Not.nr.31 PALLINI - Rotary Club Brescia Moretto

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Not.nr.31 PALLINI - Rotary Club Brescia Moretto
ROTARY CLUB BRESCIA
ROTARY INTERNATIONAL - DISTRETTO 2050
Governatore: Fabio Zanetti
Notiziario Riservato ai Soci del Club
Anno Rotariano 2014/2015 - n. 31
Presidente:
Mercoledì 15 aprile 2015
Roberto Pallini
te
330518489
[email protected]
Vicepresidente:
Relazione della Dott.ssa Graziana Campanato,
Presidente Corte d'Appello di Brescia
Carlo Massoletti
3358203923
[email protected]
Segretario:
Stefano Cò
3394426455
[email protected]
”Una donna al vertice della Corte d'Appello di Brescia”
PRESIEDE
Roberto Pallini
SOCI PRESENTI
Astori G., Bontempi, Borgese, Braga, Caputi, Cavalli F.,
Chirone, Claudani, Co’, Conti, de Jorio Frisari,
Lorenzotti, Mainetti Gambera, Marchini, Marini A.,
Pallini, Panina, Pasotti, Piccinelli Magnocavallo,
Regasto, Rocca, Seccamani Mazzoli, Trerotala
ASSENZE segnalate
Astori R., Bonomi, Bresciani, Briola, Centenari, Cereda,
Dughi, Fenu, Ferlito, Gaboardi, Gaburri, Gastaldi G.,
Gibertoni, Guizzi, Maestri, Manzoni, Marini M.,
Massoletti, Pozzi, Silvioli G., Uberti, Visioli, Zilioli F.,
Zilioli U.
STATISTICA
23 soci +6= 38%
PRESENZE ESTERNE
Co’, Conti, de Jorio Frisari, Gibertoni, Marini A., Pallini
all’Assemblea Distrettuale il 18/04/2015
OSPITI DEL CLUB
Dott.ssa Graziana Campanato
FAMILIARI
Angiola Cavalli, Begonia Mainetti Gambera, Silvia
Maria Marchini, Maria Cristina Pallini, Elena Panini,
Diletta Regasto
Tesoriere:
Guido Astori
[email protected]
Prefetto:
Nicola de Jorio Frisari
3355901155
[email protected]
Presidenti delle Commissioni
Effettivo:
Angelo Borgese
Relazioni pubbliche:
Carlo Massoletti
Rotary Foundation:
Riccardo Astori
Progetti service:
Giorgio Gastaldi
.
“Sicut Rotarum Dentes,
Dantes et Accipientes”
PROSSIMI INCONTRI
Avv. Beatrice Ferrari, ospite di Conti
OSPITI DEI SOCI
UFFICIO SEGRETERIA: VIA MORETTO, 12 - 25122 BRESCIA
Tel. 030 290522 - Fax 030 2937631 - Email: [email protected]
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ROTARY CLUB BRESCIA
(Presidente: Roberto Pallini)
PROSSIMI INCONTRI
Conviviale Interclub con il Rotaract Brescia.
Mercoledì 22 Aprile, ore 20:00 presso la Sede
Serata aperta a parenti ed amici.
Mercoledì 29 Aprile
Martedì 5 Maggio, ore 20:00 presso la Sede
Mercoledì 13 Maggio, ore 20:00 presso la Sede
Conviviale annullata per contiguità con Gita Annuale
a Torino.
Consueto caminetto Interclub con i quattro Club
della Rotary House.
Conviviale con la relazione del nostro Socio Prof.
Giorgio Marchini, dal titolo: ”L'oftalmologia
come esempio di modernità della scienza
medica".
Serata aperta a parenti ed amici.
Mercoledì 20 Maggio, ore 20:00 presso la Sede
Conviviale con la relazione dell’Ing. Riccardo
Manfredi, dal titolo: “L'eccellenza italiana
incontra l'eccellenza cinese”.
Serata aperta a parenti ed amici.
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(Presidente: Roberto Pallini)
Mercoledì 27 Maggio, ore 20:00 presso la Sede
Conviviale con la relazione del Dr. Fabrizio
Valente, Founder Partner KIKI LAB, dal titolo:
“Quando l’innovazione batte la crisi”.
Serata aperta a parenti ed amici.
COMUNICAZIONE AI SOCI
Giovedì 23.4.2015, si terrà, organizzato dai Club del Gruppo Leonessa: RC Brescia Nord, RC Brescia
Castello, RC Brescia Ovest e RC Brescia Veronica Gambara, il "Rotary Day" presso l'auditorium di
Santa Giulia.
L'evento inizierà alle 20,30 e si chiuderà alle 23; avrà la caratteristica di una serata di “gala”; consisterà
in un concerto con programma mozartiano diretto da Giovanna Sorbi (socia del Nord); e sarà ripreso da
"Teletutto" con collegamento con la redazione del "Giornale di Brescia". Nelle gallerie latistanti
l'auditorium, sarà tenuto il rinfresco.
E' prevista la vendita di biglietti al prezzo di € 30,00 l'uno e la partecipazione di "sponsor": il tutto
servirà a finanziare un "service", per numerose migliaia di euro, alla c.d., "mensa Menni", che, com'è
noto, elargisce pasti agli indigenti.
Ho, dopo riflessione, ritenuto che il nostro Club non potesse inserirsi tra i promotori dell’evento, in
quanto a) la decisione del Brescia Nord è intervenuta a calendario di aprile già preparato, b) pochissimi
giorni dopo, è previsto l’impegno del viaggio a Torino, e c) la decisione sul punto non poteva essere
preceduta, per i tempi stretti, dalla necessaria convocazione del Consiglio Direttivo.
Peraltro, l’evidente interesse della manifestazione e le “pressanti sollecitazioni” del Governatore
Zanetti perché ogni Club (o gruppo di Club) celebri il “Rotary Day” allo scopo, tra l’altro, di dare
visibilità all’organizzazione rotariana, mi inducono a chiedere ai soci di assicurare, nei limiti del
possibile, la loro partecipazione: all’uopo, potranno rivolgersi alla segreteria della Rotary House per
l’acquisto del biglietto e per le ulteriori informazioni.
Roberto Pallini
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(Presidente: Roberto Pallini)
NOTIZIE DAL DISTRETTO 2050
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(Presidente: Roberto Pallini)
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Di grande interesse, ma anche di notevole spessore umano, la relazione dal titolo “Una donna
al vertice della Corte d'Appello di Brescia” da parte della dott.ssa Graziana Campanato,
presidentessa della Corte d’Appello di Brescia.
Di fronte ad un ampio consesso di amici il Presidente Pallini espone il brillante curriculum della
relatrice: due lauree (in giurisprudenza e in psicologia), altrettante figlie, quattro nipoti, e una
carriera di spicco che dura da ben 48 anni.
Originaria di Mestre, nel 1967 è tra le prime dieci donne a entrare in magistratura. Dopo il
primo incarico nella pretura di Montagnana, passa al tribunale di Padova e poi diventa
presidente di sezione a Rovigo. Nel 1991 guida la corte d’assise di Venezia, poi il tribunale dei
minori, fino a quando, nel 2010, arriva a Brescia a capo della corte d’appello.
Una formazione a tutto tondo: competenze trasversali nel mondo del diritto (civile, minorile,
penale, lavoro), ma anche sensibilità verso ciò che non è strettamente giuridico: una seconda
laurea in psicologia, conseguita mentre aspetta la seconda figlia, e una tesi sperimentale che
prevede la partecipazione agli incontri con i medici nei centri di riabilitazione, sui casi di bimbi
in difficoltà. «Un’esperienza che mi ha aiutato come donna, madre e giudice».
L’apertura all’impegno e al sociale è testimoniata, ove ce ne fosse ulteriormente bisogno,
dall’affiliazione al Soroptimist.
Lo stretto e autobiografico rapporto fra ruolo di moglie e di madre e impegno professionale
conforma l’intero contenuto della sentita relazione del nostro ospite, che parte dalla
constatazione che non è facile per una donna entrare e poi fare strada in magistratura. Come non
lo è, e non lo è stato, in altri ambiti.
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(Presidente: Roberto Pallini)
Le medichesse ruppero per primo il monopolio maschile delle professioni. Ma ancora nella
seconda metà dell'Ottocento a un'avvocatessa torinese fu impedito lo svolgimento della
professione, che venne aperta alle donne solo nel 1929. Nella società civile eminenti giuristi e
personalità pubbliche di vari campi del sapere teorizzavano e proclamavano la razionalità di tale
discriminazione, che era evidentemente ancora ben radicata.
In sede di Assemblea Costituente si propose di introdurre l’esplicita previsione della possibilità
per le donne di ricoprire i medesimi ruoli e figure professionali degli uomini, anche
nell’organizzazione pubblica, ma, alla fine, la proposta fu tralasciata.
Si arrivò così a un ricorso da parte di una coraggiosa signora e a una storica sentenza della
Corte Costituzionale che aprì alle donne le porte delle prefetture. Per entrare in magistratura,
però, si dovette attendere una legge del 1963.
La nostra relatrice fu una delle prime dieci donne a beneficiare di tale apertura. E ancora ricorda
quanto le accadde durante il discorso di insediamento nel 1965, quando il relatore accolse lei e
le sue colleghe affermando che le donne in magistratura erano una iattura e che non si
illudessero: sarebbero state sempre tenute in disparte. La storia evidentemente non gli ha dato
ragione: basti pensare che una donna è attualmente presidente della prima sezione civile della
Corte di Cassazione.
La dott.ssa Campanato afferma di non essersi mai sentita davvero discriminata sul lavoro sulla
base del proprio sesso. «Se ti metti in gioco e lo fai vedere, l’impegno e il coraggio vengono
riconosciuti.» Qualche volta, però, nel caso di una donna è la sua stessa famiglia a subire la
discriminazione, sulla base del ruolo primario che la donna ricopre dentro le mura di casa. E’
quindi la famiglia a subire il sacrificio maggiore, e tale circostanza condiziona anche
mentalmente le scelte di carriera delle donne. Accadde anche a lei, ad esempio quando scelse
infine di perseguire la carriera spostandosi da Padova a Rovigo e poi Venezia: sempre cercava
di tornare a casa il più possibile, anche optando per anni per una faticosa vita da pendolare. I
familiari, e lei stessa, inoltre, temevano per la sua incolumità, data la partecipazione in molti
processi da “prima pagina” (autonomia operaia a Padova, l’assassinio del provveditore al porto
di Venezia, il maxi processo alla «mala del Brenta»). Ricorda gli anni sotto scorta o le minacce
dei familiari degli imputati. «Il sacrificio è stato della mia famiglia, che ha sentito la mia
mancanza e le ripercussioni della tensione in aula. Così del resto è la vita di noi donne, dentro e
fuori casa! ».
Oggi le donne sono entrate massicciamente in magistratura e hanno finalmente un
riconoscimento, sia numerico che di stima. Circa il 50% della magistratura è donna, tuttavia nei
ruoli direttivi tale proporzione non è assolutamente rispecchiata: solo 2 donne (Brescia e
Cagliari) su 27 presidenti di corte d’appello. Perché così poche?, si chiede la relatrice. Le donne
hanno portato molto alla magistratura: idee, riforme, voglia di lavorare, concretezza, rapidità,
sensibilità, umanità.
La Corte d’Appello di Brescia è un’isola felice da questo punto di vista; in nessun altro posto
così tante donne sono presidenti di sezione e ricoprono incarichi rilevanti. E non a caso Brescia
è una delle C.d.A. virtuose anche nei risultati; i carichi arretrati, che strangolano la stragrande
maggioranza delle altre realtà, stanno da noi smaltendosi e non aumentando, nonostante spesso
gli utenti non ne abbiano la percezione.
La ricetta bresciana, assicura la Campanato, è tenere sempre la porta aperta e ascoltare tutti;
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(Presidente: Roberto Pallini)
allora anche gli altri lavoreranno credendoci di più. In questo le donne sono maestre. E poi
puntare sull’organizzazione e l’ammodernamento (anche tecnologico) degli uffici. «Oggi i
magistrati direttivi devono anche essere un po' imprenditori, un po’ motivatori, devono fare
ricerca, essere
innovatori e coraggiosi, e contemporaneamente revisori, con un occhio alla spending review»
Avviandosi al termine del discorso, la relatrice esprime la sua preoccupazione per i momenti
difficili che la magistratura, a livello nazionale, sta attraversando: il personale è fortemente sotto
organico; le risorse sono oggetto di continui tagli; gli stipendi non vengono rivalutati da 15
anni. Ma soprattutto i meriti non vengono riconosciuti, non tanto e non solo ai singoli, ma in
generale alla categoria, che è percepita come distante dalla società.
Anche a Brescia, nonostante i buoni risultati ottenuti (le nuove sedi dei tribunali dei minori e di
sorveglianza, ad esempio), è arrivato poco o niente da fuori città, in termini di attenzione e
risorse.
«Come può un'Amministrazione non fare tesoro delle proprie risorse umane, che ha formato per
anni e oggi fa di tutto per perdere?? ».
La relatrice chiude il suo intervento esortando le donne a proporsi, a non mollare, a buttare il
cuore oltre l’ostacolo senza paura di delusioni, « anche se la famiglia ti ha “rubato” del tempo e
arrivi al traguardo un attimo dopo gli uomini».
L’amico Flavio, dopo aver premesso che Brescia è forse uno di quei posti dove al merito si
guarda ancora un po' più che altrove e quindi anche per le donne il campo è un attimo più
favorevole, sollecita una considerazione della relatrice sulle c.d. quote rosa.
A parere della dott.ssa Campanato, esse sono un sistema per creare la parità sostanziale, una
necessità laddove non si guarda il merito ma si usano altre logiche nella selezione per i ruoli
chiave. Non sono degradanti per le donne sulla considerazione che servono per traghettare la
mentalità comune verso la meritocrazia, finché questa non sarà un’esigenza spontanea.
Il sottoscritto chiede, infine, il parere della relatrice circa il clima politico e sociale che ha
portato alla nuova legge sulla responsabilità dei magistrati.
Premesso che non esiste una legge del genere in nessun altro paese, la dott.ssa Campanato
sostiene che con tale strumento forse si vuole tenere la magistratura sotto scacco, sotto una
spada di Damocle. Ricorda, inoltre, che i magistrati sono sempre più gli unici e ultimi
controllori, in un mondo dove dominano il risentimento e la corruzione. In terzo luogo, qualora
massicciamente applicata (ma la relatrice non ne è convinta), la nuova legge non farà altro che
acuire il problema del carico gravante sui magistrati. Infine il nuovo sistema porterebbe con sé
il rischio di fomentare liti e rivalità all’interno della categoria, nonché di alienare ulteriormente
la simpatia e il rispetto del sentire comune per i magistrati.
Il Presidente, dopo aver dato gli annunci di rito, ringrazia sentitamente tutti e congeda i
convenuti.
Il Segretario f.f.
Achille Piccinelli Magnocavallo
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