D - Piemunteis.it
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CD — MS — DA forse un po’ troppo sottile. alto in tasso ; scriver d’in Cuvert. V. Covert. piè (da ’» p é j, da dritto; Del Cuverta. V. Coverta. R.; truppe da piè, da cavallo; cavallo da tiro « sentivasf da dentro gridare; da fuora la B gente gridava » Nov. ; da una banda ha ragione; chi tira da una banda e chi dall’altra; da V. lett. D. Noz. Pbelim. £a,prep.,da, Indie, movimento solo a solò; da padre in figlio; da un luogo alP altro, dire sparlar da dietro; » prego me zione, luogo di nascita, d’abi- lo* levino da dosso « Macch. ; taziQne, distanza, convenienza, • ebbe la notte da fare e da attitudine, tempo, modo, qua dire » Ber.; « e molto più da lità, materia, ec., usi tutti as dir dava alla gente » Ar.; • io sai famigliari, nella lingua come gli d ari ben da fare » Cell.; nel dialetto, né meno identici «far qualche atto da uomo, chebelli, dico belliper chiunque Id.; uomini da niente, Boc.; non abbia il gusto corrotto del colpo da maestro, matto da tutto, tanto dalle leziosaggini catene, Ber.; amar da fratello, quanto dal vizio opposto ; ca far da padre « fan da piatti scar da alto, Dav.;e fig. (non) le lastre » Pan.; da lì a poco, perderci poco, Pan.; « il vino Nov.; da qui a là, R. B.; «tu sai scappa da per tutto »Goz.; «per eh7io rallev ai da piccolo» andare a Roma ha preso da Ra Macch. ; da domani in là, da venna» Guer.; star di casa da quando in qua ? lo conosco da Porta Po, da S. Salvario; venir un pezzo; dar da pensare, da da lontano; portarsi, passare studiare, del filo da torcere, da uno » passai da casa di da divertirsi, da vestirsi, da questa » Cell.; « veduto che io farsi un vestito, Goz.; «con non andava da l u i , lui venne un cappel da pioggia e non da da me»Id.; levarsi da desinare, sole • Ber.; « non è contrada da dormire, da tavola, da letto; da andarvi di notte» Boc.; non levati da li, di li; «lasciateli a « è terreno da vigna, da piantar casa da vostra madre » Guer. ; vigna »Dav.; casa da fitto, Goz.; «rimase a desinare da una uccello da richiamo, can da beata» Pan.;• son tutti giù da pagliaio,' abiti da festa, da basso » Id.; *l’acqua é entrata dì di lavoro; Bon.; suonar da da basso » Goz.; « si vede da festa, da m orto, Vestirsi da «rtto » Id. ; da sott’ in sù, da turco, Var.; far da burla, Fir.; alto in basso, guardar uno da . « lo dicevano da burla » Fr. Digitized by L j OOQ Le DA — 446 — DA Giord.; farla da povera gente, Dadoss, da doss, daddosso, d’ada signore, star da papa, giuo- dosso, da dosso. car da disperato; star mal da Dagnè, idiot. d’ ignota origine, morire; sta da te a rimediarvi; se non è dal lat. volg. danerey I « da te a me vantaggio non ci per dare ; o forse dalla ra d . ! vedo» Pul.; da poco* in qua; grec. daenoy stillare, gocciare. da ora avanti, Segn.; da qui Daji ' daje/ dajlaf dagli! e da avariti, Red.; «da prima non gliela ! « dagli ! che è legato i l aveva avuto paura » Boc. ; traditore • Ber.; Daje al luvs « lasso che mal accorto fui da dagli al lupo, m. prov. « e da prima » Pètr.; veder da presso gliela con questo vostre ma e da lontano, Ber.; « or va da linconie • Goz. te eh’ io non ci vo’ venire » Daita, data (t. di giuoco). Id.; come si costun^ da voi, Da^ dal, dallo ; come dal se cioè dalle vostre parti? da noi gnacaso o preposizione sem si costuma, costumano così; plice, così dell’articolata, co essere da desinare (ancora), da piosissime sono le omologie, vestire, ec.; stanza da dor Funa più bellai dell’altra «ve mire, sala da mangiare *aveva nuto su dal niente • Dav.; « ti una giovane da maritare • Car.; accuseranno dal podestà • Sacfarsi da presso, tirarsi da ban ch.; « portatolo su dal papa « da; tener più da una parte che Cell.; cascar dal sonno, Guer.; dall’altra « non teneva più da morto dal freddo, Pan.; crepar Pallade che da Venere » Goz.; dal ridere, dal dispetto, Id.; da una parte son contento, pianger dalla consolazione, Id. ; dall’altra no ; cos’ abbiamo da «dal piacer andava tutto in cenare, da cena ? vogliamo da brodo * Id. ; « io pranzo qui cena, roba da colazione; ecco dall’oste dell’imbuto «Id.;« ho da colazione; da quel che vedo; il cavallo dall’ oste qui vicino • da dire a non dire; da volere Id.; « poetin, poeton dall’acqua a non volere; « di dietro gli fresca » Id. ; « Dudon dalla andò da traditore > Ber. ; da mazza; quel dalla stella • Ber.; bravo, sbrigati; da una volta • e quel dalle gambe storte » alFaltra; siamo da capo; ba Pan.; non poterne più dal gnato da capo a piè, e tante al caldo, dalla noia e sim.; dal tre maniere di dire affetto do dire al fare; dal più al m eno; mestiche e casalinghe. dall’orache,d 1allorache,Dant.; I Dabass, da bass, dabbasso, passare, portarsi, essere stato da basso. dal tale, ho cenato dal tal al Dacant, da cani, daccanto, da tro; dall’ accento si conosce canto. Digitized by t ^ o o Q le DA - m — DA da dove viene « sono, tengo trasp. d} seppure non é apoc. dalla vostra » Fag.; « cominciò di dappresso), dappresso, vi dalia lontana a tenerlo d’oc cino. chio» Goz.; «egli che dalla D apertut, dapertutto, dovun laoga Io conosceva » Id. ; • ve que. stita dal dì della festa » Fag.; Dapress, da press, dappresso, • dal mezzo in giù • Vas.; non da presso, da vicino (d’ap é azione dall’uomo che è, che presso, per secondo, è fran cesismo). vuol essere, ec.. Domate, damasco (drappo così Daré (dal lat. de retroj , are. nomato dalla sua provenienza), dreto, dietro; dà daré, da drè, da dreto, da drieto, are.; da fla m b a rn e (giuoco noto). Damtrin, damerino, vagheg dré, idiot. tose. (v. proverb. gino. Glust.), da dietro, di dietro ; Damigiana, damigiana (grosso da per daréy da per di dietro. fiasco di forma assai nota). V. Drè, Dand, dannato « non sparnaz Darmàgi, idiot. che a più d’uno zate, san dannato » Pan.; fig.; farà tosto pensare al francese • non è poi un mestier tanto dommage; ma oltreché contra dannato » Id.; • tanta fretta ha sta l’analogia alfabetica, é noto qneH’anlma dannata » (Mar che anticamente dicevasi dafisa), Ber.; «è Marbalusto un’a magio, dammaggio, da damnoì damnaggio « catuno piange il nima dannata » Id. Donassion , dannazione ; fig. suodamaggio ■ V. Bari.; «con • una pena, una vera danna loro damaggio si tornarono a zione » Pan. Bologna* M. Vili. Danè, danesse, dannare, dan Barmassin, damascino (p ru narsi; fig. fé danè ftormenti) gno così chiamato dalla'sua • si ostinano a farmi dannare • provenienza), amascino, afflo Goz. scino. Danegiè, danneggiare, recar Dascos, d'ascoS^d’ ascoso , di nascosto. danno. V. Dann. a me dann, a so dann, a Dossi, dazio, levè i dassi « le mio, a suo danno; chi s’ostina, vati i dazi, anche i tributi si suo danno; portè danngportar vorrebbon levare • Dav. ; fig. danno, danneggiare; così dare, paghe dassi, paghè gabela, far danno ; riparare, rifare i pagar dazio, gabella, il fio. danni; ripetere i danni; ripa D ata, datè, d a ta , datare , il giorno d’ una lettera, datare, razione di danni e sino. Bop*, da pé (forse dal lat. apud, una lettera indicandone il D ig itiz e d by v ^ o o Q le DA — 41* giorno; quella lotterà che data ha? che data porta? datare, per aver principio, non è dell’oao migliore. Dato, dato, supposto, presup posto, posto • dato che tu la sg a n n i* Guer. Datochè, dato che, datodiè, dato c h e , posto, supposto, presupposto che. Davané. V. Dévanè. Davans, davanzo, d 1 avanzo, anche troppo.. Davantagi, davantaggio, di più «trovo questa davantaggio» Ber. Dava* 0, e sost. 7 davanti, da vanti, il davanti; per davanti, per davanti, sul davanti, sul davanti, e c.. Dea. V. Dècò. D è , dare ( uno dei verbi più copiosi d’ omologie ) « dà ad a ltri, poi dice che dà tutto a me • Goz. ; • dagli ben da mangiare »tton. ; dar la pop pa, il latte, Lall. « avete dato via tutta la vostra roba • Cell.; « dà qua la mia vesta, dàlia qua ■ Fir. ; « dà qua quell’o pera » Cell.4 ' « dà q u i, dà fu o r a , dàlia fuora • Gap. ; « il suo testamento diò molto da dire • Dav. ; « e molto più da dir dava alla gente » Ar. ; dar da ridere, di che ri dere; dar dispiaceri, consola zioni, esim.; « Brandimarte sol gli dà da fare »Ber.; «io noi da rei per men di quel che va — DE le ». Id. ; Brandimarte dicéa ; « dagliela vinta • id. ; d a r e , darsi del tu, del voi, del si gnore, dell’asino, del matto, ec. NeL, Goz., Par.,Fort, «si danno deU’asino e del bue • Pan. ; « se chiamiamo, ei dà la buona notte • Id. ; « chi dei calci gli d à , chi degli schiaffi • Id. ; « d ii ne d à , chi ne tocca * Id. ; « Rinaldo alfin le sue gli avrebbe date • Bej. ; « gU dà un pugno sul naso e un altro sui denti » Id. *, e sempl. dare per bat tere , percuotere « e vanno l’uno contro l’altro per dar si » Sacch. ; « e dargli e cac ciarselo sotto fu tutt’ uno » Id. ; « trasse la spada per dar a Rinaldo » PuL ; « Rinaldo trasse Fusberta. per dargli » Ber.; « e con la spada si vo leva dare » Id. ; « piangendo d ice , che Astolfo gli ha da to » Id.; «coi gatti forse ti sei dato? » Fort.; « non potendo dar all’asino, dàal basto» Pan.; • o crudel peccatore, a tradi mento mi desti nel fianco» Pul.; « e borbottava e davasl nel petto ■ Ber. ; darsi p ianò, darsi forte « dandosi con un pugnale, ma piano » Dav. ; dare « addosso ; « il re dà addosso a quei che son ri masi » Ber. ; fig. « dava ad dosso ai vinti; dava addosso ai poeti » Dav.; « tutti i can tanti m’hanno dato addosso » Digitized by L j O O Q L e DE — 419 - DE Pan. ; dar contra, contro « ri per capitare, imbattersi « ho spondeva che non davasi con dato in una moglie pazzà » tro a lu i, ma al console ». Fag. ; « dar in qualche brutta Da?. ; « davano contro ¿e ties strega » R. B.; « ha dato nel si ; si davano contra » Var.; buono, Guer.; per cadere, dar d ar appresso, per Inseguire nei ladri, nel nemico, nella « e quelli dandole appresso* trappola e sim. « poiché co Rim. B.; dar dentro, per incap star m’han dato nelle mani, pare « non era andato un trar te lo do preso (N. altro uso) di mano ancora a caccia all’or in un ottavo d’ora • Ber. ; e co , eh’ ei vi dette drento » cosi « se vi sta due di, ve la Lip. ; dar dentro , jp r tra, do fatta » Ar. « te la do assalire, colpire /stim olatisi per vinta » Sacch. ; « In ve fra. loro, dànno-dentro » Da?.; derla si diedero perduti » « ecco il re „Desiderio che dà B ari ; dar nel segno, in broc drento • tfer. ; Ottone vo ca, nella brocca ; dar vicino, leva dar dentro » (attaccare), se non nel segno ; dar nel Dav.'; « dà tra lor Brandi- buono ( argomentando ) « io marte a gran furore » Id. ; non so chi di lor dia più nel « Rinaldo dà tra lor senza buono » Lip. ; dar nel vivo, pensare » |d. ; « e dà con quel colpire nella parte più sensi baston fra la canaglia » Id. ; tiva, dar nel suo, trovar scar • ogni vento che vi dà den pa pel suo piede ; dare, t. di tro , la fa girare » Vas. ; dar giuoco alle carte ; dare ; alla dentro per riscaldarsi, infer palla o pallone , ricacciare ; vorarsi nel fe re , combattere dove il sole d à , batte ; dare e sim. • ella quanto più son, in questo o quel colore, nel più vi dà drento » Id. ; dar giallo , nel verde , pendere ; dentro , dar sotto (nel man dar nel n a so , spiacere « co giare) p$r mangiare con gran minciava la cosa a dar nel d’appetito, Pan. ; per urtare, naso al re » Beri. ; dar nel percuotere « dà sulla tavola l’occhio ; dar nell’umore, nel e rompe i bicchieri • Nov. ; genio; dar al cuore; « la gran « e gli fa dar in terra della dine dava loro in testa » Fort, pancia » Ber. ; • or dà in un dar nelle smanie, furie e sim.; tronco, ora in un muro » dar fuori, per sborsare, pub Pan. ; « non sapea dove pe blicare »^manifestare, rivelare scarlo, dove dar della testa» ec. « io- non posso dar fuori Id. ; per colpire • (a pietra un soldo • Goz.; • le sue (poe~ dava in quell’albero » San. ; aie) non le dà volentieri fuo~ Digitized by v ^ o o Q l e DB — 120 — n • Car. ; • io voglio dar tutta la storia fuora • Fort. « dia fuori la canzone » Red. ; • dar fuori un editto » Dav.; • Muciano dié fuori ciò che aveva tenuto nel petto » Id.; d a r fuori I nomi, I complici, I testimoni, Id.; dar torto, dar parola, colpa, querela', Id.*, dar nell7 occhio , Giust. ; dar d'occhio « dava d'occhio alle capre, ma più a Dafni » Goz. ; • dà un occhio alle faccen de • Pan. ; « mi ha dato parte del suo matrimonio • Id. ; « Astolfo a quel che dice non dà mente (volg. dtc. dè da meni) « del quale non datevi pena » Goz. ; • un piatto di vavigiuoli gli dava la vita » Cap. ; • i vostri, versi mi dànno la vita » Var. ; dar fede, credito, ansa, conto, motivo, ragione, soddisfaziooe, occa sione, sospetto, la burla, ec.; dar campo, tempo, comodità, dar a credito, ai costo, a buon prezzo, a metà prezzo e sino.; dar 11 resto, « io vo’ dar loro il resto » Fir. ; « e’ m*ba da to il mio resto » Rim. B. ; darei la v ita , per salvarlo ; d a re , bastare il cuore • gli dava il cor di presentargli Orlando » Ber. ; « non ini dà il cor di contar la sua gran dezza » Id. ; « gli dava alfe cintura » ( gli arrivava ), Id. ; darti da fare « quivi Margatte ti dava da fare » Pul. ; DE darsi la pena, l’ineommodo, il disturbo e sino, ; darsi l ’a ria, 1’apparenza e sim., darsi da conoscere ; darti al dia volo, a tutti I diavoli; darsi un tempo, un fatto, un caso, Il caso, e semp). darsi, può darsi,potrebbe darvi;dato che; dar giù, per cedere,scemare d i quantità, di saldezza, prezzo, forza, salute, ec. « quella re na dj£ giù » Bart. ; « le Gel ile diedert) giù alla prima bat taglia • Dav. ; « le acque, nel dar giù » Id. ’.q u ella casa dà g iù; la roba da* giù ; la feb bre dà giù , il malato dà giù e sim. ; dar del naso, del bec co, dar su del becco in qual-. che cosa; dar del piedi in cosa o persona, ec. « se quel tale vi desse nei*piedi» Goz.; « corre e dà tra le gambe di M. Torello » Sacch. ; dar la a gambe, a traverso, pei boschi, pei campi e sim. ; dar all’armi, « (per quest'ol traggio e paura di peggio dan no aU’armij» Dav. ; e cosi dar al fuoco, all’ acqua, ai ladri e sim. « sentivano voci che da vano all'acqua » Car. ; « pa reva che dessero al lupo • Id.; la botte dà di quel che s a , m. prov.*, la bocca dava san gue; come dà la stagione, Dav.; come dà la sorte, Cap.; penna che dà fino, grosso, bene ; per indicare, la cera non lo dà (non lo indica) ma Digitized by L j O O Q L e — 421 — è i » furbacchione ; dar fon do, per consamare; dar mano, p, e., a ragazzi, per sostene r e , guidare ; dar una m ano, per coadiuvare ; dar mano a vino o altro, pe* metter mano, a mano ; dar la mano, in se gno d’affetto o di riconcilia zione, su via datevi la mano; accennar coppe e dar bastoni, m. p to v ., dar d’ un coltello nella gola, Nov. ; dar la tara, la m isura, il prezzo e sim.; fig ., darla,per mezzo, a tra verso, nei vizi e sim. Di tut te queste ed altre belle locu zioni familiari al nostro ver nacolo^ non esiste neppur l’ombra nei precedenti dizio nari. D i (più conf. all’ orig. lat. de e all’ ital. primit. ), di, prep. d’infinite relazioni, principal mente di possesso, derivazio ne > materia , qualità, modo, cagione, tem po, luogo, ec. ; spesso dopo casa, si sopprime, com e, casa Savoja, casa la Cisterna, casa Strozzi; o dopo palazzo, come, palazzo Mada ma , palazzo Carignano, pa lazzo Pitti ; vicev. ò di ri pieno , quando non vale a l' cunl, come • contammo l’uno all’ altro di bellissime cose » (N. uso tanto nostrano d ita le di) Cell. m x « e si davan di molte bastonate * Ber. ; « pi glia di gran prese di tabac co » Pan. ; e così invece di DE con o per, far una cosa di voglia, di buona voglia, di cuore, d’inclinazione, di forza, di buona grazia, ec. pigliarsi, sposarsi d’amore ; esser di drit to, di necessità e sim.; uomo di buona fede, di buon conto di parola, di buon cuore, di cuore, di spirito, di testa, di spedienti, di buon naso, Car.; morir di malattia, di crepa cuore, crepar di rabbia, rider re di contentezza « di doglia da cavai fu per cascare » Ber.*, « per non essere di dì vedu ti » Nov. ; • e trovatolo ignu do di mezzodì • Dav.; ■ chiun que va di dì, va salvo • V. Ev. « stavano di dì e di not te » V. S. P. *, « l’ho provato d’istate, d’inverno, di questa stagione > Ooz. *, esser di car nevale, di quaresima, di fe sta e sim. ; « era di quaresi ma, andando di quaresima alla predica • Sacch. ; « Non ho potuto per essere di settima na » Goz. ; « mi pianto lì di guardia » Pan. ; • eh ! di ca sa, c’ò nissuno f > Id. ; esser di casa, farsi di casa, fami gliare *, « siate di parola o si guasta l’amicizia » Pan. ; es ser di sentimento, d’opinione, d’avviso, di buon umore, ec. « come è d’usanza » Sacch.; mangiar di magro, di grasso, ec. ; « cui non sapevan di buono le pietanze » (N. que sto sì nostrano saper di buo- Digitized by L j O O Q l e DE — «22 — DE fio), Guer. ; saper di lettera, di testa, Goz. ; « le cose an F. Es. ; vestir di bianco, di davano d’incanto » Guer. ; d i nero, di moda, ec. ; conoscer male in peggio, di lungo (sen^ di vista, di nom e; fresco di za intermissione), di d e u ro , malattia ; di fresco, di raro o di sorte, di maniera, di trop di ra d o , di filo, di volo, di po, d'avanzo « se non lo'su quando in quando, di tanto pera, gli sta sotto di poco » In ta n to , di mano in m ano, Guer. ; di sbalzo, Id.; di gran, di di in di e sim. « muoian lunga, di fotti, di seguito; color che son dlfuora» Ber.; ec., ec. • d’ un salto andò di. là del Debil (più conf. all’ orig. lat fiume » Id. ; « domanda di debili*, anzi Enn. debil homoj% q u a , cerca di là » Saccb.; più comun. deboi, V. levati di lì, d’innanzi, di die Debilitò, debilitare, indebolire; tro, di fianco ; levar d’in sul debilUette, debilitarsi, indebo la tavola, calar d’ in sul so lirsi. laio, Nov. ; cercar di casa io Debit, fé , paghe, lassò, avéi casa, « stando di casa tanto d? debit, fare, pagare, lascia vicino » Guer. ; « un cava re, avere debiti, dei debiti; tacelo di ritorno » B. B.; di e cosi addossarli ad uno , incontro, di riscontro, Id. ; addossarsene, incaricarsene, « di passo sei venuto » Ber.; restar in débito, pieno di de d'un buon passo « siamo qui biti, i debiti lo ammazzano ; solamente di passaggio » Pan.; error non paga debito, m. «qui c’è di tutto » Id.;scrit prov.; per dovere, ufficio, pa to 41 suo pugno, fatto di sua gare 11 suo debito verso la par mano, di sua testa • e dtoua trìa, Pand. borsa ogni lavor fa fare » R. Debitor, ette, restò, rendite, B. ; asino di n a tu ra , Guer. ; fe ste , diciaretse, costituire « squadratolo così di traver debitor, essere, restare, ren so » Id. ; « Io vide appena dersi, costituirsi, dichiararsi che lo perse d’occhio » Giu- debitore. st. ; e così tener d’ occhio , Deboi, debole, di forza, vigore, guardar di buon occhio, di volontà, testa, memoria, vi mal occhio «. lo guardava sta , ec.; per insufficiente, d’un occhio traditore ■ R. B. ; inetto, fiacco, dappoco e sim. dargli, darsi d’ un coltello Da deboi, debiliti, deboluee, nella gola, Nov. ; ferir di pun debolino, deboluccio. ta, di taglio, di traverso, gluo- Debolètsa , debolezza, in la tti car di schiena, Ber. ; gluocar i suoi signif. ital. fis. e mor. Digitized by L j O O Q L e DE — 423 — DE «che brio!... che facilità!...; mazione, declamatorio, decla io tatto umile a tante genti matore. lezze, rispondo: debolezze, Declamastion, declamazione. V. Declami. debolezze» Pan. D ecade, decadere, andare in Declamator, declamatore. V. decadenza, diminuire di pro Declamò. sperità, potenza, riputazione, Declini, declinare, andar in de fortuna e sim ., stato, casato, clinazione, scemare lentamente nome decaduto. di prosperità, forza, salute, Decadenssapdecadiment, deca ingegno, ec.; per schivare, 'de denza, decadimento, da deca clinare colpo, pericolo, re dere, V. sponsabilità e sim.; declinare Decampò, decampare, levar il nomi, trasl. dall’uso gramma cam po; fig. sloggiare, svignar ticale , dire per ordine, usela, ritirarsi, desistere. sualmente palesare, dire, far Decantò, decantare, celebrare, il nome. * Cavale. DecUnastion, andè ’n declinasDecensa, decent, decenza, de sion, andar in declinazione. V. cente (nel senso di civiltà, Declini. Dècò, dcò (pare dal lat. de hoc, galateo). Decide, decù, iiteision, derisiv, h aspir. o conson. come mihi, decidere , deciso, decisione, michi/ , didatti, in prova del decisivo «dicevano che questa c h e , e. dcò a lè stait coti ; era lite da decidersi in Roma » questo ò il valor suo genuino; Dav. ; « Montan potrà nostra anche, ancora, sono una di question decidere »San.-, « pre latazione successiva di esso. sto vedrete la vostra questione Decorattion , decorazione, da decisa »Gas.; « questo deciderà decorare, e Puno e l’altra da della sua sorte, • Id. ; decidete, decoro, prole non sempre de decidetevi unavolta, Risolvete, gna di tanto padre che è la risolvetevi. stessa dignità. Decisiont decisione, soluzione Decorò, decorare, ornare ; fig. di questione o lite> determi fregiare persone con insegne nazione. V. Decide. onorifiche. Deeieiv, decisivo » che decide ; Decoro, decoros, decoro, de é questo un punto decisivo. coroso. V. Deeorastion e De V. Decide. corò. Declamò, declamare, recitare Decot, decossion, decotto, de con arte ; per lo più inveire cozione « togli lupini e fanne oratoriamente 4 donde decla decotto » Sag. St. N. Digitized by DE - 424 — Decolo, decotto, fallito, ridotto al verde. Deerepit, decrepito, pr. e fi«. govem deerepit, governo de crepito , cadente per vetustà o corruzione. Decreta decreto, donde decre tare , e l’uno e l’altro usato dai migliori, con buona venia dei pedanti. Deere tè, decretare. V. Decrei. Dedica, dedichi, dedica, dedi care, da cui deriva, come de dicazione ; ma questo ò più propriamente d*edifizii. Dédlà, d'ia, di là (in di'dlà pare ripetuta laprep., anziché frap posta* una d per eufonia) ; il mondo di là, l’alLro mondo; esser più di là die di qua, in punto di morte, (modi fa miliarissimi al nostro vernaco lo) Fort, ehil di là (chiamando gente) • fate motto di là in cancelleria » Lip. ; « domanda di qua, cerca di là, il bell’ a mico. non sì trovava » Sacch. Dedue,dedurre, inferire, concbiu^fre, e volg. anche sot trarre. Dedussion, deduzione, da de durre, V. Defession, defezione, donde de fezionare , passare da una bandiera all’altra, diserzione, ribellione. Defissioni, defezionare. V. Defetsion. Défilé, di fili, difilare, fig. da filo, moversi in fretta e quasi a filo (t. d’orig. mi!.). DB Dèfiilà, difilà, difilato, us. per lo più aw . « difilato andar verso Parigi * Ber.; « moveva difilato alla volta sua » Maccb.; « veniva difilato al castigo » •av . Degn, degne, degnesse, degno, degnare, far degno, degnarsi. Degeneri, degenerare, trali gnare. » Degradi, degradate, degrada re , privare del grado o di gnità • furono degradati e dati alla corte secolare • Guic.; de gradarsi fig. avvilirsi. Degradattion, degradazione, il degradare. V. Degradi. Dèi, dV, dia, del, dello , della; sul far del d i, della notte; era del mese di novenmbre « del mese di jiarzo avvenne, ec. » Sacch.; l’ho trovato delTistesso di; è partito dell’istessa notte; delle volte ci capita; delle volte sì, delle volte no; degli anni va bene, degli anni male; del resto vada come vuole; rovinarsi del tu tto , Goz.; andar del pari « mangi del suo a se ne h a , che del mio non ne mangierà egli oggi» Bocc.; mandare perdei denari, per dei lib ri, Goz. ; andar per del fuoeo, per del pane, Car.; « si è battuto per delle ore » Guer. ; fuoco ac ceso con del fieno, Fort, « è venuto con delle carte; con delle prove » Goz.;. far del l’uomo f f i dVjornJ, aver del Digìtized by C j O O Q l e DE — m — DE matto, dar del ta, dell’asino, Demoni, demonio; brutto come dei ¡calci della testa nel muro, il demonio; fig. brutto demo e sim.; mangiar del bello (per nio , donnaccia , brutta don Io ‘più iron. ) Fort. ; contar naccia; va via, demonio ; aver delle frottole, delle storie, dire il demonio in casa, essere un delle minchionerie*, commet demonio, cioè terribile, e ta tere degli spropositi, pigliar lora anche in. buon senso; delie bastonate, e va dicendo. battersi come un^demonio, Delator, delatore , accusatore cpn gran gagliardia, Ber. Dimora, dimora, per tratteni segreto-, spia. Deleghe , delegare, deputare, mento « dolci ed oneste di donde delegato, delegazione. more traendone • Bemb. Deliberò, deliberare, donde de Dimorò t demo resse, dimorare, liberazione, aggiudicazione. dimorarsi, per trattenere, trat Dèlicà, dlicà, delicato, dilicato, tenersi « ma io oggimai troppo lungamente ti dimoro »Bemb. dim. dilicatino, dilicatuzzo. Dèlieatéssa, dlicatéssa, delica Dènans, dnans, dinanzi; us. sost. ’l dnans ■ acconciati il tezza, <da delicato. dinanzi • Bon. ; 'l dì dnans Delinei, delineare. Deliquio svenimenti deliquio, « era il dì dinanzi venuto • svenimento. Boc.; e così il verno dinanzi, Delirò, delirare, vaneggiare. un mese dinanzi, 6 . Vili.; «non Deliri, delirio, vaneggiamento, vi fù egli detto dinanzi? » Boc.; dinanzi alla casa, ld.; da delirare. Delissia, delizia • polli, la tte , dinanzi da n o i, Id. ; dinanzi giuncate e altre delizie »Pand. la chiesa, G. Vili.; dinanzi di Ddissios , .delizioso , luogo , tutti, prima di tu lli, ec. modo, stile, clima, gusto, pia Dénéy denaro, più usualm. da naro (ma più disf. dall’orig. cere qualunque. ' Delus, deluso, ingannato nel denarip , dtnij; dèné a frut} a l'aspettazione. interesse, denaro a frutto, a Dilurien, delusione, da deluso, interesse; om a dné , uomo a speranza fallita, disinganno. denari, danaroso; e cosi, pa Demerit, demerito, da demeri nari contanti, sonanti 5 lire, tare. soldi e danari (il denaio an Demeritè, demeritare, rendersi tico) ; danaro fa danaro ; la indegno. sciarsi guadagnare dal danaro; Demolì, demolire pr. e fig.; de far ogni cosa per il danaro, molire la riputazione, v. del per danari, per dei danari. l’uso. Denigrò, denigrare, infamare, fig. da macchiar di nero. Digitized by L j O O Q L e DE — «26 — DE Dèntorn, dintorno, d’intorno ; Denomini, denominare. Dent) dente, masslé, mascel levarsi uno d’intorno; gli son lare , molare; ojé, occhiale; tutti d'intorno; non vuolniscanin, canino, e così, denti suno d’intorno. sporchi, bianchi, neri, tarlati Dentro, drento, dintra, drinta (invece di camolàj, davanti, (più prosa, all’orig. lat. intra) di sopra, di so tto , fin ti, pò» dentro, drento (idiot.) «tiria sticci, guasti, ec.; nettare, pu moci dentro al coperto • Ber. ; lire, stuzzicare, scalzare , Í i- « volò via l’elmo con la testa sloglure, slogare, cavare i denti; drento » Ber.; « ella, quanti allegare, dislegare i denti, pr. più son, più vi dà drento » (più e fig. « quando avessi i denti mena le mani), Id.; « Ottone allegati, ha virtù di dislegarli» voleva dar dentro » (attaccar Var.; serrar i denti « Dio non battaglia, attaccare, assalire), farà, diceva, e i denti serra, Dav.; dar dentro, dar sotto, nel ch’io non ti ponga in quat mangiare, mangiar con grande . tro pezzi in terra • Ber.; «un appetito, Pan.; per imbattersi altro pugno sui denti gli dava • • non era andato un trar di Id.; « battendo i denti se ne mano a caccia all’orco, ch'ei va Rinaldo • Id.; mostrar i vi dette drento » Lip. ; o den denti a uno, Id. ; pigliar coi tro o fuori ; per dentro, perdi denti il morso, Id.; parlar fra dentro ; là dentro, lì dentro, i denti • diceva il saracin Ira più dentro ; dentro il, dentro dente e dente » Id. ; parlar d e l, dentro al « dentro dalla fuori dei denti a chi mastica, muda • D. chi fuor dei denti nega » Dav.; Denunssia, denunzia, denuncia, ungere, far ballare i denti, da denunziare, notificazione mangiare, R. B.; aver un dente (per Io più di sponsali) \ ac con qualcuno, cioò qualche cusa. rancore ; pigliarla coi denti, Denunstiè, denunziare, denun aspramente; pigliarsi pei denti, ciare, notificare, accusare: per li denti, Car.; aver i denti Deperì, deperire, deteriorare lypghi, scorticare la gènte; (trattandosi di animali o vege finché uno ha denti in bocca, tali, meglio deperire; di robe, non sa mai quel che gli tocca, deteriorare). prov. Deperiment, deperimento, da Dentò, dentata, morso. deperire, V. Dentadura, dentatura. Dèpone (più cenf. alPorig. lat. Dentareul, dentarolo, Caren. deponere), deporre, pesi, abiti, lentission, dentizione, lo spun arm e, uffizio e fig. pensieri, tare dei denti, Caren. Digitized by C j O O Q l e , DE — 427 — DE idee e slm.; deporfe uno, pri Derota (o chiuso), rotta, dis» varlo della sua dignità; de fatta. porre in giudizio, dichiarare Dèsabitè, dsabitè, dsabità, di attestando; depositare. Da de sabitare, disabitato: porre, depdlkione, deposto. Détacordi, dtaeordi, disac Deporti, s. deposito. cordo, pi. disaccordi, in di* Depositèt depositò, depositare; saccordo. affidar in deposito, da deposito; Dèsafession, désafessionè, dèsafessionesse, disaffezione, donde depositato, da depositare. Depravò, depravato, pervertito, disaffezionare, disaffezionarsi. da depravare. Dèsadeuil, dsadeuit, dèsdeuit, Depravassitm, depravazione, da disadatto, sgarbato (V. Deuit) depravare, pervertimento, cor* • gaglioffo e disadatto figlio • razione di costumi, di gusto, Brac. ; « ma perché io sono ec. al quanto disadatto, e piutto Depurè, depurare, donde de sto che scendere, cascai • Bard. purazione, depurativo. Deputi, deputare, delegare, de Desalteri , dèsalteresse, disal putò, deputato, delegato ; de terare, disalterarsi. putato, deputato, membro della Dèsamparè, dsimparè, disim parare. . Camera elettiva. DepiUcusion, andò ’n deputas- Dèsanimè , dsanimè, disani *ion, andare in deputazione, mare. Dcsaprovè, dsaprovè, disappro da deputare, V. Derate, d e rra te p ro v e n ti, vi vare. . veri Désarmét 3sarmè, disarmare. Derbi, serpiggine (donde forse Disannonie, dsarmonic, disar monico. deriva per apoc.}. Diri, darè. V. Dri. Dèsatenssion, dsatenssion, di Derelit, derelitto , lasciato io sattenzione, da disattento, tfésatent, dsatent. abbandono. Derivè, derivare, provenire, Dèsavantagi, dsavantagi, di dedurre. savvantaggio. Derivatsion^ derivazione, da de Désavertenza, dsavertenza, di rivare. savvertenza. Démè, dimesse, direnare, di Desbalè, disballare, contr. d’im menarsi, da rene. ballare. Dtnura (da dèrni, direnare) Desbanchi, dèsbancà,' disban lombaggine, direnata (più lo care, d(sbancato (t. di guoco, dove si fa banco). gico sarebbe dirénaja). Digitized by L j O O Q l e DE — 128 — DB Dcsbandesse, disbandarsi, di#* ragione, fuorché l’uso, sviar e ^ essendo da via , come dèscaperdersi. Dèsbaraasè, disbarazzare. V. minè da cammino). DtscapU. Y. Dùorott. Sbarassè. Déstmrchèi sbarchir, disbarcare, DéscaprisUste, ¿Scapricciarsi, sbarcare. scapricciarsi. DisbasU, disba^re, contr. d’im Dèsearia, discarica, scarica. Discaric, discarico; fig. giu bastire. stificazione. DUbtla. V. D hblè. Dvblè ( forse per modi! da D£f0am^,discarnare, dSscamà, tfiM o re), disfare; donde <f£* discantato, scarnato. Dcscassè, discacciare, scacciare «feto, fig. dissipatore. Dé*boehè, disboccare, sboccare. ■ ucciderlo o discacciarlo • Dèsbocà, fig. disboccato, sboc Boc. cato , malparlante, scorretto Désco»**, discalzo, scalzo • i di lingua, scostumato pié discalzi e nudo il seno » Disborsò, «ftorsé, disborsare, Alam. V. Descaussè. Descaussè, scattssè, discalzare, sborsare. Disboschi, disboscare, le terre, ¿Calzare « discalza le tue gam be » Ep. S. Ger. ; « alcuna Car. Dèsbotonè, disbottonare, sbot volta si discalzava per entrare ancor essa nel fiume • Car. ; tonare. Désbrassesse , disbracciarsi, fig. discalzare, scalzare le fon damenta e sim. sbracciarsi pr. e fig. Deebrighè, disbrigasse, disbri Déscaussinè, dèscau*sinàt dis gare, disbrigarsi « dimmi chi calcinare, discalcinato. fosti e s’io non ti disbrigo » Dèscheurve. V. D'éscurvì. D.; « cercherò di disbrigarmi Dèsciavè , dischiavare , contr. meglio che saprò * Borgh. di chiavare, Boc., Bon. Dèsbrilè, disbrigliare, levar la DOsciodè, désciovè, dischiodato, briglia ; fig., dèsbrilà, disbri discbiovato ; da chiodo, chiovo. gliato, sbrigliato, sfrenato. Dè'scobi ( da di* e coppia, di Dé*brojè%dtsbrojesse, disbro saccoppiato , dispari (meno egliare, disbrogliarsi. satto). Dèscadnè, discatenare « disca Dè’scobiè, déscobià, disaccop tena quel cane » C. Cara. piare, dispajare, disappaiare, béscaminè) déscaminesse, figM disaccoppiato, ec. sviare, perdere gli avventori Dèscoert. V. Dèscovert. ( in questo senso l’ ital. non Desco lè , decollare ; détcoìà , ha discamminare, né ci vedo discollato. Digìtized by C j O O Q l e OS — m DE Detcolorì, discolorire, discolo- Discovert, discoverto, disco Dio, Dant. perto « poiché 'la verità gli è Detcoìpè, dé'scolpesse, discol discoverta » Dant.; «essendoli pare, discolparsi • ciò mi di discoverto • San.; • discoperto scolperà d’ogni lunghezza • il volto ■ Ar.; • veduto al di scoperto » Ber. Borgh. Descomodè, dèscomodcsse, di Discrediti, discreditare, scre scomodare, scommodare, ec. ditare. Dèscompagnè, discompagnare, Deserò s t è , discrostare, scro scompagnare « quasi mai da stare me si discompagna » San. ; Descuert. V. Descovert. descompagn, discompagno, Dèscurvì (metat. di discovrirej, discovrire, discoprire« vergo scarpe e sim. discompagne. Decompone, discompost, di gnava di discovrirgliele» Boc.; scomporre, Bon.; scomporre, « pregollo che non la disco discomposto, Id. prisse » Id. Dèsconcert, dèsconcertè, discon- Déscusì , discucire, Amm., di certàt disconcerto, disconcerta scucito, scucire, scucito. re, disconcertato, sconcerto,ec. Discuti, discutere (v. lat.), di Désconosse, disconoscere, sco scriminare, disbrogliare, opp, noscere. d’ 'ncutl o a1 ncutì. Dèsconsolà, disconsolato, D., Desdamè, disdamare (t. del. Ber.; sconsolato. giuoco a dame) ; nel fig. per Dèscontentè, discontentare, desistere, non é in uso. Sai?.; scontentare. Disdè, disdare, dar g iù , ral Dèscoragè, dèscoragiant, désco- lentarsi, rilassarsi; disdait, ragià, discoraggiare, discorag d isdat, disdato, sdato; fig. giante, discoraggiato, Liv. V. impigrito. Safr. ; scoraggiare, ec. Disdentà, disdentato, sdentato. Dètcordè, discordò, discordare, Disdevit) dsadeuit. V. Dè'sadiscordato, pjr. e fig., D., Cav., deuit. Var., Cas., Salv. Dèsdivanè, disdvanè, sgomito Discordi, discorde, pr. e fig., lare (per esser logici dovrebD., Dav. besi anche dire sdipanare, di Diicore, discors. V. Discore, cendosi dipanare, in senso contrario, per aggomitolare). . Discors. Dcscost, discoste, discosto di- Desdìy desdisse, disdire, disdirsi. Dèsdita, disdetta, contrarietà. «tàtare, scostare, ^«cotiuinè, discostumare, di- Disdobiè, disdoppiare, sdop piare. Accostumare. Digitized by L j OOQ Le DE — 1; 0 — HE D&doganè, disdoganare , sdo Désfodrè, disfodrare, Bon.; stodrare, sfoderare. ganare. Desena. V. Dsena.. Desfoghè, disfogane, D., Petr., Diseredi, diseredò, diseredare, lip .; sfogare, dar sfogo. Désfogonà, disfecnnato, firac.; diseredato. Deserà deserto. sfoconato (t. mil. da focone, D isfa m i, disfamare, sfamare, donde 11 trasl. nostrano molto espressivo, né da disdegnarsi cavar la fame, D. Deserte, dsertè, disertare, ab nella lingua). bandonare la bandiera, un Desfqfè, disfogliare, sfogliare. Disfondi, dèsfondò, disfondare, partito e sim. Disfé, dèsfesse, disfare, disfarsi, disfondato, sfondare, ec. disfare una casa, un lavoro Disformò, disformò, d isa r ocosa qualunque, una società, mare, disformato « l’Ira molto un esercito, ec. ; disfarsi d’uD Il corpo disforma • Am., Car. incarico od ufficio, disfarsi Desfortunat dèsfortunò, disfor d’una persona, disfatta, ed an tuna, disfortunato, Chiahr., che disfata, disfatta, sconfitta. sfortuna, sfortunato. Dtsferenssiè, disferenziare, dif D isfri, desfrà, disferrare (ca ferenziare, Bart. valli), disferrato, sferrare, ec. Dèsfìda, sfida, disfida , Var. ; Dèsfrenà, disfrenato, D., Ber.; sfida «• e la disfida espose » sfrenato, fig. eccessivo e sim. Disfrojè. V. Froj. Tass. Dèsfidè, sfide, disfidare, sfidare Désgabusè desgabusesse, désco.«disfidò il marito* G. Vili.; pussè, deseapussesse,discapuc« con tal parole si son disfi eiare, discapucciarsi, fig. di dati » Ber.; « pigli del campo, singannare, disingannarsi. Désgagè, dèsgagesse. V. D isim ch’io l’ho disfidato » Id. Disfiguri, desfigurò , disfigu pegni e Disbrighi. rare, disfigurato «ed io, mi Disgambè, disgambò, disgam sero l’ho disfigurata (l’anima, bare, di9gamb%to, privare del immagine di Dio) » Serm. S. l’uso delle gambe, Fort. Ag.;« poiehè battutala ebbe... Desgarbojè fo chiuso), disgare pressoché disfigurata »No?.; bevesse, disgarbugliare, ec. désfiguresse, disfigurarsi, gua Disgavassesse (idiot. di m olta starsi la figura, svisarsi, Salv. espressione, e senza riscontro Disfilè, dèsfilà, disfilare, sfilare, che valga), sfogarsi, dire a p disfidato, sfilato. pieno l’animo suo, sgocciolare Desfilssè, disfilzare. il barletto; l’ital. ha sgavaz Disfiori, disfiorare, sfiorare. zare, ma in altro senso. ‘ D ig itiz e d by v ^ o o Q le | DB — l \ — Desgavignè, desgavigvletsc, disgavignare, disgavignani, conIr. di aggavignare, aggavignarsi. Desgél, disgelo, meglio assai d ie lo slombato didftacciamento, dtsdiaeciamento, ¿diacciamusato. Disgcìè, dèsgelà, disgelare, egelu e , ec. V. 2ìèsgel. Désgifrè, diacUfeare, meglio che didferare, come dira, meglio d ie cifera. Désgionse, fo chimo, dèjgiims^J, disgiunsi* , disgiungere, di* «giungersi. Dèsgiustè, disgiustare, meglio disaggiustate. Désgognè (alterazione forse, né infelice, di disconvenire sepfHire j>on ó da disconciare/. Désgonfiè, disgonfiare, sgon fiare. Dèsgranèì dèsgranelè, disgranare, disgranellare, sgranare, ec. JDèsgrassè, disgrassare, digras sare. Dèsgrassiu, disgrazia, disfavore, infortunio, calamità; essere, cascare in disgrazia di qual cuno; gli è capitata una di sgrazia, Var.; le disgrazie son sempre pronte, non solo mai sole, prov.; « se per disgrazia dinanzi un glifugge, grida come un lion • Ber. ; « se per di sgrazia giungeva prima »Maceh. ; « Binaldo per disgrazia gli era sotto » Pul.; « soffrite con pazienza anche questa di DE sgrazia, Car.; ha la disgrazia di non esser creduto « che questa gente per sua disgra zia... del mal far non si sa zia» Dii. Dzsgrussià, disgraziato, sfor tunato, e in senso odioso, scia gurato. Dèsgropè, disgroppare, disgrup pare, sgroppare « quella cfae il nodo disgroppa » Dant. Dèsgrossè, disgrossare, Red., digrossare «disgrossare le arti » Dit. Dèsgrumè, disgrumare , fig. «disgramar paternostri »Pag. Dèsgrumè, V. Dèsgrumè. Dèsgust, disgusta"disgusto, di spiacere «se dei disgusti tu non mi darai » Pan. Dèsgust è, disgustare, recar di sgusto, dar dei disgusti. V. Dèsgust. Desgravèy disgravare, D., Bon.; sgravare, alleviare e sim. Dèsimpegn, dsimpegn, disim pegno, Magai. Dèsitnpegnè, dsimpegnèì dsimpegnesse, disimpegoare, disim pegnarsi, propr. e fig. Dèsinganè, dsinganè, dsinganesse} disingannare, disingan narsi. Dèsinteresseì dsinteresse, dsinteressà, disinteresse, disinte ressato, Bon., Salv. DèsinvoU. V. Dsinvolt. Dèsinvollura. V. Dsinvoltura. Desiste, desistere, cessare, ri starsi. Digitized by L j O O Q L e DE — 432 — DE Détmésùrà* dismisurato, smi Desiami. V. Lam. surato. D isiane av. di dando. Dislavè, deslavà (idiot. non di- Dismontè, dismontare, smon spregevole; lHtal. dilavare in tare, orologio, cannone, fucile, altro senso, ha dalla tua più od altro meccanismo; calare, Poso che la logica) insudiciare, discendere • dismontò dal de striere, e montò sopra u n sporcare, sporco. DisUè, dislegare, slegare « di mulo »Nov. Ànt; «ivi disAionta, slegatela, e menatela a me* e vi lega Bajardo » Ber.; p er Volg. Et .; « quando avessi i scavalcare, calar uno in basso, denti allegati, ha Tirtù di di Id.; fig. per sconcertare, far an dar fuori» dei gangheri, di sé, slegarli» Var. , Dislodè, dislodare; chi disloda non è in uso, che io mi sap pia; eppure meriterebbe, a pa vuol comprare, m. proT. Désloè, dislovè, dèsloghò,, dislo rer ìnio, di esserlo. gare • e dialogo« l in quello Désmorsè, smorsè, smorzare. Désmoti fo chiuso), sm o tè , il destro piede » Ber. Dèslogi, disloggiare, sloggiare. smottare, franare. Dislonghè (o chiuso), deslun- Désniciè, sniciè, snicchiare, fig. ghè) slonghè, dislungare, slun- scacciare. Disnodò, disnodò, disnodare , gare, dilungare. snodare, snodato. Dèslupè. V. Desvlupè. Désmajè , dismagliare , sma Desolassion, desolazione ; de solò, desolato. gliare. Desmantlè, dismantellare, sman Disorganisi, dsorganisè, disor ganizzare , meglio scompagi tellare. Dismarinè (idiot. dal vento ma nare, disordinare ( disorgana rino che fa sgelare), sgelare,' re panni un traslataccio). sdiacciare fdidiacciare va la Disorisontè, dsorisontèt dsorisontesse, disorizzontare, meglio sciato tra le vociaccie). Dismascrè, smascrè, dismas disorientare, disorientarsi, concherare, smascherare. fondere, ec. Dismembri, smembrò, dismem Dèspachètè, dè'spactè, dispac brare, smembrare. chettare, Pan. Dèsmentiè, dismenticare, sdi Despajè, dispagliare, spagliare. menticare , dimenticare • fe Dispensò, estraneo agli usi di cero sdimenticare Cartagine» un paese (spaesato, dispaesa Petr. to, se non è del paese, me Dismette, dèsmelsse, dismettere, riterebbe di esserlo; le circon dismettersi. locuzioni non fanno guari onore ad una lingua). ^ Digitized by Google DE — 433 — DE JDésparè , disparare , disimpa perdere la pazienza • quel derare. demon lo liceva disperare • Dèspentnà , spettinato , scapi- Pul. ; « farebbero disperare S. gliato. Antonio » Goz. ; « fa disperar Déspiantà, dispiantato, spian tutti» Id. tato , fig. ridotto al verde , Dèsprende, disprendere antiq., brollo. disapprèndere, disimparare, Despiantè, dispiantare, spian « a chi amar da lei mai non disprende» Rim. A. tare ; fig. distruggere. Déspiase, dispiacere, spiacere. Despresi, dispregio; far dispre Déspicuì, dispiacere, disgusto, gio, a persone o cose ; farlo offesa « addosso al re Agra per dispregio. , m ante ognun si serra per far D&tpresios, dispregioso, che là gli dispiacere » Ber. ; « man dispregio (usato dagli antichi, data una frotta d’uomini ar e senza riscontro che valga, m ati per farmi dispiacere 9 a mia saputa almeno). Cell.; dare, avere, soffrire dei Dèsprontè ,(da p ro n ti, proni, dispaceri; i dispiaceri l’hanno pronto), sparecchiare, manca cpndotto alla tomba. in ita!, l’ identico *, il nostro Dèspiassà (frane.). V. Spostò, dialetto è più logico. dsimpiegà. A Dèsproporssion, dèsproporssioE à p o jè , despojà, dispogliare, nd, disproporzione, dispropor dispogliato, spogliare, ec. «tan zionato, sproporzione, spro to che tardi tutta si dispo porzionato. glia » D. *, « gli dispogliarono Déspupè , dèslatè, dispoppala corazza » V. Plut. « es ife, spoppare, dislattare, slat sendo ambe nel letto dispo tare. Dèsquintemè , disquinternare, gliate » Ar. Dèsprà, disperù, disperato, ri squinternare ; fig. sconcerta dotto alla disperazione, sfre re e sim. nato , infuriato, ec. « com Dèsramò, disramare (parlando batteva da disperato » Bart. ; si dei bozzoli, meglio.che sfra « quelladonnadisperata, quella scare perchè meno locale, più disperata di Marfisa » Ber. ; universale). « i garbugli non fanno che Désrasonè , disragionare, sra pei disperati » Bott. gionare « non ragiona, ma Dèsprè, dèspresse, disperò, diè- disragiona »Guid. ; « desio dipereste, disperare, disperarsi, sraglonato • ld. ridurre, ridursi, darsi alla di D^srcgolà, disregolato , srego sperazione, lar disperare, far lato; un giovane disregolato, Digitized by DK — 434 — DE un popolo disregolato , Pr. Déstagninè, dèstagninesse, di* stagnare, ¿stagnarsi, tor via, Flot. D ùrolèj le no* , (forse fig. da perdere la stagpatura. roto, rotolo, involucro, sep Désttisy disteso, da distendere pure non é da diftbroUare, « sopra Torba restò lungo di Batd.), spogliare, smallare le steso • Ber. ; « colla persona noci. giù lungo distesa » B. B. Dèuigilè , disigillare , dissug Desteisa, sottè a la désteisa, sonare alla distesa. gellare. Dèalè, dissellare, levar la sella Distende, déttendsse, distende (fig. per svelare, scoprire, non re, distendersi pr.~e fig., spie gare, estendere, allungare, al d ital.). Dèssolè, dissolare (le scarpe). lentare, mettere a giacere. Dèssotrè, dissotterrane; désso- Destemprè , distemprare, di trày disotterrato, sembrar di stemperare, stemperare. sotterrato , tropolog. smorto D estenl. V. Sterni. e in i8lato da parer uscito di Destin, destino, sorte, neces sepoltura, Ber. sità ineluttabile; andar al suo Dite*ic, dissù, dissovra, disso destino, Ber. ; e così, correre pra , fig. aver il dissopra il il suo destino, la sua sorte e dissovra o dissopra, sarebbe sim. italiano, quanto logico, ma Destinò, destinare , disporft , risolvere, stabilire* assegnare, l’uso non lo ammette. Dèssupè, dsupè, disciupare, più ec. • al dì destinato • Lasc.; ue. sciupare, la roba, le so* (trattandosi di destinazione di stanze e sim. * residenza od ufficio, l'origine D èitachè, distaccare, staccare di tàl uso potrebbe dirsi piut • le riusciva facile il distac tosto servile). carlo dal vaso • Sag. N at ; Destinassiòn, destinazione, il fig. « in un medesimo giorno destinare. V. Destinò. attacchiamo e distacchiamo un DésHssò H futi (contr. d’attiz amicizia medesima • Salv. ; zare, come dire disallizzare), « poiché da Bradamante ei si sm orzare, spegnere il fuoco. distacca » Ar. ; • né distac Dèstoné , dèstonà , distonare, car se gli potea dal collo • uscir di tono , stonare, sto Ber. *, • e venuta la sera si nato, pr. e flg. distaccarono » Car. ; • l’ani Dèstopè, disturare, sturare {dis ma alfin dal CQrpo si distacca » toppare, manca in Hai. ben* Bard. ; « s’ è distaccato dal ché non manchi stoppare per suo caro piatto » Pan. turare. Digitized by L j O O Q L e DB — 435 . BE. Btàorb, désto rbè. V-. Disturba Dèsvii1 désviesse, disvegliare, Pbtomè, distornare, stornare, disvegliarsi, svegliare, ec.« pareami che disvegliasse questa svolgere^ sviare. Dtotcr»es distoreere, storcere che dormia * D. ; « noi il di « quando mi vide, tutto-si di svegliammo tosto • Id. ; « io stene » IX appena disvegliato » Id. ; sve Dèstri, disterrare, Pand. gliar il can che dorme t m. prov. Distratte. V. Streme. Depressa , destrezza, agilità, Dèsvisè, disvitare, svitare. sveltezza, fig. p e r accortezze, fièsvlupèi disviluppare, svilup sagacità, CarMRed; pare ; fig. « pur vi disvilup Distrighi, dóstrighesee, distri« paste alfine, messere » Bon.; gare* distrigarsi, meglio che disvilupparsi dei lacci, Bocg. districare, districarsi, da in pesvojà, disvogliato, svogliato. trigo * la difficoltà di distri Detà, detato, dettato, da detta garll da quei viluppi » Boa.; re -, scriver sotto il dettato« o • ora p u r piova che distrigati sotto dettatura. non abbiamo più roba in fie Detaj, detojè, dettaglio, detara» Id. gliare (frane, dell’uso). Dètv*iuè, disvaligiare, svali Detè) dettare -, tu detti, io scrivo* giare. fig. detè ex cathedra^,dettare disvario, Fr. Giordv, ex cathedra, tener in mano il campanello; (dettare sempi, diario. Dèsvariute , svariasse , disva nei senso medesimo, come noi riarsi, p iù us. svariarsi, sva- diciamo eziandio, parmi per , «ani, divagarsi, distrarsi (colla la sua forma elitlica meglio ancora, ma dubito se in ital. mente). Dèsvèni, dèsvnì, disvenire, sve sia in uso). n i» ; dèevenfr, disvenuto, di Detenssion, detenzione, da de tenere in carcere, donde de magrato, sparuto. Dttotèrtqjè (idiot. molto espres tenuto, ditenuto. *iw, da vertoj, viluppo, e Determinò, determinesse, deter vertoj dal lat. vertere) svilup minare, determinarsi Detestò, detestò, detestabile de* pare. Dèsvest^ dèsvestisse^ disvestire, testare, detestato, detestabile. disvestirsi, svestire, ec. « vol Detronisè, detronizzare. le che disvestisse quei cava DetiU, idiot. di non facile eti lieri e donasse a quei poveri» mologia; forse è dal lat. dos . dotis, per bellezza, garbo, dot Nov.Ànt Dèiviarin, disvegliarino, sve oris; forse da ductus, s., tratti, gliarino. Digitized by DE — 136 — lineamenti, duriti* ori* ; onde desdeuity dsadeuit, senza gar bo , disadatto; sconcio, smi surato «gaglioffo e disadatto » Brace.*, « due rospi disadatti » Fort.; dette demi, mettersi in atto, a ordine e sim. Deuly duolo, meglio lutto (una di quelle voci che per essere universali, deyono a parer mio aver la preferenza sulle locali, o di equivoca analogia, come v. g.corrotto^. Deurme. V. Dormì. DeVy come t \ come *’ dev (m. av.) « non usano le loro so stanze come si deve • Pand. ; • ordinano le truppe come si deve » Macch. Dévaniy dvanè, dipanare (da cui deriva, mut. p . In v. lett. affin.). Dèvei. V. Dovei. Dèvètùy dèvnìy dèventè, dive nire, diventare. Dìy dito fdìy dito; dì, giorno; di', dire: é questo un incon veniente dei linguaggi elittici, come il nostro vernacolo, elittico e vibrato altrettanto che energico e gagliardo ò il popolo che rappresenta); H dì g r o tS y H dìpoles, il dito grosso, Sacch., il pollice; mostrar a dito ; aver sulla punta delle dita (dei d iti, ó più proprio e dagli antichi più usato; ma oggidì farebbe gridar alto i pedanti, del resto io pure pre« ferisco le dita, ma per l ’eu DI fonia) • tutto il fagotto s* alza con due diti » Pan.; « basta ch’io parli, basta ch’io alzi u n dito» ld.; legarsela al dito» m. p ro v ., toccar il cielo col dito, ld.; il dito di Dio, id.; lungo un dito, lo spessore d i un dito, e c .; fig. mordersi, leccarsi { diti, le dita « delle quali (torte), mi lecco ancor le dita » Ber. Dì, dì, giorno « vi stavano d i dì e di notte» V. S.P.; «chiun que va di dì, va salvo » Volg., Ev.; «combattevano dì e notte» Pe&; « pe? non esser di dì ve duti » Sacche « faceva molto più bel vedere che di dì • Cell.; « non doversi entrare se non di dì »Dav.; « uno stocco ha nel piede che le stelle di dì gli fa vedere • Ber.; « tro vatolo ignudo di mezzo dì » Dav.; « era appena dì che le mura, ec. » ld.; « e pur se si fa dì, guarda sovente »Ber.; « non essendo ancori dì chiaro» ~ Dav.; la mattina a d ì , ld.; a dì alto, a dì faUo, ld.; vivere dì per dì, ld.; mantenersi dì per dì, Bart.; provvedersi dì per dì, Macch.; « venite il tal dì» Sacch.; il dì appresso, Bart.; il dì prima «un dì prima, un dì dopo non fa »Goz.; « ve nire e i dì di lavoro e i dì di festa » Ber. ; oppure « tanto i dì da lavor, quanto le feste » Gap.; «tutti i santi dì » Goz.; non fa che piangere tutto «il Digitized by v ^ o o Q l e DI — 437 — dì; dar il buon di ; « buon dì figliuoli » Id.; aver i d) contati; tirar avanti di dì in dì; de’miei A non bo mai visto una cosa sim ile; voglio finir i miei dì tranquillo. Id. 2W, dire; «6 molto più da dir dava alla gente » Ar.;- « il suo testamento diè molto da dire* D a?.; « v’ è rincresciuto, se volete dire »Ber.; « faceva per dire» Fir.; «non faccio per diré » Pan.; « dico per dire » Id.; « bo detto viscere così per dire »Guer.; « ora-di’ su » Ar.; •dando udienza rispose: di7su » Dav.; « avanti, di’ su, sbrigati » Goz.; «ehi! a chi dico? »Ar.; « un anno, a dir grosso, adir molto» Maccb.; « se ho da dirvela»Rim. B.;«a dirvelagiu sta »Fag. ; • per dirla come la penso » Bon.; « a dirvela, io noi vo’ fare »Ber.; « a dirla qui fra noi, quel signor Voteg, ec.» Pan.; «dite la vostra, che io bo detto la mia • Lip. ; « a torto ognun ne dice male» Ber.; trovar da dire, Goz.; da dire a non dire, Ar.; aver da dire con uno; dir quello che viene in bocca ; non sa quel che si dica; far dire del bene per Tanima, Nov.; « cosa vuol d ir che .taci? * Pan.; • non sarà mai detto che io abbia voluto, ec. » Goz.; « era detta che quella notte non me ne andasse una bene »Guer.; tientelo per detto ; tener d e tto , DI tener pur detto (dire e ridire), • il Bembo gli teneva pur detto che si guardasse »Band.;« ciar lìo continuo Che dice niente » Giust.; la fortuna gli dice; il negozio dice poco, la cam pagna dice meno ancora; dir cose di fuoco, Ber.; dir villa nie da cani, Dav.; «a’ accorse che lo dicevano da burla* Fr. Gior.; di’ un po’ che s’a vanzi; farselo ¿ ire • e quei due volte non se lo fan dire» Pan.*, dire é subito detto, ma è fare, m. prov.; chi dice mai, dice guai, id.; non é il dire, non vaie, non serve il dire; a sentirlo, chi lo diria? l'aria lo dice; all’aria non si direbbe che sia così fastidiato; andar dicendo, e via dicendo; chi ne dice una, e chi un’ altra; dire il pan pane; dir sì e no, di sì e di no; dire e disdire; dir biffe e baffe, Bar.; ben detto, così va detto; quel che é detto, è detto; sia come non detto. Diablotin, diavolini, diavolottini (detti così dal sapore acutissimo, d’una volta forse). Diamine / « che diamine ha ella'? » Bon.; • come diamine fa ella compor tanto? » Red.; Diasene/ diascane, diacine «e che diascane dice la massaia? » Pat. DiaUy diavol) diavolo « costoro hanno il diavolo 'addosso » Var.; « quell’Agrican ha il gran diavolo addosso »Ber.; « io l’ho Digitized by L j O O Q L e DI — m DI avuto sì forte' p e r male che... R. B.; trovar un diavolo (niente avrei fatto il diavolo » Bocv, da mangiare), Pan.; « diavolo»! « comlwciai a fer il diavolo e che non venga agli occhi« ec. ?* accusare* H vetturale»-Macche, Fir.; « diavoli che Bemardone • no» lo vorrò patir, * farò «resse fetto al dtoca una ooet il diavolo » Àr., • far il diavplo vituperosa giunteria? » Cett; a quattro » Pan.; «parve cneil mandar al diavolo; eh! vadfc diavol entrasse fra loro » Ber.; al diavolo; che il diavolo» se aver* il diavolo, in caia; esser lo porti, e> stai. m. volg. ira diavolo, il gran diavolo Dtau, (fluida, d ta v la «questi (anche in senso di gran de diavola (di donna) Pass.; buona, strezza o valentia) « questo diavola, buone diavole, Ben,; diavolo di Benvenuto, cispose povera diavola, non sa darsi 11 papa, non. ascolta le»ripren * pace. sioni « Cell.; *• se questo dia plauiaria, JUavolartw, diavo volo di Benvenuto ci vedesse-» leri» ; « gli raccontò« tutte Id,; esser un buon diavolo; quelle diavoleria del sacca« un povero diavolo. « ed io po (di Roma) Cell.; « voleva ve vera diavolo» Goz.; sapere dere che fine avesse quella dove H diavolo ha la. coda, diavoleria » Id. m. prov.; se U diavolo non Diceria; sono> tutte dicerie; non. ci mette la coda, Id.; « se e1 curarsi delle dicerie; Carsi mille sapesse,.., si darebbe al dia dicerie, ec; volo « Lor. M.; il tuo, il mio, Diciara, dichiara (come retti il suo diavolo*, il diavolo non fica, verifica e varie altre v. è tanto brutto come lo di elltt, dell’uso), dichtfcraziene plbgono, m. prov.; un diavol « ci vuole una dichiara«.., la scaeefta l’altro, id/, farina del dichiara disi ricevitore » ttozi; diavolo va in crusca, id.; la dichiara del padrone, Bari; neanche se fosse roba del dia deirimpresario, Pan. volo «come diavol non hanno Dieta, fè dieta, stè >n dieta, thr che una gamba? » Boe.; • non dieta, star in dieta, dieta ri ao come diavol siamo qui • gorosa « meglio avessero latto Goz/, *a che diavolo pensate ? » tre di dieta »Secch.; «gli com Àr.; «che diavolo fate?» Id.; patisco, se fan dieta stretta » chi diavolo gli ha data la tua Pan. vesta? » Id.; • per saper coea Difidchè', difalcare, diffalcare. diavolo si fa • Pan. ; «donde Difamè, diffamare, toglier la diavol cavò quest'animale ? » fama , la riputazione, donde Ber.; '« che diavolo di. gusti « difamassion, diffamazione, il diffamare. Digitized by L j O O Q L e 01 — \t DifaUa, difesa. V. Difende. Difendet difendasi v difendere, difendersi ; lo difende Hi sua condotte; si ò difeso coda» un Bob* per riparare« no monticello le difendei! calordel mezzogiorno *Ar.; perguardare, custodire, Dio ne difende; per vièta» (che i pedanti tengono per francesismo, conoscendo i> francese pressapoeo coke ritaliaoos mentre ò modo ro* mane, e nostro proprio, come risulta da esempi infiniti dei migliori). Da difende, difesa, fare, non far difésa*, senza di fesa; star sulla difesa; pigliar la difesa, le difesé d’uno; fare, presentare le sue difese; ascol tar le difese, ec. Diferensa, differenza, da defe rente; per lite, questione « se nàscerà» delle differenze, se raggiustino tra loro » Goz. Dtfkrenuiè, diferenseiesee, èXfennziare, differenziarsi, da differenza. Difèri, differire, rimettere ad altro tempo. difetucc, difetto, difeU tuceio, difettuazo (nel fisico,, come nel morale) ; chi ha il «npetto, ha fl difetto, prò?. Dìfetos, difettoso; nomo sospet* toso, nomo difettoso, oaempl. sospettoso, difettoso, m. prov. JN/fciJ, diftciUn, dificilet, dìffiette, diffictlino, (fiffiettetlo. Difieoltà, difficoltà, onere, «vew, fare, trovare, incontrare, >— DI mettere difficoltà, delle diffi coltà in qualche cosa. D i ficolto *, difficoltoso, ohemette deHe difficoltà in. ogni cosa, fieicoso (per difficile, non sa rebbe buon italiano). Difidè, diftdetse, diffidare, dif fidarsi (di uno), donde diffi dente, diffidenza; diffidareuMv donde diffidamento, preavviso che diffida, toglie la speranza o sicurtà di qualcosa. Difilè, difilare (fig. da filo), an dar di filo, difilato, dritto, presto. DifUà, difilato, per lo più av., presto, quasi a filo • veniva difilato al castigo » Da?. V. Difilè. Diftesiory difficile, lezioso (due voci di cui diresti comporsi tale idiotismo}. Digerì, ' digerire, donde di&estia«i, digestione, fig. • questa non la posso digerire » (sof frire) Pan. Digiun, a ctigvun , a digiuno t convien pigliarli a digiuno » Saech. ; • a buon ora , a di giuno » Ber.; * se sputi a di giuno » R. B. ; • tu devi aver fatto colanone a digiuno « Fir. Digiune, digiunare, nè solo di buon grado, ma per forza; ti farò digiunale, ei fa digiu nare^ ci fa far croci più di quel che vogliamo. Dignitos, dignitoso, ag. e av., che ha dignità, con dignità; un fare dignitoso, uòmo che Digitized by C j O O Q l e DI — 440 — DI parla dignitoso «incede digni dar a divedere, a conoscere toso e lento » come, direbbe (in tal senso il volgo suol dire dèsrfàstrèj. il poeta. Dilapidò, dilapidare, sciala Dindin, v. infant, dindi, da cquare, donde dilapidatore, nari*, per suono di campanello, din din, tin tin. scialacquatore. Dilassion,dilassionè, dilazione, Dindonò >dindonare, il suonare delle campane. dilazionare, t. leg. Dilatò, dilatesse, dilatare, di Dintorni s., dintorno; nei din torni della città ; la città e latarsi. DiUtant, dilettante, di musica, dintorni; prep. V. Déntom. di antichità, di belle arti, ec. Dintra (più prosa, all’orig. lat.), Dilongà (o chioso), dilungato, per m etat drinta, come drento per dentro. V. Dentra. ▼Ino, liquore e sim. Dilonghè fo chiuso), dilun Diot Dio guardi, Dio me ne gasse , dilungare, dilungarsi guardi, Dio ne liberi {he per (specialm. nel discorso). ci, eleg. e piemont. puro), Dilucidi, dilucidare, chiarire, piaccia a Dio, Dio faccia, vo rischiarare. glia e sim.; Dio sa, Dio lo sa Diluviò, diluviare, piovere di se; come Dio vuole, se Dio rotto; fig. mangiare con in vuole; con l’aiutò di Dio-, alla gordigia, Ber., Pan. buon 7 ora di Dio; grazia a Dio, per grazia, per la grazia di Dimesè, dimezzare. Diminuì, diminuire, scemare, Dio; Dio buono, Dio santo, menomare ; per diminuirsi Dio benedetto «per Dio, guarda « stimò che molto ne dimi ciò che fai» Boc.; • per D io, nuisse la fama sua » Boc.; di non date a quest’istoria ominuire di potenza, forza, ec. recchio * Ar.; « ah non sia al « diminuito il re di forze e di cun, f>er Dio, che, ec. » Tass.; autorità » Guicc.; il vento di « umilmente e per l’amor di minuisce; il prezzo della roba , Dio domandando che loro luo diminuiscè, o la roba dimi go facesse » Boc. ; « vorreste nuisce di prezzo (come au farmi la barba per Pamor di mentare, crescere). • Dio? » Pan.; « vattene via, per Diminussion, diminuzione, astr. amor di Dio » Ber.; « avrei vo di diminuire. V. Diminuì. glia d}esser innamorato an Dimissioni dè le sue dimissiony eli’ io..., ma parliam d} altro dar le sue dimissioni, dimet per amor di Dio • Id. tersi, dismettersi. Dipende, dipendere; dipende da 'THmostrè, dimostrare, mostrare, tutti, e non vuol dipendere Digitized by L j O O Q L e DI — \A\ — DI da nissuno -, 1* esito dipende Discore, discorrere « si discorre da voi; pace o guerra, ciò di di farci una statua »Pan.; «nel pende da questo o quello. I l’acqua poi, non se ne discorre derivati sono abbastanza noli. neppure • Guer. * Dipinge, dipingere; fig. par Discol, discolo, indisciplinato. lare mirabilmente • ai loda Discors, discorso; fare un bel tori... pareva che egli (Tibe discorso; discorso in aria; per rio, aringando), avesse di der il filo, del discórso, ec. pinto » Dav. DUcretsion, discrezione, di¿ ip in t, dipinto ; fig. • non ci scernimento, moderazione; gli starei neanche dipinto » Pan. anni della discrezione « un Dirige, dirigere, regolare, es po’ di discrezione, se ce n’ò» sere alla testa, aver la dire Pan.; « la discrezione sta bene zione; indirizzare. I suoi de anche a cà del diavolo » m. prov. rivati sono abbastanza noti. Disabitè, disabità. V. Dèsabitè, Diserei, discreto , che ha di dsdbitè, ec. screzione. Y. Discrestion. Disafession. V. Désafession, Ditcutiion. V. Discute. dsafession. Discute, discutere, esaminare, Disafessionè. V. Dèsafessionè. dibattere, donde discussione, Disanimò, V. Dèsanimè. disamina, dibattimento. Ditaprovè. V. Dèsaprovò, dia- Disegn, disegno (d’arte), inten dimento, divisamento. provò. Disannonie. V. Dèiarmonie, Disegnò, disegnare (fig. per di dsarmonic. visare, è meno in uso nel no Disastr, disastro (da astro cat stro vernacolo). tivo). Diserssion, diserzione.V.Dsertè. Disastros, disastroso (da di Disgiunse, Y. Disgiunse. sastro, V.); strade disastrose, Disimpegni dsimpegn ^ disiai' pericolose. pegno, Mag. Disaient, disattento; donde di Disimpegni, disimpegneSse, di sattenzione. Y. Dèsalenssion, simpegnare, disimpegnarsi, da dsatenssion. disimpegno; sciorre, liberare, Disavantagi. V. Disavantagi, liberarsi dall ’impegno preso; dsavantagi. per adempire, ò voce dell’uso, Disavertensa. V. Dèsavertensa, non però del migliore. dsavértensa. Disinpit, disinvitò, disinvito , Discapita dèscapit, discapito, di disinvitare. Disinvolta disinvoltura. V. Desavvantaggio. Discartc, dèscaric, discarico, sinvolt. scarico. Digitized by L j O O Q L e DI — 142 — DI D isn i, desinare /dimore us. Dispetuè, dispense***, dispen dall’Ariosto ed alici, non però sare, dispensarsi, esimere, esi imitarsi) « subito che a m i m ersi; dispensare por scom iato » Ar.; « senta m e di- partire, è pure familiare al no stro dialetto. austeri • ld.*, • quando dianaremo ? » Id.; • non mi par mai JHtperè, disperà. V. désprè, riss di desinare, se non ho della erà. minestra » Lase.; « jweva for DUperassion, disperazione, es nito appena di desinare • H.; sere una disperazione, la dis dopo desinare, Macch.; le* perazione di qualcheduno ; ▼arsi da desinare, Car/, por darsi alla disperazione; ri tar da desinare, ld.; « portami durre alla disperazione. Taltra roba da desinare» Guer.; Dispai, /§ dispet, a «e d isp ti, « l’aveano fatto sedere a un far dispetto, a sno dispetto ; desinare »Pel.; «fan dieci ini* e cosi per dispetto, a dispetto glia per un desinare » Pan.; di tutti, di Dio e dei santi, ec. « cosa fan quei grand1uomini Dispone (più coni aU’orig. lat. di stato ? si danno dei superbi dtoponere), disporre, prepara desinari » Id.; «alle cene e ai re, metter in ordine, indurre, desinari » Giust. (N6 . nei buo oomandare; (Msponse, dispor ni scrittoli di rado troveresti si, allestirsi, indursi ; disposi, pranzo , pranzare, e ciò a mag disposto, da disporre; sano, gior confusione di coloro che ben portante, snello e sim. la buona lingua fanno consi Disposission, Esposizione, da stere nel sequestrarla più che disporre, V. possono dalla forma popolare, Dispost. V. Dispone. che essi chiamano plebea, zo Disseme, discernere, distingue tica e che so io). re ; « la notte era si buja che Disocwoà, disoccupato, senza non si* poteva discernere ove occupazione, sfaccendato, o- si andava • Boc. ziosd Dissipò, dissipare, propr. di Dispar, dispari, donde dispa sperdere , le sostanze, e per rità. analog. la mente ; donde dis Dispensa, dispensa, per dispen sipatore dissipatore, scialacqua sazione, il dispensare ; dispen tore; dissipò, dissipato, scia sa da tenervi da mangiare lacquato e divagato ; dissipas« non si serra credenza, né sion, dissipazione, scialacquo, dispensa • Lip. ; « affidare le e divagazione. chiavi della dispensa a uno Dissiplina, desse la dissiplina% dei più fidi e più assidui di darsi la disciplina « con una casa » Pand. disciplina si frustava » Ber. t Digitized by L j O O Q L e n — 445 — Di Daterie. V. Distende. gna la disunione^ entra ore* Distingue, distinguere, tfscer- gna maledizione, prov. nfirt, la i distinzione ; ¿egro- Dii, detto (ere. ditto, più prosa. lare ; d i tt i n l , distinto , diffe .all7oijg. lat. dicto ) dit fato , renziato, segnalato. detto faitto, e così, più .presto Distinssiou, distinzione, il di detto che fa tto , prima detto stinguere .persona o eosa (ita che fatto ; presto detto si va loro; segnalamento; <psr ono* da ; dal détto al fatto c’d un rfficeuza, non è del miglior bit tratto, prov.; tientelo per detto « non sarà mai detto uso. Distintiva, sMdistintiva, distin* che io abbia voluto, ec. »Goz.; ziane. e sim. altre locuzioni familia bistinUv, sn"distintivo, seguo di rissime al nostro vernacolo. distinzione. Dita', detta; a detta di alcu Distrae (più oonf. aìPorig. )at. no, del tale, di tutti « era distrahere) distrarre, sv ia re ; detta che quella notte non distrai, distratto, svagato, sog me n’andasse una bene » Guer. getto a distrazione o svaga Dìvagassion, divagazione, da divagare ; distrazione , disap mento dello spirito. Distrassion, ¿Astrazione, da dis plicazione, allontanamento dal soggetto del discorso. trarre. V. Distrae. , 1Divaghi, divagasse, divagare, Distrighi. V. Dèstrighè. divagarsi, distrarre, distrarsi; Distribuì t distribuire. divagare nel discorso , allon Distribussion, distribuzione. Disturb , dèàtorb ( o chiuso) , tanarsi dal soggetto. disturbo « scusatemi del di Divers, diverso, differente, va rio, fair diversa strada, tener sturbo » Goz. Disturbò^ dèslorbè, disturbare diversa condotta « eran di lin « venuto a disturbar tanta gua, eran di far diversi • Ar.; • diverse lingue; lamenti samia gioia» Ber. Disubidì, disubbidire, disobbe ettavan me diversi • Dant.; dire, così i suoi derivati abba ho inteso, m’è stato detto da stanza noti diversi ■udito di sd dir a di Disunì, disunire, disunito; la versi: oh che nobile capita liQgua unisce e disunisce ; no » Dav. ; aver diversi affa l’interesse parimenti. ri , diverse commissioni, di Ditunion, disunione -, porte la verse cose da dire, ec. dùunion, portar la disunione, Divertisse, divertirsi; giuocare la discordia, nelle famiglie, per divertirsi, Pan. «c *, e così, dove entra o re Divisa, cambiè divisa, cambiar divisa. Digitized by 01 — Ì44 — DO Divorò, dimorare, fig. mangiar dar de’ suoi doblonl • R. B. con soverchia ingordigia ; di Doeè. V. Adocè. vorare i libri, leggerli prestis Docia, (o chiuso), doccia. simo; divorar la strada, cam Dociiy docilità, docile, ec. minare in gran fretta. Doge do$hint dogo, doghino, Dlvossioti) divozione, pietà xe- (cani di specie nota). Doganat dugana, dogana, pa ligiosa. Divot, divoto, dedito alle pra gar dogana, gabella, pr. fig.; doganée doganiere. tiche religiose. • Dlicà, dlicadin, dilicato, dfli- Doie doi ( are. o idiot. ), due, « dopo dot giorni » Giamb. catino. Dmorè. V. Dèmo rè. « fra un mese o doi » Tass Dnatu. V. Denari*. « un sol ne fa di doi » Aret:. Dnuntsia. V. Denunstia. « doi ballerini ; doi possenti Doay dova, doga, dova « con lacci » Fag.; « dopo che due lui si strinse come fan le do bocconi ebbe mangiati» Ber.; ve » Brac. ; un colpo sul Cer mangiarselo in due bocconi ; chio e l’altro sulla doga, m. in due parole ; essere in due; pròv. come due e due quattro; giù Dobi, doppio «lenzuoli in quat le due, t. di giuoco (fig. per tro doppi con la coperta » a ogni poco, bell’idiot!) Lasc. ; « più ricca e più bella Doj (o chiuso); doglio,^ orcio. il doppio » Fir. ; fig. uomo Dqjae doglia jiisus., doglio; da vino, botte ; atuéè la do/a, al dóppio, finto. Dobièy doppiare, addoppiare zar la botte, trincare. « e s’io mi doglio, Amor dop Dolci, dolci, confetti, confet pia il martire » Petr.; « alle ture. percosse che doppia in lui l’e- Dolcificante s., dolcificante. spugnator montone » Tass. ; Dolor dè testa, dolor di testa; « quel doppia il colpo • Id.; di gambe, del parto,'ec.; sen tirsi un dolore al braccio ; doppiar la dose, Red. Dobla, dobla, dobbla, doppia pieno di dolori « Griffon s’a(moneta) « due bacini d’ oro costa, che avea i dolori » Ber.; pieni di doble » Boc. ; « gli « va via il dolore » LipV; la prestò 40 doble » Pec. ; « co ferita mi dà un gran dolore; stui chiedea 300 dobble • Pul/, soffocare, far tacere il dolore, • faceva nascer le doble a ogni dolore (d'animo come di dieceadiece» Ar. corpo). Doblon , doblone , doppione Doloros, doloroso, che addo (moneta) • se la non mi vuol lora (in altro senso non è del vernacolo). Digitized by L j OOQ Le DO — 443 — DO Itaio», ¿im an, domani, dimani; Do frinita (lai.), domenica. dm an m atto, domani mattina, dom inio, dominio, signoria, domattina, àop ditnan, dopo padronanza- • spirituale e domani, posdomani, Vindo temporale dominio * G. V. ; mati, a Vindò man, l’indomani, sotto il suo dominio, Salv. all’indomani, ec. Dominò, dominò, maschera, Domanda, domanda, dimanda, da dòmino, fig. capticelo ecda domandate, dimandate, do- cies.; giuoco noto. mthdèy f a t e , presentare, ap Damnedio, domenedio, o dompoggiare u n a domanda, farsi meneddio. luogo alla demanda; fettina Don (abbrev. di donno,signore), domanda vale pare interro don, tit. d’importazione spagare, Interpellare. gnuoffa. Domandò, domandare. V. Do Don, dono, regalo, virtù, pre manda. gio « posseggo 11 don dell’elo Domè, domare, domà, domato, quenza » Pan. domo ; fig. domè le passion, Obnassion, fé donassion, far domar le passioni, e slm. donazione, t. leg. Doma tic ì domestico, familiare, Dona (Arnaldo, Guitone, ed al servo; « con pochi domestici, tri antichi scrivevano donaj, con an solo domestico, » Dar.; donna; donad’cà , donna di licenziar 1 domestici, Id.; Bari.; casa, casalinga; cameriera, « spogliati i loro domestici» Caren.; ef servissi, di servizio; Àr.; lavori domestici, di casa, donna fatta, Dav.; donna di animale domestico, luogo do mondo; donna di compagnia, mestico contr. di selvatico. ec. ; per moglie « ebbe una Domestiè , domcstià, domesti donna che fu degli Strozzi » care, domesticato, render do « quando la donna mia, a voi mestico, mansuefare, ec. « ei madre, ec. »Pand.; « possa far lo vorrebbe un po’ domesti pace con la mia donna » Fag. care » Bard. Dondolò, dondolare; fig. per Dontinant, s., città capitale, an der il tempo. dar alla dominante, Pan. ; ag. Dornssa, donastona, donnac soprastante ( luogo ), che do cia, donnacciona, Lasc. mina, che è a cavaliere. V. Do- Donin, dopino, donèta, donussat mfoè. dim. di donna, donnino, don Bombii, dominare, soprastare, nina, donnetta, donnuccia. estere a cavaliere di qualche Donon, donona, donnone,don luogo, p. e., una collina che nona; un bel donnone, Ber.; una donnona, Goz. domina la città, e sim. iO Digitized by Google DO — 446 DO Dop, dopo; dop disnè, dopo «non avendolo trovato a d o r degnare, dopo pranzo, dopo mire » Dav.; far dormire, p ar mangiare, dopo mangiato, do lando; dormir sopra un affare; po cena, dopo cenato, dopo e quell’affare dorme? non bi messa, dopo voi, di voi, a sogna lasciarlo dormire; for yoì; il di dopo, la sera dopo, tuna e poi dormi, ec. mesi dopo; o prima o dopo; quei Dormìa, durm ìa, dormita (di che verranno dopo; e dopo ? ec cesi specialm. dei bigatti o fi Dopi (o chiuso), doppio, fig. lugelli); una buona dormita, om dopi, uomo doppio, falso, Lasc. Dopièssa, doppiezza, fig. simu Dormià, dormiada; .V ital. non ha che dormigliare • stava dorlazione, finzione. Doranans, d'ora'nanst dorln- migliando » (dormiand), R. B. Dormiassè, Idiot. di molta e* a n zi, d'ora innanzi* DoravanU, doravantlV. dora- spressione, a cui manca il corrispond. ital., e male calze nans. D o r i, indori, dorare, indo rebbe dormichiare, diminu rare « fatti dorare i popolini tivo. d’ariento » Boc.; « sopra [il le Dormion, durmion, dormiona, gno che vuol dorare »Borgh.; dormiglione, dormigliona «leva • puntaletti dorati » R. B, su, dormiglione * Boc.; « quel Doreria, doreria. « mi sono fi dormiglion del Dormi» Ar.; data di te con darti quelle mie « per far dispetto a quei dor miglioni » Goz.; « quella dor dorerie» Fir. D orgna, dorgnon. V. Duri* migliona» Rim. B. gnon. Dormitori, dormitorio. Dorine dorini, vezzi d’oro per Dose e dose (t. med.); fig. una buona'dose d’audacia e sim. uso di donna, Caren. Dorerà», doratura. Dosenat dozzena, più us. dozzi Dormì, durmì, dormire; levarsi na «due dozzene di tovagliuoli » da dormire; dormir un sonno, Bemb.; dozzina fig. spreg. cosa dormir tutto un sonno o far da o di dozzina, dozzinale, Car., tutto un sonno; dormir fuori, soldato di dozzina, Dav.; a doz alla bella stella, nel suo letto; zine (vendere e sim.) fig. va un po’ a dormire (per Doss, dosso; abit fait, fai a so va via,* sciocco, taci un po’ e dosij abito fatto a suo dosso sim.; idiotismo nostrano, che • se lo levò da dosso, » Boc.; se non d d’uso nella lingua « furono levate loro le coverte popolare, s’ intende, mi par da dosso » Sacch.; « a levarti rebbe meritevole di esserlo) il mal da dosso» Lip„; »non Digitized by Google DO — 447 * - le ha mai levati gli occhi da dosso » Fir.; la lingua non ha osso e fa romper il dosso, prov. Doeeet, dolcetto (vino). Do&tum, dolciume. Dota, dota, dote * n ’ebbe in dota la morte > Dav.; • 50 scudi di dota » Capor. ; « vi vuol render la dota e cac ciarvi • Macch. ; « far loro la dota» Ber.; trovarle la dota, Bart. ; « darebbe 400 lire di dota a qualche povera fan ciulla » Fir. Dolora, dottora (meglio che dottoressa), dottorona, Fag. Dotoragine, dottoraggine. Dolorèe dottorare, dar il dot torato; fig. nel senso di dot toraggine, dicasi piuttosto dot toreggiare. Dova e do a , dova, doga. V. Doa; dova che, dove che, lad dove, dove. Dovei, devei, dovere fdèvei più conf. all’orig. devere, deberqf a quest'ora deve, dovria esser arrivato; deve morir di quel male ; se si deve andare, si vada; a vbi devo non poco, non devo fuorché rispetto «ordinano le truppe come si deve » Macch. Dover^ dovere; far le cose a do vere; fare, conoscere il suo dovere ; pi. doveri (fare, pre sentare) atti di civiltà verso qualcheduno. Dovile *l dovù, dovuto, il do» DR vuto, ciò che è d’obbligo, ec. Drage dragùe drago, dragone. Dragea (confetti), treggea; dar la treggea ai porci, m. prov. Dragone dragone, (s o ld a ti ca vallo), Salv. Dragonae dragona (t. mil.), or namento o distintivo militare noto. Drape draperia y drappo, drap peria. Drée darée dèré (dal la t de retroe onde are. « e naso ritrovò per suo diretro » Bert.), die tro; dré, dreto, idiot. a S. Bartolommè (se cade piova) soffiale di dré (o da dré), prov. tose.; « gU si caccia di dreto » Celi.; • mi feci menar dreto il mio cavallo » Id. ; esser dietro a far una cosa « siamo dietro a vedere di disporlo, ec. » Macch. ; sono dietro a stam pare un libro ; daré t i m i , a mie da mi, dietro di me, a me, da me; (l’ital. ha pure, dietro me) e così, av. andare, venir dietro; guardare, guardarsi die tro, di dietro, a dietro (o addietro), in dietro (o indietro), pigliare^ assaltare uno da die tro, di dietro, per di dietro, da per di dietro {da drée d i drée per drée per daré , da per daréj; tornar indietro, venir all’indietrò, restar indietro, ec.; fig. essere indietro, saperne poco; *1 darée il dietro, il di dietro, per deretano. Drenta, drinta. V. Dentra. Digitized by L j OOQ Le DE — 44S — DB a man dritta*P ec.; « fu i da D ritta. V. J d rttta . Drinia, dimira. V. Drntra. man dritta • Maoch. ; « sulla D r itti, drizzare, dirizzare «di- dritta verso ti lago » B oti ; vito g irilo cbe su ne drizza tener la sua dritta, pigliare, nella via (del cielo) » Dani; dar la dritta e sim. • verso lor s’ è drizzato • Ber.; Drito, dritto, accorto, destro. «si drizzò in piedi » San.; Dritura, a dritmra, a drittnra, drigyAT la mira (cogli archi a dirittura, addirittura, diret busi), Boll.; « un sacro orror tamente, ¿osto, senz’altro « ver mi drizza ogni capello » Pan.; loro andosssne a drittnra * piomba e si drizza al tempo Ber.;« se n’andassero in piazza a dirittura • Dei R.; « confes •lesso» Id. Drietura, (da drissare.V. o da sate a dirittura» Pan. ; « vor drizzatura) ; piè la drism ra, rebbe a dirittura, ec. » tiuer. pigliar la drittura, la linea Drochè, diroccare, precipitare, cadere da alto, quasi da rocca retta. Drit, s., dritto, diritto; fè valei « giù diroccando Bradamante i so d r it, far valere i suoi giacque stordita alquanto » dritti; e così essere, aver una Ar. ; « e diroccando al fondo cosa di dritto, di buon diritto; ognun ne viene » Ber.; « dis aver diritto, dei diritti su co seminate qua e là per le case sa; senza nissun dritto ; pagar che diroccavano ed ardeva i dritti, per tributi, tasse e no » Bolt. Droga , droghi , drogheria , sim. Boec., Petr., Car. D rit, ag. e av., dritto, diritto, droga,' droghiere, drogheria. ritto; drit 'npè, dritto, ritto Drogno-fo chiuso). V. Grogno. in piè« e stracchi appena si te- Drolo, idiot. comune al fran nevan dritti » Lall.; drit come cese, e di celt. orig. ; propr. un fu t, dritto come un fuso, strano, donde fè H drolo; fa Lip.; « addosso a Ferraù dritto ceto, burlone e sim. è venuto » Ber.; • menar i sol Dromedari, dromédario; fig . chi dritti» San.; fig. star colle lento. orecchie dritte; rigar dritto, Drot (o chiuso) dirotto, rotto, arar dritto, tener la strada avvezzo. dritta, il cammin dritto, Pec.; Dru, grasso, schifiltoso; idiot. « Anastagio papa guardo, lo che io credo da drudo, anqual trasse Fotta dalla via ticam. drutz, druz, dal celt. o dritta» D.; tirar dritto, tirar germ. che già valeva signore; via, Dav., Ber.; ec. di qui i druelii, doni censuaDrita, dritta, destra « si volge rii ai castellani, giusta il n o Digitized by C j O O Q l e DR — 449 — Dii stro (librario; e II Borni ancora Dubitò, dubitare; dubita d i n m , « M i cono l’agrestò quel ta» dubita di niente, meglio non r a t drudo » donde per anafog. ctaMta, anzi, non dubitare di ricco, grano, e piante drude, niente, non dubitare; ne du terra dfuda * belle ville e bito, ne dubito forte, forte drude » Bit.; quindi drugia, mente** dubitar di ta tto , di ingrasso. tatti. Drmgia, ingrano. V. Ì>r*. Duri, duello, avere, accettare, Dsacordi. V. Dètacordi. ricusai* un duello. .Itaufeutt. V. Disdeuit. ZH«il, duetto, come terssst, ter DtafHà. V. Dfsafitè. z e t t i quarte*, quartetto, ec. Dsarmè. V. D&rarmè. Bug***, e deriv. V. Dogana. Bsena, desèna (più oonf. a] Dulcamara, dulcamara. Damo, av. subito (idtot di som snono orig. lai), dectaa. Diertè, disertare (la bandiera), ma energia), dal lat. «ma, sidonde disertore, diserzione’, mulj onde simulac, subito ehe^ oggidì fra più larga applica prem. d per eufon., o ae me glio si voglia, afer. di ad tmo, zione, come è noto. D se r to r d is e r ta r . V. Dsertè. insieme, e per analog. subito, come, detto la to , fatto nel Dsimpegnè. V. Dtsimptgnè. Dsinvit, cfrfcivilé. ▼. Dtsinvit, tempo stesso che detto. DwpUehè, duplicare. ee. B fto v o lt, diinvortwra, R i n D u r , d o ro , pr. e fig. « a ve volto , disinvoltura, svelto, der il tribuno star duro » (in snello, sveltezza, agilità, fmn- trepido), Dav, ; - praticata la pace coi Pisani e trovatoli efiezza e slm. Dsocupà. V.* Disocupà. duri • (ostinati), Nard. ; far jP w r# , dsovra fd'sovra), <dl la dura e la ritrosa, Ner. ; cuor duro^ testa dura, pavole sovra, di sopra, dissopra. D torX i, disoriare, contr. di dure; è doro il vedersi tra d i t o , ^ . , dura legge, dura orlare. Dmbidl, e deriv. V. Dfeu^tYR. alterativa; terreno duro, gra Itam i, e deriv. V. Dwuni. no duro, vino duro, brusco; ¿torti, dttòfo*, dubbio, dub trotto duro, doro di m ono, bioso; / ’ et* < me rfttW, i « 1« duro d* orecchi , ec. ; tener érav* ho t miei dubbi, duro, fermo, Dav. ; duro per i miei bravi, I miei buoni seccante, noioso, e simili al dubbi; fig.cagadubi (in. basso), tre omologie. cacadubbi, che dubita di tutto, Durata, durata, da durare, V., essere dì durata, di poca, far perplesso in tutto. poca durata. - Digitized by G o o q le BO — m — EG Durè , durare ; chi la misura, ec., ebbene faccia come vuole. la dura, e chi la dura, la vin Ebete, ebete, fatuo, stupido. c e, pror. « non può durarla Ecede, eccedere, passar i lim iti un pezzo in quello stato » ilella convenienza, donde ec Ber. ; cosi non può durare , cesso, eccessivo. cioè andar in lungo (e dicesi Ecess, eccesso, dar hi eccessi, d’affari publid come di pri dar negli eccessi, fare, com vati) « duraron senza foni mettere degli eccessi, da ecce molto male (nel duellare) da dere. mezzodì, ec. • Ber.; • e tan Ecestion, fé ecetsion, eccezione, a to il cavalier contro gli du far eccezione, ad ecetsion, ad* ra* Id.; «di cui.la (àmia an eccezione, eccetto, Y. cor nel mondo dora* D. «quan Ecitè, eccitare, donde ecitant, to gli durasse quella (roba o stimolant, eccitante, stimolan te ; ecitament, eccitamento ; moneta) • Bocc. Duressa, durezza; flg. durezze ecitativ, eccitativo, ec. di maniere, trattamento, pa Eceto, ecetuà, eccetto, -eccet tuato ; (dal lat. txeepto/ ; erole e sim. Durignon, dorgnon, da duro, ceto che, eccetto che, eccettodurezza, bernoccolo, durione. ché, salvo che. Echipagi, V. Equipagi. Dttrmì e derir. V. D orm i.. Durvì, druvl, aprire (idiota dal Eclat, eclatè, dal lat. eweellere, frane. ouvrirì coll’ iniz. eufon. francesismo, a cui mal cor d, seppure non è eorruz. del risponde il meschino spicco, lai. adaperire, adupri, m etat da spiccare, staccare; suone advrvì, «fervè, come duna da rebbe men male distacco, suo ad una/. sinologo. Dvhutfa, ’ndvinaja, dirinagiia, Eclisse, eclissi, eclissi, eclisse, dovinaglia, indorinaglia. eclissi, eclissare ; fig. oscura re; eclissesse, eclissarsi; oscu rarsi. K • Ecot o meglio ecco, av. ecco ; V. lett. E Noz. Pbbum. ecco il perché, ecco il moti Ebano, ebanista, ebano , eba vo; ecco il fatto'; ecco quel nista, che fa lavori d’ebano e che mi restava a dirti « ec sim. comi, padre » Dav. ; ecco co Ebe», ebbene, dunque, sicché me ho fatto, ecco il frutto , dunque, ec.; ebbene, come sta? ecco cosa si guadagna a fi ebbene, avevo io ragione sì o darsi troppo ; « ecco lì come no ? ebbene, come vi dicevo, siete » Pan. ; sul più buono, Digitized by Google