esplorazione a deir el serir

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ESPLORAZIONE A DEIR EL SERIR Abbiamo imboccato la vecchia pista che conduce da Tell El Eissa giu fino ad Abu Dweiss il mattino presto perche sapevamo gia che la giornata sarebbe stata lunga e faticosa, inoltre la temperature che ha gia iniziato a salire in questo anticipo inatteso di estate nord Africana non ci sarebbe stata certo di aiuto. La vecchia pista dissestata che incrocia altre piu recenti “ferite” inferte al deserto dalle necessita delle compagnie petrolifere, e’ ormai parte di una specie di ragnatela di piste, tracce, solchi e altro che rendono il viaggio in auto simile a cio che potrebbe essere una gita in gommone in un pomeriggio estivo con il vento di scirocco che soffia teso……fatti salvi gli spruzzi di acqua salata, ovviamente. Arrivati alla deviazione per Deir El Qatani troviamo il familiare “ asfalto “…..se si puo azzardare la definizione. Passiamo senza fermarci per la “grotta” di Deir El Qatani….quella che fu di Paolo….come diceva Abd El Rasoul, custode del Sacrario Italiano di El Alamein compagno di Paolo Caccia Dominioni nelle ricerche e recupero dei corpi dei militari caduti ad El Alamein. L’accesso alla grotta di Deir El Qatani Fu anche la nostra prima guida nel anno 2000….quando iniziammo la nostra avventura di ricercatori e esploratori, confluita poi naturalmente nel A.R.I.D.O.che tutti ormai oggi conoscono. Abdel Rasoul al Himeimat negli anni ‘80 Qui e’ con Paolo Caccia Dominioni e Signora Anni ’50…..Abdel Rasoul lavora al primo ingresso del Cimitero Italiano di El Alamein Abd El RAsoul fu il primo, nel 2003 subentro’ Goma suo figlio secondo genitor che fu poi ucciso nel 2005 in uno scontro a fuoco con un Gruppo appartenente ad una tribu concorrente alla propieta’ di un terreno e di due pozzi. Dal 2006 il nipote piu grande di Abdel Rasoul, Nasef e suo fratello Abdel Rahman sono le nostre due guide scout, le nostre “taalab” ….in arabo le volpi,che vanno in avanscoperta, esplorazione e ci accompagnano nelle missioni. Passiamo senza fermarci nei pressi della grotta, giriamo lo sguardo verso la altura che la nasconde alla vista e con il pensiero salutiamo Abdel Rasoul che nel Maggio del 2010 ha raggiunto il suo grande amico Paolo……lasciando tra noi un vuoto che non siamo ancora riusciti a colmare insieme al suo ricordo indelebile. Pieghiamo verso sud allacciandoci al punto dove la vecchia palificata entra nella zona pietrosa che precede Deir Harra e Bab El Said: dopo questo punto inizieremo a scendere verso la prima parte a nord est di Deir El Serir. Isolatori della palificata prodotti da due diverse ditte Alla via attraverso un passaggio dove abbiamo dovuto fare affidamento sulla doppia trazione e la grande coppia motrice della Land Cruiser e sulla dx vediamo sporadiche ma sicure tracce di una espolsione che coinvolse almeno un mezzo blindato…..gomme dei pattini di un mezzo cingolato indurite come pietre nere dal sole e dal tempo, minute parti di batteria e motore, proiettili inglesi e tedeschi + una infinita’ di pezzi di vetro blindato. Fotografiamo e mappiamo il tutto prima di proseguire per la nostra meta. La discesa nel Deir Harra e’ sempre emozionante: la vastita’ e il selvaggio “ nulla “ di tutto Il Deir ci si presenta ognivolta con tonalita di colore diverse a seconda della stagione, del giorno e anche dell’ ora nella quale ci affacciamo dal bordo di Nord Est che e’ la natural prosecuzione del Deir Abu El Hiqef, dove ai primi di Luglio del 1942 I bersaglieri sostennero gliscontri piu duri lasciando sul campo numerosi caduti che vennero poi sepolti, fino alla riesumazione fatta da Paolo Caccia Dominioni, nei cimiteri campali di Deir El Harra e Deir El Beida: che A.R.I.D.O. ha ritrovato e mappato nel 2011. Lavori di ricerca presso il Cimitero Italiano di Deir El Harra: I resti umani ritrovati sono stati sepolti in una apposita urna al di sotto dell’altare del cimitero in attesa di avere (le pratiche sono in corso) la autorizzazione al trasferimento presso il Sacrario Italiano a Tell El Eissa‐El Alamein Quel poco che resta dell’altare del Cimitero Italiano di Deir El Harra, sotto il quale ed in una apposite urna sono stati sepolti I resti umani ritrovati durante l’opera di ricerca. Il Cimiterino di Deir El Abyad A nord leggermente spostate rispetto all’ allineamento ideale ingresso a Deir El Harra e l’ omonimo cimitero troviamo El Babein El Taw Am….in arabo le 2 porte gemelle che sono gli ingressi della grotta di Deir El Harra, nota fin dai tempi dei romani e usata come rifugio dai nostri militari nel 1942. Bab El Said….iniziamo la discesa verso Deir El Serir Hisyet El Qasi, Deir Abu Sheiba e infine El Kharita passano via al nostro fianco prima di iniziare la discesa nel Deir El Serir. DEIR EL SERIR ALAMEIN 1933‐1962 CAPITOLO XVIII FINE DELLA BATTAGLIA GRANDE La Vera Morte Della Folgore Pag. 347 La vera morte della folgore e’iniziata alle ore 2 del mattino del 3 Novembre con l’ordine improvviso di abbandonare le posizioni di Himeimat; DeirAlinda; DeirMunassib e schierarsi tra G Khalak e Q Khadim, 15 km ad ovest. Resta di retroguardia il IV battaglione che e’l’unico a ricevere l’acqua: mezzo litro a testa. I pezzi vengono trainati a braccia, alcuni sono scalzi, i feriti non si rialzano.....si combatte per aprirsi la strada. Il colonnello Camosso scrive “all’inizio di ogni sbalzo molti non si alzano piu” Il IV battaglione, ridotto a pochi ufficiali e qualche decina di paracadutisti viene annientato all’alba del 6 Novembre nella regione di Deir El Serir. Gli avanzi della divisione si stringono intorno ai battaglioni II; VII; IX....alle 8 del mattino restano sette proiettili anticarro.......continuano con i mitragliatori finoalle 14;00....poi tutto finisce. Zanninovich presenta quello che resta della divisione schierata a L. Camosso. Il nemico rende l’onore delle armi. Sono le 14,35 di Venerdi 6 Novembre 1942. A quanto scritto da Paolo Caccia Dominioni non si possono aggiungere ne parole, ne citazioni di alcun tipo. E’ necessario scendere nel Deir El Serir in silenzio….come se si entrasse nel SacrarioItaliano di El Almein e con lo stesso doveroso rispetto e’ dovuto calpestare la sabbia del Deir e aggirarsi tra I vari piccoli cocuzzoli di sabbia con sulla sommita un ciuffetto di erba…tuttiuguali. Con questo spirito I partecipanti alla missione di A.R.I.D.O. dal 16 al 21 Aprile 2013 scenderanno nel Deir e ne calpesteranno la sabbia. Questa volta I partecipanti alla missione di A.R.I.D.O. avranno l’ incommensurabile onore di essere condotti per mano dal Veterano e Reduce di El Alamein Santo Pelliccia…ad El Alamein ospite di A.R.I.D.O. per la quarta volta consecuitva e che era proprio del 4to btgFolgore, che li fu ferito e preso prigioniero. Un foto che parla da sola: Santo Pelliccia e alle sue spalle l’Himeimat La prima volta verso il Deir El Serir: Novembre 2011….avevamo gia da allora promesso di ritornare per cercare il punto dove venne fatto prigioniero Santo e dove cadde il Ten G. Lenci Santo Pelliccia ed i partecipanti alla missione di Marzo 2012 a Deir El Munassib Santo a Deir El Serir fu testimone del ferimento e della morte del Ten. Gaetano Lenci…sepolto poi dagli stessi nemici e mai piu ritrovato. Il nome del Ten Gaetano Lenci e’ riportato nel Sacrario Di El Alamein nella lista dei caduti ignoti o sepolto in luogo sconosciuto nel deserto. La targa in onore e memoria del Ten Gaetano Lenci che verra posta a Deir El Serir nel luogo dove cadde il 6 Novembre 1942 Abbiamo in archivio molte foto recenti e non, geo referenziate e che saranno prossimamente inserite nel G.I.S. di A.R.I.D.O. ma preferiamo non pubblicare foto indicative del luogo fino a dopo lo svolgimento ed il risultato finale della missione dal 16 al 21 Aprile 2013. Qui di seguito le semplici foto di alcuni ritrovamenti effettuati durante la recente esplorazione nella zona dove, secondo le nostre ricerche, ci furono I combattimenti che videro poi il termine della avventura della Folgore ad El Alamein. Batteria FAH ‐ Monza Molla del caricature del MAB in dotazione ai para’della Folgore Un pezzo di un piatto CI.PI.IT II TIPO Lire 1,35 Sigarette Inglesi CARAVAN By A.R.I.D.O. Team 

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