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ANNO 46 SUPPLEMENTO AL N° 14 di FASHION ICONS Il MAGAZINE di NEWS, BUSINESS e TREND del 26.09.2015 www.fashionmagazine.it Il magazine di news, business e trend The TopTen of Excellence Why They Sell, How They Are Made The World’s Most Sought After Accessories At A Glance ELISA SEDNAOUI IN BUCCELLATI ICONS BESPOKE ARTISANSHIP QUANDO IL DESIDERIO ASSUME FORME PERSONALI È nella settecentesca Villa SchroederDa-Porto, al centro di un vasto parco, che Bottega Veneta opera con il proprio Customization Atelier. Qui esperti artigiani personalizzano alcune delle borse più iconiche della Maison, come la Knot e la Cabat. Ogni manufatto viene assemblato secondo il desiderio del singolo cliente, utilizzando pellami selezionati, come lo struzzo e il coccodrillo, in tonalità particolari come il blu tomalina, l’arancio bruciato e il rosso lampone, fno alla possibilità di corredare l’oggetto con una placchetta argentata o le proprie iniziali. L’Atelier della personalizzazione è presente solo in sette selezionate boutique di Bottega Veneta al mondo: a Milano, Parigi, Londra, New York, Hong Kong, Pechino e Tokyo. (m.s.) 2 ICONS BESPOKE ARTISANSHIP WHEN DESIRE TAKES A PERSONAL SHAPE It is in Villa Schroeder-Da-Porto, built in the 17th century and set in the middle of a big park, that Bottega Veneta operates its Customization Atelier. Here expert artisan hands personalize some of the most iconic bags of the Fashion House, as the Knot and the Cabat. Every artifact is assembled according to the wishes of the individual client through the use of selected materials, such as ostrich or crocodile, and in special colours such as turmaline blue, burned orange and raspberry red. A silver tag can be pinned or one’s initials stitched onto the bag. The Customization Atelier is on offer only within seven selected Bottega Veneta boutiques, in Milan, Paris, London, New York, Hong Kong, Bejing and Tokyo. 3 the authentics 1st Floor Showroom Dassios Showroom 3, via Marcona 20129 Milano, Italy T.: +39 02 5515 446 [email protected] www.1stfloor.it 35 Vasilissis Sofias Avenue 10675 Athens, Greece T.: +30 210 95 73 582, +30 6944 503 508 [email protected] www.dassios.com ICONS BEST OF THE BEST DIECI ICONE Accessori immortali, accompagnatori indispensabili alle sflate di Milano e Parigi. Ecco la nostra classifca Timeless accessories as unmissable companions at the Milan and Paris runway shows. Here comes our scorecard a cura di / by Elena Azzola, Alessandra Bigotta, Andrea Bigozzi, Elisabetta Campana, Elisabetta Fabbri 1 HERMÈS Birkin Realizzabile in diversi tipi di pelle e colori e in più misure, come tutte le borse della maison, è cucita a mano Like all Hermès handbags, the Birkin is hand-sewn and available in a variety of leathers, colours and sizes Per chiunque è diffcile non essersi imbattuto, almeno una volta, in uno dei modelli della Birkin, o in una delle tante copie mal riuscite. Nel 1984 l’attrice Jane Birkin chiese a Hermès di studiare una borsa capiente, elegante ma sportiva. Da lì nacque l’icona. Pochi mesi fa l’attrice stupisce il mondo, chiedendo di togliere il suo nome dalla borsa a causa dei maltrattamenti ai coccodrilli destinati a diventare pellame. Ma la maison la rassicura: «Niente più crudeltà». Pace fatta. E la storia di un mito può continuare. All of us have come across the genuine Birkin or one of the many shoddy imitations at least once. In 1984, actress Jane Birkin asked Hermès to design an ample, elegant yet casual handbag and an icon was born. She then shocked the world just a few months ago, asking that her name no longer be attached to the bag, due to the mistreatment of crocodiles destined for leather. However, Hermès reassured her that «there would be no more animal cruelty». Situation resolved, the story of a legend continues. La più amata tra gli addetti ai lavori Il titolo di icona la Birkin l’ha ottenuto sul campo, conquistando per primi gli addetti ai lavori, stilisti compresi. Marc Jacobs, quando guidava Louis Vuitton, veniva fotografato con la Birkin in pugno. Victoria Beckham (foto), possiede una collezione di circa 150 esemplari. Anche i buyer che non hanno rapporti con la maison la scelgono: prima fra tutti, Giovina Moretti. THE EXPERTS’ FAVOURITE Birkin frst achieved icon status in the fashion industry, winning approval from industry professionals, including the designers themselves. While at the helm of Louis Vuitton, Marc Jacobs was photographed carrying a Birkin. And Victoria Beckham (photo) has a collection of about 150 to her name. Even buyers having no relationship with Hermès opt for it, Giovina Moretti frst. L’UNICO MULTIBRAND ITALIANO A CUI HERMÈS DICE SÌ In Italia c’è un solo multimarca che nella sua brand list conta Hermès: Ratti di Pesaro (foto). «È un rapporto - dice Matilde D’Ovidio Ratti - che dura da 35 anni. Oggi le clienti chiedono i formati più piccoli della Birkin, gli uomini preferiscono il modello Haut à Courroies. Tutti, quando ricevono ciò che hanno ordinato, ci ringraziano, anche coi fori. Dimenticando di aver pagato per le loro Birkin». THE ONLY ITALIAN MULTIBRAND TO WHOM HERMÈS SAYS YES In Italy there is only one multi-brand retailer that sells Hermès: Ratti of Pesaro. «We have maintained a longlasting relationship for 35 years - Matilde D’Ovidio Ratti says -. Our female customers request the smaller Birkin, male customers prefer the Haut à Courroies bags. They are so grateful when they receive their orders, that they even offer us fowers. 5 ICONS BEST OF THE BEST PEEKABOO Il nome, che in inglese evoca il gioco del cucù, enfatizza la sorpresa: invita a scoprire cosa è celato nella borsa assimilabile a un contrasto unico tra i ricchi materiali dell’interno e quelli essenziali dell’esterno Simplicity is the new eccentricity. The simplicity here relies on the concept of whispered luxury, a unique contrast between the rich materials on the inside and the essential ones on the outside As the name suggests, Fendi’s Peekaboo bag underscores an element of surprise ‘‘ 2 FENDI è la nuova eccentricità: ‘‘siLabasasemplicità sul concetto di lusso ‘bisbigliato’, Silvia Venturini Fendi BEPPE ANGIOLINI Honorary president of Camera Buyer, owner of Sugar in Arezzo senza tempo, iconica. ‘‘ ÈEsprime un’armonia perfetta, a livello di forma, dettagli, pelle e applicazioni. La amo perché è da indossare con nonchalance, quasi trascurando il fatto che è una delle borse più belle e preziose che si siano. Frutto del grande impegno di Pietro Beccari e del suo staff, che hanno riportato il brand nell’Olimpo del fashion system. DA INDOSSARE APERTA È la sola occasione in cui a una donna si raccomanda di portare la borsa aperta: la Peekaboo piace perché è un unicum. Dal 2009 a oggi sono tante le estimatrici, come l’attrice Sharon Stone, ripresa durante il flm The Golden Boy. Alle quattro versioni, dalla large alla micro, questo autunnoinverno si è aggiunta la “clutch”. 6 ‘‘ OPEN IS BETTER The only time a woman is encouraged to carry her handbag wide open. That’s the appeal of the Peekaboo: it is unlike any other handbag. Since its debut in 2009, the handbag has earned many fans, including actress Sharon Stone, who wore the bag in the movie The Golden Boy. Available in four different versions, from large to micro, the fall-winter collection also includes a clutch version. The bag is timeless, iconic. It is an expression of perfect harmony, from shape to details, the leather, the applications. I love it because you can wear it casually and almost forget that it is one of the most beautiful and luxurious handbags around. The profound commitment of Pietro Beccari and his team has brought the brand back to the top of the fashion system. FATTA A MANO E PERSONALIZZATA La versione più esclusiva della Peekaboo è quella interamente realizzata e impunturata a mano in “cuoio romano” secondo la tradizione dei maestri artigiani Fendi. Grazie al servizio made to order, è possibile anche personalizzarla con materiali, dettagli e fniture ad hoc. HAND-CRAFTED AND CUSTOMIZED The most exclusive version of the Peekaboo is crafted and stitched entirely by hand in Roman leather, following the tradition of Fendi’s master artisans. With madeto-order service, the Peekaboo can be customized with personalized materials, details and fnishes. ICONS BEST OF THE BEST 3 PIERPAOLO PICCIOLI MARIA GRAZIA CHIURI VALENTINO ROCKRUNNER Creative directors ph. Rasmus Weng Karlsen In pelle, suede e tessuto, reinventano il camoufage e il tempo libero in chiave rock Made of leather, suede and fabric, these sneakers reinvent camoufage and leisure in a rock-and-roll way Digitate mytheresa.com, cercate la Top10 delle scarpe e troverete nella lista Valentino. Insolito per un brand che calca le passerelle dagli anni ‘60 e che si associa più all’alta moda che alle calzature? Mica tanto, se si pensa che il duo creativo Chiuri-Piccioli vanta un corposo background nell’accessorio e che il segmento in questione è più “affordable” di un abito. Anche gli shopper online se ne sono accorti. «Da qualche stagione - conferma Justin O’Shea (nella foto), buying director dell’e-tailer tedesco - le sneaker donna Valentino sono un best seller. In realtà ogni proposta frmata Valentino è tra i best seller, ma soprattutto le calzature». La presenza in piattaforme come LuisaViaRoma, Net-a-porter e Farfetch ribadisce il concetto. Not seen on catwalks and in institutional advertising campaigns, the sneakers created by Maria Grazia Chiuri and Pierpaolo Piccioli are extremely successful, as buyers of online and offine stores confrm. Rockrunner is one of the models that are booming, especially in their camoufage version. Distinguishing features: the studs on the heel. mytheresa.com UN BEST SELLER SUL WEB Non si vedono in passerella e nemmeno nelle campagne pubblicitarie istituzionali. Eppure le sneakers create da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli stanno avendo un grande successo, a detta dei buyer di negozi online e offine. Tra i modelli che più si stanno imponendo spiccano le Rockrunner, specie in versione camoufage. Segni particolari: le borchie sul tallone. A BEST SELLER ON THE WEB Type mytheresa.com, look for the shoe Top10 and you will fnd Valentino. Unusual for a brand on the catwalks since the 60s, associated more with haute couture than with footwear? Not really, if you take into account that the designer duo Chiuri-Piccioli has a long background in accessories and that a pair of shoes is more affordable than an outft. Even online shoppers notice it. «Women’s Valentino sneakers have been a best seller for a few seasons - confrms Justin O’Shea (picture above), buying director of the German e-tailers -. In fact, everything from Valentino is a best seller, but mostly shoes». The presence in e-stores such as LuisaViaRoma, Net-aporter and Farfetch reaffrms the concept. UN OGGETTO DEL DESIDERIO PER THE SARTORIALIST Galeotta fu la sflata Chanel dell’ottobre 2012. A quell’appuntamento The Sartorialist, alias Scott Schuman, notava le stringate Valentino indossate da uno degli invitati e le pubblicava esclamando «I want those Valentino sneakers!», scatenando decine di commenti di apprezzamento, soprattutto per le combinazione di colori scelti dalla maison. Il contagio, che ha raggiunto anche l’universo femminile, sarà partito di lì? AN OBJECT OF DESIRE FOR THE SARTORIALIST SCOTT SCHUMAN Perhaps all has begun with the Chanel fashion show, in October 2012. The Sartorialist, alias Scott Schuman, noted Valentino sneakers worn by one of the guests and wrote: «I want those Valentino sneakers!». Dozens of comments of appreciation came, especially for the color scheme chosen by the fashion house. Maybe this “mania”, which reached even the female sphere, started from that comment? 7 ICONS BEST OF THE BEST 4 GIVENCHY NEW NIGHTINGALE Il direttore creativo Riccardo Tisci riporta alla ribalta l’iconica Nightingale Creative director Riccardo Tisci reinterprets the iconic Nightingale handbag La New Nightingale incarna i codici antitetici, maschili e femminili, di Givenchy e si riallaccia nella forma circolare ad altri modelli classici della maison. La nuova versione punta su linee più pulite e simmetriche, dettagli discreti e, tra i materiali, sulla pelle cerata anziché lucida. TIZIANA FAUSTI Owner of Tiziana Fausti boutiques in Bergamo and Lugano borse di Givenchy, comprese le ‘‘ Le sempreverdi Antigona e Pandora, The New Nightingale embodies Givenchy’s masculine and feminine antithetical codes, as its circular silhouette echoes other classic models of the brand. The new version features clean, symmetrical lines, discreet details and waxy in lieu of shiny leather. sono una certezza, perché piacciono alla signora ma non lasciano insensibile la ragazza giovane, alla moda. I loro plus? Ottimo rapporto prezzo-qualità, materiali eccellenti, un’immagine non troppo identifcativa. E un brand sempre più forte, oserei dire geniale in fatto di strategie di marketing». «Givenchy handbags, including the iconic Antigona and Pandora, are timeless classics, appeal to mature women and are also sought after by young fashionistas. Their strong points? Excellent value for money, topquality materials and an image that is not too in-your-face. The brand is stronger than ever, and I’d venture to say its marketing strategies are nothing short of genius. ‘‘ Nella collezione per l’autunno-inverno 2015/2016 Karl Lagerfeld ha dato alla famosa slingback beige con punta nera, tacco quadrato e cinturino nuove proporzioni, rinnovando ancora una volta un’icona assoluta delle calzature, inventata da Coco Chanel nel 1957, ricorrendo a una piccola astuzia: il beige allunga la gamba e la punta nera accorcia il piede. La slingback di Chanel per l’autunnoinverno 2015/2016 è già stata indossata da celebrity come Tilda Swinton (photo), Gwei Lun Mei e Soo Joo Park, che hanno saputo apprezzare la doppia anima, casual e chic, di questo modello bicolore, perfetto sia per il giorno che per la sera. The Chanel fall-winter 2015/2016 slingbacks have already been worn by celebrities such as Tilda Swinton (photo), Gwei-Lun Mei and Soo Joo Park, who appreciate the casual and chic dual personality of these two-tone shoes, perfect for daytime and evening. 5 CHANEL SLINGBACK La scarpa bi-colore, nata da un’astuzia di Madame Coco The two-tone shoe, a clever tip from a Madame Coco Creation For the fall-winter 2015/2016 collection, Karl Lagerfeld revamped the famous beige and black-tipped slingbacks with square heels and newly proportioned straps, reinventing a shoe icon frst conceived by Coco Chanel in 1957, who made use of a good tip: beige elongates the legs, while black tips shorten the feet. 9 ICONS Courtesy of SGPItalia Courtesy of BFA BEST OF THE BEST MENO CUT & CRAFT E PIÙ COOLNESS Basta parlare solo di patrimonio storico, la parola d’ordine della nuova era Gucci è coolness. Così ben vengano le “celebs” con la Dionysus sotto braccio. Alessandra Ambrosio (a destra), Rosie Huntington-Whiteley e Gia Coppola (a sinistra) sono le prime di un lista destinata ad allungarsi. LESS CUT & CRAFT AND MORE COOLNESS The photos of craftsmen were more than enough: what counts most in the new Gucci era is “coolness”. And, the celebs carrying the Dionysus consider it heaven-sent. Alessandra Ambrosio (right), Rosie HuntingtonWhiteley and Gia Coppola (left) are the frst on a list that will certainly continue to grow. Tecnicamente non è ancora un’icona, avendo fatto la sua apparizione con la collezione autunno-inverno 2015/2016. Ma la semplice etichetta di it-bag sembra andarle già stretta: disegnata da Alessandro Michele, la Dionysus Bag di Gucci è già un oggetto del desiderio da possedere, insieme a modelli classici e intramontabili. an.bi. 6 GUCCI DIONYSUS In più modelli e materiali, si esprime al meglio nella stampa GG Supreme, reinterpretazione del motivo GG di Gucci In many styles and materials, Dionysus is at its best with GG Supreme, a reinterpretation of the Gucci GG pattern Having made its frst appearance in the fall-winter collection 2015/2016, the bag isn’t yet technically an icon but very near to that, being now considered an ‘it bag.’ Designed by Alessandro Michele, the Dionysus Bag is already a coveted musthave, alongside other classic timeless Gucci designs. 7 GIANVITO ROSSI BUNNY Gianvito Rossi ha imparato il mestiere dal padre Sergio Rossi Gianvito Rossi learned the craft from his father Sergio Rossi Barneys ha celebrato a inizio stagione la collezione autunno-inverno 2015/2016 di Gianvito Rossi negli store di Beverly Hills e San Francisco. Qui lo stilista è con la modella americana Chrissy Teigen all’evento di San Francisco. Barneys vende i modelli del marchio dal 2011. At the start of the fall/winter season 2015/2016, Barneys celebrated Gianvito Rossi at the Beverly Hills and San Francisco stores. Here we see the designer with American model Chrissy Teigen at the San Francisco event. Barneys has sold the brand since 2011. A detta di tutte le fashion victim, le calzature di Gianvito Rossi rappresentano il massimo dello stile e della comodità. Anche quando si parla di cuissardes, tronchetti e sandali dal tacco vertiginoso. Il designer predilige per i suoi modelli il suede e gli interni imbottiti. Fashion victims all agree that Gianvito Rossi shoes are the epitome of style and comfort. Even knee high boots, ankle boots and sandals with sky high heels, enjoy rockstar status. The designer equips them with suede and quilted linings. 11 ICONS BEST OF THE BEST 8 PRADA INSIDE BAG La borsa con due identità, una nascosta nell’altra, fonde tradizione artigianale e innovazione The handbag has a dual identity, one hidden by the other, combining traditional craftsmanship with innovation Apparenza ed essenza: la nuova Inside Bag gioca su una doppia architettura. Le borse sono due, una nascosta nell’altra. In vitello, struzzo e coccodrillo (foto), abbinata ton sur ton oppure a contrasto con la bag interna in nappa, morbida e colorata, che compare come una sorpresa. The new Inside Bag plays with the dual structure concept of two bags in one. Tone-on-tone or contrasting calfskin, ostrich and crocodile (photo) on the outside with a surprise bag of soft, coloured nappa leather inside. Kate Hudson è la testimonial scelta da Jimmy Choo per la campagna autunno-inverno 2015/2016. La collezione è ispirata al mondo del balletto, rivisitato in chiave glamour e moderna. La star risulta la scelta perfetta, visto che ha iniziato a studiare danza a tre anni e ha trascorso l’adolescenza sulle punte. Kate Hudson is the Jimmy Choo testimonial for fall-winter 2015/2016. The collection is inspired by the ballet in a glamourous version. Kate is the perfect choice, given that she began taking ballet lessons when she was three years old and then spent her adolescence in pointe shoes. Il brand di scarpe, amato da Carrie Bradshaw di Sex and the City, è un’intramontabile icona del lusso internazionale. Per l’autunno-inverno 2015/2016 la casa di moda segnala come best seller questo modello in pelle nera con gioco di lacci intrecciati. This shoe label, a favourite of Sex and the City’s Carrie Bradshaw, is an enduring icon of international luxury. For fall-winter 2015/2016, the fashion house reports this style in black leather, with a play on laces as a bestseller. 9 Bon ton nella forma e sovversiva nel concept, l’ultima creazione del Gruppo Prada rifette l’anima di chi la indossa, conquistando il pubblico femminile italiano e straniero. Tra le prime celebrity che l’hanno scelta Kate Bosworth (foto), Sienna Miller, Valeria Golino ed Elisa Sednaoui. Bon ton in shape and subversive in concept, the latest creation from Prada Group refects the individual spirit of its owner, garnering approval from women both in Italy and abroad. Some of the frst celebrities to choose it were Kate Bosworth (photo), Sienna Miller, Valeria Golino and Elisa Sednaoui. JIMMY CHOO HOOPS Tacchi svettanti, linee sexy: il mito non tramonta mai Towering heels and sexy cut for a timeless fashion myth 13 ICONS BEST OF THE BEST 10 PAULA CADEMARTORI PETITE FAYE Il Big Bang come lo disegnerebbe un cartoonist, ma in vitello e camoscio multicolor. E in alta defnizione, grazie agli intarsi di esperti artigiani italiani The Big Bang seen as a cartoonist would draw it, but in calf and suede multicolor. And in high defnition, with inlays made by Italian skilled craftsmen PAULA CADEMARTORI Founder and designer La sua prima collezione di borse è datata 2011, ma Paula Cademartori si è imposta subito per il suo stile, incrocio di culture (brasiliana e italiana), tanto da vantare già alcuni modelli iconici. Come Petite Faye, della linea Intarsio Big Bang, bestseller di stagione: una borsa a mano in vitello rosa, con un’esplosione di colori stile cartoon, che avvolge la fbbia in metallo, segno distintivo del brand. Paula Cademartori launched her frst handbag collection in 2011 and immediately became known for her signature style, which mixes her Brasilian and Italian roots and has already produced some iconic pieces. Like the season’s bestseller, the Petite Faye handbag with its Big Bang Inlay, in rose calf leather. The explosion of cartoon-style colors and polished metal buckle are the distinctive features of the brand. LIZ HURLEY JANE FONDA CHIARA FERRAGNI UN MARCHIO CHE PIACE ALLAchiuso GENTE CHEìrcato PIACE Abbiamo il 2014 come sono stati sviluppi molto interessanti Una label non diventa iconica nel giro di poche stagioni per caso. Paula Cademartori è riuscita a salire sui set, indossata da Anna Sophia Robb, giovane Carrie Bradshaw nella serie TV The Carrie Diaries, e sui red carpet, scelta da Jane Fonda ai Grammy Awards. Ha fatto inoltre capolino agli eventi che contano, con la pochette di Liz Hurley al party della Breast Cancer Research Foundation. A veicolarne la fama anche note fashion editor e infuencer come Olivia Palermo, che nel 2014 l’ha inserita nei “designer to watch”, e Chiara Ferragni. Alla scorsa New York Fashion Week, la fondatrice del blog The Blonde Salad non ha scelto una borsa, ma un paio di boot stringati: sarà il prossimo cult? A BRAND THAT APPEALS TO APPEALING PEOPLE OLIVIA PALERMO 14 A label does not become iconic within a few seasons accidentally. Paula Cademartori managed to get on set, with her bags worn by Anna Sophia Robb, the young Carrie Bradshaw in the TV series The Carrie Diaries, and on red carpets, with Jane Fonda at Grammy Awards. It also emerged at social events, with the mini-bag of Liz Hurley at the Breast Cancer Research Foundation party. Brand fame has been driven also by fashion editors and infuencers like Olivia Palermo, who in 2014 inserted it in the “designers to watch “ list, and Chiara Ferragni. At last New York Fashion Week, the glamourous founder of the blog The Blonde Salad chose a pair of laced boots: will they be the next cult? ANNA SOPHIA ROBB ICONS TREND OF THE MOMENT MIU MIU GUCCI URBAN IMMERSION La moda entra nella vita vera delle persone, tira giù dal piedistallo i suoi oggetti ‘‘ di culto e li integra nella strada. Con il risultato di una maggiore identifcazione. La realtà, il “vero” è il grande trend. Il pubblico vuole storie e cose vere. ‚‚ Fashion becomes part of life, so that reality and “truth” are the big trends. The public wants true stories and things NICOLETTA GIUSTI, docente di organizzazione aziendale Al contrario delle immagini de-contestualizzate realizzate in studio, uno ‘‘ sfondo riconoscibile riesce a dare spessore narrativo. Gli scatti in esterna sono in grado di rendere giustizia ai molteplici ruoli che le donne contemporanee sono chiamate a interpretare. Unlike de-contestualised images created in a studio,the outdoor shots adequately refect the multiple roles that modern women play. From work to leisure time and interpersonal relations ‚‚ SIMONA IRONICO, docente di marketing e comunicazione Vedo tre tendenze. Primo: la ricerca di autenticità. La crisi ha chiuso la porta al ‘‘ consumismo e all’atteggiamento che privilegia il lato esteriore delle cose. Secondo: si è bloccato l’ascensore sociale, il lavoro si è precarizzato. Nessuno aspira a identifcarsi con situazioni irreali e lontane dal proprio quotidiano. Terzo: la secolarizzazione ha legittimato il micro-protagonismo individuale. BURBERRY ELISABETTA FRANCHI The images refect three distinct phenomena. First: a search for authenticity, as opposed to consumerism and the superfcial. Second: rejection of social climbing and unreal situations that are far removed from daily life. Third: secularization, which has legitimated particularism and individual micro-protagonism ‚‚ ALBERTO MATTIACCI, docente di economia e gestione delle imprese MICHAEL KORS MOSCHINO UN SUMMIT PER MARCHI LIFESTYLE Si chiama Brandy ed è un summit senza precedenti in Italia. Si parlerà di strategie per i marchi lifestyle della moda, del living e del food. Organizzato da Quintegia e con Fashion come media partner, si terrà a Milano il 7 e 8 ottobre, con un panel di relatori di alto livello. 16 A SUMMIT FOR LIFESTYLE BRANDS It’s a summit that goes by the name of Brandy, the frst of its kind to take place in Italy. The topic will center around lifestyle brands in the fashion, living and food areas. Organised by Quintegia, with Fashion as media partner, we will take place in Milan on 7 and 8 October. ICONS CAMPAIGN OF THE MOMENT DISSECTING EXCELLENCE Dopo quasi due decenni di “silenzio stampa”, Marni torna a comunicare. E lo fa con una campagna concettuale, afdata alla fotografa Jackie Nickerson. Un esperto ne svela i segreti After almost 20 years of “print silence,” Marni is communicating once again. It’s doing so through a campaign concept, realised by Jackie Nickerson. An expert tell us what it means a cura di/ by Angela Tovazzi ‘‘ UGO VOLLI Ordinario di semiotica del testo all’Università di Torino ‘ La soggettivita viene meno: non si vede il volto, ne lo sguardo della modella. Non c’e "interpellazione" del lettore: non si cerca il dialogo, sottraendosi alla classica dinamica seduttiva. ‘ ‘ Subjectivity is lacking: we do not see the model’s face or look. The reader is not addressed. Dialogue is not sought, as it concedes it place to the classic dynamics of seductiveness. ‘ Non ci sono segnali di azione, di presenza attiva nel mondo. Il corpo e come abbandonato. Tanto che nell’impatto visivo l’abito prevale sulla modella. There are no signs of action or active presence in the world. The body appears as if left to its own devices. So much so that the visual impact of the clothing prevails over that of the model. ‘ Non c’e payoff e il logo e collocato sul corpo della modella, come se fosse sovrapposto dall’esterno. There is no payoff line and the logo is on the model’s body, as if it were placed there from the outside. Gli elementi di uso quotidiano (il tavolo) sono sottratti alla loro funzione e riletti in chiave anomala: una tensione nello sfondo acuita dalla posizione innaturale della modella. Nel complesso l’immagine e volutamente enigmatica, non conciliante, poco compiacente. E sottolinea l’idea di un prodotto che vuole essere non convenzionale, innovativo, post moderno. ‘ The function of the routine elements used daily (the table) changes from the usual to the unusual: there is tension with the environment which is further intensified by the unnatural position of the model. Overall, the image is intentionally enigmatic, non-conciliatory, making no attempt to please. It highlights the idea of a product which intends to be nonconventional, innovative and post modern. ‚‚ 17 ICONS GALLERY STYLE CONTAMINAZIONI TRA ARTE E MODA IT’S ALL ABOUT PEOPLE La ricerca del bello alimenta sia la moda, sia l’arte. Un mondo fatto di personaggi iconici, anche nel vestire The quest for beauty drives both fashion and art. A world made of iconic “celebs”, famous also for their dresses a cura di / by Alessandra Bigotta n Ambra Medda, Jeffrey Deitch, Marina From Instagram 4 18 1 2 3 CONTAMINATIONS BETWEEN ART AND FASHION: IT’S ALL ABOUT PEOPLE n Ambra Medda, Jeffrey Deitch, Marina 1. “Debbie Harry Zebra Skin” di Shepard Fairey: fno al 30 ottobre alla mostra londinese “Rock Style”, organizzata da Tommy Hilfger e dal curatore d’arte Jeffrey Deitch/”Debbie Harry Zebra Skin” by Shepard Fairey: until 30 October at the “Rock Styles” exhibition in London, organized by Tommy Hilfger and the art curator Jeffrey Deitch 2. Marina Abramovic vestita Givenchy/Marina Abramovic in Givenchy 3. Ambra Medda, emblema di uno stile intellettuale e chic: da gennaio è global creative director del 20/21 Department di Christie’s/Ambra Medda, the symbol of an intellectual, chic style: since January she has been the global creative director of the 20/21 Department at Christie’s 4. Stacy Engman (a destra) e la sua “fashionable life” /Stacy Engman (right) and her “fashionable life” 5. Maria Luisa Frisa, critico e fashion curator/Maria Luisa Frisa, a critic and fashion curator 6. Jeffrey Deitch (a destra, con Tommy Hilfger): appassionato di sartorialità/Jeffrey Deitch (right, with Tommy Hilfger): fond of custom-made suits. Getty Images for Fondazione Prada Abramovic, Vladimir Restoin Roitfeld e, in Italia, l’inconfondibile Maria Luisa Frisa e Philippe Daverio, con i suoi papillon colorati. I personaggi che ruotano intorno all’arte sono spesso icone anche per la moda e non necessariamente si vestono come ci si aspetterebbe da loro, ossia nel modo eccentrico che contraddistingue, per esempio, Stacy Engman: già curatrice del National Arts Club di New York, è una fashionista estrema. «C’è chi esprime la propria arte, anche nel vestire, in modo diverso ma incisivo - osserva il giornalista e opinionista Angelo Flaccavento -. Penso al pittore Francesco Clemente, che interpreta in modo personale il gusto etnicometropolitano, oppure al curatore d’arte Jefrey Deitch e ai suoi impeccabili completi sartoriali». Su una leggenda vivente come Marina Abramovic i giudizi si dividono. «Si è troppo legata a un marchio», dice Flaccavento intendendo ovviamente Givenchy, mentre Francesca Cella (direttore generale di White, salone della moda contemporary, fondato nel Duemila da Massimiliano Bizzi) è di parere opposto: «Dopo la performance per la grife a New York City, la moda si è consacrata a lei e alla gente. E se guardiamo le sue immagini, sembra uscita da un libro fotografco di Helmut Newton». Tra i clienti delle boutique Tiziana Fausti di Bergamo e Lugano ci sono parecchi personaggi legati all’arte: «Non sono attratti dal brand. Cercano capi che abbiano un senso, uno stile». Ma chi è invece il più “artista” tra i fashion designer? «Rei Kawakubo, grande sperimentatrice, Giambattista Valli per la ricerca sulle superfci tessili - risponde Flaccavento - e poi Missoni per il lavoro sul colore, Capucci, Miyake. Troppo didascalici, anche se divertenti, gli abiti-quadro di Viktor & Rolf haute couture». 5 6 Abramovic, Vladimir Restoin Roitfeld and, in Italy, the unique Maria Luisa Frisa and Philippe Daverio, with his colourful bow ties. The “celebs” who revolve around art are often fashion icons as well, who do not always necessarily dress as we would expect, i.e. in the eccentric manner that is the trademark, for example, of Stacy Engman: former curator of New York’s National Arts Club, she is an extreme fashionista. «There are those who express their art, including in the way they dress, in a different but incisive manner - observes journalist and columnist Angelo Flaccavento -. For instance, the painter Francesco Clemente, who interprets the ethnic-metropolitan look in a very personal way, or the art curator Jefrey Deitch and his impeccable tailor made suits». Opinions regarding living legends such as Marina Abramovic difer. «She is too linked to a specifc brand» says Flaccavento, obviously referring to Givenchy, while Francesca Cella (general manager of White, the contemporary fashion salon established in 2000 by Massimiliano Bizzi) thinks diferent: «After the performance for Givenchy in New York City, fashion bowed to her and to the people as well. And if we look at her photos, she looks like she came out of a Helmut Newton book». Many persons with ties to the art world frequent Tiziana Fausti’s stores in Bergamo and Lugano: «They are not attracted by the brand. They are looking for clothes with a meaning, a style». Who among the fashion designers is an artist in his feld? «Rei Kawakubo, a great experimenter, Giambattista Valli, due to his research on textile surfaces - answers Flaccavento - Missoni for the work on color, Capucci and Miyake. The Viktor & Rolf haute couture “frame dresses”, though entertaining, are too “academic”». ICONS HARD LUXURY LUCREZIA BUCCELLATI «L’ELEGANZA » SEMPLICITÀ» La vera eleganza è sobrietà. Ne è convinta Lucrezia Buccellati, quarta generazione della famosa famiglia di gioiellieri True elegance is simplicity. A fourth generation member of the famed jewellery family, Lucrezia Buccellati states her creed a cura di / by Carla Mercurio ■ Cosa ha signifcato per lei crescere in una famiglia legata a un marchio di gioielleria fra i più noti al mondo? Prestigio, tradizione e passione. collezioni un tocco di modernità, vista la volontà di rivolgerci anche a un target più giovane. Le piace lavorare a quattro mani, con suo padre Andrea, alla creazione dei gioielli Buccellati? Fin dai tempi di Mario Buccellati (il mio bisnonno) le due generazioni - padre e fglio - hanno lavorato a quattro mani. È essenziale per trasferire la tradizione nelle nuove creazioni. Io e mio padre siamo gli unici designer della maison ed è proprio questo che ci ha permesso, nel corso degli anni, di mantenere intatto il dna del brand e di portare avanti i valori introdotti da mio nonno Gianmaria. Sua madre, Maria, è stata una modella molto famosa. Ritiene abbia avuto un’infuenza positiva sul suo modo di interpretare e vivere la moda? Mia madre è stata ed è ancora oggi la mia musa per il suo stile e per il suo modo di vivere e interpretare la moda nella vita di tutti i giorni. Mi ha insegnato a trarre ispirazione sia dalla bellezza dei gioielli, sia dall’attualità della moda e a interpretare nelle mie creazioni i gusti della donna moderna. Lei è nata a Miami, cresciuta a Milano e poi si è trasferita di nuovo negli Stati Uniti, dove vive a New York. Che tipo di formazione ha avuto e quanto è stato importante questo percorso per il suo credo estetico? Ho vissuto a Milano per quasi 20 anni e questa città ha contribuito alla mia crescita culturale ed estetica. Ho seguito studi legati al mondo artistico, specializzandomi attraverso corsi di moda e gioiello al Politecnico di Milano, dove ho studiato gemmologia. Mi sono trasferita a New York a 20 anni, per studiare al FIT fashion and jewelry design. Vivere in questa meravigliosa metropoli ha contribuito a far crescere la mia creatività, permettendomi di fare un vero salto di qualità in senso artistico. Ma non credo sia la mia tappa fnale. Qual è la città dove si sente a casa e cosa pensa di Milano? Milano e Miami sono due città che porto nel cuore. Trovo che Milano sia cresciuta moltissimo negli ultimi anni rispetto a quando ci ho vissuto e adoro tornarci. È un luogo in cui trovo conforto e rassicurazione. Alla sua giovane età (26 anni) ha ricevuto l’incarico delicato di dare il suo apporto allo sviluppo del brand Buccellati: quali i risultati conseguiti fno a oggi? Il mio apporto fno a questo momento è stato quello di dare alle varie Lucrezia Buccellati con suo padre Andrea, che affanca nel lavoro di creazione dei gioielli Lucrezia Buccellati with her father Andrea, whom she works alongside while creating the jewels Quali gli aspetti sui quali fare leva per innovare nel mondo della gioielleria? Creare nuove tecniche di lavorazione, puntare sulla tecnologia, interpretare il gioiello nella quotidianità, trarre ispirazione dalla moda e dall’arte. Con quali vestiti e quali gioielli si sente elegante? Mi bastano un tacco...e un cuf. Ha dichiarato recentemente di essere la più minimalista della famiglia Buccellati: cosa intendeva dire? Lo stile Buccellati è riconosciuto in tutto il mondo come molto elaborato e ricco. Nelle mie creazioni tendo a interpretare la flosofa Buccellati in maniera più minimalista, organica e fresca. Per me la bellezza è semplicità. Nella sua vita c’è posto anche per un marito, David Wildenstein, noto collezionista d’arte, e per un fglio, Nathan: come riesce a conciliare tutti questi impegni? Non lo so nemmeno io. Avere un fglio cambia tutto, ma in meglio. Ho la fortuna di lavorare con un team fantastico, dove tutti si aiutano e motivano vicendevolmente. Amo il mio lavoro ma la famiglia viene sempre prima di tutto. LA TESTIMONIAL Elisa Sednaoui, madrina del Festival del Cinema di Venezia e protagonista della campagna Buccellati scattata da Peter Lindbergh, ha indossato Buccellati in occasione della rassegna sulla Laguna. Elisa Sednaoui, godmother of the Venice Film Festival and star of the Buccellati advertisement campaign taken by Peter Lindbergh, wore Buccellati on the occasion of the exhibition. 20 ICONS INTERVISTA LUCREZIA BUCCELLATI «ELEGANCE EQUALS SIMPLICITY» ■ What did growing up in a family connected to one of the most famous jewellery brands in the world mean to you? Prestige, tradition and passion. Your mother, Maria, was a renowned model. Does she have a positive infuence on the way you interpret and experience fashion? My mother was and still is my muse, because of her personal style and the way she interprets and experiences fashion on a daily basis. She taught me to be inspired both by beautiful jewellery and current fashion, as well as to incorporate the style of modern day women into my designs. You were born in Miami, grew up in Milan, then moved back to the United States, where you now live in New York. What sort of education did you receive and how important was it for your aesthetic ideology? I lived in Milan for almost 20 years and it contributed to my cultural and aesthetic development. I studied art and specialized by taking courses in fashion, jewellery and gemmology at the Milan Polytechnic Institute. Then I moved to New York at the age of 20, to study fashion and jewellery design at FIT. Living in this amazing city has made me more creative, enabling me to improve the quality of my work, artistically. But New York is not my fnal goal. In what city do you feel most at home and what do you think of Milan? Milan and Miami are the two cities closest to my heart. Milan has grown quite a bit since I lived there and I just love to visit it. It’s a place where I feel at ease and comfortable. At your young age of 26, you have been given the delicate task of helping to develop the Buccellati brand. What did you achieve thus far? My contribution thus far has been to add a modern touch to a variety of collections, given that we also want to appeal to a younger audience. Do you enjoy working alongside your father, Andrea, designing Buccellati jewellery? Since my great-grandfather Mario Buccellati’s era, two generations - father and son - have worked together. This is essential to convey tradition in our new creations. My father and I are the only designers at Buccellati and this is the very thing that has enabled us, over the years, to keep our brand DNA intact and to carry forward the values my grandfather Gianmaria established. What aspects did you leverage in order to remain innovative in the jewellery industry? Creating new process techniques, making use of technology, designing jewellery for everyday use and taking inspiration from the fashion and art worlds. What clothing and jewellery make you feel elegant? All I need is a pair of heels...and a cuf bracelet. You recently said that you are the most minimalist designer in the Buccellati family. What did you mean? Buccellati style is known worldwide as quite elaborate and ornate. My designs tend to interpret the Buccellati philosophy in a more minimalist, organic and fresh new way. Beauty is simplicity to me. There’s also room in your life for husband and well-known art collector, David Wildenstein, and your son Nathan. How do you balance all these responsibilities? I don’t know how I do it. Having a son changes everything, but for the better. I’m fortunate to be able to work with a fantastic team, where everybody helps and supports one another. I love my work, but family always comes frst. «IL SEGRETO DELL’ECCELLENZA» Pier Luigi Loro Piana La sua famiglia è stata protagonista di una delle ascese più riuscite sull’olimpo dell’absolute luxury. Si sente di dare un consiglio alle eccellenze italiane con voglia di emergere? Suggerirei di sfruttare pienamente i vantaggi del made in Italy e di esplorare fno in fondo l’utilizzo della manodopera italiana. Abbiamo in loco tutti gli anelli della catena del valore, il che consente un controllo meticoloso della produzione, con la grande qualità dell’esecuzione che ne consegue. Se si abbina questa forza con i giovani talenti dello stile si crea freschezza e si difonde un messaggio di qualità assoluta. Bisogna arricchire la cultura dell’eccellenza nei giovani, trattando con rispetto sia i dipendenti, sia l’ambiente, in un’ottica di sostenibilità dei propri sforzi. In questo momento, gli imprenditori del lusso che cosa dovrebbero fare? Devono avere il coraggio di investire, senza sbilanciarsi troppo, ma sapendosi procurare i capitali che sul mercato ora ci sono a condizioni ottimali. Viviamo un momento di ritrovata competitività, grazie ai tassi bassi e al dollaro forte, che di fatto aiuta chi continua a crederci. È dunque imprescindibile investire in stile, tecnologia e risorse umane, senza dimenticare che un buon brand deve sapersi radicare nel Paese in cui si vuole afermare. (m.s.) Your family has achieved one of the most fascinating climbs right on top of the luxury pyramid. What is your advice for producers of Italian excellence who would like to emerge? I suggest to fully exploit the advantages of made in Italy and to explore in depth the manifold ways the Italian workforce can be used. Quite uniquely, in this country we have all the elements of the luxury value chain. This enables a company to exert meticulous control on production and thus to observe a fawless quality of execution. When this strength is combined with young designer talent, freshness is created and a message of absolute quality conveyed. We have to nurture the culture of excellence in our young talents, treating our employees and the environment fairly, therefore making our eforts sustainable. What should entrepreneurs of the luxury business do in this very moment? They should have the courage to invest, without losing their balance, but forcibly pursuing what truly are unqiue opportunities on capital markets. Due to low interest rates and the strong dollar, we are now living in a phase of regained competitiveness that should encourage us to be bolder. It is therefore of the utmost importance to invest in design capabilities, technology and human resources, without forgetting that a good brand has to thoroughly plant its roots in the country where it wants to succeed. 21 ICONS CELEBRITY WATCH AS SEEN IN MILAN BEYOND THE CATWALK I molti stili che meritano uno scatto: il colorato e variegato mondo che ruota intorno alla fashion week milanese Many styles are worth a click: the many-colored world around the fashion week in Milan 5 From Moschino’s Instagram account 1 4 6 1. Cara Delevingne e Kate Moss, testimonial della campagna #somethingincommon di Mango, special guest nello store del marchio in corso Vittorio Emanuele/Cara Delevingne and Kate Moss, testimonials of the #somethingincommon Mango campaign, special guests in the brand’s store in corso Vittorio Emanuele 2. Lapo Elkann e Anna dello Russo alla sflata di Moschino/Lapo Elkann and Anna dello Russo at the Moschino fashion show 3. Carine Roitfeld ospite di Anteprima: a destra, il direttore creativo del brand, Izumi Ogino/Carine Roitfeld at the Anteprima show: right, the creative director of the brand, Izumi Ogino 4. Chiara Ferragni 5. Il multimilionario americano James Goldstein/The American multi-millionaire James Goldstein 6. Streetstyle con glamour/Glamourous streetstyle 7. Sara Cavazza Facchini, direttore artistico di Genny (al centro), con le attrici Margareth Madè e Monet Mazur /Sara Cavazza Facchini, artistic director of Genny (in the middle), with actresses Margareth Madè and Monet Mazur 8. Skin e Liborio Capizzi/Skin and Liborio Capizzi 9. Miranda Kerr per La Koradior, marchio cinese al debutto sulle passerelle milanesi/Miranda Kerr for La Koradior, a Chinese brand at its debut during Milan fashion week 10. Courtney Love si esibisce da Philipp Plein/Courtney Love for Philipp Plein. (a.b.) 9 2 3 7 Edizioni Ecomarket Spa Fashion - Il magazine di news, business e trend Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 389 del 6-11-1970 Iscrizione n. 1418 al ROC Registro Operatori della Comunicazione Direttore Marc Sondermann È vietata la riproduzione anche parziale Articoli, disegni e fotografe, anche se non pubblicati, non verranno restituiti © Fashion 2015 Edizioni Ecomarket - Milano Direttore responsabile Gianni Passavini 22 8 Abbonamento annuale 185,00 e (quindicinale) - c/c postale n. 16879207 È possibile richiedere gratuitamente la rettifca o la cancellazione scrivendo a: Edizioni Ecomarket Spa - servizio abbonamenti piazza Pio XI 1 - 20123 Milano Numeri Arretrati: 11,00 e cad L’editore garantisce che i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione come quelli relativi agli invii in omaggio non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. 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