il potere delle toghe

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il potere delle toghe
Venerdì 11 aprile 2014
ANNO XLIX NUMERO 86 EURO 1,30
Le buone idee
che fanno guadagnare
La cappa salva-vita salva i bilanci
La trovata di Elica. E la Orion inventa i pavimenti che si disinfettano con la luce
CLAUDIO ANTONELLI e TOBIA DE STEFANO a pagina 13
Lavoratori beffati
IL POTERE DELLE TOGHE
CHIUDETE ANCHE LA CAMERA
TANTO FANNO TUTTO I GIUDICI
Molto peggio dell’Imu:
la Tasi si mangia
il «bonus» di 80 euro
di FRANCESCO DE DOMINICIS
Il rischio è alto: il bonus da
80 euro potrebbe essere letteralmente «mangiato» dalla
stangata sulla casa. Se non è
una partita di giro - la misura
sbandierata dal premier
Matteo Renzi per dare un
po’ di soldi in busta paga ai
lavoratori - poco ci manca.(...)
VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO
Dalle campagne elettorali alla fecondazione, dai matrimoni gay alle rotte aeree, hanno sempre l’ultima
parola. Risparmiamo almeno i 2,5 miliardi che ci costano ogni anno governo, Parlamento e Quirinale Candidature e Pd
La Procura dice sì ai servizi sociali per Berlusconi, ma il Tribunale prende tempo Le «veline» di Renzi
di MAURIZIO BELPIETRO
Un libro solleva il velo
Tempo fa proposi provocatoriamente di chiudere Montecitorio, Palazzo
Madama e perfino Palazzo Chigi, delegando tutto il potere - legislativo ed
esecutivo - al Quirinale. In tempi di
spending review forse si può fare
qualche cosa di meglio e cioè chiudere anche la presidenza della Repubblica.Tirando giù le serrande di Parlamento, governo e anche dell'edificio
che ospita il capo dello Stato risparmieremmo circa 2,5 miliardi di euro
l'anno, più o meno ciò che Renzi recupera da Iva e banche, con la differenza che il taglio non sarebbe una
tantum, ma definitivo. Pensate un
po': non esisterebbe più neppure il
parametro dei 239 mila euro cui fermarsi per limare gli stipendi dei manager pubblici (a proposito, ma a 88
anni Napolitano ha ancora bisogno
di un simile appannaggio? Non potrebbe fare il beau geste di rinunciarvi, accontentandosi della pensione?)
e dunque i boiardi potrebbero essere
pagati ancor meno e gli italiani si risparmierebbero un sacco di complicazioni burocratiche che i Palazzi del
potere partoriscono ogni giorno.
Proposta provocatoria? Mica tanto. Del resto a che serve il baraccone
istituzionale che ci teniamo da oltre
sessant'anni? In fondo ormai in questo paese decidono tutto (...)
La Germania
è ricca
ma i tedeschi
sono poveri
di DANIEL MOSSERI a pagina 14
segue a pagina 7
fanno infuriare
pure i suoi fedelissimi
di ELISA CALESSI
Le liste cambiano così verso
che impazziscono,un po’ come la maionese. Dà forfait
Michele Emiliano («La mia
candidatura è superflua»). Si
ritira Giusi Nicolini («La mia
candidatura è ormai priva di
significato»). Fausto Raciti si
auto-congela (...)
segue a pagina 8
Questione veneta
Le accuse ai separatisti
fotocopiate da quelle
ai Serenissimi (assolti)
di GILBERTO ONETO
Chi ha il tempo e la pazienza
di leggere le 222 pagine dell’ordinanza del Tribunale di
Brescia in base alla quale è
stato disposto l’arresto dei
ventidue Serenissimi considerati terroristi pronti ad attentare all’unità d’Italia, ecco, chi la legge (...)
segue a pagina 5
segue a pagina 10
Dopo la sentenza
Esce il libro della Lucarelli
Fecondazione, cosa cambia davvero
Viola-Selvaggia e il simil Saviano
di CATERINA MANIACI
E adesso, cosa succede a chi
vuole procedere alla fecondazione eterologa? Dopo la
sentenza della Consulta che
appunto fa cadere il divieto
di accedervi, ora in Italia si
torna a dieci anni fa, al 2004,
prima che la legge 40 venisse
promulgata, (...)
segue a pagina 17
Commento
Ma le leggi
restano latitanti
di FILIPPO FACCI
L'ottimismo di derivazione renziana fa davvero miracoli. (...)
segue a pagina 17
di SELVAGGIA LUCARELLI
«Questo dovrebbe piacerti. È un
Barolo di La Morra, non so se conosci…».
«No,non lo conosco… Senti Valerio, come mai sul tuo citofono
c’è scritto N.S. Assicurazioni?».
«Beh, mi sembra ovvio. Per depistare».
«Depistare chi?».
Valerio appoggia la bottiglia ap-
pena stappata sul tavolo e sospira
con aria solenne.
«Viola, non so quanto tu abbia
capito la situazione, ma io non
faccio un lavoro come un altro.
Mi occupo di malavita. Non è prudente far sapere dove abito, anzi,
tiprego di non confidarlo a nessuno».
Non mi è chiaro a chi dovrei
confidare le coordinate (...)
segue a pagina 28
Prezzo all’estero: CH - Fr 3.00 / MC & F - €2.00 / SLO - € 2.00
\*Con: VOL. 2 “I più celebri discorsi della storia: dalla seconda guerra mondiale alla ricostruzione” € 7,00
2
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PRIMO PIANO
AL BUIO Il leader azzurro dovrà vidimare gli elenchi
di candidati alle europee prima di conoscere il proprio
destino: pessima condizione in cui fare delle scelte
Il tribunale avvia
il Cavaliere
verso i servizi sociali
Ilprocuratore generale accogliela richiesta degliavvocati,
che consentirebbe all’ex premier di fare campagna elettorale
Ma i giudicisisono presi15 giorniditempo per decidere
::: MARCO GORRA
guentemente tararci sopra
avrebbe del clamoroso.
Nonostante l’assist fornito profilo e strategia dei candidadal procuratore generale, pe- ti. Con i tempi che si sono dati
■■■ Per conoscere il destino
di Silvio Berlusconi bisognerà rò, le nubi sull’orizzonte giudi- i magistrati, invece, l’ex presiaspettare.Cinque giorni ad an- ziario di Berlusconi sono lungi dente del Consiglio si troverà
dare bene, ma potrebbero an- dall’essersi dissipate. Prima di costretto a procedere al buio,
che esserne necessari tre volte tutto perché al momento non licenziando le liste di Forza Itatanto. Il tribunale di Milano, in- è dato sapere di preciso con lia prima di sapere quale e
fatti, si è dato un periodo tra i quali modalità gli eventuali quanta sarà la propria agibilità
cinque ed i quindici giorni per servizi sociali sarebbero con- politica in vista della camparendere nota la propria deci- cessi,e quali riflessi queste mo- gna elettorale.
Che il barometro politicodalità potrebbesione circa le
ro avere sulla fa- giudiziario per il Cavaliere
modalità (arremosa agibilità non stia virando verso la temsti domiciliari o
politica cui il Ca- pesta,ad ogni modo, lo si intuiaffidamento ai
valiere tiene as- sce anche dai toni tutt’altro
servizi sociali)
sai in vista della che apocalittici delle (nemmecon cui il Cavacampagna eletto- no moltissime) sortite degli
liere dovrà sconrale per le Euro- esponenti di Forza Italia. Così,
tare i nove mesi
pee. Ma anche in luogo del consueto muro di
di pena residua
per via del tempi- dichiarazioni anti-toghe che
comminatagli
smo: dopo il rin- gli azzurri alzano in difesa del
per la sentenza
vio di ieri, l’unica leader ogni qual volta la magiMediaset. Così,
cosa praticamen- stratura passa il segno, ad imin accordo ai Nicolò Ghedini [Ftg]
te certa è che la porsi è il basso profilo. Il consipronostici meAtteggiamento di cautela
no ottimisti, la cruciale udien- pronuncia del tribunale arrive- gliere politico dell’ex premier ca della persona che ha di fron- bunale. Meno ottimista Mariaza della verità di ieri tanto del- rà dopo la scadenza del termi- Giovanni Toti «prende atto» te». Anche Michaela Bianco- stella Gelmini, secondo cui «al anche nel Partito democratila verità non è stata: poco me- ne (fissato al 15 aprile) di pre- con una certa intuibile soddi- fiore, una che di solito non usa di là delle decisioni che assu- co. Il reggente Lorenzo Guerino di due ore per partorire il sentazione delle liste per Stra- sfazione della pronuncia del mezzi termini, trattiene a sten- merà il Tribunale di Sorve- ni, richiesto di un parere circa
sburgo. Un appuntamento cui pg e e «resta fiducioso che il to l’ottimismo dicendosi «sod- glianza sul presidente Berlu- le ricadute del caso Berlusconi
rinvio .
Alla fine della giornata, il da- il Cavaliere voleva arrivare sa- tribunale di Sorveglianza sa- disfatta» della linea assunta sconi quella di oggi (ieri, ndr) sul percorso delle riforme, auto saliente che esce dal tribu- pendo di preciso quale sorte prà giudicare tenendo ben pre- dalla Procura e di «attendere è una giornata infausta per la spica la presenza di «unclima
sereno». Sulla stessa lungheznale del capoluogo lombardo lo aspettasse e potendo conse- sente la statura umana e politi- fiduciosa» la decisione del tri- democrazia»
è che Berlusconi ha comunque segnato un punto a proprio favore. Il sostituto procuIl partito reagisce
ratore generale Antonio Lamanna, infatti, ha chiesto ai
magistrati giudicanti di accogliere la richiesta della difesa
dell’ex premier, che aveva
chiesto l’affidamento ai servizi
Toti: «Il partito sta bene, ve ne accorgerete», Brunetta: «Silvio come San Suu Kyi». E Scajola pronto a tornare in campo
sociali. Il pg ha dunque fatto
::: PAOLO EMILIO RUSSO
propria la proposta originaria
alle liste in vista delle elezioni europee», dei quali hanno già iniziato a girarsi in da rifinire al Centro, dove le cose saranROMA
dell’Uepe (Ufficio esecuzione
ha aggiunto Toti. È proprio sulle liste che lungo e in largo iloro collegi. «È sulla serie- no rese più difficili dalla toscanità di Matpenale esterna): Berlusconi col’ex premier è particolarmente concentra- tà dei nostri candidati e il loro radicamen- teo Renzi, mentre restano grosse inco■■■ Innanzitutto si tira un sospiro di to,convinto che le candidature giuste pos- to che possiamo erodere consensi al Mo- gnite per il Nord Est, dove tutti i contattastretto a trascorrere mezza
sollievo. Dentro Forza Italia, infatti, pochi sano aiutare gli azzurri a recuperare il gap vimento 5 Stelle», ha spiegato a uno di ti cui è stato chiesto di fare il capolista si
giornata alla settimana in una
credonoche col Cavaliere ai domiciliari il colclamoroso 37% pidiellistruttura dell’hinterland milaloro. Grazie a questa foga sono sfilati. «L’ultima parola spetta al prepartito fosse davvero in grado di superare no di cinque anni fa.
nese (la fondazione Casa di ridi mettere in lista i «porta- sidente, che visterà il lavoro fatto finora a
la soglia psicologica del venti per cento
poso Restelli, a Rho) assistenDopo avere assecondatori di voti», si sono riaper- metà della prossima settimana», garantialle Europee. Una sicurezza adesso c’è: in to il desiderio di Raffaele
do anziani e disabili.
te la speranze anche per sce un dirigente azzurro. Qualcuno nel
qualche modo, seppur senza mai spostar- Fitto a «dare una mano» e
Un parere, quello del pg, tutClaudio Scajola.L’ex mini- partito si aspetta che abbia un paio di
si dalla Lombardia, il fondatore potrà dire dimostrare la sua forza a
t’altro che scontato ed in forza
stro dell’Interno e uomo sorprese in serbo, forse imprenditori. A
la sua e telefonare alle trasmissioni della suon di preferenze, l’idea
del quale gli avvocati del Cavaforte degli azzurri in Ligu- più avanti sono state rinviate anche le
sera. Eppoi ci sono i videomessaggi. Non è quella di scatenare la
liere guardano con un briciolo
ria è da qualche giorno manifestazioni contro le decisioni del
sarà il Silvio Berlusconi di sempre, ma, competizioneinterna,invidi ottimismo alla decisione
lontano dai riflettori, ma, Tribunale di sorveglianza di Milano che
per quali erano le premesse, è sempre tando tutti i big a scendere
del tribunale. Certo, trattandoproprio per questa ragio- i Club Forza Silvio ed alcuni coordinameglio di niente.
si di giudici milanesi alle prese
in campo per Strasburgo. I
ne, potrebbe essere ripe- menti avevano organizzato in vista del
«Chi parla di un presidente abbattuto e contattati dalCavaliere socon Silvio Berlusconi tutto
scato all’ultimo secondo. pronunciamento. La «prudenza» chiedi un partito ripiegato in se stesso si sba- no quasi tutti gli ex mini- Giovanni Toti [Ftg]
può sempre succedere, ma il
Il già coordinatore di For- sta a tutti da Niccolò Ghedini ha già dato
glia di grosso e se ne accorgerà presto», stri dei vari governi da lui
collegio legale dell’ex premier
za Italia, del resto, si è sem- alcuni risultati strategici importanti. Sia
puntualizza Giovanni Toti,consigliere po- presieduti e gli ex coordinatori regionali. pre detto disponibile a candidarsi anche l’Ncd con Angelino Alfano che Fratelli
confida che, di fronte ad accusa e difesa che chiedono la
litico dell’ex premier. Seppur, come so- C’è anche il capogruppo a Montecitorio «in coda alla lista» e le cose potrebbero d’Italia con Giorgia Meloni e Guido Crostessa cosa, difficilmente il tristiene la coordinatrice lombarda Maria- Renato Brunetta, che ieri ha paragonato andare proprio così.
setto si sono «augurati» che all’ex prebunale vorrà rovesciare il tavostella Gelmini «questo sia comunque un il Cavaliere ad Aung San Suu Kyi, premio
Le liste sono quasi complete per il mier sia consentito di «fare campagna
lo con una decisione che, angiorno infausto per la democrazia», il Ca- Nobel per la pace, costretta per molti an- Nord Ovest, cuore del «potere» azzurro, e elettorale», mandano segnali distensivi
corché legittima (il parere delvaliere ha ancora qualche carta da giocar- ni agli arresti domiciliari dal regime bir- dove correrà proprio Toti, a buon punto che lasciano ben sperare che, in caso di
la procura è pur sempre obblisi. «Con Berlusconi aspettiamo fiduciosi mano cui si opponeva. Poi ci sono tutti gli nel Sud dove ci sarà Fitto, anche se non è voto anticipato, si possa ricostituire un
gatorio ma non vincolante)
e continuiamo a lavorare ai programmi e europarlamentari uscenti, buona parte sicuro che sia capolista. Le liste sono solo fronte comune di centrodestra.
Forza Italia respira e va allo sprint sulle liste
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PRIMO PIANO
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SCONSOLATO L’ex premier potrebbe assistere gli
anziani e i disabili presso la fondazione Restelli, una casa
di riposo nella periferia milanese
«Più che ingiustizia. È una bestialità»
Berlusconi deluso e preoccupato, teme che l’affidamento in prova non garantisca la piena agibilità
politica. Coi fedelissimi si è sfogato: «È vergognoso rieducare un uomo che ha fatto tanto per l’Italia»
::: SALVATORE DAMA
ROMA
■■■ «No, davvero non ho nul-
La parola definitiva
sulla sorte di Silvio
Berlusconi spetta al
tribunale di
sorveglianza, che si è
riunito ieri. L’ok
all’affidamento dell’ex
premier ai servizi
sociali era stato dato,
precedentemente, dal
procuratore generale di
Milano Antonio
Lamanna. Nelle foto
piccole, due delle opere
che ieri mattina
l’artista milanese Beast
ha appeso in corso di
Porta Ticinese per
ironizzare sulla
situazione del
Cavaliere [LaP/Ftg]
za d’onda il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
nonché braccio destro del premier Graziano Delrio, secondo cui l’esito della vicenda giudiziaria dell’ex premier «non
influirà sul cammino delle riforme».
la di cui gioire». Malgrado persino la Procura voglia evitargli gli
arresti domiciliari, Silvio Berlusconi non riesce a sorridere alla
notizia. Neanche un sospiro di
sollievo. Un «poteva andare peggio». Questo è già il peggio, per il
Cavaliere: «Ma vi rendete conto?
Un uomo con la mia storia, uno
che ha solo fatto del bene a questo Paese, costretto ad essere rieducato... Un’ingiustizia mai vista. Una bestialità». Quelle che
arrivano da Milano non sono
buone notizie. Non perBerlusconi,non per isuoi avvocati: «Servizi sociali non significa garanzia
di agibilità politica», spiegava ieri Silvio ai fedelissimi, «il tribunale può imporre delle prescrizioni
molto severe. Sottoporre ogni
mio spostamento all’autorizzazione. In questa situazione non
è affatto scontato che io riesca a
fare campagna elettorale», si lamentava un Cavaliere molto arrabbiato.
Tardo pomeriggio.AlTribunale di Sorveglianza finisce l’udienza sul caso numero 9, quello di
Berlusconi Silvio. Il procuratore
generale Antonio Lamanna viene incontro alle richieste del collegio difensivo dell’ex premier e
dell’Ufficio esecuzione penale
esterna. Il condannato può
espiare la pena in affidamento ai
servizi sociali. Per l’accusa la situazione che emerge dal fascicolo e dalle relazioni degli esperti
non richiede misure più restrittive, tipo gli arresti domiciliari.
L’età ha giocato a favore, anche
se la legge ex Cirielli non prevede automatismi per gli over 70,
ma lascia al potere giudiziario la
facoltà di decidere sulle pene alternative al carcere.
Berlusconi potrebbe assistere
gli anziani e i disabili presso la
fondazione Restelli, nella periferia milanese, una casa di riposo
dove avrà l’obbligo di presentarsiuna volta a settimana. Per mezza giornata. Il presidente del Tribunale di Sorveglianza si è preso
un po’ di giorni - dai 5 ai 15 - per
assumere la sua decisione. Non
è un aspetto secondario. Perché
dal dispositivo dell’ordinanza si
capirà quanta libertà le toghe lasceranno al presidente di Forza
Italia per fare campagna elettorale. Se dovrà rincasare tutte le sere nottetempo, se potrà viaggiare oltre i confini della Regione di
residenza per comiziare o se dovrà rimanere entro il perimetro
della Lombardia. O, peggio, entro le mura di Arcore. Con l’affidamento aiserviziè certo che Silvio non avrà limitazioni sulle visite (esclusi pregiudicati e tossicodipendenti) e avrebbe la certezza di poter imbastire una campa-
il graffio
La balla quotidiana
Titolo: «Domiciliari, l’ultima
di Berlusconi: Si farà operare
al menisco». Catenaccio:
«Cerca ilmodo dirinviare l’esecuzione della pena». Con
questa perla di giornalismo
investigativo il Fatto quotidiano di Travaglio e Padellaro «informava» i propri lettori martedì. Poi, passati due
giorni, si è capito che era una
balla. Una delle tante.
L’intervista
«Con Silvio in campo siamo da 24%»
L’ex Guardasigilli Nitto Palma: «Gli elettori vogliono vedere lui, l’affidamento in prova è l’unica possibilità»
::: TOMMASO MONTESANO
ROMA
■■■ «L’unica soluzione accettabile per noi è
l’affidamento in prova ai servizi sociali. E ce l’aspettiamo». Però Nitto Francesco Palma, presidente della commissione Giustizia del Senato,
resta cauto in attesa della decisione del tribunale di Sorveglianza di Milano sulle modalità con
le quali Silvio Berlusconi dovrà scontare la pena per la condanna Mediaset. Perchè anche
nelcaso in cui alCavaliere fosse concesso l’agognato affidamento ai servizi sociali, ricorda Palma, «bisognerà vedere il tipo di prescrizioni
che il giudice imporrà: Berlusconi potrà uscire
dalla Regione? Potrà lasciare il Comune di residenza?». Solo allora Forza Italia potrà organizzare la campagna elettorale per le Europee. Di
certo, ammette l’ex Guardasigilli, «la detenzione domiciliare non consentirebbe neanche un
minima agibilità politica a Berlusconi».
E voi avete bisogno del Cav.
«Il nostro elettorato sa perfettamente che Forza
Italia è Berlusconi. Però è chiaro che se Berlusconipotrà partecipare alla contesa per le Europee, per il partito sarebbe un vantaggio enorme. Ogni volta che Berlusconi ha preso su di sè
il peso della campagna elettorale, anche in situazioni drammatiche, siamo arrivati a sfiorare
la vittoria».
Raggiunta quale percentuale di voti Forza Italia si considererà soddisfatta?
«Alla luce di tutto quello che è accaduto, inclusa l’esplosione del fenomeno Renzi, ottenere lo
stesso risultato delle Politiche, o addirittura
qualcosa in più, sarebbe positivo».
Un anno fa il Pdl incassò il 21,6%.
«Qualunque risultato tra il 20 e il 24% sarebbe
da accogliere con favore».
Non teme la concorrenza del Ncd? Si vocifera di una decina di senatori forzisti pronti
a passare con Angelino Alfano.
«Io non ne ho sentore. Ove mai qualcuno dovesse avere quest’idea, credo che attenderebbe
l’esito delle Europee per capire se suicidarsi o
meno».
Tra voi e il Ncd è scontro continuo. La
ricomposizione è ancora possibile?
«Se la legge elettorale dovesse richiedere la formazione di una coalizione, è interesse di tutto il
centrodestra stare insieme. Per questo sarebbe
opportuno abbassare i toni. A meno che...».
A meno che?
«A meno che il Ncd, dopo aver immaginato di
rappresentare il nuovo, non tolga la lettera D
dal proprio simbolo per fare coalizione con
Renzi».
A proposito di Renzi, sulle riforme la tensione tra voi e il premier è crescente.
«Sul superamento del bicameralismo perfetto,
la fuoriuscita del Senato dal meccanismo della
fiducia al governo e la riduzione del numero
dei senatori, ci siamo e ci saremo».
Dove sono i problemi allora?
«Sulla composizione del Senato: così com’e
non va bene. Per i senatori deve essere prevista
l’elezione. Senza indennità».
Siete pronti a convergere sul testo depositato dalla minoranza del Pd?
«Sull’eleggibilità del Senato la convergenza
può esserci sicuramente, ma siamo pronti anche apresentare un nostro disegno di legge».
Cosa non vi convince del testo attuale?
«Come fa il Senato a lavorare quando i suoi
componenti hanno un altro incarico? E poi c’è
il problema della rappresentanza».
A cosa si riferisce?
«Con i rapporti di forza attuali negli Enti locali,
c’è il rischio di avere un Senato composto da
80/90 esponenti di centrosinistra contro i
20/30 di centrodestra».
gna elettorale basata su videomessaggie interviste a media nazionali e locali.
Sempre che il Tribunale non
smentisca la procura e decida diversamente. «Prendiamo atto
delparere favorevole aiservizisociali e restiamo fiduciosi che il
giudice terrà ben presente la statura umana e politica della persona che ha di fronte e, soprattutto,
la responsabilità verso i milioni
di moderati che si riconoscono
in Berlusconi».Il consigliere politico Giovanni Toti pensa positivo. Lo fa anche il Cavaliere, giura
lui: «Non è abbattuto, è fiducioso». In realtà nessuno, sia nell’inner circle sia nel partito, osa immaginare cosa accadrebbe nel
caso in cui, a sorpresa, arrivassero i domiciliari.
Il differimento dell’ordinanza
delTribunale milanese non semplifica la vita al leader azzurro.
Specie nella delicata operazione
didefinizione delle liste per le elezioni europee. Vanno consegnate entro il 15 aprile, quando potrebbe essere ancora incerto il
destino berlusconiano. La situazione peggiore è se lui scoprisse
il giorno dopo di non poter prendere parte alla campagna elettorale avendo, il giorno prima, deciso di tenere i figli lontani dall’agone politico.
Nell’incertezza si vive assai
scomodi. Se poi ai tormenti dell’animo si aggiungono gli acciacchi fisici, buonanotte. Berlusconi ieri doveva essere presente al
Tribunale di Sorveglianza. Non
c’era. Il Cav ha ancora il ginocchio gonfio, non riesce a camminare, con le stampelle si affatica,
prevalentemente sta seduto o
steso. Sta facendo fisioterapia,
ma le cose non sembrano andare molto meglio. Rischia di finire
sotto i ferri. L’usura alla cartilagine del ginocchio potrebbe essere operata con l’introduzione di
una protesi. Insomma, più che
da una toga, la campagna elettorale berlusconiana potrebbe essere frenata da un camice bianco. La libertà di girare le piazze
italiane limitata non per sentenza ma dalla cartella clinica.
Ma Berlusconi non può permettersi il lusso di fermarsi. È atteso a Roma per un nuovo incontro con Matteo Renzi per aggiornare il patto sulle riforme, in seguito alle difficoltà sopraggiunte
con i nuovi meccanismi di selezione del Senato. Ma soprattutto, lo aspettano a piazza San Lorenzo in Lucina per riprendere
in mano il timone di una barca
alla deriva: Forza Italia. Ieri «Berlusconi ha lavorato tutto il giorno serenamente alle liste e alprogramma», racconta Toti. Le candidature non riserveranno fuori
d’artificio. Saranno compiute
«scelte difensive», atte ad agevolare la rielezione degli uscenti.
Non ci saranno nomi di grido. E
soprattutto non ci sarà lui: «Senza di me in lista», riflette Silvio, «e
senza di me in tv,Forza Italia finirà al dieci percento».
La Pascarella
In lista Giusy
l’amica
della Pascale
Giusy Pascarella [web]
::: ROMA
■■■ È consigliere comunale a Maddaloni, in provincia
di Caserta, dove «tutti hanno
aderito a Forza Italia» e da anni milita nelle file degli azzurri
in Campania. Giusy Pascarella, però, è assurta alla notorietà soltanto dopo un pranzo insieme a Francesca Pascale in
un ristorante del ghetto di Roma, a inizio novembre. Questa notorietà non potrà che aumentare, visto che il suo nome è comparso tra quelli dei
candidati forzisti nella circoscrizione Sud per le Europee.
«Ha mai visto una amica di
Francesca nelle liste? Lei non
siinteressa di queste cose», diceva all’intervistatore del Corriere del Mezzogiorno dopo
quelpranzo. Coltempo,l’interesse è evidentemente cresciuto. E una delle “facce nuove” potrebbe essere la sua. Poco più che quarantenne, una
foto con autografo delCavaliere sul profilo Facebook, la neo
candidata ha conosciuto la
compagna dell’ex premier
«nel 2008, visto che era amica
della segretaria di Fulvio Martusciello»,consigliere regionale e recordman di preferenze.
Ai tempi la first lady era una
semplice attivista e fondatrice
del Club “Silvio ci manchi”, la
consigliera di Maddaloni la
aiutò nel raccogliere un numero considerevole di preferenze alle Provinciali: 7500.
«Da allora ci siamo sempre
frequentate», raccontava Pascarella. Dell’amica sembra
sapere tutto: «Francesca è felice, innamoratissima, si è sottoposta a qualche piccolo ritocco alle labbra, ma non al
naso, niente di importante».
E tanto per cambiare ha anche lei un cagnolino: «Dudù è
identico al mio, che si chiama
Minnie, che però è molto meno famoso». Mai momento fu
più propizio per la sua discesa in campo: la campagna
elettorale azzurra si giocherà
anche su temi animalisti.
P.R.
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IL CELESTE SI DIFENDE «Questo è un attacco per
distruggere la mia persona e la mia opera. Io che ho
creato un sistema virtuoso nella mia Regione»
Formigoni si candida?
Gli sequestrano i conti
Per ordine del Gip di Milano congelati beni per un valore di 49 milioni
nell’ambito del rinvio a giudizio nell’inchiesta sulla sanità in Lombardia
::: SALVATORE GARZILLO
■■■ Dal Celeste alle acque az-
di sequestro il gup Guidi scrive
che Daccò e Simone erano «i gestori di un tesoretto (per decine di
milioni di euro) che in parte, negli anni, veniva messo a disposizione di Formigoni e del suo entourage,per spese per ville,imbarcazionidi alto bordo, lussuose vacanze,cene, appuntamentieletto-
rali ecc.». Inoltre, l’ex governatore
«ha avuto la disponibilità di ingentisomme didenaro in contante non giustificate dai suoi legittimi introiti». La replica del senatore Ncd: «Quello che guadagna un
governatore è noto. Questo è un
ulteriore attacco per distruggere
la mia persona, la mia opera e la
mia memoria. Io, che ho creato
una sanità virtuosa in Lombardia». E che, forse, si candiderà alle prossime elezioni europee.
Per il gup, la «gestione dei finanziamenti nel campo della sanità lombarda era sotto il controllo di un tavolo di cuifacevano parte» l’allora dg Carlo Lucchina «e il
Roberto Formigoni [Fotogramma]
segretario generale della Regione
Lombardia (Sanese)», e Formigoni. Il quale, a chi gli chiede se al
processo porterà ricevute per giustificare le presunte regalie, risponde: «Non esistono ricevute.
Ma scusate, tra amici che si ospitano o si invitano a cena si fanno
fatture?».
zurre della Costa Smeralda. Segue una singolare scala cromatica la vicenda giudiziaria dell’ex
governatore della Lombardia Roberto Formigoni, a cui ieri il nucleo di polizia tributaria della
guardia di finanza di Milano ha
sequestrato una villa da sogno in
Sardegna, 5 conti correnti, immobili a Lecco e Sanremo di cui è
comproprietario con ifratelli. I beni rientrano nel provvedimento
di eventuale confisca in caso di
condanna - nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità lombarda che individua in «49 milioni
883mila 208» euro la cifra della
presunta corruzione contestata a
Formigoni,al faccendiere Pierangelo Daccò, all’ex assessore lombardo Antonio Simone, e all’ex
ad della Fondazione Maugeri,Costantino Passerino. In dettaglio,
39 milioniriguarderebbero la corruzione per la Maugeri e 7,6 milioni le presunte mazzette intascate
dal Celeste per il caso San Raffaele. Tra i beni finiti nel Fondo Unico Giustizia su ordine del giudice
Paolo Guidi c’è anche la villa in
località Li Liccioli (Arzachena):
13 vani da 400 metri quadrati immersi in una proprietà di 10mila
metri quadri, con piscina e vista Roberto Formigoni in vacanza in Sardegna nel 2010 [Web]
mozzafiato. La villa della discordia, acquistata nell’ottobre 2011
da Alberto Perego dalla Limes srl
Parla Renato Schifani
diErika Daccò, una delle figlie dell’imprenditore.
Secondo la Procura quella villa
sarebbe stata comprata con i quasi 70 milioni guadagnati da Simone e da Daccò grazie alle consu«Stando al governo stiamo guadagnando consensi: noi abbiamo un leader credibile, loro no»
lenze per la Fondazione Maugeri,
::: BARBARA ROMANO
e poi rivenduta a Perego con uno
Nulla da eccepire, quindi, su un Senacondivide le riforme istituzionali di questo
sconto di1,5 milioni.«Tranquillizgoverno, la riduzione della pressione fisca- to di nominati?
zo tutti, non ho mai posseduto
«Su alcuni punti cercheremo di essere
■■■ Presidente Renato Schifani, tra le e gli 80 euro a famiglia che verranno innemmeno la centesima parte di
pochi giorni il tribunale di sorveglianza trodottiin busta paga da maggio, la riduzio- costruttivi, ma in una logica di modifiche
49 milionidi euro - ha commentadi Milano deciderà il futuro di Berlusco- ne dei costi della spesa pubblica e la sem- concordate con i partiti di maggioranza,
to Formigoni, al quale è stato "rinon con alcuni gruppi dell’opposizione».
ni. Che effetto avrà questo su Forza Ita- plificazione amministrativa».
sparmiato" il conto sul quale perDa ex presidente del Senato, crede
Ma allora perché questo elettorato
lia? Quanti sono i senatori azzurri proncepisce l’indennità parlamentare
davvero che l’assemblea di palazzo Madovrebbe votare voi anziché Renzi?
ti a passare con voi?
- Su uno dei miei due conti cor«Perché, se è vero che Renzi sta attuan- dama accetti di fare la parte del tacchi«Ho contatti disola normalità con i collerenti ho un attivo di 18 euro e 20
ghi di Fi. Noi andiamo avanti per la nostra do una politica non esclusivamente di sini- no alla cena di Natale?
centesimi, sull’altro un passivo di
«Non possiamo apparire come quelli
strada, non cerchiamo di fare campagna stra anche con la riforma del lavoro, resta
75mila euro. Posseggo una Alfa
acquisti. Abbiamo la forza delle nostre pur sempre il segretario del Pd, un partito che difendono sindacalmente il Senato
Mito del 2012 per
lontano anni luce da noi».
per averne fatto parte per tantissimi anni.
idee».
me, una Panda
A furia di stare al governo col Pd e di Bisogna guardare avanti e sforzarsi di reaPrevede comunque una
del 2009 e una
diaspora verso il Ncd?
applaudire al suo segretario, il rischio è lizzare il monocameralismo invocato da
Multipla del 2008
tanti, anche da noi in passato, che renderà
«Fi sta vivendo un momen- che vi omologhiate alla sinistra.
in dotazione ai
«Non saremo assorbiti dal modello Ren- più veloce il percorso legislativo, dando rito molto difficile. Non esclumiei collaboratodo, quindi, che alcuni loro se- zi.La nostra è e sarà sempre una sana com- poste più immediate ai cittadini».
ri. Non ho mai
Alla vigilia del congresso del Ncd il
natori possano in futuro veni- petizione all'interno di un'alleanza che deposseduto una care con noi, perché la scommes- ve procedere rapidamente e bene nel cam- tema più importante è la vostra intesa
sa in Sardegna. Le
sa del Ncd è stata quella della po delle riforme, per poi tornare ad essere con l'Udc. Morirete democristiani?
proprietà immobi«No, perché il nostro progetto non è
coerenza: noi siamo rimasti avversari alle elezioni».
liari sono: un apÈ possibile che sulla riforma del Sena- un’alleanza con altri, bensì un’aggregaziodove eravamo, cioè alla guida
partamento nella
del Paese in un momento di to vi accordiate con i grillini e i malpan- ne ditutti i moderati.Ma è anche una rispoperiferia di Sanre- Renato Schifani [Lapr]
sta per evitare che il voto degli elettori deldifficoltà. E siamo un partito cisti di Forza Italia e Pd?
mo di 36 metri
che, a differenza di Fi, ha un
«I nostri ministri hanno contribuito si- l’Udc possa disperdersi. Stiamo dimostranquadri e tre appartamenti in Lecgnificativamente a realizzare il testo della do che il nostro coraggio si è consumato
progetto e un candidato leader».
co di 400 metri quadrati complesGiovanni Toti ha detto a Libero: «Dob- riforma. Il vincolo di coalizione e di appar- non solo nel distacco da FI, ma anche nelsivi, che sono stati ereditati dai
biamo smarcarci da Renzi, oppure re- tenenza partitica ci lega a un senso di coe- la sfida di nuove avventure che offrano al
miei
genitori.
Tutti
in
steremo fregati». Non vale anche per renza e di responsabilità nel non porre fre- Paese un nuovo progetto di centrodestra,
comproprietà con i miei due fravoi?
ni al percorso di riforme istituzionali volu- in grado di innovare la politica e dare spetelli». Eppure nel provvedimento
ranza al futuro dei nostri figli».
«No, perché l’elettorato di centrodestra te da Renzi, ma anche da noi».
«Molti in Fi passeranno al Ncd»
QUATTRO QUESITI
I referendum
per fermare
banche e Equitalia
Emilio Fede [Ansa]
■■■ Un Referendum dal titolo emblematico:«Ci tolgono anche le mutande». È indetto dall’Associazione «Alt»,
dal Movimento dell’Italia in
Mutande e dall’Associazione
Progetto di Vita. Tra i promotori anche Emilio Fede. Verrà
presentato questa sera,all’Hotel Villabella di San Bonifacio (Verona). In questa occasione saranno presentati i
4 punti oggetto della raccolta
firme, tra cui il più importante è il condono dei debiti riscossi da Equitalia,perché divengano contenuti di legge.
Biagio Maimone, fondatore
dell’Associazione «Progetto
di Vita», ritiene che «le persecuzioni delle società di recupero crediti e delle banche
debbano essere condannate
al pari dello stalking nei confronti delle donne. Tale
stalking, definito “stalking
economico” conduce all’esasperazione ed al suicidio. Bisogna, pertanto, ricorrere alle firme del popolo, che è
espressione di sovranità . Il
popolo in uno Stato democratico decide». A partire da
questa manifestazione i promotori si impegnano a creare un movimento politico,
che si chiamerà «U.S.V.»
(Uniti Si Vince).
I promotori dell’iniziativa
referendum chiedono 1)il
condono di tutti i debiti contratti con l’agenzia delle entrate Equitalia fino al 31 gennaio 2012 e la regolamentazione del tasso di interesse
applicato dall’ente di riscossione e dalle banche; 2) l’abolizione della segnalazione di
protesto di assegno bancario
o cambiario nelle camere di
commercio e nelle banche
dati; 3) la lotta allo “stalking”
economico; 4) l’uscita dall’euro.
5
PRIMO PIANO
__Venerdì 11 aprile 2014__
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A MALI ESTREMI... Meglio dare un taglio alla Casta.
Resteremo sempre sudditi, ma almeno avremo la
consolazione di risparmiare
il potere delle toghe
Chiudiamo la politica, comandano i giudici
Su Berlusconi prendono tempo, intanto si decidono le candidature. Sulla fecondazione si dimenticano di un referendum. E se uno straniero
vuole investire (Fly Emirates) lo bloccano. A questo punto facciamo senza Camera, Senato e Colle: almeno risparmiamo 2,5 miliardi
::: segue dalla prima
MAURIZIO BELPIETRO
(...) i giudici, dunque meglio cambiare la Costituzione e stabilire
che la Repubblica è fondata non
sul lavoro ma sulla magistratura,
ordinaria,amministrativa e perfino speciale. Esagerazioni? Macché: nei fatti è già così. Prendete
ciò che è successo in questi giorni, a cominciare dalla vicenda
che riguarda Silvio Berlusconi. Il
destino di una forza politica che
è stata fino a ieri maggioranza nel
Paese e ad oggi è un elemento determinante della vita politica e
del processo di riforme della Repubblica è in mano alle toghe.
Tocca a loro decidere per il pollice verso, ovvero per il divieto al
Cavaliere (ex) di fare politica. Loro, non gli elettori saranno determinanti nella decisione che riguarderà l'uomo politico che ha
guidato l'Italia per anni. E, sempre loro, stabiliranno se gli italiani potranno sentire il loro leader
o vederlo impegnato nella prossima campagna elettorale.
Si dirà, Berlusconi è stato condannato e la giustizia fa ilsuo corso. Vero, ma chissà perché quando si tratta del leader del centrodestra è un corso che viene percorso in fretta, tanto in fretta che
perfino il direttore del Fatto quotidiano ha suggerito di rallentare,rinviando ogni decisione a dopo le elezioni europee. Ma tant'è.
Il Cavaliere ha quasi settantotto
anni, è un pericoloso criminale e
non si può lasciare a piede libero,
pena il rischio che reiteri il reato e
rivinca le elezioni.
Ma non è tutto. A conferma
che la nostra è una Repubblica
giudiziaria ci sono altri fatti. Il primo è quello che riguarda la decisione della Corte costituzionale
sulla fecondazione eterologa. Siccome il Parlamento in passato
aveva approvato una legislazione restrittiva, ci hanno pensato i
supremi giudici a renderla più
ampia. Via i divieti e fecondazione assistita per tutti. Chi se ne im-
porta delle decisioni dei rappresentanti del popolo, quelli che
contano sono i rappresentanti
della Consulta, i quali ormai si sono sostituiti al Parlamento, bocciando e modificando tutto ciò
che non gli garba.
A ciò si aggiunge che le toghe,
massime o minime non fa differenza, non modificano soltanto
le norme che riguardano principi etici come il dono della vita e la
possibilità di procreare secondo
natura, ma mettono mano anche altrove, ad esempio su coppie di fatto e matrimoni gay. Camera e Senato si attardano e non
approvano la legge che consente
la regolarizzazione delle unioni
omosessuali (per altro provvedimento che dovrebbe essere preso al più presto,proprio per evitare che la giustizia faccia da sé)?
Niente paura, ci pensa il giudice,
DA DUBAI A MILANO
Il Tar del Lazio blocca il volo Milano-New York
Tar del Lazio, infatti, ha bloccato il collegamento con New York che era operativo da ottobre. La notizia getta nella costernazione i vertici della compagnia araba e soprattutto la Sea alla ricerca di nuovi collegamenti per dare consistenza al
traffico nella cattedrale del varesotto.
Non a caso la stizzita dichiarazione del
presidente Pietro Modiano: «È un provvedimento stupefacente e inatteso tanto
più in vista di Expo, evento per il quale
auspicavamo una politica di Open Sky».
Ma soprattutto sono costernati i clienti
che vedono sfumare la tariffa oggi più
conveniente per raggiungere la Grande
Mela.
Applaudono Delta e American che si
tolgono di mezzo un pericoloso concorrente. Esulta a gran voce Alitalia che ha
mo oggi su Libero. La compagnia
araba decide di scommettere
sull'Italia e di inaugurare un volo
Malpensa-New York, ma alla
concorrenza non piace, così - in
barba agli inviti agli stranieri a venire a investire nel nostro paese interviene il Tar, che sospende il
volo e lascia a terra gliaerei di Dubai. E poi dicono non sia vero
che la giustizia tarpa le ali all'Italia. All'Alitalia no, ma alla Emirates sì.
Potremmo continuare per pagine e pagine a raccontarvidisentenze che scavalcano le leggi e
cambiano le carte in tavola: dall’eutanasia (vedi caso Eluana) ai
rapporti tra famigliari. Ma ci siamo capiti.
Dunque, visto che comandano
i giudici e che decidono loro sia in
materia di leggi, che di politica e
concorrenza, meglio darci un taglio. Resteremo sempre sudditi,
ma almeno avremo la consolazione di risparmiare due miliardi e
mezzo. Giudicate voi se è poco.
[email protected]
@BelpietroTweet
Schiaffo alla compagnia di Dubai
■■■ Malpensa è sempre più isolata. Il
che ordina al Comune di registrare le nozze fra due uomini celebrate all'estero. La legislazione
italiana non lo consente? Fa nulla, il giudice dispone l'ordinanza
e se il Comune si opporrà a decidere sarà la Corte costituzionale,
cioè quelli della fecondazione
eterologa e il Parlamento si adeguerà.
Altra dimostrazione? La faccenda Emirates che raccontia-
presentato il ricorso insieme ad Assoaereo: si tratta dell’associazione di Confindustria che rappresenta il trasporto aereo. Un semplice paravento. A scorrere
l’elencodegliiscrittisiscoprechesono tutte sigle legate direttamente o indirettamentelegate allaexcompagniadibandiera. Insomma ancora una volta Alitalia è
riuscita a tirare un bel calcione a Malpensa togliendo una opportunità di sviluppo.
Non a caso il presidente della Regione,
Roberto Maroni, se la prende ancora una
volta con Roma che danneggia Milano.
Certo la decisione del Tar non è proprio un bel biglietto da visita alla vigilia
di Expo. Soprattutto considerando che il
governo italiano, non più tardi di un paio di mesi fa con Enrico Letta era andato
nei Paesi del Golfo a sollecitare investimenti. È forte l’impressione, infatti, che
Sopra, hostess della Emirates; a destra,
il volo atterra a Malpensa [Ftg e Ansa]
mai come negli affari gli amici vengano
scelti in maniera opportunistica. Alcuni
vanno bene e altri meno. Dipende dalle
circostanze. Per esempio ilcartellino rosso a Emirates può essere un bel vantaggio per Etihad che sta trattando in queste ore, la partita definitiva per acquistare Alitalia. E’ vero che Emirates ed
Etihad sono più che cugine: una Dubai e
l’altra Abu Dhabi Dubai. Mai come in
questo caso, però, i parenti sono serpenti. Aver messo fuori gioco un avversario
molto pericoloso su una rotta tanto vantaggiosa come il Malpensa-New York
può essere un incentivo alla firma. Tanto più che il Tar rovescia i precedenti pronunciamenti a favore della compagnia
araba, poi confermati dal Consiglio di
Stato, che avevano rifiutato la procedura
d’urgenza richiesta da Alitalia.
La motivazione della sentenza è molto tecnica e parla delle vie del cielo che
sembrano immense ma sono rigidamente regolate. La regola fondamentale
è quella degli accordi bilaterali: i diversi
Paesi si accordano perchè le rispettive
compagnie nazionali possano volare da
una città ad un altra nei diversi Stati. C’è
poi quella che viene definita la Quinta
libertà del trasporto aereo. Consente di
imbarcare passeggeri e merci negli scali
intermedi. Il volo di Emirates che arrivava a New York aveva infatti origine a Dubai. La deroga deve essere concessa dal
governo e dalle autorità di vigilanza e
non è semplicissima da ottenere. Singapore Airlines aveva bussato per tre anni.
Non avendo ottenuto risposta si era diretta verso Barcellona. Scottati, forse, da
questa esperienza il Ministero dei Tra-
il graffio
Telegattone
Crisi d’ansia ieri. Calava il
sole e ancora non si aveva
notizia di interviste a Matteo Renzi. Certo, il premier
imperversava in tutte le reti
tv, ma erano immagini di
repertorio. Per fortuna poi
è arrivato il Tg3 e la bersaniana Bianca Berlinguer in
persona ha provveduto a
fornire al popolo la sua dose quotidiana di Renzi parlante. La nazione ringrazia.
sporti e l’Enac erano stati generosi con
Emirates concedendo il disco verde per
diciotto mesi. Alitalia si è messa di traverso fin dall’inizio. Sostiene che i trattati
internazionali consentono di rilasciare i
permessi straordinari a compagnie ben
identificati: i vettori nazionali, comunitari e dei Paesi di destinazione. «In nessuno Stato è neanche ipotizzabile la concessione a compagnie extracomunitarie». Assoaereo lamenta che l'autorizzazione sia stata data «senza alcuna contropartita per i vettori nazionali e per giunta
su tratte, come Malpensa-New York, già
servite da compagnie aeree sia italiane
che statunitensi».
La sentenza conclude Alitalia «rappresenta un passaggio fondamentale in
quanto allinea l'Italia agli altri Paesi, non
solo europei, e fornisce una chiara risposta alle altre compagnie extracomunitarie che volessero seguire l'esempio di
Emirates». Un bel messaggio a Etihad: o
compra Alitalia o non metterà mai un
carrello in Europa.
N.SUN.
6
ITALIA
__Venerdì 11 aprile 2014__
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TIMORI Padoan ha tempo fino al 18 aprile per trovare la
quadra. Dopo la scoperta che gli 80 euro in più andranno
a 6 milioni di persone e non a 10, il pasticcio è in agguato
i nostri soldi
Il bonus ai più poveri
lo pagano le imprese
Il governo promette di aiutare anche i lavoratori a basso reddito. L’ipotesi: prestiti
dalle aziende o dall’Inps. Bonanni (Cisl): «Temo che sia tutta una partita di giro»
::: ANTONIO CASTRO
■■■ I datori di lavoro - famiglie
e imprese -faranno da primifinanziatori per elargire il bonus Renzi
agliincapienti (tutti quelli che guadagnano meno di 650 euro al mese, 8mila l’anno). L’idea del governo, per includere (tardivamente)
gli oltre 3 milioni e 900mila lavoratori a basso reddito nell’operazione, è di concedere il bonus, che
però viene anticipato mensilmente dal datore di lavoro. E poi l’azienda, o il datore di lavoro, compenseranno ilbonus(che viene stimato tra i 380 e i 200 euro per i
prossimi 8 mesi) in sede di dichiarazione dei redditi.
Un pasticcio o una dimenticanza, quello degli incapienti, che è
saltata fuori solo alla seconda presentazione del piano per la redistribuzione «a chi ha sempre pagato». In verità i famosi «10 miliardi
per 10 milioni di lavoratori» - annunciati il 12 marzo con ricco contributo di slide colorate - sono diventati l’altro giorno 6,7 miliardi.
Ora «scoperto» improvvisamente
il popolo numeroso e variabile degli incapienti fiscali - che in un primo momento restavano fuori dal
bonus renziano - si sta cercando
di correre ai ripari.
Il problema è che tra le varie
ipotesi allo studio non rientra,
sembra, l’aumento proporzionale
del bonus al diminuire del reddito,anche perché in questo caso bisognerebbe riconoscere a chi guadagna meno di 600 euro al mese
molto più dei promessi 80 euro.
Ma la sostenibilità finanziaria di
questa operazione è inattuabile.
Perché invece del miliardo frettolosamente preventivato ne servirebbero molti di più (dai 3 ai 4 miliardi).E poi facendo leva sull’anticipo da parte del datore di lavoro
invece di un bonus mensile di circa 50 euro imprese e famiglie dovrebbero elargirne subito circa
200 di euro, operazione insostenibile da attuare.
Il paradosso è che chi guadagna meno forse incasserà solo 50
euro. Forse. Perché individuata la
copertura estemporanea bisognerà limare da altre parti per quella
eventuale e strutturale. Vale a dire
per gli anni futuri. Renzi ha garantito «ai profeti di sventura che il taglio di 80 euro al mese sarà confermato anche per i prossimi anni».
In attesa del 18 aprile, per conoscere nel dettaglio i decreti e quindi lo strumento attuativo dell’operazione Irpef, rimangono le perplessità. E le altre ipotesi in campo. Si pensa infatti a coinvolgere
anche l’Inps, proprio per garantire l’effettiva corresponsione in bustapaga delbonus.Come? Intervenendo per decreto - è la strada più
rapida e sicuro - sui contributi previdenziali. Il lavoratore ne verserà
un po’ meno all'ente previdenzia-
le, il datore di lavoro aumenterà il
netto in busta paga e poi il Tesoro
provvederà a coprire la differenza.
Un modo rapido di intervenire
che offre anche il vantaggio contabile dispostare l’effettiva uscita(copertura del bonus), in tempi di
competenza più lunghi. Ma questo provocherebbe un ammanco
di gettito previdenziale per gli enti
pensionistici (non c’è solo l'Inps
ad incassare). E tutti gli istituti previdenziali utilizzano questo incasso per poi pagare le pensioni. Considerato che la spesa complessiva
per l’Inps è di 270 miliardi grattarne via (temporaneamente) 1 non
è un operazione impossibile e insostenibile.
Peraltro questa ipotetica operazione costringerà poi a dicembre a chiusura dei conti - il governo a
trasferire un altro miliardo all’ente.
Insomma, come la giri la giri è
sempre un pasticcio monumentale. E incominciano ad accorgersene in molti. «Le misure di Matteo
Renzi,volte a dare un piccolo obolo aisuoipossibilielettori», sintetizza ruvidamente Renato Brunetta,
capogruppo di Fi alla Camera,
«sotto forma di sgravio fiscale, non
sono ancora partite e già si stanno
incagliando. Troppe le critiche
che vengono avanzate da studiosi
indipendenti. Violento il fuoco
amico che si abbatte su di lui da
parte di ex ministri (come Vincenzo Visco) e colleghi dipartito. Il fatto è che quelle proposte, così come sono state comunicate al pubblico, non tengono. Introducono
elementidi forte distorsione nel sistema fiscale in quanto tale. Sono
state pensate in aperta violazione
del principio di eguaglianza e della progressività del sistema fiscale». Brunetta, che nella sua prima
vita è un economista mette in
guardia Renzi e il governo sulle
conseguenze non contemplate:
«Una volta che dovesse essere approvata, sarebbero quelli di creare
una profonda spaccatura all'interno deglistessilavoratoridipendentiche percepiscono meno di25 mila euro. Guadagnerebbero qualcosa coloro che sono al di sotto dello
scaglione di 20mila euro, ma ci rimetterebbe la fascia immediatamente superiore. Resta poi tutto il
tema degli incapienti. E, problema dei problemi, quello delle coperture», taglia corto Brunetta che
immagina per l’approntamento
dei decreti un «vero e proprio percorso di guerra».
Nel partito dei dubbiosi si è
iscritto anche il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. Il navigato
sindacalista teme che si tratti di
«una partita di giro», come la vicenda incapienti evidenzia. E poi
c’è sempre lo spauracchio della rimodulazione delle «detrazioni dei
coniugi». Proprio un gran pasticcio.
IL PRIMO MINISTRO
Giampaolo Galli (Pd)
«ItaglidiRenzi?Sonoirrealistici
QuicomandanoGiavazzi&Camusso»
::: FRANCO BECHIS
ranno sempre troppo costosi».
Gli 80 euro sono l’obiettivo giusto?
«Certo, lo sono. Immagino che non saran■■■ Irrealistici perfino su 12 mesi, figurarsi
su 6 o7 come è ora. I tagli alla spesa pubblica no rose e fiori. C’era una discussione sul fatto
di Renzi sembrano una boutade a Giampao- che fosse meglio puntare sulla competitività
lo Galli, ex direttore generale di Confindu- interna. E quindi c’era chi pensava fosse mestria e attuale deputato del Pd. Galli è ospite glio intervenire sull’Irap comunque ora si è
della web trasmissione L’Abitacolo che sarà scelta lo sconto Irpef e va bene così».
Sembra che su questo punto tutti siano
oggi sul sito Internet di Libero (www.liberod'accordo...
quotidiano.it). Ecco i passag«Guardi, tutti d’accordo
gi fondamentali del collopiù che altro sul fatto che eraquio avvenuto a bordo.
no insufficienti le misure che
La convince questo Def,
aveva preso il governo precedove il famoso contributo
dente e guidato da Letta. Tutda 80 euro al mese viene
ti: sindacati, imprese, opinioricavato in gran parte dai
ne pubblica.Ed era molto stratagli alla spesa pubblica?
no perché questo significa
«Mi avessero chiesto alcuni mesi fa se si possono fare
che sono tutti d’accordo a voler ridurre gli spazi dello Stato
10 miliardiditaglisu base annua nel giro di poco tempo,
e tagliare le tasse ai cittadini.
avrei detto di no. Avrei detto Giampaolo Galli [Fotogr.] Era un’opinione di Confindustria fino ha qualche tempo
che se si vogliono fare, c’è bifa, certo non dei sindacati. Oggi domina una
sogno di più tempo».
Però ormai Renzi l’ha detto. Non gli cre- strana compagnia, una linea Alesina-Giavazde?
zi-Camusso. Una linea economica tipica dei
«Il presidente del Consiglio si è tagliato i conservatori, non dei progressisti».
E lei non è contento?
ponti alle spalle. Ha detto parole di fuoco su
«Sì, certo. Noto che però è stata soprattutse stesso, qualora i tagli non venissero fatti e
e gli 80 euro al mese non entrassero nelle to questa linea ad essere vincente e aver mesbuste paga dei lavoratori italiani a partire dal so in crisi di governo letta. Più della congiura
mese di maggio. Per certi versi questo e un di palazzo, della tragedia alla Riccardo III, almetodo giusto. Perché se tu parti dai tagli e la Giulio Cesare e Bruto, ha contato quella
non sai qual è l’obiettivo, quei tagli ti appari- linea che accusava Letta di mancanza di co-
Il presidente del
Consiglio, Matteo
Renzi, nell’aula del
Senato durante una
seduta [LaPresse]
raggio».
Lo dice come non la convincesse la ricetta Alesina-Giavazzi...
«Per fortuna che è stata presa a piccole
dosi. Loro proponevano ritagliare 50 miliardi subito. Ne ritenevo irrealistici 10 ma per
fortuna il modello è stato preso a dosi più
omeopatiche».
D’accordo con Renzi, quando dice dopo di me il diluvio?
«Capisco le perplessità. Ma temo che questo sia l’unico modo per tentare di fare le cose. Dopo l’esperienza dell'ultimo governo di
Silvio Berlusconi credo che ho si forza la mano, oppure non si riesce a fare nulla. Ridurre
le tasse, liberare gli italiani dall’oppressione
fiscale, era il principale tema del contratto
con gli italiani di Berlusconi. Non ci è riuscito».
E ci riuscirà Renzi?
«Quando uno fa una promessa cosìimportante e significativa, con tanta risonanza mediatica, vengono immediatamente fuori i lamenti di quelli che quella cosa non ce l’hanno. Per esempio i pensionati e i lavoratori
autonomi».
In Parlamento passerà ?
«In Parlamento... Sa, il Parlamento non è
questo grande ostacolo. Io perdo ore lì. Spesso si passano ore inutili, sembra un gioco a
perdere i soldi del contribuente. Io non ho
nessuna propensione a fare anti-politica...
Però passando qualche giorno in Parlamento un po’ di tentazione viene a chiunque...
7
ITALIA
__Venerdì 11 aprile 2014__
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COLPA DI CHI? Delrio mette le mani avanti: «È una
tassa comunale, se i cittadini non saranno contenti ne
devono parlare con i loro sindaci»
i nostri soldi
Gli80 euro in più se limangia la Tasi
Con l’aumento del 33% delle aliquote un immobile che pagava 450 euro ne verserà 600
E la base imponibile di una casa è superiore al prezzo di mercato. Anche di 50 mila euro
::: segue dalla prima
FRANCESCO DE DOMINICIS
(...) Il sottosegretario Graziano
Delrio ha tentato di rassicurare i
contribuenti. Tuttavia i dubbi restano. E la quattordicesima di
Renzi potrebbe rivelarsi una presa in giro clamorosa. In questi
giorni si cercano di fare simulazioni e di calcolare gli importi.
Molto dipenderà dalla scelte finali dei sindaci ai quali è stato concesso dipoter alzare l’aliquota base sulla Tasi dal 2,5 per mille al
3,3 per mille. Attenzione: i decimali possono ingannare. L’ammontare del versamento potrebbe infatti crescere del 33%. Un
esempio: un immobile che con
aliquota base subirebbe un prelievo di 450 euro, con la maggiorazione pari a un terzo deliberata
dal comune arriverebbe a «costare» 600 euro di Tasi. Vale a dire
150 euro in più che non sono proprio bruscolini.
Ecco perché il probabile inasprimento del prelievo tributario
sulle abitazioni potrebbe sostanzialmente sterilizzare, in parte,
l’effetto dell’aumento delle retribuzionifino a 25mila euro che l’esecutivo, salvo sorprese, dovrebbe approvare la prossima settimana in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Ciò perché quegli 80
euro sbandierati dal premier sono il livello massimo di sgravio
fiscale sulle retribuzioni: la media è più bassa.
Alla fine della giostra, insomma, la faccenda si risolverebbe
con una partita di giro sui bilanci
delle famiglie.Con Renzi nelle vesti di chi ti frega col gioco delle
interessati. E poi siamo sicuri che anche i
politici saranno assoggettati a questo eventuale taglio? E i dipendenti privati? O continuiamo a parlare solo e sempre dei dipendentipubblici? E siamo poi sicuri che la Corte costituzionale darà l’ok a questo eventuale taglio? O finirà come con le pensioni?».
Ilterreno è minato e già in passato il Giudice delle leggi ha preso a bastonate analoghi
interventi. Ragion per cui il presidente del
Consiglio deve muoversi con attenzione se
vuole evitare censure da parte dei consiglieri di palazzo della Consulta. Senza dimenticare che alla tagliola (per ora annunciata)
sugli stipendidei dirigenti si aggiunge la questione dei contratti di lavoro. Il ministro per
la Pubblica amministrazione,Marianna Madia, avrebbe fatto trapelare l’ipotesi dell’ennesimo blocco di contratti già scaduti dal
2009. Con buona pace della ripresa e del rilancio dei consumi.
vato ancora il sottosegretario - sarà a regime una tassa più equilibrata». Lo stesso ex sindaco di
Reggio Emilia, nel suo ragionamento, è costretto ad ammettere
che - nonostante gli interventi
normatividiPalazzo Chigio la cosiddetta moral suasion sulle amministrazioni territoriali - l’ultima parola sulla Tasi (la tassa sui
servizi indivisibili che ha rimpiazzato la vecchia Imu) spetta ai sindaci e non al governo. «È una tassa comunale e se i cittadini non
saranno contenti ne parleranno
con i sindaci e gli amministratori». In buona sostanza, Delrio
pensa che le detrazioni potrebbero non bastare ad alleviare la botta sui conti delle famiglie. Anche
se non lo dice apertamente.
Tutto questo in un quadro normativo ancora in via di definizione, quando in teoria mancano
appena due mesi al primo pagamento. Il decreto legge sugli enti
locali approvato ieri dalla Camera - e ora all’esame del Senato
che può «vistarlo» definitivamente entro il 5 maggio - stabilisce
che il versamento della Tasi dovuta può essere effettuata al comune per l’anno in corso in due
rate di pari importo, la prima il 16
giugno e la seconda il 16 dicembre.Si può pagare il balzello complessivamente dovuto in unica
soluzione annuale, da corrispondere entro il 16 giugno. Ed è consentito il pagamento della Tari e
della Tasi in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno.
Secondo le norme licenziate a
Montecitorio, sono esenti dal tributo per i servizi indivisibiligli immobili posseduti dallo Stato, dalle regioni, dalle province, dai comuni, dalle comunità montane,
dai consorzi fra questi enti, dagli
enti del servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente ai
compiti istituzionali. Sono inoltre esclusii rifugi alpini non custoditi, i punti di appoggio e i bivacchi. Sui tempi, però, la confusione è già una realtà. Molti comuni, infatti, non hanno ancora approvato le delibere sulla Tasi,
quelle con le quali, tra altro, definiscono l’aliquota. Ma nei comuni che non approveranno il provvedimento entro il 23 maggio, il
versamento andrà fatto in un'unica soluzione il 16 dicembre, obbligando le famiglie ad andare alla cassa a ridosso di Natale. Una
prospettiva che lascerebbe nell’incertezza tutti i proprietari di
casa fino alla fine dell’anno visto
che le delibere slitterebbero.Quadro che porta Maurizio Gasparri
(Forza Italia) a indicare la Tasi come «una patrimoniale, quella
che abbiamo sempre denunciato.Con questo governo la pressione fiscale aumenta,questa è l’unica certezza». Mentre nelle file della maggioranza, Maurizio Sacconi (Nuovo centro destra) dice di
essere «impegnato a tradurre in
fatti i provvedimenti economici:
riduzione Irpef e Job act».
F.D.D.
twitter@DeDominicisF
«tre carte». E anche se Palazzo
Chigi ha cercato di metterci una
pezza, il pericolo che i proprietari
di casa si trovino costretti a un salasso peggiore rispetto a quello
degli scorsi anni è davvero enorme. Confedilizia, in ogni caso,
non ha dubbi. Gli esperti dell’associazione che riunisce i proprietari di immobili hanno spulciato
il Documento di economia e finanza, trovando un’altra magagna. «Il Def - spiega il presidente
di Confedilizia, Corrado Sforza
Fogliani - conferma per tre anni
la tassazione immobiliare nata
come provvisoria con Monti e resa definitiva da Letta, pur essendo ormai opinione diffusa che la
crisi non si risolve finché non riprende a funzionare l’edilizia e
con essa i diciotto comparti che
dalla stessa dipendono». Secon-
do ilnumero uno dell’associazione «confermare le rendite Monti
impedisce la ripresa ed è una palese ingiustizia dato che può perfino capitare che la base imponibile Imu/Tasi di un immobile sia
superiore al prezzo della sua aggiudicazione in un’asta giudiziaria». Gli esempi parlano chiaro. A
Vercelli, un appartamento con
base imponibile di 72.353 euro è
stato aggiudicato a 27.000 euro.
A Taranto lo scarto è di circa
13mila euro (da 101.949 a
88.000), mentre a Torino è addirittura di oltre 50.000 euro (da
93.705 a 41.000).
Delrio non ci sta. «Il governo
ha messo un miliardo in più» per
evitare questo e per dare ai «comuni una disponibilità per fare
più detrazioni e aiutare le famiglie in difficoltà.La Tasi - ha osser-
IL DG DELLA RAI
Gubitosi,
mano tesa
a Matteo
«La politica deve esserci.
Fuori la politica dalla Rai
è uno slogan, la politica
deve esserci purché sia
quella con la P miauscola». E così, dopo aver preso atto che il suo futuro
resta all’interno di Viale
Mazzini - sino a quando
la Rai non troverà una
nuova sede - il direttore
generale della tv pubblica, Luigi Gubitosi, tende
la mano al governo. Con
il quale dovrà iniziare a
dialogare su tutto, visto
che è stato tagliato fuori
dal giro delle nomine.
Nel mirino anche la governance (ovvero la legge Gasparri), che dovrebbe essere cambiata. Il
cda della Rai, infine ha
approvato all’unanimità
il bilancio 2013 che ha visto il ritorno all’utile del
gruppo, con un risultato
netto positivo pari a 5,3
milioni di euro(4,3 milioni per Rai SpA), a fronte
di una perdita di 244,6
milioni (245,7 milioni)
dell’esercizio 2012.
Pubblica amministrazione
I manager minacciano ricorsi sui tagli
Il governo vuole prelevare il 6% agli stipendi sopra i 90 mila euro. Renzi: «Chi non ci sta vada nel privato»
■■■ Scatta la rivolta dei funzionari e dei
dirigenti pubblici. La categoria si ribella all’ipotesi di incassare un giro di vite sui loro
stipendi, paventato in queste ore dal governo di Matteo Renzi. Allo studio di Palazzo
Chigici sarebbe un prelievo del 6% suiredditisuperiori ai 90mila euro che salirebbe addirittura fino al 18% sulle retribuzioni che sforano i 180mila euro. Pure le paghe più basse, a partire dai 70mila euro, potrebbero essere colpite con sforbiciate progressive. In
buona sostanza, si tratterebbe di una operazione non troppo diversa da quella già adottata sulle cosiddette pensioni d’oro.
I dettagli dell’operazione sono ancora poco chiari. Nel Documento di economia e finanza approvato martedì dal consiglio dei
ministri si parla di un tetto sui salari che dovrebbe produrre un risparmio, per le casse
dello Stato, di circa 1,5 miliardi di euro. Cifra
da aggiungere ai 400 milioni risparmiati grazie al nuovo tetto massimo per i salari dei
dirigenti che scende dai circa 300mila (paga
delprimo presidente della Corte di cassazione) ai circa 245mila assicurati al Capo dello
Stato. Se vogliono più soldi, ha detto Renzi,
«vadano nel privato».
Si va verso un lungo braccio di ferro tra
l'esecutivo guidato dall’ex sindaco di Firenze e i rappresentanti dei manager pubblici.
«Ci risiamo, anche Renzi se la prende con i
soliti noti: dirigenti pubblici e pensionati,
gente incapace, inetta, che non vota. Costoro vanno bastonati bloccando i contratti per
diecianni e tassati come mai» dice sconfortato a Libero Stefano Biasioli, segretario nazionale di Confedir, la principale confederazione nazionale dei dirigenti pubblici. Le carte
bollate sono pronte. Biasioli preannuncia
che valuterà «tutti gli aspetti per eventuali
ricorsilegali e altri tipi diazioni forti».La categoria comincia a essere stufa. «Dispiace - aggiunge il sindacalista - che ancora una volta
non ci sia stato un confronto con i diretti
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ITALIA
__Venerdì 11 aprile 2014__
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::: I GUAI DELLA SINISTRA
IN SICILIA
I democratici
spaccati
su Crocetta
::: segue dalla prima
ELISA CALESSI
(...) («Sono un candidato figurativo»). E tra quelli che restano scorrono veleni. Il day after della presentazione delle liste del Partito
democratico per il Parlamento
europeo è a dir poco tumultuoso. Anche se Matteo Renzi guarda, dall’alto dei suoi sondaggi,
con indifferenza. «Questa volta»,
dicono i suoi, «i signori delle tessere dovranno farsene una ragione. Il Pd andrà bene perché c’è
Matteo, possiamo rinunciare a
qualche notabilone». E dove sono rimasti, vedi in Calabria o in
Campania, la strategia è stata
quella di moltiplicarli e di metterli gli uni contro gli altri. Con la
speranza che si “ammazzino” tr
a loro. «Poi però voglio vedere
chi porta le preferenze», commenta qualcuno della vecchia
guardia.
I problemi, comunque, non
mancano. Intanto le liste del Sud
e delle Isole sono da rifare, dopo
che il sindaco di Bari e quella di
Lampedusa si sono ritirati. Emiliano, poi, è su tutte le furie. Per
tutta la giornata in molti hanno
cercato di convincerlo a restare
in lista, anche se retrocesso dal
primo posto. Hanno provato
molti deputati pugliesi.Ha tentato lo stesso Renzi in una lunga
telefonata. Ma il sindaco di Bari
non ha sentito ragioni. «Potevi
dirmelo prima, Matteo. Non
avrei impostato la campagna in
questo modo», gli ha detto. Ma
se Emiliano fa la vittima, per altri
non lo è. Il vero obiettivo del sindaco di Bari, spiegava ieri un renziano in Transatlantico, sono le
Regionali che si svolgeranno
l’anno prossimo. Il suo piano
era di utilizzare la corsa per le
Europee da capolista come volano per la vera campagna elettorale, quella per le Regionali. Poi
a ottobre, per le primarie in Puglia, si sarebbe dimesso, sostenendo di aver accettato di guidare la lista «perché il partito me
l’ha chiesto». Ma da semplice
candidato, la giustificazione sarebbe stata meno credibile. E il
volano più debole. Per questo si
sarebbe sfialto. A difesa di Emiliano c’è però chi ricorda che
questa è la seconda volta che
Renzi (o chi per lui) gli promette
I MALPANCISTI
Da sinistra in basso, in senso orario,
Giusi Nicolini, Fausto Raciti, Michele
Emiliano, Antonello Cracolici e Flavio
Zanonato. Sono alcuni degli esponenti
del Partito democratico che hanno
ritirato o congelato la propria
condidatura alle elezioni europee di
maggio in polemica con le scelte di
Matteo Renzi, che ha deciso di mettere
cinque donne come capoliste. Tra i
dissidenti, il più temuto dal premier è il
sindaco di Bari Emiliano [Fotogramma]
Il premier: «Adeguatevi»
Emiliano guida la fronda nel Pd
Trappola Europee per Renzi
Il sindaco di Bari e altri dirigenti si ritirano dopo la candidatura di 5 donne capoliste
E la minoranza spera che la sentenza sul Cav faccia saltare l’accordo sulla legge elettorale
qualcosa che poi non mantiene.
Nella fase di nascita del governo
si era parlato di lui come ministro. Poi come sottosegretario. E
invece non ha fatto né l’uno, né
l’altro. A metà pomeriggio, in
ogni caso, Emiliano fa sapere
che sosterrà Picierno, capolista
al Sud, ma non sarà candidato.
E in molti, ieri sera, si chiedevano se la sosterrà davvero.
C’è poi Nicolini, sindaco di
Lampedusa, che accusa il partito
siciliano di aver fatto prevalere
«altre logiche» sulla sua candidatura. Intanto Raciti, segretario regionale siciliano, ieri in Transatlantico puntava il dito contro il
Pd romano (leggi il siciliano Davide Faraone, membro della segreteria), che «ha lavorato a una lista
parallela, mentre io ne facevo votare un’altra agli organismi regio-
nali, dopo averla concordata passo a passo con Roma, che sentivo
mattina e sera per concordare
ogni scelta». Intanto, negli stessi
minuti, a molti deputati arriva un
messaggio di fuoco del siciliano
Antonello Cracolici, altro escluso
dalla lista,che dava appuntamento per oggi in un hotel di Palermo: «Non ci fermeranno! Ti
aspetto domani alle 17!». Caos
c’è in Campania, dove si parla di
un patto tra dalemiani e bassoliniani per far eleggere Massimo
Paulucci, attualmente deputato,
al Parlamento Europeo. Se ce la
fa, infatti, al suo posto subentra
Anna Maria Carloni, prima dei
non eletti alla Camera dei Deputati e, guarda caso, moglie di Bassolino.
Al Nord Est, invece, è infuriato
Flavio Zanonato. Doveva essere
il candidato dei bersaniani, ma
ora che ci sono Alessandra Moretti capolista e anche Salvatore
Caronna, altro bersaniano, rischia di non farcela.
Al caos liste si aggiunge la minoranza in gran fermento. L’altra
sera si sono riuniti. Hanno deciso
di fare un’iniziativa per il 25. L’idea è di strutturare la corrente
sul territorio e di dare battaglia su
legge elettorale, riforma del Senato e lavoro. Sull’Italicum, in particolare, la speranza è che l’esecuzione della pena nei confronti di
Silvio Berlusconi indebolisca l’accordo del Nazareno, così da consentire di modificare il testo votato dalla Camera. Intanto Gianni
Cuperlo,sfidante diRenzi alle primarie, dà appuntamento a sabato prossimo per un’altra convention dal titolo “Da sinistra nel
Dimissioni dalla presidenza
Scelta Civica alla deriva: lascia anche Bombassei
::: CHIARA PELLEGRINI
ROMA
■■■ Continua inesorabile la transu-
manza all’interno di Scelta Civica. Il «piccolo partito» fondato da Mario Monti
perde un altro pezzo importante. Alberto Bombassei lascia la presidenza, esprimendo perplessità «sulla nuova legge
elettorale» e contrarietà «al percorso con
cuiMatteo Renzi ha fatto cadere il governo Letta». Lo fa in una lettera indirizzata
ai capigruppo del partito, al vicepresidente e al segretario. Un addio che arriva a poco meno di sei mesi dal suo insediamento,era il17 ottobre del 2013, infatti, quando l’ex premier Monti lasciava la
guida del partito spiegando che undici
senatori si erano espressi contro di lui
sulla Stabilità, sfiduciandolo. Sono le se-
vere le motivazioni dell’addio dell’imprenditore vicentino - Bombassei è presidente di Brembo azienda leader nella
produzione di freni a disco - anche se
non si tratta di un addio. «Una di queste»,sostiene, è la già citata legge elettorale che non consentirà al partito di «difendere il suo profilo di terzietà rispetto alle
coalizioni di destra e di sinistra», per non
«concedere sconti ad ogni iniziativa che
fosse andata contro quelli che noi riteniamo essere gli interessi del Paese». Poi rivendica per il partito un ruolo di peso
all’interno del governo «su un ministero
di natura economica, come quello dello
sviluppo econonomico o quello del lavoro». È critico nei confronti di Renzi, di cui
comunque apprezza «la determinata volontà riformatrice», ma non ha gradito le
modalità «con cui ha fatto cadere il go-
verno Letta». Quindiringrazia «per ilpercorso compiuto insieme fino a qui» e precisa che «intende onorare l’impegno da
parlamentare della Repubblica italiana»
e lo farà «se sarà possibile» all’interno
del partito, occupandosi «il più attivamente possibile e con maggior libertà di
azione di sostenere il ruolo e lo sviluppo
dell’industria manifatturiera italiana».
Bombassei dunque resta, a differenza di
altri colleghi, come l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, passato tra le fila
del Nuovocentrodestra o l’ex ministro
della Difesa, Mario Mauro,che ha fondato Popolari per l’Italia. La notizia è stata
comunque uno scossone all’interno del
partito. «Una scelta che ci addolora», ha
commentato Andrea Romano,presidente dei deputati di Sc. Si dice «rammaricata» Stefania Giannini, segretario politica
nuovo inizio”.
Renzi, però, non sembra preoccupato né dalle polemiche sulle liste, né dalle (varie) minoranze che si agitano. «Il Pd», ha detto
ieri sera intervistato dal Tg3, «ha
delle regole al proprio interno. La
minoranza non va per i fatti suoi
ma va dove va la maggioranza».
Quanto a Forza Italia, si è detto
sicuro che «manterrà gli impegni». Non ha escluso la possibilità di un incontro con l’ex Cavaliere: «Non è previsto ma se ci fosse
ve lo faremmo sapere». Potrebbe
tenersia Palazzo Chigi«o al Nazareno,visto che cisiamo trovatibene». Ma qualunque decisione
dei giudicinon influirà, per quanto lo riguarda, sull’accordo: «Le
questioni della giustizia attengono alla giustizia.A me interessa la
politica».
Nel Pd siciliano c'è aria di
resa dei conti. Da settimane
è in atto una guerra senza
esclusione di colpi fra le varie anime del partito, che
ha lasciato sul campo vittime eccellenti. Chi gongola
è il governatore Rosario
Crocetta, che è riuscito nell'
operazione di farsi benedire la sua nuova giunta regionale direttamente dalla segreteria nazionale, per bocca del renziano Faraone, incassando però come contraccolpo la reazione sdegnata del segretario regionale Fausto Raciti e l'annunciata opposizione di mezzo
Pd siciliano. Un paradosso
tipico della Sicilia, dove Crocetta da oltre due anni balla
da solo con la sua lista del
Megafono, pur non avendo
mai formalmente abbandonato il Pd e dove, proprio a
causa delle sue scelte, i democratici isolani si sono
sgretolati. Fra le vittime, le
ultime in ordine di tempo
sono state il deputato regionale Antonello Cracolici e il
sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. Quest'ultima, ieri, si è tirata fuori dalla corsa per le Europee, con una
dichiarazione inequivocabile: «Nella direzione nazionale del Pd che discuteva e
approvava le liste», ha detto, «sono prevalse altre logiche che hanno privato di significato la mia candidatura» Della serie, bye bye. Poche ore prima era toccato a
Cracolici, decenni di militanza dal Pci al Pds, dai Ds
al Pd, ed estromesso dalla
lista per le Europee per far
posto a Nelli Scilabra, bella
studentessa universitaria,
assessore alla Formazione
e ultraprotetta dall'asse Crocetta-Lumia. Mossa che per
qualcuno sa di rappresaglia, perché proprio Lumia
pochi giorni fa era stato, a
sua volta, segato dalla lista
ad opera della segreteria regionale.
ALBERTO SAMONÀ
Alberto Bombassei, ex
vicepresidente di
Confindustria, ha
annunciato le sue
dimissioni dalla
presidenza di Scelta
Civica [Fotogramma]
nazionale di Scelta Civica, che ringrazia
Bombassei «per il lavoro svolto, nella
consapevolezza che la diversità di vedute circa alcune scelte compiute da Scelta
Civica non divide le nostre prospettive
diimpegno per il Paese».Linda Lanzillotta, vice presidente del Senato, comprende la decisione del presidente ma invita i
colleghia restare «uniti» in vista delle elezioni europee, per la costruzione di una
nuova Europa che abbia come priorità
la crescita». Adesso si tratta di decidere a
chi toccherà prendere il posto di Bombassei. Tra i nomi che circolano i più accreditatisono quello di Lanzillotta E di
Enrico Zanetti, sottosegretarioalministero dell'Economia e delle Finanze.
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ITALIA
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::: VOGLIA D’INDIPENDENZA
Arresti preventivi
In venti ancora in prigione
Ma i pm neanche sanno
se il «blindato» può sparare
::: ALESSANDRO GONZATO
BRESCIA
■■■ Anche e forse soprattutto per colpa del fa-
VICENDE PARALLELE
Qui sopra, il «tanko»
usato dai Serenissimi per
occupare piazza S. Marco
nella notte fra l’8 e il 9
maggio 1997. Nella foto
grande, il blindato
artigianale sequestrato ai
separatisti veneti [Lapr.]
Il riflesso condizionato dei magistrati
I reati dei separatisti veneti?
Gli stessi dei Serenissimi (assolti)
Anche al gruppo recentemente arrestato contestata la finalità eversiva e l’attentato all’unità dello Stato, come
a coloro che davvero occuparono simbolicamente piazza San Marco nel ’97. E che alla fine ne uscirono puliti
::: segue dalla prima
GILBERTO ONETO
(...) scopre alcune cose. Prima cosa:
che certi uffici pare davvero non abbiano altro da fare. Secondo: che le
accuse si fondano sul nulla: qualunque cittadino al telefono dice cose anche più cattive sul suo rapporto con lo
Stato italiano. E poi, terza considerazione: che le motivazioni dell’arresto
sono esattamente le stesse che nel
1997 furono rinfacciate ai primi Serenissimi,quellidella simbolica occupazione del Campanile di San Marco.
E dunque eccole, queste accuse:
«Per il reato di cui all’art. 270 bis 2˚
c.c.p. per avere partecipato insieme
ad altre persone ad una associazione
denominata “L'Alleanza” con il proposito del compimento di atti di violenza quali l’occupazione militare di
piazza San Marco in Venezia, diretti a
costringere i legittimi poteri pubblici
ad acconsentire all’indipendenza del
Veneto e di altre regioni del nord Italia, così determinando lo scioglimento dell’unità dello Stato in violazione
dell’art. 5 della Costituzione e quindi
per finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, procurandosi a tal fine la disponibilità di armi quali un carro armato [la ruspa,
ndr] ed esplosivi da impiegare insieme ad altri strumenti di offesa in azioni illecite tendenti al raggiungimento
delle finalità come sopra individuate».
L’articolo del codice penale citato
dice: «Chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità
di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico è punito con la reclusione da sette a quindici anni. (...) Nei
confronti del condannato è sempre
obbligatoria la confisca delle cose che
servirono o furono destinate a commettere il reato (...) o che ne costituiscono l'impiego» [sempre la ruspa,
Franco Rocchetta e Lucio Chiavegato [Fotogramma]
ndr].
E però nel 1997 la posizione degli
“eversori” era di certo molto più grave: c’era il sequestro del traghetto e
del suo equipaggio, la minaccia a mano armata, la detenzione di armi, l’occupazione di proprietà altrui. C’era la
«depressione del sentimento nazionale», reato che per fortuna è stato nel
frattempo cancellato dalla Corte costituzionale.
In ogni caso, i Serenissimi erano
stati poi assolti in Cassazione nel
2011, con la Suprema Corte che così
scriveva nella motivazione: «Ai fini
della configurabilità del delitto diassociazione con finalità di terrorismo o di
eversione dell'ordine democratico,
(...) occorre che ricorra una struttura
organizzativa stabile e permanente
che, per quanto rudimentale, presenti un grado di effettività tale da rendere possibile l’attuazione del programma». Struttura organizzativa «stabile
e permanente» che non c'era allora e
tantomeno c’è oggi.
Non si vede dunque come questi
imputati - che sono accusati molto
meno dei precedenti - possano perciò essere condannati. Tenerli al fresco e imbastire processi è contro il
buon senso e suona persecutorio. Anche chi ha messo in piedi l’ambaradan ne è conscio,tant’è che ha cominciato a liberare i “pericolosi terroristi”
alla spicciolata: tre sono già fuori, e
probabilmente il rilascio degli altri seguirà in sordina.
Allora, nel ’97, il pervicace motore
della difesa dell’unità patria era il giudice Guido Papalia: gli imputati erano stati assolti soltanto quando il caso
era stato tolto dalla sua Procura. Papalia è lo stesso che aveva ordinato l’assalto alla sede milanese della Lega in
via Bellerio e imbastito il processo a
quaranta leghisti per «associazione
paramilitare e attentato all’integrità
dello Stato» che dura ancora oggi, diciassette anni dopo.Papalia era passato dalla Procura di Verona a quella di
Brescia nel 2008; è andato in pensione lo scorso anno, lasciando in eredità al successore il posto, l’inchiesta e il
ruolo di ricercatore di feroci eversori.
Tanto alla fine paga sempre Pantalone.
migerato “tanko”, ossia della ruspa cingolata che
- secondo le ipotesi d’accusa - gli indipendentisti
veneti avrebbero voluto utilizzare come carro armato per occupare simbolicamente la veneziana piazza San Marco, qualche giorno fa erano
finite in galera ventidue persone, e altre due erano state poste agli arresti domiciliari - ora uno è
stato scarcerato, anche a un’altra indagata sono
stati concessi i domiciliari, dunque in cella restano in venti. Ora si viene a sapere che gli elementi
di prova su cui gli arresti si sono basati non sono
così solidi: la Procura di Brescia ha infatti consegnato ai Ris di Parma il cannoncino di dodici
millimetri che, per i carabinieri del Ros, i venetisti volevano collegare al mezzo agricolo modificato.La magistratura vuol dunque sapere se davvero quella “bocca da fuoco” era in grado di sparare, o se invece da quel tubo al massimo poteva
uscire qualche sputo. Il magistrato deve poi capire se il cannoncino - secondo le indagini sarebbe
stato consegnato da Michele Cattaneo a Luigi
Faccia (uno dei Serenissimi del '97) nel parcheggio del McDonald's di Desenzano (Brescia) può essere considerato un’arma vera e propria,
o se in realtà, sia pur collegato alla ruspa cingolata (improbabile che in caso di trasferimento a
Venezia le mille telecamere disseminate non
l'avrebbero notata), il tubo sarebbe risultato per
l’appunto... solo un tubo. Vien da sé che, nel caso
fosse accertato che il cannoncino non era in grado di sparare o comunque di creare un serio rischio per l’incolumità di persone o cose, il capo
d’imputazione di “fabbricazione di arma da
guerra” sarebbe difficile da sostenere. E per la
verità, in mancanza di altri elementi più che concreti, anche la gravissima accusa di terrorismo.
Intanto in queste ore è nato il comitato “Patrioti Liberi” proprio a sostegno degli arrestati e delle
loro famiglie. Si tratta per lo più di promotori di
una raccolta difondi che serviranno per affrontare le spese legali. Peraltro, i presidi fuori dalle carceri dove sono rinchiusi i venetisti continuano.
L’ultimo ieri sera, a Brescia, dove si trovano dietro alle sbarre Stefano Ferrari, Michele Cattaneo,
Corrado Manessi, Roberto Abenie Angelo Zanardini. Martedì il tribunale del riesame di Brescia si
pronuncerà sulla posizione di Franco Rocchetta,
Flavio Contin, Lucio Chiavegato (che continua
nel suo sciopero della fame), e Corrado Turco.
Tutto questo mentre su Facebook proliferano
i gruppi che si divertono a sfottere il blitz contro i
Serenissimi. E stanno anche andando a ruba le
magliette umoristiche realizzate dall’imprenditore trevigiano Stefano Cigana (fondatore del marchio d’abbigliamento “Pakkiano”) che raffigurano il “tanko” in ogni modo possibile e sbertucciano l’operazione che ha portato in galera i presunti “golpisti”. Stasera a Vicenza, in piazza dei Signori, Gianluca Busato, leader di plebiscito.eu,
proclamerà il primo atto del piano di esenzione
fiscale totale nella Repubblica Veneta: un’ulteriore sfida lanciata al governo centrale.
Riposizionamenti in vista delle Europee
E adesso anche i grillini del Nordest strizzano l’occhio agli indipendentisti
::: TREVISO
■■■ A un mese e mezzo dalle elezioni
europee i grillini strizzano l'occhio ai secessionistiveneti.David Borrelli,candidato pentastellato a Bruxelles, ex consigliere
comunale di Treviso e storico militante
dei 5 stelle - vicinissimo al "guru" Beppe e
a Casaleggio - parla di "punti in comune"
tra i due movimenti. Dice che sul tema
dell'indipendenza le visioni sono molto
differenti, ma ribadisce di essere per un
federalismo spinto e sottolinea il concetto
di Stati Uniti d'Italia. In realtà, i venetisti di
federalismo non vogliono sentir parlare
nemmeno alla lontana, così come della
possibilità di diventare una Regione a statuto speciale (a inizio giugno l'assemblea
veneta voterà l'indizione o meno dei referendum su indipendenza e autonomia).
Ma i grillini provano comunque a intercettare ivotidei secessionisti, che non parteciperanno alle elezioni di fine maggio
nonostante gli oltre due milioni di voti a
favore dell'indipendenza dichiarati dagli
organizzatori della consultazione online.
La decisione di Massimo Colomban fondatore del colosso Permasteelisa e in
passato vicino ai grillini (ultimamente è
più freddo nei loro confronti) - di mettere
a disposizione il suo hotel di lusso di Castelbrando (Treviso) per la prima grande
convention dei nuovi Serenissimi, viene
commentata con soddisfazione da Borrelli. «Ha fatto bene. Abbiamo incontrato
spesso persone di questi schieramenti e
già l'8 marzo Grillo aveva detto che tutte
le Regioni, se potessero, oggi si staccherebbero da Roma». Poi il comico genovese aveva aggiunto che secondo lui per far
funzionare l'Italia è necessario decentralizzare i poteri e tornare agli Stati millenari, come per l'appunto la Repubblica di
Venezia. L'altro giorno il leader pentastellato aveva puntato ildito contro la decisio-
ne della magistratura di arrestare gli indipendentisti veneti: «Al massimo erano da
prendere per il culo in televisione», aveva
detto, strappando ben pochi applausi a
Nordest.Grillo aveva anche scherzato sulla possibilità di realizzare un piccolo carro armato dei 5 stelle. La sua ironia però
non sembra fare molta presa tra i nuovi
Serenissimi. Che vogliono l'indipendenza proprio per non avere più nulla a che
fare con le questioni italiane. E tra queste,
oltre alle tasse,alla burocrazia,e all'elefantiaco apparato statale, ci sono gli inciuci
tra partiti e politici a caccia di voti.
AL.GON.
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ITALIA
__Venerdì 11 aprile 2014__
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::: VOGLIA DI SEPARATISMO
Reati d’opinione
Per un «Napolitano terùn»
rinvio a giudizio per Bossi
il graffio
Avevano già mandato a processo Oriana Fallaci per vilipendio all’islam
Ora i giudici di Bergamo vogliono il Senatùr alla sbarra per una battuta
::: ANDREA MORIGI
che una delle battaglie della Lega
riguarda proprio la selezione all’interno dell’ordine giudiziario.
■■■ Per un termine di uso più
che comune e diffuso da secoli Invece di un concorso statale, sanell’Italia settentrionale, ilpiù pa- rebbe più consona all’idea fededano dei padani, Umberto Bossi, ralista un’elezione popolare, come già accade in
sarà processato a
Paesi indubbiaBergamo.
mente civili e nei
Durante un coquali la giustizia
mizio il fondatore
funziona, come
delCarroccio avegli Stati Uniti d’Ava definito Giormerica.
gio Napolitano
Invece in Italia,
un «terùn», e per
dove i processinoquesto ora dovrà
toriamente si tradifendersi dall’acscinano per decusa dioffesa all’ocenni, si riesce a
nore e al prestigio
recuperare istandelpresidente deltaneamente l’effila Repubblica, oltre che di vilipen- Umberto Bossi [Lapresse] cienza perduta
quando si tratta di
dio al governo delreprimere i cosidla Repubblica,
con l’aggiunta della discriminan- detti reati di opinione.
In alcune sedi giudiziarie, inolte etnica, aggravante contestata
dal pubblico ministero Gianluigi tre, si sono specializzati nel colpire le idee politicamente scorretDettori.
Non che le popolazioni dell’I- te. Il tribunale di Bergamo nel
talia del Sud siano minoranze 2005 era riuscito nell’impresa di
perseguitate o a rischio di estin- condurre alla sbarra Oriana Fallazione, anzi. All’interno della pub- ciper vilipendio alla religione islablica amministrazione, in parti- mica. Ma la scrittrice morì prima
colare fra i magistrati, i settentrio- che il suo libro La forza della ranali quasi non si notano. Tanto gione fosse messo all’indice.
Ieri, sempre a Bergamo, è stato deciso il rinvio a giudizio in riferimento alle parole che l’ex leader leghista aveva pronunciato
nel corso della manifestazione
Berghem frecc svoltasi ad Albino
bergamasco il 29 dicembre 2011:
«Mandiamo un saluto al presidente della Repubblica.Napolitano, Napolitano, nomen omen:
non sapevo fosse un terùn...», accompagnando l’invettiva con il
gesto delle corna, tipicamente
meridionale.
Ci sarà comunque da attendere parecchio, circa un anno, per
assistere allo show della prima
udienza, fissata per il 3 febbraio
2015. E non è nemmeno certo
che si svolgerà entro quella data,
poiché la giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera
dei Deputati non ha ancora terminato l’esame della richiesta di
deliberazione presentata dal tribunale di Bergamo. Nel frattempo ogni occasione sarà buona
per ritardare qualsiasi decisione,
che in ogni caso dovrà essere successivamente ratificata dall’aula
di Montecitorio.
Il senatùr, attualmente presidente federale della Lega Nord,
non replica, ma intanto annun-
VERONA
Indagini su Tosi
dopo «Report»
Da Report alla Procura, il
passo è breve. Dopo il presunto scoop della trasmissione condotta da Milena
Gabanelli sugli ipotetici rapporti del sindaco di Verona
Flavio Tosi con la ’ndrangheta, scatta l’indagine.
Ad annunciarlo, al Tg regionale del Veneto, è lo stesso
procuratore capo della Repubblica di Verona, Giulio
Schinaia, che fino al giorno
prima aveva sempre negato
l'esistenza di un’inchiesta.
Ora, invece, l’iniziativa giudiziaria è definita «doverosa» e coinvolge il primo cittadino scaligero e l’ex assessore Giorlo, indicato come
tramite con i mafiosi.
Tosi, che aveva già denunciato l’esistenza di una trappola nei suoi confronti, annuncia intanto la controffensiva con un video per
smontare le accuse.
«Duce, duce!»
e il Senato trema
cia la presentazione di una proposta di legge per sottrarre l’Italia, quindi anche il Sud, al potere
di Bruxelles. «No al dovere di sottomissione all’Europa così come
formulato nella Costituzione della Repubblica italiana», esordisce Bossi ricordando che «abbiamo sempre creduto nell’importanza dell’Europa dei popoli e
delle reti che ne priva la libertà». Lo scopo è la modifica «degli articoli 117, 97 e 119 della
Costituzione». Visto che ha intrapreso la strada’delle riforme,
potrebbe anche spingersi a chiedere di tutelare meglio la libertà
d’espressione.
Il Senato vota a favore della «ghigliottina», ovvero la
chiusura anticipata della
discussione generale sul
ddl per il voto di scambio
mafioso,e a Palazzo Madama si scatena la bagarre.
La richiesta di tagliare i
tempi ha provocato la reazione del Movimento 5
stelle, che già in una precedente occasione aveva occupato l’Aula. Tra i senatori è quasi rissa, tanto che il
vicepresidente del gruppo
Gal,Vincenzo D’Anna avvicinandosi ai cinquestelle grida con il braccio alzato: «Duce, duce». Si riferiva a Grillo?
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ITALIA
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::: LE BUONE IDEE CHE BATTONO LA CRISI
Con i soldi della Borsa ha puntato sulla ricerca
Elica mette sotto la cappa
la recessione italiana
La società marchigiana, dopo il 2008, ha diversificato nel mondo: ora il 90%
del fatturato. E adesso con «Snap» lancia l’accessorio da cucina salva-vita
::: TOBIA DE STEFANO
LE MARCHE
DEL SUCCESSO
■■■ Facile darsi delle arie quan-
do sei leadermondiale deltuo settore o quando fai il 90% del fatturato all'estero mentre l'Italia soffre le pene dell'inferno. Più difficile pensare che nonostante i ricavi
in aumento e una crescita superiore alla media nei Paesi emergenti sia ancora il caso di rischiare,diversificare e investire nellungo periodo.
Ecco. Se si vuol davvero entrare nel cuore di Elica (oltre 18 milioni di cappe e motori l'anno,
3.400 dipendenti e otto stabilimenti tra Italia, Polonia, Messico,
Germania, India e Cina) e capire
perché l'azienda ha vinto la sfida
con gli anni bui, che sono iniziati
nel 2008 e sembrano non finire
più, bisogna partire da qui. Dalla
ricerca e dallo sviluppo (ogni anno l'azienda ci investe il 4% dei
circa 400 milioni che fattura), dal
coraggio di puntare gran parte
della liquidità arrivata grazie alla
quotazione in Borsa del 2006 per
aggredire i consumatori messicani, per esempio, e dall'obiettivo di
lanciare entro la fine dell'anno un
nuovo prodotto ("Snap") a prezzo contenuto (299 euro) che monitora la qualità dell'aria in casa e
quando c'è qualcosa che non va
la riporta ai livelli standard.
A 360 GRADI
«E'una nuova sfida - sottolinea
l'ad del gruppo Giuseppe Perucchetti - che va in continuità con il
nostro business principale. Noi
produciamo e commercializziamo cappe da cucina a uso domestico e adesso guardiamo al trattamento dell'aria a 360 gradi». Come funziona? «Semplice, il meccanismo è legato a tre sensori che
percepiscono umidità, odori, fumi e temperatura dell'aria in un
qualsiasi ambiente dell'abitazione. Quando i livelli scendono sotto una soglia minima "Snap"
provvede a riportarli entro i limiti.
E' possibile collegarlo via wireless
alla cappa della cucina, ma può
essere usato anche in tutti gli altri
ambienti. Del resto, come tutti i
nostri prodotti parliamo di un oggetto di design che arreda la casa.
Arriveremo sul mercato entro fine anno a 299 euro e nello stesso
momento usciremo anche con i
diffusori di flagranza per living
room e cucina a 69 euro. Insomma, abbiamo pensato a qualcosa
che fosse accessibile a tutti».
Perucchetti parla dal Salone
del Mobile di Milano, dove lo
stand di Elica fa bella mostra di
sé. Ci sono clienti e fornitori, addettidella comunicazione e curiosiche fotografano le cappe più avveniristiche, ma è inutile nascondersi che, numeri alla mano, l'Italia è un mercato che soffre.«Se lei
osserva ilnostro perimetro - continua l'ad - vedrà che dal 2009 a oggi anche in Italia non abbiamo
perso fatturato. Certo se parliamo
La cappa Snap, ultima
invenzione di Elica. A
sinistra lo stand al
Salone del Mobile [u.s]
UNIONCAMERE
278mila Pmi
crescono all’estero
e salvano l’Italia
di crescita tout courtnon c'è paragone rispetto al più 15%, per
esempio, degli ultimi mesi in
America del Nord. Ma parlare
dell'Italia concentrandosi solo
sui numeri è limitativo. Si guardi
intorno, siamo al "Salone del Mobile", è qui che nascono le idee e i
progetti più innovativi. Insomma, la nostra creatività fa ancora
la differenza e per un'azienda come Elica che punta tantissimo su
design e innovazione questo è
fondamentale».
LUCIDA FOLLIA
Design, innovazione, certo,
ma alle volte per fare impresa ci
vuole anche una buona dose di
lucida follia. Quella di Ermanno
Casoli,di mestiere faceva il veterinario nelle Marche a Fabriano,
che nel 1970, quasi per scommessa con l'amico Vittorio Merloni
(Indesit), ha fondato la prima Elica.
DUE CHOC
«Guardi - spiega Francesco, il
figlio del fondatore diventato amministratore delegato nel 1990
(dopo essere entrato in azienda a
soli 16 anni) e oggi presidente del
gruppo - se devo indicarle due date simbolo della storia di Elica
non ho dubbi. Le parlo del 1978:
la morte di papà e la capacità di
superare quello choc. E del 1993:
un incendio distrusse completamente uno dei nostri stabilimenti.Riuscimmo a ripartire in tre mesi. Fu la dimostrazione che grazie
allo spirito di sacrificio e alla capacità di fare squadra eravamo in
grado di andare oltre qualsiasidifficoltà». Quindi l'Italia per voi resta importante? «Assolutamente.
Noi non saremmo quello che siamo senza Fabriano, senza le conoscenze e le competenze delle
persone che lavorano nella nostra sede principale, nelle nostre
desi nelle Marche e nel mondo.
Detto questo, saremmo miopi se
non vedessimo che all'estero imparano in fretta. In quanto a tecnologia e capacità di lavoro alcu-
ne realtà asiatiche non sono seconde a nessuno. Morale della favola: se il nostro sistema Paese
non svolta il mercato Italia rischia
di scomparire o quasi». Ed Elica?
«Uno dei nostri punti di forza - interviene Perucchetti - è quello di
essere globali ma localizzati.
Cioè? La nostra presenza nei mercati emergenti non si limita alla
mera vendita. In Giappone, Cina,
India abbiamo stabilimenti,sigliamo joint venture con società del
posto, monitoriamo le tendenze
e ideiamo per loro prodotti ad
hoc. Internazionalizzazione, certo, ma senza mai dimenticare
che ogni Paese ha le sue peculiarità».
Il business della salute
Il brevetto Orion elimina le epidemie:
i pavimenti si autosanificano con la luce
::: CLAUDIO ANTONELLI
■■■ Orion è una ditta di Calenzano (Fi) che
Orion è un’azienda di Calenzano
(Firenze) leader nell’assemblaggio
di ambulanze [u.s]
produce veicoli speciali e detiene la principale
quota di mercato nell'assemblaggio di ambulanze. Negli ultimi anni, mentre l'Italia viveva
la crisi, ha scommesso su un brevetto. Ha partecipato alla ricerca della Next Technology di
Prato, società partecipata al 40% dal Miur e
specializzata in nano-strutture. Ne è nata Pure
Health, divisione che di fatto produce superficiche siauto-sanificano da sole semplicemente a contatto con la luce. Ovviamente la prima
destinazione è stata all'interno delle ambulanze,poi il sistema ha cominciato a prendere piede anche in altri ambienti che tutti i giorni devono "combattere" contro i batteri. «Il nostro
sistema, rivoluzionario nel campo della sanificazione degli ambienti sanitari e non, prevede
l'inserimento all'interno di un sub strato di
una molecola particolare: il biossido di Titanio», spiega a Libero Andrea Sacerdoti, Area
Manager - Pure Health di Orion srl. «Tale molecola nano strutturata e inserita dentro la mescola di PVC, Resine e Vetroresine permette
alle superfici(pareti e pavimento) di essere auto-sanificate grazie all'azione combinata di
una lampada a spettro completo la quale attiva il biossido di Titanio». Quest'ultimo rilascia
radicali liberi che in massimo un'ora e mezza
decompongono i micro batteri in acqua e anidride carbonica. Recentemente a Roma è stata inaugurata una clinica veterinaria che utilizza ilsistema Pure Health,ma ilbrevetto potreb-
be essere destinato a ospedali, laboratori, centri di lavorazioni alimentari, palestre, celle frigo e asili nido. «L'investimento iniziale è più
alto», conclude Sacerdoti, «ma il sistema oltre
a evitare la trasmissione di certe malattie si ammortizza perché consente di risparmiare su
tutti gli interventi di sanificazione. Tra l'altro
frutto di agenti chimici». Non male se si pensa
che ogni anno più di 4 milioni di pazienti nella
Ue contraggono un'infezione in ospedale.
■■■ Le 278mila imprese racchiuse nei 100 distretti italiani
riescono a tenere a galla l’economia tricolore grazie all’export. Dal rapporto annuale di Unioncamere diffuso ieri
si evince che queste aziende
soffrono meno la crisi. Sono
anche quelle che grazie al legame col territorio, alla
riconoscibilità e alla qualità
del made in Italy riescono a
non delocalizzare e in alcuni
casi ad aumentare i livelli occupazionali. Quasi il 60% ha
aumentato la quota di export
negli ultimi tre anni, permettendo così al saldo commerciale di superare i 77 miliardi.
Per il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello,
«qualità e genialità, tradizione sono inimitabili: un valore
che la globalizzazione esalta
anzichè distruggere».
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ESTERI
__Venerdì 11 aprile 2014__
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::: I CONTI DELLA CANCELLIERA
ÜBER ALLES
La cura Merkel ha regalato
milioni di poveri alla Germania
Un libro rivela l’altra faccia del boom occupazionale tedesco: un Paese in cui il 16% dei cittadini vive
in condizioni economiche precarie. Ma la Cancelliera vuole esportare il modello Schröder a tutta la Ue
::: DANIEL MOSSERI
BERLINO
■■■ Sorpresa: un basso livello
di disoccupazione non basta per
definire «ricca» una nazione. Seconda sorpresa: la Germania è
un Paese povero. O meglio, è un
Paese dove la percentuale di persone a rischio povertà non solo è
alta ma non è sostanzialmente
mai scesa. Da anni leggiamo che
nella «locomotiva d’Europa» il
Pil è in crescita costante, la disoccupazione in calo permanente,
l’export brucia un record dopo
l’altro e le entrate fiscali corrono
allegre, fregandosene della crisi
che ha colpito il resto dell’Europa. Ebbene, nella Repubblica federale tedesca il 16% dei cittadini
è a rischio povertà (un dato appena inferiore alla media dell’Ue a
28,quella perintendersi che comprende anche Romania e Bulgaria). E il numero dei tedeschi che
ha bisogno di un pasto caldo fornito dai centri di assistenza «è
raddoppiato negli ultimi cinque
anni». Sono solo alcuni dei dati
che si leggono in “Ricca Germania. Poveri tedeschi” un libro-inchiesta diPatricia Szarvas,giornalista economico-finanziaria con
all’attivo collaborazioni con la
Cnbc a Londra e Francoforte e
con il canale all-news tedesco
N24. Sgombriamo subito il campo da ogni dubbio: il libro sottotitolato “Il lato oscuro del benessere” non è un pamphlet ideologico destinato a lasciare il tempo
che trova, ma un’opera di ricerca
approfondita, la cui serietà è stata certificata da Hans-Werner
Sinn, il presidente dell’istituto di
ricerca congiunturale Ifo di Monaco di Baviera che si è scomodato a scrivere la prefazione. Ai suoi
lettori, Szarvas spiega che la crescita degli ultimi tre lustri in Germania non è servita a rafforzare
la classe media del Paese ma
che, al contrario, i contratti atipici e i lavori a tempo determinato
hanno contributo «ad assottigliare la colonna vertebrale del Paese. In quindici anni - rivela - oltre
4,2 milioni di persone hanno abbandonato la classe media e la
maggior parte è finita fra gli
working poor, lavoratori sottopagati che stentano ad arrivare alla
fine delmese».Da cuiilsuo avvertimento: «La ricetta che la Merkel
impone da anni all’Europa non
va presa per oro colato: lo stesso
modello tedesco presenta dei
problemi».
La giornalista nata a Vienna
nel1970 guarda indietro per ritrovare la causa di un malessere
odierno: è l’Agenda 2010 dell’ex
cancelliere socialdemocratico
Gerhard Schröder, un mix di tagli alle tasse e al sistema di sicurezza sociale che, avviato nel
2002, ha permesso nel giro di un
decennio di dimezzare il tasso
dei senza lavoro dall’11 al 5,5%.
In molti hanno riconosciuto proprio all’ex cancelliere il merito di
aver rilanciato la corsa del sistema produttivo tedesco in un periodo in cui la Repubblica federale
era indicata come il «malato
d’Europa». «Io sono di stretta fede capitalista e credo che l’Agenda 2010 abbia giovato alla Germania», spiega Szarvas, «ma siamo
passati da una mancanza totale
di riforme a un eccesso, i cui effetti si vedono oggi». Schröder ha
avuto il merito di tenere basso il
costo del lavoro permettendo livelli di produttività competitivi
anche durante la crisi, «ma oggi
la Cina sta rallentando e noi con
lei: l’export non basta più e serve
stimolare la domanda interna»,
misura che sia l’Ue che l’Ocse sollecitano a Berlino da mesi.
E da brava giornalista, invece
che dare risposte si mette a fare
domande: «Visto che la disoccupazione è bassa e il costo del denaro irrisorio, perché i tedeschi
non si comprano tutti una casa
come fanno gli italiani? Perché il
mercato dell’auto non tira? Perché non raccontiamo a tutti che
abbiamo sì creato 3,5 milioni di
posti di lavoro in dieci anni ma
che il numero delle ore lavorate è
al livello del 1991?». Le risposte
sono nel libro: con i contratti atipici e i minijob (lavori da 400 euro almese molto diffusiin Germania) si è contribuito a creare una
classe dilavoratori malpagati.Così è scesa la conta dei disoccupati, «ma abbiamo la quantità, non
certo la qualità». Szarvas non dimentica la politica. parla delle riforme «eccessive» proprio con il
loro inventore. E scrive: «Durante l’intervista ho l’impressione
che il cancelliere senta di essere
stato imbrogliato dal settore privato»,visto che nelle sue intenzioni i contratti atipici dovevano essere solo base per il pieno reintegro dei disoccupati nel mondo
del lavoro. Abusando anche di
strumenti immaginati solo per
far fronte ai picchi di lavoro, «le
imprese tedesche hanno fatto
dumping salariale rispetto al resto d’Europa», producendo in sostanza a costi bassissimi grazie alle sovvenzioni di uno Stato che
preferisce pagare un lavoro atipico anziché erogare un’indennità
di disoccupazione. Concordi
con la scrittrice, sia l’ex cancelliere sia il suo ex ministro dell’Interno Otto Schilly affermano che l’Agenda 2010 «deve essere rivisitata, riformata».
Ecco perché, voce fuori dal coro, la giornalista saluta i primi
passi del governo di Große Koalition (aumento delle pensioni e
reddito minimo per legge) quale
rettifica degli eccessi precedenti.
E se il reddito minimo porterà alla chiusura di qualche
azienda, «tanto meglio: chi vive di sussidi non deve stare sul
mercato. Sul lungo
periodo avremo posti di lavoro più sani
e sostenibili». Senza
dimenticare , aggiunge, che il reddito minimo colma
un vuoto legislativo:
alcuni Paesi europei
hanno protestato negli scorsi mesicon l’Ue proprio per la capacità
delle aziende tedesche di vendere alcuni prodotti «a prezzi stracciati». Meglio allora l’Italia dei cittadini «ricchi» proprietari di case
o la Germania dei«poveri» tutelati però da uno Stato sociale generoso? «Purtroppo non ci sono ricette che vanno bene per tutti».
::: LA SCHEDA
L’AUTRICE
Patricia Szarvas, giornalista
economica, è l’autrice di “Ricca Germania. Poveri tedeschi.
Il lato oscuro del benessere”
(Ube, Università Bocconi Editore, 15 euro; 8,99 l’e-book):
un’inchiesta sul boom occupazionale tedesco e ciò che ha
comportato per la gente comune.
AFFAMATI
La Szarvas racconta come oggi in
Germania esistano almeno 900
centri di distribuzione viveri rispetto ai soli 35 del
1995. il numero
dei tedeschi che
hanno bisogno di
un pasto caldo al
giorno è raddoppiato in 5 anni, arrivando a 1,5 milioni.
RIFORME
Con le riforme dell’ultimo governo Schröder il Paese si è lasciato alle spalle il periodo dello Stato sociale basato sui sussidi. Il risultato è non solo nei
dati che tutti ammirano (crescita Pil e occupazione) ma anche nell’alto numero di impieghi poco retribuiti e nell’aumento dei «working poor»
Non sono solo gli immigrati stranieri (nella foto una
manifestazione davanti alla porta di Brandeburgo a
Berlino) che fanno la fame in Germania: nella locomotiva
economica del continente le persone che si rivolgono ogni
giorno ai 900 centri di distribuzione viveri sono ormai 1
milione e mezzo. Secondo l’Ufficio federale di statistica il
numero degli aventi diritto al reddito minimo garantito dal
programma «Sozialhilfe» è aumentato del 3,3% nel 2012
rispetto al 2011, passando da 332mila a 343mila. Problemi
anche nel ceto medio: secondo uno studio della fondazione
Bertelsmann Stiftung, se nel 1997 circa il 65% dei cittadini
tedeschi poteva considerarsi parte della «middle class», la
percentuale è scesa al 58% nel 2012 [Lapresse]
Alla vigilia del viaggio ad Atene
Bomba di benvenuto ad Angela
L’ordigno contro la Banca centrale. Proprio il giorno dopo che un bond greco tornava sui mercati
::: MAURIZIO STEFANINI
■■■ Una bomba, per fortuna senza vittime, è esplosa a Atene, davanti alla sede della Banca di Grecia. Il giorno prima, la Grecia era stata paralizzata da uno sciopero generale di 24 ore indetto dai due maggiori
sindacati del Paese contro una politica governativa accusata di «portare alla messa in
mobilità e ai licenziamenti di migliaia di lavoratori, a ulteriori riduzioni delle pensioni
e alla distruzione dello stato sociale»: anche
se, a dir la verità, non è che le 10.000 persone di ciascuna delle due marce indette dagli stessi sindacati ad Atene e Salonicco rappresentasse proprio una folla oceanica. Pure il giorno prima era stato pure annunciato il ritorno dei bond greci sul mercato, dopo quattro anni di estromissione, con un’asta di titoli quinquennali sottoposta alle normative britanniche, appunto per rassicurare gli investitori. Il giorno stesso c’era stato il
collocamento: 3 miliardi di euro di cui il vicepremier Evangelos Venizelos ha potuto
annunciare entusiasta in tv che la domanda era stata «almeno otto volte» superiore
all’offerta, 20 miliardi, «con un tasso inferiore alle stime preliminari». Rendimento al
4,75%, quando fonti del ministero delle Finanze greco alla vigilia dell’asta avevano definito «eccellente» un qualsiasi risultato inferiore al 5,30%, e contro il 6,1% del 2010,
prima che la tempesta sul debito greco si
scatenasse. E il tasso sui decennali grazie al
boom del collocamento è sceso al 5,75%,
mentre solo due anni fa stava al 44%. Ma
bisogna pure ricordare che per il giorno dopo quello dell’attentato, ciò oggi, era attesa
la visita della cancelliera tedesca Angela
Merkel, l’antipatia per la quale in questo
momento è probabilmente la cosa che più
unisce i greci al di là delle divisioni ideologica, dai comunisti a Alba Dorata passando
per Syriza, Pasok e Nuova Democrazia.
Insomma, non è che sia difficile immaginare l’obiettivo simbolico cui gli attentatori
possano aver puntato. Semmai, c’è l’imbarazzo della scelta. L’ordigno, composto da
almeno 75 chili di esplosivo, è stato posto
in una Nissan, parcheggiata davanti all’edificio che ospita la Banca Centrale, poco distante dagli uffici della troika -Ue-Bce-Fmi.
La deflagrazione è stata udita in una vasta
area della capitale. Alcuni testimoni avrebbero verso le 5 del mattino locali, le 4 italiane, una persona parcheggiare l’autobomba e quindi allontanarsi di corsa dal veicolo. Poco dopo vi sono state due telefonate
anonime al sito di notizie Zougla e al giornale Efymerida ton Syndakton,in cui l’interlocutore ha detto che «in una strada tra le vie
di Panepistimiou e Stadiou c’è un’auto con
dentro 75 chilogrammi di dinamite che
esploderà fra 45 minuti». Poco prima delle
6, dopo che la polizia aveva già bloccato
l’area, è avvenuta l’esplosione. Si voleva
dunque fare effetto, cercando però di evitare una strage. Nessuna rivendicazione,finora. Ma le indagini si starebbero già indirizzando verso Christodoulos Xiros, uno degli
ex capi di quel «17 novembre» che fu un po’
l’omologo greco delle Brigate Rosse, e che
si rese responsabile di ben 23 omicidi tra
1975 e 2000. A differenza delle Br, e assomigliando in ciò forse agli anarchici di fine
’800, il «17 novembre» faceva anche scoppiare bombe. Evaso dal carcere in gennaio,
Xiros è al primo posto nella lista dei sospettati proprio perché secondo la polizia, che
ha subito isolato il luogo, è uno dei pochi
ad avere le conoscenze tecniche per questo
genere di attentati.
«L’obiettivo evidente era di cambiare
l’immagine del Paese e la sua agenda», ha
detto il portavoce del governo Simos Kedikeglou alla rete televisiva Skai. «Ma non
permetteremo agli aggressoridi raggiungerlo». La collocazione dei bond è solo il primo passo di un piano più ampio che dovrebbe consentire al paese di raccogliere 5
miliardi entro fine anno, risanando così se
non proprio tutto il bilancio per lo meno
una gran parte. «È un passo decisivo nella
strada che ci sta portando fuori dalla crisi»,
ha detto un portavoce del governo.
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ESTERI
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::: I CONTI DELL’EUROPA
Mosca chiede colloqui
Putin all’Occidente:
«Volete l’Ucraina?
Pagate i suoi debiti»
Lettera del Cremlino a 18 leader europei: «Kiev ci deve 16 miliardi di dollari
Basta coi prezzi di favore». Il rischio: che chiudano i rubinetti anche a noi
::: FAUSTO CARIOTI
Giuseppe Guarino
«Un nuovo trattato continentale
per uscire dalla crisi dell’euro»
■■■ «Verso un nuovo Trattato Europeo». Giu-
Ilsuccesso elettorale degli euroscettici, euro-opseppe Guarino, a 91 anni «e mezzo», come sottoli- positori in Francia - con l’avanzata del Fronte nanea con sottile autoironia, non ha perso né la viva- zionale di Marine Le Pen - ha messo in moto un
cità intellettuale né la voglia di andare controcor- fronte,anche italiano, di rinnovatori. E forse la prorente. Ieri alla Fondazione Luigi Einaudi il decano posta di Guarino (declinata recentemente in altri
dei costituzionalisti italiani - ed ex ministro della modi anche da altri intellettuali), potrebbe oggi suPrima Repubblica - ha radunato un variegato po- perare le aulee accademiche per arrivare sui banpolo di intellettuali e anche euro-delusi, proprio chi della politica. Prima in Italia e poi, forse, anche
per proporre una nuova carta per l’Europa in crisi a Bruxelles e Strasburgo.
finanziaria.Spiega Guarino - che ha studiato a fonE proprio da questa riflessione nasce la volontà
do il Trattato, i codicilli e le postille di questa gab- di dare una nuova «anima» all’Europa. E di apbia burocratica e normativa che oggi viene confu- prontare un nuovo documento per l’Europa. Cersa con il progetto europeo - che la
to l’Italia da sola - pur dall’alto
soluzione non è uscire dall’Euroonorifico della presidenza del sepa, ma abbandonare temporanemestre - non avrà la forza di imamente l’euro, aggregarsi (per faporre una sterzata tanto radicale.
Però… Però si potrebbe - proprio
re massa critica) con i Paesi come
come suggerisce Guarino da temFrancia,Spagna,Portogallo e Grepo -fare «massa critica» e riportacia. Dare vita a una nuova valuta
re sotto il mantello politico decie poi affrontare da altri presupposioni amministrative, finanziarie
stie diverso «peso» politico,le trate burocratiche che un sistema eutative per definire le strategie per
ropeo robotizzato ha creato e che
superare la crisi, riappropriarsi
oggi si auto governa e impone lidella sovranità politica e fiscale
miti e vincoli.
ed evitare questo veloce declino.
Se ne avesse voglia il professor
Guarino non è nuovo a posizioGuarino potrebbe serenamente
ni tanto nette. Da anni studia e
assurgere a leader italiano del
approfondisce l’avvitamento del
«fronte del Rinnovamento» europrogetto europeo. Proprio ieri ha
peo. Di certo il testardo lavoro di
presentato il volume: “Cittadini Gisueppe Guarino [Ftgr]
analisi e studio dei testi e dei trateuropei e crisi dell’euro” (Editoriale Scientifica), che rappresenta la summa teolo- tati europei, offre a molti una base di discussione
gica del pensiero del giurista prestato all’approfon- per riparlare dell’Europa dell’euro nell’era della
dimento degli effetti dei Trattati (europei) sulla vi- crisi. E magari iniziare a coagulare il malcontento
in una proposta concreta che possa far risorgere il
ta di tutti noi.
Tanto più che a fine maggio il voto per il rinno- sogno di un’Europa unita. Magari non solo dal rivo del Parlamento europeo rischia di partorire un spetto matematico dei vincoli di bilancio (che
paradosso, come ha sintetizzato moderando il strozzano), ma anche da quello più filosofico e poconvegno il direttore de Il Messaggero Virman Cu- litico. L’idea stessa di un’Europa unità sì, ma con
senza: «Gli euroscettici saranno probabilmente il un’anima politic a e non solo finanziaria. L’idea di
proporre una ricetta esclusivamente rigorista che
partito trasversale più numeroso a Bruxelles».
Insomma, potrebbero crearsi le condizioni poli- non tenga conto dei tempi globali, tanto mutati
tiche per rivedere l’impianto giuridico di un’«Euro- nel volgere solo di qualche anno, va contro forse
pa che affronta erroneamente la crisi imponendo gli stessi principi fondatori. Forse...
il rigore contabile di bilancio».
An. C.
■■■ Soldi e pari dignità politica
nel decidere il futuro della
Crimea e del resto dell’Ucraina.
Questo chiede il presidente russo
Vladimir Putin in una lettera inviata a Matteo Renzi e agli altri capi
di Stato e di governo dei Paesi europei che importano il gas di Gazprom attraverso l’Ucraina. I soldi
(tanti) dovrebbero andare a Kiev,
che potrebbe cosìpagare i suoidebiti nei confronti di Mosca.
La lettera, apparsa ieri sera sul
sito del Cremlino, già da qualche
ora era diventata di pubblico dominio in tutto il continente tramite gli uffici diGazprom, che avevano provveduto a diffonderla. Una
procedura quantomeno originale
(come se l’Eni divulgasse nelmondo i comunicati stampa di Giorgio Napolitano), che se non altro
toglie dubbi, casomai ci fossero
ancora, sulla contiguità tra la gestione di Gazprom e le direttive
politiche del Cremlino. In mancanza di questi interventi, è la minaccia niente affatto velata di Putin, Mosca smetterà di pompare
gas nelle condutture ucraine, con
i rischi per l’Europa che è facile
immaginare.
Il blocco delle forniture all’Ucraina è senza dubbio «una misura estrema», scrive Putin. Il leader
russo assicura di essere «pienamente consapevole» del fatto che
una simile mossa aumenta il rischio che l’Ucraina sottragga il
gas che transita nel proprio territorio, e che quindi, in parole povere,
l’Europa resti al freddo il prossimo inverno. La Ue infatti compra
dalla Russia il 24% del gas che brucia ogni anno (per l’Italia la quota
sale al 30%) e la metà di questo
flusso passa proprio per le tubature ucraine. «Ma il fatto che i nostri
partner europei si siano ritirati
unilateralmente dagli sforzi concertati per risolvere la crisi ucraina, e persino dal sedersi al tavolo
con la parte russa, lascia la Russia
senza alternative», ammonisce
Putin.
La soluzione c’è, dice il leader
russo, e per i Paesi europei consiste nel non seguire le indicazioni
di Washington (ovviamente non
citata), che vuole isolare Mosca
sotto l’aspetto politico ed economico. «C’è una sola via d’uscita
dalla situazione che si è venuta a
creare», avverte Putin. «Noi riteniamo che sia d’importanza vitale svolgere, senza ritardo, consultazioni a livello di ministri dell’Economia, delle Finanze e dell’Energia pertrovare azioniconcertate per stabilizzare l’economia
ucraina e assicurare la consegna e
il transito del gas naturale russo
nelrispetto deitermini e delle condizionipreviste dal trattato».Riconoscere ilruolo di Mosca come in-
Putin attraversa i saloni
del Cremlino. Il presidente
russo ha avvisato
l’Europea che se vuole Kiev
deve pagare [Lapresse]
terlocutore significherebbe, in sostanza,accettare l’annessione della Crimea e sconfessare la linea atlantica, che prevede di mantenere un cordone sanitario (decisamente più teorico che reale, almeno al momento) attorno alla Russia.
Questa richiesta politica è affiancata da una economica. Putin
assicura che la Russia è pronta a
fare la propria parte per «stabilizzare e far ripartire l’economia
ucraina. Non, però, in modo unilaterale, ma a condizioni paritarie
con i nostri partner europei». A
questo scopo, conclude la lettera,
occorrerà mettere nel conto gli investimenti, i contributi e le spese
che la Russia ha affrontato per lungo tempo aiutando l’Ucraina.
Diquanti soldi si tratta? Mercoledì il premier russo Dmitry Medvedev aveva annunciato che il
debito complessivo di Kiev nei
confronti di Mosca ammonta a
16,6 miliardi di dollari, dei quali
2,2 sono dovuti proprio al mancato pagamento delle forniture di
gas. Se l’Ucraina continuerà a
non pagare, le autorità russe hanno già fatto sapere che Gazprom
le fornirà ilgas solo su base mensile, dietro pagamento anticipato.
Per scongiurare il rischio temuto dagli europei,si legge nella lettera di Putin, bisognerebbe mettere
l’Ucraina in condizione di non
prelevare gas dalle condutture dirette verso gli altri Paesi (e che, attraverso il Tarvisio, arrivano anche in Italia). Cioè bisognerebbe
pompare nel prossimo futuro
11,5 miliardi di metri cubi di gas
neisitidistoccaggio ucraini,e questo richiederebbe il pagamento di
circa 5 miliardi di dollari. Insomma, tocca ai paesi della Ue, che
sinora nei confronti dell’Ucraina
hanno prodotto «solo promesse
alle qualinon ha fatto seguito alcuna azione concreta», mettere mano al portafogli. La Russia è convinta di avere già dato abbastanza, vendendo per anni gas all’Ucraina a un prezzo scontato, senza che il contratto fosse onorato
dall’acquirente. Ovviamente (ma
questo Putin non lo dice) la mancata fornitura di gas all’Europa
avrebbe effetti negativi anche sulla Russia, che tiene moltissimo ai
soldi che incassa dalla vendita del
gas e alla propria immagine difornitore affidabile.
La situazione politica e militare
è in fase di stallo. Ancora ieri il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha ribadito che «conditio sine qua non»
per avviare un dialogo con la Russia è che Mosca ritiri i circa 40.000
soldati ammassati lungo il confine orientale. Intanto il governo
ucraino ha fatto sapere di essere
pronto a ordinare l’uso della forza
contro i «terroristi» filorussi che
hanno occupato l’edificio dei Servizi di sicurezza a Lugansk. Nella
mattinata era stata offerta l’amnistia ai separatisti che avessero deposto le armi.
16
ESTERI
__Venerdì 11 aprile 2014__
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Dire fascista
ai Le Pen non è reato
IERI IL VOTO ANCHE IN KERALA
L’India decide
il futuro dei Gandhi
Dare della «fascista» alla
leader del Fronte nazionale
francese non è un insulto.
Lo ha stabilito il tribunale
di Parigi che ieri era chiamato a decidere sul ricorso
presentato da Marine Le
Pen contro il leader del
Fronte di Sinistra, Jean-Luc
Mélenchon, che durante la
campagna 2012 aveva usato quel termine. I legali di
Mélenchon avevano sostenuto che l’appellativo non
andava considerato un insulto, ma una caratterizzazione politica. Il tribunale
ha accolto questa impostazione.
È partita ieri la lunga maratona elettorale
indiana con il supergiovedì: il voto in 14
stati, fra cui la capitale Nuova Delhi, Uttar
Pradesh, Kerala, Maharashtra e Orissa.
Sono in tutto 814 milioni gli indiani chiamati alle urne per questa lunga tornata
elettorale che si è aperta il 7 aprile e proseguirà a tappe nei diversi stati fino al 12
maggio. I risultati saranno resi noti il 16.
Sono in gioco alcuni Stati stati chiave, a
partire dall’Uttar Pradesh, lo Stato che
manda più deputati alla «Lok Sabah».
Qui si sono formate lunghe code di elettori ai seggi. Molti i musulmani che si sono
recati al voto; per loro, l’imperativo è sbarrare la strada al partito nazionalista hindu Bharatiya Janata (Bjp) di Narendra
Modi. Il Bjp è in testa a tutti i sondaggi e
potrebbe scalzare dal potere il Partito del
Congresso che candida Rahul Gandhi
(nella foto, la madre Sonia) [Ap]
La Casa Bianca
odia l’informazione
La Casa Bianca ha vinto il
poco ambito «Jefferson
Muzzle», premio che ogni
anno il Thomas Jefferson
Center for the Protection of
Free Expression conferisce
per il «peggior accesso» dato alla stampa. Il centro, impegnato nella tutela della libertà di espressione, ha in
effetti inserito non solo la
Casa Bianca ma gran parte
del governo federale nella lista con cui ogni anno stigmatizza quelli che definisce
gli affronti al primo emendamento. L’amministrazione Obama è stata criticata
per la prassi adottata di vietare ai fotografi indipendenti l’accesso a moltissimi
eventi del presidente che
vengono coperti solo da fotografi ufficiali.
Altro che Bush
Gli ispanici lo hanno votato
Obama li caccia dagli Usa
Secondo il «New York Times», Barack è il presidente che ha deportato più
immigrati clandestini latinos. Espulsi anche se non socialmente pericolosi
::: GLAUCO MAGGI
■■■ Obama ha vinto la rielezio-
ne nel 2012 soprattutto grazie ai
voti degliispanici, assicurandosene il 71% contro il 27% per Romney.Eppure, le cifre sulle deportazioni di clandestini attuate da
quando è alla Casa Bianca mostrano che il presidente ha calcato la mano anche più di George
Bush, espellendo molti più irregolari accusati di aver commesso
reati minori. Da un’analisi del
New York Times su 3,2 milioni di
casi di espulsioni dell’ultimo decennio emerge che dei due milioni di deportati sotto Barack, due
terziriguardano gente che era stata fermata dalla polizia per infrazioni stradali (compresi i casi di
guida senza patente o in stato di
ebbrezza) mentre il20% circa,ossia circa 394mila individui, era
stato coinvolto in crimini più seri,compresi i reatilegati allo spaccio di droga. Il Deportatore in Capo, come viene accusato dai
gruppidi sinistra, sta ora però frenando leggermente la sua attività direpressione, come ilWashington Times, testata conservatrice, ha rilevato ieri, pubblicando
le ultime cifre ufficialidelle deportazioni.
Anche se la legge federale vieta a chi non ha un regolare visto
di residenza di vivere in America,
nella realtà la grandissima maggioranza di irregolari viene scoperta soltanto se colta in flagranza di reato: le polizie statalie cittadine, infatti, non hanno l’autorità
di contestare a chicchessia di essere nel Paese senza permesso,
una prerogativa che hanno solo
gli agenti federali della Homeland Security, ilministero della Sicurezza Nazionale responsabile
della immigrazione.E questo personale è dislocato di solito solo
lungo i confini con il Messico,
con pochissime altre pattuglie al
nord, di fronte al Canada. Non a
caso,anche per far vedere alla opposizione repubblicana e alla
parte di opinione pubblica esasperata per la presenza di11,5 milioni di irregolari che non è tenero nella protezione dei confini e
nella repressione del rato di clandestinità, Obama ha concentrato
l’azione di «sigillo» del Paese nelle aree vicine al Rio Grande, il fiume che separa Messico e Stati
Uniti. Dall’esame dei rapporti ufficiali, ottenuti dal quotidiano di
New York grazie alla legge sulla
Libertà di Informazione che obbliga le amministrazioni a rilasciare gli atti pubblici, i maggiori
incrementi di deportazioni nel
tempo si sono registrati a carico
di immigranti illegali che avevano commesso infrazioni stradali:
questi casi si sono quadruplicati
dai 43mila dei primi cinque anni
diGeorge W.Bush ai 193mila della presidenza Obama dal 2009 a
::: LA SCHEDA
I DATI
Da un’analisi del New York
Times su 3,2 milioni di casi
di espulsioni dell’ultimo decennio in Usa emerge che dei
due milioni di deportati sotto
Obama, due terzi riguardano
gente che era stata fermata
dalla polizia per infrazioni
stradali mentre il 20%, circa
394mila individui, era stato
coinvolto in crimini più seri.
RIPENSAMENTO
Dal 1˚ ottobre 2013 scorso
all’8 marzo, poco più dei primi 5 mesi dell’anno fiscale
2014, la Agenzia dell’Immigrazione ICE ha espulso
129.361 persone, pari a una
media quotidiana di 814. Al
passo attuale, a fine anno ci
saranno 325mila «rimozioni». Nel 2013 l’ICE aveva deportato 1.010 clandestini al
giorno, il 20% più di adesso,
e nell’anno precedente
1.020.
Obama è fra i presidenti
Usa il più grande nemico
dei clandestini [Lap]
oggi. Nello stesso periodo gli allontanamenti collegati ai reati di
«ingresso» o «reingresso» irregolare sono triplicati sotto Obama a
oltre 188mila, riporta il Times.
Un ulteriore inasprimento rispetto all’era Bush, che nel 2004 ottenne il 40% del voti dei Latinos
per la sua rielezione grazie alla
politica «compassionevole» di
quando era stato governatore del
Texas, concerne le incriminazioni formali: nell’ultimo anno del
presidente repubblicano più di
un quarto dicoloro che erano stati fermati senza una storia criminale alle spalle era stato rilasciato. Nel 2013, più del 90% delle
persone nella stessa situazione
sono state incriminate per «ingresso illegale».
La posizione di Obama verso
l’immigrazione è sempre stata
strumentale al vantaggio politico
che poteva trarne. Quando Camera e Senato erano entrambi
controllati dai democratici nel
primo biennio della sua presidenza, infatti, Obama non spinse per
la riforma pro-ispanici pur avendo i voti. Ha preferito tenere la
questione calda per la sua conferma nel 2012, e infatti nel 2011 ha
firmato un ordine esecutivo, in
barba alla legge federale e tra gli
applausi degli attivisti favorevoli
alla sanatoria,che difatto ha bloccato le deportazioni dei giovani
irregolari sotto i 30 anni. La mossa di Barack, combinata alla ottusa obiezione del GOP a ogniapertura ragionevole al tema dei clandestini, ha portato alla umiliante
sconfitta di Romney nel 2012.
Come anticipato da «Libero»
Maduro chiama il Papa per trattare con l’opposizione
::: ALESSANDRO CARLINI
■■■ È ufficiale: ieri è stato annunciato
(come anticipato il 29 marzo da Maurizio
Stefaninisu queste pagine) che sarà ilnunzio apostolico a Caracas, Aldo Giordano,
a seguire a nome del Vaticano le trattative
in Venezuela tra il governo e l’opposizione, che si sono aperte tra mille difficoltà e
dopo molti morti negli scontri di piazza. Il
presidente Nicolas Maduro ha così accettato di incontrare i rappresentanti dell’opposizione: sarà di sicuro una mediazione
lunga e difficile ma ci sono i presupposti
perché si raggiunga un accordo. La benedizione del Vaticano potrebbe essere proprio determinante.Non è l’unico mediatore di peso, c’è anche infatti l’Unione delle
nazioni sudamericane (Unasur) che da
tempo era alla ricerca di una soluzione.
A scendere in campo nel delicato ruolo porta la firma del ministro degli esteri
difacilitatori del dialogo insieme al Vatica- Elias Jaua ed è indirizzato al segretario di
no ci sono anche tre Paesi dell’Unasur, e Stato ed ex nunzio apostolico a Caracas,
cioè Brasile (la «potenza» del Sudameri- cardinale Pietro Parolin. Nella lettera, veca),Ecuador (nazione politiniva chiesto a «sua Santità, il
camente molto vicina alchaPapa Francesco» didesignavismo) e Colombia (paese
re una persona quale «testiconfinante con il Venezuela,
mone in buona fede» (garanche invece simpatizza per
te) del negoziato. Entrambe
gli oppositori). Il luogo prele parti si erano infatti riferite
scelto per i colloqui,che venal ruolo del Vaticano come
gono trasmessi in diretta sulmediatore. Ma alcuni grupla tv pubblica, è il palazzo
pi d’opposizione più radicapresidenziale Miraflores a
le, come il partito del leader
Caracas.Dopo icolloqui pre- Mons. Parolin [Lap]
incarcerato Leopoldo Loliminaritra il presidente Mapez, hanno scelto la via del
duro e i delegati dell’alleanza antichavista boicottaggio: non ne vogliono sapere di
Mud (Mesa de unidad democratica), il go- arrivare a patti.
verno ha ufficialmente invitato la Santa SeÉ invece molto agguerrito ma anche
de a partecipare quale terza parte. L’invito pronto al confronto Henrique Capriles,
Allarme a Bengasi:
chiude l’aeroporto
Sono stati sospesi tutti i voli
nazionali da e per l’aeroporto internazionale Benina di
Bengasi, nella Libia orientale. «I voli nazionali sono stati sospesi a causa del peggioramento della situazione
della sicurezza», ha detto il
direttore dell’aeroporto,
Ibrahim Farkach, all’agenzia di stampa libica Solidarity Press. Farkach non ha indicato quando lo scalo tornerà a riprendere la normale attività. La scorsa settimana gruppi della società civile a Bengasi avevano annunciato una campagna di disobbedienza per protestare
contro la situazione della sicurezza in città.
l’oppositore più moderato di Maduro,
che ha tuonato: «Miraflores tremerà». «Diremo al governo la verità in modo da far
aprire gli occhi al Paese e vedremo finalmente il cambiamento», ha aggiunto l’ex
candidato presidenziale. Per lui il dialogo
che faticosamente si sta mettendo in moto in queste ore rappresenta
«un’opportunità storica» e ha respinto le
critiche di chi gli aveva chiesto di non
scendere a patti con gli avversari politici.
La rivolta «anti-bolivariana», contro l’erede di Hugo Chavez, è stata affrontata con
una dura repressione da parte delle autorità, che contestano a loro volta la legittimità delle «guarimbas»,le barricate che bloccano le strade sia di Caracas sia di altre
città del Paese. Il bilancio è stato di almeno 39 morti negli scontri. Sono molti i nodi da sciogliere. C’è per esempio da capire
quale ruolo avranno i giovani del movimento studentesco, che ormai da due mesi ogni giorno scendono in piazza per protestare contro Maduro.
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ATTUALITÀ
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Dopo la sentenza della Consulta
Fecondazione, si cambia. Ma non è per tutti
Torna la facoltà di congelare embrioni e avere diagnosi pre-impianto.Resta il divieto per coppie omo, single e coppie fertili in cui l’uomo è malato
Il commento
::: segue dalla prima
CATERINA MANIACI
(...)quando sipotevano congelare gliembrioni,effettuare diagnosi pre-impianto e concepire figli
con la fecondazione eterologa,
ossia con il seme di un donatore
o gli ovociti di una donatrice.
Secondo alcuni espertidel settore, i centri di fecondazione assistita, in Italia, sono pronti per
la procreazione eterologa. «Non
cisono ostacoli: le procedure sono uguali per la donazione interna alla coppia (omologa) o esterna (eterologa)». Lo ha dicharato
anche Laura Rienzi, presidente
della Società italiana di embriologia riproduttiva (Sierr), durante una conferenza stampa organizzata ieri a Roma dall’associazione Luca Coscioni. La Rienzi
non ha negato,però, qualche difficoltà di ordine pratico legato all’accesso alle cellule congelate.
«Dovremmo sicuramente consultare gli avvocati per chiarire i
dettagli», ha ammesso.
Gli strumenti, però, ci sono
tutti, perchè, sempre secondo
l’embriologa, l’Italia «è leader
nel congelamento degli ovociti.
Dunque se agli spermatozoi si
può già accedere perchè esistono banche europee (e si costituiranno facilmente banche italiane), questo sarà possibile presto
anche per gli ovociti grazie ainostri biologi che, insieme ad altri
colleghi europei, hanno messo
a punto la vitrificazione degli
ovociti che permetterà di attivare banche, di facilitare l’ovodonazione e renderla meno costosa».
Ma come accedere alla donazione degli ovuli? Nella pratica,
secondo l’esperta, la via più semplice potrebbe essere quella di
usare, attraverso la donazione,
gli ovociti delle donne che ne
hanno congelati in sovrannumero durante cicli di fecondazione - «con i necessari controlli
e valutazioni» - o quelli conservati in banche europee. Procedure che icentri avvieranno,però, solo dopo aver consultato gli
avvocati.In effetti, passando dalla teoria alla pratica, i problemi
ci sono. Perchè la legge 40 vieta
la commercializzazione di gametimaschili e femminili,chi offre sperma o ovociti lo deve fare
a titolo gratuito. In realtà in tutta
Europa viene riconosciuto aidonatori un compenso o una sorta
dirimborso-spese. In questi dieci anni ai 354 centri (148 pubblici e 206 privati) è stato vietato il
congelamento dei gameti, quindi oggi nelle biobanche si trovano materiali «vecchi» e comunque in quantità molto inferiori
rispetto alla richiesta. Bisognerà
ricreare delle scorte: se non ci
saranno problemi per le banche dello sperma, molto complesso sarà il reperimento degli
ovociti, che richiede una forte
stimolazione ormonale delle donatrici. Ed è difficile pensare
che sarà fatto solo «per donazione». E dunque, quando si potrà
davvero accedere all'eterologa?
Subito, secondo gli avvocati che
hanno presentato i ricorsi, già
tra un mese, dopo la pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale. Ma è legittimo
Ma sono sempre le leggi
a restare latitanti
::: segue dalla prima
FILIPPO FACCI
(...) Sulla Stampa è uscito un articolo di Fabio Martini che si presta a più di un equivoco, forse per
via dei titoli: «Si è conclusa la stagione delle crociate dei valori»,
«Nell'Italia che cambia lo scontro
sui temi etici passa in secondo
piano». In pratica si parte dall'apparente riserbo della Chiesa sulla
fecondazione eterologa (dopo
che la Consulta ha tolto il divieto)
e si presume che ci sia stata una
«rottamazione delle ideologie» e
che la Chiesa abbia taciuto perché è cambiato il mondo: «La crisi economica ha scombussolato
la gerarchia deivalori e delle priorità, e le questioni etiche appaiono meno urgenti di quelle legate
alla sopravvivenza,al lavoro,al futuro» dice il sociologo Domenico
De Masi,mentre secondo ilpiddiUna dottoressa del Centro per la fecondazione assistita di Napoli al lavoro [Ansa]
no Giorgio Tonini «Papa Bergoglio a sua volta ha favorito il primato delle questioni economiConferenza episcopale italiana,
chiedersi se ci si potrebbe trova::: LA SCHEDA
che e sociali, ha relativizzato le
commenta con una nota la decire davanti ad un vuoto normatiquestioni eticamente sensibili,
sione della Consulta. Per la Cei
vo, con la necessità di una nuoDEFINIZIONE
ha riproposto l'autonomia della
inoltre «si determina un pericova legge per poter riattivare le
La fecondazione eterologa è l’upolitica».
loso vuoto normativo nel quale
tecniche,così come ha dichiaranione artificiale del seme e di un
Insomma: la gente è senza larischia di essere legittimata ogni
to il ministro della Sanità Beatriovulo quando uno dei due è di
voro, il Papa è meno
tecnica di riproce Lorenzin.
un donatore esterno alla coppia.
Si chiama fecondazione omoloideologico e poi c'è
duzione umaOra, comunque, solo le copga quando l’unione è sempre creRenzi, il ritorno della
na».
pie eterosessuali, sposate o staata in laboratorio ma ovulo e
politica:questa la noTra i sostenitobilmente conviventi, con una
spermatozoi appartengono alla
stra sintesi brutale.
ri
della
sentenza
sterilità accertata da documenti
coppia di genitori. La tecnica prePeccato che, a nostro
e delle sue consemedici, possono accedere alle
vede che, dopo un’ovulazione
provocata dagli ormoni, gli ovuli
dire, non stia in pieguenze sulla legcure. Non potranno quindi divengano prelevati e fecondati in
di. La gente è ancor
ge 40 c’è poi chi
ventare genitori con gameti di
provetta. L’embrione viene poi
meno disponibile a
già
pensa
a
allardonatori coppie omosessuali,
impiantato nell’utero
discutere di principi
gare ulteriormendonne single, ma neanche copI VIAGGI
come aveva fatto dote gli orizzonti e
pie fertili, se non nel caso in cui
Secondo i dati raccolti dalla Sopo l'11 settembre,
consetire l’uso
l'uomo sia portatore di malattie
cietà europea di riproduzione asBeatrice Lorenzin [Lapr.] senz'altro;ma l'articodella
eterologa
sessualmente trasmissibili, cosistita (Eshre) nel 2010 le coppie
lo della Stampa parla
anche per gay e
me l’Hiv o l’epatite C. I limiti di
italiane avevano il primato in Eudi "sordina ai crociati dei valori" e
single, come fa ad esempio il
età restano quelli stabiliti di età
ropa (sono il 31%) per i viaggi ai
centri esteri di procreazione assidi un loro "declino" come se si
professor Umberto Veronesi.
previsti dalla legge 40, cioè l’acstita, e sempre secondo un’altra
stessero ritirando di buon grado,
Mentre si fa strada l’ipotesi che
cesso alle cure entro l’età fertile.
indagine del 2010, condotta in
come se fossero dei perdenti ormigliaia di coppie potrebbero
Il giorno dopo la decisione
36 centri stranieri dall’Osservatomai fuori dal tempo: il dettaglio
ora chiedere allo Stato il risarcidella Corte Costituzionale non
rio sul turismo procreativo, sono
state oltre 2.700 le coppie italiache sfugge, però, è che non solo
mento per i danni causati dai disiplacano le polemiche e le conne che si sono recate all’estero
restano vincenti, ma potrebbero
trapposizioni. «Si snatura il convieti della legge 40, come hanno
per poter ricorrere alla fecondaanche riposarsi sugli allori. E' vecetto e l’esperienza di paternità
annunciato
gli
avvocati
Gianni
zione eterologa. Per il 48% la
ro, il discorso parte dalla sconfite di maternità». Così la Cei, la
Baldini e Filomena Gallo.
meta preferita è la Spagna
ta della Chiesa (eccetera) sulla fecondazione eterologa: ma viene
dopo dieci anni di una legge uniFORTI CRITICHE DALLA CEI AL COMUNE DI GROSSETO
ca al mondo e che non è stata
sconfitta dall'autonomia della politica, ma, ancora una volta, dalla
supplenza della magistratura. La
Stampa, in un riquadro affianco
all'articolo, affianca altre tre "bat■■■ La decisione con la quale il Tribunale di mentando l’atto con cui il tribunale di Grossetaglie" tra quelle che sarebbero
Grosseto ha disposto la trascrizione, nei regi- to ha ordinato la trascrizione nel registro di stapassate "in secondo piano": vestri di stato civile del Comune, di un matrimo- to civile il matrimonio celebrato a New York fra
diamole una per una, dunque.
nio contratto all’estero fra persone dello stesso Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci.
Prima battaglia, le unioni civili:
sesso, continua a suscitare reazioni e polemiLa decisione, invece, «suscita gravi interroganon ci sono. Manca una legge, ci
che. Intanto il procuratore capo di Grosseto, tivi e non poche riserve» da parte della Cei. Lo
sono solo degli statuti regionali
Francesco Verusio, annuncia che impugnerà sottolinea una nota della Presidenza della Condal valore simbolico. In compenla sentenza emessa dallo stesso tribunale: «Per ferenza Episcopale Italiana. «Con tale decisioso le unioni ci sono, e da un pezfortuna esiste una sentenza della Cassazione ne - viene rilevato dai vescovi - rischia di essere
zo,in Austria,Belgio,Croazia,Dache dice chiaramente che non si puo' fare. Stia- travolto uno dei pilastri fondamentali dell’istinimarca,Finlandia, Francia, Germo predisponendo le motivazioni della nostra tuto matrimoniale, radicato nella nostra tradimania, Irlanda, Lussemburgo,
impugnazione in appello che sarà fatta il pri- zione culturale, riconosciuto e garantito nel noOlanda, Portogallo, Regno Unito,
ma possibile». Invece, il Comune di Grosseto, stro ordinamento costituzionale». Il tentativo
Repubblica Ceca, Slovenia, Spa«che a suo tempo ha scelto di non opporsi al di negare la realtà del matrimonio tra un uomo
gna, Svezia, Grecia, Ungheria,
ricorso presentato dalla coppia dopo il rifiuto e una donna per via giudiziaria - conclude la
Islanda, Norvegia, Svizzera, Andei nostri uffici, si adeguerà da subito alle deci- Cei - «rappresenta uno strappo, una pericolosa
dorra e Liechtenstein.In moltipasioni del tribunale senza alcuna opposizione». fuga in avanti di carattere fortemente ideologiesi c'è anche il matrimonio gay.
Lo spiega il sindaco di Emilio Bonifazi, com- co».
La Procura ricorre contro le nozze gay riconosciute
Tra i paesi che non regolamentano le unioni civili, invece, spiccano l'Italia, il Vaticano e i paesimusulmani o ex comunisti. Nota:
ogni volta che se n'è parlato, in
Italia, anche di recente, la Chiesa
ha fatto un baccano d'inferno. Seconda battaglia, testamento biologico ed eutanasia: non ci sono
né uno né l'altro. Il centrodestra
stava per varare una legge peggiorativa che per fortuna è annegata
nell'inefficienza parlamentare e
nelle crisi di governo. In Italia il
fine-vita è risolto di nascosto o, se
diviene fatto pubblico, da sentenze della magistratura. Nota: ogni
volta che se n'è parlato, in Italia,
anche di recente, la Chiesa ha fatto un baccano d'inferno. Terza
battaglia: l'aborto. Quello c'è, ma
solo grazie a una battaglia referendaria promossa negli Annisettanta. La legge è intoccabile perché funziona (nel senso: gli aborti calano ogni anno) ma è sottoposta a veri e propri sabotaggi.
L'Italia è uno degli ultimi paesioccidentali in cui è stata introdotta
la pillola Ru486 (22 anni dopo la
Francia, dopo di noi solo Lituania e Polonia) la quale pillola resta di complicata reperibilità. Le
campagne di contraccezione da
noi non esistono, la Chiesa non
gradisce, e a farne le spese sono
le categorie che abortiscono in
maggioranza:le ignoranti e le immigrate. Impossibile poi tacere
su quell'autentica truffa da codice penale che è l'obiezione di coscienza, esercitata da circa l'80
per cento dei ginecologi (soprattutto in Campania,Basilicata e Sicilia) nonostante l'85 per cento
degli italiani sia favorevole alla
Legge 194. Naturalmente ogni
volta che se ne riparla, in Italia,
anche di recente, la Chiesa ha fatto un baccano d'inferno. Sul fatto
che sia cambiata la sensibilità degliitaliani, infine, è pure lecito dubitare. Chi non ha mai perso di
vita i sondaggi, nel decennio passato, sa bene che le opinioni della Chiesa e quelle della maggioranza degli italiani non si sono
mai davvero incrociate. Testamento biologico,Legge 194,aborto, coppie di fatto, divorzio breve,
laicità dello Stato: su questi temi
la maggioranza degli italiani (anche di centrodestra, con differenze minime) la vedeva in maniera
diametralmente opposta alle opinioniecclesiastiche,che pure erano piuttosto rumorose e sponsorizzate, come detto. Un'altra opinione purtroppo condivisa, a destra come a sinistra, era che i temi etici non spostassero un voto
che fosse uno. Allora come oggi.
oggiche la situazione resdta quella descritta: sicché dovete dirmi,
dunque, in che termini "si è conclusa la stagione delle crociate
deivalori" e in che modo "lo scontro sui temi etici passa in secondo piano". Forse nei termini che,
sparite le crociate sui valori, sono
rimasti i valori: ma - non so i vostri - non sono i miei.
18
ATTUALITÀ
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TRASFERITI FRA GLI ALTRI PROVENZANO, RIINA, I FRATELLI GRAVIANO
Rettifica
Cambio di carcere
per 200 boss al 41 bis
La giornalista
per errore
fra i «furbetti»
Sono circa 250 i carcerati in regime di 41
bis trasferiti dagli istituti di pena in cui
erano detenuti. Si tratta di boss di mafia,
’ndrangheta, camorra e sacra corona unita. Il provvedimento riguarda anche Bernardo Provenzano (nella foto, il giorno
della cattura), Totò Riina, i fratelli Graviano e Leoluca Bagarella. L’iter per il trasferimento è stato avviato a febbraio con il
parere favorevole della direzione nazionale antimafia. Bernardo Provenzano è
stato trasferito il 6 aprile dall’Ospedale Civile di Parma, dov’era ricoverato dal giugno del 2013, al penitenziario di Milano
Opera. Alla richiesta di chiarimenti del
ministro della Giustizia, Andrea Orlando,
il Dap ha scritto: «Il trasferimento è parte
di una più generale movimentazione disposta da questa Direzione Generale che
ha riguardato circa 250 detenuti, ristretti
in regime di 41 bis e reclusi nel medesimo
penitenziario da oltre cinque anni».[Lapresse]
■■■ Nell’ambito di
Cattivi esempi
Partite vietate ai genitori-hooligan
L’ultimo episodio nel Padovano:due adulti si sono presi a testate durante la sfida calcistica fra i figli di12 anni
Il questore valuta il Daspo, provvedimento pensato per gli ultras da curva. Ma già applicato ad altri papà esagitati
::: GIORDANO TEDOLDI
■■■ Genitori hooligan. Proprio
loro, che dovrebbero dare l’esempio, insegnare ai figlioli che giocano a calcio sotto i loro occhia comportarsi da uomini, non reagire alle provocazioni, tenere i nervi saldi, usare la testa solo sul pallone e
riflettere prima di fare sciocchezze. Macché. Per dire: sabato scorso, ai bordi di un campetto a Busa
di Vigonza (Padova), due papà si
sono addirittura presi a cornate.
Una testata, proprio come fanno i
bulli, per dare il via a una rissa che
ha fatto scoppiare in lacrime i ragazzini,tuttisui 12 anni,che disputavano l’incontro Vigontina-Curtarolese,categoria esordienti.Per entrambi i genitori - avvisa il questore di Padova - potrebbe ora scattare il Daspo, il divieto d’accesso alle
manifestazioni sportive per due
anni, provvedimento che siamo
abituati a veder usato contro gli ultras più scalmanati delle serie
maggiori, quelli che si massacrano in curva, magari in partite dove
la posta in gioco è alta e i nervi sono a fior di pelle, un derby decisivo,non certo una sfida tra neoadolescenti. Ma tant’è: si vede che
han preso dai padri.
Tornando nel Padovano: la rissa è cominciata per l’intemperanza del padre di un giocatore della
Curtarolese che ha cominciato a
insultare l'arbitro, papà di un altro
ragazzino in campo. Dopo venti
minuti di offese, il presidente della
Vigontina e un dirigente della Curtarolese vanno dall’esagitato per
chiedergli di darsi un calmata. Ma
quello, una vera furia, nel frattempo aveva attaccato briga con un altro spettatore, papà di un giocatore avversario del figlio. I due dirigenti sportivi non fanno in tempo
a intervenire che la discussione
tra i papà-hooligans degenera e
partono le testate, scatenando la
rissa bloccata solo dall’intervento
dei carabinieri. Ennio Marini, presidente della Vigontina, uno dei
due dirigenti testimoni, al Corriere
del Veneto sidice favorevole all’applicazione del Daspo: «I problemi
li creano i genitori. I bambini, soprattutto a quell’età, vogliono solo
giocare a calcio. È vergognoso».
E non è il primo caso: nel maggio
2011 ci fu il caso del torneo giovanile “Eurosporting”, in provincia
di Jesolo, in cui a passare alle vie di
fatto fu un genitore della Fidene di
Roma che insultò, minacciò e persino prese a sputi due donne, responsabilidel campo sportivo,dopo aver già minacciato e spintonato l’arbitro,reo diaver sospeso l’incontro peri disordinisulle gradinate. L’uomo, 48 anni (e non sentirli...), fu sanzionato proprio con il
Daspo dalla questura di Venezia.
E ancora: nel novembre dello stesso anno, a Varese, durante l’incon-
::: LA SCHEDA
GENITORI BULLI
Di genitori pronti a prendersi a
botte per la partitella di un figlio è piena la cronaca. L’ultimo caso risale a sabato: siamo
nel Padovano, precisamente a
Busa di Vigonza. Qui due papà
si sono letteralmente presi a
cornate. Come fanno i «bulli»
prima di una rissa. Ora rischiano il Daspo
IL DASPO
Il Daspo è l’acronimo di Divieto
di Accedere alle manifestazioni
SPOrtive, è una misura prevista
dalla legge (13 dicembre ’89)
per contrastare la violenza negli stadi. Vieta al soggetto ritenuto pericoloso di accedere in
luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive
tro Sumirago Boys-Vedanese del
campionato juniores provinciale,
il padre di un ragazzino della Vedanese diede in escandescenze,
prima insultando igiovanigiocatori della Sumirago, poi sferrando
calci e pugni agli spettatori che gli
avevano detto di calmarsi. Nella
rissa una donna cadde giù da una
piccola tribuna spezzandosi una
gamba, altri ebbero bisogno di cure mediche, investiti dalla violenza del genitore-ultrà, che peraltro
aveva già precedenti con la polizia.Anche in quel caso la questura
di Varese fece ricorso al Daspo.
E però proprio ieri ecco un altro
caso, che tra l’altro smentisce la visione un po’ consolatoria secondo la quale i ragazzini sarebbero
sempre e comunque anime candi-
de: a Civita Castellana (Viterbo) i
carabinieri hanno chiesto il Daspo per un padre che, anziché vergognarsi e intervenire per fermare
il figlio, giocatore della Real Boccea di Roma, il quale gridava
«sporco negro» alportiere avversario del Civita, è sceso in campo per
dargli manforte e ha aggredito anche lui il giovanissimo portiere di
colore.
Ma a cercare i precedenti di casi di
genitori inferociti per una partitella tra i figli in un campetto di provincia, si stenderebbe un elenco
lunghissimo. E bene fece l’allora
ministro degli Interni, Maroni,
che nel 2010 avanzò la proposta di
introdurre ilDaspo contro giocatori e genitori che dagli spalti incitano i ragazzi a «spezzare le gambe»
agliavversari. Uomini frustrati, falliti, che vigliaccamente scaricano
la loro aggressività sui figli di12 anni, e che evidentemente sarebbero ben felicise i figlistessi diventassero delle bestie come loro. Ancor
meglio del Daspo,sarebbe la rivolta dei bimbi in campo contro i loro patetici genitori. La rivolta dei
pulcini.
un articolo a firma
di Franco Bechis,
pubblicato su «Libero» del 17 gennaio
2012, in cui si faceva riferimento a
una serie di soggetti, denominati «Furbetti del mattone»,
che avrebbero acquistato da enti pubblici immobili ad
un prezzo vile, veniva citata, tra costoro, anche la dr.ssa
Vanjia Luksic, individuata quale giornalista ceca e corrispondente delle testate giornalistiche
«L’Express» e «Le
Soir».
All’esito di un più
accurato approfondimento, si precisa
che la dr.ssa Luksic
è una giornalista di
nazionalità belga
che per errore è stata inserita nell’elenco del succitato articolo, poiché la stessa ha effettivamente acquistato un immobile, ma da privati contattati attraverso una agenzia e
versando un prezzo
del tutto congruo rispetto ai valori di
mercato.
Tanto si riporta per
dovere di cronaca,
esprimendo rammarico da parte della direzione del giornale e dell’autore
dell'articolo per l'erronea informazione nei confronti della collega Vanjia
Luksic.
Emergenza immigrazione
Quattromila sbarchi in poche ore, è iniziata l’invasione
Secondo gli ultimi dati dal 2012 al 2013 gli extracomunitari arrivati sulle nostre coste sono aumentati del 224%
::: ALBERTO SAMONÀ
■■■ «Un esodo biblico alla volta delle
coste italiane». Non usa mezzi termini il capo di stato maggiore della Marina Militare,
ammiraglio Giuseppe De Giorgi, per descrivere la nuova ondata di sbarchi in Sicilia.
Che si tratti di un’emergenza senza precedenti è anche confermato dalle cifre da capogiro che danno la misura di un fenomeno che, evidentemente, l’Italia non può più
fronteggiare coi mezzi abituali: nel 2012 gli
immigrati sbarcati sulle coste italiane erano
stati «appena» 13.267, mentre lo scorso anno il numero è salito a 42.925, con un incremento vertiginoso di ben il 224 per cento.
Quattromila profughi, poi, sono arrivati nelle ultime quarantotto ore e oltre un migliaio
sono quelli soccorsi nella sola notte scorsa.
Se da un lato, grazie alla missione «Mare
nostrum» sono state salvate tantissime vite,
sono stati assicurati alla giustizia diversi scafistie sono aumentate le condizioni generali
di sicurezza, questo non ha impedito le partenze dalle coste del Nord Africa, che si sus-
Soccorsi della Guardia Costiera [Ansa]
seguono a ripetizione. Segno evidente del
fatto che, per mettere un freno al traffico di
esseri umani, occorra con urgenza una strategia politica della Ue e del nostro Paese,
che si affianchi in funzione preventiva all’operazione, messa in atto dalla Marina italiana.
Grazie a «Mare nostrum» sono stati18mila i migranti assistiti, con una media di 110
persone salvate al giorno ed è di 66 il numero di scafisti finiti in manette con l’accusa di
far parte di organizzazioni internazionali
chegestiscono questiviaggi, già a partire dall’Africa sub sahariana.
La facile previsione delle scorse settimane, intanto, è diventata realtà e l’Italia - al di
là della gestione delle operazioni di soccorso - sembra continuare ad assistere impotente: dalle coste libiche e dagli altri porti
nordafricani, infatti, le notizie che arrivano
riferiscono di svariate decine di migliaia di
altri profughi pronti a imbarcarsi. Numeri,
peraltro,in vertiginoso aumento,in previsione delle condizioni meteo favorevoli con
l’approssimarsi della stagione estiva.
Sul fronte degli arrivi, le navi della Marina militare continuano a lavorare senza sosta: la fregata «Euro» ieri ha soccorso 450
persone,la «Zeffiro» 150,ilpattugliatore «Foscari» 220 e la corvetta «Urania» un centinaio. E ancora, il pattugliatore «906» della
Guardia costiera ha portato in salvo 365 immigrati. La stessa nave ha caricato anche
103 profughi provenienti da vari Paesi dell’Africa centrale,individuati da un aereo della Marina, mentre si trovavano a bordo di
un barcone, e altre 92 persone imbarcate su
un gommone fatiscente. Il mercantile «Dobrota» ha soccorso, infine, 200 migranti, accompagnati al porto di Siracusa.
Intanto, sempre ieri sono stati trasbordati a terra, al porto di Catania, 300 immigrati
salvati la notte precedente dalla petroliera
«Nord Farer» battente bandiera di Singapore.I profughi avevano navigato per 48 ore su
tre barconi ed erano stati soccorsi mentre si
trovavano a 120 miglia a sud-est di Lampedusa. Tra loro c’era anche il cadavere di un
uomo, morto durante la traversata, su cui
sarà effettuata l’autopsia.
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ATTUALITÀ
__Venerdì 11 aprile 2014__
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Il delitto di Brembate di Sopra
Ora c’è pure la prova scientifica
Il killer di Yara è figlio dell’autista
Gli esami sul dna dell’uomo di Gorno confermano la compatibilità al 99,9% coi codici genetici dell’assassino
Ma dopo 3 annidierrorie 3,5 milioni spesiper effettuare 18mila test,ilcolpevole resta un fantasma
::: ALESSANDRO DELL’ORTO
■■■ Tre anni di misteri, dubbi,
perplessità, abbagli, rabbia. Sfiga. E poi solo ipotesi, maledette
ipotesi, se e ma e ma e se. Tre
anni di niente e ora, toh, la prima
certezza. Che non è una novità,
anziprobabilmente è solo un modo per tenere aperto il caso, ma
almeno è qualcosa di concreto.
Giuseppe Guerinoni, l’autista di
Gorno scomparso nel 1999
all’età di 61 anni, è al
99,99999987% il padre del killer
di Yara Gambirasio, la ragazzina
di 13 anni sparita a Brembate Sopra (Bergamo) il 26 novembre
2010 e ritrovata morta tre mesi
dopo in un campo nelvicino paese di Chignolo d’Isola. Tradotto,
l’identità del padre del bastardo
è certa. A dirlo è il risultato - appena consegnato al pm di Bergamo
Letizia Ruggeri - delle analisi genetiche effettuate sul dna (prelevato dalfemore) di Guerinoni dopo la riesumazione della salma
avvenuta il marzo 2013 su richiesta del genetista forense Giorgio
Portera, consulente della famiglia Gambirasio: il codice genetico coincide quasi totalmente con
quello del materiale biologico
proveniente da una macchia di
sangue (l’assassino si era ferito
con un coltellino,forse neltentativo di tagliare gli slip della vittima)
ritrovata sul corpo diYara. Rispetto a prima è solo una questione
di particolari, piccoli numeri, che
però almeno sono qualcosa: il
precedente raffronto effettuato
su un estratto di saliva ricavata
da un bollo di una vecchia patente di guida dell’autista di Gorno
diceva che l’indice di compatibilità era al 99,99999927%.«Un dettaglio ininfluente - spiega la dottoressa Marina Baldi, biologa, specialista in Genetica Medica e responsabile del Laboratorio Genoma di Roma - perchè in queste
situazioni dopo il 99 per cento si
è sempre di fronte a una certezza. Il problema resta arrivare al
killer o a sua madre (è un figlio
illegittimo di Guerinoni n.d.r.) e a
questo punto, onestamente, mi
sembra davvero difficile. Non è
più una questione di tecnologia,
ma di indagini».
::: LA SCHEDA
KILLER SENZA NOME
L’ultima analisi sul dna relativo al caso di Yara Gambirasio non lascia adito ad alcun
dubbio: l’autista di Gorno
(Giuseppe Guerinoni morto
nel 1999) è il padre del presunto killer della 13enne uccisa a Brembate di Sopra (Bergamo) il 26 novembre del
2010. Questo il riscontro che
emerge nella relazione dell’anatomopatologa
Cristina
Cattaneo, la stessa che aveva
eseguito l’esame sulla salma
della giovane vittima.
PATERNITA’ PROVATA
La relazione, consegnata al
pm di bergamo Letizia Ruggeri, dimostra che la probabilità che Guerinoni sia il padre
del cosiddetto «Ignoto 1» è
del 99,99999987%. Insomma una paternità praticamente provata scientificamente.
L’analisi era stata chiesta dal
consulente della famiglia
Gambirasio per accertare senza ombra di dubbio la relazione tra «Ignoto 1» e il dna del
presunto killer trovato sugli
indumenti di Yara. Il problema è che nulla si sa
dell’identità del presunto killer della minorenne
LA VITTIMA
La piccola Yara è scomparsa
nel tardo pomeriggio del 26
novembre 2010 nel tragitto
che dalla palestra di Brembate portava alla sua abitazione. Il suo corpo fu poi trovato
esattamente tre mesi dopo in
un campo di Chignolo d’Isola, a pochi km da dove era
scomparsa e da dove viveva
con la famiglia
Yara Gambirasio [Fotogramma]
Già,indagini che fin dall’inizio
non sono state all’altezza tra situazioni sfavorevoli (la telecamera davanti alla palestra bruciata
da un fulmine quattro mesi prima e mai sistemata; il corpo di
Yara sepolto e conservato dalla
neve per tre mesi), disorganizza-
zione e disaccordi (tra Polizia e
Carabinieri), tentativi random
cui è stato dato troppo peso (i cani molecolari: uno andò diritto
verso il cantiere, l’altro dalla parte opposta e venne poi portato
sulposto dopo essere stato caricato su un furgoncino) ed abbagli
CHI È GIUSEPPE GUERINONI
Il timido che amava la discoteca e le cure termali
Giuseppe Guerinoni [Ftg]
Giuseppe Guerinoni, il padre del killer di Yara Gambirasio, era
nato nel 1938 ed è morto nel 1999. Sposatosi nel 1963 dopo aver
prestato servizio militare a Roma, padre di tre figli (due maschi
e una femmina), lavorava come conducente di autobus in Valle
Seriana, amava la discoteca e, prima del matrimonio, era solito
trascorrere due settimane l’anno a Salice Terme per sottoporsi
a cure termali. L’ipotesi che abbia avuto un quarto figlio (illegittimo) era stata avvalorata mesi fa da un ex collega: «Aveva avuto una relazione con una donna molto più giovane di lui, tra il
1962 e il 1963. Un giorno Guerinoni mi disse del fattaccio: aveva
messo nei guai una ragazza con cui aveva una relazione».
giudiziari (il marocchino Mohamed Fikri, unico indagato, fu arrestato il 4 dicembre 2010 su una
nave in viaggio per Tangeri a causa di un’intercettazione telefonica mal tradotta: in quei giorni si
credeva di aver risolto il caso, invece il ragazzo è risultato estraneo alla vicenda e la sua posizione è stata definitivamente archiviata lo scorso agosto). L’unica pista concreta in tre anni è stata
quella del dna, nata più per casualità che preciso fiuto investigativo. Tutto ha avuto inizio con l’analisi del profilo
genetico dei frequentatori della
discoteca “Sabbie
Mobili”,a duepassi dal luogo del ritrovamento
di
Yara. Un giovane
abitudinario del
locale che si era
trasferito in Perù
(la cui madre aveva lavorato come
domestica a casa
Gambirasio) aveva punti di contatto con il dna dell’assassino: risalendo ai parenti,
si è finiti allo zio.
Giuseppe Guerinoni, appunto.
Per giungere a
questo punto sono stati esaminati
18 mila profili genetici. Costo dell’operazione: tre
milioni e mezzo
di euro. Tre milioni e mezzo (e qui
si potrebbe aprire
un difficile e delicato dibattito etico: vale la pena
spenderetanto denaro per un caso
in cui purtroppo, ormai, non è
più una questione di vita o di
morte?) per non arrivare all’assassino, ma solo a una certezza: il
mostro è di origini bergamasche.
È bergamasco. E va cercato tra i
bergamaschi. Un dettaglio non
di poco conto per la gente del posto, non certo omertosa (come
qualcuno ha cercato di far credere), ma anzi ricca di valori, serietà, impegno, determinazione e
soprattutto orgoglio. Quell’orgoglio che - misto alla comprensibile rabbia del momento - portò
qualcuno (per fortuna pochi), dopo la notizia dell’arresto del marocchino Fikri, a reagire sfociando nel razzismo. Ecco, ora va rivisto tutto. Dopo tre anni di nulla,
la prima certezza: il bastardo che
ha ammazzato Yara va cercato in
casa. Ma chissà se a questo punto, dopo tre anni di illusioni e fallimenti, sarà ancora possibile trovarlo.
Evasione da 250 milioni di euro
Lo scandalo dei Parioli
■■■ Una megatruffa con evasione fiscale per ol-
■■■ Ieri la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a
giudizio di otto persone per lo sfruttamento delle due
ragazzine fatte prostituire in un appartamento ai Parioli.
I reati contestati sono sfruttamento della prostituzione,cessione di droga,estorsione, detenzione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile. Il
procuratore aggiunto, Maria Monteleone, e il sostituto, Cristiana Macchiusi, hanno chiesto il processo per
Mirko Ieni, ritenuto il «gestore» del giro di baby squillo, Nunzio Pizzacalla (per entrambi l’accusa è sfruttamento della prostituzione minorile), Mario De Quattro (per tentata estorsione), la madre di una delle adolescenti,e i clienti Riccardo Sbarra (accusato dipossesso di materiale pedopornografico), Marco Galluzzo
Il Pontefice incontra
quattro ex prostitute
Ieri mattina in Vaticano,
Papa Francesco ha incontrato quattro giovani straniere (una cilena, una della Repubblica Ceca, un’ungherese e un’argentina),
ex prostitute, che attualmente vivono sotto protezione. Il pontefice - che ha
particolarmente a cuore
questo tema - si è intrattenuto con loro, ascoltando
le loro storie e incoraggiandole a superare i traumi.
Secondo alcuni testimoni
si è trattato di un «incontro toccante». Concluso il
colloquio, Bergoglio si è recato nella Casina Pio IV
per parlare ai partecipanti
alla conferenza internazionale contro la tratta degli
esseri umani.
Mafioso latitante
arrestato in Belgio
Il mafioso latitante GetanoTrainito è stato arrestato ieri in Belgio a Liegi dalla polizia belga su segnalazione
della Squadra mobile di
Caltanissetta
e
dell’Interpol. Ricercato da sette mesi, Trainito, 51 anni,
esponente di spicco e killer dell’organizzazione mafiosa della «Stidda» di Niscemi, detto «occhio di vetro» perchè è guercio, deve
scontare una pena definitiva di 14 anni, 3 mesi e 12
giorni di cella per omidicio
e altri reati. Era irreperibile dal 9 settembre 2013. Affiliato al clan Russo, è stato
uno dei protagonisti della
guerra combattuta negli
anni ’90 dalla «Stidda» e
da Cosa nostra in provincia di Caltanissetta.
Sprangate tra parenti
Cinque in manette
Rissa a colpi di spranga tra
familiari. È accaduto a Santa Flavia nel palermitano,
dove ieri i carabinieri hanno arrestato 5 persone. Tutti dovranno rispondere di
rissa aggravata. I cinque sono stati sorpresi all’interno di un deposito di automezzi, mentre erano intenti a picchiarsi armati di
spranghe e coltelli. Alla base della furiosa lite vecchi
dissidi familiari di natura
economica. Solo l’intervento dei carabinieri ha evitato il peggio e ha permesso
di bloccare i familiari. Per
due di loro è stato necessario il ricorso alle cure mediche.
C’è la camorra dietro al mercato dei dvd pirata Baby squillo, chiesto il processo per otto persone
tre 252 milioni di euro, su materiale informatico,
cd e dvd vergini, è stata scoperta e smantellata ieri
dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, in
collaborazione con la GdF e la Siae. Il successo dell’operazione è il frutto di «un’attività di intelligence
attenta e raffinata» hanno detto gli investigatori,
«che ha individuato ingenti quantitativi di supporti
audiovisivi vergini e altro materiale informatico»,
destinati ad alimentare il mercato italiano in totale
evasione fiscale e dei compensi dovuti per copia
privata. Le indagini, avviate dagli uomini della GdF
di Fiumicino, partono da una pregressa attività investigativa su clan camorristici che avevano il controllo della pirateria audiovisiva partenopea, per
svilupparsi attraverso intercettazioni telefoniche
ed ambientali e controlli presso le aziende, volti a
ricostruire minuziosamente i canali diapprovvigionamento del materiale informatico.
Durante il blitz sono stati sequestrati oltre 23 milioni di cd/dvd «vergini» oltre a 500mila euro in
contanti utilizzati per pagamento - in nero - del
materiale sequestrato. La DDA ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenzaper l’equivalente somma sui beni nella disponibilità degli
indagati.In particolare: 164 conti correnti, 46 obbligazioni finanziarie, 34 titoli al portatore, 8 cassette
di sicurezza,38 fondi d’investimento, 56 auto e moto di lusso, uno yacht di 15 metri e 71 prestigiose
proprietà immobiliari e terriere.
(accusato di aver ceduto cocaina in cambio delle prestazioni), Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone.
L’udienza del giudice dell’udienza preliminare, Costantino del Robbio, sarà fissata subito dopo Pasqua,
probabilmente il 23 o il 24 aprile. Con la richiesta di
rinvio a giudizio, ieri, si è dunque conclusa la prima
tranche dell’inchiesta giudiziaria sulle baby squillo romane. Nel frattempo i magistrati di piazzale Clodio
proseguono gli accertamenti sul giro di clienti delle
minori. Fino a questo momento sono una cinquantina quelli identificati, ed accusati di prostituzione e
molti di loro hanno già fatto agli inquirenti proposte
di giudizio con riti alternativi (abbreviato, patteggiamento) a quello ordinario. Una volta formalizzate, le
richieste saranno valutate dai magistrati.
Borsa Milano-FTSE Mib
Gli indici
grafica a cura di centimetri.it
:::
Borsa Londra-FTSE 100
-1,33%
21.429,09
Intervento
Fondazione Carige
Allearsi o scomparire
::: GIORGIO OLDOINI
■■■ In questi giorni, molti opinionisti si occupa-
no di Banca Carige nel tentativo, fin troppo scoperto, di influenzare le scelte dei potenziali azionisti.
Vorrei ricordare luci ed ombre di un Piano che aveva l'obbiettivo di creare un gruppo bancario tra le
"top ten", con il cervello a Genova. La vera spina nel
fianco è sempre stato il comparto assicurativo: gli
interventi per il risanamento sono costati oltre 900
milioni.I principali rilievi hanno riguardato la sottostima delle Riserve sinistri ed alcune operazioni in
apparente conflitto. In un periodo come questo,
non sarà facile vendere le società a prezzi remunerativi. Nel 1995 "Carige" venne quotata sulla base dello schema classico: rivalutazione dei valori storici e
offerta al mercato per acquisire la liquidità destinata alla crescita. In quegli anni, il valore di una banca
lo misuravi sul numero degli sportelli, che erano
assegnati ai vari Istituti sotto l'attenta regia della
Banca d'Italia. Nessuno poteva prevedere lo sviluppo informatico che oggi impone un target di almeno il 30% di sportelli "on line" e la svalutazione di
parte degli avviamenti. Una situazione che ha riguardato i principali Istituti di credito italiani. In
ogni caso, per assorbire il costo di questi "intangibles", sarebbero stati necessari utili e flussi di cassa
adeguati. Il successivo ciclo economico, tuttora in
atto, è stato caratterizzato dalla cosiddetta economia di "carta", durante la quale il sistema delle imprese non ha prodotto utili reali. Hanno resistito gli
istitutipiù capitalizzati,in grado di assorbire le sofferenze:un prezzo immenso pagato al paese dal sistema bancario.I "write off" operatidall'attuale dirigenza, potrebbero consentire l'emergere di utilità nei
prossimiesercizi. I dirigenti e il personale della banca, il cui livello di preparazione è il risultato di una
scuola che ha radici lontane, rappresentano il patrimonio aziendale a garanzia del recupero nel breve
periodo. Ma l'asset più importante è una clientela
fidelizzata,che ha resistito alle lusinghe deicompetitori in questo periodo di transizione. La Fondazione Carige ha svolto un ruolo essenziale nel processo di trasformazione dell'Ente e l'ha fatto in totale
sintonia con il consiglio della banca guidato da Berneschi, il "direttore storico" capace di grandi disegni. Secondo la legge Amato, la percentuale della
partecipazione doveva essere molto modesta. Per
superare i limiti della normativa, fu approvato uno
Statuto che limitava i diritti di governance. Si trattò
di una soluzione "tecnica", adottata senza rilievi da
parte del ministero, che non risolveva il problema
di fondo, quello di diversificare il portafoglio. Gli
amministratoripensavano di essere nelgiusto,considerata la serie storica di dividendi distribuiti. Bisogna inoltre considerare che l'entità del capitale di
rischio nelle mani della Fondazione, non avrebbe
potuto garantire da eventuali scalate ostili. Si pose
allora la scelta tra ilfare cassa e mantenere il controllo: si optò per la seconda soluzione, aggregando i
francesie altri soggettiminori. La Fondazione è arrivata a indebitarsi per sottoscrivere gli aumenti di
capitale che si rendevano necessari. Da ultimo, ha
dovuto autorizzare l'aumento di capitale, che aveva
in precedenza cercato di subordinare al "previo" realizzo di asset patrimoniali. Secondo alcuni analisti,
il valore effettivo della banca sarebbe pari a 3/4 volte la capitalizzazione di borsa. Il rinvio al 30 giugno
della tempistica di realizzazione, rappresenta un
corretto tentativo per non decidere tutto con l'acqua alla gola. In questa fase potrebbero prevalere
interessi di natura speculativa e tuttavia, come ha
dichiarato il Sindaco di Genova, si spera venga fuori
qualche operatore in grado didare stabilità e diesercitare un'Opa, che porterà modesti vantaggi agli
azionisti di vecchia data. La Fondazione dovrà ora
decidere se entrare in qualche nocciolo duro o realizzare al meglio i propri diritti e gli stessi titoli.
Borsa Parigi-CAC 40
6.641,97
+0,10%
Petrolio - al barile
-0,66%
4.413,49
-0,29%
107,56 $
Euro/Dollaro
1,3867
+0,53%
Il parere del procuratore Ue
Chi diventa avvocato in Spagna
può esercitare anche in Italia
La Corte di giustizia europea apre le porte della professione ai laureati in giurisprudenza che ottengono
la qualifica in un altro Paese Ue: « Anche se lì c’è una normativa più favorevole, non c’è abuso»
::: ANTONIO SPAMPINATO
BIOLOGICO
■■■ L’Europa non ha fron-
tiere. Per confermare quello
che dovrebbe ormai essere
una verità lapalissiana c’è voluto l’intervento della massima
autorità del diritto dell’Unione, la Corte di giustizia. Non
una sentenza, ma un’autorevole parere. Almeno per ora.
La vicenda su cuiè stato scomodato Nils Wahl della Corte
dell’Unione europea riguarda
la contestata possibilità per un
laureato in giurisprudenza di
acquisire il titolo di avvocato
in Spagna, per alcuni ritenuta
una comoda scorciatoia.
Wahl non entra nel merito su
quale sia il Paese che premia
con i sudati o meno galloni di
azzeccagarbugli e quale sia
quello di provenienza del laureato. Secondo il procuratore
Ue il fatto semplicemente non
costituisce un abuso del diritto.Se un cittadino sceglie di acquisire il titolo di avvocato in
un altro Stato membro dell’Unione europea per beneficiare
diuna normativa più favorevole, è liberissimo di farlo.
Una vittoria a tutto tondo
per i due cittadini italiani che
hanno portato fino nei palazzi
della Corte le loro pretese. Laureati in giurisprudenza in Italia,i due si sono iscritti all’ordine degli avvocati in Spagna.
Pochi mesi dopo l’iscrizione,
hanno presentato domanda
per essere inseriti nell’ordine
degli avvocati di Macerata.
Ma la rapidità con cui gli avvocati sono rietrati in patria, ha
insospettito i colleghi che hanno preferito chiudere le porte
dell’ordine.La vicenda, com’era prevedibile aspettarsi, è finita in tribunale.
Dal gustoso sapore forense
la motivazione che Wahl ha
portato per giustificare il suo
parere. Ma vale la pena riportarla.Secondo l’avvocato generale, «la direttiva sul diritto di
stabilimento degli avvocati
non ammette la prassi di uno
Stato membro di rifiutare, con
la motivazione dell’abuso del
diritto, l’iscrizione all’albo degliavvocati»,nella sezione speciale riservata agli avvocati
che hanno ottenuto la qualifica all’estero, di cittadini di tale
Stato membro che, poco dopo
aver ottenuto iltitolo professionale in un altro Stato membro, ritornino nel loro Stato
membro di origine.
Nasce il colosso
della certificazione
Il logo della Corte di giustizia europea nei nuovi uffici in Lussemburgo [Ansa]
Fusione fra Ccpb e l’Istituto
Mediterraneo di Certificazione (Imc): nascerà una realtà unica a livello nazionale e internazionale nel campo della certificazione biologica. «È la prima volta - avverte una nota - che due società di tale importanza decidono di unire le forze per
garantire la tutela di tutti i
sistemi produttivi che credono nell’attività di ispezione e certificazione come elemento di qualificazione dei
propri servizi e dei prodotti». Il settore di intervento
più importante sarà ovviamente l’agricoltura. Ma
non solo.
Peggio di prima
Riformadellavoro,la sinistrasismentisce
I contratti a termine potrebbero cannibalizzare gli indeterminati. E Renzi non se ne vergogna
::: GIULIANO CAZZOLA
■■■ Caro direttore,ho letto con attenzione ed interesse l'intervista di Libero a
CesareDamiano,presidente della Commissione Lavoro della Camera, a proposito della conversione in legge deldecreto in cui sono raccolte alcune norme
delJobs act tra cuila riforma deicontratti a termine e la semplicazione dell'apprendistato. A me non piace Matteo
Renzi: del suo governo, non condivido
né la legge elettorale né le sgangherate
iniziative di carattere istituzionale,a partire dallo “svuotamento” delle Province
per arrivare al “superamento” delSenato.Eppure,con ildecreto Poletti, l'esecutivo ha mandato un segnale di innovazione. La sinistra del Pd ha rivolto al
provvedimento delle critiche non infondate. Un contratto a termine con siffatte
regole - ricordiamo alcune considerazioni a suo tempo svolte proprio da Cesare Damiano - “cannibalizzerà” il contratto di inserimento (non più “unico”)
a tutele crescenti: una proposta (sulla
quale si è cimentata tutta l'intellighentja della sinistra) e, a parole, presentata
ancora come il “pezzo forte” del jobs
act.In effetti,le conseguenze che deriverebbero da una riforma del contratto a
termine come quella prefigurata nel testo iniziale del decreto (e quindi con un
regime di acausalità per tutti i 36 mesi,
anche se le proroghe dovessero ridursi
a 6) finirebbero per fare di questa forma
contrattuale il modello standard nelle
assunzioni, perché nessun datore di lavoro sensato utilizzerebbe l'oggetto misterioso del contratto unico (per ora vagamente confinato, ai fini di “una eventuale sperimentazione”, nel disegno di
legge delega), ancorchè depotenziato
nei primi anni di validità, per quanto
riguarda la tutela del licenziamento.
Ma la novità sta proprio in questa inversione delle parti: argomenti fino a poco
tempo fa considerati ineccepibilie “politicamente corretti”, da un angolo di visuale della sinistra, oggi vengono contraddetti non già da un governo dell'ex
Cav (il centro destra,anche quello “nuovo”,che ora si inorgoglisce, non aveva
mai osato tanto) ma da un esecutivo
che si propone dirappresentare il“cambiamento”. Nei giorni scorsi, a quanti
lamentavano che la liberalizzazione dei
contratti a termine avrebbe favorito la
precarietà, il ministro Giuliano Poletti
ha ricordato che già adesso il 70% delle
assunzioni avviene con questa forma
contrattuale (anche se, in termini di
stock, i dipendenti a termine sono soltanto il 13,8% del totale, assolutamente
in linea con quanto avviene nella Ue).
Più recentemente, il ministro ha sottolineato che, grazie alle modifiche introdotte neldecreto,il governo vuole ridur-
re il contenzioso. Proposito lodevole,
perché, nella sua genericità, il causalone sottoponeva le imprese alla roulette
russa dei tribunali. Ma quando mai un
ministro di sinistra, per giunta ex Pci, si
sarebbe permesso dicriticare l'invadenza deigiudici del lavoro anziché apprezzare il loro modo (sbrigativo?) di “fare
giustizia” in favore del lavoratore “contraente più debole del rapporto”? In occasione di un'intervista televisiva ilministro Giuliano Poletti ha spiegato che,
stante l'attuale normativa dei 12 mesi
“acausali”, le aziende licenziano prima
di raggiungere quel limite, mentre con
la nuova disciplina sarebbero invogliate, se il lavoratore lo merita, ad andare
avanti per tutto il triennio, a conclusione del quale diventerebbe più probabile l'assunzione in via definitiva. Da questa analisi, se messa a confronto con il
pregiudizio verso i datori alla base delle
norme della legge Fornero, emerge una
differente visione del mondo e dei rapporti sociali. Del resto, come insegna
l'esperienza,proprio perché garantirebbe meglio le imprese nei confronti delle
scorribande giudiziarie, il contratto a
termine liberalizzato non “cannibalizzerebbe” soltanto i contrattia tempo indeterminato, ma anche quelli atipici, caratterizzati da minori tutele per i lavoratori e divenuti più rischiosi da applicare
e gestire.
__Venerdì 11 aprile 2014__
21
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Sky e Telecom Italia hanno siglato un accordo che, a partire dall’anno prossimo,
consentirà ai clienti del gruppo telefonico
di accedere all’intera offerta Sky attraverso la rete telefonica a banda larga. Per Telecom la partnership è un mezzo di fidelizzazione della clientela della telefonia
fissa cui verrà offerto un nuovo servizio.
«La partnership - spiega una nota - conferma l’importanza industriale per le due
Telecom si allea con Sky per i programmi via cavo
società,leader neirispettivi settori, dioperare nel grande mercato dell’intrattenimento mettendo in sinergia i propri asset
e le rispettive competenze, anche in
un’ottica di sviluppo della banda larga
nel Paese».
Sky avrà la possibilità di allargare il bacino commerciale della pay tv e di aprirsi
a una fetta di mercato nuova rappresentata da potenziali abbonati che non hanno
la possibilità di installare una parabola. Si
pensi, ad esempio alle famiglie residenti
neicentristoricidelle numerose città d’arte che non sempre possono accedere alla
migliore offerta televisiva italiana e «alle
innovative modalità di fruizione che la ca-
ratterizzano».
L’offerta Sky sarà innanzitutto rivolta
ai clienti che hanno un collegamento in
fibra ottica e rappresenterà un riferimento per lo sviluppo della banda larga. Con
connessioni a partire da 30 Megabit/secondo, Telecom Italia porta alla propria
clientela le proposte di Sky, la prima pay
Il viceministro Calenda
L'azienda Missoni
presenta al salone
la collezione Home 2014
mentre al FuoriSalone
sarà presente
con la collezione Flower
Power (nella foto), storie
di colori su nero e bianco,
tra fiori e geometrie [u.s.]
«Per spingere l’export
portiamo tutto l’anno
i buyer stranieri in Italia»
::: MASSIMO DE ANGELIS
::: ANTONIO SPAMPINATO
■■■ Marchi del lusso tra tessuti e arre-
do. Il viaggio nel Salone Internazionale
del Mobile è divenuto un punto di riferimento anche per le novità del lifestyle,
in una miscela di estetica e fine artigianato, tradizione e innovazione, con
un’attenzione particolare per la cura dei
dettagli. È così anche per il comparto
del tessuto d’arredamento, tra cui spicca l’azienda Rubelli, fondata a Venezia
nel1858 e riconosciuta tra le primequattro realtà più prestigiose del mondo nel
settore. Famosa per aver contribuito
con nobilistoffe alrestyling diteatri,quali la Fenice, la Scala e il moscovita Bolshoi,la società veneta è presente,in questi giorni, sia nei padiglioni di Rho Fiera
con l’ultima collezione sia nello
showroom milanese, dove presenta l’iniziativa “Da un filo di seta bianca”, comun denominatore di varie installazioni.
Diverse proposte per arredare dimore, alberghi, navi da crociera e uffici di
rappresentanza. Nicolò Favaretto Rubelli,amministratore delegato del Gruppo, nel dimostrare soddisfazione per
l’andamento commerciale ha dichiarato: «Per stare al passo con i tempi bisogna innovare, pur nel rispetto delle antiche tradizioni. Alcuni anni fa si vendeva
moltissimo la tela bianca, mentre oggi
vieneapprezzato anche iltessuto colorato e lavorato. Del resto è come un vestito da indossare. Per quanto riguarda i
tendaggi, i rivestimenti per divani o poltrone stiamo lavorando bene con un
modello classico rivisitato grazie a moderne tecnologie. Ovviamente restiamo
legati alle radici veneziane, base di partenza per sviluppare un prodotto capace di soddisfare l’esigente clientela straniera, che per noi oggi vale oltre l’ottanta per cento del fatturato globale». Anche la Maison Armani Casa ha ripreso
alcuni di questi temi nella linea Exclusive Textiles, presentata ieri da Re Giorgio. Una sofisticata collezione Home
ispirata alle antiche armature caratteristiche dei telai a mano, poi elaborata
con particolari tecniche di tessitura.
Una speciale attenzione è dedicata alla
scelta dei filati, che combinano lurex e
fili metallizzati con la bellezza naturale
dei lini e delle sete, ottenendo al tatto
una composizione bidimensionale.I disegnitraggono ispirazioni da madreperle, conchiglie e pietre. La griffe Armani
Casa ha deciso di ampliare la varietà dei
Le storie del Salone del mobile
■■■ Il Salone del mobile non è soltanto una
vetrina per
l’eccellenza del made in Italy. È
un’opportunità. E non solo per il settore, l’indotto
o i professionisti che lo frequentano. Il presidente
di Federlegno Arredo, Roberto Snaidero, ha più
volte spronato il governo a dare maggiore attenzione ai mobilieri. Chiediamo lumi e intenzioni a
Carlo Calenda, viceministro dello Sviluppo economico.
Il bonus mobili ha fatto recuperare al fatturato delle imprese del settore 300 milioni in
pochi mesi. Ma la crisi ha falcidiato 12.000 imprese e mandato a casa 50.000 persone. È pensabile tornare ai livelli pre-crisi?
«Il bonus mobili è un incentivo mirato che sta
funzionando ed è giusto proseguire, come stiamo facendo,su questa strada.Va però tenuto conto che gli stimoli ad hoc hanno senso durante
una congiuntura negativa perché danno una boccata d’ossigeno, ma per recuperare il terreno perduto è necessario superare problemi strutturali.
È fondamentale, anche per il settore dell’arredamento, lavorare su più fronti».
Quali?
«Prima di tutto rilanciare la domanda interna
dando più soldi in busta paga, poi rafforzare la
capacità di esportazione di quelle piccole imprese che faticano ad affacciarsi sui mercati internazionali. Il settore dell’arredo ha un tasso di internazionalizzazione pari al 60% del fatturato e le
previsioni parlano di un’ulteriore crescita della
di diffondere il concetto di bellezza andomanda internazionale del 4%. Ottimo, ma per
che nello stile contemporaneo. Per la
tante aziende che ce la fanno ce ne sono moltissiprossima stagione dominano le tinte acme che non escono dai confini».
cese, dall’arancio al rosso, dall’oro al ruCome aiutarle?
bino. Jacopo Etro ha confermato che a
«Stiamo sperimentando, proprio su questo
breve sarà lanciata una capsule colleccomparto, la promozione mirata. E non solo antion nel settore arredo.
dando all’estero: grazie all’inco«Un tassello in più
ming stiamo dando una mano a tanperilnostro lifestyle -sote aziende. Portare in Italia i media e
stiene il manager- meni buyer stranieri genera un ritorno
tre stiamo avviando ansignificativo a livello d’immagine e
che un servizio diconsudi fatturato».
lenza per l’arredo diabiSecondo lei lo Stato italiano setazionie hotel,svolto digue le proprie aziende all’estero
rettamente da architetti
come, per esempio, fanno Franinterni».
cia e Germania con le proprie?
Ultima nota di colore
«Nelpassato non lo ha fatto. Ma stiala lussureggiante linea
mo cambiando il modo di lavorare.
di tessuti presentata nel
Abbiamo raddoppiato, da 23 a 55
Fuorisalone milanese Carlo Calenda [Ansa]
milioni, le risorse per la promozione
dalla griffe Missoni, dedel made in Italy e decidiamo come impiegarle
cisamente affascinata dalla natura, dai
insieme alle associazioni imprenditoriali. Su cofiori e dalla ricca vegetazione. Denomime distribuirle lo decidono poi le associazioni.
nata “Flower Power” la linea vede arreL’Ice ne segue l’attuazione e ogni iniziativa viene
diassaicromaticie riguarda tovaglie,cucostantemente monitorata attraverso un’analisi
scini, poltrone, tavolini e oggetti da giardi soddisfazione del cliente. È la prima volta che
dino. Un tocco di allegria per un’azienquesto processo di lavoro viene portato avanti e
da a forte impronta familiare, trascinata
mi sembra che le associazioni siano contente».
dalla verve dell’ultima generazione.
Anche i tessuti investono
nel settore dell’arredo casa
Da Rubelli ad Armani: le maison più prestigiose continuano a innovare
e cercare nuovi mercati. E c’è chi punta alla consulenza per privati e hotel
tessutiper tendaggi,arricchite con tecniche di ricamo tradizionale e interpretate con esclusivi ricami geometrici su
sfondi di seta, organza e taffetà.
Un altro marchio del made in Italy
che ha investito nel settore arredo è il
Gruppo Etro, tanto da inaugurare nei
giorni scorsi una lussuosa boutique nel
cuore di Brera, interamente dedicata al-
la casa.Inconfondibili le tonalità e i colori della griffe meneghina, considerando
che Etro nella collezione appena proposta coglie la storia del Paisley,conducendolo verso un’estetica senza tempo. Il
decoro cachemire, segno di riconoscimento del brand, è simbolo di attenzione verso l’antico, della comprensione
delle sue regole estetiche e della volontà
MERCATINO
Premia Finanziaria da Catania a Bucarest
Cresce a Est e prepara la quotazione in Borsa
MERCATI Premia Finanziaria ha avviato le procedure per la
quotazione alla Borsa di Bucarest. L’esordio sul mercato ufficiale è previsto per il prossimo anno. Nel frattempo ha ottenuto che
i suoi titoli vengano scambiati sull’Alternative Trading System.
Premia Finanziaria, che fa capo alle famiglie Nardo e Donato ha
sede a Catania e si occupa di credito al consumo: cessione del
quinto dello stipendio e della pensione, prestito delega. La società ha una rete di distribuzione formata da 53 agenti operanti in
esclusiva, attivi su tutto il territorio nazionale, e ha intermediato
nel 2013 crediti per 30 milioni.
Risiko della difesa
La francese Thales vuole pezzi di Finmeccanica
■■■ A Piazza Affari riflettori puntati su
Finmeccanica e sulla controllata Ansaldo Sts. In una giornata negativa sono stati fra i pochi titoli con il segno più in chiusura. Finmeccanica ha guadagnato lo
0,29% e meglio ancora Ansaldo Sts salita
dell’1,73%. A spingere le quotazione le
indiscrezionisull'attenzione della francese Thales verso Ansaldo Sts e Ansaldo
Breda. Secondo quanto riportato dal
tv italiana, che offre una programmazione ricca di contenuti soprattutto sotto il
profilo sportivo.A cominciare dalle esclusive di Sky Sport, con la Formula 1, la MotoGP e la Champions League 2014-15; il
meglio del Cinema, dell’intrattenimento
e delle Serie TV da tutto il mondo, con il
nuovo canale Sky Atlantic Hd. Il tutto con
le tecnologie più innovative che garantiscono un’esperienza di visione unica.
Corriere della Sera, la società transalpina, da sempre interessata alla società
specializzata nel segnalamento ferroviario sarebbe adesso intenzionata ad acquistare anche Ansaldo Breda pur di
chiudere l'affare.
I francesi, comunque, non sono gli
unici possibili acquirenti per le due controllate di Finmeccnica. In lizza ci sono
anche le cinesi China Cnr e Insigma, che
entro due o tre settimane dovranno decidere se inoltrare un’offerta formale.
Ad accendere l’interesse anche il fatto
che le due società, insieme a Salini Impregilo hanno vinto la gara per la costruzione della metropolitana di Lima. Il valore complessivo della commessa è di
4,8 miliardi. Gli analisti di Banca Akros
hanno fatto anche un po’ di conti: «Stimiamo che ilvalore dell’appalto relativa-
Alessandro Pansa, presidente
del gruppo della difesa
Finmeccanica [Ansa]
mente ad Ansaldo Sts sia di 480 milioni,
pari al 10% del contratto. La parte di pertinenza di AnsaldoBreda potrebbe valere sui 240 milioni di euro» spiegano gli
esperti. «Se le nostre stime sono corrette,
il contratto sulla Metro Lima potrebbe
avere un peso del 34/28% del nuovo target di ordini fissato da STS per il 2014
(1,4/1,7 miliardi di euro)». Stime che
hanno scatenato i potenziali acquurenti
delle due aziende.
22
__Venerdì 11 aprile 2014__
Mercato Azionario
AZIONI
A
PREZZO
VAR% PREZZO
CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON.
MINIMO
2013/2014
MASSIMO
2013/2014
VAR% PR. UF.
DAL 30/12/13
ACEA
ACOTEL GROUP
ACQUE POTABILI
ACSM-AGAM
AEDES
AEFFE
AEGON
AEROPORTO DI FIRENZE
AGEAS
AHOLD KON
AION RENEWABLES
ALCATEL-LUCENT
ALERION
ALLIANZ
AMBIENTHESIS
AMPLIFON
ANSALDO STS
ANTICHI PELLETTIERI
ARENA
ASCOPIAVE
ASTALDI
ASTM
ATLANTIA
AUTOGRILL
AUTOS MERIDIONALI
AXA
AZIMUT
A2A
10,96
20,62
1,047
1,335
0,0514
0,8295
6,535
13,36
31,78
14
0,621
2,82
3,668
120,8
0,65
4,75
8,24
0,082
0,0058
2,304
7,86
12,17
18,62
7,47
16,78
18,44
23,69
0,9025
1,76
0,39
-0,52
-0,39
-0,46
-0,3
-0,06
-1,4
1,61
-0,17
-1,07
1,5
1,73
-0,95
0,13
-1,54
-2,26
-2,61
-0,47
-2,23
-3,15
-3,11
10,9064
20,7614
1,0453
1,3378
0,0519
0,8376
6,5816
13,3604
31,8921
14
0,6221
2,8571
3,6169
121,2691
0,6563
4,7701
8,2668
0,082
0,0058
2,3176
7,8577
12,1782
18,7401
7,5932
16,7517
18,5676
24,086
0,916
7,995
19,86
0,756
1,05
0,04
0,737
6,23
9,63
30,75
12,4
0,621
2,698
3,234
119
0,49
3,996
7,755
0,082
0,0054
1,781
6,61
10,7
16,52
6,12
15
17,8
19,82
0,7835
10,96
23,16
1,121
1,375
0,057
0,906
6,96
13,68
33,37
14,05
0,621
3,388
3,958
134
0,685
4,89
8,52
0,082
0,007
2,326
7,91
12,95
19,16
7,675
17,33
20,53
26,67
1,029
32,45
4,78
39,79
27,14
28,18
18,33
-4,81
39,24
2,19
7,44
-13,66
11,83
-7,01
32,54
17,63
4,97
5,45
28,64
2,68
5,83
14,16
21,66
6,07
-8,3
19,47
6,11
23/06/14
26/05/03
02/05/06
26/05/14
07/05/07
18/05/09
15/08/13
12/05/14
26/04/13
19/04/13
24/05/10
04/06/07
16/06/14
08/05/14
11/06/12
12/05/14
19/05/14
26/05/08
24/07/00
12/05/14
12/05/14
05/05/14
19/05/14
21/05/12
14/04/14
09/05/13
B CARIGE
B CARIGE RSP
B DESIO BRIA RNC
B DESIO E BRIANZA
B IFIS
B INTERMOBILIARE
B M.PASCHI SIENA
B P DI SONDRIO
B P EMILIA ROMAGNA
B POP ETRURIA E LAZIO
B POP MILANO
B POP SPOLETO
B PROFILO
B SANTANDER
B SARDEGNA RSP
BANCA GENERALI
BANCO POPOLARE
BASF
BASICNET
BASTOGI
BAYER
BB BIOTECH
B&C SPEAKERS
BCA FINNAT
BE
BEGHELLI
BENI STABILI
BEST UNION COMPANY
BIALETTI INDUSTRIE
BIANCAMANO
BIESSE
BIOERA
BMW
BNP PARIBAS
BOERO
BOLZONI
BON FERRARESI
BORGOSESIA
BORGOSESIA RSP
BREMBO
BRIOSCHI
BRUNELLO CUCINELLI
BUZZI UNICEM
BUZZI UNICEM RSP
0,561
2,23
3
3,25
15,44
3,318
0,2498
5,2
8,73
1,03
0,712
1,794
0,438
7,08
11,26
22,98
14,6
79,7
2,38
2,92
94,8
122,3
7,8
0,5295
0,421
0,5
0,656
2,16
0,6795
0,751
6,365
0,4195
90,6
56,1
20,9
4,064
31,15
0,905
1,11
27,87
0,126
20,11
13,56
7,88
-1,84
0,81
-1,64
-0,91
-3,32
-1,01
-4,29
-0,95
-2,68
-0,96
-1,52
-2,01
-0,98
4,26
-2,96
-2,14
1,27
-0,5
-2,34
-2,52
-0,89
-2,49
2,68
-1,96
0,92
-0,59
-1,64
-1,16
-0,78
-0,77
-1,32
-0,15
0,95
-1,94
-3,23
-4,55
1,51
-2,02
-0,63
0,5713
2,2732
3,0383
3,2682
15,6812
3,3646
0,2547
5,2301
8,8517
1,0529
0,7206
1,7955
0,4417
7,0661
10,9659
23,2387
14,6303
79,8429
2,3779
2,9413
95,4324
124,8517
7,728
0,5417
0,4227
0,499
0,6566
2,1685
0,6893
0,7611
6,3928
0,4163
90,78
56,523
20,9
4,0073
31,07
0,9006
1,0816
28,3896
0,1296
20,0908
13,7226
7,906
0,39
1,037
2,038
2,2
11,57
3,112
0,1655
4,028
6,5
0,51
0,43
1,794
0,2012
6,245
9,53
21,33
8,9731
75,7
2,12
0,823
93,7
115,5
6,49
0,4
0,259
0,4152
0,4913
1,489
0,224
0,498
5,13
0,3785
79,55
55,5
20
2,928
28
0,8425
0,95
18,88
0,078
19,1
12,94
6,73
0,67
2,296
3,154
3,38
16,35
3,69
0,2845
5,445
9,645
1,04
0,7575
1,794
0,4755
7,19
11,78
25,11
15,78
83,5
2,546
3,87
104,3
147,4
8,14
0,599
0,421
0,654
0,66
2,236
0,93
0,845
6,83
0,45
94
60,85
21,48
4,13
38,98
0,934
1,17
28,8
0,147
26,25
15,15
8,05
26,07
107,64
47,2
48,13
19,23
6,41
42,42
24,16
25,79
100,39
58,22
119,66
8,42
16,08
2,09
38,31
1,79
2,5
254,8
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DELCLIMA
DE’LONGHI
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DEUTSCHE TELEKOM
DIASORIN
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5,8291
4,0642
7,8202
6,6809
0,1529
10,4892
1,7251
1,2257
0,7504
12,6471
1,412
1,4799
0,4522
0,0373
0,1671
0,0647
160,765
4,9012
1,485
11,62
0,1564
0,6305
3,444
6,31
6,165
0,078
8,5
1,609
1,216
0,5721
12,35
1,311
0,502
0,441
0,0362
0,171
0,0602
150,4
4,05
2,87
14,38
0,1685
7,3
4,332
8,41
7,145
0,1877
10,95
1,794
1,738
0,8487
16,35
1,539
1,619
0,6155
0,0362
0,171
0,0673
160,6
5,2
59,88
18,79
-1,32
-7,86
16,08
21,38
3,97
102,48
12,13
-1,49
-23,63
-0,72
-19,75
0,71
222,51
2,27
-3,32
-3,31
21,25
16/05/11
26/05/14
NICE
NOEMALIFE
NOKIA CORPORATION
NOVA RE
3,19
5,51
5,58
0,935
-3,04
-4,01
0,36
-
3,2321
5,7345
5,6296
0,935
2,726
3,464
5
0,69
3,566
6,06
6,02
0,943
16
53,48
-3,96
29,86
26/05/14
04/05/12
04/06/07
370
42,1
21.209,3
12,6
OLIDATA
ORANGE
0,495
10,87
-0,6
0,65
0,4957
10,8595
0,3776
8,755
0,532
10,87
26,21
19,91
10/05/04
06/12/13
16,8
28.418
1,543
2,496
25,55
2,9
0,766
4,766
2,138
11,68
9,865
7,32
0,4201
2,95
0,6405
0,368
13,7
18,61
-2,03
-1,03
-1,01
0,35
-2,79
0,13
-1,57
-0,75
-2,92
-0,87
-5,11
-3,41
-1,01
-2,26
1,5572
2,5131
25,55
2,896
0,7839
4,7788
2,1621
11,7518
9,8912
7,3998
0,4225
2,9511
0,6481
0,3778
13,8143
19,0559
1,26
2,46
24,04
2,122
0,517
3,198
1,8
10,92
8,8
5,9
0,2951
2,284
0,573
0,284
9,355
17,46
1,6
2,554
28,12
2,92
0,813
5,33
2,358
12,93
10,46
8,375
0,4534
2,954
0,764
0,4065
14,5
19,54
21,69
0,81
-3,37
20,23
51,98
54,24
19,31
-7,15
8,89
22,82
40,5
25,53
10,91
27,25
48,11
-0,53
11/05/09
19/05/14
07/05/13
20/05/13
23/05/05
05/08/13
16/06/14
16/06/14
08/05/00
21/05/07
26/05/08
21/04/08
20/06/11
26/05/08
22/04/14
70
4.556,6
24.845,1
1.046,6
36,3
143,8
106,9
5.556,6
120,9
8,7
55,5
413,8
177,5
69,1
143,6
3.993,6
2,476
1,54
-0,16
-1,91
2,4707
1,5684
2,194
1,29
2,608
1,806
12,85
16,67
19/05/14
19/05/08
67,7
654,4
H
HERA
I
J
K
KERING
KINEXIA
K.R.ENERGY
L
M
N
O
P
PANARIAGROUP
PARMALAT
PHILIPS
PIAGGIO
PIERREL
PININFARINA
PIQUADRO
PIRELLI E C.
PIRELLI E C. RSP
POLIGRAFICA S.FAUSTINO
POLIGRAFICI EDITORIALE
POLTRONA FRAU
PRELIOS
PREMUDA
PRIMA INDUSTRIE
PRYSMIAN
R
112,4
20,2
VAR% PR. UF.
DAL 30/12/13
-0,02
0,25
-2,13
-1,06
-2,51
-1,88
4,61
0,19
-0,11
0,36
-1,64
2,68
-1,67
-0,32
2,1
-1,86
-1,91
1,33
GABETTI
GAS PLUS
GDF SUEZ
GEFRAN
GENERALI
GEOX
GTECH
64,1
65.060,7
136,3
282,7
1.027,7
695,3
27.077,4
562,5
408,7
212,4
2.318,7
18.318,9
49.413,8
1.652,7
47
6,3
MASSIMO
2013/2014
41,39
23,7
1,975
0,9795
4,032
1,978
4,718
52,8
18,24
13,92
11,99
0,1688
1,647
7,735
0,779
2,532
32,38
0,9125
G
47,1
499,8
19,8
347,1
156,8
3.508
24,8
149,7
20.357,6
1.049
354,6
176,8
1.125,8
36,5
11,9
25,5
71,4
958,7
39,9
11.013,8
98,7
402,8
3
28,1
1.277,1
777,1
2.586
25.424,8
4,1
54,2
MINIMO
2013/2014
EI TOWERS
EL EN
ELICA
EMAK
ENEL
ENEL GREEN POWER
ENERVIT
ENGINEERING
ENI
E.ON
ERG
ERGYCAPITAL
ESPRESSO
ESPRINET
EUKEDOS
EUROTECH
EXOR
EXPRIVIA
F
1.220
5,7
39,6
380,3
830,8
518,3
2.883,9
1.602,4
2.914,3
223,7
2.299,5
53,4
296,6
81.852,4
74,3
2.652
2.575
73.573,3
145,2
51,9
72.459,6
1.449,3
85,8
192,1
56,8
100
1.257,1
20,2
51
25,5
174,4
15,1
54.540,8
51.168,6
90,7
105,6
175,2
34,3
1
1.861,3
99,2
1.367,5
2.242,1
320,8
PREZZO
VAR% PREZZO
CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON.
RATTI
RCS MEDIAGROUP
21/05/12
05/05/14
24/06/13
23/04/12
14/08/08
09/05/11
09/05/11
19/05/14
19/05/14
19/05/14
18/06/01
26/05/14
23/06/14
28/05/12
02/02/09
02/06/14
02/06/14
23/06/14
23/06/14
03/06/13
07/05/13
19/05/14
29/04/02
28/11/13
22/04/02
21/05/12
19/11/12
19/05/14
11/05/09
28/02/11
23/06/14
23/05/11
28/02/05
22/05/06
20/05/02
19/05/03
02/05/14
05/05/14
1.169,8
114,3
125,1
160,6
37.914,3
9.890
84
660
66.287,5
27.853,9
1.802,3
28,2
678,5
405,3
13,8
89,9
7.972,9
47,3
Rif. in €
ATLANTIA
18,62
AUTOGRILL
7,47
AZIMUT
23,69
A2A
0,9025
B M.PASCHI SIENA
0,2498
B P EMILIA ROMAGNA
8,73
B POP MILANO
0,712
BANCO POPOLARE
14,6
BUZZI UNICEM
13,56
CAMPARI
6,04
CNH INDUSTRIAL
8,14
ENEL
4,032
ENEL GREEN POWER
1,978
ENI
18,24
EXOR
32,38
FIAT
8,77
FINMECCANICA
6,97
GENERALI
16,18
GTECH
21,28
INTESA SANPAOLO
2,456
LUXOTTICA GROUP
41,17
MEDIASET
4
MEDIOBANCA
7,72
MEDIOLANUM
6,55
MONCLER
12,68
PIRELLI E C.
11,68
PRYSMIAN
18,61
SAIPEM
18,14
SALVATORE FERRAGAMO 22,65
SNAM
4,184
STMICROELECTRONICS
6,58
TELECOM ITALIA
0,8715
TENARIS
16,03
TERNA
3,856
TOD’S
96,5
UBI BANCA
6,79
UNICREDIT
6,27
UNIPOLSAI
2,752
WORLD DUTY FREE
9,95
25,19
YOOX
Var.% Titolo
-2,26
-2,61
-3,15
-3,11
-4,29
-2,68
-1,52
-2,14
-2,02
-0,25
-1,39
-2,51
-1,88
-0,11
-1,91
-1,07
0,29
-1,58
-0,98
-1,52
-0,53
-3,1
-1,97
-1,73
1,04
-2,26
2,66
1,12
-0,71
-1,05
0,4
-0,5
-1,23
-1,03
-4,1
-2,11
-0,58
-1,49
0,88
Ren. Titolo
BOT
99,985
99,972
99,962
99,938
99,903
99,876
99,847
99,836
99,816
99,794
99,755
99,712
99,716
99,7
99,54
99,5
99,926
0,25
0,34
0,34
0,36
0,38
0,41
0,45
0,44
0,46
0,45
0,48
0,52
0,45
0,53
0,55
0,56
0,35
100,395
100,788
101,131
103,187
102,933
101,689
102,377
102,691
104,782
104,013
103,62
103,41
105,97
103,1
106,66
109,28
104,75
101,53
108,38
-
BTP
BTP 01.06.2014 3,5%
BTP 01.07.2014 4,25%
BTP 1.8.2014 4,25%
BTP 15.11.2014 6%
BTP 1.2.2015 4,25%
BTP 01.03.2015 2,5%
BTP 15.04.2015 3%
BTP 15.06.2015 3%
BTP 15.07.2015 4,5%
BTP 1.8.2015 3,75%
BTP 01.11.2015 3%
BTP 01.12.2015 2,75%
BTP 15.04.2016 3,75%
BTP 15.05.2016 2,25%
BTP 1.08.2016 3,75%
BTP 15.09.2016 4,75%
BTP 15.11.2016 2,75%
BTP 15.12.2016 1,5%
BTP 01.02.2017 4%
PREZZO
VAR% PREZZO
CHIUSURA SU PR. RIF. MED. PON.
BTP 01.05.2017 4,75%
BTP 01.06.2017 4,75%
BTP 1.8.2017 5,25%
BTP 01.11.2017 3,50%
BTP 01.02.2018 4,5%
BTP 01.06.2018 3,5%
BTP 01.08.2018 4,5%
BTP 01.12.2018 3,5%
BTP 1.2.2019 4,25%
BTP 01.03.2019 4,5%
BTP 01.05.2019 2,5%
BTP 01.09.2019 4,25%
BTP 1.2.2020 4,5%
BTP 01.03.2020 4,25%
BTP 01.09.2020 4%
BTP 01.03.2021 3,75%
BTP 01.05.2021 3,75%
BTP 1.8.2021 3,75%
BTP 01.09.2021 4,75%
BTP 01.03.2022 5%
BTP 01.09.2022 5,5%
BTP 01.11.2022 5,5%
BTP01.05.2023 4,5%
BTP 01.08.2023 4,75%
BTP 15.09.2023 2,6%
BTP 1.11.2023 9%
BTP 01.03.2024 4,5%
BTP 01.09.2024 3,75%
BTP 01.03.2025 5%
BTP 01.03.2026 4,5%
BTP 1.11.2026 7,25%
BTP 1.11.2027 6,5%
BTP 01.09.2028 4,75%
BTP 1.11.2029 5,25
BTP 01.05.2031 6%
BTP 1.2.2033 5,75%
BTP 01.08.2034 5%
BTP 1.2.37 4%
BTP 01.08.2039 5%
Ultima rilev.
110,93
111,01
113,1
107,66
111,56
107,93
112,29
108,3
111,76
113,06
103,47
112,08
113,27
111,95
110,61
108,54
108,3
108,23
114,62
116,01
119,57
119,4
111,7
113,91
107,26
148,93
111,39
104,78
115,31
110,77
138,46
131,25
111,94
117,42
126,67
124,22
114,61
102,18
114,11
Ren. Titolo
-
Ultima rilev.
BTP 01.09.2040 5% EUR
BTP 15.09.2041 2,55%
BTP 01.09.2044 4,75%
113,47
98,4
108,99
CCT 1.12.2014
CCT 01.09.2015
CCT-EU 15.12.2015
CCT 01.07.2016 IND
CCT 1.03.2017
CCT-EU 15.06.2017
CCT-EU 15.10.2017
CCT-EU 15.04.2018
CCT-EU 01.11.2018
CCT-EU 15.11.2019
1,365
0,968
13,33
74,55
0,3645
65,65
0,775
0,381
0,2381
1,22
1,659
30,6
71,69
91,07
20,65
25,8
16,68
11,16
33,39
101,03
-0,97
0,09
14,37
8
SABAF
SAES GETTERS
SAES GETTERS RSP
SAFILO GROUP
SAIPEM
SAIPEM RCV
SALINI IMPREGILO
SALINI IMPREGILO RSP
SALVATORE FERRAGAMO
SANOFI
SAP
SARAS
SAT
SAVE
SCREEN SERVICE
SEAT PAGINE GIALLE
SEAT PAGINE GIALLE RSP
SERVIZI ITALIA
SESA
SIAS
SIEMENS
SINTESI
SNAI
SNAM
SOCIETE GENERALE
SOGEFI
SOL
SORIN
SPACE
STEFANEL
STEFANEL RSP
STMICROELECTRONICS
14,76
8,71
7,1
15,18
18,14
18
4,67
12,24
22,65
75,8
58,5
1,281
13,06
13,49
0,1578
0,0017
0,92
5,65
13,3
8,85
97,35
0,1085
2,12
4,184
44,8
4,766
6,35
2,13
10,15
0,407
146
6,58
0,14
0,11
-0,56
0,46
2,66
2,21
1,08
-0,08
1,12
-0,92
0,86
-0,54
0,08
-0,37
-4,48
4,55
0,53
-0,37
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-0,71
-0,09
-6,69
-0,71
-0,53
-2,69
-0,86
0,47
-2,4
-1,21
-1,05
14,7811
8,7046
7,1168
15,4168
18,0618
18
4,6339
12,0954
22,871
76,3303
58,675
1,2898
13,0516
13,3699
0,1606
0,0017
0,92
5,5476
13,3507
8,7137
97,7431
0,1104
2,1905
4,1999
44,9119
4,8288
6,3923
2,1327
10,1627
0,4083
146
6,6348
12,42
6,88
6,7
14,43
15,43
16,22
4,288
12,2
20,5
69,3
53,9
0,8325
10,8
12,35
0,0605
0,0016
0,48
4,08
11,38
7,235
89,65
0,107
1,359
3,974
41,2
3,87
5,735
2,1
9,8
0,365
146
5,47
15
8,85
7,805
19,03
18,14
18,5
4,98
13,14
27,68
76,5
62,65
1,3
13,39
13,64
0,178
0,002
0,95
5,65
13,36
8,875
101,1
0,12
2,272
4,25
48,52
4,98
6,57
2,306
10,89
0,462
146
6,865
13,71
24,7
6,61
-10,71
16,58
5,26
-4,42
-3,24
-18,08
-0,13
-7,87
54,15
18,73
8,53
163,44
2,22
41,89
12,43
22,66
-2,84
1,02
53,29
2,9
6,19
9,11
11,89
2,7
3,57
11,2
13,94
26/05/14
05/05/14
05/05/14
12/05/08
20/05/13
19/05/14
20/05/13
26/05/14
19/05/14
09/05/13
05/06/13
18/05/09
19/05/14
05/05/14
28/02/11
21/05/07
19/05/08
28/04/14
TAMBURI
TAS
TELECOM ITALIA
TELECOM ITALIA RSP
TELECOM ITALIA MEDIA
TELECOM ITALIA MEDIA RSP
TELEFONICA
TENARIS
TERNA
TERNIENERGIA
TESMEC
TISCALI
TOD’S
TOTAL
TREVI
TXT E-SOLUTIONS
2,746
0,5935
0,8715
0,7
0,1432
0,5
11,66
16,03
3,856
2,19
0,7175
0,0748
96,5
48,02
8,25
9,43
1,63
-0,59
0,4
1,45
1,56
0,6
-1,44
-0,5
-1,23
-0,45
0,35
-0,27
-1,03
-1,21
-0,54
-2,38
2,708
0,5955
0,8819
0,7052
0,1486
0,5
11,6612
16,0883
3,8643
2,1829
0,7122
0,0755
97,3418
48,1703
8,1877
9,5403
2,174
0,4731
0,7085
0,564
0,1223
0,1711
10,89
14,8
3,56
2,044
0,7
0,0422
90,7
41,54
6,19
9,095
2,81
0,65
0,893
0,7105
0,1469
0,5
12,5
17,16
3,936
2,364
0,9195
0,0795
120,1
48,61
8,365
22,82
19,91
25,48
20,87
23,02
13,2
185,71
-0,85
0,94
6,17
0,92
-3,69
74,77
-20,51
7,89
31,16
3,97
26/05/14
05/05/03
22/04/13
22/04/14
24/04/06
24/04/06
18/05/12
19/05/14
23/06/14
27/05/13
26/05/14
19/05/14
02/06/14
07/07/14
19/05/14
392
24,8
11.693
4.218,3
207,1
2,7
54.860,3
18.924
7.750,5
82,4
76,8
139,2
2.953,8
113.894,2
579,1
111,5
UBI BANCA
UNICREDIT
UNICREDIT RSP
UNILEVER
UNIPOL
UNIPOL P
UNIPOLSAI
UNIPOLSAI RSP A
UNIPOLSAI RSP B
6,79
6,27
8,95
30,58
5,255
4,7
2,752
269,8
2,746
-4,1
-2,11
-0,78
0,03
0,1
0,86
-0,58
-0,26
-0,44
6,9152
6,3711
8,94
30,6318
5,3086
4,6977
2,7747
270,9757
2,742
4,84
5,36
7,8
27,46
4,086
3,63
2,182
173,2
2,022
7,52
6,825
9,5
30,58
5,74
5,07
2,856
280,4
2,8
37,56
16,54
14,38
3,87
20,97
28,07
17,31
50,31
33,56
19/05/14
19/05/14
19/05/14
05/02/14
19/05/14
19/05/14
19/05/14
19/05/14
19/05/14
6.122,9
36.351,6
21,7
52.436,4
2.333,2
1.285,4
6.194,5
344,5
1.035,8
VALSOIA
VIANINI INDUSTRIA
VIANINI LAVORI
VITTORIA ASS
VIVENDI
12,15
1,524
6,45
10,47
20,1
0,83
3,32
-0,31
-0,29
0,5
12,1005
1,541
6,4279
10,4223
20,1
10,4
1,192
4,99
8,6
18,61
12,15
1,524
6,47
10,75
21,26
20,78
26,05
24,76
22,03
4,91
05/05/14
19/05/14
19/05/14
12/05/14
14/05/13
127
45,9
282,5
705,5
23.521,1
0,0012
0,3489
0,0919
0,48
0,1269
0,88
0,025
0,0623
0,051
0,0329
1,15
0,3975
0,28
0,34
1,471
2,89
0,195
0,454
0,5125
3,582
1,3
0,795
0,3667
0,0007
0,0026
1,39
0,3723
0,36
0,025
9,95
-7,69
-7,64
-0,16
-4,97
-1,19
3,83
3,13
-3,41
-0,61
-3,67
-3,4
3,54
0,06
4
-2,39
16,67
-7,14
-2,05
-1,49
0,0011
0,3465
0,0937
0,4354
0,1235
0,8811
0,0254
0,0613
0,0505
0,0329
1,1355
0,3905
0,28
0,3393
1,4997
2,9494
0,1916
0,4694
0,5064
3,5855
1,3
0,7887
0,3733
0,0006
0,0025
1,39
0,3723
0,3309
0,025
10,1055
0,0008
0,09
0,0725
0,1585
0,099
0,791
0,025
0,049
0,028
0,01
0,55
0,2
0,1574
0,085
1,411
0,76
0,135
0,3851
0,245
2,248
0,6115
0,304
0,224
0,0003
0,0023
0,25
0,148
0,03
0,025
9,3
0,0019
0,3489
0,147
0,663
0,1271
1,06
0,032
0,087
0,0899
0,0406
1,15
0,4395
0,38
0,4599
1,488
3,728
0,23
1,118
0,53
3,582
1,8
0,816
0,501
0,001
0,008
1,479
0,4299
0,36
0,025
10,83
-7,69
9,4
180,7
16,42
-19,27
-12,28
27,14
96,15
169,67
109,09
32,94
86,67
159,54
0,41
21,88
-48,99
119,02
39,92
112,59
96,3
31,01
75
-18,75
112,74
8,86
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
14/05/13
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
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23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
23.521,1
2.532,5
25,19
0,88
25,3704
23,33
34,75
-22,73
6,18
0,1166
0,243
-0,96
-2,02
-1,34
6,2052
0,1174
0,2458
4,998
0,0723
0,185
6,315
0,145
0,308
25,1
59,73
31,35
WAR AEDES 09-2014
WAR AMBROMOBIL 14
WAR COMPAGNIA D RUOTA 2017
WAR CREVAL 2014
WAR D’AMICO 12-16
WAR ENERTRONICA 13-15
WAR ERGYCAPIT 16
WAR FIRST CAPITAL 2016
WAR HI REAL 2015
WAR IKF 10-14
WAR INDUSTRIAL STARS OF ITALY
WAR IVS GROUP
WAR MC-LINK 13-15
WAR NOEMALIFE 12-15
WAR PARMALAT 2015
WAR PRIMI SUI MOTORI 2015
WAR SACOM 13-16
WAR SAFE BAG 13-16
WAR SERV ITA 12-15
WAR SESA
WAR SPACE 12-2015
WAR TAMBURI 2015
WAR TE WIND 18
WAR TISCALI 14
WAR ZUCCHI 11-14
WARR GGP 16
WARR GREENITALY1
WARR INNOVATEC 17
WARR SUN CAP 16
WARR VALORE IT H 15
WORLD DUTY FREE
Y
YOOX
Z
ZIGNAGO VETRO
ZUCCHI
ZUCCHI RSP
100,13
100,068
100,82
99,93
99,82
105,6
100,5
100,81
103,91
101,73
-
99,943
99,776
99,623
99,215
98,839
0,45
0,48
0,54
0,66
0,71
101,751
103,153
105,67
105,32
104,1
103,4
106,45
102,93
105,28
108,17
105,21
104,25
111,46
100,09
-
CTZ
CTZ 30.05.2014
CTZ 30.09.2014
CTZ 31.12.2014
CTZ 30.06.2015
CTZ 31.12.2015
BTP INDICIZZATI
BTPI 15.9.2014 2,15%
BTP IT 26.03.2016 2,25%
BTP IT 11.06.2016
BTPI 15.09.2016 2,1%
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BTP IT 22.04.2017
BTPI 15.9.2017 2,10%
BTP IT 12.11.2017
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BTPI 15.09.2024 2,35%
BTPI 15.9.2026 3,1%
BTPI 15.9.2035 2,35%
35,8
65,5
2.639,2
20.843,2
118,8
591,6
122,7
30,3
174,8
150,5
17,6
15.058,4
0,7095
0,4301
10,33
58,2
0,2635
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0,1869
1,09
1,278
24,9
W
CCT
DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE
DATA
(MLN/EURO)
1,2188
0,8401
12,6143
73,2418
0,3173
63,486
0,7495
0,3663
0,2186
1,1462
1,5413
28,77
V
-
VAR% PR. UF.
DAL 30/12/13
1,08
1,76
-0,79
-2,69
-2,62
2,54
0,08
1,6
0,09
2,56
0,81
U
Ren.
MASSIMO
2013/2014
1,219
0,8405
12,62
73,15
0,3148
63,25
0,747
0,3699
0,2155
1,136
1,52
28,77
T
796,2
954,6
74,6
10,8
4.724,9
6.647,9
4.821,2
8
43,7
150,7
259,1
171,4
3.170
348,5
42,8
67,5
4,7
4,4
1,3
33.148,5
197
MINIMO
2013/2014
RCS MEDIAGROUP RSP
RCS MEDIAGROUP RSP B
RECORDATI
RENAULT
RENO DE MEDICI
REPLY
RETELIT
RICCHETTI
RISANAMENTO
ROMA A.S.
ROSSS
RWE
Oro e monete
Ultima rilev.
BOT 30.04.2014 (180)
BOT 14.05.2014 (365)
BOT 30.05.2014 (182)
BOT 13.06.2014 (364)
BOT 14.07.2014 (367)
BOT 31.07.2014 (181)
BOT 14.08.2014 (365)
BOT 29.08.2014 (182)
BOT 12.09.2014 (364)
BOT 30.09.2014 (183)
BOT 14.10.2014 (365)
BOT 14.11.2014 (365)
BOT 12.12.2014 (364)
BOT 14.01.2015 (365)
BOT 13.02.2015 (364)
BOT 13.03.2015 (364)
BOT 30.06.2014 (179)
AZIONI
S
Titoli di stato
FTSE Mib
Titolo
AZIONI
DIVIDENDO CAPITALIZZAZIONE
DATA
(MLN/EURO)
28/04/14
10/05/13
13/05/02
22/04/14
19/05/08
19/06/06
17/04/14
170,2
127,8
52,4
945,6
8.005,1
2
2.089,5
19,8
3.814,5
99.716,8
71.707,1
1.218,2
128,8
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0,6
154,8
187,1
2.013,4
88.997,7
4,6
247,7
14.148,8
26.016,6
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575,9
1.019,7
131,9
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0,3
5.992,4
28/04/14
29/01/14
18/03/93
24/07/00
19/05/14
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08/05/06
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1.478
12/05/14
01/08/05
19/05/08
543,8
44,4
0,8
Euribor
Titolo
Denaro
ORO FINO (EURO/GR)
ARGENTO (EURO/KG)
LONDRA ($/ONCIA)
ARGENTO LONDRA ($/ONCIA)
STERLINA V.C.
STERLINA N.C. (ANT.73)
STERLINA (POST.74)
KRUGERRAND
MARENGO ITALIANO
MARENGO SVIZZERO
MARENGO FRANCESE
MARENGO BELGA
MARENGO AUSTRIACO
20 MARCHI
29.48
396.75
1318.7
20.06
215.25
217.08
217.08
941.32
175.14
172.18
172.16
172.16
172.15
216.08
Lettera Titolo
31.51
468.89
1319.5
20.11
248.36
251.08
251.08
1022.73
196.31
194.86
190.88
190.73
190.73
242.42
360
365
1 SETT.
0.218
0.221
2 SETT.
0.227
0.23
3 SETT.
0.12
0.327
1 MESE
0.251
0.254
2 MESI
0.289
0.293
3 MESI
0.327
0.332
6 MESI
0.426
0.432
9 MESI
0.509
0.516
12 MESI
0.599
0.607
Cross rates
Euro
Euro
Gran
Bretagna Giappone Svizzera Danimarca Canada Norvegia Svezia
USA
1,000
1,209
0,709
0,821
0,134
0,661
0,122
0,110
0,721
G. Bretagna 0,827
1,000
0,587
0,679
0,111
0,547
0,101
0,091
0,597
1,158
0,189
0,933
0,172
0,156
101,680
Giappone
141,000 170,454 100,000
Svizzera
1,218
1,472
0,864
1,000
0,163
0,806
0,148
0,135
0,878
Danimarca
7,466
9,026
5,295
6,130
10,000
4,939
0,909
0,825
5,384
Canada
1,512
1,828
1,072
1,241
0,202
1,000
0,184
0,167
1,090
Norvegia
8,216
9,932
5,827
6,745
1,100
5,434
10,000
0,908
5,925
Svezia
9,052
10,942
6,420
7,432
1,212
5,987
1,102
10,000
6,527
Usa
1,387
1,676
0,983
1,139
0,186
0,917
0,169
0,153
1,000
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Lavoro
mercato, tendenze e offerte
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Scolliniamo
di ANTONIO BONARDO*
Garanzia giovani
Impossibile partire
senza le agenzie
Parte la Youth Guarantee
«Entro la fine dell’anno
mille giovani al lavoro»
L’assessore Porchietto spiega il piano del Piemonte. «Con 5,6 milioni
finanziamo un sistema che premia soltanto chi dà opportunità reali»
::: ATTILIO BARBIERI
■■■ Renzi corre. Il Nord ancora di
più. Mentre il piano nazionale per la
garanzia giovani è impantanato da
mesi al ministero del Lavoro, ieri il
Piemnonte ha annunciato la partenza della Youth Guarantee declinata
alla piemnontese: 5,6 milioni di euro per dare un’opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro a mille
giovani da qui alla fine dell’anno.
«Questo è il nostro obiettivo», spiega a Libero Claudia Porchietto, assessore al Lavoro del Piemonte. E
siamo partiti bene perche la sacorsa
settimana con Finmeccanica abbiamo firmato un protocollo che consentirà a 200 giovani di essere inseriti in azienda o nell’indotto. Questa
mattina (ieri per chi legge, ndr) è stato a Torino ilministro del Lavoro Poletti e ci ha fatto i complimento per
quel che siamo riuscirti a farstiamo
facendo.A dimostrazione che chi sostiene che le Regioni non sanno fare
le cose sbagliano».
Immaginiamo di prendere per
mano un giovane disoccupato.
Da dove può partire per entrare
nel programma?
«Dal portale Garanziagiovanipiemonte.it che consente non solo di
ottenere tutte le informazioni utili e
di orientarsi all’interno del sistema
del lavoro, ma permette di accedere
a un percorso informatico già operativo in cui sono coinvolte imprese,
agenzie per il lavoro e organismi di
formazione chiamati a inserire i dati
deiprofili che cercano.Sull’altro versante i giovani vengono aiutati a inserire il loro profilo con le informazioni ricercate da operatori e aziende. L’Agenzia Piemonte Lavoro ese-
L’assessore al Lavoro del Piemonte, Claudia Porchietto [Lapresse]
gue il matching fra i profili ricercati e
i giovani che si sono registrati sul
portale. Stanno aprendo anche dei
corner, in pratica dei punti dedicati
alla Garanzia Giovani piemontese,
collocati in tutti i luoghi di ritrovo
degli under 29, le università ma anche i centri commerciali».
Ma perché non appoggiarsi alle
strutture tradizionali, a cominciare dai centri per l’impiego?
«Perché i giovani, e non solo loro,
non ci entrano. Abbiamo puntato
su uno strumento, quello multimediale, che le nuove generazioni sanno usare molto bene».
Oltre al portale avete introdotto
anche una carta dei servizi. Come funziona?
«Si tratta di un impegno che tutti
quanti vogliono lavorare per e dentro il portale Garanziagiovanipiemonte.it devono sottoscrivere. Non
basta esistere per essere certificati.
Ogni singolo operatore dovrà garantire la qualità dei servizi offerti ma
soprattutto i risultati».
In che senso?
«Le risorse che la Regione ci ha messo finora, 5,6 milioni di euro in attesa che arrivino quelle nazionali della Youth Guarantee,verranno erogate soltanto a risultato raggiunto, vale
a dire se il giovane entra davvero nel
mondo del lavoro».
Quindi per ora vi state autofinanziando?
«Sì. Finora da Roma non è arrivato
nulla.Ed è per questo che siamo partiti da soli. Primi in Italia».
Com’è composta nella sua
globalità la filiera chiamata a creare opportunità per gli under 24?
«Dall’Agenzia Piemonte Lavoro, dai
centri pubblici per l’impiego e dalle
agenzie private. Riconosceremo un
rimborso spese anche ai centri pubblici, pur essendo già finanziati, ma
soltanto nel momento in cui occuperanno i ragazzi. Come accade
d’altra parte per gli operatori privati.
Il nostro programma non salda a
piè di lista i costi. L’obiettivo non è
soltanto quello di migliorare
l’occupabilità dei giovani. Ma dare
loro un’opportunità per entrare nel
mondo dellavoro. Cambia l’approccio. E la sottoscrizione della carta
dei servizi, per gli operatori, significa
soprattutto accettare questa impostazione. Chi fornisce servizi di qualità si vedrà riconoscere lo sforzo
profuso a beneficio del giovane. Ma
a risuotato ottenuto. Nel momento
in cui un giovane esntra in azienda
oppure ha l’opportunità di fare ad
esempio un tirocinio all’estero. Come prevede la garanzia giovani dell’Europa».
Cosa può fare lo Stato a questo
punto per il Piemonte?
«Nel definire il piano Garanzia Giovani Piemonte ci siamo attenuti a
quanto chiedeva l’Europa e alle linee d’indirizzo definite finora a livello nazionale. Il modello che abbiamo realizzato può agganciarsi in
ogni momento al piano nazionale.
Non si tratta di un livello alternativo.
Appena partirà la Garanzia Giovani
nazionale saremo in grado di interagire».
Al punto in cui siete vi aspettate
dei finanziamenti?
«Le risorse dedicate al Piemonte dovrebbero essere di 96 milioni di euro ma quando arriveranno noi seremo già partiti. A quel punto la nostra macchina sarà già in marcia.
Magari già con la quarta inserita...».
twitter@attilionio
■■■ Chi l'avrebbe mai detto un anno fa, quando il Consiglio d'Europa approvava con 6 miliardi
di finanziamento la misura di politica attiva del
lavoro "Garanzia Giovani" (finalizzata ad offrire
un tirocinio, o un apprendistato o un inserimento
lavorativo o la ripresa di un percorso formativo ai
giovani europei sotto i 25 anni) che proprio la Regione del "bugia nen" sarebbe stata la prima in
Italia a partire con l'attuazione del piano operativo nazionale? Infatti, con un mese di anticipo rispetto al via ufficiale, annunciato per il prossimo
1˚ maggio (e due mesi su quello reale, causa norme sulla "par condicio" per le Elezioni Europee) è
stato presentato in questi giorni a Torino, durante
la manifestazione fieristica "Io lavoro", il piano di
attuazione operativo della Garanzia Giovani Piemonte, finanziato con fondi propri, pari a 5 milioni e cinquecentomila Euro residuati dalla programmazione del fondo sociale europeo
2007-2013.
E' da sottolineare il notevole passo in avanti attuato dall'Assessorato al Lavoro piemontese in tema di organizzazione dei servizi al lavoro: si è abbandonata (speriamo definitivamente!) la logica
dei bandi, che imponeva la necessità di costruire
ognivolta deiraggruppamenti tra operatori ed imperniati sulle attività da svolgere a rendicontazione,per approdare ad un virtuoso sistema competitivo pubblico - privato il cui driver è
la concreta opportunità di inserimento lavorativo
(il placement!) dei
giovani, con pagamento in modalità
prevalentemente
"a risultato"deiservizi di accompagnamento al lavoro svolti da operatori pubblici o privati accreditati all'
albo regionale.
Ad oggi ci consta che solo altre 4 Regioni stiano
per adottare un modello similare: oltre alla consolidata Lombardia, che già da anni ha intrapreso
con successo la strada della valorizzazione degli
operatori privati remunerandoli prevalentemente a risultato occupazionale raggiunto, abbiamo
notizia che anche il Lazio, la Campania e l'Abruzzo stiano lavorando alacremente per la costruzione del sistema di accreditamento regionale degli
operatori privati al fine del loro coinvolgimento
operativo per l'attuazione della Garanzia Giovani
.
Come faranno le altre Regioni che hanno deciso di non avvalersi del contributo degli operatori
privati a fare in modo che i giovani che si iscriveranno al programma vengano convocati in tempi
ragionevolida un operatore competente per l'attivazione del servizio previsto per loro?
Come ha preconizzato Guy Rider,Direttore Generale dell'ILO, in un recente convegno a Bruxelles, la comunicazione pubblica di questa iniziativa innalzerà fortemente le speranze della popolazione giovanile e di chi vive con loro, con il rischio
che l'attivazione diuna attesa senza poicorrisponderla nei fatti si traduca in un boomerang sociale
dalle conseguenze imprevedibili.
Inoltre,l'Italia, che più di altri ha spinto la Commissione Europea per l'adozione di questa misura e che è il secondo in classifica tra i paesi beneficiari dei fondi appositamente stanziati, si gioca la
faccia davanti a tutti,anche in vista della Presidenza diturno dell'Unione,che partirà il1˚luglio prossimo e che proprio a Torino ospiterà l'11 luglio la
conferenza europea sui giovani.
Di fronte a queste sfide, le Agenzie per il Lavoro
sono pronte a dare al Paese il proprio contributo
per accompagnare i giovani al lavoro, laddove le
Regioni vorranno avvalersene, dimostrando con i
placementche la loro collaborazione è fondamentale quando si vogliano raggiungere risultati concreti!
*Responsabile public affairs Gi Group
24
Lavoro
__Venerdì 11 aprile 2014__
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Il Nord e la Puglia più avanti di tutti
Le Regioni sono già partite
mentre Roma perde tempo
In attesa che il governo definisse il piano nazionale per i giovani chiesto
dall’Europa, i governatori hanno avviato dei progetti a livello locale
::: SIMONE CAROLI*
L’AVVERTIMENTO
■■■ Sono, come sempre, i pri-
mi della classe a farsi avanti. Le
Regioni italiane viaggiano a velocità diverse anche nell'attuazione della Garanzia Giovani. In Piemonte, Lombardia e Veneto, dove il tasso di disoccupazione giovanile è relativamente contenuto,i piani attuativi sono già maturi, mentre nelle Regioni più problematiche si susseguono i proclami senza arrivare ad una realizzazione definitiva.
Per esempio la Calabria, dove
il tasso di disoccupazione giovanile è intorno al54%, paragonabile a quello della Grecia, già a gennaio aveva dichiarato, nel corso
del seminario “Youth Guarantee
- Liberare lo spirito imprenditoriale deigiovani”,che sarebbe stata "la prima Regione che darà attuazione alle Youth Guarantee".
Ma nulla diconcreto è stato ancora presentato e si attende la registrazione del Decreto di affidamento del progetto Working Training, dedicato al tirocinio. Il primato è invece del Piemonte: IoLavoro, job fair partita il 9 aprile,
è stata il battesimo italiano della
Youth Guarantee, anticipata dal
Progetto Straordinario "Garanzia
Giovani Piemonte - Gpp", piano
da 5 milioni e mezzo di euro approvato lo scorso 27 gennaio.
Lombardia e Veneto hanno anticipato la Garanzia Giovani rispettivamente con le esperienze del
sistema Dote Unica Lavoro e del
Pacchetto Giovani. Il primo è un
piano di collocazione e ricollocazione di persone in situazioni di
difficoltà lavorativa a fasce di intervento crescenti a seconda della distanza dal mercato del lavoro, mentre il secondo contiene
misure finalizzate a migliorare le
opportunità di crescita formativa
e occupazionale ottimizzando le
transazioni scuola-lavoro e promuovendo l'istruzione tecnica.
Entrambi puntano ad un potenziamento dell'orientamento in
chiave di placement e su un sistema di verifica dei risultati utile anche e soprattutto all’attivazione
delsistema premiale che consentirà di indirizzare le risorse solo
laddove il risultato operativo si
sia effettivamente realizzato.
Non brillano per originalità Lazio, Campania ed Emilia Romagna, che hanno investito sulla
staffetta generazionale. Un sistema di efficacia per lo meno dubbia, che, pur mobilitando il mercato del lavoro, non crea nuovi
posti e indirettamente accetta il
postulato che non possano coesistere competenze giovani ed
esperienze mature.
Buone notizie arrivano dalla Puglia, dove già il 29 gennaio è stato
approvato il Piano d'azione “Tutti i giovani sono una risorsa”, all'
interno del programma Bollenti
Spiriti 2014-2015, con cui sono
statipredispostiuna serie di interventi per intercettare i giovani
inoccupati che non studiano e
La Lagarde:
«Ora fate
la vera riforma»
La ricerca di un lavoro [Fotogramma]
non seguono percorsi di tirocinio, i cosiddetti Neet. Le politiche
in questo senso sono eterogenee,
nelrispetto della politica della Garanzia Giovani, e vanno dal supporto all'imprenditoria giovanile
al rilancio del servizio civile, passando per la formazione di professionalità in grado di "attivare" i
giovani e metterli in relazione
con bisogni ed opportunità de
territorio, ispirato al modello anglosassone dello youth work.
Altrettanto brillante e ambizioso,
almeno nelle sue premesse, è il
Piano Giovani Sì della Regione
Toscana, che tocca diverse aree
di intervento e mira a supportare
non solo l'ingresso nel mercato
del lavoro, ma anche l'autonomia e l'indipendenza dei giovani.
Agli incentivi all'assunzione, all'
imprenditoria giovanile e ai prestiti d'onore, la Regione ha affiancato azioni di sostegno all'acqui-
sto diuna nuova casa e l'erogazione di contributi a fondo perduto
per l'affitto. Da ultimo, si registrano i primi movimenti del Friuli, si
punta sull'artigianato in Liguria e
sulla promozione culturale nelle
Marche.
Nel resto del paese, invece, pochi
interventisporadici. Molti convegni, eventi e dichiarazioni stampa, ma nessuna traccia di quel sistema organico di interventi indispensabile per la piena realizzazione della Youth Guarantee. Eppure non è ancora il caso di dichiarare persa la partita: varietà e
originalità delle misure proposte
possono stimolare la mobilità
dei giovani lavoratori da una Regione all'altra, valorizzando appieno le peculiarità locali. È una
prospettiva incoraggiante, a patto però di non lasciare le promesse solamente sulla carta.
*Adapt Junion Fellow
In Italia è necessaria una
inclusiva riforma del lavoro, così come lo è negli altri paesi (fra i quali la Spagna) dove una significativa quota della popolazione, soprattutto giovani, è
sottoccupata o disoccupata. È quanto si legge nell'
agenda 2014 del direttore
generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. La numero
uno del Fmi ha sottolineato che «le riforme del lavoro sono importanti anche
per i Paesi dove la partecipazione femminile va aumentata per bilanciare gli
effetti dell'invecchiamento della popolazione. Fra
questi paesi figurano Germania, Giappone e Corea».
Sempre parlando del nostro Paese, in un’intervista
al Corriere della Sera, la
Lagarde ha detto: «Considero ambizioso il programma di Renzi perchè
spazia dal mercato del lavoro alla riforma dei servizi fino al miglioramento di
un sistema giudiziario oggi molto lento». «Mi pare ha aggiunto - che la sua sia
un’impostazione di politica fiscale che guarda più alla riduzione delle spese
che all’aumento delle entrate tributarie».
Il libro di Giampiero Falasca
L’obiettivo fallito dalle riforme:
non si assume più per paura
■■■ «Da quando è iniziata la grande crisi che sta
rigida,inutilmente burocratica,difficile da applicaavvolgendo l’economia internazionale, il sistema re e soggetta a diverse interpretazioni. Questa norproduttivo italiano ha subito una crescita esponen- mativa, paradossalmente, è stata resa ancora più
ziale dei licenziamenti. L'analisi delle ragioni che complicata dalla legge Biagi e dalle norme che,
stanno dietro questa situazione
dopo questa, sono intervenute a resembra facile: colpa della crisi. Ma
golare il lavoro flessibile.Tutte quequesta lettura rischia diessere tropste leggi nascono con grandi obietpo consolatoria per spiegare queltivi di politica del diritto ma si risollo che accadendo in Italia». Giamvono solo in lunghe “lenzuolate”
piero Falasca, avvocato, partner
di precetti oscuri, burocratici e podello studio Dla Piper, lancia una
co attenti ai bisogni del mercato.
provocazione. Che è poi il filo conNe viene fuori un sistema che coduttore del libro che ha appena
munica un messaggio dirompenpubblicato: (Divieto di assumere,
te:chiunque vuole assumere persoEdizioni Lavoro, 16 euro). «Dietro
nale regolare, deve sottostare a deltutti questi licenziamenti, purtrople regole che disegnano un labirinpo, non c'è soltanto la crisi». E qui La copertina del libro
to senza uscita». «Si tratta di un
sta la chiave di volta per leggere in
messaggio devastante. Per cancelmaniera originale la situazione che stiamo viven- larlo,servirebbe un piano straordinario per la semdo. Dice infatti Falasca: «Le assunzioni non si rive- plificazione, finalizzato a rimuovere tutte le procelano una passeggiata, a causa di una normativa dure e le regole inutili e inefficienti».
Lavoro
__Venerdì 11 aprile 2014__
25
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Il punto
Luoghi comuni
Quei pregiudizi
sulle agenzie
per il lavoro
::: GIANNI BOCCHIERI
I giovani disoccupati sono saliti al 40%
Disco verde dei sindacati
al piano lavoro del Piemonte
Cgil, Cisl e Uil promuovono l’accordo per il progetto partito ieri. Dodicimila
i giovani coinvolti, ma il modello può funzionare anche per gli over 30
::: ALESSANDRO GIORGIUTTI
■■■ Nel 2008 in Piemonte il tasso di
disoccupazione tra i giovani tra i 15 e i
29 anni era al 10,4 per cento. Nel 2013
era salito al 28,3 per cento.Restringendo l’analisi ai giovani tra i 15 e i 24 anni, la percentuale, nello stesso periodo, è cresciuta dal 14,9 al 40,2 per cento. I dati aiutano a capire perché il Piemonte abbia deciso di anticipare tutti,
inaugurando per prima in Italia il piano Garanzia Giovani, col quale si punta ad offrire un’opportunità di impiego o di formazione professionale ai
giovani fino a 25 anni che abbiano perso ilposto dilavoro o abbiano terminato gli studi nei quattro mesi precedenti. Il progetto, che a livello nazionale
sarà finanziato con 1,5 miliardi di euro, ripartiti regione per regione privilegiando quelle dove più alta è la percentuale di giovani senza lavoro, partirà il
primo maggio, ma intanto in Piemonte si partirà da 5,6 milioni recuperati
dal Fondo sociale europeo. Gli obiettivi per il 2014 sono ambiziosi: 1.000
nuovi occupati, 800 tirocini di qualità
in Italia e in Europa, 400 giovani incanalati in programmi formativi pensati
per rispondere alle richieste delle
aziende regionali, 50 giovani avviati
verso l’apertura di una propria impresa...
In totale, i ragazzi coinvolti dovrebbero essere circa 12.000. Chiunque abbia compiuto 15 anni potrà iscriversi
al portale garanziagiovanipiemonte.it
oppure recarsi alla sede dell’Agenzia
Piemonte Lavoro, ai centri pubblici
per l’impiego che nelle loro sedi allestiranno “punti giovani”,alle agenzie private accreditate (esporranno un apposito logo), ma anche presso università
e scuole.L’idea chiave è quella di semplificare l’incontro tra chi offre e chi
“
“
■ Alle regioni
bisogna riconoscere
un’ampia
autonomia. Senza
dimenticare le
differenze fra una
provincia e l’altra
■ Oltre che più
snello, il nuovo
sistema permetterà
di coordinare meglio
le opportunità
e la vocazione
dei singoli ragazzi
M.T. CIANCIOTTA
MARCELLO MAGGIO
cerca lavoro, creando un profilo unico
verso il quale convergeranno le opportunità più corrispondenti al curriculum e alla formazione ricevuta. Basta quindi - questo, almeno, è l’auspicio - con il pendolare scoraggiante da
agenzia ad agenzia e le lunghe e frustranti attese.
Il progetto, promosso dalla Regione, è stato condiviso da Cgil, Cisl e Uil
Piemonte, che hanno partecipato attivamente alla sua realizzazione. «Abbiamo condiviso l’impostazione»,
conferma Marcello Maggio, della segreteria regionale della Cisl Piemonte,
con delega al mercato del lavoro, poli-
tiche attive e centri per l’impiego: «Dare la possibilità ai giovani (ma in teoria
anche agli adulti, una volta che il sistema vada a regime) di essere inseriti in
una banca dati ed essere tempestivamente informati sulle opportunità di
lavoro e di formazione che possano
interessarli. L’obiettivo è mettere fine
alle processioni di agenzia in agenzia,
spesso scoraggianti, e alle attese inutili... Inoltre, oltre che più snello, il nuovo sistema sarà più mirato, permetterà di meglio coordinare l’opportunità
lavorativava e la vocazione o la preparazione del ragazzo». Il piano, che
coinvolgerà soggetti privati e pubblici,
è anche «un’occasione di rilancio per i
centriperl’impiego», scommette Maggio, «oggi vittime della vulgata per cui
il pubblico non funziona bene».
Ilprogetto piemontese dovrebbe integrarsi senza soluzione di continuità
al progetto Garanzia giovani nazionale, una volta partito. «L’importante è
che alle regioni venga riconosciuta la
necessaria autonomia d’azione»,commenta Maria Teresa Cianciotta, della
segreteria Uil Piemonte con delega al
mercato del lavoro, «infatti com’è ovvio tra una regione come la nostra e
per esempio Puglia e Sicilia le differenze tra i problemi sono moltissime.
Non si può scrivere regole uguali per
tutti.Anzi, bisogna stare attenti alle differenze anche all’interno di una stessa
regione. Quel che serve a Torino non
necessariamente è la priorità per Novara o Vercelli».
Quali risultatiattendersi? L’assessore regionale al Lavoro Claudia Porchietto scommette su mille nuovi impiegati di qui a fine anno. Certo,il lavoro non si crea semplicemente introducento nuove regole. «I veri risultati li
vedremo con la ripresa economica»,
spiega Maggio (Cisl): «Solo allora si saprà se il sistema funziona davvero. Ma
sono fiducioso». Un elemento decisivo è la collaborazione tra le istituzioni
e le parti sociali, che in Piemonte sembra funzionare. Si può parlare di un
modello piemontese? «Se vuole, lo
chiami così. Al di là delle valutazioni
politiche sulla Regione, va detto che
sul fronte lavoro abbiamo lavorato bene,anche grazie all’assessore Porchietto. Ma più che i modelli contano le
persone». E la Cianciotta (Uil) gli fa
eco: «Senza l’accordo tra istituzioni,
soggetti economici e le parti sociali,
che hanno il polso del territorio, non
si va da nessuna parte».
■■■ La narrativa delle inefficienze dei servizi pubblici all'impiego si arricchisce ogni
giorno di un nuovo capitolo. È tanto innegabile l'urgenza di ripensare l’organizzazione
complessiva dei servizi all'impiego per un
migliore funzionamento del mercato del lavoro, quanto evidente la strumentalità che
spesso si fa di questo tema. In passato, è stato strumentale parlare dell'inefficienza dei
servizi pubblici all'impiego gestiti centralmente dallo Stato, per giustificare l'attribuzione delle relative competenze alle province e per l'introduzione in Italia dei servizi
privati autorizzati ed accreditati. In questo
periodo, la strumentalità dell'argomento
viene utilizzata al contrario per giustificare
la scelta neo-centralista statale di costituire
un'agenzia unica nazionale in cuifar concluire tutti i centri per l'impiego o per giustificare la necessità di finanziare i servizi pubblici
all'impiego con i fondi europei della Garanzia Giovani.
In tale contesto di strumentalità, vale la
pena di richiamare invece l'esperienza della
Dote Unica Lavoro della Regione Lombardia, che ha introdotto per la prima volta in
Italia un sistema concorrenziale tra i servizi
pubblici e quelli privati al lavoro sul modello dei Paesi del nord Europa.
In un sistema così fatto, si supera alla radice la differenza tra i servizi privati accreditati
e i centri pubblici, perché i finanziamenti
non vanno tanto alle strutture, ma ai servizi,
finanziati a costi standard, in un contesto di
concorrenza tra servizi pubblici e servizi privati accreditati. Che verranno comunque
valutati e premiati per la loro capacità di
conseguire esiti occupazionali. CioÈ di portare al lavoro le persone che hanno preso in
carico.
Ciò porta da un lato gli operatori accreditatia riconoscersi come erogatori di un servizio pubblico, per cui l'accoglienza di tutti gli
utenti diventa un servizio essenziale, obbligatorio e gratuito.
Il monitoraggio continuo e pubblico www.lavoro.regione.lombardia.it - confuta
anche le ipotesi per cui gli operatori privati
prenderebbero in carico solo persone con
minori difficoltà di ingresso o reingresso nel
mercato del lavoro.
Viceversa, lo stesso monitoraggio smentisce l'idea che gli operatori pubblici non siano in grado di agire in modo efficace: nella
top ten degli operatori che hanno conseguito il maggior numero di inserimenti lavorativi con la Dote Unica Lavoro della Lombardia, ci sono diversi operatori dei servizi pubblici all'impiego.
Si tratta quindi di superare il pregiudizio diffuso di soggetti pubblici inefficienti e privati
efficienti ma interessati esclusivamente al
profitto:non è infattiuna questione di tipologia di soggetto erogatore, ma di come le politiche pubbliche possono orientarne i comportamenti.
Finché le scelte dei governi sono andate a
finanziare le strutture, senza tenere in considerazione i risultati, non ci si poteva aspettare altro se non l'esito di inefficienza denunciato periodicamente.
Quando le politiche pubbliche, al contrario,
orientano le risorse al risultato, riconoscendole solo ai serviziche hanno raggiunto l'esito occupazionale positivo, anche le strutture pubbliche si adattano di conseguenza.
Alcuni vorrebbero far credere che chi lavora
per rendere i servizi maggiormente efficaci
lo faccia per favorire i servizi privati a discapito del pubblico. È un modo un po' perverso di argomentare. Ormai l'efficienza è un
percorso obbligato per tutti gli operatori,
pubblici o privati che siano. Non è più tempo per nessuno di giustificare il permanere
dello status quo.
26
__Venerdì 11 aprile 2014__
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A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
IMMIGRAZIONE/1
l'italiano arrossisce e ti chiede
pure scusa!»
Roberta Valenti Nuzzi
e.mail
Alfano
che fa?
Morire
di frasi
fatte
Caro Mainiero, ecco in breve la mia odissea: corro al pronto soccorso, poi, dopo
l’accettazione,aspetto per quattro ore. Alla fine un medico mi visita ma, per mia
sfortuna, non riesce ad individuare il malanno, anche se io continuo a stare male.
Il medico mi rassicura e mi rimanda a
casa. Domani, immagino, ricomincerà
l’odissea, spero in una sala d’attesa non
stracolma e non così sporca. C’è poco da
commentare: questa è la Sanità italiana,
che evidentemente non funziona. Ma ormai dirlo è una frase fatta, uno slogan
vuoto, come scrivere che il cielo è azzurro, sapendo che nessuno interverrà o forse che nessuno potrà intervenire. Lei cosa ne pensa?
Giorgio Camerini
e.mail
***
Penso che su un singolo caso non possiamo costruire una statistica e giungere alla conclusione che la Sanità italiana non funziona. Certo è, però, che un
mio amico (potrei farle nome e cognome ma so che lui non gradirebbe) in
questi giorni è finito
anche lui in pronto
soccorso. È entrato
che erano da poco
passate le 17. Aveva
avuto la febbre alta,
mi ha raccontato,
aveva dolori all’addome e una colorazione che gli sembrava
giallastra. Sospetto
diagnostico: colangite. Non è una bella cosa. Codice verde, a conferma che
le sue condizioni non erano sicuramente ottimali. Il primo medico lo ha
visto dopo le 21. Policlinico Gemelli di
Roma, fiore all’occhiello della Sanità
italiana. I risultati delle prime analisi
sono giunti dopo le 23. Stesso fiore all’occhiello. Attesa in una sala gremita
e senza posto a sedere, qualche flebile
e inutile protesta. Gliela faccio breve.
Dal pronto soccorso il mio amico è
uscito all’una del mattino. Stesso policlinico Gemelli, stesso fiore all’occhiello di cui sopra. E all’una del mattino
non aveva una diagnosi certa, dopo
analisi del sangue, ecografia, visita e
controvisita e otto ore gettate a mare.
Ripeto: su un singolo caso non si possono fare statistiche e non si possono
fare ragionamenti di carattere generale. Se i casi sono due, e poi, come sappiamo, tre e quattro e dieci e cento e
milioni, le cose cambiano. Ha ragione
lei: la Sanità italiana non funziona, anche se i medici coscienziosi e preparati sono tanti. E questa, ormai, è davvero una frase fatta, un luogo comune,
che a volte purtroppo diventa un incubo privato e che può uccidere. In bocca al lupo, caro Camerini, e speriamo
in una pronta guarigione, nonostante
quel pronto soccorso. [Fotogramma]
[email protected]
segui la rubrica anche su
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Le nostre città sono diventate letamai, stracolme di lavavetri, accattoni, venditori abusivi, delinquenti, clandestini... e il ministro dell'Interno che fa? Invece
di farsi in quattro per bloccare
l'immigrazione con il pugno di
ferro (come sarebbe normale e
giusto) manda le migliori unità
della Marina Militare a prelevare in giro per il Mediterraneo chi
ci invade! Speriamo che almeno
gli italiani se ne ricordino alle elezioni.
Stefano Vizioli
Vigevano (Pv)
IMMIGRAZIONE/4
Quale
avvenire
Si ha notizia dell'arrivo di migliaia di extracomunitari (non tutti
in fuga da guerre). Mi piacerebbe che mi si spiegasse quale avvenire possono trovare in un Italia in recessione con il 12 per cento di disoccupazione, senza considerare il costo per la comunità.
Di fronte a questo fenomeno mi
piacerebbe che qualcuno mi
spiegasse come mai è stato abolito il reato di clandestinità. Infine
vorrei che qualcuno mi spiegasse perché gli immigrati in Italia,
con regolare lavoro e che pagano i contributi, domicilio e famiglia devono pagare quattrini, perdere tempo facendo file interminabili agli sportelli preposti per
essere in regola, quando il reato
di clandestinità non esiste....
Angelo Ferrari
e.mail
IMMIGRAZIONE/2
Facciamo
troppo poco
Sifa troppo poco per gli immigrati clandestini. La nostra Marina
Militare è impegnata a prelevarli
a costi mai chiari, per portarli in
Italia, e poi questi si trovano in
un Paese immerso nella disoccupazione e sull'orlo del dissesto
economico. Perché si lascia il lavoro a metà? Non basta cio che
si fa. Bisogna accentuare lo slancio migratorio, senza fermarlo in
inutili permanenze in Italia. Su
treni speciali, mantenendo lo
stesso slancio, il giorno dopo,
proseguiamone il viaggio verso i
Paesi europei che sembrano approvare questa migrazione
Gianni Oneto
Rapallo (Ge)
fica dalla televisione da mane a
sera...
Bruno Masetti
Pratovecchio (Ar)
LAVORO
Aumenta
la precarietà
La liberalizzazione dei rapporti
di lavoro, giunta al suo atto finale con il decreto del ministro Poletti, non aumenta l’occupazione ma solo la precarietà. Sul tema del costo del lavoro sarebbe
opportuna una inversione di rotta rispetto alle attuali politiche e
basata sullo sviluppo di un intervento pubblico in settori innovativi e ad alta intensità di lavoro,
unita ad un salario minimo orario e a forme di reddito di cittadinanza, nonché all’estensione
dei diritti dei lavoratori, ora calpestati. Comunque, coraggio:
con gli ottanta euro in busta paga in più gli acquisti schizzeranno le fabbriche riapriranno gioiose e copiose e tornerà il boom
economico.
Mario Pulimanti
Lido di Ostia (Roma)
PD
Che fine ha fatto
la par condicio?
Ora che governa la sinistra sulla
par condicio è sceso un silenzio
tombale. Chi una volta ne esigeva il rigoroso rispetto, oggi ponti-
RENZI/1
EUROPA
LOTTO
Critici
cercansi
Estrazione del 10/04/2014
Quando al governo c'era Berlusconi, coi giornali scatenati contro di lui, certi organismi internazionali avevano la faccia tosta di
dichiarare che la libertà di stampa nel nostro paese era in pericolo. Invece ora, che c'è Renzi e
mai si erano visti tanto entusiasmo e accondiscendenza dei
media verso un premier, tali enti
non hanno più nulla da obiettare. Questo per dire la serietà di
certi richiami internazionali....
Luisa Alberti
Pontedellolio (Pc)
IMMIGRAZIONE/3
Ipotetica
telefonata
Telefonata tra un extracomunitario che vive in Italia e un suo parente in Africa: «Ciao amico
quando arrivi? Qui, questi imbecilli di italiani ti danno 1000 euro
al mese, scheda telefonica, sigarette... E ti ospitano in albergo,
puoi fare quello che vuoi: puoi
rubare, tanto se ti prendono dopo qualche ora sei libero e non ti
tagliano la mano, puoi ubriacarti e correndo in auto, senza assicurazione e patente, puoi ammazzare la vecchietta sulle strisce pedonali, puoi drogarti, stuprare donne, e trovi sempre un
avvocato di qualche onlus che ti
difende e non costa nulla... Dove
lo trovi un paese del genere? E
poi se qualcuno ti guarda male
gli dici che è uno sporco razzista:
do la “mancia” di 80 euro al mese solo ai lavoratori dipendenti
con redditi che arrivano fino a
25 mila euro annui – discriminando peraltro così tutti gli altri
cittadini e, se non erro, pure togliendo 65 euro al mese a tutti
quelli che hanno un familiare a
carico – vorrei ricordare che il celebre economista liberale austriaco von Hayek considerava il
perseguimento della giustizia sociale come il più serio ostacolo
all’eliminazione della povertà,
come anche i regimi comunisti
ben insegnano. Quindi attenzione ad abbandonarsi al renzismo, perché nessuno si può considerare in salvo dalle manovre
populiste redistributive del rottamatore.
Carlo Cerofolini
Sesto Fiorentino (Fi)
RENZI/2
Bari
46 76 80 17 78
Cagliari
73 24
Firenze
27 53 50 41 24
Genova
28 47 44 13 81
Milano
46 85 22 15 70
Napoli
17 85 23 22 18
Palermo
62 57 17 79
Roma
34 67 29 75 36
Torino
81 36 21
Venezia
1
9
Nazionale
4
78 25 52 26
5
RENZI/3
Ho poca
fiducia
Chi nutre fiducia in Renzi perché parla di giustizia sociale dan-
60
68 82 53
10eLOTTO
SUPERENALOTTO
La combinazione vincente
22 - 25 - 46 - 52 - 54 - 65
Numero jolly: 51
Numero SuperStar: 61
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 12.512.363, 24) • Nessun ”5+1” • Ai 12”5” vanno € 18.430,32
• Ai 677 ”4” vanno € 334,42 • Ai 23.703 ”3”
vanno € 1 8 , 818 .
QUOTE SUPERSTAR
• Nessun “5 stella” • Ai 3 “4 stella” vanno
€ 33.442,00 • Ai 104 “3 stella” vanno €
1.888,00 • Ai 1.762 “2 stella” vanno €
100,00 • Ai 10.044 “1 stella” vanno € 10,00 •
Ai 23.869 “0 stella” vanno € 5,00.
• Montepremi: € 1.474.425,02
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9
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Renzi farà trovare 80 euro in più
nella tasca destra. Controllare
nelle altre tasche per capire da
dove li ha presi.
Cristina Pani
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Le mani
in tasca
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
La trappola
della deflazione
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La deflazione è peggiore dell’iperinflazione. La prospettiva di
prezzi in calo continuo spingerà
l’economia in una specie di anoressia. Consumatori ed aziende
spenderanno sempre di meno
perché si aspetteranno cali ulteriori. E, dunque, altra contrazione di Pil, lavoro, occupazione.
Una spirale negativa, a superare
la quale ci vorranno più sforzi e
più tempo di quanti sono necessari nell’ipotesi contraria. In
Giappone la deflazione ha prodotto una stagnazione di un ventennio. Per uscirne c’è voluta l’inversione di rotta del nuovo governatore della Banca Centrale,
tal Haruhiko Kuroda. Come Bernanke si è messo a stampare carta moneta con l’obiettivo di arrivare almeno al 2 per cento d’inflazione e dare, così, crediti alle
imprese. Draghi non può fare altrettanto, si sa. Ma qualcosa di
simile forse sì nella seconda metà dell’anno. Ed allora, mi chiedo: occorreva un quinquennio
di lacrime e sangue per illuminare la Merkel ed intenerirne il cuore?
Patrizio Pesce
Livorno
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SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE: Arnaldo Rossi
CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti
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DEL 10/12/2012
ISSN 1591-0423
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TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano
Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250
nº 86 anno XLVIII
Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
La tiratura di venerdì 11 aprile 2014
è di 119.877 copie
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__Venerdì 11 aprile 2014__
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Posta prioritaria
DI MARIO GIORDANO
Rifondiamo la Società degli Apoti
do di unire le proprie forze con un programma di
pochi punti ma facilmente comprensibile: ricontrattazione degli accordi europei, forte aggressione della spesa pubblica improduttiva,diminuzione della tassazione. Speriamo in bene.
Paolo Draghetti - Bologna
***
Caro Giordano, sembra che l’ascesa di Renzi non
conosca ostacoli perché qualsiasi cosa, dica o faccia, la demagogia dell’annuncio è superiore, attualmente, ai risultati non solo modesti ma fortemente contraddittori. Certo gli italiani si renderanno conto che, dopo Monti l’antipatico e Letta
il maestrino, Renzi, l’imbonitore inaffidabile, non
rappresenta una grande evoluzione ma se ne accorgeranno tardi, quando i danni politici ed economici saranno difficilmente rimediabili. Occorrerebbe quindi che le persone migliori non si lasciassero infinocchiare ulteriormente, deciden-
LEGA
Gazebo
introvabili
La Lega ha perso il controllo del
territorio. Favorevole ai referendum proposti dalla Lega Nord
con eccezione della riforma di Elsa Fornero, non perché sia d'accordo con la stessa, ma perché
ormai c'è, ho cercato invano un
gazebo per poter sostenere l'iniziativa sponsorizzata da Salvini.
Niente da fare! I gazebo della Lega sono introvabili. Per contro
ho trovato svariati gazebo di Sel
che sostiene l'iniziativa del greco
Tzipras.
Emiliano Pozza
Milano
LEGGE 40/1
La fecondazione
eterologa
Per volere della Corte costituzionale cade il divieto di fecondazione eterologa proprio nel momento in cui in alcuni Paesi, dove questa tecnica è in uso da decenni, sono in atto ripensamenti
e restrizioni a causa dei problemi di carattere psicologico riscontrati nelle coppie e nei bambini nati tramite donatori esterni
Visto che il lettore di ieri citava Prezzolini, proporrei ai lettori di Libero di ricostruire la Società degli Apoti, cioè quelli che non se la bevono. Perché, in effetti, lei ha ragione: il nostro
premier è bravissimo negli annunci, formidabile negli slogan, straordinario nella comunicazione. E quello che dichiara, in linea di principio, è largamente condivisibile: rilancio dell’economia, riduzione degli sprechi, riforma
delle istituzioni, etc. Ma se facciamo il bilancio delle sue prime mosse, in concreto, scopriamo che tra il dire e il fare c’è di mezzo
assai più di un mare: 1) la riforma delle Province è una falsa riforma che aumenta le pol-
di gameti. Questa sentenza ignora il diritto del neonato a conoscere le proprie radici biologiche. Non va dimenticato inoltre
che all'estero si sono verificati casi di unioni tra fratelli e sorelle
ignari di esserlo. Questo può avvenire quando i donatori sono
più o meno gli stessi e in aree circoscritte. Oppure perchè non
viene rispettata la regola di non
superare la quota di dieci fecondazioni per ogni donazione. Su
questo tema si è sviluppata una
campagna solo ideologica a scapito di ragione e buon senso.
Luca Draper
e.mail
LEGGE 40/2
trone, non riduce i costi e lascia la struttura
burocratica inalterata; 2) la riforma del Senato è una falsa riforma che premia i consiglieri
regionali (la categoria più screditata, quella
delle ostriche e dei vibratori), senza elezioni,
e con alcune perle di assurdità come i 21 senatori nominati dal presidente della Repubblica; 3) gli stipendi ai manager non sono stati
tagliati: quelli che prendevano 6 milioni di euro l’anno (cioè 17mila euro al giorno) continuano a prenderli; 4) gli 80 euro in busta paga
sono una buona cosa, certo, ma a parte il fatto
che escludono pensionati e lavoratori autonomi, servono al massimo come mancia elettorale e sono del tutto insufficienti per rilanciare il Paese; 5) la riforma del lavoro che sembrava così urgente è ancora persa nelle nebbia dei termini inglesi… Vogliamo andare
avanti, caro Paolo? Io mi fermo qui. Credo
che i lettori di Libero abbiano già tutti gli strumenti per non farsi infinocchiare ed entrare
di diritto nella Società degli Apoti. Ma gli altri?
Come fare a salvarli dall’ubriacatura renziana? Ecco il problema…
le responsabilità genitoriali anche i donatori.
Fulvio Bellani
e.mail
LEGGE 40/3
Stato
e famiglia
Da maschietto, io credo che
l'unico ad aver il diritto di sindacare sul ricorso a un donatore
esterno di spermatozoi debba essere il marito. Che c'entra lo Stato nella vita di coppia?
Roberto Costanzo
e.mail
GLI AMICI ANIMALI
A spasso
con Fido
Poter conoscere
i genitori
Visto e considerato che con
pseudo giustificazioni a favore
di genitori che risultano incapaci a procreare con i propri mezzi
si tende a smantellare la legge
140 ritengo cosa giusta tutelare
anche i nascituri e predisporre
delle norme che garantiscano loro il diritto alla conoscenza dei
genitori donanti visto e considerato che ci sono, nel mondo, delle sentenze che coinvolgono nel-
Chi porta un cane a passeggio
sulle strade pubbliche deve seguire alcune regole imposte dalle leggi in materia ed anche alcune ordinanze decise dal Sindaco. In primo luogo si ricorda che
il proprio cane deve essere iscritto all'anagrafe canina. Oltre a tenere il cane al guinzaglio o se di
razze potenzialmente pericolose di utilizzare anche la museruola è obbligatoria la raccolta
delle feci mediante appositi kit.
Il mancato rispetto della norma
comporta il pagamento di una
sanzione amministrativa molto
sobria (da 12 a 77 euro) e andrebbe almeno quintuplicata visto
che molti proprietari fanno gnorri gnorri delle regole e contribuiscono con la loro inciviltà al degrado dell'ambiente rendendo
questi cari e belli amici dell'uomo poco graditi agli altri utenti e
cittadini.
Remo Dal Toso
Padova
NORD: Più nubi con locali rovesci o anche qualche temporale pomeridiano tra l'Ovest Piemonte e i rilievi emiliano-romagnoli. Qualche rovescio anche sulle Alpi centro-orientali, meglio altrove.
CENTRO: Instabilità pomeridiana caratterizzerà il tempo sugli Appennini all'insegna di rovesci e temporali. Bel tempo prevalente
sulla Sardegna e sul resto delle zone. Clima primaverile.
SUD: Cieli più nuvolosi con rovesci e temporali al pomeriggio sulla
Campania e sulla Lucania; qualche piovasco sulla Puglia, più sole altrove, specie su Sud Calabria e Sicilia.
NORD: Instabilità diffusa su tutte le Alpi e Nord Appennino con rovesci e temporali sparsi. Clima sempre mite con 18/20 gradi previsti
durante il giorno, valori notturni in lieve aumento.
CENTRO: Instabilità diffusa su tutti gli Appennini e nel pomeriggio
anche in Sardegna con rovesci e temporali un po' ovunque su queste zone. Più sole sulle coste e zone di pianura. Clima mite.
SUD: Tempo asciutto e in prevalenza soleggiato al mattino. Nel pomeriggio si accende un'instabilità temporalesca sui rilievi interni
Campani, sul Nord della Puglia e sulla Lucania. Sole altrove.
IN AUTOSTRADA
Lavori
pericolosi
Da un pezzo l'autostrada MestreSan Stino di Livenza è in rifacimento (parlo del tratto che percorro) ma pare che l'incarico sia
stato dato ad un genio superiore
che ha previsto un mucchio di
curve «non curve», vale a dire angoli ottusi belli squadrati, così
chi ne ignora la presenza e arriva
a - diciamo - 110 km/h si trova a
far fronte a un zigzag davvero eccitante.. soprattutto intorno a
San Donà di Piave. Provare per
credere! Ma attenti al cuore...
Luciana Di Marco
e.mail
NORD: Il tempo migliora grazie all'arrivo di correnti più asciutte
settentrionali con ampio soleggiamento, salvo ancora qualche addensamento e rovesci al Nord Est e sull'Emilia-Romagna.
CENTRO: Correnti fresche da Nord portano nubi con rovesci e temporali pomeridiani sulle regioni adriatiche e appenniniche, localmente su Est Cagliaritano al pomeriggio. Più sole altrove.
SUD: Instabilità diffusa pomeridiana interessa tutti i settori appenninici con piogge e temporali. Temporali anche sulla Sicilia centroorientale. Più soleggiato sul resto dei settori.
Temperature previste oggi
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Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
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......................................€ 70
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......................................€ 105
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Arretrati del solo quotidiano: disponibili, salvo esaurimento scorte, le
copie dell’ultimo anno. € 3,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata
dall’importo in valori bollati, indirizzata a Libero - Uff. Arretrati Viale L. Majno, 42 20129 Milano
CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
MILANO
10
8
8
11
11
5
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11
6
11
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MIN MAX
NAPOLI
PALERMO
PERUGIA
POTENZA
PRATO
ROMA FIUMICINO
TORINO
TRENTO
TRIESTE
VENEZIA
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Dati meteo a cura de iLMeteo.it,elaborazione grafica centimetri.it
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A Parma si presenta «Rinascimento fiorentino» di Rizzi
Booksgiving Day: regala un libro ai bisognosi di letture
A Parma, oggi alle ore 17.30, sarà presentato, alla Biblioteca Monumentale di San Giovanni, il libro di Fabrizio
Rizzi, Rinascimento fiorentino. Le idi di marzo del Pd. Dai 101 tiratori di Prodi agli ultimi fuochi della
Seconda Repubblica (Pironti). All’evento partecipano Marcello Sorgi, già direttore del Tg1 e oggi editorialista
de La Stampa, Alessandro Banfi, direttore di Tgcom24, Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia, e Paolo
Scarpa, presidente de «Il Borgo».
Promuovere la lettura regalando un libro a chi ne ha veramente bisogno. È lo scopo dell’ultima iniziativa
di «Libreriamo» che, in occasione del suo secondo anniversario, lancia domani il «Booksgiving Day»
(https://www.facebook.com/events/1390403601182058/), giornata in cui tutti gli amanti della lettura sono invitati a regalare un libro a chi è in difficoltà e vive in ospedali, orfanotrofi, carceri, o semplicemente a
un amico, un parente, il quale può trovare nella lettura consolazione, sostegno e una buona compagnia.
SELVAGGIA LUCARELLI
Lo strano caso del giornalistadi motori
chetentavadiessereRobertoSaviano
Nella storia di un neoscrittore che sogna scorta e impegno civile come salto sociale
la giornalista-blogger distrugge a colpi di sorrisi un mito della società radical chic
Pubblichiamo ampi stralci del capitolo «Il martire immaginario», tratto dal romanzo Che ci importa del mondo (Rizzoli, pp.
540, euro 18,50) dell’editorialista di Libero Selvaggia Lucarelli,
da oggi nelle librerie.
::: segue dalla prima
SELVAGGIA LUCARELLI
(...) geografiche di casa sua, ma
abbozzo.
«Ma certo che ho capito, solo
che forse non so fino a che punto ti sei spinto con le tue inchieste e anzi, a proposito, mi devi
raccontare com’è finita la storia
del pacco al giornale. Appurato
che non era antrace, cos’era
quella polvere?».
«Lasciamo stare…».
Valerio versa il vino nei calici
con un’espressione infastidita.
«Era polvere da sparo?», gli
chiedo con una certa preoccupazione.
«No, non era nulla di particolare…».
Mi porge il bicchiere come se
volesse cambiare discorso il più
in fretta possibile.
«Era alluminio? Era magnesio? Era nitrato di qualcosa? Roba esplosiva?».
«No».
«E cos’era?».
«Pepe nero».
«Come sarebbe a dire pepe
nero?!».
«Sì, a quanto pare il pacco
non era indirizzato a me ma al
critico gastronomico del giornale, Randolini».
«Scusa e come mai tu haipensato che fosse per te?».
«Perché la lettera era sulla
mia scrivania per sbaglio, io l’ho
aperta senza leggere il destinatario e dentro c’era un messaggio
con questa sostanza strana sul
fondo di una busta».
Non riesco a nascondere un’espressione perplessa.
«E il messaggio che diceva?».
«Le bombe sono la nostra specialità, prima di scrivere ancora
male di noi, annusa la polvere
con cui le riempiamo. Questa arriva dalla Cambogia».
«E?».
«E io pensavo fosse la ’ndrangheta, invece era un ristoratore
piacentino».
«Cosa aveva scritto Randolini?».
«Che in quel ristorante le
bombe di riso facevano schifo e
che dentro c’era un pepe nero
terribile che pareva venire da un
discount di Chinatown».
Sto per mettermi a ridere per
l’assurdità dell’equivoco,ma Valerio sembra poco divertito nel
raccontare la vicenda.
«E comunque il qui pro quo è
stato possibile perché non sarebbe stata la prima minaccia arrivata sulla mia scrivania…», farfuglia mentre rimette il tappo alla
bottiglia appena aperta. Il box
con la biografia del boss fatto
passare per un dettagliato articolo sull’arresto di Schiavuzzo, il
pepe nero spacciato per antrace,
il citofono col nome di una finta
assicurazione… C’è qualcosa
che non mi quadra, ma non mi è
ancora ben chiaro cosa.
(...).
«Viola, io sono scomodo», mi
dice Valerio accigliato.
«Togliti le scarpe e metti i piedi sul divano!», gli rispondo con
un sorriso smagliante.
«Scomodo per le mie posizioni sulla malavita, non per quella
sul divano».
Ah.Ritiro il sorriso con una velocità da record olimpico.
«Sai, la mia vita non è facile da
quando ho cominciato a occuparmi di questo, ma a un certo
punto ho sentito che non potevo
continuare a scrivere di macchine e motori...».
«Ah, non sapevo che prima ti
occupassi di automobili...».
"Sì, fino a sei mesi fa. A vent’anni facevo il pilota, ma ho
smesso presto».
«E cos'è che ti ha fatto cambiare idea?».
«Sono stato a un incontro con
Giuseppe Bellomo, sai lo scrittore che ha venduto due milioni di
copie col suo Etna di sangue sulla mafia catanese e ora conduce
In trincea su Rete News ed è fidanzato con l’attrice Serena Villa, il tutto sempre sotto scorta...
Ecco ho capito che la mia missione era un’altra. Era percorrere la
strada di Bellomo».
Detta così è un po’ come se io
domani andassi a un convegno
sulla tettonica a zolle e il giorno
dopo mi mettessi a scrivere su
«Nature», ma non è una dichiarazione tale da farlo regredire a
Neanderthal.
«Sì, capisco. Ho letto il libro di
Bellomo,l’hanno letto tutti. È anche sugli scaffali del cibo per celiaci nel supermercato sotto casa, è impossibile non comprarlo.
E tu di cosa hai scritto in questi
mesi?», gli domando curiosa di
capire quanta acqua torbida sia
riuscito a smuovere in così poco
tempo,nonché divalutare quanto rischioso sia sedere nel salotto
di casa sua, considerato che la
porta ha l’aria di potersi aprire
con una spallata di Orlando.
«Impossibile elencarti tutto.
Ti cito solo le cose più importan-
DOMINATRICE
Sopra, un bicchiere di
Barolo. A destra, la
giornalista Selvaggia
Lucarelli in una posa
scherzosa con Filippo
Facci. Sotto la copertina
del libro [Ansa]
ti. Ho intervistato un giocattolaio
di Pizzo Calabro che non paga il
pizzo e si è trovato la macchina
rigata sotto casa. Poi ho fatto
un’indagine incredibile sul racket degli arancini a Misterbianco, a seguito della quale un barista è stato tre mesi ai domiciliari.
Ma ho scritto anche un feroce ritratto del mafioso Franco u’ Tuppo e Viola, la mafia non perdona».
«Questo Franco u’ Tuppo ti
ha minacciato?».
«No, è morto nel 1994, ma sai,
ci sono sempre due sue cugine
che vivono in America...».
Comincio seriamente a preoccuparmi. E non per la mafia. Per
Valerio. La sensazione che sopravvaluti il peso della sua figura
nel giornalismo di inchiesta sulla malavita si fa sempre più concreta. E anche quella che sia leggermente invasato.
«Oddio Valerio, per carità, sicuramente sono argomenti molto seri, ma non è che tu abbia
proprio sgominato una cupola...
Per ora penso che tu possa stare
abbastanza tranquillo».
«Viola, tu mi piaci e ho rispet-
di Paolo Nori
Come la coda del maiale
■■■ In questi giorni in molti hanno
parlato del fatto che il capo politico del
sindaco di Parma, Beppe Grillo, ha rimproverato il sindaco di Parma, Federico
Pizzarotti, chiedendogli, più o meno:
«Ma perché parli?»; ecco a me, devo dire, il motivo per cui il sindaco di Parma
parla sembra chiaro: è un sindaco, deve
parlare, e se dovessi chiedergli qualcosa, al sindaco di Parma, io non gli chiederei «Ma perché parli?», gli chiederei
un'altra cosa.
Tra l’altro, il sindaco di Parma, essendo sindaco di Parma, gli succede che i
giornalisti gli fan delle domande, è normale, le fanno perfino a me che non sono neanche sindaco di Parma; qualche
mese fa, per esempio, ero a Milano, mi
è suonato il telefono, era un giornalista
che mi chiedeva di commentare il fatto
che all’Università, alla facoltà di Lettere,
era calato il numero degli iscritti, e io mi
ricordo gli ho detto che non ne sapevo
niente e non avevo niente da dire, su
quel calo degli iscritti, e lui si era molto
stupito: «Ma scusi», mi aveva detto, « lei
è un letterato, come fa a non aver niente
da dire sul calo degli iscritti alla facoltà
di Lettere?»; ecco, se avesse chiamato il
sindaco di Parma, quel giornalista lì, secondo me qualcosa da dire il sindaco di
Parma l’avrebbe trovato, che lui, tra l’altro, secondo me, il fatto che i giornalisti
gli facciano delle domande è una cosa
che gli piace molto, mi sembra che risponda sempre molto volentieri, ma
non era questo che volevo dire.
Quello che volevo dire era che la scorsa settimana, a Parma, il sindaco di Parma ha firmato un’ordinanza di sgombero di due palazzi, ordinanza che sembra
fosse motivata «dall’urgente e indifferibile necessità di garantire la salute degli
occupanti dal pericolo causato dal degrado degli immobili occupati».
Sembra però che gli occupanti si siano rifiutati di andarsene e che il sindaco
di Parma, dopo qualche giorno, li abbia
incontrati e abbia detto che l’ordinanza
rimaneva, ma non ci sarebbe stato nessuno sgombero urgente in tempi brevi.
Che, a pensarci, a me sembra stranissimo.Se l’ordinanza rimane,rimane «l’urgente e indifferibile necessità di garanti-
to per il tuo, diciamo, “lavoro”,
ma ti occupi di argomenti frivoli
e male che ti vada ti metti contro
un deputato rincoglionito, io qui
rischio la vita tutti i giorni!».
Lo dice come se Totò Riina
stesse cercando di forzare la serratura adesso, tant’è che istintivamente mi volto nella direzione della porta. L’appendichiavi
coi gattini stilizzati mi sembra effettivamente un attentato, ma
più al buongusto che alle nostre
vite.
«Ma scusa Valerio, ti sono arrivate minacce?».
re la salute degli occupanti dal pericolo
causato dal degrado degli immobili occupati», e se c’è questa necessità, c’è bisogno di uno sgombero urgente e in
tempi brevi, ma allora perché il sindaco
ha detto che non ci saranno sgomberi
urgenti e in tempi brevi? E, viceversa, se
non ci saranno sgomberi urgenti e in
tempi brevi, l'ordinanza decade, ma allora perché il sindaco ha detto che l’ordinanza rimaneva, mi sono chiesto io.
E mi son detto che io, al sindaco di
Parma, se dovessi chiedergli qualcosa,
non gli chiederei «Ma perché parli?», gli
chiederei «Ma cosa dici?».
Però al sindaco di Parma, io, a pensarci, non gli chiedo niente, mi dispiace solo per lui che deve fare un mestiere che
mi sembra che non può mai dire le cose
come stanno, deve sempre far finta di
aver capito tutto, anche il motivo per cui
sono calate le iscrizioni a Lettere (e non
è neanche un letterato).
29
CULTURA
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Il pamphlet di Torno
Il pensiero russo
invaso dai tedeschi
e dal misticismo
Nel 1725 Leibniz inaugurò a San Pietroburgo, su invito di Pietro il Grande, l'Accademia delle Scienze e delle Arti. Data da allora una battuta celebre: «La filosofia
è come la Russia: è molto grande e continuamente
invasa dai tedeschi». Nel suo breve ma stimolante
excursus (La filosofia in Russia, Book Time, pp. 52,
euro 6,50), Armando Torno ce ne offre una conferma: senza le «invasioni tedesche» e cioè senza Leibniz, e poi Kant, Fichte, Schelling, Hegel e, ovviamente,
Marx,«la Russia non avrebbe avuto un pensiero».Tut-
tavia, la seminagione delle idee inizia dal X secolo,
con la cristianizzazione operata da Bisanzio, che porta in Russia patristica greca, speculazioni neoplatoniche e suggestioni ascetiche. Un patrimonio spirituale
rivendicato dallo zar Ivan III che proclamò Mosca «la
terza Roma».
Nel XVIII secolo, poi, Pietro il Grande apre all’Occidente. Caterina II cerca la collaborazione di Voltaire e
Diderot, emana una nuova costituzione ispirata a
Montesquieu e fa tradurre Beccaria.
Ma lo spirito russo è incline al misticismo e così, a
fine ’700, Hryhorij Skovoroda, il primo filosofo autoctono, in cerca dell’Assoluto, magari con venature
eterodosse,diffonde le opere diSilesio,Bruno e Cardano. Fiero custode dell’ortodossia è invece Alessandro
I. Alle porte premono, però, Kant e Marx. L’anima
russa è lacerata. Materia o spirito, Rivoluzione o Tradizione? Torno chiama a dibattere Dostoevskij, Tolstoj,
Lenin, Florenskij e Stalin. Ma i nodi restano irrisolti.
Mario Bernardi Guardi
Manifesti politici
Quando Simone Weil
voleva abolire i partiti
«Hanno vocazione totalitaria e pretendono sottomissione»
La filosofa, già nel ’42, denunciava sprechi e abusi della Casta
Simone Adolphine Weil,
filosofa, saggista mistica e
scrittrice francese
::: SIMONE PALIAGA
«No ma sai, anche a Bellomo
non sono mai arrivate...».
«A Bellomo hanno fatto saltare in aria lo scooter sotto casa, se
non ricordo male».
«Appunto, quella non è una
minaccia a Bellomo».
«E cos’è, una minaccia alla
Piaggio?».
«No Viola, non capisci la differenza. Quello è un gesto intimidatorio nei confrontidel giornalismo di denuncia».
«Ok, ma non era esattamente
una testa di maiale davanti alla
porta, tant’è che Bellomo poi ha
avuto la scorta».
«Esatto, esatto... È un'ipotesi
che infatti ho messo in preventivo».
«Quella di comprarti uno scooter?».
«No, quella di ritrovarmi con
la scorta, prima o poi».
Mi devo arrendere all’evidenza. La mitomania di Valerio comincia a risultare più marcata
delle sue rughe verticali. Temo
che se inserirà un altro elemento
fortemente paranoico nella conversazione, dovrò rassegnarmi
alla sua involuzione in Neanderthal.
«Forse la preoccupazione per
un’eventuale scorta è un po'prematura... Non mi pare ci siano
rischi tangibili nel...».
Valerio si alza in piedi di scatto, come se qualcuno avesse appena lanciato l’allarme tsunami.
«Ma io non temo la scorta. Io
sarei fiero di portare questa cro-
ce per la giustizia nel nostro Paese! Come dice Bellomo, “possono blindare la mia auto e la mia
vita, ma non blinderanno mai il
mio grido di denuncia!”».
Valerio vuole la scorta come
la Juve vuole la Coppa Uefa. Neanderthal, senza se e senza ma.
«Valerio, Bellomo ha scritto
un libro di quattrocento pagine
in cui fa nomi e cognomi dei più
feroci criminali degli ultimi vent’anni e denuncia collusioni con
politici, imprenditori, forze dell’ordine e capi di Stato italiani e
stranieri, a lui non serve la scorta, servono i caschi blu. La sua
situazione è un po’ più delicata...».
«Oh, ma ci arriverò. La mia vita tutto sommato ha una quantità impressionante di similitudini con quella di Bellomo. La malavita, il ribellarsi alla cultura
omertosa, siamo perfino nati tutti e due a febbraio e ora c'è per
entrambi una... insomma... una
donna celebre nelle nostre esistenze travagliate, che nel suo caso è una compagna da un anno,
nel mio... una splendida presenza qui nel mio salotto...».
Miseria ladra. Valerio è posseduto dal demone dell’emulazione mitomane. Ci manca solo
che si convinca che la mafia tari i
suoicrimini in base alle sue mosse.
«Viola, tu pensi che sia un caso che la ’ndrangheta non uccida esattamente da seimesi?». Ecco, forse ci siamo.
«No?» gli rispondo buttando
giù mezzo bicchiere di vino per
stordirmi in previsione della sua
risposta.
«Quando ho cominciato a
scrivere di ’ndrangheta io?».
«Sei mesi fa?».
"Esatto. Sanno che gli sto addosso e ora si muovono con cautela».
È assolutamente convinto
che l’organizzazione criminale
più potente del mondo tema lui
e il suo appendichiavi coi gattini
stilizzati. Riesco a pensare solo a
due parole. La prima è schizofrenia, che si va a sommare ad altre
due sindromi poco rassicuranti
(mitomania e paranoia). La seconda è erectus. La rapida involuzione in cui sta precipitando
Valerio mi preoccupa a tal punto che sto per alzarmiin piedi anch’io e andarmi a riempire il bicchiere di liquido stordente. A furia di sentir parlare di fantacamorra, mi sento già Michelle
Pfeiffer. Mi sento già Elvira in
Scarface, col caschetto biondo e
l’abito blu senza reggiseno (...).
■■■ «Il primo scopo, e in ultima analisi l’unico
scopo di ogni partito politico, è il suo potenziamento e ciò senza alcun limite. I partiti sono organismi
costituiti pubblicamente, ufficialmente in modo
da uccidere nelle anime il senso della verità e della
giustiza». Sono parole che sembrano echeggiare
da una trasmissione tv arrabbiata contro lo strapotere della casta. Sembrano uscite da qualche inchiesta sugli sprechi della politica, invece sono state scritte da Simone Weil a Londra tra il dicembre
del 1942 e l’aprile del 1943, poco prima che l'aggravarsi della malattia la portasse alla morte, appena
34enne, nell’agosto successivo. Ora quelle pagine
vengono ripubblicate con il titolo Appunti sulla
soppressione dei partiti politici (La Mandragora, pp. 80, euro 12) con la prefazione di Franco
Ferrarotti e la puntuale postfazione di Antonio Castronuovo.
Sorella del matematico André, Simone Weil praticherà la filosofia nei licei fin dalla conclusione degli
studi, ma non si esilierà dal mondo chiusa tra le
quattro mura di una scuola. Lavorerà alla Renault
per fare l’esperienza operaia e, nel 1940, al momento dell’invasione della Francia da parte delle armate del Reich, seguirà de Gaulle a Londra per non
sottrarsi a quello che riteneva il suo dovere: lottare
in difesa della verità contro l’affermazione di un
mondo dominato dalla forza.
Per quanto proveniente da una famiglia ebrea,
non aderì alla religione materna, ma amò smisuratamente il mondo della Grecia antica, come conferma la raccolta di saggi appena pubblicata da Adelphi La rivelazione greca (pp. 490, euro 28). Abbracciò e fece propri i bandoli di sapienza custoditi
nel cristianesimo senza rinunciare a individuarli
pure nelle sapienze orientali, come confermano i
suoi Quaderni. Simone Weil era persuasa che la
verità non fosse prerogativa di una parte
dell’umanità. Essa non è stata rivelata solo a una
parte degli uomini né si poteva pensare di imporla
con la forza. Solo una facoltà sensibile come l’attenzione permette all’uomo di riconoscerla e amarla.
Sì, proprio quell’attenzione che i partiti politici provano a sminuire per richiedere obbedienza assoluta. «Se un uomo, iscritto a un partito», scrive, «è
assolutamente deciso a restare fedele in tutti i suoi
pensieri alla sola luce interiore e a niente altro, non
può far conoscere questa sua decisione al partito:
di fronte ad esso è in stato di menzogna».
Il partito prevede sottomissione assoluta e riconoscimento esclusivo della sua autorità. Pretende
che il militante e l’iscritto rinuncino alla ricerca della verità e combattano solo per la conquista del
potere. E questo perché il «partito politico è una
macchina per fabbricare passione collettiva; un’organizzazione costituita in modo da esercitare
un’oppressione collettiva sul pensiero di ciascuno
degli esseri umani che ne sono membri con lo scopo del suo potenziamento senza alcun limite». Se
queste sono le premesse è evidente che il partito
politico accarezzi una vocazione totalitaria e ambisca a fagocitare tutto il mondo. «Le lotte di fazione
sotto il Terrore», ammonisce ancora la filosofa francese, «si svilupparono secondo il pensiero così ben
formulato dal Tomski: “Un partito al potere e tutti
glialtri in prigione”. Sul continente europeo il totalitarismo è il peccato originale dei partiti».
La loro vocazione totalitaria dipende dal fatto che
«la concezione del bene pubblico, caratteristica di
questo o di quel partito, è una finzione, una cosa
vuota e senza realtà». Se il criterio del bene «non
può essere che la verità, la giustizia, e, in secondo
luogo, l'utilità pubblica», questa non può pensarsi
come il portato di chi difende una parte, di quanti
si reputano militanti di un fazione. Infatti «è impossibile esaminare i problemi spaventosamente complessidella vita pubblica badando contemporaneamente da una parte a discernere la verità, la giustizia, il bene pubblico, dall’altra a conservare l’atteggiamento che conviene al membro di tale raggruppamento. La facoltà umana dell’attenzione non è
capace di due prestazioni simultanee. Di fatto,
chiunque sceglie l’una, abbandona l’altra».
Scegliere un partito significa scegliere le sue regole
e le sue esigenze. Significa abbandonare la ricerca
della verità, del bene e della giustizia indispensabili
per perseguire l’utilità pubblica. E se questa non
può essere garantita dai partiti, allora andrebbero
soppressi per evitare che diventino fonte di pratiche totalitarie costringendo gli uomini a ossequiare alla loro autorità dimenticando di coltivare l’attenzione per la verità.
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CULTURA
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Compleanni editoriali
Il18˚di«Affaritaliani»
Diventare maggiorenni
con politica e cultura
Affaritaliani.it , il giornale on line fondato e diretto da
Angelo Maria Perrino compie 18 anni, diventa maggiorenne, in un mercato editoriale in continua restrizione. Il giornale fondato e diretto da Angelo Maria
Perrino in questi anni «si è fatto paladino e interprete
del giornalismo indipendente, e ora guarda al futuro
preparando molte novità ma conservando la "formula" che lo ha portato al successo: attenzione per la
politica e l'economia, per la ricerca dei retroscena,
delle anteprime e delle esclusive», dice la critica valutando inchieste, interviste e scoop soprattutto politi-
che e culturali (famosa la querelle sulla conversione
postuma di Montanelli).
In occasione dei18 anni,Affaritaliani.it sta mettendo a punto il restyling grafico e un nuovo sito dedicato per il mobile, oltre a progetti di sviluppo su due
direttrici: la crescita del network locale, sull'onda del
successo di pagine come MilanoItalia e RomaItalia e
l'aggregazione di nuove 'firme' di peso per accrescere la qualità delle news e dei commenti. Inoltre, è in
programma il rafforzamento dello sviluppo multicanale, con Ai Radio (la web radio di Affari) e un'inno-
vativa versione del sito, a cura di un gruppo di designer della Silicon Valley, che sarà online da maggio.
Affaritaliani.it è apprezzato per lo stile «croccante» e
l'informazione completa, tempestiva e libera in ambiti come la politica, l'economia, la cronaca, la cultura, il costume, gli spettacoli e lo sport. Nel corso degli
anni, il quotidiano di Perrino (a cui è stato assegnato
il Premio Biagio Agnes per le «nuove frontiere del
giornalismo»), ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali l'Ambrogino d'Oro del Comune di Milano e il Premio Mezzo Digitale dell'Anno.
ARTE SACRA
LO SMONTAGGIO
E I PEZZI PIÙ PREZIOSI
Si apre oggi a Lugano (fino
al 1˚ giugno) la mostra
«Barocco dal Santo
Sepolcro». Qui accanto,
una fase dello smontaggio
delle opere dal Santo
Sepolcro di Gerusalemme.
In basso, la «Resurrezione»
di Paolo De Matteis
(1662-1728) nella sua
collocazione originale in
mezzo alle lampade a olio il
cui fumo l’ha annerita nel
corso dei secoli. In alto,
«L’elevazione della Croce»
dell’altro pittore campano
Francesco De Mura
(1696-1782), l’unico
quadro rimasto al chiodo
nel corso dei secoli [u.s.]
Capolavori del Barocco napoletano
in libera uscita dal Santo Sepolcro
A Lugano esposte le opere italiane di solito custodite a Gerusalemme
Pietà, Resurrezioni e bassorilievi conservati per secoli dai francescani
::: GIOVANNI GIARDINA
LUGANO
■■■ A 70 km da Milano c’è un pezzo di
Terrasanta. Apre oggi al pubblico a Lugano la mostra Barocco dal Santo Sepolcro, l’immagine di Gerusalemme
nelle Prealpi, iniziativa della Galleria
Canesso (ingresso libero, fino al 1˚ giugno in piazza della Riforma 2, orari
10-18). Cosa possano avere in comune
la Svizzera e la Città Santa è una domanda che va girata a Maurizio Canesso, titolare delle omonime Gallerie a Parigi e
Lugano. «L’occasione», racconta, si è
presentata durante la mostra “Trésor du
Saint-Sépulcre” a Versailles, quando il
mio restauratore Serge Tiers mi ha segnalato la presenza a Gerusalemme di
vari dipinti napoletani. Mi sono poi reso
conto, e per questo ho sollecitato il Custode di Terra Santa padre Pizzaballa,
che nelle Prealpi e a Lugano c’è un grande attaccamento a Gerusalemme».
C’è stato un periodo in cui il flusso di
reperti e opere era a senso unico: finché i
pellegrinaggi sono stati possibili, prima
che Gerusalemme cadesse in mano musulmana nel 1187, fedeli e meno devoti
facevano a gara nel riportare souvenir di
ogni genere. Quando i viaggi divennero
troppo pericolosi, il flusso si interruppe.
La creatività francescana cercò di ovviare con un itinerario alternativo, quello
dei Sacri Monti. La fascia prealpina è infatti ricca di questi complessi di cappelle
al cui interno sono colti, nella loro
teatralità, i momenti della vita di Cristo.
L’eccezionalità della mostra voluta da
Canesso non è solo nella valorizzazione
delterritorio prealpino. È certamente importante il risalto dato alle due lunette
affrescate della chiesa di Santa Maria de-
gli Angeli a Lugano: due vedute della città di Gerusalemme tanto rare per la loro
precisione quanto ancora da scoprire, in
una piccola chiesa nota più che altro per
la maestosa crocifissione del Luini. Ma il
pezzo forte è l’esposizione di alcuni quadri del Barocco napoletano provenienti
direttamente dal Santo Sepolcro. Un
evento storico,che documenta come durante il ’600 la tendenza si fosse invertita:
non più reperti dall’Oriente all’Occidente, ma i sovrani (in questo caso del regno
diNapoli) che facevano a gara per spedire in Terra Santa i tesori più preziosi. Il
grande merito di averli conservati va ai
francescani della Custodia, senza i quali
quell’arte sarebbe andata perduta. È sposando la missione francescana di custodire la Terra Santa, nei suoi luoghi e nelle sue ricchezze oltre che nelle pietre vi-
ve che sono oggi gli arabi cristiani, che
l’iniziativa ha visto la luce.
Per la prima volta, dunque, vengono
esposti in Occidente dipinti e argenti di
altissimo valore provenienti da Gerusalemme. L’ambizioso progetto mostrerà
il dipinto della Resurrezione del maestro
Paolo De Matteis posto nel luogo dove la
Resurrezione avvenne: il Santo Sepolcro. Sempre dalla basilica del Sepolcro è
Festival a Salsomaggiore Terme
Tre giorni di «Mistero» fra angeli e alieni
::: RICCARDO PARADISI
SALSOMAGGIORE
■■■ Ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne
sospetti la nostra filosofia. Enigmi che premono senza
risposta appena oltre il muro delle solide certezze che
rendono apparentemente prevedibile, e in qualche modo sicura, la nostra vita. Senonché, basta un piccolo varco in quel muro, una domanda che ci arrovella, il presentarsi dell'interrogazione su cosa ci sia prima della vita o
dopo di essa, un segreto a cui alludono la scienza o la
storia, per renderci meno sicuri di noi stessi e più aperti
all’irrazionale. A questi enigmi sono dedicati i tre giorni
del festival Mistero, ispirato all’omonima trasmissione di
Italia 1, che si tiene a Salsomaggiore Terme da oggi a
domenica, allorché si parlerà dei segreti della storia e della natura, di fenomenologie insolite e di miti, di simboli e
di enigmi che da sempre hanno affascinato o inquietato
chiunque si pone domande sull'inspiegabile, cioè tutti.
«Mistero» non è un convegno di accademici o un’adunata di devotidel paranormale, è un’occasione di intrattenimento per aprire la mente all’imponderabile mantenendo la leggerezza e l'ironia. Stasera, dopo l’inaugurazione con Marco Berry e Claudio Cavalli (ideatore e produttore di Mistero), si parlerà della Gioconda, «il sorriso
più enigmatico della storia». E la riflessione sul quadro di
Leonardo sarà accompagnata da musiche intonate al mistero.Ma si parlerà anche di tecnologia con una conferenza su «La regia del format tv e le tecnologie con cui si filma
e si esplora il mistero», oltre, naturalmente, all’esplorazione di temi classici come «Il mistero dei Templari e la Massoneria». In una tale kermesse, diretta e introdotta da
Ade Capone, non potevano mancare gli alieni: si tratterà
dei loro avvistamenti e delle leggende che riguardano i
rapimenti perpetrati a danno (o vantaggio?) degli umani.
Temi su cui si è esercitato anche il cinema hollywoodiano. Presenti, in spirito, pure angeli ed entità varie.
I temi conduttori sono comunque gli stessi del format
tv e del magazine Mistero, con la presenza, tra gli altri, di
Silvano Vinceti, esperto d’arte e di misteri legati all’arte,
in particolare quella di Leonardo, di Roberto Pinotti, uno
dei maggiori ufologi mondiali, e di Giorgio Baietti, prolifico autore di saggi “misteriosi”.
Tre giorni in cui chi visiterà il festival - l’ingresso è libero - potrà calarsi in un’atmosfera diversa da quella di tutti
i giorni. Una ricreazione da cui magari uscire con meno
certezze e con più dubbi su se stessi e il mondo che ci
circonda. Il tutto, come si diceva, con la giusta dose di
distacco, leggerezza e ironia. Tanto che persino i seriosissimi demistificatori del Cicap potrebbero fare una capatina per prendersi una vacanza dall'algida ragione. Perché
si campa anche di favole e illusioni. E di giudizi sospesi.
stato prelevato l’unico quadro rimasto al
chiodo nel corso di questi secoli,L'elevazione della Croce di Francesco De Mura.
Completano il ciclo del De Mura il Cristo
nel Giardino degli Ulivi e la Pietà provenientidalMuseo delconvento francescano di San Giovanni Battista ad Ain Karem, periferia di Gerusalemme. La ciliegina è il paliotto d’altare della tomba del
Cristo, un bassorilievo in argento restaurato per la mostra parigina "I tesori del
Santo Sepolcro" e riproposta accostata
alla Resurrezione del De Matteis.
Un’opera, questa, su cui vale la pena
soffermarsi:annerita dalfumo delle lampade a olio che adornano il Santo Sepolcro, è stata per secoli poco evidente all’occhio del pellegrino. Non stupisce
dunque che il quadro, posto sulla porta
d'ingresso, non fosse stato ancora attribuito. È servita una spedizione di esperti, capitanati da Canesso, per accorgersi
della sua portata:«Abbiamo visto che sopra l’edicola del Santo Sepolcro c’era un
dipinto completamente annerito dal fumo delle candele. Prendendo la scala e
andando a vedere con la lampada ci siamo resi conto che era un capolavoro di
Paolo De Matteis, in stretta relazione
con il bassorilievo d’argento».
Dopo aver chiesto i permessi, sono
stati concessi 20 minuti per rimuovere le
candele, issare una scala e osservare da
vicino l'opera. «Lo status quo che vige al
Santo Sepolcro»,racconta ancora Canesso,«non agevola il recupero di questi beni. Abbiamo dovuto sostituirli con foto
per il periodo di assenza, e stabilire rapporti chiari con tutte le congregazioni
presenti al Santo Sepolcro». Meticolosamente preparati alla spedizione, i dipinti
sono giunti a Parigi dove Tiers li ha fatti
rinascere, pronti per sbarcare a Lugano.
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SPETTACOLI
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Complimenti per la trasmissione di FRANCESCO SPECCHIA
Corrado Augias e i «Visionari» dell’usato sicuro
■■■ Continuo a pensare che ci sia qual-
cosa di profondamente sbagliato nelle
giacche di Corrado Augias.
Troppo gonfie, maltagliate, dai colori
impossibili spesso marroni -l’unico colore vietatissimo in tv-, le giacche di Augias
erano l’elemento deragliante delle Le Storie-Diario italiano, il programma dopo il
quale Augias aveva giurato di volersi ritirare dal video. Ora, visionando la sua
nuova creaturina,Visionari -Raitre, lunedì, ore 23- mi rendo conto che gli abban-
doni di Augias dal video sono inaffidabili
come le sue giacche. Visionari prevede il
racconto delle vite di quelle persone
«che hanno cambiato il mondo con le
loro intuizioni, da Freud a Darwin, da
Marxa Santa Chiara,da Beethoven a Leonardo Da Vinci...». L’altra sera, per dire,
c’era lo zombie di Charles Darwin, a cui
Augias, con quella sua aria da officiante
perennemente preso da narcosi, chiedeva: «Che ne è oggi dell’evoluzionismo? E
quali forze si celano dietro il ritorno del
creazionismo?», oppure «Professore,
dunque secondo leisaremmo solo un capriccio del caso?». E Darwin pareva disorientato. E, di certo, pensava che fosse un
capriccio del caso che Augias, uscito dalla porta del mattino di Raitre,vifosse rientrato dalla finestra notturna. Dopodichè,
partendo praticamente dalla «morte di
Dio» e dal suo laicismo irriducibile, Augias finiva coll’imporre il suo punto di vista apparentemente felpato (e parlo da
laico irriducibile) al teologo Vito Mancu-
so e, eppoi allo psichiatra dai capelli elettrici Vittorino Andreoli. Chiamando in
causa Cesare Lombroso, Ilvo Diamanti,
l’evoluzionismo,Telmo Piovani,e la salute delfeto. Mancavano solo Eugenio Scalfari (ma non è detto che non ci faccia un
capatina, col suo libro) e il priore di Bose.
Tra l’altro, uno dietro l’altro, in un appassionato crescendo intellettuale, affioravano altri feroci interrogativi: nella
precarietà globalizzata,qualisono le nuove classi in lotta fra loro? Chi sono oggi i
nemici di Papa Francesco? La musica
può ancora migliorare il mondo? Si può
arrivare a sacrificare la propria vita in nome di un ideale? La psicoanalisi e i suoi
dettami quanto e come sono frequentati
negli anni 2000?
Ora, non che Visionari, col suo carico
di pesanti interrogativi, sia un brutto programma. Anzi. Ma la sensazione è quella
dell’enorme deja vu, tra le interviste impossibilifiore all’occhiello di Radioraianni 60, Beniamino Placido, Ravasi, un pizzico di Gad Lerner. Usato sicuro. Ma pur
sempre usato...
PAOLO NUTINI
«Sogno un duetto con Adriano Celentano»
Il cantante scozzese, in tour in Italia a luglio, presenta «Caustic love» con un omaggio a Chaplin
::: LEONARDO IANNACCI
■■■ «Celentano? Non vedo l’o-
ra di lavorare con lui e penso proprio che alla fine dell’estate qualcosa di concreto possa accadere.
Di Adriano amo i classici, le canzoni che sono conosciute un po’
in tutto il mondo». Chi parla è Paolo Nutini,ex enfant-prodige della canzone britannica. Lui è scozzese, nato a Paisley ma il cognome evidenzia chiare origini italiane - toscane per la precisione anche se, parlandoci, di mediterraneo ha soltanto lo sguardo e,
ascoltando i suoi dischi, le melodia calda delle nostre romanze. A
27 anni Nutini ha un sogno curioso nel cassetto: quello di lavorare
fianco a fianco con il Molleggiato
che ha quasi il triplo dei suoi anni. «Ma Celentano ha un’energia
unica. E poi canta ancora divinamente. Dopo la mia esibizione all’ultimo Festival di Sanremo mi
ha telefonato per congratularsi e
forse verrà a vedermi in uno dei
tre concerti che terrò in Italia a
metà luglio (16 a Genova, 17 a Padova e 19 a Roma ndr)».
Nutini, uno che ha venduto in
pochi anni cinque milioni di dischi e si è imposto in grande stile
in top-parade di alto livello come
sono quelle americane e inglesi
dove a farla da padrona sono satanassi che si chiamano Coldplay e Pharrell Williams, Jay-Z e
Michael Bublè oppure regine del
calibro di Beyoncè, Lady Gaga o
Katy Perry, è di passaggio nella
terra dei suoi avi per presentare il
nuovo album Caustic love, in
uscita martedì prossimo per At-
ORIGINI ITALIANE
Paolo Nutini è nato in
Scozia, ma ha origini
italiane. Ha venduto
cinque milioni di dischi. È
stato ospite all’ultimo
festival di Sanremo [u.s.]
lantic Records. Un disco coprodotto con Dani Castelar che è già
cult dalle sue parti, uscito a cinque anni di distanza dall’ultimo
di inediti di questo ragazzo dal
gran ciuffo e dalle idee piuttosto
chiare su come vanno le cose nel
mondo. «Mi chiedete se c’è una
cosa che non sopporto? Beh,
quelli che raccontano di essere
dei perfetti credenti in Dio. Poi
vanno a casa e riempiono di botte la moglie perché ha una minigonna troppo corta oppure pestano un uomo soltanto perché si
scopre che costui è omosessuale».
In cinque anni il buon Paolo
ha studiato per il nuovo album,
ha composto liriche, ha scritto le
parole ma anche vissuto: «Mi so-
no fidanzato. Ho imparato a cucinare e a vivere da indipendente.
Mi sono anche concesso un’interminabile vacanza in Spagna,
steso al sole a meditare e a pensare a nuove canzoni.Sono diventato un po’ più grande con i miei
errorisentimentali ma se un giorno avrò una famiglia e dovrò crescere figli, beh vorrei sapere cosa
fare,dovrò insegnare loro qualcosa». Confermando che gli scozzesi parlano un idioma strano e incomprensibile rispetto a quello
che è l’inglese classico del sud
dell’Inghilterra, Nutini ci racconta della nascita di una delle tracce più belle dell’album, Iron sky:
«In questa canzone ho voluto inserire il monologo che Charlie
Chaplin fa alla fine di uno dei
suoi film più significativi, Il grande dittatore. Una pellicola che rimane modernissima. Di Chaplin
ho sempre ammirato il suo enorme talento e la capacità di realizzare i sogni artistici attraverso il
cinema. Questa canzone parla di
quanto sia fondamentale amare
il prossimo in questa era».
L'album che scorre in sottofondo all’intervista è variopinto nei
suoi passaggi: si va dalla dolce
Fashion, cantata in duetto con Janelle Monae al rythm&blues
One day, dalla divertita ballad
Let me down easy all’emozionante Loking for something che Nutini ha voluto dedicare alla madre.
Il ragazzo italo-scozzese è esploso sulla scena musicale mondiale nel 2006 con un album molto
pop, These Streets, che da solo ha
venduto 1,5 milioni di copie nel
Regno Unito. Tre anni più tardi,
ecco il disco Sunny Side Up. Nominato ai Brits, vincitore di un
IvorNovello Award, è l’artista maschile che ha venduto di più in
Inghilterra del 2009 e 2010.
Prima della lunga pausa per il
nuovo album che contiene una
straziante canzone d'amore,Diana, su una ragazza che ama senza innocenza né compromessi. È
esistita nella sua vita, Nutini? «È
chiaro che un amore senza compromessi fa comodo. Raccontavo la storia tormentata di un amico (sorride, ndr) non una mia. E
comunque l’amore è caustico,
può essere positivo ma anche parecchio corrosivo».
CONVEGNO A ROMA
Web e legalità,
come difendere
il diritto d’autore
La diffusione della Rete, l’accesso sempre più frequente
alla fruizione di contenuti
audio e video sul web, hanno fatto registrare un nuovo
picco di abusi e costringono
i produttori a correre ai ripari. «Nell’audiovisivo sono stati superati i 255 milioni di atti di pirateria e ciò potrebbe
causare in Italia la perdita di
oltre 20mila posti di lavoro».
Questi dati sono emersi nel
corso della tavola rotonda
«Web e Legalità, il futuro del
diritto d’autore» che si è tenuta ieri alla Luiss di Roma.
Si sono confrontati sulle ricette contro la pirateria Gina Nieri (CdA Mediaset), Antonio Marano (vicedirettore
Rai), Riccardo Tozzi (presidente Anica), l’attore Giulio
Scarpati e l’avvocato Stefano Previti. A moderare l’incontro Mario Giordano, direttore del Tg4 ed editorialista di «Libero». Per Gina Nieri «web e legalità devono diventare due termini che vanno a braccetto e in Italia, anche grazie al regolamento
dell’Agcom, si stanno facefacendo importanti passi in
avanti». La richiesta è
«un’assunzione di responsabilità di tutti i Paesi europei
per fare in modo che le regole vengano rispettate», ha aggiunto Nieri. Il 26% dei posti
di lavoro nella Ue sono originati da qualche forma di proprietà intellettuale. Per Previti è quindi necessario «non
essere timidi nel difendere il
lavoro di quanti operano e
investono nella creazione
dei contenuti».
Cambio della guardia alla Cbs
Il comico Stephen Colbert sarà il nuovo Letterman
::: MARIANNA BAROLI
■■■ Ecco Stephen Colbert. Sarà lui il
successore del leggendario David Letterman quando, nel 2015, il presentatore lascerà per sempre la conduzione del suo
The Late Show. Un ritiro dalle scene che
aveva stupito e fatto chiacchierare e che
da subito aveva creato, molti, anzi moltissimi i rumors. Sul web, i più affezionati
allo show, davano Colbert come unico e
degno successore di Letterman. E lui,
rampante 50enne, comico - ovviamente
- che divide da sempre l’America, ce l’ha
fatta,battendo nomi come Ellen DeGene-
res, ormai conosciutissima e apprezzatissima con il suo talk e Jon Stewart, suo guru e maestro. Perché con il suo The Colbert Report, l’unico programma che ricalca le orme diun telegiornale in salsa satirica, Colbert è tra i presentatori più criticati
d’America grazie alle battute piccate che
non guardano in faccia a nessuno. Colbert ha anche un merito: quello di aver
reso la satira televisiva mainstream, alla
portata di tutti, non è uno che fa sconti. Il
suo programma, in onda su Comedy Time, proprio per i toni inconsueti, si è portato a casa, nel corso degli anni, ben 3
nomination agli Emmy Awards e lo stes-
so Stephen Colbert è stato menzionato
nella lista delle 100 persone più influenti
del 2008 e del 2012 della rivista Time, arrivando sempre al secondo posto nel sondaggio del pubblico. «Siamo emozionati
di avere Stephen con noi», ha annunciato
Leslie Moonves, presidente e CEO della
CBS Corporation.Colbert, che rimarrà legato alla rete da un contratto di cinque
anni, è stato descritto da Leslie Moonves
come «una delle più inventive e rispettate
forze della televisione». La data di partenza è ancora incerta, si attende solo che
David Letterman decida quando dire addio alla poltrona. Certo è che, nel 2015, il
Stephen Colbert prenderà il posto di David Letterman nel 2015 [u.s.]
The Late Show cambierà totalmente veste e luogo di produzione. «Essere stato
uno degli ospiti dello show di David Letterman è stato per me uno dei punti più
alti della mia carriera», ha affermato Col-
bert, «mai avrei immaginato o sognato di
essere il suo erede. Tutti noi che facciamo
show serali seguiamo i suoi passi, essere
nelle suo scarpe è semplicemente fantastico».
32
__Venerdì 11 aprile 2014__
PALINSESTI
__Venerdì 11 aprile 2014__
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.30
6.45
8.15
6.00
6.00
7.55
6.50
7.20
6.00
6.45
10.00
10.30
10.50
11.00
11.25
12.00
13.30
14.00
14.10
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18.50
20.00
20.30
21.10
21.15
23.45
0.50
TG1 - Previsioni sulla
viabilità CCISS
Viaggiare informati
Unomattina. Condotto
da Duilio Giammaria
ed Elisa Isoardi.
Per il TG1 Paolo
Di Giannantonio
Che tempo fa
(all'interno)
Unomattina
Storie Vere
"Crisi e burocrazia"
Unomattina Verde
"Tra pasta e cioccolata"
Che tempo fa
TG1
Unomattina Magazine
"Le uova di Pasqua"
La prova del cuoco.
Condotto
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TG1
TG1 Economia
Verdetto Finale "Storie
di bullismo". Condotto
da Veronica Maya
La vita in diretta.
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Mare e Paola Perego
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TG1
Affari tuoi. Condotto
da Flavio Insinna
Carosello Reloaded
La pista. Condotto da
Flavio Insinna.
In giuria Rita Pavone,
Gigi Proietti
e Claudia Gerini
TV7 Settimanale del
TG1 "Tra i servizi: La
satira ai tempi nostri"
TG1 Notte Che tempo fa
8.35
10.00
11.00
13.00
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18.15
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20.30
21.00
21.10
23.00
23.30
23.45
1.10
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Due uomini e mezzo
con Charlie Sheen
Desperate Housewives
con Teri Hatcher
TG2 Insieme
I Fatti Vostri. Condotto
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Adriana Volpe
TG2 Giorno
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TG2 Sì, Viaggiare
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"Libertyville"
"Fuga da Cuba"
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TG2 Flash L.I.S. Meteo 2
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"Auto di lusso"
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TG2 - 20.30
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Virus - Il contagio
delle idee
"Chi guadagna e chi
perde con la manovra
Renzi". Condotto da
Nicola Porro
Intervista - Elezioni
Europee 2014
TG2 - TG2 Punto di
vista
The Voice of Italy 2
"Speciale Blind
Audition". Condotto
da Federico Russo con
Valentina Correani.
Rai Parlamento
Telegiornale
7.00
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23.00
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1.00
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News
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TGR Buongiorno
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Berlusconi ed
Europee". Condotto
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Mi manda Raitre.
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Geo
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2011) con Meryl
Streep, Jim Broadbent,
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Ultima puntata
I Dieci Comandamenti
"La bellezza
incomprensibile"
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Meteo 3
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2.30
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TG5 Notte - Rassegna
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Striscia la Notizia La voce dell'irruenza
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Uomini e Donne
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19.20 La memoria del cuore
Con Rachel McAdamsSCH
19.20 Ti amerò... fino ad
ammazzarti
Con Kevin Kline
SCC
19.35 Le avventure
di Zarafa - La giraffa
giramondo
SCF
21.00 Lou - storia
di un sentimento
Con Lily Bell Tindley SCP
21.00 Killing Me Softly
Con Heather GrahamSCM
21.00 Amistad
Con Morgan FreemanSCU
21.00 La dura verità
Con Gerard Butler
SCC
21.00 Sinbad: La leggenda
dei sette mari
SCF
21.10 Special Forces Liberate l'ostaggio
Con Diane Kruger
SCH
21.10 Kill Bill - Volume 2
Con Uma Thurman SC1
22.30 Liz & Dick
Con Lindsay Lohan SCP
22.30 Coach Carter
Con Samuel
L. Jackson
SCF
22.40 S.P.Q.R. 2000
e 1/2 anni fa
Con Christian De Sica SCC
22.45 Paura
Con Peppe Servillo SCM
23.05 Indovina perché
ti odio
Con Adam Sandler SCH
23.30 Treno di notte
per Lisbona
Con Jeremy Irons
SC1
23.40 La promessa
dell'assassino
Con Viggo
Mortensen
SCU
LEGENDA
C
CN
D
ES
DY
Cult
Cartoon Network
Discovery Chan. HD
Eurosport HD
Disney Channel
15.30 Ciclismo, Giro dei Paesi
Baschi 2014 5a tappa
(Diretta)
ES
17.00 Calcio, UEFA Youth League 2013/2014 Seconda
semifinale Schalke 04 Barcellona (Diretta) ES
18.30 Sollevamento pesi,
Europei 2014 Da Tel Aviv
(Israele) 94 kg Uomini
(Diretta)
ES
20.00 Rubrica sportiva Serie B
prepartita (Diretta) SP1
20.30 Calcio, Serie B 2013/2014
Anticipo 34a giornata
Cesena - Spezia
(Diretta)
SP1
20.30 Rubrica sportiva Sky
studio (Diretta)
SP2
21.00 Golf, Augusta Masters
2014 Dall'Augusta National Golf Club (Georgia)
2a giornata (Diretta) SP2
21.15 Boxe, Boxe Match internazionale - Pesi Massimi,
da Berlino C. Hammer
vs K. Airich (Diretta) ES
22.30 Rubrica sportiva Serie B
postpartita (Diretta) SP1
HD
10.25
12.25
13.00
13.40
14.00
14.10
14.35
15.00
15.55
17.10
17.50
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18.30
19.20
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13.30
14.00
14.40
16.40
18.10
20.00
20.30
21.10
22.40
0.30
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omicidio da 10 dollari"
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L'ispettore Barnaby
"Patto di sangue"
con John Nettles
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Crozza nel paese
delle meraviglie.
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Rai 5
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per Pugsley"
FR
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"Numero privato"
FC
21.00 C'era una volta "Una
fata piuttosto comune" F
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"Valar Dohaeris"
SKA
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Hathaway "Scambio di
figli"
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21.30 I maghi di Waverly
"Le piccoline di papà" DY
21.35 La famiglia Addams
"Tanti auguri,
Nonna Frumy"
FR
21.50 Drake & Josh
NCK
21.50 Da Vinci's Demons
"Il sangue dell'uomo" F
21.55 Prima tv The Blacklist
"Madeline Pratt"
FC
21.55 Life Bites
DY
22.05 La famiglia Addams
"Morticia arredatrice" FR
22.10 Il Trono di Spade
"Ali oscure, oscure
parole"
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Holden, Sean Bean. Regia
di Christophe Ganns.
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2004) con Kelly Overton,
James Haven. Regia di
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21.15 La guerra dei vulcani Tra Rossellini, Bergman
e Magnani (Documentario,
2011) Regia di Andrea
Patierno, Francesco
Patierno.
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Cuori Ribelli
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Il segreto
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Ceste ed Eleonora
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I bellissimi di R4
Basic Instinct 2
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David Morrissey,
Charlotte Rampling.
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Caton-Jones.
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Italia "Terza puntata" FL
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Italia
FL
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FC-FL Fox Crime HD Fox Life
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Urban Wild (Repl.)
Come mi vorrei.
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Rodriguez (Repl.)
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I Simpson
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Urban Wild
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Beppe Braida".
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21.15 I giorni che hanno scosso
il mondo
22.25 Res Tore
23.05 Diario Civile
Rai Movie
21.15 Nella rete del serial killer
(Drammatico, 2007) con
Diane Lane, Billy Burke.
Regia di Gregory Hoblit.
22.55 Katyn (Storico, 2007) con
Andrzej Chyra. Regia di
Andrzej Wajda.
21.10 X Factor 7 "Il Live - Ospite
Matthew Morrison".
23.45 Ladyboy: il terzo sesso
Iris
21.00 Codice Magnum (Azione,
1986) con Arnold
Schwarzenegger, Kathryn
Harrold Regia di John Irvin.
23.00 Adesso cinema!
23.30 La legge del crimine
(Thriller, 2009) con Jean
Reno, Gaspard Ulliel.
Regia di Laurent Tuel.
Class TV
18.40 Law & Order
con Sam Waterston
20.40 I Cesaroni.
Con Claudio Amendola
22.35 Lo Schiaffo
23.30 Bellessere
(Canale 507 di Sky)
21.05 5 Giorni sui Mercati.
Condotto da M. Valerio
22.00 Linea Mercati Notte
22.30 Desk China
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
18.25 FEI Equestrian
World 2014
19.30 Furusyyia Nations Cup
Wellington
20.50 Reem Acra FEI World Cup
0.30 Class Horse TG
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Mya
19.30 Psych "Immunità
diplomatica" "Vuoto
di memoria" con James
Roday
21.15 Prima tv Mom
22.05 The Big Bang Theory
"Il vortice della caccia al
tesoro" "La minimizzazione manipolatoria" con
Johnny Galecki
21.15 Prima tv I signori della
fuga "Il ricatto" con Domenick Lombardozzi
22.00 Grimm "Storie che raccontiamo ai nostri ragazzi"
con David Giuntoli
22.50 Almost Human "Aritmia"
con Karl Urban
23.40 Fringe "Visioni forzate"
con Anna Torv
20.20 Parenthood
"Chiarimenti"
con Peter Krause
21.15 E.R. - Medici in prima
linea "Karma" con Noah
Wyle
22.05 Parenthood "L'anello"
con Peter Krause
23.00 Nip/Tuck "Naomi Gaines"
con Dylan Walsh
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Calcio
21.15 Prima tv The Face of Love
(Sentimentale, 2013)
con Annette Bening,
Ed Harris, Robin Williams. Regia di A. Posin.
22.50 The Five-Year Engagement (Commedia, 2012)
con Jason Segel, Emily
Blunt, Alison Brie. Regia
di Nicholas Stoller.
20.40 A noi piace corto
21.15 Prima tv Milius
(Documentario, 2013)
Regia di Joey Figueroa,
Zak Knutson.
23.05 Il vento e il leone
(Drammatico, 1975) con
Sean Connery, Brian
Keith, Candice Bergen.
Regia di John Milius.
19.45 Highlights Uefa Europa
League
20.00 Highlights Lega Pro
20.25 Calcio, Serie B
2013/2014 Anticipo
34a giornata Cesena Spezia (Diretta)
22.30 Magazine Champions
League
23.00 La tribù del calcio
Scandalo doping, Armstrong fa i nomi
MotoGp, alle 16.55 prove libere a Austin
Atletica, Powell squalificato 18 mesi
L’ex ciclista Lance Armstrong avrebbe fatto i nomi delle persone
implicate nelle pratiche di doping che lo riguardano. Il texano ha
indicato il ds Pepi Marti e i dottori Celaya, Garcia e Ferrari come i
fornitori delle sostanze illegali che gli hanno causato la radiazione.
Iniziano oggi le prove libere del Motomondiale ad Austin, Texas
(week-end in esclusiva su Sky), seconda gara della stagione. Alle 16.55
scende in pista la MotoGp, domani (21) le qualifiche, domenica (21) il
Gp. Colin Edwards, 40 anni, annuncia il ritiro a fine campionato.
Il giamaicano Asafa Powell, ex primatista del mondo nei 100 metri, è
stato squalificato per 18 mesi per doping. La decisione è stata presa dalla
commissione disciplinare anti-doping del suo Paese. Il 31enne velocista
era stato trovato positivo a uno stimolante (l’Oxilofrine) lo scorso luglio.
AVANTI TUTTA
La gioia di Andrea Pirlo dopo la
punizione vincente dell’1-0. Sopra, il
mister della Juve, Antonio Conte, e
Alena Seredova, moglie del portiere
bianconero Gigi Buffon [Ansa e LaP]
EUROPA LEAGUE, 2-1 AL LIONE
::: MATTEO SPAZIANTE
■■■ Missione compiuta: pur con
qualche difficoltà di troppo, la Juve
batte il Lione 2-1 e vola in semifinale di Europa League. Ci si aspettava
una serata tranquilla, alla luce anche dell’1-0 dell’andata, ma i bianconeri si sono complicati da soli la
vita con un primo tempo sottotono
che ha rimesso in bilico la qualificazione.
Eppure la sfida si è messa subito
in discesa grazie ad Andrea Pirlo,
che sblocca il risultato con una punizione dal limite conquistata da
un attivo CarlitosTevez. E ilbresciano suicalcipiazzatiormaiè diventato una sentenza: 43˚ gol in carriera
da fermo,da dove ha trovato 14 delle sue ultime 15 reti e tutte le sei
messe a segno in questa stagione.
Con il vantaggio in tasca la Juve abbassa i ritmi, rischia grosso al 14’
per un tocco di mano non visto di
Bonucciin area,sul contropiede seguente anche Tevez si guadagnerebbe un rigore ma Mallenco fa finta di nulla. I molti errori dei bianconeri danno però fiducia ai francesi,
che iniziano a prendere campo anche perché la mossa di Garde di
marcare a uomo Pirlo dà i suoi frutti. Senza la guida del suo regista, la
Juve si perde, affidandosi troppo ai
lanci di Bonucci e a un Vucinic fantasma.E la supponenza viene punita: sugli sviluppi di un corner la palla arriva a Briand che di testa trova
l’1-1 con la complicità di Marchisio
e Buffon. A Torino cala il silenzio e
arriva anche un po’ di paura, tanto
che la squadra di Conte lascia ancora più spazio agli ospiti dando più
di un segnale di stanchezza. L’unica occasione del Lione però arriva
per un destro dalla distanza di Gonalons sul quale stavolta Buffon è
attento.
La sfuriata diConte neglispogliatoi dà i suoi frutti ad inizio ripresa.
Arriva subito a inizio ripresa il tanto
agognato gol di Tevez per il 2-1 con
Juve missione compiuta
Bianconeriin semifinaledopo 11 anni con qualche paura di troppo.Pirlo apre,Briand spaventa,
Marchisiochiude i giochigrazie a una deviazione.Tevez resta ancora a secco.Alle 12 il sorteggio
JUVENTUS-LIONE 2-1
RETI: 4’ pt Pirlo, 18’ pt Briand, 23’ st Marchisio.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon 5.5; Caceres 6, Bonucci 6, Chiellini 6;
Isla 6, Vidal 5.5 (30’ st Pogba sv), Pirlo 6.5, Marchisio 6, Asamoah
6; Tevez 7 (35’ st Giovinco sv), Vucinic 4.5 (14’ st Llorente 6). All.
Conte.
LIONE (4-3-1-2): Lopes 6; Tolisso 6, Konè 5.5, Umtiti 5, Bedimo 6;
Ferri 6, Gonalons 6.5, Mvuemba 6; Malbranque 6.5 (31’ st Danic
sv); Briand 6.5 (25’ st Njie 6), Lacazette 6.5 (25’ Gomis 6).All.
Garde.
ARBITRO: Undiano Mallenco (Spa).
NOTE: ammoniti Bonucci, Marchisio, Umtiti, Gonalons.
LE ALTRE: Benfica-Az Alkmaar 2-0; Siviglia-Porto 4-0; ValenciaBasilea 5-0 (d.t.s.). In neretto le qualificate.
un gran colpo ditesta:ma èfuorigioco. Per il nuovo vantaggio i bianconerinon devono però aspettaretroppo: al 23’ Marchisio batte di nuovo
Lopes con un destro dalla distanza
nettamente deviato da Umtiti e scaccia le ultime paure dei tifosi, che tornano a respirare. Il finale serve per
dare un po’ di riposo ai titolari, con
Vidal e Tevez richiamati in panchina da Conte: l’argentino continua il
suo digiuno di gol europei addirittura dal 2009 (25 partite e 1788’ senza
reti), quando vestiva ancora la maglia del Manchester United.
Lo zero nel tabellino per l’Apache non rovina comunque la serata
della Juve, che ottiene la qualificazione centrando la prima semifinale per un’italiana da quando esiste
l’Europa League (la Fiorentina ciarrivò nel 2007-08, quando ancora si
chiamava Coppa Uefa) e tornando
al penultimo atto di una competizione continentaledopo 11 anni(ultima volta in Champions nel 2003).
Ora di nuovo testa al campionato,
lunedì c’è l’Udinese: Conte non
vuole fermare la sua corsa verso la
storia.
Nuovo ds, traballa la tregua al Milan
Barbara e Galliani divisi fra Giovanni Galli e Sogliano
::: FRANCESCO PERUGINI
■■■ In casa Milan dovrebbero essere giorni
d’attesa per il destino del Cavaliere e il cda del
16 aprile. Ma il calciomercato non lascia tranquilla Barbara Berlusconi al rientro dalla missione in Oriente. Dopo aver ottenuto il versamento di 50 milioni Fininvest nelle casse rossonere, BB deve garantire ai fratelli che quei soldi
verranno spesi bene. Non sarà una ricapitalizzazione, bensì un versamento in conto deposito per coprire i mancati introiti di Champions
senza interferire sul fair play finanziario. Ad
Adriano Galliani e al futuro ds toccherà il compito di farli fruttare. La nomina è di competenza dello storico ad, ma la scelta dovrà essere
come sempre condivisa. E mentre il campo fa
sorridere (ElShaarawy domanipotrebbe tornare in campo con la Primavera), le due anime
della società rischiano di tornare a dividersi.
Barbara Berlusconi e Galliani [Ansa]
Salutato Ariedo Braida, Galliani vorrebbe
un uomo difiducia dalpedigree rossonero: Giovanni Galli. L’ex portiere - da poco allenatore
Uefa Pro - ha dato la propria disponibilità a
tornare nei panni di dirigente sportivo dopo la
corsa fallita a sindaco di Firenze. Si è parlato
nelle ultime ore anche di un accordo tra Galliani e Lady B sul suo nome, ma in realtà non ci
sarebbe alcuna convergenza. Già ds sfortunato
a Foggia,Galliha guidato la risalita della Fiorentina dopo il fallimento. La sua ultima esperienza risale però al 2008: appena due mesi al Verona in C1.
Il favorito di Barbara è invece sempre stato
un altro gialloblù: Sean Sogliano. Tra Varese e
Hellas, il ds ha piazzato tanto colpi come Jorginho e Iturbe. Sarebbe dunque un nome di
sicuro affidamento per il “giovane Milan”. Il dirigente ha temporeggiato in attesa di garanzie
sulla convivenza con Galliani, l’Hellas ha rilanciato con un ricco rinnovo fino al 2017. Dovesse saltare restano inomi di Riccard Bigon (legato al Napoli fino al 2016) o Andrea Berta (Atletico Madrid). O magari quel Paolo Maldini che
sogna il rientro in società. Ma allora si aprirebbero nuovi scenari di crisi.
NUOVO AD PER L’INTER
Ecco Bolingbroke
Rinnoverà San Siro
::: MILANO
■■■ Arriveràanche dalla squadra più indebitata del mondo,
cioè il Manchester United (rosso
di 569 milioni di dollari), ma Michael Bolingbroke, il prossimo
amministratore delegato dell’Inter, è uno che ci sa fare. Sei anni
da vicepresidente del Cirque du
Soleil, dove si occupava della
strategia dello show, per poi passare ai Red Devils nel 2007 con il
ruolo di direttore operativo, con
particolare attenzione agli aspetti dello stadio (biglietti, ospitalità
e tutte le operazioni relative ai
giorni delle partite), oltre che dei
servizi aziendali, tra cui finanza,
risorse umane, legali e dell'information technology. A Milano arriverà a giugno alla scadenza del
suo contratto e come ad affiancherà Williamson nella gestione
della società. Ovviamente però,
essendo il suo campo di lavoro
nelle ultime stagioni, avrà particolare attenzione alle questioni
riguardantiSan Siro:le operazioni di rinnovamento dello stadio
saranno nelle sue mani, a dimostrazione che per ora Thohir non
sta pensando ad un nuovo impianto.
M.SPA.
35
SPORT
__Venerdì 11 aprile 2014__
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::: SARTEANO (SI)
Ciclismo in lutto
Addio Nando Terruzzi
Era il «Re della 6 giorni»
Esordì a quattro anni
vittoria. Da allora Terruzzi è stato sinonimo di velodromo e sprint, diventando il «Re della 6 giorni», il
migliore di una specialità che oggi resiste
■■■ Se n’è andato ieri a 90 anni, Nando
per gli appassionati ma che prima elevava
Terruzzi, dopo una vita da predestinato.
al rango di stelle. Tanto che in molti scamLa prima corsa a 4 anni e 4 mesi: il Trofeo
biavano (o amavano scambiare) Terruzzi
Velodromo Sempione, nella sua Milano. Il
con il celebre attore francese Jean Gabin.
primo dei due giri (ciascuno di 600 metri)
Potenza dello sprint e dei successi di Nanlo pedalò senza neanche pensarci, tanta
era l’emozione di essere il più piccolino in Terruzzi [web] do, oro nel tandem all’Olimpiade di Londra nel 1948 (con Renato Perona), profespista. Poi incrociò lo sguardo del padre,
severo, e in lui si accese la scintilla: scatto, rimonta e sionista dal 1949 al 1965. Su 149 caroselli ne ha vinti
25 e ha collezionato 32 secondi posti e 19 terzi. Gatto
in bici (era capace di infilarsi dove non c’erano buchi) quanto istrionico nella vita,Terruzzi erauna delizia per i fotografi: sapeva pedalare con una gamba e
l’altra appoggiata al manubrio leggendo il giornale, o
frenare con la punta del naso sul copertone. I freestyler di oggi avrebbero avuto di che imparare da un
uomo che negli ultimi anni a Sarteano (in provincia
di Siena, dove si era ritirato da tempo) era costretto a
spostarsi col girello, mentre la memoria di ferro e il
suo spirito libero non l’hanno mai tradito. [Loto]
BARÇA AL BIVIO
La pazza tentazione di vendere Messi
Il sacrificio della Pulce sarebbe il primo passo per rifondare la squadra. Ma prima c’è da sbloccare il mercato
::: MATTEO SPAZIANTE
■■■ Accostare le parole “Barcellona”
Lionel Messi, 26 anni, al Barça dal 2000: tra i
tanti titoli, ha vinto 6 volte la Liga, 3
Champions, 2 Supercoppe europee [Ansa]
e “ciclo finito” è sempre stato un azzardo. Ché con i campioni non si può mai
sapere, nel momento opportuno tirano
sempre fuori il meglio (leggasi una potenziale vittoria della Liga a maggio). Ma
se bastano tre indizi per fare una prova,
per i blaugrana i segnali di un’era giunta
ormai alla conclusione iniziano ad essere tanti. C’è già chi si spinge in là, chiedendo una rifondazione ma servono anche i soldi per farla. Così in Catalogna
può prendere piede una pazza idea: vendere Lionel Messi.
Non una cessione a cuor leggero. Perché, anche in una stagione complicata
come questa (tra infortuni, quello strano
malessere che lo portava a vomitare, il
Pallone d’oro soffiatogli da Cristiano Ronaldo) la Pulce i gol li continua a fare e
non pochi (38 in 39 partite, uno ogni
81’). Quello però visto contro l’Atletico
Madrid è sembrato il lontano cugino argentino: 6,8 km percorsi (solo 1,5 km più
del portiere Pinto), 0 tiri in porta, 18 palle
perse e solo 5 dribbling tentati con 3 errori. Non basta per metterlo sul banco degli bolliti, né per farsi qualche domanda
sul suo reale valore. Ma se si vuole andare oltre l’era deltiki-taka bisogna cambiare radicalmente la squadra, e con i 200
milioni che il Psg si vocifera possa offrire
tutto sarebbe molto più semplice. Pare
fantamercato,ma non è cosìlontano dalla verità. E lo stesso Messi potrebbe scegliere una strada alla Guardiola,cioè spegnere la classica voce del«vince solo perché gioca neal Barça».
Tutto ruota però intorno allo stop imposto dalla Fifa ai blaugrana, una sanzione che se confermata potrebbe bloccare
tutti i piani di rivoluzione, ipotetica cessione di Messi compresa. Piani che erano già partiti, perché la squadra non è
giovanissima, gran parte dei titolari sono
gli stessi da anni (Iniesta, Xavi e Bu-
squets erano in campo anche nella finale di Champions del 2009) e la vecchia
guardia formata dallo stesso Xavi, capitan Puyol e Victor Valdes ormai è vicina
a lasciare. Il problema è che con ilmercato chiuso nessuno potrà essere sostituito
adeguatamente.
Non che avere massima libertà negli
acquisti sia sempre sinonimo di ottimi
colpi. Basta prendere l’arrivo di Neymar,
che ad oggi a Barcellona ha portati più
IL GIALLO
«Leo ancora papà»
Ma la moglie nega
Dopo la delusione per l’eliminazione dalla Champions, la
serata di Leo Messi sembrava aver preso una piega differente: con un tweet la moglie
Antonella Roccuzzo (web)
aveva annunciato di essere
in dolce attesa. Immediata la
smentita della diretta interessata: il profilo Twitter da cui
è trapelata la notizia è falso.
grane che benefici. Un affare inizialmente da 57 milioni di euro, salvo poi scoprire che la cifra si aggirava intorno ai 90
(con le conseguenti dimissioni del presidente Rosell). E anche in campo c’è stata
qualche difficoltà, che però potrebbe
rientrare in quella strana caratteristica di
Messi, che si è “mangiato” i compagni di
reparto.Altro buon motivo per rivoluzionare l’attacco, che passerebbe nelle mani dell’ex Santos.
Una soluzione per farli coesistere
avrebbe dovuta trovarla Gerardo Martino. Ma i dubbi sul mister argentino sono
aumentati, anche se per il futuro prossimo non paiono esserci tecnici che possano sostituirlo. Non mancano gli alibi: si è
trovato una squadra che sa giocare un
solo calcio (per quanto splendido) senza
avere la condizione fisica per farlo. Perché il buon Pep, ben sapendo che la difesa blaugrana non è mai stata il massimo,
puntava molto sul pressing alto, in modo da tenere la propria retroguardia il
meno impegnata possibile. Un lavoro
sfiancante,se a farlo sono sempre glistessi.
In generale però è tutto il meccanismo che ha fatto grande questo Barcellona a non funzionare più come prima. Gli
indizi erano già arrivati nelle ultime due
eliminazioni in Champions, nel 2012
per mano del Chelsea e l’anno scorso
con il cappotto patito dal Bayern. Le contromosse al piano di gioco dei catalani le
conoscono tutti e in Europa, dove per
qualità e quantità si trovano squadre alla
pari del Barça, le sconfitte non sono più
un’eccezione. E Simeone ha evidenziato
molti di questi problemi, con due partite
perfette dal punto di vista atletico e tattico, un divario non sottolineato solo dal
punteggio fin troppo ristretto. Serve una
rifondazione totale come quella di Guardiola, che nel 2008 si liberò di vecchi ed
ex campioni per puntare tutto guarda caso proprio su Messi. Quando c’è una rivoluzione, la Pulce è sempre di mezzo.
TEGOLA SUL REAL
Ronaldo fa crac
Salta la finale
di Coppa del Re
Sono ore d’ansia a Madrid.
Almeno sulla sponda Real,
alle prese con i problemi fisici di Cristiano Ronaldo. Il comunicato diramato ieri pomeriggio dal club ha gettato
nel panico i tifosi delle merengues: gli esami medici a
cui si è sottoposto il portoghese hanno evidenziato
una lesione muscolare al bicipite femorale della gamba
sinistra.
Ancora poco
chiari i tempi
di recupero,
ma in Spagna
parlano di almeno altre
due settimane di stop.
Quindici giorRonaldo
[Ansa]
ni che, a questo punto della stagione, diventano un’eternità. La
squadra di Ancelotti, infatti,
ha dimostrato di essere in
difficoltà senza i gol e le accelerazioni del suo fuoriclasse, e la partita contro il Borussia Dortmund lo ha confermato. CR7 salterà sicuramente la finale di Coppa del
Re del 16 aprile contro il Barcellona, a rischio anche la semifinale di andata di Champions, che il Real disputerà
il 22 o 23 di questo mese.
Champions, alle 12 il sorteggio delle semifinali
Incubo Atletico: pescare il Chelsea e perdere Courtois
::: NICCOLÒ GAETANI
■■■ «I giocatori sono sulla luna»,
confida Diego Simeone subito dopo
l’impresa con il Barcellona. Lui no, ha
il compito di mantenere i piedi per terra,con un occhio alpassato (a quell’Italia dove allenava a Catania e che se l’è
fatto sfuggire, per vederlo poi vincere
in Argentina e Europa. Mentre era disoccupato, l’Inter gli preferiva Gasperini...) e uno al presente, al mezzogiorno
infuocato di oggi, quando a Nyon si
svolgeranno i sorteggi delle semifinali
di Champions.
Sono rimaste in quattro, e a voler
scegliere un’avversaria si casca male
comunque. Certo, la cabala dice che
dal 2008 chi batte il Barça poi vince,
ma sarebbe meglio non finire sulla stra-
da del Bayern di Guardiola. Che storia,
invece, sarebbe il derby tutto madrileno con il Real. Il vero guaio, forse, si
chiama Chelsea, sulla carta la più abbordabile ma che porta con sé una bella grana. Infatti su Thibaut Courtois,
uno deisegreti del miracolo biancorosso, pende un accordo capestro. Parcheggiato all’Atletico tre anni fa in prestito dalChelsea,ilportierino è sottoposto alla «clausola della paura», così la
chiamano in Spagna, tradizionalmente inserita neiprestitidelle società inglesi: Courtois non può giocare contro la
squadra che ne detiene il cartellino.
C’è un solo modo per aggirarla, ossia
pagare un indennizzo al Chelsea, che
secondo i ben informatisi aggira sui tre
milioni a partita. «Non possiamo permettercelo», ha ammesso il presidente
Enrique Cerezo. Che però, per evitare
di dover fare a meno del 21enne belga,
cercherà di fare il possibile, magari riaprendo il discorso per l’eventuale cessione di Diego Costa, indicato proprio
da Mourinho ad Abramovich come
l’uomo in cima alla lista della spesa.
Restano due settimane per risolvere
il rebus, ma Simeone intanto si gode la
sua creatura: poche stelle ma un gruppo capace di ritrovarsi in testa alla Liga
e fra le quattro migliori d’Europa dopo
40 anni di digiuno. Merito suo, ma anche di una società che ha avuto pazienza con lui (al primo anno ha fatto peggio del predecessore Manzano) e ha saputo comprare bene e vendere meglio:in estate l’Atletico ha incassato dalle cessioni 79,6 milioni di euro (60 dei
qualidalMonaco per Falcao)spenden-
done 36 per gli acquisti, con un attivo
di 43 milioni. Una gestione virtuosa, in
campo e fuori, che trasforma la cenerentola nella mina vagante di questa
Champions. Con tanto di record: mai
dal 2009 a oggi un club era riuscito ad
arrivare così lontano partendo da una
posizione così bassa nella classifica dei
fatturati. In Europa, secondo Deloitte, i
colchoneros sono in 20esima posizione con 120 milioniannui.IlBarça fattura quattro volte tanto (482,6 milioni), il
Bayern tre (360), Milan e Juve il doppio, none in questa graduatoria a un
passo dal Chelsea, settimo con 303,4. A
conferma che le stucchevoli liti sul fatturato tra Conte e Benitez, per quanto
teoricamente ineccepibili, omettono
una grande realtà: nelcalcio non si vinKoke e Villa esultano dopo il gol al Barça [Ansa]
ce solo grazie ai soldi.
36
__Venerdì 11 aprile 2014__
SALONE DEL MOBILE
Sfida tra giovani creativi
Al «Satellite» trionfa l’Italia
M. DE ANGELIS a pagina 43
OPERE IN VENDITA
I NUMERI DI IERI
::: 2 Rapine
::: 48 Borseggi
::: 32 Furti in appartamenti e negozi
::: 2 Veicoli rubati rinvenuti
::: 10 Scippi
::: 11 Truffe
::: 30 Furti a bordo di auto
::: 7 Arresti
Castello invaso dalle «rondini»
per salvare la statua del 1300
T. LAPELOSA a pagina 43
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SYSTEM24, via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano; tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214
:::
Degrado urbano
Mendicantielavavetri
Ilbigliettodavisita
dellacittàdeldesign
::: TOMMASO LABRANCA
■■■ Tornavo a casa dopo un pomeriggio pas-
sato a visitare il Fuorisalone di via Ventura. Dai
colori dei designer olandesi ero ripiombato nella tristezza di via Toffetti, quello stradone pieno
di strutture abbandonate e impreziosito da una
ben celata discoteca latino-americana e al cui
confronto la Striscia di Gaza pare la Promenade
de la Croisette a Cannes. Qui parcheggio quando arrivo in città per poiprendere i mezzi pubblici.
Al semaforo della grande rotonda di Rogoredo, dove la via Toffetti incrocia la via Cassinis, si
è avvicinato all'auto un ragazzo maghrebino per
lavarmi il parabrezza nonostante gli gridassi di
non farlo. Mi sono perso in un momento di sociologia spicciola: è raro trovare un marocchino
al semaforo oggi che le cose in Marocco sono
molto cambiate rispetto agli Anni 90 e i flussi
migratori giungono da altri Paesi. All'improvviso si sono materializzati due corpulenti signori
che ho identificati come Rom. Hanno iniziato a
discutere con il ragazzo e lo hanno spinto sul
marciapiede. Uno gli ha sferrato un pugno nello
stomaco, l'altro un colpo appena più in basso. Il
giovane, caduto a terra, è restato lì disteso, mentre i due sono saliti su un macchinone, partendo
con sgommata. Avrò avuto intorno una ventina
di veicoli in attesa del verde. Nessuno, tanto meno io, si è mosso. Però quelli nelle altre auto non
hanno nemmeno guardato l'episodio, ascrivibile al racket dei semafori. Nessuno ha cercato di
attirare l'attenzione di un'auto dei Carabinieri
ferma a pochi metri, in un punto da cui non era
possibile vedere cos'era successo. Convinti magari che stessero girando uno spot, perché cose
simili non possono succedere in una città dove
le cose sono cambiate e tutti hanno il sorriso
negli occhi, come scrisse Roberto Vecchioni all'
indomani della vittoria del sindaco Pisapia.
Intanto i due picchiatori erano lontani, magari già arrivati in via Lombroso presso il confortevole resort aperto dal Comune, invisibile dalla
strada, ma facilmente osservabile dai treni del
Passante, poco prima di Porta Vittoria. Il colpo
d'occhio è allettante: container, auto di grossa
cilindrata,gente che entra ed esce dai labiliconfini in rete metallica, mentre all'ingresso ufficiale
vi sono perennemente diversi vigili, pagati per
fare mollemente da portinai a questo residence.
Chissà cosa succederà oggi, mi domando curioso mentre esco di casa. Perché a Milano, tra
Fuorisalone e Fuoriditesta, passando per i Fuorilegge, non ci si annoia mai.
A Rozzano 40˚ tra i banchi delle medie
Caloriferi accesi in case e scuole
Ma fuori il caldo supera i 25 gradi
Fino al 15 aprile nessun divieto da Comune e Provincia: riscaldamenti attivi in molti palazzi
FINITA LA PRIMA FASE DEI CANTIERI ALL’OTTAGONO
■■■ Fuori, una temperatura di
25 gradi, una serie di limitazioni
all’uso dei veicoli più inquinanti,
e una cappa di smog pronta a calare sui milanesi non appena il
bel tempo dura più di una settimana. Dentro, bambini e ragazzi
costretti a fare lezione con i termosifoni accesi nonostante le
temperature quasi estive,e caldaie ancora in funzione alla faccia
del risparmio energetico e delle
emissioni di Pm 10. È il quadro
paradossale con cui i milanesi sono costretti a fare i conti in questi
giorni.
D. BONDAVALLI a pagina 39
NCD IN TRINCEA
La Galleria riscopre i colori originali
Alla Galleria Vittorio Emanuele sono tornati a splendere i colori di una volta. Tolti i ponteggi della prima
porzione di restauri, sopra al negozio di Louis Vuitton,
si sono rivisti la pietra grigia e giallo paglierino di
Viggiù e di Vicenza e il cemento decorativo color ocra
chiaro. Questo il regalo che gli assessori ai Lavori pub-
bliciCarmela Rozza e alDemanio Daniela Benelli hanno voluto fare ai turisti e ai milanesi per la settimana
del Salone del Mobile. Ora il ponteggio passerà sopra
il negozio di Bernasconi mentre sono quasi terminati i
lavori per quello mobile da piazza Scala e piazza Duomo sui cui lavoreranno i restauratori [Fotogramma]
«Vogliono azzoppare
la corsa di Formigoni»
di JESSICA M. MASUCCI
■■■ Ncd compatto a difesa dell’ex governatore della Lombardia: «Vogliono screditarlo alla vigilia delle elezioni europee».
a pagina 41
Budget sceso del 40%. «Gara irregolare»
L’ultima invasione
■■■ Bando contestato ad Atm per
il servizio di pulizia di stazioni del
metrò, parcheggi, tram e bus. Un’azienda,che in passato aveva gestito il
servizio per la società di trasportipartecipata al 100% dalComune diMilano, ha fatto ricorso al Tar contro la
gara da 124 milioni e 500mila euro
pubblicata nel 2013, perché «con
quel prezzo impedisce la presenta-
■■■ Nuovo allarme profughi per la
Lombardia. Sono in arrivo in queste
ore 500 richiedenti asilo. Di cui 60 andrebbero a Bergamo, 50 a Brescia, 50
a Como, 50 Cremona, 30 a Lecco, 50
a Mantova,50 a Monza, 50 a Pavia, 50
a Sondrio e 40 a Varese. Per Milano e
Lodi non si conoscono ancora i dati,
ma l’assessore regionale all’Immigrazione, Simona Bordonali, denuncia:
Atm taglia sulle pulizie dei tram
E il bando finisce in Tribunale
zione di un’offerta che sia in grado di
permettere il rispetto delcosto del lavoro». La tesi della società di pulizie
è che Atm stia chiedendo servizi
maggioratidel40% per lo stesso prezzo dell’appalto precedente. In Atm
la pensano in maniera esattamente
opposta: il precedente contratto pagava troppo per troppo pochi servizi.
M. RAVALICO a pagina 38
Altri 500 profughi in Lombardia
La Regione: «Siamo allo stremo»
Troppo alto l’affitto dell’Agorà
L’Hockey Milano pronto a traslocare a Torino
::: MASSIMO COSTA
■■■ L’affitto dell’Agorà è diventato «inaccessibile».
Troppo alto il canone pagato per giocare in un palazzetto senza riscaldamento e con le crepe nel ghiaccio. Milano rischia di perdere l’hockey: la società rossoblu,
infatti, è pronta a traslocare nella città di Torino se non
riuscirà a ottenere «condizioni economiche sostenibili» dal concessionario dell’impianto comunale di via
dei Ciclamini. «Oggi spendiamo il 25% del nostro budgetper l’affitto dell’impianto» spiega ildirettore generale Tiziano Terragni. «Abbiamo 130 ragazzi delle giovanili iscritti, facciamo formazione sociale ma così sarà
difficile andare avanti». I rossoblu, quest’anno, hanno
attirato sugli spalti in media duemila persone con punte di 4mila nei match più caldi. Abbandonare Milano
vorrebbe dire chiudere dopo 18 anni la gloriosa storia
dell’hockey cittadino, passata attraverso il fallimento
dei Vipers e la rinascita all’insegna del vivaio e deii giocatori del territorio. «Non chiediamo fondi» aggiunge
Terragni, «solo condizioni sostenibili. Così non possiamo competere con i nostri avversari». La trattativa con
il concessionario vedrà nuovi incontri nei prossimi
giorni. Le valigie per trasferire la squadra a Torino, però, sono già pronte. E la Milano sportiva rischia di perdere un’altra occasione.
«Si tratta di arrivi imposti dallo Stato
centrale e dalle Prefetture senza il minimo coinvolgimento della Regione
e degli enti locali. È assurdo che la
regione Lombardia sia venuta a conoscenza di una imposizione del genere attraverso fonti non istituzionali».
Contro anche la Lega, che in Regione
ha presentato una mozione urgente.
SERVIZIO a pagina 39
38
CRONACA
__Venerdì 11 aprile 2014__
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L’azienda: procedura regolare
FERMATA ZARA
Spese tagliate del 40%
per pulire i mezzi Atm
«Bando fuorilegge»
Tenta il suicidio
in metropolitana
Salvata dall’autista
Chieste alle ditte 600mila ore di lavoro in più ai prezzi del 2007
«Paghe inferiori al costo del lavoro». La gara al Consiglio di Stato
::: MICHELA RAVALICO
■■■ Dopo il bando del Comune
per il servizio infoline 02.02.02, contestato e denunciato alle autorità
perché il prezzo base d’asta è troppo basso, spunta un’altra situazione analoga. Riguarda non il Comune, ma una sua partecipata al
100%: Atm. L’azienda milanese di
trasporti, guidata dal presidente
Bruno Rota, ha messo a bando un
anno fa i servizi di facility, alias pulizia e manuntenzione dituttiglispazi Atm: depositi, parcheggi, autobus, tram, metropolitane. Si tratta
di un mega appalto, suddiviso in 5
lotti, per un totale di 124 milioni e
500 mila euro.
Una delle aziende, che già in passato si occupava di fornire i servizi
di pulizia, ha presentato ricorso al
Tar per contestare il prezzo base
d’asta. «Quel prezzo impedisce la
presentazione di un’offerta che sia
in grado di permettere il rispetto
del costo del lavoro», si legge nel ricorso. La tesi della società di pulizie
è che Atm stia chiedendo un servizio maggiorato del 40% ad un prezzo pari a quello dell’appalto precedente. Si parla di 600mila ore annue in più a pari prezzo. In Atm la
pensano in maniera esattamente
opposta:ilprecedente contratto,fatto sotto altra gestione e altra maggioranza politica, pagava troppo
per troppo pochi servizi. E il fatto
che 12 aziende abbiano partecipato albando del2013 lo dimostrerebbe.
Ma ilricorso ha elementiconvincenti: per esempio si scopre che
l’appalto del 2013 aggiunge tra iservizi da garantire pulizia e manutenzione anche per la linea 5 del metro, con relative stazioni e parcheggidiriferimento;cosa che nelprecedente bando del 2007 non veniva
richiesta visto che la linea 5 non esistevaancora.Altro punto controverso: molte attività elencate nel bando di gara sono in misura ben superiore a quelle precedentemente volute.Per esempio la pulizia deiserviziigienici,sino ad ora svolta due volte al giorno, nella nuova gara si pretende per almeno cinque volte al
::: APPALTI NEL MIRINO
TRASPORTO PUBBLICO
L’ultima gara al centro delle polemiche è quella indetta nel 2013 da
Atm (partecipata al 100% dal Comune) per i servizi di pulizia e manutenzione di tutti gli spazi di sua
pertinenza: un mega-appalto da oltre 124 milioni di euro.
Una delle ditte che se ne occupava
in precedenza ha fatto ricorso al
Tar, contestando il prezzo a base
d’asta troppo basso: a fronte di
maggiori servizi richiesti, secondo
la ditta, Atm chiede un prezzo pari
a quello del bando precedente. A
luglio il Consiglio di Stato - che ha
sospeso una prima decisione del
Tar favorevole alla ditta - pronuncerà il suo verdetto
giorno; gli interventi di pulizia su
tram e bus sono previsti in tre giornalieri contro il singolo intervento
prima richiesto; il lavaggio esterno
dituttiiveicoli è chiesto quotidianamente e prima era richiesto ogni 15
giorni; è stato reso quotidiano il serviziobimestrale dieliminazionealoni e impronte sui vetri interni ed
esterni delle carrozze delle metropolitane, il che comporta 309mila
ore annue in più. Tutto l’insieme di
questi nuovi adempimenti, secondo la tesi dell’azienda ricorrente,
comporta un aumento dei costi di
gestione che si può valutare nel
40%. Invece Atm, che nel 2007 mise
a gara i servizi per 123milioni e 350
mila euro, nel 2013 ha offerto “solo”
124milioni e 500 mila euro.
Il Tar ha accolto le contestazioni
dell’azienda dipulizie e ha annullato il bando Atm. Ma l’azienda dei
CALL CENTER
Due giorni fa Assocontact, che riunisce le aziende di contact center,
ha deciso di rivolgersi all’Autorità
di vigilanza sui contratti pubblici
per verificare la congruità del prezzo a base d’asta del bando del Comune per l’infoline 020202, giudicato troppo basso
BUONI PASTO
Palazzo Marino nella bufera anche
per il bando per i buoni pasto dei
dipendenti comunali. La Edenred
avrebbe vinto la gara proponendo
uno sconto dello 0,01%, e la presidente del cda dell’azienda è compagna del vicedirettore generale
del Comune Sergio Mancuso
Nella foto un deposito dei tram dell’Atm. L’azienda
partecipata al 100% dal Comune ha effettuato un bando di
gara per i servizi di pulizia di depositi, metrò, bus e tram. Il
bando è congelato da un anno per un ricorso [Fotogramma]
DOMENICA FERMI I TRENI REGIONALI
Revocato lo sciopero del personale Sea
Voli regolari a Linate e Malpensa
La Sea ha sospeso lo sciopero negli aeroporti di Linate e Malpensa, in programma quest’oggi, dalle 13 alle 17. Tutti i voli saranno
dunque regolari. Tuttavia, nel corso del weekend, si prospetteranno disagi per i pendolari che viaggiano in treno, in seguito
all’agitazione di 8 ore del personale ferroviario, proclamato dai
sindacati Fit-Cisl, Ugl Trasporti e Or.Sa. Infatti, la protesta comincerà alle 9 di stamane, e avrà ripercussione soprattutto sui
convogli regionali. I motivi del sciopero sono da ricercare nell’aumento esponenziale di aggressioni fisiche a bordo dei treni
e le insoddisfacenti soluzioni proposte dall’azienda: turni di lavoro massacranti, la mancata erogazione di ticket al personale e
la volontà della dirigenza di stravolgere gli attuali periodi di
ferie. L’agitazione, in vigore sino alle 17 di oggi, riprenderà domani alle 21 e si concluderà alla stessa ora, domenica 13 aprile,
con a rischio anche i percorsi suburbani e il Malpensa Express.
Le Frecce, invece, circoleranno regolarmente.
trasportinon si è arresa e ha presentato un contro ricorso al Consiglio
di Stato, il quale, il 12 marzo 2014
ha sospeso la decisione del Tar e si
è riservato, data la complessità della materia, di decidere nel merito.
La sentenza è attesa a luglio e nel
frattempo restano in vigore i vecchi
contratti di pulizia in proroga. Sul
caso, Atm ci tiene a precisare: «Nel
2013 abbiamo praticamente raddoppiato le procedure di gara, con
lo scopo di perseguire la più ampia
apertura al mercato e la massima
trasparenza e partecipazione. L’aumento delle procedure ad evidenza
pubblica, come effetto, ha generato
un men che proporzionale aumento di ricorsi in sede giuridica. Atm
ha come principale obiettivo la trasparenza e l’ottimizzazione delle
proprie risorese». Chi avrà ragione,
lo si scoprirà a luglio.
Tragedia sfiorata ieri, intorno a mezzogiorno, all’altezza della fermata Zara (linea gialla della metropolitana).
Una donna di 76 anni ha
cercato di togliersi la vita,
lanciandosi lungo i binari
della M3 poco prima dell’arrivo del treno proveniente dalla stazione di Comasina.
Lo sguardo sgomento di
tutti, il volto dell’anziana illuminato dai fari del convoglio che s’avvicina, veloce,
alla prossima destinazione. La gente assiepata sulla banchina trattiene il respiro. Si aspetta l’intervento provvidenziale del conducente che riesce, miracolosamente, a frenare in extremis e sventa un tentativo di suicidio, dando una
seconda chance a chi credeva di non averne nessun’altra.
La 76enne, affetta da gravi
disturbi depressivi, è stata
quindi trasportata dal personale del 118 in ospedale,
in codice giallo. Non è in
pericolo di vita ma cadendo sulla massicciata ha riportato un lieve trauma
cranico.
La circolazione dei treni,
inizialmente
interrotta
per alcuni minuti su tutta
la linea per permettere i
soccorsi, è poi ripresa normalmente.
Un mezzo miracolo, come
quello di ieri mattina, si
era già verificato nella stessa stazione nel dicembre
2012. Allora, a tentare l’estremo gesto, una ragazza
di 27 anni, salvata anche in
quell’occasione dalla prontezza di riflessi del macchinista.
F. MAN.
Il progetto di Palazzo Marino
«Intimidazioni ai negozi contrari alla ciclabile»
Denuncia alla polizia dei commercianti di viale Tunisia: «Minacce e insulti perchè critichiamo l’opera da 1 milione»
■■■ Minacce sul web e di persona a chi
contesta il progetto della nuova pista ciclabile di viale Tunisia. E intimidazioni ai
commercianti che hanno osato organizzarsi per opporsi a un’opera che potrebbe
avere effetti molto negativi sulle loro attività.
Questa la denuncia presentata alla polizia da Asscomm Porta Venezia, l’associazione di cittadini e commercianti che si sta
opponendo con maggiore vigore alla ciclabile. Il gruppo, nato appena pochi mesi e
presieduto da Luca Longo, ha infatti sporto denuncia per le minacce ricevute dal
presidente nella serata di martedì, quando due uomini l’hanno seguito dopo la
chiusura serale del negozio avvicinandolo
con toni tutt’altro che amichevoli per chiedergli conto della battaglia contro la pista.
«Avevamo già ricevuto minacce e calunnie sul profilo Facebook dell’associazione,
ma quello dell’altra sera, quando mi hanno aspettato all’uscita della mia attività e
seguito, è stato un avvertimento intimidatorio in piena regola», racconta Longo.
«Per questo abbiamo sporto denuncia, segnalando alla polizia anche chi su Face-
::: LA VICENDA
IL BOICOTTAGGIO
A marzo scoppia la protesta dei 200 commercianti di Viale Tunisia contro l’amministrazione Pisapia. Motivo del malcontento è la costruzione di una pista ciclabile da 800 mila euro. A guidare la contestazione è l'associazione Asscomm Porta Venezia che tramite il web ha lanciato
una petizione contro le due corsie che
correranno sui lati esterni della strada
L’ESPOSTO
Minacce sul profilo Facebook dell’associazione. Nel mirino i negozianti che si
sono maggiormente esposti nella protesta contro la pista. Il presindente Luca
Longo: «Non ci facciamo intimorire»
book è arrivato a ingiurie nei confronti dell’associazione e dei negozianti che ne fanno parte».
Il clima che si respira non è certo dei
migliori. Oltre alle minacce esplicite, c’è in
atto anche una sorta di persecuzione nei
confronti dei commercianti che si sono
maggiormente esposti nella protesta contro la pista, con foto pubblicate su internet
Alcuni cartelli contro l’amministrazione esposti in viale Tunisia [Bondavalli]
volte a mettere in cattiva luce la loro attività.
«Tutte cose che non ci faranno certo interrompere la nostra battaglia, che non è
frutto di una posizione aprioristica contro
le biciclette», prosegue Longo. «Noi non
siamo contrari alle ciclabili in generale,
ma al progetto di viale Tunisia, che ha un
costo eccessivo e che non serve a nulla,
visto che a pochi metri di distanza c’è già
un’altra ciclabile poco utilizzata».
Quanto alle minacce, «siamo pronti ad
affrontare ben altro. Quando vivevo a Salerno ho fatto arrestare i due delinquenti
che chiedevano il pizzo a me e agli altri
commercianti: figuriamoci se mi faccio
spaventare da questo», conclude Longo.
D. BON.
CRONACA
__Venerdì 11 aprile 2014__
39
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Comune e Provincia scaricano le responsabilità
Riscaldamenti ancora accesi in scuole e case
Fuori caldo sopra i 25 gradi, ma in molti palazzi i caloriferi sono ancora attivi. A Rozzano 40˚ tra i banchi delle medie
::: DINO BONDAVALLI
■■■ Fuori, una temperatura
di25 gradi, una serie di limitazioni all’uso dei veicoli più inquinanti, e una cappa di smog
pronta a calare sui milanesi non
appena il bel tempo dura più di
una settimana. Dentro, bambini e ragazzi costretti a fare lezione con i termosifoni accesi nonostante le temperature quasi
estive, e caldaie ancora in funzione alla faccia del risparmio
energetico e delle emissioni di
Pm 10. È un quadro a dir poco
paradossale, che ha il gusto
amaro della beffa per i cittadini
che si trovano a fare i conti con
gli effetti della spending review,
con le domeniche senz’auto e
con il superticket diArea C, quello con cui i milanesi sono costretti a fare i conti in questi giorni. Mentre fuori la temperatura
è ormai di gran llunga superiore
ai 25 gradi, in tantissime scuole
della provincia e del capoluogo
i riscaldamenti funzionano ancora a pieno regime. E anche
nei condomini privati, in alcuni
casi, gli impianti centralizzati
(soprattutto i più vecchi) restano accesi per alcune ore. Il caso
più eclatante è quello denunciato a Rozzano da Gianni Ferretti,
candidato sindaco per il centrodestra. Nella scuola media di
Quinto Stampi, istituto frequentato da 700 alunni, ieri mattina
la temperatura è arrivata alla
quota record di 40,5 gradi. «A
parte la prescrizione regionale
della possibilità di erogare il servizio di riscaldamento sino al 15
aprile, è inammissibile che Ama
continui a riscaldare i locali pubblici in giornate di sole con temperatura esterna di oltre 20 gradi», ha accusato Ferretti. «Gli
operatori scolastici hanno denunciato d’aver segnalato il tutto,ma ad oggi nessuno è intervenuto». Un’accusa alla quale il vicesindaco di Rozzano, Errico
Gaeta, ha replicato spiegando
che «abbiamo ricevuto la segnalazione dalla scuola lo scorso 7
aprile e i tecnici di Ama Rozzano sono subito intervenuti», riducendo a quattro ore la durata
massima di accensione. «Oggi i
tecnici della nostra municipalizzata hanno effettuato le rilevazioni delle temperature nelle aule e in diverse zone della scuola:
la condizione termica è identica
a quella esterna,con temperature massime di 25-26 gradi».
Poco di cui andar fieri, anche
se il caso di Rozzano non è certo
l’unico. Pur senza le punte caraibiche registrate nel comune dell’hinterland, anche in molte
scuole di Milano i termosifoni ieri erano ancora in funzione.
Quasi che quello di accendere i
riscaldamenti per un massimo
di 14 ore al giorno dal 15 ottobre
al 15 aprile, come prevede il regolamento dello Stato che regola l’esercizio degli impianti termici nel periodo invernale, fosse un obbligo e non una facoltà.
Di chi poi sia la responsabilità, rimpallata da una pubblica
amministrazione all’altra, è difficile dirlo. «IlComune ha competenza solo su ciò che accade nelle scuole materne e negli asili nido, che essendo equiparati a
“
In consiglio comunale
Antenne centralizzate
Deroga di 3 anni
per gli immobili
■ In una scuola
media di Rozzano
il caldo tocca i 40˚,
è inammissibile
GIANNI FERRETTI
CANDIDATO SINDACO
■ In Comune
abbiamo spento i
riscaldamenti il
mese scorso,
invitando i
cittadini a fare
altrettanto se le
temperature
fossero rimaste
miti
ASSESSORATO
AMBIENTE
COMUNE DI MILANO
■ Gli uffici della
Provincia e le
scuole superiori
hanno le
termovalvole che
scattano a 20
gradi. Non ci
risultano in questi
giorni termosifoni
accesi
CRISTINA SINCARI
ASSESSORE
PROVINCIALE
ospedali e residenze per anziani
non hanno nessuna limitazione», spiegano dall’assessorato
all’Ambiente di Palazzo Marino, guidato da Pierfrancesco
Maran. «Noi peraltro abbiamo
spento i riscaldamenti come
contributo alla lotta allo smog
già ilmese scorso,invitando i cittadini a fare altrettanto se le temperature fossero rimaste miti».
Peccato che l’invito non riguardasse anche scuole medie ed
elementari. «Gli uffici della Provincia e le scuole superiori, che
sono di nostra competenza,
hanno le termovalvole che scattano a 20 gradi, quindi in questi
giorni non c’è nemmeno un termosifone acceso», sottolinea
Cristina Stancari, assessore all’Ambiente della Provincia di
Milano. «Gli edifici di proprietà
comunale dovrebbero essere
dotati dello stesso sistema, perché altrimenti è inutile che fer-
miamo le auto per ridurre lo
smog se poi riscaldamenti continuano ad andare». «È solo una
questione di buon senso», taglia
corto Leonardo Caruso, presidente di AnaciMilano (l’associazione degli amministratori di
condominio). «Io ho quasi tutti
gli impianti spenti già da diverso tempo, perché la stagione è
stata favorevolissima. Se le scuole li fanno ancora andare, è davvero una follia».
Regolamento edilizio: trovato l’accordo in consiglio comunale fra maggioranza e
opposizione. L’approvazione del provvedimento dovrebbe concludersi lunedì
prossimo durante la seduta
di consiglio già convocata.
Soddisfatti i consiglieri di Fi:
si tratta dell’accoglimento di
«diverse modifiche significative» spiega il capogruppo
Fabrizio De Pasquale. Anzitutto, è stato approvato il vincolo del passaggio in consiglio comunale per gli atti del
Comune previsti dall’articolo 12 (quello riguardante gli
interventi dell’amministrazione sugli immobili lasciati
abbandonati e in stato di degrado). Strappata anche una
deroga di tre anni per la centralizzazione delle antenne
in un unico impianto. Soddisfatta Forza Italia, che comunque esprimerà voto contrario alla delibera, e anche
la Lega: il Carroccio ha visto
approvare alcuni suoi emendamenti, con cui ad esempio
ha ottenuto che non sia possibile il cambio di destinazione d’uso in residenziale per i
locali interrati. «Nell’interesse della città e di chi opera
abbiamo accettato di concordare alcune modifiche», dice De Cesaris.
L’invasione
Altri 500 profughi in Lombardia. «Siamo allo stremo»
Gli extracomunitari dislocati nelle strutture di 10 Province. La Regione: «Schiaffo dello Stato agli enti locali»
■■■ Nuovo allarme profughi per la
OGGI LA VISITA DEL PREMIER Lombardia. A lanciarlo è l’assessore al-
Visita a Expo e fiera di Rho
Renzi sbarca a Milano
Matteo Renzi in arrivo a Milano per Expo.
Oggi pomeriggio il premier si recherà al
Salone del Mobile e nella sede Expo di via
Rovello. Il suo arrivo è atteso dopo le 16 e
dovrebbe trattenersi poco più di un paio
d’ore. Oltre al tour al Salone, alla Fiera di
Rho, non è esclusa una passeggiata per le
vie del centro milanese in fermento per le
iniziative del Fuorisalone. Più istituzionale l’appuntamento nella sede Expo, in via
Rovello, dove dovrebbe essere garantita
la presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali e i ministri competenti, a cominciare dal titolare delle Politiche agricole, con delega a Expo 2015, Maurizio
Martina. Con Renzi è attesa anche Alessia
Mosca, capolista Pd nella circoscrizione
Nord-Ovest alle europee al suo debuttò
sul territorio. Intanto il governatore Roberto Maroni promette: «Ho già consegnato a Renzi due settimane fa l’elenco delle
richieste della Regione. Richieste che non
sono state soddisfatte. Domani (oggi,
ndr) ribadirò il concetto».
l’Immigrazione delle Regione Lombardia,Simona Bordonali.«Tra oggie domani (giovedì e venerdì, ndr) sono in arrivo
sul territorio lombardo altri 500 presunti
profughi»,denuncia l’assessore.«Si tratta
diarrivi imposti dallo Stato centrale e dalle Prefetture senza il minimo coinvolgimento della Regione e degli enti locali. È
assurdo che la regione Lombardia sia venuta a conoscenza di una imposizione
del genere attraverso fonti non istituzionali. Pare che siano in corso riunioni segrete nelle sedi delle Prefetture per decidere dove sistemare queste persone».
Nel dettaglio si tratterebbe di 480 stranieri in arrivo sul territorio regionale di cui
60 andrebbero a Bergamo, 50 a Brescia,
50 a Como, 50 Cremona, 30 a Lecco, 50 a
Mantova, 50 a Monza, 50 a Pavia, 50 a
Sondrio e 40 a Varese. «Mancano ancora
i dati di Lodi e Milano - ha aggiunto Bordonali - Sarebbe opportuno che il governo iniziasse a chiedere aiuto all’Unione
europea per gestire il fenomeno. Chi
manterrà queste persone? Chi pagherà i
servizi da erogare?». La risposta dell’assessore è scontata: «Pagheranno gli stessi
entilocaliche non sono staticoinvoltinelle decisioni, quindi i cittadini lombardi».
Ma non c’è solo Bordonali a puntare il
Alcuni profughi arrivati in Centrale nei giorni scorsi [Fotogramma]
dito su questo caso. Anche il capogruppo
leghista al Pirellone, Massimiliano Romeo, si è aggiunto al coro di chi si lamenta. «Si tratta di un vero schiaffo nei confronti dei nostri disoccupati, sempre più
in difficoltà e completamente dimenticati dal governo Renzi-Alfano». E Romeo
annuncia che per contestare questo stato di cose la Lega ha depositato una mozione urgente in consiglio regionale in
cui si deplora il mancato coinvolgimento
della Regione e degli enti locali nelle scelte in materia immigratoria da parte di governo e prefetture. Critico anche il consigliere di Fratelli d’Italia, Riccardo De Co-
rato. «Nel giro di due giorni in Lombardia dovrebbero arrivare altri 480 profughi.Queste persone,ancora una volta, sono destinate a essere ospitate in albergo a
spese dei cittadini lombardi. Ma prima di
farcicarico di questi migranti, siamo davvero certi che abbiano lo status di rifugiati, come richiede la legge?». E ancora:
«Finché si continua a parlare di presunti
profughi, come per esempio è il caso dei
600 siriani recentemente accolti dal Comune di Milano, non si può pretendere
che tutta la cittadinanza paghi» conclude
De Corato.
M.RAV.
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CRONACA
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Sequestrati i beni dell’ex governatore
CASO ROGNONI
Ncd in trincea con Formigoni
«Vogliono azzopparlo alle Europee»
Carugo: «Mossa per frenare la sua candidatura».Pd all’attacco: «Subito una nuova legge sulla sanità»
::: JESSICA M. MASUCCI
■■■ Al Pirellone, dove è stato
di casa per circa vent’anni l’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, la notizia del sequestro preventivo di beni per 49
milioni di euro al senatore del
Nuovo centrodestra non poteva
non suscitare reazioni.
L’intervento della Guardia di
Finanza rientra nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione
Maugeri, per la quale Formigoni
è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e appropriazione indebita.
Tra i beni sequestrati ci sono tutti
i conti bancari dell’ex governatore (tranne uno) e alcuni immobili, come una villa in Sardegna la
cui proprietà è stata però smentita dal senatore. Che ha replicato:
«Non ho mai posseduto nemmeno la centesima parte di 49 milioni».
Tra i primi a prendere le difese
delcollega di partito è stato il consigliere lombardo di Ncd Stefano
Carugo che si è affidato a Twitter.
«Solidarietà a Roberto Formigoni la verità verrà fuori un giorno».
Carugo a telefono con Libero ha
commentato: «Via via si scoprono notizie interessanti, come
quella che i 49 milioni di euro di
possedimenti è una bufala, non
sono tutti soldi di Formigoni; i
giornali stanno cavalcando l’onda giustizialista e hanno dato
una notizia distorta». Il consigliere ha poi chiosato: «Visto che è di
moda in Regione Lombardia,
con l’approvazione del referendum per abrogare la legge Merlin,faccio anch’io mio questo termine e dico: vogliono sputtanare
il presidente…». Ma chi? «Quelli
che lo vogliono screditare perché
hanno paura che si candidi alle
elezioni europee», ha risposto.
È parso più prudente il capogruppo di Fi in Regione, Claudio
Pedrazzini. «Non ho ancora avuto modo di vedere la documentazione, non ho elementi per commentare…», ha infatti detto, auspicando poi che «la magistratu-
::: LA SCHEDA
LO SCANDALO
Sequestro preventivo da 49
milioni di euro per Roberto
Formigoni, disposto dal gip
Paolo Guidi ed effettuato dai
militari del Nucleo di Polizia
Tributaria della Guardia di Finanza di Milano. L’ex governatore lombardo viene travolto dalle inchieste sulla Fondazione Maugeri e sul San Raffaele
L’INCHIESTA
Nel mirino della Procura sono finiti conti correnti e case
(tra cui una villa in Sardegna
ad Arzachena) di cui Formigoni dispone grazie all’amico
storico Alberto Perego
LA REPLICA
Formigoni si difende: «Mai
posseduto una cifra simile
sui miei due conti correnti»
ra faccia un lavoro attento e non
strumentale».
Per il consigliere della Lega
Nord Fabio Rolfi «era piuttosto
prevedibile che arrivasse un sequestro preventivo in attesa del
processo», processo per il quale
:::
L’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni [Fotogramma]
«attendiamo l’esito, una persona
è innocente fino a sentenza passata in giudicato e su questo la
nostra posizione non cambia».
L’esponente del Carroccio ha poi
ricordato che «qualora si ravvedessero danni alla Regione que-
sta si costituirebbe parte civile,
ma per il resto sono vicende che
riguardano Formigoni». Il gruppo del Pd ha sottolineato che «intorno alla sanità lombarda negli
ultimi 20 anni si sono creati interessi forti che si sono consolidati
in un vero sistema: la nostra preoccupazione è che di quelle contromisure che chiediamo da tempo ancora non c’è traccia». Il M5s
ha colto l’occasione per chiedere
a Formigonididimettersi e rinunciare al vitalizio da parlamentare.
Massimiliano Romeo (Lega Nord)
«Le altre Regioni approvino il referendum sulla prostituzione»
::: FABIO RUBINI
■■■ È «l’uomo del referendum».Massimiliano Romeo,capogruppo della Lega alPirellone, ora confida che almeno altri 4 consigli
regionali approvino il testo per l’abrogazione parziale della legge Merlin.
La Lombardia ha approvato la richiesta di referendum. Adesso cosa succede?
«A giorni il testo verrà pubblicato sul Burl
e spedito a tutte le altre Regioni. Poi ci sono 4
mesi affinché altre 4 Regioni approvino lo
stesso testo. Il passo successivo sarà il deposito in Cassazione del quesito referendario».
Ha già avuto contatti con altre regioni?
«Per il momento solo informali con consiglieri di Veneto, Emilia, Liguria e Friuli. Dopo la pubblicazione ci faremo sentire».
In Lombardia il voto in aula ha visto la
maggioranza spaccata. L’Ncd ha preferito sfilarsi e votare contro. Preoccupato?
«Assolutamente no. Abbiamo compreso
le motivazioni del Nuovo Centrodestra.
Quello della legge Merlin non era un tema
inserito nel programma e i partiti non erano
tenuti a votarlo. Mi fa piacere, però, che altri
abbiamo capito che il tema che stiamo trattando è molto sentito dalla gente. Un sondaggio dice che 2 italiani su 3 sarebbero favorevoli all’abrogazione parziale».
Subito dopo il voto ha avuto parole lusinghiere verso il Consiglio.
«Ha dimostrato una grande maturità, su
un tema che è molto sentito dalla gente. In
commissione abbiamo sentito molte associazioni anche di stampo cattolico, che ci
hanno spiegato che la legge Merlin è vecchia».
La Curia però vi ha bacchettato …
«Ci hanno detto che il referendum non è
lo strumento migliore, ma noi non vogliamo
cancellare la legge Merlin perché siamo a
favore della prostituzione. La normativa è
vecchia e va aggiornata per meglio contrastare la malavita, tutelare le ragazze e rispondere ai cittadini che ci chiedono una stretta sull’ordine pubblico. E il referendum è anche
un mezzo di pressione sul Parlamento…».
È un antipasto verso la battaglia sullo
statuto speciale alla Lombardia?
«Me lo auguro, così come spero che le posizioni autonomiste del Pd lombardo non
vengano soffocate in nome delle riforme renziane, che mirano a cancellare le regioni».
Candidati in 77
per la holding
del Pirellone
Sono 77 le candidature per
l’incarico di direttore generale di Infrastrutture lombarde. Lo ha comunicato ieri, in
una nota, Regione Lombardia, precisando però che il numero effettivo potrà essere superiore. Tra le modalità previste per l’invio dei curricula,
infatti, figurano anche le raccomandate, per le quali la
scadenza è martedì 15 aprile.
Tra tutte le candidature arrivate sarà scelto il successore
di Antonio Giulio Rognoni, arrestato lo scorso 20 marzo
con le accuse di associazione
a delinquere, turbativa d’asta, truffa alla Regione e falso.
Tra i papabili alla guida della
partecipata di Regione Lombardia c’è anche l’ex ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, come anticipato negli scorsi giorni sulle colonne di Libero.
LA SENTENZA
«Brega Massone
dia alle vittime
595mila euro»
L’ex primario della “clinica
degli orrori” Pier Paolo Brega Massone, condannato all’ergastolo mercoledì per
omicidio volontario, dovrà
pagare un totale di 595mila
euro a tutte le parti civili costituitesi al processo.
Una cifra che è solo un anticipo dei risarcimenti, che saranno poi stabiliti in sede civile. In particolare, Brega Massone dovrà versare 100mila
euro ai familiari di Mirella
Schiavo, una dei quattro pazienti della clinica Santa Rita
morti durante interventi eseguiti - secondo il giudice e
l’accusa - solo a scopo di lucro. I risarcimenti per gli altri
tre sono già stati pagati in via
stragiudiziale dalla clinica come responsabile civile. Tra le
parti che dovranno essere risarcite figurano anche Regione, Asl e Ordine dei medici.
42
CRONACA
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TuttoMilano
■ MARCO AURELIO - Via M. Aurelio - zona 2
■ NEERA - Via Neera - zona 5
■ PAGANO - Largo V Alpini - zona 1
■ PISTOIA - Via Pistoia - zona 7
■ STRESA - Via Stresa - zona 2
Mercati
Oggi
■ BENACO - Via Benaco - zona 4
■ BONOLA - Via Cechov - zona 8
■ CANALETTO - Via Canaletto - zona 3
■ CATONE - Via Catone - zona 9
■ CITTADINI-ARSIA - V. Cittadini - zona 8
■ CREMA - Via Crema - zona 5
■ CURIEL - Via Curiel - zona 6
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■ GRATOSOGLIO NORD - Via Baroni - zona 5
Domani
■ ARCANGELI - Via Arcangeli - zona 7
■ ARDISSONE - Via Ardissone - zona 8
■ ASMARA - Via Asmara - zona 9
■ BENEDETTO M. - Via Benedetto M. - zona 3
■ BORDIGHERA - Via Bordighera - zona 5
■ CICCOTTI - Via Ciccotti - zona 9
■ DARSENA - Zona Darsena - zona 1
::: le lettere
■ DELLA RONDINE - Via Rondine - zona 6
■ FALCK - Via Falck - zona 8
■ FAUCHE’ - Via Fauchè - zona 8
■ GARIGLIANO - Piazzale Minniti - zona 9
■ MARTESANA - Piazzale Martesana - zona 2
■ OGLIO - Largo Oglio - zona 4
■ OLMI - Via degli Ulivi - zona 7
■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7
■ PAPINIANO - Piazza S. Agostino - zona 1
■ P. NUOVA - Bastioni di P.ta Nuova - zona 1
■ ROGOREDO - Via Rogoredo - zona 4
■ TABACCHI - Via Tabacchi - zona 5
■ TRASIMENO - Via Trasimeno - zona 2
■ V. PERONI - Via Pascal - zona 3
Chiusura al traffico: Viale Lodovico Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali per Metropolitana
linea 5 secondo tratto. Termine dei lavori previsti
per il l’inizio del 2015. Via Nicola Fabrizi: Chiusura
al traffico della per l'effettuazione di strada di collegamento "Zara-Expo" - Termine dei lavori previsto: 30/11/14. Piazza XXIV Maggio: chiusura al
traffico delle vie Gorizia/Manusardi/Scoglio di
Quarto/Ascanio Sforza, che verranno disposte a
fondo chiuso. Sulla Cerchia dei Bastioni il traffico
sarà difficoltoso causa modifica della viabilità.
Termine lavori 30 settembre 2014. Via Vigliani
intersezione p.le Lotto sarà chiusa al traffico per
lavori metro 5 (realizzazione scale nuova stazione).
Il traffico verrà deviato all'intersezione con via
Albani sui seguenti itinerari: 1- via Masaccio - via
Monte Bianco - piazzale Lotto; 2 - via Veniero -
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi
SAN SIRO
Troppi ciclisti impuniti
MILANO
AUTOBUS
GLORIA MULTISALA
ANTEO SPAZIOCINEMA
VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732
Ida
Quando c'era Berlinguer
Father and Son
Mister Morgan
15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
APOLLO SPAZIOCINEMA
15.30-18.00-20.15-22.30
Nymphomaniac - Volume 1
13.00-15.00-17.30-20.00-22.30
Grand Budapest Hotel13.00-14.40-16.35-18.30-20.30-22.30V.O.SOTT.
Piccola Patria
13.00-15.30-17.50-20.15-22.30
Ida
13.00-15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
Yves Saint Laurent
13.00-15.30-17.50-20.15-22.30
ARCOBALENO FILMCENTER
VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002
Noah 3D
15.30-18.30-21.30
Nymphomaniac - Volume 1
15.00-17.15-19.30-21.40
15.30-20.00
National Theatre Live - Coriolanus, V.O. sott.
ARIOSTO
VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0248003901
ARLECCHINO
15.40-18.20-21.00
VIA S. PIETRO ALL'ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903
Grand Budapest Hotel
BELTRADE
15.30-17.50-20.20-22.30
VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592
I fratelli Karamazov
Tim Hetherington: dalla linea del fronte
The Blues Brothers
15.15-18.40
17.10-20.40
22.15
CENTRALE MULTISALA
Nessuno mi pettina bene come il vento14.30-16.30-18.30-20.3022.30
La luna su Torino
14.30-16.30
18.30-20.30-22.30
The Special Need
CINEMAX SAN CARLO
VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689
Barry, Gloria e i Disco Worms
Allacciate le cinture
16.30-18.15
19.45-21.50
COLOSSEO
V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903
Noah
14.30-17.10-19.50-22.30
Ti ricordi di me?
15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
Grand Budapest Hotel
15.30-17.50-20.20-22.30
Captain America: The Winter Soldier
14.45-17.20
Nymphomaniac - Volume 1
20.00-22.30
Storia di una ladra di libri
15.00-19.55
Il pretore
17.50-22.30
DUCALE MULTISALA
PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002
ELISEO MULTISALA
15.30-18.30-21.30
17.10-20.00
15.00-17.10-19.20-21.30
15.00
22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903
Quando c'era Berlinguer
Lei
In grazia di Dio
Father and Son
15.30-17.50-20.10-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.15-17.40-20.05-22.30
14.50-17.15-20.00-22.40
15.15
17.35-22.30
20.15
MEXICO
VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802
I corpi estranei
16.00-18.00-20.00-22.00
VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111
Noah
12.00-15.00-18.00-20.30V.O.-21.05
Noah 3D
13.45-16.30-19.20-22.10
Storia di una ladra di libri
16.00-19.00-22.00
Captain America: The Winter Soldier
12.10-15.10-18.10-21.15
Amici come noi
11.50-13.55
Divergent
12.05-15.05-18.05-21.15
Ti ricordi di me?
12.40-15.00-17.20-20.00-22.20
Captain America: The Winter Soldier 3D
19.20-22.10
Mr. Peabody e Sherman
12.00-14.20-16.40
Un matrimonio da favola
12.30-15.05-17.30-19.55-22.20
Barry, Gloria e i Disco Worms
12.40-15.00-17.20
Oculus
19.40-22.10
ORFEO MULTISALA
Divergent
Captain America: The Winter Soldier
Storia di una ladra di libri
Noah
Noah 3D
14.30-19.50
17.10-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
14.30-19.50
17.10-22.30
PALESTRINA
VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 026702700
16.30-18.45-21.00
Philomena
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
Noah
Un matrimonio da favola
Grand Budapest Hotel
Allacciate le cinture
Captain America: The Winter Soldier
Storia di una ladra di libri
Divergent
UCI CINEMAS BICOCCA
Noahh
The Lego Movie
Captain America: The Winter Soldier
UCI CINEMAS CERTOSA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.30-17.30-20.20-22.30
15.00-17.30-20.20-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00
22.30
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
Grand Budapest Hotel
14.30-17.15-19.50-22.15-00.35
Captain America: The Winter Soldier
16.10-19.30-22.40
Divergent
16.15-19.30-22.35
Tarzan
14.00
Noah 3D
15.15-18.30-21.45
Barry, Gloria e i Disco Worms
15.10-17.40
300 - L'alba di un impero
20.05-22.35
Oculus
14.50-17.30-20.10-22.45
Un matrimonio da favola
14.15-16.40-19.40-22.10
Lei
19.40
Mr. Peabody e Sherman
14.50-17.20
12 anni schiavo
22.35
Nymphomaniac - Volume 1
14.30-17.10-19.50-22.25
Storia di una ladra di libri
14.00-16.50-19.45-22.40
Cuccioli - Il paese del vento
14.50-16.50
Captain America: The Winter Soldier 3D
22.10
Amici come noi
14.25-17.20-20.00-22.25
Oculus
01.00
Ti ricordi di me?
15.00-17.35-20.05-22.20
Divergent
15.10-18.15-18.50-21.30-00.30
Un matrimonio da favola
15.00-17.20-20.10-22.40-01.05
Noah
15.00-18.10-21.15-00.15
16.20-19.25-22.35-0.35
14.00
14.30-18.30-21.40-00.45
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Divergent
Mr. Peabody e Sherman
Captain America: The Winter Soldier 3D
Noah
Noah 3D
Un matrimonio da favola
Captain America: The Winter Soldier
Storia di una ladra di libri
Oculus
18.10-21.20
17.00
19.30-22.35
19.10-22.25
17.30-21.10
17.30-19.45-22.15
18.00-21.15
17.00-19.50-22.40
SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
17.15-20.00-22.30
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
Arlecchino servitore di due padroni
L'amica delle mogli
Samsara
Il ladro di orchidee
15.00
17.00
19.15
HINTERLAND
ASSAGO
VIALEMILANO FIORI - TEL. 892960
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
PLINIUS MULTISALA
VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826
Noah 3D
Noah
Grand Budapest Hotel
Yves Saint Laurent
Divergent
Nymphomaniac - Volume 1
Noah
Mr. Peabody e Sherman
Captain America: The Winter Soldier
Allacciate le cinture
ODEON - THE SPACE CINEMA
GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390
Smetto quando voglio
Mi trovo sull’autobus 91. Salgo dalla porta
posteriore ma l’obliteratrice non è in funzione. Mi sposto, con diligenza tra una fitta rete
di persone, verso la parte centrale del mezzo ma la macchinetta accetta solo tessere
magnetiche. Cosa fare? Informo l’autista dell’inconveniente ma l’addetto mi risponde inspiegabilmente con maleducazione, come
a dire «Sono fatti tuoi». Farò sicuramente reclamo per l’increscioso episodio.
Stefania Battistini
e.mail
CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908
Amici come noi
Ti ricordi di me?
Captain America: The Winter Soldier 3D
Storia di una ladra di libri
Divergent
Captain America: The Winter Soldier
Mr. Peabody e Sherman
Noah 3D
Amici come noi
Un matrimonio da favola
Noah
Oculus
Barry, Gloria e i Disco Worms
Noah
BELLINZAGO LOMBARDO
21.15
UCI CINEMAS FIORI
20.00-22.15
20.10
22.20
17.00-19.50-22.35
17.50-21.20-22.20
17.10-19.40-22.35
17.10
18.30-21.30
17.20
17.00-20.00-22.10
17.00-19.10
17.05-20.00-22.30
17.10
19.30-22.30
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
ARCADIA
Captain America: The Winter Soldier
17.15-19.50-22.35
Oculus
20.15-23.00
Storia di una ladra di libri
19.55
Divergent
17.05-20.05-22.30
Noah 3D
19.00-22.50
Noah
17.00-18.00-20.00-21.00-22.00
Nymphomaniac - Volume 1
22.40
Un matrimonio da favola
17.20-20.20-22.55
Mr. Peabody e Sherman
17.35
Barry, Gloria e i Disco Worms
17.10
Grand Budapest Hotel
17.40-20.10-22.25
Father and Son
17.50-21.10
Ti ricordi di me?
17.30
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
Noah
Oculus
Barry, Gloria e i Disco Worms
Storia di una ladra di libri
Divergent
Mr. Peabody e Sherman
Amici come noi
Captain America: The Winter Soldier 3D
Ti ricordi di me?
Grand Budapest Hotel
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
v. Boccaccio, 26; p.za Cinque Giornate, 6; c.so Magenta, 96; p.za Clotilde,
1; Ripa di Porta Ticinese, 33; C.so P.ta Ticinese, 50 v.le Zara, 38; v. Stradivari,
1; v.le Lucania, 10; c.so S. Gottardo, 1; v. Buonarroti, 5; v. Canonica, 32; v.le
Ranzoni, 2. p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45.
Aperte 24h: p.za Duomo, 21; Stazione Centrale (Gall. Delle partenze);
Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); v. R. Di Lauria, 22; v.le Testi, 90;
Musica e solidarietà
con Saturnino
MOSTRA In pieno periodo
pasquale, il museo Diocesano di Milano cerca di raccontare,attraverso l’arte contemporanea, il mistero della
morte e resurrezione di Cristo. A partire da oggi, presso
la sala dell’Arciconfraternita,
i visitatori potranno osservare la “Resurrezione” interpretata dal giovane Christian
Cremona, classe 1985. Una
videoproiezione che racconta l’opera dell’artista, uno
scatto fotografico realizzato
con un tempo di esposizione lungo e in movimento.
Nella stanza buia il visitatore
che si ferma a osservare l’opera da un punto prefissato
diventa egli stesso spettatore
delprogetto.La macchina fotografica, strumento di creazione e non di indagine, viene utilizzata per modellare
la luce, così come lo scalpello viene utilizzato per modellare il marmo.
Oggi, ore 10, c.so P.ta Ticinese
Ingresso: 2 - 8 euro
La finalissima di Coppa dei Campioni a
rischio? Tra due anni esatti, la città dell’Expo dovrebbe accogliere il massimo
evento sportivo continentale. Ma la situazione non è delle migliori: soprattutto dopo il richiamo della federazione calcistica
europea del mese scorso circa i ritardi nei
lavori di adeguamento dello stadio, intitolato a Peppino Meazza. La speranza è che
il Comune possa accordarsi con Milan e
Inter in tempi brevi, in modo da accellerare le opere di restyling dell’impianto.
Mario Cambi
e.mail
Quei conducenti maleducati
Commenta anche
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@liberomilano.it
piazzale Lotto. Da sabato 22 marzo al 15 luglio
2014. Via Gavirate: per lavori cantiere M5. Il traffico in direzione centro città viene deviato sull'itinerario Gignese, Caprilli, Lotto. Largo Gemelli: istituzione del senso unico di marcia in direzione di via
Sant'Agnese per lavori di realizzazione del parcheggio sotterraneo. Termine lavori previsto: 15
aprile 2014. Traffico difficoltoso in: Viale
Forlanini Enrico (tratto da Repetti a Cavriana):
traffico difficoltoso in entrambi i sensi di marcia.
Termine lavori previsto: 30 aprile 2015. S.S. 33
Del, Via Gallarate, Molino Dorino: traffico difficoltoso in ingresso dal Comune di Pero e dalla
Tangenziale Ovest, per modifica della viabilità, nell'ambito dei lavori Expo 2015. Probabili accodamenti nella fascia oraria 07.00 - 09.30. Termine
previsto: 31 dicembre 2014.
Museo Diocesano
Foto in mostra
Champions League in bilico
A causa del comportamento dissenato di
molti ciclisti, ogni giorno rischio la mia vita: che sia a piedi, in auto o in motocicletta,
non fa alcuna differenza. In una città in cui
vige la retorica ciclofila, anche per colpa
della politica (e lo dico da amante delle
due ruote), come comportarsi con le nuove esigenze di legalità? L’amministrazione
per dare spazio alle biciclette, che non hanno nemmeno la responsabilità civile, sta
riducendo lo spazio per i pedoni e i veicoli,
creando traffico e confusione. Bisogna punire chi continua a sfrecciare sui marciapiedi o senza mani sul manubrio.
Maria Biondini
e.mail
Turno diurno
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
■ CENTRO v. De Amicis, 51; v. Bigli, 28; v. Cordusio, 2; c.so Garibaldi
83/85. NORD p.za Gasparri, 9; v. Arnaldo da Brescia, 1; v. Schiapparelli,
4; v.le Suzzani, 155; v. Lessona, 55. ■ SUD v. Crema, 17; v. Scheiwiller, 2;
v. Boifava, 31/b; v. Rimini, 29.■ EST l.go Murani, 2; c.so Buenos Aires, 55;
v. Petrocchi, 21; v Ampere, 87; v. Castelmorrone,6; p.za della Repubblica, 32;
p.zza Costantino, 1; v. Monte Suello, 1; v. Sulmona, 23; v.le Umbria, 109. ■
OVEST v. dei Fiordalisi, 2; v. delle Forze Armate, 44; v. Altamura, 20; v. Cherubini, 2; p.za Vesuvio, 14; v. delle Ande, 5; v. Serra, 52; v. Lomazzo, 44.
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
sottolineando nell’oggetto: “lettere a LiberoMilano“. Via posta vanno indirizzate a:
LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano; via fax al n. 02.999.66.227
TRAFFICO
Farmacie
18.30-21.45
17.25-19.50-22.15-0.35
16.50-19.15
21.40
16.00-19.05-22.15
16.45
19.00
21.10-0.15
17.30-19.50-22.10-0.30
17.00-19.30-22.00-0.25
Proiezioni futuriste
in scena a Milano
EVENTO Imprenditori, arte e solidarietà si uniscono in
occasione del Fuorisalone.
Oggi, a partire dalle ore 19,
presso lo spazio Illulian avrà
luogo l’evento Forme, promosso da Pomaseiuno - innovativo progetto immobiliare che sta sorgendo a Milano - e animato dal dj set di
Saturnino, storico bassista di
Jovanotti.L’evento è organizzato a favore di Bambini cardiopatici nel mondo, onlus
milanese fondata nel 1993
dalprofessor Alessandro Frigiola che opera nei Paesi in
difficoltà per dare una speranza di vita ai bambini malati di cuore. Fino a domenica 13 aprile presso lo spazio
Illulian saranno esposte, in
vendita, le opere dell’artista
Marco Lodola, cofondatore
agli inizi degli anni ottanta
delmovimento delNuovo futurismo. Il 10% del ricavato
sarà devoluto alla onlus.
Oggi, ore 19, via Manzoni 41
Ingresso libero
Un matrimonio da favolla
Captain America: The Winter Soldier
Noah 3D
Noah
Divergent
16.50-19.20-21.50-0.15
16.15-19.15-22.15
16.00-19.05-22.15
17.45
21.00
LISSONE
UCI CINEMAS LISSONE
VIA MADRE TERESA - TEL. 892.960
Mr. Peabody e Sherman
Un matrimonio da favola
Captain America: The Winter Soldier
Un matrimonio da favola
Nymphomaniac - Volume 1
Grand Budapest Hotel
Ti ricordi di me?
Cuccioli - Il paese del vento
Divergent
Barry, Gloria e i Disco Worms
Noah 3D
Noah
Captain America: The Winter Soldier
Noah
Storia di una ladra di libri
Oculus
Nymphomaniac - Volume 1
Grand Budapest Hotel
17.20
20.10-22.30
22.05
17.00
22.35
18.10
20.25
17.20
19.05-19.30-22.30
17.00
19.00-22.00
16.50-19.40-22.35
16.45-19.40-22.35
18.30-21.30
17.10-19.55-22.40
17.30-20.00-22.30
17.30
20.10-22.30
MELZO
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VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
Un matrimonio da favola
Divergent
Mr. Peabody e Sherman
Captain America: The Winter Soldier
Noah
Noah 3D
17.40-20.30-22.45
17.10-19.50-22.40
17.35
17.20-20.10-22.50
17.30-21.00-22.10
20.00
MONZA
MULTISALA CAPITOL
VIA A. PENNATI 10 - TEL. 039324272
Grand Budapest Hotel
Mister Morgan
15.30-17.50-20.20-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
MONZA
MULTISALA METROPOL
VIA CAVALLOTTI 124 - TEL. 039740128
Noah
Noah 3D
Nymphomaniac - Volume 1
Ti ricordi di me?
Divergent
Un matrimonio da favola
MONZA
14.45-17.20-20.00
22.30
20.00-22.30
15.30
17.20
15.30-17.50-20.10-22.30
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VIA CORTELONGA 4 - TEL. 039323788
Storia di una ladra di libri
Father and Son
MONZA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
VIA DUCA D`AOSTA, 8 - TEL. 039748081
Philomena
PADERNO DUGNANO
VIA OSLAVIA, 8 - TEL. 029189181
Father and Son
Mister Morgan
PADERNO DUGNANO
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
Noah
Captain America: The Winter Soldier 3D
Grand Budapest Hotel
Oculus
Noah 3D
Storia di una ladra di libri
Un matrimonio da favola
Divergent
TRIANTE
21.15
AREA METROPOLIS
15.00-21.15
15.15-21.30
LE GIRAFFE
16.30-19.15-22.00
17.30-20.30
17.30-20.30-22.40
18.30-20.40-22.50
18.15-21.10
18.15-21.00
16.30-18.50-21.20
17.10-20.00-22.50
SPETTACOLO Dopo ilsuccesso al Piccolo Teatro e, prima di partire per gli USA per
un mesedi tournée,Massimiliano Finazzer Flory torna ad
esibirsi sul palcoscenico con
la performance “Gran Serata
Futurista”, in programma
questa sera,presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano. L’attore e commediografo evocherà il senso della grande città, la forza
imbrigliata, l'immaginazione senza filie lo splendore geometrico meccanico, assumendo i tonidei Manifesti futuristi di Filippo Tommaso
Marinetti. Ma Finazzer Flory
darà voce anche a Giovanni
Papini, cent'anni dopo la
pubblicazione dei suoi testi
più polemici. Sullo sfondo,
proiezione diimmagini pittoriche di Depero dedicate alla
bellezza della metropoli, con
suoni urbani della Milano
contemporanea.
Oggi, ore 21, Università Statale
Ingresso libero
Un matrimonio da favolla
Ti ricordi di me?
Non buttiamoci giu'
Noi 4
Captain America: The Winter Soldier
Barry, Gloria e i Disco Worms
Divergent
Noah
PIOLTELLO
17.40-20.15-22.15
16.30-18.30
20.30
22.40
18.00-21.00
17.15-19.15
21.00
17.00-20.00-22.50
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Noah 3D
Storia di una ladra di libri
Un matrimonio da favola
Divergent
Noah
Mr. Peabody e Sherman
Nymphomaniac - Volume 1
Captain America: The Winter Soldier
Noah
Divergent
Oculus
Un matrimonio da favola
Captain America: The Winter Soldier
Amici come noi
Barry, Gloria e i Disco Worms
Ti ricordi di me?
Grand Budapest Hotel
ROZZANO
18.30-21.30
17.00-19.50-22.40
17.15-19.30-21.40
18.20-21.15
18.10-21.30
17.20
19.40-22.20
19.30-22.30
19.30-22.30
19.15-22.20
17.30-20.00-22.30
18.20-20.30-22.40
18.30-21.30
22.40
17.30
19.45
17.15-19.45-22.15
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Noah 3D
16.00-19.00-22.05
Un matrimonio da favola
16.35-18.55-21.25
Storia di una ladra di libri
16.05-19.00
Captain America: The Winter Soldier 3D
22.00
Grand Budapest Hotel
16.40-19.05-21.35
Oculus
16.50-19.15-21.40
Amici come noi
19.50-22.10
Non buttiamoci giu'
15.00-17.20
Divergent
15.00-18.45-20.20-21.45
Barry, Gloria e i Disco Worms
15.00-17.20
Ti ricordi di me?
15.30-17.45-20.00-22.15
Noah
17.30-20.45
Mr. Peabody e Sherman
15.05-17.35
Captain America: The Winter Soldier
15.20-18.20-20.30-21.30
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SAN GIULIANO MILANESE
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S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
Un matrimonio da favola
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Storia di una ladra di libri
Captain America: The Winter Soldier
Divergent
20,00-22,30
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19,45-22,30
19,45-22,30
19,45-22,30
SESTO SAN GIOVANNI
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Barry, Gloria e i Disco Worms
Ti ricordi di me?
Nymphomaniac - Volume 1
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Captain America: The Winter Soldier
Mr. Peabody e Sherman
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Un matrimonio da favola
Storia di una ladra di libri
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15.15-19.45-22.15
15.20-17.35-20.20-22.30
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22.20
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17.45
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CRONACA
__Venerdì 11 aprile 2014__
43
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Opere di design
IL PROGETTO
Le «rondini» invadono il Castello
per salvare la statua del 1300
Venti sculture nei cortili: i modellini finanzieranno il restauro del monumento a Bernabò Visconti
::: TIZIANA LAPELOSA
■■■ Una rondine non fa prima-
vera, narra il proverbio. Ma più
rondini di certo aiuteranno a far
risplendere il Bernabò Visconti,
la scultura equestre risalente al
1300, completamente in marmo,
e conservata alMuseo di arte antica del Castello Sforzesco.
Le rondini in questione non sono rondini qualsiasi, ma venti
sculture giganti,in plastica colorata, che saranno esposte in piazza
delle Armi e nei cortili Ducale e
Rocchetta fino al 30 giugno. Di
piccole dimensioni, ma non per
questo meno attraenti, quelle
che milanesi e turisti potranno
portarsi a casa, sempre in plastica
e dai colori allegri, e contribuire
così con un minimo di venti euro
al restauro della scultura equestre.
L’iniziativa si chiama «Deponi
un uovo, fai rinascere un monumento» ed è stata realizzata dal
gruppo “Cracking art” in collaborazione con il Comune e il Castello. Le rondinelle si potranno acquistare fino alla fine di giugno al
banchetto accanto allo spiazzo
dell’Agorà di Expo. Una volta acquistata la piccola scultura, l’acquirente potrà anche firmare un
uovo che servirà a comporre l’installazione “Nido di rondini”.
Rondini e uova, però, si potranno
IN MOSTRA PER 3 MESI
A destra le rondini
colorate; in alto la
statua equestre [Ftg.]
acquistare e firmare anche nel
cortile del Palazzo Reale fino al 30
maggio,a Palazzo Moriggia a partire dal 15 aprile, e a Palazzo Morando dal 30 aprile.
Una volta vendute le rondini
colorate, con i soldi ottenuti si
provvederà a finanziare il restauro del Bernabò Visconti, che, secondo una prima stima, costerà
intorno ai 60mila euro. «I fondi
necessari saranno raccolti grazie
alcontributo degli sponsore attra-
verso questa iniziativa delle rondini colorate», ha spiegato Claudio
Salsi,direttore del Castello Sforzesco facendo notare l’importanza
dell’opera equestre da restaurare: «È un monumento di valore
incommensurabile, un simbolo
del Castello che raffigura un personaggio storico che dominava
Milano all’epoca in cui fu costruito il Castello». Quanto basta per
riportarlo agli antichi splendori.
Ma perché sono state scelte pro-
Padiglione del Salone del Mobile
Concorso dei giovani creativi
Al «Satellite» trionfa l’Italia
::: MASSIMO DE ANGELIS
ma la carta vincente è il saper integrare la progettazione dell’oggetto con la successiva produzione in■■■ Il design si innova con le idee dei giovani cre- dustriale.
ativi. Questo è il filo conduttore del Salone Satellite,
Momento clou del Salone Satellite è stata la preospitato in due ampi Padiglioni a Rho Pero. Si tratta miazione ieri dei tre progetti migliori, giudicati da
di una grande vetrina per i designer under 35, che un team di personalità internazionali. Una buona
oggi a Milano trovano una grande opportunità di notizia: la vittoria è andata a un trio di volitivi italiavalorizzazione entrando in contatto diretto con le ni, che oltre al titolo hanno incassato un assegno da
numerose aziende presenti in Fiera. In più il circui- dieci mila euro. Il primo posto va quindi all’invento Satellite è aperto al
zione tricolore della Volpubblico gratuitamenta Lamp, una lampada
te per l’intera durata deldirezionale a Led, il cui
la manifestazione.
studio tecnico viene
Quest’anno le proespresso attraverso una
messe del futuro sono
soluzione semplice e ingiunte in massa nel catuitiva. Piazza d’onore,
poluogo lombardo, se
e 5mila euro, per un raconsideriamo l’alto nugazzo francese che ha
mero di espositori, ben
presentato Atmos, una
650,con prototipiin malampada d’atmosfera,
no e tanta speranza nelpezzo creativo capace
l’animo. Più della metà
di unire tre elementi visi presenta al Salone
tali della luce. Medaglia
per la prima volta, circa
di bronzo, con la consoil 45 per cento è invece
lazione di 2.500 euro,
alla seconda o terza par- Lampade al Salone Satellite [Fotogramma]
per gli americani di
tecipazione, essendo
Avandi, grazie alla scastati selezionati da un comitato di esperti. Tutti cer- letta antiscivolo Steptool,dove l’inserimento di alcucano di sfondare e in molti arrivano dall’estero per ni elementi innovativi arricchisce l’utilità di un ogquella che potrebbe rivelarsi l’occasione della vita. getto antico.
Tra questi c’è chi desidera progettare la casa dei
IlSalone Satellite ha infine confermato la collaboprossimi anni, senza dimenticare l’importanza del- razione con la Rinascente di Milano, che selezionel’artigianato e della tradizione, in un connubio vin- rà i migliori prodotti realizzati dalle giovani promescente tra passato e inedito. Quindi accanto a mae- se per poi esporli, e magari venderli, al Design Sustri del tessuto e della pelle, è possibile imbattersi in permarket di piazza del Duomo, da settembre a difanatici del tridimensionale e della stampa digitale, cembre 2014.
prio le rondini per finanziare l’opera? «Danno un tocco di speranza, di modernità e di allegria», osserva Marco Parini, presidente di
Italia Nostra non dimenticando
di ringraziare privati e associazioni «che oggi sono fondamentali
per il restauro dei monumenti».
Già,perché laddove non arrivano le istituzioni, è ai cittadini che
sichiede soccorso.Prima che arrivassero le rondini, infatti, sono arrivati i coloratissimi cucù a porta-
re un po’ di allegria sulle guglie
del Duomo di Milano. Anche in
questo caso gli originalissimi oggetti di design, nati dalla matita
del designer Luca Trazzi e realizzati in diversi materiali, sono stati
messi in vendita, a 180 euro, per
finanziare il restauro delle guglie
nell’ambito dell’iniziativa “Adotta una guglia”. L’adozione, quindi, sembra essere l’ultima frontiera per salvare il nostro patrimonio artisctico.
Assolombarda
adotterà
25 startup
Non solo moda e design. Milano ambisce a diventare la capitale delle startup, le nuove imprese nate a partire da un’idea
innovativa. Per farlo, Assolombarda ha lanciato il progetto
«Startup town», presentato ieri dal presidente Gianfelice
Rocca e da Stefano Venturi,
amministratore delegato di
Hp Italia e responsabile dell’iniziativa.
Venticinque startup attive in
diversi settori, dall’economia
digitale al turismo, sono entrate a far parte gratuitamente
della rete che comprende circa 5mila imprese tra Milano,
Lodi e la Brianza. Le giovani
aziende potranno usufruire di
tutti i servizi offerti dall’associazione e «farsi adottare» da
una delle imprese aderenti,
quello che gli anglosassoni
chiamano
«cross-fertilization». «La vera sfida è fare della Grande Milano un hub della
conoscenza, un quadrilatero
composto da ricerca, innovazione, capitale umano e imprese», ha detto Rocca.
Non c’è limite, per ora, al numero di startup che potranno
far parte del progetto. Solo
due le condizioni: l’adesione
gratuita non potrà protrarsi oltre i 4 anni e terminerà quando (e se) il fatturato della startup supererà i 500mila euro.
Ma a quel punto, forse, la giovane avventura imprenditoriale
sarà abbastanza matura per
proseguire sulle sue gambe.
F.LOI.
__Venerdì 11 aprile 2014__