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DALLA SCARPA ALLA MACCHINA: UN ITINERARIO DI STUDIO E FORMAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA FILIERA CALZATURIERA REGIONALE E DELLE REALTA’ PRODUTTIVE CORRELATE Ente Capofila ITIS G. CARAMUEL Via Segantini, 21 27029 Vigevano ID sede operativa 66488 ID ente 2011668 ID progetto 376464 l’idea “Ogni scarpa una camminata, ogni camminata una diversa concezione del mondo” (da “Bianca” di Nanni Moretti, 1983) La battuta tratta dal film di Moretti sintetizza molto bene il ruolo della scarpa non solo come prodotto in sé ma come elemento che influenza la persona e la sua psicologia. Se ne deduce l’importanza della scarpa stessa, che una volta era considerata un accessorio dell’abbigliamento ed oggi costituisce ciò che può fare la differenza tra stile e stile, tra una concezione del mondo e un’altra appunto, tra uno stile tipicamente italiano e tutti gli altri. Il settore calzaturiero, insieme a quello del pellame, del tessile e dell’abbigliamento costituisce una parte importante dell’immenso settore della moda e dell’italian style, quello stile di vita propriamente italiano che è da sempre sinonimo di alta classe e di qualità superiore. Anche il calzaturiero si sta sviluppando sia in verticale, per quanto riguarda la produzione, sia in orizzontale, per quanto riguarda i servizi, dando vita alla filiera produttiva della calzatura. L’organizzazione per filiera è prioritariamente una caratteristica delle piccole e medie imprese e privilegia la dimensione territoriale o locale. Si sta infatti riconsiderando il fenomeno della delocalizzazione dei prodotti che se produce effetti positivi soprattutto legati al costo di produzione e al fatto che ci si può completamente dedicare alla progettazione, al design, al marketing e alla commercializzazione, dall’altra parte presenta qualche problema di coordinamento soprattutto quando la qualità delle produzione deve essere elevata e quando la creatività e il design non possono direttamente controllare la scelta delle pelli e le diverse fasi della lavorazione. Creatività e design che, da parte loro, stanno avendo un impulso notevole anche grazie alle nuove tecnologie che non riguardano solo i processi produttivi ma toccano appunto creatività e design con le tecniche Cad Cam e programmi di progettazione 3D. In questo scenario di fondo un piano d’intervento formativo a 360 gradi e che duri tutta la vita deve partire dai fabbisogni dei due territori (il vigevanese e il legnanese) dove tradizionalmente è presente la produzione di calzature e deve tener conto della necessità di creare le condizioni per dare una spinta all’innovazione e al rilancio del settore. La struttura che si propone di seguito vuole essere un modello generale che, tenendo conto delle indicazioni di Lisbona 2000, potrà trovare una sua sistemazione qualunque sia la definizione ultima della riforma scolastica in atto. Sull’ordinamento esistente sono già stati fatti interventi innovativi ed altri sono possibili secondo le indicazioni di seguito riportate ma le stesse innovazioni potranno ben adattarsi allo schema di campus (di cui si allega l’ipotesi teorica di strutturazione) previsto dalla riforma Moratti. Il tutto va poi ad integrarsi con il nascente POLO FORMATIVO DELLA CALZATURA che fa riferimento ovviamente all’intera filiera formativa. l’implementazione Aspetto fondamentale per la impostazione di un progetto di polo formativo moderno, rispondente alle esigenze della filiera produttiva alla quale si indirizza e capace di cogliere in modo tempestivo ed adeguato le istanze di innovazione che da essa provengono, è la corretta valorizzazione della ricerca scientifica e tecnologica, mirata appunto alla innovazione dei sistemi progettuali e produttivi. Le attività che verranno svolte in questo progetto di Polo Formativo si inquadrano in un contesto più vasto di iniziative portate avanti da ANCI (associazione nazionale dei calzaturieri italiani) in base ad un accordo programmatico siglato con il Ministero della Ricerca Scientifica e con le parti sociali. Tali attività, concentrate appunto sugli aspetti di ricerca scientifica ed innovazione, saranno portate avanti sia a livello nazionale che locale, nell’ambito della Regione Lombardia alla quale è stato tra l’altro affidato il coordinamento e l’attuazione pratica di tali attività. i fabbisogni di innovazione Primo passo in tale senso è quello della individuazione dei fabbisogni tecnologici della filiera produttiva calzaturiera; tale filiera, sia a livello di sistema che di iniziative individuali delle singole aziende che ne fanno parte, ha dimostrato nel passato una notevole capacità di innovazione in tutti gli aspetti connessi al prodotto, alle sue caratteristiche ed ai suoi contenuti moda. Viceversa per quanto riguarda le tecnologie di processo (intendo qui in senso lato sia il processo di sviluppo prodotto, che quello di fabbricazione come pure altri processi rilevanti nella vita del prodotto scarpa), il comparto ha mantenuto nel passato un atteggiamento di attesa e di osservazione di quanto di volta in volta veniva realizzato dai fornitori di tecnologia. Le mutate condizioni di mercato e la rilevanza che stanno assumendo le innovazioni di processo (spesso imposte o trainate da quelle di prodotto sulle quali le aziende sono sempre state molto forti), impone alle aziende calzaturiere di assumere da questo punto di vista un ruolo “proattivo”, intervenendo a definire in maniera diretta le proprie esigenze tecnologiche. Con le iniziative proposte in questo ambito si intende arrivare a definire in maniera chiara e completa quali siano queste esigenze. Lo strumento che si intende usare è quello del questionario; a questo proposito verrà redatto un apposito questionario che verrà poi trasmesso alle aziende coinvolte nella fase di studio; all’invio faranno seguito contatti telefonici e visite sul campo per discutere ed approfondire le risposte del questionario. L’individuazione dei temi di approfondimento assume in questa fase una particolare importanza. Si opterà, anziché chiedere alle aziende di esprimere in maniera libera (cosa che comunque si intende fare nel corso delle interviste dirette) i propri interessi tecnologici, per fornire alle aziende stesse una traccia contenente un certo numero di “priorità tecnologiche” di vario genere, organizzate per fasi del processo e per tipologia delle tecnologie, sulle quali verrà chiesto alle aziende interpellate di esprimere un giudizio di gradimento e d rilevanza per la propria realtà aziendale. L’individuazione della “lista di priorità tecnologiche” è di per sé compito complesso, assimilabile ad una vera e propria attività di indagine e ricerca essa stessa; a questo proposto si intende avvalersi degli studi più recenti condotti in generale sulle esigenze di innovazione dei comparti industriali manifatturieri, nonché di quanto di specifico esista relativamente al comparto calzaturiero. Tale materiale di base servirà per la elaborazione delle lista specifica di tematiche e priorità che sarà inclusa nel questionario. Altro aspetto importante è quello della selezione del campione di aziende che parteciperanno a questa indagine; il comparto calzaturiero italiano e nella fattispecie quello lombardo, è composto da un numero molto elevato di medio / piccole e micro aziende estremamente polverizzate e distribuite sul territorio. Quindi una particolare attenzione andrà posta, nella selezione del campione, alla dimensione aziendale, al tipo di prodotto realizzato, alla collocazione geografica al maggiore o minore livello di integrazione dei processi aziendali, in particolare di quello produttivo. Come già detto l’indagine sarà condotta a livello nazionale ma coinvolgerà anche un certo numero di aziende lombarde. E’ evidente che le ricadute e le risultanze dello studio nazionale saranno utilizzate per la impostazione di specifiche politiche di innovazione e di formazione a livello regionale. Si prevede che il campione dovrà includere almeno 35 – 40 imprese in modo tale che dalle loro indicazioni possa emergere un quadro il più possibile completo e rappresentativo delle esigenze dell’intero settore; ci si attende che l’indagine fornisca una lista di priorità tecnologiche di interesse per le aziende calzaturiere tanto a livello regionale quanto a livello nazionale, che ne fotografi in maniera chiara i fabbisogni di innovazione. L’analisi di tali fabbisogni, oltre che avere ricadute sulla impostazione e gestione dinamica delle iniziative formative (come verrà descritto in seguito), servirà di indirizzo per la elaborazione di “strategie di ricerca”, ossia di piani articolati di ricerca applicata mirati sullo sviluppo delle tecnologie prioritariamente emerse dallo studio, che aggreghino il giusto novero di partner tecnici, accademici e scientifici potendo, da ultimo, contare sul reperimento delle necessarie fonti di finanziamento. Passaggio importante che correda la parte di indagine dei fabbisogni e completa il quadro di riferimento per quanto riguarda le tematiche di ricerca scientifica ed innovazione, è quello della definizione precisa delle risorse tecnologiche delle quali le eventuali attività di ricerca si potranno avvalere, ossia di quali siano le “fonti di innovazione” alle quali attingere. le fonti di innovazione Le fonti di innovazione alle quali le aziende del comparto (sia a livello regionale che nazionale) hanno tradizionalmente attinto per il mantenimento della propria posizione competitiva nel mercato, sono tradizionalmente i propri fornitori di materiali, componenti e tecnologia (aziende queste ultime appartenenti al comparto meccano calzaturiero). La stretta organizzazione in filiere organizzate a livello geografico (distretti) ha favorito un processo di “fertilizzazione reciproca” tra utilizzatori di tecnologia (aziende calzaturiere) ed i loro fornitori. In questo processo le imprese calzaturiere si sono poste a volte come “fruitori” delle innovazioni proposte dai fornitori, altre volte come motori dell’innovazione, spronando i fornitori a realizzare soluzioni sempre più performanti, in termini di prestazioni, e competitive. Al di là di come venga innescato il processo, è rilevante il fatto che lo sviluppo della innovazione derivi poi da una forte interazione ed interscambio di esperienze tra utilizzatore e produttore della tecnologia, interscambio certamente favorito, ove possibile, dalla prossimità geografica. Quindi fornitori di materiali (sia naturali che sintetici), componenti (in particolare suole) e tecnologia (meccano calzaturieri) restano senza dubbio importanti fonti di innovazione che potremmo definire di “secondo livello”, intendendo con ciò che anch’essi possono, a loro volta, attingere, magari su stimolo dei propri clienti, ad ulteriori fonti di innovazione di “primo livello” da ricercarsi in ambito scientifico ed accademico. Accanto alle aziende calzaturiere operano da tempo con successo strutture di servizio (centri servizio calzaturieri) con compiti e profili di tipo diverso, ma sostanzialmente impegnati sui fronti della erogazione di specifici servizi alle aziende, nonché di trasferimento appunto della innovazione. A livello regionale, è presente in Lombardia (ed è parte della compagine del presente Polo Formativo), CIMAC (Centro Italiano Materiali Calzaturieri) il quale, pur essendo situato a Vigevano, assolve ad un mandato a livello nazionale, come struttura di riferimento di ANCI. Il centro ha competenza sulle tematiche dei materiali, dei processi produttivi, della valutazione e certificazione di qualità, ed opera da anni con successo in questo ambito. Esso, come pure gli altri centri distribuiti sul territorio nazionale, rappresenta pure importanti fontei di innovazione le cui potenzialità devono essere rese ben chiare alle aziende del settore. Per concludere questo quadro di riferimento vanno anche citate società di engineering, di vario tipo ed estrazione in genere con competenze multi settoriali (ossia non necessariamente dedicate al solo comparto calzaturiero), ma con precise specializzazioni in una o più tematiche tecniche; anche esse sono risorse da monitorare e coinvolgere poiché possono fornire importanti collegamenti ed opportunità di fertilizzazione trasversale con altri più avanzati settori industriali. Anche per quanto riguarda le fonti di innovazione si intende procedere con un approccio analogo a quello descritto in precedenza, ossia con la redazione di un questionario dettagliato che ne possa “censire” in maniera precisa le capacità/specializzazioni, le infrastrutture, le quantità e qualità delle risorse umane e, da ultimo, le esperienze maturate in ambito calzaturiero, con particolare attenzione a quei casi di effettivo trasferimento alle industrie delle innovazioni sviluppate. Verrà a questo proposito predisposto un secondo questionario e stilata una lista delle fonti di innovazione più importanti presenti sia livello nazionale che regionale, e si procederà inviando a ciascuna di esse il questionario predisposto, al quale invio seguiranno comunque approfondimenti diretti e, ove necessario, riscontri sul campo. Obiettivo finale della attività è quello di verificare che, a fronte della domanda di innovazione analizzata al punto precedente, esistano tutte le necessarie fonti di innovazione e, ove viceversa alcune tematiche restassero scoperte, si intervenga a favorire e stimolare la creazione di strutture a copertura delle competenze mancanti. Altro obiettivo complementare è poi quello di assicurare che le risorse disponibili presso tali fonti siano correttamente e prioritariamente indirizzate sulle tematiche emerse come rilevanti dallo studio condotto nella fase precedente. l’individuazione delle nuove competenze L’individuazione delle figure professionali in uscita dai percorsi e delle competenze necessarie sarà frutto di un’attenta analisi dei bisogni formativi espressi sia a livello nazionale dall’ANCI, che è presente nel Polo con il CIMAC, si è fatto portavoce delle necessità espresse dal settore calzaturiero a livello nazionale e regionale sia a livello locale, attraverso un’indagine della aziende dislocate sul territorio. L’attenzione si concentrerà su entrambe le principali tipologie di aziende del settore, sia quelle propriamente calzaturiere che quelle meccano-calzaturiere. Obiettivo dell’analisi sarà fornire una descrizione esatta della situazione attuale, soprattutto delle esigenze di innovazione espresse dalle aziende e del bisogno di personale qualificato da loro espresso, individuando le figure professionali più ricercate e le competenze considerate necessarie alle aziende per un efficace inserimento lavorativo. Centrale sarà, quindi, il contributo delle aziende, in primo luogo quelle propriamente coinvolte nel polo e, in secondo luogo, quelle del territorio, per un’analisi approfondita dei processi lavorativi, delle aree di attività, delle figure professionali coinvolte, dei processi lavorativi, dei ruoli aziendali, per individuare le competenze chiave connesse alle figure professionali su cui centrare la formazione. Si attuerà, poi, un matching tra aziende calzaturiere e meccano-calzaturiere, per creare due figure rispondenti alle esigenze di entrambe le tipologie di aziende e che possa trovare collocazione in entrambe le realtà aziendali. l’arricchimento dei profili professionali Completato il processo di individuazione/mappatura sarà possibile procedere all’arricchimento dei profili professionali oggetto del percorso formativo del Polo in modo che essi possano rispondere anche in chiave di proiezione futura alle esigenze della impresa. Per ottenere un tale risultato, occorrerà, in primo luogo, incorporare nella proposta formativa i temi più interessanti, di perfezionamento e di miglioramento, relativamente all’applicazione di tecnologie innovative di prodotto e di processo, in special modo in relazione all’utilizzo di nuovi materiali, all’automazione e alla prototipazione rapida, temi emersi nelle fasi precedenti del progetto, e, in secondo luogo, coinvolgere i diversi soggetti, che partecipano al Polo, affinché ciascuno di essi possa fornire il proprio contributo, in termini di risorse, specializzazioni e competenze scientifiche e tecnologiche. L’individuazione dei meccanismi precisi con i quali si attuerà questo adeguamento dinamico del percorso formativo sono ancora da definire nel dettaglio; si pensa comunque, ferme restando le competenze di base che afferiscono ai vari profili professionali in uscita dal percorso IFTS e l’ammontare minimo necessario di ore formative per la loro corretta trattazione, di riservare una parte dell’intervento stesso a corsi specifici di completamento/approfondimento sulle tematiche tecnologiche emerse in precedenza, possibilmente accompagnati da visite/workhsop presso uno o più dei soggetti censiti come “fonti di innovazione” e dedicati all’approfondimento pratico delle tematiche tecnologiche di maggiore interesse. il trasferimento dell’innovazione al contesto produttivo La combinazione delle iniziative congiunte condotte sia sul fronte della definizione della domanda di innovazione e della relativa offerta di competenze da parte delle fonti censite, assieme all’adeguamento dinamico del percorso formativo per curvare le competenze di base delle figure professionali obiettivo nella direzione della innovazione, mette a disposizione del comparto una nuova potenzialità: quella di un pacchetto integrato di innovazione/competenze, grazie al quale il trasferimento in azienda delle innovazioni tecnologiche più interessanti è sostenuto dalla disponibilità e presenza di adeguate competenze. Azioni di promozione della innovazione diventano, quindi, indirettamente azioni di accompagnamento degli allievi formati sul mercato del lavoro, fondate sulla sicurezza di una corrispondenza tra domanda di innovazione da parte delle aziende, ed offerta di tecnologie e competenze da parte del sistema scientifico/tecnologico/formativo. Si prevede comunque di studiare altre possibili formule di accompagnamento, quali stage di valutazione nei quali sia il formando/ formato stesso a presentare alla azienda interessata il bagaglio di competenze acquisito in fatto di innovazione, nonché altre forme di sostegno al trasferimento tecnologico che possano comprendere anche la messa a disposizione delle competenze professionali necessarie. le misure di accompagnamento I percorsi formativi IFTS verranno pubblicizzati sia in relazione alle attività di promozione del Polo formativo sia in maniera autonoma, attraverso i diversi mezzi di comunicazione. Tale fase sarà necessaria per rendere conoscibili i percorsi formativi IFTS ai potenziali utenti. Questo sarà il primo step a cui seguiranno riunioni informative e soprattutto delle attività laboratoriali (workshop) che avranno come fine quello di fare comprendere al potenziale allievo le caratteristiche ed i compiti della figura professionale in uscita. Tali laboratori dimostrativi vedranno la partecipazione attiva dei candidati e saranno presieduti da rappresentanti di aziende interessate, sia partner del Polo che non. Uno dei fattori cruciali che contribuiscono al successo dei percorsi formativi è l’individuazione degli utenti. Affinché tale operazione sia realmente efficace occorre: • individuare un target di riferimento specifico • veicolare l’informazione delle iniziative formative attraverso modalità originali e coinvolgenti che consentano di preselezionare i destinatari • effettuare una selezione mirata ad analizzare sia il grado di motivazione e di interesse, sia le competenze di base del candidato. l’ente capofila ITIS G. CARAMUEL L’ITIS “G. Caramuel” mantiene la sua identità culturale nel processo di trasformazione che vede coinvolta anche la scuola secondaria superiore, arricchendolo con un'attenzione verso una civiltà sempre più globale e verso nuove prospettive culturali, assumendo un profilo caratterizzato da una ricomposizione del sapere che affianchi alle finalità, obiettivi e contenuti delle discipline scientifiche quelli oggi indispensabili delle discipline umanistiche. La nostra scuola intende vivere e alimentarsi della cultura contemporanea, caratterizzata dal pluralismo, dalla complessità, dalla rapida evoluzione in ogni campo (politico, giuridico, economico, sociale, culturale, educativo, ecc.), prefiggendosi però come obiettivo primario la necessità di porre una base fondativa, la più solida e giustificata possibile, cercando un confronto culturale che fa riferimento al dialogo di un insieme di soggetti che vivono nella realtà umana, sociale, storica presente, una comunità reale che attiva un dialogo reale, storico, concreto, condotto con il metodo della ricerca operata con la ragione argomentativa. Un dialogo al quale tutti partecipano, anche se a livelli diversi, che continuamente legge, decostruisce, ricerca e interpreta la realtà esterna sotto i diversi aspetti nei quali si presenta la realtà stessa: giuridici, economici, culturali, sociali, educativi, linguistici, scientifici, tecnologici e via di seguito. Nella nostra scuola si vuole affermare una cultura più storica, più contestualizzata, più aperta a scambi e ad innesti al proprio interno, sottratta alle rigide divisioni disciplinari, più contrassegnata dall’uso critico della ragione. Nella dichiarazione Mondiale sull’Istruzione per tutti, al paragrafo 1, Articolo 1 si afferma che “ Ogni persona – bambino, giovane e adulto, dovrà essere in grado di beneficiare di opportunità educative designate a soddisfare l’acquisizione di quegli apprendimenti di base che soddisfino i suoi bisogni. Questi bisogni comprendono e gli strumenti essenziali dell’apprendimento (sia in ambito linguistico che logico-matematico) e i contenuti propri dell’apprendimento di base (il sapere, le abilità, i valori e le attitudini individuali), tutti strumenti indispensabili agli esseri umani per sopravvivere, sviluppare a pieno le loro potenzialità individuali, per poter vivere e lavorare in dignità e partecipare allo sviluppo, al miglioramento della loro qualità di vita, per poter infine essere in grado di prendere decisioni e continuare ad apprendere lungo tutto l’arco della vita.”. La scuola, pertanto, dovrebbe dare a tutti, nessuno escluso, una piena autonomia di movimento nella società e nella intera cultura d’oggi e quindi saper partire dal bagaglio di capacità con cui ragazzi e ragazze entrano nella scuola per arricchirlo progressivamente, portandoli attraverso gli anni a saper controllare se stessi in rapporto agli altri e a saper effettuare le proprie scelte di vita attraverso linguaggi vecchi e nuovi, tecniche operative, saperi critici, storici e scientifici. Spetta alla scuola, infatti, riconciliare la dimensione competitiva di una società che promuove l’eccellenza, l’efficienza, le diversità con la dimensione cooperativa, che sostiene la giustizia sociale, le pari opportunità, la solidarietà e la tolleranza. Deve fare in modo che le competenze dagli individui abbiano un impatto positivo sulla giustizia economica e sociale. Una volta prese in considerazione le tematiche generali è evidente che l’analisi si sposta nell’ambito della nostra realtà pensando a come programmare l’attività didattica in modo che i nostri studenti possano diventare quegli adulti del futuro che l’Unione Europea auspica. A tal fine si è pensato di : Migliorare la qualità dell’insegnamento / apprendimento, attraverso una didattica mirata alla valorizzazione delle competenze acquisite e che si avvalga di contenuti e metodologie strettamente legate ai nostri studenti. Utilizzare la quota locale di curriculum (20%) per fornire agli studenti certificazioni spendibili in ambito professionale europeo e non (indirizzo meccano-calzaturiero ). Dette certificazioni sono relative a quelle competenze definite di base e trasversali dal Consiglio d’Europa. Coinvolgere in modo sistematico e proficuo le famiglie nella progettazione e nella realizzazione del percorso educativo. Promuovere l’aggiornamento dei docenti sia nelle specifiche discipline, sia nel metodo educativo,sia in tematiche trasversali. Aprirsi al territorio e consolidare i rapporti già avviati al fine di proporsi come agenzie formative . Stipulare accordi di rete con enti e scuole con le finalità previste dalla normativa . Promuovere la consapevolezza della diversità come risorsa, pur mantenendo saldi i valori della propria identità culturale (Protocollo d’Accoglienza alunni stranieri). Promuovere la partecipazione a concorsi, gare, manifestazioni al fine di favorire la crescita emotiva degli studenti dando loro la possibilità di misurarsi con gli altri, per meglio conoscere se stessi e, nello stesso tempo, incontrare nuove realtà e avere maggiore consapevolezza del valore delle conoscenze e delle competenze acquisite . Ancora una volta l’Istituto dimostra dunque di proporsi come obiettivo principale il miglioramento continuo e progressivo della propria offerta formativa, tenendo ben presenti i requisiti ministeriali, le esigenze degli utenti, la progettazione degli anni scolastici precedenti, le informazioni provenienti dal mercato del lavoro e le offerte degli Enti del territorio, nella costante ricerca di soluzioni più opportune, maturate attraverso revisioni oggettive di uno specifico piano di valutazione. Atom spa ATOM s.p.a. è un’azienda meccanica fondata a Vigevano nel 1946. Da allora si è sempre più ingrandita dando vita al Gruppo Atom Attualmente è una realtà formata da un gruppo di aziende con più di 200 addetti leader nel mondo per il taglio di materiali non solo per il settore calzaturiero/pelletterie, ma anche per tutti quei settori dove il taglio è una componente del processo produttivo, sia che si tratti di taglio a fustella che di taglio in continuo. Grazie alla sua ampia rete di distribuzione e alle sue filiali estere, Atom è presente capillarmente in tutto il mondo. L’università degli studi di Pavia La facoltà di Ingegneria offre alle imprese, alla pubblica amministrazione e ai professionisti di cooperare nella ricerca e nell'innovazione tecnologica, con l'obiettivo di sviluppare nuove soluzioni e di migliorare la competitività aziendale e nazionale. Cooperando abbiamo introdotto sia master, seminari, e attività di istruzione permanente, sia attività di consulenza, mettendo a disposizione l'ampio patrimonio di competenze tecnico-scientifiche, di capacità di ricerca, di apparecchiature avanzate di prova, misura e sperimentazione. Le imprese interessate a svolgere attività di collaborazione possono consultare il volume "Ricerche e Competenze dell'Università degli Studi di Pavia", che consente di individuare una particolare attività di ricerca tramite l'indice delle parole chiave e un'apparecchiatura specifica attraverso l'indice delle attrezzature. Lo Centro per l'Innovazione e il Trasferimento Tecnologico dell'Università di Pavia ha come obiettivo quello di agevolare il trasferimento tecnologico e di competenze al sistema industriale e, in particolare, alle piccole e medie imprese innovative. Un altro obiettivo non secondario è quello di promuovere la nascita di nuove imprese high-tech. ANCI servizi sezione CIMAC Il CIMAC nasce nel 1985, iniziativa dell’ANCI Servizi S.r.l., per offrire alle imprese operanti nel settore calzaturiero servizi "su misura" efficienti ed efficaci, di consolidata professionalità nei settori della ricerca, della sperimentazione e del controllo di qualità. L’utilizzo e l’offerta di prodotti qualitativamente elevati sono "un must" per le aziende calzaturiere e per il Made in Italy. Il CIMAC, oltre a svolgere attività di prove, analisi e studi su materiali e prodotti, favorisce la diffusione, l’uso e la comprensione delle normative tecniche, nonché di tecnologie, processi e materiali innovativi. Il Centro opera, altresì, per la Certificazione di sistemi qualità e prodotti in conformità a quanto prescritto dalle norme, volontarie o cogenti, vigenti a livello nazionale ed internazionale, con particolare orientamento all’attività di Certificazione per direttive comunitarie. Tale attività viene svolta nel rispetto di tutti i requisiti che devono essere posseduti dagli organismi di controllo, come viene prescritto in ambito Nazionale ed Europeo dalle Autorità competenti in materia. Utenti di questi servizi sono sia piccole aziende del settore calzaturiero, per le quali mal si giustificano gli ingenti investimenti in personale e attrezzature che si rendono indispensabili per effettuare in proprio queste attività, sia grandi aziende che non hanno convenienza a distogliere risorse per attività collaterali. Calzaturificio CAIMAR Lavorazione artigianale con spirito industriale In sintesi, così si può esprimere la filosofia del calzaturificio Cesare Martinoli-Caimar. Molte delle più importanti operazioni vengono svolte ancora oggi a mano con la stessa cura e minuzia artigianale come nel lontano 1944, anno in cui fu prodotta la prima scarpa Cesare Martinoli. Il pellame è un elemento fondamentale nella calzatura, pertanto noi gli dedichiamo la massima attenzione: ogni pelle viene selezionata con cura e poi tagliata con la lama a mano scegliendo le parti migliori. Delle circa 50 operazioni che ci occorrono per realizzare una scarpa di qualità, una delle più importanti è sicuramente il montaggio. Per questo motivo noi lo eseguiamo scrupolosamente a mano, controllando ogni singola scarpa con il compasso per verificare la precisione dell'operazione e poter garantire una calzatura perfetta. Ecco perché le nostre scarpe sono così nonostante il design audace. È inutile dire che anche tutte le altre fasi di lavorazione sono soggette a rigide procedure e severi controlli, tutto nello spirito della più antica tradizione artigianale. Cesare Martinoli è oggi un nome conosciuto ed apprezzato nei migliori negozi di oltre 30 nazioni. Inoltre, alcune delle più prestigiose "griffes" dell'Alta Moda si affidano a noi per la realizzazione delle loro linee di calzature e borse. Un prodotto Cesare Martinoli significa originalità del design e qualità nella produzione, elementi di cui siamo orgogliosi portatori in questa tradizione di famiglia. Calzaturificio STAR Artioli produce calzature d’alta moda dai primi decenni del ‘900 ed è diventato il “metro” con cui si giudica la lavorazione di scarpe artigianali. La lavorazione degli Artioli trae la sua origine dai segreti e dall’amore per l’”ARS SUTORIA” che sono stati tramandati dal fondatore Severino Artioli ai suoi discendenti, il figlio Vito e il nipote Andrea. Questa inesauribile passione ha raccolto negli anni importantissimi risultati che hanno consentito alle scarpe Artioli di essere presenti in tutte le città importanti del mondo nei punti vendita più prestigiosi e di farsi apprezzare dall’elite più esigente del buon gusto internazionale. Questa fedelissima clientela le giudica insostituibili sia nella amplissima scelta dei modelli, sempre all’avanguardia nella moda, confezionati in prèt-a-porter nelle varie misure e calzate, sia, per chi ha piedi non calzabili con le calzate normali, costruite specialmente con le loro particolari misure su tutti i modelli che possono desiderare. Il processo di produzione di una scarpa Artioli è composto da più di 200 operazioni frutto di due secoli di conoscenza ed esperienza. Istituto Roncalli L’istituzione scolastica “V. Roncalli” comprende due tipologie di istituti: l ‘ Istituto Professionale Statale Industria e Artigianato (I.P.S.I.A. Roncalli) l'Istituto Professionale Statale Servizi Commercio e Turismo (I.P.S.S.C.T. Castoldi) Il Roncalli è completamente ubicato in via Matteotti 18 mentre il Castoldi rimane alloggiato nell’antico edificio palazzo “Saporiti “. Dal 1997 le due scuole sono aggregate in un'unica istituzione e le precedenti collaborazioni, che nascevano anche dal fatto di operare nello stesso settore della formazione professionale, sono diventate sinergie di sistema. L’istituzione “V. Roncalli” comprende tutta l’offerta statale di formazione professionale in Vigevano, con cinque distinte aree: meccanica, elettronica-elettrica nella sezione “Roncalli”; aziendale e turistica nella sezione “Castoldi”. L’articolazione dei due Istituti è abbastanza simile, con un triennio di qualifica ed un biennio post-qualifica. Sono anche presenti i corsi serali. Istituto superiore Carlo Dell’Acqua L’Istituto Tecnico Commerciale viene fondato nel 1917, dal 1923 diventa statale e prende il nome di "Carlo Dell’Acqua". Da allora la sede è stata ampliata e l’Istituto è divenuto negli anni un riferimento fondamentale per la formazione di una popolazione scolastica proveniente dal territorio dell’Alto Milanese, la valle Olona e la Provincia di Milano. Progressivamente ha ampliato l’offerta formativa e ha istituito sedi staccate dalle quali sono nati poi glii Istituti Commerciali di Castano, di Parabiago e infine l’Istituto Agrario di Villa Cortese. Ha formato generazioni di diplomati e professionisti che si sono distinti nel campo sociale, civi-le e politico. Costantemente al passo con i tempi, ha attivato negli ultimi anni numerose sperimentazioni fino ad arrivare all’attuale offerta formativa. CSL Milano Il Consorzio Scuole Lavoro Milano ente di Formazione Professionale opera nel territorio lombardo. Aderisce all’omonima Associazione Nazionale, rete di enti di formazione, riconosciuta dalle Istituzioni Comunitarie e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’Associazione Nazionale ha sede a Torino e raggruppa 23 enti che operano in tutta Italia nel settore della formazione, consulenza, ricerca, orientamento e servizi alle imprese. allegati Le aziende ALFAMECCANICA S.R.L. VIA V. ALFIERI, 42 VIGEVANO AMA GUSBERTI S.R.L. VIA FOGLIANO SUP., 42/a VIG. MARIO ANGELERI SAS OFF.MECC. VIA F.LLI RUFFINI, 15/3 VIG. APEGO S.R.L. VIA GRAVELLONA, 98 CILAVEGNA ARBO S.R.L. VIA CIRCONV. EST, 20/L CASSOL. ATOM S.P.A. VIA MOROSINI, 6 VIG. B.D.F. S.P.A. VIA TRENTO, 54 MOL. D.C. CASS. BANF S.R.L. COSTR. MECC. VIA RAFF. SANZIO, 106 MORTARA BARRERA S.R.L. CORSO NOVARA, 231/17-18 VIG. BENAZZATO S.R.L. CORSO NOVARA, 234 VIG. BESSER OFFICINE S.P.A. VIA CANTU', 6 VIG. BIBO S.R.L. OFF. MECC. VIA ACQUI, 8 VIG. BIMAC S.R.L. OFF. MECC. VIA MATTEOTTI, 1/B VIG. BRUGGI ENGINEERING S.R.L. VIALE LIBERTA', 5 VIG. BRUSTIA & C. S.P.A. VIA G. GUSBERTI, 11 VIG. CAIMAR S.R.L. VIA MONTEVECCHIO, 21/23 CERIM S.P.A. CORSO NOVARA, 218 VIG. CHIESA ARTORIGE S.R.L. VIA F.LLI CAGNONI, 19 VIG. COLLI F.G.B. S.R.L. OFF.MECC. VIA RUSSO, 25 VIG. COMELZ S.P.A. VIALE INDIPENDENZA, 55 VIG. COSMOPOL S.R.L. VIA ROVERETO,7 VIG. EL.VI S.R.L. VIA MONTEBELLO, 70 VIG. ELETTRONICA B.C. S.P.A. VIA INDIPENDENZA, 42 VIG. FAE STAMPI S.R.L. VIA LEGA LOMBARDA 4/6 GRAV.L. FALAN S.R.L. VIA MONTEBELLO, 45 VIG. GALAXY COMMERCIALE S.R.L. VICOLO ROGGIONE, 7 VIG. PICC. GALLI S.P.A. VIA CARAROLA, 59 VIG. GATTI E PICCOLO S.R.L. SS494 KM. 36, 3/B PARONA L. GRANMONDO S.R.L. VIALE COMMERCIO, 88 VIG. GUS-BI VIA ALESSANDRIA, 35 VIG. MEC-VAL S.R.L. VIA BELLINI, 21 VIG. MOLINA E BIANCHI S.P.A. VIALE INDUSTRIA, 213/5 VIG. Le aziende NADIR S.R.L. VIA DELLE ROSE, 8 PARONA L. NEWLAST S.R.L. VIA G. PERNIGOTTI, 31/A TORT. OMAV S.R.L. VIA M. GIANOLIO, 15 VIG. ORMAC S.P.A. CORSO TOGLIATTI, 24 VIG. OVERSTAMPI S.R.L. VIA CIRCONV., 20/E MOL.D.C. CAS. RECES S.N.C. VIA UMBRIA, 27 VIG. S.P.S. S.R.L. VIA LOMELLINA, 43 GAMBOLO' SABAL S.P.A. VIA TORTONA, 34 VIG. SAGITTA S.P.A. VIA FARINI, 43 VIG. SAREMA S.R.L. VIA ACQUI, 10 VIG. SELMAC S.R.L. VIA ACQUI, 25 VIG. SICOMEC S.R.L. VIA G. GALILEI, 16 CILAVEGNA SILPAR S.N.C. VIA COMMERCIO, 300 VIG. STAR POINTS S.R.L. VIA 26 APRILE, 2 VIG. TECHNO D S.N.C. VIA MARCHE, 19 VIG. TECNO2 S.R.L. CORSO NOVARA, 231/13 VIG. TORIELLI S.P.A. CORSO TORINO, 127 VIG. TORTI S.R.L. VIA M. GIANOLIO, 22 VIG. VOLBER S.R.L. VIA MARTIRI DELLE FOIBE, 42 VIG. ZAGO S.R.L. VIA Z. IND.,19 F. VIG. S. ANG. D PIOVE (PD) ATTIVITA’ DI GESTIONE - COORDINAMENTO E DIREZIONE RELAZIONE DI VALUTAZIONE DEL PROGETTO A cura della Università di Pavia SOMMARIO Scopo del documento ................................................................................................... 3 Valutazione delle attività svolte ..................................................................................... 4 Attività di gestione .................................................................................................... 4 Progettazione ........................................................................................................ 4 Coordinamento e direzione..................................................................................... 4 Amministrazione.................................................................................................... 4 Costruire nuovi modelli di formazione......................................................................... 4 Ricerca ed analisi dei fabbisogni ............................................................................. 4 La indagine sui fabbisogni................................................................................... 4 Struttura del questionario ................................................................................... 5 Rilevazione ed elaborazione delle esigenze .......................................................... 5 Sintesi delle esigenze rilevate : aziende calzaturiere ............................................. 5 Sintesi delle esigenze rilevate : aziende meccano-calzaturiere ............................... 6 Studio dei modelli formativi .................................................................................... 6 Sistema di monitoraggio............................................................................................ 7 Sistema di indicatori di performance ...................................................................... 7 Impatto socio-economico ....................................................................................... 9 Sistema informativo ............................................................................................. 10 Piano di sviluppo del polo ........................................................................................ 11 La formazione dei formatori..................................................................................... 11 Appendice 1 - Bozza dei contenuti del corso di formazione ........................................... 12 Modulo 1 - INGLESE TECNICO ................................................................................. 14 Modulo 2 - INFORMATICA ECDL BASE...................................................................... 14 Modulo 3 - ECDL CAD ............................................................................................. 15 Modulo 4 – RELAZIONARSI ..................................................................................... 16 Modulo 5 - TECNICHE PER LA RICERCA ATTIVA DEL LAVORO................................... 16 Modulo 6 -ELEMENTI DI CONTRATTUALISTICA DIRITTO E PARI OPPORTUNITA’ ....... 17 Modulo 7 - SICUREZZA SUL LAVORO ....................................................................... 17 Modulo 8 - EVOLUZIONE E STORIA DELLA CALZATURA DEL XX SECOLO ................... 18 Modulo 9 - CARATTERISTICHE DEI MATERIALI NATURALI E INNOVATIVI ................. 18 Modulo 10- TECNICHE COSTRUTTIVE DELLA CALZATURA......................................... 18 Modulo 11- TECNICHE DI SVILUPPO E REALIZZAZIONE DEI MODELLI DELLA CALZATURA 19 Modulo 12- ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E CONTROLLO QUALITA’......................... 19 Modulo 13- MARKETING, GESTIONE BUDGET ED ANALISI STATISTICA ..................... 20 Modulo 14 - TECNOLOGIA MECCANICA E MATERIALI ............................................... 20 Modulo 15 - Applicazioni di disegno meccanico e calzaturiero .................................... 21 Modulo 16 - OFFICINA MACCHINE UTENSILI (120 ore)............................................. 21 Modulo 17 -PROGRAMMAZIONE PLC ........................................................................ 23 Modulo 18 -ASSEMBLAGGIO E COLLAUDO MACCHINARI ELETTRO-MECCANICI E PNEUMATICI ............................................................................................................................. 24 Modulo 19 - TECNOLOGIE INNOVATIVE DI PRODOTTO E PROCESSO DELLA CALZATURA 24 Modulo 20 - STAGE................................................................................................. 24 INDICE DELLE TABELLE Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella 1 2 3 4 5 6 Struttura del questionario per la rilevazione delle esigenze ............................... 5 Competenze critiche secondo lo studio sul modello formativo ........................... 7 Indicatori di misurazione del processo didattico : sintesi................................... 9 Indicatori di impatto socio-economico ........................................................... 10 Sintesi del sillabo del corso IFTS (non definitivo) ........................................... 12 Elenco e ore previste per il scorso IFTS (bozza) ............................................. 13 INDICE DELLE FIGURE Figura 1 Struttura del progetto (evidenziate in bianco le attività finanziate e valutate) ...... 3 Figura 2 Schema del processo formazione su commessa................................................. 8 Figura 3 Home page del sito (dicembre 2007).............................................................. 11 Scopo del documento Il presente documento è un rapporto prodotto nell’ambito della Attività di coordinamento e direzione della Attività di gestione delle azioni di sistema del Progetto “Dalla scarpa alla macchina”. Scopo iniziale del progetto, esposto nel documento “Format di presentazione del progetto esecutivo”, è la riqualificazione della filiera calzaturiera e delle realtà produttive correlate. Strumentale a tale scopo è la formazione di personale tecnico superiore con la duplice valenza Industrializzazione del prodotto e del processo industriale e Gestione e controllo impianti Accanto agli obiettivi formativi il progetto ha obiettivi di ricerca sulla innovazione e sulle relative competenze (pg. 8) . L’organizzazione del Polo formativo che eroga il progetto si basa su un sistema un Comitato di pilotaggio cui partecipano i partner e un Comitato Tecnico dedicato ai processi formativi Il presente documento espone e valuta obiettivi e risultati del progetto sulla base dei documenti rilasciati (alcuni dei quali in allegato) relativamente alle sole attività finanziate, precisamente le Azioni di sistema (Figura 1) Dalla scarpa alla macchina Industrializzazione Accompagnamento Azioni di sistema Nuovi modelli di formazione Gestione Sistema di monitoraggio Piano Sviluppo Polo Progettazione Animazione Selezione Tutoring Progettazione Ricerca analisi fabbisogni Sistema indicatori di performance Tutoraggio Ammin. Coordinamento e Direzione Studio modelli formativi Impatto economico Ammin. Formazione Formatori Sistema informatico Docenza Coordinamento e Direzione Ammin. Figura 1 Struttura del progetto (evidenziate in bianco le attività finanziate e valutate) Valutazione delle attività svolte Attività di gestione Progettazione La attività di progettazione avrebbe dovuta limitarsi alle pure azioni di sistema. Tuttavia è stata affrontata in via preliminare anche la progettazione del corso IFTS riportata in appendice. Coordinamento e direzione La organizzazione del progetto si è basata su due organi decisionali: Comitato di pilotaggio (Steering Committee) con compiti di pianificazione e controllo del progetto e di coordinamento degli enti erogatori e, in generale di affidamento degli incarichi; • • Comitato Tecnico di Formazione, che presidia la attività di erogazione della formazione Le attività operative sono affidati a vari soggetti che includono centri di formazione scolastica ed universitaria, centri servizi ed associazioni. Diversamente dai progetto industriali, la presentazione del progetto non prevede ruoli specifici (un ruolo = un esecutore, ma stabilisce un ente capofila (ITS Caramuel) e una assegnazione dinamica degli incarichi in sede di Comitato di Pilotaggio. La attività è documentata da una serie di relazioni di avanzamento e verbali, fra i quali la presente relazione. Tale evidenza risponde agli adempimenti richiesti, ma può esser migliorata con un manuale di progetto ed usando le semplici regole seguenti: • Naming (codifica dei documenti) basata su standard ISO p.e. [aa-mm-gg.] [nome-documento] [Rx][altre-info] • Schema di avanzamento a deliverable come indicata nella tabella qui sotto: Attività Nome della attività elementare Attore Chi esegue la attività Deliverable Descrizione (p.e. relazione, docenza, assi- Peso (gg ) Numero di ore o giorni assegnati Completamento % di completamento rilevata (da 0 a 100%) Amministrazione Dato il carattere tecnico direzionale della presente relazione non sono valutati nel merito i procedimenti e le azioni amministrative. Costruire nuovi modelli di formazione Ricerca ed analisi dei fabbisogni La indagine sui fabbisogni La rilevazione e la elaborazione dei fabbisogni formativi (dettagliate nei relativi documenti operativi) si sono svolte nel periodo gennaio-aprile 2007. La rilevazione sui fabbisogni è stata condotta mediante questionari. Alla definizione del questionario è seguita la rilevazione vera e propria prima con il semplice invio del questionario successivamente integrata da interviste rivolte ad un campione di aziende lombarde afferenti a due successivi fasi della filiera, ovvero la calzatura e macchine per calzature. La indagine ha messo in luce la sostanziale stazionarietà del campione di aziende calzaturiere rilevate, di piccola dimensione e con organici piuttosto anziani, e una maggiore dimensione e modernità del settore meccano-calzaturiero, costituito da aziende di maggiori dimensioni e più orientate alle tecnologie informatiche di progettazione (CAD) e produzione (PLC, CNC). La successiva progettazione del corso IFTS (ancora da erogare) rispecchia il maggiore peso qualitativo e quantitativo dei fabbisogni del settore meccano-calzaturiero. Struttura del questionario I questionari per la definizione dei fabbisogni includono informazioni sul profilo strutturale, sulla strategia e infine sul profili delle risorse umane, che contestualizzano la vera e propria analisi dei fabbisogni formativi (Tabella 1). I questionari sono stati specializzati per i settori rispettivamente calzaturiero e meccano-calzaturiero. Sezione Contenuti Aspetti strutturali. Riporta i dati generali dell’azienda, la tipologia, le caratteristiche e la dimensione della produzione, la struttura organizzativa e la distribuzione delle risorse umane. Strategia. Fornisce un quadro sulle strategie adottate dall’impresa, in termini di competitività e di posizionamento sul mercato. Struttura delle professioni e delle Inquadra le figure presenti nelle aziende e le competenze professionali, e ne profila competenze. la rilevanza e la possibilità del loro sviluppo all’interno dell’azienda stessa. Professioni e sistema educativo/ Definisce il ruolo della formazione nello sviluppo delle competenze di figure proformativo. fessionali. Formazione del personale e fabbi- Individua la sensibilità delle aziende nella formazione del personale interno, cosogni formativi. gliendone la innovatività delle figure professionali Tabella 1 Struttura del questionario per la rilevazione delle esigenze Rilevazione ed elaborazione delle esigenze I questionari, approvati dal Comitato di Pilotaggio, sono stati inviati nella seconda settimana del gennaio 2007. Dopo vari solleciti, i questionari pervenuti sono stati giudicati in numero insufficiente. Dopo una opportuna revisione del campione, nel marzo 2007 sono stati ricevuti 12 questionari relativi al settore calzaturiero e 10 relativi al settore meccano-calzaturiero. Il campione può essere considerato sufficiente per valutare i contenuti della formazione anche se non rappresentativo del profilo delle imprese, essendo non stratificato e minoritario (circa 10% della popolazione). Sintesi delle esigenze rilevate : aziende calzaturiere Il campione è prevalentemente di piccole aziende, con un fatturato medio di 2 milioni di euro e con una dipendenza esterna sulla progettazione (100% nella metà dei casi). Alcune professionalità presenti in azienda richiedono un ulteriore sviluppo: uomo prodotto; addetto allo sviluppo e alla realizzazione dei modelli; addetti ai controlli delle attività in outsourcing (per le fasi di orlatura e montaggio/iniezione). Le professioni risultano prevalentemente formate internamente all’azienda. Gli addetti al marketing ed all’amministrazione provengono prevalentemente da scuole pubbliche, mentre la formazione del responsabile modelleria e dell’addetto alla realizzazione dei modelli combina enti di formazione specifici e formazione interna. Non esiste una formazione specifica per le figure di produzione più operative (taglio, orlatura, montaggio e finissaggio).La maggioranza delle aziende prevede attività formative future, soprattutto sulle lingue straniere ed anche su marketing, qualità ed informatica. Sintesi delle esigenze rilevate : aziende meccano-calzaturiere Il campione è prevalentemente di piccole-medie aziende, con un fatturato medio prossimo ai 10 milioni di euro e con autonomia progettuale. Alcune professionalità presenti in azienda richiedono un ulteriore sviluppo: disegnatore CAD 3D; responsabile alla realizzazione di impianti accessori; addetti all’assemblaggio; responsabile ed addetto al collaudo; addetto al controllo della qualità dei materiali; responsabile della pianificazione e della produzione e della logistica; addetti ai controlli delle attività in outsourcing (soprattutto per la fase di assemblaggio). Le competenze più presenti nelle aziende intervistate sono legate alla progettazione, al CAD, all’utilizzo di macchine a controllo numerico, ai collaudi e alla gestione degli impianti, alle tecniche di vendita, di acquisto e di approvvigionamento, alle gestione di reti informatiche e alla gestione delle risorse umane. Nella maggiore parte dei casi le professioni sono formate internamente all’azienda. Gli addetti al marketing ed all’amministrazione provengono prevalentemente da scuole pubbliche, come gli addetti alle macchine utensili e quelli che svolgono professioni più legate all’ambiente meccanico. Per quello che riguarda il disegnatore CAD o il programmatore CNC sono usati enti di formazione che erogano corsi specifici. La maggioranza delle aziende prevede attività formative future soprattutto su nuove tecnologie e macchinari, formazione e manageriale ed imprenditoriale e qualità del prodotto/servizio. Studio dei modelli formativi E’ stata condotta una ricerca a livello regionale e nazionale ed è stata presentata un succinta relazione sui risultati, che non precisa la metodologia di ricerca né elenca le fonti. Si riassumono di seguito i principali punti della relazione. Sul territorio regionale è emersa un’offerta esigua. A livello nazionale la offerta formativa appare priva di elementi sia curricolari sia pratici afferenti al settore. I corsi rilevati sono associati alla moda, al design e a CAD, non fornendo quindi una specializzazione focalizzata sul settore calzaturiero. Infine mancano istituzioni che offrano corsi gratuiti. Nella istruzione statale, l’ITIS “Caramuel” di Vigevano risulta l’unico ente con un indirizzo specifico e finalizzato sul settore meccano-calzaturiero.Le competenze critiche sono quindi quelle di processo, ed includono informatica, automazione ed elettronica; ovviamente la capacità di gestire l’innovazione è essenziale per la efficacia della innovazione stessa (Tabella 2)La relazione propone una conseguente revisione dei programmi in elaborazione IFTS in corso e una rielaborazione dei contenuti. Area di competenza Materiali Avanzati Informatica Automazione ed elettronica Gestione e organizzazione Gestione dell’innovazione Intervento Inserire e/o potenziare l’insegnamento sui materiali calzaturieri, in particolare a quelli ad alte prestazioni ed a basso impatto ambientale; fornire nozioni di base sui nano materiali, sulle loro tecnologie e sulle applicazioni al mondo calzaturiero L’informatica è presente (ed ormai obbligatoria) in tutti i percorsi tecnici. Nella fattispecie esso dovrebbe essere potenziato e di livello superiore alla informatica di base e dovrebbe comprendere i data base di progetto, l’etichettatura elettronica, la tracciabilità, i data base di prodotto. Questa competenza non appare prioritaria; tuttavia è essenziale per alcune tecnologie importanti (logistica interna, movimentazione ed gestione dei flussi fisici nel reparto). Senza sovraccaricare il curriculum formativo, si propone almeno un modulo di insegnamento di “automazione nei processi di fabbricazione e logistica”. L’ argomento è presente nei programmi elaborati; vanno focalizzate le tecniche di gestione (e pianificazione) efficiente, inclusi gli strumenti software Questa competenza rara usualmente emerge come rilevante; si propone uno specifico modulo formativo. Sistema di monitoraggio Sistema di indicatori di performance Il piano iniziale prevede che il monitoraggio e valutazione seguirà l’intero arco dello sviluppo del polo formativo nelle tre fasi ex ante, in itinere, ex post.. Formazione Professionale su Commessa Pianificazione Preparazione Erogazione Inserimento Amministrazione Analisi fabbisogni Selezione studenti Formazione Aula Selezione aziende Budgeting Scelta e formazione formatori Preparazione agenda didattica Stage Placement Review periodiche Progettazion e contenuti Preparazione infrastrutture Project work Valutazioni Azioni Correttive Il sistema di indicatori delle prestazioni sviluppato è esposto in una relazione specifica, che basandosi sul metodo dei Key Performance Indicators (KPI), propone una griglia di valutazione specifica per la formazione su commessa, come è infatti il corso IFTS. Tale griglia copre il ciclo vitale della commessa di formazione, mentre gli indicatori sull’impatto socio-econonico sono orientati alla fase ex post (Figura 2). La griglia delle prestazioni (Tabella 3) ingloba i consueti indicatori di costo, servizio e qualità presenti nei cruscotti aziendali, cui aggiunge alcuni indicatori specifici della efficacia didattica. La efficacia della didattica è rilevata rispetto a: 1. frazionamento della docenza, in quanto si assume che una docenza molto frazionata può frenare l’apprendimento degli studenti. 2. frequenza degli studenti in quanto l’assenza impedisce l’apprendimento; livello di effettivo apprendimento dello studente rispetto al profilo professionale atteso. Particolare attenzione problema della efficacia dell’apprendimento. Molte forme classiche di esame misurano la capacità mnemonica dello studente, come avviene tipicamente con i quiz a risposte multiple. Nella formazione professionale appaiono vitali elementi non misurabili con metodi tradizionali: • La capacità di operare in gruppo e di presentare (=argomentare) proposte di miglioramento; • La capacità di essere creativo La capacità di spiegare i principi appresi e di applicarli ad altri casi. Queste capacità possono essere verificate con un progetto (od attività tecnica equivalente) svolto in gruppo ed esposto al docente, integrato con esame orale. Ciò porta a proporre: • La progettazione del test contestuale al corso, che deve iniziare da che cosa si vuole ottenere e come su vuole certificarlo • Un peso distribuito su varie voci di apprendimento p.e. : ο 1/3 sulle capacità di sintesi e di applicazione dei principi (=teoria in senso buono) ο !/3 sulle capacità progettuali individuali ο 1/3 sulla qualità del lavoro di gruppo Qualità Conformità Costi di ri-lavorazione / costi totali Giornate ripetute / giornate totali Rilevazione amministrativa periodica Qualità Affidabilità MTBF Qualità Affidabilità MTTR Qualità Soddisfazione cliente Tasso di clienti soddisfatti Questionario su didattica Soddisfazione cliente Valutazione dell’output ricevuto Questionario su didattica Qualità Tempo di risposta Durata media fasi rispetto al best in class o rispetto all'obiettivo regionale Qualità Puntualità Qualità Puntualità Servizio Flessibilità Servizio Ordini perfetti Efficacia Finanziaria Rispetto budget Efficacia Finanziaria Avanzamento a costi Efficacia didattica Efficacia apprendimento Tempo effettivo di evasione delle richieste (dal momento della ricezione da parte della azienda al momento della consegna del cliente) Richieste puntuali (numero) / richieste totali (numero) Ritardo medio (tempo) / tempo di risposta obiettivo Richieste modificate (numero, valore) / richieste totali (numero / valore) Ordini evasi completamente entro il tempo di risposta a capitolato / Ordini totali (NB a quantità e valore) Risorse consumate (quantità effettiva * prezzo effettivo) / risorse allocate (quantità a budget * prezzo di budget) Risorse consumate (prezzo a budget* quantità budget) / risorse totali (prezzo budget * quantità budget) Livello di apprendimento misurato / livello pianificato Rilevazione globale a fine corso Rilevazione globale a fine corso Rilevazione amministrativa periodica Qualità Efficacia didattica Frequenza Ore frequenza effettive / ore frequenza Segmentato per profilo professionale e per materia Efficacia didattica Numerosità docenti Numero docenti/numero ore Segmentato per profilo professionale e per materia Segmentato per fase/attività del progetto + proiezioni a finire Consuntivo alla data Segmentato per profilo professionale e per sapere e saper fare Rilevazione amministrativa periodica Rilevazione amministrativa periodica Rilevazione mediante esami e prove pratiche Rilevazione amministrativa periodica Rilevazione amministrativa periodica Tabella 3 Indicatori di misurazione del processo didattico : sintesi Impatto socio-economico Il piano iniziale prevedeva una valutazione ex post, basata sulla misurazione del grado di coinvolgimento dei diversi partner, con lo scopo fine di verificare l’avvenuta formalizzazione dei rapporti e la capacità di ridefinire il loro posizionamento ed innovare i modelli organizzativi e di servizio da essi adottati La valutazione dell’impatto sviluppata è illustrata da una relazione corredata da schemi di rilevazione degli impatti e da una proposta metodologica che responsabilizza il Comitato di Pilotaggio ed il Comitato Tecnico di formazione. L’impatto è misurato da una serie di indicatori, che rispecchiano largamente le proposte di piano, e che formano una sorta di cruscotto di valutazione del grado di aderenza ed eccellenza del Polo rispetto al contesto locale. Diamo qui una rapida sintesi degli indicatori (Tabella 4). Agli indicatori di contesto si affiancano una serie di indicatori sulle operazioni di formazione che includono indicatori calcolati sulla base delle informazioni raccolte dai partecipanti (affidata a questionari). Area dell’impatto Indicatori Attività di stage. Interazione con il sistema produttivo Progetti sviluppati con imprese: locale e con il sistema sociale Attività di consulenza ad imprese ed enti: Interazioni con enti locali e territoriali: Organizzazione di conferenze e workshop: Know-how ceduto dal Polo a imprese o ad Enti, prospettive di innovazione nei contenuti dei corsi e nel merito delle competenze trasferite per mezzo della formazione alle aziende: Grado di inserimento degli allievi formati in settori conformi: Gradimento dei contenuti dei corsi di formazione da parte delle aziende: Servizi forniti dal Polo ad istituzioni ed aziende: Programmi di ricerca e sviluppo con altri Poli o altri Enti di ricerca ed aziende Impatto sul sistema della ricerca Iniziative comuni. Percentuale di attività finanziate da fondi privati Capacità del Polo di attrarre risorse Percentuale di attività del Polo co-finanziate Capacità di gestire le risorse Tabella 4 Indicatori di impatto socio-economico Sistema informativo Il piano iniziale prevedeva lo sviluppo di un sistema con lo scopo di organizzare le informazioni relative al polo e permetterne la condivisione. Il lavoro è ancora in corso e a dicembre è stato rilasciata una prima edizione del sito. Piano di sviluppo del polo Il piano iniziale prevedeva lo sviluppo di un polo formativo senza scopo di lucro che mira all’autonomia finanziaria. La attuazione del piano di sviluppo si basa sulla definizione di un Business Plan che deve essere ancora sviluppato. La formazione dei formatori Il piano iniziale prevedeva un azione di formazione formatori basata sul rafforzamento/ integrazione delle competenze degli operatori, finalizzata alla progettazione ed erogazione di moduli di formazione, a potenziarne le competenze e ad ampliarne le capacità di intervento. Attraverso l’acquisizione di metodologie innovative. Le competenze obiettivo includevano: Competenze tecniche. Competenze di carattere più trasversale e metodologico finalizzate a consolidare modalità di lavoro in rete, la conoscenza di soggetti partner, l’approfondimento delle caratteristiche del contesto di riferimento e dell’utenza nonché la codificazione dei linguaggi comuni. Sono state a più riprese abbozzati piani di formazione formatori su un largo spettro di competenze incluse le gestione e la rendicontazione dei progetti, aspetti gestionali ed amministrativi della docenza IFTS, fondamenti di economia ed organizzazione aziendale, aggiornamento CAD- CAM ecc. Delle 120 ore previste a piano sono state erogate complessive 59 ore sui due corsi . 1. Aspetti gestionali e amministrativi della docenza IFTS (8 ore, docente Erika Paparella) 2. Nuovi strumenti per una nuova didattica durata (24 ore aula +27 ore project work) ο Presentazione polo formativo (4 ore, docente Erika Paparella); ο Nuovi strumenti per una nuova didattica (20 ore, docente Marcello Bettoni) ο Project work individuale: progettazione di un’unità didattica con gli strumenti appresi durante le lezioni Appendice 1 - Bozza dei contenuti del corso di formazione Nella seconda metà 2007 sono state elaborate alcune proposte per il corso. Tali proposte sono qui integrate nel presente documento in un sillabo (Appendice 1), che, come si è detto, è ancora da erogare. Il sillabo non è quindi definitivo. Il sillabo è comune ai due settori della filiere, orientandosi prevalentemente alle esigenze del settore meccano-calzaturiero. Il corso comprende due blocchi logici principali: • formazione di base, applicabile a qualunque posizione aziendale, che include contenuti tecnici (informatica) e gestionali (organizzazione, marketing ecc.) formazione specialistica, prevalentemente (ma non esclusivamente) rivolta ad tecnici di progettazione e/o gestione del settore meccano-calzaturiero Il corso potrebbe essere integrato da un approfondimento dei fattori competitivi quali p.e. la normazione della qualità, la protezione dei marchi, i metodi di sviluppo della qualità (circoli di qualità, analisi statistiche ecc.) e da una azione di formazione rivolta non solo alla formazione ex novo di operatori ma all’aggiornamento di un ampio spettro di posizioni aziendali di produzione, marketing, amministrazione ecc. Tale integrazione è motivata dalla ampia e massiccia competizione internazionale in cui si trova ad operare il settore Una seconda e complementare integrazione è evidenziata nella relazione sul Modello formativo, che propone di sviluppare competenze per il processo produttivo. Comprendono informatica, automazione ed elettronica; ovviamente la capacità di gestire l’innovazione è essenziale per la efficacia della innovazione stessa . Area Materia Base inglese tecnico 39 informatica ECDL base 60 relazionarsi 15 tecniche per la ricerca del lavoro 12 elementi di contrattualistica, diritto e pari opportunità 18 sicurezza sul lavoro 27 organizzazione aziendale e controllo qualita’ 81 marketing, gestione budget e analisi statistica 30 informatica ECDL CAD 42 evoluzione e storia della calzatura del xx secolo 12 caratteristiche dei materiali naturali e innovativi 12 tecniche costruttive della scarpa 120 tecniche di sviluppo e realizzazione dei modelli della scarpa 60 tecnologia meccanica e materiali 30 applicazioni di disegno meccanico e calzaturiero 54 officina macchine utensili (saldatura, metrologia, c.n.c., centri lavoro cad-cam) 120 programmazione PLC 30 assemblaggio e collaudo macchinari elettro-meccanici e pneumatici 39 tecnologie innovative di prodotto e processo della calzatura 39 stage 360 Specialistica Stage Ore 1 INGLESE TECNICO 39 2 INFORMATICA ECDL BASE 60 3 INFORMATICA ECDL CAD 42 4 RELAZIONARSI 15 5 TECNICHE PER LA RICERCA DEL LAVORO 12 6 ELEMENTI DI CONTRATTUALISTICA, DIRITTO E PARI OPPORTUNITA’ 18 7 SICUREZZA SUL LAVORO 27 8 EVOLUZIONE E STORIA DELLA CALZATURA DEL XX SECOLO 12 9 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI NATURALI E INNOVATIVI 12 10 TECNICHE COSTRUTTIVE DELLA SCARPA 120 11 TECNICHE DI SVILUPPO E REALIZZAZIONE DEI MODELLI DELLA SCARPA 60 12 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E CONTROLLO QUALITA’ 81 13 MARKETING, GESTIONE BUDGET E ANALISI STATISTICA 30 14 TECNOLOGIA MECCANICA E MATERIALI 30 15 APPLICAZIONI DI DISEGNO MECCANICO E CALZATURIERO 54 16 OFFICINA MACCHINE UTENSILI (saldatura, metrologia, C.N.C., centri lavoro CAD-CAM) 120 17 PROGRAMMAZIONE PLC 30 18 ASSEMBLAGGIO E COLLAUDO MACCHINARI ELETTRO-MECCANICI E PNEUMATICI 39 19 TECNOLOGIE INNOVATIVE DI PRODOTTO E PROCESSO DELLA CALZATURA 39 20 STAGE 360 TOTALE ORE 1.200 Tabella 6 Elenco e ore previste per il scorso IFTS (bozza) Modulo 1 - INGLESE TECNICO Obiettivo del modulo è fornire agli allievi la capacità di gestire una comunicazione orale o scritta in lingua inglese, indirizzata a clienti, fornitori, ecc utilizzando il linguaggio tecnico specifico del settore meccanico e calzaturiero.strutture linguistiche necessarie per Presentarsi, Salutare, Comunicare la propria nazionalità, comunicare i propri dati personali (name, address, numbers, age), descrivere il proprio ambito professionale • le espressioni formali e le forme di cortesia • le nazionalità: Hungarian, Malaysian etc • il linguaggio tecnico specifico del settore calzaturiero • il glossario internazionale del mercato calzaturiero Al termine del modulo gli allievi saranno in grado di: • sostenere una conversazione frontale o telefonica in lingua inglese, usando il linguaggio tecnico adeguato alla propria mansione e differenziando stili di comunicazione a seconda delle circostanze e delle caratteristiche di un interlocutore • applicare nella comunicazione frontale o telefonica la moderna terminologia legata al settore calzaturiero • comprendere o predisporre un messaggio orale o scritto contenente informazioni legate al settore • elaborare documenti scritti su tematiche del settore, quali riviste, documenti, corrispondenza, lettere, fax, messaggi di posta elettronica. Modulo 2 - INFORMATICA ECDL BASE Fondamenti di Information Tecnology Il candidato deve possedere una conoscenza di base della struttura e del funzionamento di un personal computer, sapere che cosa sono le reti informatiche, avere 'idea di come queste tecnologie impattano sulla società e la vita di tutti i giorni. Deve inoltre conoscere i criteri ergonomici da adottare quando si usa il computer ed essere consapevole dei problemi riguardanti la sicurezza dei dati e gli aspetti legali Gestione dei file ed uso del personal computer Il candidato deve dimostrare la sua capacità di eseguire le attività essenziali ricorrenti: organizzare e gestire file e cartelle, lavorare con icone e finestre, usare semplici strumenti di editing ed opzioni di stampa Elaborazione di testi - WORD Questo modulo verifica la competenza del candidato nell'uso del personal computer come elaboratore di testi. Egli deve essere in grado di effettuare tutte le operazioni necessarie per creare, formattare e rifinire un documento. Inoltre deve sapere usare funzionalità aggiuntive come la creazione di tabelle, l’inserimento di grafici e immagini in un documento, la stampa di un documento per l'invio ad una lista di destinatari. Foglio elettronico - EXCEL Il modulo verifica la comprensione da parte del candidato dei concetti fondamentali del foglio elettronico e la sua capacità di usarlo. Egli deve sapere creare e formattare un foglio di calcolo elettronico ed utilizzare le funzioni aritmetiche e logiche di base. Inoltre è richiesta la capacità di usare funzionalità aggiuntive come l'importazione di oggetti nel foglio e la rappresentazione in forma grafica dei dati. Database - ACCESS Questo modulo riguarda la conoscenza del candidato dei concetti fondamentali sulle basi di dati e la sua capacità di utilizzarli. Il modulo è costituito da due parti. La prima verifica la capacità di creare una semplice base di dati usando un pacchetto software standard. La seconda verifica la capacità di estrarre informazioni da una base di dati esistente usando strumenti di interrogazione, selezione e ordinamento disponibili, e di generare i rapporti relativi Strumenti di presentazione - POWERPOINT Questo modulo riguarda l'uso del personal computer per generare presentazioni. Al candidato è richiesta la capacità di usare gli strumenti standard per creare presentazioni per varie audience e situazioni. Egli deve sapere usare le funzionalità di base disponibili per comporre il testo, inserire grafici e immagini, aggiungere effetti speciali Reti Informatiche ed Internet Questo modulo riguarda l'uso delle reti informatiche per cercare informazioni e per comunicare. Corrispondentemente esso consta di due parti. La prima concerne l'uso di Internet per la ricerca di dati e documenti nella rete; si richiede quindi di sapere usare le funzionalità di un browser, di utilizzare motori di ricerca e di eseguire stampe da web. La seconda parte riguarda invece la comunicazione per posta elettronica; si richiede di inviare e ricevere messaggi, allegare documenti a un messaggio, organizzare e gestire cartelle di corrispondenza Modulo 3 - ECDL CAD • Concetti di base ο Definizione delle viste ο Inserimento dei disegni ο Visualizzazione dei disegni ο Operazioni fondamentali ο Creazione degli oggetti grafici ο Inserimento dei testi ο La selezione degli oggetti ο La cancellazione degli oggetti ο Editazione degli oggetti ο Modifica degli oggetti ο Modifica delle proprietà ο Funzioni avanzate ο Definizione delle variabili d'ambiente ο Creazione e spostamento degli oggetti ο Estrazione di dati dai disegni ο Stampa ο Stampa dei disegni ο Stampa e plottaggio Modulo 4 – RELAZIONARSI Obiettivo del modulo è fornire agli allievi gli strumenti necessari per gestire una relazione comunicativa nell’ambito del proprio contesto di lavoro, per assicurare una efficace collaborazione con i colleghi. Le conoscenze oggetto di questa materia comprendono: * gli elementi costitutivi della comunicazione * la semantica, quindi modi, significati e contesti della comunicazione * la pragmatica (intesa come insieme degli effetti della comunicazione) * le diverse modalità di comunicare (comunicazione orale, scritta, verbale e non verbale, digitale ecc) * metodi e strategie per la comunicazione di gruppo * gli obiettivi della negoziazione * tecniche di risoluzione dei conflitti Al termine della trattazione gli allievi saranno in grado di: * comprendere i meccanismi che governano la comunicazione * prevedere gli effetti che essa può avere * gestire ogni forma di processo comunicativo • operare in un contesto di gruppo, per trovare soluzioni a problemi condivisi, gestendo i possibili conflitti Modulo 5 - TECNICHE PER LA RICERCA ATTIVA DEL LAVORO Obiettivo del modulo è fornire agli allievi gli strumenti necessari per una ricerca di lavoro efficace e costruttiva, attraverso la stesura di un curriculum vitae adeguato, la capacità di gestire un colloquio e la scelta dei più adeguati canali di ricerca in base alla motivazione e agli interessi. Oggetto del modulo saranno le seguenti conoscenze: * i diversi canali utili alla ricerca di lavoro presenti sul territorio: il collocamento privato e pubblico, i Servizi per l’Impiego, Agenzie di lavoro interinale * la ricerca di lavoro attraverso i quotidiani * la ricerca di lavoro attraverso Internet * la formazione professionale e l’orientamento * Imprenditoria giovanile * canali privilegiati per la ricerca di lavoro nel settore calzaturiero * il curriculum vitae, la lettera di presentazione e il questionario aziendale * le diverse strategie di selezione aziendale ed i loro obiettivi * i test attitudinali e i test di personalità proposti durante il colloquio di lavoro * le diverse tipologie di colloquio: individuale, di gruppo, preselettivo e destrutturato. Queste conoscenze permetteranno agli allievi di: * organizzare in maniera adeguata la ricerca di lavoro * di compilare un curriculum vitae e una lettera di presentazione completa ed efficace * gestire al meglio un colloquio di lavoro Modulo 6 -ELEMENTI DI CONTRATTUALISTICA DIRITTO E PARI OPPORTUNITA’ La finalità del modulo è fornire una precisa consapevolezza delle diverse tipologie di contratto di lavoro, affinché gli allievi sappiano riconoscere i propri diritti e doveri nel loro ambito lavorativo e di promuovere atteggiamenti preventivi contro la discriminazione nei confronti della donna , con particolare riferimento all’accesso della donna al mondo del lavoro. Oggetto del modulo saranno i seguenti argomenti: * la disciplina del contratto di lavoro: contratti tradizionali, contratti atipici (riforma Biagi), mansioni, sistemi di inquadramento; * gli obblighi del lavoratore (diligenza, obbedienza e fedeltà); * il divieto di discriminazione e la tutela delle libertà e della dignità del lavoratore; * diritti del lavoratore: la retribuzione, la malattia, la gravidanza ed il puerperio, CIGS e Liste di mobilità. * Contratto collettivo nazionale di riferimento * Il ruolo della donna e sviluppo delle pari opportunità * Riferimenti normativi e figure istituzionali di parità (con particolare attenzione al Consigliere di Parità Regionali e Provinciali previsto dal Dlgs 196/2000); * L’imprenditorialità femminile in Lombardia: la legge 215/1992 “Azioni positive per l’imprenditorialità femminile” * Principali cause di emarginazione e disuguaglianza * Conciliazione: i nidi aziendali, i tempi delle città e dei servizi, la flessibilità. Al termine del modulo gli allievi saranno in grado di: * individuare diritti e doveri del lavoratore * di distinguere le diverse tipologie di contratto * riconoscere gli istituti, i provvedimenti e le tutele nei confronti delle donne e sfruttare le potenzialità di strumenti messi a disposizione dalla legislazione * Realizzare atteggiamenti positivi per la prevenzione di tutte le discriminazioni * Rilevare squilibri di genere • Diffondere conoscenza e scambio di buone prassi e attività di informazione e Formazione culturale sui problemi delle pari opportunità Modulo 7 - SICUREZZA SUL LAVORO Il modulo ha l’obiettivo di fornire conoscenze e sviluppare abilità relative alla sicurezza sul lavoro. A tale scopo verranno fornite le seguenti conoscenze: * la legislazione italiana in materia di sicurezza sul lavoro con particolare riferimento al Dgls 626/94 * le principali modalità di valutazione del rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori * le nozioni di primo soccorso * le principali misure di prevenzione degli incendi e le procedure dell’emergenza * i principali rischi cui sono esposti i lavoratori in ambiti produttivi Queste conoscenze permetteranno agli allievi di essere in grado di: * Individuare e utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale * mettere in pratica le nozioni di primo soccorso * seguire procedure su antincendio ed evacuazione nel caso di emergenza * individuare gli eventuali rischi cui si è sottoposti nel lavoro di produzione Modulo 8 - EVOLUZIONE E STORIA DELLA CALZATURA DEL XX SECOLO Il modulo si apre con una panoramica sulla storia e sull’evoluzione della calzatura nell’ultimo secolo, con accenno alle tendenze moda ed ai materiali utilizzati. La finalità del modulo è quella di fornire agli allievi un quadro completo sulla storia e sulle tendenze del settore. Modulo 9 - CARATTERISTICHE DEI MATERIALI NATURALI E INNOVATIVI Obiettivo del modulo è fornire agli allievi gli elementi descrittivi peculiari dei materiali di applicazione calzaturiera. Oggetto del modulo saranno le seguenti conoscenze: * l’industria calzaturiera e il prodotto calzaturiero italiano * i principali materiali utilizzati nella produzione dei tomai e delle fodere – il cuoio e la pelle; * i materiali principali utilizzati nella produzione dei fondi – le gomme vulcanizzate ed i poliuretani; * altri elementi della struttura della calzatura – tacco, soprattacco, forma sottopiede; * gli accessori. Al termine del modulo gli allievi saranno in grado di: * riconoscere i principali materiali utilizzati nella produzione calzaturiera • conoscere le caratteristiche dei materiali. Modulo 10- TECNICHE COSTRUTTIVE DELLA CALZATURA Obiettivo del modulo è fornire agli allievi le informazioni sulle fasi di lavorazione delle calzature, sui macchinari utilizzati e sulla tecnologia. Oggetto del modulo saranno le seguenti conoscenze: * fasi di lavorazione e processi produttivi; * scelta dei materiali; * descrizione dei principali macchinari utilizzati nel reparto produttivo; * principali tecnologie di processi; * organizzazione aziendale. Queste conoscenze permetteranno agli allievi di: * conoscere il ciclo produttivo di un’azienda; * apprendere le fasi di lavorazione della calzatura. Modulo 11- TECNICHE DI SVILUPPO E REALIZZAZIONE DEI MODELLI DELLA CALZATURA Il modulo ha l’obiettivo di fornire conoscenze e sviluppare abilità nella realizzazione dei modelli della calzatura. A tale scopo verranno fornite le seguenti conoscenze: * elementi di ricerca stilistica e di progettazione delle collezioni – tendenze moda; * disegno tecnico su forma; * descrizione di una metodologia di progettazione; * disegno su foglio e su forma dei principali modelli (uomo e donna); * ricavo degli stampi necessari per la realizzazione di un modello; * taglio, orlatura e montaggio dei modelli sviluppati; * realizzazione della documentazione tecnica necessaria per la produzione dei modelli; * uso di sistemi CAD per il ricavo degli stampi. Queste conoscenze permetteranno agli allievi di essere in grado di: * conoscere il ciclo di produzione e progettazione delle calzature; * collaborare alla realizzazione tecnica di modelli di calzature; * saper leggere una scheda tecnica di lavorazione; • utilizzare un sistema CAD. Modulo 12- ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E CONTROLLO QUALITA’ La finalità del modulo è quella di fornire un preciso quadro di quanto avviene all’interno di un’azienda calzaturiera. Oggetto del modulo saranno i seguenti argomenti: * logistica e organizzazione del reparto produttivo; * gestione magazzino materie prime e prodotti finiti; * gestione e controllo delle attività in outsourcing; * controllo qualità dei materiali. * certificazione e requisiti ecologici e di protezione del consumatore. Al termine del modulo gli allievi saranno in grado di: * conoscere gli aspetti logistici ed organizzativi dell’aziende; * conoscere la gestione magazzino e le attività in outsourcing; * conoscere aspetti sul controllo qualità dei materiali; * conoscere i rudimenti legislativi per certificazione e requisiti normativi. Modulo 13- MARKETING, GESTIONE BUDGET ED ANALISI STATISTICA La finalità del modulo è quella di fornire una fotografia del settore calzaturiero. Oggetto del modulo saranno i seguenti argomenti: * il settore calzaturiero; * concorrenza, mercato e scelte strategiche di marketing; * prodotto prezzo, distribuzione e comunicazione; * principali fiere ed eventi; * statistica. Al termine del modulo gli allievi saranno in grado di: * essere in grado di utilizzare banche dati per il settore calzaturiero; • identificare aree geografiche in cui pianificare azioni per acquisizione di nuove fette di mercato. Modulo 14 - TECNOLOGIA MECCANICA E MATERIALI * o * * * * * * * o * * * o * o * * * o MATERIALI proprietà dei materiali metallici e non metallici proprietà chimiche, fisiche meccaniche e tecnologiche dei materiali metallici prove meccaniche e tecnologiche sui materiali metallici denominazione e designazione degli acciai metalli non ferrosi materiali non metallici materie plastiche materiali compositi (cenni) trattamenti termici diagramma di stato ferro-carbonio trasformazioni strutturali degli acciai trattamenti termici degli acciai esercitazioni pratiche LAVORAZIONI MECCANICHE giunzioni e collegamenti tipi di collegamenti filettature viti e bulloni fonderia * processo di fonderia (terre da fonderia, formatura, fusione, la colata) * fusione in conchiglia o lavorazioni plastiche * laminazione, trafilatura, estrusione, fucinatura e stampaggio o sinterizzazione * generalità sulla metallurgia delle polveri * MACCHINE UTENSILI o macchine utensili tradizionali * moti principali delle macchine utensili * utensili * caratteristiche e lavorazioni caratteristiche delle macchine utensili tradizionali (trapano, tornio, fresatrice, alesatrice, rettificatrice, dentatrice, piallatrice, * strozzatrice, limatrice, brocciatrice, filettatrice) o macchine utensili C.N.C. * tipi di controllo (anello aperto, anello chiuso) * tipi di comando (punto a punto, continuo) • tipi di trasduttori Modulo 15 - Applicazioni di disegno meccanico e calzaturiero * Elaborare e/o realizzare progetti di pezzi per nuove costruzioni * Sviluppare idee e progetti iniziali, prendendo in considerazione gli aspetti tecnici, economici e ambientali, nonché le corrispondenti norme, le disposizioni tecniche generali e quelle specifiche per ciascun settore * Elaborare e/o ideare adeguamenti e modifiche per soluzioni già esistenti * In base alle linee guida di produzione, occuparsi di dimensionamento e organizzazione di piani o schemi predefiniti o concepiti autonomamente, con l`ausilio di programmi CAD * Elaborare i particolari di una costruzione (dal punto di vista di funzioni, materiali o resistenza) * Elaborare le soluzioni scelte o pre-esistenti in forma di disegni di particolari * Realizzare documentazione tecnica e distinte base * Consultare ed interpretare i dati elaborati dal computer sui flussi di materiali e sulle informazioni per approntare la lavorazione Modulo 16 - OFFICINA MACCHINE UTENSILI (120 ore) * METROLOGIA o Grandezze e misure, sistemi di misura, errori di misura o Strumenti di misura e controllo * Calibro, micrometro, comparatore, proiettore di profili, accoppiamenti e tolleranze, rugosità delle superfici o Esercitazioni pratiche * SALDATURA o Saldatura * definizioni e fasi della saldatura * tipi di saldatura * formazione dei lembi * rappresentazione convenzionale delle saldature o saldatura ossigas o saldobrasatura e brasatura o saldatura ad arco elettrico o saldatura elettrica a resistenza o saldature speciali (TIG, MIG, MAG, al plasma, laser) o taglio dei metalli (ossitaglio, taglio al plasma) o prove e controllo sulle saldature o esercitazioni pratiche * MACCHINE UTENSILI E C.N.C. o Macchine utensili tradizionali (tornio, fresatrice, rettificatrice) * Gestione delle principali lavorazioni meccaniche * Preparazione utensili ed attrezzaggio macchina * Caricamento, posizionamento, lavorazione e scaricamento del pezzo in lavorazione o Sistemi di controllo delle macchine utensili C.N.C. o Linguaggi delle macchine utensili C.N.C. o Programmazione delle macchine utensili C.N.C. (tornio, fresatrice) o Gestione delle macchine utensili C.N.C. * Implementazione istruzioni in linguaggio macchina * Preparazione utensili ed attrezzaggio macchina * Caricamento, posizionamento e scaricamento del pezzo in lavorazione o Esercitazioni pratiche * CENTRI DI LAVORO CAD-CAM o Sistemi di controllo dei centri di lavoro CAD-CAM o Linguaggi dei centri di lavoro CAD-CAM ο Programmazione dei centri di lavoro CAD-CAM ο Gestione dei centri di lavoro CAD-CAM Implementazione istruzioni in linguaggio macchina Preparazione utensili ed attrezzaggio del centro di lavoro Caricamento, posizionamento e scaricamento del pezzo in lavorazione Esercitazioni pratiche Modulo 17 -PROGRAMMAZIONE PLC • Hardware ο Generalità sui PLC : Descrizione del sistema PLC -Confronto fra comando elettro meccanico e comando a logica programmabile- Elementi costruttivi dei PLC – Classificazione dei PLC ο Unità centrale: Scheda processore - Scansione - Sistema Operativo - Auto-diagnosi - Protezione dei dati - Prestazioni superiori ; Memorie; Alimentatore ο Unità I/O: Generalità; Schede ingresso on/off; Schede uscita on/off; Schede ingresso e schede uscita analogiche (convertitore analogico digitale; multiplexer) ο Unità di programmazione: funzioni fondamentali e funzioni superiori della console; Classificazione delle unità di programmazione; Unità di programmazione portatili; Pacchetti sw per PC ο Unità periferiche: Simulatore; Dispositivi di memorizzazione di massa ο Le funzioni del PLC: Elementi funzionali e logici; Individuazione degli elementi funzionali; Contatti e bobine; Criteri di scelta del PLC ο Software ο Programmazione PLC: Fasi principali della realizzazione di un blocco di comando; Definizione specifiche; Assegnazione I/O; Codifica; Manipolazione; Linguaggi di programmazione ο Linguaggio a contatti, lista istruzioni e realizzazione dei relativi impianti in laboratorio: Conversione degli schemi elettrici funzionali in diagrammi a contatti Istruzioni Istruzioni di logica a relé Funzioni a relé composite (OR/AND; AND/OR) Linee logiche equivalenti Comandi a un cilindro di DE Sequenze con e senza segnali bloccanti Stato e forzatura variabili I/O Istruzioni SET / RESET Ecc. Modulo 18 -ASSEMBLAGGIO E COLLAUDO MACCHINARI ELETTRO-MECCANICI E PNEUMATICI • Principali norme del disegno tecnico e impiantistico • Interpretazione disegni meccanici • Interpretazione schemi elettrici • Elementi di tecnologia meccanica, elettrotecnica e pneumatica • Materiali e componentistica meccanica, elettrotecnica e pneumatica • Norme di riferimento per l’installazione di macchinari elettro-meccanici • Processi di montaggio e assemblaggio • Modulistica di riferimento : schede istruzioni, programmi di produzione, schede controllo • Organizzazione delle fasi di lavoro • Attrezzature e strumenti per il montaggio • Strumenti di misura e collaudo • Tecniche di assemblaggio Tecniche di collaudo Modulo 19 - TECNOLOGIE INNOVATIVE DI PRODOTTO E PROCESSO DELLA CALZATURA La finalità del modulo è fornire conoscenze e input sulle nuove tecnologie di prodotto e di processo. Oggetto del modulo saranno i seguenti argomenti: • macchinari ed attrezzature innovative; • sistemi di prototipazione rapida e di risposta rapida al mercato; Al termine del modulo gli allievi saranno in grado di: • conoscere le tipologie di macchinari utilizzati nel settore calzaturiero; • essere in grado di utilizzare alcune principali funzioni di software di progettazione del prodotto calzaturiero Modulo 20 - STAGE Lo stage si propone, quale obiettivo generale, di consentire agli allievi di mettere in pratica le conoscenze teoriche e le capacità operative specifiche dalla professione oggetto dell’attività formativa. In particolare esso permetterà di consolidare le conoscenze e le capacità acquisite nella formazione d’aula; confrontarsi con modalità lavorative maturando un processo di consapevolezza del ruolo professionale e di tutti i compiti inerenti. DEFINIZIONE E MODELLAZIONE DEGLI INDICATORI DI PRESTAZIONE SOMMARIO Scopo del documento ................................................................................................... 3 Introduzione ................................................................................................................ 3 Il processo di Formazione su Commessa........................................................................ 3 Il processo gestionale ............................................................................................... 3 Il processo di formazione su commessa...................................................................... 5 Prestazioni di processi ed indicatori ............................................................................... 6 Indicatori di costo e di efficienza................................................................................ 7 Costo unitario dell’output ....................................................................................... 7 Produttività delle risorse......................................................................................... 7 Saturazione delle risorse ........................................................................................ 8 Incrocio fra indicatori e gamma delle risorse ........................................................... 8 Indicatori di qualità dell’output e di soddisfazione del cliente ....................................... 9 Conformità e qualità del prodotto ........................................................................... 9 Affidabilità del prodotto e del processo ................................................................. 10 Soddisfazione del cliente ...................................................................................... 10 Incrocio fra indicatori e fasi del processo .............................................................. 10 Indicatori di tempestività e di servizio ...................................................................... 11 Tempo di risposta................................................................................................ 11 Puntualità ........................................................................................................... 11 Flessibilità e capacità di risposta ........................................................................... 12 Ordini perfetti...................................................................................................... 12 Sintesi ................................................................................................................ 12 Indicatori aggiuntivi.................................................................................................... 13 Indicatori di avanzamento ....................................................................................... 13 Rispetto del budget ............................................................................................. 13 Avanzamento a costi............................................................................................ 13 Earned Value (EV) ............................................................................................... 13 Indicatori di efficacia didattica ................................................................................. 13 Frazionamento della docenza ............................................................................... 14 Frequenza........................................................................................................... 14 Efficacia dell’apprendimento ................................................................................. 14 Sintesi degli indicatori personalizzati ................................................................... 16 APPENDICE 1 CONTESTO DEL PROCESSO .................................................................. 18 1. Stakeholder ..................................................................................................... 18 2. Struttura del processo ...................................................................................... 20 APPENDICE 2 METODOLOGIA PER LA DEFINZIONE DELLE PRESTAZIONI DEL PROCESSO22 Passo 1 Definire i requisiti: Individuare gli stakeholder del processo......................... 22 Obiettivo............................................................................................................. 22 Input .................................................................................................................. 22 Descrizione ......................................................................................................... 22 Output ................................................................................................................ 22 Note ................................................................................................................... 22 Passo 2 Definire i requisiti: personalizzare la griglia degli indici ................................. 23 Obiettivo............................................................................................................. 23 Input .................................................................................................................. 23 Descrizione ......................................................................................................... 23 Output ................................................................................................................ 23 Note ................................................................................................................... 23 Passo 3 Definire il sistema di elaborazione e i report ................................................ 24 Obiettivo............................................................................................................. 24 Input .................................................................................................................. 24 Descrizione ......................................................................................................... 24 Output ................................................................................................................ 24 Note ................................................................................................................... 24 Passo 4 Progettare e documentare il processo di controllo delle performance ............ 25 Obiettivo............................................................................................................. 25 Input .................................................................................................................. 25 Descrizione ......................................................................................................... 25 Output ................................................................................................................ 25 Note ................................................................................................................... 25 INDICE DELLE TABELLE Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella 1 2 3 4 5 6 7 Indicatori di costo : sintesi ............................................................................. 9 Indicatori di qualità : incrocio con le fasi del processo .................................... 11 Indicatori di servizio : descrizione ................................................................. 12 Indicatori personalizzati : descrizione ............................................................ 17 Griglia degli stakeholder............................................................................... 18 Ruolo ipotizzato degli stakeholder ................................................................. 19 LRC del processo ......................................................................................... 21 INDICE DELLE FIGURE Figura 1 Flusso generale del processo gestionale ........................................................... 4 Figura 2 Schema gerarchico di un processo generico...................................................... 5 Figura 3 Albero del processo di formazione su commessa – schema generale .................. 6 Figura 4 Schema gerarchico del processo ()................................................................. 20 Figura 5 Specializzazione delle attività: esempio........................................................... 21 I concetti di processo gestionale [business process], flusso delle attività e organizzazione orientata ai processi sono compiutamente definiti in autori classici di Business Process Engineering [= Ingegneria dei processi gestionali] quali Hammer (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.) e Davenport (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.). Scopo del documento Il presente documento definisce e modella le prestazioni della formazione su commessa per la formazione su commessa FTS. Nell’ambito del progetto FTS è stata infatti condotta una indagine sulle esigenze delle aziende riguardo alla impostazione della formazione. Le aziende considerate appartengono ai due settori dei produttori di calzature (per la maggior parte) e dei produttori di macchinari per produrre scarpe, si focalizzano su esperti di marketing e commercializzazione, su esperti di controllo di qualità dei macchinari e su tecnici di progettazione e produzione. Sulla base della rilevazione delle esigenze è stata progettata la formazione degli specialisti e dei tecnici ed è stata definita la corrispondente formazione dei formatori. Introduzione Sono qui illustrati i criteri che guidano la progettazione dello schema degli indicatori della “formazione di commessa”, cioè: • la definizione del processo / servizio di formazione su commessa la definizione delle prestazioni della formazione e dei relativi indicatori Il processo di Formazione su Commessa Il processo gestionale Premettiamo una definizione generale di processo gestionale in quanto la riteniamo necessaria per posizionare il modello di misurazione delle prestazioni che qui proponiamo. Definiamo “processo gestionale” una catena di servizio, costituita da una catena di attività, attraverso la quale una rete di organizzazioni elabora una richiesta di servizio, fatta da un cliente, e fornisce un prodotto od un servizio questo stesso cliente. Più schematicamente, possiamo considera un processo gestionale P come una tupla P = [R, A, C, O] Dove: • R = richiesta: un processo è attivato da almeno una richiesta emessa da un cliente C; • A = un processo P comprende una serie di attività A fra loro collegate in serie o in parallelo, svolte da una o più organizzazioni; • C = un processo P serve almeno un tipo di cliente C che riceve il prodotto ed emette la richiesta; O = un processo P produce almeno un output materiale od immateriale destinato ad un cliente C. Questa semplice definizione rispecchia un’ampia gamma di casi della vita reale, come l’acquisto di un libro da parte di un normale consumatore, l’esame di un permesso di costruzione da parte di un Comune, la evasione di una commessa da parte di un produttore di impianti. Il primo elemento caratteristico di un processo è il flusso delle attività che lo costituisce. Dal punto di vista delle prestazioni, le attività del processo sono state raggruppate in fasi logiche (Figura 1): Interazione con il cliente (Front-end) che include le attività di interazione appunto con il cliente della o delle organizzazioni che eseguono il processo; Produzione del bene e/o servizio (Back-end) attraverso una catena di produzione, che può essere suddivisa fra più organizzazioni, dando così origine ad un processo interorganizzativo; Consegna del bene (Delivery) od erogazione del servizio; questa fase potrebbe essere anche inclusa nella fase di front-end in quanto implica un contatto con il cliente. cliente Attività 1 Richiesta cliente Attività 3 Attività 4 Prodotto e/o Servizio Attività 2 Fase A Interazione con cliente (Front-end) Fase B Produzione (Back-end) Fase C Consegna (Delivery) Figura 1 Flusso generale del processo gestionale La rappresentazione del flusso del processo va integrata dalla modellazione della struttura, molto utile per scomporre il processo nelle sue attività per passi successivi. In questa seconda rappresentazione il processo è articolato su livelli successivi di dettaglio, secondo la metafora dell’albero: Il primo livello, che corrisponde alla radice, etichetta il processo; L’ultimo livello, che corrisponde alle foglie dell’albero, indica l’ultimo livello di dettaglio rappresentato; Se la scomposizione è spinta al massimo, le foglie dell’albero rappresentano attività elementari, cioè attività non ulteriormente scomponibili, omogenee rispetto a: Attore (chi esegue e/o controlla la attività) Frequenza Regole applicate Output prodotto Tecnologie utilizzate La Figura 2 presenta uno schema di modellazione gerarchica delle attività del processo generico illustrato dallo schema di flusso di Figura 1. Nello schema, il processo è scomposto sino ad individuare attività elementari, che costituiscono le foglie del dell’albero. Processo Attività1 Attività 2 Attività 3 Attività 1.1. Attività 2.1 Attività 1.2 Attività 2.2 Attività 1.3 Attività 1.3.1 Attività 4 Attività 3.1 Attività 3.1.1 Attività 2.2.1 Attività 2.2.3 Attività 4.1 Attività 4.2 Attività 3.1.2 Attività 3.2 Attività 1.3.2 Figura 2 Schema gerarchico di un processo generico Il processo di formazione su commessa La formazione su commessa si distingue dalla formazione a catalogo in quanto si fonda su una analisi dei fabbisogni del committente (e dell’utente) che determina contenuti e tempi di erogazione. Tipicamente, la formazione su commessa procede per fasi successive, diverse per obiettivo e per attori: • Progettazione / pianificazione della formazione • Inserimento dei formati nelle aziende Amministrazione del progetto La Figura 3 presenta uno schema generale gerarchico del processo della formazione su commessa. Lo schema, in quanto generale, va specializzato ed istanziato sul caso specifico. Lo schema in quanto gerarchico è articolato su livelli successivi di dettaglio: Il primo livello (radice) etichetta il processo (Formazione professionale su commessa); Il secondo livello (Pianificazione, Preparazione ecc.) rappresenta fasi del processo Formazione professionale su commessa; Il terzo livello elenca macro-attività di ciascuna delle fasi (p.e. Analisi fabbisogni è una macroattività della fase di Pianificazione); Il diagramma non si spinge sino alle attività elementari; indicativamente, l’attività Analisi Fabbisogni potrebbe essere scomposta nelle attività elementari: Pianificazione analisi ed interviste Interviste Analisi e documentazione dei risultati Formazione Professionale su Commessa Pianificazione Preparazione Erogazione Inserimento Amministrazione Analisi fabbisogni Selezione studenti Formazione Aula Selezione aziende Budgeting Scelta e formazione formatori Preparazione agenda didattica Stage Placement Review periodiche Progettazion e contenuti Preparazione infrastrutture Project work Azioni Correttive Valutazioni Figura 3 Albero del processo di formazione su commessa – schema generale Prestazioni di processi ed indicatori Come è noto le prestazioni di una azienda sono misurate da due classi di indicatori: • Misure monetarie (Financial Measures) che misurano le prestazioni rispetto a costi e ricavi p.e. EBIT, ROI, EVA ecc. Misure fisiche o “qualitative” che misurano le prestazioni rispetto al mercato, ai clienti ed agli standard p.e. quota di mercato, qualità del prodotto ecc. Il modello qui proposto applica misure “qualitative” alle misurazione delle prestazioni dei processi gestionali, rispetto ad una serie di punti di vista, ovvero • Costo / Efficienza, • Qualità / Soddisfazione Tempestività / Servizio, Qui sotto ne consideriamo brevemente le caratteristiche. Indicatori di costo e di efficienza Gli indicatori di costo misurano la quantità di risorse consumate per ottenere gli output. Gli indicatori di costo sono distinti in base alla metrica ed allo scopo della misurazione in costo unitario, produttività, saturazione. Costo unitario dell’output Il costo unitario CU quantifica il costo del singolo output, rapportando il costo totale del processo CP al numero degli output O ovvero CU = CP / O. Il calcolo del CU può essere complesso in presenza di una ampia gamma di output e di costi variabili e fissi. Per esempio nella vendita da libri su Internet, gli output includono il libro consegnato e le informazioni al cliente, mentre i costi includono il costo degli addetti commerciali, della rete, gli addebiti degli spedizionieri ecc. In generale la complessità del calcolo aumenta a mano a mano che la analisi si allarga dai soli variabili diretti ai costi fissi indiretti e dagli output primari (il libro) agli output complementari (le informazioni al cliente). Dati gli scopi operativi degli indicatori, è conveniente considerare il solo output primario del processo (il libro) e le più semplici voci di costo variabile (p.e. il solo costo degli addetti commerciali).. Considerando, nell’ambito dei costi variabili diretti, il solo costo delle risorse umane, espresse p.e. in FTE (Full Time Equivalent)(2), si ottiene CU = CFTE / O. Applicando tale schema semplificato alla vendita di libri, il costo unitario è pari al costo degli addetti commerciali diviso per il numero delle vendite (o dei libri consegnati). Produttività delle risorse La produttività misura il valore (o quantità) di produzione oraria di un addetto o di una macchina. Dati i nostri scopi, usiamo una definizione più ampia, che rapporta i volumi di output all’impegno delle risorse. In altre parole, l’analista misura l’impegno dedicato dalle risorse critiche agli output primari del processo; la produttività Y è calcolata dividendo i volumi di output O per le risorse R Y = O/R. La equazione può essere specializzata (a) sui tipi di risorsa, quale FTE, impianti, materie prime e (b) sui tipi di output. Per esempio la produttività degli FTE di un call center può essere misurata rispetto al numero di risposte ai clienti, al numero delle chiame in ingresso e al numero dei questionati elaborati: Produttività risposte: O1 (n.ro risposte ai clienti)/ FTE (operatori) Un FTE (Full Time Equivalent) è calcolato rapportando numero ore lavorate totali / orario contrattuale p.e. supponendo una media di 1.720 ore contrattuali 17.200 ore sarebbero equivalenti a 17.200 / 1.720 = 10 FTE Produttività accettazione linee: O2 (n.ro risposte ai clienti)/ FTE (operatori) Produttività back-office: O3 (n.ro questionari elaborati)/ FTE (operatori) Saturazione delle risorse Il tasso di saturazione delle risorse misura il grado di utilizzo delle risorse, ovvero il rapporto fra Risorse Utilizzate RU e Risorse Disponibili RD ovvero USAGE = RU/RD. Incrocio fra indicatori e gamma delle risorse Le misure di costi e di produttività si incrociano con la gamma delle risorse utilizzate in un processo , che includono i tipici fattori di produzione ed altre risorse ad hoc: Risorse umane, a loro volta distinguibili in varie sottoclassi, espresse in unità di organico o FTE Impianti, utilizzati nel processo per produrre l’output o per pianificare e controllare il processo ; Scorte, ovvero le materie prime utilizzate nel processo per produrre l’output; Informazione, ovvero i dati necessari per attivare e d eseguire il recesso rilevanti in processi con output immateriali Si veda la tabella qui sotto. Oggetti di misurazione Indicatori Produttività Utilizzo Risorse umane Output / addetti Risorse impiantistiche Output / impianti (1) (1) Indice ampiamente utilizzato p.e. nelle aziende di progettazione e di software, in formazione ecc. Capacità utilizzata / (1) Unità di misura e metricapacità dispo- ca sono specifiche di settonibile re; p.e. nella distribuzione scontrini (=vendite) / metri quadri Input / output Costo unitario Note Costo unitario output Costo unitario input Risorse umane / risorse disponibili (1) Vendite / scorte (= rotazione delle scorte) (1) Scorte Altre risorse : informazione Altre risorse : tempo Indice di carico (=tasso di utilizzo di scorte o risorse immateriali ) (2) Informazioni necessarie (o utilizzate) / informazioni totali Costo informativo (= quantità di informazione media consumata per ogni output e/o richiesta) Tempo lavorato / output (1) Metrica tipica delle imprese industriali e/o con scorte fisiche (vedi grande distribuzione) (2) Metrica tipica di vendite immateriali (p.e. spazi pubblicitari, posti aerei, camere e analoghi) Indici significativi nei processi ad alta intensità informativa (p.e. assistenza clienti) Tempo lavorato / (1) Indice utilizzato nella tempo totale (1) progettazione dei processi e nel monitoraggio di processi continui p.e. contact center Tabella 1 Indicatori di costo : sintesi Indicatori di qualità dell’output e di soddisfazione del cliente La qualità misura la rispondenza del prodotto o del servizio erogato dal processo ad obiettivi di affidabilità e di perfezione formale. Un esempio è la qualità del software, dove la affidabilità misura il buon funzionamento (assenza di malfunzionamenti, anomalie ecc.) mentre la perfezione (= conformità ad uno standard di usabilità da parte del cliente) è misurata dalla usabilità. Si tratta di due criteri distinti. Un software difficile da usare (bassa usabilità) può essere infatti molto affidabile e viceversa. Le stesse misure – non difettosità del prodotto e affidabilità – possono essere usate per misurare la qualità delle attività che compongono il processo. Alla qualità del prodotto e del processo abbiamo aggiunto la qualità percepita dal cliente ovvero la soddisfazione del cliente. Conformità e qualità del prodotto La conformità QC misura la rispondenza a standard e capitolati, ed è tipicamente espressa dalla formula generica QC = 1-D/T *100 dove D misura il numero degli elementi non conformi e T il numero degli elementi totali. Gli elementi non conformi possono collocarsi in varie fasi del flusso del processo di erogazione del servizio o di produzione del prodotto: Le richieste stesse fatte dal cliente (p.e. richieste incomplete e/o errate) Output intermedi od attività interne al processo (p.e. scarti per non conformità, attività ripetute) Output finali al cliente (p.e. difetti, anomalie ecc.) lungo tutto il ciclo vitale del servizio, che riflettono uno scostamento fra i contenuti effettivi output. ichena macchina. misura la prduzione e, dei volumu consgenati) dedbiti delo spedizionieri ecc. dell’output e i contenuti attesi dal cliente, e che si manifesta nei reclami. Affidabilità del prodotto e del processo L’affidabilità misura la capacità di mantenere le prestazioni attese nel tempo e nello spazio, tipicamente espressa con metriche • MTBF (Mean Time Between Failures) MTTR (Mean Time To Repair). Soddisfazione del cliente L’indice di soddisfazione del cliente CSI (Customer Satisfaction Index) misura il risultato rispetto alle attese del cliente quindi la qualità percepita, in parte opposta in parte complementare alla qualità “oggettiva” misurata da MTBF e da conformità. Usando metriche molto semplificate può essere misurato: Tasso dei clienti soddisfatti CS su clienti totali CT ovvero CSI = CS/CT (su scale qualitative o quantitative e con varie tecniche); Valutazione media VM dell’output da parte del cliente su una scala di valutazione VT cioè VM/VT*100 rilevante nel caso di clienti interni e di prodotti discrezionali (p.e. formazione); Incrocio fra indicatori e fasi del processo In questo caso gli indicatori si incrociano con le fasi caratteristiche del processo, cioè le fasi di input, attività interna, output. Si ottiene così una griglia di possibili indicatori rispettivamente su input (qualità delle richieste), esecuzione del processo (qualità interna) ed output del processo (qualità del prodotto e qualità percepita dal cliente). Indicatori Conformità Note Fasi del processo Qualità in input Qualità interna Richieste non conformi od anomale Scarti per non conformità Costi di rilavorazione / costi totali Qualità output Reclami e/o non conformità dell’output alla richiesta e/o al capitolato di servizio e/ o alle attese (1) (1) L’indice va specializzato sul processo considerano le prestazioni fornite p.e. elaborazioni, collegamenti telefonici, automobile ecc. Affidabilità impianti e/o prodotti MTBF (mean time between failures) MTTR (mean time to repair) Soddisfazione del cliente (1) MTBF (mean time between failures) (1) MTTR (mean time to repair) (1) (1) Tipico di beni strumentali o di servizi, p.e. automobili, computer, linee telefoniche ecc. Tasso di clienti soddisfatti Valutazione dell’output ricevuto (1)Le metriche sono basate su scale di giudizio Tabella 2 Indicatori di qualità : incrocio con le fasi del processo Indicatori di tempestività e di servizio Gli indicatori di tempestività misurano la celerità del processo, mentre gli indicatori di flessibilità misurano la capacità del processo di evadere le richieste del cliente in corso d’opera od in input. Infine un indicatore sintetico misura la capacità del processo di fornire output perfettamente aderenti alla richiesta del cliente nei tempo richiesti. Tempo di risposta Il tempo di risposta misura la durata del processo, in genere end-to-end; è rilevante nei settori in cui la velocità di reazione a una richiesta del cliente o del mercato sia un fattore competitivo, come nella progettazione o produzione di beni e sistemi su specifiche del cliente. E’ inoltre prestazione distintiva delle prestazioni dei servizi di e-government (rilascio di permessi, certificazioni e simili). La formula, molto intuitiva è data da Durata D come differenza fra Momento di Inizio MI (espresso p.e. anno-mese-giorno) e Momento di Fine MF cioè D = MI-MF. Puntualità La puntualità misura la capacità del processo di mantenere le promesse di servizio; è parametro competitivo nei trasporti (puntualità di aerei, treni, metropolitane ecc.) e dei servizi logistici (posta), nei servizi informatici (rispetto del tempo di risposta promesso) e in generale ovunque vi sia un accordo di servizio fra cliente e fornitore sulla qualità del servizio. La puntualità PR può essere misurata dal tasso delle richieste puntuali RP rispetto alle richieste totali RT cioè PR = RP / RT *100. A complemento può essere usata anche il mantenimento del tempo di risposta PD ovvero della durata effettiva del processo DE paragonata alla durata obiettivo DO, ottenendo indicatori quali PD = DO/DE*100. Flessibilità e capacità di risposta La capacità di risposta misura la capacità del processo di evadere le richieste dei clienti. Si consideri il caso d un magazzino ricambi, dove è essenziale la capacità di evasione delle richieste dei clienti CAP, che quindi potrà essere misurata dal rapporto fra Richieste Fatte RF e Richieste Evase RE, cioè CAP = RE/RF *100. Una prestazione simile per metrica ma diversa per finalità è la misura della flessibilità FL che può essere vista come la capacità di accettare richieste di modifica e personalizzazione da parte del cliente misurata come rapporto fra richieste fatte dal cliente RF e richieste accettate RA cioè FL = RA/RF *100. Ordini perfetti Gli ordini perfetti sono misurano la capacità di risposta nel rispetto dei tempi. Un ordine è perfetto se quanto richiesto dal cliente é completamente evaso nei tempi pattuiti. Il tasso di ordini perfetti del processo di fornitura di impianti telefonici è dato dalla percentuale di richieste del cliente evase nei tempi pattuiti nell’ordine. In generale può essere considerata il prodotto fra la capacità di risposta CAP e la puntualità di risposta alle richieste PR cioè PERF = CAP * PR. Sintesi Qui sotto è data una tabella riassuntiva degli indicatori . Indicatori Metrica Tempo di risposta Tempo effettivo di evasione delle richieste (dal momento della ricezione da parte della azienda al momento della consegna del cliente) Puntualità Richieste puntuali (numero) / richieste totali (numero) Note Significativo se correlato alle curve di domanda e di saturazione delle risorse Ritardo medio (tempo) / tempo di risposta obiettivo Ordini perfetti Ordini evasi completamente entro il tempo di risposta a capitolato / Ordini totali (NB a quantità e valore) Misura la capacità del processo di evadere le richieste come da capitolato Flessibilità Richieste modificate (numero, valore) / richieste totali (numero / valore) La flessibilità verso il cliente misura la tolleranza del fornitore verso ritardi e / o modifiche ed è radicalmente diversa dalla flessibilità interna. La flessibilità interna al processo misura invece la versatilità delle risorse di rispondere a variazioni del mix e/o della quantità delle richieste. Tabella 3 Indicatori di servizio : descrizione Indicatori aggiuntivi Agli indicatori standard di processo sono stati aggiunti indicatori specifici della formazione su commessa, che comprendono indicatori di project management che misurano l’avanzamento in termini monetari; indicatori di efficacia didattica che misurano in modo articolato l’apprendimento dello studente e il frazionamento della docenza. Indicatori di avanzamento Sono proposti indicatori classici piuttosto facili da rilevare. Rispetto del budget Misura, globalmente e per ogni attività o fase del processo, il rapporto fra risorse consumate e risorse pianificate alla data. Nella sua forma più brutale può essere espresso come RB = (QA * PA) / (QB * PB) *100 dove RB = Rispetto del budget QA = Quantità effettive di risorse spese alla data PA = Prezzi effettivi QB = Quantità panificate di risorse alla data PB = prezzi di budget Nel caso della formazione normalmente i prezzi di budget sono pari a quelli effettivi; quindi l’indice, se segmentato, misura solo eventuali spostamenti di budget e di mix. Avanzamento a costi Integra il precedente e può essere espresso dalla semplice formula AV = ((QB* PB)/ (QTOT * PB)* 100 dove : AV = Avanzamento a costi QB = Quantità panificate di risorse alla data PB = prezzi di budget QTOT = Ammontare totale delle risorse Earned Value (EV) Misura l’avanzamento rapportando gli output effettivi ottenuti alla data rispetto agli output pianificati per la stessa data eventualmente pesati per le risorse spese rispetto alle rossore pianificate, ciò che può essere espresso come EV = (OA/OB)* RB dove EV = earned value OA = valore dell’output ottenuto alla data (espresso a costi o prezzi di budget) OB = valore dell’output pianificato per la data (espresso a costi o prezzi di budget) RB = rispetto del budget (vedi sopra) Indicatori di efficacia didattica La efficacia della didattica è rilevata rispetto a varie dimensioni: 1. il frazionamento della docenza, in quanto si assume che una docenza molto frazionata può frenare l’apprendimento degli studenti. 1. la frequenza degli studenti in quanto l’assenza impedisce l’apprendimento; il livello di effettivo apprendimento dello studente ruspati al profilo professionale atteso. Frazionamento della docenza E’ calcolato dividendo le ore di docenza per il numero di docenti ed eventualmente rapportando il tutto ad un valore atteso, in sintesi FRA = (HDOC / NDOC )/ OBV * 100 dove FRA = indice di frazionamento HDOC = monte ore docenza DOC = numero docenti OBV = ore - obiettivo di docenza per docente Frequenza E’ calcolata rapportando le ore di assenza alle ore di presenza a calendario, in sintesi FREQ = 1(HASS / HDOC )/ REQ * 100 dove FREQ = indice di frequenza HASS = monte ore assenza HDOC = monte ora docenza REQ = ore - obiettivo di frequenza Efficacia dell’apprendimento La efficacia dell’apprendimento può essere misurata sulla efficacia del risultato come del resto assume il metodo classico dell’esame. Molte forme classiche di esame misurano unicamente o prevalentemente la capacità mnemonica dello studente, come avviene tipicamente con il quiz a risposte multiple. Nel caso di una formazione professionale su commessa appaiono vitali vari elementi: • • La capacità di operare in gruppo e di presentare (=argomentare) proposte di miglioramento; La capacità di essere creativo La capacità di spiegare i principi appresi e di applicarli ad altri casi Tali capacità possono essere verificate solo con un progetto (od attività tecnica equivalente) svolto in gruppo ed esposto al docente, integrato con esame orale. La esperienza dello scrivente in laboratorio di ingegneria (oltre 500 studenti addestrati ed esaminati) porta a proporre: • La progettazione del test contestuale al corso, che deve iniziare da che cosa si vuole ottenere e come su vuole certificarlo • Un peso distribuito su varie voci di apprendimento p.e. : ο 1/3 sulle capacità di sintesi e di applicazione dei principi (=teoria in senso buono) ο !/3 sulle capacità progettuali individuali 1/3 sulla qualità del lavoro di gruppo Tale pesatura permette opportunamente adattata e parametrata sul singolo argomento di misurar l’apprendimento sul sapere e sul sapere fare. Sintesi degli indicatori personalizzati Prospettiva Indicatore Descrizione Indicatore personalizzato Rilevazione Costo Costo unitario Risorse /output Costo unitario formato Costo orario di formazione Rilevazione amministrativa periodica Costo Produttività Output / risorse impegnate Costo Utilizzo Risorse utilizzate / risorse totali Giornate impegnate / giornate disponibili: Giornate disponibili – giornate impegnate Rilevazione amministrativa periodica Costo Conformità Richieste errate Costo Conformità Reclami e/o non conformità dell’output alla richiesta e/o al capitolato di servizio e/o alle attese /output totali Costo Conformità Scarti per non conformità Qualità Conformità Costi di ri-lavorazione / costi totali Qualità Affidabilità MTBF Qualità Affidabilità MTTR Qualità Soddisfazione cliente Tasso di clienti soddisfatti Questionario su didattica Rilevazione globale a fine corso Qualità Soddisfazione cliente Valutazione dell’output ricevuto Questionario su didattica Rilevazione globale a fine corso Qualità Tempo di risposta Tempo effettivo di evasione delle richieste (dal momento della ricezione da parte della azienda al momento della consegna del cliente) Durata media fasi rispetto al best in class o rispetto all'obiettivo regionale Rilevazione amministrativa periodica Qualità Puntualità Richieste puntuali (numero) / richieste totali (numero) Per eccezione Rilevazione amGiornate ripetute / giorministrativa penate totali riodica Qualità Puntualità Ritardo medio (tempo) / tempo di risposta obiettivo Servizio Flessibilità Richieste modificate (numero, valore) / richieste totali (numero / valore) Servizio Ordini perfetti Ordini evasi completamente entro il tempo di risposta a capitolato / Ordini totali (NB a quantità e valore) Efficacia Finanziaria Rispetto budget Risorse consumate (quantità Segmentato per fase/ effettiva * prezzo effettivo) / attività del progetto + risorse allocate (quantità a proiezioni a finire budget * prezzo di budget) Rilevazione amministrativa periodica Efficacia Finanziaria Avanzamento a costi Risorse consumate (prezzo a budget* quantità budget) / risorse totali (prezzo budget * quantità budget) Consuntivo alla data Rilevazione amministrativa periodica Efficacia didat- Efficacia aptica prendimento Livello di apprendimento misurato / livello pianificato Segmentato per profilo professionale e per sapere e saper fare Rilevazione mediante esami e prove pratiche Efficacia didatFrequenza tica Ore frequenza effettive / ore frequenza Segmentato per profilo professionale e per materia Rilevazione amministrativa periodica Efficacia didat- Numerosità tica docenti Numero docenti/numero ore Segmentato per profilo professionale e per materia Rilevazione amministrativa periodica Tabella 4 Indicatori personalizzati : descrizione APPENDICE 1 CONTESTO DEL PROCESSO E’ considerato il processo di formazione dai punti di vista (a) degli stakeholder e (B) delle attività in cui il processo si articola. Stakeholder Gli stakeholder del processo sono riconducibili alle categorie indicate nella Tabella qui sotto. Classe Descrizione classe Sottoclassi Descrizione sottoclasse Cliente (Client) Destinatario e/o richiedente dell’output del processo Utente (User) Destinatario che usa l’output del processo Committente (Commissioner) Cliente (Customer) Richiedente non utente Dirigente (Manager ) Dirigente delle unità che partecipano al processo Proprietario del processo (Process Owner) Dirigente Funzionale (Functional Manager) Responsabile Cliente (Case Manager) Operatore Esegue una o più atti(Worker) vità del processo Ingegnere del Processo (Process Engineer) Rispecchiano la mansione : amministrazione, esecuzione ecc. Richiedente e destinatario / utente (paga l’output) Definisce le regole del processo (svolto da una o più unità organizzative) e ne stabilisce le prestazioni obiettivo Stabilisce le prestazioni obiettivo ma opera con regole prefissate Prende in carico le esigenze del cliente ma opera con regole e prestazioni obiettivo prefissate Progetta le regole ma non stabilisce le prestazioni obiettivo ---- Tabella 5 Griglia degli stakeholder La tabella qui sooto indica la posizione dei principali stakeholder individuati nel processo considerato. Stakeholder Ruolo Manager ITIS G. CARAMUEL Process Owner UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA ANCI Milano CIMAC Vigevano (PV) Ruolo Cliente Ruolo Operatore Progettazione Erogazione Manager funzionale ANCI Servizi Progettazione Amministrazione ITCG Dell'Acqua Legnano (MI) Progettazione Erogazione CSL Milano Manager funzionale IPSIA Roncalli Vigevano (PV) Progettazione Erogazione REGIONE LOMBARDIA Committente Aziende Calzaturiere User (indiretto) Studenti User (diretto) Docenti Tabella 6 Ruolo ipotizzato degli stakeholder Progettazione Erogazione Per semplicità, lo schema illustrato rappresenta solo relazioni di appartenenza/composizione (Is Part Of). Uno schema può contenere anche relazioni di specializzazione (IS A). Per esempio la fase “analisi dei fabbisogni” potrebbe essere svolta mediante interviste alle aziende o mediante interviste agli studenti. La relazione di specializzazione è rappresentata da frecce basso-alto, che nel caso considerato congiungono le foglie “Interviste aziende” ed “Interviste studenti” al nodo generale “Interviste” (Figura 5). Struttura del processo La struttura del processo è descritta dallo schema gerarchico della Figura qui sotto. Formazione addetti Pianificazione Preparazione Erogazione Inserimento Amministrazione Analisi fabbisogni Selezione studenti Formazione Aula Selezione aziende Budgeting Scelta e formazione formatori Preparazione agenda didattica Stage Placement Review periodiche Progettazione contenuti Preparazione infrastrutture Project work Azioni Correttive Valutazioni Figura 4 Schema gerarchico del processo () Per individuare i ruoli degli stakeholder nei processi usiamo la griglia di responsabilità (LRC, Linear Responsibility Charting) che fasi del processo e stakeholder individuati, indicando i ruoli con le etichette • E = esegue • A = fornisce consigli ed assistenza • D = decide (prende una decisione ed è una posizione distinta da quella che esegue la attività) • I = riceve informazioni Formazione addetti Pianificazione Scelta e formazione formatori Interviste Valutazione Interviste aziende Progettazione contenuti Analisi fabbisogni Documentazione Presentazione Interviste studenti Figura 5 Specializzazione delle attività: esempio Stakeholder Pianificazio- Preparazio- Erogazio- Inseri- Amministra- D E ITIS G. CARAMUEL D D D UNIVERSITA' STUDI DI PAVIA A A E ANCI Milano CIMAC Vigevano A I IA ANCI Servizi A E ITCG Dell'Acqua Legnano (MI) A A CSL Milano A E IPSIA Roncalli Vigevano (PV) A A A A REGIONE LOMBARDIA I I I I Aziende Calzaturiere A I IA A E A Studenti Docenti Tabella 7 LRC del processo A A A A A A A E A A I APPENDICE 2 METODOLOGIA PER LA DEFINIZIONE DELLE PRESTAZIONI DEL PROCESSO Passo 1 Definire i requisiti: Individuare gli stakeholder del processo Obiettivo Individuare e descrivere gli attori del progetto Input Lista degli enti patrocinatori e gestori del progetto Descrizione Gli stakeholder del processo sono riconducibili alle categorie standard descritte in HIGO: • Client: User (usano il risultato, in questo caso gli studenti), Commissioner (pagano ma non usano il risultato), Advisor, Customer • Manager: Process Owner, Functional Manager, Process Engineer Worker (i docenti) L’analista classificherà tutti gli enti coinvolti ed interessati nelle appropriate categorie e ne definirà il ruolo. Output Griglia Stakeholder (Enti / ruolo) Note Gli indici di performance vengono articolati per categoria di stakeholder nel passo successivo. Passo 2 Definire i requisiti: personalizzare la griglia degli indici Obiettivo Individuare gli indici per ogni stakeholder personalizzando la griglia bidimensionale HIGO (metriche (qualità, efficienza, servizio) + stakeholder). Input 1. Griglia Stakeholder (Enti / ruolo) 2. Griglia degli indicatori standard da metodologia HIGO (foglio excel) Interviste ed incontri con i rappresentanti degli stakeholder Descrizione L’analista seleziona gli indicatori prioritari per ogni stakeholder individuato e ne definisce la relativa metrica. La selezione è supportata da interviste semi-strutturate ad un campione di stakeholder. Per gli indicatori selezionati l’analista individua le dimensioni di analisi e le descrive con schemi DFM (Dimensional Fact Model). Output 1. Griglia indicatori HIGO personalizzata con metriche ad hoc (foglio excel) 2. DFM 3. Note sui criteri seguiti Note sulle interviste Note Nel processo didattico è: • La richiesta cliente è data dalla richiesta di formazione o, in via equivalente, dall’allievo da formare. • Il processo è dato dalle fasi del ciclo didattico (Corsi, Stage ecc.) L’output è dato dall’allievo formato Il flusso del processo comprende molteplici swimlane, che rispecchiano il numero degli stakeholder rilevati. Passo 3 Definire il sistema di elaborazione e i report Obiettivo Definire lo schema IT per la raccolta, la elaborazione, la memorizzazione e la analisi degli indici di performance personalizzando opportunamente lo schema HNC od usando, per le soluzioni a bassi volumi, le tabelle Pivot excel. Input 1. Griglia indicatori HIGO personalizzata con metriche ad hoc (foglio excel) 2. DFM Schema HNC Descrizione L’analista personalizza lo schema concettuale e la piattaforma HNC. In alterativa l’analista direttamente prepara le relative tabelle pivot Excel. Output 1. Data mart e tabelle Pivot (excel); a complemento solo per grandi volumi: Eventuale schema HNC personalizzato: Pacchetto di caricamento, Staging, ODS 2. Schema dei report per Stakeholder (layout e/o tabella Excel) con relative operazioni 3. Schede sui report: Destinatari, Periodicità, Distinta degli indicatori 4. Manuale degli indicatori: a. Griglia indicatori HIGO personalizzata (foglio excel) Lista dei dati elementari con relative fonti Note Per piccoli volumi è preferibile la soluzione Excel. Gli output sono raccolti e consolidati nel manuale del sistema (vedi) Passo 4 Progettare e documentare il processo di controllo delle performance Obiettivo Produrre e pubblicare il manuale operativo per gli utenti del sistema di pianificazione e controllo della performance strutturando ed organizzando gli output di progettazione e modellazione. Input 1. Griglia Stakeholder (Enti / ruolo) 2. Data mart e tabelle Pivot (excel); a complemento solo per grandi volumi: Eventuale schema HNC personalizzato: Pacchetto di caricamento, Staging, ODS 3. Schema dei report per Stakeholder (layout e/o tabella Excel) con relative operazioni 4. Schede sui report: Destinatari, Periodicità, Distinta degli indicatori Manuale degli indicatori: (a) Griglia indicatori HIGO personalizzata (foglio excel) (b) Lista dei dati elementari con relative fonti Descrizione L’analista definisce e progetto il processo gestionale attraverso cui • Sono definiti gli obiettivi di performance • Sono raccolti e rilevati i dati effettivi • I dati effettivi sono confrontati con gli obiettivi Sono definite le azioni correttive od eventuali documenti di raccomandazione / analisi Output Include tutti gli input cui aggiunge la descrizione del processo gestionale di panificazione e controllo della performance in termini di griglia di responsabilità e/o flusso. Note - QUESTIONARIO AZIENDE PER LA VALUTAZIONE EX POST A. L'AZIENDA A.1 Ragione sociale A.2 Indirizzo A.3 Sito WEB A.4 Forma giuridica 1. Ditta individuale 2. Società semplice o di fatto 3. Società in nome collettivo 4. Società in accomandita semplice 5. Società per azioni 6. Società a responsabilità limitata 7. Società cooperativa A.5 In quale anno è iniziata l’attività dell’azienda? A.6 L’azienda fa parte di un raggruppamento? 1. No 2. Si (quante aziende fanno parte del gruppo nel mondo?) Prodotti e Impianti offerti sul vostro mercato? (sono possibili più risposte) A.7 1. Prodotto “scarpa” 2. Materiali o prodotti connessi al prodotto Scarpa 3. Macchinari e impianti per la produzione calzaturiera 4. A.8 Tecnologie da voi utilizzate? (sono possibili più risposte) Per ciascun item indicate (X) la tipologia di riferimento ed eventualmente descrivete più in dettaglio nella colonna di destra. 1. tecnologie innovative di prodotto e di processo l’automazione e la prototipazione rapida. 2. uso di nuovi materiali 3. automazione e la prototipazione rapida. 4. VALUTAZIONE DI IMPATTO SOCIO ECONOMICO B.1 A suo avviso i programmi inerenti i profili delle figure in uscita dal corso IFTS in che misura coprono le seguenti aree? PROFILO 1 TECNICO SUPERIORE PER L’INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO SCARPA E DEI RELATIVI PROCESSI E PER LA GESTIONE E CONTROLLO DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE CALZATURIERA 1. mercato della produzione calzaturiera nei suoi aspetti macro economici 2. il prodotto scarpa 3. tecniche costruttive della scarpa e i cicli di lavorazione “tipo” 5. fasi principali di lavorazione della scarpa e la loro valenza (impatto sulla qualità) 6. macchinari e le tecnologie di fabbricazione più importanti nelle varie fasi 7. sistemi di logistica interna 7.1 organizzazione del lavoro 7.2 pianificazione e gestione del reparto produttivo 8. definizione ed implementazione dei layout produttivi 9. gestione della catena di fornitura 11. funzionamento, programmazione e manutenzione dei macchinari utilizzati per la fabbricazione della calzatura Sufficiente Buona Ottima PROFILO 2 TECNICO SUPERIORE DI SVILUPPO E COMMERCIALIZZAZIONE PRODOTTO CALZATURA 1. mercato della produzione calzaturiera nei suoi aspetti macro economici 2. il prodotto scarpa 3. principali tecniche costruttive della scarpa ed rispettivi cicli di lavorazione “tipo” Sufficiente Buona Ottima 4. principali tecniche di progettazione della scarpa manuali e informatizzati (bidimensionali e tridimensionali) 5. realizzazione di campioni e l’ impostazione della produzione 6. strumenti e tecniche di prototipazione rapida 7. impostazione di distinte base, di cicli di lavorazione e di dati di prodotto 8. impostazione delle industrializzazione della scarpa 9. linee e famiglie di prodotto e relative politiche commerciali 10. marketing e promozione del prodotto scarpa B.2 Complessivamente la figura in uscita soddisfa una carenza professionale sul mercato? per niente 1 2 3 4 x completamente B.3 I contenuti del corso sono innovativi e al passo con le esigenze del mercato? per niente 1 2 3 4 x completamente B.4 I contenuti del corso sono di carattere teorico-introduttivo oppure le figure in uscita sono immediatamente spendibili sul mercato? teorico-introduttivo spendibili sul mercato 1 x B.5 Sulla base dei programmi svolti dai due profili professionali, cercate ora di definire analiticamente quali conoscenze a vostro avviso costituiscono un punto di forza della figura professionale in uscita (eventualmente ai fini di una possibile assunzione) per ogni profilo. Per ciascun item indicate (X) se le competenza è ritenuta importante ed eventualmente descrivete più in dettaglio nella colonna di destra. profilo 1 - " Tecnico Superiore per l’industrializzazione del Prodotto Scarpa " Dimensioni interessate 1 analizzare le strutture aziendali in base ai processi produttivi ed ai costi X In particolare 2 adottare metodi e tecniche per l’industrializzazione e gestione produttiva del prodotto “calzatura” 3 gestire le strutture tecniche ed impiantistiche nella fase di configurazione dei sistemi di processo e di sviluppo prodotto 4 utilizzare logiche sottese al miglioramento continuo (lotta agli sprechi in fase di produzione) 5 individuare gli obiettivi delle politiche di qualità 6 impostare la manutenzione e l’aggiornamento di un impianto industriale calzaturiero 7 rilevare ed esaminare gli scostamenti rispetto ai parametri di produzione, agli standard qualitativi, alla sicurezza ed all’ambiente 7.1 messa in sicurezza degli operatori 7.2 sincronizzazione gli interventi dei dispositivi installati 7.3 coordinamento delle attività di controllo sul processo produttivo e sui prodotti 8 assistere il personale dell'unità operativa in caso di problemi 9 gestire gli impianti elettropneumatici ed oleodinamici 10 formulare proposte per il miglioramento del processo produttivo e formalizzarle (attività di reporting) 11 mettere in relazione le esigenze della produzione con le richieste provenienti da altre funzioni coinvolte 12 controllare ed eseguire la programmazione di macchine a controllo numerico computerizzato per le lavorazioni tipiche calzaturiere Profilo 2 – “Tecnico Superiore di Sviluppo e Commercializzazione Prodotto Calzatura” Dimensioni interessate 1 applicare tecniche del disegno e della grafica computerizzata 2 utilizzare la comunicazione visiva e multimediale nella comunicazione e nella progettazione 3 utilizzare strumenti CAD / CAM nella progettazione della scarpa 4 gestire un processo industriale eco-efficiente in un sistema di qualità 5 realizzare il prototipo del prodotto 6 adottare le logiche di marketing nel sistema azienda design o- riented X In particolare 7 operare e collaborare nel campo della comunicazione aziendale 8 operare e collaborare nel campo del marketing e del commercio 9 operare nell’implementazione del sistema informativo di marke- ting 10 impostare le attività di un ufficio commerciale 11 comunicare e promuovere prodotti, servizi ed eventi 12 utilizzare le tecniche di marketing strategico ed operativo C.1 L’azienda è disponibile ad ospitare per periodi di stage o tirocinio le figure in uscita dal corso IFTS svolto? PROFILO 1 PROFILO 2 1. Sì, anche subito 1. Sì, anche subito 2. Sì, ma nei prossimi mesi 2. Sì, ma nei prossimi mesi 3. No 3. No x x C.2 L’azienda è disponibile ad assumere figure in uscita dal corso IFTS svolto? PROFILO 1 PROFILO 2 1. Sì, anche subito 1. Sì, anche subito 2. Sì, ma nei prossimi mesi 2. Sì, ma nei prossimi mesi 3. No 3. No x x DALLA SCARPA ALLA MACCHINA: UN ITINERARIO DI STUDIO E FORMAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA FILIERA CALZATURIERA REGIONALE E DELLE REALTA’ PRODUTTIVE CORRELATE ID PROGETTO: 376464 IMPATTO SOCIO ECONOMICO Relazione Conclusiva sull’attività svolta A cura di Consorzio Scuole Lavoro Milano Soc. Coop. 1 -Introduzione L’attività di valutazione dell’impatto socio economico per le attività del polo è stata progettata, pianificata ed in parte svolta seguendo delle metodologie note in letteratura economica. Per prima cosa si sono individuati gli obiettivi che il polo deve raggiungere, in secondo luogo sono stati identificati le attività e gli output da misurare per poter verificare il raggiungimento degli obiettivi. Partendo dagli obiettivi, sono stati individuati specifici indicatori di performance e di risultato. Tali strumenti esprimono la “quantificazione”, cioè “se” e “come” le attività all’interno di un processo o il risultato del processo stesso raggiungono un determinato obiettivo. La parte seguente di questo documento è organizzata in questo modo: nel paragrafo 2 saranno delineati gli obiettivi che l’analisi dell’impatto socio economico vuole misurare, nel paragrafo 3 saranno illustrate le attività e gli output analizzati del polo formativo, nel paragrafo 4 verrà illustrato il piano delle attività volte ad analizzare l’impatto socio economico del progetto, nel paragrafo 5, saranno illustrate le metodologie e gli strumenti impiegati per le analisi, nel paragrafo 6 saranno descritte le attività svolte fino al momento della scrittura del presente documento. 2 Obiettivi preposti Il primo passo del processo di valutazione dell’impatto socioeconomico per le attività del polo è costituito dalla declinazione degli obiettivi. Punto di partenza è infatti la considerazione che le prestazioni di un processo, ovvero il grado di qualità raggiunto in termini di attività, strategie e risultati, può essere misurata solo attraverso la chiarificazione degli obiettivi che tale processo si prefigge. Gli obiettivi che il sistema di valutazione dell’impatto socio economico intende misurare possono essere riassunti nei seguenti punti: • Aiutare il trasferimento di conoscenze, soprattutto verso piccole e medie imprese, per mezzo della formazione del personale interno o potenziale • Sostenere la diffusione del know-how necessario per gestire le nuove tecnologie (in accordo con gli obiettivi delineati nella strategia di Lisbona) • Incoraggiare l’interazione e la partecipazione alle attività del polo da parte del sistema produttivo, del sistema della ricerca, delle istituzioni • Proporre dei percorsi formativi i cui contenuti siano in linea con le esigenze attuali e future delle aziende e del mercato del lavoro Attrarre risorse che favoriscano l’autosostentamento delle attività del polo Per verificare il conseguimento di tali obiettivi verranno applicate metodologie di rilevazione dei risultati conseguiti e verranno calcolati specifici indicatori di performance e risultato. Tali strumenti esprimono la “quantificazione”, cioè “se” e “come” le attività all’interno di un processo o il risultato del processo stesso raggiungono un determinato obiettivo. Le modalità di rilevazione dell’impatto socio economico verranno illustrate nei paragrafi successivi. ritenuti più indicativi del grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati. Per comodità abbiamo raggruppato le attività e gli output oggetto di misurazione per gruppi tematici. • Interazione con il sistema produttivo locale e con il sistema sociale. Verranno analizzate e misurate le attività del polo ritenute più significative per quanto riguarda la collaborazione ed in generale l’interazione con i componenti del sistema produttivo e sociale locale. Verranno altresì misurati gli output più significativi in grado di descrivere l’efficacia delle attività di collaborazione. Nei paragrafi successivi verranno ripresi e analizzati in dettaglio i processi di misurazione, per ognuna di queste attività verranno indicate sinteticamente le modalità di raccolta delle informazioni e i processi di calcolo impiegati per derivare gli indicatori. ο Attività di stage: si conteranno le attività di stage ospitate dalle aziende in connessione con attività formative del polo. Si valuterà il grado di soddisfazione sia delle persone in stage sia delle aziende ospitanti ο Progetti sviluppati con imprese: si misureranno la quantità di progetti, classificandoli in base alle dimensioni, al grado di innovazione, al grado di trasferimento delle conoscenze raggiunto nel corso dei progetti e al numero di persone coinvolte ο Attività di consulenza ad imprese ed enti: si misurerà l’ammontare delle attività di consulenza erogate dal polo alle aziende classificando tali attività in base alle dimensioni dello sforzo richiesto, si cercherà di valutare la soddisfazione delle imprese coinvolte ο Interazioni con enti locali e territoriali: si misureranno la quantità di enti coinvolti nel corso delle attività del polo, classificandoli in base alla tipologia di collaborazione (finanziamento, richiesta di interventi, fornitura di informazioni a supporto delle decisioni) ο Organizzazione di conferenze e workshops: verrà misurato l’ammontare di conferenze, eventi divulgativi e di condivisione di conoscenza svolti nel corso o in collegamento con attività del polo. ο Know-how ceduto dal Polo a imprese o ad Enti, prospettive di innovazione nei contenuti dei corsi e nel merito delle competenze trasferite per mezzo della formazione alle aziende: per ogni corso verranno misurati i contenuti innovativi a giudizio delle aziende in cui le persone formate svolgeranno attività di stage e/o verranno assunte ο Grado di inserimento degli allievi formati in settori conformi: verrà misurato il numero di allievi formati ed inseriti in settori conformi, la misurazione sarà svolta sia in termini assoluti sia intermini relativi. ο Gradimento dei contenuti dei corsi di formazione da parte delle aziende: con questionari verrà misurato il gradimento delle attività di formazione da parte delle aziende ο Servizi forniti dal Polo ( attraverso i suoi componenti) a istituzioni e aziende: si misureranno la quantità di aziende ed istituzioni che usufruiranno di servizi forniti dal polo, classificandoli in base alla tipologia di servizio offerto (formazione, consulenza, fornitura di informazioni a supporto delle decisioni) ο Impatto sul sistema della ricerca. Verranno analizzate e misurate le attività del polo ritenute più significative per quanto riguarda la collaborazione con il mondo della ricerca. Per ognuna di queste attività nei paragrafi successivi verranno indicate sinteticamente le modalità di raccolta delle informazioni e i processi di calcolo impiegati per derivare gli indicatori. ο Programmi di ricerca e sviluppo con altri Poli o altri Enti di ricerca e aziende: sarà misurato il numero dei progetti di ricerca sviluppati all’interno del polo, classificandoli in base in collaborazione: verranno misurate le pubblicazioni scientifiche connesse con l’attività del polo o aventi come oggetto le attività del polo Iniziative comuni: verranno conteggiate le iniziative comuni portate avanti dai partner del polo a completamento delle attività pianificate del polo • Capacità di attrarre risorse. Verranno analizzate, catalogate e misurate le opportunità che permetteranno di attirare risorse per sostenere l’attività del polo. In particolare si misurerà: ο Percentuale di attività finanziate da fondi privati ο Percentuale di attività del Polo cofinanziate Capacità di gestire le risorse 4 Pianificazione dell’Attività L’orizzonte temporale delle attività di valutazione dell’impatto socio economico all’interno dei poli formativi sono scandite dall’inizio e fine dell’erogazione dei percorsi formativi. Rispetto al periodo di erogazione dei corsi, le attività di valutazione sono divise in tre fasi temporali distinte: • monitoraggio ex ante: precedente all’erogazione dei percorsi formativi • in itinere: durante l’erogazione dei percorsi formativi ex post: a partire dal termine dell’erogazione dei percorsi formativi Nel corso del monitoraggio ex ante si individuano i fabbisogni formativi della filiera produttiva calzaturiera attraverso la somministrazione di due questionari, uno indirizzato alle aziende prettamente calzaturiere e uno indirizzato a quelle meccano-calzaturiere per individuare la “lista di priorità formative” del campione di aziende che hanno partecipano a questa indagine (a livello lombardo, con particolare concentrazione sui distretti calzaturieri di Parabiago e Vigevano). Tale indagine ha lo scopo di individuare le nuove competenze connesse ai fabbisogni tecnologici e di conseguenza la definizione delle figure professionali di riferimento per i corsi IFTS. Nel corso del monitoraggio in itinere si chiede ad un campione di aziende sia meccanocalzaturiere che calzaturiere, alcune delle quali facenti parte della di valutare i programmi dei corsi per la formazione delle figure professionali proposte, sottoponendo loro anche delle lettere di intenti relative agli stage degli IFTS, per valutare la validità delle figure professionali proposte e gli effettivi riscontri occupazionali previsti. La valutazione dell’impatto socio economico ex post avverrà attraverso la misurazione del grado di coinvolgimento dei diversi partner ( es. attraverso il presidio dei meeting, misurazione del numero di interventi da parte dei partecipanti, interviste ad hoc ecc.), al fine di verificare l’avvenuta formalizzazione dei rapporti e la capacità di ridefinire il loro posizionamento ed innovare i modelli organizzativi e di servizio da essi adottati I criteri utilizzati per la valutazione dell’impatto socio economico delle attività del Polo Formativo sono i seguenti: • Interazione con il sistema produttivo locale ο Progetti sviluppati con imprese ο Attività di consulenza ad imprese ed enti ο Interventi di formazione ο interazioni con enti locali e territoriali ο Organizzazione di conferenze e workshops Prospettive di innovazione • Impatto sul sistema produttivo e sociale ο Numero di allievi formati ed inseriti in settori conformi ο Know-how ceduto dal Polo a imprese o ad Enti Servizi forniti dal Polo ( attraverso i suoi componenti) a istituzioni e aziende • Impatto sul sistema della ricerca ο Programmi di ricerca e sviluppo con altri Poli o altri Enti di ricerca e aziende ο Pubblicazioni scientifiche in collaborazione Iniziative comuni • Capacità di attrarre risorse ο Percentuale di attività finanziate da fondi privati ο Percentuale di attività del Polo cofinanziate Capacità di gestire le risorse 5 Strumenti e Metodologie Impiegate Per rilevare le informazioni necessarie per valutare l’impatto socio economico, sono stati approntati dei questionari, visionabili in appendice in questo documento secondo questo ordine: • Appendice A: questionari somministrati ai due campione di aziende per individuare la “lista di priorità formative”, che prevedono una strutturazione identica e una specificità a livello di figure professionali e competenze coinvolte. In particolare, all’interno dei due questionari si distinguono le seguenti sezioni: ο Sezione 1: Aspetti strutturali del campione scelto ο Sezione 2: Strategia adottata dalle imprese ο Sezione 3: Struttura delle professioni e delle competenze per le imprese ο Sezione 4: Professioni e sistema educativo/formativo ο Sezione 5: Formazione del personale e fabbisogni formativi ο Appendice B: progetto dei percorsi formativi creati nel corso delle attività del polo, in particolare in riferimento all’azione di costruzione dei modelli formativi. ο Tecnico superiore per l’industrializzazione del prodotto e del processo della calzatura e per la gestione e controllo degli impianti di produzione calzaturiera – ο Tecnico superiore per il disegno, lo sviluppo e la commmercializzazione del prodotto calzaturiero Appendice C: schema del questionario impiegato per la valutazione in itinere ed ex post del livello di gradimento del corso da parte delle aziende. Lo stesso questionario verrà utilizzato per valutare il gradimento dei corsi progettati da parte delle aziende. Il questionario verrà utilizzato per le valutazioni in itinere (in questo caso all’azienda si chiederà di valutare il programma dei corsi) oppure per le valutazioni ex post (in questo caso all’azienda si chiederà di valutare studenti che hanno effettuato attività di stage presso l’azienda oppure persone in uscita dai percorsi formativi che sono state assunte dall’azienda stessa. La somministrazione dei questionari sarà svolta dai partner del polo organizzati in gruppi di lavoro, ognuno nell’ambito delle attività di pertinenza. Tutti i gruppi di lavoro opereranno sotto il coordinamento e la supervisione del comitato di pilotaggio. Il comitato di pilotaggio avrà i seguenti compiti: ο di coordinamento, pilotaggio e diffusione dei risultati parziali e finali relativi alle attività del Polo ο di assicurare la coerenza di tutte le attività didattiche con gli obiettivi del progetto ο di presiedere al buon funzionamento del processo formativo, rispettando i diversi ruoli dei comitati esecutivi di decidere con il Legale rappresentante per gli affidamenti di incarico in base all’organizzazione del Polo, il Comitato di Pilotaggio opera in sinergia ed interazione con un comitato tecnico: Comitato Tecnico Formazione. Tale comitato è costituito da un rappresentante dell’Università, degli Enti formativi, della scuola e da un rappresentante delle aziende, presieduti da un direttore scientifico. Il comitato avrà compiti esecutivi ed organizzativi relativamente alle attività formative del Polo. Svolgerà in particolare attività di controllo e valutazione sulla programmazione, personalizzazione ed erogazione dei percorsi formativi. Riportiamo ora un elenco di indicatori e indici da calcolare: • Indicatori calcolati sulla base delle informazioni raccolte dai partecipanti ai corsi di formazione ο Soddisfazione Soddisfazione delle aspettative iniziali Adeguatezza della fornitura di conoscenze e di basi per formare una professionalità Adeguatezza della fornitura di conoscenze e di basi per affrontare il mercato del lavoro nei settori coerenti con la figura professionale in uscita Adeguatezza dei contenuti del corso svolti rispetto a quanto prestabilito? Posizione lavorativa al momento della rilevazione ex post Percentuale studenti Suddivisione corsi Percentuale occupati Suddivisione in settori di occupazione Occupati nel settore di riferimento dell’IFTS Occupati in settori diversi Occupati presso le aziende che hanno ospitato gli stage Percentuali ipologie contrattuali Fasce di reddito annuali? Valore aggiunto e criticità Valore aggiunto dell’IFTS nel trovare occupazione Valore aggiunto apportato al CV Criticità • Indicatori calcolati sulla base delle informazioni raccolte dai partecipanti ai corsi di formazione ο Valutazione dell’impatto delle persone formate Grado di Copertura delle aree del corso - profilo1 Grado di Copertura delle aree del corso - profilo2 Copertura del profilo di una carenza nel mercato del lavoro Grado di innovazione dei contenuti del corso Grado di spendibilità nel mercato dei contenuti forniti nel corso Punti di forza e di debolezza del profilo (dettagliati per competenze e argomenti) Disponibilità ad ospitare per periodi di stage o tirocinio le figure in uscita dal corso IFTS Disponibilità ad assumere figure in uscita dal corso IFTS • Indicatori calcolate sulla base di informazioni amministrative raccolte: ο N° di programmi di ricerca e sviluppo con altri poli o enti di ricerca ο N° dei progetti di ricerca sviluppati all’interno del polo ο N° pubblicazioni scientifiche ο Entità dei finanziamenti esterni ο Percentuale di attività finanziate da fondi esterni Percentuale di attività del Polo cofinanziate 6 Relazione Sull’Attività Svolta Sono stati progettati, strutturati e preparati i questionari da utilizzare per la valutazione ex ante, in itinere ed ex post. Sono stati somministrati i questionari ai due campioni di aziende calzaturiere e meccanocalzaturiere per individuare la “lista di priorità formative”. Sono stati elaborati i risultati dei questionari somministrati. La fase attuale prevede la progettazione di dettaglio dei due percorsi IFTS previsti. Il prossimo passaggio sarà quindi la somministrazione del questionario in itinere ed ex post. 7 Appendici Appendice A: i due diversi questionari somministrati ai due campioni di aziende calzaturiere e meccano calzaturiere per individuare la “lista di priorità formative”. • Appendice B: progetto dei percorsi formativi creati nel corso delle attività del polo • Appendice C: schema del questionario impiegato per la valutazione in itinere ed ex post del livello di gradimento del corso da parte delle aziende • RELAZIONE FINALE SULLE ATTIVITA’ DAL POLO Il progetto è stato avviato con l’azione denominata LA GOVERNANCE DEL POLO. Si è costituito il Comitato Tecnico Scientifico al quale sono state affidate le responsabilità operative del progetto e a guida dello stesso è stato posto il Direttore Tecnico, il quale sulla base delle indicazioni fornite dal Comitato di Pilotaggio ha mantenuto la supervisione di tutte le attività. Il progetto è stato suddiviso in diverse azioni di intervento, al fine di poter definire il dettaglio delle attività e affidarne la realizzazione. Ogni azione è stata affidata al partner con le competenze più consone all’attività da svolgere. E’ stato predisposto un gantt delle attività che definisce inizio e fine delle stesse , i tempi e le aree indicate nel diagramma iniziale sono stati modificati in base alle necessità della realizzazione delle singole azioni . Successivamente alla progettazione dell’intervento, alla designazione dei referenti degli organismi di gestione ed all’attribuzione degli incarichi si è dato avvio all’attività di ricerca e all’analisi dei fabbisogni formativi. E’ stato predisposto un questionario da sottoporre alle aziende del settore calzaturiero regionale. Del questionario sono state elaborate due versioni con una base comune ma con alcune differenze, in quanto si è ritenuto opportuno prendere in esame sia le aziende che si occupano della pro duzione di calzature, sia le aziende del settore . meccano-calzaturiero. Il questionario è stato divulgato a partire dal mese di gennaio 2007. I dati rilevati sono stati oggetto di studio per la definizione di gap e dei modelli formativi. Nel mese di dicembre è stata avviata anche l’attività relativa all’area denominata “sistema informativo”, che ha avuto come prodotto l’attivazione di un sito web. Le azioni che hanno interessato i gruppi di lavoro del polo formativo sono state: “analisi del contesto formativo” avviata il 16.01.07 che ha visto quale referente principale l’ITIS Caramuel ed alla quale hanno collaborato l’IPSIA Roncalli, l’ITCG Dell’Acqua ed il CSL ha messo in luce l’offerta formativa nel settore di riferimento si è conclusa il 27.02.07. L’importanza di questa indagine è stata quella di poter valutare i vuoti formativi nel settore di interesse e poter quindi calibrare in maniera più efficace l’iter formativo da proporre con il percorso IFTS che sarà attivato con il “Protocollo di intesa nazionale per il settore calzaturiero”. “Somministrazione questionario analisi e ricerca”, che ha visto quale referente principale il CIMAC ed alla quale hanno collaborato l’ITIS Caramuel ed il CSL è stata avviata il 06.12.2006 e si è conclusa il 08.03.07. Le attività che hanno interessato questa azione, ritenute di fondamentale importanza per la definizione delle scelte di indirizzo, sono state più lunghe del previsto ed hanno rallentato l’avvio delle fasi successive. I questionari recapitati alle diverse aziende del settore calzaturiero e del meccano-calzaturiero, probabilmente per la loro complessità hanno avuto tempi di rientro più elevati rispetto a quelli che ci si aspettava, in alcuni casi è stata necessaria una visita di un referente, impegnato nell’azione, per la compilazione ed il ritiro del questionario. Il 20.04.07 è stata avviata l’azione “rielaborazione dati” che ha visto quale referente principale il CIMAC ed alla quale hanno collaborato l’ITIS Caramuel ed il CSL. Durante questa attività sono stati tabulati i dati emersi nella precedente. I dati rilevati hanno evidenziato sia le professionalità di maggior interesse nei settori di riferimento, sia le carenze riscontrate e quindi le competenze da potenziare nelle figure professionali da formare. L’azione si è conclusa il 04.05.07. Il 04.05.07, contestualmente alla chiusura dell’azione precedente è stata avviata l’azione “analisi dati di ricerca” che ha avuto quale referente principale l’ITIS Caramuel ed alla quale hanno collaborato l’IPSIA Roncalli, l’ITCG Dell’Acqua ed il CSL, i lavori hanno interessato la definizione di due figure professionali da formare con l’attivazione dei due percorsi IFTS che saranno attivati con il “Protocollo di intesa nazionale per il settore calzaturiero” che prevede un percorso IFTS per il settore produzione della calzatura e l’altro riguarda il settore moda. Le due figure anzidette, proposte dai referenti del gruppo di lavoro, sono state oggetto di ulteriore studio da parte del Comitato di Pilotaggio e dopo il riscontro oggettivo che ne è scaturito dalla definizione Gap è diventato obiettivo dell’azione “definizione modelli formativi”. L’azione “analisi dati di ricerca” chiusa in data 06.06.07 ha fornito all’ITIS Caramuel i materiali per concludere l’azione denominata “definizione gap”, in questa ultima sono state individuate le aree professionalizzanti che attualmente non sono presenti nella panoramica della formazione tecnica e professionale negli ambiti calzaturiero e meccanico del territorio. In data 12.06.07, in concomitanza con la conclusione dell’azione “definizione gap” è stata avviata l’azione “definizione modelli formativi” a cui hanno collaborato: ITIS Caramuel, IPSIA Roncalli, ITCG Dell’Acqua, CSL Milano, ed ANCI sezione CIMAC Vigevano. Questa azione rappresenta l’obiettivo delle precedenti. Infatti la finalità delle indagini effettuate ha permesso di mettere a punto un percorso formativo che potrà fornire le professionalità richieste e necessarie alle aziende del settore di riferimento. In concomitanza ai lavori delle azioni anzidette ed in autonomia dalle stesse, Università di Pavia (facoltà di ingegneria) e Cimac hanno portato avanti i lavori relativi alle azioni “definizione indicatori di performance” e “modellizzazione indicatori” . il piano di sviluppo L’area di attività del Polo Calzaturiero si prefigge, all’interno delle strategie e dei programmi di sviluppo produttivo in primo luogo della nostra regione, la finalità di coinvolgere decine di imprese dei settori tradizionali calzaturieri e meccano calzaturieri in una coordinata attività di innovazione, design, formazione e sviluppo tecnologico. Le potenzialità presenti nei settori tradizionali, coniugate con significativi processi di innovazione e design, potrebbero infatti rappresentare un fattore determinante per la crescita della competitività a livello nazionale ed internazionale delle imprese del comparto, soprattutto grazie alla possibilità di utilizzare nuove tecnologie, da mettere a punto specificamente, collegandole con l’artigianalità e la tradizione esistenti. Innovazione e design devono pertanto rappresentare un elemento strategicamente competitivo comune alle imprese coinvolte, attraverso un’azione di supporto che preveda, nell’ambito dello stesso progetto, l’individuazione di un forte appeal di design che contenga soluzioni quali collezioni, nuove linee di prodotto, nuove tecnologie di produzione. L’innovazione a carattere più tecnologico potrà riguardare sia il prodotto che il processo, attraverso l’utilizzo di strumenti informatici per la simulazione di colori e di nuove texture, la realizzazione di prototipi di nuovi oggetti in cui l’elemento fondamentale potrebbe essere costituito da un macchinario di nuova concezione, la ideazione di modalità on line di marketing e commercializzazione, ecc. Gli obiettivi specifici di questa filosofia possono essere: ideazione, progettazione, design e sviluppo di nuovi prodotti e miglioramento di prodotti esistenti ideazione, progettazione e sviluppo di nuovi processi produttivi o parti di essi e miglioramento di processi produttivi esistenti tutela della proprietà industriale dei nuovi prodotti e la valorizzazione del “made in italy” formazione on the job di risorse umane per ricerca e sviluppo e design industriale e loro ingresso e conseguente consolidamento in azienda. Le future azioni da implementare, parallelamente alla realizzazione dei due percorsi IFTS progettati, possono essere: azione trasversale finalizzata ad innalzare la cultura imprenditoriale ed innovativa di gruppi di aziende del comparto, supportata anche dalle associazioni di categoria e dalle confederazioni sindacali azioni relative alla platform tecnology, intesa all’utilizzo di infrastrutture ed attrezzature ad elevato contenuto tecnologico hardware e software per attività di sperimentazione e prototipazione azione di ricerca e sperimentazione finalizzata a favorire lo sviluppo di specifici progetti di interesse delle singole aziende azione di servizi innovativi finalizzata a sviluppare consulenze tecnico specialistiche all’esterno della singola azienda interessando, per esempio, esperti disciplinari del mondo della formazione superiore azione rivolta alle risorse umane finalizzata a favorire lo sviluppo, la formazione e la certificazione delle competenze tecniche e professionali collegate alle esigenze del settore azione di avviamento che si ripromette di favorire la nascita di nuove imprese ad elevato contenuto innovativo, supportate dai giovani che hanno acquisito esperienze specifiche nel settore di riferimento La crescita delle competenze e delle capacità professionali è strettamente legata al progresso tecnologico. Il potenziamento del capitale umano è quanto auspicato dalla Strategia di Lisbona che si propone di fare dell’Europa l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo. Tale potenziamento è anche tra i principali obiettivi delle politiche economiche della nostra regione. In questa direzione si stanno muovendo anche gli sforzi del Polo Calzaturiero con l’intento di farne un asse strategico per l’attrazione di nuova industria dell’innovazione e della conoscenza, professionalità innovative con elevato livello di istruzione e specifica preparazione nei settori della manifattura calzaturiera di eccellenza e nell’ambito di produzione di macchinari ad elevato contenuto tecnologico, entrambi rappresentati nel territorio di riferimento. L’obiettivo principale di questo progetto è innanzitutto di facilitare lo scambio di conoscenza tra il mondo della scuola a quello dell’impresa, in merito alla mission, i valori e le specificità di ciascuno. Questo vuol dire fondamentalmente: individuare e analizzare l'attuale livello di conoscenza reciproca avviare una serie di azioni di sensibilizzazione per favorire lo scambio di conoscenze e la realizzazione di migliori sinergie Fino ad oggi si sono sviluppate diverse iniziative collaborative tra il mondo della scuola e quello delle aziende del territorio come i periodi di alternanza scuola-lavoro e l’intervento di esperti aziendali che sono stati impegnati come docenti presso l’ITIS G. CARAMUEL nel corso di perito meccanico con indirizzo calzaturiero. Nell’ambito dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo sono stati sviluppati negli anni passati progetti ad elevato contenuto tecnologico, accogliendo anche le sollecitazioni prodotte dal mercato del lavoro. Pur con queste esperienze positive sembra emergere il fatto che non sempre le due realtà si conoscono realmente per quanto riguarda le proprie finalità e impostazioni di lavoro. Ciò concorre a produrre una serie di luoghi comuni e di pregiudizi l'uno nei confronti dell'altro. A volte la scuola si muove sulla base di stereotipi e con scarsa conoscenza delle opportunità, delle necessità, e dei valori del fare impresa (dell'impegno e della necessità di assumersi dei rischi, ecc.). Dall'altro l'impresa considera, a volte, troppo teorica e lontana dalle esigenze concrete ed immediate la formazione impartita a livello scolastico, anche se ciò appare meno vero per gli imprenditori di nuova generazione. Nell'arco di alcuni anni sarebbe opportuno che i pregiudizi scuola-impresa-lavoro non abbiano più occasione di esistere in quanto si sarà generato un meccanismo reciproco di conoscenza dei valori e rispetto del ruolo e dell'autonomia di ciascun soggetto coinvolto. Le energie impegnate quindi potranno essere orientate verso iniziative di più alto valore aggiunto che, coniugando le punte di eccellenza delle due realtà possano far progredire il livello culturale dell'interno territorio. In uno studio di fattibilità a medio termine emerge sicuramente la necessità di coinvolgimento di soggetti che possano sostenere, al termine dei progetti finanziati dai canali ministeriali e regionali, le attività del Polo Calzaturiero nella sua specificità territoriale: associazioni imprenditoriali e di categoria, oltre a quelle coinvolte attualmente, che siano il punto di riferimento per il mondo industriale e imprenditoriale istituzioni scolastiche, oltre a quelle coinvolte attualmente, che svolgano il ruolo di catalizzatore per il mondo della scuola e più in generale della formazione e che si facciano promotrici di best practice nell’ambito formativo gli enti locali ed in particolare il settore formazione, all’interno dei propri impegni istituzionali. la Regione Lombardia qualora esistano le condizioni per la realizzazione di progetti finanziati l’Università che può curare i percorsi di specializzazione dei docenti e che può farsi promotrice di nuovi sistemi didattici gli esperti delle due realtà che attraverso il confronto e lo scambio reciproci si muovono sinergicamente nei due ambienti In questo panorama i partner da coinvolgere, affinché la vita operativa del Polo Calzaturiero sia ragionevolmente alimentata, sono sicuramente soggetti del mondo imprenditoriale e scolastico, ma in ogni caso esperti delle due realtà che facilitino la diffusione delle conoscenze e delle competenze. i percorsi IFTS TECNICO SUPERIORE PER L’INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO E DEL PROCESSO DELLA CALZATURA E PER LA GESTIONE E CONTROLLO DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE CALZATURIERA Il percorso formativo è volto a formare la figura di tecnico superiore per l’industrializzazione del prodotto scarpa e dei relativi processi e per la gestione e il controllo degli impianti di produzione calzaturiera; tale figura si pone in stretta integrazione con la progettazione del prodotto “calzatura”, definendone i cicli di lavorazione, curando l’adeguamento delle tecnologie di produzione e l’eventuale ricorso a risorse esterne e intervenendo sui problemi relativi al processo produttivo delle calzature ed al funzionamento degli impianti. Questa figura professionale risponde alla richiesta delle aziende perchè non solo da un lato è a conoscenza di quelli che sono gli elementi di innovazione in termini di prodotto e di processo, rispondendo così alle esigenze di innovazione espressi dall’azienda, ma anche dall’altro si fa essa stessa portatrice di innovazione, padroneggiando il processo di problem solving in termini di soluzioni innovative. Durante il percorso formativo, all’allievo verranno trasmesse le seguenti conoscenze: • il mercato della produzione calzaturiera nei suoi aspetti macro economici • il prodotto scarpa, la sua struttura e la valenza funzionale delle differenti parti che lo costituiscono • le principali tecniche costruttive della scarpa ed i rispettivi cicli di lavorazione “tipo” • le fasi principali di lavorazione della scarpa e la loro valenza (impatto sulla qualità) • i macchinari e le tecnologie di fabbricazione più importanti nelle varie fasi • i sistemi di logistica interna, la organizzazione del lavoro, la pianificazione e la gestione del reparto produttivo • la definizione ed implementazione dei layout produttivi • la catena di fornitura e le sue interazioni con la fase produttiva • la gestione della catena di fornitura • il funzionamento, la programmazione e manutenzione dei macchinari più importanti utilizzati per la fabbricazione della calzatura le tecnologie innovative di prodotto e di processo, l’uso di nuovi materiali, l’automazione e la prototipazione rapida. Grazie a tali conoscenze l’allievo, al termine del suo percorso formativo, sarà in grado di: • analizzare le strutture aziendali in base ai processi produttivi ed ai relativi costi, • adottare metodi e tecniche adeguate per la industrializzazione e gestione produttiva del prodotto “calzatura”, • gestire le strutture tecniche ed impiantistiche nella fase di configurazione dei sistemi di processo e di sviluppo prodotto • utilizzare le logiche sottese al miglioramento continuo (lotta agli sprechi in fase di produzione) • individuare gli obiettivi delle politiche di qualità nell’utilizzo dei processi e le relative ripercussioni sulla realizzazione dei prodotti • impostare la manutenzione e l’aggiornamento di un impianto industriale calzaturiero. • leggere il complesso di elementi interno ed esterno ad un’organizzazione aziendale, riuscendo ad individuarne i punti di forza e le criticità; proporre soluzioni innovative, che inneschino e sostengano processi di cambiamento; Questa serie di competenze permetteranno all’allievo di raggiungere i seguenti obiettivi: • rilevare ed esaminare gli scostamenti rispetto ai parametri di produzione, agli standard qualitativi, alla sicurezza ed all’ambiente, anche a seguito dell’analisi dei rischi legati alle movimentazioni ed al funzionamento delle macchine, predisponendo la messa in sicurezza degli operatori ed avendo cura di sincronizzare gli interventi dei dispositivi installati relativamente ai problemi specifici di produzione, coordinando le attività di controllo sul processo produttivo e sui prodotti, al fine di garantire la qualità complessiva degli stessi anche in conformità alle procedure aziendali. • Individuare le criticità e proporre soluzioni innovative • assistere il personale dell'unità operativa quando si presenta un problema e trasferire le conoscenze nei momenti di introduzione di modifiche e di innovazioni • gestire gli impianti elettropneumatici ed oleodinamici inseriti nel processo produttivo calzaturiero ed impostarne la manutenzione e l’aggiornamento • formulare proposte per il miglioramento del processo produttivo e formalizzarle (attività di reporting), • mettere in relazione le esigenze della produzione con le richieste provenienti da altre funzioni coinvolte controllare ed eseguire la programmazione di macchine a controllo numerico computerizzato per le lavorazioni tipiche calzaturiere La scelta di creare una figura che integrasse il tecnico superiore di processo e prodotto con quella del tecnico di automazione industriale nasce dall’analisi settoriale e territoriale dei fabbisogni formativi espressi dalle due tipologie di aziende calzaturiere presenti nel territorio vigevanese: le aziende prettamente calzaturiere, che producono e commercializzano il prodotto “scarpa”, e quelle meccano-calzaturiere, che forniscono al mercato le macchine per la produzione calzaturiera. Sul vaglio della figura in oggetto è stata interpellata anche l’ANCI, l’associazione nazionale calzaturieri italiani, che si è fatta portavoce delle aziende presenti sul territorio lombardo e non. Attraverso queste ricerche, la figura professionale in uscita dall’IFTS è sta curvata in modo da corrispondere sia alle esigenze del settore, così come sono espresse a livello lombardo, sia a quelle territoriali del distretto calzaturiero vigevanese. Un ulteriore specializzazione della figura si può avere soprattutto in riferimento allo stage, lasciando agli allievi la possibilità di scegliere in quale tipologia di azienda svolgere il tirocinio, se in ambito calzaturiero, in ambito meccano-calzaturiero oppure in entrambi gli ambiti. Per assicurare una maggiore aderenza della figura professionale alle esigenze delle aziende, anche in relazione alle esigenze di innovazione da loro espresse, si prevede di completare il percorso attraverso workshop e/o moduli integrativi che affrontino le tematiche tecnologiche innovative, accompagnati da visite presso centri individuati come fonti di innovazione, che permettano l’approfondimento pratico di questi temi. Per l’identificazione delle fonti di innovazione ci si potrà avvalere dell’azione di sistema prevista dal Progetto del Polo Formativo Tecnologico Lombardo. Il Polo formativo si pone come uno degli elementi fondamentali di un protocollo d’intesa nazionale siglato dall’ANCI, con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e il MIUR ( v. allegato), teso alla valorizzazione e al rilancio del settore calzaturiero e che affida alla Lombardia il compito di creare un “network”, attraverso l’individuazione precisa delle competenze tecniche e scientifiche delle quali ci si può avvalere per la sua realizzazione (quali, quante, dove sono ubicate). Tale “rete” sarà in grado di operare con la massima efficacia come una struttura distribuita sul territorio, garantendo la realizzazione di progetti relativi all’applicazione e diffusione di tecnologie innovative di prodotto e di processo, all’uso di nuovi materiali, all’automazione e la prototipazione rapida. Questa stretta sinergia tra i due poli garantirà l’introduzione nel percorso formativo di elementi di innovazione e di nuove tecnologie, per rispondere alle esigenze di innovazione espresse dalle aziende. L’università ha riconosciuto al percorso IFTS 10 crediti formativi per il tirocinio e si è impegnata a valutare l’erogazione di altri crediti sulla base dell’analisi delle materie in fase di progettazione di dettaglio. Dal punto di vista metodologico sarà utilizzato il “project work”, pensato come “spazio” dove sia possibile realizzare concretamente, una volta analizzati i fabbisogni del cliente, un intero progetto. Il progetto non sarà concepito nell’ambito di un “laboratorio protetto” ma darà vita ad un “prodotto” che risponderà alle esigenze specifiche e reali di una azienda/ente committente. Naturalmente questo comporterà una organizzazione del progetto per responsabilità in cui il Docente avrà il ruolo di Capo-Progetto. Il concetto di project work trova quindi una sua spinta innovativa all’interno del Polo All’inizio del percorso avrà un ruolo importante, dal punto di vista metodologico orientativo, il bilancio di competenze che porrà il soggetto al centro del processo formativo, contribuendo alla definizione del percorso formativo in collaborazione con gli esperti coinvolti. Attraverso tale metodo si individueranno competenze, attitudini professionali e personali, bisogni, aspirazioni del soggetto, informazioni che verranno utilizzate per tracciare la possibile crescita personaleprofessionale. Il presupposto di base è rappresentato dalla consapevolezza di poter gestire autonomamente la propria mobilità sociale e professionale, partendo dal riconoscimento delle competenze acquisite attraverso le esperienze vissute nel tempo. Pur nel rispetto degli standard minimi previsti i percorsi formativi saranno resi flessibili: dalla personalizzazione del percorso attraverso la rilevazione delle competenze in ingresso (bilancio di competenze) dalla costruzione di un modello standard per il riconoscimento delle competenze in ingresso, attraverso il rilascio di crediti formativi sia in entrata (stage, esperienze di lavoro) che in uscita (c. f. universitari) dall’offerta di percorsi modulari di specializzazione, in itinere o ex post rispetto al percorso IFTS, anche finalizzati al raggiungimento di certificazioni tecnico/professionali spendibili sul mercato del lavoro. Tali percorsi che fanno parte delle attività da altre fonti di finanziamento, permetteranno di professionalizzare ulteriormente l’allievo in uscita in relazione alle sue specifiche esigenze. Dalla Formalizzazione della formazione interna delle aziende Per quanto riguarda le metodologie didattiche, oltre al già citato project work,verranno utilizzate le seguenti: COOPERATIVE LEARNING:crea una sinergia positiva in forza della quale lo spirito collaborativo si sviluppa attraverso un’interdipendenza reciproca, in cui i componenti del gruppo sono sollecitati a sostenersi a vicenda e a superare insieme gli ostacoli. EMPOWERMENT:valorizza i punti di forza già presenti nel soggetto, attraverso l’identificazione delle aree di risorse da utilizzare. Le aree di attività che concorrono a supportare il processo di self empowerment sono: elaborazione delle risorse personali del soggetto; acquisizione di risorse esterne al soggetto presenti nell’ambiente; sperimentazione. METODOLOGIA DEL COMPITO: assunzione come criterio di progettazione dell’apprendimento inteso come processo di cambiamento e crescita. Tale metodologia si fonda su una dinamica triangolare (o partecipativa) nella quale ai soggetti “formatore” e “allievo” si aggiunge un terzo polo: il compito, cioè una situazione concreta e impegnativa per l’allievo che introduce un importante fattore di crescita, la responsabilità. TECNICO SUPERIORE PER IL DISEGNO, LO SVILUPPO E LA COMMMERCIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO CALZATURIERO La figura professionale sarà formata per: ideare un prodotto calzaturiero che identifichi lo stile italiano nel mondo (sarà un modellista), partecipare all’elaborazione, conoscendo la struttura del prodotto, di strategie commerciali e di marketing, conoscere la struttura del prodotto per poterlo commercializzare, vincendo la concorrenza (anche nei prezzi) nei mercati internazionali. E’ un tecnico che progetta la scarpa e partecipa alla sua commercializzazione. Sa riconoscere quali sono gli elementi identificativi di una qualità superiore che caratterizza il prodotto italiano e che lo rende incomparabile sul mercato internazionale. Risponde a quelle esigenze di qualità e creatività che la ns. industria calzaturiera deve portare sui mercati internazionali. - questo deve essere la sintesi innovativa di questo tecnico-creativo. Al termine del percorso formativo, gli allievi saranno in grado di: • conoscere il mercato della produzione calzaturiera e padroneggiarlo nei suoi aspetti macroeconomici, • conoscere il prodotto scarpa e tutti gli aspetti della sua creazione e produzione: le principali tecniche produttive e i cicli di lavorazione, le tecniche di progettazione con metodi manuali e informatizzati, la realizzazione di campioni e l’impostazione della produzione, gli strumenti e le tecniche di prototipazione rapida, l’impostazione delle distinte base, dei cicli di lavorazione e dei dati di prodotto, l’impostazione dell’industrializzazione della scarpa • analizzare le strutture aziendali impegnate nei processi produttivi, sapendo definirne i costi, • conoscere le tecniche di base (studio anatomico del piede, studio calzata ecc…..), • conoscere le materie prime, le modalità di concia e i trattamenti alternativi, • rapportarsi con competenza con il Responsabile Commerciale dell’azienda monomarca o della grande distribuzione per sviluppare i canali commerciali e le opportunità di mercato, per individuare un giusta strategia nella parte attinente alle caratteristiche intrinseche del prodotto, integrare e coordinare l’area produttiva con l’area commerciale (un tecnico che conoscendo intrinsecamente il prodotto sappia suggerire al commerciale i punti di forza qualitativi su cui focalizzare le politiche di vendita). Il presente progetto IFTS è parte integrante del polo formativo, dato che la necessità di questo secondo percorso è emersa dall’analisi dei fabbisogni formativi, che ha interessato primariamente i due distretti calzaturieri di Vigevano e Legnano. Per questo secondo percorso non si richiede il finanziamento all’interno di questo dispositivo, dato che questo progetto di polo formativo si integra in un quadro di riferimento nazionale costituito dal protocollo d’intesa siglato dall’Anci, con le parti sociali e con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, teso alla valorizzazione e rivalutazione del settore calzaturiero e che prevede una serie di azioni di sistema affidate alle singole regioni dove questo settore si dimostra più forte. In particolare la Regione Lombardia prevede la costituzione di un Polo Tecnologico Formativo Lombardo che dovrà occuparsi di costituire un “network di ricerca” che metta in relazione tutte le fonti di innovazione e i centri di ricerca, per rendere sempre più competitivo il sistema produttivo calzaturiero lombardo, accanto a questo prevede una serie di azioni formative di riqualificazione e aggiornamento delle risorse occupate e di formazione di tecnici, che acquisiscano le competenze professionali richieste dalle aziende e che siano capaci di farsi portatori di innovazione all’interno delle realtà aziendali. La regione Lombardia svolge anche funzione di coordinamento all’interno dei diversi progetti regionali. Le risorse economiche necessarie per lo svolgimento di questo percorso formativo saranno, quindi erogate da questo secondo polo.