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Quindicinale della Comunità Italiana del Cile www.presenza.cl 16 giugno 2015 Anno XLVI Nº 893 Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Providencia - Fono: 22229328 • Fax: 26354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS Messaggio dell'Ambasciatore Marco Ricci per le feste patrie La Festa Nazionale rappresenta la commemorazione dell’anniversario del 2 giugno 1946, quando i cittadini italiani optarono per la Repubblica. In questo giorno si festeggia non solo la nostra identità nazionale, ma anche i valori universali della Democrazia che condividiamo con il Cile e che, senza dubbio, sono la base della nostra lunga storia di relazioni bilaterali. Come tutti gli anni, la Festa della Repubblica è un’occasione per fare un bilancio degli ultimi dodici mesi di relazioni tra l’Italia e il Cile. Se dovessi riassumere in due parole quello che è successo in questo periodo, non esiterei ad utilizzare l’ espressione “nuovo impulso”. Nel mese di agosto dell’anno scorso, l’Onorevole Federica Mogherini, Ministro degli affari esteri, nominata a novembre Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri, ha visitato il Cile incontrandosi con il suo omologo Heraldo Muñoz e con la Presidente Michelle Bachelet, che si e’ poi riunita con il nostro Primo Ministro Matteo Renzi, a settembre a New York. Nel mese di marzo, abbiamo ricevuto a Santiago il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che aveva già incontrato il suo omologo, Jorge Burgos, nel giugno precedente. In quell’occasione fu firmato un importante accordo di cooperazione. Nel mese di aprile, il Vice Ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, ha visitato il Cile con una delegazione di oltre sessanta aziende, con l’intenzione di sviluppare nuovi legami commerciali. Il 5 di Maggio, l’allora Ministro della Cultura, Claudia Barattini, si e’ riunita a Roma con il suo omologo Dario Franceschini, prima di partecipare a Venezia all’ inaugurazione della Biennale d’Arte Contemporanea. Dal 24 al 26 maggio, il Presidente della Camera italiana dei Deputati, Laura Boldrini, ha incontrato a Santiago con il Presidente Marco Antonio Cont. in ultima pagina Il voto amministrativo Regionali, la sfida finisce 5 a 2 «Abbiamo sventato un altro assalto del 'partito nel partito'. Ora abbiamo dei problemi da risolvere e li risolveremo. Ma li risolveremo con la forza di chi ha vinto cinque Regioni su sette, dieci negli ultimi diciotto mesi. Al centrodestra ne sono rimaste tre, M5S esulta ma sta a guardare... E tutto mentre stiamo facendo riforme che scontentano, che non danno voti ma li tolgono». La decisione di imbarcarsi all’alba e andare a passare il giorno del postvoto a Herat, a fianco ai militari di stanza in Afghanistan, è stata un toccasana per Matteo Renzi. Guardando in faccia «la battaglia di quel popolo per una vita normale», vestendo la mimetica dei «nostri ragazzi» le polemiche romane perdono peso e valore. «Il risultato è molto positivo – dice con distacco appena rimesso piede in Italia –, andiamo avanti con ancora maggiore determinazione per cambiare il partito e il Paese». La rabbia della notte di domenica è sbollita. La partita alla Playstation con Matteo Orfini, racconta chi ha passato il giorno del voto con il premier, è da collocare proprio nel momento in cui sembrava essere persa anche l’Umbria. Poi la vittoria al fotofinish che ha messo in cassaforte il 52. Però i problemi ci sono, e sono seri. Renzi li mette in ordine. - Primo, il Veneto, il Nord-Est che sembra aver chiuso di nuovo le porte al Pd dopo le aperture di credito delle Europee. - Secondo, il Mezzogiorno, «perché ora con tutti governatori nostri non abbiamo più alibi, ci vorrà una cabina di regia per il Sud». - Terzo, il cammino delle riforme, con un tentativo di dialogo soft sulla scuola e sul nuovo Senato. - Quarto, le fatiche delle Regioni 'rosse'. «Bisogna cambiare, gli elettori pensano che la rottamazione si sia fermata a Roma...», spiega Renzi ai suoi. Quinto problema, il più grave, la minoranza Pd. Il premier era furioso per il risultato in Liguria, ha impiegato ore per assorbirlo. Ma lunedì sera è convocata una direzione in cui l’ex sin- daco di Firenze alzerà il tiro, altro che mediazione: «Basta con i due partiti in uno. Per molto meno in passato ci sarebbero state espulsioni a valanga. Per chi vuole regolare i conti c’è il congresso del 2017. Sino ad allora tocca a noi e alla nostra agenda. Se poi ci vogliono far cadere, facciano pure, si è visto che l’unico effetto concreto è resuscitare Berlusconi e Grillo. Mi immaginano pronto a fare piccoli compromessi per evitare il voto anticipato? Si sbagliano...». Parola che braccano sul nascere i numeri inviti ad un «maggiore dialogo» che gli fanno piovere sia sms e via agenzie di stampa i leader della minoranza dem. Questa l’analisi. Poi ci vuole una soluzione. Che ha un solo nome: rimpasto. Rimpasto nel governo per rafforzare Istruzione, Sviluppo e Mezzogiorno. Rimpasto in Parlamento, per coprire la pedina di capogruppo. E poi nuovo assetto nel partito con un uomo forte che governi i territori e diffonda il verbo renziano. È la prospettiva che porta Lorenzo Guerini alla guida Cont. in ultima pagina 1986: ritorniamo al Co.Em.It. Il Comitato per gli italiani all’Estero - COM. IT. ES. - ha voluto concludere la settimana di festeggiamenti in onore all’anniversario della Repubblica Italiana rendendo un simbolico omaggio con l’offerta di fiori presso il monumento con cui la collettività italiana residente dell’epoca ha omaggiato il Cile per il primo centenario dell’indipendenza. Alla presenza di una ventina di persone e rappresentanti di alcune istituzioni tra cui l’Undicesima Compagnia di Vigili del Fuoco “Pompa Italia”, Associazioni Regionali del Piemonte, Liguria, Le Marche, Trentino-Alto Adige e Campania nonchè la Console d’Italia in Cile D.ssa. Nicoletta Gliubich e la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura Prof.ssa. Anna Mondavio e Consiglieri del Comites neo eletto, la scorsa fredda domenica 7 giugno ore 10,30 il Presidente del COMITES Claudio Curelli e Segretaria Millaray González hanno deposto una corona di fiori in omaggio della Repubblica Italiana. Presente anche il dott. Giuseppe Odone, Coordinatore delle Associazioni ed Istituzioni Italiane della capitale. Subito dopo i presenti si sono recati presso la Parrocchia Italiana per assistere alla tradizionale Santa Messa. Comites - Cile L’amico Carlo Battaini, nelle poche volte che mi scrive da Viña del Mar, ha la forza di smuovere dal mio subcosciente la nostalgia ed il rimpianto per una tappa della mia vita donata alla comunità italiana attraverso uno dei cammini, in quel tempo, alle prime esperienze: il Co.Em.It (precursore dell’attuale Com. It.Es - Comitato Italiani Estero). Parliamo del 1986. Nel saluto che mi invia, il nostro amico Carlo si lamenta che la comunità dimentica facilmente i “grandi personaggi dell´epoca e voglio elencare, Giovanni Ferralis per primo, Teresio Mezzano (artefice del P.I.N. -Primo incontro nazionale), Angelo Bruzzone tutti e tre passati a miglior vita: Sergio Oneto Presidente per 10 anni, oggi in precario stato di salute”. Aggiungo che nella lista ci sei anche tu, caro Carlo. Ti assicuro che non dimentichiamo, almeno coloro che in quel tempo eravamo attori eletti dalla comunità. Un gruppo di amici saldamente unito nell’assoluto reciproco rispetto che remava compatto e, direi, sorridente, verso mete scelte insieme. Che bello ricordare, assieme a te, la poderosa rappresentanza della Vª Regione in seno al Co.Em.It. Un quartetto meraviglioso: Teresio Mezzano, Sergio Oneto, Carlo Battaini e Angelo Bruzzone. Mi ricordi anche l’avvenimento unico e mai più ripetuto nella nostra storia che ha smosso tutta la comunità italiana residente in Cile: da Arica a Punta Arenas: il famoso P.I.N. che ha raccolto a Valparaiso varie centinaia di rappresentanti di Associazioni ed Istituzioni Italiane. Il Co.Em.It. sarebbe nato qualche mese dopo alla realizzazione del P.I.N. ma gli artefici di questo incontro di Valparaiso e capitale eravamo già amici, collaboratori impegnati, credenti nella grandezza della Patria perché avevamo nel cuore la fiamma dell’Italia che bruciava e che volevamo riaccendere nel cuore di tanti altri italiani che l’avevano lasciata affievolire. Sto leggendo il titolo che il nostro buon giornalista Guglielmo Solari ha stilato in Presenza sulle giornate di studio passate nei locali della Scuola Italiana di Valparaiso:”Apoteosi del Primo Incontro Nazionale delle Istituzioni Italiane”; poi il discorso inaugurale di Giovanni Ferralis, Coordinatore delle Istituzioni Italiane del Cile, il meraviglioso intervento di Teresio Mezzano leader della manifestazione, gli scritti preparativi di Albino Misseroni ed altri interventi. Anche Anita, con il Gruppo Fiaccola, ha acceso il faro della musica italiana nell’Aula Magna dell’Università Santa Maria con lo spettacolo applauditissimo “Cara vecchia Italia”. Non dimentichiamo l’immenso lavoro organizzativo (vitto, alloggio, spazi per incontri, celebrazioni, finanziamento, visite, ricordi dell'avvenimento...) per varie centinaia di partecipanti che il comitato della Vª Regione, con l’appoggio della capitale, si è sobbarcato. Caro Carlito, tutto questo è scritto nel cuore di chi ha vissuto quei momenti. All’inizio delle attività del nuovo Comites auguriamo lo stesso entusiasmo trasparente, leale e fattivo per il bene della comunità che ha animato i dirigenti nel 1986. Giuseppe Tomasi Cont. in ultima pagina 2 Presenza- 16 giugno 2015 SPAZIO APERTO Informazioni Corrispondenza ACLI La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimostrano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si riserva la pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali. Pagina web: www.patronatoacli.cl Valparaiso, esempio di attività culturali italiane Estimados Dirigentes Comunidad Italiana V° Región En adjunto, con mucho agrado le estamos enviando la Cartelera de Junio del instituto DUOC de Valparaíso, sede Edificio Cousiño. Es una cartelera dedicada enteramente a Italia, por ser este el mes de la Repubblica, así es que tiene una variada oferta de eventos de diverso tipo, de cine, música, historia e incluso gastronómicos, entre otros. Dentro de estas actividades, podemos comentar e invitarlos especialmente desde ya el día MARTES 23 DE JUNIO a las 19.00 HORAS, al estreno nacional del tráiler o avance del documental "EMPORIOS, INMIGRANTES ITALIANOS DE AYER Y HOY" de la DESTACADA realizadora Magdalena Gissi. -VEREMOS EN EXCLUSIVA parte de este trabajo que está en plena filmación actualmente, seguido de un CONVERSATORIO con la Sei di Santiago e non ricevi regolarmente Presenza? Chiama al Cel. 97849283 Grazie DEBER CUMPLIDO realizadora y la protagonista de la cinta, junto a un sicólogo y a dos historiadores, todos especialistas en temas de inmigración y patrimoniales. -Luego de la exhibición y del conversatorio, podremos compartir una DEGUSTACIÓN de crostini, focaccia y vino italiano. -La entrada es liberada Esta actividad está siendo organizada por en instituto DUOC, en conjunto con el CONSIGLIO DELLA COMUNITÁ ITALIANA V° REGIONE. Los invitamos a asistir y disfrutar de esta pieza documental, que retrata algo muy propio de nuestra historia como inmigrantes italianos, una forma de comercio ligada a todas nuestras familias... porque todos tuvimos un antepasado que fue dueño o que al menos compraba en algún Emporio. Esperando que esta presentación sea de su interés y que nos puedan acompañar el 23/06, saluda cordialmente Paolo Bacigalupo G-L Caro Paolo, ho cercato di inviare assieme anche i dati per leggere la "Cartelera" cosa che mi è risultata impossibile (ho grandi limiti tecnici nell'uso di queste macchinette....di punta!). Comunque ecco, sottolineo l'invito a partecipare martedì 23 giugno alle ore 19,00 alla proiezione, per lo meno in parte, del documentario dell'amica Magdalena Gissi riguardante una attività commerciale tipicamente ligure: gli "EMPORIOS". Per invogliare gli interessati, vedo che, subito dopo, ci sono a disposizione squisitezze dolciarie della cucina italiana assieme a un buon bicchiere del nostrano.... Se ci fosse qualche chilemetro in meno mi vedresti in prima fila. Un abbraccio. Al G7 raggiunto l'accordo sul clima L’ORA ITALIANA Il filo che ci unisce all’Italia RADIO SANTIAGO Dalle 9,00 alle 10,30 La domenica mattina Sempre in Radio Santiago CB69 AM www.radiosantiago.cl EDITRICE Parrocchia Italiana N.S. Pompei Scalabriniana *** RAPPRESENTANTE LEGALE Giulio Rubin *** DIRETTORE RESPONSABILE Aldo Costa *** DIRETTORE REDAZIONALE Giuseppe Tommasi *** COLLABORATORI Paolo Castellani Fina Franchini Gloria Nocchi Frascoli Consuelo Canessa *** CORRISPONDENTI Arica Verónica Bibiano Antofag. Rodolfo Sanchez B. Iquique Vacante La Serena Caterina Pezzani Quillota E. Schiappacasse V. Alemana Gilda Rivara Valparaiso Concep. Giancarlo Carro P. Arenas Américo Diaz B. *** Contribuzione annua $ 20.000. Cheque nominativo a «Presenza» *** Stampa C. von Plate Esce il 1º e il 16 di ogni mese Bustamante 180 - Santiago Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected] Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia) Reservas al (56 2) 2484-8484 Un accordo sul clima è stato raggiunto al vertice G7 in Baviera: i leader hanno concordato sull'obiettivo di mantenere l'aumento della temperatura globale entro i due gradi rispetto ai livelli pre-industriali. L'accordo rappresenta una vittoria per la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che voleva costruire un fronte unito in vista della conferenza sul clima che si terrà a Parigi a dicembre. Nel comunicato finale del summit in Baviera, i Paesi del G7 (Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Stati Uniti, Canada e Giappone) hanno definito "necessaria" una "importante riduzione delle emissioni mondiali di gas serra" nel corso del secolo. Si sono pronunciati a favore di un obiettivo che preveda una riduzione dal 40% al 70% delle emissioni rispetto a quelle del 2010 entro il 2050, "nell'ambito di una risposta mondiale". No me corresponde hacer una rendición de cuenta del CGIE, no tengo su representación, sin embargo, creo conveniente informar a la opinión pública de algunas realizaciones que premian el importante volumen de trabajo concluido por el CGIE , fruto de la vocación de servir a los italianos que viven en el exterior y de la propia Italia para que pueda disponer de los instrumentos aptos para vitalizar la valiosa presencia de consistentes comunidades y de millones de ciudadanos italianos residentes fuera de Italia. Esta información es necesaria antes de la renovación de la composición del CGIE: hacerlo una vez terminado el proceso electoral sería una inutilidad y la información es siempre bienvenida. El CGIE ha cumplido con las competencias que le asigna la ley , y también, ha tenido la capacidad de dar importantes impulso a las comunidades radicadas fuera de las fronteras de Italia, en especial, con la obtención del voto político, la creación de la circunscripción exterior y la “ Conferencia dei Giovani nel Mondo.” Sin perjuicio, los resultados son menores al esfuerzo. El art. 48 de la Constitución que establece la circunscripción exterior es el mayor logro del CGIE. Un triunfo que tuvo el mérito de transformarse en ley de la Republica. El CGIE ha organizado numerosas conferencias y congresos, el más importante sin duda la Conferenza dei Giovani nel Mondo, (Roma, 10-12 diciembre 2008). Este evento permitió organizar en Chile un grupo de jóvenes que luego de varios encuentros nacionales, Santiago y La Serena, se designaron de concierto con el Comites los ocho (8) integrantes de la delegación. Sin precedente en el pasado es la nominación, (no a dedo por el Consejero del CGIE responsable), la distribución a nivel nacional ( 4 de regiones y 4 de Santiago), y la importante consistencia numérica asignada a Chile (8). Un logro importante es que Millaray González delegada a Roma es hoy miembro del Comites. Seguramente pudieron ser muchos más, la reiterada prorroga de la elección diluyó el entusiasmo y, también, en algunos, la juventud. La amplia labor es reconocida por el Ministro de RREE On. Paolo Gentiloni: “In seno al CGIE vengono dibattute le principali questioni di interresse degli italiani all’ estero, fornendo agli Enti che in Italia pongono in essere politiche per le nostre collettivitá preziosi spunti, reflessioni e spesso stimolo.” Il 2015 vedrá il rinnovo del CGIE . In qualitá di Presidente, vorrei formulare il mio ringraziamento a quanti-alcuni di loro non sono piú tra noi- vi hanno operato con convinzione e tenacia.” Mi asistencia es del 100%. He intervenido en las Asambleas Plenarias y en la III Comisión, en todas ellas se ha dejado testimonio en Actas de la representación de los italianos y la comunidad italiana residente en Chile ( a mi juicio no basta asistir es indispensable intervenir en los debates). He representado a nuestra comunidad con la máxima dignidad y fidelidad. A pesar del exacerbado militantismo partidista, mantuve mi independencia de los partidos. Es mi convicción que la representación no es personal, en la comunidad existen intereses y opiniones políticas divergentes y no corresponde que el mandatario exhiba sus opiniones políticas personales. He colaborado con todas las asociaciones, patrocinando o compartiendo iniciativas de progreso. Al Comites presenté siempre informes escritos sobre lo tratado y resuelto en el CGIE y luego publicado en Presenza. Ejercí la representación cada vez que recibimos huéspedes ilustres, ocasión propicia para resolver asuntos pendientes. Recuerdo en primer lugar la visita del Jefe del Estado, Giorgio Napolitano; la visita del Premier On. Romano Prodi (2007) al que presenté un petitorio que mereció respuesta personal (14 mag,2007) en la que me expresa el Premier: “Dopo un attento esame, molti punti sono stati risolti (ampliamento della cancelleria consolare i cui lavori stanno per incominciare e l’ avvio delle procedure di ratifica dell’ accordo di sicurezza sociale). Per gli altri sono allo studio una serie di soluzioni innovative e dai costi compatibili....” Otros ilustres visitantes, On. Massimo D’Alema, (se pudo Paolo Castellani (Segue in ultima pagina) Paesi del G7 si sono imAbbonamento 2015 - Fiducia Ireciproca Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà. Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi ringraziamo cordialmente della collaborazione. Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la “Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”. Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati. Cognome.....................Nome....................... via....................................città.................... Abbonamento normale 20.000 pesos Abbonamento sostenitore 30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA” LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA *** PRUEBE NUESTRA FUGAZA Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344 Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833 TERZA PAGINA Passatempo e umore Presenza- 16 giugno 2015 3 Ligabue,i giorni della conversione Antonio Ligabue, il grande pittore naïf, a cinquant'anni dalla morte (il 27 maggio 1965), continua ad affascinare con le sue opere di grande potenza (basti pensare al successo che riscuotono le sue mostre, ovunque si tengano). Scriveva Indro Montanelli: «Io stesso, nella mia ignoranza, sono rimasto stupito dalla nettezza dei colori e dallo straordinario potere di suggestione che sprigiona da certe sue assurde figure di leoni e di gorilla e da certe sue macabre sequenze di scarafaggi all'assalto di cadaveri». Ma l'artista continua ad affascinare, anche, per la sua vita stramba e disperata. Proprio all'uomo, Antonio Ligabue, è dedicato un bel documentario di Ezio Aldoni che sarà presentato, in anteprima nazionale, il 3 giugno, a Gualtieri, il paese della Bassa reggiana dove visse e morì. Un'opera importante, quella del regista Aldoni, quasi definitiva, oseremmo dire, che si avvale (oltre alla testimonianza di persone del posto) della partecipazione di figure di spicco del mondo culturale italiano. Si va da Vittorio Sgarbi ad Alessandro Haber, da Flavio Bucci a Beppe Carletti (che, per l'occasione, ha rispolverato l'intensa canzone Damm un Bes scritta da Augusto Daolio). Tra i tanti meriti del documentario (a cui fa seguito un bel volume, Antonio Ligabue, l'uomo, edito da Imprimatur e scritto a quattro mani con Giuseppe Caleffi, direttore della Casa Museo recentemente aperta proprio a Gualtieri) c'è quello di portare alla luce e di dare il giusto peso a un passaggio della vita di Ligabue rimasto per lo più inedito e poco approfondito: quello, cioè, della sua religiosità e della conversione al cattolicesimo avvenuta negli ultimi anni di vita. Aveva ragione Sergio Saviane quando notava che Ligabue era una «delle più complesse esistenze del nostro tempo che ha dipinto circa 500 quadri e, malgrado il suo valore, è rimasto finora in ombra e nella più squallida miseria». La sua fu un'infanzia difficile: nato in Svizzera nel 1899, da madre italiana, ave- va appena un anno quando venne affidato a una famiglia di elvetici, instaurando un rapporto di amore e odio con la matrigna. Cacciato dalla scuola, venne poi (a seguito di una denuncia della matrigna) mandato via dalla Svizzera nel 1919 e portato a Gualtieri (il paese di origine del padre adottivo). Qui, dopo qualche lavoretto a giornata scappò nel bosco, vicino al "Grande Fiume" (come Giovannino Guareschi aveva ribattezzato il Po), vivendo nelle capanne disseminate nella golena. Iniziò a dipingere mescolando i pochi colori che trovava con l'urina e i suoi sputi. Per tre volte venne ricoverato in manicomio. Il suo talento, però, venne prepotentemente fuori, se ne accorse il pittore Renato Marino Mazzacurati che lo sostenne e lo fece conoscere. I suoi quadri cominciarono ad avere certo valore, ma per lui furono sempre motivo di scambio. Li barattava con tutto: dai conigli alle moto (sempre e rigorosamente Guzzi: ne arrivò a collezionare undici). Proprio a bordo di una di queste farà un grave in- Mausoleo Italiano cidente che lo costringerà al ricovero ospedaliero, con l'impossibilità di dipingere. Qui si concretizzerà il suo avvicinamento alla Chiesa. Ligabue, va ricordato, non aveva mai avuto simpatia per gli ambienti ecclesiastici. Si dice, però, che se ne andasse furtivamente in chiesa per suonare l'organo. Ci ha raccontato Giuseppe Amadei, grande collezionista e storico deputato socialista: «All'epoca del ricovero ospedaliero del Toni, era parroco di Gualtieri don Quirino Merzi, scrupoloso religioso morto poi prematuramente, che non avendolo mai visto in chiesa, temendo di importunarlo e di esser respinto non gli si avvicinava per non disturbarlo, fu il pittore a richiamare la sua attenzione. Un giorno mentre somministrava i sacramenti ai degenti Ligabue gli disse: «Perché a me no? Suntia na bestia me? (Sono una bestia io?)». Nacque da lì un bel rapporto che portò don Merzi a battezzarlo il 18 giugno 1963. Come padrino un infermiere del ricovero, Renato Benaglia, un amante del suo lavoro e dell'opera lirica che, non sposato e senza figli, si fece preparare la tomba per tempo con su scritto: «Oggi a me domani a te». Poco più di un mese dopo, il 27 luglio, fu, invece, il vescovo di Guastalla, monsignor Angelo Zambarbieri (nominato da Giovanni XXIII in partibus di Sita) a cresimarlo. Quella volta, a far da padrino, fu il medico condotto Gioacchino Tarana. Era stato lui a salva- re la vita a Ligabue durante la guerra: lo aveva sottratto, infatti, a una possibile fucilazione quando il Toni, che era stato "assunto" dalle truppe naziste come interprete, in uno scatto d'ira aveva spaccato una bottiglia in testa a un graduato nazista. «Una parte importante nella conversione, diceva mio padre Celestino (segretario del ricovero) - spiega Giuseppe Caleffi - fu merito di una suora di nome Tonina che lo curava e lo imboccava. Bisogna ricordare che il Toni era misogino. Era la prima volta, forse, che una donna si rivolgeva a lui con affetto disinteressato. Questo può aver influenzato, ma non determinato la conversione». Don Merzi fu poi trasferito e sostituito da don Fabiano Tortella (parroco di Gualtieri dal giugno 1963 al luglio 2003) che, oggi, monsignore 92 enne, ci ha raccontato: «Durante una visita per la Santa Pasqua mi chiese di ricevere la comunione. In seguito andai a trovarlo. Parlavamo spesso assieme e lui si dimostrava sempre molto cortese e rispettoso, molto lontano dalla caricatura di uomo selvatico che gli veniva affibbiata in giro. Pregammo anche assieme». Fu don Tortella ad accompagnare Ligabue nel suo ultimo viaggio, un piovoso giorno di maggio di cinquanta anni fa. «Fu un funerale solenne - ricorda -, con la banda e il corteo a piedi che attraversò le vie del paese, era una sabato pomeriggio e la presenza fu massiccia, tra i tanti anche lo scrittore Cesare Zavattini». Al cimitero ci fu un'orazione del sindaco, socialistaprampoliniano, Serafino Prati, che, alcuni anni dopo, dedicherà al pittore un piccolo, ma appassionato libro in cui si può leggere: «Per me Ligabue si potrebbe paragonare a san Francesco d'Assisi. Esso tutto diede senza mai nulla chiedere. Ma non tutti son d'accordo! Letterati, giornalisti e critici d'arte lo vedono da diverse angolazioni: lo compongono o lo scompongono; lo pongono al vertice della gloria o lo lasciano vivere nel suo originale elemento, ignorando l'uomo. Ma Ligabue è solo ed Indirizzi Utili Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia Tel.: 24708400 - E-Mail: [email protected] Consolato - Román Diaz 1270, Santiago Tel: 24708400 - E-Mail:[email protected] Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi. Tel.: 562/22322618 - Fax: 562/22330973- E-Mail: [email protected] Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it ICE Agenzia per la promozione all 'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane Clemente Fabres 1050 (Prov.) Tel. 23039330 E.mail: [email protected] COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 22129455 CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 22229328 Circolo di Professionisti di Origine Italiana Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 22425012 - 22481503 Club Stadio Italiano Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 24847000 Central. Liceo Italia: Nataniel esq. Ñuble. Tel 2707-5836 - 25927558 Scuola Italiana Vittorio Montiglio Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 25927500 Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia [email protected] - Te: 22229328 - Fax: 26354127 Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 22055476 Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 26992222 - [email protected] www.vigilidelfuoco.cl ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel- Fax: 26345247 COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247 Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144; Dr. Augusto Brizzolara specialista in Geriatria e Gerontologia El Trovador 4280 Of. 1108 -Las Condes Fono-Fax: 2342 5139 Beeper 737 8087 -Cod 8784 Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752 4 Presenza- 16 giugno 2015 ITALIA E ITALIANI Paul McCartney: “Basta Marijuana! D’ora in poi solo un bel cocktail Margarita” Paul McCartney ha deciso: «Basta Marijuana! L’ho fumata per così tanti anni che è arrivato il momento di smettere». L’ex Beatle lo ha dichiarato al Daily Mirror sottolineando che non vuole essere un cattivo esempio per i suoi figli e e i suoi nipoti e aggiungendo che è stata una «scelta presa in famiglia». «L’ultima volta che l’ho fatto per la verità è stato un bel po’ di tempo fa». Sir Paul è sereno quando racconta al giornalista di essere stato un consumatore di “pot” per tanti anni e spulciando fra le cronache abbiamo trovato anche un buon numero di articoli che raccontano delle sue dieci (10) notti in una prigione giapponese. Nel 1980 uno degli uomini più popolari del pianeta fu arrestato dalla polizia di frontiera giapponese che scoprì, nascosta fra i bagagli, una “considerevole quantità di droga”. Il 72enne McCartney ora è in forma e da tempo ha adottato una dieta esclusivamente vegetariana che, dice: «mi fa sentire bene e mi permette di avere l’energia che serve per le i miei spettacoli. Se voglio sentirmi “allegro” oggi mi basta u bel cocktail Margarita. Funziona»! «I migranti in Italia producono ricchezza» Rappresentano l’8 per cento della popolazione, lavorano ma guadagnano meno degli italiani, contribuiscono alla ricchezza del paese. Sono i “Migranti, attori di sviluppo”, secondo il ventiquattresimo rapporto Immigrazione di Caritas e Migrantes presentato oggi a Milano al Conference Centre di Expo. Gli stranieri in Italia, nel corso del 2014, hanno prodotto l’8,8% della ricchezza nazionale, per una cifra complessiva di oltre 123 miliardi di euro. Per fermarsi solo ad un dato concre to fornito sempre dall’Istat, mentre la retribuzione netta media mensile dichiarata dagli occupati italiani è di 1.326 euro, quella relativa ai cittadini comunitari scende a 993 euro, per scendere ulteriormente a 942 euro per i cittadini non comunitari. Persone attive, propositive, in grado di contribuire alla crescita del paese. Sono i “Migranti, attori di sviluppo”, secondo il ventiquattresimo rapporto Immigrazione. Il più delle volte si sente parlare e si descrivono i migran- Tenga el mejor punto de vista P. de Valdivia 3015 F. 22690791 Moneda 708 F. 26649244 San Antonio 325 F. 26325512 SILVANO TAVONATTI A. [email protected] ti come “quelli che chiedono”, “gente a cui dare”, poichè “in stato di bisogno”. Dall’esperienza maturata in tanti anni di servizio, Caritas e Migrantes, nelle pagine del rapporto, hanno voluto invertire la prospettiva e raccontare quanto invece l’Italia e gli italiani ricevono dai migranti. Dalla descrizione della mobilità internazionale, il documento passa a quella nazionale. “La storia dell’immigrazione italiana - osservano Caritas e Migrantes - è caratterizzata da una continua e costante interpretazione negativa ed emergenziale del fenomeno, come a rifiutare gli ultimi quarant’anni di storia scritta inevitabilmente insieme ai migranti, divenuti ormai parte integrante e strutturale dei territori, demograficamente attiva, economicamente produttiva, culturalmente vivace, e religiosamente significativa, indispensabile al futuro di un Paese altrimenti destinato a spegnersi inesorabilmente”. Gli “immigranti” e la piena partecipazione sociale. L’analisi parte da una precisazione terminologica: il termine “immigrati” è problematico. “Immigrazione” indica sia un movimento (si parte dal proprio paese per giungere al paese che si è scelto come meta d’immigrazione), sia un risultato (si arriva, si tenta di inserirsi, e dalla società d’approdo è defnito come “immigrato”). Dal punto di vista del risultato, “italiani”, “immigrati” e “stranieri” appartengono tutti alla po- polazione italiana. Sta di fatto che queste tre categorie sono talvolta confuse tra loro. Ma,nei casi concreti, occorre usarle con cautela. Se, da un lato, l’immigrato è, per definizione, chiunque viene qui dall’estero, dall’altro, nel linguaggio corrente diventa colui al quale si attribuisce un determinato stereotipo legato all’appartenenza etnico-nazionale, ad uno status sociale (gli “extracomunitari sono poveri” e “portano malattie”). Un esempio esplicativo è quello dei figli di genitori immigrati in Italia. Secondo una categorizzazione che è adottata anche dagli studiosi, sono definiti “immigrati di seconda generazione” pur essendo nati in Italia. Quest’ultimo caso è uno degli innumerevoli esempi degli effetti di una visione sociologica etnocentrica. Mafia capitale, spazzar via il marcio Una volta incisa, la ferita infetta va sottoposta a drenaggio. Può essere letta così, la seconda triste puntata dell’inchiesta Mondo di mezzo sulla cosiddetta “Mafia Capitale”. Certo il colpo è stato forte e stordente come sei mesi fa, forse anche di più per quanto riguarda il sistema politico romano e laziale (ma pure per i corrispondenti partiti nazionali, dal Pd a Forza Italia), con nomi di primo piano finiti in carcere o ai domiciliari. Spetterà al tribunale in sede di processo «scindere la gente chiara dalla no», per citare un illustre figlio di questa stessa terra, Lucio Battisti. Ma già ora, a prescindere da quelli che saranno gli esiti giudiziari della vicenda, ce n’è abbastanza per dire che si conferma un’allarmante infiltrazione di una parte importante e meritevole della società e dell’economia italiane, quella della cooperazione. Niente alibi per nessuno, allora. Il marciume, quando c’è, va eliminato fino in fondo. Meglio ancora sarebbe, per il futuro e a cominciare da subito, se la pulizia venisse dall’interno: è più facile, viene meglio e fa meno danni. Con la consapevolezza che c’è un tesoro da salvaguardare. Un tesoro che, negli anni, ha portato frutti buoni, ha prodotto pane onesto per migliaia e migliaia di famiglie, ha creato modelli sani e ricchezza autentica per intere zone di questo nostro Paese. Le buone pratiche, che ci sono eccome, devono tornare a essere la regola. Non si può - come è già accaduto negli anni scorsi con un altro fiore all’occhiello italiano, la Protezione civile - rischiare di smantellare un meccanismo che funziona, una risorsa per tutti i cittadini, a causa del malcostume di alcuni, pochi o tanti che siano. Perché poi arrivano i terremoti e le alluvioni, e la Protezione civile è lì dove serve. Perché nelle case degli italiani sono tanti i disabili e gli anziani, e in genere sono le cooperative di servizi ad assisterli. Perché, ancora, Oggi l’aria è più pulita rispetto a 10 anni fa. Un’aria più pulita rispetto a dieci anni fa, o anche solo a cinque. Ma un’aria ancora avvelenata, in più di una città italiana. Ben oltre il limite di quanto sarebbe salutare e ben oltre le soglie indicate dalla legge. E in lieve peggioramento rispetto al 2014. Secondo i dati del Ministero della Salute, l’inquinamento uccide 34.500 italiani ogni anno, soprattutto al Nord. E accorcia la vita di ogni cittadino di dieci mesi: 14 per chi vive al Nord, 6,6 per gli abitanti del Centro e 5,7 al Sud e isole. Invece il 29 per cento della popolazione italiana vive in luoghi dove la concentrazione degli inquinanti è costantemente sopra la soglia di legge. E a confermare l’allarme ci sono i dati dei primi tre mesi del 2015, sull’aria delle trenta città più popolate d’Italia. Dati raccolti e analizzati da La Stampa sulla base delle rilevazioni fatte dalle agenzie regionali per la protezione ambientale. La maglia nera spetta a Padova, che - per i primi novanta giorni dell’anno - ha respirato 53 microgrammi di polveri sottili per ogni metro cubo d’aria. Ma poco meglio va a Milano e Reggio Emilia, entrambe a quota 51,2 microgrammi di particolato per metro cubo. Come da tradizione, la zona più critica è la pianura padana: le città di Lombardia, Veneto ed Emilia occupano 11 dei primi 13 posti nella provvisoria classifica dell’inquinamento 2015. Proprio a Padova, Milano e Reggio Emilia la situazione può dirsi davvero allarmante: a queste città sono bastati tre mesi per sfondare oltre quaranta volte la quota di 50 microgrammi di pm10 per metro cubo. migranti e profughi stanno sbarcando a migliaia e qualcosa, con civiltà e competenza, bisognerà pur fare. Certo, non “mangiarci” sopra. Non trattare come «una mucca da foraggiare, altrimenti non si può mungere» una politica che purtroppo, spesso, si comporta in modo tale da avvalorare tale definizione. Non fare soldi, come secondo gli inquirenti sarebbe avvenuto, sui bisogni di gente che non ha più niente, neanche una patria. Non è quella la ricchezza da creare, perché gonfia i portafogli di pochi e ammorba la vita di tutti, proprio come i veleni versati nella “Terra dei fuochi”. È così che si uccidono i sogni e si semina la disillusione cronica, se non il cinismo. Dei giovani, soprattutto. Degli italiani. Degli immigrati, dei profughi che scappano da guerre e persecuzioni per ritrovarsi in un Paese dove nessuno, di questo passo, crederà più che possa esistere l’onestà. E invece esiste. Esistono i funzionari integerrimi del Comune di Roma e della Regione Lazio, le cui figure emergono dagli atti dell’inchiesta. E ne esistono in tutti i Comuni e in tutte le Regioni, così come i politici perbene e le cooperative che svolgono il loro lavoro senza barare. È la «speranza da salvare» di cui abbiamo scritto all’inizio di “Mafia Capitale”. La Guida Blu di Legambiente, il mare più bello in Toscana Mare, ambiente, paesaggio: il meglio dell’Italia per quest’estate si trova in diverse regioni, con la Sardegna che svetta su tutte. La località al top del 2015 è però in Toscana: Castiglione della Pescaia (Gr), seguita da San Vito Lo Capo (Tp), e da Pollica (Sa). Anche quest’anno Legambiente e Touring Club Italiano assegnano le 5 vele del “mare più bello” con la “Guida Blu 2015” alle vacanze di qualità sulle coste dei mari e laghi italiani, presentata all’Expo a Milano nell’ambito di Festambientexpo nello spazio di Cascina Triulza. SARDEGNA AL TOP In tutto le cinque vele sventolano in 16 località marine e 6 lacustri. La Sardegna è prima con 4 località tra le migliori per paesaggio, qualità dei servizi e 5 tra i migliori comprensori turistici. La Puglia ha 3 località a cinque vele, che ha anche una delle new entry, Polignano a Mare (Ba) è infatti una nuova “5 vele” (revocate invece le 5 vele ad Ostuni, che rimane a 4, per via della decisione di dare il via libera a un insediamento turistico in zona pregiata). Prendono le cinque vele anche Liguria, Puglia, Basilicata, Calabria. Il Tirreno si conferma il mare più ricco di vele, con le località più belle e accoglienti per chi ama la vacanza di qualità. Tra le isole minori, Santa Marina Salina (Me) è la prima e unica isola a raggiungere le 5 vele. Tra le località del turismo lacustre il Trentino-Alto Adige si conferma la prima regione con Molveno (Tn) che vince la classifica dei laghi. L’ELENCO COMPLETO Tra le altre località che prendono le cinque vele: Posada (Nu), Vernazza (Sp), Otranto, Domus de Maria (Ca), Capalbio (Gr), Melendugno (Le), Baunei (Og), Maratea, Bosa (Nu), Roccella Jonica (Rc), Camerota (Sa). Tra le isole minori arrivano a quattro vele Favignana, Lampedusa e Linosa, l’Isola del Giglio, Ponza, l’Isola di Capraia, Anacapri. I primi 10 comprensori turistici sono: Maremma Toscana e Laziale; Golfo di Orosei, Ogliastra e Baronia; Isole Egadi; Golfo degli Angeli; Sinis Arbures; Costa del Parco agrario degli Ulivi secolari; Isole Pelagie; Sulcis Iglesiente; Costa nord occidentale e Parco dell’Asinara; Cinque Terre e Golfo dei Poeti. SPIAGGE E ECOSOSTENIBILITA’ «La Guida Blu dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente - è uno strumento utile e piacevole che precede e accompagna le nostre vacanze» dove trovare «le località più attente alla sostenibilità ambientale, alla vivibilità e al rispetto del territorio». Le località premiate oggi a Expo, dichiara il responsabile Turismo di Legambiente, Angelo Gentili, «rappresentano l’eccellenza italiana nel senso più alto del termine». Anche quest’edizione «conferma e rafforza» l’attenzione «all’eco-sostenibilità, alla conservazione dell’ambiente, a valorizzare le buone pratiche». ITALIA E ITALIANI Zanzara batte leone tra i serial killer dell’umanità Una turista americana, che aveva lasciato aperto il finestrino dell’auto sulla quale viaggiava, è stata uccisa da un leone mentre visitava una riserva nei pressi di Johannesburg. La donna aveva ignorato la raccomandazione di tenere chiusi i finestrini e il leone ha agito in base alla sua natura, difendendo il territorio. Non ci sarebbe molto altro da dire, salvo che su molti giornali americani e inglesi si è aperto un dibattito su quali siano gli animali più pericolosi per l’uomo, e se non sia il caso di fare qualcosa. I leoni, le tigri e gli squali che attaccano esseri umani ricevono sempre grande attenzione dai media, ma sono tra gli animali che colpiscono più raramente. Il re della foresta, ad esempio, è solo al 14° posto della classifica dei killer, preceduto da minuscoli invertebrati e persino dai cani e dai cervi. Una classifica imparziale degli uccisori di uomini metterebbe al primo posto virus e batteri, ma, se si dovesse limitare agli organismi visibili, il campione dei killer di esseri umani dovrebbe essere l’uomo stesso, responsabile nel corso della storia di miliardi di uccisioni di propri simili. Al secondo posto ci sono le zanzare, che trasmettono malaria e dengue a quasi un milione di persone l’anno, e al terzo c’è un altro insetto, la mosca tse-tse, responsabile della malattia del sonno, che colpisce 500 mila persone, la metà delle quali non sopravvive. La paura dei serpenti è molto diffusa tra gli esseri umani con buone ragioni, visto che il loro veleno uccide ogni anno circa 50 mila persone. Lo stesso avviene con gli scorpioni, le creature più antiche del pianeta, approdate sulla Terra dal mare 350 milioni di anni fa. Solo 25 specie delle 2 mila esistenti dispongono di sufficiente veleno per uccidere 5 mila esseri umani all’anno. Non siamo abituati a considerare gli erbivori animali pericolosi, se si escludono i tori delle arene spagnole. Ma ci sono erbivori con un pessimo carattere, che possono diventare spietati killer quando sono disturbati all’interno del loro spazio. Uno di questi è l’ippopotamo, ritenuto uno degli animali più pericolosi dell’Africa, responsabile ogni anno di quasi 3 mila attacchi ad esseri umani troppo curiosi. Chi sopravvive agli ippopotami deve spesso vedersela con i coccodrilli, quasi altrettanto letali, con circa 2 mila vittime l’anno. Dopo gli elefanti, che possono diventare molto aggressivi quando ci si avvicina troppo, e che causano circa 500 morti l’anno, gli animali dai quali è meglio stare alla larga sono i bufali del Capo: pesano una tonnellata e mezza, corrono a 50 km orari e attaccano chiunque non gli sia simpatico, comprese Land Rover e Jeep, causando 200 vittime l’anno. Bocce, una magia che incanta dai tempi di Noè: al via gli europei in Piemonte Bocciata, raffa, punto, gioco all’italiana o pétanque alla francese: il gioco delle bocce è vecchio quanto l’uomo. Non è un’esagerazione, la più antica documentazione di sfere rotolanti in pietra risale ai tempi dell’Arca di Noè, 7000 a. C., nella città neolitica turca di Catal Huyuk. Anche i Greci e Romani giocavano a bocce: a Pompei, nell’area archeologica poi denominata «bocciodromo», è stato rinvenuto un boccino assieme a un «moderno» set di 8 bocce. E Shakespeare inserisce il gioco nel Riccardo II. Ma bisogna aspettare il 1° maggio 1873 per la fondazione a Torino della prima società in Italia dal nome curioso «Cricca Bocciofila». I tempi cambiano ma le bocce continuano a rotolare: sabato e domenica a Savigliano presso la società Vita Nova, si svolgerà la Coppa Europa di Club 2015. Le quattro società finaliste sono: Brb Ivrea (Ita); La Perosina-Boulenciel (Ita); Cro Lyon (Fra); Bk Hrast (Slo). Favorita d’obbligo Brb Ivrea con nel palmarès 5 Campionati Italiani Società e 5 Coppe Europa, ma «le bocce sono rotonde» dicevano già i nostri nonni. I giovani Il totale dei tesserati della Federazione Italiana Bocce (Fib) è di 97.906, di cui più di 60mila atleti e più di duemila società: ci sono anche i giovani, 17.000 con 4.000 Under 18. Inoltre l’anno scorso è partito il progetto Fib Scuola, finora hanno già aderito 200 scuole con 13.000 bambini. Lo sport delle bocce non ha mai sedotto più di tanto i giovani, attratti da discipline più visibili in tv: le classiche partite (Individuale, Coppie, Terne, Quadrette) infatti sono troppo lunghe per le riprese. Per correre ai ripari a fine Anni 80 la Federation International de Boule ha inventato i Giochi alternativi. Tiro Progressivo (Navetta); Staffetta (Tiro veloce a Coppie); Tiro di Precisione, Combinato (Singolo e Coppie) dove occorrono notevoli doti atletiche nella corsa di 5 minuti abbinata alla precisione. Il territorio Il Piemonte è l’unica regione dove vengono praticate tutte e tre le specialità, compresa la Pétanque, sport nazionale in Francia «a pie- di uniti», all’inizio del 1900 da Jules Le Noir, giocatore famoso e sfortunato nel Volo costretto sulla sedia a rotelle. Al timone delle bocce italiane, dal 28 febbraio 1993, è l’avvocato Romolo Rizzoli, romano, che ha promosso due progetti ludico ricreativi con l’intento di coinvolgere sempre più persone. Il primo è «Bocciamoci... con passione» distribuendo sul territorio nazionale migliaia di set in piccole bocce della Pétanque. Il secondo è incentrato sulla diffusione delle Bocce Beach per invogliare a giocare sulla sabbia. Le Olimpiadi Gli appassionati aspettano da anni la risposta positiva per le Olimpiadi. Curling sì e bocce no. Pietra sì e metallo no. Perché? «Il desiderio di vedere le bocce alle Olimpiadi è enorme - dice Rizzoli - in tutti i componenti del movimento boccistico mondiale. Lo sport è stato riconosciuto dal Cio (Comitato Internazionale Olimpico) nel 1986. Aspettiamo le novità». Expo, ecco i numeri del primo mese: 2,7 milioni di visitatori. 15 milioni i biglietti venduti L’attesa è stata lunga, ma la promessa rispettata: concluso il primo mese di Expo, l’organizzazione si è decisa a rendere noti i numeri ufficiali sul flusso dei visitatori. E sono stati 2,7 milioni quelli che hanno varcato - dal 1° al 31 maggio - i cancelli dell’esposizione universale. Un dato che, a proiettarlo su sei mesi, non consentirebbe di raggiungere i 20 milioni indicati come il grande obiettivo, quelli auspicati dalla società che gestisce la manifestazione. Ma a dare ottimismo c’è un altro dato: quello sui biglietti venduti. Sono nel complesso circa 15 milioni, quattro in più rispetto al 12 maggio, i ticket già acquistati. Comprati direttamente, presso i rivenditori autorizzati o dai tour operator per i loro clienti. Stime confermate Presenza- 16 giugno 2015 5 Firme e petizioni, la battaglia per salvare le gallerie di Micca Gli scavi del parcheggio interrato di corso Galileo Ferraris procedono a gran velocità. I permessi ci sono. La Soprintendenza ha dato il via libera in fase di progettazione, l’ha riconfermato non più tardi di poche settimane fa. Le ruspe hanno demolito un tratto di alcune decine di metri della galleria principale dell’ex Cittadella dei primi anni del ’700. Dei cunicoli - che si estendevano per 14 chilometri - oggi ne restano 4 accessibili. Sono la memoria dell’evento che cambiò la storia di Torino: l’assedio del 1706 e la sconfitta dei francesi, grazie anche al sacrificio di un soldato-eroe, Pietro Micca. Le proteste on line Ma mentre il cantiere va avanti e il parking perti- nenziale buca il cemento per gettare le fondamenta, riaffiorano mattoni che hanno più di tre secoli. I ritro- vamenti archeologici hanno messo in moto la catena delle proteste. Una petizione on line, su «Change.org», rivolta al sindaco Piero Fassino e lanciata da «Gioventura Piemonteisa», ha raccolto in tre giorni 1500 firme. Il tam tam d’indignazione, in difesa delle gallerie di Pietro Micca, è dilagato su Facebook, sulla pagina «Salviamo il patrimonio archeologico della Città», che ha proposto la costituzione di un comitato «No parking». In Sala Rossa La questione è stata portata anche in Sala Rossa, dove domani si voterà una mozione urgente del consigliere M5S Bertola, firmata da colleghi di maggioranza e opposizione, per il blocco dei lavori. Quel che è stato tirato giù non si può recuperare. Ma il parcheggio da 15,2 milioni di euro (di cui 11,2 finanziati dal privato e 4 dalla Regione) era stato deliberato la prima volta nel 2008. Oggi «i resti rinvenuti – scrivono dall’assessorato alla Viabilità di Claudio Lubatti – attraversano in più punti l’invaso del parking e risultano incompatibili con le corsie di transito delle auto». Dunque, si buttano giù le gallerie che ingombrano. L’8 maggio, la Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale ha in- cassato l’autorizzazione dalle Soprintendenze Archeologica e alle Belle Arti. Nonostante sia arrivato sul tavolo del sindaco un appello del direttore del Museo Pietro Micca, il generale Sebastiano Ponso: «La Città sta perdendo un pezzo del suo patrimonio storico militare – ha scritto –. A noi è affidata la cura e la salvaguardia di questi luoghi. È doloroso accettarne la scomparsa». La compensazione Una compensazione alle demolizioni potrebbe essere la realizzazione di una rampa di accesso dal parcheggio al Pastiss, fortificazione oggi sotterranea datata 1572, che quasi nessuno conosce. Un’«Atlantide militare sommersa», esempio unico al mondo. «Si faccia di tutto per la conservazione anche della galleria del 1689 - precisa l’archeologo del Museo, Fabrizio Zannoni - riscoperta tra il Rivellino degli invalidi e la Cittadella» trovata con gli scavi all’altezza di via De Sonnaz. L’assessore Lubatti non resta indifferente alle contestazioni. «Il Comune aveva piena consapevolezza dei ritrovamenti – dice –. Abbiamo interpellato la massima autorità in materia, la Soprintendenza. La preoccupazione di abbattere qualcosa di importante era prima di tutto la mia». Ma tira dritto: «Chi vuole vedere gli atti ufficiali, li consulti pure. Con i permessi a posto, noi andiamo avanti». L’Italia e lo smog Un’aria più pulita rispetto a dieci anni fa, o anche solo a cinque. Ma un’aria ancora avvelenata, in più di una città italiana. Ben oltre il limite di quanto sarebbe salutare e ben oltre le soglie indicate dalla legge. E in lieve peggioramento rispetto al 2014. Secondo i dati del Ministero della Salute, l’inquinamento uccide 34.500 italiani ogni anno, soprattutto al Nord. Invece il 29 per cento della popolazione italiana vive in luoghi dove la concentrazione degli inquinanti è costantemente sopra la soglia di legge. E a confermare l’allarme ci sono i dati dei primi tre mesi del 2015, sull’aria delle trenta città più popolate d’Italia. Dati raccolti e analizzati da La Stampa sulla base delle rilevazioni fatte dalle agenzie regionali per la protezione ambientale. La maglia nera spetta a Padova, che - per i primi novanta giorni dell’anno - ha respirato 53 microgrammi di polveri sottili per ogni metro cubo d’aria. Ma poco meglio va a Milano e Reggio Emilia, entrambe a quota 51,2 microgrammi di particolato per metro cubo. Come da tradizione, la zona più critica è la pianura padana: le città di Lombardia, Veneto ed Emilia occupano 11 dei primi 13 posti nella provvisoria classifica dell’inquinamento 2015. Proprio a Padova, Milano e Reggio Emilia la situazione può dirsi davvero allarmante: a queste città sono bastati tre mesi per sfondare oltre quaranta volte - in termini di media giornaliera - la quota di 50 microgrammi di pm10 per metro cubo. Anche Torino è più che avviata ad essere fuori legge, visto che tra gennaio e marzo ha superato per 33 volte la fatidica soglia di 50 microgrammi per metro cubo. In proiezione, l’anno in corso potrebbe essere peggiore del 2014, quando gli sforamenti furono 75 nell’arco dei dodici mesi. In generale e non solo per Torino, i dati mostrano un’inversione di tendenza, lieve ma da non sottovalutare. Tra il 2000 e il 2012, la quantità media del particolato sospeso nell’aria delle nostre città è scesa molto, del 36 per cento. Si è passati dai livelli di vero allarme di fine anni ‘90 a valori in linea con gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2020. Nel 2013 e nel 2014 il miglioramento era continuato un po’ ovunque, ma era stato vistoso soprattutto in due città “difficili” come Torino e Milano. Dove, fin qui, il 2015 è stato un brusco risveglio. In Italia sono centinaia le centraline attive per il monitoraggio dell’aria: le città principali ne hanno in funzione più di una, che spesso restituiscono dati diversi. Facile capire perché: la posizione dei sensori - in centro o in periferia, vicino a una zona industriale o in un’area ventilata - influisce eccome sui livelli d’inquinamento rilevati. Un bell’enigma, se si vuole fare un confronto tra città diverse. San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen (02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95 www.carnessori.cl Vacuno Cerdo Sub productos Arrollados Hamburguesas Cordeo Lechón Pollo Pavo Jabalí Puro Ciervo Avestruz Codornices Pato Neozelandés Conejo Guayu 100% Orgánico Quesos 6 Presenza- 16 giugno 2015 Editoriale In questa edizione vi presentiamo alcune attività vissute nella nostra comunità: una riflessione sul 21 maggio alla quale hanno partecipato i nostri alunni più piccoli; una vincitrice nell’area di matematica che ci ha riempiti di orgoglio; il protagonismo e la magia dell’arte con la mostra del Taller Lineal nel Centro Culturale della Scuola; la Gran Notte con l’Arte e le celebrazioni della Festa della Repubblica (presentazioni degli alunni, l’Inferno di Dante, il concerto Evviva Vivaldi!). Questi sono soltanto alcuni momenti della vita della Scuola in questo ultimo mese. Buona lettura! Alejandra Calcagni Tomasov [email protected] Con la gentile collaborazione della Prof.ssa Silvia Perroni SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Festa della Repubblica Italiana Il 2 giugno è stata celebrata la Festa della Repubblica Italiana e la Scuola l’ha ricordata attraverso varie attività durante tutta la settimana, che hanno avuto come tema guida “la luce”. Atti civici, bellissime presentazioni e lavori realizzati dalla Scuola Nido, dalla Scuola dell’Infanzia e dalla Scuola Primaria, ed una grande presentazione dell’Inferno di Dante, protagonizzata da professori ed alunni della Scuola Media Superiore, con la regia di Diego Gaete, del Centro Risorse, e la partecipazione dei Dipartimenti di Arte, Italiano, Storia, Musica ed Inglese. Il Teatro Giuseppe Verdi ha aperto le sue porte alla comunità per il concerto Evviva Vivaldi! con il gruppo Syntagma Musicum. Inoltre, i funzionari della Scuola sono stati invitati ad uno squisito pranzo. 2 giugno 2015 - Anniversario della Repubblica Italiana Anche quest’anno la Scuola Media Inferiore e Superiore, su proposta del Dipartimento di Italiano, hanno celebrato i 69 anni della Repubblica Italiana attraverso un progetto interdisciplinare che abbiamo voluto chiamare “UN VIAGGIO VERSO LA LUCE” rendendo in questo modo un semplice ma sincero omaggio a Dante Alighieri, il padre della lingua italiana, in un anno in cui in tutto il mondo si stanno svolgendo dal mese di maggio diverse manifestazioni per celebrare i 750 anni della nascita del genio fiorentino, avvenuta nel 1265. Tra le tante opere scritte da Dante, ne abbiamo scelta una “La Divina Commedia”, capolavoro della letteratura universale, il racconto di un viaggio straordinario nei tre regni dell’oltretomba cristiano. Quest’anno abbiamo iniziato il lungo e faticoso cammino verso la luce, cosí come ha fatto Dante, nell’Inferno, lí dove lui stesso si trova trentacinquenne, riandando con il pensiero ai suoi giovanili anni fiorentini, ai dubbi, agli errori, alle illusioni, alle inquietudini, nella selva oscura nella quale si perde. Il progetto prevede il proseguimento del viaggio di Dante nel Purgatorio ed infine nel Paradiso nei prossimi anni. É di dovere un sincero ringraziamento ai Dipartimenti di Arte, Storia, Inglese, al Centro Risorse ed agli alunni delle II° e III° Medie Superiori per il loro entusiasmo, la loro collaborazione, le loro idee e l’arduo lavoro che ognuno nel proprio ambito ha realizzato e che hanno reso possibile il bellissimo spettacolo presentato. Silvia Perroni – Capo del Dipartimento di Italiano Inaugurazione Mostra “Espacio y Tiempo” nel Centro Culturale Scuola Il 28 maggio è stata inaugurata la mostra “Espacio y Tiempo” del Taller Lineal, nelle Sale Terracotta e Verdi del Centro Culturale Scuola. A questa esposizione sono arrivate circa 200 persone che hanno potuto ammirare le sculture e le incisioni di quattordici artisti. La mostra rimarrà in esibizione fino al 10 luglio, da lunedì a venerdì, dalle ore 8:00 alle ore 17:00. SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Così è stata vissuta la Notte con l’Arte per appoggiare il Viaggio di Studio 2016 Presentazione sul 21 Maggio Il Tenente Secondo RN Renzo Andreani ha fatto un’ interessante presentazione sul 21 Maggio per le classi Seconde della nostra Scuola. Il membro della Marina, zio dell’alunna Beatriz Munizaga, ha esposto davanti ad un gruppo di attenti alunni gli elementi essenziali per capire i fatti del 21 Maggio nel Combattimento Navale di Iquique e la partecipazione del Cile in quella guerra. 1° Asamblea Media Superior 2015 Presenza- 16 giugno 2015 7 Carla Rivera: vincitrice X° Olimpiade di Matematica del Colegio Cumbres Sono cominciate le sfide nel Dipartimento di Matematica e Fisica e già siamo lieti di annunciare un vincitore anzi una vincitrice: Carla Rivera alunna dell'8° A del professor R i c a r d o Ve g a si é classificata al primo posto, nella categoria 7° e 8°, della X Olimpiade di Matemática del Colegio Cumbres, lo scorso venerdì 15 Maggio. Forza ragazzi continuate a studiare la matematica!!! Michela Cuomo Capo del Dipartimento di Matematica e Fisica Lettera di Congratulazioni del Comitato Olimpico Importante partecipazione della Scuola Italiana nel torneo Nestlé Pure Life Conferenza nella Biblioteca In un’attività organizzata dalla Biblioteca, una parte dei membri della Scuola ha potuto ascoltare una conferenza sul software CLICKER 6: Alfabetizzazione Senza Limiti, a carico dell’esperto nella materia Jonathan Reed. Incontro con l’attore El pasado miércoles 20 de Mayo, se llevó a cabo la primera Asamblea organizada por el C.A.S.I. 2015 para todos los alumnos de la Media Superior. La Asamblea se inició en el Teatro Verdi con el estreno del documental “Camina tres lunas con mis zapatos”, preparado por el Centro Risorse de la Scuola, a cargo del profesor Diego Gaete. El video nos mostró dos de nuestros grandes proyectos: el Concurso del Semáforo y la celebración del Día del Auxiliar. Luego hicimos un Balance de las principales actividades y proyectos organizados por nosotros; el Día del Alumno, la Ayuda Solidaria a Copiapó, la Charla de Rodrigo Wagner, la reinstalación del Mosaico de la Scuola de Apoquindo, entre otros. También se aprovechó la instancia para presentar los resultados de las encuestas realizadas en Diciembre del 2014 y en Mayo de este año. Estas encuestas trataron temas como el Uniforme, el Área Académica y la Convivencia Escolar. Nuestro Presidente, José Pablo Arnes, presentó el nuevo Incentivo de Actividades Extra Programáticas, que beneficiará a todos aquellos alumnos desde 5to Básico a 4to Medio que desarrollen una actividad constante y comprometida en el Área Deportiva, Cultural, Artística y de Acción Social. Una vez finalizada la presentación en el Teatro, se pasó a la discusión en las mesas redondas. Se discutieron temas como la desconfianza a nivel país y su incidencia sobre nosotros como alumnos y como institución. También discutimos temas relacionados al Uniforme, al Casino, a la Convivencia Escolar y a la Scuola en general. Todas las propuestas de nuestros compañeros serán discutidas y presentadas a la Dirección de nuestro colegio. ¡Agradecemos a todos los alumnos que formaron parte activa de esta Asamblea, que pudieron expresar sus opiniones y propuestas con miras de una Scuola más transparente, organizada y unida! C.A.S.I. 2015 Gianpaolo Samà, prima dello spettacolo, ha voluto incontrare gli alunni della scuola ed ha realizzato con i ragazzi della Terza Media A un piccolo laboratorio teatrale. La cosa bella di quest'incontro è stata la possibilità di conoscersi meglio attraverso l'espressività corporea e di creare interesse verso quest'arte a volte un po' snobbata dai giovani. Come diceva Grotowski " il teatro non è indispensabile ma serve ad attraversare le frontiere tra te e me". Katy Ferrante LAMERICA Il 26 maggio, è stata presentata l’opera “Lamerica, ¿Cuántas historias caben en un ragú?”, convocando un numeroso pubblico che ha potuto godere l’eccellente lavoro dell’attore Giampaolo Samà e le emozionanti storie che narrava sugli immigranti italiani che hanno lasciato la loro terra alla ricerca di "Lamerica". Ringraziamo l’Istituto Italiano di Cultura per offrirci la possibilità di presentare quest’opera teatrale nel nostro Teatro Verdi. 8 COLLETTIVITÁ Presenza- 16 giugno 2015 Attività del Circolo di Professionisti di Origine Italiana della Vª Regione Il 30 maggio, presso il Club Italiano-Chileno di Limache, ha avuto luogo la riunione mensile del Circolo Professionisti di Origine Italiana. In questa occasione il socio Albino Misseroni ha svolto il tema: “Gli uomini che alle parole preferivano i fatti”. Il conferenziere parte sottolineando l´ubicazione geografica di Roma: fondata tra i monti e il mare, dove s´incrociavano le strade del commercio, quella del Tevere (tra la regione del Lazio e il Tirreno) e la terrestre (che allacciava l´Etruria con la Magna Grecia). In simile posizione Roma é destinata a estendersi o a perire. Fin dall´inizio , e durante secoli, vive in continuo pericolo: lo dimostra il fatto che nella lingua latina antica le parole “hostis” (nemico) e “peregrinus” (straniero) sono sinonimi. Aggredita, lotta; distrugge per non essere distrutta. Me- diante federazioni organizza i popoli italici. Esige molto, ma, allo stesso tempo, concede, soprattutto, l´ambito diritto di cittadinanza. In ogni occasione costruisce: costruisce strade, ponti, acquedotti. Contemporaneamente i suoi grandi generali (tra gli altri, Scipione, Pompeo, Giulio Cesare) estendono i confini e il Meditarraneo diventerá un lago romano. Albino Misseroni si propone il compito di descrivere la mentalitá del Romano, che Da Temuco Festa Nazionale La Soc. Fratellanza Italiana ha organizzato una manifestazione in occasione del 2 giugno allo Stadio Italiano. La collettività italiana di Temuco ha commemorato così con grande entusiasmo il Giorno Nazionale d'Italia. L' Atto si è iniziato con gli Inni Nazionali, parole del Presidente Roberto Piana, e del ex Vice Console Italo Capurro e poi continuato con una magnifica prresentazione del maestro in chitarra classica Adrián La Mura che ha portato brani musicali di Vivaldi e Albinoni nonchè il popolare O' Sole mio. Gli assistenti hanno goduto di un generoso cocktail intorno a un vivace e caldo convivenza con ricordi dell'Italia e degli antenati giunti a Temuco . Nella foto: Roberto Piana, Presidente Soc. Fratellanza Italiana, e l' ex Vice Console Italo Capurro, con intorno Caterina Zirotti e le gemelle trigemine, Annabella, Alessandra e Camilla Zirotti. del Gruppo Giovanile Rondinella e parte dei nostri germogli per il futuro. I.C.V." Servizio del Patronato ACLI L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la Parrocchia Italiana (Bustamante 180) con il seguente orario: da Lunedi a Venerdi dalla ore: 08:30 alle 14:30 Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected] é quella del contadino -soldato, la sua vita in contatto costante con gli dei domestici (Vesta,Penati, Lari), sottolinea il ruolo della donna-sposa e madre-modello di virtú (Lucrezia, Marzia, Cornelia). Analizza brevemente il significato di termini come: “pietas”, “virtus”, “gravitas”. Descrive gli antichi Romani come innamorati della vita campestre ma, soprattutto, come abili costruttori di cittá: fori, basiliche, terme, templi, teatri, anfiteatri. Ricorda le meraviglie degli acquedotti (Gard, Lione, Segovia) e delle vie romane (Appia, Aurelia, Emilia). In arte menziona le pitture murali di Pompei e i bassoriievi degli Archi di Trionfo (di Augusto, di Tito, di Traiano). In letteratura si riferisce all´opera di grandi poeti (Catullo, Virgilio, Orazio) e di celebri prosatori (Cicerone, Tito Livio, Tacito). Albino Misseroni conclude questa visione panoramica degli antichi Romani menzionando la loro importanza nella storia del diritto, importanzia immensa e incomparabile per ragioni intrinseche e per l´influenza nel mondo occidentale. Curso de Italiano para principiantes Estimad@s amig@s Les informamos que se encuentran abiertas las inscripciones para nuestro curso básico de italiano, el cual se iniciará el jueves 2 de julio, y será impartido por la profesora Letizia Paternieri. El curso tendrá una duración de 3 meses, todos los días jueves de 19:00 a 20:30 horas, en la Parroquia Italiana, ubicada en Av. Bustamante 180, Of. 4, Providencia, Santiago. El costo será de $10.000.por concepto de matrícula, más $25.000.- de mensualidades. L@s intersad@s pueden contactarse con nuestra oficina, de lunes a viernes, de 09:00 a 14:00 horas, en los teléfonos 226650340 – 222225247, o en el e-mail [email protected]. Los esperamos!!! Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana. Lo esperamos *Providencia (Esq. Pedro de Valdivia) Concepción: festa nazionale italiana Lunedí 1 giugno ebbe luogo il ricevimento ufficiale del Consolato Italiano presso Concepción nella lieta ricorrenza del 2 giugno, Festa Nazionale della Repubblica Italiana, nei saloni del Club Concepción. Invitati dalla signora Console Luisella Gasparini sono stati presenti diverse autoritá civili, ecclesiastiche e militari, tra essi l’intendente della Regione del Biobío signor Rodrigo Díaz, l’arcivescovo della Santissima Concezione Mons. Fernando Chomalí, il deputato di Talcahuano signor Jorge Ulloa, il sindaco di Concepción signor Alvaro Ortiz, membri del Corpo Consolare, dirigenti delle collettivitá di Concepción, Talcahuano, Chillán e Los Angeles, una delegazione della Quarta Compagnia Italiana di Pompieri “Umberto I” con la sua divisa di gala e diversi connazionali. La serata cominció con la esecuzione degli inni nazionali del Cile e dell’Italia, in seguito la signora Console si é rivolta ai presenti accennando come l’Italia, nel referendum del 2 giugno 1946 si pronunció per il sistema repubblicano di governo invece della monarchia che aveva retto il destino del paese fino dall’unificazione italiana, nascendo cosí una repubblica fondata sui valori della democrazia, pluralismo, partecipazione della cittadinanza, solidarietá e del lavoro. Nel suo discorso, la signora Console ha fatto un resoconto degli immigranti africani che sono arrivati in Italia, sfuggendo dalla crisi che attraversa il continente africano, raggiungendo un accordo con i paesi membri della Comunitá Europea. Si é riferita anche alla Feria di Milano – la Expo Milan 2015 – dove sono presenti 145 paesi di tutto il mondo, tra essi, il Cile con un padiglione denominato “El amor de Chile”. Ha ricordato anche che quest’anno si compie i 750 anni della nascita di Dante, l’autore della Divina Commedia”. Al termine del suo discorso, ha fatto presente i 150 anni dei rapporti diplomatici tra il Cile e l‘Italia, soprattutto riguardo all'ambito commerciale, industriale, culturale tra ambedue le nazioni. In seguito, il sindaco di Concepción ha consegnato un bel mazzo di fiori ed un ricordo alla signora Console, facendo presente il contributo e lavoro svolto dalla collettivitá italiana nello sviluppo della cittá e della regione. L’atto di un nuovo anniversario della Repubblica Italiana finí con un gradevole ricevimento offerto dal Consolato ai presenti, dove la cantante lirica signora Perdomo Sharazade ha cantato varie canzoni italiane, tra essi, Mamma, Torna a Sorrento e il Brindisi della Traviata. MANUEL SANCHEZ A La signora Console accompagnata dal signor Intendente, dal deputato Jorge Ulloa, il sindaco di Concepción, ed altre autoritá della Regione del Biobío Circolo di Professionisti di Origine Italiana Estimados socios y amigos: Tenemos el agrado de invitarlos a nuestra cena del próximo miércoles 24 de Junio, con una conferencia titulada “La Italia del siglo XVIII y el exilio de los jesuitas chilenos expulsos” El tema estará a cargo de nuestro invitado de honor el distinguido historiador Claudio Rolle Cruz Licenciado en Historia. Pontificia Universidad Católica de Chile (1985) Doctorado en Historia. Università degli Studi di Pisa ( 1993) --------------------------------------Durante la velada, según nuestro estatuto social, se procederá a la elección del nuevo directorio para el bienio 2015-2017. Como de costumbre, los esperamos cordialmente, a partir de las 20:30 horas en el Stadio Italiano, Av. Apoquindo 6589, Las Condes. Saludamos atentamente a Uds. En nombre del Directorio Rina Garibaldi Solari (Secretaria) Romolo Trebbi del Trevigiano (Presidente) Adhesión: $ 13.000. Se ruega confirmar la asistencia con anticipación, a más tardar el día martes 23, a la Sra. Rina Garibaldi, Secretaria del Círculo (Cel. 9-2208143) o al correo ginetto99@ manquehue.net. Se ruega además puntualidad, considerado que la cena se servirá a las 21:00 h. COLLETTIVITÁ Le festa del 101º anniversario della Undicesima e le prospettive future Finalmente abbiamo notato una accettabile presenza di Presidenti o delegati di Istituzioni ed Associazioni italiane alla festa della gloriosa Pompa Italia nel suo 101º anniversario celebrato il 3 giugno. Pe r l a S c u o l a Italiana Nelson Cannoni e Giuseppe Tropeano, per la Casa di Riposo Italia Mariuccia e Corrado Magnani, il presidente del Comites Claudio Curelli, per lo Stadio Italiano Vittorio Illino, per la Parrocchia P. Giuseppe Tommasi, il dott. Rolle e il Sig. Nello Gargiulo; purtroppo nessuno delle autorità diplomatiche. Il direttore Leopoldo Ratto ha aperto la sessione nel nome del Cile, dell’Italia e dei tre gloriosi Martiri del dovere Antonio Secchi, Claudio Cattoni e Carlo Giaverini; e si intonarono gli Inni Patri del Cile e dell’Italia. Atto seguente si fece l’appello dei presenti. Per respirare ancora il profumo delle radici venne letto il verbale di fondazione e ricordare che l’Undicesima è stata innestata per dare nuova vita ad un troncone morente della stessa denominazione nel 1014. Quindi il segretario ha dato lettura agli avvenimenti salienti dell’anno passato che ha contato, come culmine delle attività, con la solenne celebrazione del centenario della Pompa Italia nel Club de la Unión che ha visto la presenza dell’Ambasciatore e del cardinale Riccardo Ezzati. Un altro fatto dolorosamente importante è stato il disastro di Copiapò con la valanga di fango che si è precipitata sulla città: la Pompa Italia si è fatta presente dando una mano amica alla consorella in difficoltà. Il programma, come tutti gli anni, prevedeva il giuramento dei nuovi integranti e la premiazione per lustri compiuti. Il più applaudito è stato Giovanni Benvenuto (nella foto mentre riceve la distinzione dalle mani del Direttore) per i suoi 65 anni di fedeltà agli ideali dell’Undicesima. Il delegato della Cristoforo Colombo, Ezio Passadore, storico della Sesta di Valparaiso ha rilevato che, nel rapporto secolare fra le due Compagnie sorelle non si trovano quasi (mai) menzioni di mutuo riferimento: il fatto non è segno di dimenticanza, ma segno di profonda amicizia. Fra fratelli ci si intende anche senza parole. Alla festa di anniversario hanno aderito le consorelle di Iquique, Copiapò e Valparaiso. La parte oratoria l’ha chiu- sa il Direttore Leopoldo Ratto che ha ricordato i momenti difficili delle vecchie migrazioni, le ore tristi ed allegre trascorse da quel 3 giugno del 1914 quando 53 uomini hanno giurato fedeltà agli ideali e tradizioni che si mantengono ancora intatti nella Pompa Italia. Nella parte centrale del suo discorso, il Direttore Leopoldo Ratto ha detto:" Nuestros fundadores delinearon y trazaron tantas tradiciones que tenemos hasta hoy, las cuales deben mantenerse mientras no afecten al servicio y la permanencia en el tiempo de la Compañía. Como Pompa Italia, no podemos permanecer detenidos en la linea de la historia, exponiéndonos a momentos difíciles y críticos de los cuales tiene un alto costo recuperarse o no se recuperan jamás. Necesitaremos de todos los descendientes de italianos en general, y no estancarnos en un tema fonético, sino darle impor- tancia al cariño y conocimientos que tengan de la madre patria. . Nosotros decidiremos nuestro futuro y sea cual fuere unidos ferreamente construiremos nuestro camino, y las puertas de la Undécima que mas de una vez se entornaron para despedir a uno de los nuestros, permanecerán abiertas para recibir a aquellos jóvenes descendientes de italianos cuyo sueño sea vestir la verde cotona de la Pompa Italia Es doloroso elegir entre la razón o las tradiciones y sentimientos arraigados, pero cuando la razón permite que las instituciones permanezcan y perduren, bienvenida sea la razón". Con il canto della Compagnia cantato con tutto l’entusiasmo di cuori che realmente amano il loro ideale si è chiusa la parte ufficiale della solenne celebrazione. Ne è seguito un cocktail. Allegro come è d’abitudine fra i pompieri HUMANITARIA: 3ER. LUGAR EN NACIONAL DE BOCHAS La Humanitaria de Santiago se adjudicó el 3er. lugar en la general en el último torneo nacional de clubes al Zerbin realizado los días 28-29-30-31 de Mayo 2015 en Villa Alemana El Equipo estuvo integrado por los jugadores: Daniel Ratto, Mauro Campanella, Melisa Polito y Aldo Bavestrello S. El Señor Gualtiero Botto como Jefe de Delegación. Humanitaria obtuvo 4 medallas Oro en individual: Aldo Bavestrello Plata en tiro rápido doble: Melisa Polito y Aldo Bavestrello S. Bronce en tiro progresivo: Melisa Polito empatan do el record chileno que ella misma po seía Bronce en parejas: Daniel Ratto y Mauro Campanella.FELICITACIONES Presenza- 16 giugno 2015 9 Asociación Lucana Región Norte de Chile El 30 de Abril del presente año 2015 se llevó a efecto la cena de Aniversario celebrando los 27 años de la Fundación de la Asociación Lucana Región Norte de Chile. Dicho evento se llevò a cabo en su sede ubicada en la calle O’Higgins 561 de Iquique; se realizó este aniversario con los socios e invitados especiales contando con la asistencia del Alcalde, Sr. Jorge Soria Quiroga y esposa y la presencia del Cónsul de Italia Don Enrique Lombardi, ocasión en que también se hizo entrega del mando a la nueva Directiva recientemente elegida después de diez años. Dejó el cargo el Sr. Miguel Napoli quien presidió esta Asociación con una interesante labor reconocida por esta comunidad durante su mandato.La nueva Directiva quedó conformada con los siguientes cargos: Presidenta, Sra Rosa Herrera Pepe; Vice Presidenta Sra. Marita Cervellino; secretaria, Giannina Fasciani; Tesorera, Paola Villablanca Giganti. Directores: Primer Director Aldo Testa, Segundo Director Domingo Cervellino. La nueva Presidenta que fue elegia entre tres candidatos, resultando ganadora con máxima mayoría de preferencia, aceptando este cargo con entusiasmo y con el ánimo de realizar nuevas actividades y retomar otras, contando con 210 socios partecipativos. Entre las actividades permanentes que se realizarán durante el año, en fechas fijas, tienen los Tè cada primer domingo del mes, la ayuda con artículos de aseo a la Casa de Acogida y en Diciembre la entrega de ajuares al Pabellón de Neonatos del Hospital Regional de Iquique. El 22 de mayo le correspondió a la actual Presidenta Sra. Herrera su primera actividad que consistió en una entrega floral de homenaje al cumplirse un nuevo aniversario de la postura del monumento en la Avenida Chiana, actualmente Avenida Oppido Lucano. Esta ceremonia se realiza todos los años y es un homenaje a la Colonia Lucana residente en Iquique. Este monumento consiste en una mula de color bermellón que representa la inmigración, el color nos habla de la pasión y el sacrificio de comenzar de nuevo, dejando atrás a su tan querida comuna sureña de Oppido Lucano, allí en la Región de la Basilicata. Más actividades serán realizadas en lo que resta del año: para el aniversario de los 69 años de la República de Italia, con una cena en su sede el viernes 5 de junio; el 13 de Junio es la celebración de su Santo Patrono, San Antonio con varias actividades, entre ellas la misa donde se reparte el Pan dulce bendecido. Los compromisos no faltarán por lo que les deseamos a esta Asociación y en especial a su Directiva actual muchos éxitos en todas áreas interesantes y nuevas actividades que se han trazado. Luz Savalli Mesa redonda en Valparaíso En el marco de la Conmemoraciòn de los 150 años del Consulado de Italia en Valparaiso y del 69º aniversario de la Repùblica de Italia el dìa Viernes 29 de mayo en la Sesta Compagnia Pompieri "Cristoforo Colombo" se realizò una Mesa Redonda titulada "Patrimonio, identidad e integraciòn", sobre el tema de la difícil condición del emigrante, siempre en busca de una identidad, y del proceso de integración que esta búsqueda presupone, con la participaciòn de Baldomero Estrada (historiador), Emilio Toro Canessa(historiador), Giampaolo Sama (actor italiano) y moderada por la profesora Pia Mastrantonio. 10 Presenza- 16 giugno 2015 Un’originale accademia di genovese, moderna e gratuita A Genova il corso di SpeakingZena, in zona Foce tra aprile e giugno C‘è indubbiamente qualcosa di unico e affascinante nella lingua zeneize che attira sempre più interessati e studiosi in cerca dell’espressione più antica e genuina della Liguria, ma anche del suo volto più moderno. In linea con le iniziative già in atto da qualche anno in Argentina e riportate da Alan Gazzano sull’interessante sito www.genovés.com.ar, i ragazzi del gruppo SpeakingZena rilanciano il loro nuovo corso gratuito, intitolato “ZenAcademy”, a partire da quest’anno con il patrocinio ufficiale delle istituzioni, fra cui lo stesso Comune di Genova. Studenti universitari di poco più di vent’anni, Stefano Lusito e Fabio Canessa curano una proposta fuori dal comune: ogni giovedì dalle 21 alle 23, nella sede del Municipio VIII Medio Levante accanto a piazza Rossetti, decine e decine di persone si divertono, imparano, chiacchierano e godono delle bellezze del genovese con l’aiuto di materiali didattici digitali e audiovisivi. Accade così l’inaspettato: e nipoti che iniziano a conoscere la lingua dei nonni mentre utilizzano il computer o nuovi cittadini genovesi, provenienti dalle più disparate zone del mondo, che si avvicinano al cuore nascosto dell’odierna Genova, non sono che alcune prove delle possibilità di arricchimento culturale ed integrazione offerte dalla lingua locale. Infatti, il pubblico include persone di ogni età, tra cui anche non genovesi e non italiani, dal momento che Genova è – e storicamente è sempre stata – un crocevia di parlate e di culture diverse. Ma non si tratta solamente di un corso per imparare a parlare il genovese: il progetto intende rimarcare l’importanza che può rivestire una maggiore tutela della lingua locale, tanto dal punto di vista culturale quanto da quello economico e sociale. Le attività del gruppo sono raccolte sul sito www.speakingzena.it, dove vengono inoltre pubblicate le novità del corso e molte altre curiosità, in italiano e zeneize. Se reunieron un 30 mayo-sábado Jóvenes se econtraron con ganas de conocerse y hacer actividades italianas, nello Stadio Italiano. De izquierda a derecha Cristian Brown, Claudia Galdames, sebastian Passi, Francisca Ansaldi, Felipe Franzani, y Carla Pellizzari. Carla se siente con conocimientos para ayudar a que un grupo se junte. La idea es afiatar el grupo y llegar a realizar mas cosas, Pueden contactar a Claudia Galdames al mail [email protected] * Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas *Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas COLLETTIVITÁ Ottantenne ricorda fugacemente la vecchia Scuola Quando si varca la soglia degi ottant’anni è giusto fare un bilancio della propria vita, cominciando con ringraziare coloro che con grande dedicazione e pazienza infinita ci hanno inviato nel mondo del sapere e contribuito alla nostra formazione intellettuale. Sono arrivato alla Scuola Italiana di Valparaiso nel lontano marzo del 1945 quando stava per concludere la seconda guerra mondiale, assegnato alla IV elementare. Una compagna, la bambina Doris Sturla, cob trascorrere degli anni divenne mia moglie e da 58 anni siamo felicemente sposati. La Scuola era stata fondata il 21 aprile del 1933 col nome di “Arturo dell’Oro González” eroe italo-cileno nato a Vallenar e arruolatosi giovanissimo nell’aeronautica italiana per combattere nella prima guerra mondiale, ove morì allo scontrarsi con un aereo austriaco, sotto il cielo di Belluno il primo settembre 1917. Cominciò il sodalizio la sua opera docente nel casermone di via Francia sotto la direzione della Professoressa Rosa Dania e poi dal Professor Hermes Ponzani (entrambi portati appositamente dall’Italia). Nel 1939 si costituì il Direttorio della Società Italiana d’Istruzione (S.I.D.I. fondata nel 1912) con un grappolo di visionari italiani residenti nella zona che s’adoperarono nella costruzione di una nuova sede, la quale finalmente si inaugurò nel 1942 con l’imponente edificio in corso Pedro Montt. Il Direttorio che, con tenacia e incrollabile fede condusse l’enorme compito era costituito dalle seguenti persone: Presidente Giuseppe Canepa Vaccarezza (ebbe l’incarico per anni e poi nominato Presidente onorario. La figlia Gilda Canepa Sarrocchi fu la prima donna ad assumere nell’ente e vi rimase diversi periodi); Vice presidente Giannino Piazza, Tesoriere Americo Olcese, Segretario Aldo Colombo; Direttori Odoardo Scassi-Buffa, Sergio Venezian e Agostino Viale. Nel 1945 era Direttore il Professore di storia Giovanni Montedonico Napoli, un gentiluomo affabile e rispettoso che sapeva ascoltare tutti e che rimase a lungo nella direzione della Scuola. Sgretaria era la signorina Omelia Malfatti Paolinelli, con una corporatura da sor- vegliate faceva rispettare rigorosamente la disciplina, ma aveva un cuore gonfio di bontà. Nelle elementari le diverse materie erano insegnate dalle Professoresse Lidia Aste (da poco deceduta), Alicia Burgos, Firminia Burlando, Gioconda Buttazzoni, Aurora Graham, Rosa Pendola, Virginia Scognamillo e Gemma Spinetto, donne che consideravano i loro allievi come dei veri figli. I Professori erano “il maestrino” Emilio Faggi di musica. Era sempre circondato dai più piccoli che lo veneravano; il Padre Guido Rocca di religione, salesiano e parroco della collettività, reduce delle persecuzioni religiose durante la rivoluzione messicana del secolo scorso; ed il Professore Sergio Rompentin di ginnastica il quale faceva delle sue sportive lezioni un divertente gioco. Alla fine degli anni 40 arrivò dall’Italia uno scelto gruppo di maestri che arricchirono la sapienza della Scuola. Ecco i loro nomi: Armando Alessio, Ermenegildo Ceccato, Riccardo Foppiano (ispettore, provò a gestire un internato per studenti residenti altrove), Gastone Pascetti, Alma Mazzolà, (prestigiosa professoressa la cui opera diffusiva della lingua italiana proseguì posteriormente con la figlia Marina, recentemente scomparsa) Silvano Mazzon e Albino Misseroni (diventò poi equanime direttore della Scuola ed esperto dirigente culturale della collettività). Questi docenti affiancati dai maestri già in esercizio come Andariza, Bascuñan, Burgos, Del Pozo, Diena, Eliz, Ferretti, Huerta, Josfré, Johnson, López, Magnam, Montedonico, Morris, Muzzio, Pignoni (sacerdote salesiano e popolare parroco della comunità) Robledano, Silva, Smidt, Vega Francesco e Giuseppe, Yáñez, ecc.. sono stati i nostri conduttori durante gli anni della scuola media in cui abbiamo trovato nuove ed importanti discipline come l’algebra, la chimica, la fisica, le geometria, il latino. Finalmente nel dicembre del 1953 abbiamo ottenuto la laurea pronti per la maturità. Rendo pertanto un nostalgico omaggio ai miei compagni di licenziamento, alcuni dei quali non ho più rivisto. In primo luogo un ricordo commosso di Bianca Dóaz, Elena Caprile e Caterina Bavestrello che riposano nella pace del Signore e poi un fraterno saluto a Piero Bugliolo, Edda Canepa, Elvira Vanessa, Armando Céspedes,Aldo Confalonieri, Riccardo Corte, Luigi Cuneo, Elena Federici, Alessandro Figueroa, Enrico Gaggero, Elizabetta Graham, Ponzalo Martínez, Sonia Olmo, Orietta Paolinelli, Mario Scorza e Giovanni Tascheri. La Scuola Italiana “Arturo dell’Oro” di Valparaiso vanta una storia di continuo progresso dovuto certamente alla lungimiranza dei suoi fondatori (i cui nomi sono da incidere nel bronzo dell’imperituro ricordo ad esempio e guida delle future legioni di giovani studenti) ed alla capacità di coloro che nel trascorso degli anni si sono succeduti nell’amministrazione e nell’insegnamento. Come ex alunno conclu- do questa fugace cronaca avente come unico scopo riscattare dall’oblio personaggi decisivi nell’esistnza della Scuola. Sono sicuro di aver omesso nomi degni di menzione e mi dovrete scusare dato che, dopo aver vissuto più di otto decenni, la memoria comincia a mollare sebbene sia ancora, Dio grazie, molto lucida. Sono assente dal Cile da trent’anni, svolgendo attività commerciali in Italia ed Equatore onde risiedo attualmente; ma sto sempre aggiornato sull’andamento della collettività, specie quella di Valparaiso grazie a mio figlio Aldo. Ricevo sovente il quindicinale “Presenza” organo diffusivo che Padre Giuseppe Tommasi tiene aperto a tutte le inquietudini della nostra comunità. Aldo Bavestrello G. Rimembranze Mario Gnecco In questa fotografia presa prima dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, appare Mario Gnecco De Ferrari, con la divisa di sottufficiale del Regimento Artiglieria a Cavallo. L’artiglieria a cavallo era una specialità dell’artiglieria nata nella seconda metà del XVIII secolo, grazie alla iniziativa di Federico il Grande, e perfezionata poi sotto Napoleone. Mario nacque alla fine del ‘800, nella frazione Ferrada di Moconesi nella Provincia di Genova. Partecipó alla guerra. La famiglia non avendo sue notizie, lo credette morto nel conflitto. Da un paio di anni finita la guerra, nel mezzo della notte bussó la porta della casa paterna gridando Maria... Maria, il nome della mamma. Dall’interno domandarono “Chi è?”...”Mario” “Come Mario...Mario è morto in guerra. Aprirono la porta. Era veramente Mario. L’abbraccio stretto, le lacrime e l’immensa gioia non finirono quella notte miracolosa. Mario tornava al suo paese e alla casa natia, magrissimo e molto ammalato. Purtroppo alcuni mesi dopo morì di tuberculosi. I suoi fratelli, Angelo e Amedeo, verso il 1925 emigrarono in Cile e si stabilirono a Valparaiso, dove incominciarono a lavorare, come tanti altri, in una bottega di generi alimentari. Questi fratelli daranno vita al casato Gnecco di Moconesi, a Valparaiso. Moconesi è un comune situato nell’alta Val Fontanabuona, lungo il torrente Lavagna, ad est della città di Genova. Si ringrazia la collaborazione di Mario ed Ennio Gnecco. C. Massone S. STADIO ITALIANO Presenza- 16 giugno 2015 11 12 Presenza- 16 giugno 2015 SCUOLA ITALIANA VALPARAISO CELEBRIAMO LA BICULTURALITÀ In un mondo globalizzato come quello di oggi, ci vuole una vera e genuina interazione fra due culture apparentemente dissimili, cilena ed italiana, eppure segnate da uno spazio comune: la nostra scuola. Se l’idea dei nostri immigranti italiani fu, un tempo, quella di offrire ai propri figli un posto in cui mantenere vive la lingua e la cultura italiane, oggi quello scopo ci sembra legittimo, sí, ma non sufficiente. La Scuola, grazie alla Paritá Scolastica, ci ha offerto numerose possibilitá di interagire con l’Italia, e ogni singola attivitá svolta a scuola ci permette di scoprire come quest’unione sia sentita, anzi, vissuta appieno da alunni e professori. Basti pensare alla visita dell’Ambasciatore e del Consigliere dell’Unione Europea in Cile, occasione in cui i nostri alunni hanno dimostrato un vivo interesse nel sapere sui rapporti di tipo culturale, politico e sociale fra il Cile e l’Italia; basti pensare alla sfilata in onore alle Glorie Navali, dove i nostri ragazzi portano da sempre e con la stessa fierezza i due stendardi e la divisa della loro scuola; basti pensare alla cerimonia di commemorazione del 69ºAnniversario della Repubblica Italiana, in cui la Scuola Primaria e la Scuola dell’Infanzia hanno messo in scena alcuni fra i racconti infantili piú noti della letteratura e del cinema; basti pensare, per ultimo, al Giorno del Patrimonio, con “porte aperte” alla comunitá, in cui ogni persona puó scoprire come si mantiene vivo, a scuola, l’affetto per la nostra cittá, per la nostra cultura, ma anche per la cultura italiana in cui si é immersi. Maggio: un mese pieno di attività nella nostra Scuola Maggio é stato un mese molto impegnativo per la comunitá scolastica, giacché si sono organizzate diverse attivitá per commemorare la nostra scuola, e oltre a questo, la storia del Cile. Giovedí 7 Maggio si é celebrata la Giornata dell’Alunno nella quale i professori hanno preparato divertenti giochi per i piú piccoli (da Scuola Nido a Quarto Anno di Scuola Elementare) che hanno goduto di una magica mattina. Nel frattempo, gli studenti di Quinto Anno di Scuola Primaria e di Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado hanno goduto di una passeggiata nel “Jardín Botánico” di Viña del Mar insieme ai loro insegnanti e compagni della Scuola di Valparaiso. Posteriormente, Giovedí 14 Maggio la magia dei libri é arrivata alla nostra scuola con la presentazione del noto Mago Fun, il quale ha meravigliato gli alunni di Scuola dell’Infanzia e di Scuola Primaria con sorprendenti trucchi di magia. Lo show, intitolato “La magia dei libri” aveva come obiettivo sottolineare l’importanza dei libri e la lettura perché, nelle proprie parole di Mago Fun, “con i libri puoi viaggiare per il tempo e lo spazio...”. Intanto, Venerdí 15 Maggio gli alunni di Scuola Secondaria hanno partecipato alla tradizionale Sfilata in omaggio agli eroi della gesta d’Iquique, accompagnati, per la prima volta, dagli studenti della Scuola di Valparaiso. Infine, le maestre della Scuola dell’Infanzia hanno organizzato una piccola festa per celebrare la Giornata della Mamma, nella quale i bambini hanno interpretato canzoni dedicate alle loro mamme e ciascuno ha consegnato un dono di creazione personale. PAGINA RELIGIOSA Il Papa a Sarajevo apostolo di pace Presenza- 16 giugno 2015 13 Il 18 giugno l'Enciclica sull'ambiente "Laudato sii" il titolo dell'enciclica Ormai ci siamo. L’attesa enciclica sociale di papa Francesco sarà pubblicata giovedì 18 giugno. La data, che rispetta la stima di massima fornita ai giornalisti dallo stesso Pontefice a gennaio scorso tornando dalle Filippine, è stata pubblicata ieri dalla Sala Stampa vaticana. Per «evitare confusioni dovute alla diffusione di informazioni non confermate», si legge nella breve nota diffusa ai vaticanisti. «Le modalità della presentazione pubblica – prosegue il comunicato – verranno rese note sul Bollettino della Sala Stampa nel corso della prossima settimana». "La pace si fa con tutti, islamici, cattolici, ebrei, ortodossi, di altre religioni, tutti siamo fratelli, tutti crediamo in un unico Dio, che sia non separazione ma sempre fratellanza tra noi": lo ha detto Papa Francesco parlando ai giovani di Sarajevo, ultimo appuntamento prima della partenza, preferendo rispondere a braccio alle domande spontanee dei ragazzi piuttosto che pronunciare il discorso preparato per l'occasione. "Voi siete la prima generazione dei giovani del dopoguerra - ha detto il Papa - voi andate avanti, e non indietro nella distruzione, voi volete camminare insieme, come ha detto Nadezda, e questo è grande. Avete una vocazione grande: mai costruire muri, sempre ponti. Onestà mai ipocrisia. E questa è la gioia che trovo in voi". L'incontro con 4.500 giovani gioiosi e entusiasti, provenienti da tutta la Bosnia-Erzegovina e dai paesi vicini, si è svolto nel tardo pomeriggio al Centro diocesano giovanile "Giovanni Paolo II", situato sulla via verso l'aeroporto. Giunto al complesso diocesano, Francesco ha lasciato la Papamobile per salire a bordo di un'auto elettrica che lo ha portato al secondo piano dell' edificio, nella grande sala dove lo aspettava un caloroso bagno di folla. I 3.500 giovani davanti alla sala e i mille ragazzi che sono riusciti a entrare all'interno, hanno accolto il Pontefice con grida "Papa, mi te volimo" (Papa ti vogliamo bene) e con l'inno "Stopama mira" (Sulle orme della pace). Francesco ha poi scoperto la targa dedicata a san Giovanni Paolo II al quale è intitolato il Centro. Diverse band e gruppi si sono quindi esibiti in canti e balli davanti al Pontefice, altri hanno raccontato le loro esperienze come Nadezda Mojsilovic, ortodossa, coordinatrice del progetto 'Koracajmo zajedno' (Camminiamo insieme) dedicato a cristiani bosniaci, ortodossi e cattolici. Un messaggio di pace ha lanciato anche il coro Superar, costituito da una quarantina di ragazzi, bosniaci musulmani e serbi ortodossi di Srebrenica, teatro vent'anni fa del più grande massacro in Europa dopo la Seconda guerra mondiale, dove in pochi giorni nel luglio 1995 furono trucidati oltre otto mila civili musulmani. I ragazzi di Srebrenica hanno intonato la canzone Love people. Preghiera comune per la pace e la convivenza Nell'incontro ecumenico e interreligioso di papa Francesco a Sarajevo con i capi delle comunità musulmana, ortodossa, cattolica ed ebrea, il Papa ha guidato una preghiera comunque sui temi della convivenza e della pace. "Noi, discendenti di Abramo secondo la fede in Te, unico Dio, ebrei, cristiani e musulmani, umilmente siamo davanti a Te e con fiducia Ti preghiamo per questo Paese, la Bosnia ed Erzegovina, affinché possano abitarvi in pace e armonia uomini e donne credenti di diverse religioni, nazioni e culture. Ti preghiamo, o Padre, perché ciò avvenga in tutti i Paesi del mondo!", dice tra l'altro la preghiera, che aggiunge anche: "Fà che, con coraggio, ci impegniamo a costruire la giustizia sociale, ad essere uomini di buona volontà, pieni di comprensione reciproca e di perdono, pazienti artigiani di dialogo e di pace". Incontro ecumenico e interreligioso "Il dialogo interreligioso, qui come in ogni parte del mondo, è una condizione imprescindibile per la pace, e per questo è un dovere per tutti i credenti". Lo ha affermato papa Francesco a Sarajevo, durante l'incontro ecumenico e interreligioso con i capi delle comunità musulmana, ortodossa, cattolica ed ebraica della Bosnia-Erzegovina. Il Il Papa: «Famiglia, scuola di umanità» Una catechesi potente, drammatica, quella di oggi di Papa Francesco in piazza San Pietro davanti ad almeno 17mila persone. Proseguendo con il ciclo dedicato alla famiglia in vista del Sinodo di ottobre, il Santo Padre ha puntato l'attenzione sulle sue "vulnerabilità", a partire dalla povertà. Lo sguardo è globale, e va alle periferie delle megalopoli, alle zone rurali ("Quanto degrado, quanta miseria") dove i legami familiari sono resi fragili dalla lotta per la sopravvivenza. E poi c'è la guerra che "è sempre una cosa terribile, è la madre di tutte le povertà: una grande trebbiatrice di vite e di anime e degli affetti più sacri e più cari". Non è solo mancanza di cibo, ma anche e soprattutto la mancanza di lavoro e dunque di futuro. "La miseria sociale colpisce la famiglia e a volta la distrugge", scandisce il Papa, così come il lavoro precario incide sui legami e li mette a dura prova. Nonostante tutto questo, ci sono tante famiglie povere che con dignità cercano di condurre la loro vita quotidiana, spesso confidando apertamente nella benedizione di Dio. "Questa lezione, però, non deve giustificare la nostra indifferenza, ma semmai aumentare la nostra vergogna!". È quasi un miracolo, prosegue Francesco, che anche nella povertà la famiglia continui a formarsi e anche a "conserva- Papa ha espresso apprezzamento e incoraggiamento per l'opera portata avanti dal Consiglio per il Dialogo Interreligioso, istituito nel 1997, che raduna musulmani, cristiani ed ebrei. "Il vostro lavoro - ha detto - è molto prezioso in questa regione, e a Sarajevo in particolare, crocevia di popoli e di culture, dove la diversità, se da un lato costituisce una grande risorsa che ha permesso lo sviluppo sociale, culturale e spirituale di questa regione, dall'altro è stata motivo di dolorose lacerazioni e sanguinose guerre". Secondo Francesco, "non è un caso che la nascita del Consiglio per il Dialogo Interreligioso e le altre apprezzabili iniziative in campo interreligioso ed ecumenico siano avvenute alla fine della guerra, come una risposta all'esigenza di riconciliazione e di fronte alla necessità di ricostruire una società dilaniata dal conflitto". Il Papa ha quindi invitato a imparare a vivere insieme, a conoscersi e ad accettarsi nelle rispettive diversità, liberamente, per quello che si è". Ha comunque ricordato che "il dialogo, per essere autentico ed efficace, presuppone una identità formata: senza identità formata, il dialogo è inutile o dannoso. Questo lo dico pensando ai giovani, ma vale per tutti". Le testimonianze di chi ha subito la violenza re la speciale umanità dei suoi legami". Questo fatto irrita i "pianificatori del benessere", che considerano gli affetti, la generazione e i legami familiari come variabili secondarie della qualità della vita, mentre sono proprio quelli che la determinano e la sostanziano. "Non capiscono niente! Invece dovremmo inginocchiarci - ha sottolineato - davanti a questa scuola di umanità che sono queste famiglie, che salva le società dalla barbarie". "Che cosa ci rimane se cediamo al ricatto di Cesare e Mammona, della violenza e del denaro, e rinunciamo anche agli affetti familiari? Una nuova etica civile arriverà soltanto quando i responsabili della vita pubblica riorganizzeranno il legame sociale a partire dalla lotta alla spirale perversa tra famiglia e povertà, che ci porta nel baratro". “L’economia odierna – prosegue Francesco – si è spesso specializzata nel godimento del benessere individuale, ma pratica largamente lo sfruttamento dei legami famigliari. "Le testimonianze parlavano da sole e questa è la memoria del vostro popolo. Un popolo che dimentica la sua memoria non ha futuro". Lo ha detto Papa Francesco durante l'incontro col clero a Sarajevo, accantonando il discorso preparato e parlando a braccio dopo le drammatiche testimonianze sugli anni di guerra portate da un sacerdote, un frate e una suora. "Questa è la memoria dei vostri padri e madri nella fede - ha affermato -. Soltanto tre hanno parlato, ma dietro di loro ci sono tanti e tante che hanno sofferto allo stesso modo". Per Bergoglio, "non avete diritto a dimenticare la vostra storia. Non per vendicarvi - ha spiegato - ma per fare pace. Non per guardare come una cosa strana ma per amare come loro hanno amato. Nel vostro sangue, nella vostra vocazione, c'è la vocazione, c'è il sangue di questi tre martiri". Negli ultimi tempi le voci sulla data di pubblicazione e sui contenuti del documento pontificio si erano moltiplicate. Qualcuno aveva ipotizzato che il giorno prescelto potesse essere l’11 giugno, National Day del Vaticano all’Expo di Milano, data l’affinità tra gli argomenti che si suppone saranno contenuti nell’Enciclica e il tema della kermesse mondiale in atto nel capoluogo lombardo. L’annuncio della Sala Stampa contribuisce dunque a fare chiarezza. Naturalmente resta il riserbo sul contenuto del testo. E anche sul titolo, ancora non annunciato in maniera ufficiale (anche se alcune anticipazioni ufficiose della scorsa settimana parlano di una consonanza con il Laudato sii di san Francesco d’Assisi). Diverse, autorevoli voci, tra le quali quelle dei cardinali Oscar Rodriguez Maradiaga e Peter Turkson (rispettivamente arcivescovo di Tegucigalpa e presidente del Pontificio Consiglio "Giustizia e Pace") hanno però sottolineato che l’Enciclica si muoverà su un piano etico e pastorale e che non bisogna dunque attendersi prese di posizione su questa o quella dottrina scientifica in materia ambientale. In alcuni ambienti statunitensi, infatti, sono stati mossi recentemente dei rilievi al testo, ancor prima di conoscerlo. Ben noto fin dall’inizio del Pontificato è invece il magistero di Papa Francesco in tema di salvaguardia del creato. Un magistero incentrato soprattutto su due concetti chiave. La necessità della custodia, da un lato, e la lotta alla cultura dello scarto dall’altro. In pratica di fronte all’evidenza che l’azione incessante dell’uomo – specie negli ultimi 150 anni – ha avuto un impatto fortissimo sulla natura e potrebbe avere conseguenze dagli esiti potenzialmente disastrosi, il Papa in questi due anni ha richiamato tutti alle proprie responsabilità. Francesco ha indicato all’uomo contemporaneo un comportamento da tenere e una condotta da evitare. Il primo è appunto l’atteggiamento del custode, di chi si prende cura, di chi non considera il creato e le creature come risorse da sfruttare in maniera intensiva e sciagurata, ma come un giardino da coltivare. La seconda è la tendenza di chi invece scarta tutto ciò che non gli serve. Nel recente discorso alle Acli, il Pontefice ha fatto nuovamente l’elenco degli scarti: «Si scartano i bambini, perché non si fanno: si sfruttano o si uccidono prima di nascere; si scartano gli anziani, perché non hanno la cura dignitosa, non hanno le medicine, hanno pensioni miserabili. E adesso, si scartano i giovani. Pensate a quel 40%, o un po’ di più, di giovani dai 25 anni in giù che non hanno lavoro: sono materiale di scarto, ma sono anche il sacrificio che questa società, mondana e egoista, offre al dio-denaro, che è al centro del nostro sistema economico mondiale». A nuestra Colectividad: Si Ud. es Adulto Mayor y requiere de atención diurna, el HOGAR ITALIANO le ofrece sus instalaciones y servicios habituales además de alimentaciòn equilibrada guiada por nuestra Nutricionista. Ofrecemos Servicios de Corta Estadìa. Para Consultas llamar al fono 222048386 o escribir al mail: hogaritadm@ gmail.com o al mail de Mónica Escobar, Asistente Social: [email protected] El Directorio Holanda 3639,Ñuñoa Santiago. Fono : 222055476 Fono fax: 222048386 . www.hogaritaliano.cl. 14 Presenza- 16 giugno 2015 SPORT Brava Juve, ci hai provato Ma trionfa il Barcellona 3-1 Il Triplete lo fa il Barcellona. E lo merita. Ma è grazie a una meravigliosa Juve, all’altezza del palcoscenico più importante d’Europa, se la finale di Champions League resta aperta anche oltre il 90’, regalando emozioni fino all’ultimo istante. A Berlino finisce 3-1, in uno stadio che trasuda storia e che scrive un altro capitolo della leggenda di questo Barça. Quattro Champions in dieci anni, una dinastia. Cinque in totale, dagli olandesi Cruijff e Rijkaard agli spagnoli Guardiola e Luis Enrique. Favolosi. Ma la squadra di Allegri ha nobilitato il calcio italiano in crisi mettendo in campo tutto il cuore, la volontà e la qualità di cui dispone. Non è bastato, ma cosa chiedere di più? FULMINE RAKITIC La partita. Formazioni confermate con Barzagli e Iniesta presenti, ma non si fa in tempo a verificare gli schieramenti che la Juve è già sotto, nonostante un impatto aggressivo sulla gara. È il 4’ quando Neymar legge il disordine del lato destro bianconero e vede il taglio di Iniesta, che appoggia a Rakitic il pallone dell’1-0. Tutto troppo veloce e brusco per riprendersi, tanto che i campioni d’Italia sbandano paurosamente per una ventina di minuti. C’è una bella cavalcata di Morata per il destro alto di Vidal, è vero, ma poi Buffon vede le streghe più volte, tenendo in piedi la baracca soprattutto al 13’ con un miracolo su Alves. REAZIONE — L’esterno brasiliano, però, dietro concede sempre praterie. E complice qualche palleggio lezioso di troppo con Ter Stegen e Mascherano, la Juve riprende nerbo, sospinta dall’incoraggiamento del suo popolo accorso a Berlino. È uno stadio “italiano” e ancora impregnato di ricordi mondiali, non basterebbero mille partite dell’Hertha per togliere dall’Olympiastadion la suggestione azzurra. E allora, mentre Vidal picchia tutto il picchiabile, Pogba e Marchisio si scambiano posizione ai lati di Pirlo e Messi fa più la mezzala che l’attaccante, i primi segnali di riscossa bianconera sono sufficienti a ravvivare la speranza di giocarsela “fino alla fine”, questa finale, come da consolidato inno juventino. Tutto si concretizza nel primo tiro in porta firmato da Marchisio al 44’, niente di che, soprattutto se paragonato alla doppia occasione capitata a Suarez poco prima. Ma la Juve arriva viva all’intervallo, aspettando un Tevez all’altezza della sua stagione e dimostrando di saper reagire anche quando va sotto, situazione che in Italia non le capita quasi mai. L’ILLUSIONE — Si riparte, Buffon è ancora mundial su Suarez, Messi incanta la folla con un doppio triangolo che non diventa raddoppio per poco. Ma la Juve sta su, abbraccia l’avversario come un pugile alle corde, non cade. E al 10’, all’improvviso, Marchisio ha l’idea geniale: tacco per Lichtsteiner che serve Tevez, ter Stegen dice no all’Apache, arriva Morata e mette dentro sulla ribattuta. Delirio nel settore bianconero, 1-1, Allegri esulta con misura, c’è ancora molto lavoro da fare, ma la Juve è di nuovo testa a testa coi fenomeni. E se Tevez e Pogba non sprecassero due buone chance, potrebbe perfino mettere il naso avanti. IL MORSO DI SUAREZ — Invece no. La rimette il Barça, la freccia. Alves cintura Pogba in area, non c’è modo di di protestare e Messi è già dall’altra parte, Buffon para il fendente argentino ma arriva Suarez e insacca la pistolettata del 2-1. Che diventa 3-1 in un attimo con Neymar, anzi diventerebbe, perché il gol del brasiliano è annullato per un tocco di mano dopo l’incornata. Materiale per le moviole dei 200 Paesi collegati con la Germania. CHIUDE NEYMAR — Iniesta esce e lascia la fascia di capitano a Xavi per il quarto d’ora finale, Pogba sfiora il pari di testa, Pereyra rileva Vidal. Suarez calcia alto, si entra nella battaglia conclusiva. Che ha in Marchisio e Tevez le bocche da fuoco juventine, ma ter Stegen è attento sui tiri. Il cronometro scorre impietoso e si tinge di blaugrana secondo dopo secondo. E dopo un recupero lungo per le tante interruzioni, in contropiede, Neymar segna il 3-1. Stavolta nessuno glielo annulla. Onore al Barça, campione d’Europa. Ma giù il cappello, davanti a questa Juve. Perfino il Barça, prima della premiazione, fa il “passillo” per gli sconfitti, applaudendoli. Inedito. E bellissimo. Fifa, Blatter si arrende: “Mi dimetto, prima possibile le nuove elezioni” Sepp Blatter si dimette. “La Fi f a a v r à u n nuovo presidente, io eserciterò le mie funzioni fino al prossimo consiglio elettivo straordinario”. Nella conferenza stampa convocata d’urgenza a Zurigo, il numero uno del calcio mondiale dà l’annuncio a sorpresa. A soli quattro giorni dalla rielezione per il suo quinto mandato consecutivo, il numero uno del calcio mondiale va via, anche se in realtà resterà in carica ancora per un po’. Per statuto - come annunciato da Domenico Scala, già dirigente Fifa e prossimo presidente del già citato consiglio elettivo straordinario - bisogna aspettare quattro mesi prima di organizzare le nuove elezioni. “Ci aspettiamo che il consiglio possa tenersi tra dicembre 2015 e marzo 2016”, ha annunciato Scala. A quel punto Blatter lascerà dopo 17 anni di permanenza. Un record che sarà probabilmente impossibile battere perché, come rivelato dallo stesso Blatter e da Scala, “verrà proposto, e votato, anche un limite di mandato per il presidente e i membri del comitato esecutivo”. L’ANNUNCIO - Le pressioni subite, dopo lo scandalo che ha portato all’arresto di alti dirigenti Fifa con l’accusa di corruzione, hanno indotto Blatter ad arrendersi. “Malgrado sia stato appoggiato nelle ultime elezioni, questo appoggio non sembra essere condiviso da tutti nel mondo del calcio - ha detto nella conferenza stampa -. Per questo offro la mia rinuncia”. Michel Platini, presidente dell’Uefa, è stato tra i primi a invitare Blatter a rinunciare alla candidatura appoggiando quella del principe Ali. In cambio ha ricevuto un no, ora c’è stato il dietrofront: “ La decisione è coraggiosa e difficile - ha detto Platini - ma va nella giusta direzione”. Blatter l’ha spiegata così: “Tengo alla Fifa più che a qualsiasi cosa. Voglio il meglio per lei e per il calcio, per questo ho deciso di ricandidarmi alla presidenza. Le elezioni sono finite, ma le sfide che abbiamo davanti no. La Fifa ha bisogno di una profonda ristrutturazione: ecco perché ho convocato un collegio elettivo straordinario, per far sì che venga eletto un nuovo presidente dopo di me. Mi dimetto, ma fino ad allora continuerò ad esercitare le mie funzioni. Il prossimo consiglio ordinario si terrà il 13 maggio 2016 a Città del Messico, ma sarebbe troppo tardi”. Il calcio piange l’ex allenatore G.B. Fabbri PASTELERIA Y CONFITERIA CALIFORNIA Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles - Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails COCKTAIL A DOMICILIO Irarrázaval 1570 Fono 22042382 Lutto nel mondo del calcio. L’ex calciatore e allenatore Giovan Battista Fabbri, GB per tutti, 89 anni, di S.Pietro in Casale, nel bolognese, è morto a Ferrara. Giocatore eclettico ha ricoperto numerosi ruoli, tra cui quello di ala e mediano. In carriera ha allenato molte squadre, Piacenza, Catanzaro, Ascoli, Spal, Cesena, Bologna e Vicenza. Il suo nome è legato in particolar modo a quest’ultima squadra. È considerato tra i maggiori artefici del cosiddetto “Real Vicenza” di fine anni settanta. Conquistò in soli due anni il passaggio dalla serie B alla massima Serie e l’anno successivo, stagione 1977-1978, uno storico secondo posto alle spalle della Juventus. Annata stre- pitosa che permette a G.B. di vincere il premio “Seminatore d’oro” come miglior tecnico italiano. Sempre a lui viene attribuita l’intuizione di avere spostato un “giovane e promettente” Paolo Rossi dal ruolo di alla destra a quello di centravanti. Nelle vesti di attaccante del Vicenza, Rossi si mette in mostra con guizzi veloci in area e gol che gli aprono la strada verso nuovi lidi. Passa infatti alla Juventus e soprattutto, nel nuovo ruolo cucitogli addosso da GB, sarà il protagonista assoluto dell’Italia campione del mondo nel 1982 diventando per tutti “Pablito”. «G.B. Fabbri era un grande. È stata una persona fondamentale per la mia carriera, e per me era come un padre, sotto tutti i punti di vista. Gli volevo bene». Così Paolo Rossi lo ha ricordato. «E’ stato quello che mi ha scoperto dal punto di vista tecnico - dice ancora l’eroe dei Mondiali 1982 - cambiandomi ruolo e vedendo in me qualcosa di diverso, e doti che altri non avevano visto. Fu lui che mi trasformò da ala in centravanti, e i fatti gli diedero ragione». Fabbri dal 1945 al 1993 ha prima giocato e poi allenato in 48 campionati ufficiali. La sua attività di allenatore è continuata fino al 1999 con il Club Italia, la squadra federale dei Campioni del Mondo del 1982, per un totale di 57 anni di attività. Da anni viveva a Chiesuol del Fosso, una frazione di Ferrara, ed è morto in una casa di cura privata della provincia, dove si era ritirato, dopo una lunga malattia. Productos originales de Italia Prosciutto Balugani Panettone Bauli Mozzarella Mauri Grissini Vita Vigor Antipasto Damico Funghi Porcini Asiago Prosecco Frattina Pepe Drogheria Lambrusco Riunitte Amaretto Lazzaroni Parmigiano Balugani Tartufi Urbani Caffe Kimbo Amaro Averna Olio Basso Limoncello Villa Massa Aceto De Nigris Pomodorina Cucina Aceto Balugani Pinolo GlobeItalia Pasta Divella Pasta Rustichella Riso Scotti Av. Las Condes 6903 - Fono: 2202 3593 - Fono-Fax 2229 5058 www.globeitalia.cl SPORT Contador in rosa a Milano, applausi per Aru Alberto Contador trionfa senza sorprese in corso Sempione a Milano e si annette definitivamente la seconda maglia rosa di una carriera caratterizzata da più luci che ombre. La terza “camiseta” rosa gliela tolse il Tas di Losanna per il caso di Clenbuterolo. È una vittoria sotto molti aspetti annunciata, quella dello spagnolo, ma non per questo meno facile. Anzi. Fino a ieri, i rivali più agguerriti, Aru - applauditissimo - e Landa, rispettivamente secondo e terzo sul podio milanese (con Visconti in maglia azzurra di leader del Gpm e Nizzolo con quella rossa di detentore della classifica a punti), hanno provato a detronizzarlo, con un’azione di forza sullo sterrato del Colle delle Finestre. Sul crinale della “Cima Coppi”, nell’unico giorno di autentica crisi, il “Pistolero” è arrivato a pezzi, ma non ha mollato, come del resto non si era lasciato andare lo stesso Aru in altre tappe drammatiche, come quella del Mortirolo con l’arrivo sull’Aprica. Contador è il “conquistador” della corsa rosa fra le più dure degli ultimi anni, un corridore per ogni stagione, completo, esperto, forte, bravo e capace a gestire anche le situazioni più complicate. Lo spagnolo, alla vigilia della stagione, ha annunciato di voler puntare alla doppietta Giro-Tour e ha già percorso metà del proprio cammino. Il bello (o il brutto, dipenderà da tante cose), come egli stesso ha ammesso dopo avere alzato il trofeo di Rcs-La Gazzetta dello Sport, deve ancora venire. Il Tour, infatti, è un’altra cosa. Contador ha vinto senza strafare, ma anche senza gestire con avarizia la corsa, alla Indurain. È vero che non ha vinto alcuna tappa, come nel 2008, ma gli fa da contraltare l’impresa sul Mortirolo - dove ha dribblato gli avversari come birilli, sorpassandoli a doppia velocità, come Pantani nella tappa a Oropa - quando i due inseguitori dell’Astana hanno provato a metterlo alle corde, in seguito a una spaccatura del gruppo. Contador non si è risparmiato quando c’era da spendere energie e non ha fatto salti mortali per giungere per sul traguardo davanti a tutti. È stato un attento ragioniere, ma non ha gareggiato con la calcolatrice in mano, mentre gli avversari si eliminavano a vicenda. Qualche scelta sbagliata dell’Astana lo ha favorito e, quando Aru si è svegliato, era ormai troppo tardi. Le scorribande di Landa nelle salite più difficili sono rimaste imprese fine a se stesse. Forse, la squadra kazaka avrebbe potuto gestire meglio le proprie risorse. La vittoria di Contador è sacrosanta, ma il trionfatore morale della corsa può essere considerato Fabio Aru, per il quale il pubblico si è spellato le mani anche oggi a Milano. Il “Tamburino sardo” ha vinto due tappe mitiche e ha visto assottigliare il proprio ritardo dalla maglia rosa, che è riuscito a indossare. Il futuro è suo. Sono mancati all’appello altri due possibili protagonisti come il colombiano Uran e l’australiano Porte: il primo non era in forma, il secondo non è pervenuto nemmeno nella lughissima crono (ah, se fosse stata meno lunga di una ventina di km, magari il ritardo di Aru poteva essere più contenuto), ovvero sul terreno preferito. L’australiano non si è dimostrato all’altezza di una corsa così impegnativa. L’ultima tappa disputata oggi ha incoronato il belga Keisse, al termine di un uno contro uno con l’australiano Durbridge. Non c’è stata la volatona finale, ma cambia poco. A esultare, alla fine, è stato solo Contador. Senza se e senza ma. Lo stipendio consola Alonso: è il più pagato del 2015 Alonso, Vettel e Hamilton: ci sono questi tre piloti sul podio degli ingaggi della F1, con ben 88 milioni di euro complessivi. A fare i conti nelle tasche dei piloti del circus è Business Book, periodico specializzato in materia di bilanci nella F1 e rilanciato da Mundo Deportivo, che assegna all’asturiano la palma del più pagato per la stagione in corso: 35 milioni di euro quest’anno, contro i 28 del ferrarista e i 25 milioni del campione del mondo in carica. Tuttavia, il prolungamento di contratto con la Mercedes farà intascare al pilota inglese quasi 170 milioni in tre anni, vale a dire 56 milioni a stagione per il 2016, 2017 e 2018 che lo faranno salire sul gradino più alto degli ingaggi. KIMI QUARTO - Subito dietro i ricchissimi tre, un altro ex campione del mondo: Kimi Raikkonen che avrebbe visto decurtato il suo ingaggio per rimanere in Ferrari (da 22 a 18 milioni), seguito da Nico Rosberg con 13,5 e Jenson Button (McLaren) con 10 milioni. Hamilton sbanca Montreal; Vettel rimonta: 5°. Raikkonen 4° Doppietta Mercedes, con Lewis che precede Rosberg, 2°, e Bottas, 3°. Rosse giù dal podio per la prima volta stagionale, con il tedesco che risale brillantemente dal 18° posto in griglia e insidia quasi il compagno Kimi, autore di un testacoda fatale. 6° Massa, ritirate le McLaren Montecarlo è alle spalle. A Montreal, sede di un altro Casinò, Hamilton e la Mercedes si rialzano, non fanno 'casìno' e Lewis ottiene il quarto successo stagionale che gli vale l’allungo in classifica su Rosberg, secondo al traguardo e ora a -17. Il nero muove e vince, dalla pole, con classe e perentorietà, riaffermando una supremazia indubbia, anche più di quanto dicano le cifre; la rossa, invece, chiude con un bilancio agrodolce: 4° Raikkonen con amnesie, e 5° Vettel, partito in penultima fila e risalito con la stoffa del fuoriclasse. La spremuta di cavalli della nuova power unit ha reso forse più effervescente il motore di Maranello, ma non basta ancora per dare la caccia ai purosangue Mercedes: il fatto che, anzi, il podio sfugga per la prima volta in stagione alle rosse - ci sale Bottas, unica monoposto non Ferrari e non Mercedes a esserci riuscita finora - proprio davanti a Marchionne, nella sua seconda gara 'di casa', suona beffardo per il Cavallino. HAMILT ON REGALE — Dopo un week end di turbolenze, non solo atmosferiche, con testacoda, tamponamenti sfiorati, salti sui cordoli, impatti a muro sotto l’acqua nelle libere, Hamilton si è ritrovato quando serviva: in qualifica ha messo a fuoco il puntatore con una pole impeccabile, e in gara ha poi messo nel mirino la vittoria. Sulla pista del suo primo trionfo (2007), Lewis ha rintuzzato Rosberg, che lo ha avvicinato dopo il pit stop con un pressing ravvicinato, cui però è mancato lo spunto per un tentativo di attacco nel finale. VETTEL — Vettel ha lottato dal 18° posto in griglia innescato dai colpi di tosse della Mgu-H in qualifica e dai colpi di sonno suoi nelle Libere3 (sorpasso con bandiere rosse a Merhi), per risalire fino a uno splendido 5°. Grande progressione - 15° al terzo giro, 14° al quarto, 13° al quinto, 12° al ventiquattresimo, 7° al trentesimo -, e tanta decisione del tedesco, con qualche rischio (muretto sfiorato), alcune spallate (con Alonso e Hulkenberg, questa investigata ma non sanzionata) e un ritmo a tratti superbo: il distacco dal suo compagno, solo 4"5" è indicativa del diverso livello dei due. LA GARA — Al via Hamilton non si fa sorprendere, i primi cinque della griglia conservano le medesime posizioni, con Massa e Vettel, partiti rispettivamente 15° e 18°, che iniziano la scalata verso posizioni a loro più consone, con pregevoli sorpassi, come quelli del brasiliano su Alonso, Nasr ed Ericsson. Vettel anticipa la sosta (8° giro, non impeccabile), anche per evitare il traffico delle retrovie, mentre Raikkonen la effettua al 27° e subito dopo perde il podio virtuale a vantaggio di Bottas per un testacoda al tornantino con spiattellamento delle gomme: sarà costretto a un secondo pit stop, fatale per il piazzamento finale. Tranne Vettel e Raikkonen tutti effettuano una sosta, con Hamilton che resta leader davanti al compagno, che si avvicina, ma non lo impensierisce più di tanto. Un occhio allo specchietto, uno alla temperature dei freni (il k.o. del 2014 docet) e anche ai consumi, le Mercedes fanno a elastico, mentre Vettel si fa largo e punta addirittura il compagno. Bottas, costante e regolare, sale sul podio, mentre le Ferrari vi restano ai piedi. Ritiro per Alonso e Button, a punti nell'ordine, Massa (6°, bella gara), Maldonado (7°), Hulkenberg (8°), Kvyat (9°) e Grosjean (10°), penalizzato anche di 5" per un contatto con Stevens. Nessuna safety car, ed è quasi una novità sulla pista dedicata a Gilles Villeneuve. Presenza- 16 giugno 2015 15 Mugello, vince Lorenzo. Iannone e Rossi sul podio La vittoria di Jorge Lorenzo al Mugello è stata cristallina. Il pilota spagnolo della Yamaha centra la terza vittoria di fila e mette in riga la Ducati di Andrea Iannone e la Yamaha di Valentino Rossi, ancora leader del Mondiale ma adesso con soli 6 punti di vantaggio sul maiorchino (118 a 112). Una gara senza storia, con Lorenzo che per 23 volte negli altrettanti giri del Gp d’Italia al Mugello ha passato il traguardo in testa accumulando un vantaggio tale da potersi permettere di iniziare a salutare il pubblico sul tracciato toscano durante l’ultima tornata prima della bandiera a scacchi. «La nostra moto - ha detto Lorenzo - in questo momento va benissimo e anche io a inizio stagione mi ero detto che questo poteva essere il nostro anno e i risultati ci sono. Abbiamo ottenuto cinque vittorie in sei gare e Rossi è sempre andato a podio fino ad ora». Lorenzo, alla terza vittoria di fila dopo quelle di Jerez in Spagna e di Le Mans in Francia, ha fatto una gara da 10 e lode. Solo Marquez poteva impensierirlo. Il campione del mondo che scattava dalla 13/a casella della griglia di partenza, infatti, in solo un giro era già alle spalle dei primi tre, mentre al 6/o era addirittura terzo. «Quando dalla lavagna mi hanno indicato l’arrivo di Marquez - ha detto Lorenzo - ho creduto che avrebbe potuto arrivare presto. Fortunatamente il mio ritmo era migliore e sono riuscito comunque a non farmi prendere». Poi però Marquez è caduto, dicendo forse addio alle sue chance per confermare il suo titolo. «Non credo che Marc sia fuori dai giochi - ha detto Lorenzo - la storia di questo sport dice che c’è la possibilità di recuperare, ma sono certo che oggi con la nostra M1 così forte, possiamo puntare anche noi al titolo». Sul podio del Mugello, dopo una bellissima gara nonostante i problemi alla spalla sinistra infortunata durante i test sulla pista toscana di due settimane fa, Andrea Iannone festeggia il suo miglior week end della carriera in MotoGP. Il pilota di Vasto torna a casa con un secondo posto e due record, quello del miglior tempo assoluto in qualifica e la velocità massima più alta (350,8 Km/h) al Mugello. «È stato merito della mia forza mentale - ha detto Iannone - non sembra da fuori ma vi posso assicurare che ho diversi problemi con la spalla. Non si tratta di dolore ma di potenza. In questo giorni ho lavorato molto con il mio fisioterapista per aumentare la forza ma guido ancora con delle infiltrazioni di antidolorifico nella spalla e nella telemetria si vede che ho un deficit mentre guido. Questo è stato il miglior week end della mia carriera nonostante le mie vittorie passate nelle altre categorie. Il merito è mio e della Ducati che ha creduto in me». Al suo quarto podio in sei gare (ma ci sono anche due vittorie), Rossi fa un bilancio del suo Mugello. «Correre qui davanti a tutti questi fan miei - ha detto Rossi - e della Ducati è bellissimo. Sono venuti a vedermi in tanti anche perché sono in testa alla classifica e anche dalla pista il calore del pubblico è stato incredibile. Abbiamo passato un terzo di stagione e se mi avessero detto all’inizio dell’anno che saremmo arrivato al Mugello con questi risultati non ci avrei creduto. La Yamaha si dimostra ancora una volta la moto migliore quest’anno, mentre la stagione di Marquez è incredibile. L’anno scorso ha dominato, mentre ora continua a fare errori. Ma Marc è forte, anche se per il momento mi preoccupa Lorenzo. La prossima gara è a Barcellona, bisognerà che mi inventi un altro passaggio all’ultimo come nel 2009, ma non sarà così facile». 16 FINALI Presenza- 16 giugno 2015 Messaggio dell'Ambasciatore Nunez. E non è tutto. La missione della Presidente Michelle Ba- Deber cumplido completar el financiamiento para terminar las oficinas del Consulado); On. Altero Matteoli, ministro delle Infraestrutture e dei transporti, entre otros. Recuerdo las despedidas a los embajadores por termino de misión, (Paolo Casardi y Vincenzo Palladino) una señal de agradecimiento. Un trabajo ampliamente compartido, como lo fue la ayuda fraterna luego de terremotos o aluviones en Chile y en Italia. Ha sido un gran honor representar a los Italianos e italo-chilenos de Chile, agradezco a todos la colaboración prestada, el reconocimiento y cariño que me han expresado por el trabajo concluido. La comunidad siempre podrá contar con mi amplia y desinteresada disponibilidad exenta de interés personal. Paolo Castellani Il voto amministrativo del truppone democrat a Montecitorio e Luca Lotti alla carica di vicesegretario unico del Pd. Quest’ultima sarebbe una grave perdita per l’esecutivo, ma appare una scelta inevitabile. D’altra parte ora o mai più, dato che il Paese non avrà elezioni a nessun livello - a meno di problemi - nei prossimi due anni. Dunque sbaglia la sinistra Pd a sperare che il risultato in Liguria porti Renzi a più miti consigli? In pratica sì. Il premier è pronto a qualche correzione al ddl Scuola, ma non si va oltre un «monitoraggio » dei poteri del preside. Così come sulla riforma istituzionale, per la quale si conta di recuperare almeno parte di Forza Italia, il punto di mediazione massimo è quello di rendere 'riconoscibili' dagli elettori i consiglieri regionali che poi andranno al Senato. Un intervento di tipo tecnico senza modifiche al testo né ritardi nell’iter. Nulla di più. Un sorriso liquidatorio accompagna la richiesta di Ap di ritoccare l’Italicum. Chiaro che l’orizzonte resta governare sino al 2018. Ma con il motto di sempre: «Non a tutti i costi». L’intento è quello. Ci sono i dati sulla ripresa, le riforme della PA e del fisco. C’è il tempo di correggere alcuni errori commessi. Tra questi, sussurra qualche renziano, c’è anche il tema dell’immigrazione. Renzi resta convinto che l’Italia debba essere in Europa «culla di civiltà». Però è passato un messaggio 'lassista' anche grazie alla campagna elettorale di Salvini. Il cambio di rotta inizierà con il Consiglio Ue di fine giugno, dove il premier è disposto ad andare fino in fondo contro soluzioni arrangiate sulle quote e sui soldi. Non si parla di veto, sarebbe controproducente. Ma siamo lì. Prima ancora, domenica e lunedì, Renzi porrà il problema a Obama e Merkel durante il G7 in Baviera, chiedendo di accelerare le decisioni in sede Onu. chelet in Italia dal 4 al 6 giugno prevede non solo importanti incontri con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con il Primo Ministro Matteo Renzi, ma anche una visita all’Esposizione Universale di Milano. In merito, permettetemi di esprimere le mie congratulazioni per il successo del padiglione “El Amor de Chile”, sicuramente all’altezza dell’impegno profuso nella sua preparazione, poiché si tratta di uno dei padiglioni di maggior valore architettonico e più apprezzati di tutta la Expo e, solo in questo primo mese, è stato visitato da più di cento ottanta mila persone. Siamo molto felici di constatare come a livello politico abbiamo una piena convergenza di punti di vista, non solo a livello bilaterale, ma anche nel campo multilaterale, nella protezione dei diritti umani, nelle missioni internazionali di mantenimento della pace sotto l’ egida dell’ ONU, nel più assoluto rispetto del Diritto Internazionale e dei compromessi contratti. A livello economico le relazioni tra Italia e Cile sono eccellenti, con un intercambio che nel duemila e quattordici si è mantenuto attorno ai tre mila milioni di euro (undicesimo partner a livello mondiale e secondo tra i Paesi della Comunità Europea). Le Aziende italiane in Cile contribuiscono in maniera significativa allo sviluppo del paese, generando oltre 7000 posti di lavoro. Emblematico, al riguardo, è il fatto che il mese scorso, parallelamente alla missione del Vice Ministro Calenda, per la prima volta nella sua storia, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo ENEL ha tenuto la propria riunione qui a Santiago. In ambito economico, l’Italia guarda con grande interesse il Cile, non solo come potenza agroalimentare, ma anche come un paese che sta dimostrando una grande capacità d’innovazione. La “Chilecon Valley” è molto più di un semplice gioco di parole, è uno spazio fisico, dove le start up possono sviluppare idee e generare valore aggiunto. A questo riguardo vorrei evidenziare che circa il 10 per cento dei giovani “startupper” che partecipano dell’ultima edizione del programma “StartUpChile” siano Italiani e sono felice che alcuni di loro siano tra di noi oggi. Per quanto concerne la cultura voglio sottolineare l’attività dell’ Istituto che, sotto la guida di Anna Mondavio, organizza durante tutto l’ anno e con gran successo diverse manifestazioni per far conoscere in Cile sia le espressioni più tradizionali sia la avanguardia del nostro paese. In particolare, l’Italia è stato il paese invitato d’ onore della biennale della Fine del Mondo a Valparaiso, la scorsa estate, mentre l’ esposizione su due maestri dell’ arte cinetica “Biasi e Torquinst” è stata prorogata fino al 14 di giugno, confermando così una collaborazione di successo con il Museo d’ Arte Contemporanea, che conta con uno straordinario direttore come Francisco Brugnoli. Per quanto concerne la diffusione della lingua, l’italiano continua ad essere una delle più studiate in Cile e gode di grande prestigio tra i giovani, grazie all’ attività che svolgono le scuole italiane di Santiago, Valparaiso Copiapo e La Serena, mentre a livello Universitario vorrei sottolineare che i visti che rilasciamo sono in maggior parte per studenti e che nell’ ultimo anno circa trecento giovani universitari cileni sono andati in Italia a vivere un’ esperienza accademica e culturale in prestigiose Università del nostro paese. Tutta questa attività rap- Copiapo' “LAMERICA” In scena io sogni, le speranze, le tragedie e le sconfitte degli emigranti di ieri e di oggi “Lamerica”, Opera teatrale di Giampaolo Samà sull’ emigrazione, è andata in scena a Copiapo’. Nel contesto della celebrazione del sessantanovesimo anniversario della Repubblica Italiana, il Viceconsole d’ Italia in Atacama, Don Paolo Albasini Broll in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura Cileno e la Scuola Italiana “Giuseppe Verdi", hanno proposto nel Teatro Municipale di Copiapo’ la commuovente opera “Lamerica” il giorno 28 Maggio. “Lamerica” è una aspettativa. E’ una speranza, è un sogno e, in qualche caso, una tragedia. “Lamerica è la storia di un emigrante; ovvero di tutti gli emigranti”. E, a tutti gli effetti, l’opera diretta e interpretata dall’ Italiano Giampaolo Samà tratta di tutte queste persone (Italiani, Cileni, Africani, ecc…) che, oggi come ieri, si videro e si vedono obbligati a lasciare le proprie terre natali, le proprie famiglie e gli amici, per ragioni economiche o politiche; intraprendendo cosi’ un viaggio – in molti casi – stremante – verso un destino incognito e assolutamente incerto. “Come se fossero dei morti viventi gli emigranti viaggiano in cerca di una terra promessa, del proprio posto nel mondo, di un altro amore.” In fine, “Lamerica” parla di una condizione quasi universale degli emigranti provenienti da qualsiasi angolo della Terra: quella di essere intrappolati in un viaggio senza fine, tra passato e futuro, nell’eterno tentativo di incontrare una propia identita’ a mille di chilometri distanti dalle proprie case; coinvolti in una lotta per l’integrazione. “Emigrare e’, dunque, un eterno viaggio fra passato e futuro. Il presente – molto spesso tragico – resta nel mezzo.” “Lamerica” e’, allo stesso tempo, un racconto di coraggio e forza d’animo, testimonianza dell’ esistenza di persone indistruttibili di fronte alle difficolta’ della vita. Per questa ragione proporre, giustamente in questa data specifica, quest’opera al pubblico di Copiapo’, porta con sè un valore simbolico senza dubbio poderoso e una dimostrazione di appoggio e rispetto verso la Regione di Atacama e i suoi abitanti que, nonostante la recente tragedia dell’alluvione, hanno saputo far fronte a questa catastrofe con coraggio e determinazione. presenta la testimonianza più concreta di un forte interesse per un paese con il quale le affinità sono più che evidenti. Questo nuovo corso delle relazioni italo cilene è parte di un rinnovato vigore e affetto con il qual l’ Italia guarda oggi il continente Latinoamericano e che sarà assistito, tra l’ altro, dalla presenza a Milano, il prossimo 12 e 13 Giugno, nella Conferenza tra Italia e America Latina, di numerosi Capi di Stato e di Governo. Devo segnalare che questo nuovo impulso non sarebbe stato possibile senza il ruolo della collettività italiana in Cile, la quale conta tra i suoi discendenti, tra gli altri, i fondatori di alcuni dei gruppi economici cileni più importanti, due ministri, ventun parlamentari, il Magnifico Rettore della “Universidad de Chile”, il direttore del MAC, un premio nazionale di letteratura e numerosi esponenti dei diversi settori della vita politica, economica, culturale, e artistica del paese. Il 2015 è stato un anno importante per la collettività italiana del Cile, poiché lo scorso mese d’aprile, dopo 11 anni, si state indette le elezioni del COMITES, che è l’ organo rappresentativo della collettività italiana all’ estero e il portavoce delle istanze de dei cittadini italiani di fronte ai rappresentanti diplomatici e consolari. Al suo Presidente Claudio Curelli e a tutti i suoi membri voglio rivolgere i miei più sinceri auguri di un mandato fruttuoso e proattivo e di un’intensa opera nei confronti della comunità italiana residente, l’antica e la nuova, e desidero assicurare loro che potranno sempre contare con l’appoggio di questa Ambasciata. Sono certo che grazie al ruolo attivo di molti di voi, i vincoli tra le nostre due nazioni continueranno ad approfondirsi con indubitabili benefici mutui. Celebrazione del 2 giugno, festa d'Italia in Parrocchia Dopo le deposizione di una corona di fiori al Monumento Italiano di Piazza Italia la comunità si è riunita per la celebrazione della Santa Messa in azione di grazie per il 69º Anniversario della Repubblica Italiana. Presenti il Coordinatore delle Associazioni ed Istituzioni Italiane della capitale, dott. Giuseppe Odone, presenti rappresentanti del Comites con il presidente Claudio Curelli e nuerosi connazionali. Anche la Pompa Italia ha inviato una delegazione. Il Coro Alpino, come d'abitudine, ha solennizzato la celebrazione con interventi musicali di qualità. Le riflessioni dei celebranti si centrarono sulla Patria nel suo passato e presente impetrando da Dio lumi per coloro che ne dirigono le sorti. Villa Alemana: el Campeonato Nacional de Clubes de Bochas 2015 Bajo un hermoso sol otoñal desde el jueves 28 al 31 de mayo la Federaciòn Nacional de Bochas realizò en el Bochódromo del Circolo Italiano de Villa Alemana el Campeonato Nacional de Clubes de Bochas 2015. El evento congregò a 15 clubes de todo Chile: Sportiva Italiana de Iquique, Club Trentino y Scuola Italiana de La Serena, Sportiva Italiana de Valparaiso, Sporting Bochas y Casa D'Italia de Viña del Mar, Club Unión MargaMarga de Quilpué, Scuola Italiana y Circolo Italiano de Villa Alemana, Casa degli Italiani de Quillota, Humanitaria y Stadio Italiano de Santiago, Fetram de Curicò, Club Comercio Atlètico de Talca y Centro Italiano de Talcahuano. Màs allà de los resultados, una vez màs pudimos apreciar el entusiasmo que despierta este deporte en jòvenes, niños y adultos, en damas y varones, el esfuerzo que implica viajar desde diversos puntos del paìs, restando horas a trabajo y estudios. Tambièn destacamos la colaboraciòn de la Scuola Italiana de Villa Alemana, la presencia de su director Sr. Vìctor Godoy, de los abanderados que dieron realce a la ceremonia de inauguraciòn y el entusiasmo de los padres en acompañar a sus hijos en competencia. Día de Italia y 150º del Consulado en Valparaíso Franco Dezerega, cónsul de Italia en Valparaíso, Nicoletta Gliubich, cónsul de Italia en Chile, Linda Ricci y Marco Ricci, embajador de Italia. Marcelo Schillins, monseñor Gonzalo Duarte, Anna Mondovio y Paolo Bacigalupo. Herna Santibañez, cónsul de Argentina, Alex Guerra, cónsul de Grecia, Magdalena Estay y Iain Hardy, cónsul de Gran Bretaña Aldo Marengo, Rosanna Bianchetti y Carla Mazza Carmen Maggi, Aida Maggi y Tiziana Persico Presenza- 16 giugno 2015 Coronel Fernando Bywaterson y Carlo Battaini El sábado 30 de mayo con el Patrocinio de la Embajada de Italia y el Parque Cultural del Cerro Carcel de Valparaíso el consulado Honorario de Italia en Valparaíso celebró el día de Italia y el 150° aniversario de este consulado en Valparaíso con el ARTE EN EL TEATRO de la obra LAMERICA del actor italiano Gian Paolo Sama y con la presencia del Embajador de Italia en Chile Marco Ricci, su señora Linda McCall, Nicoletta Gliubich Cónsul de Italia en Chile, Franco Dezerega Cónsul Honorario de Italia en Valparaíso, su señora Maria Pia Mastrantonio, Marcelo Schillins Diputado de la República, Monseñor Gonzalo Duarte, Obispo de Valparaíso, Jan Karlsruher Cónsul de Alemania y Decano del Cuerpo consular en Valparaíso, Nicola Guarnieri Jefe administrativo de la Embajada, su señora Rita Pellegrino, Cecilia Miranda Jefa de programación del Parque Cultural, Anna Mondavio Encargada del Instituto Italiano de Cultura, Giuseppe Manenti Encargado del Instituto de Comercio Exterior de la embajada, Hernán Santibañez Cónsul de Argentina, Alex Guerra Cónsul de Grecia, Ian Hardy Cónsul de Gran Bretaña, Michael Bier Cónsul de Austria, Paolo Bacigalupo Presidente del Consiglio Comunità Italiana della Regione di Valparaíso, representantes de las Fuerzas Armadas, representantes de las diversas Instituciones Italianas de la Región. Fernando Nattero, Rosa Minetti y Giovanni Arata Pier Costa, Silvana Bianchetti y Stefano Costa Marina Misseroni, Patricia Toro y Flavia Misseroni Matías Krisam, Valeria Ramella, Laura Costa y Argeo Ramella Presenza- 16 giugno 2015 Día de Italia y 150º del Consulado en Valparaíso Renzo Caimi, Eugenia Ordenes, Patricia González y Gino Bianchetti Pio Borzone, Brunella Moggia, Mauro Rodríguez y Bruno Moggia Lidia Consigliere, Alicia Bozzolo, Mario Consigliere, Denisse Perrot, Gino Persico. Emilio Toro, Rita Pellegrini, Giampaolo Samá y Juan Ansaldo Eddic Oliva, Antonieta Sepúlveda y Tito Beltran Gianfranco Rosso, Joaquin Coca, Rosamaria Koher, Jan Karlsruher, cónsul de Alemania y decano Cuerpo consular Marco Ferrari y Cristina Gallizioli Giampaolo Samá, actor de la obra LAMERICA Reconocimiemto a dos ex cónsules: Mario Consigliere y Rosa Minetti Reinaldo Merello, Irma Norero y Andres Merello