Area - Studio Ricatti Pierpaolo
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Area - Studio Ricatti Pierpaolo
Diesel Headquarters architectural design Pierpaolo Ricatti engineering design Jacobs Italia supplemento di area n°115 anno XXII 2011 marzo/aprile rivista bimestrale bimonthly magazine registrazione Tribunale di Milano n. 306 del 1981 08 08 R.O.C. n° 6553 del 10 dicembre 2001 spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1, DCB Bologna direttore responsabile editor abbonamenti Italia: abbonamento annuo € 75,00 una copia € 12,00 Foreign subscription by priority mail: €114,00 proprietario ed editore: customer service tel +39 02 30225680 fax +39 02 30225402/30225406 www.shopping24.it amministrazione vendite fax +39 02-06 30225402-5406 associato a Marco Casamonti vicedirettore deputy editor Laura Andreini Philipp Meuser direttore editoriale Business Media: Mattia Losi Il Sole 24 ORE spa sede legale: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano presidente: Giancarlo Cerutti amministratore delegato: Donatella Treu sede operativa: Via C. 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Welcome to Diesel Island. Land of the stupid, home of the brave” Queste sono le parole che ti accolgono nella home-page del sito diesel.com, l’interfaccia più immediata e usuale per le decine di milioni di utenti e compratori sparsi in tutto il mondo, che rappresenta perfettamente la filosofia del Gruppo e del suo vulcanico fondatore. Viaggiare nel sito ti offre visioni, sorprese, provocazioni ben mirate, scoperte che dimostrano la qualità aggressivamente contemporanea e globale di un brand che riesce, ad ogni campagna pubblicitaria o lancio di nuovo prodotto, a fare parlare di sé, e, in qualche modo a spostare l’asticella un po’ più in alto, dove l’aria è rarefatta e per i pochi che ne hanno forza e coraggio. Poi ti aggiri tra gli spazi reali, da poco inaugurati del nuovo “villaggio Diesel” a Breganze, luogo a metà strada tra Thiene e Bassano del Grappa nel cuore della marca vicentina, e scopri l’altra faccia, quella costruita, di questo Gruppo globale che fattura 1,3 miliardi di euro, ed è oggi presente in oltre 80 paesi al mondo con oltre 5.000 dipendenti, di cui più di 500 nella sede centrale. L’azienda controlla inoltre 18 filiali internazionali, una rete distributiva di 5.000 punti vendita di cui i monomarca superano le 500 unità. I due spazi, quello digitale e quello reale, pur rappresentando lo stesso Gruppo e la sua evidente voglia di qualità diffusa, descrivono contemporaneamente i due “paesaggi” con cui si devono confrontare quotidianamente: un orizzonte globale che muta instancabilmente provando a parlare in simultanea a centinaia di milioni di persone diverse, e un luogo fisico preciso, fondato nel cuore di una terra d’origine amata e riconosciuta, di cui non si vuole fare a meno. Quello che in questo ultimo decennio è sempre stato liquidato come l’eterno dualismo tra globale e locale, in realtà negli ultimi anni ha dilatato e reso più ambigua e intrigante questa relazione, che si rappresenta molto bene in questa bella storia italiana. Camminare tra le corti aperte e trasparenti di un luogo pensato per accogliere una comunità stabile e, insieme, necessariamente fluida di almeno 1000 persone come è appunto il “villaggio Diesel” disegnato da Pierpaolo Ricatti, che ha interpretato il pensiero aziendale e creativo di Renzo Rosso, ti porta inevitabilmente a interrogarti su come potrebbero diventare le nuove aziende evolute italiane. Non è un caso che, a pochi chilometri di distanza e solo pochi anni fa, un’altra grande realtà produttiva come la Nardini abbia investito nell’architettura di qualità per dare forma a una visione spiazzante ed evoluta del futuro, chiamando Fuksas a disegnare le famose bolle di cristallo immerse nel verde del giardino aziendale. “There is still a place not so fucked up. Welcome to Diesel Island. Land of the stupid, home of the brave” These are the words that greet you on the diesel.com homepage, the most popular immediate interface for the tens of thousands of users and customers spread around the world. This perfectly reflects the ethos of the Diesel Group and its fiery founder. A trip through the web site offers sights, surprises and well-aimed provocations, discoveries that speak to the brand’s aggressively contemporary, global nature. With every advertising campaign or new product launch, this brand knows how to make itself talked about and somehow move the bar a little higher, where the air is rarefied, made for the few who have the strength and daring. Then you can explore the recently-opened real spaces of the new ”Diesel Village” in Breganze, halfway between Thiene and Bassano del Grappa in the heart of Vicenza-based brand. Here, you’ll discover the other side, the architectural one, of this global group with revenues of 1.3 billion euro, currently in 80 countries around the world with over 5,000 employees, including over 500 in its headquarters. The company also controls 18 international subsidiaries and a distribution network of 5,000 stores, including over 500 singlebrand stores. The two spaces, the digital one and the real one, while representing the same group and its evident desire for wide-spread quality, are simultaneous descriptions of two ”landscapes” that we encounter every day. One is the global horizon that is ever changing, trying to simultaneously speak to hundreds of millions of different people. The other is a specific physical place, based in the heart of a beloved, well-known land of origin that we don’t want to lose. What has been oversimplified over the last decade as a dualism between global and local, in recent years has expanded and made this relationship more ambiguous and intriguing, as shown quite well in this nice Italian story. You can walk through the open, transparent courtyards of this place designed to hold a community of at least 1000 people that is both stable and, by its nature, fluid. The ”Diesel Village” designed by Pierpaolo Ricatti understanding Renzo Rosso’s creative and business ideas, will make you wonder what new, forward-thinking Italian companies could become. North view of the Diesel Headquarters. E osservando con calma i nuovi spazi Diesel mi vengono in mente le parole di Giuseppe Nardini quando, raccontando il progetto che ormai li rappresenta, disse che solo dalle grandi aziende venete sarebbe potuto partire il riscatto estetico di un territorio massacrato e consumato in maniera dissennata da decenni di boom economico capillare e diffuso. Anche se il progetto Diesel sembra fare un’ulteriore passo in avanti, non nella direzione di cercare a tutti i costi un’icona architettonica forte e provocatoria che ti rappresenti, quanto piuttosto nella costruzione di una qualità diffusa, che permei ogni ambiente, affermando la filosofia di un Gruppo in cui la creatività e la ricerca debbano essere accolti in un sistema di luoghi a misura d’uomo, in un dialogo sottile tra benessere e qualità naturale dei luoghi in cui abitare e lavorare. L’architettura di questo nuovo intervento è sofisticata e contemporanea, ma non è urlata ed autoriale come potresti erroneamente aspettarti. Le architetture costruite sono pensate per durare nel tempo, hanno una razionale e consapevole capacità di accogliere tutte le forme di flessibilità, mobilità e fluidità dei saperi che un luogo del lavoro attuale richiede, ma, contemporaneamente, affermano la necessità di vivere in spazi che abbiano una loro calma, pacata qualità rispettosa dei paesaggi in cui sono insediate. Il complesso Diesel è pensato seguendo una visione chiara e fortemente razionale grazie a un sistema di corpi rettangolari composti intorno a una serie di corti organizzate su più livelli di sezione. Gli edifici si appoggiano a una leggera pendenza che scorre lungo le corti portando verde e acqua fino all’interno del cuore del villaggio. La sequenza dei flussi pedonali è ben tracciata e porta il visitatore all’interno del complesso dove è organizzata l’area più pubblica e di servizio composta dall’accoglienza, il ristorante e l’area fitness, mentre il centro congressi e l’asilo rimangono leggermente spostati rispetto al corpo principale. Il piano terra di tutto il villaggio Diesel rappresenta perfettamente la filosofia aziendale con cui si è voluto dare forma a questo insediamento, mentre i piani superiori, destinati alle diverse aree ricerca e direzionali hanno un trattamento delle facciate perfettamente in linea con la migliore architettura terziaria internazionale. Anche i materiali scelti per i diversi rivestimenti dei tanti corpi di fabbrica indicano questa voglia di stabilità e qualità diffusa e consolidata, dal rame al legno che invecchieranno lentamente offrendo cromie e colori oggi inaspettati, oppure al dialogo costante tra interni/esterni, luce e ombra naturale, luoghi del lavoro e spazi di verde e acqua, per scoprire un’architettura in forma di villaggio che non ha il panico da invecchiamento precoce, ma che, invece, si appresta ad essere un luogo che sarà bello vedere cambiare negli anni. Not coincidentally, a few kilometers away and only a few years ago, Nardini, another large business, invested in quality architecture to give form to an advanced, broad vision of the future, bringing in Fuksas to design the famous glass bubbles set in the green space of the company garden. As I quietly observe the new Diesel spaces, I am reminded of the words of Giuseppe Nardini, telling about the design that now defines them. He said that only large Venetan companies would be able to aesthetically redeem a place that has been senselessly hacked up and corroded by decades of a wide-ranging economic boom. While the Diesel project seems to take a step forward in another direction, away from desperately seeking a strong, provocative architectural icon to represent itself, working to build all-embracing quality, permeating every space, affirming the Group’s ethos in which creativity and research must be accommodated in a system of places on a human scale, in a subtle dialogue between wellbeing and the natural quality of places where we live and work. This new project’s architecture is sophisticated and contemporary, but it does not shout and is not self-referential, like we might wrongly expect. The buildings are designed to last over time. They have a well-devised, intentional ability to accommodate those forms of flexibility, mobility and fluidity of knowledge that modern work places require. Yet, at the same time, it affirms the need to be in places that have a calm, peaceful quality that respects the landscapes around them. The Diesel complex is designed with a clear, considered approach using a system of rectangular structures arranged around a series of courtyards organized on several levels. The buildings lie on a slight slope that runs along the courtyards, bringing plant life and water within the heart of the village. The sequence of pedestrian routes is well delineated, taking visitors within the complex where the more public, service area is organized, including the reception, a restaurant and a fitness area. The conference center and day care center are slightly set apart from the main building. The ground floor of the whole Diesel Village is a perfect reflection of the company ethos intended to shape this site. Meanwhile, the upper floors for research and administrative areas feature a facade treatment in line with the finest international commercial architecture. The materials chosen for the various claddings of its many buildings show this desire for stability as wide-ranging, firmly-established quality. They range from copper to wood that will slowly age, presenting colors that are unexpected today. 5 Daniele Domenicali Luca Molinari Shu He Aerodata 7 6 West Panoramic view. In the previews page: South-East Panoramic view. Between the ’30s and the ’60s, Olivetti’s business and architectural model was a standard setter for the world as it perfectly expressed the quality of its products, including in the quality of the places where they were designed and built. Throughout that historic period, design and big industry spoke the same language and offered us highly innovative projects. Then the conversation was interrupted, partly because big industry stopped growing and innovating. Now we are in a seemingly different situation, but with a new client that has rediscovered the cultural, economic and communicative value of quality architecture as a medium to represent its identity while being a place needed to give substance to its research. In my opinion, this is one of the challenges that forward-thinking Italian industry should set its country, providing progressive models of spaces that offer a poetic reaction to the havoc wreaked on our land, while offering new architectural and manufacturing frameworks that courageously suggest new horizons to which we can look without fearing the future. 9 The constant dialogue between inside and outside, light and natural shade, work spaces and spaces for plant life and water lets us discover an architectural project in the form of a village that doesn’t fear premature aging. Instead, it presents itself a place that will be pleasant to see change over the years. This uncommon ”Diesel Island” offers us new images of how Italian production places could be in the near future, alternating two seemingly antithetical images, a ”village” from our long history, interwoven with the dynamics and situations spawned from absolutely contemporary, global worlds. Clearly, one of the paths our economy can take to survive is a constant, aggressive approach based on quality and aesthetic vision, our foundations for which we have been known for over two thousands years. No one has managed yet to completely squander this legacy! In order to create industrial excellence, bolstering it with the many talents that a forward company can attract, we will need more and more quality places where we can grow it with care. Aerodata E allora questa inedita “isola Diesel” ci offre altre immagini di come potrebbe diventare un luogo per la produzione italiana del prossimo futuro, alternando appunto due visioni così apparentemente antitetiche tra di loro, quella del “villaggio” appunto, del borgo di antica memoria, intrecciato con le dinamiche e gli scenari figli della massima contemporaneità e globalità. Sicuramente una delle strade da cui la nostra economia può sopravvivere è quella di una sfida costante e aggressiva sul concetto di qualità e di visionarietà estetica, matrice che ci viene riconosciuta da almeno duemila anni, e che ancora nessuno è riuscito, per ora, a dilapidare completamente! E per produrre eccellenza industriale, rafforzandola con le tante intelligenze che un’azienda evoluta può riuscire ad attrarre, ci vorranno sempre di più luoghi di qualità in cui farla crescere con attenzione. Tra gli anni Trenta e i Sessanta il modello aziendale e architettonico di Olivetti è stato indicato come modello in tutto il mondo perché raccontava perfettamente la qualità dei suoi prodotti anche come qualità dei luoghi in cui erano pensati e realizzati, e fino a quel periodo storico design e grande industria parlarono spesso la stessa lingua regalandoci opere fortemente innovative. Poi il dialogo si è interrotto, anche perché la grande industria ha smesso di crescere e innovare. Oggi ci troviamo in una situazione apparentemente diversa, ma con una committenza nuova che ha riscoperto il valore culturale, economico e comunicativo dell’architettura di qualità come medium per rappresentare la propria identità e insieme come luogo necessario in cui dare corpo alle proprie ricerche. Questa credo sia una delle sfide che la grande industria evoluta italiana deve offrire al proprio Paese, offrendo modelli evoluti di spazio che reagiscano poeticamente ai troppi scempi che hanno massacrato il nostro territorio, ma insieme proponendo nuove matrici architettoniche e produttive che indichino con coraggio orizzonti a cui guardare senza avere più paura del futuro. progetto architettonico architectural design Studio Ricatti Daniele Domenicali Il territorio Siamo nel territorio della Pedemontana Veneta, nel segmento dell’alto vicentino, dove lo sviluppo insediativo è contraddistinto dalla dispersione e quello produttivo dalla forma distrettuale assunta. Il territorio vede la presenza delle pendici delle Prealpi, caratterizzata da ecosistemi naturalistici variamente antropizzati, e di un sistema collinare nel quale persistono caratteri tipici dell’antico paesaggio agrario veneto. Ciò che contraddistingue la Pedemontana è il ritmo sincopato con cui si susseguono case isolate su lotto, ville più o meno antiche, lacerti del vecchio e storico paesaggio agrario, strade urbanizzate, aree produttive. Lo spazio aperto fatica a farsi paesaggio se non laddove la forma del suolo muta e fa emergere colline, altopiani, oppure si apre per far spazio ai corsi d’acqua: è il caso dell’area di Breganze dove ha sede il nuovo Headquarters Diesel. L’idea del progetto Il progetto recepisce i contrasti del paesaggio contemporaneo nel tentativo di superarli. L’idea dell’edificio nasce da colloqui diversi, prima di tutto con il luogo di cui si è detto e poi con le richieste della committenza, che voleva non si trattasse di un banale edificio per uffici e magazzino. Si doveva favorire una riconoscibilità della personalità aziendale. Estetica e funzionalità degli spazi lavorativi erano gli elementi di attrattività richiesti per realizzare uno dei migliori “great place to work”. Luoghi capaci di interpretare contemporaneità e innovazione. Progettazione come processo integrato Diesel è riuscita a coinvolgere lo Studio Ricatti (progetto architettonico) e Jacobs Italia (ingegneria) in un programma dove progetto e realizzazione sono stati monitorati da un proprio project manager. Tutte le decisioni, dalla dimensione delle diverse unità funzionali alla scelta dei materiali, alla contiguità e interdipendenza delle diverse attività sono state discusse con il Diesel Creative Team. La strategia dell’architetto è dovuta penetrare nel profondo dell’identità del cliente e accettare la sfida dei paradigmi vigenti all’interno di una progettazione aziendale. Fra questi l’individuazione di un appropriato “livello” architettonico, l’elencazione e l’integrazione di tutti i punti di contatto dell’incarico al progettista con le altre attività che creano l’immagine aziendale. L’architetto, insomma, diviene uno dei partecipanti al regno dei segni e dei segnali con la consapevolezza di non essere l’unico a creare segni e spazi. Può essere rivendicato, pertanto, un metodo di progettazione integrata in cui un lavoro corale vede coinvolti, assieme all’architetto, strutturisti, impiantisti, organizzatori del lavoro. Nelle realizzazioni a questa scala si intrecciano competenze tecniche piuttosto complesse dove non esistono soluzioni predeterminate, sia per quanto riguarda gli impianti, sia per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro. The place We are in the foothills of Veneto, in the upper part of Vicenza, where residential development is marked by sprawl and industrial development by its district organization. The area includes the slopes of the Prealps, featuring natural eco-systems that bear the mark of human development to varying degrees, and a hill system which still has the features of the historic Venetan rural landscape. The foothills’ distinguishing quality is the syncopated rhythm of the succession of isolated houses on lots, houses from different historic eras, fragments of the old rural landscape, urban roads and industrial areas. The open space strains to become landscape, except for where the form of its land shifts and gives rise to hills, plateaus, or opens up to make room for rivers. This describes the part of Breganze where the new Diesel Headquarters is located. The design concept The design reflects the contrasts of the contemporary landscape in an attempt to overcome them. The building’s concept was the result of many conversations, first with the place described and then with the client’s requests, as they wanted to avoid it being an anonymous office and warehouse building. The recognizability of the company’s personality had to be fostered. The workspaces’ appearance and functionality were points of attraction requested to create a ”great place to work.” The places should convey contemporary style and innovation. Design as an integrated process Diesel involved Studio Ricatti (architectural design) and Jacobs Italia (engineering) in a program in which the design and construction were overseen by its own project manager. All decisions were discussed with the Diesel Creative Team, from the size of the various functional units to the choice of materials, proximities and mutual relationships of its various operations. The architect’s strategy needed to reach the innermost part of the client’s identity and take on the challenge of the existing paradigms within its company design. One of these tasks was finding the right architectural ”level”, listing and integrating all the points of contact between the architect’s job and other operations that create the corporate image. In other words, the architect became one of the participants in a realm of signs and signals, aware of not being the only one to create signs and spaces. It could lay claim to an integrated design method in which there was a many-voiced project, including, alongside the architect, structural engineers, plant engineers and project managers. In projects on this scale, quite complex technical skills are intertwined and there are no preset solutions both for the building systems and for the project management. It’s a matter of inventing anew each time. 11 text by Pierpaolo Ricatti executive departments creative departments marketing departments staff department clothing conservation archive warehouse facilities kindergarten auditorium cafeteria fitness centre training area reception Shu He axonometric sections functional diagram 13 Aerodata thermal power plant Si tratta ogni volta di inventare e, quando ci si siede attorno ai tavoli dove i singoli saperi tecnici confrontano le proprie soluzioni, l’architetto ha un ruolo decisivo. È la convergenza degli apporti specifici, secondo una logica di team. Il programma Il nuovo Diesel Headquarters è stato realizzato in un’ex area industriale (fabbricato Moto Laverda) recuperando il terreno occupato da un’industria meccanica del luogo, in un lotto di terreno di circa 90.000 mq. Si compone essenzialmente di cinque complessi edilizi: edificio uffici, edificio magazzino/museo, edificio auditorium, edificio asilo, edificio centrale tecnologica/guardiania. Le attività principali ubicate sono: - Magazzino ricevimento e spedizione materie prime e campionari - Magazzino archivio storico (“Museo”) - Parcheggi privati coperti e scoperti - Blocco uffici su tre livelli fuori terra ed un livello tecnico al piano interrato - Fitness center, campo da squash e campi di calcetto - Ristorante aziendale e cucina - Showroom - Auditorium multifunzionale e foyer per eventi - Centro Elaborazione Dati (CED) - Asilo nido e scuola materna - Guardiania ed ingresso principale - Centrali tecnologiche La pianificazione è diventata un atto strategico dell’azienda nella definizione del programma funzionale, uno dei fattori che hanno configurato il progetto, oltre alle componenti urbanistiche e alle connotazioni dell’ambiente fisico, il luogo. Lo studio propedeutico di space planning e dell’analogo studio logistico è stato finalizzato alla raccolta, all’analisi e al trasferimento all’architetto delle esigenze Diesel, da considerare come base per la predisposizione del Master Plan e le successive fasi di progettazione. When professionals gather around tables where with their individual technical knowledge, they consider their solutions, the architect’s role is decisive. There is a convergence of specific contributions following a team approach. The program The new Diesel Headquarters was built in a former industrial area (the Moto Laverda building), recovering land used by a local mechanical industry on a plot of about 90,000 square meters. It consists primarily of five building complexes: an office building, a warehouse/museum building, an auditorium building, a day care building, and a technology center/guard house building. The primary operations located here include: - Warehouse for receiving and shipping raw materials and samples - Historic archive warehouse (”Museum”) - Private covered and outdoor parking - Office units on three floors above ground and a technical floor in the basement - Fitness center, squash court and soccer fields - Company restaurant and kitchen - Showroom first floor plan 15 14 Aerodata ground floor plan third floor plan 0 10 20 Shu He South elevation 0 5 10 Daniele Domenicali Daniele Domenicali A glimpse on the entrance (left), South courtyard (right). L’idea ispiratrice e guida è stata che il nuovo complesso non fosse solo una risposta adeguata alla sua utilizzazione, ma si aprisse anche alle situazioni esistenti sul luogo che sono state deliberatamente assunte e anzi riscattate, enfatizzando l’identità del progetto in senso urbano. Tramite una complessa articolazione di spazi autonomi, ma al contempo collegati secondo un impianto planimetrico razionale e rigoroso che gerarchizza gli spazi di natura comunitaria e quelli di natura privata, ci si ritrova attorno a un’idea di benessere fondata su un migliore contesto di vita. A tale gerarchia corrisponde una articolazione di pieni e vuoti che consente il contenimento dei volumi e delle masse a favore di un’architettura leggera, in cui quel che si costruisce – innanzitutto con luce ed ombra – sono i luoghi di mediazione tra spazio esterno ed interno. Si è lavorato sulla sezione del terreno dell’area, abbassandosi rispetto alla quota media dell’asse di penetrazione a sud, di 3,50 m, ottimizzando le altezze dei volumi in riferimento alle massime ammesse dai parametri urbanistici e modellando il terreno per un’articolata morfologia: corti interne quali luoghi di relazione, fulcro energetico e insieme luoghi contemplativi; definizione del margine quale mediazione col contesto attraverso relazioni visive e filtro protettivo; campi sportivi per svago e dinamicità integrati col contesto; infine ricchezza vegetazionale, caratterizzazione degli ambiti dei rapporti percettivi; giardini pensili con valore contemplativo, ma anche ecologico degli edifici. To the east is the office area, though on the second and third floors, the offices extend with two aerial connections to the north and to the south, overlapping part of the warehouse buildings. The guiding idea was that the new complex would not be merely an appropriate response for its use, but that it would also open itself to local situations that it intentionally reflected and redeemed, emphasizing the design’s identity in an urban sense. Through a complex organization of spaces that are autonomous yet connected in a well-considered, precise site plan, giving a hierarchical order to the common spaces and private spaces, it revolves around the idea of wellbeing based on a better living environment. This hierarchy corresponds to an arrangement of solids and voids that reduces the volumes and masses in favor of a lightweight architecture. Here, that which is built (first and foremost by light and shadow) are places of mediation between inside and outside. The design worked on the section of the area’s land, lowering it from the average level of the axis moving south by 3.50 m, optimizing the heights of the volumes based on the maximum height allowed by the urban planning criteria and shaping the land with complex features, including internal courtyards as gathering places, dynamic hubs that are also places of contemplation; defining their edges as points of mediation with the surroundings through visual relationships and as a protective filter; athletic fields for recreation and dynamic movement merged with the surroundings; lastly, a wealth of plant life, defining the spaces by their perceptual relationships; roof gardens that have both a contemplative quality and are of environmental importance for the buildings. Shu He Daniele Domenicali Shu He In sintesi, sono stati definiti i piani industriali e orizzonti temporali di riferimento, organigrammi, spazi, fabbisogni, aree di lavoro, ausiliarie, ancillari insieme ai criteri d’uso dello spazio, standards d’occupazione e criteri funzionali quali adiacenze, schemi di flusso, funzionali e relazionali. Lo studio, trasmesso al progettista, si è spinto fino a proporre i criteri di modularità e di flessibilità, obbligando un modulo di pianificazione, comune denominatore degli standard d’uso dello spazio, pari a 135x135 cm. Il fabbisogno totale dello spazio, calcolato nel progetto, è stato direttamente collegato a questo modulo, su cui si è anche verificato il budget di investimento. Tale modulo ha influenzato lo sviluppo tipologico dei corpi di fabbrica a tripla manica degli uffici per la sua efficienza, flessibilità d’uso e ripartizione ottimale fra spazi di lavoro e di supporto ancillare. Il progetto architettonico Forma e dimensione del lotto, vincoli prescritti dalle norme urbanistiche ed edilizie, dati di input, hanno indirizzato l’impostazione generale del complesso edilizio, la cui disposizione, rispetto al lotto, è originata dal grande asse di penetrazione a sud, che si stacca dalla strada provinciale che perimetra l’area ad est. Su quest’asse si organizzano gli ingressi carrabili e pedonali. L’accesso mediano imposta un percorso in direzione sud-nord che divide le due aree del sistema organizzativo aziendale: a ovest quella dei magazzini con i relativi piazzali di manovra, a est quella degli uffici, anche se al secondo e al terzo livello gli uffici si estendono con due collegamenti aerei a nord e a sud, sovrapponendosi in parte ai volumi dei magazzini. - Multipurpose auditorium and event foyer - Data processing center - Day care center and kindergarten - Guard house and main entrance - Technology centers. Planning became a strategic action for the company in creating its functional program. This was among the factors that shaped the project, along with urban planning aspects and the suggestions of the physical environment, the place. A preliminary study of space planning and a logistics study aimed to collect and analyze Diesel’s needs, conveying them to the architect to take as the foundation for the master plan and later design stages. Essentially, the study defined industrial plans and time frames, staff organization, spaces, needs, work areas, auxiliary areas, support areas, along with the criteria for the space’s usage, occupancy standards and functional criteria such as adjacency, and flow, functional and relational diagrams. The study, sent to the architect, went so far as to suggest criteria of modularity and flexibility, requiring the use of a 135x135 cm planning module, the common denominator of the space usage standards. The total space usage, calculated in the design, was directly connected to this module, on which the investment budget was also based. This module influenced the development of the triple extension building type for the offices, because of its efficiency, flexibility of use and excellent division between workspaces and auxiliary services. The architectural design The lot’s shape and size, the restraints set by urban and building regulations, the input data, directed the general layout of the building complex. Its arrangement in relationship to the lot originated from the large axis pushing to the south that separates from the provincial road that bounds the area to the east. Vehicular and pedestrian entrances are arranged on this axis. The median access sets up a route on the south-north direction, which divides the two areas of the company’s organizational system. To the west is the area of the warehouses and their turning areas. 2 1 4 5 3 21 4 5 1. motorized sunshades 2. extruded aluminium section bar Schüco type 3. steel treading grid hot zinc-coated 30x100 mm 4. larch Thermowood staves 25 mm thick 5. motorized brise-soleil 6. false ceiling in metal sheet staves 2 3 4 bcnxzbcn czx cxcx cbzx cnznzxcz Studio Ricatti Frames detail of the South courtyard. 6 23 Shu He Daniele Domenicali 22 Shu He Daniele Domenicali Interior views and perspective section on the reception area. Daniele Domenicali Daniele Domenicali Daniele Domenicali Views of the North courtyard and cross section. cross section 0 5 10 The layout of the site and volumes that organizes the grouping of new multi-purpose buildings overlaps and orders the systems of flows to and from areas with different specific purposes. On the ground floor, it has the highest degree of complexity, given the differentiated system of entrances and exits, divided for pedestrian or vehicle, visitors/customers, employees, trucks, goods, with indoor and outdoor parking areas, and areas for loading and unloading. These areas, which have different specific features, are integrated in shaping the land (e.g. courtyards that can help orient and distribute flows and define clear access hubs), forming the basis that relates with the site. It crosses environmental sustainability and landscape quality, while the volumes move freely, many suspended from the ground, as requested by the functional program. Simple with a ”lot of planning and minimal architecture”, they are assembled and juxtaposed, giving rise to a dynamic that is also one of perception, softening the effect of the horizontal mass. The project scale, which is such to meet all the needs that rise on an individual level, as well as the spatial conditions requested for about a thousand employees, rediscovers the building’s iconic value, which expresses from a distance that of the program and configures the surrounding landscape. Each point is different from the others. Each station has its own view and those who work here move within a landscape. The facades’ treatments involve a diversity of cladding materials with a relationship between solids and voids that create a powerful fluidity and large windows. The copper cladding, the seethrough or translucent glazed polycarbonate surfaces and the cement cladding add to the architecture’s immediacy, making it direct and perceptible through the kinesthetic experience of those who are viewing it (in its shape, color, space). It seems, before all else, to express itself by the absolute material quality of its volumes that are layered and overlapped according to its materials. The VIP dining room from the courtyard. In the following page: interior views and perspective section on the canteen. Daniele Domenicali Daniele Domenicali 26 Daniele Domenicali L’impianto planivolumetrico che organizza l’agglomerato dei nuovi volumi multifunzionali, si sovrappone, ordinandola, alla rete dei flussi per e da le aree a specificità diversa, che al piano terra presenta il più alto livello di complessità, dato il sistema differenziato delle entrate e uscite, suddivise in pedonale e carrabile, per visitatori/clienti, dipendenti, Tir e merci, con aree di parcheggio coperte e scoperte, aree di carico e scarico. Queste aree, a specificità diverse, sono integrate nella modellazione del terreno (cortili capaci di facilitare l’orientamento e i flussi di distribuzione e di determinare chiare polarità di accesso) costituendo la base che si relaziona con il sito e diventa incrocio tra sostenibilità ambientale e valore paesaggistico, mentre i volumi si muovono liberi, in buona parte sospesi sul suolo, come richiesto dal programma funzionale. Semplici con “massimo di programma e minimo di architettura”, questi sono montati e accostati innestando una dinamica anche percettiva che ne diluisce l’effetto della massa orizzontale. La scala dell’intervento, che è quella di soddisfare tanto le necessità che si producono a livello individuale, quanto le condizioni spaziali richieste per circa un migliaio di addetti, recupera la valenza iconica dell’edificio che da lontano offre al visitatore una complessità spaziale che riflette quella del programma e che compone il paesaggio circostante. Ogni punto è diverso dall’altro, ogni postazione ha una sua visuale e chi vi lavora si muove dentro un paesaggio. Il trattamento delle facciate coinvolge un’articolazione di materiali per rivestimenti con rapporto tra pieni e vuoti a formare una forte fluidità ed ampie vetrate. Il rivestimento in rame, le superfici vetrate visive o traslucide in policarbonato e il rivestimento in fibrocemento fanno in modo che l’architettura sia molto più immediata, diretta, percepibile, attraverso la sperimentazione cinestetica di chi la contempla (geometria, colore, spazio), in quanto essa sembra imporsi in primo luogo per la rigorosa materialità dei suoi volumi che si stratificano e sovrappongono a seconda dei suoi materiali. East elevation 0 5 10 Daniele Domenicali 29 Daniele Domenicali Daniele Domenicali Shu He Daniele Domenicali Auditorium foyer (top), perspective section on the auditorium (bottom), interor views of the auditorium, seatings can be hidden in the thickness of walls (right). Studio Ricatti Daniele Domenicali Daniele Domenicali View from the North and façade details. 33 Daniele Domenicali M N M N section MM section NN 0 5 10 Studio Ricatti Daniele Domenicali Daniele Domenicali 2 1 1 2 2 Daniele Domenicali 1. Rodeca polycarbonate panel 40 mm thick 2. finning in extruded aluminium section bar 3. coverage in polycarbonate sheets 4. extruded aluminium section bar 2 View of the warehouse facilities. Shu He 4 section CC 0 5 10 warehouse detail project & construction management Jacobs Italia interview with Gianpietro Monfredini, Project Manager Jacobs Italia edited by Ilaria Brogi Ilaria Brogi: What was Jacobs’ role in the building’s construction and design process? Gianpietro Monfredini: Jacobs created the space planning, doing interviews within the various company departments and collecting information about present and future needs. The issue of adjacency was carefully considered. We then presented these factors to Pierpaolo Ricatti to develop the architectural design. I.B.: Could you explain more about the issue of adjacency? G.M.: We considered operations that had to be close together and that interact with each other. For example, the areas for designers, creative professionals who design and present the product, were placed on the top floor near the museum, the historical archive of Diesel products. I.B.: How were the different phases of project management organized and how were the different areas of responsibility structured? G.M.: Diesel chose its own project manager, who coordinated relationships between the company and the professionals. Jacobs oversaw the engineering of the architectural design. For the interior design, its own consultant was used. Other tasks were given to outside specialists, such as for landscaping, lighting and acoustics. The project management involved the architect, Pierpaolo Ricatti, throughout. I.B.: In terms of its plant, the design has a great many special features. Which criteria let Class A certification be issued by Prof. Dall’O’? G.M.: The objective of achieving a high energy class proved its effectiveness; in order to reach this goal, the project designers brought to the table the best technological, building system and construction solutions on the market, managing their integration effectively. The inspector conducted constant reviews, during the final design as well as construction phases, through scheduled on-site inspections that made for an independent assessment of the consistency between the design and the implementation. I.B.: What choices were made for indoor comfort? G.M.: We used chilled beams, meaning without internal fans, making them quiet. Air is well distributed and varies according to local needs. For example, the administration works with printed materials, whereas other areas work with textiles, so they have different temperature needs. Then a different temperature regulation is needed depending on exposure. The building system is designed for this flexibility. Ambient air quality was achieved by an HVAC system that can provide an air exchange rate of least 40m3/h per person. I.B.: Did you have any certification inspectors or consultants for the facades? G.M.: We worked with the support of a specialized firm. For review and sizing of structural elements, we drew on their expertise. Schüco was brought in by the contractor. Daniele Domenicali Ilaria Brogi: Qual è il ruolo della Jacobs nel processo compositivo e costruttivo dell’edificio? Gianpietro Monfredini: Jacobs ha sviluppato lo space planning, facendo le interviste all’interno dei vari dipartimenti dell’azienda e raccogliendo le informazioni legate alle necessità presenti e future; è stato approfondito il tema delle adiacenze. Successivamente abbiamo fornito questi elementi a Pierpaolo Ricatti per lo sviluppo del progetto architettonico. I.B.: Potrebbe chiarire il tema delle adiacenze? G.M.: Si considerano le attività che devono stare vicine ed hanno rapporti di interazione. Per esempio quelle destinate agli stilisti, ai creativi che studiano il prodotto e lo propongono, sono state collocate all’ultimo piano in prossimità del museo, l’archivio storico dei prodotti della Diesel. I.B.: Come sono state impostate le varie fasi della gestione del progetto e come si sono articolate le varie competenze? G.M.: Diesel ha individuato un proprio project manager, che coordinasse i rapporti tra azienda e professionisti incaricati, Jacobs ha gestito l’ingegnerizzazione del progetto architettonico, e per l’interior design si è avvalsa di un proprio consulente. Sono stati affidati altri incarichi a specialisti esterni per il verde, per l’illuminazione e per l’acustica. Il management del progetto ha sempre visto coinvolto il progettista Pierpaolo Ricatti. I.B.: A livello impiantistico il progetto presenta tantissime particolarità, quali sono i criteri che hanno permesso il rilascio della certificazione di classe A da parte del prof. Dall’O’? G.M.: L’obiettivo della classe energetica elevata ha dimostrato la sua efficacia: per raggiungerla, è stato messo in campo il meglio delle soluzioni tecnologiche, impiantistiche ed edilizie offerte dal mercato, gestendone in modo efficace la loro integrazione. Da parte del certificatore c’è stata una continua verifica, non solo durante la progettazione esecutiva ma anche durante la realizzazione, attraverso sopralluoghi programmati che hanno permesso di verificare, la coerenza tra progetto e realizzazione. I.B.: Quali scelte sono state fatte per il comfort ambientale? G.M.: Abbiamo utilizzato delle travi fredde cioè prive di ventilatore al loro interno e quindi silenziose. L’aria è molto ben distribuita e varia secondo le esigenze delle zone: l’amministrazione lavora con materiali cartacei, altre zone con i tessuti quindi le necessità termiche sono differenti. Poi c’è bisogno di una regolazione di temperatura diversa rispetto all’esposizione. L’impianto è progettato per questa flessibilità e il livello della qualità dell’aria ambiente è stato raggiunto prevedendo un impianto HVAC in grado di garantire almeno 40m3/h di ricambio d’aria a persona. RICCARDO GANDA Construction Manager SERGIO BALTUZZI Direttore Lavori ALESSANDRA ALZETTA Site HSE Engineer LUIGI CARERI FABIO MANTICA Civil Site Supervisor PIETRO BOERIO Direttore Lavori Strutture PIERLUIGI CALZIGHETTI UMBERTO FORTUNATI Electrical Site Supervisor STEFANO GERARDINI EMILIO NEBULONI Mechanical Site Supervisor WALTER AMATI BAS Site Supervisor I.B.: Avete avuto dei certificatori o consulenti per le facciate? G.M.: Abbiamo lavorato col supporto di una ditta specializzata. Per la verifica ed il dimensionamento degli elementi costruttivi ci siamo avvalsi della loro competenza. Schüco è stata coinvolta dall’Appaltatore. È un percorso che seguiamo regolarmente quando progettiamo: ai costruttori chiediamo garanzie sui prodotti. I.B.: Come si è concretizzato il lavoro di collaborazione con l’architetto Ricatti e per quali ambiti? G.M.: Abbiamo collaborato già nella fase dello space planning, del dimensionamento strutturale, degli impianti e della scelta degli interpiano. In pratica abbiamo fissato la griglia comune all’interno della quale sviluppare il progetto nella sua impostazione generale, individuando le sagome di questi volumi molto massivi dal punto di vista dimensionale, ma alleggeriti dalla trasparenza delle superfici. I.B.: Da chi è stata progettata la parete verde nella hall di ingresso? G.M.: È un progetto nato in un secondo momento da un’idea di Renzo Rosso. Per la realizzazione è stata scelta un’azienda specializzata e dopo alcune prove in laboratorio Renzo Rosso ha scelto personalmente le essenze più adatte. I.B.: E invece per gli interni chi se ne è occupato? G.M.: È stato un grande lavoro di team, svolto prevalentemente in cantiere, tra Jacobs con il consulente Paolo Mantero, il Diesel Creative Team coordinato da Alessandro Giannavola con Lars Schwartz Hansen, Cristian Rampazzo, Silvia D’Amico, i consulenti per il verde Land con Leonardo Oprandi, l’acustica con Enrico Moretti di Biobyte e l’illuminazione con Jacopo Acciaro di Voltaire. Le maggiori difficoltà, vista la complessità del progetto, si sono verificate durante le fasi di approvazione, man mano che le proposte venivano avanzate con i relativi mock-up era necessario programmare tempestivamente gli acquisti con l’occhio attento alla programmazione dei lavori che avanzavano velocemente. I.B.: Come sono state impostate le fasi della gestione del cantiere e come si sono articolate le varie competenze sotto il controllo di Jacobs? G.M.: Nella fase di cantierizzazione la sicurezza in fase di esecuzione è stata seguita, per Jacobs, da Claudio Meroni, con lui abbiamo fatto un lavoro enorme di coordinamento dei vari appaltatori, subappaltatori, dei tantissimi operai di diversa nazionalità. This is an approach we regularly take when we design; we ask manufacturers for product guarantees. I.B.: How did the collaborative work with the architect Ricatti take shape and in which realms? G.M.: We already worked together on the space planning, structural sizing, the building systems and the choice of the floor heights. In effect, we determined a common grid within which to develop the project in its general layout, identifying the contours of these volumes, which were very massive in terms of size, but made lightweight by the transparency of their surfaces. I.B.: Who designed the green wall in the entrance hall? G.M.: This project came about later on, based on Renzo Rosso’s idea. A specialized company was chosen to make it and after a few laboratory tests, Renzo Rosso personally chose the most suitable plants for it. I.B.: And who designed the interiors? G.M.: It was a major team effort, mainly done on site, with Jacobs and the consultant Paolo Mantero, the Diesel Creative Team coordinated by Alessandro Giannavola with Lars Schwartz Hansen, Cristian Rampazzo, Silvia D’Amico, Land landscaping consultants with Leonardo Oprandi, acoustics with Enrico Moretti of Biobyte and lighting with Jacopo Acciaro of Voltaire. The greatest challenge, given the project’s complexity, came up during the approval phases, as proposals and their mockups were gradually presented and had to be planned in a timely manner with careful attention to scheduling construction that progressed quickly. I.B.: How were the different phases of construction management organized and how were they separated into the different areas of responsibility under Jacobs’ supervision? G.M.: During construction, site safety during implementation was overseen by Claudio Merino for Jacobs. With him we undertook the enormous task of coordinating the different contractors, subcontractors and the huge number of workers of various nationalities. Part of the construction management phase was reviewing the construction site’s organization and supervising the operational structure, technical assistance, reviewing final designs by contractors, controlling materials and quality of work done and their compliance with contractual agreements. Construction site’s organization (top), interior views of the creative department (right). Il construction management ha visto rientrare in questa fase anche la verifica dell’organizzazione di cantiere e la supervisione della struttura operativa, l’assistenza tecnica, la verifica dei progetti esecutivi redatti dagli appaltatori, il controllo dei materiali e della qualità delle opere eseguite e la loro rispondenza ai documenti contrattuali; il controllo dei tempi, la verifica dell’avanzamento nella contabilità dei lavori, il controllo dei costi di progetto, l’esame di eventuali richieste di varianti, la verifica ed approvazione dei pagamenti, modifiche o deroghe ai progetti, infine l’organizzazione e l’assistenza ai collaudi e alle procedure di fine lavori, compresa la raccolta dei disegni ”as built”, dei manuali e certificazioni di legge. Nella fase di realizzazione dell’opera, la direzione artistica dell’architetto Ricatti è consistita nel controllo e verifica di tutto quanto atteneva agli aspetti architettonici, con il compito di segnalare a Jacobs e al committente le difformità che si riscontravano durante il suo svolgimento. Con tutte le difficoltà del caso, dalla posa della prima pietra che fu a fine luglio 2007, le prime consegne sono state effettuate a marzo 2010 e l’inaugurazione della nuova sede Diesel il 15 settembre 2010. Reviewing time frames, reviewing progress in recordkeeping of work, controlling project costs, reviewing requests for modifications, reviewing and approving payments, changes or exceptions to designs, and finally, organizing and assisting tests and construction completion procedures, including gathering ”as built” drawings, manuals and legal certifications. During the construction work, the creative direction of Arch. Ricatti involved controlling and reviewing everything that tad to do with the architectural aspects, with the responsibility for calling to the attention of Jacobs and the client any divergences found during its progress. Despite all of these challenges, from the moment the first stone was laid in late July 2007, the first deliveries were made in March 2010, and the new Diesel Headquarters was opened on September 15, 2010. 41 CLAUDIO MERONI Coordinatore della Sicurezza Daniele Domenicali GIANPIETRO MONFREDINI project manager sicurezza safety Jacobs Italia Objective: ”Zero Accidents”, a challenging goal, but necessary, both morally and for the success of the whole project. The difficulty and efforts required to manage the safety of the construction site can be easily grasped by considering a few facts: a) to complete all the construction work, 20 lead contractors were chosen, which used 209 subcontractors; b) 1590 workers worked on the site (with a peak of 350 workers/day), who were on site for an average of only two and a half months; c) 60% of the workers were of foreign origin from 16 different countries (Italy, Bosnia, Romania, Albania, Tunisia, Moldova, Morocco, Brazil, the Ivory Coast, Kosovo, Algeria, Ukraine, Finland, Cuba, Dominican Republic and Poland). Therefore, a safety management system was implemented to achieve the high safety goals that had been set, based on four main phases: 1) training/ information; 2) planning, 3) monitoring, 4) assessing safety performance and then modifying/supplementing the system. There were a few accidents in the first months of construction, though not with serious injury. They called attention to needs to improve the involvement of workers in safety management, ensure a consistent level of adhesion to the safety program, to ensure consistency in planned safety measures, and to proceed in implementing only activities that were previously planned without space for improvisation. Training-information Before work started, all the major contractors and their first level subcontractors participated in a meeting to clarify the safety management system that would be applied. An initial training session specified the site rules, clarified everyone’s responsibility and each worker’s mode of participation, according to their roles, in managing site safety. Workers exposed to particular risks attended special informational sessions. The managers (team leaders) also participated in a targeted informational session that highlighted their key roles in supervising and described the tools available for an effective implementation of their responsibilities. An example of the site plan drafted weekly to analyze and resolve interferences, specifically for work in outdoor areas. Pianificazione La pianificazione della sicurezza è stata garantita, oltre che dagli strumenti previsti per Legge, PSC e POS, dal sistema di gestione della sicurezza. I responsabili di cantiere e sicurezza delle Imprese principali, coordinavano analizzando tutte le attività da compiere nel corso della settimana, cercando di risolvere le principali interferenze tra le diverse lavorazioni, e individuavano le lavorazioni più delicate per le quali era necessario redigere specifiche procedure operative (Safe Plan of Action, di seguito SPA). Gli SPA erano redatti dai capi cantiere direttamente in campo con adeguato anticipo rispetto all’inizio dei lavori, e condivisi con i preposti. Monitoraggio A tutti i responsabili al controllo e vigilanza del cantiere era richiesto di segnalare eventi pericolosi, anche senza infortuni (mancati incidenti), in modo che dall’analisi delle cause si potessero intraprendere le dovute azioni correttive. Il personale inadempiente alle regole della sicurezza era richiamato dapprima verbalmente, quindi per iscritto ed, a fronte di reiterate infrazioni, allontanato dal cantiere. Tale azione è stata intrapresa solo nei confronti di un’impresa esecutrice e di 4 lavoratori (tra cui un capo cantiere). Parallelamente, grazie alla disponibilità del Committente, è stato creato un programma per premiare con oltre 500 prodotti di moda Diesel i lavoratori che si fossero distinti per senso di responsabilità o contributo al miglioramento della sicurezza. Infine, il personale aveva la possibilità di riportare delle osservazioni circa lo stato di sicurezza del cantiere. Sono state registrate più di 500 osservazioni (di cui 36% da capi cantiere e operai) che hanno portato ad altrettante azioni correttive. Valutazione livello sicurezza Periodicamente, attraverso l’analisi delle statistiche di cantiere (ore lavorate, numero di SPA redatti, incidenti, richiami) e attraverso l’analisi delle principali non conformità, si valutava il livello di funzionamento del sistema di gestione della sicurezza. Information was also provided to all workers through visual communication, with safety bulletins distributed throughout the construction site to encourage improvement (e.g. goggle use, the importance of boundary markings) and weekly meetings (tool boxes) held by all the major contractors with their workers. Planning Safety planning was enacted both by the tools required by law, such as the SCP and SOP, and by a safety management system. The Construction Site and Safety Managers of the main contractors coordinated and analyzed all the work to be done in the week, seeking to solve the major interferences between the different processes and identifying the most sensitive processes for which specific Safe Plans of Action (SPA, hereafter) were to be prepared. The SPAs were drafted by the foremen directly on site well in advance of the start of the work and shared with the team leaders. Monitoring All managers of monitoring and safety were asked to report hazards, including when there were no accidents (near misses) in order to study their causes and undertake proper corrective measures. Personnel who did not follow safety rules were first reprimanded verbally and then in writing, and if there were repeated offenses, they were removed from the site. This action was taken against only one of the contractors and four workers (including a foreman). Diesel’s support also made it possible to create an incentive program to reward the workers with over 500 Diesel fashion products for distinguishing themselves for their sense of responsibility or having made a contribution to improving site safety. In addition, the personnel had the chance to report their observations about the site’s safety. Over 500 observations were made (36% from foremen and workers) that led to an equal number of corrective actions. Safety level assessment Periodically, through an analysis of site statistics (hours worked, number of SPAs drafted, accidents, reprimands, etc.) and of major non-compliances, it was evaluated how well the safety management system was working. 43 Obiettivo “Zero Infortuni”, il risultato impegnativo da raggiungere ma necessario sia moralmente sia per il successo dell’intero progetto. Le difficoltà e gli sforzi compiuti nella gestione della sicurezza del cantiere sono ben comprensibili elencando alcuni dati: a) per la realizzazione di tutte le opere sono stati selezionati 20 appaltatori principali i quali hanno ricorso al lavoro di ben 209 imprese subappaltatrici; b) nel cantiere hanno lavorato 1590 maestranze (con una punta di 350/giorno lavoratori), con una presenza media in cantiere di solo due mesi e mezzo; c) il 60 % delle maestranze era di origine straniera in rappresentanza di 16 differenti nazionalità (italiana, bosniaca, romena, albanese, tunisina, moldava, marocchina, brasiliana, ivoriana, kosovara, algerina, ucraina, finlandese, cubana, domenicana, polacca). Per garantire il raggiungimento degli alti standard di sicurezza prefissati, è stato attuato un sistema di gestione della sicurezza, basato su quattro momenti principali: 1) la formazione-informazione; 2) la pianificazione; 3) il monitoraggio; 4) la valutazione del livello di sicurezza raggiunto e quindi la modulazione-integrazione del sistema applicato. I primi mesi di cantiere sono stati segnati da alcuni incidenti che, seppur con prognosi non gravi, hanno evidenziato la necessità di migliorare il coinvolgimento delle maestranze nella gestione della sicurezza, assicurare la consistenza delle misure di sicurezza pianificate, procedere alla realizzazione delle sole opere precedentemente pianificate senza margini di improvvisazione. Formazione-informazione Prima dell’inizio dei lavori, ogni impresa principale, con i suoi subappaltatori di primo livello, ha partecipato ad un incontro di allineamento al fine di chiarire e di illustrare il programma di gestione della sicurezza che si sarebbe applicato. Con un incontro di indottrinamento iniziale venivano descritte le regole di cantiere, chiarite le responsabilità di ognuno e le modalità di partecipazione di ogni lavoratore, secondo le proprie competenze, alla gestione della sicurezza. I lavoratori esposti a rischi particolari seguivano specifici incontri informativi. I preposti, ovvero i capi squadra, partecipavano inoltre ad uno specifico momento informativo durante il quale erano evidenziati il loro ruolo chiave nella vigilanza, e gli strumenti disponibili per un efficace attuazione delle proprie responsabilità. L’informazione avveniva anche attraverso la comunicazione visiva, con bacheche della sicurezza distribuite nel cantiere per sollecitare ambiti di miglioramento (uso occhiali, importanza delimitazioni…), con riunioni settimanali (tool box) tenuti da tutte le imprese principali con le proprie maestranze. Abstract text by Claudio Meroni Office Building The office complex is arranged into seven blocks that enclose two internal courtyards. There are also two raised bridging elements that connect to the warehouse/museum building. There is a basement and three above ground floors, in addition to a roof floor. A technical passage at the basement level connects the energy production systems with the technological spaces in the office complex. All the buildings are based on three standard grids with the proportions: 10.80 x 4.60 m/10, 80 m/10 x 8.50, 80 x 13.10 m; these grids also define the sequence of the vertical structural elements (columns). The grid proportions may vary locally based on the buildings’ overall configuration. There are also numerous stairwells/elevators and small courtyards for building systems that are the buildings’ bracing rigid cores, given the task of absorbing all the horizontal loads (wind and earthquake) transmitted from the floor slabs that are considered infinitely rigid in their level. The structure of the floor slabs locally is integrated with ribs that are extrados or intrados to the depth of the floors slabs. As noted, the basement is bounded around its perimeter by a double row of cast-in-situ reinforced concrete walls, which also form a continuous air gap. The structures of the office buildings were designed not to require structural joints inside the complex. There are structural joints only at the point of meeting with the warehouse on one side and the auditorium on the other. The structure has certain unique characteristics, including: - Large spans and overhangs in the floor slabs, successfully resolved by using lightweight flat slabs; - Quite tall, slender inclined pillars of reinforced concrete, which required taking precautions in calculation and execution; - Floor slabs hanging from the above levels by high yield steel rods; - Metal structures with particularly complex structural designs. Warehouse/Museum Building The foundations are direct, consisting of simple or multiple isolated plinths or of ribbonshaped foundations. On the extrados of the foundations, at the prefabricated pillars, a spigot was built in situ to house the pillars. The building’s bearing structures are made of precast concrete pillars, 80x80 cm, supporting the floor beams, directly or through a series of brackets and capitals. The pillars serve as the building’s cross bracing against possible horizontal loads (such as wind, destabilizing effects and earthquakes). This function is supplemented by a series of concrete partitions to brace the structure’s first elevation, limiting the forces on the pillars. On the south side there is an office unit whose roof is made of a metal structure of circular steel columns and top sections. Edificio Magazzino/Museo Le fondazioni sono di tipo diretto, costituite da plinti isolati, semplici o multipli o da fondazioni nastriformi. All’estradosso delle fondazioni, in corrispondenza dei pilastri prefabbricati, è previsto un bicchiere per l’alloggiamento dei medesimi, realizzato in opera. Le strutture portanti del fabbricato sono costituite da pilastri prefabbricati in calcestruzzo di dimensioni 80x80 cm che sostengono le travi di impalcato, direttamente o tramite una serie di mensole e capitelli. I pilastri costituiscono l’irrigidimento trasversale dell’edificio atto a presidiare i carichi orizzontali previsti (vento, effetti instabilizzanti, sisma). Tale funzione è integrata da una serie di setti in c.a. che irrigidiscono la prima elevazione della struttura, limitando le sollecitazioni prodotte sui pilastri. Sul lato sud è prevista una manica uffici, la cui copertura è realizzata con una struttura metallica formata da colonne circolari in acciaio e profili di sommità. Verso Nord è prevista una manica uffici (denominata “manica stilisti”), la cui copertura è realizzata con una struttura metallica formata da colonne circolari in acciaio e profili di sommità. Edificio Auditorium L’edificio ha dimensioni in pianta di 45x47 m, circa e si sviluppa verticalmente su un livello con due differenti altezze: gli ambienti “back-stage”, “corridoio” e “servizi” hanno un’altezza netta di 380 cm al rustico, mentre il locale “auditorium” di 825 cm sotto tegolo. La struttura è interamente realizzata con pareti portanti in calcestruzzo armato, che svolgono la funzione di sostegno dei carichi verticali e la funzione di controventamento alle azioni orizzontali di vento e sisma. Il solaio degli ambienti con altezza netta di 380 cm (solaio basso) è realizzato con soletta in c.a. gettato in opera alleggerito con elementi sferici in polietilene riciclato ad alta densità; in corrispondenza dei pilastri i solai presentano adeguate zone piene per assorbire gli sforzi di taglio e punzonamento; il solaio del locale auditorium (solaio alto) è in tegoli “pi greco” prefabbricati. Sul solaio basso grava, oltre gli altri carichi, il carico della terra delle sistemazioni a verde, mentre su quello alto viene realizzato un “tetto verde”. The building under construction. On the north side there is an office unit (called the ”designer unit”), whose roof is made of a metal structure of circular steel columns and top sections. Auditorium Building The building’s site plan is approx. 45x47 m. It extends vertically on one level with two different heights. The ”backstage” spaces, the ”corridor” and ”services” have a net height of 380 cm, without plaster, and the ”auditorium” space is 825 cm, under the roof. The structure is made entirely of reinforced concrete loadbearing walls, which serve as a support for vertical loads and provide bracing against the horizontal actions of wind and earthquakes. The floor of the rooms has a net height of 380 cm (lower slab). It is made with an in-situ reinforced concrete slab with spherical elements of lightweight, high density recycled polyethylene. In line with the pillars, the floor slabs have adequate buffer zones to absorb shear and punching stresses; the floor slab of the auditorium space (top floor) is made of prefabricated ”pi” tiles. The lower floor slab, in addition to other loads, bears the load of the earth from the landscaping, and on the top floor slab there is a ”garden roof”. 45 Edificio Uffici Il complesso uffici risulta articolato in sette blocchi disposti a racchiudere due corti interne. Si hanno poi due elementi sopraelevati a ponte di collegamento verso il corpo magazzino/museo. Sono presenti un piano interrato e tre piani fuori terra, più il solaio di copertura. Al livello del piano interrato si sviluppa un cunicolo tecnico che collega le centrali di produzione dell’energia con le aree tecnologiche ubicate nel complesso uffici. Tutti i corpi di fabbrica sono impostati su tre maglie tipiche aventi le seguenti dimensioni: 10,80 x 4,60 m/10,80 x 8,50 m/10,80 x 13,10 m; tali maglie scandiscono anche la sequenza degli elementi strutturali verticali (pilastri). Localmente le dimensioni della maglia possono variare, in funzione della conformazione complessiva degli edifici. Sono poi presenti diversi vani scale/ascensori e cavedi per impianti che rappresentano i nuclei rigidi controventanti dei corpi di fabbrica, ai quali è demandato il compito di assorbire tutte le azioni orizzontali (vento e sisma) trasmesse dai solai considerati infinitamente rigidi nel loro piano. Localmente la struttura dei solai è integrata con nervature estradossate o intradossate rispetto allo spessore dei solai stessi. Il piano interrato, come già detto, è delimitato perimetralmente da un doppio ordine di murature in calcestruzzo armato gettato in opera, che formano anche una intercapedine continua. Le strutture dei corpi di fabbrica degli uffici sono state progettate in modo da non necessitare di giunti strutturali internamente al loro complesso. Tali giunti sono previsti solamente all’interfaccia, da un lato, con il magazzino e, dall’altro, con l’auditorium. La struttura si connota per alcune caratteristiche peculiari: - presenza di grandi luci e sbalzi nelle solette di impalcato, felicemente risolti mediante l’adozione dei solai a piastra alleggeriti; - presenza di pilastri in calcestruzzo armato inclinati e di notevole altezza e snellezza, che hanno comportato l’adozione di particolari cautele di calcolo e di esecuzione; - presenza di impalcati appesi ai piani sovrastanti per mezzo di tiranti in acciaio con elevate caratteristiche di snervamento; - presenza di strutture in carpenteria metallica di concezione strutturale particolarmente complessa. Abstract text by Pietro Boerio Abstract strutture structures Jacobs Italia impianti meccanici mechanical systems impianti elettrici electrical systems The technological solutions adopted aimed to create systems that met expectations of excellence both in terms of function and energy use. The central heating system produces the thermal energy needed to air condition/ heat the complex with two cogeneration units, each with an electric output of 469 kW and a thermal output of 729kW (plus approximately 90 kW available at a low temperature from intercooler recovery), two condensing boilers with a useful thermal output of 1300 kW. The cogenerators operate parallel to the boilers and their use is prioritized over the boilers. The water is sent to the systems at 80°C and comes back from them at 40°C. - the central cooling system produces the cooling power needed for cool the complex with: 1 absorption chiller with a cooling capacity of 957 kW (chilled water 7-12°C) produced by 1402 kW of thermal energy from cogenerators (90-80°C hot water) 2 water-cooled centrifugal tower chillers with 1500 kW chillers each (7-12°C chilled water), with inverters. The absorber works in parallel to the chiller units, and its use is prioritized over the chillers. - circulation pumps with inverters; high efficiency (EFF1) electric motors for fans and pumps; - fans with inverters; exhaust air recycling systems. - solar-thermal system: approximately 60 square meters of flat solar collectors on the roof of the warehouse and two boilers/accumulators with a total capacity of 5,000 liters cover 50% of the complex’s sanitary hot water needs. There are timed thermal legionella disinfection cycles. - solar PV system: Amorphous silicon photovoltaic solar panels built into the complex’s roof over 5,000 square meters can produce electricity of 200 kW peak. - rainwater collection to reduce use of potable water, there are two rainwater collection tanks. One has a capacity of approximately 430 m3 for irrigating the landscaping. The other has a capacity of about 480 m3 to fill the toilet flush tanks. L’energia in media tensione, viene trasportata via cavo, ad un cabina di trasformazione, all’interno delle centrali tecnologiche. È composta da 4 unità di trasformazione isolate in resina da 1,25 MVA ciascuna, che riducono la tensione a 400 V e la convogliano, mediante condotti sbarre, ad un quadro elettrico generale di distribuzione. Per le situazioni di emergenza, sono stati previsti due gruppi elettrogeni da 1,6 MVA ciascuno. È stato previsto inoltre un sistema di cogenerazione, costituito da due motori endotermici alimentati a gas metano, accoppiati a generatori sincroni di potenza nominale pari a 469 kVA, anch’essi interconnessi, mediante linee in cavo, al quadro elettrico generale di bassa tensione. Non è prevista cessione di energia alla rete nazionale, ma contrariamente è richiesta alla rete quella quota di energia necessaria a compensare la fornitura dei gruppi di cogenerazione. Il quadro generale di bassa tensione ha il compito di distribuire l’energia elettrica ai quadri secondari di zona, dai quali vengono alimentate le utenze finali. Un’ulteriore fonte di produzione di energia elettrica, è assicurata dall’installazione di un sistema fotovoltaico realizzato mediante l’utilizzo di celle in silicio amorfo, integrate nell’impermeabilizzazione di parte delle coperture degli edifici. La potenza di picco prevista è pari a 198 kWep. Per garantire una continuità di servizio all’edificio uffici, oltre alla distribuzione dell’energia fornita da rete o dai gruppi elettrogeni di emergenza, è stato previsto un UPS statico da 800 kVA che alimenta quella parte di carichi per i quali è necessaria una continuità assoluta di funzionamento. Tale UPS, accoppiato ad un gruppo di accumulatori, consente di ricevere un’alimentazione stabilizzata e depurata da eventuali buchi di tensione. Per quanto riguarda le aree dedicate al CED, considerando la criticità delle apparecchiature installate e l’importanza del funzionamento della rete trasmissione dati, sono stati previsti due gruppi UPS da 500 kVA, ognuno in grado di supportare l’alimentazione elettrica ai carichi installati. Per le utenze più critiche sono previsti dei commutatori statici (STS), ai quali fanno capo le linee di alimentazione provenienti da ciascun UPS. In tal modo, in caso di fuori servizio di uno dei due gruppi di continuità, l’altro garantisce, a tempo zero, la continuità di servizio alla rete di alimentazione dei quadri. Medium-voltage power is delivered via cable to a transformer substation inside the technological central systems. It consists of four resininsulated transformers, 1.25 MVA each, which reduce the voltage to 400 V and send it through busbars to a general electrical distribution board. For emergency situations, there are two generators, 1.6 MVA each. There is also a cogeneration system with two internal combustion engines fueled by natural gas, coupled with synchronous generators with a nominal voltage of 469 kVA, which are also interconnected through cable lines to the low-voltage general electrical board. There is no transfer of energy to the national grid. On the contrary, the grid is used for the energy needed to compensate the supply of the cogeneration units. The low-voltage general board serves to distribute electricity to the area secondary boards, from which the end usages get power. An additional source of electricity production is from the installation of a photovoltaic system made using amorphous silicon cells, built into the weatherproofing on part of the buildings’ roofs. The planned peak voltage is 198 kWep. To ensure continuity of service to the office building, as well as the distribution of energy from the grid or emergency generators, there is an 800VA static UPS that powers the parts of loads for which complete operational continuity is necessary. This UPS, coupled with a group of accumulators, can receive power that is made stable and safe from any interruption of supply voltage. For the areas dedicated to CED, considering the critical nature of the equipment installed and the importance that the data transmission network functions, there are two UPS units, 500 kVA each, each able to support the electric power to installed loads. For the most critical uses, there are static transfer switches (STS), headed by the power lines from each UPS. Therefore, if one of the two continuity units is out of service, the other immediately ensures continuity of service to the boards’ power grid. 47 Le soluzioni tecnologiche adottate sono state rivolte a realizzare impianti rispondenti alle aspettative di eccellenza sia dal punto di vista funzionale che energetico. La Centrale termica produce l’energia termica necessaria al condizionamento/riscaldamento del complesso mediante: n. 2 gruppi di cogenerazione, aventi ciascuno una resa elettrica di 469 kW e una resa termica di 729kW (+ circa 90 kW disponibile a bassa temperatura da recupero intercooler), n. 2 caldaie a condensazione di potenza termica utile pari a 1300 kW. I cogeneratori lavorano in parallelo alle caldaie e il loro uso è privilegiato rispetto alle caldaie. L’acqua viene inviata agli impianti a 80°C e ritorna dai medesimi a 40°C. La centrale frigorifera produce l’energia frigorifera necessaria al condizionamento del complesso mediante: n. 1 gruppo frigorifero ad assorbimento di capacità frigorifera pari a 957 kW (acqua refrigerata 7-12°C) prodotti tramite 1402kW di energia termica prelevata dai cogeneratori (acqua calda 90-80°C), n. 2 gruppi frigoriferi centrifughi condensati ad acqua di torre da 1500 kW frigoriferi ciascuno (acqua refrigerata 7-12°C), dotati di inverter. L’assorbitore lavora in parallelo ai gruppi frigoriferi e il suo uso è privilegiato rispetto ai gruppi frigoriferi. - pompe di circolazione fluidi con inverter; motori elettrici dei ventilatori e delle pompe ad alta efficienza (EFF1); - ventilatori dei condizionatori con inverter; recuperatori sull’aria di espulsione. - impianto solare-termico: circa 60 metri quadrati di collettori solari piani collocati sulla copertura del magazzino e due bollitori/accumulatori di capacità totale pari a 5.000 litri assicurano la copertura del 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria del complesso. Sono previsti cicli di sanificazione antilegionella temporizzati tramite shock termico. - impianto solare fotovoltaico: pannelli solari fotovoltaici in silicio amorfo integrati nella copertura del complesso per una superficie di 5.000 metri quadrati sono in grado di produrre energia elettrica pari a 200 kW di picco. - raccolta delle acque meteoriche: per ridurre i consumi di acqua potabile sono state previste due vasche di raccolta delle acque meteoriche, una con una capacità di circa 430 m3 per l’irrigazione delle zone a verde e una con capacità pari a circa 480 m3 per il riempimento delle cassette di risciacquo dei servizi igienici. text by Carlo Andreoni, Jacobs Italia Daniele Domenicali text by Oliviero Arniani, Jacobs Italia Termigas Bergamo SpA - Gelmini Cav. Nello SpA Daniele Domenicali Termigas Bergamo SpA - Gelmini Cav. Nello SpA supervisione sito monitoring system Siemens produzione acqua sanitaria circuiti uffici assorbitore SOTTOSTAZIONE UFFICI GAS text by Walter Amati, Jacobs Italia Il nuovo insediamento Diesel di Breganze ha rappresentato una sfida per la progettazione e la realizzazione del sistema di supervisione e controllo degli impianti sia tecnologici che speciali: le dimensioni del sito e le diverse destinazioni d’uso sono tali che si è rivelato necessario avere un sistema integrato molto complesso, che garantisse allo stesso tempo funzionalità concentrate dal punto di vista operativo (gestione di tutte le variabili da un’unica postazione), ma decentrate dal punto di vista delle funzionalità (apparecchiature “stand alone”). L’Headquarter Diesel monitora 15.000 punti fisici e 40.000 punti software e il sistema scelto è Desigo Insight™ di Siemens. Le unità periferiche di controllo (controllori locali e centrali antincendio/antintrusione) sono collegate tra loro tramite la rete ethernet aziendale, ma funzionano in modalità “stand alone”, cioè indipendentemente dall’operabilità della rete stessa sono in grado di garantire il funzionamento delle apparecchiature. Questa architettura consente una gestione ottimizzata del sito sia localmente (dalle centrali e dai pannelli di controllo dedicati e dalle postazioni di controllo ubicate nei punti strategici dell’azienda) sia da remoto tramite accesso web. Inoltre eventuali allarmi classificati “gravi” vengono remotizzati tramite combinatore telefonico su cellulari per organizzare rapidi interventi. Il sistema realizzato gestisce pertanto numerosi sottosistemi grazie a una serie di implementazioni e innovazioni tecnologiche richieste sul sistema Desigo™ Insight. Il sistema di controllo accessi e rilevazione presenze utilizza badge con tecnologia di trasmissione dati MIFARE, che consente di utilizzare la smart card anche per le altre funzioni quali l’utilizzo delle vending machines e la gestione dei pasti mensa. I lettori di badge sono stati personalizzati con il logo Diesel. Per regolare il transito in ingresso e uscita di circa 800 veicoli ogni giorno (accessi dai varchi veicolari) è stato utilizzato un sistema di tipologia “telepass”: a ogni dipendente è stato assegnato un “tag” da tenere in auto, che aziona la sbarra a una distanza di circa 5 metri. Il perimetro dell’insediamento è protetto da un sistema antintrusione elettronico di protezione: si tratta di rilevatori di tipo piezometrico che segnalano tentativi di arrampicamento, taglio o sfondamento della recinzione. Il sistema adottato ha la peculiarità di poter rimanere attivo 24 ore/giorno per 365 giorni/anno. I varchi sono monitorati dalle telecamere a circuito chiuso (TVCC). Per schermare l’edificio uffici dall’irraggiamento solare nei mesi estivi è stato messo a punto un sistema che, tramite stazione meteo installata sul tetto dell’edificio, movimenta le tende esterne e i frangisole in funzione dell’irraggiamento solare e della posizione del sole rilevata in ogni momento della giornata. Given the size of the facility and its diverse uses, developing the monitoring and control system for the technological and special building systems was a quite complex undertaking. Its goal is to provide concentrated operational functionality (managing all variables from a single station), which is also decentralized (with ”stand-alone” equipment). The Desigo Insight™ system by Siemens was chosen to monitor 15,000 physical points and 40,000 software points. The peripheral control units (local controllers and fire/intrusion prevention central systems) are linked to each other through the company Ethernet. However, they work in ”stand alone”, meaning that they can operate the equipment independently of the network. This structure optimally manages the site both locally (from the central systems and the dedicated control panels and control stations placed in strategic points in the company) or remotely via web access. In addition, alarms identified as ”serious” are remote-controlled via a dial-up to cell phones to organize quick responses. The system for access control and presence detection uses a badge with MIFARE data transmission technology. This lets smart cards be used for other functions such as the use of vending machines and managing cafeteria meals. I benefici sono: risparmio energetico e confort del personale. Il microclima degli ambienti è gestito da oltre 300 sonde di temperatura wireless con tecnologia EnOcean dotate di cella solare, quindi autoalimentate. Questa soluzione ha semplificato le installazioni, e consentirà una eventuale rimodulazione futura degli ambienti semplicemente spostando le sonde stesse. Numerose innovazioni presenta anche la gestione energetica: i dati relativi ai consumi provenienti dagli analizzatori di energia elettrica (multimetri) e termica (contacalorie) installati sugli impianti, vengono raccolti e convogliati in un software della piattaforma Desigo™ Insight che analizza i dati e fornisce all’utente gli strumenti per ottimizzare i consumi. Sui tetti dell’edificio uffici e del magazzino sono installati i pannelli fotovoltaici che consentono di autoprodurre parte del fabbisogno di energia elettrica degli edifici. L’impianto realizzato è composto di elementi fotovoltaici flessibili, con celle fotovoltaiche in “silicio amorfo”. L’integrazione dell’impianto di supervisione con l’impianto fotovoltaico è di sola lettura, cioè, tramite collegamento con gli inverter e le string box, il sistema di supervisione è in grado di monitorare il funzionamento dell’impianto fotovoltaico e contabilizzare l’energia prodotta. L’impianto di trigenerazione – particolare campo dei sistemi di cogenerazione che, oltre a produrre energia elettrica, consente di utilizzare l’energia termica recuperata dalla trasformazione anche per produrre energia frigorifera, ovvero acqua refrigerata per il condizionamento – è costituito da due cogeneratori alimentati a gas metano, un assorbitore che utilizza l’energia termica prodotta dai due cogeneratori per produrre acqua refrigerata ed una torre evaporativa. Il sistema di controllo si interfaccia con i dispositivi sopraelencati tramite punti fisici e integrazioni seriali con i PLC package dei cogeneratori e dell’assorbitore che consentono all’operatore una visione chiara, intuitiva e puntuale sullo stato di funzionamento di tali package, dei loro carichi di lavoro e dei rendimenti; quindi, tramite il software di gestione, il sistema consente l’analisi delle potenze erogate in funzione dei carichi richiesti ottimizzando così il prelievo di potenza dalla rete Enel nell’ottica di risparmio energetico ed economico. Refrigerator power plant (left) and thermal power plant schemes (right). Badge readers are customized with the Diesel logo. To control the entrance and exit of approximately 800 vehicles a day (access from vehicle entrances), an automated pass system was adopted. Each employee is assigned a tag to keep in his or her car, which opens the bar from about 5 meters away. The facility’s boundary is protected by an electronic intrusion prevention system of piezometric sensors that detect attempts to climb, cut or break the fence. The system used has the special feature of being able to stay active 24 hours a day, 365 days a year. The gates are monitored by closed circuit television (CCTV). A system was developed, which uses a weather station installed on the building’s roof, to control the motion of the outside shades and sunbreakers based on sun exposure. Benefits include energy savings and employee comfort. The rooms’ microclimate is managed by over 300 wireless temperature sensors with EnOcean technology equipped with solar cells, making them selfpowering. This solution simplified installations, and makes it possible to reconfigure spaces in the future by simply moving the sensors. There are also many innovations in energy management, including usage data from electric energy analyzers (multi-meters) and thermal energy analyzers (joulemeter) installed on the building systems, collected and sent to a software on the Desigo™ Insight platform that analyzes the data and gives the user the tools to optimize consumption. The monitoring system’s integration with the photovoltaic system is read-only, meaning that by connecting with the inverters and string boxes, the monitoring system can monitor the operation of the photovoltaic system and keep track of the energy produced. The control system of the trigeneration plant interfaces with the above devices through physical points and serial integrations with the PLC packages of the co-generators and the absorber, which gives the operator a clear, user-friendly and accurate view of these packages’ operational status, workloads and yields. Then, with the operating software, the system can analyze the output powers based on the requested loads to optimize the power drawn from the power grid, with the goal of saving energy and money. 49 48 centrale termica involucro edilizio the building envelope Schüco – AVZ (Aghito, Vega Systems, Zambonini) text by Gianluca Bortot Edificio uffici L’involucro è costituito da tamponamenti con molteplici stratigrafie vetrate e metalliche su diversi supporti. La facciata continua a moduli indipendenti ha chiusure in vetrocamera selettivo a controllo solare con dimensioni considerevoli coprendo, per la più parte dei fronti, l’interpiano. Le facciate continue dell’edificio presentano le specchiature apribili perfettamente integrate con i profili portanti. Non vi è differenzione di sagoma tra specchiature fisse ed apribili. Aperture a sporgere realizzano la ventilazione nelle varie dimensioni fino a raggiungere sempre con larghezza 1350 mm i 3800 mm di altezza. Le specchiature in vetrocamera spandrel retro coibentato sono sui toni del verde. Sottostrutture direttamente in aggetto sui moduli di facciata continua realizzano le sporgenze del fronte est e nord completamente rivestite in rame e legno, legno che da rivestimento diventa pavimentazione nelle zone calpestabili. Le ampie vetrate del piano terra, su modulo singolo e doppio, sono connotate da elementi metallici portanti con sezione architettonica omogenea con il resto dell’involucro. L’andamento in pianta differisce dai piani superiori con continui cambi di direzione prima interni poi esterni a realizzare interessanti aggetti raccordati all’estradosso con elementi di registro tra tamponamento superiore e cappelli in sommità. Le vetrate di accesso al Foyer e all’Auditorium, sono state realizzate a doppio modulo con altezza di circa 4000 mm con lastre accostate sigillate senza montanti verticali ed inserimenti a scomparsa in corrispondenza di pavimento e soffitto. The new Diesel Headquarters’ structure is defined by fluid architectural volumes and transparent materials. The underlying compositional theme is a unique interpretation of the volumes in terms of the skin and the skin in terms of the volumes, forging a dialogue and relationships with the surroundings. These interfaces become a menu of possible modes of relationships, syntactically coordinated in the design “story“. The building envelopes play an important role within the design, alternating sections clad in folded copper designing the horizontal openings and glazed sections that give full visibility to the interior, drawing on a harmonious balance between natural light and indoor artificial lighting. The design of the buildings uses light as a central architectural and symbolic element. Large glass windows allow natural light to enter and spread in every room. Light sources merge in wellbalanced elegance to create optimal visibility at all times of day. The buildings’ facades are designed with top-notch technological strategies, born of the partnership between Schüco and AVZ (Aghito, Vega Systems, Zambonini) Scarl, which developed innovative solutions to achieve impressive architectural transparency, without losing sight of the goal of optimal energy savings. Office building The building envelope has infill panels of multiple glazed and metal layers on different supports. The curtain facade with independent sections has quite large closures with selective solar control glazing, covering the floor height on most of its sides. The building’s curtain walls have operable windows that are completely integrated with the bearing sections. There is no difference in the profiles of the fixed and operable windows. Projecting windows provide ventilation, in different sizes up to 1350 mm wide and 3800 mm high. The back-insulated windows are Spandrel double-glazed in shades of green. Substructures directly overhanging the curtain facade modules create projections on the eastern and northern facades fully clad in copper and wood. The wood turns from wall cladding to flooring for the floor areas. The large windows on the ground floor, on single and double sections, are defined by metal load-bearing elements with an architectural section consistent with the rest of the envelope. The floor plan’s configuration differs from the upper floors with constant changes in direction first inside and then outside, creating interesting projections connected on the outer side with register elements between the upper in-fill and the top capitals. The glazings accessing the foyer and auditorium were made of double sections with a height of about 4000 mm with juxtaposed sealed panes without vertical uprights and concealed insertions at the floor and ceiling levels. On the first courtyard to the south of the entrance, a specially designed and built sunbreaking element was added, resolving the architectural need for continuity with the blades. Daniele Domenicali Il nuovo Diesel Headquarter prevede una struttura caratterizzata dalla fluidità dei volumi architettonici e dall’utilizzo di materiali trasparenti. Il tema compositivo portante è una singolare lettura dei volumi in termine di pelle e di pelle in termine di volumi, che costruiscono occasioni di dialogo e relazione con l’intorno. Queste interfacce si pongono come elencazione di modi di relazione possibile, sintatticamente coordinate nel “racconto” progettuale. Gli involucri degli edifici occupano quindi un ruolo importante all’interno della progettazione e alternano sezioni rivestite in rame aggraffato che definiscono i tagli orizzontali e sezioni vetrate che permettono la piena visibilità dello spazio interno, grazie anche ad un armonioso equilibrio tra luce naturale ed illuminazione artificiale interna. La scelta progettuale degli edifici è caratterizzata dalla centralità della luce come elemento architettonico e simbolico. Le ampie superfici vetrate permettono alla luce naturale di entrare e diffondersi in ogni ambiente. Le fonti luminose si fondono con armonia ed eleganza e consentono di avere condizioni ottimali di visibilità in ogni momento della giornata. Le facciate degli edifici sono state progettate con accorgimenti tecnologici di alto livello, grazie alla perfetta sinergia tra Schüco e l’azienda partner AVZ (Aghito, Vega Systems, Zambonini) Scarl, che hanno messo a punto soluzioni innovative per ottenere le sorprendenti trasparenze architettoniche, pur senza perdere di vista l’obiettivo del pieno risparmio energetico. Curtain Wall con costruzione speciale Schüco-AVZ a moduli e vetrazione ad incollaggio strutturale Curtain wall with Schüco-AVZ section construction and structural sealant glazing Curtain Wall con costruzione Schüco-AVZ montanti e traversi e vetrazione a ritegno meccanico a scomparsa Curtain Wall with Schüco-AVZ mullion/transom construction and glazing with concealed mechanical seal 3.600 mq 3,600 sqm Coperture con costruzione montanti e traversi Schüco con aperture motorizzate Roofs with Schüco mullion/transom construction with motorized openings 1.500 mq 1,500 sqm Curtain Wall Schüco SFC85 con costruzione montanti e traversi e vetrazione ad incollaggio strutturale Schüco SFC85 curtain wall with mullion/transom construction and structural sealant glazing 1.600 mq 1,600 sqm Rivestimento metallico in rame aggraffato Metal cladding of folded copper Brise soleil ed elementi grigliati in rame pressopiegato Sunbreaker and press-formed copper grate elements 11.500 mq 11,500 sqm 650 mq 650 sqm Rivestimento in materiale termoplastico Thermoplastic cladding 2.600 mq 2,600 sqm Rivestimento in fibrocemento Cement cladding 2.450 mq 2,450 sqm Rivestimento in listelli di larice thermowood ThermoWood larch strip cladding 1.500 mq 1,500 sqm Sulla prima corte a sud di ingresso è stato inserito un elemento frangisole appositamente progettato e realizzato risolvendo l’esigenza architettonica di continuità delle pale. Per il volume sospeso della corte nord che è al centro del ristorante e domina la corte con un fronte di dodici metri aggettando per sette verso l’esterno il materiale di rivestimento, listelli verticali di rovere a tutta altezza con sottostruttura a scomparsa realizza un frangisole con effetto vedo non vedo che dona al volume la privacy richiesta. Il volume è chiuso da vetrate a tutta altezza senza montanti in vista sui lati ed aperture a scorrere per accedere alla terrazza. Un tamponamento vetrato chiude la sala ristorante a doppia altezza. Magazzino / Museo storico 52 850 mq 850 sqm L’involucro del magazzino presenta i tamponamenti vetrati e rivestimenti in fibrocemento con cromie che si staccano dal resto del complesso. Le vetrate sono realizzate con strutture in alluminio della serie Schüco SFC85 con modifiche agli estrusi per adattarsi alle esigenze architettoniche. Le specchiature di larghezza 2700 mm hanno vetrazioni pirolitiche di colore grigio visive e spandrel con aperture motorizzate a sporgere. Una griglia a lamelle in alluminio estruso di colore argento segna il marcapiano tra vetro e rivestimento in fibrocemento anch’esso di colore grigio scuro. Tale rivestimento è presente sui tre lati nord, est e sud complanare con le superfici vetrate, e ad ovest incornicia la pensilina metallica a protezione delle baie di carico il cui fronte vetrato è costituito da un reticolo a montanti e traversi della serie Schüco FW50+ con passo di 4050 mm di larghezza e vetrocamera opalino a bassa emissività. È stato messo a punto un sistema di apertura a sporgere motorizzato di 4050 mm di larghezza. La facciata riceve i portoni sezionali che sono stati integrati con portali termici. Un tamponamento in materiale termoplastico riveste il Museo. L’estradosso del suo volume si allinea a quello dell’edificio uffici collegandosi attraverso un ponte interamente rivestito con lamiera stirata colore argento. Alla base una griglia che riprende quella del marcapiano del magazzino, ha la funzione di permettere la ventilazione naturale delle intercapedini che isolano perimetralmente il Museo. Guardiania / Centrale Tecnologica La guardiania è realizzata in facciata strutturale con vetrazione camera basso emissiva a controllo solare. L’edificio Centrale Tecnologica è interamente rivestito con doghe di rame aggraffato posato mediante sottostruttura continua in lamiera grecata di acciaio su pannellatura di prefabbricato cementizio. Particolare la integrazione nel lato nord, di un fronte realizzato da ante apribili di modulo 1350 mm per 3600 mm di altezza, interamente grigliati costruiti artigianalmente, che tamponano le aperture dei locali dedicati ai macchinari elettrici ed elettromeccanici. For the suspended volume in the northern courtyard, at the center of the restaurant, overlooking the courtyard, with a 12-meter front projecting seven meters, the cladding material was full height vertical oak strips with a concealed substructure, making a sunbreaker with a partially hidden effect that gives the volume the needed privacy. The volume is enclosed by full height glazings without uprights visible on the sides and sliding openings to access the terrace. A glazed in-fill closes the double height dining area in the restaurant. Warehouse/Historic Museum The warehouse’s envelope has glazed in-fills and cement cladding whose colors diverge from the rest of the complex. The windows are made with aluminum structures from the Schüco SFC85 line with modifications to the extruded sections to fit architectural requirements. The 2700 mm wide panes have transparent gray pyrolytic glazing and Spandrel with motorized projecting openings. A silvercolored extruded aluminum slatted grate marks the string course between the glass and cement cladding, which is also dark gray. This cladding is on all three sides, north, east and south, flush with the glazed surfaces. To the west, it frames the metal cantilever roof protecting the loading bays. This side’s glazed front is made up of a grid of mullions and transoms from the Schüco FW50+ line with a 4050 mm wide span and low-emissivity opal double glass. A system of motorized projecting opening was developed, which is 4050 mm wide. The facade has sectional entry doors that were integrated with thermal doors. A thermoplastic material clads the museum. The external side of its volume is aligned with that of the office building through a connecting bridge completely clad with silvercolored expanded metal. At the base, there is a grid that echoes that of the string course on the warehouse, designed to allow natural ventilation in the air gaps that insulate the museum’s perimeter. Guard house/Technology Center The guard house is made of a structural facade with low emissivity solar glazing. The technology center is completely clad with folded copper strips laid with a continuous corrugated steel substructure on precast concrete structures. The addition on the northern side is unique, made with a front of opening sashes with a 1350 mm x 3600 mm high section, entirely of hand-built gratings, covering the openings of the rooms for electrical and electromechanical equipment. Kindergarten The building that runs along the road north of the lot features an entrance front entirely clad with folded copper with insulating layers for excellent thermal insulation performance. Summary of the complex’s surface claddings (left), horizontal section of the curtain detail (right). Edificio Asilo L’edificio che si sviluppa lungo la strada a nord del lotto presenta il fronte di accesso interamente rivestito in rame aggraffato con stratigrafie isolanti per ottenere prestazioni eccellenti in termine di isolamento termico. La compresenza di rame, legno e vetro connota le altre fronti. Unico taglio vetrato del fronte nord, l’ingresso principale incastonato in rientranza con spalle rivestite in rame. Note tecniche/prove di laboratorio Le facciate continue dell’edificio presentano le specchiature apribili perfettamente integrate con i profili portanti. Non vi è differenziazione di sagoma tra specchiature fisse ed apribili. Le specchiature apribili, con l’adozione di compassi autobilancianti, risultano di facile manovrabilità anche nelle dimensioni in altezza di 3800 mm. Nella facciata del piano terra le motorizzazioni degli apribili a sporgere sono inserite all’interno del traverso metallico. Il profilo estruso è stato customizzato per poter alloggiare il motore elettrico a più punti di spinta ed i cablaggi elettrici risiedono all’interno delle tubolarità metalliche in guaine predisposte. Il sistema è congegnato per assicurare la ispezionabilità degli attuatori e delle schede di collegamento in bus. Il sistema è stato testato nel nuovo laboratorio prove allestito all’interno della sede Schüco. Tale laboratorio offre, in fase di allestimento dei nuovi sistemi, la possibilità di eseguire le prove di tenuta acqua aria e vento secondo quanto previsto dalla norma di prodotto EN13830:2005. In questo particolare caso è stato approntato un campione reale delle dimensioni di 2700 mm di larghezza e 6200 di altezza. Sono state ricostruite le situazioni di attacco a solaio e sono state realizzate 8 specchiature (4 trasparenti e 4 spandrell). In particolare due specchiature centrali presentavano antello apribile e fisso di dimensioni 1350 x 3050 (misura ricorrente nella realizzazione dello stabile). Le prove sono state condotte dal personale interno del laboratorio Schüco ed i tecnici di Avz Scarl coordinati dai funzionari dall’ente certificatore abilitato Istituto Giordano SpA di Bellaria. Preliminarmente sono state eseguite le analisi intensimetriche secondo la ISO 15186 parte 2 – ”Misurazione mediante intensità sonora dell’isolamento acustico in edifici e di elementi di edifici – Misurazione in campo”. I risultati di prova hanno espresso un indice di potere fonoisolante pari a 44 dB. Alla fine delle prove sopraelencate il campione è stato sottoposto alla prova per la determinazione della resistenza all’urto secondo la norma UNI EN 14019:2004. La facciata continua a moduli indipendenti è infine stata marcata CE. Particolare attenzione è stata posta nella elaborazione ed emissione del manuale di uso e manutenzione dell’involucro edilizio, superando abbondantemente quanto previsto dalla norma di riferimento entrando nel dettaglio delle attrezzature e mezzi necessari per il mantenimento dello stato di pulizia ed efficienza garantendo longevità e durabilità delle aperture, delle tende esterne e dei frangisole fissi e mobili. The combined use of copper, wood and glass define the other facades. The only glazed opening on the north front is the main entrance, inserted in a recessed position with its sides clad in copper. Technical notes/Laboratory tests The building’s curtain walls have operable windows that are completely integrated with the bearing sections. There is no difference in the profiles of the fixed and operable windows. The openable windows, with the use of selfbalancing hinges, are easy to maneuver, even in sizes 3800 mm high. On the ground floor facade, the motorization units for the openable projecting windows are set in the metal beam. The extruded section was customized to house an electric motor with several thrust points and the electric wiring is housed inside the metal tubing in prepared sheathes. The system was designed make it easy to inspect the actuators and bus connection modules. The system was tested in the new testing laboratory in the Schüco headquarters. During the phase of building new systems, this laboratory can perform tests for tightness against water, air and wind as required by the EN13830: 2005 product standard. In this particular case, an actual-size test model was built, 2700 mm wide and 6200 high. The floor attachment conditions were recreated and 8 panes were built (4 and 4 transparent Spandrels). Specifically, two central panes had openable and fixed sashes, 1350 x 3050 cm (a recurring size in the building’s construction). The tests were conducted by the in-house staff of the Schüco laboratory and AVZ Scarl’s technicians. They were coordinated by officials of the authorized certifying agency, Istituto Giordano SpA, Bellaria. Preliminarily, intensity measuring tests were performed according to ISO 15186 Part 2 – “Measurement of sound insulation in buildings and of building elements using sound intensity – Field measurements.“ The test results showed a 44 dB sound insulation power. At the end of the tests listed above, the test model was tested to determine impact resistance according to UNI EN 14019:2004. The curtain facade with independent sections then received the CE mark. Special attention was given to preparing and issuing a manual for the use and maintenance of the building envelope. It went far beyond regulatory requirement to provide details about the tools and equipment needed to maintain it, keeping it clean and efficient to ensure the durability of the windows, outside shades and fixed and mobile sunbreakers. 53 Curtain Wall Schüco FW50+ con costruzione montanti e traversi Schüco FW50+ curtain wall with mullion/transom construction Shu He 11.900 mq 11,900 sqm certificazione energetica energy certification ATTESTATO DI CERT IFICAZIONE ENERGET ICA ATTESTATO DI CERT IFICAZIONE ENERGET ICA Edifici non residenziali Edifici non residenziali 1. INFORMAZIONI GENERALI Giuliano Dall‘O‘, Politecnico di Milano Codice Certificato Validità Riferimen ti catastali (1) 1. INFORMAZIONI GENERALI Fino al 15/11/2020 Codice Certificato FOGLIO 10 PARTICELLA 759 Indirizzo edificio Via dell’industria, 4/6 Breganze (VI) X Nuova costruzione Proprie tà O Passaggio di proprietà Indirizzo Telefono Proprie tà E-mail Via dell’industria, 4/6 Breganze A+ L IMITE DI L EGGE PRESTAZIONE RISCAL DAMENTO 0 kWh/m3anno Giuliano Dall‘O‘ is Associate Professor of Environmental Technical Physics at the Polytechnic of Milan, energy inspector. PRESTAZIONE RISCAL DAMENTO 2,97. kWh/m3anno PRESTAZIONE ACQUA CAL DA 0 kWh/m3anno II III IV PRESTAZIONE RAFFRESCAMENTO ………. kWh/m3anno 4. Q UA LIT A’ I NVO LUCRO V (RA F FRES C AMENT O) (3) PRESTAZIONE ACQUA CAL DA 1,4 kWh/m3anno I II III IV V Metodo di calcolo di progetto come prescritto dalle norme UNI/TS 11300 5. Metodologie di calcolo ado tta te 5. Metodologie di calcolo ado tta te (4) There was a reason behind this choice; a high quality technical/scientific organization could ensure better, impartial assessments. From the beginning, energy certification was organized on a parallel, though independent path, with constant back and forth communication with the design directors, who suggested technical solutions, assessing their performance, and the inspector who independently verified whether they had achieved the objectives of the energy class that was then to be certified. Everything had the single goal of achieving the highest energy class. We understood from the first energy simulations that achieving excellence would not be easy. Energy efficiency efforts have had to do with residential buildings in which the building system and construction features are simple and easy to control. Only in a very few cases have they been about commercial buildings for which the needs to meet for their building systems are diversified and complex. Nonetheless, the driver of achieving a high energy class proved its effectiveness; in order to reach this goal, the project designers brought to the table the best technological, building system and construction solutions on the market, and showed how to manage their integration effectively. The inspector brought constant reviews, during the final design and during construction phases, through scheduled on-site inspections that made for an independent assessment of the consistency between the design and the implementation. 1 L’attrattore della classe energetica elevata ha tuttavia dimostrato la sua efficacia: per raggiungerla, infatti, i progettisti non solo hanno messo in campo il meglio delle soluzioni tecnologiche, impiantistiche ed edilizie offerte dal mercato, ma hanno dimostrato di gestire in modo efficace la loro integrazione. Da parte del certificatore c’è stata una continua verifica, non solo durante la progettazione esecutiva ma anche durante la realizzazione, attraverso sopralluoghi programmati che hanno permesso di verificare, in modo indipendente, la coerenza tra progetto e realizzazione. Data la complessità dell’intervento, il processo di realizzazione dell’opera ha subito delle varianti anche di dettaglio, finalizzate spesso a ricercare una soluzione sempre migliore. La valutazione ai fini della certificazione energetica ha dovuto perciò adattarsi alle diverse modifiche, validando il risultato obiettivo, ossia la classe energetica. L’evoluzione dei riferimenti legislativi e normativi è stato un elemento di criticità nello svolgimento di questo percorso. Le prestazioni che hanno poi portato alla classificazione attuale hanno riportato fedelmente le indicazioni contenute nelle linee guida nazionali sulla certificazione energetica che, oltre a definire i criteri di classificazione, indicano come norme di riferimento per il calcolo delle prestazioni le UNI TS 11300. Gli attestati di certificazione emessi sono attestati ufficiali ossia rispettosi della normativa in vigore nella Regione Veneto. Rispetto ai processi di certificazione energetica cogenti, tuttavia, quello dell’Headquarter Diesel ha un valore aggiunto: il coinvolgimento di SACERT, il primo Ente nazionale accreditato ad ACCREDIA (già SINCERT) ha consentito di ottenere un attestato di conformità secondo la procedura di qualità delle attività ClassEnergia®. Non abbiamo dubbi nel ritenere che questo edificio, nel settore terziario, sia il più efficiente in Italia e con buona probabilità in Europa: una qualità energetica certificata. Energy certificates, ”A+” category for the kindergarten, ”A” category for the main building. Given the project’s complexity, the process of building it underwent modifications, including in its details, often with the goal of finding an even better solution. Evaluation for energy certification then had to adapt to these modifications, verifying their objective result, i.e. the energy class. Changing laws and regulations were a critical element of this process’s development. The performances that led to the current classification faithfully hewed to the specifications in the national guidelines on energy certification, which, in addition to setting classification criteria, designate the UNI TS 11300 standards as the basis for calculating performances. The certificates issued are official, meaning they respect the current regulations of the Region of Veneto. Compared to mandatory energy certification processes, those for the Diesel headquarters had an extra contribution in the involvement of Sacert, the first national organization accredited for Accredia (formerly Sincert), which allowed it to receive a certification of compliance with the quality procedures of ClassEnergia®. We can say, without question, that, in the commercial sector, this building is the most efficient in Italy, and very likely in Europe. Certified top energy rating. 55 Energy Class A with 2.97 kWh / m3 a year for Diesel’s headquarters as a complex, and Zero Energy, meaning complete energy self-sufficiency for the in-house daycare. These results bespeak this project’s excellent energy performance. The brand-new European Directive 31/10 states that new buildings must be near zero energy, but only starting in 2020. The new Diesel headquarters shows that high quality architectural, technological and building system choices can let us reach goals today that many think are pure Utopia. Having achieved the goal, we think it might interest our readers to know the reasons behind this success and the dynamics that linked the energy certification process to the quality process from the start. The goal of energy excellence came out of the client’s specific desire to conceive this project as an important example of sustainable architecture. This sustainability is not just one of words; it consists of real sustainability like the balanced fusion of building system and construction technologies, which work together to express the architectural style. Evidence of the client’s far-sightedness is the fact that when this project was designed, new regulations had not yet been passed, and there were therefore no requirements to meet minimal energy performances. It was a voluntary choice, which makes it worth more. Energy certification was made the responsibility of a group of researchers from the BEST Department at the Polytechnic of Milan, which was involved from the earliest design phases. Metodo di progetto UNI TS 11300 (4) 1 Classe energetica A con 2,97 kWh/m3 anno per l’Headquarter Diesel nel suo insieme e Zero Energy, quindi completa autosufficienza energetica, per l’asilo interno: sono questi i risultati raggiunti che testimoniano prestazioni di eccellenza di quest’opera. La recentissima Direttiva europea 31/10 prevede che i nuovi edifici debbano essere a energia quasi zero, ma solo a partire dal 2020. La nuova sede Diesel dimostra che scelte architettoniche, tecnologiche e impiantistiche di qualità possono consentirci fin da oggi il raggiungimento di traguardi che ai molti sembrano pura utopia. A traguardo raggiunto, ci sembra utile riportare al lettore le motivazioni che sono state alla base di questo successo e le dinamiche che nel tempo hanno legato il processo di certificazione energetica al percorso di qualità. L’esigenza di raggiungere un obiettivo di eccellenza energetica nasce da una precisa volontà della committenza di concepire quest’opera come importante esempio di architettura sostenibile. Non una sostenibilità fatta di parole ma una sostenibilità concreta come sintesi armonica di tecnologie impiantistiche ed edilizie che, insieme, interpretano il linguaggio architettonico. Una riflessione che testimonia la lungimiranza della committenza è considerare che quando è stato concepito questo progetto non era ancora stata approvata la nuova normativa e, pertanto, non era richiesto il rispetto di requisiti prestazionali energetici minimi. Una scelta volontaria quindi, e per questo di maggiore valore. La certificazione energetica è stata affidata ad un gruppo di ricercatori del Dipartimento BEST del Politecnico di Milano che è stato coinvolto fin dalle prime fasi della progettazione. Una scelta che ha una motivazione: una struttura tecnico-scientifica qualificata può garantire una funzione di controllo migliore e super partes. La certificazione energetica, quindi, si è configurata da subito come un percorso parallelo, anche se indipendente, con una continua interrelazione tra i responsabili della progettazione, che proponevano soluzioni tecniche valutandone le prestazioni, ed il certificatore che validava in modo indipendente il raggiungimento o meno degli obiettivi di qualità energetica che avrebbero dovuto essere poi certificati. Il tutto con un unico obiettivo, quello di raggiungere la classe energetica più elevata. Si è capito fin dalle prime simulazioni energetiche che raggiungere l’eccellenza non sarebbe stato semplice. Le sfide sull’efficienza energetica, infatti, hanno riguardato edifici residenziali nei quali le caratteristiche edilizie ed impiantistiche sono semplici e facili da governare ma in pochi pochissimi casi per edifici del terziario nei quali le esigenze da soddisfare, in termini impiantistici, sono diversificate e complesse. (2) PRESTAZIONE ENERGETICA RAGGIUNGIBILE --. kWh/m3anno PRESTAZIONE ENERGETICA GL OBAL E 4,37 kWh/m3anno PRESTAZIONE RAFFRESCAMENTO ………. kWh/m3anno I A 3. GR AFI CO D EL LE PRE ST AZIO NI E NER GE TIC HE GL OBAL E E PAR ZIA LI EMISSIONI D I CO 2 0,87 kgCO2/m3anno L IMITE DI L EGGE 4. Q UA LIT A’ I NVO LUCRO 0424.477555 E-mail Edificio di classe: (2) PRESTAZIONE ENERGETICA RAGGIUNGIBILE kWh/m3anno PRESTAZIONE ENERGETICA GL OBAL E 0 kWh/m3anno (RA F FRES C AMENT O) (3) O Riqualificazione energetica Telefono Via dell’industria, 4/6 Breganze 2. CLASSE ENERGETICA GLOBALE DELL’EDIFICIO 3. GR AFI CO D EL LE PRE ST AZIO NI E NER GE TIC HE GL OBAL E E PAR ZIA LI EMISSIONI D I CO 2 O kgCO2/m3anno O Passaggio di proprietà DIESEL S.p.A. Indirizzo 2. CLASSE ENERGETICA GLOBALE DELL’EDIFICIO Edificio di classe: Via dell’industria, 4/6 Breganze (VI) X Nuova costruzione 0424.477555 (1) Fino al 15/11/2020 FOGLIO 10 PARTICELLA 758 Indirizzo edificio O Riqualificazione energetica DIESEL S.p.A. Validità Riferimen ti catastali diario di cantiere diary of the building site Carron SpA Andrea Maraschin, Alberto Agnoli text by Mario Anton Orefice Gennaio-Marzo 2008 Tre mesi trascorsi veloci con molte giornate nuvolose e un paio in cui la pioggia era così forte che abbiamo dovuto sospendere i lavori. Gli operai presenti in cantiere erano circa cinquanta ed erano tutti impegnati nella prosecuzione delle elevazioni della palazzina uffici e nella realizzazione del magazzino con strutture prefabbricate. Sin da questi primi mesi di cantiere il Programma Sicurezza Jacobs era al centro delle attenzioni di capicantiere e operai. Aprile-Settembre 2008 Nelle mattine di aprile guardiamo sempre il cielo con una certa preoccupazione. Diverse piogge improvvise ci costringono a fermare le lavorazioni anche per una giornata intera. Gli interventi comunque procedono a ritmo serrato. Si continua con l’edificazione dei solai e delle strutture prefabbricate del magazzino. August-December 2007 The adventure begins under the midday sun on a scorching Summer’s day in 2007. The thermometer outside the site offices reads 38 degrees. When the special transport with the crane’s components to be assembled arrives, the yellow metal of our giant site machinery is scorching and can only be touched with protective gloves. In 48 hours we position the three cranes in the corners of the building site, which covers an area of about 90,000 square metres of bare terrain and stones. We have three years to build the new Diesel Headquarters, a volume of 350,000 cubic metres. It will take 624,000 hours of work with an average presence of 270 people per day. A village of skills and professions that will live alongside one another for almost one thousand days. From an operative point of view, the building site has been divided into five areas corresponding with the main building elements of the Headquarters: Offices, Warehouse, Technological power plant, Auditorium, Refuge. The cranes with their 60- and 70-metre long jibs move like great flamingos as they place the iron bars, joined and assembled non-stop by forty steel fixers. At the same time, the The works of casting the foundation concrete bed – which is three metres high and will require 60,000 cubic metres of concrete in all –, and the construction of the plinths and the pillars are performed as if we were on a big chessboard. We proceed by micro-areas making sections of concrete bed, columns and walls. The completion of the first floor slab comes a little earlier than Christmas. At the same time, the foundation work has been going on since November, as well as the casting and the crewing of plinths and sleeves for the pre-fabricated pillars on the area of 10,000 square metres of the Warehouse. January-March 2008 Three months have slipped away with many cloudy days and a couple of them with such heavy rain that we had to suspend working. There were some fifty workmen present on the building site, all busy erecting the elevations of the office building and the warehouse with prefabricated structures. Since the very first months of building, one of the themes at the centre of numerous conversations among foremen, workmen was that of the Jacobs Security Programme. 57 L’avventura comincia sotto un sole a picco in una calda giornata dell’estate 2007. Il termometro esterno agli uffici di cantiere segna 38 gradi. Quando arriva il trasporto speciale con i componenti delle gru da montare, il metallo giallo dei nostri giganti è bollente, si può toccare solo con i guanti di protezione. In 48 ore posizioniamo le tre gru agli angoli dell’area di cantiere, circa 90.000 metri quadrati sui quali ora non c’è nulla, solo nuda terra e sassi. In tre anni dobbiamo realizzare il nuovo Headquarters Diesel, un volume di 350.000 metri cubi. Ci vorranno 624.000 ore di lavoro con una presenza media di 270 persone al giorno. Un villaggio di competenze e professionalità che vivrà gomito a gomito per quasi mille giorni. Dal punto di vista operativo il cantiere è stato diviso in cinque aree corrispondenti ai principali corpi di fabbrica dell’Headquarters: Uffici, Magazzino, Centrale Tecnologica, Auditorio, Asilo. Le gru con i loro bracci di 60 e 70 metri si muovono come grandi fenicotteri per posare i ferri che quaranta ferraioli congiungono e montano senza sosta. Contemporaneamente vengono collocate le tavole dei casseri di contenimento. I lavori di getto della platea di fondazione – alta tre metri e che richiederà complessivamente 60.000 m3 di calcestruzzo –, la realizzazione dei plinti e dei pilastri si svolgono come su una grande scacchiera. Si procede per microaree realizzando sezioni di platea, colonne e pareti. Il completamento del primo solaio avviene poco prima di Natale. Parallelamente da novembre sono iniziati i lavori per le fondazioni, e il getto e l’armo di plinti e dei bicchieri per i pilastri prefabbricati sull’area di 10.000 metri quadrati del magazzino. April – September 2008 In the April mornings, we always look at the sky with a certain concern. Several sudden downpours prevent us from working even for as long as a whole day. However the building work proceeds at an incredibly fast pace. We continue to build the floor slabs and the prefabricated structures of the warehouse. The building in progress and cranes in action. Abstractimage Agosto-Dicembre 2007 In ottobre, mentre le giornate più corte annunciano che andiamo incontro all’inverno, terminiamo la posa in opera del solaio del magazzino, completiamo l’impermeabilizzazione della copertura delle centrali tecnologiche e la verniciatura dei soffitti del magazzino. Proseguono le opere propedeutiche all’impermeabilizzazione della copertura del magazzino, così come le opere strutturali per il completamento dell’auditorium, dell’asilo e delle fognature. Il 27 novembre stappiamo delle ottime bottiglie di Prosecco alla fine del turno: festeggiamo la premiazione di tre operai che hanno redatto i migliori Safety Observation Report (le note sulle situazioni non a norma notate durante i lavori). Si intensificano le attività preparatorie all’installazione degli impianti nel fabbricato uffici. Gennaio-Maggio 2009 È stato un inverno molto piovoso e verso fine gennaio, facciamo un bilancio soprattutto per quanto riguarda le lavorazioni esterne. Il ritardo viene quantificato in 18 giorni e insieme alla direzione lavori elaboriamo un piano per recuperare. A metà febbraio prendono il via i doppi turni per realizzare i pavimenti industriali del parcheggio e del magazzino. Si fissano sul calendario le date di arrivo dei macchinari per le centrali tecnologiche in modo da approntare le opportune misure e i percorsi di sicurezza. Cominciano i lavori per la posa dei pacchetti di copertura di cucina, palestra e prototipia. Si predispongono anche i layout per l’impianto di irrigazione dei tetti verdi in copertura. We build the foundations of the technologic power station and start outlining and digging those of the auditorium, also beginning the preliminary works for the refuge. The 29th of May is an important date. In fact we celebrate 100,000 hours without accidents. On the 22nd of September we finish the floors of the office building. The building site is evolving. With the completion of the floors of the offices and the imminent completion of those of the warehouse, numerous companies will be entering the building site, and it will be necessary to move a great quantity of materials: bricks, benches, cable coils, pipelines, pipes, caissons, mechanical tools. With Jacobs’ technicians, we draw up a plan for storage and the execution of lifting procedures which, for height and straddles, could be critical. October – December 2008 In October, as the days get shorter, reminding us that Winter is approaching, we complete the laying of the warehouse floor, we complete the waterproof layer of the roof of the technologic power stations, as well as the painting of the warehouse’s ceilings. We proceed with the preliminary works for the warehouse roof’s waterproofing, as well as the structural works for the completion of the Auditorium, the refuge and the sewers. On the 27th of November, at the end of our shift, we uncork some excellent bottles of Prosecco: We celebrate the awarding of prizes to the three workers who have drawn up the best Safety Observation Report (the notes on situations not in accordance with the standards observed during the works). The preliminary activities for the installation of plants in the office building are multiplying. January-May 2009 It has been a very rainy Winter and, towards the end of January, we draw up a balance mostly for what concerns the outside works. The delay is quantified in 18 days. Together with the site management, we work out a plan to make up for lost time. In mid-February, we start doing double-shifts in order to build the industrial floors of the parking lot and the warehouse. We fix the dates of arrival of machinery for the technological power stations on the calendar in order to get the appropriate measures and security routes ready. The works for the laying of the roof packages of kitchen and gymnasium and for the prototype start. We also arrange the layouts for the irrigation system for the green roofs. A Carron technician checking the right placement of the reinforcement rod of the lighten attic (left). Lightweight floor in construcion (right). A marzo il montaggio delle prime facciate. Nel frattempo la presenza delle maestranze e delle ditte in cantiere è notevolmente aumentata sia per la parte impiantistica che per i primi allestimenti delle finiture interne. Giugno-Agosto 2009 Si terminano: le tinteggiature antipolvere, la posa di porte tagliafuoco e portoni, i sottoservizi, la posa della fibra ottica. Si montano i cartongessi al piano interrato degli uffici e si collauda il funzionamento degli ascensori. Si procede alle sigillature dei lucernari dello showroom, mentre nell’auditorium si completa il getto del massetto del backstage. Continua a ritmo serrato la posa dei cappelli di chiusura delle facciate e si realizzano gli scavi per la rete antincendio. Nei primi due piani degli uffici si predispongono le staffature per le travi fredde dell’impianto di condizionamento. Per quanto riguarda il tema della sicurezza, tutti i protagonisti del cantiere ricevono una conferma importante: Jacobs certifica che “le aree di lavoro sono ben separate, tutti gli operatori su piattaforme aeree sono imbracati, i ponteggi sono ben eseguiti, il livello di ordine e pulizia è buono”. Una data che non dimenticheremo è il 31 agosto, la data del water tichtness, in sintesi è il giorno in cui sono state completate in modo definitivo tutte le impermeabilizzazioni delle coperture, realizzate parte con tetti verdi e parte con un impianto fotovoltaico e la posa delle facciate in rame e vetro. Settembre-Dicembre 2009 Il traffico dei camion e dei Tir continua ad intensificarsi. La programmazione per le finiture interne mette il turbo. Elaboriamo dei veri e propri piani della viabilità per il carico e lo scarico delle merci. Procediamo alla posa di un pavimento industriale nella zona reception, mentre proseguono le stesure del laminato fenolico per la protezione dei pavimenti sopraelevati. Si lavora febbrilmente ma con molta attenzione per non creare situazioni di confusione nocive sia per la tempistica che per la sicurezza. Terminiamo l’area archivio al piano interrato e la zona CED. Il nostro obiettivo è quello di permettere un primo trasferimento delle maestranze Diesel entro marzo 2010. In March, the installation of the first façades begins. In the meantime, the presence of the skilled workers and of the firms on the building site has considerably increased both for the plant design and installation, and for the initial internal finishes. June-August 2009 We finish: the anti-dust painting, the insertion of fire exits and main doors, the underground utilities, and the laying of the optic fibres. We assemble the plasterboards on the basement floor of the Offices, and we test the functioning of the lifts. We proceed to the sealing of the skylights of the showroom, while in the auditorium, we complete the casting of the backstage screed. The sealing of the façades continues rapidly, and we carry out the digging for the fireproof mesh. On the first two floors of the offices, we prepare the clamping for the cooling beams of the conditioning system. With regard to the theme of security, all the protagonists of the building site receive an important confirmation: Jacobs certificates that ”the work areas are well separated, all the workers on overhead platforms are secured with a slings, scaffolds are well made, the level of order and neatness is good”. A date we will not forget is the 31st of august, the date of the water tightness: in short, it is the day in which all the waterproofing of the roof coverings, some realised with green roofs and some with a photovoltaic installation, and the laying of the façades in copper and glass have been finally completed. September-December 2009 The traffic of trucks and lorries continues to increase. The design of the interior finishes speeds up. We draw up plans of road networks for loading and unloading goods. We proceed to lay an industrial floor in the reception area, while the spreading of the phenolic roll for the protection of raised floors continues. We work feverishly, but paying a lot of attention not to create situations of confusion which might be detrimental both to timing and to safety. We finish the archive area at the basement and the CED area. Our objective is that of allowing a first transfer of Diesel mastery by March 2010. 59 Ottobre-Dicembre 2008 Abstractimage Abstractimage Si realizzano le fondazioni della centrale tecnologica e iniziano i tracciamenti e gli scavi delle fondazioni dell’auditorium e i lavori preparatori per l’asilo. Il 29 maggio è una data importante, infatti festeggiamo le 100.000 ore senza infortuni. Il 22 settembre terminiamo i solai della palazzina uffici. Il cantiere evolve. Con il completamento dei solai degli uffici e la prossima conclusione di quelli del magazzino ci sarà l’ingresso di numerose ditte ed anche la necessità di movimentare una grande quantità di materiali: mattoni, bancali, bobine di cavi, tubazioni, canali, cassoni, attrezzature meccaniche. Con i tecnici Jacobs predisponiamo un piano per lo stoccaggio e per l’esecuzione dei sollevamenti che per quote e sbracci risultino critici. Abstractimage Abstractimage Gennaio-Marzo 2010 Molte le giornate fredde caratterizzate da un cielo piatto e bianco. Siamo alle strette finali: si lavora dalle 6.30 alle 18.30 con picchi di 300 persone al giorno. Ci prepariamo ad affrontare una fase complessa che vedrà convivere personale dell’azienda Diesel e maestranze impegnate nell’ultimazione dell’intervento. Montiamo le scale e le passerelle della reception ed entro fine gennaio termineremo la parte centrale dei parapetti. Si procede con la posa di serramenti, controsoffitti, pavimenti, impianti elettrici. A febbraio viene collaudata con esito positivo la centrale tecnologica e completato l’impianto antincendio nella zona magazzino e museo. Vengono completate anche le sottocentrali uffici e raggiungiamo l’obiettivo del 1°marzo, giorno di consegna del primo piano all’azienda. Marzo-Settembre 2010 La primavera passa in un lampo: vengono ultimati gli impianti e le finiture dello showroom, della cucina, della reception, dell’auditorium e il foyer. A giugno tutto il personale Diesel è ospitato nel building. In estate si procede con le opere esterne, fra cui la modellazione del terreno, e piccole opere interne. Il 15 settembre l’inaugurazione ufficiale in concomitanza con il compleanno di Renzo Rosso. Il cantiere Diesel è stato per tutti noi un’eccezionale avventura umana e professionale. Abstract 60 A Carron hard-hat installing the retaining structure of an attic (top). Pillars with reinforced rods for the elevation structures (bottom), formworks placement for the perimeter walls (right). January-March 2010 There are many cold days characterised by a flat and white sky. We are under pressure: we work from 6.30 am till 6.30 pm, with peaks of 300 people per day. We get ready to face a complex stage which will see Diesel company’s staff and workers working alongside to complete the intervention. We assemble the staircases and the platforms of the reception and by the end of January, we will finish the central part of the parapets. We proceed to lay joineries, counter-ceilings, floors, electrical systems. In February, the technological power station is tested with success and the fireproof system in the warehouse and museum area is completed. Understation offices are completed as well. The objective of the 1st of march, day of consigning of the first floor to the company, has been achieved. March-September 2010 Spring passes with lightning speed: the systems and the finishes of the showroom, the kitchen, the reception, the auditorium and the foyer are completed. In June, all the Diesel staff are given hospitality in the building. During the summer, we proceed to the external works, among which the modelling of the land, as well as to little internal works. On the 15th of September, the Headquarters are officially inaugurated, on the same day as Renzo Rosso’s birthday. The building of the Diesel Headquarters has been an exceptional adventure, both from a humane and professional point of view, for all of us. crediti credits crediti credits Breganze (VI) - Italia committente client Diesel SpA cronologia progetto e realizzazione project and realization chronology 2006-2010 progetto architettonico architectural design direzione artistica art direction capo progetto chief architect collaboratori collaborators Pierpaolo Ricatti Pierpaolo Ricatti Marco Chilese Laura Canazza, Giulia Gallo, Anna Griggio, Paolo Omodei Salè, Diego Rossi, Marco Saterini progetto ingegneria engineering design Jacobs Italia SpA Mario Ghellini (project sponsor) Gianpietro Monfredini (project management) Stefano Quaroni (project engineering) Oliviero Arniani (progetto impianti termo-meccanici) Carlo Andreoni (progetto impianti elettrici) Giuseppe Lacerenza (progetto impianti elettrici) Pietro Paganini (progetto impianti elettrici) Alberto Rovatti (impianti speciali) Walter Amati (BAS) Pietro Boerio (progetto strutture e direzione lavori) Sergio Baltuzzi (direzione Lavori) Claudio Meroni (responsabile sicurezza) Riccardo Ganda (construction manager) Marta Marchionni (progettazione civile) Maurizio Morici (progettazione civile) Maurizio Boerchi (progettazione civile) Claudio Seregni (progettazione civile) Mattia Franchin (progettazione civile) Alfredo De Flora (progettazione civile) Fabrizio Terraneo (programmazione progetto) Renzo Vailati, Monica Lotta (procurement) Paolo Lombardi (prevenzione incendi) certificazione energetica energy certification Prof. Giuliano Dall’O’ – Politecnico di Milano – Dipartimento BEST progetto interior design interior design Jacobs Italia SpA Paolo Mantero, Diesel Creative Team Biobyte (acustica) Voltaire (illuminotecnica) progetto spazi aperti e verde landscape design Jacobs Italia SpA Land Diesel project manager Alessandro Giannavola general contractor strutture, opere civili, facciate structures, civil works, façades general contractor Carron Cav. Angelo SpA general contractor strutture, opere civili, facciate structures, civil works, façades general contractor Carron Cav. Angelo SpA ditta subappaltatrice involucro edilizio building envelope subcontractor AVZ Scarl, Aghito, Vega Systems, Zambonini (subcontractor from Carron company) sistemi facciate alluminio-vetro façades systems aluminium-glass Schüco impianti meccanici ed elettrici uffici, auditorium, asilo mechanical and electrical systems offices, auditorium, kindergarten Gelmini Cav. Nello SpA impianti meccanici ed elettrici magazzino/museo, C.T. mechanical and electrical systems warehouse/museum/C.T. Termigas Bergamo SpA building automation system building automation system Siemens SpA Milano dati dimensionali dimensional data superficie fondiaria land surface 87.000 mq 87,000 sqm superficie coperta roofing surface 27.300 mq 27,300 sqm volume fuori terra above ground volume 350.000 mc 350,000 cum superficie complessiva uffici office total surface 35.500 mq 35,500 smq superficie complessiva magazzino/museo warehouse/museum total surface 12.500 mq 12,500 sqm superficie parcheggio coperto covered parking surface 10.500 mq 10,500 sqm superficie auditorium/asilo/C.T. auditorium/kindergarten/C.T. 4.850 mq 4,850 sqm postazioni di lavoro workstations 1.000 mq 1,000 sqm 63 localizzazione location L’attività dello Studio Ricatti riflette una vasta gamma di interessi e si estende dalla progettazione di abitazioni, scuole, industrie, ai restauri, alle sistemazioni paesaggistiche e alla pianificazione. Incaricato della progettazione di numerosi edifici scolastici, organizza la propria struttura in forma associata (SBR PROGETTI) dal 1976 al 1982 alla quale collabora l’Arch. Franco Stella, realizzandone diversi nella provincia di Vicenza: alcuni sono stati pubblicati nelle principali riviste di architettura italiane e straniere: L’Architecture d’Aujourd’hui (aprile 1977 e ottobre 1980), Guida all’Architettura moderna. Italia, Zanichelli 1988, Architetti Veneti 1° Volume, Biblioteca dell’Immagine 1993. Parallelamente conduce esperienze specifiche di pianificazione tra le quali il Piano di Sviluppo della C.M. Leogra-Timonchio, pubblicato su “Spazio e Società” n. 15/16 1981 e il Progetto-Guida per il Recupero delle Contrade, segnalazione INARCH 91/92 pubblicato sulla rivista ‘Architettura’ dic. 1992 n. 446. Nel 1991-1992, Presidente dell’Associazione Architetti Vicentini, Pierpaolo Ricatti promuove due cicli di seminari sul restauro con l’Associazione Artigiani della provincia di Vicenza e l’Ordine degli Architetti della provincia di Vicenza, cui partecipano, tra gli altri, l’Arch. Massimo Carmassi, il Prof. Salvatore Di Pasquale, il Prof. Paolo Marconi, l’Arch. Mario Piana, l’Arch. Paolo Portoghesi. Nel restauro gli impegni professionali più significativi sono quelli del trecentesco Palazzo del Capitano a Soave (Vr), ora sede comunale (1985); il restauro del complesso storico monumentale di Villa Cà Priuli a Bassano del Grappa (Vi), (1993-1999). Ancora nel 2004 la Ristrutturazione degli annessi di Villa Caldogno a Caldogno (VI). Dal 1994 al 2004 lavora in raggruppamento temporaneo con lo Studio dell’Arch. Umberto Riva su alcuni progetti e concorsi: primo premio nel Concorso nazionale ad inviti per la sistemazione della Piazza della Farnesina a Roma, cui è seguito l’incarico del progetto esecutivo, realizzato (pubblicato su Area n. 48 gen-feb 2000); il Concorso ad inviti per una ipotesi di sviluppo del Complesso Fieristico Immobiliare Fiera di Vicenza; il concorso di progettazione per il restauro del Complesso del Pio Loco delle Penitenti a Venezia, il cantiere navale Fincantieri a Castellammare di Stabia, realizzato (pubblicato su Lotus International n. 116, marzo 2003; premiato nel maggio 2003 dalla Triennale di Milano con la Medaglia d’oro all’architettura italiana); il progetto di ristrutturazione degli annessi a Villa Caldogno, a Caldogno (Vi), realizzato (pubblicato in Paesaggio Urbano n. 6, dicembre 2009); il progetto preliminare e definitivo per il riassetto di Piazza Matteotti a Vicenza. Negli ultimi anni progetta alcuni insediamenti industriali per il gruppo Diesel SpA, tra cui la nuova Sede Diesel Kids Diesel Props a Marostica (Vi), recensito in Architetti n. 11 novembre 2008 e in Quaderni del Territorio. Pedemontana Veneta, Il Poligrafo, giugno 2009 e il nuovo Diesel Headquarters, ultimato nel settembre 2010. Studio Ricatti’s work reflects its extensive range of interests, running the gamut from designing homes to schools, industrial sites, restorations, landscape design and urban planning. The Studio has been hired to design numerous school buildings, forming a partnership as (SBR PROGETTI) from 1976 to 1982, working with Arch. Franco Stella. It completed numerous schools in the Vicenza area, some of which have been published in leading Italian and international architecture magazines, including L’Architecture d’Aujourd’hui (April 1977 and October 1980), Guida all'Architettura Moderna. Italy, Zanichelli 1988, Architetti Veneti, Volume 1, Biblioteca dell’Immagine 1993. At the same time, it gained experience in urban planning with projects such as the Development Plan of C.M. Leogra-Timonchio, published in ”Spazio e Società”, no. 15/16 1981 and the Guideline Design for Restoring the Contradas, INARCH 91/92 honorable mention, published in ‘Architettura’ magazine, Dec. 1992 no. 446. In 1991-1992, as President of the Association of Architects of Vicenza, Pierpaolo Ricatti organized two restoration seminars with the Artisan Association of the province of Vicenza and the Order of Architects of the province of Vicenza, whose participants included Arch. Massimo Carmassi, Prof. Salvatore Di Pasquale, Professor Paolo Marconi, Arch. Mario Piana, Arch. Paolo Portoghesi. In the field of restoration, its most significant professional works have been on the the fourteenth-century Palazzo del Capitano in Soave (Verona), now the town hall (1985), and the restoration of the historical monuments of Villa Cà Priuli in Bassano del Grappa (Vicenza), (1993-1999). Also in 2004, it restored the outbuildings of Villa Caldogno in Caldogno (Vicenza). From 1994 to 2004, it worked in a temporary association with the studio of architect Umberto Riva on several projects and competitions. They won first prize in a national competition by invitation for the development of Piazza della Farnesina in Rome, followed by the working design, then built (published in Area no. 48 JanuaryFebruary 2000); a closed competition for a development concept for the Trade Fair Complex in Vicenza; a design competition for restoring the Complesso del Pio Loco delle Penitenti in Venice, and the Fincantieri shipyard in Castellammare di Stabia, then built (published in Lotus International No. 116, March 2003; awarded in May 2003 by the Triennale di Milano with the Gold Medal for Italian architecture), renovation project for the outbuildings of Villa Caldogno, in Caldogno (Vicenza), then built (published in Paesaggio Urbano No. 6 December 2009); preliminary and final design for the redevelopment of Piazza Matteotti in Vicenza. In recent years, it has designed several industrial facilities for the Diesel SpA group, including the new Diesel Kids Diesel Props headquarters in Marostica (Vicenza), reviewed in Architetti No. November 11, 2008 and in Quaderni del Territorio. Pedemontana Veneta, Il Poligrafo, June 2009 and the new Diesel Headquarters, completed in September 2010.