aeronautica 8-9/2011 - Sezione di Treviglio

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aeronautica 8-9/2011 - Sezione di Treviglio
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Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma
La Pattuglia acrobatica francese in volo sui castelli della Loira.
Anno LVI - N.8-9 AGOSTO-SETTEMBRE 2011
Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma
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8-9
AGOSTO-SETTEMBRE 2011
ANNO LVI
In copertina
Gli astronauti col. Roberto Vittori e
ing. Paolo Nespoli hanno riportato al
capo dello Stato Giorgio Napolitano
il Tricolore recato nello spazio.
All’evento è dedicato il servizio a
pag. 4.
AERONAUTICA
Anno di fondazione 1956
Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica
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fatto obbligo citare la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comunque inviati a titolo di liberalità - anche se non pubblicati, non si restituiscono.
Chiuso in redazione il 12 settembre 2011.
In IV di copertina
La Pattuglia acrobatica francese in
volo sui castelli della Loira.
(foto internet)
Il periodico sarà inviato in omaggio a “sostenitori” che verseranno almeno una
somma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo territorio nazionale. Per spedizioni all’estero si invita a prendere contatti con l’amministrazione.
La quota associativa fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale AAA per il 2011 è
comprensiva della spedizione in abbonamento postale (pari a € 8,00) del periodico sociale “Aeronautica".
ISSN: 0391-7630
Soci aeromodellisti
La riproduzione, in scala 1:48 di
un SR-71 Blackbird statunitense
realizzata dal socio dr. Emilio
Villani della sezione di Piacenza.
Gregory Alegi e Alessandro Cornacchini (a cura di), Al Lupo! Al
Lupo!, Roma, Aviator/Edizioni
Rivista Aeronautica, 2011. Cm 28 x
24, pp. 224. Euro 49,00.
Sin dal titolo, ispirato al grido del 4°
Stormo, che non ha mai usato il
classico Gheregheghez, i curatori
dichiarano l’intento di evitare di fare
doppione di Quelli del Cavallino
Rampante, l’opera in due volumi di
Antonio Duma che ha vinto l’ultima
edizione del Premio Letterario AAA.
Il nuovo libro è quindi incentrato sul
periodo successivo agli anni Sessanta (dove si arrestava Duma, che qui
firma la prefazione) e sullo spirito
che fece del reparto il Quarto. Così,
pur trattando l’intero arco storico
del prestigioso reparto, dalla sua
nascita a Gorizia fino alle più recenti
operazioni in Libia, il libro (al quale
hanno collaborato Paolo Varriale,
con alcune schede su Baracca, Amedeo d’Aosta e l’insegna del Cavallino,
e David Cenciotti, soprattutto per
l’ultimo periodo di servizio dell’F104) è una storia dello stormo completa nonostante i limiti di spazio
imposti
dal
bilinguismo
italiano/inglese. Al libro hanno contribuito con ricordi e testimonianze
anche Ferdinando Sguerri, gregario
sinistro della pattuglia acrobatica
del 1957, Mario De Paolis, comandante del 9° Gruppo all’introduzione
dell’F-104, Silvano Bronchini, direttore di questo giornale e già addetto
stampa della 4a Aerobrigata, Uccio
Catalanotto, giornalista aeronautico
di lungo corso. Molto ricca l’iconografia, particolarmente avvincente
per quanto riguarda l’Eurofighter,
con vicende di stretta attualità alle
quali si rifà il col. Michele Morelli,
attuale comandante di Grosseto,
nella sua introduzione. (FG)
Disponibile presso Aviator Edizioni
(via Gianfilippo Usellini 434, 00125
Roma; fax 06 89280466; www.aviatorzone.com)
Marco Mattioli, I falchi di Mussolini, Roma, IBN Istituto Bibliografico Napoleone 2011, Cm 17 x
23,5, pp. 270. Euro 19,00.
Antonio Castellani, May Day! Allarme nei cieli, Roma, IBN Istituto
Bibliografico Napoleone 2011, Cm
17 x 24, pp. 287. Euro 23,00.
I reparti da caccia dell’Aeronautica
Nazionale Repubblicana 1943-1945 è
il sottotitolo di questo volume che si
aggiunge ora alla pubblicistica sui
reparti da caccia della Repubblica
Sociale Italiana che nel periodo
considerato combatterono al Nord
per la difesa dei cieli italiani dalle
sempre più massicce incursioni
alleate.
Dopo un esame delle origini dell’ANR
il volume riporta, giorno per giorno, i
riassunti delle attività del 1° Gruppo
caccia “Asso di Bastoni”, del 2° Gruppo caccia e del 3° Gruppo caccia
“Francesco Baracca” tratte dai diari
storici di tali reparti. Attività che,
anche attraverso gli stralci delle relazioni personali di molti piloti, ricordano la composizione delle formazioni in esse impegnate, i tipi dei
velivoli impiegati, i combattimenti
sostenuti, le vittorie conseguite, le
dolorose perdite subite.
Il testo, con molte fotografie tratte
da numerosi archivi, riporta anche,
oltre a varie considerazioni sul
comportamento del nostro personale nei confronti dei tedeschi - che,
tra l’alto, cercarono senza successo
di trasformare l’ANR in una “Legione aerea italiana” alle dipendenze
della Luftwaffe con il piano noto
come “operazione Phoenix” - le attività dei reparti autonomi dell’ANR
stessa.
Completano il volume alcune appendici tra le quali l’elenco degli “assi”
dei piloti italiani della Regia Aeronautica poi combattenti con l’ANR.
(SB)
Il libro di Castellani, docente di discipline aerospaziale presso atenei e consulente tecnico in molte indagini relative a incidenti aerei, ed il cui titolo è
costituito dall’appello internazionale di
soccorso in fonia, prende in esame 119
di questi casi accaduti nell’aviazione
commerciale di tutto il mondo, dai primordi di tale attività ai giorni nostri.
Suddivisi secondo le cause che li hanno
provocati – ma non mancano riferimenti ad alcuni “misteri” rimasti tali –
gli incidenti sono descritti in base alle
relative relazioni di inchiesta, relazioni
che l’autore ha trattato il più semplicemente possibile rendendo l’opera di
facile lettura anche per coloro che non
sono addentro alla specifica materia.
Avarie ai motori, cedimenti strutturali, collisioni a terra e in volo, effetti
ambientali quali ghiaccio, nebbia e
vento, cause tecniche, errori umani
ed altro ancora sono gli aspetti più
significativi dei casi presi in esame e
suddivisi in tredici capitoli che comprendono anche alcuni incidenti
aerei occorsi a velivoli italiani ed il
cui ricordo è ancora vivo, come quello che coinvolse i calciatori del Torino e al quale è dedicata l’immagine
nella copertina riproducente una
tavola della Domenica del Corriere.
Per molti degli incidenti, infine, sono
indicati i provvedimenti poi adottati
per evitare il loro ripetersi, indicazioni che danno la misura di quanto gli
organi competenti hanno fatto per
rendere sempre più sicuro il trasporto aereo, divenuto oggi certamente il
più diffuso mezzo di collegamento
rapido tra i diversi continenti. (SB)
Disponibile presso l’editore IBN, Via
Mingazzini n. 7, 00161 Roma,telefono
06 4452275, e.mail: [email protected]
Disponibile presso l’editore IBN, Via
Mingazzini n. 7, 00161 Roma,telefono
06 4452275, e.mail: [email protected]
AER 08-09_2011_1a_parte_1a Parte 16/09/11 17:08 Pagina 3
L’Aeronautica Militare
4
Le attività dell’AM in Libia
A Washington gli OET tra l’AM e l’USAF
Qualificata la prima donna “guida caccia” dell’AM
Cambi di comando e assunzioni d’incarico nell’AM
S
Festeggiati a Rivolto gli 85 anni del 2° Stormo
Scienza, tecnica e industria
11
O
2011, alla conquista del Cosmo
di Luca Rizzi
Lanciata verso Giove la sonda Juno della NASA
Sul filo dei ricordi
M
16
Avieri ed alpini in Val d’Aosta
di Petronio Malagoli
Varie
17
M
A
“Frecce”, Club, e … bustine azzurre
di Gianbortolo Parisi
R
Comandanti, artisti, arredatori …
di Giancarlo Naldi
Cento anni fa il primo trasporto italiano di posta aerea
Legislazione, pensionistica e trattamenti economici
30
L’Associazione Arma Aeronautica
31
Libri
41
I
O
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AERONAUTICA
MILITARE
Il capo dello Stato ha ricevuto gli astronauti
Vittori e Nespoli
I
l 13 luglio, al Quirinale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto gli astronauti col, pil. Roberto Vittori e ing. Paolo Nespoli reduci da due missioni spaziali che, per la prima volta nella storia, hanno visto la contemporanea
presenza sulla Stazione spaziale internazionale (ISS) di due italiani (v. anche pag. 22 di Aeronautica n. 6/2011).
Nel corso dell’incontro - al quale erano presenti il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (ASI) Enrico Saggese, e il direttore per i voli abitati dell’Agenzia spaziale europea ESA), Thomas Reiter - i due astronauti hanno riconsegnato al capo
dello Stato il Tricolore che era stato da lui affidato a Vittori a Reggio Emilia il 7 gennaio, in occasione della Giornata nazionale della bandiera per il 150° dell’Unità d’Italia e riportato sulla Terra da Nespoli il 24 maggio al rientro dalla sua lunga
permanenza sulla ISS.
L’AM in Libia
N
el sottolineare, ancora una
volta, il riserbo mantenuto
dagli enti competenti sulle
missioni svolte dai velivoli italiani
in Libia nell’ambito dell’operazione
NATO “Unified Protector”, riportiamo comunque quanto - in proposito
- è stato pubblicato dagli organi
d’informazione che hanno ripreso
comunicati o dichiarazioni rese da
fonti ufficiali.
Il 12 agosto, per la prima volta, sono stati impiegati gli aerei a pilotaggio remoto Predator B del 32°
Stormo per attività d’imposizione
del divieto di sorvolo e del blocco
navale, attività che hanno «assorbito 34 missioni, una delle quali appannaggio del Predator e le altre di
cacciabombardieri Tornado e AMX,
caccia F-16 e aerifornitori KC-767A
e KC-130J».
Il Corriere della sera del 23 agosto che cita il ministro della Difesa
Ignazio La Russa - ha riportato che
in Libia vi è stato il martellamento
continuo dei caccia della NATO e in
questo campo «il contributo italiano
è rilevante. Marina e Aeronautica
hanno schierato i loro mezzi fin dal
28 marzo» e «Eurofighter, F-16, Tornado dell’Aeronautica e gli Harrier a
decollo verticale della Marina che
partivano dalla nave Garibaldi hanno compiuto, fino ad oggi (22 agosto, NdR) 901 missioni (7.500 i raid
complessivi della Nato)». Il numero
degli obiettivi contro i quali hanno
sganciato bombe non viene fornito,
ma si calcola che siano circa 300 i
target presi di mira dai velivoli italiani, e cioè carri, mitragliatrici, aerei di Gheddafi e altri bersagli
ritenuti pericolosi per i civili.
Il 25 agosto lo stesso ministro della
Difesa, in visita a Trapani al Task
Group Air (TGA), l’unità operativa
4
costituita dall’Aeronautica Militare
per garantire la sostenibilità delle
operazioni in Libia, dopo aver assistito ad un briefing sulle attività
svolte da quell’unità ha incontrato il
personale della stessa esprimendo
«parole di vivo apprezzamento per la
dedizione al servizio e l’alta professionalità dimostrate quotidianamente,
sottolineando l’eccellente livello addestrativo raggiunto dagli equipaggi
dell’Aeronautica Militare ed il ruolo
di rilievo rappresentato dalla base aerea di Trapani Birgi, anche in considerazione del supporto fornito alle
componenti aeree delle altre Nazioni
coinvolte nell’Operazione NATO».
«L’intervento dei militari italiani e la
disponibilità delle nostre basi - ha
evidenziato poi il ministro - sono state decisive nella condotta delle operazioni, evitando che la situazione
divenisse ancor più grave e che potesse avvenire una carneficina».
Il 26 agosto si è appreso da una nota dello Stato maggiore AM, corredata da immagini riprese dai
velivoli, che «dal 10 agosto 2011,
giorno della prima missione sulla Libia, i velivoli a pilotaggio remoto Predator B dell’Aeronautica Militare, in
dotazione al 32° Stormo sono impiegati dalla NATO in attività di ricognizione e sorveglianza nell’ambito della
missione Unified Protector. Il Predator B è, in ordine di tempo, l’ultimo
assetto dell’Aeronautica Militare messo a disposizione dal governo italiano
all’Alleanza Atlantica per concorrere
al raggiungimento di uno dei principali obiettivi operativi fissati sulla
base delle risoluzioni ONU, ovvero
l’istituzione ed il mantenimento di
una “no fly zone” per la protezione
della popolazione libica»
Il 31 agosto, ancora, il TAG ha emesso un comunicato nel quale, rilevato
che il reparto, «ha raggiunto dopo
cinque mesi di intensa attività il traguardo delle 5.000 ore di volo» precisa
che «dalla base siciliana si sono alzati
in volo, senza soluzione di continuità,
i caccia Eurofighter 2000 Typhoon del
4° Stormo di Grosseto e del 36° Stormo di Gioia del Colle (BA), i cacciabombardieri/ricognitori Tornado IDS
del 6° Stormo di Ghedi (BS) ed i Tornado ECR del 50° Stormo di Piacenza,
i cacciabombardieri/ricognitori AMX
Ghibli del 32° Stormo di Amendola
(FG) e del 51° Stormo di Istrana (TV).
Il velivolo a pilotaggio remoto Predator “B” del 32° Stormo di Amendola
(FG), pur inserito nella T.G.A., ha invece operato dalla Base pugliese. A
questi assetti vanno aggiunti i caccia
intercettori F-16 Fighting Falcon del
37° Stormo di Trapani che, negli ultimi quattro mesi, hanno assicurato oltre 1000 delle 5000 ore di volo
effettuate, garantendo un’adeguata
cornice di sicurezza nello spazio aereo
dell’operazione.
I due traguardi sono stati raggiunti
grazie all’impegno e alla professionalità di equipaggi, specialisti e di tutto
il personale del TGA. oltre all’imprescindibile supporto fornito dal 37°
Stormo. L’Operazione “Unified Protector” continua al fine di garantire
quanto previsto dalle risoluzioni
1970 e 1973 dell’ONU».
Sugli interventi della NATO in Libia,
infine, è da riportare la dichiarazione
che il segretario generale dell’Alleanza Atlantica Anders Fogh Rasmussen
ha fatto il 5 settembre sulle operazioni aeree finora svolte. Egli ha affermato che la NATO «ha messo in atto
il suo mandato con una precisione
senza precedenti» e che «nessuna operazione aerea simile nella storia è stata così accurata e così attenta ad
evitare danni ai civili».
AERONAUTICA 8-9/2011
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AERONAUTICA MILITARE
Encomio solenne collettivo alla 2ª Divisione
del Comando Logistico AM
I
l 7 luglio, a Roma, il Comandante Logistico dell’AM,
gen. SA Giuseppe Marani, ha tributato un encomio
solenne collettivo alla 2ª Divisione del Comando Logistico attualmente comandata dal gen. DA Fabio Molteni.
Nella lunga motivazione di tale riconoscimento, premesso che si tratta di una «articolazione di assoluto pregio
del Comando Logistico dell’Aeronautica Militare, sorta
da una lunga e solida tradizione di eccellenza nonché di
eccezionale professionalità del proprio personale» si
legge che la Divisione si è distinta «per lo straordinario
impegno, l’abnegazione e l’altissimo senso del dovere
dimostrato nell’organizzazione e nell’esecuzione di numerose attività svolte nell’ultimo triennio» soprattutto
per «assicurare l’indispensabile supporto logistico alle
linee di volo dell’Aeronautica Militare, in un periodo caratterizzato dal moltiplicarsi degli impegni nazionali ed
internazionali e da una costante contrazione delle risorse, sia umane che materiali» riuscendo «a coniugare
pragmatismo ed oculatezza di gestione per ottenere il
massimo del rendimento da tutte le sue componenti,
assicurando il più elevato livello di efficienza possibile,
sia in Patria che al di fuori dei confini nazionali».
Evidenziati poi alcuni dei settori nei quali l’attività della Divisione ha ottenuto eccellenti risultati, la motivazione sottolinea, in particolare, che «sfruttando appieno le conoscenze
ed esperienze in campo manutentivo e del rifornimento, sia
in senso tecnico che amministrativo, realizzava il Sistema
Logistico Eurofighter, per la gestione dell’omonimo Sistema
d’Arma, evolutosi poi nel Sistema Informativo Logistico Integrato per la Gestione dei Sistemi Complessi ed esteso alla quasi totalità dei servizi logistici di Forza Armata» e
realizzava «un Air Terminal Operations Center (ATOC) di tipo rischierabile, presso l’aeroporto di Pratica di Mare».
«Dimostratasi capace di incarnare al meglio lo spirito di
servizio e di abnegazione propri della condizione militare e dell’appartenenza alle Istituzioni», «la 2ª Divisione conclude l’encomio - dimostrava, con i fatti, di aver pienamente compreso il suo ruolo all’interno dell’organizzazione elevando il prestigio del Comando Logistico e
dell’Aeronautica Militare».
A Washington gli OET tra l’AM e l’USAF
I
l 13 e il 14 luglio, al Pentagono di Washington, hanno avuto luogo gli Operator Engagement Talks (OET) tra l’Aeronautica
Militare e l’United States Air Force, colloqui volti a consentire ai rappresentanti delle due forze armate di confrontarsi sui
principali temi che caratterizzano la cooperazione in atto.
Da parte italiana, oltre alla delegazione guidata dal capo del 3° Reparto dello Stato Maggiore AM, gen. BA Giovanni Fantuzzi, era
presente all’incontro anche il sottocapo di SM, gen. SA Maurizio Lodovisi - che, nell’occasione, ha avuto anche un incontro ristretto
con il vice capo di Stato Maggiore dell’USAF, gen. Philip M. Breedlove - mentre da parte statunitense la delegazione era guidata
dal magg. gen. Richard Deveraux, direttore dell’Operational Planning, Policy and Strategy.
Nel corso dell’incontro quest’ultimo ha tenuto ad evidenziare, in particolare, «l’assoluto apprezzamento per lo sforzo compiuto dall’Aeronautica Militare nelle operazioni nei diversi teatri operativi e, soprattutto, l’efficiente supporto professionale fornito ai reparti dell’USAF impegnati nell’operazione “Unified Protector”».
Gli OET hanno consentito di analizzare lo stato di alcuni programmi di comune interesse e di ribadire la volontà di condividere esperienze a livello aeronautico sui programmi per il Joint Strike Fighter (JSF) e per l’aerorifornitore KC-767, programmi che saranno presto oggetto di specifici “Subject meeting of Experts”, nonché di esaminare le prospettive nel settore
spaziale, «dove si ritiene perseguibile una collaborazione nella capacità di lancio di micro e nano satelliti e la possibilità di
intensificare gli scambi di esperienze nel settore dei Remote Piloted System, anche attraverso uno studio comune sui sistemi MALE (Medium Altitude Long Endurance)».
Qualificata la prima donna “guida caccia”
I
l 15 luglio, il cap. AAran Liliana Capano è stata la prima donna ad essere
qualificata ufficiale “guida caccia”
dell’AM al termine del 10’ Corso “Controllo Intercettori” svoltosi al Reparto
Addestramento Controllo Spazio Aereo (RACSA) di Pratica di Mare.
La cerimonia per la consegna degli
attestati agli ufficiali e ai sottufficiali
neo-qualificati è stata presieduta dal
gen. SA Tommaso Ferro, vice comandante della Squadra Aerea e dal
col. Gennaro Lo Console, comandante del RACSA.
Ricordiamo che i controllori di intercettazione - “guida caccia” come
AERONAUTICA 8-9/2011
vengono chiamati in gergo tecnico sono incaricati di controllare missioni
aero-tattiche complesse di vario genere, sia addestrative che reali, nonché fornire assistenza a missioni di
rifornimento in volo e alla navigazione dei traffici operativi.
In particolare, nell’ambito della missione svolta dall’AM per garantire in
maniera continuativa la sorveglianza
e la difesa dello spazio aereo nazionale attraverso un sistema integrato
di radar e velivoli intercettori, il compito principale dei “guida caccia” è
quello di controllare le missioni di intercettazione aerea, ovvero il decollo
immediato (“scramble”) dei caccia intercettori della Forza Armata dirigendoli verso il velivolo “sospetto” allo
scopo di accertarne visivamente l’identità e intervenendo, ove necessario, per scortarlo fino ai limiti dello
spazio aereo di competenza.
5
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AERONAUTICA MILITARE
Cambi di comando e assunzioni d’incarico
I
l 6 luglio il gen. isp. capo (aus.)
CCrn Corrado Santoloci è stato
nominato direttore generale dell’Agenzia Nazionale Sicurezza Volo
(ANSV).
Santoloci, che ha concluso il servizio
il 30 giugno 2011 quale capo del III
Reparto della Direzione generale del
personale militare (Persomil) del ministero della Difesa, ha prestato servizio in vari incarichi, compreso quello
di membro effettivo della Commissione permanente per gli incidenti
occorsi ad aeromobili militari.
Il 15 luglio, a Milano, il gen. BA Roberto Nordio ha assunto il comando delle Forze di Combattimento
(CFC) dell’Aeronautica Militare subentrando al gen. DA Enzo Vecciarelli che il successivo 21 luglio è
subentrato al pari grado Settimo
Caputo nell’incarico di capo di Stato Maggiore del Comando della Squadra Aerea.
Il 25 luglio Il gen. DA (aus.) Carlo
Landi, che ha terminato il servizio
attivo per raggiunti limiti di età, è
stato nominato Direttore generale
dell’Aero Club d’Italia.
Il 29 Luglio, a Roma, il gen. brig. AAran Giuseppe Li Causi ha sostituito
il gen. sq. AAran Stenio Vecchi nell’incarico di capo del Servizio dei Supporti del Comando Logistico AM.
Il 31 luglio, a Roma, il gen. SA
Gianfranco Trinca ha sostituito il
pari grado Luciano Massetti, che
ha lasciato il servizio per raggiunti
limiti di età, nell’incarico di capo
dell’Ufficio attività aerea del Dipartimento della protezione civile.
Il 1° agosto, a Centocelle, il gen. DA
Settimo Caputo, ha assunto l’incarico di capo di Stato Maggiore del
Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) subentrando al gen.
SA Roberto Corsini.
Il 1° agosto, a Centocelle, il gen. BA
Eugenio Lupinacci è subentrato al
pari grado Germano Quattrocioc-
6
chi nell’incarico di capo del Reparto
Piani del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI)
Il 9 agosto, sulla base di Camp Arena a Herat, in Afghanistan, il col.
CCrn Guglielmo Sibilia ha sostituito il pari grado Luigi Parrella nell’incarico di direttore del Centro
Amministrativo d’Intendenza Interforze (CAI-I).
Il 31 agosto, a Centocelle, il gen. DA
Carlo Magrassi ha assunto l’incarico di vice comandante della Squadra
Aerea in sostituzione del gen. SA
Tommaso Ferro.
Il 1° settembre, a Roma, il brig. gen.
CCrn Arnaldo D’Orazio è subentrato al gen. isp. CCrn. Raffaele Tortora nell’incarico di capo del Servizio
di Commissariato ed Amministrazione del Comando Logistico AM.
Il 5 settembre, a Roma, il gen. SA
Roberto Corsini ha assunto l’incarico di sottocapo di Stato Maggiore
dell’Aeronautica Militare in sostituzione del pari grado Maurizio Lodovisi.
Il generale Corsini, nato a Cividale del Friuli
nel 1954, dopo
la
frequenza
dell’Accademia
Aeronautica con
il corso Orione
3° ed il conseguimento del brevetto di pilota militare con succesiva abilitazione all’F-104
viene assegnato quale pilota “combat
ready” al 154° Gruppo del 6° Stormo e,
successivamente, alla Scuola Volo
Avanzato Aviogetti quale istruttore.
Trasferito poi al 28° Gruppo del 3°
Stormo, dove ricopre anche gli incarichi di comandante di Gruppo e di capo Ufficio operazioni di Stormo, nel
1991, durante la Guerra del Golfo, è
comandante del Distaccamento caccia
ricognitori rischierati in Turchia.
Nel corso della sua carriera, oltre a prestare servizio al 3° Reparto dello Stato
Maggiore dell’Aeronautica, ove si è interessato principalmente di problematiche operative, è stato comandante del
2° Stormo con il quale ha partecipato
alle Operazioni “Allied Force” in Kosovo e “Joint Force” in Bosnia.
Tra il 2003 ed il 2004 è stato “Italian
Senior National Representative” presso il “Central Command” di Tampa in
Florida (USA) e, successivamente, vice capo del 4° Reparto SMA dove ha
seguito la fase iniziale dell’acquisizione e dell’operatività dei Predator.
Dal 2005 al 2007 ha svolto l’incarico
di vice capo e responsabile dell’area
Pianificazione generale del 3° Reparto
dello Stato Maggiore Difesa.
Dal settembre all’ottobre 2007 è stato
comandante dei Comando “Aquila” di
Milano e “Drago” di Bari, avendo alle
dipendenze tutti gli Stormi da combattimento dell’Aeronautica Militare.
Dal novembre 2007 al giugno 2010
ha ricoperto l’incarico di comandante
delle Forze da Combattimento, struttura in cui sono confluite le competenze dei citati “Aquila” e “Drago”,
incarico che lascia per quello di capo
di Stato Maggiore del Comando Operativo Interforze (COI).
Il gen. Corsini ha frequentato numerosi corsi di specializzazione in Italia
e all’estero, ha conseguito la laurea in
Scienze aeronautiche, quella in
Scienze internazionali e diplomatiche
e il dottorato in Scienze strategiche.
Ha al suo attivo oltre 3.300 ore di volo tutte su velivoli da combattimento.
Il 5 settembre, a Roma, il gen. SA
Paolo Magro è subentrato al pari
grado Orazio Stefano Panato nell’incarico di titolare della Direzione
per l’Impiego del Personale dell’Aeronautica Militare (DIPMA).
Il gen. Magro, nato a Udine nel 1952,
dopo la frequenza dell’Accademia Aeronautica
con il corso Marte 3° ed il conseguimento del
brevetto di pilota
militare, è stato
assegnato al 9°
AERONAUTICA 8-9/2011
AER 08-09_2011_1a_parte_1a Parte 16/09/11 17:08 Pagina 7
AERONAUTICA MILITARE
Stormo dove, conseguita la qualifica
di “combat ready” su F-104S, ha prestato un lungo servizio rivestendo in
successione gli incarichi di comandante della 84ª e della 91ª Squadriglia,
capo Sezione operazioni, comandante
del 10° Gruppo, capo Ufficio sicurezza
volo e capo Ufficio operazioni.
Nel 1989 viene assegnato al 3° Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica
quale capo della Sezione Difesa Aerea
e Valutazioni Tattiche, incarico che
lascia nel 1994 per assumere il comando del 32° Stormo che sta iniziando la conversione sull’AMX.
Nel 1995 ritorna allo SMA con l’incarico di capo del neocostituito 4°
Ufficio Cooperazione Internazionale
e, successivamente, del 3° Ufficio Addestramento.
Nel 1997, a seguito alla ristrutturazione del 3° Reparto, assume l’incarico di capo del 2° Ufficio Operazioni e
Addestramento che lascia l’anno dopo perché nominato addetto per l’Aeronautica all’Ambasciata italiana a
Londra. Nel 2001 diviene vice comandante della Divisione caccia intercettori e nel 2002 vice capo del 3°
Reparto dello Stato Maggiore Difesa
fino al 2004 quando viene assegnato
allo SMA prima quale vice e poi quale capo del 3° Reparto.
Nel 2009 è nominato capo del 3° Reparto dello Stato Maggiore Difesa che
lascia nel giugno 2011 in quanto destinato a breve all’attuale incarico.
Il gen. Magro, che ha frequentato numerosi corsi di specializzazione in
Italia e all’estero, ha al suo attivo oltre 2.500 ore di volo, prevalentemente
su velivoli a getto monoposto.
Il 6 settembre, nel corso di una cerimonia svoltasi a Pratica di Mare, il
gen. SA Maurizio Lodovisi ha assunto l’incarico di Comandante Logistico dell’Aeronautica Militare in
sostituzione del pari grado Giuseppe Marani che ha lasciato il servizio attivo per raggiunti limiti di età.
Il generale Lodovisi, nato a Camugnano (Bologna) nel 1953, dopo la
frequenza dell’Accademia Aeronautica con il corso Nibbio 3° e il conseguimento del brevetto di pilota
militare presta servizio presso il 6°
Stormo CB. Nel maggio 1981 viene
AERONAUTICA 8-9/2011
assegnato al Reparto Sperimentale Volo (RSV)
fino all’ottobre
dello stesso anno, quando viene inviato a
frequentare il
corso “Test Pilot
School” sulla base aerea di Edwards
in California.
Rientrato in patria nel 1982 presta
un successivo lungo servizio presso il
RSV quale pilota collaudatore assumendovi poi, nel 1988, l’incarico di
comandante del 311° Gruppo Volo e,
nel 1994, quello di comandante.
Due anni dopo è assegnato al 4° Reparto dello Stato Maggiore AM quale
capo del 1° Ufficio e, l’anno successivo, di capo del 2° Ufficio.
Nel periodo maggio-agosto del 1997
comanda il 2° Reparto Operativo Autonomo dell’AM sulla base aerea di
Pristina (Kosovo).
Nel settembre 2000 viene assegnato
al Segretariato Generale della Difesa e
Direzione Nazionale Armamenti
(SGD/DNA) come vice capo del 4°
Reparto, incarico che lascia nell’ottobre del 2002 per quello di capo del 4°
Reparto dello SMA. Nell’ottobre 2006
diviene capo del 4° Reparto di
SGD/DNA in qualità di responsabile
di tutti i programmi di armamento
della Difesa.
Dal 1° novembre 2009 assume l’incarico di vice comandante della Squadra Aerea di Roma, incarico che
lascia il 18 febbraio 2010 per assumere quello di sottocapo di S.M.
dell’AM.
Ha all’attivo circa 5.000 ore di volo
su più di 50 tipi di velivoli sia ad ala
fissa che rotante.
Il 7 settembre, a Roma, il gen. SA
Orazio Stefano Panato è divenuto
presidente del Centro Alti Studi Difesa (CASD) in sostituzione dell’amm.
sq. Marcantonio Trevisani.
Il gen. Panato, nato a Boschi Sant’Anna (Verona) nel 1950, dopo la frequenza dell’Accademia Aeronautica con il
corso Ibis 3° e il conseguimento del
brevetto di pilota militare, ha prestato
servizio quale pilota “combat ready” su
F-104 alla 3ª Aerobrigata. Successiva-
mente, dopo il
corso di collaudatore all’Empire Test Pilots’
School in Gran
Bretagna, ha
operato presso il
Reparto Sperimentale di Volo
di Pratica di Mare dove ha collaborato,
tra l’altro, alle prove in volo dei velivoli
Tornado e AMX ed è stato dimostratore
in volo dei velivoli Tornado e G.222 in
numerose manifestazioni in Italia e all’estero.
Nel corso della sua carriera, oltre a ricoprire incarichi di Stato Maggiore,
ove si è interessato di programmi di
sviluppo di nuovi velivoli fra cui l’Eurofighter e d’investigazione di incidenti
di volo, è stato comandante del 311°
Gruppo Sperimentazioni di volo, comandante del 6° Stormo, comandante
in 2ª dell’Accademia Aeronautica e comandante della Divisione Aerea a Milano, ente che raggruppa i velivoli da
attacco e da ricognizione dell’AM.
Ha inoltre diretto per più di due anni l’Ufficio del capo di Stato Maggiore dell’AM e dal 1999 al 2002 è stato
Consigliere militare presso la Rappresentanza permanente d’Italia al
Consiglio Atlantico a Bruxelles. Dal
2004 al 2006 è stato sottocapo di
Stato Maggiore dell’AM e, successivamente, vice direttore del Servizio
per le Informazioni e la Sicurezza
Militare (SISMI) e dell’Agenzia per le
Informazioni e la Sicurezza Esterna
(AISE).
Dal 28 febbraio 2011 era responsabile
della Direzione per l’Impiego del Personale dell’Aeronautica Militare
(DIPMA).
Oltre a frequentare corsi di scuola di
guerra, di sicurezza del volo e di management, ha conseguito la laurea in
Scienze aeronautiche e quella in
Scienze internazionali e diplomatiche.
Ha al suo attivo oltre 3.800 ore di volo su numerosi tipi di velivoli a getto
e convenzionali.
Il 7 settembre, a Roma, il gen. BA
Stefano Vito Salamida ha sostituito il brig. gen. CCrn Bernardo Gallo nell’incarico di capo del 6°
Reparto Affari economici e finanziari
dello Stato Maggiore Aeronautica.
7
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AERONAUTICA MILITARE
“Basco blu” a nuovi “Fucilieri dell’aria” dell’AM
I
l 12 Luglio, a Martina Franca, ha
avuto luogo la cerimonia per la consegna del “basco blu” ai militari
dell’AM che hanno frequentato con
successo l’11° corso per la qualifica di
“Fucilieri dell’aria” e che, ora, andranno ad alimentare il gruppo “Protezio-
ne delle Forze” del 9° Stormo di Grazzanise e il Battaglione Fucilieri dell’aria del 16° Stormo di Martina Franca.
All’evento - presieduto dal comandante della 1ª Brigata Aerea “Operazioni
Speciali, gen. BA Roberto La Manna
e dal comandante del 16° Stormo,
col. Paolo Citta - erano presenti, oltre
a numerosi familiari dei corsisti, il comandante del 9° Stormo col. Marino
Francavilla, il comandante del 17°
Stormo, col. Riccardo Rinaldi, il sindaco di Cisternino Donato Baccaro e le
rappresentanze con Labari delle Associazioni d’arma locali.
Il “basco blu” è stato consegnato ai
neo-fucilieri dagli istruttori dell’11° cor-
so che, dal 22 febbraio scorso, hanno
curato l’addestramento degli aspiranti,
qualificando soltanto quelli che hanno
dimostrato spirito di adattabilità, equilibrio, prontezza, nonché capacità di
operare nei diversi scenari per tempi
prolungati.
Visite straniere a enti e reparti dell’AM
Il capo di Stato Maggiore della
Força Aérea Portuguesa a Elmas
Il capo di Stato Maggiore della Difesa
dei Paesi Bassi a Decimomannu
Il 12 luglio il gen. José António de Magalhães Araújo Pinheiro, capo di Stato Maggiore della Força Aérea
Portuguesa, ha compiuto un visita al
Distaccamento dell’Aeronautica Militare di Elmas in occasione dell’avvicendamento tra i propri equipaggi che
dal 15 marzo operano, a fasi alterne,
sulla base sarda con gli aerei C-295M
nelle attività di volo relative all’operazione “Poseidon”.
Ricordiamo che la “Poseidon” - disposta dall’Agenzia Europea per la Gestione della Cooperazione Operativa
alle Frontiere Esterne (FRONTEX),
della quale l’Italia è uno dei Paesi
membri - ha lo scopo di pattugliare alcune aree del Mediterraneo al fine di
controllare i flussi migratori provenienti dal Nord Africa.
Il 27 luglio, il generale Peter van Uhm,
capo di Stato maggiore della Difesa
dei Paesi ha incontrato il personale
della Forza aerea olandese che, nell’ambito dell’operazione “Unified Protector” in Libia, opera presso il
Reparto Sperimentale e di Standardizzazione al Tiro Aereo (RSSTA) di
Decimomannu.
Il segretario di Stato del Regno
Unito a Gioia del Colle
Il 31 luglio il segretario di Stato del
Regno Unito, Liam Fox, ha visitato la
base aerea di Gioia del Colle dove ha
incontrato il personale del 906th Expeditionary Air Wing britannico colà
dislocato con i Tornado e i Typhoon
per partecipare alle operazioni aeree
in Libia.
Il ministro della Difesa francese a
Sigonella
Il 27 luglio il ministro della Difesa francese Gerard Longuet, accompagnato
dal capo di Stato Maggiore dell’Armée
de l’Air generale Jean-Paul Paloméros e dall’ambasciatore francese in
Italia Jean-Marc de la Sabliére, ha visitato la base aerea di Sigonella dove
è rischierato il distaccamento francese di velivoli Rafale impegnato nell’operazione “Unified Protector” in Libia.
8
Il ministro della Difesa danese
al 41° Stormo
L’8 agosto, il ministro della Difesa danese, signora Bech Gitte Lillelund, è
stato in visita all’aeroporto di Sigonella, sede del 41° Stormo, dove - con
una delegazione di parlamentari del
suo Paese - ha incontrato il personale
della forza aerea danese colà rischierato nell’ambito della partecipazione
all’operazione “Unified Protector” in
Libia.
Il capo di Stato Maggiore delle
forze aeree svedesi a Sigonella
Il 16 agosto, il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare svedese,
generale Anders Silwer, è stato in visita all’aeroporto militare di Sigonella
dove ha incontrato il personale del
distaccamento svedese ivi rischierato per svolgere attività di volo nel
contesto dell’operazione “Unified
Protector”.
Il ministro della Difesa del Belgio
a Poggio Renatico
Il 5 e 6 settembre, il ministro della Difesa belga, Pieter De Crem, è stato in
visita al Comando Operazioni Aeree
(COA) e Combined Air Operations
Center 5 (CAOC5) di Poggio Renatico dove ha espresso il suo vivo ringraziamento per il supporto continuo
che la base di Poggio Renatico fornisce al personale belga impiegato nello staff dell’operazione “Unified
Protector” in Libia.
Successivamente il ministro ha incontrato il ten. gen. Ralph J. Jodice
dell’USAF, comandante il Combined
Forces Air Component (CFAC) attivato nell’ambito della citata “Unified
Protector”.
AERONAUTICA 8-9/2011
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AERONAUTICA MILITARE
Festeggiati con un raduno gli 85 anni
del 2° Stormo
I
l 9 settembre il
personale che
ha fatto parte
del 2° Stormo si è
radunato sull’aeroporto di Rivolto
in occasione dell’85° anniversario della costituzione del reparto che - denominato del “Cavaliere Nero” dal
personaggio raffigurato nel suo distintivo, il valoroso “cavaliere dei cavalieri”
Breus ricordato anche in una poesia
del Pascoli - è, ad oggi, il più antico tra
quelli dell’Aeronautica Militare.
L a giornata, aperta dalla cerimonia
per l’alzabandiera solenne e dalla de-
posizione di una corona di alloro al
monumento ai Caduti del reparto, è
proseguita con la visita alle varie mostre statiche allestite per l’occasione
con l’esposizione di velivoli ed apparati missilistici con la contemporanea
proiezione di video e alla mostra fotografica dedicata alla storia del reparto
la cui Bandiera di guerra è decorata
con una medaglia d’argento al Valor
Militare e di una medaglia di bronzo al
Valor Civile.
La mattinata è stata conclusa dall’esibizione, nel corso di un volo di addestramento, degli MB.339 della
Pattuglia Acrobatica Nazionale che,
tra il 2002 ed il 2007, ha svolto le proprie attività alle dipendenze del 2°
Stormo.
Missione delle Stormo è assicurare e
mantenere la prevista prontezza operativa della componente missilistica
attraverso l’attuale assegnazione della 1ª e 2ª Squadriglia SPADA; assicurare il regolare svolgimento dei servizi
aeroportuali ed il mantenimento delle
infrastrutture e degli impianti, anche a
favore del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico operante sulla base e
Nuovi piloti militari dell’AM
I
l 2 settembre, al 61° Stormo di Galatina di Lecce,
nel corso di una cerimonia presieduta dal comandante delle Scuole AM-3ª Regione Aerea, gen. SA
Pasquale Preziosa, sette allievi ufficiali piloti del corso Falco V ed uno del corso Eolo V hanno ricevuto
l’”aquila turrita” che ha sancito il conseguimento del
brevetto di pilota militare.
Alla cerimonia, conclusa dal passaggio di una formazione di velivoli MB.339 sul luogo dell’evento, erano
presenti numerose autorità civilie militari del luogo oltre ai familiari degli allievi neo-brevettati.
AERONAUTICA 8-9/2011
quant’altro necessario per il transito di
altri velivoli; concorrere, nel rispetto
delle direttive emanate dalle superiori
autorità, al servizio di Difesa Aerea.
L’A.M. per l’emergenza nel
Corno d’Africa
S
u richiesta della Croce Rossa Italiana, l’Aeronautica Militare ha disposto - per il tramite della Sala Situazioni del 3° Reparto SMA - l’impiego di un
velivolo C-130J della 46a Brigata Aerea di Pisa per il trasporto di un veicolo Iveco Icarus dall’aeroporto di Pratica
di Mare a quello di Nairobi in Kenya, da utilizzare nelle
operazioni per far fronte alla grave emergenza in atto
nel Corno d’Africa.
9
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AERONAUTICA MILITARE
Promossi marescialli gli allievi del corso Onùris
della SMAM di Viterbo
I
l 9 settembre, alla Scuola marescialli dell’AM (SMAM) di Viterbo
comandata dal col. nav. Antonio
Gaetano Coppola, si è svolta la cerimonia per la consegna dei gradi di
maresciallo di 3ª classe ai 127 frequentatori del 12° corso Onùris,
gradi che - caso unico nella storia
della Forza Armata e significativa
testimonianza della vicinanza dell’Aeronautica Militare alle famiglie molti di essi hanno ricevuto dai propri genitori.
Nel corso dell’evento il presidente del
Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa,
La benedizione dei gradi e della sciabola d’onore
il gruppo di 100
persone che ogni
anno sfila il 3 settembre per le vie
della città trasportando la pesante
“macchina della
Santa”, ha consegnato la sciabola
d’onore al capocorso Vincenzo
Nicassio, sciabo- La consegna dei
la sulla quale gradi da parte dei
sarà inciso il sim- genitori
bolo del Sodalizio
stesso a testimonianza del forte lega-
me tra la cittadinanza di Viterbo e la
SMAM.
I neo-marescialli permarranno un’ulteriore anno presso la Scuola ove continueranno a frequentare le lezioni del
corso di laurea di 1° livello in Scienze
organizzative e Gestionali presso l’università della Tuscia o, per quelli della categoria Sanità, il corso di
Infermieristica presso la sede distaccata di Viterbo dell’università La Sapienza di Roma, svolgendo
contemporaneamente anche i corsi di
specialità, finalizzati a fornire una
qualificata preparazione per i futuri incarichi del grado.
Lo schieramento dei neo marescialli
6° corso per ufficiali AM addetti alla PI
P
resso l’Istituto Studi Militari Aeronautici (ISMA) di Firenze a
avuto luogo il 6° Corso per ufficiali dell’AM addetti alla “Pubblica
Informazione” (PI) ed il relativo tirocinio pratico ai quali hanno preso parte
23 frequentatori provenienti da vari
enti e reparti della Forza Armata.
Il Corso - aperto dai saluti di benvenuto del comandante dell’ISMA,
gen. BA Claudio Salerno, e del capo
dell’Ufficio pubblica informazione
dell’Ufficio generale del capo di SM
10
dell’AM (UGCSMA) organizzatore
del Corso stesso, col. pil. Achille
Cazzaniga - ha avuto lo scopo di
preparare il personale destinato ad
operare nel settore della PI qualificandolo a far pervenire ai cittadini,
tramite i mezzi di comunicazione di
massa, le informazioni sull’Aeronautica Militare che possono essere di
interesse per l’opinione pubblica:
dalla specifica competenza della
Forza Armata nel settore aerospaziale alle molteplici attività svolte
quotidianamente presso i suoi reparti in Patria e all’estero, fino alle iniziative umanitarie condotte in varie
parti del mondo, garantendo che tali
informazioni siano diffuse nel rispetto dei tempi e dei criteri tipici del settore giornalistico composto da
giornali, riviste specializzate, radio,
televisioni e nuovi media e caratterizzato da propri linguaggi, tempi e
meccanismi di funzionamento.
I frequentatori del Corso - che entreranno a far parte della complessa
organizzazione che l’AM ha da tempo costituita e che, composta da
personale con funzioni di “addetto
stampa”, e presente negli organismi
centrali e negli enti e reparti dislocati
sull’intero territorio nazionale - hanno seguito lezioni, esercitazioni e simulazioni tenute da personale
qualificato dell’AM e da alcuni giornalisti professionisti su diversi temi:
dal quadro teorico-normativo riguardante la comunicazione istituzionale
all’organizzazione della PI nell’ambito della Difesa, dagli strumenti dell’addetto stampa all’uso delle nuove
tecnologie per l’informazione, dal
monitoraggio dei media al Centro
Produzioni Audiovisivi dello Stato
Maggiore della Forza Armata.
Il tirocinio pratico, infine, ha consentito ai frequentatori di applicare concretamente le conoscenze acquisite
producendo le azioni e i documenti
di volta in volta richiesti dal verificarsi di eventi simulati nel corso di un’ipotetica esercitazione.
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SCIENZA, SPAZIO,
TECNICA E INDUSTRIA
2011, alla conquista del Cosmo
di Luca Rizzo
I
l 2011 sarà certamente un anno
che entrerà nella storia dell’esplorazione spaziale, grazie alle conquiste scientifiche e tecnologiche che
stanno portando l’umanità fino ai limiti del Sistema Solare, in un meraviglioso intreccio tra la tecnologia più
avanzata del XXI secolo e la “vecchia” tecnologia degli anni ’70, che
dopo un quarantennio torna in auge
e riserva sorprese straordinarie all’intera comunità scientifica mondiale.
Per la prima volta nella storia, nel
marzo scorso la sonda Messenger
della NASA è entrata in orbita attorno a Mercurio, il Pianeta più vicino
al Sole e relativamente poco distante dalla Terra, ma quanto mai affascinante e misterioso. Era il lontano
1975 quando la sonda Mariner 10
della NASA sorvolò per tre volte il
pianeta, svelandoci in realtà solo il
40% della sua superficie. Sono dovuti passare più di trenta anni per
colmare questa immensa lacuna e
fare in modo che una sonda non facesse dei semplici sorvoli (fly-by)
ma si mettesse in orbita attorno al
pianeta. Per raggiungere questo risultato sono state brillantemente risolte tutte quelle problematiche
tecniche che avevano impedito nei
primi cinquanta anni di esplorazione spaziale di andare alla conquista
del “messaggero degli dei”, partendo
da una attenta e saggia pianificazione della traiettoria del volo interplanetario fino ad arrivare alla
sopravvivenza all’interno dell’ambiente mercuriano, tutt’altro che accogliente data la vicinanza alla
nostra stella.
Lasciando le alte temperature del
Sistema Solare interno, la conquista
è proseguita con un altro straordinario successo, la messa in orbita
della sonda Dawn della NASA attorno all’asteroide Vesta, appartenente
alla Fascia Principale che si trova
tra Marte e Giove, e che probabilmente deve la sua esistenza proprio
al Pianeta Gigante, il quale con la
sua enorme attrazione gravitazionale si ritiene abbia impedito l’aggregazione di un pianeta lasciando
spazio alla fascia asteroidale, costellata di una grande vastità di frammenti rocciosi di varie dimensioni.
La missione assume una straordina-
ria importanza per tutta una serie di
motivazioni; è infatti la prima volta
che una sonda spaziale entra in orbita attorno ad un asteroide, e Dawn
ha raggiunto questo incredibile risultato sfruttando una tecnologia ed
una pianificazione di missione del
tutto innovativa: la propulsione ionica (che garantisce una spinta lentamente crescente nel tempo ma
duratura, certamente adatta ad una
serie di viaggi interplanetari per veicoli non abitati) e la cattura gravitazionale da parte del corpo centrale.
Gli obiettivi della missione sono
molteplici, e vanno dalla mappatura
fotografica della superficie del corpo
celeste fino alla determinazione della sua struttura interna. Dawn avrà
un anno di tempo per raggiungere
questi risultati scientifici, trascorsi i
quali dovrà lasciare l’asteroide e
riaccendere i motori per dirigersi
verso il pianeta nano Cerere, attorno
al quale entrerà in orbita nel febbraio 2015. I dati che la sonda raccoglierà in questo suo tour della
fascia asteroidale saranno certamente preziosi per l’intera comunità
scientifica e saranno una solida base
sulla quale preparare lo sbarco di
astronauti su un asteroide, che secondo i piani dell’Amministrazione
del Presidente USA Obama dovrà
avvenire attorno al 2025.
Oltrepassata la Fascia Principale, la
conquista spaziale prosegue puntando al pianeta Giove, il più grande
corpo planetario del Sistema Solare
che con la sua attrazione gravitazionale ha modellato in modo significativo la geografia dell’angolo di
Universo nel quale l’umanità ha trovato la sua culla natale. La missione
Juno, sempre guidata dalla NASA
nell’ambito del programma di esplorazione New Frontiers, ha l’ambizioso obiettivo di raggiungere il
pianeta nel luglio 2016, dopo cinque
anni di viaggio, per entrare in un’orbita polare nella quale rimarrà per
un anno. La missione avrà il compito di svelare le origini e la storia
evolutiva del pianeta gigante, studiando in particolare l’atmosfera
gioviana, di cui si vuole stabilire la
composizione e l’evoluzione meteorologica, la magnetosfera ed il cam-
po gravitazionale del pianeta. Per la
prima volta nella storia dell’esplorazione spaziale, una sonda opererà
nel Sistema Solare esterno (oltre la
fascia degli asteroidi) senza ricorrere all’energia nucleare ma sfruttando l’energia solare, fortemente
attenuata a quelle distanze dal Sole
(pari a circa 1/25 di quella presente
alla distanza media della Terra). La
sonda dovrà sempre mantenere i
suoi enormi pannelli solari di ben
60 metri quadrati costantemente
puntati verso il Sole, esclusa una
breve eclissi di pochi minuti che si
verificherà nell’ottobre 2013 in occasione della manovra di fly-by gravitazione attorno alla nostra Terra.
Superato Giove, l’esplorazione prosegue e diventa forse ancora più affascinante se si pensa che ad
esserne protagoniste sono le sonde
Voyager 1 e 2, lanciate nel lontano
1977 e che dopo quasi 34 anni stanno varcando le colonne d’Ercole del
Sistema Solare, lanciandosi all’interno dello spazio interstellare. Nel
momento in cui vengono battute
queste righe, il sito della NASA rivela che Voyager 1 si trova ad una distanza pari a 118 volte quella che
separa la Terra dal Sole (detta Unità
Astronomica, UA), ovverosia quasi
18 miliardi di chilometri dal nostro
pianeta. Sono numeri da capogiro,
smisuratamente grandi e che contrastano in modo spaventoso con
quelli immensamente piccoli che
descrivono la potenza di calcolo del
processore di bordo della sonda: appena 68K, di gran lunga inferiore rispetto alle capacità di un comune
telefono cellulare. Eppure, nonostante le limitate risorse a disposizione e la distanza dalla Terra,
Voyager 1 continua a lavorare egregiamente e insieme alla “sorella”, la
Voyager 2, distante poco più di 96
UA, sta fornendo agli scienziati preziose informazioni con le quali si
stanno rimodellando la forma e la
geometria dei confini del Sistema
Solare nella regione immediatamente a monte della gigantesca onda
d’urto (Bow Shock) che separa l’Eliosfera dal mezzo interstellare.
Lungi dall’essere tranquilla e silenziosa, la zona che stanno attraversando le sonde è quanto mai caotica
segue
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11
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SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA
e fatta di enormi “bolle” magnetiche
che interagiscono con le radiazioni
cosmiche fortemente energetiche.
Il 2011 infine si chiuderà con un altro tassello fondamentale nell’ambito dell’esplorazione del Sistema
Solare, la conquista del Pianeta Marte, già visitato da diverse sonde in
orbita e da rover che ne analizzano
la superficie (ad agosto Opportunity
ha raggiunto la sua destinazione finale, il cratere Endeavour, dopo ben
sette anni di “viaggio” sul pianeta), e
tuttavia ancora misterioso ed affascinante. È prevista per novembre la
partenza della missione Mars Science Laboratory che porterà il rover
Curiosity ad esplorare il Pianeta
Rosso a partite dal Gale Crater, allo
scopo di condurre una serie di misurazioni in situ con un livello di dettaglio ed una precisione mai raggiunta
nelle molteplici missioni precedenti,
dando risposte ad interrogativi legati
alla presenza della vita sul Pianeta
Rosso (v. pag. 23 di Aeronautica n.
6/2011 e articoli precedenti ivi richiamati).
Insomma, dopo cinquant’anni dall’inizio dell’avventura spaziale, il nome NASA è ancora sinonimo di
successi e di conquiste nell’esplorazione del nostro Universo. Tuttavia,
parte di questo successo è merito
della nostra piccola grande Italia,
che nel 150° anniversario dell’Unità
Nazionale può festeggiare tra le
stelle il raggiungimento di una serie
di brillanti traguardi. Diversi sono
infatti gli strumenti made in Italy
imbarcati sulle sonde summenzionate. Tra questi spiccano lo spettrometro ad infrarosso JIRAM (Jovian
InfraRed Auroral Mapper) ed il dispositivo di radio-scienza KaT (KaBand Translator) a bordo della
sonda Juno, e lo spettrometro VIR
(Visible and InfraRed mapping
Lanciata vero Giove la sonda
Juno della NASA
A
lle 18,25 (ora italiana) del 5 agosto, dal poligono di Cape Canaveral la NASA, nell’ambito del programma “New
frontiers”, ha lanciato verso Giove, con un vettore Atlas
V551, la sonda spaziale Juno il cui arrivo su quel pianeta è
previsto per il luglio 2016 dopo un viaggio di 2,7 miliardi di km.
La sonda, che pesa oltre 1.600 kg ed è alimentata da tre grandi
pannelli solari, è destinata a indagare - per mezzo di dieci strumenti - struttura, atmosfera e campo magnetico di Giove, noto
anche come il “gigante gassoso” del sistema solare, intorno al
quale effettuerà non meno di 30 orbite.
È da sottolineare in proposito che due di tali strumenti, il Jiram
e il KaT, sono di concezione e realizzazione italiane in quanto
progettati rispettivamente dall’Istituto nazionale di astrofisica
(INAF) di Roma e dall’università “La Sapienza” di Roma e costruiti il primo da Selex Galileo e il secondo da Thales Alenia
Space Italia per conto dell’Agenzia spaziale italiana (ASI).
In particolare il Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper) è legato
alla comprensione della dinamica e della composizione chimica
delle zone “aurorali” di Giove e allo studio della composizione della sua atmosfera mentre il Kat (Ka-Band
Translator) effettuerà esperimenti di radioscienza in grado di fornire informazioni sulla
composizione interna del pianeta e sul suo
campo gravitazionale.
A bordo, oltre a una targa dedicata a Galilei,
anche tre piccole statuine Lego di circa 4
cm ciascuna riproducenti le immagini di Galileo Galilei (che scoprì le quattro lune medicee del pianeta), di Giove e di sua moglie
Juno che da appunto il nome alla sonda.
Le statuine sono state create dalla Lego, di
concerto con la stessa NASA, nell’ambito
di un programma volto a stimolare nei giovani l’interesse per i temi scientifici.
12
spectrometer) imbarcato sulla sonda Dawn. Sono questi strumenti,
realizzati dalla Selex Galileo e dalla
Thales Alenia Space Italia ad essere
la più viva testimonianza delle reali
potenzialità dell’industria nazionale
e dell’ingegneria italiana, che pur in
un momento di profonda crisi economica a livello mondiale riescono
a mostrare una freschezza ed una
brillantezza senza dubbio entusiasmanti.
Possiamo certamente essere orgogliosi dei successi del nostro Paese
e degni eredi di coloro che secoli
addietro con i piccoli strumenti allora a disposizione iniziarono a
scrutare il cielo e ad avventurarsi
tra le meraviglie del Cosmo, certamente sognando di osservare quello
che oggi la tecnologia ci permette
di vedere, stando comodamente seduti davanti al nostro pc o al nostro
smartphone.
Il rover Curiosity
scenderà nel cratere
marziano di Gale
I
l rover Curiosity, che la NASA ha progettato per
l’esplorazione di Marte in sostituzione delle sonde Spirit e Opportunity (v. pag. 23 di Aeronautica n. 6/2011) atterrerà nel cratere Gale del
Pianeta rosso.
La NASA ha reso noto che il lancio di Curiosity,
delle dimensioni di un’automobile e conosciuto
anche come Mars Science Laboratory (MSL), è
stato programmato per un giorno compreso tra il
25 novembre e il 18 dicembre 2011.
Nell’occasione l’Agenzia spaziale statunitense ha
confermato che la missione primaria del rover,
della durata di un anno marziano (circa due anni
terrestri), è di acquisire, tramite la sua complessa
strumentazione, ogni dato utile a comprendere se
la zona di atterraggio abbia avuto condizioni favorevoli per lo sviluppo di microorganismi e se conservi eventuali tracce di forme di vita.
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SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA
Risultati positivi per la missione DAMA sulla ISS
S
ono stati recentemente resi noti
i risultati ottenuti nei dodici
esperimenti scientifici italiani portati dal nostro astronauta col. Roberto Vittori sulla Stazione spaziale
internazionale (ISS) con la missione
STS-134 della NASA - e denominati
DAMA (Dark MAtter - v. pag. 8 di Aeronautica n. 5/2011), esperimenti che
presentano complessivamente una
conclusione altamente positiva per
questo programma realizzato congiuntamente dall’Aeronautica Militare
e dall’Agenzia spaziale italiana (ASI).
In particolare:
APE (Astronaut Personal Eye progettato da G&A Engineering di Oricola L’Aquila) relativo ad un micro veicolo
da utilizzare quale supporto alle attività umane spaziali anche extraveicolari, ha effettuato con successo tutte
le operazioni programmate ed i dati
acquisiti sono in corso di analisi da
parte degli ingegneri di G&A.
ENOS (Electronic NOse for Space exploration curato dal Dipartimento di
elettronica della facoltà di ingegneria
dell’università Tor Vergata di Roma),
ha utilizzato per 78 ore i suoi tre “nasi
elettronici” per monitorare la qualità
dell’aria in diversi ambienti dell’ISS
raccogliendo dati che sono già all’esame dei ricercatori.
FOAM (Foam Shape Memory, una
schiuma polimerica brevettata dal dipartimento di meccanica della facoltà
d’Ingegneria dell’università di Roma
Tor Vergata) e portata nello spazio
per indagare sul processo di recupero
di forma di sostanze in assenza di
gravità. L’esperimento è consistito nel
riscaldare per 15 minuti ad una temperatura di 100°C le resine in un forno in miniatura ed ha consentito di
valutare il recupero di forma di tre
campioni di geometria differente.
NIGHT VISION (ideato dal dipartimento di progettazione molecolare
dell’Istituto di cristallografia/CNR di
Montelibretti - Roma) ha riguardato lo
studio del comportamento in micro-
gravità di speciali pigmenti contenuti
in alghe selezionate in grado, nel futuro, di proteggere la retina degli astronauti dalle radiazioni cosmiche che
possono causare temporanee diminuzioni delle capacità visive.
I primi risultati dell’esame dei campioni, già sottoposti ad una immediata
analisi al Kennedy Space Center e
poi a quella, ancora in corso, nei laboratori di cristallografia del CNR, indicano una capacità del materiale
biologico di tollerare le condizioni
estreme dello spazio.
VIABLE ISS (eValuatIon And monitoring of microBiofiLms insidE International Space Station del dipartimento
di agrobiologia e agrochimica dell’università della Tuscia di Viterbo). Consiste nel monitoraggio dei vari generi di
biocontaminazione da batteri e funghi
presenti sulla ISS - in un periodo di
circa tre anni - e nell’analisi dei possibili sistemi di controllo dei biofilm.
BIOKIS (BIOKonISS)
I sette esperimenti relativi a questo
programma, portati sulla ISS in due
container realizzati per l’ASI dalla
Kayser Italia SpA di Livorno e relativi
al settore della biologia cellulare e
della radioprotezione, sono stati tutti
effettuati con successo.
Sono stati, infatti, estratti i campioni
dai relativi contenitori, campioni che,
con i dati e le misurazioni acquisite,
sono stati consegnati ai rispettivi responsabili scientifici che, per alcuni di
essi, hanno già reso noto di aver acquisito utili e promettenti indicazioni.
Ricordiamo che i sette diversi esperimenti riguardavano:
- BioS-PORE (dipartimento di farmacologia, università di Firenze) volto a
studiare l’interazione di due genomi
diversi durante il processo di sporificazione e germinazione delle spore;
- Photo-Evolution (Istituto di cristallografia, CNR), per verificare la possibilità di produrre ossigeno in modo
naturale durante le missioni spaziali di
esplorazione umana;
- HiDOSE (Heavy Ions DOSimetry
Experiment del dipartimento di scienze fisiche, università “Federico II” di
Napoli) per il monitoraggio della radiazione cosmica primaria;
- TARDIKISS (TARDIgrades in Space
del dipartimento di biologia animale,
università di Bologna e Reggio Emilia)
che ha utilizzato i Tardigradi (organismi multicellulari in grado di colonizzare gli ambienti più inospitali della
Terra) per studiare quali geni, molecole o meccanismi sono coinvolti nella
capacità di sopravvivere in condizioni
di stress estremo quali quelle dell’ambiente spaziale;
- 3DISS (Diamond Dosimeters onboard ISS del dipartimento di astronomia e scienze dello spazio, università
di Firenze) che ha avuto lo scopo di
misurare la dose di radiazioni assorbita durante una missione spaziale di
breve durata, valutare il danno genetico sofferto dal soggetto e correlare il
danno biologico con le misure dosimetriche;
- nDOSE (neutrons DOSimetry Experiment dell’Istituto nazionale di fisica
nucleare, sezione di Torino) è un sistema di misurazione di radiazioni per
lo sviluppo di nuove applicazioni come dosimetri a neutroni utilizzabili in
viaggi intercontinentali o da popolazioni che vivono in alta quota;
- Arabidops-ISS (dipartimento di ortoflorofrutticultura, università di Firenze), condotto su piantine normali e
mutanti quali l’arabidops per chiarire
alcune delle fasi della risposta fisiologica delle piante allo stress da assenza di gravità e, quindi di verificare la
possibilità di coltivare le piante nelle
missioni spaziali a lungo termine.
Ricordiamo ancora che ai 12 esperimenti di cui sopra si è affiancato anche l’“ASIA for Human Flight”,
progettato dall’Information Technologies Services srl e dal Campus Biomedico di Roma, nella prospettiva
applicativa in future missioni spaziali
nel settore della prognostica medica.
Provata con successo una nuova testata russa
I
l 4 settembre, dal poligono di Plesetsk nell’Arkhangelsk, la Russia ha effettuato con successo la prova di una nuova
testata a bordo di un missile intercontinentale balistico RS-12M Topol (v. anche pag. 21 di Aeronautica n. 1/2005)
che, ha colpito il suo bersaglio nella penisola della Kamchatka.
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SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA
La Russia conferma che realizzerà un albergo nello spazio
A
pag. 10 di Aeronautica n. 10/2010 questo giornale dava notizia dell’intenzione della Russia di costruire una stazione spaziale commerciale
(Commercial Space Station - CSS), cioè una struttura
con caratteristiche di un vero e proprio albergo da mettere a disposizione di privati.
E alla metà di agosto la società aerospaziale russa Orbital Technologies ha confermato di voler realizzare entro il 2016, in collaborazione con il gruppo statale
Energhija, che da 40 anni progetta e produce razzi vettore, «il primo albergo intergalattico con vista Terra» in
grado di accogliere i suoi primi turisti.
L’albergo, battezzato con il nome di Commercial Space
Station Hotel e costituito da una struttura basata su tecnologie d’avanguardia, verrà messo in orbita a 349 chilometri di altezza e
potrà ospitare fino
a sette persone,
in quattro cabine
con grandi finestre da cui poter
ammirare il nostro
Pianeta.
Il viaggio di andata e ritorno, della
Lanciato dalla Russia
il radiotelescopio Spektr-R
L
’8 luglio la Russia ha posto in orbita il radiotelescopio
Spektr-R per mezzo di un un vettore Zenit-3M/FregatSB lanciato dal cosmodromo di Baikonur.
Lo Spektr-R è un osservatorio astrofisico
automatico unico al
mondo nato per esplorare i confini dell’universo e che verrà
impiegato, in particolare, per l’osservazione di fenomeni al di
fuori della nostra galassia quali, ad esempio,
oggetti
extragalattici remoti, e
di studiare buchi neri,
stelle a neutroni nella Via Lattea, quasar e pulsar.
Il radiotelescopio resterà in volo per almeno cinque anni a
circa 340mila km d’altitudine, e seguirà un’orbita insolita,
che terrà conto dell’impatto della gravitazionale lunare «ellittica e più vicina all’orbita della Luna» (che comunque si trova a 50mila km di distanza). Grazie all’influenza della Luna,
l’orbita cambierà angolazione, consentendo a Spektr - che
opererà congiuntamente con i telescopi radio sulla Terra - di
scansionare lo spazio creando così anche un sistema comune per ricevere le immagini, le coordinate e i movimenti
angolari di vari oggetti nell’universo.
14
durata di due giorni, avverrà con una apposita Soyuz e la
permanenza nell’hotel spaziale sarà di cinque giorni; il
tutto ad un costo di circa 600.000 euro che, fanno notare
gli ideatori, è notevolmente inferiore ai 25 milioni di dollari
pagati mediamente da ciascuno dei cinque “turisti”, tra i
quali una donna, che sulla Stazione spaziale internazionale (ISS) hanno finora goduto di un soggiorno di una
settimana (v. pag. 9 di Aeronautica n. 5/2007).
Anche le comodità offerte, è stato precisato dal direttore
di Orbital Technologies Serghej Kostenko, sono migliori
di quelle sulla ISS: i visitatori, ad esempio, potranno
scegliere di dormire in letti orizzontali o verticali, la zona
bagni ha docce con un sistema per il riciclo delle acque
reflue (sulla ISS gli astronauti devono accontentarsi di
lavarsi con un panno umido), l’aria verrà filtrata per rimuovere gli odori e i batteri per poi ritornare in circolo
pulita come prima e, ancora, è prevista l’utilizzazione
dell’urina che, entrando nel sistema di riciclaggio, potrà
essere addirittura trasformata in acqua potabile.
L’unica cosa che, forse, non accontenterà in pieno i turisti saranno i pasti in quanto i cibi, preparati a terra, saranno poi riscaldati in un forno a microonde.
Ricordiamo che la CSS è progettata per consentire l’attracco di ogni tipo di navicelle quali le russe Soyuz e
Progress, la Shenzhou cinese e la Dragon statunitense.
Fallito il 44° lancio della
navetta russa Progress
I
l 24 agosto la navicella spaziale senza equipaggio
Progress M-12M, giunta alla sua 44ª missione per
il trasporto di oltre 2,9 tonnellate di cibo, carburante e rifornimenti vari alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), è andata distrutta precipitando nella
provincia meridionale di Altai in Siberia 5 minuti e
mezzo dopo il lancio in quanto il razz o vettore
Soyuz-U non è riuscito a mandarla in orbita per il
malfunzionamento del suo stadio superiore.
Un fallimento che, il giorno dopo, ha indotto la Roscosmos, l’Agenzia spaziale russa, a rinviare la
prossima missione Soyuz TMA-22, originariamente
prevista per il 22 settembre, fino a quando non saranno state accertate le cause dell’incidente.
È da ricordare in proposito che, attualmente, le
Soyuz russe sono le uniche capsule con equipaggio in grado di raggiungere la ISS dopo il ritiro della
flotta degli Space Shuttle della NASA.
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SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA
Scelto l’Atlas V per il lancio della CST-100
L
a Boeing ha recentemente ufficializzato la scelta del razzo Atlas V - prodotto dalla
United Launch Alliance, società paritaria tra la stessa Boeing e Lockheed Martin quale vettore della capsula Crew Space Transportation 100 (CST-100) oggetto del
programma “Commercial Crew” con il quale la NASA tende a riavere, dopo il “pensionamento” degli shuttle, la possibilità di accedere alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS)
con mezzi propri senza ricorrere a quelli di altri paesi come la Russia (v. anche pag. 11 di
Aeronautica n. 7/2011).
Secondo quanto reso noto in proposito, esteriormente la CST-100 è molto simile alla Orion,
il veicolo spaziale in costruzione per la NASA da Lockheed Martin (v. pag. 11 di Aeronautica
n. 3/2011), ma le sue dimensioni esatte non sono state comunicate. Tuttavia, in base a indiscrezioni trapelate in proposito, essa sarebbe più grande del modulo di comando Apollo
delle missioni sulla Luna e più piccolo della Orion, ma in grado di recare comunque a bordo
fino a sette persone, di rimanere in orbita fino a sette mesi e riutilizzabile per un massimo di dieci missioni. La
CST-100, infine, sarebbe compatibile, oltre all’Atlas V, con altri vettori multipli quali il Delta IV e il Falcon 9.
La Boeing ha affermato che, qualora la NASA dovesse assegnarle un contratto di sviluppo del progetto CST-100
che sta portando avanti in collaborazione con la Bigelow Aerospace, potrebbe effettuare già nel 2015 un volo orbitale autonomo, un lancio di prova transonico abortito e un lancio con equipaggio a bordo.
Provato dagli USA il STSS
Accordo per l’IXV
I
T
l 21 luglio è stata effettuata con esito positivo la prova del
dimostratore dell’STSS che la Northrop Grumman sta
sviluppando per la Missile Defence Agency (MDA) degli
Stati Uniti.
Lo Space Tracking and Surveillance System (STSS - v. anche pag. 11 di Aeronautica n. 5/2009) è il sistema di sorveglianza dello spazio che, costituito da una costellazione di
satelliti a raggi infrarossi posti in orbita bassa dovrà rilevare
e monitorare i missili balistici di qualsiasi origine in tutte le
fasi del loro volo allo scopo di permettere ai sistemi antimissili statunitensi di intercettarli ed abbatterli qualora costituissero una minaccia.
Il dimostratore ora provato è stato
in grado di acquisire e seguire uno
Short-Range Air-Launched Target
(SRALT), razzo monostadio a propellente solido, sganciato da un C17 nel Pacific Ocean Test Range
presso la San Nicolas Island, al
largo della costa californiana.
È di Lufthansa il primo volo di
linea con biocarburanti
I
l 15 luglio la tedesca Lufthansa ha inaugurato con un Airbus
A321 il primo volo di linea utilizzante biocarburanti. Nell’occasione la compagnia ha annunciato che per sei mesi saranno
effettuati con quel tipo di aereo quattro voli giornalieri andata-ritorno sulla tratta Amburgo-Francoforte, voli nel corso dei quali i
propulsori IAE V2500 degli A321 bruceranno una miscela di biocarburanti composta per metà da kerosene e per metà da esteri
e acidi grassi idrotrattati (HEFA).
I voli sono programmati anche per raccogliere dati sulle conseguenze dell’uso sistematico dei biocarburanti sostenibili sulle prestazioni degli aeromobili.
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hales Alenia Space ha firmato con l’Agenzia
spaziale europea (ESA) l’accordo per la produzione del dimostratore di rientro atmosferico
IXV (Intermediate eXperimenting Vehicle - v. anche
pag. 9 di Aeronautica n. 7/2009) e del suo segmento di terra.
Ricordiamo che il progetto intende sviluppare un mezzo autonomo europeo di rientro dallo spazio, caratterizzato da elevata aerodinamicità, da un sistema di
controllo ad alte prestazioni e da un innovativo sistema
di protezione termica durante il rientro nell’atmosfera.
Collaudato il J-2X
I
l nuovo motore J-2X che la Pratt & Whitney
Rocketdyne ha sviluppato per la NASA e che
potrebbe equipaggiare lo stadio superiore di un
futuro vettore pesante spaziale statunitense, ha
iniziato le prime prove di accensione presso il
banco prova A-2 dello Stannis Space Center nel
Mississippi, ente tra l’altro utilizzato originariamente per le prove dei motori del Saturn V e poi
modificato negli anni ’70 per quelle relative ai
motori SSME degli shuttle.
Il J-2X, versione potenziata del J2, alimentato da
ossigeno e idrogeno liquidi, è in grado di generare
una spinta di 1.300 kN in modalità primaria, consentendo così il trasporto di una navicella in orbite
basse, o - cambiando la quantità di propellente di 1.075 kN in modalità secondaria ed essere così
utilizzato nelle missioni in partenza dalle orbite
basse, come quelle verso la Luna, asteroidi o altre
destinazioni spaziali. È da ricordare in proposito
che il J-2X ha la possibilità di essere riacceso diverse volte, in modo tale da supportare un ampio
range di requisiti di missione.
15
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SUL FILO DEI RICORDI
A seguito della lettura dell’articolo “Alpino o aviatore” pubblicato a pag. 14 di Aeronautica n. 5/2011 un socio
ci ha inviato il seguente suo ricordo sul tema della “affinità” che lega le due categorie.
Avieri ed alpini in Val d’Aosta
di Petronio Malagoli
L
a vita aeronautica mi soddisfaceva. Il lavoro era gratificante e
poco importava in quegli anni
se lo stipendio era del tutto inadeguato. Per lo Stato avevo lo stesso
coefficiente retributivo di un “inserviente dei Giardini Reali di Palermo”.
L’aspetto che maggiormente mi piaceva era il cameratismo tra i colleghi
e la cordialità dei rapporti con superiori ed inferiori di grado.
Credo che l’Aeronautica sia riuscita,
sino dalle origini, ad instaurare tra il
personale un clima di schietta cordialità, mai lesiva nei rapporti di natura gerarchica, perché improntata
sul reciproco rispetto. I ragazzi di leva, dopo un breve periodo, guarivano
dalla sindrome “gonne della mamma” e si inserivano a pieno titolo nella “Grande Famiglia”, anche se
spesso le gonne, un po’ più corte e
più variopinte, costituivano per loro
sempre un problema. In occasione di
un viaggio in Val d’Aosta ebbi l’opportunità di rendermi conto dell’attaccamento dei giovani all’Arma
Azzurra anche dopo il loro congedo.
In collaborazione con il Soccorso Alpino stavamo censendo e mappando
tutti i possibili eliporti di fortuna nelle
valli aostane con e senza innevamento: un lavoro particolarmente impegnativo ed anche faticoso. Oltre gli
spiazzi più idonei sotto il profilo della
sicurezza al volo, si dovevano individuare e riportare sulla carta strade e
sentieri di accesso. Di giorno raggiungevamo in volo le località scelte dai
soccorritori locali, trasbordavamo
manichini dai toboga alle barelle di
bordo e simulavamo il trasferimento
all’ospedale, alla sera riportavamo sulle carte gli appunti e gli schizzi redatti
frettolosamente sull’elicottero o su un
tavolo improvvisato.
Dopo una decina di giorni chiesi al
Capo Missione il permesso di trascorrere a Milano il fine settimana per risolvere anch’io un problema di
gonne. Il permesso fu accordato e mi
fu anche suggerito di approfittare per
il rientro del camion che trasportava
il carburante e l’olio per i velivoli. Al
circolo del Comando Aeronautico di
Milano rintracciai l’autista del mezzo
e concordammo di partire il pomeriggio della domenica.
Risolti felicemente i miei problemi,
mi presentai puntuale all’appunta-
16
mento. Un messaggio giunto poco
prima, ci fece modificare l’itinerario:
dovevamo passare dal Deposito di
Gallarate per ritirare delle parti di ricambio per gli Agusta-Bell.
L’autista, un esuberante e simpaticissimo maresciallo valtellinese, con
una verve insolita per la gente di
montagna, mi assicurò che, dato il
carico, avremmo effettuato un viaggio in tutta tranquillità. Dopo alcuni
chilometri mi mise anche a parte dei
suoi buoni propositi: voleva farsi perdonare dal Capo Servizio lo sfortunato trasporto da Vigna di Valle a
Torino dello SVA di Gabriele D’Annunzio che, per la sua guida un po’
allegra e la chiusura difettosa di una
sponda, in una curva era volato via.
Come professionista l’episodio lo
aveva amareggiato molto ma non poteva ancora fare a meno di trovare
divertente il fatto di essere riuscito
dove avevano fallito gli Austriaci in
occasione del volo su Vienna.
A Gallarate l’allegro autista mi propose un’altra deviazione necessaria
per evitare il traffico dei vacanzieri
torinesi provenienti dal Lago Maggiore, sottolineò anche che la strada
tortuosa ma pittoresca si snodava tra
amene colline dove sorgevano celebri
luoghi sacri: Madonna della Fontana,
Santuario di Cavallero, Abbazia di
Campiglia, Santuario di Graglia e,
dulcis in fundo: Oropa. Tanto fervore
religioso mi convinse e con pia devozione lasciammo la Strada Statale n°
142 decisamente troppo laica.
Il camion con il suo carico di venti
fusti e sette casse, arrancava sulla salita che porta ai 1.382 metri delle
Bocche di Sessero ed ogni mezz’ora
era necessaria, secondo il conducente, una breve sosta per dare fiato al
motore. Il luogo più idoneo era sempre in prossimità di un’osteria, dove
si potevano effettuare i rabbocchi
d’acqua per il radiatore e di vino per
il conduttore.
Dopo l’ennesimo rifornimento idrico
ed etilico, notai una Guzzi che ci seguiva, ci sorpassava, ci affiancava e
rallentava per seguirci nuovamente.
Il motociclista, un giovane sui
trent’anni, quando era alla nostra altezza, guardava all’interno della cabina e procedeva senza manifestare
indicazioni sul suo strano comportamento. L’autista, troppo intento a
cercare nuovi santuari, non si era accorto delle manovre del centauro.
All’imbrunire trovammo una trattoria per consumare la cena a cui, secondo il regolamento, avevamo
diritto. Tutti i piatti proposti dal gestore erano gustosi e particolarmente
invitanti. Optammo per la polenta
con capriolo, le bevande le scelse il
valtellinese. Le porzioni di cibo erano abbondanti, le bottiglie invece,
dal vetro terribilmente spesso e di
piccola taglia, esaurivano il loro contenuto rapidamente ed in breve il tavolo si riempì di vuoti.
Gli avventori, a cui si era unito il giovane motociclista, intenti a bere al banco,
vollero offrire agli aviatori una bottiglia di “quello buono”. Ringraziammo
e ricambiammo con altre due. Per
semplificare gli scambi li invitammo al
nostro tavolo ed al canto di “Dove sei
stato mio bello alpino” e “Gira, gira l’elica” brindammo a tutto ciò che di più
bello c’era al mondo: le montagne, gli
aerei, le donne, i muli, gli elicotteri, la
polenta con il capriolo senza dimenticare la Barbera e la grappa. Ci salutammo traballanti e commossi.
Appena usciti, il giovane della Guzzi
si presentò:
- Aviere scelto telescriventista...
Emozionato, non riuscì a proseguire e
solo dopo una vigorosa stretta di mano, calmatosi, si profuse in sperticati
ringraziamenti per l’immenso piacere
arrecatogli dalla nostra festosa partecipazione alla magnifica serata.
Ci parlò del mestiere imparato all’aeroporto di Cameri e praticato, dopo il
congedo, presso una grande industria elettronica di Ivrea e dei tanti
amici con cui, dopo dieci anni, manteneva regolari, periodici rapporti.
Salutandoci chiarì anche i motivi dei
suoi ringraziamenti. Nella valle ed in
quelle circostanti era guardato con sufficienza dagli ex alpini perché aveva
chiesto ed ottenuto di prestare il servizio militare in Aeronautica, una specie
di educandato femminile, secondo loro. Il nostro intervento aveva rivelato
anche ai “veci” del paese come la tempra degli aviatori non fosse seconda a
quella delle penne nere, quando si trattava di mangiare, bere e far casino.
Puntualissimi e freschi come due rose, alle 7,30 del mattino fermammo il
camion sul piazzale dell’aeroporto di
Aosta.
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VARIE
“Frecce”, Club, e… bustine azzurre
di Gianbortolo Parisi
C
hi, assistendo ad un’esibizione,
o semplicemente ad un sorvolo
con fumate tricolori della nostra
Pattuglia Acrobatica Nazionale, non si
è sentito così coinvolto da provare perfino un brivido di emozione lungo la
schiena? Certo, le figure acrobatiche
che i nostri piloti disegnano con grande perfezione, l’improvviso erompere
nella scena del solista con le figure più
impensate, il disegnare nel cielo il tricolore più lungo del mondo, sono cose
che commuovono profondamente anche chi può vantare una pluriennale
appartenenza al mondo del volo.
Difficile dire quali stimoli possono essere alla base di un così completo
coinvolgimento che può giungere fino
a provocare le lacrime, che anche i
vecchi motoristi di lungo corso, abituati a ben altre emozioni, fanno talvolta fatica a nascondere. Forse
qualche psicologo potrebbe vedere in
questo fatto qualcosa che supera il
semplice aspetto tecnico o estetico:
qualche richiamo ancestrale… un
ideale di perfezione… una sfida alle
forze della natura… il fascino sempre
presente del rischio.
Sta di fatto che le nostre “Frecce” ci
entusiasmano, ci emozionano, insomma ci piacciono. Sono sentimenti che
noi aviatori condividiamo con tutti gli
italiani (e gli stranieri) che fanno ressa
per assistere alle loro manifestazioni.
Manifestazioni che, è inutile dirlo, sono concepite ed effettuate per il grosso pubblico come “biglietto da visita”,
di grande significato promozionale per
la Forza Armata, per la nostra Aeronautica Militare.
Alcuni appassionati, molti che forse
più degli altri sentono il richiamo delle
“Frecce”, per poter meglio condividere
questi sentimenti di ammirazione si
riuniscono in circoli ristretti: si ritrovano per rivedere le riprese delle manifestazioni, si organizzano per
trasferirsi dove sono previste esibizioni, insomma coltivano in gruppo il loro
entusiasmo e il loro attaccamento alle
nostre “Frecce”. Nascono così i tanti
“Club Frecce Tricolori”: gruppi di persone appartenenti a diversi ceti sociali, di ogni età e sesso e di ogni
regione d’Italia che hanno in comune
un genuino senso di entusiasmo ed
ammirazione per le “Frecce” e, indirettamente, per la Forza Armata di cui
esse fanno parte.
Naturalmente spesso, partendo da
questa base comune, si condividono
AERONAUTICA 8-9/2011
altri interessi, si scopre che si sta bene
insieme e si allarga il campo di attività
ad altri settori, culturali, turistici od altro. Ma il punto principale di riferimento
rimangono sempre loro: le “Frecce”
verso le quali permangono sempre
quei sentimenti genuini e disinteressati
che spesso costituiscono la motivazione per molti giovani ad avvicinarsi al
mondo dell’aviazione. È chiaro che
questo “avvicinarsi” rientra pienamente
nelle finalità della Pattuglia, che trova
nei Club un valido supporto.
Spesso i Club contribuiscono anche a
formare movimento d’opinione. Quando qualche frangia politica, improntata
a un malinteso pacifismo, o dichiarato
antimilitarismo, assume atteggiamenti
di chiara opposizione alle “Frecce”, fino a proporne, o addirittura chiederne, lo scioglimento (è successo),
reagiscono presso gli ambienti politici
o della pubblica opinione; e le loro
reazioni sono spesso tanto più efficaci
proprio perché provengono da contesti che alla Forza Armata sono del tutto estranei.
L’Aeronautica, le Frecce Tricolori, ricambiano la simpatia e l’affetto dei
Club. Mantengono dei rapporti a livello
informale con ognuno di essi e, una
volta all’anno, il primo maggio, li invitano per la presentazione del programma
annuale che apre la nuova stagione.
Per i Club è una buona occasione per
incontrarsi, conoscersi scambiarsi opinioni e impressioni sull’attività della Pattuglia e, per la Forza Armata, per riunire
tutti gli appassionati in una sola giornata, evitando frequenti visite che costituirebbero altrettanti impegni gravosi per il
Reparto. È una bella rimpatriata per gli
aficionados, in cui al sempre affascinante spettacolo delle “Frecce” fa riscontro, a terra, una variopinta
kermesse di giovani e vecchi appassionati con ombrelloni, barbecue, spesso
con la partecipazione, più o meno evidente, di qualche furgone attrezzato
per la vendita di panini, bibite, ecc.
In sintesi, in tutte le loro manifestazioni i Club agiscono come cassa di risonanza della Pattuglia, contribuendo a
diffondere il messaggio di simpatia e
di stima per la Forza Armata che è affidato alle nostre “Frecce”.
Tutto ciò non può non far piacere a
tutti coloro che, come noi, hanno vissuto e continuano a vivere l’Aeronautica come scelta di vita.
Purtroppo, tuttavia, c’è chi, fra di noi,
mostra di non apprezzare l’atteggia-
mento della Forza Armata nei riguardi
dei Club. Si tende, talvolta, a contrapporre la figura istituzionale del socio
dell’Associazione Arma Aeronautica,
che per un periodo più o meno breve
della sua vita ha vestito la divisa azzurra, a quella del socio del Club che
all’Aeronautica è legato soltanto dall’ammirazione per le “Frecce”. Questo
atteggiamento, che si traduce spesso
in mugugno, e talvolta perfino in rimostranze formali (è successo), è decisamente fuori luogo. Chi lo assume
dimostra di non capire la differenza
che c’è fra chi, situato al di fuori del
contesto militare aeronautico (il socio
del Club), ammira e manifesta la sua
ammirazione per un particolare reparto dell’A.M., e chi, facendo parte
dell’Aeronautica (il socio dell’A.A.A.),
sente profondamente stima ed affetto
per tutte le unità e i reparti che la costituiscono e nei quali spesso ha operato, compresa, naturalmente, la
nostra Pattuglia Acrobatica Nazionale.
Deve essere chiaro a tutti che chi sceglie di far parte della nostra Associazione, lo fa per continuare a vivere in
quello spirito aeronautico che ci hanno
insegnato quando per la prima volta
abbiamo indossato la nostra divisa,
per continuare nei limiti delle nostre
possibilità, a servire la nostra Forza
Armata che, come e quando può, ci è
vicina e non ci nega il suo affetto: lo
abbiamo visto e percepito tutti anche
nel raduno nazionale di Torino, quando le nostre “Frecce” ci hanno portato
il loro affettuoso saluto.
Noi, che dell’Aeronautica siamo stati,
e in un certo senso siamo ancora dei
protagonisti, non dobbiamo confrontarci con coloro che, pur svolgendo un
funzione apprezzabile per la Forza Armata, sono e rimangono degli spettatori; pur sempre graditi, ma spettatori.
Con tutta l’ammirazione per le nostre
“Frecce”, delle quali siamo profondamente orgogliosi, dobbiamo essere
convinti che esse non sono per noi
l’unico punto di riferimento dell’Aeronautica Militare, che comprende unità
gloriose dei quali tutti dobbiamo essere orgogliosi e che spesso vengono
visitate dalle nostre sezioni.
E siamo sicuri che anche la vista di
un Tornado o di un Typhoon, o della
bandiera di guerra di uno stormo, potrà strappare, all’ombra della sua bustina azzurra, qualche lacrima di
commozione, al nostro vecchio motorista di lungo corso.
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Comandanti, artisti, arredatori...
di Giancarlo Naldi
H
o sempre amato l’Accademia.
Sono passati 46 anni da quando
arrivai per la prima volta sul
piazzale Medaglie d’Oro dell’Istituto,
contornato da quegli stupendi edifici la
cui eleganza superava ampiamente
l’immaginario che mi ero costruito nella mente guardando i pieghevoli pubblicitari prima dell’arruolamento.
L’alternativa per me, in caso di non
superamento del concorso sarebbe
stata la facoltà di architettura e questo
spiega perché, appena sceso dal pullman che ci aveva raccolti all’Istituto
Medico Legale di via Posillipo, ero attratto in egual misura sia dal G.91 monumentato davanti al Circolo Ufficiali
tra una serie di alberelli appena trapiantati sia dalla bellezza degli edifici
Oltre alla leggiadrissima struttura della “Palazzina Comando” che si affacciava sul golfo di Pozzuoli, ero
affascinato dalla volumetria degli “Istituti Scientifici” con il planetario e con
tutto ciò che si nascondeva sotto di
loro e sotto all’adiacente piazzale Nibbio, e cioè: una cappella, un teatro da
500 posti e giganteschi corridoi sui
quali si affacciavano anche le celle.
La cappella, per chi non la conoscesse, è a pianta circolare con una serie
di colonne che, come in tutto l’edificio
superiore, distano circa 70 cm dalle
pareti esterne in modo da consentire
che sulle stesse vi siano in tutto l’edificio delle ampie finestrature senza
soluzione di continuità. In chiesa queste finestre sono realizzate con delle
vetrate tipo cattedrale che riportano
gli stemmi dei corsi d’Accademia.
L’altare è (era!) costituito da un grosso parallelepipedo di lava grigio scuro
con al centro una croce templare ricoperta con splendide tessere di madreperla verdastra, opera degli abili
maestri di Castellammare di Stabia.
Anche sul basamento dell’altare è
(era) riportata una striscia in madreperla verdastra con il compito di dare
evidenza all’altare divenendo un elemento di discontinuità, gradevolissimo
per la sua luminosità, tra la monotonia
del rosso pompeiano del pavimento in
linoleum ed il grigio della pietra lavica.
Sull’altare vi era un bel crocefisso in
ottone e madreperla verdastra, caratterizzato da un’altezza notevole del
braccio verticale di sostegno in rapporto agli altri e da un braccio superiore abbastanza corto. Il tutto si
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traduceva in un prezioso oggetto, con
design tipico di quegli anni Sessanta,
molto gradevole alla vista. Il tabernacolo non era eccezionale, a dir la verità, in quanto si trattava di una
cassaforte cubica di circa 45 cm di lato, appoggiata sull’altare, ma pur sempre rivestita con tessere di madreperla
verdastra che riportava al centro un’ostia in madreperla bianca con raggi
giallastri dello stesso materiale. Ma il
vero capolavoro della cappella era, ed
è ancora, costituito da un gruppo scultoreo costitituito da una Madonna di
Loreto di circa due metri di altezza in
madreperla policroma con attorno due
angeli uno dei quali regge la Santa
Casa mentre l’altro libera delle colombe. Le tre statue sono applicate sulla
parete dietro all’altare, opportunamente distanziate dalla stessa per dare
l’immagine della leggerezza e del volo. L’arredo della cappella consisteva
in pochissimi banchi in stile svedese,
tipico di quegli anni, posti al centro
della sala cricolare. Non ne occorrevano di più. Infatti, all’epoca si assisteva
obbligatoriamente alla S. Messa in
piedi ed a corsi inquadrati.
Dopo un po’ di tempo arrivò l’illuminazione del gruppo scultoreo dell’altare
con un sottile neon rosato che le illuminava dal retro. L’effetto, purtroppo
un po’ kitsch, fu quello di attenuare la
luminosità della madreperla che andava, semmai, illuminata dalla parte
frontale.
Essendo la cappella considerata anche un sacrario era giocoforza mettere
una lapide con i nomi dei Caduti. Anzi,
vista la consistenza dell’elenco (purtroppo!) ne furono messe due, molto
grandi, simmetriche rispetto all’altare,
in travertino e lettere in bronzo. Sulla
sommità delle due lapidi furono collocati due altorilievi in legno color noce
scuro rappresentanti un’aquila che tiene tra gli artigli lo stemma dell’Accademia. Se ben ricordo furono realizzate
da un dipendente della locale falegnameria, ma di questo non ho certezza.
Le due sculture sono belle e vigorose.
Per tale motivo ho finito per accettarle
anche se totalmente fuori posto come
stile rispetto alla cappella. Quello che,
invece, continuo a non accettare è che
qualcuno abbia deciso di inserire nello
scudo ligneo con lo stemma dell’Accademia degli spadini dorati veri, opportunamente sezionati, quasi che l’artista
non fosse stato capace di scolpirli sul
legno, tra l’altro con immaginabili problemi di scarico da parte del locale
magazzino M.O.
Poco tempo dopo il cappellano pensò
bene di mettere mano al prezioso crocefisso in madreperla di cui prima parlavo facendo segare via, in un’officina
dell’Accademia, circa 10 cm del braccio verticale, compromettendo la bellezza armonica di quelle dissimmetrie.
In seguito, disturbato dal tabernacolo
che impediva la visibilità di quello che
avveniva sull’altare da parte dei fedeli,
1967. La foto evidenzia la sobrietà dell'altare in lava con la semplice croce templare. Il tabernacolo già è stato collocato alle spalle del sacerdote
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1993. La foto evidenzia il nuovo pavimento e la nuova gradinata in marmo azzurro
egli decise di inserirlo nel muro alle
sue spalle, al di sotto della Madonna.
Fatto fare un buco nel sottile tramezzo
che separava la cappella dalla sacrestia, applicata una cassetta di legno
per contenerlo ed una cornice di ottone cromata con dei raggi a croce sul
fronte esterno, il tabernacolo trovò
una sua nuova collocazione, senza,
peraltro che fosse rispettato, almeno
in parte, lo stile generale della chiesa.
Ma non fu l'ultima perchè solo recentemente qualcuno si è accorto che il
sacerdote dava le spalle al tabernacolo per cui è stato nuovamente spostato in una posizione laterale.
Ma, tornando al gruppo scultoreo in
madreperla, dopo una decina d'anni
dalla sua realizzazione un comandante
intuì che l'illuminazione era completamente sbagliata per cui fece eliminare il
famoso neon rosato ma, anziché fare
installare qualche spot nascosto per illuminare le statue, fece realizzare al
centro del soffitto un castelletto di tubi
metallici al quale appese una serie di
fari che raggiunsero sì lo scopo, ma
che diedero al soffitto della chiesa un
aspetto un po' troppo da teatro Bagaglino. Desideroso di fare ancora qualcosa
per la cappella acquistò un grande crocifisso in peltro di discutibile gusto, cui
abbinò un leggio e degli scranni (ce
n'era, invero, bisogno) altrettanto kitsch, in legno di mogano e peltro.
Passano gli anni ed i primi lavori di restauro si rendono indispensabili. Trattandosi di una cappella sacrario non
si poteva lesinare ed ecco che al posto del linoleum del pavimento e dei
gradini in graniglia compare un bellis-
simo e costoso pavimento in marmo
celeste con gradini dello stesso colore. Nulla da dire in questo se non ci
fosse stata la necessità di rispettare il
leit-motif della chiesa e cioè la lavorazione in madreperla, in particolare
quella del basamento dell’altare che,
sopraffatta dallo splendore del marmo, scompare letteralmente. Scompare in questo restauro il traliccio al
centro della chiesa con i relativi fari e
l’illuminazione viene razionalizzata, il
che non è stato un male. Scompaiono
anche i pochi banchi in stile svedese,
testimoni di un’epoca, sostituiti con un
numero eccessivo di banchi in noce
scuro nel tipico stile inizi Ottocento.
Un disastro estetico, secondo il mio
modesto avviso.
Dopo alcuni anni, compaiono le stazioni
delle Via Crucis in bronzo, che richiamano la vista in pianta di un velivolo,
opera di un noto scultore militare. Passi!
Il passaggio successivo è sotto il profilo
architettonico, artistico e, soprattutto,
teologico, disastroso perché va a toccare una cosa che avrebbe dovuto essere considerata inviolabile e cioè
l’altare. Rimossa la croce templare in
madreperla, tutto il frontale viene ricoperto con una lastra di arenaria lucida
grigio scura sulla quale, con una tecnica mista fatta di intarsi di marmi colorati
e bronzo a rilievo (mah?!) viene realizzato quello che io considero un vero e
proprio “fumettone”: le ali stilizzate che
escono dallo spadino dello stemma accademico fanno, infatti, una virata cabrata per poi piombare dentro il calice
retto da un angelo e da lì uscire sotto
forma di aeroplani. Di teologico non c’è
nulla. Voglio credere che l’artista intendesse riferirsi al fatto che il passaggio
attraverso l’esperienza religiosa possa
completare al meglio la formazione
umana durante la permanenza in Accademia. Ma gli aeroplani che c’entrano?
Tra l’altro per diventare piloti militari ci
vuole del manico e, soprattutto, si deve
fare una full immersion nel dash-one e
non nel vino consacrato. Diamo a Cesare quel che è di Cesare!
Ora, questo grande fumettone, ricco di
colori e di dettagli, risulta, come dicono a Napoli, eccessivamente “chiassoso” e distrae. L’altare ha perso la
sua solennità e la sua sobrietà. Che fine ha fatto la croce templare che era
Primo piano del paliotto dell'altare e nuovo spostamento del tabernacolo in una
posizione laterale
segue
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La nuova impermeabilizzazione rosso fuoco del tetto degli Istituti Scientifici
applicata sul frontale dell’altare? È divenuta parte integrante del sostegno
di un lume rosso da tabernacolo appeso a fianco dell’altare e realizzato cannibalizzando, oltre alla croce, anche
parte dei candelieri in madreperla che
erano originariamente sull’altare.
Con la medesima lastra grigia applicata sull’altare, è stato poi realizzato
un ambone dove due semiali di pietra
reggono il leggio. Scomparsa la luminosità della madreperla, l’oggetto è
complessivamente assai triste.
Usciamo dalla chiesa, dopo questa
arrabbiatura, e gustiamoci il panorama degli edifici. Ma che è successo al
planetario? La bella e luminosa cupola argentea che dominava l’edifico è
stata impermeabilizzata con uno strato protettivo color rosso fuoco, e con
lei tutti i tetti degli edifici dell’Accademia. Questo colore è talmente visibile
da disturbare sul piano estetico anche
ogni visione panoramica dell’Accademia, da qualsiasi parte del golfo la si
voglia guardare. Infatti, tutti gli edifici
utilizzano dei colori pastello assolutamente delicati (grigio chiaro e rosa
antico per i rivestimenti, verde chiaro
per le veneziane) in perfetta armonia
col paesaggio napoletano.
Sempre guardando gli edifici non posso
non ricordare che le grandi finestrature
della “Palazzina Comando” e degli “Istituti Scientifici”, ora impostate su tre moduli uguali, erano all’origine impostate
su due moduli, uno grande ed uno piccolo, che si alternavano in modo da richiamare l’alternanza delle forme
cubiche del rivestimento a rilievo. Anziché di 6 mm il vetro di queste finestre fu
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fatto, per risparmiare, di 3 mm e non
c’era temporale o burrasca sul golfo
che non causasse la rottura di qualche
finestra, come ben ricordano quelli della
mia generazione. Soluzione: non mettere vetri dello spessore previsto, ma
fare mettere delle traverse di alluminio
in modo da trasformare i moduli grandi
in due moduli. Risultato: eliminazione
del gradevole gioco di alternanza tra le
vetrate e, se ben ricordo, giustificatissime lamentele da parte del progettista.
Non mi è dato sapere se queste siano
poi confluite in una querela, ma a mio
avviso ci sarebbero stati dei validi motivi per un’azione del genere.
Ho voluto prendere ad esempio l’Accademia perché nel suo caso abbiamo
messo mano ad un gioiello senza avvederci dei danni, spesso irreparabili,
che si stavano procurando. In buona
sostanza, ci siamo permessi di sostituire la tappezzeria e le rifiniture di una
Rolls Royce con quelle di un’utilitaria.
Un po’ come fare baffi alla Gioconda.
Mi rendo conto che siamo cresciuti a
questa scuola. Non c’è comandante,
me compreso, che non abbia chiuso o
fatto aprire una finestra od una porta
durante il suo periodo di comando o
che non abbia messo mano all’arredo
del circolo servendosi spesso del consiglio della propria consorte ma quasi
mai di quello prezioso di un esperto.
Qualcuno mi dirà che, invece, non ha
fatto nulla di tutto ciò, ma certamente
c’è chi ha fatto di peggio. Durante la
mia permanenza alla Scuola di Guerra
Aerea (SGA) di Firenze in qualità di comandante in 2ª ho potuto apprendere
che uno dei primi comandanti di quell’i-
stituto ritenne doveroso eliminare parte
degli affreschi del Colacicchi che decoravano l’accesso al Circolo Ufficiali facendoli coprire con una mano di calce.
In questo modo riuscì a reperire uno
spazio idoneo per appendervi uno
splendido orologio con planisfero, donato da un gerarca del tempo che voleva farsi bello agli occhi di Balbo ma,
ovviamente, suscitò le ire del maestro
che non tornò mai più alla SGA. Gli affreschi in questione, per chi non lo sapesse, rappresentano una serie di
vedute sulle città realizzate dal Duce,
contornate da tendaggi che danno l’impressione di trovarsi all’interno di una
loggia con ampie finestrature panoramiche. L’intervento maldestro fece eliminare parte dei tendaggi e solo grazie
all’impegno di un illuminato comandante ed alla valentia di un team di restauratori di eccezionale abilità è possibile
ora riammirare gli affreschi nella loro interezza. Ancora, grazie a questo comandante è stato possibile riportare
alla luce la scritta riportata sul cornicione in travertino di Rapolano della palazzina “Italia”, coperta al cadere del
fascismo, che richiama la rapidità della
costruzione dell’imponente complesso
oltre che citare, naturalmente il Duce
ed il Re. Come si può facilmente intuire, la cosa non passò sotto silenzio e
provocò la patetica reazione di una sigla sindacale la quale non capì che la
scritta era in realtà un elogio alle maestranze che avevano portato a termine
l’opera in soli nove mesi.
Restando alla SGA non posso non ricordare con tristezza la sostituzione degli infissi realizzati a suo tempo con un
prezioso e rarissimo legno di ginepro,
con finestre in alluminio anodizzato,
mentre ricordo con intima gratitudine lo
sforzo del mio predecessore nel ricercare tra le tante fornaci toscane, quella
che utilizzava la stessa terra creta impiegata a suo tempo per il rivestimento
di un edificio in corso di restauro, evitando così diverse tonalità di cotto.
Mi rendo conto che questo articolo è
tardivo. Infatti molti danni sono già
stati fatti un po’ dappertutto, ma fortunatamente, sono state fatte anche
tante cose positive. Quello che vorrei
sottolineare è la necessità di un comportamento univoco e ciò può avvenire solo se vi è al riguardo una forte
direzione dal centro. Non possiamo
dimenticare che ogni bene mobile ed
immobile della Difesa non appartiene
alla Forza Armata ma allo Stato e
spetta a noi preservarlo dalle ingiurie
del tempo e dai nuovi vandali. La normativa in materia è molto chiara. Il
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Una veduta degli affreschi del Colacicchi dopo il delicato restauro
Decreto Legislativo 22 gennaio 2004,
n. 42 “Codice dei beni culturali e del
paesaggio, ai sensi dell’articolo 10
della legge 6 luglio 2002, n. 137”, il
cosiddetto Decreto Urbani, stabilisce
all’art. 1 che i “soggetti pubblici, nello
svolgimento della loro attività, assicurano la conservazione e la pubblica
fruizione del loro patrimonio culturale”. E ancora, all’art. 2 si legge che
“Sono beni culturali le cose immobili e
mobili che (...) presentano interesse
artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate
dalla legge o in base alla legge quali
testimonianze aventi valore di civiltà”.
E come si tutelano questi beni? L’art.
3 ci dice che “La tutela consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di
un’adeguata attività conoscitiva, ad
individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di
pubblica fruizione”. Occorre, dunque,
partire con un’attività ricognitiva.
Un primo criterio per stabilire cosa sia
da considerarsi un bene culturale è
stabilito dall’art. 10 che riporta un lun-
go elenco di beni che hanno interesse
culturale, o anche dall’art. 12 che individua un possibile interesse per quei
beni che abbiano almeno 50 anni di
vita. Tale norma è stata successivamente modificata ed il limite portato a
75 anni per evitare che venissero poste sotto verifica dell’interesse culturale anche tutte le orribili costruzioni
degli anni Sessanta ingolfando le Sovraintendenze di pratiche inutili.
Accertato quindi il dovere della FA di
preservare e tutelare i beni culturali a
sua disposizione riterrei utile incrementare presso il Servizio Commissariato e
Amministrazione e presso il Comando
Logistico - Servizio Infrastrutture il controllo sulla gestione dei beni mobili ed
immobili, attivando degli stretti canali di
comunicazione con la Sovraintendenza
per il riconoscimento di quei beni che
hanno una valenza culturale per il nostro Paese, così come previsto dalle
norme. Non posso non pensare ai danni perpetrati negli anni Sessanta con la
dismissione del mobilio d’ufficio del palazzo AM che ora sarebbe di antiquariato, o con quello della citata SGA
all’epoca dell’alluvione. Ricordo lo sforzo, effettuato purtroppo tardivamente, di
recuperare, restaurare e rimettere in
uso mobilio fuori uso o giacente negli
scantinati della Scuola, sforzo fruttuoso
se si pensa che parte di quel mobilio arreda oggi le aree nobili del palazzo AM.
Sono certo che la FA si sia già attivata
per adempiere a tutti gli obblighi di legge previsti in materia, ma personalmente ritengo si possa fare ancora di più.
È del tutto evidente che vi sono beni,
come appunto è il caso dell’Accademia, o più semplicemente un archivio
fotografico di Reparto, che, anche se
non lo sono ancora, sono destinati a
divenire beni culturali e quindi devono
essere sottoposti a tutela anche se
non hanno raggiunto i 50 anni di vita.
Questi vanno valutati con lungimiranza, catalogati e dichiarati tali subito in
modo che vengano evitati nel tempo
deterioramenti o distruzioni. All’approvazione degli Enti Centrali sopra citati
dovrebbero risalire, per un preventivo
benestare, tutti i vari tipi di interventi
connessi a questo patrimonio. Sono
certo che attraverso la collaborazione
dei Comandi periferici, non sarebbe
difficile pervenire alla formulazione di
elenchi aggiornati dei vari beni con le
valutazioni, tra l’altro, dello stato di
conservazione. Ciò richiederebbe un
po’ di tempo ma permetterebbe di evitare errori in futuro e di concentrare le
modeste risorse disponibili su quegli
interventi manutentivi che salvaguardino veramente il nostro patrimonio.
L’art. 6 del citato DL prevede anche la
promozione della conoscenza dei beni
culturali. Dal mio punto di vista, promuovere la conoscenza del nostro patrimonio significherebbe sensibilizzare
al riguardo i nostri allievi magari facendo toccare loro con mano qualche
progetto di recupero in modo che crescano con la sensibilità dovuta per
questo genere di problemi. Tra questi
progetti nel mio cuore vi è il recupero
e l’esposizione di tutti quei piani di edilizia aeroportuale degli anni Trenta
che sono la chiara testimonianza di
quel glorioso passato aeronautico di
cui non possiamo non essere fieri.
Me esistono ancora negli scantinati?
Voglio sperare di sì.
Collage con l’intero affresco del Colacicchi che decora l’atrio del Circolo
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I
l tradizionale appuntamento biennale con la kermesse
aviatoria austriaca di Zeltweg si è svolta nei primi giorni di
luglio con la consueta nutrita presenza di velivoli militari e
civili. Fra le novità assolute di quest’anno la prima apparizione in Europa della pattuglia acrobatica dei Saudi Hawks, la
compagine ufficiale delle Reali Forze Aeree Saudite, che si
è esibita assieme alle rappresentative militari di Svizzera,
Turchia, Croazia e alle nostre Frecce Tricolori.
Nelle nove ore consecutive di esibizioni in volo previste dal
programma si sono alternati velivoli storici, Fokker DR I, Bf109, P-38L, F4U-4, Me. 262, B-25, T-6, velivoli postbellici,
Mig-15 e Hunter, fino ai più moderni velivoli a getto, L-159,
JAS-39, Mig-29, F-16, F-18, Typhoon.
Completa la partecipazione dell’esercito austriaco che ha
presentato tutti i mezzi aerei a sua disposizione simulando anche un massiccio aviosbarco appoggiato da numerosi elicotteri.
Spettacolare come sempre l’esibizione del C-27J del nostro Reparto sperimentale di volo che ha dato ottima
prova di sé fra le strette valli in cui Zeltweg è collocata,
così come la PAN che ha avuto l’onore di chiudere la
manifestazione in entrambe le giornate, ammirata e applaudita dal numerosissimo pubblico stimato in circa
300.000 persone.
(Testo e foto di Nicola Foschia)
Team Alouette III
Saab 105O
H. Hunter
F4F-U
Me. 262
Fokker DR 1
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Blanik Team
EF 2000
Mi 24 Hind
F-16 Aeronautica Belga
F-16 Aeronautica Olandese
Saudi Hawk
C-27J RSV
Turkish Stars
Anche altre foto erano di Nicola Foschia
Nella presentazione delle fotografie relative alla manifestazione “Jesolo Air Extreme” pubblicate a pag. 27 di Aeronautica
n. 7/2011, per un salto di riga non è apparsa l’indicazione che alcune delle immagini riportate erano da attribuire, oltre che
a Luigi Sani, a Nicola Foschia che ringraziamo per la cortese collaborazione.
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Il C-27J dell’AM ha vinto due premi
Il “Royal International Air Tattoo”
L
’Aeronautica Militare ha partecipato alla 40ª edizione del Royal International Air
Tattoo (RIAT), conclusasi il 17 luglio in Gran Bretagna, con un Tornado IDS ed
un C-27J del Reparto Sperimentale Volo che hanno affiancato la tradizionale
esibizione delle “Frecce Tricolori”.
A questa edizione del “Tattoo” - che costituisce il più importante air show militare a livello mondiale - l’equipaggio del nostro C-27J, composto dai maggiori Severino De
Luca e Francesco Ferreri e dal 1° m.llo Ugo Sabeni, ha ricevuto ben due trofei su
cinque aggiudicandosi il “The Sir Douglas Bader Trophy” come miglior presentazione solista (premio peraltro già vinto nel 1989 e nel 1997) ed il “As the Crow Flies
Trophy”, offerto dall’associazione “Friends of RIAT” per la migliore presentazione in
volo, trofeo, questo, che un equipaggio italiano non aveva mai vinto.
Ricordiamo che il RIAT è stato organizzato dal Royal Air Force Charitable Trust Enterprises (RAFCTE), con il supporto del ministero della Difesa britannico tramite la
RAF, per promuovere attività benefiche a favore di iniziative volte ai più bisognosi oltre all’accrescimento del senso della Patria e della difesa nazionale nei giovani e per incrementare lo spirito di cooperazione ed amicizia tra i partecipanti dei vari Paesi.
Di seguito alcune immagini della manifestazione
Foto di Aldo Bidini
C-27J RSV AM
Formazione di Hawker Hunter
OV-10B Bronco
Rafale commemorativo
30.000 ore di volo
IL-76 Al momento dell’impatto del carrello
SU-27 Ucraina
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C-130H R. Jordanian
A-10A Thunderbolt II
L-100-30 Saudi Arabian
DH-84A Dragon 3
Airbus A-330-243
Gloster Meteor NF-11
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Avro 698 Vulcan B2
Decollo PAN dell’A.M.
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RADOM ha celebrato quest’anno, nei giorni 27/28 agosto, la 12a edizione con un buon programma e la graditissima sorpresa di varie pattuglie miste di MiG-29 e Sukhoi Su-22 in formazione con i più recenti F-16DJ Fighting Falcon ed un
emozionante “Dog Fight” fra due generazioni di caccia (MiG-29 e F-16) dell’aviazione militare polacca.
Aldo Bidini
PZL-130 TC Orlik
PZL-Mielec B11 Iskra
C-130E Aeronautica polacca
MIL Mi-14 PL
MiG-23MF
MiG-21M
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“Dog Fight”
SU-22
F-16 Aeronautica Belga
F-16 Aeronautica Greca
P-38
Fomazione di MiG-29 polacchi
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PZL Mielec SBL LM-2 (MiG -15 UTI)
Esibizione pattuglia acrobatica francese
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100 anni fa il primo trasporto italiano di posta aerea
I
l 19 settembre 1911 il diciannovenne aviatore veneziano Achille Dal
Mistro (1892-1917), decollato da
Bologna con un Deperdussin, effettuò
il primo trasporto italiano di un plico di
corrispondenza fino a Venezia.
Il volo avvenne a seguito di una iniziativa del Resto del Carlino che aveva
promosso per i giorni 17-20 settembre
un circuito aereo sul percorso Bologna-Venezia-Rimini-Bologna, circuito
al quale partecipavanono dieci iscritti
e durante il quale doveva appunto essere effettuato il primo trasporto aereo di corrispondenza in Italia.
Dal Mistro, ricevuto il sacchetto dal
cav. Bottarina, direttore delle RR. Poste di Bologna, decollò alle 15,24,
passò su Ferrara alle 15,50 a 800 m
di quota, alle 16.52 su Polesella, alle
17,00 su Rovigo, venti minuti dopo su
Adria e alle 17.38 era su Venezia, la
sua città, fra l’ammirazione di un numeroso pubblico presente in Piazza
San Marco.
Il Deperdussin
Si diresse quindi, planando, all’atterraggio sulla spiaggia davanti all’Hotel
Excelsior del Lido, ma - per evitare
due persone che vi sostavano - tentò
di riprendere quota senza riuscirvi:
l’aereo urtò con la coda contro uno
steccato precipitando poi nell’acqua
capovolgendosi. L’aviatore, rimasto
fortunatamente incolume in quanto
gettatosi fuori dal Deperdussin prima
dell’impatto, recuperò subito il sacchetto postale consegnandolo tra gli
applausi dei presenti all’ispettore
Ostedich, funzionario delle RR. Poste di Venezia in attesa davanti all’Excelsior.
Complessivamente il volo, di 145 km,
ebbe la durata di 88 minuti.
A Dal Mistro, che morirà poi nel corso
della prima guerra mondiale a Medeazza durante una missione di recapito ordini per la quale si era offerto
volontario, fu decretata una Medaglia
d’oro in ricordo del primo trasporto di
posta aerea in Italia avvenuto a breve
distanza dal primo esperimento mondiale che aveva avuto luogo in Inghilterra il precedente 9 settembre.
La corrispondenza portata da Dal Mistro non aveva particolari bolli commemorativi (come invece avvenne
successivamente): si distingue solo
per l’annullo “Bologna Campo d’aviazione 19 sett. 11” sull’affrancatura di
40 centesimi e costituisce una eccezionale rarità filatelica.
È da ricordare in proposito che poche
settimane dopo avvenne il primo trasporto pubblico di posta aerea in Italia. Il 29 ottobre 1911, infatti, ebbe
luogo una prova aviatoria sul percorso Milano-Torino-Milano sulla base di
una disposizione del ministero delle
Poste che invitava gli uffici di Torino e
Milano «a raccoglere in speciali cassette cartoline illustrate che, munite di
bollo speciale, saranno affidate ad aeroplani».
In quella occasione, le cartoline furono annullate con il primo bollo recante
la scritta “Posta Aerea”.
Nel maggio 1917, in piena prima
guerra mondiale, che dette anch’essa un notevole impulso al trasporto
aereo di corrispondenza per evitare
le più lente vie marittime o terrestri,
fu deciso di tentare un collegamento
a lunga distanza sulla rotta RomaTorino.
Il volo ebbe luogo il 22 maggio, e in
quella occasione fu emesso il primo
francobollo di Posta Aerea al mondo
con, sovrastampata sul francobollo
“Espresso” da 25 centesimi, la dicitura “Esperimento Posta Aerea Maggio
1917 Torino-Roma-Roma-Torino”.
L’aereo impiegato, un Pomilio PC,
era pilotato da Mario de Bernardi, allora collaudatore della Pomilio, che
con un volo di circa quattro ore portò
all’andata 68 kg di corrispondenza e
200 giornali e al ritorno, avvenuto
per problemi tecnici solo il 27 maggio, 61 kg.
La strada della posta aerea era ormai tracciata e nel giro di pochi mesi
si tentò un nuovo col legam ent o,
quello Napoli-Palermo-Napoli con
idrovolante.
E, a proposito di posta aerea, è infine da ricordare, se non altro a titolo
di curiosità, che il 30 novembre
1941, in occasione del volo del Campini-Caproni CC-1 da Milano a Guidonia effettuato da Mario de
Bernardi, furono trasportati alcuni
aerogrammi annullati con appositi
timbri tondi: l’evento costituisce il primo trasporto di posta aerea con velivolo a reazione e tali aerogrammi
sono ancora oggi una preziosa rarità
per i collezionisti.
L’NFH ha appontato per la prima volta su nave Cavour
Il 20 luglio il primo esemplare di elicottero NH-90 nella versione NFH, da poco entrato in servizio nella Marina Militare,
Ha appontato per la prima volta sulla portaerei Cavour al largo di La Spezia.
La macchina, il cui equipaggio era formato da piloti e specialisti del Centro Sperimentale Aeromarittimo che ha sede
presso la Stazione Elicotteri della Marina Militare (Maristaeli) di Luni-Sarzana, ha effettuato una serie di “touch and go” sul ponte di
volo della nave ammiraglia di quella Forza Armata.
È da ricordare in proposito che la MM ha programmato l’acquisizione
di 56 elicotteri NH-90, dei quali dieci in versione trasporto TTH (Tactical Transport Helicopter) e 46 in quella NFH (Naval Fregate Helicopter) ASW/ASUW per missioni antisommergibile e antinave.
La MM è il secondo cliente a ricevere l’NH-90 in Italia dopo l’Esercito che ne ha ordinati 60 esemplari nella versione TTH.
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AERONAUTICA 8-9/2011
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VARIE
Celebrato a Gorizia l’80° del 4° Stormo
L
’1 e il 2 settembre sono state
delle giornate particolarmente
significative per la città di Gorizia in occasione dell’80° anniversario di fondazione del 4° Stormo
Caccia Terrestre.
Le celebrazioni, organizzate dal Comune di Gorizia, dall’Associazione
Culturale 4° Stormo e dalla sezione
AAA di Gorizia, si sono svolte in
un’atmosfera di intensa ed affettuosa partecipazione tra i rappresentanti della Forza Armata, gli
ex-militari ed i civili.
Il giovedì, nella sede del Municipio,
sono stati ricordati l’evento nonché i
30 anni del gemellaggio fra la città
di Gorizia, nel cui aeroporto lo Stormo ebbe i natali, e la città di Grosseto che oggi ospita la famosa unità
dell’AM. Nel suo indirizzo di saluto il
sindaco di Gorizia, Ettore Romoli,
ha sottolineato che il gemellaggio
fra le due città è l’unico esempio, fra
le più ampie casistiche di gemellaggio, che abbia come motivazione un
reparto dell’Aeronautica Militare.
Erano presenti, tra gli altri, il prefetto
di Gorizia Maria A. Marrosu, il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi, l’at-
tuale comandante dello Stormo col.
Michele Morelli con una rappresentanza del reparto, il com.te Fulvio
Chianese presidente dell’Associazione Culturale 4° Stormo, il presidente
della sezione AAA di Gorizia Claudio
Marega, il prof. Giovanni Battista Carulli, consigliere nazionale AAA in
rappresentanza del presidente nazionale gen. Gianbortolo Parisi, impegnato all’estero, molti piloti dai
capelli bianchi ed un folto pubblico.
Le cerimonie sono proseguite l’indomani sull’aeroporto di Merna, ove
si costituì il 4° Stormo, con lo scoprimento della targa identificante la
via dedicata al col. pil. MOVM Ernesto Botto (1907-1984). - conosciuto
come “Gamba di Ferro” per l’arto artificiale applicatogli, in sostituzione
di quello perduto in combattimento
aereo in Spagna, per continuare a
volare - che, proveniente dal Reparto Alta Velocità, giunse al 4° Stormo
nel 1936 ove assunse il comando
della 84ª e della 73ª Squadriglia e
della Scuola Caccia di Gorizia. Il
col. Botto si distinse particolarmente
nelle missioni di guerra nei cieli di
Malta e dell’Africa.
È seguito lo scoprimento di una lapide dedicata al serg. pil. Clemente
Bonfanti (1916-1940), istruttore della Scuola Caccia di Gorizia aggregata al 4° Stormo, e la deposizione
di una corona d’alloro al monumento ai Caduti del 1° e 4° Stormo e a
quello del duca d’Aosta che ne fu
comandante.
Presenti a questi eventi, con le autorità sopracitate, anche i Labari di
varie sezioni e nuclei dell’AAA nonché quelli di altre Associazioni combattentistiche e d’arma,
G.B.C.
Presentato il Sukhoi T-50
I
l 17 agosto la Russia ha ufficialmente presentato al pubblico il Sukhoi T50, il suo primo caccia in configurazione stealth sviluppato congiuntamente con l’India.
La presentazione ha avuto luogo sull’aeroporto di Zhukovsky, vicino Mosca, in occasione del salone MAKS 2011 che, dal 16 al 21 agosto, si è
svolto in quella località.
L’aereo, noto anche come PAK FA (Perspektivn’iy Aviazionn’iy Kompleks Frontovoy Aviazii, sistema aeronautico a lungo termine per l’aviazione tattica)
o Fifth Generation Fighter Aircraft (FGFA) per la versione indiana, è il prototipo
di un caccia bireattore multiruolo monoposto di 5ª generazione con caratteristiche stealth sviluppato da Sukhoi per l’aeronautica russa e destinato a sostituire i MiG-29 Fulcrum e Su-27 Flanker e confrontarsi con i rivali statunitensi
F-22 Raptor ed F-35 Lightning II (JSF). Del T-50 è anche prevista una versione navale da imbarcare sulla portaerei Admiral Kuznetsov e, in prospettiva,
sulle future porterei russe.
La Russia prevede di produrre nei
prossimi anni fino a un migliaio di
esemplari del T-50 dei quali 200 destinati all’India.
Secondo una previsione ottimistica l’aereo, che ha compiuto il suo primo volo il
29 gennaio 2010 e che per motivi tecnici
ha subito alcuni ritardi nel corso del suo
sviluppo, potrebbe entrare in servizio già
nel 2013, mentre nel 2015 inizierà la sua
produzione su larga scala.
AERONAUTICA 8-9/2011
In volo il primo
P-8A di serie
I
l 7 luglio il primo esemplare di
serie del Boeing P-8A Poseidon,
il nuovo aereo da pattugliamento
marittimo dell’US.Navy (conosciuto in origine come Multimission
Maritime Aircraft o MMA - v. anche
pag. 21 di Aeronautica n. 5/2005)
e destinato a sostituire il Lockheed
P-3 Orion, ha compiuto il suo primo volo trasferendosi da Renton a
Seattle per l’allestimento e l’installazione dei sistemi.
Si tratta del primo dei sei velivoli
previsti dal contratto iniziale e la
Boeing prevede di consegnare il
Poseidon nel 2012 in vista del
conseguimento della capacità
operativa iniziale nel 2013.
Ricordiamo che il P-8A ha la
stessa architettura del bireattore
civile Boeing 737, la cui cellula
è stata modificata per sviluppare questo nuovo pattugliatore
marittimo.
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LEGISLAZIONE, PENSIONISTICA
E TRATTAMENTI ECONOMICI
(a cura di Michele Mascia)
Manovra finanziaria 2011 - 2014
Come già anticipato nel numero 7/2011 di Aeronautica, il decreto legge n. 98/2011 recante “Disposizioni urgenti per la
stabilizzazione finanza pubblica” ha introdotto alcune innovazioni in materia pensionistica e previdenziale nonché sul trattamento economico del personale del pubblico impiego. Detto decreto è stato convertito, con modificazioni, in legge n.
111/2011, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n 164 del 16 luglio 2011.
Qui di seguito riportiamo sinteticamente le novità più importanti e di maggiore interesse.
Pensioni e Previdenza
Contributo di solidarietà (art. 18, comma 22-bis)
A decorrere dal 1° agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014 è stato introdotto un contributo di perequazione (o di solidarietà) da applicarsi sui trattamenti pensionistici i cui importi complessivi (compresi quelli derivanti dal cumulo di più pensioni, riferiti allo stesso soggetto) superino i 90.000 euro annui lordi. In particolare il contributo sarà computato nella
misura del 5% sulla parte eccedente i 90.000 euro e fino a 150.000 euro annui lordi e del 10%, sulla parte eccedente i
150.000 euro annui lordi. La ritenuta sarà applicata, sul trattamento pensionistico complessivo annuo lordo, in via preventiva (mensilmente) salvo conguaglio a fine anno di riferimento.
Modifica del sistema di rivalutazione automatica annuale delle pensioni (art. 18, comma 3)
Tale norma, modificando quanto stabilito con il decreto legge 78/2011 (vds n.7/20011 di Aeronautica), ha sospeso, per il
biennio 2012-2013, la perequazione annuale stabilita dall’art. 34, comma 1, della legge 448/1998, delle pensioni superiori a
5 volte il minimo INPS (oltre 2337,15 euro lordi mensili), salvo il 70% della rivalutazione ISTAT corrispondente a 3 volte il minimo INPS (1402,29). Per le pensioni inferiori a 5 volte il minimo INPS non vi è stata alcuna innovazione, pertanto la perequazione continuerà ad operare come per gli anni precedenti, vale a dire nella misura del 100% dell’indice ISTAT per i
trattamenti pensionistici fino a 3 volte il minimo INPS (fino a 1402,29 euro lordi mensili) e nella misura del 90% dello stesso
indice per i trattamenti pensionistici compresi tra 3 e 5 volte il minimo IINPS (tra 1402,29 e 2337,15 euro lordi mensili).
Riduzione pensioni di reversibilità (art. 18, comma 5)
Le pensioni ai superstiti, con decorrenza 1 gennaio 2012, sono ridotte del 10 % per ogni anno di matrimonio, rispetto al
numero di 10, nel caso in cui il dante causa abbia contratto matrimonio ad un’età superiore a 70 anni e la differenza di età
fra i coniugi sia superiore a 20 anni (c.d. matrimoni di interesse). La riduzione non si applica in presenza di figli di minore
età, studenti, ovvero inabili. Resta confermato il regime di cumulabilità previsto dall’art. 1, comma 41 della legge 335/95
(vds n.1/2011 di Aeronautica).
Allungamento della c.d. “finestra mobile” per l’accesso al trattamento pensionistico con il possesso del solo requisito della massima anzianità contributiva (art. 18, comma 22-ter)
Coloro che maturano nel 2012 il diritto a pensione con il solo requisito della massima anzianità contributiva (40 anni a
prescindere dall’età anagrafica) potrà accedere al pensionamento decorsi 13 mesi dal raggiungimento di detto requisito
(12 mesi per la c.d. finestra mobile prevista dalla legge 122/2010 - vds n. 2/2011 di Aeronautica - più un mese di ulteriore
posticipo). Chi maturerà gli stessi requisiti nel 2013 e nel 2014 potrà accedere al pensionamento decorsi rispettivamente
14 mesi e 15 mesi dalla data di conseguimento del diritto a pensione.
Trattamento economico
Proroga del blocco delle retribuzioni del personale del pubblico impiego (art. 16, comma 1, lettera b)
La norma prevede la proroga (dal 31 dicembre 2013) fino al 31 dicembre 2014 delle vigenti disposizioni che bloccano
l’aumento del trattamento economico (già cristallizzato al 31 dicembre 2010) del personale delle pubbliche amministrazioni, ivi compreso il personale militare.
Modifica criteri calcolo vacanza contrattuale (art. 16, comma 1, lettera c)
La disposizione dispone che dovranno essere riviste le modalità di calcolo relative alla erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale per gli anni dal 2015 al 2017. (Riguarda tutto il personale contrattualizzato della pubblica amministrazione,
ivi compreso il personale militare).
Manovra finanziaria bis 2011 - 2014
Con decreto legge 138/2011 del 13 agosto 2011 sono state emanate ”Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria” contenenti, tra l’altro, alcune norme che riguardano il trattamento economico e previdenziale del personale comparto sicurezza (Forze armate, Polizia di Stato e Vigili del fuoco) in servizio ed in pensione. Appena il decreto sarà convertito
in legge illustreremo i contenuti sui prossimi numeri della rivista.
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l’ASSOCIAZIONE
ARMA AERONAUTICA
In occasione della riunione autunnale dell’EPAA
L’AAA al Centenario dell’Aeronautica bulgara
di Gaetano Battaglia e Vincenzo Baldassarre
U
na delegazione del nostro Sodalizio ha partecipato alle celebrazioni del centenario della Bulgarian Air Force (BAF) avvenute sulla base aerea di
Krumovo, circa 20 km a sud della cittadina di Plovdiv, il
3 settembre scorso. Il presidente nazionale, gen. Gianbortolo Parisi, si è recato infatti in Bulgaria, accompagnato dal gen. Gaetano Battaglia e dal col. Vincenzo
Baldassarre, per effettuare la riunione autunnale dell’EPAA (European Partnership of Air Force Associations) che, come deciso nella riunione primaverile di
Torino (v. pag. 28 di Aeronautica n. 6/2011) è stata convocata a Plovdiv proprio in occasione delle celebrazioni
del centenario. Con la delegazione italiana erano presenti anche quelle EPAA di Bulgaria, Francia, Germania, Romania, Svizzera e Repubblica Ceca.
Dopo aver assistito ad una breve presentazione sulla
BAF fatta dal comandante della stessa, magg. gen Costantine Popov, i convenuti si sono spostati sulla linea di
volo dove hanno assistito, per tutta la giornata, ad una
manifestazione aerea.
L’Aeronautica bulgara è in fase di ristrutturazione necessaria per tener conto delle limitate risorse finanziarie
e della necessità di poter disporre di una forza armata
piccola ma efficace e flessibile, in grado di far fronte
non solo a compiti militari ma anche a necessità della
comunità civile. Uno degli strumenti che consentirà al
comandante Popov di poter operare efficacemente è il
passaggio della responsabilità del bilancio dal ministro
della Difesa ai singoli comandanti di Forza Armata.
La ristrutturazione prevede il passaggio dalle attuali
L’esibizione del MiG-29 russo
AERONAUTICA 8-9/2011
cinque basi principali a due basi principali e due basi
operative avanzate. Inoltre, la BAF, che attualmente
conta su un parco velivoli di circa 180 macchine di vario tipo e di varia costruzione (russa, ceka, statunitense,
italiana, ecc.) continuerà ad operare per rendere la propria linea volo più efficiente e moderna. Proprio nel corso dell’Air Show, il vice ministro della Difesa bulgaro,
Valentin Radev, ha siglato un’intesa con l’industria russa
Mikoyan-Gurevich (MiG) per la manutenzione della
flotta dei 16 MiG-29 Fulcrum e dei quattro addestratori
MiG-29UB. La BAF che ha ammodernato la componente trasporti con due C-27J acquistati da Alenia Aeronautica, è alla ricerca di un moderno caccia di quarta
generazione per sostituire la flotta di MiG-21.
L’Air Show ha visto l’esibizione di numerosi elicotteri e
velivoli bulgari e di altre nazionalità che si sono succeduti nel corso delle assolate e calde giornate di sabato e
domenica. Tra le tante sortite di volo che hanno visto le
esibizioni di elicotteri, paracadutisti e velivoli di vario
tipo, sia bulgari che stranieri, da evidenziare le esibizioni di un Eurofighter dell’Aeronautica tedesca, di un
MiG-29 russo colorato con una particolare ed appariscente livrea rossa, bianca e blu, uno Jas Gripen 39 svedese, la pattuglia acrobatica svizzera su nove velivoli
PC-9 Pilatus ed una pattuglia civile rumena di cinque
velivoli. Particolare entusiasmo ha suscitato l’esibizione
del MiG-29 russo che ha effettuato alcune difficili ed entusiasmanti manovre, tra cui la vite rovescia e il “morso
del Cobra”. Erano presenti, solo in mostra statica, anche due Eurofighter del 36° Stormo di Gioia del Colle.
Alla manifestazione, denominata Festival
aeronautico di Plovdiv, erano presenti molte migliaia di spettatori.
La riunione EPAA
La riunione dei presidenti delle Associazioni dell’EPAA è stata preceduta dal briefing
del comandante dell’Aeronautica bulgara.
Il gen. Parisi, presidente di turno dell’EPAA
per il 2011-2012, prima di proseguire con
gli argomenti previsti dall’agenda ha voluto
esprimere il più vivo ringraziamento a nome dell’EPAA al comandante dell’Aeronautica Bulgara magg. gen. Popov ed ai
membri dell’Associazione bulgara, ten.
gen. Georgev e Mr Stavrev, per l’ottima organizzazione e la squisita ospitalità.
Il rappresentante della Germania magg.
gen. Graber ha presentato la nuova struttura dell’associazione tedesca che vede un
nuovo Consiglio direttivo con la partecipa-
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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
RINNOVO CARICHE
Presidenza regionale del
Friuli Venezia Giulia
Il 25 luglio l’assemblea straordinaria delle sezioni
del Friuli Venezia Giulia ha eletto quale presidente regionale AAA il col. Rino Romano, attuale presidente della sezione di Monfalcone.
Giovinazzo
Il lgt. Raffaele Turturro è stato nominato capo nucleo di Giovinazzo, sodalizio dipendente dalla sezione di Modugno.
Trapani
Un momento della riunione EPAA
zione di personale del mondo politico, industriale e aeronautico.
In merito al seminario EPAA da effettuare in Italia nell’autunno 2012, la presidenza italiana ha presentato tre
proposte predisposte dal CESMA su argomenti tecnicoscientifici di interesse. Il primo, intitolato “Cybersecurity”, che intende fare un punto di situazione sulle azioni
europee, ed in particolare delle Forze Aeree dei paesi
EPAA, per fronteggiare la minaccia cybernetica; il secondo riguarda la situazione nel settore degli Unmanned Air System (UAS) per quanto concerne lo sviluppo
della normativa per operare in spazi aerei non segregati
e la situazione nei vari paesi EPAA; il terzo riguarda il
futuro dell’Ala Rotante alla luce dei requisiti futuri. I
componenti EPAA valuteranno le proposte ed eventualmente ne proporranno delle altre per procedere poi alla
scelta dell’argomento specifico da parte di un apposito
gruppo di lavoro. E’ stato, comunque, deciso che tutti i
seminari EPAA avranno il titolo del primo di essi, “Air
Forces & Europe: Upcoming Challenges”, effettuato a Parigi il 10 ottobre 2008. Il sottotitolo indicherà l’argomento specifico che si intenderà trattare. Si è poi
discusso sulle modalità da attuare nel prossimo futuro
per consentire una maggiore flessibilità e capacità operativa all’EPAA: si è deciso di studiare alcune modifiche
allo Statuto ed al relativo Regolamento di attuazione.
La riunione si è conclusa fissando il prossimo appuntamento per la primavera 2012 a Roma.
32
Presidente onorario: aiut. Vincenzo Reina; presidente: col. pil. Guido Tartamella; vice presidenti:
aiutanti Enrico Totano e Giovanni Saverino; segretario: aiut. Giovanni Di Mercurio; tesoriere:
aiut. Matteo Lazzara; consiglieri: lgt. Filippo
Cannizzo, m.llo 1ª cl. Sergio D’Amico, aiut. Augusto Onorati e aiut. Natale Lagumina; rappresentante dei soci aggregati: sig.ra Rosalba
Gregorio; capo nucleo di Alcamo: aiut. Salvatore
Mulé.
Trino
Presidente: Carlo Mezzano; vice presidenti: Ermanno Cattaneo e Remo Rondano; segretario:
Antonio Ogliara; tesoriere: Alan Ardissimo; consiglieri: Enrico Michelone, Luigi Piccolo e Romano
Valle; rappresentante dei soci aggregati: Pier Felice Allorio.
Varese
Presidente: Annibale Cattagnoli; vice presidenti:
Lucio Della Torre e Angelo Uboldi (anche segretario); consiglieri: Severino Daverio, Mario Fava,
Aldo Madaschi e Sergio Panosetti; rappresentante
dei soci aggregati: Paolo Perrucci.
NUOVI INDIRIZZI
Rimini
La sezione ha ora il seguente indirizzo:
C/O Villaggio Azzurro – Via Marecchiese,140 –
47922 Rimini, telef. 0541 719227, e.mail:
[email protected]
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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
Caro amico, dove sei?
l socio Luigi Dicintio del nucleo di Noicattaro, nel 47° anniversario dell’arruolamento del 2° contingente della classe 1943, gradirebbe trovare i commilitoni che, dal 13 giugno al 15 luglio 1964 erano con lui al CAR del 46° Reggimento Fanteria Reggio CAR Palermo alla Caserma “Ciro Scianna” nella 11ª Compagnia, 1° Plotone, 4ª Riga.
Contattare Luigi Dicintio, capo nucleo AAA di Noicattaro, Via Carlo Pisacane 4, 70016 Noicattaro (Bari). telef, 080
4793033, cell. 392 7212802.
I
Allo scopo di organizzare una eventuale “rimpatriata”, il socio Franco Venturini del nucleo di Noventa Vicentina desidera contattare i commilitoni che hanno fraquentato con lui il 24° corso Aiuto Operatori Telex a Caserta dal 10
maggio al 6 luglio 1966 ed in particolare coloro che sono stati poi destinati alla R.I.V. di Campino. Contattarlo allo
041/5442108.
APPELLI E RICERCHE
Alla ricerca di soci “radioamatori”
Il socio 1° m.llo Aldo Trabucchi della sezione di Ciampino, insieme ad altri colleghi, ha costituito, con l’autorizzazione del 5° Ufficio dello SMA, il Gruppo Radioamatori Aeronautica Militare Italiana (GRAMI) ed è alla ricerca di altri “radioamatori” iscritti al nostro sodalizio. Quanti sono interessati ad aderire al GRAMI – sul quale
possono essere assunte informazioni accedendo al sito web http://radioamatoriam.jimdo.com/ - sono invitati a
contattare il presidente del Gruppo, 1° m.llo Aldo Trabucchi, Via M. Pantaleoni n.12, 00044 Frascati (Roma),
tel. 06 9425486, cell. 3471518040.
Per notizie sull’incidente di un Ro.37bis a Maiocca di Codogno nel 1940?
Il lettore piacentino Daniele Gatti sta cercando documentazione, fotografie e notizie sull’incidente di volo che il
16 settembre 1940 coinvolse un Ro.37bis precipitato in località Maiocca – Comune di Codogno (Lodi) con la
morte del pilota, serg. magg. Gino Polezzi da Cortona, e del cap. osservatore dell’Esercito Vittorio Sforzini da
Macerata anche tramite i loro parenti o amici ancora viventi.
Quanti possono aiutare il lettore Gatti nelle sue ricerche sono pregati di contattarlo all’indirizzo e.mail
[email protected] o al cellulare 331.6013966.
Chi ha le foto dei primi comandanti del 13° Stormo BT a San Damiano?
Il socio Luigi Buratti della sezione di Piacenza sta raccogliendo documentazioni sull’aeroporto piacentino
“Gaetano Mazza” di San Damiano, già sede del 13° Stormo da bombardamento terrestre nel periodo 19391941. In tale ambito sta cercando le fotografie dei primi comandanti di tale reparto che erano: col. pil. Arturo
Giordano, nato a Caserta il 27 aprile 1895, comandante del 13° a S. Damiano (dal marzo 1938 al maggio 1939);
col. pil. Carlo De Cappa, nato a Campobasso il 5 maggio 1896 (dal maggio 1939 al febbraio 1941); col. pil. Antonio Pirino, nato a Sassari il 25 luglio 1896 (dal febbraio al luglio 1941).
Il socio Buratti – nella speranza che tra i lettori di Aeronautica vi siano familiari o parenti di amici dei tre comandanti citati in possesso di loro fotografie – prega quanti siano in grado di aiutarlo nella ricerca di contattarlo ai seguenti recapiti: Luigi Buratti, Via XX Settembre n. 45 – 29017 Fiorenzuola d’Arda (PC), tel.0523 982646,
cell. 338 7136037, email: [email protected]
Per documentazione su due aviatori di Afragola
La sezione AAA di Afragola intende onorare gli scomparsi piloti militari afragolesi aiutante di battaglia Biagio Castiello e sergente Augusto Sassolino, entrambi decorati di medaglia d’argento al Valor Militare, e, a tale scopo, è
alla ricerca di materiale cartaceo e fotografico riguardante la vita e la carriera militare di tali valorosi aviatori.
Quanti sono in possesso di notizie in merito sono vivamente pregati di inviarle alla sezione interessata il cui indirizzo e-mail è : [email protected]
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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
( AV V E N I M E N T I L I E T I (
PROMOZIONI
A tenente colonnello
- Antonio Bertolini (sezione di Vallo di Diano).
A maggiore
- Federico Stella (nucleo
di Alto Astico e Posina).
A 1° maresciallo
- Damiano Cosimo Diaferio Azzellino (sezione di
Canosa di Puglia);
- Crescenzo Fatigati (sezione di Chioggia);
- Amedeo Rizzo (sezione
di Maglie).
CONFERIMENTO
ONORIFICENZE OMRI
A cavaliere
- 1° m.llo Antonio Liuni
(sezione di Canosa di
Puglia);
- ten. col. Salvatore Sperti
(sezione di Maglie).
MEDAGLIA
MAURIZIANA
- lgt. Rocco Perrone (sezione di Spongano).
NOMINE A SOCIO
BENEMERITO
- 1° m.llo Angelo Ascone
(sezione di Cassino);
- aiut. Angelo Cicconi e
aiut. Giovanni Menon
(sezone di Vicenza).
SOCI CHE SI FANNO
ONORE
- I soci 1° m.llo Giuseppe
Bisignano e m.llo 1ª cl.
Domenico Pica della sezione di Vallo di Diano
hanno ricevuto l’attestato di pubblica benemerenza dal Dipartimento
della protezione civile.
- Il socio 1° cap. Francesco Pariset della sezione
di Roma ha frequentato
il XXXI Corso Nazionale
di Formazione Istruttori
di Diritto Internazionale
Umanitario conseguendo la qualifica di Istruttore D.I.U. della Croce
Rossa Italiana.
- I soci Giancarlo Bianchini e Vincenzo De Rosa
34
del nucleo di Codroipo
sono stati eletti rispettivamente assessore e
consigliere del comune
di quella cittadina.
- Il socio av. Gustavo Ravera della sezione di Albenga è stato nominato
presidente dell’UNI 3 –
Università della terza età
di quella città.
- Il socio col. pil. Renzo
Scarso, capo del nucleo
di San Daniele del Friuli,
è stato eletto vice sindaco di quel comune.
- Il socio gen. brig. Elia
Rubino, presidente della
sezione di Caserta, è stato nominato delegato regionale per la Campania
dell’Associazione nazionale “Nastro Verde” tra i
decorati di Medaglia
Mauriziana.
- Il socio aiut. Raffaele
Cappabianca della sezione di S. Maria Capua Vetere è stato eletto
consigliere di quel comune.
del socio lgt. Pasquale (sezione di Manfredonia).
In ingegneria elettronica
- Francesco Papale, figlio
del socio m.llo sc. Antonio (sezione di Santa
Maria Capua Vetere).
In legge, specializzazione
notarile
- Vito Rocco Dellerba figlio del socio Giuseppe
(sezione di Montréal).
In lettere e filosofia
- Valeria Nerone, figlia
del socio Emilio (sezione di Santa Maria Capua Vetere).
In management e comunicazione d’impresa
- socio cap. Angelo Mattei
(sezione di Campi Salentina);
- socio m.llo 1ª cl. Pietro
Romano (nucleo di Martellago).
LAUREE
In architettura
- David Varone, figlio del
socio m.llo Antonio (sezione di Latina).
In medicina e chirurgia
- Claudia Basile, figlia della socia Teresa Lauro
(sezione di Cassino);
- Fabrizio Tufano, figlio
del socio m.llo Aldo (sezione di Latina).
In biotecnologie farmaceutiche
- Luca Di Renzo, figlio del
socio Berardino (sezione
di Latina).
In medicina veterinaria
- Sabrina Scaramazza, figlia del socio Luciano
(sezione di Gioia del
Colle).
In economia aziendale
- Cosimo Orlandino, figlio
del socio Antonio (sezione di Ostuni).
In ottica e optometria
- Elisa Attanasi, figlia del
socio aiut. Giuseppe (sezione di Soleto).
In European bachelor of
sciente in design
- Irene Pecchenino, figlia
del socio m.llo sc. Luigi
(sezione di Mondovì).
In scienze delle comunicazioni
- socio ten. col. Aldo Di
Fiore (sezione di Spongano);
- Andrea Mastrofrancesco, figlio del socio 1° av.
Cataldo (sezione di Frosinone).
In scienze motorie
- Felice Giglio figlio del
socio aiut. Francesco
(nucleo di S. Donà di
Piave).
In farmacia
- Miriam Chionna, figlia
dei soci Domenico e Vita
(sezione di San Vito dei
Normanni).
In giurisprudenza
- Nicola D’Apolito, figlio
NOZZE D’ORO
Le hanno felicemente festeggiate:
- il socio cap. (to) Ottavio
Afflisio con la signora
Giulia (sezione di Rimini);
- il socio Alfonso Bais con
la signora Erta (nucleo
di Cervignano).
- il socio Alfredo Borzi
con la signora Lina (sezione di Ghedi);
- il socio Mariano Concato
con la signora Lucia (sezione di Campoformido);
- il socio m.llo Luigi Di
Rollo con la signora Rosa (sezione di Cassino);
- il socio Carlo Geminiani
con la signora Liana (sezione di Novi Ligure);
- il socio Augusto Gentile
con la socia signora Anna (sezione di Cassino);
- il presidente di sezione
m.llo Pompeo Giottoli
con la signora Francesca
(sezione di Salò);
- il socio m.llo sc. Luigi
Intragna con la signora
Angela (sezione di Ladispoli-Cerveteri);
- il socio Dino Scarpini con
la signora Aviana (sezione di Campoformido);
- il socio av. Pier Giorgio
Turci con la signora Anna Maria (sezione di Rimini).
NOZZE
Si sono uniti in matrimonio:
- il socio Giulio Bernardini e la signorina Letizia
Cianciolo (sezione di
Parma);
- il socio av. capo Crescenzo Calabrese e la signorina Cinzia Vitolo
(sezione di Sarno);
- il socio 1° av. capo Peppe D’Antoni e la signorina Stefania Agnello
(sezione di Vizzini);
- il socio 1° m.llo Paolo
Iocolano e la signorina
Stefania De Luca (sezione di Vizzini);
- il socio Salvatore Lazoi e
la signorina Laura Colaci (sezione di San Cesario di Lecce).
AERONAUTICA 8-9/2011
AER 08-09_2011_2a_parte_seconda parte 16/09/11 17:23 Pagina 35
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
CULLE
- la socia Cristina Maci e
il consorte Roberto Ingrosso annunciano la
nascita di Giulia (sezione di Campi Salentina).
- Il socio Claudio Cescutti e
la signora Paola annunciano la nascita del secondogenito Lorenzo (sezione
di Campoformido).
- Il socio col. pil. Andrea
Amadori e la signora Giulia annunciano la nascita
della primogenita Vittoria
(nucleo di Postioma).
- Il socio Francesco Dalla
Zanna e la signora Denise annunciano la nascita
del primogenito Kevin
(nucleo di Postioma).
- Il socio Fabio Sangermani e la signora Sara
annunciano la nascita di
Camilla (nucleo di Robbio Lomellina).
- il socio m.llo Gianvito
Poto e la signora Manuela annunciano la nascita
della primogenita Amanda (sezione di San Cesario di Lecce).
- il socio av. sc. Ivano De
Siena e la signora Mirella Nuzzo annunciano la
nascita di Giuseppe (sezione di Spongano)
- il socio Leonardo Betti e
la signora Elena annunciano la nascita della
primogenita Viola (sezione di Viareggio).
IL SOCIO CLAUDIO
CERA È STATO
ORDINATO SACERDOTE
L’11 settembre, a Tuili (Medio Campidano) il socio lgt.
Claudio Cera della sezione
di San Gavino Monreale è
stato ordinato sacerdote
nel corso di una solenne cerimonia che - presieduta
dal vescovo di Ales-Terralba
mons. Giovanni Dettori –
ha visto anche la affettuosa
partecipazione, con Labaro, di una nutrita rappresentanza di commilitoni di
questo aviatore che dopo
un lungo servizio nell’Arma
Azzurra e una apprezzata
appartenenza all’AAA ha lasciato ora l’uniforme sociale per vestire, seguendo una
vocazione da tempo sentita, l’abito talare.
A don Claudio Cera, che il
giorno successivo ha celebrato la sua prima messa
solenne, l’augurio più sincero per ogni più ampia
soddisfazione nella sua
nuova, alta missione pastorale.
SEZIONI E NUCLEI
LOMBARDIA
FRIULI-VENEZIA GIULIA
“Piccole ali sul lago”
Campoformido
Il 27 e 28 agosto ha avuto
luogo a Biandronno, sul
lago di Varese, il 17° Idromeeting internazionale
“Piccole ali sul lago” dedicato alle esibizioni in volo
libero e vincolato di aeromodelli di idrovolanti. La
manifestazione - che si è
svolta con il patrocinio
dell’Aero Club Varese, del-
AERONAUTICA 8-9/2011
la sezione AAA di Gallarate e del Comune e della
Pro Loco di Biandronno –
ha visto la presenza di un
folto pubblico che ha seguito con entusiasmo i voli degli aeromodelli tra i
quali le perfette riproduzioni in scala di famosi
idrocorsa.
Il 12 luglio, a cura della
locale sezione AAA, si è
svolta presso la Base Logistica dell’aeroporto di
Campoformido una cerimonia commemorativa in
ricordo dei Caduti del 63°
Gruppo O.A.
Dopo la S. Messa celebrata nella cappella della Base dal Cappellano Militare
del 2° Stormo don Albino
D’Orlando, è stata deposta
una corona d’alloro presso la lapide dedicata ai
Caduti di quel reparto.
Presenti alla cerimonia,
tra gli altri, il comandante
del 2° Stormo col. pil. Enrico Frasson, Il presidente
della sezione di Campoformido m.llo Antonio
Petrucci e una folta rappresentanza di soci.
35
AER 08-09_2011_2a_parte_seconda parte 16/09/11 17:23 Pagina 36
L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
EMILIA ROMAGNA
Lugo di Romagna
La sezione ha ricordato,
presso il monumento eretto nella città e al Sacello
di Nervesa della Battaglia,
il 93° anniversario della
morte dell’Eroe Francesco
Baracca.
TOSCANA
pellano militare dell’Istituto
di Scienze Militari Aeronautiche (ISMA) di Firenze, sono stati scoperti la
scultura di una “bambina”,
affiancata da due eliche, e
“l’albero del volo”.
La scultura è dorata per
ricordare le 13 medaglie
d’oro al V.M. (Kindu) e le
quattro medaglie d’oro al
Merito Civile (Torsoli) ed
ha i capelli al vento mosse
dal flusso delle eliche in
direzione dell’“albero del
volo”, che rappresenta la
richiesta di soccorso del
bosco all’uomo, per preservarlo dal pericolo del
fuoco.
Presenti alla cerimonia –
che ha compreso la sfilata dei partecipanti preceduta dal Corteo storico di
Signa e dalla Fanfara dell a 1ª Regi one Aerea – i
sindaci di Signa e di Greve i n Chi anti, Alberto
Cristianini e Alberto Bencistà con i rispettivi Gonfaloni, il gen. SA Valtero
Pomponi, presidente del
Cub 46, il col. pil. Michel e Mamb el l i in rappresentanza della 46ª BA, le
rappresentanze di varie
A s s oci azi oni d’arma e
combattentistiche e numerosi cittadini.
Ripristinati a Signa i “Giardini dei Caduti
del Congo e di Torsoli”
Su iniziativa del socio col.
Vito Gentile e con la collaborazione, tra gli altri, del
comune di Signa, della sezione AAA di Firenze e del
Club 46 della 46ª Brigata
Aerea, il 10 luglio ha avuto luogo al Villaggio Scolastico Artigiano di Signa
una cerimonia in ricordo
degli aviatori caduti nell’eccidio di Kindu dell’11
novembre 1961, di quello
deceduto in Congo in un
incidente di volo avvenuto
sei giorni dopo l’eccidio e
dei quattro deceduti nell’incidente del 10 luglio
1982 a Torsoli dove perse
la vita l’equipaggio di un
36
G.222 impegnato in
un’operazione antincendio.
Nell’occasione sono stati
ripristinati i “Giardini del
Congo e di Torsoli” dove
diciotto cipressi piantati a
suo tempo ricordano nuovamente, con relative targhe nominative, gli
aviatori periti negli eventi
di cui sopra, giardini che
furono abbandonati nel
1993 dopo la chiusura del
Villaggio sopracitato e che
ora si chiamano “I giardini dei Caduti del Congo e
di Torsoli”.
Insieme al ripristino del
luogo, benedetto dal cap-
Viareggio
Iniziativa per il monumento “La velocità”
Gli aviatori della Versilia
hanno dato incarico al socio Renzo Maggi - noto artista già autore del
Monumento all’Aviatore
eretto sulla Passeggaiata a
Mare di Viareggio e che
ha ottenuto un grande
successo nella sua recente
esposizione di disegni e
sculture nella Galleria “La
Meridiana” della città
d’arte di Pietrasanta – di
realizzare un’opera statuaria di rilevanti dimensioni avente come tema
“La Velocità”.
La relativa inaugurazione,
di cui questo giornale darà
doverosa notizia a evento
avvenuto, è prevista nella
prossima primavera sul
piazzale antistante il teatro - arena “Giacomo Puccini” di Torre del Lago.
AERONAUTICA 8-9/2011
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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
MARCHE
Loreto
Concerto della Fanfara della
1ª Regione Aerea
Il 24 luglio, ha avuto luogo il concerto della Fanfara della 1ª Regione Aerea
che la sezione, presieduta
dal gen. Sergio Grisolia,
ha organizzato in collaborazione con la locale amministrazione Comunale.
La Fanfara, diretta dal 1°
m.llo Antonio Macciomei,
ha eseguito con la consueta bravura un programma
comprendente brani operistici e moderni nonché
musiche risalenti al Risorgimento italiano che sono
stati lungamente applauditi da un numeroso pubblico tra il quale erano
anche l’arcivescovo di Loreto, Mons. Giovanni Tonucci, il vice sindaco
Paolo Casali, il comandante della Scuola lingue
estere AM col. Angelo Balestrino e altre autorità civili e militari del luogo.
hanno partecipato numerose autorità civili e militari, è stata aperta dal rito
religioso, seguito da un
corteo lungo le vie cittadine che, preceduto dal locale Gruppo bandistico,
dal Gonfalone della città,
da numerosi Labari di Associazioni d’arma e combattentistiche e da una
rappresentanza del 72°
Stormo, ha raggiunto il
Monumento “Caduti dell’Aria” dove è stata deposta una corona d’alloro. La
cerimonia è stata conclusa
dagli interventi del presidente della sezione, col.
Giorgio Rea, del presidente regionale AAA m.llo sc.
Orfeo Furzi e del sindaco
Bruno Vano e dalla consegna di una targa ricordo ai
familiari dei Caduti. Nell’occasione la Sezione ha
inaugurato una mostra a
carattere aeronautico, dove oltre ad oggetti e foto
appartenuti ai due commemorati, sono stati esposti documenti storici,
cimeli e una collezione di
aeromodelli rappresentativa di tutti i velivoli in dotazione alla nostra Forza
Armata dalla sua costituzione fino ad oggi.
Zagarolo
LAZIO
Arpino
Commemorati due aviatori arpinati
nel Cinquantenario della loro scomparsa
Il 30 agosto la sezione ha
commemorato il 50° anniversario della scomparsa
degli aviatori s.ten. pil.
Mauro Venturini del 313°
Gruppo, avvenuta a Rivolto con un F-86E durante
un’esercitazione da solista, e del 1° av. mont. Italo
Quadrini della 46ª AB, avvenuta a Luluabourg durante una missione ONU
con un C-119G.
La cerimonia, alla quale
Commemorati i soci Patriarca e Fuda
deceduti per incidente di volo
Il 17 luglio, nel primo anniversario della loro
scomparsa, la sezione ha
commemorato i soci m.llo
Antonio Patriarca, all’epoca presidente di quel sodalizio, e il cap. Stefano
Fuda deceduti in un incidente di volo.
Alla cerimonia, che ha visto la celebrazione di un
rito religioso officiato all’aperto da mons. Giovanni Verginelli davanti al
Monumento all’aviatore
erano presenti, tra gli al-
tri, il sindaco Giovanni
Paniccia, il presidente nazionale dell’AAA gen.
Gianbortolo Parisi, varie
autorità civili locali, numerose rappresentanze
con labari delle sezioni
AAA del Lazio e molti
amici ed estimatori dei
due commemorati le cui
figure sono state ricordate
negli interventi con i quali
il presidente di sezione
col. Massimo Cosi, il sindaco Paniccia e il gen. Parisi hanno concluso la
segue
AERONAUTICA 8-9/2011
37
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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
cerimonia stessa mentre
tre velivoli della Fly Roma
sorvolavano il luogo.
Successivamente i parteci-
panti si sono recati al cimitero dove hanno deposto
un omaggio floreale sulle
tombe dei due scomparsi.
il sindaco di Melfi Livio
Valvano, alcuni membri
della giunta comunale e il
presidente regionale AAA
gen. Giuseppe Genghi. La
giornata si è conclusa con
lo scambio di crest alle autorità, medaglie ricordo ai
partecipanti e un arrivederci all’anno prossimo
per la seconda edizione
con la medesima formula,
prima in mostra statica
presso la sede associativa
e poi sul campo in volo.
PUGLIA
Bari
Intitolato al cap. pil. MOVA Umberto Oriolo
il “meeting nazionale città di Bari”
di atletica leggera
BASILICATA
Melfi
Il 10 luglio ha avuto luogo
nello stadio comunale la
prima edizione di Airmodelshow, la manifestazione di aerodellismo con la
presenza dei campioni italiani delle due specialità,
aereo ed elicottero, che si
sono esibiti assieme ai soci radio modellisti della
sezione e ai radio modelli-
38
sti dell’associazione intitolata a Mario de Bernardi
del circondario e di San
Severo (Foggia). Ad ammirare le evoluzioni dei
vari modelli oltre ad un
folto pubblico, tra cui
molti ragazzi che hanno
avuto la possibilità di provare il volo radiocomandato con il doppio comando,
La sezione, d’intesa con la
presidenza regionale FIDAL, ha ottenuto che da
quest’anno il Meeting Nazionale Città di Bari di
atletica leggera, fosse permanentemente intitolato
al compianto “Cap. Pil.
Umberto Oriolo, Medaglia
d’Oro al Valor Civile”.
L’evento sportivo, che con
il sostegno del comandante delle Scuole AM-3ª Regione Aerea, gen. SA
Pasquale Preziosa, ha
avuto luogo il 14 luglio
con la partecipazione di
ben 350 iscritti alle varie
specialità in gara tra cui
una qualificata rappresentanza di atleti del Gruppo
Sportivo AM
Prima delle gare, nel corso di una breve cerimonia, è stato commemorato
l’eroico ufficiale istruttore
che il 16 giugno 1994 mentre era in volo con
l’allievo Paolo Ceccato rinunciava ad abbandonare il proprio velivolo in
emergenza evitando che
lo stesso cadesse su un
centro abitato.
Presenti alla cerimonia,
tra gli altri, i genitori dei
due piloti, il citato comandante delle Scuole AM-3ª
RA, molte autorità civili e
sportive locali e le rappresentanze con labari di varie sezioni AAA della
Puglia.
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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
SEZIONI E NUCLEI
VISITE DI AGGIORNAMENTO TECNICO
E G I T E T U R I S T I C O - C U LT U R A L I
Albenga in località varie
della Sicilia
Alto Garda e Cavedine alla “Base
Tuono” a Passo Coe di Folgaria
Foligno e Cannara a Venezia
Gaiarine a Salò e al Vittoriale
degli italiani
Ivrea e Canavese alla 46a Brigata Aerea
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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
Parma al terminale marino della rete
NIPS NATO a La Spezia
Perugia a nave Cavour nel porto
di La Spezia
Reggio Emilia al Centro
Aeronautica Militare di Montagna
(CAMM) di Monte Cimone
Tarcento al 3° Stormo O.S.
40
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L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
HANNO CHIUSO LE ALI
Roberto “Fiorellino” Crespi
Il 17 agosto è deceduto a Varese il gen. DA Roberto Crespi. Nato nel 1918 e divenuto sottotenente
pilota di complemento, aveva poi prestato servizio in vari reparti distinguendosi in particolare nel
secondo conflitto mondiale come aerosiluratore su S.79 meritando una medaglia d’argento al valor militare, tre croci al merito di guerra e una promozione per meriti di guerra.
Era affettuosamente conosciuto con il soprannome di “Fiorellino” con cui aveva battezzato il
bombardiere Martin M.187 Baltimore sul quale aveva combattuto durante la guerra di liberazione.
Successivamente aveva comandato l’8° Gruppo della 2ª Aerobrigata, era stato vice comandante
della 6ª Aerobrigata e comandante del reparto volo della 1ª Regione Aerea.
Dopo il congedo dalla Forza Armata era divenuto capo del servizio di assistenza tecnica della
Macchi e socio della sezione AAA varesina della quale aveva retto la presidenza con entusiasmo e
dedizione dal 1981 al 1989.
Aveva recentemente pubblicato il libro di ricordi “Il Gobbo maledetto ed il Baltimore”.
- m.llo arm. Giancarlo Sandroni (sezione di Arezzo);
- Lorenzo Gabriele (sezione di Arpino);
- Michele Tossani (sezione di Bologna);
- Vittorino Carmagnani, socio fondatore e benemerito (sezione di Bovolone);
- Avelino Marcato (nucleo di Bussolengo);
- m.llo sc. Renato Faustino, m.llo sc. Aniello Mazza
(sezione di Brescia);
- m.llo sc. Gianni Milani, 1° m.llo Giuseppe Tronu
(sezione di Cagliari);
- Nadir Voltolina (sezione di Camisano Vicentino);
- m.llo 2ª cl. pil. Vittorio Gobbo (sezione di Campoformido);
- Giuseppe Mercandelli (sezione di Casale Monferrato);
- Francesco Petrillo (sezione di Cassino);
- av. Agatino Fobert (sezione di Catania);
- av. sc. Enrico Colaci, atleta del Centro sportivo AM
di Vigna di Valle (sezione di Cavallino);
- Romano Amadori, m.llo 1ª cl. Giannino Montagnani (sezione di Cesena);
- Giancarlo Molteni (sezione di Como);
- av. VAM Luigi Scappini (nucleo di Dorno Lombardia);
- sig.ra Maria Vittoria Polacci (nucleo di Forte dei
Marmi);
- m.llo sc. Comingio Finoia (sezione di Frosinone);
- Aldo Capparoni (sezione di Gorizia);
- m.llo sc. Ercole Fulcheri, m.llo Ferruccio Maionchi
(sezione di Grosseto);
- Antonio Mancarella, socio benemerito, sig.ra Alfonsina Prospero, m.llo sc. Alberto Teglia (sezione di
Guidonia);
- av. Raffaele Bettoli (sezione di Lanciano);
- m.llo sc. Pasquale Sorrentino (sezione di Latina);
- m.llo Giovanni Colonna, socio fondatore (sezione
di Monteroni);
- av. sc. Silvano Menon (sezione di Manzano);
- 1° av. Filippo Cavalleri, col. Alessandro Citterio,
cap. Bruno Martinetti (sezione di Milano)
- Aldo Clerico (sezione di Mondovì);
- m.llo 1ª cl. Sergio Fioravanti (sezione di Mortara);
- geom. capo Vito Calò (sezione di Napoli);
- m.llo Ottavio Melpignano, socio fondatore (sezione
di Ostuni);
- Lelio Gambarelli, rappresentante soci aggregati, av.
Emilio Correggi (sezione di Reggio Emilia);
- col. Angiolo Tesei (sezione di Roma);
- sig.ra Lucia Guerini (nucleo di Romano di Lombardia);
- av. sc. Angelo Buffolo (sezione di Sacile);
- m.llo sc. Antonio Ragosta (sezione di Sarno);
- av. sc. Antonio Alpini, ten. pil. Olindo Santilli (sezione di Terni);
- ten. Riccardo Bartolini, capo nucleo (nucleo di Valdarno Superiore);
- Piero Ciocchetti (nucleo di Valle Elvo);
- av. sc. Creminio De Anna (nucleo di Valvasone);
- Guido Ruschetta, vice presidente di sezione (sezione di Verbania).
- ten. Renato Bastianelli, socio fondatore e benemerito, Elio Ceragioli, socio fondatore (sezione di Viareggio);
- col. Fausto Savini (sezione di Vicenza);
- Antonio Bontempi, Primo Zanoni (nucleo di Vobarno).
Il presidente nazionale dell’A.A.A., ricordando le elette virtù di questi commilitoni che ci hanno lasciato, a nome
proprio e di tutti i soci esprime ai familiari degli scomparsi il più sentito cordoglio.
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Libri
a cura di Gregory Alegi
Eugène Bellet, Breguet XIV. Des
tranchées à l’Aéropostale. Toulouse, Editions Privat, 2011. Cm 30,5
x 24,5, pp. 144. Euro 32,00.
Il Breguet XIV è uno degli aerei più
importanti in assoluto nella storia
dell’aviazione, prodotto in 8.000
esemplari dal 1916 al 1926 ed esportato in decine di paesi, compresa,
sia pure in piccolo numero, l’Italia.
A questa longevità contribuì anche
l’impiego su vasta scala dell’alluminio, sia pure per strutture ancora a
traliccio. Nel dopoguerra la robustezza ed ampia disponibilità del
Breguet XIV ne fecero il cavallo di
battaglia delle prime compagnie aeree francesi, compresa la mitica Aéropostale
di
Mermoz
e
Saint-Exupery. Proprio questa epopea ha portato Bellet a concepire nel
1992 l’idea di costruirne uno e ripercorrervi la rotta postale da Tolosa fino a Cap Juby, in Marocco. Il libro
racconta questo volo (avvenuto nel
2010, ben 17 anni dopo), la costruzione (8.000 ore di lavoro, primo decollo nel 2003) e per ultima la storia
del tipo. Il formato ad album valorizza le evocative immagini a colori
del raid e quelle in bianco/nero d’archivio. Il racconto dell’avventura è
in francese, ma il suo senso è universale. Per chi vorrebbe veder rivolare uno SVA fino a Tokio o un S.55
fino a New York questo libro è più
che indispensabile: è una lezione.
Disponibile presso Editions Privat (10
rue des Arts, 31080 Tolosa Cedex 6,
Francia; www.editions-privat.com)
42
Giancarlo Silva, Piccole storie di
grandi aeroplani. Roma, in proprio, 2011. Cm 14 x 21, pp. 256.
Fuori commercio.
Tanto privato da non essere neppure
messo in vendita, eppure immediatamente comprensibile a chiunque
ami il volo. Si può riassumere così il
libro di Giancarlo Silva, ingegnere,
pilota di complemento, volovelista
(e come tale campione d’Italia), pilota di linea (con Alisarda e Alitalia) e
infine sui Canadair antincendio della Protezione Civile. Dal biplano
Stampe al caccia F-86E, dal monomotore a elica AL.60 al bireattore
DC-9 il racconto si snoda tra piccoli
episodi legati da passione e irrequietezza, con frequenti cambiamenti di
luogo, compagnia aerea, vita. Ci si
imbatte così nel volo sportivo in
Francia, nella vita al 4° Stormo (resa “principesca” grazie alla presenza
dell’attendente), nella traversata dell’Africa, nella nascita di Alisarda, nel
passaggio di gestione del servizio
antincendio ed in tante altre schegge di una vita intensa. Ad aiutare
Silva, in un momento difficile, a raccoglierle in un volume in piccola tiratura destinato a lasciare un
ricordo ai nipotini è stato Giannetto
Valli, al quale l’autore non lesina i
ringraziamenti. Il risultato è molto
personale ma, per molti aspetti, universale.
Disponibile presso l’autore (Viale delle
Accademie 79, 00147 Roma; [email protected])
Michele Palermo, Le battaglie aeree
in Africa settentrionale (NovembreDicembre 1941), Roma, IBN Istituto
Bibliografico Napoleone 2011, Cm
17 x 23,5, pp. 352. Euro 24,50.
I combattimenti aerei che ebbero
luogo nei cieli dell’Africa settentrionale negli ultimi due mesi del 1941
sono l’oggetto di questo libro che
l’autore ha scritto attingendo minuziosamente ai diari storici e ai rapporti ufficiali delle forze aeree
dell’Asse e del Commonwealth, soprattutto quelle della South African
Air Force, impegnate nelle operazioni che culminarono con la nota “Crusader”.
Corredato da 131 fotografie, grafici,
tabelle e cartine delle zone interessate ai combattimenti, il volume, con
testo in italiano e inglese, riporta dettagliatamente – giorno per giorno –
quanto avvenne in quegli scontri arrivando perfino a citare il numero
dei colpi sparati da molti piloti dei
caccia italiani CR.42, MC 200 e 202 e
G.50 partecipanti, spesso insieme ai
Me.109 tedeschi, alle missioni condotte contro i bombardieri nemici
Maryland, Boston e Blenheim sempre ben scortati dai caccia P.40 e
Hurricane.
Un’opera, quindi, di particolare interesse per quanti desiderano conoscere
numerosi e maggiori dettagli sulle battaglie aeree che nello scorcio di tempo
citato ebbero come protagonisti anche
tanti nostri valorosi piloti. (SB)
Disponibile presso l’editore IBN, Via
Mingazzini n. 7, 00161 Roma,telefono
06 4452275, e.mail: [email protected]
AERONAUTICA8-9/2011
6/2011
AERONAUTICA
Cop AER_08-09_2011_copertina AAA 16/09/11 12:03 Pagina 1
8-9
AGOSTO-SETTEMBRE 2011
ANNO LVI
In copertina
Gli astronauti col. Roberto Vittori e
ing. Paolo Nespoli hanno riportato al
capo dello Stato Giorgio Napolitano
il Tricolore recato nello spazio.
All’evento è dedicato il servizio a
pag. 4.
AERONAUTICA
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Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica
Direttore editoriale
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“Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, è
fatto obbligo citare la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comunque inviati a titolo di liberalità - anche se non pubblicati, non si restituiscono.
Chiuso in redazione il 12 settembre 2011.
In IV di copertina
La Pattuglia acrobatica francese in
volo sui castelli della Loira.
(foto internet)
Il periodico sarà inviato in omaggio a “sostenitori” che verseranno almeno una
somma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo territorio nazionale. Per spedizioni all’estero si invita a prendere contatti con l’amministrazione.
La quota associativa fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale AAA per il 2011 è
comprensiva della spedizione in abbonamento postale (pari a € 8,00) del periodico sociale “Aeronautica".
ISSN: 0391-7630
Soci aeromodellisti
La riproduzione, in scala 1:48 di
un SR-71 Blackbird statunitense
realizzata dal socio dr. Emilio
Villani della sezione di Piacenza.
Gregory Alegi e Alessandro Cornacchini (a cura di), Al Lupo! Al
Lupo!, Roma, Aviator/Edizioni
Rivista Aeronautica, 2011. Cm 28 x
24, pp. 224. Euro 49,00.
Sin dal titolo, ispirato al grido del 4°
Stormo, che non ha mai usato il
classico Gheregheghez, i curatori
dichiarano l’intento di evitare di fare
doppione di Quelli del Cavallino
Rampante, l’opera in due volumi di
Antonio Duma che ha vinto l’ultima
edizione del Premio Letterario AAA.
Il nuovo libro è quindi incentrato sul
periodo successivo agli anni Sessanta (dove si arrestava Duma, che qui
firma la prefazione) e sullo spirito
che fece del reparto il Quarto. Così,
pur trattando l’intero arco storico
del prestigioso reparto, dalla sua
nascita a Gorizia fino alle più recenti
operazioni in Libia, il libro (al quale
hanno collaborato Paolo Varriale,
con alcune schede su Baracca, Amedeo d’Aosta e l’insegna del Cavallino,
e David Cenciotti, soprattutto per
l’ultimo periodo di servizio dell’F104) è una storia dello stormo completa nonostante i limiti di spazio
imposti
dal
bilinguismo
italiano/inglese. Al libro hanno contribuito con ricordi e testimonianze
anche Ferdinando Sguerri, gregario
sinistro della pattuglia acrobatica
del 1957, Mario De Paolis, comandante del 9° Gruppo all’introduzione
dell’F-104, Silvano Bronchini, direttore di questo giornale e già addetto
stampa della 4a Aerobrigata, Uccio
Catalanotto, giornalista aeronautico
di lungo corso. Molto ricca l’iconografia, particolarmente avvincente
per quanto riguarda l’Eurofighter,
con vicende di stretta attualità alle
quali si rifà il col. Michele Morelli,
attuale comandante di Grosseto,
nella sua introduzione. (FG)
Disponibile presso Aviator Edizioni
(via Gianfilippo Usellini 434, 00125
Roma; fax 06 89280466; www.aviatorzone.com)
Marco Mattioli, I falchi di Mussolini, Roma, IBN Istituto Bibliografico Napoleone 2011, Cm 17 x
23,5, pp. 270. Euro 19,00.
Antonio Castellani, May Day! Allarme nei cieli, Roma, IBN Istituto
Bibliografico Napoleone 2011, Cm
17 x 24, pp. 287. Euro 23,00.
I reparti da caccia dell’Aeronautica
Nazionale Repubblicana 1943-1945 è
il sottotitolo di questo volume che si
aggiunge ora alla pubblicistica sui
reparti da caccia della Repubblica
Sociale Italiana che nel periodo
considerato combatterono al Nord
per la difesa dei cieli italiani dalle
sempre più massicce incursioni
alleate.
Dopo un esame delle origini dell’ANR
il volume riporta, giorno per giorno, i
riassunti delle attività del 1° Gruppo
caccia “Asso di Bastoni”, del 2° Gruppo caccia e del 3° Gruppo caccia
“Francesco Baracca” tratte dai diari
storici di tali reparti. Attività che,
anche attraverso gli stralci delle relazioni personali di molti piloti, ricordano la composizione delle formazioni in esse impegnate, i tipi dei
velivoli impiegati, i combattimenti
sostenuti, le vittorie conseguite, le
dolorose perdite subite.
Il testo, con molte fotografie tratte
da numerosi archivi, riporta anche,
oltre a varie considerazioni sul
comportamento del nostro personale nei confronti dei tedeschi - che,
tra l’alto, cercarono senza successo
di trasformare l’ANR in una “Legione aerea italiana” alle dipendenze
della Luftwaffe con il piano noto
come “operazione Phoenix” - le attività dei reparti autonomi dell’ANR
stessa.
Completano il volume alcune appendici tra le quali l’elenco degli “assi”
dei piloti italiani della Regia Aeronautica poi combattenti con l’ANR.
(SB)
Il libro di Castellani, docente di discipline aerospaziale presso atenei e consulente tecnico in molte indagini relative a incidenti aerei, ed il cui titolo è
costituito dall’appello internazionale di
soccorso in fonia, prende in esame 119
di questi casi accaduti nell’aviazione
commerciale di tutto il mondo, dai primordi di tale attività ai giorni nostri.
Suddivisi secondo le cause che li hanno
provocati – ma non mancano riferimenti ad alcuni “misteri” rimasti tali –
gli incidenti sono descritti in base alle
relative relazioni di inchiesta, relazioni
che l’autore ha trattato il più semplicemente possibile rendendo l’opera di
facile lettura anche per coloro che non
sono addentro alla specifica materia.
Avarie ai motori, cedimenti strutturali, collisioni a terra e in volo, effetti
ambientali quali ghiaccio, nebbia e
vento, cause tecniche, errori umani
ed altro ancora sono gli aspetti più
significativi dei casi presi in esame e
suddivisi in tredici capitoli che comprendono anche alcuni incidenti
aerei occorsi a velivoli italiani ed il
cui ricordo è ancora vivo, come quello che coinvolse i calciatori del Torino e al quale è dedicata l’immagine
nella copertina riproducente una
tavola della Domenica del Corriere.
Per molti degli incidenti, infine, sono
indicati i provvedimenti poi adottati
per evitare il loro ripetersi, indicazioni che danno la misura di quanto gli
organi competenti hanno fatto per
rendere sempre più sicuro il trasporto aereo, divenuto oggi certamente il
più diffuso mezzo di collegamento
rapido tra i diversi continenti. (SB)
Disponibile presso l’editore IBN, Via
Mingazzini n. 7, 00161 Roma,telefono
06 4452275, e.mail: [email protected]
Disponibile presso l’editore IBN, Via
Mingazzini n. 7, 00161 Roma,telefono
06 4452275, e.mail: [email protected]
Cop AER_08-09_2011_copertina AAA 16/09/11 12:03 Pagina 2
Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma
La Pattuglia acrobatica francese in volo sui castelli della Loira.
Anno LVI - N.8-9 AGOSTO-SETTEMBRE 2011
Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma

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