Diapositiva 1 - Terapia Intensiva NOCSAE
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Diapositiva 1 - Terapia Intensiva NOCSAE
PAZIENTE IN AREA CRITICA: UN SISTEMA DA CHIUDERE MODENA 26 SETTEMBRE 2008 1 AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI BOLOGNA POLICLINICO S.ORSOLA MALPIGHI DIPARTIMENTO CARDIO-TORACO-VASCOLARE UNITA’ OPERATIVA DI ANESTESIA E RIANIMAZIONE CARDIOCHIRURGICA DOTT. G.FRASCAROLI FF GESTIONE E UTILIZZO DEL SISTEMA FLEXI-SEAL CONVATEC IN TERAPIA INTENSIVA CARDIOCHIRURGICA Napolitano Maria Anna Infermiera Esperta in Emergenza Urgenza, Tutor Clinico Piergentili Federica Infermiera Formatore EBN, Tutor Clinico 2 REALTA’ ITALIANA IN CARDIOCHIRURGIA • Età media 70 aa • patologie concomitanti a carico del Sistema Respiratorio, Renale e Neurologico • Aumento delle complicanze in Terapia Intensiva • Degenza prolungata specificità e aumento attività infermieristiche tecniche e assistenziali • Necessità di garantire continuità assistenziale • Creazioni di protocolli e procedure EBP 3 PROBLEMATICA ANALIZZATA: GESTIONE DELL’INCONTINENZA FECALE IN TERAPIA INTENSIVA CARDIOCHIRURGICA PROCEDURA OPERATIVA PER LA GESTIONE DEL SISTEMA FLEXI-SEAL CONVATEC 4 TERAPIA INTENSIVA CCH BOLOGNA 5 RESPONSABILITA’ INFERMIERISTICHE IN AREA CRITICA L’INFERMIERE ESPERTO IN AREA CRITICA DEVE ESSERE IN GRADO DI: • • • • rilevare ed interpretare i bisogni della persona in criticità vitale, soggetta a repentini e non sempre prevedibili mutamenti clinicoassistenziali saper garantire il recupero, il sostegno e la compensazione delle capacità vitali opera in maniera integrata con numerosi professionisti agendo con alta capacità relazionale deve utilizzare strumenti e presidi ad alta complessità ed assistere con rapidità, precisione, decisione, ed efficacia offrendo costantemente informazioni e consulenza scientifico assistenziali LINEA GUIDA PER MASTER DI PRIMO LIVELLO INFRMIERISTICA IN AREA CRITICA IPASVI 6 OBIETTIVI INFERMIERISTICI • INDIVIDUALIZZARE L’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON INCONTINENZA FECALE PROLUNGATA IN T.I. • PREVENIRE LE INFEZIONI LEGATE ALL’INCONTINENZA FECALE • PREVENIRE E GESTIRE LE LESIONI DA DECUBITO • CONTROLLARE IL DOLORE • GARANTIRE LA DIGNITA’ E IL COMFORT DEL PAZIENTE • GESTIRE LE RISORSE DISPONIBILI (materiale – tempi – costi) • PREVENIRE LE COMPLICANZE 7 OBIETTIVI INFERMIERISTICI • La ricerca infermieristica rientra tra le attività esclusive del professionista 8 MATERIALI E METODI PER LA CREAZIONE DEL PROTOCOLLO • analisi della letteratura presente in bibliografia riguardo l’incontinenza fecale nel paziente in terapia intensiva • Individuazione delle caratteristiche del paziente che necessita di un device per la gestione dell’incontinenza fecale in cardiochirurgia • procedura di posizionamento, tempi gestione, eventuali complicanze e controindicazioni che riguardano raccomandazioni fornite da Convatec di le le 9 REVISIONE BIBLIOGRAFICA Key Words Faecal incontinence Acute care Dignity Faecal management system Nursingdati management Banche on line consultate: Linee Guida: National Guideline Clearinghouse , Scottish Intercollegiate Guidelines Network , Programma Nazionale Linee Guida , RNAO Banche dati generali :Pub Med Banche dati Revisioni Sistematiche :Joanna Briggs Institute, COCHRANE 10 REVISIONE BIBLIOGRAFICA DOCUMENTI ANALIZZATI: • In lingua inglese e italiano • Valutati in base alla validità interna del documento • Data di pubblicazione non antecedente ad anni cinque • Consultati i record sia in full-text sia con solo abstract presente 11 REVISIONE BIBLIOGRAFICA In relazione alle evidenze documentate si può affermare che: • • • • In ambito di area critica, la gestione dell’incontinenza fecale risulta essere una problematica frequente. Il controllo del dolore è favorito, riducendo il cambio di posture obbligato durante le manovre di nursing e la gestione delle medicazioni avanzate in caso di lesioni da decubito presenti Le due cause più frequenti di incontinenza fecale acuta in terapia intensiva riguardano le infezioni da Clostridium Dificile e complicanze secondarie all’apporto nutrizionale con nutrizione enterale È stato dimostrato che i dispositivi di raccolta delle feci liquide riducono il rischio di lesione perianale e permettono di quantificare le perdite per un più accurato monitoraggio del 12 bilancio idrico in terapia intensiva FLEXI-SEAL EBP Evidenze scientifiche che supportano l’impiego di Flexi-seal: • • • Il sistema Flexi-Seal®FMS ha ottenuto il livello I di raccomandazioni dal Health Protection Agency Rapid Review Panel (2007) UK Riduce l’insorgenza di lesioni cutanee conseguenti all’incontinenza fecale e la presenza di infezioni secondarie Ha superato l’approvazione del monitoraggio Risk Management ISO 14971 (Application of risk management to medical devices) 13 GESTIONE DEL DEVICE ALL’INTERNO DELL’U.O. TI CARDIOCHIRURGICA • Paziente cardiochirurgico adulto lungodegente in T.I. (oltre i 6 gg di degenza) • Intubazione orotracheale o tracheostomia; • stato comatoso neurologico o farmacologico; • farmaci inotropi e anticoagulanti; • terapia antibiotica ev; • nutrizione artificiale; • insufficienza renale. 14 PROCEDURA INFERMIERISTICA • Individuare il paziente che necessita di device per incontinenza fecale • Se sono presenti da 1 a 3 scariche al giorno posizionare il Peristeen Anal Plug produced by Coloplast . (Herbert, 2008). 15 Questo ausilio consiste in un tampone anale espansibile che può rimanere in situ fino a 12 ore, del quale il paziente non avverte la presenza. - 16 PROCEDURA INFERMIERISTICA • Oltre le 3 scariche al giorno continuative per 3 giorni, in collaborazione con l’equipe medica, si procede con la sospensione temporanea della Nutrizione Enterale e con il posizionamento della sonda per incontinenza fecale Flexi-seal Convatec. 17 PROPRIETA’ DEL PRODOTTO È un sistema avanzato a circuito chiuso per la gestione temporanea dell’incontinenza fecale di pazienti con deiezioni liquide e semi-liquide. 18 IL PRODOTTO Il kit di Flexi-Seal® FMS è composto da: ¾ una cannula in silicone medico ¾ tre sacche di raccolta ¾ una siringa luer-lock 19 LA CANNULA La cannula in silicone medico è morbida e flessibile Lungo la cannula sono presenti due accessi: - 45 ml (per riempire/svuotare il palloncino) - IRRIG. (per irrigare la cannula) All’altra estremità della cannula è presente il connettore per la sacca 20 IL SISTEMA DI ANCORAGGIO ¾ Il palloncino di ancoraggio è a bassa pressione e si conforma delicatamente all’ampolla rettale ¾ una tasca digitale ne guida l’introduzione e il posizionamento 21 LA SACCA DI RACCOLTA ¾ Le feci vengono raccolte in una sacca posizionabile ai bordi del letto ¾ Il fissaggio della sacca avviene grazie ad un sistema di aggancio semplice e sicuro ¾ Le sacche di raccolta sono dotate di una valvola anti-reflusso e di un tappo a chiusura ermetica ¾ Sul lato interno la sacca è trasparente e presenta una scala graduata per controllare la qualità e quantità delle feci 22 COME IDENTIFICARE IL PAZIENTE ADATTO Eseguire un esame rettale digitale per valutare il tono dello sfintere Il paziente è in grado di ritenere il dispositivo nel retto? NO Paziente NON idoneo per FMS NO SÌ L’esame digitale evidenzia la presenza di un fecaloma? SÌ Il Personale Sanitario decide di rimuove il fecaloma? SÌ NO Paziente APPROPRIATO per FMS 23 FUNZIONAMENTO DEL DISPOSITIVO ¾ Inserimento ¾ Ritenzione ¾ Rimozione 24 ISTRUZIONI PER L’USO A. PREPARAZIONE DEL DISPOSITIVO 1. Assicurarsi di avere a disposizione guanti e un lubrificante 2. Aspirare con la siringa eventuale aria presente nel palloncino 3. Riempire la siringa di 45 ml di acqua, acqua bidistillata o soluzione fisiologica 4. Collegare la siringa alla porta di gonfiaggio 5. Applicare la sacca di raccolta al connettore del catetere 25 ISTRUZIONI PER L’USO B. PREPARAZIONE DEL PAZIENTE 1. Mettere il paziente in posizione laterale 2. Eseguire un esame rettale digitale per valutare l’eventuale presenza di un fecaloma 26 ISTRUZIONI PER L’USO C. INSERIMENTO DEL DISPOSITIVO 1. Stendere la cannula lungo il letto, lubrificare l’indice e inserirlo nella tasca digitale sotto il palloncino 2. Lubrificare il palloncino 3. Inserire delicatamente il palloncino nello sfintere posizionandolo all’interno dell’ampolla rettale. Verificare la posizione della linea nera 4. Riempire lentamente il palloncino con 45 ml di acqua. L’indicatore di corretto riempimento si gonfierà fino al termine dell’iniezione 5. Se l’indicatore di corretto riempimento rimane eccessivamente rigonfio, il palloncino non si sta riempiendo correttamente 27 ISTRUZIONI PER L’USO C. INSERIMENTO DEL DISPOSITIVO 6. Asportare la siringa ed esercitare una delicata trazione del catetere per controllare il corretto posizionamento nel retto 7. Stendere la cannula lungo le gambe del paziente 8. Prendere nota del posizionamento della linea nera rispetto all’ano del paziente 9. Fissare la sacca al letto con l’apposita cinghia 28 ISTRUZIONI PER L’USO D. MANUTENZIONE DEL DISPOSITIVO ¾ Cambiare la sacca quando si riempie fino a 600-800 ml ¾ Chiudere la sacca usata con il tappo integrato prima di gettarla ¾ Osservare regolarmente il dispositivo per individuare eventuali occlusioni o torsioni ¾ In caso particelle solide ostruiscano la fuoriuscita delle feci, e comunque periodicamente per prevenire cattivi odori, effettuare un lavaggio del dispositivo iniettando dell’acqua tramite la porta “IRRIG.” ¾ Periodicamente “spremere” manualmente il catetere per facilitare il flusso delle feci ¾ In caso di presenza di gas nell’intestino, agevolare la fuoriuscita dell’aria dalla sacca 29 ISTRUZIONI PER L’USO E. RIMOZIONE DEL DISPOSITIVO ¾ Fissare la siringa alla porta di gonfiaggio ed aspirare tutto il liquido del palloncino ¾ Togliere la siringa e gettarla ¾ Afferrare il catetere il più vicino possibile al paziente e lentamente farlo fuoriuscire dall’ano ¾ Smaltire il dispositivo secondo il protocollo previsto per lo smaltimento dei rifiuti medicali 30 INDICAZIONI PER LA RIMOZIONE DELLA SONDA IN TERAPIA INTENSIVA CARDIOCHIRURGICA Indicazioni generali : circa 1 mese di permanenza Condizioni paziente cchir tali da non supportare il mantenimento della sonda: - Emorragie diffuse da infusione di eparina - CID - Vasoplegia post-intervento - Vasocostrizione da infusione di amine (rischio di necrosi delle mucose) 31 Il posizionamento e la rimozione del device rimangono IN OGNI CASO scelte a discrezione dell’infermiere esperto in area critica che è responsabile dell’assistenza infermieristica e che garantisce la prevenzione delle complicanze con una valutazione continua delle condizioni cliniche del paziente 32 COMPLICANZE PIU’ FREQUENTI - variazioni riguardo la perfusione sistemica e l’assetto coagulativo. • RAGADI • SANGUINAMENTO • NECROSI DELLA MUCOSA ANALE 33 CONTROINDICAZIONI • EMORROIDI INTERNE ED ESTERNE • RAGADI E/O FISTOLE ANALI • INTERVENTI CHIRURGICI A CARICO DEL TRATTO ANO RETTALE • NEOPLASIE DEL TRATTO ANORETTALE • IPERSENSIBILITA’ AL PRODOTTO 34 ABBATTIMENTO DEI COSTI Johnstone A,Evaluating Flexi-Seal® FMS: a faecal management system, Wounds UK product review 2005 UK • tempi di carico assistenziale infermieristico • costi per lo smaltimento e il lavaggio della biancheria per la cura di un paziente in terapia intensiva con incontinenza fecale • frequenza di cambi di almeno tre volte al giorno 35 ABBATTIMENTO DEI COSTI COSTI SETTIMANALI IN ASSENZA DI MEDICAZIONI 550.83 sterline COSTO GIORNALIERO LESIONE DI I° GRADO 1.064 sterline COSTO GIORNALIERO LESIONE DI IV° GRADO 10.551sterline 36 G. Bennett, C. Dealey,J. Posnett. The Cost of pressure ulcers in the UK. British Geriatrics Society 2004;33: 230-235 COSTO DELLA SONDA AL MOMENTO DELLO STUDIO 250 STERLINE abbattimento di oltre il 50% rispetto ai costi settimanali in assenza di medicazioni 37 CASO CLINICO 1 • • • • • • • • • PAZIENTE : P. C. anni 57 Data ricovero – Intervento chirurgico – Toracica in urgenza GG. di degenza I° ricovero -13 Ore di V.M. Politrasfuso Riapertura per II endoprotesi Riapertura per ischemia intes.PIC rimossa - 18/06/2008 Endoprotesi Aorta 320 19/06/2008 20/06/2008 21/06/2008 38 CASO CLINICO 1 TERAPIA ANTIBIOTICA terapia empirica in caso di ischemia intestinale • • • • • • Vancomicina 500 mg (protocollo riapertura) Deflamon 500mg X 3 Levoxacin (stop 24/06) Merrem 1gr X 3 NUTRIZIONE NPT 20/06/2008 NE 28/06/2008 (Jevity Plus) TERAPIA DEPURATIVA Prismaflex dal 20/06 al 23/0 E dal 26/06 al 28/06 39 CASO CLINICO 1 • • Temperatura corporea dal 19/06 38C° 23/06 37,9C° - • • 38,4C° (stop prisma) Esami colturali 26/06/2008 negativi Scariche feci liquide I° 28/06/2008 h.7 ++++++ h. 11 +++++ 29/06/2008 h. 10 +++ Sonda Flexy Seal dal 30/06/2008 Estubazione01/07/2008 • • • • Trasferito il 02/07/2008 con - sonda Flexy Seal Diuresi in atto Apiretico NPT ed NE • • 40 CASO CLINICO 1 • • • • • • • • • • 05/07/2008 h 11,oo rientro per sedutaemodialitica H 12,oo insufficienza respiratoria – coma farmacologico intubato Terapia antibiotica Targosid e Levoxacin già in corso Diflucan dal 09/07 Merrem dal 10/07 Nutrizione NPT in corso NE dal 07/07 Jovis plus Estubato 08/07 reintubato il 10/07 insuff. Resp. – fibroscopia Temperatura corporea 09/07 38C° 11/07 oltre 38C° per 24h 12/07 37C° 13/07 oltre 38C° 14/07 38,9C° Dialisi 10 – 12 – 14/07 Tracheostomia 15/07 h 13 T.C. 39C° Colturali 10/07 Klebsiella pneumonite isolata nel CVC da dialisi Totale V.M. 145h EXITUS 18/07 41 LESIONE AL RIENTRO DOPO 48 ORE 42 CASO CLINICO 2 • • • • • • • • PAZIENTE P.S. anni 36 (Marfan) Ricovero 12/06/2008 Intervento chirurgico SAO - AN AO ASC – Arco – Evita GG. di ricovero 33 Ore V.M. 648 Reinterventi 12/06 h 24 emorragia 13/06 h 11 emorragia 11/07 sosp ischemia intestinale 14/07 rimozione zaffature Terapia antibiotica Vancomicina 500mg inf. cont. dalla I giornata Levoxacin 500mg x 2 VI giornata Diflucan 400mg IX giornata Merrem 1gr x 3 X giornata Linezolid 600mg XI giornata (proteus mirabilis) Deflamon 500mg x 4 XV giornata 43 Nutrizione NPT in I giornata Colturali Dialisi Prisma Canalizzazione Diarrea Tracheostomia Consulenza neurologica EEG EXITUS NE OXEPA il 25/06 stop il 27/06 x diarrea NE il 04/07 OXEPA stop il 05/07 08/06 broncoaspirato PROTEUS MIRABILIS 27/06 cat. Art. fem STAPHYLO EPID 07 – 09 – 11/07 dal 14/06 stop il 05/07 dal 12/07 stop il 14/07 17/06 20/06 clistere +++ 22/06 ++++ h 15 +++++ h 24 24/06 +++ h 9 25/96 ++++ h 15 26/06 ++++++ + dalle h17 alle h 19 (h 2 tappo anale) 27/06 ++++++ h 9 28/06 +++++ h 18 28/06 +++++++++ dalle 20 alle 24 29/06 ++++ h 10 sonda Flexy Seel 01/07 h 14 18/06 paraplegia arti inferiori da lesione midollare Perioperatoria 26/06 paraplegia artiinferiori lievissimo recupero distale dx , sensibilità bilaterale distale 03/07 quadro invariato. 21/07 44 29/06 06/07 19/07 45 CASO CLINICO 3 B. E. 53 aa 46 AL RIENTRO DOPO 5 GG DAL TRASFERIMENTO DOPO 29 GG DI TRATTAMENTO MEDICAZIONI AVANZATE 47 GOAL FORMAZIONE CONTINUA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE CONSULENZA INTERPROFESSIONALE RICERCA INFERMIERISTICA PREFERENZE E COINVOLGIMENTO DELL’UTENTE QUANDO POSSIBILE 48