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CONTIENE I.P. “In caso di mancata consegna inviare a ufficio Bologna CMP per la restituzione al mittente che si impegna a versare la dovuta tassa.” DISTRIBUITO IN 240.000 COPIE! Sommario - n° 1 - Gennaio 2008 6 Il rapporto uomo e risorse ittiche di Vincenzo Bonacci 10 A pesca in apnea, il bilancio di un anno di Alberto Azzali 14 Un successo su cui costruire un grande futuro di Roberto Lolli 16 Le “Scuole nuoto” Federali di Giorgio Visintin 18 Tesseramento 2008: crescere all’insegna della continuità 20 Il Siluro... questo sconosciuto! Direttore Responsabile Sara Ballotta 22 Assicurazione di Claudio Nolli a cura del Settore Acque Interne a cura dell’area amministrazione FIPSAS Direttore Editoriale Ugo Claudio Matteoli 24 Navig@ndo nel web Coordinatore Gaetano Ivan Bignami Segreteria di Redazione 25 Inserto: Campioni 2007, un anno straordinario Cinzia Cocchi Ufficio Stampa FIPSAS Viale Tiziano, 70 - 00196 ROMA Tel. 06 36858365-8238 - Fax. 06 36858109 e-mail: [email protected] Progetto Grafico e Impaginazione 30 A Novara inaugurato un nuovo Impianto Federale 36 Capo Verde: attrazione fatale! di Vincenzo Bonacci di Massimo Ciniero Claudio Impellizzeri Info Pubblicità & Marketing 42 Fisco FIPSAS a cura dell’area amministrazione FIPSAS Tel. 06/36858244 - 051/6641191 e-mail: [email protected] Editore 44 Corsi Minisub al Circolo Teseo Tesei EDI GRAFICA s.r.l. Via Romagnoli, 8 - 40010 Bentivoglio (BO) Tel. 051 6641191 - Fax 051 6640380 [email protected] 50 Lettere al Direttore a cura della Didattica Subacquea Proprietà testata FIPSAS Stampa Cantelli Rotoweb - Castelmaggiore (BO) Hanno collaborato a questo numero: Alberto Azzali, Vincenzo Bonacci, Paolo Camerini, Massimo Ciniero, Sabino Civita, Gianrodolfo Ferrari, Roberto Lolli, Claudio Nolli, Gionata Paolicchi, Mario Pecchioli, Giorgio Visintin, Sergio Schiavone Le foto pubblicate su questo numero sono di: Marco Bardi, Roberto Borra, Vincenzo Bonacci, Massimo Ciniero, Margaret Penn, Sezione Provinciale FIPSAS di Novara, Fondazione Sospiro, Archivio Ufficio Stampa FIPSAS Pubblicazione semestrale registrata presso il Tribunale di Bologna in data 31.01.2002 con il numero 7188 Spedizione in abbonamento postale gruppo 2 - 50% Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB - Bologna Vietata ogni riproduzione anche se parziale. Manoscritti foto e disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Una copia Euro 1,00 INSER 36 25 Capo Verde: attrazione fatale! Campioni 2007 UN ANNO STRAORDINARIO SITO INTERNET www.fipsas.it E-MAIL [email protected] TO Ugo Claudio Matteoli, Presidente FIPSAS 2007 Anno di Vittorie! ci delle Attività Subacquee e del Nuoto Pinnato hanno conquistato numerose medaglie e stabilito alcuni record andando oltre le più rosee aspettative e concludendo terzi assoluti nel medagliere generale alle spalle delle “corrazzate” Russia e Cina. Nella manifestazione si sono particolarmente distinti per le Attività Subacquee l’apneista Michele Tomasi e per il Nuoto Pinnato il pluricampione e recordman mondiale Stefano Figini. Anche le donne non sono state da meno nel contribuire a suggellare il generale successo della spedizione azzurra, Francesca Scolari nell’apnea dinamica e Nicole Fiscarelli nel nuoto pinnato sono salite tutte e due sul terzo gradino del podio conquistando la medaglia di bronzo. Ma il settore nuoto pinnato non si è fermato qui, ai Campionati Europei Juniores, in terra polacca, ha conquistato molte medaglie, in particolare, la meritata e splendida affermazione di Davide Di Ceglie, medaglia d’oro nei seimila fondo, confermando l’alto tasso tecnico-agonistico delle nuove leve di giovani pinnatisti. Ed infine le Acque Marittime, un settore agonistico le cui nazionali, negli ultimi anni, ci hanno regalato sempre tante soddisfazioni e che anche nel 2007, pur non riuscendo a raggiungere il gradino più alto del podio, si sono confermate come una delle più belle realtà sportivo-agonistiche presenti nel panorama mondiale, conquistando numerose medaglie, anche in discipline che da troppo tempo ci vedevano poco protagonisti. Una vera e propria apoteosi, una stagione agonistica che ha visto la Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee ottenere quei risultati che, di diritto, quest’anno la pongono fra le Federazioni del CONI più titolate. Vale la pena sottolineare l’eccezionalità di questa impresa sportiva additandola quale esempio per tutti gli agonisti per iniziare un nuovo anno in maniera speciale che li incoraggi a proseguire nella strada intrapresa con piena fiducia nel domani. Alla luce di questi risultati, che ci riempiono tutti di orgoglio e commozione, è dunque doveroso, oltre che estremamente piacevole, rendere omaggio agli atleti/e, ai tecnici ed ai dirigenti che hanno fatto del 2007 un anno indimenticabile. Contatto Gli Sport della FIPSAS hanno vissuto un anno indimenticabile, straordinario, non solo per le emozioni che ci hanno trasmesso i nostri atleti, primi attori di una stagione esaltante, nella quale hanno ottenuto risultati e raggiunto traguardi che sono andati oltre ogni previsione, ma anche per l’attenzione mondiale che l’Italia Azzurra, per simpatia ed esempio organizzativo delle sue nazionali, è riuscita a suscitare ovunque abbia gareggiato. L’anno “indimenticabile” lo dobbiamo sicuramente al settore agonistico delle Acque Interne che, in particolare, nella Pesca al Colpo ha ottenuto un’incredibile e spettacolare serie di successi sportivi. Tutto quello che c’era da vincere è stato vinto: Campionato del Mondo per Nazioni in Ungheria, Campionato del Mondo Femminile in Spagna, Campionato Europeo per Nazioni in Italia, Campionato del Mondo per Club in Bosnia Erzegovina, senza contare poi le numerose medaglie conquistate dagli azzurri nelle classifiche individuali. Sempre per quel che riguarda la Pesca al Colpo, ultimo, ma non ultimo per importanza va infine ricordato il bronzo conquistato dai nostri ragazzi nel Campionato Mondiale Disabili in Belgio. Ma le medaglie del Settore Acque Interne non sono arrivate solo dalla Pesca al Colpo. Da ricordare il meraviglioso oro conquistato dai nostri atleti nel Campionato Europeo di Pesca a Mosca disputatosi a giugno in Norvegia e il doppio titolo mondiale, a squadre e individuale, nel Campionato Mondiale di Pesca alla Trota Torrente con Esche Naturali svoltosi in Francia lo scorso settembre. Altro appuntamento rivelatosi un autentico successo per i colori azzurri è stata la prima edizione dei CMAS Games organizzati in Italia, nella città di Bari, dove i settori agonisti- Pianeta Acqua •4 La Federazione ha quindi vissuto un anno straordinario e pieno di vittorie, ma le nostre attività, come tutti ben sapete, non si limitano a quelle sportivo-agonistiche. In questi ultimi anni la FIPSAS è, infatti, sempre più impegnata in una serie di iniziative che, pur essendo inerenti al mondo della pesca, sono più incentrate alla difesa della pesca sportivo-amatoriale, e non solo quella che si fa per mezzo di una canna, ma anche quella che si pratica in apnea con l’ausilio di un fucile subacqueo. Tra i compiti istituzionali di questa Federazione c’è quindi anche quello di prestare estrema attenzione a quelle vicende legislative extrafederali che, in qualche maniera, incidono sulle nostre attività. E’, questo, un discorso di tutela e garanzia nei confronti delle proprie Società affiliate, dei tesserati e dell’intero mondo della pesca sportiva. diretto Aree Marine Protette All’inizio del 2007 la FIPSAS ha partecipato al tavolo di lavoro costituito presso il Ministero dell’Ambiente per la predisposizione di un protocollo tecnico e di un codice di condotta relativo alle attività di escursionismo subacqueo svolte all’interno delle Aree Marine Protette. I documenti sottoscritti dalla FIPSAS e da un gran numero di Enti e Associazioni, incluse la CMAS e l’Assosub, definiscono in modo inequivocabile le attività oggetto di regolamentazione come quelle finalizzate “all’osservazione dei fondali marini delle aree marine protette”, ma a quanto pare il Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio, in una nota di risposta alla richiesta di chiarimenti inviategli dall’On. Pagliarini, su sollecitazione di un gruppo di aziende del settore, si è appellato a tale protocollo per sostenere che il giudizio di incompatibilità della pesca sportiva in apnea con le finalità istitutive delle aree marine protette sarebbe condiviso da tutti i soggetti firmatari del protocollo. Questo perché, sempre a suo dire, il Protocollo escluderebbe espressamente la possibilità di praticare la pesca in apnea nelle AMP. Ritengo doveroso precisare che questa visione non trova riscontro nel documento sottoscritto dalla FIPSAS, che ha per oggetto i temi dell’escursionismo subacqueo svolto da privati e diving nelle AMP, cioè attività distinte ed incompatibili con la pesca in apnea. Circa l’esclusione della pesca in apnea nelle AMP, la chiara posizione federale è stata più volte ribadita anche in documenti posteriori alla firma del protocollo tecnico, come ad esempio negli atti del Convegno di S. Benedetto del Tronto sul tema “Parchi Marini, Pesca Sportiva e Pescaturismo: realta’ prospettive e possibili sinergie”, materia già oggetto di un mio precedente editoriale. Per queste ragioni, la FIPSAS ha inviato al Ministro dell’Ambiente ed al Direttore Generale della Direzione Protezione per la Natura, Dr. Aldo Cosentino, una nota di precisazione, per chiarire, in modo inequivocabile, significato e portata dell’adesione federale al protocollo tecnico ed al codice di condotta e ricordare al Ministro la posizione della FIPSAS rispetto alla discriminazione sofferta dalla pesca in apnea all’interno delle aree marine protette. Ciò detto, ritengo di dover fare una precisazione anche nei confronti dei tanti pescatori in apnea non tesserati che continuamente si lamentano di non essere adeguatamente tutelati dalla FIPSAS. Intendo mettere in evidenza il fatto che, a dispetto delle stime che quantificano in 80.000 gli appassionati di pesca in apnea nel nostro Paese, la FIPSAS annovera non più di un migliaio di tesserati dediti a questa disciplina. Invece di pretendere tutela da una Federazione sportiva che opera su base di volontariato, sul falso presupposto che sia istituzionalmente preposta alla tutela “sindacale” della disciplina, sarebbe opportuno che gli appassionati valutassero la possibilità di tesserarsi per aumentare la rappresentatività della FIPSAS e, magari, attivarsi all’interno dei tanti circoli affiliati con idee, passione ed iniziative, al fine di permettere un’azione più decisa ed efficace. Tonno Rosso L’anno che è passato, è stato certamente difficile, pieno di contraddizioni, con tanti problemi e poche, ma importanti certezze, sulle quali lavorare per costruire un futuro migliore. Un problema ormai divenuto annoso è quello del Tonno Rosso che è balzato agli onori della cronaca in tutta la sua drammaticità in concomitanza dell’inizio dei vari campionati federali. Infatti, se pur legittimati a svolgere le gare di pesca ai tonnidi, nei termini e tempi consentiti dalla UE, noi pescasportivi, ci siamo ritrovati, a ridosso dell’apertura a noi riservata, con un decreto ministeriale che fermava la pesca al Tonno Rosso motivandola con l’esaurimento anticipato delle scorte stabilite dall’ICCAT per il 2007 da parte della pesca professionale della flotta italiana e di altre sei Nazioni, nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo, con tanto di attivazione di procedura di infrazione. Una mezza tragedia che solo il rapidissimo intervento federale ha permesso di superare dato che nelle situazioni dove eravamo più in difficoltà siamo riusciti a far riconoscere i nostri diritti ed il nostro ruolo in modo da riuscire a svolgere la nostra attività. Questo non è però che un modo di rattoppare una situazione, non rappresenta certo la soluzione definitiva. Per riuscire a raggiungerla, ritengo che si debba passare attraverso un riconoscimento ufficiale del nostro status presso il Ministero delle Politiche Agricole che finalmente deve riconoscere alla FIPSAS ed alle altre Associazioni di pescatori sportivi quel ruolo di gestori e interlocutori privilegiati che ci compete di diritto. Oggi purtroppo non è così. Stiamo lavorando per arrivarci. Confidiamo di riuscirci, anche se non è certo facile. Tesseramento federale... trend positivo Il progetto avviato un paio di anni fa dalla Federazione per incrementare il Tesseramento, dopo che questo aveva registrato un segno negativo sia nel 2005 che nel 2006 (-3%), ha cominciato a dare i suoi frutti: lo testimonia l’andamento positivo del numero dei tesserati (maggiore del 4%), incremento che è peraltro generalizzato su tutto il territorio nazionale. Un premio dunque per il grandissimo sforzo messo in campo da tutta la struttura federale, dalla creazione e messa in atto dell’opuscolo, alla ideazione e realizzazione delle tessere provvisoria e definitiva, dalla preparazione e distribuzione della rivista federale, alla modernizzazione di tutto l’archivio anagrafico. Uno sforzo incredibile, sia in risorse umane che economiche. Uno sforzo che sembrerebbe ripagato però dai risultati. Penso che un vivo ringraziamento per tutto ciò vada fatto a tutti i dipendenti federali che non si sono mai tirati indietro nel tentativo di raggiungere questo importante risultato, ma penso che il ringraziamento più grande vada fatto alle Sezioni Provinciali ed a tutti coloro che sul territorio, in dodici mesi, hanno invertito i risultati incrementando il numero di associati e premiando così i cambiamenti messi in atto dalla Federazione. Pianeta Acqua •5 Il uomo rapporto e risorse ittiche di Vincenzo Bonacci usilio Priuli è un archeologo di fama internazionale. E’ l’ideatore e direttore del Museo Didattico d’Arte e Vita Preistorica di Capo di Ponte, in Valcamonica (alto bresciano), dell’Archeopark di Boario Terme e del Graffitipark a Capo di Ponte. Da molti anni si dedica alla ricerca ed allo studio dell’arte rupestre preistorica A divenendo uno dei massimi esponenti in materia. Collabora con numerosi musei ed istituti di ricerca in Italia ed all’estero. Ha elaborato centinaia di scritti (sono oltre 250 i saggi, gli articoli e le monografie riguardanti soprattutto l’arte rupestre, la metodologia di ricerca, l’archeologia sperimentale e l’antropologia culturale. Lo abbiamo incontrato in occasione della manifestazione “Viaggiando nel tempo” rivolta ai diversamente abili. La conoscenza della preistoria, gli approfondimenti culturali e soprattutto l’innata socievolezza nel descrivere vicende di un tempo ci hanno indotto a chiedere alcuni riferimenti storici della pesca. Ed il dott. Priuli, nonostante fosse molto preso con l’iniziativa appena menzionata, ci ha descritto la pesca nella preistoria, che sintetizziamo per esigenze di spazio. Nella preistoria, ci dice l’archeologo, l’uomo è stato fruitore delle risorse offerte spontaneamente dalla Natura. E’ stato predatore tra i predatori. La legge della sopravvivenza ha fatto emergere il suo lato bestiale. All’inizio era essenzialmente alcune immagini del Museo Didattico d’Arte e Vita Preistorica di Capo di Ponte in Valcamonica di cui il Prof. Priuli è l’ideatore e direttore vegetariano e nel momento in cui è diventato bipede è stato costretto a studiare, con grande attenzione, il comportamento degli animali per appropriarsene ed integrare quindi la sua dieta alimentare. Organizzatosi in famiglie ha potuto fare battute di caccia e di pesca. Questo fino all’avvento dell’agricoltura che l’ha costretto alla sedentarietà. Quando ha cominciato ad erigere i primi insediamenti ha scelto luoghi nelle immediate vicinanze dei corsi d’acqua e dei bacini lacustri per avere disponibilità non solo di acqua, ma anche delle inesauribili risorse disponibili a basso impegno lavorativo. Lungo i fiumi ed i torrenti raccoglieva molluschi, gamberi, lumache di acqua dolce e, grazie ad una spiccata capacità di osservazione, ha colto le possibilità di catturare con le sua mani i pesci che si annidavano sotto i sassi del fondo. Dove l’acqua era più profonda e non vi era la possibilità di catture manuali era sufficiente scagliare degli arpioni fatti di osso oppure di corno. Arpioni di questo genere sono ampiamente documentati fin dal Paleolitico (35.000 - 10.000 anni fa). Gli arpioni erano collegati ad aste molto lunghe, ma mobili. Colui che li scagliava teneva saldamente in mano la corda in modo da poter recuperare il pesce arpionato. E’ lo stesso metodo che impiegano ancora oggi gli eschimesi nella caccia alle foche! Nel Neolitico finale (4.000 - 3.000 a.C.) nei bacini lacustri sui quali erano eretti i villaggi palafitticoli e nelle immediate vicinanze degli stessi sembra che i pesci venissero addirittura allevati attraverso la costruzione di boschi di frasche subacquei tra i quali erano indotti a deporre le uova ed a rifugiarsi. Quindi, probabilmente, prosegue Priuli, attorno agli stessi venivano disposte delle reti per catturarli evitando, nel contempo, la dispersione. Va ricordato che lo stesso metodo di allevamento e di pesca è tuttora in uso non solo presso molte culture palafitticole attuali, ma anche, ad esempio, nella zona di Sarnico, nel basso lago di Iseo. Le reti erano di lino, in genere impregnate di grasso (di origine animale), per evitare l’allentamento delle fibre, o forse incerate (cera naturale di api). Le stesse reti potevano essere trasformate in nasse con anelli di supporto in legno. Altre nasse sembra fossero realizzate in vimini di salice selvatico. Già nel neolitico finale sono però documentati anche piccoli ami in osso e, solo dall’inizio dell’età dei metalli (terzo millennio a.C.), in rame e successivamente in bronzo. La fusione dei metalli ha permesso quindi la produzione di strumenti più resistenti e di dimensioni variabili in rapporto al tipo di pesca che doveva essere effettuata. Ami in bronzo sono stati rinvenuti negli insediamenti palafitticoli gardesani e sono tuttora conservati al Museo Archeologico di Desenzano sul Garda (nel basso lago). E’ documentata nell’età del rame e del bronzo (III°- II° millennio a.C.) anche la cattura di tartarughe d’acqua che probabilmente erano considerate una prelibatezza. Tanto è vero che nell’insediamento su bonifica di Barche di Solferino (alto mantovano) sono stati ritrovati numerosi gusci di carapaci (tartarughe). Le reti erano costruite con le stesse tecniche che vengono impiegate attualmente; sono stati trovati alcuni frammenti. Dal ritrovamento di rondelle di terracotta si desume che le reti dovessero essere tenute tese, in verticale, proprio dalle stesse che fungevano da pesi di fondo. In superficie, presumibilmente, erano sostenute da una corda. La pesca lungo i fiumi ed i torrenti era sicuramente diversa da quella lacustre anche se, indubbiamente, molto più impegnativa. Pianeta Acqua •7 Anche in considerazione del fatto che i fiumi erano generalmente molto impetuosi e con acque non irreggimentate come ai giorni d’oggi. In alcuni casi la pesca in acque non eccessivamente mosse poteva avvenire anche con arco e freccia. Ed in particolare con la freccia con più punte a forcone, a tridente, in legno duro, osso oppure corno. La pesca con arco e freccia è particolarmente difficile, come è stato sperimentato nell’Archeopark. Penetrando nell’acqua, infatti, viene deviata dall’impatto. Pertanto, occorre calcolare la rifrazione oppure scagliare la freccia il più possibile sulla verticale del pesce. Ovviamente una cordicella, legata all’estremità, consentiva un agevole recupero. Tra le incisioni rupestri della Valcamonica si riconoscono alcune figure di salmonidi ed almeno due nasse di cui una, con il pesce all’interno. Proseguendo nella descrizione, Priuli ci mostra alcune riproduzioni desunte da una sua pubblicazione “La raffigurazione della Caccia nella Preistoria dei Popoli” in cui ci mostra rarissime scene di pesca. Sono rarissime le scene di pesca con l’amo, precisa l’archeologo, mentre sono più numerose le catture dei pesci con l’arpione, come quella del Lago di Onega in Russia; nella raffigurazione l’arpione, impugnato dal cacciatore, è espresso anche nel dettaglio dei denti rivolti all’indietro. Di fronte, vi sono altre immagini di un pesce trafitto da un altro arpione la cui cuspide dentata non è visibile; all’estremità posteriore è presente un anello che forse serviva per legarvi un laccio o corda finalizzata al trattenimento dell’arma e quindi al recupero della stessa e del pesce trafitto. Un’altra immagine di caccia più ampiamente praticata dall’uomo preistorico era quella, come lo è ancora oggi, ai gran- 8 • Pianeta Acqua Il Prof. Ausilio Priuli in uno dei capanni-palafitta del Museo intento a controllare le condizioni di un’antica nassa costruita a mano di mammiferi marini. Quasi tutti i popoli nordici abitanti lungo le coste hanno dato assiduamente la caccia alle balene. Nella incisione di Novaya Zalavruga, in Unione Sovietica, insieme a scene di caccia all’alce, è rappresentato un momento della cattura di un grande cetaceo. Dalla scena ridisegnata da un rilievo di Yu.A. Savvateyev si constata come sei imbarcazioni, di diverse dimensioni, attorniano l’animale e dalle stesse vengono scagliati gli arpioni colpendo il cetaceo ai fianchi. Le armi micidiali sono legate alla imbarcazione per mezzo di funi. Dalle rappresentazioni della roccia di Novaya Zalavruga si nota come fossero cacciati, contemporaneamente, alci, uccelli di dimensioni ed i grandi mammiferi marini da cui ricavavano non solo carne, ma anche grasso, ossa e da alcuni avorio che lavoravano e spesso trasformavano in armi. Come è stato dimostrato, in tutta la preistoria la pesca è stata ampiamente praticata: molluschi, crosta- cei ed anche alghe marine hanno fornito nutrimento a numerose popolazioni. Per quelle che abitavano territori prospicienti il mare la maggiore risorsa alimentare fu costituita dal pesce. Già nel Paleolitico Superiore sono abbastanza frequenti le rappresentazioni di pesci: in particolare quelle incise, assieme a figure di cervidi, su una placchetta di osso proveniente dalla Grotta di Lespugne, in Francia; di Niaux e quello della Cueva del Pindal in Spagna. In tutta la preistoria l’arpione è stata l’arma più comune usata per catturare i pesci, ma anche reti, nasse ed ami sono stati frequentemente usati soprattutto dal Neolitico in poi, come hanno permesso di appurare tanti rinvenimenti di questi strumenti, soprattutto in torbiere e siti lacustri, e rappresentazioni incise come quella di Asperberget, presso Tanum nel Bohuslan, nella Svezia Meridionale. In una di queste si vedono due pescatori che hanno ancorato la loro imbarcazione e si accingo- no a pescare con ami che dovevano essere di bronzo. Quattro rappresentazioni del Sud Africa, ridisegnate da rilievi in altrettante diverse località, illustrano in maniera dettagliata le tecniche di cattura dei pesci. Con piccole imbarcazioni i pescatori aggirano le prede, le costringono in bassi fondali all’interno di un semicerchio di barche e le arpionano stando in piedi sopra le stesse oppure addirittura scendendo in acqua. Alcune barche sembrano ancorate al fondo con pesi. Il realismo della scena è tale da permettere di cogliere come, in almeno un paio di scene, arpionatori nell’acqua tentino di catturare i pesci più grossi spinti a riva e quindi impacciati nei movimenti dalla ridotta quantità di acqua. Si ringrazia il professor Ausilio Priuli, per la gentile concessione a riprodurre brevi stralci del libro e a riportare le descrizioni di alcune rappresentazioni desunte dalla sua pubblicazione. Pianeta Acqua •9 A Pesca in Apnea, il bilancio di un anno di Alberto Azzali a pesca in apnea in Italia vive da anni una situazione di palese difficoltà, sia a causa del deterioramento della propria immagine come attività sportiva, sia per i crescenti impedimenti che ne ostacolano il libero esercizio. Da tempo la Federazione si trova al centro di discussioni nelle quali gli appassionati di questa attività, agonisti e non, accusano la nostra organizzazione, in generale, ed il Settore Subacqueo, in particolare, di scarso interesse nei confronti della disciplina e di non promuovere in modo appropriato azioni mirate alla risoluzione dei problemi che da tempo la investono. Ad onor del vero, se è pur lecito subire critiche da parte di pescatori nostri tesserati, é perlomeno bizzarro che alcuni dei soggetti contestatori siano del tutto estranei alla Federazione, privi di un qualsivoglia grado di appartenenza alla stessa. Forse è arrivato il momento di fare un poco di chiarezza su questo argomento, sgombrando il campo da alcuni equivoci. La nostra Federazione non ha mai inteso discriminare la pesca in apnea nel contesto di tutte le sue molteplici attività sportive; in nessuna occasione ha voluto sottovalutare una disciplina che potenzialmente richiama l’interes- L 10 • Pianeta Acqua se di molte migliaia di appassionati, dentro e fuori la FIPSAS. Bisogna però rimarcare la difficoltà di rappresentare adeguatamente questa particolare categoria di soggetti sportivi, considerando il fatto che la maggioranza di essi non solo non aderisce, ma neanche conosce la Federazione e la vita associativa che tale adesione implica. Questo comporta una sostanziale difficoltà nel tutelare in modo efficace gli interessi di questa specifica categoria di sportivi, soprattutto quando non si dispone di un reale potere di delega. Giova, inoltre, considerare la situazione legislativa esistente in Italia in materia di pesca in apnea dove la regolamentazione di questa attività spesso è affidata a leggi regionali ed ordinanze di balneazioni non sempre armoniche tra di loro, con disposti di non facile interpretazione ed in certi casi in aperto contrasto tra loro. Se, oltre a ciò, si evidenzia come nel corso di questi ultimi anni si sia sviluppata in Italia una cultura naturalistica che se, da un lato, tende ad assolvere l’irrinunciabile principio di tutela delle nostre risorse ambientali, nella realizzazione concreta delle singole iniziative mirate a questo fine mostra palesemente di non avere ancora acquisito la capacità di coniugare la difesa del- l’ambiente con la sua fruibilità. Se tutto ciò non fosse sufficiente, giova ricordare come in Italia esista più di un Ministero competente per quanto riguarda l’amministrazione di tutte le problematiche del mare come é il caso del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per l’esercizio della pesca, del Ministero dell’Ambiente per le AMP, del Ministero degli Interni per la vigilanza e così via, con la conseguente difficoltà di individuare interlocutori univoci e soluzioni omogenee. All’interno di questo contesto politico, sociale e culturale si muove il variegato mondo della pesca in apnea con tutte le difficoltà che ne conseguono. E la FIPSAS? Al di là di ogni situazione contingente che vede di volta in volta uno stato di sofferenza dell’attività a causa dell’istituzione di una nuova AMP, piuttosto che l’articolato di una ordinanza di balneazione oppure l’afflizione di un verbale per una infrazione discutibile, oltre le valutazioni critiche di alcuni soggetti direttamente interessati così come le singole proposte risolutive estemporanee e velleitarie, la FIPSAS ha (o almeno dovrebbe avere) un proprio ruolo specifico che è (o dovrebbe essere) quello di elaborare progetti e programmi finalizzati a rimuovere le cause che sono alla base dell’attuale emarginazione dell’attività della pesca in apnea in Italia. In linea con questo indirizzo federale, nel corso del 2007, il Settore A.S. ha elaborato quattro iniziative mirate alla risoluzione di alcuni problemi di portata generale in materia di pesca in apnea quali: a) la richiesta di un chiarimento interpretativo di alcune norme che regolano attualmente l’esercizio della pesca in apnea in Italia; b) la realizzazione di una “Ordinanza di Balneazione Tipo”, con particolare riferimento ai disposti in materia di pesca in apnea; c) un progetto organico per l’esercizio della Pesca in Apnea nelle zone C delle AMP; consegue anche l’urgenza di produrre una proposta qualificante come quella rappresentata dalla definizione di una “Ordinanza di Balneazione Tipo”. Una “Ordinanza di Balneazione Tipo” d) una proposta formale indirizzata al Ministero delle Politiche Agricole per l’istituzione in Italia di una Licenza di Pesca per l’esercizio della Pesca in Apnea. Esaminiamo brevemente i contenuti delle suddette proposte. Un chiarimento interpretativo Questa iniziativa nasce dall’esigenza di trovare un’uniformità interpretativa sulla portata di alcune norme che riguardano l’esercizio della pesca in apnea in Italia. In particolare per quanto si riferisce a: 1) l’interpretazione dell’art. 3 del DM 249 /87 (obbligatorietà del barcaiolo sull’imbarcazione del pescatore in apnea) e dell’art. 130 del DPR 1639/68; 2) la distanza di rispetto dalla costa per il pescatore in apnea durante la stagione balneare; 3) la distanza di rispetto dalla boa segna sub ed i limiti di navigazione dalle coste a picco e dalle spiagge; 4) i limiti di cattura; 5) alcune pratiche antisportive di pesca in apnea da eliminare. La carenza di una Legge organica sull’esercizio della pesca in apnea e la mancanza di una uniformità interpretativa su molti disposti, tra i quali quelli sopracitati, genera tra i vari soggetti in causa una situazione di estrema confusione, in particolare questo fenomeno si manifesta nella elaborazione di ordinanze locali che molto spesso finiscono con il produrre norme non perfettamente in sintonia tra di loro. Da questa situazione, oltre all’esigenza primaria di ottenere un’uniformità interpretativa allo scopo di recuperare un minimo di “certezza del diritto”, Questa iniziativa si propone di offrire al Comando Generale delle CCPP utili elementi finalizzati ad armonizzare le varie ordinanze di balneazione con l’adozione di disposizioni sperimentate con successo da alcuni uffici marittimi all’interno delle specifiche ordinanze locali. Questo allo scopo di ripristinare sul territorio una maggiore uniformità normativa in materia di esercizio della pesca in apnea nel periodo stagionale di balneazione. Entrambe queste due iniziative sono state avviate e gestite nel corso del 2007 attraverso un rapporto diretto con i massimi responsabili della Guardia Costiera Italiana i quali, in diverse occasioni, hanno manifestato grande interesse per le proposte federali. Un progetto organico per l’esercizio della pesca in apnea nelle AMP Causa la persistente ed ormai ampiamente diffusa istituzione di AMP sulle coste italiane e la quasi totale esclusione dell’esercizio della pesca in apnea nelle zone C, zone aperte ad ogni altra forma di pesca sportiva, questo tema rappresenta per tutti i pescatori in apnea (dentro e fuori la Federazione) una questione di vitale importanza, sia per la ingiustificata emarginazione di una specializzazione della pesca sportiva altamente selettiva, sia per la ormai cronica impossibilità di trovare zone marine adatte a svolgere questo tipo di attività. Al fine di individuare una soluzione a questo problema, si è inteso elaborare una proposta organica da presentare ai referenti di tutte le AMP italiane, con l’obiettivo di ottenere l’autorizzazione a svolgere l’esercizio della pesca in apnea sotto alcune particolari condizioni quali: l’adozione di un codice di comportamento, un progetto di autoregolamentazione ed il possesso di un documento qualificante. da tempo, tra i principali obiettivi del Settore A.S.. Si tratta di un’iniziativa mirata a normalizzare un regime giuridico in uso ormai in quasi tutto il bacino mediterraneo (ad esclusione dell’Italia, dell’Albania e del Montenegro). Per raggiungere questo obiettivo, era necessario ottenere la preventiva approvazione da parte dell’Organo di Amministrazione della nostra Federazione, il Consiglio Federale, e delineare le particolarità che differenziano questo progetto da quello per la pesca di superficie della quale si deve occupare il Settore Mare della FIPSAS. Entrambe queste due condizioni sono state regolarmente superate, consentendo la elaborazione e predisposizione di una proposta organica da presentare formalmente al Ministero delle Politiche Agricole. Tutte queste iniziative ed, in particolare, le ultime due, rappresentano un primo passo indispensabile per realizzare, tra i vari obiettivi prefissati, quello che è stato giustamente considerato come l’elemento centrale di tutta la politica settoriale: la normalizzazione in Italia dell’esercizio della pesca in apnea. Condizione necessaria, ma non ancora sufficiente se non viene supportata adeguatamente da azioni e iniziative conseguenti. Proprio su questo specifico tema esistono notevoli riserve a causa delle difficoltà esistenti nell’individuare soggetti responsabili e strutture La Licenza di Pesca L’adozione in Italia di un Permesso (o Licenza) di pesca in apnea rientra, Pianeta Acqua • 11 organizzative in grado di supportare questo complesso programma. Su questo aspetto è doveroso richiamare l’attenzione di tutti i soggetti interessati, coinvolgendo in particolare quei pescatori in apnea tesserati che da tempo richiedono in modo critico alla nostra Federazione un impegno più incisivo e risolutivo. L’istituzione in Italia di una Licenza di Pesca per i subacquei, così come la regolamentazione dell’esercizio della pesca in apnea nelle zone C delle AMP, non sono progetti che, una volta approvati, possono essere realizzati sul territorio per “moto spontaneo”, ma sono progetti che richiedono da parte della nostra Federazione l’attivazione di sinergie in tutta la periferia (referenti organizzativi), che allo stato attuale non sono facilmente individuabili nello specifico del Settore A.S.. Si rende quindi necessario in ambito periferico l’impegno ed il lavoro di Società ben organizzate e di quadri periferici che oggi o non esistono o faticano ad entrare nello spirito associativo e collaborativo di una grande organizzazione sportiva come la FIPSAS. Forse è arrivato il momento di recuperare quella cultura associativa e quel clima partecipativo che, da tempo, fatica a svilupparsi all’interno del nostro settore (e non solo), poiché se si vuole veramente realizzare una “normalizzazione della pesca in apnea“ in Italia non è sufficiente affidare questo compito ad una minoranza di dirigenti nazionali, ma è indispensabile che ci sia una partecipazioni estesa a tutti i livelli (centrali e periferici), responsabilmente e direttamente commisurata al lavoro che questo grande obiettivo comporta. Anche la Pesca Sportiva ha il suo Calendario... ‘Io ho un sogno...’: è questo il titolo del calendario 2008 della Fondazione Sospiro, multi-servizi lombarda, che con questo progetto di comunicazione sociale intende lanciare un forte messaggio di cittadinanza e solidarietà. Personaggi dello sport, dello spettacolo, della cultura, originari di Cremona, hanno prestato il loro volto insieme ai ragazzi ed alle ragazze della Fondazione Sospiro. Hanno prestato la loro immagine partecipando al progetto: Gianluca Vialli, Emilio Carelli, Roberta Lanfranchi, Sergio Cofferati, Ricky Tognazzi, Vanessa Ferrari, Valentina Avanzi e Alice Bregoli, Alessio Tacchinardi, Emiliano Mondonico, Enzo Iacchetti, Cesare Galli, Alessandro Lodigiani, Oreste Perri, Benito Penna, e la Società Pesca sportiva Ravanelli Trabucco di Soresina affiliata FIPSAS. Ogni scatto fotografico lega insieme contesti tipici di Cremona, volto noto e ciò che lo caratterizza, persona disabile con le sue peculiarità e i suoi interessi, in un’immagine che intende 12 • Pianeta Acqua esprimere il sogno di ogni persona: il diritto di scegliere e agire. Il progetto servirà alla raccolta fondi destinata alla realizzazione di una piscina per disabili gravi presso gli spazi della Fondazione nella città di Cremona. La Ravanel li Trabucco (foto al cent ro del calend posa con il giovane disa ario) appassiona bile Mario, to grande di pesca sp società di S ortiva. La pr oresina ha estigiosa aderito con realizzazion entusiasmo e di questo alla progetto be nefico. Pianeta Acqua • 13 Un successo su cui costruire un grande futuro L di Roberto Lolli 14 • Pianeta Acqua a Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee, possiamo dircelo senza peccare di immodestia, è una Federazione vincente! Mai ha vinto così tanto in una sola stagione sportiva. Grandi i successi in tutte le specialità della Federazione. La Pesca, le Attività Subacquee, il Nuoto Pinnato. Qui si vince, si vince tanto e bene. Il nuovo “modello FIPSAS”, fortemente voluto dal presidente Matteoli e dal “suo” Consiglio Federale e messo in opera dai diversi settori, è ora preso come esempio anche da altre Federazioni nazionali. Il Mondiale CMAS Games di Bari è stato un evento che ha portato una grande novità nel mondo delle specialità sportive subacquee. Riunire tutti gli sport in un’unica manifestazione è stata una decisione di grande coraggio, ma una decisione che nell’era della comunicazione, dove solo i grandi eventi possono sperare di avere l’interesse dei media, rappresentava quasi un atto dovuto. Peccato che alcune discutibili scelte organizzative attuate dalla Confederazione non abbiano fatto apprezzare appieno questo nuovo evento che un reale ed importante coinvolgimento della FIPSAS avrebbe invece potuto contribuire a migliorare ed amplificare. Ma torniamo ai nostri grandi risultati. 7-6-6: questa è la nuova formula del successo ed il valore del nuoto pinnato di questa Federazione. 7 sono le medaglie d’oro, 6 quelle d’argento e ancora 6 le medaglie di bronzo! Il successo ottenuto dai nostri azzurri ai recenti mondiali è indubbio e lampante. Mai prima d’ora, nel nuoto pinnato, si erano ottenuti risultati di così grande rilievo sia dal punto di vista numerico che dal punto di vista del peso specifico delle medaglie vinte. Questo ci pone al terzo posto del medagliere di specialità (ma anche in quello assoluto!) dietro a due superpotenze come Russia e Cina. Lascerò la disamina tecnica a chi di tecnica è abituato a parlare. Le emozioni regalateci da tutti i nostri atleti sono state immense. Le imprese ottenute dagli alfieri azzurri hanno segnato la memoria di ognuno dei presenti. Stefano Figini, Cesare Fumarola, Andrea Nava, Fabio Picchi, Andrea Rampazzo, Paolo Varetto, Stefano Zerbini, Nicole Fiscarelli, Simone Musarra, Alex Battista, Simone Mallegni hanno conquistato la vetta del mondo. Ora però, occorre non farsi sfuggire la grande opportunità che questi successi ci offrono per costruire un grande futuro del Settore e della Federazione. Consolidare i risultati supportando i nostri atleti, incrementare la qualità organizzativa dei nostri eventi, investire nella diffusione del nostro sport anche attraverso l’impiantistica, promuovere l’immagine e la comunicazione è ora un dovere. Stefano Figini esultante all’arrivo dei 1500m per la realizzazione del nuovo record sulla distanza. Anche ai Mondiali di Bari è stato il mattatore indiscusso, vincendo tutte le finali a cui ha partecipato. Vorrei chiudere con i ringraziamenti, anche a nome del Comitato di Settore che ho l’onore di presiedere, a tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa splendida stagione sportiva azzurra. Grazie agli atleti, ai tecnici, a tutti gli accompagnatori, ai medici, alle Società ed ai tanti volontari che s’impegnano con grande passione per supportare il nostro sport. Grazie ai giudici per quanto hanno fatto e continuano a fare con passione e professionalità. Grazie ancora di cuore a Federica e Mariano per il loro rilevante supporto, che spesso va oltre i semplici doveri istituzionali. SUMMER CAMP DIECI E LODE di Paolo Camerini Si è svolto dal 15 al 21 di luglio il 1° campus estivo patrocinato dalla FIPSAS presso il villaggio Ge.tur. di Lignano Sabbiadoro. E’ stata una iniziativa pilota che ha visto la partecipazione di una quarantina di ragazzi, in età compresa tra i 9 e 16 anni, che hanno avuto modo di svolgere tante attività sportive e ricreative, avendo come perno centrale il nuoto pinnato. Così, grazie all’interesse per un periodo di svago e di attività ludico-motoria, i partecipanti hanno potuto cimentarsi, oltre che nelle mitiche sfide a beach volley, calcetto e alle scivolate nel mini parco acquatico, anche, e soprattutto, nell’uso di pinne, monopinne e bombolini per la velocità subacquea, grazie alla collaborazione importantissima di alcuni tecnici federali di fama naziona- le ed internazionale. Parliamo di Enrico Frattini, ex-atleta azzurro specialista della velocità subacquea, che ha fatto provare le bombole in vasca spiegandone tutte le caratteristiche ed i metodi di utilizzo, Marco Panzarini e Davide De Ceglie, il primo atleta azzurro che ha partecipato ai Campionati Mondiali Assoluti di Bari, l’altro Campione Europeo juniores in carica, entrambi riferimento assoluto per il settore di gran fondo, che hanno invece portato i partecipanti in mare su un percorso di circa ottocento metri. Insieme a loro, fondamentale anche il lavoro degli altri tecnici Francesca Brivio, Mirko Luppi, Nicola Negrello, Chiara Balbo e del coordinatore, Massimo Rè, che hanno guidato i ragazzi tra le varie attività in programma. Presenti anche alcuni atleti della nazionale italiana che affinavano la propria preparazione in vista dei Mondiali di Bari e che sono stati un vero e proprio faro guida per i tanti ragazzi presenti. Soddisfatti i promotori dell’iniziativa, Luca Tonelli e Andrea Mangherini: ”esperienza positivissima” hanno commentato insieme “grazie alla voglia di vacanze e di gioco all’aria aperta siamo riusciti a presentare il nuoto pinnato a tanti ragazzi e a promuovere questo nostro stupendo sport a livello giovanile. Molti si sono più che interessati e credo che l’obiettivo finale lo abbiamo raggiunto. Ora vorremmo cercare di ripetere l’esperienza raggiungendo magari ancora più giovani”. Pianeta Acqua • 15 Le “Scuole Nuoto” Federali di Giorgio Visintin fficacia ed efficienza rappresentano una coppia di requisiti fortemente collegati tra loro: la prima si riferisce alla capacità di raggiungere l’obiettivo, cioè, di garantire un valido apprendimento del nuoto; la seconda alle risorse (insegnanti, spazio, attrezzature, tempo, denaro) necessari per raggiungere lo scopo. Una “Scuola” efficace ed efficiente, come vogliamo sia la nostra, deve portare ad un buon apprendimento tecnico in tempi contenuti ed a costi ragionevoli. Questi requisiti vengono assicurati dalla qualità degli istruttori, garantita dagli appositi corsi organizzati dal Settore, oramai a regime in tutte le regioni, e dai modelli didattici ed organizzativi, da tempo elaborati ed ampiamente diffusi presso le Scuole nuoto federali. Il fattore più importante è comunque rappresentato dalla qualità degli istruttori, vero e proprio “centro di gravità” del processo. Attitudini innate, motivazioni, studio teorico, esperienza, buoni modelli e bravi maestri costituiscono gli elementi che contribuiscono a formare un insegnante capace. L’attitudine è una “scorciatoia” potentissima; ci sono istruttori che messi all’interno di un gruppo di ragazzi, dopo una formazione essenziale ed un tirocinio minimo, si trovano perfet- E 16 • Pianeta Acqua tamente a loro agio: sembra che nella vita non abbiano fatto altro. Anche chi ha la fortuna di possedere queste doti non deve però rinunciare a percorrere tutto il cammino della formazione: in questo caso diventerà “super” e dal suo lavoro avrà gratificazioni a non finire. Molti studi evidenziano però quanto il contesto in cui ogni soggetto si trova ad operare influisca sulle prestazioni di insegnamento. Più che l’aspetto economico (che naturalmente deve prevedere un compenso quantomeno dignitoso) sembrano avere importanza la capacità e l’autorevolezza di chi dirige la scuola nuoto, la chiarezza delle direttive e la disponibilità di strumenti di lavoro adeguati. E’ poi estremamente importante formare un gruppo coeso, unito ad un sufficiente livello di autonomia individuale ed alla percezione di poter raggiungere gli obiettivi fissati. Solamente queste condizioni “sprigionano” le potenzialità degli operatori. E’ su questi punti che le Scuole Federali dovranno spingere ancora per elevare la loro qualità. Per applicare in maniera produttiva le qualità personali (intuito, creatività, originalità, facilità nel coinvolgere, comunicare e motivare) è però indispensabile bilanciarle con la standardizzazione e l’efficienza e con una corretta attribuzione di ruoli una piccola allieva della scuola nuoto federale alle prese con monopinne e bi-pinne e responsabilità (quindi buoni modelli tecnici didattici ed organizzativi). I migliori risultati si ottengono assegnando agli istruttori compiti che ne esaltino le caratteristiche: inserendoli però in maniera ben strutturata nel progetto didattico. La chiave della prestazione è, infatti, l’incontro tra il talento di un individuo, il ruolo che gli viene assegnato ed il contesto in cui si trova ad operare. Naturalmente i modelli didattico-organizzativi suggeriti nei testi federali delle “Scuole Nuoto” non sono “il modello”: esistono altri modi sicuramente validi per insegnare a nuotare, forse anche più efficaci e più innovativi. Fino ad oggi, però, oltre ad assicurare buoni risultati, essi ci sembrano rappresentare il percorso più coerente con leggi e principi che regolano l’apprendimento umano nell’ambiente acquatico. La duttilità è un altro requisito essenziale; viene assicurato da un insieme di accorgimenti che permettono ad una scuola nuoto di adattarsi alle esigenze dei “clienti” senza far scadere la qualità del servizio e senza “mettere in crisi” il personale o le strutture. Per questo sarebbe buona norma avere a disposizione, in ogni orario, tutti (o quasi) i livelli; offrire a ciascuno (adulto, bambino) condizioni ambientali adeguate. Spesso soggetti diversi necessitano infatti di ambienti differenti: specialmente la temperatura dell’acqua. Poi effettuare inserimenti o spostamenti senza far scadere la qualità dei corsi ed evitando situazioni disomogenee, che penalizzano l’andamento didattico. E’ fondamentale poi essere capaci di “ascoltare”, ovvero prestare attenzione a quanto clienti o soci comunicano sia esplicitamente che implicitamente. La qualità dei migliori dirigenti è quella di riconoscere, spesso da segnali impercettibili, l’insoddisfazione celata, la perdita di interesse, il desiderio di cambiamento. Solamente chi, “ascoltando finemente”, riesce ad anticipare gli eventi, non si trova “spiazzato” di fronte ai cambiamenti. Questo significa intuire le nuove tendenze, capire i bisogni emergenti, verificare costantemente il livello di soddisfazione e, naturalmente, provvedere. Poi la semplicità; quante volte, ascoltando un bravo oratore, ci congratuliamo mentalmente con lui per la facilità con cui rende accessibili i concetti più complessi. Nessuno pensa che l’oratore che parla “semplice” sia poco qualificato, anzi, crediamo che la “bravura” consista proprio nel semplificare, senza banalizzarli, concetti complessi ed articolati. Lo stesso vale per l’insegnamento e, nella fattispecie, per quel- lo del nuoto. La conoscenza dei complessi (e non ancora del tutto chiariti) processi di apprendimento motorio coinvolti, delle profonde differenze tra terra e acqua, delle diversità nelle capacità degli allievi (a volte veramente così grandi da essere inspiegabili) è alla base di ogni progetto didattico. Ma è proprio la consapevolezza che l’apprendimento motorio costituisce un campo di esercizio di enorme difficoltà a spingerci nella direzione della semplificazione. I modelli didattici devono essere “maneggevoli”: gestibili da istruttori di diversa estrazione e formazione ed utilizzabili da allievi con attitudini, capacità e motivazioni estremamente differenti. C’è solo un sostantivo che riassume queste caratteristiche: la semplicità. Infine la gioiosità: intesa come capacità di entusiasmare, far sorridere, divertire, di creare emozioni positive. Le emozioni positive sono il motore dell’apprendimento; promuovono ottimismo e stima di sé stessi e portano ad affrontare i compiti con maggiore gioia. Nell’insegnamento pertanto, creare emozioni piacevoli attraverso l’approvazione, la gioia ed il buonumore, favorisce i processi di apprendimento e di promozione dell’immagine di sé. Uno stato d’animo positivo ed un’atmosfera fiduciosa, aumentano sensibilmente le possibilità di successo. Come uno stato d’animo ricco di ottimismo accelera i processi mentali e li rende più efficienti, così un ambiente ostile, o semplicemente indifferente, inibisce apprendimento e motivazione. “L’effetto gioia”, inoltre, non resta confinato al piano vasca: è un effetto diffuso che si trasmette ai genitori, che valutano la qualità dell’insegnamento non solo sulla base dei progressi tecnici (che in pochi, tra l’altro, sono in grado di percepire correttamente), ma anche e soprattutto dallo stato d’animo con cui i bambini affrontano e percepiscono la propria esperienza. Le pinne: un valore aggiunto Anche se le pinne sono un attrezzo da inserire in maniera sistematica al termine dell’apprendimento degli stili di base (crawl, dorso e rana), possono rivelarsi molto utili anche nel periodo dell’ambientamento e con soggetti di ogni età. Un principiante, infatti, con le pinne è in grado di stare in acqua più tranquillamente e galleggiare con facilità. Le pinne offrono un contributo significativo al superamento delle rigidità muscolari dovute a mancanza di sicurezza nel nuovo ambiente. Con le pinne un principiante si rende in fretta indipendente, conquistando così rapidamente la possibilità di muoversi, divertirsi e conseguentemente di apprendere. Sarà importante utilizzare inizialmente un paio di pinnette piccole e molto morbide, magari interamente in gomma, così da permettere dei movimenti più vicini a quelli del piede nudo. Non appena conquistata la necessaria sicurezza, le pinne potranno essere tolte e gli esercizi ripetuti senza attrezzatura. L’inserimento delle pinne già nei primi livelli (II-III), naturalmente, non ha solo il fine di facilitare l’apprendimento, ma anche e soprattutto quello di offrire momenti ludici e molteplicità di esperienze. Le pinne potranno, infatti, essere fonte di gioco, facilitatori della scoperta dell’ambiente subacqueo e soprattutto rappresenteranno sin dall’inizio un attrezzo familiare che, conosciuto per gioco, verrà poi utilizzato per l’avviamento alle discipline del pinnato. Tesseramento 2008: crescere all’insegna della continuità di Claudio Nolli Il metodo di tesseramento 2008 non subirà importanti novità. Dopo un avvio, sicuramente non indolore, il metodo è oggi apprezzato sia dall’organizzazione territoriale, che dai tesserati. Nel 2007 si è potuto notare che l’impratichirsi degli operatori ha fornito sempre maggior qualità a fronte di una maggior quantità di tesserati e Società. Qualità dei dati inseriti ed in tempi sempre più rapidi di una massa di tesserati che, al momento di scrivere questo articolo, sembra essere in crescita. La spedizione della rivista “Pianeta Acqua” e della Tessera Federale rappresenta un importante sforzo da parte della Federazione, uno sforzo che, ancora oggi, si ritiene indispensabile e quindi da riproporre. A fronte di queste considerazioni, che speriamo trovino il lettore concorde, riteniamo che poco debba essere modificato, anzi, nella sostanza, nulla; la fase di consolidamento del sistema non è ancora terminata, l’efficienza è ancora migliorabile, il tesserato, soltanto ora, comincia ad apprezzare il nuovo metodo e ad abituarsi a quella che è stata una delle più grandi novità, in assoluto, della Federazione: ricevere direttamente a casa una Tessera Federale personalizzata e di qualità. Detto così sembra proprio che sia stato tutto fatto e che non ci sia più nulla da fare. Volano per il raggiungimento di importanti obiettivi. Indicatore dello stato di salute della Federazione, il Tesseramento rappresenta il cuore pulsante, l’energia vitale per la crescita e lo sviluppo delle attività sportive e associative della FIPSAS. Cosa è successo nello scorso anno e che ci riserva il 2008? Assolutamente no, anzi! Dato che il sistema è ormai consolidato, possiamo iniziare ad intraprendere delle iniziative per migliorare la qualità della spedizione della rivista e delle Tessere Federali. Come ho già avuto modo di dire, riteniamo che il contatto diretto con il tesserato sia fondamentale. La tessera non può quindi essere consegnata con mesi e mesi di ritardo. Nel 2007 abbiamo ritardato ancora parecchio; alla fine del primo semestre è stata effettuata la prima spedizione; nel secondo semestre le spedizioni sono diventate più continuative e regolari: ogni 20/30 giorni circa. Nel 2008 vogliamo migliorare assolutamente quest’aspetto; le prime tessere verranno inviate, sempre insieme alla rivista, già a partire dal mese di febbraio ed i successivi invii verranno fatti ogni 20/30 gg. Vogliamo anche migliorare il tempo di produzione per accelerare ancora di più la consegna della rivista e della tessera. Stiamo prestando grande attenzione anche all’affidabilità della consegna. Abbiamo intrapreso alcune iniziative per migliorare quest’aspetto … certo è che se stai leggendo questo articolo, con ogni probabilità la rivista ti è arrivata, quindi que- sta parte potresti saltarla … Ma bando alle battute, ci risulta che qualche volta la rivista e/o la rivista con la tessera non vengono consegnate. La prima cosa sulla quale ci siamo attivati è la qualità dell’anagrafica. Devo dire che le Sezioni Provinciali sin dall’inizio hanno fatto un eccellente lavoro e per questo vanno ringraziate. Ogni giorno che passa, le correzioni così come sono strutturate migliorano sempre più il risultato. Abbiamo poi fatto una convenzione con le Poste Italiane (ovviamente a pagamento) per ricevere di ritorno le spedizioni non andate a buon fine. L’elenco di queste è stato riportato sul sito e spedito alle Sezioni Provinciali di competenza per comprendere i motivi della mancata consegna e recapitare senza errori la spedizione stessa. Il numero di ritorni è stato però molto basso. Ciò, se da una parte ci ha fatto piacere (le mancate consegne erano meno di quelle che temevamo), dall’altra ci ha un po’ insospettito. Per saperne di più, abbiamo aperto sul sito una sezione reclami nella quale potessero essere segnalati i casi di mancata consegna: per ora i risultati non sono stati significativi. Per quanto riguarda l’opuscolo contenente la tessera provvisoria, questo ha cambiato la sua veste, è stato infatti razionalizzato; la veste grafica ed i contenuti adottati in questi due anni hanno terminato la loro funzione: l’opuscolo è stato quindi ridotto alla sola copertina ed integrato con qualche informazione aggiuntiva, è stato inoltre corretto qualche errore, ma nulla di più. Infine i tempi per la sua spedizione dovrebbero essere rispettati in modo da iniziare l’anno con già il materiale disponibile presso le Sezioni Provinciali. L a n u o v a t e ssera p e rs o n a l i z z a t a d e l 2008 i n s i e m e a l l a rivi st a d i re t t a m e n t e a c a s a t ua p e r ri a ff e rm a re i l senso d ’a p p a rt e n e n z a al l a F e d e ra z i one La tua passione, il nostro obiettivo! 18 • Pianeta Acqua Pianeta Acqua • 19 Ilquesto Siluro... sconosciuto! Intervista alla D.ssa “Carla Giansante”, referente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale per la sezione di Giulianova”, una tra le più attive ricercatrici impegnate in collaborazione con la FIPSAS nel progetto per uno studio genetico a lungo termine del “Silurus Glanis” presente, in modo massiccio, nei fiumi italiani. a cura del Settore Acque Interne ottoressa, che opinione si è fatta circa il fenomeno “alloctonia” sul fiume Po ed in particolare sul Siluro? D Dagli inizi degli anni novanta la realtà che gravita attorno i bacini idrografici italiani ha inserito nel lessico comune il termine “alloctono”. Alloctono o alieno inteso come un organismo animale (nello specifico pesci) non appartenenti alla fauna originaria, introdotto più o meno consapevolmente nelle nostre aree idrografiche e diffusosi in colonie stabili. Questo inizialmente ha procurato allarme sul potenziale pericolo di alterazioni degli ecosistemi a causa della sovrapposizione delle specie “aliene” a danno di quelle locali (o autoctone). Questo allarme ha generato l’erogazione di Delibere Regionali nell’area padana (es. D.G.R. 1574/93/96 della Regione Emilia Romagna, specifica per il Siluro), tese alla distruzione delle colonie, rivelatesi nel corso degli anni non solo inutili, ma talvolta più dannose del male che intendevano contrastare. Se da un lato è vero che bisogna adoperarsi perché gli alloctoni non colonizzino nuove aree, in quelle dove sono oramai una realtà consolidata, qualsiasi intervento di contenimento operato si è ripercosso sull’ecosistema e sulla componente sociale utente dei bacini. Inoltre si è venuta a creare una filiera clandestina dedita alla commercializzazione di carne di siluro senza alcun controllo igienico-sanitario. La soluzione quindi può arrivare solo attraverso un’informazione corretta e obiettiva, una valutazione che tenga conto di tutto il panorama ecologico e una gestione integrata e generale del fenomeno con soluzioni concrete e possibili. La Dottoressa Carla Giansante al lavoro nel laboratorio dell’Istituto della sede di Giulianova. “G. Caporale”, è stato predisposto un progetto scientifico teso sia a potenziare le conoscenze sulla specie attraverso studi che coinvolgano aree molto estese e sia a creare i presupposti per arginare il crescente traffico illecito che gravita attorno al Siluro. Questo lavoro, innovativo e avveniristico, si propone altresì di fornire elementi utili ai fini della vigilanza per le autorità impegnate nella tutela del consumatore e della salute pubblica. Ne scaturirà un’azione di prevenzione e contrasto alle filiere clandestine che operano sul fiume Po attraverso la valutazione della qualità delle carni di Siluro per impedire la commercializzazione incontrollata nonché per valutare altri aspetti quali la migrazione, l’accrescimento, l’alimentazione, la riproduzione, etc., della specie. Quali iniziative e quali soluzioni prevedete? Attraverso la compartecipazione della F.I.P.S.A.S. (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee), del G.S.I. (Gruppo Siluro Italia), dell’ADS G.S.G. (Gruppo Siluro Gare) e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise 20 • Pianeta Acqua In primo piano uno dei marker che vengono applicati sulla pinna dorsale dei siluri nell’ambito del progetto di osservazione e studio (a sx. il particolare della testa di un siluro) Il progetto sarà realizzato con modalità non invasive per l’ecosistema fluviale attraverso la cooperazione dei pescatori sportivi, sensibilizzando l’opinione pubblica su temi quali l’ambiente e la salute, creando i presupposti per la realizzazione di uno studio genetico a lungo termine sulle colonie presenti in Italia e utilizzando il Siluro come bio-indicatore dello stato di salute delle acque, in quanto, stando al vertice della catena alimentare, accumula maggiormente sostanze inquinanti. Quali sono i limiti del progetto? Il progetto è condizionato dall’erogazione di una deroga per fini scientifici che autorizzi la reimmissione dei pesci marcati. La procedura di marcatura consiste nell’apporre sulla pinna dorsale del Siluro catturato un marker recante un numero (di colore diverso a seconda del luogo di cattura). A ciascun numero corrisponde una relativa scheda su cui vengono riportati i dati biometrici dell’esemplare. I dati, che scaturiranno durante il campionato nazionale (tre gare annue), saranno registrati sulle schede da accreditati tecnici incaricati e convoglieranno in un archivio informatico dell’Istituto. E’ altresì auspicabile che il pescatore sportivo che catturi un esemplare marcato, informato dalle Associazioni coinvolte, segnali la cattura ai siti internet dei gruppi di pesca prima descritti, aumentando il flusso di informazioni utili. A tal fine la reimmissione di un esemplare marcato godrebbe dell’analoga deroga scientifica e non ricadrebbe nelle sanzioni previste dalla DGR 1574/96 o DGR 3544/93 in materia di alloctonia. Senza la succitata deroga verrebbe a mancare il presupposto principale per l’attività di marcatura e le conseguenti competizioni sportive mirate alla cattura degli esemplari. E’ inoltre auspicabile che nelle aree individuate come “campi di gara” o altresì utili allo sviluppo del progetto, non vengano poste in essere attività di contenimento del Siluro con sistemi invasivi come elettrostorditori, reti o quant’altro, in modo da garantire la prosecuzione dello studio. L’istituto visto da vicino Cosa fa e cosa rappresenta nel panorama scentifico italiano ed internazionale l’istituto zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise. La struttura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise risponde alle esigenze di funzionalità e di efficienza proprie di un Ente erogatore di servizi di alta qualità. Era il 1990 quando l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a 49 anni dalla sua fondazione, decise di cimentarsi nel contesto internazionale sul piano della ricerca, della produzione scientifica e del trasferimento di conoscenza. Nel tempo il percorso intrapreso si è rivelato vincente. Da oltre 16 anni esporta il proprio know-how nel campo della ricerca, della formazione, dell’analisi del rischio, della sicurezza alimentare, del benessere animale, della organizzazione, implementazione e gestione di banche dati anagrafiche degli animali. Il livello qualitativo dell’Istituto ha consentito, nell’ultimo decennio in particolare, di divenire interlocutore credibile e affidabile, prima ancora che consulente e sostenitore dei Servizi veterinari di buona parte del mondo. Un ruolo di solido riferimento conquistato soprattutto nei Paesi dell’area balcanica e del bacino del Mediterraneo. Sulla scorta dell’esperienza acquisita, le tre più importanti organizzazioni internazionali che operano nell’ambito della sanità pubblica veterinaria (Organizzazione Mondiale della Sanità -- OMS, Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite -- FAO, e Organizzazione mondiale per la Sanità Animale -- OIE) gli hanno affidato il ruolo di Centro di collaborazione e Laboratorio di referenza in specifici ambiti di attività. Attraverso queste prestigiose investiture, l’Istituto promuove formazione, fornisce consulenza e supporto tecnico, definisce le norme di tecniche diagnostiche e di strategie per il controllo delle malattie, nonché di regole sanitarie per il commercio degli animali e dei loro prodotti sul piano internazionale. Per consolidare e assicurare la necessaria continuità all’azione di trasferimento di conoscenze e di competenze - divenute nel tempo una delle principali missioni dell’Istituto - nel 2004 è stato istituito il Centro Internazionale per la Formazione e l’Informazione Veterinarie (CIFIV). Qui si svolge l’intensa attività formativa, in modalità tradizionale e a distanza e, attraverso di esso, i Paesi membri delle organizzazioni mondiali che all’Istituto fanno riferimento, uniformano le procedure di controllo agli standard internazionali. Elevato è il livello di fiducia e di attenzione che l’Unione Europea, il Governo degli Stati Uniti d’America, numerosi Paesi dell’America Latina e dell’Africa prestano nei confronti della variegata e costante attività progettuale che l’Istituto sviluppa nel mondo. La qualità e la competenza da quest’ultimo espresse sono attestate non solo dall’affidamento di incarichi dei Paesi beneficiari, ma anche dai bandi di gara internazionali conseguiti con successo nell’ambito dei programmi comunitari. L’Istituto offre servizi di alto valore aggiunto ed elevato contenuto di conoscenza e innovazione nei settori della Sanità animale, della Sanità Pubblica veterinaria e della tutela dell’ambiente, per la salvaguardia della salute degli animali e dell’uomo. I suoi veterinari, biologi, chimici e microbiologi sono impegnati nella ricerca sperimentale sull’origine e lo sviluppo delle malattie infettive e diffusive degli animali, nella diagnosi delle malattie animali e di quelle che si possono trasmettere all’uomo (zoonosi). Nel settore gli alimenti di origine animale destinati agli uomini e agli animali effettua indagini microbiologiche, chimiche e radiometriche, così come mantiene alta la sorveglianza epidemiologica sullo stato sanitario delle popolazioni animali e sull’igiene delle produzioni zootecniche e sui prodotti di origine animale. Accanto alla ricerca, ha sviluppato un settore produzione di avanguardia sotto il profilo della tecnologia applicata alla scienza, che mette a disposizione presidi diagnostici, terapeutici e profilattici. L’Istituto ha sedi ad Avezzano, Pescara, Lanciano, Campobasso, Isernia e il Centro di Biologia delle Acque di Giulianova e Termoli (CB). Il valore scientifico e il livello qualitativo espressi nelle molteplici attività hanno permesso di conquistare il riconoscimento e l’attestazione della comunità scientifica nazionale e internazionale. A tutt’oggi, l’Istituto svolge compiti di alta qualificazione per conto del Ministero della Salute, in qualità di Centro di Referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali (CESME), per l’Epidemiologia, la Programmazione e l’Informazione (COVEPI), per le Brucellosi, per la Lysteria Monocytogenes, per il Campylobacter e per le Diossine negli alimenti. Gestisce la Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe bovina, ovi-caprina, suina e avicola. In campo internazionale è Laboratorio di Referenza dell’OIE (Organizzazione Mondiale della Sanità Animale) per la PPCB (Pleuropolmonite contagiosa del bovino), la Brucellosi, la Bluetongue e il Benessere animale. Pianeta Acqua • 21 ASSICURAZIONE LA FEDERAZIONE HA STIPULATO LA NUOVA CONVENZIONE MULTIRISCHI PER L’ASSICURAZIONE INFORTUNI E RESPONSABILITÀ CIVILE GENERALE A FAVORE DEGLI ORGANI CENTRALI E PERIFERICI, DELLE SOCIETA’ AFFILIATE E DEI SUOI TESSERATI. La Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, in seguito alla soppressione della Sportass, la Cassa di Previdenza per l’assicurazione degli sportivi, ha esperito trattativa privata con brokers del settore per reperire sul mercato il nuovo piano assicurativo. E’ risultato aggiudicatario il broker AON S.p.A., che ha formulato la migliore proposta, individuando la Aig Europe S.A. quale compagnia di assicurazione della F.I.P.S.A.S. per l’anno 2008. Le garanzie ed i massimali sono i medesimi previsti dal precedente contratto di assicurazione con SPORTASS. Di seguito si riporta uno stralcio del contratto. Sezione infortuni L’assicurazione, nei termini qui di seguito indicati e con i limiti previsti, vale per gli infortuni che il Tesserato subisca nello svolgimento dell’attività sportiva, ivi compresi gli allenamenti, le competizioni e/o gare, i ritiri e/o stages di preparazione e l’attività agonistica nazionale ed internazionale. Le garanzie sono comunque operanti contro i rischi di infortuni nello svolgimento di qualsiasi attività rientrante negli scopi della F.I.P.S.A.S. e delle Società affiliate e, più precisamente, in occasione di riunioni, incarichi missioni e relativi trasferimenti, compreso il rischio in itinere, semprechè documentati e riscontrabili. Precisazioni: - Pesca di superficie I possessori della Tessera F.I.P.S.A.S. sono coperti dai rischi di infortuni che si verifichino durante l’esercizio della pesca, a scopo dilettantistico effettuato nei periodi e nelle località in cui è permessa e con l’uso di attrezzi regolamentari, sia nel caso venga esercitata dalla riva, sia mediante l’uso dei natanti in genere, comprendendo il rischio di annegamento per accidentale caduta in acqua in conseguenza di attività di pesca. In ogni caso non sono indennizzabili gli infortuni occorsi al Tesserato che effettui la pesca in contravvenzione alle leggi e regolamenti o che derivino dall’esercizio della pesca di frodo mediante l’uso di esplosivi, corrente elettrica, stupefacenti o materie venefiche in genere, o che riguardino attività di pesca esercitata in località proibite o comunque esercitata non a scopo dilettantistico. - Pesca Subacquea Per l’attività subacquea l’assicurazione comprende i rischi di infortuni derivanti: a) dall’esercizio della pesca subacquea in apnea mediante l’impiego di fucile, con propulsione a elastico, molla o gas compresso; b) dalla pratica di attività tecnica subacquea svolta nei limiti delle norme federali ed esercitata sia in gara che in allenamento in apnea o con autorespiratore; c) dalla partecipazione alle lezioni, svolte in apnea o con autorespira- tore, delle scuole e dei corsi federali per sommozzatori. Sono esclusi dall’assicurazione gli infortuni derivanti dall’esercizio della pesca subacquea svolta con l’ausilio di apparecchi respiratori o con l’uso di fucile a cartuccia. - Lancio tecnico E’ coperto di assicurazione il rischio di infortuni derivanti dal “lancio tecnico” svolto in palestra o su prato, sia in allenamento collettivo che in gara controllata. - Nuoto pinnato E’ coperto di assicurazione il rischio di infortuni derivanti dall’esercizio del nuoto pinnato svolto nei limiti delle norme federali, sia in allenamento collettivo che in gara controllata. Ai fini dell’esercizio della pesca in superficie o subacquea e per tutte le attività coperte di assicurazione, “per campo di allenamento” si intende una località idonea alla pesca ed in cui tale esercizio sia permesso dalle leggi e regolamenti comuni e federali. Estensioni di garanzia Sono compresi in garanzia anche: 1. l’asfissia non di origine morbosa; 2. le infezioni conseguenti a infortunio, gli avvelenamenti acuti da ingestione o da assorbimento involontario di sostanze; 3. gli infortuni causati da morsi di animali compresi aracnoidi e insetti; 4. l’annegamento; 5. l’assideramento e/o il congelamento; 6. i colpi di sole e/o di calore; 7. gli infortuni subiti in stato di malore od incoscienza; 8. gli infortuni derivanti da imperizia, imprudenza o negligenze gravi; 9. le lesioni conseguenti a sforzi muscolari aventi carattere traumatico e qualsiasi tipo di ernia direttamente collegabile con l’evento traumatico; 10. le conseguenze di strappi muscolari, le rotture sottocutanee, tendinee e muscolari; 11. le conseguenze derivanti da barotraumi, embolie, patologie da decompressione e sincopi. Tale estensione di garanzia si intende operante solo ed esclusivamente per i Tesserati ai Settori Attività subacquee e Nuoto pinnato e per le sole attività che richiedono l’utilizzo di attrezzature per l’autorespirazione. 22 • Pianeta Acqua Esclusioni Sono esclusi dall’assicurazione gli infortuni causati: a) dalla guida di qualsiasi veicolo o natante a motore, se l’Assicurato è privo dell’abilitazione prescritta dalle disposizioni vigenti, salvo il caso di guida con patente scaduta, ma a condizione che l’Assicurato abbia, al momento del sinistro, i requisiti per il rinnovo; b) dall’uso, anche come passeggero, di deltaplani, ultraleggeri, parapendio e dall’esercizio di sport aerei in genere, salvo quanto previsto dal contratto; c) da ubriachezza, da abuso di psicofarmaci, dall’uso di stupefacenti ed allucinogeni; d) da operazioni chirurgiche, accertamenti o cure mediche Sezione Somme Assicurate Garanzia Infortuni Tesserati - Allenatori, Istruttori, Ispettori e Guardie Giurate Volontarie (GG.GG.VV.) Caso morte e 40.000,00 Caso lesioni: Tabella Lesioni A Rimborso spese mediche: Tabella Lesioni A (consultabili sul sito federale) Club Azzurro Caso morte e 80.000,00 Caso lesioni: Tabella Lesioni B (consultabili sul sito federale) Rimborso spese mediche: Tabella Lesioni B (consultabili sul sito federale) Denuncia dei sinistri La denuncia del sinistro dovrà essere inviata a cura dell’Assicurato alla Società entro 30 giorni dall’evento ovvero dal momento in cui l’Assicurato o gli aventi diritto ne abbiano avuto la possibilità, in deroga a quanto stabilito dagli art. 1913 e 1915 del Codice Civile. Norme da seguire in caso di infortunio convenzione F.I.P.S.A.S. In caso di infortunio compilare il modulo di denuncia in ogni sua parte in stampatello ed inviare lo stesso a mezzo raccomandata postale con ricevuta di ritorno entro 30 giorni dall’accaduto a: AON S.p.A. Via Claudia, 10 – 00184 ROMA. Allegare in copia al modulo di denuncia da indirizzare all’AON S.P.A.: • fotocopia della Tessera; • fotocopia Codice Fiscale; • consenso al trattamento assicurativo dei dati personali debitamente sottoscritto; • fotocopia del primo certificato medico da cui dovrà risultare inequivocabilmente la diagnosi e la prognosi; • fotocopia del referto radiologico; • copia conforme cartella clinica (ove si fosse reso necessario ricovero). Sezione responsabilità civile verso terzi Descrizione del rischio L’assicurazione è prestata per tutte le attività inerenti l’esercizio, l’organizza- non resi necessari da infortunio; e) dall’uso, anche come passeggero, di veicoli a motore e di natanti a motore in gare, competizioni e relative prove; f) dalla partecipazione dell’Assicurato a delitti dolosi da lui commessi o tentati; g) da guerra e insurrezioni; h) da contaminazioni biologiche o chimiche a seguito di atti di terrorismo di qualsiasi genere; i) da malaria, malattie tropicali e carbonchio; j) da trasformazioni e/o assestamenti energetici dell’atomo, naturali e/o provocati, e da accelerazioni di particelle atomiche (fissione e fusione nucleare, isotopi radioattivi, macchine acceleratici, raggi X, ecc.); zione e lo svolgimento di attività sportive e associative rientranti negli scopi della F.I.P.S.A.S.. Sono comprese tutte le attività di allenamento, di corsi, manifestazioni sportive, ricreative e culturali, di gare, organizzate dalla F.I.P.S.A.S. per proprio conto, dai Comitati Territoriali, Regionali e dalle Società Sportive affiliate. Oggetto dell’assicurazione La Compagnia di Assicurazione si obbliga a tenere indenne: - la F.I.P.S.A.S. e le sue strutture - i Tesserati alla F.I.P.S.A.S. - le Società affilate alla F.I.P.S.A.S. per quanto siano tenute a pagare ai sensi di legge a titolo di risarcimento capitale, interessi e spese per danni involontariamente cagionati a terzi per morte, per lesioni personali e per danneggiamenti a cose, in conseguenza di un fatto accidentale verificatosi in relazione ai rischi per i quali è stipulata l’Assicurazione. L’Assicurazione vale anche per la responsabilità civile che possa derivare ai sopraccitati soggetti da fatto doloso di persone delle quali debba rispondere. Garanzia Responsabilità Civile Verso Terzi Tesserati per ogni sinistro e 550.000,00, ma con il limite per ogni persona danneggiata di e 550.000,00 e per i danni alle cose, anche se appartenenti a più persone di e 550.000,00. Società affiliate per ogni sinistro e 1.600.000,00, ma con il limite per ogni persona danneggiata di e 1.600.000,00 e per i danni alle cose, anche se appartenenti a più persone di e 1.600.000,00. Contraente per ogni sinistro e 3.000.000,00, ma con il limite per ogni persona danneggiata di e 3.000.000,00 e per i danni alle cose, anche se appartenenti a più persone di e 3.000.000,00. Garanzia Responsabilità Verso Prestatori di Lavoro (R.C.O.) Contraente, Società Affiliate per ogni sinistro e 1.000.000,00 ma con il limite per ogni persona danneggiata di e 1.000.000,00. Norme da seguire in caso di sinistro responsabilità civile verso terzi F.I.P.S.A.S. Compilare il modulo di denuncia responsabilità civile verso terzi in ogni sua parte in stampatello ed inviare lo stesso a mezzo raccomandata postale con ricevuta di ritorno entro 30 giorni dall’accaduto a : AON S.p.A. Via Claudia, 10 – 00184 ROMA. ALLEGARE IN COPIA AL MODULO DI DENUNCIA DA INDIRIZZARE ALL’AON S.p.A.: • fotocopia della tessera F.I.P.S.A.S.; • fotocopia codice fiscale; • consenso al trattamento assicurativo dei dati personali debitamente sottoscritto; • eventuali dichiarazioni testimoniali di terzi presenti al fatto; • eventuale copia del verbale redatto da Giudici di Gara (se l’evento è avvenuto durante una competizione); • eventuale copia del verbale redatto dall’Autorità intervenuta sul luogo del sinistro. Il danneggiante dovrà informare il danneggiato di rivolgersi per informazioni sulla trattazione del sinistro ad AON S.p.A. Tel. 06/77276238 Fax 06/77276280 per ogni dubbio che dovesse insorgere, l’Assicurato potrà rivolgersi alla: AON S.p.A. Tel. 06/77276238 Fax: 06/77276280 Sul sito federale, all’interno dell’Area Assicurazione, è possibile reperire il testo integrale della nuova convenzione per l’assicurazione infortuni e responsabilità civile, inclusa nei servizi offerti dalla Tessera Federale, stipulata con Aig Europe S.A. a favore degli Organi centrali e periferici, delle Società Affiliate e dei Tesserati. Pianeta Acqua • 23 navig@ndo nel web a cura della redazione Da questo numero prende il via una rubrica dedicata a tutto quello che di interessante si trova navigando sul web. L’ardua e allo tempo stesso divertente impresa di segnalare news, curiosità, tematiche ambientali, siti specializzati che ruotano intorno al mondo della pesca sportiva e alle altre discipline sportive federali, l’abbiamo affidata ad un esperto di internet Gionata Paolicchi, direttore del sito “pescareonline” uno dei portali dedicati alla pesca più vecchi e seguiti d’Italia. Per questo primo numero è d’obbligo, però, iniziare con la presentazione del Sito di Paolicchi e conoscere più da vicino il Direttore che, oltre ad essere un ottimo cine-fotoreporter, è anche un talentuoso e appassionato pescatore. L’intervista è stata realizzata dal collega, nonché amico Sabino Civita. Presentazione del Sito di Pescareonline. Il Sito nasce nel 2000 ed in sette anni di duro lavoro è arrivato ad avere quasi un milione di visite all’anno ed un pubblico di oltre 50.000 diversi utenti ogni mese. Numeri da capogiro, considerando anche il fatto che oggi, la carta stampata, si attesta su una tiratura di 10.000-15.000 copie al mese. La rete è dei giovani e quindi sono tanti i giovani che si stanno avvicinando alla pesca anche attraverso il sito di Paolicchi che migliora le visite di circa il 30% ogni anno. Tante sono state le battaglie partite da Pescareonline in favore della Pesca Sportiva e che hanno trovato nella FIPSAS un interlocutore ideale. Insomma, il web è servito negli ultimi tre-quattro anni, a smuovere cose, situazioni, problemi, denunciare disastri ambientali ed altro, trovando appoggio nella Federazione e nel Presidente Matteoli. 24 • Pianeta Acqua Intervista a Gionata Paolicchi di Sabino Civita > Normalmente ci capita di leggere, su Pescareonline, un’intervista a qualche “big” della pesca italiana e naturalmente ad intervistarlo è il Direttore del sito, Gionata Paolicchi. Bene, questa volta il nostro Gionata lo mettiamo dall’altra parte del tavolo, lui che solitamente è una persona introversa e riservata. Iniziamo subito questa intervista con una domanda molto generica, ma impegnativa: chi è, oggi, Gionata Paolicchi e che progetti ha nel cassetto per il suo futuro? >> Intanto ti ringrazio per questa tua intervista, cosa davvero inusuale per me, fatta poi dal Vice Direttore di Pescareonline… è un piacere. Oggi più che mai mi sento in primis di rispondere che sono il papà di Gabriele, infatti sono diventato padre e la gioia che sto provando è davvero immensa. Sono ovviamente anche marito di Chiara, una donna assolutamente meravigliosa, che si è messa con un pazzo pescatore giramondo, tutto casa e pesca. Poi sono un pescatore, come, infatti, dici anche tu, per un periodo sono stato una guida di pesca a tempo pieno: sono andato 17 volte a Cuba, poi in Alaska, Canada, USA, Mexico, Senegal, Maldive, Svezia, Irlanda, insomma, ho fatto tutti i tipi di pesca e ho pescato di tutto… anche i coccodrilli…ma questa è un’altra storia… > …e l’agonismo? >> L’ho praticato in tempi che sembrano lontani ormai cent’anni, e invece…ne sono passati solo 15 da quando ho smesso. Ho fatto gare da quando avevo 14 anni, fino a 20, già da piccolo mi confrontavo con i grandi, perché a quei tempi di gare per juniores ancora non ce n’erano. Era tutto diverso, si partiva in macchina in quattro per i campi gara, ora in una station wagon ci sta a malapena l’attrezzatura per uno… c’era uno spirito diverso dall’agonismo di oggi, dove la gente nemmeno ritira la medaglia a fine gara. > Passiamo alle riviste… >> Sono un fotoreporter, giornalista-pubblicista. Scrivo dal settembre 1992, ho iniziato con i quotidiani locali ed ho pure fatto il paparazzo, poi dopo pochi mesi scrivevo su Pesca In. Ho fatto in 15 anni di carriera, oltre 60 copertine di riviste di pesca, circa 600 articoli e decine di migliaia le foto pubblicate. Poi sono un regista di video e programmi tv, anzi lo ero. Infatti agli inizi della carriera, facevo solo il regista ed ero circondato da cameraman e montatori, che ovviamente filmavano e montavano le cose da me dirette. Oggi invece, ho imparato anche ad usare la telecamera e a montare i filmati da solo. Ho fatto oltre 50 video, 200 puntate in onda su varie televisioni, ho fatto il presentatore televisivo e presentatore di manifestazioni ed eventi come il premio a Panariello, nel 1998 ho fatto il Direttore di studio per delle Dirette RAI, ho fatto il Giro d’Italia di Ciclismo con una troupe televisiva, insomma, per la tv ho fatto di tutto e di più. Dal 1999 ho iniziato ad interessarmi ad internet, ho realizzato 10 siti web e da oltre quattro anni sono Direttore del principale sito italiano di pesca, Pescareonline appunto. Faccio poi consulenze per varie aziende del settore, sia per quanto riguarda lo studio pubblicitario, che lo studio di materiali veri e propri, ho anche progettato diverse canne da pesca e testato molti prototipi. Quindi, ricapitolando: pesco, faccio foto e scrivo, faccio video, faccio siti internet, ho gestito un lago di pesca per 4 anni, sono stato Presidente di un Club di pesca, Consigliere Nazionale di Carpfishing Italia, faccio ed ho fatto insomma tutto quello che riguarda e ruota attorno alla pesca. Ultimamente poi, il mio Editore, ha deciso che è arrivata l’ora di mandarmi in fuga, sono, infatti, da pochi mesi “uscito dal gruppo”, tanto per usare un termine ciclistico, visto che siamo in periodo di Giro e Tour, infatti il mio nome non è più assieme agli altri collaboratori nei colonnini delle 4 testate Olimpia, ma da solo, staccato, sopra i collaboratori, con l’incarico di “responsabile servizi editoriali speciali”, che può voler dire tutto e nulla, quello che so, che da qualche mese sto lavorando come un pazzo. > Insomma un Paolicchi in “fuga per la vittoria”, come il titolo di un film. >> Basta che non sia in “fuga da Alcatraz”… come un altro film… > …e quella cosa della pesca ai coccodrilli? >> Beh, quand’ero a Cuba, tra un tarpon e l’altro, ci divertivamo a pescare coccodrilli, fino a tre metri, con la canna da pesca… un bel divertimento… ma questa è una lunga storia… > Qual è il tuo sogno nel cassetto? >> Beh, negli ultimi due anni ne ho realizzati diversi: ho preso casa, mi sono sposato, ho avuto un figlio, ho avuto un incarico dal mio Editore, sono responsabile tecnico del Fishing Show, una cosa alla quale ho lavorato per anni, insomma, il mio sogno è abbastanza banale: riuscire a pagare le bollette ed il mutuo a fine mese, senza arrampicarmi sugli specchi ogni volta. Il mio sogno “proibito”, per così dire, è comprarmi una barca, tipo quella fatta da Andrea Lia e vivere lì con la famiglia ed il mio amico di pesca Nelson, che ringrazio, per avermi fatto passare le giornate più belle della mia vita. > Grazie Gionata per la bella intervista, e per aver tirato fuori particolari della tua vita e del tuo lavoro sconosciuti e anche personali, che sicuramente non sapevamo. Per i più “curiosi” le altre foto del nostro Gionata le potrete trovare alla pagina www.gionata.tv/album.htm. >> Grazie a te. Un anno straordinario 03 01 02 07 05 08 06 04 13 14 09 15 10 11 12 16 1. Umberto Ballabeni e Jacopo Falsini 2. Nicole Fiscarelli 3. Stefano Figini 4. Simona Pollastri 5. Luca Frongia e Roberto Sau 6. Simone Cappellin 7. Lorenzo Bossi 8. Francesca Scolari 9. Nicolò Zanetti 10. Davide De Ceglie 11. Alessia Taghetti 12. Simone Musarra 13. Fabio Picchi 14. Cesare Fumarola 15. Michele Tomasi 16. Andrea Rampazzo e Stefano Zerbini 17. Andrea Nava 17 Pianeta Acqua • 25 Un anno s 01 02 04 06 03 05 09 07 08 26 • Pianeta Acqua 1. Squadra Nazionale Seniores di Pesca al Colpo (Mondiale) 2. Squadra Nazionale Seniores di Pesca al Colpo (Europeo) 3. Squadra Nazionale Under21 Canna da Riva (Italia B) 4. Squadra Nazionale Femminile di Pesca al Colpo 5. Squadra Nazionale Juniores di Nuoto Pinnato 6. Ravanelli S.P.S. Trabucco (Italia) 7. Squadra Nazionale Lancio Tecnico 8. Squadra Nazionale di Pesca al Colpo Disabili 9. Squadra Nazionale Canna da Natante Under21 straordinario 10 11 12 14 13 17 16 15 18 10. Squadra Nazionale di Pesca alla Trota in Torrente con Esche Naturali 11. Squadra Nazionale di Pesca con la Mosca 12. Squadra Nazionale Seniores Canna da Riva (Italia A) 13. Squadra Nazionale di Big Game 14. Squadre Nazionali Maschile e Femminile di Surf Casting 15. Squadra Nazionale Under16 di Surf Casting 16. Staffetta 4x100 NP 17. Staffetta 4x200 NP 18. Staffetta 4x3000 NP Pianeta Acqua • 27 RISULTATI INTERNAZIONALI DELLE RAPPRESENTATIVE AZZURRE 2007 ACQUE INTERNE ACQUE MARITTIME ATTIVITA’ SUBACQUEE CAMPIONATO MONDIALE PER CLUBS DI PESCA AL COLPO CAMPIONATO DEL MONDO BIG GAME IV CAMPIONATO DEL MONDO DI APNEA DINAMICA 9/10 GIUGNO 2007 (KARAOTOK CAPLJINA - BOSNIA ERZEGOVINA) RAVANELLI S.P.S. TRABUCCO: Trabucco Roberto, Sorti Gianluigi, Innocenti Ivano, Greco Massimiliano, Defendi Stefano, D’Antona Enrico C.T.: Chines Carlo, Bonzio Enrico Nazioni Partecipanti n. 25 Risultati a Squadra 1 Italia RAVANELLI S.P.S. TRABUCCO Risultati Individuali 3 Trabucco Roberto (Italia) CAMPIONATO EUROPEO SENIORES DI PESCA AL COLPO 23/24 GIUGNO 2007 (CAVO LAMA - MODENA) Squadra Nazionale: Ballabeni Umberto, Falsini Iacopo, Gabba Ferruccio, Prandi Giuliano, Premoli Stefano, Sorti Gianluigi C.T.: Melotti Paolo, Fumagalli Adriano Nazioni Partecipanti n. 25 Risultati a Squadra 1 Italia Risultati individuali 1 Ballabeni Umberto (Italia) 2 Falsini Iacopo (Italia) CAMPIONATO DEL MONDO DI PESCA AL COLPO PER DISABILI 11/12 AGOSTO 2007 (ZWEVEGEM - BELGIO) Squadra Nazionale: Bottazzi Giovanni, Cucchi Gianpaolo, Granaglia Alfredo, Nostrini Domenico, Speroni Damiano C.T.: Agnoli Paolo, Fabbri Piero Nazioni Partecipanti n. 10 Risultati a Squadra 3 Italia CAMPIONATO DEL MONDO FEMMINILE DI PESCA AL COLPO 25/26 AGOSTO 2007 (C.CASTREJON - TOLEDO - SPAGNA) Squadra Nazionale: Pollastri Simona, Ricotti Sheila, Tagliaferri Franca, Marchiodi Claudia, Turrini Silvina, Conforto Stefania C.T.: Barbetta Giampiero, Bisi Franco Nazioni Partecipanti n. 14 Risultati a Squadra 1 Italia Risultati Individuali 2 Pollastri Simona (Italia) CAMPIONATO DEL MONDO SENIORES DI PESCA AL COLPO 8/9 SETTEMBRE 2007 (L. VELENCE - SUKORO - UNGHERIA) Squadra Nazionale: Ballabeni Umberto, Sorti Gianluigi, Falsini Iacopo, Gabba Ferruccio, Defendi Stefano, Carraro Simone C.T.: Melotti Paolo, Fumagalli Adriano Nazioni Partecipanti n. 40 Risultati a Squadra 1 Italia CAMPIONATO EUROPEO SENIORES DI PESCA CON LA MOSCA 21/28 AGOSTO 2007 (SUNNFJORD - SOGN OG FJORDANE - NORVEGIA) Squadra Nazionale: Soldarini Sandro, Papandrea Luca, Santi Amantini Valerio, Adreveno Andrea, Tescaro Luca, Mazzocco Gianluca C.T.: Cocito Pierluigi Nazioni Partecipanti n. 17 Risultati a Squadra 1 Italia CAMPIONATO DEL MONDO SENIORES DI PESCA ALLA TROTA IN TORRENTE 15/16 SETTEMBRE 2007 (S. LAURENT DE NESTE - FRANCIA) Squadra Nazionale: Cappellin Simone, Della Marianna Angelo, Leoca Marco, Poletti Davide, Poloniato Marino, Ridoli Sergio C.T.: Rigatto Maurizio Nazioni Partecipanti n. 7 Risultati a Squadra 1 Italia Risultati Individuali Cappellin Simone (Italia) Pianeta1Acqua 28 • 12/19 FEBBRAIO 2007 (HURGADA - EGITTO) Squadra Nazionale B: Giacomo Bot, Massimo Bottiglieri, Francesco Coppari, Riccardo Fanelli C.T.: Mirko Eusebi Risultati a Squadra 3 Italia B CAMPIONATO DEL MONDO LANCIO TECNICO 17/22 SETTEMBRE 2007 (ST. CYPRIEN - FRANCIA) Squadra Nazionale: Fiorenzano Paolo, Gabrieli Carlo, Monti Matteo, Perugini Roberto, Scrufari Antonio, Terraglia Pietro Risultati a Squadra 3 Italia Risultati individuali 2 Perugini Roberto (100gr.) 3 Monti Matteo (125 gr.) CAMPIONATO DEL MONDO SURF CASTING UNDER 16/21 28 LUGLIO/6 AGOSTO 2007 (BARI - ITALIA) Squadra Nazionale Maschile: Bossi Lorenzo, Giurgola Michele, Tomasi Michele C.T.: Blanda Domenico Risultati individuali 1 Tomasi Michele 2 Bossi Lorenzo Squadra Nazionale Femminile: Barbero Monica, Scolari Francesca, Tagliabue Paola C.T.: Blanda Domenico Risultati individuali 3 Scolari Francesca IV CAMPIONATO DEL MONDO DI APNEA JUMP BLUE 28 LUGLIO/6 AGOSTO 2007 (BARI - ITALIA) Squadra Nazionale Maschile: Leuci Homar, Tomasi Michele, Tovaglieri Stefano C.T.: Blanda Domencio Risultati individuali 2 Tomasi Michele 18/25 SETTEMBRE 2007 (LABENNE - FRANCIA) Squadra Nazionale Under 16: Crescenzi Giuliano, Di Francesco Patrizio, Frongia Luca, Gallone Matia, Intini Francesco, Sau Roberto. Staff Tecnico: Longo Giovanni Risultati a Squadra 2 Italia Risultati individuali 2 Sau Roberto 3 Frongia Luca CAMPIONATO DEL MONDO CANNA DA NATANTE SENIORES E UNDER 21 29 SETTEMBRE/6 OTTOBRE 2007 (BLANKEMBERGE BELGIO) Squadra Nazionale Under 21: Aceto Giacomo, Gianfaldoni Alex, Lisyak Andrea, Morisano Matteo, Palazzi Pietro, Radovic Devan. C.T.: Nostrini Franco Risultati a Squadra 3 Italia CAMPIONATO EUROPEO TRAINA COSTIERA PER CLUBS 2007 4/7 OTTOBRE 2007 (ALICANTE - SPAGNA) Soc. Tuna Club Sabaudia: Capriglione Pasquale, Grassucci Nestare, Scarpati Massimo Risultati a Squadra 2 Italia - Tuna Club Sabaudia CAMPIONATO DEL MONDO SURF CASTING MASCHILE E FEMMINILE 13/21 OTTOBRE 2007 (VITORIA - BRASILE) Squadra Nazionale Femminile: Ferroni Stefania, Fiorino Rosa, Malizia Gabriella, Morabito Aida, Palma Patrizia, Prost Elisabetta Risultati a Squadra 3 Italia Squadra Nazionale Maschile: Brundo Francesco, Contarino Giuseppe, Kauffmann Gianluca, Nacci Alberto, Petretti Daniele, Ucci Eugenio Staff Tecnico: Borgioli Umberto Risultati a Squadra 3 Italia CAMPIONATO EUROPEO CANNA DA RIVA SENIORES, FEMMINILE E UNDER 21 7/11 NOVEMBRE 2007 (VALENCIA - SPAGNA) Squadra Nazionale Seniores (A): Marconi Alessandro, Meloni Marco, Metrangolo Alessio, Mungai Francesco,Segato Federico, Valvassura Fernando C.T.: Miotto Maurizio Squadra Nazionale Under 21 (B): Di Fiandra Diego, Gianfaldone Alex, Matteini Luca, Sottilotta Alan, Zanetti Nicolò C.T.: Poggi Carlo Risultati a Squadra 2 Italia A 3 Italia B Risultati Individuali 2 Zanetti Nicolò (Italia B) SETTORE NUOTO PINNATO ORIENTAMENTO CAMPIONATI MONDIALI NUOTO PINNATO VELOCITÀ, FONDO, ORIENTAMENTO 24 LUGLIO/6 AGOSTO 2007 (BARI - ITALIA) Squadra Nazionale: Ammetto Claudia, Alban Marco, Baroncini Silvia, Battista Alex, Cassanelli Alice, Donato Alessandra, Ferrari Fabrizio, Ferrari Roberto, Figini Stefano, Fiscarelli Nicole, Fumarola Cesare, Giusti Remo, Mallegni Simone, Mauro Irma, Mazzolai Claudia, Mercuri Anna, Musarra Simone, Nava Andrea, Panzarini Marco, Prampolini Gino, Picchi Fabio, Rampazzo Andrea, Taghetti Alessia, Tosco Alexia, Vandini Paolo, Varetto Paolo, Viero Giorgia, Zerbini Stefano D.T.: Allegrini Carlo Tecnici: Bartolini Andrea, Brighetti Davide, Carosi Marco, Tombola Renato, Tonelli Luca Nazioni partecipanti 33 Risultati individuali 1 Figini Stefano (mt. 200 NP) 1 Figini Stefano (mt. 400 NP) (Nuovo Record Mondiale) 1 Figini Stefano (mt. 800 NP) 1 Figini Stefano (mt. 1500 NP) (Nuovo Record Mondiale) 1 Nava A., Fumarola C., Varetto P,Figini S. (staff. 4 x 200 NP) (N.R.M.) 1 Fumarola C. (mt. 100 NP) 1 Rampazzo A. (mt. 200 Bipinne) 2 Fumarola C., Nava A., Musarra S., Figini S. (staff. 4 x 100 NP) 2 Figini, S., Picchi F., Battista Alex, Mallegni S. (staff. 4 x 3.000 NP) 2 Nava Andrea (mt. 200 NP) e (mt. 400 NP) 2 Rampazzo A. (mt. 50 Bipinne) e (mt. 100 Bipinne) 3 Nava Andrea (mt. 100 NP) 3 Fumarola C. (mt. 100 VS) e (mt. 50 NP) 3 Picchi F. (mt. 1500 NP) 3 Fiscarelli N. (mt. 50 Bipinne) 3 Zerbini S. (mt. 200 Bipinne) 11° CAMPIONATO EUROPEO JUNIORES NUOTO PINNATO VELOCITA’/FONDO 1/8 LUGLIO 2007 - OSTROWIEC SWIETOKRZYSKI – POLONIA Squadra Nazionale: Bechis Jaele, Bucelli Silvia, De Ceglie Davide, Ferraresi Francesca, Fiscarelli Nicole, Fuga Francesco, Gennusa Emanuele, Longo Vaschetti Federica, Mastroianni Roberta, Mauro Irma, Mangino Marco, Musarra Simone, Siviero Diego, Taghetti Alessia, Testoni Gianluca, Tosco Alexia, Traversaro Francesco Tecnici: Brighetti Davide, Carosi Marco Nazioni partecipanti 18 Risultati individuali 1. De Ceglie D. (mt. 6.000) 2. Fiscarelli N. (mt. 200 Bipinne) e (mt. 50 Bipinne) 3. Musarra S. (mt. 50 NP) 3. Taghetti A. (mt. 6.000) 3. Mangino M., Testoni G., De Ceglie D., Musarra S. (staff. 4 x 3.000) 3. Traversaro F. (mt. 200 Bipinne) e (mt. 50 Bipinne) 3. Tosco A. (mt. 100 Bipinne) cinqueXmille a FIPSAS raccoglie oltre 16mila euro con i contributi del cinque per mille. L’Agenzia delle entrate ha pubblicato l’elenco delle scelte e degli importi assegnati agli enti ammessi al beneficio nel 2006, relativi alla dichiarazione dei redditi per l’anno 2005. La Federazione ha ricevuto per la precisione 16.177,16 euro. Si riporta, di seguito, la lettera di ringraziamento del Presidente Federale e pubblicata sul sito ufficiale della FIPSAS: L A tutti coloro che hanno scelto la FIPSAS per l’attribuzione del 5 per mille… C ari associati, a fine anno, l’Amministrazione Finanziaria ha reso nota la distribuzione delle preferenze effettuate da tutti i contribuenti nella scelta del “5 per mille” per l’anno 2005. Ho avuto modo di constatare, con grande soddisfazione, che l’invito rivolto a tutti gli “amici pescasportivi” è andato al di là delle iniziali aspettative, riscontrando un numero significativo di preferenze alla Federazione. Sento, perciò, il desiderio di esprimere un vivo ringraziamento a tutti coloro che ci hanno scelto con questo gesto “concreto” che assume il significato di un segnale positivo di un forte coinvolgimento della base: delle Società affiliate e dei singoli tesserati, nel condividere e promuovere le molteplici attività federali sia in campo sportivo-agonistico che ambientale. Il Consiglio Federale dell’11 novembre 2007 ha deciso che la Federazione utilizzerà tali contributi per la realizzazione di infrastrutture idonee ad agevolare la pratica delle attività sportivo-agonistiche degli atleti diversamente abili. Nel rinnovare un sincero ringraziamento per quanto fatto quest’anno, auspico che l’inedito rapporto di fiducia instaurato tra la FIPSAS e i suoi associati-sostenitori si consolidi sempre di più negli anni a venire e dia maggiore fiducia a tutti nel preferire la Federazione quale beneficiaria della prossima dichiarazione in virtù dell’impiego assai pregevole dei contributi elargiti. A voi tutti cari amici, un caloroso grazie. Presidente Federale Prof. Ugo Claudio Matteoli u mer er o ddeell l a ssooll i ddar a r i e tà! 05267300589 è i l nnum In occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi, si desidera ricordare che la finanziaria 2008 ha confermato la possibilità di scegliere di devolvere il cinque per mille dell’imposta alle organizzazioni senza scopo di lucro, quale la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee. Tale assegnazione non esclude quella dell’otto per mille e non comporta maggiori imposte da pagare. Si espleta apponendo la propria firma nei mod. CUD, 730 o UNICO Persone Fisiche nel riquadro corrispondente a “sostegno del volontariato, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni” e indicando il codice fiscale della F.I.P.S.A.S. n. 05267300589. Pianeta Acqua • 29 A Novara inaugurato un nuovo Impianto Federale di Vincenzo Bonacci 30 • Pianeta Acqua In provincia di Novara, nel Comune di S. Pietro Mosezzo la FIPSAS ha realizzato un nuovo impianto federale composto da tre laghi per la pesca sportiva L’inaugurazione dell’impianto è avvenuta alla presenza del Presidente Federale Prof. Ugo Claudio Matteoli, del Vice Presidente Federale Avv. Gianrodolfo Ferrari e di molte Autorità locali ampi parcheggi ed aree ludico ricreative. Annessea alla struttura vi sono sei vasche, per una superficie complessiva di 2000 mq., adibite ad allevamento, sia per ciprinidi e sia per salmonidi. Con il comune di San Pietro Mosezzo è stata stipulata una specifica convenzione che prevede l’accesso gratuito, solo per gli abitanti del paese, nell’area del complesso esclusivamente per finalità ricreative. La struttura, molto vicina al capoluogo novarese, si trova in una posizione strategica, al centro di un grosa FIPSAS ha recentemente acquisito la proprietà di una nuova struttura sportiva. E’ una delle più grandi che lo SFAI (Settore Federale Acque ed Impianti) possiede nella Penisola. Consiste in tre laghi contigui, ma distinti, dislocati in località San Pietro Mosezzo (alle porte di Novara) che si estende su una superficie di 160.000 mq. Comprende una palazzina nuova (250 mq.) in cui sono previste sale riunioni ed uffici per il funzionamento didattico - gestionale, ivi compresa la sede della Sezione Provinciale di Novara. Nella struttura sono stati predisposti locali adibiti ad incubatoio ittico per la riproduzione della trota marmorata. L’impianto è completato e L tecnologicamente in linea con le normative emanate dalla Comunità Europea che ha sovvenzionato l’opera. Tuttavia, si attende il benestare Comunitario per l’avvio dell’attività riproduttiva in quanto deve essere riconosciuto immune da patologie virali come la NEI (Necrosi Ematopoietica Infettiva) e la SEV (Setticemia Emorragica Virale). Sono malattie infettive che colpiscono particolarmente i salmonidi. Il progetto è gestito, sotto l’aspetto tecnico scientifico, dai tecnici della soc. G.R.A.I.A. (Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque) di Varano Borghi. Il nuovo impianto, opportunamente piantumato, è collocato in mezzo alle risaie novaresi; possiede, inoltre, La FIPSAS per Telethon E’ di nuovo partita la gara di generosità in favore di Telethon dei tesserati FIPSAS in tutta Italia. Memori dell’impegno preso con la sottoscrizione per tre anni del protocollo d’intesa tra la Federazione e la Fondazione Telethon in favore della ricerca genetica, i nostri associati stanno operando fattivamente in tutta Italia per contribuire alla raccolta fondi 2007 che è valida fino al 30 giugno 2008. Grande successo in termini di adesioni e raccolta da parte dei pescasportivi FIPSAS toscani che hanno contribuito in maniera massiccia dando anche un ottimo esempio agli associati delle altre Regioni riuscendo a raccogliere la consistente somma di 18.000 e. La raccolta è stata effettuata in occasione di ben 30 manifestazioni sportive organizzate in contemporanea dalla FIPSAS, in tutta la Regione, nei giorni 15 e 16 settembre scorsi. Alla manifestazione, presieduta dal Presidente del Comitato Regionale Giuseppe Sisti, hanno preso parte, oltre ai membri del Comitato Regionale Toscano, rappresentanti degli Enti locali quali Regione e Comune di Carrara, rappresentanti del CONI nonché organi di stampa e TV. Presente anche il Presidente Nazionale Prof. Ugo Claudio Matteoli, che ha mostrato grande soddisfazione per l’entità dei fondi raccolti nella sola Toscana che andranno a sommarsi a tutti gli altri che si stanno raccogliendo sull’intero territorio nazionale. Il sostegno alla ricerca sulle malattie genetiche promosso da Telethon ha trovato nella FIPSAS, Federazione Sportiva del CONI, da sempre impegnata e coinvolta anche nel sociale, un valido supporto. Pianeta Acqua • 31 so bacino di pescatori di due Regioni: il Piemonte e la Lombardia. Il complesso, come detto, è composto da tre laghi alimentati da acque sorgive. Il primo - lago No Kill - è riservato alla pesca al colpo. E’ ripopolato con ciprinidi: carpe, tinche, scardole, carassi. E’ il più grande dei tre. E’ rettangolare, con una piccola sporgenza su un lato minore, e presenta una dimensione di metri 600 per 250. Nel secondo - lago Storione - vi sono numerose specie ittiche, compresi lucci, persici, storioni e ciprinidi in genere. A centro del bacino sono state posizionate alcune fascine per la riproduzione del persico reale. I risultati sono più che soddisfacenti. Periodicamente, inoltre, vengono immesse trote iridee, secondo uno specifico calendario di semine. Il terzo - lago Fario - è ripopolato prevalentemente con salmonidi a beneficio dei pesca sportivi trotisti. Tuttavia, sono presenti anche piccoli ciprinidi (alborelle, triotti) e centrarchidi (persici sole), deliberatamente immessi per consentire la cattura da parte dei partecipanti alla scuola di pesca. La struttura, di proprietà della Federazione, viene gestita dallo SFAI tramite la Sezione Provinciale di Novara. Essa è accessibile ai soli tesserati FIPSAS (di qualsiasi provincia) a condizione che, in aggiunta alla tessera federale, abbiano anche il tesserino Fishing Tour. I laghi, infatti, sono inseriti in un itinerario di pesca della provincia novarese che comprende svariati ambienti acquatici. Le sponde di tutti e tre i laghi, transennati, sono percorribili con automezzi. Gli specchi acquei hanno una profondità media di 6-7 metri. Il lago Fario raggiunge anche i nove. La struttura è aperta tutti i giorni; la pesca è sempre praticabile nei laghi, ad esclusione del lago Fario, accessibile solo nei giorni di sabato, domenica e festivi. Riunioni Regionali sull’Attività di Sorveglianza Sono in corso, così come deliberato dal Consiglio Federale, riunioni a livello di Comitati Regionali sull’attività di sorveglianza ittica posta in essere nelle singole Sezioni Provinciali ed alle quali è stato incaricato di partecipare il consigliere Mario Pecchioli, in qualità di Coordinatore Nazionale della Sorveglianza. Nell’ambito delle riunioni già svolte - Toscana, Liguria, Lazio, Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna - sono state evidenziate le varie problematiche che tale attività si trova ad affrontare, anche in funzione del fatto che il riconoscimento della FIPSAS quale “Associazione di Protezione Ambientale” potrebbe concretarsi con un rapporto di collaborazione con il Ministero dell’Ambiente della Difesa del Territorio e del Mare con il risultato di estendere l’attività delle Guardie Giurate Volontarie finalizzandola anche ad obiettivi perseguiti dallo stesso Ministero. È evidente che l’ipotesi dell’instaurazione di tale rapporto presuppone un più attento monitoraggio dell’attività svolta dalle Guardie Giurate e, di conseguenza - laddove al momento ci si affidi al solo “spontaneismo” - ad una più compiuta razionalizzazione della stessa. 32 • Pianeta Acqua Per questo motivo diviene necessario che, al termine di ogni anno, ogni Sezione rediga una “relazione-consuntivo” dell’attività svolta - e per la quale la Sede Nazionale fornirà apposito modello - al fine di poter riassumere il potenziale posto in essere nel corso dello stesso sia al Consiglio Federale che ad eventuali organismi esterni. Altro aspetto emerso nel corso degli incontri è quello relativo alle –competenze- ed alla possibilità di estendere queste ultime alle problematiche ambientali (decreto di Guardia Giurata Volontaria ambientale o ecologica) e alle acque marittime nelle province costiere. Il problema, come noto, dipende, in massima parte, dalle disposizioni emanate in materia dalle singole Regioni che escludono la possibilità di fornire direttive, in merito, valide per l’intero territorio nazionale. Certo è che, data la molteplicità delle normative che presiedono alle problematiche ambientali, i soggetti aspiranti a conseguire tali competenze debbono avere la consapevolezza del ruolo molto più impegnativo che saranno chiamati ad assolvere e, quindi, la scelta presuppone una corrispondente motivazione. Dai primi incontri, si è potuto riscontrare che nelle sopra indicate Regioni, da parte delle Sezioni Provinciali, l’attività della vigilanza è tenuta nella debita considerazione anche se, come può essere facilmente comprensibile, una maggiore attenzione e la disponibilità di maggiori risorse finanziarie potrebbero rendere più efficiente ed efficace l’azione delle Guardie Giurate che - e non ci stancheremo mai di evidenziarlo - deve essere prevalentemente finalizzata alla informazione ed alla prevenzione. E’ da augurarsi che i Comitati delle Regioni che ancora non hanno programmato le riunioni lo facciano nei tempi più brevi possibili, anche in accordo tra di loro, al fine di concludere questa diretta presa di contatto con le realtà periferiche e fornire così al Consiglio Federale “materiale di discussione” per assumere le necessarie iniziative al riguardo. Riveste fondamentale importanza l’aggiornamento dell’Albo GG.GG.VV. da parte degli Organi territoriali, al fine di avere costantemente la situazione dell’organico in attività e la relativa copertura assicurativa degli addetti. Pianeta Acqua • 33 34 • Pianeta Acqua Pianeta Acqua • 35 36 • Pianeta Acqua Capo Verde: Attrazione fatale! di Massimo Ciniero Cari amici, Vi ricordate l’articolo “Una pesca meravigliosa” apparso sul numero di luglio di “Pianeta Acqua”? Bene. “Mal d’Africa” non è un luogo comune, ma una sensazione che si comprende solo se si vive in prima persona. Infatti, l’arcipelago di Capo Verde consta di 10 gemme incastonate in un azzurro senza respiro, perse tra cielo e mare senza confini all’orizzonte. Pianeta Acqua • 37 nestamente non so se è stato questo spettacolo o la voglia che avevo di tornare a pescare, ma dopo una settimana di mare in Liguria dissi a mia moglie “ho una sorpresa per te. Gio mi ha detto che se vogliamo ci trova un posto speciale e gli posso dare un aiuto sulle barche. Se vuoi, venerdì prossimo partiamo e stiamo 3 settimane a Capo Verde”. Lei, amante del relax e di tutti i comfort, inizialmente mi disse “non vorrai per caso portarmi in una spiaggia senza attrezzature ed allo stato brado, per caso?” La guardai sorridendo, e fissandola negli occhi, le dissi “ti porto nel più bel villaggio che tu abbia mai visto”. Fu così che partimmo io, mia moglie, e i miei due figli. Arrivati all’isola di Sal, all’aeroporto di Santa Maria, Gio venne ad accogliermi e mi portò al villaggio. Era circa mezzanotte e, una volta espletate le procedure per le camere, mia moglie fu subito colpita dal fatto che c’erano ben 2 ristoranti aperti, ed andammo così a cenare, mentre i miei figli impazzirono guardando la quantità di dolci che erano presenti nei banchi dei vari buffet. Inutile dire che il villaggio era il più bello e il più moderno dell’isola, un 5 stelle con trattamento “Super All Inclusive”. La mattina dopo, molto presto, portai la famiglia al pontile, feci conoscere tutti gli amici che lavoravano con lui, gia impegnati nella preparazione sempre meticolosa delle barche e salutai velocemente Gio. Facemmo colazione al baretto vicino al pontile ammirando il mare turchese e con occhio languido vidi le barche che si apprestavano ad uscire per la pesca d’altura.... poi feci visitare la cittadina che venne presa immediatamente d’assalto per lo shopping… Fu questione di ventiquattr’ore. Il giorno dopo lasciai la famiglia al villaggio; mia moglie prese subito possesso di lettini ed ombrelloni in riva allo splendido mare azzurroverde sorseggiando un bel bicchiere di Pinacolada, mentre i miei figli andarono ad iscriversi alle varie attività sportive previste (calcio, tennis, beach volley, pallacanestro), e mi recai direttamente al pontile da Gio. Mi disse di salire sullo “Striker”, la mia preferita, e fu come sentirmi subito a casa. Si stava uscendo, nemmeno a dirlo, per una battuta di pesca al Marlin! Anche se non potevo pescare perché in quelle 3 settimane dovevo aiutare Gio a bordo delle barche, il cuore mi batteva all’impazzata al solo pensiero di ciò che mi era accaduto due mesi prima. O 38 • Pianeta Acqua Gio prima di partire mi comunica che i clienti praticano il Chact & Release. Ok dissi speriamo di ripetere la mia pescata... Gio sorrise... e mi disse... sai perchè anche dopo anni pesco sempre come se fosse la prima volta, rimasi un attimo in riflessione, ma Gio non aspettò la mia risposta: perchè tutte le volte è sempre una sorpresa. La giornata fu ricca di emozioni e si concluse con due attacchi contemporanei (allora porto fortuna!) e due strike di due splendidi blu marlin. Non male per la mia prima uscita da Mate. Ero stanco come se fossi protagonista in prima persona, scoprii che è anche molto faticoso preparare, togliere e mettere le canne e avere mille attenzioni e occhi su come lavorano le esche. Rientrammo nel pomeriggio tutti soddisfatti, i clienti con le loro foto ricordo e le bandiere che sventolavano sugli outrigger che indicavano le catture, i pesci liberati e chissà.... pronti per dare nuovi ed emozionanti strike. Nel tardo pomeriggio tornai al villaggio. Trovai moglie e figli felici e contenti di essere lì a passare una splendida vacanza. I miei giorni li passavo in barca scambiando le mie esperienze con quelle degli altri pescatori d’altura, che ogni giorno erano diversi. Le prede erano sempre di grossa taglia. Ovviamente non tutti i giorni uscivamo a pescare Marlin. Devo ammettere che non è solo la pesca al Marlin che dà grandi soddisfazioni, perché anche specie come il Pesce Vela, il Wahoo, il Dorado, il tonnoYellowfin sono comunque prede molto combattive, ma soprattutto la stazza e la quantità di catture che si effettuano nel mare di Capo Verde sono veramente rilevanti. Devo dirvi (ma ve lo racconterò nel prossimo numero) che nell’unico pomeriggio in cui Gio aveva una barca libera, siamo usciti io e lui ed ho avuto la fortuna di prendere un Yellowfin Tuna e un bellissimo Pesce Vela sulle 20 lbs. Ma, come vi ho già detto, sarà oggetto di un prossimo articolo. Un pomeriggio, dopo un’ennesima uscita in barca, Gio mi disse “guarda che domani pomeriggio dobbiamo fare una cosa nuova, almeno per te”. “Cioè?” gli dissi. “Sai cos’è un Surf Casting”? “In teoria si, in pratica non l’ho mai fatto”. “Bene, domani te lo spiegherò, mentre montiamo il tutto. Dobbiamo montare ben 12 canne”. Inizialmente pensai ad uno scherzo, ma quando il giorno dopo vidi ben 3 Quad con annesso traino carico di canne e portacanne, secchi di varie dimensioni, e 2 carriole di pesce di piccola taglia, capii che non sarebbe stata una passeggiata. Infatti, arrivammo su un bagnasciuga di una spiaggia abbastanza deserta. Cominciammo a mettere i portacanna a distanza di 15-20 metri l’uno dall’altro, montammo poi tutte le canne, portammo tutti i secchi con i pesci a fianco di ogni postazione di pesca, ed incominciammo a preparare le montature e tagliare le esche. Gio mi disse “dobbiamo anche cambiare le montature, perché verso le 9 di sera spesso arrivano squali di grossa taglia”. Poco dopo, intorno alle 6 di sera, arrivò un gruppo di “americani” in vacanza, con tanto di cappellini da baseball, e cominciarono a lanciare in mare sotto lo sguardo vigile di Gio impietrito e sorridente. Devo dire che è uno spettacolo bellissimo, perché si vedono persone di tutte le età che con un’agilità notevole impugnano queste enormi canne di 4 o 5 metri dotate di enormi mulinelli. Inizialmente indietreggiano di due o tre passi dal portacanna, poi con una leggera corsa vanno verso la riva inclinando la canna verso il retro ed all’improvviso, ruotando la canna in posizione contraria, lanciano questa lenza per arrivare il più lontano possibile... 100-150 metri da riva. Non so se il risultato è dovuto alla grande pescosità delle acque di Capo Verde o all’abilità dei pescatori o alla meticolosa preparazione delle lenze di Gio, ma quello che mi ha stupito è che anche con questo metodo ho visto prendere grandi esemplari d’ogni tipo, in particolare alcuni squali di buona stazza. E così ho fatto anche quest’esperienza. Devo ammettere, a onor del vero, che ho provato a cimentarmi anch’io con qualche lancio, ma è stato un vero disastro, non andavo oltre i 50 metri! Così passarono i giorni. Mia moglie ed i miei figli erano sempre più contenti (anche perché li vedevo poco). La cosa buffa è che il più piccolo, di 7 anni, mi diceva “papà, io voglio vivere qui. È bellissimo, puoi mangiare i gelati che vuoi, puoi giocare tutto il giorno, mangi a tutte le ore del giorno quello che ti pare, ma soprattutto è tutto gratis”! La vera sorpresa fu quando mi disse “papà, mi porti con te a pescare”? Ovviamente il grande, di 10 anni, non si tirò certo da parte e disse “anch’io”! Per spirito di famiglia, mi rivolsi a mia moglie e le dissi “vuoi provare anche tu un’esperienza”? Mia moglie mi rispose “se anche qualche giorno tieni tu i figli, questo non guasta”… e allora, in debito di riconoscenza risposi “ok”… Parlai con Gio, gli chiesi se aveva posto su qualche barca. Inutile dirlo, tutto esaurito per la traina e il Big Game, però mi disse “ascolta, non ti consiglio di portare i tuoi figli così piccoli subito ad una esperienza con pesci di grossa taglia li portiamo insieme a fare la pesca al Bolentino o una traina leggera, che è più divertente come prima esperienza”. Dissi a Gio “hai sempre una soluzione per tutti i problemi”, e combinammo per il giorno dopo. Il pomeriggio dopo, con i figli mi presentai al pontile dove era gia pronta la Fishing Maria 2. Poco distanti dalla costa, iniziammo a pescare. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti incontra la Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee. Via Borgogna numero 33 è la sede nazionale dell’U.I.C., ed è lì in questi uffici della Capitale che è avvenuto l’incontro tra il Presidente Tommaso Daniele (UIC) ed il Presidente del Settore Didattica Subacquea della FIPSAS (Federazione Sportiva Nazionale riconosciuta dal CONI), Gianfranco Frascari. Due Presidenti che hanno stretto le proprie mani per rafforzare l’ormai duraturo accordo che ha già permesso in questi anni di formare, nel miglior modo e con le più innovative tecniche, allievi non vedenti nelle attività subacquee, grazie soprattutto al Progetto “Poseidon“. Tale collaborazione ha dato i suoi frutti ed ha permesso, nel 2005, di formare 10 Istruttori Pianeta Subacquei Acqua FIPSAS Italiani non vedenti, che 40 • ad oggi risultano essere ancora gli unici al Mondo. Tale traguardo, che fino a poco tempo fa sembrava irraggiungibile per subacquei non vedenti, è stato possibile grazie all’impegno di ricerca e formazione che l’IRIFOR, insieme al Gruppo Subacqueo Paolano FIPSAS, stanno profondendo da 9 anni. Il Presidente Frascari ed il Prof. Piero Greco, coordinatore didattico del Progetto, hanno illustrato per l’occasione al Presidente Daniele un nuovo manuale subacqueo relativo ai segnali tattili per non vedenti che la FIPSAS sta per pubblicare e distribuire nel circuito nazionale ad allievi istruttori e a specialisti del settore subacqueo. Il Presidente Daniele ed il suo Di- rettore, Giuseppe Bilotti, si sono complimentati per tutto ciò, confermando altresì l’impegno dell’UIC di voler continuare in tale direzione di intenti rafforzando questo impegno negli anni a venire e ritenendo ormai da tempo la cittadina di Paola in Calabria ed il suo Gruppo di Istruttori Subacquei FIPSAS, il centro di eccellenza per la sperimentazione e la formazione subacquea dei propri iscritti che vogliano diventare allievi o istruttori FIPSAS con difficoltà visive. Un punto d’interesse toccato dai Presidenti è stato l’internazionalità che ha assunto l’ormai campo storico denominato “Poseidon”, che si tiene da più anni in Calabria e che da tre anni ospita allievi provenienti da tutti i Paesi della Comunità Europea. Quindi l’UIC e la FIPSAS italiani, si pongono nella specialità come antesignani in Europa di una così nobile disciplina sportiva. Il Presidente Frascari, inoltre, ha informato i partecipanti all’incontro che sta promuovendo, attraverso la Federazione, la diffusione dei segnali tattili nati da quest’accordo alla Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee (CMAS), affinché tale studio possa essere utilizzato in più di 50 Paesi di tutto il Mondo. A breve avverrà la formalizzazione con la firma di un protocollo d’intesa tra le due parti che già oggi si può definire storico. Non so come descrivervi la gioia dei miei figli quando iniziarono a prendere i primi pesci, anche perché loro, abituati a pescare le alborelle al lago, quando iniziarono a vedere Saraghi, Biche, Dentici e Marmore anche da 1 kg gridarono “un mostro, un mostro!”, e la cosa buffa è che andammo avanti a buttare la lenza e tirar su pesce. A quel punto ho capito d’essermi tirato addosso una croce, perché gli ultimi 5 giorni volevano sempre andare a pescare, con l’estrema felicità di mia moglie! Devo dire che i Capoverdiani sono persone squisite, lo skipper della barca “Ivan”, si è dimostrato così gentile che se li portava lui in barca, se li spupazzava, e un po’ in portoghese e un po’ in italiano, gli raccontava storie sul mare e sui pesci che li affascinavano. E che alla sera venivano rigorosamente ripetute a me ed a mia moglie da parte loro. L’ultima esperienza che ho fatto fare alla mia famiglia, prima della partenza, anche perché non si può andare a Sal e non farla, è stata quella di portarli a fare il bagno nella bocca del Vulcano spento. È una gita molto suggestiva. Infatti, si sale su un monte che è un vulcano spento, nel cui cratere entra il mare attraverso dei tunnel sotterranei, ed il cratere stesso è diventato un’enorme salina. Vi è quindi una concentrazione di sale altissima (superiore a quella del Mar Morto) e si pratica la talassoterapia. Ma la cosa buffa è che rimani “seduto nell’acqua”, con il sedere in ammollo ed il resto del corpo che galleggia sopra l’acqua. Quando poi si esce, giusto per stare in tema “pesce”, si è avvolti da una crosta di sale ed occorre fare subito una doccia calda per toglierlo. E si rimane con una pelle morbida e liscia. Sono così trascorse le 3 settimane, arrivando al momen- to di ripartire per l’Italia. Inutile dire che un velo di tristezza ha avvolto tutti noi, e ho dovuto promettere che l’estate successiva saremmo tornati in quegli splendidi luoghi. Anche questa è stata un’esperienza talmente bella ed indimenticabile che consiglio a tutti di provarla. Le “Acque per i tesserati” nel sito federale. Il numero 2 del mese di luglio 2006 della nostra rivista, dava la notizia della creazione, nell’ambito del sito federale www. fipsas.it, di una sezione “acque per i tesserati” dedicata alle acque convenzionate. A quella data l’elenco delle “acque convenzionate” era limitato alle province di Belluno, Bologna, Firenze e Torino, per un totale di 14 corpi idrici. Il lavoro di raccolta dati e il relativo inserimento è proseguito e le Sezioni Provinciali, pur con le innegabili difficoltà incontrate nella stesura e compilazione delle schede tecniche appositamente create, stanno contribuendo alla realizzazione dell’obiettivo federale promesso sul numero 2 della rivista. Attualmente lo stato dell’opera è il seguente: le Sezioni le cui acque convenzionate sono state inserite nel sito sono 24, e precisamente Alessandria, Asti, Bergamo, Biella, Bolzano, Campobasso, Caserta, Chieti, Como, Foggia, Imperia, Massa, Nuoro, Padova, Parma, Pistoia, Rimini, Roma, Rovigo, Savona, Teramo, Terni, Treviso e Verona. I corpi d’acqua complessivamente inseriti sono oggi 119. Nella stessa sezione del sito sono presenti tutte le leggi regio- nali in materia di acque interne. Le schede-censimento inviate alle Sezioni Provinciali contenevano anche la richiesta di inserimento di informazioni di notizie relative alla parte “ristorazione” (dove mangiare e dove dormire). Ma questa si è per ora rivelata un’occasione mancata, poiché si è constatata la mancanza, da parte della quasi totalità delle Sezioni Provinciali, di inserimento di notizie in merito. Tale inserimento, lasciato alla loro libera iniziativa, rappresentava e rappresenta una concreta opportunità di “reclame”, di forma pubblicitaria, per il ristorante, per l’albergo o negozio, anche non ubicato nelle vicinanze dell’acqua convenzionata, e ciò per l’alto numero di persone che accedono al sito federale proprio per consultare l’elenco delle nostre acque. Questa opportunità crediamo possa e debba essere più sfruttata. Le Sezioni potrebbero richiedere al commerciante che voglia inserire la reclame del proprio esercizio, un qualsivoglia corrispettivo che potrebbe anche non essere in denaro, ma consistere, ad esempio, in sconti o altre agevolazioni per i tesserati. Il Settore federale SFAI è a disposizione per i chiarimenti necessari. Pianeta Acqua • 41 FiscoFIPSAS La FIPSAS riconosciuta ente nazionale con finalità assistenziali Con Decreto del Ministro dell’Interno, in data 13 novembre 2007, la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee è stata riconosciuta ente nazionale a finalità assistenziali ai sensi dell’art. 3, comma 6, lett. e della Legge 25 agosto 1997 n. 287. Significato ed effetti del riconoscimento Le associazioni che hanno ottenuto questo riconoscimento possono dare la possibilità ad altre associazioni ad essa affiliate di aprire uno spaccio di alimenti e bevande (bar) senza la necessità di ottenere la licenza commerciale, cioè attraverso una semplice dichiarazione di inizio attività (DIA). Questa possibilità, quindi, è data oggi a tutte le nostre Società affiliate. Aprire un bar o uno spaccio in società? Come si fa? La Società che intende svolgere direttamente attività di somministrazione di alimenti e bevande a favore dei rispettivi associati presso la sede ove sono svolte le attività istituzionali deve presentare al Comune, nel cui territorio si esercita l’attività, che la comunica per conoscenza alla competente Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) per il parere necessario all’eventuale rilascio dell’autorizzazione di idoneità sanitaria, una denuncia di inizio attività ai sensi dell’articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni. Nella denuncia il legale rappresentante (Presidente della Società) deve dichiarare: a) l’ente nazionale con finalità assistenziali al quale aderisce (F.I.P.S.A.S.) indicando gli estremi del Decreto con il quale il Ministero ha concesso il riconoscimento; b) il tipo di attività di somministrazione; c) l’ubicazione e la superficie dei locali adibiti alla somministrazione; d) che l’associazione si trova nelle condizioni previste dall’articolo 148, commi 3, 5 e 8, del testo unico delle imposte sui redditi; e) che il locale, ove è esercitata la somministrazione, è conforme alle norme e prescrizioni in materia edilizia, igienico-sanitaria e ai criteri di sicurezza stabiliti dal Ministero dell’Interno ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della legge n°287/97 e, in particolare, di essere in possesso delle prescritte autorizzazioni in materia. Sarà anche necessario produrre copia dello statuto della Società e dichiarazione della Federazione che attesti che la Società è regolarmente affiliata. IMPORTANTE: Le formalità, e in particolare la modulistica, possono variare da Comune a Comune. E’ quindi assolutamente necessario, prima di assumere l’iniziativa, consultare gli Uffici comunali. Cosa non si può e non si deve fare: - avere accesso diretto sulla via pubblica; - apporre insegne all’esterno; - tesserare le persone solo al momento del loro accesso al locale. Così facendo, infatti, il tesseramento si rivela un espediente per aggirare la normativa fiscale. 42 • Pianeta Acqua Per le Società che già hanno lo spaccio (di bevande o alimenti) e sono affiliate ad altro ente Si ritiene che, in questo caso, sia sufficiente comunicare al Comune al quale già si era presentata la comunicazione di apertura della attività, che, stante l’avvenuto riconoscimento della F.I.P.S.A.S. quale ente con finalità assistenziali, la società intende avvalersi della affiliazione alla Federazione, presentando: - copia dello statuto della Società; - dichiarazione della Federazione che attesti che la Società è affiliata a far tempo dal…; - copia del Decreto del Ministro dell’Interno del 13 novembre 2007 che riconosce la Federazione quale ente assistenziale ai sensi dell’articolo 3, comma 6, lettera e) della Legge 287 del 25 Agosto 1991 (disponibile sul sito federale). Anche in questa ipotesi si raccomanda di consultare prima gli Uffici comunali Nello statuto dell’Associazione affiliata alla F.I.P.S.A.S. devono risultare inserite le seguenti clausole: Recepire nello Statuto i requisiti previsti dall’articolo 90, comma 18 della Legge 289 del 2002: a) la denominazione che preveda la dicitura “Associazione Sportiva Dilettantistica”; b) l’oggetto sociale con riferimento all’organizzazione di attività sportive dilettantistiche, compresa l’attività didattica; c) l’attribuzione della rappresentanza legale dell’associazione; d) l’assenza di fini di lucro e la previsione che i proventi delle attività non possono, in nessun caso, essere divisi fra gli associati, anche in forme indirette; e) le norme sull’ordinamento ispirato a principi di democrazia e di uguaglianza dei diritti di tutti gli associati, con la previsione dell’elettività delle cariche sociali, fatte salve le Società sportive dilettantistiche che assumono la forma di società di capitali o cooperative per le quali si applicano le disposizioni del codice civile; f) l’obbligo di redazione di rendiconti economici-finanziari, nonché le modalità di approvazione degli stessi da parte degli organi statutari; g) le modalità di scioglimento dell’associazione; h) l’obbligo di devoluzione ai fini sportivi del patrimonio in caso di scioglimento delle Società e delle associazioni. E’ opportuno altresì conformarsi alle norme e alle direttive del CONI nonché agli statuti e ai regolamenti delle Federazioni sportive nazionali e dell’Ente di promozione sportiva cui la Società o l’associazione è affiliata. L’attività esercitata è considerata commerciale ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA, pertanto occorrerà rispettare le disposizioni previste in relazione al regime fiscale applicato dalla Società. In particolare, se la Società ha optato per il regime previsto dalla L. 398/91, vi sarà l’esonero dal rilascio di scontrino e ricevuta fiscale ed annotazione dei corrispettivi, ma andranno annotati gli stessi corrispettivi mensilmente, entro il 15 del mese successivo, nel prospetto riepilogativo per le associazioni sportive dilettantistiche e liquidata trimestralmente l’IVA su base forfettaria, con detrazione del 50%, entro il 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento e presentata la Dichiarazione Mod. UNICO SC con liquidazione delle imposte calcolate su un imponibile pari al 3% dei corrispettivi dichiarati al netto dell’IVA. Nel caso di mancata opzione per il regime della L. 398/91 andranno tenute le normali scritture contabili ai fini IVA ed ai fini delle imposte sui redditi, con certificazione dei corrispettivi tramite scontrini/ricevute fiscali. La Federazione è comunque a disposizione per eventuali chiarimenti. Pianeta Acqua • 43 Corsi Minisub al Circolo Teseo Tesei a cura della Didattica Subacquea nche il Circolo Subacquei Teseo Tesei di Portoferraio, all’Isola d’Elba, ha iniziato ad effettuare corsi Minisub. Questa struttura, a molti nota perché sede accogliente e ben organizzata di numerose sessioni di esami e di altre iniziative, ha sul territorio una spiccata valenza sportiva e richiama intorno a sé generazioni di soci intenti a praticare le più svariate discipline, dal nuoto all’apnea, dalla pesca in apnea a quella di superficie, dalla subacquea al salvamento. In particolare, proprio nell’ambito del nuoto, il Circolo funge da vera e propria “incubatrice” per moltissimi bambini che sin da piccolissimi seguono con passione ed entusiasmo i corsi che si svolgono regolarmente durante il periodo invernale. Da questo bacino di giovanissimi utenti, alcuni elementi particolarmente motivati e legati all’ambiente acqua hanno più volte manifestato l’interesse ad effettuare “immersioni con le bombole”, magari dopo aver fatto insieme a qualche adulto i barcaioli in una delle usuali immersioni ed aver così assistito A 44 • Pianeta Acqua a tutte le fasi pre e post immersione. Che siano proprio i bambini a sviluppare una curiosità positiva e a maturare un desiderio profondo per le attività fisiche non è certo un mistero, per cui le pressanti richieste che giungevano allo staff non erano impreviste, ma anzi quasi aspettate. È stata quindi l’occasione buona per avventurarsi nella nuova sfida dei corsi Minisub. Se, infatti, fino ad oggi solo qualche genitore-istruttore aveva voluto iniziare il proprio figlio o la propria figlia alla pratica subacquea, si trattava invece di organizzare un corso ben articolato e dalle molteplici caratteristiche peculiari, fra cui: • un occhio vigile alla sicurezza, intesa a 360 gradi (per gli allievi, per i genitori e per gli istruttori stessi); • una preparazione attenta in ogni minimo dettaglio; • una decisa intenzione di far divertire sempre e comunque i partecipanti; • un metodo di insegnamento semplice e al contempo efficace, con largo margine alla pratica. In aiuto al nutrito numero di istruttori e guide coinvolti sono venuti i Minisub stessi: non si trattava di bimbi alle prime armi, tutti mostravano una buona acquaticità maturata nei pregressi corsi di nuoto e tutti avevano un grande interesse ed entusiasmo nella cosa che andavano facendo. Questi aspetti, che ad una lettura superficiale potrebbero risultare di secondaria importanza, ricoprono invece un ruolo essenziale per una effettuazione del corso priva di indesiderate complicazioni. Sei sono stati gli allievi, di cui una bimba che non aveva ancora compiuto gli otto anni necessari per il conseguimento del brevetto Mini AR 1 stella e ha conseguito il Mini Apnea “Paguro”. A conforto della motivazione e della buona istruzione dei bimbi di questo corso, si pensi ad esempio che su sei tre sapevano fare correttamente una gassa d’amante su una cima: una percentuale del 50% è difficile da raggiungere quando si prende un campione di persone adulte! Nonostante i regolamenti non lo richiedano, lo staff ha preferito mantenere per ogni lezione un rapporto 1:1 istruttore-allievo, in modo da garantire la massima presenza e da impartire le giuste indicazioni con impareggiabile sistematicità. I vari istruttori erano ovviamente a rotazione con tutti i bimbi, in modo da variare di volta in volta la coppia inducendoli così a non fossilizzarsi su un particolare istruttore giudicato magari più simpatico o più degno di fiducia degli altri, bensì ad imparare a stare con tutti nella massima serenità. Le lezioni si sono sempre svolte al mare, a parte una sola lezione in cui è stata presentata l’attrezzatura ARA. Quell’incontro, che doveva durare una mezz’oretta, si è protratto per più di due ore, con i bimbi entusiasti e desiderosi di capire, che non smettevano più di far domande e di toccare con mano le cose che fino ad allora avevano visto sfilare davanti ai loro occhi in mano agli adulti, quasi fossero un tabù. La flessibilità e l’apertura mentale dei piccoli hanno favorito un rapido apprendimento di tutti gli argomenti, con la differenza rispetto a noi adulti che non si è mai presentata la necessità di dover ripetere loro un concetto: una volta e una volta sola è sempre stata più che sufficiente per scolpirlo nella loro fresca memoria. Lo staff, meravigliato e anche invidioso di tanta semplicità nell’apprendimento, ha quindi avuto vita semplice con questo corso, a parte un certo grado di stanchezza fisica perché si sa, per star dietro all’inesauribile energia dei bambini occorre una preparazione da atleta olimpico! Dal punto di vista del metodo, il corso è stato architettato in modo da apparire come un gioco agli occhi degli allievi, pur essendo estremamente rigoroso e serio dal punto di vista degli adulti, istruttori e genitori. A partire dallo sputo nella maschera, fino agli spruzzi contro il più freddoloso a fine immersione, c’è sempre stata un’occasione per ridere e divertirsi. Tuttavia, pur in questo ambiente sempre festoso e giocoso, ogni aspetto “tecnico” è sempre stato vissuto con estremo rispetto e con gran voglia di apprendere da parte degli allievi: dal montaggio dell’attrezzatura al trasporto sulla battigia, dalla vestizione alla capovolta, dal percorso in mare fino al termine è sempre stato un attento e arguto porsi in maniera aperta e con sete di apprendimento da parte loro. Fra le altre cose, si è tenu- ta una lezione sulla biologia marina, ben inteso quella che bimbi al primo approccio con l’immersione AR possono comprendere e ammirare. Il linguaggio utilizzato è stato quello un po’ giocherellone di chi vuol presentare qualcosa senza minimamente intaccare la loro felicità di ascoltare. Così se ne son dette di cotte e di crude (è proprio il caso di dirlo…) sul polpo e sui pesci, senza tralasciare le spugne che i neo-minisub hanno avuto la possibilità di ammirare in gran numero durante i vari tuffi. Alla fine è stato regalato loro un CD-Rom contenente un sottoinsieme di fotografie delle specie che a loro può capitare di incontrare entro i tre metri previsti. Gli aneddoti simpatici da raccontare sarebbero molti, ma ci piace ricordare come una bimba, vedendo che il fondale tornava ad essere di ghiaia e molto, troppo basso, dopo aver capito che l’immersione stava per volgere al termine si è rivolta all’istruttore che l’accompagnava e, sempre in immersione e con l’erogatore in bocca ha scandito chiaramente: “Ma come, si esce già ?! Non se ne parla nemmeno, portami ancora a fare un giro !”. Un altro aspetto decisamente positivo di questa esperienza è che i sei partecipanti, che prima non si conoscevano, hanno fatto gruppo e hanno instaurato una bella amicizia, nata in mare e al mare legata grazie a questo corso Minisub. Il Circolo Teseo Tesei è quindi orgoglioso di aver recentemente consegnato il brevetto di sommozzatore MiniAR ai subacquei: Gian Lorenzo Martiner Bot, Marina Giuliani, Giulia Congedo, Francesca Ceccherelli, Pietro Franchi, e il brevetto MiniApnea “Paguro” a Camilla Sartore. L’iniziativa avrà decisamente seguito, in primo luogo perché i neo-brevettati hanno già manifestato l’intenzione di proseguire l’anno prossimo con i brevetti successivi e, in secondo luogo, perché la voce si è già diffusa all’Isola d’Elba e nuovi partecipanti bussano alle porte! In Provincia di Cuneo un progetto di incubatoio ittico La Provincia di Cuneo, la Città di Fossano e l’Istituto Agrario - Sezione di Fossano, venerdì 14 dicembre, hanno presentato al Castello degli Acaia, i progetti di incubatoio ittico e di una zona di pesca per persone diversamente abili nel Comune di Fossano. L’iniziativa è stata presentata dai relatori Andrea Perucca e Cesare Cravero. Il primo ha illustrato il progetto di riproduzione artificiale nell’incubatoio di valle della fauna ittica autoctona a Cussanio, il secondo quello di un campo di gara permanente di pesca sportiva in acque gestite dalla FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) per diversamente abili e bambini nel Comune di Fossano lungo la strada provinciale 169. Sono intervenuti il sindaco Francesco Balocco, l’Assessore regionale Mino Taricco, l’Assessore provinciale Silvano Dovetta e il direttore della sezione di Fossano dell’Istituto Agrario Mario Bonino. Ha coordinato l’incontro Paolo Balocco, dirigente del Dipartimento Agricoltura, Settore Tutela Flora e Fauna della Provincia di Cuneo. 46 • Pianeta Acqua Pianeta Acqua • 47 48 • Pianeta Acqua Pianeta Acqua • 49 Lettere al direttore Riceviamo e volentieri pubblichiamo le lettere ricevute dai nostri associati S.O.S. PO di Avv.to Gian Piero Mauri tesserato della Sezione Provinciale FIPSAS di Alessandria Con la tessera federale ho ricevuto la rivista Pianeta Acqua e, visto lo stato dei nostri fiumi, mi sono chiesto se non pensiate ora di spostare il Vostro impegno sulla rete fluviale, esausta ed inquinata. Ormai il Po, già impoverito dagli egoismi di Valli ed Enti, è una fogna a cielo aperto, dove l’idea di pesca - distrutta da pesci siluro e da migliaia di cormorani - appartiene al passato. Per la prima volta ho visto cormorani persino in alta montagna sul tornante Lys. Eppure a Londra nel Tamigi è ritornato il salmone! Siete l’ultima speranza. Siamo principalmente una Federazione Sportiva che per svolgere l’attività ha bisogno dell’acqua e l’aver fermamente richiesto e ricevuto il riconoscimento di Associazione Nazionale di Protezione Ambientale dal competente Ministero è stato principalmente per combattere questo degrado che in modo irreversibile sta distruggendo il pianeta. Siamo noi uomini a provocarlo e noi uomini a doverlo fermare. Nel nostro piccolo, noi pescatori e subacquei, al di là degli ovvi motivi ed interessi sportivi, cerchiamo di difendere la natura e il bene acqua in tutti i modi e forme, sia sul campo che a livello di istituzioni, giorno per giorno...sui fiumi, sui laghi e sul mare. No! Non siamo noi l’ultima speranza, ma certo possiamo contribuire a far sì che si possa un giorno rivedere...”risalire un salmone” nel Po e nel Tevere. La saluto cordialmente. Pesca per tutti di Fabio Biancospini Salve. Ho letto giusto pochi giorni fa un articolo, sulla cronaca locale di un giornale a Cuneo, che informava di un progetto FIPSAS per la realizzazione di un’area di pesca destinata alle persone diversamente abili. Sono molto felice di poter leggere che anche la FIPSAS si adopera per questi importantissimi progetti e vi chiedevo proprio per questo motivo se avete altre iniziative in proposito e in quali province italiane ci sono progetti analoghi...fortunatamente la pesca riesce a dare qualche giornata di svago e di divertimento a queste persone meno fortunate di noi, e io spero con tutto il cuore che questo tipo di iniziative si moltiplichino in poco tempo e in tutta Italia...e spero che VOI siate in prima fila, come a Fossano. Grazie per la cortese attenzione Caro Sig. Fabio, La notizia a cui Lei fa riferimento è, infatti, riportata anche su questo numero della rivista a pag. 45. La informo che è da molti mesi che la Federazione ha inteso investire sulla realizzazione di infrastrutture atte a far svolgere lo sport della pesca alle persone diversamente abili. Molti campi gara si sono dotati di pedane speciali per agevolare la pratica della pesca Sportiva a queste “persone meno fortunate” come ha scritto Lei nella lettera, non ultima la Sezione provinciale di Verona. E, a tangibile dimostrazione di quanto stiamo effettivamente facendo, a pagina 29, può leggere la lettera del Presidente Federale Ugo Matteoli che ringraziando quanti hanno deciso di destinare il 5x1000 alla Federazione comunica che l’intera somma sarà destinata a tale nobile scopo. La saluto cordialmente. Pianeta Acqua • 51