.C. Roma Ovest) hanno deciso di affiancare lo sforzo condividendo la bontà dell’iniziativa. Con la segreta speranza di “contagiarne” altri.
Francesco Catalano
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VOCE del ROTARY
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R.C. Roma Foro Italico - R.C. Roma Monte Mario - R.C. Roma Parioli
Un occhio a Shanghai
I
disagi alla circolazione provocati
dal vertice romano della Fao non
hanno impedito a circa 120 ospiti
di partecipare all’interclub dedicato
all’Expo del prossimo maggio a Shanghai, organizzato dal RC Roma Foro
Italico insieme al RC Roma Monte Mario e al RC Roma Parioli. Un lusinghiero successo dovuto all’autorevolezza dei relatori invitati dai tre presidenti rotariani Claudio Pernazza,
Leonardo Tammaro e Alessandro Gianfrancesco.
Il commissario del Governo per l’Expo Shanghai 2010, Beniamino Quintieri, ha aperto l’incontro ripercorrendo le tappe storiche delle grandi
esposizioni universali “che dalla metà dell’800 riuniscono i protagonisti
delle scienze e delle arti, contribuendo al progresso mondiale”, ha detto.
“L’Italia giocherà un ruolo importante l’anno prossimo in Cina, anche in
prospettiva futura, visto che nel 2015
saremo noi ad ospitare l’Expo a Milano”, ha aggiunto Quintieri. I dettagli sulla partecipazione italiana e sul
padiglione Italia che rappresenterà il
nostro Paese, sono stati illustrati dall’architetto Giampaolo Imbrighi, vincitore della gara internazionale per il
progetto dell’opera, attraverso un video che ha mostrato di quale preparazione tecnico-scientifica è capace la
nostra industria di costruzioni.
In rappresentanza dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese
in Italia è intervenuta la signora Zhang
Junfang, consigliera economica e commerciale, la quale ha sottolineato gli
“ottimi rapporti che intercorrono tra
i nostri due Paesi, grazie anche alla
capacità degli imprenditori italiani di
saper sfruttare le ampie possibilità
commerciali che oggi offre il mercato
cinese”. Concetto condiviso pienamente dal presidente dell’Unione Industriali di Roma, Aurelio Regina, secondo cui “i nostri imprenditori stanno facendo un enorme lavoro per portare all’Expo brevetti, progetti e prodotti di grande qualità, per poter giocare un ruolo da protagonisti anche
Nella foto, da sinistra: Leonardo Tammaro (R.C. Monte Mario), on. Adolfo Urso, Claudio
Pernazza (R.C. Foro Italico), Beniamino Quintieri, Alessandro Gianfrancesco (R.C. Parioli),
Ministro Consigliere Zhang Jnfang, Aurelio Regina (Unione Industriale)
sui prossimi eventi, a partire dall’Expo Milano 2015 e dalla candidatura
di Roma per le Olimpiadi del 2020”.
A chiusura della serata, è intervenuto il viceministro con delega al commercio estero, Adolfo Urso, il quale
ha illustrato le grandi trasformazioni
che stanno attraversando il nostro pia-
neta, ridisegnando la mappa degli equilibri geo-economici, “in cui l’Italia sta
assumendo un ruolo strategico di trait
d’union tra i Paesi del G8, posizionati nell’emisfero settentrionale e quelli
emergenti del G20, tra cui Brasile, India, Sudafrica e Cina”.
Romanze liriche
R.C. Subiaco
L
autunno sublacense ha regalato un concerto lirico a
rotariani e ospiti. Protagonisti della serata artisti come Barbara Pierro (soprano), Carlo Alberto Gioja (basso), Clara Giannone (mezzo soprano), Giordano Rossini (tenore),
Lee Ju Hee (pianista), Min Hee Lee (soprano) e
Silvia Spinelli (soprano), straordinarie risorse musicali, che hanno raggiunto successo e notorietà
internazionali grazie alle loro qualità artistiche.
Una serie di romanze da camera, con musiche di
Puccini, Verdi e Donizetti e con un brano finale
di elevata elaborazione tecnica e vocale preso da
Boheme, ha caratterizzato la prima parte del con-
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R.C. Guidonia Montecelio
Il Rotary controlla i denti
I
da che verrà consegnata agli stessi. Abbiamo notato che il 50
per cento ha piccoli
problemi di carie e soprattutto una scarsa
igiene orale. Il 5 per
cento ha problemi più
seri e ovviamente daremo ai genitori tutti
i consigli e i suggerimenti del caso. Sarà
anche necessario procedere ad un corso di
igiene orale verificata la dolenzia di molti di lavarsi i denti con
una cura che deve essere specifica e accorta. La metà degli studenti non era mai stato dal dentista e le visite sono state svolte
in serena allegria: nessuna paura o peggio”.
La preside Lanni,
i professori e l’assistente tecnica Paola
Pellegrini hanno fornito tutta l’assistenza Il dentista Sergio Tuzi con il presidente e il segretario del RC
possibile, trattandosi Guidonia Montecelio, Lucio Pelle e Roberta Spadone, davanti
all’ambulanza odontostomatologica.
della salute dei loro
ragazzi. L’autoambulanza, offerta dal Simo, grazie alla disponibilità del direttore Orefici, è perfettamente funzionante per le necessità. Vi è persino
una macchina a supporto per consentire in totale indipendenza di effettuare anche delle ortopanoramiche, come diverse volte sta accadendo, e per
certo, mentre la seconda parte è stata incentraconfortare in maniera scientifica lo
ta su alcuni dei brani delle più celebri opere liristato di diversi ragazzi. Lo spirito roche.
tariano di “servire” permette di proIl momento più bello è stato forse lo sguardo
cedere su questa strada fatta di attenfinale, carico di orgoglio e commozione, del maezioni verso la società: lo scopo del Rostro Giovanni Bavaglio, nell’applaudire le protary è di incoraggiare e promuovere
prie giovani leve. «Siamo molto soddisfatti del riulteriori iniziative umanitarie. Tant’è
sultato raggiunto – è stato il commento di Luciache il presidente Pelle ha detto: “Inno Quaranta, presidente del R.C. Subiaco – quevito i dirigenti delle altre scuole del
sta manifestazione non è soltanto un evento culterritorio, anche fuori del comune di
turale unico, ma si inserisce nello spirito di sercontattarci per offrire ai ragazzi, semvizio che anima il Rotary e che qui a Subiaco,
pre in maniera gratuita, una valida
quest’anno, festeggia i suoi venticinque anni di
opportunità di prevenzione”.
attività».
Emilio Ammaturo
l Rotary Club Guidonia Montecelio ha avviato uno screening odontoiatrico sui ragazzi delle scuole di
Guidonia: in collaborazione con l’unità operativa domiciliare odontostomatologica dell’ospedale G. Eastaman,
diretta da Mauro Orefici, si sta procedendo in maniera totalmente gratuita alla visita preventiva presso le scuole della città. Dopo i 500 alunni della
“De Filippo” di Villanova, adesso si
stanno monitorando i mille ragazzi della scuole medie ed elementari dell’istituto onnicomprensivo “Leonardo da
Vinci” di Guidonia centro. Ottenuto il
consenso dei genitori, l’iniziativa è stata resa possibile grazie alla disponibilità della dirigente scolastica Carmen
Lanni che ha ben compreso la validità del progetto che si avvale di un’ambulanza perfettamente attrezzata in
cui i ragazzi sono visitati dai dentisti
Sergio Tuzi e Manuel Ramunno.
“Ringrazio la preside Lanni per la
collaborazione entusiasta e i genitori
che hanno permesso il monitoraggio ha detto Lucio Pelle, presidente del
club presente a Guidonia da 32 anni.
- Il nostro intento è quello di effettuare un controllo sulla patologia odontoiatrica, ortodontica e sulla prevenzione delle malattie della bocca. Per
ogni alunno sarà elaborata una sche-
a fin di bene
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VOCE del ROTARY
R.C. Guidonia Montecelio
Casè e Ventriglia campioni
del mondo nel Ferrari Challenge
A
ppartengono al Rotary
Club Guidonia Montecelio tanto il pilota Lorenzo Casè quanto Lino Ventriglia, il proprietario della F430
con la quale il 15 novembre, a
Valencia in Spagna, hanno vinto il Campionato del mondo Trofeo Pirelli Challenge Ferrari, il
trofeo più ambito dalla Ferrari dopo quello della Formuila
1. I complimenti di Montezemolo si sono sprecati mentre i
tifosi, tra cui ben otto rotariani di Guidonia, piangevano dalla gioia. Una paiella amara per
tanti altri, dopo una corsa che
in 40 minuti ha alzato la temperatura già a 28°. Per la prima volta Ferrari ha concluso
la festa annuale fuori dai confini nazionali. Sono stati quattro giorni di corse e passione Ferrari, epilogo
di un anno che non è stato molto prodigo con la casa di Maranello e dove
ancora di più si è apprezzato il trofeo
vinto come solo Lorenzo sa fare: con
sportività, senza ammaccature o sportellate, senza ansia da risultato, ma
con lo stile e la freddezza propria dei
gentleman driver. Casè è un pilota dal
palmares invidiabile, nonostante la
sfortuna negli ultimi due anni gli si sia
Lorenzo Casè, Lino Ventriglia e la Black Jack vincitrice ai box del circuito di Valencia.
accanita contro. Lino Ventriglia, imprenditore di sale giochi e locali pubblici sulla Tiburtina e altre consolari
di Roma, gli ha voluto dare fiducia e,
unitamente al Team Manager della
Piacenza/Motor, si è fatto il resto. Così con la Black Jack, Lorenzo Casè è
partito dalla quinta fila, per la somma dei tempi realizzati in gara 1 e gara 2 del campionato italiano corso nei
giorni precedenti (vinto dal suo com-
pagno di team, Giorgio Sernagiotto).
In un circuito difficile per i piloti ma
fantastico per gli spettatori - in quanto l’intero tracciato si svolge sotto i loro occhi, da qualunque lato o gradinata lo si guardi - Lorenzo ha fatto gridare dalla meraviglia il pubblico grazie a un paio di sorpassi eccezionali.
Casè, un pilota d’altri tempi, ha pensato solo a chi lo precedeva, l’autentica sportività e il coraggio alla fine lo
hanno premiato: ha vinto la freddezza e la tranquillità. La stessa che si
può evincere da alcuni numeri. Lorenzo corre con la Black Jack da sei mesi, da quando cioè ha dato vita con Pasquale Ventriglia a un sodalizio meraviglioso. Lorenzo Casè è “un driver
dalla faccia pulita, altissimo e dagli occhi che esprimono il cuore”, ha commentato il presidente Montezemolo nel
conciliabolo che ha preceduto la premiazione ufficiale. Un pilota che ha
portato sulla vetta del mondo il nome
della città di Guidonia e del suo Rotary Club, offrendo all’automobilismo
sportivo una pagina esaltante e spunto per la leggenda che in Italia e nel
resto del mondo è identificabile con
sola parola: Ferrari.
VOCE del ROTARY
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L’acqua per la vita
R.C. Roma Casalpalocco
L
a storia di questo progetto ha inizio diversi mesi fa quando alcuni rotariani di Casalpalocco ebbero occasione di conoscere Gioacchino Bruno, padre di Davide, un diciottenne morto, assieme
alla sua amica Melania (che di anni ne aveva 17), in un tragico incidente d’auto accaduto nel 2007
ad Ostia. Nel loro ricordo e per loro espresso desiderio, le famiglie dei due ragazzi hanno costruito un pozzo in
Kenia, nel villaggio Kirao, dove Davide e Melania, durante le vacanze a Malindi, si recavano a portare beni di prima necessità per i bambini poverissimi che lo abitano.
Questa la premessa da cui è scaturita l’idea: perché non costruire un’altro pozzo da dedicare alla loro memoria? Il progetto rientra appieno in uno dei temi dell’anno indicati dal presidente del Rotary International: acqua,
fame, alfabetizzazione. Detto fatto: il progetto è partito, si chiama “L’acqua per la vita” e, per andare incontro
alla drammatica necessità di questo bene prezioso, prevede la costruzione nella regione keniota del Malindi di un
pozzo per l’estrazione dell’acqua nel villaggio di Gongoli.
Questa località è situata in zona più interna e impervia rispetto al villaggio di Kirao e quindi è molto più disagiata. Vi vivono un centinaio di famiglie le cui donne e bambini percorrono ogni giorno una ventina di chilometri,
tra andata e ritorno, per procurarsi un secchio d’acqua,….quando la trovano. La realizzazione del progetto prevede una spesa di poche migliaia di euro che è sostenibile anche da un club giovane come il Roma Casalpalocco (è
effettivo da appena nove mesi) e la sua buona riuscita è assicurata dalla presenza in loco del signor Gioacchino,
il quale ne seguirà la realizzazione, documentando le varie fasi, sia con fotografie, sia con filmati. Inoltre, per conto del club, provvederà a pagare direttamente sul posto la ditta specializzata in perforazioni che eseguirà l’opera, adottando il criterio del SAL (stato avanzamento lavoro). È stata quindi esclusa ogni sorta d’intermediazioni
che normalmente è sinonimo di spreco.
Il lavoro sarà iniziato a metà dicembre 2009 e portato avanti, senza interruzioni, sino al suo completamento previsto per il 12 gennaio 2010. Nell’occasione una delegazione composta dal presidente Augusto Ciafrei e da altri soci del club si recherà sul posto per prendere parte alla “Festa dell’acqua” che seguirà alla inaugurazione del pozzo. Sarà, una gioia per tutti condividere la festa con la popolazione locale. Ma sarà soprattutto una presa di coscienza del livello di efficienza, di solidarietà e di partecipazione di cui il giovane club si è dimostrato capace.
R.C. Cagliari
La sicurezza sul lavoro
I
l Rotary Club Cagliari, intende
contribuire alla realizzazione degli scopi rotariani attraverso un
corso per la formazione di leader sul
tema della sicurezza del lavoro. A tal
fine promuove due giornate di studio,
gratuite, presso l’Archivio di Stato in
via Gallura 2.
L’obiettivo generale è quello di fornire elementi di conoscenza della normativa vigente e degli obblighi formativi ed informativi del datore di lavoro e di fornire competenze per saper
individuare responsabilità e ruoli nella realtà in cui si opera. Altro obiettivo consiste nello sviluppare un percorso di crescita che, partendo dalla
consapevolezza di se stessi, fornisca
strumenti utili alla valorizzazione delle proprie capacità individuali per essere in grado, in ogni situazione, di
trovare la strada per arrivare al traguardo. Attraverso una attenta formazione e una adeguata informazio-
Venerdì 22 gennaio 2010
ore
9.30
Avv. Roberto Di Tucci - Avvocatura INAIL: “Il quadro normativo e la responsabilità del datore di lavoro”
ore 11
Ing. Maurizio Boaretto - Ordine degli Ingegneri - R.C. Cagliari: “Gli organi di vigilanza e di controllo nei rapporti con le aziende”
ore 12.15
Ing. Paolo Mura - INAIL: “La tutela assicurativa,le statistiche ed il registro degli infortuni”
ore 14.45
Ing. Cinzia Vacquer Nati - libero professionista: “La valutazione dei rischi”
ore 16.15
Prof. Gianluigi Cocco - Medicina del lavoro - Università di Cagliari: “La sorveglianza sanitaria”
ore 8.30
Ing. Mario Figus - R.C. Cagliari: “Aspetti economici della sicurezza e della salute sul lavoro”.
ore 10
Partenza, con mezzi propri, per La Maddalena Spiaggia -Capoterra per la visita
alla COSMIN spa
ore 10.30
Ing.Stefano Liguori - R.C. Cagliari: “Metodi e strumenti per una corretta formazione e informazione in azienda su salute e sicurezza del lavoro”
ore 12
Rientro in aula a Cagliari e consegna degli attestati
Sabato 23 gennaio 2010
ne, si può, come asserisce il Capo dello Stato, perseguire “con determinazione l’obiettivo dell’abbattimento degli incidenti sul lavoro”.
Il seminario è aperto a 25 giovani
diplomati e laureati di età compresa
tra i 18 e i 30 anni che vogliano acquisire conoscenza dei principali obblighi generali dei datori di lavoro in tema di igiene e sicurezza.
Il corso è coordinato da Maria Luigia Muroni ([email protected]).
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VOCE del ROTARY
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R.C. Roma Olgiata
A spasso per le vie dell’Assia
Gemellaggio con il R.C. Bad Homburg v.d. Höhe
e ricevimento alla Banca centrale europea
A
ll’inizio di ottobre, il R.C. Roma Olgiata è stato in visita in
Germania a Bad Homburg nell’ambito del gemellaggio fra i due Rotary Club e di un reciproco scambio
di visite. Il viaggio ha costituito l’occasione per rinforzare il rapporto di
amicizia fra i soci e ha posto una pietra miliare per un’ulteriore espansione della collaborazione fra i due club.
La delegazione romana, guidata da
Mauro d’Arcangelo, è stata accolta con
grande entusiasmo dagli amici tedeschi capitanati da Hans Rochlus. I rotariani di Bad Homburg hanno guidato gli amici italiani in una visita del
land dell’Assia, terra ricca di luoghi
di grande interesse quali Saalburg (un
castrum romano sul crinale del Taunus lungo il limes germanico), i castelli di Vollrads, Johannisberg e Münsberg, la chiesa di St. Valentin a Kiedrich (roccaforte ancor oggi del canto gregoriano), le abbazzie di Arnsburg
e di Eberbach (avvolta nei misteri del
Nome della Rosa), la regione del Rheingau con i suoi vigneti sulle colline so-
Ricevimento alla banca centrale europea
vrastanti il Reno dove viene prodotto
il famoso Reisling.
La tappa più interessante del viaggio è stata senza dubbio il ricevimen-
Progetto automezzo dei pompieri per una comunità della Namibia
to presso la Banca Centrale Europea
a Francoforte, dove Massimo Ristagno, direttore dell’Ufficio delle strategie monetarie, ha accolto le delegazioni dei due club nella sala ovale (dove si riuniscono i responsabili delle banche europee e i ministri del tesoro) e ha svolto una
relazione di estrema attualità sulla politica monetaria europea.
I Rotary Roma Olgiata e Bad
Homburg v.d Höhe hanno partecipato a un progetto comune contribuendo all’acquisto di un automezzo dei pompieri per una comunità della Namibia. La consegna è stata effettuata dal responsabile del progetto Erhard Krause, insieme ai presidenti dei due
club, nel corso di una cerimonia
in cui erano presenti il borgomastro di Bad Homburg, autorità
politiche e religiose, il comandante dei Vigili del fuoco, la stampa
e la televisione locale.
Il viaggio si è concluso con la
conviviale che ha avuto luogo nella Sala Bianca del castello di Bad
VOCE del ROTARY
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Homburg, alla quale sono intervenuti molti partecipanti. Dopo i discorsi
e lo scambio di doni fra i due presidenti Hans Rochlus e Mauro d’Arcangelo, sono stati presentati i progetti di
servizio e le attività dei due club. D’Arcangelo ha avuto modo d’illustrare il
progetto sociale del RC Roma Olgiata
a favore dei ragazzi della comunità terremotata di Villa Sant’Angelo, vicino
all’Aquila, a cui gli amici tedeschi si
sono dimostrati molto sensibili e si sono impegnati a partecipare. Momento culminante della serata è stato il
conferimento della PHF con zaffiro al
socio Marcello Corradetti il cui impegno personale ha dato un contributo
essenziale alla costituzione del gemellaggio fra i due club.
… e a cena con Tinto Bras
S
empre nel mese di ottobre, il R.C.
Roma Olgiata ha ricevuto la visita del maestro Tinto Brass, regista veneziano di fama internazionale, molto discusso in passato per alcune sue opere pruriginose, ma ormai,
dopo tanti anni di carriera, “sdoganato” persino alla Mostra del Cinema
di Venezia. Preceduto da un aulico
pensierino della sera tratto dal repertorio di Oscar Wilde - Un fondoschiena veramente ben fatto è l’unico legame tra l’Arte e la Natura (sic!) - Brass
ha piacevolmente intrattenuto l’uditorio su un argomento di grande interesse storico-letterario, ovvero “D’Annunzio: la sua lussuria e l’impresa di
Fiume”, anticipando così il tema del
suo prossimo film.
Date le premesse, nessuno si è stupito per l’attenzione che il maestro ha
posto verso gli aspetti più “scabrosi”
e, appunto, “lussuriosi” dell’impresa fiumana del Vate pescarese. Brass,
che ha tinteggiato con grande maestria “visiva” l’immagine di una Venezia decadente, votata a un inarrestabile disfacimento, porta a estrema
conseguenza l’idea di un’ispirazione
poetica e letteraria del poeta che trarrebbe origine e fondamento da predilezioni sessuali e irresistibili impulsi
erotici posti al centro della trama. Inevitabile l’accesa discussione con gli
ospiti partecipanti alla insolita serata, d’altronde anche inevitabile quando ci si trova a parlare di un poeta
come Gabriele D’Annunzio che ha fatto della sua stessa vita un incredibile
romanzo e della sua poetica una continua ed originale sperimentazione
continua.
Alla fine della serata, il presidente del club ha provato a “giocare”
con Tinto Brass, proponendo alcune
foto di famose attrici e lasciando che
il regista ne traesse ispirazione culi-
naria. Il risultato degli abbinamenti
del maestro è stato gradevole all’occhio come al palato. Silvana Mangano: torta a sorpresa - Sofia Loren:
‘mpepata di cozze - Claudia Cardinale: risotto con gamberetti - Brigitte Bardot: crema tartara - Ursula
Andress: tavoletta di cioccolato bianco al latte - Laura Antonelli: datteri di mare - Stefania Sandrelli: baccalà mantecato - Nicole Kidman: vorrei ma non posso - Sharon Stone:
“passo”.
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R.C. Cagliari Nord
VOCE del ROTARY
“Progetto Filippine”
A
distanza di quasi
due anni dal suo
avvio, il Progetto
Filippine si è concluso venerdì 20 novembre con
la consegna nelle mani di
madre Flora Zippo, una
gagliarda suora napoletana, della somma di 4.000
euro destinata all’acquisto di una decina di postazioni di PC nella nuova scuola del Villaggio
Sardegna nell’isola di Samar delle Filippine.
Il progetto, partito sotto la presidenza di Giacomo Oppia (2007-2008),
e proseguito con costanza e attenzione da Gabriele Andria (2008-2009) e
da Gabriele Peretti, doveva essere realizzato in MG, ma le enormi difficoltà
a prendere contatti sicuri con i club
locali, per la situazione politica molto incerta, oltre alla limitata portata
del budget raccolto, consigliò di convertire il progetto sull’area della alfa-
betizzazione, risultando in seguito non
meno efficace, dato che in quel periodo veniva aperto nel villaggio un nuovo settore scolastico per adolescenti,
che rischiava di risultare incompleto
nell’educazione all’informatica.
La consegna della somma si è svolta a Cagliari all’Auditorium della Banca di Credito Sardo (ex CIS) nell’ambito della manifestazione di presentazione del libro Diario di un medico
missionario scritto da padre Amelio Troietto, medico e missionario camilliano, storico collaboratore di
madre Flora nel Policlinic
Sardegna, centro medico
inserito nel Villaggio Sardegna, appena ricordato.
La serata è stata particolarmente toccante, anche grazie al filmato realizzato da Marco Murtas,
che con un gruppo di medici volontari, aderenti alla Associazione Solidarietà Sarda onlus, per due volte (nel 2004
e nel 2006) si è recato a Samar in missione medica.
L’importanza e la presenza del Rotary in azioni internazionali sono state ricordate al momento della consegna della somma, ribadendo che l’attività di merito promuove sempre ed
insieme la diffusione lo spirito di solidarietà e di amicizia, principio fondante del Rotary International.
R.C. Roma Est - R.C. Rieti
L’etica di Enzo Biagi
D
imensione etica del giornalismo e nella comunicazione sono stati l’argomento nell’incontro organizzato in novembre al
Gran Hotel di Roma dal R.C. Roma
Est con il R.C. Rieti, L’incontro-intervista “Memorial Enzo Biagi”, condotto dalla giornalista reatina Daniela Miniucchi, ha visto la partecipazione di Bice e Carla Biagi – le due figlie
di Enzo - e di Loris Mazzetti, capostruttura Rai. Sono stati ricordati
l’umanità del grande giornalista scomparso, il senso di sofferenza di fronte
alle ingiustizie, l’importanza del non
asservimento al potere economico.
Giornalista e scrittore di riconosciuto prestigio internazionale, Enzo Biagi è stato esempio di semplicità nello
scrivere, di umiltà nella cura e nell’approfondimento dei fatti, rispettando
sempre le persone
con le loro debolezze e fragilità. Per
Biagi la “libertà non
deve avere bisogno
di aggettivi è libertà e basta” e “i valori che contano sono sempre le due o
tre cose che ci ha
detto la mamma da
bambini.”
Patrizia Cardone e Felice Marchioni, presidenti del
Carla e Bice Biagi e Felice Marchioni, presidente del R.C. Rieti
R.C. Roma Est e del
R.C. Rieti, hanno voluto ricordare il ti artistici realizzati dai “ragazzi spesignificato rotariano della serata nel ciali” dell’Associazione reatina delle
richiamo alla dimensione etica dell’im- famiglie dei portatori di handicap, reapegno professionale. I relatori hanno lizzati nei laboratori di terapia occuricevuto in dono dai due club gli ogget- pazionale del centro diurno di Rieti.
VOCE del ROTARY
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R.C. Monterotondo-Mentana
Sette fontane
in Madagascar
N
ella provincia di Fianarantsoa,
che conta circa 600mila abitanti, è parroco della città di
Antanpunjna il missionario Pasquale
De Gasperis, il quale aveva a suo tempo segnalato, attraverso la locale comunità dei Padri Cappuccini di Monterotondo, la grave situazione di insalubrità in cui versava la popolazione
del grande villaggio di Ambonifahidrano, di circa tremila abitanti, in cui l’acqua era ottenuta da pozzi scavati a mano; acqua terrosa, spesso inquinata,
con conseguenti gravissimi problemi
di carattere sanitario.
In prossimità del villaggio passano
le grandi condotte di un acqedotto statale, ma mancavano i fondi per allac-
R.C. Rieti
ciarvisi. Il R.C. Monterotondo - Mentana ha definito un progetto di risorse idriche consistente nell’effettuare
tale allacciamento e nel fornire l’acqua al villaggio tramite una rete idrica diffusa avente per terminali sette
fontanelle poste nei punti baricentricamente più convenienti per assicurare omogeneità distributiva.
I lavori in loco sono stati diretti dal
padre Pasquale De Gasperis (nella foto); da Roma l’operazione è stata seguita dal segretario Missioni dei frati
cappuccini, padre Franco Nicolai, responsabile per il Madagascar. Sul piano economico il club ha partecipato
con il finanziamento dell’acquisto dei
materiali necessari, mentre la popo-
lazione locale fruitrice della rete idrica ha fornito a titolo gratuito la manodopera. I lavori sono iniziati in questo luglio e sono stati ultimati alla fine dell’estate. Il costo era stato previsto in 3.800 euro; a consuntivo è risultato di circa 4mila.
“Lasciamoli respirare”
Pronto soccorso pediatrico
L
’ingestione di corpi estranei è
causa del 27 per cento delle morti pediatriche accidentali in Italia, con una triste ricorrenza di un
bambino per settimana. L’operazione
per liberare da un corpo estraneo ha
un brutto nome (cacofonicamente parlando): disostruzione. Vale a dire: togliere l’ostruzione. Per salvare cinquanta bambini all’anno, la formazione in disostruzione è pertanto una priorità. E quindi è stato confortante vedere il salone dell’Hotel 4 stagioni di
Rieti gremito di studenti per assistere
alla lezione interattiva di disostruzione pediatrica e rianimazione cardiopolmonare tenuta dal pediatra Marco
Squicciarini e dalla sua équipe. Squicciarini (nella foto), tra i migliori istruttori internazionali per le manovre di
disostruzione pediatrica della glottide, è commissario della Croce Rossa
romana.
Organizzato dai Rotary Club Rieti,
Sabina Tevere e Farfa Cures con la
Croce Rossa di Rieti, l’incontro è sta-
to patrocinato dall’Assessorato alle politiche scolastiche del Comune. Alla lezione hanno partecipato studenti del
corso di laurea in Infermieristica e Fisioterapia e corsisti OSS del Polo universitario di Rieti Sabina Universitas
e quelli dell’Università cattolica del Sacro Cuore. I giovani del 2° e 3° anno
hanno ottenuto il riconoscimento di
crediti e il rilascio di attestato della
CRI. In primavera si terrà il corso per
il rilascio della qualifica di operatore.
In tema di tutela dell’infanzia va segnalata la prossima firma di un protocollo d’intesa e di un “Bimbo point”
tra Croce Rossa, Rotary e scuole.
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VOCE del ROTARY
ITINERARI PER MARE
Nautica: risorsa vitale per
Lazio e Sardegna
di Giuseppe Ibrido
A
ndare per mare è un modo diverso, consapevole e
responsabile di viaggiare, di conoscere e scoprire
nuove terre, nuovi Paesi, di fare singolari esperienze attraverso l’esplorazione del mondo navigando. Il
turismo per via d’acqua consente di godere, o meglio, di
vivere appieno le straordinarie bellezze della natura e di
apprezzarle da una prospettiva ed un’ottica completamente differente. La barca infatti, contrariamente ad altri mezzi di trasporto, permette di raggiungere siti a volte diversamente inaccessibili, di rimanere incantati da meravigliosi paesaggi, di concentrarsi su di essi, di tuffarsi
in limpide acque, di crogiolarsi al sole sperduti nel silenzio assoluto.
Ed è proprio questo modo diverso di andare in giro per
il mondo, di trascorrere intensamente e sportivamente la
vacanza, che ha fatto sì che il turismo nautico abbia avuto in questi ultimi decenni, sia in Italia che all’estero, un
eccezionale sviluppo, fornendo un sostanziale contributo
alla ricchezza nazionale. Le implicazioni di questa crescita sull’economia sono molteplici, non solo per il comparto strettamente turistico e per l’indotto, ma anche per le
tante aziende industriali o artigianali impegnate nella cantieristica navale nonché nella costruzione e manutenzione delle imbarcazioni da diporto.
Insomma, nautica come fonte di ricchezza e prosperità, nonché volano per lo sviluppo economico. Ed è proprio su questo che ci soffermeremo e su alcuni effetti sull’economia delle zone costiere del Lazio e della Sardegna,
anche se poi il turismo nautico, è in effetti una realtà molto più vasta, articolandosi in varie categoria a seconda del
tipo di imbarcazione che si usa per praticarlo, cioè dalla
nave da crociera, allo yacht, al caicco, eccetera. Nella cantieristica nautica, l’Italia detiene più di un terzo della produzione mondiale ed è il primo paese al mondo per costruzione di superyacht. In questo contesto la Regione Lazio
ha colto, ma non del tutto, alcune opportunità favorendo
il potenziamento del comparto anche attraverso la costituzione del “Distretto della Nautica” come punto di partenza per sostenere lo sviluppo del territorio e delle imprese. Anche se al momento nella regione operano un numero contenuto di aziende (e conseguentemente altrettanto circoscritto è il numero degli addetti del settore) in un
prossimo futuro, secondo uno studio del Censis, la nautica nella regione è destinata ad una forte espansione.
Sempre secondo lo studio citato, esistono nel Lazio tre
poli nautici con diverse attitudini: quello di Civitavecchia,
quello di Roma-Ostia-Fiumicino e quello della Provincia
di Latina. Il primo si contraddistingue per la sua apprezzabile industria cantieristica specializzata nella manuten-
zione e riparazioni di imbarcazioni; il secondo polo produce barche anche di grandi dimensioni con effetti positivi sull’indotto; il terzo polo, infine, quello di Latina, è
specializzato nella progettazione e costruzione di imbarcazioni, tuttavia a causa di scarse ed inadeguate infrastrutture non riesce ad eseguire tutte le fasi del processo
produttivo.
Anche in Sardegna, la nautica ha una tradizione antica e la cantieristica può contare su buone prospettive di
sviluppo. Per la sua posizione geografica e per la presenza di numerosi porti turistici, infatti, l’Isola si presta particolarmente ad accogliere aziende nautiche. A parte ritardi nelle procedure e contenziosi in corso, quanto prima, con la riconversione produttiva in corso dell’area di
una ex cartiera, dovrebbe nascere ad Arbatax un importante polo cantieristico che contribuirà sensibilmente al
progresso economico dell’Ogliastra. Nasceranno infatti
infrastrutture portuali necessarie alle imprese nautiche
che già stanno investendo nella regione.
Per chiudere il tema della cantieristica, a nostro avviso servirebbe un ulteriore sforzo delle amministrazioni
VOCE del ROTARY
regionali per poter conseguire risultati più apprezzabili,
possibilmente ponendosi come obiettivo il superamento
del trend nazionale. Ciò in quanto Lazio e Sardegna, per
le favorevoli condizioni geografiche e climatiche, hanno
entrambe le carte in regola per poter perseguire ambiziosi traguardi. In linea con questa realtà positiva è la situazione dei porti e degli approdi turistici.
Attualmente lungo le coste del Lazio - tra porti di rilevanza nazionale (in effetti, solo Civitavecchia che è uno
dei più importanti terminal italiani di trasporto passeggeri con collegamenti verso la Sardegna, la Sicilia, Barcellona, Tunisi, Tolone, Malta e la Corsica), porti turistici, approdi turistici e punti di ormeggio - esistono sufficienti strutture che possono accogliere sia la nautica maggiore che minore. Tra queste strutture portuali, degno di
nota è il Porto di Roma con 756 posti barca, costruito vicino al sito dell’antico porto romano di Ostia, che risale
all’imperatore Claudio nel 42 d.C. e successivamente ingrandito da Traiano nel 113 d.C. Esso era allora in posizione strategicamente perfetta, accanto alla foce del Tevere navigabile fino al centro dell’Urbe, ed ancora lo è
per la sua posizione centrale sulla costiera tirrenica e per
la vicinanza a siti di grandissimo interesse artistico, monumentale ed archeologico. Il porto dispone di tutte
le dotazioni nautiche e di sofisticate strumentazioni
di controllo, nonché di ogni comfort: negozi e attività commerciali di ogni tipo, bar, ristoranti, supermercato, banca, parafarmacia… Con questa struttura, vanto dell’architettura portuale, circondata da
una oasi naturalistica che la impreziosisce dal punto
di vista ambientale, Roma, dopo due millenni ha riacquistato il suo sbocco al mare e il suo ruolo, per così
dire, di centro “marittimo”.
Salpando dal Porto turistico di Ostia c’è poi l’imbarazzo della scelta. Si può infatti navigare per centinaia di miglia verso il nord o il sud, su tutta la costa laziale che va da Montalto di Castro a Formia, con
le belle isole di origine vulcanica dell’Arcipelago ponziano come Palmarola, Ponza, Zannone, Ventotene,
Santo Stefano. Distribuite su tutta la costa e sulle isole esistono graziose ed efficienti strutture portuali che
possono ospitare imbarcazioni fino a 60 metri (Porto di
Roma).
Salvo errori, nel Lazio abbiamo contato ben 45 tra porti e approdi turistici. Tra questi degni di nota, Marina di
Nettuno con 1.000 posti barca; Porto Badino con 800; Anzio con 400; San Felice Circeo con 380. Seguono con oltre
200 posti barca Santa Marinella, Fiumicino/Isola Sacra,
Terracina e Ponza. La varietà e la bellezza ambientale del
litorale del Lazio, certamente una delle culle della civiltà, ha richiamato fin dall’antichità navigatori e viaggiatori. 270 chilometri di costa con alcune zone di particolare pregio dove si fondono un non comune patrimonio naturale con una eccezionale ricchezza archeologica costituiscono oggi un richiamo straordinario sui flussi turistici nazionali ed internazionali.
A parte alcune situazioni isolate in cui la pressione antropica dell’interland si riflette sulla qualità delle acque
ed anche qualche sacca di inciviltà con scarichi abusivi,
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per lo più le condizioni costiere laziali sono buone. Naturalmente ci sono anche zone di eccellenza ed aree protette come il Parco Nazionale del Circeo e le Isole di Ventotene e Santo Stefano, templi della biodiversità. Ed ancora, da non dimenticare, la Riserva Naturale del Litorale
romano, lo splendido mare di Sabaudia, con allo sfondo
le belle dune di sabbia, la costa di Tarquinia con le saline, riserva naturale per la protezione di gabbiani e fenicotteri.
Per quanto riguarda la Sardegna, non è velleitario definire questa regione come un piccolo paradiso per la nautica. Anche se a volte con qualche necessaria limitazione,
significa pur sempre navigare tra parchi marini, zone protette, baie e calette incontaminate. Inoltre, la varietà e la
bellezza degli ambienti costieri, il fascino dell’entroterra,
la fama mondiale di alcune zone del nord dell’Isola, fanno della Sardegna una delle mete preferite dal turismo
nautico. Tre le aeree marine protette della Sardegna, ne
ricordiamo solo alcune: il Parco Nazionale dell’Asinara,
il Parco Nazionale de La Maddalena, l’Area Naturale Marina Protetta del Sinis e di Mai di Ventre e l’Area Naturale Marina Protetta di Tavolara e Punta Coda Cavallo.
La Sardegna, attraverso porti turistici, approdi ed or-
meggi, offre circa 15 mila posti barca. Solamente Alghero che fa parte della Capitaneria di Porto Torres dispone di 2.785 posti barca ed altri 1.750 sono ad Arzachena
(capitaneria di porto de La Maddalena). Seguono Santa
Teresa di Gallura (980), Stintino (942), Carloforte (883),
Marina di Villa Simius (735). Ed ancora Olbia, Palau,
Porto Torres, Torregrande.
Per concludere, al fine di non vanificare queste favorevoli condizioni, le varie pubbliche amministrazioni interessate hanno il dovere di salvaguardarle e analogamente di potenziare le necessarie infrastrutture affinché il turismo nautico, possa radicarsi e sviluppare nell’interesse
della collettività delle due regioni. Ma soprattutto, con opportuni provvedimenti, occorre favorire la destagionalizzazione, cioè facilitare la permanenza tutto l’anno delle
barche nei porti e nelle altre strutture ricettive, così come avviene in molti porti turistici di altri Paesi esteri mediterranei.
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VOCE del ROTARY
Un club (ospitale) in ogni porto
di Alberto Aime
E
pocale? Eccessivo. Rivoluzionario? Forse. Innovativo? Va meglio. Arduo definire il “fenomeno crociere” che ha aperto
un nuovo fronte del turismo. Almeno in Europa, mutuando un modello tipicamente americano degli anni ‘60-’70 del secolo scorso. Sta di
fatto che da pochi anni in qua centinaia di migliaia di “vacanzieri” (i neologismi ormai si sprecano, anche quando sono orribili), gironzolando a bordo di navi quasi sempre lussuose, hanno trovato una soluzione sufficientemente festosa al problema delle ferie. Perché i costi della
vacanza sono contenuti, se non proprio stracciati. Non si tratta di avventurarsi nel famoso
grand tour di alcuni secoli fa, viatico indispensabile per la formazione culturale (aiutandosi
con cavalli e carrozze), ma di visitare grandi e piccoli centri solcando i mari. Non attraversando gli oceani – e questo è il punto – opzione ritenuta indispensabile fino a che
l’economia dei paesi più ricchi lo ha consentito.
Allora il grande protagonista fu l’aereo che, accorciando le distanze e permettendo notevoli spostamenti di masse (il Boeing 747 portava fino a 450 passeggeri), vedeva
vettori e operatori turistici confrontarsi e poi lacerarsi
sulle rotte intercontinentali. Oggi, con le macerie dell’economia mondiale ancora fumanti, la mira si è abbassata.
Poca avventura (niente terre semivergini o città considerate belle ma a rischio), meno viaggi individuali. La crociera, sempre in mari noti, anzi notissimi, consente normalmente una settimana di svago, che può costare – se
non in alta stagione – non più di 400 euro tutto incluso.
Il meccanismo prevede navigazione notturna e visite
diurne di centri, dotati di porto per l’attracco, più località dei dintorni se lo consente il tempo a disposizione. Tornano così alla ribalta anche tesori paesaggistici, archeologici e culturali restati un po’ nell’angolo durante l’ab-
Il presidente dell’Autorità portuale di Cagliari Paolo Fadda.
buffata degli anni d’oro del turismo intercontinentale. Il
problema dei tempi per le visite - fortemente concentrati, ma ritenuti sufficienti - viene superato con un’organizzazione che prevede, dallo scalandrone in giù, spostamenti, visite, appuntamenti, rientri a ritmo orchestrato. Sono previsti anche gli audaci “fai da te” che, sbarcati, possono affrontare l’ignoto mondo.
Ripescate (fuori dall’ironia) le navi, la nuova frontiera del turismo di massa ha affinato la confezione del famoso “pacchetto” per la clientela che una volta prevedeva – anche per abbattere i costi – l’IT/Inclusive Tour e i
charter. Cioè, rispettivamente: acquisto in partenza di
volo e servizi a terra o noleggio del volo (parentesi: chi dei
rotariani – non giovanissimi – non ha mai utilizzato “IT”
o “charter” alzi la mano).
Riabilitato così il più antico mezzo di trasporto (senza
più signori in falso completo da comandante e signore
drappeggiate in abiti atti a sfidare le fresche brezze sui
ponti) si è aperto un altro fronte: quello che ha per protagonisti molti approdi, giunti quasi sull’orlo del collasso, e che ora sentono un alito rianimatore. Se – a caccia
di crocieristi paganti – il sorriso è già tornato sui volti di
armatori e agenti marittimi, adesso festeggiano anche i
porti, che nell’affare ci mettono terra, retroterra e relative attrattive, con un contorno di accoglienze festose. E
qui una prima idea: e se nei tre porti crocieristici del nostro Distretto (Cagliari, Olbia e Civitavecchia) i club locali organizzassero una qual certa accoglienza rotariana
per gli amici rotariani che scendono dalle navi? Tira un’aria
di rinnovamento nelle tre città, e la grande ruota dentata potrebbe fare la sua parte.
Ma c’è anche un rinnovamento più generale del look,
che parte da moli e banchine. La scelta degli scali deriva
dallo stesso meccanismo che governa il nuovo turismo:
poiché si viaggia di notte, se la percorrenza supera il numero delle ore di buio, viene interrotta con una sosta in
uno scalo “tecnico” anche minimamente fascinoso. Si so-
VOCE del ROTARY
sta, si sbarcano i crocieristi per qualche ora e si riparte.
Cambio di panorama per il porto promosso alla categoria
di “attivo”: cioè, per le sue caratteristiche globali, giudicato in grado di reggere una sosta di nove ore (o addirittura di una giornata). Nel segno del navigare necesse est
torna di moda l’abito da marinaio, magari rivoltato. Buono, s’intende, finchè dura la nuova moda.
Quanto vale un crocerista a terra? La domanda non è
peregrina e se la sono dovuta porre tutte le autorità portuali coinvolte più o meno all’improvviso nell’avventura
crociere. Se infatti a Roma l’arrivo contemporaneo di
sette/ottomila turisti non si nota neppure (anche se piombano tutti assieme da Civitavecchia, scalo più vicino), a
Cagliari o più ancora ad Olbia la faccenda si fa complessa. Due grosse navi da crociera contemporaneamente in
porto e i relativi occupanti da scarrozzare a terra creano
un problema. Che non attiene solo all’efficienza delle attrezzature portuali ma a quella che genericamente viene
definita “accoglienza” e che comprende sia l’impatto allo
sbarco, sia le strutture urbane ed extraurbane (trasporti, commercio, attrattive, attività culturali, eccetera). Tutto deve essere tirato il più possibile a lucido e messo a disposizione del crocerista: l’immagine va tenuta alta anche
se la sosta è breve. Turista soddisfatto turista che torna,
che in patria racconta, e – in ultima analisi – a terra spende più volentieri.
Paolo Fadda, docente di Progettazione dei sistemi di
trasporto all’Università di Cagliari nonché rotariano (il
che non guasta) è l’Autorità portuale del capoluogo sardo. Quindi un esperto al posto giusto. A lui si deve un programma che partendo dalle strutture portuali, prevede di
coinvolgere (leggi: ha già coinvolto) tutti gli interessati:
dall’amministrazione regionale a quelle provinciali e comunali (praticamente di tutta l’isola), e agli altri attori
della vicenda (servizi di trasporto, commercianti e via dicendo). A lui allora giriamo la domanda che ci siamo posti prima.
Quanto vale un crocerista a terra?
Partiamo dal basso: un turista che scende a terra spende mediamente 15-20 euro. Ma la media inganna: c’è tutta una categoria di croceristi che spende, durante la sosta, anche venti volte di più, quindi anche 400 Euro. Per
noi vanno bene tutti e li vogliamo tutti, ma è chiaro che
l’occhio di riguardo va alla seconda categoria.
Quindi il fenomeno crociere comprende assieme turisti “normali” e “di lusso”?
Non assieme; su navi diverse. È come il vino della botte piccola. Fuori dalla metafora: vi sono crociere, dove
il numero dei partecipanti consente l’abbattimento dei
prezzi, che diventano appetibili per masse e crociere “dedicate” in cui si abbassa sia il tonnellaggio della nave sia,
ovviamente, il numero dei passeggeri. Che passano da
migliaia a centinaia o a poche decine (in quest’ultimo caso siamo ai motovelieri).
Resta la “dedica”, che non si riferisce solo ai partecipanti.
Anche se è dovuta alle loro inclinazioni o simpatie. Vi
sono crociere per appassionati di archeologia, di musi-
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ca, di pittura, di architettura, come di vino o di golf, per
citarne alcune. Strutturate in partenza in relazione ai
desideri dei partecipanti. I quali vanno già muniti di mappe, itinerari, indicazioni per mete precise. Chi viaggia
così non lesina le spese e non ama le folle oceaniche. Oltretutto sarebbe difficile raggiungere questo tipo di mete
riuniti in folla. Un esempio per tutti: lo scorso anno i partecipanti a una crociera “dedicata” avevano messo nel
loro obbiettivo il principale mercato al dettaglio di Cagliari, noto soprattutto per la ricchezza del reparto ittico. Sapevano quello che volevano: nel giro di pochi minuti fecero sparire dai banchi di vendita tutte le bottar-
ghe di muggine, mentre i rivenditori non sapevano se rallegrarsi (il prezzo della bottarga non è per tutte le tasche)
o disperarsi per essere stati presi alla sprovvista e non
troppo approvvigionati.
Comunque la massa dei croceristi non è così sofisticata.
Se si vuol diventare scalo “di itinerario”, quindi abituale e di sosta lunga, occorre offrire non solo attrattive
turistiche, ma servizi adeguati. A cominciare dall’attracco che deve essere in posizione favorevole per i croceristi
a piedi o per i mezzi che devono trasportarli alle mete
prescelte. Segue l’accoglienza che dà il primo impatto al
turista: dal 2007 abbiamo mobilitato 75 comuni sardi che,
a turno, forniscono folclore, musica, cibi locali. Sta per
partire il dragaggio dei fondali di alcuni moli per consentire attracchi praticamente in città.
Prospettive favorevoli per i prossimi anni?
Dicono le statistiche che dal 2001 ad oggi siamo passati da poco più di 20.000 agli oltre 100.000 croceristi. Il
trend è positivo, ma deve salire, se siamo capaci di far
crescere il gradimento. Questo è già alto, come si rileva
da sondaggi eseguiti, ma non basta: il porto di Cagliari,
in questo settore, è potenzialmente capace di avere un
traffico almeno doppio, come avviene per porti e città di
dimensioni analoghe.
Di conseguenza tempi rapidi per realizzare attracchi,
attrezzature e quant’altro.
Detto dei dragaggi, l’obbiettivo resta il terminal crociere. Si sono concluse le operazioni di bonifica dei fondali dagli ordigni bellici e le ispezioni di natura archeologica. Ora si può pensare alla realizzazione dei lavori,
partendo dalle normali gare.
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VOCE del ROTARY
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Agenda
rotariana
conviviali – eventi – interclub
I CLUB SONO PREGATI DI INVIARE LE PROPRIE
COMUNICAZIONI PER LA “AGENDA ROTARIANA” A
[email protected]
14
dicembre 2009 - lunedì
ROTARY CLUB CAGLIARI SUD
ore 20.30 - Cena d’auguri per Natale.
ROTARY CLUB ROMA CASSIA
ore 20 - Conviviale per gli auguri di Natale al circolo degli Esteri - lungotevere Acqua Acetosa 42.
ROTARY CLUB ROMA SUD OVEST
Festa degli auguri a palazzo Brancaccio.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
Santa Messa natalizia (anche in ricordo di Maria Chiara Fioretti). Orario e chiesa da definire.
17
ROTARY CLUB ROMA EST
ore 20 - Conviviale familiare per lo scambio degli auguri di Natale, allietati dal coro della RAI. Cravatta nera. St. Regis Grand.
ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO
ore 18 - 20 - Conviviale con concerto e festa degli auguri. Chiesa e locale da decidere.
ROTARY CLUB ROMA PALATINO
ore 20 - Conviviale al Jolly Hotel di via dei Gracchi. Antonio
Antonellis parlerà su “ Spina bifida, un progetto per alleviare
la malattia”.
15
ROTARY CLUB ALBANO LAZIALE ALBA LONGA
ore 18 - Brindisi presso l’Oratorio di Ariccia con gli utenti del
progetto “Anna Bocci”.
ROTARY CLUB CAGLIARI
Cena degli auguri.
ROTARY CLUB CIVITAVECCHIA
ore 20.30 - Conviviale familiare per gli auguri di Natale. Presso il Sunbay Park Hotel.
ROTARY CLUB ROMA CAMPIDOGLIO
ore 20 - Festa degli auguri di Natale con sorpresa.
ROTARY CLUB ROMA EUR
Serata di auguri di Natale a Palazzo Altieri.
dicembre 2009 - martedì
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 20.30 - Riunione semiconviviale. Secondo appuntamento
dedicato ai soci che si raccontano: “Fatti e curiosità”. Convento di San Giuseppe.
ROTARY CLUB ROMA
ore 20.15 - Serata di Natale. Hotel Excelsior.
ROTARY CLUB ROMA NORD
Conviviale degli Auguri di Natale, luogo da definire.
ROTARY CLUB ROMA NORD-EST
ore 20.30 - Palazzo Brancaccio (viale del Monte Oppio, 7). Familiare per lo scambio degli auguri natalizi.
16
dicembre 2009 - giovedì
ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST
ore 20.30 - Conviviale al Parco dei Principi (via Frescobaldi,
5). Festa degli auguri.
ROTARY CLUB ROMA PRATI
ore 20.30 - Serata Conviviale - Festa degli Auguri. NH Hotel Leonardo da Vinci in via dei Gracchi, 324.
18
dicembre 2009 - venerdì
ROTARY CLUB APRILIA - CISTERNA
ore 20.30 - Festa degli auguri. Hotel Enea di Aprilia.
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 20.30 - Conviviale per la festa degli auguri.
dicembre 2009 - mercoledì
ROTARY CLUB AEROPORTO LEONARDO DA VINCI
ore 20.30 - Conviviale familiare per auguri di Natale presso
Crowne Plaza Hotel.
ROTARY CLUB FORMIA GAETA
ore 20.30 - Conviviale per gli auguri di Natale con raccolta
fondi per il reparto oculistico. Grande Albergo Miramare di
Formia.
VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
41
ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO
Festa degli auguri di Natale.
22
ROTARY CLUB ORISTANO
ore 20.30 - Conviviale per gli auguri natalizi. Nel corso della
serata verrà consegnata la borsa di studio allo studente più giovane della Provincia di Oristano che si è diplomato col massimo dei voti.
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 20.30 - Convento di San Giuseppe. Celebrazione natalizia per i bambini. Manifestazione a favore della Rotary Foundation.
ROTARY CLUB OZIERI
ore 20.30 - Conviviale “Festa degli Auguri”. Villa Gli Oleandri, Località San Pantaleo.
ROTARY CLUB POMEZIA-LAVINIUM
ore 20.30 - Conviviale familiare. Auguri di Natale. Raccolta fondi a favore della Fondazione Rotary. Hotel Enea di Pomezia.
ROTARY CLUB ROMA CASTELLI ROMANI
ore 20.30 - Serata degli auguri.
ROTARY CLUB ROMA SUD EST
ore 20 - Festa per gli auguri di Natale. Hotel Bernini Bristol.
ROTARY CLUB SUBIACO
ore 20 - Conviviale. Festa degli auguri di Natale. Ristorante
Miramonti in Subiaco.
19
dicembre 2009 - sabato
ROTARY CLUB ALBANO LAZIALE ALBA LONGA
ore 20 - Festa per gli auguri di Natale. Presentazione del libro
“Albano dimenticata”. Hotel Miralago.
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 16 - Progetto solidarietà: confezionamento dei pacchi dono natalizi nello stabilimento di Giovanni Porro a “Sa Stoia”
di Iglesias.
dicembre 2009 - martedì
ROTARY CLUB MONTEROTONDO MENTANA
ore 20.30 - Conviviale natalizia, con la partecipazione della
cantante lirica Marcella Croce De Grandis accompagnata da
Caris Patrignani. Park Hotel Fiano Romano.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 21 - Serata teatrale: “Ben Hur” di Giovanni Clementi - Sala Umberto - via della Mercede.
27
dicembre 2009 - domenica
ROTARY CLUB ALBANO LAZIALE ALBA LONGA
ore 13 - Caminetto con gli utenti e i volontari del progetto “Anna Bocci” presso l’oratorio di Ariccia. A seguire grande tombolata.
5
gennaio 2010 - martedì
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 20.30 - Assemblea del club. Valutazione dello stato di avanzamento dei progetti di prossima scadenza: Progetto Salute, Festa di Carnevale, RYLA.
7
gennaio 2010 - giovedì
ROTARY CLUB ROMA PRATI
ore 20.30 - Riunione con i soci per la preparazione alla visita del Governatore. NH Hotel Leonardo da Vinci.
ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO
ore 20 - Festa degli auguri di Natale presso il Grand Hotel Duca d’Este.
8
ROTARY CLUB IGLESIAS
ore 20 - Riunione conviviale con consorti per il tradizionale
scambio degli auguri di Natale. Hotel Artu in piazza Sella.
ROTARY CLUB MONTEROTONDO MENTANA
ore 21 - Teatro Manzoni: “Uscirò dalla tua vita in taxi” di W.
Hall e K. Waterhouse per la regia di Silvio Giordani.
ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO
ore 20 - Festa degli auguri di Natale all’Hotel Fenix.
ROTARY CLUB ORISTANO
ore 20.30 - Conviviali solo soci.
ROTARY CLUB SASSARI
ore 20.30 - Riunione conviviale per la “festa degli auguri”
presso il ristorante White & Green.
ROTARY CLUB OZIERI
ore 20.30 - Cerimonia di assegnazione dei premi – intestati alla memoria dei soci Nino Calvia Barroccu e Maria Madai – ai
migliori studenti della città. Conviviale al ristorante Terradoro.
20
dicembre 2009 - domenica
ROTARY CLUB ROMA SUD
ore 19.30 - Conviviale familiare per lo scambio degli auguri di
Natale e consegna del Premio armonia rotariana, ospite lo chansonnier Massimo Politelli. Reale Circolo Canottieri Tevere Remo - Lungotevere in Augusta 28 - Roma
21
dicembre 2009 - lunedì
gennaio 2010 - venerdì
ROTARY CLUB THIESI - BONORVA - POZZOMAGGIORE
Manifestazione raccolta fondi.
11
gennaio 2010 - lunedì
ROTARY CLUB ROMA CASSIA
ore 20 - Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, Gran
Priore dello SMOM parlerà su “La storia e l’attività del Sovrano Ordine di Malta”. Circolo del Ministero Affari Esteri - lgt.
Acqua Acetosa, 42.
ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO
S. Messa - Cena conviviale.
ROTARY CLUB ROMA EST
ore 13.30 - Conviviale diurna con Ignazio Raimondo. St. Regis Grand.
ROTARY CLUB ROMA PALATINO
ore 20 - Serata degli Auguri. Holly Hotel - Via dei Gracchi.
ROTARY CLUB ROMA PALATINO
ore 20 - Aperitivo in crostaceria - via Palermo
Il nostro dono al mondo:
l’eradicazione della polio
VOCE del ROTARY
12
gennaio 2010 - martedì
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 20.30 - Riunione semiconviviale. Alessandra Agus terrà
una conversazione su: “ I proverbi sardi nel Campidano”. Convento di San Giuseppe.
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 20.30 - Riunione conviviale. Stefano Usai parlerà del “Ritorno a Carbonia dell’Agenzia AREA e il suo ruolo nel territorio”.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 20.30 - Conviviale con l’ambasciatore Cortese De Bosis
che presenterà il suo libro “Sono entrati a Roma: dai Galli di
Brenno agli Americani di Clark”. Hotel The Duke.
ROTARY CLUB ROMA MONTE MARIO
ore 20 - Visita del Governatore
ROTARY CLUB ROMA OVEST
ore 13.30 - Conviviale diurna. Marriott Grand Hotel Flora
13
gennaio 2010 - mercoledì
ROTARY CLUB ROMA SUD OVEST
ore 20 - Conviviale all’Hotel De La Ville di via Sistina, ospiti i
presidenti di tutti i club romani. Tema della serata: “L’Aquila
ha bisogno di noi”. Saranno presentati numerosi progetti in favore delle popolazioni colpite dal terremoto e verrà concordato un viaggio che i club romani faranno per costatare con i propri occhi i problemi ancora irrisolti della città.
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15
43
gennaio 2010 - venerdì
ROTARY CLUB FORMIA-GAETA
ore 20.30 - Conviviale. Maria Teresa Fuiano parlerà su “Fatti
e curiosità della gita a Torino”. Ristorante Castello Miramare.
ROTARY CLUB OZIERI
ore 20.30 - Conviviale al caminetto. Fiorenzo Saturno parlerà di “Sensibilizzazione al Rotary”.
ROTARY CLUB SABINA TEVERE
ore 20 - Visita del Governatore
17
gennaio 2010 - domenica
ROTARY CLUB SUBIACO
Piazza del Campo - Giornata di prevenzione odontoiatrica per
la popolazione di Subiaco organizzata dal club. Interverrà l’Unità domiciliare odontoiatrica dell’istituto Eastman.
18
gennaio 2010 - lunedì
ROTARY CLUB ROMA CASSIA
ore 20.30 - Interclub con il RC Roma Foro Italico all’Hotel
NH Leonardo da Vinci. Premiazione dei protagonisti della prima maratona del sangue “Corri, corri corri, arriva primo, a
donare il sangue per te”.
ROTARY CLUB VITERBO
ore 20 - Visita del Governatore
ROTARY CLUB ROMA EST
ore 19.30 - Matteo Marzotto e Marcello Veneziani parleranno
su: “Merito, etica e patto generazionale: parole su cui riflettere. Istruzioni per l’uso”. Coordina Elisa Anzaldo. St. Regis
Grand.
14
ROTARY CLUB ROMA PALATINO
ore 20 - Conviviale. Mario Milani illustrerà “Gli obelischi di
Roma”. Hotel Jolly.
gennaio 2010 - giovedì
ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO
ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este.
ROTARY CLUB ROMA CASTELLI ROMANI
ore 20.30 - Conviviale. Vittorfranco Pisano parlerà su “La sfida del terrorismo internazionale”.
ROTARY CLUB ROMA EST
Due giorni di RYLA su “Politiche di sviluppo economico sostenibile. Un percorso formativo di conversazioni interattive e di
visite guidate”.
ROTARY CLUB ROMA EUR
ore 20 - Franco Arzano parlerà su “L’impegno del Rotary nell’alfabetizzazione”. Hotel Aran Mantegna, via Mantegna 130.
ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO
Fino a domenica 17, prima maratona del sangue “Corri, corri,
corri, arriva primo a donare il sangue per te”, organizzata in
collaborazione con i 27 club romani.
ROTARY CLUB ROMA PRATI
ore 20.30 - Visita del Governatore. NH Hotel Leonardo da
Vinci - via dei Gracchi 324.
ROTARY CLUB ROMA SUD
ore 20.30 - Hotel Ambasciatori – Via Veneto 62. Cesare Cursi parlerà sul tema: “La politica energetica del nostro Paese”.
ROTARY CLUB SASSARI
ore 20.00 - Riunione non conviviale presso il Villino Ricci.
19
gennaio 2010 - martedì
ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA
ore 20.30 - Assemblea in vista della visita del Governatore.
Hotel Enea di Aprilia.
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 20.30 - “I soci si raccontano - Fatti e curiosità”. Convento di San Giuseppe.
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 20.30 – Riunione ordinaria. Lavori di commissione.
ROTARY CLUB FROSINONE
ore 20 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB MONTEROTONDO MENTANA
ore 20.30 - Conviviale. Roberto Zanini parlerà su “Il tempo e
la bellezza”. Park Hotel Fiano Romano.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 20.30 - Teatro Sala Umberto in via della Mercede: “ I sillabari “ di Paolo Poli.
ROTARY CLUB ROMA OVEST
ore 20.30 - Conviviale. Stefano Ciccotti parla su: “Un televisore, 5 piattaforme, mille TV: la televisione digitale nel 2010”.
St. Regis Grand.
44
VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
20
gennaio 2010 - mercoledì
ROTARY CLUB CASSINO
ore 20 - Visita del Governatore.
21
gennaio 2010 - giovedì
ROTARY CLUB ROMA PRATI
ore 20.30 - Serata Teatrale.
ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO
ore 20 - Conviviale. Vincenzo Maruccio parlerà su “Il ruolo
dell’amministratore pubblico: servire l’istituzione nell’interesse dei cittadini”.
ROTARY CLUB ROMA SUD
ore 19.30 - Galleria nazionale d’arte moderna - Sala dell’Ercole - Interclub con R.C. Roma Est e R.C. Roma Ovest. Presentazione del service call center del Sant’Egidio - Progetto per
Roma.
ROTARY CLUB ROMA CASTELLI ROMANI
ore 20 - Familiare. Visita del Governatore.
26
ROTARY CLUB ROMA EUR
ore 20 - Serata di formazione Rotariana a cura del Gen. G.
Gullotta.Presso l´Hotel Aran Mantegna, Via Mantegna, 130 Roma.
ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA
ore 20.30 - Visita del Governatore. Hotel Enea di Aprilia
ROTARY CLUB SASSARI
ore 20.30 - Riunione conviviale con signore alle ore 20.30 presso il ristorante White & Green: conferenza di Umberto Nulli su
“Il benessere abitativo”.
ROTARY CLUB MONTEROTONDO MENTANA
ore 21 - Teatro Manzoni: “La Commedia di Candido” di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani. Regia di
Sergio Fantoni.
22
gennaio 2010 - venerdì
ROTARY CLUB ORISTANO
ore 20.30 - Conviviale.
ROTARY CLUB ROMA COLOSSEO
ore 20 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB THIESI - BONORVA - POZZOMAGGIORE
ore 20.00 - Convegno sugli effetti provocati sul sistema immunitario dall’assenza di gravità - Sala Aligi Sassu.
ROTARY CLUB ROMA PALATINO
ore 20 - Inteclub con il R.C. Roma Montemario. Incontro con
il Ministro Ronchi.
27
gennaio 2010 - mercoledì
ROTARY CLUB ROMA MEDITERRANEO
ore 20 - Visita del Governatore.
ROTARY INTERNATIONAL
DISTRETTO 2080
Roma - Lazio - Sardegna
gennaio 2010 - sabato
A Roma, IDIR 2009-2010 area Roma-Lazio (vedi box a fianco)
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 13 - Riunione a caminetto.
ROTARY CLUB OZIERI
ore 18 - G. Sotgiu parlerà su: “Come debellare il tumore del
collo dell’utero: il vaccino contro il papilloma-virus”. Chiostro
di S. Francesco. A seguire conviviale ristorante Terradoro.
24
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 20.30 - Riunione ordinaria - lavori di Commissione.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 21 - Rotary-Drink - Hotel The Duke - via Archimede 69.
ROTARY CLUB CAGLIARI
Due giorni di RYLA su “La sicurezza del lavoro: il ruolo del leader” (vedi articolo a pag. 31).
23
gennaio 2010 - martedì
gennaio 2010 - domenica
ROTARY CLUB VELLETRI
Il club compie vent’anni.
IDIR 2009-2010
ISTITUTO DI FORMAZIONE ROTARIANA
AREA ROMA-LAZIO
Roma, sabato 23 gennaio 2010
ore 9-13
Regione Lazio - sala Tevere - via C. Colombo, 212
PROGRAMMA PRELIMINARE
– Programmazione operativa a medio termine:
il piano direttivo di Club
– Gruppi di azione prioritaria: alfabetizzazione, fame e salute, riserve idriche
– Servizi per i giovani
– Immagine pubblica
– Effettivo: qualità nella quantità
– Interazione con la sala
25
gennaio 2010 - lunedì
ROTARY CLUB CERVETERI-LADISPOLI
ore 20 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB ROMA CASSIA
ore 20 - Cesare San Mauro parlerà su “Privatizzazioni e liberalizzazioni”. Circolo del Ministero Affari Esteri.
La partecipazione al seminario sarà gratuita
e aperta a tutti i soci
Sarà particolarmente gradita la partecipazione dei nuovi soci
Rotary Club Organizzatore ROMA EST
Per ulteriori informazioni organizzative rivolgersi alla segreteria del Club Roma Est: 06.3214292
email: [email protected], [email protected]
VOCE del ROTARY
28
gennaio 2010 - giovedì
ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO
ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este.
ROTARY CLUB ROMA CASTELLI ROMANI
ore 20.30 - Caminetto
ROTARY CLUB ROMA EUR
ore 20 - Conviviale all’Hotel Aran Mantegna. Marco Marchitelli parlerà su “La chimica italiana”.
ROTARY CLUB ROMA PRATI
ore 20.30 - Conviviale. Luigi Contu parlerà sul tema: “Lo stato di salute dell’informazione nel nostro Paese”. NH Hotel Leonardo da Vinci - via dei Gracchi, 324.
ROTARY CLUB ROMA SUD
ore 20 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB SASSARI
ore 20 - Riunione non conviviale presso il villino Ricci.
29
gennaio 2010 - venerdì
ROTARY CLUB FORMIA-GAETA
ore 20.30 - Conviviale al ristorante Miramare. Giuseppe Maresca parlerà sul tema:”La crisi e le possibilità del credito per
le piccole e medie industrie”.
ROTARY CLUB SUBIACO
ore 18 - Visita del Governatore nella villa di Giorgio Orlandi.
30
gennaio 2010 - sabato
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 10 - Tavola rotonda sul bullismo a cura di Rita Dedola.
Convento di San Giuseppe.
1
febbraio 2010 - lunedì
ROTARY CLUB ROMA CASSIA
ore 20 - Conviviale. Marcello Masi parlerà di eno-gastronomia. Circolo del Ministero Affari Esteri.
ROTARY CLUB ROMA EST
ore 13.30 - Conviviale diurna. St. Regis Grand.
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
3
45
febbraio 2010 - mercoledì
ROTARY CLUB ROMA CAMPIDOGLIO
ore 20 - Visita del Governatore.
4
febbraio 2010 - giovedì
ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO
ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este.
ROTARY CLUB ROMA LEONARDO DA VINCI
ore 20.30 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST
ore 20.30 - Conviviale al Parco dei Principi (via Frescobaldi,
5). Pasquale Berloco parlerà su “I trapianti d’organo: stato
dell’arte”.
ROTARY CLUB ROMA PRATI
ore 20.30 - Caminetto a casa di un socio.
ROTARY CLUB ROMA SUD
ore 13.15 - Tavola rotariana. Hotel Ambasciatori .
ROTARY CLUB SASSARI
ore 13.30 - Conviviale presso il ristorante “L’Antica Posta”.
5
febbraio 2010 - venerdì
ROTARY CLUB GOLFO D’ANZIO
ore 20.30 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB ORISTANO
ore 20.30 - Conviviali solo soci.
ROTARY CLUB OZIERI
ore 20.30 - Riunione al caminetto. Relazione del presidente
della Commissione Rotary Foundation. Ristorante Terradoro.
6
febbraio 2010 - sabato
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 20.30 - Festa di carnevale.
8
febbraio 2010 - lunedì
ROTARY CLUB ROMA PALATINO
ore 20 - Caminetto a casa di Gloria Diani.
ROTARY CLUB ROMA CASSIA
ore 20 - Visita del Governatore. Circolo del Ministero Affari
Esteri.
2
ROTARY CLUB ROMA EST
ore 15 - Palazzo Valentini. Conferenza sull’emergenza alimentare e sugli sprechi: “Fame e sete: sprecare meno, donare di
più”. Nuove proposte rotariane.
febbraio 2010 - martedì
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 20.30 - Serata di affiatamento in pizzeria.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 20.30 - Conviviale interclub con R.C. Roma Colosseo.
Paolo Cianci tratterà il tema “La selezione del personale: l’esperienza della Guardia di Finanza”. Hotel The Duke - Via Archimede 69.
ROTARY CLUB ROMA OVEST
ore 13.30 - Conviviale diurna. Marriott Grand Hotel Flora
ROTARY CLUB ROMA PARIOLI
ore 20 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO
ore 20 - Conviviale. Bruno Ferraro e Luigi De Ficchy parleranno di “Sicurezza e legalità nel Lazio”.
9
febbraio 2010 - martedì
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 20 - “La storia della seconda guerra mondiale”. I bambini dell’ultima classe della scuola primaria raccontano. Convento di San Giuseppe.
46
VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
ROTARY INTERNATIONAL - DISTRETTO 2080
Calendario 1° semestre 2010
(aggiornato al 30 novembre 2009)
Febbraio 2010
Gennaio 2010
Mese
Sensibilizzazione al Rotary
1 Ven Capodanno
2 Sab
3 Dom
4 Lun
5 Mar
6 Mer Epifania
7 Gio
8 Ven
9 Sab
10 Dom
11 Lun
12 Mar Roma Monte Mario
13 Mer Viterbo
14 Gio Roma Prati
15 Ven Sabina Tevere
16 Sab
17 Dom
18 Lun
19 Mar Frosinone
20 Mer Cassino
21 Gio Roma Castelli Romani
22 Ven Roma Colosseo
23 Sab
IDIR Roma Lazio
24 Dom 20° Velletri
25 Lun Cerveteri Ladispoli
26 Mar Aprilia - Cisterna
27 Mer Roma Mediterraneo
28 Gio Roma Sud
29 Ven Subiaco
30 Sab
31 Dom
Att. distrettuali
Marzo 2010
Mese
dell’Alfabetizzazione
1 Lun
1 Lun
2 Mar Roma Parioli
2 Mar
3 Mer Roma Campidoglio
3 Mer
4 Gio Roma Leonardo da Vinci
4 Gio Terracina Fondi
5 Ven Golfo d’Anzio
5 Ven Flaminia Romana
6 Sab
6 Sab Forum Alfabetizzazione
7 Dom
7 Dom
8 Lun Roma Cassia
8 Lun
9 Mar Fiuggi
9 Mar
10 Mer
10 Mer
11 Gio Ospedale Cairo RM Est
11 Gio Rieti
12 Ven Ozieri
12 Ven Farfa Cures
13 Sab Tempio Pausania
13 Sab
14 Dom Carnevale
14 Dom
15 Lun
15 Lun
16 Mar
16 Mar Roma Nord Est
17 Mer 25°Costit. Club Subiaco
17 Mer
18 Gio
18 Gio Roma Nord Ovest
19 Ven Thiesi
19 Ven Formia - Gaeta
20 Sab IDIR Sardegna - Thiesi
20 Sab
21 Dom Albero della Pace Sassari 21 Dom
22 Lun Intesa Mondiale Fam. RM Est 22 Lun Rotary e legalità RM Est
Aprile 2010
Mese
Intesa Mondiale
1 Sab Festa del lavoro
2 Dom
3 Lun
4 Mar
5 Mer
6 Gio
7 Ven Congresso
8 Sab Distrettuale
9 Dom Roma Centro Eventi
10 Lun
11 Mar
12 Mer
13 Gio Premio Casalegno
14 Ven 25° R.C. Quartu S.E.
15 Sab
16 Dom
17 Lun
18 Mar
19 Mer
20 Gio
21 Ven
22 Sab Premio Tullio Fazi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23 Ven
23 Dom 40° Rotaract Latina
23 Mer
24 Sab
25 Dom Festa Liberazione
24 Lun 50°Club ex D.108
25 Mar
24 Gio
25 Ven
26 Lun
26 Mer
26 Sab
27 Sab
27 Mar
28 Dom Le Palme (iniz. ora leg.) 28 Mer
29 Lun
29 Gio
30 Mar
30 Ven
31 Mer
27 Gio
28 Ven
29 Sab
30 Dom
31 Lun
27
28
29
30
Altare della Patria Rotary
23 Mar Roma Centenario
Day – Circo Massimo
24 Mer Roma Tevere
24 Mer
25 Gio Tivoli
25 Gio
Convegno Nuove
26 Ven Velletri
26 Ven
Professioni - Roma
Att. interdistrettuali
Giugno 2010
Manifestaz. Club
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 20.30 - Riunione ordinaria. Relazione del presidente sullo stato dei programmi del Club.
ROTARY CLUB FIUGGI
ore 20.30 - Visita del Governatore.
Varie
Perm. Roma
ROTARY CLUB OZIERI
ore 20 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB ROMA OVEST
ore 20.30 - Conviviale al St. Regis Grand.
ROTARY CLUB TEMPIO PAUSANIA
ore 20 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST
ore 20.30 - Interclub con RC Roma, RC Roma Est e RC Roma Prati per la presentazione del progetto in favore del Reparto ginecologico dell’ospedale italiano Umberto I del Cairo. Ambasciata d’Egitto - Villa Savoia in Roma (via Salaria, 267).
ROTARY CLUB SASSARI
ore 20 - Riunione non conviviale presso il villino Ricci.
12
febbraio 2010 - venerdì
ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA
ore 20.30 - Festa di carnevale. Hotel Enea di Aprilia
Dom
Lun
Mar SS. Pietro e Paolo
Mer
ROTARY CLUB FORMIA-GAETA
ore 20.30 - Conviviale al Castello Miramare.
13
febbraio 2010 - giovedì
Canada
Visite ai Club
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 20.30 - Sala Umberto. “ Uomo e galantuomo” di Eduardo
De Filippo.
11
Mese
Circoli Profess. Rotary
Mar
Mer Festa Repubblica
Gio
Ven
Sab
Dom
Lu n
Mar International
Mer Convention Emergenza
Gio Sanitaria E.M.S.
Ven
Sab
Dom
Lun 50° Cost. Club RM Est
Mar
Mer
Gio
Ven
Sab
Dom
Lun Congresso 2010 del RI a
Mar Montreal, Quebec,
1 Gio
2 Ven
3 Sab
4 Dom Pasqua
5 Lun Pasquetta
6 Mar
7 Mer
8 Gio
9 Ven
10 Sab
11 Dom
12 Lun
13 Mar
14 Mer
15 Gio
16 Ven
17 Sab
18 Dom
19 Lun
20 Mar
21 Mer
22 Gio Ara pacis
23 Mar
27 Sab
28 Dom
Maggio 2010
Mese
Rivista Rotary
15
febbraio 2010 - sabato
febbraio 2010 - lunedì
ROTARY CLUB ROMA CASSIA
ore 20 - Marco Ricceri illustrerà il “Rapporto Eurispes Italia
2010: alcuni casi eccellenti”. Circolo degli Esteri.
ROTARY CLUB ROMA EST
ore 9.30-13 e 14.30-18 - Forum interclub con il R.C. Roma
sulle eccellenze nella medicina: “La salute dalla testa ai piedi”,
sulle ultime tecniche e sugli ultimi ritrovati scientifici. Introduzione al tema di Romano Ciriaci. Coordinamento di Livia Azzariti. St. Regis Grand.
ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO
ore 19 - Festa di carnevale.
VOCE del ROTARY
16
febbraio 2010 - martedì
ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA
ore 20.30 - Informazione rotariana. Hotel Enea di Aprilia.
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 20.30 - Riunione ordinaria. Conversazione e dibattito sull’argomento rotariano del mese.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 21 - Rotary-Drink. Hotel The Duke - via Archimede 69.
ROTARY CLUB ROMA PALATINO
ore 20.00 - Grande Festa di Carnevale in inteclub con “Il Cenacolo dei Viaggiatori”. Salaria Sport Village - Settebagni.
17
febbraio 2010 - giovedì
ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO
ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este.
ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST
ore 20.30 - Iniziativa di Carnevale “giovedì grasso”.
ROTARY CLUB SASSARI
ore 20.30 - Conviviale presso il ristorante White & Green. Mario Agabbio parlerà su “Alimenti e fame nel mondo”.
19
febbraio 2010 - venerdì
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 20 - “Le parole in movimento” spettacolo di danza, poesia
e musica a cura di Monica Piccapietra e ABACO. Manifestazione a favore dei programmi della Rotary Foundation. Convento di San Giuseppe.
ROTARY CLUB ORISTANO
ore 20.30 - Conviviale.
ROTARY CLUB OZIERI
ore 20.30 - Conviviale al caminetto. Piero Manconi parlerà
sul tema rotariano del mese.
ROTARY CLUB THIESI - BONORVA - POZZOMAGGIORE
ore 20 - Visita del Governatore. Hotel Cavallino Rosso.
20
febbraio 2010 - sabato
A Thiesi, IDIR 2009-2010 area Sardegna
21
22
febbraio 2010 - domenica
ROTARY CLUB ROMA PRATI
Visita guidata.
47
febbraio 2010 - lunedì
ROTARY CLUB ROMA EST
Ore 20 - Conviviale a Palazzo Farnese alla presenza di autorità e diplomatici europei e dei Paesi che si affacciano su Mediterraneo.
ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO
ore 18 - 2° Forum della pace per l’anniversario della fondazione del Rotary. Concorso fotografico a premi tra i soci sul tema: “Roma capitale mondiale dell’integrazione”. Dibattito con
tre esponenti delle grandi religioni monoteiste: Cristianesimo,
Ebraismo, Islam.
23
febbraio 2010 - mercoledì
ROTARY CLUB SUBIACO
ore 18 - Cerimonia della apposizione, nella piazza di Subiaco, della Testa di Arianna, ritrovata nella villa di Nerone e restaurata a cura del Rotary Club di Subiaco; ore 20 - Anniversario del 25° della fondazione del club di Subiaco presso il
ristorante Miramonti. Interverrà anche il Governatore e, in
interclub, gli R.C. Tivoli, Guidonia e Roma Foro Italico.
18
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
febbraio 2010 - martedì
ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA
ore 20.30 - Conviviale all’Hotel Enea di Aprilia. La psicologa
Anna De Sanctis si interroga su “Cosa spinge l’uomo e la donna a tradire?”.
ROTARY CLUB CARBONIA
ore 20.30 - Conviviale. Antonello Salis parlerà sul tema: “ Ruolo dell’artigianato nell’economia provinciale e regionale”.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 20.30 - Conviviale. Saad Hussin tratterà il tema “L’Irak
prima e dopo Saddam visto con gli occhi dei bambini” - Hotel
The Duke di via Archimede.
ROTARY CLUB ROMA OVEST
ore 20.30 - Conviviale al St. Regis Grand.
ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST
ore 20.30 - Conviviale al Parco dei Principi per l’anniversario del club: celebrazione dei 25 anni di anzianità dei nostri soci. A seguire Francesca Vanzi parlerà su “Cooperare in Sudan”.
24
febbraio 2010 - mercoledì
ROTARY CLUB ROMA TEVERE
ore 20 - Visita del Governatore.
25
febbraio 2010 - giovedì
ROTARY CLUB ROMA PRATI
ore 20.30 - Serata Conviviale - Maria Teresa Antonia Morelli
parlerà sul tema: “Le donne nelle assemblee elettive”.
ROTARY CLUB SASSARI
ore 20 - Riunione non conviviale presso il villino Ricci.
ROTARY CLUB TIVOLI
ore 20 - Visita del Governatore.
26 febbraio 2010 - venerdì
ROTARY CLUB FORMIA-GAETA
ore 20.30 - Conviviale al Miramare. Luigi Schiffino parlerà
sul tema:” Il Rotary italiano nel ventennio fascista”.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 21 - Sala Umberto. “Sarto per signora” di Flavio Bucci.
ROTARY CLUB THIESI - BONORVA - POZZOMAGGIORE
ore 20 - Conviviale. Su Lumalzu.
ROTARY CLUB VELLETRI
ore 20 - Visita del Governatore.
48
2
marzo 2010 - martedì
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 20.30 - Semiconviviale. Isa Montaldo parlerà su “La donna nella pittura”. Convento di San Giuseppe.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 20.30 - Evento della Commissione P.R. (Festa della donna) - Hotel The Duke - via Archimede 69.
4
VOCE del ROTARY
dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68
marzo 2010 - giovedì
ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO
ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este.
ROTARY CLUB ROMA PRATI
ore 20.30 - Spettacolo Teatrale.
ROTARY CLUB SASSARI
ore 20.30 - Conviviale presso il ristorante “L’Antica Posta”.
ROTARY CLUB ROMA PRATI
ore 20.30 - Conviviale - Giuliano Amato parlerà sul tema: “È
necessario riscrivere la Costituzione?”.
ROTARY CLUB SASSARI
ore 20 - Riunione non conviviale presso il villino Ricci.
12
marzo 2010 - venerdì
ROTARY CLUB FARFA CURES
ore 20 - Visita del Governatore.
15
marzo 2010 - lunedì
ROTARY CLUB ROMA PRATI
ore 20.30 - Interclub. Consegna Borse di studio ai figli dei Caduti delle Forze dell’Ordine.
ROTARY CLUB TERRACINA-FONDI
ore 20 - Visita del Governatore.
16
5
ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA
ore 20.30 - Formazione nuovi soci: coinvolgimento e motivazioni. A cura di Daniela Tranquilli. Hotel Enea di Aprilia.
marzo 2010 - venerdì
ROTARY CLUB FLAMINIA ROMANA
ore 20 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB ORISTANO
ore 20.30 - Conviviali solo soci.
ROTARY CLUB SUBIACO
ore 20.00 - Conferenza di Gianni Gasbarrini Fortuna su “Il
mistero di Caporetto”. Presso il ristorante Miramonti.
ROTARY CLUB THIESI - BONORVA - POZZOMAGGIORE
Manifestazione divulgativa per l’echinococcosi.
6
marzo 2010 - sabato
ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA
Gita a Roma (programma da stabilire)
ROTARY CLUB OZIERI
Tradizionale interclub dei R.C. sardi con la tipica favata sardo-logudorese, organizzato dal club.
8
marzo 2010 - lunedì
marzo 2010 - martedì
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 20.30 - Conversazione e dibattito tra soci sul Rotary. Hotel The Duke.
ROTARY CLUB ROMA NORD EST
ore 20 - Visita del Governatore.
18
marzo 2010 - giovedì
ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO
ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este.
ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST
ore 20 - Visita del Governatore.
ROTARY CLUB SASSARI
ore 20.30 - Conviviale presso il ristorante White & Green. Anna Maria Piredda, in preparazione della prossima escursione
a Porto Torres, parlerà su “I martiri turritani”.
19
marzo 2010 - venerdì
ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO
ore 20.30 - Festa rotariana dedicata alle donne: “Un giorno…
lungo un anno”.
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 20.30 - “...Noi ragazzi di oggi... Diamoci una mano”. Concerto organizzato con il Conservatorio Pierluigi da Palestrina
e le scuole ad indirizzo musicale. Convento di San Giuseppe.
9
ROTARY CLUB FORMIA GAETA
ore 20 - Visita del Governatore.
marzo 2010 - martedì
ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO
ore 20.30 - Riunione semiconviviale. “I soci si raccontano Fatti e curiosità”. Convento di San Giuseppe.
ROTARY CLUB ORISTANO
ore 20.30 - Conviviale.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 21 - Sala Umberto. “Testimoni” di Giampiero Ingrassia e
Daniele Lioti.
23
11
marzo 2010 - giovedì
ROTARY CLUB RIETI
ore 20 - Visita del Governatore.
marzo 2010 - martedì
ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA
ore 20.30 - Conviviale all’Hotel Enea di Aprilia. “La cucina
napoletana” (cena a tema): ne parlerà Giuseppe Nola.
ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO
ore 20.30 - Visita del Governatore. Hotel The Duke.
VIAGGIO PER I ROTARIANI
PASQUA IN SICILIA
dal 1° al 5 aprile 2010
fantastico viaggio nel Parco Archeologico tra i più grandi del mondo
SELINUNTE - SEGESTA - ERICE
MOTHIA - AGRIGENTO - PALERMO
nonché, a Trapani, la spettacolare e suggestiva
"PROCESSIONE DEI MISTERI"
Programma di massima
1° giorno – Giovedì 01 Aprile 2010 – Roma/Palermo/Segesta/Marsala
Ritrovo dei Sigg. partecipanti al mattino all’Aeroporto di
Roma/Fiumicino. Partenza con volo di linea per Palermo . Arrivo
nel capoluogo siciliano e trasferimento a Segesta, una delle principali città degli Elimi, popolo che secondo la tradizione antica
proveniva da Troia. Visita del Tempio dorico, perfettamente conservato, e del Teatro Greco, gioiello architettonico che gode di
una posizione impareggiabile. Pranzo libero. Nel pomeriggio trasferimento a Marsala. Sistemazione in Hotel 3 stelle. Possibilità
di assistere alla suggestiva processione “vivente” di Marsala.
Cena,pernottamento in Hotel.
2° giorno – Venerdì 02 Aprile 2010 – Marsala/Erice/Trapani
Dopo la prima colazione, partenza per Erice, cittadina antichissima e mitologica posta a 750 metri d’altitudine, sul culmine del
Monte Erice. Oggi l’aspetto di questa stupenda cittadina è tipicamente medievale, ricca di monumenti. Erice è, tra l’altro, da alcuni decenni luogo d’incontro di scienziati provenienti da tutto il
mondo. Pranzo libero. Al termine trasferimento a Trapani per assistere alla spettacolare e suggestiva Processione dei Misteri, manifestazione di grandissimo valore religioso, artistico e folcloristico.
È la più imponente e grandiosa tra le processioni che nei giorni
sacri della Passione di Cristo si svolgono in tutta la Cristianità. In
serata rientro in Hotel. Cena, pernottamento in Hotel
.3° giorno – Sabato 03 Aprile 2010 – Marsala/Mothia
Prima colazione in Hotel. In mattinata escursione all’Isola di
Mothia, città prima fenicia e poi cartaginese. Questa città era protetta da mura con torri e porte, ricca di case, provvista di necropoli: un museo ne raccoglie le testimonianze più espressive. Lungo
il percorso si potranno vedere le saline e i caratteristici mulini a
vento. Pranzo libero. Pomeriggio a disposizione per attività individuali o per una visita libera della Città di Marsala o della vicina
Mazara del Vallo. Si consiglia una visita al Museo del Satiro dove
si potrà ammirare la statua bronzea del “Satiro danzante”, ripescata nel Canale di Sicilia nel 1998. Cena ,pernottamento in Hotel.
4° giorno - Domenica 04 Aprile 2010 (Pasqua) - Selinunte/Agrigento
Dopo la prima colazione, partenza per Selinunte, città fondata nel
650 a.C. Visita del vastissimo parco archeologico. Light Lunch
con degustazione di prodotti tipici siciliani. Nel pomeriggio trasferimento ad Agrigento per la visita alla Valle dei Templi.
Rientro a Marsala. Cena,pernottamento in Hotel.
5° giorno – Lunedì 05 Aprile 2010 – Marsala/Palermo/Roma
Dopo la prima colazione trasferimento a Palermo. Visita del capoluogo siciliano: la Cattedrale con le tombe dei Reali Normanni e
Svevi, la Cappella Palatina all’interno del Palazzo dei Normanni
(essendo in corso di restauro verificheremo più avanti che la stessa sia fruibile), la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti.
Proseguimento per Monreale e visita del Duomo. Al termine
tempo libero a disposizione. Pranzo libero. Trasferimento all’aeroporto di Punta Raisi e partenza per Roma/Fiumicino . Fine dei
nostri servizi.
Quota individuale di partecipazione (di massima - min. 30
partecipanti): E 535,00
Supplemento camera singola: E 80,00
Tasse aeroportuali (da riconfermare): E 138,00
Diritti iscrizione/Assicurazione medico-bagaglio: E 25,00
La quota comprende: volo di linea A/R in classe economica;
sistemazione all’Hotel President 3* per 04 pernottamenti; 4 cene
incluse bevande ( vino locale e acqua minerale); la degustazione
di prodotti tipici siciliani a Selinunte; visite, escursioni e trasferimenti in pullman G.T. come da programma; ingressi ai seguenti
siti: Segesta (incluso bus navetta), Isola di Mothia (incluso trasferimento in barca), Selinunte, Agrigento, Palermo (Cappella
Palatina e S. Giovanni degli Eremiti); le guide provinciali per le
visite sopra indicate; polizza assicurativa Ceassistance.
La quota non comprende: gli extra e quanto non espressamente
indicato nella voce “la quota comprende”, le tasse aeroportuali .
ATTENZIONE
LA PRESENTE QUOTAZIONE È STATA EFFETTUATA SULLA BASE DELLA
MIGLIORE TARIFFA AEREA ATTUALMENTE DISPONIBILE E DOVRÀ ESSERE
RICONFERMATA AL MOMENTO DELLA CONFERMA DEL VIAGGIO.
IL CENACOLO DEI VIAGGIATORI
via Ercole Pasquali, 3 - 00161 Roma - tel. 06 44234698 - fax 06 44233692 - [email protected]
Organizzazione tecnica: Courtesy Travel
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ALIMENTAZIONE,
NUTRIZIONE
E SALUTE
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Roma, 7-9 maggio 2010
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Emergenza cibo.
Un miliardo di persone sottoalimentate.
Ogni sei secondi un bambino muore di fame.
Aumento progressivo dei prezzi alimentari.
Il 35 per cento dei cereali è usato per nutrire
il bestiame anziché le persone.
Il mais usato per produrre 95 litri di etanolo
nutrirebbe una persona per un anno …