PDF Rivista Incontri 3-4
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Incontri nº 312 . 1 2 . Incontri nº 312 Sommario Editoriale 4 Di che giovani ... e di che mondo parliamo? 30 32 Vita cittadina 6 Buona Pasqua! Moda ‘AltaRoma’, moda. Arte I Macchiaioli tornano al Chiostro del Bramante. L’esperto casa risponde 8 Le filtrazioni sul tetto ... La pagina delle ACLI 1 0 Assistenza medica per gli associati Acli Venezuela. Ideali e Religione 1 4 Come essere un ‘buon’ laico?. Protagonisti 1 8 On.le Mariza Bafile 2 0 Giovanni Agnelli, l’Avvocato. 34 Teatro e musica El ‘Cascanueces’ flamenco. 35 Como gusteis. 36 Facto Delafé y Las flores Azules. Arte Sacro. 38 Opinioni Il bullismo a scuola. 40 Venezuela oggi Jóvenes Venetos de Venezuela. 42 Segundo Encuentro de los Jóvenes Venetos de Venezuela. 44 Inaugurato il Parco S. Francesco, a Villa Pompei. 2 4 Rosita Di Geronimo. Cultura, Rassegne &Tendenze Mostre 2 8 L’Italia delle tradizioni. In copertina: Gli auguri di Buona Pasqua 2008! A.C. Rivista Incontri: Presidente: Sante Cervellin Direttore: Giuseppe Cogo Redazione ed impaginazione: Maysy Sans Segreteria: Anita de Roviello Pubblicità: Daniel Penyy Telf. 0212 - 285.5994 286.0228 Cel.: 0414 - 1120816 Silvano Ponte Telf. 0212 - 285.5994 286.0228 Cel.: 0412 - 7377665 CEPAM 1 2 Refugiados en Venezuela. 1 6 Diffondere il messaggio cattolico attraverso You Tube. Incontri Rivista multiculturale di attualità italiana in Venezuela, iscritta alla Federazione Unitaria Stampa Italiana all’ Estero e alla Federazione Stampa Scalabriniana 46 48 50 52 54 Sport e tempo libero Vita Sana Spese compulsive. Anni ‘Enta’. Aneddoti in pillole: Sportivi, Personaggi Noti, Regioni. Sport Giochi Olimpici 2008. La pagina letteraria La porti un baccione a Firenze. Edoardo Spadaro Cucina Ricotta e Cheese Cake Collaboratori: G. Tassello, Edoardo Sanna, Enzo Gandin, Franco Soressi, Vittorio Fioravanti, Alessandro D’Alessandro, Cristina Castillo, Jolmar Taborda, Franca Giacobbe, Marco Vardabasso, John Flynn, Piero Sala, Giuseppe Domingo, Cristiano Camera, Pietro C. Ciallella, Nicola Di Mattia, Lucía Rouces, Adnkronos, ed i collaboratori per la spedizione posta. Una copia Bs. 6.000,00 Abbonamento Annuo: Ordinario Bs. 50.000,00 "Sostenitore" Bs. 100.000,00 Estero US$ 50,00 BANCO BANESCO conto nº 0134 0384 82 3841006312 BANCO EXTERIOR conto nº 0115 0023 45 0230155154 Deposito Legal pp 76 - 1373 Editore: GRÁFICAS EVI Telf.: 0212-862-6623 Fotolito: BAFFO Telf.: 0212-862-6623 Plastificazione copertina omaggio: INDUSTRIA ENZO DE VENEZUELA, C.A. Telf.(0212) 241.46.76 Av. El Samán, Quinta RIMAC - PB La Floresta - Telf. (0212) 285.59.94 Fax: (0212) 286.42.06 Apdo. 68827 - Caracas 1062-A [email protected] [email protected] Incontri nº 312 . 3 Editoriale A bbiamo rinchiuso nella parola “i giovani” tanti e troppi concetti, analisi dotte e aggiornate teorie. Per poterle smaltire abbiamo perso tempo e risorse. Il tempo, inesorabile, ci lascia ora stupiti. Abbiamo combinato poco e i società armonizzata verso una migliore qualità di vita. Ci illudiamo, noi anziani, di poter recuperare il tempo perduto con la nostra conoscenza, malizia e capacità di districarsi nelle “circostanze” della società globale. Detto in altro modo, persino di fronte al nostro fallimento non siamo disposti come troppo radicali e intanto il loro vigore fisico non è più quello di una volta. Non basta il chirurgo plastico o i dibattiti televisivi a ridare vitalità a un paese. Sono di dubbio esito i rimedi che vengono oggi suggeriti; la crisi è morale e sociale, prima di essere economica o finanziaria. Il vero grande rimedio è l’educazione a gestire la propria vita con più sobrietà. L’uso del denaro dev’essere più serio per i giovani, per le persone mature e per gli anziani. Se non si hanno soldi, si giustifica un debito per le medicine o il latte per i bambini, ma non per andare in vacanza. Nella cronaca di qualche tempo fa si è letto di un impiegato che mangia solo il primo, nella mensa aziendale, per portare il secondo piatto al “barbone” che cerca l’elemosina all’angolo. Bella notizia che sembra aver contagiato qualche suo collega che lo sta imitando. A sbandierare soluzioni geniali si presenta la politica dei diversi partiti. Prima inneggiano alla flessibilità del lavoro, poi diventano critici della precarietà e alla fine per ottenere voti promettono, non un posto di lavoro, ma una prebenda sociale che permetta ai giovani di continuare a cercare il posto giusto e non si sentano defraudati e obbligati a cercarlo nel mondo della manovalanza. Si dimentica che il lavoro rappresenta qualcosa in più di un solo mezzo per sopravvivere. La Chiesa da tempo si occupa di questi problemi. I Papi a partire dalla “Re- Di che giovani e di che mondo parliamo? ventenni di un tempo passano oggi la quarantina. Osserviamo che una generazione intera non è fiorita nella sua stagione e a furia di fare foglie ci viene il dubbio che non possa più dare frutti. Abbiamo ridotto la gioventù ad essere un testimone passivo di ciò che non si è fatto. Ora sentiamo, noi e loro, che la nostra società perde colpi per avanzare in una 4 . Incontri nº 312 a cedere l’acceleratore e ancor meno il volante ai giovani, anche se sono i nostri figli. Questo tipo di tempo perso si può rimpiangere ma non certo recuperare. La società viaggia su binari che passano i sessanta e i settanta, certo tutte persone con molta esperienza ma poco predisposta a cambi necessari, intesi sempre rum Novarum” e poi dal Concilio Vaticano II hanno emanato encicliche per sensibilizzare i fedeli ad affrontare questi problemi ed affiancare con la loro solidarietà le fasce deboli sempre più esposte alle sofferenze dei cambi epocali. “Lavorare o non esistere, questo è il problema”, sembra dire oggi la nostra modernità. Editoriale Un tempo la società offriva alternative di vita, di lavoro e di livello di vita senza farci sentire degli esclusi per appartenere a una famiglia di classe medio bassa o decisamente bassa. Con poche lire si andava in trattoria, si mangiava sano anche se senza il lusso di un ristorante, e si pagava per quel che si mangiava. Il cameriere che conosceva i problemi meglio dei nostri servitori pubblici, portava in tavola, senza farseli chiedere, un paio di cestini in più di pane o una replica del piatto di pasta. Oggi tutto si risolve con la carta di credito. Tutti pagano il prezzo con tutta disinvoltura. Molti, e sempre di più, fanno poi una fatica del diavolo a pagare i debiti; diavolo che vedono in carne ed ossa quando cadono in mano agli usurai. I giovani si domandano come mai oggi con tanti manager di successo e di stipendi favolosi, le società annegano nei debiti, quando prima andavano a gonfie vele? Sarebbe molto meglio vedere giovani dallo sguardo pulito e che non siano ricattati con la minaccia del posto di lavoro per fargli apporre la firma su bilanci sbilenchi. Qui non si tratta di argomenti di colore laico o cristiano. I giovani si sentiranno accolti e legittimi attori del nostro mondo quando per accedere alla “società” e alle responsabilità civiche ci vedranno seduti insieme a loro. Dopo le consegne tocca a loro alzarsi per primi per realizzare il loro progetto di vita che è poi parte del nostro stesso futuro. Non è un rischio lasciare in mano ai giovani il mondo. E’ un esercizio di fiducia che determinerà le loro future scelte positive. Oggi, noi anziani, eravamo i giovani di ieri a cui venne consegnato un mondo in guerra e un’arma per difenderlo, con l’alternativa della morte. Ne uscimmo con coraggio e determinazione uniti negli stessi ideali, seminando vita e progresso. Questo è il mondo che meritano i nostri giovani. Uniti, soprattutto nella difficoltà, scegliamo la vita, crediamo nell’uguaglianza e camminiamo insieme. Così si è, si diventa e si resta… giovani. P. Giuseppe Cogo Incontri nº 312 . 5 Vita cittadina C ari lettori di Incontri, a voi tutti voglio augurare una Buona Pasqua, che porti nella vostra vita un senso di gioia, ma non quella gioia intende il mondo, ma la vera gioia, seria e profonda perché basata sul messaggio della risurrezione di Cristo nostro Redentore. Gioia che cambia íntimamente dentro di noi la nostra visione della vita e del mondo che ci circonda. Abbiamo bisogno di gioia, di pace e di sicurezza interiore, mentre vediamo intorno a noi un mondo immerso nell´ ansietà, nella precarietà e nella paura. Ma guardandoci un po’ indietro, due mila anni fa, quando Gesú risuscitó dal sepolcro, le cose non erano per nulla diverse. Apriamo il Vangelo e seguiamo le donne che di buon mattino si incamminano per andare al sepolcro... neanche pensavano alla possibilità della risurrezione, e tanto meno se l´aspettavano. Avevano accettato la bruttezza del mondo con tutte le sue difficoltà, ma Gesù aveva dato loro il dono di una nuova visone della vita. Chi ci sposterà via il masso dall´ingresso del sepolcro? Così dicevano l´una all´altra le donne mentre si recavano la mattina di Pasqua al sepolcro per cospargere di profumi il corpo del Signore, sepolto di fretta la sera del Venerdì Santo. Ma quale non fu la loro immensa sorpresa nell´accorgersi che la pietra era rotolata rotolata via benché fosse molto grande. Fratelli miei, anche noi oggi spesso ci chiediamo chi e quando rotolerà via i macismi dalla vita di ogni giorno. Sono i macigni, che opprimono soprattutto la povera gente: i macigni delle ingiustizie; quelli delle malattie – antiche e nuove – che fanno paura; quelli dei problema sociali sempre piú acuti che non trovano condivisa soluzione. È’ cambiato il modo di vivere di molta gente e tante novità – è inutile nasconderlo, possono fare umanamente paura E se vogliamo insistere nell´esaminare i nostri “macigni” in questo paese non troveremo un granché che ci possa con- Buona Pasqua! 6 . Incontri nº 312 solare: i salari più o meno son rimasti come prima, mentre i prezzi sono fortemente cresciuti, e domani potrà essere peggio; e con i pochi soldi che ti rimangono in tasca non trovi sul mercato quello che ti serve per vivere; camminando di giorno per la strada ti guardi attorno e indietro per evitare un attacco brutale; in casa tua ti circondi di mura con fili elettrici spinati, proprio come in prigione; se hai risparmiato, lavorando duramente tutta una vita, preghi di evitare un sequestro, e se ti capitasse, preghi che ti si risparmiasse la vita... e avanti di questo passo. Ma come duemila anni fa la risposta al cruccio delle donne fu la tomba vuota (la vita era risorta, la morte non aveva potuto trattenerla e la speranza rifioriva), così è oggi per noi. È quella tomba vuo- ta il segno della nostra speranza. La certezza che il Cristo è risorto dà senso a tutto ciò che accade nel cammino dell´uomo. Ci assicura che nonostante tutto, la potenza e la bontà di Dio vincono ogni sorta di male, vincono la stessa morte. È il perenne messaggio pasquale che ci fa cantare – sinceramente gioiosi – il canto nuovo dell´alleluia. La risurrezione di Gesù è il faro che illumina ogni vita – questa nostra povera vita – e la storia intera. Con la Pasqua siamo chiamati alla fiducia: una fiducia che non nasce da noi, ma dalla certezza che Dio è fedele alle sue promesse. Lui è vindice del sangue del suo Cristo e di quelli in cui il Cristo si riconosce: i poveri e gli oppressi, gli emarginati, i deboli e gli insignificanti; Lui rovescia i potente dai troni e innalza gli umili. È per questo che la Pascua esclude ogni paura e angoscia. È principio di una fiducia senza limiti, di una gioia pura senza frontiere. Una gioia non ingenua, né frutto di facile utopia: una gioia che si fonda su un fatto, un evento preciso: Egli è risorto. Questa gioia pasquale ci darà la visione cristiana della nostra vita. P. Giuseppe Cogo Incontri nº 312 . 7 Vita cittadina L’esperto casa risponde dell’obbligo di “tutela delle parti comuni” previsto dall’articolo1130 del Codice civile? Francesco BARTOLOZZI - SESTO FIORENTINO Risposta: I lavori si anticipano se l’urgenza è eccezionale Domanda: “Nel 2006 ho denunciato all’amministratore del condominio l’infiltrazione di acqua dal tetto condominiale nella veranda di proprietà. L’amministratore ha incaricato una ditta che al termine dei lavori ha fatto sapere che il problema era stato sanato. A settembre di quest’anno il problema si è riproposto, con un peggioramento di tutto il tetto che copre la veranda. Ho informato telefonicamente l’amministratore, ricevendo assicurazioni su un rapido intervento. Il 5 e 23 ottobre ho risollecitato il problema via fax senza avere alcuna risposta. Niente può escludere un peggioramento della frattura nel tetto. Alla luce di quanto detto, ho il diritto di far riparare il danno esistente da una ditta da me incaricata, rimettendo poi la fattura da pagare all’amministratore condominiale? Come posso richiamare l’amministratore al rispetto L’articolo 1134 del Codice civile consente al condomino di far eseguire lavori sulle parti comuni solo se sono urgenti. In questo caso avrà diritto al rimborso della spesa sostenuta. La giurisprudenza ha chiarito che in materia condominiale questa norma ha portata eccezionale, diversamente che nella comunione. «La diversa disciplina dettata dagli articoli 1110 e 1134 del Codice civile in materia di rimborso delle spese sostenute dal partecipante per la conservazione della cosa comune, rispettivamente, nella comunione e nel condominio di edifici, che condiziona il relativo diritto, in un caso, a mera trascuranza degli altri partecipanti e, nell’altro caso, al diverso e più stringente presupposto dell’urgenza, trova fondamento nella considerazione che nella comunione i beni comuni costituiscono l’utilità finale del diritto dei partecipanti, i quali, se non vogliono chiedere lo scioglimento, possono decidere di provvedere personalmente alla loro conservazione, mentre nel condominio i beni comuni rappresentano utilità strumentali al godimento dei beni individuali, sicché la legge regolamenta con maggior rigore la possibilità che il singolo possa interferire nella loro amministrazione. Ne discende che, instaurandosi il condominio sul fondamento della relazione di accessorietà tra i beni comuni e le proprietà solitarie, poiché tale situazione si riscontra anche in caso di condominio minimo, cioè di condominio composto da due soli partecipanti, la spesa autonomamente sostenuta da uno di essi è rimborsabile solo nel caso in cui abbia i requisiti dell’urgenza, ai sensi dell’articolo 1134 del Codice civile» (Cassazione civile, Sezioni Unite, 31 gennaio 2006, n. 2046, conforme, Tribunale di Monza, Sezione II, 10 luglio 2006). Posta la difficoltà di dimostrare l’urgenza si consiglia di insistere con l’amministratore per il ripristino del tetto. montacargas 8 . Incontri nº 312 CesarinaVittoria Incontri nº 312 . 9 Vitacittadina cittadina Vita La pagina delle ACLI Dopo la visita in Venezuela del Direttore Generale del Patronato ACLI Damiano Bettone e del Responsabile del Servizio Estero, Francesco Martinelli, avvenuta il febbraio scorso, il Patronato ACLI de Venezuela é ora pronto e felice di poter presentare alla nostra collettività il progetto sulla salute, problema profondamente sofferto da molti nostri connazionali. Lo presenta Edoardo Sanna, Direttore Nazionale del Patronato ACLI de Venezuela. Progetto di collaborazione agevolazione medico-odontologica per associati alle ‘ACLI de Venezuela’ Il presente progetto ha per scopo la prestazione di servizi medico-odontologici e specialistici, con la possibilità di estendere la presente convenzione ad una rete di farmacie che operino a livello nazionale. Come qualsiasi progetto, inizialmente saranno presi in considerazione i risultati dei primi mesi per verificare a quali altre specialità indirizzare i nostri interventi di assistenza sanitaria. In sostanza, pur consapevoli del fatto che non possiamo risolvere i problemi sanitari dei Nostri Connazionali, proveremo ad offrire condizioni vantaggiose, sia dal punto di vista strettamente medico, che da quello economico. Il sogno futuro è di estendere la nostra attività con la creazione di ambulatori per i Connazionali associati ,che coprano tutte le specializzazioni mediche. I Soci saranno dotati di una tessera identificativa, studiata in modo tale da individuare coloro che sono in disagio socio-economico (personale incaricato provvederà all’identificazione) e che conterrà i dati identificativi del paziente, recante le patologie da cui è affetto, le eventuali allergie e altri dati sanitari utili. Questi dati saranno conosciuti solo dal medico e dal Socio. La tessera conterrà il numero della cedula, l’impronta digitale, la fotografia, il logo dell’istituzione, sarà intrasferibile e con scadenza di 5 anni: ogni anno, al pagamento della tessera annuale, si apporrà un bollino per certificare la avvenuta iscrizione. Condizioni di accesso al servizio 1.- Il paziente, per accedere ad un servizio sanitario, dovrà presentare la tessera emessa dall’istituzione. 2.- La tessera sarà intransferibile. 1 0 . Incontri nº 312 le ACLI de VENEZUELA a rispettare le condizioni che stabilisce l’istituzione con i pazienti, negli orari assegnati per ogni specialità, presentando relazioni settimanali al coordinatore della salute, per creare una statistica di visite e supervisionare l’attività in ogni settore. 2. Il professionista dovrà mensilmente versare il 10% delle parcelle ricevute al fondo di solidarietà. 3.- Si indicheranno, per ogni specialista, il giorno (o i giorni della settimana dal lunedì al venerdì), gli orari in cui gli specialisti di ogni specialità odontologica, medica o psicologica forniranno le prestazioni. 4.- Le emergenze saranno coperte, fuori dai giorni normali indicati, con un tariffario speciale. 5.- Il paziente dovrà pagare secondo il tariffario stabilito per ogni specialitá. 6- La prestazione medica include soltanto la diagnosi e il trattamento ambulatoriale medico, odontoiatrico o psicologico. Non è considerato il ricovero in ospedale. 7.- Nel settore odontologico si offrono le prestazioni indicate nel tariffario di base. 8.- La libertà di associarsi o incorporare altri specialisti, le modifiche, condizioni o piani di salute saranno determinati dalla la Giunta Direttiva delle ACLI de VENEZUELA e dal Coordinatore per la salute. 9.- I pazienti, nella classificazione stabilita dalle ACLI come “senza risorse” saranno attesi, nelle tre specialità, soltanto nei servizi di base. Se necessitassero di assistenza protésico-odontologica, interverrebbe il fondo di solidarietà creato dalle ACLI de VENEZUELA. Prestazioni dei professionisti: 1. Il professionista si impegnerà con 3. Tutti i professionisti si riuniranno trimestralmente per scambiare idee e nuove prospettive con la Presidenza delle ACLI de VENEZUELA. 4. - Ogni trattamento medico-odontologico sarà indicato nella cartella sanitaria di ogni specialità e avrà validità di documento legale e probatorio delle diagnosi e dei trattamenti effettuati. Il Patronato ACLI in Venezuela e Rep. Dominicana Coordinatore Nazionale Edoardo Sanna [email protected] Caracas, Antonieta Porfidio, Elisabeth Colangelo Av. Francisco de Miranda, Centro Plaza Torre A, piso 16, of. 16/B, Tel. e fax: 0212-2856720 Mérida, Laura Rojas, Centro Comercial Cubo Rojo, Av. Gonzalo Picón Crece con Viaducto Miranda, primer piso, Oficina 3, Telf. 0274-4176134 Valencia, Tito Pulsinelli El Trigal, Centro Italo Venezolano 0241.842.17.94 0416- 741.11.03 Santo Domingo (Rep. Dom.), Guido Baccoli. Per maggiori informazioni, rivolgersi alla Sede di Caracas Incontri nº 312 . 1 1 Vita cittadina Centro de Estudios de Pastoral y Asistencia Migratoria Refugiados en Venezuela Más de 8 mil personas registradas como solicitantes de refugio en Venezuela V enezuela recibe a refugiados procedentes de países como Haití o Irak, aunque la gran mayoría de ellos en los últimos años han sido colombianos. Según datos del Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Refugiados (ACNUR) un promedio de 200 mil colombianos han abandonado sus hogares a causa del conflicto armado interno. No obstante, según explica John Fredikson -representante del ACNUR- esta cifra puede variar ya que existe “un goteo constante” de refugiados que pasan de Venezuela a Colombia, “difícilmente cuantificable”, porque cruzan la frontera más de una vez en busca de “un lugar seguro”; a veces se trata de familias enteras, que traen apenas la vida como único bien. Ellos claman por la atención rápida de un país al que llaman ‘hermano’. Igualmente afirma que Venezuela cuenta con mecanismos institucionales y jurídicos que facilitan la misión de ACNUR La Constitución de la República Bolivariana de Venezuela, “reconoce y garantiza el Derecho de Asilo y Refugio.” A pesar de que Venezuela ratificó el Protocolo sobre el estatuto de los Refugiados, aprobado en Nueva York el 31 de Enero de 1967, hasta esos momentos el trato que se le había dado a los Colombianos que huían de su guerra interna era de “desplazados en tránsito”, término por demás impropio, sacado de la creatividad de los personeros del gobierno de turno. La frontera Venezolana, históricamente, por su permeabilidad, ha acogido a ciudadanos Colombianos en su territorio, tanto a los que vienen huyendo para salvar sus vidas, así como aquellos que buscan mejorar sus condiciones económicas, en ambos casos, buscan tener una vida más digna, unos vienen obligados y otros vienen voluntariamente. El 3 de Octubre del año 2001, muchas organizaciones de Derechos Humanos que venían trabajando esta problemática, vieron cristalizados sus esfuerzos, en la promulgación de la Ley Orgánica sobre Refugiados o Refugiadas, Asilados o Asiladas (LORA). La LORA pretende proteger 1 2 . Incontri nº 312 y garantizar los Derechos de los Refugiados; sin embargo explícitamente no establece claramente el reconocimiento de los Derechos Humanos de los solicitantes de Refugio, no prevé una documentación temporal hasta que haya respuesta a su solicitud, que les permita emplearse, movilizarse, etc., están en una especie de limbo, durante el cual se están violentando los Derechos de estas personas. Según el artículo 19 de la LORA: “El documento de identidad otorgado a las personas que se encuentren en el país con la condición de Refugiado (a) bajo los términos de esta Ley, será válido no solo para la permanencia legal sino para el ejercicio de cualquier actividad lucrativa.” Claramente se puede deducir que solo hasta que sea resuelta la solicitud de refugio, el solicitante tendría acceso a trabajar, ante lo cual cabe la pregunta, ¿De qué vivirá mientras se resuelve este asunto? La Comisión Nacional para Refugiados (CONARE) comienza a trabajar en el año 2003 y las secretarías técnicas en 2006, las cuales tienen sede en San Cristóbal, estado Táchira, Guasdualito, estado Apure y Maracaibo, estado Zulia, para atender las solicitudes de refugio La Comisión Nacional de Refugiados, Caritas de Venezuela y ACNUR trabajan en la frontera, para , entre otras cosas, otorgarle a quienes llegan la documentación requerida para movilizarse. En este sentido, ACNUR espera agilizar, junto a las autoridades venezolanas, la entrega de la documentación con la que esas personas pueden obtener el estatus legal de refugiados. El que les sea otorgada la condición de Refugiados es vital, porque solamente así podrán optar al documento de identidad venezolano y el Estado se comprometerá a no devolverlos a Colombia. A finales del 2007, la Superintendencia Nacional de Bancos (Sudaban), solicitó a todas las instituciones bancarias e instituciones crediticias públicas y privadas nacionales permitir a refugiados y solicitantes de refugio en Venezuela realizar cualquier tipo de operación financiera con su documento provisional de Vita cittadina Centro de Estudios identificación. La medida beneficia a unas nueve mil personas, en su mayoría de nacionalidad colombiana, que se encuentran en Venezuela como solicitantes de refugio, dijo la Agencia de la Organización de las Naciones Unidas para los Refugiados (ACNUR) en un comunicado de prensa. Como se dice en un informe publicado por Servicio Jesuita a Refugiados titulado “Fronteras Silenciosas”, la situación de los solicitantes de Refugio en materia laboral es precaria, en su mayoría son campesinos pobres, que solo saben trabajar la tierra, entran generalmente por las trochas, algunos sin documentación, otros con un permiso fronterizo; al llegar a nuestro país se ubican en los estados fronterizos de Zulia, Táchira y Apure y algunos se aventuran hacia el interior del país ubicándose en los barrios de las grandes ciudades. Los que llegan a la frontera se emplean, como jornaleros en alguna finca de las zonas rurales fronterizas, zonas que siempre se han caracterizado por el abandono del Estado, la falta de institucionalidad y la pobreza generalizada de sus pobladores; recibiendo unos salarios bastante bajos y sin la garantía que le sean pagadas las prestaciones sociales que son obligatorias en Venezuela. En cuanto al solicitante que se ubica en las grandes ciudades, entre ellos podemos encontrarnos con algunos profesionales o estudiantes, pero que a pesar de su capacitación, no les es permitido continuar los estudios a nivel superior y en su mayoría se han tenido que dedicar al trabajo informal. El mismo informe indica que en Venezuela existen diecisiete Organizaciones no gubernamentales (ONGs) defensoras de Derechos Humanos, cuyo propósito es monitorear el proceso político venezolano y lograr la plena vigencia de los Derechos Humanos en el país. El trabajo está divido en grupos y uno de los grupos temático es el de Refugio, cuyo propósito principalmente está encaminado hacia la protección y defensa de los Derechos Humanos de los solicitantes de Refugio. Ahora y después de esperar un tiempo “prudencial” se ha decido intentar las acciones viables y pertinentes a las que haya lugar para exigir al estado venezolano el cumplimiento de sus com-promisos internacionales sobre el tema y sobre todo la exigen-cia de la visibilidad de estos hombres, mujeres, niños y ancia-nos que dejaron atrás su territorio, sus costumbres y su gente, y que con dolor y tristeza y con esperanza y amor por la vida están solicitando se les permita reconstruir su vida en nuestro territorio. Venezuela garantiza el ejercicio de los derechos humanos a toda persona sin discriminación de ninguna clase, se compromete a adoptar “medidas positivas a favor de personas o grupos que puedan ser discriminados, marginados o vulnerables; protegerá especialmente a aquellas personas que por alguna de las condiciones antes especificadas, se encuentren en circunstancias de debilidad manifiesta y sancionará los abusos o maltratos que contra ellas se cometan.” Sería importante que CONARE cumpliera con el artículo 17 de la Ley Orgánica sobre Refugiados o Refugiadas y Asilados o Asiladas, que determina que en un lapso de noventa días continuos el organismo debe dar respuesta a la solicitud, ya sea aprobándola o negándola; para así sincerar la situación de cada uno de ellos y darles la opción, en caso necesario, de encaminarse hacia otras alternativas. Cristina Castillo Refugiados en Cifras Hasta junio de 2007, 8.801 personas han solicitado refugio en Venezuela (colombianos casi 100%), en 2006 la cifra era de 7.754, de acuerdo con ACNUR. El Estado venezolano reconoció la condición de refugiados de 852 (hasta junio de 2007), el año anterior eran 720. Según la Comisión Nacional de Refugiados, desde enero de 2007 hasta julio se ha reconocido la condición de refugiados a 132 personas. Zulia fue la región con el mayor aumento de solicitantes de refugio con 726 personas registradas, que representan 70%, Seguido por los estados Táchira, Apure y Caracas. Incontri nº 312 . 1 3 Come si fa ad essere un buon laico? C hi era adulto ai tempi del Concilio Vaticano si ricorderà quanti articoli sono stati scritti per chiarire cosa intendeva la Chiesa per laico. Personalmente, forse in modo superficiale, pensavo che sarebbe stato meglio lasciare i nuovi fedeli infervorati dai lavori conciliari nella grande schiera del Popolo di Dio riunito nella Chiesa con un itinerario e con ideali comuni, qualunque fosse la diversa chiamata a funzioni diverse. Ma l’entusiasmo finì per creare una nuova categoria, quasi a mettere in luce una nuova schiera di soldatini fuori dalla gerarchia ma con tanta voglia di far la stessa campagna. Era pur sempre una divisione di ruoli che non si chiarirono, anzi nel pieno fervore cominciarono ad alzarsi critiche da parte dei laici ai membri della gerarchia e all’organizzazione della Chiesa. I laici volevano sentirsi più preti e i preti finirono per essere operai, molti a tempo pieno. Eppure il messaggio era stato molto chiaro: I preti facciano i preti e si dedichino al loro ministero e lascino ai laici le faccende del mondo. Era una considerazione di buon senso anche perché nelle faccende del mondo bisogna avere destrezza e furbizia, caratteristiche entrambe che i preti non hanno. E qui con spiccata vocazione da giallo poliziesco si pensò che il cristiano dovesse andar nel mondo camuffato da “non cristiano” o per lo meno da “cristiano tiepidino”. Nella politica, terreno molto sdrucciolevole si andava addirittura in maschera quando s’entrava in qualche 1 4 . Incontri nº 312 commissione dai temi gelidi. Frutto di questa fauna da camaleonti sono a distanza di trent’anni i logoranti tentativi di oggi di definire lo Stato laico, i comportamenti laici per essere buoni cittadini e la dicotomia irriconciliabile tra scienza e fede. Si finisce per relegare le proprie convinzioni religiose a qualcosa che appartiene al bagaglio di una cultura personale fuori dal tempo che non trova applicazione nei fatti concreti della quotidianità. Mi vien da pensare a una visione del mondo “a cassettini” dove tutto deve trovare collocazione con enciclopedica precisione e illuministica sensibilità. Quanto ai cassetti delle religioni è sempre meglio chiuderli e far finta di non trovar più le chiavi. Meno male che la Chiesa ha deciso ora di parlare meno dei ruoli e più del “Popolo di Dio” e dei cristiani che si convertono perché incontrano Cristo sul loro cammino che gli cambia radicalmente la vita. La caduta rovinosa dal cavallo della nostra perfezione lascia un segno così indelebile che per il cristiano i problemi di cui parlavamo non si pongono. Non li ha la gerarchia che stretta attorno alla Cattedra del Vescovo vede il cammino che deve realizzare, non più facile, ma certamente più netto. Il cristiano che si muove nel mondo, i cosidetti laici, ha finalmente capito che la sua missione è nel mondo e ci va da cristiano convinto e cittadino conscio dei diritti e doveri civici. Con il coraggio di alzare la voce quando questi diritti e doveri si scontrano con la sua visione. Non esistono due etiche. Esiste il bene comune e un luogo che è proprio del cittadino cristiano; esiste anche un modo per procedere orientato alle virtù che può elencare il Catechismo della Chiesa, ma potremmo persino chiamare Galateo, vista la mancanza di buon gusto e moderazione del giorno d’oggi. Se Cristo diventa il centro della nostra vita e la cambia, non c’è da mimetizzarsi nella società per nascondere la trasformazione, ma c’è da dar testimonianza con la propria vita che il cambio è in meglio. Qualche Vescovo è andato anche più in là e ha voluto sottolineare che certi problemi si possono affrontare senza turbare le proprie convinzioni religiose partecipando al dibattito come cittadini con il diritto di uguaglianza d’accesso ai temi politici. Ricordo che negli anni della guerra del Vietnam il pianista Pollini, già famoso, prima di iniziare il concerto lesse un messaggio scritto di suo pugno dove informava il pubblico che quella guerra anche per un artista era motivo di turbamento profondo che non poteva non influire sull’interpretazione della musica in programma. Scatenò un putiferio sulla stampa e ritornò a galla la meschina concezione che all’artista si perdona qualsiasi peccato se fa il giullare, ma se vuol fare il cittadino lo si condanna al silenzio. La situazione non è cambiata oggi e la società pretende che ognuno eserciti il suo ruolo senza dar fastidio, intendendo che la gestione della politica deve essere appannaggio della gerarchia come la salvezza era un tempo legata al giudizio della Chiesa e non al perdono e alla misericordia che ci ha assicurato Cristo in croce. Tutti i cristani sono chiamati, anche in politica, ad occuparsi delle cose del mondo. Lo sanno far bene, anche meglio dei preti che talvolta non se ne rendono conto ed entrano trionfalmente nei poteri della gestione pubblica forti di uno sbandierato potere morale e chiarezza intellettuale. Qui verrebbe buono il pensiero dei Padri della Chiesa che si sentivano dei nani e tuttavia, issati sulle spalle di chi li aveva preceduti, potevan ergersi come giganti. Anche per essere buoni laici e cristiani bisogna chiedersi seriamente se siamo giganti veri o nani da farsa, senza dimenticarci che per andare avanti il gigante si deve issare sulle spalle di un altro per vedere più lontano anche lui. Incontri nº 312 . 1 5 Ideali e Religione Diffondere il messaggio cattolico attraverso YouTube Y ouTube ha rappresentato una miniera per la comunità non-profit, perché ha dato la possibilità di diffondere ogni video immediatamente e in tutto il mondo, afferma il produttore Colin Mason. Mason, direttore di produzione mediatica del Population Research Institute (PRI) di Front Royal, in Virginia, ha parlato a ZENIT del successo che l’organizzazione ha riscosso nell’utilizzare questo mezzo per la diffusione del messaggio cattolico. Il PRI ha lanciato il suo primo video a giugno per presentare il suo lavoro e le sue attività di ricerca. La sua efficacia ha portato a una nuova iniziativa chiamata “Viral Video Campaign”. Il primo video della campagna, un filmato pro-vita di 51 secondi intitolato “The Human Race” pone un quesito: “L’umanità sta procedendo rapidamente verso il futuro. Ma dove stiamo andando?”. “Abbiamo avuto un buon successo con YouTube, che è stato responsabile di una buona parte del traffico sul nostro sito web. La gente ha espresso grande sostegno ai video – per la loro qualità, il loro messaggio, ecc.”, ha detto Mason. “Crediamo che questi vi- 1 6 . Incontri nº 312 deo brevi, energici, siano fondamentali nel promuovere la consapevolezza delle questioni relative alla vita nella generazione di You Tube”, ha aggiunto. “Inside Catholic”, ex “Cri sis Magazine”, ha realizzato uno spot di 57 secondi su YouTube contenente un messaggio pro-vita, “The Baby in the Box”. Brian Saint-Paul, editore di “Inside Catholic”, afferma che YouTube “fornisce sia un formato video stabile, visibile da chiunque, sia i mezzi per diffondere il video a un vasto pubblico. Abbiamo avuto una grande risposta”, “e continuerà finché esisterà YouTube”. “Tra trent’anni”, ha commentato Saint-Paul, “la gente potrà ancora guardare e beneficiare dei nostri video. E’ una cosa splendida”. Il Cardinale Justin Rigali, Arcivescovo di Philadelphia, è il primo porporato a usare il nuovo mezzo per raggiungere i fedeli. Famose alcune sue riflessioni sul Vangelo inserite YouTube durante la Quaresima del 2007. “Il primo video mandato dal Cardinale è stato uno dei più visti su YouTube”, ha detto Donna Farrell, direttore per le comunicazioni dell’Arcidiocesi di Philadelphia. “La reazione alle sue riflessioni è stata sorprendente. Abbiamo avuto notizie di gente di tutto il mondo, Australia, Filippine, Italia, e molti nell’Arcidiocesi di Philadelphia, compreso un ragazzo che si è definito ‘uno skateboarder quindicenne”. Visto il successo iniziale, sono stati inserite anche omelie, dichiarazioni per l’Arcidiocesi e perfino l’apparizione del Cardinal Rigali al Theology on Tap, una iniziativa che punta a far discutere di teologia o di tematiche legate al mondo ecclesiale in ambienti rilassati come i pub. “YouTube è un luogo in cui la gente comunica su molteplici cose, e sicuramente, dal punto di vista della Chiesa, abbiamo il desiderio di comunicare Cristo”, ha detto il Cardinal Rigali. “Abbiamo il messaggio del Vangelo – l’edificante messaggio di Gesù, uno splendido messaggio di speranza, amore e fede”. “La gente ama i media”, ha concluso Mason. “Ama gli estratti e i video che la intrattengono nelle pause o nel tempo libero. Se quindi possiamo utilizzare questo potere, il potere dei video brevi, incisivi, possiamo servircene per aumentare la consapevolezza circa la nostra causa”. GMG 2008 La Giornata Mondiale della Gioventù 2008, che la città australiana di Sydney accoglierà dal 15 al 20 luglio prossimo ha mobilitato tutto il continente per la preparazione, sia nelle regioni socialmente evolute sia in quelle meno sviluppate I temi del grande incontro mondiale sono quelli tipici di una società moderna, come il secolarismo oppure la lontananza di tanta parte dei giovani dalla pratica religiosa. Si spera la presenza di moltissimi giovani che aderiscono in modo convinto e forte alla fede o che manifestano una speciale fedeltà alla Giornata Mondiale della Gioventù, avendo partecipato a diverse edizioni della medesima”. Vi sono varie iniziative di gemellaggio e di aiuto finanziario per i giovani delle parti più povere del mondo perché vi possano partecipare. Per la preparazione dell’evento si ricorre anche ad annunci pubblici, alla predisposizione di programmi per pellegrini, all’opera di sensibilizzazione nelle scuole, ricordando che lo scopo principale è quello dell’evangelizzazione”. La Giornata, del resto, è considerata “uno degli eventi più importanti nella storia dell’Australia. Sta crescendo l’interesse per la visita del Papa Benedetto XVI, quale evento di particolare grazia”. Incontri nº 312 . 1 7 duramente; gli altri ci scrutavano con una curiositá che consideravo ugualmente mortificante. - Atteggiamenti che, secondo te, possono cambiare? E come? On.le Mariza Bafile oltre il difficile mestiere della politica A bbiamo avuto il piacere di avere l´opportunitá di una intervista lampo con la Onorevole Mariza Bafile, la nostra rappresentante nel Parlamento italiano. Ne riportiamo succintamente i punti salienti. - Per la prima volta gli italiani all’estero hanno avuto la possibilitá di entrare da protagonisti nel Parlamento 1 8 . Incontri nº 312 italiano. Una tua valutazione di questa esperienza? - Credo che la legge che ha permesso agli italiani all’estero l’ingresso nel Parlamento italiano sia stata una svolta storica, epocale. Naturalmente, come tutte le svolte tanto significative, ha bisogno di tempo per essere assorbita. Non è stato facile; alcuni partiti ci hanno attaccato - Certamente. Cambieranno, piano, piano, come tutti i cambiamenti importanti. Ma chi crede nelle potenzialità di questo diritto al voto deve lavorare molto perché le due Italie, attraverso il voto, si incontrino davvero. Come? Posso descrivere un po’ la mia esperienza. Ho capito dal primo giorno che per guadagnarmi non un seggio ma un posto vero all’interno della Camera dei Deputati dovevo lavorare più e meglio dei colleghi italiani. E´quello che ho fatto. Sapevo che partivo svantaggiata rispetto agli altri per tre ragioni: essere donna, essere emigrante ed essere sudamericana. Poco a poco ho percepito il rispetto degli altri parlamentari e dei funzionari. Alla fine di questa brevissima legislatura sono stata la deputata segretario di presidenza che ha fatto piú iniziative. - Quali, per esempio?... - Ce ne sarebbe una sfilza , se si volesse proprio elencare tutte le iniziative in cui sono stata coinvolta e spesso protagonista, ma forse non potrebbero interessare un granché. Ho presieduto a moltissime sedute in diverse commissioni parlamentari, per esempio, sul problema mondiale dell´AIDS; sui diritti umani dei prigionieri nelle carceri sudamericane, incluso il Venezuela; ho presentato in anteprima il documentale “Bellissime”, storia del ´900 attraverso le donne, portato poi nelle scuole in Italia e presto vorrei portarlo alle scuole italiane in V enezuela; ho partecipato ai lavori del Gruppo Parlamentare Amici del Venezuela, sia in Italia che in Venezuela... Si potrebbe continuare a non finire, ma fermiamoci qui. - E il tempo per il lavoro in aula e in commissione? - Questo è il nostro dovere più serio e fondamentale a cui mi sono dedicata Protagonisti fedelmente. Basti pensare che ho una percentuale di assenze in aula di solo il 4,5 per cento. Due deputati dell’America Meridionale, sono stati assenti rispettivamente, uno 58,62 per cento e l´altro 63,05 per cento. Mostrare serietà e partecipazione in aula e in commissione anche per quanto riguarda le tematiche italiane é stato essenziale sotto vari punti di vista. Innanzitutto per imparare il più possibile, per afferrare i meccanismi di questa grande macchina. In secondo luogo per far capire a tutti che noi, italiani all’estero, abbiamo la preparazione e la serietà sufficienti per occupare uno scranno in Parlamento. Dimostrando, cosí, che possiamo essere una vera ricchezza per l’Italia. - Quali sono le battaglie per le quali ti sei impegnata maggiormente? Quali consideri i tuoi successi e quali le tue frustrazioni? - Come ho promesso in campagna elettorale e seguendo l’impegno che ha animato tutto il mio lavoro giornalistico, ho dato assoluta priorità alle problematiche dei piú deboli, i nostri anziani meno fortunati, quelli che non hanno accesso nelle “stanze del potere”. Sappiamo che molti di loro non possono andare da un medico, non hanno accesso alle medicine e spesso non hanno da mangiare. Innanzitutto ho messo l’accento sul problema sanitario. Praticamente in tutto il Sud America la sanitá pubblica é carente e quella privata carissima. Ho contato sulla sensibilità del Vice-Ministro per gli italiani nel mondo Franco Danieli che ha elaborato un piano di assicurazioni per garantire l’accesso alla sanità a tutti gli italiani. In alcuni paesi il progetto è andato avanti speditamente, in altri ha incontrato alcuni problemi che si vanno risolvendo. Ma la cosa più importante é che finalmente l’Italia ha capito che bisogna rimediare alle carenze sanitarie dei nostri connazionali e trovare vie per garantire ai nostri anziani bisognosi le cure a cui hanno diritto. In Venezuela il progetto sta procedendo molto bene, grazie ad un accordo con Rescarven che permette anche ad altri italiani non indigenti di usufruire dei prezzi ragionevoli. Seconda battaglia in questo senso é stata quella per ottenere l’assegno di solidarietà. Sono riuscita a creare una sensibilizzazione trasversale che ha permesso l’approvazione del relativo progetto di legge da parte di tutte le commissioni. In due mesi avremmo avuto la definitiva approvazione della legge. La sua interruzione, dovuta alla caduta del governo, è tra le cose che maggiormente mi amareggia. In considerazione della quasi approvazione della legge il viceMinistro Danieli ha deciso di avviarla in via sperimentale utilizzando l’aumento dei fondi per l’assistenza decisi in Finanziaria e presto i nostri anziani riceveranno parte di questo aiuto per diritto e senza doverlo chiedere. Tra le frustrazioni anche quella che riguarda la legge della cittadinanza, altro progetto giá avviato che sarebbe stato approvato entro l’anno e che avrebbe permesso il riacquisto a chi l’ha persa per ragioni di lavoro e alle donne di trasmetterla anche ai figli nati prima del ’48. - Quali i progetti qualora venissi rieletta? - In primis naturalmente lottare per portare a conclusione rapidamente queste leggi già avviate, quella per l’assegno di solidarietà e quella per il riacquisto della cittadinanza. Lavorare poi per un miglior funzionamento dei Consolati e per un più capillare insegnamento della lingua italiana dando giusto spazio e riconoscimento ai docenti locali.In seguito vorrei dedicarmi ai giovani, alle donne, agli imprenditori e ai professionisti. Per i giovani avevo già avviato contatti con varie Università per favorire le doppie lauree, un cammino per evitare i problemi dei riconoscimenti dei titoli di studio, e per favorire corsi di formazione professionale. Per le donne presenterò il progetto per un Osservatorio delle donne italiane nel mondo e riprenderò quello di un incontro tra donne imprenditrici italiane e sudamericane che, se non fosse caduto il Governo, avremmo realizzato a maggio sia a Napoli che a Udine. Insomma mi piacerebbe riprendere il cammino interrotto perché credo che ci sia davvero molto da fare. Il voto è una grande opportunità di partecipazione e di crescita. Ma sappiamo bene che per raggiungere le mete più ambite e difficili, bisogna impegnarsi, dare il meglio di noi stessi. Io ci credo e, se mi sarà data l’opportunità, continuerò ad andare avanti con lo stesso impegno dimostrato fino ad oggi, per tutti i miei connazionali, indipendentemente dai colori politici e dai paesi in cui vivono. Grazie, Onorevole Mariza, per tenere i nostri lettori aggiornati e per portare alla nostra conoscenza il Suo lavoro che chiaramente rivela il Suo forte impegno nel difendere i nostri diritti. Seguiremo con attenzione le Sue battaglie e insieme ne celebreremo le vittorie. Incontri nº 312 . 1 9 Ritratto di Gianni Agnelli su fondo azzurro in una serigrafia a olio su tela opera di Andy Warhol del 1972 Giovanni Agnelli, l’Avvocato G iovanni Agnelli detto Gianni, meglio conosciuto come “l’Avvocato”, per molti anni il vero e proprio emblema del capitalismo italiano, nasce a Torino il 12 marzo 1921. I genitori lo chiamano con il nome del suo mitico nonno, il fondatore della Fiat, quella “Fabbrica Italiana Automobili Torino” che lo stesso Gianni porterà ai suoi massimi fulgori dopo gli anni passati come apprendistato, in qualità di vicepresidente, all’ombra di Vittorio Valletta, altra grande figura manageriale che ha saputo guidare l’azienda torinese con sagacia ed eccellenza dopo la scomparsa del fondatore avvenuta nel 1945. Valletta aveva posto delle basi solidissime per la crescita della Fiat (favorendo l’immigrazione dal Mezzogiorno e conducendo con pugno di ferro le trattative con i sindacati), in un’Italia uscita provata e martoriata dall’esperienza della Seconda Guerra Mondiale. Grazie al boom economico e al rapido sviluppo, poi, gli italiani poterono permettersi i prodotti sfornati dalla casa torinese, che vanno da celebri scooter come la Lambretta ad altrettanto indimenticate autovetture come la Seicento, 2 0 . Incontri nº 312 picchetti che mettono in grave difficoltà la produzione industriale e la competitività della Fiat. Agnelli, però, ha dalla sua parte un carattere forte e comprensivo, tendente alla mediazione delle parte sociali e alla ricomposizione delle contraddizioni: tutti elementi che gli permettono una gestione lungimirante e ottimale delle contestazioni, evitando di esasperare gli scontri. In mezzo a tutte queste difficoltà riesce dunque a traccheggiare la Fiat verso porti dalle acque tutto sommato sicure. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e dal 1974 al 1976 è eletto a gran voce Presidente della Confindustria, in nome di una guida che gli industriali vogliono sicura e autorevole. Anche questa volta, il suo nome è visto come garanzia di equilibrio e di conciliazione, alla luce della ingarbugliata situazione politica italiana, simbolo evidente delle più clamorose contraddizioni. Unico fra i paesi europei, nella penisola si stava consumando il cosiddetto “compromesso storico”, ossia quella specie di accordo bifronte che vedeva alleati il partito cattolico per eccellenza, quindi visceralmente anticomunista, come la Democrazia cristiana e il Partito Comunista Italiano, portavoce del socialismo reale e dell’alleanza ideale con la Russia (sebbene criticata e per facendo della Fiat un marchio diffusissimo. L’entrata di Gianni Agnelli nella stanza dei bottoni, quella che gli conferirà il potere assoluto, è datata 1966, quando gli viene finalmente conferito l’incarico di Presidente. Da quel momento in poi per molti, Agnelli è stato il vero monarca italiano, quello che nell’immaginario collettivo ha fatto le veci della famiglia reale esiliata da un decreto costituzionale. Ma la conduzione Agnelli non si rivelerà per nulla facile. Anzi, a differenza dei suoi predecessori, l’Avvocato si troverà ad affrontare quello che forse è stato il momento più difficile in assoluto per il capitalismo italiano, quello contrassegnato dalla contestazione studentesca prima e delle lotte operaie poi, fomentate e incentivate in modo virulento dall’esplosione rivoluzionaria. Sono gli anni in cui si susseguono i cosiddetti “autunni calGianni Agnelli con, alle spalle, i ritratti di”, un ribollire di scioperi e di del nonno e di Valletta. Protagonisti Il lancio del bouquet eseguito da Marella dopo le nozze con Gianni Agnelli. certi versi ripudiata). A corollario di questo quadro già incerto, vanno annoverate anche altre emergenze interne ed esterne di tutto rilievo, come l’endemica crisi economica e il sempre più articolato e incisivo ter- Da bambino su una piccola auto-giocattolo Bugatti. rorismo rosso di quegli anni, un movimento rivoluzionario che traeva forza da un certo consenso non così poco diffuso. Ovvio dunque che il “metodo Valletta” fosse ormai inconcepibile. Impossibile fare la voce grossa con il sindacato, nè era ormai pensabile usare quel “pugno di ferro” con cui il manager successore di Giovanni Agnelli era noto. Serviva invece un lavoro di concertazione tra governo, sindacati e confindustria: i responsabili di queste tre forze, saggiamente, sposeranno questa linea “morbida”. Ma la crisi economica, malgrado le buone intenzioni, non lascia scampo. Le ferree leggi del mercato piegano le buone intenzioni e, alla fine degli anni ’70, la Fiat si trova nel bel mezzo di una terribile tempesta. In Italia imperversa una fortissima crisi, la produttività cala spavento- samente e i tagli all’occupazione sono alle porte. Discorso che vale per tutti e non solo per la Fiat, solo che quest’ultima è un colosso e quando si muove, in questo caso negativamente, mette paura. Per fronteggiare l’emergenza si parla di qualcosa come quattordicimila licenziamenti, un vero e proprio terremoto sociale, se realizzato. Si apre dunque una dura fase di scontro sindacale, forse il più caldo dal dopoguerra, passato alla storia grazie a tatamente, i quadri della Fiat scendono in piazza contro il sindacato (caso unico di tutta la storia legata agli scioperi). La Fiat, sotto pressione, rinuncia ai licenziamenti e mette in cassa integrazione ventitremila dipendenti. Per il sindacato e la sinistra italiana è una sconfitta storica. Per la Fiat è una svolta decisiva. L’azienda torinese è pronta dunque a ripartire di slancio e su nuove basi. Agnelli, affiancato da Cesare Romiti, rilancia la Fiat in campo internazionale e, in pochi anni, la trasforma in una holding con interessi assai differenziati, che non si limitano più al solo settore dell’auto (in cui fra l’altro aveva ormai assorbito anche l’Alfa Romeo e la Ferrari), ma vanno dall’editoria alle assicurazioni. La scelta, al momento, risulta vincente e gli anni ’80 si rivelano fra i più riusciti di tutta la storia aziendale. Agnelli si consolida sempre di più come il re virtuale d’Italia. I suo vezzi, i suoi nobili tic vengono assunti come modelli di stile, come garanzia di raffinatezza: a cominciare dal celebre orologio sopra il polsino, fino all’imitatissima erre moscia e alle scarpe scamosciate. Intervistato dalle riviste di mezzo Agnelli durante una visita della Regina Elisabetta a Roma. record assoluti come il famoso sciopero dei 35 giorni. Fulcro della protesta diventano i cancelli dei nevralgici stabilimenti di Mirafiori. La trattativa è in mano completamente alla sinistra, che egemonizza lo scontro, ma a sorpresa il segretario del Partito comunista Enrico Berlinguer promette il sostegno del Pci in caso di occupazione delle fabbriche. Il braccio di ferro si conclude il 14 ottobre, con la “marcia dei quarantamila” quando, del tutto inaspet- Incontri nº 312 . 2 1 Protagonisti L’Avvocato con la nuova generazione: i nipoti Lapo e John Elkann. camera ardente viene allestita nella pinacoteca del Lingotto, secondo il cerimoniale del Senato, mentre i funerali si svolgono nel Duomo di Torino in forma ufficiale e trasmessi in diretta da Rai Uno. Seguiti con commozione da un enorme folla, le cerimonie hanno mondo, si può permettere giudizi taglienti, a volte solo affettuosamente ironici, su tutti, dai politici in carica, agli amati giocatori dell’altrettanto amata Juventus, la passione parallela di una vita (dopo la Fiat, si capisce); squadra di cui, curiosamente, ha l’abitudine di guardare prevalentemente un solo tempo, il primo. Nel 1991 è nominato senatore a vita da Francesco Cossiga mentre, nel 1996 passa la mano a Cesare Romiti (rimasto in carica fino al 1999). E’ poi la volta di Paolo Fresco presidente e del ventiduenne John Elkann (nipote di Gianni) consigliere d’amministrazione, succeduto all’altro nipote, Giovannino (figlio di Umberto e Presidente Fiat in pectore), scomparso prematuramente in modo drammatico per un tumore al cervello. Brillante e assai capace, doveva essere lui la futura guida dell’impero Fiat. La sua morte ha sconvolto non poco non solo lo stesso Avvocato, ma tutti i piani di successione dell’immensa azienda familiare. In seguito, un altro grave lutto colpirà il già provato Avvocato, il suicidio del quarantaseienne figlio Edoardo, vittima di un dramma personale in cui forse si mescolano (stabilito che è sempre impossibile calarsi nella psiche altrui), crisi esistenziali e difficoltà a riconoscersi come un Agnelli a tutti gli affetti, con gli onori ma anche gli oneri che questo comporta. Il 24 gennaio 2003 Gianni Agnelli, dopo una lunga malattia si spegne. La 2 2 . Incontri nº 312 e da quello di Vito Liverani, ripercorrono la sua vita, un'esistenza strettamente intrecciata con i grandi avvenimenti storici. “La mostra ripercorre una vita piena, avventurosa, dalla lunga presidenza della Fiat al ruolo di interlocutore con i governi internazionali fino alla conquista di un ruolo istituzionale con la nomina a Senatore”. "Gianni Agnelli pensava che l'Italia dovesse adeguarsi alla sfida della globalizzazione - ha spiegato Marcello Sorgi - amava profondamente il suo Paese, ma non riusciva a capacitarsi perché l'Italia viaggiasse sempre con passo più lento rispetto agli altri". Al contrario, l'Avvocato si mostrava sempre in anticipo sui tempi. Un uomo alto tra bassi, magro tra Gruppo di famiglia con Marella. Egon Furstenberg, le sorelle Clara e Susanna, il nipote Edoardo Teodorani Fabbri, il figlio Edoardo e il conte Giovanni Nuvoletti, marito di Clara. incoronato definitivamente Gianni Agnelli come il vero monarca italiano. Ora, a cinque anni dalla scomparsa di Gianni Agnelli, è stata inaugurata al Vittoriano di Roma una grande mostra fotografica a cura di Marcello Sorgi: "Il secolo dell'Avvocato. Gianni Agnelli, una vita straordinaria". 250 scatti realizzati dai maggiori fotografi italiani e internazionali, oltre che dagli archivi storici di Fiat e "La Stampa" grassi, elegante, carismatico che, in parecchi momenti della sua vita, ha rappresentato l’Italia più e meglio di molti leader politici e di governo. Lo hanno chiamato in mille modi a seconda dei ruoli svolti nella sua intensa esistenza. Per molti è stato il sovrano che ha regnato sull’ultimo grande impero industriale privato italiano. Per tutti è stato e sarà sempre l’Avvocato. Protagonisti Incontri nº 311 312 . 2 3 una fatina che appare sempre al momento giusto Rosita Di Geronimo Alcune persone hanno il dono di moltiplicarsi quando chiama la solidarietà. E cosí Rosita la si ritrova in ogni iniziativa benefica della nostra collettività. Non esita ad occupare la sedia di presidenza delle nostre associazioni quando c’è bisogno di rimettere in moto l’entusiasmo nei momenti di crisi. La sua voglia di fare è contagiosa e sa sempre vedere le opportunità quando per gli altri le strade sembrano senza uscita. Rosita non dice mai di no. Accetta subito le sfide iniziando il dialogo con un accattivante “Parliamone!” Non esita a lanciare le sue idee e progetti persino al Presidente della Repubblica; lo ha fatto con un tono simpatico e confidenziale riscuotendo la geneale simpatia in una riunione ufficiale al Palazzo Presidenziale. Presentate da lei le cause giuste diventano improrogabili. La Rivista Incontri le ha rivolto alcune domande per illustrare le attività che tutti conoscono e soprattutto per capire in che modo Rosita riesce a convincere e qual’ è il suo segreto per trascinare gli amici a collaborare nelle iniziative a favore dei nostri connazionali. 2 4 . Incontri nº 312 - Dove trova tanto ottimismo per la vita, nonostante anche Lei abbia avuto i suoi momenti difficili. - Sono stata sempre una persona molto positiva, provo a risolvere da sola i miei problemi e spesso ci riesco. - Chi le ha insegnato tanta gentilezza verso gli altri? I connazionali sono spesso un po’ crudi ... - Devo molto ai miei genitori che hanno trasmesso ai figli parte della loro grande educazione e formazione. Sono loro il nostro riferimento. Ci hanno insegnato anche l’amore verso il prossimo ed ho imparato da sola la solidarietà frequentando i nostri emigranti e conoscendo le loro sofferenze. - Tutti conoscono Rosita per il suo sorriso e per la sua eleganza che non mette a disagio, anzi fa sentire importanti i suoi amici e interlocutori e questa sembra nobiltá naturale. - Il sorriso è un dono naturale e spontaneo. L’eleganza è un dono di natura. Chi ha rispetto di se stesso lo ha anche per gli altri. La nostra collettività merita molto rispetto e anche un grazie per l’affettto che mi dimostrano. - Che consiglio darebbe alle amiche che non trovano tempo da dedicare al loro prossimo? - Quando si è sensibili e si è attenti agli altri il tempo si trova, a costo di tralasciare i propri impegni. L’attenzione per il prossimo non è mai una perdita di tempo e si riceve sempre molto quando si semina un po’ di affetto per gli altri. - La vita non è sempre stata generosa con Lei. Cosa le reclama più di tutto? Nonostante il colpo al cuore ricevuto per la scomparsa di mio marito, ringrazio Iddio per la salute che continua a darmi con molta vitalità. - Sono cosciente che non si può avere tutto dalla vita e con l’avanzare dell’età si impara ad apprezzare ciò che si ha e a limitare i tanti desideri. - Perché alcune delle nostre istituzioni mostrano segni di declino? Segno dei tempi nuovi o stanchezza di chi le governa? Incontri nº 312 . 2 5 cittadini cosa direbbe? -Avrei da dire tante cose ma mi limito a dire che l’uomo sicuro è quello che coltiva i valori della famiglia ed educa i propri figli alla morale e alla giustizia ... - Il Venezuela è ancora un Paese di cui ci si può innamorare? Con un gruppo di connazionali, in lieta compagnia. - Il segno di declino dimostra una sola cosa: mancano i leader e chi si dovrebbe assumere la responsabilità di affrontare le nuove sfide dei tempi. - Quando mi chiedono aiuto sono pronta a dare una mano secondo la mia possibilità. Se si sta alla finestra non si vede più di tanto. - Sono pronti i giovani a portare avanti la barca? - Lei dà l´impressione di una persona felice. Qual è il suo segreto per esserlo? - Il mondo è dei giovani, ne sono sicura perché sono loro che hanno a portata di mano la tecnologia per portare avanti qualsiasi idea e progetto. Bisogna solo motivarli e dare loro fiducia, Lo sperimento nelle istituzioni e persino nelle nostre, ad esempio nella Giunta Direttiva della Casa di Sicilia dove dalla Presidenza vedo le difficoltà a portare avanti iniziative che un tempo venivan naturali. - Quando si tratta di aiutare gli italiani lei non dice mai di no, qualcuno però resta a guardare dalla finestra. 2 6 . Incontri nº 312 - Sì, sono felice. Non è difficile, basta essere a posto con la coscienza, con Dio e con gli uomini. - Qual’ è il Santo o la Santa a cui è piú devota? - Mi piace parlare con Dio, poi con la Madonna e qualche santo come San Francesco di Paola; sento che mi proteggono e mi danno anche qualche risposta alle mie domande. - Se Lei fosse un Ministro responsabile della sicurezza e tranquillità dei - Ho fiducia nel Venezuela. I tempi sono difficili ma in Sicilia si dice: “Tempo e mal tempo non dura tutto il tempo”. Grazie, Rosita, per averci concesso il piacere di introdurci nella ricchezza della tua vita intima. Questa conversazione, cari lettori, più che un´intervista formale è stata un interessante colloquio cuore a cuore con una persona che apprezza il dono della vita e lo gode per se stessa, per la sua famiglia e per tutti quelli che incontra, bisognosi, nel suo peregrinare della vita stessa. Difatti, mentre ci scambiavamo le battute, domanda e risposta, ho avuto la chiara sensazione che Rosita stava andando a risolvere un altro problema: allungava il passo e rispondeva dritta al punto e frettolosamente. Ero tentato a chiederle: “che problema stai andando a risolvere stamattina?”. Rosita era se stessa, e siamo contenti di aver potuto cogliere le sue “perle sapienziali” di una persona che dedica la sua vita al bene suo, della sua famiglia e della comunità che lei sente come la sua famiglia estesa. P. Giuseppe Cogo Incontri nº 312 . 2 7 Cultura, rassegne & tendenze Mostre I l canto a tenore e l’opera dei pupi, zampogne e ciaramelle, ‘tanghi italiani’ e poeti a braccio, ma anche degustazioni di prodotti enogastronomici tipici delle regioni italiane sulle Terrazze dell’Ara Coeli, di fronte a una delle vedute più belle di Roma dall’alto. Questa è stata l’articolata proposta di “Ieri, oggi, domani. L’Italia delle tradizioni”, programma di incontri, tavole rotonde, spettacoli, mostre, installazioni e concerti per valorizzare l’immenso patrimonio delle tradizioni popolari italiane, al Complesso del Vittoriano il 1, il 2 e il 3 febbraio. “La scommessa dell’Italia ha anticipato la scommessa europea di essere uniti nelle diversità”, ha sottolineato il ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli, presentando l’iniziativa nata a seguito della ratifica, da parte del Parlamento italiano, della Convenzione Unesco del 2003 per la salvaguardia del patrimonio immateriale. “La nostra unità nazionale - ha aggiunto - nasce proprio dalle diversità, ed è per questo che la tre giorni si svolgerà al Vittoriano, rivalutato quale simbolo dell’Unità nazionale dal Presidente Ciampi, che inaugurò nel 1999 una mostra dedicata alle regioni italiane. La promozione delle politiche di sal- L’Italia delle tradizioni Rutelli: “La sfida del Mibac è la salvaguardia delle tradizioni popolari” vaguardia delle tradizioni e diversità culturali è la sfida del ministero per i Beni Culturali, di quello di oggi e di quello che verrà domani. Questo - ha aggiunto il ministro - è un messaggio di volontà politica e di determinazione”. Ricordando che “la cultura popolare, definita anche ‘cultura minore ‘ o dell’Italia ‘profonda’, è un baluardo non residuale, ma in grado di tramandare i valori di un Paese pluralistico La sagra del 1° maggio in onore di S.Efisio a Cagliari 2 8 . Incontri nº 312 Cultura, rassegne & tendenze Arte L’Infiorata di Genzano in provincia di Roma che si svolge in commemorazione del Corpus Domini La Regata Storica nel Canal Grande a Venezia fatto di diversità culturali”, il ministro Rutelli ha presentato l’iniziativa, realizzata dal ministero per i Beni Culturali in collaborazione con l’Enit-Agenzia nazionale del Turismo. Il senso di “Ieri, oggi, domani. L’Italia delle tradizioni” è, secondo il giornalista Vincenzo Mollica, quello di valorizzare tradizioni in grado, ancora oggi, “di raccontare quello che siamo e che, per fortuna, non abbiamo mai smesso di essere: tradizioni che scorrono nel nostro sangue e che hanno resistito agli attacchi televisivi, generazione dopo generazione”. E’ stato proprio Vincenzo Mollica a moderare la tavola rotonda che ha aperto la tre giorni al Vittoriano. All’incontro sul tema “Conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale immateriale: un percorso da costruire”, introdotto dal sottosegretario di Stato ai Beni Culturali Danielle Mazzonis, è seguita l’esibizione di artisti rappresentativi della tradizione popolare, tra cui il canto a tenore del gruppo “Su Cunsonu Santu Juanne de Thiesi”, Paola Pitagora che ha interpretetato le poesie di Peppino Marotto e lo spettacolo di Peppe Barra e Ambrogio Sparagna. Il 2 febbraio, il programma di “Ieri, oggi, domani. L’Italia delle tradizioni” è proseguito con il seminario “Il livello nazionale: un percorso da costruire” e le due tavole rotonde dedicate ai temi “Esperienze europee in ambito di patrimonio culturale immateriale” e “Strategie e iniziative per il futuro”, ma anche mostre, installazioni, filmati e , in chiusura, il concerto di Angelo Branduardi con la “Lauda di Francesco” e altri brani tratti dal suo repertorio musicale. Gran finale, infine, il 3 febbraio, con lo spettacolo “Le tradizioni in festa” che ha coinvolto il Vittoriano tanto al suo interno quanto negli spazi all’esterno, con performance di danza e musica delle tradizioni italiane. La Partita a Scacchi con le pedine viventi a Marostica in provincia di Vicenza Incontri nº 312 . 2 9 Cultura, rassegne & tendenze Moda Ad ‘AltaRoma’, giro del mondo in 32 griffe U na settimana della moda “stellare”, come l’asteroide “Couturier” (sarto) che gravita in orbita nel nostro sistema solare, quella che da poco ha chiuso i battenti negli spazi dell’Auditorium della Musica in occasione della dodicesima edizione di ‘AltaRoma’. Vetrina internazionale, forte di anni di lavoro alle spalle e di un mercato che quest’anno ha fatto registrare slanci inaspettati. Secondo dati Istat l’export di prodotti tessili, abbigliamento, cuoio e calzature registrato a Roma nei primi 9 mesi del 2007 è stato caratterizzato da 3 0 . Incontri nº 312 un incremento del +7,5 % rispetto ad un esiguo +4,7% della media nazionale. Tra i mercati consolidati spicca la forte crescita degli USA (+31%) e la frenata del Giappone (-13%). Non da meno anche le vendite verso i “mercati emergenti” come la Federazione Russa (+117,0%), gli Emirati Arabi (+115,1%) e la Cina (+69%). Assistiamo ad un processo di consolidamento delle 18.000 imprese di moda che gravitano nel Lazio: il numero delle aziende si riduce lasciando il mercato a realtà sempre più solide e capaci di competere sui mercati internazionali. A scandire le cinque giornate che Roma dedica all’haute couture sono stati 36 eventi, 29 sfilate, 1 proiezione, 3 performance, 1 workshop, 1 presentazione di un libro, 5 stilisti provenienti da altrettanti Paesi diversi (Libano, Palestina, Russia, Olanda, Repubblica Ceca), 32 maison e 1 accademia della moda. Spenti i riflettori su AltaRoma la neo eletta presidentessa Nicoletta Fiorucci rilancia stimoli e progetti per la prossima edizione, attesa per la prima decade di luglio. “Sono convinta che occorra puntare sulla qualità, su regole più rigide e su una migliore valorizzazione delle scuole di moda” spiega la Fiorucci che ribadisce l’equilibrio con la kermesse milanese e la necessità di stringere accordi con la Festa del cinema . “Con Milano non c’è alcuna competizione, è il nostro orgoglio, se non ci fosse non ci sarebbe neanche Roma. La moda italiana è nata grazie al cinema. Il cinema è la comunicazione per eccellenza del costume e della moda. Speriamo di trovare un accordo con il presidente della Fondazione della Festa del Cinema per dare il via ad una collaborazione con AltaRoma”. Stelle del firmamento Haute Couture a Roma sono state griffe storiche come Sarli, Gattinoni, Curiel, Balestra, Ferrera e Bona ma anche giovani italiani e stranieri che faranno parlare di loro come il milanese Albino, il libanese Arsouni e la quindicenne russa Plastinina. Incontri nº 312 . 3 1 “Sulle colline a Settignano” olio su tela dipinto da Telemaco Signorini nel 1885-1890 è anche “Il Rio Maggiore”, quadro di Telemaco Signorini esposto per la prima volta, nella grande mostra che riporta i Macchiaioli a Roma a cinquanta anni dalla rassegna della Galleria Nazionale d’Arte Moderna. “I Macchiaioli. Sentimento del vero”, curata da Francesca Dini per la Fondazione Bicherasio Torino, si presenta così ulteriormente arricchita per il Chiostro del Bramante aggiungendo capolavori quali “La C’ I Macchiaioli tornano al Chiostro del Bramante, Roma scolarina” di Giovanni Fattori e “Carro e bovi nella Maremma toscana” di Giuseppe Abbati al percorso espositivo composto da oltre cento opere. Realizzata in collaborazione con la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti la mostra rappresenta un’occasione unica per la cospicua presenza di opere difficilmente accessibili, che consentono inediti accostamenti illustrando le molteplici sfaccettature di una pittura originale e rivoluzionaria. Otto le sezioni che raccontano la storia e l’evoluzione di una delle più originali avanguardie di metà Ottocento, quella propria di quei pittori progressisti che, convenuti a Firenze da diversi luoghi della penisola, nel 1856 si costituirono in gruppo di lavoro. Ad aprire la mostra, una panoramica sullo strumento ed emblema del movimento dei realisti toscani, la “macchia”, indagata attraverso i capolavori di Telemaco Signorini, Serafino De Tivoli, Vito D’Ancona, Giovanni Fattori, Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca. Si passa poi a quello che rappresentò il momento più poetico della storia dei Macchiaioli, gli anni Sessanta e il nuovo modo di rapportarsi al paesaggio, e agli splendidi dipinti di Fattori, Borrani, 3 2 . Incontri nº 312 Cultura, rassegne & tendenze Arte “Al pianoforte” olio su tavola dipinto da Vito D’Ancona nel 1873 razione di “Macchiaioli” che approda, dopo il 1870, ad un fare più narrativo, come dimostrano le opere di Francesco Gioli, Niccolò Cannicci, Egisto Ferroni. A partire dagli anni Ottanta i capiscuola macchiaioli, pur rimanendo fedeli ai temi precipui del Realismo, tendono a sviluppare percorsi individuali: Fattori esprimendo il sentimento di appartenenza alla civiltà della sua terra; Signorini privilegiando le case e i volti di Riomaggiore; Lega accentuando la spiritualità delle donne del Gabbro. E’ attraverso questi tre grandi maestri che l’eredità dei Macchiaioli si consegna al Novecento. “Carro e bovi nella Maremma toscana”, olio su tela dipinto da Giuseppe Abbati Abbati e Lega, esemplificativi della sublimazione del tema del lavoro e della vita quotidiana italiana, temi cari a questi pittori. Grande spazio è riservato all’opera “Ave Maria” di Fattori, per la sua testimonianza di apertura verso le influenze internazionali, e alla seconda gene- Incontri nº 312 . 3 3 Cultura, rassegne & tendenze Teatro “El Cascanueces Flamenco” de Juan Carlos Souki C omo regalo de Navidad el joven director caraqueño Juan Carlos Souki (en una pequeña paréntesis de su estadía en New York) nos ofreció uno de los más hermosos espectáculos para toda la familia: “El Cascanueces Flamenco” en el Teatro del Colegio Santa Rosa de Lima de Caracas. El tradicional cascanueces vibró al ritmo flamenco gracias a su director, quien agregó al variopinto espectáculo navideño castañuelas, música española en vivo y esa ancestral fuerza andaluza que convirtió a las bailaoras en gráciles pájaros sobre el escenario. La historia de Navidad del cláJulie Restifo sico literario de Ernst Theodor Amacon ‘Clara’. deus Hoffmann, adquirió nueva vida al ritmo de las palmas y de reconocidos actores de nuestra televisión. El cuento, que narra la historia de Clara, en la fotografia de Roland Streuli con la actriz Julie Restifo, una niña que en vísperas de la Navidad recibe como regalo un cascanueces – un soldado de madera que sirve para romper nueces-, y que cautiva todos los diciembres a los espectadores del mundo, quienes vuelven a sentirse niños con el clásico representado por las compañías de ballet más reconocidas. En el “Cascanueces Flamenco” cobra una nueva dimensión el onírico relato, gracias a la incorporación de la música tradicional española. Juan Carlos Souki habla con detalle del equipo que participó en esta creativa experiencia musical; propuesta en la cual rompen el vidrio que podría existir entre una bailarina clásica y la audiencia: “El proyecto es el resultado de cuatro años de conversaciones con María Graciela González, de ella es la idea original, quien es bailarina de flamenco. Nos sentamos a trabajar, me pareció una idea apasionante y empezamos a armar la estructura del guión y el equipo de gente para cada renglón especifico. En el área musical estuvo Pedro Chacón, quien es musicólogo, compositor y guitarrista flamenco. Y por el lado de las adaptaciones musicales estuvo Xavier Losada, quien es un jóven compositor de música experimental. Ambos crearon un equilibrio interesante. La historia original en sí es un tema delicado. El Cascanueces viene de un clásico literario que se llama “El Cascanueces y el Rey de los ratones” (1816); Tchaikowsky compone la música para el ballet (1890), pero la historia 312 3 4 . Incontri nº 311 para el ballet no es exactamente la historia de la novela. El espectáculo tiene unos 70 minutos de duración. El cascanueces original está dividido en dos actos y este en tres: El primer acto es hiperrealista, la fiesta de Navidad de la familia Stahlbaum donde se entregan los regalos, con actores que se ven de verdad, todo muy natural y se balan tres piezas flamencas. En el segundo acto, cuando inicia el sueño de Clara, es cuando se introducen los códigos que trabajamos. Hay una escena muy fuerte, que es la pelea de de los soldados y los ratones, y en ese momento Clara queda del mismo tamaño del cascanueces. El tercer acto es la vuelta al mundo y es el más flamenco, hay mucha danza y no hay textos: es China, Rusia, Arabia, Venecia, pero es fusión de flamenco con música de cada uno de esos Paises.”. El espectáculo estuvo conformado por cinco compañías: una infantil de baile, una juvenil, una profesional, una de actores que incluyó protagonistas y figurantes y una compañía de músicos. Entre los actores invitados estuvo Antonio Delli y Javier Vidal (representaron al papa de Clara y el Juez Stahlbaum, respectivamente), Julie Restito e Indira Leal (en los roles de la mamá de Clara y la Sra. Stahlbaum), Deivi Garcés (el principe), Giovanni Reali (el padrino Drosselmeier) y la bailaora flamenca Daniela Tugues (hada de azúcar) entre otros. “Me encantan los musicales, trabajé en espectáculos donde había partes musicales pero no con música en vivo. El padre de Clara es un personaje precioso, es noble, de buenas maneras, de las familias modelo, clásicas con todos los valores” señala el actor Antonio Delli.“Yo había participado con anterioridad en la versión clásica del ballet, pero en el rol de papá de Clara. Ahora mi personaje es el padriFotografia de Juan Carlos Souki no Drosselmeier y siempre está presente, porque es quien le regala a Clara el muñeco Cascanueces. Me parece interesantísimo que hayan aflamencado a Tchaikovsy y en Venezuela, pues el flamenco tiene mucho público… por esto gustó mucho” agrega Giovanni Reali. Alessandro D’Alessandro Galassi Cultura, rassegne & tendenze Teatro C on el nombre de “Como gustéis” nos encontramos con el último trabajo dirigido a todos los públicos que nos presenta Xiomara Moreno Producciones para celebrar su XV aniversario de actividades ininterrumpidas sobre la ingeniosa comedia de William Shakespeare en versión y dirección de Javier Moreno en los espacios de Teatro Trasnocho. En inglés, As You Like It es una obra cómica escrita por el gran dramaturgo británico, hacia 1599, es la octava de dieciocho comedias siguiendo un orden cronológico de las que escribió Shakespeare. Es considerada por muchos críticos como una de sus comedias más maduras y trabajadas en la que se convergen elementos clásicos del género. Forma parte de la convención pastoril e incorpora, de esta forma, muchos de sus rasgos característicos: la naturaleza opuesta a la corte, personajes disfrazados, el abordaje de la cuestión amorosa, el juego de identidades, y el descubrimiento personal mediante la pérdida y la recuperación. El espectáculo sorprendió por su sentido lúdico y por su pícara interpretación de la obra original; logro que se “Como gustéis” Jesús Vieira durante su interpretación. debe a Javier Moreno, autor de la versión y director de este primer montaje que se hace en Venezuela de la mencionada obra. Con doce actores en escena, “Como gustéis” relata los contratiempos de Rosalinda y Celia, dos amigas que lle- gan al Bosque de Arden; una, disfrazada de hombre y la otra de campesina. Las acompaña el disoluto bufón Yesca. Rosalinda se enamora del joven Orlando, pero no le puede revelar su identidad; mientras la campesina Febe, se enamora del supuesto hombre que es Rosalinda. Desde aquí parten una serie de ingeniosos malentendidos, los cuales deberán atravesar por entretenidos momentos para ser superados. Al respecto, nos dice el director y versionador Javier Moreno: “Como gustéis abriga la certeza de que todo ha de acabar bien, porque los interlocutores acceden a un intercambio con Incontri nº 312 . 3 5 Cultura, rassegne & tendenze Teatro los mejores propósitos. Se burla la adversidad, que también existe, se vadean los obstáculos y se arriba a mejor meta.” En la puesta en escena no hay elementos que distraigan al público del buen decir de un excelente elenco conformado por actores de teatro, como lo son: Carolina Leandro, Jesús Vieira, Claudia Nieto, Nelson Lehmann, Mayte Parias, Raúl Hernández, Trino Rojas, Hans Velásquez, Valentina Castellanos, John David Peña y el joven actor y cantante Eduis Guerra, quien enamora con su hermosa y melodiosa voz. El arreglo de las canciones es de Manuelita Zelwer, la asistencia de dirección es de John David Peña y la producción general de Xiomara Moreno y Valentina Herz. Se trata de una comedia ligera, muy fresca, un canto primaveral al amor sin ataduras sociales, sino al encuentro espontáneo e ingenuo que sólo se puede producir en el Bosque de Arden. Lugar de encuentros fantásticos, una especie de bosque encantado donde todo resulta “Como Gustéis”. Es decir en el acuerdo de las partes, porque hay conversión al bien hasta para los malvados de esta obra. En esta comedia nos encontramos con el famoso monólogo de un bufón melancólico: “El mundo entero es un escenario y todos los hombres y mujeres simplemente comediantes. Tienen sus entradas y salidas. Y un mismo hombre representa muchos papeles…”. Xiomara Moreno Producciones queria deleitar a su público con una obra feliz, optimista, alegre y con la que quiere agradecer el paso junto en estos quince años de teatro. Porque “Celebrar es siempre agradecer”. José Antonio Barrios Valle 3 6 . Incontri nº 312 Facto Delafé y las Flores azules M arc Barrachina en las voces y los sintetizadores, Oscar D’Aniello como vocalista y autor de las letras, y Helena Miguel en la voz solista y coros, conforman este grupo que nos visitó desde Barcelona, España el domingo 24 de febrero en el Centro Cultural Chacao (Sala Experimental) con un concierto se caracterizó por la presencia de estructuras pop mezcladas con ritmos hip hop. Las letras de sus canciones mezclan el lirismo con el parafraseado típico del genero, constituyéndose en uno de los puntos fuertes del grupo. Su ritmo posee un templo delicadamente tranquilizador en el que se combinan bases electrónicas, percusiones y teclados, con pequeñas dosis orquestales. “Enero en la Playa”, “Mar El Poder del Mar”, “Mediterraneo”, “Fuzz”, “1” y “La Metavolante” fueron algunos de los temas del concierto de una hora de duración con maravillosas proyecciones de vídeos y maquinas de hacer burbujas. Globos y papelillos de todos colores volaban sobre el público que lleno la sala. La cordialidad de los tres jóvenes de la banda fue la protagonista de la noche. Alessandro D’Alessandro Galassi Evangelizar a través del arte E vangelizar a través de su Arte Sacro, es la labor que ha desarrollado el pintor y escultor venezolano Gustavo Martínez Montiel en su sólida trayectoria que abarca más de 70 exposiciones tanto internacionales como nacionales, entre las que destacan: Los Santos Patronos de Caracas en la Fundación Banco Industrial de Venezuela; Bienal de Acuarela en el Museo de Arte Moderno de Cuenca, Ecuador ; Fundación Rozas Botràn de Guatemala ; Royal College of Art de Londres ; II Salón Soroptimist Internacional donde obtuvo el Primer Premio de Pintura ; Platos por la Vida en la Galería Freites ; Galería Aguilar de Palma de Mallorca, y Agrupación de Acuarelistas de Cataluña en Barcelona, España. Su obra, representada en importantes colecciones de Venezuela y del exterior, está impregnada de la religiosidad de su creador ,quien inspirado por San J. María Escrivá de Balaguer, santifica su trabajo profesional, en este caso a través del Arte. Gustavo Martínez, en Barcelona, (España) Incontri nº 312 . 3 7 Opinioni Ilqualcosa bullismo a scuola, di più di un problema C ome sempre, i protagonisti delle tristi storie di bullismo sono tre: i bulli, la vittima ed il gruppo che resta a guardare in silenzio; le violenze sono fisiche, psicologiche e sessuali. Gli esperti si sono sempre prodigati a spiegare che il classico bullo è un adolescente che ha complicate situazioni familiari che purtroppo lo rendono prepotente e violento; in questi ultimi casi però i bellimbusti sono risultati essere ragazzi che vivevano in famiglie agiate a cui non mancava niente e che non avevano nessun motivo per essere arrabbiati con il mondo. Scendono in campo stuoli di psicologi, i politici, il governo e ognuno dice la sua. 3 8 . Incontri nº 312 Tutti sembrano pronti ad intervenire con dovere d’urgenza a iniziative straordinarie perché il mondo della scuola sembra gravemente ammalato. Gli episodi di violenza si susseguono sulle cronache dei giornali e coinvolgono studenti e persino i professori. Si tratta di episodi preoccupanti che vedono il branco diretto dai bulli, avventarsi con violenza contro studenti che sono modelli di studio, ma ritenuti di poca muscolatura. Il forte infligge al compagno una punizione perché è troppo rispettoso delle regole che invece vanno infrante per dimostrare alla società che si ha carattere. Le vittime di questi gravi episodi non hanno spesso il coraggio di denunciare e non li assiste l’omertà del gruppo che fa da spettatore che si identifica sempre con i più forti, almeno fino a quando non viene interrogato dall’autorità di polizia. Gli stessi professori sono vittime di episodi sconvolgenti proiettati senza pudore al mondo via Internet, con gravi danni morali per le vittime. Si è arrivati persino ad episodi che coinvolgono i professori con questi bulli, non ultimo una professoressa che reclamava la sua privacy dopo relazioni intime con uno studente. I presidi delle scuole sono colti di sorpresa perché evidentemente si trovano di fronte a situazioni che vanno trattate con accortezza sociale, politica, amministrativa e quant’altro serva per evitare che le loro pur sagge e sacro- Opinioni sante decisioni, vengano tacciate di autoritarismo. I professori si trovano in una situazione di ricatto perché dopo anni di “mandar giù” si sentono ora scoppiare con il rischio di compromettere anche la loro pensione. Dall’alto dei palazzi ministeriali si assiste improvvisamente a un pieno riconoscimento delle funzioni delle autorità locali con tutte le loro autonomie decisionali e se ne lavano le mani attenti a non far rimbalzare le gocce. Le prime considerazioni generali lasciano intravvedere una scarsa partecipazione della famiglia alla formazione dei figli che difendono a spada tratta di fronte alle autorità scolastiche, magari per coprire il fatto che la violenza che si manifesta a scuola inizia tra le pareti domestiche. Prendono a sberle i professori che bocciano i figli o li minacciano con ritorsioni di vario tipo e anche questo è un segno evidente di una prassi che ha la sua palestra all’ombra del focolare. “Cosa si può fare ? - si domanda una professoressa - A volte io e i miei colleghi ci sentiamo veramente scoraggiati...non è facile parlare con le famiglie, pochi sono i casi in cui ci troviamo di fronte a persone che realmente si rendono conto dove stanno andando i loro figlioli e i nostri consigli sono visti come dei giudizi sul loro modo di essere padri e madri e quindi accolti con freddezza e sospetto”. In una scuola elementare una professoressa si sfoga: “Questi bambini sono assetati di affetto, di esperienze, di abbracci, di colori,di parole, di rassicurazioni e invece ricevono, nella migliore delle ipotesi, un nuovo astuccio o un paio di scarpe nuove... e quando crescono tutta quella rabbia che sentono di avere dentro senza nemmeno capire perchè, spesso si trasforma nella violenza, nella mancanza di amore verso il prossimo,quello più vicino a te e meno fortunato, più sensibile, come ad esempio un compagno down,o straniero,o semplicemente più sensibile e quindi esposto....vedono loro stessi, se- condo me... e colpiscono quello che loro non vogliono tornare ad essere più... con enormi sensi di colpa...” In che direzione si deve andare? Ci si accorge che qualche scuola ha già scelto in sordina cosa fare. In qualche scuola superiore si promuove per rimuovere alla svelta, seguendo il vecchio detto latino ‘promoveatur ut removeatur’ e che se la veda poi l’Università che ha toreri più abili per “divertirsi” coi torelli. Per rendersene conto non è necessaria alcuna indagine conoscitiva. Basta vedere qualche quiz televisivo per misurare i livelli di cultura dei giovani lungo il territorio nazionale. Il fenomeno trova le sue radici profonde nella nostra società, nella famiglia e nella convivenza in generale. Gli studenti non fanno più distinzione tra comportamenti pubblici e privati con i loro principi o le loro circostanze. Bisogna aggiornare i corsi di educazione civica o fare qualcosa di più? Incontri nº 312 . 3 9 Venezuela oggi Jóvenes Venetos Dos culturas un corazón L os jóvenes venezolanos de origen veneta hemos vivido y vivimos realidades semejantes, que se traducen en una sola idea: la de vivir en su país natal manteniendo a la par dos culturas: la venezolana y la veneta. Muchos de nosotros hemos enfrentado en nuestro pasar por la vida la inestabilidad de, por así decirlo, estar sentados en dos silla, sin poder comunicar este dilema a alguien que pudiera entender; refugiándonos en nosotros mismos o en la crisálida de la negación a una realidad. Hay alguno de nosotros que simplemente, por comodidad o miedo a enfrentar conflictos internos, dicen son o Venezolanos o Venetos y punto; y por el contrario habemos quienes aceptamos esa dualidad. La verdad es que, en realidad somos venezolanos, porque nacimos en este maravilloso país, debido a que nuestros ancestros lo escogieron (por una razón u otra) para inmigrar y somos Venetos ya sea que poseamos en línea directa, se pudiera decir, 100% de sangre veneta, en donde todas las células de nuestro cuerpo gritan Veneto, Veneto o tengamos sólo un porcentaje, en donde las células gritan Veneto, Venezuela. En todo caso son dos ‘V’. Es por ello que un grupo de nosotros hemos pensado, con el apoyo de las asociaciones venetas y su federación, de crear una agrupación sin fines de lucro que englobe a todos los jóvenes venetos-venezolanos. No solo para conocernos, sino para oírnos, dialogar, participar y realizar programas que nos ayuden a ser mejores personas y profesionales para nuestro bien, Venezuela y la Regione Veneto. Esta agrupación se reorganizará bajo la tutela temporal del “Comitato Giovani Veneti all’Estero”, instrumento creado 4 0 . Incontri nº 312 por los jóvenes venetos del mundo bajo la idea de una sola unidad surgida en el 2005 en Brasil, donde se sostenía la “Consulta Annuale dei Veneti nel Mondo”; y la tutela permanente de la Federazione delle Associazioni Venete nel Mondo di Venezuela En la primera reunión del 14 de Enero se reunió un grupo reducido de jóvenes y no tan jóvenes, para concretizar una idea formal. La segunda reunión se efectuó el pasado 23 de Febrero, la siguiente será el 29 de Marzo y así sucesivamente. Se pretende ayudar a sus miembros, a través de programas y proyectos que la Regione ofrece. La Regione Veneto en su plan trienal del 2004-2006 condujo diversos programas destinados a los jóvenes con temas como: Agricultura, Asociacionismo, Comercio, Culinaria, Desarrollo profesional y gerencial, Desarrollo de la Micro-Empresa. Enología, Idioma Italiano, Transporte, Turismo, Vinícola y por supuesto Estadías Culturales. Para el próximo periodo 2007-2009, la Regione Veneto propone: además de la continuidad de los ya realizados en el pasado; la realización de programas formativos destinados a los jóvenes que residen en el exterior, ya sean estos realizados en sus países de nacimiento en el Veneto para la radicación laboral en la provincia para aquellos jóvenes interesados, en colaboración de los entes locales, asociaciones de emigrantes, cámaras de comercio, etc. Activar, además, la promoción del “sistema veneto” en los sectores de producción y económicos-comerciales mediante cualquier forma útil de iniciativa involucrando al mundo del asociacionismo y a las comunidades venetas en el extranjero. Esperamos que los jóvenes venezolanos de origen veneta se interesen por estas iniciativas que no solo la Federazione delle Associazioni Venete nel Mondo di Venezuela, el Comitato Giovani Veneti all’Estero y la Regione Veneta están implementando y participen en masa el 29 de Marzo en la Sala de Conferencia del Complejo Católico “Iglesia Nuestra Señora de Pompei”, en la Alta Florida, a las 10:00am. Richard Cavallin [email protected] Incontri nº 312 . 4 1 Venezuela oggi II encuentro de los jóvenes Venetos Dos culturas un corazón En las fotos: algunos momentos del encuentro. U n grupo de jóvenes se reunieron por segunda vez en el “Incontro di Giovani Veneti del Venezuela”, el día 23 de febrero en las instalaciones del Club Italo Venezolano de Caracas. Esta iniciativa se originó hace 3 años por un grupo internacional de jóvenes descendientes de inmigrantes provenientes de la Región del Veneto; reunidos en la ciudad de Bento Gonçalves en el estado de Rio Grande do Sul, Brasil. En el “Incontro” se reunieron 15 jóvenes descendientes de inmigrantes provenientes de diversas provincias del Veneto con la finalidad de colocar los cimientos para una agrupación formal de descendientes de inmigrantes venetos Tuvo la asistencia del Presidente y Tesorero de la Federación de las Asociaciones Veneta de Venezuela, Sres. Guillermo Faccioli y Antonio Buffolo; el Rev. Joseph Cogo, director de la Revista Incontri y el arq. Richard Cavallin, coordinador del Comitato Giovani Veneti all’Estero. Se trataron temas como la historia de las asociaciones venetas en Venezuela, la composición del gobierno regional del Veneto, los programas de la Región para el trienio 2007-2009, la importancia de 4 2 . Incontri nº 312 los jóvenes en las asociaciones y sobre todo lo que las asociaciones pueden hacer para los jóvenes y los que estos pueden hacer por las asociaciones. El Sr. Faccioli, dio la bienvenida y describió la formación de las asociaciones en Venezuela. El Rev. Cogo, exaltó la iniciativa y exhorto a su continuación para que el esfuerzo realizado hasta la fecha no se pierda. El Sr. Antonio Buffolo explicó el organigrama y funciones del gobierno Regional. El arq. Cavallin, habló sobre la creación y funciones del Comitato Giovani all’Estero Intervino el Sr. Sergio Parisi con un tema inspirador para todos los jóvenes, exponiendo las diferencias entre las generaciones de los padres, abuelos y la de los jóvenes. Enfatizó que no debemos sentirnos dos personas diferentes: venezolanos y venetos; sino que somos una sola persona venezolanos-venetos y por tal hecho como venezolanos tenemos un futuro y como venetos tenemos raíces muy profunda; explicó la importancia de los programas y ayudas que la Región esta realizado hoy día. La srta. Patrizia Rossi, explicó los proyectos de la Region, como son: los programas sobre la tecno-agricultura, el asociacionismo, el comercio, el arte culinaria, el desarrollo profesional y gerencial, el desarrollo de la Micro-Empresa, proyectos sobre enología y vinicultura, estudios de italiano, proyectos para el desarrollo profesional en los temas de transporte y turismo, las estadías culturales, programas formativos destinados a los jóvenes que residen en el exterior, ya sean estos realizados en sus países nativos o en el Veneto para la radicación laboral en la provincia para aquellos jóvenes interesados, en colaboración con los entes locales, asociaciones de emigrantes, cámaras de comercio, etc. Activar la promoción del “sistema veneto” en los sectores de producción y económicoscomerciales mediante cualquier forma útil de iniciativa envolviendo al mundo del asociacionismo y las comunidades venetas en el extranjero. Los demás asistentes expusieron sus inquietudes sobre asistencia social para los ancianos o personas enfermas y/o discapacitadas con pocos recursos económicos, ciudadanía, eventos culturales, becas, programas de post-grado, etc. Se concluyo con un ciclo de preguntas y respuestas, un video sobre la economía de la Región Veneto y un refrigerio. Non hai rinnovato ancora l’abbonamento alla Rivista Incontri ? Ricordati di farlo al più presto possibile! Grazie Incontri nº 312 . 4 3 Venezuela oggi Inaugurato il Parco San Franceso in Villa Pompei p D omenica 17 Febbraio anche il Sole non ha voluto perdersi lo spettacolo . Dopo una notte di pioggia è apparso radiante per illuminare il cielo azzurro di san Antonio de Los Altos , dando un tocco di magica allegria alla cerimonia programmata in Villa Pompei . S’inaugurava il “Parco San Francesco d’Assisi “ un tocco in più di bellezza e di pratica eleganza della nostra Casa di Riposo che , a ragione , viene indicata come un hotel di cinque stelle per la sobria ma funzionale comodità che offre ai nostri anziani Italiani meno fortunati, dando loro a piene mani assistenza, protezione , rispetto e sopratutto tanto tanto amore . Il programma della giornata è iniziato nell’intimità della Cappella con la celebrazione della Santa Messa officiata da Sua Eccellenza il Nunzio Apostolico 4 4 . Incontri nº 312 Mons. Giacinto Berloco, per ringraziare il Signore di aver ispirato ed assistito “gli operai della Sua vigna”nella realizzazione di questo meraviglioso progetto. Prima dell’inizio della Santa Messa il Presidente dell’Associazione Civile Cristoforo Colombo Avv. Giorgio Mazzucchelli , ha voluto ricordare e condividere con i membri della giunta Direttiva , con tutti i collaboratori e gli amici intervenuti nella realizzazione del progetto , il merito e la soddisfazione per il lavoro compiuto . La giunta Direttiva, alla fine della Celebrazione ha voluto conNelle foto: I diversi momenti della ceerimonia. La benedizione, il pubblico presente, le suore di villa Pompei attorniando al Sig. Nunzio. segnare al geniale ed umile Architetto di Villa Pompei Dr. Antonio Pinzani , una targa di ringraziamento riconoscente: “Il GRAZIE di Villa Pompei” . Preceduti da S.E. Monsignor Berloco, i presenti si sono poi diretti alla zona del nuovo parco per procedere alla bene- Venezuela oggi dizione della statua del Santo. Era veramente edificante vedere le persone meravigliate da tanta bellezza, percorrere i vialetti del parco nel mezzo di un’esplosione di verde e del colore dei fiori , frutto di un sapiente paesaggismo, rinfrescati dall’alto zampillo di una grande fontana, il tutto sotto lo sguardo vigile e sorridente di un San Francesco soddisfatto. Il Nunzio Apostolico ha quindi benedetto la statua del poverello di Assisi invocando la Sua protezione per gli anziani , per l’anzianato e per noi tutti che con tanta tenacia e con tanto amore lo abbiamo voluto e realizzato . Assorto nella mia commozione, ho ricordato quando , in un passato lontano , ricevetti in New Yok la visita di un carissimo confratello, Padre Ettore Rubin, mio compagno di Seminario, che mi disse: “Giuseppe ce l’ho fatta ! Ho incontrato a Caracas la persona che mi aiuterà a materializzare il sogno di una Casa di riposo per quegli anziani Italiani poveri, abbandonati da tutti e bisognosi di tutto . Con le nostre sole forze non avremmo mai potuto farcela. Si tratta di un uomo che sa il fatto suo , assistito da tante idee , da una ottima situazione economica , ma sopratutto da un grande cuore generoso , tanto grande che tu non lo puoi immaginare ! Mi disse anche il nome... che in questo momento non ricordo... e concluse: è la risposta alle nostre preghiere!, Padre Ettore vive ed opera negli USA assistendo l’emigrazione nascosta e clandestina dei più bisognosi . Un giorno certamnte tornerà fra noi per rivedere la grandiosità di un’opera dovuta sopratutto alla sua intuizione ed alla sua ansia di bene. Peccato non averlo qui, oggi, con noi. La festa , si concluse come tutte le feste: un Brindisi di buon vino , allietato da un rinfresco- merenda preparato dalle nostre care, efficientissime suore, alle quali va il sincero affettuoso riconoscimento nostro e della comunità Italiana , per una impeccabile conduzione di questa meravigliosa opera di carità . Una giornata che non si potrà facilmentte dimenticare: Bravi i nostri Italiani! Padre Giuseppe Cogo Ci vuoi aiutare? Abbiamo bisogno di persone che si incarichino di ottenere abbonamenti, pubblicità, distribuzione locale per la rivista INCONTRI Come incentivo offriamo il 20% dell’ammontare ottenuto. Vi saremo grati. P. Giuseppe Cogo, cs Incontri nº 312 . 4 5 Sport e tempo libero Vita sana Shopping compulsivo? A vete mai sentito parlare di shopping compulsivo? di dipendenza di shopping? Si tratta di un impulso irrefrenabile ad acquistare una quantità di oggetti spesso superflui che si configura come una vera e propria dipendenza. La Sindrome di shopping compulsivo è infatti spesso annoverata tra le cosiddette “nuove dipendenze” insieme al gioco d’azzardo, alla dipendenza di internet e a quella di sport estremi. Si tratta quindi di dipendenze da un comportamento definite addiction (per distinguerle dalle dipendenze di sostanze come la cocaina o l’alcol). Potremmo definirle, analogamente a quanto avviene per anoressia e bulimia, sindromi “time and culture binding”, in quanto si tratta di condizioni nelle quali il disagio individuale trova espressione attraverso l’esasperazione di modalità e stili di vita caratteristici della cultura di appartenenza dell’individuo. Questo tipo di disturbo spesso conduce all’acquisto di oggetti, non solo superflui, ma anche al di fuori delle proprie possibilità economiche, o che rappresentano una variante dello stesso articolo, che spesso finiscono per essere gettati o regalati. A grandi linee è possibile distinguere due tipologie di shopping patologico: lo 4 6 . Incontri nº 312 shopping patologico come espressione di patologie quali i disturbi dell’umore o d’ansia e lo shopping patologico come espressione di un impulso irrefrenabile all’acquisto. Nel primo caso si tratta di un comportamento compensatorio adottato per colmare il vuoto o la solitudine, (d’altra parte a molti è capitato, in condizioni di assoluta sanità, di concedersi un piccolo regalo per scacciare la tristezza o il malumore), nel secondo, invece, di un Anni ‘enta’ comportamento compulsivo, che cioè non si può fare a meno di porre in atto. Nella sindrome di shopping compulsivo si verifica l’emergere di un bisogno irrefrenabile che la persona sente di dovere soddisfare ad ogni costo. Tuttavia il sollievo dato dall’acquisto è passeggero e ad esso spesso segue un sentimento di colpa e di vergogna, mentre, al contrario, se il comportamento non viene attuato ne segue un crescendo di ansia e frustrazione. Chi è affetto da questo tipo di disturbo può ritrovarsi a dovere affrontare situazioni sgradevoli, nelle forme molto gravi. Possono infatti verificarsi difficoltà economiche che a volte conducono fino al dissesto finanziario e tensioni con i familiari causate dalla mancata comprensione delle ragioni di un comportamento che spesso è difficile riconoscere come problematico e che quindi spesso viene portato all’attenzione di uno specialista quando ormai ha causato ingenti danni psichici e socio-economici. Salvina Granatelli Siete entrate negli “enta”? Oppure negli “anta”? Stop: prima di mettervi in testa idee assurde quali lifting e iniezioni, sappiate che esistono modi in cui il makeup può aiutarvi a far risplendere il vostro viso togliendo... dieci anni! Ecco alcune dritte per riuscirci. Rifinite le sopracciglia. Se non l’avete mai fatto, resterete stupite dal risultato immediato. Eh no, niente fai-da-te o amica che si improvvisa makeup artist. Provate a farlo dall’estetista! Illuminate gli occhi. Usate un correttore illuminante, invece del solito stick un po’ spento. E ricomprate il piegaciglia della nonna! Ombretti non perlati. Per l’ombretto, invece, niente iridescenze: servono solo a sottolineare rughe e piegoline. Usate l’ombretto perlato solo esclusivamente sotto l’arcata sopraccigliare. Blush e ancora blush. Per ottenere quel bel colore da “giornata all’aria aperta”, non dimenticate il blush. Il colore giusto è un rosa pesca, che ringiovanisce ma non fa effetto mascherone. Meglio il gloss. I rossetti mat mettono in risalto le rughettine, mentre un bel gloss con qualche miniglitter dà subito un tono “teen” e fa sembrare anche le labbra più grandi. DIVISION DE HOTELES Y RESTAURANTES PROYECTOS, SUMINISTROS E INSTALACIONES FABRICACION PROPIA DE EQUIPOS DE ACERO INOXIDABLE Av. Victoria c/ Calle Chile, Edf. Domus, P.B., Urb. Las Acacias, Caracas 1040, Venezuela Telfs. 633.02.56 – 633.37.76 – 633.42.03; Telefax 633.47.36; E-mail: [email protected] Incontri nº 312 . 4 7 Sport e tempo libero Pillole Angelo Musco Attore comico, nato a Catania nel 1872. Amedeo Modigliani Pittore, nato a Livorno nel 1884. Minato dalla tubercolosi e sentendosi in fin di vita, Modigliani avrebbe voluto viaggiare da Parigi a Livorno, dalla madre; ma non fece in tempo. La febbre ormai lo divorava. La sera del 24 gennaio 1920 un suo amico lo trovò che tremava in tutte le membra e rantolava. Un medico, chiamato in fretta, ordinò il ricovero in ospedale. Durante il tragitto Modigliani mormorò: “Italia, cara Italia!” Poi perdette conoscenza. L’indomani morì. A Verona, una sera, non c’è in teatro che uno spettatore solo. Il segretario della compagnia teatrale chiede a quella mosca bianca se vuole di ritorno il prezzo del biglietto già pagato, o se desidera che si dia invece la rappresentazione. “Dite a Musco – risponde lo spettatore – che, se ha il coraggio di recitare, io sono qui per applaudirlo”. “Su il sipario – fa Musco, commosso. – Ragazzi, sotto...”. Qualche anno dopo, quando l’attore siciliano ebbe raggiunto la celebrità e la fortuna, gli si presentò una sera in camerino quel tale spettatore di Verona, ed i due si scambiarono un abbraccio pieno di affettuosa cordialità. Dorando Pietri Maratoneta, nato a Correggio (Reggio Emilia) nel 1885. Nella maratona delle Olimpiadi di Londra del 1908, Pietri tagliò per primo il traguardo ma venne squalificato, in quando era stato sorretto gli ultimi trenta metri del percorso da un giudice di gara. Dopo l’arrivo l’atleta italiano era così stremato, che dovette essere sottoposto da un medico a tecniche di rianimazione. Durante la gara, col caldo soffocante, aveva ingerito pastiglie stimolanti. Il maratoneta emiliano, che divenne l’eroe delle Olimpiadi londinesi, faceva di professione il fornaio a Carpi (Modena). (‘I più grandi’, L. Artioli) Giuseppe Mazzini Uomo politico, nato a Genova nel 1805. Spesso il patriota ligure si compiaceva di giocare tiri birboni alla polizia, che lo cercava in ogni luogo, senza quartiere. Una volta, a Genova, si venne a sapere che Mazzini era in città, nel palazzo di un aristocratico. Immediatamente, un commissario con una squadra numerosa di poliziotti circonda la villa ed esegue una minuziosa perquisizione. Vengono aperte tutte le stanze, armadi, cassettoni; si bucano persino con le baionette i materassi dei letti. Niente. Allora il Commissario lascia il palazzo, accompagnato alla porta da un cameriere molto ossequioso, che lo saluta con un profondo inchino. Quel cameriere era Giuseppe Mazzini. 4 8 . Incontri nº 312 Alfredo Di Stefano Calciatore argentino nato nel 1926. Nel 1953, dopo due stagioni di militanza nella squadra ‘Millonarios’ di Bogotà, Di Stefano passò a 27 anni al Real Madrid, formazione in cui esplose subito la sua notorietà a livello mondiale. Prima di essere acquistato dai madrilisti, vi furono trattative per un suo passaggio alla Juventus o alla Roma, ma i due club italiani reputarono troppo alto il prezzo del giocatore argentino. Di Stefano militò quindi undici anni nel ‘Real’, vincendo 9 scudetti, 5 Coppe dei campioni, e aggiudicandosi due volte il ‘Pallone d’Oro’ europeo (1957 e ’59). (‘I più grandi’, L. Artioli) Sport e tempo libero Pillole Emilia Romagna Jim Clark Corridore automobilistico scozzese, nato nel 1936. Campione mondiale di ‘Formula 1, nel 1963 e 1965, è il solo pilota al mondo per il quale è stato più facile contare le sconfitte che le vittorie. Clark corse solo su una vettura, la Lotus, per otto anni. Un primato di fedeltà: come Mazzola con l’Inter o Rivera col Milan. Il fuoriclasse scozzese perse la vita nel 1968, nel circuito tedesco di Hockenheim, durante una gara di ‘Formula 2’. Già ricca d’arte e di cultura nel Medioevo, Bologna fu sede dall’11º secolo della più antica Università d’Europa. Per queste alte tradizioni culturali la città è chiamata ‘la Dotta’. Friuli Venezia Giulia Lazio La bora è un vento freddo e secco proveniente da nord-est, caratteristico di Trieste. Essendo più pesante dell’aria mediterranea, corre rasente il suolo a forti velocità, fino 170 chilometri orari. Oltre i segni ‘morti’ della civiltà romana, che sono i suoi resti visibili in Europa e nel bacino del Mediterraneo, vi sono tuttora quelli ‘vivi’. Questi sono, ad esempio, le lingue neolatine (italiano, francese, spagnolo, portoghese e romeno). Liguria Lombardia Sulla cima del Monte di Portofino, i genovesi posero nel Medioevo un punto di avvistamento con fuochi. Con di il bagliore delle fiamme esso si A cura Marco Vardabasso comunicava con gli altri punti allerta, e in tal dalla Enciclopedia deglidiAneddoti, Ed. Ceschina e modo si trasmettevano velocemente le notizie a dalla Enciclopedia delle Regioni, Genova. Ed. Aristea Sulla guglia principale del Duomo di Milano, alta 108 metri, venne collocata nel 1769 la statua della Vergine Maria. La ‘Madonnina’, alta quattro metri e rivestita di 3.900 lamine d’oro zecchino, è il simbolo della metropoli lombarda. Incontri nº 311 312 . 4 9 Sport e tempo libero Sport Italtuffi Ai giochi olimpici 2008, la spedizione più numerosa della storia M ai così tanti. L’Italtuffi si prepara a partire per le Olimpiadi di Pechino con la spedizione più numerosa della storia. La Coppa del Mondo Pekin: di Pechino, valida come qualificazione alle Olimpiadi, ha Mascotta promosso ai Giochi di agosto 8 atleti che si cimenteranno in 5 gare: il primato dei 6 rappresentanti mania per tutti i gusti... inviati ad Atene 2004 è superato. Maria Marconi è una di loro, dopo aver ottenuto la qualificazione nel trampolino 3 metri, vincendo la gara di recupero di Coppa del Mondo a Pechino. L’azzurra ha totalizzato 329,60 punti, precedendo la sudafricana Jenna Dreyer (291,90 punti) e la messicana Luna (281,85 punti). Trentesima l’altra azzurra Francesca Dallapè, Maria Marconi Vietato fumare! P ara China los Juegos Olímpicos de Pekín son también una valiosa ocasión para realizar otro sueño: intentar dejar de ser un templo mundial del tabaco que cada año acaba con la vida de un millón de personas. Si en la mayoría de los países occidentales fumar se ha convertido en los últimos años en una verdadera odisea a causa de las leyes que prohíben hacerlo en los lugares públicos, China está todavía muy lejos de esas restricciones. El gigante asiático cuenta con la mayor cantidad de fumadores del mundo, unos 350 millones, es decir el 26% de la población china y un tercio del total mundial. En China, convidar un cigarrillo a un invitado sigue siendo cortés. Inclusive los deportistas, como el héroe Liu Xiang, campeón del mundo y olímpico de 100 metros vallas, prestan su notoriedad a una marca 5 0 . Incontri nº 312 de cigarrillos. Sin embargo, y como lo subraya Ren Mengshan, investigador en comunicación, los JO son “un buen medio para el gobierno para promover el interés de dejar de fumar y los beneficios para la salud”. En todo caso, estos juegos fueron declarados “no fumadores”, y el humo estará prohibido en los lugares donde serán recibidos los atletas y los responsables de los JO, algo que será visto como una hazaña ante la situación en el resto del país. Las autoridades de Pekín, que en 1996 habían adoptado medidas sin grandes resultados, han llegado esta vez a prohibir el cigarrillo en la mayoría de los lugares públicos como restaurantes, escuelas, hospitales, estaciones de transporte público, bibliotecas o museos. En los hoteles, al menos el 70% de las habitaciones deberán ser no fumadores. Desde octubre pasado, los choferes de taxi de la capital ya no tienen derecho a fumar en sus automóviles, al menos en teoría. “Apoyamos y felicitamos al comité organizador de los JO y a las autoridades de Pekín por sus medidas. Los Juegos Olímpicos son una ocasión valiosa para intentar cambiar el hábito de fumar en los lugares públicos de China y promover a los atletas como modelos”, declaró el representante en China de la Organización Mundial de la Salud (OMS), Hans Troedsson. Señal de que la situación está evolucionando es que en la capital se abrió en octubre pasado el primer restaurante libre de tabaco. “Si el “Meizhou Dongpo” se parece, en el aspecto, a cualquier establecimiento chino con su cocina y su arquitectura tradicionales, su particularidad es que no hay ceniceros. Hemos pensado que tener un restaurante para no fumadores sería bueno para recibir unos JO ‘ecológicos’. La restauración es en sí misma una industria basada en la salud, y un ambiente sin humo será mejor”, afirma Guo Xiaodong, uno de los responsables de esa cadena. “Al principio perdimos clientes, pero al darse cuenta de que eso es bueno para la salud y que la comida es siempre igual, los clientes terminaron por aceptarlo. Y además hay mucha gente que quiere comer en un ambiente sin humo”, explicó Guo. Incontri nº 312 . 5 1 Sport e tempo libero La pagina letteraria ‘La porti un bacione a Firenze...’ Edoardo Spadaro Partivo una mattina co’i’ vapore e una bella bambina gli arrivò. Vedendomi la fa: Scusi signore! Perdoni, l’è di’ ffiore, sì lo so. Lei torna a casa lieto, ben lo vedo ed un favore piccolo qui chiedo. La porti un bacione a Firenze, che l’è la mia città che in cuore ho sempre qui. La porti un bacione a Firenze, lavoro sol per rivederla un dì. Son figlia d’emigrante, per questo son distante, lavoro perchè un giorno a casa tornerò. La porti un bacione a Firenze: se la rivedo e’ glielo renderò. Bella bambina! Le ho risposto allora. Il tuo bacione a’ccasa porterò. E per tranquillità sin da quest’ora, in viaggio chiuso a chiave lo terrò. Ma appena giunto a’ccasa te lo mgiuro, il bacio verso i’ccielo andrà sicuro. Io porto il tuo bacio a Firenze che l’è la tua città ed anche l’è di me. Io porto il tuo bacio a Firenze nè mai, giammai potrò scordarmi te. Sei figlia d’emigrante, per questo sei distante, ma stà sicura un giorno a’ccasa tornerai. Io porto il tuo bacio a Firenze e da Firenze tanti baci avrai. Il Ristorante dove si mangia bene Salone per banchetti Musica in vivo Avenida Principal de El Bosque, detrás de FEDECAMARAS, Caracas. E-mail: [email protected] Telfs: 731.0098 / 731.1755 Telefax: 731.0160 5 2 . Incontri nº 312 L’è vera questa storia e se la un fosse la può passar per vera sol perchè, so bene e’lucciconi e quanta tosse gli ha chi distante dalla Patria gli è. Così ogni fiorentino ch’è lontano, vedendoti partir ti dirà piano: La porti un bacione a Firenze; gli è tanto che un ci vò; ci crede? Più un ci stò! La porti un bacione a Firenze; un vedo l’ora quando tornerò. La nostra cittadina graziosa e sì carina, la ci ha tant’anni eppure la un n’invecchia mai. Io porto i bacioni a Firenze di tutti i fiorentini che incontrai. Sport e tempo libero A l menos cinco mil orquídeas adornaron esta Semana Santa al Nazareno de San Pablo, una tradición que data desde hace más de 300 años, en la que los devotos de la Sociedad del Nazareno de San Pablo seleccionan y acondicionan las miles de orquídeas que adornan a Dios hijo. Las hay blancas, amarillas, anaranjadas y la emblemática morada en sus diversas tonalidades. Cada una va colocada en un pequeño recipiente en forma cilíndrica que contiene agua y que se prolonga de manera puntiaguda en uno de sus extremos, usado para sujetar la flores tanto a un arco que le sirve de respaldo al Nazareno, como a otros adornos que engalanan la talla. Venezuela, por contar con tantas especies, ha nombrado a la Orquídea como la flor Nacional. Incontri nº 312 . 5 3 Sport e tempo libero Cocina Cheesecake de ricotta y mascarpone La ricota (del italiano ricotta, a su vez del latín recocta, “recocida”) o requesón es un producto lácteo similar al queso, obtenido de un segundo procesamiento del suero lácteo producido como derivado en la elaboración de quesos de pasta blanda. De color blanco, sabor suave y textura blanda y granulosa, es un elemento crucial en la cocina italiana, empleándose para postres y platos salados por igual; es uno de los rellenos tradicionales para la pasta. Debido a la herencia italiana, figura también de manera prominente en la gastronomía de muchos países, entre ellos Venezuela. La ricotta es optima para rellenar pasta (ravioli, tortelloni, canelones o lasaña) o en postres; mezclada con miel, fruta o frutos secos, es un tradicional dulce casero. Endulzada, es el relleno principal de los cannoli sicilianos, y uno de los ingredientes clave en la elaboración de la cassata siciliana. Los ingredientes: • 250 gr de Ricotta • 250 gr de Mascarpone (se puede cambiar por otro queso) • 6 huevos • 100 gr de azúcar • La raspadura de un limón • Dos cucharadas soperas de Maizena • Un poco de azúcar y agua para caramelizar el molde Preparación de la Cheescake: Se comienza por preparar una fuente refractaria en la que quepa el molde que vamos a usar. Se pone con agua en el hor- 5 4 . Incontri nº 312 no a 250º. A continuación se carameliza el molde y se reserva. Luego se separan las claras de las yemas. Se montan las claras a punto de nieve y se le añade poco a poco la mitad del azúcar, y se reserva. Se baten bien las yemas con el resto del azúcar, y cuando blanquea se añaden los quesos y la maizena y se bate hasta conseguir una masa homogénea. Se incorporan las claras con movimientos envolventes y se pone en el mode caramelizado Se pone en el horno al baño maría a 250º durante los primeros 10 minutos, y luego se baja el horno a 180º y se continua la cocción hasta que esté cuajada. Dependiendo del horno puede ser de 30 a 45 minutos. Se pincha y cuando el palito sale limpio, ya está. Se deja enfriar y se desmolda dándole la vuelta como si fuera un flan. Se puede adornar con fresas. Le ocurre como a los flanes, que está “más rico” de un día para otro. Incontri nº 312 . 5 5 5 8 . Incontri nº 312 Incontri nº 312 . 5 9 6 0 . Incontri nº 312 Incontri nº 312 . 6 1