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Tassa riscossa
Ufficio di Jesi
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La Pastorale
dei Bambini
Storie
quotidiane
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Il Museo
Diffuso
Sport
e solidarietà
settimanale d’informazione
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“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi”
DIREZIONE E REDAZIONE : JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208145
ANNO LII - N. 38
Reazione unanime
L’impegno della Chiesa marchigiana
Domenica 6 novembre 2005
Da mezzo secolo
Medio Oriente irrequieto
Indonesia terra di carità
La parrocchia di San Sebastiano
Le minacce dell’Iran contro Israele
sollevano il mondo
Un Centro Caritas per le famiglie
E’ stata inaugurata
domenica
scorsa, da parte del
Vescovo
Mons.
Oscar Serfilippi,
nela chiesa di San
Sebastiano, a Jesi,la lapide a memoria della istituzione di quella parrocchia, avvenuta
cinquant’anni fa..
L’inaugurazione
ha concluso i festeggiamenti della
comunità parrocchiale del rione
Prato oltre che per
i cinquanta anni di
vita della parrocchia, per gli ottanta
anni del parroco
mons. Roberto Vigo, per i cinquanta
anni della Polisportiva Aurora e
per i venticinque
anni della Corale “Pergolesiana”. Da don Roberto e dal
comitato organizzatore della festa il ringraziamento “a
quanti hanno collaborato alla realizzazione delle varie iniziative e a quanti sono intervenuti manifestando amicizia e
affetto”.
(foto Candolfi)
di Vittorio Massaccesi
[email protected]
“L’entità sionistica sia cancellata dalla mappa del
mondo…” e i Paesi musulmani
che riconosceranno Israele “bruceranno nella fiamma della rabbia della nazione islamica”. A
queste minacce verbali del presidente dell’Iran sono seguite
grandi favorevoli manifestazioni
di piazza a Teheran e altrove.
Anche se successivamente il
ministro degli esteri ha cercato
di correggere il suo fondamentalista neo-presidente con interpretazioni distensive, il sasso gettato ha fatto divampare in tutto il
mondo reazioni altrettanto
minacciose verso l’Iran che,
all’istante, si è sentito isolato
anche rispetto alla Russia e alla
Cina. Il Consiglio di sicurezza
dell’Onu vota un documento di
condanna dell’Iran e in Italia, al
di là delle adesioni ufficiali,
Giuliano Ferrara indice una fiaccolata di protesta davanti all’ambasciata iraniana alla quale partecipa un’ampia maggioranza di
quasi tutte le rappresentanze
ideologiche e politiche.
Se si tiene presente che
per gli Usa e altre nazioni occidentali l’Iran è nel mirino per la
minacciata costruzione della
bomba atomica e per le accuse di
alimentare il terrorismo fuori e
dentro l’Iraq, non c’è chi non
veda come il clima politico-militare possa ulteriormente appesantirsi nel Medio oriente. E
come ancora una volta la pace
nel mondo trovi soprattutto in
quelle terre l’alfa e l’omega.
***
Che poi le minacce iraniane
possano anche essere strumentalizzate da chi ha interesse politico ed economico a fare piazza
pulita dell’estremismo islamico,
non deve meravigliare. Bin
Laden,
Undici
settembre,
Saddam, terrorismo globale,
guerra senza fine in Iraq sono
tante tessere che spingono a
completare il mosaico di guerra
non appena si presenti l’occasione.
E’ anche vero che i critici
della politica di contenimento
del terrorismo da parte di Israele
hanno ragione quando invocano
che le stesse richieste di controllo e di garanzie in ordine alla
bomba atomica debbano valere
anche per Israele ( molti politologi danno per scontato che la
nazione di Abramo possieda l’a-
***
E’ ovvio che nessuno si augura che le cose con l’Iran si complichino di più. Soprattutto che
gli Usa non pensino ancora di
risolvere tutto con un’altra guerra. L’Iraq docet. Ecco perché è
sempre più necessario che
l’Unione Europea adotti una
politica comune verso tutto il
Medio Oriente intesa a valorizzare diplomazia e dialogo.
Quella diplomazia e quel dialogo che gli Usa, passando sopra la
testa di un’Europa disunita,
hanno interrotto troppo presto
con l’Iraq, forti anche – come
sappiamo oggi – di volute false
informazioni e i cui effetti ora
raccogliamo.
di Don Nello Barboni
Come delegato della Caritas
Marche insieme ad Umberto
Silenzi, direttore della Caritas di
San Benedetto del Tronto, mi
sono recato in Indonesia dall’11
al 21 ottobre per puntualizzare il
progetto di intervento a seguito
dello Tsunami e del
terremoto. Un progetto
che si caratterizza per
essere un tassello di un
mosaico progettuale
molto più grande ma
che serva a rendere
concreto l’impegno
della Chiesa marchigiana, non per sentirsi
grande quanto piuttosto per un ritorno
pastorale affinché le
nostre comunità non si
stanchino mai di aiutare chi si trova nella
necessità.
Quando si parla di
Indonesia si pensa a
Giacarta, Bali, località
dalle mille contraddizioni, dove povertà ed
opulenza si incontrano
e si scontrano; mai si
pensa ad una delle
tante isole sull’Oceano
Indiano dove il terremoto ha
completato la distruzione operata prima anche dallo Tsunami.
Sono stato nell’isola di Nias:
terra dai mille volti per la sua
natura climatica, per la ricchezza
della vegetazione, per le bellissime spiagge, per i suoi villaggi
ricchi di antica storia e tradizioni
ma anche prostata dal terremoto,
dalla povertà, dalle malattie tro-
* L’asterisco
Il ruolo dei cattolici in politica
di Giacomo Galeazzi
In vista del voto di primavera, si è riaccesa la discussione
sul ruolo dei cattolici in politica. «Non ci sono le condizioni
storiche per l’egemonia di una nuova Democrazia Cristiana spiega Maria Teresa Meli, editorialista del Corriere della Sera
e profonda conoscitrice delle vicende parlamentari - neppure
un ritorno alla legge elettorale proporzionale potrebbe ridare
vita all’unità politica dei cattolici. Come dimostra l’esito della
consultazione referendaria sulla procreazione medicalmente
assistita, nel sistema bipolare, gli eredi della Dc possono fare
blocco trasversalmente a difesa dei valori difesi dalla Chiesa,
ma restando nei rispettivi schieramenti di centrodestra e di centrosinistra».
Stessa fede, diversi orientamenti in Parlamento, quindi.
Come devono comportarsi quindi i politici cattolici rispetto ai
grandi temi di fondo posti dalla società contemporanea. Per
dare una risposta a questo interrogativo torna di grande attualità la «Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica» indirizzata tre anni fa a tutti i vescovi dalla Congregazione per la
Dottrina della Fede, guidata allora da Joseph Ratzinger.
Il cattolico non può pensare di delegare ad altri l’impegno
che gli proviene dal vangelo di Gesù Cristo «perché la verità
sull’uomo e sul mondo possa essere annunciata e raggiunta».
Quando l’azione politica viene a confrontarsi con principi
morali che non ammettono deroghe, eccezioni o compromesso
alcuno, allora l’impegno dei cattolici si fa più evidente e carico di responsabilità.
-7
Lavoriamo per voi!
meno sette…
Mancano appena sette numeri
del nostro settimanale
per la sua… rivoluzione.
Sarà una sorpresa per tutti
tomica), ma alla base di ogni
controllo e di ogni trattativa
deve rimanere per chiunque la
convinzione che palestinesi e
musulmani non possono pretendere la distruzione di Israele,
come Israele deve lavorare per
garantire uno Stato ai palestinesi. E’ il progetto proposto
dall’Onu, con l’aggiunta, possibilmente, di quanto il Vaticano
va da sempre predicando: che
Gerusalemme sia una capitale
sopranazionale usufruibile dai
palestinesi, dagli ebrei, dai cristiani e aperta al mondo intero in
omaggio alla sua storia e alla sua
cultura polivalente.
Rinnova subito l’abbonamento
Per i nuovi abbonati gratis i
numeri di “Voce” dal momento
della sottoscrizione alla fine del
2005
Per chi si abbona entro il 31
dicembre – fino ad esaurimento delle copie disponibili - in
omaggio il nuovo libro (fuori
commercio) del nostro direttore Giuseppe Luconi: “La vecchia Jesi nei giornali dell’epoca”.
Quote abbonamento per il 2006
Normale 35 euro – d’amicizia 50 – sostenitore 100
picali. L’isola soffre anche di una
specie di isolamento da parte
delle autorità politiche e la chiesa cerca una sua identità come
Caritas nazionale. Le varie
Caritas internazionali, l’Onu e la
Croce Rossa stanno collaboran-
do per realizzare progetti che
non si sovrappongano.
La Chiesa è presente con i
missionari, con i padri cappuccini, con le suore insieme con la
chiesa protestante e il mondo
musulmano. Troppo impegnativo raccontare in poche righe di
Nias che ho visitato per una
buona parte con l’aiuto di
Barbara e Stefano, i due ragazzi
della Caritas Italiana, e mi soffermo al motivo specifico della
mia visita con Umberto.
Alla Caritas Italiana che
opera in questa isola per interventi di ricostruzione e soprattutto in progetti di accompagnamento abbiamo chiesto, come
delegazione Caritas regionale, di
poter individuare un piccolo progetto, definito tassello di un
mosaico molto più grande, che
caratterizzi l’intervento caritativo della Chiesa marchigiana perché con l’interessamento e la
preghiera le comunità cristiane
sappiano e conoscano la realtà
che stanno aiutando e soprattutto
perché non si affievolisca l’entusiasmo caritativo cui sempre più
spesso siamo chiamati con le
emergenze.
Abbiamo individuato e fatto
nostra una esigenza manifestata
da un parroco, P. Thomas della
parrocchia di Santa Maria a
Cunungsitoli, per la ricostruzione di case a favore di sfollati che
ancora vivono in tenda, situazione a dir poco disastrosa, perché
si tratta di famiglie numerose, di
nuclei familiari esposti alle
inclemenze del tempo, alla mancanza assoluta di strutture igieniche e alla mancanza di lavoro per
sostenere la famiglia stessa.
Accanto si vorrebbe, e me lo
auguro proprio, un centro Caritas
con l’obiettivo di essere strumento di formazione e centro di
promozione per aiutare, attraverso il microcredito, le persone a
trovare occupazione per sostenere la famiglia.
Certo che ci sono difficoltà,
ma la Caritas Italiana, con la presenza preziosissima e l’impegno
notevole di Stefano e Barbara
sosterrà in ogni modo l’iniziativa
che deve trovare perno nella parrocchia e già qualcosa si sta
muovendo. Altri progetti incominciano ad avere una loro fisionomia come la realizzazione di
un complesso parrocchiale a sud.
Dovrei dire ancora tante cose e
lo farò con più calma ma per
adesso la certezza è che io e
Umberto abbiamo imparato tante
lezioni di vita, abbiamo condiviso per un attimo tutte le gioie, le
speranze, le difficoltà di questi
nostri fratelli e abbiamo capito
che tutti possiamo fare ancora di
più.
Grazie Nias, grazie Caritas
Italiana, grazie Barbara e
Stefano.
Ne parla il dr. Ciro Mingione
direttore della Zona di Jesi della Asur
Influenza aviaria
dobbiamo temerla o no?
Il virus H5N1 ovvero l’influenza aviaria: giorno dopo
giorno arrivano notizie da Paesi più meno lontani di presenze e segnali non sempre rassicuranti, notizie che
seguiamo con molta attenzione e che ci pongono di fronte all’interrogativo? Dobbiamo preoccuparci e quali precauzioni bisogna prendere per mettersi al riparo?
Sull’argomento, abbiamo un intervento del dr. Ciro
Mingione, direttore di Zona della Asl 5 di Jesi.
(foto Anna V.Vincenzoni)
Le attività di sorveglianza ed i
controlli che i Servizi Veterinari
della Asur Zona Territoriale n.5 di
Jesi, articolati nelle tre specializzazioni della Sanità Animale,
dell’Igiene degli Alimenti di
Origine Animale, dell’Igiene degli
Allevamenti e delle Produzioni
Zootecniche, svolgono già da alcuni anni sulla filiera avicola danno
le massime garanzie che prodotti
contaminati non raggiungano la
nostra tavola.
Alta sorveglianza
E’ bene precisare che il virus
H5N1 oggi non è presente nel
nostro Paese. D’altra parte la possibilità di un’eventuale influenza
aviaria trasmessa all’uomo è favorita dalla stretta convivenza dell’uomo, in condizioni igieniche precarie,
con il pollame
domestico: le
pandemie
influenzali
umane, verificatesi in passato, avrebbero
avuto questa
origine. Per
questo motivo,
oltre che per i
possibili danni al patrimonio avicolo, è alta la sorveglianza nei confronti dell’influenza aviaria.
Nei Comuni della nostra Zona
Territoriale sono presenti 68 allevamenti di tipo industriale che
allevano nell’anno circa 9.500.000
capi. Sono state rilevate ed inserite
nella banca dati informatica dell’anagrafe le coordinate geografiche
degli allevamenti, così da costruire
un sistema georeferenziato che,
posto in relazione con i flussi commerciali e con i flussi migratori,
aiuti nella previsione delle possibili vie di penetrazione e di diffusione del virus, su cui accentuare la
sorveglianza.
Su di un campione rappresentativo dei volatili allevati, con una
periodicità che da questo mese di
ottobre è stata incrementata, vengono effettuati prelievi di sangue
per rilevare la eventuale comparsa
di anticorpi nei confronti del virus.
Sierodiagnosi
Ad oggi nella regione Marche
sono state effettuate 9.651 sierodiagnosi, di cui 1.842 nella nostra Zona
Territoriale, tutte con esito negativo.Gli allevamenti industriali di
pollame, selvaggina da penna e
struzzi, sono stati censiti, con assegnazione di un codice costituito
dalla sigla IT (Italia), numero Istat
del Comune, sigla della Provincia,
numero progressivo dell’allevamento. A garanzia del consumatore
da lunedì 17 ottobre il codice dell’allevamento di origine compare
sul prodotto confezionato per la
vendita. I controlli ufficiali in allevamento, che vengono effettuati su
ogni ciclo produttivo, sono altresì
finalizzati alla verifica della presenza e del mantenimento di requisiti
strutturali e di conduzione atti a
garantire il rispetto delle norme di
biosicurezza, di quanto cioè è
necessario per prevenire l’ingresso
in allevamento di malattie infettive
ed in caso di focolaio ad evitarne la
diffusione.
I controlli
Sempre nella nostra Zona
Territoriale sono attivi due impianti
di macellazione e di lavorazione
delle carni avicole, che ogni giorno
macellano circa 96 mila capi.
Cinque Veterinari Ufficiali, impegnati quotidianamente, operano
nelle diverse fasi attraverso: 1) il
controllo documentale delle partite
in arrivo al mattatoio; 2) la visita
ante mortem, qualora in questa sede
dovessero essere riscontrati sintomi
sospetti la partita verrebbe macellata per ultimo, così da non contaminare il mattatoio, posta sotto sequestro per l’espletamento di analisi
che consentano di diagnosticare l’eventuale malattia e quindi deciderne
il destino, che potrebbe anche essere la distruzione; 3) la visita post
mortem, nell’apposita postazione i
singoli animali vengono valutati, sia
per quanto riguarda la carcassa che
per i visceri, eventuali animali malati vengono scartati ed inviati alla
distruzione; 4) il controllo sulle successive fasi di lavorazione, trasformazione, trasporto, vendita e somministrazione.
2
Vita ecclesiale
Domenica 6 novembre 2005
Rivista Diocesana
Pastorale Giovanile
“Mission impossible”
di Beatrice Testadiferro
Pubblicato il 51° numero della
“Rivista Diocesana – Documentazione per l’Anno 2004” a
cura della Curia vescovile ed in
particolare di don Vittorio
Manganelli. La rivista, stampata
dalla tipografia Litograf di Jesi,
propone numerose immagini e
testi che raccontano gli avvenimenti principali della vita diocesana, alcuni scritti del Santo
Padre Giovanni Paolo II, tra cui
l’omelia alla Piana di Montorso
del 5 settembre 2004, alcuni
documenti delle Congregazioni
della Santa Sede, della Conferenza Episcopale Italiana e
Marchigiana.
Nella sezione dedicata alla
Chiesa di Jesi sono riportati i
messaggi ed i discorsi del Vescovo Mons. Oscar Serfilippi per
i diversi momenti dell’anno
pastorale diocesano, gli atti della
Curia, le nomine, i verbali del
Consiglio pastorale diocesano,
del Collegio Consultori e dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero, gli atti degli
uffici diocesani (catechistico,
scuola, liturgico, Caritas, missionario, affari economici), della
pastorale della salute, della pastorale giovanile e vocazionale.
Nel capitolo dedicato alle
“Opere” sono riportate relazioni
sull’attività del Consultorio “La
famiglia”, dell’Oikos, del Museo
diocesano, della Biblioteca diocesana “Card. Petrucci”, della Badia
di Castelplanio, della Casa “Paolo
VI” e del Centro di Spiritualità
“Sul Monte” di Castelplanio.
L’ultima parte dell’opera contiene brevi relazioni dei gruppi ed
aggregazioni laicali della diocesi,
le presentazioni di libri e riviste,
gli orari delle Sante Messe, la
descrizione della nuova Porta
della Cattedrale e il testo
dell’Oratorio di don Roberto
Vigo “La Porta del Giubileo”.
Mission is possible” e’ un’iniziativa della Pastorale Giovanile
Diocesana per giovani (dai 18 anni in su) che desiderano approfondire il cuore del messaggio cristiano, scoprire la gioia che
brucia nel cuore di chi dedica la propria vita a questo annuncio.
L’esperienza si realizza attraverso una serie di incontri di preparazione che si svolgeranno mensilmente, presso la casa
Crossroads di via Lorenzo Lotto a Jesi, di domenica pomeriggio
dalle 16 alle 20 per arrivare, nel mese di agosto 2006, a vivere
un’esperienza di tre settimane in missione, che potrà essere, a
seconda della composizione del gruppo, in Zambia, dove la
Diocesi ha costruito una scuola professionale in occasione del
Giubileo del 2000, o in Brasile dove si trova don Luigi Carrescia
della diocesi di Jesi.
E’ un’ottima occasione per imparare a vivere il senso della
speranza cristiana e diventarne testimoni! Le date degli incontri
sono: 20 novembre, 18 dicembre, 22 gennaio, 19 febbraio, 19
marzo, 20 aprile, 14 maggio e 8 giugno. Sono poi previsti tre
giorni di preparazione intensiva per la partenza, dal 28 al 30
luglio.
Chi intende partecipare o chiedere ulteriori informazioni può
prendere contatto con don Cristiano Marasca al numero
347.8310065.
settimanale
di ispirazione cattolica
Associato alla FISC
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Giuseppe Luconi
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Stampa
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Jesi - Via Abbruzzetti, 12
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Verso
il “Mandato”
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi
discepoli questa parabola: “Il regno dei
cieli è simile a dieci vergini che, prese le
loro lampade, uscirono incontro allo
sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade,
ma non presero con sé olio; le sagge
invece, insieme alle lampade, presero
anche dell’olio in piccoli vasi. Poiché lo
sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.
A mezzanotte si levò un grido: Ecco
lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e
prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del
vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto
dai venditori e compratevene.
Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e
le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu
chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire:
Signore, signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.
E la porta fu chiusa
I catechisti e il “piede giusto”
di Adriana Borgognoni
di Anna Paola Cardinali
Tutti coloro che, presa coscienza della necessità dell’annuncio
della Pasqua di Cristo, si pongono
fattivamente al servizio delle
nostre comunità e quindi dell’intera Chiesa in qualità di catechisti, in
questo inizio dell’anno pastorale
hanno ricevuto dall’Ufficio
Diocesano per la Catechesi l’invito a “ripartire con il piede giusto”.
Per farlo don Mariano Piccotti,
responsabile di questo fondamentale ambito della vita ecclesiale, ha
convocato i catechisti delle varie
zone pastorali e delle parrocchie
della città di Jesi presso il seminario in tre incontri nei quali ha ripresentato il progetto “Emmaus”,
che da qualche anno fornisce le
poste di percorribilità anche operativa per l’iniziazione cristiana e la
catechesi in genere, come esperienza condivisa di fede.
Le tappe del progetto sono state
rimotivate nella loro validità, sottolineandone l’aderenza alla fase
della crescita umana e di fede dei
bambini e dei ragazzi delle nostre
comunità.
I catechisti sono intervenuti con
le loro esperienze, ne hanno puntualizzato i nodi problematici, ma
ne hanno anche comunicato gli
aspetti che sono risultati più positivi per la fede dei ragazzi e loro.
Nel farlo tutti i “relatori” hanno
dimostrato una grande attenzione
ed una notevole creatività nella
ricerca delle modalità più opportune e più vicine all’esperienza e
quindi alla significatività dell’annuncio di fede.
Dottrina sociale della Chiesa
Voce della Vallesina
Nella comunità del Carmelo
“SS.ma Trinità” di Jesi si è
svolto, recentemente, il Capitolo elettivo triennale, presieduto dal padre provinciale
Claudio Bellotti con la presenza di Mons. Vescovo. E’ risultata eletta priora Suor Maria
Chiara Sabbatini; le consigliere sono Suor Maria Teresita
Marino e Suor Maria Rosanna
Piras; maestra delle novizie è
Suor Maria Paola Colletta ed
economa Suor Alma Maria J.
Sponziello.
XXXII Domenica del Tempo Ordinario - 6 novembre 2005
Incontri al Seminario
Al Circolo Acli San Giuseppe
Giovedì 17 novembre alle
ore 21 al circolo Acli San
Giuseppe di Jesi, il prof. Luca
Giancarli, membro della presidenza provinciale delle Acli,
presenterà il “Compendio della
dottrina sociale della Chiesa”.
L’incontro è organizzato dalla
parrocchia di San Giuseppe e
dai circoli Acli San Giuseppe e
Mazzangrugno. Il testo, elaborato su incarico del Santo Padre
e presentato alla stampa lo scorso 25 ottobre, offre un quadro
complessivo delle linee fondamentali del corpus dottrinale
dell’insegnamento sociale cattolico.
Il “Compendio” si propone
come uno strumento per il
discernimento morale e pastorale dei complessi eventi che
caratterizzano i nostri tempi;
Nella comunità
del Carmelo
come una guida per ispirare, a
livello individuale e collettivo,
comportamenti e scelte tali da
permettere di guardare al futuro
con fiducia e speranza; come un
sussidio per i fedeli sull’insegnamento della morale sociale.
A San Francesco d’Assisi
Inizio
Anno pastorale
La parrocchia San Francesco
d’Assisi di Jesi invita tutti i membri dei gruppi ecclesiali, gli animatori e i catechisti alla celebrazione eucaristica delle ore 11,30 di
domenica 6 novembre per l’inizio
del nuovo Anno Pastorale.
E’ stata sottolinea la necessità,
ripetuta da don Mariano, nel definire il “piede giusto” con cui
avventurarsi in questo nuovo
anno: il “piede giusto” è il progetto, è prendere il passo dei ragazzi,
è camminare insieme con le famiglie. Quest’ultima esigenza è stata
l’oggetto della riflessione del terzo
incontro, in cui i catechisti intervenuti hanno potuto confrontarsi
sulle possibilità di coinvolgimento
e di crescita comune nella fede dei
genitori dei bambini e dei ragazzi
che appartengono alle varie comunità parrocchiali, presentando
anche gli effetti di percorsi continuativi di esperienze di condivisione e di riflessione sulla fede. Si
evidenzia così, se mai ce ne fosse
stato il bisogno, l’opportunità di
definire questo percorso complessivo come Progetto Emmaus,
secondo l’episodio pasquale narrato nel Vangelo di Luca.
Il Progetto Emmaus trova la
motivazione nella dinamica del
“camminare insieme” (per interpellare e lasciarsi interpellare),
dello “spiegare le Scritture” (per
iniziare all’ascolto della Parola e
alla preghiera come risposta), dello
“spezzare il Pane” (per iniziare al
linguaggio simbolico della celebrazione), del “ritornare senza
indugio” (iniziare alla vita cristiana).
Questi incontri diocesani sono
stati occasione preziosa di condivisione, ma anche sollecitazione
forte ad una ulteriore riflessione
sulla nostra fisionomia di catechisti. In prossimità della celebrazione del mandato che la Chiesa jesina vorrà consegnarci il 20 novembre, festa di Cristo Re, ci viene
perciò indicata la centralità dei fratelli nell’annuncio di Gesù Cristo
morto e risorto: gli uni verso gli
altri dovremmo essere “come re,
sacerdoti e profeti” secondo la
conformazione che il Concilio
Vaticano II ha definito per ogni
battezzato.
Per i Lions
Organo e poesia
Nel Santuario “Madonna delle
Grazie” mercoledì 9 novembre
(ore 17) verrà celebrata una funzione religiosa in suffragio e
memoria del soci del Lions Club
di Jesi defunti. Seguirà un concerto d’organo della prof.ssa Magdalena Lutka, nel contesto del
quale saranno lette alcune liriche
di cui è autrice la stessa organista.
La cittadinanza tutta è invitata ad
unirsi ai soci del Lions Club ed ai
familiari dei defunti.
Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri
Santina Buoncompagni
Tuniche ed oggetti per Comunioni - Cresime - Nozze - RIcordiamo,
inoltre il nostro servizio “cortesia” riservato al clero, che consiste nel
recapito a domicilio delle merci ordinateci e che verrà effettuato nel
primo e terzo lunedì di ogni mese, completamente gratuito.
ANCONA Via Matteotti 9
tel e fax 071.201297 e-mail [email protected]
SENIGALLIA Via A. Costa 27
tel e fax 071.60597 e-mail [email protected]
Domenica 20 novembre alle
ore 18 in Cattedrale sono invitati i catechisti e gli educatori
della diocesi per ricevere, da
Mons. Vescovo, il “Mandato”
per il servizio dell’annuncio del
Vangelo. (nella foto, di Anna
V.Vincenzoni, l’immagine di un
precedente “Mandato”).
Meic
Martedì 15 novembre, alle
ore 18, a Palazzo Ripanti (piazza Federico II), si svolgerà un
incontro organizzato dal Meic
sul tema “Chiesa e società di
fronte al problema delle coppie
di fatto”. Relatori: il prof. Vittorio Massaccesi e l’avv. Marcello Pentericci.
Seguirà il dibattito. L’incontro è aperto a tutti.
Si prepara una festa di nozze. Deve arrivare lo sposo, e un corteo
di vergini gli andrà incontro. Quando lui arriverà, i festeggiamenti,
che secondo il costume palestinese si stanno prolungando da giorni,
arriveranno al culmine. Ma lo sposo tarda, e le dieci vergini si addormentano. Le sveglia un grido (kraughè: un alto grido, che si propaga
e si fa sempre più forte) nel cuore della notte: “ecco lo sposo!”. A
questo punto il dramma: cinque vergini non hanno olio per le loro
lampade, corrono disperatamente a comperarlo, ma è troppo tardi. E
rimangono fuori di una porta che, ormai, non si aprirà più per loro.
Escluse da un banchetto di nozze. “Non vi conosco”, dice lo sposo:
non siete dei miei, non ho rapporti di intimità familiare con voi, siete
estranee per me. Questo il senso del “conoscere” nel linguaggio biblico.
In quel “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”,
il passaggio dalla parabola alla realtà, dalle vergini a me. Non è una
minaccia, ma l’esortazione accorata di uno sposo che vuole incontrarmi, e sa bene quanto facilmente io mi addormenti. Il guaio non è
tanto “assopirsi” (nustázein: ciondolare il capo per il sonno, ed
anche essere negligente, non darsi pensiero) perché può capitare;
drammatico é continuare a dormire (nella traduzione italiana leggiamo che le vergini “dormirono”, ma il testo greco dice ekátheudon,
dormivano, sottolineando il prolungarsi di questo sonno).
C’è un tempo che mi è dato per procurarmi olio, non posso
rischiare di trovarmi all’improvviso davanti allo sposo ed avere con
me solo dei recipienti vuoti! Cosa presenterò al Signore che viene?
Avanzi di una vita vissuta nella rincorsa di cose inutili, che avranno
preso il mio pensiero, il mio cuore, le mie energie, e non mi avranno
appagato. Beni che avrò considerato primari senza vederne la provvisorietà, e mi avranno distratto da quell’incontro decisivo per il
quale vale la pena di vivere da uomini “saggi” (phrónimoi: assennati, accorti, prudenti). Vigilanti nell’attesa e obbedienti al progetto di
Dio, costi quel che costi.
DAI NOSTRI MISSIONARI
La Pastorale dei Bambini
Gruppi di preghiera
“San Padre Pio”
Da Monte Gordo (Brasile), don Luigi Carrescia al Gruppo
Missionario di Maiolati:
Gentilissima signora Ivonne e signore “collaboratrici missionarie”, ancora una volta, puntualmente come già da qualche
anno, mi é arrivata notizia della vostra offerta di 2000 euro per
questa missione.
Vi ringrazio infinitamente. Ho avuto modo di conoscere il
vostro gruppo; é un lavoro generoso, silenzioso, quasi invisibile
ma fatto con tanto amore e senz’altro la ricompensa più bella é
sapere che avete fatto felici alcune famiglie. Proprio oggi é venuta donna Rosy, mamma di tre bambine (due l’accompagnavano),
disoccupata lei e il marito, a chiedere se conoscessi qualcuno che
avesse bisogno di una persona per lavorare. Ogni tanto vengo a
conoscenza di qualche offerta di lavoro ma... é una cosa rara come
le mosche bianche! E piangendo continuava: “in casa non c’è
niente da mangiare!”.
Conosco la sua casa, è fatta di terra impastata e pali di legno,
senza bagno e vicino a un fosso che durante la stagione delle piogge inonda la sua casa. Mi sono impegnato a cercare, chissà...
venisse fuori qualche proposta, ma non me la sono sentita di
rimandarle a mani vuote. “Dategli voi stessi da mangiare”, disse
Gesù ai discepoli sollecitandoli a non rimanere li ad aspettare che
piovesse pane da cielo.
Sono andato al mercatino con loro: ho comprato fagioli, riso,
latte, uova e licca licca per i bambini. Ecco dove va a finire, carissima Ivonne e amiche, l’amore che avete messo in quei lavoretti
all’uncinetto, o fatti col crocè o con l’ago. E come é successo con
donna Rosy, succede con donna Maria, con donna Giudite,... e
con i tanti bambini che la Pastorale dei Bambini accompagna.
Che il Signore vi ricompensi ancora una volta per questo gesto
di amore e di condivisione. Ricordiamoci anche nella preghiera.
Un abbraccio fraterno a voi, a don Fabio e a tutta la comunità di
Maiolati.
Sabato 22 ottobre nella chiesa
di san Pietro Martire a Jesi si è
svolto l’incontro dei gruppi di preghiera “San Padre Pio” al quale ha
partecipato padre Guglielmo
Alimonti, responsabile dei gruppi
di preghiera dell’Italia centrale e
numerosi fedeli, tra i quali molti
giovani. L’incontro è stato organizzato dall’assistente padre Umberto
Bastianelli e dalla presidente
Angela Mattioni.
Padre Alimonti, nella sua omelia, ha detto di essere grato al
Signore per aver avuto il dono di
vivere molto tempo insieme a
padre Pio ed ha raccontato di
quando il Santo pregava intensamente piangendo, di quando lo
aiutava ad indossare i paramenti
sacri per le celebrazioni e di come
era capace di sopportare grandi
sofferenze per amore di Gesù.
(foto Anna V.Vincenzoni)
Pellegrinaggio
in Terra Santa
Dal 22 al 29 novembre la parrocchia di Moie organizza un pellegrinaggio in Terra Santa. La quota
di partecipazione è di 1.060 euro
che comprende il viaggio di andata
e ritorno in aereo Falconara–Milano–Tel Aviv, pensione
completa dal pranzo del 22 alla
cena del 29 (a bordo), i trasferimenti in pulmann in Palestina, l’assicurazione e la guida. L’organizzazione tecnica è a cura dell’Agenzia Impronte Viaggi e
Turismo di Roma.
Per maggiori informazioni e per
le iscrizioni ci si può rivolgere al
parroco di Moie, don Gianni
Giuliani, a Gianfranco Rossi (tel.
0731.700118 – 335.6771943) o a
Franco Cascia (tel. 0731.700093 –
338.5043914).
Cultura, spettacoli e dintorni
A proposito del convegno
su Giordano Bruno
Da un viaggio in Francia
“Profondo, ma mariolo”
di Vittorio Magnanelli
Mi è capitato di passare
recentemente in Campo dei
Fiori, a Roma. La piazza era
piena di banconi di frutta e verdura, attorno a cui si accalcavano
indaffarati ambulanti, massaie in
giro per la spesa, carretti e furgoni di merci varie. In mezzo a
tutto questo trambusto, su di un
alto piedistallo, la statua dell’incappucciato e imbronciato Giordano Bruno, con sotto la scritta
“A Bruno il secolo da lui divinato qui dove il rogo arse”. Mi è
venuto da sospirare in cuor mio:
povero frate, finito in mezzo a
pomodori e insalate! quanta di
quella gente ai suoi piedi avrà
mai alzato il capo per chiedersi
chi mai fosse quel tetro monaco
lì piazzato?
Ebbene, un simile (molesto)
pensiero mi è venuto partecipando domenica 23 ottobre scorso a
Castelbellino al Convegno organizzato dalla locale associazione
dei veterani e reduci delle guerre
(mi sfugge l’esatta denominazione), che qui prospera anche in
memoria
della
simpatica
Garibalda, nipote diretta dell’eroe dei due mondi, che qui ha
vissuto per molti anni.
Infatti ero stato attratto dalla
notorietà nazionale del nome del
relatore (il prof. Giulio Gioriello) e dalla rilevanza del tema
trattato “La cosmologia di
Giordano Bruno” (anche il titolo
potrebbe non essere esatto). Non
avevo notato che il convegno
aveva questo contorno “garibaldino”. La presentazione infatti è
stata fatta dal presidente della
anzidetta associazione, mentre
alla fine è stato dato un riconoscimento ad un valoroso reduce
(in camicia rossa) dell’ultima
guerra.
E Giordano Bruno che c’entrava?
La risposta l’ha fornita subito
il primo relatore, pronipote dello
scultore che ha realizzato il
monumento al filosofo di Nola.
Egli ha detto senza mezzi termini che fino alla seconda metà
dell’800 Bruno era un illustre
sconosciuto. Fu riscoperto e
“usato” perché faceva molto
comodo alla propaganda massonica dell’Italia appena liberata
“dal servaggio pontificio” e dalla
“tirannide sacerdotale” (come
recita la nostra lapide in piazza
Duomo), quale “martire del libero pensiero”. Infatti, non a caso
l’artista ha raffigurato il frate che
si dirige con passo deciso contro
il non lontano Vaticano: una
sfida pagata con la vita verso
ogni totalitarismo in genere, clericale in particolare.
Questa è stata anche la conclusione della conferenza di
Gioriello, il quale aveva ripercorso l’itinerario intellettuale di
Bruno, a cominciare dalla intuizione della infinità dei mondi, in
sintonia con le rivoluzionarie
scoperte che, su di un piano più
propriamente scientifico, sareb-
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bero state poi fatte da Galileo e
soci.
Non è certamente qui la sede
(né chi scrive sarebbe in grado di
farlo correttamente) per riassumere la conferenza stessa.
Ne è emersa comunque la
figura di un genio di straordinaria intuizione e potenza, tanto da
poter dire che Dante, Bruno e
Vico sono gli unici pensatori italiani a rilevanza (almeno) europea (si vede proprio che non si
può aver tutto: l’Italia eccelle
“solo” in santi, navigatori, poeti,
artisti,…!).
Il relatore tuttavia ha sfiorato
appena i temi teologico-filosofici che hanno portato alla condanna del Nostro. Ha infatti appena
accennato che, nel suo sistema di
pensiero, Bruno non poteva far
posto alla dottrina trinitaria.
Giusto. Ma c’è tutta serie di altre
“cosette” che in lui non collimano con la dottrina cattolica. E
che in un’epoca di Controriforma, quando tutti avevano i
nervi a fior di pelle, non potevano non suscitare forti reazioni
(anche se, a onor del vero, il processo romano, dopo quello veneziano, durò nientemeno che ben
otto anni!). Ecco dunque le
“cosette” che “Oltretevere” non
potevano (e non possono) essere
mandate giù: oltre la negazione
dellaTrinità (e quindi di un Dio
personale), ovviamente è esclusa
l’Incarnazione, la Rivelazione, il
concetto stesso di persona
(“L’uomo non ha più anima di
una mosca”, diceva). E poi giù
giù, con effetto-domino, crollano
chiesa, sacramenti, salvezza e
responsabilità personale (Bruno
sosteneva la metempsicosi!).
Come se non bastasse, il Nostro
faceva pure l’occhiolino alla
magia (cosa che in tempi come i
suoi di “caccia alle streghe” non
era certamente mestiere raccomandabile!).
Ce n’era dunque di “carne a
cuocere” (è proprio il caso di
dirlo!) per condannare il filosofo
campano. Ma il dovere di valutare il pensiero di quanti nella
Chiesa svolgono la “missione del
teologo” non può essere negata a
coloro che in essa ricoprono
compiti di guida pastorale. Ciò
non toglie che i mezzi usati con
Bruno siano da considerare
inaccettabili. Questo e simili episodi (pensiamo al più famoso
Galileo) rientrano in quella
richiesta di perdono e di “purificazione della memoria” coraggiosamente voluta da Giovanni
Paolo II.
A questo proposito Gioriello
ha affermato, un po’ malignamente, che con tali “mea culpa”
la Chiesa “ha voluto assolvere
solo se stessa”. Certo, a Gioriello
(non credente) le “cosette” per
cui Bruno è stato condannato
non interessano. Alla Chiesa
invece sì, perché parte essenziale
della sua missione è quella di
“riflettere” colui che ha avuto la
inaudita pretesa di dichiarare “Io
sono la verità”.
E per sollevarci un po’, chiudiamo con una battuta che richiama quel Macchiavelli su cui in
questa estate ha fatto una magistrale conferenza la prof.
Cavasassi (ottima animatrice di
questo e quel convegno: davvero
Castelbellino è un polo culturale
della Vallesina). La prendiamo
dal don Ferrante manzoniano che
qualificava il segretario fiorentino “Mariolo, ma profondo”.
Giordano Bruno è certamente un
grande, da riscoprire e da studiare. Ma del suo pensiero, dal
punto di vista della fede cristiana, non se ne possono sottacere
i limiti.
Le due guglie in secondo
piano, con i rispettivi supporti,
sono ciò che resta della grandiosa chiesa abbaziale di
Cluny.
deve il noto e pregevole testo
storico “De bello gallico”,
riguardante il conflitto negli
anni 58-52 che permise a Roma
la conquista della Gallia.
Magnifici i resti romani osservabili nella città di Arles, tra cui
l’antico teatro, e interessante la
cattedrale romanico-gotica di
questa città, cattedrale in cui,
insieme a molta gente del luogo,
abbiamo assistito alla Messa
domenicale.
Sorvolo per brevità sulle altre
non poche tappe del viaggio, pur
molto interessanti, per soffermarmi brevemente su quella
riguardante la cittadina di Cluny,
nella Francia centrale, cittadina
la cui famosissima e grandiosa
chiesa abbaziale, eretta tra il
1080 e il 1130 in forme romanico-borgognone e dedicata significativamente ai santi Pietro e
Paolo, misurava ben 187 metri
in lunghezza, si articolava in
cinque navate, due transetti,
un’abside con varie cappelle
radiali, aveva addirittura cinque
campanili, ed era protetta da una
adeguata cinta muraria.
L’Ordine monastico cluniacense ebbe così vasta e rapida
espansione che all’inizio del sec.
XII poteva contare ben 1400
monasteri, dei quali 815 in
Francia, 109 in Germania, 52 in
Il “Gen Verde”
alle Muse
Domenica 13 novembre alle
ore 20,45 al teatro delle Muse di
Ancona il “Gen Verde” proporrà
il concerto “La coperta del
mondo”. Espressione artistica
del movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich (Premio
Unesco per l’educazione alla
pace 1996) il “Gen Verde” costituisce una realtà veramente originale nel panorama musicale
internazionale.
Per informazioni e prevendita:
tel.
071.201401
o
3803345873.
3
A San Severino Marche
Ordini religiosi
veicolo di civiltà
Recentemente ho avuto occasione di effettuare con mia
moglie e alcuni amici di Jesi,
Falconara e Ancona un viaggio
in Francia, finalizzato alla visita
di opere di architettura e scultura caratterizzate da stile romanico o gotico o romanico-gotico.
Era la terza volta che mi recavo
in Francia per osservazioni e
studi del genere.
Tra le prime tappe del suddetto viaggio quella riguardante la
città di Arles (non lontana da
Marsiglia), fondata nel IV secolo avanti Cristo, divenuta colonia romana nel 46 a.C. ad opera
di Giulio Cesare, al quale si
Domenica 6 novembre 2005
Assegnato il Premio Salimbeni
Il Rinascimento di Fra Carnevale
di Alvise Cherubini
di Giorgia Barboni
Italia, 45 in Inghilterra, 25 in
Spagna. Gli abati dei singoli
monasteri non erano - provvidenzialmente – autonomi e quindi esposti all’influenza di potentati locali, ma erano soggetti
all’autorità di un abate centrale
denominato “prior abbas”, a sua
volta collegato alla sede romana,
cioè alla Santa Sede.
Cluny tra il 950 e il 1300 raggiunse il suo massimo splendore, divenendo la principale forza
religiosa dell’Occidente dopo il
papato, e divenendo anche, a
partire dal secolo X, il fulcro
della riforma monastica in
Occidente.
Anima dell’ideale monastico
cluniacense era il recupero di
una spiritualità che si esprimeva
soprattutto nella solenne preghiera liturgica e nell’esercizio
della ospitalità e dell’elemosina.
La storia di Cluny si concluse
al tempo della rivoluzione francese: nel 1790 fu emanato il
decreto di soppressione del
monastero; ne seguì la distruzione degli edifici dell’abbazia e, in
gran parte, della stessa chiesa
abbaziale. Di questa restano tra
l’altro, sia pure danneggiate, le
tre absidi, la cui imponenza e
raffinatezza evocano lo stile
elettissimo della intera chiesa; e
resta il cosiddetto “campanile
dell’acqua benedetta”, cioè la
guglia più alta della chiesa abbaziale, con adiacente cupolina
(visibile nella foto).
Frattanto, nel 1098, veniva
creato in Francia un nuovo
Ordine monastico, fondato dall’abate cluniacense Roberto di
Molesme, Ordine ispirato ad
ascetismo e ad una stretta osservanza della “regola benedettina”, il quale si sarebbe diffuso
ampiamente in Francia ed anche
in altre nazioni, Italia compresa.
E poiché questo nuovo Ordine
monastico ebbe due insediamenti anche nella nostra regione
marchigiana, se ne rinvia il riferimento ad un prossimo numero,
per una sufficiente ed adeguata
menzione.
case editrici dell’Italia e dell’estero, quali la Cambridge
University Press, la Silvana
Editoriale, la Olivares solo per
citarne alcune.
Edita da Olivares è proprio
l’opera che la Commissione
Scientifica Giudicatrice, riunitasi lo scorso 20 settembre a
Roma, ha designato come vincitrice: si tratta del volume “Fra
Carnevale. Un artista rinascimentale da Filippo Lippi a
Piero della Francesca”, a cura
di Matteo Ceriana, Keith Christiansen, Emanuela Daffra, Andrea de Marchi.
Si tratta del catalogo ufficiale dell’omonima mostra in due
edizioni:
la
prima
alla
Pinacoteca di Brera di Milano
nel 2004, la seconda al
Metropolitan Museum of Art di
New York quest’anno. Nella
laudatio alla cerimonia di conferimento del Premio sabato
scorso presso il Centro Congressi Servanzi Confidati di San
Severino il prof Carlo Bertelli,
presidente della Commissione
Scientifica, ne ha sottolineato
l’accuratezza delle spiegazioni,
gli approfondimenti di grande
utilità per i visitatori, ed il fondamentale contributo che il
volume ha dato alla storia dell’arte marchigiana, con la rivalutazione della figura di Filippo
Lippi di cui è stato per la prima
volta riunito un trittico in occasione della mostra.
Sabato 19
Iniziative
del Fai di Jesi
La delegazione di Jesi del
Fondo per l’Ambiente Italiano
(Fai) organizza due iniziative per
far conoscere non solo agli aderenti all’associazione ma anche a
quanti altri siano interessati due
tesori della città. Sabato 19
novembre alle ore 16 l’appuntamento è in piazza Federico II per
la visita guidata, con don Vittorio
Magnanelli, a “I piccoli tesori
della Cattedrale”; sabato 14 gennaio alle ore 16 la dott.ssa
Rosalia Bigliardi e l’arch. Santini
condurranno la visita alla
Biblioteca planettiana con gli
scaffali restaurati del ‘700.
Fra Carnevale: “Natività
della Vergine” (Tavole Barberini)
Giunto ormai alla sua ventitreesima edizione il Premio
Salimbeni per la Storia e la
Critica d’Arte, organizzato
dalla Fondazione Salimbeni di
San Severino Marche. Premio,
questo dell’edizione 2005, di
carattere locale e dedicato “ad
un lavoro di storia e di critica
d’arte relativo ad artisti marchigiani o ad opere esistenti nelle
Marche”.
Più di trenta lavori hanno
concorso all’assegnazione del
Premio, numerosi dei quali provenienti dalle più prestigiose
Mostre
Cristiano Berti a Macerata
I suoi “Corpi del reato” fino al 30 novembre
di Simona Santoni
Un’esplorazione nel rapporto
tra dimensione poetica e rappresentazione sociale. E’ la personale che il giovane jesino di origini torinesi Cristiano Berti presenta a Macerata presso la galleria Fuorizona Artecontemporanea. “Corpi di reato” il titolo della mostra inaugurata sabato 22 ottobre, per rimanere aperta fino al 30 novembre.
Berti, che fa spola tra Jesi e
Torino e ha partecipato nel 2002
alla Biennale Internazionale di
Torino, come pure a mostre
nelle principali città italiane,
propone due lavori inediti realizzati nel 2005: “Corpi di
reato” e “Rogo Api”. Il primo,
che dà il nome all’esposizione,
consta di quattro opere formate
da lotti di arnesi da scasso
sequestrati a ladri colti sul fatto,
posti su pedane di legno. E’
stato lo stesso Berti ad acquistarli in un’asta giudiziaria.
Fermandosi avanti a questi il
visitatore è lasciato libero di
immaginare, di ricostruire la
scena del crimine o un’ipotetica
identità degli scassinatori,
disponendo semplicemente dei
loro oggetti d’uso.
“Rogo Api”, invece, riproduce due locandine di edizioni
locali dei quotidiani Corriere
Adriatico e Il Messaggero con la
notizia della sentenza processuale per il disastroso incendio
nella raffineria di Falconara.
Berti ha realizzato le due locandine in laminato plastico. E dietro alla scelta dei soggetti anche
una carica sottile di ironia.
4
Jesi e Vallesina
Domenica 6 novembre 2005
Pannelli realizzati dagli studenti
dell’Istituto d’Arte “Mannucci”
Attività della Confartigianato
Il “Museo diffuso”
vi accoglie in Municipio
Imprese e sistema bancario
fotoservizio Gino Candolfi
fotoservizio Paola Cocola
All’inizio del mese di ottobre,
sono stati esposti, nell’atrio del
Municipio, quattro pannelli realizzati dagli studenti dell’Istituto
d’Arte “ Mannucci” di Jesi, raffiguranti immagini legate alla
progettazione di decorazione pittorica e di metalli ed oreficeria.
Dell’iniziativa, che prevede sviluppi a sorpresa, e intitolata
“Museo Diffuso”, ce ne parla il
professore Nicola Farina, titolare della cattedra di Arte della
Decorazione
Pittorica
e
Scenografica e responsabile del
Progetto.
- Com’è nata l’idea del progetto?
“Dalla consapevolezza che la
nostra scuola è una realtà unica e
preziosa per il territorio poiché
tutto origina dalla visione e nella
visione si forma un’idea del
l’asse portante del curricolo
didattico della nostra Scuola.
Sono immagini nate in seguito
ad un tema assegnato dall’insegnante e che abbiamo selezionato per l’occasione secondo un
criterio di qualità ed efficacia.
Peraltro è nostro proposito perfezionare queste esposizioni temporanee apponendo accanto ai
lavori delle didascalie esplicative che possano consentire a chi
osserva di comprendere la logica
creativa che presiede alle immagini”.
- Si tratta di una collaborazione a lungo termine, allora…
“Sì, e devo inoltre sottolineare l’atteggiamento di profondo
interesse espresso dal Comune di
Jesi ed in particolare dall’Assessore Animali (ma in generale
da tutte le personalità istituziona-
I rappresentanti della Confartigianato di Jesi hanno incontrato i dirigenti di tre istituti di credito locali per essere aggiornati sui nuovi ordinamenti dettati da Basilea 2 nei rapporti tra imprese e sistema bancario. La Banca delle Marche era rappresentata da Gioacchino Belluzzi,
la Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana da Arnaldo Uncini
e la Banca Popolare di Ancona da Valerio Marchetti. I rappresentanti
degli istituti di credito hanno assicurato che con l’entrata in vigore di
Basilea 2 i rapporti tra banche e imprese non subiranno stravolgimenti; saranno più rispondenti ai giusti rapporti tra gli indicatori patrimoniali e reddituali che le aziende stesse presenteranno.
Ubaldo Benigni e Giuseppe Carancini, rispettivamente presidente e
responsabile territoriale della Confartigianato di Jesi hanno sottolineato ai rappresentanti delle tre banche la necessità che il sistema delle
piccole imprese rimanga partner privilegiato nelle politiche e nelle
strategie di sviluppo e sostegno del territorio.
Convegno a Moie
Funghi, che passione!
Nella mostra micologica
i segreti delle specie fungine
Lo splendore multicolore del
bosco autunnale, irradiato da
frutti e foglie disseminati con
grazia sui banchi della mostra
allestita a Palazzo dei Convegni
domenica 30 ottobre, ha fatto da
sfondo a ben duecentoquaranta
specie di funghi epigei.
Tantissimi i visitatori intervenuti alla manifestazione organizzata per la prima volta a Jesi dal
Gruppo Micologico Vallesina
della AMB (Associazione Micologica Bresadola), con il patrocinio del Comune.
Guidati dai micologi del gruppo, i curiosi e gli “appassionati”
hanno potuto viaggiare nel
mondo suggestivo dei funghi protagonisti interessanti sia della
cucina sia della letteratura infantile e dei cartoni animati - riportando un primo approccio alla
conoscenza di ogni singola specie fungina.
L’esposizione, organizzata
per genere, ha presentato contemporaneamente le quattro specie di funghi – commestibili, non
commestibili, tossiche, velenose
- al fine di favorire il confronto
tra i funghi che all’interno dello
stesso genere si somigliano,
suscitando la consapevolezza che
basta un funghetto non più alto di
un’unghia per uccidere un uomo.
Gli interessati ad una cono-
In un angolo della mostra la
foto-manifesto con l’immagine
dell’abate Giacomo Bresadola,
fondatore
dell’associazione
micologica.
diosi e ricercatori, organizza ogni
anno eventi a livello nazionale,
nonchè corsi, serate di studio,
convegni, uscite micologiche,
serate di degustazione, e recentemente, percorsi di studio rivolti
Il Consorzio Servizi
un volano per il territorio
fotoservizio Beatrice Testadiferro
mondo, e che i nostri studenti
sono i migliori testimoni di un
processo di fecondazione dell’identità sociale della nostra
comunità”.
- In che cosa consiste?
“Il percorso progettuale intitolato Museo Diffuso vuole essere un effettivo collegamento con
la realtà istituzionale e imprenditoriale jesina, un contenitore nel
quale confluiranno idee, progetti
, sinergie, committenze, collaborazioni fra l’ Istituto Statale
d’Arte Mannucci ed i nostri referenti.
- Con chi ne condividete la
realizzazione?
“Naturalmente il primo e più
importante partner è il Comune
di Jesi. Il primo atto di questa
collaborazione virtuosa è stato
l’allestimento presso l’atrio del
palazzo comunale di due pannelli espositori, su cui, con periodica rotazione, verranno esposti i
lavori dei nostri studenti delle
due sezioni di Decorazione
Pittorica e Metalli e Oreficeria:
un espositore ciascuno per ospitare due lavori per Sezione. I
lavori che ha visto e che successivamente potrà vedere (e
potranno vedere tutti i cittadini
che accederanno al Comune)
sono lavori nati in seno alle
discipline di Progettazione e di
Laboratorio, che costituiscono
Giornata
delle Forze Armate
Si celebra domenica 6 novembre la Giornata delle Forze
Armate. Questo il programma:
ore 10 saluto al comandante del
presidio presso il Comando
Compagnia dei Carabinieri di
Jesi; ore 10.30 Santa Messa al
monumento di viale Cavalotti
(nella chiesa delle Grazie in caso
di cattivo tempo); ore 11.15 corteo dall’Arco Clementino a piazza Indipendenza; ore 15.30 Santa
Messa e deposizione corona d’alloro al Famedio del Cimitero
Finalmente, l’operetta
Con il patrocinio del Comune
di Jesi, la ‘Pergolesiana’, corale
di Jesi, in occasione dei festeggiamenti per i suoi 25 anni di
attività presenterà il 12 novembre (ore 21) nel teatro studio San
Floriano la “Bottega Corale” di
Bolzano in “Laydira”, operetta in
due atti di Roman Pola. Si tratta
di una delicata storia d’amore
ambientata sul lago di Como,
contrastata e intrecciata con
divertenti equivoci.
La prevendita dei biglietti
viene effettuata presso la biglietteria del Pergolesi e, il giorno
stesso dello spettacolo, dalle ore
20, presso quella del San
Floriano.
li dell’Ente con cui abbiamo rapporti di stima reciproca) verso il
Progetto Museo Diffuso”.
- Da quello che mi è parso di
capire, il progetto non si esaurisce qui…
“E’ vero, sempre nell’ambito
dell’iniziativa Museo diffuso, si
colloca anche il grande progetto
sottopasso ferroviario che
dovremmo inaugurare verso la
fine di novembre (forse il 26
novembre - orario da definire).
Si tratta di una committenza del
Comune di Jesi, un complesso
intervento di Estetica Urbana,
volto a ridefinire appunto in
senso estetico questo sottopassaggio pedonale che collega la
stazione ferroviaria al nuovo parcheggio, assumendo un rilevante
ruolo strategico. L’ho definito un
grande progetto, perché l’area
che per cui abbiamo progettato e
realizzeremo la decorazione ha
una vastità rilevante (circa 150
mq.), e perché ci siamo dati un
obiettivo ambizioso unendo le
competenze delle due Sezioni ed
elaborando una soluzione che
farà dialogare tecniche pittoriche
e scultoree: tema svolto lo
Spazio ed il Tempo. Non solo,
abbiamo anche progettato un
interessante catalogo espositivo
con lo scopo di raccontare il
nostro lavoro, la nostra mission,
e divulgare nella comunità il sentimento della cultura artistica o
estetica, che, siamo certi, ne sia
il volano dello sviluppo etico e
sociale. Contestualmente all’inaugurazione del sottopasso ferroviario, verrà aperta presso la
Segue a pag. 8
scenza approfondita e al conseguimento del tesserino regionale
- che autorizza, attraverso la frequenza al corso abilitante, la raccolta dei funghi epigei spontanei
(legge n.17 del 2001) - hanno
potuto presentare domanda di
iscrizione già all’interno della
manifestazione.
Il gruppo delle Marche, che
conta più di trecento soci tra stu-
agli studenti e relativi alla crescita e alle modalità di raccolta
dei funghi. Dell’associazione,
anche un interessante volume
fuori commercio che riporta, con
bellissime illustrazioni, informazioni dettagliate sulle specie fungine esistenti al mondo, ed un
CD.
fotoservizio Paola Cocola
Unitalsi a Pantiere
Domenica scorsa, 30 ottobre, si è svolto a Moie il convegno
“Cis: un volano per il territorio. Quale progetto per una strategia di
tutela, valorizzazione e promozione territoriale?”. Dopo l’introduzione del presidente dell’assemblea Cis, Sauro Ragni, il presidente
del Consorzio Intercomunale Servizi (Cis), Sergio Cerioni, ha illustrato ai numerosi sindaci ed amministratori presenti i traguardi
nella fornitura di servizi ai cittadini che hanno rafforzato l’identità
ed il prestigio dei dodici Comuni consorziati, la recente iniziativa
dei percorsi ciclo-pedonali, le potenzialità del Consorzio per “essere parte attiva in una ampia promozione territoriale della Vallesina,
terra ancora a misura d’uomo da salvaguardare, difendere e promuovere”.
L’europarlamentare Luciana Sbarbati ha portato il suo saluto agli
intervenuti ricordando le origini del Consorzio, nel 1982, nato dalla
volontà politica di affrontare le questioni in ambiti più vasti del singolo Comune e auspicando che
ora si attivino nuove strategie
per garantire lo sviluppo.
I lavori sono proseguiti poi
con numerosi interventi anche
sulla questione dell’igiene ambientale e della realizzazione
della nuova discarica nell’Ambito 1. Il presidente della
provincia Enzo Giancarli ha
concluso la lunga mattinata di
confronto elogiando l’iniziativa
del Cis ed il suo modo di lavorare, invitando a tenere sempre
ben presente il concetto di
“pubblico” nei servizi e ad
“aprirci e dialogare, come
Vallesina, terra di qualità, con
la dimensione europea e con
quella mondiale”.
Nozze d’oro
Vittorio e Giuseppina Bedoni hanno felicemente festeggiato il 30
ottobre le nozze d’oro, un traguardo che oggi sempre più raramente
una coppia sembra riuscire a raggiungere. Nella chiesa di San
Giuseppe hanno celebrato la ricorrenza con una funzione religiosa
musicalmente commentata dalla splendida voce di Marcello Bedoni,
loro figlio, che ha cantato pagine musicali tra le più belle composte per
la liturgia. Ha assistito e partecipato alla messa una folla di parenti,
amici e conoscenti, insieme affettuosamente vicini ai due coniugi.
“Amor omnia vincit”: l’amore resiste a tutte le intemperie e a tutte
le prove. E’ questo l’augurio che la redazione rivolge a Vittorio e
Giuseppina: di continuare ancora a vincere qualsiasi difficoltà, con il
loro reciproco amore e con il sostegno di quello dei loro cari.
Nel pomeriggio di sabato 29
ottobre, i volontari ed i soci
dell’Unitalsi diocesana si sono
ritrovati a Pantiere di Castelbellino per l’oramai tradizionale
incontro annuale a conclusione
dei pellegrinaggi. Dopo la recita
della preghiera del Rosario, il
parroco don Giuliano Fiorentini
ha concelebrato la santa Messa
con don Giovanni Ferracci e don
Aldo Anderlucci, assistente e
vice-assistente dell’associazione,
nella piccola ma accogliente chiesa dedicata alla Madonna di
Lourdes.
“Ciò che a noi è di più intimo,
è il più universale e allora non
dobbiamo avere paura o vergognarci di chiedere aiuto. Tutti
abbiamo esperienza della sofferenza e quindi la distinzione tra
chi sta bene e chi sta male non ha
più significato. Come può un
volontario essere capace di tendere la mano al prossimo se non
conosce ciò di cui ha più bisogno?”: è una delle riflessioni che
don Giuliano ha offerto ai numerosi presenti, per inserire l’opera
di ogni volontario nel messaggio
del Vangelo. Al termine della celebrazione, la presidente Cecilia
Possenti e gli assistenti hanno portato il loro saluto ed il ringraziamento ai presenti.
Jesi e Vallesina
Contrappunti
Storie
quotidiane
di Riccardo Ceccarelli
La gara si sta facendo spasmodica. Basta aprire un po’ gli
occhi. Tutti vogliono venirci
incontro, farsi vicino, offrirci
aiuto, darci un mano. Ciascuno
di noi è al centro di questa
attenzione. Guardiano le offerte
pubblicitarie. Alcune da mesi
entrano nelle nostre case. La
Banca Mediolanum dice che è
“Costruita attorno a te”.
Vodafone ripete che “Tutto è
intorno a te”. Lo stesso
Portobello’s, settimanale di
annunci, informazioni, sport,
tempo libero, sottolinea che è
“…sempre intorno a te”.
Perbacco! Forse un po’ troppo. È la riscoperta della persona o un ennesimo tentativo di
cogliere un’innata ingenuità di
fronte ad un simpatico messaggio e così indurre all’acquisto?
Disquisizioni socio-culturali
che ci porterebbero lontano e
non certo ad affermare la determinata volontà di “esserti intorno” come persona da rispettare
o accogliere, ma solo come
pollo da spennare. Tanto di questi tempi, con l’influenza aviaria, sono più gli uomini ad essere spennati che non proprio gli
stessi pennuti.
Il loro “esserci intorno”,
chiaramente non per tutti uguale, sta in questo. Mostrarci servizi appetibili, facili ed utili,
senza accennare ai costi reali.
Un “esserci intorno” utile e di
molto per chi lo fa, non so se
altrettanto per chi è “circondato” da tanta attenzione. Al di là
delle aziende che lo proclamano
nella loro pubblicità, tutte, pur
non dicendolo, lo sottintendono
nell’offerta dei rispettivi servizi.
Solo tre esempi.
Il primo, le Poste. Dal tempo
dei Romani ed anche prima,
cioè da qualche millennio, il
servizio postale è stato istituito
per consegnare la corrispondenza. Fino a qualche anno fa è
stato così. Ora le Poste fanno di
tutto: servizi bancari, mutui,
vendono libri, DVD, videocassette, ecc., manca solo la verdura di giornata, consegnano
anche la corrispondenza, non
sempre e in ritardo. Però ci
sono vicino, intorno. Dicono
che con la corrispondenza non
si guadagna a sufficienza.
Importante infatti è il bilancio
positivo dell’azienda pure a
discapito del servizio ai cittadini per i quali è stata “inventata”.
Secondo
esempio,
la
Telecom. Ti scrivono sulla bolletta-fattura i costi di servizi
mai richiesti, e per toglierli,
perché non ti servono, devi passare ore al telefono per trovare
una persona in carne ed ossa,
non metallica o registrata o clonata, cui esporre il problema e
le tue giuste rimostranze. Per
esserti più vicino e intorno, ti
possono mandare anche un
videotelefono, chiaramente mai
richiesto e per il quale mai hai
firmato uno straccio di contratto. Per rimandarlo al mittente,
perché proprio non ti serve e
non sai che fartene, devi spendere di tuo, e per l’affrancatura
e per la scatola opportuna che
le Poste ti mettono a disposizione. Pensi che sia finita. No.
Perché ti arriva la fattura
Telecom con l’addebito mensile
del videotelefono che mai hai
usato, che mai hai voluto e che
hai respinto. E non sai a quale
santo ricorrere.
Terzo esempio. La bolletta
Enel, “l’energia che ti ascolta”.
Seconda pagina, poco sotto la
metà. Provate a capire cosa
vuol dire “dettaglio componenti
tariffarie A, UC e MCT, quello
più chiaro è per “attività
nucleari residue”, cioè paghiamo ancora per le centrali dopo
che da anni sono state chiuse
per referendum; le altre voci
sono chiare come una scritta
nera su un foglio nero in una
notte nera. Provare a leggerle.
Enel, “l’energia che ti ascolta”.
Volevo fare un altro esempio,
quella della cosiddetta “privacy”. Se chiedi in prestito un
libro in biblioteca, per lasciare
il tuo indirizzo e recapito telefonico, che è sull’elenco che tutti
hanno a casa e che tutti possono
ovviamente leggere per trovarti,
devi riempire un modulo per
dare il consenso perché il tuo
indirizzo sia “trattato”. Domani
però puoi trovare trascritta su
un giornale una tua conversazione telefonica privata. Senza
poterci far niente. È proprio
vero, “tutto è intorno a te”. A
me. A ciascuno di noi. Insomma
i giorni e le sue pene. Gratuite.
“Intorno a te”.
A Monsano
Società ed eresia
I “Fraticelli” di Maiolati
di Marco Palmolella
Il presidente della Provincia,
Enzo Giancarli, il sindaco di
Monteprandone, Bruno Menzietti, Padre Ferdinando Campana, ministro provinciale dei
Frati Minori, parteciperanno
sabato 5 novembre al convegno:
“I Fraticelli di Majolati: società
ed eresia nel tardo medioevo”.
Infatti, alle ore 9, al teatro
“Spuntini” di Majolati, si terrà
una prima giornata di studio
organizzata dal Comune per rinsaldare il rapporto storico e culturale tra il paese e la nota vicenda
dei “fraticelli”, culminata con la
distruzione del castello nel 1428.
Testimone e protagonista degli
eventi fu San Giacomo della
Marca, che raccontò la sua predicazione contro gli “eretici” nel
“Dialogus contra Fraticellos”.
Alla manifestazione sono stati
invitati gli studenti delle scuole
superiori della Vallesina e quelli
degli “Istituti Comprensivi”
della zona affinché possano
conoscere, attraverso la mediazione di illustri studiosi, le
vicende e le questioni che caratterizzarono la storia della Chiesa
e degli ordini pauperistici tra il
XIV e XV secolo in rapporto al
loro territorio.
Per trattare in forma scientifica l’argomento sono stati inviati
importanti relatori: Réginald
Grégoire, ordinario di storia del
Cristianesimo, presso la facoltà
di Scienze politiche
dell’
Università
di
Urbino; Tommaso
di
Carpegna
Falconieri dell’ Università di
Urbino, Umberto Longo dell’
Università di Sassari, Roberto
Lambertini dell’ Università di
Macerata e Giuseppe Avaracci
dell’Università di Macerata.
Nell’annunciare la manifestazione l’amministrazione comunale
di Majolati ha individuato altri
obiettivi che deriveranno da questo primo impegno majolatese. Il
primo impegno sarà la pubblicazione degli atti della Giornata di
studio che sarà curata, con criteri scientifici, dal prof. Grégoire e
sarà inviata a tutti coloro che
parteciperanno al convegno.
L’altro impegno è quello di
creare una sezione documentaria
specifica sul “fenomeno” nella
nuova Biblioteca comunale di
Moje e continuare nell’approfondimento e negli studi secondo un piano periodico, probabilmente biennale, magari in collaborazione con gli altri Comuni
della Vallesina accomunati dallo
stesso “fenomeno”.
Nella foto in alto: il calice di
San Giacomo della Marca utilizzato dai “fraticelli” di
Majolati per avvelenare il
Santo.
Festa dei matrimoni a Montecarotto...
La “Banca del Tempo”
Dopo una prima serie di incontri, martedì 25 ottobre si è costituito a Monsano, un comitato promotore per la costituzione di una
“Banca del Tempo”, a disposizione dei cittadini di Monsano.
Le “Banche del Tempo”, attive
da diversi anni in molti Comuni
italiani, sono libere associazioni
tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole
necessità quotidiane. Luoghi nei
quali si recuperano le abitudini
ormai perdute di mutuo aiuto tipiche dei rapporti di buon vicinato.
Oppure si estende a persone
prima sconosciute l’aiuto abituale
che ci si scambia tra appartenenti
alla stessa famiglia o ai gruppi di
amici. Il tutto misurato, appunto,
in termini di tempo, con l’apertura di un “conto corrente” del
tempo, dove si registrano le ore
date e quelle ricevute.
Nata nel 1992 a Parma, grazie
alla segreteria provinciale della
“Uil Pensionati”, l’inziativa è
stata riproposta ora a Monsano da
un gruppo di volontari che cercheranno nei prossimi mesi di sviluppare e costruire il progetto in
base alle reali esigenze della
comunità locale. Il Comune di
Monsano, attraverso gli assessori
ai Servizi Sociali e alla
Partecipazione, Stella Roncarelli
e Marina Melappioni, fornirà una
attività di supporto e di collaborazione.
Il comitato promotore è composto da Coreana Bersaglia,
Paolo Campanelli, Roberto Campelli, Mario Cardinaletti, Francesco Cesarano, Tonino Fabini,
Dino Focanti, Paola Gambadori,
Francesco Italiano (consigliere
comunale), Saura Rossetti, Giuseppina Spendolini, Diego Vaiarello e Vittorio Zenobi.
Domenica 6 novembre 2005
Con il Touring Club Jesi
Alla scoperta delle bellezze
di Serra de’ Conti
di Raffaella Fioretti
E’ nel comune di Serra de’
Conti che i soci del Touring Club
Italiano hanno organizzato l’incontro di domenica 9 ottobre
scorso. Ma non è stata esclusivamente la loro presenza a dare
rilievo all’evento: infatti, all’appuntamento in piazza del
Municipio, si sono presentati
anche molti appassionati di cul-
Consiglio, è seguita la visita al
“Museo dalle stanze del tempo
sospeso” (1). Come ha spiegato il
segretario comunale, gli oggetti
appartenuti alle monache, a
dispetto delle tante vicende susseguitesi nel percorso storico,
sono stati ritrovati nei luoghi
destinati a contenerli: cassepanche, armadi, cassette…Proprio
tura marchigiana e turisti, per la
gioia del sindaco di Serra de’
Conti Bruno Massi, del segretario comunale Giuliano Grasselli
e non meno del Console del
Touring Club, il commendator
Adriano Corinaldesi, che ha fortemente voluto l’incontro in questo paese considerato un vero
gioiello nel cuore delle Marche.
E’ effettivamente tradizione,
per il Club che nella Vallesina
conta circa quaranta aderenti,
promuovere la cultura del turismo. Al saluto nella sala del
come se il tempo non fosse trascorso e i lavori fossero “sospesi”, appunto, per riprendere a
breve. Ciò spiega la vita del
microcosmo monastico: il lavoro
è importantissimo, ma esso non
prevarica mai il tempo destinato
alla meditazione e alla preghiera.
Parlando di lavoro, non di
minore importanza sono le attività svolte dalle suore: il museo
presenta reperti che testimoniano
l’applicazione di erbe farmacologiche, la tintura dei filati e il ricamo. Anche la chiesa di Santa
Maria Maddalena è inglobata
all’interno della struttura monastica. Dall’architettura barocca,
la stessa ospita attività ecclesiastiche a cui i fedeli partecipano
in compagnia delle Clarisse: le
suore presenziano infatti la Santa
Messa pubblicamente e, se pur a
scopo prettamente religioso,
danno prova di spiccato talento
musicale nelle celebrazioni delle
giornate di festa, suonando il particolare organo “a tamburo”, probabilmente unico nel suo genere.
“Serra de’ Conti è senza dubbio un territorio dal forte spirito
religioso - spiega la dr.sa
Montesi, guida in questo percorso – la popolazione si sente quasi
protetta dalla vicinanza del
Convento”…Non sarà forse un
caso, che nel paese non si ricordino particolari calamità da
decenni…
***
Il programma della giornata a
Serra de’ Conti prevedeva anche
la visita alla chiesa della Croce
(o della Buona Morte) e a quella
di San Michele. Dopo pranzo il
gruppo è stato accompagnato alla
fornace laterizi Hoffaman,
costruita da famiglia tedesca nel
1884 e di rilievo per la sua tipica
pianta circolare (tutte le fornaci
la possiedono ellittica), non
meno per il colorito marrone
chiaro (e non rosso) dei mattoni
da essa prodotti, ciò grazie alla
tipica composizione dell’ argilla
della zona.
La giornata si è conclusa con
la vista alla chiesa di San
Fortunato, che mostra affreschi
del XV secolo, opere di Andrea
Bartolo da Jesi.
Promosso dall’Associazione Carlo Urbani
Un concorso per i ragazzi
di Fabrizio Filippetti
Le statistiche dicono che i matrimoni al giorno d’oggi sono sempre
meno frequenti, ma a Montecarotto c’è chi non si è pentito della scelta fatta venticinque anni fa: così ha voluto far festa in occasione dell’ambito traguardo. Ben dodici coppie hanno festeggiato, domenica
scorsa, le nozze d’argento, cioè i loro primi venticinque anni di matrimonio. Gli sposi si sono ritrovati in mattinata nella chiesa della
Santissima Annunziata per partecipare alla Santa Messa, dopodiché,
come accade per gli sposi novelli, hanno festeggiato l’evento con un
pranzo al ristorante. Ecco i nomi delle coppie da venticinque anni
insieme (nella foto, con il parroco don Gianni Polita): Francesco
Febo e Anna Maria Angeloni; Giuseppe Pieralisi e Anna Pinti; Mauro
Marri e Giuliana Brutti; Pierino Bellucci e Laura Saturni; Maurizio
Barchiesi e Patrizia Saturni; Brenno Berluti e Graziella Giacani; Loris
Mingo e Nadia Cesarini; Alfiero Cappellini e Marusca Pancotti;
Roberto Serini e Angela Tomassetti; Sandro Ambrosini e Anna Maria
Francesconi; Mauro Ambrosini e Gina Basili; Costantino Ubertini e
Simonetta Bertini.
... e a Santa Maria Nuova
Anche la parrocchia di Sant’Antonio di Padova, a Santa Maria
Nuova, ha celebrato l’annuale Festa della Famiglia: domenica 9 ottobre dodici coppie si sono ritrovate in chiesa per partecipare insieme
alla funzione religiosa e condividere la ricorrenza della loro unione
(nella foto, insieme al parroco don Francesco Sabbatini):
55 anni di matrimonio: Pietro Olivieri e Maria Pierelli;
50 anni di matrimonio: Volfo Chiaraluce e Rosa Valeri; Duvilio
Piccioni e Elda Togni;
25 anni di matrimonio: Enrico Togni e Giuseppina Bargelli,
Argentino Giampieri e Emiliana Bora, Fausto Taddei e Aldesina
Capogrossoi, Armando Bianchi e Orietta Belardinelli, Luciano
Montecchiani e Mirella Coacci, Ferdinando Sbaffi e Pierina Frontalini;
20 anni di matrimonio: Ilaria Olivieri e Daniela Serafini, Aurelio
Saltamartini e Cristina Provinciali, Gustavo Trombettoni e Paola Zitti.
Per sensibilizzarli
alle tematiche
della solidarietà
e dell’impegno
umanitario
di Lucia Romiti
“Ho fatto dei miei sogni la
mia vita ed il mio lavoro”. Lo
disse Carlo Urbani, il medico di
Castelplanio ucciso dalla Sars.
Ora, è il titolo del concorso
indetto dall’Aicu (Associazione
italiana Carlo Urbani) negli istituti secondari delle Marche, per
l’anno scolastico 2005-06.
L’iniziativa è stata presentata lo
scorso giovedì 27 ottobre, nel
Centro direzionale Esagono, a
Jesi. Presenti, tra gli altri, il
segretario dell’Aicu, Mauro
Ragaini, Giuliana Chiorrini,
moglie di Urbani, e Antonio
Martinez, amministratore delegato della Banca Popolare di
Ancona.
Obiettivo del concorso – il
cui termine per le iscrizioni è
fissato al 30 novembre – stimolare la fantasia dei ragazzi, sensibilizzandoli alle tematiche
della solidarietà e dell’impegno
umanitario. Proprio su questo,
infatti, si cimenteranno gli studenti, realizzando, sulla base di
frasi e pensieri di Urbani, prodotti audio-visivi. I partecipanti
– i cui lavori possono essere
inviati entro il 31 marzo 2006 potranno concorrere singolarmente, come classe o come
Istituto. La premiazione, entro
la seconda settimana di maggio,
a Castelplanio.
Il concorso, che gode del
patrocinio
della
Regione
Marche, è sostenuto oltre che
dalla Banca Popolare di
Ancona, anche da CooperlatTreValli, Fileni Simar, Fondazione Ibm, Merloni TermoSanitari, Radio Arancia. Il
sostegno degli sponsor e una
parte dei fondi raccolti
dall’Aicu, verranno utilizzati
per la cura dei bambini affetti
dalla schistosomiasi, una malattia parassitaria mortale per l’uomo la cui trasmissione è stata
documentata dal dott. Urbani
durante il suo lavoro in
Mauritania.
Moie
Convegno
della Margherita
Il partito della Margherita del
Circolo “G. Marasca”, che raggruppa gli iscritti dei Comuni
della media Vallesina, organizza
per venerdì 4 novembre (ore
17,30) a Moie, nei locali del
Centro “6001”, un convegno sul
tema: “Lo stato di attuazione del
Piano Provinciale per la gestione
dei rifiuti nell’ambito n.2”.
.Al Convegno parteciperanno,
fra gli altri, la senatrice Marina
Magistrelli, il vice presidente
della
Provincia
Giancarlo
Sagramola e l’assessore provinciale Patrizia Casagrande.
Scuola di taglio e cucito
Cri
Style
di Maria Cristina Cesari
(ex Labor di Severina Palermi)
Opera da 40 anni con corsi permanenti, professionali e progressivi.
Lezioni a carattere individuale con sistema didattico esclusivo. Le
iscrizioni sono aperte durante tutto l’anno. Corsi di: hobbistica uso
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cell. 340-3892799 - 347-5475149 - mail [email protected]
5
www.mattoli.it
(1) Il “Museo dalle stanze del
Tempo Sospeso” di Serra de’
Conti è citato nella guida “Il
Museo dei Musei”, volume che
farà parte del pacchetto Soci per
le adesioni al Touring Club 2006
e che tratta musei di tutta Italia.
6
Jesi e Vallesina
Domenica 6 novembre 2005
Jesi per via
di Paolo Marcozzi
Gentili Alberico (Via, da Via S. Francesco a Via Solazzi)
Giurista (San Ginesio, Macerata, 1552 – Londra 1608). Fu uno
dei maggiori giureconsulti del Rinascimento. Addottorato in
diritto civile a Perugia appena ventenne (1572), fuggì per motivi religiosi con il padre e con il fratello Scipione in Germania e
poi in Inghilterra (1580), ove ottenne una cattedra di diritto civile nell’università di Oxford (1587). Lasciò infine l’insegnamento per l’ufficio di avvocato perpetuo della corona e dei sudditi
di Spagna in Inghilterra, che esercitò fino alla morte. Civilista
di singolare valore, fu il più intelligente difensore del mos italicus (cioè del metodo tradizionale della giurisprudenza medievale italiana, dei glossatori e dei commentatori) contro il mos gallicus, trionfante ai suoi tempi per opera della scuola umanistica
o culta specialmente in Francia; a tal fine scrisse i celebri dialoghi De legum interpretibus (1582) e altri scritti polemici. Ma la
sua fama è legata soprattutto alle opere con le quali pose i primi
fondamenti della scienza del diritto internazionale, precorrendo
nel tempo Grozio, a cui fu certo superiore per sensibilità e preparazione giuridica: De legationibus libri tres (1583), De iure
belli commentationes (1587-89), De iure belli libri tres (1598),
Hispanicae advocationis libri duo (1613).
Gherardi Aldo (Via, da Via S. Maria
del Piano alla ferrovia) Ex operaio della
Sima, nel 1948, fonda in Via Politi, attiguo
alla strada ferrata, la fabbrica di aratri che
porta il suo nome. In rapporto con la
Federconsorzi, l’azienda si espande fino a
diventare, nel 1963, fornitrice della Fiat e,
nel 1965, della Same. Con i tre figli, Aldo
dà vita prima alla IMI e poi alla Gherardi
S.p.A., con oltre 300 dipendenti e 62.000
mq., di cui 11.600 coperti. Agli albori degli
anni ’70 l’azienda viene assorbita dalla
Gepi (l’ente pubblico per il salvataggio delle aziende in crisi);
nel 1976 viene costruito il nuovo stabilimento alla Zipa, che
sarà acquistato dalla Fiat Trattori l’anno successivo.
Cresima a San Francesco d’Assisi...
Autunno
Nel libro di Roberto Anibaldi
Il vino novello: una sorpresa
Puntualmente da trent’anni, di
oggi, 6 novembre, si ripete in
Italia una sorpresa. È quella del
vino novello. Da noi si cominciò
proprio nel 1975; in Francia già lo
facevano da qualche tempo e
sembra che a produrlo siano stati i
vignaioli del sud della Francia, il
Beaujolais. Lo si ottiene per
macerazione carbonica, cioè le
uve prevalentemente rosse sono
lasciate fermentare in ambiente
privo di ossigeno, vengono poi,
dopo una settimana, pigiate,
facendo proseguire al mosto la
fermentazione classica. In circa
40 giorni così il vino novello è
pronto.
Esso costituisce la prima sorpresa di ogni annata vitivinicola.
Una sorpresa che ha conosciuto
un continuo crescendo da parte
dei consumatori con il relativo
incremento dei produttori. Fare il
novello è diventato un business
per le aziende vinicole che vi
impegnano energie e fantasia.
Si diceva che è una sorpresa: è
infatti il primo vino dell’annata
vitivinicola e dà il tocco iniziale a
quella teoria e a quella varietà dei
vini che nel contempo si maturano in cantina e che esploderanno
con i loro profumi e le loro diverse tonalità nei mesi successivi. E
si fanno ben gustare, i novelli,
proprio per l’intensità olfattiva
che suscitano facendo corona non
solo alla stagione ma altresì ai
prodotti autunnali, provocando e
garantendo la riuscita ad ogni
“festa d’autunno”. Il “vino novello” stesso è di per sé una festa che
ha saputo imporsi con allegria,
con quella simpatica accattivante
giovinezza e con il brio della
novità che incuriosisce ed affascina.
Ed anche le etichette che veicolano questa “sorpresa” non
sono generalmente da meno:
hanno sempre provato e provano
a manifestare visibilmente questi
caratteri di spigliatezza e di vivacità, pur raccogliendo in sé stesse
elementi di serietà che fanno un
tutt’uno con un prodotto giovane
e da consumare subito. Le immagini ed in colori vengono “allineati” ed armonizzati sull’etichetta al
contenuto accattivante della bottiglia, ai cromatismi autunnali, alle
suggestioni che un vino giovanile
e brillante può suggerire.
Molte le bottiglie che ammiccheranno questa sorpresa e questi
colori. Non resta che rispondere a
questi inviti. Con la moderazione
necessaria ma anche con quella
gioia di scoprire ed apprezzare un
dono che la natura ci offre.
r.c.
Omaggio all’emigrante
Vi porteremo sempre
dentro al cuore
Domenica 23 ottobre, nella chiesa parrocchiale di San
Francesco d’Assisi hanno ricevuto dal Vescovo Mons. Oscar
Serfilippi il sacramento della Cresima: Elena Austero, Francesco
Bacci, Andrea Barchiesi, Chiara Bartolacci, Alessandra Bassotti,
Silvia Bolognini, Matteo Boria, Giacomo Brocani, Niccolò Catani,
Elisabetta Ciarmatori, Matteo Corinaldesi, Veronica Fiordelmondo, Simone Fioretti, Matteo Gallucci, Lorenzo Giuliani,
Matteo Paolucci, Virginia Pieralisi, Mirko Piombetti, Federico
Renzi, Gianluca Riganelli, Alberto Santoni, Veronica Simonetti,
Gianni Tesei, Niki Tombolasi e Stefania Zega.
... e a Santa Maria Nuova
Abbiamo scritto negli ultimi numeri sulla recente tournèe della “Barcaccia” in Canada. Concludiamo la serie
dei servizi con una poesia di Lucio Longhi. Al ternine di
ogni rappresentazione della commedia dialettale “La Valchiria” portata in scena dalla compagnia teatrale jesina,
l’autore, con voce commossa, ha letto la seguente poesia
indirizzata agli emigranti:
Se nomini l’Italia a un italiano
di quelli che da sempre stanno a casa,
lui pensa al governo, al quotidiano;
la mente dopo un po’ gli viene invasa
da tutti i problemi che ci abbiamo:
le tasse, la mafia e poi il lavoro,
il tempo perso per fare un reclamo
e via ci lamentiamo tutti in coro.
Ma se usciamo un poco dagli schemi
del parlare giornaliero radicato
da sempre solo intorno ai problemi
e ragioniamo col pensiero liberato,
vedremo quel che vedon gli stranieri:
che questa è veramente la nazione
dove nei secoli dei secoli i mestieri
si mutavan in arte e le persone,
forse per qualche fonte radioattiva,
spesso hanno qualcosa, una virtù,
un nonsoché, una dote, un’inventiva
che le porta ad aver la marcia in più.
Da noi c’è il sole, caldo ed invitante
che spesso ci fa stare a pancia in su,
ma quando l’italiano è un emigrante,
s’impegna e tira fuori le virtù.
Hanno ricevuto il sacramento della Cresima, il 25 settembre
scorso, a Santa Maria Nuova nella parrocchia di Sant’Antonio di
Padova: nella foto (con il Vescovo Mons. Oscar Serfilippi, il parroco don Francesco Sabbatini e il diacono Giancarlo Sabbatini)
Sebastiano De Massimi, Mauro Oradei, Roberto Rossetti, Luca
Sbaffi, Nicolò Serafini, Fabrizio Verni, Monica Crucianelli, Gloria
Fioretti, Astrid Florez Sherli, Romina Giachè, Sofia Mammoli,
Viola Marchegiani, Eleonora ed Elisabetta Parisse, Amanda
Pettinari e Camilla Ristè (presentazione al Vescovo fatta il 13 giugno, in occasione della festa di Sant’Antonio di Padova)
Ecco allora che quando noi viaggiamo
ed incontriamo un connazionale,
vedendo ciò che ha fatto ci accorgiamo
quanta strada ha percorso e quanto vale.
Ma quel che soprattutto ci colpisce
è l’amore che lo lega al Bel Paese,
una cosa che col tempo non finisce,
anzi aumenta e questo è ognor palese.
Per tutto quel che ho detto fin qui penso
che chi l’Italia lascia e va lontano
si porta dentro un patrimonio immenso
ed è perciò ancora più italiano.
Allora questa è un’occasione grata
per abbracciarvi tutti con calore,
vi ringraziamo per la gran serata,
vi porteremo sempre dentro al cuore
Lucio Longhi
Manager: l’importanza
di essere se stessi
di Paola Cocola
“ Stare assieme in ufficio non
è solo cercar di lavorare coi colleghi, i capi e tutti gli altri.
Questo in teoria è quello che si
pensa da fuori quando si guarda
il caseggiato di un istituto, di
una banca, di un’azienda, perché quello che colpisce è la
grandezza del monolite, del
palazzo, dell’insieme di vetrate,
acciaio e cemento.
Da fuori ci si immagina che
dentro sia tutto un brulichio di
formichine operose che corrono
per i corridoi e vanno su e giù
per gli ascensori e pensano e
fanno e inventano anche cose
nuove. Si crede di conseguenza
che, in quelle formichine ci sia
solo l’impellente desiderio di
produrre, di produrre sempre più
e meglio, solo di produrre. Ma le
cose non stanno così, o meglio
non stanno solo così…”
Lo sa benissimo Marco
Senigallia, protagonista di
“Manager”, il recente romanzo
di Roberto Anibaldi presentato
il 21 ottobre nei locali della
Biblioteca Planettiana. Fedele ai
propri valori ed ideali che tuttavia difende con discrezione
rifuggendo da posizioni estreme,
ponderato nelle scelte, il giovane
funzionario dell’ufficio personale della Compagnia tre puntini –
è il nome in codice dell’azienda
- vive il suo ruolo con distacco
ed equilibrio.
La sua integrità interiore,
facendogli da “intercapedine”, lo
protegge dagli umori altalenanti
di un ambiente fiorito, oltre che
di amicizie, di pettegolezzi, invidie, avventure extraconiugali,
ripicche, arrivismi…“Se non sei
anche un po’ te stesso finisce che
il lavoro diventa soltanto un
sistema per fregare gli altri,
arraffando a destra e a sinistra
quel che c’è da arraffare e manipolando le persone qua e là,
tanto, dicono, la gente digerisce
tutto quello che gli fai.”
E nella quotidianità “irregolare” dell’azienda - fatta dell’intersecarsi continuo e infinito dei
piccoli “mondi” personali di cui
ognuno è portatore, e “genitore”
contemporaneamente assieme
all’altro, di altri nuovi; fatta,
soprattutto quando gli artigli
della crisi la attanagliano forte,
di logiche “illogiche” che
“usano” le persone come pedine
in una scacchiera, schiacciano i
più deboli rinnegando, in nome
del denaro e del potere, il più
piccolo singulto di umanità; fatta
di deludenti prepotenze maschiliste che riversano e scaricano
sempre e solo sulla donna il peso
e le conseguenze delle proprie
debolezze coniugate in soprusi,
arrivando persino “a fare in
modo da evitare” all’azienda
situazioni di maternità viste solo
come “costi in più” “Basta con
le maternità delle donne! Ci
hanno ancora fregato. Fanno i
loro comodi e tocca a noi rimediare.” ; fatta di scorrettezze,
disonestà, colpi bassi, speculazioni; fatta di azioni a volte spietate che alla fine, come un boomerang, ritornano a chi le fa; - è
nelle sue acque, quasi mai limpido e tranquille, che scorre la vita
del protagonista, seguendo binari ben distinti, che mantengono
netto il distacco tra la sfera privata - ricca di amore - e quella
manageriale.
Lo stile - nel racconto delle
vicende dell’azienda, distaccato
e asciutto, fotografico, quasi
documentario e appena acceso in
qualche divergenza con i supe-
riori, - si infiamma e si colora,
comparendo con la velocità dei
fuochi d’artificio che spezzano
la notte, quando “rientra” nel
racconto delle vicende personali.
Si carica di stupore e commozione, alla nascita del primo ed
unico figlio; tocca il cuore, nel
calvario della moglie che si
ammala, apprendendo la notizia
“… la vita ora mi sballotta dolore e speranza, ma devo in ogni
modo viverla così, anche nell’incertezza, perché questa è la vita
di un uomo”, o preparandosi
alla perdita “Francesca sentiva
uscire la vita. Goccia a goccia
prima, rade e cadenzate; impercettibilmente, ma in modo inesorabile il battito s’era infittito…,
sempre più veloce. Ed il tic tac lo
sentiva chiaro nella testa: non
era più solo un tenue e fine sottofondo che avvertiva nel vuoto
della notte…discreto ed ora crescente accompagnava il rimpianto, mentre lei ricordava con
nostalgia cose e persone che
forse non avrebbe più visto…ed
ogni parte della vita le passava
davanti come in un film, impresso nella sua pellicola, ormai
immutabile.”
“E poi il medico era andato
via a capo chino quasi a scusarsi che ora non riusciva più ad
aiutare a vivere, ma invece a
lasciare la vita”.
Sport
Il calendario dei campioni 2005
Sport e solidarietà
Una iniziativa a favore delle persone
diversamente abili - La risposta degli atleti
Domenica 6 novembre 2005
Volley
Calcio
Si riscatta il Real
contestati i leoncelli
Monte
Schiavo
big match
a Perugia
Oggi Jesina-MonteUranese e Chiaravalle-Real
Primo scontro al vertice tra capolista
di Giuseppe Papadia
La Monte Schiavo Banca
Marche supera agevolmente
anche l’ostacolo Arzano e prosegue la sua marcia in vetta alla
classifica. Sabato scorso la formazione di coach Fracascia è
uscita vincitrice per 3-1 (parziali: 23-25, 25-19, 25-15, 25-15)
dalla tana delle campane. Dopo
un avvio non brillante, le rossoblù sono cresciute in difesa ed
hanno trovato in Kilic il terminale offensivo che le napoletane
non sono riuscite a contenere. La
russa alla fine ha messo a terra
ben 23 palloni.
Mercoledì 2 novembre le
“prilline” hanno giocato a
Padova la gara di andata degli
ottavi di Coppa Italia. Il ritorno è
previsto per il 7 dicembre al
PalaTriccoli.
La classifica dopo la quarta
giornata:
Perugia,
Monte
Schiavo Banca Marche Jesi e
Bergamo 12 punti, Novara 10,
Vicenza 8, Pesaro e Chieri 6,
Padova 5, Tortolì 1, Forlì,
Arzano e Santeramo 0 punti.
Oggi, domenica 6 novembre,
Ritschelova e compagne sono le
protagoniste del big match della
quinta giornata. Le jesine, infatti,
vanno a far visita all’altra capolista Perugia (ore 18.30), anch’essa imbattuta ed a punteggio
pieno.
Le campionesse d’Italia in
estate hanno cambiato una sola
pedina, la cubana Aguero passata
a Novara, sostituita dalla bulgara
Tony Zetova. Per il resto, il tecnico Barbolini può contare su un
sestetto già affiatato, dove spiccano il duo brasiliano FofaoWalewska, l’azzurra Gioli, l’altra
cubana Francia e la campionessa
d’Europa Swieniewicz.
(foto Candolfi)
Basket
Sicc Bpa a Imola
Per dimenticare il derby
La EDP Calcio Femminile in questi giorni è promotrice di una
iniziativa a favore delle persone diversamente abili e cioè alla realizzazione di un calendario 2006, coinvolgendo le realtà sportive
della Vallesina. Lo sport jesino ha risposto positivamente all’iniziativa: tra i primi a dare la loro adesione i giocatori della Sicc Bpa,
le ragazze della Monte Schiavo, i giocatori della Jesina Calcio,
Giovanna Trillini per la scherma, Michele Scarponi per il ciclismo,
i fratelli Alessia e Alessandro Polita per il motociclismo.
Il ricavato della vendita del calendario andrà ai Centri diurni
per finanziare progetti di inserimento sociale e attrezzature utili
per soggetti diversamente abili. L’iniziativa ha il patrocinio del
Comune di Jesi della Provincia di Ancona. In questi giorni si procede agli scatti fotografici, come si può vedere dalle foto qui sopra,
servizio affidato allo studio fotografico Candolfi.
È stato un derby amarissimo
per la Sicc Bpa, deciso da un errore di Sato a fil di sirena. Domenica
scorsa, ai gialloverdi non è bastato
un PalaTriccoli gremito fino
all’orlo (oltre quattromila spettatori, con settecento e più tifosi ospiti) per avere ragione dei “cugini”
fabrianesi, vittoriosi per 91 a 90.
“Abbiamo giocato ad intermittenza – ha detto, nel dopo partita,
il tecnico jesino Banchi – Quando
perdi così hai tanti rimpianti.
Anche quando siamo andati a
meno diciotto abbiamo trovato le
risorse ed il carattere per rientrare.
Siamo andati male nei rimbalzi
offensivi (ben 15 concessi) ed
abbiamo lasciato loro troppi
secondi tiri. Abbiamo perduto
molti palloni, cosa che non dovevamo fare con una squadra come
Fabriano”.
La classifica dopo il quinto
Benvenuto alla vita
Vivere un sogno
Il viaggio con i calciatori “veri”
Fiocco azzurro nella casa di
Claudio e Chiara Pirani, dove è
giunto Andrea, primogenito dei
giovani sposi, alle 21,30 del 14
ottobre.
Si uniscono alla loro gioia,
con i migliori auguri, tutti i
familiari, i cugini e le cugine, gli
zii e le zie di primo e secondo
grado, gli amici e le amiche
scout, i fans del papà, famoso
“goleador” della Vallesina, i
sangiuseppini e i sampietrini e
naturalmente tutti i lettori di
“Voce”.
Il più bel trio
Eurostar 9418 Lecce-Milano C.le, 28 ottobre 2005 h 15,55.
Capita, a volte, viaggiando in treno, di fare certi incontri… A
Mattia, tredicenne appassionato di calcio, pare un sogno condividere il suo viaggio verso Rimini con giocatori “veri”, professionisti, e con essi scherzare e posare per delle foto ricordo.
Sparpagliati, a coppia o a gruppetti da quattro, tra i sedili del
treno, gli “eroi” di grandi e piccini, passano il tempo leggendo, giocando a carte, e magari, schiacciando un pisolino… Sono giovani
dolci e scanzonati come tanti, “che non devono - li ammonisce
scherzosamente il segretario della società, rag. Pietro Doronzo puntare tutto al risultato, ma alla capacità di essere educati in ogni
situazione, facile o difficile che sia!”. Tradisce soddisfazione anche
l’annuncio – rivolto dal capotreno ai passeggeri - della presenza, a
bordo di Trenitalia, della squadra del Bari.
(fotoservizio Paola Cocola)
7
Il più bel trio di Poggio. Sono
il tesoro di casa Massacci sui
gradini della loro abitazione,
all’inizio dell’anno scolastico
per crescere ancora in età, grazia e … profitto. Questi i nomi
dei simpatici briganti, nell’ordine Arianna, Gioele e Francesco.
turno: Ferrara 8 punti, Rimini,
Sicc Bpa Jesi, Pavia, Novara,
Imola, Caserta e Fabriano 6,
Montegranaro, Rieti, Scafati,
Casale M. e Montecatini 4,
Castelletto T., Sassari e Trapani 2
punti.
Oggi, domenica 6 novembre, i
gialloverdi sono di scena a
Faenza, dove ad attenderli c’è
l’Imola (ore 18.15). La formazione guidata da Cavina ha come
obiettivo l’ingresso nei play-off
promozione. Da tenere d’occhio
lo statunitense McKie, il panamense Hicks ed il giovane prodotto del vivaio Brkic. Sette giorni fa
gli imolesi hanno sconfitto il
Rimini (104-95) senza Cattabiani,
oggi in dubbio.
L’Aurora Basket ha completato
le pratiche per il tesseramento di
Rashawn Weathers, che è a disposizione di coach Banchi, insieme
agli altri due extracomunitari
Watson e Sato.
Gip
Brutta scenata al termine
dell’incontro jesino con il Caldarola, che ha fruttato un
pareggio mediocre (1-1). Festa
invece a Moie, dove il Real
Vallesina ha battuto la blasonata ma fievole Vigor di Senigallia
(1-0).
Real Vallesina
Si tornava al terreno di gioco
di Moie, dopo alcuni incontri su
quello di Pianello e si pensava a
riscattare la sconfitta patita a
Cingoli, l’altra domenica. E
tutto, nonostante qualche tentennamento iniziale, è andato
secondo i desideri.
Forse il cambiamento di orario, oppure la presenza di
Simone Cavaliere in tribuna, o
qualche altra congiuntura inattesa hanno bloccato ancora i
nostri, che non riuscivano ad
agguantare le redini della partita. E così è trascorso tutto il
primo tempo e parte della ripresa. Finalmente, verso la metà
del secondo tempo, con alcuni
cambi coraggiosi, mister Coniglione trova la soluzione: il giovane Tittarelli trasfonde vivacità
e voglia di vincere, finché arriva
il botto. Gasparetti con un tiro a
lunga gittata colpisce la traversa e sulla respinta del legno
entra il bomber Busco che di
testa, come gli è consueto,
segna il gol della vittoria tanto
attesa: 1-0 al 75’.
L’esplosione di gioia dei trecento tifosi fa dimenticare le
sofferenze e prepara i festeggiamenti. Anche perché la Vigor
non è al meglio delle sue prestazioni e viene fermata da una
parata gattopardesca di Montini
a pochi secondi dal fischio finale.
Oggi si va nella tana della
Augurissimi
Auguri
tanti e vivissimi all’assessore Leonello
Rocchetti,
socialista di
vecchio stampo, che il primo novembre ha
raggiunto il traguardo degli
ottanta anni, ancora a servizio
della comunità jesina con passione e grinta.
Biagio Nazzaro, capolista.
Jesina
Parlavamo di scenate, al termine della partita casalinga contro il Caldarola. La bufera di
contestazioni per il pareggio,
indigesto a certi ultras, è esplosa
in tentativi di entrare negli spogliatoi e lanci di sassi, oltre alle
grida scomposte e grossolane,
specie contro il direttore sportivo.
Cossu e il tecnico mister
Giuliani: il pareggio non lo vuole
più nessuno! D’accordo, ma non
si risolve a sassate. E’ vero che la
Jesina non ha fornito un grande
spettacolo: nel primo tempo ha
rischiato fino al momento in cui
gli ospiti sono arrivati al gol: 0-1
con Di Francesco al 21’. La reazione dei nostri ha portato al
pareggio quasi subito: 1-1 con
Polverari, lanciato da un bel
cross di Langiotti, al 25’.
Nella ripresa, la Jesina ci
prova in molti modi, ma è …
annebbiata come il cielo autunnale che sovrasta il “Carotti”.
Peccato, poi, che sia finita così
sgradevolmente, nonostante i
tentativi del presidente Ricci e
dell’amministratore delegato
Bocchini, aperti al dialogo con i
contestatori, poco disponibili.
Oggi viene a Jesi la
Monturanese, che sta a quota 9
(contro i 16 dei leoncelli)
Vir
Prima categoria
Castelplanio va a Santa Maria
Nuova e la Labor ha un guizzo di
orgoglio, frenando la capolista
(1-1). Tra San Marcello e Spes è
pareggio che danneggia ambedue
(1-1). Il Borgo Jesi ospita il
Camerano e subisce un tris (0-3).
Bell’impresa del Monserra a
Falconara (1-2). Il Marotta in
casa del Cupramontana porta via
l’intero malloppo (0-1).
Seconda categoria
Ancora negativi i risultati del
nostro quartetto. Monsano in casa
contro lo Staffolo va in bianco (00). Peggio l’Aurora a Cerreto (21).
Lotta
inutilmente
la
Sampaolese a Torrette (3-1). E
poco meglio fa l’Aesina a Cingoli
(3-2).
Terza categoria
Castelbellino vince con il
Morro d’Alba (2-0) e consolida la
prima poltrona. Pareggio tra Acli
San Giuseppe e Poggio San
Marcello (1-1). Montoro supera
la Libertas Jesi (1-0). Il Pianello
Vallesina vince in casa del
Piandigiano (0-2).
8
Varie
Domenica 6 novembre 2005
OPINIONI
Agenda
Il santo del giorno
Venerdì 4 novembre San Carlo Borromeo – Santa Modesta
– Sabato 5 Beato Guido Conforti – Domenica 6 San Leonardo
- San Severo di Barcellona - Lunedì 7 San Baldo – San
Prosdocimo – Martedì 8 San Goffredo di Amiens– Mercoledì 9
Beato Grabriele Ferretti – Giovedì 10 San Leone Magno –
Sant’Oreste – Sant’Andrea di Avellino – Venerdì 11 San Martino
di Tours – San Teodoro – Santa Marina – Sabato 12 San
Giosafat – San Renato – Domenica 13 San Dalmazio – Santa
Agostina.
Agenda
Sabato 5 novembre
Maiolati Spontini – teatro comunale: Giornata di studio “I
Fraticelli di Maiolati: società ed eresia nel tardo medioevo”
Domenica 6 novembre
Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del
clero
Sabato 12 novembre
Pellegrinaggio delle matricole ad Assisi
Domenica 13 novembre
Giornata del ringraziamento
In televisione
Sabato 5 novembre – ore 10,30 (Rai Due) “Sulla via di
Damasco” - ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine”.
Domenica 6 – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito”
con mons. Gianfranco Ravasi - 10 Santa Messa (Retequattro) ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” – ore 10,55 (Rai Uno)
Santa Messa – ore 12 (Rai Uno) Recita dell’Angelus.
Farmacie di turno
Venerdì 4 novembre Comunale 1 - sabato 5 Cerni –
domenica 6 Comunale 2 - lunedì 7 Grammercato – martedì
8 Coppi – mercoledì 9 Moretti – giovedì 10 Barba – venerdì 11 Martini - sabato 12 Calcatelli – domenica 13 Delle
Grazie.
Promosso da Cooperlat Fattorie
Concorso “Amico del latte”
Fare educazione alimentare in
maniera piacevole e ludica coinvolgendo bambini, insegnanti e
genitori: è la soluzione scelta da
Cooperlat Gruppo Fattorie Italia
per promuovere e diffondere
nelle scuole elementari la conoscenza di un alimento importantissimo. La Cooperativa marchigiana, infatti, ha indetto il concorso “Amicolatte”, rivolto a
tutte le classi delle scuole elementari per avvicinarle ai temi
dell’alimentazione, dell’agricoltura e alla conoscenza del territorio.
Ogni classe partecipante
dovrà procedere all’iscrizione on
line sul sito www.amicolatte.it, a
partire dal 3 novembre fino al 22
febbraio, dove potranno compilare un modulo. In seguito, la
classe riceverà un link per posta
elettronica da utilizzare per attivare l’iscrizione e, in dettaglio,
tutte le istruzioni sullo svolgimento del concorso, che sarà un
vero e proprio campionato: sette
capitoli didattici con relative
prove di verifica.
Il concorso terminerà il 31
maggio con la comunicazione
della classifica definitiva e l’elenco delle classi vincitrici.
Un ricorso della Sportiva “Aesina”
Antenne - siamo alle carte bollate
Piano di rete dei ripetitori di
telefonia mobile. Il ricorso d’urgenza presentato dagli avvocati
Marco Polita e Giancarlo Catani
per conto della società sportiva
Aesina, ha visto giovedì scorso la
sua prima udienza. Obiettivo del
ricorso, impedire l’installazione di
un’antenna nei pressi del polisportivo Cardinaletti. Installazione che
– spiega la società Aesina – contrasta in maniera assolutamente
evidente con l’art. 7 della legge
regionale” che la vieta “anche su
scuole, aree attrezzate e impianti
sportivi”. È preoccupata l’Aesis
“per la salute dei suoi giovanissimi iscritti che a breve potrebbero
essere costretti a svolgere attività
sportiva sotto un maxi ripetitore”.
A combattere i “maxi ripetitori in
via Tabano”, la cui sistemazione è
definita “illegittima” nel ricorso
presentato dai due legali, anche il
comitato di via Tabano e viale
Cavallotti.
E dopo la prima udienza interlocutoria, dal ricorso degli avvocati Polita e Catani, ci si aspetta
una decisione in tempi brevi.
Il “Museo diffuso”
Segue da pag. 4
vicina sala d’attesa della stazione
una mostra inerente i lavori progettuali realizzati dai ragazzi per
la decorazione, nell’ambito della
quale abbiamo anche pensato ad
un’intensa installazione dedicata
al “luogo dell’attesa” con oggetti ed immagini della memoria,
ma che non le anticipo essendo
una sorpresa che spero possa toc-
care il cuore e lo spirito dei visitatori.La mostra rimarrà aperta
probabilmente 7-10 giorni”.
- Chi sono gli “esecutori”del
progetto?
“La classe coinvolta e che ha
lavorato con estrema passione e
responsabilità è la IV B Sezione
Decorazione Pittorica e Metalli
ed Orificeria.
Hanno lavorato al Museo diffuso
Questi i nomi di quanti hanno lavorato al Progetto “Museo
diffuso”:
Gli studenti della classe IV B sezione Decorazione
Pittorica: Caterina Camilletti, Michela Conti, Daniele Giacani,
Samuele Pigliapochi, Alessandro Pinti, Maila Romagnoletti,
Riccardo Trasselli, Ilaria Valori e Marco Vescovi.
Gli studenti della classe IV B sezione Arte dei Metalli e
dell’Oreficeria: Paolo Angelone, Francesco Amici, Chiara
Gagliardini, Beatrice Grilli, Annalisa Mannoni, Matteo
Natalizia, Debora Calmieri, Giorgia Santicchia e Giulia Spurio.
Gli insegnanti coordinatori del Progetto: prof. Mauro
Ceccarelli (sez. Metalli e Oreficeria), proff. Nicola Farina, Nino
Pizzimenti e Massimo Ventura (sez. Decorazione Pittorica) e
prof. Carlo Bucari (Tecnologia).
I collaboratori interni: assistente tecnico Roberta Carretta
Luoghi
comuni?
Il prof. Vittorio Massaccesi al
dr. Riccardo Ceccarelli, a proposito del Contrappunti “Luoghi
comuni” pubblicato su Voce del
numero scorso:
Caro Riccardo, faccio riferimento al tuo articolo della settimana passata su Voce con il
quale dai un tuo giudizio sulle
primarie svolte qualche settimana fa dai partiti del centrosinistra.
Rispetti quelli che hanno partecipato al voto – io sono uno di
quelli – e per questo ti ringrazio.
Inoltre non mi è difficile essere
d’accordo anche su altro, come
l’eccessiva enfatizzazione sia dei
tanti partecipanti sia del risultato,
proprio perché si trattava di primarie sui generis .
Non concordo invece sul
taglio generale dell’articolo tendente a dare una leggera globale
svalutazione del fatto in quanto
tale. Certo, se , come fai, provi a
confrontarle con quelle americane, è impossibile capirle. Direi
che di comune hanno solo il termine “primarie” e tu mi insegni
che stessi termini assumono
spesso significati analoghi o
addirittura equivoci.
Di queste prime primarie
nazionali va colto lo sforzo e il
successivo sbocco finale nel loro
formarsi: da candidato unico a
sette candidati e, in mezzo, tante
comprensibili preoccupazioni e
polemiche. Certo, molte cose
erano scontate, come la vittoria
di Prodi, ma tanti altri erano i
punti interrogativi e - perchè no?
– i rischi. Te ne cito tre o quattro
che, da soli, sarebbero stati sufficienti a creare maremoti nel centrosinistra: il fallimento organizzativo, la scarsa partecipazione,
il modesto affermarsi di Prodi,
un rilevante successo di
Bertinotti.
E invece, sotto questo profilo,
tutto è andato oltre le più rosee
previsioni per cui tutti si sono
meravigliati, organizzatori compresi. Non per nulla subito il cen-
trodestra ha avuto la tentazione
di provarle. Solo l’uscita di
Follini e la nuova legge elettorale hanno bruciato sul nascere la
tentazione. Ma all’estero se ne è
parlato con molta attenzione, a
cominciare proprio dalla Francia,
per scegliere il leader del partito
da presentare come eventuale
futuro primo ministro. E in Italia
il metodo sta dilagando sia per la
scelta di candidati governatori
che di candidati sindaci. E questo
significa molto.
Soprattutto significa, come
scrivi tu che “sono state una
prova democratica” o anche “ha
vinto la democrazia”. Ma non nel
senso che tu vuoi dare a queste
espressioni (c’è forse una dittatura in Italia?), ma nel senso che
la base di un partito e quanti, fra
tutti i cittadini, intendono concorrere alla scelta di un personaggio, hanno l’occasione di
indicare il leader di un partito o
di una coalizione.
In questo senso si tratta di un
enorme passo avanti di tipo
democratico-partecipativo.
Aggiungi che, se è vero che non
è stato presentato un programma
dettagliato (dovrà essere concordato fra tutte le forze partecipanti) ogni elettore ha sottoscritto
valori e linee programmatiche di
fondo. E ha partecipato alle
spese.
Ecco allora il vero merito di
queste primarie: l’aver indicato
una via ancor più democratica di
quella del passato per la scelta
dei leader.
Ciao e grazie della provocazione.
Manifestazione
studentesca
Da Umberto Morgante,
segretario Udc di Jesi, riceviamo:
Il corteo studentesco che il 29
ottobre scorso ha sfilato lungo le
vie del centro, regolarmente
autorizzato, si è concluso con
una manifestazione, anch’essa
regolarmente autorizzata, in
piazza del teatro. La manifesta-
Vaccinazione antinfluenzale
Giovedì 3 novembre è iniziata la campagna di vaccinazione
antinfluenzale per il 2005–2006. Il vaccino è gratuito per i soggetti di età pari o superiore a 65 anni e per i soggetti in età
infantile ed adulta che abbiano una specifica prescrizione medica dovuta a particolari condizioni di salute. Le vaccinazioni
sono effettuate: 1) dai medici di medicina generale e pediatri di
libera scelta i quali effettueranno le vaccinazioni nei propri
ambulatori, 2) dal personale della quinta Zona Territoriale della
Asur nei seguenti orari:
Jesi, via Guerri: dal lunedì al sabato (ore 9-12).
Jesi, via San Francesco (solo ultrasessantacinquenni): dal
lunedì al sabato (9-10,30).
Cingoli: martedì e giovedì (9-12)
Filottrano: lunedì (9-11,30), mercoledì (9-12,30)
Moie: martedì e giovedì (8,30-10)
Montecarotto: mercoledì (9,30-10,30)
Cupramontana: lunedì (9-10,30).
Il Comune precisa
Alla Casa di Riposo
Se ne è occupata, nei giorni
scorsi, la stampa quotidiana.
Così il Corriere Adriatico del 26
ottobre: “Se lei non sta bene in
questa struttura può andarsene.
Questa, secondo quanto riferisce
Francesco Bravi, è la risposta che
viene data dagli amministratori
della Casa di riposo agli ospiti
che manifestano la loro insoddisfazione per il trattamento loro
riservato da parte di alcuni
dipendenti. “Di ciò”, dice il
capogruppo di Forza Italia, “sono
al corrente, oltre che l’amministrazione comunale, anche i sindacati e il Tribunale del Malato,
cui una ospite ha inviato una lettera firmata”.
Il giorno stesso, l’amministrazione comunale, intervenuta sull’argomento, dopo aver ribadito
“la piena e totale fiducia nel
Consiglio di amministrazione
dell’Istituzione Servizi Sociali,
nel direttore e nell’intera struttura”, ha convenuto sull’esistenza
di “una situazione indubbiamente particolare, perché prendersi
cura di persone non autosufficienti o comunque con problemi
di varia natura non è sicuramente
agevole”.
“Nessuno nega – ha aggiunto
- che possa anche esserci qualche
sporadico problema relazionale,
e su questo la direzione siamo
certi effettuerà tutte le verifiche.
Ma continuare a gettare discredito sull’intera struttura per un episodio occasionale dimenticando
tutti gli aspetti positivi della Casa
di riposo, che sono tanti e meritori, significa mortificare quanti
quotidianamente con impegno,
professionalità e rispetto della
dignità umana lavorano a servizio di una fascia sociale estremamente debole”.
zione è stata indetta per protestare contro la riforma scolastica del
ministro Moratti. Lo spettacolo a
cui ho assistito in piazza, alle ore
11:30 circa è stato veramente
brutto ed inquietante per me e
penso per tutti i cittadini. In piazza è stato steso uno striscione di
stoffa bianca che riportava varie
scritte. Un ragazzo ha preso la
parola e con un megafono e per
circa dieci minuti ha pronunciato
parolacce ed insulti alle istituzioni governative.
Il diritto a manifestare è sicuramente un diritto da difendere,
ma deve essere garantito il
rispetto di tutti. Non si può consentire di pronunciare con un
megafono parolacce ed insulti in
un luogo pubblico in cui c’erano
persone di tutti i generi e di tutte
le età, in cui c’erano bambini e
comunque in cui c’erano persone
che hanno prima di tutto il diritto
ad essere rispettate. Dal punto di
vista dei contenuti, non è stata
pronunciata una sola motivazione della protesta.
Junior
Jesina Calcio
Da Siro Tantucci, presidente
della Junior Jesina Calcio:
Si precisa che il dott. Marco
Ceppi, psicologo, è, e rimane,
tesserato quadro dirigenziale
Junior Jesina. Collaborerà come
volontario con la società Mms
Calcio - che ha portato la propria
sede fiscale da Monsano alla parrocchia di San Giuseppe di Jesi poiché sarebbe stato ingiusto
tenere per i soli tesserati Junior
Jesina una persona di così tanta
esperienza in ambito giovanile.
Ci auguriamo che questa sia la
prima di una collaborazione che
vedrà impegnata Junior Jesina
con importanti investimenti proprio nel quartiere di San
Giuseppe.
Difensore Civico
Dovendo procedere alla nomina del nuovo Difensore civico
(che subentrerà all’avv. Samuele
Animali) per il triennio dicembre 2005-dicembre 2008, l’amministrazione comunale ha reso
noti tempi e modalità per la presentazione delle candidature. La
presentazione della candidatura
dovrà essere formalizzata in
carta libera, indirizzata al sinda-
co, entro le ore 12 del 28 novembre, corredata dei documenti
richiesti Il Difensore civico
dispone di un proprio ufficio
nella sede comunale e gode del
trattamento indennitario pari alla
metà dell’indennità spettante alla
carica di assessore comunale.
Anniversario
28.12.1933
19.06.2005
Marcella Battistelli
Dolce e cara sorella che ha
terminato il suo cammino terreno
percorrendo gli erti sentieri della
sofferenza. Vive ormai assorbita
dall’incontro di Dio e delle sue
espressioni di sconfinata bellezza. Preghiamo, sorridendo, pensando a Lei.
Anniversario
31.7.1916
30.10.2002
Adolfo Alessandrini
A tutti coloro
che lo conobbero
e l’amarono
perché rimanga vivo
il suo ricordo
Anniversario
26.12.1913
31.10.1991
Partecipazione
E’ deceduta il 25 ottobre la
signora Rossana Vitali in Santini.
“Voce” esprime profondo cordoglio per la sua prematura scomparsa, ricordandone le doti
umane di lavoratrice e cristiana
esemplare e si unisce al dolore
del marito Bruno, delle figlie
Roberta e Paola, dei cognati,
cognate e parenti tutti.
Don Giuseppe Palmolella
“Servo buono e fedele,
entrato nel Gaudio
del suo Signore”

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