Il Tabloid del festival Time in Jazz 2009

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Il Tabloid del festival Time in Jazz 2009
Festival Internazionale TIME IN JAZZ XXII edizione 09 > 16 agosto 2009
BERCHIDDA_ PATTADA_OZIERI_MONTI_OLBIA_TEMPIO PAUSANIA_CALANGIANUS_LURAS
Festival Internazionale TIME IN SASSARI III edizione 17 > 18 agosto 2009
SASSARI_OSILO_ITTIREDDU
Time in Jazz 2009
Mai il tema dato da Time in Jazz è stato così urgente ed attuale come quello di quest’anno. In passato ci siamo spesso arrampicati in tortuosi sentieri tematici nel
tentativo di aggrapparci ai pochi elementi suggeritori a disposizione, ma stavolta siamo coscienti dell’importanza e della profondità del nuovo motivo conduttore
che ci porterà lontano inseguendo una meta che sembra essere ancora più lontana.
E’ da diversi anni infatti che
In linea con il nuovo pensiero di alcuni degli Stati democratici è sempre più necessario riflettere sulle ferite inflitte al nostro pianeta dalla mano dell’uomo. E Berchidda, epicentro creativo di molteplici attività legate alla
musica, alle arti e alla cultura, vuole contribuire con un pensiero che sia in linea e in sintonia con il proprio ruolo di stimolatore culturale e laboratorio perenne.
Se l’edizione del 2008 era dedicata al tema dell’Architettura (in passato Time in Jazz ha viaggiato con i suoi letimotiv attraverso il nuovo tempo del jazz e le prove
d’autore, ha forzato i confini per spingersi nei territori delle sonorità etniche e di quelle digitali, ha sperimentato relazioni e consonanze fra musica e parola, musica e poesia, musica e immagine, musica e gioco, persino musica ed enogastronomia…), quella di quest’anno affronta una nuova tappa di questo viaggio fra le
galassie espressive.
Time in Jazz, per la sua natura così vasta e originale, si pone il
problema dell’ambiente e delle energie rinnovabili.
PAOLO FRESU
Al centro del programma stavolta sarà l’elemento dell’ACQUA che si inserirà in
un più ampio progetto quadriennale che andrà a toccare i quattro elementi (acqua,
aria, terra e fuoco) caratterizzando sempre di più Time in Jazz come un festival biologico, eco-sostenibile, in sintonia con l’ambiente, e interrogandosi sulla quantità di anidride carbonica liberata nell’aria, sulle energie alternative, sullo smaltimento dei rifiuti e sul corretto consumo dell’acqua.
Del resto non poteva essere che così: se
è soprattutto la sua natura selvaggia e incontaminata ad averne
segnato quella personale cifra che lo rende diverso. La necessità di indagare nei luoghi “altri” porta ormai migliaia di persone nelle foreste e nelle chiese campestri immerse nel verde della campagna che circonda sia Berchidda che i Comuni limitrofi, e dunque la responsabilità è quella di trovare nuove vie alla mobilità del
pubblico e all’abitare i posti incantevoli che si riempiono di musica per una mattina o un pomeriggio.
Se nei giorni di Time in Jazz una miscela di creatività e di umanità invade Berchidda e i numerosi altri spazi del nord Sardegna sono la folla di spettatori (in arrivo
da ogni dove) e gli stessi artisti a ritrovarsi immersi in
il festival è da sempre attento ai linguaggi della contemporaneità ma con radici profonde nel suo territorio
un’atmosfera irripetibile, densa di musica e arte ma
anche di colori, profumi, sapori.
Pubblico e artisti che salutano insieme l’alba sulle balze del Limbara, quando il sole tinge di rosa il bianco granito del monte e i toni verdi della vegetazione,
risvegliando nell’aria l’odore del mirto, del cisto e del timo selvatico. Che condividono l’emozione della musica nell’austera solitudine delle chiesette di campagna
sperdute tra i cardi e le greggi, nel bianco abbagliante delle mattinate e nel giallo caldo dei tramonti. Che accompagnano le festose parate musicali nelle viuzze
del paese, prima di gremire platea e tribune della piazza, teatro dei concerti serali e della festa finale che suggella ogni edizione del festival in un grande abbraccio collettivo, scoprendo così il gusto ricco e schietto dei prodotti di questa terra ricca di tradizioni enogastronomiche, l’inebriante freschezza del vermentino, i
succulenti piatti della cucina locale, i formaggi, i salumi, i dolci…
L’ACQUA dunque protagonista della ventiduesima edizione di Time in Jazz: elemento essenziale e primordiale come il suono della musica che crea tutto questo.
Suono che molti musicisti e compositori hanno affrontato nel corso della storia (da Hændel a Strauss, da Smetana a Respighi e Debussy fino ai contemporanei
come Cage e Dudon senza dimenticare gli artisti del rock, del pop e del jazz) ed elemento suggeritore di spunti tematici che, attraverso le svariate commissioni originali, toccherà i temi del viaggio, della profondità, della perimetralità, dell’essenza, della spiritualità, dell’energia divina, della purezza, della rete, della vita, della
mutazione, della forza, della distruzione, della sete, della salvezza, della redenzione…
Ma è forse l’aspetto mistico ad avere affascinato musicisti di varie epoche e di vari stili. In quanto è l’elemento più fisico ci possa appartenere, essendo il nostro
corpo fatto principalmente di acqua e uno degli elementi di movimento perenne come il suono stesso.
Molti sono i significati attribuiti all’acqua nella simbologia, nella cultura, nella religione e nelle rappresentazioni artistiche dell’uomo. Acqua significa anche
coscienza dell’uomo stesso e della casa che ci ospita. Ancora il mondo si divide in popoli che sprecano l’acqua e in popoli che muoiono di sete. Sarà l’acqua purtroppo la causa delle future guerre e le nuove svolte sulla sua gestione rischiano di privarci di un bene che è comune e che appartiene alla stessa costituzione degli
esseri viventi.
Nel terzo millennio un miliardo e mezzo di persone non hanno ancora accesso all’acqua potabile, 2.6 miliardi non hanno accesso a servizi igienico-sanitari, e 200
milioni di bambini muoiono ogni anno per aver bevuto acqua contaminata e per le cattive condizioni sanitarie (dati dell’OMS).
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E’un’edizione di Time in Jazz dal significato particolare, questa ventiduesima che va in scena dal 9 al 16 agosto.
L’acqua dunque come monito per il futuro dei nostri figli e la musica come mezzo e lingua universale capace di parlare al mondo. Attraverso le note liquide degli
scandinavi Jan Garbarek e Eivind Aarset, l’Africa di Angelique Kidjo, i Tuareg Terakaft in perenne migrazione di oasi in oasi, i progetti originali di tanti artisti italiani
ed europei, i racconti d’acqua di Gavino Ledda ed altri ma anche letture di Alex Zanotelli.
Ed infine l’acqua come specchio di noi stessi, del nostro tempo e del nostro stato di salute. Lo scienziato e ricercatore giapponese Masaru Emoto ha sviluppato
una tecnica per visionare al microscopio i cristalli delle varie acque e principalmente di quelle dei rubinetti di molte delle città del mondo nonché altre provenienti
da fiumi, laghi, paludi, ghiacciai… Le immagini osservate al microscopio sono come dei nastri magnetici liquidi in grado di registrare le informazioni energetiche
provenienti dall’ambiente. I cristalli di acque raccolti da fiumi incontaminati creano delle forme perfettamente geometriche mentre quelli di acque contaminate o
stagnanti creano forme irregolari, distorte e non armoniche.
Emoto ha avuto l’intuizione di sollecitare l’acqua attraverso la musica scoprendo che i suoni “positivi” creano cristalli bellissimi simili a quelli della neve mentre i
suoni “negativi” producono forme orrende e sfilacciate. Noi non analizzeremo al microscopio le architetture cristalline dell’H2O né tanto meno tenteremo di risolvere i complessi problemi del pianeta, ma proveremo a contribuire alla riflessione comune sensibilizzando attraverso la musica e non solo. Per questo
Scegliendo come tema centrale l’acqua, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu inaugura infatti un ciclo quadriennale all’insegna dei quattro elementi naturali. Una scelta tematica quasi d’obbligo: da sempre attento ai linguaggi della contemporaneità,
ma con radici profonde nel suo territorio, Time in Jazz trova nella natura schietta e incontaminata dei luoghi che lo ospitano
una delle sue caratteristiche distintive e uno dei suoi maggiori punti di forza.
Con l’acqua come leitmotiv, e Berchidda come epicentro, il festival propone ancora una volta un calendario
fitto di appuntamenti, dal mattino a notte fonda, che trova il suo clou nei concerti serali sul palco allestito in Piazza del Popolo,
ma che coinvolge come sempre un vasto territorio. Tanti e differenti sono infatti i “teatri” che ospitano Time in Jazz, dai boschi
del Monte Limbara alle chiese sparse nella campagna berchiddese e degli altri centri in cui il festival fa tappa:
Calangianus, Luras, Monti, Olbia, Ozieri, Pattada, Tempio Pausania. E non solo: per il quarto anno
consecutivo, Time in Jazz ha infatti un prologo in mare (il 9 agosto) a bordo di una nave della Corsica Sardinia Ferries
in viaggio dal “continente” verso la Sardegna, e poi (il 17 e il 18) un prolungamento a Sassari (ma con “sconfinamenti”
anche a Osilo e Ittireddu) con la terza volta di Time in Sassari.
Con trentasette concerti e oltre cento artisti coinvolti, la musica fa naturalmente la parte del leone. Ma non mancherà
il consueto sguardo sull’arte contemporanea con il ricco apparato di performance, mostre ed eventi espositivi raccolti sotto
l’insegna del P.A.V., il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu. Spazio poi per il cinema,
con l’immancabile rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu. E spazio anche per letture, incontri,
momenti di riflessione, presentazioni di libri e dischi.
Inaugurando questo ciclo pluriennale dedicato ai quattro elementi naturali - acqua, aria, terra e fuoco - Time in Jazz
si prefigge di aumentare il suo impegno a contenere l’impatto ambientale del festival sul territorio in cui si svolge.
Sotto il marchio “Green Jazz” si riconoscono dunque progetti e interventi volti al risparmio energetico, all’utilizzo di
energie alternative, alla differenziazione dei rifiuti, alla riduzione dei gas di scarico attraverso la promozione del car sharing e
l’uso di biciclette per gli spostamenti nei vari luoghi del festival.
Al tema dell’acqua è legata anche una serie di iniziative in collaborazione con partner come Legambiente (l’associazione
ambientalista italiana più diffusa sul territorio), Symbola (la fondazione per le qualità italiane votata a consolidare
e diffondere il modello di sviluppo della soft economy), e COSPE (associazione impegnata nella cooperazione per lo sviluppo
dei paesi emergenti).
Quest’anno Time in Jazz gode del patrocinio dell’UNESCO, la massima istituzione mondiale in materia di tutela e valorizzazione della cultura, a conferma del carattere eccezionale del festival come esempio di integrazione tra tradizione ed innovazione, come luogo di incontro, di dialogo, di condivisione e rispetto della diversità culturale e dell’ambiente. Un altro motivo
che conferisce un particolare significato a questa edizione numero ventidue di Time in Jazz che si presenta ai nastri di partenza forte del contributo delle Istituzioni che sostengono la manifestazione, l’Unione Europea, il Ministero per i Beni e le Attività
Culturali (Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo), la Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato allo Spettacolo e
Attività Culturali, e Assessorato al Turismo -, l’Ente Foreste della Sardegna, la Provincia di Olbia-Tempio, la Fondazione Banco
di Sardegna, i Comuni di Berchidda, Calangianus, Ittireddu, Luras, Monti, Olbia, Osilo, Ozieri, Pattada, Sassari e Tempio Pausania, e con la preziosa collaborazione di un folto stuolo di enti e aziende: Banco di Sardegna, Fondazione De André, Ente
Musicale di Nuoro, Ass. Blue Note Orchestra, Ass. Backstage, Legambiente, COSPE, Symbola, ActionAid, MAN (Museo d’Arte
della Provincia di Nuoro), FRAC Corse, Arborea, Allianz Lloyd Adriatico, AmazeLab, Atala, Arper, AutoOggi, Pincar, Cantina
Sociale Giogantinu, Cantina del Vermentino di Monti, Carovana, Ass. Acquamarina, Ambria Jazz, Sosta Palmizi, Dedicare,
Carta Giovani, Distilleria Lucrezio R, FAB Autoservizi, GEASAR, La Fumosa, Meridiana, Musical Box, Nuova Casearia, Pensieri Floreali, Rau Arte Dolciaria, RR Orafi, Sardinia Ferries, Smeraldina, Secauto, Su Senabrinu, Wi-Fi, Dolci Tradizioni, Davide
Pianezzi, Gabriele Soddu, Museo del Vino, Il Menù di Elia, i-jazz, Nubes, Max 88, Koinè, Ilisso, Condaghes, Il Maestrale,
AIPSA, Enoteca Demuro, Luca Naseddu.
Time
in Jazz costruirà, a partire da quest’anno, un nuovo pensiero capace di collocare
sempre di più l’arte e la musica al centro del nuovo percorso dell’umanità che
cerca nuove vie per il futuro. Con la felicità di vivere un evento di grande spessore culturale e portata internazionale che conserva in-
tatto nel tempo lo stesso spirito degli esordi, la gioiosa semplicità di una festa e il piacere di condividere un’esperienza unica in sintonia con se stessi, con la natura
che ci circonda e con gli altri.
Time in Jazz 2009
Time in Jazz 2009
Mai chei como su tema dadu dai Time in Jazz est istadu urgente e beru coment’e in custu annu. A bortas, in su tempus passadu, non semus arrampigados in semidas
malas chirchendhe de nos aggantzare a sos pagos elementos sudzeridores chi aimus in manu ma custa ‘orta semus cuscientes de s’importantzia e de sa prufundidhade
de su motivu conduidore chi non ad’a giughere attesu pussighendhe una meta chi ‘oe diat parrere essere ancora pius attesu.
Est dae diversos annos chi
In linia cun su pensamentu de tzertos Istados democraticos est
sempre pius netzessaria una reflessione in tundhu a sos istroppios de su pianeta pro manu de s’omine. E Berchiddha, coro de paritzas attividades ligadas a sa musica, a
sas artes ei a sa cultura, cheret partetzipare cun unu pensamentu chi siat in linia e in sintonia cun su compitu sou chi est cussu de essere istimuladore culturale e laboratoriu permanente.
Si s’editzione de su 2008 fit dedicata a su tema de s’Architettura (in su passadu Time in Jazz at viaggiadu cun sos leitmotiv suos in su tempus nou de su jazz ei sas proas
de autore, at fortzadu sos cunfines ispinghendhesi in atteros logos cun sonoridades etnicas e digitales, at isperimentadu relatziones e cunsonantzias tra musica e paraula,
musica e poesia, musica e immadzine, musica e jogu, fenament’a musica e enogastronomia…) cussa de cust’annu imbestit una tappa noa in custu viaggiu in sinu a sas
galassias espressivas.
Time in Jazz, gratzias a sa natura sua vasta e originale, si ponet su problema de s’ambiente e de sas energias rennovabiles.
PAOLO FRESU
A su tzentru de su programma custa ‘orta est s’elementu de s’ABBA chi s’ad’a imbelghere in unu prodzettu pius mannu de battor’annos chi ad’a toccare sos elementos
(abba, aera, terra e fogu) caratteridzendhe sempre pius Time in Jazz comente unu festival biologicu, eco-sustenibile, respettosu de s’ambiente, e preguntendhesi subra sa
cantidade de anidride carbonica liberada in s’aera, subra sas energias alternativas, subra su sistema de ilmartimentu de sas aljas ei su currettu cunsumu de s’abba.
De su restu no podiat essere che gasi: ca si
su festival est istadu dae sempre attentu a sos limbadzos de sa
cultura cuntemporanea ma cun raighinas prufundhas in su logu est sa natura areste
e incuntaminada a aere signadu cussa cara originale chi lu rendhet divessu. Sa netzessidade
de istigare in logos “atteros” ‘attit midzas de pessones in sos buscos e in sas chejas foranas perdidas in su ‘irde de sa campagna chi circundhat ‘Erchiddha ei sos comunes
chi li sunu in tundhu, e duncas sa responsabilidade est cussa de buscare ‘ias noas a su trumundzu de sa dzente e a su istare in logos bellos chi pro una mandzana o una
sera si pienant de dzente.
Si durante sas dies de Time in Jazz una miscella de creatividade e de umanidade pienat ‘Erchiddha ei sos atteros logos de su nord Sardigna sunu sa dzentoria de sos
ispettadores (chi benint dae ondzi logu) ei sos matessi artistas
a s’acciappare in una atmosfera irripetibile, calca de
musica e arte ma puru de colores, profumos e sabores.
Pubbricu e artistas chi saludant totu umpare s’alveschida in sas costas de Limbari, candho su sole tinghet de rosa su granitu biancu de su monte ei sas tonalidades birdes
de sos istuppos, ischidendhe in s’aera su sentore de sa murta, de su mudeju e de s’armiddha.
Pubbricu e artistas chi ispartint s’emotzione de sa musica in s’austera solitudine de sas chejas de campagna ispeldidas tra su ardu ei sas mandras de sa roba, in su biancu
lughidu de sas mandzanas ei su giallu caldu a s’intrinu ‘e su sole.
Chi accumpandzant sas paradas musicales in sas carreras de sa ‘iddha, prima de pienare sa platea ei sas tribunas de sa piattha, treatu de sos concertos serales e de sa
festa finale chi marcat ondzi editzione de su festival in unu abbratzu mannu e cullettivu, iscoberdzendhe gasi su gustu riccu e sanu de sos produttos de custa terra ei sas sa
traditziones de s’enograstronomia, sa frischesa de su vermentinu, sos piattos locales, sos casos, sos insaccados, sa dultzeria…
S’ABBA duncas protagonista de sa editzione numeru vintiduos de Time in Jazz: elementu essentziale e primordiale coment’e a su sonu de sa musica chi dzenerat totu
custu. Sonu chi meda musicistas e cumposidores ant affrontadu in su cursu de s’istoria (dae Hændel a Strauss, dae Smetana a Respighi e Debussy fenament’a sos
cuntemporaneos coment’e Cage e Dudon chena immentigare sos artistas de sa musica rock, de su pop e de su jazz) e elementu sudzeridore de ispuntos tematicos chi,
gratzias a produtziones originales, an’a toccare sos temas de su viaggiu, de sa prufundidade, de sa perimetralidade, de s’essentzia, de s’ispiritualidade, de s’energia divina, de sa puresa, de sa rete, de sa vida, de sa mudantzia, de sa fortza, de sa distruzione, de su sidis, de sa salvesa, de sa redentzione…
Ma forsi est s’aspettu misticu a aere ammajadu musicistas de totu sas epocas e de totu sos istiles. Ca s’abba est s’elementu pius fisicu chi non potat appartennere essendhe su corpus nostru fattu printzipalmente de abba e unu de sos elementos de movimentu perenne coment’e a su matessi sonu.
Meda sunt sos significados dados a s’abba in sa simbologia, in sa cultura, in sa religione e in sas rappresentatziones de s’omine. Abba cheret narrere cuscientzia de
s’omine e de sa domo chi nos ospitat. Ancora su mundhu si dividit in populos chi frundhint s’abba e in populos chi morint de sidis. Ad’a essere s’abba, a dolu mannu, sa
causa de sas gherras ei sas detzisiones chi s’ant a leare subra sa gestione nos an’a podere privare de unu bene comune chi appartenit a sa matessi costitutzione de sos
esseres viventes.
In su tertzu millenniu unu milliardu e mesu de pessones no ant ancora s’abba potabile, 2,6 milliardos no ant atzessu a sos servitzios igienicos-sanitarios e 200 milliones
de piseddhos morint ondzi annu pro aere buffadu abba cuntaminada e pro sas malas conditziones sanitarias (datos OMS).
S’abba duncas comente monitu pro su futuru de sos fidzos ei sa musica coment’e mesu e limba universale capatza de faeddhare a su mundhu. Cun sas notas liquidas
de sos incandinavos Jan Garbarek e Eivind Aarset, s’Africa de Angelique Kidjo, sos Tuareg Terakaft in migrazione continua dae oasi in oasi, sos progettos oridzinales de
tantos artistas italianos e europeos, sos contos de s’abba de Gavinu Ledda e de atteros ma puru sas letturas de Alex Zanotelli.
E in ultimu s’abba comente ispiju de nois matessi, de su tempus de como e de s’istadu de salude de sa terra. S’iscientziadu giapponesu Masaru Emoto at isviluppadu una
tecnica pro abbaidare a su microscopiu sos cristallos de sas varias abbas e ispecialmente cussas de sos rubinettos de paritzas tzittades de su mundhu e atteras bennidas
dae ghiacciaios, rios, lagos, pojos… Sas immadzines bidas in su microscopiu sunu coment’e nastros magneticos liquidos in gradu de registrare sas informatziones energeticas chi benint dae s’ambiente. Sos cristallos de sas abbas bennidas dai sos rios limpios ant formas perfettamente geometricas mentres cussas de abbas bulidzadas,
ludosas e contaminadas ant formas irregulares, distortas, feas e disarmonicas.
Emoto ad’apidu s’intuitzione de sollecitare s’abba cun sa musica iscoberdzendhe chi sos sonos ‘positivos’ creant cristallos bellos similes a cussos de su nie mentres sos
sonos ‘negativos’ produint formas mustrengas e isfilatzigadas.
Dae parte nostra no cherimus analidzare cun su microscopiu sas architetturas cristallinas de s’H2O ne tantu mancu risolvere sos problemas de su pianeta ma proamus
a contribuire a sa reflessione comune sensibilidzendhe cun sa musica e cun atteru. Pro custu
TIME IN JAZZ OTTIENE IL PATROCINIO DELL’UNESCO
(Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura)
Quest’anno l’UNESCO, la massima istituzione mondiale in materia di tutela e valorizzazione della cultura, ha deciso di conferire a Time in Jazz il suo patrocinio a
conferma del carattere eccezionale di questo evento.
Il patrocinio è de facto la piu’ alta forma di supporto che l’UNESCO concede ad iniziative che possiedono un consolidato valore culturale, scientifico, educativo ed
impatto e risonanza di livello internazionale.
Ottenere il patrocinio dell’UNESCO significa non solo entrare in un selezionatissimo e prestigioso network ma soprattutto condividere e contribuire alla realizzazione dei principi dell’Organizzazione.
L’UNESCO, attraverso il patrocinio, riconosce una comunione di intenti con il festival e sostiene:
- Time in Jazz come luogo di incontro, di dialogo, di condivisione e rispetto della diversità culturale e dell’ambiente;
- Time in Jazz come percorso di integrazione tra tradizione ed innovazione, di coinvolgimento delle realtà locali e del loro sviluppo socio-economico;
- Time in Jazz come momento di crescita, riflessione e presa di coscienza collettiva sull’uso sostenibile delle risorse del patrimonio culturale e naturale.
Time in Jazz cheret costruire, a partire
dai custu annu, unu pensamentu nou capadzu de collocare sempre pius s’arte ei sa
musica in su dzentru de su percursu nou de s’umanidade chi est chirchendhe caminos noos pro su futuru. Cun sa cuntentesa de vivere unu eventu de grande ispessore culturale e de dimensione internatzionale chi cunservat inte-
Infine, l’interesse per l’acqua, a cui è dedicato il festival quest’anno, non solo è in sintonia con le priorità dell’UNESCO - che sta coordinando lo
United Nations World Water Assessment Programme (WWAP) - ma più in generale con quelle delle Nazioni Unite, che hanno dichiarato il 2005-1015
il decennio dell’acqua.
gru in su tempus s’ispiritu de candho su festival est nadu, sa biadìa semplitze de una festa e su piaghere de ispartire una esperientzia unica in sintonia cun nois matessi,
cun sa natura chi amus in tundhu e cun sos atteros.
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Festival Internazionale
TIME IN JAZZ
XXII edizione:
“Acqua”
Berchidda
(Prov. Olbia-Tempio)
e Comuni limitrofi
09>16 agosto 2009
MARTEDÌ 11 AGOSTO
BERCHIDDA, CASA DI RIPOSO – ORE 18.30
“L’ACQUA DALLA SABBIA”
INCONTRO CON ALEX ZANOTELLI
PATTADA, CHIESA DI SAN GIOVANNI – ORE 11.00
PAOLO FRESU & GIANLUCA PETRELLA DUO
Produzione originale Time in Jazz
TERAKAFT
OZIERI, BASILICA DI SANT’ANTIOCO DI BISARCIO – ORE 18.00
JAN LUNDGREN, LARS DANIELSSON
& CORO POLIFONICO SANTA MARIA DEGLI ANGELI
“MAGNUM MYSTERIUM”
Riadattamento originale di Time in Jazz
ANGELIQUE KIDJO
IL MARE PROFUMA LE STRADE DELL’ISOLA
Progetto Arti Visive
“Acqua”
Mostre - Esposizioni - Eventi
NELLE VIE DEL PAESE 10>16 AGOSTO
LAVORI IN CORSO
interventi/ performance/installazioni realizzati da alcuni
degli artisti presenti in mostra
Leonardo Boscani e Erik Chevalier, IABO, Nero Project,
Cesare Pietroiusti, Pietro Ruffo e Maurizio Savini, Josephine Sassu
ANGELIQUE KIDJO
A seguire: pranzo tipico berchiddese
CASA SANNA 13>14 AGOSTO, ORE 11.00
MERCOLEDÌ 12 AGOSTO
Lettura introduttiva di Giancarlo Biffi
24 HOURS LECTURE&WRITING
OLBIA, BASILICA DI SAN SIMPLICIO – ORE 11.00
BERCHIDDA, CHIESA DI SANTA CATERINA – ORE 18.00
una sessione di “scrittura in pubblico” e in diretta con immagini
e videoproiezioni di e con Marco Senaldi
TERAKAFT
BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 21.30
COOPERATIVA LA BERCHIDDESE 10>16 AGOSTO
BABELFISH /WE PREFER DIVING
OUICHE LORÈNE
Lettura introduttiva di Daniela Cossiga
PHILIPPE GARCIA & GAËL HORELLOU
“COSMIK CONNECTION”
BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 21.30
FESTA FINALE CON OUICHE LORÈNE (*)
MONTI, CANTINA SOCIALE DEL VERMENTINO – ORE 18.00
Festival internazionale
TIME IN SASSARI
III edizione
un prolungamento del XXII
festival Time in Jazz
“No Gnus Is Bad Gnus!”
I talenti e le proposte del
nuovo jazz internazionale
Sassari, Osilo e Ittireddu
17>18 agosto 2009
rassegna di giovane arte a cura di Pinuccia Marras
e Narcisa Monni
Elisa Desortes, Nicola Caredda, Andrea D’Ascanio, Paolo Pibi,
Enrico Piras, Antonio Sini & Teresa Pintus, Carlo Spiga
BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00
EIVIND AARSET SONIC CODEX TRIO
“CONCERTAZIONE NAVALE “
CON OUICHE LORÈNE
DOMENICA 16 AGOSTO
BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00
In collaborazione con Corsica Sardinia Ferries
INCONTRO CON FRANCO SALCUNI
(Responsabile culturale di Legambiente)
LUNEDÌ 10 AGOSTO
GIANLUCA PETRELLA COSMIC BAND
“IL BRODO PRIMORDIALE”
BERCHIDDA, CHIESA DI SAN SEBASTIANO – ORE 10.30
GIOVEDÌ 13 AGOSTO
Produzione originale Time in Jazz
TEMPIO PAUSANIA, FONTI DI RINAGGIU – ORE 11.00
BERCHIDDA, MUSEO DEL VINO-ENOTECA REGIONALE – ORE 12.00
MARCELLA CARBONI & SANTE MAURIZI
“L’ACQUA E IL SACRO”
BERCHIDDA, MONTALVU - FORESTA DEMANIALE MONTE LIMBARA SUD – ORE 05.45
“LE ACQUE DEL MEDITERRANEO”
INCONTRO COL BIOLOGO ANTONIO TORRE
BANDA MUSICALE “BERNARDO DE MURO”
DI BERCHIDDA
PRESENTAZIONE DEL CD E CONCERTO APERITIVO
DEL SUNFLOWER QUARTET
TEMPIO PAUSANIA, FONTI DI RINAGGIU – ORE 11.30
BERCHIDDA, RIO DI SILVANI – ORE 18.00
Produzione originale Time in Jazz in collaborazione
con l’Ente Foreste della Sardegna
BERCHIDDA, LAGHETTO NUNZIA – ORE 09.00
PETER WATERS SOLO
“AU BORD DE L’EAU - INTORNO A GABRIEL FAURÉ”
Produzione originale Time in Jazz
BERCHIDDA, FONTANA S’ERITTEDDHU – ORE 11.00
GAVINO LEDDA & PAOLO FRESU “DUÀGHE”
Produzione originale Time in Jazz
JAN LUNDGREN SOLO
PAOLO FRESU & PHILIPPE GARCIA
“TRA MONTI, MARI E LAGHI”
TEMPIO PAUSANIA, L’AGNATA – ORE 18.00
Produzione originale Time in Jazz
MORGAN
“NON AL DENARO NON ALL’AMORE NÉ AL CIELO”
TUTTI I GIORNI
BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 21.30
BERCHIDDA, NUOVO CINEMA, 11 > 15 AGOSTO, ORE 16
COMPAGNIA DI DANZA GIORGIO ROSSI
CON ALESSANDRO GWISS, ROBERTO CECCHETTO
& MICHELE RABBIA IN “ANIMAAMATAMENTE”
Giorgio Rossi
GIANLUCA PETRELLA SOLO “TROMBONEFISH”
Produzione originale Time in Jazz
BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00
BERCHIDDA, FUNTANA INZAS - ORE 21.00
RASSEGNA DI FILM
A CURA DI GIANFRANCO CABIDDU
10>16 AGOSTO – BERCHIDDA, LUOGHI E ORARI VARI
STAGES DI DANZA
A CURA DI ORNELLA D’AGOSTINO E GIORGIO ROSSI
10>14 AGOSTO - BERCHIDDA, ITINERANTE – ORE 19.45
PAOLO FRESU, RICHARD GALLIANO
& JAN LUNDGREN: “MARE NOSTRUM”
OUICHE LORÈNE
FRANCA MASU “AQUAMARE”
PIAZZA DEL POPOLO 11>15 AGOSTO
BROADCASTING WATER
Scenografie d’artista per i concerti serali di Time in Jazz
Andrea Aquilanti, IABO, Claudia Losi, Nero Project, Danilo Sini
VIAGGIO NEL WEB ALLA RICERCA DELL’ACQUA
CASA SANNA 10>16 AGOSTO
SA CASARA 10>16 AGOSTO
FUORI DI PALCO
AQUA
i luoghi, gli artisti e il pubblico visti da Roberto Cifarelli
a cura di Laura Barreca
Francesco Arena, Andrea Aquilanti, Bianco-Valente, IABO,
Claudia Losi, Emanuele Lo Cascio, Loredana Longo, Raffaela Mariniello, Cesare Pietroiusti, Giulia Piscitelli, Pietro Ruffo e Maurizio Savini,
Marinella Senatore, Giuseppe Stampone
JOLLY JAZZ CAFÉ 10>16 AGOSTO
NAVE DELLA SARDINA FERRIES 9>31 AGOSTO
OLTRE IL BLU
mostra di fotografia subaquea, in collaborazione con l’associazione
Acquamarina di Sassari, la Sardinia Ferries e Legambiente
LUNEDI 17 AGOSTO
SASSARI, EX OSPEDALE RIZZEDDU - ORE 11.30
MARCELLA CARBONI & ELISABETTA ANTONINI
NUANCE DUO
OSILO, VALLE DEI MULINI - ORE 18.00
S.A.M. - SEPT AMBER MOOD
In collaborazione con l’Ente Musicale di Nuoro
SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA - ORE 21.30
LUCA AQUINO & RAFFAELE CASARANO DUO
SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA - ORE 23.00
AIRELLE BESSON/SYLVAIN RIFFLET QUINTET
“ROCKINGCHAIR”
MARTEDI 18 AGOSTO
ITTIREDDU, CHIESA DI SANTA CROCE - ORE 11.00
FORESTA DEMANIALE MONTE LIMBARA SUD, IN PERMANENZA
SA CASARA 10>16 AGOSTO
SEMIDA
THE MIDDLE SEA
ARTE NATURA AMBIENTE NELLA FORESTA DEMANIALE MONTE LIM-
SUONI E VISIONI DAL MEDITERRANEO
BARA SUD DI BERCHIDDA
a cura di Claudia Zanfi
Maria Thereza Alves (Francia), Yto Barrada (Marocco), Ofri Cnaani
(Israele), Deniz Gul (Turchia), Ali Hassoun (Libano), Marcello Maloberti
(Italia), Zineb Sedira (Algeria), Zafos Xagoraris (Grecia)
Clara Bonfiglio, Giovanni Campus, Bruno Petretto, Pinuccio Sciola,
Monica Solinas
GIANMARIA TESTA & PAOLO FRESU
“DA QUESTA PARTE DEL MARE”
SASSARI, PARCO DI MONSERRATO – ORE 18.00
COMPAGNIA DI DANZA ESTEMPORADA
SASSARI, PARCO DI MONSERRATO – ORE 18.30
ALBERTO PIBIRI SOLO
SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA – ORE 21.30
IBRAHIM MAALOUF
Jazz Club con
S.A.M. - SEPT AMBER MOOD, DJ E JAM SESSIONS
SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA - ORE 23.00
ORCHESTRA JAZZ DELLA SARDEGNA,
BRUNO TOMMASO E SOLISTI (MARCELLA CARBONI,
SILVIA CORDA, GIOVANNI SANNA PASSINO,
ANTONIO MELONI E GRAZIANO SOLINAS)
IN “CONCERTO GROSSO
(L’ECCEZIONE E LA REGOLA)”
RICHARD GALLIANO SOLO
Lettura introduttiva di Sante Maurizi
LURAS, CHIESA DI SAN NICOLA DI CARANA – ORE 18.00
EIVIND AARSET & ROBERTO CECCHETTO DUO
Produzione originale Time in Jazz
Progetto originale co-prodotto con NUBES (Time in Jazz, Ente Musicale
di Nuoro e Orchestra jazz della Sardegna)
Lettura introduttiva di Pierpaolo Piludu
ACQUA
Festival Internazionale TIME IN JAZZ XXII edizione_Berchidda
BIGLIETTI E ABBONAMENTI
ABBONAMENTI
11 AGOSTO 2009
12/13/14 AGOSTO 2009
15 AGOSTO 2009
SOLO PLATEA CON
PLATEA
PLATEA
PLATEA
POSTI NUMERATI
INTERO
€ 18,00
INTERO
€ 22,00
INTERO
€ 12,00
RIDOTTO
€ 15,00
RIDOTTO
€ 19,00
RIDOTTO
€ 10,00
TRIBUNA
I MANIFESTI DI TIME IN JAZZ
a cura di Giannella Demuro
Giusi Calia, Giulia Casula, Erik Chevalier, Fabiola Ledda,
Pinuccia Marras, Nero Project
CALANGIANUS, CHIESA DELLE GRAZIE – ORE 11.00
TRIBUNA
AFFICHES
THE SENSE OF WATER
11>15 AGOSTO - BERCHIDDA, MUSEO DEL VINO, DALLE ORE 24.00
VENERDÌ 14 AGOSTO
SA CASARA 10>16 AGOSTO
ARTE TRA LE NOTE
SA CASARA 10>16 AGOSTO
In collaborazione con la Fondazione Fabrizio De André
Co-produzione originale Time in jazz, Ente Musicale di Nuoro & Compagnia
BERCHIDDA, PISCINA COMUNALE – ORE 18.00
> Tutti gli spettacoli e le mostre sono ad ingresso gratuito tranne i concerti serali che si tengono
in piazza del Popolo a Berchidda.(*)
TRIBUNA
INTERO
€ 70,00
INTERO
€ 12,00
INTERO
€ 17,00
INTERO
€ 10,00
RIDOTTO
€ 60,00
RIDOTTO
€ 10,00
RIDOTTO
€ 14,00
RIDOTTO
€
6
Il MAN a Time in Jazz a cura di Cristiana Collu
in collaborazione con il FRAC Corse
Leonardo Boscani, Anne Deleporte, Pierluigi Dessì
BERCHIDDA, CHIESA DI SAN MICHELE – ORE 11.00
JAN GARBAREK GROUP
Produzione originale Time in Jazz
TRAVERSATA MARITTIMA CIVITAVECCHIA/GOLFO ARANCI
PARTENZA ORE 14.15 > ARRIVO ORE 19.30
BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00
COOPERATIVA LA BERCHIDDESE 10>16 AGOSTO
SABATO 15 AGOSTO
BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 21.30
TONY OVERWATER & LARS DANIELSSON DUO
DOMENICA 9 AGOSTO
BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 21.30
PAV
8,00
> I biglietti saranno in vendita il 10 agosto presso la biglietteria in Piazza del Popolo,
dalle ore 10.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.30.
> Dall’ 11 al 15 agosto biglietteria aperta dalle 15.00 alle 18.00 nei locali dell’infopoint, in
Piazza del Popolo, e a partire dalle 19.30 nell’arena concerti
> Si applicano riduzioni a soci, studenti, adulti oltre 65 anni, bambini sotto i 12 anni, disabili.
(*) Ingresso gratuito per la festa finale con Ouiche Lorène.
7
BERCHIDDA
I LUOGHI DI TIME IN JAZZ
MANGIARE
i Punto informazioni
Cortili
Casa Meloni
1 Ristorante Nuovo Limbara
1 Cantina Sociale Giogantinu
Comune
2 Ristorante Sos Chelvos
2 La Nuova Casaria
Chiesa San Sebastiano
e di N.S. del Rosario
3 Ristorante/Pizzeria Genipabu
3 Rau Dolciaria
4 Pizzeria Royal pizza
4 Lucrezio R.
Associazione Time in Jazz
Museo Pav
Castelsardo
Ággius
Guardia Medica
3 Camping Service Comune
di Berchidda Cooperativa
“Funtananoa
Bancomat
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2 Hotel Sos Chelvos
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L. Búnnari
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Monteleone
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Torralba
BASILICA
S. SIMPLICIO
Berchidda
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MONTALVU
CHIESA S. MICHELE
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LóiriMONTI
CHIESA S. CATERINA
CANTINA SOCIALE
Monti
RIO DI SILVANI
S131
Stagno di
S. Teodoro
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Alà dei Sardi
CHIESA DI
S. GIOVANNI
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CHIESA S. CROCE
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VALLE DEI MULINI
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CHIESA S. MARIA
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FONTI DI RINAGGIU
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1 Hotel Nuovo Limbara
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CHIESA S. NICOLA
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Trinità d’Agultu
5 Da Francesco
Mensa degli artisti
Museo Del Vino
Aglientu
SHOOPING
cia
INFORMAZIONI E SERVIZI
Lís
Spazio Festival
Time in Jazz è bello perché belli sono i "teatri" in cui va in scena.
Specialmente quelli naturali. Mai come quest'anno il festival si lega al suo
territorio, ai suoi boschi, alla sua campagna.
Cerchiamo di rispettarli. Evitiamo ogni comportamento che possa danneggiare la natura, le piante, gli animali, l'acqua, l'aria.
Basta un po' d'attenzione e qualche piccolo accorgimento: non accendere fuochi, non gettare mozziconi di sigarette, non abbandonare sul
posto plastica, carta e cartacce, limitare l'uso delle automobili.
I luoghi del festival sono spesso raggiungibili attraverso stradine strette che si
addentrano nella campagna. Evitiamo di parcheggiare la macchina sul ciglio della strada o di fare manovre che possano intralciare il traffico.
Affidiamoci ai consigli e alle indicazioni dello staff.
Soprattutto, affidiamoci al buon senso, all'educazione e al rispetto della
natura e del prossimo.
Grazie al contributo di ognuno di noi, anche quest'anno sarà un bel Time
in Jazz.
9
125
OUICHE LORÈNE
DOMENICA 9 AGOSTO TRAVERSATA MARITTIMA CIVITAVECCHIA > GOLFO ARANCI - PARTENZA ORE 14.15,
MERCOLEDÌ 12 AGOSTO MONTI, CANTINA SOCIALE DEL VERMENTINO – ORE 18.00
DAL 10 AL 14 AGOSTO BERCHIDDA, PER LE VIE DEL PAESE – ORE 19.45
SABATO 15 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO, FESTA FINALE – ORE 23.00
“Les Ouiches Lorènes sono delle piccole crostate gastro-acustiche che assolutamente non bisogna mangiare: bisogna metterle nelle orecchie per farsi smuovere lo stomaco. Al buon gusto di ska, con veri pezzetti di funk e un pizzico di punk, sorprende i grandi e fa danzare
i bambini, o viceversa. Consiglio dello chef: agitare bene durante l’uso!”. Questo il biglietto da visita della Ouiche Lorène, l’esuberante
brass band francese che il 9 agosto aprirà l’edizione numero ventidue di Time in Jazz con la sua “concertazione navale” a bordo della
nave della Corsica-Sardinia Ferries in viaggio da Civitavecchia a Golfo Aranci (partenza alle 14:15, arrivo previsto alle 19:30).
La banda, che promette di elettrizzare l’atmosfera del festival con le sue sortite quotidiane, presenta un organico originale che assembla
grancassa, rullante, sousaphone, banjio, tromboni, trombe e sassofoni per un mix esplosivo di ska, funk e punk: una ricetta che si gusta
bene attraverso l’ascolto dei due album all’attivo - “Ouiche Remixs” e “The Horrible Ouiche Lorène” - ma soprattutto nelle esibizioni dal
vivo. Dal 2001 Ouiche Lorène ha partecipato a numerose manifestazioni musicali in tutta la Francia e all’estero, esibendosi nel 2004
anche nelle parate di Lille capitale europea della cultura e nell’ambito di vari festival, arrivando fino a New York con la tournée del 2006.
La formazione di scena a Time in Jazz schiera undici musicisti: Nico Bridier e Arnaud Fioravanti ai sassofoni, Boris Imberdis, Vincent
Defossé e Guillaume Denoun alle trombe, Julien Rachedi e Jean Sabatier ai tromboni, Etienne Exbrayat al sousaphone, Gregory Alazay
al banjo, Bryce Tual al rullante e Mathieu Agnus alla grancassa. Dopo la “concertazione navale” del 9 agosto, entreranno in azione il 12
alla Cantina Sociale del Vermentino di Monti (ore 18), sul palco centrale di Piazza del Popolo per la festa finale di Ferragosto, e tutti i
giorni per le vie del paese (intorno alla 19.45), nelle parate musicali che precedono i concerti, intenti a propagare lo spirito di festa che
contraddistingue Les Ouiches Lorènes: è dalla spontaneità collettiva e del piacere di suonare di cui il gruppo si nutre, che nasce l’energia
debordante dei suoi concerti. Ed è raro che il pubblico resti indifferente.
BANDA MUSICALE “BERNARDO DE MURO”
DI BERCHIDDA
LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, MONTALVU - FORESTA DEMANIALE MONTE LIMBARA SUD – ORE 05.45
L’anno scorso ha dato l’arrivederci al festival, nell’ultima giornata, ospitando quel Paolo Fresu che proprio nelle sue file, appena undicenne, aveva mosso i primi passi del suo strepitoso cammino artistico. All’alba del 10 agosto, quasi a riprendere idealmente il filo del
discorso, alla Banda Musicale “Bernardo De Muro” toccherà il compito di dare il benvenuto a questa nuova edizione di Time in Jazz,
inaugurando il trittico di appuntamenti in programma nella mattinata nella foresta demaniale del monte Limbara sud, sopra Berchidda.
Le prime luci del giorno si incroceranno con le prime note del festival nel segno di “Nessun dorma”, titolo che la “De Muro” ha spiritosamente preso in prestito dalla celeberrima aria di Puccini per battezzare il suo concerto (inizio alle ore 5.45). Diretta dal trombettista
Antonio Meloni, la banda di Berchidda si presenterà con un organico di oltre quaranta elementi, con molti giovanissimi e una nuova
rimpatriata di Paolo Fresu come solista ospite. Ai flauti ci saranno Manuela Mutzu, Maria Giovanna Isoni, Chiara Perinu, Elisa Pinna e
Matilde Sini; Stefania Modde, Marta Zaccagni, Mara Brianda, Rita Delrio,Stefania Brianda,Tore Fois, Cico Fois, Giuseppe Casu, Francesca
Chirigoni, Greta Serra, Sofia Pudda, Raffaele Apedd e Maria Luisa Campus ai clarinetti; Antonella Nieddu, Rossella Fois, Armando Sannitu, Fausto Sanna e Andrea Campus ai sassofoni; Ezio Desole, Tiziano Sanna, Simone Mu, Domenico Delrio, Agostino Casu e Marco Dente
alle trombe; Giannetto Crasta, Nanni Bomboi, Davide Laconi, Gabriele Brianda e Tomaso Sanna ai corni; Giovanni Addis e Piero Fresu ai
tromboni; Graziano Desole, Luciano Demuru e Giuseppe Casula ai flicorni; Nino Sini e Marco Pudda ai bassi tuba; Giovanni Gaias e Piero
Fresu alle batterie, Fabio Aini e Sergio Meloni alle percussioni.
Il programma annuncia pagine di musica classica nella prima parte del concerto, con spazio invece al ragtime, al jazz orchestrale e al pop
nella seconda, non senza un piccolo omaggio ai Beatles.
Intitolata al grande tenore Bernardo De Muro, la banda musicale di Berchidda è stata fondata nel 1914. A un’intensa attività concertistica, interrotta solo durante la seconda guerra mondiale, affianca da sempre un prezioso impegno didattico nella formazione di nuovi
talenti, indispensabile per garantire un continuo ricambio nelle sue file.
PETER WATERS
LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, PISCINA COMUNALE – ORE 18.00 GIANLUCA PETRELLA SOLO “TROMBONEFISH”
PRODUZIONE ORIGINALE TIME IN JAZZ
LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, LAGHETTO NUNZIA - FORESTA DEMANIALE MONTE LIMBARA SUD – ORE 9.00
PETER WATERS SOLO “AU BORD DE L’EAU - INTORNO A GABRIEL FAURÉ” PRODUZIONE ORIGINALE TIME IN JAZZ
MARTEDÌ 11 AGOSTO PATTADA, CHIESA DI SAN GIOVANNI – ORE 11.00 PAOLO FRESU & GIANLUCA PETRELLA DUO
PRODUZIONE ORIGINALE TIME IN JAZZ
MERCOLEDÌ 12 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00 GIANLUCA PETRELLA BAND
“COSMIC BAND – IL BRODO PRIMORDIALE”
Peter Waters, cinquantaseienne pianista australiano, si è formato prevalentemente in ambito classico, con una brillante carriera che già
all’epoca degli studi lo ha visto ottenere premi come il “Chamber Music Prize”, due “solo Performance Prizes” del Royal College of Music,
e l’“Australian Musical Association Prize”. Dopo aver completato i suoi studi di pianaoforte ad Adelaide (con Rolland May e Clement
Leske) e a Londra (con Peter Wallfish), la sua carriera lo ha condotto sul continente europeo dove si è esibito nelle principali città (Parigi,
Vienna, Berlino, Lione, Roma, Stoccolma, Colonia, Francoforte, Monaco, Zurigo), partecipando a svariati festival musicali, tra cui quello
di Salisburgo con il soprano Gundula Janowitz.
Nel 1985 è stato scelto dal Bach Festival di Schaffausen per esibirsi come solista accanto alla Filarmonica Ungherese in occasione del
terzo centenario della nascita di Johann Sebastian Bach. Nel dicembre del 1996 è direttore musicale e pianista solista in una serie di
concerti organizzati nell’ambito di “Mozart and the modern”, un progetto di interscambio culturale tra San Pietroburgo e la Svizzera. Un
ampio consenso di critica lo ha poi accompagnato in una tournée in cui, solista con l’Orchestra di Lille, eseguiva il Concerto per pianoforte
in sol di Maurice Ravel. Suonando con il Collegium Novum di Zurigo, un gruppo di solisti che prediligono la musica contemporanea, ha
intessuto stretti legami artistici con diversi compositori, tra i quali Mauricio Kagel, Arvo Pärt, Sofia Gubaidulina, Gunther Schuller, Aribert
Reimann e George Crumb. Il suo CD con musiche di John Adams, Ravel e Satie ha vinto nel 1997 il più importante riconoscimento
australiano per incisioni di musica classica (l’“ABC Best Classical Recording”).
Cofondatore del Treya Quartet (con Paolo Fresu alla tromba), Peter Waters può vantare un’intensa attività anche in ambito jazzistico, con
collaborazioni con musicisti come Pierre Favre, Fred Frith, Kenny Drew, ed esibizioni al North Sea Jazz Festival, al Jazznojazz di Zurigo,
al Festival del Lago di Costanza, al Festival of the Ossee e allo stesso Time in Jazz (da un suo concerto del 2000 è tratto il suo album
“Il sacro e il profano”). Peter Waters ritorna a Berchidda, la mattina del 10 agosto, per una performance solistica sulle rive del Laghetto
Nunzia: “Au bord de l’eau”, una produzione originale intorno al compositore francese Gabriel Faurè (già al centro di un progetto di diversi
anni del Treya Quartet), ideata appositamente per questa edizione del festival sul tema dell’Acqua, fonte inesauribile di ispirazione per
la musica del pianista australiano.
GAVINO LEDDA - PAOLO FRESU
“DUAGHE”
GIANLUCA PETRELLA
Ha appena trentaquattro anni, ma già da tempo Gianluca Petrella è tra i protagonisti della scena jazzistica italiana, come dimostra anche
il suo già ragguardevole palmarès: “Django d’or” nel 2001 per la “migliore prima realizzazione discografica di un giovane talento
italiano”; miglior nuovo talento (sempre nel 2001) e poi musicista italiano dell’anno (nel 2005) al referendum di Musica Jazz; “Critics
Poll” della rivista “Down Beat” nel 2006 (categoria “artisti emergenti”); “Paul Acket Award” nel 2007.
Dopo essersi diplomato al conservatorio della sua città, Bari (dove è nato nel 1975), Gianluca Petrella inizia nel 1993 una duratura
collaborazione con il sassofonista Roberto Ottaviano. E’ il primo impegno importante di un percorso artistico che lo porterà a suonare
negli anni successivi con un lunghissimo elenco di musicisti: Carla Bley, Steve Coleman, Bruno Tommaso, Enrico Rava, Roberto Gatto,
Paolo Damiani, Franco D’Andrea, Sean Bergin, Hamid Drake, Antonello Salis, Greg Osby, Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu, Stefano Bollani,
Renato Sellani, Nicola Conte, Furio Di Castri, per fare qualche nome.
Musicista eclettico e amante della sperimentazione, è impegnato anche in territori extra-jazzistici, con collaborazioni con Manu Dibango,
John De Leo, e in vari progetti dedicati all’elettronica. Attualmente suona con Enrico Rava, Roberto Gatto, Paolino Dalla Porta e le rispettive formazioni ed è attivo con il suo Indigo 4, il Bread & Tomato Trio, il duo con Antonello Salis, e con il progetto Domino Quartet che
lo affianca a Sean Bergin, Antonio Borghini e Hamid Drake. Recenti sono poi il quartetto Tubolibre e la Cosmic Band con cui lo vedremo
a Berchidda, sul palco di Piazza del Popolo, nella seconda parte della serata del 12 agosto (ore 23 circa): un ensemble timbricamente
insolito che unisce il trombone di Petrella con la tromba di Mirko Rubegni, il sax tenore di Francesco Bigoni, il sax baritono di Beppe
Scardino, e con Gabrio Baldacci alla chitarra, Giovanni Guidi al piano, Alfonso Santimone al synth e Simone Padovani alle percussioni,
tutti i musicisti poco più che ventenni, ma con energia e talento da vendere. La commistione è deflagrante: si incontrano il solismo free
e l’utilizzo delle sezioni che richiama tanto Frank Zappa quanto Duke Ellington. Un’esperienza totalizzante in cui convivono mondi
musicali apparentemente lontani, filtrati dalla possente personalità e dallo straordinario talento di Gianluca Petrella. Personalità e talento
di cui potremo cogliere altri lati in due ulteriori appuntamenti di questa edizione di Time in Jazz: una performance solitaria nella piscina
Comunale di Berchidda, il pomeriggio del 10 agosto (ore 18) e un duo con Paolo Fresu, la mattina dopo (martedì alle 11), che promette
faville nella chiesa di San Giovanni a Pattada.
FRANCA MASU
LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, FONTANA S’ERITTEDDHU - FORESTA DEMANIALE MONTE LIMBARA SUD – ORE 11
Suoni e parole per chiudere il trittico “a tappe” della mattina del 10 agosto sul Limbara: alla Fontana S’Eritteddhu, intorno alle 11, la
musica di Paolo Fresu incontra i testi scritti e interpretati dallo scrittore Gavino Ledda in “Duàghe”, una produzione originale targata
Time in Jazz.
Settant’anni portati con disinvoltura, Gavino Ledda è noto ai più per la sua prima opera, “Padre padrone”, romanzo autobiografico di un
pastore analfabeta che diventa dottore in glottologia. Alla sua pubblicazione, nel 1975, il libro (e poi il film che ne trassero poco dopo i
fratelli Taviani) fece scalpore, soprattutto in Sardegna. Tradotto in trentanove lingue e con un milione e mezzo di copie vendute, “Padre
padrone” segnò un successo editoriale non eguagliato dal suo seguito, “Lingua di falce” (del 1977), dopo il quale, il lavoro dello scrittore
di Siligo è andato progressivamente concentrandosi sulla ricerca di una nuova lingua, basata anche sul recupero del sardo arcaico: una
lingua “a quattro dimensioni”, che scardina le convenzioni della lingua tradizionale, “euclidea” e “aristotelica”, per esplorare nuove
modalità espressive e per rappresentare la complessità della materia, della natura, dell’Universo; una lingua che conia nuovi termini,
gioca con prefissi e suffissi, mescola e giustappone sardo e italiano, latino e greco, e che lo scrittore – anzi, lo “scrittilluttore” - ha
sperimentato nel poema “Aurum Tellus” (del 1991) e nelle novelle “I cimenti dell’agnello” (pubblicate nel 1995 e, con l’aggiunta di
nuovi testi, nel 2000).
RITROVO PER IL CAR-SHARING
PRESSO IL PIAZZALE DELLA “COOPERATIVA LA BERCHIDDESE” IN VIA MILANO A BERCHIDDA
10
11
LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, FUNTANA INZAS – ORE 21.00 FRANCA MASU “AQUAMARE”
Franca Masu è l’esponente più internazionale della lingua e dell’antica cultura catalana che ancora vive ad Alghero, la bella cittadina
marinara nel nord-ovest della Sardegna. La cantante si avvicina al jazz verso la seconda metà degli anni Novanta scoprendo anche la
grande musicalità del catalano. Nasce così una prima produzione originale in quella lingua, che segnerà il felice percorso dell’artista, lanciata nel 2000 con la pubblicazione del suo primo cd, “El meu viatge”, che le permette di proporsi alla critica come “la vera rivelazione
della nuova canzone d’autore catalana”, e di raccogliere premi e riconoscimenti in Italia e soprattutto in Catalogna. Il cammino prosegue
nel 2003 con “Alguímia”, in collaborazione con il mandolista Mauro Palmas e il contrabbassista Salvatore Maltana, un disco ricco di
suggestioni sonore mediterranee che riscuote grande successo da parte del pubblico e della critica nell’ambito di numerosi festival e
rassegne internazionali, per culminare con l’assegnazione del premio “Maria Carta” nel 2004.
“Aquamare” è il progetto che Franca Masu porta in dote a Time in Jazz la sera del 10 agosto a Funtana Inzas, a Berchidda. Il tema
dell’album, uscito nel 2006, è infatti particolarmente in linea col tema che caratterizza questa ventiduesima edizione del festival.
Autrice di quasi tutte le canzoni, la cantante dimostra in questo contesto ancora una grande versatilità cimentandosi in brani musicali
differenti per stile, genere e lingua, con una selezione musicale aperta alla contaminazione, sempre in bilico tra innovazione e tradizione.
Oltre alle sfumature jazzistiche miscelate alla caratteristica sonorità mediterranea del suo canto, la Masu mostra anche una speciale
predilezione per il fado e per il tango argentino, fonte d’ispirazione per nuovi progetti con il fisarmonicista Fausto Beccalossi e il pianista
Oscar Del Barba con cui ha realizzato nel 2007 l’album “Hoy como ayer”, che vede anche la partecipazione del grande violinista Carlo
Cantini, figura di spicco dell’Arkè Strings Quartet. Il viaggio, accompagnato dalla voce della Masu, si fa intimo e rivela con forza la consapevolezza dell’artista: conservare l’identità di donna sarda, catalana e nello stesso tempo italiana; pura energia vitale di una “madre
mediterranea” dalla voce che seduce, capace di affascinare con la luce e la ricchezza culturale del Mare Nostrum.
MAGNUM MYSTERIUM
JAN GARBAREK GROUP
TONY OVERWATER
& LARS DANIELSSON DUO
Molvaer, Dhafer Youssef e Anja Garbarek) e il batterista/percussionista Wetle Holte, un precursore nel combinare elementi jazz con la
musica elettronica (per anni membro della band di Aarset, ma apprezzato anche in gruppi come Wibutee, Grand Telemark e accanto
ad artisti come Bugge Wesseltoft, Anja Garbarek, Nils Petter Molvaer e John Scofield). Nel trio prevale la creatività, che si sviluppa con
improvvisazioni che partono da un nucleo elementare sul quale si innesta man mano la struttura sonora dei brani. Dopo Berchidda, il
pomeriggio del 14 (ore 18), altro impegno per Eivind Aarset, stavolta in un inedito duo di chitarre con Roberto Cecchetto, nella chiesetta
di San Nicola di Carana, a Luras. Il biondo chitarrista firma anche la sigla che introduce quest’anno i concerti sul palco di piazza del Popolo. Si intitola “Floating Berchidda” e prosegue la serie di “overture” scritte apposta per Time in Jazz: un’iniziaitva originale inaugurata
nel 2007 con “Iscultade e bona festa” di Dj Chris (Christian Orsini ) e “Berchidda Blues” di Nick The Nightfly e rinnovata l’anno scorso
con un brano di Gavino Murgia che mescolava suggestioni arcaiche e squarci contemporanei, com’è nello stile del sassofonista nuorese.
JAN LUNDGREN
MARTEDÌ 11 AGOSTO OZIERI, BASILICA DI SANT’ANTIOCO DI BISARCIO – ORE 18.00
JAN LUNDGREN, LARS DANIELSSON & CORO POLIFONICO SANTA MARIA DEGLI ANGELI IN “MAGNUM MYSTERIUM”
RIADATTAMENTO ORIGINALE DI TIME IN JAZZ
La magnifica Basilica di Sant’Antioco di Bisarcio, nelle campagne di Ozieri, farà da cornice perfetta a “Magnum Mysterium”, riuscitissimo
progetto firmato da Jan Lundgren che mescola il jazz con la musica sacra rinascimentale. La versione di scena il pomeriggio dell’11
agosto (ore 18) chiama all’impegno un organico diverso rispetto al disco registrato due anni fa per la ACT: accanto al pianista svedese
e al contrabbassista Lars Danielsson, nel ruolo che nell’album è coperto dal Gustaf Sjökvists Kammarkör vedremo infatti una formazione
vocale tutta sarda, il Coro Polifonico “Santa Maria degli Angeli”, diretto da Michele Cossu.
L’esplorazione di nuovi territori e l’andare oltre le convenzioni sono sempre stati tra le caratteristiche di Jan Lundgren, che, dopo l’album
Mare Nostrum (in cui si è rivelato vincente l’incontro con Paolo Fresu e Richard Galliano), si è voluto cimentare in una nuova sfida:
Magnum Mysterium, forse il suo progetto più ambizioso, segna il suo riavvicinamento alla musica classica.
La musica del rinascimento europeo da Cristobal de Morales e William Byrd a Orlando di Lasso e Claudio Monteverdi, ha definito i contorni
della collaborazione con Gustaf Sjökvist (uno dei direttori di coro più apprezzati in Svezia) e il suo coro da camera. Gli arrangiamenti
sono un’affascinante combinazione di forma severa e libertà nell’improvvisazione: pur mantenendo uno stile sobrio e naturalmente
minimalista, si percepiscono chiaramente le tendenze e i colori dei brani originali, dei quali emerge una versione contemporanea di
ampio respiro.
Quando si pensa al soggetto musicale e all’organico di Magnum Mysterium, non può che venire in mente il capolavoro di Jan Garbarek
con L’Hilliard Ensemble, Officium. Il progetto di Lundgren si sviluppa tuttavia con un approccio molto diverso, non solo per la maggior
varietà dei brani, ma anche per scelte di base, come l’inclusione del contrabbassista Lars Danielsson, che dà prova di essere uno degli
strumentisti più innovativi e inventivi in circolazione, introducendo il linguaggio musicale del ventunesimo secolo attraverso il suo sottile
e raffinato uso di loops ed effetti elettronici.
Nella versione riadattata per Time in Jazz, vedremo i due musicisti svedesi accanto al Coro Polifonico “Santa Maria degli Angeli“, che da
anni partecipa a liturgie solenni e a rassegne di musica sacra regionali e nazionali, riservando molta attenzione anche alla valorizzazione
colta della tradizione popolare sarda. Sotto la bacchetta di Michele Cossu, un organico di diciannove voci: i soprani Jasmine Bradi, Diana
Buiaroni, Monica Burrai, Patrizia Carboni, Laura Muraglia e Mariagiovanna Recino; i contralti Cinzia Buiaroni, Chiarina Lutzu, Anna
Manghina, Patrizia Pirisi e Lara Rotili; i tenori Gianni Lias, Christian Morittu, Marco Muraglia e Luigi Polano; i bassi Gianmario Cascioni,
Davide Fois, Sandro Idini e Salvatore Loi.
MARTEDÌ 11 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 21.30 JAN GARBAREK GROUP
Innumerevoli uscite discografiche, concerti sui palchi più importanti del mondo, prestigiose collaborazioni, hanno fatto di Jan Garbarek
uno degli artisti più famosi degli ultimi quattro decenni, aldilà dei generi e delle frontiere musicali.
Il lungo cammino del sassofonista norvegese (nato a Mysen nel marzo del 1947) comincia a quattordici anni con l’ascolto di John
Coltrane: un’autentica rivelazione per il futuro protagonista del jazz scandinavo. Il suo lancio sulla scena internazionale risale al 1970,
quando il produttore Manfred Eicher lo invita a tenere a battesimo la sua etichetta, registrando il primo album dell’oggi famosissima ECM,
Afric Pepperbird, un punto di svolta verso una nuova concezione del suono, che lo porta a trascendere l’influenza di Coltrane. Da allora
Jan Garbarek e i membri della sua band, Terje Rypdal, Arild Andersen e Jon Christensen, diventano i “Big Four” del jazz Norvegese.
L’album Tryptikon (1974), costituisce un momento importante verso lo sviluppo di una nuova creatività, contenendo il primo incontro
nella discografia di Garbarek con la musica folk norvegese, una fonte d’ispirazione fondamentale per gli anni a venire. Sicuramente
hanno contribuito in questo senso anche l’influenza della musica indiana di Ravi Shankhar e l’incontro con Don Cherry, grazie al quale
Garbarek si è avvicinato alle vaste potenzialità della musica folk nell’ambito dell’improvvisazione jazz.
Nel 1974 inizia anche una fruttuosa collaborazione con Keith Jarrett e, parallelamente, il fortunato quartetto con Bobo Stenson con cui
raggiunge un grande successo in Europa. Di rilievo anche la collaborazione col chitarrista Ralph Towner con cui, a partire dall’album Dis,
registra una trilogia ispirata a vari aspetti della Norvegia, in particolare ai paesaggi e alla musica folk tradizionale. L’incontro lo avvicina
anche al contrabbassista Eberhard Weber, con cui lavora ancora oggi. Altri chitarristi come Bill Connors, Bill Frisell e David Torn hanno
contribuito ulteriormente allo sviluppo della musica del gruppo di Garbarek tra 1978 e 1986, mentre, per quanto riguarda i batteristi, ha
avuto grande importanza la scelta delle percussioni brasiliane di Nana Vasconcelos (e più di recente di Manu Katchè), percepita come un
allontanamento radicale dal jazz propriamente detto.
Nel corso degli anni Garbarek si è rivelato uno dei musicisti più abili nell’affrontare la sfida di conciliare la propria concezione musicale
con la più vasta gamma di musiche, trovando sempre qualcosa di nuovo da dire. L’incontro tra culture presente all’interno dell’etichetta
ECM si è spesso esteso ai suoi gruppi e alla sua musica, offrendo sempre nuovi stimoli all’ispirazione del musicista, la cui versatilità deriva
anche dalla matrice comune delle musiche folk del mondo.
Da questa apertura derivano le collaborazioni con la compositrice greca Eleni Karaindrou, col compositore georgiano Giya Kancheli,
la violista di origini armene Kim Kashkashian e il riuscitissimo esperimento con l’Hilliard Ensemble fissato sulle tracce di due album di
straordinario successo come Officium e Mnemosyne. Forse proprio per questo suo essere “trasversale” a tanti generi musicali, sei anni
fa Jan Garbarek è stato chiamato a guidare un cast stellare con Chick Corea, Jack DeJohnette, John McLaughlin e Miroslav Vitous per il
pluripremiato album Universal Syncopations.
Ospite fra i più attesi di questa edizione di Time in Jazz, Jan Garbarek farà tappa a Berchidda la sera dell’11 agosto col suo gruppo
attuale, formato dal pianista Rainer Brüninghaus (suo collaboratore di lunga data), dal bassista brasiliano Yuri Daniel e da un’autentica
star del percussionismo, l’indiano Trilok Gurtu.
MERCOLEDÌ 12 AGOSTO OLBIA, BASILICA DI SAN SIMPLICIO – ORE 11.00 PRODUZIONE ORIGINALE TIME IN JAZZ
Lars Danielsson è un contrabbassista assai apprezzato sulla scena jazzistica internazionale per il suo suono rotondo, lirico e potente allo
stesso tempo. Svedese, classe 1958, inizia con lo studio del violoncello al conservatorio di Göteborg, prima di volgere la sua attenzione
verso il jazz. La sua carriera conta prestigiose esperienze e collaborazioni con musicisti come Randy e Michael Brecker, John Scofield,
Jack DeJohnette, Mike Stern, Billy Hart, Charles Lloyd, Terri Lyne Carrington, Dave Kikoski, Trilok Gurtu, John Abercrombie, Nils Petter
Molvaer.
Il quartetto fondato nel 1980 con il sassofonista David Liebman, il pianista Bobo Stenson e il batterista Jon Christensen, ha fatto
il pieno di premi e riconoscimenti nell’arco dei vent’anni della sua attività. Fondamentale nel percorso artistico di Lars Danielsson,
quell’esperienza ha costituito un valido terreno di formazione per il suo lavoro di compositore e arrangiatore, che negli ultimi anni è
giunto ad abbracciare anche la musica per orchestra sinfonica e per big band, lavorando con la Danish Radio Concert Orchestra e con il
Jazz Baltica Ensemble.
Quindici gli album da leader (compresi otto con il quartetto): il più recente è “Tarantella”, dell’anno scorso. E’ invece del 2007 la sua
partecipazione (al contrabbasso e al violoncello), insieme alle voci del Gustaf Sjökvists Kammarkör, a “Magnum Mysterium”, il disco del
pianista Jan Lundgren che mescola jazz e musica sacra rinascimentale. Ed è proprio nel riadattamento di questo progetto che Lars Danielsson sarà impegnato a Time in Jazz, martedì 11 agosto, nella Basilica di Sant’Antioco di Bisarcio (Ozieri, ore 18); mentre è una novità
assoluta l’incontro con un altro contrabbassista in arrivo dal nord, l’olandese Tony Overwater, in programma il pomeriggio successivo (12
agosto, ore 18) a Olbia, nella Basilica di San Simplicio: un inedito duo appositamente ideato per questa edizione di Time in Jazz.
Noto specialmente per il suo lavoro sulla musica araba con la cantante libanese Rima Khcheich, Tony Overwater si è messo in luce nel
panorama del jazz europeo grazie a un sound personale e a uno stile che abbraccia un’ampia varietà di generi musicali. Membro del
trio di Yuri Honing fa parte anche di un’altra formazione guidata dal sassofonista olandese, Wired Paradise, che spazia verso sonorità
rock, pop ed elettroniche.
Nel 1989, lo stesso anno in cui si è diplomato al conservatorio, Tony Overwater ha ricevuto il Podium Prize come più promettente jazzista
in patria, e ha accompagnato in tour Sunny e David Murray. Con l’album “Op”, il suo trio ha vinto un premio Edison per il miglior disco
olandese del 2001. Come compositore, scrive per ambiti molto eterogenei: danza moderna, documentari, film e musica per bambini.
Ha lavorato con musicisti come Ack van Rooyen, Misha Mengelberg, Paolo Fresu, Sylvie Courvoisier, Gilbert Paeffgen, Dave Burrell, Jess
Abrams, Karin Hammar, Marc van Roon e Lotte van Dijck.
EIVIND AARSET
MARTEDÌ 11 AGOSTO OZIERI, BASILICA DI SANT’ANTIOCO DI BISARCIO – ORE 18.00
JAN LUNDGREN, LARS DANIELSSON & CORO POLIFONICO SANTA MARIA DEGLI ANGELI IN “MAGNUM MYSTERIUM”
RIADATTAMENTO ORIGINALE DI TIME IN JAZZ
GIOVEDÌ 13 AGOSTO TEMPIO PAUSANIA, FONTI DI RINAGGIU – ORE 11.30 JAN LUNDGREN SOLO
GIOVEDÌ 13 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00 PAOLO FRESU, RICHARD GALLIANO
& JAN LUNDGREN “MARE NOSTRUM”
Arriva dall’algida Svezia, terra che evoca paesaggi e atmosfere in armonia col tema dell’acqua che caratterizza questa ventiduesima
edizione di Time in Jazz. Suona il pianoforte da quando era piccolo; crescendo, ha scelto il jazz come campo d’azione per il suo grande
talento musicale; oggi, con vent’anni di carriera, il suo nome fa parte a buon diritto di quella innovativa schiera di pianisti scandinavi che
conta illustri predecessori del calibro di Jan Johansson (scomparso nel 1968) e Bobo Stenson.
Classe 1966, Jan Lundgren – che da ragazzo è stato anche una grande promessa del tennis - ha preso la prima lezione di piano a
cinque anni, sfoggiando subito un talento musicale fuori dal comune. Dopo una lunga formazione classica, scopre il jazz più o meno per
caso alla fine degli anni Ottanta. Assorbe rapidamente la tradizione dei grandi pianisti: Oscar Peterson, Erroll Garner, Bud Powell, Bill
Evans; e mentre studia al prestigioso Royal College of Music di Malmö, ha già un carnet fitto di impegni professionali che lo porta presto
a consolidare la sua fama in Svezia. Nel 1994 esce il suo primo album, “Conclusion”; l’anno dopo forma un trio con Mattias Svensson
(basso) e Rasmus Kihlberg (batteria), sostituito in seguito (nel 2000) da Dane Morten Lund, con cui registra ben sette album, accolti
con successo da pubblico e critica: in particolare “Swedish Standards”, del 1997, e “Landscapes”, del 2003, diventati subito due classici
per il loro legame fra jazz e folk svedese.
Mettendo sempre la sua straordinaria tecnica al servizio della musicalità, Jan Lundgren è capace di integrare le più disparate influenze:
che si tratti di musica classica contemporanea, dell’inesauribile tradizione del folk nordico o del pulsante ritmo del jazz, sa guidare
l’ascoltatore in un viaggio alla scoperta – ora rilassata, ora di grande energia - dei suoi personalissimi paesaggi sonori.
La sua intensa attività concertistica l’ha portato in giro per l’Europa, ma anche in Australia, in Giappone e per quindici volte negli Stati
Uniti, dove ha registrato alcuni album. Il pubblico di Time in Jazz potrà apprezzarlo in tre diversi contesti: martedì 11 agosto, nella
suggestiva cornice della Basilica di Sant’Antioco di Bisarcio, vicino a Ozieri (ore 18.00) presenta il progetto “Magnum Mysterium”, con
Lars Danielsson e il Coro polifonico Santa Maria degli Angeli; giovedì 13, doppio impegno: la mattina (ore 11.30) in solo alle Fonti di
Rinaggiu, presso Tempio Pausania; la sera, invece, in trio con Paolo Fresu e Richard Galliano sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda
alle prese con il repertorio di “Mare Nostrum”.
MORGAN
MERCOLEDÌ 12 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 21.30 EIVIND AARSET
VENERDÌ 14 AGOSTO LURAS, CHIESA DI SAN NICOLA DI CARANA – ORE 18.00 EIVIND AARSET
& ROBERTO CECCHETTO DUO PRODUZIONE ORIGINALE TIME IN JAZZ
PER INFORMAZIONI SUL LUOGO DI NOLEGGIO DELLE BICI RIVOLGERSI
ALL’INFO POINT DI PIAZZA DEL POPOLO
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Eivind Aarset è un chitarrista dalla visione musicale unica, capace di assorbire e riflettere con grande maestria tutti i modi della musica,
mantenendo una cifra personale che spazia dall’intimità quieta all’intensità travolgente. Musicista tra in più ricercati sulla scena del suo
paese, la Norvegia, ha suonato con Bill Laswell, Dhafer Youssef, Jon Hassell, Paolo Fresu, Brian Eno, J. Peter Schwalm, Talvin Singh,
Andy Sheppard e lavora regolarmente con la band di Nils Petter Molvaer (compare in tutti i dischi del trombettista, compresi il debut
album “Khmer” e “ER”, premiato nel 2006).
Le sue influenze musicali vanno dal rock degli anni Settanta al jazz classico, alla fusion. La sua passione per la chitarra nasce all’età
di dodici anni, attraverso l’ascolto di Jimi Hendrix, e poi di Deep Purple, Black Sabbath, Santana e Pink Floyd, passando attraverso la
musica di Miles Davis, Mahavishnu Orchestra, Weather Report, Return to Forever e il sound ECM di Jan Garbarek e Terje Rypdal. Dopo
svariati anni di esperienze come turnista, mentre suona con la band Ab & Zu, mette a punto il suo stile personale e il sound che avrebbe
più tardi sviluppato come membro del gruppo del sassofonista Bendik Hofseth. Ma è stato il suo coinvolgimento con Bugge Wesseltoft e
il jazz underground di Oslo a cristallizzare il suono che stava cercando.
Il suo esordio discografico come leader è stato salutato dal New York Times come “uno dei migliori album di jazz elettrico post-Miles”,
fissando un alto punto di riferimento che Aarset ha risolutamente affrontato e superato, sia nelle performance in studio sia dal vivo.
La sera del 12 agosto, il chitarrista norvegese presenta sul palco di Piazza del Popolo il progetto Sonic Codex, il più recente tra i tanti
intrapresi, realizzato con Audun Erlien, bassista originale e di vasta esperienza (ha lavorato con musicisti come Matthias Eick, Nils Petter
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GIOVEDÌ 13 AGOSTO TEMPIO PAUSANIA, L’AGNATA – ORE 18.00 MORGAN “NON AL DENARO NON ALL’AMORE
NÉ AL CIELO” IN COLLABORAZIONE CON LA FONDAZIONE FABRIZIO DE ANDRÉ
Marco Castoldi, in arte Morgan, è uno dei cantautori, interpreti e musicisti di maggior talento della scena italiana attuale. Noto al pubblico
televisivo per la sua partecipazione al programma X-Factor, è sempre stato considerato un artista eclettico e creativo. Come leader carismatico dei Bluvertigo, con Andrea Fumagalli, pubblica quattro album tra 1995 e 2001, che portano al successo come
una delle migliori band italiane nell’ambito della scena rock alternativa. Dopo una lunga pausa durata sette anni, il gruppo si ritrova a
suonare negli studi di MTV, dove è stato registrato il live “Storytellers”, pubblicato nel maggio del 2008 dalla SonyBmg, che apre un
nuovo capitolo nella loro carriera.
Parallelamente ai progetti con i Bluvertigo e in seguito alla loro “pausa di riflessione”, Morgan ha collaborato con numerosi artisti, tra
cui Franco Battiato, Antonella Ruggiero, Edoardo Bennato, Alice, i Subsonica, Cristina Donà, producendo inoltre l’album “Playback”
dei Soerba, e pubblicando una raccolta poetica personale che si avvale delle importanti collaborazioni con i poeti Alda Merini, Manlio
Sgalambro, Enrico Ghezzi e Murray Lachlan Young.
Nel maggio del 2003 esce “Canzoni dell’appartamento”, il suo primo album da solista , con il quale vince il Premio Tenco. L’anno dopo
compone invece la sua prima colonna sonora per il lungometraggio di Alex Infascelli “Siero delle vanità”, mentre è del 2006 quella per
il film di Marco Costa “Il Quarto Sesso”.
Prima del successo ottenuto tra il 2008 e quest’anno come giurato nella trasmissione X Factor, Morgan si cimenta in campo televisivo
curando la parte musicale del programma di Rai 2 Il Tornasole, e nell’aprile 2006 collabora al progetto “Rezophonic”, prodotto da Mario
Riso e Maco Trentacoste (dei Deasonika), che vede la partecipazione di tanti altri nomi di spicco nel panorama della musica italiana.
Il suo secondo album solista “Da A ad A” è stato pubblicato nel 2007 per la Sony/BMG, mentre a giugno 2008 esce il suo best of
“E’ successo a Morgan”.
Artefice (quattro anni fa) di un remake integrale di uno degli album più noti di Fabrizio De André, “Non al denaro, non all’amore né al
cielo” (del 1971), quest’anno è lui il protagonista del consueto omaggio di Time in Jazz all’indimenticabile Faber: voce e pianoforte
per una performance dai toni minimali e intimisti il pomeriggio del 13 agosto (ore 18), all’Agnata, nei giardini dello stazzo vicino a
Tempio Pausania che il cantautore genovese scelse come uno dei suoi luoghi di ritiro preferiti (oggi è un’apprezzatissima azienda rurale
destinata al turismo di qualità).
e Vinícius De Moraes e una canzone tradizionale svedese.
Spaziando attraverso un’ampia gamma di espressioni musicali, “Mare Nostrum” fotografa bene la felice riuscita di questa collaborazione
(per certi versi insolita) fra tre musicisti dalle personalità e dai percorsi artistici differenti, ma con tante cose in comune: sensibilità, eleganza, curiosità, attitudine per l’interplay, gusto per la melodia, grande tecnica e inventiva. Qualità che a Time in Jazz potremo apprezzare
anche negli altri appuntamenti che vedranno impegnati, in progetti e contesti differenti, Richard Galliano, Jan Lundgren e Paolo Fresu.
Ma questo “Mare Nostrum” ha un qualcosa di speciale, nel suo essere ben più della semplice somma di tre straordinari talenti. Questo
è un jazz con una tinta contemporanea e un’indicazione per il futuro: coinvolgente, carico di emozione, capace di catturare lo spettatore
nella sua proiezione melodicamente intensa.
TERAKAFT
COSMIK CONNECTION
VENERDÌ 14 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 21.30
SABATO 15 AGOSTO BERCHIDDA, CHIESA DI SANTA CATERINA – ORE 18.00
SABATO 15 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 21.30 PHILIPPE GARCIA & GAËL HORELLOU
- COSMIK CONNECTION
Terakaft è un gruppo di chitarristi Tuareg originari del Mali, vicino nello stile e nelle origini ai Tinariwen. La cosa non deve sorprendere,
dato che la band è stata fondata da Kedou, uno dei membri fondatori degli stessi Tinariwen, una celebrità nel suo paese per aver preso
parte alla storia della ribellione e per le sue canzoni. Terakaft, che in lingua tamashek significa “la Carovana”, è un nome che evoca le
radici culturali dei musicisti, sempre presenti nel mix tra linee melodiche tradizionali e chitarre elettriche, e nei testi, da cui emergono
l’orgoglio e la ribellione del popolo Tuareg, le problematiche sociali, ma anche l’amore e le piccole cose della vita quotidiana.
Kedou ha fondato i Terakaft nel 2001 col giovanissimo Sanou Ag Ahmed (chitarre, basso, voce) e Intiyeden, co-fondatori di Tinariwen,
che ha iniziato a suonare la chitarra quando era giovanissimo, a Tamanghasset (il centro più importante della società dei Tuareg algerini),
dove era un rifugiato. In seguito anche Diara, il saggio e taciturno chitarrista ritmico dei Tinariwen (forse il più “rock’n’roll”), si è unito al
gruppo, che si è esibito la prima volta a Essakane, al Festival au Desert del 2007, e poi al Camel Fair a Tessalit, incidendo nello stesso
anno (in quattro giorni, a Bamako, nei leggendari Bogolan Studios) l’album di debutto, “Bismilla, the Bamako sessions”.
I Terakaft hanno quindi intrapreso l’esplorazione del vecchio continente facendo i loro primi concerti in Europa, con un percorso che li ha
condotti a suonare all’Olympia di Parigi, nel dicembre 2007, in apertura per i Tinariwen, e poi, in estate, al festival WOMAD in Inghilterra.
Nel 2008 esce il nuovo album “Akh Issudar” (“Il latte è sopravvivenza”, titolo che viene da un vecchio proverbio tuareg: “l’acqua è
vita, il latte sopravvivenza”): quattordici brani dal fascino e dall’essenza differenti. Proseguono le tournée in Europa ma Kedou, stanco,
abbandona Terakaft alla fine dell’estate 2008, proprio nel momento in cui arrivano i riconoscimenti. Ricreatosi intorno a Diara, Terakaft
conta oggi tre giovani musicisti nel suo organico, e rappresenta il passaggio di potere tra le generazioni di chitarristi tuareg, con Abdallah
Ag Ahmed (chitarre, basso, voce), fratello minore di Sanou Ag Ahmed, la cui calda voce affianca la band sostituendosi a quella di Kedou,
e Mahamad Moha (aka Tohandy), percussionista che, nonostante la sua giovane età (24 anni), ha alle spalle una buona esperienza e
una grande versatilità nell’uso di strumenti differenti.
Il gruppo precursore dell’elettro jazz in Francia alla fine degli anni Novanta promette di far tremare i muri di Berchidda - la sera di Ferragosto - con un set energico tra free jazz e drum’n’bass, video di supporto, macchinari diabolici e talento sempre intatto. Raccolti sotto le
insegne della Cosmik Connection, si riconoscono due musicisti transalpini dai biglietti da visita inequivocabili. Sei anni passati nei ranghi
dell’Orchestra Sinfonica di Istanbul per Philippe Garcia (batteria), una solida formazione classica per Gaël Horellou (sassofono), i due si
ritrovano nel 1994 nei ranghi del collettivo MU e fondano il famoso Crescent Jazz Club. Nel 1996 mettono su la Cosmik Connection,
progetto di fusione “electro-drum’n’jazz” all’insegna della sperimentazione estrema e dell’improvvisazione. L’innovativa formula dal
groove trascinante è accolta con stupore, e il progetto compie un’ascesa folgorante con la pubblicazione dei primi due album, “Plein
gaz”, del 1999, e “II cosmik prod” del 2001, prima di arrestarsi improvvisamente, nel 2002.
Philippe Garcia e Gaël Horellou si lanciano separatamente in nuove collaborazioni e progetti solistici in cantiere da tempo: il primo
sviluppa un live sotto il nome di KPT’N PLANET e dopo un primo maxi vinile e un album per DTC Records, lavora con altri artisti (Cube,
Erik Truffaz, Gianmaria Testa, Laurence Olivier, Defursak, Rita Marcotulli). Gaël Horellou collabora invece a progetti di fusion elettro-jazz
con NHX e Laurent De Wilde, realizzando nel 2005 il suo primo album solista di drum’n’bass (“Dual Snake”) e un album jazz elettroacustico nel 2006 (“Explorations”) per l’etichetta DTC Records. Il suo coinvolgimento nella fusion elettro-jazz, non gli preclude comunque
di suonare e registrare in formazioni acustiche (Luigi Trussardi, Jean-Sébastien Simonoviez).
Dopo quasi cinque anni d’assenza la Cosmik Connection ritorna in orbita nel 2006 con un attesissimo terzo album, “Grand panache!”,
che segna una notevole evoluzione musicale, sempre caratterizzata dall’incrocio tra dub, hip-hop, jazz et drum’n’bass, ma arricchita dal
bagaglio di esperienze maturato dai due musicisti attraverso le numerose collaborazioni artistiche, fonte d’ispirazione per una nuova vena
creativa, all’insegna della massima libertà nella composizione e apertura nella sperimentazione.
RICHARD GALLIANO
ANIMAAMATAMENTE
GIOVEDÌ 13 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00 PAOLO FRESU, RICHARD GALLIANO
& JAN LUNDGREN “MARE NOSTRUM”
VENERDÌ 14 AGOSTO CALANGIANUS, CHIESA DELLE GRAZIE – ORE 11.00 RICHARD GALLIANO SOLO
GIOVEDÌ 13 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 21.30 COMPAGNIA DI DANZA GIORGIO ROSSI
CON ALESSANDRO GWISS, ROBERTO CECCHETTO & MICHELE RABBIA IN “ANIMAAMATAMENTE”CO-PRODUZIONE
ORIGINALE TIME IN JAZZ, ENTE MUSICALE DI NUORO & COMPAGNIA GIORGIO ROSSI
Due arti diverse da sempre affini, danza e musica, s’incontrano dal vivo per definire attraverso l’improvvisazione un universo di metamorfosi e azioni dove l’onirico si unisce al surreale. Il gioco di quattro danzatori e tre musicisti sulla scena del tempo dove i corpi
si trasformano, si travestono per rappresentare il sentire mutevole delle loro anime, dei loro istinti, dell’appartenenza al mondo in cui
viviamo. In tre momenti, vedremo di volta in volta l’essere confrontarsi con la propria fisicità (Anima), con la memoria sensoriale e il
sogno (Mente), con il proprio riconoscimento nell’“altro” (Amata), in un percorso interiore alla ricerca del sentire umano più puro, nel
segno dell’istintività e dell’improvvisazione.
La sera del 13 agosto, sul palco berchiddese di Piazza del Popolo, debutta “AnimaAmataMente”, un progetto ideato dall’attoredanzatore-coreografo Giorgio Rossi, con le musiche originali eseguite in scena dal chitarrista Roberto Cecchetto e da due componenti del
gruppo Aires Tango, il pianista Alessandro Gwiss e il percussionista Michele Rabbia, che accompagneranno i movimenti dello stesso Rossi
e degli altri danzatori: Elisabetta di Terlizzi, Paolo Fossa e Vincenzo Carta. Una coproduzione originale di Time in Jazz, Ente Musicale di
Nuoro e Compagnia Giorgio Rossi.
Formatosi a Milano, poi al Conservatoire National des Arts du Cirque et du Mime a Parigi, Giorgio Rossi è tra i fondatori della compagnia
Sosta Palmizi, con all’attivo prestigiose collaborazioni in Italia e in ambito internazionale: coreografo per il film di Terry Gilliam Le avventure del barone di Munchausen (1987), cura le coreografie per lo spettacolo Alice di Lindsay Kemp (1988), collabora con la College
Dance Company di Oslo (1989) e il Grif Theatre di Amsterdam (1990). Nel 1998 partecipa con Piume alla Biennale della Danza di
Lione, ricevendo il premio della critica come miglior danzatore e coreografo. Da sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni, si esibisce
con diversi musicisti, poeti e scrittori, tra cui Paolo Fresu, Danilo Rea, Gianluigi Trovesi, Paolo Damiani, il poeta Vasco Mirandola e lo
scrittore Stefano Benni. Lo scorso anno è stato tra i protagonisti di Time in Jazz con Cielo, il “concerto danzato” che lo ha visto accanto
alla cantante Paola Turci in una cornice inconsueta, fra treni e binari e aeroporti.
Autentica icona della fisarmonica applicata al jazz, Richard Galliano è considerato l’“erede diretto” del grande Astor Piazzolla (con il quale
ha approfondito il suo già notevolissimo bagaglio tecnico e di studi armonici e di composizione) e il principale artefice del rilancio della
fisarmonica in ambito jazzistico. Cinquantotto anni compiuti a dicembre, il musicista e compositore francese (ma di origini italiane) è
assurto in pochissimo tempo ai vertici della scena mondiale con la sua musica derivata dal genere “musette”, mescolando reminiscenze
swing, echi di tango, giri di valzer, improvvisazione jazzistica e tradizione mediterranea. Tante e variegate le sue collaborazioni discografiche e concertistiche: da Juliette Greco a Claude Nougaro, da Ron Carter a Chet Baker, da Enrico Rava a Martial Solal, da Joe Zawinul e
Miroslav Vitous a Charlie Haden, da Trilok Gurtu allo stesso Piazzolla, con cui c’era una grande amicizia. Musicista dell’anno in Francia
nel 1991, più volte vincitore del premio “La Victoire de la Musique” e, qui da noi, del referendum annuale della rivista “Musica Jazz”,
Richard Galliano vanta un’intensissima attività concertistica e una discografia che conta una trentina di album da leader o co-leader:
tra i suoi titoli più recenti, “Love day”, registrato nel prestigioso Capitol Studio di Los Angeles con Gonzalo Rubacalba, Charlie Haden e
Mino Cinelu, “Ten Years Ago”, con la Brussels Jazz Orchestra, e “Mare Nostrum”, il progetto con Paolo Fresu e Jan Lundgren, in cui le
sonorità mediterranee del fisarmonicista francese e del trombettista sardo si uniscono con le atmosfere nordiche evocate dalla musica del
pianista svedese. Ed è proprio con “Mare Nostrum” che Richard Galliano salirà sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda per chiudere
la serata del 13 agosto, mentre la mattina dopo (venerdì 14, ore 11) lo ritroveremo “en solitaire” col suo strumento a mantice nella
Chiesa delle Grazie a Calangianus.
ANGELIQUE KIDJO
LETTURE
DI DANIELA COSSIGA,
SANTE MAURIZI, GIANCARLO BIFFI E PIERPAOLO PILUDU
ROBERTO CECCHETTO & EIVIND AARSET
MARE NOSTRUM
VENERDÌ 14 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00
SABATO 15 AGOSTO BERCHIDDA, CHIESA DI SAN MICHELE – ORE 11.00
VENERDÌ 14 AGOSTO LURAS, CHIESA DI SAN NICOLA DI CARANA – ORE 18.00
EIVIND AARSET & ROBERTO CECCHETTO DUO PRODUZIONE ORIGINALE TIME IN JAZZ
GIOVEDÌ 13 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00 PAOLO FRESU, RICHARD GALLIANO
& JAN LUNDGREN “MARE NOSTRUM”
La sera del 13 agosto, sul palco principale di Time in Jazz a Berchidda, tiene banco un trio d’assi della scena jazzistica europea: il
trombettista Paolo Fresu, il fisarmonicista francese Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren.
L’anno scorso, per l’etichetta tedesca ACT, hanno pubblicato “Mare Nostrum”, il disco che presta titolo e repertorio al loro concerto.
L’album contiene soprattutto brani portati in dote da ciascun musicista, ma anche riletture di pagine musicali diverse per epoche e stili,
come la celeberrima “Que reste-t-il de nos amours?” di Charles Trénet, “Ma Mère L’Oye” di Ravel, “Eu Nao Existo Sem Voce” di Jobim
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Chitarrista e compositore, Roberto Cecchetto comincia a svolgere la sua attività concertistica verso l’inizio degli anni Novanta entrando nel
gruppo Tribute, con Andrea Dulbecco, e nel sestetto di Roberto Della Grotta. Suona poi con Paolo Fresu, entra a far parte del quartetto di
Daniele Cavallanti e del Jazz Chromatic Ensemble, dimostrandosi uno dei migliori chitarristi sulla scena, capace di muoversi nell’ambito
dell’avanguardia ma anche di dialogare in modo serrato con stili più prossimi alla tradizione.
Nel 1993 diventa una delle due chitarre degli Electric Five di Enrico Rava, con il quale inciderà anche dischi come Rava noir e Certi
angoli segreti (Label Bleu) – partecipando alle più prestigiose manifestazioni della scena jazzistica internazionale tra Francia, Austria,
Germania, Canada e Giappone.
Collabora con il trombettista Giorgio Li Calzi, con il sassofonista Daniele Cavallanti e con il batterista Tiziano Tononi divenendo una delle
colonne portanti del loro gruppo Nexus. Tra le esperienze più interessanti, la collaborazione con Gak Sato (Tangram - 2001 e Informed
Consent - 2006), musicista e sperimentatore originario di Tokyo ma da tempo residente in Italia. Parentesi davvero fortunata nella
carriera di Cecchetto è poi la formazione Rand-o-mania con Gianluca Petrella, Andrea Lombardini e U.T. Gandhi. Con Giovanni Maier,
contrabbassista con cui collabora da tempo (Rava Electric Five e Jazz Chromatic Ensemble), e con il batterista e percussionista Michele
Rabbia, condivide l’esperienza del Downtown Trio, una delle più inventive realtà musicali del panorama italiano.
Fra i protagonisti di “AnimaAmataMente”, il progetto di Giorgio Rossi che andrà in scena il 13 agosto sul Palco di piazza del Popolo di
Berchidda (ore 21.30), Roberto Cecchietto è atteso a questa edizione di Time in Jazz per dare vita a un inedito duo chitarristico con
il norvegese Eivind Aarset: una produzione originale in programma il pomeriggio del 14 agosto (ore 18) a Luras, nella Chiesa di San
Nicola di Carana.
Vincitrice di un Grammy nel 2008 per il suo ultimo album, “Djin Djin”, la cantante del Benin sarà tra i protagonisti di Time in Jazz in
due diversi eventi: il 14 agosto (ore 23.00) sul palco di Piazza del Popolo, con Rubens De La Corte e Joao Motta alle chitarre, Habib
Faye al basso, Harvey Wirht alla batteria e Ibrahim Diagne “Thiokho” alle percussioni; e l’indomani mattina (ore 11) per un concerto
campestre nella chiesetta di San Michele, poco fuori Berchidda, in versione acustica: ad accompagnare la sua splendida voce, in questo
caso, sarà il solo De La Corte.
La carriera musicale di Angelique Kidjo inizia già nell’infanzia, prima in patria, poi a Parigi, dove è costretta a trasferirsi per i disordini
politici che attraversano il suo paese natale, per infine giungere negli Stati Uniti, a New York, dove tutt’ora risiede. Inizialmente votata
alla musica della sua terra, si avvicina alla ricerca delle radici africane della musica statunitense, brasiliana e caraibica, da cui derivano i
suoi tre album (nominati ai Grammy), “Oremi”, “Black Ivory Soul” e “Oyaya”. Fin dagli esordi ha puntato alla creazione di un linguaggio
comune tra diverse culture, partendo dal retaggio culturale del Benin e inglobando nella sua musica elementi provenienti da funk, salsa,
jazz, samba e ovviamente makossa. La sua potente voce, la presenza scenica e la sua profonda conoscenza di svariate culture e lingue
le hanno fatto guadagnare il rispetto dei suoi colleghi e consensi oltre ogni confine. Con il suo ultimo album, “Djin Djin”, Angelique Kidjo
torna alle sue radici musicali, al soul del Benin, portando artisti internazionali nel mondo musicale del suo paese d’origine. La diversità
rappresentata da Alicia Keys, Peter Gabriel, Josh Groban, Carlos Santana, Joss Stone, Branford Marsalis, e gli altri artisti che hanno
contribuito all’album, trova un fertile luogo d’espressione e di scambio, confluendo nella comune base culturale della musica africana.
“Djin Djin” celebra la bellezza della diversità così come l’unicità delle culture, in un connubio che ha un significato ben più ampio di
quello solamente musicale.
Impegnata in campo umanitario, Angelique Kidjo è anche nota per aver partecipato a numerose iniziative di beneficenza globale e
come ambasciatrice dell’Unicef, dando voce nelle sue canzoni ad alcuni dei temi salienti dell’Africa, sia per quanto riguarda le questioni
umanitarie, sia per le tematiche socio-culturali spesso affrontate. La sua particolare sensibilità a questi temi, dunque, è un’ulteriore motivo
della sua partecipazione a questa ventiduesima edizione di Time in Jazz dedicata all’Acqua, elemento vitale ma cui solo nel continente
nero non hanno accesso oltre trecento milioni di persone.
15
DANIELA COSSIGA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO MONTI, CANTINA SOCIALE DEL VERMENTINO – ORE 18
SANTE MAURIZI VENERDÌ 14 AGOSTO CALANGIANUS, CHIESA DELLE GRAZIE – ORE 11
PIERPAOLO PILUDU VENERDÌ 14 AGOSTO, LURAS, CHIESA DI SAN NICOLA DI CARANA – ORE 18
GIANCARLO BIFFI SABATO 15 AGOSTO BERCHIDDA, CHIESA DI SAN MICHELE – ORE 11
MARCELLA CARBONI & SANTE MAURIZI: “L’ACQUA E IL SACRO” DOMENICA 16 AGOSTO BERCHIDDA, CHIESA DI SAN
SEBASTIANO – ORE 11
L’acqua, il filo conduttore di questa edizione di Time in Jazz, farà da sfondo anche ai reading che introdurranno alcuni dei concerti del
festival: protagonisti di volta in volta Sante Maurizi e Daniela Cossiga della compagnia La Botte e il Cilindro di Sassari, e Pierpaolo Piludu
e Giancarlo Biffi del gruppo teatrale cagliaritano Cada Die.
L’acqua come vita, come purificazione, origine, come simbolo del trascorrere del tempo, come passaggio. Ma anche come tema drammatico dell’oggi, dei conflitti, dei nostri comportamenti più o meno consapevoli che provocano conseguenze spesso lontane nel tempo e
nello spazio. Di questo e d’altro, in italiano e in sardo, racconteranno Daniela Cossiga e Sante Maurizi. Attrice “storica” della della Botte
e il Cilindro e protagonista di numerose produzioni, apprezzeremo la prima in apertura del concerto degli Ouiche Lorène in programma
il pomeriggio del 12 agosto a Monti (ore 18); regista, attore e co-fondatore della compagnia sassarese (ma è anche tra gli ideatori del
festival del cinema di Tavolara, e dirige con il regista cinematografico Antonello Grimaldi il festival “Pensieri e Parole: libri e film all’Asinara”), Sante Maurizi sarà a sua volta impegnato in due diversi appuntamenti: il 14 agosto, nella Chiesa delle Grazie di Calangianus
(ore 11), introdurrà il concerto di Richard Galliano; il 16, accompagnato dall’arpa di Marcella Carboni, lo troveremo invece alle prese
con “l’Acqua e il Sacro”, musica e parole per una produzione originale Time in Jazz, nella chiesa di San Sebastiano a Berchidda (ore
10.30).
Il mare, elemento che unisce e divide, è al centro di “Undici”, l’intenso e commovente romanzo di Savina Dolores Massa di cui darà
lettura, il 14 agosto presso la chiesa di San Nicola di Carana a Luras (ore 18), Pierpaolo Piludu, attore, autore e regista (e co-fondatore)
del Cada Die Teatro: è la storia (vera) di undici africani che muoiono disidratati su un’imbarcazione dove speravano di riuscire a fuggire
da fame e guerre, verso l’effimero benessere dell’occidente.
“Marea - la Principessa d’acqua” è invece il titolo del racconto scritto e narrato da Giancarlo Biffi, che descrive il peregrinare sulla terra di
una fanciulla dal corpo acquatico, prima di potersi ricongiungere al suo luogo naturale, il mare. Sardo d’adozione, regista, autore, attore
e scrittore, nonché co-fondatore e direttore artistico dei Cada Die e del teatro La Vetreria di Pirri, Biffi interpreterà il suo testo la mattina di
ferragosto (ore 11), prima del concerto di Angelique Kidjo nella Chiesa di San Michele, nella campagna di Berchidda.
MARCELLA CARBONI
& ELISABETTA ANTONINI
LUCA AQUINO & RAFFAELE CASARANO
SUNFLOWER QUARTET
Festival internazionale
TIME IN SASSARI
III edizione
un prolungamento del XXII
festival Time in Jazz
“No Gnus Is Bad Gnus!”
I talenti e le proposte del
nuovo jazz internazionale
Sassari, Osilo e Ittireddu
17>18 agosto 2009
DOMENICA 16 AGOSTO BERCHIDDA, MUSEO DEL VINO-ENOTECA REGIONALE – ORE 12.00
Solarità tra jazz, swing e samba. Sunflower come girasole. Il sole, quello di Cagliari, che vede nascere questo giovane quartetto nell’estate del 2005, per caso. Propone un repertorio originale, brani scritti dalla cantante e leader Francesca Corrias (voce, flauto, glockenspiel e
Loop Station), e arrangiati con gli altri musicisti: il pianista Sandro Mura, il contrabbassista Filippo Mundula e il batterista Pierpaolo Frailis.
Un repertorio in cui convivono appassionanti ambientazioni jazz che respirano i suoni della cultura mediterranea e dell’America latina tra
spartito e improvvisazione, rivelando la grande passione del quartetto per la lingua portoghese, italiana e inglese, testimonianza di una
grande apertura espressiva e di una profonda ricerca tra i suoni del mondo.
Il Sunflower Quartet si sta affermando sulla scena jazz sarda e nazionale mostrando cura e precisione nei temi delle composizioni, ma
lasciando anche largo spazio all’improvvisazione, frutto di un grande studio sugli accordi e sulle strutture. Un lavoro di ricerca paziente
e attento, maturato anche attraverso le diverse partecipazioni a importanti appuntamenti musicali, come il seminario jazz di Nuoro e
l’European Jazz Expo nelle edizioni del 2007 e del 2008.
Il quartetto cagliaritano è ora al suo esordio discografico: prodotto dall’etichetta S’ardmusic e da Jazz in Sardegna sarà presentato il 16
agosto, intorno a mezzogiorno, nel consueto concerto–aperitivo al Museo del Vino di Berchidda che Time in Jazz dedica ogni anno alle
nuove produzioni della scena jazzistica isolana.
PAOLO FRESU
LUNEDI 17 AGOSTO
SASSARI, EX OSPEDALE RIZZEDDU - ORE 11.30
MARCELLA CARBONI & ELISABETTA ANTONINI
NUANCE DUO
TIME IN SASSARI
LUNEDI 17 AGOSTO SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA - ORE 21.30
TIME IN SASSARI
LUNEDI 17 AGOSTO SASSARI, EX OSPEDALE RIZZEDDU - ORE 11.30
MARCELLA CARBONI & ELISABETTA ANTONINI DUO
Si chiama Nuance il duo, tutto al femminile, che lunedì 17 agosto (ore 11.30) inaugura all’Ex Ospedale Rizzeddu la serie di concerti di
Time in Sassari. Nuance, come un cielo con tutte le sue sfumature di colore: da questa idea Marcella Carboni e Elisabetta Antonini prendono ispirazione per esplorare, con grande libertà espressiva, le possibili “gradazioni musicali” dell’incontro tra un’arpa elettroacustica e
una voce eclettica su un repertorio di brani originali e di nuove rivisitazioni di brani del jazz contemporaneo.
Cantante, compositrice, arrangiatrice, Elisabetta Antonini ha studiato negli Stati Uniti e in Italia con figure di spicco del jazz internazionale
- tra cui Maria Pia De Vito e Norma Winstone - ottenendo riconoscimenti e premi. Attiva in diverse formazioni jazzistiche come leader e
arrangiatrice, ha partecipato a rassegne e festival in tutta Italia con un repertorio molto vasto ed eterogeneo. Ha collaborato con musicisti
come Andy Gravish, Fabrizio Bosso, Gianluca Petrella, Nicola Conte, Luca Mannutza e Paul McCandless. Insegna alla Saint Louis Music
School di Roma e al Dipartimento di Jazz di Musicisti Associati di Napoli, e, dal 2005, al Seminario Nuoro Jazz. Vocalist in diverse
produzioni di lounge music, è anche coautrice di Different Lands, crocevia multimediale tra elettronica sperimentale, rock progressive,
jazz e world music, con cui ha realizzato il cd Cities of Dreams che ha ottenuto notevole consenso dalla critica.
Arpista diplomata al conservatorio di Cagliari, Marcella Carboni si dedica ad altri interessi musicali, che la portano e esplorare e ricercare
nel proprio strumento sonorità diverse. Nel 1998 scopre le potenzialità del suo strumento nel jazz grazie all’incontro con l’arpista Park
Stickney. Da allora inizia a studiare jazz da autodidatta e con l’aiuto di arpisti come Carrol Mc Laughing, Harvi Griffin e di pianisti come
Roberto Cipelli, Riccardo Zegna e Peter Waters, frequentando i Seminari di Nuoro Jazz, la Civica Jazz di Milano, i Seminari di Jazz
a Siena, e laureandosi nel 2008 presso i Corsi Superiori Sperimentali di Jazz al Conservatorio di Cagliari. Artista eclettica, compone
musiche per cinema, teatro e danza contemporanea, si dedica alla tradizione musicale irlandese e bretone, all’elettronica, al soul e al
pop. Nel campo del jazz conta collaborazioni con musicisti come Bruno Tommaso, Giancarlo Schiaffini, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi,
Gianni Coscia, e Gabriele Mirabassi. Unica arpista a comparire nella classifica del TOP Jazz 2008 della rivista Musica Jazz, la vedremo in
azione anche con l’attore Sante Maurizi, nel reading “L’acqua e il Sacro”, il 16 agosto alla Chiesa di San Sebastiano di Berchidda (ore
10.30), e poi fra i cinque solisti del “Concerto grosso” di Bruno Tommaso con l’Orchestra Jazz della Sardegna in programma a Sassari
il 18 agosto (ore 23.00) in piazza Santa Caterina.
Dopo varie collaborazioni, Luca Aquino e Raffaele Casarano si incontrano per dare forma al progetto “Strike”, di scena il 17 agosto
(ore 21) in piazza Santa Caterina per la prima serata di Time in Sassari. Jazz e elettronica, sonorità mediterranee e del nord Europa:
l’originale e già matura voce strumentale del trombettista campano e quella del sassofonista salentino si mescolano qui con attrezzature elettroniche, loop stations, multieffetti e loop ritmici, in brani che alternano momenti di pathos a picchi di vulcanica energia.
“Ama Davis ma anche Freddie Hubbard e insegue i suoni contemporanei e metropolitani di Jon Hassell e Nils Petter Molvaer, miscelandoli
sino a formare una poetica di timbro e melodia del tutto italiana”. Così Paolo Fresu a proposito di Luca Aquino, trombettista di Benevento
che si è avvicinato al jazz proprio grazie agli insegnamenti dell’illustre collega sardo. Vincitore nel 2007 del secondo premio internazionale “Massimo Urbani”, Aquino si dedica allo studio dell’elettronica, aggiungendo nei suoi live e nelle sue registrazioni suoni digitali e
live loop. L’anno scorso, dopo alcune partecipazioni in lavori discografici altrui, ha pubblicato il suo primo album da solista, “Sopra le
Nuvole”, riscuotendo consensi in patria e all’estero e piazzandosi secondo al “Top Jazz” come miglior nuovo talento italiano. Lo scorso
marzo ha pubblicato il suo secondo album, “Lunaria”, col suo quartetto e ospiti d’eccezione come il trombettista americano Roy Hargrove
e la cantante Maria Pia De Vito. Musicista eclettico, parallelamente al jazz, collabora in progetti con band hard rock, hip pop e di musica
macedone (con il progetto The Skopie Connection).
Ventotto anni, Raffaele Casarano inizia a studiare il sassofono da piccolo per frequentare poi il Conservatorio e diplomarsi a pieni voti
nel 2004. Si è dedicato allo studio del jazz con Roberto Ottaviano, frequentando in seguito masterclass con artisti come Dave Liebman,
Emiliano Rodriguez, Maurizio Giammarco. Nel settembre 2004 fonda il progetto Locomotive, che lo porterà a esibirsi in Italia e all’estero
(in particolare al Sounds Jazz Club di Bruxelles). Il suo primo disco, “Legend”, esce nel Novembre 2005 e vede la partecipazione
dell’Orchestra del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce e di Paolo Fresu come ospite d’eccezione. Tra le sue collaborazioni figurano i nomi di
jazzisti come Javier Girotto, Massimo Manzi, Lincoln Goines, Gianluca Petrella, ma anche di attori come Moni Ovadia e Armando Bruno,
i registi Carlo Nannicola e Carlantonio Cavazzocca Mozzanti, l’artista DILO’ e lo scrittore Livio Romano. E’ direttore artistico e ideatore
del Locomotive Jazz Festival nel suo paese natale, Sogliano Cavour, in provincia di Lecce.
AIRELLE BESSON/SYLVAIN RIFFLET
QUINTET “ROCKINGCHAIR”
S.A.M. SEPT AMBER MOOD
OSILO, VALLE DEI MULINI - ORE 18.00
S.A.M. - SEPT AMBER MOOD
In collaborazione con l’Ente Musicale di Nuoro
SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA - ORE 21.30
LUCA AQUINO & RAFFAELE CASARANO DUO
SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA - ORE 23.00
AIRELLE BESSON/SYLVAIN RIFFLET QUINTET
“ROCKINGCHAIR”
LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, MONTALVU – ORE 05.45 BANDA MUSICALE “BERNARDO DE MURO”
LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, FONTANA S’ERITTEDDHU – ORE 11.00 GAVINO LEDDA & PAOLO FRESU “DUÀGHE”
MARTEDÌ 11 AGOSTO PATTADA, CHIESA DI SAN GIOVANNI – ORE 11.00 PAOLO FRESU & GIANLUCA PETRELLA DUO
GIOVEDÌ 13 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00 “MARE NOSTRUM”
DOMENICA 16 AGOSTO BERCHIDDA, RIO DI SILVANI – ORE 18.00 PAOLO FRESU & PHILIPPE GARCIA
MARTEDI 18 AGOSTO ITTIREDDU, CHIESA DI SANTA CROCE - ORE 11.00 GIANMARIA TESTA & PAOLO FRESU
“DA QUESTA PARTE DEL MARE”
Quando il sole saluterà l’ultimo atto di questa edizione del festival, al tramonto del 16 agosto, troverà ancora la tromba di Paolo Fresu
su cui riflettere i suoi raggi. Come all’alba del concerto inaugurale, il 10 in montagna, quando il trombettista di Berchidda si ricongiungerà
alla Banda del suo paese, quella dove, da ragazzino, ha cominciato a suonare.
Ma fra l’alba e il tramonto di Time in Jazz numero ventidue c’è ancora tanto Fresu: accanto allo scrittore Gavino Ledda (sempre il 10),
in duo col trombonista Gianluca Petrella (l’11 mattina a Pattada), in trio con Richard Galliano e Jan Lundgren per il progetto “Mare
Nostrum” (il 13 sera sul palco centrale di Berchidda), e, appunto, il 16 al calar del sole, in un’inedita accoppiata con i piatti e i tamburi
di Philippe Garcia (reduce, a sua volta dal concerto della sera prima con la Cosmik Connection). E poi a Ittireddu, la mattina del 18 per
Time in Sassari, in duo con il cantautore Gianmaria Testa per raccontare storie di migrazioni “Da questa parte del mare”.
Paolo Fresu e Time in Jazz. Paolo Fresu è Time in Jazz: il festival si identifica nel suo ideatore e direttore artistico, che a sua volta
rispecchia nel festival il suo stesso cammino di musicista. L’uno è cresciuto accanto all’altro, in un fecondo rapporto simbiotico, e sfogliare
i programmi di ventuno edizioni di Time in Jazz è un po’ come rileggere altrettante stagioni del jazzista più famoso di Sardegna, il suo
modo di fare e di intendere la musica, la fitta rete di esperienze e collaborazioni che, anno dopo anno si infittisce e si raffina.
Quando crea il festival, nel 1988, Paolo Fresu è in piena ascesa: professionalmente in attività da cinque/sei anni, conta già tre album
col suo quintetto e svariate partecipazioni in progetti altrui. Vent’anni dopo, è impresa assai più ardua tenere il conto della pletora di
imprese che costellano la sua carriera: 330 dischi e 2.500 concerti, recita la sua biografia ufficiale. E non basterebbe forse una pagina
di questo tabloid per elencare gli eventi e i progetti che l’hanno visto coinvolto come artefice o coprotagonista. Meglio dunque limitarsi
all’immediato presente, che è già bello carico di impegni: con il quintetto “classico” (cinque lustri di feconda attività), con il quartetto
Devil (erede dell’elettrico Angel), in duo con Uri Caine, nei Lost Chords di Carla Bley e Steve Swallow, in trio con Richard Galliano e Jan
Lundgren per “Mare Nostrum” e nelle tante avventure con musicisti come Omar Sosa, Gianluca Petrella, Dhafer Youssef e Eivind Aarset,
ma anche con artisti di teatro come Ascanio Celestini, Lella Costa, Milena Vukotic. Un presente che, come ha scritto Vittorio Albani nelle
sue note biografiche di Paolo Fresu, “è – come al solito – turbinoso, degno dell’artista onnivoro e creativo che tutti riconoscono in lui”.
16
MARTEDI 18 AGOSTO
ITTIREDDU, CHIESA DI SANTA CROCE - ORE 11.00
GIANMARIA TESTA & PAOLO FRESU “DA QUESTA
PARTE DEL MARE”
TIME IN SASSARI
SASSARI, PARCO DI MONSERRATO – ORE 18.00
COMPAGNIA DI DANZA ESTEMPORADA
SASSARI, PARCO DI MONSERRATO – ORE 18.30
ALBERTO PIBIRI SOLO
SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA – ORE 21.30
IBRAHIM MALOUF GROUP
SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA - ORE 23.00
COMUNE DI SASSARI
ORCHESTRA JAZZ DELLA SARDEGNA,
BRUNO TOMMASO E SOLISTI (MARCELLA CARBONI,
SILVIA CORDA, GIOVANNI SANNA PASSINO,
ANTONIO MELONI E GRAZIANO SOLINAS)
IN “L’ECCEZIONE E LA REGOLA”
Progetto originale co-prodotto con NUBES (Time in Jazz, Ente Musicale
di Nuoro e Orchestra jazz della Sardegna)
LUNEDI 17 AGOSTO SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA - ORE 23.00
TIME IN SASSARI
LUNEDI 17 AGOSTO OSILO, VALLE DEI MULINI - ORE 18.00
Pina Muroni alla voce, Vittorio Sabelli al clarinetto, Antonio Giordano al sax tenore, Antonio Cusato alla chitarra, Fabio Gorlier al pianoforte, Maurizio Congiu al contrabbasso, Andrea Serra alla batteria: questi i nomi dei componenti deI S.A.M., Sept Amber Mood, il gruppo
formato dai migliori allievi del Seminario Jazz di Nuoro dell’anno scorso.
Provengono da attività, esperienze e contesti diversi. La loro varietà individuale crea sfumature e colori all’interno del loro progetto
musicale e delle loro composizioni, grazie anche all’appartenenza a culture e luoghi di residenza differenti. La proposta artistica del
gruppo prevede composizioni originali che si avvalgono delle varietà timbriche di ogni singolo strumento, oltre che dell’eclettismo di
ogni musicista, creando così momenti di atmosfera e colore alternati a ritmi spiccatamente latini e mediterranei, fino a moderne sonorità
d’oltreoceano, senza mai trascurare la tradizione.
Un piede nel passato e uno sguardo rivolto al futuro sono parte dell’essenza che caratterizza maggiormente la tendenza di questa
formazione, la cui attività è partita da subito: i primi concerti si sono svolti pochi giorni dopo la nascita grazie all’organizzazione dell’Ente
Musicale di Nuoro e del festival del cinema “Creuza de mà” di Carloforte, per proseguire durante l’inverno con vari concerti, sfruttando
la possibilità di variare l’organico a seconda della situazione. Protagonista delle nottate berchiddesi al jazz club del festival, il settetto
è poi atteso in concerto il 17 agosto a Osilo (ore 18) nell’ambito di Time in Sassari. Un paio di settimane dopo sarà ancora il Sept
Amber Mood a dare il via alla rassegna concerti del Seminario Jazz di Nuoro edizione numero ventuno. Negli stessi giorni è prevista la
registrazione del primo lavoro discografico del gruppo.
INGRESSO GRATUITO
17
Airelle Besson (tromba, chiarina, violino) e Sylvain Rifflet (sassofoni, flauti, clarinetti) presentano a Time Sassari (la sera del 17
agosto) la loro prima realizzazione, “Rockingchair”, risultato naturale della loro comune collaborazione in vari progetti e formazioni.
Entrambi vincitori del primo premio del jazz al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica a Parigi nel 2002, i due hanno suonato con
musicisti e gruppi come il Pandémonium di François Jeanneau, il Gros Cube di Alban Darche, l’Orchestre Nationale de Jazz, la Big Band
Lumière di Laurent Cugny, il quintetto di Didier Levallet, il Sacre du Tympan di Fred Pallem. Rifflet è anche tra i fondatori di Rigolus, mentre
la Besson conta esperienze con Charlie Haden e Carla Bley nella Liberation Music Orchestra e accanto a Kenny Werner, Dave Liebman,
Riccardo Del Fra, Nelson Veras, Magic Malik, John Abercrombie, Rhoda Scott, Gabor Gado e Daniel Humair.
Dall’incontro con il batterista Nicolas Larmignat (trio Triade, “A Suivre”X-tet, Guillaume Hazebrouck sextet, Rigolus…), e con musicisti
dalle esperienze più eterogenee come il chitarrista Julien Ome e il contrabbassista Guido Zorn (entrambi membri di Monde de Kota),
scaturisce il sound creativo e ricercato del quintetto Rockingchair, risultato di scelte musicali ponderate e definite con precisione.
Il quintetto utilizza un largo ventaglio di suoni: ora molto acustico, ora rock, ora pop con effetti elettronici. La strumentazione variegata
(chitarra acustica o elettrica, tromba, violino, clarinetti, sassofoni, contrabbasso e batteria) apporta ricchezza e colore alla musica, e le
idee, le risorse di ogni musicista, sono inserite in una dinamica circolare.
Rockingchair è un misto tra scrittura classica e improvvisazione libera, una musica in perpetua evoluzione dove lo scambio e l’ascolto
sono le chiavi del linguaggio. Il sound mescola così influenze disparate di Radiohead, Tom Waits, del gruppo AlasNoAxis di Jim Black,
insieme con il jazz contemporaneo.
GIANMARIA TESTA & PAOLO FRESU
“DA QUESTA PARTE DEL MARE”
IBRAHIM MAALOUF TIME IN SASSARI
MARTEDI 18 AGOSTO SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA – ORE 21.30 IBRAHIM MAALOUF TIME IN SASSARI
MARTEDI 18 AGOSTO ITTIREDDU, CHIESA DI SANTA CROCE - ORE 11.00
Due grandi artisti per un inedito tandem musicale. Un cantautore-poeta che fa della “canzone nuda”, ridotta alle sue linee essenziali
di melodia, armonia e testo, il suo vero punto di forza, e un musicista che fa “cantare” il suo strumento e che conosce bene il valore e
l’importanza delle parole. Gianmaria Testa e Paolo Fresu, insieme a molte affinità, condividono un’identica passione per la musica bella.
Si sono incontrati più volte nel corso degli anni: in particolare facendo parte integrante del riuscitissimo Omaggio a Léo Ferré pensato dal
pianista Roberto Cipelli (e consegnato l’anno scorso anche alle tracce di un disco, “F. – A Léo”).
Ma qui, nella dimensione del duo, è in gioco una storia diversa: non più collaborazioni a progetti altrui, ma un discorso tutto loro, intimo
e intenso, pieno d’atmosfera e anche di sorprese. Tromba, chitarra, voce, un po’ di elettronica e il piacere di suonare assieme. Un
piacere palpabile e contagioso, che dal palcoscenico sa correre veloce in sala, passando di poltrona in poltrona fino all’ultima fila. Nuovi
arrangiamenti, nuove suggestioni, nuove e inedite atmosfere.
Il concerto è basato essenzialmente sulle canzoni di Gianmaria Testa, quelle passate e quelle più recenti dedicate alle migrazioni e
raccolte nel concept album “Da questa parte del mare” (uscito nell’ottobre di tre anni fa): una riflessione poetica, aperta e senza demagogia sugli enormi movimenti di popoli che attraversano questi nostri anni. Sulle ragioni, dure, del partire, sulla decisione, sofferta, di
attraversare deserti e mari, sul significato di parole come “terra” o “patria” e sul senso di sradicamento e di smarrimento che lo spostarsi
porta sempre con sé. A qualsiasi latitudine.
ALBERTO PIBIRI
Classe 1980, Ibrahim Maalouf ha un background artistico multiculturale che spazia dalla musica classica a quella tradizionale araba.
Nato in una Beirut devastata dalla guerra civile, ha lasciato il Libano per trasferirsi in Francia, ed è presto diventato una figura rilevante
nel panorama musicale internazionale grazie al suo grande talento. Figlio di un trombettista classico e di una pianista, è cresciuto in un
ambiente culturalmente stimolante. Comincia a studiare lo strumento a sette anni grazie al papà, appunto, che gli trasmette la passione
per la musica “colta” ma anche per quella tradizionale libanese, insegnandogli a suonare una tromba speciale, da lui stesso inventata
per suonare i modi melodici della musica tradizionale araba.
Ibrahim viene accettato al CNR e poi alla CNSM di Parigi e prosegue la propria carriera dedicandosi interamente alla musica ed esibendosi
negli Stati Uniti, in Russia, Asia, Europa e Medio Oriente. Durante un tour europeo, appena diciassettenne, esegue il Concerto di Brandeburgo #2 di J.S. Bach, considerato da molti trombettisti uno dei più difficili pezzi di repertorio, mostrando già da allora una predisposizione innata per lo strumento. Alla conclusione degli studi al CNSM e CNR di Parigi, riceve il primo premio di tromba e musica da camera.
Tra il 1999 e il 2003 ha vinto quindici concorsi in tutto il mondo, tra cui la prestigiosa International Trumpet Competition in Ungheria,
la National Trumpet Competition negli Stati Uniti, e il secondo premio al Concours Internationale della Ville de Paris - Maurice-Andrè nel
2003, vincendo nello stesso anno un premio dalla Fondation Georges Cziffra e nel 2004 dalla German Pro-Europa Foundation.
Dal 2006 ha insegnato tromba al CNR di Aubervilliers-La Courneuve, in Francia, come successore del grande André Prell. Dopo svariate
collaborazioni con artisti del calibro di Amadou & Mariam, Archie Shepp, Vincent Segal e Vanessa Paradis, oltre alla partecipazione
all’Opera Rock di Sting, e incursioni nel mondo del rock, del pop, del jazz e della world music, nel 2007 pubblica finalmente il suo debut
album, “Diasporas”, riscuotendo notevoli consensi di pubblico e critica in Francia, a ulteriore testimonianza del suo eccezionale talento.
Un talento che, in attesa della seconda uscita discografica (“Diachronism”, in arrivo previsto per il prossimo ottobre) il pubblico di Time
in Sassari potrà apprezzare in concerto martedì 18 agosto, nella prima parte della serata (piazza Santa Caterina, inizio ore 21:30), in
compagnia delle percussioni di Bijan Chemirani.
FONDAZIONE
BANCO
DI SARDEGNA
La Fondazione Banco di Sardegna ha per la sua unicità nella regione un ruolo primario nello sviluppo economico e nella crescita del
capitale umano, sociale e culturale del territorio sardo. Nel perseguire questi scopi, la Fondazione può promuovere direttamente o
insieme ad altri enti la realizzazione e la gestione di infrastrutture e la produzione di servizi che consentano il miglioramento della
qualità di vita della comunità, la crescita endogena del territorio in tutti i suoi aspetti e l’insediamento delle attività produttive.
La Fondazione persegue finalità di interesse pubblico e di utilità sociale. In particolare, promuove lo sviluppo socio-economico della
Regione Sardegna, anche assumendo partecipazioni in imprese bancarie e finanziarie operanti sul territorio. Persegue i suoi scopi,
nell’ambito di prestabiliti settori d’intervento, mediante l’assegnazione di contributi o finanziamenti a progetti e iniziative altrui, oppure mediante la promozione di progetti propri e proprie iniziative, anche in collaborazione con altri soggetti. Può esercitare soltanto
imprese strumentali alla realizzazione degli scopi statutari, con ambito d’azione circoscritto ai settori rilevanti previsti dall’articolo 4,
primo comma. e può altresì detenere partecipazioni di controllo in enti e società che abbiano come oggetto esclusivo l’esercizio di
tali imprese. Assicura il sostegno alle organizzazioni del volontariato, ai sensi dell’articolo 15 della legge 11 agosto 1991, n°266.
La Fondazione ha Sede legale a Cagliari e Sede amministrativa e Segreteria generale a Sassari.
La sede della Fondazione si trova in un palazzo storico costruito intorno alla metà del 1800 dall’impresario Antonio Andrea Tola, su
progetto dell’ingegnere Fasoli, di proprietà prima dei banchieri fratelli Costa e successivamente dei Conti Ledà d’Ittiri. Il palazzo è
ubicato nella zona di prima espansione del centro urbano di Sassari, nelle immediate vicinanze di Piazza d’Italia, centro nevralgico
della città. Il palazzo, di gusto sobrio ed elegante, aveva in origine al proprio interno un elegante teatro di ridotte dimensioni, noto
come Teatro Goldoni, inaugurato il 26 dicembre 1881. Il Teatro fu demolito dopo pochi anni per rendere lo spazio funzionale alle
operazioni bancarie e commerciali, vista la nuova destinazione a sede della Banca d’Italia.
L’attività dell’Ente si svolge in questo edificio, dove sono ubicati la Presidenza, la Segreteria generale e gli uffici.
“CONCERTO GROSSO
(L’ECCEZIONE E LA REGOLA)”
TIME IN SASSARI
MARTEDÌ 18 AGOSTO SASSARI, PARCO DI MONSERRATO – ORE 18.30 ALBERTO PIBIRI PIANO SOLO
Cagliaritano, Alberto Pibiri ha studiato fin da piccolo il pianoforte classico e jazz con Luca Mannutza, che gli ha trasmesso la passione e la
determinazione per la musica. Terminati gli studi al Conservatorio della sua città con il diploma e ottimi risultati, ha iniziato a collaborare
con vari musicisti sardi e in diverse formazioni.
Ha frequentato numerosi workshop classici, tra cui quelli al fianco di Jacques Rouviers, e di jazz: in quello di Veneto Jazz, nel 2005, ha
formato con il contrabbassista Beppe Pilotto e il batterista Riccardo Baggio un trio stabile all’insegna della comune passione per Oscar
Peterson. Ha partecipato a una selezione per l’American School of Modern Music di Parigi che ha frequentato per un anno, vincendo una
borsa di studio per la Berkelee di Boston. Mentre continua a perfezionarsi con Serge Forte, si divide tra l’Italia e la Francia, e collabora
con jazzisti del calibro di Nicola Stilo e Sheila Jordan. Attualmente insegna jazz in un conservatorio vicino a Parigi e si esibisce in alcuni
dei migliori club parigini come il Sunside ed il Duc Lombard. A Time in Sassari, lo vedremo esibirsi en solitaire nel tardo pomeriggio del
18 agosto (ore 18.30) al Parco di Monserrato.
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TIME IN SASSARI
MARTEDI 18 AGOSTO SASSARI, PIAZZA SANTA CATERINA - ORE 23.00 ORCHESTRA JAZZ DELLA SARDEGNA, BRUNO
TOMMASO E SOLISTI IN “CONCERTO GROSSO (L’ECCEZIONE E LA REGOLA)”
Ultimo appuntamento di Time in Sassari, martedì 18 agosto in Piazza Santa Caterina (ore 23) con il “Concerto grosso - (L’eccezione e
la regola), suite di danze per cinque solisti e orchestra jazz”: un progetto originale coprodotto da NUBES (Time in Jazz, Ente Musicale di
Nuoro e Orchestra Jazz della Sardegna) e appositamente commissionato per orchestra e solisti a un grande protagonista del jazz “made
in Italy”, il contrabbassista e compositore Bruno Tommaso. Oltre all’Orchestra Jazz della Sardegna (attiva dal 1989 come Blue Note
Orchestra), l’organico vede impegnati cinque tra i migliori ex allievi, oggi professionisti, dei Seminari Jazz di Nuoro: l’arpista Marcella
Carboni, la pianista Silvia Corda, Graziano Solinas alla fisarmonica e i trombettisti Antonio Meloni e Giovanni Sanna Passino.
Per ques’opera, Bruno Tommaso utilizza linguaggi mutuati dalla tradizione classica, contemporanea e dal patrimonio della musica etnica
della Sardegna, trasponendoli in una formula tipicamente jazz che vede la presenza di strumenti solisti accanto all’Orchestra: Giovanni
Agostino Frassetto al flauto, Luca Lanza, Dante Casu, Massimo Carboni, Teodoro Ruzzettu e Marco Maiore alle ance, Luca Uras, Francesco
Lento e Pietro Pilo alle trombe, Gavino Mele e Roberto Chelo ai corni, Salvatore Moraccini e Emiliano Desole ai tromboni, Roberto Tola alla
chitarra, Alessandro Zolo al contrabbasso e Luca Piana alla batteria. Punto di partenza per questa composizione è stata la perenne ricerca
del dialogo, del confronto, della liberazione da pregiudizi e luoghi comuni, che ha trovato nella danza la sua principale fonte ispirativa, nel
suo rapporto tra suono e movimento che rappresenta un affascinante tratto in comune in tutte le musiche del mondo. “L’arte in genere,
e la musica in particolare sono piene di regole, ma hanno anche qualche eccezione. In qualche caso le eccezioni sovrastano le regole.
Questo è uno di quei casi”(Bruno Tommaso).
Il progetto s’inserisce in un disegno di ampio respiro che coinvolge tre fra i principali promotori della musica in Sardegna: Time in Jazz
con il suo festival, l’associazione Blue Note Orchestra con la sua attività di produzione, e l’Ente Musicale di Nuoro con i suoi Seminari
di didattica jazz. Tre realtà impegnate in contesti differenti, dunque, ma da tempo legate da stretti rapporti di collaborazione e ora
consorziate sotto la comune insegna del NUBES con l’obiettivo di proporre musica ed eventi originali.
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Claudia
AQUA
OPERE IN MOSTRA
1 - Francesco Arena
L’ARTE ITALIANA IN MOSTRA A BERCHIDDA NEL PROGETTO CURATO DA LAURA BARRECA
Una testa di Nietzsche con waterboarding per sette giorni, 2009
plastica, legno, creta, pompa idrau-
PROGETTO ARTI VISIVE
direzione artistica
GIANNELLA DEMURO E ANTONELLO FRESU
PIAZZA DEL POPOLO 11>15 AGOSTO
ARTE TRA LE NOTE
Scenografie d’artista per i concerti serali di Time in Jazz: Andrea Aquilanti, IABO, Claudia Losi, Nero Project, Danilo Sini
SA CASARA 10>16 AGOSTO
AQUA
a cura di Laura Barreca
Francesco Arena, Andrea Aquilanti, Bianco-Valente, IABO, Claudia Losi, Emanuele Lo Cascio, Loredana Longo, Raffaela Mariniello, Cesare Pietroiusti, Giulia Piscitelli, Pietro Ruffo e Maurizio Savini, Marinella Senatore,
Giuseppe Stampone
SA CASARA 10>16 AGOSTO
THE SENSE OF WATER
a cura di Giannella Demuro
Giusi Calia, Giulia Casula, Erik Chevalier, Fabiola Ledda, Pinuccia Marras, Nero Project
SA CASARA 10>16 AGOSTO
THE MIDDLE SEA
SUONI E VISIONI DAL MEDITERRANEO
Francesco Arena, Andrea Aquilanti, Bianco-Valente, IABO, Claudia Losi, Emanuele Lo Cascio, Loredana Longo, Raffaela Mariniello, Cesare Pietroiusti, Giulia Piscitelli, Pietro Ruffo e Maurizio Savini, Marinella Senatore, Giuseppe Stampone
Il tema dell’acqua che quest’anno accompagna il festival Time in Jazz può essere variamente interpretato. Proprio per il suo stato di fluidità, trasparenza, il suo
essere incolore, informe, per la purezza, l’acqua, come bene della collettività, è la metafora dell’esistenza stessa. Le opere selezionate per la mostra collettiva aqua
rispondono a queste caratteristiche, attraverso l’interpretazione e l’uso differente che gli artisti fanno di volta in volta tracciando un percorso ideale, una storia,
un’immagine, una forma.
Come nel video di Bianco e Valente, dove le parole tracciate nell’acqua con una penna ad inchiostro si perdono nell’atto di essere trascritte, come l’automatismo
psichico caro ai surrealisti, ma anche come quando i sogni ci appaiono e ci abbandonano nel momento del dormiveglia, una condizione di interregno tra realtà dimensione onirica. Durante il workshop tenuto alla Casara, la sede della mostra collettiva, e realizzato con i ragazzi presenti a Berchidda durante Time in Jazz, Cesare Pietroiusti, utilizzerà acqua di rubinetto e acqua di mare per dei preziosi acquerelli su carta, firmati e numerati dall’artista. Nella fotografia di Claudia
Losi le concrezioni della terra si perdono nella vastità dei mari, come barchette che galleggiano a vista. Nell’installazione di Andrea Aquilanti il dispositivo
tecnologico serve ad amplificare la dimensione inconsistente dell’acqua, sfruttando il suo potenziale di trasparenza attraverso l’immagine in movimento. Le immagini malinconiche e silenziose di Raffaela Mariniello ci riportano ad una condizione di grande intimità data dall’ampiezza dell’orizzonte marino e dalla sua continua mutevolezza. Tra le opere che diventeranno dei dispositivi, quella di Pietro Ruffo e Maurizio Savini, è uno strumento “a tempo” che permetterà un’interazione performativa con i musicisti di Time in Jazz: gli strumenti suoneranno al tempo dello stillare delle gocce d’acqua, contenuta nelle ampolle di vetro appese al
soffitto dello spazio espositivo. Nell’installazione di Loredana Longo ci sono tutti gli elementi visivi e sonori legati ad una condizione di disagio, un’installazione
sonora che evoca uno stato di tormento interiore, dato dalla costante presenza audio dello scroscio dell’acqua. Emanuele Lo Cascio affida la sua immagine ad
una proiezione sull’acqua di un vecchio film argentino e offre allo spettatore una visione poetica ed evanescente. Il video di Giulia Piscitelli mostra poeticamente
che il nostro corpo è composto d’acqua che scorre dentro e fuori di noi, che ci rende parte della natura delle cose. Francesco Arena trova la sua dimensione nella costruzione di una fontana dove l’acqua scorre incessantemente e consuma una scultura di terracotta di Nietzsche in un ciclo senza interruzione, come la storia
e il tempo che consumano idee e ideologie, continuamente. Giuseppe Stampone e IABO esprimono, nei loro interventi, la necessità di preservare, custodire,
valorizzare l’unico mezzo di sopravvivenza dell’umanità, il primo attraverso la condivisone e la partecipazione allargata della collettività e dei bambini, il secondo
offrendo al pubblico la possibilità di investire nel prezioso bene, conservato in uno speciale bunker trasparente che custodisce acqua fino al 2050, quando forse
dovremo fare i conti con la scarsità d’acqua presente sulla terra.
Marinella Senatore nel suo video restituisce una condizione di naturalezza che passa attraverso la terra e il mare, immagine e proiezione delle nostre origini.
Laura Barreca
8
1
5
a cura di Claudia Zanfi
Maria Thereza Alves (Francia), Yto Barrada (Marocco), Ofri Cnaani (Israele), Deniz Gul (Turchia), Ali Hassoun (Libano), Marcello Maloberti (Italia), Zineb Sedira (Algeria), Zafos Xagoraris (Grecia)
lica, acqua (courtesy dell’artista e
Galleria Monitor, Roma)
2 - Andrea Aquilanti
acqua, 2009
videoinstallazione ambientale
(courtesy dell’artista)
3 - Bianco-Valente
Entità Risonante, 2009 Video (courtesy
VM21 arte contemporanea, Roma)
4 - Iabo
Beni sottovalutati dalla società, 2006
bunker in plexiglas e attestati (courtesy
Bad Museum, Casandrino, consulenza
scientifica di Notgallery, Napoli)
5 - Claudia Losi
Marmagne, 1999_2000
fotografia b/n pressata a caldo su
tela, ricamo, feltro cm 130x190
(collezione privata)
6 - Loredana Longo never-ending,
2009 installazione ambientale
carta da parati, tenda, acqua, sedia,
contenitori, applique da muro con luce
intermittente, proiezione videoluminosa, audio (courtesy dell’artista e
Francesco Pantaleone arte contemporanea, Palermo)
7 - Emanuele Lo Cascio
La nave del olvido, 2009
videoinstallazione (courtesy dell’artista)
8 - Raffaela Mariniello
Porto di Salerno, 2009 e Un applauso
COOPERATIVA LA BERCHIDDESE 10>16 AGOSTO
ai delfini, 2009due fotografie c-print
IL MARE PROFUMA LE STRADE DELL’ISOLA
su diasec (courtesy Galleria Legger-
Il MAN a Time in Jazz a cura di Cristiana Collu in collaborazione con il FRAC Corse
Leonardo Boscani, Anne Deleporte, Pierluigi Dessì
mente fuori fuoco)
9 - Cesare Pietroiusti
Acqua di rubinetto di Berchidda e
acqua di Tavolara su carta, 2009
NELLE VIE DEL PAESE 10>16 AGOSTO
acquerelli e workshop (courtesy
LAVORI IN CORSO
dell’artista)
interventi/ performance/installazioni realizzati da alcuni degli artisti presenti in mostra
Leonardo Boscani e Erik Chevalier, IABO, Nero Project, Cesare Pietroiusti, Pietro Ruffo e Maurizio Savini, Josephine Sassu
10 - Giulia Piscitelli
Innocente, 1995 video DVD (courtesy
2
9
3
dell’artista e Galleria Giangi Fonti,
Napoli)
CASA SANNA 13>14 AGOSTO, ORE 11.00
11 - Pietro Ruffo
24 HOURS LECTURE&WRITING
e Maurizio Savini
una sessione di “scrittura in pubblico” e in diretta con immagini e videoproiezioni di e con Marco Senaldi
Sinfonia dell’emergenza, 2009
installazione ambientale con ampolle
in vetro, acqua, amplificazione acusti-
COOPERATIVA LA BERCHIDDESE 10>16 AGOSTO
ca e performance musicale (courtesy
BABELFISH /WE PREFER DIVING
degli artisti)
rassegna di giovane arte a cura di Pinuccia Marras e Narcisa Monni
Elisa Desortes, Nicola Caredda, Andrea D’Ascanio, Paolo Pibi, Enrico Piras, Antonio Sini & Teresa Pintus, Carlo Spiga
12 - Marinella Senatore
16º-special edition 2009 single channel video on DVD, col, st, 5’
SA CASARA 10>16 AGOSTO
13
7
(courtesy dell’artista)
13 - Giuseppe Stampone
BROADCASTING WATER
Acquerelli per non sprecare l’acqua,
VIAGGIO NEL WEB ALLA RICERCA DELL’ACQUA
2007 fotografia e video documentazione (courtesy dell’artista e Galleria
z2o Sara Zanin, Roma)
CASA SANNA 10>16 AGOSTO
FUORI DI PALCO
10
i luoghi, gli artisti e il pubblico visti da Roberto Cifarelli
JOLLY JAZZ CAFÉ 10>16 AGOSTO
AFFICHES
I MANIFESTI DI TIME IN JAZZ
FORESTA DEMANIALE MONTE LIMBARA SUD, IN PERMANENZA
11
4
SEMIDA
ARTE NATURA AMBIENTE NELLA FORESTA DEMANIALE MONTE LIMBARA SUD DI BERCHIDDA
Clara Bonfiglio, Giovanni Campus, Bruno Petretto, Pinuccio Sciola, Monica Solinas
20
21
6
THE
MIDDLE SEA
SUONI E VISIONI DAL MEDITERRANEO
2 - Zineb Sedira
Middle Sea, video still, 2008
(courtesy of the artist)
6 - Zafos Xagoraris
rassegna di opere video a cura di Claudia Zanfi
Port AMP’s, video still , Athens Pireus,
Maria Thereza Alves, Yto Barrada, Ofri Cnaani, Deniz Gul, Ali Hassoun, Marcello Maloberti, Zineb Sedia, Zafos Xagoraris
2007
The Middle Sea. Suoni e visioni dal Mediterraneo è un percorso sulle rive del Mare di Mezzo che tocca città, abitanti e territori, analizzati attraverso gli sguardi di
alcuni tra i principali protagonisti dell’arte internazionale. Istanbul, Beirut, Nicosia, Tel Aviv, Tangeri, Palermo, Marsiglia, Atene sono alcune delle città coinvolte,
lette con un approccio interdisciplinare che coinvolge artisti, architetti, attivisti e teorici.
Tragitto verticale e orizzontale, fra il Mediterraneo e l’Europa, l’Oriente e l’Occidente.
Un moto circolare di andata e ritorno, di arrivi, contatti, migrazioni, contaminazioni, propagazioni infinite.
Gli effetti della globalizzazione e un diverso scenario geopolitico inducono fenomeni di rapida trasformazione del senso dei luoghi e compromettono i delicati equilibri sociali e ambientali. L’abbandono delle tradizioni e la crescita di nuove megalopoli, i crescenti flussi migratori e i capisaldi turistici, le antiche rotte mercantili e
le grandi infrastrutture, il ruolo ibrido e complesso delle città e dei grandi porti sul Mediterraneo, con i loro cicli produttivi e ludici, le componenti sociali ed etniche,
le aperture e le connessioni al territorio circostante e il legame con la dimensione continentale.
H2O - l’acqua, che da sempre ricopre un ruolo fondamentale nella quotidianità delle città marittime, influenzandone colori e profumi, attività e relazioni, bene
prezioso e punto di riferimento per la vita dei suoi abitanti, è al centro del presente progetto, ideato all’interno del festival di arte e musica Time in Jazz.
5 – Marcello Maloberti
(courtesy of the artist + aMAZElab)
Claudia Zanfi
Il mare e la superstizione dei marinai,
Palermo 2008 (courtesy of the artist +
aMAZElab)
1 - Ofri Cnaani
Floating Simmetry, Tel Aviv 2006,
video still (courtesy of the artists +
aMAZElab)
1 - Deniz Gul
whose water is this? 2009,
fotografia 60x80 cm
7 – Maria Thereza Alves
The Seeds of Change, video still,
Marseille 2008/2009
(courtesy of the artist + aMAZElab)
4- Yto Barrada
In collaborazione con
Tanger 2006, (courtesy of the artist)
Ph 1 e 2 - Zineb Sedira
6
THE
SENSE OF WATER
LA RICERCA CONTEMPORANEA IN SARDEGNA
1. Giusy Calia
A-mare, 2009
fotografia
2. Giulia Casula
a cura di Giannella Demuro
Giusy Calia, Giulia Casula, Erik Chevalier, Fabiola Ledda, Pinuccia Marras, Valentina Medda, Nero Project, Gianni Nieddu, Pastorello
Come nel video di Bianco e Valente, dove le parole tracciate nell’acqua con una penna ad inchiostro si perdono nell’atto di essere trascritte, come i sogni ci
appaiono e ci abbandonano nel momento del dormiveglia, in una sorta di automatismo psichico. Il workshop di Cesare Pietroiusti, realizzato con i ragazzi di Berchidda, utilizzerà acqua di rubinetto e acqua di mare per dei preziosi acquerelli su carta, firmati e numerati dall’artista. Nelle fotografie di Claudia Losi le concrezioni della terra si perdono nella vastità dei mari, come barchette che galleggiano appena. Nell’installazione di Andrea Aquilanti il dispositivo tecnologico serve
ad amplificare la dimensione inconsistente dell’acqua, sfruttando il suo potenziale di trasparenza attraverso l’immagine in movimento. Le immagini malinconiche e
silenziose di Raffaela Mariniello ci riportano ad una condizione di grande intimità data dall’ampiezza dell’orizzonte marino, dalla sua continua mutevolezza.
Tra le opere che diventeranno dei dispositivi, quella di Pietro Ruffo e Maurizio Savini, è uno strumento “a tempo” che permetterà un’interazione
performativa con i musicisti che interagiranno con lo stillare delle gocce d’acqua da lampadari appesi al soffitto dello spazio espositivo.
Nell’installazione di Loredana Longo ci sono tutti gli elementi visivi e sonori legati ad una condizione di disagio sentimentale, un’installazione sonora che
evoca uno stato di tormento interiore. Emanuele Lo Cascio affida la sua immagine ad una proiezione sull’acqua di un vecchio film argentino. Il video di Giulia
Piscitelli mostra poeticamente che il nostro corpo è composto d’acqua che scorre dentro e fuori di noi. Francesco Arena trova la sua dimensione nella costruzione di
una fontana, dove l’acqua scorre incessantemente e consuma una scultura di terracotta, in un ciclo senza interruzione. Giuseppe Stampone e IABO esprimono,
nei loro interventi, la necessità di preservare, custodire, valorizzare l’unico mezzo di sopravvivenza dell’umanità, il primo attraverso la condivisone e la partecipazione allargata della collettività e dei bambini, il secondo offrendo al pubblico la possibilità di investire nel prezioso bene, conservato nel grande bunker che
custodisce 400 bottiglie d’acqua fino al 2050.
Marinella Senatore restituisce nel suo video una condizione di naturalezza che passa attraverso la terra e il mare, immagine e proiezione delle nostre origini.
3. Erik Chevalier
1
Dowsing, 2009
2
2009
fotografia
4. Fabiola Ledda
Vasca 1 (da Bia e Degradabile),
2000-2002
autoscatti, 9 foto, 45x30 cm ciascuna
5. Bimal Projects-Pinuccia
Marras
By the sea shore, 2008
videoinstallazione
6. Valentina Medda
Senza titolo, 2007
digital print, 50x70 cm
7. Nero Project
8. Gianni Nieddu
Ammaraggio, 2009
Ph 9 e 10: Maria Thereza Alves
installazione
The Seeds of Change, video still,
1
Fuochi fatui (will-o’-the wisp), 1960-
installazione site specific
Middle Sea, video still, 2008
(courtesy of the artist)
3
Land!Terra! 2009
video installazione
Marseille, 2008/2009
9. Pastorello
(courtesy of the artist)
Senza titolo, 2009
acrilico su tela, 100x80 cm
15
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5
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9
6
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8
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9
ARTE
TRA LE NOTE
SCENOGRAFIE D’ARTISTA PER I CONCERTI DI TIME IN JAZZ
le scenografie di Time in Jazz
2008:
Alessandro Meloni
Andrea Aquilanti, Claudia Losi, iabo, Nero Project, Danilo Sini
Marco Giovani
È sempre più stretto, a Berchidda, il legame tra arte e musica, e lo è particolarmente in questa ventunesima edizione dedicata al tema dell’architettura e della
“costruzione dello spazio”.
Berchidda, infatti, è luogo di spazi. Spazi fisici e geografici, come la piazza dei concerti, le vie del centro invase dal pubblico, i piccoli luoghi consacrati nascosti tra
gli alberi delle campagne circostanti il paese. Ma anche luogo di spazi costruiti dal suono, dalla musica che disegna paesaggi, traccia sentieri, delinea orizzonti.
E di spazi attraversati dall’arte, evocati, abitati, stravolti dall’impeto del processo creativo.
Ma è il palco dei concerti serali, nella Piazza del Popolo, il luogo in maggiormente si percepisce la dimensione altra dello spazio, il luogo in cui musica e arte visiva
concorrono alla creazione di uno spazio sempre nuovo, mutevole, dinamico. Dove la presenza degli artisti sul palco non è illustrazione al sonoro, bensì processo
interattivo che coinvolge i diversi linguaggi dell’arte.
Lo confermano le “scenografie” di quest’anno: l’iconografia classica ma straniante di Sergia Avveduti, i rigorosi dettagli architettonici delle immagini di Lorenza
Lucchi-Basili, le evanescenze minimali di Marco Giovani, la gestualità bicromatica di Alessandro Meloni, la disturbante attualità di Nero Project, costruzioni immaginifiche per il nostro presente.
Nero Project
Lorenza Lucchi Basili
24 HOURS LECTURE&WRITING
Invidia?
L’invidia è un sentimento che non pratico volentieri – anche perché, con l’andar del tempo ci si rende facilmente conto che si tratta di un desiderio ingiustificato, e
che quelli a cui si invidia qualcosa in genere sono proprio gli stessi che invidiano qualcosa a noi… Però, ho sempre invidiato ai musicisti la capacità di improvvisare, e spesso di riuscire a farlo insieme, in quelle riunioni che loro chiamano jam session, e che spesso, invece di essere delle “marmellate” di suoni, toccano il
vertice della libertà espressiva e paiono miracolose nella loro naturalezza.
Noi intellettuali invece, per formazione, vocazione o semplice timidezza, siamo quasi sempre costretti a stare nei tempi e nei modi della classica presentazione
accademica – seduti dietro un tavolo, per non più di un’ora, a volte con qualche supporto audiovisivo, qualche domanda retorica alla fine, e finita lì.
Ma chi si occupa di arte contemporanea sa bene che, da quando è stato inventato l’happening, oltre mezzo secolo fa, la forma dell’“evento” – qualcosa di paragonabile alla jam session jazzistica – è divenuta strategica nell’espressione artistica. E una simile forma non dovrebbe lasciare indifferente anche il modo con cui se
ne parla, dovrebbe cioè, in qualche misura, influenzare anche gli stili di discorso critico che se ne occupano.
È per questo che ho pensato se non fosse arrivato il momento di tentare una specie di “session” discorsiva, una conferenza di genere nuovo, aperto e arioso come
un’improvvisazione musicale, e dilatata nel tempo come un happening artistico.
Così, pensando all’atmosfera sospesa nel tempo e nelle note di Time in Jazz, è nata l’idea di 24 Hours Lecture & Writing – una conferenza, o meglio una serie di
conferenze, lunga 24 ore in cui ci sarà posto anche per una sessione di “scrittura in pubblico” e in diretta, in cui tutti potranno leggere cosa il critico scrive proprio
mentre lo fa.
Anche se l’idea può sembrare balzana (e per certi versi lo è), vorrei assicurare che non è una pura bizzarria: soprattutto, la mia idea non è quella di stabilire un
record, o di fare una “maratona”, ma di dare vita ad una performance, solo che è mentale invece che musicale (o artistica o teatrale). L’idea sarebbe quella
di mettere a nudo e in diretta il proprio pensiero, dimenticando la famosa frase-giustificazione “Ah, molto bene, ma di questo argomento purtroppo stasera non possiamo parlare perché il tempo a nostra disposizione è finito....”. No, il tempo c’è, e quindi se ne parla. Il tempo non è tiranno: siamo noi che ci facciamo tiranneggiare, per chiudere, delimitare, segmentare le avventure intellettuali, che invece sono aperte e definitivamente non-finite, come diceva Duchamp.
Immagino questa 24’ore un po’ come i primi film di Warhol, Empire (456’) oppure 24 hours Psycho di Gordon: finalmente c’è tutto il tempo per godersi in pace
quello che si vuole. Non è necessario che il pubblico segua l’oratore per 24 ore consecutive; non si tratta di quelle azioni di ostruzionismo, dove i parlamentari
parlavano per ore per impedire l’approvazione di una legge; anzi, mi auguro proprio quello che Warhol suggeriva agli spettatori dei suoi film, quando li invitava
esplicitamente a leggere, fumare, entrare e uscire a piacimento durante la proiezione. Ecco perché viene fornito un menù con una ventina di “piatti” (ovvero temi),
che chi è interessato può decidere di ascoltare/degustare come e quando vuole… perché anche questo è l’andirivieni acqueo del pensiero.
MENÙ DELLE CONFERENZE
Intro: il motivo di 24hours Lectures
1. Acqua. Il Pacific Trash Vortex e il suo significato filosofico
2. Identità e disidentità. Da La Fenomenologia dello Spirito di Hegel a Fantozzi contro tutti
3. Il corridoio del paradosso. Video Corridor di Bruce Nauman
4. Arte e Tv. Da John Cage a Mike Buongiorno (e ritorno)
5. Storie a spirale. Duchamp e il cinema
6. Disneyland. Il segreto di Walt, artista sovversivo 7. Picasso e la macchina da presa
8. Salvador Dalì fra arte e cinema
9. Psicopatologia di Andy Warhol
10. Intellettuale. Fabio Mauri, Per Paolo Pasolini e la storia di un’amicizia impossibile
11. PAUSA. writing: Water to Water (h. 21.00-01.00)
12. Il filosofo che sapeva troppo (con visioni di stralci da The Pervert’s Guide to Cinema, Channel
4, 2006, di e con Slavoj Zizek)
13. Brevi cenni sull’universo? Manuale di sopravvivenza mentale
14. The End. Se nel 2012 il mondo finisce (e l’arte continua)
15. L’immagine limite e l’ultrapornografia
16. Il Segreto di Lucio. I misteri di Battisti-Panella spiegati dalle verità dell’arte
17. Merda d’artista. Escrementi astratti e concreti
18. Cover Theory. La seconda volta per tutte
19. Il Fattore U. Da Biosphere 2 a Grande Fratello.
20. Acqua 2. Per un’ecologia culturale
Nota: durante le conferenze verranno proiettati immagini e video rari o poco noti.
IL MARE PROFUMA LE STRADE DELL’ISOLA
il MAN a Time in Jazz a cura di Cristiana Collu in collaboraziome con il FRAC Corse
MAN
Leonardo Boscani_Anne Deleporte_Pierluigi Dessì
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FRAC CORSE
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BABELFISH
- WE PREFER DIVING
RASSEGNA DI GIOVANI ARTISTI A CURA DI PINUCCIA MARRAS E NARCISA MONNI
1 - Nicola Caredda
(Sed etiam aquae), 2009
2 - Andrea D’Ascanio
Nicola Caredda, Andrea D’Ascanio, Elisa Desortes, Paolo Pibi, Enrico Piras, Antonio Sini & TeresaPintus, Carlo Spiga
Autoritratto sott’acqua con peli, 2009
proiezione
L’acqua è un composto chimico di formula molecolare H2O. In condizioni di temperatura e pressione normali[4] si presenta come un liquido incolore e insapore; il
suo punto di fusione è a 0 °C (273,15 K), mentre il suo punto di ebollizione è a 100 °C (373,15 K).
L’acqua è un ottimo solvente, per cui le acque naturali contengono disciolte moltissime altre sostanze.
L’acqua in natura è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base di tutte le forme di vita conosciute, uomo compreso; la stessa origine della vita è dovuta
alla presenza di acqua nel nostro pianeta.
L’acqua è inoltre indispensabile all’uomo nei suoi molteplici usi civili, agricoli e industriali.
L’uomo ha riconosciuto sin da tempi antichissimi l’importanza dell’acqua per la vita, identificandola con il principale (o uno dei principali) elementi costitutivi
dell’universo e attribuendogli un profondo valore simbolico, riscontrabile nelle principali religioni.
3 - Elisa Desortes
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Installazione, dimensione ambiente
4 - Paolo Pibi
S:T:, 2009
acrilico su tela (bozza)
5 - Enrico Piras
Erratici n 3, 2009
6 - Antonio Sini & Teresa Pintus
Water Paradises, 2009
video proiezione
7 - Carlo Spiga
“Voi amate il mare, Capitano”
“Si! Lo amo. Il mare è tutto! Copre i sette decimi del globo terrestre. Il suo alito è puro e sano. È l’immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, poiché sente la vita
fremere accanto a lui. Il mare non è che il veicolo d’una sovrannaturale e prodigiosa esistenza; non è che movimento e amore; è l’infinito vivente, come ha detto un
vostro poeta. E infatti, Signor Professore, la natura vi si manifesta con i suoi tre regni, minerale, vegetale, animale.
Quest’ultimo vi è largamente rappresentano dai quattro gruppi degli zoofiti, da tre classi degli articolati, da cinque classi dei molluschi, da tre classi dei vertebrati,
i mammiferi, i rettili e quelle innumerevoli, legioni di pesci, ordine infinito di animali che conta piu di tredicimila specie, delle quali soltanto un decimo appartiene
all’acqua dolce. È col mare che il globo ha per così dire cominciato a vivere, e chi sa se finirà con lui! Qui è la tranquillità estrema. Il mare non appartiene ai
despoti. Alla sua superficie questi possono ancora esercitare dei diritti iniqui, battersi, divorarsi, trasportarvi tutti gli errori terrestri. Ma a trenta piedi sotto il suo
livello il loro potere cessa, la loro influenza si spegne, la loro potenza sparisce. Ah, signore, vivete, vivete in seno al mare! Soltanto qui è l’indipendenza. Qui non
si riconoscono padroni! Qui sono libero.”
Il quinto passo, 2009
da Jules Verne (1869). Ventimila leghe sotto i mari.
installazione sonora
in collaborazione con l’associazione Acquamarina
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Sulla nave della Sardinia Ferries le immagini della vita in fondo al mare fissata negli scatti di sei fotografi subacquei: felice de Angeli,
Pier Vanni Depperu, Andrea Grimaldi, Luciano Gutierrez, Toto Porcu e Alessandro Sirigu
In equilibrio sull’acqua, 2009
frame da video
L’importanza biologica dell’acqua
Composizione percentuale (in massa) del corpo umano. L’acqua rappresenta il 65% circa della massa corporea.
L’acqua è un componente fondamentale per gli organismi vegetali e animali. Essa si trova in elevate percentuali nelle cellule (in particolare nel citoplasma e nei vacuoli), dove viene convogliata attraverso il processo detto di “pinocitosi”. Nel protoplasma di tutte le cellule, sia procariote sia eucariote, l’acqua rappresenta l’elemento
predominante e agisce come solvente per tutte le molecole biologiche (come zuccheri, proteine, enzimi ecc.), le quali possono reagire tra di loro dando luogo a tutte le
reazioni indispensabili alla vita. Oltre che come solvente, l’acqua partecipa attivamente a diverse reazioni metaboliche, soprattutto quelle di idrolisi, ed è un elemento
fondamentale della fase luminosa della fotosintesi.
Nel corpo umano, l’acqua è presente in percentuali variabili a seconda dell’età. I liquidi corporei che hanno il maggiore contenuto di acqua sono il liquido cerebrale
(99%), il midollo osseo (99%) e il plasma sanguigno (85%). Essa è fondamentale per il trasporto dei nutrienti in tutti gli organi e per l’eliminazione delle scorie. L’acqua
inoltre svolge una funzione determinante nella regolazione della temperatura corporea e dell’equilibrio idrico-salino e partecipa alla digestione, favorendo il transito
intestinale e l’assorbimento.
Nelle piante è il componente principale della linfa, che ha la funzione di trasportare i principi nutritivi in tutti i tessuti, e dei vacuoli, che regolano la pressione osmotica.
Proprio perché l’acqua è presente in quantità molto elevate viene classificata come “macronutriente”.[dalla voce “acqua” - Wikipedia]
OLTRE
IL BLU
MOSTRA DI FOTOGRAFIA SUBAQUEA
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e la Sardinia Ferries
FUORI
DI PALCO
I LUOGHI, GLI ARTISTI E IL PUBBLICO VISTI DA ROBERTO CIFARELLI
Nei luoghi in cui in Italia si suona jazz, la figura di Roberto Cifarelli è ormai da anni parte integrante della scenografia. Divorato da una passione inesauribile,
con la sua presenza comunica a tutti gioia, serenità, entusiasmo e per questo motivo le sue rare assenze si notano, perché ormai siamo tutti abituati a vederlo con
l’immancabile macchina fotografica mentre coglie gli attimi della tensione creativa, le emozioni che la musica gli comunica. Cifarelli, classe 1964, ha compiuto
tutto il percorso che separa gli scatti del dilettante di gusto da quelli del professionista, e lo ha fatto senza perdere un’oncia di quella passione per la musica, di
quel rispetto per i musicisti che si avverte in tutte le sue fotografie, anche in quelle degli anni di apprendistato. Anni che hanno avuto termine nel 2002, quando nel libro Emozioni, scritti, immagini del jazz italiano, originale nella sua impaginazione che univa le foto a brevi
note dei musicisti ritratti, ci consegnava il primo, compiuto atto d’amore verso i protagonisti di quel mondo di suoni che ama sopra tutti gli altri. Da allora, Roberto
Cifarelli è diventato un professionista della fotografia dello spettacolo, ma non ha perso la tensione che anima il dilettante, inteso però come colui che in maniera
competente si “diletta” (al più alto livello) con un fenomeno artistico e spirituale. Così, il suo mondo di immagini ha trovato sempre più spazio nelle riviste specializzate, Musica Jazz in testa, nelle copertine di libri o degli album pubblicati da grandi etichette, come la Blue Note e la ECM, o da intraprendenti Indies quali
Splasch, Map, Abeat, Alfa Music, Cam Jazz, Via Veneto. Ed anche nelle innumerevoli rassegne che lo hanno invitato ad esporre: da Piacenza a Gallarate, da Iseo
alla Brianza, da Vicenza a Udine, Vignola, Ivrea ed anche Colonia, in Germania. Uomo vitale e dinamico, è tra i fondatori della prima agenzia fotografica dedicata allo spettacolo (e soprattutto al jazz), presieduta da un fotografo che fa parte della storia del jazz in Italia: Carlo Verri. Festival Time in Jazz
Roberto Cifarelli
Lo stretto rapporto di amicizia e conoscenza, che lo lega ai musicisti è anche il segreto dell’immediatezza delle sue foto, che al di fuori di ogni ricerca formalistica
cercano soprattutto di far uscire non tanto il fotografo, quanto il musicista, la sua peculiare gestualità. Forse per questo le sue immagini trasmettono lo stesso calore e la medesima serenità che si provano stando al fianco dell’uomo Roberto Cifarelli.
MIGRANTI
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«La forza del film risiede nelle sue immagini.» Questa semplice verità assume un carattere definitivo nalla visione di questa selezione di film documentari che sono orgoglioso di presentare al pubblico del Festival Time in Jazz a Berchidda. Non si tratta di film “estetici” o “consolatori”, ma di veri film d’azione, dove per azione s’intende l’impegno di alcune tra le tante organizzazioni umanitarie
che lavorano sui problemi dell’umanità e dello sviluppo del sud del mondo. Nella rassegna si incontreranno immagini provenienti da tutto il mondo che con poesia, rabbia e emozione, aprono
una finestra sul significato profondo della parola Acqua nel mondo. Sono momenti di emozione suscitati dalla vita di persone reali e dal “senso” dell’acqua, dal suo bisogno e funzione come bene
essenziale e bene primordiale in tutto il mondo. Rispondono ad un senso di profonda urgenza oggi che il mondo affronta una crisi idrica di proporzioni sbalorditive. Oggi una persona su cinque
in questo pianeta non ha accesso costante ad acqua pulita per le necessità quotidiane come bere, lavarsi, pescare e cucinare e questo numero sta continuamente aumentando. Raccontando questo
dramma ed emergenza è possibile anche fare poesia e toccare i cuori: le storie, le inquadrature, il ritmo e l’uso della musica, nei tanti lavori presenti ne sono la dimostrazione.
Un modo per dare voce dal palcoscenico di Time in Jazz al lavoro prezioso e spesso poco noto di queste organizzazioni e alla presa di coscienza e sensibilizzazione verso un problema vasto e
sensibile.
La rassegna sarà preceduta in apertura dalla presentazione del film Time in Jazz E 20 girato nell’edizione 2007, ed ora finalmente disponibile in DVD, che racconta i nostri venti anni di Festival
racchiusi in una storia musicale unica ed originale.
Come unica e originale è l’approccio interdisciplinare al tema di quest’anno: con l’ACQUA il Festival infatti inizia un progetto quadriennale sui quattro elementi (acqua, fuoco, terra, aria) con l’intento di riflettere, declinando in più discipline, l’arte, il cinema e la musica, per una presa di coscienza responsabile verso l’uomo e il suo ambiente, secondo la vocazione di Time in Jazz: condividere un’esperienza unica immersi nella natura che ci circonda, un Festival “eco-sostenibile” in sintonia tra artisti e pubblico, nel rispetto dell’ambiente. Gianfranco Cabiddu
11>15 agosto 2009
CINEMA D’ACQUA
BERCHIDDA, NUOVO CINEMA COMUNALE – ORE 16.00
rassegna a cura di GIANFRANCO CABIDDU RASSEGNA REALIZZATA CON LA COLLABORAZIONE DI COSPE, AMREF, ACTION AID, CEVI, UNIVERSITY OF MIAMI, OFFICINA LATINA, W.A.T.E.R.
VENERDÌ 14 AGOSTO
BE WATER MY FRIEND
GIORNATA COSPE
Dalla giovialità dei pescatori delle valli ravennati alla disperazione e rassegnazione
degli ex pescatori di Muynaq, piccola cittadina vicina al lago di Aral (Uzbekistan). Acqua come gioia di vivere e fonte di rigenesi continua, perdita d’acqua come perdita di
identità e di equilibri economici e sociali, frattura esistenziale, alterazione di un’ecosistema che è specchio di una comunità. Proprio come la struttura del film, che riflette e mette
a confronto due comunità di pescatori allo stesso modo in cui la superficie dell’acqua
replica immagini e flussi di azioni.
DI ANTONIO MARTINO, ITALIA 2009, 24’
UNA GOCCIA TIRA L’ALTRA
DI ELISA MEREGHETTI, ITALIA 2007, 25’
MARTEDÌ 11 AGOSTO
GIOVEDÌ 13 AGOSTO
Prodotto da Cospe, in collaborazione con Ce.V.I. e Contratto Mondiale sull’Acqua,
nell’ambito del progetto “Acqua: bene comune dell’umanità diritto di tutti”, campagna
internazionale di educazione e sensibilizzazione per il diritto all’acqua.
L’acqua diritto universale o bene di lusso? Nel documentario di Elisa Mereghetti si
mostra bene quale la responsabilità individuale e collettiva per la gestione delle risorse
idriche, non dimenticando che l’acqua risparmiata nel Nord del mondo può diventare
elemento di sviluppo per i paesi del Sud. “Ogni giorno nel mondo 24.000 persone, in
prevalenza donne e bambini, muoiono per il mancato accesso all’acqua potabile. In
Italia il consumo pro-capite di acqua è di 200-220 litri al giorno”.
TIME IN JAZZ, E 20
RITRATTO DI ALTINÈ NELLA STAGIONE SECCA
LE ACQUE DI NASHIPUR
DI GIANFRANCO CABIDDU E FERDINANDO VICENTINI ORGNANI, ITALIA 2008, 104’
PROD. ALBA PRODUZIONI, MILLENNIUM STORM &TIME IN JAZZ
DI ELISA MEREGHETTI E MARCO MENSA, ITALIA 1999, 25’
PRODUZIONE COSPE
DI PAOLO SILVESTRI, ITALIA 2007, 9’
Venti anni racchiusi in una storia musicale unica ed originale. Time in Jazz è il festival
internazionale di jazz ideato e pensato da Paolo Fresu nella sua Berchidda, piccolo
centro della Sardegna, dove creatività, luoghi straordinari ed umanità si incontrano permeando i bianchi graniti ed i rigogliosi vigneti. L’emozione dei 20 anni è qui raccontata
dal suo ideatore attraverso il lungo concerto delle “Fresiadi” e grazie alla presenza di
molti degli artisti che vi hanno partecipato. Legando la musica all’arte visiva e la parola
al suono il racconto diventa così emozione.
Altinè è una donna Peul che vive in un villaggio nel Deserto del Sahel. Altinè è la depositaria di valori, cultura e conoscenza dell’adattamento umano al difficile contesto ambientale. Sa come gestire la poca acqua per cucinare, lavarsi e provvedere ai bisogni
della famiglia, oltre a praticare quel poco di agricoltura possibile. Il documentario ritrae
la sua vita quotidiana durante la stagione secca, seguendo il naturale senso del tempo.
“Il pozzo è anche un luogo d’incontro, il centro attorno al quale ruota la vita di vari
villaggi”
Un’alta percentuale di fluoro nell’acqua proveniente dalle pompe a mano costruite dal
Governo Indiano 20 anni fa ha contaminato un intero villaggio a 200 km a nord di
Calcutta in India. A Nashipur tutti sono affetti dalla florosi, una malattia che colpisce le
ossa e le paralizza. La mancanza di corrente elettrica blocca l’afflusso di acqua buona
e quindi la gente è costretta a bere ancora oggi l’acqua infetta delle pompe. Guidati da
un giornalista ascoltiamo le testimonianze della gente di Nashipur scoprendo il dramma
di questa rara malattia.
SABATO 15 AGOSTO
ONE WATER
DI SANJEEV CHATTERJEE & ALI HABASHI, USA, 2008, 67’
PRODUZIONE UNIVERSITY OF MIAMI
One Water, filmato in quindici nazioni per un totale di cinque anni di lavorazione, porta
sullo schermo la magia del rapporto tra l’uomo e l’acqua, fonte di vita e di purificazione
spirituale nelle più diverse religioni, a volte motivo di contagio e di morte, troppo spesso
nelle mani di pochi. Dall’India all’Ungheria, dagli Stati Uniti al Kenya, i registi raccontano tante storie diverse con l’acqua come protagonista, sollevando un inquietante interrogativo: cosa stiamo facendo perché questo bene arrivi anche alle generazioni future? Da
segnalare interventi di esperti e personalità come il Dalai Lama, Vandana Shiva e Robert
F. Kennedy e la colonna sonora eseguita dalla Russian National Orchestra
MERCOLEDÌ 12 AGOSTO
CHIARA COME L’ACQUA
DI SEBASTIANO TECCHIO, ITALIA 2008, 30’
PRODUZIONE ACTION AID
Molti anni fa in un villaggio indiano, per procurarsi l’acqua, le donne del villaggio andavano ogni giorno al fiume più vicino, camminando per oltre un’ora. ActionAid scoprì
una falda acquifera vicino al villaggio e scavò un pozzo che, però, non venne mai
usato. Fu chiesto alle donne:”perché continuate ad andare sino al fiume, ora che avete il
pozzo a pochi passi da casa?”
“Quell’ora passata a camminare - risposero - è l’unico momento della giornata in cui
riusciamo a stare insieme. Parlare tra noi donne è il nostro bisogno più forte.” ActionAid
capì, allora, che se davvero voleva aiutare i poveri, doveva imparare prima di tutto ad
ascoltarli.
“Chiara come l’acqua”, girato in Bangladesh, mostra la relazione che l’organizzazione
instaura con le comunità del Sud del mondo e, di riflesso, con tutti i suoi interlocutori.
WATER IN KAJIADO, MILLENNIUM NEWS
DI ANGELO LOY E I RAGAZZI DI “CHILDREN IN NEED”, ITALIA/KENIA 2009, 13’
PROGETTO DI GIULIO CEDERNA, ANGELO LOY, JOHN MAIRURI, RENATA TORRENTE,
PROD. AMREF
Dalla serie di otto telegiornali dedicati agli otto obiettivi del Millennio delle Nazioni
Unite, pensati scritti e condotti da 80 ragazzi e ragazze provenienti dalle baraccopoli
di Nairobi. I giovani protagonisti prendono spunto dai traguardi fissati dalle NU per
raccontare la lotta alla povertà dal punto di vista di chi realmente la vive e la conosce.
Ogni episodio è un vero telegiornale, con tanto di sigla, uno studio allestito nelle baraccopoli e originali servizi “esterni” dedicati ai temi della salute, istruzione, e accesso
all’acqua.
KARIBÙ
ITALIA/KENIA 30’
PROD. AMREF
Documentario sul lavoro dei Flying doctors e sul lavoro di AMREF in Africa, con un capitolo dedicato all’Acqua, la costruzione dei pozzi e la collaborazione delle popolazioni
locali.
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LA CAROVANA DELL’ACQUA
AAVV ITALIA 2008, 36’
PRODUZIONE OFICINA LATINA, IN COPRODUZIONE CON CEVI, ALLA CAROVANA DALL’ACQUA IN AMERICA CENTRALE
E W.A.T.E.R.
“L’acqua è libertà, è vita, è l’oro del XXI secolo. Ma quest’oro, azzurro e trasparente,
a molti viene sottratto. 2, 6 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi sanitari
e 5000 bambini con meno di 6 anni muoiono ogni giorno per l’assenza o la cattiva
qualità dell’acqua”.
Il documentario racconta il lungo viaggio della “Carovana dell’Acqua”, un’iniziativa che
ha messo insieme rappresentanti politici, di movimenti sociali e di Ong italiane e latino
americane e che nel novembre del 2008 hanno percorso le strade del Centro America
per conoscere meglio la situazione di Nicaragua, Honduras, Guatemala e El Salvador;
e per portare un sostegno alle comunità locali nella lotta al concetto di acqua come
merce.
Il DVD in vendita al merchandising
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IN-FLUSSI D’ACQUA
GREEN JAZZ
LABORATORIO DI DANZA AL FESTIVAL TIME IN JAZZ
MUSICA ARTE E SOSTENIBILITÀ AL FESTIVAL TIME IN JAZZ 2009-2012
L’edizione 2009 del Festival internazionale Time in Jazz, ripropone uno spazio dedicato alla danza.
Il tema del festival, l’acqua, elemento che trasforma e purifica, diventa metafora delle relazioni tra corpo e ambiente, veicolo che collega musica, danza e arti della visione, rinforzando l’identità
interdisciplinare del Festival. Immaginazione, percezione e memoria rappresentano processi corporei in-formati d’acqua.
I fluidi del corpo muovono il sistema percettivo ed emotivo, provocando partiture multisensoriali, alla base dei processi creativi, che scaturiscono dall’intreccio delle stimolazioni del tatto, gusto, visione, udito, olfatto.
L’acqua è elemento fluido per eccellenza e la danza è linguaggio in movimento, drammaturgia di visioni mutabili.
I coreografi Giorgio Rossi e Ornella D’Agostino guideranno due sessioni esplorative sulla percezione del corpo in-flussi d’acqua che diventa immagine e simbolo generatore di processi percettivi e
concatenazioni di dinamiche corporee di improvvisazione.
Le nuove produzioni che i due artisti presentano al festival, “Anima-Amata-Mente” (Rossi) e “Paesaggi interrotti” (D’Agostino), saranno riferimenti d’indagine anche del laboratorio.
PAESAGGI INTERROTTI
I temi cardine dell’ambiente entrano a Time in Jazz: con questa edizione, il festival inaugura infatti un ciclo all’insegna dei quattro
elementi naturali - acqua, aria, terra e fuoco – e, accanto ai progetti artistici, vara una serie di iniziative collegate ai temi del
risparmio energetico, dell’utilizzo delle energie alternative, della differenziazione dei rifiuti, dell’abbattimento della CO2, etc. Lo
stretto rapporto di Time in Jazz con la natura, in particolare in eventi come i concerti nei boschi del Limbara e nelle chiesette campestri, ha infatti stimolato una crescente attenzione agli effetti ambientali del festival, dando vita, già da alcuni anni, a
“Green Jazz”, un progetto di sensibilizzazione ecologica.
Time in Jazz intende ora rafforzare il suo impegno in questa direzione promuovendo eventi e progetti incentrati su alcune delle più
attuali tematiche ambientali, alla cui realizzazione contribuiscono come partner o come sponsor anche enti locali e aziende.
Tra gli obiettivi primari, la riduzione dell’impatto del festival sull’ambiente e sulle sue risorse naturali, attraverso il risparmio energetico e l’uso di energie alternativeIl progetto Light for music riguarda il fabbisogno di elettricità dei concerti. Quelli in programma sul palco centrale in piazza del Popolo, saranno in parte coperti dal conto energia del Comune di Berchidda, che produce
energia solare grazie agli impianti fotovoltaici già attivi in alcuni punti del paese. Progettato da Alberto Erre, patron del Service
Rockhaus Blu Studio, in collaborazione con Musical Box, per la prima volta l’impianto audio-luci sul palco utilizzerà inoltre dei
riflettori a led, capaci di produrre la stessa illuminazione dei proiettori tradizionali, ma con un consumo mediamente inferiore del
cinquanta per cento. E anche l’amplificazione dei concerti campestri avrà un basso impatto grazie all’utilizzo di nuovi diffusori
acustici a batteria sponsorizzati dalla ditta K Array. Primi passi di un percorso virtuoso del festival verso il risparmio energetico cui
lo sviluppo di nuove tecnologie potrà portare un grosso contributo nell’immediato futuro.
Le bottiglie d’acqua minerale Smeraldina, sponsor tecnico del festival, saranno contrassegnate col bollino Wake Up-Clean Up che
invita a gettare i vuoti di plastica negli appositi contenitori.
Altro tema sensibile, quello della riduzione delle emissioni di CO2. Due iniziative ad hoc mireranno a ridurre la circolazione
delle auto: Musica a pedali, in collaborazione con Atala, metterà a disposizione del pubblico delle biciclette per spostarsi da un
concerto all’altro, sia in paese, sia nelle vicine chiese campestri. Una valida alternativa, dunque, per tutti coloro che intenderanno
rinunciare alla propria automobile per raggiungere, pedalando, i luoghi della musica e dell’arte. Alla riduzione dei gas mira anche Motori a strappo, un progetto di car-sharing rivolto al pubblico che, durante i giorni del festival, percorre decine di chilometri
per raggiungere i diversi luoghi dei concerti. A Berchidda saranno creati dei punti di ritrovo, in cui sarà possibile parcheggiare la
propria auto, approfittare del passaggio messo a disposizione da chi aderisce all’iniziativa, e viaggiare in buona compagnia.
In collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Berchidda proseguirà poi l’iniziativa dedicata alla raccolta differenziata dei
rifiuti: Le isole ecologiche di Green Jazz, spazi supplementari allestiti in paese, che ospiteranno i contenitori per la raccolta differenziata del vetro, del cartone e della plastica. Alcuni volontari presidieranno le isole ecologiche, contribuendo a ripulire il paese da
eventuali rifiuti abbandonati, informando e sensibilizzando pubblico e visitatori sulle varie iniziative volte alla tutela dell’ambiente.
Durante il festival, a Berchidda saranno inoltre allestiti i “Green Corner”, stand dedicati ai partner e agli sponsor dei progetti
Green Jazz, per dare informazioni sulle varie campagne di sensibilizzazione condotte durante il festival e far conoscere i diversi
progetti e i soggetti coinvolti attraverso materiali informativi, stampati, video, etc.
A BERCHIDDA LA COREOGRAFA ORNELLA D’AGOSTINO PRESENTA UN ITINERARIO D’ARTE E AMBIENTE
PER IL DIALOGO TRA LE CULTURE
ATTI ARTISTICI PER VISIONI IN PROGRESS A CURA DI CAROVANA S.M.I.
Il Festival Time in Jazz 2009 accoglie una tappa dell’itinerario Paesaggi interrotti a cura dell’associazione Carovana S.M.I., un progetto artistico, che nasce nell’ambito del programma pluriennale Mare di Danza, per viaggiare dalla Sardegna verso altri luoghi, attraverso il gioco della danza, della poesia, della
musica, della scrittura, delle arti visuali e le nuove tecnologie: sincretismi espressivi che ricompongono, nell’immaginario, le culture di minatori, gente di mare,
contadini e pastori in una libera ma sensibile mescolanza delle mappe tracciate durante i viaggi in Sardegna ma anche nei luoghi portati dagli artisti ospiti, di
provenienza internazionale.
Se il nutrimento dell’essere comprende non solo il cibo propriamente detto, che il corpo metabolizza attraverso il sistema digerente, ma anche tutto quanto riguarda il nutrimento percettivo che mantiene il corpo e l’anima in movimento, l’arte diventa processo produttivo e di elaborazione del cibo immateriale che l’uomo si
deve procurare per non rinunciare ai processi evolutivi di tutte le parti di cui il sistema corpo-biosfera è costituito. L’acqua, alimento primordiale, influisce, attraverso le sue proprietà organiche e simboliche, alla trasformazione del nutrimento materiale ed immateriale, fertilizzando la terra e, insieme agli altri fluidi, il corpo
umano.
Un itinerario che comunque ci riporta al mare e alla danza, simboli ed energia di trasformazione e di passaggio che la sacralità rituale celebra generando e
distruggendo. Il mare e la danza, orizzonti di scambio, soglia di sincretismi e contaminazioni espressive. Il sale condimento che assapora il cibo al di là di qualsiasi
frontiera.
Paesaggi interrotti è metafora del lavoro di scavo tra memoria e immaginario, ma anche rappresenta l’altra faccia della produzione, quel lento processo di
depauperamento e consumo spesso irresponsabile dei territori a cui apparteniamo per nascita o adozione, un pellegrinaggio in controtempo, attraverso terra,
mare e miniere che affronta il problema complesso della salvaguardia ambientale e della riconversione dei luoghi per creare sinergie tra gli universi dell’arte,
della cultura, della ricerca scientifica, dell’economia.
Creando un’occasione per indagare le possibilità di sviluppo culturale ed ambientale di un territorio in cui tradizione e contemporaneità si coniugano nel tentativo
di mantenere vivo il prezioso patrimonio della nostra storia. Un progetto quindi far emergere paesaggi interposti, connotati da segni distintivi ma anche da forti
assonanze: un modo per sviluppare sensibilità ai luoghi, alle persone e all’ambiente, attraverso le arti del corpo e la ricerca intorno ai processi percettivi e della
comunicazione.
Direzione artistica
ORNELLA D’AGOSTINO
In collaborazione con:
RAUL ANDERSON, JO AZER, GIULIA
BONALDI, CARLO A. BORGHI, MARIA
PAOLA CAO, ANUSC CASTIGLIONI,
LUCA NULCHIS, ALESSANDRO MELIS,
GIANNI MELIS, MISAEL LOPEZ
Produzione
CAROVANA S.M.I
In collaborazione con:
FALMUTH UNIVERSITY- DARTINGTON
COLLEGE OF ART, TIME IN JAZZ,
COMPAGNIA EL-FUNOUN RAMALLAH,
SPAZIOMUSICA E SPAZIOMUSICARICERCA
Con il sostegno della:
RAS, MIBAC,
FONDAZIONE RENÈ SEYDOUX
Modulo 1.
Coreografo: Ornella D’Agostino
Date: 10/11/12/13 agosto
Quota: Euro 40,00
Modulo 2.
Coreografo: Giorgio Rossi
Date: 14 – 15 – 16 agosto
Quota: Euro 30,00
I laboratori si terranno tutti i giorni all’ex-caseificio “La Berchiddese” dalle ore 15,30 alle ore 17,30
È ammessa la presenza di auditori, previa comunicazione all’infopoint in Piazza del Popolo.
Modulo 1 + 2
Quota: Euro 60,00
Informazioni ed iscrizioni: Associazione culturale Time in Jazz | tel. 079.703007 | cell. 320.3874963 | email: [email protected]
Info alloggi: Ufficio turistico Berchidda | cell. 340 8208482 | [email protected]
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SYMBOLA
Symbola vuol dire “mettere insieme”: così i greci chiamavano le due parti spezzate di un oggetto, spesso un medaglione, che ricomposte servivano come mezzo di riconoscimento. Symbola – la
Fondazione per le qualità Italiane - vuole fare appunto questo: mettere insieme esperienze diverse accomunate dalla scommessa sulla qualità. Vuole consolidare e diffondere il modello di sviluppo
della soft economy, dove i territori incontrano le imprese, dove si stringono alleanze tra i saperi, le nuove tecnologie, la tradizione, e dove la competitività si alimenta di formazione, di ricerca, di
coesione sociale e rapporti positivi con le comunità.
Symbola chiama a raccolta tutti coloro che puntano sulla qualità e sui talenti del territorio, per mettere in comune le loro esperienze: personalità che vengono dal mondo economico e imprenditoriale, dalla cittadinanza attiva, dalle realtà territoriali e istituzionali, dal mondo della cultura. È la lobby delle qualità italiane: una nuova alleanza che parla alla politica, all’economia e alle istituzioni per indirizzare il futuro del Paese verso l’orizzonte della qualità.
In questi anni Symbola ha realizzato numerosi progetti sul Mediterraneo in collaborazione con Legambiente, Federparchi, la IUCN e la Deputaciò di Barcellona. In particolare è stato realizzato un
progetto artistico intitolato “Mediterrart” che ha visto collaborare artisti catalani con imprenditori e istituzioni italiane.
“Mediterrart”, è una iniziativa internazionale realizzata in collaborazione con la Deputazione di Barcellona, il Centro Sperimentale d’Arti del Parco del Garraf, Federparchi, Legambiente, Comune di
Montefalco e Cantine Arnaldo Caprai e parco nazionale delle Cinque Terre.
Symbola ritiene che l’arte può realmente essere uno strumento efficace e a disposizione di tutti per interpretare e conoscere il paesaggio, la natura, le loro trame, forme e colori. L’arte, quindi,
come occasione per costruire la propria personale, unica e inedita identificazione con il Mediterraneo. Ecco perché è nata la ferma volontà di partecipare a Time in Jazz e condividerne le finalità.
Una conferenza del biologo e ornitologo Antonio Torre è il contributo di Symbola in coincidenza con la doppia tappa di Time in Jazz a Tempio Pausania, il 13 agosto alle 11, prima del concerto di
Jan Lundgren alle Fonti di Rinaggiu. Titolo dell’incontro: “Le acque del Mediterraneo”.
Ulteriori informazioni www.symbola.net
LEGAMBIENTE
Nata nel 1980, Legambiente è oggi l’associazione ambientalista italiana più diffusa sul territorio, con oltre mille gruppi locali, venti comitati regionali e più di
centoquindicimila tra soci e sostenitori.
La storia di Legambiente è legata a grandi valori condivisi e condivisibili, come il desiderio di un mondo diverso, la scelta pacifista e non violenta, i valori di democrazia e libertà, solidarietà, giustizia e coesione sociale, modernità fondata sugli interessi generali, a cominciare dall’ambiente.
Impegnata contro l’effetto serra, le ecomafie e l’abusivismo edilizio, Legambiente ha aperto la strada a un forte e combattivo volontariato ambientale. Con le sue
campagne di monitoraggio scientifico, ha raccolto migliaia di dati sull’inquinamento del mare, delle città, delle acque, del sistema alpino e del patrimonio artistico,
sviluppando un’idea innovativa delle aree protette. Attiva nel mondo della scuola, sostiene le energie rinnovabili e un’agricoltura libera da ogm e di qualità.
Legambiente è un’associazione completamente apartitica, aperta ai cittadini di tutte le convinzioni politiche e religiose e si finanzia grazie ai contributi volontari di
soci e sostenitori. È riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare come associazione d’interesse ambientale; fa parte del Bureau
Européen de l’Environnement, e della Iucn (The World Conservation Union).
Da qualche anno, attraverso progetti di cooperazione internazionale e iniziative locali, si occupa di Acqua per una corretta gestione idrica della risorsa nel nostro
Paese e per una più equa distribuzione sul pianeta. Da una parte, in Italia, l’acqua è infatti soggetta a molti sprechi: sia in agricoltura, a cui viene destinato quasi
il sessanta per cento dei consumi, sia nella manutenzione degli acquedotti e nel ciclo delle acque reflue e depurate. Inoltre gli italiani preferiscono cedere agli interessi delle multinazionali dell’acqua in bottiglia invece che consumare acqua di rubinetto. Nel mondo, d’altra parte, l’accesso all’acqua e a condizioni igienico-sanitarie accettabili sono ancora oggi importanti sfide per lo sviluppo che la comunità internazionale non è riuscita a fronteggiare. Più di un miliardo di persone non
dispone di sufficiente acqua potabile e sicura; oltre due miliardi non hanno accesso a servizi igienici adeguati. Una delle sfide centrali di questo secolo sarà quindi
la gestione sostenibile, efficiente ed equa di risorse idriche limitate; il riconoscimento del diritto universale all’acqua dovrà essere elemento centrale per lo sviluppo umano e strumento di lotta alla povertà. Sfide che arrivano fin dentro le nostre case: ogni cittadino, informato sulle ripercussioni globali dello spreco idrico, è
chiamato ad adottare accorgimenti salva-acqua. Per questo Legambiente che si impegna in iniziative di monitoraggio, sensibilizzazione e denuncia su questo tema
come la campagna internazionale WATER – Water Access Through Empowerment of Rights (ONG-ED/2007/136-066), vuole essere presente in questa edizione del
festival Time in Jazz dedicata a questa importante risorsa, non a caso chiamata oro blu.
La Berta maggiore, un uccello pelagico che vive in mare aperto tutto l’anno avvicinandosi alla
costa solo nel periodo riproduttivo, nidifica in colonie anche di migliaia di coppie nelle falesie e
nelle piccole isole del Mediterraneo e per procurarsi il cibo è capace di fare centinaia di chilometri spostandosi da una parte all’altra del Mediterraneo. Durante la riproduzione si avvicina alla
terraferma solo nella notte; in quelle prive di luna emette un verso simile al vagito di un bambino
per poter localizzare il partner nel nido. La leggenda delle sirene che ammaliavano i naviganti
greci con il loro canto è probabile che abbia le sue origine dal verso di questa specie. Un’altra
leggenda vede nelle berte i compagni di Diomede che piangono la morte del loro condottiero.
Questa specie ci accompagnerà in un viaggio ideale nelle acque del Mediterraneo tra culture
millenarie che nel tempo hanno plasmato questo mare straordinario facendone uno dei luoghi
di massima
del mondo. Ci aiuterà a scoprire le trasformazioni ambientali dovute
al cambiamento climatico, le distruzioni dei sistemi costieri ad opera dell’uomo, l’inquinamento delle sue acque, l’ipersfruttamento delle risorse alieutiche, tutti fattori che stanno
modificando profondamente il .
LEGAMBIENTE ONLUS – VIA SALARIA 403, 00199 ROMA
TEL 06862681 FAX 06.86218474
WWW. LEGAMBIENTE.EU - [email protected]
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Antonio Torre
TIME IN JAZZ 2009 e COSPE
“PORTATORI D’ACQUA... PER L’ ANGOLA”
PAROLE D’ACQUA
INTERVENTI E TESTIMONIANZE DI FRANCO SALCUNI, ANTONIO TORRE, ALEX ZANOTELLI
Una nota, a volte, conta più di cento parole. E’ per questo e per la capacità che ha la musica di coinvolgere e avvolgere, di emozionare e raccontare con un linguaggio universale, che il sostegno del festival Time in Jazz alle iniziative del COSPE legate alle tematiche dell’acqua è così importante.
COSPE (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) è un’associazione che lavora da venticinque anni sul fronte dei diritti umani, del dialogo interculturale,
dello sviluppo equo e sostenibile, della pace e della giustizia tra i popoli. Impegnato in molti paesi nella “componente acqua”, quest’anno ha concentrato il proprio
intervento sull’Angola, un paese dilaniato e impoverito da trent’anni di guerra civile, dove COSPE è attivo fin dal 1993, con il progetto “Sicurezza alimentare e
ambientale” nella Provincia Namibe, una delle zone più povere. Il progetto prevede il ripristino della disponibilità d’acqua per l’irrigazione, l’arresto della deforestazione, la promozione di attività generatrici di reddito, e si rivolge agli agricoltori, alle donne rurali e alle organizzazioni di base. I beneficiari diretti sono 3216
persone (circa 536 produttori agricoli associati e le loro famiglie). Beneficiari indiretti saranno invece gli abitanti della provincia di Namibe, circa 255.000 persone.
Il partner locale è l’IDA, servizio pubblico incaricato della gestione dello sviluppo agricolo. Grazie al progetto sarà possibile costruire un sistema di irrigazione
collegato a nuovi pozzi, così da rendere perenne la presenza d’acqua e assicurare il raccolto per l’autoconsumo e la vendita anche nei periodi di siccità. Il progetto
mira poi alla sensibilizzazione delle comunità interessate sull’importanza della gestione sostenibile e partecipata delle risorse naturali come l’acqua e la foresta, e
alla formazione degli agricoltori sull’utilizzo della risorsa idrica, sulla gestione della produzione e sul rimboscamento.
COSPE sarà presente a Time in Jazz con uno stand e un gruppo di volontari a disposizione di chi vorrà avere maggiori informazioni sull’associazione e sul progetto
in Angola. In occasione della serata “africana” del festival, il 14 agosto, con i concerti dei Terakaft e di Angelique Kidjo, verrà chiesto al pubblico di sostenere il
progetto con un euro aggiuntivo sul prezzo del biglietto. Una raccolta di fondi è prevista anche l’indomani durante il pranzo tipico in programma alla Chiesa di
San Michele, dopo il concerto che avrà ancora per protagonista la Kidjo. Durante il festival sarà inoltre possibile contribuire al progetto facendo delle donazioni nei
punti di informazione COSPE/Time in jazz o prendendo tutti i riferimenti utili per effettuare versamenti o bonifici bancari a favore del progetto.
creare iniziative di cooperazione allo sviluppo e recupero sociale. Direttore dal 1978 al 1987 del giornale Nigrizia, nel 2001 ritorna in Italia, diventando punto di
riferimento del movimento no global e della Rete Lilliput. Oggi lavora nel rione Sanità di Napoli operando in una comunità che ospita i tossicodipendenti emarginati dalla società. In tale contesto il religioso comboniano continua a seguire le vicende italiane e non, facendo sentire la sua voce critica. È del 2007 il suo appello
contro la privatizzazione dell’acqua e la speculazione sulle risorse idriche messa in atto dalle grandi multinazionali. Ed è proprio dal punto di vista etico che affronterà il tema dell’acqua nel corso del suo incontro a Berchidda (ore18,30 Casa di Riposo).
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Foto di Paolo Margari- flicr.com/paolomargari
L’Acqua, elemento naturale, fonte di vita, risorsa inestimabile, ecosistema fragile.
A questi aspetti saranno dedicati tre incontri speciali di Time in Jazz, in cui il tema dell’acqua sarà affrontato rispettivamente dal punto di vista ambientale (acqua
come risorsa), naturalistico (acqua come ecosistema) ed etico (acqua come bene indispensabile, non commerciabile).
Apertura il 9 agosto in mare, a bordo della nave della Corsica Sardinia Ferries in viaggio dal “continente” verso la Sardegna, dove, nell’ambito della “Concertazione Navale” si terrà un incontro con Franco Salcuni, responsabile e coordinatore dei progetti di Legambiente per il Mezzogiorno, presidente e direttore di
FestambienteSud, il festival nazionale che Legambiente dedica annualmente al Sud Italia.
Il secondo incontro, promosso da Symbola (la fondazione per le qualità italiane votata a consolidare e diffondere il modello di sviluppo della soft economy), si
terrà invece la mattina del 13 a Tempio Pausania, subito prima del concerto di Jan Lundgren alle fonti di Rinaggiu e sarà dedicato alla conoscenza degli ecosistemi
costieri e della fauna del Mediterraneo. Interverrà il professor Antonio Torre, biologo e membro dell’Institut d’Estudis Catalans, studioso degli ecosistemi costieri
del Mediterraneo, referente locale dell’Universitat catalana d’estiu de ciencès de natura e promotore di numerosi progetti d’interscambio culturale tra Alghero e la
Catalogna.
“L’Acqua dalla sabbia” è infine il titolo dell’incontro con Alex Zanotelli che farà da prologo alla serata del 14 agosto sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda,
interamente dedicata all’Africa. Missionario Comboniano, ispiratore e fondatore di diversi movimenti italiani promotori di pace e di giustizia solidale, dagli anni
Sessanta Zanotelli è entrato in stretto contatto con le drammatiche realtà di povertà, ingiustizia e corruzione che affliggono l’Africa, denunciandole e lottando per
Alex Zanotelli
COMUNITA’ EUROPEA
Dietro le quinte
del ventiduesimo
festival Time in Jazz
Merchandising:
il Comune di Ozieri
FIAT Pincar e Opel AutOggi
Rossella Calvia, Elena Carta, Laura Casu,
e il sindaco Leonardo Ladu
Secauto Andrea e Simone Cuccu
Presidente:
culturale senza fini di lucro,
Maria Paola Casu, Manuela Demartis,
il Comune di Pattada
Allianz Group S.p.A. c/to Lloyd Adriatico
Paolo Fresu
costituita nel dicembre 1997. I
Organizzazione:
Grazia Dettori, Lorella Fresu, ùAngela
e il sindaco Fabio Pastorino
Olbia
Associazione culturale Time in Jazz
Murrighili, Anastasia Pianezzi, Daniela
il Comune di Sassari
Florvivaistica ”La Fumosa” e Marcello Scanu
Direttore artistico:
Pianezzi, Barbara Scanu, Cinzia Sini, Stefano
e il sindaco Gianfranco Ganau
Wi-Fi Company
Paolo Fresu
Sorrentino, Francesca Tugnoli
il Comune di Tempio Pausania
Antonella Usai e lo staff del Museo del Vino
e il sindaco Antonio Pintus
Il Menù di Elia
Luca Nieddu e Giannella Demuro
Backstage e catering:
la Provincia di Olbia/Tempio
Progetto Bookshop: AIPSA edizioni, Edizioni
Coordinamento Arti Visive:
Stefania Brianda, Alessia Campus, Samuela
e il presidente Pietrina Murrighile
Condaghes, Ilisso, Il Maestrale, Libreria Koiné,
Giannella Demuro e Antonello Fresu
Casu, Francesca Ledda, Maria Teresa Manca,
l’Assessore provinciale alla Cultura
Libreria MAX 88
Coordinamento Cinema:
Fiorella Meloni, Maria Murrighili, Raffaella Piga
Francesco Carbini
Infotourism Sardinia – Berchidda, Marco
Gianfranco Cabiddu
Servizio mensa: Elia Saba e il suo staff
la Fondazione Banco di Sardegna,
Pinna, Mauro Pinna
Antonello Arru e Salvatore Rubino
l’Hotel Nuovo Limbara
Mariella Demartis
Ricezione servizio mensa:
il Banco di Sardegna, il direttore generale
l’Hotel Sos Chelvos
Segreteria organizzativa:
Giulia Carta
Natalino Oggiano, il presidente Antonio
Serv.Inn srl e Andrea Demuru
Franco Farina e Maria Grazia Cadoni
il campeggio Tancarè
Management musicisti:
Squadra logistica:
il Banco di Sardegna di Berchidda, il direttore
Jolly Caffè
Vittorio Albani e Stefania Conte
Jacopo Calvia, Davide Carta, Cristiano
Paolo Pittorru,Valeria Canu, Roberta Contu,
Angela Maria Mura
Ufficio Stampa:
Casu, Michela Casu, Raffaele Craba, Jacopo
Lorenzo Demuro, Francesco Pianezzi, Daria
il parroco di Berchidda don Guido Marrosu
Riccardo Sgualdini, Francesca Balia
Deiana, Antonio Demuru, Antonio Fois, Luca
Solinas
il parroco di Ittireddu don Pierluigi Sini
sociazione ha allargato nel corso
Database festival:
Marogna, Federico Marrosu, Enrico Natalini,
l’Ente Foreste della Sardegna, il presidente
il parroco di Olbia don Antonio Debidda
degli anni il proprio ventaglio di
Oreste Meloni
Romano Pianezzi, Claudio Piga, Tore Piga,
Carlo Murgia il direttore generale Graziano
i Comitati delle chiese di San Michele e Santa
proposte, creando al suo interno
Logistica:
Michele Pinna, Francesco Sannitu, Giuseppe
Nudda, Gavino Palmas, Piera Abeltino e il
Caterina
specifiche aree di attività culturali.
Fabrizio Crasta, Andrea Sannitu
Sini, Riccardo Soddu, Sebastiano Spagnolu,
personale della Foresta Demaniale Monte
Maria Pina Demuru
Nel 1998 nasce la rassegna Altri
Logistica concerti esterni:
Giuseppe Spanu
Limbara Sud
tutte le signore del progetto … a pranzo da,
Tempi, dedicata al cinema sardo,
il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale
a tavola con
al teatro e alla musica. Lo stesso
Responsabile spazio concerti:
Squadra allestimenti PAV:
della Regione Sardegna
tutti i proprietari delle case private
anno prende il via “Aprile non
Gian Paolo Crasta
Cristian “Bimbo” Buccioli, Maria Paola Cau,
la Fondazione Fabrizio De André, Dori
il sig. Giandomenico Fresu
dormire”, dedicata alla presenta-
Gestione strutture piazza:
Fernando Ferrario Frères, Michele Grandi,
Ghezzi e Franco Maciocco, l’Agnata, Nuvole
Pannonica Music, Vittorio Albani e Stefania
zione di opere editoriali e teatrali.
Enrica Brianda
Toni Grandi, Gianni Melis, Mirko Meloni,
production srl, Sardares, Avv. Cannas, Cantine
Conte
A giugno è poi il momento della
Andrea Melis, Checco Pinna, Adriano Pisi,
Surrau, Enoteca Demuro, F.lli Ganau, F.lli
Verdearancio s.r.l., Giovanna Mascetti e
Festa della Musica, il primo ap-
Immagine e comunicazione:
Giuseppe “Peppone” Pozzi, Enrico Sau,
Naseddu, La Fumosa, Macchine agricole
Antonio Serra
puntamento musicale prima del
Danilo Sini, P.A.V.
Danilo Sini
MAN – Museo Arte Nuoro, Cristiana Collu e
HR Music (Renè Hess)
grande festival ferragostano.
FRAC Corse
MIM/Modena Music International (Rita Zappa-
È inoltre di proprietà dell’asso-
Direzione palco:
Settore cinema:
AmAZElab e Claudia Zanfi
dor e Elisa Sitta)
ciazione una collezione privata
Luca Devito
Sandro Bartolozzi, Silvia Capitta, Letizia
Carovana smi
Ginga (Jean-Michel De Bie)
permanente di arte contempora-
Caudullo, Antonio Cauterucci, Michele Fenu,
Associazione Asinitas
Ponderosa Music (Titti Santini, Paolo Caiani e
nea in Sardegna, oggi ospitata
Direzione palco concerti esterni:
Claudio Marceddu, Francesca Scanu, Seba-
Cospe
Aronne Galimberti)
dal Museo del Vino/Enoteca Re-
Alessandra Spigno
stiano Tecchio, Simone Trecca
Legambiente (Ermete Realacci)
GbR Music (Veit Bremme & Peter Hohensee)
gionale di Berchidda, e la rivista
Symbola (Assunta Brachetta e Fabio Renzi)
Produzioni Fuorivia (Paola Farinetti)
quadrimestrale di arte e cultura
Audio:
Progetto grafico comunicazione: Danilo Sini
Gabriela Scanu e Pierluigi Adami
IMP/International Music Productions (Franck
contemporanea “Ziqqurat” diretta
Blustudio di Alberto Erre
Computer grafica comunicazione:
Associazione Acquamarina di Sassari
Feret e Michel Lecompte)
da Giannella Demuro.
Marica Busia
Backstage e Act!onaid
Enrico Blumer
A queste attività si aggiunge quel-
Tecnici:
Progetto grafico tabloid: Cristina Farci
I curatori:
Compagnia Giorgio Rossi e Sosta Palmizi
la di archiviazione del materiale
Antonio Casu, Gigi Casula, Gesuino Mannu,
Tipografia:
Laura Barreca, Riccardo Biadene e Dagmawi
(Giorgio Rossi, Giovanna Milano e Alice Billi)
prodotto e raccolto nel corso degli
Cisco Marras
Progettazione e stampa abbigliamento:
Yimar, Roberto Cifarelli, Cristiana Collu e
Red Ronnie
anni. Un prezioso patrimonio di
Tecnografica turritana
il MAN di Nuoro con Anne Alessandri, e il
Michele Cossu, Gian Mario Cascioni e Coro
documenti e testimonianze che
Back line:
Cartellonistica: Character
FRAC Corse, Pinuccia Marras e Narcisa Mon-
Polifonico “Santa Maria degli Angeli”
compongono la memoria storica -
Musical Box
Progettazione, web design e software CMS
ni, Marco Senaldi, Claudia Zanfi e MAZELab,
Antonio Meloni e Banda Musicale “Bernardo
registrazioni audio e video, ritagli
powered by bizConsulting S.r.l.
Toto Porcu e Acquamarina
de Muro” di Berchidda
di giornali, fotografie, disegni,
Per gli stage di danza: Ornella D’Agostino e
La Botte e il Cilindro (Daniela Cossiga e Sante
manifesti - per la promozione
Giorgio Rossi
Maurizi)
di tutte le attività culturali che i
Gallerie: Monica de Cardenas (Milano),
Cada Die Teatro (Giancarlo Biffi e Pierpaolo
linguaggi della musica e dell’arte
Pianoforti:
Agenzia viaggi:
Leggermente Fuori Fuoco (Salerno), Ligugli
Piludu)
in genere possono suggerire. In
Responsabile e accordatore: Luigi Corda
Medtravel Genova
Fine Arts (Lodi), Monitor (Roma), Z2O (Roma),
Chicco Angius
questo senso, l’associazione è un
Tecnici: Carlo Ragazzu, Daniele Pitoni
Consulenza legale:
VM21 arte contemporanea (Roma), Bad
Padre Teresino “Bustieddu” Serra
vero e proprio laboratorio di idee
Simona Putzu
Museum (Casandrino), Not Gallery (Napoli),
Padre Alex Zanotelli
e progetti culturali che stimolano
Registrazioni:
Consulenza amministrativa:
Francesco Pantaleone arte contemporanea
Don Guido Marrosu
l’interazione fra le diverse attività
Fabrizio Dall’Oca
Elabora Snc di Lucio Mu
(Palermo) Galleria Giangi Fonti (Napoli)
Giovanni Busetto, Associazione Culturale
artistico-creative. Riflesso diretto
Consulenza del lavoro:
Musical Box
ForteMente & Ambria Jazz Festival
di questa attività di archiviazione,
Giancarlo Fenu e Studio Fara-Lieto
Associazione I-Jazz
Raffaele Casarano e Locomotive Jazz Festival
la pubblicazione di cinque cd tratti
l’Ente Musicale di Nuoro e il presidente
Paolo Damiani, Paola Pinchera e Rumori
da altrettanti concerti di recenti
Si ringraziano:
Angelo Palmas
Mediterranei Jazz Festival
edizioni del festival.
Drivers:
l’Unesco
Orchestra Jazz della Sardegna
Ferdinando Vicentini Orgnani e Alba
Edoardo Brungiu, Giovanni Busetto, Tore
l’Unione Europea e il Fondo Europeo di
Consorzio NUBES
Produzioni
Casu, Claudia Desole, Francesco Ledda, Anna
Sviluppo Regionale
la Corsica Ferries - Sardinia Ferries: Ewan
Giovanni Cossu
Flavia Mazza, Lucio Mu, Anna Pala, Marcello
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Lonmon e Cristina Pizzuti
Grazia Piras
Pianezzi, Roberto Scanu, Bachisio Virdis
(Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo)
Arborea: Francesco Casula, Stefano Reali,
Grazia Mannironi Lubrano
la Presidenza della Regione Autonoma della
Ruggero Bizzarri
il personale del Comune di Berchidda
Tour assistants:
Sardegna e il presidente Ugo Cappellacci
Atala
il Comando Stazione dei Carabinieri di
Gloria Armas, Simona Lippi,
l’Assessorato allo Spettacolo e Attività Culturali
Arper – Treviso
Berchidda
Mayte Callejon Sanchez
della Regione Autonoma della Sardegna e
Smeraldina
il Comando Vigili Urbani
Logistica accoglienza:
l’Assessore Lucia Baire
RR Orafi in Sassari
la compagnia barracellare di Berchidda
Gabriele Crasta, Patrizia Mu
l’Assessorato del Turismo della Regione
la Cantina Sociale del Giogantinu e Sergio
l’Associazione Volontari Ambulanza di Ber-
Autonoma della Sardegna e l’Assessore
Crasta
chidda e il presidente pro tempore Salvatore
Team set esterni:
Sebastiano Sannitu
la Cantina del Vermentino di Monti e Gianni
Chirigoni
Per informazioni:
Laura Chessa, Minouh Mazloumi
il Comune di Berchidda
Sanna la
le Associazioni Volontari Ambulanza
Associazione Culturale Time in Jazz
e il sindaco Sebastiano Sannitu
Nuova Casearia e Salvatore Piga
il paese di Berchidda
Via Pietro Casu, 29/a
Info point:
il Comune di Calangianus
la Distilleria Lucrezio R e Pasquale Rau
tutti gli artisti.
Antonio Camassa, Giovanna Demuru, Nina
e il sindaco Antonio Scano
RAU Arte dolciaria e Raffaela Rau
Demuru, Lorella Fresu, Ada Grifoni, Sonia Pe-
il Comune di Ittireddu
Autoservizi Fab e Gianfranco Asara, Graziella
Sigla originale di Time in Jazz 2009:
fax (+39) 079703149
ana, Pedro Pedrini, Mauro Pinna, Silvia Ricco
e il sindaco Gavino Apeddu
Asara, Marco Asara
“Floating Berchidda” di Eivind Aarset
e-mail: [email protected]
il Comune di Luras
Pensieri Floreali
Programmazione musiche di sottofondo:
www.timeinjazz.it
Biglietteria:
e il sindaco Maria Giuseppina Careddu
Su Senabrinu
Paolo Fresu, Luca Devito, Vittorio Albani
Gibo Borghesani, Salvatore Dettori,
il Comune di Monti
Dolci tradizioni
Brano della festa finale: “Light Over Water -
Maria Antonietta Mazza, Agnese Pianezzi,
e il sindaco Giovanni Maria Raspitzu
Ditta Francesco Pianezza
Part III” di John Adams
Antonella Piga
il Comune di Olbia
Serre Gabriele Soddu
e il sindaco Gianni Giovannelli
la Geasar: Lucio Murru e Pancrazio Azzena
Strappo:
il Comune di Osilo
Meridiana: Silvio Pippobello e Donatella
Valentina Nieddu, Paola Puggioni
e il sindaco Giovanni Manca
Achenza
Coordinamento generale:
ASSESSORATO ALLO SPETTACOLO E ATTIVITÀ CULTURALI
ASSESSORATO DEL TURISMO
Comune
di Sassari
Comune
di Berchidda
Segreteria e amministrazione:
Michela Rotondale
SOCIETÀ PER AZIONI
Tonino Casu
COMUNE DI CALANGIANUS
COMUNE DI OLBIA
COMUNE DI ITTIREDDU
COMUNE DI OSILO
COMUNE DI OZIERI
COMUNE DI LURAS
COMUNE DI PATTADA
COMUNE DI MONTI
COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA
Luci e scenotecnica:
Contact Center Dedic@re
Blustudio
Organizzazione trasporti interni:
Sara Corda, Mariella Sini
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L’associazione culturale Time in Jazz
Vicepresidente:
Time in Jazz è un’associazione
soci fondatori sono i volontari che
Lucio Mu
per dieci anni, dal 1988 al 1997,
Segretaria:
hanno composto lo staff organiz-
Mariella Demartis
zativo del festival Internazionale
Soci fondatori:
Nicola Casu, Tetta Demuru, Gianfranco
Demuru, Salvatore Dettori Massimo Laconi,
Antonio Meloni, Martino Meloni, Gianni
Menicucci, Mimmia Piga, Giuseppina Sanciu,
Roberto Scanu e Riccardo Sgualdini
Time in Jazz di Berchidda.
La scelta di fondare un’associazione, con sede a Berchidda, è stata
dettata da esigenze di carattere
organizzativo e gestionale in una
struttura meglio definita. Time
in Jazz ha potuto godere così di
Responsabile sezione Musica:
un riconoscimento dell’attività
Paolo Fresu
culturale svolta da parte delle
Responsabili sezione Arti Visive:
Giannella Demuro e Antonello Fresu
Responsabile sezione Cinema:
Gianfranco Cabiddu
istituzioni locali e nazionali.
Oltre all’organizzazione e al
coordinamento del festival
internazionale Time in Jazz, l’as-
07022 Berchidda (OT)
tel. (+39) 079703007
Per informazioni:
Associazione Culturale Time in Jazz
Via Pietro Casu, 29/a
07022 Berchidda (OT)
tel. (+39) 079703007
fax (+39) 079703149
e-mail: [email protected]
www.timeinjazz.it
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