Le mosse vincenti. - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano

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Le mosse vincenti. - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
Le mosse vincenti.
Il nuovo CNI, le grandi sfide,
le prospettive della professione.
Rivista dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano - gennaio- n. 55
Poste Italiane Spa - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - CNS Udine.
SOMMARIO
Armando Zambrano è il nuovo Presidente del CNI.
4
Cambia il CNI.
4
Ormea. I piloni, la cultura
del restauro.
Di Filippo Bonfiglietti.
17
La modifica dell’ordinamento
la facciamo noi.
Di Laura Cavestri
6
Dopo il Sudan, Portofranco.
Di Tomaso Lamperti.
18
Modello tedesco per le tariffe.
Di Pierluigi Mutti
7
Il tradimento del mattone.
Di Flavio Tresoldi.
20
Riforma delle professioni.
8
Sostenibilità dell’agricoltura
per l’alimentazione umana.
Di Pier Antonio Casellato.
23
Un sito in Ordine.
Di Gianluca Sironi.
25
L’ingegnere elettrotecnico
Giuliano Zuccoli.
Di Silvio Bosetti.
13
Caro Pisapia, occorre intendersi.
Lettera al Sindaco di Milano.
14
Esposizioni.
Intervista a Jack Rowley
L’Ordine.
Il tuo partner.
16 LA FONDAZIONE
LE COMMISSIONI
2828
42
46
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
RIVISTA DELL’ORDINE
DEGLI INGEGNERI
DELLA PROVINCIA DI MILANO
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ANNO XIV
N. 55 - GENNAIO 2012
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implicito assenso dell’autore, si intendono ceduti
all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano.
Credits: Makesim Shmeijov
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 3
Non a caso abbiamo deciso di titolare ‘le mosse vicenti’.
Abbiamo atteso molto per un nuovo CNI.
Ora non possiamo che vedere realizzate quelle risposte
che da anni la professione si attende.
Rivista*
Cambia il CNI
Adesso svolte decisive.
S
crivevamo su queste pagine: “Una
vicenda alquanto intricata che ha
portato il massimo Organo
istituzionale della categoria ingegneristica, il
Cni a subire, negli ultimi cinque anni una
serie di avvicendamenti al suo vertice, alcuni
a colpi di corsi e ricorsi ai Tribunali, altri figli
di lotte intestine ai Consigli in carica.
Storie e procedure che hanno rallentato il
normale svolgimento dei lavori dell’Organo,
con evidenti danni per la categoria per lo
stesso buon nome dell’ingegneria”.
E ancora: “dopo un lungo periodo di
contenziosi interni alla professione è giunto
il momento di permettere agli ingegneri di
votare per eleggere una rappresentanza che
sia davvero la miglior interprete dei progetti
che la categoria intende intraprendere.
Voglio ricordare che il voto è l’unico
momento democratico per rinnovare e
lasciarci alle spalle un passato difficile”.
Con le elezioni finalmente alle spalle ora
occorre dare una svolta nel metodo di
4 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
lavoro e nel progetto finale del Cni.
Cominciamo dal metodo di lavoro.
Il Cni sino ad oggi è parso quasi come
un’enclave, una struttura distaccata dal resto
degli Ordini. Va introdotta quindi la logica
del network con il Consiglio che diventa il
centro nevralgico di una rete composta
dallo stesso Cni e dagli Ordini. Occorre
dare la possibilità di valorizzare al massimo
le eccellenze dei territori e farle diventare
un bene prezioso per la categoria e,
soprattutto, al servizio della collettività.
Un concetto dunque che si lega al progetto.
“E’ fondamentale - dicevamo - aumentare i
collegamenti con il mondo esterno, dalla
politica alle istituzioni, dagli enti al mondo
del lavoro, stabilendo per ogni rapporto un
progetto di azione e pianificando obiettivi e
dislocando risorse.
Il progetto è coerente con i rapporti che la
categoria intende stabilire con il mondo
esterno. Non bisogna mai dimenticare che il
nostro obiettivo è tutelare la competenza e
serietà dell’ingegneria perché solo
un’ingegneria seria può tutelare la
collettività”.
La sfida è iniziata. Ora l’impegno più
importante è quello di condizionare il
lavoro del CNI a poche ma vincenti mosse
perché la posta in gioco è davvero notevole
e non possiamo sbagliare.
Il futuro del Paese è legato - insieme a
fattori macroeconomici - al futuro delle
professioni; più saremo in grado di rinnovare
il nostro assetto e maggiori saranno le
possibilità di incidere sul destino
del sistema Italia.
Nel prossimo numero daremo ampio
spazio alla voce dell’ingegneria interpellata
dai progetti di trasformazione della
categoria che sono insiti nei diversi
provvedimenti legislativi
del Governo Monti.
l
Il nuovo CNI.
Presidente
Ing. Armando Zambrano
Ordine di Salerno
Vicepresidente Vicario
Ing. Fabio Bonfà
Ordine di Padova
Vicepresidente
Ing. Gianni Massa
Ordine di Cagliari
Consigliere Segretario
Ing. Riccardo Pellegatta
Ordine di Milano
Tesoriere
Ing. Michele Lapenna
Ordine di Potenza
Consigliere
Ing. Giovanni Cardinale
Ordine di Arezzo
Consigliere
Ing. Gaetano Fede
Ordine di Catania
Consigliere
Ing. Andrea Gianasso
Ordine di Torino
Consigliere
Ing. Hansjorg Letzner
Ordine di Bolzano
Consigliere
Ing. iunior Ania Lopez
Ordine di Viterbo
In alto, il Presidente
del CNI, Zambrano.
A lato, il Presidente
uscente, Rolando.
In alto, il marchio
del Congresso nazionale
degli Ordini
che si è tenuto
a settembre
nella città di Bari.
Consigliere
Ing. Massimo Mariani
Ordine di Perugia
Consigliere
Ing. Angelo Masi
Ordine di Taranto
Consigliere
Ing. Nicola Monda
Ordine di Napoli
Consigliere
Ing. Raffaele Solustri
Ordine di Ancona
Consigliere
Ing. Angelo Valsecchi
Ordine di Lecco
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
Ma davvero le credenziali ‘anticasta’ sono sufficienti per governare il
Paese? E cosa c’entra l’abolizione delle tariffe con la concorrenza?
Modifica dell’Ordinamento.
DI LAURA CAVESTRI
La facciamo noi. Parola di Zambrano.
È
la partita su cui il Governo si gioca
molte delle sue credenziali 'anticasta', oltre a essere un braccio di
ferro che Monti intraprese già quando era
commissario Ue alla Concorrenza, senza
sostanziali risultati.
Il pacchetto-liberalizzazioni del Governo peraltro affidato al sottosegretario Antonio Catricalà, ex Garante Antitrust e convinto liberista - mira a portare a termine
una deregolamentazione del mondo professionale.
Ma l'intervento, a differenza di quelli previsti dal primo decreto della manovra,
come ha spiegato lo stesso presidente del
Consiglio, Mario Monti, «sarà sistematico,
in modo che ognuno si renda conto che a
ciascuno è richiesto qualche sacrificio e
qualche arretramento». Monti è, infatti,
convinto che le difficoltà incontrate su taxi
e farmacie sono dovute proprio al fatto
che sono state considerate due misure slegate da un intervento più complessivo e
organico per la crescita.
Poco trapela. Ma gli Ordini professionali che già entro agosto devono allineare i
propri regolamenti al riordino della manovra di ferragosto (il Dl 138/2011 convertito con legge 148/2011) - potrebbero
ritrovarsi con un decreto che cancella definitivamente il ricorso alle tariffe. Sia la manovra di ferragosto che la legge di stabilità
(183/2011) hanno eliminato ogni riferimento ai tariffari nelle contrattazioni tra
privati. Ma i tariffari non sono stati aboliti,
restano in vigore nei casi di contenzioso,
nei rapporti con la Pa e quando la presta-
zione professionale è resa nell'interesse di
terzi. Poi c'è da disciplinare, entro sei mesi
dall'entrata in vigore della legge 'salva-Italia', il funzionamento delle società di capitale tra professionisti.
Per Gaetano Stella (presidente di Confprofessioni, il coordinamento delle associazioni sindacali dei professionisti) «non si
tratta di salvare gli Ordini professionali da
presunti tentativi di abolizioni, nè di ostracizzare la liberalizzazione tout court, ma di
capire il modello professionale che scaturirà dalla riforma». Concordi anche gli ingegneri con la necessità di fare sacrifici. E,
come spiega il presidente Armando Zambrano, siamo pronti «a portare per i primi
di gennaio al ministro della Giustizia la nostra proposta di modifica dell'ordinamento». Da: Il Sole24Ore del 30 dicembre 2011. l
Chiacchierato quanto discusso
libro sugli ‘intoccabili’. Tutto vero?
Credits: Mauro Scrobogna /La Presse
6 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
Armando ZAMBRANO, nuovo Presidente del CNI. IL SALUTO.
E’ con assoluto orgoglio che mi appresto a ricoprire l'incarico di Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Un'attestazione di stima e fiducia da parte dei colleghi per iniziare un percorso di lavoro all'insegna delle tematiche più importanti per il
futuro della nostra professione.
Un ringraziamento particolare al collega Fabio Bonfà, Vicepresidente, per il suo impegno dato in questi mesi per la costruzione
di questo nostro progetto. Tra le priorità individuate, oltre alla riforma delle professioni, anche la necessità di instaurare un rapporto costruttivo con l'Assemblea dei Presidenti, senza contare alcuni aspetti fondamentali per la categoria. Innanzitutto quelli
tecnici, nella fattispecie pensiamo agli ambiti urbanistici, al terzo settore ed ad una serie di modifiche normative, imprescindibili
per garantire la massima efficacia e trasparenza delle procedure.
Non ultimo la sicurezza sia per quanto attiene ai lavoratori, impegnati ogni giorno nei cantieri, sia per quanto riguarda i cittadini.
In questo senso, forte attenzione verrà prestata all'ambito degli infortuni domestici ed, inoltre, soprattutto alle tematiche relativo
al territorio ed all’assetto idrogeologico. Con un obiettivo ben chiaro: tutelare la qualità della prestazione professionale nell'interesse dell'ingegnere, ma soprattutto della collettività.
Roma, 24 novembre 2011
Nelle società tra professionisti devono essere
posti dei paletti ai soci di capitale, per evitare
che l'attività dei professionisti venga snaturata.
Credits: Olly
I
ntervistato dalla rivista Edilizia e Territorio del Sole 24 Ore sulle linee guida
del suo mandato, Zambrano ha commentato le novità introdotte dalla Manovra di Ferragosto in materia di società tra
professionisti, con l'ingresso dei soci di capitale negli studi professionali. “Il socio di
capitale – ha detto Zambrano - non deve
arrivare ad avere il controllo della società,
altrimenti si snatura l'attività professionale
che finisce per essere svolta da chi ha i
soldi e non è qualificato”. Anche per le società di ingegneria devono essere posti dei
limiti al capitale.
Modello tedesco per le tariffe.
Ordini” al decreto legge Salva Italia è stata
disinnescata la tagliola del 13 agosto 2012,
data entro la quale gli ordinamenti professionali avrebbero dovuto essere riformati
pena la loro abolizione (leggi tutto). Su
questo argomento, il presidente del CNI
ricorda che gli ingegneri stanno preparando, insieme agli architetti, agronomi e
geologi, una proposta comune per la riforma degli Ordini da presentare al ministero della Giustizia.
Modello tedesco
per le tariffe professionali
Per quanto riguarda le tariffe professionali,
Riforma delle professioni
il Consiglio nazionale degli ingegneri
guarda con interesse al modello tedesco,
Sul fronte della riforma delle professioni, con la parcella legata alla qualità della precon un emendamento battezzato “salva stazione. “Studieremo una tariffa correlata
alla qualità, alla complessità della prestazione e anche al tempo di esecuzione”,
spiega Zambrano.
No alla formazione
di tipo burocratico
Il futuro ingegnere, secondo il presidente
del CNI, dovrà avere una formazione
meno burocratica, che sia in grado di migliorare la qualità del professionista. Inoltre,
l'Albo dovrebbe diventare uno strumento
per avvicinare il professionista al mercato,
uno strumento trasparente e utile nei conl
fronti della committenza.
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 7
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
RIFORMA DELLE PROFESSIONI
Il Consiglio nazionale degli architetti, Pianificatori, Paesaggisti
e Conservatori ha dato la parola a tre categorie di professionisti. Vediamo cosa hanno detto.
I
n questi giorni si susseguono le discussioni e gli approfondimenti sui contenuti della riforma delle professioni che
il governo Monti sta definendo.
Per questo abbiamo voluto dare la parola
ai presidenti degli Ordini che rappresentano tre importanti categorie di professionisti contigui agli architetti:
un continuo miglioramento per essere in
grado di competere in un mercato oggi
molto complesso.
Siamo d’accordo su una maggiore incisività
sulla deontologia utilizzando organismi diversi dal passato, ma occorre che in questi
siano presenti professionisti con competenza perché la materia è complessa.
In sintesi, non vogliamo essere considerati
DI PIERLUIGI MUTTI
l’orientamento del governo e allora vale la
pena di sfruttare questa occasione per raggiungere risultati positivi. Punterei al recupero di credibilità per il sistema ordinistico
e al miglioramento degli ordinamenti e dei
codici deontologici: si sono verificati legami
tra nostri iscritt i e ambienti legati alla criminalità organizzata cui si è prestata poca
att enzione e su questo tema dobbiamo
Armando Zambrano, presidente del
Consiglio nazionale degli ingegneri, Gian
Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Andrea Sisti,
presidente del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Un significativo contributo di idee
e proposte.
Credits: Robert Kneschke
FOCUS
Le decisioni del governo in tema di riforma delle professioni generano riflessi rilevanti. Come sempre nei passaggi
importanti si registrano aspetti problematici ma anche importanti opportunità.
una casta perché assolutamente non lo
siamo, vogliamo lavorare al servizio dei cittadini e se il Governo ci dà quest’occasione di rinnovamento la vogliamo sfruttare in questa logica.
ARMANDO ZAMBRANO
Come ingegneri abbiamo sempre considerato una riforma dell’ordinamento
come un’opportunità, peraltro auspicata
da tempo, perché consapevoli della necessità di modificare un ordinamento degli
anni Venti che ci sta stretto.
Auspicavamo un passaggio alla formazione
continua e permanente perché la verifica
della professionalità è un punto di forza,
ma spesso non è stato considerato in
modo corretto l’obiettivo, che è quello di
GIAN VITO GRAZIANO
Mettere mano a un sistema con radici e
basi profonde, e anche lontane nel tempo,
non è semplice. C’era sicuramente bisogno di una riforma delle professioni, ma mi
lascia perplesso che si faccia passare come
tale una serie di provvedimenti inseriti in
un contesto di manovra economica. E non
credo che attraverso queste normative si
possano determinare grandi vantaggi economici per il paese.
Comunque prendo atto che questo è
8 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
recuperare credibilità nei confronti della
società civile. Un fenomeno che ha riguardato tutte le professioni in generale, ma mi
sento di proporre questa riflessione a
quelle tecniche, con cui abbiamo comunità
di intenti.
ANDREA SISTI
I cambiamenti molto spesso non coincidono con le innovazioni utili. È comunque
rilevante il fatto che le professioni, sopratt
utto quelle tecniche che si devono confrontare con l’innovazione tecnologica,
sono di fatto in continua evoluzione. La gestione della regolamentazione di una professione non può però prescindere dalla
sua identità e dalla sua capacità dinamica
di evolversi rispetto all’innovazione stessa.
La professione.
Che cresce.
QUI BATTE
la professione
Tra Governo e Ordini la tensione
rimane alta. di Giovanni Negri
Il Sole 24Ore 14-01-2012
Professioni preoccupate
sulle tariffe e i tirocini.
di Laura Cavestri
Il Sole 24Ore 13-01-2012
Milano prepara la mobilitazione.
di Francesca Milano
Il Sole 24Ore 13-01-2012
Credits: Yuri Arcurs
Gli ordini devono saper cogliere questa
opportunità.
FOCUS
L’impossibilità di fare alcun riferimento a
tariffari viene presentata come elemento
utile a favorire lo sviluppo del mercato. Ma
come si può evitare il determinarsi di una
competizione tra professionisti esclusivamente fondata su quei massimi ribassi che
finiscono, inevitabilmente, per favorire
comportamenti scorretti e per non garantire la qualità della prestazione?
ARMANDO ZAMBRANO
Abbiamo sperimentato l’eliminazione delle
tariffe obbligatorie dal 2006, ma in realtà il
rapporto con il privato è sempre stato improntato a una certa libertà, usando la tariffa solo come riferimento, utile ma non
obbligatorio. Dall’eliminazione si sono verificati ribassi eccessivi sulle gare, dimostrando così come il sistema può risultare
distorto. Se la tariffa non può più rappresentare un minimo inderogabile è necessario disporre di elementi di riferimento,
proprio a tutela dell’utente.
Il quale può essere in difficoltà nel rivolgersi al progettista senza avere un’idea del
costo delle varie prestazioni: poi ognuno è
libero di avviare una contrattazione, ma almeno disponendo di elementi chiari.
Per le opere pubbliche, invece, il riferimento tariffario è indispensabile, perché
sotto o sopra una certa cifra si modificano
le tipologie delle gare di affidamento degli
incarichi. E se esiste un prezzario per gli
appalti di costruzione non si capisce perché escluderlo per i professionisti. Il problema dei ribassi è una materia delicata e
se il legislatore ha voluto evitare per gli appalti di costruzione il ricorso al massimo
ribasso, altrettanto si sarebbe dovuto fare
per la progettazione, inserendo un meccanismo che eviti distorsioni che escludono
garanzie di qualità.
Professioni, scompaiono le tariffe.
Il Sole 24Ore 12-01-2012
«L’urbanizzazione sarà più
veloce». Ok di Ance e architetti.
di Dario Aquaro
Il Sole 24Ore 12-01-2012
Concorrenza: i vantaggi per i consumatori, i dubbi delle categorie di
AA.VV.
Il Sole 24Ore 11-01-2012
Riforma senza pregiudizi.
di Maria Carla De Cesari
Il Sole 24Ore 11-01-2012
Groupon, la scure degli Ordini
professionali. di Antonio Castaldo
Corriere della Sera 11-01-2012
La pagliuzza e la trave.
di Antonio Polito
II problema oggi è l’approccio ideologico, Corriere della Sera 11-01-2012
quasi una caccia alle streghe. Se invece si
ragiona oggettivamente si capisce che per Queste sono delle manovre che
ogni attività serve un prezzario sul quale partono dalla coda.
poi è legittimo chiedere uno sconto.
di Gianni De Felice
Mi sembra un problema più teorico che Italia Oggi 11-01-2012
pratico, perché alla fine si troverà una qual-
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 9
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
che forma di prezzario, magari riferito al
numero di ore impiegate per la prestazione.
GIAN VITO GRAZIANO
L’abolizione del riferimento tariffario è
aberrante; è vero che stiamo andando
verso una deregolamentazione di tutti i sistemi, ma non condivido questa scelta. La
tariffa serve a determinare le procedure di
gara e l’affidamento dei servizi.
Non è vero che l’Europa ci chiede di eliminare le tariffe, ci chiede procedure trasparenti e come rispondiamo senza
riferimenti certi? Se un Rup deve stabilire la soglia per un servizio non si capisce
su cosa si possa basare, se i prezzi dei prodotti e la manodopera sono regolamentati
da costi perché non ci può essere un
costo della prestazione?
Sono convinto che queste scelte siano in
contrasto con le norme europee. In questo percorso di deregolamentazione generalizzato molte stazioni appaltanti oggi
fanno scelte discutibili: operano una valutazione della prestazione messa in gara indipendente dal suo reale valore e fanno
riferimento alla cifra di cui dispongono per
quel lavoro disposizione.
Un comportamento arbitrario, che va a discapito della qualità e svilisce qualunque
servizio. Questa situazione non va certo a
favore dei giovani, i primi a essere stati tagliati fuori dal mercato.
ANDREA SISTI
Ponendo alla base gli standard di qualità
10 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
prestazionali e il fabbisogno di lavoro e di
studio dell’opera. La prestazione d’opera
deve essere verificata con questi parametri
altrimenti, come già avviene, si premiano
solo gli “ammanicati”.
FOCUS
Per quanto riguarda le società professionali
è utile mettere l’accento sulla difesa dell’autonomia intellettuale del professionista,
in relazione al potere del socio di maggioranza che potrebbe non esserlo, e per evitare che i professionisti finiscano per
diventare degli impiegati.
ARMANDO ZAMBRANO
L’ingresso ufficiale del capitale nelle attività
intellettuali, che non riguarda soltanto i
professionisti ma la società nel suo complesso, è forse l’aspetto più delicato di
tutta la riforma.
È evidente che le logiche del professionista
intellettuale e dell’imprenditore sono diverse: se il secondo investe esclusivamente
per il profitto, il primo tende, ovviamente
al ritorno economico, ma anche alla soddisfazione delle esigenze del committente,
al rispetto delle garanzie di sicurezza delle
opere nel rispetto delle regole deontologiche. Il socio di capitale rappresenta
un’opportunità, soprattutto per chi inizia
l’attività, ma consentire che la gestione, e
soprattutto l’amministrazione, siano affidate a non professionisti è un grave errore. Se il rispetto delle regole
deontologiche – e quindi eventuali sanzioni – vale anche per le società, il socio di
capitale non iscritto all’albo non subisce
conseguenze. Il che rappresenta una asimmetria inaccettabile. Credo che su questo
punto si possa intervenire per soddisfare
esigenze che non sono solo dei professionisti, ma di interesse generale.
GIAN VITO GRAZIANO
Sono molto favorevole alla costituzione di
società, ma fortemente critico sulla possibilità che il socio di capitale possa detenere la maggioranza.
Qui va messo un limite, altrimenti il professionista risulta alla mercè del socio di
capitale che magari ha comprato le attrezzature. Un aspetto pericoloso anche nel
caso di verifiche delle procedure adottate
e di eventuali sanzioni: se l’amministratore
non è un iscritto all’Ordine non si può
procedere con nessun tipo di censura.
Purtroppo questo indirizzo si sta diffondendo, anche perché le grandi società di
La professione.
Che cresce.
Gli ordini? Sono altre le priorità.
Italia Oggi
10-01-2012
Tariffe minime e ruoli esclusivi.
I nodi da sciogliere nelle
professioni. di Nuccio Natoli
Il Resto del Carlino - QN
09-01-2012
capitale vorrebbero avocare a sé i servizi rischierebbero di essere espulsi dal mondo
professionali. Una volta imboccata una del lavoro.
strada, poi, è difficile tornare indietro: dopo
l’abolizione tariffaria voluta da Bersani il ARMANDO ZAMBRANO
successivo governo Berlusconi ha pro- L’assicurazione obbligatoria è una garanzia
messo una revisione, ma non se ne è fatto perché mette al riparo da possibili errori
nulla.
ANDREA SISTI
Il problema non è del socio di maggioranza in quanto tale, ma dei suoi conflitti
di interesse e soprattutto dell’amministrazione della società. Le società sono uno
strumento di organizzazione della professione, non la professione. È il professionista che deve saper cogliere l’occasione.
Occorre introdurre la possibilità che
anche i professionisti possano costituire
reti di professionisti e che ci siano incentivi
alla aggregazione.
In un mercato unico europeo è necessario
che ci prepariamo a competere in un contesto dove necessitano dimensione e professionalità nello spazio e nel tempo. Il
mercato professionale è già di fatto così.
Occorre dare strumenti ai professionisti
singoli e definire una volta per tutte le regole evitando le elusioni di attività professionali realizzate in modo controverso.
FOCUS
L’obbligo di assicurazione e di formazione
continua, in particolare in un momento di
crisi come l’attuale, potrebbe creare notevoli problemi economici per tutti i professionisti e in particolare per i giovani che
Da avvocati, tassisti e petrolieri i
primi dubbi sul «piano Passera».
di Paolo Foschi
Corriere della Sera 09-01-2012
La rivolta delle corporazioni: “No
alla ricetta dell’Antitrust”.
di Luisa Grion e Luca Pagni
la Repubblica 07-01-2012
Viaggio nel Futuro di una Società
più aperta. di Dario Di Vico
Corriere della Sera 07-01-2012
Le Casse di previdenza
all’angolo. di Ignazio Marino
e da pericolose rivalse. Credo che questa Italia Oggi 07-01-2012
sia un’occasione per gli Ordini che devono
lavorare per creare convenzioni che ridu- Si riaprono i dossier delle
cano al minimo il peso economico di que- professioni e degli incentivi.
sti impegni: magari definendo premi Il Sole 24Ore 05-01-2012
variabili riferiti all’età del professionista.
Trasporti, grandi reti, servizi
È un discorso di sussidiarietà generale della pubblici e ordini. L’agenda
categoria. Per quanto riguarda poi la for- liberalizzazioni. di Mario Sensini
mazione continua, i giovani avranno un pe- Corriere della Sera 05-01-2012
riodo iniziale di esenzione, perché
possiedono pienamente le conoscenza Le Società tra professionisti sotto
tecniche. Vanno completate invece quelle la lente degli Ordini.
professionali e qui gli Ordini sono impor- di Rossella Calabrese
tanti perché possono organizzare appositi edilportale.com 05-01-2012
corsi pre e post laurea, possibilmente gratuiti. Su questo terreno occorre mettere Valore legale della laurea.
in campo intelligenza e capacità, ma non è Meglio abolirlo di fatto.
un compito impossibile, si può ricorrere di Alessandro Figà Salamanca
alla formazione a distanza via internet e ad Il Riformista 04-01-2012
altre formule innovative.
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 11
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
competenze in campo, il sapere e l’inno- mento di crisi economica facendola passare come necessità per il paese. Avrei
vazione sono la sfida del futuro.
preferito che, oltre a mettere una serie di
paletti, si fosse puntato decisamente su
FOCUS
Quella che state vivendo è una bella sfida. una vera riforma delle professioni e questa
non lo è. In ogni caso stiamo tentando di
portare a termine l’opera con tempi conARMANDO ZAMBRANO
Era ora che ci si arrivasse, se noi profes- tingentati. La fretta non è mai una buona
sionisti fossimo il problema dell’Italia e con consigliera, speriamo di cogliere le opporquesti provvedimenti si risolvesse sa- tunità e di sbagliare il meno possibile.
remmo contenti. Ma non è così e probabilmente la liberalizzazione va iniziata in ANDREA SISTI
È certamente una sfida interessante e soaltri settori.
Ad esempio la pubblica amministrazione, prattutto bella se riusciamo a traguardare
dove si verificano freni, ritardi, incertezze il futuro dando ai professionisti e alle
nuove generazioni più opportunità e al
sulla determinazione delle pratiche.
Nel settore delle opere pubbliche, ad paese un nuovo Rinascimento. A questo
esempio, i professionisti possono dare un la dirigenza ordinistica nazionale deve punimportante contributo, sostituendo l’am- tare l’obbiettivo senza egoismi.
l
ministrazione nell’emissione di quei pareri
che non contemplano la discrezionalità,
come la conformità alla legge di progetti e
pratiche attraverso l’autocertificazione: una
liberalizzazione a costo zero attuabile suANDREA SISTI
Per la verità come Ordine dei dottori bito.
agronomi e dottori forestali abbiamo iniziato il cammino da due anni e devo dire GIAN VITO GRAZIANO
Sì, ma sono perplesso e anche un po’ deche la risposta è largamente positiva.
Occorre maggiore sinergia con tutte le luso che questa sfida si giochi in un moGIAN VITO GRAZIANO
Credo molto al ruolo di sussidiarietà sociale che possono svolgere i professionisti
e gli Ordini. Se valutiamo questi obblighi
sotto il profilo della garanzia al committente il giudizio è senz’altro positivo, perché rappresentano una ulteriore garanzia
per eventuali errori, anche se esiste indubbiamente un problema di costi.
Trovo poi assolutamente necessario l’aggiornamento professionale, perché è
molta la mediocrità in alcuni settori. Bisogna individuare percorsi corretti e non è
certo un’operazione facile, noi geologi da
quattro anni ci impegniamo in questa direzione e fatichiamo ancora a definire un
percorso virtuoso. Credo sia importante
offrire, nei limiti del possibile, la gratuità o
comunque costi assolutamente accessibili
ai corsi, perché occorre garantire la qualità
dei relatori ma senza la possibilità di lauti
guadagni per la società che li organizza.
E negli USA come funziona?
L’OCSE attribuisce agli Stati Uniti un livello di regolamentazione della professione di ingegnere tra i più
bassi al mondo.
• Negli Stati Uniti per acquisire la “licenza” professionale di
ingegnere occorre: conseguire un titolo universitario (della
durata di 4 anni) presso un corso di studi accreditato; superare un primo esame dal carattere preminentemente teorico; svolgere un tirocinio professionale della durata di
quattro anni; superare un secondo esame di carattere eminentemente pratico
• La maggior parte degli Stati prevede l’obbligo di aggiornamento professionale continuo
12 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
Credits: Helder Almeida
• Tutti gli Stati attribuiscono agli ingegneri specifiche competenze riservate
• Come in Italia, è possibile esercitare la professione di ingegnere in forma societaria. A differenza del nostro paese,
però, la maggior parte degli Stati della Federazione prevede una puntuale regolamentazione delle strutture societarie tra cui l’obbligo di iscrizione in appositi registri tenuti
dai Board
• Non esistono tariffe vincolanti per legge, ma l’aggiudicazione degli incarichi pubblici di progettazione viene effettuata, in misura assolutamente prevalente, solo sulla base
(dati CNI)
di elementi qualitativi e non sul prezzo.
Il ricordo di un grande professionista.
L’ingegnere elettrotecnico
Giuliano Zuccoli. DI SILVIO bOSETTI
L
’ingegner Giuliano Zuccoli è morto
sabato 11 febbraio. Ci ha lasciato
pochi giorni dopo avere abbandonato il posto di lavoro e la plancia di comando.
E’ stato un grande ingegnere, riconosciuto
esperto nel settore che più ha amato, cioè
quello della produzione elettrica. Un uomo integro, radicato nella fedeltà alla famiglia e nel
legame con la propria tradizione valtellinese,
che ha fino in fondo fatto il suo dovere di dirigente e amministratore di aziende. Quella
di Giuliano Zuccoli è una personalità che ha
attinto i suoi tratti dalle valli alpine, forgiata
nelle acciaierie dell’hinterland milanese e
compiuta nel settore della produzione idroelettrica. Si spiega così un’equilibrata sensibilità del valore del tempo, che gli permetteva
di distinguere sapientemente il momento
della semina da quello del raccolto, con la
rocciosa pazienza di chi sa attendere la stagione giusta.
Personalmente ho passato accanto a lui oltre
15 anni della mia vita professionale ed ho imparato moltissimo, sia in ambito tecnico che
gestionale. Ho conosciuto una grande professionalità completata dalla capacità di riconoscere le novità che avrebbero potuto
durare e di investire in esse, cui faceva da
contrappunto un istintivo rifiuto rispetto alle
mode economiche più o meno speculative.
Penso alla diffidenza con cui ha preventivamente letto il fatuo passaggio della “Net economy” o la più recente stagione degli
incentivi a pioggia al fotovoltaico.
La sua passione tecnica per la produzione
elettrica era nota, in particolare la conoscenza dei sistemi idroelettrici: l’intelligente
opera di potenziamento del sistema produttivo dell’Alta Valtellina ne resterà l’emblema.
Ma come non ricordare anche la scelta del
rifacimento della centrale termoelettrica di
Cassano, il sostegno alle tecnologie di cogenerazione per la città di Milano, la campagne
di diffusione del gas naturale per il riscaldamento o l’integrazione in un unico operatore
della rete di distribuzione elettrica.
Questa grande competenza tecnica ha comunque fatto da fondamenta alla sua riconosciuta capacità gestionale e strategica delle
società. Con una capacità ideale ha inseguito il progetto della creazione di un grande
gruppo con connotazione italiana che giocasse la partita europea. Quante volte lo abbiamo sentito ripetere l’analogia calcistica
“dobbiamo posizionarci ai vertici del campionato nazionale e partecipare da protagonisti
alla Champions League”.
L’ingegner Zuccoli aveva anche convinzioni
importanti e, talvolta, controcorrente: nell’estate del 2007 è stato il primo a capire che,
dopo vent’anni di ostracismo, si poteva riaprire il dialogo sulla “fonte nucleare” e a ricordare al Paese quanto fosse dannoso l’aver
seppellito questa tecnologia solo per ragioni
ideologiche. Come non ricordare infine
quando mi introdusse all’idea del rilancio
della mobilità elettrica, nel concreto sogno di
creare un sistema logistico e distributivo che
nei prossimi anni consenta di dare prospettiva alle auto e alle moto con propulsore elettrico che tanto possono contribuire alla
sostenibilità ambientale e alla qualità dell’aria
nelle nostre città.
Nel ruolo di Presidente, Giuliano Zuccoli è
stato ai vertici societari per un lungo periodo,
grazie anche al perspicace sesto senso sull’evoluzione degli equilibri finanziari e politici
e alla dote di sapere comunicare agli azionisti ed alle istituzioni, in modo essenziale e
convincente, quei pochi grandi progetti che
riteneva tenessero nel presente e avessero
un futuro.
Infine un ricordo sulla Fondazione Energylab.
Nella tarda primavera del 2007 cominciò a
elaborare l’idea di un soggetto indipendente
che favorisse l’innovazione nel settore energetico attingendo alle formidabili competenze
disponibili nelle Università e Centri di ricerca
Lombarde. Ne parlammo a cinque Rettori ed
al Governatore della Regione. Una idea precisa fin da subito: “dobbiamo fare qualcosa
che non si limiti ad essere un Osservatorio
da Centro Studi o un Sindacato a difesa degli
interessi delle aziende. Ci serve un Laboratorio, un insieme di persone virtuose e competenti che dialoghino e facciano proposte
per sostenere concreti progetti di sviluppo nel
settore energetico”.
L’idea prese corpo grazie alla serietà del progetto e delle personalità coinvolte. Fu l’ingegner Zuccoli a radunare presso un illustre
notaio, nel settembre 2007, i Rettori e a promuovere la firma dell’atto costitutivo. Per sua
natura una Fondazione prosegue la visione
ed il mandato dei suoi Fondatori, e noi. Ora
che ci ha lasciato, ci impegneremo a farlo.
Porgendo le nostre più sentite condoglianze
alla moglie, sempre al suo fianco, ed ai tre
figli, affidiamo alla Madre della fede valtellinese, la Madonna del Santuario di Tirano, il
l
dolore di noi tutti.
La professione.
Che cresce.
Non solo taxi e farmacie.
Ordini e infrastrutture nel
pacchetto-concorrenza.
di Paolo Baroni
La Stampa 04-01-2012
Come sconfiggere le corporazioni
che frenano l’Italia.
di Alessandro De Nicola
la Repubblica 04-01-2012
Troppa demagogia sugli ordini.
Italia Oggi
03-01-2012
Entro novembre l’accatastamento
di tutti gli edifici.
di Franco Guazzone
Il Sole 24Ore 02-01-2012
Sacrifici per tutti in aiuto
alla crescita.
di Laura Cavestri
Il Sole 24Ore 30-12-2011
Semplificazione
e più Concorrenza.
di Antonella Baccaro
Corriere della Sera 30-12-2011
Monti: riforme con obiettivo Ue.
di Lina Palmerini
Il Sole 24Ore 29-12-2011
Nuove norme sulla concorrenza
di E. M.
Corriere della Sera 29-12-2011
Gli ordini? Una risorsa in un
Paese disordinato.
di Marina Calderone
Il Sole 24Ore 29-12-2011
Ministro dell’Ambiente Clini:
‘mai più condoni edilizi’’.
di Rossella Calabrese
edilportale.com 28-12-2011
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 13
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
A proposito dell’importanza degli Ordini nella vita pubblica...
Caro Pisapia, occorre intendersi.
E
gregio Sindaco, come pensiamo
Lei sappia, sono alcuni mesi che
Le scriviamo per chiederle un incontro affinché, nella sua veste di commissario straordinario di Expo, Lei possa
esprimersi sulla proposta che, dopo 10
mesi di lavoro congiunto, abbiamo
messo a punto per rispondere alla richiesta di collaborazione di Società Expo
sulla definizione dei bandi che dovranno
concretizzarsi nella realizzazione di
quelle architetture e di quelle opere di ingegneria che nel 2015 diverranno, insieme con l’organizzazione degli eventi,
l’immagine di Milano nel mondo.
Non Le riassumiamo tutta la vicenda,
alla quale ha dato ampio riscontro anche
la stampa, perché siamo certi che Lei,
così come tutti i destinatari delle nostre
lettere, ne sia a conoscenza e che la sua
mancata risposta sia sostanzialmente
dovuta ai molti impegni che la sua carica
comporta. Non vogliamo pensare che il
suo, e vostro, silenzio sia dovuto alla
mancanza della volontà politica di affrontare il tema della costruzione di un
nuovo assetto normativo tale da lasciare
nell’Italia e nel mondo l’immagine di una
città che finalmente investe nei suoi
spazi pubblici e che riserva le sue risorse anche alla qualità dell’architettura,
al riconoscimento della professionalità,
alla trasparenza delle procedure, alla
partecipazione dei giovani.
Questa lettera riguarda tuttavia un altro
argomento, che fa sempre parte dei concorsi Expo, concorsi che continuiamo a
ritenere una insostituibile occasione per
promuovere la qualità dell’architettura e
contribuire concretamente all’avvio di
una nuova stagione di trasparenza e di
partecipazione nei confronti della collettività e dei cittadini, promessa che era
14 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
stata uno dei punti di forza della sua vittoriosa campagna elettorale.
Poco prima di Natale è stato pubblicato
il bando per un Concorso di idee per la “
Realizzazione delle architetture di servizio del sito Expo Milano 2015”. Bando
che, qualora lo si consideri dimenticando
tutto quello che l’ha preceduto, potrebbe
anche essere accolto con un certo favore. Purtroppo le scelte da Voi fatte non
ce lo permettono, essenzialmente per
due ragioni: la prima è che questo bando
non può che essere inteso, nostro malgrado, come un modo per “accontentare” i professionisti (e gli Ordini
professionali) esclusi di fatto dalla partecipazione a tutti i bandi relativi agli edifici
di una certa importanza, e ai quali sarà
riservato questo unico concorso, che,
nonché marginale, ci sembra davvero
poco significativo e di nessun interesse
per il futuro dell’area.
La seconda ragione è che il bando
stesso, mai sottopostoci in bozza come
sempre promesso, contiene alcune condizioni inaccettabili rilevate dalle nostre
commissioni bandi e che di seguito le
elenchiamo.
lutazione delle proposte ideative.
Il bando dovrebbe fornire indicazioni in
merito ai tempi e alle modalità di svolgimento dei lavori della Commissione giudicatrice. In particolar modo andrebbe
specificato che, in quanto collegio perfetto, la Commissione potrà operare solo
con il plenum dei suoi componenti (cfr.
Consiglio di Stato, Sentenza n.
324/2004).
10. Svolgimento della procedura: generalità.
La Commissione giudicatrice, pur se non
riportata nominalmente nel bando, andrebbe comunque descritta nella sua
composizione. In particolare, tenendo
conto delle disposizioni di cui agli artt.
106 e 84 del D.Lgs. 163/2006, andrebbero specificate nel bando le informazioni inerenti il numero e la qualifica dei
componenti, nonché le modalità della
loro designazione per quanto concerne
le categorie di cui al comma otto del
menzionato art. 84.
Analoga considerazione può essere riferita anche al contenuto del punto 15.2,
la cui eventuale applicazione dovrebbe
essere almeno vincolata al parere della
Commissione giudicatrice, come specificato per quanto concerne il punto 15.3.
Quanto previsto al punto 15.4 andrebbe
integrato con un riferimento alle norme
in materia di tutela del diritto d’autore.
In riferimento alla possibilità per la stazione appaltante di apportare modifiche
al progetto vincitore, prevista al punto
15.6 si precisa che variazioni sostanziali
della proposta ideativa necessiterebbero
del consenso del relativo autore.
Inoltre, al punto 8. BUSTA B: docu-
12. Svolgimento della procedura: va-
13. Premio e rimborsi spese.
Quanto previsto al punto 13.1 riguardo
al successivo incarico di “supervisione
artistica” appare anomalo, oltre che
poco chiaro.
15. Clausole finali.
La previsione di cui al punto 15.1 non
trova riscontro in alcun riferimento normativo. Permanendo per la stazione appaltante la possibilità di far luogo,
nell’esercizio del potere di autotutela,
all’annullamento della procedura, l’apposizione nel bando di tale clausola appare
inopportuna, tendente solo a disincentivare la più ampia e qualificata partecipazione al concorso.
La professione.
Che cresce.
DI LUCA MONTANI
mentazione tecnica.
In merito agli elaborati di cui alle lettere
c), d) ed e), non viene specificato il formato delle tavole richieste.
Per quanto concerne il contenuto della
lettera f), appare opportuno porre l’accento sulle difficoltà legate alla reale
conservazione dell’anonimato dei file,
per i quali risulta spesso possibile risalire
ai relativi autori (si veda al riguardo: TAR
Napoli, Sez. II, 24 marzo 2006, n. 3177).
Si suggerisce di prevedere la consegna
del supporto digitale nella busta relativa
alla documentazione amministrativa o,
in alternativa, specificare che gli elaborati in formato digitale potranno essere
visionati dalla commissione giudicatrice
solo ad avvenuta definizione della graduatoria.
gliamo sperare ancora una volta che ci
sarà data una risposta e che ci sarà concesso un incontro per discutere su questi e su altri argomenti, così come Le ha
chiesto anche il Presidente del Consiglio
Nazionale degli Architetti, Leopoldo
Freyrie, nella sua ultima del 5 gennaio.
l
Cordiali saluti.
Siamo molto spiacenti di quanto è accaduto e di quanto sta accadendo, ma vo-
I firmatari della lettera:
Presidente dell'Ordine degli Architetti PPC della provincia di Milano Daniela Volpi.
Presidente del CNAPPC Leopoldo Freyrie.
Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano Stefano Calzolari.
Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri Armando Zambrano.
Presidente della Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti PPC Paolo Ventura.
Ordini, tariffe e parcelle.
Obiettivo: più concorrenza.
di Raffaello Masci
La Stampa 27-12-2011
Monti, inizia il dopo-manovra.
di Lina Palmerini
Il Sole 24Ore 27-12-2011
Subito infrastrutture e liberalizzazioni. di Roberto Giovannini
La Stampa 23-12-2011
Carta professionale Ue per tutti.
di Benedetta Pacelli
Italia Oggi 20-12-2011
Manovra: Freyrie (architetti),
contro recessione
accelerare riforma professioni.
Adnkronos/Labitalia 16-12-2011
La rassegna stampa prosegue sul prossimo numero de La Rivista che esce a fine marzo.
Vuoi proseguire
il dibattito?
Scrivi un commento e invialo a:
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Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 15
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
Esposizioni.
C
Torniamo sul tema con un contributo
eccezionale di Jack Rowley.
on la seguente intervista a Dr
Jack Rowley, Direttore del
settore Ricerche e Sostenibilita’
presso GSMA, abbiamo voluto acquisire
il punto di vista di chi deve realizzare le
infrastrutture di telecomunicazioni con
particolare riferimento alle risoluzioni del
Parlamento Europeo in termini di
esposizioni per la popolazione. Abbiamo
volutamente lasciato l’intervista in lingua
originale per non alterare la terminologia
tecnica impiegata.
of €3.6 billion, rising to €7 billion if the limit was
applied on a per antenna basis. When additional
operational costs were included, the study
estimated that consumer bills would increase by 9
to 17%. From a consumer perspective, unscientific
low limits affect network coverage. A study for
French authorities found a sharp deterioration of
network quality, especially in-building coverage,
when a limit of 0.6 V/m was assumed. The
simulation study found average reductions of
indoor coverage of 82% in Paris, 44% in Grenoble
and 37% in Grand Champ.
Resolution 1815 of 2011 of the European
Parliament indicates progressive reduction of the
maximum exposure for the population to
electromagnetic fields in the long run in indoor
environments to values of 0.6 V/m to arrive at
values of 0.2 V/m. Do you believe that these
"numbers" are compatible with current technology?
(currently the legal limit in Italy is 6 V/m). What do
you think will be the technology on which we’ll
have to work?
How do you think will change the structure of the
telecommunications equipment? Can you give us
some examples?
Response: The proposal of 0.6 V/m is a political
position, it is not science based, would provide no
health benefits and would be technically
challenging. Measurements in Austria and Germany
have found that the value of 0.6 V/m is exceeded
in about 50% of public areas and a report for the
Swiss communications regulator concluded that it
would be very difficult to operate mobile networks
with exposure values lower than 6 V/m without
substantial economic consequences.
It can be assumed, although in broad outline, what
will be the costs of intervention?
Response: The costs would be very substantial. A
study in France estimated that adoption of a 0.6
V/m limit at street level would have capital costs
16 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
Response: My hope is that national authorities will
continue to base their policies on credible scientific
advice and GSMA strongly believes that radio
frequency exposure limits should be based on the
WHO
recommendations. The
WHO
recommendations are based on comprehensive
and ongoing reviews of the scientific evidence and
provide protection for all persons against all
established health hazards. Some people have
suggest microcells as an alternative network
structure and while their operating power is lower,
they are generally closer to people and the UK
Health Protection Agency has reported similar
exposures from macro sites and microcells. It is
difficult to speculate on the likely impact of
irrational restrictions but it seems clear that lower
limits mean more antenna sites and no guarantee
that equivalent coverage can be maintained.
You hear more and more frequently saving of
energy resources: do you think that a new and
different structure of the plants could pave the way
for implementation of new arrangements for the
provision of services to citizens? (eg microcells
which also give the same wi-fi residential or vice
versa residential hot spot which also give cellular
coverage).
Response:The mobile industry recognizes the need
to improve energy efficiency both for
environmental and cost reasons. In our 2009
report we forecast that total global greenhouse gas
emissions per connection will be reduced by 40%
by 2020. One of the ways this will be done is
through the use of renewable energy sources, solar
and wind, to power base stations.The GSMA is also
engaged in a mobile network energy efficiency
benchmarking exercise that will help our members
to understand how they compare to their peers
and what they can do to improve efficiency. As
networks evolve and different spectrum becomes
available, mobile operators will examine the
balance between macro sites to provide wide area
coverage and smaller sites for localized coverage
and capacity. With the increasing use of mobile
data, a smartphone uses 24 times more data than
a traditional mobile, the need for backhaul capacity
from the base station to the core network is an
l
increasing challenge.
Ci scusiamo per l’erronea
anticipazione nello scorso
numero di novembre (N. 54)
delle 6 domande in versione
originale contenute
nel presente articolo.
U
n paio di anni fa, quando annunciai
l’intenzione di scrivere su Ormea un
secondo libro, più completo e
approfondito di “Ormea qualcosa in più”, il sindaco
Gianfranco Benzo mi suggerì di approfondire la
situazione dei piloni.
I primi che ho trovato li ho indicati su una carta
geografica con una crocetta. Poi le crocette sono
aumentate, e per non perdermi ho incominciato a
numerarli. Man mano che li trovavo, naturalmente.
I primi due sono sulla statale, da Ormea a
Cantarana. Il numero 40 è a Chioraira.
Così ho finito per girare in lungo e in largo il
territorio di Ormea con l’animo del collezionista e
dell’archeologo, ho messo insieme (finora) 280
piloni, ho scattato 1.500 fotografie, ho imparato a
distinguere gli artisti principali, mi sono amareggiato
per lo stato di degrado in cui i piloni si trovano e
ho predisposto una presentazione, con un’ottantina
di slides, che ho ripetuto tre volte a Ormea, una
volta all’Università degli Studi di Genova, una volta
al Rotary di Savona e un’altra volta, ieri, a Imperia
in occasione delle Giornate Europee del
Patrimonio.
La mia conclusione è che i piloni di Ormea sono
un fatto culturale quasi incredibile per dimensione
e per omogeneità: duecento piloni su duemila
abitanti, uno ogni dieci. Un fatto culturale che potrà
essere utilizzato a vantaggio di tutti, ma che si sta
polverizzando per colpa del tempo, dell’incuria e
dell’incultura di chi dovrebbe difenderlo.
Dal punto di vista turistico e ambientale Ormea ha
grosse qualità che però, purtroppo, in Italia non
sono del tutto eccezionali.
I piloni sono un fatto culturale che può offrire
grossi vantaggi turistici, purché non si polverizzino.
Può offrire grossi vantaggi turistici purché si sia
capaci di “venderlo”: perché i piloni di Ormea sono
importanti non solo per numero, ma anche come
qualità di opere d’arte. I piloni d’Ormea sono in
gran parte su proprietà private che spesso
appartengono a persone scomparse, emigrate o
comunque poco interessate alla loro
manutenzione. Il Comune non nuota nell’oro e gli
sforzi per coinvolgere la Soprintendenza o
qualunque possibile sponsor almeno finora sono
stati inutili. I danni causati dall’umidità e dagli inverni
sono gravi e crescenti. Il restauro sarebbe
indispensabile almeno come intervento strutturale,
perché c’è poco da intervenire sulla pittura se il
pilone crolla. Un restauro che, quanto meno,
dovrebbe essere fatto per proteggere da danni
ulteriori anche la pittura, se non si può fare nulla
subito per restaurarla.
A Ormea, i casi di affreschi dell’Ottocento ricoperti
(e non restaurati) con pitture recenti sono
numerosi e snaturanti anche quando le nuove
pitture, in sé, non sarebbero malvagie: ma lo
sarebbero solo se fossero fatte da qualche altra
parte, non certo sovrapponendosi a una pittura
antica di un secolo, indipendentemente da chi l’ha
realizzata e ancora peggio se costui era un pittore
di valore come Eugenio Arduino.
patrimonio che, in termini mercantili, può essere
un’attrattiva unica, la base per itinerari turistici unici
al mondo. Un patrimonio per il cui restauro
occorrerà denaro che per adesso non si trova e
che, al momento in cui arriverà, non troverà più
piloni ma mucchi di sassi, a parte le mie fotografie
e il mio libro. Un patrimonio sul quale, se si vuole
e se si può, per ora possono intervenire solo i
privati.
Da quando ho incominciato a occuparmene, due
piloni sono crollati e altri due sono stati distrutti
per “restaurarli”. Due su cento. Come dire che in
cinquant’anni non ce ne saranno più: ma non è
vero, il tempo sarà molto più breve, perché i piloni
ormai sono già troppo deteriorati per poter durare
l
così a lungo.
Naturalmente, tutti dovrebbero sapere che i piloni
sono tutelati dalla legge anche se sono su proprietà
private, che per poterli restaurare occorre un
progetto e un beneplacito della Soprintendenza,
che il restauro arbitrario è un reato punito dal
Codice Penale. Ma il punto non è questo, se si
considera la buona fede e la buona volontà di chi
fa queste cose credendo di far bene e pensando
soprattutto di salvare l’aspetto devozionale
trascurando quello artistico che non è certo
secondario al primo.
Il punto è, brutalmente, che quando i piloni saranno
tutti crollati oppure restaurati con questi criteri (o,
meglio, con questa mancanza di criterio), Ormea
sarà privata di un patrimonio che le appartiene e
che non potrà essere rimpiazzato, perché i piloni
ricostruiti non hanno valore. Mentre il suo
patrimonio culturale oggi è una grandiosa, quanto
sconosciuta, galleria d’arte all’aperto. Un
Un caso di degrado culturale denunciato da un ingegnere. Il bel paese purtroppo vanta un
elenco increscioso di edifici e monumenti artistici abbandonati.
DI FILIPPO bONFIGLIETTI
Ormea.
I piloni, la cultura e il restauro.
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 17
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
PROGETTO 2011: SUD SUDAN, costruzione di un edificio per ospitare
il Dipartimento di Scienze dell’Educazione.
DI TOMASO LAMPERTI
Dopo il Sudan, Portofranco.
L
’opera che il nostro Ordine professionale ha generosamente sostenuto attraverso un contributo
economico è in fase di completamento: a
Juba, nel Sud Sudan, l’edificio è praticamente pronto.
Grazie al sostegno di professionisti ed imprese si è raggiunto l’obiettivo della raccolta di 60.000 €.
La Fondazione AVSI ci ha informato che
sono state spese ad oggi circa 47.000 € e
che le opere saranno collaudate secondo
la tempistica prevista e rispettando i costi
pianificati.
Per il 2012, l’Ordine intende concentrare
l’attezione su un altro progetto importante. questa volta sotto casa.
L’associazione PORTOFRANCO anno anche il numero dei ragazzi aiutati
che ha sede in Milano sarà, in- cresce, passando dai 130 iscritti del 2000
fatti, il nostro prossimo obiet- ai 1.200 del 2008.
tivo.
Anche le istituzioni pubbliche riconoscono
L’avventura di Portofranco nasce nel no- l’utilità sociale dell’Associazione Portovembre del 2000 dall’intuizione di un franco; nel 2004 viene riconosciuta come
gruppo di insegnanti appassionati alla pro- Centro di Aggregazione Giovanile dal Copria professione che, di fronte al problema mune di Milano, dal febbraio 2005 risulta
dell’insuccesso scolastico, decidono di par- iscritta al Registro Regionale delle associatire dal rapporto con i ragazzi in difficoltà zioni di solidarietà famigliare, dal febbraio
proponendo un aiuto "personale" allo stu- 2006 l’associazione è inserita nel Registro
Regionale Generale del Volontariato acquidio pomeridiano.
Attorno a questo primo nucleo di inse- sendo la qualifica di ONLUS, sempre nel
gnanti nel corso degli anni si sono aggre- 2006 ottiene l’accreditamento dalla Regati altri professori, giovani studenti gione Lombardia ed il riconoscimento di
universitari o semplici pensionanti mossi operatore accreditato per la fornitura di
da una passione educativa. Anno dopo servizi formativi - orientativi.
l
COME FUNZIONA PORTOFRANCO
L’Associazione è aperta tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì
dalle 14 alle 19. L’accesso è libero e la frequentazione è gratuita. Per accedere al Centro bisogna essere iscritti.
L’Associazione Portofranco Milano offre gratuitamente aiuto
nello studio a studenti delle scuole secondarie di secondo
grado (14/19 anni) che hanno la necessità di essere accompagnati nel loro percorso scolastico, nello svolgimento dei
compiti, nel recupero delle conoscenze disciplinari, nelle possibilità di rimotivazione e orientamento.
In particolare:
- ripetizioni individuale con i volontari;
- aiuto al metodo di studio;
- studio individuale o a gruppi;
- studio guidato a gruppi;
- incontri tematici per studenti impegnati nella preparazione
dell’esame di stato;
18 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
- aiuto all’apprendimento dell’italiano;
- tutoring;
- orientamento scolastico;
- sportello psicologico di ascolto e consultazione;
A) L’accoglienza
L’utente può essere inviato a Portofranco da diversi soggetti
(scuola, servizi, famiglia) o accedere al servizio in modo autonomo. Questa attività si svolge tutti i pomeriggi; questa fase
è gestita da una persona dello staff Il passaggio dell’accoglienza è costituito da un colloquio con il potenziale utente la
cui durata non è standard, varia infatti dai 10 ai 40 minuti a
seconda dei casi. L’accoglienza non è mai una mera registrazione anagrafica bensì una vera occasione di incontro; il colloquio rappresenta innanzitutto un momento dedicato al
ragazzo, uno spazio in cui essere lui protagonista responsabile di ciò che lo riguarda; infatti non è prevista la partecipa-
zione al colloquio dell’eventuale inviante o accompagnatore.
B) L’organizzazione degli appuntamenti
L’agenda degli appuntamenti è gestita da un’unica persona
dello staff. È possibile fissare gli appuntamenti tutti giorni o di
persona o per telefono.
Tramite software apposito vengono fissati gli appuntamenti di
tutte le “materie” compreso l’orientamento e lo sportello psicologico (quest’ultimo prevede una gestione separata tramite
agenda apposita).
L’agenda settimanale è costruita sulla base della disponibilità
dei volontari perciò gli studenti possono richiedere gli appuntamenti in funzione del prospetto settimanale di disponibilità
dei volontari.
L’utente richiedendo un appuntamento viene assegnato alla
materia richiesta e il giorno dell’appuntamento verrà assegnato al volontario; l’utente può anche richiedere un appuntamento con un professore in particolare o con alcuni
universitari.
Alcuni professori manifestano preferenze o richieste circa lo
svolgimento dell’attività quali la continuità didattica o la disponibilità a lavorare con gruppetti di utenti che non sempre è
possibile tenere in considerazione visto che di queste non vi
è traccia nel software di gestione.
Normalmente gli insegnanti hanno 3 appuntamenti di 1 ora
ciascuno a pomeriggio mentre gli universitari 2 di 1,5 ore ciascuno.
I tutorati organizzano insieme al tutor un piano settimanale di
appuntamenti: possono già farsi fissare gli appuntamenti dal
tutor oppure rivolgersi direttamente alla figura dedicata. Non
vengono presi appuntamenti ciclici annuali ma gli incontri
vanno concordati di volta in volta.
C) L’erogazione dell’aiuto allo studio
L’attività principale di aiuto allo studio è svolta da volontari, alcuni di essi sono professori altri sono adulti senza precedenti
esperienze di insegnamento ed altri ancora (la maggioranza)
sono studenti universitari. Anche alla luce delle diverse tipologie di volontari durante l’anno passato si è deciso di avviare
una sperimentazione che portasse ad una nuova organizzazione del servizio; in particolare si è valutata l’utilità di aggregare i volontari entro aree omogenee per contenuto
disciplinare, che permettessero innanzitutto un miglior presidio
della didattica specifica per materie, quindi un miglior accompagnamento dei volontari nella loro attività di aiuto allo studio.
A tali aree organizzative è stato dato il nome di dipartimenti. I
dipartimenti sono, quindi, intesi come luoghi di aggregazione
dei collaboratori e dei volontari di Portofranco operanti direttamente nell’aiuto allo studio, organizzati per aree disciplinari
l
vicine e presidiati da un coordinatore.
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 19
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
Considerazioni, riflessioni, previsioni e proposte per orientarsi nel buio
in cui è precipitato il mercato immobiliare.
Il tradimento del mattone
C
evidente contrariamente a quanto succedeva sino a poco tempo fa) e solo verso
soggetti in grado di dare ferree garanzie
in fatto di reddito o di patrimonio (proprio
o di genitori etc.).
Oltretutto alcune banche, che già hanno
da tempo smesso di finanziare l’acquisto
dei terreni edificabili, si dice stiano negando
(almeno in alcuni casi) finanziamenti anche
a operazioni immobiliari in cui l’area è già
di proprietà dell’operatore e tutti i permessi comunali sono stati ottenuti e gli
oneri comunali sono stati assolti.
Al panorama sopra riportato si aggiun- Secondo voci di corridoio, verrebbero fatti
gono le ultime disposizioni anticrisi dell’at- salvi solo interventi di piccole e medie dituale governo nazionale.
mensioni in posizioni sicuramente di preSenza entrare nel merito delle stesse, mi gio o in ambiti in cui, a dispetto della
limito ad avanzare alcune valutazioni sul- situazione generale, si avrebbe una ragiol’impatto che potrebbero avere sul mer- nevole sicurezza sulle possibilità di vendita
cato immobiliare.
con prezzi sostenuti del prodotto immoIl ritorno dell’ICI, ed il suo incremento per- biliare.
centuale nella nuova veste di IMU, che oltretutto comprenderà la tassa rifiuti, il Secondo maligne voci di corridoio le
nuovo incremento della rivalutazione delle stesse banche starebbero artificialmente
rendite catastali (soprattutto per quanto tenendo in vita, in stato precomatoso, un
riguarda le seconde case), unito all’inaspri- grosso numero di operatori immobiliari
mento dell’IRPEF sui redditi più alti, proba- fortemente esposti a causa di un patrimobilmente tenderà ad allontanare gli nio immobiliare invenduto di rilevanti proinvestitori dal mercato immobiliare (già As- porzioni e che si vorrebbe evitare venga
soedilizia, Nomisma ed altri hanno mani- buttato sul mercato a prezzi fallimentari.
festato preoccupazioni in tal senso).
Tutti questi comportamenti degli istituti di
Quanto sopra con le banche che, in un credito, dal punto di vista dell’operatore
mercato del lavoro sempre più instabile e immobiliare, sembrerebbe siano volti al lopoco remunerato, non erogano più mutui devole tentativo di evitare un crollo del
a privati, se non con percentuali basse ri- mercato e di limitare al massimo la parspetto a valori di mercato (che Valutatori tenza di nuove iniziative immobiliari prima
interni o di fiducia, sicuramente non che sia stato assorbita l’enorme massa di
troppo indipendenti come dovrebbe es- invenduto pronta consegna e di usato atsere il valutatore, già deprimono in modo
ome ormai di consuetudine, i bollettini delle varie agenzie ci ragguagliano in tempo quasi reale
sull’andamento del mercato immobiliare.
Dobbiamo quindi prendere atto che,
dopo un timido segnale di ripresa nel
terzo trimestre del 2011 (rispetto al corrispondente dell’anno precedente che comunque era stato il peggiore degli ultimi
anni) sembra proprio che non si arresti il
calo del numero di transazioni immobiliari
e del prezzo di mercato degli immobili.
20 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
DI FLAVIO TRESOLDI
tualmente disponibile, ma dal punto di
vista del progettista fanno prevedere ancora un lungo periodo di stasi nella progettazione di nuovi interventi.
Infatti la necessità, sia di privati che di operatori, di liquidare a tutti i costi i propri
immobili invenduti, sfitti o inutilizzati che
siano, porterebbe ad un generalizzato ed
incontrollato crollo del mercato con svalutazione di fatto di tutto il patrimonio immobiliare, compreso quello in uso.
Dopo alcuni decenni in cui l’inflazione
prima, la speculazione edilizia poi e recentemente la speculazione finanziaria, avevano garantito che l’investimento
immobiliare fornisse comunque una rivalutazione sicura dell’investimento iniziale,
cominciamo a constatare come il valore
attuale degli immobili stia diminuendo in
modo sensibile e ci sono ragionevoli probabilità che possa subire (per le cause sopradette) un vero e proprio tracollo.
Siamo quindi di fronte a un vero e proprio
tradimento del “mattone” (dal punto di
vista finanziario) e, come tutti i tradimenti,
sembrerebbe che si stia cercando in tutti
i modi di non farlo scoprire.
Capita però sempre più spesso di dover
dire al cliente come l’appartamento acquistato solo due o tre anni or sono e che
ora per vari motivi (lavoro, separazioni, necessità familiari di ampliamento abitazione
etc.) deve essere rivenduto, valga il 10 o
20% in meno rispetto al prezzo di acquisto, o che l’immobile in uso o proveniente
da eredità abbia perso il 20-30% rispetto
alla valutazione di agenzia di qualche
Quando vedremo la luce?
tempo fa e come quindi non sia più sufficiente a finanziare un nuovo acquisto o i
lavori di costruzione e ristrutturazione
precedentemente ipotizzati e preventivati.
Altri invece, sottoscrittori di mutui di lunga
durata, dopo alcuni anni in cui pagano il
mutuo (i primi in cui si rimborsano quasi
esclusivamente gli interessi) si trovano a
versare un rateo per un debito ben più
alto del valore dell’immobile che stanno
riscattando.
La percezione di quanto stia avvenendo
sembra stia diffondendosi nei cittadini proprietari di immobili in modo sempre più
rapido.
Ma il crollo delle quotazioni, se dovesse avvenire, scoraggerà gli investitori, la caduta
degli investimenti causerà una forte contrazione in tutto il settore immobiliare e
nel suo vasto indotto, la perdita di posti di
lavoro o di ricchezza degli operatori dell’indotto impedirà nuovi investimenti e così
via.
Ma l’aspetto forse più preoccupante e
meno evidente della situazione è che tutto
il valore del patrimonio immobiliare italiano subirà una forte contrazione e trascinerà al ribasso anche tutti i Fondi
immobiliari, i patrimoni delle Casse, le potenzialità di reddito degli immobili in gestione etc..
E cosa fare allora di tutte le iniziative immobiliari già approvate ma ancora attualmente bloccate nei cassetti delle
amministrazioni comunali o delle previsioni
di sviluppo degli ambiti di trasformazione
dei PGT, cui erano legate le esecuzioni di
nuove opere pubbliche, soprattutto ora
che i Comuni non avranno più finanziamenti come prima?
Se queste iniziative immobiliari non venissero attuate si bloccherebbero anche i lavori legati alla esecuzione delle opere
pubbliche programmate quindi un blocco
dell’edilizia su doppio fronte, privato e
pubblico.
E se invece dovessero
essere attuate?
Sino ad ora le espansioni territoriali avevano consentito ai Comuni il finanziamento delle opere pubbliche e
dell’apparato comunale a fronte di una urbanizzazione che ha sì regalato ai comuni
strade, parcheggi e verde ma ha anche
sconvolto il territorio e trasformato in
modo irreversibile buona parte della più
fertile pianura d’Europa.
Ora però ci si sta accorgendo che il costo
di manutenzione ordinaria e straordinaria
di tutto il reticolo di strade, di marciapiedi,
di piste ciclabili, di verde, di aiuole, di fasce
alberate etc. sta diventando insopportabile
per le Amministrazioni e tutto ciò senza
parlare dei costi indiretti di trasporto pubblico e privato, di comunicazione, di sorveglianza e di servizio ai cittadini che il
traffico caotico e inquinante causato dalla
eliminazione delle direttrici principali di
traffico ha comportato.
Le battaglie, perse, contro le polveri sottili
ed a favore del trasporto pubblico, sono
una eloquente ed evidente conferma di
quanto sopra asserito. Potrebbe quindi essere il caso che, nel nostro ruolo di progettisti, cominciamo a ripensare il modo di
sviluppo urbano e territoriale in modo
che, alla per fortuna inevitabile (anche se
per ora molto lontana) ripresa del settore delle costruzioni, non si ripetano più
gli errori che sino ad ora ci hanno contraddistinto.
In questo potrebbero esserci di illuminazione e guida proprio i commi 5.3 e 5.4
del nostro Codice deontologico che ci invitano al rispetto ed alla salvaguardia del
territorio.
Come già lo scorso anno ho avuto modo
di esprimermi, il modello di espansione
territoriale illimitata non è più sostenibile
né pensabile.
Diventa quindi necessario prepararsi alla
pur ancora lontana ripresa del mercato
immobiliare con un approccio diverso rispetto a quanto sin qui avuto.
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 21
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
Dobbiamo perciò a tentare di riprogettare
in modo urbanisticamente migliore, o più
adeguato alle attuali necessità, lo spazio
già urbanizzato!.
Sino ad ora si sono recuperati gli ex insediamenti industriali ma ci sono molti isolati
ed anche alcune intere zone residenziali,
nella maggior parte dei casi semicentrali
o periferiche, ma in qualche caso anche
sostanzialmente centrali, in cui sì è costruito negli anni antecedenti gli anni sessanta e settanta con volumetrie basse o in
modo disordinato o in cui sono presenti
edifici ormai fatiscenti e che non ha senso
recuperare perché non possiedono i requisiti di sicurezza statica, di efficienza
energetica, di qualità architettonica, di vivibilità sociale e che quindi sarebbe auspicabile riprogettare anche con eventuale
previsione di maggior concentrazione di
residenti o di funzioni (artigianato di servizio, commerciali, culturali, box auto, sociali
etc.) che possano contribuire a rivitalizzare
anche socialmente ed economicamente
quei contesti che oltretutto sono già, per
la maggior parte, dotati di servizi sociali comunitari e di collegamenti di trasporto.
La rottamazione degli edifici di interi isolati
e la riprogettazione degli stessi eventualmente con aumenti volumetrici (quindi
senza più espansione territoriale con consumo di suolo agricolo) questa è la proposta che già da più parti si tenta di
avanzare (vedi anche il già DL 70/2011
art. 5 punto 9) e che potrebbe coniugare
le necessità di ripresa dello sviluppo immobiliare e della conservazione del territorio!
Oltretutto non è una novità perché molte
delle città moderne sono nate dalle ristrutturazione urbanistica del vecchio non
più gestibile (Nerone, se sua l’iniziativa, insegni!).
Ci sarebbero da individuare e mettere a
punto gli strumenti, anche legislativi, che
22 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
consentano tutto ciò ma già sono presenti
nei piani di governo del territorio alcune
possibilità come incentivazioni e premialità volumetriche, trasferimenti di volumetrie e perequazioni.
Da individuare invece le modalità per
eventuali interventi di esproprio (dietro
equo compenso) o di cessione bonaria
con sostituzione, che rendano possibili ed
economicamente sostenibili questi tipo di
interventi.
Il risultato potrebbe essere quello di agglomerati urbani più vivibili, più belli, più efficienti, meno costosi, meno inquinanti e,
dopo il tradimento, la riappacificazione fra
sviluppo e ripresa immobiliare, fra progettisti e territorio.
Mi auguro quindi che, tecnici e politici, ci si
orienti in questa direzione e che ci si prepari alle conseguenti sfide che il nuovo
propone.
l
Un approccio alla sostenibilità che si limiti ad
ottimizzare le singole fasi dell’attività agroalimentare è decisamente insufficiente.
Due convegni hanno affrontato il tema.
DI PIER ANTONIO M. CASELLATO
Sostenibilità dell’agricoltura
per l’alimentazione umana.
D
ue importanti convegni tenuti a
Milano tra il 30 novembre e il 4
dicembre 2011 hanno approfondito il tema della sostenibilità dell’agricoltura e dell’alimentazione umana.
Il “3rd International forum on food and nutrition” organizzato da Barilla Center FOR
FOOD & NUTRITION ha riunito presso
l’Università Bocconi oltre 50 esperti da
tutto i mondo per un dibattito iniziato il
30 novembre e della durata di due giorni.
Il Convegno 2011 “Il Bio che cambia”
dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura
Biologica (AIAB) iniziato il 1 dicembre
presso il Centro Congressi della Provincia
di Milano accogliendo è stato di quatto
giorni coinvolgendo, anche relatori esteri.
In comune tra i convenuti la preoccupazione di alimentare un popolazione mondiale in rapida crescita che nel 2050 potrà
superare i 9 milioni di persone.
Per inquadrare il problema, dal congresso
BCFN emergono i seguenti dati:
925 milioni di persone su 6,9 miliardi, soffrono la fame, mentre 1328 milioni sono
obese o in sovrappeso.
e per altri fini.
La spinta per l’aumento delle rese e lo
sfruttamento dei terreni, soprattutto a
partire dalla metà del secolo XX, ha fatto
si che il settore agricolo e alimentare sia
stato in gran parte responsabile di:
l peggioramento dei terreni arabili (il
40% è degradato o povero)
l riduzione dell’estensione delle grandi
foreste (il 43% ca delle foreste tropicali e
subtropicali e il 45% delle foreste temperate sono state convertite in coltivazioni).
l cattivo sfruttamento di terreni agricoli
e foreste che comporta il 30% delle emissioni globali di gas serra
l riduzione delle scorte idriche disponibili (ormai se ne utilizza circa il 70%)
l l’uso dell’80% del fosforo disponibile
(diminuzione dei giacimenti)
l continua una forte dipendenza dalle
fonti di combustibili fossili, input dei principali processi (rischio di un accentuarsi del
cambio climatico e rischio di aumenti del
prezzo dei combustibili).
In sintesi, alle forti influenze negative sulla
sostenibilità alimentare di molte delle attuali pratiche agricole, si aggiungono quelle
derivanti dall’impiego dei prodotti agricoli
(Interrogativi: quanti animali vogliamo allevare? Rapporto tra impiego energetico e
necessità alimentari, ecc.).
riporta le seguenti stime (basate prevalentemente su dati europei): il sistema agroalimentare è responsabile del 44-57% delle
emissioni di gas serra di origine umana, essendo del 11-15 %, l’apporto della produzione agricola, del 15-20% l’apporto delle
fasi dopo la raccolta (5-6% trasporti, 8-10
% lavorazioni e packaging, del 1-2% refrigerazione e 1-2% alla commercializzazione) a cui si aggiungono un 15-18% di
emissioni originate da cambi d’uso del
suolo e deforestazione e un 3-4% dai
quantitativi che vengono smaltiti come rifiuti.
Appare così evidente che un approccio
alla sostenibilità che si limiti ad ottimizzare
le singole fasi dell’attività agroalimentare è
decisamente insufficiente, dovendosi sempre analizzare criticamente ed intervenire
sull’intero processo.
Si sottolinea pure l’importanza di aumentare i rendimenti limitando gli enormi sprechi che si producono nelle fasi di raccolta,
di commercializzazione e del consumo
(fino alla metà degli alimenti prodotti vengono sperperati dal sistema agroindustriale).
Alcune proiezioni della produzione di caLa pubblicazione del BCFN, “Nuovi molorie fino al 2050, indicano che sarebbe
delli per una agricoltura sostenibile” ripossibile soddisfare le necessità basiche
porta (da FAO Global Food and Food
della popolazione, tuttavia attualmente
Waste. 2011) un diagramma di wast & losmeno del 50% dell’attuale produzione di Durante il convegno AIAB è continuata la ses nelle fasi della produzione al dettaglio
cereali (in peso) alimenta direttamente riflessione. E’ circolata la traduzione di una e del consumo: in Nord Europa, Nord
l’uomo il rimanente viene utilizzato per ali- articolo di Grain, del magazine “Against America e Oceania assommano a circa
mentare animali (più di 1/3), come fonte the grain” del 28 settembre 2011 (pubbli- 280 - 290 Kg/pro capite/anno.
di energia alternativa ai combustibili fossili cata su BIO Agricoltura n 130 2011), che La sostenibilità va quindi perseguita a tutti
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 23
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
i livelli della catena.
La pubblicazione BCFN conclude la sua
pubblicazione con molte riflessioni sulle
tecniche agricole, e mette a fuoco alcuni
punti fondamentali tra i quali ci sembra importante sottolineare i seguenti:
ridurre gli input esterni (corretti modelli
agricoli per specifici contesti);
biodiversità quale strumento per una corretta gestione del rischio;
rendere l’agricoltura più capace di adattarsi ai cambiamenti.
E questi punti ci riportano al convegno
AIAB, considerando l’agricoltura biologica
non più come una scelta salutista ma
come alternativa strategica di primaria im-
portanza per la sostenibilità, in quanto, rispetto a molte tecniche agricole che oggi
vanno per la maggiore, è favorevole alla
biodiversità, richiede minori input ed è capace di accumulare maggiori quantità di
l
carbonio nel suolo.
SITOGRAFIA PER INIZIARE...
www.educazionesostenibile.it/portale
www.architetturaesostenibilita.it
www.sos-sostenibilita.it
www.isprambiente.gov.it/site/it-it/Temi/Sviluppo_sostenibile/Cos%27%C3%A8_lo_Sviluppo_sostenibile
www.eni.com/it_IT/sostenibilita/sostenibilita.shtml
www.awardsostenibilita.it
www.energylabfoundation.org/laboratorio/mobilita-sostenibile
www.iris-sostenibilita.net/iris/index.asp
www.globalcompactnetwork.org/it
www.sviluppoeconomico.gov.it
www.ceres.org
24 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
Un sito in Ordine.
Per l’ingegnere 2.0.
A
ll’inizio del mese di agosto del
2011 è stato messo on-line il
nuovo sito dell’Ordine degli Ingegneri. Il nuovo sito si presenta(va) con una
grafica rinnovata, con una significativa riorganizzazione dei contenuti e soprattutto
erogato su una nuova piattaforma tecnologica.
A qualche mese di distanza del go-live del
nuovo sito è possibile fare delle valutazioni
sui primi mesi di erogazione ed utilizzo,
sulle attività svolte, sulle funzionalità ed
evoluzioni introdotte ed implementate ed
è anche possibile ipotizzare e disegnare
sviluppi futuri del sito.
Terminata la fase iniziale di “rodaggio”
(agosto-settembre) è stato possibile valutare un intero trimestre, un periodo significativo di erogazione del servizio (nello
specifico il quarto trimestre del 2011) ed
in base ai dati raccolti ed analizzati sono
state fatte valutazioni a consuntivo e delineati scenari di sviluppo, anche in base alle
risposte ed alle richieste degli utenti.
Il progetto di set-up e migrazione al nuovo
sito è durato circa 1 anno, da fine 2010 al
termine del 2011; a fine del 2010 è stata
deliberata la decisione di migrare il sito esistente con l’obiettivo di avere uno strumento più flessibile (sia lato utente sia lato
Segreteria dell’Ordine), più semplice da
utilizzare, più moderno e che meglio soddisfacesse le esigenze della funzione di Comunicazione dell’Ordine.
Nella fase preliminare di progettazione ci
si è concentrati su quali fossero i punti di
forza ed i requisiti funzionali da migrare ed
implementare e quali i punti di debolezza
del sito precedente da non riportare, evi-
denti dopo alcuni anni di erogazione, e
dell’integrazione di nuove esigenze e funzionalità emerse negli scorsi anni, confrontandosi con il panorama di soluzioni
disponibili per situazioni analoghe (di PA
locale) e tenendo conto delle nuove direttive e normative per i siti web della Pubblica Amministrazione; nella raccolta ed
analisi di requisiti sono state tenute in particolare conto le esigenze redazionali e gestionali della Segreteria dell’Ordine e della
Fondazione, in termini di richieste e requisiti di semplificazione operativa e gestionale.
Per la tipologia di requisiti e funzionalità richieste, è stato valutato che uno strumento di CMS (Content Management
System) con ampio grado di flessibilità e
personalizzazione era in grado di soddisfare in pieno le esigenze individuate nella
fase di analisi e di progettazione preliminare.
Nella scelta della piattaforma software
CMS adatta alle esigenze specifiche dell’Ordine sono state individuate e valutate
diverse soluzioni, sia basate su software
proprietari sia basate su software open
source, tenendo presente situazioni analoghe (PA locali, altri Ordini profesionali,
ecc.).
Nella valutazione delle soluzioni è stato
determinante il soddisfacimento delle direttive contenute nelle “Linee Guida per i
siti web della Pubblica Amministrazione”
(contenuti minimi, accessibilità, componenti funzionali, livelli di interattività, ecc) e
sono stati tenuti in conto resoconti, proposte ed altre esperienze professionali
delle risorse coinvolte nella fase progettuale.
Le scelte si sono orientate su soluzioni ba-
DI GIANLUCA SIRONI
sate su software open source, soddisfacenti i requisiti delle Linee Guida, con un
parco di installazioni significativo (anche
nella PA locale) e dove fosse presente un
fornitore di servizio con adeguati livelli di
servizi professionali, oltre che il fatto di
poter contare su una diffusa ed attiva
community su Internet.
Tra i software open source, che potevano
adeguatamente soddisfare i requisiti ed i
vincoli di progetto e possedere requisiti di
flessibilità adatte alle evoluzioni del servizio, erano disponibili diverse soluzioni; tra
le scelte possibili ci si è concentrati in particolare su CMS quali Joomla, Drupal e
Plone in base sia alle esperienze professionali delle risorse coinvolte nel progetto sia
del know-how e dell’erogazione di servizi
dei potenziali fornitori di servizio.
Sono state fatte una serie di ipotesi e valutazioni di possibili architetture e componenti software; alla fine la scelta è stata di
utilizzare Plone come CMS per numerose
motivazioni ed argomentazioni favore di
tale scelta, sia per le caratteristiche di sicurezza ed estendibilità del software, sia per
una prevista razionalizzazione (contenimento) dei costi, sia per il soddisfacimento
dei requisiti infrastrutturali e funzionali definiti in fase di progettazione, sia per diffusione in realtà simili di Pubblica
Amministrazione (si veda il sito del progetto PloneGOV) e tenendo sempre in
conto il requisito di semplicità di utilizzo
da parte della Segreteria (e della Fondazione) oltre che ad una migliore fruibilità
lato utente.
Va ricordato che ai fini della scelta della
piattaforma software ha contribuito anche
il fatto che un altro progetto di portale interno dell’Ordine (in corso di realizzazione
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 25
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
di Comunicazione. Il fornitore di servizio
si è anche occupato, di concerto con il
team di progetto dell’Ordine delle componenti critiche per le operazioni di import del database esistente di utenti e
profili sul sito precedente.
Il sito precedente era basato su una solu- Va ricordato il ruolo fondamentale per la
zione proprietaria, basata su asp.net ed realizzazione del nuovo sito che è stato
erogata su piattaforme Microsoft Win- svolto della Segreteria e dalle risorse
dows (IIS e SQLServer); dal punto di vista dell’Ordine coinvolte nel progetto, in tutte
funzionale il disegno architettonico è rela- le fasi progettuali ed in particolar modo
tivamente simile ma a differenza del si- nella valutazione ed evoluzione dei requistema precedente tutte le componenti siti funzionali dopo i primi set-up di test,
software scelte sono open source: Linux nella attività svolte e segnalazioni fornite
CentOS come sistema operativo, Apache nella prima fase di erogazione del servizio
come web server, Plone come CMS, Zope successiva al go-live (utilizzando anche i
come application server (su cui funziona contributi, le osservazioni e le segnalazioni
Plone), MySQL come database relazionale. pervenute da parte degli utenti) e nella
Per completezza di informazione va ricor- fase più critica del progetto (il trasferidato che in una fase iniziale era stato ipo- mento dei “contenuti”) che è stata utiliztizzata e disegnata una architettura con un zata come occasione per una completa e
directory server LDAP per utenti e gruppi; profonda revisione e razionalizzazione dei
successivamente in considerazione sia contenuti presenti sulla piattaforma precedella situazione di partenza da cui si effet- dente.
tuava il trasferimento dei database utenti
(iscritti e registrati) sia di alcuni scenari di Dopo le prime prove sulle piattaforme di
utilizzo previsti si è scelto un database re- test (e con una definizione più precisa
della architettura delle informazioni) è
lazionale (ed è stato utilizzato MySQL).
Per quanto riguarda il sistema sono state stato definito il layout per il sito, avendo
scelte macchina virtuali che offrivano mag- sempre come obiettivi la semplificazione
giore semplicità di gestione (anche in ter- (e la minimizzazione) degli elementi premini di costi) ed offrivano possibilità di senti sul portale; è stato scelto un classico
scaling delle risorse hardware; nello speci- layout a 3 colonne + header + footer con
fico l’esigenza era relativa a risorse har- alcune funzioni personalizzate; è stato
dware quali l’ampliamento on-demand scelto di ridurre il numero di portlet predello storage, in caso si manifestassero senti nella colonna di sinistra (avvisi, naviparticolari esigenze di spazio (ad esempio gazione, login) ed in quella di destra (orari,
in caso di upload di numerosi contenuti corsi e seminari della Fondazione, …); è
video) molto oltre le quantità inizialmente da sottolineare come Plone, così come
altri software CMS presi in considerazione,
stimate e prevista nella fase progettuale.
permette con relativa semplicità la geVa sottolineato che in diversi aspetti e det- stione delle portlet (attivazione, modifica
tagli progettuali e durante il set-up della posizione, ecc …) ed interventi sul layout.
nuova piattaforma è stato fondamentale il
contributo del fornitore di servizio scelto Un elemento critico emerso durante la
(IPnext s.r.l.); a titolo di esempio è stato si- fase di progettazione e dei primi set-up di
gnificativo il contributo alla realizzazione test del portale ha riguardato la versione
del “tema” personalizzato utilizzato dal del software da utilizzare: durante la fase
portale, in base ai requisiti ed alle richieste progettuale la versione più diffusa di Plone
espresse nel corso delle fasi preliminari e era la 3, ma era da poco uscita la versione
durante l’utilizzo delle prime installazioni 4 che introduceva diverse novità ma anche
di test sia dalla Segreteria sia dalla funzione alcune differenze di componenti (ad esemal momento della fase progettuale) era basato sulla stessa tecnologia: con la scelta
della stessa soluzione software si è cercato
di privilegiare/ottimizzare la formazione
del know-how interno all’Ordine.
26 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
pio relativamente alla gestione dei temi);
sono state fatte diverse valutazioni anche
con il fornitore di servizio e si è scelto di
assumersi il rischio e di iniziare direttamente con la versione 4, anche se al momento dei primi set-up di test (fine
primavera 2011) poco “matura” e relativamente poco diffusa; alla scelta della nuova
versione hanno contribuito una serie di
nuove funzionalità introdotte (ad esempio
per la gestione dei menu) e di particolari
add-on di interesse per il sito dell’Ordine,
sia per la consapevolezza della diffusione
della comunità di Plone, potendo contare
su altre esperienze parallele (anche di PA
locale) e di una veloce risoluzione/evoluzione di eventuali problemi.
La scelta di utilizzare da subito la versione
4 di Plone ha indubbiamente comportato
alcune complicazioni nei primi set-up e
test del sito, così come alcune limitate funzionalità e nelle prime settimane di erogazione del servizio (durante il mese di
agosto), situazioni che sono state man
mano risolte contestualmente alla pubblicazione degli ultimi contenuti trasferiti dal
sito precedente e dei nuovi contenuti redatti e pubblicati (ad esempio i corsi/seminari della Fondazione a partire dal mese
di settembre). La scelta della nuova versione ha ripagato nei mesi successivi in termini di gestione e di integrazione di
componenti aggiuntivi, ed anche in base
alla diffusione su Internet verso la fine del
2011 era a tutti gli effetti la versione “mainstream”, quindi con più sviluppi ed evoluzioni ed implementazioni di nuove
componenti ed eventuali bug fixing da
parte della comunità su Internet.
In termini di componenti aggiuntive (uno
dei punti di forza di questa tipologia di
software CMS) gli “add-on” (nella terminologia di Plone) più significativi utilizzati
nel sito dell’Ordine sono il “PloneFormGen” per la gestione delle form (ad
esempio per le iscrizioni ai corsi/seminari
della Fondazione), “Collage” per una gestione molto più flessibile e complessa di
(sezioni di) pagine (come ad esempio il
frame centrale della homepage); tra gli
add-on utilizzati una componente signifi-
cativa è quella che si occupa della gestione
delle connessioni per le autenticazioni e
profilazioni degli utenti verso il database
MySQL, componente che il fornitore ha
contribuito a sviluppare (ovviamente
anch’essa è disponibile come componente
open source).
Come già accennato precedentemente la
flessibilità del prodotto in termini di componenti aggiuntive è ben nota, utilizzata e
consolidata sulla versione 4 di Plone; in
termini di evoluzione del servizio vi sono
ragionamenti in corso per alcune evoluzioni funzionali del sito (ad esempio per
l’implementazione di sondaggi complessi)
sempre tenendo in conto di soluzioni riutilizzabili disponibili sul sito di Plone, soprattuto per quanto riguarda la PA locale.
Nel progetto di migrazione del sito la fase
più complessa è stata indubbiamente
quella del trasferimento dei contenuti e
delle funzionalità dal sito precedente: oltre
all’introduzione di nuovi requisiti (ad esempio la definizione di nuovi “stati” per i vari
workflow di pubblicazione dei contenuti
utilizzati, soprattutto per quanto riguarda
la sezione del sito dedicata alla Fondazione) è stata utilizzata come occasione
per implementare la riorganizzazione
completa dei contenuti e delle diverse
aree del portale, introducendo permessi e
limitazioni di accesso per alcune tipologie
di contenuti all’area privata (con accesso
autenticato) oppure l’accesso di alcuni documenti riservato al solo gruppo di amministrazione del sito (ad esempio per motivi
storici o di ricerca).
Va sottolineato che per alcuni aspetti (redattori, utenti, tipologia di contenuti, workflow, definizione nuovi stati, ecc …) il
“sito” della Fondazione è da considerare
quasi come un sito differente ospitato all’interno del sito dell’Ordine, aspetto che
ha comportato una quota considerevole
di lavoro di set-up e nelle prime attività e canze natalizie), il traffico e gli accessi sono
stati molto numerosi, , nell’ordine di diconfigurazioni ed evoluzioni del portale.
verse centinaia di visite durante i giorni laTornando alla fase di trasferimento dei vorativi. Dalle statistiche si possono anche
contenuti, uno degli aspetti più delicati ha trarre numerose interessanti informazioni:
riguardato la migrazione dei contenuti ad esempio per quanto riguarda la distri“complessi” esistenti sul sito precedente buzione dei client, Windows XP è tuttora
(che gestiva questa tipologia di oggetti in il client più utilizzato per accedere al sito
maniera completamente differenete), ef- ed in questi mesi Windows 7 ha superato
fettuando estrazioni e trasformazioni cer- Windows Vista (che sta rapidamente dimicando di preservare tag, categorizzazioni, nuendo in termini percentuali); interespermessi, allegati, ecc … soprattutto quelli sante anche notare la quota di accessi da
collegati agli utenti “registrati” (che va ri- dispositivi mobili con iOS (iPhone ed iPad)
cordato sono un insieme distinto dagli e Android (vari smartphone e tablet).
utenti “iscritti” all’Albo ed hanno caratteristiche e permessi differenti). Nella sele- Il sito dell’Ordine è in erogazione da quasi
zione dei contenuti da migrare e 6 mesi, durante i quali molte modifiche
riorganizzare particolare attenzione è stata sono state effettuate, diverse problematiquindi dedicata al trasferimento della “ba- che emerse risolte, diverse delle funzionacheca lavoro” , sia di in termini di contenuti lità precedenti (per cui si è inizialmente
“attivi” sia di funzionalità consolidate, anche decisa una sospensione temporanea),
in considerazione dell’attuale contesto la- sono state man mano ripristinate così
come sono state implementate nuove funvorativo/professionale.
zionalità.
Il meccanismo di gestione degli iscritti all’Albo è stato trasferito con modalità simili La soluzione scelta, basata su Plone e
all’esistente (in estrema sintesi il database MySQL, non è stata particolarmente semdegli utenti iscritti all’Albo è una replica plice in termini di set-up e primo inseri“slave” del database “master” che risiede mento massivo dei contenuti; va ricordato
su un sistema differente dell’Ordine); nella che Plone non è, tra i CMS, il più semplice
scelta della migrazione di questa funziona- ad un “primo utilizzo” in termini redazionali
lità sono stati tenuti in considerazione al- e di gestione dei contenuti (utilizza infatti
cuni
consolidati
meccanismi
di molti oggetti e tipi di contenuti complessi);
allineamento, utilizzati dalla Segreteria negli ma una volta a regime e con un knowultimi anni di gestione del sito precedente. how consolidato per la normale operatività, permette ora una gestione semplice
A completamento del sistema va ricor- anche di situazioni redazionali complesse,
dato che per le statistiche di accesso viene ampi margini di flessibilità ed interessanti
utilizzato Piwik, un software open source scenari di evoluzione (ad esempio per
che ha funzionalità simili a Google Analy- quanto riguarda ulteriori livelli di interattitics; con l’esclusione del mese di agosto vità con gli utenti), aspetti accompagnati da
(prime settimane di funzionamento, una consolidata robustezza e sicurezza del
quando molti dei contenuti trasferiti non sistema.
l
erano stati ancora resi pubblici) ed i periodi di festa (ad esempio durante le va-
Il Portale Collaborativo delle Commissioni dell'Ordine.
Il Portale Collaborativo delle Commissioni dell'Ordine (PCC) ha lo scopo di permettere una migliore interazione fra i membri delle Commissione e fra le Commissioni. Operazioni che precedentemente venivano effettuate con l'utilizzo di invio di eMail e di allegati ora avvengono in un modo più organizzato e centralizzato. Le potenzialità di evoluzione del PCC sono davvero tante anche grazie alla scelta di utilizzare una piattaforma aperta (PLONE) e Open Source.
Tuttavia per cominciare si è scelto di implementare le funzionalità basilari (scambio di documenti, gestione di calendari, scambio di informazioni nella modalità
BLOG) visibili a diversi livelli:
PRIVATO ALLA COMMISSIONE, dove solo i membri della Commissione possono operare sui documenti della Commissione;
PUBBLICA A TUTTE LE COMMISSIONI in modo che il lavoro di una Commissione sia condiviso a beneficio di altre.
Nelle immagini le parti su cui concentrare la propria attenzione saranno riquadrate di rosso.
Nel Portale si avrà a che fare con vari tipi di informazioni: documenti, eventi, blog, immagini: in tutti i casi nei quali in questo documento si parlerà indistintamente
di uno di questi tipi di informazione, parleremo di Informazioni.
Le Informazioni sono normalmente Private, ovvero possono essere viste e gestite esclusivamente dalla Commissione (ovvero dai propri membri) che le ha
create. Le Informazioni possono diventare Pubbliche, ovvero essere viste da tutte le altre Commissioni se una data Commissione ha deciso di rendere
Pubblica una Informazione Privata. Una Informazione è Pubblica ma riservata al Portale: non è visibile dall'esterno! Quindi le Informazioni che devono diventare
di dominio più ampio troveranno spazio sul sito istituzionale dell'Ordine.
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 27
Rivista*
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dell’Ordine degli Ingegneri
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L’Ordine.
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ché, come ho detto, ne beneficerà il Paese
intero.
Se, invece, sei già un ‘collega’, ti invito a rispolverare le diverse opportunità (alcune
delle quali nuove), a partire da quella che
ormai si preannuncia come lo sforzo maggiore: la certificazione delle competenze.
Sto parlando del Qing, un programma
La società civile, il mercato del lavoro, la prezioso per il rilancio e la valorizzazione
comunità dei decisori hanno bisogno di In- della professionalità degli iscritti, siano essi
gegneri pronti per rilanciare uno sviluppo liberi professionisti o dipendenti pubblici o
privati.
ormai chiesto da troppo tempo.
Se frequenti le attività formative, ti invio ad
Noi siamo certi di poter offire il nostro estenderle ad altri. Se da tempo non frequenti l’Ordine e le sue iniziative, ti invito
contributo con convizione.
a tornare. Troverai relazioni preziose e
Se stai prendendo tra le mani questo opu- un’Istituzione pronta a offrirti un supporto
scolo per la prima volta, allora ti preannun- per la tua attività tecnica, imprenditoriale
cio che troverai un mondo intero di e culturale.
opportunità per il tuo lavoro ma anche
per la tua crescita umana e culturale. Se E’ un invito. Il saluto vero lo scambieremo
decidi di iscriverti all’Ordine sancirai pro- di persona.
prio questa appartenenza. Ne andrai decisamente fiero. Il tuo entusiamo e le tue Ing. Stefano CALZOLARI,
energie torneranno utili per l’Ordine per- Presidente dell’Ordine di Milano
o diciamo da tempo, ormai. L’Ordine degli Ingegneri è un’Istituzione al servizio della collettività,
ma prima ancora è al servizio di tantissimi
professionisti, che per quella collettività
hanno deciso di offrire la loro competenza
con passione e forza.
28 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
Molto di più di una pubblicazione.
Una promessa.
Il tuo partner.
L’Ordine è, per legge, delegato a tutelare la professione di ingegnere sia libera sia dipendente.
L’ attività dell’ingegnere è considerata un’ attività di rilevante interesse pubblico da svolgere con scrupoloso rispetto dei principi generali di moralità, probità e
correttezza. Sono a tutt’oggi iscritti presso l’ Ordine di Milano 12.217 ingegneri (dato ottobre 2011) di cui 12017
nella sezione A (laurea quinquennale) e 200 nella sezione
B (laurea triennale o diploma universitario).
Al di là del ruolo istituzionalmente ad esso assegnato,
l’Ordine vuole anche porsi come punto di riferimento per
le diverse figure e competenze in cui la moderna ingegneria si articola, raccogliendo tutte le esigenze che nascono lungo il cammino professionale di ogni iscritto.
Una particolare attenzione è rivolta ai giovani, poiché,
come per ogni comunità, essi costituiscono il vivaio
della professione, fonte di idee innovative al passo con
i mutamenti dei tempi ed allo stesso tempo categoria da
assistere ed accompagnare nella crescita professionale ed etica.
Gli Ordini degli Ingegneri sono enti di diritto pubblico isti-
tuiti con la Legge del 24 Giugno 1923 n. 1395, ed operano
in base al regolamento dell Regio Decreto n. 2537 del 23
Ottobre 1925.
L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano è stato
istituito nel 1928.
A capo dell’Ordine è posto un Presidente affiancato da un
Segretario ed un Tesoriere, nominati all’interno di una
rosa di Consiglieri (15 per la Provincia di Milano) eletti
dagli iscritti con cadenza quadriennale.
Le decisioni riguardanti la gestione di tutte le attività spettano collegialmente ai Consiglieri ed al Presidente.
Annualmente viene indetta l’assemblea generale ordinaria, alla quale sono invitati a partecipare tutti gli iscritti, nel
corso della quale, il Presidente relaziona sulle attività
svolta ed il Tesoriere espone il rendiconto finanziario ed il
bilancio preventivo per l’approvazione da parte dell’ assemblea.
L’Ordine opera tramite le iniziative del Consiglio e di commissioni costituite da iscritti che volontariamente prendono parte alle attività individuate:
tcommissione di esperti per la revisione delle parcelle professionali
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 29
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
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commissione industria enti e servizi
commissione enti pubblici
commissione ordinamento professionale
commissione per la formazione, l’educazione
e l’aggiornamento
commissione per l’etica professionale
commissione impianti
commissione giovani
commissione qualificazione professionale
commissione per l’ingegneria dell’informazione
commissione tecnologie edilizie
commissione urbanistica
commissione sistema qualità
commissione sicurezza antincendio
commissione catasto
commissione sicurezza ed igiene del lavoro
commissione sicurezza cantieri
commissione telecomunicazioni
commissione bioingegneria
commissione per ingegneria forense
commissione ambiente
commissione infrastrutture e trasporti
commissione strutture
commissione energia
commissione nanotecnologie
Vari gruppi di lavoro vengono costituiti a livello nazionale
e regionale con altri Ordini, Collegi ed associazioni di carattere tecnico per affrontare, di volta in volta, temi di interesse comune.
Tramite i propri rappresentanti l’ Ordine partecipa a numerosi tavoli tecnici ed alle attività di normazione UNI e
CEI.
nell’Ottobre 1998 la propria Fondazione.
Essa non ha scopi di lucro. Scopi statutari principali
sono:
- la valorizzazione dell'ingegnere, il suo aggiornamento
tecnico, scientifico e culturale, la promozione e l'attuazione di ogni iniziativa diretta alla formazione professionale dell'ingegnere e degli aspiranti ingegneri.
- istituire corsi e scuole di preparazione e perfezionamento della professione
- sostenere l'attività di enti che agiscono nel campo degli
studi tecnici, economici, giuridici e tributari
- promuovere e finanziare convegni e riunioni, nonché seminari di studio nei campi tecnici, economici, giuridici e
tributari;
- promuovere e finanziare la costituzione, conservazione
ed ampliamento di una biblioteca e di una emeroteca in
materie giuridico-economiche e tecnico- scientifiche di interesse per gli Ingegneri;
- promuovere e finanziare la costituzione, conservazione
ed ampliamento di banche dati relative a materie tecnicoscientifiche, economiche e giuridiche, di interesse per gli
Ingegneri, consultabili sia localmente che a mezzo di accesso elettronici
- promuovere e finanziare le relazioni culturali e scientifiche con Dipartimenti ed Istituti Universitari nazionali ed
internazionali;
- provvedere alla tutela, alla conservazione ed eventuale
distribuzione e pubblicazione dei lavori di ricerca e dei
materiale tecnico-scientifico di Ingegneri di particolare interesse per la categoria e per gli istituti di ricerca universitaria e di altri enti pubblici e privati,
L’iscrizione.
E’ costituita una commissione congiunta tra Ordine degli L’ iscrizione all’Ordine degli ingegneri è subordinata al suIngegneri ed Ordine degli Architetti di Milano per l’ esame peramento dell’esame di Stato ed alla presentazione
dei bandi di concorso e di affidamento incarichi.
presso la segreteria dei seguenti documenti ed attestazioni (in breve):
La Fondazione.
L’Ordine Ingegneri della Provincia di Milano ha costituito
30 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
l domanda in bollo (modulo “All. 0”) con autocerfica
zione di:
- nascita, cittadinanza, residenza e domicilio se diverso
- di non aver riportato condanne penali e di non aver pro- lito la sede principale dei suoi affari e interessi”.
cedimenti penali in corso
- di aver sostenuto l’esame di Stato
- di non essere iscritto né di aver chiesto l’iscrizione in Albi ATTENZIONE
di ingegneri di altre Province
L’iscrizione all’Ordine degli ingegneri è adesione ad
un organismo voluto dalla Legge per tutelare i cittal conferimento dati (modulo “All. 1”)
dini ed il lavoro professionale. Per ogni ingegnere
l presa d’atto (modulo “All. 2”)
tale atto riveste pertanto anche il significato di accetl informativa sulla privacy (modulo “All.3”)
tazione di un complesso di norme etiche e deontol documento relativo alla laurea vecchio ordinamento
logiche che devono essere conosciute e rispettate. E’
(modulo All.4)
istituzionalmente compito dell’Ordine fare rispettare
(tutti i moduli - All. 0, 1, 2, 3, 4 - sono reperibili sul sito
tali norme ed irrogare eventuali provvedimenti disciinternet dell’Ordine e in segreteria).
plinari.
La quota annuale di iscrizione all’Ordine degli Ingegneri
della Provincia di Milano è fissata in 150,00 Euro (2011),
alla quale, per il primo anno, devono essere aggiunti Euro
168,00 per tassa di concessione governativa.
Agli iscritti portatori di invalidità permanente certificata
non inferiore al 50% viene applicata la quota ridotta di
Euro 50.
Nuovi iscritti fino a 35 anni la quota è di 45 Euro, per coloro oltre i 35 anni la quota è di 100 Euro.
A tutti gli iscritti, a richiesta e consegnando una fotografia
formato tessera, viene rilasciato un tesserino di riconoscimento. Inoltre viene attribuito un indirizzo di posta elettronica certificata (sul dominio @ingpec.eu).
Il timbro professionale deve essere composto come da
fac-simile reperibile in segreteria e nel sito internet.
E’ opportuno quindi, all’atto della iscrizione, leggere
attentamente le norme di etica che Vi verranno consegnate in tale occasione. E’ altresì opportuno partecipare alle attività istituzionali dell’Ordine provinciale
al quale si è iscritti tramite la presenza alla assemblea
annuale e l’espressione del proprio voto per il rinnovo del Consiglio.
La rinuncia all’iscrizione, come pure tutti i cambiamenti di residenza o domicilio professionale, devono
essere comunicati per iscritto all’Ordine di appartenenza.
A cosa abilita l’iscrizione
all’Ordine degli Ingegneri.
L’iscrizione negli albi professionali è obbligatoria per eserTutti gli iscritti sono invitati ad indicare all’ Ordine un indicitare la professione (L. 25/04/38 n. 897).
rizzo di posta elettronica al fine di poter comunicare inforTra le attività per le quali essa è obbligatoria si citano ad
mazioni e notizie in tempi brevi e sicuri.
esempio:
ATTENZIONE: l’art. 16 della legge 21/12/99 n. 526 equipara, per i cittadini degli Stati membri della U.E., il domicilio professionale alla residenza ai fini dell’iscrizione in
albi. Ci si può quindi iscrivere all’Ordine nella cui provincia
si ha la residenza anagrafica o il domicilio professionale.
Il “domicilio” è definito dall’art. 43 comma 1 del C.C: “Il
domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabi-
- progetto e direzione lavori di costruzioni civili, industriali
per opere pubbliche o private in genere
- progetto e direzione lavori di impianti e strutture
- collaudo di costruzioni (per il collaudo statico è richiesta
un’anzianità di iscrizione di almeno 10 anni)
- collaudo di impianti
- richiesta di concessioni edilizie e DIA (denuncia inizio
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 31
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
attività) per costruzioni e demolizioni;
- consulenza tecnica d’ ufficio per il giudice (C.T.U.);
Elenchi di professionisti.
Presso l’Ordine degli ingegneri vengono formati e periodicamente aggiornati elenchi di professionisti nei seguenti
ambiti:
Elenchi di cui al D.Lgs. n. 139/2006 "Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a norma dell'articolo 11 della
legge 29 luglio 2003, n. 229".
E’ richiesta la frequenza con esito positivo di un corso di
formazione di 120 ore, organizzato/gestito dagli Ordini
professionali. E’ obbligatorio un aggiornamento di 40 ore
ogni 5 anni.
I nominativi degli iscritti ai diversi elenchi vengono richiesti
da enti privati e pubblici e comunicati su autorizzazione
degli iscritti stessi. Tali elenchi specialistici confluiranno
nelle liste degli ingegneri Qing certificati per competenza.
La certificazione volontaria
delle competenze professionali.
L’Ordine di Milano, insieme agli Ordini degli Ingegneri di
altre province, mette a disposizione degli iscritti la procedura “Qing – La certificazione volontaria delle competenze”.
L’insieme di regole Qing prevede che esperti dell’Ordine
accertino e convalidino le competenze professionali postaccademiche acquisite da quegli iscritti che ne fanno volontaria richiesta.
Attraverso il Qing, l’Ordine è in grado di compilare e diffondere elenchi di ingegneri con professionalità specifiche
non semplicemente auto-dichiarate dagli interessati,
bensì vagliate da esperti e certificate dallo stesso Ordine.
- elenco di esperti nel campo della sicurezza e dell’
Le linee guida e gli obiettivi del Qing corrispondono agli
igiene del lavoro.
orientamenti espressi in Italia e nell’ Unione Europea dal
mondo dell’ingegneria.
- elenco ingegneri che hanno frequentato il corso
della durata di 120 ore per coordinatori per la sicuLe competenze certificate Qing sono inserite nella Banca
rezza in fase di progetto e di esecuzione dell’ opera.
Dati di ciascun Ordine. La Banca Dati dell’Ordine di Mi- elenco collaudatori c.a. (ex art.7 L.1086/71)
lano è consultabile sul sito:
www.ordineingegneri.milano.it/persone/elenco-qing.
- elenco ingegneri che hanno conseguito l’ attestazione di frequenza al corso per partecipazione alle
Dal 2010 una quindicina di Ordini degli Ingegneri del nord,
commissioni edilizie comunali (ai sensi dell’ art. 5 L R.
centro e sud d’Italia hanno adottato il Qing seguendo il
09/06/97 n. 18) in materia di tutela paesistico-ambientale.
regolamento proposto dall’Ordine di Milano ed ora divenuto regolamento nazionale.
- elenco degli iscritti accreditati presso la Regione
Lombardia per la certificazione energetica degli edifici.
- elenco dei consulenti tecnici suddiviso in categorie in
funzione della specializzazione professionale
L’assistenza agli iscritti.
- elenco degli iscritti “Tecnici competenti” in acustica Sono a disposizione presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano alcuni professionisti che
ambientale riconosciuti dalla Regione Lombardia
forniscono assistenza gratuita sui seguenti argomenti:
Le circolari dell’Ordine informano periodicamente sui requisiti ed i relativi documenti per l’ iscrizione in tali elenchi. - legale civile
32 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
- legale penale
- fiscale
- informatica
- tariffaria
- problematiche del lavoro
- Cassa Nazionale di PrevidenzaIngegneri e Architetti e
temi collegati
- sportello Giovani
- sportello assicurazioni
Molto importante l’attività dello Sportello Giovani, rivolta
esplicitamente ai giovani ingegneri sino a 35 anni ed ai
problemi connessi in genere con l’inserimento nel mondo
del lavoro.
L’aggiornamento.
L’Ordine, unitamente alla propria Fondazione, organizza
incontri, seminari, convegni e corsi gratuiti ed a pagamento su tematiche di interesse attuale, presso la propria
sede o in altri luoghi. Vengono affrontati argomenti di interesse per il continuo aggiornamento e l’informazione
degli iscritti quali:
- nuove tecnologie
- nuove tecnologie nell’ ambito dell’ edilizia
- urbanistica tecnica e tutela paesistico-ambientale
- utilizzo di Internet e telelavoro
- prevenzione incendi (tra i quali il corso di Prevenzione
Incendi di cui all’ Art. 4 del D.M. 5 agosto 2011 della durata di 120 ore, modulistica nazionale, registro antincendio)
- sicurezza in edilizia (tra i quali il corso di formazione per
coordinatori della sicurezza nelle costruzioni in fase di
progettazione e di esecuzione (ex art.88 del D.lgs. 81/08,
in vigore dal 15.05.2008 -già ex. art. 10 D.Lgs 494/96della durata di 120 ore e corsi di aggiornamento)
- lavori pubblici (tra i quali L. 163/06 e regolamento
LL.PP., il responsabile del procedimento ecc.)
- catasto e strumenti informatici relativi, sportello unico
delle imprese, denuncia di inizio attività
- manutenzione di impianti ed immobili
- project financing
- sicurezza ed igiene del lavoro (tra i quali corsi obbligatori
C e di aggiornamento per Addetti e Responsabili del Ser-
vizio di Prevenzione e Protezione ai sensi del D.Lgs
626/94 ora art.32 del D.lgs. 81/08).
- previdenza, assicurazioni professionali
- certificazione energetica degli edifici
- lettura dei bilanci aziendali
- tariffe
Come funziona.
L’attuale legislazione istitutiva degli Esami di Stato prevede che le commissioni esaminatrici (tre: civile ed ambientale, industriale e dell’informazione) siano composte
da un presidente nominato dal Ministero dell’Università
scelto in una terna di professori universitari indicati dall’
Ateneo sede di esame e da quattro membri di commissione nominati dal Ministero dell’Università scelti nelle
terne indicate dall’ Ordine della Provincia interessata.
Relativamente agli indirizzi delle discipline ingegneristiche, articolazione delle prove d’ esame e contenuti delle
stesse si rimanda la Decreto del Presidente della Repubblica n. 328 del 5 giugno 2001.
L’Ordine organizza periodicamente, presso il Politecnico
di Milano, corsi gratuiti di preparazione all’Esame di Stato
nei tre settori dell’ingegneria:
l civile-ambientale
l industriale
l dell’informazione
Borse di Studio e Premi di Laurea.
In collaborazione con il Politecnico di Milano e con altri
enti ed istituzioni pubblici e privati, l’Ordine ha cofinanziato borse di studio triennali per dottorandi.
L’ Ordine ha indetto, nel 2008, un concorso per l’assegnazione di tre premi per tesi di laurea innovative discusse
presso il Politecnico di Milano.
Collegamenti internazionali.
L'Ordine di Milano è collegato con:
URISF, Union Régionale des Ingénieurs et Scientifiques
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 33
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
nazionali di ciascun paese federato; il CNI per l’Italia.
Nei paesi dove esistono più organizzazioni di ingegneri,
VDI Hessen, Associazione Ingegneri Tedeschi dell'Assia. queste costituiscono il National Committee che le rappresenta tutte in seno alla FEANI.
Collegio degli Ingegneri Industriali Catalani di Barcellona. Alla FEANI aderiscono 32 Paesi europei, in rappresentanza di oltre 80 associazioni nazionali di ingegneri.
I principali scopi del collegamento sono: conoscere ed informare gli iscritti in merito a come viene regolata e prati- AUSTRIA
cata la professione nei rispettivi paesi; facilitare il Österreichisches Nationalkomitee der FEANI
reciproco arricchimento e la mobilità professionale.
BELGIUM
Comité National Belge de la FEANI (CIBIC)
de France, Rhône-Alpes, di Lione e Grenoble.
La Consulta regionale degli Ordini
degli ingegneri della Lombardia.
Gli Ordini degli Ingegneri della Lombardia hanno istituito
nel 1973 una Consulta Regionale allo scopo di uniformare
delibere, pareri, indicazioni tariffarie ed interessi generali
nell’ ambito della Regione. I membri della Consulta sono
designati dai Consigli provinciali.
Il Consiglio Nazionale degli
Ingegneri, il CNI - Roma.
BULGARIA
Federation of Scientific Technical Unions in Bulgaria
(FNTS)
CROATIA
Croatian Engineers Association (HIS)
CYPRUS
Cyprus National Committee
CZECH REPUBLIC
Czech Association of Scientific and Technical Societies
(CSVTS)
Il CNI è l'organismo di rappresentanza istituzionale, sul
piano nazionale, degli interessi rilevanti per la categoria DENMARK
Ingeniørforeningen i Danmark (IDA)
professionale degli ingegneri.
I membri del CNI sono eletti dai Consigli degli Ordini ProESTONIA
vinciali degli Ingegneri.
Estonian Association of Engineers
Fédération International
d’Associations Nationales
d’Ingénieurs FEANI, Bruxelles.
La quasi totalità delle organizzazioni nazionali degli ingegneri in Europa, incluso il CNI per l’Italia, sono federate
nella FEANI. La FEANI è l’istituzione europea degli ingegneri con la maggior rappresentatività.
Presso la FEANI che ha sede a Bruxelles, capitale dell’Unione, vengono trattati i principali temi dell’ingegneria
europea tra i quali le nuove Direttive per la professione
d’ingegnere. Gli interlocutori della FEANI sono i membri
34 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
FINLAND
The Finnish National Committee for FEANI
FRANCE
Ingénieurs et Scientifiques de France (IESF)
GERMANY
Deutsches Nationalkomitee der FEANI
GREECE
Comité National Hellénique de la FEANI
HUNGARY
Hungarian National Committee for FEANI
ICELAND
Association of Chartered Engineers of Iceland
SPAIN
Comite Nacional Espanol de la FEANI
IRELAND
Engineers Ireland
SWEDEN
Swedish National Committee for FEANI
ITALY
Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI)
SWITZERLAND
Schweizer Nationalkomitee für FEANI
LUXEMBOURG
Association Luxembourgeoise des Ingénieurs (ALI)
UNITED KINGDOM
British National FEANI Committee
FYROM
Engineering Institution of Macedonia
MALTA
Chamber of Engineers
NETHERLANDS
Netherlands National FEANI Committee
NORWAY
Norwegian National Committee for FEANI
POLAND
Polish Federation of Engineering Associations
PORTUGAL
Ordem dos Engenheiros
ROMANIA
The General Association of Engineers in Romania (AGIR)
RUSSIA
Russian Union of Scientific and Engineering Associations
(RUSEA)
SERBIA
The Union of Engineers and Technicians of Serbia
(UETS)
SLOVAKIA
Slovak National Committee for FEANI (SNKF)
SLOVENIA
Slovenian National Committee for FEANI
Altri servizi.
- Segnalazione di bandi di gara e concorsi indetti da pubbliche amministrazioni di interesse per la categoria;
- Possibilità di pubblicare il proprio curriculum sul sito;
- Segnalazione di normativa tecnica e di interesse generale per la professione;
- Indicazioni tariffarie per diverse tipologie di lavori;
- Facilitazioni e convenzioni varie a favore degli iscritti
(con istituti bancari, archivi informatici, cliniche e istituti di
cura, tempo libero, esercizi commerciali – si veda elenco
nel sito);
- Segnalazione di convegni e corsi organizzati da Enti ed
Associazioni professionali;
- Convenzione con il Politecnico di Milano per facilitare
l’accoglienza di tirocinanti (studenti del Politecnico che
svolgono il tirocinio nell’ambito del curriculum di studi) da
parte dei singoli professionisti iscritti all’Ordine
- Convenzione con il Comune di Milano affinché i professionisti iscritti all’ Ordine possano ospitare per il tirocinio
di formazione ed orientamento (art. 18 L.R. 22 del
28/09/2006) giovani aspiranti professionisti e/o giovani
che intendano acquisire competenze in un settore specifico.
Convenzioni per accessi telematici:
- accesso via internet alle banche dati del Catasto, della
Camera di Commercio e del PRA
- accesso ai fascicoli dei tribunali nell’ambito del “Processo civile telematico”
- convenzione per il rilascio delle firma digitale con ruolo.
L’Ordine pubblica inoltre un rivista trimestrale inviata a
tutti gli iscritti. Gli iscritti all’Ordine e coloro che intendono
iscriversi in seguito (laureati e studenti di ingegneria), preRivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 35
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
via richiesta all’Ordine della provincia di appartenenza,
possono ottenere userid e password per l’accesso al sito
del Consiglio Nazionale degli Ingegneri: www.tuttoingegnere.it. Le aree Lavoro (caricamento curricula), Gare e
Normativa sono accessibili, gratuitamente, solo con login
personale. E’ attivo presso l’ Ordine un folto gruppo di appassionati di sci (discesa e fondo) che partecipa con successo agli annuali campionati italiani di sci degli Ordini
degli Ingegneri e degli Architetti.
I nostri contatti.
Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano
Corso Venezia, 16 - 20121 Milano
www.ordineingegneri.milano.it
[email protected]
[email protected]
(per comunicazioni e quesiti)
[email protected]
(per richiedere informazioni varie)
[email protected]
(Rivista dell'Ordine e ufficio Stampa)
[email protected]
(per iscrizioni, dimissioni, trasferimenti, cambio di indirizzo, certificati,informazioni inerenti Inarcassa)
[email protected]
(per tutto quanto riguarda l'attività della Fondazione dell'Ordine)
Tel. 02/76003731 R.A. (ore 9.30 – 13.00)
Fax 02/76004789
Orario uffici:
Lunì- Merc ore 9.30 – 14 e 15 – 17
Giovedì ore 9.30 – 14
Venerdì ore 9.30 – 13
Esercitare
la professione.
a) libera professione
L'attività di libera professione può essere esercitata in varie
forme:
PROFESSIONISTA SINGOLO: opera da solo, avvalendosi al
più dell’aiuto di collaboratori, che non sono titolari degli incarichi. E' un lavoratore autonomo, che risponde personalmente
del proprio operato e per tutti gli obblighi, fiscali, assicurativi e
previdenziali, propri e dei relativi collaboratori.
STUDIO ASSOCIATO: i professionisti, muniti “dei necessari ti-
36 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
toli di abilitazione professionale” possono associarsi in modo
stabile per svolgere la loro attività professionale: lo studio Associato ed il professionista membro, hanno un potere di rappresentanza reciproco. Lo Studio è il soggetto titolare
dell'incarico, ma le prestazioni possono essere svolte da uno
qualsiasi degli associati.
ASSOCIAZIONE TEMPORANEA TRA PROFESSIONISTI:
viene utilizzata per partecipare a singole e specifiche gare o
assumere incarichi insieme a colleghi, senza peraltro rimanere
vincolati nel resto dell’attività professionale. Si associano e
conferiscono la rappresentanza legale a un collega capo
gruppo, ai soli fini dell'esecuzione delle prestazioni professionali relative a una specifica opera.
SOCIETA’ DI PROFESSIONISTI: società di persone o società
cooperativa, costituita tra professionisti iscritti agli albi (Legge
109/94).
Le responsabilità derivanti dall'attività competono personalmente al socio o ai soci che eseguono le prestazioni.
SOCIETA’ D’INGEGNERIA: società di capitali (è stata definita
dalla Legge 109/94 e succ. modifiche).
Vi sono realtà anche molto diverse fra loro (es: composte da 5
persone o da 500); per tutte vale l'obbligo che i progetti devono sempre essere effettuati e firmati da un professionista
abilitato, chiaramente indicato e personalmente responsabile.
Le società di ingegneria sono obbligate ad avere all'interno un
direttore tecnico abilitato all'esercizio della professione da almeno dieci anni e iscritto all'Albo. Anche in questo caso le responsabilità tecniche sono personali, mentre quelle derivanti
dall'esercizio societario sono regolate dal Codice Civile.
Gli incarichi professionali devono essere attribuiti mediante
uno specifico disciplinare di incarico sia dai privati che dalle
pubbliche amministrazioni.
Quando queste ultime si rivolgono a professionisti esterni per
ottenere alcune prestazioni, si possono individuare due tipologie principali di incarichi:
LE CONSULENZE PROFESSIONALI per affiancare l’amministrazione nelle attività di pianificazione e di programmazione
di interventi a medio e lungo termine. Gli incarichi di consulenza possono riguardare studi, indagini, attività di ricerca in
campi tradizionali quali l’urbanistica, l’edilizia o in quelli più recenti inerenti l’ingegneria ambientale, le scienze dell’informazione etc.
L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI INGEGNERIA: attività
spesso demandata a professionisti esterni che riguardano prestazioni relative alla progettazione preliminare, definitiva ed
esecutiva di opere pubbliche, nonché alla direzione lavori ed
ai collaudi. Gli incarichi possono essere affidati fiduciariamente
o a seguito di gare ai sensi della legislazione vigente
b) Il lavoro dipendente
Il lavoro dipendente può essere svolto:
PRESSO AZIENDE PRIVATE
Per quanto riguarda gli aspetti amministrativi, contributivi, assicurativi, fiscali etc, le pratiche connesse sono tutte a carico
dell’Impresa. Il rapporto di lavoro è regolato dai vari tipi di contratti nazionali applicabili. Queste aziende sono obbligate ad
avere all’interno un direttore tecnico abilitato all’esercizio della
professione da almeno dieci anni ed iscritto all’Albo.
Le responsabilità tecniche sono personali, mentre quelle derivanti dall’esercizio societario sono regolate dal Codice Civile.
Nelle aziende gli ingegneri coprono generalmente svariate
competenze: tecniche, gestionali o commerciali. Non esistono
in Italia contratti di lavoro specifici per ingegneri; il rapporto di
lavoro, è regolato secondo i contratti collettivi stipulati dalle as-
sociazioni industriali con i sindacati di categoria.
PRESSO ENTI PUBBLICI
L’inserimento degli ingegneri nella PA come lavoratori dipendenti avviene mediante contratti a tempo indeterminato oppure
a tempo determinato (durata prevista sei mesi, rinnovabile per
una sola volta per altri sei mesi) per selezione diretta. La Qualifica di inquadramento professionale è generalmente quella
di funzionario di settori tecnici o tecnico-amministrativi.
Il rapporto di lavoro e le modalità di selezione.
Assunzione a tempo indeterminato: concorso pubblico, per titoli ed esami.
Assunzione a tempo determinato: può avvenire per semplice
selezione, per titoli, sulla base dei curricula dei candidati, a seguito di un colloquio con un’apposita commissione nominata
dall’amministrazione.
I Requisiti normalmente richiesti sono:
Possesso della laurea, laurea triennale o diploma universitario.
Abilitazione all’esercizio della professione per quanto concerne
la qualifica di funzionario; Nel caso di qualifiche dirigenziali è
solitamente richiesto anche un numero minimo di anni di servizio presso una pubblica amministrazione.
C) Contratti atipici
CONTRATTO DI LAVORO INTERINALE
L’attività delle società di fornitura di lavoro interinale consiste
in un contratto con agenzie specializzate per svolgere un lavoro presso ditte terze. Le aziende che si rivolgono a queste
società possono usufruire del lavoro interinale solamente secondo le normative previste dalla Legge 196/97. Le aziende
NON possono fare ricorso al lavoro interinale nei seguenti casi:
• In caso di licenziamento collettivo
• In caso di Cassa Integrazione
• Come “antisciopero”
• Se non hanno ottemperato alle leggi sulla sicurezza del lavoro
• Nel caso in cui l'attività richiesta al dipendente riguardi lavori
particolarmente pericolosi
Le società di fornitura di lavoro interinale, su richiesta delle
aziende, ricercano le figure professionali per cui hanno ricevuto
specifiche richieste, attraverso vari canali. Possono selezionare i candidati tra quelli che hanno inserito il proprio nominativo e c.v. nelle loro banche dati, oppure possono selezionarli
tramite un’apposita ricerca diretta. I candidati selezionati e considerati idonei verranno assunti direttamente dalla società interinale non dall'azienda richiedente, con un contratto interinale
a tempo determinato del medesimo settore in cui opera
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 37
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
l'azienda richiedente.
Il contratto interinale a tempo determinato può variare, nella
sua durata, da un minimo di 4 ore e un massimo di 24 mesi;
all'interno di questo tempo massimo possono essere previste
4 proroghe (proroghe non necessariamente hanno durata
uguale a quella del primo contratto).
Per quanto riguarda il contenuto del contratto, le clausole contrattuali riflettono le clausole richieste dall'azienda alla società
interinale (inquadramento, retribuzione, etc.).
Essendo la società interinale il soggetto che assume il dipendente, essa è anche il soggetto che si fa carico di tutto quanto
connesso alla gestione amministrativa, assicurazioni, retribuzioni integrali (premi produzione ma non premi personali per
anzianità) del dipendente.
Diverse aziende ricorrono alle società di lavoro interinale per
disporre della collaborazione di ingegneri, con contratto a
tempo determinato, spesso utilizzando questo canale come
mezzo di preselezione in vista di una futura assunzione diretta.
Ad esempio un ingegnere viene assunto da una società di lavoro interinale e dislocato come attività presso una azienda
per un certo lasso di tempo (es. 2/3/6 mesi ) durante il quale
la stessa ha la possibilità di verificarne la formazione, le caratteristiche, nonché l'idoneità alla posizione; alla fine del periodo concordato può essere assunto direttamente nell’azienda
per iniziare una carriera interna.
CONTRATTO A PROGETTO
e di collaborazione coordinata continuativa
In attuazione della Legge 30 del 14.02.03 e stato emanato il
D. Lgs. 276 del 10.09.03 in vigore a partire dal 24.10 03.
Con l'art. 61 e ss. le prestazioni di collaborazione coordinata e
continuativa vengono sostituite dai c.d. lavoro a progetto. In
pratica il committente determina uno o più progetti specifici o
programmi di lavoro o fasi di esso, che il collaboratore dovrà
gestire autonomamente nel rispetto del coordinamento con l'organizzazione del committente, per il raggiungimento di precisi
obiettivi comuni.
Sono esclusi dalla formula dei lavori a progetto, rimanendo collaborazioni coordinate e continuative, le seguenti fattispecie:
le professioni intellettuali per il cui esercizio è necessaria l'iscrizione in Albi;
38 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
le attività di collaborazione rese ai fini istituzionali in favore di
associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate a Federazioni sportive nazionali;
gli amministratori ed i sindaci delle società;
i partecipanti a collegi commissioni;
i soggetti chi percepiscono la pensione di vecchiaia.
La nuova normativa non modifica le regole di natura fiscale e
previdenziale dei relativi compensi, rientrando sempre nelle
previsioni di cui all'art. 47 del TUIR (redditi assimilati a quelli di
lavoro dipendente).
I compensi e continuano ad essere soggetti alla tutela della
gestione separata INPS ed a quella assicurativa INAIL.
A tal proposito si fa presente che in base all'apposito D.L. n.
269/03 l'aliquota di contribuzione INPS è ora salita al 24,72
% (dovuta sempre per due terzi dal committente), restando invece fissata al 15% per i soggetti pensionati o iscritti ad altre
Casse previdenza (es. Inarcassa, etc ).
L’ambito normativo in cui agisce l’ingegnere.
AMBITO NAZIONALE
LEGGI = Leggi dello Stato + Leggi Regionali + Decreti legislativi + Decreti legge.
ATTI Amministrativi = Decreti Ministeriali (disciplinano contenuti leggi) + Circolari (interne PA – funzione integrativa).
ALTRE Regole = Disposizioni aziendali, regolamenti e Procedure emessi dal Datore di Lavoro, Contratti di lavoro, Normative.
AMBITO COMUNITARIO
REGOLAMENTI = Atti di portata generale.
Esso è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in tutti gli Stati membri (come leggi nazionali).
DIRETTIVE = Atti verso un singolo o un gruppo di Stati membri, i quali devono recepirne gli obiettivi di risultato fissati, armonizzando le leggi nazionali.
NORME = Sono disposizioni coattive che derivano da atti di
diritto comunitario (leggi, regolamenti, direttive).
NORME internazionali = adottate da organismo internazionale
Es: IEC, ISO che sono le più importanti a livello mondiale.
NORME Nazionali = Es: UNI, CEI, Le Norme tecniche per le
costruzioni (14-01-2008).
L’ambito normativo in cui agisce l’ingegnere nei
lavori civili.
Il Committente
Soggetto per conto del quale l'intera opera viene realizzata. Affida gli appalti,incarichi professionali, etc. Per legge il Committente deve essere sempre identificato con una persona fisica
in quanto titolare di obblighi penalmente sanzionabili.
Il Committente èil Responsabile dei Lavori, salvo che deleghi
un altro soggetto. Anche quando nomina il Responsabile dei
lavori, rimane al Committente il dovere di porre comunque in
atto misure di controllo e monitoraggio sull'attività del R.L. con
particolare riferimento alla verifica degli obblighi di cantiere,
alla designazione dei coordinatori della sicurezza e all’adozione degli interventi eventualmente richiesti dal CSE. ll Committente pubblico affida la responsabilità e la vigilanza delle
fasi della progettazione ed affidamento di ogni singolo intervento ad un Responsabile Unico di Procedimento (RUP), questi assume inoltre il ruolo di Responsabile dei Lavori, e cioè
deve programmare la sicurezza del cantiere nella fase progettuale.
Stazione appaltante
Ente o società che il committente / proprietario, può incaricare
per svolgere la complessiva gestione e controllo dell'iniziativa.
E' il soggetto che affida appalti di lavori, forniture o servizi, oppure concessioni di lavori pubblici o servizi sottoposti alla disciplina dei LL PP ( D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163)
Responsabile dei lavori
E' il soggetto che èincaricato dal committente per svolgere i
compiti ad esso attribuiti dalla Legge. L'incarico deve avvenire
con apposita delega con l'elencazione di tutti i compiti attribuiti.
Verifica fra l'altro l'idoneità tecnica professionale delle imprese
e nomina il coordinatore sicurezza in fase di esecuzione
(CS/CSE). Al R.L. possono essere delegati tutti gli obblighi del
committente, fatto salvo il dovere di monitoraggio sull'opera
dello stesso. Nel campo dei lavori pubblici il Responsabile dei
lavori coincide con il RUP (responsabile unico del procedimento).
Rup
In caso di committente pubblico il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) è anche il responsabile dei lavori. Cura, in
ciascuna fase di attuazione degli interventi, il controllo sui livelli
di prestazione, di qualità e di prezzo determinati in coerenza
alla copertura finanziaria e ai tempi di realizzazione dei programmi.
PROGETTISTA Architettonico, strutturale o impiantista
E' l'estensore del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo.
Possono essere più professionisti relativamente alla parte di
progetto sviluppata (architettonico, strutturale, impiantista etc).
L’ingegnere può svolgere la sua attività di progettazione sia da
libero professionista (ausiliario del Committente oppure dell'appaltatore) sia da lavoratore subordinato, con evidente differenza di ruoli.
Nel caso di un appalto integrato, l’impresa assegnataria èresponsabile di sviluppare il progetto esecutivo. In questi casi il
progettista dell’impresa deve agire con un duplice prospettiva,
in quanto oltre al rispetto del progetto di gara, avrà un ruolo di
ottimizzazione tecnico-economica delle soluzioni progettuali e
di coordinamento con eventuali prefabbricatori. L’obbligazione
cui ètenuto il professionista èsolitamente considerata come
un’obbligazione di mezzi, proprio perché questi dovrà adempiere con diligenza la sua prestazione, dovrà cioè fare tutto ciò
che ènelle sue possibilità per giungere ad un risultato utile per
il suo cliente. E’ comunque ritenuto responsabile del mancato
raggiungimento dell’obbiettivo quando ciò sia dovuto a errori
di progettazione. Validazione e certificazione progetti. Queste
attività vengono effettuate da progettisti esperti che di norma
operano all’interno di società/enti/istituzioni, appositamente autorizzate.
Direttore dei lavori
Il suo compito èdi dirigere, coordinare e controllare, sotto
l’aspetto tecnico, contabile e amministrativo, l’esecuzione dei
lavori di costruzione di un opera in ogni suo componente. Deve
assicurare che i lavori vengano eseguiti nel pieno rispetto del
progetto approvato e delle normative. In relazione alla dimensione, alla tipologia e alla complessità dell’intervento, possono
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 39
Rivista*
dell’Ordine degli Ingegneri
essere richiesti uno o più assistenti del Direttore lavori e/o dei
Direttori Operativi, (D.O). In gran parte dei cantieri è sempre
nominato un Direttore Lavori delle strutture.
l’immagine e l’essenza del progetto originale.
L’assistente al Direttore dei lavori
Il Coordinatore della sicurezza ènominato con incarico specifico dal committente o dal Responsabile Lavori. La funzione
può essere svolta solo da professionisti provvisti dei requisiti
richiesti dalla vigente legge.
Gli assistenti sono nominati dal Direttore lavori e con lui collaborano nel verificare che lavorazioni di singole parti dei lavori
siano eseguite regolarmente, nell’osservanza del progetto e
delle clausole contrattuali. Essi rispondono della loro attività
solo e direttamente al Direttore dei lavori il quale mantiene personalmente la responsabilità per gli atti compiuti dagli stessi.
Direttore operativo o Direttore lavori specialistici
Nel caso di opere di significativa complessità o dimensione, il
Direttore lavori può essere affiancato da altri Direttori, che assumono funzioni ‘operative’ e collaborano con il Direttore lavori
nel verificare che parti specifiche delle opere e lavorazioni
siano eseguite a regola d’arte, nell’osservanza del progetto,
del capitolato speciale e delle clausole contrattuali.
Essi sono di norma nominati dal committente, su proposta del
D.L., hanno una figura giuridicamente autonoma e rispondono
della loro attività al D.L. e al committente.
• Ai citati Direttori operativi: possono essere affidati dal committente, fra gli altri, i seguenti compiti specifici: Direzione delle
opere strutturali e in cemento armato; Direzione degli impianti
meccanici ed elettrici;
Direzione delle opere di mitigazione ambientale [sistemazione
a verde, ecc.]
La sua è sicuramente un’obbligazione di mezzi, ma dovrà
anche garantire che l’opera risulti realizzata secondo il progetto
approvato con gli adeguati controlli previsti dalla legge, rispondendone di persona civilmente e penalmente.
Direttore artistico
In caso di opere di un certo rilievo, quando il committente non
affida al progettista la Direzione Lavori, può incaricare il progettista - o un altro tecnico, eventualmente da quest’ultimo indicato - a partecipare alla realizzazione delle opere con la
responsabilità di indicare alla Direzione dei lavori le scelte in
merito alle caratteristiche estetiche dei materiali, all’opportunità
di varianti in corso d’opera, alle finiture allo scopo di rispettare
40 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
Il coordinatore della sicurezza
CSP e CSE
Il Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, durante
la progettazione dell’opera e comunque prima della richiesta
di presentazione delle offerte, redige il piano di sicurezza dell'opera (PSC).
Il Coordinatore in materia di sicurezza durante la realizzazione
dell’opera, di seguito denominato Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, CSE, èsoggetto diverso dal datore di lavoro
e/o dal Rappresentante della sicurezza dell’impresa esecutrice.
Il CSE deve garantire, con opportune azioni di coordinamento
e controllo, l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici e
dei lavoratori autonomi, delle disposizioni contenute nel piano
di sicurezza e di coordinamento (PSC), la corretta applicazione
delle relative procedure di lavoro; verifica e approva l’idoneità
del piano operativo di sicurezza (POS) proposto dalle imprese.
Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori
Il ruolo di RLS è ricoperto da un lavoratore che viene eletto o
designato dai suoi colleghi e che abbia avuto una formazione
una formazione di almeno 40 ore.
Le attribuzioni del rappresentante per la sicurezza prevedono:
-informazioni e documentazioni sulla valutazione dei rischi;
-possibilità di promuovere iniziative atte a tutelare la salute dei
lavoratori;
-il suo parere sulla designazione degli addetti al servizio di prevenzione;
-segnalazione al responsabile dell'azienda dei rischi individuati;
-partecipazione alla riunione periodica di prevenzione;
-la predisposizione e l'aggiornamento della valutazione dei rischi;
-l'individuazione, programmazione, realizzazione e verifica
della prevenzione;
-la designazione degli addetti al servizio di prevenzione, di
pronto soccorso e di evacuazione dei reparti;
-l'organizzazione della formazione e informazione dei lavoratori.
seguire della costruzione.
Le opere non possono essere poste in esercizio prima dell’effettuazione del collaudo statico.
Il consulente tecnico d'ufficio
Direttore di cantiere
Il Direttore di cantiere (o direttore dei lavori per conto dell’appaltatore, responsabile di cantiere o capocantiere) è la figura
professionale che conduce per conto dell’imprenditore la realizzazione dell’opera. L'attività è svolta come dipendente di una
impresa di costruzioni. È il diretto responsabile del processo
tecnico, economico e produttivo di un cantiere edile; controlla
ed organizza i lavori di costruzione. Si tratta di una figura prettamente privatistica e quindi con le mansioni e le responsabilità
che il Committente privato intende conferirgli. Può essere considerato, come il dirigente di unità produttiva esterna (il cantiere), e come dirigente, il primo destinatario degli obblighi
attuativi in materia di sicurezza e tutela della salute e per questo aspetto ha responsabilità civili e penali.
Il CTU svolge la funzione di Ausiliario del Giudice lavorando
per lo stesso in un rapporto strettamente fiduciario nell'ambito
delle rigide e precise competenze definite dai codici di procedura civile e procedura penale. Scopo del Consulente èquello
di rispondere in maniera puntuale e precisa ai quesiti che il
Giudice formula nell'udienza di conferimento dell'incarico e di
relazionarne i risultati nell'elaborato peritale che prende il nome
di Consulenza Tecnica d'Ufficio. I Consulenti Tecnici d'Ufficio
sono iscritti - dopo una procedura di accertamento dell'esperienza - all'interno di specifici albi, suddivisi per categorie (ad
esempio: architetti, ingegneri, agronomi, periti industriali, geometri, grafologi, esperti in mobili ed antiquariato, esperti in musica, ecc) tenuti dai tribunali.
Consulente tecnico di parte - CTP
Collaudatore generale e Collaudatore tecnico-amministrativo
In caso di opere complesse, sia dal punto di vista tecnico che
normativo e tutte le volte il committente lo ritenga opportuno
può essere attivato il procedimento di collaudo finalizzato all’accettazione dell’opera. Le operazioni relative devono essere
svolte secondo consolidati e procedimenti tecnico-amministrativi. Il procedimento di collaudo ha la finalità di:
- verificare e certificare che i lavori siano stati eseguiti a regola
d’arte e in base alle prescrizioni tecniche prestabilite in conformità del contratto, alle eventuali varianti e agli atti conseguenti
di sottomissione o aggiuntivi approvati dalla stazione appaltante.
La consulenza giudiziaria può anche prevedere l'intervento di
altri professionisti che svolgono la propria opera non tanto per
il giudice quanto per le parti in causa: il loro ruolo è detto consulente di parte (CTP). Il consulente tecnico di parte non è altro
che un libero professionista, di regola operante in un determinato campo tecnico/scientifico, al quale una parte in causa attuale o potenziale - conferisce un incarico peritale in quanto
ritiene l’incaricato esperto in uno specifico settore.
Collaudatore statico
E' nominato dal committente e ad esso risponde. Il collaudo
statico dell’opera riguarda il giudizio sul comportamento e le
prestazioni delle parti dell’opera che hanno funzione portante.
Il Collaudo statico, tranne casi particolari, va eseguito in corso
d’opera quando vengono posti in opera elementi strutturali non
più ispezionabili, controllabili e collaudabili a seguito del pro-
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 41
La Fondazione
dell’Ordine degli Ingegneri
Presentazione del Programma Formativo di Marketing e
Comunicazione per Ingegneri LIbERI PROFESSIONISTI
Mercoledì 29 febbraio 2012, ore 17.30-19.00
Nell’anno appena iniziato la Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano integra la sua offerta formativa con un
programma rivolto ai temi del marketing e della comunicazione. Vogliamo dare così ascolto alle richieste che ci avete rivolto, rappresentative del nuovo modo di intendere la nostra professione: non più esclusivamente tecnico ma anche di business.
Il programma formativo prevede i seguenti corsi:
• Elementi di marketing per la libera professione (14 marzo)
• Lo sviluppo commerciale di uno studio professionale (11 aprile)
• I fondamenti della comunicazione di business per il libero professionista (2 maggio)
Docente:
Ing. Massimo Tucci - Barney business e comunicazione
STRUTTURE INTERRATE IN CALCESTRUZZO
INTRINSECAMENTE IMPERMEAbILI – LA VASCA IN C.A. IMPERMEAbILE
Giovedì 1 marzo 2012, ore 14.30-18.30
L'evoluzione delle tecnologie di produzione e controllo del calcestruzzo rende sempre più possibile l'impiego di questo materiale
anche quando è necessario realizzare strutture impermeabili senza prevedere l'impiego di tipologie classiche di impermeabilizzazioni
"aggiunte" o in "affiancamento" al manufatto in calcestruzzo. Il calcestruzzo "impermeabile" e le tecnologie di controllo e ripresa dei
getti sono in grado da soli di garantire che l'acqua, sia essa interna nel caso di una vasca, od esterna nel caso della falda freatica, non
rappresenti più un pericolo per il degrado del manufatto realizzato con quel materiale e con quelle tecnologie.
Coordinatore e Moderatore:
- Ing. Bruno Finzi – Presidente Commissione Strutture
Programma:
- Prof. FRANCESCO COLLESELLI – Professore Ordinario di Geotecnica presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Brescia:
• Scavi in presenza d’acqua
• Stabilità e tenuta del fondo e delle pareti
• Opere provvisionali di sostegno e protezione e sistemi di emungimento
• Esempi pratici
- Ing. GABRIELE CAPPELLETTI - Libero Professionista in Cantù
• I principi base della struttura in C.A. intrinsecamente impermeabile
• Confronto con sistemi tradizionali
42 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
• Tipologie costruttive per la realizzazione di strutture in C.A. intrinsecamente impermeabili
• Tipologie di giunti per la realizzazione di strutture in C.A. intrinsecamente impermeabili: giunti iniettabili e non iniettabili
• Problematiche per la progettazione di strutture in C.A. intrinsecamente impermeabili
• Problematiche per la realizzazione di strutture in C.A. intrinsecamente impermeabili
• Criticità dei sistemi di impermeabilizzazione
• Garanzie per i progettisti e per le imprese
- Ing. ROBERTO TROLI - Enco – Engineering Concrete, Ponzano Veneto
• Calcestruzzo impermeabile
• classi di esposizione
• durabilità
• fessurazione
• calore di idratazione
LA NUOVA DISCIPLINA DELLA VERIFICA DELLE ATTREZZATURE
(ALLEGATO VII DEL D.LGS. 81/2008)
Venerdì 2 marzo 2012, ore 9.30-13.30
L’aspetto delle manutenzioni e verifiche periodiche sulle attrezzature da lavoro hanno un forte impatto sulla sicurezza dei lavoratori.
Il Seminario ha lo scopo di evidenziare le novità introdotte dalla pubblicazione del DM 11 aprile 2011 di cui all’art. 71, c. 13 del
D.Lgs. 81/08 e s.m.i., e dare una lettura tecnico / giuridica su tali aspetti al fine di fornire ai partecipanti elementi utili da utilizzare
nello svolgimento della propria attività a supporto dei Datori di Lavoro, chiamati a decidere i fornitori di detti servi.
Introduzione
Ing. Franco Baretich
Presidente Commissione Sicurezza ed Igiene sul Lavoro dell’Ordine
Relatori
Ing. Fabio Gavino
Segretario Commissione Sicurezza ed Igiene sul Lavoro dell’Ordine
Arch. Claudio Catinari
Esperto in Diritto del Lavoro e Sicurezza sul lavoro
Quota di Iscrizione
€75,00 + IVA (esente da deroghe)
Materiale
Traccia delle presentazioni
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 43
La Fondazione
dell’Ordine degli Ingegneri
1° Seminario Tematico su Tecnologie di Trattamento
e Smaltimento dei RAEE: RECUPERO
Martedì 6 marzo 2012, ore 9.30-13.00
Questo è il primo di due seminari il cui scopo è di fare chiarezza sui vari aspetti del mercato attuale e di dare merito all’attività di
chi, per storica e specifica competenza, realizza in concreto e nella pratica quanto disposto dal cosiddetto decreto legislativo sui
RAEE del 2005 e successive implementazioni.
Verrà quindi “ascoltata la voce” degli Operatori della filiera RAEE secondo un preciso iter informativo finalizzato a fotografare la globalità della suddetta filiera; poiché sono loro gli “uomini in trincea”, per ciascuno di essi sono stati individuati i seguenti punti essenziali:
1. che cosa fa
2. a chi serve quello che fa
3. con quali modalità interagisce col mercato di pertinenza
Coordinatore:
- Ing. Mario Amadasi – Commissione Ambiente / Ordine degli Ingegneri Provincia di Milano
Moderatore:
- Ing. Giuseppe Pirillo – Direttore Generale Consorzio CERTO
Relazioni:
- Introduzione: genesi, contenuti e scopi del seminario
- Operatività nei trattamenti di recupero RAEE: pretrattamento, destinazioni corrette
- Recupero RAEE: il mercato del trattamento oggi, valorizzazione mps e/o sottoprodotti
- Recupero RAEE: trattamento elettronica di consumo
- Recupero RAEE: trattamento schede elettroniche
- Dibattito
- Sintesi ragionata di tutti gli aspetti discussi e conclusioni
AGGIORNAMENTO NORMATIVO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO:
ASPETTI PSICOLOGICI ED OPERATIVI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
LO “STRESS INOCULATION TRAINING”
Venerdì 23 marzo, ore 9:30/13:30
Come la cronaca recente ha evidenziato, per affrontare un’emergenza senza farsi prendere dal panico è necessario poter reagire
con “freddezza emotiva” a una situazione di pericolo imminente. Ciò presuppone il “saper gestire l’ansia” per non inficiare una prestazione che ha l’assoluta priorità; allo scopo, esistono tecniche che “allenano” ad autodesensibilizzarsi.
Saluto e Coordinamento
Ing. Fabio Pasello Commissione Igiene e Sicurezza dell’Ordine
Relatore Dr. Barbara Quartiani, Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
Quota di iscrizione € 75,00 + IVA
44 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
I servizi dell’Ordine.
Assistenza legale:
Avv. Giancarlo Conci
Riceve il mercoledì, a settimane alterne, dalle 17 alle 18.30, su appuntamento presso la Segreteria dell’Ordine.
Assistenza Fiscale:
Dott. Maurizio Riva
Riceve il martedì a settimane alterne dalle 17 alle 18 su appuntamento presso la Segreteria dell’Ordine.
Problematiche del lavoro:
Avv. Nadia Restivo
Riceve il primo lunedì del mese, dalle 17.30 alle 19, su appuntamento presso la Segreteria dell’Ordine.
Assistenza tariffaria:
Componenti Commissione Parcelle
Su appuntamento telefonando alla Segreteria dell’Ordine.
Assistenza informatica:
Dott.ing. Andrea Sommaruga
Riceve ogni primo martedì del mese, non festivo, su appuntamento presso la Segreteria dell’Ordine.
Recapito E-mail: [email protected]
Sportello Giovani:
Ing. Maurizio Guido Abrate
Riceve ogni lunedì dalle 17.30 alle 18.30 su appuntamento presso la Segreteria dell’Ordine.
Cassa Nazionale Ingegneri ed Architetti e temi collegati:
Dott. ing. Angelo Selis
Riceve lunedì e martedì dalle 16 alle 18.30, a settimane alterne, su appuntamento presso la Segreteria dell'Ordine.
Sportello assistenza assicurazioni:
Dott. Stefano Crapella
Riceve mercoledì dalle 18 alle 19, a settimane alterne, su appuntamento presso la Segreteria dell'Ordine.
Delegati INARCASSA.
I delegati INARCASSA, espressi dagli iscritti all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano con le elezioni di quest’anno, sono l’Ing. Silvia Fagioli e l’Ing. Arturo Donadio. Silvia Fagioli è al secondo mandato ed a Roma è stata anche
eletta nel C.d.A. di INARCASSA.
Gli Ingegneri Fagioli e Donadio sono disponibili a soddisfare le eventuali richieste di chiarimenti od informazioni in genere che gli iscritti volessero loro inoltrare e dedicando una o due mezze giornate al mese al ricevimento dei colleghi
presso l’Ordine e si impegneranno ad uno stretto rapporto con l’Ordine, finalizzato alla conoscenza delle principali attività e tematiche trattate da INARCASSA nei prossimi 5 anni.
Ing Silvia Fagioli
Email: [email protected]
Email Certificata: [email protected]
Telefono Mobile: 339 4895042
Ing. Arturo Donadio
Email: [email protected]
Email Certificata: [email protected]
Telefono Mobile: 335 5732349
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 45
Le Commissioni
dell’Ordine degli Ingegneri
PER L'ETICA PROFESSIONALE
Presidente: Patrizia Giracca
IMPIANTI
Presidente: Giuseppe Rapisarda
Ermenegildo Bardelli, Chiara Battistoni, Paolo Bréan,
Alessandro Buccellati, Domenico Perrone, Paolo Pisoni, Luigi
Rainero, Alberto Sartori, Angelo Selis, Carlo Valtolina.
Sergio Damiani, Antonio De Marco, Marcello De Stermich,
Giuseppe Giacco, Sergio La Mura, Claudio Mosca, Maurizio
Rossetti Conti, Franco Raggi.
ESPERTI PER LA REVISIONE DELLE PARCELLE
PROFESSIONALI
Presidente: Luigi Rainero
CATASTO
Presidente: Flavio Tresoldi
Luigi Ernesto Amman, Giovanni Bosisio, Erberto Botti, Gianni
Capé, Michele Coffano, Giovanni Contini, Piercarlo Guaineri,
Mauro Langfelder, Giampiero Montalti, Giovanni Papetti,
Gabriella Parlante, Gabriele Perucci, Simone Pessina.
ORDINAMENTO PROFESSIONALE
Presidente: Ambrogio Girotti
Mario Balzaretti, Gianni Capé, Luciano Fassina, Angelo
Lucchini, Francesco Maffioli, Edoardo Rovida, Luca Strada,
Pietro Vasco Tola, Federico Perotti, Giacomo Andriola.
FORMAZIONE - EDUCAZIONE - AGGIORNAMENTO
Presidente: Chiara Battistoni
FE - Formazione Educazione
Maurizio Abrate, Mario Amadasi, Nicole Barbera, Franco
Baretich, Silvio Bosetti, Enrico Cerrai, Sergio Cerutti, Alberto
Cigada, Gianni Confalonieri, Contini Giovanni, Salvatore
Crapanzano, Luciano Fassina, Bruno Finzi, Luigi Gaggeri,
Patrizia Giracca, Franco Luraschi, Enrico Pio Mariani,
Riccardo Pellegatta, Federico Perotti, Domenico Perrone,
Luigi Rainero, Giuseppe Rapisarda, Marco Trani, Flavio
Tresoldi.
A - Aggiornamento professionale:
Elena Baj, Mauro Bagaggiolo, Gabriela Bonavoglia, Pierluigi
Brivio, Claudio Cardosi, Vittorio Carnemolla, Paolo Casolo,
Stefano Farne’, Luciano Fassina, Mario Garassino, Patrizia
Giracca, Maria Pina Limongelli, Claudio Magistroni, Antonio
Mancini, Guido Martinelli, Marcello Miani, Caterina Mietner,
Giorgio Piantato, Giorgio Proietti, Alberto Ricci, Michele Rossi,
Angelo Selis, Dante Segrini, Andrea Sommaruga, Giancarlo
Volpi.
QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE
Presidente: Luciano Fassina
Claudio Cardosi, Francesco Crescentini, Stefano Farné,
Gabriella Parlante, Federico Perotti, Gabriele Perucci, Paolo
Schgor.
STRUTTURE
Presidente: Bruno Finzi
Danilo Campagna, Michele Capé, Claudio Chesi, Arturo
Donadio, Mauro Giuliani, Pietro Romani, Paolo Rugarli.
46 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri
Giampiero Alliori, Giangiacomo Barrile, Franco Citterio,
Cesare Cogni, Pietro Fontana, Paolo Lorenzetti, Giuseppe
Montagna.
QUALITA'
Presidente: Luigi Gaggeri
Antonio Aprea, Stefano Calzolari, Maurizio Conti, Giuseppe
De Marte, Stefano Farné, Fabio Pasello, Enrico Pogliani,
Elena Roacchi, Bruno Zanini.
INDUSTRIA, ENTI e SERVIZI
Presidente: Silvio Bosetti
Silvio Aquino, Alberto Avanzini, Giorgio Babanicas, Angelo
Bargigia, Andrea Brenta, Maurizio Brown, Paolo Capelli,
Claudio Cardosi, Marco Cecchini, Paolo Chiastra, Massimo
Chindemi, Michela Chiorboli, Francesco Crescentini,
Domenico D'Agostino, Dino Dini, Stefano Farne', Luciano
Fassina, Marco Felli, Luigi Gaggeri, Romolo Gallo, Mario
Ghezzi, Ambrogio Girotti, Paolo Jurkic, Giuseppe Giovanni
Lalli, Maurizio Maffessoni, Marcello Miani, Luca Montani,
Maria Cristina Motta, Salvatore Mura, Marco Mussini, Gianni
Nappi, Emiliano Panaro, Giuseppe Pirillo, Alberto Pianta,
Costanzo Riva, Daniele Roderi, Riccardo Rosa, Massimo
Santi, Marco Scarioni, Dante Segrini.
ENTI PUBBLICI
Presidente: Antonio Acerbo
Alessandro Buccellati, Aristide Capra, Valeria Dolcetta, Angelo
Ferraresi, Paolo Pier Perez, Piero Ravetta, Antonio Vettese.
GIOVANI
Presidente: Maurizio Abrate
Giacomo Andriola, Massimiliano Grosso, Davide Luraschi,
Giorgio Edoardo Mariani, Massimo Mariani, Attilio Pessina,
Simone Pessina, Francesco Rizzuto, Daniele Russo, Franco
Serratore, Roberto Tomassucci.
SICUREZZA E IGIENE SUL LAVORO
Presidente: Franco Baretich
Adriano Bacchetta, Mauro Bagagiolo, Raffaello Basile, Enrico
Brigoli, Paolo Maria Crivelli, Francesco De Bartolomeis, Pietro
Freschi, Giovanni Gambino, Fabio Gavino, Antonio Lago,
Ottavio Lecis, Chiara Lecis, Mauro Loconsolo, Maria Cristina
Motta, Marcello Miani, Demetrio Nava, Fabio Pasello, Enrico
Persico, Giorgio Pomesano, Giuseppe Gustavo Quaranta,
Calogero Roxas, Sergio Vianello.
ENERGIA
Presidente: Enrico Cerrai
SICUREZZA CANTIERI
Presidente: Marco Trani
Nicola Barbera, Franco Baretich, Gabriele Bertholet, Alberto
Caleca, Paolo Capelli, Pier Antonio Casellato, Paolo Chiastra,
Gianfranco Conca, Flavio Ferrari, Flavio Parozzi, Marcello
Scotto.
Enrico Luigi Arini, Luca Beretta, Gianpaolo Cremaschi,
Pasquale Frezza, Daniele Pesco.
INFORMATICA
Presidente: Andrea Guido Sommaruga
SICUREZZA ANTINCENDIO
Presidente: Franco Luraschi
Pierangelo Aloisi, Gabriela Bonavoglia, Isabella Caramatti,
Luciano De Stefani, Francesco Giovannini, Massimiliano
Grosso, Andrea Manzato, Enrico Pio Mariani, Giorgio Parrella,
Marco Re, Gianluca Sironi, Francesco Soro, Lorenzo Viganò,
Luigi Zanderighi, Stefano Zanero.
Pietro Antonacci, Maurizio Bechelli, Lorenzo Brignole,
Giuseppe Bogani, Ambrogio Carenzi, Oreste Ceravola, Nicola
Clemeno, Fabio Collamati, Giovanni Contini, Eugenio Galli,
Paolo Lombardi, Luca Marzola, Silvestre Mistretta, Alice
Pizzoccheri, Anna Reggiori, Attilio Scalise, Enrico Schiatti
Luca Strada, Federica Tacchelli.
TELECOMUNICAZIONI
Presidente: Gianni Confalonieri
Franco Caputo, Vittore Ceretti, Salvatore Crapanzano, Luigi
Decio, Massimo Giuliani, Angelo Lorenzi, Luigi Masella, Mauro
Mereghetti, Mario Rossetti, Gianluigi Sartorio, Alessandro
Toccolini, Dario Vanetti.
Giacomo Andriola, Maria Bartolomeo, Massimo Bertolotti,
Franco Boffelli, Marco Manlio Brambilla, Alessandro Carone,
Michele D’Amico, Gianni Costantino De Santis, Anastasi Santi
Domenico, Edoardo Cottino, Francesco Crescentini, Carmelo
Iannicelli, Claudio Invernizzi, Ezio Mazzola, Giuseppina
Moretti, Marco Mussini, Giordano Picchi, Enrico Pietralunga,
Francesco Romeo, Angelo Testa, Lorenzo Viganò, Gianluca
Sironi.
AMBIENTE
Presidente: Mario Amadasi
INGEGNERIA FORENSE
Presidente: Giovanni Contini
Luciano Brusaferro, Libero Cannarozzi, Pier Antonio Marco
Casellato, Lorenzo Del Felice, Alba De Salvia, Daniele
Fraternali, Maurizio Gandolfo, Gianluca Gurrieri, Giancarlo
Majocchi, Beatrice Majone, M. Evelina Saracchi, Franco
Sironi, Maurizio Vannucchi, Domenico Zampaglione.
Raffaele Bergaglio, Luciano Brusaferro, Giancarlo Conci,
Antonio De Marco, Anna Guerriero, Patrizia Giracca, Gabriella
Parlante, Maurizio Vannucchi, Giacomo Viganò.
URBANISTICA
Presidente: Riccardo Pellegatta
INFRASTRUTTURE, TRASPORTI
Presidente: Salvatore Crapanzano
Alberto Avanzini, Angelo Bargigia, Stefano Bernardi, Nino
Bosco, Maurizio Brown, Giovanni Cappellari, Ignazio
Carbone, Roberto Ceresoli, Michela Chiorboli, Pietro Gelmini,
Giuseppe Grassi, Ettore Kluzer, Luigi Legnani, Antonio
Mancini, Roberto Massetti, Paolo Morlacchi, Gianpaolo Pirani,
Dante Segrini.
COMMISSIONE CONGIUNTA INGEGNERI E ARCHITETTI
PER LA VALUTAZIONE DEI BANDI E DEI CONCORSI
architetti: Francesco Collini, Marco Engel, Roberto Gamba,
Rosanna Gerini, Enzo Ranieri
ingegneri: Alberto Avanzini, Valeria Dolcetta Capuzzo, Silvano
Lacavalla, Luigi Rainero
coordinamento: arch. Maria Cristina Collini
segreteria: c/o Ordine degli Architetti PPC delle provincia di
Milano
BIOINGEGNERIA
Presidente: Sergio Cerutti
Elena Baj, Anna Maria Bianchi, Alberto Caleca, Marco Ciboldi,
Stefano Farné, Ugo Garbarini, Paolo Lago, Carlo Mambretti,
Paolo Pessina, Monica Sivo, Vincenzo Ventimiglia.
NANOTECNOLOGIE
Presidente: Alberto Cigada
Silvio Abati, Massimiliano Bestetti, Marco Bianchessi, Mario
Biserni, Carlo Bottani, Alberto Caleca, Corrado Carretti, Furio
Gramatica, Paolo Jurkic, Giuseppe Giovanni Lalli, Roberto
Millini, Paolo Pignatelli, Biagio Principe, Alberto Redaelli,
Giuseppe Vittori.
CONSIGLIO DELL’ORDINE
Presidente Stefano Calzolari
Segretario Aldo Franchi
Tesoriere Tomaso Carlo Lamperti
Consiglieri: Giacomo Andriola, Chiara Battistoni, Silvio Bosetti,
Alberto Caleca, Alberto Cantoni, Bruno Finzi, Massimo
Giuliani, Franco Luraschi, Anna Minotti, Maria Cristina Motta,
Alberto Pianta, Maria Gabriella Signorini
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 47