LA BALLATA DEGLI ELEFANTI

Transcription

LA BALLATA DEGLI ELEFANTI
LA BALLATA DEGLI ELEFANTI
Insegnante:
Anna:
Insegnante:
Chiara:
Matteo C.:
Martina:
Valentina:
Chiara:
Valentina:
Martina:
Matteo C.:
Chloé:
Anna:
Pierpaolo:
Valentina:
Martina:
Oggi faremo un gioco nuovo che si chiama “La Ballata degli Elefanti”. In questo gioco si devono
fare passi indietro e passi in avanti.
Che regole ci sono?
È proprio il bello di questo gioco: le regole dovete trovarle voi!
Da dove partiamo?
Si parte da lontano, dal fondo, dove c’è il cartellone del mare e poi si va laggiù, dove c’è l’albero
dell’Autunno.
Si parte da dove non c’è più punto posticino per poter andare indietro.
Partiamo dalle sedie!
Da seduti?
No! In piedi, ma vicino vicino alle sedie. Guarda, da seduta non posso fare un passo avanti, sennò
casco. Dobbiamo stare in piedi!
Io lo so fare! Guarda ora sono seduta e faccio così a fare un passo avanti.
E se invece la maestra dice “un passo indietro”, come fai se sei seduta?
Dobbiamo giocare in piedi! È meglio!
Ma se ci sono le sedie vicine vicine non possiamo fare nemmeno un passo indietro! Prova!
È vero, non si può!
Sì, è vero, hai ragione. Allora possiamo levare le sedie e partiamo dalla porta.
Sì, dalla porta va bene, c’è anche la riga per la partenza!
(È la soglia della porta che divide le stanze di due sezioni)!
Daniela:
Martina:
Anna:
Ci vuole la riga per partire, perché io alla televisione ho visto le corse e partivano dalla riga.
Partivano dalla riga e andavano all’arrivo.
Sennò, senza la riga, vanno dove gli pare!
(Tre bambini si mettono con le spalle attaccate alla porta di comunicazione che c’è tra le due sezioni).
Insegnante:
Anna:
Insegnante
Matteo C.:
Insegnante:
Anna:
Inegnante:
Matteo C.:
Pronti? Cantiamo tutti insieme: “Questa è la ballata degli elefanti: facciamo due passi indietro…”
Ma non possiamo: c’è la porta!
E allora? Non giochiamo?
Basta che ci mettiamo in fila davanti a dove sono loro (va al centro della stanza) e poi ci parto
anch’io, quando tocca a me.
Siete pronti?
No! Ci vuole la riga della partenza.
Cosa vi serve?
Si deve mettere un filo in terra.
(L’Insegnante, per far scegliere ai bambini, mette su un tavolino una scatola contenente rotoli di filo per i pacchi
regalo, cordino e la scatola dei nastri di stoffa).
Matteo C.:
Insegnante:
Matteo C.:
Molti bb.:
Prendiamo il filo rosso! Maestra, lo posso tagliare io?
Sì, ecco le forbici.
(indicando circa 1m) Qui!
Nooo! È troppo piccolo!
(Si mettono d’accordo per un filo lungo circa 2m e Matteo C. e Alessandro P. lo aggiustano per terra. Il filo,
appena lasciato, però, si arrotola).
Daniela:
Angela:
Matteo C.:
Chiara:
Mettiamoci la colla! Così sta fermo!
Ma non possiamo incollare il pavimento!
È vero, non si può mettere la colla sul pavimento, perché si sciupa e poi la Marta (la bidella) ci
brontola e Preside ce lo fa ricomprare! Io ho tanti soldi, ma mi ci voglio comprare le cose che mi
piacciono, non li voglio sciupare!
Allora mettiamoci un po’ di scotch!
(Tre bambini. dopo vari tentativi, fissano il filo al pavimento, ma la linea è “serpentina”)
Chloé: Così non va bene. Quella non è una riga: mi sembra un serpente!
Martina:
E poi c’è un ricciolo che pare una montagna!
(Alice prende una estremità del filo e lo mette ben teso a terra).
Alice:
Luca:
Alice.:
Matteo P.:
Alice:
Anna:
Chiara:
Matteo P.:
Insegnante:
Matteo P.:
Luca, mettilo ora lo scotch, qui, lo tengo fermo io!
Ora sì che è una riga! L’ho attaccato bene con lo scotch!
E io ho messo bene il filo!
Si comincia?
Mettiamo le scarpe vicino vicino alla riga.
La punta delle scarpe deve stare proprio vicina al filo rosso, ma non ci si deve montare sopra.
Mettetevi con i piedi stretti stretti alla riga rossa. Alessandro, per favore, vai un po’ più in là.
Marco, anche te, e non toccare Alessandro. Fateci entrare anche Giulia, c’è tanto posto e voi
state tutti appiccicati! Basta, basta così!
Maestra, posso dire io quanti passi loro devono fare indietro?
Prova!
11 passi indietro!
(Alice, Chiara e Matteo C. sono i tre concorrenti del momento e provano, ma la stanza è piccola e non c’è spazio
per 11 passi. Ci accordiamo per giocare con 2 IND e 3AV. I bb . partono, vicini vicini tra loro, reggendosi, fanno i
2 IND, e iniziano a fare i 3AV, ma poi si bloccano al secondo passo AV, con metà scarpa sulla linea rossa).
Insegnante:
Dai, riproviamo!
Stessa cosa, è come se la vivessero come un limite. OK al terzo tentativo, accompagnato dalle proteste dei bb.
pubblico. I turni del gioco durano molto, perché quasi tutti fanno passi piccolissimi e sbandano a destra e a
sinistra, reggendosi alle maniche dei grembiulini dei compagni di gioco).
Chiara:
Alexis:
Però Alessandro B. e Sofia li fanno piccoli e Greta li fa grandi grandi…non va mica bene così…
Maestra, ma loro fanno passi da formiche…!
(Partono Martina, Giulia R. e Matteo C.: si guardano continuamente e fanno passi piccolissimi quando vanno
indietro. L’Insegnante, cantando la canzoncina con voce baritonale, mimica gestuale, e invitando i bambini
pubblico a battere fragorosamente 2 volte i piedi per terra per scandire i 2 passi IND e a battere 3 volte le
mani per scandire i 3 passi AV, enfatizza il movimento degli elefanti. Piano piano si ottiene un’andatura più
verosimile a quella degli elefanti e il gioco decolla con allegria e partecipazione di tutti).
(L’Insegnante, dopo aver giocato un po’, invita i bambini a mettersi seduti in cerchio e cerca di farli riflettere
sulla dinamica del gioco):
Ins.:
Qualcuno arrivava all’albero dell’Autunno prima degli altri, perché?
Chiara:
Martina:
Matteo C.:
Alexis:
Anna:
Valentina:
Pierpaolo:
Anna:
Valentina:
Alessandro P.:
Matteo C.:
Matteo P.:
Chiara:
Insegnante:
Tutti:
Insegnante
Martina:
Perché sono partita per prima.
Perché io ho fatto i passi più lunghi.
No, maestra, lei ha fatto più passi di quelli che avevi detto te di fare!
Io, perché ho fatto dei passi grossi.
Sì, è vero, ha fatto tanti passi grossi grossi.
Io prima avevo fatto i passi corti.
Io ho fatto tanti passi lunghi
Io sono arrivata prima perché ho fatto i passi più veloci
Dopo sono arrivata prima perché ho fatto i passi grossi.
Perché ho fatto tanti passi.
È arrivato prima lui, perché io andavo piano…
Ho vinto perché ho fatto i passi lunghi, no piccini come le formiche!
Però i passi dovrebbero essere tutti uguali, sennò arriva primo chi fa i passi più lunghi…
Chiara ha detto che i passi dovrebbero essere “tutti uguali”. Siete d’accordo?
Sììì!
C’è un modo possiamo fare i passi tutti uguali?
Mettiamo i piedi vicini vicini (Martina e Matteo C. accostano i loro piedi e si reggono l’un l’altra. I
Martina:
Non li hanno fatti uguali, perché Ale ha le gambe un pochino più piccole di Giulia! Mettiamoci un
filo!
No! Non il filo, mettiamoci lo scotch.
Facciamo con la misura, per misurare come sono grandi i piedi.
Allora mettiamoci i tappini.
No, i tappini non vanno bene, perché poi si spostano. Mettiamo il piede sul foglio e col pennarello
facciamo la riga davanti alla scarpa e dietro alla scarpa. (Martina mette una scarpa su un foglio e
Matteo C.:
Chloé:
Anna:
Martina:
passi sono lunghi uguali. Poi ci provano anche Giulia G. e Alessandro F., ma non ci riescono).
Matteo C. traccia i segni).
Facciamo una riga tutto intorno al piede! (Tutti i bambini si fanno fare un’impronta di una scarpa
Chiara:
Daniela:
Anna:
Martina:
Alexis:
Chiara:
Martina:
INS:
Matteo C.:
Martina:
Matteo C.:
Daniela:
Matteo C.:
Anna:
su un foglio di carta da pacchi da Matteo C.).
Ora si ritaglia (ognuno ritaglia la propria impronta).
Come sono diverse! Queste sono piccole, queste sono grandi…
…e queste sono medie! La mia è media.
No, la tua è piccola. Giulia R., Sofia, Vanessa, Matteo P., Chloé, Valentina e Martina hanno le
gambe più corte e i piedi più piccoli. Invece io, Anna, Marco Cam., Chiara, Giulia G. e Greta
abbiamo le gambe lunghe e le scarpe più grandi di tutti.
E chi ha le gambe più corte fa i passi più corti.
Sì, e allora possiamo fare un gruppo di bimbi con le gambe più corte, un gruppo di bimbi con le
gambe più lunghe e un gruppo di bimbi con le gambe medie. Così va bene!
Perché non proviamo a cercare un modo per giocare tutti insieme?
Sì, è più bello giocare tutti insieme!
Mettiamoci un filo ai piedi, così si fa lungo uguale, il passo (Martina e Anna ci provano, reggendosi
e fanno qualche passo, traballando).
Si attacca in terra lo scotch rosso?
Quello rosso è della partenza, è meglio lo scotch blu.
Sì, è vero! Si prende quello blu e si attacca lungo e i passi devono arrivare fino lì.
Ma no che quelli che hanno le gambe corte non ci arrivano a fare il passo. Mettiamolo giusto per
tutti.
INS.:
Come possiamo fare perché vada bene per tutti?
Alessandro P.: Se io faccio un passo corto, va bene anche per Valentina.
(guardandosi intorno) Facciamo un passo lungo come la sedia.
Chiara:
Martina:
Sì, come una sedia ce la fanno tutti a farlo!
Matteo, Martina e Chiara, “armati” di scotch blu, forbici e sedia, segnano il pavimento:
ABBIAMO TROVATO LA NOSTRA UNITÀ DI MISURA !!!