Svizzeri contrari al fumo ma senza esagerare

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Svizzeri contrari al fumo ma senza esagerare
Anno 43 N.10, ottobre 2012
Mensile degli Svizzeri in Italia con comunicazioni ufficiali delle Autorità svizzere e informazioni del Segretariato degli Svizzeri all’estero Internet: http://www.gazzettasvizzera.it
Votazioni federali del 23 settembre
Svizzeri contrari al fumo
ma senza esagerare
Il popolo e i cantoni svizzeri hanno chiaramente respinto (65,98% e 25 cantoni) l’iniziativa
che voleva accentuare la protezione contro il
fumo passivo. L’iniziativa lanciata dalla Lega
polmonare proponeva di vietare il fumo in tutti
gli spazi chiusi accessibili al pubblico. La legge federale concernente la protezione contro
il fumo passivo e la sua ordinanza d’applicazione sono già in vigore dal 1º maggio 2010
e sono il frutto di un compromesso dopo parecchi anni di discussione. Il popolo svizzero,
esprimendosi sull’iniziativa, ha chiaramente
detto che la legge in vigore ha dato buone
prove e non è necessario inasprirla. D’altro
canto ben 15 cantoni hanno già adottato
disposizioni restrittive, soprattutto nei bar e
ristoranti.
Uno degli altri due temi in votazione a livello federale concerneva un decreto federale
sulla promozione della formazione musicale
dei giovani, quale controprogetto all’iniziativa
popolare “Gioventù + musica” che comunque
era stata ritirata. Il progetto del Consiglio federale ha quindi raccolto il 72,68% di consensi e
il sì di tutti i cantoni. La formazione musicale
entra così nella Costituzione federale.
Infine un’altra iniziativa era dedicata alla “sicurezza dell’alloggio per i pensionati” e chiedeva che i proprietari del proprio alloggio,
in età pensionabile, avessero la possibilità
di scegliere l’esenzione del valore locativo
dall’imposta sul reddito. Chi abita in una casa propria viene infatti tassato per il valore
presunto dell’appartamento occupato. Egli
può però dedurre gli interessi sull’eventuale
debito ipotecario e le spese di manutenzione.
I pensionati che avessero scelto l’esenzione
del reddito locativo non avrebbero più potuto
dedurre le spese.
Ancora una volta il popolo svizzero ha respinto
(52,61% di no) anche questo tentativo di introdurre una facilitazione ai proprietari dell’alloggio in cui abitano. Forse perché dedicato agli
anziani, il tema ha comunque raccolto un buon
numero di consensi, così da lasciar pensare
che qualche altro tentativo di compromesso
possa essere fatto nei prossimi tempi.
i.b.
I risultati per cantone sono a pagina 5.
Nuovo Circolo Svizzero a Reggio Calabria
Si è costituito domenica 16 settembre il nuovo Circolo Svizzero, denominato “Magna Grecia”,
con sede a Reggio Calabria. Alla
cerimonia hanno presenziato il
Console a Roma Mauro Gobbo,
la presidente del Collegamento
Irene Beutler-Fauguel, il neo presidente Claudio Coletta (da sin.
nella foto) e il Console onorario
di Svizzera in Calabria Renato
Vitetta (servizio a pagina 16).
●pagina 2
Circolazione
e contrabbando
●pagina 8
Il primo d’agosto
a Milano
●pagina 14
Comunità Evangelica
a Trieste da 230 anni
●pagina 20
La moltitudine
di dialetti in Svizzera
●pagina 17
Votazioni e elezioni
in alcuni cantoni
●pagina 27
Il riodino delle sedi
consolari
Un giornale unico al mondo
Perché aiutare
Gazzetta Svizzera
Noi Svizzeri siamo conosciuti per la
nostra puntualità, la nostra correttezza ed integrità. Si dice che noi conosciamo il nostro dovere e sempre ci
comportiamo di conseguenza! Ottimo,
penso che possiamo tutti essere orgogliosi di tanta positiva definizione.
Siamo sicuri che questa bella frase sia
anche sempre vera? Siamo sicuri che
ci ricordiamo sempre di quanto sopra
definito? Qualche dubbio mi viene,
prima di tutto per me stesso! Cerco
di usare sempre un comportamento
corretto, gentile e rispettoso con i miei
vicini. Ma devo ammettere, che ogni
tanto inciampo, dimentico la mia buona educazione e faccio qualche errore.
Sempre, non appena mi accorgo del
mio misfatto, chiedo scusa e perdono.
Credo sia il minimo che si debba fare
in questi momenti.
Attenzione: Solo una piccola parte dei
nostri lettori ci manda un contributo e
ci permette di mantenere viva la Gazzetta Svizzera.
No, no, non desidero che tutti gli altri ci
mandino adesso le loro scuse! Questo
no! Meglio pagare subito un contributo
volontario per la Gazzetta Svizzera!
Spero che queste poche righe possano svegliare le nostre, le vostre virtù,
quelle sopra descritte, per intenderci.
La Gazzetta Svizzera ha dato a tutti
ogni tanto un buon servizio. Noi della
Gazzetta lavoriamo duramente tutto
l’anno gratis, per tenere in vita un giornale unico in tutto il mondo: la Gazzetta
Svizzera! Un giornale per gli Svizzeri in
Italia. Magari anche coloro che ci hanno dimenticato fino adesso, si ricorderanno e provvederanno a versare un
contributo alla Gazzetta Svizzera!
Perché non farlo adesso, in questo momento?
Grazie.
Arwed G. Buechi
Presidente
Associazione Gazzetta Svizzera
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N. 10, ottobre 2012
I rischi di un residente alla guida di auto con targa estera
Circolazione di veicoli immatricolati
all’estero e contrabbando
Egregio Avvocato,
sono un cittadino svizzero e mi sono laureato
presso la Bocconi a Milano, dove ho trasferito la residenza.
Da pochi mesi circa ho iniziato un rapporto di
lavoro con un’impresa con sede in Piemonte,
con la quale ho un contratto di collaborazione
della durata iniziale di un biennio.
Ovviamente non so se questo rapporto proseguirà anche oltre, e se la situazione economica dell’Italia mi farà restare qui, ma in ogni
caso almeno per questo periodo di due anni
ho deciso di provare.
Per raggiungere il posto di lavoro uso quasi
sempre la mia auto con targa svizzera, che
però mi regalarono i miei alcuni anni fa. Inoltre mi capita di viaggiare per tornare in Svizzera a trovare i miei genitori.
Mi è stato riferito – in realtà in modo un po’
vago – che l’utilizzo in Italia della mia auto
svizzera dovrebbe essere registrato perché sono previsti il sequestro ed addirittura
conseguenze penali. Ma registrato dove? E
davvero rischio che mi sequestrino la macchina o un processo penale? Non mi è mai
capitato niente e non vorrei si trattasse di
uno scherzo.
La prego, laddove leggesse questa lettera,
di fornirmi qualche chiarimento al riguardo.
La ringrazio e la saluto.
P.W. (Milano)
Risposta
Caro Lettore,
non si tratta di uno scherzo, purtroppo. Ma
vediamo di capire bene. Nel corso dell’ultimo
anno la stampa, sia italiana che svizzera, ha
dato estremo risalto a notizie relative all’accertamento di violazioni, vere o presunte,
delle disposizioni doganali relative alla circolazione di veicoli stranieri da parte di condu-
centi che attraversano le frontiere.
La disciplina in Italia della materia doganale,
è dettata in primo luogo dal Testo Unico Leggi Doganali (T.U.L.D. - D.P.R. 23.1.1943, n.
73) e poi da varie Circolari in tema. Altre disposizioni in materia stradale sono contenute dal Codice della Strada (C.d.S.). Spesso,
peraltro, la lettura combinata di queste varie
norme induce in dubbio non solo i cittadini,
ma anche le autorità.
Malgrado le sempre più strette relazioni tra la
Svizzera e l’Unione Europea, ed i vari processi di integrazione tra la prima e la seconda, la
Svizzera ai fini doganali resta pur sempre un
paese extracomunitario. Ne consegue che
i veicoli elvetici, in quanto extracomunitari,
per poter circolare all’interno del territorio
italiano debbono, almeno in linea generale,
assolvere tutti i relativi obblighi doganali.
Fatta questa doverosa premessa, si possono fare in linea generale tre distinte ipotesi
ossia: 1) la temporanea importazione,
che consiste, nell’introduzione di un veicolo
straniero sul territorio nazionale – come dice
la parola – per un tempo piuttosto limitato;
2) l’importazione definitiva, ossia l’introduzione sullo stesso territorio nazionale di
un veicolo straniero ma in modo duraturo;
3) gli Escursionisti Esteri, ossia il caso di
veicoli, di italiani residenti all’estero ovvero
stranieri di passaggio, che, in vista della loro
riesportazione, possono permanere sul territorio italiano in modo più prolungato rispetto
alla “temporanea importazione”.
Temporanea importazione
Sia l’Italia che la Svizzera hanno ratificato la
Convenzione di New York del 4.6.1954 concernente la “temporanea importazione” dei
veicoli stradali privati. Questa Convenzione,
peraltro, è stata recepita a livello comunitario
Rubrica
legale
dell’Avv.
Markus
W. Wiget
(Dir. CE n. 83/182 del 28.3.1983).
Dalla lettura dell’art. 2 della Convenzione di
New York del 1954 e dell’art. 3 della Dir. CE
83/182 appena citata emerge che gli Stati contraenti, senza pagamento di imposte,
debbono ammettere temporaneamente sul
proprio territorio, i veicoli che abbiano determinati requisiti. Questi ultimi, infatti:
– devono appartenere a persone che hanno la loro residenza normale fuori dal
territorio dello Stato in cui il veicolo è
temporaneamente introdotto;
– devono essere stati importati ed utilizzati
unicamente per uso privato (e non commerciale);
– l’importazione sia occasionata da una visita temporanea, ossia di non oltre 6
mesi.
In presenza di tali condizioni, si può utilizzare
in Italia un’autovettura immatricolata all’estero senza che sia necessario assolvere ad
alcun obbligo doganale.
Importazione definitiva
Caso diverso è quello della c.d. “importazione definitiva”, disciplinato dall’art. 132 C.d.S.
italiano, il quale stabilisce che “gli autoveicoli,
i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno
Stato estero e che abbiano già adempiuto
alle formalità doganali (o a quelle sull’importazione di veicoli comunitari) se prescritte, sono ammessi a circolare in Italia per la durata
massima di un anno, in base al certificato
di immatricolazione dello Stato di origine.
L’importazione definitiva si ha concretamente quando un residente all’estero (cittadino
italiano o non) si trasferisce in Italia portando con sé il veicolo immatricolato all’estero,
o anche quando un residente nel territorio
doganale importi un veicolo acquistato all’estero.
Mensile degli svizzeri in Italia. Fondata nel 1968.
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all’Associazione. L’Associazione Gazzetta Svizzera fa parte del Collegamento Svizzero in Italia (www.collegamentosvizzero.it).
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N. 10, ottobre 2012
In tali casi il veicolo, assolti tutti i pagamenti
di diritti doganali se proveniente da area extra U.E., o esperite le formalità doganali se in
area comunitaria, può così circolare 1 anno
con targa e documenti stranieri.
La circolazione dei veicoli importati in maniera definitiva è ammessa sulla base del
certificato di immatricolazione dello Stato di
origine; tali veicoli hanno quindi documenti e
targa del Paese di provenienza.
L’art. 132 C.d.S. stabilisce che il mancato
rispetto di questa disciplina comporta l’interdizione all’accesso sul territorio nazionale,
nonché una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 80 a € 318.
Veicoli con targa E.E.
Da ultimo, per completezza e curiosità, occorre ricordare l’ipotesi, prevista e disciplinata dagli articoli 134 C.d.S. e 340 del relativo
Regolamento, di veicoli muniti in Italia di una
particolare targa “E.E.”, che alcuni di Voi
avranno visto e che significa “Escursionisti
Esteri”.
Si tratta precisamente di veicoli e rimorchi
importati temporaneamente o nuovi di fabbrica acquistati per l’esportazione, che abbiano già adempiuto alle formalità doganali,
se prescritte (ma non dovute per i veicoli UE),
e che appartengano a cittadini italiani residenti all’estero o a stranieri che sono solo
di passaggio.
Queste categorie di veicoli che, come visto,
debbono appartenere comunque a soggetti
non residenti in Italia, oltre alla speciale targa
di riconoscimento sono muniti di una carta di
circolazione della durata massima di 1 anno,
salvo eventuale proroga.
Essi durante la permanenza in Italia restano
assoggettati al regime doganale della temporanea importazione, in franchigia doganale.
Contrabbando
Da quanto visto, emerge che le disposizioni
in tema di “temporanea importazione”, anche quelle ex art. 134 C.d.S. sugli Escursionisti Esteri, presuppongono sempre come
condizione primaria la residenza fuori dal
territorio doganale del proprietario del
veicolo.
L’auto, tuttavia, può essere guidata anche
da soggetti diversi dal proprietario, purché il
conducente sia anch’egli un non-residente
e rientri nelle seguenti ipotesi riconosciute
dalla giurisprudenza:
parente del titolare entro il terzo grado
(Cass. pen. Sez. III, 7.11.1990);
persona diversa delegata alla guida (Cass.
pen. Sez. III, 19.11.1985), anche se poi la
delega non è necessaria se il proprietario si
trova a bordo.
Se, invece, il proprietario o il conducente risiedono in Italia e nel suo territorio guidano
un’auto immatricolata all’estero, senza giustificato titolo, già solo per questo essi sono
sanzionabili. Così come sono sanzionabili,
laddove vengano meno le altre condizioni
imposte dalla Convenzione di New York del
1954 (ad es. quando il veicolo sia adibito ad
uso “non-privato” o la permanenza in Italia sia
protratta per oltre 6 mesi).
Ebbene, in tali casi si versa in una ipotesi di
contrabbando prevista e punita dagli articoli 216, 282 e 292 T.U.L.D..
Il contrabbando era originariamente reato
penale, mentre oggi, a seguito del D. Lgs.
507/1999 sono stati depenalizzati taluni illeciti doganali, tra cui, in linea generale, quelli
in esame.
La conseguenza di ciò è che, ai sensi degli
artt. 282 e 292 T.U.L.D., se l’ammontare
dei diritti di confine (imposte doganali) dovuti non supera euro 3.999,96 e non ricorre un’ipotesi di contrabbando aggravata ai
sensi dell’art. 295-bis (ad es. associazione
a delinquere o uso di armi), si applica solo
una sanzione amministrativa pecuniaria,
in una misura variabile tra le due e le dieci
volte i diritti di confine dovuti.
In aggiunta, però, è da tenere presente che
ai sensi dell’art. 301 T.U.L.D. “nei casi di
contrabbando è sempre ordinata la confisca
delle cose che servirono o furono destinate
a commettere il reato e delle cose che ne sono l’oggetto ovvero il prodotto o il profitto”.
Unica eccezione all’applicazione dei questa
sanzione accessoria è il caso di permanenza sul territorio con veicolo straniero oltre il
periodo di sei mesi: situazione in cui, però,
persiste pur sempre la fattispecie di contrabbando.
Conclusioni
In conclusione, caro lettore, mi pare di comprendere dalla Sua lettera che Lei, nel corso
di tutto il periodo in cui ha vissuto in Italia e,
soprattutto, dal momento in cui ha trasferito
in questo Paese la residenza (comunque diverso tempo fa), abbia continuato a guidare
la Sua vettura svizzera, senza aver mai provveduto ad alcun adempimento per la circolazione sul territorio italiano del Suo veicolo.
Come immagino avrà capito, già solo il fatto di avere una residenza italiana preclude
l’applicabilità dei benefici derivanti dalla c.d.
temporanea importazione: questo semplice
dato la espone alla contestazione da parte
delle autorità doganali di una delle ipotesi di
contrabbando previste e punite dagli articoli
282 e 292 dello stesso Testo Unico che,
sebbene depenalizzate, sono sia una sanzione pecuniaria, sia la confisca del veicolo.
A questa ipotesi di illecito, poi, si aggiunge la
violazione dell’art. 134 C.d.S. che, sebbene
più blanda in termini economici, è anch’essa
aggravata dalla confisca dell’autoveicolo.
Il mio consiglio, quindi, è di provvedere immediatamente a verificare presso l’Agenzia
delle Dogane più vicina quali siano le formalità per regolarizzare la posizione del veicolo.
Un’ipotesi è quella della c.d. nazionalizzazione dell’auto, ossia l’immatricolazione
dell’auto come italiana. Per la procedura da
seguire, sempre dopo aver adempiuto gli
oneri doganali, occorre rivolgersi alla motorizzazione civile.
Nel Suo caso si potrebbe anche verificare l’operatività della disciplina contenuta nel Reg.
CE 1186/09, che consente alle persone che
trasferiscono la residenza da un Paese fuori
dall’U.E. all’interno di essa di poter ottenere
l’autorizzazione alla franchigia doganale, con
conseguente esonero dagli oneri di importazione. Questa disciplina vale solo per beni di
carattere personale. In questo caso l’interessato è però tenuto a dimostrare:
– che la residenza sul territorio extra U.E. (e
quindi in Svizzera) prima del trasferimento
si protraeva da almeno 12 mesi;
– che i beni importati (qui l’auto) siano stati
utilizzati nel precedente luogo di residenza
(e prima del trasferimento) per un periodo
di almeno 6 mesi.
Sussistendo queste condizioni in fatto su
richiesta dell’interessato, l’ufficio doganale
competente territorialmente per il luogo di
arrivo della merce, rilascia un’apposita autorizzazione alla franchigia.
Sin qui è stato fortunato. Spero come sempre di avere fornito un minimo di indicazioni
utili per il futuro.
Avv. Markus W. Wiget
Ai gentili lettori
Oltre al lavoro di volontariato di tutto il comitato, il Signor Robert Engeler e l’Avvocato
Markus Wiget offrono anche, nei settori di rispettiva competenza, un’importante consulenza mensile, pure assolutamente gratuita, a favore di molti lettori.
Dato che i contributi che molti Svizzeri benemeriti versano volontariamente alla Gazzetta
Svizzera bastano purtroppo soltanto per coprire i costi di stampa e di spedizione, ma
non bastano certo per le altre numerose spese che devono essere sostenute, chiediamo
a tutti i Lettori e, in particolare, a quelli che ricevono le suddette consulenze dai signori
Engeler e Wiget, di utilizzare il bollettino allegato alla Gazzetta Svizzera e versare anch’essi un adeguato contributo.
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N. 10, ottobre 2012
Come regolare la residenza e il versamento della pensione
Mia mamma può trasferirsi da noi?
AVS, fisco, cassa malattia
Salve,
sono una cittadina svizzera, sposata da 36
anni con un italiano e residente in Italia da
26 anni. Da un pò di tempo ho problemi con
mia madre (cittadina svizzera), una signora di
86 anni, che vive a Ginevra. Non essendo più
possibile per lei vivere sola, è nostra intenzione
farla venire a vivere con noi qui in Italia. Non
avendo idea dei passi da fare, chiedo gentilmente il vostro aiuto, indicandomi le procedure
più veloci che dovrò effettuare per farle avere
la residenza qui e di come farle arrivare qui la
pensione AVS (devo aprirle un conto bancario
ma poi lei dovrà fare la dichiarazione dei redditi
vivendo a casa mia?). E non so neanche come
comportarmi con l’assicurazione malattia (conviene continuare a pagare l’assicurazione svizzera? A quell’età comunque non la riporteremo
in Svizzera nè in caso di ricovero nè in caso
di decesso) Non so da che parte cominciare,
grazie del vostro aiuto. Distinti saluti.
C.R.
Risposta
Sua madre può trasferirsi semplicemente da
Voi, dovrà recarsi al Vostro municipio e chiedere la residenza. Forse Vi chiederanno la
prova dell’assicurazione malattia e che Sua
madre sia in grado di sostenere la sua vita
senza ricorrere all’assistenza sociale italiana. Siate pronti a rispondere con documenti.
Per quanto riguarda l’AVS, basta che Sua
madre apra un conto corrente presso una
banca in loco o presso la Banca Posta, e una
segnalazione alla Cassa di Compensazione
che attualmente versa la rendita mensile,
indicando il nuovo indirizzo, la Banca italiana scelta, l’IBAN e il BIC (ambedue ottenibili
presso la Vostra banca se non già indicati
sulla documentazione di apertura del conto). Sull’importo della rendita mensile verrà
trattenuto il 5% come cedolare secca, cioè
come pagamento definitivo delle imposte
italiane. Se Sua madre non ha altri introiti e
non possiede beni in Svizzera, non dovrà far
AVS/AI
Assicurazioni
sociali
di Robert
Engeler
nessuna dichiarazione fiscale in Italia.
Per la cassa malattia, conviene mantenere
la cassa malattia svizzera, a condizione che
accetti di pagare le prestazioni fatte in Italia.
Alcune casse malattia lo fanno, altre no, ma
sempre con un aumento del premio.
L’alternativa è la ricerca di un’altra cassa malattia svizzera o un’assicurazione privata in
Italia, ma che non è facile ottenere vista l’età.
Una volta residente per 5 anni in Italia, potrà
chiedere l’adesione all’ASL, meno costosa.
Se trova difficoltà su questo fronte, mi scriva
ancora.
Un aiuto Le può anche dare il presidente del
Circolo Svizzero della Vostra zona, o altri
membri del circolo. Siete già membri? A parte
Vi specifico il Suo indirizzo; tutti gli indirizzi dei
circoli svizzeri e delle altre istituzioni svizzere
in Italia sono sotto www.collegamentosvizzero.it/istituzioni per provincia.
Con cordiali saluti.
Robert Engeler
Grazie all’OSE e al Collegamento Svizzero in Italia
1200 km per la nuova carta d’identità?
Qualche piccola facilitazione c’è
Gentili signori,
sono un cittadino svizzero che da una quindicina d’anni risiede in provincia di Lecce. La
mia carta di identità è scaduta da anni e non
è possibile rinnovarla. Debbo richiederne
una nuova. Pensavo che fosse una formalità
abbastanza semplice trattandosi, de facto,
di rifare quella che ho sempre avuto. Sembra
invece che io debba farmi 1200 e più km per
ottenere il documento. In effetti, in Svizzera
(dove mi reco annualmente) non mi viene rilasciata perché residente all’estero, in Italia
debbo recarmi all’ambasciata svizzera a Roma. E ciò comporta un viaggio di oltre 1200
I
km appunto. Vi sarei grato di farmi sapere
se non esiste un’alternativa e gradirei pure
avere il parere della “Gazzetta” in merito. Per
me è assurdo ... Fosse per il rilascio di un
passaporto biometrico, capirei ... ma per
una carta di identità...
Grazie e cordiali saluti.
M. D.
Risposta
Caro lettore,
Il problema delle maggiori complicazioni
sorte con l’introduzione del passaporto biometrico deciso dal popolo svizzero, della
succeeding
successiva decisione del Consiglio Federale
di rendere anche la carta d’identità biometrica e della contemporanea chiusura di molti
Consolati di carriera ha dato molto filo da
torcere agli svizzeri all’estero, alla Gazzetta
Svizzera, al Collegamento Svizzero in Italia
e all’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero
(OSE) a Berna.
Dopo la decisione del Consiglio Federale
di munire anche la carta d’identità con un
chip con i dati biometrici l’OSE si è subito
reso conto delle difficoltà che incontreranno
i cittadini svizzeri all’estero residenti lontani
da un Consolato Generale. Ha quindi chie-
Dipl. Hôtelière-Restauratrice / Hôtelier-Restaurateur HF
www.ilovessth.ch
SSTH Swiss School of Tourism and Hospitality
Comercialstrasse 19 ∙ 7007 Chur ∙ Switzerland ∙ Tel. +41 81 255 12 40 ∙ [email protected]
Bachelor in Hospitality Management
­
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N. 10, ottobre 2012
sto con molta insistenza la reintroduzione
della carte d’identità non biometrica nella
convinzione che la sua emissione sarebbe
stata resa più semplice. La carte d’identità
non biometrica è stata introdotta di nuovo,
ma la necessità di presentarsi al Consolato
Generale (o all’Ambasciata) non era cambiata.
Su questo punto diventava impossibile raggiungere una forma che evitava al cittadino
svizzero di presentarsi al Consolato Gene-
Le video-risposte
di Robert Engeler sul sito:
gazzettasvizzera.it
Gazzetta Svizzera presenta i video di Robert Engeler con le risposte ad alcune delle domande più frequenti inviate dai lettori.
rale. Né una certificazione del comune di
residenza né quella di un consolo onorario
era accettata.
Nel corso della trattativa è comunque stato
raggiunto un lieve miglioramento: non è più
necessario presentarsi al proprio Consolato,
ma ci si può presentare, per lasciare i propri
dati, impronte ecc. a qualsiasi altro Consolato oppure ad un centro cantonale durante un
viaggio in Svizzera.
Il modo più semplice per prenotare il passaporto è farlo via Internet, con www.passaportosvizzero.ch. In fondo alla pagine appare la
voce “Application procedure for Swiss
nationals living abroad”. Scegliere sulla
pagina seguente “Estero” e compilare man
mano il modulo, indicando sotto le osservazioni il luogo e la data desiderata in un altro
Consolato Generale di Svizzera oppure di un
ufficio cantonale di passaporti (ogni cantone
ne ha almeno uno, i cantoni più grandi 2 o
3. L’elenco degli uffici si trova sullo stesso
sito). Il consolato di competenza prenderà
contatto con il luogo prescelto e comuniche-
rà successivamente al richiedente che la domanda è stata accettata e che il richiedente
si può presentare nel luogo desiderato.
Chi non dispone di Internet può concordare telefonicamente con il proprio Consolato
con un congruo anticipo il luogo dove si intende lasciare i propri dati.
Non è certo una soluzione ideale, ma visto
che molti di noi ritornano in Svizzera per un
periodo di vacanze o una visita ai parenti
– oppure qualcuno può trovarsi più comodo recarsi a Milano piuttosto che a Roma
– può essere una facilitazione. Anche questo è un esempio dell’utilità dei nostri circoli,
della Gazzetta, del Collegamento e dell’OSE.
Partecipate a queste attività nel Vostro interesse.
Chissà se verrà il giorno nel quale la nostra
amministrazione troverà un modo meno
complicato e oneroso per rinnovare i nostri
documenti.
Con cordiali saluti .
Robert Engeler
Risultati della votazione per Cantone
INIZIATIVA POPOLARE GIOVANI E MUSICA
Cantone
SÌ%
SICUREZZA E ALLOGGIO
NO%
SÌ %
FUMO PASSIVO
NO %
SÌ %
NO %Part
Zurigo
274.690 74.30
94.995 25.70
178.491 47.94 197.807 52.06 124.607 32.92 253.954 67.08
43.70
Berna
206.074 71.50
82.133 28.50
119.093 41.27 169.469 58.73 88.273 30.31
202.990 69.69
40.50
80.097 70.52
33.484 29.48 55.930 49.00 58.212 51.00
35.846 30.84
80.385 69.16
44.96
5.293 57.02
3.990 42.98 4.483 48.04 4.849 51.96
2.122 22.15
7.457 77.85
37.00
25.514 55.86
20.161 44.14 23.819 52.02 21.972 47.98
11.652 25.02
34.925 75.98
47.00
Obvaldo
6.930 62.13
4.224 37.87 5.120 45.49 6.135 54.51
3.205 27.94
8.265 72.06
46.00
Nidvaldo
7.876 56.85
5979 43.15 6.736 48.53 7.144 51.47
3.914 27.55
10.291 72.45
47.64
Glarona
5.739 65.35
3.043 34.65 4.870 55.36 3.927 44.64
3.132 34.94
5.833 65.06
35.10
Zugo
24.508 70.98 10.018 29.02 16.354 47.23 18.275 52.77
10.742 30.42
24.575 69.58
48.97
Friburgo
48.547 72.61 18.314 27.39 28.771 43.46 37.432 56.54
22.986 33.90
44.817 66.10
36.45
Soletta
52.018 74.19 18.098 28.81 36.562 52.14 33.563 47.86
20.560 28.97
50.431 71.03
40.69
Basilea Città
42.414 81.56 9.587 18.44 18.766 36.16 33.137 63.84
22.216 41.60
31.187 58.40
47.43
Basilea Campagna
51.255 75.70 16.453 24.30 34.137 49.44 34.905 50.56
27.719 39.44
42.563 60.56
38.28
Sciaffusa
19.891 69.24 8.836 30.76 16.045 55.86 12.680 44.14
8.663 28.93
21.282 71.07
61.40
Appenzello Esterno 10.739 62.63 6.408 37.37 8.767 51.02
8.416 48.98
5.504 31.47
11.983 68.53
46.50
Appenzello Interno
2.387 57.24 1.783 42.76 1.884 44.91 2.311 55.09
994 23.75
3.191 76.25
37.70
San Gallo
95.142 67.34 46.145 32.66 73.678 51.71 68.794 48.29
46.916 32.29
98.397 67.71
46.80
Grigioni
33.409 72.97 12.378 27.03 21.966 47.68 24.102 52.32
14.662 31.02
32.602 68.98
35.43
Argovia
115.295 74.53 39.396 25.47 85.271 54.85 70.202 45.15
47.254 29.84
111.113 70.16
39.65
Turgovia
57.111 68.93 25.738 31.07 44.722 53.66 38.629 46.34
28.243 32.97
57.422 67.03
54.00
Ticino
64.847 75.83 20.668 24.17 44.265 51.81 41.171 48.19
42.956 49.06
44.603 50.94
41.87
Vaud
Lucerna
Uri
Svitto
119.262 75.43 38.847 24.57
56.543 35.89 101.009 64.11
61.032 38.33
98.209 61.67
39.29
Vallese
60.318 69.74 26.174 30.26 38.782 45.11 47.186 54.89
27.801 31.80
59.637 68.20
42.81
Neuchâtel
45.362 75.94 14.369 24.06 28.140 48.16
30.286 51.84
21.529 35.62
38.914 64.38
55.84
Ginevra
84.54482.47
17.97717.53
53.715 52.72
48.180 47.28
53.854 51.76
50.187 48.24 43.80
Giura
12.656 75.40
4.129 24.60
6.961 42.13 9.562 57.87 4.841 28.09 TOTALE
1.551.918 72.68 583.327 27.32
12.394 71.91
34.37
1.013.871 47.39 1.125.355 52.61 741.227 34.02 1.437.607 65.98
42.23
­6
N. 10, ottobre 2012
«Chi sono cosa fanno»
A cura di Annamaria Lorefice www. gazzettasvizzera.it
Riccardo Hofmann ci racconta la sua fiducia nel futuro e l’affetto per la sua patria d’origine
Puntare su sostenibilità e territorio
servirebbe alla crisi dell’economia
Milano – È una di quelle persone piene d’entusiasmo e in continuo movimento, Riccardo
Hofmann, sempre in viaggio in Italia e all’estero, in virtù della sua attività di relazioni
pubbliche. La sua passione è la socio-politica legata all’economia.
È in Italia da una vita e la prima cosa
che ricorda e ci racconta è...
«... l’arrivo ogni mese della Gazzetta Svizzera a casa. Benché fossimo a Milano a due
passi dal Ticino, ci faceva molto piacere
questo giornale. Per me la Gazzetta Svizzera è stata da sempre, soprattutto prima di
Internet, quasi l’unica finestra d’informazione
sulla realtà del mio Paese e quindi le sono
particolarmente affezionato».
Oggi la riceve ancora volentieri?
«Certo, perché apprezzo come è fatta, credo sia unica nel suo genere, ed è una base
di notizie, di spunti, che poi, se si vuole, si
possono approfondire con Internet».
Quando è arrivato in Italia e come mai?
«Mi sono trasferito da piccolo con i miei genitori. Mio padre aprì un’azienda di trasporti
internazionali a Milano».
Da bambino la sua educazione ha avuto anche influenze tipiche della cultura
svizzera?
«Si, l’importanza di conoscere più lingue, il
praticare uno sport, il rapporto con la natura,
il concetto di responsabilità, l’attaccamento
a certi valori, fra cui penso, la libertà personale e di impresa, il concetto di bene comune, il rispetto dell’altro, la solidarietà...».
Cosa apprezza di più del suo paese d’origine?
«Apprezzo le cose semplici come il cibo (il
pane, i dolci ed i latticini non hanno paragoni
al mondo!) e la bellezza dei paesaggi ed apprezzo alcuni segni distintivi come la serietà,
l’organizzazione, la fiducia, la qualità delle
imprese, la pulizia, la libertà...».
E cosa gradisce meno?
«È difficile dire cosa non mi piace, forse e
penso al Ticino si potrebbe puntare ancora
di più sulla riscoperta e la valorizzazione
dell’architettura, l’alimentazione, la cultura
della tradizione locale, sia per l’importanza
della sua storia, sia a fini turistici».
Invece, come si trova in Italia, cosa apprezza di più?
«In Italia mi sono formato negli studi superiori e la ringrazio perché mi ospita, apprezzo la
cultura e l’arte, la voglia di fare, la creatività,
che sono frutto di una storia antichissima.
Forse non ne apprezzo l’eccessivo individua-
Riccardo Hofmann
È nato in Canton Ticino da madre milanese
e padre zurighese.
Laureato in Scienze Politiche indirizzo internazionale ed ha lavorato in questo ambito
per varie organizzazioni e società. È stato
Responsabile Ufficio Stampa del Consolato
Generale di Israele.
Ha avuto incarichi nel campo della Moda e
delle Relazioni Pubbliche, Comunicazione e
Marketing.
È stato Responsabile delle Relazioni esterne di un gruppo con sede a Venezia che
ha realizzato importanti progetti nazionali
ed internazionali nel campo dell’Ingegneria
e della riqualificazione ambientale e dello
sviluppo sostenibile di territori, ed attivo
nel mondo della cultura e della divulgazione scientifica. Ha partecipato a iniziative
legate alle Biennali Arte ed Architettura,
agli Expos ed ha rappresentato l’Azienda in
Convegni nazionali ed internazionali.
lismo, talvolta la mancanza di prospettiva
per il futuro».
Come si può sintetizzare il suo lavoro?
«Sono un esperto di relazioni pubbliche,
di immagine e branding... molto business
oriented e molto attento ai contenuti. Per farlo bene occorre studiare molto, saper ascoltare e non sentirsi mai arrivati. Ho avuto una
formazione lavorativa varia e stimolante, una
formazione continua...»
Lei ha talmente tante attività e partecipa a tanti eventi che è arduo raccontare
tutto in questo piccolo spazio. L’ultimo è
nel campo multimediale, di che si tratta?
«Da quest’anno collaboro su progetti di
marketing e relazioni esterne con un’importante azienda tecnologica nel campo della
produzione editoriale di video giochi e contenuti multimediali. Fino a novembre saremo
presenti con “Art (R)Evolution”, una mostra
tematica al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano».
Di che si tratta?
«È l’esposizione itinerante di Assassin’s
Creed, dove si potranno ammirare numerose
opere tra quadri, filmati, allestimenti, della
celebre serie Ubisoft, che approfondisce il
legame tra arte e videogioco».
Lei svolge anche attività per le quali si
occupa molto anche di socio-economia
internazionale. Ci dica la sua opinione
su alcuni punti. Perché il grande benessere vissuto fino ai primi anni ‘90 invece
di coinvolgere sempre più parti di popolazione, via via si è concentrato nelle
mani di pochi che diventano sempre più
ricchi?
«Domanda difficile. Mi sono occupato di
questi temi sul versante politico-sociale e
culturale, sia a livello professionale che come formazione e direi come passione. Ho
compreso che forse il problema è nato con
la novità e la velocità dell’affermarsi del mercato globale, che di per sé è positivo, al quale non sono corrisposti però sufficienti ed
altrettanto veloci strumenti di regolazione».
In cosa ha sbagliato la grande economia
e perché?
«La grande economia e l’economia in genere
è fatta di persone in carne ed ossa e come tutti noi talvolta sbaglia, quasi sempre
in buona fede perché siamo convinti della
bontà delle nostre soluzioni. L’economia è
una scienza sociale ed è legata a fattori umani e situazioni le cui conseguenze non sono
sempre prevedibili. Periodi di recessione e di
sviluppo ci sono sempre stati nella Storia...».
Perché i guru della politica e della finanza affermavano che erano in corso
­
7
N. 10, ottobre 2012
varie crisi congiunturali e che tutto
si sarebbe normalizzato adottando
alcune specifiche strategie da parte
dei singoli governi?
«A me sembra che ora si parli di una crisi
di sistema e le crisi implicano un cambiamento. Dalla civiltà del carbon fossile,
stiamo passando alla civiltà dell’informazione e dell’interconnessione. I modelli
legati alla sostenibilità (non ideologica)
ed alla valorizzazione del territorio sembrano essere quelli più adeguati a portare alla risoluzione di alcuni problemi
strutturali ed a garantire una crescita,
grande o piccola che sia».
I tagli dei vari paesi al welfare e ai
costi del lavoro stanno portando benefici?
«I tagli sono un fatto contabile e mirano
al controllo di bilancio su cui si fonda
la credibilità di un’azienda così come di
uno stato. Tuttavia il fattore umano è
un pilastro delle aziende e delle società,
tanto più laddove non ci siano risorse
naturali».
Venendo al caso Italia: presenta elementi di diversità in positivo rispetto
a Grecia e Spagna?
«Non sono paragonabili. L’Italia ha
importanti industrie multinazionali in
settori strategici. L’Italia vende qualità
all’estero in molti settori, l’Italia ha forse
il più grande patrimonio storico-artistico
Fino a Novembre sarà aperta la Mostra tematica al Museo della Scienza
e della Tecnica di Milano, Assassin’s
Creed, sul legame tra arte e videogioco, che esibisce numerose opere
della celebre serie Ubisoft.
al mondo. Poi ci sono tutte le criticità ovviamente».
Quali sarebbero le soluzioni da adottare? E quali paesi stanno agendo adeguatamente?
«Valorizzare gli asset che ciascun stato ha
e che sono frutto della propria storia sociale, culturale ed imprenditoriale, internazionalizzarsi, investire nelle fonti rinnovabili,
nella conservazione delle risorse (acque,
suolo...), nella mobilità sostenibile, favorire
gli accordi fra stati ed a livello multilaterale.
Non mi permetterei mai di fare classifiche,
molti a livello nazionale o locale vanno in
questa direzione. Credo che la Svizzera sia
molto attiva nella salvaguardia del territorio
ed in campo ambientale, nella valorizzazione
del suo patrimonio di competenze in vari ambiti, nella ricerca e nello sviluppo».
Secondo lei, la situazione economica
potrebbe riflettere e incentivare ancor
di più un certo decadimento morale,
dove predominano arroganza e cieca
avidità da una parte e demoralizzazione
e sfiducia dall’altra?
«La fine di un ciclo spesso è stata accompagnata anche da varie forme di decadimento
sociale, ma vorrei essere più positivo. Penso che il mondo sia per fortuna più consapevole che in passato e che saprà trovare
attraverso gli strumenti della ragione e di
civiltà faticosamente costruiti nei secoli, una
soluzione equa e positiva agli attuali problemi economici. La paura porta all’estremismo
ed alla povertà, a che serve»?
Le piacerebbe lavorare in Svizzera?
«Certo mi piacerebbe molto lavorare in Svizzera e portare il mio bagaglio di conoscenze
e di esperienze acquisito in Italia e nel mondo a beneficio del mio Paese ed ovviamente
acquisirne di nuove, perché la Svizzera è
cambiata in tutti questi anni e secondo me
in meglio».
[email protected]
­8
N. 10, ottobre 2012
La Festa Nazionale alla Società Svizzera di Milano
“Il primo di agosto:
una Landsgemeinde… senza fine”
“….. e quando organizzarono di fare
qualcosa assieme, passando dal Mythen,
sul far della notte, raggiunsero un luogo
chiamato Rütli. Qui si riunivano ed ognuno portava gente di cui si fidava. Questa
usanza segreta durava da tanto tempo e
per tutto questo tempo non si incontravano altro che al Rütli”.1
Hans Schribe: Das Weisse Buch von Sarnen
Ecco i principi base del nostro essere Svizzeri:
organizzare qualcosa, fra gente di cui ci si fida,
trovandoci in uno stesso luogo, nel medesimo
momento per decidere tutti assieme
In ciò c’è tutta la Svizzera, la sua essenza, il suo
essere: l’insieme di molti, nell’unicità di ciascuno, per il bene di tutti.
Come al Rütli: ieri come oggi, oggi come domani e domani come sempre!
Per questo il Rütli siamo noi!
Ogni giorno, ogni volta, ovunque e sempre!
Nessun Popolo, nessuna Nazione, nessuno
Stato ha un “luogo simbolo”così sacro e così
semplice!
Al Rütli, non c’è niente: c’è il verde del prato, più
sotto le tre sorgenti, una stalla e tutto intorno,
il bleu del lago.
Al centro del prato una bandiera e null’altro!
Il Rütli è tutto qui!
Semplice e pure suggestivo!
Quanto deve e quindi molto!
Molto e dunque tutto!
A noi Svizzeri non serve altro: serve una bandiera per dirci dove dobbiamo incontrarci; serve un luogo dove trovarci con la gente di cui
fidiamo per decidere o rinnovare i nostri patti
e serve un prato perché siamo liberi: liberi e
Svizzeri per l’appunto!
Ed anche quest’anno, come tutti i precedenti,
abbiamo rinnovato quel patto. Ci siamo ritrovati
con i nostri amici, “abbiamo rinnovato nelle
debite forme i patti di sicurezza e di pace
e… considerando la malizia dei tempi, ci
siamo (ri)fatti la promessa di prestarci reciproco aiuto, consiglio ed appoggio contro chiunque ci faccia violenza o ingiuria
dentro e fuori le nostri valli”.
Altro non dobbiamo dirci!
Altro non ci serve!
Così lo scorso 26 luglio alla Società Svizzera
di Milano si è rinnovata l’eterna Landsgemeinde
del Rütli e nelle debite forme, ci siamo ritrovati,
abbiamo cenato e bevuto assieme, ci siamo
divertiti, abbiamo ascoltato la piacevolissima
musica della Bandella di Arogno e gli interessanti discorsi ufficiali, abbiamo piacevolmente
partecipato all’estrazione dei premi ed abbiamo amabilmente chiacchierato fino a tardi… in
compagnia di amici.
Ed anche noi, come i padri dei nostri padri, la
sera del 26 luglio, al calar della notte, eravamo
magicamente sul Rütli.
Eravamo il Rütli!
Nelle parole del Presidente della Società Jean
Pierre Hardegger, tutto l’orgoglio di essere
Svizzeri, di essere uniti, di esserlo a contare
dal quel primo agosto dell’anno di grazia 1291
e di essere ancora qui.
Tutto passa: la democrazia ateniese, lo splendore di Roma, lo sfarzo di Bisanzio, il Medio Evo
ed il Rinascimento e passerà anche… il futuro!
Anche noi passeremo! È nella ragione delle
cose!
Ma ora ci siamo e siamo ben decisi a rimanerci.
Siamo pochi e forse questa è la nostra fortuna.
Siamo al centro di un’Europa che non ci appartiene e che al tempo stesso, ci desidera, ci
blandisce, ma non ci ama.
E siamo qui da 721 anni: nelle sfide, nelle lotte, nelle difficoltà e ci siamo… nonostante la
malizia dei tempi!
Anzi, ci siamo proprio per la malizia dei tempi
e siamo più vivi e vitali che mai!
E la Società Svizzera di Milano è la prova di questa vitalità, di questa volontà di andare avanti,
di progredire, di esserci e di restare.
Prova ne sono i nuovi soci, le sempre più inte-
ressanti e stimolanti iniziative, le serate musicali e danzanti, le conferenze, le cenette nella
stube, le serate dei birilli, quelle dei giovani e
tutto ciò nel solco di una tradizione che dura,
per il piacere di esserci oggi e per un sempre
più stimolante domani.
Dopo l’aperitivo e prima della cena, la Presidente della Sezione Giovani, Ing. Daniela Mannina,
ha letto l’allocuzione della Presidente Federale
per il primo d’agosto avente ad oggetto “la funzione” degli Svizzeri all’estero.
Nel testo e fra le righe vi è stato un forte, fortissimo richiamo alla funzione degli Svizzeri
all’estero non solo come “ambasciatori” della
madrepatria, ma soprattutto come elementi di
stimolo per chi in patria è rimasto e vive!
Ha poi preso la parola il Console Generale di
Milano Dott. Massimo Baggi il quale – a braccio come suo costume – ha intrattenuto gli
invitati con la freschezza del suo eloquio, con
la piacevolezza del suo porre i problemi e le
relative soluzioni. Con il sorriso di chi, nella consapevolezza della difficoltà, ha la certezza del
risultato e nella vastità delle sfide, ribadisce il
raggiungimento del successo come frutto “…
dell’impegno di tutti, nell’interesse ed a
vantaggio comune in perpetuo, se il Signore lo consente”.
Infine, prima dell’inno nazionale suonato dagli
Alpenhorn, abbiamo avuto il piacere e l’onore
di avere fra noi il Consigliere agli Stati, Filippo
Lombardi, il quale con poche e (per fortuna) poco politiche parole, ha tracciato il quadro di una
Svizzera che se sonnolenta su alcuni problemi,
sa risvegliarsi e trasformare il certi assopimenti
bernesi in vigili e fattive soluzioni.
È così che il blocco delle rimesse dal Ticino
verso l’Italia ha risvegliato l’oltre Gottardo riavviando i rapporti fra Berna, il Ticino e l’Italia.
Perché il Ticino è veramente ancora terra di
frontiera, schiacciato com’è fra Gottardo e Ceneri e fra questo, il Generoso e l’Alpe di Brusino.
Bello – il Ticino – per il grandi Laghi, per gli
imponenti monti, per le vaste pianure e per le
splendide valli.
Per l’Italia son monti che ci separano, per noi
son valli che scendono al lago, alle terre straniere del sud.
I problemi in Ticino son tanti e noi lo sappiamo
da tempo: la frontiera, chi viene e chi va, la
Stazione di Chiasso, le rimesse di chi in Ticino
lavora, le banche, i controlli, il traffico grosso
che sale al Gottardo…
Un po’ meno lo sanno “i bernesi” e se a loro
domandi d’Ascona, Locarno o Lugano, ti diranno di certo che s’affaccian sul lago fra Maggia
e Verzasca, le valli e il Ceresio che la specchia
da sempre.
Sembra ancora d’andare al Gottardo sulle travi
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N. 10, ottobre 2012
delle gole di Schöllenen, col traforo di là da
venire.
E così il Ticino appare ancor oggi cercar quella
pace che vollero i padri per sé affacciati dal
Rütli creando il baliaggio, fino a quando il piccolo Corso - mediando - ci tolse quel peso, ma
lasciò di Parigi i colori in libera scelta di scelta
già fatta.
Ma il baliaggio è finito e più non ritorni!
Ed oggi, tutti forti ed uniti nel Rütli, abbiamo di
nuovo giurato… “per comune consenso e
deliberazione comune, abbiamo promesso, statuito ed ordinato di non accogliere
né riconoscere nelle nostre valli alcun giudice che non sia abitante delle nostre valli
o membro delle nostre comunità” e così
anche noi – oggi e sempre – saremo liberi e
Svizzeri come scritto sul monumento di Piazza
Indipendenza a Lugano.
E Svizzeri sempre proprio perché liberi… dentro e fuori dalle nostre valli in perpetuo!
Ed è in questo contesto che ha preso inizio
la cena degna delle nostre valli e delle nostre
tavole: un croccante e ben rosolato Rösti2 alla
bernese punteggiato di saporito lardo e di piccoli lacerti di spalla di maiale che ben risaltava
sul bel giallo delle patate con i suoi piccoli bocconi striati.
A quello si accompagnava uno splendido Kalbsgeschnetzetes nach Züricher Art3 di raffinata
fattura nel quale si esaltava il ben tagliato rognoncino che faceva da contrappunto al bianco
del vitello in armonia con una vellutata salsa
demie glacé che univa in abbraccio le carni
appena appena rosolate nel tocco leggero del
prezzemolo riccio.
Per dessert poi un fondant al cioccolato con
granita e pesca sciroppata in corona: molto
apprezzata ed oggetto di bis.
E poi adeguati vini bianchi ed il sempre gradito
Lungarotti rosso.
E così fra buone chiacchiere ed ancor migliori
scambi di opinioni ed impressioni, si è giunti
all’attesa estrazione dei premi che raccoglie un
sempre ampio successo e una gradita attenzione di pubblico.
Fra i premi : pregiate bottiglie di Fendant, rossi
cappellini e visiere, tappetini per computer e gli
ambiti biglietti delle Ferrovie Retiche.
E’ così dunque che in una calda, ma piacevolissima serata di un luglio milanese, si è celebrata, con qualche giorno di anticipo, la nostra
Festa Nazionale cui sono seguiti gli auguri ed
i voti per le imminenti vacanze nonchè la promessa e l’impegno di vederci – di nuovo – il
24 settembre per la Festa di Fine Estate con i
piacevoli resoconti delle rispettive esperienze
estive.
Allora son cominciati gli abbracci, i saluti e le
ultime chiacchiere nello scender le scale.
E poi – fuori – ancora un saluto a prolungar la
serata portando “à la boutonnière”, il piccolo
segno della ricorrenza: una Svizzera in sagoma
con al centro una croce in traforo a mostrar di
ciascuno il colore del cuore!
E lì ci attendeva la notte trapunta di stelle: non
passeggio di gente di fretta, non fracasso di
auto in corsa, non rumori del giorno passato,
solo un tenero palpito d’ali e voci sommesse di
gioie trascorse che… “lontanando(si) morivan
a poco a poco”4, chiamando tutti al riposo, al
sonno d’occhi protetti da ciglia.
Avv. Niccolò G. Ciseri
[email protected]
Note:
1.
Dal libro bianco di Sarnen “Das Weisse
Buch von Sarnen” scritto da Hans Schriber Cancelliere di Obwald nell’anno del Signore 1474:
è una raccolta di documenti dal XIII secolo al
1474 ed oltre, ad uso del Governo e delle
Cancellerie di Svitto, Unterwalden e Obwald.
2.
Berner rösti
Ingredienti per 4 persone
1kg di patate bollite
1 cucchiaini di sale
2 cucchiai di burro fuso
2 cucchiai di lardo di maiale
50 g speck in cubetti
1-2 cucchiai di latte
Preparazione: sbucciare le patate lesse, grattugiarle con la grattugia per rösti e mescolare
con il sale. Scaldare il burro e lo strutto in una
padella. Aggiungere i cubetti di lardo e spalla
di maiale o speck e le patate e friggere leggermente girando più volte. Aggiungere il latte e
cuocere coperto per circa 10 minuti. Formare
una specie di torta e coprire. Schiacciare spianando con una forchetta. Cuocere a fiamma
bassa per 20 minuti. Deve essere ben dorato
d’ambo le parti, servire caldo e croccante .
3.
Kalbsgeschnetzetes nach Züricher Art
Ingredienti per 4 persone
Sminuzzato 500 g scamone di vitello
200 g rognone di vitello
50 g burro
0,2 dl olio di semi
quanto basta farina bianca
quanto basta sale e pepe
Salsa
1 cipolla
250 g champignons
20 g burro
2 dl vino bianco secco
2 dl panna fresca
1 ciuffo prezzemolo riccio
quanto basta sale e pepe
Rösti
4 patate farinose
50 g burro
0,5 dl olio di semi
100 g di lardo e spalla di maiale
sale e pepe
Preparazione
Per la preparazione della carne: eliminare la
parte di grasso da 200 g di rognone di vitello
e tagliarlo a fettine da circa 5 mm di spessore. Tagliare 500 g di scamone di vitello a
striscioline. Infarinare le carni e rosolarle per
2 minuti a fuoco vivo in una padella unitamente a 50 g di burro e 0,2 dl di olio di semi,
insaporire con sale e pepe e conservarle. Per
la preparazione della salsa: sbucciare ed affettare sottilmente 1 cipolla. Tagliare a fettine
250 g di champignons freschi.Nella stessa
padella in cui si è cotta la carne aggiungere
e far sciogliere 20 g di burro, unire la cipolla
e gli champignons e rosolarli per 2 minuti,
innaffiandoli con 2 dl di vino bianco secco.
Continuare brevemente la cottura facendolo
evaporare di ¾, unire 2 dl di panna fresca
e farla ridurre della metà, regolare di sale e
di pepe. Unire la carne conservata separatamente e spolverare il tutto con un poco di
prezzemolo riccio tritato. Coprire e conservare al caldo.
4.
G. Leopardi: “La sera del dì di festa” v.
43-46:
“… ed alla tarda notte, un canto che s’udia
per li sentieri lontanando morire a poco a poco, già similmente mi stringeva il core.
Scuola Svizzera Milano e Cadorago (Como)
Serate informative per genitori
di bambini da 2 a 7 anni
Milano, Via Appiani 21 (Piazza Repubblica MM3)
Martedì 20 novembre 2012, ore 19.30
Iscriversi p.f. alla segreteria, tel. 02 655 57 23, dalle ore 8.30 alle ore 13.00 dal lunedì al
venerdì oppure [email protected]
Cadorago (Como), Via Plinio 2
Martedì 13 novembre 2012, ore 19.30
Lunedì 26 novembre 2012, ore 19.30
Inscriversi p.f. alla segreteria, tel 031 90 32 97, dalle ore 8.30 alle ore 13.00 dal lunedì al
venerdì oppure [email protected]
La partecipazione non costituisce impegno.
Non decidete sulla scuola prima di aver confrontato!
­ 10
N. 10, ottobre 2012
Alla Società Svizzera di Milano
Natale dei bambini
sabato 15 dicembre 2012
Cari Amici della Comunità Svizzera, la ricorrenza che tutti i bambini attendono con più
trepidazione si avvicina velocemente e anche
quest’anno “Babbo Natale” ci ha promesso
che verrà a festeggiare con noi il NATALE
DEI BAMBINI, sabato 15 dicembre 2012
alle ore 15.00, presso la Società Svizzera,
al terzo piano di Via Palestro 2 (Piazza Cavour), Milano.
In attesa che arrivi “Babbo Natale” con il suo
sacco colmo di doni, un gruppo di allievi della
Scuola Svizzera di Milano ci allieterà con un
programma natalizio.
Con il prezioso contributo della Banca dello
Stato del Cantone Ticino e con il sostegno
della Camera di Commercio Svizzera in Italia, Vi invitiamo a partecipare a questa nostra
tradizionale iniziativa che si estende a tutti i
bambini, figli o nipoti di nostri Soci, ed a tutti
i bambini di nazionalità svizzera, anche figli di
non Soci della nostra Società, nati dal 2000 al
2009 ovvero tra i 3 ed i 12 anni. Tutti i bambini, debitamente iscritti riceveranno un regalo.
Per le iscrizioni Vi preghiamo di compilare il
modulo d’iscrizione che potete scaricare dal
nostro sito internet www.societasvizzera.it
Reformierte
Gottesdienste
in Mailand a Milano
Culti Riformati
Culti Riformati
mensili
alla casa di riposo svizzera
Fondazione “La Residenza”
Via Lazzari, 25 – 21046 Malnate
tel. 0332 42 61 01
domenica 28 ottobre
domenica 25 novembre
domenica 23 dicembre
ogni volta alle ore 17.00 (pomeriggio)
inoltre il 25 novembre
alle ore 16.00
(pomeriggio, prima del culto)
piccola conferenza
sulla storia protestante in Italia
con il pastore Robert Maier
Gita e nuovi
appuntamenti
e inviarlo entro lunedì 3 dicembre 2012
alla nostra segreteria [email protected] e/o per posta alla Società Svizzera Via Palestro 2, 20121 Milano. Trascorsa
tale data non sarà più possibile prendere in
considerazione altre iscrizioni per ragioni organizzative.
Per ulteriori informazioni: tel. 02 760 00 093;
fax 02 454 73 511 dal lunedì al venerdì dalle
14.00 alle 19.00.
Per l’acquisto dei doni contiamo molto sulla
generosità dei nostri Soci e dei nostri Connazionali! Pur avendo o meno figli o nipoti iscritti
alla festa, ci permetterete di renderla ancora
più bella ed allegra con il Vostro contributo
che potrete farci avere tramite bonifico bancario sul nostro conto corrente n. 10052,28
presso la Banca Monte dei Paschi di Siena,
filiale di Milano ag. 62 di Piazza Cavour.
Coordinate IBAN: IT 86 K 01030 01661
000001005228 BIC: PASCITM1645.
Nell’esprimerVi anticipatamente la nostra viva gratitudine, Vi inviamo i nostri più cordiali
saluti.
Il Presidente
J. P. Hardegger
Chiesa Cristiana Protestante in Milano
Sono invitati tutti i riformati a partecipare
le prossime date sono le seguenti:
Circolo Svizzero Sondrio e Alto Lario
Die nächsten Termine/
le prossime date
domenica 4
domenica 18
domenica 25
domenica 9
novembre
novembre
novembre
dicembre
ogni volta alle ore 10.00 di mattina
Pastore riformato
Robert Maier
Piazzale Susa, 14 – 20133 Milano
Tel. 02 73 37 51 – Cell. 339 146 62 68
E-mail: [email protected]
È stata una giornata all’insegna dell’allegria,
quella che abbiamo trascorso domenica 16
settembre 2012 ai crotti di Villa di Chiavenna.
Dopo un buon pranzo ci siamo trasferiti sotto
i castagni dove il nostro DJ Mattia ci ha intrattenuti con la sua musica e una splendida
esibizione di ballo latino-americano. Il nostro
caloroso ringraziamento va a Mattia per il suo
apprezzatissimo contributo.
Nel corso del pomeriggio mentre alcuni di noi
si cimentavano nelle danze, altri si intrattenevano in amabili conversazioni, altri ancora si
sfidavano nelle gare di bocce.
Grazie a tutti per la meravigliosa domenica!
I prossimi appuntamenti sono previsti
come di seguito:
–10 novembre Pizzahock Morbegno, Pizzeria Eden dalle ore 19.30.
–9 dicembre Chlaushock a San Cassiano Cà
Vegia.
Vi preghiamo di confermare per la pizza entro il 5.11.2012 e per il Chlaushock entro il
1.12.2012 contattando:
–Margrit tel. 346 37 23 214
E-mail: [email protected]
–Rita tel. 0344 32 840 (orari pasti).
E-mail: [email protected]
–Esther tel. 0343 49 178 (orari pasti).
Ricordiamo che il circolo è sempre aperto ai
nuovi soci.
Un cordiale saluto.
Il comitato
­
11
N. 10, ottobre 2012
Zweites Jahr an der Schweizer Schule in Caslino
Endlich wieder Schule!
Auch in diesem Jahr war der erste Schultag
wieder besonders spannend, nicht nur für die
neuen ABC-Schützen.
Pünktlich um 8 Uhr starteten wir mit der 2.
Klasse in unser 2. Schuljahr in Caslino. Die
Wiedersehensfreude war riesig und es wurde viel von den Ferien erzählt. Schön, dass
sich Kinder noch so auf den ersten Schultag
nach den langen Sommerferien freuen. Eine Stunde später durften wir unsere neuen
Klassenkameraden mit einer Sonnenblume
begrüssen. Wie praktisch, dass wir genau 8
Kinder der 2. Klasse und 8 Erstklasskinder
haben – so durfte jeder ein Kind über die bisher verborgene Treppe nach oben begleiten.
Mancher war anfangs noch etwas skeptisch,
doch inzwischen fühlen sich alle recht wohl in
unserer jahrgangsgemischten Klasse.
Wir wünschen allen Schülern und Eltern ein
erfolgreiches Schuljahr. Wir hoffen, dass alle Erwachsenen sich so auf ihren ersten Arbeitstag nach dem Urlaub freuen, wie unsere
Schüler auf den ersten Schultag!
Ursula Leitenberger – Primarschule
Der erste Kindergartentag am 3 septtember 2012 war für viele ein langersehntes Wiedersehen mit Freunden
und Lehrerinnen. Für Einige war es
aber auch der allererste Kindergartentag. Alles wurde erstmals inspeziert
und aus den Schränken gezogen und
natürlich auch probiert: die Wasserfarben am Mahltisch, Kaffeekochen in der
Puppenecke; die Autos in der Bauecke und die tolle Rutsche im Garten.
In einem grossen Stuhlkreis wurden
dann alle mit einer kleinen Willkommensmedaille ganz herzlich begrüsst
und zusammen gesungen… “ich warte
schon, ich warte schon und freue mich
auf Dich”!
Ab Oktober, wenn alle Kinder gut
eingewöhnt sind, startet der Kindergarten mit dem Thema – Wir sind
Kinder einer Erde – eine Reise um
die Welt!
Mirjam Toteff – Kindergarten
­ 12
N. 10, ottobre 2012
Circolo Svizzero e Rome Swiss Network
Percorso formativo gratuito su Wordpress
per studenti e membri del Circolo Svizzero
È stato istituito per l’anno sociale 2012 – 2013
un percorso formativo gratuito su Wordpress
rivolto agli studenti della Scuola Svizzera ed ai
Soci del Circolo che vogliono apprendere nozioni per l’utilizzazione di una piattaforma sito web.
È richiesta una competenza di base sull’utilizzo
di Internet e di sistemi di videoscrittura. Il fine
del corso Wordpress è quello di formare professionalità valide per l’utilizzo e l’aggiornamento
di un portale (CMS Content Management Sistem) realizzato con Wordpress. Il percorso
ha l’obbiettivo di trasferire le competenze di
base per l’utilizzo di questa tecnologia, anche
allo scopo di selezionare giovani studenti in
grado di collaborare attivamente – ed in maniera competente – al portale dell’Associazione.
I moduli verranno così articolati: 1) Scrivere
e comporre, indicazioni di base sul linguaggio
HTML; 2) Grafica, temi e fogli di stile; 3) Immagini, grafica; 4) Disegnare un percorso di
lettura; 5) Analizzare le statistiche di un sito;
6) Funzioni avanzate (plugin); 7) Server, FTP;
8) password e aspetti relativi alla sicurezza; 9)
Misurare, valutare, migliorare.
Gli incontri si terranno con frequenza mensile
ed avranno una durata di 1h e 30’. Non si tratterà tanto di lezioni frontali, quanto di momenti di
coordinamento; le attività didattiche vere e proprie si svolgeranno on-line con l’utilizzo di risorse pubbliche e gratuite. I partecipanti debbono
impegnarsi a portare a termine il corso ed a
svolgere i compiti online che saranno assegnati. Al termine del corso ogni partecipante avrà
costruito un piccolo portale. Una giuria valuterà
i risultati ottenuti: i primi due studenti classificati saranno invitati a collaborare con il portale
dell’Associazione a fronte della assegnazione
di una borsa che comprenda un piccolo rimborso spese (€ 500 per un anno a persona).
Gli interessati potranno annunciarsi alla e-mail:
[email protected] – www.romeswiss.net
Calendario degli incontri con l’articolazione dei moduli del corso che si svolgeranno
presso la Scuola Svizzera di Roma in via Marcello Malpighi n. 14. Dalle ore 18.00
Alle ore 19.30:
Giovedì 25 ottobre 2012
Scrivere e comporre, indicazioni di base
sul linguaggio HTML;
Giovedì 15 novembre 2012
Grafica, temi e fogli di stile;
Giovedì 6 dicembre 2012
Immagini, grafica;
Venerdì 18 gennaio 2013
Disegnare un percorso di lettura;
Venerdì 8 febbraio 2013
Analizzare le statistiche di un sito;
Nell’ambito di “Helvetia Salus” e del Circolo Svizzero
Venerdì 8 marzo 2013
Funzioni avanzate (plugin);
Venerdì 12 aprile 2013
Server, FTP;
Venerdì 3 maggio 2013
password e aspetti relativi alla sicurezza;
Venerdì 24 maggio 2013
Misurare, valutare, migliorare.
Gli interessati potranno annunciarsi alla email: [email protected]
Circolo Svizzero a Roma
Verrà presentato a Roma
Prossime
il tariffario svizzero TARMED proposte
L’idea progettuale lanciata dal Circolo Svizzero
Roma di aggregare competenze e professionalità degli operatori sanitari svizzeri a Roma, sta
diventando realtà.
Dopo l’iniziale incontro del 29 febbraio u.s. si
è costituito un comitato promotore che, ideato
il nome “Helvetia Salus” e sviluppato il logo, si
è interfacciato con la Cassa Medici in Svizzera
per ottenere l’accreditamento diretto delle prestazioni sanitarie.
A tale scopo, il 25 ottobre p.v. dalle 16 alle 20
verrà ospitato a Roma il responsabile della Regione Svizzera Italiana della Cassa Medici, che
illustrerà dettagliatamente il tariffario ufficiale
TARMED e le relative modalità di fatturazione
tramite software dedicato.
Il tariffario sarà lo strumento obbligatorio ed
univoco che verrà utilizzato per le prestazioni
erogate da ciascun sanitario aderente al pro-
getto; da qui l’importanza per chi concretamente interessato di essere presente alla riunione.
Al fine di organizzare al meglio l’incontro, invitiamo i Sanitari che vogliono aderire al progetto di
annunciare la loro presenza entro il 15 ottobre
alla e-mail [email protected].
In occasione della riunione del 25 ottobre
p.v., sarà inoltre possibile perfezionare l’adesione al Circolo, che continuerà a patrocinare
l’iniziativa.
Comitato Promotore
Cristiano CENSORI tel. 349 688 24 41
Gabriele QUIRICI tel. 339 276 29 37
Giovanni RISTORI tel. 338 742 83 70
Fabio TREBBI tel. 339 458 341 7
Irene VILLA SANTA tel. 338 524 07 03
Massimo ZALA tel. 328 542 11 91
www.helvetiasalus.it
(per partecipare agli eventi è necessario essere Soci ed è gradito un cenno di prenotazione presso la Scuola Svizzera 06 440 21 09
oppure [email protected]):
Mercoledì 24 ottobre ore 18.00
Conferenza: via Francigena
Appuntamento alla Casa Svizzera di Roma –
via Marcello Malpighi, n. 14.
Adelaide Trezzini, fondatrice e Presidente
dell’”Association Internationale via Francigena” per la valorizzazione culturale e turistica
delle vie di pellegrinaggio per Roma, ci presenterà il suo “secondo quaderno Via Francigena”, recentemente pubblicato; ci parlerà
della ricerca eseguita sul Borgo fortificato di
Cesano, quale ultimo lembo nord della Città
di Roma, sul percorso dei pellegrini della
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13
N. 10, ottobre 2012
Cordoglio per la scomparsa di Jean-Léon Steinhauslin
Via Francigena e della sua importanza tra il
1000 e 1400.
Il Circolo Svizzero di Firenze
riprende le proprie attività
Mercoledì 24 ottobre ore 19.00
Assemblea Generale
Appuntamento alla Casa Svizzera di Roma –
via Marcello Malpighi, 14.
Al termine dei lavori la serata del nuovo anno
sociale, si concluderà con la tradizionale cena offerta ai soci.
Per motivi organizzativi sarà gradito un cenno di prenotazione entro giovedì 18 ottobre
2012 allo 06 440 21 09 (Scuola Svizzera
Roma) oppure e-mail: [email protected]
Dopo la lunga pausa estiva è tempo per il Circolo Svizzero di Firenze di pianificare i primi
appuntamenti della stagione 2012/2013.
Il comitato si è riunito verso la metà di settembre per riprendere i contatti e per studiare nuove iniziative autunnali.
Per il momento è in via di definizione un incontro col Circolo Svizzero di Roma, che
dovrebbe venire a Firenze alla fine di ottobre
per una visita alla basilica di Santa Croce.
Quella potrebbe essere l’occasione per un
incontro, abbastanza inedito e in ogni caso
estremamente interessante, visto che iniziative di questo tipo non mancano mai di
generare idee e spunti per le future attività.
Ricordiamo come in un recente passato il
Circolo Svizzero di Firenze abbia ripetutamente incontrato i soci del Circolo di Bologna, sia in territorio toscano sia in territorio
emiliano.
Ordine del giorno:
Nomina del Segretario verbalizzante
Nomina di due Scrutatori
Relazione del Presidente sulla Gestione
2011/2012
Presentazione del conto economico e del bilancio dell’esercizio 2011/2012
Relazione dei Revisori dei Conti
Elezioni del Presidente, del Comitato e dei
Revisori dei Conti
Presentazione del programma per l’anno sociale 2012/2013
Varie ed eventuali.
Colonia Svizzera di Roma
Le riunioni dell’Ouvroir
per l’anno 2012 - 2013
Le Signore dell’Ouvroir si incontreranno nei locali della Scuola
Svizzera di Roma, via Malpighi 14, dalle ore 16.30 alle ore 18.00
circa.
Mercoledì
7 novembre 2012
Mercoledì
28 novembre 2012
Mercoledì
23 gennaio 2013
Mercoledì
20 febbraio 2013
Mercoledì
20 marzo 2013
Mercoledì
17 aprile 2013
Mercoledì
8 maggio 2013
Mercoledì
5 giugno 2013
Un cordiale arrivederci! Vi aspettiamo!
Eveline Degli Abbati
La scomparsa
di Jean-Léon Steinhauslin
Alla fine di luglio è mancato Jean-Léon Steinhauslin, figura importante ed esponente di
una famiglia che a Firenze ha dato sempre
molto (ricordiamo il fondamentale ruolo che
suo padre Carlo ebbe durante gli anni del
secondo conflitto mondiale). Per anni, JeanLéon Steinhauslin restò alla guida della banca di famiglia, una banca di grandi tradizioni
a Firenze, prima che l’istituto passasse in
altre mani.
Jean-Léon Steinhauslin partecipò attivamente alle vicende di varie istituzioni svizzere
a Firenze, dando un decisivo contributo di
esperienza e di capacità gestionale.
Alla famiglia Steinhauslin vanno le sincere
condoglianze del Circolo Svizzero fiorentino.
David Tarallo
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infortuni internazionale
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il mondo
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­ 14
N. 10, ottobre 2012
Grazie alla forza catalizzatrice del Porto franco
La Comunità Evangelica di Confessione
Elvetica da 230 anni nel cuore di Trieste
Il 2012 è stato l’anno nel quale alcune comunità, etniche e religiose, hanno celebrato l’
anniversario della loro presenza in città.
Questa concomitanza ha una comune origine
nella proclamazione nel 1719 del Porto franco. Il fascino delle potenzialità di sviluppo in
esenzione doganale, ha esercitato un’azione
catalizzatrice, in quell’epoca e nella nostra
città, su popolazioni di provenienze diverse
come i greci, gli armeni, i serbi e, appunto,
gli svizzeri.
All’interno della comunità svizzera, da sempre
esempio di convivenza di differenti religioni,
erano ben rappresentati gli evangelici riformati di confessione elvetica.
Il 7 gennaio 1782, grazie all’Editto di Tolleranza di Giuseppe II (1781), essi, ottenuta la personalità giuridica, si costituirono ufficialmente come Comunità Evangelica di Confessione
Elvetica e poterono praticare pubblicamente
il culto.
Tre anni più tardi, tramite una colletta, la Comunità acquistò all’asta l’antica chiesa scon-
Basilica di San Silvestro, del XII secolo.
sacrata di San Silvestro “gioiello di grazia e
umiltà” come la definì il professor Silvio Rutteri
eminente studioso della cultura triestina.
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Da duecentotrenta anni la nostra Comunità
celebra il Culto nella stessa chiesa, pregando
circondata dalla serena, silenziosa spiritualità
della sua architettura romanica, nel cuore di
Trieste.
Quando nella sala Veruda di palazzo Costanzi
finiva la vostra mostra “La comunità svizzera a
Trieste dal ‘700 al ‘900” (1 marzo – 15 aprile
2012), che è anche il titolo dell’approfondito
e curatissimo libro di Giulio A. Cattaneo, Anne
Marie Graf Reina e Giuseppe Reina (Trieste,
Edizioni Italo Svevo, 2012), sono iniziate le
celebrazioni per portare all’attenzione della
città i 230 anni di presenza a Trieste della
Comunità Evangelica.
In particolare ci fa piacere ricordare le iniziative a carattere culturale che sono state realizzate.
La conferenza del professor Fulvio Ferrario
docente di Teologia Sistematica presso la
Facoltà Valdese di Teologia di Roma dal titolo
Praedicatio verbi Dei est Verbum Dei (la predicazione della parola di Dio, cioè della Bibbia,
è Parola di Dio). La conversazione a più voci
con il professor Gianfranco Hofer, Segretario
della Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia, che ha presentato i volumi antichi
custoditi nella nostra biblioteca, e dell’inserimento nel SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) della biblioteca stessa; l’intervento della
professoressa Enrica Cozzi, grande studiosa
degli affreschi della basilica, autrice tra l’altro
dello studio “affreschi inediti del XIV secolo
con storie di papa Silvestro e dell’imperatore Costantino nella chiesa di San Silvestro a
Trieste” e le conclusioni del Pastore dottor
Ruggero Marchetti che ha parlato del “presente della comunità elvetica”: la situazione
attuale, la Convenzione che regola i rapporti
tra la nostra Comunità e la Tavola Valdese, le
attività che si svolgono in basilica. Gli incontri
sono terminati con il seguitissimo concerto
d’organo del maestro Zudini.
Inoltre, iniziato nel mese di giugno, è stato
organizzato al sabato mattina, un ciclo di visite
guidate alla basilica, ad ingresso libero, che
sta suscitando un notevole interesse in città.
In occasione dell’importante anniversario sono stati infine realizzati, sulla storia della basilica e della Comunità, un dépliant illustrativo (da
cui è tratta questa immagine) e quattro pannelli didattici che sono stati collocati in chiesa.
Entro la fine di questo particolare anno per la
nostra storia, abbiamo ancora un progetto,
forse un po’ particolare per una realtà di chiesa, che è ancora in fase di realizzazione, per
cui, se vi farà piacere, saremo lieti di raccontarvelo in uno dei prossimi numeri.
Guia Toffoli
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15
N. 10, ottobre 2012
Alla presenza del Console Svizzero di Roma Mauro Gobbo
La Festa Nazionale celebrata
al Circolo Svizzero Cosentino
Il 28 luglio, baciati da una bellissima giornata
estiva, ci siamo avviati verso Lorica in un pullman organizzato per l’occasione, cogliendo
l’opportunità di visitare alcune rinomate località della Sila, tra le quali il villaggio di Silvana
Mansio, ammirando un paesaggio ancora incontaminato con greggi di animali in libertà.
Da Lorica ci portava una lunga seggiovia sulla
vetta del Monte Botte Donato a 1928 m di altezza, da dove si gode di un panorama spettacolare su una gran parte dell’altopiano silano
con i suoi boschi estesi e i laghi Arvo e Cecita.
Questa giornata era per tutti particolarmente
emozionante, in quanto aspettavamo l’arrivo
del Console di Roma, Mauro Gobbo, accompagnato dal futuro Presidente del Circolo di
Reggio Calabria, Claudio Coletta.
Il pranzo si è svolto presso il Ristorante “Il Brillo Parlante” nella stupenda località di Lorica
sul lago d’Arvo, dove siamo stati accolti dal
Sindaco di Pedace, Dr. Stanislao Martire e dal
Sindaco di Spezzano Piccolo, D.ssa Beatrice
Il Console di Roma, Mauro Gobbo con la presidente e alcuni soci.
Valente e consorte. L’accoglienza e la ristorazione così come il servizio
sono stati ineccepibili. L’addobbo con bandierine, candele, lampioncini
tipici e segnaposti è stato autorizzato con grande disponibilità da parte
dei gestori del ristorante. Era quasi un momento solenne quando il Console di Roma insieme al Sindaco di Pedace hanno stappato e servito una
bottiglia di Prosecco. Il Presidente della Provincia di Cosenza, On. Mario
Oliviero e l’Assessore Provinciale, Pietro Lecce, hanno voluto esprimere
la loro vicinanza attraverso la Sig.ra Lida Micieli che ha consegnato una
targa alla Presidente Maja Domanico-Held ed alcuni elaborati fotografici
delle Provincia di Cosenza al Console di Roma, Mauro Gobbo.
Molto emozionante era il momento del canto di tutte le strofe dell’Inno
Nazionale, tutti insieme, rigorosamente in piedi.
La splendida giornata si è conclusa in un clima di grande cordialità
Il Mensile
con una
tiraturacopie
di 25.000ecopie
Il Mensile che
con unache
tiratura
di 25.000
fratellanza, come ha sottolineato il Console Mauro Gobbo nel suo
raggiunge
49.000
svizzeri
residenti in Italia.
raggiunge 49.000
svizzeri
residenti
in Italia.
discorso, brindando e cantando sottobraccio (“schunkelnd”), come è
tradizione svizzera, intonando delle canzoni tipiche della nostra patria.
una Azienda?
nuova Azienda?
Sei unaSei
nuova
nuovi Clienti?
Cerchi Cerchi
nuovi Clienti?
FATTI “SPAZIO”
FATTI “SPAZIO”
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Maja Domanico-Held
Presidente del Circolo Svizzero Cosentino
Per informazioni
e prenotazioni
Per informazioni
e prenotazioni
UfficioMediavalue
Pubblicità Mediavalue
Ufficio Pubblicità
via G.
2 - 20149 Milano
via G. Biancardi,
2 -Biancardi,
20149 Milano
Tel. +39
02- 8945
9763
- Fax +39
02 8945 9753
Tel. +39 02 8945
9763
Fax +39
02 8945
9753
[email protected]
- [email protected]
[email protected]
- [email protected]
www.mediavalue.it/gazzetta-svizzera
www.mediavalue.it/gazzetta-svizzera
Foto ricordo del gruppo che ha partecipato all’escursione.
­ 16
N. 10, ottobre 2012
Presieduto da Claudio Coletta e sostenuto dal Console Renato Vitetta
Costituito il nuovo Circolo Svizzero
“Magna Grecia” a Reggio Calabria
Domenica 16 settembre 2012, si è costituito il nuovo Circolo Svizzero “Magna
Grecia” – Reggio Calabria.
Oltre i tanti veri protagonisti della giornata, ovvero i nuovi soci – tra cui Renato Vitetta, Console Onorario di Svizzera in Calabria, il quale ha
presieduto i lavori di presentazione della nuova
iniziativa –, sono stati presenti Irène BeutlerFauguel, Presidente del Collegamento Svizzero in Italia, Mauro Gobbo, Console di Svizzera
presso l’Ambasciata di Roma, i quali sono intervenuti – oltre che partecipando in maniera
fattiva all’organizzazione della manifestazione
personalmente ed attraverso il contributo dei
rispettivi staff – spiegando prerogative e competenze delle organizzazioni che vengono da
loro dirette e coordinate, e congratulandosi
con tutti i soci per la creazione del neonato
Circolo. Era inoltre presente e graditissima
ospite, con una rappresentanza della propria
Associazione, la signora Maja Domanico Held,
Presidente del Circolo Svizzero Cosentino.
Oltre alle Istituzioni Elvetiche, è stato presente
il dottor Antonio Eroi, Presidente del Consiglio
provinciale di Reggio Calabria, nonché rappresentante degli enti locali a livello nazionale,
presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo, il
quale dopo essere rimasto piacevolmente impressionato, dalla compattezza del neonato
gruppo di soci, ed aver condiviso pienamente
i principi e valori fondanti l’Associazione, ha
invitato subito il Presidente e tutto il Circolo, a
collaborare su temi di comune interesse.
La giornata, iniziata a metà mattinata in un
clima gioviale e spumeggiante, è proseguita
con la piena compartecipazione dei convenuti,
circa 45 concittadini – oltre le istituzioni ed i
rappresentati della stampa presenti – i quali,
diretti con simpatia da Claudio Coletta, nuovo Presidente e promotore dell’Associazione,
con il supporto del Console Onorario di Calabria Renato Vitetta da sempre sostenitore
appassionato dell’iniziativa, hanno prima dato
il proprio assenso all’idea di costituire il nuovo
club, per poi partecipare personalmente alla
nascita del Circolo, approvando lo Statuto, costituendo il primo Consiglio Direttivo ed, infine,
sottoscrivendone l’Atto Costitutivo.
Il tavolo presidenziale durante l’assemblea costitutiva del nuovo Circolo.
Un aspetto di primaria importanza del nuovo
Circolo, è l’eterogeneità delle generazioni di
svizzeri aderenti ad esso, con una nutrita presenza di giovani e giovanissimi, a cui il Circolo
presterà particolare attenzione, in qualità di
futuri custodi delle tradizioni e della cultura
svizzere. È infatti stato bello e ricco di significati, vedere seduti allo stesso tavolo vecchi
e nuovi amici, bambini, giovani ed adulti che
si confrontavano allegramente sulle proprie
origini, sulle proprie idee, sulle proprie prospettive ed attese in merito al nuovo club.
Tale eterogeneità costituisce la ricchezza dalla quale il Comitato Direttivo, ha già avuto la
fortuna di attingere; infatti esso e’ composto
da Consiglieri di tutte le fasce d’età. Lo stesso
Presidente è appena divenuto trentottenne.
Da sottolineare assolutamente è che il “membro aggiunto” del Comitato, l’Assemblea, ha
già espresso la volontà di partecipare attivamente ai lavori del circolo: molti dei soci,
seppur non facenti parte del Direttivo, hanno
dato la loro disponibilità al Presidente a collaborare in prima persona a dei progetti, oltre
ad averlo coadiuvato nell’organizzazione dei
lavori del meeting costitutivo; insomma è nata
una gran bella squadra, un vero team costituito da bellissime persone.
Dopo tante emozioni, intervallate da qualche
passeggiata sullo splendido lungomare di
Reggio Calabria, culminate in un piacevole
pranzo conviviale che ha permesso ai presenti di continuare assieme con spirito veramente festoso la giornata, ci si è salutati con un
perentorio arrivederci a molto presto!
Oltre i soci, che hanno dato sostanza con la
loro presenza, alla progettualità fin qui realizzata, il Presidente ha voluto ringraziare in
particolar modo tutte le istituzioni che in loco
ed a livello centrale, hanno contribuito all’organizzazione dell’evento.
Si ricorda che i concittadini interessati ad
iscriversi al club, possono contattare Claudio
Coletta, chiamando il numero telefonico 347
13 91 445, oppure inviando una e-mail all’indirizzo e-mail: circolosvizzeromagnagrecia@
gmail.com
­
17
N. 10, ottobre 2012
Votazioni cantonali del 23 settembre
Anche Basilea Campagna decide
di abolire i forfait fiscali
Contrariamente a quanto votato da Basilea Campagna (il 61% dei cittadini ha rinunciato alle agevolazioni per ricchi stranieri), nel Canton Berna i benefici fiscali a favore
dei circa 230 super-ricchi resteranno. Ma i criteri di ammissione si inaspriscono.
Basilea Campagna invece ha deciso di abolire
i forfait fiscali per i ricchi stranieri. L’iniziativa
del PS è stata accolta con 39’861 voti contro
24’967. Il Governo e il Parlamento avevano
proposto di mantenere l’imposta secondo il
dispendio aumentando a 400mila franchi il reddito minimo e moltiplicando per sette, e non
più per cinque, le spese di residenza. I cittadini
però hanno bocciato l’idea con con 32’256 voti
contro 30’094. L’esito della decisione non sorprende troppo: il Parlamento cantonale aveva
sostenuto la proposta socialista con 42 voti
contro 37. Solo il PLR e l’UDC si erano opposti.
Inoltre nel Cantone solo 16 persone beneficiano di questo regime fiscale e pagano in totale
1,7 milioni di franchi di imposte. L’abolizione
dei forfait ha quindi un impatto limitato, se si
pensa che l’introito fiscale totale del Cantone
per le persone fisiche ammonta a 986 milioni
di franchi. Basilea Campagna è il quinto Cantone
ad abolire i “privilegi fiscali” per ricchi stranieri
dopo Zurigo (2009), Sciaffusa (2011), Appenzello esterno (2012) e Basilea Città (2012). In
Svizzera sono circa 5mila i ricchi stranieri che
non svolgono un’attività lucrativa e versano in
totale poco meno di 700 milioni di imposte calcolate secondo il sistema dei forfait. Le Camere
federali si sono pronunciate a favore del mantenimento del forfait, ma a condizioni inasprite.
Berna mantiene i forfait
A Berna l’elettorato ha respinto con il 66,5%
dei voti l’iniziativa per l’abolizione lanciata dai
partiti di sinistra, ma ha accettato con il 52,9%
il controprogetto che inasprisce i criteri di ottenimento della cosiddetta “imposizione secondo
il dispendio”. La proposta del Gran Consiglio
prevede un raddoppio, a 400mila franchi, del
reddito minimo imponibile per la concessione
del forfait fiscale e porta la base di calcolo dal
quintuplo al sestuplo delle spese abitative (pigione o del valore locativo). Secondo i dati forniti ai
votanti nell’opuscolo informativo, si contavano
nel 2009 215 persone soggette al regime dei
forfait, le quali pagavano in tutto 22 milioni di
franchi. L’iniziativa era osteggiata soprattutto
nell’Oberland bernese, dove soggiornano – per
lo più nella regione di Gstaad – i contribuenti
privilegiati. A favorire il rigetto dell’iniziativa è
certamente il fatto che non si limitava a colpire
i ricchi stranieri, ma penalizzava buona parte
dei contribuenti. Essa chiedeva infatti che
fossero revocati gli sgravi generalizzati decisi
nell’ambito della revisione 2011/2012 delle imposte cantonali. Avrebbe dunque comportato
un aumento dell’imposta sul reddito per tutti i
contribuenti senza figli, anche quelli a basso e
medio reddito. In tutto circa 100mila persone
avrebbero dovuto pagare più tasse. L’iniziativa
proponeva inoltre un aumento da 7 a 8mila franchi della deduzione per i figli, che è stata inclusa
nel controprogetto del Parlamento.
Sì nei Grigioni, no a Neuchâtel
In 13 Cantoni si è votato ieri su oggetti a carattere locale. Fra i risultati di spicco figurano il no
al progetto ferroviario TransRun a Neuchâtel,
il sì grigionese alla riforma territoriale, l’abolizione del referendum propositivo nel Canton
Zurigo, l’introduzione della scuola dell’infanzia
obbligatoria nel Canton Uri. Grosso smacco a
Neuchâtel per le autorità cantonali: il megaprogetto ferroviario TransRun (costo: 919 milioni) è
stato bocciato con appena 392 voti di scarto.
Il capoluogo e La Chaux-de-Fonds non saranno
così collegati in futuro da una linea più rapida
che avrebbe consentito di dimezzare il tempo di
viaggio. I grigionesi hanno accettato la riforma
territoriale. I voti a favore sono stati 31’788 contro 9’410. La necessità della riforma, realizzata
attraverso una revisione parziale della Costituzione, non era contestata. Gli attuali 11 distretti,
le 14 corporazioni regionali, i 39 circoli e i circa
400 consorzi saranno sostituiti da nuove regio-
ni. La nuova ripartizione riprende a grandi linee
quella dei distretti. I compiti, le competenze e
le strutture delle nuove regioni sono da definire.
A Zurigo, a sei anni dalla sua introduzione, il
referendum propositivo viene abolito: la modifica costituzionale, sostenuta dall’UDC, è stata
approvata dal 59,6% dei votanti. Il referendum
propositivo rimane così in vigore soltanto nel
Canton Berna e a Nidvaldo. Tutti i piccoli urani
dovranno in futuro frequentare la scuola dell’infanzia: l’elettorato ha approvato una modifica in
tal senso della costituzione e della legge scolastica. I Grigioni rimangono così il solo Cantone
a non prevedere l’obbligatorietà del ciclo prescolastico.
Sì allo svincolo di Bellinzona
Nel canton Ticino il popolo ha accettato di misura (50,84% di sì) un credito di progettazione
di uno svincolo autostradale a Bellinzona, contro il quale i Verdi avevano lanciato il referendum. Il popolo ha invece respinto (60,72% di
no) un’iniziativa della Lega dei ticinesi che voleva
introdurre un sussidio cantonale per gli anziani che sono già al beneficio delle prestazioni
complementari AVS. La grande maggioranza
ha seguito le raccomandazioni del governo e
del Parlamento cantonali che non ritenevano
opportuna una simile misura.
Infine è stato accettato (71,66% di sì) l’inserimento nella Costituzione cantonale l’incompatibilità tra le cariche di governo e delle autorità
giudiziarie cantonali e federali.
Elezioni in cantoni e comuni
Perdite radicali a Sciaffusa
Sinistra avanti a San Gallo
Nel canton Sciaffusa, in occasione del rinnovo
dei poteri cantonali, i radicali hanno perso tre
seggi in Gran Consiglio. Un seggio è stato perso anche dai socialisti e uno dai Verdi liberali.
L’UDC, il PDC, i giovani UDC e altri partiti minori hanno mantenuto le loro posizioni. Il grande
vincitore delle elezioni cantonali risulta quindi
la Lista Alternativa che guadagna due seggi e
porta la sua rappresentanza a cinque mandati.
Altri partiti minori guadagnano un seggio.
Nel canton San Gallo, i socialisti hanno invece
guadagnato tre seggi, portando la loro rappresentanza a 18, nel Consiglio comunale della
capitale. Anche i Verdi hanno guadagnato un
seggio e salgono a 6, mentre i Verdi liberali hanno mantenuto le loro posizioni a 4 seggi. La sinistra ecologista occupa così 28 dei 63 mandati
nel Consiglio comunale. E si avvicina di molto
alla tradizionale maggioranza borghese della
città. Perdono infatti due seggi i liberali-radicali
e l’UDC e un seggio il PDC, mentre guadagna
un seggio il Partito borghese democratico che
entra per la prima volta nel Parlamento cittadino. Il Partito evangelico (2 seggi) mantiene
le posizioni, così come il Gruppo politico delle
donne (1 seggio).
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N. 10, ottobre 2012
Elenco sostenitori Gazzetta Svizzera del 1° Semestre 2012
E härzlich’s Danke Schön
Uno dei più importanti doveri che ho, è il
ringraziare i nostri sostenitori, coloro che ci
aiutano con 50 Euro e più di contributo. Poter
contare su questi lettori è una grande gioia
per me, ma anche per tutti i miei colleghi che
mi aiutano a mantenere viva la Gazzetta Svizzera. Ci da la motivazione, nonostante tutte
le difficoltà, di andare avanti!
Purtroppo abbiamo ricevuto da parte delle
Poste Italiane circa il 30% di cedoli bollettini
pagati in meno rispetto al risultato dei pagamenti sul conto postale. Cosi sappiamo già
che l’elenco dei sostenitori non è completo.
Me ne rammarico e chiedo scusa a chi è coinvolto in questo disguido. Magari mi comunicate via E-mail il vostro pagamento in modo
che possiamo completare in modo corretto il
primo elenco dell’anno prossimo.
Arwed G. Buechi
Presidente, Associazione Gazzetta Svizzera
HURZELER WALTER
500
MARI GIOVANNI
400
FRAZZETTO VALENTINA
FOLLONICA
300
VESCO CARLO
300
ARHIP CRISTI ADRIAN
SAN MARTINO D/LUPARI 200
ASSOCIAZIOE UNIONE ELVETICA
200
FELDER HANS
MANSUE
200
STEINHAEUSLIN JEAN LEON FIRENZE
200
MULLER-VITALI GIACOMINA
166
CISERI CESARE
FIRENZE
150
Meyer - Garofalo Maria
150
VON ARX WALTER
150
WEBER GIOVANNI
FIRENZE
150
LUFI HEINZ
LUGAGNANO VAL D’ARDA 130
MANCINI-HOFER G.
125
DELLA CASA EMILIO
MILANO
124
MANDURINO SYLVIE
ANCONA
124
SALA PAOLO
TORINO
124
SCHIFFERLE JEAN
CAPANNOLI
120
MINATEL ELISABETH
ORMELLE
118
AZARETTI BOLLA EMILIA
VARESE
100
BIANCHI MARIAGRAZIA
MILANO
100
BOERI LEONARDO
SAN REMO
100
BULLONI SERRA CARLO
PARMA
100
CHRISTEN GUILLERMO
LONIGO
100
CORTESI DANIELE
100
CORTI ANTONIO
MILANO
100
DE BELLIS THERESE
MIRANO
100
DECIO JACQUELINE
BERGAMO
100
DEFILLA LUCIANO
FIRENZE
100
DEFINTI GIANFRANCO
100
ESCHER RODOLFO
ROMA
100
FEDERICI PIO
ROMA
100
GIUSTI ENZO
100
GIUSTI PARASILITI SABINA
CATANIA
100
HOSPENTHAL ERWIN
FERMO
100
HUBER JORG-MICHAEL
100
JUNOD ERSILIA
VIGNONE
100
LEONE FERRUCCIO
ROMA
100
LI VORSI MARIE LOUISE
PALERMO
100
MEARINI EDITH
100
MERZ ROBERTO
MILANO
100
MEYER ROETSCHI
VIESTE
100
MEYER VON SC SIGISMONDO ROMA
100
NAPPI EDITH
LIVERI
100
PALERMO NARCISO
GIAVERA DEL MONTELLO 100
PAPETTI INDERBITZIN HELENA MILANO
100
PEDUZZI D./PAMPURI G.
100
PERUCCA GERTRUD
MILANO
100
PIANI ARIANE
LIVORNO
100
RAINONE DONATO
CASTEL SAN GIORGIO 100
ROSSETTI BRUNO
MONTEGROSSO D’ASTI
ROTOLONI AGNES
FOLIGNO
SCHELLENBAUM FRANCO
PINO TORINESE
STALDER/FRIEDRIC GUERLET
STUBER PIERA
SUTTER ARTURO
GENOVA
VALTELLINA SANDRA
PONTERANICA
VENCO MARIA LUISA
VARESE
VILLA ALESSANDRO
MILANO
VOEGELE LILIANE
TRIESTE
WIGET MARKUS
MILANO
WISS NOORLANDER H.
ZANONI MARIA CARLA
ZAVARITT WILLI
GORLE
PENNA SONJA
ROMA
D’ORIA LAMBA ELENA
MILANO
GRINDA LORY
SAN REMO
BOLLI ELISABETH
BONELLI EUGENIA
MILANO
COCO KATHARINA
ROSETO CAPO SPULICO
KRISMER THERESIA
CABELLA LIGURE
LEGLER GIAN CARLO
BERGAMO
ZANOTTA ALESSANDRO
UGGIATE TREVANO
BRENNER BRUNO
VERNOLE
BUHLER BARBARA
FURRER PATRIZIA
LAINATE
RUSSENBERGER J.-M.
ALBRECHT LUGLI ERNA
CAVALLASCA
BEUCHAT ANDRE’
ROMA
CADALBERT CLAUDIO
TRIESTE
CAPRIOLI ANGELINA
BASSANO DEL GRAPPA
FONTANA DE AGOSTINI LILIANA ROMA
KNECHTLE BERNHARD
PALAIA
MATHYS ELIA
MIANE
MEYER MICHELLE
MIASINO
RIZZI ANTONIO
SAN QUIRINO
SPINNLER MARIA
TORINO
VACCHIANI NADINE
BUJA
VIVARELLI SEVERINO
PISTOIA
BEUTLER B./FAUGUEL I.
PAOLETTI MARCO
FIRENZE
SALVADORI DORA
BONDO
VIGANÒ VITTORIA
PEDRINAZZI DORIS
CUGLIATE FABIASCO
BAZZANI MICHELINA
GENOVA
BETTIOLO SIMONE
VENEZIA
CARDINI FERNANDO ANTOINE FIRENZE
CLIVAZ IRENE
FORLI’
CORVI LUCA
MILANO
DEGLI ABBATI EVELINE
ROMA
FEHR PIETRO
MILANO
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
98
84
84
83
80
80
80
80
80
75
75
75
75
74
74
74
74
74
74
74
74
74
74
74
74
70
70
70
67
64
60
60
60
60
60
60
60
KIPPELE ROBERT
MILANO
MARON MARCO
PFERSICH MARIA CATERINA
BORGOMANERO
VESPA FRANZ
CAGLIARI
ZANARELLI RICCARDO
MILANO
SALVALAGGIO ALESSANDRA S.MARTINO DI LUPARI
PALLOTTA LUIGI
SPOLETO
BERTOLDO PRISKA
GENOVA
MOLTENI ERMANNO
SEAMON RANDOLPH
ROMA
CURCHOD DOMINIQUE
ABRAMENT SHIMON
MILANO
AMORINO CRISTIAN
PORPETTO
ANGELETTI GIULIANA
SAN DONA DI PIAVE
ANSERMET JEAN
MILANO
ARMONE MARGARITHA
VOLVERA
ARTIBANI PATRIZIA
ROMA
BALDINI ELISBETH
MOSCIANO SANT’ANGELO
BAMONTE PIETRO
BERGAMO
BARBLAN MASSIMO
FIRENZE
BARIATTI GERMAINE
GEMONIO
BATELLO MARCO
MILANO
BAUERT PETER
MILANO
BERGOMI GIOVANNA
SONDRIO
BERLANDA ANSELMO
TRENTO
BERNARDINO
BERTO CINO
ODERZO
BIANCHI EDWIN
SAMARATE
BIASUTTI ROBERTO
FRASCATI
BIAVASCHI DOMENICO
GORDONA
BIONDI A./VERI ‘ A.
BLATTNER RETO
BOENZLI PIETRO
CARAMAGNA PIEMONTE
BONER NELLO
FIORANO MODENESE
BONETTI ROBERTO
MILANO
BORELLI MARIE JEANNE
PISA
BRAENDLY SUSI LISELOTTE
MONTE SAN SAVINO
BRAGA AURELIO
UGGIATE TREVANO
BRAGA MARISA
LEGNANO
BRAGUGLIA LUCA
ROMA
BRAMBILLA LORENZO
MILANO
BRAZZOLA FLORIANO
MILANO
BREGA S./BAERTSCHI R.
BROGGINI PUGLIESE MARA
CASORATE SEMPIONE
BUACHE ALDO
GENOVA
BUECHI PATRICE
PORTOFERRAIO
BUERGISSER GIUSEPPE
MONTAIONE
BUFFOLO FRANCESCO
MONTESCUDO
BULLIARD BRUNA
CORREGGIO
BULLONI SERRA CLEIDE
PARMA
BUOGO ADRIANA
TORINO
CAMERANO MARCO
CASTELLANI RENGGLI GILBERTEBRUGHERIO
CASTRI VITO
MATINO
CATTANEO CRISTINA
MILANO
CATTANEO GIOVANNA
MILANO
CATTANEO MARIA VITTORIA
TORINO
CAVADINI LUIGI
VEDANO AL LAMBRO
CERRI FRANCO
MILANO
CICCARELLI DORETTE
FIRENZE
CIOTTI AGNESE
TORINO
CODARIN CHARLOTTE
RAPALLO
COLTURI VITTORIO
COMETTA MARCO
MILANO
CONTI BAKER CARLA
CALVADESE D.RIVIERA
CORRIERI YVONNE
CAMPORGIANO
CORSELLI GENEVIEVE
PALERMO
COSSALTER DORIS
S.MICHELE TAGLIAMENT
COSTAMAGNA GIORGIO
COURT MARQUES DANIELE
60
60
60
60
60
58
55
54
54
54
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N. 10, ottobre 2012
D’ANTICO VINCENZO
PARABITALE
DASOLI ALDO
RODENGO SAIANO
DE CHIARA VIOLETTE
AVIANO
DE MAS ADRIANA
VARESE
DE MOLO JACQUELINE
MONTECATINI TERME
DECASPER JOSEPH
MODENA
DELCHIAPPO HEDWING
BORGO VAL DI TARO
DELGROSSO PAOLA
FIRENZE
DELLA SPINA CLAUDIA
CERNOBBIO
DELLA VEDOVA SARA
CUGGIONO
DEMICHELI GIOVANNI
DEMO ELISABETH
VICENZA
DESCLOUX MIRIAM
PALAGIANELLO
DI SEGNI LOUISE
ROMA
DOLCI SILVA
TRADATE
DOTTA FRANCESCO
TREVISO
EGLOFF ANGELALBERTO
PADOVA
EICHHOLZER CARLO
PIASCO
ELMIGER WALTER
PIANENGO
ERCOLI ALESSANDRO
FIRENZE
FANTIN LUCIANA
POLCENIGO
FERRI MICHELINE
LORETO APRUTINO
FINK RIGALI SILVIA
VIGEVANO
FLUECKIGER MACI ELENA
CAMPI SALENTINA
FOSSATI ACHILLE
MILANO
FOSSATI PAOLO
MILANO
FURRER A./RIZZOLI M.
GANZ BERNARDO
MONTELPARO
GENEL NINO
TRIESTE
GHO AGNES
NOVARA
GIACCHINO GIUSEPPE
MILANO
GILARDI LORENZO
GIULIETTI CLAUDIO
FERMO
GODIGNA CLAUDIA
PONTASSIEVE
GRAF KURT
COMO
GRAZIANI MARIA CHRISTINA
SPELLO
GRECO GEORGETTE
TARANTO
GRISOSTOMI EMIDIO
FERMO
GUERTLER FABIENNE
CAMPIONE D’ITALIA
GUGLIELMETTI A.
GUIDARELLI ELEONORA
FIRENZE
GUIDI DUILIO
GROSSETO
HAAS PAOLA
HAAS RENE’
CORTE FRANCA
HACHEN ENRICO
MILANO
HAERRI JOCELYNE
BIBBONA
JEANMAIRET JOCELYNE
S.AMBROGIO GARIGLIAN
KAELLI LUISA
BERGAMO
KAPPELER HANS
CHIAVARI
KELLER PAUL
GENOVA
KENDA COSTANZA
MILANO
50
50
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50
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50
50
50
50
50
KUNG DISTEFANO IRENE
GRAMMICHELE
LANDI ALESSANDRA
BOCCA DI MAGRA
LANDOLT MARGRIT
CASSINA RIZZARDI
LECHNER GIGLIOLA
ARQUATA SCRIVIA
LENZIN CHRISTIAN
SCHIO
LIBISZEWSKI JEAN SERGE
AGAZZANO
LOVATI MARCO
MILANO
LUDRINI ADRIANA
SERIATE
MALAVENDA MARIANNE
CAMPO CALABRO
MALTA DORIS
CAPIAGO INTIMIANO
MANERA SUSANNA
POSSAGNO
MARCATO SERGIO
BESNATE
MARCHESI ANNA
BERGAMO
MARCO CRA ALDENO
MARIOTTI CHRISTINA
LASTRA A SIGNA
MARRONE ANDREA
FIRENZE
MARTELLI ANNA MARIA
GALLIATE
MASCHETTI MANFREDI ELENA PONZONE
MENNA RODOLFO
TRENTO
MERCALDI E./MAGNI M.
MERSON MIRELLA
POZZO D’ADDA
METZGER WALTER
PONTE SAN PIETRO
MIRAVAL UDO
GAGGIO MONTANO
MONTINI DONATA
GENOVA
MORGENEGG
MORLINVISCONTI MARIA
MOROSI ADELHEID
FIRENZE
MOSCA DENISE
FIRENZE
MUELLER BERTILLA MARIA
S.ZENONE D.EZZELINI
NIGGELER MICHELA
BERGAMO
PAGLIAI COLBY FIORENZA
FIRENZE
PALLIANI SILVIA
CAMAIORE
PAMPURO G./WEBER M.
PARDUCCI VINCENZO
FIRENZE
PASSUELLO GINA
SACILE
PELFINI ALBINO
MERGOZZO
PERISSINOTTO LIDIA
PINO TORINESE
PETRONE ROSARIO
S.DONATO MILANESE
PETTERINI LISBETH
ROMA
PEZZOTTI JULIETTA
ISEO
PIANA CARMEN
OMEGNA
PILLOUD TORE JACQUELINE MONCALIERI
PINI RENATO
TRONTANO
PIODA SPADOLINI ELENA
PERUGIA
PIZZI MARIO
FIRENZE
PLASMATI CLOT DORIS ELENA SEGRATE
PONTANARI ALBERTO
MILANO
POPP OTHMAR
MILANO
PORTA VERENA
VALVESTINO
RATTI ROSMARIE
BIELLA
RE AMALIA
NERVIANO
50
50
50
50
50
50
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50
50
50
50
50
50
50
50
50
50
REGULA JENTGEN
MONFORTE D’ALBA
REINA ANNEMARIE
TRIESTE
RIJTANO ORNELLA
ROBERTI GINETTE
VASTO
ROCH IRMA
TEGLIO
ROMANO MARIA CLOTILDE
TORINO
ROMEO EDITH
MERATE
ROMOLINI MARIA
AREZZO
ROTA ITALO
RUETSCHE BRIGITTA
LONDA
RUTIGLIANO FRANCOISE
ROMA
SANTICOLI MARIA
BERGAMO
SANTORO V./INGOLD M.
SAPUCCI MATTEO
SARHANK FOUAD KAMAL
VERONA
SAVOIA BERTHE
BARDOLINO
SCHENKER ELISABETH
BOLOGNETTA
SCHERRER FRANCO
SESTO SAN GIOVANNI
SCHMID NORMA
PERGOLA
SCHNYDER R.
SCHUBERT MIA VALERIA
SCHWIZER THEODOR
MILANO
SCIALDONE/GANTENBEIN
SCRUZZI MARGRIT
CASSACCO
SIMONETTO AIMEE
CUASSO AL MONTE
SISMONDI ELISA
MILANO
SORBO ANNEMARIE
CASOREZZO
SPAGNOL ANITA
PIETRA LIGURE
SUTTER ANTON
TAMBUSSI SILVIA
VOGHERA
TE NUZZO LUIGI
UGENTO
THIEBAUD FRED LOUIS
DIAMANTE
THOMA ROMAN
CHIOGGIA
TODESCHINI IRENE
LUINO
TREICHLER GIULIANA
REGGIO EMILIA
TURELLI GISELLA
LOVERE
UGOLOTTI FREI EMILIA
MILANO
ULITIN INES
SACILE
ULLMANN PRISKA
AGLIENTU
UMIKER ROBERTO
VERZAR CORAL MONIKA
TRIESTE
VON GUNTEN CHARLES
VALEGGIO S/MINCIO
VONRUFS ROLF
MOZZO
WAEGER AUGUST
SCANSAN O
WICKY MARIE LOUISE
PIEDIMONTE MATESE
ZAHNER HILDEGARD
ZAMPINI GIANCARLO
FIRENZE
ZANONI VITTORINA
CANTU’
ZIMMERMANN JUERG
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N. 10, ottobre 2012
Un’esposizione alla Biblioteca nazionale svizzera
I dialetti in Svizzera
La Svizzera possiede quattro lingue nazionali, ma anche una
moltitudine di dialetti, in parte scomparsi e in parte sempre
usati, ai quali la Biblioteca nazionale svizzera dedica un’esposizione. Vi si possono sentire racconti romandi, canti popolari
Sägid was iär wend.
Ich ha es Rächd uf my Sprach
uf my Redensart
uf mys Word –
won ich bruich wiä nä Hegel
oder wie ne Zärtlichkäit
won ich verwennä
wiä nes Mäitli.
Ich ha Sorg zuänerä
wi zu me ne Bätti
vo der Muätter sälig.
Sägid was iär wend.
Ich ha es Rächd uf my Sprach
uf my Redensart
uf mys Word.
(Julian Dillier, Ds Rächt uf d Sprach, 1992.
Texte: Emma Dillier, Basel)
grigionesi, qualche “Schnitzelbänke” (sketch satirici) basilesi
e aneddoti del Malcantone.
Alcuni esempi qui sotto: da leggere possibilmente ad alta
voce.
sco’l vent
ed il nvel
tranter gnir
e partir
Spetgain
ch’il tschiel
ans regalia
ses blau engulà
(Clo Duri Bezzola, Poèmes, 2002.
Texte: Gertrud Bezzola-Müller, Stäfa)
Ora, mè, m’in vé prèlyi… Mè rèkemando ou
Bon Diu, a Nouthra Dona, a Chin Dsojé, a
me n’andze agrdyin.. dè mè touâdè le kroulyo…
è indremidè mè... dè vouthra man.
(Joseph Yerly, Le bon pauvre, Gruyère, 1964.
Texte: archives des phonogrammes de l’Université
de Zurich)
I dialetti fanno parte integrante dell’identità
svizzera. Nella Svizzera romanda i patois
romands, praticamente tutti scomparsi, appartengono alla storia, ma in altre parti del
paese sono un patrimonio culturale vivente. In
alcuni posti sono anche fonti di conflitto: nei
Grigioni, per esempio, il Rumantsch Grischun,
40 anni dopo la sua introduzione come lingua
scritta comune ai cinque dialetti romanci, non
è per nulla accettato come tale da tutti. In
Svizzera tedesca si cerca di prevalere: attraverso sondaggi talvolta poco fondati, si designa il mundart più bello, il più apprezzato o il
più attraente.
Un’altra fonte di imbarazzo è la questione –
sempre più frequente – a sapere se bisogna
esigere il tedesco standard a partire dalla
scuola dell’infanzia. E se sì fino a che punto.
In ogni caso numerosi Svizzeri-tedeschi non
parlano volentieri il buon tedesco, definito
giustamente come lingua standard. La lingua
standard è per contro percepita con molta più
flessibilità nel Ticino. Si parla dialetto a casa e
tra amici, ma a scuola, sul lavoro e nella vita
pubblica l’italiano standard è – evidentemente
– d’obbligo.
Svizzeri-tedeschi: mentre il tedesco standard
è riconosciuto come lingua scritta unica,
nell’orale i dialetti hanno per così dire l’esclusiva. Dialetti che, d’altro canto, differiscono
anche nella stessa Svizzera tedesca, al punto
che talvolta si fatica a capirsi. Questa grande
varietà in uno spazio così piccolo si spiega
soprattutto per il fatto che, un secolo fa, gli
spostamenti nelle Alpi erano limitati, impedendo così la formazione di vaste comunità linguistiche. Nel frattempo la mobilità crescente ha
provocato un lento riaggiustamento.
Nella parte francofona, quasi nessuno parla
più il dialetto, il che non significa tuttavia che
gli Svizzeri-romandi non contribuiscano per
nulla alla questione dei dialetti. Sono numerosi coloro che sono delusi e frustrati di vedere che le conoscenze di tedesco acquisite
a scuola non permettono loro di conversare
con i loro compatrioti di lingua tedesca. Resta
tuttavia il fatto che il Parlamento – a maggioranza germanofona – abbia respinto per
principio la richiesta di politici romandi che
chiedevano un aumento della lingua standard
nella vita pubblica, in particolare nei programmi radio e TV tedeschi.
Dialetti su piccola scala
Nella nostra piccola Svizzera, nella quale
coabitano quattro lingue nazionali e tre aree
culturali, la comprensione non è sempre facile. Un problema che rafforza ancor di più la
diglossia – coesistenza di due lingue – degli
Ascoltare il vecchio e il nuovo
L’esposizione “Sacredouble! Patois de Suisse”
della Biblioteca nazionale fa capire e rivivere i
dialetti. Sul muro di fronte all’entrata, citazioni
di ieri e di oggi, tratte dalla stampa e dalla
cultura, immergono i visitatori nel vivo del
E vi altri se la nova sassofoníšta e la nova
bassíšta?
Sí sí… hé… mi a sum la Daafne e questa
l’è la… hé… la Jósefine!
He! Vegni deenta deenta, mi ma ciami
«Zücar candí».
Salve! «Zücar candíí»?
Ho cambia nom, a ma ciamávi «Zúcchero
Kandinski».
Polacca?
Sí! Sum nassüda in una famiglia da sonadò.
La me mam l’eva pianišta e l’me pa il dirigeeva.
Ah sì? Chell’urcheštra?
No il dirigeeva il tráfic!
(Teatro popolare della Svizzera Italiana, 2011.
Doublage du film «Certains l’aiment chaud».
Texte: archives des phonogrammes de l’Université
de Zurich)
soggetto. La sala d’esposizione invita a una
passeggiata su una grande carta della Svizzera, sopra la quale sono sospesi gli apparecchi audio, che propongono venti registrazioni
storiche e venti attuali, presentate nella guida
dell’esposizione consegnata all’entrata. Guida certamente disponibile in tutte le lingue
nazionali. Gli estratti più recenti – etnoletti e
Lingue in Svizzera
I risultati del censimento della popolazione
del 2000 indicano tra l’altro in quali parti
del paese e con quale frequenza gli Svizzeri utilizzano ancora un dialetto come lingua
familiare:
Svizzera tedesca 96,2%
Svizzera francese 1,3%
Ticino e Grigioni 44,6%
La stessa inchiesta ha inoltre evidenziato
la lingua “maggiormente in uso e nella quale si pensa”. Nell’ambito della popolazione
svizzera, le principali lingue si suddividono
come segue:
Tedesco: 63,7%
Francese: 20,4%
Italiano: 6,5%
Romancio: 0,5%
Lingue allofone: 9%
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N. 10, ottobre 2012
terminato con un 17mo volume nel 2022.
Tutti gli articoli pubblicati possono già essere consultati su www.idiotikon.ch. Qui si
trovano anche la definizione del titolo tedesco dell’esposizione “Sapperlot” (in francese
Sacredouble): questo eufemismo del termine
sacro “Sakramänt” (sacramento) esprime l’arrabbiatura, lo stupore, l’ammirazione. Sentimenti che si possono perfettamente sentire
di fronte alla sconcertante molteplicità dei
dialetti svizzeri.
Miriam Hutter
“Revue Suisse”
socioletti – secondo Peter Erismann, curatore della mostra, provano una volontà “di non
lasciarsi prendere dalla nostalgia”. Di esempi
ce ne sono: tra gli altri questa discussione fra
giovani Zurighesi a proposito dell’espressione
giovanile del 2009: “Sbescht wos je hets gits”
(“Il meglio che si possa trovare”).
Registrazioni di canti e di letteratura in dialetto, nonché “spoken-word”, indicano che il
dialetto è più presente che mai nella nostra
cultura. Se, qualche decennio fa, il dialetto
era riservato alla musica e alla letteratura
popolare e bucolica, esso oggi viene usato
anche nel pop, nel rock e nel rap. Perfino i
poetry slams evocano in poesia la politica, lo
sport e la società.
La sezione dell’esposizione “Voce della Sviz-
La cronaca romanda
Mi riposo sulla terrazza del pub di Brienz. Nel
tavolo accanto i conviviali conversano sulla
settimana di ognuno in una serenità olimpica, questo venerdì sera. Io che sono un
romando, a cavallo sulle due regioni linguistiche, faccio fatica a capire il radioso dialetto
dell’Oberland bernese. Allora, mi ricordo…
La scuola obbligatoria dove impariamo
l’Hochdeutsch. La lingua di Goethe. Che
bell’altruismo da parte dei sistemi educativi
romandi. Ma allo scopo di riempire questi
poveri allievi con una grammatica destinata
a essere dimenticata? Dativo, genitivo, accusativo … accuso. Declinazioni soporifiche. E
non un solo istante in questo oceano di germanistica, un professore ha ricordato i ponti
con lo svizzero-tedesco. Un colmo per degli
elvetici. E invece è così semplice. Abend –
Abig, zusammen – zäme, ich habe – i ha. O
ancora “i bi z’ Brienz gsi!“: ero a Brienz. Ho
lasciato i banchi della scuola dell’inoculazione dello Schriftdeutsch a 18 anni. Oggi ne
ho quasi il doppio e non è cambiato nulla.
Lo statu quo. Lo statu quo? Sembra che i
dirigenti dell’educazione cantonale si siano
addormentati.
“Perché si dovrebbe cambiare? Si è sempre fatto così!”. Ma allora i giovani romandi
e svizzeri-tedeschi conversano in inglese.
La mondializzazione, che altro. Pertanto la
soluzione sembra semplice, così orale, così evolutiva. Sento spesso dire dai critici di
un apprendimento dello svizzero-tedesco a
scuola, che non si saprebbe quale svizzerotedesco insegnare fra tutti i dialetti cantonali. Una buona scusa. Il canton Zurigo conta
oltre 1,2 milioni di abitanti. La risposta mi
sembra già fatta. In fondo siamo qui di fronte
a una vera e propria ingiustizia linguistica:
i miei vicini dell’Oberland hanno imparato il
francese a scuola, una lingua correntemente
parlata in terra romanda, mentre i romandi
non hanno imparato quella parlata correntemente oltre-Sarina. Di chi la colpa?
Alain Wey
A proposito dell’esposizione
Il fonografo viennese del 1909 ha permesso la realizzazione di registrazioni sul disco di cera.
zera 2012” permette ai visitatori in due piccoli studi, di registrare la loro propria voce e
di ascoltare quella dei visitatori precedenti. Gli
archivi dei fonogrammi dell’università di Zurigo utilizzeranno questo nuovo materiale a fini
di ricerca. Un progetto che va del resto al di
là dell’esposizione: ognuno può parteciparvi
via Internet (vedi quadretta). Gli archivi dei fonogrammi, molto implicati nella realizzazione
dell’esposizione, presentano anche nella sala
principale registrazioni storiche e moderne.
Dizionari e curiosità
L’esposizione presenta anche i quattro grandi dizionari nazionali: il “Glossaire des patois
de la Suisse romande”, lo “Schweizerisches
Idiotikon”, il “Dicziunari Rumantsch Grischun”
e il “Vocabolario dei dialetti della Svizzera
italiana”, tutti creati tra il 1860 e il 1910 e
non ancora completati oggi. L’”Idiotikon”
(dal greco idios: particolare, speciale) sarà
Quando: attualmente e fino al 25 agosto
2012, lu-ve dalle ore 9.00 alle ore 18.00,
sa dalle ore 9.00 alle ore 16.00; dove:
Biblioteca nazionale svizzera, Hallwyllstrasse 15, 3003 Berna; entrata: gratuita;
www.nb.admin.ch/sapperlot
Partecipare
È anche possibile partecipare al progetto
“Voci della Svizzera 2012” a distanza, via
Internet. Sul sito web si possono registrare il proprio dialetto e ascoltare le registrazioni già effettuate.
www.voix.uzh.ch (francese)
www.stimmen.uzh.ch (tedesco)
www.voci.uzh.ch (italiano)
www.vuschs.uzh.ch (romancio)
Ricerca
Il sito http://dialects.from.ch permette,
sulla base di dieci termini da tradurre dal
tedesco standard in dialetto, di definire la
regione da dove viene il parlatore.
Pubblicazione
Il panorama dei dialetti svizzeri, pubblicato
con il titolo “Voci della patria” nel 1939
in occasione dell’Esposizione nazionale a
Zurigo, è stato rieditato: “Voci della Svizzera”, edizioni Huber, Frauenfeld 2012.
2 CD audio + trascrizione fonetica. ISBN
978-3-280-1559-5.
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N. 10, ottobre 2012
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«Auf böse Menschen ist Verlass, sie verändern sich nicht.»
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«Weil Denken die schwerste Arbeit ist, die es gibt, beschäftigen sich
henry Ford, (1862–1947),
auch nur wenige damit.»
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werden mit Sparsamkeit und Zurückhaltung.»
andré kaminski, schweizer schriftsteller (1923–1991)
N. 10, ottobre 2012
Notizie in breve dalla Svizzera
«Katastrophen kennt allein der Mensch, sofern er sie überlebt; die Natur
kennt keine Katastrophen.» max Frisch, schweizer schriftsteller (1911–1991)
pensione dei dipendenti della Confederazione.
Originario di Kleinlützel (SO), sposato e padre
di due figli, era nato a Dornach (dove risiedeva
tuttora). Il decesso è avvenuto nella casa per
anziani del suo comune. Dottore in scienze
politiche a Basilea, dopo un breve periodo di
insegnamento, diventa capo del personale di
Coop Svizzera e nel 1980 direttore supplente.
In politica, nel partito socialista, è stato dapprima sindaco del suo comune e nel 1963 entra
in Consiglio Nazionale, fino al 1983.
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Gründer der Ford motor company
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william Faulkner, amerikanischer schriftsteller und Nobelpreisträger (1897–1962)
940 milioni per il Gottardo
es war der 7. Dezember 1983, otto stich wurde zum Bundesrat gewählt – mit nur einer
La scomparsa di Otto Stich
Il Consiglio federale chiede un credito di 940
stimme über dem absoluten mehr. Die sozialdemokraten, seine Partei, waren schockiert
consigliere
federale
dall’84
al 1995
milioni per migliorare la capacità di trasporto
und empört,
ebenso die schweizer
Frauen. Die
Partei hatte liliane
uchtenhagen als of13 settembre
scorso
è morto
all’etàaufgestellt,
di 85 doch diedella linea ferroviaria del San Gottardo. Il profizielleIlkandidatin
für die Nachfolge
von Bundesrat
willy ritschard
bürgerliche
im Parlament wählte
stich. Nur, otto
stich wurdeOtto
nicht der pfleanni,mehrheit
l’ex-consigliere
federale
solettese
getto prevede anche il finanziamento di lavori
geleichte sP-vertreter, den sich die Bürgerlichen gewünscht hatten. er war ein äusserst
Stich. Venne eletto, contro la candidata del suo
da eseguire in Italia per 230 milioni. Oltre al
sparsamer Finanzminister, scheute keine auseinandersetzung, war konsequent und
partito, la socialista zurighese Lilian Uchtenhatrasporto di automezzi con una sagoma di camanchmal bärbeissig. am 30. august 1995 trat stich als Bundesrat zurück. Nun ist er,
da2012,
unaimmaggioranza
borghese, ma seprico di 4 metri,i lavori permetteranno anche il
am 13.gen,
september
alter von 85 Jahren gestorben.
pe guadagnarsi la stima del popolo e dei suoi
colleghi. A capo delle finanze della Confederazione, la sua opera maggiore fu l’introduzione
dell’IVA, al posto della vecchia imposta sulla
cifra d’affari. La sua maggiore macchia fu invece il buco miliardario che lasciò nella Cassa
passaggio di vagoni passeggeri di due piani.
Si dovranno ampliare parecchie gallerie sulla
linea Basilea-Chiasso e anche su quella di Luino. La sagoma delle nuove gallerie di base del
San Gottardo e del Monte Ceneri è invece già
sufficiente.
Segreto bancario tolto per tutti?
Il Dipartimento federale delle finanze, insieme ai cantoni, sta preparando un progetto di
legge che prevede per le autorità cantonali la
possibilità di accedere a dati bancari di contribuenti anche in caso di evasione fiscale e
non solo di frode, come finora. Tale misura
era stata però già negata dalle Camere federali, per cui sono stati espressi parecchi
timori sulla soppressione di una misura che
protegge la privacy del cittadino svizzero. La
distinzione è però già stata abolita nell’assistenza amministrativa internazionale, in base
alle direttive OCSE.
Sindaco “Pirata” a Eichberg (SG)
Mentre il nuovo partito pirata svizzero non ha
ottenuto seggi nel Consiglio comunale della
città di San Gallo, nel comune di Eichberg
(1’500 abitanti) è riuscito a ottenere l’elezione
del sindaco, per la Arnold, 31 anni, informatico, che è pure presidente della sezione del
Partito pirata di San Gallo e Appenzello. Proposto da una commissione interpartitica ha
battuto nettamente i due UDC che volevano
sostituire il dimissionario collega di partito.
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N. 10, ottobre 2012
Gegründet 1875 mit Anna Cramer-Hirzel
Altersresidenz in Oberitalien
mit Schweizer Wurzeln
Kriegszeiten gewährt worden war, noch lange
Zeit in der Residenz drei Zimmer freigehalten,
für Notfälle.
Die Kühle in Sommermonaten geniessen: oft nutzen die Gäste den Aufenthalt zum
Probewohnen oder für Erholung.
Begonnen hatte alles in Mailand. Die Protestanten fühlten sich in den unter zumeist katholischer Obhut stehenden Spitälern schlecht
behandelt. Erst nach der Reformation im
Jahre 1848 und der Einführung der Religionsfreiheit durch Kaiser Franz Josef öffneten auch nicht-katholische Spitäler ihre Tore.
Eines davon gründete die Schweizerin Anna
Cramer-Hirzel 1875 am damaligen Stadtrand
von Mailand, ursprünglich mit nur 5 Betten für
bedürftige Kranke.
Geschichtlicher Hintergrund
Die Idee wurde grosszügig von der Schweizer Gemeinschaft in Mailand unterstützt. Es
wurde auch eine Spitalabteilung für Zahlungskräftige eröffnet. Die Nachfrage nach diesen
Betten wuchs stetig, sie kam aus allen religiösen Lagern und von den unterschiedlichsten
Staatsangehörigen. Im 1. Weltkrieg wurden
die Betten, inzwischen 150, zur Verfügung
des italienischen Roten Kreuzes gestellt.
Während des 2. Weltkrieges liess das mehrheitlich aus Schweizern bestehende Spitalkomitee aus Angst vor den Deutschen und
Faschisten die Klinik unter den Schutz der
schweizerischen Eidgenossenschaft stellen.
Dies ermöglichte es, dass das Spital während
des ganzen Krieges grosse humanitäre Dienste leisten konnte. In der Nachkriegszeit führte
jedoch der Druck, der vom italienischen Staat
auf die privaten Spitäler ausgeübt wurde, zur
Schliessung der Klinik. Der Erlös aus dem
Verkauf floss aber in eine schweizerische
Stiftung mit der Auflage, die 1875 begonnenen karitativen Arbeiten in der Lombardei,
Mailand und der Schweiz in neuen Formen
fortzusetzen.
Das war der Grundstein für “La Residenza”,
einem privaten Altersheim in Malnate. Ein
hotelähnliches Gebäude im Chaletstil wurde
erbaut, inmitten eines grosszügigen Gartens.
Schon damals stand die herrschaftliche Buche, die zum Wahrzeichen wurde. 1971 sind
die ersten Gäste aufgenommen worden. Waren sie in den Anfangszeiten mehrheitlich 60
– 65-jährig, ist heute die jüngste Bewohnerin
84, das älteste Mitglied 104. Niemand würde das allerdings vermuten, lauter stramme
Spaziergänger sind heute im Garten und um
das Haus herum unterwegs. Einige Pensionäre geniessen nach einem Marsch bereits den
Sonnenschein auf einem Bänkli sitzend. Alberto Fossati, Präsident der Stiftung La Residenza, scherzt beim Rundgang da und dort mit
einem Gast, gibt Anweisungen ans Personal
und nimmt auch gleich eine Menuänderung
einer Pensionärin entgegen.
Schweizer haben Vorrang
Der Eindruck eines Hotelbetriebes ist gewollt,
eine Residenz sollte es sein für Betuchte.
Auch Suiten stehen zur Verfügung. Insgesamt
können 40 Personen aufgenommen werden,
im Moment machen 34 davon ganzjährig
Gebrauch. “Gerade in den Monaten Juni bis
September haben wir eine grosse Nachfrage
zur Übersommerung, wir könnten glattweg
20 Zimmer mehr gebrauchen”, kommentiert
die Direktorin Antonella de Micheli dieses Phänomen. Die Leute geniessen hier in der Kühle
die heissen Sommermonate. Oft wird der Aufenthalt zum Probewohnen genutzt oder als
Erholungszeit nach einem Spitalaufenthalt.
“Wenn es zu viele Anmeldungen gibt, haben
Schweizer Bürger Vorrang”. Direktion und
Stiftungsrat finden dieses Auswahlkriterium
angesichts der schweizerischen Stiftung im
Hintergrund angemessen. Übrigens wurden
für das Generalkonsulat in Mailand als Dank
für den konsularischen Schutz, der dem
Spital in Mailand während der schwierigen
Voraussetzungen für die Aufnahme
Es können nur Personen aufgenommen werden, die keine ständige Pflege benötigen.
“Die Strukturen erlauben nichts anderes”,
erklärt die Direktorin Antonella. “Rund um die
Uhr steht aber ein Krankenpflegeservice zur
Verfügung”. In diesem Moment schiebt die
Tochter einer Insassin die offenbar demenzkranke Mutter im Rollstuhl an uns vorbei.
“Wir lassen niemanden hängen”, beantwortet
Antonella meinen fragenden Blick. “Der Gesundheitszustand dieser Frau ist manchmal
ganz gut, wir warten jetzt ab”. Sollte es dann
doch nicht mehr gehen, kann auf die Dienste
der “Fondazione Don Gnocchi” aus Malnate
zurückgegriffen werden. Eine Konvention zwischen den beiden Instituten erlaubt es, dass
Pflegefälle aus der Residenz in der Nähe platziert werden können.
Soziale Öffnung
Die Vereinbarung mit der “Fondazione Don
Gnocchi” ist nur ein Ausdruck der sozialen Integration von La Residenza. “Über lange Zeit
standen wir abseits von Malnate, schotteten
uns von deren Bevölkerung ab. Social Network ist nun unser Ziel. Das äussert sich zum
Beispiel an der Auswahl der Handwerker aus
der Nachbarschaft oder an der Vermietung
unseres Pförtnerhauses an in der Umgebung
tätige soziale Institutionen”, kommentiert
Alberto Fossati den eingeschlagenen Weg.
Die Strategie scheint aufzugehen. Werden
im Geschäftsbericht 2010 der Stiftung noch
zu viele leere Betten beklagt, sind sie heute
mehrheitlich belegt, nicht nur in den Sommermonaten.
Geplant ist auch ein eigenes Pflegeheim auf
dem Gelände. “4 Millionen Euro würde es kosten, ein Betrag, der im Moment noch nicht
bereit steht”, erklärt Präsident Fossati. So
fährt man vorerst mit den bereits begonnenen Renovationen in Haus und Garten fort.
Die Anlage hat immerhin gut 40 Jahre auf dem
Buckel.
Marlies Knus Engeler
da “Tessiner Zeitung”
-----------------------------------Infobox:
www.laresidenza.it
Preis für ein normalgrosses Zimmer: ca. €
100.- (inkl. Vollpension, Einzelbelegung, kleinere krankenpflegerische Hilfeleistungen), Extrapreise für Kleiderreinigung, Badante, Medikamente. Distanz von Lugano: 40 Autominuten.
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N. 10, ottobre 2012
Un salto nella storia delle conquiste delle cime svizzere
Sempre più in alto, sempre più in fretta
Quando gli uomini hanno cominciato a scalare le montagne? E perché in Svizzera?
In compagnia dell’alpinista più rapido al mondo Ueli Steck e dell’autore Daniel Anker,
vere enciclopedie della montagna, facciamo un salto nella storia della conquista delle
cime elvetiche.
La conquista delle montagne può essere
confrontata con le più fantastiche odissee
umane, come la traversata degli oceani o il
primo passo dell’uomo nello spazio. Essa si
avvicina alla quintessenza dell’essere umano: andare sempre più in alto e allontanare
sempre più i propri limiti: anche quando tutte
le cime sono state scalata, gli alpinisti hanno
continuato ad affrontare l’ignoto, a trovare
nuove forme di raggiungere le cime. Il bernese Ueli Steck ne è il più bell’esempio. Soprannominato al di là delle nostre frontiere “The
Swiss Machine” ha fatto esplodere i primati
delle ascensioni più difficili sulle facciate nord
delle Alpi. Gli ci sono volute soltanto 2 ore e
47 minuti per scalare quella dell’Eiger in salita libera e solitaria. Questo eroe delle cime
del XXIo secolo ha perfino rilanciato l’interesse del grande pubblico per i suoi successi.
Ma quand’è che tutto è incominciato? L’uomo non si accanisce certo dalla notte dei
tempi a scalare le montagne. No, l’epopea
dell’alpinismo inizia nel XVIIIo secolo, come
ci spiega Daniel Anker, autore e giornalista
specializzato sulla montagna.
La genesi
“Prima che la scalata delle cime venisse raccontata, i montanari e i cacciatori di camosci avevano già alcuni picchi al loro attivo,
rivela Daniel Anker. Ma non hanno lasciato
nessuna traccia”. Nel luglio 1744, l’ascensione del Titlis (3238 metri, UR) da parte di
quattro monaci del convento di Engelberg,
segna la nascita dell’alpinismo in Svizzera
come derivato e come prodezza autentica.
La prima cima ricoperta da nevi eterne è
stata la Schelsaplana (2965 metri, GR), vinta verso gli anni 1740. Si contano ancora
il Mont-Vélan (3727 metri, VS) che è stato
conquistato dai monaci del convento del
Gran San Bernardo nel 1779. Il primo 4000
metri scalato in Svizzera è stata la Jungfrau
(4158 metri) nel 1811. Poi è venuta l’epopea
del Finsteraarhorn (4274 metri, BE), di cui
si festeggiano quest’anno i 200 anni. Non
si può tuttavia parlare di queste prodezze
senza ricordare Horace Bénédict de Saussure, considerato come il padre dell’alpinismo.
Questo naturalista e geologo ginevrino ha
sponsorizzato la prima ascensione del Monte
Bianco nel 1786 e scalato il Tetto dell’Europa
un anno dopo.
Dalla scienza allo sport
La storia dell’alpinismo svizzero è stata anche marcata dai geologi come Louis Agassiz
(1807-1873) che saliva a prendere misure
per provare l’esistenza di età glaciali e comprendere la formazione delle Alpi. I topografi
hanno anch’essi dovuto aspettare le scalate
delle cime per realizzare la triangolazione della Svizzera. Il più conosciuto è il grigionese
Johann Coaz. Nel 1850, la sua cordata ha fatto la prima del Piz Bernina (4048 metri, GR),
la più alta cima delle Alpi orientali. “Coloro
che hanno introdotto l’alpinismo come sport
sono stati gli Inglesi, che hanno cominciato
a fare scalate in Svizzera negli anni 1840”.
La prima della più alta cima della Svizzera,
la punta Dufour (4633 metri) è realizzata nel
1855. “E’ l’inizio dell’età d’oro dell’alpinismo,
che terminerà nel 1865 con la prima ascensione del Cervino. Durante questi dieci anni,
la maggior parte delle alte cime svizzere sono vinte”. Gli Inglesi hanno raccolto tutti gli
allori, ma hanno sempre avuto guide svizzere
che hanno aperto loro le vie. “Ciò viene dal
fatto che le prime storie erano scritte in inglese. Si è quindi messo per primo il nome
del cliente. Per il Cervino si parla dapprima di
Edward Whymper, poi si menzionano le guide”. Quando tutte le cime sono state scalate
si sono cercate nuove vie d’accesso, sempre
più difficili. Poi si è deciso di fare ascensioni
in inverno. In seguito è stata la volta delle
signore e delle salite con gli sci. E, per finire,
le ascensioni in solitaria. I “tre ultimi problemi
delle Alpi”, la parete nord del Cervino (4478
metri), delle Grandes Jorasses (4208 metri)
e dell’Eiger (3975 metri) sono scalate nel
1931, 1935 e 1938 da cordate europee.
Fra i partecipanti si trova una delle leggende
dell’alpinismo femminile, la ginevrina Loulou
Boulaz (1908-1991).
Il mondo, campo da gioco
degli Svizzeri
Gli scalatori svizzeri si sono subito interessati
alle più alte cime di ogni continente. L’Everest (8848 metri), per esempio, vinto per
primo da Edmund Hillary e Tensing Norgay
nel 1953, era stato quasi raggiunto sei mesi
prima da due cordate ginevrine, che sono
state costrette a ritornare sui loro passi a
soli 250 metri dalla vetta. Hillary non ha del
resto iniziato il suo periplo senza prima aver
raccolto le preziose informazioni riportate
dagli Svizzeri. Nel 1956 Ernst Reiss e Fritz
Luchsinger riescono la prima ascensione del
Lhotse (8516 metri), la quarta vetta più alta
del mondo. La prima dell’Aconcagua (6962
metri), punto culminante della Cordigliera delle Ande, viene realizzata dalla guida Matthias
Su una parete ripida, ogni movimento
dev’essere misurato.
Zurbriggen nel 1896. Molti alpinisti elvetici
hanno scalato le montagne del mondo e sarebbe necessario un intero libro e oltre per
descrivere tanti viaggi. Si può ancora citare
Lorenz Saladin (1896-1936) e le sue spedizioni nel Caucaso, Michel Piola e le nuove
vie nel massiccio del Monte Bianco o ancora
Michel Vaucher e le sue numerose prime, tra
cui il Dhaulagiri (8172 metri), la settima vetta più alta del mondo nel 1960. La moglie
Yvette diventerà del resto una delle grandi
figure dell’alpinismo femminile. Citiamo ancora Erhard Loretan (1959-2011) che è stato il
terzo alpinista che ha scalato le 14 vette al
di sopra degli 8000 metri.
L’Eiger glorificato
Oggi, le punte dell’alpinismo svizzero sono
rappresentate in particolare dai bernesi Ueli
Steck e Stephan Siegrist, i tre fratelli Anthamatten, di Zermatt, il neocastellano Denis
Burdet o la grigionese Nina Cabrez. “Questi
giovani scalatori tracciano nuove vie molto
difficili”, osserva Daniel Anker. Si potrebbe
perciò parlare di alpinismo e di turismo alpino
svizzero con quattro principali cime: il Rigi o
il Titlis in Svizzera centrale, la Jungfrau (dove
si vedono emergere il turismo e le ascensioni
difficili), il Cervino e, certamente in quanto
cima molto difficile, l’Eiger. Per l’Eiger la storia continua: si aprono sempre nuove vie per
due motivi: la grandezza della facciata (1800
metri) e il riconoscimento che gli alpinisti ne
ricavano. Non è la stessa cosa dire che si è
scalata la facciata nord dell’Eiger o una qualunque altra facciata!”.
Alain Wey
des orateurs de pointe
­ 26
In occasione
Les deux interventions directement en lien avec le thème du congrès données par Kurt
Wüthrich, Prixdegli
Nobel deSvizzeri
chimie (2002),
et Elmar Mock,(OSE)
inventeur de la Swatch, ont été
Dall’Organizzazione
all’estero
particulièrement
appréciées.
Kurt
Wüthrich
a
retracé
ses
expériences (indispensables) à
N. 10, ottobre 2012
l’étranger. Elmar Mock a expliqué ce qu’il faut faire pour innover réellement et ne pas se
contenter d’améliorer l’existant et a raconté la véritable histoire de l’invention de la
del Congresso dal Swatch.
17 al Les
19deux
agosto
a sont
Losanna
discours
disponibles sur www. revue.ch > OSE (menu de gauche).
Incontro fra gli Svizzeri all’estero
re vue s uis s e octobre 2012 / no 5
Photo: Philippe zinniker
Il Congresso degli Svizzeri all’estero ha riunito quasi 400 Svizzeri e Svizzere all’estero
per discutere del tema “Mobilità e innovazione: la Svizzera e le sfide internazionali”.
Il congresso è stato contrassegnato da parecchi eventi maggiori. I partecipanti attendevano con impazienza la visita del nuovo
ministro degli Affari esteri, il consigliere federale Didier Burkhalter. Nel suo intervento,
egli ha presentato gli assi strategici della
politica estera, decisi dal Consiglio federale per i prossimi anni, e ne ha ricordato le
priorità:i rapporti con gli Stati vicini e l’Unione europea, nonché la stabilità in Europa. Ha
inoltre aggiunto che il Consiglio federale vuole anche sostenere gli Svizzeri e le Svizzere
all’estero. La Legge sugli Svizzeri all’estero,
in via di elaborazione presso il Parlamento,
ha qui un ruolo primordiale. Essa prevede
che in futuro un ufficio dell’Amministrazione
federale venga incaricato dell’insieme dei
rapporti con i cittadini svizzeri all’estero. Il
ministro ha anche spiegato che l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, con questa
legge, otterrà lo “statuto d’interlocutrice
privilegiata con la Confederazione”.
Oratori di primo piano
I due interventi direttamente collegati con il
tema del congresso, quello di Kurt Wüthrich,
premio Nobel per la chimica (2002), e di Elmar Mock, inventore dello Swatch, sono stati particolarmente apprezzati. Kurt Wüthrich
ha ricordato le esperienze (indispensabili)
Jacques Simon Eggly, presidente dell’OSE, consegna al consigliere federale Didier Burkhalter la petizione per il voto elettronico con oltre 15’000 firme.
Jacques simon eggly, président de l’ose, remet au conseiller fédéral didier burkhalter la pétition
all’estero. Elmar Mock ha spiegato ciò che
raccontato la vera storia dell’invenzione
pour le vote électronique avec plus de 15 000 signatures
bisogna fare per innovare realmente e non
accontentarsi di migliorare l’esistente e ha
dello Swatch. I due discorsi sono disponibili
su www.revue.ch>OSE
Durante la seduta del Consiglio degli Svizzeri all’estero
Le banche svizzere e gli Svizzeri all’estero
Come ogni anno, il Consiglio degli Svizzeri
all’estero (CSE) ha tenuto la sua seconda
seduta annuale alla vigilia del congresso.
Il comportamento delle banche svizzere,
tema che preoccupa molto gli Svizzeri
all’estero, ha di nuovo suscitato un serio
dibattito. Negli ultimi mesi i membri del
comitato e della direzione dell’OSE hanno avuto numerosi contatti con banche
e istituzioni finanziarie (Associazione dei
banchieri, Post-Finance, Raiffeisen, ecc.)
e con il Dipartimento delle finanze e il sorvegliante dei prezzi. Quest’ultimo non può
intervenire in favore degli Svizzeri all’estero poiché non esiste nessun accordo sui
prezzi per i conti dei clienti svizzeri all’e-
stero. La concorrenza fra le banche continua dunque a imporsi (vedi anche www.aso.
ch>Consigli>Vivere all’estero>Banche).
Nessuna delle banche contattate è oggi
pronta a proporre un’offerta impegnativa
con spese moderate per gli Svizzeri all’estero. Per contro, Post Finance è disposta
a garantire a tutti gli Svizzeri all’estero, a
certe condizioni, prestazioni di base in materia di pagamenti, tenuta del conto e eBanking. Il CSE conclude che la sola scelta
che si offre oggi agli Svizzeri all’estero è
quella di cercare una soluzione personale.
È certo che i clienti devono quasi sempre
presentarsi di persona in banca per aprire
un conto.
Come in occasione della seduta di marzo,
l’ambasciatore Gerhard Brügger, direttore
della Direzione consolare del DFAE, ha fornito alcune informazioni su “L’ottimizzazione del servizio consolare”.
La nuova legge federale sull’istruzione degli Svizzeri all’estero (LISE) è pure stata
esaminata dal CSE. Il Consiglio si è detto
ampiamente soddisfatto dei progetti della
Confederazione e ha sostenuto all’unanimità le posizioni dell’OSE nel quadro della
consultazione.
Infine, François Baur è stato eletto nuovo
membro del CSE in sostituzione di Monika Notter, in rappresentanza di economiesuisse.
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Dall’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE)
­
27
N. 10, ottobre 2012
o r g a n i s at i o n d e s s u i s s e s d e l’ é t r a n g e r
I consigli dell’OSE
Come far riconoscere
un’associazione svizzera all’estero
l’ose vous conseille
elle dispose au minimum d’une assemblée
des membres qui se réunit une fois par an et
d’un comité renouvelé régulièrement;
À la différence des associations suisses plei­
nement reconnues par l’OSE, les groupes as­
il existe des associations suisses à l’étran­
sociés ne peuvent pas participer à la désigna­
ger. certaines sont reconnues par l’ose et
tion des délégués de leur pays au Conseil des
n l’association est rattachée à l’organisation
d’autres pas. comment faut­il procéder
Suisses de l’étranger mais bénéficient de tous
faîtière du pays dans lequel elle se trouve s’il
pour être une association reconnue par
les autres avantages.
y en a une (France,
Italie, Grande­rinnovato;
di un Allemagne,
comitato regolarmente
paese nelpar
Consiglio
Svizzeri all’estero,
l’ose ? Esistono parecchie associazioni svizzeEn étant reconnus
l’OSE,degli
les asso­
Bretagne,■l’associazione
Espagne­Portugal,
Autriche­
re all’estero. Alcune sono riconosciute
fa parte
dell’organizzazione
ma beneficiano di tutti gli altri vantaggi.
L’Organisation des Suisses de l’étranger
ciations et groupes rejoignent le réseau
dall’OSE e altre no. Come bisognaLiechtenstein­Slovénie,
promantello delPays­Bas,
paese nelCanada,
quale essa si trova,
Essendo riconosciuti dall’OSE, le associa(OSE) estcedere
une fondation
de droit privé
qui a
mondial
deszioni
associations
institutions
per diventare
un’associazione
se
questa
organizzazione
esiste
(Francia,
e i gruppiet
fanno
parte della rete monArgentine) ;
pour but riconosciuta
de renforcer les
liens qui unissent
suisses à l’étranger.
reçoivent en
outre
dall’OSE?
Germania, Italia, Gran Bretagna, Spagnadiale diElles
associazioni
e istituzioni
svizzere
n elle s’engage expressément à tenir l’OSE
les SuissesL’Organizzazione
de l’étranger entre
eux et
avec la all’estero
automatiquement
les informations
et news­
degli
Svizzeri
Portogallo, Austria-Liechtenstein-Slovenia,
all’estero.
Essi ricevono
automaticamente
si l’une
desCanada,
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ne devait
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fondazione
diritto
che
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le informazioni
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patrie, de (OSE)
représenter
intérêtsdien
Suisseprivatoinformée
letters de l’OSE
et jouissent ed’une
visibilité dell’OSE e
plus
être
remplie.
ha
lo
scopo
di
rinforzare
i
legami
che
unisco■
essa
s’impegna
in
modo
tassativo
a
tenere
godono
di
una
visibilità
et de leur offrir une large palette de ser­
sur www.swisscommunity.org, le réseau
no gli Svizzeri
all’estero
fra offres
di loro e con la
informata l’OSE se una delle condizioni
su dewww.swisscommunity.org,
il social
vices (information,
conseils
juridiques,
socialnon
des Suisses
l’étranger. De plus, elles
patria, di rappresentare il loro interessi in
fosse più soddisfatta.
network degli Svizzeri all’estero. Essi rinpour les jeunes, etc.)
renforcent le poids de l’OSE, et donc de la
Les associations reconnues par l’OSE
Svizzera e di offrire loro un ampio ventaglio
forzano inoltre il peso dell’OSE, e quindi
L’OSEdi
se servizi
compose
des
associations
suisses
ce qui aSvizzera,
un impactcon
dansunla impatto nella
peuvent
participer
à
la
désignation
des
délé­
(informazioni, consigli giuridici, ofLe associazioni riconosciute dall’OSECinquième
posso- Suisse,
della Quinta
à l’étranger
qui per
sonti reconnues
par elle. Pour
représentation
des intérêts des
de degli Svizzeri
gués de leur
au Conseil
Suisses de dei delegati
ferte
giovani, ecc.).
nopays
partecipare
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interessi
pouvoir être
reconnue
par l’OSE,
asso­
l’étranger.
Ce Conseil,
composé
de délégués
L’OSE
si compone
delleune
associazioni
svizdel
loro paese
nel Consiglio
degli l’étranger.
Svizzeri
all’estero.
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riconosciute.des
Per
all’estero.
Questo
Consiglio,etcomposto
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interessate
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Les
associations
intéressées par
la recon­ a un ricocommunautés
suisses
à l’étranger
de
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essere riconosciuta
dall’OSE, un’aslegati
delle comunità
svizzere
all’estero
e di parnoscimento
da remplir
parte ledell’OSE
possono
aux conditions
:
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l’OSE peuvent
for­
membres de
l’intérieur,
comme par
exemple
sociazione svizzera deve cumulativamente
membri
dell’interno,
per
esempio
parlamencompilare
il
formulario
di
domanda
di ricomulaire de demande de reconnaissance
des parlementaires fédéraux, représentant
rispondere alle seguenti condizioni:
tari federali, rappresenta istituzioni collegate
noscimento da parte dell’OSE www.ose.
qu’elles trouveront sur le site Internet de
n le but de l’association consiste à renforcer
des institutions en lien avec la Cinquième
con la Quinta Svizzera e si riunisce due volte
ch>«su di noi»>«associazioni svizzere
l’OSE
> « à notre propos »dell’OSE».
>
les liens des
Suisses
de
l’étranger
entre
eux
et
Suisse,
se
réunit
deux
fois
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pour
discuter
■lo scopo dell’associazione consiste nel
all’anno per discutere di problemi specificiwww.aso.ch
all’estero»>«riconoscimento
« clubs suisses à l’étranger » > « reconnais­
des sujets spécifiques
auxall’estero.
Suisses deLa
l’étran­
avec leur patrie
;
rinforzare
i legami degli Svizzeri all’estero
degli Svizzeri
stampa definisce
ger. Les médias
parlent
Conseil
des
par l’OSE ».
tra di loro e con la loro patria;
il Consiglio
deglidu
Svizzeri
all’estero
ilsance
“ParlaSarah Mastantuoni,
n plus de 50 % des membres actifs sont des
■ oltre il 50% dei membri attivi sono cittadidellacomme
Quinta le
Svizzera”.
Le associazioni
responsabile del servizio giuridico
Suisses demento
l’étranger
«parlement
citoyens suisses
;
ni svizzeri;
svizzereSuisse».
riconosciute
dall’OSE contribuiscono
de la Cinquième
Les associations
sarah mastantuoni, responsable du
■ la du
maggioranza
è di nazionaquindi
direttamente
alla
politica praticata
servicenei
juridique
n la majorité
Comité estdel
deComitato
nationalité
suisses reconnues par l’OSE contribuent
Il servizio giuridico dell’OSE fornisce inforlità
svizzera;
confronti
degli
Svizzeri
all’estero.
suisse ;
donc directement à la politique à l’égard des
mazioni generali sul diritto svizzero nei set■la presidenza è assunta da un cittadino
Le associazioni che non soddisfano le
tutte
le
service juridique de l’ose fournit des renseigneSuisses de condizioni
l’étranger.precitate possono farsi riconoscere
tori
che suisse
concernono
in modo specifico gli
ments généraux sur
le droit
dans les domaines
n la présidence
est occupée par un citoyen
svizzero;
qui touchent
les suisses de
l’étranger.
ne remplissent
Svizzeri all’estero.
Esso
non offre informa7 associations
in quanto qui
gruppo
associato. Apas
differenza
delle spécifiquement
suisse ; ■l’associazione è costituita da almenoLes
il ne donne pas de renseignements sur le droit étrantoutes les associazioni
conditions précitées
peuvent se riconosciute
cittadini svizzeri;
svizzere pienamente
suldes
diritto
esteroopposant
e non interviene nei
ger et n’intervientzioni
pas dans
contentieux
n elle compte
au moins
sept
suissesdei
; membri
■ essa
dispone
di citoyens
un’assemblea
dall’OSE
gruppi
non possono
desparteparties privées.
faire reconnaître
eni tant
queassociati
groupe associé.
contenziosi che oppongono parti private.
n
che si riunisce almeno una volta all’anno e
cipare alla designazione dei delegati del loro
projetProgetto
pour la place
deslasuisses
de l’étranger
per
piazza
degli Svizzeri all’estero
Il progetto dell’artista
le projet vain­
Gino
queur Bühler
de l’artisteche ha vinto
ilgino
concorso.
bühler
La fondation
des Suisses
de l’étranger
a décidé
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de cette“Trampolino”
sera orientée
le Grütli
et symbolisera
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le tremplin
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La Place
fondazione
Piazza
degli Svizzeri
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verso il
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concours
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un symbole
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Les visiteurs
pourront
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deciso,
all’inizio
quest’anno,
di
da Gino Bühler,
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svizzero,
vasto
mondo.sur
I visitatori
potranno accedeorganizzare
unde
concorso
trovare un
residente a Düsseldorf.
Il trampolino
di Gino
re al monumento
una scala che
pour la place
des Suisses
l’étrangerper
à Brunnen.
Lesimprojet vainqueur,
en empruntant
un escalier
qui les conduira
sur une attraverso
plate­forme
bolo
per52lapropositions,
Piazza degli Svizzeri
Bühler è» una surplombant
struttura ondulata
forma 12
di mètres
li condurrà
su financement
una piattaforma
sélectionné
parsignificativo
le jury parmi
s’appelle « Tremplin
le lac àinenviron
de haut. Le
de a circa 12
all’estero
a Brunnen.
Il progetto et
vincitore,
onda,
che verrà
nell’angolo
sud-ovest
et a été réalisé
par Gino
Bühler, photographe
graphiste suisse
établi
cetteposta
œuvre
doit encore
être clarifié. metri di altezza sul lago. Il finanziamento di
selezionato dalla giuria fra 52 proposte, si
della piazza. Verrà orientata verso il Grütli e
questa opera d’arte non è ancora definito.
à Düsseldorf. Le tremplin de Gino Bühler est une structure ondulée
en forme de vague qui sera placée à l’angle sud­ouest de la place. Elle
­ 28
Da Palazzo Federale
N. 10, ottobre 2012
Uno sguardo sulle sue molteplici attività
La Direzione consolare del DFAE: centro
di competenze in campo internazionale
In occasione del Congresso degli Svizzeri all’estero, in agosto a Losanna, il consigliere federale Didier Burkhalter ha ribadito che la Quinta Svizzera costituisce un
campo d’azione importante per la politica estera del Consiglio federale ed è quindi
al centro delle preoccupazioni del DFAE. Politica estera significa anche cooperazione
interstatale. La direzione consolare del DFAE (in seguito: DC), incaricata di preparare
gli strumenti e i procedimenti utili alle nostre rappresentanze, deve approfittare delle
opportunità offerte dalla collaborazione internazionale, tanto nell’ambito delle prestazioni consolari, quanto nel campo dei visti. Ecco una panoramica delle sue attività.
Basi operative in espansione
700’000 – 16’000’000 – 500’000: queste
cifre costituiscono la base operativa delle
attività consolari del DFAE. Sia che parliamo
degli Svizzeri immatricolati presso i nostri cnsolati, sia del numero di viaggi all’estero compiuti ogni anno dai nostri concittadini o del
volume di visti emessi dalle nostre rappresentanze, facciamo fronte a un aumento regolare
della massa di dati da trattare, accompagnata
da una complicazione e da una diversificazione
delle situazioni.
Considerata questa evoluzione, la DC si è vista affidare un mandato di per sé semplice:
coordinare e ottimizzare la collaborazione
con i partner internazionali di altri ministeri
degli affari esteri e ciò in relazione con la
nostra missione generale di fare in modo che
le prestazioni consolari siano efficaci e rivolte
verso la clientela.
La maggior parte dei nostri partner europei
si trova in situazioni simili e deve far fronte
ad esercizi che portano nomi diversi, ma tendono a uno scopo comune. L’importante non
è tanto sapere se le reti esterne si trovino in
fase di riorganizzazione, di ristrutturazione, di
ridimensionamento o di riorientamento, poiché si tratta per i nostri partner, come per
noi, di vegliare a utilizzare le risorse limitate
in modo efficace, pur mantenendo un livello e
una qualità di servizi almeno costanti. La pro-
Riorganizzazione della rete di ambasciate e di consolati
Dopo le due prime tappe della riorganizzazione della rete delle rappresentanze svizzere, il cui oggetto era l’apertura all’inizio del 2011
di undici centri consolari regionali nel mondo intero, stiamo avviando
oggi la terza tappa di questa riorganizzazione, che terminerà nel
2014. Questa terza ondata concerne di nuovo parecchie rappresentanze nel mondo intero, le cui divisioni consolari sono centralizzate.
Le comunità degli Svizzeri all’estero interessate vengono informate
direttamente dalla rappresentanza responsabile.
Siamo coscienti dei disagi provocati da questa riorganizzazione per
alcuni nostri concittadini e per questo proponiamo misure di accompagnamento, in particolare la possibilità di consegnare i dati biometrici per il passaporto svizzero in tutte le rappresentanze svizzere e
in tutti gli uffici passaporti in Svizzera (in diretto rapporto con una
richiesta di passaporto inoltrata presso la rappresentanza svizzera
responsabile per l’interessato, nei sei mesi che seguono), la possibilità di utilizzare un apparecchio mobile di rilevamento dei dati biometrici e la Helpline DFAE, disponibile 24 ore su 24, dalla primavera
2012 (vedi pagina 30).
Divisione consolare chiusa
(Le rappresentanze interessate restano aperte per la difesa degli interessi in assenza di avvisi contrari)
Nuovo centro consolare
regionale responsabile
Data
Pianificazione
del 1.09.2012
Guatemala (città) chiusura dell’Ambasciata
non ancora fissata definitivamente;
31.01.2013
previsto: San José (Costarica)
La Paz (Bolivia)
Lima (Perù)
04/2013
Ankara (Turchia)
Istambul (Turchia)
04/2013
Los Angeles responsabile per gli Stati AZ, CO, NM
San Francisco07/2013
e per le contee californiane Los Angeles, San Bernardino, San Diego,
Santa Barbara, Orange, Imperial, Ventura, Riverside, Kern
Chicago chiusura del Consolato Generale responsabile
New York07/2013
per gli Stati ND, SD, IL, ID, IA, KS, MI, MN, MO, NE, OH, WI
per gli Stati ND, SD, MI, MN, OH, WI
Washington
per gli Stati IL, NE, KS, IA, MO, IN
Maputo (Mozambico)
Pretoria (Africa del sud)
07/2013
Toronto (Canada) chiusura del Consolato Generale responsabile
Montréal (Canada)
07/2013
per gli Stati ON, MB, SK, NT
Sarajevo (Bosnia) Vienna (Austria)
07/2013
Skopje (Macedonia)
Pristina (Kossovo)
07/2013
Nicosia (CIpro)
Atene (Grecia)
07/2013
Jedda (Arabia Saudita) chiusura del Consolato Generale responsabile Riad (Arabia Saudita)
2014
responsabile per Tabuk, Médina, La Mecca, Al Baha, Asir, Jizan et Najran
Dubai (EAU) responsabile per Dubai, Charjah, Ajman,
Abou Dhabi (EAU)
2014
Oumm Al Qaïwaïn, Ras el Khaïmah et Fujaïrah
Da Palazzo Federale
­
29
N. 10, ottobre 2012
spettiva generale prevede di utilizzare la complementarietà delle reti delle rappresentanze
degli Stati partner per garantire una copertura
geografica ampia dei servizi offerti. Due settori in particolare sono di grande attualità.
Passaporti e biometria
Al centro delle discussioni si trova l’allestimento dei passaporti biometrici. Mentre
molte prestazioni possono ormai essere
ottenute “online”, la registrazione dei dati
biometrici, per sua stessa natura, necessita
di un contatto diretto tra il cittadino svizzero e uno dei nostri consolati. Se non siamo
presenti in un determinato paese, o se la
sua estensione geografica significa che la
rappresentanza più vicina dista parecchie
centinaia di chilometri, perché i nostri concittadini non potrebbero rivolgersi per esempio
a un consolato tedesco per far registrare i
loro dati? Questa interessante prospettiva si
urta tuttavia con la complessità del quadro
tecnologico.
Architettura informatica – sicurezza dei dati
– compatibilità dei sistemi: da un punto di
vista biologico, un dito è un dito e le impronte
digitali un elemento chiaramente identificabile. Da quando i bits e i bytes hanno sostituito l’inchiostro, la trasmissione di questi
dati, nonché la loro registrazione nei nostri
sistemi, necessitano di una compatibilità
degli strumenti informatici che attualmente
manca a livello internazionale. Un primo tentativo è tuttavia stato fatto, alcune modifiche
sono attualmente in corso affinché i cittadini
del Liechtenstein possano rivolgersi, come
prima dell’introduzione dei passaporti biometrici, ai nostri consolati per inoltrare le loro
domande, che verranno trasmesse a Vaduz
per il trattamento.
In ogni modo l’eventuale delega a partner
stranieri di compiti nel settore del rilascio
di passaporti svizzeri rimane una questione
estremamente controversa. Per convincersene basti ricordare i dibattiti tempestosi sulla protezione dei dati personali in Svizzera, in
occasione della votazione popolare per l’introduzione del passaporto biometrico, non
dimenticando il risultato di questo scrutinio
(accettazione al 50,1%!).
Una collaborazione ben collaudata
L’altro settore d’attualità è beninteso quello
dei visti. In questo ambito la Svizzera partecipa attivamente allo sviluppo della filosofia
Schengen di responsabilità condivisa, concludendo regolarmente accordi di rappresentanza che permettono di delegare a un
altro Stato Schengen la concessione di visti,
per principio di nostra competenza, quando
la Svizzera non dispone di un servizio consolare in un determinato paese. Chiaramente
il sistema funziona anche in senso opposto.
Concretamente ciò significa che attualmente
collaboriamo con dieci Stati Schengen, che
rappresentano i loro interessi 17 volte, mentre noi approfittiamo oggi di farci rappresentare in 19 situazioni.
attualizzazione e si sono già avute le prime
discussioni in proposito con i nostri partner
austriaci. Contatti in questo campo sono pure stati avviati con altri Stati europei, al fine
di formalizzare una cooperazione effettiva.
Una protezione internazionale
La barriera dei 700’000 Svizzeri immatricolati all’estero, superata lo scorso anno, nonché
la maggiore mobilità dei nostri concittadini,
significano in particolare un regolare aumento
dei casi di protezione consolare. D’altro canto
la creazione di centri consolari regionali e la
parallela chiusura di alcune sezioni consolari
comportano una diminuzione della prossimità
geografica dei nostri servizi. Anche in questo
caso è prevista la possibilità di lavorare con
partner europei, benché la Svizzera si trovi
ancora una volta in una situazione particolare.
Mentre le regole interne dell’Unione europea
prevedono che ogni cittadino europeo possa
rivolgersi a qualsiasi rappresentanza consolare di uno Stato membro, questa opportunità
non è aperta alla Svizzera.
Si tratta quindi di stabilire, su base bilaterale,
se un sostegno puntuale può essere concesso ai cittadini svizzeri. Mentre esiste già oggi
un’ampia collaborazione internazionale in situazioni di crisi (disordini, evacuazioni, ecc.),
attualmente esiste a livello bilaterale una sola
base formale di collaborazione. Un “vecchio”
accordo concluso con Vienna nel 1979 prevede un’assistenza consolare ai cittadini di
uno dei due paesi,quando soltanto uno dei
due paesi è rappresentato in un determinato
luogo. Tanto il contenuto dell’accordo, quanto
i luoghi in cui una collaborazione è prevista sono ormai superati, per cui è prevista una loro
Cooperazione internazionale
e Public Private Partnership (PPP)
Coscienti della necessità di garantire la
coerenza fra le misure di promozione di
Svizzera Turismo, in particolare nei grandi
mercati emergenti, attraverso la creazione
di strumenti utili ai viaggiatori che desiderano recarsi in Svizzera, la DC lavora in stretta
collaborazione con partner del settore turistico, in particolare in India, in Cina e in Indonesia. Si tratta di garantire che i vari attori
integrati nei processi – uffici viaggi locali,
Svizzera Turismo, consolati – definiscano
procedure concordate nel settore dei visti.
Questa idea di PPP garantisce che ognuno
sia cosciente delle proprie responsabilità,
nonché dei bisogni e della realtà dei propri
partner.
Contatti internazionali
Accanto ai colloqui con gli Stati europei, la
Svizzera è in contatto anche con possibili
paesi partner, sulla base di interessi convergenti o complementari. Si possono in
particolare citare paesi come la Turchia, la
Russia, il Brasile oppure la Cina. Con questi
paesi si discute di protezione consolare,
promozione turistica, integrazione delle rispettive diaspore o l’accesso alla Ginevra
internazionale.
Il lavoro deve proseguire
Il cammino che ci ha finora portati a una
cooperazione effettiva, istituzionalizzata e
regolare è così tracciato: non si tratta di determinare se vi è un interesse presso i nostri
partner esteri, ma piuttosto di stabilire quali
azioni concrete possano o debbano essere
fatte e in quali settori. Queste procedure ci
accompagneranno durante i prossimi anni
e la DC, che desidera compiere nel migliore
dei modi la missione che le è stata affidata, proseguirà lo sviluppo dei suoi contatti
internazionali.
Gymnasium | Sekundarschule | Internat
Zweisprachige Maturität (Deutsch/Englisch)
International Baccalaureate (Candidate School)
CH-6390 Engelberg | Telefon +41 (0)41 639 62 11 | Telefax +41 (0)41 639 62 13 | [email protected] | www.stiftsschule-engelberg.ch
össte
gaend
rhei-
Die Volksinitiative sieht eine Änderung der schweizerischen Bundesverfassung vor. Ein neuer Artikel 128a soll festlegen, dass Kantone
Da Palazzo Federale
­ 30
und Gemeinden finanziell schwache Bevölkerungsschichten
– wie
N. 10, ottobre 2012
etwa kinderreiche Familien – schützen. Dies soll geschehen, indem sie
Pubblicazioni
laund
vostra
sicurezza
Risiken
und Folgen
Arbeitslosigkeit
Armut
bekämpfen
che zu prüfen.
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Registrierenund
Sie sichElezioni
bei www.swissabroad.
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pace,
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begleiten durch
und dieZuschüsse
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Mitteilung («Schweizer Revue»,
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Krankenkassenprämien
aufheben.
In occasione della seduta del 4 luglio
internationale
Vernetzung
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2010
il Consiglio federale
ha deciso di
diritti
dell’uomo
e ileine proerna- iihre
Für
die Finanzierung
dieser Massnahme
soll derNewsletter
Bund
sottoporre a votazione, il prossimo 25
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übertragenen Mandats mit
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Die aktuellstenovembre
der Schwei­
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2012, i seguenti progetti:
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segressiv
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Solidaritätsabgabenumero
festlegen.
Diese
richtet
sich nach Ausgabe
zer Revue sowie die letzten
Nummern
kön­
und Interesse weiterpflegen und ausbauen.
Skype: he
1)Modifica
del 16 marzo
2012 della
den jährlichen Einkommen von Privaten und den jährlichen ReingeLegge sulle epizoozie
nen Sie jederzeit über 2)
den
«Revue»­Link
auf internaLegge
federale sull’imposizione
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winnen von Firmen. Der Ertrag dieser
Abgabe
soll
nach
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vom
Non dimenticate di den
comunicare
all’amba- der Schweizerischen
zionale alla fonte del 15
giugno 2010
Webseiten
Aus­
sciata o al consolato generale da cui di3) Decreto federale del 15 giugno 2012
ern, Bund festzulegenden Schlüssel auf pendete
die Kantone
werden.
landsvertretungen
odersull’approvazione
direkt unterdell’accordo
www. conil vostro verteilt
indirizzo
e-mail
e il vostro
numero di telefono cellulare attuale.
cernente la cooperazione in materia
nöDiese haben die Mittel zweckgebunden
zu verwenden:
So sollen
sieund/oder
revue.ch
lesen
ausdrucken. Die
Iscrivetevi
su www.swissabroad.ch
per bedi fiscalità e di mercati finanziari tra la
neficiare dell’insieme«Schweizer
dei messaggiRevue»
della
e la Germania
il protocollo
wird Svizzera
kostenlos
sowohleals
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damit die Arbeitslosigkeit und Armut
bekämpfen und
diesen vorbeuvostra rappresentanza. Potete in ogni moper la modifica di questo accordo
Druckausgabe
als auch4)elektronisch
(via
mento leggere o stampare
il numero attuale
Decreto federale del
15 E­
giugno 2012
n
gen, die Ausbildung der untersten Bevölkerungsschichten
verbessern
della “Gazzetta Svizzera”, nonché i numeri
sull’approvazione dell’accordo conMail
als
iPad­App) allen
Auslandschwei­
precedenti
cliccando
sul linkund
della
Gazzetta,
cernente la cooperazione in materia
und die Krankenkassenprämien senken.
Diese
Initiative
können
Sie
sui siti web delle rappresentanze
svizzere
in
fiscale
tra laoder
Svizzera
e il Regno Unito
zern, welche bei einer Botschaft
einem
Italia
o
direttamente
su
www.gazzettasvize
dell’protocollo
che
modifica
questo
S
noch bis zumFür28.
September
2007 unterzeichnen.
Frieden,
Menschenzera.it.
accordo
rechte und Sicherheit
Gazzetta Svizzera viene inviata gratuitamen5) Decreto federale del 15 giugno 2012
n für
te, anche sotto forma elettronica, o per posull’accordo concernente la cooperasta a tutti gli SvizzeriWahlen
in Italia registrati
VOLKSINITIATIVEN
zione in materia fiscale e di mercati
undpresabstimmungen
so l’ambasciata o un consolato generale.
finanziari tra la Svizzera e l’Austria.
Bundesrat
hat beschlossen,
die folgenden vorlagen am 25
Seit der letzten Ausgabe ist folgende VolksinitiativeDer
lanciert
worden:
inI progetti da 2 a 5 saranno sottoposti al
voto popolare soltanto se i referendum
zu bringen:
Tier- ■ «Prävention statt Abzockerei - Für eine Neuausrichtung
der Tabakche li concernono riescono. Il termine
referendario è spirato il 27 settembre
steuer (Tabakinitiative)»; bis 12. Juni 2008
m2012, dopo la chiusura redazionale del
1. änderung
vom 16. märz
2012 des tierseuchengesetzes;
La Svizzera s’impegna nell’ambito della propresente numero di Gazzetta Svizzera.
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DFAE
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n die priaUnter
politicader
estera
per lawww.admin.ch/ch/d/pore/vi/vis_1_3_1_1.html
pace, il rispetto dei
2. Bundesgesetz über die internationale quellenbesteuerung
diritti dell’uomo e la protezione di profughi
Prossime votazioni:
publikationen
Telefono
können
Sie
die
Unterschriftenbogen
der
hängigen
Initiativen
herun- vom
tz
e rifugiati. Il suo approccio, i punti cardine
3. Bundesbeschluss
15. Juni
über 2013
die Genehmigung
3 marzo
20132012
– 9 giugno
– 22
dalla Svizzera
della sua politica, le prestazioni effettuate e
settembre 2013 – 24 novembre 2013
terladen.
n.
0800
24-7-365
schweiz
und Deutschland über zusammenarbeit in den Bere
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frieden,
menschenrechte
le
sfide
che deve affrontare
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nel
nuovo
opuscolo
per
il
pubblico.
I
lettori
gabe conosceranno
und des
Protokolls zur änderung dieses abkommens;
sicherheitinoltre mediatori di conflitti,
Telefono
dall’estero
+41
800 24-7-365
Iniziative
popolari
osservatori
elettorali
e personesich
che im
s’im-Rahmen ihrer
4. Bundesbeschluss
vom
15. Juni 2012
über die Genehmigung
Die Schweiz
engagiert
URNENGANG
ng
pegnano per la pace e il rispetto dei diritti
Dopo l’ultimokönigreich
numero di Gazzetta
Aussenpolitik
für
Frieden,
diein Achtung
der 2007 schweiz und dem vereinigten
überSvizzedie zusammen
La pubblicazione
è disponibile
Eidgenössische
Volksabstimmung
vomResponsabile
17. Juni
r die dell’uomo.
ra con le comunicazioni del DFAE e fino
delle pagine
italiano,
tedesco,
francese
e
inglese
dal:
Menschenrechte
und den Schutz
vonOktober
Ver­
Protokolls zur änderung
diesesredazionale
abkommens;
alla chiusura
di questo nuDatum
derfederale
Nationalratswahlen
2007: 21.
nter- Dipartimento
ufficiali del DFAE:
mero,
sono
state
presentate
le seguenti
degli
affari esteri
DFAEFlüchtlingen. Wie sie dabei
5. Bundesbeschluss vom
15. Juni 2012 über die
Genehmigung
triebenen
und
iniziative popolari federali (termine per la
Jean-François Lichtenstern,
ach- Informazione / Pubblicazioni
raccolta
delle
firme
tra parentesi):
schweiz
und Österreich
über
die
zusammenarbeit
in den Be
vorgeht, West
wo sie Schwerpunkte setzt,
welchecon gli Svizzeri
Bundeshaus
Relazioni
all’estero,
era■Per
un
reddito
di
base
senza
condizio3003
Berna
Bundesgasse
Leistungen
sie erbringt
und mit welchen
He­ 32, CH-3003 Berna
VERANT
WORTLICH
FÜR DIE OFFIZIELLEN
EDA-INFORMATIONEN:
ni (11.10. 2013)
E-Mail:
[email protected]
Telefono:
24 7vorlagen
365
d
■Protezione
la sessualizzazione
Tel.:
+41 31 322 31 53 sie konfrontiert ist,
2 – 5 gelangen
nurcontro
dann
zur abstimmung, wen
rausforderungen
erfah­+41 800 Die
GABRIEL
BRODBECK,
AUSLsotto:
ANDSCHWEIZERDIENST/EDA,
CH-3003 BERN
nella scuola dell’infanzia e nella scuola
La
versioneA Internet
è reperibile
www.eda.admin.ch/asd
aga- www.eda.admin.ch/eda/it/home/doc/purenden zustande kommen.
Die referendumsfrist
lief nach red
ren Sie in der neuen Broschüre. Zudem
ler­
elementare
(17.10.2013)
e-mail: [email protected]
hlchen
er
iogt in
pen-
Vom Engagement der Schweiz in der Welt
bli/ppese.html
Inserat
nen Sie Menschen kennen, die in Konflikten
vermitteln, Wahlen beobachten und sich für
Frieden und die Einhaltung der Menschen­
rechte einsetzen. Die Publikation ist auf
Deutsch, Französisch, Italienisch und Eng­
lisch erhältlich bei:
Eidgenössisches Departement für auswärtige
Angelegenheiten EDA
Information / Publikationen
Bundeshaus West
la protezione dei
grandi
«schweizer revue» am■Per
27.
september
2012
ab.predatori
(siehe auch se
(orso, lupo e lince) (19.12.2013)
■Protezione della salute contro il fumo passivo – Per una protezione
kommende abstimmungstermine:
veramente efficace e senza discriminazioni,
secondo
le norme2013
dell’OMS
3. märz 2013 – 9. Juni 2013
– 22.
september
– 24. Novem
(19.12.2013)
■Per l’effettiva espulsione degli stranieri criminali (iniziativa di realizzazione)
(24.01.2014)
volksinitiativen La lista completa è disponibile sul sito web
della Cancelleria federale www.bk.admin.
seit der letzten «schweizer
revue»
und
bis redaktionsschluss
ch sotto
la rubrica
Attualità
> Elezioni e
votazioni
>
Iniziative
in
sospeso
folgende eidgenössischen volksinitiativen lanciert worden (a
sammlung in klammern):
n Für ein bedingungsloses Grundeinkommen (11. 10. 2013)
­
N. 10, ottobre 2012
A U S L A N D S C H W E I Z E R - O R G A N I S AT I O N
«Die Internet-Plattform SwissCommunity
vernetzt Schweizer weltweit»
Ursula Deplazes
Forscherin
Bündnerin in Rom
«Ein Netzwerk unter
Auslandschweizern
aufzubauen, spielt eine
wichtige Rolle – sowohl
privat wie auch beruflich.»
Daniel Keller
Manager
Zürcher in Hanoi
«Für mich als internationalen Berater sind die
lokalen Erfahrungen
von Schweizern sehr
wertvoll.»
Urs Steiner
Direktor Schweizer Schule
Berner in Peru
«Andere Auslandschweizer kennenlernen, gute
Adressen austauschen,
mich über die Schweiz
informieren – das kann
ich alles auf SwissCommunity!»
Vernetzen Sie sich mit anderen Auslandschweizern
Bleiben Sie informiert über relevante News und Events
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Entdecken Sie die Schweiz
Jetzt gratis anmelden!
www.swisscommunity.org
SwissCommunity Partner
31
­ 32
N. 10, ottobre 2012
✂
Come rinunciare
a ricevere «Gazzetta Svizzera»
Modifiche
rispetto all’elenco
pubblicato
in aprile 2012
Indirizzi delle rappresentanze
Svizzere in Italia
Ambasciata a Roma
Via Barnaba Oriani 61
00197 ROMA
Tel.: 06 809 571 (Centralino unico)
Fax: 06 808 85 10 (Ambasciata)
Fax: 06 808 08 71 (Consolato)
Fax: 06 808 14 79 (Ufficio dell’ambasciatore)
E-mail: [email protected]
Sito: www.eda.admin.ch/roma
Circoscrizione consolare:
Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia
e Sardegna nonché la Repubblica di San Marino
e di Malta
Consolato Generale a Milano
via Palestro 2
20121 MILANO
Tel.: 02 777 91 61
Fax: 02 7601 4296
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.eda.admin.ch/milano
Circondario consolare: Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte
Numerosi lettori ci scrivono o telefonano annunciando di voler rinunciare a ricevere uno
o più esemplari per famiglia di “Gazzetta Svizzera”. Siamo molto contenti che ci aiutiate
ad evitare sprechi.
Prima di radiare il Suo nominativo dall’indirizzario, Le devo far presente che la Gazzetta
Svizzera è l’unico mezzo di informazione svizzero che si riceve automaticamente e senza
obbligo di pagamento non appena ci si immatricola presso la rappresentanza svizzera.
Ogni cittadino svizzero ha diritto al Suo proprio esemplare. Difatti, in caso di contestazione,
uno Svizzero all’estero non può far valere di non essere a conoscenza di un atto normativo
o di una scadenza che lo concernono e che sono stati pubblicati nella Gazzetta Svizzera.
Per questo motivo, il Suo nome può essere solamente radiato dall’indirizzario della Gazzetta Svizzera se lo richiede espressamente, personalmente e per iscritto. Se Lei quindi non
desidera più ricevere la Gazzetta Svizzera, La invito a restituire alla Sua rappresentanza
svizzera il tagliando allegato segnando con una crocetta una delle caselle sottostante,
compilato in ogni sua parte, datato e munito della Sua firma.
❍ Confermo di aver preso conoscenza della comunicazione della rappresentanza svizzera circa l’invio della Gazzetta Svizzera e con cognizione di causa rinuncio a ricevere
la pubblicazione.
❍ Confermo di aver preso conoscenza della comunicazione della rappresentanza svizzera circa l’invio della Gazzetta Svizzera e con cognizione di causa rinuncio a ricevere
la pubblicazione a mio nome perché posso leggere la Gazzetta Svizzera di un mio
familiare.
Se dovessi cambiare idea potrò in qualsiasi momento comunicare la mia decisione alla
rappresentanza svizzera dalla quale dipendo e ricevere di nuovo personalmente la Gazzetta
Svizzera.
Ringraziamo per la collaborazione.
___________________________________________________________________________
Al Consolato Svizzero di:
❍ Roma
❍ Milano
❍ Genova
Rinuncio all’invio della Gazzetta Svizzera
Consolato a FIRENZE
Nuovo numero telefonico:
Tel. 055 222 431
Incollare qui l’etichetta della «Gazzetta Svizzera»
Consolato a NAPOLI
con il proprio Nome e Indirizzo
Nuovo indirizzo:
Via Consalvo Carelli 7
80128 NAPOLI
LUOGO: ___________________________________________________________________
Consolato a TORINO
Nuovo indirizzo e-mail:
E-mail: [email protected]
DATA: ______________________________ FIRMA: ________________________________
Eccellenza,
&
Tradizione
R istorante/Eventi
Prelibata Contemporaneità.
Affacciato sui giardini di Porta Venezia al quarto piano del Centro
Svizzero, il ristorante La Terrazza di Via Palestro si contraddistingue per
l’incontro dei più alti sapori della cucina italiana con una vista mozzafiato.
Via Palestro, 2 - 20121 Milano
Tel. +39 02 76028316 - Fax +39 02 77098406
Business Lunch
Happy hour
Dinner
www.laterrazzadiviapalestro.com
[email protected]