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ANNO 46
SUPPLEMENTO
AL N° 14 di FASHION
ICONS
Il MAGAZINE
di NEWS, BUSINESS e TREND
del 26.09.2015
www.fashionmagazine.it
Il magazine di news, business e trend
The TopTen
of Excellence
Why They Sell, How They Are Made The World’s Most Sought After Accessories At A Glance
ELISA SEDNAOUI IN BUCCELLATI
ICONS
BESPOKE ARTISANSHIP
QUANDO
IL DESIDERIO
ASSUME FORME
PERSONALI
È nella settecentesca Villa SchroederDa-Porto, al centro di un vasto parco,
che Bottega Veneta opera con il proprio
Customization Atelier. Qui esperti
artigiani personalizzano alcune delle
borse più iconiche della Maison, come
la Knot e la Cabat. Ogni manufatto
viene assemblato secondo il desiderio
del singolo cliente, utilizzando pellami
selezionati, come lo struzzo e il
coccodrillo, in tonalità particolari come
il blu tomalina, l’arancio bruciato e il
rosso lampone, fno alla possibilità di
corredare l’oggetto con una placchetta
argentata o le proprie iniziali. L’Atelier
della personalizzazione è presente solo
in sette selezionate boutique di Bottega
Veneta al mondo: a Milano, Parigi,
Londra, New York, Hong Kong, Pechino
e Tokyo.
(m.s.)
2
ICONS
BESPOKE ARTISANSHIP
WHEN DESIRE
TAKES A
PERSONAL
SHAPE
It is in Villa Schroeder-Da-Porto,
built in the 17th century and set in
the middle of a big park, that Bottega
Veneta operates its Customization
Atelier. Here expert artisan hands
personalize some of the most iconic
bags of the Fashion House, as the
Knot and the Cabat. Every artifact is
assembled according to the wishes of
the individual client through the use of
selected materials, such as ostrich or
crocodile, and in special colours such
as turmaline blue, burned orange
and raspberry red. A silver tag can be
pinned or one’s initials stitched onto
the bag. The Customization Atelier
is on offer only within seven selected
Bottega Veneta boutiques, in Milan,
Paris, London, New York, Hong Kong,
Bejing and Tokyo.
3
the authentics
1st Floor Showroom
Dassios Showroom
3, via Marcona
20129 Milano, Italy
T.: +39 02 5515 446
[email protected]
www.1stfloor.it
35 Vasilissis Sofias Avenue
10675 Athens, Greece
T.: +30 210 95 73 582, +30 6944 503 508
[email protected]
www.dassios.com
ICONS
BEST OF THE BEST
DIECI ICONE
Accessori immortali, accompagnatori indispensabili alle sflate di Milano e Parigi. Ecco la nostra classifca
Timeless accessories as unmissable companions at the Milan and Paris runway shows. Here comes our scorecard
a cura di / by Elena Azzola, Alessandra Bigotta, Andrea Bigozzi, Elisabetta Campana, Elisabetta Fabbri
1
HERMÈS
Birkin
Realizzabile in diversi tipi
di pelle e colori e in più misure,
come tutte le borse della
maison, è cucita a mano
Like all Hermès handbags,
the Birkin is hand-sewn
and available
in a variety of leathers,
colours and sizes
Per chiunque è diffcile non
essersi imbattuto, almeno
una volta, in uno dei modelli
della Birkin, o in una
delle tante copie mal
riuscite. Nel 1984 l’attrice
Jane Birkin chiese a Hermès
di studiare una borsa
capiente, elegante ma
sportiva. Da lì nacque l’icona.
Pochi mesi fa l’attrice stupisce
il mondo, chiedendo di togliere
il suo nome dalla borsa
a causa dei maltrattamenti
ai coccodrilli destinati
a diventare pellame.
Ma la maison la rassicura:
«Niente più crudeltà».
Pace fatta. E la storia
di un mito può continuare.
All of us have come across
the genuine Birkin or one of
the many shoddy imitations
at least once. In 1984, actress
Jane Birkin asked Hermès to
design an ample, elegant yet
casual handbag and an icon
was born. She then shocked
the world just a few months
ago, asking that her name no
longer be attached to the bag,
due to the mistreatment of
crocodiles destined for leather.
However, Hermès reassured
her that «there would be
no more animal cruelty».
Situation resolved, the story
of a legend continues.
La più amata
tra gli addetti
ai lavori
Il titolo di icona la Birkin
l’ha ottenuto sul campo,
conquistando per primi
gli addetti ai lavori, stilisti
compresi. Marc Jacobs,
quando guidava Louis
Vuitton, veniva fotografato
con la Birkin in pugno.
Victoria Beckham (foto),
possiede una collezione di
circa 150 esemplari. Anche
i buyer che non hanno
rapporti con la
maison la
scelgono:
prima fra
tutti, Giovina
Moretti.
THE EXPERTS’ FAVOURITE
Birkin frst achieved
icon status in the fashion
industry, winning approval
from industry professionals,
including the designers
themselves. While at the
helm of Louis Vuitton, Marc
Jacobs was photographed
carrying a Birkin. And
Victoria Beckham (photo)
has a collection of about 150
to her name. Even buyers
having no relationship with
Hermès opt for it, Giovina
Moretti frst.
L’UNICO MULTIBRAND ITALIANO A CUI HERMÈS DICE SÌ
In Italia c’è un solo multimarca che nella sua brand list conta Hermès: Ratti di Pesaro (foto). «È un
rapporto - dice Matilde D’Ovidio Ratti - che dura da 35 anni. Oggi le clienti chiedono i formati più
piccoli della Birkin, gli uomini preferiscono il modello Haut à Courroies. Tutti, quando ricevono ciò
che hanno ordinato, ci ringraziano, anche coi fori. Dimenticando di aver pagato per le loro Birkin».
THE ONLY ITALIAN MULTIBRAND TO WHOM HERMÈS SAYS YES
In Italy there is only one multi-brand retailer that sells Hermès: Ratti of Pesaro. «We have
maintained a longlasting relationship for 35 years - Matilde D’Ovidio Ratti says -. Our female
customers request the smaller Birkin, male customers prefer the Haut à Courroies bags. They
are so grateful when they receive their orders, that they even offer us fowers.
5
ICONS
BEST OF THE BEST
PEEKABOO
Il nome, che in inglese
evoca il gioco del cucù,
enfatizza la sorpresa: invita
a scoprire cosa è celato
nella borsa
assimilabile a un contrasto unico
tra i ricchi materiali dell’interno e quelli
essenziali dell’esterno Simplicity is the new eccentricity. The simplicity here
relies on the concept of whispered luxury, a unique
contrast between the rich materials on the inside and
the essential ones on the outside
As the name suggests,
Fendi’s Peekaboo bag
underscores an element
of surprise
‘‘
2
FENDI
è la nuova eccentricità:
‘‘siLabasasemplicità
sul concetto di lusso ‘bisbigliato’,
Silvia Venturini Fendi
BEPPE
ANGIOLINI
Honorary president of Camera
Buyer, owner of Sugar in Arezzo
senza tempo, iconica.
‘‘ ÈEsprime
un’armonia
perfetta, a livello di forma,
dettagli, pelle e applicazioni.
La amo perché è da
indossare con nonchalance,
quasi trascurando il fatto
che è una delle borse più
belle e preziose che si siano.
Frutto del grande impegno
di Pietro Beccari e del suo
staff, che hanno riportato il
brand nell’Olimpo del fashion
system.
DA INDOSSARE APERTA
È la sola occasione in cui a
una donna si raccomanda
di portare la borsa aperta:
la Peekaboo piace perché è
un unicum. Dal 2009 a oggi
sono tante le estimatrici,
come l’attrice Sharon
Stone, ripresa durante il
flm The Golden Boy. Alle
quattro versioni, dalla large
alla micro, questo autunnoinverno si è aggiunta la
“clutch”.
6
‘‘
OPEN IS BETTER
The only time a woman
is encouraged to carry
her handbag wide open.
That’s the appeal of the
Peekaboo: it is unlike any
other handbag. Since its
debut in 2009, the handbag
has earned many fans,
including actress Sharon
Stone, who wore the bag in
the movie The Golden Boy.
Available in four different
versions, from large to
micro, the fall-winter
collection also includes
a clutch version.
The bag is timeless, iconic.
It is an expression of perfect
harmony, from shape to
details, the leather, the
applications. I love it because
you can wear it casually and
almost forget that it is one
of the most beautiful and
luxurious handbags around.
The profound commitment
of Pietro Beccari and his
team has brought the brand
back to the top of the fashion
system.
FATTA A MANO E PERSONALIZZATA
La versione più esclusiva della Peekaboo è quella interamente realizzata
e impunturata a mano in “cuoio romano” secondo la tradizione dei
maestri artigiani Fendi. Grazie al servizio made to order, è possibile anche
personalizzarla con materiali, dettagli e fniture ad hoc.
HAND-CRAFTED AND CUSTOMIZED
The most exclusive version of the Peekaboo is crafted and stitched entirely by hand
in Roman leather, following the tradition of Fendi’s master artisans. With madeto-order service, the Peekaboo can be customized with personalized materials,
details and fnishes.
ICONS
BEST OF THE BEST
3
PIERPAOLO PICCIOLI
MARIA GRAZIA CHIURI
VALENTINO
ROCKRUNNER
Creative directors
ph. Rasmus Weng Karlsen
In pelle, suede e tessuto,
reinventano il camoufage
e il tempo libero in chiave rock
Made of leather, suede and
fabric, these sneakers reinvent
camoufage and leisure
in a rock-and-roll way
Digitate mytheresa.com,
cercate la Top10 delle scarpe e
troverete nella lista Valentino.
Insolito per un brand che calca
le passerelle dagli anni ‘60 e
che si associa più all’alta moda
che alle calzature? Mica tanto,
se si pensa che il duo creativo
Chiuri-Piccioli vanta un corposo
background nell’accessorio e
che il segmento in questione
è più “affordable” di un abito.
Anche gli shopper online
se ne sono accorti. «Da
qualche stagione - conferma
Justin O’Shea (nella foto),
buying director dell’e-tailer
tedesco - le sneaker donna
Valentino sono un best seller.
In realtà ogni proposta frmata
Valentino è tra i best seller, ma
soprattutto le calzature». La
presenza in piattaforme come
LuisaViaRoma, Net-a-porter e
Farfetch ribadisce il concetto.
Not seen on catwalks and in institutional
advertising campaigns, the sneakers created
by Maria Grazia Chiuri and Pierpaolo Piccioli
are extremely successful, as buyers of online
and offine stores confrm. Rockrunner is one
of the models that are booming, especially
in their camoufage version. Distinguishing
features: the studs on the heel.
mytheresa.com
UN BEST SELLER SUL WEB
Non si vedono in passerella e nemmeno nelle
campagne pubblicitarie istituzionali. Eppure
le sneakers create da Maria Grazia Chiuri e
Pierpaolo Piccioli stanno avendo un grande
successo, a detta dei buyer di negozi online
e offine. Tra i modelli che più si stanno
imponendo spiccano le Rockrunner, specie
in versione camoufage. Segni particolari: le
borchie sul tallone.
A BEST SELLER ON THE WEB
Type mytheresa.com, look
for the shoe Top10 and you
will fnd Valentino. Unusual
for a brand on the catwalks
since the 60s, associated more
with haute couture than with
footwear? Not really, if you take
into account that the designer
duo Chiuri-Piccioli has a long
background in accessories and
that a pair of shoes is more
affordable than an outft. Even
online shoppers notice it.
«Women’s Valentino sneakers
have been a best seller for a
few seasons - confrms Justin
O’Shea (picture above), buying
director of the German e-tailers
-. In fact, everything from
Valentino is a best seller, but
mostly shoes».
The presence in e-stores such
as LuisaViaRoma, Net-aporter and Farfetch reaffrms
the concept.
UN OGGETTO DEL DESIDERIO
PER THE SARTORIALIST
Galeotta fu la sflata Chanel dell’ottobre 2012.
A quell’appuntamento The Sartorialist, alias Scott Schuman,
notava le stringate Valentino indossate da uno degli invitati e
le pubblicava esclamando «I want those Valentino sneakers!»,
scatenando decine di commenti di apprezzamento, soprattutto
per le combinazione di colori scelti dalla maison. Il contagio,
che ha raggiunto anche l’universo femminile, sarà partito di lì?
AN OBJECT OF DESIRE FOR THE SARTORIALIST
SCOTT
SCHUMAN
Perhaps all has begun with the Chanel fashion show, in October
2012. The Sartorialist, alias Scott Schuman, noted Valentino
sneakers worn by one of the guests and wrote: «I want those
Valentino sneakers!». Dozens of comments of appreciation came,
especially for the color scheme chosen by the fashion house.
Maybe this “mania”, which reached even the female sphere,
started from that comment?
7
ICONS
BEST OF THE BEST
4
GIVENCHY
NEW
NIGHTINGALE
Il direttore creativo
Riccardo Tisci riporta
alla ribalta l’iconica Nightingale
Creative director Riccardo
Tisci reinterprets the iconic
Nightingale handbag
La New Nightingale incarna
i codici antitetici, maschili e
femminili, di Givenchy e si
riallaccia nella forma circolare ad
altri modelli classici della maison.
La nuova versione punta su linee
più pulite e simmetriche, dettagli
discreti e, tra i materiali, sulla
pelle cerata anziché lucida.
TIZIANA
FAUSTI
Owner of Tiziana Fausti boutiques
in Bergamo and Lugano
borse di Givenchy, comprese le
‘‘ Le
sempreverdi Antigona e Pandora,
The New Nightingale embodies
Givenchy’s masculine and
feminine antithetical codes, as
its circular silhouette echoes
other classic models of the
brand. The new version features
clean, symmetrical lines,
discreet details and waxy
in lieu of shiny leather.
sono una certezza, perché piacciono
alla signora ma non lasciano
insensibile la ragazza giovane,
alla moda. I loro plus? Ottimo
rapporto prezzo-qualità, materiali
eccellenti, un’immagine non troppo
identifcativa. E un brand sempre
più forte, oserei dire geniale in fatto
di strategie di marketing».
«Givenchy handbags, including
the iconic Antigona and
Pandora, are timeless classics,
appeal to mature women and
are also sought after by young
fashionistas. Their strong points?
Excellent value for money, topquality materials and an image
that is not too in-your-face. The
brand is stronger than ever, and
I’d venture to say its marketing
strategies are nothing short
of genius.
‘‘
Nella collezione per l’autunno-inverno
2015/2016 Karl Lagerfeld ha dato alla
famosa slingback beige con punta
nera, tacco quadrato e cinturino nuove
proporzioni, rinnovando ancora una volta
un’icona assoluta delle calzature, inventata
da Coco Chanel nel 1957, ricorrendo a una
piccola astuzia: il beige allunga la gamba e
la punta nera accorcia il piede.
La slingback di Chanel per l’autunnoinverno 2015/2016 è già stata indossata
da celebrity come Tilda Swinton (photo),
Gwei Lun Mei e Soo Joo Park, che hanno
saputo apprezzare la doppia anima,
casual e chic, di questo modello bicolore,
perfetto sia per il giorno che per la sera.
The Chanel fall-winter 2015/2016
slingbacks have already been worn by
celebrities such as Tilda Swinton (photo),
Gwei-Lun Mei and Soo Joo Park, who
appreciate the casual and chic dual
personality of these two-tone shoes,
perfect for daytime and evening.
5
CHANEL
SLINGBACK
La scarpa bi-colore,
nata da un’astuzia
di Madame Coco
The two-tone shoe,
a clever tip from a
Madame Coco Creation
For the fall-winter 2015/2016 collection,
Karl Lagerfeld revamped the famous
beige and black-tipped slingbacks with
square heels and newly proportioned
straps, reinventing a shoe icon frst
conceived by Coco Chanel in 1957, who
made use of a good tip: beige elongates
the legs, while black tips shorten the feet.
9
ICONS
Courtesy of SGPItalia
Courtesy of BFA
BEST OF THE BEST
MENO CUT & CRAFT
E PIÙ COOLNESS
Basta parlare solo di patrimonio
storico, la parola d’ordine della
nuova era Gucci è coolness.
Così ben vengano le “celebs”
con la Dionysus sotto braccio.
Alessandra Ambrosio (a destra),
Rosie Huntington-Whiteley e
Gia Coppola (a sinistra) sono le
prime di un lista destinata ad
allungarsi.
LESS CUT & CRAFT
AND MORE COOLNESS
The photos of craftsmen were more
than enough: what counts most in
the new Gucci era is “coolness”. And,
the celebs carrying the Dionysus
consider it heaven-sent. Alessandra
Ambrosio (right), Rosie HuntingtonWhiteley and Gia Coppola (left)
are the frst on a list that will
certainly continue to grow.
Tecnicamente non è ancora
un’icona, avendo fatto la sua
apparizione con la collezione
autunno-inverno 2015/2016.
Ma la semplice etichetta di
it-bag sembra andarle già
stretta: disegnata da Alessandro
Michele, la Dionysus Bag
di Gucci è già un oggetto
del desiderio da possedere,
insieme a modelli classici
e intramontabili.
an.bi.
6
GUCCI
DIONYSUS
In più modelli e materiali,
si esprime al meglio nella stampa
GG Supreme, reinterpretazione
del motivo GG di Gucci
In many styles and materials,
Dionysus is at its best
with GG Supreme,
a reinterpretation of the
Gucci GG pattern
Having made its frst
appearance in the fall-winter
collection 2015/2016, the bag
isn’t yet technically an icon but
very near to that, being
now considered an ‘it bag.’
Designed by Alessandro
Michele, the Dionysus Bag
is already a coveted musthave, alongside other classic
timeless Gucci designs.
7
GIANVITO
ROSSI
BUNNY
Gianvito Rossi ha imparato
il mestiere dal padre
Sergio Rossi
Gianvito Rossi learned
the craft from his father
Sergio Rossi
Barneys ha celebrato a
inizio stagione la collezione
autunno-inverno 2015/2016
di Gianvito Rossi negli
store di Beverly Hills e San
Francisco. Qui lo stilista è
con la modella americana
Chrissy Teigen all’evento
di San Francisco. Barneys
vende i modelli del marchio
dal 2011.
At the start of the fall/winter
season 2015/2016, Barneys
celebrated Gianvito Rossi
at the Beverly Hills and
San Francisco stores. Here
we see the designer with
American model Chrissy
Teigen at the San Francisco
event. Barneys has sold the
brand since 2011.
A detta di tutte le fashion
victim, le calzature
di Gianvito Rossi
rappresentano il massimo
dello stile e della comodità.
Anche quando si parla
di cuissardes, tronchetti
e sandali dal tacco
vertiginoso. Il designer
predilige per i suoi modelli
il suede e gli interni
imbottiti.
Fashion victims all agree
that Gianvito Rossi shoes
are the epitome of style
and comfort. Even knee
high boots, ankle boots and
sandals with sky high heels,
enjoy rockstar status. The
designer equips them with
suede and quilted linings.
11
ICONS
BEST OF THE BEST
8
PRADA
INSIDE BAG
La borsa con due identità,
una nascosta nell’altra,
fonde tradizione
artigianale e innovazione
The handbag has a dual
identity, one hidden
by the other, combining
traditional craftsmanship
with innovation
Apparenza ed essenza: la
nuova Inside Bag gioca su
una doppia architettura. Le
borse sono due, una nascosta
nell’altra. In vitello, struzzo
e coccodrillo (foto), abbinata
ton sur ton oppure a contrasto
con la bag interna in nappa,
morbida e colorata, che
compare come una sorpresa.
The new Inside Bag plays with
the dual structure concept of
two bags in one. Tone-on-tone
or contrasting calfskin,
ostrich and crocodile (photo)
on the outside with
a surprise bag of soft,
coloured nappa leather inside.
Kate Hudson è la testimonial
scelta da Jimmy Choo per la
campagna autunno-inverno
2015/2016. La collezione è
ispirata al mondo del balletto,
rivisitato in chiave glamour
e moderna. La star risulta
la scelta perfetta, visto che
ha iniziato a studiare danza
a tre anni e ha trascorso
l’adolescenza sulle punte.
Kate Hudson is the Jimmy
Choo testimonial for fall-winter
2015/2016. The collection
is inspired by the ballet in a
glamourous version. Kate
is the perfect choice, given
that she began taking ballet
lessons when she was three
years old and then spent her
adolescence in pointe shoes.
Il brand di scarpe, amato
da Carrie Bradshaw
di Sex and the City, è
un’intramontabile icona del
lusso internazionale. Per
l’autunno-inverno 2015/2016
la casa di moda segnala
come best seller questo
modello in pelle nera con
gioco di lacci intrecciati.
This shoe label, a favourite
of Sex and the City’s Carrie
Bradshaw, is an enduring
icon of international luxury.
For fall-winter 2015/2016,
the fashion house reports
this style in black leather,
with a play on laces as a
bestseller.
9
Bon ton nella
forma e sovversiva nel concept,
l’ultima creazione del Gruppo
Prada rifette l’anima di chi
la indossa, conquistando il
pubblico femminile italiano
e straniero. Tra le prime
celebrity che l’hanno scelta
Kate Bosworth (foto), Sienna
Miller, Valeria Golino ed Elisa
Sednaoui.
Bon ton in shape and
subversive in concept, the
latest creation from Prada
Group refects the individual
spirit of its owner, garnering
approval from women both in
Italy and abroad. Some of the
frst celebrities to choose it
were Kate Bosworth (photo),
Sienna Miller, Valeria Golino
and Elisa Sednaoui.
JIMMY
CHOO
HOOPS
Tacchi svettanti,
linee sexy: il mito
non tramonta mai
Towering heels and
sexy cut for a timeless
fashion myth
13
ICONS
BEST OF THE BEST
10
PAULA CADEMARTORI
PETITE FAYE
Il Big Bang come lo disegnerebbe un
cartoonist, ma in vitello e camoscio
multicolor. E in alta defnizione, grazie
agli intarsi di esperti artigiani italiani
The Big Bang seen as a cartoonist would draw it,
but in calf and suede multicolor. And in high defnition,
with inlays made by Italian skilled craftsmen
PAULA
CADEMARTORI
Founder and designer
La sua prima collezione di borse è datata
2011, ma Paula Cademartori si è imposta
subito per il suo stile, incrocio di culture
(brasiliana e italiana), tanto da vantare già
alcuni modelli iconici. Come Petite Faye,
della linea Intarsio Big Bang, bestseller di
stagione: una borsa a mano in vitello rosa,
con un’esplosione di colori stile cartoon,
che avvolge la fbbia in metallo, segno
distintivo del brand.
Paula Cademartori launched her frst
handbag collection in 2011 and immediately
became known for her signature style,
which mixes her Brasilian and Italian roots
and has already produced some iconic
pieces. Like the season’s bestseller, the
Petite Faye handbag with its Big Bang
Inlay, in rose calf leather. The explosion
of cartoon-style colors and polished metal
buckle are the distinctive features of
the brand.
LIZ HURLEY
JANE FONDA
CHIARA FERRAGNI
UN MARCHIO CHE PIACE
ALLAchiuso
GENTE
CHEìrcato
PIACE
Abbiamo
il 2014
come sono stati sviluppi molto interessanti
Una label non diventa iconica nel giro di poche stagioni per caso. Paula Cademartori è riuscita a salire
sui set, indossata da Anna Sophia Robb, giovane Carrie Bradshaw nella serie TV The Carrie Diaries,
e sui red carpet, scelta da Jane Fonda ai Grammy Awards. Ha fatto inoltre capolino agli eventi che
contano, con la pochette di Liz Hurley al party della Breast Cancer Research Foundation.
A veicolarne la fama anche note fashion editor e infuencer come Olivia Palermo, che nel 2014 l’ha
inserita nei “designer to watch”, e Chiara Ferragni. Alla scorsa New York Fashion Week, la fondatrice
del blog The Blonde Salad non ha scelto una borsa, ma un paio di boot stringati: sarà il prossimo cult?
A BRAND THAT APPEALS TO APPEALING PEOPLE
OLIVIA PALERMO
14
A label does not become iconic within a few seasons accidentally. Paula Cademartori managed to get
on set, with her bags worn by Anna Sophia Robb, the young Carrie Bradshaw in the TV series The
Carrie Diaries, and on red carpets, with Jane Fonda at Grammy Awards. It also emerged at social
events, with the mini-bag of Liz Hurley at the Breast Cancer Research Foundation party. Brand fame
has been driven also by fashion editors and infuencers like Olivia Palermo, who in 2014 inserted it in
the “designers to watch “ list, and Chiara Ferragni. At last New York Fashion Week, the glamourous
founder of the blog The Blonde Salad chose a pair of laced boots: will they be the next cult?
ANNA SOPHIA ROBB
ICONS
TREND OF THE MOMENT
MIU MIU
GUCCI
URBAN IMMERSION
La moda entra nella vita vera delle persone, tira giù dal piedistallo i suoi oggetti
‘‘
di culto e li integra nella strada. Con il risultato di una maggiore identifcazione. La
realtà, il “vero” è il grande trend. Il pubblico vuole storie e cose vere.
‚‚
Fashion becomes part of life, so that reality and “truth” are the big trends. The
public wants true stories and things
NICOLETTA GIUSTI, docente di organizzazione aziendale
Al contrario delle immagini de-contestualizzate realizzate in studio, uno
‘‘
sfondo riconoscibile riesce a dare spessore narrativo. Gli scatti in esterna sono
in grado di rendere giustizia ai molteplici ruoli che le donne contemporanee sono
chiamate a interpretare.
Unlike de-contestualised images created in a studio,the outdoor shots adequately
refect the multiple roles that modern women play. From work to leisure time and
interpersonal relations
‚‚
SIMONA IRONICO, docente di marketing e comunicazione
Vedo tre tendenze. Primo: la ricerca di autenticità. La crisi ha chiuso la porta al
‘‘
consumismo e all’atteggiamento che privilegia il lato esteriore delle cose. Secondo: si
è bloccato l’ascensore sociale, il lavoro si è precarizzato. Nessuno aspira a identifcarsi
con situazioni irreali e lontane dal proprio quotidiano. Terzo: la secolarizzazione ha
legittimato il micro-protagonismo individuale.
BURBERRY
ELISABETTA FRANCHI
The images refect three distinct phenomena. First: a search for authenticity, as
opposed to consumerism and the superfcial. Second: rejection of social climbing and
unreal situations that are far removed from daily life. Third: secularization, which has
legitimated particularism and individual micro-protagonism
‚‚
ALBERTO MATTIACCI, docente di economia e gestione delle imprese
MICHAEL KORS
MOSCHINO
UN SUMMIT PER MARCHI LIFESTYLE
Si chiama Brandy ed è un summit senza precedenti in Italia.
Si parlerà di strategie per i marchi lifestyle della moda, del
living e del food. Organizzato da Quintegia e con Fashion come
media partner, si terrà a Milano il 7 e 8 ottobre, con un panel
di relatori di alto livello.
16
A SUMMIT FOR LIFESTYLE BRANDS
It’s a summit that goes by the name of Brandy, the frst of its kind to
take place in Italy. The topic will center around lifestyle brands in the
fashion, living and food areas. Organised by Quintegia, with Fashion as
media partner, we will take place in Milan on 7 and 8 October.
ICONS
CAMPAIGN OF THE MOMENT
DISSECTING EXCELLENCE
Dopo quasi due decenni di “silenzio stampa”, Marni torna a comunicare. E lo fa con una campagna
concettuale, afdata alla fotografa Jackie Nickerson. Un esperto ne svela i segreti
After almost 20 years of “print silence,” Marni is communicating once again. It’s doing
so through a campaign concept, realised by Jackie Nickerson. An expert tell us what it means
a cura di/ by Angela Tovazzi
‘‘
UGO VOLLI
Ordinario di semiotica
del testo
all’Università di Torino
‘
La soggettivita viene meno: non si vede
il volto, ne lo sguardo della modella.
Non c’e "interpellazione" del lettore:
non si cerca il dialogo, sottraendosi
alla classica dinamica seduttiva.
‘
‘
Subjectivity is lacking: we do not see
the model’s face or look. The reader
is not addressed. Dialogue
is not sought, as it concedes
it place to the classic dynamics
of seductiveness.
‘
Non ci sono segnali di azione, di
presenza attiva nel mondo. Il corpo e
come abbandonato. Tanto che nell’impatto
visivo l’abito prevale sulla modella.
There are no signs of action or active
presence in the world. The body
appears as if left to its own devices.
So much so that the visual impact
of the clothing prevails over that
of the model.
‘
Non c’e payoff e il logo e collocato
sul corpo della modella, come
se fosse sovrapposto dall’esterno.
There is no payoff line and the
logo is on the model’s body, as if it
were placed there from the outside.
Gli elementi di uso quotidiano (il tavolo)
sono sottratti alla loro funzione e riletti
in chiave anomala: una tensione nello
sfondo acuita dalla posizione innaturale
della modella.
Nel complesso l’immagine e volutamente
enigmatica, non conciliante, poco
compiacente. E sottolinea l’idea di
un prodotto che vuole essere non
convenzionale, innovativo, post moderno.
‘
The function of the routine elements
used daily (the table) changes from
the usual to the unusual: there is tension
with the environment which is further
intensified by the unnatural position
of the model.
Overall, the image is intentionally
enigmatic, non-conciliatory, making no
attempt to please. It highlights the idea
of a product which intends to be nonconventional, innovative and post modern.
‚‚
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ICONS
GALLERY STYLE
CONTAMINAZIONI TRA ARTE E MODA
IT’S ALL ABOUT PEOPLE
La ricerca del bello alimenta sia la moda, sia l’arte. Un mondo fatto di personaggi iconici, anche nel vestire
The quest for beauty drives both fashion and art. A world made of iconic “celebs”, famous also for their dresses
a cura di / by Alessandra Bigotta
n Ambra Medda, Jeffrey Deitch, Marina
From Instagram
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CONTAMINATIONS BETWEEN
ART AND FASHION:
IT’S ALL ABOUT PEOPLE
n Ambra Medda, Jeffrey Deitch, Marina
1. “Debbie Harry Zebra Skin” di Shepard Fairey: fno al 30
ottobre alla mostra londinese “Rock Style”, organizzata da
Tommy Hilfger e dal curatore d’arte Jeffrey Deitch/”Debbie
Harry Zebra Skin” by Shepard Fairey: until 30 October
at the “Rock Styles” exhibition in London, organized by
Tommy Hilfger and the art curator Jeffrey Deitch 2. Marina
Abramovic vestita Givenchy/Marina Abramovic in Givenchy
3. Ambra Medda, emblema di uno stile intellettuale e
chic: da gennaio è global creative director del 20/21
Department di Christie’s/Ambra Medda, the symbol of an
intellectual, chic style: since January she has been the
global creative director of the 20/21 Department at Christie’s
4. Stacy Engman (a destra) e la sua “fashionable life”
/Stacy Engman (right) and her “fashionable life” 5. Maria
Luisa Frisa, critico e fashion curator/Maria Luisa Frisa, a
critic and fashion curator 6. Jeffrey Deitch (a destra, con
Tommy Hilfger): appassionato di sartorialità/Jeffrey Deitch
(right, with Tommy Hilfger): fond of custom-made suits.
Getty Images for Fondazione Prada
Abramovic, Vladimir Restoin Roitfeld e, in
Italia, l’inconfondibile Maria Luisa Frisa e Philippe Daverio, con i suoi papillon colorati. I personaggi che ruotano intorno all’arte sono spesso
icone anche per la moda e non necessariamente
si vestono come ci si aspetterebbe da loro, ossia
nel modo eccentrico che contraddistingue, per
esempio, Stacy Engman: già curatrice del National Arts Club di New York, è una fashionista
estrema. «C’è chi esprime la propria arte, anche
nel vestire, in modo diverso ma incisivo - osserva
il giornalista e opinionista Angelo Flaccavento
-. Penso al pittore Francesco Clemente, che
interpreta in modo personale il gusto etnicometropolitano, oppure al curatore d’arte Jefrey
Deitch e ai suoi impeccabili completi sartoriali».
Su una leggenda vivente come Marina Abramovic
i giudizi si dividono. «Si è troppo legata a un marchio», dice Flaccavento intendendo ovviamente
Givenchy, mentre Francesca Cella (direttore
generale di White, salone della moda contemporary, fondato nel Duemila da Massimiliano
Bizzi) è di parere opposto: «Dopo la performance
per la grife a New York City, la moda si è consacrata a lei e alla gente. E se guardiamo le sue
immagini, sembra uscita da un libro fotografco
di Helmut Newton». Tra i clienti delle boutique
Tiziana Fausti di Bergamo e Lugano ci sono
parecchi personaggi legati all’arte: «Non sono
attratti dal brand. Cercano capi che abbiano un
senso, uno stile». Ma chi è invece il più “artista”
tra i fashion designer? «Rei Kawakubo, grande
sperimentatrice, Giambattista Valli per la ricerca sulle superfci tessili - risponde Flaccavento
- e poi Missoni per il lavoro sul colore, Capucci,
Miyake. Troppo didascalici, anche se divertenti,
gli abiti-quadro di Viktor & Rolf haute couture».
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Abramovic, Vladimir Restoin Roitfeld and, in
Italy, the unique Maria Luisa Frisa and Philippe
Daverio, with his colourful bow ties. The “celebs”
who revolve around art are often fashion icons as
well, who do not always necessarily dress as we
would expect, i.e. in the eccentric manner that is the
trademark, for example, of Stacy Engman: former
curator of New York’s National Arts Club, she is an
extreme fashionista. «There are those who express
their art, including in the way they dress, in a different but incisive manner - observes journalist and
columnist Angelo Flaccavento -. For instance, the
painter Francesco Clemente, who interprets the
ethnic-metropolitan look in a very personal way, or
the art curator Jefrey Deitch and his impeccable tailor made suits». Opinions regarding living legends
such as Marina Abramovic difer. «She is too linked
to a specifc brand» says Flaccavento, obviously referring to Givenchy, while Francesca Cella (general manager of White, the contemporary fashion
salon established in 2000 by Massimiliano Bizzi)
thinks diferent: «After the performance for Givenchy in New York City, fashion bowed to her and to
the people as well. And if we look at her photos,
she looks like she came out of a Helmut Newton
book». Many persons with ties to the art world
frequent Tiziana Fausti’s stores in Bergamo and
Lugano: «They are not attracted by the brand. They
are looking for clothes with a meaning, a style».
Who among the fashion designers is an artist in
his feld? «Rei Kawakubo, a great experimenter,
Giambattista Valli, due to his research on textile
surfaces - answers Flaccavento - Missoni for the
work on color, Capucci and Miyake. The Viktor
& Rolf haute couture “frame dresses”, though entertaining, are too “academic”».
ICONS
HARD LUXURY
LUCREZIA BUCCELLATI
«L’ELEGANZA » SEMPLICITÀ»
La vera eleganza è sobrietà. Ne è convinta Lucrezia Buccellati, quarta generazione della famosa famiglia di gioiellieri
True elegance is simplicity. A fourth generation member of the famed jewellery family, Lucrezia Buccellati states her creed
a cura di / by Carla Mercurio
■ Cosa ha signifcato per lei crescere in una famiglia legata
a un marchio di gioielleria fra i più noti al mondo?
Prestigio, tradizione e passione.
collezioni un tocco di modernità, vista la volontà di rivolgerci
anche a un target più giovane.
Le piace lavorare a quattro mani, con suo padre
Andrea, alla creazione dei gioielli Buccellati?
Fin dai tempi di Mario Buccellati (il mio bisnonno)
le due generazioni - padre e fglio - hanno lavorato
a quattro mani. È essenziale per trasferire la
tradizione nelle nuove creazioni. Io e mio padre
siamo gli unici designer della maison ed è proprio
questo che ci ha permesso, nel corso degli anni, di
mantenere intatto il dna del brand e di portare avanti
i valori introdotti da mio nonno Gianmaria.
Sua madre, Maria, è stata una modella molto
famosa. Ritiene abbia avuto un’infuenza positiva
sul suo modo di interpretare e vivere la moda?
Mia madre è stata ed è ancora oggi la mia musa per
il suo stile e per il suo modo di vivere e interpretare
la moda nella vita di tutti i giorni. Mi ha insegnato
a trarre ispirazione sia dalla bellezza dei gioielli, sia
dall’attualità della moda e a interpretare nelle mie
creazioni i gusti della donna moderna.
Lei è nata a Miami, cresciuta a Milano e poi si è
trasferita di nuovo negli Stati Uniti, dove vive a New
York. Che tipo di formazione ha avuto e quanto è stato
importante questo percorso per il suo credo estetico?
Ho vissuto a Milano per quasi 20 anni e questa città ha contribuito alla mia
crescita culturale ed estetica. Ho seguito studi legati al mondo artistico,
specializzandomi attraverso corsi di moda e gioiello al Politecnico di
Milano, dove ho studiato gemmologia. Mi sono trasferita a New York a
20 anni, per studiare al FIT fashion and jewelry design. Vivere in questa
meravigliosa metropoli ha contribuito a far crescere la mia creatività,
permettendomi di fare un vero salto di qualità in senso artistico. Ma non
credo sia la mia tappa fnale.
Qual è la città dove si sente a casa e cosa pensa di Milano?
Milano e Miami sono due città che porto nel cuore. Trovo che Milano sia
cresciuta moltissimo negli ultimi anni rispetto a quando ci ho vissuto e adoro
tornarci. È un luogo in cui trovo conforto e rassicurazione.
Alla sua giovane età (26 anni) ha ricevuto l’incarico delicato di dare
il suo apporto allo sviluppo del brand Buccellati: quali i risultati
conseguiti fno a oggi?
Il mio apporto fno a questo momento è stato quello di dare alle varie
Lucrezia Buccellati
con suo padre Andrea,
che affanca nel
lavoro di creazione dei
gioielli
Lucrezia Buccellati
with her father
Andrea, whom she
works alongside while
creating the jewels
Quali gli aspetti sui quali fare leva per innovare
nel mondo della gioielleria?
Creare nuove tecniche di lavorazione, puntare sulla tecnologia,
interpretare il gioiello nella quotidianità, trarre ispirazione dalla moda
e dall’arte.
Con quali vestiti e quali gioielli si sente elegante?
Mi bastano un tacco...e un cuf.
Ha dichiarato recentemente di essere la più minimalista della
famiglia Buccellati: cosa intendeva dire?
Lo stile Buccellati è riconosciuto in tutto il mondo come molto elaborato
e ricco. Nelle mie creazioni tendo a interpretare la flosofa Buccellati in
maniera più minimalista, organica e fresca. Per me la bellezza è semplicità.
Nella sua vita c’è posto anche per un marito, David Wildenstein,
noto collezionista d’arte, e per un fglio, Nathan: come riesce a
conciliare tutti questi impegni?
Non lo so nemmeno io. Avere un fglio cambia tutto, ma in meglio.
Ho la fortuna di lavorare con un team fantastico, dove tutti si aiutano
e motivano vicendevolmente. Amo il mio lavoro ma la famiglia viene
sempre prima di tutto.
LA TESTIMONIAL
Elisa Sednaoui, madrina del
Festival del Cinema di Venezia
e protagonista della campagna
Buccellati scattata da Peter
Lindbergh, ha indossato
Buccellati in occasione della
rassegna sulla Laguna.
Elisa Sednaoui, godmother of
the Venice Film Festival and star
of the Buccellati advertisement
campaign taken by Peter
Lindbergh, wore Buccellati on the
occasion of the exhibition.
20
ICONS
INTERVISTA
LUCREZIA BUCCELLATI
«ELEGANCE EQUALS SIMPLICITY»
■ What did growing up in a family connected to one of the most
famous jewellery brands in the world mean to you?
Prestige, tradition and passion.
Your mother, Maria, was a renowned model. Does she have a
positive infuence on the way you interpret and experience fashion?
My mother was and still is my muse, because of her personal style and the
way she interprets and experiences fashion on a daily basis. She taught me
to be inspired both by beautiful jewellery and current fashion, as well as to
incorporate the style of modern day women into my designs.
You were born in Miami, grew up in Milan, then moved back
to the United States, where you now live in New York.
What sort of education did you receive and how important was
it for your aesthetic ideology?
I lived in Milan for almost 20 years and it contributed to my cultural and
aesthetic development. I studied art and specialized by taking courses in
fashion, jewellery and gemmology at the Milan Polytechnic Institute. Then I
moved to New York at the age of 20, to study fashion and jewellery design at
FIT. Living in this amazing city has made me more creative, enabling me to
improve the quality of my work, artistically. But New York is not my fnal goal.
In what city do you feel most at home and what do you think
of Milan?
Milan and Miami are the two cities closest to my heart. Milan has grown
quite a bit since I lived there and I just love to visit it. It’s a place where
I feel at ease and comfortable.
At your young age of 26, you have been given the delicate task
of helping to develop the Buccellati brand. What did you achieve
thus far?
My contribution thus far has been to add a modern touch to a variety
of collections, given that we also want to appeal to a younger audience.
Do you enjoy working alongside your father, Andrea, designing
Buccellati jewellery?
Since my great-grandfather Mario Buccellati’s era, two generations - father
and son - have worked together. This is essential to convey tradition in
our new creations. My father and I are the only designers at Buccellati and
this is the very thing that has enabled us, over the years, to keep our brand
DNA intact and to carry forward the values my grandfather Gianmaria
established.
What aspects did you leverage in order to remain innovative
in the jewellery industry?
Creating new process techniques, making use of technology, designing
jewellery for everyday use and taking inspiration from the fashion and
art worlds.
What clothing and jewellery make you feel elegant?
All I need is a pair of heels...and a cuf bracelet.
You recently said that you are the most minimalist designer
in the Buccellati family. What did you mean?
Buccellati style is known worldwide as quite elaborate and ornate.
My designs tend to interpret the Buccellati philosophy in a more
minimalist, organic and fresh new way. Beauty is simplicity to me.
There’s also room in your life for husband and well-known art
collector, David Wildenstein, and your son Nathan. How do you
balance all these responsibilities?
I don’t know how I do it. Having a son changes everything, but for the
better. I’m fortunate to be able to work with a fantastic team, where
everybody helps and supports one another. I love my work, but family
always comes frst.
«IL SEGRETO
DELL’ECCELLENZA»
Pier Luigi Loro Piana
La sua famiglia è stata protagonista di una delle ascese più
riuscite sull’olimpo dell’absolute luxury. Si sente di dare un
consiglio alle eccellenze italiane con voglia di emergere?
Suggerirei di sfruttare pienamente i vantaggi del made in Italy
e di esplorare fno in fondo l’utilizzo della manodopera italiana.
Abbiamo in loco tutti gli anelli della catena del valore, il che
consente un controllo meticoloso della produzione, con la grande
qualità dell’esecuzione che ne consegue. Se si abbina questa forza
con i giovani talenti dello stile si crea freschezza e si difonde
un messaggio di qualità assoluta. Bisogna arricchire la cultura
dell’eccellenza nei giovani, trattando con rispetto sia i dipendenti,
sia l’ambiente, in un’ottica di sostenibilità dei propri sforzi.
In questo momento, gli imprenditori del lusso che cosa
dovrebbero fare?
Devono avere il coraggio di investire, senza sbilanciarsi troppo,
ma sapendosi procurare i capitali che sul mercato ora ci sono
a condizioni ottimali. Viviamo un momento di ritrovata
competitività, grazie ai tassi bassi e al dollaro forte, che di fatto
aiuta chi continua a crederci. È dunque imprescindibile investire in
stile, tecnologia e risorse umane, senza dimenticare che un buon
brand deve sapersi radicare nel Paese in cui si vuole afermare. (m.s.)
Your family has achieved one of the most fascinating climbs
right on top of the luxury pyramid.
What is your advice for producers of Italian excellence who
would like to emerge?
I suggest to fully exploit the advantages of made in Italy and to
explore in depth the manifold ways the Italian workforce can be
used. Quite uniquely, in this country we have all the elements of
the luxury value chain. This enables a company to exert meticulous
control on production and thus to observe a fawless quality of
execution. When this strength is combined with young designer
talent, freshness is created and a message of absolute quality
conveyed. We have to nurture the culture of excellence in our
young talents, treating our employees and the environment fairly,
therefore making our eforts sustainable.
What should entrepreneurs of the luxury business
do in this very moment?
They should have the courage to invest, without losing their
balance, but forcibly pursuing what truly are unqiue opportunities
on capital markets. Due to low interest rates and the strong dollar,
we are now living in a phase of regained competitiveness that
should encourage us to be bolder. It is therefore of the utmost
importance to invest in design capabilities, technology and human
resources, without forgetting that a good brand has to thoroughly
plant its roots in the country where it wants to succeed.
21
ICONS
CELEBRITY WATCH
AS SEEN IN MILAN
BEYOND THE CATWALK
I molti stili che meritano uno scatto: il colorato e variegato mondo che ruota intorno alla fashion week milanese
Many styles are worth a click: the many-colored world around the fashion week in Milan
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From Moschino’s Instagram account
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1. Cara Delevingne e Kate Moss, testimonial della campagna #somethingincommon di Mango, special guest nello store
del marchio in corso Vittorio Emanuele/Cara Delevingne and Kate Moss, testimonials of the #somethingincommon Mango
campaign, special guests in the brand’s store in corso Vittorio Emanuele 2. Lapo Elkann e Anna dello Russo alla sflata di
Moschino/Lapo Elkann and Anna dello Russo at the Moschino fashion show 3. Carine Roitfeld ospite di Anteprima: a destra, il
direttore creativo del brand, Izumi Ogino/Carine Roitfeld at the Anteprima show: right, the creative director of the brand, Izumi
Ogino 4. Chiara Ferragni 5. Il multimilionario americano James Goldstein/The American multi-millionaire James Goldstein
6. Streetstyle con glamour/Glamourous streetstyle 7. Sara Cavazza Facchini, direttore artistico di Genny (al centro), con
le attrici Margareth Madè e Monet Mazur /Sara Cavazza Facchini, artistic director of Genny (in the middle), with actresses
Margareth Madè and Monet Mazur 8. Skin e Liborio Capizzi/Skin and Liborio Capizzi 9. Miranda Kerr per La Koradior, marchio
cinese al debutto sulle passerelle milanesi/Miranda Kerr for La Koradior, a Chinese brand at its debut during Milan fashion
week 10. Courtney Love si esibisce da Philipp Plein/Courtney Love for Philipp Plein.
(a.b.)
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