ORANGE JUICE Anno 13 - Marzo 2015 - Raetia

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ORANGE JUICE Anno 13 - Marzo 2015 - Raetia
ITE - WFO „RAETIA“ - NEWS
Per i futuri cittadini europei
Ogni tanto penso al compito dell’insegnante guardando al di là di spiegazioni, compiti e interrogazioni.
Cosa serve veramente a un giovane
che dovrà affrontare il mondo del
lavoro e le relazioni sociali future?
Formare il suo carattere, prepararlo alle difficoltà della vita e insegnargli a confrontarsi con gli altri.
Ognuno di noi mette al servizio degli alunni le proprie doti, le proprie
conoscenze, la forza e la determinazione del suo carattere, ma tutto sommato sono sempre le stesse
parole, le stesse convinzioni, gli
stessi consigli.
Penso che le lezioni più importanti
siano il confronto con altre culture, altri modi di vivere e di pensare e la conoscenza pratica di un
mondo che non sia il nostro.
Per questo è importante muoversi, andare, verificare, criticare e
quindi conoscere altri paesi vicini
e lontani, le loro abitudini, i loro
cibi, la loro poesia, le loro credenze; guardare come si affronta la
vita, il lavoro, la cultura da un altro punto di vista, per poter scegliere il nostro.
Al di là del momento di convivialità
sta all’insegnante trasformare una
gita, uno stage, un incontro anche
di un giorno fuori della scuola in
una palestra di vita e di apprendimento non cattedratico.
E’ necessario che la scuola si impegni a sviluppare gli strumenti per
inserire tra le eccellenze dei suoi
programmi uno sguardo attento a
quelle attività che forniscano la conoscenza e l’interesse per altri paesi
e quindi altre culture e altre abitudini.
Per far questo bisogna che gli insegnanti credano nell’integrazione con
l’Europa in primis e conseguentemente con il mondo.
Essendo loro il motore di rinnovamento, conoscendo e praticando altre
lingue imparano a gestire gli spostamenti e ad inserirsi nel mondo della
cultura e del lavoro.
Un viaggio all’estero, uno stage, uno
scambio culturale sono il primo gradino
per poter reperire conoscenze diverse
da inserire nei programmi scolastici,
che saranno poi approfonditi e regolati
per le necessità e gli orientamenti degli
alunni.
Prof.ssa Ilaria Noci
Jg. 13 - Feb 2015
“MULTILINGUISMO Y
DEPORTE”
Un progetto di scambio linguistico-culturale per la IV B
realizzato grazie alla lodevole iniziativa dell’insegnante
di scienze motorie, Simon Stuffer, coadiuvato dalle colleghe Carol Pycha (spagnolo) e Katrin Kostner (ladino).
Gli alunni gardenesi e spagnoli al Monte Pana,
dove hanno trascorso insieme una giornata di sci.
Sabato, 10 gennaio 2015, la tensione degli studenti della 4.B. è
finalmente diminuita. Gli alunni
spagnoli dell’istituto tecnico “Maria Zambrano”di Alcazar de San
Juan finalmente hanno raggiunto
la nostra valle. Per la prima volta,
dopo due mesi di scambi e-mail
e sms, i ragazzi spagnoli e quelli
italiani si sono incontrati nell’atrio
dell’ITE Raetia.
Dopo la sistemazione nelle “nuove
famiglie”, i ragazzi hanno iniziato
la settimana all’insegna dell’allegria, con tanto di cena fuori e serata in discoteca.
La settimana di scambio ha preso il via con una bella gita all’Alpe
di Siusi. Per alcuni era la prima
volta in funivia. In cima al Mont
Sëuc, dopo i selfie d’obbligo sullo
scenario mozzafiato delle Dolomiti, la nostra truppa si è diretta
verso il rifugio Saltria, per anda-
Progetti scolastici
biamo avuto la lezione di italiano
e nel pomeriggio siamo andati al
“Museum de Gherdëina”.
Un’alunna della IV B, Marina Kostner, intenta a fare lezione di tedesco
con una compagna spagnola
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re in slitta. Una breve introduzione al mondo dello slittino è
stata necessaria, affinché nessuno si facesse male. Dopo un
po’ di rodaggio iniziale, tutti si
sono divertiti un sacco. Mentre
i nostri ragazzi hanno passato il
tempo concedendosi uno strudel in baita, gli spagnoli non riuscivano a rinunciare alla neve.
Stanchi della bellissima giornata, tutti sono stati contenti di
poter ritornare in autobus verso
Monte Pana.
Lunedì è stato il primo giorno
di scuola. Siamo stati subito accolti e salutati dal nostro preside, dott. Bruno Senoner, che ha
parlato della scuola e della Val
Gardena. Poi è toccato agli studenti presentarsi. Nel prosieguo
della giornata non potevano, ovviamente, mancare le lezioni di
tedesco e inglese. Per il pranzo
siamo tornati a casa, presso le
nostre famiglie. Ci dovevamo rifocillare ben bene visto che nel pomeriggio saremmo andati a pattinare sul ghiaccio. Anche in questo
caso si trattava della prima volta
per alcuni dei nostri amici spagnoli e così non sono mancate le
cadute.
Martedì è stato uno dei giorni più
emozionanti della settimana di
gemellaggio.
Dopo il primo contatto con gli scar-
poni e sci, che alcuni volevano già
mettersi nel noleggio, siamo andati sul Monte Pana. I tre maestri
di sci Walter, Lydia e Daniel hanno
insegnato con molta pazienza le
basi dello sci ai compagni iberici.
Noi gardenesi, invece, ci siamo
goduti il panorama e il sole al Piz
Setëur. Dopo le faticose ore sugli
sci, il relax in piscina non poteva
mancare.
Mercoledì mattina, a scuola ab-
Anche il giorno successivo è stato
trascorso all’insegna della cultura
locale. Siamo stati a Bolzano a visitare il museo archeologico, dove
è custodito “Ötzi”, la mummia di
un uomo preistorico che ha tanto
affascinato i nostri amici spagnoli.
In città non è mancato il tempo
per acquistare qualche souvenir.
Tuttavia le spese non sono state
molte, visto che i prezzi altoatesini risultavano troppo cari per i
compagni spagnoli. La giornata
a Bolzano si è conclusa con una
visita al bellissimo Castel Roncolo.
La sera è stata coronata da un’appassionante partita di hockey della nostra squadra locale, l’Hockey
Club Gherdëina che giocava contro il Caldaro. Per molti dei nostri
amici era la prima volta che assistevano a un tale evento, dunque l’emozione è stata forte e si è
subito espressa in un tifo decisamente latino.
L’ultimo giorno insieme agli spagnoli, lo abbiamo trascorso nell’edificio scolastico per la conclusione di diversi progetti elaborati in
gruppi durante la settimana. Il
Fra le varie attività della settimana era prevista anche una slittata.
Progetti scolastici
Lezioni di pattinaggio su ghiaccio.
Dopo aver dormito poco o niente,
spagnoli e italiani si sono radunati
sabato mattina davanti alla scuola per salutarsi. È stato un saluto
carico di emozioni, ma non è stato
per sempre. Infatti in aprile, noi
della 4.B. trascorreremo una settimana ad Alcazar, ospiti dei nostri nuovi amici spagnoli.
Pur avendo avuto un programma
intenso e ricco di attività, questa
è stata una settimana bellissima
e indimenticabile.
In nome della 4.B. desideriamo
ringraziare il nostro preside Bruno Senoner per per averci dato
l’opportunità di partecipare a
un progetto del genere. Ringra-
pomeriggio era libero, e tutti ci
siamo radunati per un caffè nel
centro del paese. La presenza di
giocatori di hockey nel bar, ha
emozionato qualche ragazza spagnola e le foto ricordo sono state
numerose.
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A conclusione della nostra settimana i professori e il preside hanno organizzato una cena tipica in
un locale di S.Cristina. Nel corso
della serata sono state proiettate
le innumerevoli foto realizzate in
settimana. In seguito, i ragazzi si
sono scatenati sulle piste della discoteca Piz 5 per poi chiudere con
la classica spaghettata.
Altre ore di attività didattiche trascorse nelle aule dell’ITE
ziamo i nostri professori Simon
Stuffer, Carol Pycha e Katrin Kostner, promotori e organizzatori
di questa settimana sensazionale, che, ci teniamo a ricordare,
è stata finanziata nell’ambito del
progetto Erasmus + dell’Unione
Europea.
Li ringraziamo per tutto l’impegno che ci hanno messo affinché
il progetto si facesse e si facesse
bene, ma un grazie speciale per
la pazienza che hanno avuto con
noi.
Giulia Insam, Sofia Rabanser, IV B
Di nuovo in classe per un’altra lezione
Proiec de scola
LA 4.A DL’ ITE RAETIA DE URTIJËI
A LA CAMERA DE CUMERZ
N lunesc ai 17 de nuember à la 4.A
dl ITE de Urtijëi abù l’ucajion de jì
a Bulsan tla Camera de Cumerz.
Tema dl di fova “imprenditoria
giovanile”! Al scumenciamënt à i
trëi assesëures a la scola, Christian Tommasini, Philipp Achammer y sambën Florian Mussner
dit n valguna paroles de cie che
reverda l daunì di jëuni.
4
Cater scoles da dlonch caprò à
pudù presenté n proiet che ie
unì fat ntan l’ëures de economia. Na sculea à prejentà cun l
aiut de na Power Point Präsentation n proiet tratà tl ultimo ann.
Do che la à n curt spiegà ciuna
che ie la scola y ciunes che ie
la carateristiches, ala cunta dla
Simulimpresa Artemida SNC.
La “Übungsfirma” Artemida dl’
ITE Raetia de Urtijëi ie bele dai
ani unì metuda sù y al mument
ie la responsabltà dla 4.A. Dopro
ala mo spiegà n curt dl proiet che
ie unì fat. L proiet dla 4.A dl’ ITE
de Urtijëi che ova inuem”Camp
for Company” y univa urganisà
dal TIS de Bulsan cun la culaborazion dl’ Università de Verona. Te
chësc proiet ova i sculeies l duvier
de idealisé n prudot o n servisc
che ne ie mo nia unì nventà tlo te
Gherdëina. La tlas ie unì spartida
te doi grupes; tramedoves à idealisà n servisc che tratova de:
Grupa 1: l servisc fova de ti nsenië
a chëi che ne à nia cunescënzes
informatiches l manejamënt cun
l computer. La grupa ova inuem
Basa Computer!
Gruppa 2: l servisc fova de urganisè festes de cumplì di ani
per mutons danter i 6 y i 12 ani.
Chësta grupa ova inuem Hetz!
Do che autra scoles à mo presentà proiec che ie unì fac l’ ann passà, coche per ejëmpel la Simulimpresa, à l president dla camera
de cumerz, Michl Ebner, rujnà dla
prospetives dl’ economia tl daunì.
Dopro ie mo unì fata na presentazion da spezialisć, che à fat statistiches de la minonghes di jëuni
de cie che reverda l economia al
mumënt y dl lëur da “imprenditore”. Ala fin ie ruà ora che 40%
di jëuni fossa nteressei al lëur da
mprenditëur.
Ala fin à i sculeies mo pudù se
goder n Buffet de pitla robes da
maië metù a disposizion da la Camera de Cumerz.
Dovia da man ciancia: Peter Mulser, Alex Demetz, Klaus Rifesser, Moling Jean-Marc
Tamez da man ciancia: Marie Mahlknecht, Pia Demez, Patrick Kelder, Mirko Insam
Dancà da man ciancia: Giulia Longo, Marion Senoner, Matteo Tomada, Demian Mussner
Laura Plancker, IV A
Progetti scolastici
UN’ESPERIENZA ALLA RADIO
Sara Chiesa ed Elena Moroder della 4B hanno partecipato alla trasmissione radiofonica
“Greenwich” di Radio RAI 2 sul tema carcere, pena e riconciliazione.
Sabato, 13 dicembre 2014, insieme alla nostra professoressa
d’italiano, Ilaria Noci, io e la mia
compagna Elena Moroder, siamo
state invitate a partecipare a una
trasmissione radiofonica in diretta
su Radio2, condotta dalla giornalista Carmela Marsibilio. Oggetto
della puntata era il carcere e la
sua validità come luogo di rieducazione, la pena come deterrente
nella prevenzione dei reati e la riconciliazione tra chi ha subito un
crimine e chi lo ha commesso.
A partecipare alla tavola rotonda
c’era anche il direttore e co-fondatore del progetto ODÒS di Bolzano, dott. Alessandro Pedrotti,
che si occupa del reinserimento
degli ex detenuti nel mondo del
lavoro.
L’anno scorso, durante la “Settimana dei progetti”, alcuni di noi
studenti hanno potuto visitare
questa struttura, dove gli ex detenuti svolgono attività utili al fine
di riprendere contatto con la legalità e poi essere reintegrati nella
società.
Anche quest’anno a scuola abbiamo avuto modo di approfondire
questi temi nell’ambito del progetto “A scuola di libertà”, promosso dall’Associazione Nazionale
Volontariato e Giustizia, che si occupa di sensibilizzare gli studenti
sul carcere e sulle realtà ad esso
connesse.
Grazie all’aiuto della nostra professoressa, che ci aveva già sensibilizzato su quest’argomento,
non abbiamo avuto difficoltà a
partecipare alla discussione radiofonica esprimendo il nostro punto
di vista.
Aver affrontato questa tematica,
ma soprattutto la visione di un filmato, che ha per oggetto la morte
di un carabiniere per mano di un
diciottenne sotto effetto di stupefacenti, ha cambiato completamente il mio modo di pensare.
Vedendo la moglie del carabiniere
che perdona il ragazzo, mi sono
resa conto che ognuno ha diritto a
una seconda possibilità. Per questo motivo ritengo che sia giusto
continuare ad affrontare quest’argomento in classe, cosicché ogni
studente abbia la possibilità di
confrontarsi con situazioni, che poi, così
lontane da noi non
sono, e dunque possa
formarsi una propria
idea.
nel resto del mondo, è penosa,
e quindi ritengo opportuno che
anche gli studenti siano sensibilizzati e affrontino l’argomento
in classe.
Alla fine della trasmissione la
conduttrice si è complimentata con noi studentesse dicendo
che è sempre un piacere ascoltare le opinioni dei giovani. Per
5
Nel corso della trasmissione la giornalista, la dott.ssa Marsibilio, ci ha coinvolto
nella discussione e
ha spesso chiesto il
nostro parere. Sia io,
che la mia compagna
Elena, eravamo molto agitate, poiché entrambe non avevamo
mai partecipato a una
trasmissione radiofoDa sx: prof.ssa I. Noci, dott. A. Pedrotti,
nica. Tuttavia, man
dott.ssa C. Marsibilio, E. Moroder, S. Chiesa.
mano che si procedeva con il discorso e
iniziavamo a familiarizzare con la me, sinceramente parlando, risituazione, l’agitazione è passata. marrà sempre un’esperienza inLe domande che la giornalista dimenticabile e non esiterei un
ci ha rivolto, si inserivano in un attimo a partecipare un’altra voldiscorso più generale che abbia- ta.
mo fatto in studio. Entrambe (io
e Elena) abbiamo avuto libertà Per chi avesse voglia di ascoltare
di esprimere il proprio parere, e la trasmissione, può farlo al secomunque abbiamo sempre fatto guente link:
attenzione a non tralasciare il “secondo me”, proprio per assumerci h t t p : / / w w w . r a i b z . r a i . i t /
la responsabilità di ciò che dice- podcast/ita/greenwich/mp3/
vamo.
Greenwich_13-12-2014.mp3
Il tema sulla situazione delle carceri non solo in Italia, ma anche
Sara Chiesa, IV B
Schulprojekte
POLITISCHE BILDUNG
Ein Projekt der 3. C.
Unsere Klasse durfte heuer an
einem Projekt über politische
Bildung teilnehmen. Titel dieses
Projektes war: „Billige T-Shirts,
wer zahlt den Preis?“.
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Während dieser Projektwochen
haben wir verschiedene Arbeitsaufträge erledigen müssen. Die
Professoren Bernhard Flatscher,
Christine Wanker und Evelyn
Fill haben uns während dieses
Projektes betreut und uns ihre
Stunden zum Arbeiten zur Verfügung gestellt. Wir haben unsere Informationen im Internet
und in verschiedenen Büchern
gesucht, haben Interviews geführt, und an einem Vortrag
über billige Kleidung teilgenommen.
Während unserer Recherchen
haben wir erfahren, dass oft
diejenigen, die unsere Billigkleidung produzieren, den eigentlichen Preis zahlen müssen.
Diese armen Menschen müssen
schwer arbeiten, leiden, und
manchmal sogar sterben, um TShirts im Wert von 10,00 Euro
zu produzieren. Ein Grund dafür
ist, dass die Materialien und Lieferungen bezahlt werden müssen, und die Unternehmen somit
bei den Arbeitskräften sparen.
Beispiele dafür sind H&M, Kik
oder Nike. Diese Firmen nutzen
die armen Leute, die keine andere Wahl haben, aus und zwingen
sie unter menschenunwürdigen
Bedingungen zu arbeiten.
Unsere Klasse wurde in mehrere kleine Gruppen aufgeteilt, und
jede Gruppe musste ein eigenes
Drehbuch schreiben. Wir durften
selbstständig arbeiten und selbst
entscheiden, welche Informationen wir einbauen, und wie wir das
Drehbuch gestalten wollten. Die
besten zwei Ergebnisse wurden
zu einem gemeinsamen Drehbuch
verarbeitet. Dieses wurde dann
Das Deckblatt, das die Schüler für das Projekt realisiert haben.
verwendet, um ein acht-minütiges Radiofeature aufzunehmen.
Dieses Feature wurde nach Bozen
geschickt und am Ende erlangten
wir dafür den ersten Platz. Auch
bei der Präsentation des Projekts
schnitten wir ziemlich gut ab.
und viel über die schlechten Arbeitsbedingungen in den Entwicklungsländern erfahren. Jeder von
uns Schülern und Professoren hat
sehr viel Energie und Zeit in dieses
Projekt gesteckt, aber schlussendlich hat es sich gelohnt.
Während dieser Projektwochen
haben wir vieles dazugelernt,
Carmen Hofer, III C
Proiec de scola
ITE „RAETIA“ GËURA LA PORTES
Workshops per sculeies dla scola mesana
L Istitut Tecnich Economic „Raetia“ à nvià la scoles mesanes de
Gherdëina a na blòta ancunteda.
Te prejentazions de uni sort iel
unì purta dant ciche chësta scola
à dut da mustré su.
Cun n pitl teater an purvà a spighé la tripatizion dla scola te trei
sezions. N possa to sibe la streda
turistica y se dediché al marcheting y ala rujenedes, coche nce la
steda finanziela y ti cielé plu avisa
ala banches y al economia.
Nce l sport tol ora si lerch te chësta
scola; te na sezion desferënta
possa i sportivi jì a scola y nce fé
inant cun si sport.
L ie nce na scola paritetica, te
chëla che l ne vën nia mé nsenià tudësch y talian ma nce ladin,
nglëisc, spanuel y rus. L à pona
nce sunà la band dla scola Cominais, che ti à monce damandà ai
sculeis dla scoles mesanes de fé
pea.
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Laura Plancker y Matteo Tomada (IV A) ntan l teater
Do la prejentazion tl aula magna
univel dat la puscibltà de to pert
ala vita te na scola auta. I sculeies dla scola mesava pudova ji te
doi tlasses, ulache i pudova nce
fé pea. Chësc fova sambën mé
n prim var per l daunì, i sculeies
avrà mo dl’aurela nchin a la fin de
merz per tò si dezijion te ciuna
scola jì.
Prof. Lena Mulser
La grupa de mujiga dla scola “Cominais”
Language stay
SLÁN GO FÓILL, GAILLIMH*!
(SEE YOU SOON, GALWAY!)
* lit. goodbye until later
During our language stay in Galway from 3rd to 10th May 2014,
we, the former 3rd grades from the C-section, had the opportunity
to see and experience many aspects of the Irish life, landscape
and culture. Find out about the best moments of our trip and see
for yourself that Ireland really is a country worth visiting!
OUR HOME TOWN FOR A WEEK
Galway, on the west coast of Ireland, is a really lovely city. The little
streets with the Irish pubs and shops
are something unique in the world.
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The people in Ireland are friendly
and nice and also the host families
were very cool and amazing during
our stay on the “Emerald Isle”. One
day during our language stay, we
had a guide who showed us the city
and all the attractions. We visited
Eyre Square, the Spanish Arch, an
ancient church and the statue of
Oscar Wilde, a famous writer. Near
the shore, there is also a fun fair
with a lot of great attractions.
Atlantic School was our school for
that week. The teachers were really cool and the lessons were interesting, so we learned a lot. The
weather was not so bad, but it was
absolutely crazy, which we could
already find out during our first excursion.
Overwhelmed by the steep cliffs
AN INSULAR “OUTDOOR MUSEUM”
Our first trip took us to the Aran Islands, a group of three islands located off
the west coast of Ireland, near Galway
bay. We visited Inishmore, the largest
of them. First we drove by bus in about
45 minutes from Galway to the ferry
Proud of our diploma!
port. The crossing by ferry was a nice
experience because the waves of the
ocean were really high. What is more,
some of us even saw a whale jumping
out of the water, which is a very rare
sight. When we arrived on the island,
most of the group made a bike tour
and some took a bus. We saw a Protestant church, houses with moss-roofs
and, as far as the eye could see, stonewalls, which were built a long time
ago.
After a walk of about fifteen minutes
and a break, we arrived on top of some
famous cliffs, which have a height of
about 90 metres. Lying on the belly, we
looked down the cliffs and the seawater was crashing into the stones below
us. The weather wasn’t so good: it was
cold, very windy and a bit rainy. Nevertheless, we took a lot of pictures of us
Language stay
Dublin Castle
and of course of the beautiful landscape. At five o’clock, we went back to the
port and took the ship home.
A VISIT TO IRELAND’S CAPITAL
On the second day of our stay we
went to Dublin. We drove about three
hours by coach from Galway to Dublin.
When we arrived at the capital city,
there was a city guide who showed us
Dublin castle and many more things
about the history of Ireland. During
the visit we went to the famous Starbucks café and later we were allowed
to go shopping, so we went to the
shops in the centre of the city. In Dublin there are many musicians on the
street and you can find everything you
want. Dublin is a very busy city, there
is a lot of traffic and you can see the
famous double-decker busses. We
were told to pay attention to our bags
because there are many thieves, but
luckily, at the end of the day nobody’s
pocket had been picked.
with six dogs running. Every dog wore
a differently coloured jacket and they
had to chase a lure (traditionally an
artificial “hare” or “rabbit”) around a
certain track until they crossed the finish line.
Many of the people who go and watch
the races bet on the outcome of it.
Some of us – and the teachers – also
wanted to place a bet on their favourite dog and maybe try to win something. It was really funny to cheer
on “your dog” and to hope that it was
going to win! At last a few were lucky
to bet on the right greyhound and
they won a little bit of money.
A LITERAL FACE-TO-FACE MEETING
WITH IRELAND’S UNDERWATER
WORLD
In the sea and rivers in Galway there
live many fish and the aquarium of
Galway is a great opportunity to see
all these types. During our visit there,
the guide explained many interesting
facts about the sea fauna. First, there
was the sea bass, which are fish that
live near the cliffs and love the waves.
Every minute, water splashes into the
tank to represent the home of these
fish. Then there was a ray pool. We
could touch the rays because they
are very friendly. The largest tank
was the ocean tank. There are typically Irish fish: cod, pollack, wrasse
and also small sharks. There were
even two other touching pools: one
with weirs, which live in the rivers
of Galway and the other with starfish. For us it was a great experience to touch these fish.
Another thing was also very interesting. We were wondering about
the bad smell outside the aquarium
and the guide told us that on the
shore there could be a dead whale somewhere and the smell might
be due to the decomposition of the
carcass.
GREAT CRAIC (= FUN) WITH
IRISH DANCING!
A moment that we will never forget was our fifth evening in Ire-
It was a nice experience to visit a large city like Dublin because many of us
had never seen a big city like this before, so it was really cool. But another
“first” for us was yet to come.
A TYPICALLY IRISH PASTIME
Greyhound racing is a very popular
sport in Ireland and we were all very
excited because nobody had ever
been to such a dog race. When we arrived at the stadium it was very cold
and windy, but fortunately, we could
go inside a building to watch the races. Every 20 minutes there was a race
Touching the starfish
9
Language stay
was damn difficult. We laughed about
each other because it looked so funny. We practiced and practiced until
we could reasonably do the steps and
later we tried with the music. I’ll tell
you, it was a disaster! The music had a
fast rhythm, so we weren’t in time, but
it was slowly getting better. We never
would have thought that it is so difficult, but we all liked this kind of dance
so much that we would immediately
do it again. Even though it was very
exhausting, the dance teacher told us
that we were not bad and so we were
very proud of us!
After seven exciting days, all which
was left for us to say was “Slán, Eire!”
and – who knows – some of us might
come back one day!
Trying not to tangle up our feet at Irish dancing
10
land: we had the possibility to get
to know the Irish dancing and music! At the beginning we weren’t
so enthusiastic when we saw our
dance teacher, because she didn’t
look particularly nice, but just a few
minutes later we had a lot of fun with
her. At the beginning, it was as if we
had never moved our legs. When we
girls saw the boys, we had to laugh because it just looked terrible. When it
was our turn, we could only find that it
Martin Schmuck, Sarah Mitterstieler,
Magdalena Haas, Verena Prinoth,
Manuela Malsiner, Nadia Delago,
Prof. Marika Demetz
La I A
BENVENUTA I A!
Le nuove alunne e i nuovi alunni della I A si presentano.
A loro va l’augurio sincero di compagni e professori di trovarsi bene nella
nostra scuola.
Eldina Ese è una ragazza di 15 anni che viene dalla Serbia. Eldina è simpatica e ha capelli rosso-castani.
Eldina sorride sempre. Lei ha anche una sorella minore che le assomiglia molto. (Corinna Lambacher)
Ich beschreibe Romana Senoner. Romana ist eine sehr fleissige und freundliche Person. Sie ist sehr
hilfsbereit und witzig. Romana spielt sehr gerne Klarinette. Sie will immer alles richtig und genau machen.
(Nadine Staffler)
Nadine Staffler ist eine sture, ehrgeizige und sehr nette Person. Sie hat einen sehr grossen Üeberzeugungswillen. Mit ihr hat man immer viel Spass. Sie ist sehr beschäftigt Sport auszuüben. Sie ist 14 Jahre
alt. (Romana Senoner)
La mia amica si chiama Karolina Senoner, ha 14 anni e vive a S. Cristina. Ha gli occhi azzuri e i capelli
biondi. Ognuno si trova bene con lei dato che è una ragazza molto socievole e divertente. (Elta Terziu )
Elta Terziu è una ragazza che viene dall‘ Albania e ha 16 anni. Ha uno sguardo molto intenso ma è
comunque una ragazza solare e divertente a cui piace far battute e far ridere gli amici. Elta è una brava
giocatrice di pallavolo. (Karolina Senoner)
Da sinistra: Eldina Ese, Romana Senoner, Nadine Staffler, Karolina Senoner, Elta Terziu.
Io descrivo Corinna Lambacher. Corinna è una ragazza dai capelli castani di media lunghezza. È alta come
me, è sempre sorridente, mi saluta quando entro in classe. È vestita in modo sportivo. (Shoaib Zulfiqar)
I am going to describe Mawra Chaudhry. She is 15 years old and has got beautiful big eyes. She is a very
funny girl. Her hobbies are definitely going out with friends and shopping. I like her because she is always
ready to help and makes you always laugh. (Diana Moroder)
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La I A
I am going to describe Diana Moroder. She is 14 years old and a very sweet friend. She is tall and slim
and beautiful. She is funny and a little bit crazy. She likes volleyball. Diana always smiles and doesn‘t get
bored easily. She has good dress sense. (Mawra Chaudhry)
Maham Chaudhry è una ragazza di 16 anni ed è di origine pakistana. Le piace truccarsi, ascoltare la musica e fare shopping. È una ragazza alta e magra con i capelli castani. Maham è una ragazza solare, simpatica
e molto gentile. (Sabrina Pallua)
Sabrina Pallua è una ragazza di 15 anni, molto simpatica e divertente. A Sabrina piace divertirsi con gli
amici ed è sempre sorridente. Non ha quasi mai la luna storta e fa di tutto per divertirsi. (Maham Chaudhry)
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Da sinistra: Corinna Lambacher, Mawra Chaudhry, Diana Moroder, Maham Chaudhry, Sabrina Pallua.
Jonas Runggaldier è un ragazzo di 14 anni molto socievole che vive a S. Cristina. I suoi
hobby sono lo sci d’inverno e d‘ estate gli piace andare in bici e particolarmente fare “downhill”, disciplina
in cui e molto bravo. Jonas è tanto divertente. (Mattia Costamoling)
Io descrivo Steve Runggaldier. Steve è una persona molto socievole. È facile farlo ridere. Steve è un
ragazzo alto e simpatico. Gli piace giocare ai videogiochi e andare in giro con il suo motorino. (Alex Padovani)
Simon Lardschneider ist 14 Jahre alt und lebt in St. Ulrich. Er trägt eine Brille und hat kurze braune
Haare. Simons Hobbies : Skifahren, Radfahren und Modelflugzeuge bauen. Er ist ein sehr sympatischer und
hilfsbereiter Schulkamerad. (Lukas Mair)
Mattia Costamoling è un ragazzo di 14 anni, viene dalla val Badia.Gli hobby di Mattia sono lo sci e il
freestyle, in cui è bravissimo. Di carattere è molto simpatico e aiuta gli amici in ogni situazione. (Jonas
Runggaldier)
Shoaib Zulfiqar ha 16 anni e abita a Ortisei con la sua famiglia. È alto e magro ed ha i capelli corti e neri.
I suoi occhi sono marroni. Shoaib viene dal Pakistan ed abita qui da quasi sette mesi. (Eldina Ese)
Lukas Mair ist 16 Jahre alt und kommt aus Voellan bei Lana. Er ist ziemlich gross und hat braune kurze
Haare. Lukas ist seit zwei Jahren Stuermer der U 16 des HC Gröden. Er ist ein sehr sypatischer und lustiger
Freund. (Simon Lardschneider)
La I A
Io descrivo Alex Padovani. Alex ha 15 anni e viene da S. Cristina. È alto e gli piace il rugby e la pallacanestro. Ha studiato per un anno a Treviso. È divertente e simpatico. È sempre sorridente e gli piace divertirsi
con gli amici. (Steve Runggaldier)
13
Da sinistra: Shoaib Zulfiqar, Simon Lardschneider, Alex Padovani,
Mattia Costamoling, Jonas Runggaldier, Lukas Mair, Steve Runggaldier
La I A al completo
Novità professori
INTERVIEW TO AMY PEARCE
Our language assistant
Which is the reason that you
are here?
I am here as a language assistant. The British Company has
sent me to South Tyrol after
I finished university, because
there are more options for me.
What do
home?
you
miss
from
I miss the food because it is
very different. My family and my
friend, the sea and the beach.
You come from Wales. Which
is a typical meal of Wales?
14
Rush cakes:
•225g plain flour
•85g caster sugar
•½ tsp mixed spice
•½ tsp baking powder
•50g butter, cut into small
chunks
•50g lard cut into small chunks,
plus extra for frying
•65g currants
•1 large egg, beaten
•Splash of milk (possible)
What did you study
university?
at the
At university I studied Italian
and French.
Rush cakes
What do you like
about Italy?
I like the way people
live, the culture, the
language, the cities and
the places, but also the
food.
What’s your favorite
Italian dish?
I don’t think I have a
favourite, I like all Italian food but one of my
favourite pasta dishes is
farfalle al salmone and I
really like truffles. I also
love gelato, you cannot
get it anywhere else in
the world.
What’s the main difference between the
English and the Italian school system?
I think one of the main
differences is when students finish school in Italy compared to the UK. In the UK
we finish school at 18 and in Italy
it is 19. Also in the UK we wear
uniform and the rules in school
tend to be stricter than the rules
in Italy.
Which one do you prefer and
why?
I think I prefer the UK
school system. I enjoyed
my school life so can’t
imagine being schooled
anywhere else.
Would you stay another year at our school?
Yes I would. It would be
nice to stay longer, I really like the school.
How will you continue
your professional career? What would you
Amy Pearce
like to be?
I would like to be an English
Teacher in Italy. I am looking at
teaching jobs at the moment and
would like to do a CELTA in the
summer (teaching qualification)
so fingers crossed!
Where would you like to live?
Why?
I would like to live in Italy or
France. The way of life in both
countries is so much better in
my opinion to that of the UK. Of
course my heart will always be in
Wales but I think living in Italy
or France would be a good way
to use my degree and the knowledge I have gained from it. Also
if I want to be an English teacher
they are always needed in both
countries.
Giorgia Macaluso, Alessia Paolini, III B
Aula professori
NOVITÀ DALL’AULA PROFESSORI
Interviste di Anna Goller e Stella Pioli, III B
Prof. Lisa Complojer
Fach: Mathematik und Physik
Warum haben Sie sich dafür entschieden, Professorin zu werden? Was gefällt Ihnen an ihrer
Arbeit?
Schon von klein auf wollte ich immer Lehrperson werden. Es war
mein Kindestraum, und ich bin froh,
dass ich es erreicht habe.
An meiner Arbeit gefällt es mir, die
Chance zu haben, mit Jugendlichen
arbeiten zu können.
Welches Ereignis / Person hat
Ihr Leben verändert?
Die Person, die mein Leben verändert hat ist mein Freund.
Was stört Sie während des Unterrichts?
Mich stört es wenn Schüler/innen
frech bzw. arrogant sind. Ich mag
es nicht, wenn Schüler/innen mich
oft unterbrechen.
Lesen Sie gerne Bücher? Das
letzte Buch das Sie gelesen haben?
Ich lese nicht besonders gerne Bücher, außer Mathematik- und Physikbücher.
Was machen Sie gerne in der
Freizeit?
Ich fahre gerne Ski oder mit dem
Snowboard. Im Sommer wandere
ich sehr oft.
Prof. Gregor Ambach Mussner
Materia d’insegnamento: russo
Quante lingue parla?
Parlo 5 lingue: ladino, italiano,
tedesco, russo e inglese. Oltre a
ciò ho conoscenze di base di altre
lingue.
Ultimo libro letto?
L’ultimo libro che ho letto per diletto è “Endgame. The calling” di
James Frey. In generale prediligo i
generi fantasy e fantascienza.
Quale avvenimento in classe
l’ha fatta arrabbiare maggiormente?
Non ho un buon feeling con alcuni
sistemi informatici. A volte passo
tanto tempo a preparare il materiale didattico, ma non riesco a utilizzarlo proprio perché non funzionano le apparecchiature. Sono queste
le cose che mi fanno davvero arrabbiare.
Cosa fa nel suo tempo libero?
Al momento non ho molto tempo
libero a disposizione poiché sto per
conseguire un ulteriore titolo di
studio. A parte ciò, mi piace andare
in montagna, leggere e occuparmi
dei miei animali domestici.
15
Tierschutz
TIERSCHUTZ
Die Veränderungen des Zusammenlebens zwischen Mensch und
Tier und dessen Folgen.
Immer öfter hört man in den
Nachrichten, in Zeitungen, auf Facebook, bei PETA (weltweit größte Tierrechtsorganisation) von
Tierquälerei. Die, die die Tiere
quälen sind meist die Menschen.
Menschen, die wie Tiere auch
fühlen. Menschen, die sich mit
den Tieren ihren Lebensraum
teilen. Und dennoch scheint
es, dass der Mensch, der zudem nicht nur fühlen, sondern
auch denken kann, von dieser
Fähigkeit des Denkens nicht
Gebrauch macht. Wie sonst ist
es möglich, dass Menschen mit
Tieren umgehen, als wären sie
Dinge?
Falls es einen Gott gibt, wollte
er dies sicher nicht so. Unser
ist mittlerweile so
16 Wohlstand
hoch und unser Niveau damit
so tief, dass wir meinen, über
alles entscheiden zu können.
Sei es über Menschen, wie über
Tiere. Wenn etwas unerwünscht
ist, wird es einfach erschossen,
ausgesetzt, ertränkt, angezündet, vergast oder in Tötungs-
Affe - By-line - PETA USA
stationen umgebracht… Wer hat
uns das Recht gegeben, über
Leben und Tod zu entscheiden?!
Jedes Leben zählt und kein Lebewesen hat es verdient, eigesperrt,
misshandelt oder getötet zu werden. Wir alle sind gleichberechtigt, stammen alle vom Gleichen
ab. Wir alle atmen, fühlen, suchen
körperliches Wohlbefinden und
meiden Schmerzen. Was hindert
den Menschen daran, sich mehr
in Tiere einzufühlen?
Affen wird es zum Verhängnis,
dem Menschen so ähnlich zu sein.
Sie werden einfach zu Versuchen
hergenommen, ist ja eh egal, ob
sie leiden. Ihnen werden bei vollem Bewusstsein Schrauben in
den Kopf geschraubt. An Hunden
wird die Verträglichkeit von Zigarettenrauch getestet. An Mäusen
Krankheiten. Es gibt sinnlose Versuche. Fraglich sind z.B. Tests von
Medikamenten, die auf Tiere und
Menschen unterschiedliche Wirkungen haben. Ich frage mich:
Wann sind wir Menschen nur so
geworden? Wann haben wir den
Respekt vor Tieren verloren?
Vor langer Zeit haben Menschen
und Tiere respektvoller miteinander gelebt. Tiere sind zwar immer
für Nahrungszwecke gezüchtet
worden; dass sie aber in Massen
gehalten und dabei zwangsgefüttert werden ist ein neues Phänomen.
Viele Tiere werden auch umgebracht, weil ein paar Wohlhabende unbedingt echtes Leder und
Fell tragen müssen. Robben werden dafür brutal erschlagen und
lebendig gehäutet, Haie werden
hilflos ohne Flossen ins Meer zurückgeworfen… Die Jagd ist mittlerweile ein Hobby geworden und
seltene Rassen werden mir nichts
dir nichts einfach ausgelöscht.
Ich finde unseren Umgang mit
Tieren einfach nur traurig. Wir
behandeln sie, als wären sie ein
„Etwas“, aber das sind sie absolut nicht und ich hoffe wirklich, die
Angora-Kaninchen - PETA Asia-PAcific
Menschen verstehen das irgendwann. Menschen sind im Grunde
auch Tiere, nur anders entwickelt
und gebaut, aber wir sind der Meinung, etwas Besseres zu sein und
über andere richten zu können.
Hier in Südtirol werden Tiere großteils gut gehalten. Schafe werden
ohne Verletzungen geschoren und
es gibt keine Pelzfarmen, doch in
anderen Ländern sterben die Tiere grausam dafür, meist für Pelz,
Leder und sogar Wolle. Brauchen
wir wirklich Pelz, Leder und Daunen zum Anziehen?
Kann es sein, dass der Mensch
seine Denkfähigkeit missbraucht,
indem er dies alles ignoriert?
Wer keine Tiere zu Hause hat
und noch nie ihre bedingungslose
Liebe erfahren hat, wird NIE verstehen wie wertvoll sie sind. Sie
geben einem so viel zurück und
jedes Tier hat es verdient zu leben
und geliebt zu werden. Wenn das
Leben eines Haustieres zu Ende
ist, hört man zu oft „Es war ja nur
ein Tier“. Nein! Es war nicht NUR
ein Tier. Es war ein Familienmitglied, ein Freund, der schweigend
immer für einen da war.
Tierschutz
Kann es sein, dass der
Mensch sein Einfühlungsvermögen ignoriert, indem er die Gefühle der
Tiere missbraucht?
Wer sagt, dass Tiere keine Gefühle haben? Dass
sie nicht das Gleiche fühlen wie wir? Nur weil sie
nicht reden können, sich
vielleicht nicht verbal verteidigen können oder Gefühle und Emotionen nicht
so ausdrückten wie wir es
tun, heißt das nicht, dass
sie deshalb keine haben!
Sie fühlen gleich wie wir,
nur drücken sie sich anders aus, man muss sie
verstehen, was viel zu viele einfach nicht tun.
Ich will nicht alle in den
gleichen
Topf
werfen,
deswegen möchte ich Respekt,
Bewunderung und Dank denen
aussprechen, die sich für sie einsetzen. Denen, die sie für das,
was sie sind, zu schätzen wissen
und sie dafür lieben. Denen, die
Organisationen und Gruppen zu
ihrem Schutz gründen und ihnen
wieder ein Leben voller Liebe mit
einem Zuhause schenken.
Mir selbst zerreißt es das Herz,
solche Sachen zu sehen und zu
Hunde-Katzen-Pelz-China - By-line - PETA Deutschland e.V.Karrerman
hören, aber das viele Wegschauen ist keine Lösung. Dadurch wird
den Tieren nicht geholfen. Damit
der traurigen Wahrheit ins Auge
geschaut wird und die Stimme für
die Tiere erhoben wird, muss etwas geändert werden.
Wenn Ihr also Zeugen einer Tiermisshandlung werdet oder wisst,
dass jemand sein Tier nicht art-
Hundepfoten in Falle
gerecht haltet oder behandelt,
schaut nicht weg! Meldet es!
Das ist eine Straftat!
Jeder von uns kann helfen.
Nehmt keine Hunde aus einer
Zucht, nehmt welche aus dem
Tierheim oder jene aus den
Tötungsstationen. Sie werden
Euch dankbar sein und Tierzucht und illegaler Tierhandel
werden vielleicht irgendwann
ein Ende finden.
Wenn Ihr ein Freund der Tiere
seid, setzt Euch für sie ein. Sie
brauchen Euch.
Zudem gibt es hier in Südtirol
einen Tierfreunde Verein. Wir
kümmern uns vor allem um herrenlose Katzen und sorgen dafür,
dass sie ein Zuhause finden. Wir
setzen uns hauptsächlich dafür
ein, dass Katzen sterilisiert und
kastriert werden, um Elend zu
vermeiden. Wenn Ihr also helfen
wollt, kommt zu uns. Schaut Euch
doch einfach mal die Website an
oder meldet Euch für weitere Informationen bei Tabea Berger.
Tel. +39 3457139634
www.tierfreunde.it/de/
Julia Lageder, III B
17
Cani guida
SERVIZIO NAZIONALE CANI GUIDA
DEI LIONS
18
Il servizio Nazionale Cani Guida dei Lions di Limbiate nasce
nel 1959 per volontà di Maurizio
Galimberti, pilota di caccia, rimasto cieco durante un incidente di volo. Riacquisita una certa
autonomia di vita dovuta ad un
cane guida addestrato in Germania. Visto che l’unica scuola
per cani guida in Italia non era
sufficiente a soddisfare l’enorme
bisogno, Galimberti si attiva e
fonda quella che ora è diventata
una delle scuole più importanti
in Europa.
Da allora sono stati addestrati
e consegnati oltre 1900 cani ed
ogni anno vengono consegnate
50 guide. Tuttavia il bisogno è
in crescita, oggi ci sono 133 non
vedenti in attesa, soprattutto
giovani.
Il Centro si sviluppa su una superficie di 25 mila mq e comprende la palazzina con gli uffici
e 4 appartamenti per i non vedenti; la casa del custode, i locali infermeria e sala parto (per
l’allevamento interno) e magazzino, il centro congressi e soprattutto i nuovi canili. Definirli
canili è assolutamente riduttivo, poiché l’edificio nel quale
sono stati ricavati i 38 box doppi è dotato di riscaldamento e
raffrescamento a pavimento, di
sala toelettatura, di infermeria.
Ogni box è collegato con un’area
Il cane guida Anouck
esterna esclusiva a cui gli animali
accedono con porte automatizzate. Grandi spazi interni consentono l’addestramento delle future
guide anche nei mesi invernali.
Questo nuovo edificio, inaugurato nel 2012, è costato
1.600.000,00€. Il Centro dà lavoro a 15 persone tra dipendenti
ed istruttori, tutti regolarmente
assunti.
I cani non vengono venduti o regalati ma dati in comodato gratuito al non vedente e rimangono di
proprietà del Centro che ne è responsabile. Il Centro segue sempre
il non vedente e gli animali in tutta Italia.
L’animale viene trattato dal Centro con affetto
proprio perché solo così
si ottiene il miglior addestramento, se il non
vedente dovesse maltrattare il cane, l’animale gli
verrebbe tolto.
Tra l’uomo e l’animale
si crea una simbiosi: Il
cane non solo guida, ma
dà compagnia, fornisce
affetto e protegge il non
vedente.
In Puglia vi è stato un caso di aggressione da parte di un branco
di randagi nei confronti di un non
vedente, il cane guida lo ha difeso
ed ha messo in fuga i randagi. Inoltre durante l’attentato alle torri
gemelli di New York un cane guida
ha salvato il suo padrone ed altre
50 persone, facendogli scendere
78 piani del grattacielo in fiamme.
Il cane è insostituibile nonostante le nuove tecnologie come per
esempio il bastone elettrico. Secondo il diritto del non vedente
il cane guida è un ausilio del non
vedente che ha diritto ad accedere in qualsiasi luogo pubblico
con il suo cane anche senza museruola. Chi si oppone rischia una
sanzione amministrativa da 500 a
2.500,00€. Il cane accede gratis
sui mezzi pubblici.
La
famosissima
trasmissione
„Striscia la Notizia“, con Edoardo
Stoppa, ha registrato un bel servizio andato in onda la sera del 24
dicembre 2013 ed è visibile tuttora sul sito di „Striscia la Notizia“.
Giorgia Macaluso, III B
Commenti
GRAVIDANZE INDESIDERATE E
ABORTO, FRUTTO DI STUPIDITÀ
Quando le ragazzine parlano di un incidente
Le gravidanze indesiderate
fra le ragazze adolescenti si possono evitare facilmente, senza la necessità
dell’aborto che consiste
nell’uccisione di una persona. Se il bambino dovesse nascere nell’anno 2015,
non dovrebbe rappresentare un problema grande
quanto lo sarebbe stato
cinquant’anni fa.
Molti continuano a parlare di “disinformazione”. La
verità è che questa non è
quasi mai un problema,
dato che i giovani imparano le cose indispensabili
sul sesso a scuola, le sentono dai compagni o le apprendono dalla televisione
e Internet, a meno che non
siano veramente stati cresciuti dalle suore; quindi la
disinformazione non può
scusare il comportamento
e la frequente leggerezza
assunta da certa gente. E’
da aggiungere che di metodi contraccettivi ce n’è
una marea, non sono mai
stati così sicuri e se usati in
modo responsabile è molto
improbabile che succeda
qualcosa, se anche il ragazzo fa attenzione.
Naturalmente
esistono
quelle ragazze che esagerano
completamente nel modo in cui
vivono la loro sessualità nonostante la conoscenza dei rischi.
Se poi si fidano anche dei maschi
sbagliati, che certe volte non conoscono quasi, succedono le sfortune. Il problema sarebbe risolto
se queste ragazze non facessero
semplicemente l’amore, perché in
effetti questa è la colpa principale
che porta ai bambini indesiderati
(non che questa fosse una novità). Mettiamo che l’errore sia già
stato commesso. In questo caso
la cosa fondamentale da fare è
cercare di non commetterne un
altro, che consiste nell’aborto.
E’ un dato di fatto che quasi tutte
le donne se ne pentono un giorno
e che si lamentano dei rimorsi, ad
un punto non più sopportabili. E’
molto probabile che nel momento della nascita, quando la mamma stringe a sé per la prima volta questo piccolo essere vivente,
cambi opinione, tutto si capovolge e lei si sente felice nonostante
la sua età. In fondo non è
nemmeno una cosa innaturale partorire un bambino
a sedici anni – è solo che
oggi le donne hanno spesso altri progetti – quindi
istintivamente la ragazza
farà di tutto per prendersi
cura del proprio figlio, una
volta nato. Inoltre l’Italia
s’impegna molto ad aiutare le giovani donne e i loro
figli e cerca di offrire loro
una vita dignitosa tramite
aiuti sociali, se la donna
si trova in una situazione
difficile e non può contare
sui genitori. Quindi le possibilità sono molte, anche
19
perché una gravidanza in
età adolescenziale non è
più una cosa così insolita
e inaccettabile oggi e le
persone tendono a essere
più tolleranti.
Tutto giusto, ma cambia
l’intera situazione se la ragazza è stata violentata o
se è rimasta incinta da un
parente. In questo caso
la colpa non è certamente
sua e non potrà mai accettare il bambino, perché le
ricorderà sempre il brutale
avvenimento. Quindi a volte forse è meglio abortire
per non rovinare due vite,
si potrebbe dire. Anche se
in questo caso la colpa non è della ragazza, si deve sapere che un
feto è comunque un essere umano in grado di sentire dolore e di
percepire tutto ciò che lo circonda.
Non abbiamo il diritto di decidere
su vita e morte, perché ogni bambino è un regalo e sebbene non
riesca ancora a parlare o a comunicare direttamente dalla pancia,
possiamo presupporre che debba
esserci un’anima in questa innocente creatura.
Elena Brunner, IIIB
Meinungen
DIE WAHL DER MORAL
Wie kann man sich am Leitbild Gewaltloser orientieren?
20
Friedensnobelpreisträger Nelson
Mandela, Anti-Gewalt Politiker
Mahatma Gandhi, Martin Luther
King: Äußerst treffende Beispiele
für selbstloses, moralisches Verhalten.
Mandela hat in seinem Leben Ta-
ten vollbracht, welche das Leben
unzähliger Menschen gerettet
oder positiv beeinflusst haben. Er
ist dafür bekannt, sich, als erster
schwarzer Präsident Südafrikas,
für eine Demokratie ohne Rassentrennung und gegen Aids eingesetzt zu haben.
Als moralischer Kompass und Ikone hat er mit bemerkenswerter
Menschlichkeit und Würde stets
für Versöhnung gesorgt und nicht
gescheut, dreißig Jahre lang Knast
über sich ergehen zu lassen.
Gegen die Verwendung von Ge-
Meinungen
walt war auch Gandhi, welcher
sich unter anderem durch den
gewaltlosen Widerstand für die
staatliche Unabhängigkeit und
gegen die englische Kolonialmacht bewies und 1500 Freiwillige zu dem Salzmarsch von 1930
motivierte, die es ihm gleich tun
wollten.
Nach dem Vorbild von Gandhi
agierte auch Martin Luther King
gegen die Diskriminierung der
schwarzen Bevölkerung und ließ
sich von seiner Vision des gewaltfreien Widerstandes, mit seinem populären Spruch „I have a
dream“, nicht abbringen.
Unter ‘Moral des Lebens‘ versteht
man einen Zustand, oder einen
Komplex von Verhaltensregeln,
welcher von der Mehrheit als richtig betrachtet und von der Ethik
erforscht und begründet wird.
Als moralisch gilt allgemein all
das, was das Leben des Individuums, sowie das der Bevölkerung
befürwortet; jede Tat, welche uns
Gesundheit und Freude ermöglicht und uns, sowohl physisch
als auch mental, nicht beschädigt
oder belastet. Zunächst ist jedoch
die Frage, ob die Moral universal
ist, oder ob die Definitionen von
Kultur zu Kultur und von Mensch
zu Mensch variieren, unumgänglich.
Was damals als unmoralisch galt,
wird heute oft als selbstverständlich gesehen: Man denke an Homosexualität oder Eltern ohne
Trauschein. Des weiteren gelten
einige Dinge weltweit als unmoralisch: Man denke nur an Kinderschändung oder Ausbeutung.
Über anderes, wie beispielsweise
Fleischverzehr, Inzest oder Notlügen, lässt sich streiten.
Kinder sind dafür bekannt, auf
ihre natürliche und scheinbar unschuldige Art das Richtige zu tun.
Man geht folglich davon aus, dass
wir Menschen, unabhängig vom
äußeren Einfluss, instinktiv wissen, was richtig und was falsch
ist, ohne dass es uns erst beigebracht werden muss. Steckt womöglich mehr dahinter?
In anderen Worten: Ist die Moral
ein von der Gesellschaft frei erfundenes Ideal oder existieren die
gegensätzlichen Begriffe Gut und
Böse über das literarische hinaus,
ist der Mensch selbst ursprünglich
gut oder böse und gibt es eine höhere Macht, welche darüber Kontrolle hat? Rätsel, die, seit es Menschen gibt, nicht gelöst werden
konnten, ohne Kritik, Widerstand
und Meinungsverschiedenheiten
auszulösen.
Darüber hinaus könnte man einwenden: Qualität über Quantität?
Ist es also wohltätiger, das Leben
einer einzigen, jedoch wichtigen
und „guten“ Person zu retten, oder
das sehr vieler Menschen, welche
womöglich straftätig sein könnten und in ihrem Leben schon viel
Grauenhaftes vollbracht haben?
Die Antwort kann sich jeder selbst
geben, diese Frage bleibt nämlich, wie so viele, welche diesen
Leitgedanken betreffen, offen.
Selbstlosigkeit wird von den meisten als moralisch angesehen.
Schlimmstenfalls opfert man allerdings das eigene Leben für das
des Nächsten und gibt damit der
anderen Person größeren Wert als
sich selbst. In Büchern und Filmen sehr romantisch und heldenhaft dargestellt, wenn man jedoch
länger darüber nachdenkt, eine
schreckliche Sache.
Meiner Meinung nach zählt auch
die eigene Sicherheit, ist hier von
Egoismus die Rede? Bedeutsame und berühmte Leute, welche
Kriege und Not zu vermeiden versucht haben, teilen diese eine Gemeinsamkeit: Sie alle haben das
Gemeinwesen vorgezogen und
dabei Wunder bewirkt, ihr eigenes
Leben jedoch zu schlechten Verhältnissen und zu endlosem Leid
verdammt.
Ist das Ehrgefühl, das weltweite
Lobpreisen und der Name im Geschichtsbuch es wert?
Genug herum philosophiert, wieso sollte man sich überhaupt um
die Moral kümmern und nach ihr
handeln? Es ist erforscht worden,
dass selbst Tiere dies tun.
Zahlreiche Säugetiere, beispiels-
weise Schimpansen, haben, innerhalb ihrer eigenen Gruppe, ein
gut durchdachtes System entwickelt, an welchem sie sich halten.
Einerseits fühlen auch sie die uns
bekannten Emotionen, wie Traurigkeit, Neid oder Furcht, andererseits sichern sie sich so das
eigene Überleben und das ihrer
Artgenossen.
Ein Grund, warum auch wir uns
der Moral entsprechend verhalten sollten: Wer die Regeln missachtet, wird ausgeschlossen und
das zu Recht. Derjenige, der gegen die Gemeinschaft ist, muss
selbst zurecht kommen und mit
den Konsequenzen leben.
Dabei fällt vor allem auf, dass
die Moral nicht einzig und allein
selbstlos ist, sondern vor allem das Individuum befriedigt.
Wie die goldene Regel so schön
sagt: „Was du nicht willst, das
man dir tu’, das füg auch keinem andern zu.“ Demgemäß
wird man, in den normalsten
Fällen, von den anderen so behandelt, wie man sich ihnen
gegenüber verhält.
So denkt selbst ein schuldloser,
junger Mann, der eine ältere
Dame über die Straße begleitet, indirekt an sich selbst. Indem er Hilfe leistet, verspürt er
das wohltuende Gefühl, etwas
Gutes vollbracht zu haben.
Ja, selbst eine Person, welche
ihr Leben opfert oder Selbstmord begeht, macht es um sich
selbst zu erlösen, der eigenen
Absicht und des eigenen Prinzips wegen, was auf den unwillkürlichen Egoismus, der in uns
schlummert, deutet. So weit hergeholt das auch klingt, wenn wir
moralisch Handeln, dann tun wir
es unter anderem für uns selbst
und für unsere Geliebten an erster Stelle, gefolgt von der allgemeinen Gesellschaft.
Elena Brunner, III B
21
Meinungen
SATANISMUS
Von der Gefährlichkeit der Satanisten und dem
lebensbedrohlichem Fehler, sie zu unterschätzen.
22
Das Wort „Sekte“ kommt von
dem lateinischen „sequi“ und
bedeutet „jemandem folgen“.
Normalerweise spricht man von
einer „Sekte“, wenn sich eine
Gruppe Menschen von der ursprünglichen
Religion
abgewandt hat, weil sie an ein paar
Aspekte/Grundsätze nicht geglaubt hat. Auf der Welt und in
jeder Religion gibt es sehr viele solcher Sekten. Manche sind
seriös, andere weniger. Manche
sind harmlos, andere bedrohen
das Leben ihrer Mitglieder und
deren Mitmenschen. Eine solche Sekte sind die sogenannten
„Satanisten“. Sie gehören der
Glaubensrichtung des Satanismus an und sehen den Teufel
als ihren obersten Herrscher,
ihren Gott, an.
Heutzutage unterscheidet man
in dieser Glaubensrichtung den
mittelalterlichen und den modernen Satanismus. Der größte Unterschied zwischen diesen
zwei Varianten ist der folgende:
Im mittelalterlichen Satanismus
verehrte man den Teufel, weil
man ihn als den verstoßenen Erzengel Luzifer ansah, im modernen hingegen verehrt man ihn,
weil man ihn als den „Erlöser“
betrachtet. Die ersten angeblichen Anhängerinnen des Teufels
waren die Hexen im Mittelalter,
die zahlreich verbrannt wurden.
Doch ein weniger bekannter Exzess hat im 17. Jahrhundert in
Frankreich stattgefunden. Hier
wurden Nonnen verbrannt, die
angeblich sogenannte „schwarze
Messen“ in ihren Klöstern gefeiert
haben sollen.
Doch was ist eine schwarze Messe?
Es handelt sich um die satanische
Verhöhnung einer katholischen
Messe. Satanisten verstehen sie
als eine Art Feier, es ist das Hauptritual ihres Kultes. Dabei werden
typische Elemente einer normalen
Messe absurd dargestellt. Zum
Beispiel steht bei diesem Ritual
das Kreuz auf dem Kopf, die Gebete werden rückwärts aufgesagt
usw. Der Mittelpunkt dieser Messe
ist ein Medium, das zwischen den
„Gläubigen“ und dem Teufel eine
Verbindung schaffen soll.
Als der Begründer des modernen Satanismus wird oft Aleister
Crowley angesehen, der Ende des
19. Jahrhunderts geboren wurde
und 1947 starb. Anton LaVey, der
Gründer der „Church of Satan“,
der ersten öffentlichen Satanskirche in Amerika, widmete diese Institution seinem Vorbild Crowley.
LaVey war es auch, der die Satanische Bibel verfasste, die heutzutage das Grundlagewerk für
satanische Institutionen ist. Diese
„Bibel“ ist in vier Kapitel unterteilt
(Satan, Luzifer, Belial und Leviathan), welche die vier Elemente
(Feuer, Luft, Erde und Wasser)
symbolisieren sollen.
Diese Kapitel enthalten z.B. die
Kritik an der christlichen und jüdischen Religion, die Beschreibung
von satanischem Geschlechtsverkehr, die Darstellung von satanischen Ritualen und eine Anleitung, wie man Satan aufrufen
kann. Unter anderem enthält diese Schrift auch die Gebote, die ein
Satanist zu befolgen hat. Diese
deuten alle darauf hin, was Satan
alles tut und dem gegenüber was
Gott nicht tut bzw. falsch gemacht
hat (z.B. Gebot 4: „Satan repräsentiert Güte gegenüber dem, der
sie verdient, und verschwendet
keine Liebe).
So unglaublich es auch klingen
mag, sehen auch Satanisten einige Verhaltensweisen als Sünden
an. Diese sind aber weit entfernt
von denen, die uns bekannt sind.
Die größte Sünde ist laut den Sa-
tanisten Dummheit. Viele von ihnen leben nach dem Prinzip: wie
du mir, so ich dir. Dabei gehen sie
aber sehr oft ungeheuer grausam
vor. Es gibt verschiedene Symbole, die die Satanisten verwenden,
jedes von ihnen sieht anders aus
und hat eine unterschiedliche Bedeutung:
Das umgekehrte Kreuz soll die
christliche Religion verspotten
und ablehnen.
Das doppelte Kreuz, welches auf
dem Ewigkeitszeichen steht, ist
das Symbol für die „Church of Satan“, die 1966 gegründet wurde.
Dieses Symbol steht auch in der
Meinungen
satanischen Bibel als Einleitung
zu den „9 Satanistischen Thesen“.
Das umgekehrte Pentagramm ist
hingegen das bekannteste Zeichen für den Satanismus. Die Ziegenkopf-Hörner sollen Satan als
Gott darstellen.
Die Zahl 666 wurde hingegen zum
ersten Mal in der Bibel erwähnt,
besser gesagt in der Apokalypsenschilderung des Johannes. Dieser
beschrieb ein Monster (=Teufel),
welches dem Meer entstieg. Dieses Monstrum war mächtiger als
alle Heiligen, es konnte die Menschen zum Bösen verleiten und
es lästerte lautstark über Gott.
Es fand sehr viele Anhänger und
es zwang sie alle ein bestimmtes
Symbol auf der Stirn oder auf der
rechten Hand zu tragen, um zu
zeigen, dass sie ihm unterwürfig
waren. Dieses Symbol war eben
die Zahl 666.
Der vorher erwähnte moderne
Satanismus kann sich wiederum
in zwei Gruppen einteilen lassen:
1) es gibt jene „Satanisten“, die
der Meinung sind, dass der Teufel einem Menschen ein besseres
Leben bieten könne, weil er sie
nicht zwinge, nach gewissen Dogmen zu leben, wie es jede andere
Religion tun würde (zu dieser Art
von Satanismus gehört die „Church of Satan“). 2) Es gibt jene Geheimkulte, die sich als Satanisten
verstehen und die die grausamen
Rituale, wie sie ab und zu in den
Medien vorkommen, durchführen: Bluttrunk, Tieropfer, Jungfrauen- und Säuglingsopfer (diese
sind aber nie wirklich nachgewiesen worden). Diese Geheimorganisationen sind auch jene, die
angeblich Kinder von klein auf unglaublicher Gewalt aussetzen und
ihnen somit die nötige Gehirnwäsche verpassen, um sie auch als
Erwachsene in ihren Kreisen willkommen heißen zu dürfen.
Man wird Mitglied von Institutionen wie der „Church of Satan“,
indem man sich z.B. auf dessen
Internetseite anmeldet, doch geheimen Kreisen kann man nur
beitreten, wenn man eine sogenannte „Einladung“ erhält oder
einen Bekannten/Freund/Partner
hat, der in solchen Kreisen verkehrt und einen in dessen Realität
einführen kann. Doch wie in jeder
anderen Sekte auch ist es sehr
schwierig, aus einer satanischen
Sekte wieder auszusteigen, ohne
selbst Opfer der ehemaligen „Brüder“ zu werden.
Satanische Gemeinden gibt es
überall auf der Welt, doch der
Satanskult mit seinen Opfern, Ritualen und geschichtlichen Hintergründen ist ein wenig verbreitetes, oft totgeschwiegenes Thema.
Manchmal, weil sich die Menschen
vor den auf sie möglicherweise
zukommenden Folgen fürchten,
wenn sie das verraten, was sie
wissen, und manchmal, weil sie
ihre Glaubensgenossen und sich
selbst nicht verraten wollen oder
weil sie diese Szene einfach selbst
nicht ernst nehmen. Das ist aber
ein Fehler. Denn falls es stimmt,
was manche Verschwörungstheoretiker behaupten, nämlich, dass
die Inhaber der größten Machtpositionen von satanischen Gruppen gesteuert werden, ist dies ein
ernstes Problem. Man müsste zusehen, diese wie auch alle anderen
gewalttätigen Sekten zu stoppen,
doch das kann nur funktionieren,
wenn man die Gefahr rechtzeitig
erkennt und auch ernst nimmt.
Das Buch, von welchem mein Interesse für die Machenschaften
von Satanisten herrührt, trägt den
Titel „Lukas – vier Jahre Hölle und
zurück“ und wurde vom BasteiVerlag gedruckt. Ich kann es nur
weiterempfehlen, da es neben der
wahren Geschichte eines Jungen,
der in solche Kreise hineingerät,
auch Expertenmeinungen zu diesem Thema enthält.
Doch dieses Buch ist auch der
Grund, wieso ich eine tiefe Abneigung für diese Sekte empfinde. Ich habe nach dieser Lektüre weiter im Internet über dieses
Thema recherchiert, und das, was
ich gefunden habe, ist eine Absurdität: in sehr vielen Websites
findet man Sätze, die zugunsten
von Satanisten sind, sie geradezu verteidigen. Diese gewalttätige Organisation versucht sich
selbst als Opfer darzustellen, indem sie ausdrückt, sie sei ohne
Grund mehrmals von den Medien angegriffen worden, und was
sie betreibe, sei einfache „religiöse Devotion“.
Leider findet man nur sehr wenig Material darüber, was die
Satanisten wirklich tun, hinter
wie vielen Kriegen, Machtpositionen und Gewalttaten sie stehen.
Es ist schlimm genug, dass man
mit dem Eintritt in diese Sekte
einen Weg ohne Rückkehr ein23
schlägt, doch noch dazu wird
den meisten Mitgliedern beim
Eintritt verschwiegen, dass
sie wahrscheinlich alles werden aufgeben müssen, was ihnen lieb ist: die eigene Familie
und die ehemaligen Freunde,
weil sie keine Satanisten sind
und demnach nur Ablenkung
für den neuen Diener Satans
bieten, oft das eigene Heimatland weil man für Fortbildungen
für sehr lange Zeit in fremde
Länder geschickt wird und als
schlimmsten und letzten Punkt
die eigene Moral: als Mitglied einer satanischen Sekte wird man
so lange gezwungen, Gräueltaten zu beobachten und sie sogar selbst auszuführen, bis man
selbst dran glaubt dass das, was
man gerade tut, das Richtige sei.
Deshalb kann man meiner Meinung nach jegliche Organisation,
die so grausam handelt und eine
solche Gefahr für die Menschen
darstellt, nur verurteilen.
Elena Moroder, IV B
Meinungen
ANGEBLICHE FREIHEITEN UND
ZWÄNGE UNSERER MODERNEN
GESELLSCHAFT
Ein Essay von Matteo Demetz, VA
24
Essay über angebliche Freiheiten
und Zwänge unserer modernen
Gesellschaft
Der 13. Artikel der Verfassung
der Italienischen Republik besagt: „Die persönliche Freiheit
ist unanfechtbar.“ Dieser Leitsatz eröffnet den ersten Teil des
Grundgesetzes, welches über die
Rechte des Individuums handelt
und propagiert es als eines der
wichtigsten Grundsätze in unserer
Gesellschaft.
Meinungsfreiheit,
Religionsfreiheit, Freiheit bei Arbeits- und Bildungswahl, Freiheit
anders zu sein, ohne dafür diskriminiert zu werden; die Freiheiten
des Menschen scheinen hier unendlich.
Doch mit dem Fortlaufen der Zeit
hat die Gesellschaft mit dem Bau
von unsichtbaren Mauern begon-
nen, die wie riesige Barrieren aus
dem Boden ragen und unsere
Freiheit einschränken, auch wenn
wir uns dessen oft nicht bewusst
sind. Sie sind wie gut beschilderte
Gassen in denen wir, ob wir wollen
oder nicht, entlanggehen müssen
und die unüberwindbar erscheinen. Gut beschildert daher, da
uns genau vorgegeben wird, wo
und wie wir entlangzugehen ha-
Meinungen
ben und wie wir uns zu verhalten
haben, um an unser Ziel zu gelangen.
An einer Mittelschule. Es beginnt schon von klein auf und ist
weithin gut ersichtlich: Im Pausenhof steht eine Gruppe von Pubertierenden in einem Kreis. Auf
den ersten Blick fällt gleich ihre
auffallend modeorientierte Bekleidungsweise auf.
Papi scheint keine Kosten gescheut
zu haben, damit der Sohnemann
mit einer Markenjacke rumlaufen
kann. Hin und wieder hört man
die Gruppe lachen. Köpfe werden
über die Schultern gedreht, dann
wird wieder gelacht. Folgt man
ihren Blicken, so sieht man einen
Jungen, der mit gesenktem Kopf
auf einem Zaun sitzt und sein
Pausenbrot isst. Wieder sticht etwas sogleich ins Auge: Die verwaschene Jacke, die er trägt, scheint
wohl die alte seines Bruders zu
sein; zwei Nummern zu groß. Seine Schuhe haben zwei Löcher und
sind bräunlich befleckt. Es wird
schnell klar, aus welchem Grund
das Gelächter der Gruppe so weithin schallt.
Einstieg in die Arbeitswelt.
In einem Warteraum sitzen zwei
Herren, die sich um eine Stelle als
Hausmeister bewerben. Der erste
wird zum Gespräch gerufen. Erhobenen Schrittes verschwindet
er im angrenzenden Raum und
legt stolz sein Curriculum Vitae
und sein gerade erhaltenes Maturadiplom auf den Schreibtisch. Er
reicht dem Gemeindeangestellten
seine Hand, die eine zarte Haut
und perfekt geschnittene Nägel
hat. Sie schauen danach aus, als
haben sie noch nie zuvor im Leben einen Putzlappen oder einen
Besen in der Hand gehabt. Nach
wenigen Minuten verlässt der
Mann lächelnd wieder den Raum.
Der zweite Kandidat begibt sich in
den Raum und legt seinen Lebenslauf ebenfalls auf den Schreibtisch. Maturadiplom hat er keines,
denn nach der Mittelschule musste er sogleich als Hilfskraft für allerlei Arbeiten im Nachbarsbetrieb
helfen. Sein ernstes Gesicht ist
von Erfahrung zeugenden Falten
umsäumt, als er seinem Gegenüber seine kräftige Arbeiterhand
reicht. Nach einer viertel Stunde
verlässt er gesenkten Hauptes
den Raum und stapft betrübt zur
Tür. Die Stelle wurde anscheinend
an seinen Konkurrenten mit Maturaabschluss vergeben.
Im Alltagsleben. Mehrere Menschen stehen an einer Bushaltestelle. Zwei Männer unterhalten
sich gerade über aktuelle politische Themen. Es wird heiß über
Einwanderungspolitik diskutiert.
Während der jüngere Mann die
Rettungsaktion der Bootsflüchtlinge im Mittelmeerraum ins gute
Licht stellt, steht sein etwas älterer Disputgegner dieser Aktion
sehr kritisch gegenüber. Er ist der
Meinung, dass ein hart arbeitender Steuerzahler wie er nicht für
die Flüchtige aus dem afrikanischen Kontinent aufkommen sollte.
Der Bus hält an der Haltestelle.
Eine Frau, die die Diskussion eifrig mitgehört hat, steigt die zwei
Stufen am Buseingang hoch und
dreht sich um. Es fallen schwere
Worte: „ausländerfeindlicher Rassist”, „Rechtsschwein”. Dann wird
die Tür des Busses geschlossen
und dieser fährt brausend davon.
Zwei Freundinnen auf Shoppingtour. Während die zwei etwas fülligeren Frauen an den
Schaufenstern vorbeigehen, blättern sie in einer Modezeitschrift.
Voller Bewunderung betrachten
sie die super schlanken Models
mit makellosen Gesichtern, die
die neuesten Modetrends präsentieren. Sie bleiben an einem
Schaufenster stehen, wo ein Kleid
aus der Modezeitschrift ausgestellt ist. Hocherfreut gehen die
beiden Frauen ins Geschäft hinein,
wo eine übertrieben geschminkte
Verkäuferin mit schiefem Blick sie
nicht gerade freundlich begrüßt.
Nach mehreren Minuten verlassen
die Freundinnen ohne Einkaufstasche, die Enttäuschung ins Gesicht geschrieben, das Geschäft.
Das Kleid wird in ihrer Größe nicht
einmal hergestellt.
Diese Situationen sind nur einige
Beispiele, wo Menschen auf die
Mauern der Freiheit stoßen und
sich an diese anpassen müssen.
Beispiele dafür, dass man einer
Art Diskriminierung ausgesetzt
ist, wenn man sich von der breiten Masse der Gesellschaft durch
irgendeine persönliche Eigenschaft unterscheidet.
Verfällt man nicht dem Konsumzwang, so wird man ausgeschlossen. Man ist zu einer
höheren Bildung gezwungen,
will man sich in der Arbeitswelt
durchsetzen. Dies ist auch der
Fall, wenn es sich um eine Arbeit handelt, bei der andere
Kompetenzen einen höheren
Wichtigkeitsgrad besitzen, als
der Bildungsstand. Man wird
gezwungen, die eigene Meinung nicht zu äußern, wenn
man der öffentlichen Kritik
nicht zum Opfer fallen will.
Man ist einem Perfektionszwang unterworfen: Perfektion im körperlichen und ästhetischen Sinn wird von den
Medien und von der Werbung
propagiert. Perfektion im gesellschaftlichen Sinn wird vom
Erfolgszwang im Leben und in
der Arbeitswelt dargestellt.
Unsere Gesellschaft fährt also
ihre Krallen aus und hält uns
darin fest, zwingt uns zu einer
Haltung, die wir eigentlich nicht
einnehmen wollen.
Letztlich stellt sich aber die Frage, ob wir uns so leicht von diesen Krallen festhalten, uns zu
etwas zwingen lassen und auf
unsere Freiheit verzichten wollen. Eine Freiheit, die eigentlich
von unserer Verfassung vorgesehen wäre. Sehen wir tatenlos zu
und tun nichts, so wird die Gesellschaft ihre unerbittlichen Krallen
früher oder später nach uns richten, wenn sie es, ohne das wir
es gemerkt haben, nicht schon
längst getan hat.
25
Volontariato
Il gruppo dei partecipanti di S. Cristina al corso B,
quello cioè della formazione che autorizza a dirigere il gruppo durante un intervento
26
DIARIO DI UNA SOCCORRITRICE
Spesso la gente mi fa domande del tipo „Ma come fai a fare
la soccorritrice?“ oppure “Ma
voi dell’ambulanza, come fate?
Non avete paura?”. A volte me
lo chiedo anch’io, perché ne ho
viste davvero tante, ne abbiamo
soccorsi tanti e spesso c’è stato
poco da fare. Ma incominciamo
dall’inizio.
Il servizio volontario alla Croce
Bianca per me è iniziato un po’
per caso, un po’ per curiosità e un
po’ per delle esperienze personali
non troppo belle che avevo fatto
prima del mio inizio come soccorritrice. Ricordo perfettamente la
prima sera di presentazione del
corso, dove ci sono state spiegate le cose che avremmo imparato nel corso dell’anno successivo.
All’inizio ero molto indecisa se
iscrivermi o no, poiché io tendo
a perdere velocemente interesse
per quasi ogni cosa; inizio con un
entusiasmo quasi infantile, per
poi finire a mollare tutto nel giro
di pochi mesi.
È iniziato il corso A con 12 altre
persone e mi sono ripromessa di
non mollare. Ma non ho fatto alcuna fatica a portare a termine
il corso, anzi il mio entusiasmo
dell’inizio invece di scomparire
pian piano si è trasformato in una
vera passione e che lo è sino ad
oggi.
Il mio primo servizio lo ho fatto
dopo due mesi di corso. Mi ricordo
che la cosa che tra tutte trovavo
più fastidiosa era il suono delle
nostre radio del 118. Quando c’è
un intervento urgente la sede più
vicina viene allarmata dalla centrale provinciale d’emergenza 118
a Bolzano. Non so bene come suonino le radio delle altre sedi, ma la
mia ha uno squillo tremendo.
Ogni volta che suonava facevo
salti di due metri. Però col passare del tempo mi sono abituata
a quel suono che è diventato pian
piano sempre meno acuto e meno
forte.
Gli interventi che ho fatto fino ad
adesso con il servizio di ambulanza sono numerosi. Quando dicono
che la vera maestra del soccorritore è la strada, non sbagliano:
certe cose non si imparano al corso per aspiranti soccorritori, ma
ce le insegna l’esperienza. Non mi
ero mai immaginata quale situazioni avrei dovuto gestire, come
non potevo immaginare cos’è veramente una vita da soccorritrice.
Da una parte è una vita da notti in
bianco, di pasti lasciati a metà al
ristorante, di viaggi in ambulanza
sudoriferi e a cui purtroppo segue
anche qualche insulto ogni tanto.
Quelli più frequenti: “Ma quanto ci
mettete ad arrivare?” e “Ahia mi
Volontariato
fate male!”. D’altra parte la vita di
soccorritrice è anche caratterizzate da tante risate con la squadra
quando si è in sede, da un sorriso
di un paziente che siamo riusciti
ad aiutare, da una voce piena di
speranza quando finalmente siamo arrivati e possiamo aiutare, di
tante diverse personalità che abbiamo l’occasione di conoscere e
ogni tanto anche di un colpo sulla
spalla e una persona che ci dice “
bravi”. Sono questo le cose che mi
danno la motivazione a continuare quello che faccio.
Ogni intervento ed ogni persona
ha una sua storia che li ha portati
a trovarsi, volenti o nolenti (e il
più delle volte, nolenti) sulla nostra barella. Però non si debbono
“Portare le cose a casa”, cioè intendo dire che ci si deve staccare emotivamente da quello che è
appena successo. Quando lasciamo il paziente all’ospedale, per
me è conclusa la “missione”. Al-
tri invece, per ragioni più o meno
personali, faticano a distaccarsi, a
capire che bisogna tornare operativi subito, bisogna essere pronti subito a dare il massimo per
chiunque altro ne abbia bisogno,
in qualsiasi momento. Credo che
ogni soccorritore debba fare tesoro di ogni esperienza che fa, ma
senza lasciare che queste esperienze lo inghiottano, altrimenti
diventa sempre più difficile.
Romina Demetz, V A
27
L’ambulanza WK 385 della
sezione Val Gardena durante
un intervento con l’elicottero di
soccorso Aiut Alpin
Sport
Nicole Delago durante la gara di coppa del mondo a St. Moritz
28
BONISCIMI RESULTAC PER I
SCULEIES DLA SEZION SPORTIVA
Ve porte n valgun pensieres sun
la prestazions di sculeies de
nosta scola ti prims mënsc de
chësta sajon (nchin ala fin de
jené).
Schi Alpin
Bele plu vëntes de schi alpin per
i sculeies dla Sezion Sport dl ITE
“Raetia” prim posć per:
Nicol
Delago,
Alexander
Prast, Vivien Insam, Giulia
Demetz, Nadia Delago, Miriam
Gabloner, Elisabeth Dander,
Nadia Goller y Pauli Perathoner.
Nce sce la sajon da inviern ie pieda via a pé zot cun plu garejedes
desdides per la mancianza de nëif
o sburdledes per massa vënt, à i
sculeies dla Sezion Sport bele de
bon resultac da mustré su, cun
plu vëntes te garejedes y categuries desfrëntes.
Ottimo debutto in
Coppa del Mondo
per Nicol Delago!
Il 9 gennaio 2015, Nicol Delago
vince una gara di discesa libera
FIS importantissima a S.Caterina
Valfurva che le dà il diritto di partecipare al massimo circuito sciistico mondiale. A soli 19 anni la finanziera di Selva, e alunna della
Sezione Sportiva dell’ITE “Raetia” ha infatti debuttato nella discesa
libera di Coppa del Mondo a St. Moritz in Svizzera. La specialista
per le discipline veloci ha vestito il numero 59 ed è partita grintosamente, segnando un buon tempo parziale. Ha sbagliato leggermente nella seconda parte della gara, raggiungendo comunque l’ottima 43. posizione! Nel SuperG del giorno dopo è arrivata 35esima.
Senza qualche errore di troppo avrebbe potuto fare i primi punti di
Coppa del Mondo.
Categories aspiranc y junior, sculeies dla 3., 4. y 5 tlas.
Tla prima garejeda dl Marlene
Cup, che ie n zircuit de garejedes
per atlec y atletes danter i 16 y i
20 ani, che vela sciche garejeda
FIS di jëuni, à Giulia Demetz ai
6 de dezëmber a Sexten venciù l
slalom tla categuria aspiranc dan
Nadia Delago. Ai 13 de dezëm-
Sport
na garejeda de Copa dl Mond. Pra
chësta garejeda à fat pea feter la
miëura atletes jëunes de Europa
tla disciplines asveltes. Chësta
vënta ti à ënghe dat la puscibltà
de fé pea la garejeda de Copa dl
Mond a S.Moritz (cëla cheder a
pert). De jené à Nicol fat de bon
plazamënc te plu garejedes de
Copa Europa.
Nadia Goller e Elisabeth Dander
ber vënc Miriam Gabloner n slalom strënt a Sexten; purtruep se
ala riesc do fat mel y muessa sën
paussé. Da auzé ora ie nce l beliscimo resultat de Vivien Insam
che à ai 14 de dezëmber venciù
ala ngranda l slalom FIS junior,
batan nce duta la mutans dla categuria plu auta. Sciot che ënghe
eila ie n valgun dis do tumeda te
na garejeda tl’Austria y se à rot i
liamënc. Ti mbincion a tramedoves che les varësce prësc y che
les giape inò l druch che les ova
dan se fé mel!
Karl Heinz Goller con le sue atlete
Nadia Delago, Magdalena Haas e
Magdalena Stuffer
Da numiné ie l bon plazamënt
de si mëndra sor Nadia Delago
che ie ruveda 16ejima te chësta
garejeda de Copa Europa. Nadia
Delago à pona venciù ai 25 de jené
la garejeda de slalom FIS metuda
a jì dal Schi Club Gherdëina te Val
te Sëlva cun l miëur tëmp dl di.
Nadia à fat resultac da marueia
tla garejedes FIS de Sarntal: 1.
de duc tl SuperG, 1. tla libra, y
1. tla cumbinazion SuperG cun
slalom tla categoria aspiranc.
Oradechël ala mo venciù n slalom
FIS ai 8 de fauré a San Vito di
Cadore. Giulia Demetz à te
chësc slalom arjont n bon 6. post.
Ënghe la doi jëunes Carmen
Hofer y Magdalena Stuffer à
mustrà cie che les vela fajan de
bon resultac al scumenciamënt
dla sajon.
Le nostre atlete infortunate,
Vivien Insam e Miriam Gabloner
Nicol Delago, atleta dla scuadra nazionela B, che ie una dla
gran speranzes dl schi alpin te
Gherdëina à venciù ai 9 de jené
na garejeda FIS de juissa a SantaCaterina Valfurva sun l medemo
purtoi ulache i ëi à chëst ann fat
Nadia Delago
Alexander Prast à te chësta sajon bele fat de bon ponc FIS; ël à
da mustré su de dezëmber doi segondi plazamënc te garejedes FIS
Junior, un de slalom y un de slalom
lerch. Ai 12 de jené àl pona tl slalom lerch FIS di jëuni/Marlenecup
sul Gitschberg fat l miëur tëmp dl
di y nscì venciù la garejeda. Martin Schmuck ie ruvà 3. te chël
slalom lerch y Alex Rogen 4. tla
categuria aspiranc. Moritz Karbon à fat de bela garejedes FIS
te si ncësa sun Mont Sëuc y a
Armin Plancker, Daniel Niedermaier y Tobias Prossliner
ti àla n sich sciacà, ajache i à
fat bën una na manche te vel’
garejeda, ma pona tumei ora.
Tl slalom strënt Fis junior, ai
6 de jené sun l “Kreuzpass” ie
Max Mitterrutzner, che fej la
terza tlas dla Sezion Sport ruvà
boniscimo terzo tla categuria
aspiranc, a pensé che l ie l prim
ann che l garejea cun i granc.
Samuel Moling che à l ann
passà venciù doi tituli taliani ie
29
do si problems cun l spinel inò
Pauli Perathoner e Mattia Cason
danter i miëures te si categuria.
Ai 7 de fauré iel ruvà segondo tl
slalom FIS a San Vito di Cadore.
Categuria alievs, sculeies
dla 1. y 2. tlas.
Ai 10 de jené sun Mont Sëuc, ju
per chël punton ërt sun Bulacia, à
i sculeies dl ITE Raetia propi mustrà ciche i vela y che l training
nchina sën à purtà si fruc. Elisabeth Dander à venciù l slalom
lerch che vela per l Grand Prix cun
n boniscimo tëmp, terza ie ruveda
Sport
30
Teresa Runggaldier. Elisabeth
Dander à mo venciù n superG sun
la Plose, n slalom strënt te Funes
y n slalom lerch ai 28 de jené sun
Mont Sëuc. Ai 31 de jené ala pona
mo venciù n slalom strënt a Innichen dut garejedes che vela sciche Landescup. Per si bon resultac àla sëurapro pudù raprejenté
l Südtirol pra na garejeda nternaziunela a Kitzbühel y una ti Paesc
Tudësc. Nadia Goller à venciù l
slalom strënt che i à fat de nuet
a Welschnofen, Gaby Hofer cun
si muvimënc drët asvelc ie ruveda terza. Laura Steinmaier
dla prima tlas à bele da mustré
su doi bon terzi plazamënc tl
Grand Prix. Tla medema categuria à Pauli Perathoner venciù
l slalom lerch dl Grand Prix ai
17 de jené sun l Karerpass y l
di do iel tl Landescup sun Mont
Sëuc ruvà terzo. Mattia Cason
à da mustré su n segondo posto tl slalom te Funes, trëi terzi
plazamënc, un tl slalom strënt,
Aaron Kostner durante
una gara di skiroll
Tla combinazion nordica ie Aaron
Kostner stat l miëur talian ai 17
de jené a Oberwiesenthal tla Gundersen HS 106/10 km dl Alpen
Cup. Aaron fova l plu jëunn che
à finà via la garejeda. Ël à messù
se mustré cun tei de cater ani plu
vedli. Cumplimënc per si miëur
resultat de si cariera. Do chësta
prestazion al pudù raprejenté la
Talia pra i Juesc Olimpichs di jëuni tl Liechtenstein (cëla cheder a
pert). Flavio Ploner à bele fat n
5. plazamënt a Schlinig ai 11 de
jené a livel provinziel tl pudejé
cun la tecnica classica, ulache pra
la mutans à venciù Lea Demetz
dan Verena Prinoth. Judith
Moroder ie te si categuria ruveda
cuarta.
Aaron Kostner durante un salto
un tl slalom lerch y un tl superG
dl Landescup. Gabriel Avesani
ie tl superG dl Landescup sun la
Plose ruvà sesto.
Schi Nordich
Saut y combinazion nordica
Nosta gran speranza tl saut dl
ëiles Manuela Malsiner ie te n
training d’autonn tumeda se fajan
mel al snodl. Per chëst ann tomela ora, ma ti mbincion che la
varësce tosc y posse inò mustré
su la bona prestazions di ani passei. Si mëndra sor Lara Malsiner
che fej permò la prima tlas à ai 9
de jené a Seefeld sun l saut H109
fat segonda te na garejeda de
Alpen Cup. Na boniscima prestazion, pensan che la ie mo tan jëuna per garejedes a n livel tan aut.
Le atlete dello sci nordico
AARON KOSTNER UN QUARTO E QUINTO POSTO AI EYOF.
Al Festival Olimpico Invernale 2015 della Gioventù Europea, in programma a fine gennaio nel Liechtenstein e in Vorarlberg (Austria),
al quale partecipano 1.500 atleti provenienti da 49 nazioni in otto
discipline, Aaron Kostner ha raggiunto nella gara Gundersen valevole per la combinata nordica, un buon quinto posto ed è stato così
il migliore italiano, seguito da Denis Parolari, ventottesimo, Giulio
Bezzi, trentaseiesimo e Mirco Sieff, trentanovesimo. Nella seconda
gara Aaron ha addirittura sfiorato di poco il podio. Dopo l’undicesimo piazzamento sul trampolino Aaron ha realizzato il terzo tempo
nel fondo, concludendo in ottima quarta posizione.
Sport
ënghe campiunëssa provinziela
de pudejé. Ti campionac provinzei
de pudejé dla scoles autes à Irene Lardschneider venciù l titul de
campionëssa provinziela dan Lea
Demetz.
Le atlete dello snowboard:
Aline Moroder, Vivien Santifaller e
Caterina Crepaz
Biatlon
Ai 10 de jené fova la prima garejeda de Copa Italia de biatlon
a Brusson. La sprint à venciù
Irene Lardschneider cun un
n menut y mez dan la segonda.
Irene ie cun la stafeta dl Südtirol nce campionëssa taliana tla
categuria aspiranc. Campionësse
taliane de stafeta tla cat. junior
ie nosta atletes Carmen Runggaldier y Nathalie Wiedenhofer. Bon
9. plazamënt ënghe per Verena
Dejori dla prima tlas che stluptea
l prim ann cun caliber 22. Nathalie Wiedenhofer ie te si categuria ruveda 4. y Hannes Zingerle
boniscimo segondo. Ai campionac taliani, ulache duc peia via
deberieda, ie Irene ruveda terza
y Nathalie 5. Ënghe Lukas Wiedenhofer à bele arjont n cuinto
plazamënt te na garejeda de Coppa Italia. Irene Lardschneider ie
Snowboard
L “Snowboardclub Gherdëina”
leura drët bën cun i sculeies dl
ITE “Raetia”. Sindy Schmalzl
à bele venciù n Südtirolcup y ai
18 de jené la garejeda Triveneto
Cup sun l Karerpass dan autra trëi
mutans de nosta scola. Alin Moroder ie ruveda segonda, Dana
Albers, na muta che va chëst ann
a scola da nëus y Vivien Santifaller. Aline, Sindy y Vivien à
ënghe bel fat pea garejedes FIS
nternaziuneles per se usé a n livel
mondiel de Snowboard. Koen de
Ridder dal Holland fej la sezion
31
I ragazzi e le ragazze della I C a pattinare
sportiva y ie tl Trivenetocup ruvà
bon terzo.
Per udëi duc i resultac plu avisa
pudëis cialé ite tla plata
www.sciclubgardena.it
www.snowboardgherdeina.com
o sun la plata facebook dl
Snowboardclub Gherdëina.
Dana e Koen, i nostri olandesi.
noi nternaziunel ATP a Urtijëi ie
Patric Prinoth dut l mëns de fauré
tla Turchia a fé n turnoi n do l auter. Ënghe Verena Hofer ie mé
plu ncantëur ora per l mond a fé
tunoies.
Duc chisc bon resultac ie sambën
merit di atlec nstësc, ma n gran
bon lëur à nce fat nosc trainadëures dla scola che ulëssi rengrazië:
Schi alpin:
Karl Heinz Goller, Uli Perathoner, Vittorio Contini, Marco Senoner, Florian Runggaldier, Michela Messner, Leo
Pichler, Manuel Klemera.
Trainadëures a sut:
Mike
Vinatzer,
Michela
Messner, Karl Mitterrutzner.
Schi nordich:
Armin Kasslatter, Romed
Moroder, Theo Senoner
Tennis
Do che nosc tenisć dla scola Patric Prinoth y Michael Kerschbaumer à pudù fé pea l tur-
Snowboard: Georg Rabanser
Tennis: Stefano Bassetto.
Śën che la sezion sportiva tl ITE
“Raetia” ie unida ufizialiseda dala
provincia speron che nce tl daunì
ons da mustré su tei bon resultac
de nosc sculeies.
Prof. Lidia Bernardi
(cuordinadëura dla sezion sportiva)
Ernährung
DIE 10 WICHTIGSTEN TIPPS FÜR
EINE GESUNDE ERNÄHRUNG
1. Vielseitig essen
Basis einer gesunden Ernährung ist die Ausgewogenheit in der Auswahl der Lebensmittel. Vielfalt in der
Ernährung hält gesund und enthält essenzielle Stoffe und Spurenelemente.
2. Ausreichend trinken
Man sollte pro Tag mindestens 1,5L Flüssigkeit, am besten Wasser, trinken.
Koffein enthaltende Getränke soll man eingeschränkt konsumieren.
3. Alkohol einschränken
Alkohol kann zu zahlreichen Erkrankungen führen und reduziert die Lebenserwartung.
Abbauprodukte des Alkohols können zu Herz-Kreislauf-Erkrankungen führen. Die Menge des wöchentlichen Alkoholkonsums sollte beschränkt sein auf:
- Frauen: 1,25 Liter Wein oder 2,5 Liter Bier oder 15 Gläser
Spirituosen je 2 cl
- Männer: 2 Liter Wein oder 4 Liter Bier oder 25 Gläser
Spirituosen je 2 cl.
32
4. Fünf Mal Obst und Gemüse täglich
Die ideale Tagesmenge an Obst, Gemüse sowie an Hülsenfrüchten liegt bei fünf Portionen. Eine Portion entspricht
der Menge einer Faust.
- Salat
- Hülsenfrüchte
- Obst und Gemüse
5. Mehrmals täglich Kartoffeln und Getreideprodukte
Kartoffeln oder Getreideprodukte -Brot, Reis, Teigwaren,
Getreideflocken- sollte man mehrmals am Tag zu sich nehmen.
6. Täglich Milchprodukte
Man sollte bis zu drei Mal täglich Milch und Milchprodukte
zu sich nehmen.
- Milch
- Joghurt
- Käse
7. Mehrmals wöchentlich Fisch
Fisch enthält einen großen Anteil an Omega-3-Fettsäuren, die sehr gesund sind.
Zum Beispiel: Lachs, Forelle und Saibling
8. Fleisch einschränken
Auf maximal drei Mahlzeiten sollte sich der Fleisch- und Wurstkonsum einpendeln.
9. Fett: ja, aber richtig
Ideale Fettlieferanten: Nüsse, Samen und pflanzliche Öle
Versteckte Fette: in Keksen und Fast-Food-Produkten
10. Zucker und Salz stark reduzieren
Sara Hofer, Sofia Santifaller, III B
Rezetes
REZETES
Chëstes ie doi rezetes saurides da fé do. Nëus les on ënghe bele
fates. Les ie drët garatedes.
di Laura Mutschlechner y Sofia Santifaller, III B
PAN DI SPAGNA
3 ueves
100 gr. de zucher
100 gr. de farina
Bater dassënn i ueves cun
l zucher, junté la farina y
mescedé nchin che la pasta ie mescededa ju bën.
Mëter te n mëudl y mëter
a cuejer. Lascé 25 menuc
te ëifl a 190 gradi.
33
MUFFINS DA CICULATA ( 16 )
3 ueves
200 gr de zucher
1 pach. de zucher de vanilia
100 gr de smauz
100 ml de lat
170 gr de farina
2 sciadons de polver da fé levé ( backpulver)
Mpue de sel
30 gr de polver de cacau
80 gr de ciculata da dleghé
Mpie l ëifl a 180°C y njenie ca la formes.
1.Zucher, ueves y vanilia bater dassënn, nchin che l deventa na pasta
linëusa. Lascé dleghé l smauz cun l
lat y l mescedé curt cun la pasta de
ueves. Te na scudela a pert mescedé
la farina, l polver de cacau y l polver
da fé levé y l mescedé, mutan averda
de nia descfé la pasta lineusa de i ueves.
2.Meter la pasta te la formes per i
muffins y i cuejer 15-20 menuc te ëifl.
3.Lascé scferdé ora i muffins.
Computersprache
EMOJI ;)
Täglich werden sie milliardenfach verschickt: Emojis,
die universelle Computer-Weltsprache.
Im Zeitalter von WhatsApp, Facebook und Co. wird die Kommunikation mittels
Smileys immer beliebter. Ganze Sätze kann man damit sogar formulieren.
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Ein Emoji ist ein Ideogramm,
das insbesondere in SMS und
Chats längere Begriffe ersetzt.
Aufgrund des ähnlichen Klanges der Begriffe werden Emojis
häufig mit Emoticons verwechselt. Der Begriff Emoji ist
aber weiter gefasst als der Begriff Emoticon und anders als
dieser beschränkt er sich nicht
auf Emotionen, sondern wird
auch für allgemeine Begriffe
wie Pflanzen
Tiere
Essen
Trinken
Wetterlagen
verwendet.
hat der IT-Künstler Matthew Rosenberg herausgefunden. Mit seinem Projekt „emojitracker“ misst
der Amerikaner die Gefühlslage
der Twitter-Nutzer in Echtzeit.
Ein Großteil der Weltbevölkerung
verschickt regelmäßig Emojis,
nicht nur auf Twitter, sondern
Shigetaka Kurita zugeschrieben.
Ende der 90er Jahre hat der Japaner die ersten Codes geschrieben. Die heutige Emojis sind vergleichsweise groß, detailliert und
farbig. Den Möglichkeiten damaliger Mobiltelefone entsprechend,
waren die ersten Emojis allerdings
einfarbig und lediglich 12×12 Pixeln groß. Sie unterlagen auch
nicht dem Urheberrecht.
Dies
verwendet .
Jene Emojis, die zum Ausdrücken
von Gefühlslagen bestimmt sind
werden als Kaomoji bezeichnet
oder allen bekannt als Smileys.
Die Erfindung der Emojis wird
auch per SMS oder in E-Mails. Mit
den Zeichen – Herzen, Smileys,
traurige Gesichter – gewähren sie
dem Empfänger einen Einblick in
ihre Gefühlswelt.
Fabio Holzmann, III B
erlaubte es anderen japanischen
Telefongesellschaften, eigene Geräte ebenfalls Emoji-fähig zu machen.
Der Emojitracker
Ein Herz ist das meistbenutzte Symbol im Nachrichtendienst
Twitter. Mehr als 400 Millionen
Mal drückten Nutzer des sozialen
Kurznachrichtendienstes in den
vergangenen zwölf Monaten ihre
Gefühle mithilfe des Zeichens aus,
la lingua corretta
Pronto soccorso linguistico
Ecco solo alcuni esempi degli errori più frequenti che, noi ragazzi
dell‘ITE, commettiamo spesso e che fanno male alle orecchie dei
nostri professori d‘italiano. Continuate a leggerci nelle prossime
edizioni, se volete liberarvi di certe cattive abitudini. La lista è
ancora lunga...
Sono contento con te
Sono contento DI te
posso prego uscire?
“Posso uscire, per favore?”
Il scherzo
LO scherzo
se ci sarebbe
Se ci FOSSE
ogni uno
oGNUno
sopratutto
sopraTTuTTo
egli fà
egli fa
la mia sorella/madre
mia sorella/madre
è sua colpa
è colpa sua
un`albero
un albero
mi da fastidio
mi DÀ fastidio
lei li piace (a lui)
lei GLI piace (a lui)
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NEWS MATURITÀ
Impressum
ORANGE JUICE
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Sitz: ITE „Raetia“, Streda Rezia, 294,
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ORANGE JUICE wird in Schulen und
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öffentlichen Einrichtungen aufgelegt.
Herausgegeben mit freundlicher Unterstützung des ladinischen Schulamtes und der Autonomen Region
Trentino-Südtirol.
Koordination: Prof. Ilaria Noci
Redaktionsteam: Elena Brunner,
Sara Chiesa, Nadia Delago, Matteo
Demetz, Romina Demetz, Anna Goller, Magdalena Haas, Carmen Hofer,
Sara Hofer, Fabio Holzmann, Giulia
Insam, Julia Lageder, Giorgia Macaluso, Manuela Malsiner, Bruno Maruca, Sarah Mitterstieler, Elena Moroder, Laura Mutschlechner, Alessia
Paolini, Stella Pioli, Laura Plancker,
Verena Prinoth, Simon Rabanser, Sofia Rabanser, Sofia Santifaller, Martin
Schmuck.
Korrekturen und Mitarbeit:
Prof. L. Bernardi
Prof. M. Demetz
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Dr. Bruno Senoner.