Settimanale di fatti, personaggi e vita vicentina
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Settimanale di fatti, personaggi e vita vicentina
Pd e Pdl, la politica vista dal basso pag 6 Sport, il sorpasso delle donne pag 18 www.vicenzapiu.com n° 168 24 ottobre 2009 euro 0,50 Settimanale di fatti, personaggi e vita vicentina Direttore responsabile Luca Matteazzi In edicola il sabato Il colore dei soldi L’inchiesta di un ricercatore fa tornare alla ribalta la questione dell’indotto e dei legami economici dell’esercito americano con Vicenza Ben consolidati con pochi grandi colossi privati Ma anche con alcuni enti pubblici Ciàcole L flickr.com/AMagill Vicenza Star s.r.l.: Mercedes Benz service - via dei Laghi 39 Altavilla Vicentina - tel. 0444 334600 - www.vicenzastar.it Precari, in provincia sono 90mila pag 3 Polizza politica a parola magica è dialogo. Con questa formula il sindaco Achille Variati ha negato il suo assenso al giro di vite sulla libertà di manifestare nelle vie del centro storico. Ha così detto no alle restrizioni della direttiva Maroni (fra l’altro palesemente incostituzionale in quanto viola gli articoli 17 e 21 della Carta). Ma al tempo stesso, offrendole concertazione, ha tenuto aperta la porta alla categoria dei commercianti, la cui parte più rumorosa vede i cortei in Corso Palladio come una flagello per i propri incassi. Non s’è lasciato sfuggire l’occasione, Variati, di mostrare la sua stizza per il prefetto Mattei, che recentemente ha definito “inutili” le ronde dato che la situazione dell’ordine pubblico a Vicenza “non è preoccupante” (lanciando un chiaro siluro al sindaco che le ha promesse). Ora questi ritorce contro Mattei le sue stesse parole: ma come, se la città è tranquilla e pacifica, perché limitare un diritto fondamentale come quello di scendere in strada per professare le proprie idee? Risentita la risposta di Mattei: Variati dica quel che vuole, a decidere sui cortei sono solo io. Ma il pericolo è un altro. Achille ha anche ventilato di introdurre polizze danni da far pagare ai manifestanti. E se le cifre fossero troppo alte? “Assicurando” le manifestazioni, si salverebbe formalmente un diritto cardine della democrazia, col rischio però di negarlo di fatto. Dove non potè la polizia potrà la polizza? il fatto 168 del 24 ottobre 2009 numero 3 pag flickr.com/luigimarino precarietà flickr.com/giuseppesavo Storie di ordinaria che, molti ministri rimbeccavano la “boutade” di Giulio Tremonti come un falso problema. Le statistiche però si possono fare in di Andrea Alba molti modi. Guardando il totale dei contratti di lavoro oggi vigenI cosiddetti atipici”. Collaborati in Italia il valore è certamente tori a progetto, interinali, conquello Istat, ma guardiamo anche tratti a termine, lavoro somminii dati del Cnel (Consiglio naziostrato, sostituti di dipendenti in nale dell’economia e del lavoro) maternità. Se ne parla in questi su quanto i contratti a termine giorni, forse a sproposito. Di pun(atipici, sostituzioni di maternità, to in bianco infatti un ministro cococo e cocopro) effettivamente dell’Economia e un premier che incidano nel complesso delle nuoprima di ieri non avevano mai ve assunzioni: secondo il rapporto dato segni di interesse sull’argosul Mercato del Lavoro aggiornato mento improvvisamente rivalutaa giugno 2009, in Italia negli ultino l’importanza del “posto fisso”, mi tre anni (2006/07/08) i nuovi come fondamento di un nucleo rapporti d’impiego a tempo indefamiliare stabile e della sicurezza terminato nel settore privato sono sociale. Ed è un vespaio: da un calati di circa 10 punti percentuali lato il mondo confindustriale e rispetto all’immediato passato, tre quarti del (medesimo) governo mentre le assunzioni “a termine” e che alzano gli scudi a difesa della variamente temporanee sono salilegge 30 (varata dal ministro Rote dal 30% del triennio precedente berto Maroni nel 2003, più improal 38,1 % del totale. priamente conosciuLa quota dei rapporti ta come legge Biagi) d’impiego considerache ha introdotto la ti “flessibili” - che, è flessibilità e regolabene ricordarlo, non mentato i contratti Gli atipici godono di ammortizatipici; dall’altro il sono il 13% zatori sociali - è armondo delle organizdei contratti rivata vicina al 43% zazioni sindacali, per del totale dei nuovi una volta apparen- Ma il 40% contratti (www.portemente compatto, delle nuove talecnel.it, il tema e che saluta con favo- assunzioni le statistiche sono re la novità. Perché state recentemente da tempo all’interno approfondite al condei sindacati, anche gresso Uilcem di Vicenza). Chi già quelli all’epoca in parte favorevoli faceva uso dei contratti flessibili alla legge 30, si è avviata una seria ha quindi intensificato la scelta, riflessione sulla “flessibilità”. Ma che è diventata in molte azienquanti sono i precari vicentini? Un de strutturale nelle politiche di po’ di numeri, locali e nazionali, assunzione e dell’uso della forza possono inquadrare il fenomeno, lavoro. La flessibilità, in quest’ulquello che sta accadendo e quello timo caso, diviene precarietà, che è accaduto. E il racconto, asorganica al modello produttivo e solutamente vero, di un trentenne gestionale dell’impresa: con tanti vicentino “doc” iper-qualificato saluti alla produttività. Senza la può dire più di mille dati. possibilità di avere ambizioni infatti, efficienza ed efficacia vanno I numeri a farsi benedire. E’ certamente Quanti sono gli atipici? Ma souna questione che va analizzata prattutto, quanti sono i contratti a caso per caso, ma analogamente termine, in rapporto al totale dei “puzzano” molto di precarietà e “nuovi” contratti? Alla domanda sfruttamento anche tante partiha iniziato a rispondere nei giorte Iva: dei sottopagati a parità di ni scorsi il Corriere della Sera, prestazione dei lavoratori normacon un articolo che stima (dati li, sui quali l’azienda trasferisce Istat) come in Italia oggi l’87% tutto il rischio d’impresa, che acdei rapporti di lavoro sia a temcettano pur di lavorare e magari po indeterminato, e solo il 13% fare il lavoro cui aspirano. siano i contratti a termine. Dal “ Gli atipici veneti e vicentini Secondo dati recentissimi della Cgia di Mestre, sono 271 mila i precari veneti, pari al 12,6% sul totale degli occupati. Un numero in linea con le percentuali nazionali. Il dato vicentino più recente viene da un convegno berico della Nidil Cgil - la sezione dell’organizzazione che si occupa dei precari del novembre 2008: si stimavano addirittura a quota 89.400 i precari vicentini. Inoltre, la Nidil distingueva nel complesso i “parasubordinati” iscritti alla gestione separata Inps: false collaborazioni nel settore privato e pubblico, falsi rapporti di associazione in partecipazione e tirocini o stage che vengono utilizzati in modo improprio. Secondo la coordinatrice Lia Colpo, questi a Vicenza a fine 2008 erano almeno 21.500, il 24 % sul totale dei precari, 5000 dei quali a rischio di non avere mai un posto fisso. La storia Università e master dopo un diploma tecnico, studi all’estero, conoscenza delle lingue straniere (master all’estero), specializzato in marketing e comunicazione commerciale. Pronto a spostarsi da casa, in altre province: l’ha già fatto, ma il posto fisso non arriva. E’ la storia di Alberto (nome di fantasia), vicentino “doc” della provincia, classe 1979, trent’anni compiuti da poco. Ogni mattina Alberto parte da Brendola per venire a Schio al posto lavoro, il terzo in sei mesi: una sostituzione di maternità. Il racconto inizia con una constatazione di fatto: «Precariato uguale flessibilità. Le due parole sono sinonimi l’uno dell’altra, la seconda è solo un modo diplomatico di ribadire lo stesso concetto. Ho cambiato tre lavori in sei mesi. Erano tutti lavori a tempo determinato: il primo una sostituzione di maternità, il secondo un contratto a progetto a Mestre, per il quale mi ero trasferito, ora sostituisco di nuovo una maternità». Cosa è successo alla fine del contratto a progetto? «Mi hanno chiesto di farmi la partita Iva. Perché volevano tenermi legato all’azienda, ma pagandomi solo con una provvigione». Un professionista con partita Iva può avere altri clienti. «Non nel mio caso - ride - mi avevano chiesto l’esclusiva. Avrei lavorato solo per loro, con orari da ufficio e straordinari. Ora ho un’altra sostituzione di maternità, a Schio. Non ho prospettive di assunzione a lungo termine, del resto almeno sono stati onesti e non mi hanno illuso: mi hanno detto chiaramente che il contratto finisce quando la dipendente torna». Pacatamente, il trentenne spiega per sommi capi il proprio curriculum. «Dopo l’istituto tecnico, a Vicenza, ho fatto glio. Ma anche la mia morosa ha sei anni di università. Quindi un una partita Iva, quindi fin che io master all’estero, di due anni. La non ottengo un posto a tempo inmia è stata una scelta: se avessi determinato, non ci azzardiamo a deciso di seguire la specializzaziofare il grande passo». Il lieto fine ne dopo l’istituto tecnico, andannella storia non c’è. Però, Alberto do subito a lavorare, oggi avrei un ha ancora qualcosa da dire. Qualposto fisso. Invece, il motivo per cosa di buono, in tutto questo, lo cui non ce l’ho, dopo i miei studi, trova: «L’esperienza umana che è che non vogliono pagarmi così mi ha dato il fatto di andare in tanto perché sono troppo qualigiro, parlare con perficato. Con un titolo sone diverse, vedere di studio da perito altri Paesi mi appaga trovavi subito lavoro, molto di più che non dodici anni fa ma anl’avere un posto fische adesso, le azienso dopo il diploma. de vicentine e venete Flessibilità mi ha dato li cercano moltissiè solo un modo Perché delle capacità e delle mo: un ruolo in una abilità personali che piccola impresa, an- diplomatico prima non avevo: che in produzione. per dire il confronto con gli Io ho avuto delle am- precarietà altri, la capacità di bizioni in più, sono fare progetti, la caandato all’estero per pacità di mettersi in imparare le lingue discussione, non ultimo una mee diversi modi di fare impresa, e todologia di lavoro che ti permette questo ora si sta ritorcendo contro di acquisire competenze tecniche di me. Tanto per essere chiari, mi in modo molto veloce». piacerebbe sposarmi e avere un fi- www.vicenzapiu.com Direttore Responsabile LUCA MATTEAZZI [email protected] Editore MANY MEDIA SRL via Btg.Monte Berico, 34 Vicenza tel. 0444 923362 fax 0444 926780 Redazione corso Btg. Monte Berico, 34 (VI) tel. 0444 923362 fax 0444 926780 [email protected] ALESSIO MANNINO [email protected] PAOLO MUTTERLE [email protected] Collaborano: ANDREA ALBA ALBERTO BELLONI FRANCESCO CAVALLARO FEDERICA CEOLATO GIULIANO CORÀ FRANCESCA DANDA FRANCESCO DI BARTOLO ANDREA FASULO GIULIA GALVAN GIOVANNI MAGALOTTI MATTEO RINALDI GIULIO TODESCAN Impaginazione e grafica Mosè Foto Design Via Bosco, 4 31010 Maser (TV) tel. 0423 950385 [email protected] Giornale chiuso in redazione alle ore 12,00 di giovedì 22 ottobre 2009. Stampa centro stampa editoriale srl Via Del Lavoro, 18 36040 Grisignano di Zocco (vi) tel. 0444 414303 Autorizzazione Tribunale di Vicenza n. 1181 del 22 agosto 2008 Associato Unione Stampa Periodica Italiana Copyright: Le condizioni di utilizzo dei testi e delle foto sono concordate con i detentori. Se ciò non è stato possibile, l’editore si dichiara disposto a riconoscere il giusto compenso. VicenzaPiù si avvale di opere d’ingegno (testi e fotografie) distribuiti gratuitamente con le licenze Creative Commons “Attribuzione”e “Attribuzione - Non opere derivate”. Ringraziamo tutti gli autori che ci permettono di utilizzare i loro lavori segnalando il nome o il link ad un loro spazio web personale. Per maggiori informazioni: www.creativecommons.it flickr.com/stu spivack La sparata di Tremonti riapre il dibattito su posto fisso e flessibilità In provincia i contratti a tempo sono quasi 90mila La storia di un trentenne troppo qualificato per un lavoro stabile primo piano 168 del24 ottobre 2009 numero 4 pag primo piano 168 del24 ottobre 2009 numero 5 pag Contractors Usa, Approfondimento dei legami fra il Pentagono e l’economia locale Secondo i dati trovati dal ricercatore siciliano Antonio Mazzeo flickr.com/larryzuo flickr.com/Us Army Africa flickr.com/lUs army africa la Vicenza Connection | Qui sopra, in senso orario: cantieri al Dal Molin e alla Ederle, la base di Aviano, la sede della Gemmo di Alessio Mannino D ire che industrie ed enti di Vicenza abbiano consolidati rapporti d’affari con l’esercito Usa è scoprire l’acqua calda. E in questi anni di roventi polemiche sulla nuova base americana al Dal Molin sono stati versati fiumi d’inchiostro sull’indotto, gli “schei” che i militari del Pentagono farebbero piovere attraverso appalti, subappalti e affitti. A tutt’oggi, la fetta più grossa (245 milioni di euro per la costruzione degli edifici) se la sono aggiudicata la Cmc di Ravenna e la Ccc di Bologna, le due maggiori cooperative (ex) rosse legate al Partito Democratico. Per i subappalti finora si sa solo della Isnardo Carta di Montecchio Precalcino, impresa di impiantistica che sta lavorando a preparare il terreno per l’edificazione. Quanto alla ricaduta immobiliare, proprio in questi giorni gli Americani stanno cercando casa attraverso banali inserzioni sul giornale, dopo il no del Comune di Quinto ad un nuovo villaggio a Quintarello, fra il fiume Tesina e l’autostrada Valdastico. Resta da vedere, infine, quante imprese locali saranno coinvolte nei servizi interni alla nuova caserma: alla Ederle i lavoratori civili italiani si aggirano sulle 700 e più unità. Quote confindustriali Ma, eccezion fatta per quest’ultimo dato e l’importo del maxi-appalto vinto dalle coop, ciò che colpisce dell’intreccio fra il comando Setaf e l’economia vicentina è la tradizionale assenza di cifre. Un ricercatore pacifista siciliano, An- mila e rotti euro in un anno. I sertonio Mazzeo, attivo da trent’anni vizi cui Mazzeo si riferisce sono nei movimenti no-war e anti-maquelli offerti agli associati: consufia, è riuscito a scovarne qualcuna lenze fiscali, informazioni finandi interessante. Segugio del click, ziarie, eccetera. grazie a due siti americani,http:// w w w.fed spend ing.org,ht t p:// Gemmo sicula www.governmentcontractswon. Molto più significative ma già com, ha ricostruito parte dei note sono le ingenti somme di legami economici fra Dipartidollari conquistate da ditte vimento della Difesa statunitense centine inserite nel giro dei cone mondo vicentino. A cominciatractors di fiducia del Pentagono. re dalla sua istituzione di potere Prime fra tutte la Gemmo Spa di più importante, l’Associazione Arcugnano (ricordiamo che Irene Industriali, ramo locale di ConGemmo, molto vicina al governafindustria. «Sono sei i contratti tore Giancarlo Galan, è la presia favore dell’Associazione Indudente uscente della striali», scrive Mazfinanziaria Veneto zeo nell’articolo “La Sviluppo). Scrive Vicenza connection Mazzeo: «Nel solo delle basi Usa in ItaGli americani periodo compreso tra lia”, inviato a testate e movimenti in tutta hanno contratti il 2000 e il 2007, la Gemmo ha eseguito Italia: «I primi due con colossi per conto delle forrisalgono al 2004 come Gemmo ze armate Usa lavori (uno con la causale per oltre 36.848.000 “Policy Review/De- e Maltauro dollari. Settantatre i velopment Services”, Ma anche con contratti sottoscritvalore 3.277 dollari enti pubblici ti per interventi che e l’altro “Other Eduspaziano dalla reacation and Training lizzazione d’infraServices” per 300 strutture ed edifici per le truppe, dollari); uno è del 2005 (“Other alla manutenzione di piste aree, Professional Services” per 3.277 la riparazione di oleodotti, l’esedollari); un altro ancora del 2007 cuzione di servizi vari come la (“Technical Assistance” per 4.572 raccolta e lo smaltimento dei ridollari); gli ultimi due per “servifiuti, la derattizzazione, ecc..». zi” non meglio specificati ed un Battuta nella gara per la bonifica valore complessivo di 5.691 doldell’area Dal Molin, la Gemmo lari recano la data del 15 luglio «si è prontamente rifatta in Sici2008». In realtà, come ci dicono lia, ottenendo in consorzio i lavori a Palazzo Bonin Longare, la Setaf per l’installazione entro il 2010 dal 1996 è iscritta ad Assindustria di tre potentissime antenne racome una qualsiasi altra impresa dar del nuovo sistema satellitare presente sul territorio berico. Solo a microonde MUOS nel Centro che gli Americani contrattualizdi trasmissione dell’US Navy di zano tutto, e perciò il versamento Niscemi (Caltanissetta). Il MUOS delle quote associative risultano servirà per i collegamenti con i come contratti. Il cui ammontare, Centri di Comando e Controllo difatti, è poca cosa: al massimo 5 delle forze armate USA, i gruppi operativi terrestri e marittimi in combattimento, i cacciabombardieri in volo e gli aerei senza pilota “Global Hawk” che stanno per diventare operativi nella vicina base di Sigonella. Il consorzio ha il nome di “Team MUOS Niscemi”, ma la sua sede è ad Arcugnano, in viale dell’Industria 2, lo stesso indirizzo degli uffici centrali della Gemmo S.p.A». Ma il business in Sicilia non finisce qui: « Con un secondo consorzio (“Team Bos Sigonella”), presenti la “LA.RA. Costruzioni” di Motta Sant’Anastasia (Catania) e la statunitense Del-Jen Inc., la società vicentina ha sottoscritto un contratto per 16 milioni di dollari per l’“esecuzione, supervisione, trasporto di armamenti, materiali ed attrezzature necessarie ai servizi operativi e di supporto”, la “gestione ed amministrazione dei servizi ambientali” e il “controllo delle sostanze nocive, la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti” nella stazione aeronavale di Sigonella e nelle installazioni siciliane collegate, prime fra tutte il complesso portuale di Augusta (base di appoggio per portaerei e sottomarini nucleari), la stazione di telecomunicazione di Niscemi e il Pachino Target Range, in località Marza (Siracusa), centro di supporto per le esercitazioni aeree e navali USA e NATO nel Mediterraneo centrale. Il consorzio aspira tuttavia ad ottenere un’estensione del contratto almeno sino al 2013 ed incassare così 96 milioni di dollari». Maltauro pigliatutto L’altro colosso palladiano che macina utili grazie alle servitù militari americane è la Maltauro. Secondo Mazzeo, «sedici con- tratti per un valore complessivo di 12.410.282 dollari è il bottino incamerato grazie alle basi USA dall’Impresa Costruzioni Maltauro», che all’interno della Ederle 1 «ha realizzato un centro d’intrattenimento di 3.000 mq per i soldati e le famiglie statunitensi, dotato di 16 piste da bowling, due sale giochi, due sale meeting, una cucina con area self-service, un bar e diversi uffici amministrativi. Un altro complesso ricreativo è stato realizzato all’interno della base aerea di Aviano (Pordenone). Nell’ambito del cosiddetto “Piano Aviano 2000” avviato da Washington per potenziare le infrastrutture e le funzioni dello scalo friulano, la società vicentina sta realizzando un edificio di circa 1.000 mq per nuovi uffici operativi e ristrutturando tre aree destinate a parcheggio, ricovero ed officine dei cacciabombardieri a capacità nucleare dell’US Air Force. I lavori per un ammontare di 11.514.816,40 euro, sono iniziati nel gennaio 2007 e avranno una durata di circa quattro anni». Poi c’è la new town di Caldogno. Quello che non è riuscito a Quinto, infatti, pare avverarsi nella cittadina confinante con la zona dove sorgerà il Dal Molin a stelle e strisce: «Tra i progetti in pole position quello per centinaia di milioni di euro che la Maltauro sta eseguendo a Caldogno, comune che dista pochi chilometri dall’ex aeroscalo vicentino. I lavori, autorizzati dall’amministrazione locale il 3 dicembre 2007, prevedono la costruzione di due blocchi per 76 unità abitative di lusso, un grande centro commerciale, bar, ristoranti, negozi, centri fitness, impianti di calcetto e finanche una piscina olimpionica». Per finire in bellezza, il siciliano Mazzeo rammenta i piani della Maltauro in Sicilia: «Ancora più ambizioso è il piano presentato dalla stessa società a Lentini, in Sicilia, per un “complesso insediativo chiuso ad uso collettivo”, destinato ad “esclusiva residenza temporanea dei militari americani della base US Navy di Sigonella”. In due terreni per complessivi 91,5 ettari, il cui cambio di destinazione d’uso è stato autorizzato dal Comune il 18 aprile 2006, la Maltauro intende realizzare “1.000 casette a schiera unifamiliari con annesso verde privato e parcheggi, un residence per la sistemazione temporanea per i militari in attesa dell’alloggio definitivo, attrezzature ad uso collettivo per l’istruzione, lo svago e il terziario, impianti sportivi, relative opere di urbanizzazione primaria e un sistema di guardiole per il presidio di controllo e sicurezza”. Si prevede un investimento per oltre 300 milioni di euro con l’insediamento di 6.800 abitanti e un volume complessivo di 670.000 metri cubi di costruzioni ed una superficie coperta di 195,000 mq.. Una vera e propria città satellite in un’area di particolare pregio paesaggistico, storico e naturale, a cui potrebbero aggiungersi le opere viarie e i servizi per “rendere facilmente fruibile” ai militari USA il lago di Lentini, Sito di Interesse Comunitario (Sic) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) della Provincia Regionale di Siracusa. Per l’affaire di Lentini, la Maltauro ha costituito ad hoc la “Scirumi S.r.l.”, congiuntamente ad una società nella titolarità dei cinque figli del cavaliere Mario Ciancio, editoreproprietario del quotidiano La Sicilia e di numerose emittenti radiotelevisive siciliane, nonché azionista degli altri due quotidiani regionali, il Giornale di Sicilia e la Gazzetta del Sud». A Lentini, tra l’altro, la Gemmo ha ottenuto nell’agosto 2008 l’assegnazione dell’illuminazione comunale per cinque anni, con un canone annuo di 484.665,98 euro. Fra Genova e San Biagio Altri gruppi segnalati da Mazzeo sono la Thiene Costruzioni Srl di Longare, che tra il 2000 e il 2007 si è accaparrata sei contratti per la realizzazione e la manutenzione di edifici del personale US Army di Vicenza, per un ammontare complessivo di 2.094.056 dollari; e, sempre iscritta alla Confindustria vicentina, la Ignazio Messina & C. S.p.A. di Genova (sic), uno dei maggiori nomi nel settore della navigazione, che nel 2003 «per il trasporto di uomini, mezzi e sistemi d’arma destinati al teatro di guerra iracheno, ha ricevuto 16.927.443 dollari dal Military Sealift Command delle forze armate USA». In ultimo, da annotare nella speciale lista delle società contrattate dalle agenzie del Pentagono ci sono pure «l’ACI Leasing Vicenza S.r.l. (300.000 dollari per “servizi vari” offerti nel 2003) e la Camping Vicenza Sport (36.031 dollari per l’utilizzo di strutture alberghiere tra il 2004 e il 2007)». E gli enti e le società pubbliche? Secondo Mazzeo, la multiservizi del Comune capoluogo, l’Aim, «risulta aver ricevuto 739.654 dollari direttamente dall’US Army. Due i pagamenti contabilizzati, presumibilmente in cambio della fornitura di energia elettrica: il primo nel 2006 per soli 14.309 dollari, il secondo in data 10 dicembre 2007 per 725.345 dollari». Cercare di avere una conferma o smentita da San Biagio è fatica sprecata: la regola è che “non si può parlare dei contratti coi clienti per tutelare la privacy”. Mistero fitto anche sul deposito di Longare, anche se Mazzeo assicura: «per la “raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi”, 40.753 dollari sono invece finiti direttamente nelle casse del Comune di Longare, il cui territorio ospita una base sotterranea delle forze armate Usa, utilizzata come deposito di testate nucleari tattiche che dopo essere stata parzialmente smantellata ma mai bonificata, è stata segretamente riattivata lo scorso anno». Persino l’ospedale San Bortolo avrebbe ricevuto (quattro) soldi americani: «l’Unità locale socio-sanitaria numero 6 di Vicenza che a partire dal 2004 ha ricevuto 4.146 dollari per la fornitura di prestazioni mediche e 2.504 dollari per ignoti “servizi di formazione e training”». Conclude Mazzeo: gli Americani si confermano lungimiranti «fabbricanti del consenso» a suon di dollari. Senza rendersi conto, così facendo, di fornire argomenti a chi sostiene la teoria dell’indotto. Quando invece bisognerebbe elencare, come ad esempio ha già fatto egregiamente l’ingegner Guglielmo Vernau, i costi che la comunità vicentina e lo Stato italiano dovrà accollarsi per far insediare al Dal Molin i parà della 173sima brigata aviotrasportata. Costi economici (per gli allacciamenti e le condutture, per la tangenziale nord), ambientali (rischio inquinamento della falda, smog, perdita di un possibile polmone verde) e politici (volontà popolare calpestata, sovranità nazionale offesa, legalità violata). 168 del24 ottobre 2009 focus numero 6 Pdl, la base sta con Galan Lo scontro con la Lega per la Regione, la batosta alle comunali, il lodo Alfano e il caso escort. La politica vista dai militanti del centrodestra quasi due anni dalla sua fondazione, il PdL è ancora un partito di carta. I vertici ci sono, i consiglieri comunali anche, ma la struttura è tutta virtuale: niente circoli, niente tessere, pochi incontri. Eppure gli argomenti da discutere non mancherebbero, dalle candidature alle prossime regionali alle strategie per riprendersi il Comune. Noi ne abbiamo parlato con quattro simpatizzanti, tutti con qualche incarico in Forza Italia alle spalle, soprattutto come consiglieri di circoscrizione, ma tutti attualmente lontani da ruoli istituzionali. Forza Galan E lo abbiamo fatto cominciando dal tema della settimana: il duello per le prossime regionali tra Galan e la Lega, che preme per mettere un proprio uomo e che pare aver ottenuto il via libera di Berlusconi. Il Governatore replica facendo leva sulla sua popolarità all’interno del partito. E fa bene, perché l’annuncio che il Veneto avrà un candidato del Carroccio ha lasciato molto amaro in bocca. “Personalmente l’ho presa male, molto male”, commenta Giorgio Bigi. “Ci auguravamo tutti una conferma di Galan”, spiega Alessandro Carraro. “Il problema è che la Lombardia, con Formigoni, è intoccabile”, riassume Gabriele Galla, ex coordinatore cittadino di Forza Italia. Ma loro, un candidato leghista lo voterebbero? “Se il PdL lo appoggia, sì”, osserva Carraro. “Speriamo non si arrivi a questo. E se Galan facesse una sua lista... – dice invece Bigi -. Il fatto è che la Lega non ha una persona in grado di gestire la regione”. Neanche personaggi come Luca Zaia o Flavio Tosi. “No: un conto è una città, un conto è un ente complesso come la Regione”. | Giorgio Bigi con Gabriele Galla e Pia Meneguzzo to quello che poteva andare storIl ventennio to, è andato storto”, dice Carraro. Galan, invece, la Regione la sa “Si è scelto il candidato sbagliato: guidare. È lì da quindici anni e bastava mettere uno di Vicenza, vorrebbe restarci un altro quinuno qualsiasi purché conosciuto, e quennio. Non sarebbe il caso di avremmo vinto”, commenta Bigi. cambiare? “La nostra voglia di Invece è stata scelta la Sartori, e Galan è data dai risultati – spiega per qualche centinaio di voti le Galla -. In quindici anni ha porelezioni le ha vinte il centrosinitato a casa risultati eccezionali: stra. “Il problema non è la Sartori il Passante, la Pedemontana, il in sé, che i suoi voti li ha sempre Mose. E il suo entusiasmo non presi – chiosa Galla -. É che queè calato”. “E poi, anche nel PdL, sta candidatura non ha incontrato chi sarebbe in grado di gestire la il favore neanche degli alleati: è Regione?” riconosce onestamente mancata l’unità”. Così adesso c’è Bigi. Insomma, si spera ancora in Variati. Che tutto sommato qualun poker del doge Giancarlo. “Ancosa sta anche facendo. “C’è la che per il modo in cui è arrivata vergogna del presidio No Dal Moquesta decisione, calata dall’alto”, lin, ma dopo tanti anni si costruaggiunge la Meneguzzo. Vero: alla iranno dei nuovi campi da calcio. fine a decidere sono Berlusconi e Questi almeno hanno capito che Bossi, mentre militanti ed elettolo sport porta consenso”, osserva ri non hanno praticamente voce. Bigi, con un filo di autocritica. “E “Sono quindici anni che ci calano stanno anche asfaldecisioni dall’altotando qualche strariprende Galla -: l’abda”, aggiunge Carbiamo visto anche raro. L’opposizione, alle ultime politiche, invece, si vede pochiquando i nostri nomi Sono no. “Devono ancora li hanno messi nelle quindici anni assorbire lo shock posizioni più basse che calano di una sconfitta che della lista”. “Il prodecisioni nessuno si aspettava, blema è che non siae poi nessuno di loro mo ancora uno stato dall’alto aveva mai fatto opfederalista e così de- L’ultima volta cidono i partiti. Ma alle politiche ‘08 posizione”, commentano gli intervistati. anche nel centrosiConsolandosi con il nistra è così”, si confatto che “la Lega ne sola Carraro. sta facendo ancora meno, di opposizione”. Parenti serpenti La lotta per la successione a GaTemi locali.... lan ha fatto (ri)esplodere la queE sì che la politica amministrastione del difficile equilibrio con tiva di spunti ne offre. C’è il caso una Lega che è un po’ partito di Ipab: “Se Meridio ha fatto un erlotta e un po’ partito di governo. rore – dice Bigi -, è stato quello di “I rapporti non ci sono. La Lega non parlarne subito chiaramente: è un piccolo staterello autonomo, poi pare che le cose vengano fatte ed era così già prima”, taglia corto sottobanco”. “Comunque fa bene Bigi, confermando che la convia restare – è l’opinione di Galla -: venza non è così semplice. Anche le critiche del centrosinistra sono perché da un parte c’è un Carrocstrumentali: c’è una bulimia per cio ben strutturato, dall’altra un occupare posizioni”. Ci sono le Pdl così leggero, a livello organizronde che non decollano. “Il prozativo, da essere quasi inesistenblema sicurezza è prioritario, e le te. “Prima con Forza Italia era dironde potrebbero essere un supverso – riconosce Carraro -. Ora il porto: la sorveglianza non è mai Pdl è nuovo e tutto da costruire, troppa”, annota Carraro. “Sì, ma mentre la Lega ha una storia più il problema non lo risolvi con le lunga. L’alleanza con loro comunronde – ribatte Bigi -. Anche perque, è imprescindibile, e ha fatto ché, passato l’entusiasmo iniziale, crescere entrambi”. chi te lo fa fare di uscire la sera per andare di pattuglia? Non è così La batosta semplice”. E c’è l’eterno Dal MoCon qualche incidente di percorlin. “Noi siamo sempre stati favoso, anche. Come alle ultime elerevoli”, dicono in coro, motivando zioni comunali. Una batosta che la posizione soprattutto con ranon è ancora stata superata. “Tut- numero 7 pag Pd, gli iscritti meglio dei vertici E con Berlusconi A 168 del24 ottobre focus pag Interrogati alla vigilia delle primarie, tre semplici militanti danno risposte appassionate Le divisioni corrono sul personalismo dei candidati alla segreteria più che sulle idee gionamenti di carattere economico: i posti di lavoro, l’indotto. Ma bastano i soldi per accettare una nuova base militare? “Non è solo una questione di soldi – risponde Carraro -. Si parla del lavoro, e quindi della vita, di molte famiglie”. “E con gli italiani al Dal Molin ci stavano anche settemila soldati, e nessuno diceva nulla – aggiunge Bigi -. L’Italia, poi, non ha un esercito, e non è che non ci siano più guerre: dovremo pur difenderci dalle teste calde che ci sono in giro”. ... e battaglie nazionali Ma a scaldare gli animi della base del centrodestra sono soprattutto i temi nazionali. Sono i giorni delle polemiche sul Lodo Alfano bocciato dalla Consulta. “Non sono d’accordo – argomenta Pia Meneguzzo -. Il presidente del Consiglio, eletto, ha il diritto di operare senza essere continuamente al centro di udienze e processi”. Ed è un’opinione condivisa da tutti. Così come quella che contro Berlusconi ci sia l’accanimento di una magistratura orientata a sinistra. “Le indagini di Tangentopoli sono andate tutte in una direzione, senza toccare Pci-Pds-Ds; poi c’è stato l’avviso di garanzia a Napoli; poi tutte le inchieste”, ripetono. “Colpiscono lui perché è il simbolo dell’imprenditore, per un motivo ideologico”, rincara la Meneguzzo. “C’è odio verso Berlusconi- insiste Bigi -. E io, se dovessi avere un processo, sarei preoccupato: perché fanno presto a sapere se sei di destra o di sinistra”. Il discorso vira sulla stampa, anche quella accusata dal premier di essere tutta a sinistra. “È così. La famiglia Berlusconi ha solo Libero e Il Giornale - ribattono Bigi e Carraro -. Dall’altra parte ci sono Repubblica, La Stampa, il Corriere”. Repubblica passi, ma la Stampa (che è degli Agnelli) o il Corriere giornali di sinistra? “La Fiat è di sinistra, e infatti il direttore della Stampa è andato a Repubblica. E il Corriere ha appoggiato Veltroni. E poi, più che i quotidiani, conta la televisione”. E qui, almeno, si dovrebbe riconoscere che Berlusconi fa la parte del leone. “Insomma – ribattono -. A parte il Tg4, c’è Italia Uno che parla pochissimo di politica e il Tg5 che è equilibrato. Più o meno come Tg1 e Tg2, mentre il Tg3 è di sinistra”. “E anche in Mediaset, i comici sono tutti contro Berlusconi – aggiunge Bigi -. Se fossero miei dipendenti io li manderei via”. L’ultima battuta, inevitabile, è sulla vicenda delle escort. Un po’ di imbarazzo c’è, ma neanche troppo. “È stata soprattutto una montatura – rispondono -. E poi siamo il popolo della Libertà, lasciamogli un po’ di libertà a quell’uomo”. Sarà, ma almeno essere coerenti e non organizzare il Family day è chiedere troppo? “Un conto è la vita privata, un conto quello che viene fatto come istituzione – risponde Galla -. A me va bene che, come politica istituzionale, si facciano iniziative come il Family day. Poi il privato è un’altra cosa”. Da queste parti, insomma, Berlusconi può dormire sonni tranquilli. L. M. | Gabriele Galla | Pia Meneguzzo | Alessando Carraro I vede il 50% di donne nelle liste, e n Campania forte odore di caquesto è un grande passo avanti», morra e ricandidature imbaè la difesa di Stefano Dal Pra Carazzanti (Bassolino&co), in Sicilia puto, studente-lavoratore diciotescluso Nando Dalla Chiesa per tenne, sostenitore della mozione ragioni oscure (oscure?), nel nord Bersani. «Non ho grande simpatie un eminente sindaco, il torinese per questo meccanismo, ma bisoChiamparino, che si sente “estragna dire che nasce da un’esigenza neo”, il correntismo dilagante. Le esemplificativa, logistica», comprimarie di domenica 25 ottobre, menta Parodi. Sarà, ma lo stesso per dare una scossa al debole ParPeroni è dell’avviso che esse costitito Democratico, dovranno ratuiscano «uno dei più grossi vizi dunare parecchia gente: un flop del partito». sarebbe la mazzata finale dopo un E veniamo alla vexata quaestio anno disastroso. Eppure la base ci delle differenze, diciamo non ben crede, è combattiva. VicenzaPiù individuabili a occhio nudo, fra ha incontrato tre appartenenti del i tre candidati. Parodi: «Bersacircolo di Vicenza centro, accomni non ha esperienza di partito e pagnati dal giovane coordinatore ha una visione retrò sulla formaEnrico Peroni. partito. Ne vuole uno tradizionaAnzitutto, lo statuto. Non si capile, cioè un’oligarchia. E’ l’uomo di sce bene se contino più gli iscritti D’Alema. E Marino non vorrei foso i votanti delle primarie, aperte a se un’operazione di quest’ultimo. tutti i cittadini. Secondo Eugenio A Franceschini, inveScalfari, il fondatoce, credo quando dice re di Repubblica (il di non voler lasciare “g ior na le -par t ito” il partito agli uomini accusato di dettare del passato. Ha steral linea al Pd), dozato sull’antiberluvrebbe prevalere I rapporti sconismo, condannal’esito delle seconde. con Variati to da Veltroni l’anno Ciò potrebbe favori- sono labili scorso? Una svolta re il candidato FranMa è meglio per differenziarsi da ceschini rispetto al signore dell’appara- avere una giunta D’Alema». Insomma, l’incubo D’Alema to Bersani, per non forte e coesa va scacciato a tutti i dire del minoritacosti. Zanella: «Mario Marino. «Non è rino ha fatto scelte accettabile, non si nette sulla green economy col no cambiano le regole in corsa. Anal nucleare, sulla laicità col sì alle che se effettivamente lo statuto coppie di fatto e al testamento è…un po’ arzigogolato», dice il biologico, e quanto all’organizzamariniano Franco Zanella, che zione vuole un continuo scambio è anche sindacalista Cisl con un fra base e vertice e una forte rete passato nel Pci. «Per Franceschidi circoli. Bersani sarebbe ottini va bene il “lodo Scalfari”», dice mo come presidente del consiglio, invece, e si capisce, il franceschinon come segretario di partito. niano Giuliano Parodi, professore Franceschini è un libro dei sogni, di storia e filosofia. Ma il vulnus anche se gli va dato atto di aver peggiore, forse, è la presenza delle retto sulla linea del Piave». Capuliste bloccate, segno di una resito: «Bersani è il più concreto. E di stenza a spazzar via capobastone sicuro non è lui il responsabile di e clientele. «Sì ma lo statuto preaver perso per strada i 4 milioni che avevano votato alle prime primarie. Con lui si torna al partito che va nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro, e che mantiene la democrazia interna sul territorio». Sì ma i valori, le idee, i contenuti? Pare che solo Marino provi a metterli in primo piano. Quali sono gli ideali di un iscritto qualunque del Pd? «I diritti per tutti: allo studio, al lavoro… la meritocrazia…», risponde (un po’ a fatica) il giovanissimo Caputo. «La giustizia so| Enrico Peroni e Stefano Dal Pra Caputo ciale», replica a tambur battente il cislino Zanella. Che continua: «Democrazia intesa come partecipazione. Ad esempio vedrei benissimo forme di democrazia diretta nello statuto comunale, anche se non sul singolo provvedimento, ma sui grandi progetti per la città. E poi la libertà, individuale e collettiva». Cioè? «La libertà d’impresa, per esempio: va bene sviluppare l’impresa, ma no alla giungla». Ma nel concreto? Con le banche, causa della crisi, come la mettiamo? Allarga le braccia: «Sembrano intoccabili, purtroppo…». Per Parodi, ex socialista, la formula è il “riformismo”: «Riforme, democrazia dell’alternanza, che significa farsi carico della complessità. Non voler governare sempre e a tutti i costi. Purtroppo la cultura liberale fa fatica a imporsi, da noi». E nel Veneto che si fa: ci si rassegna a fare i vasi di coccio fra i vasi di ferro (Lega e Pdl)? «Il candidato franceschiniano, Causin, ha detto no all’ipotesi di Fassino (franceschiniano pure lui, ndr) di appoggiare Galan contro la Lega. Però io mi allaccerei a quanto ha detto Variati: se perdiamo anche questa volta, siamo fuori da vent’anni e questo ci condanna alla residualità. Non bisogna far le verginelle: di fronte alle difficoltà del centrodestra occorre incunearsi». Ma non si era detto che non va cercato il potere per il potere? «Il piano regionale va distinto da quello nazionale, qui siamo troppo deboli», ribatte Parodi. «No a Galan, ha detto chiaro la bersaniana Filippin», dice Caputo. «Non è concepibile allearsi col partito opposto. Piuttosto si cerchi l’alleanza con Sinistra e Libertà, con l’Italia dei Valori, con l’Udc». Lo schema Ulivo allargato, insomma. «Sì ma prima bisogna darsi un’identità forte», è la puntualizzazione. Zanella cita l’inarrestabile emorragia di voti degli ultimi anni, sia a livello nazionale che locale e si fa forza così: «Amministriamo Vicenza, Padova, Venezia, la provincia di Rovigo e cinquanta comuni nel Vicentino. Proviamo almeno la scommesso di correre con un nostro candidato». E arriviamo a Vicenza, dove il partito sembra una pallida ombra dell’amministrazione gestita monocraticamente dal sindaco Variati (pro-Bersani). Il quale pare e dall’elusione fiscale». Secondo quasi vergognarsi di essere un Parodi il partito «deve parlare a esponente Pd. «Data la presenza tutti con un progetto-paese di tipo della sua lista civica, è comprenriformista che preveda una distrisibile una certa ecumenicità del buzione equilibrata della ricchezsindaco. E’ vero, i rapporti con la za». Zanella ammette il ritardo giunta sono labili, però è meglio nel comprendere gli imprenditori, avere una giunta forte e coesa»: «molti dei quali ex operai. La siquesta l’opinione di Parodi. Zanistra li ha sempre snobbati. Ma nella critica il partito: «I provbisogna pensare ai nuovi poveri, vedimenti in consiglio comunale come i precari». Già, il posto fisso vengono approvati, ma dovrebbe riscoperto di punessere il partito a dare to in bianco dall’ex più appoggio e visibililiberista di ferro tà al sindaco». Caputo, Tremonti. A dirla bersaniano come Vatutta, la flessibilità riati, concorda. l’ha introdotta per Infine, le questioni Chiedere scusa calde. Dal Molin: Pd agli imprenditori? primo un ministro del Pd, tra l’altro ipocrita, visto che con Pensiamo vicentino: Tiziano Prodi, Veltroni e Costa piuttosto Treu. Sbotta Zaè favorevole alla base nella: «Sì ma poi il contro cui si battono al salario centrodestra con i Democratici vicen- minimo la legge Maroni ha tini? Parodi: «Variati tolto tutti gli amha avuto sempre una mortizzatori soposizione netta e chiaciali previsti dal pacchetto Treu!». ra. Il livello nazionale è diverso». Di sicura c’è una cosa: che i pidZanella: «Il Pd nazionale è stato dini non si chiamano più, fra loro, bloccato dal sì di Prodi. Evidente“compagni”. «Eh, come chiamarsi mente si poteva sacrificare Vicenfra noi è un bel problema…», diza, come una volta disse D’Alema. cono i tre fra il serio e il faceto. Ma hanno affossato il referendum Come altrettanto sicuro è che quepromosso da Variati, che forse posti semplici militanti sono animati teva cambiare il corso delle cose». da una passione, anche un po’ inCaputo: «Variati ha fatto il possigenua, che li rende decisamente bile, è andato da solo in controtensuperiori ai loro dirigenti. denza rispetto al nazionale. Però ormai bisogna rassegnarsi…». Alessio Mannino Variati voleva introdurre (ora forse non più, dopo la bocciatura del prefetto Mattei) le ronde. Tutti e tre, abbastanza schifati, non vi parteciperebbero, in quanto «inutili e dannose». Ma il problema di fondo del Pd vicentino (e veneto) è l’incomunicabilità col ceto dei produttori. Caputo attacca Franceschini, che ha fatto mea culpa di fronte agli industriali veneti: «Ma chi glielo dice a chi lotta per avere 800 euro al mese? Si pensi piuttosto ad un salario minimo garantito, prendendo i soldi dall’evasione | Giuliano Parodi 168 del24 ottobre 2009 focus numero 8 pag Perché Destra e Sinistra sono la vera anti-politica La scena politica è dominata da partiti che si ispirano a categorie e ideologie superate e che seguono il pensiero unico del libero mercato. Appello per un ritorno alla Politica. Quella vera di Alessio Mannino M a chi l’ha detto che bisogna per forza essere di destra, di centro o di sinistra? Si può non essere nessuna di queste tre cose. Il perché è presto detto: uno ha tutto il diritto di non riconoscersi nello schieramento dei partiti, addirittura nel sistema politico in quanto tale. E i motivi possono essere molteplici. Storia vecchia Uno è storico. Le categorie con cui oggi interpretiamo e incaselliamo uomini, idee e formazioni risalgono all’Ottocento, affondano le loro origini nella Rivoluzione Francese (a destra c’erano i moderati girotondini, a sinistra i radicali giacobini, al centro la “palude” degli indecisi). Dico: l’Ottocento, anzi la fine del Settecento. In Italia, nel secolo scorso, la destra è stata risucchiata nel gorgo del fascismo (che agli esordi, vorrei ricordarlo, era un movimento di sinistra interventista e nazionalista), la sinistra egemonizzata dal comunismo di fede sovietica, il centro occupato dalla Democrazia Cristiana, all’ombra di un Vaticano riconciliatosi a peso d’oro con lo Stato risorgimentale. Oggi, anno di grazia 2009, la società è completamente diversa sia dai tempi di Robespierre che da quelli di Marx, ma anche da quelli di De Gasperi e di Berlinguer. I partiti-chiese sono crollati, e le lenti che allora erano adatte a leggere il presente Pensiero unico Il secondo è culturale o, come si sarebbe detto un tempo, ideologico. Gli antichi, archeologici, decadenti schemi per cui, per dirla con Norberto Bobbio che alla loro differenza ha dedicato un famoso libro, destra significa privilegiare l’idea di libertà e sinistra fondare il proprio credo sull’uguaglianza, non hanno più alcun legame con la realtà. Perché sia la destra sia la sinistra che il centro si ritrovano tutti sullo stesso, unico pensiero: il mercato basato sul profitto e la competizione, il cittadino-consumatore, la globalizzazione come fatto compiuto e intoccabile, la democrazia rappresentativa come unica forma di governo possibile (già, perché uno potrebbe anche sognare una democrazia diversa, liberata dal regime della tessera, come in Svizzera, che non sarà il paradiso - io ci ho sempre provato un nauseabondo senso di ordine maniacale, di pulizia malata - ma dove i partiti non dettano legge come da noi). Politica piatta Il terzo è propriamente politico. Il PdL è un gigante d’argilla, una barattolo vuoto ma scintillante di conventions e slogan, che nasconde la volgare realtà di un comitato d’interessi: gli interessi di Silvio Berlusconi e di tutti gl’italiani che s’identificano in lui, nella sua megalomania, nel suo arrivismo, nella sua italianità da tu vuò fa’ l’ammerigano, nel fare della vita una rincorsa al successo e al denaro. Il Pd è l’assemblaggio delle macerie di Pci e Dc, uno scimmiottamento - anche qui - del modello americano del Democratic Party, con le primarie incentrate sulle persone e non sulle idee e la rinuncia ai grandi orizzonti di palingenesi sociale, tutti appiattiti, i Bersani, i Franceschini e i Marino, ad amministrare l’esistente e non disturbare il manovratore (finanza, banche, grandi industrie). La Lega agli inizi rappresentava una rottura, col suo localismo noglobal e la lotta al centralismo di uno Stato-Nazione in realtà mai nato: poi s’è venduta alla molle dolce vita romana, a Berlusconi, al clientelismo. Di Pietro e l’Italia dei Valori? Hanno il merito di condurre la battaglia sul diritto pre-politico alla legalità, ma per il resto sono favorevoli alle grandi opere, cavalli di troia di uno sviluppo non più sostenibile, all’Europa che col Trattato di Lisbona ci esproprierà della sovranità (articolo 1 della Costituzione), all’ordine economico per cui conta più il Pil che non le aspirazioni, la carne e il sangue della gente. L’Udc non è neppure da prendere in considerazione: nostalgici della vecchia Dc, i seguaci di Pierferdi Casini sono banderuole che vanno dove tira il vento, dove più conviene; così come fa la Chiesa sua referente, d’altronde. Altro che palude: il centro è un bazar, un mercato delle vacche. Restano le estreme, i gruppi espulsi dal parlamento dalla peggiore legge elettorale dai tempi dei plebi- sciti mussoliniani. Il loro limite è quello che dicevamo al punto due: comunisti e fascisti, chiamiamoli così all’ingrosso, hanno fermato le lancette della Storia al 1945 o poco più, se non prima. Sono morti viventi. Il ritorno agli Ideali C’è un popolo del silenzio che non va a votare perchè non ne può più di tutto questo. Non sono tutti menefreghisti col cervello all’ammasso, gli astensionisti. La maggioranza sarà pure quella degli indifferenti, degli egoisti e dei rincretiniti dalla vuotaggine televisiva. Ma c’è anche chi, come ad esempio il sottoscritto, è stufo di sentirsi preso in giro (anche da persone, lo dico AI RISTORANTE PIZZERIA Specialità pesce e carne - Sale per banchetti e cene aziendali 36100 VICENZA - S.S. Pasubio, 2 Tel. 0444 564 790 - Chiuso il Martedì perché ne conosco parecchie, in perfetta buona fede, oneste e di grande intelligenza, sparse in tutte le forze politiche). Noi esclusi, noi àpoti - Prezzolini: coloro che “non se la bevono” - non sogniamo l’anarchia, utopia irrealizzabile perché contraria alla natura umana (siamo animali sì, però sociali). Vorremmo il ritorno agli Ideali, quelli con la I maiuscola, ma calati nei bisogni e nei problemi del qui e ora, con priorità e concetti adeguati al nostro tempo. Cioè resettare il luogocomunismo miserevole che imperversa trasversale e tornare alle Politica. Quella, per intenderci, che non ha il blocco mentale che vieta di mettere in discussione, se necessario, tutto. Ripeto: tutto. flickr.com/DoctorTac adesso non fanno che riproporre il passato. 168 del24 ottobre 2009 focus numero 10 prove tecniche d’integrazione Niente generalizzazioni Hasayen ne è convinto: la zona di viale Milano ha tutto. È vicina al centro e alla stazione, ci sono uffici pubblici e negozi, c’è un movimento ininterrotto di persone. E ci sono, certamente, anche degli aspetti problematici. Che però non vanno enfatizzati oltre misura. Anche perché i primi a farne le spese sono spesso proprio gli stranieri. Che, a forza di sentire parlare della “zona rossa” di viale Milano, rischiano di trovarsi additati come presenza indesiderata, o di trovarsi con i negozi vuoti. “È importante non strumentalizzare la questione. E non generalizzare, altrimenti sembriamo due mondi distinti. Invece viviamo nello stesso ambiente, nello stesso palazzo. Si parla tanto di integrazione, ma messa così sembra una cosa dolo- rosa, quasi fosse un parto. Invece è la cosa più semplice che ci sia”. Le proposte Le idee non mancano. I controlli? “Fanno bene alla zona, ma non pretendano che noi gestori ci sostituiamo alle forze dell’ordine”. L’abuso di alcol? “Perché non si vieta la vendita di alcolici a tutti quei locali che non sono bar? Qua ci sono kebab dove uno può comprarsi la bottiglia di vino: questo non funziona”. La sporcizia? “Già mettere dei cestini nelle vie, come stanno facendo, può aiutare, perché almeno si sa dove buttare la lattina. E poi non dimentichiamo che in questa zona ci sono anche gli uffici dell’Inps, il che vuol dire centinaia di persone in fila ogni giorno. Anche questo sporca. Così come sporca il fatto che nella maggior parte dei palazzi della zona non si faccia la raccolta differenziata: la cartaccia per terra è visibile, la raccolta indifferenziata no; ma io mi chiedo quale sporca di più, alla fine”. Soprattutto, servirebbe una politica più attenta alle esigenze dei migranti: “I nostri problemi sono anche altri: l’attesa per il permesso di soggiorno dura più di un anno, quando in altre città bastano tre mesi; per un certificato ci vuole la carta da bollo, quando altrove te lo fanno in carta semplice; le norme sull’idoneità per l’alloggio sono particolarmente rigide. Pensiamo anche a queste cose. Oppure proviamo ad aprire i bandi per il lavoro pubblico anche agli stranieri, sarebbe un passo importante”. I “coraggiosi” Qualche passo più in là, proprio all’angolo tra via Firenze e viale Milano, il Diamond bar ha cambiato gestione da qualche mese. Adesso dietro il bancone ci sono Romeo e la moglie, che hanno rinnovato il locale e, con un briciolo di follia e il sorriso perennemente sulle labbra, hanno raccolto la sfida di costruirsi un futuro in una delle zone più discusse della città. “Quando abbiamo aperto è venuto anche il sindaco Variati a salutarci e a dirci bravi per il coraggio. Noi l’abbiamo fatto perché ci crediamo. Sarà che io ho viaggiato molto all’estero, e mia moglie viene dal sud e ha un carattere solare, ma non abbiamo nessun problema a socializzare con persone di culture diverse. E qui c’è un piccolo concentrato del mondo: l’Africa, il Maghreb, l’Asia, la Cina, l’Europa dell’Est”. E anche molta Italia, fatta di persone che si fermano per il classico cappuccino e brioche. “Capita di vedere degli italiani che aprono la porta, poi vedono che c’è gente di colore dentro e se ne vanno: un po’ di razzismo c’è”. Finché chiacchieriamo, comunque, entrano tutti senza problemi: uomini in giacca e cravatta, una ragazza da sola, un gruppetto di immigrati, una coppia di passaggio. Rispetto all’oasi tranquilla di San Marco, dove la coppia lavorava prima, il salto è stato grande. “Però problemi grossi non ne abbiamo mai avuti, neanche la sera - continua il barista -. Se dicessi il contrario direi una bugia. Certo se le forze dell’ordine passassero più spesso non sarebbe male. Cosa vuole, qui ci sono i buoni ed i cattivi, come dappertutto. Però tolte quelle poche mele marce, il resto è una bella realtà. E basterebbe poco per migliorarla, per renderla ancora più sicura”. Loro ce la stanno mettendo tutta. Anche a costo di mandar giù qualche boccone amaro. “Sabato sera abbiamo organizzato un concerto Vasco Rossi... Ovvio, non quello vero - scherza Romeo -. È il terzo che facciamo, e la prima volta ci hanno anche fatto la multa perché avevamo sforato con l’orario. I vigili ci hanno spiegato che erano stati chiamati da qualche residente: ecco, questo non me lo sarei aspettato. Noi ci stiamo impegnando per animare la zona, per abbellirla: dovrebbe esserci un po’ più di sostegno da parte della gente”. Ad ogni modo la lezione, chiamiamola così, è servita. Sabato sera la musica staccherà puntuale. E la speranza è che gli inquilini dei piani alti, invece di telefonare alla polizia municipale, possano scendere ad intonare “Albachiara” in compagnia. L.M. 11 pag Dopo Vicenza, anche Torri di Quartesolo avvia un progetto per far partecipare i giovani alle decisioni amministrative La prima idea? Una festa rock Testimonianze di una convivenza possibile: dopo il reportage pubblicato due settimane fa, la parola a residenti stranieri e commercianti italiani Che zona sarebbe questa, senza gli stranieri?”. Mohamed Hasayen, passaporto giordano ma origini palestinesi, è in Italia da tredici anni, a Vicenza da dodici, lavora in viale Firenze da sette e da tre anni abita in viale Milano. E ci tiene che quando si parli della zona di viale Milano e dintorni si mettano in evidenza anche le esperienze positive. Perché al di là del degrado di aree come quelle dell’ex Domenichelli, e dei disagi causati dagli ubriachi del sabato sera, in queste vie la stragrande maggioranza delle persone vive (“si parla tanto di residenti, ma qui ci sono tantissimi abitanti immigrati”, annota) e lavora in modo assolutamente tranquillo. Il suo “negozio”, un’agenzia della Western Union, ne è un esempio: un via vai continuo di persone, dalla mattina alla sera, e zero problemi. Quando entriamo, al bancone c’è un distinto signore di mezza età, italiano, che chiede di fotocopiare dei documenti. “Va bene segnalare i problemi - spiega Hasayen -, ma bisogna sempre puntare ad una proposta, altrimenti si mette in evidenza solo il lato negativo. Io mi chiedo cosa sarebbe questa zona senza gli stranieri, che portano vivacità e anche ricchezza. Senza di noi non ci sarebbe una parte dell’economia”. numero Giovani e politica i fratellini di ViLab Viale Milano, “ 168 del24 ottobre focus pag La Rete Migranti La lettera “Non è una zona pericolsa” Anche se a qualcuno farà dispiacere, affermiamo che la convivenza oramai funziona: tutti svolgono le loro attività normalmente e lasciamo dunque i casi isolati di devianza, che pure esistono, alle forze dell’ordine che stanno facendo adeguatamente il loro lavoro. Perché Vicenza è una città sicura e non esistono zone pericolose o malfamate come qualcuno vorrebbe far credere. Riflettiamo: i migranti che hanno scelto di vivere in questa parte dell’Italia, il Nordest produttivo e industriale, sono per la grandissima parte di quelli che desiderano lavorare con impegno e vivere tranquilli. Al contrario di altre zone, dove si possono invece trovare altre possibilità di guadagno e sopravvivenza, tutti cercano attività lavorative stabili, regolari, tutelate. Perciò invitiamo certe persone che speculano sulla complessità e difficoltà del percorso di adattamento reciproco alle nuove forme di convivenza tra cittadini nativi e non nella nostra città, a farsi un esame di coscienza: eviteranno così, se sono onesti e intelligenti, di creare tensioni tra le diverse componenti della cittadinanza, di alimentare sospetti tra i residenti di diversa origine, abitanti o commercianti che siano, creando discredito a una zona del centro che deve contribuire invece all’immagine positiva della nostra città, sia agli occhi di tutti i gli altri cittadini dei diversi quartieri, sia a quelli dei numerosi turisti che ne porteranno a casa il ricordo. Purtroppo invece, e da lungo tempo, qualcuno “spara” regolarmente contro i migranti stabilitisi nella zona, con la pretesa di rappresentare “i residenti” quando invece non lo fa che per una pic- colissima parte. Ci piacerebbe sapere quale sia la reale consistenza di questa sua rappresentanza, dato che non esce mai allo scoperto se non attraverso i continui attacchi contro quella parte di migranti che esercitano le loro attività in modo professionale e perfettamente legale, indicandola come causa di tutte le problematiche che riguardano il quartiere, comprese quelle urbanistiche e abitative [...] E’ ora di prendere atto che alimentare i conflitti e invocare ossessivamente i controlli delle forze dell’ordine, senza proporre un progetto serio e fattibile all’Amministrazione Comunale raccogliendo le proposte di tutti i residenti e commercianti della zona, può essere un modo per acquisire benefici di partito e una facile carriera politica, ma non porta certo il bene comune dei cittadini. Siamo a favore dell’inserimento sociale di tutti, non certo per l’antagonismo tra cittadini. Siamo aperti alla concertazione per circoscrivere e risolvere alla radice i disagi che pesano sulla quotidianità di tutti, ma con una particolare attenzione al miglioramento delle condizioni di vita e socialità della loro parte meno tutelata: quella dei migranti. Siamo pronti a sederci intorno a un tavolo per dialogare con tutti: gruppi o associazioni di cittadini di questo e altri quartieri, soggetti amministrativi, di servizio e di formazione, purché seriamente intenzionati a lavorare per la qualità della convivenza tra vicentini di diverse origini, per definire un progetto partecipato di città aperta e accogliente. La Rete Migranti di Vicenza di Giulio Todescan S i chiama Torri Lab il «fratellino minore» del progetto Vi Lab: entrambi sono tentativi di far partecipare i giovani alle decisioni politiche ed amministrative che li riguardano. Vi Lab è stato promosso alcuni mesi fa dall’assessore alle politiche giovanili del Comune di Vicenza, Alessandra Moretti, coinvolgendo ragazzi attivi nei partiti, nelle parrocchie, nelle associazioni sportive e di volontariato. Una ricetta che ora viene ripresa dall’amministrazione di centrosinistra di Torri di Quartesolo, e dall’assessore alle politiche giovanili Stefania Frizzo. Che racconta la nascita dell’iniziativa, a partire da una pagina di Facebook, durante la campagna elettorale. Tutto nasce sul web Campagna che, come nell’ultima campagna presidenziale d’oltreoceano, anche nella piccola Torri ha «scoperto» l’utilizzo dei nuovi media, soprattutto per entrare in contatto con il pubblico, e l’elettorato, giovanile. «La campagna elettorale si è svolta anche su internet, navigando ho scoperto che c’era già un gruppo su Facebook dei giovani di Torri – racconta Stefania Frizzo -. Mi sono inserita in questo gruppo, interagendo con i ragazzi e dando anche spiegazioni su alcuni atti amministrativi. Visto che allora ero già consigliere di maggioranza. Da lì è nato un dialogo con i ragazzi, che credo ci abbia anche premiati nell’urna. Quindi, dopo le elezioni, mi sono messa subito al lavoro per coinvolgere i giovani». Ora su Facebook il gruppo «giovani di Torri» conta oltre sessanta iscritti, mentre è iniziata la parte più difficile, portare dalla rete alla realtà in carne ed ossa il confronto fra gli under trenta che vivono nel paese. «Vicenza era partita un mese prima. L’assessore Moretti mi ha parlato del Vi Lab, noi abbiamo subito stretto un forte legame fra le due iniziative, e l’idea è di creare per tutta la provincia un unico simbolo per i progetti che coinvolgano i giovani nelle scelte amministrative». L’intesa con il capoluogo è partita da una prima decisione, apparentemente banale: attivare un canale di collaborazione continua con l’Informagiovani, dando la possibilità ai ragazzi di Torri di essere informati e partecipare ai corsi e agli stage organizzati dall’ufficio vicentino. Il rischio carrozzone L’esperimento è agli inizi. E il rischio che diventi un’operazione di facciata o peggio un modo per alcuni ragazzi di «far carriera» nella politica locale esiste. Infatti i quindici ragazzi (età dai 17 ai 25 anni) che si siederanno in- torno al tavolo di Torri Lab sono nell’ordine: rappresentanti dei partiti (Lega, Pdl, Pd), delle tre associazioni sportive del paese, delle tre parrocchie, degli scout, e dei quartieri. Un carrozzone? «Il sospetto che sia un’operazione di facciata può sempre sorgere, ma le premesse sono buone – racconta Giulia Mitrugno, 24 anni, rappresentante del Pd in Torri Lab -. La partecipazione alla prima riunione di presentazione è stata buona, si sono presentati 40 ragazzi, di età media intorno ai 18 anni. Sono state nominati i rappresentanti delle diverse realtà, tutte persone che si sono offerte spontaneamente, quindi motivate». E’ stato distribuito un questionario in cui i ragazzi hanno scritto le azioni più utili e urgenti. Torrock Di lavoro da fare, a Torri di Quartesolo, ce n’è davvero tanto. «Torri rischia di essere vissuta anche dai giovani come un paese dormitorio. Quello che manca sono occasioni e luoghi di ritrovo. Dobbiamo organizzare momenti di socialità, un primo passo molto importante è fare informazione sulle iniziative dell’Informagiovani: sono già aperte a tutti i giovani della provincia, ma spesso i loro volantini nei paesi non arrivano». Fra le idee più gettonate c’è una festa rock di Torri. «Il gruppo proporrà i progetti alla giunta, che valuterà le proposte in base anche alla disponibilità finanziaria – continua l’assessore Stefania Frizzo -. Siamo già in contatto con il coordinamento delle feste rock, perché anche qui ci sia una “tappa” e siano i ragazzi di Torri a gestire l’evento. I “vecchi” delle feste rock faranno formazione, insegneranno come fare ai ragazzi di Torri». Prossima riunione: mercoledì 28 ottobre nella sala dedicata a Torri Lab nella biblioteca del paese. Many Media s.r.l. - concessionaria della pubblicità del settimanale VicenzaPiù, della rivista nazionale Pallavolo Supervolley, di vari mezzi Internet e Tv, di eventi e manifestazioni - agenzia di comunicazione, marketing e produzione audio/video e web - promotrice dei servizi di Rassegna Stampa online della Sifa srl di Milano ricerca: • funzionari commerciali junior e senior • account manager È preferibile, ma non indispensabile, esperienza nei suddetti settori, sono richieste disponibilità, cultura, capacità comunicativa, spirito di iniziativa. Si offre: • formazione a carico dell’azienda • portafoglio clienti • trattamento provvigionale con anticipi commisurati alle capacità professionali. Inviare curriculum al fax 0444 926780 o per e-mail a [email protected] fiabe 168 del24 ottobre 2009 numero 12 pag “Il povero Pinocchio corse subito al focolare, dove c'era una pentola che bolliva e fece l'atto di scoperchiarla, per vedere che cosa ci fosse dentro, ma la pentola era dipinta sul muro. Figuratevi come restò. Il suo naso, che era già lungo, gli diventò più lungo almeno quattro dita.” (C. Collodi) Un cammello salì sul battello, ma viaggiando sul Nilo, perse il filo, il filo dei pensieri: non sapeva più, s’era nato oggi oppure ieri. E il distratto cammello, a forza di pensare, le sue gobbe sul battello finì per dimenticare. flickr.com/JeffChristiansen Il cammello distratto La palla blu fiabe il naso e la annusò. Era un cane giovane, con il muso simpatico, dal pelo nero e ispido che aveva urgente bisogno di essere lavato. Il cane fece rotolare la palla lungo il marciapiede e sulla sua superficie blu le stelline scintillarono appena. La palla blu finì tra le gambe di una signora, che lavorava perfino di domenica. Era tutta presa dai suoi impegni e si era dimenticata da molto tempo di essere stata bambina. La donna raccolse la palla e la soppesò. Ci mise sopra il naso ed ecco, le sembrò di rivedere se stessa da piccola. Ricordò di avere desiderato tantissimo un cane e di non averlo mai avuto. Il ricordo fu così intenso e struggente che le venne da piangere. Sollevò gli occhi e vide il randagio che la osservava seduto sul marciapiede. Dimenava la coda e sollevava verso di lei il muso simpatico. Si vedeva che aveva bisogno di cure. Lei lasciò cadere la palla blu e allungò timidamente una mano. Accarezzò il cane, lo invitò a seguirla e il randagio ubbidì con la certezza di avere finalmente trovato un’amica e una casa accogliente. La palla invece rotolò e volò di qua e di là. Quella domenica, era quasi primavera, accaddero altri fatti molto speciali: alcuni bambini litigiosi andarono d’amore e d’accordo giocando per un po’ con la palla blu. Un uomo nero, che suonava la fisarmonica a un incrocio, raccolse la palla blu. In quel mentre si fermò l’auto di un produttore musicale piuttosto ricco ed eccentrico. Il produttore offrì all’uomo nero un contratto per incidere un disco. La palla blu rotolò e volò di qua e di là. I bordi delle strade, lungo i quali essa rotolava, si riempirono di bucaneve, una fioritura mai vista prima. L’aria diventò così pulita, là in Piazza Duomo, dove la palla blu era rotolata, che i passanti si misero a chiacchierare e a ridere dimenticando i dispiaceri. Si dice anche che la palla blu sia capitata, quella domenica di quasi primavera, nella stanzetta di uno scrittore. Tenendosi la testa tra le mani, il poveretto cercava invano, da molti mesi, l’ispirazione per una storia. La palla rimbalzò sulla sua scrivania ed egli ci posò sopra il naso. Vide le stelline palpitare al suo interno e gli sembrò che, dentro la palla, ci fosse uno spazio infinito. Allora afferrò la penna e si mise a scrivere di getto una fiaba che sembrava caduta dal cielo. Una domenica mattina, era quasi primavera, due minuscoli angeli erano seduti su una nuvola. - Stavo giocando con la mia palla blu. Mi è caduta sulla terra - disse il primo. - Non ti preoccupare. Danni non ne farà - lo confortò il secondo. Si affacciarono dal morbido poggiolo e sbirciarono giù, molto in basso, ascoltando il brusio del mondo. - Eccola là. La vedo - gridò il primo angelo indicando una sfera blu, che scintillava piena di stelline. La palla rotolava per la città, sospinta dal vento. - Quando farà buio, la tua palla ritornerà in cielo da sola - lo rassicurò il secondo angelo. E volarono via insieme, fra quei prati del firmamento dove sbocciano le stelle e dove c’è uno spazio infinito per giocare. Paola Valente Illustrazione di Paola Marcello 13 pag Conosci il tuo nome ? EMMA Due donne nella letteratura hanno reso famoso questo nome: Emma, protagonista dell’omonimo romanzo di Jane Austen ed Emma Bovary, protagonista del romanzo Madame Bovary di Gustave Flaubert. In Italia il nome è documentato dal lontano settimo secolo, ma allora era usata la forma Imma e Immo. La derivazione è dal germanico irmin, che significa “grande e potente”. Anche il nome Irma ha lo stesso significato. Due sante di nome Emma si festeggiano rispettivamente il 19 aprile e il 27 giugno. C’è anche un Sant’Emmo vescovo, che si festeggia il 26 aprile. Magari conoscete qualche Emma, ma un Emmo deve essere abbastanza raro. MATTEO. È un nome di origine ebraica e significa “dono di Dio”. Matteo, apostolo di Gesù, scrisse il primo Vangelo. L’onomastico si festeggia il 21 settembre, il giorno dell’equinozio d’autunno. Il nome Mattia ha la stessa derivazione, insieme a Maffeo, Maffio e Mazzeo, che sono piuttosto rari. Le reliquie dell’evangelista Matteo sono conservate nella cattedrale di Salerno, CALLISTO. È un nome bellissimo per suono e significato, anche se poco usato, forse a causa del richiamo fonetico ai calli, che non c’entrano per niente. Deriva dal greco e significa “bellissimo”. La ninfa greca Kallistò era appunto bellissima. Amata da Zeus, fu trasformata in orsa dalla dea Artemide quando scoprì che la ninfa aspettava un bambino. Ogni bambino è bellissimo per la sua mamma: recuperiamo quindi questo nome antico e prezioso, magari evitando la versione femminile Callista, che si confonde troppo con l’omonima professione. L’onomastico cade il 16 aprile oppure il 14 ottobre. Libri belli belli U La zanzara golosa na domenica mattina, era quasi primavera, cadde dal cielo una palla blu. - Che bella - disse la bambina che la trovò. La strinse fra le mani e ci posò sopra il naso. - E’ un po’ trasparente e dentro scintillano delle stelline sussurrò ammirata. Lanciò la palla verso l’alto e quella colpì una finestra socchiusa. I vetri tintinnarono, ma non si ruppero. Dalla finestra si affacciò un signore anziano, piuttosto brontolone, un tipo solitario che disse alla bambina: - Sali, ti restituirò la palla, ma prima devo spiegarti qualcosa. La bambina, anche se era un po’ spaventata dai rimproveri che prevedeva, entrò nella casa del vecchio. - Tu sei un nonno? - gli chiese. Egli rimase per un attimo stupito, come se non avesse mai preso in considerazione l’eventualità di avere una nipotina. Poi borbottò: - Uhm… potrei anche esserlo, in effetti. Tu però devi stare attenta quando giochi. Avresti potuto rompermi un vetro. Quando io ero piccolo… Il vecchio cominciò a raccontare e raccontando si mise a sorridere. La bambina ascoltava e la storia del piccolo nonno le piaceva così tanto da desiderare che non finisse mai. Infine egli disse: - Anch’io da bambino avevo una palla, non bella come questa. Era fatta, pensa un po’, di stracci - e così dicendo lanciò la palla alla bambina, che non riuscì ad afferrarla. La palla Una zanzara mai sazia riempì il suo zaino di zucchero, zibibbo e zabaione. Nella fretta s’impigliò in una zanzariera dove zitta rimase fino a sera. Lo zaino si ruppe e la zanzara restò con zero, solo una lacrima sullo zigomo nero. Lorenza Farina flickr.com/Wm jas volò fuori dalla finestra sul retro, si librò nell’aria quasi senza peso e poi cadde. Piombò in uno stagno fangoso al centro di un prato spelacchiato ricoperto di rifiuti. Rotolò nell’acqua che divenne limpida e blu e che cominciò a splendere sotto il sole. Le persone che camminavano sulla strada ai bordi del prato dissero: - Che meraviglia quello stagno. Com’è pulita e chiara la sua acqua. Poi notarono il prato, prigioniero fra le case e il cemento. - Se fosse pulito come l’acqua, i nostri figli potrebbero giocare qui. Allora si rimboccarono le maniche. Vennero in tanti, con attrezzi e sementi, per risanare la terra. Si misero a raccogliere i rifiuti, a vangare, a seminare. I loro richiami allegri si sparsero per i dintorni. Un uomo ripescò la palla blu, che galleggiava ai bordi dello stagno, l’asciugò con la manica della camicia, ci mise sopra il naso e vide le stelline che scintillavano al suo interno. La lanciò in aria con una spinta gioiosa, ma la palla non ricadde. Era talmente leggera, che un refolo di vento la catturò e la sollevò sopra i tetti. Quando il vento smise di soffiare, la palla scese lievemente e si posò accanto a un cassonetto per la spazzatura. Un cane randagio ci posò sopra Per bambini poeti di qualsiasi età che adorano leggere le figure, per i quali il mondo è un grande mistero colmo di stupore e tutto da scoprire. Il libro rosso di Barbara Lehman, Il Castoro editore Per bambini dai 9 nove anni in su, che vogliono perdersi nelle meraviglie di una città magica come Venezia e scoprire il segreto di una strana giostrina, godendosi illustrazioni incantevoli. Il re dei ladri di Cornelia Funke Mondadori Per bambini a cui piace tantissimo ridere, che leggono volentieri racconti brevi, veloci e fulminanti, che vorrebbero ammirare una maestra in un acquario o conoscere una fata che trasforma la gente in ferri da stiro. Il mio mondo a testa in giù di Bernard Friot Il Castoro editore a cura di Paola Valente LIBRERIA TRAVERSO genitori, libri per bambini e ragazzi, 168 del24 ottobre 2009 numero Corso A. Palladio n 172 - Vicenza 0444 225262 [email protected] della lettura a un bimbo di sei anni…” J. Mcbride educatori e insegnanti Galla Girapagina Viale Verdi 26 a Vicenza “…Non c’è conquista più grande che insegnare la magia www.galla1880.com 168 del24 ottobre 2009 numero cultura 14 pag ViPiù cultura di Giulio Todescan « Un tributo alla grande Nanda Pivano, ma anche un modo per far emergere il suo pensiero, da sempre antifascista e pacifista». Così il giornalista freelance Gabriele Fallica - classe 1975, da anni in pianta stabile a Vicenza definisce il suo «Il beat, la pace e i giovani», un volume che contiene tre interviste esclusive alla grande giornalista e letterata, che per prima portò in Italia i poeti e scrittori della Beat Generation, scomparsa lo scorso 18 agosto. Una bella amicizia nata nel 1997 fra un ragazzo di vent’anni - giornalista alle prime armi - e la allora già ottantenne Fernanda Pivano. Un’intellettuale prima solo ammirata da lontano, poi raggiunta nel modo più ingenuo del mondo: l’elenco telefonico. «Sono un appassionato di letteratura americana, e da anni volevo intervistarla. Così nel 1997 presi coraggio e feci la cosa più semplice. Cercai il suo numero nell’elenco telefonico di Milano e la chiamai. Ci sentimmo poi diverse volte, pubblicai le interviste su alcuni quotidiani finché nel 1999 ci conoscemmo di persona, a casa sua. Di quell’incontro resta la foto di copertina del libro». La cultura beat «Il sogno beat, chiamiamolo così, non è finito. Concetti come ecologia e ambiente sono stati introdotti per primi da loro. Oggi è rimasta la voglia e la volontà di essere responsabili verso la natura e verso tutti gli esseri viventi, che nei beat era una convinzione molto più profonda rispetto agli hippies e ai beatnik, che rappresentarono, negli anni settanta, lo sdoganamento ma anche la banalizzazione della cultura beat, ridotta a un mero fenomeno di costume» afferma Gabriele Fallica, che si definisce, per toccare un tema più vicino al qui ed ora, «concettualmente contrario a tutte le basi militari, alle armi, alla violenza e a qualsiasi idea di sopraffazione da parte dell’uno sull’altro». La Pivano privata Dalle interviste emergono anche lati personali della vita della grande scrittrice, traduttrice e divulgatrice della letteratura americana: «Sono stata radiata dal lavoro per dieci anni per avere sostenuto i beat. Sono stata licenziata dal giornale, dalla televisione. In Italia non potevano sopportare che se ne parlasse» dice Fernanda Pivano in un’intervista, raccontando dei primi anni del dopoguerra. E poi traccia un ritratto non comune di Charles Bukowski: «Macché macho, era un uomo dolcissimo. Aveva una doppia personalità, quella che gli avevano creato i media, da pornografo, e quella dell’uomo dolcissimo che era, molto gentile e pieno di dolore per le cose orribili che succedevano nel mondo. In tanti anni che l’ho frequentato non gli ho mai sentito dire una cosa pornografica». Per poi rilasciare un giudizio poco lusinghiero sulla critica letteraria italiana: «Io ho tolto la critica dai libri delle biblioteche e l’ho immersa nella vita di tutti i giorni - racconta amara la Pivano -. Ai professori non è piaciuta. Dicevano che era dilettantismo». U | Gabriele Fallica con Fernanda Pivano Filosofia underground Kerouac, Cassady, Borroughs, Ferlinghetti, Ginsberg: la Pivano racconta e descrive con grande semplicità i “suoi” autori, amici con cui ha condiviso lunghi tratti della vita. «Vivevano nei sacchi a pelo, vivevano nelle soffitte senza acqua calda e spesso senza acqua fredda, senza riscaldamento. Senza nessuno degli agi che il conformismo offriva - racconta Fernanda Pivano in una delle interviste raccolte nel volumetto -. Quando i beat dicevano le stessE cose di oggi trenta anni fa non c’era un editore che gliele pubblicasse. Dovevano pubblicarle nelle edizioni underground. Hanno cominciato a pubblicargliele quando è diventata una speculazione. “Sulla strada” ha dovuto aspettare sette anni». La strada dell’underground è quella che ha scelto di percorrere anche Gabriele Fallica, che pubblicherà il libro-intervista per la sua personale casa editrice “Mescalpeyobook”, raccogliendo le prenotazioni sul sito Produzioni dal Basso (www.produzionidalbasso.com), dove è possibile prenotare una copia “promettendo” di versare una quota da 5 euro. Il libro quindi, per il momento, non si troverà sugli scaffali delle librerie: «Nessun editore, lo pubblico da solo, con la mia casa editrice - spiega l’autore -. Una volta raggiunte le cento copie, lo stampo e lo spedisco a casa di chi lo ha richiesto. Voglio che rimanga un prodotto underground, come era il beat, prima del successo commerciale». Sabato 24 e domenica 25 la manifestazione Cioccolando.Vi sarà accompagnata da una serie di iniziative dedicate al piacere della lettura Incontri con gli autori, spettacoli, musica, degustazioni e musei aperti fino a mezzanotte flickr.com/ giuvax Gabriele Fallica, giovane giornalista vicentino, ha raccolto in un libro le sue interviste a Fernanda Pivano L’attualità di alcuni valori (“furono i primi a parlare di ecologia e ambiente”), i ricordi privati, i grandi della letteratura (“Bukowski era dolcissimo”) Visioni dalla luna il festival del cortometraggio U na due giorni all’insegna del cortometraggio. Con il tema “E’ un piccolo passo: a 40 anni del primo uomo sulla luna, visioni di sogni che diventano progetti”, venerdì 30 e sabato 31 ottobre verrà organizzata in città la prima edizione dal festival nazionale del cortometraggio. “Questo festival dedicato agli under 35 è una riflessione sul sogno giovanile che da idea si tramuta in scopo ed in progetto - ha spiegato l’assessore alle politiche giovanili Alessandra Moretti -. Per sviluppare questo tema abbiamo contattato esponenti del mondo del cinema e della cultura molto noti come Michele Placido, ma abbiamo cercato anche di valorizzare le personalità locali”. Il bando, emesso all’inizio di agosto, è stato diffuso tramite canali informativi specifici del settore ed è scaduto il 15 ottobre: notevole il riscontro dei partecipanti con ben 85 cortometraggi presentati, dei quali ne saranno selezionati 15. I cortometraggi in gara faranno riflettere su quei piccoli passi che, a partire dal passo più famoso di tutti i tempi compiuto da Neil Armstrong, si sono tramutati in passi da gigante per l’umanità. Una giuria di qualità giudicherà e premierà le opere in gara. A presiederla interverrà il noto regista ed attore Michele Placido mentre nel ruolo di giurati ci saranno lo scrittore e giornalista Claudio Sabelli Fioretti, il giornalista e massmediologo Tatti Sanguineti, il presidente di Fuoribiennale Cri- stiano Seganfreddo, il sociologo Massimiano Bucchi e il filosofo Luca Taddio. Per l’occasione, la facciata del Teatro Astra sarà interamente rivestita e sarà possibile seguire l’intera manifestazione anche dall’esterno grazie ad un maxischermo di 6x4 metri. I giardini del Teatro Astra verranno attrezzati con un info point, video installazioni e un wine bar accessibili dalle 19.30 alle 23. In entrambe le giornate le sale del centro Informagiovani ospiteranno le proiezioni delle opere di videoarte fuori concorso (15.30-23). Il festival esordirà venerdì 30 ottobre alle 18.30 con l’incontro-dibattito “Innovazioni e sogni”, nella sede di Palazzo Bertolini (contrà S. Faustino 18). Dalle 21 al Teatro Astra verranno proiettati tutti i cortometraggi in gara e sarà assegnato il premio del pubblico. Sabato 31 ottobre alle 18.30, Palazzo Chiericati ospiterà il secondo incontro-dibattito aperto a tutti dal titolo “Filmare futuri”, durante il quale Michele Placido verrà intervistato da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. La serata conclusiva del festival si terrà al Teatro Astra dalle 21 con la proiezione di tutti i cortometraggi in gara, l’assegnazione del premio della giuria e del premio speciale “È un piccolo passo” per la particolare attinenza al tema. Si ricorda che alle serate del 30 e 31 ottobre al Teatro Astra l’accesso è libero ma su prenotazione. 15 pag Non solo cioccolato La lunga notte dei libri Beat generation, il sogno non è finito 168 del24 ottobre 2009 numero n’intera notte e il giorno successivo dedicati al piacere della lettura, all’ascolto di autori e attori, alla riscoperta dei padri della letteratura vicentina e alla scoperta di nuovi scrittori. In più, musei e gallerie d’arte aperti fino a mezzanotte. Tutto questo sarà “La Notte dei libri”, una maratona di una ventina di appuntamenti che accompagnerà, tra il 24 e il 25 ottobre, il tradizionale appuntamento con Cioccolando.Vi, e che sarà articolata in una serie di percorsi a tema. Scrittori vicentini Si comincia sabato 24 alle 19, al Nuovo Bar Astra, dove Livio Pacella, accompagnato dal sax di Mauro Baldasarre, proporrà un reading teatrale di brani scelti di Luigi Meneghello e Mario Rigoni Stern. Alla stessa ora, alla caffetteria “CioccoLATO”, Daniela Bertoldo e Giuliano Dai Zotti della Fita, leggeranno brani di Meneghello e Parise. Alle 19,30 al Bar Borsa, ancora Goffredo Parise, con le letture di Martina Pittarello e Valentina Brusaferro, chiamate a interpretare brani del “Ragazzo morto e le comete”. Alle 22, infine, alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari ci sarà un reading teatrale di Carlo Properzi Curti dedicato a Parise, Piovene e Rigoni Stern. Il viaggio prosegue domenica 25 alle 11, al Punto Biblioteca di Campo Marzo, dove Fernando Bandini, Gigi Lanaro e Giuseppe “Bepi” Sparzani proporranno una chiacchierata autobiografica dal titolo “Camminando con Edo da Campo Marzo a Monte Berico, Incontro sulla figura privata di Goffredo Parise”. Sempre domenica, alle 18, a Palazzo Chiericati, Carla Stella metterà in scena lo spettacolo “La stanza di Goffredo Pari- se”: una video-installazione in cui scrittori, poeti, editori e artisti della scena italiana leggono brani tratti da “I Sillabari”, alternandosi a letture della stessa regista e alle musiche di Alessandro Fagiuoli e Luca Paccagnella. Storie di montagna Sabato 24 alle 18 a Palazzo Chiericati verranno accesi i riflettori sullo spettacolo “Montagne incantate” di Giuseppe Cederna, che, nella sua triplice veste di attore, alpinista e autore, leggerà suggestivi scritti di montagna tratti dalle opere di poeti e alpinisti, dall’800 a oggi. Gli appassionati del genere potranno proseguire la serata al Coro delle Monache in S. Maria Araceli dove alle 20.45 Luana Bisesti, responsabile della festival internazionale dell’editoria di montagna “Montagnalibri”, introdurrà i lavori di Marialinda Cicchelero, nata a Valli del Pasubio e autrice di “Ariruè” (una raccolta di liriche in dialetto veneto con particolari attinenze alla parlata tipica dell’Alta Val Leogra), Mario Crespan, della casa editrice Luca Visentini (che pubblica libri sull’escursionismo e l’alpinismo) e infine Adriano Roncali che, oltre a gestire il Rifugio Casera Ditta in Val Mesath, è autore del libro “Gli orsi della Val Mesath”, con cui ci racconta il piccolo grande quotidiano di un “rifugista”. Scritture d’oggi Per chi vuole puntare sugli autori contemporanei, sabato 24 alle 16 al Punto Biblioteca di Campo Marzo, il sociologo Ilvo Diamanti presenterà il suo nuovo libro “Sillabario dei tempi tristi”; introdurranno l’incontro il sociologo Gianfranco Bettin e Massimo Cirri, conduttore della nota tra- smissione radiofonica Caterpillar. La libreria Galla alle 21 ospiterà lo scrittore padovano Romolo Bugaro, mentre alle 22 appuntamento alla libreria Librarsi con la giovane scrittrice e blogger vicentina Margherita Ferrari, che parlerà di blog e scrittura giovanile a Vicenza. Domenica 25 ottobre alle 15 al Punto Biblioteca Campo Marzo la carrellata degli autori si chiude con una scrittrice molto amata dai ragazzi: Paola Valente, che intratterrà i suoi piccoli lettori con “Storie di maestre, streghe e bambini”. narrazione “L’elogio del caffè” in omaggio al marosticense Prospero Alpini, medico botanico e viaggiatore, per la regia di Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese. Gli spettacoli La serata di sabato 24 ottobre sarà anche ricca di spettacoli e e performance in luoghi e palazzi del centro. Alle 20,30 e alle 22 lo spazio dedicato al design contemporaneo di Casa Cogollo ospiterà MusaFragile Theatre che presenta il progetto teatrale ”N. - Voici l’Homme” tratto dal diario di Vaslav Nijinsky, idolo della danza del primo Novecento. Alle 21 nella Loggia del Capitaniato Pino Costalunga sarà la voce di “Letture infernali - Inferi ed Inferni”: l’attore racconterà fiabe della tradizione popolare con tema la morte, i morti ed i diavoli e leggerà pagine di autori veneti sia antichi che moderni, dalla “Sarabanda Infernale” di Giacomino da Verona, alle prediche di Bernardino da Feltre, ai racconti di Buzzati e Trevisan. Il cortile di Palazzo Trissino dalle 22 sarà teatro dello spettacolo “The Ballad of Dorothy Parker”, ideato da Franca Grimaldi con la direzione scenica di Livio Pacella e con la partecipazione straordinaria di Marco Guerzoni, che interpretò Clopin nel musical “Notre Dame de Paris” di Riccardo Cocciante. Lo spettacolo ruota intorno alla figura complessa e contraddittoria di Dorothy Parker, una giornalista e scrittrice, che fece parte della cosiddetta Lost Generation, la generazione perduta, amica di Hemingway e Fitzgerald, il tutto incalzato dal jazz di Riccardo Bertuzzi (chitarra), Gianluca Carollo (tromba), Marco Carlesso (batteria) e Federico Malaman (contrabbasso). Infine, a Palazzo Chiericati alle 22.30 è previsto lo spettacolo di Scorcio d’ottobre Musei aperti Come da tradizione, in occasione della Notte dei libri prolungheranno l’orario di apertura d’apertura alcuni musei, palazzi e mostre della città: Palazzo Chiericati (20.30-24) con la pinacoteca e la mostra “Cioccolato e caffè” - libri antichi e moderni, a cura della Biblioteca Internazionale “La Vigna”, il Museo Naturalistico Archeologico (20.30-24), il Museo Diocesano (20-24), Casa Cogollo con la mostra “I gioielli di carta” di Angela Simone (15-24), il LAMeC con la mostra “La natura del silenzio” di Silvio Lacasella (1524). Anche le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari proporranno un’apertura straordinaria con ingresso gratuito (20-24) e visite guidate alle collezioni permanenti (20, 21, 23 - al formarsi dei gruppi). con musica d’autore M protagonista della serata jazz in ettete insieme un palcosceoccasione della presentazione del nico come quello dell’Olimsuo ultimo cd “Some other time”, pico e una serie di interpreti di in cui reinterpreta con la sua voce grande caratura, e avrete la folimpida e cristallina brani scritti tografia di quanto attende gli da alcune icone musicali come Geappassionati di musica d’autore orge e Ira Gershwin, Irving Berlin, nell’ultimo scorcio di ottobre. Richard Rogers e Oscar HammerMartedì 27 ottobre, alle 21, la scestein. na palladiana vedrà esibirsi l’inePer il concerto di dita accoppiata tra Capossela prevendila canzone d’autore te a Vicenza (librerie di Vinicio Capossela Galla e Librarsi) e a (chitarra e voce) e Montecchio Magle melodie classiche giore (La Casa di di Mario Brunello Giovanni); bigliet(violoncello), in octo unico a 35 euro. casione della maniInfo: 0444 695140, festazione “Marcia [email protected]. mondiale della pace Per i concerti della e della nonviolenza”. | Vinicio Capossela rassegna “Vicenza Il Teatro ospiterà d’autore”, “Antisuccessivamente tre gone” (intero 15 euro, 10 ridotconcerti contenuti nel calendario to), Ricciarelli (unico a 40 euro), di “Vicenza d’autore”. Si inizia veSchuur (intero 20 euro, 15 ridotnerdì 30 ottobre alle 21 con il Coro to), i biglietti sono acquistabili e Orchestra di Vicenza diretto da in prevendita alla biglietteria del Giuliano Fracasso che, in collaboTeatro Olimpico (da martedì a sarazione con Theama Teatro, prebato, dalle 11 alle 16), alla biglietsenterà in prima nazionale l’”Anteria del Teatro Comunale (0444 tigone” di Mendelssohn. Sabato 324442, da martedì a sabato dalle 31 alle 20.45, la nota cantante li16 alle 19), all’agenzia Pantarhei rica di Katia Ricciarelli, assieme (via Cattaneo 21 - Vicenza, 0444 al pianista Antonio Camponogara, 320217, da lunedì pomeriggio a terrà uno speciale concerto a favovenerdì 10-13 e 15-18), nel circuito re di Unitalsi Triveneta in collaGreenticket (www.greenticket.it, borazione con Vicenza Press, spa899 500055). Solo per il concerto ziando tra arie, romanze e canzoni di Katia Ricciarelli le prevendite popolari. Infine domenica 1 nosono disponibili anche presso le vembre alle 21 la celebre cantante sedi di Unitalsi. americana Diane Schuur sarà la flickr.com/paPisc cultura bm computers: Assemblaggio e riparazione Pc, assistenza a domicilio - Via Borgo Scroffa 65 - Tel 0444 305009 movida 168 del24 ottobre 2009 pag16 movida numero ViPiù movida 168 del24 ottobre 2009 pag17 numero L’ossessione di essere Tony Manero Popcorn A tutto punk, un festival “disastroso” Dal 1 novembre, al Sartea, torna il Disaster Week Festival Una rassegna dedicata a tutte le sfumature del punk rock organizzata dall’Occasional Disaster Booking Ogni giovedì sera sul palco un gruppo straniero e uno locale tutti dedicati al punk in different shapes: ogni appuntamento esplorerà infatti un diverso genere medi Francesca Danda lodico in qualche modo legato al mondo musicale “da due soldi” - indie, rock, alternativo - attraunk is not dead. Ma non penverso la formula vincente dell’acsate a borchie, creste e affini. coppiata band straniera-gruppo Qui si parla di cultura musicale lent Corporation di Thiene, che locale. Sono due anni che l’agenzia ispirata alla filosofia punk. Queldopo l’incontro con ODB si sono ODB movimenta le serate vicentila che resiste ad ogni forza maslanciati sul serio, finendo a suonane al Sartea, al Totem, al Sabotage sificante, magari promuovendo, re persino in Austria. e allo Yourban con anche a Vicenza, eventi ad hoc Perché Alberto ed proposte live di nicper dare spazio alla musica indiEnrico, seppur con chia, azzardate ma di pendente di qualità, ai dischi auscarsissimi mezzi, successo. Un po’ per toprodotti, a quei poveri sognatonessuna prospettiva accontentare i suoi E’ la filosofia ri che girano il mondo con la loro di guadagno e solustessi gusti, nelle dello scambio: chitarrina per una pipa di tabaczioni letteralmente persone dei due gio- portiamo co. Come fa l’Occasional Disaster “casalinghe” (ospitavani promotori che Booking di Alberto Colpo ed Enrino in casa propria gli si dichiarano fan sfe- musica estera co Belloni, tornato più agguerrita artisti stranieri per gatati di tutto quanto per stimolare che mai dopo la pausa estiva con ridurre i costi…), il è etichettabile come le band locali la proposta di una rassegna musiloro lavoro lo sanno punk rock, hardcore cale decisamente allettante. fare bene. Secondo il melodico, folk, indie Si chiama Disaster Week Festival, motto «quando scee country. Ed un po’ e prevede un fitto calendario di gli di perdere, devi farlo con stile». per quel sano idealismo che vede concerti tra novembre e dicembre Il festival “disastroso”, che tornell’incontro tra artisti na dopo una prima edizione locali e stranieri uno 2008 particolarmente fortunata, strumento per promuoquest’anno ha incontrato infatti il vere fermento, idee e favore del Comune, che per la prirelazioni in una scena ma volta patrocina, e confermato musicale, quella unla preziosa complicità con il Sarderground, che si basa tea, «uno dei pochi locali che, in da sempre sul reciprotempo di crisi, sta continuando ad co aiuto tra musicisti e investire». Saranno le vetrate lipromoter, senza barrieberty di corso S. Felice ad incornire geografiche. ciare i live in programma, fissati «È la filosofia dello tutti di giovedì sera. Tranne l’evenscambio - spiega Alberto di punta, domenica 29 novemto - e noi facciamo da bre, con lo storico gruppo punk ponte: per far conoscesperimentale dei Metroschifter re un certo tipo di mu(attivo nel panorama Usa da più sica estera a Vicenza (e di 20 anni), aperto per l’occasione non solo, perché ODB dai “nostri” metallari Devotion. E organizza concerti anl’inaugurazione del festival, luneche a Milano, Cesena, dì 1 novembre, che promette una Reggio Emilia…ndr) e serata a tutto volume con il post per creare nuovi stimoli punk degli svedesi Affordable Hyad uso e consumo delle brid introdotti dai padovani The band locali, che devoJunction (indie pop). Il calendario no aspirare a qualcosa completo dei concerti è consultadi più del semplice bar bile al sito www.disasterweek.it: | In alto gli Affordable Hybrid e i RueRoyale. sotto casa». Come gli Qui sopra i Mammut sperimentali A New Siperché a volte essere “out” fa bene. P Gli appuntamenti sabato 24 STEP ON MEMORIES + GOOD FOR ONE DAY + LAYNE + KID ON MOON Bar da Renato - piazzetta San Giacomo, ore 21.00 Concerto hardcore + concerto rock melodico + concerto metalcore + concertonoise elettronico Free entry sabato24 LUCKY FUNERAL Sabotage Bar - viale dell’Industria 12, ore 22.00 Concerto sludge stoner metal Free entry sabato 24 AMIA VENERA LANDSCAPE + DEVOTION Yourban Music Lab - via 51° Stormo 3 (Thiene), ore 22.30 Concerto post hardcore + concerto metal punk + dj set Riservato soci Arci sabato 24 PRETTY & NICE + SYNCOOP Vinile Club - via Capitano Alessio 94 (Rosà), ore 22.30 Concerto pop rock sperimentale da Boston + concerto metal - a seguire djset Ticket domenica 25 TRIBOSSA Panic Jazz Club - piazza degli Scacchi (Marostica), ore 21.00 Concerto bossanova con Sabrina Turri (voce), Lele Sartori (chitarra), Massimo Tuzza (percussioni) Free entry lunedì 26 BILLY THE KID Centro Tecchio - viale San Lazzaro 112, ore 21.00 Concerto hardcore costaricano + concerti di As a Drop of Blood e Screaming Whores Offerta libera martedì 27 VINICIO CAPOSSELA E MARIO BRUNELLO Teatro Olimpico - Piazza Matteotti 10, ore 21.00 A seguito dell'opera-azione GANDHI'S upSTANDINGnetPOINT, concerto acustico inedito dei due musicisti accompagnati da chitarre, contrabbasso e sintetizzatore Ticket (35,00 euro) mercoledì 28 DONNAS Il Borsa Caffè - piazza dei Signori 26, ore 19.00 Groovy Spritz - pretty woman sound Free entry giovedì 29 VICENZA ROCK CONTEST Route 66 - via Dal Ponte 128 (Marola), ore 22.00 Rassegna musicale - concerti di Holly’s Lips (rock), Croxing (rock), Bestie del Quartiere (rock funk), Medioceano (rock pop) + cabaret Free entry giovedì 29 LAZER SWORD Bar Sartea - corso Ss. Felice e Fortunato 362, ore 22.30 Tronica festival - concerto elettronico con un mash-up di rap, dubstep e grime in uno show ad alto tasso di improvvisazione Free entry venerdì 30 VICENZA ROCK CONTEST Route 66 - via Dal Ponte 128 (Marola), ore 22.00 Rassegna musicale - concerti di Wet Mascara (rock), Liars for Fame (rock alternativo), Seeds Acid Psyco (rock grunge), Alicanlive (rock funk) + cabaret Free entry venerdì 30 K-SPACE CSC Centro Stabile di Cultura via Val Leogra (San Vito di Leguzzano), ore 22 Concerto di world music, sciamanismo, campi magnetici da Siberia, Scozia e Inghilterra Riservato soci CSC venerdì 30 KOMATOZ + STRANGE CORNER + SPOSA IN ALTO MARE Spazio Arcadia - via Paraiso 36 (Schio), ore 22 Concerto trashcore punk dalla Russia + concerto hardcore metal + concerto grind Riservato soci Arci Nel Cile di Pinochet Raul Peralta (l’ottimo Alfredo Castro) vuole assomigliare a tutti i costi al suo idolo, il protagonista della Febbre del sabato sera Il regista Pablo Larrain è un altro genio del cinema sudamericano di Giuliano Corà S antiago del Cile, 1978. La capitale è una città misera, triste, desolata. Le persone strisciano contro i muri, come larve schifose e tremebonde, si nascondono nei portoni, si chiudono in case misere come loro, esorcizzano l’orrore con stupidi programmi tv. Raul Peralta è l’incarnazione, il simbolo dell’etica del Cile di quegli anni. Raul non è nessuno, non ha passato, non ha futuro. È privo di moralità, nel senso che nessuno glie l’ha insegnata. Solo, gli è stato insegnato che la violenza può essere un mezzo, e questo egli agisce, anodinamente, senza una cosciente, ‘malvagia’ volontà di fare il male, ma unicamente vedendo coloro che gli stanno attorno come cose, oggetti inanimati, elementi inutili. Alienazione è un termine inadeguato per descrivere il suo stato, a meno che non lo intendiamo nel suo senso il più possibile etimologico, radicale. Raul è altro da sé: un sé, del resto, che pare non aver mai avuto, o per lo meno non avere più. Raul è altrove, in un’altra realtà, non meno folle di quella in cui esiste quotidianamente: e dunque non si può nemmeno dire che ci sia poi così tanta differenza, né gli si può rimproverare di essere un ‘asociale’. Raul è folle? Ma questo è un termine senza senso, e come lo usiamo stupidamente nelle pagine di cronaca dei nostri quotidiani - chi uccide non è mai ‘folle’, o ‘incapace di intendere e volere’, ma attore di una sua personale filosofia di vita - così è impossibile usarlo per Raul, che non fa altro che tradurre in ‘visione del mondo’ l’orrore quotidiano che percepisce. La sua ‘follia’ - per comodità possiamo comunque chiamarla così - è Tony Manero, il protagonista della Febbre del sabato sera, il bel film di John Badham (1977). La realtà è diventata quella, per Raul, il resto letteralmente, non esiste [“Cosa fai? Professione?”. “Questo”. “Questo cosa?”. “Questo, Tony Manero” (…) “Questo non è un film”]. Raul ‘è’ Tony, ne imita ossessivamente i passi - al cinema, sul palcoscenico di un miserabile teatrino di periferia, in ogni momento della giornata e della sua esistenza, che è quella di Tony - ne impara a memoria le battute, che ripete ai suoi partner e al pubblico come una magica ed incomprensibile rivelazione: forse uno dei momenti più tragici del film, in cui chi gli sta vicino per un istante riesce a gettare uno sguardo nel suo abisso, e ride, imbarazzato e spaventato. Raul è impotente, perché fare all’amore con una donna significa ‘riconoscere’ l’altro, e gli altri per lui non esistono. Il futuro, l’obiettivo di Raul è uno solo: parteci- pare ad uno show televisivo che cerca il sosia di Manero (“Io sono Tony Manero!”). Per raggiungerlo, commette ogni genere di infamia, ma appunto, come abbiamo detto, senza ‘cattiveria’, senza ‘coscienza’ del reale: semplicemente cancella degli ostacoli dal percorso, tutto qui. Quando il sogno si spezza, Raul non reagisce, pare non capire. Quando, dal sedile dell’autobus, egli fissa i responsabili della sua sconfitta, e li segue, in cerca di vendetta, i suoi occhi sono gli stessi di Giovanni Vivaldi, il protagonista del Borghese piccolo piccolo, il bellissimo film di Mario Monicelli (1976): uno sguardo ‘dall’al di là’, di chi non è più di questo mondo, e guarda a chi vi si muove e vi agisce come ombre inutili. Dunque, un capolavoro, cui ha contribuito in prima persona Alfredo Castro, coautore della sceneggiatura, oltre che protagonista. Per la sua recitazione - che scava, con immensa bravura, nel vuoto dell’abisso interiore di Raul - è stato fatto il paragone con Al Pacino, e del tutto meritatamente. Larrain scrive un film che ‘disgusta’ e respinge, che racconta la devastazione di un popolo, di un paese e di una cultura attraverso uno dei personaggi più infami che si siano visti al cinema, senza mai servirsi della minima ruffianeria per fascinare lo spettatore. Magica anche la fotografia, spenta e polverosa, che spinge fuori dalla schermo la miseria che racconta, in un 3D emotivo a volte davvero sconvolgente (si veda la corsa di Raul sul marciapiede deserto, all’inizio del film). Dopo Inarritu e Arriaga, ecco un altro genio - il termine non mi sembra eccessivo - del cinema latinoamericano, qui al suo secondo film: e ci aspettiamo altre meraviglie. Tony Manero, Pablo Larrain, Brasile/Cile, 2008. Un nuovo caso per il commissario Soneri Sul comodino Valerio Varesi scrive un giallo anomalo, molto curato nel lessico e con un protagonista di grande umanità. Originale l’ambientazione nell’appennino parmense di Giovanni Magalotti S otto il ponte di Mezzo, uno dei più antichi di Parma, la melma fangosa restituisce il cadavere di un uomo. Pare che sia stato ucciso e quindi gettato in acqua, ma lontano dalla città, e che la corrente l’abbia poi trascinato fin lì. Con pochi labili indizi a sua disposizione, il commissario Soneri, incaricato delle indagini, si trova a doversi fidare ancora una volta del suo istinto; che lo conduce a Monteripa, un borgo isolato dell’Appennino, dove il fiume nasce e dove forse è iniziata tutta la faccenda. “Il commissario Soneri e la mano di Dio” è il settimo volume con protagonista Soneri, le cui inchieste sono diventate tre serie televisive per Rai Due con protagonista Luca Barbareschi. L’autore, Valerio Varesi, è un giornalista della redazione bolognese di “Repubblica”. Si tratta di un giallo per molti versi anomalo. In primo luogo perché Varesi scrive meglio della media dei suoi colleghi, italiani e non solo: il suo stile è sintatticamente semplice, ma vi è una notevole cura nel lessico (“Si udiva solo il vento fischiare e cullare leg- germente l’auto che ondeggiava alle raffiche. Di nuovo si sentì eccentrico all’indagine”). In secondo luogo perché il protagonista possiede uno spessore umano e una problematicità che lo distanziano, e di parecchio, da molte figure analoghe, al cinema e in letteratura (“Mentre guidava diretto a Pastorello, Soneri pensò che Angela aveva ragione: bisognava infilare la testa dentro la quotidianità restando in apnea nel fluttuare degli eventi. Respirare oltre questo limite rendeva ubriachi di dubbi e di cattivi pensieri”). Infine per l’ambientazione, originale e ben sfruttata. Per quanto la via Emilia, da Bologna in avanti, abbia fornito molti spunti interessanti a giallisti del luogo (Loriano Macchiavelli, Francesco Guccini, Carlo Lucarelli), mai nessuno prima di Varesi aveva ritratto le infide nebbie padane e le misteriose vallate appenniniche con altrettanta perturbante efficacia. Valerio Varesi, Il commissario Soneri e la mano di Dio, Frassinelli, 282 pp., € 18,00 A.S.D. Real Vicenza: corsi di calcio per ragazzi - Impianti via Lago Viverone - Tel. 0444 927732 - mail: [email protected] sport 168 del24 ottobre 2009 numero 18 pag sport 168 del24 ottobre 2009 numero 19 pag ViPiù sport Ragazze da medaglia | Gigliola Tecchio (Vicenza 09/04/88) Società: Canottieri Aniene Cresciuta nella Leosport Creazzo Principali risultati: argento ai Giochi del Mediterraneo nel 2009 (50 st.libero), sesto posto agli Europei in vasca corta nel 2005 Come a livello nazionale, anche nella nostra provincia sono le donne a conquistare gli ori e più in generale a emergere in tutte le discipline Ne abbiamo parlato con Isabella Pontalti, segretario del CONI di Vicenza. Il segreto? “Determinazione e voglia di sacrificio” | Tatiana Guderzo (Marostica 22/09/1984) Società: Fiamme Azzurre Campionessa mondiale di ciclismo su strada a Mendrisio nel 2009, bronzo alle Olimpiadi di Pechino. di Paolo Mutterle C 'è stato un tempo in cui il maschio berico dominava in tutte le discipline e a ogni latitudine. Un tempo in cui il globo terraqueo conosceva e ci invidiava Roberto Baggio, assisteva alle vittorie di Gelindo Bordin e di Orlando Pizzolato nella maratona e in cui nessun pilota di rally teneva il passo del nostro Miki Biasion. Preistoria. Oggi il vertice dello sport vicentino è donna, salvo qualche rara eccezione. Ma nella provincia del Palladio è davvero notevole il numero di atlete capaci di arrivare ad alti livelli nelle più diverse discipline, anche in quelle tradizionalmente riservate agli uomini. A parziale consolazione dei ma- schietti nostrani, va detto che il trend non è solo locale, anzi. In Italia il 2009 è stato un anno a tinte rosa in tutti gli sport. L'ultima impresa è quella della scherma femminile (fioretto e spada), ma prima ci sono state la pallavolo (oro agli Europei), tennis (Flavia Pennetta prima azzurra nella top ten mondiale), nuoto (Federica Pellegrini e Alessia Filippi), e naturalmente il ciclismo, con la marosticense campionessa | Erika Trentin (Vicenza 28/12/88) Società: Libertas Syncro Vicenza Campionessa italiana di nuoto sincronizzato nel Solo, bronzo nel Duo in coppia con Anna Mascellaro (a destra). Nel 2009 è stata pre-swimmer ai Mondiali di Nuoto a Roma iridata Tatiana Guderzo. Meglio non ricordare, per pietà, i risultati delle squadre maschili. Un disastro. Pare - e non è un'ipotesi remota, viste le premesse - che nelle prossime Olimpiadi avverrà il sorpasso da parte del "gentil sesso" nel medagliere azzurro. Lo ha detto chiaramente pochi giorni fa il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi nel corso del seminario internazionale "La Donna Atleta", davanti a campionesse che hanno scritto la storia dello sport italiano come Novella Calligaris e Manuela Di Centa. Le proiezioni per Londra 2012 prevedono 31 medaglie, 19 da donne (8 ori), 12 da uomini (5 ori). Abbiamo affrontato l'argomento con la "Pagnozzi" vicentina, Isabella Pontalti, una delle poche donne (due sono nel Veneto) a ricoprire la carica di segretario di un comitato provinciale del Coni. | Jenny Lavarda (Marostica 22/01/84) Società: X-Fighter Team Molvena / Gs Forestale Principali risultati: Dieci titoli italiani Assoluti di arrampicata sportiva, campionessa mondiale junior 2001 | Rosanna Scanagatta Società: Team Montegrappa Marosticense, vanta tre titoli italiani nel parapendio e una medaglia d’oro agli Europei del 2004 "Sicuramente ci sono più opporPerchè nello sport vincono tunità rispetto a una volta, sosempre più le donne? prattutto per le donne che erano "Le donne sono più pronte al quasi obbligate a stare in casa. sacrificio, anche perché spesso Ma qualcosa è cambiato, si sono sono abituate a dover conciliare invertiti certi mecgli impegni famigliacanismi. Una volta ri con lo sport. Queanche negli sport sto a differenza degli con una base a preuomini, che hanno valenza femminile sempre meno voglia i campioni erano di far fatica e si ada- La scalata giano più facilmente. delle donne non uomini, come ad esempio Juri CheDel resto la scalata chi. Oggi le donne di quello che una vol- avviene solo ottengono risultati ta veniva chiamato il nello sport, migliori non solo sesso debole non la si negli sport tipicavede solo nello sport, ma anche mente rosa quali ma un po' in tutti i nella società ginnastica artistica campi. Anche nella e pallavolo, ma anpolitica e nella socieche nelle discipline tà la donna oggi vuole dove numericamente non c'è una farsi sentire". predominanza di genere come il nuoto, nonostante siano sfavorite Va anche detto che oggi è più dal punto di vista fisico rispetto facile di un tempo. | Marzia Muroni (Vicenza 25/10/1988) Società: GS Forestale / Club Scherma Roma Cresciuta nel Circolo della Spada di Vicenza Principali risultati: Argento ai Campionati Mondiali Giovani, Bronzo alle Universiadi 2009 nella spada | Martina Dogana (Valdagno 10/04/79) Società: Triathlon Cremona Stradivari Cresciuta nel Rari Nantes Marostica Principali risultati: 4 volte campionessa italiana triathlon Long Distance, campionessa d’Italia duathlon sprint e a squadre, argento ai campionati europei di triathlon lungo in Olanda nel 2005 all'uomo e debbano allenarsi di più per sviluppare la muscolatura. E questo perché hanno più voglia di emergere, penso ad atlete come Federica Pellegrini o Tania Cagnotto, che passano ore e ore in piscina". Dove gli uomini continuano a comandare è nei ruoli dirigenziali: è d'accordo? "Anche lì le donne iniziano a prendere posizione e i risultati si vedono. Penso ad esempio all'eccezionale lavoro che sta portando avanti all'interno del Coni la dott. ssa Drago da quando è responsabile dell'ufficio promozione. Le donne in genere sono più portate all'innovazione e più creative. Inoltre hanno una voglia di lottare che a volte all'uomo manca: se abbiamo uno scopo noi ci arriviamo, senza girarci tanto intorno e senza guardare in faccia a nessu- | Tiziana Pavone (Esslingen, Germania, 31/03/90) Residente a Vicenza dall’età di 5 anni. Società: Rangers Rugby Vicenza In Nazionale è nella rosa del Sei Nazioni femminile | Alessia Marioni (Conegliano 16/01/74) Risiede a Dueville Società: Askoll S&J Seconda donna in Italia a vincere un titolo assoluto nel salto a ostacoli. Prima classificata nella Coppa delle Nazioni a Dublino nel 1998, vincitrice di numerosi concorsi nazionali tico. Ma sono i risultati che ne fanno parlare di più. A Vicenza abbiamo tantissime donne che primeggiano nello sport, solo Si può parlare di pari opporche a volte non ce ne rendiamo tunità, almeno nello sport? neanche conto. Pen"Ancora non siamo so a Erika Trentin, arrivati alla parità, una delle atlete più è la donna che si sta forti a livello nazioprendendo ugualnale nel nuoto sinmente i suoi spazi. cronizzato, costretta Certo si fa ancora Non c’è parità: a faticare per avere fatica, in particolare a un tecnico a disposizione una nei ruoli tecnici. A palestra per l'allenaun'allenatrice spesso donna mento fisico. Oppure si predilige un uomo, spesso a una grandissima perché si pensa ercampionessa come roneamente che la si predilige Cristina Castagna, donna sia meno pre- un uomo che conciliava imsente e che prima o prese straordinarie poi dovrà pensare ai sulle montagne con figli. Però almeno tra il lavoro di infermiera al pronto gli atleti spero non ci siano più soccorso. Purtroppo ci siamo acdiscriminazioni. Ultimamente si corti di lei solo adesso che non c'è dà abbastanza risalto agli sport più". femminili, anche a livello mediano. Spalle grosse? Ce le hanno più le donne degli uomini, ormai...". | Romina Marenda Classe 1984, cresciuta nella Queensberry Boxe Vicenza, è in forza al Centro Sportivo olimpionico dell’Esercito. Vicecampionessa italiana in carica, ha partecipato ai primi campionati europei femminili in Ucraina. È stata anche campionessa italiana di corsa campestre a livello scolastico 20 i coyote che non mollano mai Gli appuntamenti | Le nuove arrivate alla corte del presidente Fortuna Dopo la caduta nei canyon della prima divisione, la società biancoazzurra proverà l’impresa di risalire nella categoria regionale Con un nuovo tecnico, Ugo Zanella, e una rosa rinnovata di Alida Pretto D a inizio ottobre Wile E. Coyote è ricomparso nel palinsesto televisivo pomeridiano e più di qualcuno avrà visto innumerevoli volte le avventure del simpatico personaggio creato da Chuck Jones per la Warner Bros negli anni quaranta. In Italia veramente sarebbe Vil, ma questo dettaglio ci interessa poco. Willy, come ormai lo chiamano tutti per assonanza con il nome originale, è un genio della meccanica, inventore inesauribile di trappole nelle quali finisce inevitabilmente per cascare lui stesso. Ma è anche indistruttibile: nonostante venga schiacciato da enormi massi o incenerito da esplosivi, nella scena successiva lo ritroviamo sempre pieno di energie, immerso in qualche nuovo progetto per catturare Bip Bip. Ed è proprio pensando a questa caratteristica che il Volley Union Creazzo ha fatto del coyote la mascotte e il suo logo: Willy salta per schiacciare, ma la palla non va nell’altra metà campo e neanche finisce in | Gloria Gambaretto, prodotto del vivaio creatino per la stagione. Dopo cinque anni rete. È lui quello che si ferma sul Romio non sarà più al timone delnastro. Qualcosa che va storto c’è la prima squadra del Volley Union sempre, ma si deve andare avanti. Creazzo, che è stato affidato al coCosa che la società continua a fare ach scledense Ugo Zanella, esperdal 1987, nonostante abbia dovuto to conoscitore della categoria. La abbandonare da due stagioni il setsquadra è stata rinnovata con la tore maschile per problemi di spazi promozione dalle giovanili di Gloe di orari delle palestre, oltre che ria Gambaretto e con l’arrivo da per la difficoltà (comune a molte altre società di cinque giocatrici altre realtà vicentine) di trovare un che vanno a creare il giusto mix numero sufficiente di giocatori per di gioventù ed esperienza e che, garantire un regolare svolgimento senza nessuna presdel campionato. E, sione, proveranno a storia ancor più recompiere l’impresa cente, è la travagliata di riportare la sociestagione 2008/09, tà bianco-azzurra in che ha visto la retro- Il coach: una serie regionale. cessione della prima “Vorrei una squasquadra dalla serie D “Voglio dra combattiva su in prima divisione e un squadra tutti i palloni e che della seconda divisiocombattiva non molla mai, una ne in terza. squadra omogenea, Il presidente Gian- su tutti con alcune atlete che carlo Fortuna, in i palloni” all’occorrenza sapcarica dal luglio piano giocare in più del 2006, guarda ruoli” - ha dichiaraperò giustamente gli to il nuovo tecnico. Un sogno per aspetti positivi e la prima cosa che molti allenatori, ma realizzabile nomina è il terzo posto provinciase lui e le ragazze daranno sempre le ottenuto dalla formazione unil meglio. der 13. La società ha poi anche una L’Union Creazzo è stata una delle squadra under 13, che partecipeprime società impegnate nei camrà anche al campionato AICS, e pionati provinciali a tornare in un’under 14, oltre al folto gruppo palestra: tranne che per le giovadi bambine e bambini che muovenissime dell’under 12, infatti, per ranno i primi passi nel mondo di tutte le altre atlete gli allenamenti bagher e palleggi con il minivolsono iniziati già alla fine di agoley. sto, alternando al parquet la sabPer chiudere il cerchio torniamo bia del locale campo da beach, in all’inizio, da Willy Coyote, e dalle modo da arrivare in forma e con parole che canta Eugenio Finardi, una buona intesa all’inizio dei che possono essere un bellissimo campionati. inno per il Creazzo: “Ma io mi senHanno già esordito le ragazze to come Vil Coyote / Che cade ma dell’under 16 allenate da Limonon molla mai / Che fa progetti li, che prenderanno parte anche strampalati e troppo complicati / al campionato di terza divisione E quel Bip Bip lui non lo prendedove saranno seguite da Morbin, rà mai / Ma siamo tutti come Vil e che nelle prime tre gare hanno Coyote / Che ci ficchiamo sempre trovato altrettante vittorie, mennei guai / Ci può cadere il mondo tre le altre squadre hanno dispuaddosso, finire sotto un masso / tato solamente delle amichevoli Ma noi non ci arrenderemo mai”. che fanno comunque ben sperare GIURIATO VICENZA - VERONA Campionato Serie A2 - 4a giornata. Secondo derby veneto per la neopromossa Giuriato, che da quest’anno gioca le sue partite interne nel palazzetto dello sport di Zanè ZANE’, Palasport ORE 16.00 Hockey Ghiaccio ASIAGO - ALLEGHE Campionato Italiano Serie A - 8a giornata ASIAGO, PalaOdegar: ORE 20.30 Hockey Pista TRISSINO - R. BASSANO BASSANO - BREGANZE Campionato Serie A1 - 2a giornata. Già tempo di derby per le formazioni vicentine: a Trissino i padroni di casa ospitano i bassanesi della Mb Sia Roller, mentre i campioni d’Italia in carica del Metalba Infoplus sfidano il Sorgente Camonda Breganze PALASPORT TRISSINO ORE 20.45 PALABASSANO: ORE 20.45 Hockey Inline CAODURO VICENZA - TRIESTE Campionato Serie A1 - 3a giornata. Dopo il turno di riposo e la poco fortunata trasferta di Modenza, è arrivato il momento dell’esordio davanti al pubblico amico per i Diavoli biancorossi. PATTINODROMO, viale Ferrarin ORE 21.00 DOMENICA 25 Biliardo CAMPIONATO ITALIANO AICS Rassegna tricolore della specialità 5 birilli, organizzata dal Circolo Vicentino del Biliardo. In gara le stelle del biliardo all’italiana. ALTAVILLA, statale 11 n.45 (sopra Unieuro): ORE 10.00 Volley femminile MINETTI BPVI - CLUB ITALIA Campionato Serie A2 - 3a giornata. Partita sulla carta più che abbordabile per le ragazze di Marasciulo: al PalaRewatt arriva il Club Italia, una sorta di collegiale permanente composto da giovani promesse allenate da Massimo Barbolini, tecnico della nazionale azzurra PALAREWATT: ORE 18.00 Basket VBG - PETRARCA PD Campionato Serie C Reg. - 4a giornata PALALAGHETTO: ORE 18.00 LUNEDI’ 26 Scuole VICENZA CHE CORRE 7000 studenti di corsa per il centro città in questa “cronometro a squadre” riservata agli alunni delle scuole medie e superiori ideata nel 1990 da Sergio Ceroni. Cambia il percorso, con partenza dai Giardini Salvi e arrivo in Campo Marzo. CAMPO MARZO: ORE 9.00 Calcio VICENZA - MANTOVA Sull’onda dell’entusiasmo per la bella vittoria esterna di Crotone, nel posticipo dell’undicesima giornata i biancorossi di Maran (attualmente sesti con 15 punti) provano a “espugnare” il Menti dopo cinque pareggi casalinghi consecutivi. Arriva un Mantova penultimo (7 punti) e ferito, con il tecnico Michele Serena a rischio esonero in caso di sconfitta. STADIO MENTI: ORE 20.45 GIOVEDI’ 29 Hockey Ghiaccio ASIAGO - PUSTERIA Campionato Italiano Serie A - 9a giornata ASIAGO, PalaOdegar: ORE 20.30 DOMENICA 1 NOVEMBRE Basket femminile FAMILA SCHIO NAPOLI VOMERO Campionato Italiano Serie A1 4a giornata. SCHIO, PalaCampagnola ORE 18.00 AS VICENZA - NBA ZENA GENOVA Campionato Italiano Serie B Eccellenza - 5a giornata. PALALAGHETTO: ORE 18.00 Hockey Inline ASIAGO VIPERS - DIAVOLI VICENZA Campionato Serie A1 - 4a giornata. Sull’Altopiano l’attesissimo derby tra Rigoni di Asiago e Caoduro Vicenza. Vipere già in testa nei confronti stagionali dopo la vittoria in Supercoppa. ASIAGO, Impianto di via Cinque ORE 18.00 168 del24 ottobre 2009 numero 21 pag ViPiù Tecnologia Kindle&Co. Arrivano gli e-book flickr.com/Yutaka Tsutano Volley Union Creazzo SABATO 24 Calcio a 5 ARZIGNANO - BISCEGLIE Campionato Serie A - 4a giornata. Dopo due trasferte consecutive il Grifo torna a giocare davanti al suo pubblico contro i temibili pugliesi del Bisceglie, la squadra del forte pivot italo brasiliano Dao, capocannoniere del campionato ARZIGNANO, PalaTezze ORE 16.00 tecnologia pag Da questa settimana sarà in vendita anche in Italia il lettore di libri elettronici creato da Amazon Ma sul futuro degli e-book ci sono molte perplessità E i più critici, a sorpresa, sono proprio i giovani di Marco Milioni D L’apparecchio è in grado di memorizzare 1.500 titoli, l’equivalente di una notevole biblioteca domestica; mentre scaricare ogni libro richiede un minuto o poco più. Quanto al sistema operativo, per avere stabilità, efficienza, prestazioni e costi bassi, la multinazionale si è rivolta al software libero scegliendo Linux, il principe dell’open source. urante la primavera di quest’anno gli Stati Uniti hanno assistito ad una accelerazione nella diffusione dei dispositivi per la lettura dei libri elettronici, noti agli esperti col nome di Il mercato e-book reader. La stampa italiana Quanto ai prezzi dei volumi eletnon ha impiegato molto a notare tronici il panorama diventa variequesto vero e proprio sommovigato perché le cose cambiano a semento. E questa settimana sui conda che i contenuti mercati italiani dosiano ancora coperti vrebbe fare ufficialo meno da copyright. mente capolino KinPer di più le piattafordle, un giocattolino me che offrono conteda 300 euro circa, I difetti? nuti da scaricare o da spese di spedizione Difficoltà copiare sul disposiincluse, visto che nei tivo sono parecchie. negozi al momento nel girare Per questo motivo è non si trova presso- le pagine molto utile una veloce ché nulla. e nella occhiata alla pagina consultazione in lingua inglese che Che cos’è? Wikipedia dedica a Il dispositivo è un Kindle, per l’Italiavero e proprio letno occorre pazientare ancora. tore di testi digitali. Amazon, la Ovviamente la creatura di Amacompagnia americana che sul zon ha già un piccolo manipolo web vende libri cartacei e articoli di concorrenti. Il Gruppo Google high-tech, ha infatti messo a punsta cominciando ad archiviare nei to una versione internazionale del suoi sterminati archivi titoli su prodotto che già si trova in vendita titoli, e Sony ha già pronto il suo oltreoceano. La stessa Amazon soanti Kindle. L’architettura softwastiene che la lettura è assai simile a re di Kindle è anche stata adattata quella di un libro, ben meno ostica per funzionare sull’Iphone della di quella che si fa da pc grazie ad Apple mentre il numero degli apuna speciale tecnologia chiamata parecchi concorrenti si moltiplica carta elettronica. Kindle è un filinon appena le compagnie fiutano no più grande di un “oscar Monil business. dadori”, pesa tre etti ed è spesso come un pacchetto di gomme. Ha Critiche e problemi una connessione ad web di tipo La stampa specializzata rileva 3G (adsl per cellulari) e può conperò che non tutto ciò che è nelle tare attualmente su un 250.000 vetrine, vere o virtuali che siano, titoli tutti, o quasi, in Inglese. La luccica di luce propria. Difficoltà carica della batteria, un po’ tirata, nello sfogliare le pagine, contrasto dura 15 giorni che diventano quatpoco elevato, estrema difficoltà tro se ci si connette al web. Non è nella consultazione sono le critiprevista la navigazione, ma solo che maggiori da chi mastica libri accesso a piattaforme specifiche. di carta. La bocciatura più sonora è arrivata dagli studenti che hanno fatto capire che sottolineature, giallini adesivi, rimandi, indici e note a margine sono di fatto impossibili e che lo studio su Kindle è un’impresa che genera difficoltà e mal di testa veri, non virtuali. Siamo di fronte quindi ad una svolta epocale? Libri, magazine e quotidiani finiranno per sempre negli apparecchietti marchiati Sony, Kindle o Google? Giornalai e librerie saranno prima deserti e poi chiusi? Presto a dirsi; rimane però un fatto. All’oggi i critici più agguerriti sono proprio i giovani, quelli che sui libri ci studiano. Ne deriverà un mondo bifronte in cui Moccia si legge in e-book mentre Galileo, Dante e il diritto romano su carta? flickr.com/dionhinchckiffe Pallavolo 168 del24 ottobre 2009 numero Digit World: Vendita Pc, assistenza tecnica server e sistemi di rete - V.le Riviera Berica 187 - tel 0444 240731 sport Perdiamolo di Vista, ecco Windows 7 Sarà capace la Microsoft di far dimenticare agli utenti il colossale fiasco di Windows Vista, il sistema operativo che in soli tre anni è riuscito ad attirarsi un numero incredibile di critiche? Il colosso di Redmond ci proverà mettendo in commercio, a brevissimo, Windows 7, che succederà appunto a Vista. La concorrenza Vista ha lasciato per strada una serie di macerie. In questi anni Linux e i suoi derivati open source (a partire dal fantasmagorico Ubuntu) hanno assunto il comando della maggior parte delle postazioni server dei gestori che offrono servizi di posta elettronica (80%). Sempre Linux gestisce ormai il 100% dei sistemi anti-spam ed ha il comando pure su una quantità immane di sistemi server (forse la maggioranza, ma i dati sono di difficile lettura). Insomma quando il gioco si fa duro e non si può sbagliare c’è Linux. Dal suo canto il sistema operativo di Apple (Mac Os) assieme alle macchine della casa della mela è diventato invece il punto di riferimento obbligato per studi fotografici, grafici e per ogni annesso e connesso alla produzione multimediale. Il che ha innescato una tendenza che ha cominciato ad erodere il predominio di Microsoft. I problemi Ma quali sono i mali di Vista denunciati dagli utenti? Poca stabilità, un peso in termini di byte a dir poco pachidermico, la necessità di essere installato su macchine potentissime e costose con risul- tati ottenibili anche su pc riciclati con pochi spicci, magari dotati del buon vecchio XP o magari di Ubuntu. Tant’è che dalla Silicon Valley californiana le anticipazioni parlano di un Windows 7 che rispetto al passato farà una bella cura dimagrante. L’obiettivo di fondo è quello di un “operating system” non troppo pesante, efficiente, che possa anche essere installato su terminali leggeri come i netbook. Per vero un sistema simile Microsoft ce l’ha già, si chiama XP. Non a caso i maligni di California, con una serie di battutacce truci, sostengono che in realtà “Win7” sarà una versione di XP «al femminile col lifting, le labbra e le tette rifatte: perché meglio una non più giovanissima ma rifatta ed esperta che una pulzella alle prime armi». D’altro canto per Microsoft, sotto il piano dell’immagine, sarebbe stato un flop impensabile il mettere fuori listino Vista per ritornare al suo predecessore. Ecco quindi spiegate le ragioni di un nuovo lancio. Le incognite Le incognite però sono dietro l’angolo. Al di là di Linux, il rischio per Microsoft si chiama Google Os. Il colosso di Mountain View molto furbescamente ha atteso a lanciare il suo sistema operativo, e quindi tarerà la sua strategia sui risultati di Microsoft. Non solo: i big boss di Redmond temono “il grande pericolo” ovvero la presenza di un link proprio nella homepage del motore di ricerca Google. Un clic, e al costo di zero centesimi si potrebbe avere un sistema operativo che annichilisce la creatura degli eredi di Bill Gates, il quale da mesi ormai si occupa quasi solo di filantropia e assai meno di bit & byte. M. M. distribuzione Diventa quotidiano www.vicenzapiu.com VicenzaPiù è in edicola il sabato, consultabile sul sito: www.vicenzapiu.com la domenica, e successivamente in distribuzione nei seguenti punti: CENTRO STORICO STAZIONE DI SERVIZIO AGIP Viale Milano, 104 STAZIONE FTV Viale Milano, 138 STAZIONE FERROVIARIA LIBRERIA MONDADORI presso Stazione Ferroviaria LIBRERIA MONDADORI Piazza delle Erbe, 9/A PASTICCERIA “ALBERTONI” Via Paolo Lioy, 32 BAR “CAFFÈ COMMERCIO” Piazza Biade, 22 BAR “MON PLEN” Contrà Santa Barbara, 21 PASTICCERIA “RUDATIS” Contrà Santa Barbara, 29 168 del24 ottobre 2009 numero ViPiù “BAR ITALIA” Galleria Pozzo Rosso, 19 BAR “VICENZA” Corso Palladio BAR “BORSA” Piazza dei Signori COMUNE- PALAZZO TRISSINO Corso Palladio, 98 BAR “GARIBALDI” Contrà Cavour, 7 RISTORANTE “DAI NODARI” Contrà Do Rode, 20 BAR/PASTICCERIA “SORARÙ” Piazzetta Palladio, 17 BAR “ILLY” Contrà Muscherie BAR “CAFFÈ ROMA” Corso Fogazzaro BAR/RISTORANTE “IRIS” Corso Fogazzaro, 33 BAR “SAN LORENZO” Corso Fogazzaro, 62 PROVINCIA - PALAZZO NIEVO Contrà Gazzolle, 1 BAR “TAZZA D’ORO” Corso Palladio, 153 BAR “PEGASUS” Piazza Matteotti, 8 BAR “NAZIONALE” Galleria Porti, 7 BAR “BARASTRA” Contrà Barche, 14 BAR “MAGAZZINO DEL CAFFÈ” Contrà Manin UNIVERSITÀ Contrà Barche, 57 BAR “ALLE 2 COLONNE” Piazza dei Signori RISTORANTE “MALVASIA” Contrà delle Morette, 9 LIBRERIA GALLA LIBRARSI Contrà delle Morette PASTICCERIA “ALIANI” Corso Fogazzaro, 163 TRIBUNALE Contrà Santa Corona BAR “MINERVA” Contrà Santa Corona, 11 PASTICCERIA “VENEZIA” Contrà Pescheria, 4 PASTICCERIA “GALLA” Riviera Berica, 84 BAR “SUSANNA” Via Calvi, 18 NEGOZIO “FORMAGGI TIPICI” Riviera Berica CENTRO COMMERCIALE PALLADIO Strada Padana verso Padova ZONA EST E NORD ZONA OVEST RISTORANTE “2 FOGHER” Strada Pasubio, 2 BAR “CAPRICE” Galleria ParcoCittà FONTANA Strada Pasubio, 17 BAR “TORRIONE” Porta Castello, 3 STAZIONE DI SERVIZIO AGIP Viale Trieste BAR “CASTELLO” Piazza Castello BAR “PALAZZETTO” Via Anconetta, 46 SEDE CISL Contrà Cabianca, 20 PASTICCERIA “ARTIGIANA” Via Medici, 69 BAR “PIGAFETTA” Contrà Pescaria MACELLERIA “ZANELLATO” via Medici, 50 LIBRERIA GALLA Corso Palladio 11 PASTICCERIA “BOLZANI” Corso Padova, 146 PASTICCERIA “GAMBARATO” Contrà Porta Padova, 105 BAR “IV NOVEMBRE” Via IV Novembre, 79 BAR “BAR DEGLI ANGELI” Via IV Novembre ZONA SUD BAR “BAR CLASSICO” Via Giaretta, 21 BAR “MERCATO” Contrà Pescherie Vecchie, 25 Tel: 0444 - 923362; mail: [email protected] BAR/RISTORANTE “BOCCALETTO” Via Trieste, 81 PASTICCERIA “LA VICENTINA” Corso San Felice e Fortunato SOCIETA’ GENERALE MUTUO SOCCORSO Corso Palladio, 186 LIBRERIA TRAVERSO Corso Palladio, 172 Editoria, comunicazione uffici stampa e marketing “BOUTIQUE DEL PANE! Corso Fogazzaro, 142 BAR “LOSS BAR” Via Prandina, 1 BAR “OVO SODO” Contrà Pescherie Vecchie, 16 LIBRERIA GIUNTI Corso Palladio, 186 SEDE AIM Contrà Pedemuro San Biagio BAR/PASTICCERIA “FOGAZZARO” Corso Fogazzaro BAR “CHIERICATI” Corso Palladio PASTICCERIA “SAN FRANCESCO” BAR “SCRIGNI” Piazzale De Gasperi, 8 distribuzione 22 FIDAS Via Baracca, 204 PASTICCERIA “VACCARI” Via Vaccari, 85 SEDE CGIL Via Vaccari, 128 STAZIONE DI SERVIZIO API Via Fusinato BAR/GELATERIA MONTE BERICO Via X Giugno, 84 STAZIONE DI SERVIZIO Q8 via Medici PALESTRA INJOY Strada Marosticana, 24 EQUOBAR Strada Marosticana, 350 STAZIONE DI SERVIZIO TOTAL Viale della pace PASTICCERIA “VIALE DELLA PACE” Viale della Pace, 106 BAR “DOLCE VITA” Strada Cà Balbi, 236 PASTICCERIA “TOMMINI” Strada Cà Balbi, 313 BAR “AVVENIRE” via Nicolò Vicentino, 60 Fusilli titolo di studio Perito informatico “PASTICCERIA SOLE” età 39 professione Tecnico informatico BAR “BABILONIA” Via Pecori Giraldi, 30 luogo di nascita Vicenza segni particolari Unico Il tratto principale del mio carattere Ironia I miei pittori preferiti: Non ne capisco molto di arte e pittura... La qualità che preferisco in un uomo: Determinazione I miei film preferiti La saga di Star Wars, fantascienza e azione in genere La qualità che preferisco in una donna Socievolezza Quel che detesto più di tutto Gli impegni non mantenuti!!! CINEMA PRIMAVERA Via Ozanam, 11 BAR “CILLYLOUNGECAFFÈ” Via Btg. Val Leogra, 80 CENTRO SPORT PALLADIO Via Cavalieri di Vittorio Veneto, 29 UIL Via Quasimodo, 47 BAR “CIRKUS” Via Enrico Fermi, 347 “RISTORANTINO GRAN CAFFÈ” Via Enrico Fermi STAZIONE DI SERVIZIO AGIP Viale San Lazzaro, 106 BAR “MONTECARLO” Via Verona, 78 BAR “SARTEA” Corso San Felice, CENTRO COMMERCIALE AUCHAN LA BOTTEGA ARTIGIANA DEL PANE Via Zugliano, 49 PASTICCERIA “LA ROCCA” Corso San Felice, 255 BAR “MERY’S BAR” Galleria Tiziano, 22 SCUOLA ARTE E MESTIERI Via Rossini, 60 CENTRO ANZIANI “LA RONDINE” Via Calvi, CSMR Via Vicenza, 204 - Altavilla numero Stefano nome e cognome Stefano Fusilli PASTICCERIA “VERONA” Via Legione Antonini 168 del24 ottobre 2009 botta&risposta pag Quel che apprezzo di più nei miei amici Disponibilità Il mio principale difetto “DONNE”... La mia occupazione preferita: Sport (automobilismo) Il mio sogno di felicità: Vincere un campionato di automobilismo Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia: Non poter più gareggiare con le auto Il personaggio storico più ammirato Giulio Cesare e quello più disprezzato Hitler Il dono di natura che vorrei avere Il “C...O”... ops, la “Fortuna”! Stato attuale del mio animo Speranzoso... Il mio prossimo impegno nella vita Ehhh... Boh!! Il mio credo politico o ideale Democrazia e libertà Il paese dove vorrei vivere Uno qualsiasi di quelli tropicali... Adoro il sole!!! Cosa mi piace e cosa non mi piace di Vicenza Vicenza artisticamente è una delle città più belle d’Italia... Il brutto è che manca un po’ di vita... I miei libri della vita Un posto nel mondo (F.Volo), Io uccido (G. Faletti) I miei poeti preferiti Carducci, Ungaretti I musicisti che mi piacciono di più: V. Rossi, L. Dalla, gli italiani in genere... 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