64Densità - Fondazione Architettura Alto Adige

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64Densità - Fondazione Architettura Alto Adige
turrisbabel
11 2004
Dichte
Densità
64
Trimestrales Mitteilungsblatt der Stiftung der Kammer der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner, Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen
Notiziario trimestrale della Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia Autonoma di Bolzano
Historische Betrachtung /
Excursus storico
Euro 8,00 Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 numero 47) art. 1, comma 1, DCB Bolzano In caso di mancato recapito, rispedire all’ufficio di Bolzano C.P.O. per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto fisso
Die Vertreibung aus dem
Paradies oder die Organisation
des Zusammenlebens
Urbanistik / Urbanistica
Il grattacapo: vicenda di un
quartiere pilota
Siedlungen / Insediamenti
Monster! Monster?
turrisbabel
Dichte / Densità
64
Editorial / Editoriale
2
Case basse, medie o alte?
Luigi Scolari
Historische Betrachtung / Excursus storico
4
Die Vertreibung aus dem Paradies
oder die Organisation des Zusammenlebens
Lukas Abram
10
Cenni di Storia delle tipologie architettoniche di Bolzano
Alexander Zoeggeler
16
Urbanistik / Urbanistica
Bolzano verso la densificazione
Trimestrales Mitteilungsblatt der Stiftung der Kammer
Carlotta Polo
der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner,
Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen
Notiziario trimestrale della Fondazione dell’Ordine
22
degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori
Tre piani per tre quartieri
Rodolfo Zancan
della Provincia Autonoma di Bolzano
26
Sparkassenstraße 15 via Cassa di Risparmio
Il grattacapo: vicenda di un quartiere pilota
Manuela Demattio
I — 39100 Bolzano / Bozen
Tel. 0471 971741 http://www.bz.archiworld.it
28
e-mail: [email protected]
Una storia di esemplare prassi urbanistica
Peter Constantini
Siedlungen / Insediamenti
32
Sociópolis, la città ideale
Carlotta Polo
Verantwortlich für den Inhalt / Direttore responsabile:
38
Monster! Monster?
Luigi Scolari
Karin Kretschmer
Vizedirektor / Vicedirettore:
Umberto Bonagura
46
Andrea D’Affronto, Monica Carmen
Redaktion / Redazione:
Lukas Abram, Pierfrancesco Bonaventura, Andrea
L’Araba Fenice
50
D’Affronto, Manuela De Mattio, Angela Giudiceandrea,
Due complessi IPES di case-albergo a Bolzano
Pier Francesco Bonaventura
Karin Kretschmer, Carlotta Polo, Emil Woerndle,
Rodolfo Zancan, Alexander Zoeggeler
Interview
Diese Ausgabe wurde von Rodolfo Zancan betreut /
Questo numero è stato curato da Rodolfo Zancan
54
Andrea D’Affronto, Rodolfo Zancan
Kammerbeauftragter / Resp. rapporti con l’Ordine:
Roberto D’Ambrogio
Verantw. für die Werbung / Resp. per la pubblicità:
Wettbewerbe / Concorsi
56
Ulrich Weger, Tel. 0471/973886
Grafik / Grafica: www. Lupe.it (BZ)
Intervista all’architetto Renzo Gennaro
Wohnen in der Stadt
Ruth Pinzger
62
Druck / Stampa: Europunto (VR)
Gemeinsam bauen – persönlich planen
Heidi Schwarz
Für Wort, Bild und Zeichnungen zeichnen
De Architectura
die jeweiligen Autoren verantwortlich.
Scritti, fotografie e disegni impegnano soltanto
64
la responsabilità dell’autore.
Register der Druckschriften des Landesgerichtes Bozen
Wohnanlage Rosenbach, Haslach/Bozen
Wilfried Menz
68
Registro stampe del tribunale di Bolzano
Miracolo in città
Angela Giudiceandrea
N./n. 22 /97 vom/del 9.12.1997
70
Kurhauspassage in Meran
November / Novembre 2004
Lukas Abram
Spedizione in A.P., – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
numero 47), art. 1, comma 1, DCB Bolzano
Foto Titelseite / Foto copertina:
Ausstellung / Mostra
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Metamorph – 9a Mostra Internazionale di Architettura
Castello Incantato di Filippo Bentivegna, Sciacca/Sicilia
© Ludwig Thalheimer
Fabio Uguccioni, Stefano Valer
2
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Luigi Scolari
Editorial
Editoriale
Case basse, medie o alte?
Nel 1930 l’architetto Gropius
della struttura verticale per ab-
lizia: “le condizioni igieniche
si pose questa domanda per
breviare le distanze orizzontali”.
ed economiche” sarebbero
far fronte alla questione della
Turrisbabel parte da questo
state notevolmente migliorate
carenza di suolo edificabile e
testo1, di cui vi consigliamo
“se una nuova legge stabilisse
per migliorare le condizioni di
lettura per la sua disarmante
limitazioni alla densità di popo-
salute degli abitanti. Egli ela-
attualità, e ripropone un’ana-
lazione, invece che all’altezza
borò un’analisi che doveva
lisi storica ed urbanistica dello
degli edifici”. La stessa risposta
essere con evidenza razionale,
sviluppo di Bolzano, quale
potrebbe soddisfare il dibat-
ovvero basata su attente valu-
antesignano della crescita de-
tito locale, che fomentato dalla
tazioni economiche, tecniche,
gli altri insediamenti urbani in
pressione della speculazione
ma anche psicologiche e so-
provincia. Come appare nella
ed animato dal reale fabbiso-
ciali. Fa impressione, leggen-
domanda di Gropius, questa
gno di nuove abitazioni, fa
do il testo, verificare come la
ricerca coincide necessaria-
leva su preoccupazioni tangi-
questione posta allora sulle
mente con un’indagine sulle
bili motivate dalla scarsità di
tre alternative, abitazione nella
tipologie architettoniche, ed
suolo edificabile. Il problema
casa con giardino, abitazione
è imprescindibile da una valu-
è specifico della conca bolzani-
nel caseggiato, e caseggiato a
tazione della densità edilizia.
na e le sue soluzioni sono va-
molti piani, enunci delle emer-
Le zone residenziali di espan-
lide per l’intera provincia, se
genze che a tutt’oggi sono ri-
sione di Bolzano sono state e
si vuole rispettare e salvaguar-
maste irrisolte, anzi si sono
sono un campo di sperimenta-
dare un ambiente naturale
aggravate con l’incremento del-
zione urbanistica ed architet-
unico e irriproducibile, oggi
l’inquinamento, del traffico e
tonica che ha seguito percorsi
eroso con maggior aggressività
dei ritmi di lavoro. La risposta,
incoerenti. La città è un work
dalle costruzioni. Edifici ad alta
a cui giunge dopo un confron-
in progress, un organismo che
densità sono stati sperimentati
to approfondito, si schiera a
si estende per parti come un
con ottimi risultati da Le Cor-
favore dell’edificio multipiano:
patchwork a cui si aggiungono
busier, ma esistono esempi
“Il caseggiato a molti piani,
tessere difformi. Questo tipo
recenti dove la speculazione ha
invece è molto più aerato, so-
di crescita sembra inevitabile,
stravolto le istanze di Gropius
leggiato e isolato, e assicura
ed alcuni urbanisti e progettisti
e la visione di una Cité radieu-
le massime superfici verdi in
ne esaltano le potenzialità, fon-
se producendo dei mostri.
cui soprattutto i bambini pos-
date sulla caratterizzazione del
Le esperienze negative di alcu-
sono sfogarsi liberamente (…)
singolo macro-intervento, rico-
ne realizzazioni sono dovute
inoltre è più vantaggioso co-
noscibile poi per la sua univo-
alla mancata esecuzione o
me distribuzione dei costi degli
cità e mancanza di permeabi-
completamento di tutti i servizi
impianti” e di urbanizzazione.
lità ed integrazione con il conte-
collettivi annessi e degli spazi
Contro le degenerazioni dell’e-
sto. L’edificazione ha ora rag-
verdi adeguati, che avrebbero
dificio a torre egli afferma che
giunto la cintura verde che li-
dovuto trasformare e rendere
“la colpa della grave miseria
mita l’insediamento bolzanino
autonomi questi organismi
(…) non è del caseggiato a più
e solo a costi rilevanti si è
edilizi. All’opposto un esempio
piani in se stesso, ma è della
acquisito il suolo agricolo che
locale di riuscita convivenza
legislazione, poco avveduta,
darà spazio ai nuovi quartieri,
sociale è il complesso St. Al-
che ha abbandonato l’edilizia
altrove gli spazi liberati dalle
buin di Aslago dell’architetto
popolare agli speculatori pri-
demolizioni sono stati occu-
O. Barth, dove il senso di ur-
vi di scrupoli, senza fornire
pati e già si pensa al trasferi-
banità è evidente, senza com-
un’adeguata difesa sociale”.
mento dell’areale ferroviario
promessi con il paesaggio.
E ancora: “la peculiarità degli
per recuperare spazio alla città.
La grande barriera psicologica
insediamenti che ruotano in-
Tornando a Gropius, egli fa
locale è sempre stata la con-
torno ad un ristretto centro
appello al legislatore, affinché
trapposizione tra città e campa-
commerciale, richiede tragitti
sancisca delle norme in grado
gna, (la politica di salvaguardia
brevi, cioè lo sfruttamento
di impedire la saturazione edi-
dell’era Benedikter ha dato i
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Case basse, medie o alte? – Editorial / Editoriale
suoi frutti), ma le spinte specu-
in der Fragestellung von Gropius er-
Spekulation zu erschreckenden
lative, la crescita della città e la
sichtlich, muss man sich dazu mit
Ergebnissen führte, die mit den Visio-
recente regolamentazione urba-
den architektonischen Typologien
nen von Gropius nichts zu tun haben.
nistica pone oggi nuove que-
und notwendigerweise auch mit Bau-
Diese Negativbeispiele sind deshalb
stioni. È ora evidente a tutti che
dichten beschäftigen. Die Wohnbau-
misslungen, weil die für ihr Funktio-
la città necessita di estendersi
Erweiterungszonen in Bozen waren
nieren erforderlichen Strukturen und
o di innalzarsi.
und sind urbanistisches und archi-
Grünanlagen entweder gar nicht oder
tektonisches Versuchsfeld mit nicht
in unzureichendem Maße realisiert
immer linearen Entwicklungen. Die
wurden, – somit konnten keine auto-
ser? Das fragte sich schon 1930 Wal-
Stadt ist ein Work in Progress, ein
nomen baulichen Organismen ent-
ter Gropius, weil Baugrund knapp
Organismus, der sich in Teilbereichen
stehen. Als positives Beispiel ist der
war und er die Lebensqualität der
entwickelt, wie ein Flickenteppich.
Komplex St. Albuin in Haslach von
Bevölkerung verbessern wollte.
Diese Form des Wachstums scheint
Othmar Barth zu nennen, wo die
Er entwickelte ein Auswertungsver-
unvermeidlich, und einige Planer
Urbanität offensichtlich ist, ohne die
fahren, das auf ökonomischen, tech-
belegen auch das ihm innewohnende
Landschaft zu verletzen, und wo das
nischen, psychologischen und sozia-
Potential: Es liegt in der Betonung
soziale Zusammenleben der Bewoh-
len Kriterien basierte. Dabei verglich
des einzelnen Eingriffs, der in sich
ner gut funktioniert. Bisher waren im
er drei alternative Wohnmodelle,
geschlossen und nicht in den urba-
Bewusstsein der Bevölkerung stets
das Haus mit Garten, den Wohnblock
nen Kontext integriert ist. Die Be-
die Stadt und der ländliche Raum als
und das Hochhaus. Wenn man heute
bauung in Bozen hat bereits den
Gegensatzpaar präsent (die strenge
diese Abhandlung liest, beeindruckt
die Stadt umgebenden Grüngürtel
Raumpolitik der Ära Benedikter war
es, dass die damals erkannten Prob-
erreicht, und mit beträchtlichem
hier prägend), nun aber sind neue
lematiken heute noch nicht gelöst
finanziellem Aufwand wurden neue
Auseinandersetzungen notwendig,
sind, ja sogar noch gravierender
Gründe dazuerworben, um Platz für
bedingt durch zunehmende Spekula-
sind, angesichts der Zunahme von
Wohnquartiere zu schaffen. In ande-
tion, das ständige Wachstum der
Umweltverschmutzung, Verkehr und
ren Stadtbereichen wurde Baugrund,
Stadt und die jüngsten urbanisti-
Arbeitsstress. Gropius gelangt zum
der durch Abbruch frei geworden
schen Bestimmungen. Aus all dem
Schluss, dass ein vielgeschossiges
war, schon wieder verbaut, und man
wird ersichtlich, dass die Stadt sich
Bauwerk die beste Lösung sei: „Das
plant die Verlegung des Bahnhof-
entweder ausweiten oder aber in
Hochhaus ist wesentlich besser be-
areals, um zusätzliche Flächen zu
die Höhe wachsen muss.
lüftet, belichtet und steht freier (…),
gewinnen. Gropius forderte den Ge-
außerdem ist es vorteilhafter, was
setzgeber auf, Regeln zu erstellen,
die Infrastrukturkosten betrifft.“
um der Wohnungsnot vorzubeugen:
Zu den Negativbeispielen von Hoch-
„Die hygienischen und ökonomischen
häusern bemerkt er, dass „die Schuld
Bedingungen“ würden wesentlich
an dieser Misere (…) nicht im Hoch-
verbessert, „wenn ein neues Gesetz
haus an sich zu suchen ist, sondern
die Bevölkerungsdichte beschränkte
in der kurzsichtigen Gesetzgebung,
und nicht die Gebäudehöhen“.
die den Wohnungsbau für die breite
Ein solcher Vorschlag wäre auch
Masse skrupellosen Spekulanten
hier und heute angebracht, wo der
überlässt und sich nicht um soziale
knappe Baugrund doch ganz konkre-
Gerechtigkeit kümmert.“ Und weiter:
te Sorgen auslöst, angesichts des
„Siedlungen, die um ein begrenztes
Drucks der Bauspekulanten und des
Niedrige, mittelhohe oder hohe Häu-
1
Walter Gropius, “Costru-
zioni basse, medie o alte?”
wirtschaftliches Zentrum herum an-
reellen Bedarfs an neuen Wohnun-
III Congresso internaziona-
geordnet sind, erfordern kurze Wege
gen. Das Problem ist typisch für den
le di architettura moderna,
und somit vertikale Strukturen, um
Bozner Talkessel, und die hier gefun-
zione italiana in: a cura di
horizontale Distanzen zu verringern.“
denen Lösungen gelten für ganz Süd-
Carlo Aymonino, “L’abita-
Turrisbabel geht von diesem – gerade
tirol, wenn man Rücksicht auf Natur
wegen seiner Aktualität empfehlens-
und Landschaft nehmen will, die
Collana Polis, Marsilio Edi-
werten – Text aus, um eine histori-
von der Bautätigkeit immer stärker
tori 1971 Venezia.
sche und urbanistische Analyse der
in Mitleidenschaft gezogen werden.
A destra Esempio di
Stadtentwicklung Bozens vorzuneh-
Gebäude mit hoher Dichte hatte be-
alta densità a Bolzano:
men, stellvertretend auch für das
reits Le Corbusier mit großem Erfolg
Wachstum der übrigen städtischen
erprobt, aber es gibt Beispiele aus
Strukturen in Südtirol. Wie bereits
der jüngeren Vergangenheit, wo die
in: Documenti dagli atti del
Bruxelles 1930. Pubblica-
zione razionale, Atti dei congressi c.i.a.m. 1929–1930”,
Armando Ronca, edificio
IPEAA in via Sassari
Foto Ludwig Thalheimer
1
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November Novembre 2004
turrisbabel 64
Lukas Abram
Historische Betrachtung
Excursus storico
Die Vertreibung aus dem
Paradies oder die Organisation
des Zusammenlebens
Eine naturgemäß unvollständige
Historie des verdichteten Siedelns
tische Macht besitzen, sich über die existenzielle Grundproblematik des Wohnens einfach hinwegzusetzen (Königspalast, später
1
1 Tell el Amarna, Arbeiterquartier
2 Bebauung Florenz
(Mittelalter)
Im Garten Eden war die Sache noch geritzt.
Hotelwohnen oder obszöne Kubaturver-
Das Wetter lau, Essen vorhanden und man
schiebungen in die Abgeschiedenheit des
brauchte den lieben langen Tag nur nackig
landwirtschaftlichen Grüns). Das von den
in der Sonne rumzustehn. Aufgrund diver-
Machthabern geförderte Wohnen zur Beru-
ser und allbekannter Ungezogenheiten
higung der arbeitenden Klasse und damit
(wohl aus Langeweile) war es damit aber
optimierter Ausbeutung. Diese Methode war
bald Schluss und Adam und seine Rippe
nicht erst bei den von Rauschebart Marx
Eva mussten im Schweiße ihres Angesichts
kritisierten Kapitalisten, sondern bereits im
die Krume beackern, das Feld bestellen,
Altertum beliebt. So sehen wir in der inzwi-
zwischen Blut und Kot gebären und was zum
schen gründlich ausgebuddelten ägyptischen
Leben so dazugehört. Die Bibel verschweigt
Siedlung Tell el Amarna (um 1300 v.Chr.)
die Vergangenheit der menschlichen Vorläu-
die Reste von weitläufigen von Mauern
fer als nomadisierende Jäger und Sammler
umgebenen Anwesen (Gated Communities),
und steigt gleich dort ein, wo es für uns in
breite Straßenzüge und Märkte neben dicht-
diesem Heft interessant wird: Ackerbau
gedrängten Arbeitersiedlungen, welche
und Viehzucht und das damit verbundene
zwar eng und finster gewesen sein müssen,
sesshafte Häuslbauen. Natürlich mussten
aber immerhin ein Dach über dem Kopf
auch die Jäger und Sammler, verweichlich-
gewährleistet haben. Im zwangsläufig immer
te, zunehmend haarlose vormenschliche
genannten zivilisationswieglerischen Baby-
Wesen, die sie waren, vor den Unbilden
lon war der Weg zum Städtebau so gut wie
der Witterung Schutz suchen in primitiven
geschafft, mit den heutigen Problemen von
Zelten aus Ästen und Blättern, in Höhlen
getrennten Wohn- und Arbeitsquartieren,
und irgendwann auch in fortgeschrittenen,
Einfamilienhäusern, Geschosswohnbauten
durchaus komfortablen Konstruktionen
mit Mietwohnungen und mit bereits 600 v.Chr.
aus Tierhäuten oder gewebten und ausge-
belegtem, regem und somit überteuertem
klügelten Tragsystemen, wie man sie heute
Immobilienhandel. Im römischen Reich
noch in z.B. Nordafrika, der Tundra oder
schließlich war der Städtebau schon eine
der Mongolei bei mit ihren Herden ziehen-
ernst zu nehmende Wissenschaft und wurde
den Völkern antrifft. Diese Lebensform hat
von der Obrigkeit als Instrument der Macht
allerdings die Eigenschaft (ob Fluch oder
und Kontrolle begriffen. Um die Zeitenwen-
Segen sei hier dahingestellt), kein Orts- bzw.
de nahm der Geschosswohnbau gemein-
Platzproblem zu kennen und damit auch
sam mit Wohnungsnot und Mietwucher zu,
keines der Probleme, welche das menschliche
worauf Cäsar unter anderem eine zulässige
Zusammenwohnen in Siedlungen mit sich
Bauhöhe von 21 m einführte sowie Stra-
bringt. (Freilich gibt’s auch Streit um knap-
ßenbreiten festlegte, welche ein Minimum
pe Weideflächen, Wasser, den weniger ge-
an Sonnenlicht gewährleisten sollten. Nero
ruchsintensiven Schlafplatz am Zelteingang,
hatte irgendwann die Nase voll von diesem
aber auch das interessiert uns hier nicht.)
Flickwerk, hat alles warm abgetragen und
Wir untersuchen die Unterbringung der
ordentlich wieder aufgebaut. Stellt sich die
Massen. Das Wohnen der einfachen Leute,
Frage, was sich von damals bis heute getan
welche weder die monetäre noch die poli-
hat. Viel. Schlechteres und Besseres, leider
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens – Historische Betrachtung / Excursus storico
2
vieles davon wieder vergessen, weil immer
als Grundlage des Feudalsystems ging die
mehr Entscheidungen nach dem Kriterium
Bedeutung der Städte als Handels- und
des kurzfristig maximalen monetären Ge-
handwerkliche Produktionszentren stark
winns getroffen werden – und daher auf
zurück. Die bauliche Struktur aus der Anti-
Kosten von Beschäftigung, Umwelt, Solida-
ke bestand aber weiterhin und wurde zur
rität und Menschlichkeit, wie der Siedlungs-
Zufluchtsstätte bei feindlichen Angriffen.
soziologe Bernd Hamm die Situation schwarz
Thermen, Amphitheater und andere römi-
malt. Versuchen wir also in aller gebotenen
sche öffentliche Monumentalbauten wurden
Kürze einen kleinen Überblick zu bekom-
zu Festungen umgebaut, und die Stadt-
men, wie sich das geballte Zusammenleben
mauer umzäunte nur mehr einen Bruchteil
nach der Antike entwickelt hat. Nach dem
der ehemaligen Fläche. Kirchen entstanden
Zusammenbruch des Weströmischen Rei-
oft außerhalb der Stadt an den Gräbern der
ches zerfielen die Städte, und ihre Bewohner
Heiligen, die nach römischem Recht nicht
zogen aufs Land, um ihr Auskommen in der
innerhalb der Stadtgrenze hatten bestattet
Landwirtschaft zu suchen. Das Land war
werden dürfen. Soweit, so dünn besiedelt.
in riesige Besitzungen von durchschnittlich
5000 ha aufgeteilt, die einem kirchlichen
Stadt und Land glichen sich auch im äuße-
oder weltlichen Oberbonzen gehörten.
ren Erscheinungsbild immer mehr an.
Dieser wohnte umgeben von hunderten
Durch die stark abgesunkene Bevölkerungs-
Höfen auf seiner Burg, dem Bischofssitz
dichte gab es auch innerhalb der Stadtmau-
oder einer Abtei, und alles war ihm eitel
ern freie Felder mit landwirtschaftlicher
Sonnenschein. Die Gehöfte wurden von
Nutzung. Die neue Bautätigkeit kam ohne
einem Meier verwaltet und waren so auf-
qualifizierte Planer und Konstrukteure aus,
geteilt, dass gewisses Land allein dem
sie wurde bestimmt durchs nackte Über-
Grundherrn gehörte, anderes den kargen
leben, aber auch durch Witz und Kreativität,
Lebensunterhalt der Pächter sicherte und
und es herrschte wohl so was wie Zwangs-
ein weiterer Teil, meist Sumpfgebiet (!) und
optimismus. Man machte sich beim Bauen
Wald, stand zur allgemeinen Verfügung.
die Topografie zu Nutze und die Unterschie-
Danke! In dieser bäuerlichen Gesellschaft
de zwischen der starren antiken Geometrie
5
6
Historische Betrachtung / Excursus storico – Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens
November Novembre 2004
turrisbabel 64
und der Natur verschwammen. Das heißt,
So geht folgerichtig im 14. Jh. die Einwoh-
der Städtebau wurde nicht ausschließlich
nerzahl aufgrund von Epidemien (Pest)
vom menschlichen Wollen, sondern auch
plötzlich stark zurück und die Umzäunung
von den natürlichen Gegebenheiten ge-
war wieder zu groß (Padua, Florenz, Siena,
prägt. Sowohl antike Stadtmauerreste, als
Gent). (Dieses Phänomen der pulsierenden
auch natürliche Felsformationen wurden
Stadtausbreitung wurde schon vom anti-
beispielsweise in die neuen Befestigungs-
ken Rom überliefert, erkennbar an den ver-
anlagen mit einbezogen.
schiedenen Stadtmauerringen.) Die Bevölkerung bestand hauptsächlich aus Hand-
Gegen Ende des 10. Jh.s setzte in Europa
werkern und Händlern, welche sich nicht
ein allgemeiner Wirtschaftsaufschwung ein,
mehr dem Feudalsystem unterwerfen woll-
und bis 1350 stieg die Bevölkerungszahl
ten. Für die wirtschaftliche Entfaltung forder-
von vorher 22 auf nun 55 Mio. Menschen.
ten sie die persönliche Freiheit, eine unab-
Ursachen waren die Sesshaftigkeit der in
hängige Gerichtsbarkeit und eine eigene
Europa eingedrungenen Völker (Araber,
Verwaltung. Ein Steuersystem auf Einkom-
Wikinger, Ungarn) und die technischen
mensbasis sollte die Finanzierung öffent-
Neuerungen in der Landwirtschaft, wie der
licher Aufgaben (hauptsächlich Festungsan-
Dreijahresrhythmus bei der Felderbestel-
lagen und Verteidigungswaffen) sichern.
lung, neue Geschirre für das Anspannen
Das alles führte zu einem Machtkampf mit
von Pferden und Ochsen und die Verbrei-
Bischöfen und Feudalfürsten. Es entstan-
tung wassergetriebener Mühlräder. Außer-
den Städte und Stadtrepubliken mit eige-
dem verfestigten Küstenstädte ihre Han-
nen Verfassungen, deren Organe meist ein
delsmacht (Venedig, Genua, Amalfi, Gent).
Oberrat, zusammengesetzt aus Vertretern
Wegen des vermehrten Handelsaufkom-
der wichtigsten Familien, ein beigeordneter
mens in den Städten stieg auch die Bevöl-
Rat, der als Exekutive diente und gewählte
kerungsdichte, und damit erhöhte sich der
oder durchs Los bestimmte Schöffen bilde-
Bedarf an landwirtschaftlicher Produktion
ten. Diesen Organen standen verschiedene
und technischen Geräten. Neuer Boden
Lobbys gegenüber, so die Gilden der Kauf-
musste urbar gemacht, und bestehendes
leute, die Zünfte der Handwerker und die
Ackerland intensiver bebaut werden. Das
Vertretung des Ritterstands, denen oft eine
System der Selbstversorgerhöfe konnte
eigene Gerichtsbarkeit und Zollhoheit ge-
dem nicht mehr gerecht werden. Die Feu-
währt wurde. Die Stadtstaaten blieben auf
dalherren gründeten neue Städte für Land-
die Landwirtschaft angewiesen und kontrol-
arbeiter, welche sich intern oft selbst ver-
lierten breite Landstriche, gestanden aber
walteten, wenn sie auch dem Feudalherrn
der Landbevölkerung nicht die gleichen Rech-
weiterhin unterstanden. Die Befestigungs-
te wie dem Bürgertum zu. Ebenso gab es
mauern aus dem frühen Mittelalter waren
kein Mitbestimmungsrecht für Lohnarbeiter.
bald zu klein, es entstanden Vorstädte und
Gegen Ende des 14. Jh.s wurden Arbeiter-
es zeigten sich die bekannten Probleme
aufstände während der Wirtschaftskrise
von extrem verdichteten Wohngebieten
blutig niedergeschlagen und einigen Fami-
mit mangelnden sanitären Einrichtungen.
lien gelang die Machtübernahme (Patriziat).
1
1 Wohnquartier in Florenz
2 Fuggerei Augsburg
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens – Historische Betrachtung / Excursus storico
Auch wenn es kein einheitliches Stadtbild
Stadt auf mehrere Straßenzüge wurde die-
in der mittelalterlichen Kultur gab, so
ser Hof auf der anderen Seite meist eben-
lassen sich doch einige Gemeinsamkeiten
falls von einem Haus begrenzt. Die vertika-
feststellen.
le Staffelung von Verkauf oder Werkstatt im
1. Ein unregelmäßiges, aber immerhin
Erdgeschoss, darüber Lager, dann Wohn-
überschaubares Straßennetz mit klarer
räume und unter Dach der Vorratsspeicher,
Hierarchie von schmalen Nebenstraßen
sowie der Wechsel von intensivst umbau-
als reine Erschließungsfläche und Haupt-
tem Raum mit den Gärten im Innenhof
straßen mit Handel und Gewerbe.
garantierte eine reichhaltige Vermischung
2. Der öffentliche Bereich war recht kom-
von Funktionen, Generationen und sozia-
plex strukturiert, weil verschiedene Macht-
len Schichten auf engstem Raum. Dennoch
zentren nebeneinander Platz finden muss-
zeigen sich in der Stadt des Mittelalters in-
ten: der Bischofssitz, die Stadtverwaltung,
folge gewerblicher Entwicklung erste Merk-
religiöse Orden, die Zünfte und Zentren
male einer Funktionstrennung. Der Markt
für den Handel.
ist zwar noch Schauplatz und Mittelpunkt
3. Das Zentrum als prominenteste Lage
von Handel und Verkehr: Hier stehen Rat-
war auch am höchsten bebaut und be-
haus, Dom und Patrizierhäuser – die Hand-
stimmte so die Silhouette.
werker haben jedoch in Zünften zusammen-
Eine gewisse architektonische Einheitlich-
gefasst ihre eigenen Gassen und Viertel.
keit vermittelte ein allgemein verbreitetes
Diese Gliederung stützt sich teils auf gewer-
Stilgefühl, vor allem von Vertrauen in die
betechnische Gründe, zum andern verfolgt
Zukunft geprägt, welches sich nicht an der
sie auch städtebauliche und wohnungsfür-
Vergangenheit orientierte: die Gotik.
sorgliche Ziele, indem sie das oft lärmende,
Dieses Bild der mittelalterlichen Stadt prägt
feuergefährliche Handwerk zum Schutz der
noch unsere heutigen Städte.
übrigen Wohngebiete absonderte. Dieses
Modell funktionierte eine ganze Weile, bis
2
Mit der Erholung des Bevölkerungswachs-
es mit der industriellen Revolution im 19.
tums und dem Wiedererstarken der Wirt-
Jahrhundert zu einer massiven Landflucht
schaft nahmen erneut die Probleme der
in die Städte kommt, welche dem Ansturm
Landflucht und des wachsenden Gegen-
nicht gewachsen sind. Vorher, im Zuge des
satzes von Arm und Reich zu. Es stellte sich
Merkantilismus, entstand zwar neben dem
massiv die Frage, wie man die Massen von
Handwerk auch Industrie, jedoch nicht in
Tagelöhnern und Bedürftigen unterbringen
dem Umfang, dass sie auf die Funktions-
sollte. Eine Antwort bot das Stiftungswe-
verteilung innerhalb des Stadtgefüges
sen: Weltliche oder kirchliche Herren schu-
einen umwälzenden Einfluss gehabt hätte.
fen kollektive Wohnquartiere für z.B. Wit-
Im 18. Jahrhundert wurden die Städte eng,
wen und Waisen, Seeleute, Soldaten oder
und Grünzonen waren bereits aus der
die eigenen Arbeiter. Diese Vorläufer des
Stadt gedrängt, lagen aber (durch die nach
sozialen Wohnbaus lehnten sich organisa-
wie vor geringe Größe) noch in brauchba-
torisch an Spitäler, Klosteranlagen und
rer Entfernung. Erst die Maschine trennte
Militärlager an, waren dementsprechend
die Stätten des Wohnens von denen der
in sich geschlossen und dicht bebaut.
Arbeit. Die wachsenden Fabriken zogen aus
Erhalten sind z.B. St. Cross in Winchester
Platzgründen irgendwo auf verfügbaren
(England) und Teile der Fuggerei in Augs-
Grund, meistens an den Rand der vorrücken-
burg. Diese Stadt in der Stadt wurde von
den Bebauung und wurden bald von der
Jakob Fugger dem Reichen 1516 mit sei-
Stadterweiterung eingeholt. Dieser konkur-
nen Brüdern gegründet und ist die wohl
rierende Platzbedarf führte zu einer rück-
älteste Sozialsiedlung der Welt für fleißige,
sichtslosen Ausschlachtung der Grund-
schuldlos verarmte Bürger katholischen
stücke, zu menschenunwürdigen Wohnver-
Glaubens. Sie umfasst 67 Häuser mit 147
hältnissen und verbannte das Grün gänz-
Wohnungen, eine Kirche und einen Brun-
lich aus der Stadt. Wien wuchs von 1890
nen. Die Häuser des Mittelalters hatten meist
bis 1910 von 1,4 auf 2,1 Mio. Einwohner, der
eine schmale Front zur Geschäftsstraße,
Bebauungsgrad (überbaute Fläche zu Grund-
waren langgestreckt und hatten auf der
fläche) lag in den meisten Vierteln um 85%
Rückseite einen Hof. Mit dem Wachsen der
und die Lebenserwartung bei 35 Jahren.
7
8
Historische Betrachtung / Excursus storico – Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens
November Novembre 2004
turrisbabel 64
1
2
1 Phalanstere
2 Armenviertel in London
3 Englische Peripherie
Die ersten reformerischen Planungen, wel-
für die Wiener Ringstraße statt. Zur gleichen
che die Probleme des beginnenden Indu-
Zeit plante Ildefonso Cerda die Erweiterung
striezeitalters zu lösen versuchten, stamm-
von Barcelona, durch welche die künftige
ten nicht von Architekten und Städtebau-
Entwicklung der Stadt über viele Quadrat-
ern, sondern von Sozialreformern. Zu den
kilometer mit einem strengen Rastersystem
ersten gehörten Robert Owen (1771–1858)
festgeschrieben wurde und man als besof-
und Charles Fourier (1772–1837). Ihre Vor-
fener Touri nur noch im Kreis geht… Fast
schläge zielten auf die Neugründung zahl-
gleichzeitig mit Cerda erarbeitete auch der
reicher landwirtschaftlich-industrieller Sied-
junge Bauingenieur James Hobrecht den
lungen mit sozialistischer Gesellschaftsord-
vom Berliner Polizeipräsidenten (welcher
nung. Entsprechende Versuche misslangen.
damals noch die Hoheit über das Bauwesen
Im 19. Jh. nimmt man das Stadtwachstum
hatte) in Auftrag gegebenen „Bebauungs-
als gegeben hin und bezeichnet die Hoff-
plan“, der als Negativbeispiel in die deut-
nung, dass dem Vorgang Einhalt geboten
sche Stadtbaugeschichte eingegangen ist:
werden könne, als unfruchtbar. Erst kurz
„Die Polizei verordnet Mietskasernen für
vor Ende des Jh.s greift Howard das Thema
vier Millionen Berliner“ (Hegemann 1930).
mit Leidenschaft wieder auf und leitet aus
Zunehmend gerieten neben den unzumut-
der Tatsache, dass das Wachstum der Städte
baren Platzverhältnissen auch die hygieni-
und die Entvölkerung des Landes weltweit
schen Missstände in Kritik. Diese Tendenz
beklagt würden, die Forderung nach Gegen-
wird auch in den 1895 vom Deutschen
maßnahmen ab. Von da an werden Äuße-
Verein für Öffentliche Gesundheitspflege
rungen über das Anwachsen der Städte
(mit Ärzten, Politikern, Ingenieuren, Archi-
durchweg mit Werturteilen verknüpft; es
tekten) beschlossenen „Leitsätzen über
geht nicht mehr so sehr um die Beobach-
Maßnahmen zur Herbeiführung eines ge-
tung einer Entwicklungstendenz als viel-
sundheitlich zweckmäßigen Ausbaues der
mehr um Programme, ihr entgegenzutreten.
Städte“ deutlich, in denen es heißt:
Auch den Stadtvätern und Entscheidungs-
- Die Aufstellung eines den gesundheit-
trägern war klar, dass in ihren Städten eini-
lichen Anforderungen entsprechenden
ges schief lief. Und so begann man ver-
Bebauungsplanes (geeignetes Flucht-
schiedene Konzepte zu versuchen, und die
liniengesetz)
Notwendigkeit einer gezielten „Stadtpla-
- Die gesetzliche Feststellung eines amt-
nung“ wurde zunehmend anerkannt (auch
lichen Verfahrens zur Umlegung unbebau-
der Begriff kam im Deutschen zu der Zeit
ter städtischer Grundstücke in baugerechte
erstmals auf). Paris wurde zum Schauplatz
Formen (Umlegungsgesetz)
der ersten umfassenden städtebaulichen
- Die Ausdehnung des kommunalen Ent-
Umgestaltung nach der Mitte des 19. Jh.s,
eignungsgesetzes (Gesetz über Zonenent-
der Eingriffe des Präfekten Hausmann, quasi
eignung)
mit der Motorsäge in den Stadtkörper, um
- Die unterschiedliche Feststellung der
großzügige Boulevards für Verkehr, Reprä-
baupolizeilichen Vorschriften für die
sentation und militärische Kontrolle zu schaf-
inneren und äußeren Stadtteile (abge-
fen. 1857 fand der internationale „concours“
stufte Bauordnung)
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Die Vertreibung aus dem Paradies oder die Organisation des Zusammenlebens – Historische Betrachtung / Excursus storico
3
Auch der theoretische Diskurs kommt in
steigerung gerichtete Tendenz der Grund-
Gang. Es entstehen Ausstellungen und
eigentümer zu sichern sind. Die heutigen
Werke zu städtebaulichen Themen (1874
Stadtverwaltungen haben den Kampf
Versammlung dt. Arch. und Ing.-Vereine
gegen die Individualinteressen zumeist auf-
in Berlin, Fachliche Grundsätze der Stadt-
gegeben. „Weil die öffentlichen Haushalte
planung; 1876 Reinhard Baumeister:
kaum mehr die Möglichkeit für selbst-
„Stadterweiterung in technischer, wirt-
bestimmtes Steuern hergeben, bleibt am
schaftlicher und baupolizeilicher Bezie-
Ende der Rückzug auf ,freie Unterneh-
hung“; 1889 Camillo Sitte: „Der Städtebau
menszonen‘ und ,Public-Privat Partner-
nach seinen künstlerischen Grundsätzen“;
ships‘, die faktisch den Prozess weiter
1890 Stübben: „Der Städtebau“). Die Kri-
verstärken, die Armen weiter benachtei-
tik an der Stadtentwicklung des 19. Jh.s
ligen, den Oligopolisten weitere Vorteile
nahm überhand. Es bildet sich ein neuer
bringen, die Stadtregierung weiter ent-
Berufsstand mit dem Bewusstsein einer
machten, die lokale Demokratie weiter
umfassenden, von sozialer Verantwortung
zugrunde richten. Aus Kommunalpolitik
geprägter Ordnungsaufgabe 1904 geben
wird Stadtmarketing.“ (Bernd Hamm)
Camillo Sitte und Theodor Goecke die
Die Folge ist, dass ökonomisch potentere
erste Städtebauzeitung heraus. Vorwort:
Nutzungen dazu tendieren, schwächere
„Der Städtebau ist die Vereinigung aller
Nutzungen auf weniger vorteilhafte Stand-
technischen und bildenden Künste zu
orte zu verdrängen. Somit segregiert sich
einem großen geschlossenen Ganzen;
die Bewohnerschaft und die Nutzungen
der Städtebau ist der monumentale Aus-
von neuem, was Verlust an Lebensqualität
druck wahren Bürgerstolzes, die Pflanz-
mit sich bringt. Der Chicagoer Siedlungs-
stätte echter Heimatliebe; der Städtebau
soziologe Burgess spricht von fünf kon-
regelt den Verkehr, hat die Grundlage zu
zentrischen Zonen, die sich nach ihrer Nut-
beschaffen für ein gesundes und behagli-
zung und Bevölkerungsstruktur deutlich
ches Wohnen […]; hat für günstige Unter-
unterscheiden:
bringung von Industrie und Handel zu sor-
- Central Business District (CBD)
gen und die Versöhnung sozialer Gegen-
- Übergangszone
sätze zu unterstützen.“ Durchgehend wird
- Arbeiterwohngebiete
damals die Auffassung vertreten, die städte-
- Bessere Wohngebiete
baulichen Errungenschaften hätten zur Ver-
- Pendlerzone
minderung der sozialen Gegensätze beige-
Bleibt noch zu sagen, dass Dichte unter-
tragen. Nach 1889 setzt offenkundig eine
schiedlich erlebt wird. Wir müssen unter-
deutliche Schwerpunktverlagerung in der
scheiden zwischen baulicher Dichte, räum-
Erörterung hygienischer Gesichtspunkte
lich visueller Dichte und der sozialen
ein: Nicht mehr Wasserver- und -entsorgung
Dichte (Menge und Qualität der mögli-
stehen im Vordergrund, sondern Gebäude-
chen Sozialkontakte pro Siedlungseinheit).
abstände und Grünflächen, „Licht, Luft und
Diese drei Dimensionen von Dichte kor-
Sonne“ (Martin Wagner, Berlin). Stübben
relieren nur sehr bedingt miteinander.
gliedert die Einrichtungen von öffentlicher
Bleibt also einiges zu tun für uns Planer,
Bedeutung nach ihren Standortbedürfnis-
leider rückt für Visionäres keiner einen
sen und begründet seine Befürwortung
Cent raus, ohne die Gewissheit, ihn ver-
einer Dezentralisation bereits mit dem
vielfältigen zu können. Zum Schluss
Wunsch, das Stadtzentrum zu entlasten,
kommt noch der Oberkapazunder des
das er von einer „Hypertrophie des Ver-
Städtebaus (zumindest in Deutschland)
kehrs und der Interessen“ bedroht sieht;
zu Wort: „Der Komplexitätsgrad unserer
mit der Sorge um die Freiflächen beginnt
Welt ist zu groß für einen rein pragma-
die strukturelle Planung der Stadt im
tischen Handlungsansatz; was wir brau-
industriellen Zeitalter: Hier zuerst wurde
chen ist offenbar ein theoretisches Be-
deutlich, dass der Markt, das freie Spiel
ziehungssystem, das es möglich macht,
der Kräfte, nicht alle Bedürfnisse zu erfül-
die sich stellenden Aufgaben ohne die
len vermag, dass vielmehr Freiflächen
Umwege jahrzehntelanger Erfahrungen
nur durch Planung, durch Handeln der
mit einer ordnenden Systematik anzu-
öffentlichen Hand gegen die auf Ertrags-
gehen.“ Gerd Albers
9
10
Historische Betrachtung / Excursus storico
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Alexander Zoeggeler
Cenni di Storia delle tipologie
architettoniche di Bolzano
Ci sono alcune forme d'arte e di costruzione
da Venezia fino a Salisburgo. Nel XIII secolo
che il momento attuale ha in gran parte ab-
la cittadina, posizionata strategicamente
bandonato. L’epoca dei templi greci, l’epoca
sull’importante via di comunicazione del
dei castelli medioevali, l’epoca dei palazzi
Brennero, fungeva da luogo di trasbordo
sontuosi della Rinascenza matura è sorpas-
delle merci che venivano dall’Oriente, pas-
sata, e si può dire siano scomparsi perfino
sando per Venezia per arrivare a Monaco e
gli ideali estetici che quelle costruzioni in-
ad Augsburg. Fiorisce, come in tutt’Europa,
formavano. Oggi neppure a un ricco pas-
il commercio, e Bolzano si espande a tal
serebbe in mente di costruirsi una dimora
misura da dover ben presto costruire una
quale il palazzo Borghese o il palazzo Altieri:
seconda cinta muraia che inglobasse anche
i desideri dei ricchi arrivano oggi a mala
i quartieri che sorsero lungo le strade che
pena ad un villino, in cui le pareti di stucco
arrivavano ai conventi che si erano stabi-
verniciate ad encausto e il parquet sosti-
liti al di fuori dalla cinta muraria cittadina.
tuiscono gli affreschi e i marmi d’una volta;
Con la circumnavigazione di Gibilterra le
ma nel quale non saprebbero mancare il
navi riuscivano ad arrivare dall’Oriente ai
riscaldamento a termosifone, il bagno ri-
porti delle grandi città del nord senza per
vestito di majolica, e le lastre molate nei
Venezia, il grande asse nord-sud, del quale
battenti delle vetrine. La signorilità in gran-
fino a quel momento Bolzano era uno dei
de stile è spenta, e mentre le classi umili
punti focali, perde di importanza. Nel XVI e
tendono vivamente a migliorare le proprie
XVII secolo, nonostante vi fosse una notevo-
condizioni di esistenza, i ricchi abbassano
le attività costruttiva, perdipiù dovuta a tut-
le loro ambizioni, unendosi ai primi nel de-
ta una serie di ristrutturazioni del tessuto
siderio eminentemente borghese ed eminen-
edilizio, non vi furono grossi cambiamenti
temente livellatore del cosidetto villino.(…)
all’assetto tipologico della città. Non vi era
(Ing. Giuseppe Astorri, Alcune forme caratteristiche del-
la necessità di ingrandire la città, ma bensì
l’Edilizia Economica in Olanda – 1924)
di portarla ad avere sembianze più moderne. Nascono le “ville urbane” – con i pa-
1
1–2 L’attuale Corso
Libertà, 1938
La cittadina di Bolzano sorge all’incirca
lazzi dei Menz, Pock e Campofranco via
nel 1027 nelle vicinanze della cofluenza del
della Mostra verrà trasformata in “strada
Talvera nell’Isarco grazie all’esproprio di
nobile”, gli edifici esistenti saranno in par-
un vigneto da parte del vescovo di Trento
te rimpiazzati o solamente ristrutturati con
Udalrico ai danni dei monaci di Tegernsee.
elementi architettonici dei “nuovi tempi”.
L’area fu lottizzata in due particelle a fascia
Mentre le altre città europee venivano tra-
lunga e stretta che si affacciano su di una
sformate dal Rinascimento, dal Barocco,
strada centrale. Furono infeudate a due fa-
dall’Illuminismo e dal Neoclassico, Bolzano
miglie a condizione che vi costruissero una
aveva continuato a rimanere a lungo nella
casa e che vi esercitassero il proprio com-
sua veste medioevale. Con la ferrovia, nel
mercio, è cosi, che nel corso dell’ XI secolo
1859 fu realizzata la linea Bolzano-Verona
si costituisce all’interno della prima cinta
e dieci anni dopo la linea Bolzano-Brennero,
muraria, il nucleo primitivo di Bolzano, i por-
Bolzano riaquista l’importanza e la popola-
tici a tipologia gotica: edifici lunghi e stret-
rità di un tempo, ed essendo la città più
ti, uno attaccato all’altro, che prendevano
a sud dell’impero asburgico diviene ben
luce dai cosidetti “Lichthöfe”, i cavedi, al pian
presto anche un’ambita meta turistica co-
terreno i negozi, ai piani superiori gli ap-
me stazione climatica (Kur-Tourismus).
partamenti dei proprietari e dei lavoranti –
Questa situazione portò Bolzano nella posi-
tipologia funzionale e molto in voga in que-
zione di poter costruire una serie di eleganti
gli anni, che si ritrovava un po’ ovunque,
Hotel come l’Hotel Laurin, l’Hotel Viktoria,
2
l’Hotel Bristol, Palais Widmann nonché sa-
ora aveva nuove “regole”, nuove influenze.
natori, passeggiate e giardini – fattori che
Ovviamente da Vienna, con la Bekleidungs-
portarono un notevole slancio economio-
theorie di Semper, ma anche da Monaco,
culturale nella quotidianità di una cittadina
dove ormai, da quando Ludwig I diede
che negli ultimi tempi aveva perso la sua
l’incarico a Leo von Klenze di ricostruir-
personalità. Bolzano stava cambiando, bi-
gli Loggie e Palazzi fiorentini, aveva pre-
sognava trovare un nuovo linguaggio che
so piede il “Rundbogenstil”, la tipologia
fosse in grado di adempiere alle nuove esi-
del palazzo fiorentino con la corte inter-
genze di questa città. Nel 1857 fu chiamato
na come a Firenze il Palazzo Strozzi ecc.
l’architetto Sebastian Altmann con l’incari-
A Bolzano quindi via Dante, via Rosmini,
co di fare una sorta di piano regolatore, un
via Carducci, via Cassa di Risparmio venne-
nuovo disegno della città, che stava cam-
ro costruite usando questo stile, o meglio
biando rapidamente. Altmann fece un pro-
questi stili “innovativi”. Le tipologie delle
getto per la Neustadt – tutta la zona che
varie abitazioni erano le più svariate: for-
comprende le odierne via Dante, via Car-
tezze, castelli, palazzi, la tipologia inglese,
ducci, via Cassa di Risparmio –, era un
la tipologia di Berlino, il neogotico, il neo-
periodo fecondo per l’architettura di Bol-
romanticismo, lo stile è quello nordico:
zano. Gli appartamenti non venivano più
tetti alti e aguzzi, vani alti, grandi finestre,
costruiti secondo le “vecchie regole del
Erker – comode ed eleganti case, tipologie
gotico”. La nuova architettura bolzanina
che esprimono la cultura di fine secolo.
12
Historische Betrachtung / Excursus storico – Cenni di Storia delle tipologie architettoniche di Bolzano
turrisbabel 64
Le classi medio-alte si trasferiscono in que-
metalli (acciaio, magnesio) nasce “l’esigen-
sti nuovi cantieri e nelle ville suburbane,
za” di ingrandire, e da parte di Mussolini,
mentre le antiche case mercantili verrano
di italianizzare Bolzano. L’intenzione è quel-
sovraffollate dai ceti più poveri. Bolzano
la di portare Bolzano da 35.000 a 100.000
continua a crescere e da 14.000 del 1869
abitanti di prevalenza italiana. Vengono “im-
passa a 30.000 abitanti nel 1910. Nel 1924 il
portate” 50.000 persone, quasi tutti agricol-
sindaco Perathoner fa costruire le Beamten-
tori, che d’ora in avanti avrebbero dovuto
häuser, le case per gli alti funzionari statali,
lavorare nelle nuove industrie. Per alleviare
dagli architetti Luis Trenker e Clemens
un po’ lo choc dovuto a questi cambiamenti
Holzmeister. Nel 1928 col fascismo si pas-
è stato ideato per loro un rione apposito –
sa all’architettura razionalista, verranno
le semirurali – una quartiere di casette
costruite le case INA e INCIS, le case per
(uguali alla casa natale di Mussolini a Forlì)
i dipendenti statali, case popolari. L’urbani-
a bassa densità con un giardinetto per picco-
stica viene affrontata come una scienza.
le colture che dovevano aiutare la famiglia
Come esempi verranno presi i “Höfe” della
dell’operaio ad arrotondare lo stipendio,
capitale austriaca, condomini di grandi
sono stati segregati e ghettizzati lontano
dimensioni, che comprendono interi isolati
dal centro e dalla “Bolzano–bene”, con il
chiusi attorno ad un cortile o aperti su di
ponte Roma e il ponte Resia non avrebbero
un lato. Edifici che ospitano un elevato
nemmeno dovuto avvicinarsi al centro per
numero di alloggi e allo stesso tempo offro-
andare alle fabbriche. 1929 viene organizzato
no condizioni igeniche ideali, strutture
un concorso per il nuovo piano regolatore
sociali ed aree dedicate ai negozi e alle bot-
di Bolzano, e Piacentini, architetto prediletto
teghe artigianali – come per esempio il Karl
di Mussolini è in giuria, ma nessuno viene
Marx-Hof di Karl Ehn: lungo più di un chilo-
reputato all’altezza di vincere il concorso.
metro che comprende 1.325 appartamenti,
Poco dopo fu lo stesso Piacentini a prendere
diversi asili, uffici, negozi ed una biblioteca.
mano al progetto, stendere un piano e,
A Bolzano si cercheranno tipologie capaci
coadiuvato da assistenti vari, a ricostruire
di adempiere alle varie funzioni. Con la cre-
la città di Bolzano. Vengono stabiliti gli
scita dell’industria, lo sfruttamento delle
assi viari importanti di Bolzano e la città
risorse idroelettriche e la lavorazione dei
“vecchia”, la parte austriaca, viene spec-
1
1 Axo Portici
2 Viale Venezia, 1929
3 Sezione Portici
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Historische Betrachtung / Excursus storico – Cenni di Storia delle tipologie architettoniche di Bolzano
November Novembre 2004
turrisbabel 64
chiata sull’asse Talvera, ricostruendo portici
della qualità del costruito. È il periodo più
e “tipologie antiche” in stile razionalista,
triste nella storia dell’architettura e di quel-
ingrandendo e riproponendo il tutto in
la bolzanina, risulta difficile parlare di
chiave “Roma imperiale” sull’altra sponda
Architettura, gli edifici sono ormai degli
del fiume. Piazza della Vittoria, Corso della
oggetti edilizi – che si inseriscono in un
Libertà, Corso Italia, Piazza Mazzini, Piazza
disegno cittadino inesistente, che progredi-
del Tribunale vengono realizzate seguendo
sce per parti e senza una visione generale
un disegno preciso e definite contornan-
della città. Con un astratto metodo di riem-
dole con grossi blocchi abitativi, lasciando
pimento vengono costruiti casermoni che
grandi spazi vuoti di risulta sul retro del-
rispettano gli standards: le distanze tra gli
l’edificio, il lato “meno importante”, quello
edifici, le altezze massime, i metriquadri
che non serviva a fare da facciata alla
necessari per ogni individuo di spazio
piazza. Questi grandi assi viari arriveranno
abitativo, di verde, di strade ecc.
a congiungere Gries, città-giardino, famosa
La progettazione diviene mera soddi-
per essere un posto di cura con belle ville,
sfazione di requisiti, frutto di freddi cal-
alberghi come il Grieser Hof, il Sonnenhof,
coli matematici, che spesso non possono
Villa Wendtland (palazzo ducale), il casinò
tenere conto delle situazioni particolari,
(oggi Marcelline) e a trasformarla in un
delle esigenze del contesto, storico,
elegante quartiere residenziale di Bolzano.
ambientale, sociale. Le tipologie odierne
Dai primi anni del dopoguerra fino alla
sono il prodotto di uno sterile adegua-
metà degli anni ’50 Bolzano, come il resto
mento a queste regole, standards e
dell’Europa, attraversa un periodo di crisi.
norme, che hanno trasformato lo spazio
Non ci sono i finanziamenti per ricostruire
abitativo riducendone le qualità. Para-
i danni della guerra. È solo nella seconda
dossalmente si tende anche per motivi
metà degli anni ’50 e negli anni ’60 che si
speculativi ed economici alla riduzione.
riprende a costruire, ma ormai sembra che
Speriamo che il futuro non preveda
il compito dell’urbanista sia quello di riem-
di minimizzare ed inscatolare lo spazio
pire gli spazi vuoti fino a quel momento
in “loculi monoposto” – il monovolume
inutilizzati. Viale Europa e zone limitrofe di
abitativo – altrimenti per allungare le
più giovane concezione vengono costruite
gambe dovremo dormire in una Multipla.
senza alcuna logica urbanistica – entrano
in vigore le norme e gli standards, che
Bibliografia
sembra siano ora gli unici strumenti che ci
- S. Bassetti, A. Biotti, O. Zoeggeler, Bol-
mettono in grado di giudicare un edificio
zano: Storia urbana e progetti di ristruttu-
ed il suo posizionamento. Il giudizio non
razione, in “Casabella”, n. 428, settembre
è un giudizio di valore, e l’amministrazione
1977, pp. 24–32
si è così dotata di uno strumento di valuta-
- Oswald Zoeggeler, Lamberto Ippolito,
zione che consente di elargire autorizzazio-
L’architettura per una Bolzano italiana
ni alla costruzione, senza entrare nel merito
1922–1942, Tappeiner Casa Editrice, 1992
1
1–2 Via Torino
3 Bolzano nel XI Secolo,
1607, 1914, 1940 e 1977
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Carlotta Polo
Urbanistik
Urbanistica
Bolzano
verso la densificazione
Case simbolo
di appartenenza al contesto urbano. Non
altrettanto felice destino ha avuto il rione
1–2
In ciò che costruiamo si rispecchiano sogni,
Dux, ovvero il quartiere delle Semirurali,
idee, utopie ed anche ripensamenti e sba-
di cui sono stati conservati solamente
gli. Una città si sviluppa a grandi e piccoli
un paio di esemplari a titolo di memoria.
passi sempre continui come in natura cre-
Recentemente è stato approvato il proget-
sce una montagna. Al pari della geologia
to elaborato dall’Arch. Carlo Azzolini per
che studia le stratificazioni della roccia,
la realizzazione di un piccolo museo delle
possiamo riconoscere nell’analisi dell’atti-
semirurali che comprende una casa del-
vità edilizia non solo le epoche in cui furo-
l’epoca e un parco verde con reperti ar-
no costruiti gli edifici, ma possiamo risalire
cheologici. La bassa densità del quartiere,
ai fenomeni sociali che ne hanno compor-
che rispondeva alle esigenze di inurbamen-
tato la trasformazione. La storia di una città
to di una popolazione rurale, non rispon-
è quindi anche la storia della cultura che
deva più nel 1970 alle esigenze della città,
l’ha prodotta. In questo modo ben si rispec-
ormai dilatatasi su buona parte della conca
chia nel compatto centro storico la società
bolzanina. Durante la prima fase di gestio-
medievale racchiusa tra i due fiumi, così
ne dell’autonomia provinciale (fase Bene-
come l’avvento della borghesia trova
dikter) lo sviluppo della città viene ridotto
espressione nel lotto ottocentesco dell’arch.
drasticamente, mentre viene implementato
Altmann; questa parte di città si sviluppa
invece il decentramento dello sviluppo
in una maglia ortogonale ove prevale, con
economico e infrastrutturale provinciale.
eccezione di via Cassa di Risparmio, la villa
Mentre questa riduzione ha prodotto un
singola con giardino, segno dell’autorefe-
parziale esodo e un significativo amplia-
renzialità nascente. L’avvento del fascismo
mento nei comuni limitrofi, sono a tutti
stipula l’inizio dell’italianizzazione della città.
noti gli effetti virtuosi di tale gestione, che
Con il nuovo linguaggio architettonico del
ci consegna oggi un territorio preservato
razionalismo, ha inizio per Bolzano il pro-
dallo sprawling incontrollato, che molte
gramma per una città italiana da 100.000
altre città europee hanno subito. La zona
abitanti e ciò porta alla seconda vera densi-
delle ex Semirurali viene quindi sostituita
ficazione urbana. Il pregio degli interventi
con un quartiere ad alta densità, ove molti
principali è riconosciuto dalla cultura archi-
architetti, anche noti a livello internazio-
tettonica internazionale. Nel piano urbani-
nale, poterono esprimere le proprie inter-
stico del 1935 dell’architetto Piacentini,
pretazioni sul tema della residenza urbana
vi è un’evidente ricerca di creare luoghi di
a densità più alta. I primi progetti, indipen-
identificazione e rappresentatività, ove
dentemente dall’odierna efficacia, ci espri-
nelle sobrie geometrie degli edifici e nella
mono ancora oggi un valore di scelta urba-
dimensione dei viali e delle piazze vengono
nistica coerente, pur con differenti approcci
proposte nuove visioni prefigurative
e obbiettivi di socializzazione e di inseri-
di nuovi comportamenti sociali. In questi
mento nel contesto. Anche la parte inter-
anni viene inoltre avviata la costruzione
media denota una ricerca di creare un tes-
della zona industriale ed ha così inizio l’edi-
suto connettivo coerente con una visione
lizia popolare, per rispondere al bisogno
urbana. Pare invece che il completamento
di casa delle migliaia di operai immigrati.
della sostituzione nella parte finale della
Dapprima viene costruito ai margini della
zona si perda in interventi poco sperimen-
città il rione Littorio (via Torino), con case
tali, ove viene da chiedersi, quale sia il
di cinque piani, che, conservato fino ai gior-
modello di società a cui questa ultima edi-
ni nostri, ha assunto nel tempo la titolarità
ficazione si ispira. Tale edificazione ha sod-
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Bolzano verso la densificazione – Urbanistik / Urbanistica
3
4
1 Casa semirurale
per quattro alloggi
di 53,6 m2 ciascuno
2 Il quartiere in degrado.
Foto di Claudio Polo
5
3 Piazza Don Bosco negli
anni quaranta
4 Pianta piano terra
5 Pianta primo piano
1
2
3
4
5
metri
17
18
Urbanistik / Urbanistica – Bolzano verso la densificazione
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1–2
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Bolzano verso la densificazione – Urbanistik / Urbanistica
disfatto il fabbisogno abitativo e la rendita
di alzare la densità del quartiere da 1,1 a
fondiaria, ma, al di là del riscontro dei
3,5 m3/m2, alla città giardino si sovrappone
singoli abitanti, sono mancati nella proget-
la fisionomia metropolitana. Il primo lotto
tazione quel desiderio, quella visione o
viene assegnato allo stesso architetto che
ricerca di valore urbano che sono alla base
progetta un’edificazione con blocchi edilizi
della qualità dello sviluppo della città.
alti a corte. Questo tipo di edificazione permette la concentrazione della cubatura resi-
Città giardino versus città densa
denziale e la dotazione di spazi ampi liberi
attrezzati a verde pubblico. Questa soluzione
Il quartiere operaio delle Semirurali a
comportò varie critiche dall’“Arbeitskreis
bassa densità rappresentava la mediazione
für Umweltgestaltung” che contrapponeva,
tra il modello abitativo urbano e la tradi-
a parità di densità, la scelta di una tipologia
zione rurale che il regime fascista riservava
più intima e meno concentrata. Il secondo
agli immigrati che abbandonavano le cam-
lotto fu quindi messo a concorso e vinto
pagne per venire a lavorare a Bolzano nelle
da D&D con una proposta di edificazione
fabbriche. Il quartiere era completamente
diffusa a 2-3 piani, distribuita in modo
isolato dal resto della città e privo di ser-
indifferenziato su tutta l’area. Gli edifici
vizi; Il sig. Ennio Marcelli, presidente del
sono progettati adiacenti uno all’altro e tale
comitato di quartiere Don Bosco, racconta
scelta comporta spazi liberi relativamente
che gli abitanti, anche se dapprima diffi-
piccoli e, di risulta, caratterizzati da percorsi
denti, trovarono la propria forza nell’aiu-
pedonali e verde per lo più privato. Due
tarsi tra loro e forse quello che è andato
modi quindi di interpretare la stessa den-
perduto con lo smantellamento delle Semi-
sità residenziale che sono agli antipodi.
rurali non è tanto il tangibile delle costru-
Gli altri lotti sono stati progettati da archi-
zioni, bensì il legame che esisteva tra gli
tetti locali (tra cui Zoeggeler, Abram&
abitanti del quartiere, che secondo una
Schnabl ecc.), ciascuno con una diversa
dettagliata indagine, fatta nel 1980, contro-
interpretazione dello spazio pubblico
bilanciava le carenze fisiche del rione in
e della tipologia insediativa. A detta del
3–4
degrado; la socialità che si era creata in
questo luogo faceva sopportare ai residenti
le ingenti difficoltà materiali. Il modello
della casa singola immersa nel suo giardino, obbiettivo simbolo della cultura sud1 Planimetria generale
2 Panoramica aerea
del quartiere delle Semi-
tirolese e di quella europea, fungeva da
ulteriore valore aggiunto. La decisione di
trasformare radicalmente il quartiere delle
rurali sul finire degli anni
cinquanta
Semirurali ha comportato allora una rea-
3 Manifestazione popolare.
zione di protesta da parte degli abitanti.
Foto di Claudio Polo
4 Fotografia del plastico
del Piano d’attuazione
Nel 1976 viene approvato il piano d’attuazione dell’arch. Aymonino che prevedeva
19
20
Urbanistik / Urbanistica – Bolzano verso la densificazione
1–2
November Novembre 2004
turrisbabel 64
presidente del comitato di quartiere Don
quindi necessaria una nuova visione orga-
Bosco nella zona oggi, in ragione della
nica che da un lato risponda alle esigenze
discontinua visione che sta alla base della
di crescita della città e dall’altro abbando-
realizzazione del nuovo quartiere, non vi
nando la logica dell’emergenza, garantisca
è sufficiente unità e organicità: ci sono “gli
la la qualità dello sviluppo urbano. Il pro-
abitanti delle case di Aymonino”, “quelli
cesso di trasformazione della città difficil-
delle case degli inglesi”, ecc, questo signifi-
mente si arresterà e ognuno di noi contri-
ca che addirittura tra edifici di una stessa
buirà a definirlo. Bisognerà coordinare
via non vi è relazione di identità organica.
e coinvolgere le forze sociali cittadine per
Ogni sistema ha prodotto le sue qualità,
capire la nostra realtà complessa e per
si è però persa l’occasione di realizzare un
poter ridefinire un quadro strategico per
pezzo di città che permetta una lettura ed
lo sviluppo, che risponda ad un progetto
una organizzazione coesa da parte degli
fatto di desideri e visioni comuni e garan-
abitanti. Alla fase benedikteriana di com-
tisca alle generazioni future spazi e risorse
pressione delle dinamiche di sviluppo del-
a loro necessari.
la città è subentrata da un decennio la
politica più pragmatica di Durnwalder, che
Bibliografia sulle Semirurali
ha comportato una progressiva riapertura
- turrisbabel no 1, “Semirurali prima parte”
all’espansione urbana, dapprima attraver-
di Carlo Azzolini, marzo 1985;
so i cosídetti fazzoletti e successivamente
- turrisbabel no 2 “Semirurali seconda
con il recupero delle caserme e con la defi-
parte” di Franco Anesi, Fiorenza Bortolotti,
nizione di vere e proprie nuove zone di
Günther Plaikner, giugno 1985;
espansione (via Druso, via Resia). Il LEROP
- “La parrocchia San Giovanni Bosco.
prevede per Bolzano una densità massima
Nel rione delle Semirurali” di Ennio Mar-
fondiaria di 3,5 m /m e tutte le nuove zone
celli, Pluristamp 1994;
la raggiungono. Ultimamente con un’ap-
- “Semirurali, per non dimenticare” di En-
posita legge provinciale si è reso possibile
nio Marcelli, Pluristamp 1995;
del quartiere di D&D.
anche senza rielaborazione del PUC preve-
- “La città operaia” di Ennio Marcelli; Circo-
Foto di Carlotta Polo
dere nuove zone espansive qualora giustifi-
lo Culturale Don Bosco, 2001;
cate dal fabbisogno emergente (Casanova).
- “Le Semirurali, un’occasione per Bolza-
Prima che si scatenino dei fenomeni di es-
no” di Fulvio Forrer, Sergio Franchini, Ivo
pansione incontrollata, ove difficilmente
Rossin, FLC 1982;
il quartiere di D&D e le
si può intervenire a posteriori, bisogna in-
- “Oltre i muri. Cantieri, territorio e società”
case di Aymonino.
dividuare gli elementi di novità e le poten-
di Anton Holzer, Giorgio Mezzalira, Hubert
zialità nascoste per una strategia di svi-
Mock, Maurizio Visintin; CE BK 1995, Collo-
luppo sostenibile per la città. Si rende oggi
quio con Ennio Marcelli, 16. 07. 04, Bolzano.
3
1 “Le case degli inglesi”
vista odierna
2 D&D fotografia del
plastico
3 D&D sezioni
4 Vista del quartiere di
Zoeggeler; sullo sfondo
Foto di Peter Constantini
5 L’unità di abitazione
in via Bari0
2
turrisbabel 64 November Novembre 2004
3
4–5
Bolzano verso la densificazione – Urbanistik / Urbanistica
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22
Urbanistik / Urbanistica
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Rodolfo Zancan
Tre piani per tre quartieri
Negli ultimi anni a Bolzano tre aree di
bisogno di abitazioni sociali. Vengono ac-
notevoli dimensioni sono state destinate
quistati 10 ha di terreno agricolo pregiato
ad espansioni residenziali, con lo scopo di
e viene bandito un concorso internazionale
far fronte al fabbisogno abitativo di cui la
a curriculum per conferire l’incarico di
città soffre da anni: l’area delle ex caserme
redarre il piano di attuazione, che viene
Mignone (Rosenbach), Firmian (Resia 2),
vinto da un gruppo capeggiato dall’archi-
e Bivio-Kaiserau (Casanova). Di queste, la
tetto olandese Frits van Dongen.
prima è già in parte edificata, sulla seconda stanno sorgendo i primi edifici residen-
Destinatari /Fruitori
ziali, mentre per la terza vengono elaborati i progetti definitivi. Le tre aree differi-
A Dell’intera area occupata in precedenza
scono per molti aspetti fra cui le dimensio-
dalle caserme Mignone, parte viene desti-
ni e i singoli contesti in cui si trovano, ma
nata ad attrezzature collettive, parte a parco
sono accomunate da un dato che rende in-
pubblico e parte ad abitazioni. Tutto l’edifi-
teressante un confronto: la stessa densità
cato residenziale verrà destinato ad edilizia
territoriale che oscilla fra i 3 ed i 3,5 m3/m2.
sovvenzionata: nello specifico a cooperative
Possiamo rilevare come i rispettivi pro-
di abitazione.
gettisti, partendo dal medesimo indice di
B L’edilizia abitativa all’interno del quartiere
densità, abbiano espresso, nei piani ela-
Firmian è in parte di iniziativa privata, ed,
borati, concetti urbanistici e spaziali molto
in virtù del principio del riparto previsto
diversi, che emergono in modo evidente
dalla legge urbanistica provinciale, in parte
già da un primo sguardo alle planimetrie.
agevolata (cooperative e IPES). Oltre alle
Si intende analizzare i tre quartieri, met-
abitazioni, il quartiere è dotato di una serie
tendoli a confronto, ed evidenziando le dif-
di attrezzature collettive.
ferenze che li caratterizzano sotto diversi
C L’intero quartiere Casanova è destinato
aspetti, di contesto e progettuali.
interamente all’edilizia abitativa sovvenzionata (IPES e cooperative). Anche qui
Committenza
sono presenti infrastrutture secondarie ed
un isolato è destinato a commercio e strut-
A Il quartiere Rosenbach (ex-Mignone)
ture terziarie.
nasce dalla volontà della Provincia Autonoma e del Comune di Bolzano di restituire
Dimensioni e dati quantitativi
al tessuto urbano della città un’area che
prima era occupata da un complesso di ca-
A L’area ex-Mignone occupa una superficie
serme. Nel 1997 viene bandito un concorso
totale di 60.248 m2 (ca. 6 ha), di cui 36.469
internazionale di idee, vinto dall’architetto
sono quelli destinati ai lotti edificabili e
Roland Baldi, che viene incaricato di redar-
13.680 (più del 22%) a parco pubblico.
re il corrispondente piano di attuazione.
La cubatura totale di 180.744 m3 rende con-
B Il quartiere Firmian è frutto di un’inizia-
to dell’indice di densità territoriale pari a
tiva di privati (proprietari) riuniti in un con-
3 m3/m2. Di questa, 136.744 m3 sono destinati
sorzio, che decidono di edificare un’area
all’edilizia abitativa, pari al 75% del totale.
coltivata al margine occidentale della città,
B L’area del Firmian occupa una superfi-
individuata dal piano urbanistico come
cie decisamente maggiore: 165.611 m2 (ca.
zona di espansione residenziale. Il progetto
16,5 ha). Di questi, 35.860 (più del 21%)
viene affidato nel ’96 agli architetti Bassetti,
sono destinati a parco pubblico. La cubatura
Barth e Franchini ed approvato nel ’98.
complessiva è di 496.830 m3, per un indice
C Il quartiere Casanova nasce per iniziativa
di 3 m3/m2. Alle attrezzature collettive sono
pubblica da parte del comune di Bolzano
destinati 57.000 m3, pari al 34% del totale,
con finanziamento da parte della Provincia,
quella residenziale (la restante) è ripartita
con l’intento di soddisfare l’endemico fab-
in un 55% di privata, 45% di pubblica.
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Tre piani per tre quartieri – Urbanistik / Urbanistica
B
A
C
C Il nuovo quartiere Casanova occuperà
integrare quella fascia di edificato che sor-
che è la spina dorsale dell’intera Oltrisarco,
una superficie di circa 10 ha. L’indice di
ge lungo il bordo ovest della restante parte
è quella costituita dalle strutture collettive.
densità in questo caso è leggermente
di via Resia. Oltre questa fascia restano i
Un edificio che ospiterà varie strutture pub-
superiore, pari a 3,5 m /m , per una cuba-
filari di meli ed è previsto che sul limite si
bliche (centro giovanile, distretto socio-
tura complessiva di circa 350.000 m3.
realizzi una pista ciclabile, laddove il piano
sanitario, centro culturale ecc.) a forma di
urbanistico comunale prevedeva vi fosse
meandro, si snoda arretrandosi rispetto al
il cosiddetto “muro verde”: un sistema di
fronte strada per formare una piazza pedo-
3
2
Contesto
piantumazioni che rimarcasse il confine fra
nale, che costituirà lo spazio di ritrovo co-
A L’area lasciata libera dalla dismissio-
città e campagna.
mune per il nuovo quartiere. Una secon-
ne delle caserme Mignone è sita all’inter-
C Il quartiere Casanova sorgerà ai mas-
da fascia più interna è formata dal parco,
no del tessuto di Oltrisarco, nella zona
simi confini sud-occidentali della città,
che si sviluppa in continuità con l’esistente
nota col nome di S. Geltrude. La perma-
oltre l’esistente quartiere Ortles-Similaun,
parco Mignone ad incrementare l’attuale
nenza del complesso di caserme si è pre-
a ridosso dell’argine dell’Isarco verso sud
bassissima quota di verde all’interno del
sentata per anni come un nucleo di fatto
e limitato ad ovest dalla linea ferroviaria
quartiere. Il parco fa da filtro fra strutture
completamente impermeabile ed estraneo
Bolzano-Merano (e oltre la campagna).
pubbliche e la rimanente fascia destinata
al tessuto del resto del quartiere. Fra la
Proprio la prospettiva di poter realizzare su
esclusivamente alle residenze. Queste si
spina dorsale di Oltrisarco, costituita da via
tale sede una futura metropolitana di su-
strutturano in corti formate da edifici pluri-
Claudia Augusta e la soprastante via San
perficie che colleghi il quartiere con il cen-
piano e sono servite da una strada di pe-
Vigilio, in questo tratto la connessione era
tro città costituisce la grande chance per
netrazione cieca che termina con un’area
completamente interrotta dal blocco delle
ovviare alla marginalità di questa colloca-
per l’inversione di marcia in modo da evi-
caserme. La nuova edificazione ha per-
zione rispetto alla città stessa.
tare la presenza di traffico diverso da quel-
messo di riappropriarsi di tali spazi, rendendoli accessibili ai cittadini.
lo strettamente relativo alle residenze.
Struttura
B La zona Firmian è sita ai margini occi-
B Il progetto dell’area Firmian opera
anch’esso una distinzione netta fra struttura
dentali della città, oltre via Resia, che in
A Il quartiere Rosenbach ha una struttura
urbana e verde collettivo: la maggior parte
quel punto ha costituito per anni il limite
molto chiara e netta: si articola in tre fasce.
di questo è concentrata nel vasto parco
fra città e campagna. L’intervento va ad
La prima, posta lungo via Claudia Augusta,
urbano posto all’estremità ovest dell’area,
23
24
UUrbanistik / Urbanistica – Tre piani per tre quartieri
A
B
C
November Novembre 2004
turrisbabel 64
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Tre piani per tre quartieri – Urbanistik / Urbanistica
a ridosso delle campagne. L’edificato è for-
la larghezza (limite di massima edificabili-
mato invece da un tessuto a corte tipica-
tà) si aggira sui 15 m, che diventano 18 agli
mente urbano. È stato progettato un cen-
angoli. Le corti interne dovranno essere par-
tro, costituito da una zona pedonale che si
zialmente strutturate con aree gioco. Al di
snoda in modo irregolare fra i volumi delle
sotto sono previsti due piani di garages.
strutture collettive: scuola, asilo, centro
C Gli edifici residenziali del piano Casano-
parrocchiale, centro comunale ed un edifi-
va, come già accennato, sono organizzati
cio a carattere commerciale e terziario.
per unità di vicinato di forma irregolare.
Questo nucleo separa la zona residenziale
Ciascuna di queste è costituita da quattro
di iniziativa privata a nord, da quella age-
edifici, anch’essi di forma irregolare in
volata (IPES e cooperative) prevista dalla
pianta, la cui profondità oscilla fra i 15 ed i
legge urbanistica provinciale. I due nuclei
18 m. Le superfici dei tetti di questi stanno
abitativi sono serviti da due sistemi di
su un unico piano inclinato lungo l’asse
strade indipendenti (con due sbocchi cia-
nord-sud, in modo tale, che gli edifici non
scuna e diramazioni cieche).
si ombreggino a vicenda. I piani fuori ter-
C Radicalmente diverso dai due precedenti
ra variano perciò dai 3 nel punto più basso
Legenda
è il piano per il Casanova. Qui si è rifuggito
ai 7 in quello più alto. Questi delimitano
Infrastrutture secondarie
dalle geometrie tradizionali per creare una
corti interne poligonali allungate, di super-
Edifici residenziali
serie di “castelli”, delle unità di vicinato a
ficie media equivalente a 35x35 m circa, che
Zona pedonale
forma di poligoni irregolari in pianta, che
sono spazi di pertinenza del “castello” e
Strade carrabili
galleggiano all’interno del connettivo for-
sotto cui sono previsti due piani di garages.
Verde pubblico
mato dal verde pubblico. La destinazione di
Spazi collettivi di
questi è esclusivamente residenziale, salvo
Spazi collettivi
pertinenza delle
abitazioni/infrastrutture
un edificio, che ospiterà strutture commerciali e terziarie e sarà circondato da aree
Sia Rosenbach, che Firmian, che Casanova
pedonali, costituendo il centro del quartiere.
sono innervati da un’ampia rete di percorsi
A questi vanno aggiunte le infrastrutture
pedonali e ciclabili che corrono per lo più
secondarie (scuola, asilo, centro polifun-
in modo indipendente dalle strade carrabili
zionale, …). Il sistema di strade carrabili a
e sono dotati di zone pedonali. Nel primi
carattere residenziale, con un andamento
due casi si tratta di spazi più vicini al con-
grossomodo a forma di 8, attraversa il
cetto tradizionale di piazza (un sistema di
centro commerciale e lambisce i singoli
piazze nel caso di Firmian); nel terzo di uno
“castelli”. Tale sistema viario si allaccia al
spazio più magmatico, che si allarga e
quello del quartiere Ortles-Similaun, ma è
stringe, proseguendo l’andamento di quel-
previsto un secondo sbocco sulla strada
lo del quartiere adiacente, per attraversare
che corre sull’argine destro dell’Isarco, per
il “centro commerciale” e raggiungere la
sbucare sulla rampa di ponte Resia.
prevista stazione della metropolitana di
superficie. Gli spazi interni alle corti differi-
Tipologia insediativa
scono più che altro dal punto di vista morfologico. Radicalmente diverso è il concet-
A Le abitazioni, nel progetto Rosenbach,
to di un parco diffuso che funge da connet-
sono alloggiate in edifici di 5 piani, più
tivo fra le “isole” di residenza.
1 edificato al 50%, che si strutturano a formare 5 corti di 40x40 m ca. in media, con
Aspetti energetici
al centro giardini comuni privati, al di sotto dei quali vi sono due piani di garages.
In tutti e tre i casi è stato previsto un allac-
Le corti sono formate da edifici in linea con
ciamento al teleriscaldamento. Nei quartieri
corpo di fabbrica largo 12 m, e torri 15x15 m.
Rosenbach e Firmian, tuttavia, pur con la
B Anche nell’area Firmian la tipologia degli
presenza di un canale di servizio adatto allo
edifici residenziali è a corti, di dimensioni
scopo, questa misura di risparmio energe-
che vanno dai 25 ai 50 m circa di lato. Gli
tico non è stata realizzata. Per quanto con-
edifici hanno forme più articolate. Gli an-
cerne il quartiere Casanova è prescritta
goli delle corti sono sottolineati da una
inoltre l’adozione di ulteriori misure di ri-
maggiore altezza dei corpi di fabbrica (che
sparmio energetico, tali da raggiungere la
vanno dai 5 ai 9 piani fuori terra), mentre
categoria A (livello più alto) di Casa Clima.
25
26
Urbanistik / Urbanistica
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Manuela Demattio
Il grattacapo: vicenda di
un quartiere pilota
Il progetto CasaNova ha fatto parlare di sé
La base del grattacapo è la contraddizione
negli ultimi anni e la mia passione di urba-
fra la continua domanda di casa, peren-
nista mi ha permesso di seguirne in parte
nemente irrisolta e la convinzione politico-
gli sviluppi dall’idea originaria di un concor-
mentale di una strutturale condizione di
so Europan, al concorso per il piano d’attua-
scarsità di suolo della città. Il Comune di
zione, alla trasformazione del progetto urba-
Bolzano ha cercato di risolvere questa con-
nistico vincitore nell’attuale piano d’attua-
traddizione acquistando terreni agricoli sul
zione fino al concorso dell’unità-blocco EA7.
libero mercato e trasformandoli in aree edi-
Al CasaNova sono legati molti slogan ed
ficabili con finalità sociali. I 10 ettari di meleti
obiettivi che denotano un diverso “fare
nel periferico Bivio-Kaiserau hanno i con-
urbanistico”. Esso è definito come un’opera-
notati di un area svantaggiata con deficit
zione urbanistica di eccellenza e una sfida
infrastrutturali ed ambientali. Inoltre la sua
per l’innovazione e la qualità. Il nuovo fare
vicinanza al fiume Isarco e il relativo perico-
urbanistico implica un team eccellente per
lo di alluvione preoccupa gli ambientalisti.
un progetto d’eccellenza, una scommessa
Gli abitanti del quartiere attiguo Ortles-
per un progetto sostenibile e un’animazione
Similaun sono scettici per paura di perdere
socio-culturale attraverso la comunicazione,
il panorama sulla campagna. I futuri abi-
partecipazione e co-progettazione. Tutto que-
tanti storcono il naso per la presenza del
sto suona come un gesto di ampio respiro
depuratore. La codificazione del progetto in
e di coraggio, forse di grande velleità urba-
strumento legislativo quale il piano d’attua-
nistica che però, catapultato in una realtà
zione presenta anche delle difficoltà. Questa
vincolata come quella di Bolzano, può tra-
matassa di deficit, dubbi, paure, preoccu-
sformarsi in una vicenda intricata. Se da un
pazioni è la cornice in cui imbastire la sfida
lato il CasaNova rappresenta finalmente
urbanistica per un quartiere modello ad
una visione di città, un atto sperimentale e
alto livello qualitativo, sia ambientale, abi-
soprattutto un progetto urbanistico di cui
tativo che sociale. Il grattacapo continua e ci
Bolzano è carente, dall’altro ha la caratteri-
si domanda quale processo attuare per rag-
stica di un grattacapo. Il termine grattacapo
giungere tale sogno. La risposta progettua-
inteso come “copreoccupazione, vincenda
le dello studio olandese De Architekten Cie,
ingarbugliata che procura molti pensieri”, si
Frits van Dongen, definisce un layout urba-
moltiplica in 1000 piccoli grattacapi conca-
nistico caratterizzato dall’interpretazione del
tenati di matrice politico-amministrativa,
modello abitativo agricolo della piana del
architettonica, sociale ecc. che rendono dif-
fiume Adige e del castello medievale, non
ficile la concretizzazione di una bella idea
isolato ma moltiplicato otto volte. 8 unità,
in un quartiere innovativo, vivo e pulsante.
8 blocchi introversi, irregolari si inserisco-
1
1 CasaNova, planimetria
2 Il principio insediativo:
castelli
3 Veduta del plastico
4 Proposta di edificazione
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Il grattacapo: vicenda di un quartiere pilota – Urbanistik / Urbanistica
2
Progetto CasaNova
Zona residenziale di espan-
no nel verde cosparso di alberi da frutto,
vono lo scenario urbano e mettono in risal-
secondo una regola data dalla struttura a
to la sua forza immaginativa e rappresen-
filare dei meleti. L’idea degli architetti olan-
tativa, la sua volontà di ispirare, di fornire
desi è molto visionaria e parte dalla lettura
canoni linguistici ed estetici, direttive poeti-
del paesaggio culturale bolzanino costituito
che e quasi fotografiche per la realizzazione
dal forte rapporto fra il vuoto (la campagna)
architettonica del quartiere. L’ennesimo
e il pieno (la città e gli insediamenti sparsi)
grattacapo nasce forse allora dalla capacità
e si concretizza fino ai dettagli attraverso la
interpretativa degli architetti locali, sia quel-
proposta dell’uso dei materiali autoctoni
li personali delle cooperative, sia quelli
come il porfido e il legno nelle facciate. La
dell’Istituto per l’edilizia sociale che quella
facciata esterna del blocco è liscia e in pie-
dei partecipanti all’attuale concorso di pro-
tra, austera come quella di un maniero che
porre la casa per la vita concretizzando la
non tralascia tracce della vita all’interno
visione olandese di un quartiere a Bolzano.
dell’unità. La facciata interna invece vuole
Il loro compito è quello di mettere in atto
assomigliare a una stube tirolese conforte-
lo spirito del piano guida. Un manuale con
vole che invita a un piacevole soggiorno
le istruzioni per l’uso come strumento
nella corte interna dove si trovano i giardini
ispiratore è a disposizione dei progettisti.
e il patio. I tetti sono inclinati per permettere
Il grattacapo continua trasformandosi però
un irraggiamento ottimale. La loro inclina-
in un indovinello curioso, che vede, nella
zione crea una silhouette che continua flui-
lettura divertita di questo manuale ad icone,
damente quella lontana delle montagne.
una chance creativa per la ricerca di una
Il progetto fornisce anche idee e spunti ri-
diversità architettonica pur mantenendo il
guardanti lo spazio pubblico nelle unità
vincolo sacro dell’indice di densità territo-
Bivio-Kaiserau a Bolzano
e fra di esse. Il parco come frutteto sparso
riale di 3,5 m3/m2. Inoltre il grattacapo/indo-
De Architekten Cie. – Frits
diventa il tessuto connettivo e passaggio
vinello si pone come sfida nel riuscire ad
Progettisti
delicato fra la città e la campagna che le
incastrare i rigidi standard abitativi locali
arch. Ir Frits van Dongen,
unisce anche tematicamente. Gli 8 castelli
in una realtà progettuale olandese che al
costituiscono 8 vicinati di ca. 100 famiglie
contrario richiede molta inventiva.
sione “C2” in località
van Dongen (Amsterdam)
capogruppo, ing. Ton
Schaap, Ir. Michael van
Gessel (Amsterdam),
e la sua conformazione favorisce i rapporti
arch. Dimitri Waltritsch,
sociali. La partecipazione dei futuri abitanti
arch. Pietro Celli (Trieste),
Dipl. Ing. Helene Hoelzl,
al processo progettuale e decisionale vuole
Ing. Erwin Mumelter,
facilitare il senso di identità con il proprio
ing. Michele Carlini (Bolzano), ing. Christopher McCarthy (prog. preliminare)
vicinato e con il quartiere stesso. I concetti
principali del progetto CasaNova descri3–4
27
28
Urbanistik / Urbanistica
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Peter Constantini
Una storia di esemplare
prassi urbanistica
Abbiamo avuto modo di raccontare la sto-
si pose mano alla rielaborazione del piano
ria del “Rosslauf” come work in progress
urbanistico, l’area a nord della città non
in più di un’occasione ed ora, mentre chiu-
era ancora stata toccata dall’edificazione.
de anche l’ultimo cantiere, sembra dovero-
In quell’occasione si constatò che l’esten-
so un consuntivo. È la storia dell’amplia-
sione delle zone residenziali, quale era sta-
mento urbano di Bressanone, che è stato
ta prevista nel 1968, era largamente esu-
realizzato sull’area tra il centro storico ed
berante anche rispetto al fabbisogno abita-
il monumentale seminario di fine ottocento
tivo stimabile per il successivo periodo di
a nord della città e che ha tratto la propria
validità del piano, che la legge urbanistica
denominazione dal toponimo del sito, ori-
provinciale nel frattempo entrata in vigore
ginariamente destinato a pascolo di cavalli.
limitava ad un decennio. Una situazione
Si tratta di “storia minore”, ma essendo
analoga si riscontrava in quegli anni in
ormai scritta la grande storia, sono proprio
molti altri comuni del Sudtirolo. Bisogna
le piccole storie che possono alimentare
ricordare, infatti, che i primi piani urbani-
la conoscenza (e la coscienza). È una storia
stici erano stati approvati dopo un periodo
ultratrentennale, che ha inizio alla fine
di severe restrizioni per ogni attività edi-
degli anni sessanta, senza contare la man-
lizia ed era quindi scontato che, per reazio-
cata urbanizzazione dell’area prevista già
ne, essi fossero imperniati su temi quali
precedentemente durante il periodo fasci-
“espansione” e “sviluppo”. La “seconda
sta. Nel 1968, infatti, entrò in vigore il
generazione” di piani, entrati in vigore dieci
primo piano urbanistico del Comune, che
anni dopo, si trovò quindi a confronto da
vi prevedeva un consistente insediamento,
una parte con le precedenti previsioni di
destinando oltre 11 ettari alla residenza
aree residenziali largamente esuberanti
ed un altro ettaro e mezzo per la realizza-
rispetto al fabbisogno e dall’altra con la
zione di attrezzature di servizio quali chie-
generale sottodotazione di aree per attrez-
sa, scuole ed impianti sportivi. Sebbene a
zature di servizio, fino ad allora pressoché
quel tempo non fosse ancora stata varata
trascurate. Tale evoluzione della tematica
la legge di riforma dell’edilizia abitativa,
urbanistica sudtirolese era, rispetto alla
che in seguito avrebbe tassativamente pre-
generale situazione italiana, appena sfalsa-
scritto la pianificazione attuativa per ogni
ta nei tempi, ma non differente nella so-
nuovo insediamento, il piano urbanistico
stanza. Con il nuovo piano urbanistico del
aveva già allora imposto un piano partico-
19802 venne pertanto sostanziosamente
lareggiato per l’intera area, allo scopo di
ridimensionata l’espansione residenziale
realizzare una configurazione unitaria e
al “Rosslauf” e riclassificata come verde
coordinata per la residenza e per le attrez-
agricolo gran parte dei terreni, mentre fu
zature. Non appena fu varato il piano urba-
ampliata la previsione di aree per attrezza-
nistico, furono anche abbozzate le prime
ture collettive. Per la zona residenziale così
proposte per definire i criteri secondo cui
ridefinita fu poi predisposto un piano di
l’intera area avrebbe dovuto essere edifi-
attuazione ai sensi della legge di riforma
cata, tuttavia senza giungere alla redazione
dell’edilizia abitativa nel frattempo entrata
di un compiuto piano di attuazione. Nel
in vigore. La storia ha il suo seguito nel
frattempo lo sviluppo edilizio di Bressanone
1990: allora, risultando sature le aree edifi-
stava avvenendo altrove, prevalentemente
cabili nella città, venne prevista una prima
nella zona di Millan, dove esistevano già
nuova zona residenziale ed altre due ne
infrastrutture che bastava potenziare ed
furono previste negli anni successivi, a ciò
integrare per servire anche i nuovi edifici.
destinando i terreni adiacenti alla zona che,
Quando verso la fine degli anni settanta
sopravvissuta ai tagli del 1980, era stata nel
1
1
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Una storia di esemplare prassi urbanistica – Urbanistik / Urbanistica
2
frattempo edificata. Il piano urbanistico,
nel 1981, gli altri a più di 10 anni di distan-
che nel 1997 è stato oggetto di una nuova
za e cioè nel 1991 e rispettivamente nel
rielaborazione, ha previsto infine di com-
1993, nel 1995, nel 1997 e nel 19984. Queste
pletare l’insediamento aggiungendovi altre
zone occupano complessivamente un’area
due zone residenziali. Mediante l’assem-
di circa 9 ettari e consentono teoricamente
blaggio di tali zone si era così finito col
l’insediamento di oltre duemila abitanti.
ricostruire pressoché identica l’originaria
Dunque la pianificazione e la realizzazione
previsione insediativa del 1968.
del quartiere al “Rosslauf” non sono avvenute di getto, ma si sono lungamente pro-
1 Edificio a torre nel
quartiere Rosslauf
2 Evoluzione del quartiere
Rosslauf
L’espansione urbana al “Rosslauf” è costi-
tratte nel tempo: basti pensare che dalla
tuita da sei distinte zone residenziali, tutte
originaria destinazione dei terreni agricoli
classificate come zone di espansione ai
ad area fabbricabile sino ad oggi sono tra-
sensi della legge di riforma dell’edilizia abi-
scorsi 35 anni, mentre ne sono trascorsi
tativa, e da alcune aree specificamente
25 dalla realizzazione delle prime infrastrut-
destinate ad attrezzature collettive, a verde
ture e dei primi edifici. Ciononostante dal
pubblico ed a parcheggio pubblico. I piani
mosaico delle sei zone è nato un quartiere
di attuazione delle sei zone residenziali
unitario e nello stesso tempo una nuova
sono stati redatti tutti dallo stesso proget-
“parte” di Bressanone, equilibrata nei suoi
tista . Essi sono entrati in vigore in tempi
rapporti interni e nelle sue relazioni con
diversi: il primo piano è stato approvato
la città. Tale positivo risultato è da attribuire
3
29
30
Urbanistik / Urbanistica – Una storia di esemplare prassi urbanistica
turrisbabel 64
in primo luogo ai criteri generali per la con-
i complessi edificiali. I collegamenti tra il
figurazione dell’intera area, definiti già negli
centro dell’insediamento ed i due punti di
anni settanta che, sebbene non siano con-
connessione con la viabilità pedonalizzata
fluiti in un vero e proprio piano di attuazio-
del centro storico costituiscono la trama
ne, si sono concretizzati in un ponderoso
principale di tale rete. Le attrezzature collet-
compendio di schizzi e modelli di studio,
tive sono sorte nella posizione baricentrica
che oggi potremmo definire con appropria-
rispetto all’intera area, dove il piano urba-
tezza “masterplan”. Nel corso del successi-
nistico le aveva fin dall’inizio posizionate.
vo lungo processo le idee originali si sono
Sono state, però, riorganizzate in modo da
spesso modificate al punto, che oggi sono
essere meglio integrate nell’area pedona-
a stento riconoscibili i tratti della configu-
lizzata, ma al tempo stesso lambite da una
razione complessiva. Dei primi studi sono
bretella carrabile. Nell’intento di fare di quel
così andate perse le assonanze con alcu-
sito il centro del quartiere, vi si sono con-
ni esemplari modelli insediativi degli an-
centrati anche negozi ed uffici. Nel cuore
ni settanta, tra cui pare essere stato deter-
del quartiere avrebbe dovuto sorgere una
minante il quartiere Byker progettato da
chiesa, ma la superficie a ciò riservata e
Ralph Erskin a Newcastle, con la sua
fino ad oggi rimasta inedificata è nel frat-
alta edificazione perimetrale a protezione
tempo diventata di fatto la piazza principale
contro il rumore del traffico circostante.
di tutto l’insediamento. Ora si è deciso di
Dello schema originario è stata invece
confermare e di rendere definitiva tale
conservata il telaio del sistema infrastrut-
situazione spontaneamente creatasi. Un
turale, la cui forza evidentemente era tale
vago ricordo del linguaggio architettonico
da poter recepire le nuove idee sviluppa-
del Byker si è conservato nella configura-
tesi nel corso degli anni, comprese le inno-
zione planivolumetrica degli edifici, dove
vazioni del linguaggio architettonico, senza
un’edificazione in linea alta da 3 a 4 piani
esserne stravolto. L’intero insediamento è
accompagna i principali percorsi e si ripie-
strutturato sul principio della separazione
ga per racchiudere gli spazi aperti, mentre
tra la viabilità veicolare e quella pedonale.
alcuni edifici a torre alti fino a 9 piani
Il traffico veicolare viene bloccato ai mar-
segnalano prepotentemente la centralità
gini dell'insediamento, dove sono disposti
del nucleo dell’insediamento ed un’edifica-
adeguati parcheggi per i visitatori e da
zione più articolata e diversificata caratte-
dove si dipartono le rampe per le autori-
rizza le aree periferiche. I piani di attuazio-
messe collettive, che sottoterra si spingono
ne incentivano anche la ripresa di alcuni
fino al centro del quartiere, così servendo
elementi architettonici diffusamente usati
tutti i residenti. I percorsi pedonali vanno
in Inghilterra, come i tetti monofalda.
a formare una rete estesa all’intera area,
È stato proprio il massiccio ricorso a tale
nelle cui maglie irregolari sono integrati
forma di copertura ad unificare “sotto un
1
1–2 Immagini del quartiere
November Novembre 2004
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Una storia di esemplare prassi urbanistica – Urbanistik / Urbanistica
2
1
A cura del prof. arch.
O. Barth di Bressanone.
2,75 mc/mq), della zona
Tiniga-Rosslauf D (super-
unico tetto” i più diversi linguaggi formali
È pur vero che nella sua ultima fase la
ed a neutralizzare persino qualche strava-
pianificazione attuativa è stata sempre
ganza postmoderna. Molta parte della
più spesso intesa come inutile vincolo
buona riuscita dell’urbanizzazione e del-
alla libertà progettale ed iniquo appe-
l’edificazione nelle nuove zone residenziali
santimento procedurale. Il conseguente
dipende in generale dal modo in cui i re-
abbassamento della guardia ha com-
lativi piani di attuazione ne definiscono le
portato, dalla fine degli anni novanta in
regole ed a tale proposito i piani del “Ross-
poi, trascuratezza nella definizione de-
lauf” sono esemplari. Accanto a dettagliati
gli spazi pubblici e banalità nella defini-
vincoli planivolumetrici con allineamenti
zione architettonica ed il quartiere al
inderogabili e prescrizioni per la forma
“Rosslauf” rischia infine di sfrangiarsi
delle coperture, essi comprendono anche
in una periferia paesana. Nondimeno
un “piano normativo per le aree verdi” ed
questa complessa strumentazione,
un “piano normativo per le autorimesse
che ha richiesto impegno e fantasia a
interrate” per la specifica normazione di
tecnici, amministratori e costruttori,
ambiti di progettazione in genere nemme-
viene infine riproposta alla sperimenta-
no presi in considerazione nella pianifica-
zione anche in altri luoghi, tantopiù che
zione attuativa. Un’assoluta novità di questi
recenti innovazioni della legislazione
piani di attuazione è inoltre l’introduzione
provinciale in materia di edilizia residen-
di un livello intermedio di definizione piani-
ziale hanno nel frattempo istituito la pras-
ficatoria – il “piano di coordinamento” –,
si dell’acquisto di terreni agricoli e la
che si colloca tra il piano urbanistico e la
loro successiva trasformazione in terre-
progettazione architettonica: esso consiste
no edificabile per l’edilizia agevolata,
conda (1997) rielaborazione
bricabilità 2,75 mc/mq),
in un progetto di massima, riferito a singo-
affidando in tale modo l’approvvigio-
del piano urbanistico co-
della zona Tiniga-Ross-
le sottozone di consistente dimensione, che
namento delle aree ad un meccanismo
munale di Bressanone sono
lauf E (superficie 0,59 ha,
“di mercato”, che di per sé non garan-
2
La prima (1980) e la se-
ficie 1,01 ha, indice di fab-
state curate dall’arch. Peter
indice di fabbricabilità
definisce in ogni dettaglio le superfici e le
Constantini di Bolzano.
2,75 mc/mq), della zona
attrezzature di uso pubblico e predetermina
tisce l’opportunità “urbanistica” della
quegli elementi degli interventi edilizi
localizzazione. Risultano quindi più
3
I piani di attuazione sono
Tiniga-Rosslauf F (super-
stati redatti dallo stesso
ficie 1,35 ha, indice di fab-
prof. arch. O. Barth su in-
bricabilità 2,50 mc/mq).
(quote degli accessi, posizionamenti dei
che mai attuali strumenti pianificatori
carico dei proprietari dei
Le due zone di più recen-
collegamenti verticali, rampe delle autori-
innovativi quali il “masterplan”, atto
terreni interessati.
te previsione hanno un
estensione di 1,85 rispet-
messe interrate, porticati, sottopassaggi
a garantire a varie scale di intervento
dine in cui sono riportati)
tivamente 0,93 ha ed
ecc.), che sono determinanti affinché gli
una funzione di coordinamento di inter-
della zona Tiniga-Ross-
un indice di fabbricabilità
lauf B1 (superficie 3,58 ha,
di 1,80 rispettivamente
edifici si raccordino adeguatamente tra di
venti urbanistici sempre più dipendenti
indice di fabbricabilità
2,50 mc/mq)
loro e con lo spazio collettivo.
da contingenze temporali e localizzative.
4
Si tratta (nello stesso or-
31
32
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Carlotta Polo
Siedlungen
Insediamenti
Sociópolis, la città ideale
Sociopolis è un progetto sperimentale per
ne alla sempre più veloce città moderna.
un nuovo quartiere residenziale a Valencia
Anche van Dongen per Bolzano si ispira a
che cerca in modo innovativo di concretiz-
modelli medioevali, in questo caso all’idea
zare l’ideale di convivenza tra uomo e natu-
di più castelli immersi nel verde. In Socio-
ra, costruendo un nuovo habitat basato sul-
polis vi sono altri elementi innovativi corag-
la tolleranza e la sostenibilità. Il progetto,
giosi, che vengono sperimentati a Valencia
situato in una zona ai bordi della città, in
per la prima volta e che sottendono, a mio
diretta relazione con l’antistante quartiere
avviso, una doverosa riflessione sulla
ad alta densità residenziale, presenta nume-
nostra realtà locale a proposito del verde
rose analogie con la zona di espansione a
agricolo e della monofunzionalità dello
Bolzano Sud, il quartiere “Casanova”.
zoning tradizionale. La città di Valencia
Caratteristica comune ai due progetti è la
infatti non rinuncia totalmente alla coltura
necessità di destinare allo sviluppo della
intensiva preesistente per farne verde pub-
città un prezioso terreno, adibito fino a ieri
blico di quartiere, bensì assegna ad ogni
alla coltivazione agricola intensiva, per
parcella un tipo diverso di coltivazione,
trasformarlo in quartiere residenziale per
facendo diventare proprio l’“hortulus” il
l’edilizia agevolata. Sia per Sociopolis che
luogo di svago e d’incontro. L’agricoltura
per il Casanova la volontà di realizzare un
diventa così parte fondamentale del pro-
ambiente urbano ottimale, sia dal punto
getto, riproponendo quella relazione tra
di vista sociale che dal punto di vista della
l’uomo e il suo intorno produttivo originale.
sostenibilità ecologica, sono prerogative
Un’altro aspetto positivo di questo nuovo
essenziali del progetto. Guardando più da
quartiere è sicuramente l’integrazione
vicino il masterplan redatto dall’architetto
sociale; le abitazioni (riservate alle fasce
Vicente Guallart, scopriamo che l’idea pro-
di popolazione più deboli quali anziani,
gettuale parte dal concetto medioevale di
studenti, famiglie numerose, disabili, ecc.),
“hortulus”, ovvero di giardino abitato, ove
i servizi e gli spazi pubblici vengono pro-
vi era una stretta e diretta relazione tra
gettati allo scopo di favorire la comunica-
l’architettura e il paesaggio, ossia tra l’abi-
zione tra gli abitanti. Con lo slogan “la mia
tazione e l’intorno agricolo, proponendo
casa è il mio quartiere, il mio quartiere è la
così un modello di “slow city” ad alta
mia casa” questo complesso ospita tutte le
qualità ambientale, in netta contrapposizio-
funzioni che si possono trovare in una città:
1
1
2
3
4
5
Viste dell’area di progetto
Organizzazione
Distribuzione funzionale
Tipo di lotti
Circuito atletico
2
➔
3
➔
4
➔
5
34
Siedlungen / Insediamenti – Sociópolis, la città ideale
November Novembre 2004
turrisbabel 64
ad ogni edificio residenziale viene aggiunto
2. Social Housing
un ulteriore programma (uffici, infrastrut-
Sociópolis is promoted by the regional
ture, terziario) di modo che il sistema resi-
government of Valencia, who have stres-
denziale e quello pubblico si intersechino,
sed the need to encourage social inter-
creando quella complessità che è alla base
action and to design housing specifically
per le auspicabili sinergie tra gli utenti.
for the target groups (sheltered flats for
Fintanto che questi progetti rimangono sulla
the elderly, shared flats for young people,
carta è difficile dare un giudizio sulla loro
temporary housing for abused women,
efficacia, ma è indubbio che la scelta di spe-
etc). The entire neighbourhood (which
rimentare nuovi approcci con il territorio e
also includes an old people’s residence
di ricercare nuove risposte alla realtà sociale
and day-care centre for autistic children)
in mutamento sono il gesto più importante
is adapted for the disabled, in both the
per lo sviluppo delle nostre città.
flats and public spaces.
(www.sociopolis.net)
3. Ecological neighbourhood
Sociópolis – Project
for a socially-aware habitat
The complex is adjacent to farmland
(huerta). The planning proposal suggests that the huerta can be inhabited
Located in Valencia on the outskirts of the
without destroying it, following the
city and edge of the huerta, an area of
medieval Mediterranean tradition
orchards and vegetable gardening, Soció-
of the "hortulus". Over an agricultural
polis is a social housing and facilities con-
area a slightly raised pedestrian way,
struction project: a new socially-aware
similar to a running track, is laid pro-
and creative habitat, based on tolerance,
viding a right-of-way for pedestrians,
coexistence and sustainability.
bicycles and electric cars leading to
The project is founded on the following
a parking facility-interchange sited at
principles:
the edge of the city.
1. Quality architecture
4. Hybrid programme
Thirteen architects of international projec-
The entire complex embodies a micro-
tion have been invited to present projects:
city programme, with places for dwel-
all have done research into the sphere of
ling, work, rest and urban infrastruc-
housing, recalling the Weissenhof experien-
tures (recycling, water treatment,
ce in Stuttgart, 1927. Working in this way
electricity and data), such that each
yields advanced proposals for social hou-
building contains a hybrid programme
sing fostering progress in terms of both
which includes housing plus two
the building typologies and overall concep-
activities, with the aim of having the
tion of a neighbourhood. The project was
whole neighbourhood functioning
presented at the 2003 Valencia Biennial.
around the clock.
1
2
Credits
tectos, Duncan Lewis,
Sociópolis
Willy Müller, Eduardo
Project for social-aware
Arroyo, MVRDV, François
housing
Roche, Toyo Ito, Vicente
Promoter
Guallart
2nd Biennial of the Arts.
Producer
The ideal city.
Tomás Ruiz
Produced by the Regional
Executive Promoter
Government of Valencia
Ariadna Cantís
based on the idea by Con-
General Coordinator
suelo Ciscar Casaban
Margarita Flores
Director
Sociópolis, a project pro-
Luigi Settembrini
moted by the Council for
Sociópolis Curator
Social Welfare of the
Vicente Guallart
Regional Government of
Architects
Valencia
Ábalos y Herreros, Greg
Lynn, FOA, Manuel Gausa,
Torres Nadal, Sogo Arqui-
1–2 Prospettive
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Sociópolis, la città ideale – Siedlungen / Insediamenti
5. Public-private management
2 Winy Maas
The housing that is to be built at Sociópolis will be rental flats, and remain as
In our block, the flats that are suspended
such for at least ten years.
like beams throughout these galleries
or passageways have so many different
The project will be developed on public
positions that one can always observe
land but built by private interests. The
what’s going on within the complex and
management will be similar to the residen-
maximise the number of shared uses,
ces for the elderly built in the Valencian
while, on the other hand, they are far
region: In order to ensure investment,
enough apart to still maintain privacy
the regional government will guarantee
when wanted, obtaining a composition
a minimum number of flats let at a fixed
between privacy and public space that
price during the period of concession.
interlinks the different aspects of life.
1 François Roche
3 Vicente Guallart
The project is understood as an achie-
In our project we seek spaces for social
vement of social – and formal – threaded
interaction. We propose the generation
interlinkages that will accommodate
of shared spaces, that is to say, among
flats for young people, vegetation (occup-
individual, isolated spaces belonging to
ying 65% of the area) and a permanently
someone and the common and public
accessible night entertainment centre.
spaces. With the aim of permitting, on the
The fabric, which snakes among the rela-
one hand, more social interaction, and,
tions between people and the natural
on the other hand, efficiency in the system,
environment like a spilt liquid, is capable
so that people have more space for their
of providing with fluidity the routes,
personal use, shared places that are in
modes of experience, confluence and
direct relation with the private spaces of
internal links. Its green fibres, mimetic
the residents must be defined. In this way,
and subtly disordered, make the building
certain uses like cooking, eating and leisure
an amalgam of buildings carefully inter-
can be shared, while other uses – sleeping,
linked on three dimensions. They will
dressing, having a bath, etc. – are strictly
accommodate flats, orange trees and pas-
individual and private.
sageways, covered in a fabric recalling
a handful of largescale grasses delicately
superimposed over a running track and
thus delimiting the west side of Sociópolis.
The experience, as in the rest of the neighbourhood, reinstils architecture with its
1
1 François Roche
true social sense.
35
36
Siedlungen / Insediamenti – Sociópolis, la città ideale
2
1 François Roche
2 Winy Maas
3 Vicente Guallart
November Novembre 2004
turrisbabel 64
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3
Sociópolis, la città ideale – Siedlungen / Insediamenti
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38
Siedlungen / Insediamenti
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Karin Kretschmer
Monster! Monster?
4 Großwohnanlagen
in Marseille, Berlin und Wien
Sie ist hier nun zum Prototyp geworden,
errichtet am Scheideweg der architektonischen Erneuerung, der effektiven Lebens-
Einleitung
form der Menschen im Maschinenzeitalter;
In einer Zeit, in der auf der einen Seite Groß-
der grundsätzlichen Reform des moder-
wohnanlagen der 70er Jahre abgerissen
nen Städtebaus. Indem sie eine natürliche
werden, auf der anderen Seite jedoch wie-
soziale Gruppe – eine Gemeinschaft – in
der große Wohnblocks (wenn auch nicht in
einer harmonischen Einheit versammelt,
diesen extremen Ausdehnungen) in Mode
schlägt sie als Lösung die „vertikale Garten-
kommen, scheint es angebracht, einige
stadt“ vor. Sie kann die „horizontale Gar-
der „historischen“ Beispiele unter die Lupe
tenstadt“ ersetzen, die die letzten hundert
zu nehmen, um herauszufinden, aus wel-
Jahre bestimmend und die Ursache für
chen Umständen heraus sie entstanden
die Entartung des Phänomens Stadt war.“
sind und was zu ihrem Gelingen oder auch
(Le Corbusier, New York, März 1947,
Scheitern beigetragen hat.
„L’Homme et l’Architecture“)
„Die zeitgenössischen Probleme sind viel-
Beispiele
schichtig und stellen sich auf dramatische
Unité d’habitation, Marseille
Weise dar. … In dieser wahrhaft technischen
Die Beauftragung Le Corbusiers zum Bau
Schlacht durfte man vor allem die Ziele
eines Prototyps der Unité d’habitation
nicht aus den Augen verlieren; es waren
in Marseille erfolgte durch die französische
zwei Ziele: Erstens für eine Wohnung zu
Regierung, die damit auf die akute Woh-
sorgen, die Ruhe, Einsamkeit bietet, der
nungsnot der Nachkriegszeit reagierte.
Sonne, dem Raum und dem Grün zuge-
Die ursprünglich als Sozialwohnungen
wandt, die auf vollendete Weise eine Fami-
geplanten „Wohnungseinheiten genormter
lie aufnehmen kann. Zweitens ein Meisterwerk der Architektur in der Natur Gottes,
Unité d’habitation,
Ladenzone in der 7. und 8.
Größe“ wurden schon kurze Zeit nach der
Marseille
„Straße“ (Bäckerei, Zei-
Fertigstellung in Eigentumswohnungen
unter dem Himmel und angesichts der
Adresse
tungskiosk, Lebensmittel-
280, Bd. Michelet;
markt etc.), Buchhand-
umgewandelt und großteils an Ministerien,
Sonne zu errichten, das mit Strenge, Größe,
Marseille, Frankreich
lung, Hotel (ursprünglich
staatliche Firmen oder gleich direkt an
Adel, Lächeln und Eleganz ausgeführt ist.
www.marseille-
als Ersatz für die Gäste-
Staatsbeamte verkauft. Einige der Apparte-
Wir sind weit weg vom Mietskasten.“
citeradieuse.org
zimmer der Wohnungen
Baujahr 1947– 52
geplant); Dachlandschaft
ments wurden zu besonders günstigen
(Le Corbusier, New York, März 1947,
Bauherr Regierung
mit Fitnessraum, Kinder-
Konditionen an Kriegsobdachlose abgege-
„L´Homme et l´Architecture“)
von Frankreich
garten, Freilichtbühne,
Architekt
windgeschützten Picknick-
Le Corbusier, Paris
plätzen und einer Laufbahn
das Baugrundstück noch am Stadtrand,
Die Unité besteht aus einem Stahlbeton-
Geschosse 17
Sonstiges im Foyer statt-
inmitten von Gärten und Weiden. Das Pro-
skelett, in welches die genormten, nicht
Höhe 56 m
findender Cineclub und
einmal 4 m breiten Wohnungen wie
ben. Zum damaligen Zeitpunkt befand sich
Länge 138 m
Kunstausstellungen; Thea-
jekt basiert auf den bereits in den 20er Jah-
Wohnungsanzahl 337
ter-, Literatur- und Konzert-
ren begonnenen Studien Le Corbusiers zu
Schubladen eingesetzt wurden und von
Gemeinschaftseinrich-
veranstaltungen sowie
tungen Tischtennisraum
Feste auf dem Dach, eige-
zeitgemäßem Städte- und Wohnungsbau
welchem sie aus Schallschutzgründen
mit Billard, Bibliothek,
ner Radiosender
(„Ausblick auf eine Architektur“ 1920; „Fünf
durch Bleielemente getrennt sind. Bis auf
Punkte zu einer neuen Architektur“ 1926)
die 1-Zimmer-Wohnungen sind sämtliche
und ist im Zusammenhang mit den verschie-
Grundrisse als Maisonette ausgebildet und
denen CIAM-Konferenzen und -Erklärungen
von einem im Normalfall in jedem zweiten
zu sehen („Erklärung von La Sarraz“ 1928;
Geschoss mittig im Gebäude gelegenen
CIAM II 1929 Frankfurt/Main „Wohnung für
Flur, von Corbusier „rue intérieur“ genannt,
das Existenzminimum“; CIAM III 1930 Brüs-
erschlossen. Um der „Nachbarschaft“ der
sel „Rationelle Bebauungsweisen“; „Charta
einzelnen Geschosse eine eigenen Identität
von Athen“ 1933). „Die Unité d’habitation“
zu verleihen sowie um die Orientierung im
ist die Frucht von fünfundzwanzigjährigen
Gebäude zu erleichtern, sind die Wohnungs-
Untersuchungen, die unermüdlich ange-
türen, Briefkästen und die kleinen Türen für
stellt oder wiederaufgenommen wurden.
die Brötchen, Zeitung und Milch in jedem
1 – 3 Unité d’habitation,
Marseille
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Monster! Monster? – Siedlungen / Insediamenti
Geschoss in einer anderen Farbe gehalten.
Sie loben die wohldurchdachten und prak-
Die Flure sind über Aufzüge an das als
tischen Wohnungsgrundrisse, die immer
Treffpunkt fungierende Foyer angeschlos-
noch praktischen haustechnischen Anlagen,
sen. Die 3- und 4-Zimmerwohnungen hin-
die ausgezeichnete Infrastruktur, die gute
gegen erstrecken sich in jeweils einem
Nachbarschaft sowie, nicht zu vernachläs-
Geschoss über die ganze Gebäudetiefe und
sigen, die gute Schallisolierung. Es ist
ermöglichen ein „Durchwohnen“. Um den
diese Mischung aus Privatheit und Gemein-
sehr schmalen Grundrissen einen Eindruck
schaft, Freizeitangeboten, Geschäften für
von Großzügigkeit zu verleihen, reicht der
den täglichen Bedarf und die herrliche
Wohnraum über die doppelte Geschoss-
Aussicht aus den Wohnungen zum Meer
höhe, und seine gänzlich verglaste Fassade
hin, die die Bewohner sich in diesem gro-
zum Balkon hin lässt sich über die gesamte
ßen Komplex wohl fühlen lässt. Die Idee
Breite öffnen. Die Planung ging soweit,
Corbusiers, eine gut funktionierende Stadt
dass sämtliche Einbaumöbel einschließlich
in der Vertikalen zu errichten, ist ihm ge-
der Küchen nach extra Entwürfen gefertigt
lungen, und zwar ohne dass die zukünftigen
wurden. Soweit diese heute noch vorhan-
Bewohner, wie von Corbusier ursprüng-
den sind, werden sie von den Bewohnern
lich angenommen, von den Behörden auf
und Kaufinteressierten als ein wichtiges
diese neue Art des Wohnens vorbereitet
Qualitätsmerkmal der Wohnung angesehen.
werden mussten. Einer der Anwohner be-
Die technischen Anlagen entsprachen den
merkt: „Le Corbusier versprach uns eine
neuesten Errungenschaften der damaligen
Wohnmaschine – und sie funktioniert.“
Zeit, um die Le Corbusier sehr zu kämpfen
Man merkt, dass ein Großteil der Bewohner
hatte: Warm- und Kaltwasseranschlüsse,
sich bewusst ist, dass sie nicht in „irgend-
Zentralheizung, Elektrizität, Einbauküchen,
einem“ Gebäude leben, sondern in einem
Bäder mit WC und Dusche – damals in
ganz besonderem, welches auch dement-
Frankreich keine Selbstverständlichkeit.
sprechend behandelt und bewohnt werden
Sie trugen dem Architekten den Vorwurf
muss. Schon sehr früh (ca. 1955) bildeten
ein, Luxusappartements anstatt Sozialwoh-
sich eine Eigentümerversammlung und
nungen gebaut zu haben (was sich Jahre
ein Verwaltungsrat, um sich um die Belan-
später auch Harry Glück in Wien vorwerfen
ge der Unité und um die Organisation
lassen musste). Zum Teil leben noch im-
von Veranstaltungen zu kümmern, die
mer die ersten Bewohner in der „Maison
bis heute existieren. Seit 1986 steht die
du fada“, dem übergeschnappten Haus.
„Wohnmaschine“ unter Denkmalschutz.
3
1–2
39
40
Siedlungen / Insediamenti – Monster! Monster?
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Unité d´habitation, Berlin
umgeben in einer guten Wohngegend liegt,
1953 beschloss der Berliner Senat, der
wird sie heutzutage auch von einer ent-
akuten Wohnungsnot im Nachkriegsberlin
sprechenden Klientel (Architekten, Künstler
mit einer Bauausstellung unter Beteiligung
etc.) bewohnt, jedoch nicht ausschließlich.
internationaler Architekten zu begegnen.
Da ein Großteil der neuen Bewohner der
Die InterBau fand auf dem Gebiet des zer-
Unité einer gut verdienenden und mobilen
störten Hansaviertels am Rande des Tier-
Gesellschaftsschicht angehört, spielt für
gartens im Zentrum Berlins statt. In diesem
sie das Fehlen der für Le Corbusier so wich-
Zusammenhang wurde Le Corbusier mit
tigen Infrastrukturen im Gebäude keine
der Planung einer Unité d´habitation im
große Rolle. Im Gegensatz zu den andern
Rahmen des sozialen Wohnungsbaues für
hier beschriebenen Wohnanlagen steht
Berlin beauftragt. Da jedoch die Abmes-
hier ganz eindeutig die Marke „Le Corbu-
sungen den räumlichen Rahmen dieses
sier“ im Mittelpunkt des Interesses der
innerstädtischen Gebietes sprengten, wurden
Bewohner. Man erkennt u.a. den Stolz
ihm andere Grundstücke vorgeschlagen,
darauf, in der Unitè zu wohnen, schon an
von denen er sich für jenes von Villen und
dem Namen der Website (www.corbusier-
Grün umgebene, in der Nähe des Olympia-
haus-berlin.de), die als Forum und Infor-
stadiums gelegene, entschied.
mationsportal für die Bewohner dient und
auch die die Wohnanlage betreffenden
1
Vom architektonischen Prinzip her und vor
Aktivitäten, wie z.B. Führungen, an die
allem in der äußeren Erscheinung entspricht
Öffentlichkeit bringt. Für viele der neuen
die Berliner Unité jener in Marseille, jedoch
Bewohner ist es von großer Bedeutung,
fielen der deutschen Gesetzgebung sowie
in einer Ikone der Architekturgeschichte
den Wünschen des Bauherren viele der
zu leben und so versuchen sie, möglichst
wichtigen Elemente zum Opfer, so dass
den originalen Zustand der Wohnungen
Unité d’habitation, Berlin
Höhe 53 m
Adresse
Länge 141 m
Flatowallee 16, Berlin-
Wohnungsanzahl 530
sich Le Corbusier später von dem ausge-
und, als Eigentümergemeinschaft, des
Charlottenburg (D)
Gemeinschafts-
führten Projekt distanzierte. Es fehlen u.a.
ganzen Gebäudes wieder herzustellen bzw.
www.corbusierhaus-
einrichtungen Kiosk
berlin.de
Sonstiges einige der
die berühmten Dachaufbauten, es gibt kei-
zu erhalten. Gerade sind eine limitierte
Postkartensammlung und ein Faltblatt he-
Baujahr 1957– 58
Wohnungen werden als
nen Kindergarten und andere Infrastruktu-
Bauherr Senat von Berlin
Gäste- und Ferienwoh-
relle Einrichtungen, die Zweigeschossigkeit
rausgegeben worden. Wie in Marseille
Architekt
nungen vermietet
Le Corbusier, Paris
(sind jedoch als solche
des Wohnraumes wurde nicht ausgeführt,
wurde auch die Berliner Unité mittlerweile
Geschosse 17
nicht geplant worden)
und die über die gesamte Breite zu öffnende
unter Denkmalschutz gestellt.
Glasfassade des Wohnraumes wurde auf
2
eine einzelne Tür und eine feststehende
Verglasung reduziert. Anstatt der geplanten Ladenzeilen in der 4. „Innenstraße“
gab es nur einige Geschäfte in der Erdgeschosszone, die später zu einem Supermarkt zusammengefasst wurden, der
unter Anteilnahme der besonders älteren
Bewohnerschaft vor einigen Jahren schließen musste. Geblieben ist ein Kiosk.
Die zur Unité gehörenden Grünanlagen
bestehen aus Rasenflächen, einigen
Anpflanzungen und Parkplätzen. Das
ganze Gelände liegt weit zurückgesetzt
von der öffentlichen Straße.
Die Wohnungen werden seit 1979 von
Mietwohnungen in Eigentumswohnungen
umgewandelt, von denen viele durch die
Erstmieter erworben wurden. Der Anteil
der Eigentumswohnungen beträgt zur Zeit
ca. 80%. Das Eingangsfoyer sowie die Flure
wurden gerade renoviert. Da die Anlage
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Monster! Monster? – Siedlungen / Insediamenti
Wohnpark Alt Erlaa, Wien
hinauf ergibt und deren ideale Besonnung
Über die genauere Entstehungsgeschichte
somit gewährleistet wird. Ab der 13. Etage
von Alt Erlaa ist außer der harschen Kritik,
geht die Struktur in einen rechteckigen
die in Bezug auf die Wohnanlage geäußert
Querschnitt über. In der großen, aber dunk-
wurde, sehr wenig zu erfahren. Die Vorwürfe
len Mittelzone der unteren Geschosse,
zielten unter anderem darauf ab, dass mit
die bis zu 60 m tief ist, sind die Service-
öffentlichen Geldern „Swimming Pools für
und Freizeiteinrichtungen untergebracht.
die Proleten“ gebaut wurden. Der Architekt
Die großzügig dimensionierten Terrassen
Harry Glück wollte mit seinen „gestapelten
haben 1 m breite Pflanztröge, die von
Einfamilienhäusern“ der Tatsache Rechnung
einigen Mietern sogar in Gemüsebeete ver-
tragen, dass „über 85% der Österreicher…
wandelt wurden. Die oberen Geschosse
das eigene Häuschen im Grünen als ideale
besitzen Loggien, die so ausgerichtet sind,
Wohnform“ betrachten. Unter dem Motto
dass sie einen freien Blick nach Norden
„Wohnen wie die Reichen – und zwar für
und Süden ermöglichen, einen Einblick
alle“ beschäftigte er sich schon seit einigen
jedoch mehr oder weniger verwehren.
Jahren damit, Konzepte für ein individuel-
Die so gewonnene Privatheit trägt im gro-
les Wohnen im städtischen Bereich mit
ßen Maße dazu bei, dass die privaten
einem engen finanziellen Rahmen und bei
Freibereiche sehr gut angenommen werden.
geringem Flächenverbrauch zu entwickeln.
Die Krönung des Ganzen im wahrsten
Die Anlage besteht aus 3 parallel, mit
Sinne des Wortes sind sieben auf den
einem Abstand von ca. 180 m zueinander
Dächern untergebrachte Schwimmbäder,
Wohnpark Alt Erlaa, Wien
Gemeinschaftseinrich-
liegenden Wohnriegeln und einem quer
die von ca. 90% der Bewohner benutzt
Adresse
tungen 2 Ärztezentren,
Ostrandstraße/Anton-
3 Schulen, 2 Kinder-
dazu verlaufendem Band, in welchem ein
werden. Für die Appartements wurden
Baumgartner-Straße,
gärten, Sporthalle,
Großteil der Gemeinschaftseinrichtungen
35 verschiedene Typen, von der 1- bis zur
1230 Wien (A),
Freizeitclubs, Tennishallen,
untergebracht sind. Die Zwischenbereiche
5-Zimmer-Wohnung, entworfen, die für
www.alterlaa.net
eine Kirche, ein Verwal-
Planungsbeginn 1968
tungsgebäude, Einkaufs-
sind als autofreie Grünzonen mit Spiel- und
eine gute Durchmischung der Wohnformen
Baujahr 1973 –85
zentrum, 7 Schwimm-
Freizeitflächen gestaltet. Das Areal besitzt
(Alleinstehende, Alleinstehende mit Kind,
Bauherr GESIBA
bäder, 21 Saunaanlagen,
Architekt
20 Club- und Hobbyräu-
eine direkte U-Bahn-Anbindung. Die einzel-
Paare, Familien etc.) sorgen. Für deren
Erfolg bei den Bewohnern spricht die Tat-
Harry Glück, Wien
me, 7 Kinderspielräume
nen Wohngebäude haben im Sockelbereich
Geschosse 27
Sonstiges zwei von den
einen parabelförmigen Querschnitt, der
sache dass in zwei Geschossen die zukünf-
Höhe 70 m
Bewohnern herausgege-
Länge pro Block 400 m
bene Monatszeitschriften,
sich aus der Zurückstaffelung der bis zu
tigen Mieter mit in die Planung einbezogen
40 m großen Terrassen bis in den 13. Stock
wurden, letztendlich sich aber die meisten
Wohnungsanzahl 3172
ein eigener TV-Sender
2
3
1 – 2 Unité d’habitation,
Berlin
3 Alt Erlaa, Wien
41
42
Siedlungen / Insediamenti – Monster! Monster?
November Novembre 2004
für einen der 35 vorgegebenen Typen ent-
Wohnumgebung verbringt, was wiederum
schieden. Die 1999/2000 durchgeführte
im Vergleich mit anderen Großwohnanlagen
Studie der Stadtplanung Wien zur Wohn-
über dem Durchschnitt liegt. Für den guten
zufriedenheit in Wiener Wohnhausanlagen
Zustand des Gebäudes ist neben den
belegt, das Alt Erlaa in allen untersuchten
Mietern vor allem die Hausverwaltung mit
Bereichen über, wenn nicht sogar weit
50 Mitarbeitern verantwortlich, die im Not-
über dem Durchschnitt liegt. Die Wohnzu-
fall rund um die Uhr erreichbar ist. Wie in
friedenheit ist hierbei im engen Zusammen-
vielen anderen vergleichbaren Objekten
hang nicht nur mit der Wohnung selbst,
gibt es in Alt Erlaa einen aktiven Mieter-
sondern auch mit den vorhandenen Ge-
beirat. Was aber viele Mieter noch mehr im
meinschaftseinrichtungen und den im Wohn-
Interesse der Wohnanlage und des guten
umfeld vorhandenen Infrastrukturen zu
Zusammenlebens aktiv werden lässt als in
sehen, im Besonderen wegen der Einkaufs-
anderen Wohnkomplexen, ist die in Öster-
möglichkeiten für den täglichen Bedarf.
reich bisher einmalige Situation, dass die
Außerdem wurde festgestellt: „Je besser
Mieter aufgrund vom Kauf von Aktien ein
die Ausstattung, desto höher ist die Wohn-
Mitbestimmungsrecht in der „Gemein-
zufriedenheit, desto geringer ist die Woh-
nützigen Wohnbau-AG Wohnpark Alt Erlaa“
nungsmobilität (der Wunsch wieder weg-
erwarben. Trotz der allseits bekannten
zuziehen), desto besser ist das soziale Netz
Zufriedenheit der Bewohner Alt Erlaas ist
und desto stärker ist die Identifikation mit
die Wohnanlage auch heute noch die Ziel-
der Siedlung.“ (aus: Stadtentwicklung Wien:
scheibe von vehementer Kritik, u.a. aus-
Wohnzufriedenheit in Wien). Seit dem Erst-
gerechnet von Seiten derjenigen Architek-
bezug hat es in Alt Erlaa kaum Leerstand
ten, die selbst wieder dabei sind, solche
gegeben und wenn die Wohnung gewech-
großen Wohnanlagen zu planen und zu
selt wurde, meist deshalb, weil die Mieter
bauen – auch in Wien.
innerhalb des Gebäudes umzogen oder in
eine Wohnung / ein Haus wechselten, welche
eine in Alt Erlaa nicht vorhandene Wohnform anboten. Mittlerweile suchen sogar
viele der hier Aufgewachsenen wiederum
eine Wohnung in Alt Erlaa. Den Bewohnern zufolge ist das von allen gelobte
Gemeinschaftsgefühl zu großen Teilen auf
die Dachschwimmbäder zurückzuführen.
Laut Harry Glück kommt ihnen eine gemeinschaftsfördernde Funktion zu, „so wie im
Dorf die Kirche, das Wirtshaus oder der
Kaufmann“. Die Studie fand des weiteren
heraus, dass ca. die Hälfte der Bewohner
Alt Erlaas ihre Freizeit in der näheren
1–2
turrisbabel 64
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Monster! Monster? – Siedlungen / Insediamenti
Schlangenbader Straße, Berlin
und Abgasbelastung das Areal schwer zu
Die Entstehung der Wohnanlage geht auf
bebauen sei. Die Mehrkosten, die eine
den Anfang der 70er Jahre zurück, als der
solch aufwendige Konstruktion einer Auto-
Bau eines Autobahnteilstückes beschlossen
bahnüberbauung mit sich bringen würde,
wurde, das die südlichen Berliner Bezirke
wurden durch die Doppelnutzung des
an den Autobahnring anschließen sollte.
Gebietes und eine absolut geringe Inves-
Zu diesem Zweck wurde das Areal eines
tition für notwendige Infrastrukturen
Kleingärtnervereines erworben. Der Kauf
(Schulen z.B. waren im Umfeld bereits
wurde dadurch ermöglicht, dass das restli-
ausreichend vorhanden) relativiert. Im wei-
che, nicht für den Autobahnbau benötigte
teren Verlauf ging das Projekt an die Woh-
Gebiet der Kleingartenkolonie zu Bauland
nungsbaugesellschaft DEGEWO über, die
erklärt wurde und so den Laubenpiepern zu
es im Rahmen des sozialen Wohnungs-
einer erheblichen finanziellen Entschädigung
baues fertigstellte und bis heute verwaltet.
Schlangenbader Straße,
(Autobahnüberbauung),
Berlin
151 („Schallschutzbau-
Adresse
ten“), 543 (Straßenrand-
verhalf. Damals bestand in der von der
Die gesamte Anlage besteht aus der Auto-
Schlangenbaderstr. 12-36,
bebauung)
Mauer umgebenen Stadt ein großer Woh-
bahnüberbauung, „Schlange“ genannt,
Berlin-Wilmersdorf (D)
Gemeinschaftseinrichtun-
nungsbedarf bei zeitgleich extremem Mangel
den schallabschirmende Bauten im Süden
Planungsbeginn 1971
gen 4 Gastwohnungen,
und Norden, der straßenbegleitenden
Baujahr 1976 – 81
mietbare Hobbyräume,
an Baugrund. In diesem Kontext bildete
Bauherr
zentrale Ladenzeile
sich der sogenannte Arbeitskreis AKS6 he-
Bebauung an der Schlangenbader Straße
Mosch Bauunternehmung,
mit Supermarkt, Bäcker,
ab 1974 DEGEWO
Schuster, Apotheke usw.,
raus, der aus Architekten, Ingenieuren,
und einer Ladenzeile im Zentrum. Die Auto-
Architekt
Kundenzentrum der
Stadtplanern usw. bestand. Er beschäftigte
bahnüberbauung besitzt, wie auch die
Georg Heinrichs, Gerhard
Wohnbaugenossenschaft,
sich u.a. mit Überlegungen dazu, wie man
Gebäude in Alt Erlaa, die Form eines soge-
Krebs, W. Bertelsmann,
Grünanlagen mit Spiel-
alle Berlin
plätzen für alle Altersgrup-
die in Berlin reichlich vorhandenen Verkehrs-
nannten „Hügelhauses“, mit einem im Quer-
Geschosse 11-14
pen, Gemeinschaftsräume,
trassen überbauen könne, um so bereits
schnitt dreieckigen Sockel, in dessen Dun-
Höhe bis zu 46 m
Kindertoiletten im EG
Länge ca. 600 m
Sonstiges 80 Senioren-
versiegelte Flächen einer Doppelnutzung zu-
3
Wohnungsanzahl 1064
wohnungen
führen zu können, anstatt Grünflächen opfern
zu müssen. Diese Idee wurde von einem
privaten Bauunternehmer aufgegriffen, der
das Grundstück an der Schlangenbader
Straße gekauft hatte. Nach einigen Voruntersuchungen hatte sich nämlich herausgestellt, dass aufgrund des Zuschnittes und
der Lage mit der entsprechenden Lärm4
1 – 2 Alt Erlaa, Wien
3 – 4 Schlangenbader
Straße, Berlin
43
44
Siedlungen / Insediamenti – Monster! Monster?
November Novembre 2004
kelbereichen sich die Autobahnröhren und
(Wohnungen für Alleinstehende, Allein-
die darunterliegenden 2 Parkdecks befinden.
erziehende, Paare und Familien) zu einem
Darüber erhebt sich der riegelförmige Ge-
Miteinander der Bewohner beizutragen.
bäudeteil. Um der gekrümmten Form der
Dies wird unterstützt durch die im Gebäu-
Autobahn folgen zu können, besteht die
de verteilten Gemeinschaftseinrichtungen.
Anlage aus 7 Elementen, die in ihren Knick-
Das Gebäude macht heute einen von den
punkten durch die Treppenhäuser aneinan-
Mietern angenommenen und sehr beleb-
der gekoppelt sind. Die ersten 3 Wohnge-
ten Eindruck. Für die Maisonettenwohnun-
schosse besitzen großzügige Loggien, dann
gen gibt es laut Aussage der DEGEWO
folgen einige Etagen mit Terrassenwohnun-
Wartezeiten bis zu einem Jahr. Die Außen-
gen, die letzten Stockwerke sind mit Balko-
anlagen sind eine grüne Oase und wer-
nen ausgestattete Maisonettenwohnungen.
den durch die Bepflanzung der großen
Insgesamt gibt es 30% Maisonettenwohnun-
Pflanztröge der Terrassen bis in die obe-
gen und 50% der Wohnungen haben Ter-
ren Stockwerke fortgeführt. Mit dem Bau
rassen mit einer durchschnittlichen Größe
dieser Wohnanlage wurde eine auf den
von 15 m . Im Gebäude selbst wurde
ersten Blick paradoxe Situation geschaffen:
versucht, mittels einer guten Durchmi-
Eine von Autolärm freie Wohnanlage,
schung von Wohnungsgrößen und -typen
da sie über der Autobahn errichtet wurde.
2
1–2
1 Terrassenwohnung (2-2,5
Zimmer), Maisonettenwohnung (3 Zimmer)
2 – 3 Schlangenbader
Straße, Berlin
turrisbabel 64
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Monster! Monster? – Siedlungen / Insediamenti
Sonderstatus als Pilotprojekte, oder wie
bei der Unité in Berlin, als Teil des Kräftemessens im Nachkriegsaufbau zwischen
Ost und West.
Literatur
- „Autobahnüberbauung Schlangenbader
Straße – Vom Abenteuer, das Unmögliche
zu wagen...“ Berlin, 1990;
- www.charlottenburg-wilmersdorf.de/wissenswertes/lexikon/schlangenbader/html;
- www.degewo.de/projekte/innovation/
architekturprojekte;
- Reinhard Seiß „Paradeiser mit Schneebergblick“ in: Die Presse vom 25./26.
August 2001;
3
- Reinhard Seiß „Harry Glücks hängende
Zusammenfassung
Überwachungsanlagen an den neuralgi-
Gärten“ in Wiener Zeitung vom 02.04.2004
Die erste Reaktion, wenn man an Groß-
schen Punkten installiert, da auch bei einer
„... in die Jahre gekommen“ in: db 10/01 –
wohnanlagen denkt, ist im Normalfall, dass
guten Nachbarschaft nicht überall die sozia-
Reinhard Seiß;
sie sozial und baulich heruntergekommene
le Kontrolle funktioniert bzw. funktionieren
- www.wien.gv.at/stadtentwicklung/
Ghettos seien. Bei der Beschäftigung mit
kann. Über die oft innovativen und gut
wohnzufriedenheit;
den vier oben genannten Projekten stellte
durchdachten Grundrisse der Wohnungen
- Thomas Rottenberg „Architekt Harry
sich jedoch heraus, dass alle, natürlich
äußert sich der überwiegende Teil der
Glück predigt die Wohnzufriedenheit“ in:
mit der ein oder anderen Einschränkung,
Bewohner sehr positiv. Einen Schwach-
Der Standard vom 11.09.2001;
sehr gut funktionieren. Zuallererst trägt
punkt bilden eindeutig die Flure: groß,
- Gabriele Kaiser, „Wohnpark Alt Erlaa“
zu ihrem Erfolg sicherlich die Tatsache bei,
lang, anonym und ohne natürliche Belich-
07.01.2002 veröffentlicht auf:
dass sie Personen, die sich den Traum vom
tung, die besonders Besuchern die Orien-
www.nextroom.at
eigenen Haus mit Garten in den Stadtrand-
tierung erschweren. Als Gegengewicht zu
- www.corbusierhaus-berlin.de;
gebieten nicht leisten können, eine gute
den Baumassen gibt es großzügige und
- infar.architektur.uni-weimar.de/
und kostengünstige Alternative in städti-
meist gut gestaltete autofreie Außenberei-
innovative_wohnungsbauaspekte;
scher Lage mit guter Verkehrsanbindung
che, die besonders Familien mit Kindern
- www.tu-harburg.de/b/kuehn/lec34.html;
bieten. Statt des Gartens gibt es große
zugute kommen. Auffallend ist, dass es
- www.bwk.tue.nl/architectuur/dmw/group4;
Terrassen oder Balkone mit Ausblick. Die
in den untersuchten Wohnanlagen eine An-
- www.marseille-citeradieuse.org;
Wohnungen bieten eine überdurchschnitt-
zahl von engagierten Mietervereinigungen
- Daniel Wiese, „Zwei Türen rechts, zwei
liche technische Ausstattung und einen
gibt. Diese organisieren nicht nur Feste
Türen links“ in: Berliner Zeitung vom
qualitativ hochwertigen Ausbau bei gleich-
und andere Aktivitäten der Bewohner, für
05.09.2001;
zeitig günstigen Mieten. Außer bei der Unité
die sogleich die entsprechenden Räum-
- Tobias Schneider, „Der letzte Laden im
in Berlin verfügen die Komplexe über eine
lichkeiten in der Anlage vorhanden sind,
Haus schließt“ in: Berliner Zeitung vom
gute Infrastruktur mit Geschäften, Dienstlei-
sondern ermöglichen auch eine Einfluss-
03.06.2000;
stung, Freizeiteinrichtungen etc., vergleich-
nahme der Mieter auf die Verwaltung
- „Corbusierhaus ohne Läden“ in: Tages-
bar denen einer Kleinstadt. Sie erfüllen,
der Anlage und fördern die Eigenverant-
spiegel vom 03.06.2000;
was W. Wang für das Funktionieren einer
wortung dem Gebäude gegenüber.
- www.charlottenburg-wilmersdorf.de/
Wohnanlage für unbedingt notwendig hält:
wissenswertes/lexikon/le_corbusier_haus;
„Die Zufälligkeit und Anonymität der sich
Städtebaulich sind und bleiben diese Kom-
- „Übergeschnappt – aber mit Wohn-
in schiffsähnlichen Großwohnbauten auf-
plexe Solitäre und werden nie städtische
qualität“ in: Neue Zürcher Zeitung vom
haltenden Bewohner braucht gemeinschaft-
Räume, im klassischen Sinn, schaffen. Zeit-
03.06.2004;
liche Einrichtungen, um nicht nur Grund-
gleich sind sie jedoch trotzdem von ihrem
- Le Corbusier, „Der Modulor“, Stuttgart 1985
gefühle wie Sicherheit und Verortung zu
sozialen Umfeld und ihrer Lage im urbanen
- Ulrich Conrads, „Programme und Mani-
befriedigen, sondern auch die normalen
Kontext abhängig.
feste zur Architektur des 20. Jahrhunderts“,
Tagesbedürfnisse der Bewohner.“
Bauwelt Fundamente 1 / Braunschweig 1986;
(W. Wang, Bauwelt 18–19/2002, S.51).
Ein letzter Punkt sollte nicht unerwähnt
- Bauwelt 18–19/2002;
Um dem Sicherheitsbedürfnis nachzukom-
bleiben. Obwohl alle vier Wohnanlagen
- ”Le Corbusier – Synthèse des Arts –
men, wurden dennoch in einigen Wohn-
urprünglich im sozialen Wohnungsbau
Aspekte des Spätwerks 1945-1965“ /
anlagen, oft auf Wunsch der Bewohner hin,
entstanden, genossen sie alle einen
Badischer Kunstverein Karlsruhe 1986.
45
46
Siedlungen / Insediamenti
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Andrea D’Affronto, Monica Carmen
L’Araba Fenice
Quando un’utopia finisce, la realtà
rinasce e diventa un’astronave
complessità e la ricchezza di relazioni tipiche della città. Un edificio di nove piani che
al quarto diventava una strada con negozi,
“corviale non è un qualsiasi pezzo di città…
servizi, mercato, al piano terra un percor-
corviale è un’astronave non finita e arena-
so con piazze e cortili. Nei due piani inter-
tasi di cui si sono perse le istruzioni d’uso
rati il parcheggio per le auto e negli spazi
le istruzioni vanno riscritte
esterni un grande parco, giardini, percorsi
molti segreti dell’astronave li conoscono
ciclabili e pedonali. La parte più rivoluzio-
solo gli abitanti
naria di Corviale tuttavia riguardava i ser-
devono per prima cosa essere raccolti,
vizi e gli impianti collettivi: teatri all’aperto,
trascritti, condivisi
uffici, un’enorme sala riunioni di 500 po-
e sì… perché l’astronave può funzionare
sti, biblioteca, palestra coperta, complesso
solo se gli abitanti ne conoscono l’uso…”
parrocchiale, scuole e asili.
Il dito segue il percorso indicato sulla map-
Dal punto di vista gestionale doveva incen-
pa della città, il mio amico guida l’auto.
tivare l’iniziativa del singolo abitante, da
Gianni è romano ma a Corviale non c’è mai
quello istituzionale rappresentare un espe-
stato; ne aveva solo sentito parlare e la sua
rimento emblematico di edilizia popolare.
immagine di Corviale è quella di un luogo
“Il progetto rientra nelle ricerche per una
lontano, estremamente degradato, confinato
nuova dimensione dell’habitat che si ponga
ai margini estremi della periferia romana.
come radicale alternativa alla dispersione
Tuttavia si è lasciato coinvolgere dal mio de-
dell’attuale periferia, al ruolo subalterno a
siderio di vedere la “grande macchina per
livello di uso e di immmagine che riveste
abitare”. Attraversiamo la borgata romana
nei confronti del centro urbano, alla disgre-
percorrendo la portuense verso il mare e ci
gazione tra residenze e servizi e al declas-
arrestiamo ai piedi di una collina.
samento sociale che la caratterizzano.”2
La lunga macchia nera rettangolare dise-
Un controaltare alla città storica quindi,
gnata sulla piantina che ci portiamo appres-
una alternativa spaziale alla periferia. L’edi-
so, si erge davanti a noi come un’enorme
ficio, commissionato dall’Istituto Autono-
diga. Prima di avvicinarmi cerco di scatta-
mo Case Popolari (IACP) sulla base della
re alcune foto ma ho qualche difficoltà:
legge 167, prevedeva una costruzione di
il mio obiettivo non riesce a catturare per
60 ettari per 1202 appartamenti (8000 per-
intero il fascio chilometrico composto dal-
sone), suddivisa in 5 corpi organizzati in
l’alternarsi orizzontale di nastri di vetro
condomini indipendenti di 220 alloggi.
e parapetti grigi in calcestruzzo.
A metà circa dell’edificio un prolungamen-
1
to trasversale si tende come un braccio
Strisciata foto viaggio
Foto Andrea D’Affronto
Nell’intento dell’architetto Mario Fioren-
verso i vecchi quartieri. Alle spalle del co-
tino, progettista di Corviale, la “casa-città”
losso e parallelo ad esso un edificio più
della lunghezza di un chilometro e dello
basso era destinato originariamente ad ac-
spessore di 30 metri doveva contenere la
cogliere famiglie di anziani e disabili.
turrisbabel 64 November Novembre 2004
L’Araba Fenice – Siedlungen / Insediamenti
“Una geometria quasi perfetta, fantascien-
Eppure il Corviale non va a fondo.
tifica per chi ha ribatezzato il serpente: la
Per molto tempo nell’occhio del ciclone a
navicella spaziale di Corviale.” 3
causa di occupazioni abusive, delinquenza,
La prima pietra viene posata nel 1975 ma
appelli all’intervento delle istituzioni pub-
i primi assegnatari entrano solo nel 1982.
bliche da parte degli abitanti, nel Corviale
“La verità è che la scommessa è fatta sul
si è andata costituendo una comunità che
modo in cui sarà gestito Corviale, e cioè
si è strutturata secondo proprie regole e
tutta questa esperienza è fatta di architettu-
modi di vita, che ha delimitato i propri
ra e di gestione, come tutte le cose della
spazi, li ha reinventati, ha intrapreso azioni
città che non sono fatte semplicemente
comuni, e in cui convivono legittimi asse-
di facciate ma anche di organizzazione, di
gnatari e i figli di quelli, immigrati e gente
servizi, di trasporti eccetera”.
che improvvisa un ricovero. L’esperienza
4
Il sogno si è arenato a causa dei costi ingen-
mette in luce sia i limiti di Corviale quale
ti di costruzione, dei problemi di gestione
utopia di spazio urbano concepito secondo
e per l’assenza di servizi e di infrastrutture.
logiche astratte, sia le potenzialità di una
Niente negozi, niente servizio ospedaliero,
struttura che ha accolto forme impreviste
niente mercato coperto, niente collegamen-
di esistenza e pratiche di uso degli spazi.
ti pubblici con la città, strade dissestate.
“Sono le seconde generazioni, quelle nate
Il colosso di cemento è stato abbandonato
dentro Corviale che sentono di appartener-
a sè stesso. La grande diga che separa la
gli e mostrano la volontà di viverlo non
città dalla campagna, che nelle intenzioni
come luogo di ghettizzazione ma, al di là
di Fiorentino doveva “proteggere” il non
di tutti i disagi che continuano a sussistere,
costruito dall’invasione della periferia ha
come spazio carico di positività.” 7
assunto i connotati di un muro invalicabile.
La volontà di non abbandonare Corviale
“L’utopia si è esaurita con il tempo. (…)
né di cancellarne il vissuto attraverso
Ci troviamo di fronte a strutture architetto-
l’abbattimento dell’edificio, muove la
niche di enorme interesse compositivo
domanda essenziale da parte di chi vi abita:
ma in cui la costruzione e le forme di
costruire una nuova immagine per il
gestione politica non sono entrate in alcun
quartiere in concomitanza a una sua riqua-
rapporto funzionale. Qui si respira un’at-
lificazione ambientale.
mosfera da disastro dopo una guerra bat-
“La mia impressione è che ci troviamo in
teriologica.”5
una sorta di ‘extrasistole’ dell’architettura
Secondo altre opinioni, non sono i proble-
e della cultura urbana. Una death-zone
mi di gestione ad aver decretato il fallimen-
in cui la potenzialità di un ritorno alla vita,
to della struttura: “Il fallimento è innanzi-
un’accelerazione del battito cardiaco co-
tutto il fallimento di una irragionevole
esistono con il rischio latente di un abban-
aspirazione: quella di rifondare una co-
dono definitivo – voluto o imposto – e
munità partendo dall’imporre spazi che
quindi con la fine di tutto. (…) Un obiettivo
li costringano a sviluppare nuovi modelli
interessante a mio avviso è rendere questo
di relazione. Non è la dimensione, il suo
edificio un ‘attrattore di contemporaneità’.
gigantismo ad essersi scontrato con l’op-
Penso che far rivivere queste forme è pos-
posizione degli abitanti ma la costrizio-
sibile solo all’interno di un progetto lin-
ne del suo modello di vita che deve esse-
guistico che è quello della ricerca e della
re stata vissuta come un vincolo.” 6
sperimentazione contemporanea.” 8
47
48
Siedlungen / Insediamenti – L’Araba Fenice
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Sul versante istituzionale la sfida è stata
visione del luogo dall’“interno”. Il docu-
raccolta dal Dipartimento XIX del Comune
mentario, realizzato dai ragazzi di Corviale
di Roma (Assessorato alle Politiche per
dopo un workshop appositamente orga-
le Periferie, per lo Sviluppo locale, per il
nizzato al fine di far acquisire le nozioni di
Lavoro, guidato da Luigi Nieri), che, in col-
base di ripresa e montaggio, è centrato,
laborazione con il Laboratorio Territoriale
attraverso le interviste agli abitanti, sull’a-
Roma Ovest, ha scelto di sostenere pro-
spetto umano della vita quotidiana.” 9
getti finalizzati alla produzione artistica e
Nell’ultimo anno il progetto “Immaginare
al coinvolgimento degli abitanti. Le azioni
Corviale” del gruppo di architetti, artisti,
intraprese oltre che al recupero degli spazi
ricercatori di Osservatorio Nomade, curato
della struttura, alla creazione di attività
dalla Fondazione Adriano Olivetti, è diven-
di consulenza, formazione e lavoro, mirano
tato un laboratorio multidisciplinare sullo
ad attivare una nuova percezione sia da
spazio urbano, dove si coniugano pratiche
parte degli abitanti che della città riguardo
di progettazione partecipata e di produzione
al senso e alle potenzialità di questo luogo.
artistica e multimediale.
Nel 2002 il Dipartimento XIX promuove
ON: “La scelta di lavoro sul campo è diffici-
l’evento Sonìcity a Corviale, organizzato
le e può generare diffidenza, ma fa sì che
dall’associazione culturale Moorroom.
l’individuazione degli ambiti di intervento
“Attraverso le immagini e la musica si è
non sia il frutto di un’intuizione artistica
tentato di dar vita al ‘Corviale non cos-
estranea, ma la risonanza di bisogni reali,
truito’, quello nascosto, che dà sensazioni
vivi e radicati. Da un dialogo con gli abitanti
inconsuete. (…) Un percorso basato su
a tratti entusiasmante e a tratti conflittuale,
istallazioni video/sonore, pone in evidenza
è emersa l’importanza di tre dimensioni
1 Corviale network
2 Corviale univercity,
il contrasto fra l’immaterialità di queste
su cui concentrare la riflessione: la realtà
stile libero
opere e la materica presenza della struttura
vissuta, l’immagine e l’immaginario. (…)
3 laboratorio storie comuni
4 Corviale univercity,
architettonica che le contiene. (…) Il punto
La realtà – L’obiettivo è quello di conoscere
stile libero
di raccordo e dialogo fra il progetto artistico
lo stato di fatto dell’edificio attraverso una
e la realtà territoriale è rappresentato dal
mappatura dei diversi luoghi presi in esame,
Wokshop_Corviale, il mezzo attraverso
dei loro usi, delle microtrasformazioni
il quale è stato possibile presentare una
autocostruite dagli abitanti per adattarsi
5 laboratorio sonoro
6 Corviale univercity,
stile libero
Foto Osservatorio Nomade
1
3
2
turrisbabel 64 November Novembre 2004
L’Araba Fenice – Siedlungen / Insediamenti
all’ambiente. Dai dati emersi sono state
è un’altro dei mezzi di condivisione delle
prodotte alcune ipotesi progettuali che
esperienze, di documentazione delle attività
potrebbero indurre nuovi processi di tra-
che si svolgono a Corviale, di quelle in via
sformazione e nuove forme di gestione. (…)
di formazione e delle vicende interne che
L’immagine – Corviale Network: come libe-
hanno come protagonisti i suoi abitanti.
rarsi della condanna mediatica che fa di
1
Testo tratto da: on/cor-
viale – numero zero.
2003/15/15incubo.htm
L’insieme di queste azioni e iniziative forse
feria. (…) L’intenzione è quella di dar vita
realizzerà il proposito, meno utopico e più
a una immagine ‘immediatica’ da con-
reale, di generare le condizioni affinché la
trapporre a quella mediatica consolidata.
guida dell’”astronave Corviale” si trovi
Usando gli stessi mezzi che hanno prodotto
nelle mani di chi la abita. Un’astronave che,
questa rappresentazione distorta, insieme
per la sua storia e per quella dei suoi abi-
ai giovani del quartiere stiamo realizzando
tanti, si situa all’incrocio tra arte, architettu-
una stazione televisiva locale, Tele Corviale,
ra, politica e che oggi appare un territorio
con cui costruire una televisione inedita
ideale per ridefinire le interazioni tra questi
e creativa, attenta a raccontare le trasfor-
tre mondi e per sperimentarne di nuove.
vedi nota 2,
4
Rivista ideata e realizzata
Corviale il simbolo degli orrori della peri-
op. cit. pag. 78-79
Intervista all’antropologo
mazioni in atto e quelle sognate (…)
da Osservatorio Nomade.
5
Progetto interno a “Imma-
Massimo Canevacci,
ginare Corviale” a cura
Roma 2002, publicata in:
della Fondazione Adriano
www.archphoto.it/
importante che la comunità reale che oggi
Olivetti, promosso dal Dip.
video.htm
abita questo edificio prenda coscienza
XIX del Comune di Roma.
6
L’immaginario – La consapevolezza di
abitare un monumento. (…) Crediamo
Tratto dal testo di Michele
N.Campanella, “Roma:
Furnari, pubblicato in:
del sogno di una comunità ideale che co-
Nuovo Corviale, miti uto-
www.moorroom.org/
stituisce il senso stesso di Corviale.” 10
pie valutazioni” Romaso-
sonicity/2002/corviale.html
2
associazione culturale
cietà / 3 – Bulzoni editori
7
1995, intervista a Mario
moorroom.
Per realizzare questo intento l’idea è creare
Fiorentino.
www.moorroom.org/
un “manuale d’uso dell’edificio”, una guida
3
B. Romagnoli, “vita e
sonicity/2002/corviale.html
miracoli di un incubo
8
vedi nota 5.
di Corviale in grado di far interagire memo-
urbano” 24.04.2003,
9
vedi nota 7.
ria e storia dell’edificio, di chi l’ha pensato
articolo pubblicato in:
10
www.carta.org/cantieri/
on/corviale – numero zero.
cartacitta/Roma/
op.cit. vedi nota 1.
testi tratti da:
e costruito, con la memoria e la storia degli
abitanti di Corviale. La rivista “on/corviale”
4
5
6
49
50
Siedlungen / Insediamenti
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Pier Francesco Bonaventura
Due complessi IPES di
case-albergo a Bolzano
Minialloggi o case-albergo per lavoratori?
sociali e (art. 22/bis) autorizza la Giunta
Le parole fanno le cose e non è indifferente
provinciale a deliberare un programma
in questa sede impiegare l’uno o l’altro
speciale di costruzione “per la sistemazio-
termine. “Minialloggi” mi fa pensare a un
ne abitativa del personale sanitario, che
mondo di singles postindustriali e gauden-
deve essere assunto allo scopo di garantire
ti, refrattari al matrimonio, con una vita
il funzionamento delle aziende sanitarie”.
professionale e relazionale varia ed interes-
Successivamente la Giunta provinciale ha
sante. Dico invece “case-albergo per lavo-
legiferato nuovamente in materia e con
ratori” e mi passano davanti agli occhi vec-
l’art. 49 della legge 10 agosto 2001 deno-
chie scene di operai stanchi di sfacchinare,
minato “Disposizioni per snellire la realiz-
sopraffatti dalla nostalgia della famiglia
zazione di case albergo per lavoratori”
lontana, che escono alle cinque di mattina
ha introdotto nella legislazione urbanistica
sfilando a testa bassa seguiti dallo sguardo
una procedura d’eccezione su cui – proprio
diffidente del portiere-sorvegliante dello
per la sua eccezionalità – vale la pena di
stabile. Non meraviglia quindi che l’Istituto
soffermarsi. Innanzitutto le case-albergo
per l’Edilizia Sociale (IPES) preferisca la
per lavoratori, al pari di un depuratore
dizione “minialloggi”, che è infatti quella
o di una sede universitaria, sono conside-
che si legge sui cartelli dei due cantieri
rate “impianti di interesse provinciale”.
attualmente in corso al bivio Merano-
La loro costruzione non è soggetta a con-
Mendola, alle porte di Bolzano. Conviene
cessione edilizia da parte del Comune
sgombrare ogni dubbio circa la tipologia
interessato, ma semplicemente a parere
e la destinazione dei due interventi in atto.
d’idoneità urbanistica da parte della com-
Abbiamo a che fare in effetti con due com-
missione urbanistica provinciale. Come
plessi di case-albergo per lavoratori, sep-
avviene la scelta dei terreni su cui edifi-
pure con una dotazione minima di servizi
care questi “impianti”? L’IPES indice una
comuni: un locale uso lavanderia e una
gara per l’acquisto “di aree edificate o
sala comune pluriuso. Beneficiari dei 250
non edificate”. Si aggiudica l’appalto l’im-
minialloggi da 28-30 mq netti più balcone
presa, ovvero il consorzio di imprese, che
sono due specifiche categorie di salariati:
offre il “mix” più conveniente in base
nel primo caso (le tre palazzine di cinque
all’ubicazione, alla dimensione, al tipo di
piani sul lato nord di via Druso, progetto
costruzione e al prezzo. Trattandosi preve-
dell’arch. Renzo Gennaro) infermieri e para-
dibilmente di terreni in regime di verde
medici ivi destinati dal datore di lavoro,
agricolo (gli unici che consentono all’im-
l’azienda sanitaria di Bolzano; mentre nel-
presa di stare nei costi) la Giunta provin-
l’altro caso (le due case in linea di tre pia-
ciale, previo il parere di idoneità urbanisti-
ni presso il consorzio agrario, progetto
ca e “sentito il Comune territorialmente
dell’ing. Siegfried Unterberger) si tratta di
interessato”, delibera la variante d’ufficio
singoli lavoratori iscritti nelle graduatorie
al piano urbanistico comunale. Il fatto
dell’IPES, prevalentemente – anche se non
che la Provincia sia disposta a mettere in
necessariamente – stranieri. La costruzione
gioco con una procedura così spedita e
dei due complessi avviene in attuazione
deregolativa aree di verde agricolo altri-
dell’area con i due lotti
dell’ordinamento dell’edilizia abitativa age-
menti rese edificabili con il contagocce
d’intervento:
volata come definito dalla legge provinciale
ci dice in sostanza due cose:
per personale sanitario.
n. 13 del 17 dicembre 1998. Questa stabi-
a) Che il mondo è cambiato (e con esso
B Case-albergo
lisce che nei programmi di costruzione del-
il Sudtirolo). Era semplicemente inimma-
l’IPES venga determinato il numero degli
ginabile vent’anni fa, regnante l’asses-
alloggi da riservare a particolari categorie
sore all’urbanistica Benedikter, sacrificare
Planimetria generale
A Case-albergo
per lavoratori.
In alto, l’Ospedale
provinciale.
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Due complessi IPES di case-albergo a Bolzano – Siedlungen / Insediamenti
A
B
un ettaro e mezzo di frutteto per dare una
be una certa fortuna in tempi e contesti
ostante abbia dato luogo a realizzazioni
casa decente a infermiere polacche e fon-
che oggi ci sembrano remoti: nell’Unione
pratiche effimere e fallimentari, si può
ditori marocchini.
Sovietica collettivista degli anni ’30; nella
ben dire che l’archetipo del falansterio
b) Che il problema dell’alloggio per le due
Scandinavia socialdemocratica degli anni
attraversi tutta la storia dell’edilizia sociale,
categorie beneficiarie degli interventi IPES
’50 e ’60, e in parte anche in Italia, nelle
dalla cité industrielle all’unité d’habitation,
è una vera emergenza sociale. La legge
città industriali del Nordovest ai tempi del-
all’Existenzminimum, fino ai grandi inter-
riconosce implicitamente che i lavoratori
la grande immigrazione dal Mezzogiorno.
venti di edilizia economica e popolare
stranieri sono vitali per lo sviluppo del-
In realtà, l’idea di alloggiare i lavoratori
degli anni ’70, ed è spesso evocato per
l’economia sudtirolese e in particolare per
salariati in appositi insediamenti pianifi-
bollare certi esperimenti “inumani” e fuori
il mantenimento dell’attuale sistema di
cati dotati di servizi è ben più vecchia e la
misura di edilizia sociale (vedasi il caso
welfare. Soprattutto l’annoso problema
si ritrova già nei primi esperimenti sette-
del quartiere romano di Corviale o, per
dell’abitazione delle infermiere provenienti
centeschi di colonia operaia, quali Arc-et-
rimanere a Bolzano, le case popolari di
dall’est europeo, finora sistemate in strut-
Senans in Francia e San Leucio in provin-
Aymonino in via Cagliari). La preoccupazio-
ture alberghiere dismesse, potrebbe tro-
cia di Caserta. Nel XIX secolo la ricerca
ne che i nuovi complessi di case-albergo
vare una soluzione definitiva con la realiz-
di una sistemazione abitativa razionale per
non assumano caratteri fourieriani (sepa-
zazione del complesso di via Druso.
la forza-lavoro fu tra i principali obiettivi
ratezza, segregazione, gigantismo, control-
dei riformatori sociali dell’epoca ed è con-
lo sociale) era ben presente sia agli ammi-
È prevedibile che i due interventi al bivio
siderata dalla storiografia classica dell’ar-
nistratori che alla commissione incaricata
Merano-Mendola non siano che i primi
chitettura come uno dei momenti fondanti
di scegliere i progetti. Sono state scartate
di questa natura a Bolzano e provincia.
dell’urbanistica moderna. Si deve appunto
ubicazioni fuori mano in zona Agruzzo,
L’afflusso di manodopera straniera, la diffi-
al bizzarro utopista francese Charles Fou-
in favore di un inserimento soft nelle vici-
coltà di reperire alloggi sul mercato libero
rier (1772–1837) il modello forse più noto
nanze di un’area di prossima urbanizzazio-
dell’affitto, la tendenza alla riduzione dei
di casa-albergo, il Falansterio, un insedia-
ne; è stata privilegiata – almeno nel primo
componenti del nucleo familiare dovreb-
mento multipiano di grandi dimensioni
progetto – la tipologia a palazzina, non-
bero spingere sia l’ente pubblico che gli
in cui individui in età lavorativa, vecchi e
ostante i maggiori costi che questa compor-
investitori privati a impegnare sempre più
bambini sono alloggiati separatamente
ta, mentre il controllo degli ingressi avrà
risorse su questa tipologia residenziale.
e beneficiano gratuitamente di standards
luogo in modo discreto attraverso l’occhio
Torna così da noi un tipo edilizio che eb-
abitativi minimi e servizi primari. Non-
attento di una telecamera a circuito chiuso.
51
52
Siedlungen / Insediamenti – Due complessi IPES di case-albergo a Bolzano
A
November Novembre 2004
1
2
3
4
Case-albergo per
Progetto architettonico
seconda scala esterna sul
personale sanitario
arch. Renzo Gennaro
lato sud per adeguare gli
Numero alloggi 150
Collaboratori
edifici alla normativa in ma-
Committente Istituto per
arch. José Pittella
teria di esercizi alberghieri.
l’Edilizia Sociale (IPES)
arch. Augusto Visintini
Titolare dell’appalto
Progetto esecutivo
A.T.I Neufeld
arch. Isabella Zamignan,
2 Pianta piano terra
3 Pianta piano tipo
4 Sezione
Inizio dei lavori
A.I.G. studio associato
settembre 2003
Direttore dei lavori
Durata dei lavori 18 mesi
ing. Stefano Mattei,
Volume edificato
A.I.G. studio associato
20.527 m3
Responsabile di progetto
1 In fase esecutiva è stata
ing. Gianfranco Minotti,
aggiunta a ciascuno dei
IPES
tre corpi di fabbrica una
turrisbabel 64
turrisbabel 64 November Novembre 2004
B
Due complessi IPES di case-albergo a Bolzano – Siedlungen / Insediamenti
1
2
3
4
Case-albergo per
Responsabile di progetto
lavoratori
ing. Gianfranco Minotti,
Numero alloggi
IPES
100 (50 per lotto)
Progetto architettonico
Committente Istituto per
ing. Siegfried Unterberger
l’Edilizia Sociale (IPES)
Collaboratori
Titolare dell’appalto
arch. Anders Norman
A.T.I Oberosler
arch. Gaetano Rinaldo
Inizio dei lavori
arch. Erich Haider
1. lotto: ottobre 2003
geom. Udo Palfrader
2. lotto: giugno 2004
Progetto esecutivo
Durata dei lavori
arch. Isabella Zamignan,
18 mesi
A.I.G. studio associato
Volume edificato
Direttore dei lavori
16.140 m3
ing. Siegfried Pohl
1
2
3
4
Rendering
Pianta piano terra
Pianta piano tipo
Sezione
53
54
November Novembre 2004
turrisbabel 64
a cura di Andrea D’Affronto e Rodolfo Zancan
Interview
Intervista all’architetto
Renzo Gennaro
Limitata nella sua estensione da montagne
tettonica e fornire spazi vivibili commisura-
e terreni agricoli pregiati, negli ultimi anni
ti alle esigenze dei futuri inquilini.
Bolzano ha dato risposta al costante bisogno
TB Dovendosi confrontare continuamente
di abitazioni attraverso grandi interventi di
con i limiti imposti dagli imprenditori,
iniziativa pubblica e privata (vedi Firmian,
non sembra che rimanga molto spazio per
Casanova ed ex-Mignone), ma anche in mo-
la sperimentazione o l’approfondimento
do intensivo attraverso il completamento e
di temi architettonici…
la densificazione dei tessuti urbani esistenti.
RG In effetti possiamo distinguere fra due
Renzo Gennaro è uno degli interpreti più
diversi tipi di immobiliaristi: da una parte
prolifici nella progettazione architettonica
una grossa fetta di imprenditori tradizionali,
in campo residenziale. Abbiamo voluto sen-
poco o per nulla aperti alla sperimentazio-
tire la sua opinione in merito al fenomeno.
ne, dall’altra una minoranza di imprenditori
“illuminati”. Nel primo caso, ogni variazione
Turrisbabel La sua attività professionale
rispetto ai modi consolidati di costruire è
è caratterizzata da numerosi interventi
vista come un rischio di insuccesso dal
di carattere residenziale. Da quali soggetti
punto di vista economico, per cui è molto
è costituita la committenza? Quali sono le
difficile poter anche solo proporre soluzioni
figure che intervengono nell’iter che porta
diverse dal solito, sia dal punto di vista spa-
alla costruzione degli edifici?
ziale, che da quello dell’uso dei materiali.
Renzo Gennaro La nostra committenza è
Spesso l’aspetto economico condiziona
prevalentemente privata, ed è costituita in
anche la qualità delle maestranze impiegate,
gran parte da imprenditori immobiliari e
per cui la loro progressiva dequalificazione
ditte di costruzione (soggetti che possono
rende difficile realizzare opere curate nei
coincidere). Talvolta anche da privati che ci
dettagli. Quando invece si opera per im-
contattano direttamente. In genere è l’immo-
prenditori più “illuminati”, come è il caso
biliarista (colui che si assume l’onere finan-
di un complesso residenziale di 85 ha che
ziario dell’operazione) a scegliere il progetti-
stiamo progettando in Germania, allora è
sta e l’impresa che realizzerà la costruzione.
possibile anche proporre soluzioni diverse,
L’operazione è orientata a ricavare un pro-
magari ispirate ai principi della biorachitet-
fitto, per cui vengono definiti dei range di
tura. Se poi ci troviamo di fronte a singoli
costo entro cui rimanere. Il progettista ha il
privati, allora possiamo veramente permet-
compito di tradurre il tutto in forma archi-
terci di sperimentare soluzioni nuove, che
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Intervista all’architetto Renzo Gennaro – Interview
ci consentano da un lato, di soddisfare al
è un principio estetico che ci guida, bensì
meglio le esigenze degli abitanti, dall’altro
la volontà di realizzare spazi vivibili all’e-
di progredire nel linguaggio architettonico.
sterno delle abitazioni in cui poter trascor-
TB Il carattere della committenza orienta
rere del tempo durante la buona stagione,
quindi in misura notevole gli esiti della pro-
che nelle nostre condizioni climatiche è
gettazione. Che peso hanno nella capacità
piuttosto lunga.
di orientare il mercato i desideri e le aspet-
TB Osservando i condomini da lei proget-
tative dei futuri inquilini?
tati notiamo proprio come le terrazze siano
RG Purtroppo il singolo inquilino o l’acqui-
decisamente ampie rispetto alle dimensioni
rente medio nella grande maggioranza dei
degli alloggi. Potremmo leggerle come
casi ha decisamente scarso peso nell’orien-
delle villette con giardino (anche se di veri
tare il mercato. Trova un’offerta di prodotti
giardini non si tratta) fra loro sovrapposte.
già pronti e confezionati da parte degli ope-
Ritiene che questa possa essere la risposta
ratori del mercato immobiliare che si basa-
ad un desiderio di edificazione a bassa
no sull’acquirente medio. E quasi sempre
densità in un luogo dove, per scarsità di
(salvo il caso di privati che danno un incari-
suolo edificabile, ciò non è possibile?
co diretto) manca il contatto ed il dialogo
RG È proprio così. Oltre che dalle condi-
fra progettista ed inquilino, per cui si opera
zioni economiche e da normative molto
sulla base di standards definiti dal mercato
restrittive, a Bolzano siamo molto condi-
immobiliare. Noi comunque cerchiamo
zionati dalla scarsità di suolo edificabile.
sempre di tenere in conto la vivibilità delle
Realizzare ampie terrazze è l’unico modo
abitazioni che realizziamo. Al centro della
per fornire spazi aperti vivibili alle persone
progettazione, dal nostro punto di vista,
e se ci fosse una maggiore libertà dal
rimane sempre l’uomo. Ritengo poco cor-
punto di vista normativo che consentisse
retto l’atteggiamento di ricercare a tutti i
di giocare coi volumi potremmo anche
costi la realizzazione di oggetti formalmen-
pensare di farle diventare dei veri e propri
te interessanti, che soddisfano il gusto e le
giardini pensili. E questo vale per tutte le
velleità estetiche del progettista, ma che
fasce di disponibilità economica; teniamo
risultano assolutamente poco vivibili. Noi
conto che a Bolzano non esiste un quartie-
preferiamo dare una maggiore attenzione
re per ville, per cui anche chi avrebbe la
alle esigenze degli abitanti, cercando di
disponibilità economica, deve orientarsi
realizzare un prodotto architettonicamente
piuttosto sull’attico con terrazza.
dignitoso, entro i limiti dati dai costi.
TB Nelle sue opere balza all’occhio una
TB Nella sua architettura ricorrono alcuni
ascendenza wrightiana. L’architettura
elementi architettonici quali scale aperte,
di Wright si basava su un rapporto molto
ampie terrazze, tetti giardino… alcuni molto
forte fra le costruzioni ed il paesaggio,
apprezzati dagli inquilini. Questi sono il
e su di un modello urbanistico in cui la
frutto di un’autonoma ricerca di linguaggio
disponibilità di suolo era pressoché illi-
o sono un espressione forte delle esigenze
mitata. Quali significati può assumere la
dei possibili acquirenti o ancora il risultato
scelta dell’architettura “organica” in un
di un compromesso con quanto prescritto
contesto in cui la disponibilità di suolo
dalle norme?
è invece assolutamente ridotta?
RG Purtroppo il quadro delle norme che
RG Condivido tuttora quelli che sono
governano l’attività edilizia spesso non
i principi fondatori dell’architettura orga-
è pensato tenendo conto delle esigenze
nica. Apprezzo l’uso della pianta libera,
di una progettazione attenta alla vivibilità
i giochi di volumi, l’intenso rapporto
degli edifici abitativi. Standards minimi,
fra interni ed esterni così come un certo
volumi già prefigurati che lasciano poco
gusto per l’asimmetria ma non voglio
spazio per la ricerca di soluzioni architetto-
emulare Wright a tutti i costi. E comun-
niche alternative così come cubature che
que non dobbiamo dimenticare che
vanno sfruttate al massimo condizionano
Wright non realizzò solo ville per com-
moltissimo la progettazione. Le scale aper-
mittenti ricchi, ma fece anche degli inte-
te non sono altro che una soluzione per
ressanti progetti in aree urbane e per
poter sfruttare al meglio la cubatura dispo-
soggetti meno facoltosi, come testimonia-
nibile. Per quanto riguarda le terrazze, non
no le Block houses o quelle di Usonia.
55
56
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Ruth Pinzger
Wettbewerbe
Concorsi
Wohnen in der Stadt
Jury des Wettbewerbs
Das „Centro Maia“ im Meraner Stadtteil
einrichtungen unter Einhaltung der Stan-
- Rosa Franzelin-Werth,
Untermais diente bis Ende der 70er Jahre
dards des Wohnbauinstitutes und die Errich-
Präsidentin des Wohnbauinstituts
italienischen Staatsbeamten als Quartier
tung einer zweigeschossigen Tiefgarage.
- Arch. Ing. Bruno Gotter,
für die Sommerfrische. Danach ging es mit
Die Projekte sollten mit einem klaren Ener-
Abteilungsdirektor der technischen Dienste, WOBI
dem als Hotel erbauten Gebäude bergab,
giekonzept unter Verwendung alternativer
- Arch. Othmar Neulichedl,
über Jahre war es Unterschlupf für Obdach-
Heizsysteme ausgestattet sein. Die ökologi-
Amtsdirektor technisches Amt, WOBI
lose, bis schließlich ein Brand jeden Gedan-
sche Bauweise sollte mit den Baukosten
- Anton Gögele,
ken an eine neue Nutzung zunichte machte.
des sozialen Wohnbaus abgestimmt werden.
öffentliche Arbeiten der Gemeinde Meran
Grundstück und Immobilie waren in der
Der Baukostenindex von 1.084 Euro/m2
- Arch. Arnold Gapp,
Zwischenzeit vom Staat an das Land über-
Konventionalfläche musste eingehalten
- Arch. Erich Gutmorgeth,
gegangen. Schließlich erhielt das Institut
werden, wobei auch die Haltung und War-
Vorsitzender der Jury, Innsbruck
für sozialen Wohnbau den Auftrag, den
tung der Wohnanlage bei der Planung
- Arch. Gertrud Kofler,
wertvollen Bauplatz in unmittelbarer Nähe
berücksichtigt werden sollte.
Stadtrat für
Schlanders
Architektenkammer
zur Meraner Altstadt zu verwerten. Die Bau-
1. Preis
Mit der Vorprüfung wurden
aufgabe ist mit einem Raumprogramm von
Arch. Susanne Waiz,
28 Wohnungen zwar eher klein, doch nimmt
Dipl. Ing. Veronika Dangl und
der Bauplatz eine städtebauliche Schlüssel-
Georg Mitterhofer, Ruth Pinzger,
Cand. Arch. Edith Zemmer
position ein, die einerseits durch den Ver-
Barbara Pichler (Grünraumgestaltung)
beauftragt.
kehrsknotenpunkt Romstraße – Petrarca-
Ein langer Riegel richtet sich zunächst an
straße, andererseits durch die dort verlau-
der Tobias-Brenner-Straße aus, knickt dann
fende Schnittlinie zwischen historischer
im Norden leicht ab und wendet sich stirn-
Stadterweiterung (lockere Villenbebauung,
seitig der Kreuzung zu. Eine großflächige,
Theodor Fischer) und Bauten aus den 60er
überstehende Wand schirmt die Wohnun-
und 80er Jahren geprägt wird. Bezeichnend
gen vom Straßenlärm ab. Auch nach Osten
ist der Höhensprung von drei Metern zur
ist der Baukörper weitgehend geschlossen.
Romstraße hin. Die bestehende Bebau-
Im Süden und Westen öffnen sich die Fas-
ungssituation entlang der Romstraße ist
saden auf durchgehende Balkone, die sich
sehr unterschiedlich mit durchgehender
mit Glasschiebeelementen zu Wintergärten
Randbebauung auf der östlichen, kleinteili-
abschließen lassen. Der Baukörper besteht
ger Bebauung auf der westlichen Seite und
aus drei Zweispännern mit offenen, über-
einem sehr prägnanten Gebäude an der
dachten Treppenhäusern. Die Wohnräume
gegenüberliegenden Ecke Petrarcastraße.
orientieren sich nach Westen, die Schlaf-
In dieser Situation ist es wichtig, eine urba-
zimmer nach Osten. Auf das viergeschossi-
nistische Lösung durch einen zeitgemäßen
ge Gebäude ist im südlichen Teil eine Dach-
Baukörper neu zu definieren. Daher wurde
wohnung aufgesetzt. Es besteht die Mög-
beschlossen, einen Planungswettbewerb
lichkeit, dieses fünfte Geschoss zu vervoll-
durchzuführen, um aus einer größeren
ständigen. Der große Freibereich im Wes-
Anzahl von Projekten jenes auszuwählen,
ten unterteilt sich in Privatgärten und einen
welches städtebaulich und funktionell die
leicht abgesenkten Gemeinschaftspark.
beste Lösung bietet. Eine Auflage war
Text Susanne Waiz,
Auszug aus dem Katalog
zur Ausstellung
dabei die Erhaltung von zwei geschützten
Juryurteil
Zedern entlang der Romstraße. Auch die
Der zurückhaltend gestaltete Baukörper fügt
Gestaltung der Freiflächen war ein wesent-
sich nahtlos in die städtebauliche Gesamt-
licher Bestandteil der Wettbewerbsaufgabe.
situation ein. Zudem versucht das Projekt mit
Der bestehende Park bedeutet eine Aufwer-
der vorstehenden Stirnfassade im Norden,
tung der Wohnungen und einen Ausgleich
auf die Situation an der Romstraße einzu-
zur stark befahrenen Romstraße. Weitere
gehen. Diese Geste könnte sogar noch
Planungskriterien waren die Ausschöpfung
stärker sein. Durch das Abknicken des Bau-
der maximal möglichen Dichte von ca.
körpers wird der Schallaufbau verringert.
7.900 m2 für Wohnungen und Gemeinschafts-
Positiv bewertet werden die durchgesteck-
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Wohnen in der Stadt – Wettbewerbe / Concorsi
ten Grundrisse mit Hauptorientierung der
Jury jedoch korrigieren lässt. Durchlaufende
Wohnungen nach Südwesten. Lediglich ein
Balkone bzw. Wintergärten sorgen für eine
kleiner Teil der Wohnungen weist schmale
hohe Wohnqualität. Im Westen entsteht ein
Zimmer auf, was sich nach Meinung der
großer, geschützter Freibereich.
2
1
1 Grundriss Erdgeschoss
2 Ansicht Südwest
3 Schnitt
3
57
58
Wettbewerbe / Concorsi – Wohnen in der Stadt
November Novembre 2004
2. Preis
turrisbabel 64
in eine Pergola über. Das Spiel der Fassadensprünge wiederholt sich auf der Nord-
Hannes Achammer,
ostseite, im 1. Obergeschoss sind die Ein-
Stefanie Murero, Giuseppe Bresciano,
gangsbereiche zurückgesetzt, im 3. Ober-
Noémi Achammer-Kiss
geschoss bilden sich Terrassen aus.
Der viergeschossige Riegel liegt an der
Tobias-Brenner-Straße und belässt einen
Juryurteil
großzügigen Freibereich im Südwesten.
Die Lage und Proportion des Baukörpers
Im Norden reagiert der Bau auf die Ver-
ist gut gewählt, sie berücksichtigt die ge-
kehrssituation der Romstraße, indem er
schützten Zedern und schafft einen groß-
sich zurücknimmt und an die Stirnseite
zügigen, gut nutzbaren Grünraum im Süd-
das Stiegenhaus legt. Die Wohnungen im
westen. Obwohl das Gebäude sich im Nor-
ersten und zweiten Obergeschoss werden
den zurücknimmt, ist die Lärmbelästigung
durch Laubengänge erschlossen, ins obers-
von der Romstraße in den nördlichen Woh-
te Geschoss führen wohnungsinterne Trep-
nungen stark. Das Projekt zeichnet sich
pen (Maisonetten). Allen Wohnräumen
durch flexible und differenzierte Grundrisse
sind im Südwesten Freibereiche vorgela-
aus, die Wohnungen sind aufgrund der
gert, die sich durch Vor- und Rücksprünge
engen Achsen zwar schmal und etwas tief,
in der Fassade in der Tiefe staffeln. Vor
doch in sich funktionell und schlüssig. Ein
diesen rankt als Sonnen- und Sichtschutz
Nachteil ist die Lage von Schlafbereichen
ein „grüner Vorhang“ an einer Seilbespan-
an den Laubengängen. Die Vor- und Rück-
nung bis ins Dachgeschoss und geht dort
sprünge wirken beliebig.
2
1
1 Grundriss Erdgeschoss
2 Ansicht West
3 Schnitt
3
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Wohnen in der Stadt – Wettbewerbe / Concorsi
3. Preis
Juryurteil
Das Gebäude ist sehr funktionell, die
Stanislao Fierro, Orazio Basso,
Wohnqualität der beidseitig orientierten
Mario Sbordone, Davide Scagliarini
Wohneinheiten mit vorgelagerten Balkonen
Der kompakte Riegel entlang der Tobias-
ist hoch. Benachteiligt sind die Kleinwoh-
Brenner-Straße nimmt den Geländesprung
nungen, die zum Teil nur nach Nordosten
in sich auf, der westliche Teil des Grund-
gehen. Bemängelt werden die an der Süd-
stücks wird um drei Meter auf das Niveau
westfassade gelegenen Treppenhäuser.
der Romstraße abgesenkt. Von dort ge-
Durch die Absenkung des Grundstücks im
langt man ebenerdig in ein Kellergeschoss,
Westen ergibt sich ein großzügiger Frei-
darüber liegen die Wohngeschosse. Drei
bereich. Die Fassaden sind schlicht und
Treppenhäuser erschließen die ost- bzw.
zurückhaltend. Die geschlossene Stirnfas-
westorientierten Wohnungen. Schlafräume
sade im Süden ist unverständlich, die vor-
sind durch einen internen Flur vom Wohn-
teilhafte Orientierung wird nicht genutzt.
zimmer abgetrennt. Alle Räume sind natürlich belichtet und belüftet und auf die
durchgehenden Balkone an den Gebäudelängsseiten ausgerichtet. Die größeren
Einheiten verfügen über Räume nach
Westen und Osten. Die Fassade wird durch
bewegliche und feststehende Holzlamellenelemente gegliedert.
2
1
1 Grundriss Erdgeschoss
2 Ansicht
3 Schnitt
3
59
60
Wettbewerbe / Concorsi – Wohnen in der Stadt
November Novembre 2004
4. Preis
turrisbabel 64
mit Schlafräumen nach Osten und WohnEss-Bereich zum Park. Die größten Wohnun-
Paul Senoner, Lukas Tammerle,
gen sind Maisonetten, Schlaf- und Wohnräu-
Kurt Haselrieder (statisches Konzept),
me sind hier nach Geschossen getrennt.
Peter Senoner (Künstler)
Leitbild für das Projekt ist die kleinteilige
Juryurteil
Struktur der ‚Favelas’ südamerikanischer
Der Riegel bildet einen guten Abschluss
Großstädte. Die Grundform bildet ein Riegel,
nach Osten, zur Romstraße hin bleibt die
der das bewachsene Grundstück von der
städtebauliche Situation ungeklärt. Die Idee
Tobias-Brenner-Straße abschirmt. Unter-
der „Favela“-Struktur und die Einbindung
schiedliche Fassaden nehmen Bezug auf ihre
in den bewaldeten Grünraum hat hohe
Umgebung. Auf der Ostfassade grenzt ein
gestalterische Qualität. Jedoch beeinträchti-
überdimensionales Bild den Baukörper vom
gen die weit auskragenden Kisten Belich-
Vorplatz ab. Zur Parkseite wachsen, scheinbar
tung und Ausblick. In der Praxis ist die Ver-
ungeordnet, Kisten unterschiedlicher Größe
wendung vieler verschiedener Materialien
aus dem Riegel. Diese öffnen sich nach Wes-
für die Fassadengestaltung fragwürdig. Im
ten und Süden, wodurch allen Wohnungen
Vergleich zu anderen Projekten erscheint die
ein sichtgeschützter Freibereich angehört.
Erschließung aufwendig, teilweise ist von
Die Gebäudeerschließung erfolgt über vier
den Stiegenhäusern nur eine Wohnung pro
Stiegenhäuser. Ebenerdig liegen die Abstell-
Geschoss zugänglich. Das Projekt hat ein
räume, darüber die Wohngeschosse. Die
ansprechendes, konsequent durchgestalte-
kleineren Wohneinheiten sind eingeschossig
tes Konzept, deshalb verdient es einen Preis.
2
1
1 Grundriss Erdgeschoss
2 Ansicht West
3 Schnitt
3
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Anerkennung
Wohnen in der Stadt – Wettbewerbe / Concorsi
Wohnbereiche mit vorgelagerten Loggien
großzügigen Freiraum im Westen, dies
nach Westen bzw. Osten.
bedeutet eine erhebliche Aufwertung der
Christoph Mayr-Fingerle,
Wohnanlage. Die Wohneinheiten sind gut
Christian Rübbert, Pavol Mikolajcak
Juryurteil
orientiert, weitläufige Balkone sichern eine
Zwei zueinander leicht verdrehte Baukörper
Gewürdigt wird der Versuch, einen Ab-
hohe Wohnqualität. Die Orientierung der
richten sich im Norden und Osten an den
schluss zur Romstraße zu bilden. Die bei-
Schlafzimmer zum Laubengang wird kri-
Grundstücksgrenzen aus. Im Westen und
den südlichen Baukörper haben wenig Be-
tisiert, auch wenn dieser von der Fassade
zwischen den Gebäuden entsteht ein durch-
zug zu ihrer städtischen Umgebung.
abgerückt ist. Die Tragstruktur des Gebäu-
lässiger Freiraum, an die Romstraße wird ein
Die Gebäudeabfolge scheint sehr dicht, die
des scheint nicht zu funktionieren. Das
Vorplatz gesetzt, von dem Treppen und Ram-
Wohnungen blicken großteils auf gegen-
Projekt stellt eine sehr konsequente Varian-
pen zum höher gelegenen Grundstück füh-
überliegende Wände, der dreigeschossige
te des „Riegeltypus“ dar und verdient
ren. Der Zugang zu den Baukörpern erfolgt
mittlere Baukörper wird weniger belichtet.
daher eine Anerkennung.
jeweils von der Straßenseite. Eine Treppe
Die Lage der Tiefgarage unter dem gesam-
und kurze Gänge erschließen vier Wohnun-
ten Grundstück schränkt die Bepflanzungs-
gen pro Geschoss. Die Wohnräume orientie-
möglichkeiten der Innenhöfe ein. Wider-
ren sich überwiegend nach Süden und Wes-
sprüchliche Darstellung in Plan und Modell
Stuppner Harald, Stefan Unterweger
ten mit Mietergärten oder vorgesetzten
erschweren die Beurteilung der Wohnungs-
Zwei zueinander gespiegelte Kuben sind
Balkonboxen, die zu Wintergärten ausgebaut
orientierung und der Fassadengestaltung.
durch umlaufende Rahmen miteinander
werden können. Diese prägen das Fassa-
Die Grundrisse erscheinen jedoch funk-
verbunden. Vom öffentlichen Grünraum um
denbild im Innenhof, zu den Straßen hin
tionell, die Loggien nach Osten und Westen
die Gebäude gelangt man in den halböf-
zeigen sich die Fassaden eher geschlossen.
erhöhen die Wohnqualität. Als besondere
fentlichen Hof zwischen den Baukörpern.
konzeptionelle Idee verdient diese Arbeit
Von hier aus erschließen verglaste Treppen-
eine Anerkennung.
häuser die über Eck liegenden Wohnungen.
ist gut gewählt: Nach Norden entsteht ein
Walter Gadner, Magdalene Schmidt,
Juryurteil
konsequenter Abschluss zur Romstraße,
Christoph Flarer, Paul Huez
Die gespiegelte Gebäudeanordnung wirkt
das südliche Gebäude rückt weit genug ab,
Ein langer, schmaler, Riegel ist an die Tobias-
schemenhaft und geht kaum auf das ur-
um Ausblick und Freiflächen den erforderli-
Brenner-Straße gesetzt. Im Erdgeschoss
banistische Umfeld und das Grundstück
chen Raum zu gewähren. Baumassen und
befindet sich nordseitig ein überdachter
ein. Auch die Fassadengestaltung berück-
Grünraum stehen in gutem Verhältnis zu-
Freibereich mit eingestellten Gemeinschafts-
sichtigt die unterschiedliche Umgebungs-
einander. Aufgrund mangelnder Plandar-
und Technikräumen. Der teilweise fünfge-
situation nicht. Die architektonische Gestal-
stellung ist die Freiraumgestaltung schwer
schossige Baukörper könnte im obersten
tung der Baukörper ist hingegen kraftvoll
zu beurteilen. Auch die Fassaden sind
Geschoss vollständig ausgebaut werden.
und überzeugend. Der Außenbereich wird
schematisch dargestellt. Die Distanz zwischen
Die Westfassade wird von fortlaufenden
vernachlässigt, eine besondere Qualität des
Küche und Wohnzimmer ist bei den Vier-
Balkonen gegliedert, eine vorgesetzte Glas-
Innenhofes ist nicht erkennbar. Zudem ist
zimmer- Wohnungen zu groß. Ansonsten
wand dient als Lärmschutz. Im Osten prä-
dieser Bereich unterkellert, wodurch die
sind die Grundrisse gut nutzbar, zum Teil
gen vom Baukörper abgesetzte Lauben-
Bepflanzung des Grünraums eingeschränkt
aber nur nordostorientiert. Für die gelun-
gänge das Erscheinungsbild, an der Rom-
wird. Die Wohnungen sind zum Teil aus-
gene städtebauliche Idee erhält dieses Pro-
straße vermindert eine massive, vorgesetz-
schließlich nach Nordost orientiert, der
jekt eine Anerkennung.
te Scheibe den Verkehrslärm. Die Orien-
Nordbau ist dem Verkehrslärm der Rom-
tierung der Wohnzimmer erfolgt nach Wes-
straße ausgesetzt.
Juryurteil
Nachrücker
Die Position und Proportion der Baukörper
Kurt Kurz
ten, der Schlaf- und Nebenräume nach
Über dem eingeschossigen Garagensockel
Osten. Zwei Kleinstwohnungen sind Maiso-
schweben drei nach Südosten ausgerich-
netten. Der große Gemeinschaftspark im
tete Querriegel. Im Erdgeschoss werden sie
Westen wird durch einen, auf Straßen-
durch einen überdachten Fußweg und
niveau abgesenkten öffentlichen Platz an
Abstellräume an der Tobias-Brenner-Straße
der Romstraße begrenzt.
verbunden. Zwischen den Gebäuden entstehen zwei Innenhöfe mit Kinderspiel-
Juryurteil
bereich. Die Gebäude sind Dreispänner und
Zur Tobias-Brenner-Straße bildet der Riegel
Zweispänner. In den Dreispännern orien-
einen guten Abschluss, nach Norden hin
tiert sich der kleinste Wohnungstyp aus-
bleibt die städtebauliche Situation un-
schließlich nach Süden. Alle übrigen Wohn-
gelöst. Die Absenkung des Vorplatzes ist
einheiten haben Schlafzimmer nach Süden
wegen der geschützten Zedern nicht mög-
und Norden (Vierzimmer-Wohnungen) und
lich. Der schlanke Baukörper belässt einen
61
62
Wettbewerbe / Concorsi
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Heidi Schwarz
Gemeinsam bauen –
persönlich planen
Am Anfang waren es neun Einzelpersonen,
Wohnanlage, die Bauweise, die Wohnung,
die gemeinsam ein Wohnhaus bauen woll-
deren Größe und Einteilung, die Anord-
ten. Am Ende waren es 64 Familien, die in
nung der Zimmer, der Einsatz von Steck-
Haslach/Bozen ihre Eigentumswohnung
dosen diesen oder jenen Typs, um nur ein
bezogen – nach vielen Gesprächen, langen
paar Beispiele zu nennen. Die Einzelwün-
Diskussionen, Schritten zurück und wieder
sche wurden erfasst und die Möglichkeit
aufeinander zu, aber innerhalb kürzester
zur individuellen Gestaltung der Wohnung
Zeit: In nur 18 Monaten wurde Südtirols
betont. Im Unterschied zur Immobilien-
größtes Niedrigenergiehaus aufgestellt.
firma, die zuerst einen Wohnkomplex
Ungewöhnlich daran war, dass die Wohn-
errichtet und dann Käufer für die Wohnun-
baugenossenschaft Bozen I einen architek-
gen sucht – denn nicht vom Plan, sondern
tonischen Wettbewerb ausschrieb. Warum?
nach den eigenen Vorstellungen und Ideen
Es galt, die Wünsche von 64 Familien auf
sollten die Wohnungen der Genossenschaft
einen Nenner zu bringen. Dabei gab es
entworfen werden. Die Innengestaltung
nur einen gemeinsamen Ausgangspunkt:
der Wohnung stand den Mitgliedern völlig
Der Neubau sollte unter der Beachtung
frei. Diese Vorgehensweise erlaubt einer-
ökologischer und energiesparender Richt-
seits große persönliche Freiräume, bedingt
linien konzipiert werden. Um diese Vor-
andererseits aber die Notwendigkeit, ein
gabe überhaupt machen zu können, wählte
Gleichgewicht zu schaffen zwischen den
die Arche im KVW bei der Begleitung und
Wünschen des Einzelnen und den gemein-
Betreuung von Wohnbaugenossenschaf-
schaftlichen Interessen. Wichtige Entschei-
ten – im Vergleich zu anderen Genossen-
dungen zum Wohngebäude wurden im
schaftsverbänden – einen neuen Weg:
Rahmen von Vollversammlungen in Anwe-
Die Wünsche der Mitglieder und damit die
senheit aller Mitglieder getroffen oder im
zukünftigen Bauherren wurden in den
kleineren Rahmen in Form einer eigens von
Mittelpunkt der Planung gestellt. Abgefragt
der Genossenschaft gegründeten Ästhetik-
wurden die Vorstellungen über die künftige
kommission. Keinen individuellen Spiel-
1
raum gab es im Außenbereich des Bauwerks. Um die Wünsche so vieler Mitglieder
berücksichtigen und dennoch den engen
Termin- und Kostenplan einhalten zu können, bedurfte es einer lückenlosen Organisation und eines strengen Ablaufplans,
der durch die Arche im KVW und dem für
den Bau beauftragten Projektsteuerer
gewährleistet wurde. Gefunden werden
musste nach der Erhebung der Bauherrenwünsche „nur“ mehr das Architektenteam,
das sich um die Machbarkeit und Umsetzung der Bauherrenwünsche kümmerte.
Wie einigt man sich bei so vielen unterschiedlichen Vorstellungen auf einen Planer?
Die Lösung war der architektonische Wettbewerb, der das objektiv „beste“ Projekt
zum Sieger küren und für qualitative Hochwertigkeit sorgen sollte. Ein Wettbewerb
bringt für die Genossenschaft zudem den
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Gemeinsam bauen – persönlich planen – Wettbewerbe / Concorsi
2
1–2 KVW-Wohnanlage
Rosenbach, Haslach/Bozen
Vorteil, zwischen mehreren Lösungen wäh-
dieser Größenordnung angesichts der vie-
len zu können. Bei der Direktvergabe wird
len Vorteile angemessen. Wenn wir als
der Genossenschaft nur ein Vorschlag vor-
Arche ein Resümee ziehen wollen, können
gelegt. Die Angst, beim Wettbewerb den
wir eine klare Antwort geben: Der architek-
Architekten nicht selbst wählen zu können,
tonische Wettbewerb eignet sich ausge-
wurde der Genossenschaft von Anfang an
zeichnet zum Finden der bestmöglichen
genommen: In der Jury, die die einzelnen
architektonischen Lösung. Wäre es anders,
architektonischen Vorschläge bewertet,
hätten wir das Verfahren des Wettbewerbs
sitzen auch Genossenschaftsmitglieder.
den Genossenschaften, die in der Kaiserau
Von den Angaben der Genossenschaft aus-
70 Wohnungen bauen, gar nicht erst vor-
gehend gewann ein Meraner Architekten-
geschlagen…
team den Bewerb zur Verbauung von rund
Heidi Schwarz betreut die Wohnbauge-
40.000 oberirdischer und unterirdischer
nossenschaften für den KVW und ist für
Kubatur („Rosenbach“-Siedlung). Zeit- und
die Öffentlichkeitsarbeit bei der Arche
Kostenfaktor erschienen bei einem Vorhaben
im KVW zuständig.
63
64
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Wilfried Menz
De Architectura
Wohnanlage Rosenbach,
Haslach/ Bozen
Für die Siedlung Rosenbach war ein Durch-
den Stützen durchgehende Verkleidungen
führungsplan ausgearbeitet worden. Dieser
(Dämmungen) und isolierte Trennelemente
Plan hat die genaue Grundform der einzel-
zwischen den Decken und den auskragen-
nen Gebäude vorgegeben. Einen Teil dieses
den Balkonteilen;
Durchführungsplanes bildet das Baulos 6,
- Wärmeschutzgläser (Wärmeschutzglas mit
auf dem dieses Projekt realisiert wurde.
Gasfüllung), k-Wert 0,9 W/m2K;
Die Wohnanlage Rosenbach, Baulos 6, in
- kontrollierte Be- und Entlüftung für alle
Bozen besteht aus einem langgestreckten
Räume der Wohnungen mit Wärmerück-
winkelförmigen und einem turmartigen
gewinnung und Erdwärmetauscher, dezent-
quadratischen Gebäude. Das gesamte Bau-
rale Lüftungsgeräte in den Wohnungen;
los ist zweistöckig unterkellert. In diesen
die Zuluft gelangt über in die Stahlbeton-
zwei Geschossen sind die Tiefgarage und
decke eingelegte Spiralfalzrohre zu den
Abstell- sowie Technikräume untergebracht.
Deckenauslässen in den Wohnräumen/Zim-
In den 4–5 Obergeschossen sind insgesamt
mern. Die verbrauchte, schadstoffbelastete
64 Wohnungen angeordnet. Ziel war es, das
Luft wird in Küche, Bad und WC abgesaut,
Gebäude als einfachen Baukörper zu konzi-
die Wärme im Wärmetauscher des Lüftungs-
pieren und als Wohnbau erkennbar zu ma-
gerätes an die frische Luft abgegeben und
chen. Die zwei Gebäude umschließen einen
über Dach ausgeblasen;
Innenhof. Mit der Materialwahl der Fassa-
- zentrale Heizungsanlage mit Gasbrennwert-
den wurde darauf Rücksicht genommen,
kessel mit Einzelregelungen der Wohnungen;
indem an den dem Innenhof zugewandten
- begrünte Dächer.
Seiten eine Holzverkleidung aufgetragen
Das Gebäude ist in Mischbauweise geplant.
wurde, während die straßenseitigen Wän-
Die Decken und tragenden Stützen sind in
de mit Eternit verkleidet wurden. Um den
Stahlbeton vorgesehen. Die Außenwände
Wohnungen möglichst viele Freiflächen
sind als Fertigelemente in Holzbauweise
zu ermöglichen, wurden durchgehende Bal-
geplant. Die Dachgeschosswohnungen sind
kone angebracht. Im Innenhof wurde ein
ganz in Holzbauweise errichtet. Weiters sind
Spielplatz geschaffen. Der Wohnbau ist
sämtliche Innentrennwände in Gipskarton
als Niedrigenergiehaus geplant. Sämtliche
ausgeführt und die Böden in Trockenbau-
Maßnahmen sind aufeinander abgestimmt
weise, mit Ausnahme der 2 Untergeschosse.
und ergänzen sich gegenseitig. Der Nied-
Durch diese Bauweise war es möglich, die
rigenergiestandard wird erreicht durch:
Bauzeit extrem zu minimieren. Die Außen-
- Kompakte, einfache Bauform;
wände sind als Holz-Fertigelemente geplant,
- passive Solarnutzung durch hohen Ver-
beidseitig beplankt mit innenliegender
glasungsanteil der Südfassaden mit ge-
Dämmung. Die Wände wurden im Werk
schosshohen Fensterflächen und kleinerer
vorfabriziert und mit einem speziell für die-
Fensterfläche gegen Norden;
ses Bauwerk entwickelten Kran montiert.
- die hofseitig angeordneten Balkone
Sie wurden als ganze Elemente angeliefert
vermeiden durch ihre 1,80 m tiefe Auskra-
und montiert. Zu einem späteren Zeitpunkt
gung die Aufheizung der dahinterliegen-
wurde die Innenverkleidung und Außenver-
den Räume in den Sommermonaten, las-
kleidung angebracht.
sen die Wintersonne aber eindringen;
1 KVW-Wohnanlage
Rosenbach, Haslach/Bozen
2 Lageplan
- hohen Wärmedämmstandard durch aus-
Per la zona residenziale Rosenbach è stato ela-
reichende Wärmedämmdicken an allen
borato un piano di attuazione che ha definito
Bauteilen (Fassaden, Decken, Wohnungs-
in maniera molto rigorosa la forma dei vari edifici.
trennwänden, Dächern usw.);
Il lotto 6 fa parte di questo piano su cui è stato rea-
- Vermeidung von Wämebrücken, durch vor
lizzato il seguente progetto. Questo complesso
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Wohnanlage Rosenbach, Haslach/Bozen – De Architectura
1
2
65
66
De Architectura – Wohnanlage Rosenbach, Haslach/Bozen
November Novembre 2004
turrisbabel 64
residenziale “Rosenbach”, lotto 6 della zona di
ne termica tra balconi sporgenti e solai;
completamento B4 a Bolzano è composto da un
- tutte le vetrazioni delle finestre e portefinestre
blocco rettangolare ad angolo e da una torre.
sono bassi emissivi con un valore K = 0,9 W/m2K;
L’edificio ha due piani interrati (autorimesse con
- ventilazione sforzata e controllata di tutti i vani
cantine e vani tecnici). Nei 4-5 piani fuori terra
di tutti gli appartamenti con recupero calore e con
sono collocati 64 appartamenti. L’intenzione prin-
apparecchi di ventilazione in ogni singolo appar-
cipale era di progettare un edificio molto semplice
tamento. L’aria viene aspirata tramite canali nel cor-
e di farlo riconoscere come edificio residenziale.
tile e viene espulsa tramite tubi che sono stati in-
I due edifici formano un cortile interno. Questo
seriti nel getto del solaio in tutte le stanze, soggior-
aspetto ha determinato anche la scelta dei vari
no e l’aria consumata viene aspirata nei bagni,
materiali di rivestimento delle facciate. Le faccia-
cucine e nei vani accessori con recupero calore
te rivolte verso il cortile sono state rivestite con le-
e dopo espulsa sopra il tetto;
gno e le altre facciate orientate verso la strada
- impianto di riscaldamento centralizzato con rego-
con tavole di eternit. Per offrire ai vari appartamen-
lazione singola in ogni appartamento;
ti diversi spazi aperti sono stati realizzati dei bal-
- tutti i tetti piani sono stati eseguiti come tetti verdi.
Entwurfsbeginn
Grundbuch, Kataster,
Jänner 2001
Bauabrechnung
Abschluss Ausführungs-
Vermessungsbüro
coni continui e nel cortile interno un parco giochi.
L’edificio è una costruzione mista. I solai e i pila-
planung Juni 2001
M. Oberschmidt
L’edificio è stato concepito come una casa a basso
stri portanti sono stati eseguiti in cemento armato.
Baubeginn Jänner 2002
Planung Innenhof
consumo energetico. Gli interventi per raggiun-
Le pareti esterne dei piani fuori terra sono ele-
Bauende Juni 2003
Dipl. Ing. Günther Dichgans
menti prefabbricati in legno a più strati. Gli appar-
Gebäudevolumen
Bauunternehmen
gere questo obiettivo erano diversi:
40.637,41 m3
Domus Residenz, Bozen
- L’edificio ha un a forma molto semplice;
tamenti penthouse hanno in più anche il tetto in
Baukosten
Zimmermann-, Spengler-
9.288.140,42 Euro
arbeiten Gostner Dach-
- piccole finestre-aperture sul lato nord dell’edificio
legno. Le pareti interne sono pareti a struttura
Bauherr Wohnbaugenos-
bau, Vahrn
e aperture più ampie verso sud per poter sfruttare
metallica con rivestimento in cartongesso. Le pa-
senschaft Bozen I
Gipskarton-, Malerarbeiten
l’energia solare;
reti divisori sono pareti doppie. Le pavimentazioni
Projektant
Innerbichler Helmuth
Arch. Wilfried Menz &
Gmbh, Sand in Taufers
- i balconi posti sul lato sud hanno una profondità
sono costruzioni a secco. Con queste soluzioni
Arch. Claudia Gritsch
Außen-, Innentüren Tisch-
di 1,80 m ed impediscono in estate che il sole
progettuali è stato possibile ridurre notevolmente
Projektsteuerer – Bauleiter
lerei Telser OHG, Mals
Ing. Dieter Schönafinger
Fenster in Holz, Holz-
riscaldi gli appartamenti, mentre d’inverno i raggi
il tempo di costruzione. Le pareti esterne sono pre-
Planung Hydro-Sanitäran-
Aluminium
del sole entrano nelle stanze;
fabbricate con una struttura in legno con rivesti-
lage Per. Ind. Martin Zuech
Internorm Gmbh, Bozen
- spessori elevati per l’isolamento termico del-
mento bifacciale ed interposto l’isolazione termica.
Planung Elektroanlage
Kalte und warme Böden
Le pareti sono state costruite in officina e mon-
Per. Ind. Helmuth Stuppner
Seeber OHG, Gais
l’edificio, delle pareti esterne, solai, pareti diviso-
Statik
Schlosserarbeiten
rie, tetti ecc.;
tati con una gru, che è stata costruita per questo
Ing. Klaus Plattner
Metallbau Alber, Vöran
Sicherheitskoordination
Aufzugsanalge
- eliminazione dei ponti termici con la struttura
cantiere. In un secondo tempo sono stati montati
Ing. Paul Psenner
Punto Lift Gmbh, Bozen
portante posta all’interno dell’edificio e separazio-
i rivestimenti interni ed esterni.
1 Grundriss / Pianta
2 Schnitt / Sezione
1–2
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Wohnanlage Rosenbach, Haslach/Bozen – De Architectura
67
68
De Architectura
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Angela Giudiceandrea
Miracolo in città
Nascita di un piccolo edificio residenziale a
ammirare la chiesetta di San Giovanni
bassa densità nel centro storico di Bolzano,
in Villa. Fondamentale sarebbe stata anche
luogo di alta concentrazione edilizia, pro-
la sua posizione all’interno del lotto: pro-
gettato dall’architetto Giuseppina Sorrusca.
teso verso i margini a nord in modo da
lasciare libera l’area verde verso sud.
Il progetto risale al 1989 ed ha avuto un iter
Finalmente dopo sette anni, nel 1996, il
abbastanza lungo e non molto consueto.
progetto è partito in modo concreto: rea-
Siamo nel cuore della città di Bolzano, tra
lizzare un edificio con 9 appartamenti e
via Weggenstein e via Cavour. L’area, sul-
due piani di garage interrati e avente un’al-
la quale c’era un piccolo vigneto, era, nel
tezza massima di 11 m. In accordo con il
vecchio Piano Urbanistico, destinata a par-
committente – la cui disponibilità e sensi-
cheggio in superficie. Così, insieme con
bilità è degna di nota – si sono ottenuti
il Committente – Nova S.r.L. – si era pen-
degli appartamenti spaziosi, uscendo sia
sato di proporre al Comune di Bolzano
dalla logica dell’Existenzminimum, che
la realizzazione di parcheggi interrati per
da quella della speculazione. Il contatto
gli abitanti della zona, in modo da ottene-
con il verde antistante è garantito da ve-
re una piccola cubatura per la residenza.
rande con ampie vetrate e da logge rivol-
Si pensava ad un edificio da integrare
te a sud. (Giuseppina Sorrusca)
con l’esistente, quindi non alto, che faces-
1–2
Foto Ludwig Thalheimer
se parte dell’edificazione più minuta, che
Un piccolo paradiso per pochi, inserito nel
seguisse le forme morbide delle verdi
contesto storico e nascosto dietro muri
pendici retrostanti e dal quale si potesse
antichi di familiare memoria. Si tratta di un
turrisbabel 64 November Novembre 2004
1 Pianimetria
2 Pianta primo piano
Progetto Edificio con
9 appartamenti e due
Miracolo in città – De Architectura
edificio dall’aspetto contemporaneo che
i sistemi di intercomunicazione nell’ambito
respinge l’“etica del riserbo”, che caratterizza
di un fabbricato incentiveranno la separa-
gli edifici circostanti: esso, infatti, manife-
zione delle parti, rompendo l’attuale prosai-
sta apertamente con i propri volumi traspa-
ca e noiosa compattezza a favore di forme
renti e opachi, in vetro e muratura, la dis-
più brillanti. La facciata, nel senso tradizio-
posizione funzionale del suo interno. È una
nale del termine, scomparirà per dar luogo
relazione impegnativa con il contesto che
ad una trama di cellule abitabili librate
si rispecchia nelle ampie vetrate a tutt’al-
nello spazio; un mosaico di facciate.”
tezza. Queste, da una parte, estroflettono
Mentre osservo l’edificio da dietro un alto
la vita interiore del nucleo domestico,
cancello, ricordo ciò che Gustavo Giovan-
dall’altra riflettono le configurazioni archi-
noni esprimeva in merito a come intervenire
tettoniche che sorgono attorno. Questo
nei nuclei antichi: “(…) Il progettista dovrà
fenomeno si propone come paradosso in
immergersi nell’atmosfera del quartiere,
una lettura ambivalente: tra astrazione dal
per coglierne gli elementi di individualità
contesto, tentativo di mimetizzazione o
e originalità. Dovrà conoscere la storia e il
addirittura contrasto. L’edificio rappresenta
valore artistico di ciascuno episodio emer-
comunque le modalità di insediamento di
gente, dovrà studiarne la fisionomia am-
una “forma di vita nuova” in un contesto
bientale non sulle piante della città ma
urbano caratterizzato da storia e tradizione.
angolo per angolo, casa per casa, crocchio
Esso esemplifica alcuni teoremi dell’archi-
per crocchio. (…) Le riforme edilizie dov-
Committente
tettura contemporanea, già espressi da
ranno seguire la fibra del vecchio centro,
Nova Lustra S.r.l.
Norbert Wiener nel suo libro del 1950,
(…) associando effetti di contrasto al tipo
e direzione lavori
L’uso umano degli esseri umani, per i quali
originario edilizio.”
arch. Giuseppina Sorrusca
la nuova edilizia è resa immediatamente
piani di garage interrati
Progetto architettonico
Progetto statico
intelleggibile all’osservatore, che può em-
Bibliografia
Concessione Edilizia
paticamente identificarsi con essa e con il
- Gustavo Giovannoni, “Vecchie città ed
n. 218/2000 del 23.06.
suo contenuto: “(…) Non siamo più interes-
edilizia nuova” in “Nuova Antologia”, 1913
d’opera del 23.07. 2002
sati all’epidermide. (…) Vogliamo conoscere
- Norbert Wiener, “L’uso umano degli esseri
Durata dei lavori
le ossa e gli organi. Gli architetti esprime-
umani”, 1950
ranno all’esterno tutte le componenti degli
- S. Anderson, ‘Behrens’ changing concept,
edifici, magari separandole. (…) Del resto,
in “The Architectural Design”,1969
Ing. Helmuth Ambach,
2000 e variante in corso
21. 08. 2000–28. 08. 2002
Cubatura fuori terra
3822,39 m3
69
70
De Architectura
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Lukas Abram
Kurhauspassage in Meran
Die Kurhauspassage in Meran verbindet
La nuova galleria crea un collegamento pedo-
Freiheitsstraße und Lauben an einer Stelle,
nale fra Corso Libertà e i Portici. Con 100 m di
an der unklare Besitzverhältnisse und Bau-
lunghezza essa supera un dislivello di 6 m attra-
vorschriften ein Gewirr von Hinterhöfen
versando una serie di cortili ed antiche super-
und Zubauten und somit eine Lücke im
fetazioni. Essa offre al piano terra una serie
Stadtbild zurückgelassen haben. Die Passage
di 16 negozi, nei piani superiori trovano posto
überwindet 6 m Höhe und bietet ebenerdig
9 unità terziarie e 30 alloggi. Nonostante la
16 Geschäften und einer Bar Platz. In den
altissima densità vi si trovano una serie di cor-
oberen Geschossen sind 9 Büros und 30
tili interni soleggiati e a cielo aperto, con viste
Wohnungen untergebracht. Trotz der hohen
interessanti verso il tessuto edilizio esistente.
durch ökonomische Zwänge geforderten
I tre cortili lungo il camminamento inclinato
Dichte von knapp 7 m3/m2, entstand ein
danno l’effetto di un’atmosfera intensamente
abwechslungsreiches Ensemble, reich an
urbana. Gli alloggi sono di tipo centro città, ser-
Aus- und Durchblicken. Die Anlage besteht
viti da loggiato. Essi offrono un ambiente ben
im Wesentlichen aus vier Häusern an drei
protetto e privato. L’uso di grandi vetrate, angoli
Innenhöfen, durch die sich eine schräg
aperti, ringhiere e scalinate d’accaio conferisce
ansteigende Gasse auch als Sichtachse zwi-
una certa leggerezza ai fabbricati. La pavimen-
schen Lauben und Kurhaus zieht. Die Woh-
tazione o a lastre o a cubetti del piano terra,
nungen sind auf städtische Wohnbedürf-
tutti dello stesso materiale granitico, allarga i pas-
nisse zugeschnitten und bieten ein hohes
saggi visivamente e crea un’unità dell’insieme.
Maß an Privatheit. Gläserne Ecken, zarte
Metallgeländer an Treppen und Laubengängen, verglaste Aufzüge und die klare Linie
der Materialwahl (weiß gestrichene Mauern, Eichenfenster, Stahl, Glas und Granitböden) lassen die Bauten leichter und die
Höfe größer wirken.
1
Projekt Abram & Schnabl
Büros, Geschäfte
mit Elmar Unterhauser
Grundstücksfläche
Partner Ulrike Mühlber-
2400 m2
ger, Petra Breddermann,
Bebaute Fläche 1400 m2
Thilo Doldi, Mario Festa
Kubatur
Statik Bruno Marth
über Erde 16500 m3
Bauleitung
unter Erde 6500 m3
Elmar Unterhauser
Baudichte 6,9 m3/m2
Nutzung Wohnungen,
Bauzeit 2001–2004
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Kurhauspassage in Meran – De Architectura
2
1 Grundriss / Pianta
2 Schnitt / Sezione
Fotos Ludwig Thalheimer
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November Novembre 2004
turrisbabel 64
Fabio Uguccioni, Stefano Valer
Ausstellung
Mostra
Metamorph – 9a Mostra
Internazionale di Architettura
Appunti di viaggio
ventina di città accomunate da significativi
rapporti con il mare, i laghi e i fiumi, da
Per l’uomo contemporaneo il concetto di
Bilbao a Genova, da Alessandria d’Egitto
metamorfosi è legato alla natura biologica,
ad Amburgo, da Atene a Seul presentano
ovvero a quella peculiare e magica capa-
i rispettivi bilanci delle metamorfosi vissute
cità di trasformarsi e di essere trasformato,
dai propri waterfront urbani. Il percorso
di modificarsi e di essere modificato nel
dell’esposizione tematica Metamorph parte
tentativo ultimo di adattarsi al luogo e allo
dal lungo corridoio delle corderie dell’Arse-
spazio. Con quest’idea apre le porte la nona
nale con l’allestimento curato dallo studio
Esposizione Internazionale di Architettura
new-yorkese Asymptote fondato dagli
della Biennale di Venezia (12 settembre –
architetti Lise-Anne Couture e Hani Rashid.
7 novembre 2004) ai Giardini di Venezia
L’allestimento, dicono gli autori, è frutto di
diretta da Kurt W. Forster1 sotto il titolo di
“sequenze di morphing animation generate
“METAMORPH” che, secondo il curatore,
al computer” in cui il modulo di base che
“è la nuova prospettiva interpretativa in cui
fa da supporto ai progetti esposti all’Arse-
si muoverà l’architettura del futuro, sempre
nale si ispira, moltiplicandosi e sfalsandosi,
più attenta ad una spazialità legata ai movi-
alla forma della gondola. Giocando dunque
menti del corpo umano, alla presenza della
sul tema della mostra interpretando l’orga-
luce, alle mutevoli condizioni dell’ambiente
nica e morfica tendenza dell’architettura
naturale.” Dunque con effetti meno spetta-
colta di oggi, di fatto l’operazione spaziale
colari e provocatori dell’edizione curata da
e il risultato complessivo del percorso
Massimiliano Fuksas, e senza l’ossessione
generano, grazie ai piani inclinati, le super-
un po’ conformista del nuovo a tutti costi di
fici concave e i muri curvati sui quali emer-
quella di Dejan Sudic, Forster cerca di fare
gono, quasi cullati, i progetti esposti, un
il punto della situazione nel campo architet-
contrasto spaesante, seppur a volte irrisolto,
tonico con uno sguardo orientato sicura-
con la lunga prospettiva storica del salone
mente in modo rigoroso. La scelta dei pro-
colonnato. Vengono presentati, a volte non
getti esposti riflette esplicitamente i risultati
per la prima volta alla Biennale, progetti che
della rivoluzione linguistica incominciata
sviluppano geometrie plastiche sempre più
negli anni ‘80 da un gruppo di progettisti di
contaminate dall’arte o, grazie alla media-
riferimento, chiaramente evocati nelle sale
zione grafica del computer, da discipline
dell’esposizione, e raccontata da una miriade
collaterali. Edifici-molok per le nuove città,
di forme nuove ottenute con la tecnologia
in grado di catalizzare le grandi esperienze
progettuale del computer esposte in ordine
relazionali e culturali a scala internazionale,
sparso all’Arsenale e nei padiglioni dei Giar-
che si manifestano soprattutto legate alle
dini. La mostra presenta infatti i lavori di
modificazioni delle strutture urbane, del
più di 170 studi di architettura, più di 200
paesaggio e delle regole di appropriazione
progetti, più di 150 fotografie, numerosi
degli spazi, in cui spesso oltre a quella eco-
video, grandi immagini di metamorfosi
nomica manca una visione del mondo che
naturali create dal fotografo Armin Linke,
li renda modelli per una nuova socialità.
8 istallazioni speciali di architetti come Ben
La mostra, che riecheggia nei risultati quel-
Kurt W. Forster: storico
anni 1984-1993 della Ghetty
dell’arte e dell’architettura
Institution for Research) e
van Berkel, Peter Eisenman, Kengo Kuma,
la ”Architettura Non Standard”, celebrata
originario di Zurigo (Sviz-
consulente (negli anni
Juan Navarro Baldeweg, Massimo Scolari,
agli inizi dell’anno al Centre Pompidou di
zera) e di rinomanza mon-
1991-1996 consulente del
diale, professore delle più
Senato di Berlino per la
Ron Arad, Wilkinson-Eyre, Sauerbruch +
Parigi, dimostra come questo diffuso ricor-
prestigiose università
ricostruzione della capitale
Hutton e altri. Inoltre sotto la direzione di
rere al linguaggio dell’immateriale o all’im-
americane ed europee,
tedesca dopo l’unificazio-
apprezzato direttore delle
ne della Germania.
Rinio Bruttomesso (direttore del Centro
materialità di linguaggi altrui si sta sempre
istituzioni artistiche (negli
Foto Alexander Zoeggeler
Internazionale Città d’Acqua di Venezia) una
più imponendo nel panorama dell’architet-
1
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Ausstellung / Mostra – Metamorph – 9a Mostra Internazionale di Architettura
1–2
Foto Werner Senn (1, 3, 4),
Alexander Zoeggeler (2)
November Novembre 2004
turrisbabel 64
tura di oggi come linguaggio tout court.
gioco di superfici riflettenti o opache svi-
L’affermarsi di questa sorta di “international
luppa una serie di variazioni del grado di
style” dell’anamorfico sancisce dunque il
trasparenza delle superfici verticali che
ruolo dell’architettura contemporanea come
danno vita ad edifici che sottolineano di
vetrina della nuova società dei consumi
volta in volta gli effetti atmosferici, la perce-
rappresentata da opere di impatto spesso
zione dinamica del tempo. La “continuità
superiore al loro reale valore urbano, dotate
fluida” dello spazio architettonico e la vita
in alcuni casi di enorme fascino e qualità
pubblica al loro interno assume caratteri
estetica, ma che si pone senza una risposta
sempre più centrati sull’evoluzione dell’am-
convincente di fronte alla realtà che cambia
biente in senso lato e delle capacità del-
di pari passo con le inclinazioni delle super-
l’architettura di rispondere alle esigenze
fici dei nuovi edifici. Non a caso la quasi
della nuova società dei consumi urbani.
totalità dei progetti esposti riguarda progetti
Nella serie Topography, una delle più ricche
a forte partecipazione privata, sostenuti
e interessanti dal punto di vista della qualità
grazie alla pratica sempre più vincente del
e originalità delle opere esposte, vengono
project financing che garantisce autonomia
presentati oggetti architettonici che dissol-
espressiva ai nuovi architetti demiurghi a
vono il rapporto tra sfondo e figura, caro
patto di conquistare gli ambiti canali dei
all’architettura della fine del secolo, capaci
media internazionali. Il più delle volte si
di generare essi stesso paesaggio, emergen-
tratta infatti di “edifici di consumo pubblico”
do o sprofondando nel suolo o facendosi
quali biblioteche, terminal aerei o di qual-
essi stessi suolo, come nel caso di Smith-
siasi altro mezzo di trasporto, musei, sale
Miller + Hawkinson Architects con l’Academy
concerto, chiese ecc., spesso non più fonda-
school District 20 in Colorado, di Foreign
ti sulla dialettica tra supporti e pesi quanto
Office Architects Ltd con il Novartis Parking
sulla continuità di superfici piegate curvate
and Park a Barcelona o ancora, con il Gug-
o stratificate, come nella sezione Surfaces
genheim Museum Taichung, Taichung a Tai-
che presenta, tra gli altri, progetti come la
wan di Zaha Hadid Architects. L’esposizione
Miran Gallery a Parigi, dello studio dECOi,
presenta oggetti architettonici che sono an-
il Eye Bean project a New York di Diller &
che e non solo organici, ovvero “il prodotto
Scifidio o il Water Pavillion dello studio NOX.
assolutamente fedele di sistemi ancor +
Nella sezione Atmosphere che presenta
profondi e indipendenti, che svelano così la
progetti quali The 4th Grace, Liverpool di
bellezza intrinseca alla loro logica costrutti-
Alsop o il Musac in Leon, degli architetti
va. Risultando + naturali delle forme che le
spagnoli Mansilla + Tuñón Arquitectos, il
hanno ispirate”, Aaron Betsky domus 867.
turrisbabel 64 November Novembre 2004
Metamorph – 9a Mostra Internazionale di Architettura – Ausstellung / Mostra
3
A concludere l’ideale percorso dell’Arsenale
- il Leone d’Oro per la migliore installazio-
è la struttura espositiva della sezione Città
ne presentata da un Paese al padiglione
d’acqua che figura come un autentico padi-
del Belgio e all’installazione “Kinshasa,
glione galleggiante realizzato in tubi d’ac-
La Città immaginaria”. Kinshasa è un’instal-
ciaio e plexiglas, ancorato nel bacino del-
lazione progettata e presentata da: Katrien
l’Arsenale all’ombra delle Gaggiandre, una
Vandermarliere (commissario), Filip De
sorta di grande struttura provvisoria, come
Boeck Koen Van Synghel (curatori), Marie-
provvisorio è l’ampio panorama di progetti
Françoise Plissart (espositrice). Il ricono-
di “città d’acqua”, che offre la possibilità,
scimento va a questo progetto per la sua
peraltro frammentaria e in progresso, di
maniera provocatoria e straordinaria di
leggere gli sforzi delle città per creare intor-
mostrare al pubblico che le tradizionali
no a sé l’interesse mediatico attraverso
strategie e tipologie architettoniche non
operazioni di restyling urbano legato spesso
sempre sono la migliore risposta alle gran-
a grandi eventi internazionali. Ai Giardini,
di sfide del mondo. Il progetto sostiene
con la tradizionale parata dei padiglioni
che i problemi dell’identità, della comunità
internazionali, l’attenzione si concentra
e dell’infrastruttura stanno subendo meta-
invece sugli esempi di come i vari cambia-
morfosi di tale importanza che occorre
menti epocali abbiano portato alle recenti
sviluppare nuove definizioni e soluzioni.
trasformazioni in campo architettonico.
Le selezioni dei vari paesi ospitati nel parco
dei Giardini presentano via via i legami esistenti tra le metamorfosi nell’organizzazione della professione, i nuovi tipi di edifici,
i materiali, i sistemi costruttivi e le innovazioni nelle modalità di rappresentazione e
realizzazione dell’architettura, panoramiche
sulla condizione dell’architettura nazionale
attraverso le realizzazioni di architetti più o
meno affermati, rassegne sull’interrelazione tra l’evoluzione dello spazio urbano e il
paesaggio, provocatorie messe in scena
della realtà della vita sociale che l’architettura mass-mediatica contemporanea cerca
di metabolizzare.
4
Premi ufficiali e otto premi speciali
- il Leone d’Oro per l’opera più significativa della mostra Metamorph è assegnato
Per la Biennale una giuria internazionale,
allo studio giapponese SANAA per i pro-
composta da Dieter Bogner (storico e pub-
getti del Twenty-First Century Museum of
blicista, Vienna), Luis Fernández-Galiano
Contemporary Art di Kanazawa, Giappone,
(direttore, “Arquitectura Viva” e “Arquitec-
e per l’ampliamento dell’Ivam, Valencia,
tura y Vivienda”, Madrid), Kent Martinus-
Spagna. Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa
sen (direttore, Danish Architecture Center,
mostrano come gli edifici pubblici possono
Copenaghen), Marianne Stockebrand
definire uno spazio comune di integrazione
(direttrice, The Chinati Foundation, Marfa,
e meditazione della più alta qualità. Uno
TX), Vittorio Zucconi (inviato, “La Repub-
spazio che riflette la necessaria metamor-
blica”, Washington, DC) ha assegnato:
fosi in corso in questi anni dell’idea stessa
di relazione fra lo spazio collettivo, la città
- il Leone d’Oro alla carriera a Peter Eisen-
e l’individuo, qui con l’esempio di una
man (Newark, New Jersey, Usa 1932) per
categoria di una lunga tradizione: il museo.
il suo valore di pensatore e docente, guida
per molteplici menti, architetto di eccezio-
- Concert Halls. Il premio speciale è stato
nale capacità e inventiva, esemplare pro-
assegnato allo studio danese/belga Plot di
gettista per il nuovo millennio e luminosa
Julien De Smedt e Bjarke Ingels per il pro-
guida della professione in tutto il mondo.
getto della Concert House Stavanger in
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Ausstellung / Mostra – Metamorph – 9a Mostra Internazionale di Architettura
November Novembre 2004
turrisbabel 64
Norvegia. Il progetto mostra un modo radi-
le, nel contesto di un ampio campo di ricer-
calmente nuovo di evitare il carattere
che urbano ed attraverso un ispirato rimo-
monolitico e intimidente della tradizionale
dellamento dello spazio.
tipologia delle sale da concerto. Qui la
pelle degli edifici si trasfigura in un enor-
- Surfaces. Il premio speciale è assegnato
me teatro pubblico all’aperto.
all’architetto giapponese Shuhei Endo per
il notevole e sobrio progetto Springtecture.
- Episodes. Il premio speciale al fotografo
Le superfici elegantemente modellate della
tedesco Armin Linke e all’architetto italia-
Shiga Prefecture in Giappone formano un
no Piero Zanini, per l’installazione Alpi.
volume semplice ma espressivo che crea
L’installazione utilizza tre schermi per svi-
la sensazione di una transizione fluida tra
luppare una storia atmosferica delle Alpi
spazio interno ed esterno.
come uno spazio comune, trasmettendo
1–2
con eloquenza e raffinatezza l’esplora-
- Atmosphere. Il premio speciale è assegna-
zione di un colossale ecosistema naturale
to allo studio australiano PTW Architects
nel centro dell’Europa.
pty Ltd and the Chinese partners CSCEC +
Design per il progetto National Swimming
Center, Pechino Olympic Green, Cina.
Il progetto dimostra in maniera eclatante
come il trasformarsi della scienza molecolare, dell’architettura e della fenomenologia
possano creare un’atmosfera traslucida per
una personale esperienza dei giochi d’acqua.
- Hyper-Projects. Il premio speciale è assegnato a Martines Lapeña-Torres Arquitectos per l’Esplanada Forum di Barcellona.
- Transformations. Il premio speciale all’ar-
Il progetto rappresenta il cuore dello sforzo
chitetto austriaco Günther Domenig per il
collettivo che ha unito politici, architetti e
Documentation Centre at the Party Rally
costruttori per la creazione di un nuovo
Grounds di Norimberga, in Germania.
paesaggio urbano su un impianto di depu-
Decostruendo radicalmente la regolarità
razione, riuscendo così a riconciliare lo
intimidatoria dell’esistente struttura nazista,
spazio pubblico con le infrastrutture della
Günther Domenig è riuscito con successo
città e con la pianificazione ecologica.
a trasformare il simbolo di uno spaventoso
passato in una struttura di memoria critica.
- Morphing Lights, Floating Shadows (Fotografia). Il premio speciale è assegnato alle
- Topography. Il premio speciale è assegna-
immagini di Marte scattate dalla NASA in
to allo studio Foreign Office Architects Ltd
collaborazione con JPL e la Cornell Univer-
per il Novartis Car Park di Basilea, Svizzera.
sity. Le immagini costituiscono una svolta
Lo spagnolo Alejandro Zaera-Polo e l’ira-
scientifica e una nuova esperienza delle
niana Farshid Moussavi, che svolgono la
conquiste di pace dell’animo umano e una
loro attività a Londra, hanno creato una
rappresentazione ammaliante di paesaggi
nuova continuità tra il naturale e l’artificia-
sconosciuti.
3
Foto Werner Senn (1, 2),
Alexander Zoeggeler (3)
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