Aprile 2011

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Aprile 2011
1861
AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI VIGEVANO N° 5 DEL 20.09.1988
Arte e Stile
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Arte e Stile
2011
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LOMELLO
APRILE
2011 -
N. 4 - MENSILE INDIPENDENTE D’INFORMAZIONE E OPINIONE
LOMELLO
24° ANNO
La forza dell’Unità d’Italia
La forza che è in questo Anniversario, per conservare e accrescere il solo patrimonio
che abbiamo ed è di tutti: il patrimonio del lavoro che abbiamo compiuto
e della cultura che abbiamo espresso, nel genio dei nostri padri
e nei capolavori delle nostre città.
Remo Danovi
Il Centocinquantesimo Anniversario dell’Unità d’Italia
ha reso evidenti alcuni dissensi, che sono arrivati a negare il carattere popolare e
perfino l’utilità di questa festa; è servito però per indugiare e riflettere, per un giorno, sulle condizioni del nostro Paese. E chi ha voluto
ricordare le cronache dei
tempi passati, negli eventi
accaduti alcuni anni prima
del 17 marzo 1861 e alcuni
anni dopo la dichiarata
Unità, ha trovato innumerevoli spunti per essere orgoglioso di quanto è stato fatto,
con poche forze e tra mille
difficoltà.
Già le guerre del tempo
sembrano simulacri, semplici battaglie con povertà di
mezzi, forse meno complicate dei videogiochi di oggi,
ma molto commoventi per le
modalità con cui sono state
combattute, con l’ardire dei
fanti, gli assalti con le baionette, le urla dei feriti, le tregue concordate, le diplomazie incompiute, gli accordi
conclusi e subito rinnegati.
Il tutto con l’idea vincente di
raccogliere i tanti territori
separati dalle ideologie comunali per farne un luogo
solo, una nazione, con il sacrificio dei molti eroi e l’entusiasmo dei tanti piccoli gesti che hanno realizzato lo
Stato.
Così si è arrivati al 1861,
con una Italia ancora in par-
te frantumata (manca il Veneto e il Papato) e una serie
di guerre e guerriglie, di trattati e concessioni che seguono un percorso difficile e incerto, ma dettato dal sogno
di completare i confini del
Abbiamo fatto l’Italia, ma
ancora risuonano le parole
ammonitrici di chi fin da allora, e tanto più oggi, ricordava che “bisogna fare anche gli italiani”!
Siamo dunque ancora alla ri-
Il lavoro ha reso l’Italia economicamente forte, il quinto
o sesto paese del mondo, ed
è il risultato della vita e
dell’impegno di ciascuno e
di tutti, nelle grandi fabbriche come nei piccoli com-
nostro Paese. Ciò avviene
intorno al 1870. E’ una Italia
giovane, parzialmente immatura, fatta nel 1861 di 22
milioni di abitanti, ma con il
diritto di voto limitato a
418.000 persone (e soltanto
nel 1946 sarà concesso il voto alle donne).
Poi abbiamo continuato, nel
bene e nel male, e continuiamo ancora oggi, nel male e
nel bene. Una lunga storia
attraverso gli anni e gli
eventi che hanno contribuito
a migliorare l’assetto del
paese, il senso di appartenenza e le condizioni di vita.
cerca di una identità, una
idea comune che giustifichi
il passato e amalgami il paese per l’avvenire, chiamando
a raccolta le forze per crescere insieme, come è necessario fare per consolidare le
coscienze e realizzare le prospettive.
Occorre infatti capire che vi
è un bene comune, un patrimonio incommensurabile di
valori, che appartiene a tutti
indistintamente
e
solo
l’Unità può conservare.
Questo patrimonio è la cultura e il lavoro del nostro
paese.
merci, nelle professioni come nei servizi. E’ il lavoro
dei più umili e dei più potenti, anche quello degli emigranti nelle tante circostanze
che lo hanno determinato,
con l’orgoglio di appartenere
a una patria comune, povera
di mezzi ma sicura di ideali.
Un lavoro che è anche motivo di solidarietà, tra chi lo
svolge e chi lo offre, per affermare la grandezza del nostro paese e per aspirare
sempre a migliorare le condizioni di vita per tutti.
E poi la cultura, l’insieme
delle opere d’arte che sono
state realizzate nella cornice
di un paese bellissimo, unico
al mondo: non vi è città, non
vi è edificio del tempo passato, che non richiami la
grandezza dell’arte con i
suoi tesori. E ancora una
volta è la cultura del nostro
paese, la civiltà che abbiamo
espresso, che appartiene indistintamente a tutti.
Dobbiamo credere in questo
e abbandonare le miserie
della nostra politica quotidiana; dobbiamo vincere il
declino strisciante che oscura gli ideali, accettare le sfide e recuperare il bisogno di
una Italia migliore, per continuare a valorizzare le nostre tradizioni e le opere
compiute.
Che se poi i giudizi fossero
differenti, e qualcuno ritenesse che quanto realizzato
nel passato sia di poco conto, e siano possibili grandezze superiori, ciò non cambia
l’obiettivo. Se il nostro passato è stato grande, rispettiamolo; se è piccolo realizziamo ciò che ancora è mancato. Questo è il significato
dell’Unità d’Italia, la forza
che è in questo Anniversario, per conservare e accrescere il solo patrimonio che
abbiamo ed è di tutti, il patrimonio del lavoro che abbiamo compiuto e della cultura che abbiamo espresso,
nel genio dei nostri padri e
nei capolavori delle nostre
città.
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2
APRILE 2011
APRILE 2011
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APRILE 2011
4
L’angolo della vita cristiana
Primo comandamento
NON AVRAI ALTRO DIO DI FRONTE A ME
Il testo biblico completo del
primo comandamento suona
così: Non avrai altri dèi di
fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò
che è lassù nel cielo né di
ciò che è quaggiù sulla terra,
né di ciò che è nelle acque
sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li
servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio
geloso, che punisce la colpa
dei padri nei figli fino alla
terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo
favore fino a mille generazioni, per quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti (Es 20,3-6).
In breve, il comandamento
ordina: Non adorerai alcun
Dio in contrapposizione a
me. Allora avrai capito che
gli altri dèi ti riducono solo
in schiavitù.
Visto così, il comandamento
è una logica conseguenza
dell’evento dell’esodo.
Ma, diciamolo subito, la
gente di tutte le epoche preferisce una schiavitù comoda
a una libertà faticosa. Il popolo d’Israele ha appena assaporato la libertà che già
comincia a dubitare se valga
la pena di accollarsene le fatiche. Non appena la libertà
comincia a diventare fatico-
sa, esso manifesta tutta la
sua nostalgia per le pentole
di carne dell’Egitto e muove
aspri rimproveri a Mosè ed
anche al Signore.
Chi sono gli altri dèi o gli
idoli?
Gli idoli sono esagerazioni e
assolutizzazioni di quello
che è importante per gli uomini. A seconda delle situazioni e delle epoche essi
possono essere diversi. In
fondo tutte le idolatrie si
concentrano su tre oggetti: il
potere, il possesso e il piacere. La loro caratteristica è di
presentarsi con la pretesa
dell’esclusività. La loro adorazione
si
accompagna
all’intolleranza e al fanatismo.
Gesù dice che mammona
(ciò che possediamo) è l’idolo più pericoloso (Mt 6,24).
Gli idoli sono presenti dovunque non c’è un rapporto
giusto con Dio. Un rapporto
sbagliato o interrotto con
Dio è la radice di molti comportamenti erronei che danneggiano o distruggono la libertà e la dignità dell’uomo.
Questo spiega perché la Bibbia consideri la mancanza di
fede come un autentico peccato. Essa è una minaccia
per la libertà personale e collettiva: dove non è accettato
Dio c’è sempre la schiavitù.
L’adorazione del vero Dio,
amico degli uomini, è benefica, liberante e necessaria.
Dove si adorano i falsi dèi si
attribuisce una potenza divina a uomini o ad altre creature, e l’esperienza ci insegna che ciò rende schiavi.
Dove invece si adora il Dio
con noi, lì ogni potere esercitato dall’uomo sull’uomo
viene messo in questione di
continuo e radicalmente, per
vedere se esso serve realmente alla libertà e alla dignità degli uomini. In questa
prospettiva si muovono la
critica dei profeti dell’Antico Testamento all’esercizio
della regalità in Israele
(1Sam 8,1-18) e l’ammonimento di Gesù ai discepoli
affinché
si
guardino
dall’adottare comportamenti
autoritari. Gesù, dopo aver
ricordato che i sovrani di
questo mondo opprimono,
spesso, i sudditi, raccomanda ai suoi cristiani: Per voi
però non sia così (Lc 22,25).
Ovunque imperano le ideologie, lì al centro dell’attenzione non c’è più il Signore,
ma qualcosa creato dall’uomo, un idolo. Gli idoli riducono
sistematicamente
l’umanità dei loro adoratori
e la distruggono. In parole
più chiare, gli idoli rendono i
loro adoratori sempre meno
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totalmente l’umanità.
I documenti della Chiesa ci
esortano a non aderire alle
ideologie di nessun genere
perché sono troppo misere e
impoveriscono l’uomo fino
ad alienarlo totalmente da se
stesso. Le ideologie tendono
a porre come valori assoluti
gli interessi che esse propongono. Non vi è nulla di divino al di fuori di Dio. L’uomo
cade nella schiavitù quando
divinizza o assolutizza la
ricchezza, il potere, lo stato,
il piacere o qualsiasi creatura di Dio. È Dio la fonte della liberazione totale e radicale da ogni forma di idolatria.
La caduta degli idoli restituisce all’uomo il campo della
sua libertà. Dio, liberissimo,
vuole entrare in dialogo con
l’uomo libero, responsabile,
nel pieno possesso della sua
dignità.
Nel nostro mondo occidentale c’è un Dio onorario (il
Dio trino) e un dio effettivo
(il dio quattrino) che è la
crescita economica, materiale: la religione di questo diodenaro-progresso-benessere
materiale è la religione più
potente del mondo. La sua
liturgia è la pubblicità; i suoi
seguaci militano tanto nella
destra che nella sinistra politica; alla crescita economica
essa sacrifica gli uomini, la
natura e il futuro del mondo;
solo una fede più forte è in
grado di fermarla nella sua
corsa disastrosa.
Altri idoli del nostro tempo,
ai quali viene sacrificata tanta felicità umana, sono il
successo esterno, la carriera
professionale, le conquiste
tecniche che non sono finalizzate al vero bene dell’uomo.
Per molti è il denaro, in questa o in quella forma, il bene
veramente supremo e affascinante che dà senso e contenuto alla vita. Ma dove si
assolutizza l’avere lì si distrugge l’essere umano.
L’adorazione all’idolo denaro conduce a varie forme di
sfruttamento dei più deboli.
Tuttavia pur mettendo giustamente in guardia contro i
vari idoli, non bisogna mai
spingersi fino a demonizzare
i valori creati, il denaro, il
progresso.
Il creato è importante e prezioso. Però, solo se vediamo
i suoi limiti e il suo riferimento a Dio, gli impediamo
di affascinarci fino a renderci schiavi.
Perciò evitiamo gli estremi
ugualmente sbagliati e pericolosi: il deprezzamento dei
valori creati o la loro divinizzazione.
La Redazione de
“ il Tam Tam”
augura
alle lettrici ed ai lettori
una
BUONA
PASQUA
APRILE 2011
5
La psicologa
Dottoressa
Monica Capisani
psicoterapeuta**
Spesso molte mamme e papà
sono preoccupati dalle emozioni
di paura ed angoscia che manifestano i loro bimbi e si domandano se tali manifestazioni siano
“normali”.
Eʼ importante chiarire che “le
paure” rappresentano un evento
molto comune durante la crescita, ad esempio: il bambino ha
paura del nero a partire dai 18
mesi fino ai 2 anni, poi degli animali che mordono (“il lupo”), ha
paura degli estranei, paura dei
fantasmi, degli orchi…etc. A partire dagli 8 anni può inoltre comparire anche la paura della morte, una paura esistenziale.
Molti sono i fattori che intervengono in questo processo, innanzitutto lʼemergere del sentimento
della propria individualità, di un
“io” che va difeso, poi il clima familiare che può influenzare le
emozioni e le reazioni del bambino. Se è presente nei genitori
lʼ eccessivo timore del bambino
che avvicina un cane, il bambino
stesso può imparare ad avere
paura dei cani; non dimentichiamo poi quello che il bambino ap-
Cose
dell’altro
mondo
IL TROGLODITA
L’angoscia nel bambino
prende da solo.
Esistono quindi manifestazioni
dʼangoscia definite “nella norma”, a seconda dellʼetà del bambino, perché proprio legate alla
tappa maturativa che egli sta attraversando e al suo ambiente.
Stanno a dimostrare la regolarità
delle emozioni nello sviluppo del
neonato lʼangoscia di fronte al
viso di un estraneo o la reazione
di protesta del bambino che sta
per essere separato dalla madre. Prima dei 7/8 anni principalmente è la presenza di un
genitore in grado di calmare
realmente questa crisi di angoscia, andando avanti con lʼetà il
bambino esteriorizza maggiormente queste emozioni esprimendole con le azioni: verso gli
11/12 anni possono essere presenti crisi di collera, atteggiamenti di richieste continue, fughe, alterazioni varie del comportamento.
Il rischio per i genitori è che in
questo caso lʼansia dellʼadulto a
tali comportamenti provochi una
reazione
dove
lʼangoscia
dellʼuno
incrementa
quella
dellʼaltro. Il contenimento anche
fisico fermo, ma benevolo, la limitazione della sua aggressività
rappresentano i migliori atteggiamenti. In questo modo il bambino si calma spontaneamente
nel giro di qualche minuto.
In merito a queste manifestazioni sono due i fenomeni che è opportuno osservare per comprendere se “ci si deve preoccupare”; 1) la presenza di crisi dʼansia simili per un discreto periodo
di tempo e 2) il modo in cui il
bambino gioca in quel periodo.
Il gioco è infatti un importante
strumento per comprendere come si sente il bambino in quel
periodo. Numerose e varie sono le ricerche sul gioco nel bambino, gioco come modalità per
esprimere energie accumulate,
competenze future, ecc.. Fra i
tanti teorici ricordiamo Melanie
Klain che considera il gioco anche un modo per trasformare
lʼangoscia del bambino in piacere, esperienza emotiva correttiva
e D. W . Winnicott che considera
il giocare un processo universale, caratteristico della salute.
L’altro giorno , con Topina Clavis, passeggiavo per le vie di Mede: è una località che essendo molto vicina al nostro accampamento,
spesso visitiamo anche perché, per noi semplici creature del tempo antico, Mede ci appare
come una metropoli di vaste dimensioni. Ad un
certo punto la mia Topina mi fa notare due fotografie su una cosa bianca che voi chiamate
giornale : una appena dopo il terremoto; l’altra di sette giorni dopo, scattate in Giappone.
E che c’è di rilevante vi domanderete voi? C’è
molto e di significativo. La foto ritrae un pezzo
di autostrada spaventosamente devastata dal
sisma; sette- dico sette giorni dopo– quella
autostrada appare completamente rifatta, riequilibrata, riasfaltata. Se la cosa fosse succes-
Il gioco è sempre un'esperienza
creativa e la capacità di giocare
in maniera creativa permette al
soggetto di esprimere l'intero
potenziale della propria personalità, sappiamo infatti come i
bambini che non hanno la possibilità di sviluppare pienamente
la propria dimensione ludica subiscono un arresto dell'evoluzione affettiva, psicomotoria, relazionale proprio perché il gioco
investe categorie esistenziali
quali la corporeità, la temporalità, la spazialità. Fra le prime
domande da porsi è quindi: come gioca il mio bambino? Ha
tempo per giocare? O può essere in ansia e stressato per i
tempi che la società attuale impone anche ad un bambino?
Oggi è scontato il pensiero che
il bambino deve vivere precocemente e velocemente le sue
esperienze di vita (gli impegni
della scuola, delle attività sportive, sociali, dellʼapprendere le
lingue straniere, la musica, il
computer, etc.) ma ciò si scontra con le leggi di sviluppo del
bambino che lo vorrebbero
sa in Italia? Io credo, e voi con me, che quei
sette giorni, sarebbero diventati settanta, ma
sono sicuro avremmo raggiunto i sette mesi e
forse i sette anni. Il terremoto giapponese, tra
le tante cose, ha messo in risalto la dignità e
la compostezza del popolo del Sol Levante,
giustamente diverso da voi, per cultura, razza,
tradizione ed etica sociale. Loro sono giapponesi, voi siete latini, forse mediterranei, forse,
forse…Da troglo rilevo come voi, passatemi il
termine, spaghettoni, siate complicati, tortuosi, devastanti nel voler vedere, accertare, verificare, comparare, sentire, dissentire…e chi
più ne ha, più ne metta. E’ la vostra “fantasia
civica” che impressiona, dove tutto si contorce
ma soprattutto si traduce in soffocante buro-
maggiormente “nellʼarea dellʼillusione intermediaria fra esterno ed interno al sé che è il giocare”.
Per questo motivo il bambino
dovrebbe aver tempo per giocare, il giocattolo poi dovrebbe
essere il più possibile semplice,
perché in questo modo ogni
bambino può vederci quello che
la sua immaginazione gli suggerisce. Non possiamo dimenticare che siamo però nellʼepoca dei videogiochi, che se rimangono solamente un passatempo sono gradevoli, ma al
contrario, se diventano attività
che fanno star bene, ma dopo
un poʼ si ha il bisogno di giocare
sempre più a lungo, o con giochi sempre più emozionanti,
con effetti grafici sempre più accattivanti, con situazioni sempre
più incredibili, allora diventa
una illusione di gioco che angoscia il bambino e non che trasforma la sua angoscia in piacere. Quindi solamente se la
manifestazione dʼangoscia presente nel bambino è costantemente ripetuta, se si osservano
suoi comportamenti particolari,
se il giocare del bimbo è diverso dal solito, allora è sicuramente importante porre i propri
quesiti al pediatra, che conosce
il bimbo dalla nascita, e successivamente valutare con lui
se può essere opportuno lʼintervento di uno psicologo che può
avere il compito di aiutare il
bambino a limitare la sua angoscia.
crazia e lentezza nel fare. Pechino in Cina per
le Olimpiade era pronta due anni prima
dell’inizio; Smirne in Turchia non sapendo ancora se gli veniva assegnata – cosa che poi
non avvenne – aveva già pronti i progetti per
l’Expo 2015, poi assegnata a Milano. E proprio Milano, la capitale dell’efficienza italica,
non ha ancora ben precisi i termini di come e
quando inizieranno i lavori per l’Expo… e siamo già quasi a metà dell’anno 2011. Voi contemporanei avrete la fantasia, avrete il buon
gusto, avrete la qualità, ma siete anche dei
gran casinari e soprattutto dei rompipalle disorganizzati. Topina la clava, portami subito
la clava ! No la notizia …non ci piace: cose
dell’altro mondo !
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APRILE 2011
6
Scaldasole
Incontro con l’autore
Si è concluso con la presentazione delle opere di Roberto Buscarini lo scorso 25 Marzo il ciclo di incontri con lʼautore proposto dalla Pro Loco in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Scaldasole.
Buscarini, autore milanese, non
professionista come tiene a precisare, arriva alla scrittura in età
matura, libero da condizionamenti di pensiero e di case editrici che influenzano il suo modo
di scrivere ma soprattutto di
pensare. Le sue opere, “Lungomare Argentina” “Protagonista
senza nome: un omicida seriale?” e “Luna barchetta”,
rispecchiano rispettivamente tre
momenti o situazioni in cui lʼautore si trova a scrivere: il primo,
libro del cuore, che pone lʼamore
e la scelta dellʼamore al di sopra
di tutto, il giallo, libro di testa,
frutto di un profondo studio
sullʼanimo umano, e il terzo, libro di pancia, il libro dellʼistinto,
più spontaneo ed immediato.
I libri di Roberto Buscarini sono
ben scritti, avvincenti e ben costruiti: lʼautore utilizza lʼelemento
autobiografico come spunto per
creare la storia, per dare forma
al personaggio e poi proseguire
senza forzatura o legame alcuno
con se stesso ma lasciando che
il protagonista e la sua storia si
plasmino e diano corso al libro.
I suoi viaggi di lavoro in terre
lontane, i viaggi di piacere con la
compagna, lo mettono a contatto con realtà di cui vuole assolutamente scrivere.
Ed eccole che allora compaiono
nei suoi libri come episodi, come
parte integrante del racconto
che contribuisce allo svolgimento della trama: la dittatura argentina che fa da sfondo alla vita
del giovane e ingenuo protagonista di “Lungomare Argentina”
che sceglie lʼamore al di sopra di
tutto, anche al di sopra della sua
stessa vita.
E poi la Nigeria, la Giordania, la
Grecia, i luoghi in cui vive per
lunghi periodi il serial killer di”
Protagonista senza nome” un
giallo con una fitta trama e una
lunga serie di delitti seriali, scritto dopo un sapiente e attento lavoro di indagine sulla psicologia
umana , sullʼidentità dellʼessere
umano e tutto ciò di cui essa si
compone.
Luna barchetta è invece una fusione dei due, il libro di pancia
appunto, che nasce dalla spontaneità e mescola i due precedenti romanzi.
Vi abbiamo dato uno spunto per
una lettura diversa, suggerito un
autore che non appartiene alla
schiera dei noti, ma che certamente sa scrivere e proporre il
proprio pensiero in maniera assolutamente libera da condizionamenti. Ci auguriamo di riproporre anche per il prossimo anno nuovi suggerimenti e nuovi
appassionanti inviti alla lettura.
Le attività della Pro Loco e della
Biblioteca intanto continuano e
si preparano agli appuntamenti
della stagione primaverile. Ricordiamo la visita al Cenacolo
Vinciano e al museo del 900 a
inizio Aprile, la visione del musical “Happy days” in collaborazione col Lions Club Garlasco le
Bozzole e la gita primaverile con
data da definire. La Pro Loco
proporrà invece il prossimo 8
maggio la tradizionale biciclettata con un interessante giro turistico attraverso le nostre campagne e le nostre cascine che si
concluderà
con
il
pranzo
nellʼarea ex scuole elementari.
Ultimo appuntamento, prima delle manifestazioni estive, il tradizionale mercatino del 29 Maggio, organizzato dal Comune in
collaborazione con i due enti
che vedrà Scaldasole animarsi
di bancarelle, manifestazioni e
appetitosi appuntamenti.
Donatella Prina
Scaldasole
Rock
Eʼ sicuramente uno degli appuntamenti più frequentati dellʼintera stagione estiva proposta dalla Pro Loco di Scaldasole e torna puntuale ogni
anno a grande richiesta .Parliamo di Scaldasole Rock, lʼevento interamente dedicato alla musica dei gruppi emergenti suonata dai giovani
che vogliono farsi conoscere e che qui trovano un palcoscenico sul
quale esibirsi.
La manifestazione nasce nel lontano 1997 dallʼdea di Francesco Vallini
di riproporre, sullʼonda del grande Woodstock, una non stop di musica
giovane dalle 14 alle 24.
Lʼappuntamento questʼanno è per domenica 4 Settembre e dal 1 Maggio saranno ufficialmente aperte le iscrizioni per questa 14 esima edizione. Lʼentusiasmo tra i giovani non accenna a diminuire, anzi sono
sempre numerose le richieste di partecipazione .Anche questʼanno le
band che si esibiranno sul palcoscenico saranno ben 13:ogni gruppo
avrà a disposizione 30 minuti per lʼesibizione , durante i quali dovrà cercare di far conoscere ed apprezzare la sua musica.
Lʼidea di una giornata interamente dedicata alla musica è certamente
originale ed unica nel suo genere qui in zona e raccoglie i cultori del
punk, progressive, metal, alternative metal, power rock, rock agricolo
dei Fiasco de Gama .
Ma la novità e la genialità dellʼidea sta proprio nel tipo di band proposte
:i gruppi che sempre si sono esibiti durante Scaldasole Rock e che lo
faranno anche il 4 Settembre, sono gruppi emergenti, sono giovani che
proprio in quella occasione vogliono farsi conoscere .Non percepiscono
nessun compenso per la loro esibizione se non gli applausi e i consensi
del pubblico e degli addetti ai lavori che certamente saranno presenti.
Possiamo effettivamente dire che questa è unʼoccasione per “sfondare”
nel mondo della musica e del genere che propongono.
Eʼ necessario quindi che le iscrizioni provengano non da gruppi già noti
che hanno già una visibilità, bensì da chi ancora non è conosciuto pur
facendo della musica la sua passione di vita.
Per saperne di più, conoscere qualche curiosità e le opinioni dei giovani sulla manifestazione, potrete cliccare la voce “Scaldasolerock” su
Myspace dove troverete anche il regolamento per partecipare oltre che
commenti e foto degli stessi gruppi che hanno partecipato in passato.
Per informazioni potrete contattare il Sig. Vallini allʼindirizzo e-mail: [email protected] oppure telefonicamente al seguente numero:
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“I R.E.M. a Mede?
Ebbene si!
I “Maleurbano”, alias “Men on the moon” presentano
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APRILE 2011
7
Impresa e managers insieme per crescere
Un aiuto concreto alle piccole e medie imprese pavesi
attraverso l’offerta gratuita
di competenze manageriali
per lo sviluppo di progetti
aziendali. Anche nel 2011
la Camera di Commercio di
Pavia mette a disposizione
delle aziende il SIT, ovverosia lo Sportello Imprese in
Trasformazione.
Nel 2010 sono state 20 le
imprese della nostra provincia che hanno aderito al servizio e quindi incontrato un
manager disponibile a collaborare in azienda per un pe-
riodo da 1 a tre mesi completamente gratuito. La formula innovativa del servizio
Sit non comporta alcun obbligo né da parte dell’azienda né da parte del manager
al termine dell’esperienza,
ma in alcuni casi l’esperienza è continuata sulla base di
un accordo tra le parti. Giovedì 31 marzo presso la sala
consigliare della Camera di
Commercio di Pavia è stata
presentata la nuova edizione
del Sit attraverso l’esperienza di imprenditori e di manager che si sono incontrati
Con la proclamazione del Regno
d’Italia del 17 marzo 1861, data
storica di riferimento dell’unità
d’Italia di cui quest’anno si celebrano i 150 anni, nacque un nuovo stato europeo con un vasto territorio, una costituzione, un re
(Vittorio Emanuele II), un parlamento, un governo, un esercito e
una bandiera (il tricolore con lo
stemma sabaudo). Torino, residenza dei Savoia, ne fu la prima
capitale.
A questo punto cosa mancava al
nuovo Stato per essere considerato una nazione unita? La risposta
è abbastanza scontata: mancava
una lingua nazionale, l’italiano.
Gli italiani, infatti, non parlavano
italiano ma un’infinità di dialetti.
Lo stesso Re Vittorio Emanuele si
esprimeva, quasi sempre, in piemontese. Secondo gli storici, poco
più di 600 mila abitanti su una popolazione di circa 25 milioni di
individui, si esprimeva in italiano
con una percentuale del 2,5%.
Alcuni studiosi portavano questa
percentuale al 10% (circa 2,5 mi-
lioni) perché includevano tra gli
italofoni i toscani, i romani, gli
umbri e i marchigiani per il fatto
che i loro idiomi si avvicinavano
all’Italiano.
Di questi ben pochi sapevano leggere e scrivere. Quasi l’80% della
popolazione era analfabeta. Questo fatto rischiava di minare sul
nascere l’identità nazionale basata, di solito, su una lingua comune.
Fino ad allora, campanilismi e secoli di dominazioni straniere avevano impedito il prevalere di un
idioma unico.
Con l’unità politica fu avvertita la
necessità di migliorare le cose.
Pur mantenendo la prevalenza dei
dialetti, la gente comune iniziò a
parlare un italiano, sia pure ancora
scorretto, nei rapporti con funzionari pubblici, medici, avvocati e
preti che spesso provenivano da
altre regioni. Questa situazione
ibrida andò avanti fino al 1877
quando finalmente, con la legge
Coppino fu esteso l’obbligo scolastico per bambini e bambine fino
Il Presidente
Giacomo De Ghislanzoni
e stanno continuando l’esperienza. L’incontro è stato
aperto dal presidente della
Camera di Commercio Giacomo De Ghislanzoni Cardoli.
“E’ un servizio innovativo
per far incontrare – spiega
il presidente – le esigenze di
crescita e di innovazione
delle piccole e medie imprese della nostra provincia
spesso alle prese con la
mancanza di supporti e figure manageriali, con l’esperienza di manager e professionisti fuoriusciti dal mer-
cato del lavoro ma in possesso di professionalità ed
esperienza”.
Durante l’incontro una interessante relazione sui risultati e sulle prospettive del
Sit da parte di Marianna
Aiello di Commercio di Milano. Sono seguite le testimonianze di casi concreti di
collaborazione tra imprese e
manager: Carlo Pisani del
“Maglificio Pisani Carlo”
di Cilavegna e Nicola Mentore; Paolo Merli della
“Merli Marmi Srl” di Voghera e Roberto Bottani
dard che sarà poi ripreso e migliorato negli anni ‘50 dalla televisione che iniziò le trasmissioni ufficiali il 3 gennaio 1954 con la denominazione di Programma Nazionale.
L’interesse fu immediato. Coloro
che non potevano permettersi un
apparecchio privato, cominciarono a riunirsi nei bar per assistere
ai programmi che via via andarono a intensificarsi.
Il fenomeno televisione ebbe una
parte rilevante nella italianizzazione dei dialetti.
Alberto Manzi con la sua trasmissione “Non è mai troppo tardi”
che andò in onda dal 1959 al 1968
insegnò l’italiano scritto e parlato
agli adulti analfabeti. Solo nel primo anno ben 35 mila spettatori
presero la licenza elementare.
A distanza di poco più di cento
anni dall’Unità d’Italia, si affermò
un italiano medio, parlato e scritto, autonomo dal modello letterario. E, quella che il Manzoni aveva definito una “lingua morta”
perché usata solo in letteratura,
era diventata, finalmente, un lingua viva comune a tutti i cittadini
nel segno dell’identità nazionale.
L’unificazione del linguaggio
portò all'emarginazione del dialetto considerato una lingua inferiore
e finì col deformarsi in generico
accento dialettale esibito, purtroppo ancora oggi, anche nelle produzioni televisive e cinematografiche. Andrebbe invece rivalutato,
non solo come patrimonio storico
da conservare, ma anche come
ricchezza culturale.
In questi ultimi anni, l’italiano ha
subito anche la contaminazione
delle lingue straniere, soprattutto
di quella inglese, usata non solo
nella terminologia tecnico/scientifica, ma anche nei dialoghi comuni per un eccesso di esterofilia, tipica di noi italiani.
Se proprio non possiamo o non
vogliamo fare a meno di usare parole straniere, non dobbiamo mai
dimenticare il contributo che la
lingua italiana ha avuto nell’unità
della nostra nazione per la quale i
nostri antenati hanno tanto lottato.
Il ruolo della lingua italiana nell’Unità d’Italia
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ai 9 anni, introducendo multe per i
genitori inadempienti. Dopo qualche anno la percentuale di analfabetismo scese al 40% e per la prima volta nella storia italiana la
popolazione alfabetizzata era diventata maggioritaria. Era l’anno
1911. La scuola aveva certamente
aperto la strada ma molto c’era
ancora da fare perché specialmente nelle campagne e nei piccoli
centri il dialetto era ancora la lingua più parlata.
Furono i mezzi di comunicazione
di massa, i giornali, a contribuire
alla diffusione del parlare italiano.
Negli anni ‘30 poi, la radio, usata
soprattutto a fini propagandistici
del regime fascista di Mussolini,
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Frascarolo
Incontro celebrativo
A Frascarolo la giornata della ricorrenza del 150° Anniversario
dellʼUnità dʼItalia, 17 marzo, è
stata ricordata con un incontro
celebrativo presso la Sala didattica del Museo del Contadino. Lʼincontro , organizzato dal Presidente di A.M.LOM. Onlus (Associazione Amici del Museo del Contadino di Frascarolo), Avv. Remo
Danovi è stato contraddistinto da
alcuni momenti rievocativi di fatti e
personaggi dellʼepoca napoleonica e risorgimentale e dallʼesposizione di una ragguardevole e pregevole collezione di codici , testi
legislativi e giurisprudenziali , iniziando dal Codice civile napoleonico del 1804 , sino agli antichi
codici degli stati preunitari , giungendo ai codici del regno dʼItalia
degli anni 1865 – 1889. La collezione ha compreso anche le prime edizioni dei testi dellʼattuale
codice civile , datato 1942. Eʼ stato possibile ammirare anche alcune raccolte di testi normativi risalenti allʼepoca del cosiddetto “diritto comune”, testi editi nei secoli
XVI-XVIII inerenti agli antichi principati e ducati presenti nella nostra penisola. Nonostante i numerosi appuntamenti organizzati per
le celebrazioni la sala gremita ha
visto la presenza tra gli altri degli
amministratori locali di Frascarolo
( il sindaco Rota, il vicesindaco
Angoli e il consigliere di minoranza Ruzza) , dei comuni limitrofi (
sindaco e vice di Torre Beretti :
Broveglio e Lambri, lʼassessore
medese Bertassi) , nonché il comandante Giovanni Napoli dei
Carabinieri di Mede. Particolarmente graditi anche i saluti portati
dal Presidente dellʼOrdine degli
Avvocati di Vigevano, Avv. G. Madeo , dal Presidente dellʼOrdine
degli Avvocati di Milano , Avv. P.
Giuggioli (accompagnato dal Segretario dellʼOrdine, Avv. Moscoloni) e dal già Presidente della Corte dʼAppello di Milano, Dott. R.
Pesce. LʼAvv. Giulio Rufo Clerici,
ricercatore e collaboratore presso
la cattedra di storia del diritto italiano dellʼUniversità di Milano ha
ripercorso il periodo settecentesco
che ha preparato il terreno ai fatti
e alle idee che si sono successivamente sviluppate nel corso del
secolo successivo , con particolare riguardo agli avvenimenti politici dellʼarea lombardo-piemontese
e alle interconnessioni che questi
fatti hanno prodotto nel settore
giuridico e nella vita delle varie
comunità locali della nostra Lomellina , in special modo nella redazione di vari statuti e regolamenti locali tendenti a disciplinare
il buon funzionamento delle diverse amministrazioni. Mentre Flavio
Romano cultore di studi storici e
componente del direttivo di
A.M.LOM si è soffermato sulle vicende del periodo napoleonico e
risorgimentale, collegando le vicende storiche di rilevanza nazionale , con i fatti che hanno contraddistinto la comunità di Frascarolo e quelle Lomelline in genere ,
illustrando le condizioni delle popolazioni e delle comunità , che si
trovavano spesso ad affrontare
numerosi passaggi di truppe e le
relative problematiche ; particolare attenzione alle figure di tre personaggi, le cui vite si sono intrecciate (tanto o poco) con il paese
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frascarolese: il martire mazziniano Andrea Vochieri (la cui famiglia è originaria di Frascarolo)
che fu fucilato nella cittadella di
Alessandria nel 1833, a seguito
della scoperta di un tentativo di
moto insurrezionale; Aurelio Bellisomi, appartenente alla famiglia
dei marchesi Bellisomi di Pavia,
che ebbero il feudo frascarolese
dagli inizi del XVII secolo, lo stesso partecipò alla seconda guerra
dʼIndipendenza del 1859, spedizione dei Mille con Garibaldi e ad
altre epiche vicende garibaldine;
Angelo Annaratone , nato a Frascarolo nel 1844 , che appena
ventiduenne partì volontario fra i
Cacciatori delle Alpi nella terza
guerra dʼIndipendenza del 1866
ed in seguito , intrapresa la carriera nella pubblica amministrazione divenne prefetto in varie
città dʼItalia , tra cui , Firenze e
Roma , oltre ad essere stato nominato Senatore del Regno, durante lʼepoca giolittiana. Successivamente si è avuto lʼintervento
dellʼAvv. Danovi, che ha magistralmente ripercorso le vicende
dellʼunificazione in chiave giuridica, partendo dal codice napoleonico sino a pervenire al codice
del
1865.
Il
presidente
dellʼA.M.LOM. ha evidenziato
quale era la situazione del diritto
e delle norme che venivano applicate negli stati di antico regime ,
prima dellʼintervento operato da
Napoleone in Francia , intervento
che ha portato alla creazione di
un codice di norme generali e
astratte , che il giudice doveva
applicare per il caso concreto. La
direzione dellʼ A.M.LOM oltre a
ringraziare gli intervenuti allʼincontro ricorda ai lettori che il “museo del contadino” vi aspetta il
primo sabato di ogni mese dalle
ore 10 alle 12 (ingresso gratuito)
e vi invita al prossimo appuntamento dellʼ11 giugno per la presentazione dei nuovi libri della
collana dellʼassociazione
I vigili nel 1967
Nella foto le “forze in campo” dei vigili urbani a Mede nel 1967.
da sinistra: Guido Ronda, Gabriele Mussini, Giuseppe Castoldi e
il comandamte Giuseppe Cardana
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Ha suscitato parecchio interesse,
alla luce della spaventosa catastrofe naturale accaduta recentemente in Giappone, leggere la testimonianza di un sacerdote cattolico nipponico, Akita, che nel
1973 ebbe la grazia di essere eletto veggente mariano. In parole povere gli apparve la Madonna. In
questi casi la Chiesa e la comunità
cattolica è molto cauta. Ma lo fu
anche per Lourdes, Fatima e Mejdugorie. Ecco cosa disse la Madonna ad Akita il 13 ottobre 1973.
«Come ti ho detto, se gli uomini
non si pentiranno e non miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà
un terribile castigo su tutta l’umanità. Sarà un castigo più grande
del diluvio, tale come non se ne è
mai visto prima. Il fuoco cadrà dal
cielo e spazzerà via una grande
parte dell’umanità, i buoni come i
cattivi, senza risparmiare né preti
né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno
i morti. Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e il Segno
lasciato da Mio Figlio. Recitate
ogni giorno le preghiere del Rosario. Con il Rosario pregate per il
Papa, i vescovi e i preti. L’opera
del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che
si vedranno cardinali opporsi ad
altri cardinali, vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano
saranno disprezzati e ostacolati
dai loro confratelli, chiese ed altari saccheggiati; la Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il demonio spingerà
molti sacerdoti e anime consacrate
La natura che si rivolta
a lasciare il servizio del Signore.
Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio. Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della
mia tristezza. Se i peccati aumenteranno in numero e gravità, non
ci sarà perdono per loro». Alcuni
oggi intravedono in queste parole
molto precise della Vergine apparsa ad Akita e nel conseguente scenario apocalittico, altresì dopo il
recente tsunami, i segni del castigo divino. Coloro che sono distanti dalla Chiesa potrebbero interpretare il tutto come una specie di
profezia di Nostradamus, che, nella quantità, qualche volta ci azzecca. Ma attenzione: i credenti sanno che Dio è misericordioso e
grande è il suo perdono, ma altresì
che numerosissimi passi della Sacra Scrittura attestano che esistono i castighi del Signore. «Sulla
base della meditazione della Parola del Signore – scrive il teologo
Arrigo Muscio - tali castighi possono essere suddivisi in tre categorie: correttivi; punitivi-correttivi e il castigo finale». Alla prima categoria apparterrebbero tutti
gli interventi del Signore tesi a stimolare il ravvedimento di coloro
che ne sono colpiti. Sono cioè
educativi in quanto, mediante la
sofferenza provocata dai medesimi, le persone colpite possono riflettere sulla caducità umana e sul
Mauro Depaoli
Giudizio finale del Signore; possono quindi, nel rispetto del libero
arbitrio, convertirsi e fare appello
alla infinita misericordia di Dio
(un esempio eloquente è quello
del buon ladrone). Alla seconda
categoria sono associate invece le
punizioni comminate dalla giustizia divina che si abbatte sugli empi affinché sappiano che "…C'è
un premio per il giusto, c'è Dio
che fa giustizia sulla terra!" (Sal.
58,12). Anche questi castighi hanno comunque una finalità didattica, dato che il Signore "…Non ha
creato la morte e non gode per la
rovina dei viventi " (Sap.1,13).
Esiste infine il castigo finale riservato a quanti hanno rifiutato, fino
alla fine, gli inviti alla conversio-
ne in Dio e non hanno fatto appello alla sua infinita misericordia.
«Le prime due categorie di castighi – dice ancora Muscio - sono
esercitate dal Signore per stimolare la conversione ed evitare di finire all'inferno: luogo di eterna
sofferenza mostrato dalla Madonna a Fatima quale conferma della
Sacra Scrittura e risposta divina
alle eresie di certi teologici che
immaginano un inferno vuoto o
temporaneo, in base alle loro personali elucubrazioni che piacciono tanto "al mondo". L'utilizzo dei
castighi divini è scritturale ed è
stato insegnato per duemila anni;
a riprova di ciò, oltre alle prediche
di molti santi e padri della Chiesa,
vi sono le numerose processioni
penitenziali che venivano organizzate, con in testa i parroci, per
placare la collera divina. La Madonna stessa, Regina dei profeti,
ha chiesto la processione di Lourdes e a Fatima ha ammonito il
mondo sull'imminente castigo (la
seconda guerra mondiale e l'eresia
comunista) qualora non si fosse
convertito. Purtroppo l'attuale predicazione sociologica, che risente
degli influssi dell'eresia comunista
(penetrata anche in certi settori
della Chiesa) e delle "moderne
teorie del mondo", non solo ha abbandonato tale catechesi ma deride anche, fatte salve le solite eccezioni, quanti rammentano le ve-
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rità bibliche». E’ vero che il mondo sta prendendo una piega volta
non solo all’abbandono della pratica religiosa e del perseguimento
di un’etica valoriale, ma altresì
delle regole elementari del buon
vivere civile. I nostri nonni ci ripetevano spesso: «Verrà un giorno
in cui Dio si stancherà di tutto
questa deriva dei valori e punirà
l’uomo». Terrorismo psicologico,
manipolazione delle menti, come
asseriscono i sostenitori del secolarismo o dell’ assunto che l’uomo
sia il solo padrone di sé stesso?
Chi vuole leggere nella natura che
si rivolta contro l’uomo un monito
per un essere umano sempre più
sicuro di dominare se stesso ed il
prossimo, tuttavia non deve essere
considerato un pazzo visionario.
Giovanni Paolo II amava spesso
ripetere: «Contro i mali e le infamie del mondo non c’è che un rimedio: prendere in mano la Corona del Rosario e pregare». Anche
l'Italia del "gay pride", della pedofilia, del satanismo, degli aborti,
del permissivismo, dell'invasione
islamica indiscriminata, della delinquenza minorile, degli spinelli,
delle sfilate blasfeme, dei turpi
omicidi di ragazzine indifese, dovrebbe risvegliare l'appello dei
cristiani ad un cammino di conversione
(raccomandato dalla
Madonna a Lourdes, Fatima e
Medjugorje) ad un ritorno ai valori antichi e lasciar da parte la solita rincorsa alle spiegazioni sociologiche scientifiche dei salotti televisivi che servono solo ad alimentare inutili morbosità.
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APRILE 2011
Polizia locale di Mede: bilancio 2010
Presentato il bilancio 2010 della
polizia locale di Mede, nella festa patronale di San Sebastiano.
1.200 violazioni accertate al codice stradale, 21 patenti e 24
carte di circolazione ritirate, 10
incidenti rilevati (di cui 4 con
feriti), 2.500 veicoli controllati,
2.250 ore di pattugliamento, 38
servizi serali fino a mezzanotte
e mezza, 5 servizi notturni dalle
21 alle 3. Per quanto riguarda
l’immigrazione clandestina, 10
operazioni di verifica sulla sicurezza degli alloggi in affitto, 15
extracomunitari controllati, 1
espulso, 1 arrestato.
Inizia con il botto la nuova stagione turistico-enogastronomica a Breme,
infatti al 26 Marzo il consuntivo si aggira intorno
alle 350 visite, sia per
quanto riguarda le visite
specifiche ai monumenti
storici Bremesi, sia per
quanto riguarda lʼ Itinerario “Romanico in Lomellina” che coinvolge le comunità di Lomello- Velezzo-Breme con la ormai
consuetudine “Merenda
del Frate” a Breme al termine del Tour a base di
Significative le collaborazioni
con le scuole (i corsi di formazione al codice della strada per
le primarie, e il patentino del ciclomotore per le medie, rispettivamente con 50 e 30 ore), la gestione del canile municipale insieme all’associazione “La cuccia”, che ha contribuito a risolvere il problema del randagismo
(20 cani usciti in affidamento e
14 in custodia), il Gruppo dei
volontari civici, e il servizio
giornaliero di front-office esterno, che grazie a un Fiat Scudo
attrezzato a ufficio mobile è a
disposizione per dare informa-
Il comandante
Bruno Tosello
zioni e raccogliere segnalazioni
nelle zone periferiche.
Di particolare importanza il servizio intercomunale di polizia
locale, che con Mede capofila è
composto dai comandi di Breme, Valle, Frascarolo, Torre Beretti e Castellaro: in totale 11
agenti, che nel 2010 hanno svolto 30 servizi serali e 400 diurni.
A Valle 227 accertamenti per
37mila euro hanno permesso di
incassarne quasi 20.920, mentre
l’Unione dei Comuni di Frascarolo, Torre Beretti e Castellaro
ha portato a 280 controlli per
33.700 euro accertati, di cui
Visite turistiche
Lomellina sempre più conosciuta
prodotti tipici Lomellini.
Nella giornata di domenica 26 Marzo un importante Gruppo(circa 80 persone) dellʼ Auser di Corvino
(PV) hanno partecipato al
tour Romanico e, al termine la soddisfazione per
quanto visto e per quanto
degustato appariva molto
evidente, infatti il respon-
sabile organizzativo in
nome del gruppo ha
espresso molta soddisfazione per la competenza
e la cortesia delle Guide
della Pro-Loco di Lomello
e dellʼ Assessore Carlo
Bocca Spagnolo di Breme, inoltre si è fatto carico di promuovere il nostro territorio…., a questo
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punto sempre più conosciuto.
Nel contempo, negli ultimi
giorni sono pervenute numerose prenotazioni per
il mese di Aprile (4 gruppi, provenienti da Milano,
Torino, Abbiategrasso e
Vercelli per oltre 200 visitatori), inoltre da ricordare
lʼ Itinerario Romanico in
19.872 incassati. Il comando di
Mede è composto di 7 agenti, di
cui due, per metà dell’anno appena trascorso, sono stati impegnati in corsi Iref di formazione
base a Pavia e a Corsico.
“Alla gente – ha dichiarato il comandante Bruno Tosello - dobbiamo trasmettere la percezione
della sicurezza, e per questo invito i sindaci e gli amministratori a investire in questo campo:
fare in modo che i vostri agenti
siano sempre più operatori di
polizia locale, e non impiegati
in divisa”.
Davide Zardo
Lomellina proposto dal
direttivo dellʼ Ecomuseo
e che si terrà il 10 Aprile
con partenza da Lomello
alle ore 15,00 e conclusione a Breme verso le
17,30 con visita guidata
gratuita per tutti i partecipanti.
Un caloroso invito a tutti i
Lomellini e non a voler
prenotare entro il 7 Aprile: 335 6655482, al termine rinfresco gratuito
per tutti, oppure chi vorrà
fruire della Merenda del
Frate il costo è di 5€.
APRILE 2011
11
C.R.E. vade retro...
Chi è la C.R.E.?
Eʼ una azienda che si occupa
del trattamento e recupero di
fanghi biologici per uso in agricoltura e che già nel 2004 aveva tentato un insediamento a
Galliavola, non andato a buon
fine per la contrarietà manifestata dai Comuni di Galliavola
e Lomello e per il mancato rispetto delle distanze, fra impianto e area urbana, previste
dalla legge.
Oggi la C.R.E. intende inse-
diarsi nel territorio di Lomello
per la costruzione di un nuovo
impianto di messa in riserva,
di trattamento e di deposito
preliminare di rifiuti speciali
pericolosi e non pericolosi per
uso in agricoltura.
Purtroppo, la Regione Lombardia, con decreto 1096 del
10.12.2010 ha dato parere favorevole alla Valutazione di
Impatto Ambientale, passando
di fatto il progetto di tale impianto alla fase finale (Autoriz-
zazione Integrata Ambientale). Lʼutilizzo di fanghi in agricoltura andrebbe valutato anche alla luce di recenti ricerche scientifiche. In particolare,
nel territorio di Lomello, vi sono importanti appezzamenti
coltivati a riso. Recenti indagini sul suolo effettuate dallʼIstituto Mario Negri hanno mostrato livelli elevati di metalli
tossici quali cadmio, piombo,
mercurio: si ricorda, ad esempio, che il cadmio è cancerogeno e poichè lʼincidenza di
tumori ormone-dipendenti in
Europa è in aumento, lʼattenzione a questo tipo di inquinamento richiede una particolare
precauzione per gli effetti sul
sistema endocrino che si manifestano anche in dosi subtossiche. Il cadmio infatti mostra attività di distruzione endocrina. Eʼ stato inoltre osservato che lʼinquinamento da
metalli pesanti risulta particolarmente critico nel caso del
riso: per la tipologia particolare della tecnica culturale, lʼelevato uso di acqua e la sua
tendenza ad accumulare metalli ad alti livelli: il riso rappresenta una delle colture a mag-
gior rischio potenziale. Di fronte a tale evenienza occorre
trovare unità in difesa dellʼambiente e della salute in un terri-
tortio che ha già dato molto in
termini di inquinamento ambierntale.
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APRILE 2011
12
VIAGGIAMO INSIEME
questo mese andiamo a:
Monastero di Torba
“Riportare alla luce lʼultimo
avanzo di pittura longobarda,
i sassi della torre rosi dal
tempo, i volti di monache che
si intravedono sui muri di calce”: così il Fondo per lʼAmbiente Italiano si diede al recupero di Torba, monastero
benedettino immerso nei verdi boschi del Varesotto ai piedi del parco archeologico di
Castelseprio vicino a Tradate. Castelseprio è una delle
molteplici fortificazioni create
dai Romani sulle Prealpi per
difendersi dalle invasioni dei
barbari. Queste strutture difensive circondate da robuste
mura erano necessariamente
dotate di torri che servivano
da avvistamento sulla rete di
comunicazioni che si stendevano dalle Alpi e dai laghi fino alla pianura. Oltre ad accogliere le guarnigioni, questi
accampamenti accoglievano
in caso di pericolo la popolazione dei dintorni fino a diventare luoghi abitati da civili
che stabilivano qui la loro residenza. Eʼ la storia di Castelseprio che da castrum
Peppino Fizzotti
(accampamento) diventa una
vera e propria città con al suo
interno numerosi luoghi di
culto, compreso il monastero
di Torba. Documenti storici risalenti al VII° secolo attestano che a Torba si è insediata
una comunità di Benedettine
che utilizzano la torre e costruiscono una chiesa ed il
monastero vero e proprio. I
primi documenti storici del
1049 e 1203 dichiarano presenti a Torba nove monache
che nel 1453 lasciano il monastero isolato e insicuro che
da quel momento viene abitato solo da massari fino al
1971 quando anche lʼultima
famiglia abbandona Torba.
Tornato alla vita dopo il restauro, il complesso si com-
pone di due edifici: la chiesa
e il monastero. La prima è
dotata di una cripta alla quale
si accede attraverso due scale antiche, povere, strettamente monastiche. Il restauro ha ripristinato la porta principale otturata quando in
epoca contadina era stato
aperto un grande varco per il
passaggio dei carri. Della torre, a tre piani, risulta di particolare importanza lʼaffresco
di otto monache la cui raffigurazione è arricchita da un
bellissimo movimento delle
mani lunghe e sottili: la conta
di una sequenza di preghiere
o una progressione numerica
delle regole monastiche? Il
porticato dà ragione che il
monastero come quasi tutti
quelli benedettini offrisse
ospitalità ai pellegrini o, più
semplicemente ai viaggiatori.
Il complesso, grande, bello,
austero e suggestivo, suscita
nel visitatore rispetto e discrezione e porta a momenti
di intimo raccoglimento, ben
lontani dal ritmo incessante
della nostra vita quotidiana.
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APRILE 2011
Mara Perego
La Commissione Finanza del
Senato ha approvato un decreto legge che stabilisce che entro il 2015 nei consigli di amministrazione e, in pratica, in tutti
i piani alti in cui si prendono le
decisioni più importanti, almeno il 30% dei posti debba essere occupato da donne.
Alla fine, dopo anni di parole e
paroloni che non dicevano nulla, si vede qualcosa di concreto che riconosce al cittadino
italiano di sesso femminile il
potere decisionale in fasi, anche delicate, relative alla società cui appartiene.
Ma siamo certi che le cose andranno davvero così? Già la
definizione “quote rosa” indica
una limitazione perché ogni
persona deve essere valutata
in base alle sue capacità e deve ottenere incarichi che premiano il suo merito e non la
Quote rosa
sua appartenenza ad un sesso
piuttosto che ad un altro. Non
deve importare se su 100, almeno 30 devono per forza essere donne, ciò che conta è
che tutti e 100 siano meritevoli
e capaci e compiano le loro
funzioni con zelo e bravura.
La decisione per legge che
una percentuale “debba” forzatamente essere femminile, indica un obbligo che nulla ha a
che fare con il merito. Significa
che potranno venir penalizzati
uomini veramente in gamba
per lasciare il posto magari a
donne mediocri, solo per rispetto a una percentuale obbligata. E non dimentichiamo
lʼarte tutta italiana del “fatta la
legge, trovato lʼinganno”. Eʼ lecito temere che le 30 donne su
100 potrebbero essere scelte
proprio perché poco incisive
sulla natura del compito loro
affidato, compito che resterà
totalmente nelle mani di uomini
che le tratteranno come belle
statuine, nel pieno rispetto della legge. Nonostante le tante e
difficili conquiste, siamo ancora ben lontani dal vivere in una
società composta da cittadini
con pieni diritti e doveri, a prescindere dal sesso, perché ancora nellʼanno 2011 una donna
deve faticare il doppio di un
uomo per veder riconosciuta la
propria abilità a parità di lavoro. Sottolineiamo che in certe
situazioni il buon senso di una
donna vale molto più di quanto
gli uomini vogliano ammettere.
Qualcuno ha detto che se anziché esserci la Lehman
Brothers ci fosse stata la Lehman Sisters, nel 2008 le cose
sarebbero andate molto diversamente e queste parole sono
vere perle di saggezza.
Una promessa
del nuoto
Il 6 marzo, presso la piscina Folperti di Pavia, si sono
svolti i campionati provinciali di nuoto UISP. Il medese Michele Strambi, della società Padana nuoto di
Mortara, si è classificato al primo posto della categoria B, nei 50 mt. Delfino e al primo posto nei 50 mt.
Stile libero.
Penna d’argento Pro Loco Ottobiano
La Pro Loco organizza per Domenica 15 maggio
2011 una gita a Brescello a Sabbioneta e a Palazzo
Te di Mantova. Tutte le visite ai Palazzi e Monumenti
storici sono previste con guide organizzate. Il prezzo
tutto compreso è di € 35.00 per i soci e su richiesta si
può prenotare il pasto con cucina mantovana. Per
prenotare : presso la Pro Loco o telefonare al
3358191216 .Il percorso prevede la visita dei luoghi
di Peppone e Don Camillo , la tipica città rinascimentale di Sabbioneta e la meraviglia di Palazzo Te , opera del genio architettonico e pittorico di Giulio Romano.
Verde pulito
Lʼedizione 2011 del premio letterario “Penna dʼargento” – Ricordo Brunoldi Ceci ha vissuto sabato 12 marzo presso le scuole
medie di Sartirana una premiazione degna di nota. Accompagnata dallʼInno dʼItalia cantato da tutti gli alunni, dai loro genitori
ed insegnanti e dalle autorità ed associazioni presenti (oltre un
centinaio i partecipanti lʼiniziativa) con una coccarda tricolore appuntata su ogni ragazzo, lʼintensa mattinata e si è conclusa con
la proclamazione dei vincitori ed un grande rinfresco offerto a
tutti da parte dellʼAssociazione Brunoldi Ceci.
Questʼanno hanno partecipato alla rassegna tutte le classi delle
scuole medie ed i ragazzi della quinta elementare, tutti premiati
con una targa raffigurante il tricolore della Repubblica Cisalpina,
antenato del tricolore italiano. E poi libri e penne dʼargento per i
vincitori.
Le tematiche trattate dai partecipanti “Sentirsi italiani ieri, oggi e
domani a 150 dallʼUnità dʼItalia” e la “Deforestazione ci spoglia”
hanno certamente cimentato i ragazzi in un lavoro impegnativo
ma ricco di soddisfazione per tutti.
Ad aggiudicarsi la sezione riservata dalla Classe Quinta – Scuola Primaria Giulia Zublena, Matteo Massino e Dario Robutti con
“Suonano lʼinno in TV”. Per la sezione Scuola Secondaria di Primo Livello al terzo posto si è classificata Lucrezia Marangoni
con “Un nuovo giorno”, secondo Stefano Bertone con la “Deforestazione nella Foresta amazzonica” e vincitrice Margherita Dimino con “Viva lʼItalia”.
13
Mensile indipendente
d’informazione e opinione
autorizzazione
Tribunale di Vigevano n. 5
del 20/09/1988
Edito da: EdiLom s.a.s.
Edizioni Editoriali Lomelline
di Ottonelli Mauro & C.
Via Cesare Arrigo 25- Mede
Telefono: 0384805807
cell. 335 6874018
Direttore responsabile:
Mauro Ottonelli
Segretaria di redazione:
Olimpia Roncaroli Informatizzazione :
Alberto Michelini
Recapito e trasporto
Angelo Bellone
Pierangelo Boccalari
Fotografi
Alex Morandi Leonetto Strambi - Gigi Strocco
Hanno collaborato
a questo numero:
Giuliano Bertaia
Don Mauro Bertoglio
Emilio Bombardieri
Giampiero Ceriana
Mario Cigallino - Luigi Delbò
Mauro Depaoli - Matthew Drago
Peppino Fizzotti-Roberta Gemelli
Gian B. Leva - Cesare Panza
Mara Perego- Ernesto Pollini
Donatella Prina - Silvia Rabossi
Simone Restelli - Flavio Romano
Rodrigue Serafini-Paolo Soldati
Sarah Vecchio - M.Chiara Villa
Davide Zardo
LA COLLABORAZIONE
Eʼ A TITOLO GRATUITO
Nella giornata di domenica 3 aprile scorso si è svolta a Suardi
la manifestazione promossa dalla Provincia di Pavia denominata
“Giornata del verde pulito””.
Questʼanno la scelta è stata di operare sulle aiuole di Piazza G.
Balduzzi ed i bambini hanno dimostrato le loro abilità di giardinieri in erba piantumando ed annaffiando fiori.
Al termine delle opere di giardinaggio, in Piazza XXV Aprile è
stata offerta una gustosa ed apprezzata merenda più un piccolo
gadget ai numerosi partecipanti.
Il tutto è stato perfettamente organizzato dallʼAmministrazione
Comunale con il supporto dei Volontari della Protezione Civile e
della Signora Bruna .
Responsabili diffusione:
Franco Valisi - Anna Maria Gatti
Stampa :
Edizioni Tipografia Commerciale s.r.l.
- C.so Roma, 200 - Cilavegna -
Indirizzo e-mail :
[email protected]
tiratura APRILE 2011: 9958
Periodico associato allʼUSPI
APRILE 2011
14
La verità sul contenzioso della Casa di Riposo di Mede
Il TAR per la Lombardia ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso sia del dott. Daglio che
del Gruppo Consiliare L' Unione per Mede, poiché dopo l'originario ricorso, che si fondava
sull'art. 8 dello Statuto (ove era
prevista la competenza del
Consiglio Comunale alla nomina dei componenti del CDA), lo
Statuto è stato modificato e si
è proceduto a nuove nomine
revocando di fatto quelle precedenti oggetto del ricorso.
Non essendosi provveduto,
principalmente per ragioni economiche, ad impugnare il nuovo statuto e le conseguenti nomine, il TAR non ha potuto fare
altro che dichiarare l'intervenu-
to difetto di interesse a ricorrere.
Tuttavia, come bene si evidenzia nella parte finale della sentenza, il Giudice ha stabilito
che il ricorso originario era
fondato e che quindi il Comune aveva sbagliato nel fare le nomine per mano del
Sindaco.
Il Comune avrebbe dovuto seguire le norme dello Statuto
precedente il quale stabiliva la
competenza del Consiglio Comunale. Letteralmente si legge
nella sentenza che "il provvedimento
impugnato
non
sembrava immune dai vizi
denunciati".
In breve il Comune ha formal-
mente vinto solo perché ha
cambiato le carte in tavola.
Se non avesse modificato di
prepotenza le regole del gioco
il ricorso sarebbe stato accolto
con conseguente annullamento delle nomine fatte dal Sindaco.
Diamo a Cesare quel che è di
Cesare...
I candidati della Lista Donato
Anche la lista “ Donato con Mede”, che si presenterà alle prossime elezioni amministrative del
15 e 16 maggio prossimi, è stata ufficializzata.
Oltre al candidato sindaco Maurizio Donato, troviamo:
Antonella Bertarello - funzionario A.P. diV ercelli
Alessandro Carrera - Avvocato
Nicola De Rosa - Commerciante
Alberto Massobrio - Commesso Grande distribuzione
Simona Protti - Orafa
Francesco Secchi - Pensionato
Giulia Bonafè - Studentessa universitaria
Francesco Coriale- Funzionario amministrativo
Nicola Farinello - Studente universitario
Alessandra Pisani - Libero professionista-fotografa
Marcella Rizzo - Funzionario Agenzia delle Entrate
Massimo Veronese - Libero professionista-geometra.
Anche il programma, articolato nelle sue componenti, presenta aspetti prioritari, in particolare:
⁃ Istituzione di una nuova sezione scuola materna statale
⁃ Giusto rigore in nome della legalità nei confron-
ti dell'immigrazione ai fini di una corretta integrazione
- Revoca dei parcheggi a pagamento
- Revoca dei progetti delle piste ciclabili in Viale
1° maggio,Viale Bialetti, Viale Martiri della Libertà
- Revoca dei progetti sistemazione P.zza Marconi, e C.so Vittorio Veneto
- Teatro Besostri: allargamento ai privati nella
Fondazione per conseguire maggiore autonomia
finanziaria
- Partecipazione e coinvolgimento dei cittadini
nelle scelte amministrative
- Attenzione verso le politiche ambientali perchè
si formi maggior consapevolezza verso il risparmio,l'utilizzo di fonti rinnovabili, la raccolta differenziata, il rispetto del territorio
- Riqualificazione del centro storico anche con
incentivi fiscali, con particolare attenzione verso
gli esercizi commerciali con la predisposizione di
un piano viabilistico che faciliti la percorribilità
delle strade e l'accesso ai parcheggi
⁃ L'aumento del benessere dei cittadini attraverso specifici interventi in materia di lavoro, dei
servizi alla persona, di incentivi economici come
ad esempio il sostegno all'imprenditorialità
- Interesse verso il mondo giovanile per aumentarne l'autonomia
e la consapevolezza delle scelte, con l'istituzione di spazi dedicati
per l'orientamento allo studio, alle professioni ai momenti di aggregazione e di sostegno alle forme di disagio
La Pasticceria Ferrari
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Primi Piatti a scelta
Spaghetti ai Frutti di Mare
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Secondi Piatti a Scelta
Filetto di Branzino a Piacere
O
Fritto di Calamari e Gamberi
Sorbetto
Dolce
Amaro
500 gr. di Gianchetti
2 Uova Intere
70 gr. Farina
50 gr. Formaggio Parmigiano
Pepe e Sale quanto basta
½ Spicchio di Aglio Tritato
½ Bicchiere di Vino Bianco
Procedimento
Prendere una ciotola capiente e mettete tutti gli ingredienti,
mescolare molto bene e controllare se va bene di sale, nel frattempo
fate scaldare in una padella l·olio per friggere, quando e pronto mettere
l·impasto ottenuto con un cucchiaio delle dimensione di quanto volete
grandi le frittelline che farete dorare prima da una parte e poi d·altra e
servitele calde.
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15
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APRILE 2011
16
Pagina a cura di Cesare Panza
Risorgimento in Lomellina
Per festeggiare il 150° anniversario dellʼUnità dʼItalia a Mede
si sono tenuti due incontri per
approfondire gli avvenimenti
che hanno visto la Lomellina
protagonista nella seconda
guerra dʼindipendenza.
Organizzati in collaborazione
con lʼassessorato comunale alla cultura dal centro artistico
culturale “Giuseppe Amisani” e
dal centro culturale “Teresio
Olivelli” hanno registrato gli interventi del professor Giuseppe Zucca e del professor Marziano Brignoli.
Nel salone del castello Sangiuliani Zucca, già dirigente scolastico di Mortara, appassionato
cultore di storia locale, rifacendosi ad una dettagliata documentazione presente negli archivi storici dei comuni lomellini, ha sviluppato unʼintensa relazione sulle vicende vissute
da Mede e dalla Lomellina durante lʼoccupazione austriaca
del 1859.Una relazione ricca di
aneddoti e di episodi che hanno segnato la memoria storica
del territorio. A partire dai soprusi perpetrati ai danni di una
popolazione inerme, con requisizioni di ogni genere, da parte
dellʼesercito austriaco guidato
dal generale Gyulai, per arrivare alle ritorsioni alle autorità
comunali, fra queste il sindaco
di Mede Gaspare Massazza,
imprigionato.
Avvenimenti che sono stati ripresi anche dal professor Marziano Brignoli, già direttore del
Museo del Risorgimento di Milano, autore del volume “Il Risorgimento in Lomellina”, nel
corso dellʼincontro che si è tenuto nel salone delle conferenze di via Dante.
Avvenimenti che hanno portato
alla nascita del regno dʼItalia.
Un regno, ha precisato Brignoli, sorto più “di fatto che di diritto”, non essendo stato proclamato ufficialamente.
Sempre su queste tematiche si
possono aggiungere delle curiosità.
Nella cappella-ossario del cimitero di Mede ancora oggi riposano i resti mortali dellʼufficiale austriaco Schaumburg
(denominazione di una località
della Bassa Sassonia), capitano del 14° reggimento Principe
dʼAssia. Morto il 6 maggio
1859 “per amputazione fattagli
di una coscia per ferita ricevuta nellʼassalto di Valenza” fu
tumulato il giorno succesivo.
Così si legge nel registro degli
atti di morte dellʼanno 1859
conservato nellʼarchivio storico
della parrocchia di Mede.
Nello stesso registro si precisa
che a Mede sempre nei primi
giorni del maggio 1859 vennero sepolti altre tre militari austriaci di cui però oggi non restano tracce. Uno morto in casa Marelli, un secondo nella
chiesa degli Angeli, del terzo
manca lʼindicazione del luogo
della morte.
Il pane è vita
A conclusione di un intenso
percorso di studi e di ricerche con al centro la filiera
del pane intere scolaresche
(nella foto la classe terza
della scuola primria” P.
Francesco Pianzola” di Sartirana) del circolo didattico
di Mede hanno compiuto
una visita guidata alla “Forneria Lomellina” di Mede.
A far da guida tra le moderne macchine che oggi hanno sostituito gli antichi forni i titolari del panificio di
via Mattei: Andrea, Rosaria
e Franco Visini.
Dalla loro viva voce i giovanissimi allievi hanno potuto imparare i segreti del
processo di produzione del
pane, alimento principe fin
dagli albori dell’antichità,
oltre a vedere appagate tutte le loro piccole e grandi
curiosità.
Catechesi per genitori
Domenica 17 aprile si è tenuto
a Mede presso il salone delle
conferenze del centro pastorale di via Dante, un incontro di
catechesi rivolto ai genitori di
bambini 2-6 anni. Erano presenti i coniugi Maria Teresa
Zattoni e Gilberto Gillini, psicopedagogisti, autori di numero-
sissime pubblicazioni rivolte
alle famiglie, ai genitori e ai
nonni, nonchè docenti presso
il Pontificio Istituto Giovanni
Paolo II per studi su matrimonio e famiglia ed esperti nella
consulta nazionale della famiglia della CEI. Tema dellʼincontro: Parlar di Dio ai bambini.
Il recital di Maristella Patuzzi
a Valle Lomellina
La biblioteca comunale di
Valle Lomellina, guidata da
Marco Feccia, in collaborazione con l’assessorato alla
cultura del comune, ha organizzato, il giorno 15 aprile, nella sala polifunzionale
“Alessandro Savini”un recital della violinista Maristella Patuzzi.
Nata a Lugano nel 1987,
Maristella Patuzzi ha iniziato a suonare il violino in
giovanissima età.
Ha preso parte a diversi
concorsi nei quali è risultata
più volte vincitrice.
Si è esibita anche in diversi
festivals nazionali e internazonali. Attualmente sta studiando con Mark Kaplan alla Jacobs School of Music.
Nel recital di Valle Lomellina ha presentato 6 sonate
tratte dall’opera n. 27 di
Eugène Ysaye. A far da corona alla parte musicale sono state presentate un grappolo di poesie francesi, proposte in doppia lettura.
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APRILE 2011
Pieve in festa
Bistecche.
17
Giambattista Leva
Roberta Gemelli
Una giornata splendida per festeggiare l’Italia; una pioggia di luce,
di calore, di tricolore, come se
Pieve si fosse vestita a festa per
celebrare i nostri 150 anni di Italia
Unita.
Un anticipo di estate ha dunque
accompagnato i festeggiamenti
che Pieve ha organizzato sabato 2
e domenica 3 aprile.
Una mostra di modellismo storico
presso i locali del castello che ha
coinvolto anche i ragazzi della
scuola, la storia che passa tra le
nostre strade, nella nostra terra.
Certamente un’occasione questa
per celebrare un anniversario importante ed i pievesi hanno accolto con entusiasmo un appuntamento organizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la Biblioteca, le scuole,
la gente. E proprio la gente, domenica pomeriggio è stata la protagonista della festa tricolore;
chiamata in Piazza Paltineri dal
suono delle campane della Parrocchia, che ha benevolmente condiviso questo momento di vita comunitaria, ha assistito ad un emozionante performance della Fanfara dei Bersaglieri della città di
Cremona. Qualcuno ha ricordato
forse gli anni lontani del servizio
militare, altri hanno apprezzato il
fascino delle piume e del basco
color mattone. La Fanfara militare
ha attraversato il paese per arrivare al Monumento dei Caduti e
render loro omaggio attraverso le
note sempre cariche di emozione
del “Silenzio”. Di corsa quindi di
nuovo verso il Palazzo Comunale
e la vera, bella esibizione perfettamente riuscita.
Particolarmente sentito il discorso
di ringraziamento del Sindaco
Paolo Ansandri che, ospitando la
collega Sindaco di Palestro, luogo
non lontano da noi e protagonista
dell’omonima battaglia Risorgimentale, non ha mancato di ricordare il valore di tutti quegli uomini che in anni di lotte e battaglie
hanno costruito, spesso pagando
con la vita quello che è il nostro
Paese.
Nasce grazie ad ognuno di loro la
nostra Italia così geograficamente
ben definita, questo Paese ed il
suo carattere geniale e sregolato
che non manca mai di stupire,
nemmeno di fronte alle difficoltà
di oggi, per il suo grande cuore, il
suo grande spirito, la voglia di rinascere senza mai nascondere le
sue piccole grandi pecche, quel
carattere che manca a molte Nazioni che si autocelebrano tra i
potenti della terra.
Ben oltre duecento sono stati i
pievesi che hanno partecipato alle
battaglie di Indipendenza, un numero che ci deve rendere orgogliosi di far parte di un paese che
ha contribuito a costruire “il Paese”.
Cinquanta candeline per l’Avis di
Mede, che sabato 26 marzo ha festeggiato l’importante tappa ospitando al
teatro Besostri di Mede la quarta assemblea provinciale per il bilancio
consuntivo. La struttura dell’Avis in
provincia è composta da 20 sezioni
comunali coordinate da quella di Pavia: 12 effettuano solo raccolta associativa, 5 solo raccolta ospedaliera, e
3 entrambi i tipi di raccolta. Nel 2010
i soci hanno raggiunto la quota di
9.856, con 1.059 nuovi donatori
(l’11% della forza donatrice in provincia di Pavia) e un aumento di 543
donatori effettivi, con un incremento
del 6%. Le donazioni sono state
19.781: 508 sacche in più rispetto al
2009. Da segnalare la diminuzione
delle sacche raccolte fuori provincia
(-24%), l’aumento dei donatori stra-
nieri, che da 193 sono passati a 224, e
un considerevole aumento dei soci in
tutte le fasce d’età, di cui la più numerosa è quella fra i 36 e i 45 anni
(con 3.044 iscritti contro i 2.932 del
2009) mentre l’incremento più consistente è quello della fascia dai 46 ai
55, che nel 2010 è passata da 2.190 a
2.422. A presentare il bilancio 2010,
dopo i saluti del presidente Francesco
Spadini, il vicepresidente Stefano
Marchesotti, che ha richiamato l’attenzione su due primati importanti:
“Quella di Pavia è stata la prima Avis
provinciale di tutta Italia a preparare
il bilancio sociale. E nel 1926, diversi
mesi prima dell’appello pubblicato
sul Corriere dal fondatore Vittorio
Formentano, a Pavia c’era già un
gruppo di donatori anonimi di sangue”. L’assemblea di sabato è stata
anche l’occasione per festeggiare il
compleanno della giovane presidente
della sezione medese, Elena Ivaldi,
che ha rievocato il percorso della sezione medese, nata nel 1961 grazie al
dottor Giuseppe Soldati. Altra coincidenza importante, i 150 anni
dell’unità d’Italia, come sottolineato
in un breve e bellissimo video proiet-
Avis di Mede, i primi 50 anni
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1971, lo ricordo benissimo: era mio quella volta lʼincarico della
gestione.
Padella, fuoco vivo, noce di burro portata a color nocciola e la
bistecca posata sul letto sfrigolante.
E quella volta, con stupore, vidi prima ruscelli di liquido acquoso
uscirne dai bordi e poi il perimetro della bistecca ridursi piano
piano entro quella piscinetta di siero bollente.
Ormai è la regola: lʼeccezione è quella di avere lʼoccasione di
vederne una, uguale a se stessa, mentre frigge e non bolle, senza mingersi attorno.
La regola è appunto quella di ottenere qualcosa dal sapore indefinibile, qualcosa di mezzo fra un bollito sciapo e un cencio bagnato caldo.
Non ricordo vegetariani ai miei tempi e ora sono molti e un poʼ li
capisco, ma forse sarebbe meglio ormai dimenticarci le vecchie
caratteristiche organolettiche della fettina e contentarci delle
nuove alle quali i giovani sono stati abituati da sempre.
Dʼaltra parte anche i vegetariani mangiano e anche su quello
che mangiano loro qualcosa da dire ci sarebbe.
tato all’inizio dell’incontro. “Questo
filmato – ha detto il presidente della
Provincia di Pavia, Vittorio Poma – ci
ha permesso di capire come l’anniversario dell’unità d’Italia si incroci
con il 50° dell’Avis. La donazione è
importante, ma lo è ancora di più il
gesto morale che sta dietro, il sentirsi
uniti dai valori della persona, il recupero di unità e coesione nel rispetto
dell’etica morale. Le grandi riforme
sono importanti, ma si realizzano grazie ai piccoli gesti. Don Milani diceva che se ogni piccolo uomo nel suo
piccolo mondo fa una piccola cosa, il
mondo cambia”. Il sindaco di Mede,
Giorgio Guardamagna, ha sottolineato la grande utilità del servizio fornito
dall’associazione: “Le richieste di trasfusioni sono sempre in aumento, e
sono contento di vedere che molti
giovani collaborano insieme a persone che hanno fatto la storia dell’Avis
di Mede. L’importanza del volontariato è un valore che va ricordato alle
giovani generazioni”.
D. Z.
Foto: La presidente dell’Avis di Mede, Elena Ivaldi, rievoca la nascita
della sezione locale
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18
APRILE 2011
Fotocronaca di una giornata speciale
Le scuole a Mede illuminate e imbandierate con il tricolore
Nonostante la pioggia sono stati molti i cittadini di
Mede ad assistere alla cerimonia per lʼ Unità dʼItalia
fortemente voluta dalle Associazioni dʼArma (alpini,
bersaglieri, autieri, lancieri e carabinieri).
Significativa la partecipazione delle scuole che hanno
portato in piazza un grosso drappo recante la scritta”
Buon compleanno Italia”. Anche la Croce Rossa era
Il cartellone degli alunni di Frascarolo
presente: va ricordato che questo ente è nato proprio
in pieno Risorgimento, nel 1859, in seguito alla battaglia di Solferino. Don Mauro Bertoglio, dopo la benedizione della bandiera ha recitato la preghiera per
lʼItalia scritta da Giovanni Paolo II.
In seguito il capogruppo degli autieri, Angelo Belloni,
ha introdotto Giuliano Bertaia, ex “Lanciere di Firen-
ze” che ha ben sottolineato il concetto di Patria con
un efficare escursus sulle vicende storiche dal Risorgimento sino alla Liberazione.
Alcuni alunni hanno recitato versi della canzone di
Francesco De Gregori “Viva lʼ Italia”. Qualche lacrima, confusa alle gocce di pioggia, si è vista su molti
volti durante lʼinno di Mameli.
Anche i più piccoli medesi hanno festeggiato
Giuliano Bertaia con alle spalle il capogruppo
degli autieri Angelo Belloni
Gli alpini con i ragazzi delle medie di Mede
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APRILE 2011
19
Lomellina musei
intervista a Stefano Tomiato
Museo di Olevano
Museo di Frascarolo
Dove è nato e cresciuto?
Quali studi ha fatto?
Sono nato a Vigevano, per un breve periodo ho abitato ad Abbiategrasso e poi sono “rientrato” a Vigevano. Qui ho fatto il Liceo Classico e poi mi sono iscritto allʼUniversità Cattolica di Milano, dove
mi sono laureato in Lettere Classiche, indirizzo archeologia. La tesi
aveva come argomento il periodo
alto medievale proprio in Lomellina (diffusione del cristianesimo, invasione dei Longobardi, incastellamento).
A quando risale lʼidea del sistema museale locale “Lomellina
Musei”? Chi ha contribuito alla
sua realizzazione?
Per quanto riguarda lʼavvio del sistema museale, dobbiamo andare
al periodo fra il 2002 e il 2003; come premessa da un lato meditavo
da un pochino di tempo sullʼopportunità di trovare unità di intenti fra
“piccoli musei” del territorio, in maniera da aumentare insieme visibilità e forza, sia in termini di risorse
economiche che umane, attraverso la condivisione di progetti comuni. La spinta definitiva arriva
però dalla nuova normativa regionale, che ad un certo punto modifica le caratteristiche dei musei
(non più divisi fra piccoli, medi e
grandi, ma tutti uguali) e prevede
lʼistituzione dei sistemi come strumento di aggregazione e riconoscimento, oltre che di riqualificazione in termini di standard e servizi. Intervenne direttamente anche la Provincia di Pavia, cui la
questione di musei e sistemi ora
competeva sempre di più istituzionalmente,
incaricando
degli
“esperti” che progettassero un piano di istituzione dei sistemi. Erano
per lo più giovani di fresca laurea,
spesso alle prime armi con un tema del tutto nuovo, non solo per
loro: quella degli standard regionali dei musei e dei sistemi era
una novità per tutti. Monitorarono
la situazione e formularono alcune
ipotesi di sviluppo che non sempre
si concretizzarono. Ad esempio ci
fu il caso del Comune di Vigevano,
che decise di fare un sistema urbano, mentre gli esperti proponevano altre soluzioni. In questa fase da parte mia cercai di stringere
i tempi delle riflessioni, promuovere dei confronti e fare il punto della
situazione. Io ero responsabile,
come ora, del museo di Gambolò;
ragionando sulle realtà museali
del territorio, pensavo che fosse
opportuno un percorso graduale
fra soggetti che presentassero
elementi di omogeneità a livello di
dimensioni, caratteristiche, risorse
e strutture, individuando insieme
obiettivi ed esigenze concrete. Fu
così possibile incontrare lʼinteresse e la piena concordanza del Comune di Mede, con il Sindaco
Giorgio Guardamagna e lʼallora
assessore alla cultura Silva Calvi,
del Comune di Olevano, con il
Sindaco dellʼepoca Enzo Padovani, della Fondazione Sartirana Arte di Giorgio Forni, della Parrocchia di Lomello con Don Pierangelo Garavaglia, il cui complesso
monumentale andava a completare il quadro culturale che il nascente sistema voleva evidenziare. Questo avveniva sempre con
lʼappoggio e la collaborazione della Provincia di Pavia, con lʼallora
assessore regionale Demartini e il
funzionario Dott. Paolo Pulina, che
continua a seguirci con pazienza.
Abbiamo dato luogo prima ad una
fase sperimentale, poi ad altre pluriennali. Si sono aggiunti poi nuovi
rapporti, con il Museo del Contadino di Frascarolo, quello di Sommo
delle sorelle DeLuigi, con Pierangelo Boccalari di Mede, oltre che
avere altri contatti ancora, con
progetti in itinere, come quello di
Italia Nostra di Mortara. Nel 2009
il sistema è diventato un organismo permanente, unʼistituzione
culturale finalizzata alla promozione dei musei e alla ricerca. Il sistema in questa forma ha ottenuto il
primo riconoscimento regionale,
alla fine del 2009.
Che attività avete svolto?
Quali progetti avete per il futu-
Matthew Drago
ro?
Nel corso degli anni le attività sono state diverse: vi sono le partecipazioni a iniziative regionali, come “Una notte al museo”, ora “Fai
il pieno di cultura”, e altre iniziative
propriamente “nostre”, come i diversi cicli di “Appuntamenti ai musei”, “Il Giramusei”, un gioco a
premi a base di visite guidate che
si è svolto in primavera 2010, e
poi cicli di conferenze, incontri culturali e letterari o saggistici. E poi
una serie di ulteriori progetti condivisi, su didattica e promozione culturale, oppure “Che spettacolo al
museo”, che ha compreso spettacoli teatrali, musicali (Musicalmuseo) e cinematografici (Cinema di
archeologia), nonché editoriali,
con il primo ciclo dei “Quaderni di
Lomellina Musei”. Ora è in corso
un progetto di ricerca, “Lomellina:
Dalla foresta alla risaia”, con vari
ambiti di lavoro (paesaggistico-
produttivo, linguistico e abitativo) e
varie produzioni correlate (editoriali, educative, ecc.), deve partirne uno di educazione al patrimonio e di realizzazione di materiali
promozionali. Eʼ inoltre attiva una
professionalità che interviene a
vari livelli sulle esigenze di sistema e musei. Eʼ allo studio una
nuova manifestazione culturale e
ricreativa. Pensiamo poi di dover
insistere sul piano promozionale. Il
tutto nei limiti delle risorse, soprattutto umane, di cui ci è possibile
disporre. In realtà molto di quello
che si fa è legato alla disponibilità
di tempo libero che è possibile a
molti volenterosi mettere a disposizione. Dobbiamo spesso fare
forza su forme di volontariato, il
più possibile qualificato. Anche
qui, come in tanti abiti della cultura
in Italia, per far funzionare le cose
ci vuole qualcuno che dedichi il
proprio tempo libero. Nel 2011 si
dovrà fare anche i conti con i limiti
imposti dalla legge finanziaria agli
enti pubblici. Nel paese con più
beni culturali al mondo si riducono
al 20% le spese che gli enti pubblici possono sostenere in materia
di cultura, mostre e rappresentanza. Viene introdotta una simile
scelta draconiana anche approfittando delle criticità e delle contraddizioni irrisolte di enti e carrozzoni pubblici e privati (pensiamo ai
crolli di ville romane restaurate appena lo scorso anno e a tanti altri
casi: recentemente in televisione
ci hanno rivelato che il Governo
con la stessa legge finanzia nientemeno che il CEPU, il centro per
gli universitari che hanno bisogno
di ripetizioni …). Di conseguenza il
mondo della cultura e quindi dei
musei, delle mostre ecc.ecc., conoscerà un intervento severo e
punitivo in maniera indistinta. Purtroppo nel consueto silenzio del
Ministro della Cultura, quello
dellʼEconomia fa di ogni erba un
fascio e con una legge del genere
taglia il fiato a tutti, anche ai soggetti virtuosi o che con quattro
centesimi cercano di fare del loro
meglio. Certamente entrare nel
merito dei problemi, fare valutazioni mirate, serie e pertinenti o avviare riforme autentiche è invece
faticoso: si fa prima così con una
falciata per tutti. Ma lʼItalia è patria
di geni e artisti che devono anche
sapersela cavare da soli: si auspica che lo spirito di sopravvivenza
si affidi a queste qualità individuali.
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Lo sportivo amatoriale
Coloro che praticano attività fisica 2-3 volte la settimana per
1-2 ore, mediamente necessitano di un apporto energetico
di poco superiore a quello della popolazione generale, che
può essere soddisfatto aumentando lievemente la porzioni di cibo nella dieta quotidiana; non vi è necessità di alterare i rapporti tra i nutrienti
rispetto a quelli raccomandati
a tutta la popolazione. E'
scorretto praticare sport saltando il pasto (tipicamente durante la pausa pranzo), perché espone al rischio di ipoglicemia; un livello glicemico
troppo basso riduce l'efficienza dell'ossidazione lipidica
con formazione di corpi chetonici e riduzione del rendimento fisico. Laddove non sia possibile consumare il pranzo, si
potenzierà lo spuntino a base
di alimenti facilmente digeribili
(latte o yogurt magri, frutta, biscotti secchi, pane integrale).
Purtroppo è molto in voga,
specie tra chi frequenta le palestre, l'idea che effetti dell'allenamento possano essere incrementati tramite l'utilizzo di
integratori alimentari, particolarmente, proteine e aminoacidi. Gli studi finora condotti non
hanno dimostrato effetti della
supplementazione
proteica
sulla performance sportiva,
per cui l'atteggiamento nei
confronti dell'integrazione proteica resta conservativo e diretto ad ottimizzare la risposta
all'allenamento e il periodo di
recupero dopo l'esercizio.
Quindi per lo sportivo amatoriale una dieta equilibrata e
varia è in grado di fornire tutti i
nutrienti necessari e di reintegrare, nella fase di recupero ,
quelli utilizzati durante l'attività
fisica.
L'atleta.
L'esercizio fisico a livello agonistico impone particolari attenzioni dietetiche in quanto
richiede un notevole dispendio
energetico; naturalmente l'alimentazione dell'atleta deve
Dott.ssa Maria Chiara Villa
Biologa Nutrizionista
Specialista in Scienza
dell'Alimentazione
e-mail: [email protected]
Alimentazione
e attività
fisica
nell’adulto
essere calibrata in base alle
caratteristiche individuali, al di
tipo di allenamento e di competizione, alle condizioni ambientali in cui l'attività si svolge. E' possibile tratteggiare alcune linee generali per l'alimentazione prima, durante e
dopo le competizioni.
Nel periodo di allenamento
pre - competizione, specialmente per le gare di lunga durata, la dieta è finalizzata ad
ottimizzare i depositi muscolari di glicogeno; per fare ciò è
opportuno elevare la quota di
carboidrati del 60 al 70% nei
tre giorni precedenti la gara,
prediligendo gli amidi (pasta
riso, cereali, patate, prodotti
da forno) rispetto agli zuccheri
semplici (non oltre il 20% dell'intera quota glucidica). Il
giorno della gara l'atleta potrà
consumare il pasto per-gara
non meno di tre ore prima della competizione, esso sarà facilmente digeribile, non molto
abbondante, a moderato indice glicemico e povero di fibra
alimentare grezza. Nell'attesa
della gara consumare bevande leggermente zuccherate e
qualche biscotto secco o fetta
biscottata fino a 40 minuti prima della competizione (razione di attesa), per prevenire la
disidratazione ed evitare rischi
di ipoglicemica nelle fasi iniziali di gara. Se la competizione dura oltre 1 ora (sci di fondo, ciclismo, maratona),è opportuno che l'atleta assuma
durante la gara, a intervalli regolari, piccole porzioni di alimenti preferibilmente liquidi
ricchi di carboidrati (glucosio,
saccarosio e maltodestrine;
0.7g di carboidrati /kg peso
corporeo/ora, pari a circa 3060 grammi); l'assunzione di
proteine e grassi (es. formaggi
magri, uova sode) in quantità
molto limitate non sembra incrementare la performance
atletica, ma serve solo a rendere il rifornimento più palatabile e masticabile. Conclusa la
competizione, l'alimentazione
deve fornire all'organismo i
nutrienti necessari a ripristinare quanto prima le riserve utilizzate; obiettivi prioritari della
fase di recupero sono il reintegro di acqua e sali minerali e
delle scorte di glicogeno. Utili
in tal senso gli integratori idrosalini contenenti anche zuccheri semplici. (Fonte: Alta
Qualità della Vita 2010)
La Madre Superiora di un convento si risveglia allegra, e mentre si alza pensa:
"Che splendida notte, sto da dio.
Oggi ho deciso che sarò tollerante con le povere monachelle, le
tratterò bene".
Incontra la prima monaca:
"Buongiorno Sorella Luigia, la
vedo bene, e che bel centrino all'uncinetto che sta facendo".
"Grazie, Madre, lei invece sembra che si sia alzata dalla parte
sbagliata".
Alla Madre Superiora non piace il
commento finale, ma prosegue.
"Carissima Sorella Pina, la vedo
bene oggi, e che bella pianta di
gerani che sta accudendo".
"Grazie, Madre, anche lei... anche se sembra che si sia alzata
dalla parte sbagliata"
La Badessa si acciglia, e ancor
di più all'incontrare la terza, quarta e quinta sorella, finché di fronte alla sesta, con lo sguardo accigliato le chiede:
"Buongiorno Sorella Martina, sia
sincera... ma davvero do l'impressione di essermi alzata dalla
parte sbagliata?"
"Si, Madre"
"E' strano, perché io oggi mi sento benissimo, e sono molto allegra"
"Oh, no, non è per quello, Madre,
il fatto è che indossa i sandali di
Padre Ermenegildo"
***
Tre figli lasciano la casa materna
e dopo un po' di tempo decidono
di fare ognuno un bel regalo alla
loro vecchia mamma. Il primo dice: "Io le regalero' una grande
casa tutta per lei". Il secondo: "E
io una bella Mercedes con tanto
di autista". Il terzo: "Il mio regalo
sara' quello che le piacera' di
piu'. Visto che lei ama leggere la
Bibbia, ma non ci vede piu' tanto
bene, le regalero' un pappagallo
ammaestrato che ogni volta che
uno dice il capitolo e il versetto
desiderato, lui lo recita a memoria!!". La madre riceve i regali e
risponde a ogni figlio con una lettera. Al primo scrive: "La casa e'
troppo grande. Io vivo in una sola stanza ma devo pulirla tutta!!".
Al secondo scrive: "Sono troppo
vecchia per viaggiare, uso molto
di rado la Mercedes. E l'autista e'
un gran cafone!!". "Mio tesoro"
scrive al terzo "Tu sei stato l'unico a capire cosa piace alla tua
mamma. Quel pollo era davvero
squisito!
***
Un cliente entra in una macelleria e dice: "Vorrei un litro di carne". Il macellaio lo guarda stupito
e dice "Vuole dire un chilo di carne". Il cliente allora esce e rientra
dicendo: "Vorrei un litro di carne". Il macellaio ribatte ancora
una volta: "Vuole dire un chilo di
carne". Allora il cliente esce e
rientra nel negozio insistendo
vorrei un litro di carne".
A questo punto il macellaio molto
pazientemente dice: "Forse lei
non ha bene in mente il concetto
di unitaʼ di misura, ora glielo faccio capire io". Quindi lo invita dietro il bancone per scambiarsi un
attimo le parti e mostrargli cosa
dire quando si entra in una macelleria. Quindi lui esce fuori dalla macelleria e rientrando dice ad
alta voce: "Vorrei un CHILO di
carne". E il cliente gli fa: "E avete
portato la BOTTIGLIA? ".
**
Un giornalista milanese va a fare
un'inchiesta in bassa Italia. Arriva in un paese dove tutti gli uomini sembrano oziare al bar e
sulle porte di casa mezzi addormentati. Chiede al primo: "Lei come si chiama? Che lavoro fa?".
"Antonio e non faccio niente".
E cosi' tutti quelli che incontra
finche' non incontra un certo Salvatore steso sotto una pianta con
una cappello di paglia in testa e
un'erba in bocca. "Sono Salvatore e raccolgo lumache per la Findus". "E rende bene?". "Si'".
"Uella, e quante lumache ha preso oggi?". "10". "Uella, e ieri?".
"3". "E l'altro ieri?". "15". "Uella, e
come mai ieri solo 3??".
"6 mi scapparono..."
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APRILE 2011
23
APRILE 2011
24
Avvenimenti, fatti e personaggi
a cura di Ernesto Pollini
Il profumo del petrolio
Era un tranquillo sabato di inizio
primavera, quello del 19 marzo, finalmente l’inverno, il lungo inverno sembrava finito, odori e luci
della bella stagione si intravedevano nella giornata. Sempre in quel
giorno a Parigi; Onu, Unione Europea, Unione Africana, Lega Araba
si riuniscono per concordare l’intervento armato sulla Libia del dittatore Gheddafi, l’amico-nemico,
più nemico che amico, dell’Italia.
Ma siamo a Parigi, terra di grandeur, ma soprattutto luogo in cui
governa Nicholas Sarkozy, che forse sogna d’essere un moderno Napoleone, o meglio il Napoleone del
XXI secolo, mentre con l’illustre e
geniale antenato ha forse in comune solo la piccola statura ( m.
1,64). Ma in quel pomeriggio si
sente grande, se appena terminata
la conferenza, mentre ancora i delegati si attardano nelle sale
dell’Eliseo, l’aviazione francese
scatena la guerra sul cielo della Libia. Il piccolo Napoleone del ventunesimo secolo, vuol essere lui a
dare un senso alla azione bellica,
ma soprattutto vuol essere lui, meglio la Francia, a condurre l’intervento. E’ questo primo passaggio
dell’operazione che mi interessa
sviluppare, per farne un ragionamento, facendo una premessa di
carattere personale: sono contrario
a questi tipi di interventi, che sono
limitati sia nella strategia che nella
efficacia. Li chiamano operazioni
di pace, ma sono veri e propri atti
di guerra, anche perché qualcuno
mi deve dire cosa spara un missile
o un caccia: petali di rose ?! Ma
torniamo al piccolo Napoleone,
che mi interessa nelle sue prime
mosse sulla coalizione.
La Francia, che qualcuno in modo
ridondante chiama nostri cugini,
anche se non capisco dove sia il
capostipite, ha sempre avuto, sia
storicamente, che caratterialmente,
un forte egoismo o meglio un forte
nazionalismo . Non andiamo a scomodare storicamente De Gaulle nei
suoi comportamenti sia verso la
Nato che verso l’Unione Europea,
limitiamoci all’odierno, al marzo
del corrente anno. Sarkozy ha da
poco perso l’alleato a Tunisi, spazzato vai dalla contestazione interna, sa che in Libia ci sono grossi,
anzi grossissimi interessi italiani,
dovuti anche ai rapporti personali
tra il nostro primo Ministro e
Gheddafi stesso, rinsaldati a Roma
nell’estate 2010, ma soprattutto c’è
il petrolio ed il gas che possono
condizionare l’economia di qualsiasi paese dell’occidente. C’è insomma il profumo del petrolio, ed
è talmente alto questo “ profumo “
che poter spazzolare i tanti contratti italo-libici , è una occasione da
non perdere.
C’è profumo di soldi e l’essere il
“libérateur “ riconosciuto e riverito
vuol dire essere in grande posizione di vantaggio rispetto agli altri
partners europei, sulla nuova dirigenza politica che si instaurerà nel
dopo Gheddafi.
Questo è la vera, diciamola fino in
fondo, motivazione che ha spinto il
Napoleone del nuovo millennio, a
far decollare i propri aerei mentre
ancora non aveva congedato gli
ospiti alleati dall’Eliseo.
Dicevo della mia personale contrarierà a questi tipi di interventi. Primo non si capisce ( anzi si capisce
benissimo ) perché interventi in alcuni Stati sì ed in altri no. Ci sono
tante guerre dimenticate che non
interessano nessuno, sono lasciate
al loro destino, non fanno notizia,
non hanno il petrolio. Solo per rimanere nel nostro secolo : Sudan
(Darfur) 300.000 morti; Ciad
2.000 ; Repubblica Centrafricana
2.000; Somalia 6.000; Thailandia
2.800 e potremmo continuare. Allora perché non si interviene in
queste zone; dov’è la comunità in-
ternazionale ? E’ l’ipocrisia portata
ai massimi livelli di responsabilità
istituzionale, come quella del Presidente francese, che ci deve
preoccupare. C’è una triste verità
giornalistica che dice che “ ciò che
non appare in tv non è mai accaduto “. Ritorniamo al nostro Napoleone. Il poter mettere le mani
francesi sui contratti petroliferi ed
in quelli delle opere pubbliche è
una occasione che l’uomo di Carlà
non si vuol lasciar sfuggire, ed allora, ripeto, impera e pavoneggia
nella azione militare.
Lui ha sostituito il motto nazionale
della Repubblica francese: libertè,
egalitè, fraternità, in libertè, egalitè, bombardè. Noi purtroppo siamo stati presi di contropiede dal
Sarkosy, il quale molto probabilmente non avrà ripercussioni sul
suo Paese in termini di flussi di
migranti in fuga dal nord africa, e
soprattutto se ne guarderà bene
dall’accoglierli pro-quota. Bene ha
fatto il nostro Ministro Bossi nel
porre paletti alla sua adesione
all’iniziativa italiana di intervento,
che credo non conceda se non verranno rispettate condizioni condivisibili: rispetto dei contratti italiani sottoscritti con la Libia, contrasto all’immigrazione clandestina,
accoglienza pro quota degli stessi
nell’ambito europeo.
Questo mi pare sia il quadro d’inizio dell’operazione contro il Rais.
Pur definendomi di “destra parte” ,
non ho alcuna remora a criticare
una persona, un capo di Stato, un
uomo di governo di destra, per un
atteggiamento che reputo offensivo
per la comunità internazionale ma
soprattutto ipocrita nelle sue motivazioni di intervento. Come diceva
Ernest Hemingway “ mai pensare
che la guerra, anche se giustificata,
non sia un crimine “
APRILE 2011
“Trofeo città di Mede”
Domenica 20 marzo u.s. si è concluso, a Mede, il Torneo di tennis
“2° trofeo città di Mede” che, per
lʼottavo anno consecutivo, ha portato in città centinaia di appassionati di tennis (giocatori e non). La
manifestazione era iniziata il 5
marzo e questʼanno è stata ampliata ai giocatori classificati fino
alla categ. 3.4, innalzando notevolmente il livello tecnico ed agonistico del Torneo, rispetto agli anni passati in cui la manifestazione
era limitata ai giocatori di categ.
4.1.
Con una seria, trasparente e perfetta organizzazione del Tennis
Club Mede “Il Parco”, il Giudice
Arbitro, sig. Nicolò Ippolito, coadiuvato dal Direttore di Gara, sig.
Bruno Delle Donne e dal sig. Carlo Amabile, che si sono prestati
con la solita assidua e meticolosa
collaborazione, ha fatto incontrare
ben 134 giocatori, provenienti non
solo da tutta la provincia di Pavia
ma anche dalle vicine province di
Milano, Alessandria e Novara, sui
due campi, in erba sintetica, entrambi coperti e immersi nel verde
del parco della città.
La manifestazione ha avuto anche
un discreto successo di pubblico
che ha seguito con assiduità e
passione i 133 incontri disputati,
tutti molto combattuti e spettacolari, che hanno portato in finale i
giocatori Baratti Paolo, del Circolo
Harbour Club di Milano e Ferraris
Federico del Circolo locale T.C.
Mede “Il Parco”, con la vittoria di
questʼultimo al termine di una sfida avvincente ed emozionante.
Nella provincia di Pavia, il Torneo
di Mede è, ormai, un appuntamento sportivo fisso di sicuro succes-
so e di tutto rispetto, cresciuto, anno dopo anno, sia per la quantità
di iscritti che per la loro qualità,
grazie alla sempre maggiore solidità del Circolo che con la passione ed il costante e sapiente impegno dei suoi amministratori, la capacità professionale nella gestione della scuola tennis ed il sostegno dellʼAmministrazione Comunale, assicura, anche se con notevoli sacrifici, una buona prospettiva di costante crescita del tennis
in Lomellina. Adesso lʼappuntamento è per lʼ8 e 9 ottobre c.a. per
un torneo “Rodeo” dedicato alle
giovani promesse del tennis, essendo, infatti, riservato agli Under
12, 14 e 16 maschili.
Nella foto di Leoneto Strambi:
i due finalisti con il Giudice arbitro,
il Direttore di gara
ed il vice Direttore di gara.
25
Quali modelli
offriamo ai giovani?
Mi ha colpita l’ambilità di indicare cripio articolo di priteri per vivere una
ma pagina dell’ultivita buona. La grave
mo numero di Tampreoccupazione per
Tam a firma dell’
l’emergenza educaavv. Danovi.
tiva che ha spinto i
Per chi fa politica la
vescovi italiani a
dimensione pubbli- Maria G. Demartini*** dedicare un intero
ca non è accidente
decennio della coo un qualcosa di tomunità
cristiana
talmente separato dalla propria espe- proprio al tema trasmissione dei valorienza di vita (anche privata), tanto ri, suona purtroppo come profetica:
quanto per chi si definisce credente la quali modelli offriamo ai giovani?
testimonianza quotidiana non può es- Quali prospettive educative si aprono
sere separata dalle proprie abitudini di fronte ai più piccoli? Che cittadini
di vita, anche privatissime. Non si stiamo formando? Accanto a sentitratta di ergersi a giudici di nessuno; menti di scoramento e di dolore devoper questo esiste la magistratura nella no seguire coraggio e determinaziocittà terrena e il buon Dio in quella ne. Se è vero che le nostre forze sono
celeste. Il punto è un altro: il patrimo- inadeguate a contrastare una situazionio morale e culturale di un popolo o ne storica, è però vero che da sempre
di una nazione non sono indipendenti nei secoli la storia è fatta dalle persodal comportamento e dalle abitudini ne, dai loro comportamenti e scelte.
di chi in essi riveste ruoli di responsa- La somma dell’orientamento di tante
bilità, a qualsiasi livello. Il Vangelo vite - inclusa la mia – influisce, e se
non è tenero con chi si definisce cri- non si vedono i risultati a livello glostiano e rischia di recare scandalo, bale di società, ciò non significa che i
ovvero di offrire una testimonianza risultati non ci siano.
dissonante e contraria rispetto a quan- Tocca proprio a noi più avanti negli
to proclama o afferma di credere: me- anni, più esperti di vita, più provati e
glio che si leghi una macina al collo e quindi più saggi, spero addirittura sasi getti in mare. La rilevanza penale pienti, indicare con l’esempio, anche
di un comportamento è fondamentale con le parole, però convincenti solo
per il giudizio terreno di chi è investi- se vissute – la strada-.
to del compito di vigilare sul rispetto Chi di noi può compiere azioni di
delle leggi, ma le conseguenze morali grande rilievo? Pochissimi credo, tute culturali di ogni nostro comporta- tavia minime e continue azioni quotimento vanno oltre il codice penale e diane sì, possiamo: non è forse intestoccano elementi più profondi e radi- suta di questo la nostra giornata?
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APRILE 2011
26
La Pro Loco frascarolese si è rinnovata
Dopo aver ringraziato, nel
mio articolo di febbraio, il
gruppo “uscente” della Pro
Loco Frascarolese, è giunto
il momento di presentare la
“nuova Pro Loco”, ampiamente rinnovata con l’ultima Assemblea Ordinaria.
Ritengo che il modo migliore per farlo sia quello di proporre un’intervista al nuovo
presidente, Giorgio Gamalerio.
Raccontaci in breve qualcosa di te.
Ho cinquant’anni, sono nato
a Mede ma cresciuto a Frascarolo, dove ho sempre vissuto. Sono imprenditore
agricolo, ho una bella famiglia, allietata da mia figlia
Giulia.
Mi piace lo sport e in particolare i cavalli, è una passione che in passato praticavo più assiduamente.
Tu facevi già parte della
Pro Loco quando è nata,
nel 1995…
Le cose sono andate in questo modo. Negli ultimi anni
dell’amministrazione Giancarlo Romano, all’inizio degli anni novanta, il Comune
trascurava l’organizzazione
delle feste in paese, anche
quelle tradizionali. Per questo, insieme a un gruppo di
volenterosi, abbiamo costituito un Comitato Festeggiamenti per garantire a Frascarolo l’organizzazione delle
feste più importanti (la festa
del patrono S. Vitale, la Sagra dell’Assunta); volevamo
offrire agli abitanti occasio-
ni di svago e divertimento,
mantenendo al tempo stesso
vive le nostre tradizioni. Alle elezioni successive, nel
1995, c’era nel programma
elettorale della lista vincente, guidata dal Rag. Cigallino Rocco, la costituzione di
una Pro Loco a Frascarolo.
Il gruppo del Comitato, dunque, è entrato in blocco nella nuova Pro Loco, per cui
anch’io posso considerarmi
come uno dei soci fondatori.
Sono rimasto poi nell’ente
per alcuni anni, ed è stato un
periodo di grandi soddisfazioni, abbiamo profuso molto impegno ma abbiamo
raggiunto anche risultati importanti.
Il nuovo gruppo della pro
Loco che guidi è composto
di persone affiatate?
Si, si tratta in gran parte di
persone che hanno esperienza nell’organizzazione di feste, o in altre associazioni
(come la società sportiva), o
privatamente. Inoltre c’è un
rapporto di stima ed amicizia che lega molti componenti del Consiglio.
Mi sembra che avete un
buon entusiasmo iniziale.
Avete anche sufficiente tempo libero da dedicare all’associazione?
Purtroppo il tempo non è
molto, ognuno di noi dedica
gran parte della sua vita al
lavoro. Ma un po’ di tempo
libero c’è e tutti insieme faremo del nostro meglio per
portare avanti le attività,
collaborando tra di noi il più
Mario Cigallino
possibile.
Che situazione trovate?
Come attrezzature la Pro
Loco mi sembra ben fornita, ma forse c’è un problema per cucinare nelle feste…
La situazione è abbastanza
buona, abbiamo trovato i locali della sede in ordine e
c’è una buona dotazione di
attrezzature, specie per cucinare. Di questo bisogna ren-
Giorgio Gamalerio
dere merito al Presidente
uscente, Antonio Carnevale,
e ai suoi collaboratori. Siamo fortunati, poi, a ereditare
una tensostruttura moderna
e funzionale, che pensiamo
di utilizzare fin da subito, a
partire dal ritrovo dei camperisti del primo maggio.
Per quanto riguarda la cucina, dato che la ex canonica
non è più praticabile, sarebbe bello costruire una struttura fissa vicino alla nostra
sede; per questo sarà fondamentale l’aiuto (anche economico) dell’Amministrazione Comunale.
Oltre alle feste tradizionali, avete già in mente qualcosa di nuovo?
Per quest’anno ci dedicheremo alle feste di rito, questo
per noi è un anno “di rodaggio”. Cercheremo di prendere confidenza con le attrezzature che abbiamo, con le
persone e con le altre associazioni. Il prossimo anno la
musica cambierà, proporremo iniziative innovative.
Intendete proseguire la politica di collaborazione con
le altre realtà del paese?
Sicuramente,
porteremo
avanti le consuete collaborazioni, con la Parrocchia (gita
a Gardaland), con la Casa di
Riposo (aiuto in occasione
dei due pranzi annuali), con
la Biblioteca (collaborazione nell’organizzare la sfilata
di ferragosto o altri eventi) e
con le altre Associazioni.
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proficua con la famiglia Da-
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novi per gli eventi al castello sarà incentivata. Il reciproco aiuto e sostegno può
portare un vantaggio per tutti. Siamo pronti anche a collaborazioni con altre Pro
Loco della zona, vogliamo
partecipare alle loro iniziative e coinvolgerle nelle nostre. Siamo interessati anche a iniziative più ampie,
come ad esempio Regionando o Riso e Rose.
Cosa pensi dei giovani di
Frascarolo?
Ho fiducia in loro; fin da subito vogliamo mettere a loro
disposizione il nostro tempo, le nostre conoscenze e le
attrezzature per aiutarli a
realizzare feste, iniziative o
idee interessanti che vorranno proporci. Sono i benvenuti, speriamo che da queste
collaborazioni nasca un rapporto di fiducia e qualcuno
di loro in futuro vorrà entrare nella nostra associazione.
La Pro Loco è aperta verso l’esterno?
Sicuramente, mi piacerebbe
creare un bel gruppo omogeneo in questi anni, aperto
a tutti i Frascarolesi, in grado di rinnovarsi e di inserire
poco per volta elementi nuovi (meglio se giovani) in
modo tale che la pro Loco si
avvalga sempre di forze fresche.
Per questo, lascio volentieri
ai lettori del Tam Tam la
mia e-mail, sperando di ricevere suggerimenti e proposte di collaborazione: [email protected]
Tel.0384800031
La LOGOPEDIA punta a riabilitare le seguenti patologie:
Sordità (infantile, giovanile, adulta, senile con protesi acustiche o impianto cocleare,
anche con uso del metodo russo della Dr. Sci.Zora Drezancic)- Balbuzie-DisfagiaDisartria- Disfasia-Dislessia-Discalculia Disortografia (anche con uso del computer)
Ritardo del linguaggio-Ritardo mentale-Afasia (post-isctus)-Post coma (con l’uso della tabella aumentativa)-Autismo-Disturbi dell’apprendimento-Problemi di memoriaSindromi che comportano problemi di linguaggio (Es. trisomia 21, X fragile)
E’ inoltre possibile accordarsi per screening logopedici nelle scuole.
il Tam Tam
da 23 anni è la tua voce
APRILE 2011
Ottobiano in Baviera
Il TGS di Ottobiano organizza un viaggio per visitare la bellissima Baviera.
Ecco in dettaglio il programma:
I Castelli della Baviera ed il Lago di Chiemsee
dal 13 al 15 agosto 2011
1° GIORNO * HALLEIN / CHIEMGAU
Ritrovo dei partecipanti e partenza in bus granturismo per Hallein. Soste di ristoro con
pranzo libero (o facoltativo in ristorante) lungo il percorso. Arrivo nel primo pomeriggio ad
Hallein e visita a bordo di trenini delle caratteristiche Miniere di Sale, non più sfruttate, costituite da una serie di caverne e gallerie in parte artificiali, comunicanti tra loro per mezzo
di scivoli. Si attraversa in barca un laghetto sotterraneo e si ritorna attraverso le miniere
alla stazione di partenza. Proseguimento per Chiemgau (10 km. da Prien) e sistemazione
in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.
2° GIORNO * PRIEN ED IL LAGO DI CHIEMSEE
Prima colazione in hotel. Intera giornata dedicata alla visita del Lago Chiemsee. Imbarco
sul battello per raggiungere Herrenchiemsee, e vista guidata del Castello di Ludwig situato sullʼisola al centro del lago: si presenta come un inno alla potenza ed alla gloria del Re
Sole, Luigi XIV di Francia, e Ludwig, da sempre profondo ammiratore di questa mitica figura storica, che decise di erigere un castello che fosse l'esatta copia dell'originale francese. Splendido è inoltre lʼimmenso parco che circonda il palazzo, con maestose fontane
dai numerosi giochi dʼacqua. Rientro a Prien, pranzo in ristorante e pomeriggio dedicato
ad una passeggiata in questo splendido centro. Nel tardo pomerig gio rientro in Hotel per
la cena ed il pernottamento.
3° GIORNO * CHIEMGAU / FUSSEN / CITTAʼ DI PARTENZA
Prima colazione in hotel e partenza per Fussen. Visita degli splendidi castelli della Baviera: il Castello di Hoheschwangau, risalente al XXII secolo, dove Ludwig II passò l'infanzia
immerso in una splendida atmosfera romantica e visita al vicino Castello di Neuschwanstein, uno dei simboli della Baviera e della Germania nel mondo.
E' il "castello delle favole" per eccellenza, fatto costruire dal re Ludwig II e domina dall'alto
dei suoi 965 metri lʼintero paese. Walt Disney lo prese come modello per i castelli di alcuni tra i suoi più celebri film d'animazione. Pranzo in ristorante nel pomeriggio partenza per
il viaggio di rientro. Soste di ristoro lungo il percorso con arrivo ad Ottobiano previsto in
serata.
(minimo 35 partecipanti)
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE € 392,00
Supplemento pranzo in ristorante del primo giorno € 25,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE non associati € 415,00
BAMBINI FINO A 6 ANNI NON COMPIUTI (in terzo letto con 2 adulti) quota € 135,00
QUOTA BAMBINI non associati FINO A 12 ANNI NON COMPIUTI IN CAMERA
CON 2 ADULTI € 150,00
BAMBINI FINO A 12 ANNI NON COMPIUTI (in terzo letto con 2 adulti) quota € 300,00
QUOTA BAMBINI non associati FINO A 12 ANNI NON COMPIUTI IN CAMERA
CON 2 ADULTI € 320,00
SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA € 80,00 L
A QUOTA COMPRENDE: Viaggio in bus granturismo; sistemazione in Hotel di cat. 3 stelle nei dintorni di Prien, in camere doppie con servizi; trattamento di pensione completa
dalla cena del primo giorno al pranzo dellʼultimo giorno incluse le bevande ai pasti; escursione in battello a Herrenhinsel, ingressi e visite guidate alla Miniera di Sale di Hallein, al
Ca- stello di Herrenchiemsee e ai castelli di Fussen (Hoheschwangau e Neuschvanstein);
assicurazione medico/bagaglio; assicurazione annullamento in caso di rinuncia al viaggio
per documentati motivi di salute (franchigia 20% della penale applicata)
LA QUOTA NON COMPRENDE: gli extra a carattere personale e tutto quanto non
espressamente indicato alla voce “La quota comprende”.
A chi mi rivolgo?
Ai responsabili TGS: Renzo (0384-49488) o Enrico (3332751710)
Dorno
e
l’Unità d’Italia
27
Dorno ha fatto centro lo scorso 17 marzo con la serata celebrativa organizzata dallʼassessorato alla Cultura guidato da Massimo Canevari in collaborazione
con la Corale parrocchiale dornese, per celebrare al
meglio la ricorrenza dei 150 anni dellʼUnità dʼItalia.
Una kermesse che presso la sala polivalente Walter
Damiani giovedì scorso ha realizzato il tutto esaurito.
La giornata di ricorrenza ha avuto come prologo nella
mattinata la celebrazione di una messa solenne presso la chiesa parrocchiale e la deposizione di una corone di fiori al monumento ai caduti con la partecipazione del gruppo Alpini di Dorno e delle forze dellʼaeronautica in congedo.
Anche le scuole dornesi ad ogni livello, dalla materna
alla secondaria di primo grado hanno celebrato
lʼevento, così come le associazioni. Poi in serata il
grande concerto introdotto dal saluto del sindaco Dina Passerini e presentato da Ines Angelino. Poi sul
palco la Corale parrocchiale dornese, diretta dal maestro e concertista Stefano Ligoratti.
Nel palinsesto naturalmente non poteva mancare lʼInno di Mameli. Lʼinno nazionale ha aperto il concerto
che, nel proseguo, ha snocciolato pezzi classici molto
conosciuti e di grande impatto attinti della produzione
“verdiana” come il “Va Pensiero” dal coro del Nabucco e “La Vergine degli Angeli”. Quindi “Oh Signore dal
tetto natio” di Verdi e la celeberrima “Casta Diva” dalla “Norma” di Vincenzo Bellini interpretata magnificamente dal soprano ungherese Monika Lukacs di
grandi doti vocali.
Mauro Depaoli
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APRILE 2011
28
“Abbiamo potenzialità, sfruttiamole”
Alla presenza del Prefetto di
Pavia e di molte autorità in una
sala strapiena, si è tenuta a
Villa Botta Adorno di Torre d'Isola la cerimonia di premiazione delle 111 strutture della provincia di Pavia che, quest'anno, hanno ottenuto il marchio
di qualità italiana per l'ospitalità.
Il presidente della Camera di
Commercio, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli ha consegnato la targa con la “Q” di qualità
e l'attestato a 39 agriturismi,
54 ristoranti e 18 alberghi che
sono stati esaminati dagli
ispettori di Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) e
hanno superato l'esame per la
prima volta o hanno confermato di essere in possesso dei
requisiti richiesti.
Nel discorso introduttivo il
presidente della Camera di
Commercio di Pavia ha parlato di una provincia di Pavia
“ancora un po' troppo addormentata che non riesce a sviluppare appieno le sue molte
potenzialità turistiche attraverso un gioco di squadra”.
Obiettivo che la Camera di
Commercio sta perseguendo
a partire dalla premiazione
delle strutture ricettive qualificate e che continuerà nel corso dell'anno con la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche grazie ad “Autunno Pavese” e alla manifestazione “Emergente” alla
Certosa Cantù di Casteggio.
Nel corso della premiazione è
stata presentata la nuova edizione della “Guida” che contiene le schede delle 111
strutture, insieme ad un invito
Siamo stufi...!
Lui ci ha stufato con le
sue battute, le sue boutade e il suo perenne immobilismo, fatto di colpi
estemporanei, mediazioni.
Siamo stufi del berlusconismo
e allo stesso tempo dellʼanti
berlusconismo.
Siamo arrivati al limite della
sopportazione, in quanto ogni
giorno assume le sembianze
di un perenne e nauseante referendum pro o contro Berlusconi. Anni fa Berlusconi , nel
suo ormai famoso e poi deriso
contratto con gli Italiani, promise un milione di posti di lavoro,
che comunque staremmo ancora ad aspettare. Bene, forse
in fin dei conti, è riuscito a
creare nuovi posti di lavoro
inaspettati e inconsueti: gli anti
berlusconiani.
Se non ci fosse stata la sua
“discesa in campo”, parecchi
di loro sarebbero ancora senza lavoro, non saprebbero cosa fare né tantomeno sapreb-
Paolo Soldati
bero come trascorrere le giornate. Giornalisti come Travaglio, anni fa non esistevano.
Ora il loro unico scopo è parlare di lui tutto il santo giorno,
tutte le settimane da anni a
queste parti. Scrivere libri, presentarsi in televisione a leggere elenchi, invettive, accuse
quasi fossero la lista della spesa. E non si stufano mai, ma
hanno stufato noi quanto lui ci
ha stufato con le sue battute,
le sue boutade e il suo perenne immobilismo, fatto di colpi
estemporanei, mediazioni.
Tanti magistrati sarebbero inoperosi e sepolti tra le scartoffie
dei loro uffici in tribunale ma
svolgerebbero la loro professione senza entusiasmo, perché non ci sarebbe il nemico
da incastrare, indagare ed in-
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Ma anche di questo andazzo siamo stufi e potremmo rispondere come
Bossi: “ fora di ball”.
terrogare. Forse avrebbe portato a termine, prima del tempo, qualche altra causa ma chi
se ne importa, bisogna tenere
lui sulla graticola e cercare di
coinvolgere noi cittadini. E poi
senza di lui, come potrebbero
diventare
successivamente
deputati?
Ma anche di questo andazzo
siamo stufi e potremmo rispondere come Bossi: “ fora di
ball”.
Non esisterebbero cienasti,
scenografi, sceneggiatori e
operatori televisivi perché non
esisterebbero trasmissioni, film
su di lui o continui richiami più
o meno espliciti al Cavaliere.
Siamo sicuri che da quando lo
promise, non siano stati creati
i tanto vituperati milioni di posti
di lavoro?
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a conoscere le bellezze storico-artistiche e dei prodotti tipici
della provincia di Pavia.
Un invito ai titolari di strutture
di ristorazione ed ospitalità ad
essere “i primi promotori del
territorio” è arrivato dal noto
giornalista
enogastronomico
Luigi Cremona autore della
“Guida Touring”.
Concetto ribadito dal presiden-
te Giacomo de Ghislanzoni
secondo cui “la provincia di
Pavia ha tutto per competere e
per attrarre turisti, dunque per
proporsi ai visitatori di Expo
2015. L'ospitalità deve essere
il nuovo valore aggiunto, la
cornice di riferimento, siamo
sulla strada giusta e occorre
continuare con decisione, coesione e collaborazione”.
Suardi
Servizio
prelievi ematici a domicilio
L'Amministrazione Comunale informa la cittadinanza che a partire dal
05 Aprile 2011 sarà attivo un nuovo servizio per i prelievi del sangue a
domicilio, dedicato alle fasce fragili dei cittadini di Suardi impossibilitati a raggiungere autonomamente i punti accreditati per i prelievi.
Questo nuovo servizio è stato realizzato grazie alla stipula di una convenzione tra il Comune di Suardi ed il Laboratorio Analisi Mediche
"Sant’Ambrogio srl” di Mortara.
Il servizio di prelievo è riservato gratuitamente alle seguenti categorie
di cittadini :
a) cittadini con età anagrafica pari o superiore a 65 anni;
b) cittadini invalidi civili di qualsiasi età con percentuale invalidante,
pari al 100%;
c) cittadini disabili di qualsiasi età in possesso di certificazione rilasciata ai sensi della L. 104/92;
d) donne in stato di gravidanza o con minaccia d’aborto;
e) cittadini di qualsiasi età, in momentanea impossibilità di deambulazione con certificazione della condizione rilasciata dal medico di medicina generale.
f) Le eventuali richieste non rientranti nelle categorie sopra indicate,
verranno valutate, di volta in volta, al fine di consentire il servizio.
La richiesta di servizio dovrà essere prenotata dal cittadino direttamente presso il Comune rivolgendosi alla Sig.ra Carla nei consueti orari di
apertura al pubblico.
Il prelievo, in via ordinaria verrà eseguito nella primissima mattinata di
giovedi.
In caso di non esenzione, il cittadino è tenuto al pagamento del solo
ticket al momento dell' esecuzione del prelievo.
Qualora ci fossero cittadini non rientranti nelle categorie di cui sopra,
e volessero usufruire del servizio a domicilio, è possibile farlo, previo
il pagamento di € 15,00, direttamente all’infermiera, il giorno del
prelievo.
Il ritiro dei referti potrà essere effettuato presso il Comune di Suardi.
APRILE 2011
29
elezioni amministrative a Mede
Lista Civica “Sicurezza e Libertà-Forza Mede”
La lista “Demartini sindaco”
Guido BERTASSI - architetto
Ferraris Simone sindaco
Claudio FASSARDI 31 anni impiegato
Alessandro MANTOAN 37 anni orafo
Sandy PAVESE 21 anni commessa
Rocco LENTO 49 anni operaio edile
Patrizio SAIU 45 anni panettiere
Simone MANCIN 36 anni artigiano
Rosangela FERRI 33 anni impiegata
Marco GUSELLA 34 anni impiegato
Roberto BINELLI 52 anni impiegato
Grace GIRINI 18 anni studentessa
Jenny BORELLA - impiegata
Walter CARENA - impiegato
Franco CELEGATO - commesso
Umberto DALPEDRI - studente
Giorgio GUARDAMAGNA - impiegato
Barbara MANCUSO - insegnante
Mina MONGA - insegnante
Massimo PREMASCHI - artigiano
Cesare SANTI - artigiano
Gigi SOLDATI - libero professionista
Antonio VAILATI - imprenditore
Premiata la produzione di qualità
Così si è espresso il Presidente del Consiglio
Provinciale, Luigi Bassanese:
“Assegnando le benemerenze a uomini e
donne che non si sono accontentate dell’esistente, che non si sono chiusi nella banalità,
Sabato 26 marzo si è tenusortile che abbiano in qualta, nella sala consiliare prosiasi modo giovato alla provinciale, la consegna delle
vincia intera. Le benemerenbenemerenze indirizzate a
ze sono dedicate a Don Giupersone, enti, soggetti pubseppe Robecchi perchè è stablici e privati che si siano
to il primo Presidente della
particolarmente distinti con
Provincia di Pavia, ma anche
opere concrete nel campo
perchè la storia della sua vita
delle scienze, delle lettere,
propone ancor oggi un esemdelle arti, dell’industria,
pio di valore morale e di pasdello spettacolo, del lavoro,
sione civile.
Enrico Massobrio
dello sport e della scuola, con
Fra i benemeriti figura anche
iniziative concrete di caratteun imprenditore medese, Enrire sociale, culturale e assistenziale con parti- co Massobrio, titolare della “Mary Short’s
colare collaborazione alle attività della Pub- Tricot” premiato in quanto “da cinquant’anblica Amministrazione, con atti originali di ni punto di riferimento per la produzione
imprenditorialità privata, cooperativa e con- tessile di alta qualità”.
che hanno tentato una strada migliore, vogliamo mandare un messaggio positivo alla
nostra comunità che ci sostenga, almeno un
poco, in questa fase disorientante e difficile
della nostra storia comune”
Romagnoli: brillante risultato
Gioia per il brillante risultato di Alessandro Romagnoli
che a fine pule si trova in finale con il prestigioso atleta
Zema del gruppo Akiama Gli avversari storici Giambelli e Balzarlo per la prima volta si trovano nel gradino
più basso del podio e questo lascia ben sperare per il futuro dell’atleta medese in continuo miglioramento.
Bronzo per Michele Nicolò e Arianna Recagli, mentre
un fastidioso stiramento al gomito mette fuori gara la
prestigiosa Greta Barisio.
Prossimi appuntamenti nello scenario europeo della
Barisio, L’Internazionale Città di Colombo e l’European
Coup di Berlino.
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APRILE 2011
Era il mese di aprile
Luigi Delbò
cato lʼallagamento dei primi
cinque comparti stagni di
prua. Il comandante Smith,
compiuto un primo controllo,
decise di interpellare il costruttore della nave Andrews che,
eseguita una rapida serie di
calcoli, rispose ironicamente:
«Non cʼè più niente da fare».
Presto il “Titanic”, lʼinaffonda-
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bile, sarebbe colato a picco.
Cinque minuti dopo la mezzanotte il capitano ordinò di calare il acqua le scialuppe di
salvataggio e alle 0,15 del 15
aprile, lunedì, per la prima volta nella storia della marina,
venne lanciato lʼSos di Marconi. Una richiesta di soccorso
che non fu raccolto dal vicino
“California” poiché il radiotelegrafista della nave aveva abbandonato il suo posto. Alle
0,20 unʼaltra nave, il “Carpathia”, che navigava a 50 miglia dal punto di collisione,
captò lʼSos e si diresse verso
il Titanic. Quando però arrivò
sul posto il transatlantico stava già scomparendo negli
abissi. Per i 2207 del “Titanic”
la salvezza avrebbe dovuto
essere quella delle lance di
salvataggio, ma unʼassurda
regola stabiliva il numero di
scialuppe a seconda della
stazza della nave e non tenendo conto del numero di
passeggeri. Così le scialuppe
corrispondevano al 52% degli
imbarcati. Tuttavia il “Carpathia” che alle 3,30 del mattino giunse finalmente sul posto, raccolse solo 705 persone. Gli altri 1502 passeggeri
trovarono la morte nelle gelide
acque dellʼOceano Atlantico.
La fine del “Titanic” non viene
ricordata oggi solo per il numero delle vittime. Fu una delle più grandi tragedie del mare
certamente. Ma se rimane ancor oggi nella memoria, e viene citata come esempio, è per
la serie di simboli negativi che
rappresenta. La superbia
dellʼuomo, convinto di poter
dominare le forze scatenate
della natura e inoltre imprevidenza: poiché il “Titanic” era
considerato inaffondabile, non
ci si preoccupò delle scialuppe di salvataggio. Ne furono
messe solo alcune a scopo
decorativo, un quarto del necessario. Inoltre il personale
non era stato adeguatamente
addestrato: quando la nave
urtò contro lʼiceberg, nessuno
sapeva praticamente cosa fare.
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tanic” stesso Thomas Andrews. Verso le 23,40 di quella domenica di aprile, la vedetta Frederick Fleet avvistò
una massa scura che si avvicinava velocemente alla prua
della nave: un iceberg. Dato
lʼallarme, attese per un istante
credendo inevitabile lʼurto. Invece il “Titanic” sembrò sfiorare la massa di ghiaccio con un
rumore sordo. In un primo momento nessuno comprese che
la parte sommersa dellʼiceberg aveva ferito mortalmente
il transatlantico. Verso mezzanotte lo squarcio lungo 100
metri aveva infatti già provo-
Moda giovane
Alle 23,40 di domenica 14
aprile 1912 a 41°46ʼ di latitudine nord e 50°14ʼ di longitudine
ovest, la più bella e grande
nave del mondo, il transatlantico britannico “Titanic”, al
quinto giorno del suo viaggio
inaugurale, urtava un iceberg
con la fiancata destra. Dopo
due ore e quaranta minuti il
gioiello del cantieri navali Harland & Wolf colava a picco
con due terzi delle persone
che erano a bordo. Il “Titanic”
era stato varato il 31 maggio
1911 e collaudato il 1 aprile
1912. Pesava 46.328 tonnellate lorde e dislocava 66.000
tonnellate: lungo 270 metri, e
largo 28, era alto 18 metri dalla linea di galleggiamento al
ponte lance e 53 metri dalla
chiglia alla cima dei quattro
grandi fumaioli. Le tre eliche,
azionate da due macchine alternative a quattro cilindri (per
una potenza totale di più di
50.000 cavalli), gli permettevano di raggiungere facilmente la velocità di 24-25 nodi.
Al viaggio inaugurale del veloce transatlantico, comandato
dallʼesperto capitano John
Smith, partecipava il bel mondo dellʼepoca: lʼeditore americano Harper, lady e lord Astor,
il bancario Daniel, il consigliere militare del presidente Taft,
Archie Butt, lʼattrice Doroty
Gibson, il presidente della
White Star Line (la compagnia
proprietaria della nave) Bruce
Ismay, e il costruttore del “Ti-
Jenseria
30
POLO MANICA LUNGA - CAMICIE E MAGLIE-
Te l e r i e M a t e r a s s i Ta p p e t i P e r s i a n i
APRILE 2011
IL PARERE
del Dottore
a cura della Dott.ssa
Sarah Vecchio
medico chirurgo
specialista in
tossicologia medica
Le allergie sono solo uno dei
problemi che si associano alla
primavera. Infatti l'arrivo della
bella stagione, delle temperature più miti e l'allungarsi delle
ore di luce non sempre porta
con sé benessere e buon umore: sono tanti gli individui che
lamentano stanchezza, affaticamento, difficoltà di concentrazione e irritabilità. La ragione
può essere ricercata nel tempo
necessario al proprio organismo per abituarsi ai nuovi ritmi
di attività: se in inverno una
giornata inizia di solito alle 8 e
termina alle 17, in primavera
può prolungarsi anche oltre le
21. Ma alla radice della fiacchezza primaverile può esserci
IL PARERE
dell’Avvocato
a cura dellʼavvocato
Simone Restelli
Dal 21 marzo scorso è entrata in
vigore la normativa sulla mediazione civile e commerciale che
ha reso obbligatorio il tentativo
di trovare un accordo amichevole
tra le parti coinvolte in una lite
prima di rivolgersi al giudice ordinario, in diverse e rilevanti materie.Ne avevamo già parlato, ma
ora la legge è entrata in vigore a
tutti gli effetti e quindi è
doveroso affrontare nuovamente
la questione.
D’ora innanzi quindi chi vorrà
radicare una causa in materia di
diritti reali, divisione, successioni
ereditarie, patti di famiglia, lo-
31
Mal di primavera
anche un motivo biochimico. In
primavera le giornate si allungano e per questo motivo il nostro
cervello “sente” di aver bisogno
di più energia. Nel corpo aumenta così la produzione di cortisolo, un ormone che sul sistema
nervoso ha un effetto eccitante.
Ma se il nostro fisico è particolarmente stanco, non regge a
questo stimolo eccessivo e manda segnali di disagio. Chi è molto sensibile agli stimoli climatici
produce cortisolo in eccesso e
soffre perciò di insonnia o di
inappetenza, o anche di sbalzi di
umore.
Il tentativo di analisi scientifica di
una sindrome mai ben compresa fino a oggi proviene da uno
studio promosso dallʼOsservatorio FederSalus (lʼassociazione
che riunisce le principali aziende
italiane produttrici di prodotti salutistici) condotto su 75 esperti
tra psicologi, nutrizionisti e dietologi. Per il 74% degli esperti intervistati, la primavera è uno dei
periodi in cui gli italiani denunciano maggiori disturbi e malesseri. Un vero “mal di primavera”
che coinvolge sia lʼaspetto fisico
che psicologico: con effetti
sullʼalimentazione, sullʼumore e
sul sonno, ma anche sulla capacità di concentrazione e di memorizzazione. Alla base di questo incremento di malesseri primaverili ci sarebbero soprattutto
gli stili di vita sbagliati, unʼalimentazione scorretta e lo stress.
Un mix che fa mancare il giusto
riposo allʼorganismo, lo sovraccarica di grassi e lo impoverisce
di elementi nutritivi essenziali.
Oltre ad essere sempre più diffuso, il mal di primavera colpisce
ormai tutte le fasce di popolazione. Se maggiormente esposti
sono anziani e bambini, a rischio
sono tutti coloro che conducono
vite particolarmente stressanti e
caratterizzate da stili di vita sbagliati: persone in forte sovrappeso, a cui si aggiungono manager, imprenditori e coloro che
per esigenze di lavoro sono sottoposti a forti e continuati stati di
stress. E i single, che tendono a
condurre vite più sregolate.
Per superare senza troppi disagi
il momento del cambio di stagione è possibile adottare qualche
accorgimento che aiuti il fisico
ad adattarsi alle mutate condizioni climatiche. Fondamentale
è non lasciarsi prendere dallʼindolenza, ma è bene evitare tutto
ciò che può sovraffaticare l'organismo.
Dagli esperti dellʼOsservatorio
FederSalus arrivano le regole
per superare indenni gli attacchi
del mal di primavera. Lʼelenco si
apre con lʼinvito a dedicare più
tempo e attenzioni a se stessi:
secondo gli esperti serve una
particolare cura nellʼautogratificazione. Bisogna scegliere un
momento della giornata tutto per
sé, ma anche prestare attenzione ai segnali che arrivano dal
proprio corpo.
La prima cosa da fare nei cambi
di stagione è esporsi il più possibile alla luce diurna, in modo da
abituare lʼorganismo alla iperstimolazione ormonale. La luce solare, tra lʼaltro, contribuisce alla
produzione di melatonina, un ormone che aumenta lʼenergia e il
tono dellʼumore. Così una passeggiata di primo mattino, cercando di limitare l'esposizione
in luoghi che possono scatenare
reazioni allergiche come parchi
e aperta campagna, può avere
un effetto particolarmente tonificante e di benefica influenza sul
fisico, con effetti che si fanno
sentire per tutto il giorno. Quando si è in ufficio o in casa si devono tenere le tende aperte il
più possibile e concedersi almeno una breve passeggiata
allʼaperto durante la pausa per il
pranzo. Sono consigliabili almeno 30 minuti di leggera attività fisica al giorno, senza avere fretta
di tornare in forma per lʼestate.
Infatti esagerare con lʼattività fisica è altrettanto negativo che
non fare nulla. Iniziare adesso a
controllare lʼalimentazione, a ridurre grassi e carboidrati consente di evitare, 10 giorni prima
di andare in spiaggia, di lanciarsi
in diete radicali, pericolose per
salute e benessere. Anche una
semplice passeggiata può essere sufficiente: al mattino aiuta a
liberare la mente predisponendola agli impegni della giornata
e alla sera scarica la tensione
nervosa e muscolare favorendo
il sonno.
Attenzione a non sottovalutare
lʼesigenza di sonno e riposo
dellʼorganismo. Lʼaumento delle
ore di luce e lʼarrivo della bella
stagione non significa che la
giornata “attiva” debba durare
20 ore al giorno. Dopo un inverno che ha debilitato lʼorganismo
è fondamentale dedicare il giusto spazio alle ore di sonno,
senza però esagerare rimanendo a letto per la maggior parte
della giornata.
Per quanto riguarda lʼalimentazione, meglio prediligere pasti
leggeri ma frequenti, ricchi di
proteine e vitamine evitando di
concentrare tutto lʼapporto calorico in un unico pasto e facendo
attenzione ad evitare gli alimenti
che richiedono un processo digestivo particolarmente elaborato e quindi faticoso per l'organismo.
Attenzione infine gli sbalzi di
temperatura e alla scelta dei vestiti. Lʼarrivo della bella stagione
non deve ingannare: colpi di
freddo, influenze e malesseri invernali sono ancora in agguato e
trovano terreno fertile negli organismi debilitati. Attenzione quindi
a ciò che si indossa la mattina
prima di uscire di casa. Preferire
ancora un abbigliamento a strati,
che renda possibile fronteggiare
improvvisi cali della temperatura
o innalzamento della stessa.
La mediazione civile
cazione, comodato, affitto di
aziende, contratti assicurativi,
bancari e finanziari e di danno
derivante da responsabilità medica e da diffamazione a mezzo
stampa dovrà previamente e obbligatoriamente rivolgersi ad uno
dei centosessanta organismi di
mediazione
accreditati
dal
Ministero della Giustizia e reperibili anche on line. Tra un anno
l’obbligo verrà esteso anche alle
questioni in materia condominiale
e alle cause per risarcimento danni da circolazione stradale.
Per tutte le materie
non ricomprese nell'elenco, la mediazione
continua a rimanere facoltativa.
Chiunque può (rectius deve)
dunque presentare domanda ad un
organismo di conciliazione a sua
scelta compilando il relativo
modulo e anticipando 40 euro per
l'avvio dell'iter e poi aspettare di
essere convocati.
Se ci si rivolge al proprio legale
di fiducia come in passato,
quest’ultimo ha il dovere e l’obbligo di informare il cliente circa
il necessario (o facoltativo a seconda della materia) e preventivo
tentativo di mediazione. Depositata la domanda, il responsabile dell'organismo designa un mediatore
che entro quindici giorni deve
convocare le parti. Se al primo incontro non si presenta la con-
troparte la procedura termina immediatamente: il conciliatore
redige un verbale di mancato accordo, il convenuto non deve
sostenere alcun costo e chi ha
radicato la procedura può rivolgersi subito al Giudice ordinario
competente.
Nel caso si riesca a instaurare il
contraddittorio, il mediatore deve
confrontarsi per trovare una
soluzione con le parti che a loro
volta possono sollecitare una proposta conciliativa che sarà tenuta
in considerazione dal Giudice ordinario nel caso in cui la
conciliazione non andasse a buon
fine. La conciliazione si conclude
comunque con un verbale che può
essere di accordo o di mancato accordo. Il verbale della eventuale
conciliazione raggiunta, come già
detto, potrà costituire titolo esecutivo per l’espropriazione forzata e
per l’iscrizione di ipoteca
giudiziale.
La legge prevede altresì le indennità che spettano all'organismo di
mediazione e che sono parametrate al valore della controversia;
ad oggi risultano fissate tariffe
minime per gli organismi pubblici
- a cui hanno aderito e si sono
allineati anche gli enti privati –
che vanno da un minimo di 65 euro per le liti di valore fino a 1.000
euro, a un massimo di 9.200 euro
per quelle di importi superiori a 5
milioni di euro.
Ciò premesso, non si può non evidenziare che l’istituto della mediazione fin da subito ha sollevato
più di un dubbio agli esperti del
settore, tanto che l’Organismo
Unitario
dell’Avvocatura
ha
chiesto al Tar del Lazio di
valutare la legittimità della novella ed in particolare il rispetto del
diritto di difesa costituzionalmente tutelato.
E ciò sia perché non è prevista
l’obbligatorietà
dell’assistenza
legale in sede conciliativa, sia
perché il mediatore è un soggetto
non necessariamente munito di
formazione giuridica. Per diventare mediatori è infatti sufficiente partecipare a un corso di
formazione di 50 ore presso un
ente accreditato, facendo sorgere
più di un dubbio sul fatto che
qualsiasi professionista possa gestire
controversie
anche
complesse (e senza limiti di valore) previa la sola frequentazione
di un breve corso teorico e possa
affrontare questioni che implicano
la necessaria conoscenza di principi giuridici e normativi.
Se è vero che in tutta Italia vi
sono migliaia di cause arretrate in
attesa di sentenza e che la novella
è nata con l’obiettivo condivisibile di deflazionare il contenzioso
civile, ad avviso di molti è
tutt’altro che scontato che l’obbligo di confrontarsi preliminarmente davanti al ”conciliatore”
possa agevolare la soluzione
delle controversie: una mancata
mediazione potrebbe non solo
non agevolare la definizione della lite ma addirittura allungarne i
tempi, esacerbando gli animi e
accentuando la conflittualità.
Da più parti è stato anche evidenziato che l’obiettivo condivisibile
di ottenere giustizia in tempi brevi poteva essere perseguito eliminando davvero le udienze di
mero rinvio, o imponendo rinvii
brevi o ancora sanzionando il
comportamento processuale ostruzionistico di quella parte non
interessata ad ottenere una sentenza in tempi brevi o ancora regolamentando in maniera più efficace il tentativo
di conciliazione già previsto in sede
giudiziale.
Le lettere ed i quesiti
vanno inviati a :
Simone Restelli
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APRILE 2011
33
LO SPAZIO DEI LETTORI
150° Anniversario dellʼUnità
dʼItalia: la maggioranza di centrodestra si defila
Ci siamo accorti tutti del fastidio
con cui lʼattuale maggioranza di
centrodestra ha ricordato (per modo di dire) il 150° anniversario
dellʼUnità dʼItalia: nessuna iniziativa, nessuna presa di posizione,
nessun imbandieramento, ma solo
partecipazione impacciata a manifestazioni indette da altri.
Eʼ così accaduto che, stante lʼinerzia dellʼAmministrazione Comunale, avevamo chiesto la convocazione straordinaria e solenne del
Consiglio Comunale per le ore
11,30 del 17 marzo: sarebbe stato
un degno suggello alla cerimonia
commemorativa, organizzata dalle
Associazioni dʼArma davanti al
Monumento ai Caduti alle ore 11.
Invece il Consiglio Comunale è
stato convocato per le ore 18 del
24 marzo in un clima molto dimesso, giustificando tale differimento
con la prevista mancanza del numero legale dei Consiglieri Comunali.
Ma “le bugie hanno le gambe corte”: infatti avanti il Monumento
erano presenti 11 Consiglieri su
17, che avrebbero ampiamente
garantito il numero legale.
Abbiamo proposto il seguente
ORDINE DEL GIORNO
IL CONSIGLIO COMUNALE DI
Mede: l’opposizione commenta
MEDE
Riunito in seduta solenne il
17/3/2011 per celebrare la fausta
ricorrenza del 150° anniversario
dellʼUnità dʼItalia;
RICORDA
Con emozione la storica data, in
cui lʼItalia, già da secoli nazione
per cultura, lingua, storia, diventava anche Stato Unitario.
LʼUnità dʼItalia si è realizzata per
quel grande moto ideale e politico,
rappresentato dal Risorgimento, in
cui sono confluiti i sacrifici ed il
sangue di quanti hanno prima cospirato e poi combattuto, lʼintelligenza e la lungimiranza di statisti,
la passione civile di intellettuali, le
istanze di libertà e di indipendenza
di tanti uomini, donne, giovani.
A tutti i valorosi patrioti vada il nostro ricordo commosso e riconoscente. LʼItalia Unita ha inoltre costituito lʼinizio di un percorso difficile, tormentato, a volte nobile ed a
volte meschino, per ottenere più
ampi spazi di liberà e di democrazia per tutti, per raggiungere significativi traguardi di giustizia sociale, per consentire una più larga
partecipazione dei cittadini alla vita dello Stato.
La Costituzione Repubblicana del
1948 ha rappresentato il compimento del processo risorgimentale, consentendo lʼingresso a pieno
titolo nello Stato di forze, movi-
menti, ideali, che, pur presenti nelle vicende del nostro Risorgimento, non erano stati fino ad allora
degnamente rappresentati.
A noi, uomini e donne di oggi, il
compito di continuare con umiltà
ed impegno lʼopera di servizio alla
nostra Patria, ricordando “Non
chiedere cosa il tuo paese può fare per te, ma piuttosto cosa tu
puoi fare per il tuo paese” (J. Kennedy).
Il Consiglio Comunale si è così
espresso:
Favorevoli (li possiamo ben chiamare “coraggiosi patrioti”): 10
(Bertarello Antonella – Bertassi
Guido – Calvi Silva – Carrera
Alessandro – Cerri Patrizia – Donato Maurizio – Larioli Adriano –
Morandotti Giuseppe – Rossanigo
Antonio – Veronese Massimo)
Contrari: 1 (Bolzoni Moreno)
Astenuti: 4 (Gazzaniga Pierluigi –
Guardamagna Giorgio – Leva Stefano – Ottonelli Matteo)
Assenti: 2 (Grossi Alberto – Soldati Luigi)
Ogni commento è superfluo!
Sulle nomine alla Casa di Riposo avevamo ragione noi: il TAR
bacchetta le furbizie del Sindaco Guardamagna e del Commissario dott. Leone!
Avevamo a suo tempo impugnato
al TAR il decreto 26/6/2009, con
cui il Sindaco aveva nominato nel
Consiglio dʼAmministrazione della
Fondazione 4 componenti di maggioranza e 1 di minoranza, in
aperta violazione dellʼart.8 dello
Statuto (prevedeva che fosse il
Consiglio Comunale ad effettuare
le nomine, spettando 3 componenti alla maggioranza e 2 alla minoranza).
Anche lʼallora Presidente Daglio
aveva assunto analoga iniziativa
giudiziaria.
Ma poi è avvenuto “il golpe”, attuato dal Commissario dott. Leone
con la complicità del Sindaco
Guardamagna.
Con la furtiva modifica del predetto articolo 8 è stato stabilito che la
nomina di 4 componenti fosse di
competenza del Comune: con tale
formulazione generica è stata offerta in un piatto dʼoro al Sindaco
la possibilità di provvedervi direttamente.
Così infatti è avvenuto: il Sindaco
ha revocato lʼimpugnato decreto
26/6/2009 ed ha provveduto alle
nuove nomine, favorendo lʼinsediamento del Consiglio dʼAmministrazione.
Ad abuso si è aggiunto abuso!
Il TAR Lombardia con sentenza
depositata il 24/3/2011 non ha potuto fare altro, come previsto, che
prendere atto dellʼintervenuta modifica dello Statuto e della revoca
dellʼimpugnato decreto 26/6/2009:
ha così dichiarato lʼimprocedibilità
“per sopravvenuto difetto di interesse” (non poteva più annullare
un provvedimento ormai privo di
efficacia).
Ha però aggiunto “lʼoriginario
decreto di nomina non appariva
immune dalle censure sollevate
dai ricorrenti per violazione
dellʼart. 8 dello statuto della
Fondazione, nel testo allʼepoca
vigente, prima della citata modifica”.
Eʼ raro che il TAR, dichiarando
una sopravvenuta carenza di interesse, esprima comunque un giudizio sullʼatto impugnato.
Evidentemente erano troppo macroscopiche le illegittimità del decreto 26/6/2009 del Sindaco per
tacere: si ritiene inoltre che il TAR
si sia accorto del gioco “sporco”
messo in campo per sfuggire ad
una pronuncia sfavorevole.
Che bacchettate alle furbizie del
Sindaco Guardamagna e del
Commissario dott. Leone!
Le elezioni sono ormai alle porte:
solo “mandando a casa” lʼattuale
maggioranza di centrodestra si
potrà ripristinare alla Casa di Riposo la legalità, così sfacciatamente violata.
Gruppo Consiliare
“LʼUnione per Mede”
Comune di Mede
Perchè paghiamo così tanto?
In data 8 marzo u. s., si è svolto a Lomello una seduta del Consiglio Comunale nella quale, tra l’altro, è stato
approvato il bilancio di previsione per
l’anno 2011. Purtroppo, forse per la
concomitanza con la festa della donna, la presenza del pubblico è stata
molto limitata: soltanto quattro cittadini hanno potuto ascoltare le linee
programmatiche proposte dalla maggioranza consiliare. In queste righe
non intendiamo riassumervi quanto
trattato nell’intera lunga serata, caratterizzata da un intenso ma civilissimo
confronto e terminata ben oltre la
mezzanotte, bensì ci limitiamo ad evidenziare un paio di punti che si riflettono direttamente sulle nostre tasche.
IRPEF – Come noto le vigenti disposizioni legislative consentono alle
Amministrazioni Comunali di applicare una cosiddetta “addizionale comunale” fino alla misura massima
dell’8 per mille sui redditi percepiti
dalle persone fisiche. I nostri Amministratori hanno deciso di utilizzare la
massima aliquota su tutti i redditi, a
partire dagli stipendi e dalle pensioni
più basse, per cui, a titolo esemplificativo, chi percepisce uno stipendio o
una pensione di 800 euro mensili (pari a circa 10.000 euro annuali) lascia
nelle casse del Comune di Lomello la
somma di circa 80 euro ogni anno.
Il gruppo di minoranza “NOI PER
VOI” in Consiglio Comunale si è opposto a questa scelta, proponendo
agevolazioni almeno per le fasce più
deboli, proposta non accettata dalla
maggioranza consiliare.
Da un semplice confronto risulta che
nessuno, in tutta la zona, paghi quanto
il cittadino di Lomello. Ipotizzando
un reddito di € 10.000 all’anno, vi segnaliamo quanto si paga negli altri
Comuni:
Cassolnovo 70 €, Suardi 70 €, Olevano € 60, Breme € 60, Candia €
60, Castello d’Agogna € 50, Gambolò € 50, Garlasco € 50, Mezzana
Bigli € 50, Semiana € 50, Dorno €
40, Cozzo € 40, Tromello € 40, Valle
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35, Galliavola € 20, San Giorgio €
20, Scaldasole € 20.
Nei comuni di Vigevano, Mortara,
Mede, Sartirana, Cilavegna, Pavia,
Broni, Voghera, Cava Manara, Belgioioso, Bastida de’ Dossi, non si paga nulla perché l’addizionale comunale viene applicata solo sui redditi superiori ai 10.000 € e, solitamente, per
un’aliquota inferiore all’8 per mille.
TARSU – E’ noto che la TARSU viene pagata dai cittadini a fronte del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e del servizio di pulizia delle strade. A decorrere dall’anno 2011 la tariffa per le abitazioni civili passerà da
1,62 € al mq ad 1,78 € al mq, con un
aumento pari al 10%. In buona sostanza, un’abitazione di 100 mq che
nel 2010 pagava 162 € all’anno, andrà a pagare la somma di € 178.
E’ vero che le attuali disposizioni di
legge invitano le Amministrazioni
Comunali a recuperare dai cittadini
tutto ciò che spendono per gestire il
servizio, tuttavia è necessario ammettere che con questa spesa si potrebbe
pretendere un paese più pulito ed un
servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti adeguato alle necessità della
collettività. Siamo a conoscenza di
paesi che dispongono di piazzole ecologiche, con strade molto più pulite
delle nostre, eppure a fronte di questi
migliori servizi praticano tariffe non
superiori a quelle che gravano sui cittadini lomellesi.
Il nostro gruppo “NOI PER VOI” in
Consiglio Comunale si è espresso
contro questo aumento.
Sia chiaro che non è nostra intenzione
puntare il dito contro chi è addetto alla pulizia esterna, anzi il nostro Comune dispone di operatori dotati di
notevole professionalità che, tuttavia,
vengono utilizzati prioritariamente
per altre mansioni, secondo le direttive impartite dai loro coordinatori.
Purtroppo il risultato è evidente: strade sporche, cacche canine e rifiuti ingombranti abbandonati in vari angoli,
dentro o fuori l’abitato. E’ vero che
certi cittadini si meriterebbero una tiratina di orecchie, in quanto non brillano per educazione e senso civico,
tuttavia invitiamo i nostri Amministratori a creare le condizioni affinché
ogni lomellese sappia dove portare il
proprio rifiuto.
Una cosa è certa: nella scorsa legislatura le strade erano visibilmente più
pulite ed il servizio per i rifiuti ingombranti risultava molto più efficiente; tutti possono constatare che a
Lomello la situazione è peggiorata.
Cari Lomellesi, da parte nostra ci impegniamo a segnalarvi i fatti più significativi che andranno ad impattare
sulla collettività; a Voi chiediamo una
maggior presenza alle sedute del Consiglio Comunale, poiché in quella sede vengono discusse le problematiche
che vi riguardano da vicino.
Cordiali saluti.
“NOI PER VOI”
Piermario Galli
Giuseppe Pastorini
APRILE 2011
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LO SPAZIO DEI LETTORI
Riccardo
Negri
Le stelle oltre il buio
Già due anni orsono abbiamo
portato a conoscenza dei lettori
del Tam Tam di come a 33 anni,
Silvia sia stata colpita da un tumore allʼanca.
Eʼ stata operata e sembrava che
tutto procedesse bene: in seguito sono sorte molte complicazioni. Non è nostra intenzione
scendere nei particolari, se vorrà
lo farà lei e ci racconterà tre anni
e mezzo di vita e di come il suo
fisico sia stato colpito da “temporali” e “terremoti” di ogni genere, fisici e morali, ma affrontati con molto coraggio. Poi,
qualche mese fa è subentrata
una leucemia fulminante.
I farmaci non potevano più salvarle la vita, una sola possibilità,
il trapianto del midollo osseo.
Serviva però, subito, un donatore compatibile e lʼha trovato nel
fratello Fabio di trentanove anni.
Così il 21 dicembre dello scordo
anno nel reparto di ematologia
dellʼOspedale San Matteo di Pavia è stato effettuato il trapianto.
Sono trascorsi più di tre mesi e
Silvia sta bene.
Noi, parenti e amici, siamo grati
alla redazione del Tam Tam che
ci da la posibilità di ringraziare
pubblicamente Fabio per la sua
generosità e per lʼimmenso valore del suo dono.
Qualcuno di noi avrebbe voluto
avere il privilegio di aiutare Silvia
ma solo Fabio, proprio perchè
fratello aveva le componenti del
midollo compatibili al 100x100
con quelle della sorella perciò
solo lui poteva “donare” la vita a
Silvia.
La nostra ammirazione e un grazie di cuore a Silvia perchè consapevole in quanto i dottori
lʼavevano informata delle difficoltà, viste le sue condizioni,
delle poche probabilità di un
buon esito. Ma lei con molta determinazione ha voluto rischiare
perchè non voleva e non poteva
rifiutare il dono che suo fratello,
con tanto amore, le offriva.
Noi la vogliamo ringraziare perchè ci ha insegnato ad avere
una grande fede per poter vedere le stelle oltre il buio più dfitto
che le circostanze della vita ti
pongono davanti.
Caro Richi, è già passato un
anno da quando te ne sei andato,lasciando un vuoto che
niente e nessuno potrà colmare, ma il dolore è talmente
Alessandro
Crivellari
Parenti e amici
Occhi specchio dell’anima… e non solo.
Eʼ convinzione comune ritenere gli
occhi come importante, se non essenziale, veicolo e fonte di innamoramento. Infatti è dagli sguardi
profondi che nascono gli amori, è
dallo scrutare degli occhi che si intendono complicità e possono
scaturire emozioni.
Lo scrutare, o meglio lʼanalizzare
la parte colorata dellʼocchio (iride)
è una pratica di analisi che risale a
molto tempo fa e la convinzione
che lʼocchio non serva soltanto
per vedere è un concetto fatto proprio da Ippocrate e poi sviluppato
negli anni successivi in molte parti
del mondo. Lʼocchio quindi è anche lo specchio, oltre che dellʼanima, anche dellʼorganismo e ci permette di rilevare ogni tipo possibile
di alterazione a livello organico oltre che tendenze ed eventuali debolezze strutturali di ognuno di
noi. Questa è la moderna iridologia: una pratica antichissima molto
utilizzata nei paesi esteri e che in
Italia rappresenta il punto di riferimento analitico di molti operatori
delle cosiddette medicine “alternative”. Lʼanalisi dellʼocchio permette
di valutare il livello di benessere
psicofisico di ogni individuo, infatti
attraverso una attenta analisi
dellʼiride si possono rilevare eventuali squilibri dellʼorganismo umano. Questa tecnica permette lʼ osservazione delle predisposizioni
ad alterazioni funzionali ed organiche e lʼindividuazione delle cause
UOMO - DONNA
ACCESSORI
collegate agli squilibri.
Lʼ iride rivela un mondo di minuscoli dettagli attraverso i quali si
evidenziano unʼ enorme quantità
di informazioni e queste vengono
veicolate verso la struttura iridea
tramite le fibre nervose dellʼocchio. Attraverso queste connessioni nervose, lʼiride è collegata
agli organi ed ai tessuti del corpo
ed è quindi in grado di registrare
le variazioni del loro stato bioenergetico. Attraverso i segni che si
manifestano sullʼiride, si possono
rilevare situazioni infiammatorie,
che verranno “registrate” indicandoci su quali organi sono localizzate; si possono rilevare i cambiamenti dello stato di salute che
possono dipendere dagli eventi
stressanti vissuti nella propria vita,
sia attuali che trascorsi; si possono rilevare gli accumuli di scarti
metabolici nellʼorganismo, le predisposizioni legate alla propria costituzione, le capacità reattive agli
eventi esterni, intervenendo nella
prevenzione dei disturbi.
Si individuano inoltre i cambiamenti dello stato di salute che
possono dipendere: dallo stile di
vita, dalla alimentazione e dallo
stress, anche pregresso. L'analisi
Iridologica può quindi evidenziare
alcune tendenze patologiche ancor prima che appaiano i sintomi.
Non ci si può improvvisare iridologi, occorre assolutamente rivolgersi a seri professionisti, a persone
che siano regolarmente diplomate
e che abbiano al loro attivo una
buona esperienza. In Italia esiste
una Federazione Nazionale (denominata FNNHP) che raggruppa
i naturopati ed iridologi professionisti e che in grado di fornire una
vera e propria garanzia sullʼaffidabilità e sulla preparazione degli
operatori del campo. In Germania,
in Francia, in Inghilterra ed in molti
altri paesi europei ci si rivolge
allʼiridologo almeno a cadenza annuale, per un controllo generale
sullo stato di salute dellʼintero organismo. Sarebbe auspicabile che
questa pratica divenisse comune
anche in Italia, tenendo sempre
ben presente che questo non vuole assolutamente sostituirsi ad altri
metodi di indagine tradizionali, ma
soltanto affiancarli per offrire ulteriori e preziose informazioni aggiuntive agli operatori della salute.
Perciò, così come è importante affidare la nostra salute in buone
mani, è importante affidare i nostri
occhi a buoni sguardi.
Lʼocchio osserva ma prova anche
piacere ad essere osservato, ad
essere letto e ad essere interpretato perché, se è vero che con gli
occhi ci si innamora, è anche vero
che con gli occhi si può guarire.
Gian Luigi Benni
Federazione Nazionale Naturopati
Heilpraktiker Professionisti
lancinante che sembra sia
successo ieri!!
Vivo nel ricordo della tua
bontà, onestà, determinazione. Il tuo sorriso dolce e sincero mi accompagna ogni
giorno, la tua voglia di vivere e
lʼentusiasmo che mettevi in
ogni cosa mi aiutano a non arrendermi!!
Con tanto amore.
La tua mamma
e Cristiano.
Quando una persona ci lascia
e non possiamo più toccarla o
sentire la sua voce sembra
scomparsa per sempre.
Ma un amore sincero non morirà mai. Il ricordo di te vivrà
per sempre nei nostri cuori:
più forte di qualsiasi abbraccio, più importante di qualsiasi
parola.
Michela e famiglia
Pendolari e Ferrovie:
eterni problemi irrisolti
14-15-16 /03/11:treno 10360
ore 06.00 da Al portava di ritardo dai 20 ai 30 min di ritardo .
18/03/11: treno 4749 ore
19.15 da Pv passava da Mede alle ore 21.13 anziché alle
ore
20.02 21/03/11: treno 10364
ha viaggiato quasi tutti i giorni
con 1 carrozza di Littorina
(treno degli studenti).
25.03.11: Treno 10364
ore 13.45 da Alessandria viaggiava con 20 min di ritardo
Treno 10365 ore 17.16 da Pv
viaggia con 1 carrozza di Littorina (21/03 messo un Bus sino
a S. Nazzaro ma alcuni utenti
non sono riusciti a salire).
Nb: queste composizioni si trovano anche nel ritorno abbinati
soprattutto alle scuole.
Ormai la gente è stufa di consumarsi ferie , adoperare auto,
ritardi sul posto di lavoro e per
recuperare le ore perse ritornare anche alle ore 20,00 e
essere in giro dalle ore 06.00
del mattino (8 ore di lavoro e
poi le donne devono ancora
accudire la casa con annessi e
connessi).
Ci resta ancora la malattia
Una cosa è sicura che certi
personaggi non sanno cosa
vuol dire a vivere con uno stipendio dai 1.000 ai 1.200 Euro
al mese. Loro per una consulenza annuale (magari non
sanno nemmeno di che si parla) sono dai 100.00 ai 150.00
euro di compenso.
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APRILE 2011
35
LO SPAZIO DEI LETTORI
La politica dei fanghi
A Lomello un altro impianto “contro” le indicazioni del Consiglio Comunale (maggioranza ed
opposizione), la cittadinanza ecc.
Siamo certi che quanto sta avvenendo da anni
nei territori della lomellina sia sempre stato inevitabile?
LʼImpianto CRE in Lomello si farà! La Legge è
dalla parte dellʼimprenditore!
Dallʼanno 2006/2007 tramite, il lavoro svolto dai
comitati civici sorti sul territorio, unʼinterpellanza
al Parlamento Italiano prima ed a quello Europeo poi si è cercato di sensibilizzare la classe
politica “locale” affinchè non si insediassero in
Lomello ulteriori impianti che ledessero lʼambiente o la salute dei cittadini.
Con il passare del tempo si è assistito nel nostro paese ad un andirivieni di politici (quasi
sempre nellʼimminenza di qualche tornata elettorale), ad una serie di promesse che sarebbe
inutile citare ma che comunque alla luce degli
avvenimenti non mantenute, ecc.
In questi giorni apprendiamo che tutto è accaduto per colpa/merito dei “Tecnici” della Regione Lombardia che non evidenziando impedimenti normativi non hanno potuto fare altro che
dare le autorizzazioni necessarie per lʼinsediamento di tale ditta sul territorio!
Permettetemi a questo punto alcune considerazioni:
-sarebbe opportuno che alle prossime elezioni il
cittadino potesse scegliere e votare i “tecnici” e
non una classe politica incapace di farsi carico
delle istanze di chi li ha votati(magari anche per
le promesse fatte in materia);
-considerato che dal 2013 anche lʼItalia dovrà
adeguarsi alla normativa già in vigore in Europa
che vieta lo spandimento di fanghi in agricoltura
come potrà essere ammortizzato tale impianto
in un solo anno di funzionamento?
-in considerazione del fatto che un politico locale il 14 maggio di qualche anno fa in una pizzeria della lomellina con alcuni sindaci del territorio sosteneva che per sanare il Bilancio della
Provincia di Pavia occorreva che venissero costruiti ancora 4/5 inceneritori o discariche …. ;
-ecc. ecc.;
ecco cari Lomellesi/Lomellini svelato lʼarcano
….
Non è vero che i politici non han fatto nulla….
I politici han fatto ciò che volevano fare sin dal
principio ….
Provo ad azzardare, con una variazione (forse
nemmeno) delle licenze concesse non è che tale impianto verrà successivamente trasformato
in inceneritore o discarica di materiali pericolosi?!!!
Ma che delusione, anzi che vergogna!!!!
-chi si impegna nella gestione della cosa pubblica dovrebbe farlo con spirito di servizio (attenzione al prossimo) tendendo ad agire per il Bene Comune;
-la politica non la si può/deve fare per “mestiere” ma con gratuità e spirito di missione;
-la politica non è “occupazione”, “sete di potere”, “ingordigia”, “egoismo”, “prevaricazione”,
“ostentazione”, “affarismo”, “mercimonio”;
-la politica è ascolto delle istanze che provengono dal territorio, è il farsene carico;
-la politica è una cosa seria;
-quando la politica antepone lʼinteresse economico al Bene Comune, alla salute della persona, allʼuomo non fa altro che segnare ulteriormente il divario, lo steccato che divide la gente
dalla gestione del potere fine a se stesso;
Oggi più che mai vi è bisogno di una nuova stagione di moralizzazione della politica e deve
partire da noi con lo strumento più democratico
che possa esistere la croce su un nome nel segreto della cabina elettorale ricordandosi (mentre si pone tale segno) delle promesse ricevute
e di quelle mantenute.
Credetemi non è vero che “sono tutti uguali” come spesso sentiamo dire da chi probabilmente
cerca solo un alibi, vi è tanta
gente di buona volontà occorre
esortarli ed aiutarli ad andare
avanti perché qualcosa veramente cambi …. non ho visto
e non vedo tanta differenza tra
la prima e la seconda repubblica, anzi ….
Peccato perché era unʼoccasione che purtroppo puntualmente abbiamo perso rincorrendo lʼegoismo nella ricerca
della salvaguardia del proprio
orticello.
Giampaolo Cerri - Lomello Pv
La Rosa per lʼItalia Verso il
Partito della Nazione
Lomello: strade sporche
A Lomello durante un recente Consiglio comunale è di nuovo emerso il
problema della sporcizia delle strade
del paese.
Vorrei, attravesro le pagine di codesto
giornale, rivolgermi all’assessore con
delega allo sport, signor Paolo Piovera.
Condivido la sua convinzione circa la
necessità di maggior collaborazione e
di solidarietà di volontariato che non
portino solo a coltivare il proprio orticello.
Vorrei pertanto suggerirgli quanto segue:
- organizzare una giornata ecologica al
mese con i baldi giovani e ragazze che
praticano sport: calcio, pallavolo, ciclismo, ecc.
- puliscano per una intera giornata gra-
Benvenuto Matteo!
tuitamente le strade armati di scope,
sacchi e pattumiere.
Darebbero così anche il buon esempio
a quei mascalzoni che lasciano con
consapevole intenzionalità e lucida determinazione, delicatamente posati in
luoghi ben visibili e di indispensabile
utilizzo: bottiglie di plastica, scatole o
sacchetti di patatine, bicchieri dell’
Estathè, fazzoletti di carta sporchi e
quant’altro espressione di violenta provocazione che arriva ai remoti recessi
della psiche dei contribuenti che pagano le tasse sui rifiuti, negazione dei valori della società civile e democratica e
che si qualificano semplicemente per
quello che sono: reati!
Cordialità
Angela Trigo
Ad allietare lʼunione di Anna
Grossi e Fabio Ruzza di Mede, è giunto Matteo.
Ad Anna e Fabio le migliori felicitazioni da estendere ai nonni felici, Alberto con Teresa e
Francesco con Adriana.
Al piccolo Matteo che si affaccia ora alla vita gli auguri di un
futuro felice.
Gli amici di Mede
Primo traguardo
Dedicato a Carlotta Rossetti di
Pieve del Cairo
Per il tuo primo compleanno,
tanti auguri da papà Alberto,
mamma Veronica, nonna Aldina, tutti gli zii e gli amici
Offerte Aido
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APRILE 2011
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LO SPAZIO DEI LETTORI
Papà guarda...
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Una passeggiata con mio figlio in
riva al grande fiume. Un modo
per fargli apprezzare, sin da piccolo, la natura. Ad un certo punto
è attratto da un qualcosa di strano, forse la sua fantasia ancora
“innocente”
avrà
scambiato
quellʼoggetto per una zattera o
qualcosa di simile.
“Cosʼè papà?”
Ho cercato di fornire spiegazioni
sforzandomi di non usare epiteti
poco consoni alla sua educazione, ma quellʼamianto abbandonato li avrebbe meritati.
Le regole devono valere per tutti
Caro Direttore,
direi che la pazienza di molti nostri
concittadini potrebbe presto finire!
Nelle ultime settimane sono avvenute risse e accoltellamenti tra stranieri e sono proseguiti i soliti furti
nelle abitazioni, creando a mio avviso, nelle persone una sensazione
di permanente insicurezza e timore.
Certo il territorio è vasto, però il
controllo che è possibile fare su di
esso, deve essere costante, sia di
giorno che di notte, non si può lasciare Mede e la Lomellina ai delinquenti, c'e' chi sostiene che a commettere i furti siano i soliti noti, ebbene allora controlliamoli, un Sindaco ed una amministrazione hanno
il dovere di consentire ai propri
concittadini di vivere tranquillamente, si potrebbe migliorare tantissimo la situazione, forse addirittura risolverla... Come? Con la sinergia delle forze dell'ordine, i nostri amati Carabinieri e la Polizia
Municipale possono, anzi devono
"tenere il fiato sul collo" ai poten-
ziali individui pericolosi, se vedono
una faccia sconosciuta occorre chiedere i documenti, recuperare informazioni, così come se ci sono persone abituate a vivere di espedienti,
costoro vanno sorvegliati! L'accoglienza è un bel concetto, ed è un
dovere da parte di ognuno di noi
mettrela in pratica quando è possibile, però non possiamo spalancare
le porte a tutti e in città negli ultimi
10-15 anni sono arrivati centinaia di
clandestini perchè si è diffusa l'idea
che a Mede gli stranieri possono fare ciò che vogliono (ed è così..).
Negli ultimi anni ho mitigato le mie
posizioni, però resto assolutamente
convinto della necessità di fare "pulizia", le regole devono valere per
tutti, per gli italiani e per gli stranieri, solo così si può ottenere una
dignitosa integrazione, altrimenti si
continuerà a prendere in giro tutti i
cittadini onesti, i quali vanno a lavorare e poi rincasano trovando le
proprie case svuotate a rotazione,
Non ha senso avere un'amministra-
zione che ci vessa con multe piazzando l'autovelox come una trappola, quando certa gente va in giro
senza assicurazione, commette
qualsiasi infrazione senza nemmeno
vedersi arrivare la contravvenzione? Ho sentito qualcuno dire "lascia
stare tanto la targa è straniera..."
Gli italiani sono brave persone,
però prima o poi si stuferanno anche di colro i quali negli ultimi 10
anni li hanno presi in giro con promesse mai mantenute! Voglio rivolgere una sola preghiera ai nostri
concittadini: andate a votare, andateci soprattutto se i politici vi fanno
"schifo"! Chiedendovi prima di
esprimere il vostro voto: "In questi
10 anni Mede è diventata più sicura?" Se siete convinti di questo allora sapete già cosa fare, ma se invece
siete stanchi di questa situazione di
costante insicurezza allora votatemi, aiutatemi a difendervi, ogni voto è importante.
Ferraris Simone
Lista Sicurezza e Libertà a Mede
Fiorentina Grillo di Mede - Euro 40,00 in memoria
di Robagliati Liliana
Meritano profondo rispetto
Spett.le Redazione
anticipatamente ringrazio per lo
spazio del quale usufruisco con
questa mia lettera.
Mi rivolgo in particolare a quelle
persone (evito di definirle con aggettivi che comprometterebbero la
pubblicazione di questo mio scritto) che nei primo giorni di marzo
hanno abbandonato il loro cane,
legandolo al cancello del nostro
canile. La povera bestiola è riuscita, durante la notte, morsicando
insistentemente il guinzaglio, a liberarsi ma purtroppo il giorno successivo, nel suo vagare, è stata
investita ed è morta. Io stessa, da
anni volontaria del canile, sono
andata a recuperare il corpo sul
ciglio della strada capendo dal
pezzo di guinzaglio che si trattava
dello stesso cane che si era liberato.
Sicuramente il sapere di avere
messo a rischio la vita di qualche
automobilista e, soprattutto, aver
causato la morte di quella creatura che sicuramente ha dato loro
affetto e amicizia, non li toccherà
minimamente Ho scritto queste righe perchè in questa nostra società che definiamo erroneamente
moderna e civile, è importante
non abbassare la guardia riguardo
il grande problema dellʼabbandono degli animali.
Nessuno ci impone la loro presenza nelle nostre case.
Chi sceglie di avere animali è responsabile di una vita che mette,
senza riserve, nelle nostre mani
dando sinceramente affetto e amicizia: il minimo è avere per loro un
profondo rispetto.
Cordiali saliuti
Maria Grazia Finotello
“Volontari Associazione
La Cuccia Onlus”
Angelo Baratti
La moglie Maria e la figlia Eugenia unitamente ai familiari
tutti ricordano con immutato
affetto il caro congiunto e ne
rinnovano la memoria a quanti
lʼhanno conosciuto.
Andrea Albano
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APRILE 2011
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LO SPAZIO DEI LETTORI
I miracoli
della campagna elettorale
Caro Direttore,
vorrei condividere con lei questa
mia riflessione: le elezioni comunali fanno bene ai paesi come i
nostri. Durante tutto il mandato
non ci sono mai soldi per fare
nulla poi… come dʼincanto…
Proporrei delle elezioni annuali,
sicuramente i nostri paesi diventerebbero fiorenti come non mai.
Grazie.
Luca Brugnoli-Suardi
***
Riflessione quanto mai attuale!
Basta venire a Mede per constatare come fervono i lavori in
vista delle elezioni...la città è un
cantiere aperto!
Miracoli della campagna elettorale!
Ma chi ci crede...?
Mauro Ottonelli
Le mamme di Galliavola
Caro Direttore,
Le inviamo una nota che, come potrà
notare dal protocollo, abbiamo fatto
pervenire in data 25 – 01 – 2011 ai Comuni di Lomello e Galliavola e per conoscenza ad unʼinsegnante della scuola elementare di Lomello.
Le chiediamo gentilmente di pubblicarla per intero insieme a queste poche righe, forse così riusciremo finalmente
ad ottenere le risposte che da tempo
richiediamo ai nostri amministratori.
Abbiamo aspettato pazientemente i 30
giorni previsti dalla legge quindi ora ci
sentiamo nuovamente prese in giro da
finte promesse fatte pare solo per dare
continuità: a chi, poi?
Vorremmo far notare che questi comportamenti irritano la sensibilità delle
persone e causano sfiducia, infatti vorremmo precisare che a differenza di
qualche amministrazione noi genitori
galliavolini ci siamo posti una domanda: “Se veramente il Comune di Lomello avesse pagato 4 buoni pasto a
settimana per ogni bambino di Galliavola che avesse frequentato la 1^ classe a Lomello, come avrebbero reagito i
genitori lomellesi?” Forse come noi
avrebbero pensato a una sorta di discriminazione nei confronti dei loro figli?
Per le mamme interpellate
la rappresentante
del comitato spontaneo
dei genitori di Galliavola
Elena Tinti
***
Al Sig. Sindaco di Galliavola
Al Presidente dellʼUnione dei Comuni
di Lomello e Galliavola
Oggetto: contributi per iscrizioni alla
scuola elementare di Lomello
Siamo venute a conoscenza (tramite
inviti ed un incontro con unʼinsegnante
accompagnata dal nostro parroco)
dellʼintenzione dellʼUnione dei nostri
Comuni di pagare i 4 buoni pasto settimanali dei bambini che si iscriveranno
al 1° anno scolastico presso la scuola
elementare di Lomello.
Visto che questa ultima informazione
sembra sia stata riferita verbalmente,
ma davanti a molte persone, dal sindaco Piovera (che crediamo sia anche
lʼattuale presidente dellʼUnione, ma
non vorremmo sbagliarci), e vista la
nostra “ignoranza” dovuta alla nostra
assenza nella circostanza riportataci,
vorremmo sapere se quanto detto corrisponde a verità, in tal caso chiediamo
un documento che lo certifichi e che
indichi in modo trasparente se e per
quanto queste condizioni rimarranno
valide prima di decidere dove iscrivere
i nostri figli a scuola.
In ogni caso, se tutto è vero, a noi
sembrerebbe lʼennesima discriminazione verso quei bambini galliavolini
che hanno il diritto di frequentare le
scuole di Pieve senza nulla togliere a
Lomello, soprattutto dopo aver sentito
più volte le dichiarazioni da parte della
giunta di Galliavola, in particolare durante i consigli comunali e le riunioni a
cui abbiamo partecipato.
Di fatto ci è stato più volte detto che
non avremmo soldi per pagare un autista e ciò ha fatto sì che il bus di proprietà di Galliavola fosse dato allʼUnione dei Comuni, però sappiamo che sono stati richiesti finanziamenti alla nostra Regione per lʼacquisto di unʼauto
da adibire a scuolabus, ci è stato inoltre detto che non ci sarà più dato il
contributo mensa se non per nostro diritto sancito dallʼIsee. Detto ciò, nonostante arriviamo a capire che le spese
verrebbero divise tra i due Comuni
dellʼUnione, ci domandiamo: “Da dove
arriveranno i soldi promessi, visto che
anche lʼUnione per dichiarazione degli
stessi sindaci non è poi così ricca?”
Ci chiediamo poi, visto che il Comune
di Galliavola dice di non avere le possibilità economiche, ma poi è tanto ricco da finanziare acquisti di terreni e
costruzioni di villette e ristrutturazioni
di locali comprati per farci un luogo di
aggregazione per i nostri giovani per
poi tramutare tutto in un ristorante,
perché non offre le stesse opportunità
ai suoi cittadini più piccoli indipendentemente dal luogo in cui i loro genitori
vorranno mandarli a scuola? Vi sono
forse bambini di serie A e altri di serie
B?
In fede
Le mamme contattate
Elena Tinti
Emanuela Buccheri
Flavia Gribaudi
All’Euroflora
con il “Civardi Club” di Mede
Il Club “Giancarlo e Pierluigi Civardi” di
Mede organizza per lunedì 25 aprile
una gita a Genova per visitare il giardino più bello del mondo, ossia “Euroflora” che è giunta questʼanno alla decima
edizione. Questo il programma:
partenza da Mede alle ore 08.00 (davanti al Bar CIVO di viale dei Mille).
Arrivo a Genova e ritiro dei biglietti.
Giornata libera.
Ritorno a Mede in orarrio da concordare con il gruppo.
Per informazioni e prenotazioni (fino a
esaurimento posti) telefonare:
Luigi 3392282117
Arredocasa: 0384 820937.
Lettera aperta ai prossimi
candidati a Sindaco e alle Liste elettorali
Eʼ appena partita la campagna elettorale per le prossime elezioni comunali.
Ve lo chiedo con tutto il rispetto possibile a Voi che Vi metterete in competizione : per favore evitate di considerare
i sannazzaresi dei morti di fame e di
riempire le giornate pre-elettorali con i
banchetti o i gazebo pieni di pane e salame, salatini, aperitivi etc..
Così, come del resto, molti hanno fatto
nel 2009.
Volete fare una campagna elettorale innovativa, interessante, che aiuti a stimolare le meningi e i neuroni e non solo lo stomaco e le fauci ?
Organizzate incontri pubblici, dibattiti,
convegni su temi di interesse locale.
Attivate comizi nelle vie e nelle piazze
o, ancora meglio, forum su internet o in
facebook.
Ma per piacere evitate di scambiare i
cittadini per degli affamati.
Grazie
p.s. Diffido chiunque a dare il proprio
appoggio a coloro che considerano i
cittadini in vendita per uno spuntino
fuori pasto.
Elvio Vivaldini
(Sannazzaro d. B.)
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