duemilatredici magazine

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duemilatredici magazine
REGISTRAZIONE: Tribunale di Torino n. 40/2011 del 27/6/11 - N.12 Anno 2
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NVESTO
MONEY & LIFESTYLE
DUEMILATREDICI
5
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retro copertina
Bastano pochi semplici passi...
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contrassegnata dal simbolo
3) Guarda i contenuti extra della pagina direttamente
sul tuo smartphone.
Nel prossimo numero tanti nuovi contenuti mutimediali.
Dear Reader..
“C
aro lettore, vacanze finite e per alcuni quasi dimenticate. Abbiamo
ormai ripreso a pieno ritmo il classico tran tran quotidiano, noi che non abbiamo
il tempo (per nostra fortuna) di farci contagiare dalla sindrome da rientro!
Sembra che una persona su tre ne venga colpita e in merito a ciò, il nostro Andrea Scarpetta ha tanti suggerimenti da darci in Investo Fitness. Già fitness, questa è un’altra parola che
al rientro dalle vacanze, sento spesso menzionare da tutti i miei conoscenti e, considerato
che nei prossimi giorni a Torino si terranno gli
Open di golf, potrebbe essere un’idea approcciarsi a questo sport in modo diverso, un
po’ come ha scoperto Pietro Diana nella sua
rubrica Investo Sport: il Footgolf .
Una sorta di fusion sportiva tra il calcio, tanto
amato da quasi tutti gli italiani (dico quasi, perché in casa mia, l’amante del calcio sono io e
non marito e figli) e il golf, sport che obbliga ad
una elevata concentrazione mentale.
Dopo avervi fornito tanti input per iniziare sportivamente l’anno lavorativo, mi appresto alla
preparazione di un Evento al quale tengo in
modo particolare: “Investo Day - Cultura e Investimento” che si terrà a Torino il 26 settembre
presso il Centro Congressi Torino Incontra. L’ingresso è gratuito (occorre pre-accreditarsi) e
ci sarà la partecipazione di tanti personaggi
che ci illustreranno le differenze tra mercato
reale e mercato finanziario, in quale modo si
crea un investimento, come diversificare il proprio patrimonio e che cosa si intende per Finanza Comportamentale.
Volete sapere di cosa si tratta? Abbiamo dedicato, ovviamente, ampio spazio a questo
Evento a pag. 42, dove troverete tutti i dettagli
in merito… intanto vi invito a partecipare numerosi!
H
olidays are over and someone do not
even remember them anymore. We
have already eased back into our
everyday routine and (luckily for us) we do not have
time to suffer from the post-vacation depression
syndrome!
It seems that one person out of three suffers from this
syndrome: as to this subject, our Andrea Scarpetta
has a lot of suggestions for us on the InvesTO Fitness
section. Yes, fitness. This is another word that I have
often heard from all my friends since my return from
the summer vacations and, as in the coming days
Turin will host the Open Golf tournament, it could be
a good idea to approach this sport differently, as
discovered and explained by Pietro Diana in his column InvesTO Sport: we are talking about Footgolf.
It is a kind of fusion of sports: soccer, which is loved
by almost the majority of Italians (and I say almost
because in my house I am the soccer lover, not my
husband and kids) and golf, which involves a mental effort.
After giving you all these inputs on how to kick off
the new working year practicing some sport, I will
continue organizing an event which is very important for me: “InvesTO Day – Investment Education
Symposium”, that will take place in Turin on September 26 at the “Centro Congressi Torino Incontra”.
Admission is free but a pre-registration is required.
Experts will talk about the difference between real
economy and financial markets, how to create an
investment plan, how diversify your assets and what
Behavioral Finance means.
Do you want to learn more about it? Of course we
gave particular attention to this event on page 42
of this issue, where you could find all the details and
information you may require… in the meantime we
invite you all to attend!
“
quando EDITORIA E TECNOLOGIA
VANNO DI PARI PASSO...
Caro Lettore...
Patrizia Caridi
mm
a
m
om
S
So
rio
17 | PSICO INVESTO
17
67
L’altruismo del sistema fiscale
Alessandro Meluzzi e Andrea Grippo
23 | INVESTO training
Educare all’investimento e diversificare
Francesco Papa
Marco Sodano
31 | INVESTO building
Il mattone tecnologicamente green
Massimiliano Sciullo
37 | investo law
75 | INVESTO dreams
47
55
Derivati e crisi finanziaria
Giorgio Tosetti Dardanelli
47 | investo art
Il vulcano Caty
Pietro Genuardi
55 | INVESTO collection
Vintage tecnologico
Lodovico Poletto
61 | Style to woman
Ottavio Missoni
Valentina Polidori
Claudia Penoni
Elena Ferraro
27 | INVESTO banking
Segnali di ripresa
67 | INVESTO show
61
81
Dreams Diamonds
Carlotta Isoardi
81 | INVESTO fashion
Baby & Luxury
Micaela Barisone
89 | INVESTO luxury
89
Porsche 911 Carrera S Cabriolet (991)
Marco Longhini
99 | INVESTO sport
Footgolf
Pietro Diana
105 | INVESTO fitness
Sindrome da rientro
99
Andrea Scarpetta
112 | astro INVESTO
L’oroscopo degli investimenti
Medea
ari
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Investo Art
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LOCATION
MILANO
Radetzky Cafè
Largo La Foppa, 5
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Torino
Mare Nostrum
Italia independent
Via Matteo Pescatore, 16
www.ristorantemarenostrum.it
Via Lagrange, 31
www.italiaindependent.com
Ronchiverdi
Hotel Principi di Piemonte
Corso Moncalieri, 466/16
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Pasticceria F.lli Piana
Via Nizza, 175
www.pasticceriafratellipiana.it
Palestre Torino Club
Assarotti
Via Assarotti, 16
www.palestretorino.it
Palestre Torino Club
Nizza
Via Nizza, 262
www.palestretorino.it
Palestre Torino Club
Duchessa
Via Duchessa Jolanda, 3
www.palestretorino.it
Caplin
Via Nizza, 193
www.barcaplin.com
Erzegovaz
Via Nizza, 104
www.erzegovaz.it
One Apple bar
Via Lovera di Maria, 1
www.oneappletorino.it
Girasoli golf club
Via Pralormo, 315
www.girasoligolf.it
Olympic
Via Gobetti, 15
www.atahotels.it/Principi_Piemonte
Hotel Golden Palace
Via dell’Arcivescovado, 18
www.goldenpalace.it
Hotel NH Lingotto
Via Nizza, 230
www.nh-hotels.it
Via Bisalta, 11
it.ac-hotels.com
Du Parc Oriental SPA
Corso Massimo D’Azeglio, 21
www.duparcorientalspa.com
Hotel majestic
Corso Vittorio Emanuele II, 16
www.starhotels.com
Caffè Torino
Piazza San Carlo, 204
www.caffe-torino.it
CAVAL DE BRONZ
Piazza San Carlo, 197
San Carlo Abbigliamento
Piazza San Carlo, 197
www.sancarlo1973.it
Profumeria Camurati
Piazza Adriano, 1
www.camurati.com
Strada San Maurizio, 12 - Caselle
www.aeroportoditorino.it
Golf TORINO LA MANDRIA
Via Agnelli, 40 - Fiano
www.circologolftorino.it
GOLF CLUB I CILIEGI ASD
Al Bazar
Harbour Club Milano
Via A. Scarpa, 9
www.albazarmilano.it
Ristorante Savini
Banner
Via Ugo Foscolo, 5
NH Sartoria
Via Chiossetto, 2
Via Montenapoleone, 8
www.pasticceriacova.it
All’opera
Via C. Alberto, 5
www.ristoranteallopera.it
QC Terme Torino
Corso Vittorio Emanuele II, 77
12
Sant’Ambroeus
Corso Matteotti, 7
Hotel Principe di Savoia
Metropole
Istuff
Boscolo Exedra Roma
P.zza della Repubblica, 47
exedra-roma.boscolohotels.com/it/
Golf Club Arco di c.
Via Flaminia k.15,800
www.golfarco.it
Golf Club Oasi
Golf Club Parco di Roma
Via Cernaia, 25
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Pasticceria Cova
Via Archimede, 69
www.thedukehotel.com
Via Principe Amedeo, 3
www.starhotels.com
Via dei Due Ponti, 110
www.golfparcodiroma.it/
Golf Tevere
Via del Baiardo, 390
www.teveregolf.it
Golf Club Real Sporting
Via Licio Giorgieri, 50
www.realgolf.it
Via Cascina Bellaria, 19
www.harbourclub.it
Golf Quanta Sport Village
Via Enrico Noe, 23
www.negliasartoria.it
Eddy Monetti
The Duke Hotel
Corso Matteotti 4-6
www.milano.boscolohotels.com/it/
Neglia Sartoria
Via Turati, 30
Via Borgognona, 5/B - 6A
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Piazza Fontana, 3
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Boscolo Milano
Piazza San Babila, 4A
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ROMA
Via Cogna, 5 - Aprilia (RM)
www.oasigolf.it
Danpol
Radio Energy Torino
Gruppo Sagat SPA
Piazza Bodoni, 4F
Rosa Grand
Eddy Monetti
Bianco Latte
DAGNOLI
Via dei Mille, 12
L’OLFATTORIO
Hotel AC10
C.so Siracusa, 1A
www.danpol.it
Harrige
Via Rotta Cerbiatta, 24 - Fiano
www.royalparkgolf.it
Strada Valle Sanglio, 130 - Pecetto
www.greenpassgolf.net
Piazza San Carlo, 16
Via Madama Cristina, 23
www.dagnoliboutique.com
Golf & country club
royal park
BARI
Piazza della repubblica, 17
Via Assietta, 19
www.greenpassgolf.net
Via S. Andrea, 8/A
Ristorante Dal Bolognese
Piazza della Repubblica, 13
Le Banque
COURMAYEUR
ITALIA INDEPENDENT
michelangelo
Via Porrone, 6
Viale Fratelli Rosselli, 2
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Victory Milano
Tuscany
Via Borgogna, 5
Via Novoli, 59
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Corso Sempione, 11
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NAPOLI
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Via Gesù, 7
Via Turati, 29
Via dei Mille, 45
Piazza S. Caterina, 8
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Il Baretto al Baglioni
terminus
Dolce Vita
Via Senato, 7
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Via Pietro Gaggia, 3
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Rolando Elisei
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B-Contemporary
Viale Andrea Doria, 4
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Via Tiraboschi, 32
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FIRENZE
Via Vittor Pisani, 6
Via Procaccini, 37
Business Palace
biffi
Ristorante Giannino
C.so di Porta Vittoria, 51
Via Sirtori, 14
Via La Foppa, 4
Sagam
Corso Genova, 6
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BERGAMO
Via Roma, 130
www.italiaindependent.com
Roialto
Biffi
Via Pietramellara, 51
www.boscolohotels.com
Ottica Bergomi
Via Turati, 26
Viale F. Testi, 260
Viale Liguria, 28
Via L. Sacco, 5/A
Via La Spezia, 37
Via Varesina, 1 - Turate
Viale Lodi, 59 - Pavia
www.sagam.it
boscolo bari
Piazza Garibaldi, 91
www.starhotels.com
Via Manzoni, 31
Via Borgonuovo, 3
PARMA
duparc
Viale Piacenza, 12/C
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Ritz
Via Spallanzani, 40
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LOCATION
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Via Carrel, 7
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pevero golf club
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Via Carrel, 19
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Assarotti
Via Assarotti, 16
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gli
anni
con
l’arrivo
della
primavera
ogni buca è diversa dall’altra.
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creando un meraviglioso giardino,
finemente curato, sulle terrazze con
vista. Un pranzo di lavoro, oppure fra
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il posto giusto per trasformare una
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menù,punto
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Ogni
arrivo alla
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ed
alle
eccellenze
del tertenza diventa, per il giocatore
ritorio, è da grande ristorante e la
in attesa di giocare, un panoracucina è in continua evoluzione; lo
ma
da ammirare. Dal tee della
scopo finale è servire piatti dai sabuca
4,con
attorniato
rocce
pori veri
la giustadalle
combinaziolevigate
dal
vento,
si
intravedone di tradizione ed innovazione.
no
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Golfo del
Pevero
i rilieLa pizza
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Corsica:
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le;della
l’impasto
è semplice
ed ha nella
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lievitazione
la sua
emozione
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tiro
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soddisfare
vista e il panorama circostante
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distrarre l’attenzione anche
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Altruism of fiscal system
L’altruismo
del sistema fiscale
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na cosa è essere altruisti in presenza della persona verso la
quale ci dimostriamo generosi
e un’altra cosa è essere altruisti quando il
dono è un atto anonimo. Se gli esseri umani
che vivono in una comunità fossero naturalmente altruisti, le modalità con cui si attua
questa tendenza naturale non dovrebbero influenzarla profondamente. Insomma,
se gli individui fossero fondamentalmente
generosi dovrebbero esserlo sia in presenza
che in assenza di chi riceve l’atto di generosità. Il nostro contributo finanziario obbligatorio alla società, che è anonimo, attiva
gli stessi meccanismi psicologici e neurobiologici della decisione di essere generosi
in presenza di chi riceve l’atto altruistico?
Le motivazioni che stanno alla base della
contribuzione sociale possono essere di varia natura. A questo proposito si distinguono due forme di altruismo, quello puro e
quello impuro. L’altruismo puro persegue il
bene sociale mentre quello impuro si basa
sul piacere che l’individuo prova nel realizzare quel bene. Quando si fa del bene
agli altri, l’essere umano percepisce una
valorizzazione del proprio sé. Infatti gli atti
altruistici non solo recano vantaggio a chi
li riceve ma rendono anche merito a chi li
compie. Ed è dal piacere e dall’utilità che
derivano dalla generosità che gli individui
B
eing openly altruistic with somebody is one thing, being altruistic
donating anonymously is a different thing. If human beings living in a community were naturally altruistic, this community should not be deeply influenced by
how this natural inclination is put into effect.
Hence, if individuals would happen to be basically generous they should be generous regardless the presence or the absence of the
person receiving the act of generosity. Does
our financial contribution to society, which
is anonymous, put into effect the same psychological and neurobiological mechanisms
of being generous with the person receiving
our act of generosity?
The reasons underpinning social contribution
may be various. In this regards we distinguish
two forms of altruism: pure and impure. The
pure altruism pursuit the social well-being, the
impure altruism is based on the pleasure coming from contributing to social well-being.
In helping others, the human being has the
perception of a positive self-image. As a
matter of fact, the act of generosity is beneficial both to those who are receiving it and
17
PS
O
ST
IC
VE
O
IN
O
IN
VE
ST
O
C
SI
P
sono motivati a fare del bene. Quindi negli
atti altruistici entrano in gioco svariati fattori: l’immagine del proprio sé, le relazioni di
dipendenza, il senso di colpa e il piacere.
La società funziona perché i contribuenti pagano le tasse e anche perché fanno
donazioni volontarie. Ovviamente se le intenzioni sono mosse dall’altruismo puro,
dobbiamo tenere conto del carattere obbligatorio e di quello anonimo tipici della
tassazione. Infatti le tasse sono cieche e
non sono dirette verso specifiche entità.
Se, invece, la contribuzione ha come motivazioni il piacere e il prestigio nel fare del
bene, allora i caratteri dell’obbligatorietà e
dell’anonimato non sono più validi in quanto il benefattore vuole essere valorizzato e
riconosciuto quando fa beneficienza.
Quando paghiamo le tasse o facciamo
beneficienza si attivano due regioni antiche del nostro cervello: il nucleo caudato
e il nucleo accumbens. Ma questa attività
cerebrale è maggiore quando gli individui
compiono atti totalmente altruistici senza
obbligatorietà. Il nucleo caudato e il nucleo accumbens sono le stesse zone che
si attivano quando si soddisfano i piaceri di
base come il cibo o il contatto con un’altra
persona. Bisogna però dire che quando la
donazione è obbligatoria, come nel caso
delle tasse, si registra attività neuronale nelle zone cerebrali dello striato ventrale, associate alle ricompense individuali. Quindi
pagare le tasse può produrre un piacere
paragonabile in termini neuronali a quello
prodotto dall’ottenimento di una ricompensa. Quindi si possono associare le motivazioni dell’altruismo puro con le intenzioni
dell’altruismo impuro, che in precedenza
abbiamo separato.
La teoria che distingue l’altruismo puro da
quello impuro non è smentita dalle nuove
scoperte neuro-economiche. È vero che si
manifesta una maggiore attività cerebrale
delle zone del piacere quando i contributi
sono volontari, anche se permane l’anonimato. C’è comunque un maggiore piacere quando si decide senza obbligo a chi
versare il proprio contributo. Si potrebbe
giungere alla conclusione che il sistema
fiscale possa essere riformato in modo da
non fondarsi sulla tassazione obbligatoria
18
to those who are doing it. Human beings are
motivated in being generous by the pleasure
and the usefulness resulting from generosity.
Therefore, several factors come into play in
being generous: the image of oneself, addictive relationships, guilty-feelings and pleasure.
Society works because of taxpayers paying
taxes and making donations. Of course if
the intentions are moved by pure altruism,
the mandatory and anonymous aspects of
taxation will have to be taken into consideration, because we pay taxes in the dark and
to some unspecified subjects. If, on the other
hand, generosity is moved by pleasure and
prestige in doing something good for others,
the mandatory and anonymous aspects are
not valid anymore, as the benefactor wants
to be appreciate and recognize for his generosity.
When paying taxes and making donations
two parts of our brains are involved: the caudate nucleus and the accumbens nucleus.
But this brain activity is greater when making
a donation under no obligation. The caudate
nucleus and the accumbens nucleus are the
same regions of the brain that process any
rewards such as food or physical contacts.
But we must say that in making a donation
under no obligation, as in the case of paying
taxes, neuronal activity is detected in the
ventral striatum, associated with individual
rewards. Therefore paying taxes could be a
pleasure similar, as far as brain activities, to a
reward. We can now associate the reasons
for pure altruism and impure altruism which
we have previously separated.
The theory to distinguish between pure and
impure altruism has not been yet proven
wrong by the latest neuroeconomic discoveries. It is true though, that a greater brain
activity is detected in the regions involved
in pleasure when donations are under some
obligation, even if they are anonymous. There is a greater pleasure in deciding without
obligation who should receive your contribution. We could come to the conclusion
that the fiscal system should be based on
19
O
P
C
SI
IN
. .si manifesta una maggiore attività cerebrale delle
zone del piacere quando i contributi sono volontari..
voluntary contribution instead of mandatory
taxation. But this cannot be done because
people feel good in being under the obligation of paying taxes as they feel to have
contributed to the common good. Besides,
in a society based on voluntary contribution
we could see many defections among those
who have decided to let the most generous
one to carry the weight of common weal. In
doing so, the contribution of few will not bring
pleasure but only resentment.
Some interesting conclusions can be drawn
in regards to fiscal policies. In order to maximize the reasons for pure altruism and impure
altruism, we could determine the balance
between voluntary contribution and mandatory taxation. If we think that in the future
voluntary contributions will play a major role,
this neuroeconomic problem will then become fundamental.
ma sui contributi volontari. Ma non si può
perché l’individuo prova un sentimento di
benessere tramite la tassazione obbligatoria in quanto sente di aver agito per il bene
comune. Inoltre in una società basata sulla
contribuzione volontaria si registrerebbero
molte defezioni di chi decide di far gravare
il bene comune sulle spalle dei più generosi. In questo modo il contributo dei pochi
non provocherebbe piacere ma soltanto
malumore.
Si potrebbero trarre conclusioni interessanti
per le politiche fiscali. Si potrebbe determinare il punto di equilibrio tra contributi volontari e tassazione obbligatoria per massimizzare le motivazioni dell’altruismo puro
e le intenzioni di quello impuro. Se riteniamo che in futuro i contributi fiscali volontari
avranno un peso importante, allora questo
problema di neuro-economia diventa essenziale.
“
V
TO
S
E
20
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INVEST
O tra
ining
by Fra
ncesco
Education investment and diversification
educare all’investimento
e diversificare
Pubblicità singola
“I
nvestire è una parola. Soprattutto
in tempi di incertezza come questi.
Dunque, se investire è una parola,
quella parola non può che essere “sfida”.
Cui bisogna arrivare preparati. Perché non
basta avere un capitale da riversare sul
mercato (anche se è obiettivamente condizione necessaria), bisogna anche sapere come orientarsi, su quali settori puntare.
Ma, soprattutto, diversificare. La parola
d’ordine - dall’esplosione della crisi in poi per non ritrovarsi legati mani e piedi a un
comparto che cola a picco e che finisce
inesorabilmente per trascinare a fondo con
sé tutto e tutti. Esperienza dolorosa e devastante che in tanti hanno provato, negli
anni scorsi. Non solo con la finanza spericolata che tanto di moda va oltre confine e
al di là dell’Atlantico, ma anche con i buchi
neri di casa nostra. Basta parlare di bond
per scatenare un’epidemia di brividi lungo
la schiena, ai quattro angoli della Penisola.
Ecco perché, all’investimento, bisogna anche educare chi ha aspirazioni e disponibilità economiche. Corsi specifici non ce ne
sono, ovviamente. Ma la conditio sine qua
non è piuttosto la conoscenza dei mercati.
Soprattutto delle diverse possibilità che ci
sono sul tavolo. Sulla capacità di mescolar-
I
t is not that simple to invest. Especially
in these uncertain times. Consequently, if it is not that simple, investing it is
becoming challenging, so we must prepare ourselves beforehand. Because it is not
enough to have a capital to invest in the
market (even if it is a necessary condition),
we should be aware of our options and in
which field to invest. But, above all, it is important to diversify. This has been the password since the explosion of the economic
crisis, in order not to find yourself tight to a
sinking sector and that will inevitable drag
everything and everybody along. This has
been a painful and devastating experience for many in recent years, caused by the
daring finance so in fashion over the border
and overseas, and by our domestic black
holes. Just mentioning the word bond, all
people in the four corners of the Peninsula will have shivers down their spine. That’s
the reason why it is important to teach to
those with ambitions and financial means
how to invest. Of course there are not spe-
23
Papa
le tra loro, per crearsi una robusta rete di
copertura e controcopertura del rischio.
Sugli andamenti, le tendenze e - perché
no - le mode del momento. E così, per chi
volesse fuggire dalla finanza pura, fatta sì di
lente obbligazioni statali, ma anche di volatili azioni in grado di essere sconvolte da
un refolo di Borsa, ecco che tutto intorno si
apre un panorama che, se ben osservato,
può rivelare anche scorci inattesi. E invitanti.
La regola aurea che da sempre rappresenta l’investimento rifugio è, manco a dirlo,
il mattone. Una massima che negli ultimi
anni ha dovuto subire anche lei le ingiurie
della crisi, oltre a una tassazione che con
l’Imu ha letteralmente spento la voglia di
comprare. Ma il mattone è pur sempre una
certezza. Una garanzia. Un’ancora che
per quanto possa scricchiolare, mai finirà
per staccarsi dalla nave, abbandonandola alla deriva. Soprattutto perché ormai la
stessa edilizia sta sviluppando al suo interno una serie di declinazioni innovative, che
partono dall’ecosostenibilità e passano per
il social housing. Progetti dell’abitare responsabile che sempre più spesso, in mancanza di investimenti pubblici, offrono spazio a capitali privati. Veri e propri esercizi di
venture capital che finiscono per contribuire al benessere del contesto sociale in cui
operano, ma che garantiscono anche un
certo ritorno economico a chi mette i soldi.
Ma l’investimento alternativo non si ferma
certo alle costruzioni. Un altro settore assolutamente accattivante è quello delle nuove tecnologie. E, in particolare, delle nuove
imprese. In tutta Italia (Torino, con i suoi due
atenei eccellenti è uno dei casi più fulgidi)
stanno nascendo e moltiplicandosi gli incubatori universitari. Luoghi “protetti” in cui
uno spunto accademico di ricerca cerca
di strutturarsi fino a diventare un’idea di business. Ma per affrontare il mercato senza il
rischio di essere depredato e spazzato via
in un battito di ciglia, queste start up hanno
bisogno di capitali. E molto spesso tante ottime idee finiscono per rimanere nel cassetto perché non hanno trovato il socio “finanziario” giusto. Uno spreco per l’economia,
ma anche per il progresso e l’innovazione
di tutti noi.
Ma la lista non finisce qui. Avete un gruzzolo
e non volete rischiare in azioni? Non sopportate un rendimento dello “zero virgola
cific courses for this. The market knowledge
is rather the unnecessary precondition; it is
important to know all your options, to have
the ability to mix them in order to create a
strong risk free network for yourself and to
be informed on the market performance,
trends and - why not - what is in fashion. So,
for those who want to escape from pure finance, made up of slow government bonds or volatile stocks that can be shacked
by a puss of wind coming from the stock
exchange, there could be an unexpected
and attractive scenario waiting for them.
Needless to say, the brick and mortar investment has always been an excellent
no-monetary investment, even though in
recent years it has also been touched by
the economic crises in addition to a heavy
taxation (as IMU), becoming a real turn-off
for real estate investors. But it still remains a
secure investment, a guarantee, an anchor
that, even if it may deteriorate, will never
24
break loose from the ship leaving it drifting
at sea. The building industry itself is developing innovating alternatives ranging from
ecosustainability to social housing which
projects, lacking of public investments,
more often look at private investments. This
is real venture capital practice that make
its own contribution to society but that at
the same time, they guarantee a economic return for investors. Building industry is
not the only sector experiencing the growth
of alternative investment: the sector of new
high-tech is among one of the most captivating ones, in particular new businesses.
Throughout Italy (Turin, with its two excellent universities is one the shiniest examples)
university incubators are emerging and
growing in number: “protected” places
where a university research could turn into
a well framed business ideas. In order to
face the market before being swept away
in a blink of an eye, these start-ups need
investors. Very often many good ideas will
be left on the shelf because they could
not find the right “financial” partner. Such
a waste for the economy, but also for the
progress and innovation of all of us.
But that’s not all. Do you have same savings and you fell like to invest in stocks? You
cannot stand a performance of “zero point
nothing” typical of certain bonds? The brick
and mortar investment makes you sick and
you always got by at university let alone
working with university researches? You will
always have the no-monetary investment,
an evergreen, but just like everything else
fluctuating at the edge of the financial galaxy, it is not immune to shocks. Gold, silver,
gemstones. You are spoilt for choice, but
expect some surprises: emerging realities
waiting for the right connoisseur to be discovered, just like the booming market of
works of art, masterpieces gaining in value
and interest years after years. Gourmet products are in their own way works of art: this
is the reason why, recently, vintage wines
have became a credible alternative. They
too, years after years, increase their appeal and, most of all, their value. At last, collectables: antiques, stamps, ancient books,
but also cars and music instruments. There’s
something to suit everybody’s fancy. Don’t
say we didn’t tell you.
poco” tipico di certe obbligazioni? Il mattone vi nausea e all’università avete sempre fatto fatica, figurarsi con i ricercatori
accademici? Ci sono sempre i beni rifugio,
un classico che non tramonta mai, ma che
come tutto ciò che oscilla ai limiti estremi
della galassia finanziaria non è immune da
choc. Oro, argento, pietre preziose. Non
c’è che l’imbarazzo della scelta. Ma anche
sotto questo punto di vista non mancano le
sorprese: le realtà emergenti che aspettano solo l’intenditore giusto per essere scoperte: un mercato in continua espansione
è quello delle opere d’arte, frutto del genio
di grandi maestri, che con il passare degli
anni accumulano valore ed estimatori. Ma
a modo loro sono opere d’arte anche i prodotti enogastronomici di qualità: ecco perché, di recente, addirittura i vini d’annata
sono diventati un’alternativa credibile. Anche loro, anno dopo anno, aumentano il
proprio fascino e soprattutto il proprio valore. Infine, gli oggetti da collezione: oggetti
d’epoca, francobolli, libri antichi. Ma anche automobili del passato e strumenti musicali. Ce n’è per tutti i gusti. Non dite che
non ve l’avevamo detto.
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Signs of recovery
segnali di ripresa
Pubblicità singola
‘Non si può pensare un’architettura senza pensare alla gente’
Rogers)
“La vita si misura(Richard
dalle opere
e non dai giorni”
Gruppo REA srl
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“ L’
autunno è arrivato e sono arrivati anche i segnali di ripresa
dell’economia che tutti aspettavano. Li avevano preannunciati tutti:
la Banca centrale europea, il governo, la
Banca d’Italia, l’Ufficio studi di Confindustria. Il miglioramento va però governato. E
qui nascono i prossimi interrogativi.
Il primo riguarda la Federal Reserve, la banca centrale Usa. È ormai chiaro che deve
frenare il programma straordinario di stimoli
- l’immissione di denaro nel motore dell’economia americana -, ma non è chiaro
quali saranno le conseguenze della frenata. E non c’è accordo sui tempi e sui modi.
Il secondo riguarda la Banca centrale europea. Da tempo ormai il costo del denaro è
ai minimi (il tasso per i prestiti tra le banche
è allo 0,25%) e si è visto che gli effetti sono
stati molto limitati. Ora la Bce è divisa: da
una parte c’è chi chiede un ulteriore riduzione del costo, per incoraggiare ulteriormente la circolazione di denaro. Dall’altra
chi invece pensa che a questo punto il tasso dovrebbe salire, perché così si affrontano i cicli positivi dell’economia se si vuole
che i loro effetti siano duraturi.
F
all has arrived together with the
signs of economic recovery that
everyone was waiting for. Everybody was expected them: the European Central Bank, the government, the Bank of Italy,
the Confindustria Research Centre. Improvement needs to be ruled. And this raises
several questions about it.
The first one concerns the Federal Reserve,
the Usa central bank. It is now clear that the
Federal Reserve has to contain the extraordinary measures undertaken to stimulate the
economy - the injection of money into the
American economy - but the consequences of this control are not that clear. And
there is no agreement on how and when to
put it into effect. The second one concerns
the European Central Bank. The price of
money has been at its lowest for quite some
time now (the interest rate in the interbank
lending is 0,25%)and we have seen the effects have little impact. The ECB is split on
what to do now: on one hand who is asking
27
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for a further reduction of the price of money
to further encourage the circulation of money. On the other hand who thinks instead
that it should be better for the interest rate
to go up again because this is how the positive economic cycles are tackled in order to
have long-lasting effects.
The third question, which all Europe is following with trepidation, concerns Italy and
its shaky government. Many market analysts
envisage difficulties for the Italian stock
exchange in case the government should
not survive, leaving unaccomplished the
economic reforms undertaken so far. The
open chapters concern millions of families
and Italian consumers, which are the Italian
economic leading actors. With no assurances on the house tax and on the increase
of the Value Added Tax, the consumers will
remain super-cautious. Sales will further drop
and so will the government tax revenues; the
meager financial resources will further shrink.
In the upcoming fall the Italian Treasury auction season will resume. These will be the de-
Il terzo interrogativo, cui guarda con apprensione tutta l’Europa, riguarda l’Italia e
il suo governo traballante. Molti analisti prevedono difficoltà per Piazza Affari se l’esecutivo dovesse cadere lasciando a metà il
lavoro messo in piedi sul fronte dell’economia. Le partite aperte riguardano milioni di
famiglie e di consumatori italiani: gli attori
principali dell’economia italiana. Senza certezze sull’imposta per la casa e sull’aumento
Iva, l’atteggiamento dei consumatori continuerà ad essere super-prudente. Le vendite nei negozi caleranno ulteriormente, di
conseguenza scenderanno anche gli introiti
fiscali dello Stato e le già risicate risorse a disposizione dello Stato si ridurranno ancora.
Con l’autunno ripartirà anche la stagione
delle aste del Tesoro italiano. Saranno decisive per capire cosa pensano gli investitori
internazionali del nostro paese: fino ad oggi
non hanno mai lesinato fiducia - neppure
nei momenti peggiori tra 2010 e 2011 -, ma
è chiaro che il loro atteggiamento seguirà
28
cisive factors to learn what the international
investors expect from our country: so far they
have always trusted our country - even in our
worst days in 2010 and 2011 -, but it is pretty
obvious their attitude towards our country will
be influenced by the evolution of the political
situation.
So, the international situation is extremely fragile, as announced both by the President of
the Ecb, Mario Draghi and the Governor of
the Bank of Italy, Ignazio Visco. In the past six
months also emerging countries have been
shown warning signals: because of their products being sold mainly in Europe and United
States. If it is clear that the negative economic cycle has been inverted, it is also clear
that the measures that will be undertaken in
the upcoming weeks will tell us if governments
and political institutions will be able to ride
the wave of the economic recovery signals
in order to transform this positive trend into a
more stable and long-lasting one.
passo passo l’evolversi della situazione politica.
Lo scenario internazionale, insomma, è
estremamente fragile, come avevano preannunciato sia il presidente della Bce Mario Draghi che il governatore di Bankitalia
Ignazio Visco. Anche dai paesi emergenti
negli ultimi sei mesi sono arrivati segnali di
sofferenza: d’altra parte i mercati su cui
vendono gran parte dei loro prodotti sono
l’Europa e gli Stati Uniti. Così, se è chiaro
che il ciclo negativo si è invertito, è altrettanto chiaro che dalle scelte delle prossime
settimane si capirà se i governi e le grandi
istituzioni finanziarie saranno capaci di cavalcare i segnali di ripresa per trasformare
la tendenza positiva in un andamento più
solido e duraturo.
Da tempo ormai
il costo del denaro è ai minimi..
29
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by Ma
ssimilia
Technologically green brick
il mattone
tecnologicamente green
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Varcare la soglia di Mare Nostrum è come trovarsi in un angolo
di Sicilia, Puglia, Campania. Scegliete voi. L’ importante è prepararsi ad un gustoso tuffo
nella cucina mediterranea, quella vera, genuina,
rispettosa dei sapori autentici..
no Sciu
erde, come la speranza. In un
periodo in cui il mattone subisce
colpi tali da sgretolarsi, per colpa della crisi, la speranza per i costruttori e
per il settore dell’edilizia in generale (filiera
compresa) è legata alla sostenibilità ambientale. Un discorso che può sembrare ormai esercizio retorico, visto che ogni settore
e ogni comparto sembra sempre fare appello al “green” e alle “nuove tecnologie”,
ma che conserva al suo interno un nocciolo di verità innegabile: ora che la gente
comune sembra meno disponibile a comprare case, mentre la gamma del lusso va
per conto suo, accanto al filone della costruzione del nuovo è necessario dedicare
attenzione alla manutenzione, alla riqualificazione e alla valorizzazione di ciò che già
c’è. Un po’ perché ce lo impone l’obbligo
di tutelare il mondo che ci circonda, un po’
perché, agendo sui consumi, sul risparmio
energetico e via dicendo, si finisce per migliorare sia la qualità della vita che il bilancio famigliare nel suo complesso.
Che il tema sia di strettissima attualità lo
testimonia il fatto che l’efficienza energetica è stata inserita tra gli argomenti portanti dell’edizione 2013 dell’Eire, che a Milano ha richiamato il meglio del bel mondo
dell’edilizia nazionale e internazionale. Ma
G
reen as hope. In times in which
the real estate sector suffers
because of the crisis, all hopes
of builders and of the construction sector in
general (supply chain included) lie on environmental sustainability. This might seem
rhetorical since all other sectors always refer to “green” and “new technologies”, but
something is undeniable: now that ordinary
people cannot afford to buy new homes,
whereas luxury real estate makes its own
way, along with the construction of new
homes, the trend of maintaining, upgrading and improving the existing ones needs
to be taken into consideration. Driven by
the need of preserving the environment
and to positively affect energy saving, we
end up with improving both our quality of
life and the family budget overall.
Being so up-to-date, the issue of energy
efficiency was among the main topics discussed during the 2013 edition of EIRE, that
in Milan has drawn the best of the national
and international real estate crowd. But figures confirm the importance of this issue:
according to a recent research carried
31
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lo testimoniano soprattutto i numeri: secondo una recente ricerca effettuata
da Nomisma e Pentapolis, dedicata
proprio all’abitare verde, nel giro di soli
tre anni i progetti di edilizia ecosostenibile sono letteralmente raddoppiati. Dal
2009 al 2012, stando alle cifre, si è creato quasi un binario parallelo. Da una
parte le costruzioni tradizionali, che accusano il peso delle difficoltà congiunturali, dall’altro le costruzioni attente
all’ambiente, che invece hanno vissuto
un vero e proprio boom. Una tendenza
che si conferma anche se si prende in
considerazione un palcoscenico internazionale: secondo la rilevazione fatta
da McGraw-Hill construction, le imprese
del settore costruzioni che operano con
una quota di edilizia sostenibile sopra il
60% del proprio portafoglio sono più che
raddoppiate, passando dal 13 al 28%.
Ma le previsioni non invitano certo alla
prudenza, anzi: entro il 2015 si stima che
questa tipologia di imprese raggiungerà
e supererà la boa del 50%. Insomma, nel
giro di un paio d’anni, più di un’impresa
su due avrà a che fare con tematiche
che fino a qualche tempo fa (anche in
out by Nomisma and Pentapolis on green
housing, in just three years environmentally
sustainable housing projects have literally
doubled. From 2009 to 2012, according to
figures, a new similar sector has been created. On one hand the traditional housing,
affected by the difficulties related to the
current economic situation, and on the
other hand environmentally conscious housing that has enjoyed a real boom. A trend
confirmed also on the international scene:
according to some indiscretions revealed
by McGraw-Hill Construction, companies
in the building industry with a 60% share in
sustainable housing have now more than
doubled, going from 13 to 28%. Forecasts
do not seem to be cautious, quite the contrary: by 2015 this type of building contractors is estimated to reach and to exceed
50%. This means that, in a couple of years,
more than one company out of two will
deal with issues that, some time ago (also in
Italy, unfortunately) used to be just for few
isolated ecosystem fundamentalists. Instead it is turning out to be a global cornerstone.
Some investments would be needed in
order to operate in this field with some reasonable expectations of success. It has
always been and will always be like this. In
Italy, in the past year, residential housing
32
Le famiglie stanno sviluppando
una coscienza e un’attenzione crescente
per l’ecosostenibilità..
Italia, ahinoi) sembravano esclusiva di pochi, isolati fondamentalisti dell’ecosistema.
E che invece si stanno rivelando un argomento cardine a livello globale.
Ma per operare in questo campo con una
ragionevole aspettativa di successo sono
necessari gli investimenti. È sempre stato e
sempre sarà così. E in Italia, nel corso dell’anno passato, il residenziale ha sfiorato, nel
suo complesso, i 70 miliardi di euro (69.6 per
l’esattezza). Di questi, quasi 45 (44.8) sono
stati destinati a interventi di manutenzione
straordinaria, quindi efficientamento energetico, riqualificazione e così via. Un’ondata che potrebbe addirittura crescere,
se si tiene in considerazione l’agevolazione del 55% che il Governo Letta ha deciso
di confermare anche per il futuro, scongiurando così il rischio di crollo improvviso
paventato dall’avvicinarsi della scadenza
degli incentivi precedenti. D’altra parte, le
singole famiglie stanno sviluppando una
coscienza e un’attenzione crescente per
questi temi. Sempre dalla ricerca Nomisma
emerge che tra le priorità di chi compra o
ristruttura casa ci sono la caldaia di ultima
generazione, infissi che garantiscano prestazioni e risparmi energetici, l’isolamento
dei muri esterni dell’edificio, elettrodomestici a basso consumo e riduttori del flusso
d’acqua, altra risorsa primaria da tutelare. Ma la strada da fare è ancora molta:
sempre Nomisma e Pentapolis rivelano che
soltanto il 3.2% delle famiglie italiane ha a
disposizione tutti i requisiti di ecosostenibilità
nella propria casa. Mentre sono addirittura
il 24% (quasi una su quattro) quelle che non
ne posseggono nemmeno uno. Un grande
lavoro aspetta dunque di essere compiuto.
Un cammino al termine del quale potrebbe trovarsi proprio la ripresa economica,
anche in ediliza.
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came close, on the whole, to 70 billion euro
(precisely 69.6). Of these, almost 45 (44.8),
have been allocated for extraordinary
maintenance, such as energy efficiency,
upgrading and so on. A trend on the rise giving that the Letta government has confirmed, also for the future, the 55% tax break;
in doing so the Government is preventing
the risk of a sudden crash that might be
caused by the almost due previous tax breaks. On the other hand, there is a growing
awareness of these problems among single
families. The Nomisma research also shows
that among the priorities set out by home
buyers and people renovating their homes,
there are: high-tech furnaces, energy saver
and high proficiency door and windows,
insulation of the external walls of the house, low energy appliances and water flow
reducers (water, another primary resource
to preserve).But there is still much to be
done: yet Nomisma and Pentapolis reveal
that only 3.2% of Italian families meet the
requirements for environmental sustainability in their homes. Whereas a high 24%
(almost one out of four) do not meet any
requirements. There is still a long way to go,
at the end of which we could even find the
economic recovery, also for the building industry.
33
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…affidategli un Congresso: il Vostro.
TORINO INCONTRA
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orino Incontra: gioiello di
architettura
moderna,
studiato negli spazi per unire comfort
e razionalità, riserva al viaggiatore
l’accoglienza sobria tipica del garbo piemontese, come il carattere di
questa gente, riservato e generoso:
un binomio che sembra un paradosso, invece custodisce la storia di
un popolo a metà tra nordeuropeo
e mediterraneo. Le culture che si
sono intrecciate nei secoli si respirano anche qui, nel gusto per le cose
belle, ma senza esagerare: nulla è
lasciato al caso, ogni dettaglio, dai
colori delle sale, alle tecnologie d’avanguardia, agli arredi tecnici, tutto
viene minuziosamente selezionato
da un personale altamente qualificato che coordina ed accompagna il Vostro Congresso in maniera
perfetta, quasi maniacale; ma, si sa,
la precisione è un’altra delle qualità
piemontesi e in un Evento, di qualsiasi natura, essa è di rigore!
Qui la cortesia è di casa. L’atmosfera che si avverte entrandovi porta
in sé, trasmettendola, l’energia costruttiva di una città magica quale
è Torino.
Nasce da un’idea della Camera di
commercio torinese, più di vent’anni
fa, per offrire alla Città un servizio a
tutto tondo, stimolante e proiettato
verso il futuro. Difatti Torino post anni
’90, da Capitale dell’auto si trasforma e si rivela una “Città fu-turistica”.
Torino Incontra è un Centro polivalente con 4 sale principali, da 50 a
300 persone, in cui la tecnologia
avanzata svolge un ruolo di alta
qualità: wi-fi, proiettori Full HD, riproduzione da blu-ray, back-up totale
degli apparati audio-video. Inoltre,
gli spazi polifunzionali sono perfetti
per catering, momenti di intrattenimento conviviale od esposizioni
commerciali e culturali. Il tutto realizzato nel rispetto delle linee architettoniche che contraddistinguono
questi ambienti.
Il Centro Congressi, strategicamente posizionato nel “Cuore pulsante”
della Città di Torino, si trova in quella
parte storica del centro-città che è
stata rivalutata in tutta la sua bellezza.
Torino Incontra, immerso nell’oasi del
verde del suo giardino, è a due passi
dalle vie commerciali o dalla sede
del Museo Egizio, il 2° più grande del
mondo. In questa parte di città ci
sono palazzi antichi che raccontano
la storia di un pezzo d’Italia, dal 1°
Parlamento alla Dinastia dei Savoia,
l’antica famiglia reale, nota agli storici fin dall’anno mille. Lo splendore
del Barocco piemontese si respira
tra le vie di questo angolo di storia,
rigenerando mente e spirito.
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In centro città c’è tutto quello di cui
si ha bisogno, perciò… gustateVi il
Congresso.
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iorgio
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Derivati, crisi finanziaria
e dibattito sulla loro
regolamentazione
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“C
Derivatives, financial crises
and the debate on their regulation
(seconda puntata)
ome promesso, prima di andare
in vacanza, InvesTO Law torna
sul tema dei derivati, quanto
mai attuale visto che InvesTO Magazine
nasce in Piemonte, regione appena condannata dalla High Court of Justice di
Londra a pagare ben 36 milioni di Euro ad
alcune banche per derivati stipulati qualche anno fa.
Non entriamo, almeno per ora e in questa
puntata, nel caso specifico della nostra
amata regione, che sta peraltro tentando
di riportare la controversia in Italia, proporrà appello contro la sentenza della High
Court e al tempo stesso cercherà, probabilmente, di trovare un accordo transattivo con le banche.
Occupiamoci piuttosto di un mito che circonda i derivati: è vero che i derivati sono
strumenti non regolamentati?
Da qualche tempo non è più così, almeno
in Europa. Fermo restando che i derivati
quotati su mercati regolamentati soggiacciono da sempre ad una regolamentazione piuttosto pervasiva, l’Unione Europea
ha messo uno stop alla deregulation anche per i derivati “over the counter” (OTC,
letteralmente “venduti sul bancone”, cioè
A
s promised, before going on
holidays, InvesTO Law takes up
again the subject of derivates,
now more than ever a topical one as InvesTo Magazine is published in Piedmont, a
region which has just been sentenced, by
the London High Court of Justice, to pay
the amount of 36 million euro in favour of
some banks because of derivatives contracted a few years ago.
For now and in this issue, let’s not get into
details of the specific case concerning our
loved region which is trying, in the meantime, to bring back in Italy the lawsuit; it will
appeal against the High Court decision
and at the same time it will probably try
to find a settlement agreement with the
banks involved.
Let’s now deal with a legend surrounding
derivates: is it true that they are non-regulated financial instruments?
For some time it has not been so, at least
in Europe. Provided that derivates traded
37
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Dal mancato pagamento delle controparti
in derivati può scatenarsi
una “reazione a catena”
di insolvenze e fallimenti di banche
e intermediari finanziari..
38
non su borse ufficiali ma su mercati telematici creati dagli operatori), con l’emanazione nel luglio 2012 della cosiddetta
EMIR (European Market Infrastructure Regulation - Regolamento 648/2012) e la
successiva pubblicazione delle “norme
tecniche” nel febbraio 2013.
Il rischio che EMIR vuole contrastare è soprattutto quello di controparte, cioè il rischio che chi sottoscrive un derivato ed
abbia poi diritto a ricevere pagamenti in
base allo stesso non riesca a riscuotere i
suoi crediti perché la sua controparte è
divenuta nel frattempo insolvente. Questo
fenomeno è purtroppo divenuto relativamente comune nel corso della recente
(e in parte ancora attuale) crisi finanziaria
globale.
Dal rischio di mancato pagamento delle
controparti in derivati possono sorgere pericoli di ben più vasta portata che il semplice danno economico patito dal singolo
creditore. Può infatti scatenarsi una sorta
di “reazione a catena” di insolvenze e fallimenti di banche e intermediari finanziari
che può determinare fenomeni generalizzati di ritiro dei depositi e di prosciugamento della liquidità disponibile, con gravissime conseguenze per l’economia reale (il
cosiddetto “rischio sistemico”).
In estrema sintesi, EMIR contrasta il rischio sistemico introducendo l’obbligo (i) di regolare i pagamenti dovuti in forza di derivati
OTC tramite controparti centrali (clearing
houses, o central counterparties o “CCP”)
autorizzate dalle competenti autorità europee; (ii) appostare garanzie collaterali a
copertura delle potenziali esposizioni debitorie derivanti da derivati OTC per i quali
non sia prevista la compensazione tramite
CCP; (iii) comunicare e depositare tutte
le informazioni concernenti le operazioni
in derivati OTC a soggetti che avranno il
compito di conservarle (trade repositories) e tenerle a disposizione delle autorità
di vigilanza; (iv) utilizzare altri strumenti di
mitigazione dei rischi associati all’operatività in derivati OTC (ad esempio verifiche
and executed on regulated market are
subject to pervasive regulation all along,
the European Union stopped the deregulation, also on OTC derivates (Over-thecounter derivates, that are traded not on
official markets but on electronic markets
created by buyers and sellers), issuing in
July 2012 the so called EMIR (European
Market Infrastructure Regulation - Regulation 648/2012) and publishing the “technical rules” in February 2013.
The EMIR is, above all, a counterparty risk
management tool: the person who contracts a derivative and therefore has the
right to receive payments according to it,
might not collect his credits because, in the
meantime, his counterparty has become
insolvent. This phenomenon has unfortunately become common during the recent
(and still ongoing) global financial crises.
From the counterparty risk in derivates more
important and extended dangers may occur than the simple economic damage
suffer by the single creditor. This could trigger a “chain reaction” of insolvencies and
bankruptcy of banks and stock brokers;
this may cause a general phenomena
of deposit withdrawing and the dry up of
available liquidity, with very heavy consequences for real economy (the so called
“systemic risk”).
In short, EMIR, in order to mitigate the systemic risk, (i) requires standard derivative
contracts (OTC) to be cleared through
Central Counterparties (CCPs), authorized
by the eligible European Supervisory Authorities; (ii) collateral management and
risk mitigation techniques for OTC derivatives contracts not cleared by a CCP; (iii)
duty to report and file all post-trade details
concerning OTC derivatives contracts to a
third-party (trade repositories) who collect
and maintain the records of derivates and
make data available to relevant authorities; application of different risk mitigation
techniques for OTC derivatives contracts
(periodic mandatory audit to prevent financial misalignment).
39
LA
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E
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LA
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The original
analog
periodiche obbligatorie sull’assenza di disallineamenti nella contabilità).
È sicuramente presto per valutare in concreto l’efficacia di queste misure (appena
entrate in vigore anche in Italia e per le
quali è prevista un’applicazione progressiva fino all’estate 2014). Si può però già
affermare con certezza che si tratta di
una rivoluzione copernicana per il mondo
della finanza europea e va senz’altro salutata con grande favore la maggiore trasparenza che caratterizzerà il mercato dei
derivati OTC e la prevenzione del rischio sistemico che EMIR vuole assicurare. È però
probabile che la nuova regolamentazione comporterà inevitabilmente maggiori
costi per gli operatori (banche in primis) e
quindi per i loro clienti. E c’è da sperare
che il mercato riesca a trovare un’armonia tra necessità di regolamentazione ed
effettivo utilizzo dei derivati. Si tratta infatti,
come abbiamo visto nella scorsa puntata di InvesTO Law, di strumenti di origine
antichissima che, se usati correttamente e
nelle mani giuste, consentono di tutelarsi
contro rischi come la fluttuazione dei tassi
d’interesse, il costo delle materie prime o i
cambi delle valute, con potenziali enormi
benefici per l’intero sistema economico.
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It is definitely too early to evaluate the
effectiveness in real terms of these measures (they have just entered into force in Italy and their implementation will
be gradual until summer 2014). But we
know for a fact that it is a Copernican
revolution for the European financial
world and we sure welcome the greater transparency this would give to the
OTC derivates market and the systemic risk prevention EMIR wants to assure. However, this new regulation will
inevitably results in higher costs for the
parties involved (first of all the banks)
and therefore their clients. Hopefully the market will find a compromise
between regulation and implementation of derivatives. As seen in the last
issue of InvesTO, we are dealing with
ancient financial instruments that, if
used correctly and entrusted to some
experts, will allow us to protect ourselves against interest rates fluctuation,
commodity prices or exchange rates,
with great advantages for the entire
economic system.
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Investimento e cultura
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cultura e investimento
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nvestire i propri risparmi non
è facile, anzi di questi tempi
il verbo INVESTIRE fa paura,
soprattutto in Italia che è il
paese con il più basso punteggio in
termini di cultura dell’Investimento.
Regole? Una sola: educarsi, prepararsi, conoscere, acculturarsi in materia di INVESTIMENTO.
Quando si parla di denaro, di tutela del proprio patrimonio, occorre
tener bene in mente che come per
la legge ‘ non viene ammessa ignoranza’ .
Per tutelare il proprio patrimonio,
necessita possederne i mezzi utili e
come già detto, anche in questo
settore, la cultura è il più importante.
La preparazione dei cittadini in materia è un elemento essenziale per la
prosperità economica di un paese
e sicuramente da noi non si educa
a tal proposito quanto basta, ma in
questi ultimi anni si assiste ad un’inversione di marcia in cui gli attori del
sistema economico sono impegnati
nel divulgare l’importanza dell’Educazione all’Investimento.
Il 26 settembre a Torino presso il Torino Incontra ci sarà a tal proposito
Investo Day, il primo evento, tutto
Torinese, organizzato dal Gruppo Pitagora srl.
Il Forum ha come Mission l’Educazione all’investimento, l’ingresso è gra-
tuito ed è aperto al pubblico che
desidera informarsi e formarsi per
tutelare il proprio patrimonio.
Si partirà presentando l’ABC di un
buon investimento, la differenza tra
mercato reale e mercato finanziario, l’importanza della diversificazione degli investimenti,della differenza tra Fondi di investimento, Private
Equity, Private Banking, SGR, si parlerà di Normative Legali vigenti nel nostro Paese e si arriverà alla Finanza
Comportamentale .
Saranno tanti gli ospiti e relatori : Michele Coppola, assessore alla Cultura Regione Piemonte; Licia Mattioli,
presidente Unione Industriali Torino
e Presidente Exclusive Brands; il vice
console onorario italiano a New
York, Steve Acunto; il dott. Pietro Peligra di Italia Independent Group e
soprattutto tanti altri rappresentanti
dell’esclusivo settore Finanziario.
Durante la Conferenza si creeranno
spunti di riflessione per meglio comprendere il periodo storico - economico che stiamo attraversando,
e soprattutto sarà un evento che
vuole ambire,senza troppe pretese,
a divulgare con un linguaggio più
fruibile per tutti l’importanza del Termine INVESTIRE… perché Investire è
anche risparmiare e pianificare per
ricavarne possibilmente il massimo
dei profitti!
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cultura e investimento
L’INVESTIMENTO CONSAPEVOLE
Una corretta educazione all’Investimento è il primo passo per conoscere meglio
i vari mercati e imparare consapevolmente e con serenità quale destinazione dare
ai propri risparmi.
La scoperta di una soluzione
consiste nell’osservare
le cose come fanno tutti
ma pensare a qualcosa di diverso.
26 Settembre 2013
Centro Congressi Torino Incontra
Via Nino Costa 8 - Torino
Interverranno:
l’Assessore Michele Coppola, il Vice Console Onorario italiano a New York Steve Acunto, la Presidente
di Unione Industriale Torino Licia Mattioli, il Professore Alessandro Meluzzi docente di Genetica
Comportamentale, il Dott. Pietro Peligra Investor Relations Italia Independent Group Spa.
Moderatori: Marco Sodano, Massimiliano Sciullo, Andrea Costa, Giorgio Tosetti.
Ingresso gratuito, info e accrediti:
Gruppo Pitagora Srl - Tel. 011 5790282
[email protected]
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Volcano Caty
il vulcano Caty
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Caty Torta comes from a
middle class family that prepared her to a traditional lifestyle.
She learnt how to embroider, cook and
play piano but the passion for art and
drawing was bursting inside her.
At 6-years old she drawn a dying child
that left her parents speechless.
At 12-years old, with only same basics of
painting, she did a naturalist painting of
a oxcart, mastering a professional like
technique and perspective. She once
told laughing that the animals were
“very fast” : she had to step back while portraying them because the animal
were coming towards her!
INFANZIA
Caty Torta nasce da una famiglia borghese che la prepara per
una vita tradizionale.
Impara a ricamare, cucinare ed a suonare
il pianoforte ma dentro di sè irrompe come
una fucilata la passione per il disegno e per
l’arte.
A sei anni disegna un bimbo morente che
lascia di stucco i genitori.
A dodici anni, con pochi rudimenti di pittura, realizza un quadro naturalista raffigurante un carro di buoi. La tecnica e la
prospettiva sono già da professionista. Sostiene ridendo che i buoi sono animali “velocissimi” poiché li stava ritraendo dal vero,
indietreggiando, mentre questi avanzavano sulla strada!
ADOLESCENSE
The shy and quite girl is now a beautiful
and desirable woman but the only thing
she could think of is painting
n the meantime the Second World War
was showing in all its tragedy. Following
her passionate temper she became a
Red Cross nurse to help the young men
of her generation. She enlisted as a volunteer but she was infected with the terrible respiratory disease of those times.
Her parents wanted to save her and they
L’ADOLESCENZA
La bimba timida ed introversa diventa una
ragazza bella e corteggiata ma lei non ha
occhi che per la pittura.
Intanto la seconda guerra mondiale si manifesta in tutta la sua gravità . Seguendo il
proprio carattere passionale diventa crocerossina per aiutare i ragazzi della sua generazione. Si arruola ma viene contagiata
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dalla terribile malattia respiratoria di quei
tempi. I genitori intervengono per salvarla
e la riportano a casa.
Invece che di un marito Caty è alla ricerca di un buon maestro di pittura: e lo trova
in Tullio Alemanni, dal quale impara il rigore ed il disegno figurativo classico. Ma già
dopo poco tempo la discepola cerca nuovi lidi... l’Europa parla moderno e nell’aria si
respira l’esistenzialismo e l’astrattismo.
In those days women did not even drive
while she, instead, was competing with
men on a time trial. She then enrolled in
sprint races; she took part in the Millemiglia, that she struggled to finish it.
THE MUSIC
As was the custom in those days, when
she was 6-years old she received a piano and she started music appreciation
classes. Caty burst into tears: ” I want to
paint and just paint”. Despite this firm statement, during all her life she will show a
great attachment to music.
With great surprise of her parents, at
8-years old she played traditional music
in an Alpine troupes band.
When she was still a child, the love for
good music will urge her to see the long
opera performances at the Regio Theatre.
Many years later, in occasion of the
painting exhibition for the opening of the
new Regio Theatre, she will be awarded
a prize for an original picture resulting
from that experience: the music, the old
furnishings, the blaze and the new innovative architecture just realized.
LA PASSIONE PER LE GARE AUTOMOBILISTICHE
Un altro demone,dominante quasi come
la pittura,anima i suoi pensieri : le corse in
macchina.
Aiutata dal babbo e forte di uno spirito innato per le competizioni non esita a diventare una delle poche ragazze in possesso
di patente sportiva. A bordo di una Lancia
Aprilia si iscrive a numerose corse di regolarità vincendone anche una a S.Remo. In
quei tempi le donne non guidavano neppure mentre lei sfidava gli uomini più esperti
fino a piegarli alla dura legge del cronometro. Successivamente si iscrive a gare di velocità compresa la Mille-Miglia che riuscirà
a portare a termine solo con un grandissimo sforzo.
LA MUSICA
A sei anni giusti arriva in casa il pianoforte
come l’educazione musicale di quei tempi
imponeva. Caty Torta scoppia a piangere:
“Voglio dipingere e solo sempre dipingere”.
In verità da questa affermazione categorica nasce al contrario un’affinità per la musica che rimarrà costante per tutta la vita.
A otto anni suona a sorpresa musiche tradizionali con una banda di Alpini sorprendendo i genitori stessi.
La buona musica poi la fa assistere,ancora
bambina, alle lunghe rappresentazioni
operistiche del Regio.
Molti anni dopo per l’inaugurazione del
Nuovo Regio verrà premiata nell’omonimo
concorso di pittura esponendo un quadro
originale,frutto di quell’esperienza, che riassumeva le musiche, gli antichi arredi,il rogo
e la nuova innovativa architettura appena
realizzata.
CASORATI
Caty was full of ideas and passion. She
felt she needed to be involved with a
great Maestro.
Back then, Felice Casorati was the reference model in the cultural and artistic
life of Turin. A beacon.
The maestro Allemanni, being the first
one to recognize he could not check his
student impulses anymore, addressed
her in Via Mazzini 52 to see the Maestro
Casorati.
With great humility but well aware of the
quality of her work, she brought her drawings and paintings for viewing.
Her painting was built “on volumes” and
it was completely different from the new
way of understanding art: she showed
him also some personal canvas, among
which “La Tosse” and “Movimento 2000”
that impressed Casorati.
From some friends in common, she would
find out the same day that the Maestro
“I buoi” - 1932
brought her back home.
Instead of looking for an husband, Caty
was looking for a good painting teacher:
she met Tullio Alemanni who taught her
classic figurative drawing. But after a
while the student was looking for new experiences… The new wave of modernity
was spreading in Europe and the feeling
of existentialism and abstractionism was
in the air.
THE PASSION FOR CAR RACING
Another demon, besides painting, was in
her thoughts: car racing
Helped by her father and by her competitiveness she became one of the few girls
holding a license for driving sport cars.
On board of a Lancia Aprilia she enrolled
in quite a few races, winning the S.Remo.
CASORATI
Caty è un vulcano di idee e di passione.
Percepisce la necessità di respirare l’aria di
un grande Maestro.
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Felice Casorati in quei tempi era al centro
della vita culturale ed artistica di Torino. Un
faro illuminante .
Il maestro Allemanni,lui per primo convinto
di non poter più contenere gli slanci della
sua allieva,la indirizza in Via Mazzini 52 dal
Maestro Casorati.
Con grande umiltà ma sempre consapevole del proprio lavoro porta in visione disegni e tavole.
La sua pittura è costruita “ a volumi “ e risulta radicalmente diversa dal nuovo modo
di intendere l’arte: mostra però anche alcune tele personali tra le quali “ La Tosse”
e “Movimento 2000”che sorprendono Casorati.
Da alcuni amici in comune viene a sapere che il giorno stesso il Maestro dice di lei
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:“Quella ragazza ha talento” “la prendo a
bottega”
Caty diventa la più disciplinata delle allieve. Disegna fino a 15 ore al giorno. Porta
tutte le mattine a Casorati un disegno extra
che realizza nella notte! Non è facile cambiare impostazione. Ma ci riesce.
Un giorno chiamata a restaurare un Tintoretto si accorgerà di non esser stata sveglia
inutilmente tutte quelle notti.
Viene apprezzata da Casorati perché dipinge con idee proprie evitando di riprodurre, in brutto, le opere del Maestro .
commented on her: “That girl has talent”
“I will take her on as an apprentice”.
Caty became one of the most disciplined students. She drew up to 15 hours a
day. Each morning she used to bring Casorati an extra drawing made at night! It
is not easy to change how you work. But
she did.
One day, when she was called to restore
a Tintoretto, she realized she did not stay
up all those nights for nothing.
Casorati appreciated her because of her
painting based on her own ideas, avoiding to make ugly copies of artworks.
PARIGI
La famiglia Torta doveva ancora assistere
a nuove e difficili imprese della sua unica figlia. Sicuramente una grande anticipatrice
dei tempi. Una donna moderna ed attenta al mutamento dei costumi . In definitiva
mai ribelle od offensiva, soprattutto mai oltraggiosa nei confronti di alcuno.
Queste qualità saranno la garanzia per ottenere il permesso di soggiornare a Parigi
da sola per studio.
Casorati stesso intravede per l’allieva un
futuro da astrattista e la indirizza all’Accademia di Parigi.
Ancora una rivoluzione. Ancora un inizio. La
modella che da Casorati posa tre ore per
poter essere ritratta nella stessa posizione
a Parigi gira ogni sette minuti. Caty piange ma non molla. Accanto a lei tedeschi,
cinesi,iraniani schizzano velocemente e
riescono ad ultimare il disegno in tempo :
deve farcela .
Diventerà astrattista ma per gradi, per sintesi, escludendo ogni giorno tutto ciò che
non è essenziale.
Anna Maria Brizio storica dell’Arte e donna
come lei la incoraggerà nell’impresa con
stima ed affetto.
PARIGI
The Torta family had not seen nothing
yet about her girl. She was definitely truly
ahead of her time. A modern woman, a
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close observer of changes in customs .
She had never been a rebel but, after all,
she had never had an insulting or offensive behavior toward anyone.
These qualities were fundamental to
obtain the visa in Paris in order to study
alone.
Casorati himself saw for his student a fu-
LAVORO SILENZIOSO
In un mondo che premia chi si mette in mostra e organizza il commercio dell’arte Caty
Torta fa un passo indietro.
Per lei contano le opere e non l’esibizionismo. Non si lega a nessun mercante, a nessun gallerista. Non vuole suggerimenti od
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imposizioni .Resta isolata ma lavora ancora
più di prima.
Si è poi sposata con un uomo che ha saputo lasciarla libera. Medico ed anche violinista e pittore.
Una figura che oggi non potrebbe più esistere. Rimasta presto vedova Caty Torta si
dedica al suo unico figlio rinunciando all’insegnamento accademico che le era appena stato proposto.
Paradossalmente in questi anni si amplifica
ancor di più la sua costante ed inesauribile
voglia di dipingere. I suoi quadri, ma non
52
SILENT WORK
In a world that repaid who showed off
and organized the commerce of art,
Caty Torta stepped back.
What was important to her were her artwork and not showing off. She did not
form any connection with any art dealers
or art gallery owners. She did not want
any advises or orders. She was isolated
from the rest but she worked even more
than before.
She then got married with a man that
was able to let her be free. He was a
doctor but also a violinist and a painter.
A figure that today could not exist. Left a
widow before long, Caty Torta devoted
herself to her only child, refusing a chair
at university.
Strangely enough, in those years her continuous and inexhaustible desire for painting will amplify even more. Her paintings,
but not her, will cross the borders over
and over to be part of collective exhibits
and cultural events. The only condition
is for them to be able to return the love
and commitment she gave them.
A love and a commitment that last a lifetime.
lei,varcano ripetutamente i confini per partecipare a mostre collettive e manifestazioni culturali . L’unica condizione è che siano
capaci di restituirle l’amore e l’impegno
che lei gli ha dedicato.
Un amore ed un impegno che durano da
tutta una vita.
“
Teatro Regio
ture as abstractionist and he encouraged her to go to the Paris Academy.
Another revolution. Another beginning.
The model that, at Casorati’s, used to
pose for three hours to be portrayed in
the same position, in Paris she turned
every seven minutes. Caty cried but she
did not give up. Besides her Germans,
Chinese, Iranians were sketching fast
and they finished the drawing in time:
she had to make it.
She will become abstractionist, but gradually, excluding every day what was
not essential.
Anna Maria Brizio, art historian and woman just like her, will always encourage
her work with respect and affection.
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L
dite - udite. Nel mondo del collezionismo si apre una nuova frontiera fino a ieri inesplorata. Mettete in soffitta i vecchi espositori
di vasetti di porcellana, le raccolte di scarso
valore e quelle di quando eravate bambini.
È tutta roba superata. Oggi il collezionismo
più cool e che potenzialmente vi può rendere ricchi si chiama Vintage tecnologico.
Si, proprio quella roba che neanche osate
pensare: collezionare oggetti d’antan che
hanno fatto la storia della comunicazione
moderna.
Non ci credete? Allora andate da Bolaffi, a
Torino, e chiedetegli di farvi ammirare per
qualche minuto un oggettino che vale la
bellezza di 390 mila dollari. E dire che non
è altro che un computer. Un ammasso di fili
e transistor che ha più’ o meno la potenza
di undecimo del vostro Smartphone. Ma è il
primo computer che la Apple ha messo sul
mercato. Si chiama Apple One e la casa
madre dell’Iphone e dell’Ipad l’aveva proposto al pubblico dei primi fanatici di informatica nel 1976 quando Mr Steve Jobs non
era ancora Steve Jobs ma un giovanotto
che sognava un mondo diverso. Di Apple
one in circolazione non ce ne sono molti. Da
Cupertino ne sono usciti appena 200 esemplari. Costavano 666,66 dollari. Ora, al di là
della simbologia - ognuno ci vede quello
che vuole vederci - la vendita all’asta di un
simile pezzo e per simili cifre la dice lunga
sulla piega che prenderà nel giro di qualche tempo questa forma di collezionismo.
Perché il pezzo è stato battuto niente poco
isten all. A new frontier is opening
among collectors, a frontier until
recently unexplored. Let’s relegate to the attic all the old cabinets
full of china, collections of little value and
those from when you were a child. That’s
all old-fashioned stuff. Junk. Now the coolest way to collect things and make money,
it is called high-tech Vintage. Yes, exactly
what you did not even dare to think about:
to collect objects of the past that have
shaped the history of modern communication.
Hard to believe? Then go and visit Bolaffi, in
Turin, and ask to see for a few minutes a little object which is worth a good 390 thousand dollars. And it is just a computer. A
pile of wires and transistors that has, more
or less, the eleventh of the power of your
Smart phone. But it is the first computer Apple have placed on the market. It is called
Apple One and it was proposed to the first
high-tech fanatics by the parent company
of Iphone and Ipad; it was 1976 when Steve Jobs was not yet that Steve Jobs but just
a young man who dreamed of a different
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di meno che da ChristiÈs e il compratore è
una casa di collezionismo italiana tra le più
importanti. La Bolaffi di Torino, appunto.
Chi dice che prima di questa asta il fenomeno non esisteva, e altre amenità di questo
tipo, si sbaglia e di grosso. Perché in giro per
il mondo c’è già, e da un bel po’ di tempo,
gente che raccoglie oggetti che hanno fatto la storia dell’informatica moderna e della
comunicazione.
Ora fermatevi un istante e pensate all’evoluzione dei cellulari. Dalle “mattonelle” degli Anni ‘80 ai telefonini formato mignon di
metà Duemila (quelli che per primi stavano
nel taschino della giacca senza farvi sembrare dei folli e pure un po’ straccioni). Poi
riflettete sulla storia italica della tecnologia.
Vi è mai venuto in mente che anche la Olivetti produceva telefoni cellulari? Uno su
tutti il mitico OCT 300, lo spaccatasche. Antenna lunghissima e prezzo folle: più o meno
un milione e 600 mila lire: arrivò sul mercato
verso la fine degli Anni ‘80. Brutto? Poco funzionale? I parametri di oggi non contano.
Ciò che vale è che ha fatto la storia della
comunicazione. Oggi se ne possono trovare in vendita a prezzi che variano tra i 150 e
i 600 euro. E sempre per restare in tema di
produzioni italiane va ricordato anche il mitico mini computer portatile di Olivetti. L’azienda di Ivrea, in quegli anni, fabbricava e
commercializzava il famoso M24 in tutte le
varie versioni. Ma intanto lavorava sui portatili. Ce fu uno che passò quasi inosservato. Troppo piccolo. Troppo strano. Ma era
una rivoluzione nel suo genere. Si chiamava
Quaderno, e venne prodotto nel 1992. Era
grande come un quaderno - che fantasia
- e poteva tra le altre cose registrare le conversazioni. Pesava poco - per quegli anni - e
forse avrebbe potuto sfondare sul mercato,
ma in tempi diversi.
Il Quaderno resta comunque un gran bel
pezzo della storia informatica nazionale.
Quanta vale? Come in ogni questione di
collezionismo il prezzo lo fa il mercato. E
contano le condizioni. Se volete inserirlo
nella vostra raccolta di pezzi d’epoca tenetevi pronti anche a sborsare fino 500 euro.
Poco? Vabbè: chi raccoglie memorabilia sa
che i prezzi sono ballerini. Tra un anno o due
la quotazione sarà decisamente differente.
Comunque la questione del Vintage informatico è talmente dibattuta che nel giro
world. Not many Apple One are circulating,
only 200 pieces were produced from Cupertino. The price was 666,66 dollars. Now,
besides what it represents - and everyone
sees what he wants to see in it - the auction
sale of this kind of object at such prices says
a lot on how, very soon, high-tech vintage
will turn. Because it was auctioned by no
less than Christie’s and the buyer is one of
the most important Italian collecting house,
Bolaffi, in Turin that is.
It is very wrong to say that before this auction the phenomenon would not exist or
some more nonsense. Around the world
people have been collecting objects that
have shaped the history of modern IT and
communication for quite a long time.
Now, let’s stop and think about the progress made by cellular phones. From the
“brick” in the 1980s to the size mignon in
the middle of year 2000 (the first ones to fit
into the pocket of your jacket without making you look like a lunatic or a ragged).
And then let’s think about the history of high-tech in Italy. Did it ever cross your mind
that Olivetti could produce cellular phones? One for all, the legendary OCT 300,
the pocket breaker. Very long antennas
and a crazy price: more or less one million
and 600 thousand liras; it was launched on
the market towards the end of the 1980s.
Was it ugly? Not practical? Today’s parameters do not count. What is worth is that it
has shaped the history of communication.
Nowadays cellular phones range from 150
to 600 euro. Let’s not forget the legendary laptop computer by Olivetti, among the
Italian productions. In those years, the Ivrea
based company used to manufacture and
to market the famous M24 in all its various
versions, but in the meantime Olivetti was
working on its laptops. One of these went
almost unnoticed. Too small. Too weird. But
revolutionary. It was called Quaderno and
it was produced in 1992. It had the size of
a notebook - odd? - and, among other
things, it could record conversations. It did
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di qualche anno più nessuno si domanderà
quale gusto ci sia a raccogliere vecchi catorci dell’informatica di altri tempi. E questo
perché il mondo sta rapidamente comprendendo che conservare la memoria di come
siano cambiati in pochi decenni i modi di comunicare è fondamentale anche per comprendere il futuro. Per capire quanta strada è
stata fatta per arrivare al punto in cui siamo
oggi. Provate a pensare che cosa vi impressionò del mitico Commodore 64 o del Sinclair
ZX 80 tutti pezzi che hanno segnato il mondo
dell’informatica. E vi ricordate l’Amstrad CPC
464 con la sua tastiera spessa quattro dita e
i tasti colorati? E l’Atari 800 quella specie di
registratore di cassa oggi assolutamente inguardabile così come siamo abituati alle
linee morbide e pulite del dopo Duemila?
Pensate, nella sua terza versione aveva 64K
di memoria. Sembrava un’infinità. Oggi ce
l’hanno le schede del vostro telefono cellulare. Sul mercato dell’usato vale tra i 29 e i
250 dollari.
Chi lo avrebbe mai detto che saremmo arrivati alla comunicazione in tempo reale, ci
sarebbero mai stati i tablet, e i libri si sarebbero potuti leggere su una specie di pezzetto di plastica spesso la metà di un mignolo.
Negli States tutto questo lo hanno realizzato
con qualche anno di anticipo rispetto al Vecchio Continente. E sono nati musei “ad hoc”.
Il più famoso è a Boston e sotto volte tutt’altro
che auguste raccoglie i nonni dei nostri pc,
di questi attrezzi sui quali scriviamo, teniamo
archivi, accumuliamo migliaia di fotografie,
canzoni, film e con i quali spalanchiamo le
porte verso il mondo del virtuale. E sul quale il
sottoscritto ha editato questo articolo.
not think much - for that time - and maybe
it could have been successful, but in a different period of time.
The Quaderno still remains a great piece in
the history of the national high-tech. How
much is it worth? As always among collectors, the price is set by the market and
conditions of the piece are important. If you
wish to count it among your period pieces,
be ready to pay up to 500 euro. Not much?
Well, who collects memorabilia is well aware of unsteady prices. In a year or two the
value will be very different .
However, the issue of Vintage high-tech is
so controversial that in a couple of years no
one will ask what is the point in collecting
old high-tech wrecks from another age. This
because the world is fast realizing that preserving memories on how in a few decades
the way we communicate has changed, it
is fundamental to understand the future, to
understand how far we have come to where we stand today. Try to think what impressed you most of the legendary Commodore
64 or the Silclair ZX 80: these are pieces that
left the mark in information technology. Do
you remember the Amstrad CPC 464 equipped with a four-fingers thick keyboard and
colored keys? And the Atari 800, that kind
of cash register today unbearable to look
at as we are accustomed to more cleaner
lines and softer shapes after the year 2000?
Imagine, its third version had 64k of memory. It seemed endless. Today the chips from
your cellular phone have this capacity. In
the secondhand marketplace it is worth
between 29 and 250 dollars.
Who would have thought we would have
real-time communication, tablets and books that you can read on piece of plastic
half the size of a pinkie. In the States all this
has been realized a few years a-head compared to the Old Continent. Computer museums have been opened, the most famous
one is in Boston in which there are displayed
the grandfathers of our computers, these
machines we use to write, to keep archives,
to store thousand of pictures, songs, movies
and to open the doors to the virtual world.
And with which I wrote this article.
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Ottavio Missoni: a lifetime of sport and fashion
Ottavio Missoni:
una vita di sport e moda
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ttavio Missoni se n’è andato, senza molto preavviso, e lasciando
un vuoto incolmabile a maggio
di quest’anno.
In punta di piedi, quasi senza voler disturbare, in quello stile sobrio e morigerato che ha
contraddistinto tutta la sua esistenza.
Una vita da romanzo, quella di questo celebre stilista italiano, noto per aver rivoluzionato
lo stile e la moda di parecchi decenni.
E, in effetti, un romanzo, questo genio della
moda, due anni fa, l’ha davvero scritto, sotto forma di autobiografia, dal titolo più che
esplicativo: “Una vita sul filo di lana”.
ttavio Missoni has passed away
last May, without notice and leaving a gap that cannot be fil-
led.
He left on his tiptoe, not wishing to disturb
anyone, in his usual casual style.
This famous Italian designer, who has revolutionized style and fashion over the decades,
lived like a character straight out of a book.
And, indeed, two years ago this fashion guru
really wrote a book, a biography, with a
more than explanatory title: “Una vita sul filo
di lana” (“A life walking on a wool tightrope”)
Nato a Dubrovnik, in Dalmazia, nel 1921, Ottavio Missoni trascorre la sua infanzia a Zara.
Qui si appassiona allo sport, nello specifico,
all’atletica leggera, e ne diventa un promettente professionista agonistico.
Promesse che non si esime dal mantenere.
Nei 400 metri piani, prima, nei 400 metri ad
ostacoli, poi, il giovane e bello Ottavio partecipa ai Campionati Europei, vincendo persino il titolo mondiale studentesco a Vienna,
nel lontano 1939.
Born in Dubrovnik, Dalmatia, in 1921, Ottavio
Missoni spent his childhood in Zara.
In Zara he develops a deep passion for
sports, especially for athletics, becoming a
promising competitive professional.
Promises he does not fail to keep.
Running the 400 meters first and the 400 meters hurdles after, the young and handsome
Ottavio took part in the European Championships winning the Student World Champion in Vienna, back in 1939.
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Throughout his sport career he will win seven
national championships; a sport career that
he will not quit altogether, taking part in Italian race competitions up to his eighties.
In tutta la sua carriera sportiva, vincerà sette
titoli nazionali; carriera sportiva che, difatti,
non abbandonerà mai del tutto, partecipando a competizioni italiane di categoria fino
ad oltre ottanta anni compiuti.
But Ottavio, who is a strong, vigorous young
man, strengthened by hard word and determination, qualities required in any kind of
sports, lives dark and unhappy years. A period of puzzlement, sadness, confusion: the
period of the Second World War.
Just like many other young men, Ottavio left
for the war and, during the El Elamein battle,
he was captured and spent four years in prison camp.
He was lucky: he escaped the killer bombs,
hiding in a crater, but he could not escape
prison. Only few escaped from that.
During the four years spent in prison, he will
always tell lighthearted, he learned to “smell
the bunch”, to figure out who to trust and
who to stay away from.
That’s exactly who Ottavio Missoni was, a
man leaving lighthearted, even as a war prisoner.
He did not use to set the alarm clock (“the
children get nervous getting up like this”, his
Ma Ottavio, che è un ragazzo energico, forte, temprato dalla fatica e dalla determinazione che ogni sport, necessariamente,
richiede ed impone, vive degli anni cupi, bui,
mesti. Degli anni di disorientamento, di tristezza, di smarrimento: gli anni della seconda
guerra mondiale.
Così, anche lui, come tanti giovani dell’epoca, viene chiamato in guerra e, durante la
battaglia di El Elamein, viene catturato e trascorre quattro anni in un campo di prigionia.
Ed è fortunato, Missoni, perché è scampato
alle bombe, foriere di morte, rifugiandosi in
un cratere. Ma, al campo, no, a quello pochi
son riusciti a sfuggire.
Quattro anni di prigionia, in cui, racconterà
sempre con molta leggerezza, imparò ad
“annusare il branco”, a capire di di potersi
fidare e da chi, invece, rifuggire.
Era così, Ottavio Missoni, un uomo che viveva la propria esistenza con leggerezza, fosse
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anche da prigioniero di guerra.
Era solito non metter mai la sveglia (“i bambini si innervosiscono, a destarsi così”, soleva
dire la sua mamma), e leggere i giornali al
mattino per immalinconirsi un
po’. E non badava al denaro: se
ne avesse o non
ne avesse, per
lui, uomo spartano e di poche
pretese,
non
contava granché.
È al ritorno dalla guerra che si
iscrive al liceo,
a Trieste; nonostante gli avessero, infatti, proposto di emigrare in
Australia, nemmeno la presenza di belle ragazze
autoctone
- affermerà in seguito - lo spinse
ad abbandonare l’Italia in cerca
di fortuna.
Ma per Ottavio,
che fu anche
attore di cinema
e di fotoromanzi,
fu determinante
l’incontro
con
sua moglie, la
donna che gli
sarà
accanto
per quasi sessant’anni.
Si chiama Rosita Jelmini, ed è di un paese del
varesotto dal nome pittoresco: Golasecca.
La sua famiglia ha un’azienda produttrice di
tessuti ricamati e scialli, e, quando incontra
la sua Rosita, lo stesso Ottavio, in società con
un suo amico sportivo, aveva appena aperto un laboratorio di maglieria.
Il resto è, inconfutabilmente, storia.
mother used to say) and did not read the
morning newspapers: too depressing. He did
not pay attention to money: being a Spartan man with no
demands like he
was, to have or
not to have money was not that
important.
After he returned from the
war he enrolled
at a Liceo in
Trieste; the offer
to emigrate to
Australia did not
interested
him
and not even
the beautiful Australian girls - he
would later say
- will push him to
leave Italy in search of fortune.
But for Ottavio,
who was both
movie and photo stories actor,
meeting his future wife was crucial; she will be
the woman who
will be staying
next to him for
over sixty years.
Her name is Rosita Jelmini, and
she is from a little town in the Varese area, with a peculiar
name: Golasecca.
Her family owns a factory for the production of embroidered fabrics and shawls
and, when Ottavio meets Rosita, he had just
opened a knitwear production company in
partnership with a friend.
The rest is indisputable history.
Ottavio Missoni designs and manufactures a
yarn and a knitted fabric that will remain unique throughout the centuries: his creations,
made with multicolor and zigzag interwoven
fabrics, become a “must” for common people and for stars such as Nino Manfredi, an
Ottavio Missoni idea e realizza un filato ed
una maglia inconfondibili nei secoli: multicolor, intessuti a zigzag, i suoi capi diventano
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must di gente comune come di star, come
Nino Manfredi, attore straordinario e uomo
meraviglioso, che era solito - direi amava - indossare con frequenza e fierezza i cardigan
del suo amico Ottavio.
La moglie di Manfredi, compagna di una
vita, racconterà in seguito, dopo la scomparsa del mitico Nino, che proprio la sua passione per i golf di Missoni gli era valso, tra amici e
non, il divertente appellativo di “Missionario”.
extraordinary actor and an incredible man
who very often and very proudly used to
wear the cardigans created by his friend Ottavio.
Manfredi’s wife, a lifetime companion, after the death of the one-of-a-kind Nino, told
that his funny nickname “Missionario” was
given him by friends and fans because of his
passion for Missoni’s cardigans.
Vestire Missoni era per lui, ed è tuttora per
chiunque, un segno distintivo, una scelta di
eleganza, raffinatezza ed un pizzico di estro
che non guasta mai.
Missoni è colore vivo e pieno anche in inverno, è brio, è forme in movimento, è vivacità
anche nel grigiore cittadino.
Wearing Missoni was for him, and still is for
anyone, a distinguishing mark, a choice of
style, elegance and a touch of flair which is
always good.
Missoni means bright, full and lively colors
perfect even in winter, it means moving shapes and brightness even in the city grayness.
Quasi come in un continuum con la sua vita
privata, Ottavio Missoni traspone su modelli e tessuti la sua vita avventurosa e ricca di
eventi, senza mai tralasciare il gusto e la morigeratezza che da sempre sono accomunati
alla sua firma.
Vita ricca di accadimenti, quella di questo atleta stilista che ha lasciato un grande
vuoto; ultima, a tre mesi dalla sua morte, la
scomparsa del figlio Vittorio, disperso, assieme alla moglie, dopo esser salito a bordo di
un aereo turistico a Los Roques, in Venezuela.
E lì, probabilmente, nel cuore del grintoso
Ottavio, nell’animo di un padre che rimane
tale anche quando i suoi figli, ormai adulti,
spiccano il volo sulle ali forti dell’indipendenza, qualcosa si è incrinato irrimediabilmente.
Ottavio Missoni ai Giochi Olimpici di Londra nel 1948.
Qui conoscerà la connazionale Rosita, che diventerà sua moglie
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Just like a continuum with its private life, Ottavio Missoni transfers his adventurous, rich
and full life on his creations and fabrics, together with the good taste and simplicity
that have been always associated to his
brand.
This athlete designer lived a rich life, full of
events. His death has left a huge void; last
of these events few months ago, with the
disappearance of his son Vittorio, missing,
together with his wife after boarding a small
airplane in Los Roques, Venezuela.
Maybe from that moment, something cracked in Ottavio’s feisty heart, in the soul of a
father who remains a father even when his
children, now adults, take flight on the strong
wings of independence.
È morto, infatti, di crepacuore, a 92 anni.
Il suo cuore, già provato dall’incedere inesorabile degli anni, non ha retto all’assenza
inspiegabile ed inspiegata del suo amato figlio.
Ottavio Missoni, uomo semplice e gentile,
che festeggiava con i suoi dipendenti le feste
comandate, brindando con loro e tra loro,
non ha potuto e voluto sopportare il vuoto
lasciato da suo figlio Vittorio, quel figlio così
simile a lui nei modi e nel garbo, nei comportamenti e nell’altruismo.
Un figlio - Vittorio - che portava con sé, nel
suo nome di battesimo, la firma di ciò che
era suo padre e di ciò che era stato lui, figlio
amato, per suo padre: la più colorata e premiata delle vittorie.
This is the reason why he died of a broken
heart at the age of 92.
His heart, already weakened by the age,
could not handle the inexplicable and unexplained absence of his loving son.
Ottavio Missoni, a simple and gentle man
who used to celebrate with his staff all kind
of occasions, could not or did not want to
handle the emptiness left by his son Vittorio
disappearance, who was just like him, unselfish, with the same pleasant manners and
charm.
Vittorio was a loving son who carried with
him, with his first name, his father’s signature
and what he really meant for his father: the
more colorful and the more award-winning
of victories.
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CLAUDIA PENONI
“Crederci fino in fondo”
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la capofamiglia di una delle poche serie televisive che gioca su
un modello familiare buffo ma
che non viene stravolto nei valori o macinato in un ipotetico tritacarne di telenovelas.
È la donna polacca, compagna impersonale di un altrettanto asettico ed asessuato uomo polacco, che sfida i tempi comici
con monologhi dai toni amari. È una donna
bella, solare e piena di energia. Claudia Penoni è uno dei volti femminili che porta alto
il nome della comicità italiana, è una donna
dai grandi interessi, di grande disponibilità e
generosa di consigli, non ultimo quello che
ha voluto riservarci in questa intervista.
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he is the head of the family of one
of the few television series that plays
with a funny family model that is not
twisted in its values or minced in a hypothetical meat grinder of soap operas. She is the
Polish woman, the impersonal companion
of a detached and sexless Polish men, who
challenges stand-up comedy with bitter monologues. She is a beautiful woman, with a
radiant personality and full of energy. Claudia Penoni is one of the women who keeps
up the good name of the Italian comedy; she
has numerous interests and she is always available for advices, just like she did at the end of
our interview.
Cosa significa nel tuo lavoro il termine investimento? Come lavori per investire sempre
al meglio?
L’ultimo mio investimento, di cui sono davvero fiera, è aver prodotto, insieme con mie
tre amiche-colleghe, uno spettacolo che
ha avuto molto successo in tutta Italia nelle
ultime due stagioni, “Stasera non escort”. È
stato un progetto pensato e finanziato da
noi, costruito con il nostro lavoro. Per investire sempre al meglio bisogna lavorare tanto
e con persone in gamba, insomma crederci
fino in fondo!
What does the word “investment” mean in
your profession?
I am really proud of my latest investment
which I made together with two friends-colleagues: we produced the show “Stasera non
escort” that has been a great success in the
last two seasons in Italy. It was our project, built on our work, and we were the producers.
You need to work hard and with the right people in order to get the best investments. Believe it until the end!
Sei un’attrice teatrale e televisiva, speaker
radiofonica, comica, doppiatrice e forse
ometto qualcosa. Diversi ruoli che completano una bella professione e una grande
professionista. Ci racconti il tuo percorso lavorativo?
Per alcuni anni prima di fare l’attrice ho lavorato in un’azienda come impiegata. Poi
ho deciso di cambiare e mi sono iscritta ad
una scuola di recitazione. Negli anni successivi ho continuato ad imparare cose nuove,
a fare dei corsi, diversificando il mio lavoro:
prima il teatro, poi il doppiaggio, poi è arrivata la televisione e dopo il cinema. E adesso, per mia fortuna, il lavoro prevede tutte
queste cose, a seconda della necessità.
You are a theater and a television actress, a
radio host, a comedian, you dub. Am I forgetting something?
For several years before becoming an actress
I have worked as a secretary.
I then decided to make a change and I enrolled in a acting school. I kept learning new
things, attended courses and diversified my
work: first theater, then dubbing, television
and then movies. And now, luckily enough,
my work involves all these things, depending
on the need.
How do you put yourself in and out somebody else’s shoes when on a theater stage or a
television set?
Changing dress… Just kidding! Actually, that
happens too, you change dress and that
helps a lot. Becoming somebody else is an
exercise, you start practicing during acting
classes. To tell the truth, we start way befo-
Come si entra ed esce dai panni altrui quando si sta sul palco o su un set televisivo?
Cambiandosi d’abito… Scherzo! In effetti
succede anche quello, ci si cambia d’abito
e aiuta tantissimo. Diventare qualcun altro
è un esercizio, si comincia a farlo a scuola
di recitazione. A dire il vero, anche molto
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re that, when playing as children, we all do
that, right? And then you keep doing it at
work, trying to find every time the personality,
the body movements, the expressions for the
character you are playing.
prima, da piccoli, quando si gioca, lo facciamo tutti, no? E poi si continua a farlo nel
lavoro, cercando di trovare ogni volta le sfumature del carattere, i movimenti del corpo, le espressioni che potrebbero essere del
personaggio che si interpreta.
How much of Claudia do you put your acting?
Everything. My energy, my enjoyment, my
imagination. All it takes to convey my “message” to the public.
Quanto e cosa porti di Claudia mentre reciti?
Tutto. La mia energia, il mio divertimento,
l’immaginazione. Tutto quello che serve per
trasmettere il mio “messaggio” al pubblico.
And what do you bring back home with you
after a tour in theaters or after a television
show?
More life experience, the faces and voices of
the people you met, the knowledge of the
more “experienced” colleagues, the new
places I visited, the pictures and the smiles.
Every time a job ends you have, for sometimes, the feeling of missing something… Unless
you know for sure that a television series or a
show stays on the air for several seasons!
E invece cosa riporti a casa dopo una
tourneè teatrale o un’esperienza televisiva?
Un pezzo di vita e di esperienza in più, i visi
e le voci delle persone che ho conosciuto,
gli insegnamenti di colleghi più “esperti”, il
rispetto per il lavoro degli altri, i luoghi nuovi
che ho visitato, le fotografie e i sorrisi. E ogni
volta, quando finisce un lavoro, resta dentro, per qualche tempo, la sensazione di essere orfani di qualcosa… A meno che non ci
sia la certezza che una serie televisiva o uno
spettacolo prosegua per diverse stagioni!
Would you tell us a particular story
that happened in your work ?
Once, during the show Zelig, I realized how everybody has different
prospects on things. The night
before, after a show near Verona, some guys were standing
in line to have my autograph;
the night after, during Zelig, I was backstage with
some colleagues, during the rehearsals, to
have a picture with
Jovanotti.
Condividi con noi un aneddoto particolare
del tuo mestiere?
Una volta a Zelig mi sono resa conto di come
tutto sia “relativo”. La sera prima, dopo uno
spettacolo in provincia di Verona, c’erano
dei ragazzi in fila per avere il mio autografo;
la sera dopo, a Zelig, io ero dietro le quinte
con delle colleghe, durante le prove, per
avere la foto con Jovannotti… eh?
Il mondo televisivo della comicità ha pochi
volti comici femminili. Le donne fanno ridere
di meno?
No, le donne non fanno ridere meno. Forse
ci sono meno donne comiche in Italia, forse
. .bisogna lavorare tanto
e con persone in gamba,
insomma crederci
fino in fondo!
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There are few female comedians on television. Women are less funny than men?
No, women are not less funny than men.
Maybe in Italy there are less female comedians, maybe few of them audition for
television shows. It is a mystery I still have to
resolve.
sono poche quelle che fanno i provini per
le trasmissioni televisive. È un mistero che
devo ancora risolvere.
Sei una dei pochi comici di Zelig a non
aver scritto un libro. Un ipotetico tuo libro,
che sapore avrebbe?
Più che un sapore avrebbe un profumo:
quello della campagna, del verde, di
orto, della vita fuori città, insomma dove
vivo adesso io. Racconterei di una cittadina che si trasferisce in campagna - in
città ci sono nata e vissuta fino a un anno
fa - e quindi cerca di improvvisarsi “campagnola”, cerca di creare un rapporto
con la natura e con le bestie (la natura è
piena di bestie grandi e piccole, ma noi
della città non lo sappiamo, ogni giorno è
una scoperta!) con tutte le difficoltà che
questo comporta… delle volte mi faccio
ridere da sola.
You are one of the few comedians in Zelig who have not written a book yet. What
kind of flavor would have an hypothetical
book?
It would have a scent more than a flavor:
the scent of countryside, of trees, of gardens, of the life outside the city, I mean…
exactly where I live now. I would tell about
a city girl that moves to the countryside - I
was born in the city and I lived there until
a year ago - and she tries then to act as
a country girl, tries to have a relationship
with nature and animals (nature is full of big
and small animals that, we as city dwellers,
didn’t know existed… every day is a new
discovery!) with all the difficulties that this
involves… sometimes I make myself laugh.
Dove ti possiamo vedere live?
Ho un sito, molto bellino, che cerco di
tenere aggiornato il più possibile, con le
date dei miei spettacoli, nel calendario
dovrebbe esserci indicato quasi tutto,
quasi… Infatti il mio secondo ed ipotetico
libro avrebbe il sapore del mio rapporto
con la tecnologia: problematico e discontinuo!
When and where could we see you perform on stage?
I have a very nice website, which I try to
keep updated as much as possible, with all
the dates of my shows; in the calendar of
the shows there should be all the necessary
information, or almost… My second hypothetical book would have the flavor of my
relationship with technology: difficult and
sporadic!
Il nostro magazine parte da Torino per diffondersi e arrivare in tutta Italia arrivando
anche a toccare l’Oltreoceano. Sentiamo
che il nostro percorso un po’ possa somigliare al tuo, anche solo per nascita e per
grinta che trasmetti. Quale consiglio ci
puoi dare per crescere?
Immaginare che niente è impossibile: non
ci sono frontiere invalicabili, persone che
non si possono conoscere o obiettivi irraggiungibili. Almeno finché non ci abbiamo
provato con tutte le energie e i mezzi che
abbiamo a disposizione. E se, nonostante
tutto, non dovessimo riuscirci c’è sempre
una seconda possibilità! Amo i proverbi,
sono spesso banali, ma sono anche una
sorta di bigino della vita: “Quando si chiude una porta spesso s’apre un portone”.
In bocca al lupo ragazzi!
Our magazine starts from Turin, reaching
all over Italy and going overseas. We think
we are on a similar path, if not only by birth
and by the determination you are showing.
What kind of advice would you give us to
grow?
Imagine that nothing is impossible: there
are no obstacles you cannot overcome,
people you cannot meet or goals that
you cannot reach. At least as long as we
have tried with all our energies and with
all the means we have. And if, despite all,
we do not succeed there is always a second chance! I love sayings, they often
are obvious but they carry the essentials of
life: “When one doors closes another one
opens”. Good luck guys!
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La forza del sistema
Cinema di Venezia
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CINEMA PIEMONTE
ppuntamento tra i più riusciti dei moltissimi che
nelle settimane scorse si sono susseguiti al Festival di Venezia, il cocktail
“TurIn Cinema” che ha riunito sulla
terrazza dell’hotel Excelsior, 31 agosto, Film Commission Torino Piemonte, il Museo Nazionale del Cinema,
il Torino Film Festival, accompagnati
nella trasferta dall’Assessore alla cultura della Regione Piemonte Michele Coppola.
Ampia, estremamente qualificata
ed internazionale la partecipazione
delle diverse categorie di ospiti, a
partire da quella del presidente della Biennale, Paolo Baratta.
Circa 600 tra produttori, distributori,
giornalisti hanno risposto all’invito
del “sistema cinema Piemonte” che
da anni, a vario titolo, intrattiene con
essi - suoi naturali interlocutori - un
rapporto di continuità e attenzione.
E proprio grazie a ciò, l’atmosfera
dell’incontro è stata quella della
rilassatezza, dei saluti, e delle presentazioni come nel caso del neopresidente di Film Commission Torino Piemonte, Paolo Damilano, e di
Paolo Virzì nelle vesti di neo-direttore
del Torino Film Festival.
Per la foto di rito, insieme ad essi, Alberto Barbera direttore del Museo
Nazionale del Cinema (nonché direttore della Mostra), Davide Bracco
direttore di FCTP, Paolo Tenna ad di
FIP-Film Investimenti Piemonte, Antonella Frontani vice-presidente di
FCTP.
E il Piemonte si è offerto anche nelle
sue eccellenze eno-gastronomiche:
da una ricca offerta dei migliori vini
ai formaggi del caseificio Beppino
Occelli, dal buffet curato da Nicola
Di Tarsia, chef del Ristorante Berbel
di Torino, al caffè Vergnano.
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Fonte: Ufficio stampa Torino Film Festival
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iamonds are a girl’s best friends
cantava nel lontano 1949 una
stratosferica Marylin Monroe
celebrando di fatto il mito dei diamanti. A
distanza di oltre sessant’anni una delle canzoni più celebri de “Gli uomini preferiscono
le bionde” va aggiornata. Già perché oggi
i diamanti sono diventati anche e soprattutto amici degli uomini. I diamanti neri sono
tra le pietre preziose più usate e amate
nei gioielli da uomo: certo non solo l’unica
ma il fascino e il mistero che hanno queste
gocce di nero sono l’ideale per preziosi di
grande stile. Anche gli uomini infatti amano
i gioielli: non solo orologi e accessori prettamente maschili, ci sono anelli, collane e
bracciali che diventano ancora più affascinanti con i diamanti neri. L’uso di questa
particolare pietra dona un tono dark ricco
di fascino anche per il gioiello più prezioso.
Accanto ai gemelli firmati dalle firme di alta
moda o alle creazioni più fantasiose, anelli,
collane e bracciali si tingono di nero per un
look personalizzato e di grande stile. I diamanti neri possono sembrare una contraddizioni in termini: se pensiamo al diamante
la prima immagine che viene in mente è
quella di una pietra bianca, luminosa e brillante e sono proprio queste le caratteristi-
n celebrating the legend of diamonds, the gorgeous Marylin Monroe
used to sing back in 1949 “Diamonds
are a girl’s best friend”. After over sixty years the best-known song from the movie “Gentlemen prefer blondes” needs an
update. Yes, because nowadays diamonds have become above all men’s friends.
Black diamonds are among the most loved
gemstones used in men jewelry (of course
not the only one…); mysterious and alluring, these black drops are perfect for high
style jewelry. Men, right along with women,
love jewelry: not just watches or accessories merely for men, but rings, necklaces and
bracelets are now more stylish with black
diamonds. This particular gem gives a dark
tone full of appeal also in the most precious
jewel. Together with high fashion designer
cufflinks and with the most glamour creations, rings, necklaces and bracelets turn black for a unique and
high-style look. Black diamond
could seem like a contradiction in terms: if we think about
a diamond, the first image it
comes to mind is a white
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che che si amano di più. Un diamante nero
al contrario attrae per quel senso di mistero
che crea: le inclusioni della pietra sono tali
che non lasciano filtrare la luce e donano il
tipico colore nero.
L’arte orafa ha imparato ad apprezzare il
loro fascino anche grazie alla creazioni di
gioielli splendidi, diventati famosi, che hanno aperto la strada al loro uso nell’alta gioielleria. Questo vale soprattutto per i gioielli
da uomo che incarnano un senso estetico
diverso da quelli per le donne: la bellezza
si unisce alla forza più che alla grazia ed è
per questo che i diamanti neri sono l’ideale
completamento per gioielli da uomo.
I gemelli, che sono l’accessorio maschile
per eccellenza, ne fanno largo uso con
forme anche fuori dagli schemi tradizionali.
Ecco così i teschi firmati da Ralph Lauren o
da altre maison, accanto a forme più articolate, senza dimenticare quelle più classiche.
I diamanti neri brillano anche negi anelli da
uomo e nei bracciali da tennis: file di piccoli diamanti neri che si susseguono sul sito
o al polso per un tocco di eleganza adatto
a tutti i look, da quello più sportivo a quello
più formale.
I ciondoli e le collane sono resi più maschili
ed eleganti con l’uso dei diamanti neri su
forme tradizionali, come le croci, di grande
impatto nelle collane Damiani della linea
Prestige. La maison ha giocato sul contrasto tra oro bianco e diamanti neri per creare gioielli di grande fascino ed eleganza,
dai bracciali alle collane. Il colore nero ben
si sposa con la moda uomo ed è per questo che è possibile trovare molti esempi di
gioielli con diamanti neri nelle collezioni di
molti brand: uomo o donna, bianco o nero,
è sempre un piacere indossare il re delle
pietre preziose.
gem, shinny and brilliant and these are the
characteristics we most love. On the other
hand, a black diamond gives an appealing sense of mystery: the inclusions of the
gem do not allow the light in, giving the
typical black color. The goldsmith’s art has
come to appreciate their appeal thanks
to the creations of beautiful jewels, which
are now famous, that paved the way for
their use in high fashion jewelry. This applies
especially to men jewelry that embodies a
different fashion sense than women’s: beauty combines with strength rather than
with grace and this is the reason why black
diamonds are ideal for men jewelry. Moving
away from the traditional shape, they are
used in cufflink, which is the ultimate men
accessory, or in skulls designed by Ralph
Lauren or other designers, together with
more complex or classic shapes. Black diamonds also shine on men rings or tennis bracelets: strings of small black diamonds for a
touch of elegance suitable for both casual
and formal looks. Pendants and necklaces are more masculine and elegant with
black diamonds set on traditional shapes
like crosses and they are of great impact
on necklaces by Damiani, line Prestige. Damiani plays with the contrast between white gold and black diamonds to create elegant and glamorous jewels, from bracelets
to necklaces. Black goes well with men’s
fashion, that’s why you could find plenty
of black diamonds jewelry in many brands
collections: man and woman, black and
white, it is always a pleasure to wear the
king of gemstones.
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Bracciale in oro bianco con diamanti (ct 0.05),
smalto nero e cordone.
- Damiani -
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Vincitori dell'Oscar dell'imballaggio "Quality Packaging Design 2008"
arisone
“I
l 2013 sembra essere l’anno di tanti
bebé reali ma anche se l’albero genealogico non regala una corona, i
novelli genitori non mancano di considerare
i loro pargoli principi e principesse. E dunque anche il corredo non può che essere
regale. Ecco perché molte case di moda,
marchi importanti dell’arredamento e dei
gioielli, creatori di giocattoli hanno cominciato a guardare ai neonati come a un
mercato da esplorare. E allora ecco che i
sogni diventano realtà. A cominciare dal
marsupio. Il Gucci Baby Carrier, proposto
dalla maison Gucci è un marsupio a forma
di cuore, elegante e confortevole. È disponibile con cinture regolabili, nel classico tessuto GG con finiture in pelle scura beige o
ebano. Da bambini si sa, si sogna e quanti
non hanno mai pensato di vivere in un castello? Ora si può, accontentandosi di una
reggia in miniatura. Posh Tots, una azienda
di arredamento ha realizzato per le piccole principesse un letto davvero fiabesco. Il
Princess Palace Playhouse Bed, è quel che si
dice un letto davvero principesco che qualche bambina avrà il piacere di provare. La
scenografia è davvero eccezionale, l’idea
è quella di trasformare la cameretta in un
luogo lontano e senza tempo dove far rivi-
vere le fiabe. Memorabili la grande scala a
chiocciola che porta ad un balconcino tra
due torri dal quale è possibile scendere anche dallo scivolo. Per quanto riguarda misure e colori, l’azienda rimane a disposizione
dei clienti per eventuali personalizzazioni,
che chiaramente comporteranno una variazione del prezzo. Quello che vedo in foto
per me è assolutamente perfetto, non apporterei alcune modifica. Il prezzo di questa
soluzione per cameretta è di 47.000 dollari,
poco più di 50mila euro. Arredamento a
parte, anche con i regali è possibile far crescere il proprio figlio alla stregua di un erede
al trono. Come? Semplice, scegliendo pezzi
unici, opere d’arte più che giocattoli., realizzati artigianalmente con i migliori legni tra
noce, frassino, ciliegio, quercia, a seconda
del modello scelto. Sono disponibili comunque suini, cavalli e altri tipi di animali che faranno letteralmente felici i bambini e sicuri i
genitori; questi giocattoli infatti sono realizzati con vernici senza piombo.
Tra i regali più richiesti ci sono tricicli e biciclette. Sacha White, un rinomato costruttore di biciclette d’oltreoceano, ha lanciato
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sul mercato un modello davvero esclusivo,
progettato da Vanilla Trike che di certo non
si può dire economico e neppure tanto moderno. Il costo di questo esemplare supera
i 12mila euro e verrà fornito insieme ad accessori di alta qualità.
Anche Disney, da sempre un brand dedicato ai bambini ha lanciato sul mercato un
esclusivo telefonino decorato di diamanti.
Forse si tratta di un oggetto un po’ eccessivo, e forse non adeguato ad una ragazzina, ma secondo il mercato anche le ricche
bambine hanno bisogno di essere viziate, e
sanno già come apprezzare questo genere
di gadgets. IL nuovo DM005SH, esattamente
il quinto modello della serie DM, è un modello a conchiglia decorato con ben 22 pezzi
di diamanti sul lato superiore del telefono. È
disponibile in tre differenti colori che la casa
ha battezzato come “Sunrise Pink”, “Midnight Blue” e “Stardust White”. Il prezzo? Meglio non dirlo... da far girare la testa.
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ONEAPPLE
a Torino
“D
opo lo straordinario successo a
meno di due anni di distanza dall’apertura del Concept Bar di Torino,
il famoso punto di ritrovo Glamour bissa con l’apertura del One Apple nel
Principato di Monaco. Nel cuore della downtown torinese One Apple ha
aperto nuovi orizzonti al concetto originale del bar-ristorante trasformandolo
in un luogo dove ritrovarsi e mangiare
cibo fresco e “sano”, dal breakfast all’
after dinner. Viene quindi riproposto un
concept nuovo e dedicato nel quale
arte, musica ed eventi si fondono con
un particolare gusto per il cibo di qualità e con un’architettura materica cosmopolita, fatta di recuperi, pezzi d’autore, nuovi trend e grafiche importanti.
Il risultato è quindi un connubio perfetto tra cibo e architettura. La passione
per i luoghi all’avanguardia dell’architetto Fulvio Fantolino e del giovane
top manager Daniele Conte emerge
nella stessa formula vincente anche
per il nuovo One Apple Monte Carlo.
New Opening di quello che si prospetta essere un punto di ritrovo Glamour
anche nel Principato. Qualità, innovazione, stile sono i concept principali
di una location esclusiva, uno spazio
eclettico ed emozionale, nel quale
anche l’informazione, che passa attraverso l’ipad, iMac e una free Wi-Fi
zone, viene curata nei minimi dettagli,
senza lasciare nulla al caso.Cibo sano
e architettura d’avanguardia, eleganza ed
esclusività, innovazione e cura del dettaglio
sono tutti binomi che fanno del One Apple
una location in grado di stupire e affascinare,
a Torino come a Monte Carlo, dal breakfast
all’after dinner.
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Cabriolet (991)
Porsche 911 Carrera S
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driver: Marco Longhini
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un momento molto interessante per
la Porsche 911, visto che si stanno
festeggiando i suoi primi 50 anni e ci
sono ancora due generazioni in sovrapposizione: i modelli più performanti, marchiati
997, ed i nuovi che si arricchiscono, via via,
di specifiche versioni che già si basano sulla
991; tra queste, anche la Carrera S Cabriolet.
Questa è la sesta incarnazione della 911
ma, come sempre accade con la sportiva di Zuffenhausen, le differenze ci sono (e
tante) ma non si devono necessariamente vedere. All’esterno solo lievi modifiche
in termini di dimensioni (52 mm più larga
all’anteriore, 56 mm più lunga con un’altezza ridotta di 3 mm da terra; 60 kg in meno
di peso, nonostante un passo che è 100 mm
più lungo e regala un plus di 2,5 cm per le
gambe di chi siede davanti) che, abbinate
alle prese d’aria più generose, le ruote da
20” di serie, il nuovo taglio dei fari posteriori
e i gruppi ottici anteriori di nuova concezione (ma che non percorrono nuove e pericolose strade, com’era avvenuto con la
996) le danno un forte impatto visivo.
La vera novità, però, sta proprio nel tetto
in tela che sagoma, perfettamente, quello della sorella coupé e, anche quando
è riposto, diminuisce il rigonfiamento sul
posteriore rendendola più fluente rispetto
al modello precedente. Il nuovo soft top
della 911 Cabriolet è bello da vedere anche dall’interno tanto che, impiegando
magnesio leggero per la sua struttura, ti fa
sembrare di avere un hard top solido sopra
la testa, dal perfetto isolamento termico ed
acustico; non si notano né le centine sotto
la tela, né altre parti che possano interrompere la continuità della linea estetica e può
essere ripiegato in 13 secondi, fino ad una
velocità massima di 50 km/h (modalità interessante, soprattutto nel caso incontriate
un improvviso acquazzone sul vostro cammino). Guadagna, inoltre, un frangivento
elettrico (molto comodo e di facile utilizzo)
anche se la linea inclinata del parabrezza
procurerà ancora qualche problema di turbolenze, soprattutto ai guidatori più alti.
Anche la 911 Carrera S Cabriolet si avvale di uno spoiler adattativo che, a capote
aperta, assume posizioni specificatamente
studiate per questo stato.
t is a quite interesting moment for the
Porsche 911 as we are celebrating its
first 50th anniversary and there are still
two generations overlapping: the most performing models, the 997 series, and the new
ones who are gradually upgrading into specific versions based on the 991; among them,
the Carrera S Cabriolet.
This is the sixth embodiment of the 911 but, as
usually when dealing with the Zuffenhausen
sport car, there are differences, and many,
but they are not necessarily to be seen. It
appears to have only minor exterior updates as per dimension (52mm larger inside, 56
mm longer, 3 mm reduced height from the
ground; a loss in weight of 60 kg despite a
100 mm longer pitch that gives a 2,5 cm plus
to passenger sitting in the front) that, together with more generous air intakes, the standard 20” wheel tire, new rear headlights and
cutting edge technology is used for the front
light units (without exploring new and dangerous roads, as was the case with the 996) give
the car a strong visual impact.
The real news is the fabric hood, similar to
perfection to the coupé version, that, even
when folded, minimizes the bulge in the back
of the car making it more fluent compared
to the previous model. The new 911 Cabriolet
soft top is nice to see even from the inside so
that, having the frame manufactured from
light magnesium, it looks like having a hard
top over your head; the interior roof lining is
made from a heat-insulating and sound-absorbing material. The concertina action ensures optimum protection for the interior lining;
it opens or closes in approximately 13 seconds and remains operable up to a speed of
50 km/h (interesting, especially in case of
sudden downpour). It is also equipped with
a powered wind deflector (very comfortable
and easy to use) but it features more slant in
the windshield causing turbulence especially
among the tallest drivers.
The 911 Carrera S Cabriolet is also equipped
with a flexible spoiler which, with the top
down, fits perfectly.
The 911 owners most appreciated feature,
and therefore envied by competitors, is its
practicality and perfect integration to city
driving, so that the German car is often used
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boxer da 3.800 CC, ora ha al suo attivo ben
400 CV ed i consumi sono scesi del 15 %;
non male vero ? Merito del recupero dell’energia, dello “start-stop” (ormai di casa
anche sulle supercar più performanti ma,
fortunatamente, disinseribile ed escluso automaticamente in “Sport”) e della funzione
che vi permette di “veleggiare” (inedita
per le auto sportive) ammirando il paesaggio; non significa altro che rotolare in fase
di rilascio e realizzare su alcuni tratti un consumo paragonabile a quello del motore in
folle. Geniale !
Inoltre, la nuova generazione delle Porsche
911 permette al conducente di vivere la
guida in modo ancora più sportivo, non soltanto con la capote aperta: il “Sound Symposer”, che è previsto di serie in entrambi
i modelli, trasmette un sound più prorompente del motore all’interno dell’abitacolo
ed è comandato attraverso il tasto “Sport”
(ora di serie) che potete premere quando
preferite. Si, lo so, un po’ Playstation, ma
non piacerà solo ai vostri figli, ve lo assicuro.
Una delle qualità più amate dai possessori
di 911, e quindi invidiate dalle Case automobilistiche concorrenti, e la sua praticità
e totale integrazione nella guida cittadina,
tanto che la tedesca viene spesso utilizzata
quasi fosse una prima vettura e sul mercato dell’usato sono numerose le 911 che si
presentano con medie di 20.000 km/anno.
Ora, proprio grazie all’amato/odiato servosterzo elettrico (che prende il posto dell’idraulico presente sulla 997) le manovre per i
parcheggi risultano prive di sforzi; la visibilità
è buona e l’unico limite è il lunotto posteriore (neo della cabrio) cui, però, vengono
in aiuto i sensori di parcheggio. La panca
posteriore aumenta lo stivaggio (solo ad un
nemico si può pensare di farci intraprendere un viaggio) e il programma “Normal”
del PDK (se avete scelto il cambio doppia
frizione a 7 rapporti) provvederà a rendere
accettabili i consumi. Le buche si sentono,
ma sono ammortizzate in maniera accettabile, scendere e salire non sarà mai troppo
scomodo, ne complicato, tanto che risulta
anche una delle sportive preferite dal pubblico femminile che, naturalmente, non la
vogliono solo per ammirarla… Ma per guidare !
as first car; on the used car market the majority of 911 have an average of 20.000 km/
year. Now, thanks to the loved/hated electrically assisted steering system (that replaces
the hydraulic pump built on the 997) parking
is easy; rearward visibility is limited (a flaw in
convertibles) but assisted by parking sensors.
The rear seat increases storage room (only
your enemy could travel in it) and by choosing the gearshift program “Normal” of the
PDK (if you have chosen the 7-speed doubleclutches gearbox) it will help to reduce fuel
consumption. Holes are reasonable dampened, getting in and out will never be too uncomfortable or complicated, so that it is one
of the most popular sport car among women
who, of course, do not wish just to admire it…
But they wish to drive it!
There has been no change in displacement
in the S model (3.8l), but power output has
been increased to 400 hp while fuel consumption has been reduced by up to 15%;
not bad right? This thanks to the electrical
Nonostante la S continui ad avere l’unita
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system recuperation, the auto “start-stop”
(now a common feature on the most high
performance supercar but, luckily, it switches
off automatically when pushing the “Sport”
button) and the “coasting” function (new for
sport cars) that allows you to admire the landscape: as soon as you release the accelerator pedal, PDK deselects the current gear
automatically and you begin to coast in neutral, saving fuel, until you have reached your
desired speed. Brilliant!
Moreover, the new generation of Porsche
911 allows a much better sporty driving, not
only with the top down: the “Sound Symposer”, a standard feature in both models, it
amplifies a muffled engine’s song at the push
of the “Start” bottom (now a standard feature). Yes, I know, a little bit Playstation mode,
but not only your kids will enjoy it, that’s for
sure.
The 911 Cabriolet has given up the hand
break to leave room to the new ascending
center console that, as already seen on the
Panamera (but it is more fashionable mention the Carrera GT), groups all the optional
operating logic system; it features an electrical control parking break that can be manually start by pushing the bottom situated
on the left, under the steering-wheel). The
interiors focalizes on the new dashboard instruments with a central tachometer and the
optional Porsche Communication Management (PCM) with navigation module and
a high-resolution 7-inch color touchscreen.
PCM, featuring TFT and VGA technologies, is
your control center for audio, navigation and
communication functions. Nice but sometimes confusing especially if you start playing
with the “four-axle active suspension management “, with a very eye-catching graphic.
The driving position, believe me, is beyond
perfection: foot-control levers, driver seat
Anche le 911 decapottabili hanno rinunciato al freno a mano, per lasciar spazio
al nuovo tunnel centrale ascendente che
(già visto sulla Panamera, ma che è più
chic dire arrivi in ossequio alla Carrera GT)
raggruppa i principali pulsanti di attivazione
degli optional; Il freno di stazionamento è
del tipo a comando elettrico e può essere attivato manualmente (tramite un tasto
situato a sinistra, sotto il volante). Gli interni fanno perno sulla nuova strumentazione
con contagiri centrale e lo schermo da 4,6
pollici (ad alta risoluzione) con tecnologia
TFT e VGA che visualizza, oltre alla distribuzione della trazione, anche le informazioni
del nuovo sistema adattivo di regolazione
della velocità (“ACC”, se dotate di PDK),
del sistema audio o del navigatore. Bello,
anche se (a volte) un po’ disorientante,
soprattutto se vi mettete a giocare con il
“misuratore di forza di gravità su quattro
Le qualità più amate dai possessori di 911 sono
la praticità e l’integrazione nella guida cittadina
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and steering wheel are the best you could
ever ask for and they make you feel one
and the same with the car. But if your most
important priorities are performances, well,
the “power kit” will bring your 911 to 430hp
together with the “pack sport” featuring the
“sport plus” mode, the sporting exhaust (that
is essential to make up for the rather discreet
sound of the Boxer) and some engine compartment components made in titanium and
carbon.
Sprinting from zero to 100
The new 911 Carrera S accelerates to 100
km/h in 4.3 seconds and has a top speed of
300 km/h. Not too bad for a convertible.
From the previous 997 it has inherited the
excellent, powerful, modular and effort resistant break system together with the “premium” package (in all the Porsche models)
featuring all gadgets to suit every taste making the price list to increase. But how to resist? I will try to suggest you only the ones I
think to be essential as, in choosing the S
model, the standard package is more interesting: the “Sort Design” steering wheel (very
nice from an aesthetic point of view, but
comes in conjunction with PDK - which is optional - that features two gearshift paddles),
the “Sport Chrono” package (making the
range of gear richer and features - for the
first time - the adjustable dynamic engine
mounts: does the 911 GT3 tell you anything?),
the BOSE Surround Sound System (at times listening to some music will do you good), the
cruise control (speeding at 130 km/h for long
time it will not be easy with this convertible);
if the idea of making somebody else drives
will not be that bad been this car equipped
with the fully electric sport seats offering the
useful “Memory” package that supports the
settings for the steering wheel (depending on
the starting key used)…. Thereby, as soon as
you will get back in the car you will not lose
any time and start driving again!
If you look for that quivering sound due the
fear of over exaggerating driving typical on
this kind of car, do not think that it will be taken away from you by the sophistication and
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Se cercate, infine, quel tremolio dovuto alla
paura di aver esagerato classico dell’essere su una “tutto dietro”, non pensiate che
la raffinatezza e l’elettronica di questa 991
ve lo tolgano, anzi, interverranno (in alcune
modalità, tipo lo “sport plus”) solo all’ultimo,
per correggere e togliervi dai pasticci...
Quindi ringraziatela, perché vi permetterà
di osare di più, pur non essendo navigati piloti.
technology of this 991, not at all: at the end
you will be assisted and taken out of troubles
by features like “sport plus”…Therefore say
thanks to this car that will allow you to dare
a little bit more, despite not being an experienced driver.
INVESTO YES
The “soft top” looks like a “hard top”;
We almost prefer it rather than the coupé because of the elegance and continuity in the
line;
That, even after 50 years Porsche remains a
very good friend: never too aggressive… but
not too much harmless;
INVESTO SI
Il “soft top” che sembra, invece, un “hard
top”;
La continuità della linea estetica, che ce la
fa quasi preferire alla coupè;
Che anche dopo 50 anni la Porsche rimane
sempre un’ottima amica: mai troppo aggressiva… Ma, nemmeno, innocua.
INVESTO NO
PDK and steering wheel just as optional;
Responsive and accurate electrically assisted steering system, but less involving in the
drive
“
assi”, dalla grafica molto accattivante. La
posizione di guida, credetemi, risulta ai limiti
della perfezione assoluta: la triangolazione
pedaliera, sedile e volante è quanto di meglio si possa chiedere e vi fa sentire tutt’uno
con il mezzo. Ma se le prestazioni sono la
vostra priorità assoluta, beh, sappiate che
avete a disposizione un “power kit” di elaborazione che porterà la vostra 911 a 430
CV e includerà il “pack sport”, che vi apre
le porte alla modalità “sport plus”, lo scarico sportivo (essenziale per supplire al suono, sempre piuttosto discreto, del Boxer) e
alcune parti in titanio e carbonio per il vano
motore. Altrimenti zero a 100 in 4,3 secondi
e velocità massima fissata in 300 Km/h, che
risultano già decisamente interessanti per
una cabriolet.
Della precedente 997 rimangono l’eccellenza dell’impianto frenante, potente, modulabile e resistente alla fatica e il lato “premium” (comune a tutte le Porsche) legato
ai gadget in grado di accontentare ogni
palato e far lievitare in maniera esponenziale il costo di listino. Ma come resistere ?
Quindi cercherò di consigliarvi solo quelli, a
mio giudizio essenziali, visto che se già scegliete la S il pacchetto di serie risulterà essere più interessante: il volante “Sport Design”
(esteticamente bellissimo, ma obbligatorio
con il PDK - anch’esso optional - perché
offre la logica delle cambiate attraverso i paddle), il pacchetto “Sport Chrono”
(che rende ancora più articolata la gamma degli assetti e prevede - per la prima
volta - anche i supporti motore dinamici di
tipo regolabile:: vi dice nulla la 911 GT3?), il
BOSE® Surround Sound System (a volte bisogna ascoltare anche un po’ di musica),
il cruise control (fare i 130, per lunghi tratti,
vi assicuro non è semplice con questa cabriolet); Infine, se non inorridite all’idea di
farla guidare anche da altre persone, beh,
i sedili sportivi regolabili elettricamente che
offrono, tra l’altro, l’utile pacchetto “Memory” e il dispositivo di regolazione elettrica
del piantone dello sterzo (in relazione della
chiave di accensione utilizzata)... In questo
modo, non appena tornerà in vostro possesso non dovrete perdere tempo e potrete, immediatamente, rimettervi alla guida !
INVESTO NO
PDK e volante “Sport Design” solo optional;
Il servosterzo assistito elettricamente, reattivo e preciso, ma che toglie un po’ di coinvolgimento nella guida
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Footgolf: football in the hole
FOOTGOLF: IL CALCIO IN BUCA
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na nuova vita per il golf. O
meglio, una vita parallela. Da
prendere a calci, da sviluppare come curiosità, ma anche come alternativa concreta da affiancare all’attività che tradizionalmente si svolge tra
buche, green e mazze assortite. Tutto
questo è il Footgolf, ibrido stimolato dalla
passione per il calcio, ma che si mescola a uno sport di ben altra natura e origine. Un gioco molto giovane, nato solo
nel 2009, ma che si sta già espandendo
a macchia d’olio, trasformandosi in una
vera e propria mania in tutto il mondo,
soprattutto fuori dal nostro Paese, che su
questo fronte è ancora un po’ agli albori. Il meccanismo è semplicissimo: scarpe
da calcetto invece delle calzature tradizionali, calzettoni, pantaloni al ginocchio
e un pallone da calcetto di dimensioni
regolamentari. Mazze e palline, per questa volta, non servono. E anche il caddie
può prendersi un giorno di libertà. Tutto il
resto rimane uguale, come se si giocasse al buon vecchio golf: un percorso di
A
new life for golf. Or better to
say, a parallel life. A new life to
kick, to develop just out of curiosity, or just as an alternative along with
the traditional activities carried out on
the green among holes and clubs. This
is called Footgolf. Grown out of passion
for football, it mixes with a sport different
in nature and origins. Fairly new, created
only in 2009, it is becoming a widespread
phenomenon all other the world, especially outside our own country where it is
still in its infancy. It is very simple: five-aside football shoes instead of the traditional golf shoes, socks, knee-pants and
the ball used by the player is the same
with the official football of size 5. No use
for clubs and golf balls this time. The caddy also can take the day off. Everything
else stays the same, as we are playing
at the old good golf: a series of holes (a
little bit wider compared to the normal
size, otherwise it will be difficult) using the
fewest number of strokes to complete
the course scoring points. Insane? No,
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buche (quelle sì, allargate un po’ rispetto
a quelle normali, altrimenti sai che faticaccia), un numero di tiri entro il quale
completarle e il punteggio che, di conseguenza, si va ad accumulare fino alla
fine del circuito. Una follia? No, anzi. E
non si tratta nemmeno di una deriva figlia dell’italica bulimia da pallone, visto
o giocato. Lo dimostra il fatto che gli inventori sono olandesi e proprio il Nord Europa è stata la culla di questa disciplina.
Che però non ha tardato a farsi conoscere anche nel nostro Paese, dove è
nata una federazione e pochi mesi fa si
è anche tenuta la prima edizione degli
Open d’Italia. La cornice è stato il circolo
di golf de I Girasoli, a Carmagnola, una
manciata di chilometri da Torino. Ma il
merito va in buona parte attribuito al
presidente dell’Associazione italiana footgolf, Leonardo Decaria, toscano e con
una passionaccia per il gioco del calcio
e allo staff che collabora con lui. “Gli
iscritti sono stati 88, di cui 30 provenienti
quite the contrary. And it does not come
from the overwhelming italic passion for
football, either played or watched. This is
proven by the fact that it was invented
by the Dutch and precisely Northern Europe was the cradle of this discipline. But
it did not take long to become known
in our country: a league was created
and few months ago the first edition of
the Italian Open was held in the frame
of the golf club I Girasoli, in Carmagnola,
a few kilometers away from Turin. Most
of the credit goes to the president of the
Footgolf Italian Association, the Tuscan
Leonardo Decaria who has a “bad” passion for soccer, and to all his staff. “88 people enrolled in the competition, among
them 30 were foreigners, representing six
nations. By now the international federation has members from four continents:
from Australia to Argentina, from Panama to Canada, from many European
countries and, recently, even from South
Africa. Officially, the nations involved are
nearly 18”.
But the true challenge it is rather to find
100
already existing facilities and spaces suitable for this sport that, initially, could
give the impression to be something similar to vandals passing through a china
shop. Nothing could be further from the
true. As an old ad used to say: try to believe. “The hardest thing - says Decaria - is
to try to convince the golf club owners to
host us. Once stereotypes are overcome,
it turns out that footgolf does not damage any facilities because it is not played
on the green but on the fairway, where
the level of the grass is higher and where new sods are placed more frequently;
because the holes on the course, once
used, can be re-covered with some soil
without leaving any traces. The length
of a round of footgolf is at least half the
length of a round of golf. It is not possible
to cover a similar distance kicking a ball”.
In Carmagnola they wanted give it a try:
I Girasoli have now a new small course
with dedicated holes just for footgolf, ready to coexist with the lovers of tradition.
And another one maybe opened soon,
always in Piedmont, in the Pinerolo area.
Right now these are the only two facilities
in Italy that have been infected so far,
trusting to see the movement growing
over time.
It is fun, there is no doubt about it. But it
has all it takes to turn into a business for
those who run golf clubs. First of all because the catchment area could be unlimited, involving those who do not even
think of playing golf but love to kick soccer balls. As one thing leads to another,
being a regular visitor of the golf club the
new member could develop an interest
for the traditional discipline, finding out
that it is not just a sport for rich and snob.
There are few stereotypes to overcome,
dall’estero, in rappresentanza di 6 nazioni. La federazione internazionale, ormai,
può contare su membri di quattro continenti, visto che si va dall’Australia all’Argentina, da Panama al Canada, molti
Paesi europei e, di recente, addirittura il
Sudafrica. In totale, le nazioni coinvolte
ufficialmente sono già 18”.
Ma la vera sfida, piuttosto, è trovare strutture adeguate, che prestino i loro spazi
a questa pratica che, a primo impatto,
rischia di sembrare qualcosa di simile a
un passaggio dei vandali all’interno di
un negozio di cristalleria. Niente di più
falso. Come diceva una vecchia pubblicità: provare per credere. “La cosa più
difficile - ammette Decaria - è convincere i titolari dei golf club a ospitarci. Una
volta superati gli sterotipi, si scopre che
in realtà il footgolf non fa alcun danno
alle strutture. Innanzitutto perché si gioca non sui green, ma sulle zone di “fairaway”, dove l’erba è più alta e dove la
rizollatura avviene molto di frequente. E
poi perché le buche, una volta utilizzate,
possono essere nuovamente ricoperte
con la terra, senza lasciare traccia. Infine, le dimensioni di un percorso di buca
di footgolf sono almeno la metà di una
da golf normale. Non è possibile percorrere una distanza simile spostando un
pallone a calci”. E a Carmagnola hanno
voluto provare: adesso I Girasoli hanno
un percorso, anche se ridotto, con buche dedicate unicamente al footgolf,
pronto a convivere con gli amanti della
Nel 2014 partirà un vero e proprio tour,
per far conoscere il footgolf in tutto il Paese
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tradizione. E presto potrebbe sorgerne un
altro, sempre in Piemonte, nella zona di
Pinerolo. Al momento sono le uniche due
strutture in Italia ad aver subìto il contagio. Ma la speranza è che il movimento
cresca col passare del tempo.
Perché è un divertimento, questo è fuori
di dubbio. Ma ha tutte le carte in regola per diventare anche un business per
chi gestisce i circoli da golf. Innanzitutto
perché il bacino d’utenza potrebbe essere
sconfinato, arrivando a
coinvolgere chi al golf
non ci pensa neppure,
ma ama dare due calci
a una palla. E visto che
da cosa nasce cosa,
frequentando un circolo
del golf, il neo iscritto potrebbe anche appassionarsi alla disciplina tradizionale. Scoprendo così
che non si tratta solo di
uno sport per ricchi e da
snob. Insomma, ci sono
un po’ di stereotipi da
superare, da ambo le
parti. Senza considerare, poi, che tanti calciatori famosi già da tempo
si dedicano al golf come attività nel tempo libero. Un legame che non aspetta
altro per essere saldato definitivamente.
E ad annusare l’affare, fuori dai confini
italiani, sono già in tanti: nei mesi scorsi
l’Olanda ha ospitato un torneo molto importante, che all’ampia partecipazione
ha abbinato sponsor di tutto rilievo come
Rolex, Maserati o Blackberry. Per l’Italia, i
ragazzi dell’Aifg (www.footgolf.it) hanno
in programma un paio di tornei-esibizione proprio in questi mesi autunnali. E nel
2014 partirà un vero e proprio tour, per
far conoscere il footgolf in tutto il Paese,
trovare nuovi spazi in cui giocare e sviluppare un potenziale davvero sconfinato.
from both sides. Let’s keep in mind that
many famous soccer players have been
playing golf in their free time for quite
a long time. A bond just waiting to be
strengthened once and for all. Outside
the Italian borders, many have already
sniffed out the bargain: in recent months
the Netherlands have hosted a very important high attended tournament, supported by outstanding sponsors as Rolex,
Maserati or Blackberry. In Italy the guys
from Aifg (www.footgolf.it) are planning
a couple of tournament-shows for the
fall. In 2014 a real tour will start off to let
all the country know about footgolf, to
find new facilities to play in and to develop an unlimited potential.
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Post-Vacation Syndrome?
disturbi da rientro?
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orale sotto i tacchi, nervosismo, abulia e tanta nostalgia di
spiagge e posti esotici. La depressione post-vacanze colpisce un lavoratore su tre. Tra le categorie più a rischio medici, infermieri, precari e lavoratori part-time.
B
eing in the doldrums, cranky, experience tiredness, having strong
feeling of nostalgia for beaches
and exotic places. The post-vacation depression syndrome hits one worker out
of three. Doctors, nurses, temporary and
part-time works are among the categories
more at risk.
Come sopravvivere al rientro nei suggerimenti del personal trainer.
Ansia, emicrania, umore nero, irritabilità e
sonnolenza sono i sintomi più comuni. A cui
si possono aggiungere apatia, abulia, debolezza fisica e dolori muscolari, inappetenza,
disturbi del sonno e una forte dose di nervosismo, verso colleghi e verso chi ci sta vicino in
generale. Alzi la mano chi almeno una volta
nella vita non ha sofferto di “sindrome da rientro”, quella leggera forma di depressione
che colpisce dopo le vacanze, quando la
brezza sulla spiaggia e il girovagare in una
nuova città diventano un ricordo sbiadito e
i ritmi di vita devono necessariamente riadattarsi al solito tran-tran quotidiano: ufficio,
traffico, telefonate, e-mail, urgenze, bollette
da pagare e corsa in massa al supermercato per riempire il frigo.
Some personal trainer suggestions on how
to overcome the post-vacation syndrome
Anxiety, headache, bad mood, distress,
disorientation are the most common symptoms, together with tiredness, lack of
motivation, general malaise and muscle
headache, lack of appetite, troubles in
sleeping and lack of patience with colleagues and the world in general. Raise your
hand who, at least once, has not suffered
from the “post-vacation syndrome”: a type
of stressed or blue mood that can affect
you in the period after returning from a vacation, when the sea breeze and the wandering around in new cities have become
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Ansia, emicrania, umore nero, irritabilità
e sonnolenza sono i sintomi più comuni
a faded memory and you have
to get back into the routine of
work, traffic, phone calls, emails,
urgent matters, bills to pay, grocery shopping and daily life routine in general.
Official statistics have not been
released yet on what the Americans call “post-vacation blues”,
even if, as stated by Dr. Claudio
Mencacci, Psychiatrist and Director of the Department of Neurosciences at the Fatebenefratelli hospital in Milan, 35% of the
population, especially between
25 and 45 years of age, is estimated to suffer from PVB. “The transition back to work can be particularly demoralizing for people
who make long to-do lists for the
summer but they don’t accomplish them. Nurses, doctors, social
workers, people working frontline, people working on shifts are among
the categories more at risk. Women are
particularly effected by PVC because they
divide their time between house and work,
and moms are doing the countdown for
the school to begin. The pace of life slows
down on holiday, we make few exceptions in our eating habits, and often we do
not exercise. Therefore, the sooner we get
back on track, the sooner we will feel better. As per some experts, PVS could fall into
two major categories: dysthymic disorder
and adaptation. The first one mainly involves sleeping and endocrinology disorders,
peripheral nervous system (digestion problems and circadian rhythm alteration).
The adaptation disorder, on the other
hand, involves the psychic / relationship
sphere: difficulties in taking up responsibilities and handling relationships at work or
in the family.
Statistiche ufficiali su quella che gli americani chiamano “post-vacacion blues” non
ce ne sono, anche se, come sottolinea lo
psichiatra Claudio Mencacci, direttore del
Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale
Fatebenefratelli di Milano, sembra soffrirne
“ormai circa il 35% della popolazione, con
maggior incidenza tra i 25 e i 45 anni”. I più
colpiti sarebbero chi riponeva nel periodo
di ferie grandi aspettative che poi sono andate deluse. Tra le categorie più a rischio gli
infermieri, i medici e tutte le altre professioni
impegnate nell’assistenza sociale, che hanno rapporti con gli utenti, ma anche chi lavora su più turni. Vittime soprattutto le donne
che si dividono tra casa e lavoro e, se sono
anche mamme, ora fanno il conto alla rovescia dell’inizio della scuola.
In vacanza i ritmi sono diversi, siamo più inclini agli strappi alle regole nell’alimentazione,
spesso non facciamo attività fisica. Per que-
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sto, prima ci si mette in carreggiata e prima
ci si sentirà meglio.
Due, secondo gli esperti, le grandi categorie
in cui si può manifestare lo stress da rientro: il
disturbo distimico e quello dell’adattamento. La prima categoria è principalmente legata ad alterazioni della sfera somatica. Si
tratta dunque di disturbi del sonno, disturbi
di carattere endocrinologico, del sistema
nervoso periferico (come difficoltà digestive o alterazione dei ritmi circadiani). Mentre
invece l’area del disturbo dell’adattamento
riguarda la sfera psichica-relazionale e comporta difficoltà e fatica nell’assunzione della
responsabilità, difficoltà nella gestione dei
rapporti lavorativi e intrafamiliari.
How to overcome the “post-vacation”
syndrome and how to ease back in your
everyday working routine? It depends on
your personality. There are two possible reactions: “Independent, creative and positive subjects will come back to reality with
self-confidence and determination, using
the crises as a further incentive to their creativity: they will react like a horse stroked
with a whip, trying to let everybody sees
their better self. The other profile outlines a
passive behavior and a lack of creativity;
these subjects live the crisis as a stimulus
to be depressed, with no motivation and
with distress. A situation that could get worse, adding more general malaise, stress
and fatigue. But do not be alarmed. There are few simple and fast tips to overcome the “post-vacation blues”. Ease back
into your everyday routines gradually and
if possible, rest a few days before getting
back to work and do not overdo it the first
week: it will be better to take it easy, stop
when feeling anxious and take some days
off whenever possible. Taking some nice
walks and adding a daily exercise regime
will help one to feel better because, as we
all know, these activities increase the production of natural anti-depressants such
as endorphins. Often just the idea of the
weekend coming up will make you feel
happier: as per a recent study carried out
by Prof. Richard Ryan form the University of
Rochester published in the Journal of Social
and Clinical Psychology, the idea of the
weekend coming up brings clear physical
and psychological benefits, regardless the
Come fronteggiare al meglio il disturbo da
rientro e riprendere confidenza con il proprio
“io” lavoratore? Dipende dalla personalità.
Sono due le reazioni possibili: “Le persone indipendenti, creative e costruttive torneranno fiduciose e padrone di sé e utilizzeranno
lo schema crisi come un ulteriore stimolo alle
loro doti creative, in altre parole reagiranno
come un cavallo che riceve una sferzata,
cercando di mettere a disposizione degli
altri la parte migliore della propria personalità. L’altro profilo è quello in cui rientrano le
persone ‘campo-dipendenti’, passive, con
grave mancanza di creatività, che sentono la crisi come uno stimolo depressogeno,
demotivatore e portatore di sofferenza. Una
situazione che aggraverà il loro disagio, generando ulteriore stress e fatica.
Ma non c’è bisogno di allarmarsi, perché
con piccoli accorgimenti lo stress post-vacanza si può superare, facilmente e velocemente. Riprendere le proprie abitudini con
gradualità, se possibile restando qualche
giorno a riposo al rientro in città, e di non sovraccaricarsi di impegni nella prima settimana di lavoro: meglio prendersela con calma
e staccare quando si inizia ad avvertire agitazione, magari ritagliandosi qualche giorno
di relax appena si può. Aiuta a stare meglio
anche passeggiare all’aria aperta e fare at-
. .bisogna staccare quando
si inizia ad avvertire
agitazione..
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tività fisica, che, come si sa, aumenta la produzione di endorfine, anti-depressivi naturali.
E spesso basta l’avvicinarsi del fine settimana
per recuperare un po’ di serenità: secondo
un recente studio del professor Richard Ryan
dell’Università di Rochester pubblicato dal
Journal of social and clinical psychology, la
sola idea del weekend ha un effetto benefico sul fisico e sulla psiche, indipendentemente dal tipo di lavoro svolto, dallo stipendio, dalle abitudini, dall’età e dal fatto che il
lavoratore sia sposato o meno.
type of job, salary, habits, age or whether
the worker is married or not.
Food is fundamental in reducing the effects of “post-vacation” syndrome, especially intestinal diseases such as irritable
bowel syndrome, meteorism and constipation due to a poor and unbalanced
diet carried out on holidays: it is necessary to reduce coffee, fried and spicy food,
cured meats and milk as well as overeating; green light for fruit outside meals. It is
advisable to have small meals throughout
the day based on simple ingredients and
well-done cooked food, to drink plenty of
natural water, to have several servings of
fruits and vegetables, lean meats and fish.
The omega-3 fatty acids, found in fatty fish
(mackerel, codfish, swordfish, tuna, trout,
sardines and herrings) but also in grain products, nuts and legumes, are source of antioxidants as they prevent free radical damages and they have a trophic effect on
the central nervous system, helping to improve the quality of sleep, mood, memory
and the capacity to concentrate.
The intake of probiotic products after returning from vacation (yogurt is a good
source of probiotics) will limit the production of flatulence and will restore a healthy
intestinal flora.
L’alimentazione ha un ruolo importante nel
ridurre i sintomi della sindrome da rientro, in
particolare i disturbi intestinali, come la sindrome dell’intestino irritabile, il meteorismo o
la stitichezza, e soprattutto se in vacanza ci si
è nutriti in maniera disordinata e sbilanciata:
vanno limitati il caffè, i fritti, gli insaccati, l’alcol, i cibi molto piccanti e il latte, così come
gli eccessi, mentre è consigliabile consumare la frutta lontano dai pasti. È preferibile fare
piccoli pasti durante la giornata, composti
da piatti semplici, poco elaborati e ben cotti, introducendo molta acqua naturale, frutta e verdura, carni magre e pesce. Gli acidi
grassi omega 3, contenuti nei pesci grassi
(sgombro, merluzzo, pesce spada, tonno,
trota, sardine, e aringhe), ma anche in cereali, noci, legumi, hanno proprietà antiossidanti perchè inibiscono la formazione dei
radicali liberi e svolgono un’azione trofica
sul sistema nervoso centrale, aiutando a migliorare la qualità del sonno e dell’umore e
favorendo la concentrazione e la memoria.
Quanto ai i probiotici, di cui è ricco lo yogurt, è utile assumerli sempre al ritorno dalle
vacanze, per limitare la produzione dei gas
intestinali e ripristinare l’equilibrio della flora
batterica intestinale
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MILANO VIA DELLA SPIGA 23 ROMA P.ZZA DI SPAGNA 87 PARIGI 48 AVENUE MONTAIGNE NEW YORK 446 WEST 14TH STREET
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ARIETE
toro
gemelli
cancro
leone
vergine
Con l’inizio dell’autunno gli Ariete si
risollevano facilmente dalle perdite,
e ricominciano animosamente
la lotta, intimamente convinti
che una strada lastricata di
errori
conduce
alla
vittoria.
Ma avendo la presunzione dei
neofiti che s’illudono di guadagnare
in fretta senza conoscere un briciolo
di analisi tecnica, il risultato sarà
una serie di problemi difficilmente
gestibili.
I Toro amano la Borsa e gli
Investimenti, con l’inizio della
stagione invernale, incendiano i
loro desideri e mirano dritti alla meta
senza svolazzare da un obiettivo
all’altro, disperdendo le proprie forze.
Però se la ruota della fortuna gira nel
loro verso, alzano ripetutamente la
soglia del rischio, sfidando il caso e
finendo per perdere il guadagno di
mesi in poche sfortunate operazioni
giocate in controtendenza.
In questo periodo i rappresentanti del
segno dei Gemelli non si lasceranno
mai prendere dall’euforia passeggera
e baseranno ogni loro decisione
sulla conoscenza dei fondamentali.
Ingegnosi e cerebrali come sono
però, riducono la borsa ad un gioco
intellettuale e sottovalutano la forza
dei comportamenti irrazionali della
massa e dell’onda emotiva che
abbatte supporti e resistenze senza
alcuna possibilità di previsione.
A inizio stagione il Cancro si dovrà
accollarevelocementeunapiccola
perdita, cedendo allo sconforto
ma evitando così di scontrarsi
con la madre di tutte le perdite.
Ma i rappresentanti del segno
hanno un portafoglio prediletto,
formato da titoli di cui sono
irrazionalmente innamorati e sui
quali insistono anche quando
il barometro segna tempesta
permanente.
Spesso gli individui del Leone
provano gioia a condividere un
guadagno con gli amici, e quando
possiedono un’informazione che gli
altri ignorano, la rivelano volentieri.
Così per questo autunno avranno la
convinzione di essere i soli depositari
delle “dritte” giuste, e guai a
smentirli, perché si crederanno i
benefattori del mondo e odieranno
essere criticati.
Gli individui della Vergine poiché
sono dotati dell’invidiabile virtù
della pazienza, elaborano in
modo meticoloso un piano e lo
testano a lungo senza investire,
per esser certi che funzioni.
A volte in questo periodo
potranno tergiversare un po’
troppo, si arrovelleranno sui
grafici perdendo il giusto timing.
bilancia
scorpione
sagittario
capricorno
acquario
pesci
Un consulente che fino ad oggi ha
fatto guadagnare ai Bilancia un
sacco di soldi, da inizio autunno
potrebbe farne perdere altrettanti,
perciò sarebbe meglio diffidare
dei guru e passare ogni consiglio
al vaglio della propria testa. Ma
possedendo un inguaribile snobismo
che li porterà a trascurare i titoli ad
alta capitalizzazione, per accanirsi
su altri investimenti, questi ai primi
rigori del trend, verranno fagocitate.
Gli Scorpione vedono inganni
dappertutto,
e
possiedono
l’innata capacità di non farsi
abbindolare da quegli individui
che seducono con promesse
di
stratosferici
guadagni.
Proprio ad inizio stagione saranno
dotati di una forza ammaliatrice
sottilmente perversa che li porterà
a coinvolgere parenti e amici in
speculazioni ad altissimo rischio
che si riveleranno spesso fatali.
Avranno il coraggio di aspirare a
guadagnare il mille per cento su ogni
azione che comprano, e poiché
hannocuoreefegatosufficienti,spesso
riescono a far avverare i loro sogni.
Ma
in
questo
periodo
non
ammetteranno mai di essersi sbagliati,
e continueranno ad ingannare
anche se stessi, ostinandosi a mediare
i prezzi d’acquisto, col risultato di
perdere il capitale inseguendo
titoli irrimediabilmente bocciati dal
mercato.
Il Capricorno stabilirà degli obiettivi
minimi e non li abbandonerà, anche
quando la maggior parte degli
investitori comincerà a considerare
la borsa un nuovo Eldorado. Spesso
commetterà
l’ingenuo
errore
di comprare per incassare un
dividendo, anche se il giorno della
distribuzione, vedendo il loro titolo
sgonfiarsi e, impossibilitati a venderlo,
si accorgeranno di essere diventati
lo zimbello degli amici.
Avranno la capacità di proiettarsi
con la mente nel futuro, perciò
riusciranno
ad
intuire
prima
degli altri le nuove tendenze
che
domineranno
i
mercati.
Purtroppo però in autunno subiranno
troppo il fascino dei titoli volatili
influenzati dal loro governatore, il
tecnologico Urano. I più coraggiosi
cambieranno l’approccio alla borsa,
seguendo una linea più morbida e
meno soggetta agli sbalzi d’umore.
Saranno gli unici a poter realizzare
ottime performance senza avere
la più pallida idea di cosa hanno
comprato, con la sola forza della
preveggenza. Unico neo sarà
che si consumeranno spesso in
furiosi combattimenti con se stessi,
producendo strategie confuse
e mutevoli che li condurranno
a moltiplicare inutilmente le
operazioni o a rimanere immobili e
increduli di fronte al tracollo.
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