istituto tecnico te classe quinta istituto tecnico tecnologico

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istituto tecnico te classe quinta istituto tecnico tecnologico
CLASSE 5 C ITT
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE
"SANDRO PERTINI"
VIA NAPOLI, 3 - 00045 GENZANO DI ROMA (ROMA)
tel. 06 121125600
CODICE MECCANOGRAFICO RMIS05300L
e-mail:
mail: [email protected]
http://www.pertinigenzano.gov.it
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
(Al SENSI DELL’ARTICOLO 5 Legge n. 425 10/12/1997)
ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO
INFORMATICA
CLASSE QUINTA SEZ. C
A.S. 2014/2015
1
CLASSE 5 C ITT
Genzano di Roma, 8 maggio 2015
COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE:
MATERIA
DOCENTE
ITALIANO E STORIA
GIANSANTI MONICA
LINGUA INGLESE
FERRARA FILOMENA
MATEMATICA
BALDAZZI ROSSELLA
INFORMATICA
ILLIANO MARIA PIA
LABORATORIO DI INFORMATICA
PANGALLO ROCCO
GESTIONE PROGETTO,
ORGANIZZAZIONE D’IMPRESA
FRANCESCHETTI LUIGI
LABORATORIO DI GESTIONE
PROGETTO, ORGANIZZAZIONE
D’IMPRESA
SISTEMI DI ELABORAZIONE E
TRASMISSIONE DELL’INFORMAZIONE
LABORATORIO DI SISTEMI
ELABORAZIONE E TRASMISSIONE
DELL’INFORMAZIONE
TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DI
SISTEMI INFORMATICI E DI
TELECOMUNICAZIONI
LABORATORIO DI TECNOLOGIE E
PROGETTAZIONE DI SISTEMI
INFORMATICI E DI
TELECOMUNICAZIONI
RELIGIONE
EDUCAZIONE FISICA
FIRMA
ERMINIO ROMANI
FRANCESCHETTI LUIGI
SABATINI PAOLO
DE NICHILO SONIA
SABATINI PAOLO
MODESTINI PIERGIORGIO
FIORI ALVARO
2
CLASSE 5 C ITT
INDICE DEI CONTENUTI
PAG.
5
5
5
1.
1.1
1.2
PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
Storia
Strutture e attrezzature
2.
2.1
2.2
PROFILO PROFESSIONALE
Obiettivi specifici dell’indirizzo
Sbocchi occupazionali
7
7
7
3.
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
Profilo della classe
Composizione della classe
Storia nel triennio
Curricula
Partecipazione delle famiglie
Docenti nel triennio
8
8
10
11
11
12
12
4.
14
4.1
4.2
4.3
4.4
4.4.1
4.4.2
4.5
4.5.1
4.5.2
4.5.3
4.5.4
PERCORSO FORMATIVO SULLA BASE DELLA PROGETTAZIONE
COLLEGIALE
Obiettivi formativi generali e trasversali
Obiettivi cognitivi generali
Obiettivi e contenuti disciplinari
Attività curricolari ed extracurricolari
Curricolari
Extracurriculari
Metodo di lavoro del Consiglio di classe:
Tipologia didattica
Materiali e strumenti utilizzati
Strumenti di verifica
Criteri di valutazione
5.
5.1
SCHEDE SINTETICHE DELLE SINGOLE DISCIPLINE
ITALIANO
20
20
20
21
24
24
26
29
29
31
33
33
35
PROGRAMMA
RELAZIONE
5.2
STORIA
PROGRAMMA
RELAZIONE
5.3
INGLESE
RELAZIONE
PROGRAMMA
5.4
MATEMATICA
RELAZIONE
PROGRAMMA
14
14
16
16
16
16
17
17
17
18
18
3
CLASSE 5 C ITT
5.5
INFORMATICA
RELAZIONE
PROGRAMMA
5.6
SISTEMI DI ELABORAZIONE E TRASMISSIONE DELL’INFORMAZIONE
RELAZIONE
PROGRAMMA
5.7
TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE
TELECOMUNICAZIONI
DI
SISTEMI
RELAZIONE
INFORMATICI
E
DI
37
37
38
43
43
43
44
PROGRAMMA
44
45
47
47
47
48
48
48
50
50
50
6.
6.1
6.2
6.3
GRIGLIE DI VALUTAZIONE
Griglia di valutazione prima prova
Griglia di valutazione seconda prova
Griglie di valutazione terza prova
51
51
51
51
7.
7.1
7.2
7.3
7.4
7.5
7.6
SIMULAZIONI PROVE SCRITTE
Prima simulazione prima prova
Seconda simulazione prima prova
Prima simulazione seconda prova
Seconda simulazione seconda prova
Prima simulazione terza prova
Seconda simulazione terza prova
51
51
60
69
71
72
75
ALLEGATI
78
PROGRAMMA
5.8
GESTIONE PROGETTO, ORGANIZZAZIONE D’IMPRESA
RELAZIONE
PROGRAMMA
5.9
EDUCAZIONE FISICA
PROGRAMMA
RELAZIONE
5.10
RELIGIONE
RELAZIONE
4
CLASSE 5 C ITT
1. PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
1.1
Storia
Nato nell’a.s. 1984/85 come sezione staccata di Ariccia dell'I.T.I.S “G. Vallauri” di
Velletri, ed è rimasto tale fino al 1996, anno in cui passò ad essere sezione staccata
dell'I.T.I.S. "Copernico" di Pomezia. La grande distanza dalla sede centrale, mal
collegata dai mezzi di trasporto, fu causa di forte ridimensionamento del numero di
classi operanti in Ariccia. Nell’anno scolastico 2000/2001 fu istituito l’I.I.S.S. “S.
Pertini” al quale la sezione fu accorpata, insieme all’I.P.S.I.A e all’I.T.C.
Per quanto riguarda il bacino di utenza dell'I.I.S.S “S.Pertini”, esso è costituito
prevalentemente dai comuni limitrofi a Genzano di Roma, fino a raggiungere Ardea e
Pomezia con conseguente forte pendolarismo.
Attualmente l'offerta formativa prevede:
Nuovo ordinamento :
Istituto Tecnico Economico: AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING
Istituto Tecnico Tecnologico: INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI
Istituto Professionale Industria ed Artigianato: MANUTENZIONE ED
ASSISTENZA TECNICA
1.2 Strutture e attrezzature
L'istituto è sito in via Napoli e comprende, oltre alle aule, le aule speciali, i laboratori,
una palestra ed una biblioteca.
Per la storia ancora recente dell’indirizzo ITIS in questo istituto, risultano ancora
carenti nelle attrezzature alcuni laboratori per il biennio. Dopo la realizzazioni di
nuove aule, nell’anno scolastico 2006/2007, anche l’utilizzo dei mezzi audiovisivi e dei
laboratori multimediali è stato aperto alla maggior parte dei docenti delle discipline
per le quali non è previsto in orario l’uso del laboratorio di informatica.
Laboratori di Informatica
L’Istituto dispone di 6 Laboratori di informatica, tutti attrezzati come aule
multimediali con collegamento a Internet mediante linea ADSL, con videoproiettori.
Essi sono utilizzati, in orario antimeridiano, sia in ambito scientifico-tecnico che
umanistico; di pomeriggio sia per attività didattiche degli studenti che per attività di
formazione di utenti esterni (IFTS, corsi aggiornamento docenti sia interni che esterni)
.
Laboratori scientifici
L’Istituto dispone di:
5
CLASSE 5 C ITT
•
•
•
1 laboratorio di Elettronica,
1 laboratorio di Chimica, in via di completo allestimento
1 laboratorio di Fisica
Laboratorio linguistico
Aula Video
Biblioteca
E’ presente una piccola biblioteca, con circa 3000 documenti di carattere generale che
interessano tutte le principali discipline; per documenti posseduti si intende
patrimonio librario, VHS, Cdrom, CD audio, letteratura grigia ecc. ecc.
Palestra
La palestra regolamentare offre tutto quanto necessita ad un corretto lavoro.
6
CLASSE 5 C ITT
2. PROFILO PROFESSIONALE
Il profilo dell’Istituto Tecnico del Settore Tecnologico si caratterizza per la cultura
tecnico-scientifica e tecnologica in ambiti ove interviene permanentemente
l’innovazione dei processi, dei prodotti e dei servizi, delle metodologie di
progettazione e di organizzazione.
Per affrontare questo percorso è utile una certa familiarità con l’uso del computer e
la passione per i linguaggi dell’informatica e della matematica. Occorrono buone
capacità logiche, precisione, curiosità e versatilità e una buona dose di interesse per
l’utilizzo e l’evoluzione delle nuove tecnologie associata alla capacità di risoluzione dei
problemi.
2.1 Obiettivi Specifici Dell’indirizzo
Al termine del corso l’allievo/a sarà in grado di:
•
Conoscere i sistemi informatici e di elaborazione dell’informazione, le
applicazioni web, le reti e gli apparati di comunicazione;
•
Analizzare, progettare, installare e gestire sistemi e reti informatiche
•
Contribuire alla gestione di progetti tenendo conto della normativa in materia di
sicurezza e di privacy;
•
Collaborare alla progettazione di attività allo scopo di migliorare la qualità dei
prodotti;
•
Gestire progetti e processi di produzione;
•
Configurare, installare e gestire sistemi di elaborazione dati e reti;
•
Sviluppare software per reti locali o servizi a distanza;
•
Buone capacità di comunicazione nella lingua scritta e nella lingua orale nonché
buona conoscenza della lingua inglese.
2.2 Sbocchi occupazionali
Il perito industriale per l'informatica trova la sua collocazione non solo nelle imprese
specializzate nella produzione di software ma in tutti i settori perché oggi è necessaria
in tutte le attività la produzione e la gestione del software, il dimensionamento e
l'esercizio di sistemi di elaborazione dati. Egli può essere impiegato in una vasta
gamma di mansioni che, oltre ad una buona preparazione specifica, richiedono
capacità di inserirsi nel lavoro di gruppo, di assumersi compiti e di svolgerli in
autonomia anche affrontando situazioni nuove, di accettare gli standard di relazione e
di comunicazione richiesti in cui opera, di adattarsi alle innovazioni tecnologiche ed
organizzative. La preparazione acquisita gli permette dunque di inserirsi in tutte le
aziende in cui sono presenti tecnologie informatiche, siano esse pubbliche o private,
di operare come libero professionista o di insegnare.
Il corso inoltre deve dare le basi affinché i giovani diplomati possano proseguire con
profitto gli studi in corsi post-diploma , di diploma universitario o nei corsi di laurea
prevalentemente (ma non solo) in Informatica e Ingegneria (Informatica o
Elettronica), Matematica e Fisica.
7
CLASSE 5 C ITT
3. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
3.1 Profilo della classe
La classe è composta da 14 alunni: 10 maschi e 4 femmine, di cui una segue un PEI.
Nel corso del triennio la classe ha cambiato fisionomia sia perché diversi alunni l’hanno
lasciata in quanto respinti sia perché ha acquisito elementi nuovi sia ripetenti (uno è arrivato
in terza, uno in quarta), sia provenienti da diverse realtà formative e scolastiche (uno
arrivato in terza dopo un anno all’IPSIA, un’altra dai percorsi Albafor). Dai 21 alunni della
classe terza siamo giunti ad averne quindi 14 in quinta.
Parlare tuttavia di classe o di gruppo classe vuol dire usare un termine del tutto
inappropriato: a partire dall’anno scorso si è venuta delineando una realtà divisa, una classe
che potremo definire “scoppiata” in vari sottoinsiemi. C’è un insieme femminile ma che non
comprende tutte le studentesse, c’è un sottoinsieme di coloro che potremo chiamare “chi fa
parte per se stesso”, formato da due o tre alunni comunque molto eterogenei che in questi
anni hanno poco socializzato col resto della classe e tra di loro: pur avendo notevoli capacità
e dedizione nel lavoro scolastico non si sono saputi imporre come modelli trainanti; c’è un
piccolo sottoinsieme di alunni ripetenti e perciò più maturi, quindi abbastanza estranei agli
altri, ma non per questo più assidui e responsabili, c’è infine un “sestetto” che avrebbe
potuto essere il gruppo portante ma che invece ha dimostrato una crescente deresponsabilizzazione: raggiunta la maggiore età in loro ha cominciato a diminuire sempre di
più l’educazione, la puntualità, l’impegno.
In questo contesto il lavoro dei docenti è stato estremamente difficile.
A parte una minoranza che si è mantenuta su posizioni accettabili per quanto riguarda la
presenza, il rispetto delle regole e l’impegno (senza, come già detto, diventare un modello
trainante) il resto della classe, per una ragione o per l’altra, ha manifestato continuamente
scarso rispetto per le regole con ritardi reiterati nell’arrivo a scuola, assenze anche
strategiche, lavoro a casa inesistente e comunque poco proficuo per la sua superficialità.
L’atteggiamento durante le lezioni è sempre stato, salvo casi sporadici, piuttosto passivo;
l’atteggiamento degli alunni verso il mondo esterno estremamente superficiale e immaturo.
Sono alunni che sembrano vivere in un limbo fatto di poche sicurezze (amici, palestra o
sport) oltre le quali c’è il nulla. Da questo caso si distaccano alcuni che in una materia o
nell’altra hanno dimostrato maggiore interesse e partecipazione: ma sono appunto casi
isolati per materie isolate.
Questo ha creato una situazione in cui più che un dialogo didattico c’è stato invece un
monologo da parte dei docenti con scarsi risultati per quanto riguarda il profitto degli alunni.
Per questo alla luce dei risultati del primo trimestre si è ritenuto necessario convocare i
genitori di tutti gli alunni (benché maggiorenni) per un confronto e alla ricerca di aiuto e
collaborazione. Questo incontro, pur avvenuto in presenza della maggioranza dei genitori,
non ha portato i risultati sperati. Anche nel secondo periodo molti alunni hanno continuato
8
CLASSE 5 C ITT
con un atteggiamento estremamente superficiale, disimpegnato, a volte anche
irresponsabile.
Dal punto di vista didattico, il rendimento scolastico della quasi totalità della classe è
risultato deludente rispetto alle aspettative, visto che negli anni precedenti la classe aveva
evidenziato capacità, impegno e partecipazione più evidenti.
Il lavoro attento e puntale del corpo docente, come anche gli ulteriori supporti offerti
durante l’anno scolastico quali interventi personalizzati, possibilità di usufruire dello
sportello didattico, ripassi continui e verifiche mirate, non hanno modificato in modo
sostanziale la situazione. Nonostante nell’ultimo periodo un piccolo gruppo abbia mostrato
qualche progresso e si sia applicato con maggiore serietà, permane di fatto un
atteggiamento troppo discontinuo e superficiale in più di un alunno e quindi si può dire che
molti ragazzi evidenziano tuttora una acquisizione estremamente precaria dei contenuti in
varie discipline, con forti incertezze nelle proprietà dei linguaggi specifici. In alcune materie
di indirizzo la situazione sembra essere leggermente migliore.
Rari ma esistenti gli alunni che hanno partecipato con assiduità e profitto e che hanno
conseguito risultati pienamente sufficienti in più discipline.
9
CLASSE 5 C ITT
3.2 Composizione della classe
ALUNNO:
Cognome e nome
DATI
ANAGRAFICI:
Data di Nascita
07/08/1996
RESIDENZA:
Comune
Genzano di Roma
1
BERNONI ALESSIO
2
CAPRETTI EMANUELE
27/12/1996
Genzano di Roma
3
CIPOLLETTI EMANUELE
06/04/1995
Rocca di Papa
4
CLEMENTI SARA
06/10/1996
Genzano di Roma
5
COSTANTINI REMO
16/02/1996
Genzano di Roma
6
D’ANGELO KEVIN
29/10/1996
Aprilia
7
DE LEO ALESSANDRA
11/07/1995
Albano Laziale
8
DI FELICE GIULIA
18/01/1996
Albano Laziale
9
DI LORENZO ALESSANDRO
11/03/1995
Albano Laziale
10
DI SPENA MATTEO
05/09/1995
Albano Laziale
11
GENTILE SIMONE
10/04/1996
Albano Laziale
12
PESOLI ANDREA
28/02/1996
Genzano di Roma
13
PICCIRILLO MARIA GRAZIA
28/07/1996
Ariccia
14
SAVO MARCO
21/05/1996
Albano Laziale
10
CLASSE 5 C ITT
3.3 Storia Nel Triennio Della Classe
CLASSE
ISCRITTI
PROVENIE
NTI DA
ALTRE
CLASSI
PROMOSSI
PROMOSSI
DOPO
SOSPENSIONE
DEL GIUDIZIO
RESP
INTI
Terza C
Tot
21
Rip
2
3
5
8
8
Quarta C
16
2
3
7
8
1
Quinta C
14
0
0
3.4 Curricula
COGNOME E
NOME
BERNONI
ALESSIO
CAPRETTI
EMANUELE
CIPOLLETTI
EMANUELE
CLEMENTI
SARA
COSTANTINI
REMO
D’ANGELO
KEVIN
DE LEO
ALESSANDRA
DI FELICE
GIULIA
DI LORENZO
ALESSANDRO
A.S.
CLASSE
CREDITO
ESITO FINALE
2012/2013
3° Sez C
6
Ammesso
2013/2014
4° sez C
6
Ammesso
2012/2013
3° Sez C
4
Promosso dopo sospensione del giudizio
2013/2014
4° sez C
4
Promosso dopo sospensione del giudizio
2011/2012
3°° Sez C
2012/2013
3°° Sez C
4
Promosso dopo sospensione del giudizio
2013/2014
4° Sez C
4
Promosso dopo sospensione del giudizio
2012/2013
3°° Sez C
4
Promossa dopo sospensione del giudizio
2013/2014
4° sez C
4
Promossa dopo sospensione del giudizio
2012/2013
3° Sez C
4
Promosso dopo sospensione del giudizio
2013/2014
4° Sez C
5
Ammesso
2012/2013
3°° Sez C
6
Ammesso
2013/2014
4°° Sez C
6
Ammesso
2012/2013
ALBAFOR
3
2013/2014
4°° Sez C
4
2012/2013
3°° Sez C
6
2013/2014
4°° Sez C
5
Promossa dopo sospensione del giudizio
2012/2013
3°° Sez C
5
Promosso dopo sospensione del giudizio
2013/2014
4°° Sez C
5
Ammesso
Respinto
ammesso
Promossa dopo sospensione del giudizio
Ammessa
11
CLASSE 5 C ITT
°
201/2012
DI SPENA
MATTEO
2012/2013
PESOLI
ANDREA
PICCIRILLO
MARIA GRAZIA
SAVO
MARCO
4
Promosso dopo sospensione del giudizio
4 Sez B
Respinto
4Sez C
4
Promosso dopo sospensione del giudizio
2012/2013
3° Sez C
4
Promosso dopo sospensione del giudizio
2013/2014
4° Sez C
5
Promosso dopo sospensione del giudizio
2012/2013
3° Sez C
5
Ammesso
2013/2014
4° Sez C
6
Ammesso
2012/2013
3° Sez C
6
Ammessa
2013/2014
4° Sez C
5
Ammessa
2012/2013
3° Sez C
4
Promosso dopo sospensione del giudizio
2013/2014
4° Sez C
4
Promosso dopo sospensione del giudizio
2013/2014
GENTILE
SIMONE
3 Sez B
3.5 Partecipazione delle Famiglie
La partecipazione delle famiglie alla vita scolastica è stata saltuaria e superficiale
nei primi anni, quasi del tutto assente nel triennio: il rappresentante dei genitori
per la classe è stato eletto nel terzo anno ma non più per il quarto ed il quinto.
Maggiore frequenza c’è stata in occasione dei ricevimenti periodici pomeridiani e in
occasione del consiglio di classe straordinario convocato nel mese di gennaio 2015.
3.6 Corpo Docente Nel Triennio
DISCIPLINE
CLASSE
TERZA
CLASSE
QUARTA
CLASSE
QUINTA
Italiano
*
*
*
Religione
*
*
*
Storia
*
*
*
Lingua Straniera Inglese
^
*
*
Informatica
*
*
*
Matematica
*
*
*
Tecnologie e Progettazione di sistemi informatici
e di telecomunicazioni
*
Elettronica
*
*
Sistemi
*
*
*
I.T.P. Sistemi e reti
*
*
*
I.T.P. Tecnologie e Progettazione di sistemi
informatici e di telecomunicazioni
*
12
CLASSE 5 C ITT
I.T.P. informatica
*
*
*
Ed. Fisica
*
*
*
legenda: ogni simbolo grafico (°, ^, *) indica un diverso docente per la stessa
disciplina.
13
CLASSE 5 C ITT
4. PERCORSO FORMATIVO SULLA BASE DELLA PROGETTAZIONE COLLEGIALE
Gli obiettivi che il consiglio di classe si è posto sono:
4.1 Obiettivi formativi generali e trasversali:
• Educare alla legalità intesa come conoscenza dei diritti di libertà e delle
responsabilità dell'individuo in una società democratica
• Educare al senso di responsabilità morale, civile, sociale e far assumere un
comportamento responsabile prima di tutto nell’ambito scolastico
• Educare alla democrazia e alla convivenza intesa come partecipazione personale
nella formazione delle decisioni che coinvolgono tutti e come capacità di assunzione
di responsabilità individuali
• Educare al rispetto e alla tolleranza intesa come riconoscimento del valore delle
diversità di idee, di genere, di razza, di religione
• Condurre ogni singolo allievo al saper dare una valutazione di sè prendendo in
esame le proprie capacità, inclinazioni, attitudini e limiti e quindi, sapere operare
scelte consapevoli, motivandole in base a necessità, valori, preferenze
• Recuperare il senso di responsabilità, il rispetto delle regole sia a livello di
comportamento sia a livello del lavoro didattico (rispetto delle scadenze, impegno a
casa, presenza alle verifiche)
• Consolidare nell’alunno la capacità di collaborare all’interno del gruppo classe
sapendo valutare il proprio e l’altrui lavoro assumendo anche la responsabilità delle
proprie azioni e potenziando la fiducia in sé.
• Consolidamento di un metodo di lavoro organico che preveda l’esecuzione dei
compiti assegnati, il rispetto delle scadenze e degli impegni nonché capacità
organizzative e di rielaborazione personale.
4.2 Obiettivi cognitivi generali:
•
Sviluppare attitudini logiche di analisi, sintesi e valutazione;
•
Scrivere e parlare in modo corretto e chiaro anche utilizzando linguaggi diversi e
terminologia specifica;
•
Capacità di correlare i contenuti di ciascuna disciplina tra loro e con quelli delle
altre discipline;
•
Acquisire abilità nella elaborazione di procedure;
•
Acquisire e sviluppare capacità di applicazione delle conoscenze professionali.
•
Utilizzare i processi induttivi e deduttivi;
•
Applicare metodi e criteri mutuati da contesti diversi;
•
Aggiornare le conoscenze acquisite attraverso iniziative e ricerche personali;
•
Rielaborare in modo critico e personale le conoscenze acquisite;
•
Usare, produrre documentazione;
•
Motivare le scelte logiche e tecniche fatte
•
Privilegiare modalità di apprendimento non ripetitive e mnemoniche, cercando di
orientare gli alunni verso una rielaborazione critica dei contenuti proposti
•
Analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia
allo sviluppo dei saperi e al cambiamento delle condizioni di vita;
•
Riconoscere le implicazioni etiche, sociali, scientifiche, produttive, economiche e
14
CLASSE 5 C ITT
•
•
•
•
•
ambientali dell’innovazione tecnologica e delle sue applicazioni industriali;
Riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza e qualità nella propria attività
lavorativa; scegliere dispositivi e strumenti in base alle loro caratteristiche
funzionali.
Descrivere e comparare il funzionamento di dispositivi e strumenti tecnologici.
Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali
di gestione della qualità e della sicurezza.
Configurare, installare e gestire sistemi di elaborazione dati e reti.
Sviluppare applicazioni informatiche per reti locali o servizi a distanza.
METODOLOGIE DIDATTICHE:
Ambiti di intervento
Strategie e strumenti
COMPORTAMENTO
1. Sollecitazioni informali e invito al dialogo.
2. Discussione sulla necessità di proporre e osservare norme di
comportamento.
3.Interventi di rassicurazione e incoraggiamento.
4. Stimoli e richiami all’autocontrollo e all’uso di un linguaggio civile.
5. Comunicazioni ufficiali d’Istituto e intesa con la famiglia.
SOCIALIZZAZIONE
PARTECIPAZIONE
ATTENZIONE
1. Momenti collettivi di discussione e riflessione.
2. Stimoli e richiami ad una partecipazione civile e costruttiva al libero
dialogo.
3. Lavori di gruppo.
4. Assegnazione di incarichi specifici nei contesti di lavori di gruppo.
5. Attività che stimolino l’uso della concentrazione.
IMPEGNO
1. Verifica sistematica dell’esecuzione delle attività assegnate e dell’uso
degli strumenti di lavoro.
2. Assidua verifica degli apprendimenti.
3. Puntuale verifica del rispetto delle scadenze.
1. Presentare in termini comprensibili, nelle singole discipline, le abilità, le
conoscenze e i concetti che si vogliono sviluppare
METODO DI STUDIO E
DI LAVORO
RAPPORTI CON LE
2. Dare indicazioni di lavoro orientate (griglie, mappe, schemi).
3. Effettuare un controllo differenziato di ciascuna fase di lavoro e del
prodotto finale.
4. Frequenti richiami ai contenuti già sviluppati.
5. Applicazioni graduate per difficoltà.
6. Numero adeguato di interrogazioni e verifiche scritte, scritto-grafiche
e pratiche.
7. Realizzare applicazioni, guidate e non, di aiuto al corretto uso delle
regole, delle metodologie, delle tecniche operative.
8. Realizzare applicazioni mirate a sviluppare la capacità di raccogliere in
modo logico e sistematico fonti, informazioni e appunti.
Comunicare alle famiglie i casi di scarso rendimento nella partecipazione,
15
CLASSE 5 C ITT
FAMIGLIE
nell’impegno e le numerose assenze.
4.3 Obiettivi e contenuti disciplinari
Definiti nei gruppi disciplinari, gli obiettivi formativi e cognitivi delle singole discipline
sono stati poi approvati dal Consiglio di Classe.
I contenuti funzionali al conseguimento degli obiettivi cognitivi trasversali e
disciplinari, a cui hanno fatto riferimento le programmazioni dei singoli docenti e che
sono stati trattati durante l’anno, sono riportati al punto 5 del presente documento
(uno per disciplina).
4.4 Attività curriculari ed extra curriculari che hanno concorso alla realizzazione
degli obiettivi
4.4.1 Attività curriculari:
La programmazione delle varie discipline, secondo quanto deliberato dal Collegio
Docenti, ha avuto una struttura in unità didattiche.
Lo sviluppo di ogni percorso didattico è stato preceduto dalla comunicazione delle
finalità e degli obiettivi d’apprendimento
Durante l’anno scolastico, il recupero è stato svolto seguendo gli alunni
individualmente e/o in gruppo, ogni qualvolta necessario. L’insegnamento
individualizzato è stato effettuato in itinere, in modo tale da recuperare le abilità degli
allievi con difficoltà d’apprendimento e da consolidare e potenziare quelle degli allievi
più preparati.
In merito al recupero delle insufficienze riportate nella prima valutazione il C.d.C. si è
attenuto alle decisioni prese dal Collegio dei Docenti:
• Pausa didattica di 10 giorni nel mese di gennaio
• Intensificazione dello sportello didattico.
4.4.2 Attività extra-curriculari:
Per quanto riguarda le proposte della scuola,gli studenti hanno partecipato alle seguenti attività:
•
•
•
•
•
•
La Scuola della memoria: due conferenze tenute dal prof. Ugo Mancini in occasione
del centenario della Prima guerra Mondiale e del 70° anniversario della Liberazione
Visita guidata alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma
Spettacolo teatrale al Teatro Quirino di Roma: “L’uomo, la bestia e la virtù” di Luigi
Pirandello
Visita guidata al Museo del Risorgimento e al Museo dell’Emigrazione
Partecipazione alla proiezione del film di Mario Martone “Il Giovane favoloso”
Partecipazione allo spettacolo teatrale “Li romani in Russia” di Elia Marcelli,
organizzato presso l’IISS Sandro Pertini dall’Accademia Rossella Falk
16
CLASSE 5 C ITT
Attività di orientamento:
Il 28/11/2014 : partecipazione al Salone dello studente
4.5 Metodo di lavoro del consiglio di classe
4.5.1 Tipologia didattica
Modalità
Lezione
frontale
Lezione
partecipata
Discipline
Italiano
2
Storia
2
Matematica
2
Sistemi e reti
2
Tecn. e Progett.
2
Informatica
2
Gestione progetto
2
Inglese
1
Ed. Fisica
1
Religione
1
(0: MAI, 1:EPISODICO, 2:COSTANTE)
2
2
2
2
2
2
2
2
1
1
Lavoro di
gruppo
Progetto / indagine
0
0
0
1
1
0
1
1
0
1
1
1
0
1
1
0
0
0
0
0
Laboratorio
Visite guidate
Seminari
0
0
0
0
1
1
1
1
0
0
1
1
0
2
0
0
1
1
0
1
0
0
0
2
2
2
2
1
1
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
Software didattico multimediale
Audiovisivi
Italiano
2
1
Storia
2
1
Matematica
2
1
Sistemi e reti
2
1
Tecn. e Progett.
1
2
Informatica
1
2
Gestione progetto
2
1
Inglese
2
1
Ed. Fisica
1
0
Religione
1
0
(0: MAI, 1:EPISODICO, 2:COSTANTE)
Dispense
Altri Libri
Materia
Libri di Testo
4.5.2 Materiali e strumenti utilizzati
0
0
0
1
1
1
1
1
0
0
17
CLASSE 5 C ITT
4.5.3 Strumenti di verifica
Modalità
Interroga- Tema o
zione
saggio
Discipline
Italiano
Storia
Matematica
Sistemi e reti
Tecn. e Progett.
Informatica
Gestione
progetto
Inglese
Ed. Fisica
Religione
2
2
1
1
2
1
1
1
1
0
1
0
0
1
Prove Lab
0
0
0
2
1
1
2
Questionario Discussione
Compito
Relazione
test
guidata
scritto
1
1
0
0
2
0
1
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
1
1
0
1
1
1
2
2
2
2
2
2
2
0
0
1
0
0
0
1
0
0
1
(0: MAI, 1:EPISODICO, 2:COSTANTE)
2
0
0
0
1
0
2
1
1
4.5.4 Criteri di valutazione
La valutazione, nelle varie fasi, ha tenuto conto dei criteri stabiliti dal collegio docenti contenuti
nel POF e riportati nella griglia di valutazione nell’ultima pagina del documento della
programmazione di classe, stilata a inizio anno.
In particolare, fattori che concorrono alla valutazione periodica e finale sono:
•
•
•
•
•
•
•
contenuti acquisiti
metodo di studio
partecipazione ed impegno
progresso conseguito
capacità di svolgere autonomamente il proprio lavoro
capacità di approfondimento personale
capacità di esprimere gli argomenti utilizzando un linguaggio adeguato
La valutazione dello scrutinio finale scaturirà dalla considerazione del profitto, delle
conoscenze, competenze, abilità, ma anche del comportamento e inserimento nell’attività
scolastica nel triennio , della partecipazione e del rispetto delle regole.
18
CLASSE 5 C ITT
PERFORMANCE
Il non approfondimento di alcun
lavoro
La sensibile diffusione di lacune
L’incertezza
diffusa
e
la
misconoscenza
di
qualche
argomento (specie se essenziale)
Il possesso dei requisiti minimi di
conoscenza e di capacità d’uso
personale di ogni singolo
argomento
trattato
nello
svolgimento del programma, con
particolare
riguardo
all’acquisizione dei “concetti”
fondamentali (anche se con
qualche aiuto e avvio al
ragionamento logico – deduttivo,
ove sia presente incertezza)
In senso positivo l’autosufficienza
e la sostanziale padronanza degli
argomenti
La sicurezza e la padronanza
L’arricchimento eventuale con
materiale
e
conoscenze
aggiuntive con ricerche personali
spontanee
OBIETTIVO
NON RAGGIUNTO (1-3)
RISULTATO
GRAVEMENTE INSUFFICIENTE
NON RAGGIUNTO (4)
PARZIALMENTE RAGGIUNTO (5)
INSUFFICIENTE
MEDIOCRE
SUFFICIENTEMENTE RAGGIUNTO SUFFICIENTE
(6)
RAGGIUNTO (7)
DISCRETO
RAGGIUNTO (8)
PIENAMENTE RAGGIUNTO (9-10)
BUONO
OTTIMO
19
CLASSE VC
ITIS
5.1 RELAZIONE FINALE DI LINGUE E LETTERE ITALIANE
Prof.ssa Monica Giansanti
1. CONTENUTI E TEMPI
PRIMO PERIODO (settembre-dicembre 2014)
Avviamento alla produzione scritta: il saggio breve, l’articolo di giornale, il testo
argomentativo
Settembre/ottobre 2014
Saper costruire testi argomentativi documentati, in forma di saggio, articolo di giornale
o tema di carattere generale;
saper individuare il problema e scegliere conoscenze e strumenti necessari alla sua
discussione;
saper scegliere la struttura e il registro linguistico adatto alla tipologia di scrittura
richiesta
saper elaborare una propria tesi, individuando gli argomenti utili a suo sostegno e quelli
utili a confutare una tesi diversa;
saper esporre le proprie idee in modo corretto dal punto di vista orto-morfo-sintattico;
saper usare un lessico adeguato e vario;
saper esporre le proprie idee in modo coerente e chiaro.
Il romanticismo e l’opera di Alessandro Manzoni e Giacomo Leopardi
Ottobre /novembre 2014
Conoscenza del contesto storico; caratteristiche del movimento culturale e letterario,
dei generi letterari; conoscenza di biografie di autori, tempi e luoghi della produzione
letteraria; delle opere (genesi, struttura, tematiche ecc.)
Comprensione letterale dei testi letterari
Individuazione delle proprietà specificamente letterarie che lo differenziano da altri tipi
di testo.
Individuazione delle relazioni del testo con il contesto socio-culturale in cui si situa.
Individuazione delle diverse tipologie testuali e delle loro caratteristiche: elementi
costitutivi dei testi narrativi, elementi costitutivi dei testi poetici.*
La seconda metà dell’Ottocento: la Scapigliatura Positivismo, Naturalismo, Verismo
Dicembre 2014 / gennaio 2015
*idem + lettura de I Malavoglia di Giovanni Verga.
SECONDO PERIODO (gennaio 2015 – maggio 2015)
Il decadentismo: caratteristiche generali
Gennaio/ febbraio 2015
Conoscenza del contesto storico; caratteristiche del movimento culturale e letterario, dei
generi letterari;
Luigi Pirandello e la nascita del romanzo moderno
20
CLASSE VC
ITIS
Febbraio 2015
*idem + lettura de Il Fu Mattia Pascal
La poesia tra ‘800 e ‘900: G. Pascoli e G. D’Annunzio
Marzo / aprile 2015
*idem
I. Svevo e la nascita del romanzo moderno
Maggio 2015
*idem + lettura di La coscienza di Zeno o Senilità
Le avanguardie del Primo Novecento
Maggio 2015
Per un elenco più dettagliato dei contenuti proposti si rimanda al programma
presentato a fine anno scolastico.
2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE, METODI
CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI DIDATTICI
DIDATTICI
UTILIZZATI
e
Ho conosciuto la classe 5 C ITT quattro anni fa.
Il gruppo classe di quest’anno risulta tuttavia molto diverso, infatti nel corso degli anni
se ne sono andati vari alunni e ne sono arrivati di nuovi. Il gruppo classe è più o meno
stabile dall’anno scorso.
Nel corso degli anni ho sempre avuto molto piacere a lavorare con questo gruppo di
studenti, infatti sono sempre stati attenti agli stimoli, interessati e vivaci. Già dalla
metà dell’anno scorso questo quadro positivo ha iniziato ad incrinarsi e
l’atteggiamento generale verso il lavoro didattico è diventato sempre più superficiale
ed è solo al prezzo di un grande lavoro finale che sono riuscita a recuperare la
situazione.
All’inizio di quest’anno speravo che l’esperienza trascorsa potesse essere di
insegnamento invece si può dire che la situazione è addirittura andata sempre più
peggiorando. Si è evidenziata in modo drammatico la mancanza di coesione
all’interno del gruppo che non ha permesso la creazione di un polo trainante. Si sono
formati diversi gruppetti o addirittura dei casi solitari: questi ultimi sono stati gli
alunni che poi hanno lavorato di più ma appunto non hanno mai fatto “gruppo”;
hanno fatto invece “gruppo” coloro che hanno continuamente puntato al ribasso.
Gli alunni si sono sempre dimostrati attenti alle spiegazioni ma assolutamente passivi;
se a questo si aggiunge che non hanno mai dimostrato un vero impegno a casa, è
facile immaginare che la loro preparazione, fatta solo in vista delle scadenze e delle
verifiche, sia sempre stata caratterizzata da notevole superficialità.
Quello che è mancato è proprio il senso della complessità: la complessità dei temi
trattati, la complessità del lavoro didattico, la complessità delle risposte da loro date.
Chi ha saltuariamente lavorato lo ha sempre fatto semplificando tutto, sminuendo la
portata dei fenomeni studiati.
Questo non è stato l’atteggiamento di tutti. Due alunni si sono sempre dimostrati
interessati e hanno sempre lavorato, tuttavia la loro indole molto riservata non gli ha
21
CLASSE VC
ITIS
permesso di diventare una forza trainante. Molti altri, pur dotati di buone capacità,
non hanno mai pensato al lavoro didattico come ad un lavoro di approfondimento e
consolidamento delle proprie competenze e conoscenze, ma piuttosto ad un
momento di apprendimento mnemonico di formulette poco digerite. Altri ancora si
sono impegnati in modo piuttosto saltuario.
Per quanto riguarda la produzione scritta di testi di tipo argomentativo, su cui lavoro
già dagli anni precedenti, i risultati sono sempre stati piuttosto deludenti: le istruzioni
date per procedere in modo logicamente adeguato e pertinente rispetto alle tracce
date sono state ignorate per diversi mesi, è solo nella simulazione di maggio che
almeno le regole di scrittura sono state messe in pratica; per quel che riguarda i
contenuti invece, dal momento che la maggior parte degli studenti non legge un
giornale, non si informa adeguatamente, non ha passioni o interessi di carattere
sociale, culturale ecc., essi sono del tutto inadeguati, superficiali, poco argomentati.
Nella migliore delle ipotesi le loro prove sono più descrittive che argomentative, nella
peggiore una disordinata giustapposizione di vaghe opinioni.
Per quanto riguarda la conoscenza dei fenomeni letterari e la capacità di analisi dei
testi, anche in questo caso il lavoro è stato piuttosto superficiale; pur lavorandoci
ormai da tre anni, a parte rare eccezioni, è prevalsa una specie di passività,
un’indolenza che ha portato a fare sempre gli stessi errori, sempre le stesse sviste, ad
accontentarsi sempre della stessa approssimazione.
I risultati sono perciò generalmente deludenti. Solo tre o quattro alunni hanno
veramente seguito in modo cosciente il lavoro didattico raggiungendo risultati
differenziati dai loro livelli di partenza, ma almeno hanno partecipato.
Per una serie di circostanze (assemblee, assenze, recuperi, ecc.) lo svolgimento del
programma ha subito un certo rallentamento e si dovrà fermare alla prima metà del
Novecento.
Gli obiettivi inseriti nella programmazione sono stati i seguenti:
Obiettivi cognitivi
1. Analisi e contestualizzazione dei testi:
capacità di condurre una lettura del testo e di comprenderne il significato;
capacità di collocare il testo in relazione con altre opere dello stesso autore e con il
contesto culturale
2. Riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica:
riconoscere i caratteri specifici del testo letterario;
riconoscere gli elementi che, nelle diverse realtà storiche, determinano il fenomeno
letterario
conoscere e utilizzare i metodi e gli strumenti fondamentali per l’interpretazione
dell’opera letteraria;
3. Competenze linguistiche:
svolgere una relazione orale della durata di alcuni minuti, anche sulla base di appunti,
su un argomento culturale o letterario appositamente preparato;
comprendere testi con la padronanza dei relativi linguaggi specialistici;
acquisire selettivamente, raccogliere e ordinare informazioni su testi diversi;
redigere relazioni, intese come sintesi di conoscenze acquisite da esperienze o da
fonti molteplici;
22
CLASSE VC
ITIS
redigere testi argomentativi su tematiche di interesse personale, culturale, sociale ed
economico.
Come già detto in precedenza il percorso compiuto per il conseguimento di questi
obiettivi non è stato uguale per tutti: in alcuni la mancanza di lavoro a casa o lacune
pregresse ha fatto sì che i livelli di acquisizione risultino piuttosto deboli.
Ho basato la trattazione di correnti letterarie, generi, autori soprattutto a partire da
un lavoro sui testi, anche se il metodo di studio mnemonico degli alunni li faceva
privilegiare la memorizzazione di concetti.
I metodi di lavoro utilizzati sono stati i più vari, comunque si sono privilegiati gli
approcci problematici, e non puramente espositivi, ai temi proposti: alle lezioni
frontali, con proposta di schemi logici, ho affiancato spesso lezioni partecipate e
documentari; se durante il lavoro in classe gli studenti si sono sempre dimostrati
attenti, al momento di rielaborare il lavoro svolto, al momento di confrontarsi
esclusivamente con le proprie capacità e di svolgere un lavoro autonomo, i risultati,
come già detto, sono stati deludenti.
3. CRITERI-METODI DI VALUTAZIONE e TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA
Pur facendo riferimento ai criteri di valutazione contenuti nel POF dell’Istituto, si
precisa che le verifiche hanno avuto innanzi tutto lo scopo di individuare la situazione
in cui si trova il processo di sviluppo formativo dello studente e quindi sono state
finalizzate a riconoscere i progressi avvenuti per poter predisporre quindi nuove
strategie per migliorare il lavoro didattico e il rendimento degli alunni. Tuttavia la
mancanza di progressi ha spesso fatto tornare al punto di partenza.
Per una valutazione il più possibile completa non ho escluso nessun tipo di verifica :
colloqui orali, prove scritte strutturate, prove scritte aperte, relazioni individuali, ecc.
Sono state effettuate due simulazioni di prima prova d’esame, preparate anche da
esercitazioni a casa.
Sono state svolte sia verifiche in itinere volte all’accertamento di obiettivi parziali di
apprendimento sia verifiche sommative volte all’accertamento di obiettivi di
apprendimento più ampi e strutturati, sia contenutistici sia metodologici (questionari
a risposta aperta, questionari a scelta multipla, analisi di testi letterari)
Nel formulare il giudizio sull’alunno si è data importanza all’acquisizione di metodi e
abilità, più che al possesso mnemonico di nozioni; si è inoltre tenuto presente
l’impegno, la frequenza, la partecipazione, le condizioni di partenza .
•
•
Verifiche orali:
Colloquio con l’alunno per verificare le capacità di attenzione e di comprensione e
rielaborazione dei contenuti proposti
Monologo argomentativo dell’alunno su un determinato argomento
Esposizione in classe di lavori svolti a casa
•
•
•
Verifiche scritte:
Schede di analisi di testi letterari
Creazione di diversi tipi di testo secondo le tipologie richieste dall’esame di Stato
Questionari a risposte chiuse
•
23
CLASSE VC
ITIS
•
Questionari a risposte aperte per valutare la capacità di espressione scritta delle
proprie conoscenze
4. ATTIVITÀ FINALIZZATE ALL’INTEGRAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
La classe ha assistito a due spettacoli teatrali:
L’uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello al Teatro quirino di Roma
Li romani in Russia di Elia Marcelli presso l’Aula Magna dell’istituto
Ha visitato i seguenti musei:
Museo del Risorgimento, Museo dell’Emigrazione, Galleria Nazionale di Arte
Moderna.
Quando, dopo un’uscita didattica dell’intera giornata, non si è presentato a scuola il
giorno seguente il 90% della classe, ho deciso di sospendere qualsiasi uscita,
rinunciando a gran malincuore alla visita già programmata al Museo della Liberazione
di Via Tasso.
Ha seguito le conferenze del progetto La Scuola della memoria tenute dal Prof. Ugo
Mancini e dal video fotografo Willy Becherelli sul tema: I Castelli Romani: l’orizzonte
pacifista e la realtà di una guerra lunga trent’anni 1914-1945 in occasione della
commemorazione dei 100 anni dell’inizio della Prima Guerra Mondiale e dei 70 anni
della Liberazione e della fine della Seconda Guerra Mondiale
Ha partecipato all’incontro Cities for life – Città contro la pena di morte.
5.2 RELAZIONE FINALE DI STORIA
Prof.ssa Monica Giansanti
1. CONTENUTI E TEMPI
PRIMO PERIODO (settembre-dicembre 2014)
Il Congresso di Vienna e la Restaurazione, i primi moti liberali.
Settembre 2014
Conoscere gli aspetti economici, sociali, politici e culturali dei fenomeni studiati
Conoscere le coordinate spaziali e temporali dei fenomeni storici in oggetto
Conoscere cause e conseguenze di un fenomeno storico
Conoscere varie interpretazioni storiografiche dei fenomeni storici in oggetto
Conoscere terminologia specifica relativa sia al periodo storico studiato sia a categorie
storiche più generali
Comprendere il rapporto esistente tra fatto storico e contesto e riconoscere l’importanza
dei differenti contesti (sociali, istituzionali, ambientali) a cui i fatti storici sono rapportati;
elaborare schemi concettuali , sintesi e analisi. *
La primavera dei popoli, il Risorgimento Italiano
Ottobre/ novembre 2014
*idem
L’Italia dai governi della destra storica alla crisi di fine secolo
24
CLASSE VC
ITIS
Dicembre 2014/ gennaio 2015
*idem
SECONDO PERIODO (gennaio 2015 – maggio 2015)
Le seconda rivoluzione industriale
Gennaio 2015
Conoscere gli aspetti economici, sociali, politici e culturali dei fenomeni studiati
Conoscere le coordinate spaziali e temporali dei fenomeni storici in oggetto
Conoscere cause e conseguenze di un fenomeno storico
Conoscere varie interpretazioni storiografiche dei fenomeni storici in oggetto
Conoscere terminologia specifica relativa sia al periodo storico studiato sia a categorie
storiche più generali
Comprendere il rapporto esistente tra fatto storico e contesto e riconoscere l’importanza
dei differenti contesti (sociali, istituzionali, ambientali) a cui i fatti storici sono rapportati;
elaborare schemi concettuali , sintesi e analisi.*
Aspetti del secondo Ottocento: l’unificazione tedesca, gli USA, il Giappone e la Cina
Febbraio 2015
*idem
L’età del colonialismo e dell’imperialismo
Febbraio 2015
*idem
L’età giolittiana
Febbraio /Marzo 2015
*idem
La prima guerra mondiale
Marzo 2015
*idem
La rivoluzione sovietica e il regime staliniano
Marzo 2015
*idem
La crisi del dopoguerra e l’Italia fascista
Aprile 2015
*idem
L’ascesa del nazismo e la seconda guerra mondiale
Maggio 2015
*idem
L’Italia dal settembre del 1943 alla Liberazione
Maggio 2015
25
CLASSE VC
ITIS
Per un elenco più dettagliato dei contenuti proposti si rimanda al programma
presentato a fine anno scolastico.
2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE, METODI
CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI DIDATTICI
DIDATTICI
UTILIZZATI
e
Ho conosciuto la classe 5 C ITT quattro anni fa ma insegno loro Storia solo dall’anno
scorso. Per quanto riguarda le considerazioni generali sul gruppo classe rimando alla
relazione precedente.
Di norma la classe ha sempre seguito con attenzione le lezioni, ma è mancata una
reale e attiva partecipazione critica da parte di molti e una volontà di applicare con
continuità e assiduità nel lavoro a casa quanto affrontato in classe. Il metodo di studio
è risultato spesso solo mnemonico, con scarsa rielaborazione personale: è mancata
anche una qualsiasi curiosità (salvo rare eccezioni) per l’attualità alla quale ho sempre
fatto riferimento. Ho anche fornito agli alunni riviste come “Internazionale” per dare
loro l’opportunità di aprire una finestra sul mondo ma non ho mai avuto ricadute
particolari.
Questo atteggiamento non ha permesso di acquisire in modo approfondito i contenuti
proposti, e non ha permesso di sviluppare una sicura capacità di analisi di fenomeni
complessi. Si è sempre distinto da questo atteggiamento un piccolo gruppo o per
assiduità nello studio, o per interesse e curiosità.
Per una serie di circostanze (assemblee, assenze, recuperi, ecc.) lo svolgimento del
programma ha subito un certo rallentamento e si dovrà fermare alla prima metà del
Novecento.
Gli obiettivi inseriti nella programmazione sono stati i seguenti:
OBIETTIVI TRASVERSALI, COGNITIVI E COMPORTAMENTALI
• Promuovere la capacità di recuperare la memoria del passato in quanto tale e come
strumento indispensabile per meglio comprendere il presente con le sue problematiche.
• Ampliare gli orizzonti culturali.
• Favorire l’apertura verso le problematiche della pacifica convivenza tra i popoli, della
solidarietà e del rispetto reciproco.
• Promuovere la capacità di razionalizzare il senso del tempo e dello spazio.
CONOSCENZE
OBIETTIVI SPECIFICI
Conoscere i processi storici fondamentali che hanno caratterizzato i secoli relativi
ai vari periodi in programma.
Conoscere le strutture cognitive che sono a fondamento dell’apprendimento
storico.
Conoscere la terminologia propria della disciplina.
26
CLASSE VC
COMPETENZE
Saper ricostruire, almeno nelle linee essenziali, la complessità del processo storico
esaminato inquadrandolo nello spazio e nel tempo.
Saper individuare analogie e differenze, continuità o rottura tra gli eventi storici
studiati.
Saper esporre oralmente e per iscritto i contenuti appresi, operando adeguate
sintesi e rielaborazione degli stessi.
Saper leggere ed interpretare grafici, tabelle, cartine storiche.
CAPACITA'
ITIS
Essere in grado di distinguere i molteplici aspetti di un evento e l’incidenza in esso
dei diversi soggetti storici (individui, gruppi sociali ecc.).
Essere in grado di confrontare, in casi semplici, le differenti interpretazioni degli
storici in relazione ad un medesimo fatto o fenomeno, in riferimento alle fonti
usate.
Essere in grado di ricostruire le connessioni sincroniche e gli sviluppi diacronici
riferiti ad un determinato problema storico studiato.
Essere in grado di operare rapporti pluridisciplinari.
I metodi di lavoro utilizzati sono stati i più vari, e comunque si sono privilegiati gli
approcci problematici, e non puramente espositivi, ai temi proposti: alle lezioni
frontali, con proposta di schemi logici e mappe concettuali (proprio per poter lavorare
sui nessi logici), ho affiancato spesso lezioni partecipate o la visione e la discussione
di materiale audiovisivo (documentari, film).
Diversi alunni, invece di affrontare passo passo gli argomenti proposti, rielaborandoli
a casa e problematizzandoli, hanno spesso concentrato lo studio solo in vista delle
verifiche, rendendo la loro preparazione piuttosto superficiale.
Il raggiungimento degli obiettivi programmati è stato piuttosto diversificato.
3. CRITERI-METODI DI VALUTAZIONE e TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA
Pur facendo riferimento ai criteri di valutazione contenuti nel POF dell’Istituto, si
precisa che le verifiche hanno avuto innanzi tutto lo scopo di individuare la situazione
in cui si trova il processo di sviluppo formativo dello studente e quindi sono state
finalizzate a riconoscere i progressi avvenuti per poter predisporre quindi nuove
strategie per migliorare il lavoro didattico e il rendimento degli alunni.
Per una valutazione il più possibile completa non ho escluso nessun tipo di verifica :
colloqui orali, prove scritte strutturate, prove scritte aperte, ecc. Sono state effettuate
due simulazioni di terza prova d’esame.
Sono state svolte sia verifiche in itinere volte all’accertamento di obiettivi parziali di
apprendimento sia verifiche sommative volte all’accertamento di obiettivi di
apprendimento più ampi e strutturati, sia contenutistici sia metodologici (questionari
a risposta aperta, questionari a scelta multipla).
Nel formulare il giudizio sull’alunno si è data importanza all’acquisizione di metodi e
abilità, piuttosto che al possesso mnemonico di nozioni; si è inoltre tenuto presente
l’impegno, la frequenza, la partecipazione, le condizioni di partenza .
27
CLASSE VC
ITIS
Verifiche orali:
• Colloquio con l’alunno per verificare le capacità di attenzione e di comprensione e
rielaborazione dei contenuti proposti
• Monologo argomentativi dell’alunno su un determinato argomento
• Esposizione in classe di lavori svolti a casa
Verifiche scritte:
• Questionari a risposte chiuse
• Questionari a risposte aperte per valutare la capacità di espressione scritta delle
proprie conoscenze
4. ATTIVITÀ FINALIZZATE ALL’INTEGRAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
La classe ha assistito a due spettacoli teatrali:
L’uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello al Teatro quirino di Roma
Li romani in Russia di Elia Marcelli presso l’Aula Magna dell’istituto
Ha visitato i seguenti musei:
Museo del Risorgimento, Museo dell’Emigrazione, Galleria Nazionale di Arte
Moderna.
Quando, dopo un’uscita didattica dell’intera giornata, non si è presentato a scuola il
giorno seguente il 90% della classe, ho deciso di sospendere qualsiasi uscita,
rinunciando a gran malincuore alla visita già programmata al Museo della Liberazione
di Via Tasso.
Ha seguito le conferenze del progetto La Scuola della memoria tenute dal Prof. Ugo
Mancini e dal video fotografo Willy Becherelli sul tema: I Castelli Romani: l’orizzonte
pacifista e la realtà di una guerra lunga trent’anni 1914-1945 in occasione della
commemorazione dei 100 anni dell’inizio della Prima Guerra Mondiale e dei 70 anni
della Liberazione e della fine della Seconda Guerra Mondiale
Ha partecipato all’incontro Cities for life – Città contro la pena di morte.
28
CLASSE VC
ITIS
5.3 RELAZIONE FINALE DI LINGUA INGLESE
Prof.ssa Filomena Ferrara
1. GIUDIZIO COMPLESSIVO SULLA CLASSE ( impegno, frequenza, rapporti
interpersonali,eventuali problemi disciplinari)
La classe 5 C ITT è composta attualmente da 14 alunni, di cui solo 4 femmine.
Il gruppo classe, che io ho conosciuto solo lo scorso anno, non ha mai dimostrato di essere
unito: predominano nelle gesta che determinano l’andamento della classe un certo numero
di ragazzi che però ha, mano a mano, assunto atteggiamenti disinteressati e poco partecipi
sia alle attività in classe che nello studio a casa; un altro gruppetto ha reagito con un deciso
ma anche purtroppo neutro e passivo distacco e le ragazze sembrano aver fatto gruppo a sé.
Pertanto su queste condizioni non è stato possibile realizzare un lavoro veramente positivo e
in crescere.
Il profitto conseguito dalla classe in questo ultimo anno, pur differenziato in qualche caso
per le attitudini e l’applicazione, è nel complesso abbastanza mediocre e non corrisponde
alle aspettative e agli obiettivi che si sarebbero potuti raggiungere con maggiore interesse,
senso di responsabilità e impegno da parte della gran parte degli studenti.
A causa di una modesta partecipazione e soprattutto dello studio discontinuo e insufficiente,
molti alunni si sono fermati a una conoscenza superficiale dei contenuti e a un
raggiungimento inadeguato delle abilità non solo della disciplina ma in generale logiche,
critiche ed operative.
La frequenza alle lezioni è stata abbastanza irregolare nella prima parte dell’anno scolastico
per poi stabilizzarsi meglio nei mesi finali.
Le difficoltà più grandi, la maggior parte degli studenti, le ha incontrate nel lavoro autonomo
e responsabile, nel quale non sempre ha mostrato di sapersi orientare con sufficiente
padronanza e con capacità organizzative e un metodo di studio adeguati alle necessità
scolastiche. E’ altresì mancato un approfondimento personale del lavoro.
2. OBIETTIVI DISCIPINARI RAGGIUNTI:
Nel corso dell'anno scolastico la gran parte degli studenti non ha generalmente migliorato
l’atteggiamento nei confronti dello studio e della vita di classe risultando abbastanza restii a
lavorare in modo costante e incapaci di trasformare i risultati parziali conseguiti
nell'immediato, in conoscenze consolidate nel tempo.
L’obiettivo metodologico primario è stato quello di recuperare e rafforzare le conoscenze
grammaticali e sintattiche di base per conseguire abilità ricettive e produttive sia nella lingua
scritta che orale, riferentesi alla capacità di presentarsi ed essere in grado di subire interviste
(magari di lavoro), raccontare il proprio vissuto personale, esprimere aspettative per il
futuro, parlare di tematiche generali dell’attualità e del sociale .
E’ stato svolto un programma inerente all’indirizzo mediante la lettura, l’analisi e la
redazione di testi scritti, l’ascolto di brani e la visione di documenti video, anche con l’ausilio
del laboratorio linguistico.
Gli obiettivi disciplinari preventivati, in generale, non sono stati propriamente raggiunti in
maniera adeguata e corrispondente alle reali potenzialità. La produzione orale, tranne in
alcuni casi di più evidente difficoltà, è abbastanza scorrevole anche se la forma non sempre è
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CLASSE VC
ITIS
corretta e i contenuti sono appena sufficienti mancando approfondimento e
specializzazione. Per quanto riguarda la produzione scritta si riscontrano, a volte, delle
carenze nell’organizzazione del discorso e nella correttezza morfo-sintattica.
Si distaccano da queste mediocrità appena sufficienti solo tre-quattro alunni che hanno
raggiunto livelli buoni partendo con potenzialità e soprattutto impegno nello studio
maggiori, anche se il livello è reso meno evidente e brillante dalla loro personalità un po’
chiusa e meno attraente.
Per la maggior parte della classe l'apprendimento risulta ancora piuttosto scolastico, i
contenuti a volte non sono sufficientemente rielaborati. Manca ancora la capacità di
utilizzare conoscenze e esperienze, provenienti anche dalle diverse attività formative attuate
nel corso dell'anno scolastico.
Rispetto ai livelli di partenza, e rispetto ai contenuti compresi nel programma, il gruppetto
migliore ha raggiunto buone competenze , mentre il resto competenze quasi sufficienti nel:
- leggere e comprendere un testo scritto in lingua straniera, individuandone gli aspetti
linguistici fondamentali;
- comprendere semplici testi orali dal vivo e registrati (solo un piccolo gruppo);
- elaborare una semplice sintesi espositiva, a partire da dati e documenti, (un piccolo gruppo
anche modesto apporto critico)
- riconoscere gli aspetti linguistici più significativi di un testo proposto
- relazionare su argomenti sociali e del proprio vissuto e su quelli di microlingua.
- Comprendere e redigere documenti di vario genere.
- Raccontare in maniera semplice avvenimenti, descrivere, esprimere giudizi, leggere dei
documenti, ritrovare le informazioni e saper interpretare i dati per prendere coscienza della
realtà dell’altro.
3. METODI DIDATTICI ADOTTATI E STRUMENTI DI INSEGNAMENTO (laboratorio
linguistico,registratore, materiale audio visivo, tecnologie audiovisive o multimediali):
Manuale
Lezione frontale e circolare
Analisi guidata di testi
Esercitazioni singole o di gruppo, anche con l’ausilio del laboratorio linguistico per proporre
attività di diverso tipo e di diversa strutturazione
Costanti richiami ai contenuti linguistici e all’analisi della struttura e della grammatica, con
particolare riferimento ai verbi
Lettura individuale e silenziosa di alcuni testi inerenti la materia di indirizzo.
Lettura ad alta voce per esercitare la corretta dizione, finalizzata a migliorare l’intelligibilità
del messaggio
Schematizzazione degli argomenti
Capacità di organizzare un discorso coerente e ordinato in maniera logica e linguistica
Produzione scritta di saggi brevi su tematiche di indirizzo e di testi tecnici tipo emails, CV e
cover letters
4. PROVE DI VERIFICA
Le verifiche sono state eseguite sia nella forma orale che in quella scritta.
Per quanto riguarda le verifiche scritte, delle diverse tipologie di prova, richieste dall’esame
di Stato, è stata privilegiata la tipologia B. Le verifiche scritte hanno permesso il controllo sia
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CLASSE VC
ITIS
delle abilità linguistiche che di quelle concettuali con esercitazioni grammaticali e
sintattiche, scrittura di documenti specifici tipo emails e produzione di saggi brevi.
Le verifiche orali hanno accertato la capacità di esporre in lingua gli argomenti proposti e di
partecipare ad una conversazione rispettando le regole strutturali e di pronuncia.
Inoltre ha verificato il possesso delle seguenti capacità:
a) capacità di lettura e comprensione autonoma di un testo
b) capacità di rielaborazione personale
c) capacità di chiarezza espositiva e proprietà di linguaggio
Programma di Lingua inglese
Anno scolastico: 2014/2015
GRAMMAR TOPICS
testo: Hart, Puchta, Stranks e Rinvolucri Into English vol 1- 2 – Loescher ed.
unit 0
Ripasso dei seguenti argomenti grammaticali
present simple (+ - ?); present progressive; present simple vs present progressive; frequency
adverbs;.past simple to be(+ - ?); past simple reg. forms (+ - ?); short answers; past simple
irreg. forms(+ - ?); short answers; comparatives and superlatives; comparisons; present
continuous for future arrangements; won’t for future predictions. Will and as soon as, when,
if, until and present; intentional future; first conditional clause; should- shouldn’t; present
perfect + ever/ never; present perfect vs past simple
Dal VOL. 2
Unit 7
A force of nature:
Grammar: past simple passive –
Unit 8 Ways of living
Simple e intentional future
Unit 10 Thanks to music
Grammar: present perfect simple e continuous
Unit 12 Get connected
Grammar: conditional clause II. (da svolgere)
Information technology topics:
testo M.Bernardini, G. Haskell INFORMATION TECHNOLOGY Loerscher ed.
module 4
The Internet
The internet: definition and History;
Browsers and Search Engines;
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CLASSE VC
ITIS
Messages and Emails
Copyright, Piracy and Privacy;
Programs and Programming
Cad
Visual Studio- buiding applications for windows
Creating Websites
Fotocopie su: History and developments of Information Tecnology; History and
developments of computers; What is a computer. The web; A web site; the E-commerce
Module 6
Telecommunications
Describing
telecommunications:
introduction;
transceivers;
telecommunications
prerequisites; telecommunications networks; The Internet and telephone system;
telecommunications in the home
Establishing connections: Connecting up; Circuit switched networks; Packet Switched
Networks: Comparison; Data Trasmission Modes; Signals Degradation
Cables and connectors;Types of Network Cables; Twisted pair Cables; Shielded and
Unshielded Twisted Pair Cables; Coaxial CablesConnectors; Ethernet at home; Wireless
Networks; School Networks
Bandwith and Performance (da svolgere)
Miscellaneous
To Write a CV and a cover letter, to have a simulation of a job interview. To write e-mails.
People and Facts: Alan Touring: the father of IT. Visione del film An Enigma Game
Per il Laboratorio Linguistico saranno approntate attività varie usando diverse fonti: Internet
per giochi e test linguistici, letture e video su attualità, cultura, persone e curiosità da tutto il
mondo (OUP New English grammar files – Elementary; Speak up, on line magazine; My Life
Zanichelli ZTE e Collezioni Zanichelli); DVD correlato al libro di testo; video cassette e altro
materiale del docente relativo alla presentazione di aspetti della vita quotidiana, della
geografia e della cultura britannica.
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CLASSE VC
ITIS
5.4 RELAZIONE FINALE DI MATEMATICA
Prof.ssa Rossella Baldazzi
PROFILO DELLA CLASSE
La V C, dove insegno dal terzo anno di corso, è composta da 14 alunni, provenienti tutti
dalla stessa classe quarta. La classe non dimostra un alto livello di socializzazione e, anche
nella semplice quotidianità, risulta divisa in gruppi. Si è sempre comportata in modo corretto
nei confronti dell’insegnante, meno nei riguardi delle responsabilità di studio. La
predisposizione allo studio della disciplina è sempre stata minima e distribuita in modo non
uniforme.
Di norma la classe ha dimostrato impegno ed interesse superficiali e discontinui, scarsa
attitudine
alla disciplina, un metodo di studio alquanto dispersivo e poco organizzato e a volte di tipo
mnemonico.
Le loro conoscenze risultano in taluni casi lacunose e/o frammentarie; alcuni ragazzi sono
stati in grado di recuperare e raggiungere gli obiettivi minimi soprattutto nell’ultimo periodo.
Dal punto di vista didattico, quindi, il rendimento scolastico della quasi totalità della classe è
risultato deludente rispetto alle aspettative, visto che negli anni precedenti la classe aveva
evidenziato maggior impegno e partecipazione attiva.
Quest’anno sin dall’inizio i ragazzi hanno mostrato una sostanziale e condivisa inerzia, una
imprevista passività ed una eccessiva discontinuità tanto nell’impegno quanto nella
frequenza.
La trattazione degli argomenti è stata svolta con lezioni frontali, esercitazioni in classe e
lezioni interattive.
Lo svolgimento della prima parte del programma ha richiesto un tempo maggiore del
previsto per le difficoltà incontrate da alcuni alunni nella comprensione degli argomenti che
richiedevano conoscenze di base e maggiore applicazione. Al fine di superare le difficoltà
evidenziate e di indurre gli allievi ad una maggiore riflessione sugli argomenti trattati, sono
stati sviluppati, per ogni argomento, esercizi da svolgere a casa dopo che molti erano stati
risolti in classe.
Le verifiche effettuate sugli argomenti trattati sono state di vario tipo.
• FINALITA’
1. Abituare l'allievo a comunicare in un linguaggio sempre più rigoroso usando una
terminologia
specifica.
2. Imparare a matematizzare semplici situazioni problematiche in vari ambienti disciplinari.
3.Sviluppare la capacità critica, di valutazione dei risultati e la capacità di riconoscere e
correggere gli errori.
4.Abituare al lavoro di analisi e di sintesi.
5.Abituare all'ordine e alla precisione, non tanto formale, quanto del pensiero e
dell'esposizione.
6.Promuovere la sistemazione logica delle conoscenze via via acquisite.
7.Abituare ad utilizzare metodi, strumenti e modelli matematici in situazioni diverse.
8.Acquisire conoscenze a livelli più elevati di astrazione e di formalizzazione.
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CLASSE VC
ITIS
Queste finalità si integrano con quelle proprie delle altre discipline, in particolar modo con le
materie d’indirizzo in modo che l’insegnamento della Matematica, pur conservando la
propria autonomia epistemologico-metodologica, concorra in forma interdisciplinare alla
formazione culturale degli allievi.
• OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO
Alla fine del triennio l’alunno dovrà possedere, sotto l’aspetto concettuale, i contenuti
previsti dai vigenti programmi ministeriali ed essere in grado di:
1 operare con il simbolismo matematico riconoscendo le regole sintattiche di
trasformazione di formule;
2 affrontare situazioni problematiche di varia natura avvalendosi di modelli matematici atti
alla loro rappresentazione:
3 costruire procedure di risoluzione di un problema;
4 riconoscere il contributo dato dalla matematica allo sviluppo delle scienze sperimentali,
con particolare riferimento alle materie di indirizzo;
5 inquadrare storicamente l’evoluzione delle idee matematiche fondamentali e delle
principali teorie e leggi fisiche.
In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in
termini di:
CONOSCENZE/CAPACITÀ/ABILITÀ
Gli allievi devono conoscere il significato di:
 funzione e tracciarne il grafico conoscendo:
il campo di esistenza, gli intervalli in cui è crescente/decrescente, gli asintoti e i punti di
discontinuità, le intersezioni con gli assi, i massimi e minimi relativi e assoluti, la
concavità e i flessi;
 integrale indefinito e i principali metodi di integrazione per una funzione reale di una
variabile;
 integrale definito e le applicazioni e le tecniche di calcolo;
 integrale improprio
Questi obiettivi sono stati raggiunti in misura varia poiché diversi sono stati l’interesse,
l’impegno e la partecipazione dei singoli allievi così come diverse sono le capacità di
apprendimento. In alcuni allievi sono solo appena sufficienti o solo mediocri, in altri;
persistendo gravi lacune nella preparazione di base, anche a livello di biennio, questi ultimi
non hanno raggiunto i livelli minimi di conoscenze richieste e pertanto non sono in grado di
operare in modo autonomo e corretto nell’ambito della disciplina.
Sanno poco esprimersi con un linguaggio rigoroso e formalmente corretto per motivare le
scelte effettuate.
Ore di lezione svolte dal docente nell’intero anno scolastico: 70 circa
La programmazione iniziale prevedeva anche lo studio delle “Equazioni differenziali” e delle
“funzioni di due variabili”. Questi argomenti non sono stati trattati per le difficoltà incontrate
dalla maggior parte degli alunni a causa di una superficiale e discontinua applicazione allo
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CLASSE VC
ITIS
studio. Più di una volta, infatti, è stato necessario soffermarsi su argomenti già
sufficientemente trattati. Tutto ciò ha condizionato in modo negativo il lavoro scolastico.
METODOLOGIA
La metodologia seguita è stata quella della lezione frontale e della lezione partecipata in cui
l’insegnamento è stato spesso condotto per problemi con domande collettive e individuali.
Si è usato un linguaggio il più possibile semplice, ma corretto e formale schematizzando per
punti la parte teorica e il percorso logico per la risoluzione degli esercizi.
L’esposizione teorica è stata sempre accompagnata dall’esecuzione di numerosi esercizi,
graduati per difficoltà, svolti in classe per l’assenza di esercizi svolti a casa. Si è cercato di
stimolare e favorire la ricerca personale per abituare gli allievi a una gestione autonoma e
responsabile del proprio lavoro.
MATERIALI DIDATTICI
È stato utilizzato principalmente il libro di testo in adozione che è completo e ricco di
esercizi.
TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE
Le verifiche sono state di tipo formativo e sommativo. Le prime sono state svolte in itinere
mediante domande dal posto ed esercizi alla lavagna ed hanno concorso, insieme alle
sommative, alla valutazione quadrimestrale. Attraverso le verifiche formative si è cercato di
accertare l’acquisizione delle singole conoscenze e si è intervenuto tutte le volte che il
processo di apprendimento lo richiedeva.
Le verifiche sommative sono state caratterizzate da un numero congruo per periodo. La
valutazione finale tiene conto non solo degli obiettivi cognitivi raggiunti, ma anche
dell’impegno, della collaborazione, della serietà nel lavoro e nel comportamento, e della
partecipazione dei singoli allievi.
Per abituare gli allievi ad affrontare l’Esame di Stato, le verifiche proposte sono state
principalmente, quesiti a trattazione sintetica e a risposta singola. Tipologie poi utilizzate
nell’ambito delle simulazioni della 3 a prova scritta.
CONTENUTI DISCIPLINARI:
Attività / Moduli
Contenuti
Campo di esistenza di funzioni algebriche e trascendenti. Segno di una funzione. Le
Introduzione allo
funzioni continue. I punti di discontinuità di una funzione. Asintoti verticali,
studio di
orizzontali ed obliqui. Grafico probabile di una funzione algebrica (fratta e
funzioni
irrazionale) e di semplici trascendenti (logaritmiche ed esponenziali).
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CLASSE VC
ITIS
Il calcolo
differenziale
Gli integrali
indefiniti
Definizione di derivata e suo significato geometrico. Equazione della retta tangente
ad una curva con l’utilizzo della derivata prima. La continuità e la derivabilità.
Derivate fondamentali e regole di derivazione.
Derivate di funzioni composte. Massimi e minimi assoluti e relativi. Crescenza e
decrescenza di una funzione. Concavità e convessità di una curva. Studio completo
di funzioni algebriche razionali e irrazionali.. Semplici esempi di funzioni
esponenziali e logaritmiche. Esercizi.
Concetto di differenziale e suo significato geometrico. Definizione di integrale
indefinito e le sue proprietà. Integrazioni immediate, integrazione delle funzioni
razionali fratte. Integrazione per sostituzione e per parti. Esercizi.
Gli integrali
definiti
Integrale definito
Integrale definito di una funzione continua in un intervallo chiuso e limitato. La
funzione integrale. Teorema della media e valore medio di una funzione. Teorema
fondamentale del calcolo integrale. Esercizi ed applicazioni al calcolo delle aree
Gli integrali
impropri
Definizione di integrale improprio. Integrale di una funzione non continua in uno
degli estremi di integrazione. Integrale di una funzione non continua in un punto
dell’intervallo di integrazione. Integrazione di una funzione su un intervallo
illimitato. Esercizi.
Note:
- I TEOREMI NON SONO STATI DIMOSTRATI
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CLASSE VC
ITIS
5.5 RELAZIONE FINALE DI INFORMATICA
Prof.ssa Maria Pia Illiano / prof. Rocco Pangallo
1)RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DIDATTICI E DISCIPLINARI DEFINITI NELLA
PROGRAMMAZIONE:
La classe è formata da alcuni alunni che nel corso di studio non hanno partecipato in modo
uniforme e costante al dialogo scolastico. Alcuni elementi hanno mostrato attitudine per la
disciplina; altri invece hanno evidenziato gravi difficoltà nel gestire il lavoro in modo
autonomo oppure hanno abbandonato lo studio della disciplina. Per questi ultimi,
l’applicazione e il rendimento sono stati insufficienti per quasi tutto l'anno scolastico, anche
se nel periodo iniziale, saltuariamente e approssimativamente, hanno provato a rispettare
l’impegno di studio.
Il secondo periodo dell’a.s. è stato dedicato a colmare le lacune emerse per gli alunni con
insufficienza, ad approfondimenti per gli studenti con discrete attitudini alla materia. Dal
punto di vista dell'impegno, tenuto conto della maggiore o minore congenialità con la
disciplina, l'atteggiamento della maggior parte della classe è da ritenersi mediocre.
Una piccola parte della classe, ha rispettato l’impegno di studio, rispondendo positivamente
agli stimoli creati e risultando totalmente motivata, riuscendo così a colmare lacune
pregresse ed a raggiungere risultati discreti. La rimanente parte della classe non ha
raggiunto il livello delle conoscenze standard della disciplina e non ha sviluppato le
competenze necessarie nel metodo di lavoro mostrando gravi lacune rispetto ai contenuti
del programma.
Pertanto - in riferimento alla programmazione iniziale - si rileva come la maggior parte della
classe non abbia raggiunto risultati adeguati alle capacità proprie, conseguendo una
preparazione che, in via generale, è risultata insufficiente.
2)INTERVENTI DIDATTICI INTEGRATIVI ED ALTRE ATTIVITA’ EFFETTUATE:
Il docente ha attivato varie forme di intervento quali recupero in itinere, recupero di
conoscenze e di concetti propedeutici, consolidamento di abilità e competenze specifiche.
3)MODALITA’ E TEMPI DI SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’ FINALIZZATE AL RECUPERO
(anche in itinere):
La parte finale del primo periodo dell’a.s. è stata dedicata al recupero di conoscenze e alla
rivisitazione di concetti fondamentali, per meglio preparare gli allievi a quelle che sono le
problematiche della disciplina e agli obiettivi prefissati. Tale attività è stata fatta in itinere.
Anche parte del secondo periodo è stato dedicato al recupero in itinere delle insufficienze.
L’attività finalizzata al recupero è terminata con una prova scritta di verifica.
4)TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE E LORO VALUTAZIONE
La verifica delle assimilazioni è stata ottenuta attraverso una serie di esercitazioni individuali
, guidate e non, eseguite in classe e in laboratorio, seguite da verifiche sommative in classe e
di tipo individuale.
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CLASSE VC
ITIS
La loro valutazione è stata finalizzata alla classificazione degli studenti mediante
l’accertamento del raggiungimento degli obiettivi prefissati.
PROGRAMMA DI INFORMATICA.
Archivi di dati e loro organizzazione
• Archivi di dati come struttura fisica
• Record logici e record fisici
• Fattore di bloccaggio
• Buffer
• Definizione di archivio
• Il concetto di chiave
• La scelta della chiave primaria
• Organizzazione
• Organizzazione fisica: supporti ad organizzazione sequenziale, e casuale
• Organizzazione logica: sequenziale, sequenziale con indici, non sequenziale relativa e
non sequenziale ad hash
• Tecniche di accesso: sequenziale, diretto a chiave
Lo sviluppo del progetto informatico
• Il progetto
• La qualità per i prodotti software
• La metodologia
• Le figure professionali
• La conoscenza degli obiettivi
• L’intervista
• L’analisi
• I dati
• Le funzioni
• Il flusso dei dati
• La transazione
• La realizzazione
• La documentazione
• Le prove
Archiviazione dei dati attraverso i Sistemi Informativi Automatizzati
• I Sistemi informativi
• Organizzazione di un Sistema Informativo Automatizzato
• Limiti della gestione tradizionale con gli archivi
La gestione dei Sistemi Informativi Automatizzati attraverso database
• La modellazione dei dati
• Dalla gestione tradizionale alla gestione con database
• Il DBMS, motore per la gestione del database
• I linguaggi speciali usati nei database
Le basi di dati
• Introduzione
• Sistemi informativi e sistemi informatici
• Dati e informazioni : schemi e istanze
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CLASSE VC
ITIS
• Il modello di dati: gerarchico, reticolare, relazionale a oggetti
• Il DBMS e sue caratteristiche
La progettazione concettuale: modello E/R
• La progettazione concettuale
• I diagrammi E/R
• Le entità
• Gli attributi
• Classificazione degli attributi
• La modellazione dei dati: attributi chiave, rappresentazione grafica di entità e
attributi
• Le associazioni
• Attributi di entità e attributi di associazioni
• Tipi e proprietà delle associazioni
• Lo schema concettuale
• Le associazioni ISA
• Vincoli di integrità
Il modello relazionale
• Il modello relazionale dei dati
• Relazioni e tabelle
• Grado e cardinalità di una relazione
• Gestione delle associazioni tra entità nel modello relazionale (chiave esterna)
• Integrità referenziale
Dallo schema E/R allo schema logico relazionale
• Le regole di derivazione dello schema logico relazionale
• Mapping delle entità e degli attributi
• Mapping delle associazioni 1:1
• Mapping delle associazioni 1: N
• Mapping delle associazioni M : N
• Mapping delle associazioni ISA
I linguaggi del modello relazionale
- Gli operatori insiemistici
- Unione di relazioni
- Intersezione di relazioni
- Differenza di relazioni
- Prodotto cartesiano di relazioni
- Gli operatori algebrici
- Selezione (taglio orizzontale
- Proiezione (taglio verticale)
- Giunzione (prodotto cartesiano condizionato)
- Tipi di join
La normalizzazione delle relazioni
• Il problema delle anomalie
• Il processo di normalizzazione
• La prima, seconda e terza forma normale
I comandi SQL per la dichiarazione dei dati
- Il Linguaggio SQL
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CLASSE VC
ITIS
-
- DDL
- DML
- QL
Le funzioni del linguaggio SQL come DDL
- Tipi di dati e creazione dei domini
- Comandi per la dichiarazione di tabelle
- Vincoli di integrità referenziale
- Comandi per la creazione degli indici
- Comandi di cancellazione e modifica
I comandi SQL per la manipolazione dei dati
- Gli operatori algebrici in SQL
- Selezione (taglio orizzontale)
- Proiezione (taglio verticale)
- Giunzione (join)
- Gli operatori insiemistica in SQL
- Unione
- Intersezione
- Differenza
- Prodotto Cartesiano
Gli operatori di aggiornamento in SQL
- Inserzione
- Modifica
- Cancellazione
Altre caratteristiche del comando SELECT - potenziare le ricerche con i predicati in,
betweeen,
like, is null
Ordinare i dati (ORDER BY)
Funzioni di aggregazione (SUM, AVG, COUNT, MAX-MIN)
Raggruppamenti (GROUP BY – HAVING)
Interrogazioni nidificate: predicati any,all, in, exists
Caratteristiche del linguaggio SQL come DCL:
- Le viste
- I diritti di accesso ai dati
IMPLEMENTAZIONE DI UN DATABASE IN AMBIENTE MYSQL
- MySQL
Implementazione di un nuovo database in ambiente MySQL
Modalità per descrivere e definire la struttura di una tabella
Manipolazione ed interrogazioni dei dati
Raggruppamenti, funzioni di aggregazione, ordinamenti ecc.
IL DBMS, IL MOTORE PER LA GESTIONE DI UN DATABASE
- I principali compito di un DBMS
La gestione della sicurezza negli accessi
La gestione delle transazioni
La gestione della concorrenza
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CLASSE VC
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La gestione del salvataggio e del recupero dei dati
DAL DATABASE LOCALE A QUELLO IN RETE
- La condivisione di un database in ambiente client/server
- La distribuzione in rete dei dati di un database:
- frammentazione delle tabelle
- replica delle tabelle
LA PROGRAMMAZIONE LATO SERVER
- L’architettura client-server
- Programmazione lato client e lato server
- Ripartizione di applicazioni tra client e server
- Un linguaggio lato server: PHP
- Configurazione dell’ambiente di sviluppo
- Configurazione di PHP con Apache
FONDAMENTI DI PHP
A. Istruzioni di output (echo)
B. Variabili:Tipi e valori
C. Variabili e costanti
D. Operatori
E. Strutture di controllo: i costrutti condizionali
F. Strutture di controllo : i costrutti iterativi
G. Definire un array
H. Il costrutto foreach
I. Funzioni predefinite sugli array
PHP E HTML
− PHP, HTML e interazione con il browser
− Passaggio dei dati tra HTML e PHP (Form)
− I metodi POST e GET
− Gestione delle sessioni e cookie (cenni)
PHP E I DATABASE
− Interazione tra Web Server e Server SQL
− MySQL e PHP
− Creare e gestire un database in MySQL
− Creare e gestire le tabelle in MySQL
− Query di aggiornamento
− Inserimento dei dati
− Query di interrogszioni
IN LABORATORIO
Database su un PC non in rete:
Come prodotto sofware è stato scelto BASE di Openoffice.
Argomenti:
41
CLASSE VC
ITIS
- Creazione e associazioni tabelle,
- Query tramite QBE e QBL.
Database in rete:
Come prodotto software per il database è stato scelto MySql in ambiente XAMPP, perché è il
più diffuso sistema di gestione di basi di dati in ambiente Open Source.
Gli studenti hanno imparato prima ad usare il linguaggio SQL tramite linea di comando, poi
attraverso l’interfaccia grafica di PhpMyAdmin.
Pagine PHP
Gli studenti hanno utilizzato il linguaggio PHP per connettere, manipolare e interrogare il
database MySQL tramite script PHP. Hanno impostato alcune pagine in PHP e HTML per
gestire l’interazione con l’utente
LIBRO DI TESTO: Informatica: - Progettazione dei Database - Linguaggio SQL - Dati in Rete
–
Lorenzi, Cavalli - Editore ATLAS
42
CLASSE VC
ITIS
5.6 RELAZIONE FINALE DI SISTEMI DI ELABORAZIONE E
TRASMISSIONE DELL’INFORMAZIONE
Prof. Luigi Franceschetti/Prof. Paolo Sabatini
In questa classe, dove ci sono alcuni alunni molto promettenti,si sono incontrati in generale
non pochi problemi per quanto riguarda attenzione e studio a casa. Nonostante ciò si è
comunque fatto in modo di affrontare ed approfondire gli sviluppi più recenti nelle
architetture degli elaboratori (quali le cloud ed altre); degno di nota rimane comunque il
fatto che all'inizio dell'anno il sottoscritto ha voluto proporre ad ogni alunno un argomento
innovativo sulla materia da approfondire durante l'anno e con valutazione solo sull'impegno;
nessun alunno ha voluto raccogliere la proposta.
Gli argomenti svolti sono stati:
1) VLAN
2) CRITTOGRAFIA
3) FIRMA DIGITALE
4) SSL
5) ALTA AFFIDABILITA'
6) NMS
7) PYTHON (CENNI)
8) CHIAVE DI SESSIONE
9) POSTA CERTIFICATA
10) SICUREZZA CON SSL/TLS
11) FIREWALL
12) INVERTIBILITA' CRITTOGRAFIA (AUTENTICAZIONE)
13) ARCHITETTURE DISTRIBUITE, PDC, LDAP, ACTIVE DIRECTORY
14) CLOUD
15) APPLICAZIONI E SISTEMI DISTRIBUITI
16) SAN
17) AMMINISTRAZIONE DI RETE
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CLASSE VC
ITIS
5.7 RELAZIONE DI TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI
INFORMATICI E DI TELECOMUNICAZIONI
Prof.ssa Sonia De Nichilo / Prof.Paolo Sabatini
RELAZIONE FINALE
La classe è costituita da 14 alunni.
La classe risulta abbastanza vivace con la presenza di alcuni elementi che hanno il ruolo di
disturbatore per una parte del gruppo classe; è presente una alunna che segue un percorso
differenziato di studio. Hanno raggiunto in modo diversificato sia gli obiettivi socio-affettivi, sia
quelli cognitivi.
Dal punto di vista dell'apprendimento si possono distinguere livelli diversi :
1. alcuni elementi hanno raggiunto una discreta preparazione e una discreta capacità di
problem solving grazie ad una buona predisposizione per la materia e a buone capacità
intellettive, non accompagnate purtroppo da un adeguato studio e impegno;
2. un altro gruppo ha raggiunto una sufficiente preparazione, sia per impegno e interesse non
sempre regolari, sia per talune difficoltà di organizzazione del lavoro.
3. un altro esiguo gruppo stenta a raggiungere gli obiettivi, sia per attenzione e applicazione
saltuarie, sia per difficoltà non del tutto superate, nonostante gli interventi di recupero
effettuati;
Il programma preventivato è stato svolto, con un leggero ritardo rispetto alle modalità e ai tempi
previsti in fase di programmazione a causa dell’esigenza di richiamare spesso gli studenti a
mantenere una maggiore attenzione in classe durante le lezioni; ciò ha comportato un ritardo non
significativo nello svolgimento del programma. Dopo avere effettuato il ripasso di alcuni argomenti,
si è dato avvio allo svolgimento del programma previsto nel piano di lavoro. Si è cercato di abituare
gli studenti ad un metodo di lavoro organico e ordinato, di stimolare le capacità logiche e intuitive, di
sviluppare le capacità di analisi e di avviarli all’uso del linguaggio specifico.
Ogni
spiegazione
teorica è stata affiancata dall'esperienza laboratoriale della durata di due ore a settimana, effettuata
con esercizi e programmi eseguiti in C++, java, html, xml di difficoltà graduale, alcuni molto semplici,
altri di maggiore difficoltà, affrontati sia in classe sul piano progettuale sia in laboratorio sul piano
pratico. Le verifiche sono state effettuate attraverso il controllo quotidiano tramite domande e
richieste di risoluzione di problematiche inerenti ad argomenti trattati nelle lezioni precedenti, per
valutare il grado di apprendimento degli studenti, per riprendere i punti meno chiari e per effettuare
un’azione di recupero per quella fascia di alunni particolarmente in difficoltà; inoltre le verifiche sono
state anche effettuate attraverso l’accertamento periodico per mezzo di prove scritte e orali, del tipo
vero/falso, a scelta multipla, a risposta aperta e di laboratorio.
Gli esercizi presenti nelle verifiche scritte sono stati di due tipi:
• alcuni analoghi a quelli svolti in classe e riconducibili agli obiettivi essenziali
• altri hanno consentito di apprezzare livelli maggiori di conoscenza ed apprendimento e
quindi di dimostrare non solo acquisizione ma anche rielaborazione dei concetti
studiati.
44
CLASSE VC
ITIS
• altri sono stati eseguiti per apprendere le lezioni sulla parte del programma di
laboratorio
Quando l’accertamento ha evidenziato lacune nell’apprendimento, sono state riproposte le
tematiche non comprese. La valutazione ha tenuto conto delle indicazioni emerse dalle verifiche, dei
progressi fatti, della partecipazione, della capacità di problem solving, dell’apporto personale al
lavoro comune, dell’impegno e dell’interesse evidenziati, del ritmo di apprendimento, ma
soprattutto della situazione di partenza. Tali criteri sono serviti per accertare la preparazione
raggiunta non su un determinato nucleo di contenuti ma sull’apprendimento di questi in una visione
più ampia che ha evidenziato le abilità e le capacità di ragionamento degli allievi. E’ stato dato,
altresì, un peso rilevante alla capacità dell’alunno di intervenire in modo costruttivo, razionale,
problematico al lavoro di classe.
PROGRAMMA DI TECNOLOGIA E PROGETTAZIONE
TELECOMUNICAZIONI
INSEGNANTI: DE NICHILO SONIA S., SABATINI PAOLO
DI
SISTEMI
INFORMATICI
E
DI
MODULO 1: PROGRAMMAZIONE DI RETE
U.D.1: ARCHITETTURA DI RETE
1. sistemi distribuiti e paralleli
2. modello client server
3. modello ISO&OSI e applicazioni
4. rete ARPANET
5. packet switching
U.D.2: SOCKET
1. comunicazione con i protocolli TCP e UDP
2. famiglie e tipi di socket
3. socket TCP in windows e linux
4. socket UDP in windows e linux
5. esercizi in C++
MODULO 2: XML E HTML
U.D.1: HTML
1. ripasso nozioni già conosciute
2. approfondimento con fogli di stile
U.D.2: XML
1. sintassi
2. elementi
3. integrazione del codice xml con codice html
4. fogli di stile
5. esercizi
MODULO 3: SERVLET*
1.
2.
3.
4.
caratteristiche
realizzazione di una servlet
esecuzione di una servlet
inizializzazione di una servlet
45
CLASSE VC
ITIS
5. configurazione di una servlet
Gli argomenti contrassegnati con * sono ancora da effettuare nelle ultime lezioni
rimaste in quanto la stesura del programma è stata effettuata in data 26 aprile 2015.
46
CLASSE VC
ITIS
5.8 RELAZIONE DI GESTIONE PROGETTO, ORGANIZZAZIONE
D’IMPRESA
Prof. Luigi Franceschetti/ prof. Erminio Romani
In questa classe, dove ci sono alcuni alunni molto promettenti,si sono incontrati in generale
non pochi problemi per quanto riguarda attenzione e studio a casa. Nonostante ciò si è
comunque fatto in modo di affrontare ed approfondire gli sviluppi più recenti nelle
architetture degli elaboratori (quali le cloud ed altre); degno di nota rimane comunque il
fatto che all'inizio dell'anno il sottoscritto ha voluto proporre ad ogni alunno un argomento
innovativo sulla materia da approfondire durante l'anno e con valutazione solo sull'impegno;
nessun alunno ha voluto raccogliere la proposta.
Gli argomenti svolti sono stati:
1) CICLO DI VITA DI UN PROGETTO
2) STORIA DEL PROJECT MANAGMENT
3) FASI DI UN PROGETTO
4) WBS
5) CPM
6) INTRODUZIONE GANTT
7) PERT E CPM
8) GESTIONE DEI COSTI
9) BIG DATA
10) ERP + CRM (VIRTUAL APPLIANCE)
11) CERTIFICAZIONE E QUALITA'
47
CLASSE VC
ITIS
5.9 RELAZIONE FINALE DI EDUCAZIONE FISICA
Prof.Alvaro Fiori
La classe affidatami quest'anno é composta da 14 alunni. Ha mostrato una discreta
motivazione, attenzione e partecipazione nei confronti della disciplina, ad eccezione di alcuni
alunni, evidenziando un interesse particolare per i giochi di squadra.
Si é cercato di curare, come ogni anno, il potenziamento cardio-vascolare, il miglioramento
delle capacità coordinative e condizionali, la socializzazione, il rispetto delle regole,
l'acquisizione di conoscenze teoriche e delle condotte motorie necessarie ad un corretto e
salutare stile di vita dopo la scuola.
L'insegnante ha lasciato, in quest'ultimo anno, più spazio alle attività libere e più autonomia
agli alunni. Per favorire la socializzazione ed interiorizzazione di alcune regole sociali si é dato
maggiore spazio ai giochi di squadra, operando comunque interventi individualizzati nei casi
in cui se ne é rilevata la necessità. L'approccio ai giochi sportivi ha richiesto metodi sia
analitici, nell'acquisizione dei fondamentali individuali, che globali, nella ricerca delle tattiche
necessarie ai giochi di squadra.
Il programma di Ed. Fisica é stato così sviluppato:
1. Il potenziamento cardio-vascolare;
2. Il potenziamento muscolare;
3. L'affinamento e miglioramento delle coordinazioni motorie;
4. Giochi sportivi:
calcio a cinque, pallavolo, pallacanestro, tennis tavolo;
La parte teorica trattata comprende i seguenti argomenti:
1. La pallavolo;
2. Il calcio a cinque;
3. De Coubertin;
4. L'Educazione fisica in Italia(L'ottocento;il periodo fascista;il dopo guerra;)
5. Educazione alla salute ed alimentazione;
Finalità della disciplina perseguiti:
• Armonico sviluppo corporeo e motorio;
• Maturazione della coscienza relativa alla propria corporeità;
• Acquisizione della cultura personale e di gruppo delle attività motorie e sportive;
• Acquisizione di stili di vita salutari:
Competenze
• Applicare a situazioni diverse la conoscenza delle finalità e dei criteri d'esecuzione
degli esercizi;
• Saper organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi e
finalizzati;
• Saper valutare le proprie competenze in relazione a se stessi e alle competenze
altrui;
• Conoscere la tecnica dei fondamentali individuali dei principali giochi sportivi e delle
specialità individuali;
• Saper realizzare movimenti complessi in forma economica, in situazioni variabili;
• Saper svolgere compiti motori in situazioni inusuali critiche per l'equilibrio;
• Acquisire metodi che consentono il miglioramento delle capacità condizionali;
• Saper eseguire le tattiche sportive codificate;
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CLASSE VC
ITIS
• Saper variare le regole dei giochi e inventarne di nuovi;
• Sapersi esprimere con il corpo;
• Saper dimostrare capacità d'autonomia organizzativa;
Capacità
Rispetto ai livelli di partenza di ciascun alunno si é riscontrato un miglioramento sia a
livello
relazionale che motorio. La classe mostra:
• Capacità psicomotorie basiche di tipo coordinativo sufficienti;
• Abilità e capacità psicomotorie specializzate (condizionali e coordinative) discrete;
• Uso di queste abilità più che sufficienti;
• Capacità di gioco discrete;
Metodologie
Per favorire la socializzazione e interiorizzazione di alcune regole sociali si é dato
maggiore
spazio alle attività di gruppo operando comunque interventi individualizzati nei casi in cui
si é
rilevata la necessità. L'approccio ai giochi sportivi ha richiesto metodi sia analitici,
nell'acquisizione dei fondamentali individuali che globali, nella ricerca della comprensione
delle tattiche necessarie ai giochi di squadra.
Materiale didattico
L'uso della palestra, degli spazi esterni e di tutti gli attrezzi in dotazione.
Modalità di verifica
I fattori che hanno concorso alla valutazione periodica e finale degli studenti sono stati i
seguenti:
• Continuità ed impegno nella partecipazione, nello studio e nel lavoro scolastico;
• Livello delle conoscenze raggiunte rispetto alle condizioni di partenza;
• Progressivo miglioramento del comportamento in classe e del livello di interazione
con i compagni:
• Assiduità alle lezioni (in senso quantitativo);
• Attiva partecipazione al lavoro scolastico, apporto personale alla vita scolastica e alla
vita e alla crescita della classe (in senso qualitativo);
• Rapporto leale e corretto nei confronti della scuola, dei compagni e degli insegnanti;
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CLASSE VC
ITIS
5.10 RELAZIONE FINALE DI RELIGIONE
Prof. Pier Giorgio Modestini
Relazione
La classe e' composta da 14 alunni di cui 3 non avvalentesi della materia.
La lunga conoscenza dei ragazzi maturata nel corso dei cinque anni mi ha dato la possibilità
di apprezzare sia gli aspetti positivi che negativi dei caratteri degli alunni.
Il lavoro e' stato organizzato tenendo conto del gruppo (la classe), dal piccolo(omogeneo o
eterogeneo a seconda delle attività e delle capacità possedute dagli alunni) ,dell'attività
individuale, il cammino di apprendimento ha avuto come punto di partenza sia l'esperienza
vissuta dai ragazzi sia la loro predisposizione individuale alla comprensione di tematiche
scritturistiche riguardanti il libro sacro per eccellenza e cioè la bibbia. La lezione è stata di
tipo interattivo per favorire il confronto e lo scambio di opinioni tra alunni e insegnante e
alunni fra loro. Il cammino di apprendimento si e' caratterizzato perciò dalla significatività
dei contenuti nei confronti dell'allievo , dalla problematizzazione dei suoi interessi e bisogni,
da uno sviluppo progressivo in estensione e una intensità di concetti, capacità e
atteggiamenti. Le lezioni inoltre hanno seguito il pieno rispetto delle indicazioni nazionali in
materia di insegnamento della religione cattolica . Sono stati eseguiti in modo completo gli
obiettivi didattici previsti per la classe quinta. In ultimo si sottolinea anche l'importanza della
interdisciplinarietà della religione cattolica che insieme alle materie di base umanistica si e'
arricchito il bagaglio culturale dei studenti.
Programma
Cenni sulla questione romana
Pio IX e l’enciclica Quanta cura.
Cenni sul Syllabus.
I cattolici e il Risorgimento.
Cenni sul Concilio Vaticano I e Papa Leone XIII.
Chiese cristiane e nazismo. Il periodo storico della seconda guerra mondiale.
Antigiudaismo e antisemitismo.
I Patti Lateranensi.
Il Cattolicesimo italiano prima del Concilio Vaticano II.
Etica delle comunicazioni sociali.
La lettera enciclica di Papa Francesco. “LUMEN FIDEI”
Libertà e morale: l’angoscia del nulla.
Esegesi biblica di alcuni brani scelti del Nuovo Testamento.
Elementi di bioetica.
Il divorzio. Il problema dell'eutanasia alla luce del Concilio Vaticano II.
La Pasqua ebraica e cristiana. Evento centrale della storia della salvezza.
Il concetto di speranza cristiana, dal punto di vista teologico ed etico.
Discussione in classe di tematiche religiose.
L'importanza del dialogo interreligioso tra i diversi modi di credere.
Problematiche attuali.
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CLASSE VC
ITIS
6. GRIGLIE DI VALUTAZIONE
6.1 GRIGLIE DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
Vedi allegato
6.2 GRIGLIE DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA
Vedi allegato
6.3 GRIGLIE DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA
Le griglie di valutazione sono allegate alle simulazioni presenti nei punti 7.5 e 7.6
7. SIMULAZIONI PROVE SCRITTE
Il Consiglio di classe, ha ritenuto opportuno programmare due simulazioni per ognuna delle
prove d’esame.
7.1 PRIMA SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA
SIMULAZIONE PRIMA PROVA ESAME DI STATO – 24.01.2015
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A – ANALISI DEL TESTO
Giacomo Leopardi
XXXIII
IL TRAMONTO DELLA LUNA
Quale in notte solinga,
Sovra campagne inargentate ed acque,
Là 've zefiro aleggia,
E mille vaghi aspetti
E ingannevoli obbietti
Fingon l'ombre lontane
Infra l'onde tranquille
E rami e siepi e collinette e ville;
Giunta al confin del cielo,
Dietro Apennino od Alpe, o del Tirreno
Nell'infinito seno
Scende la luna; e si scolora il mondo;
Spariscon l'ombre, ed una
Oscurità la valle e il monte imbruna;
Orba la notte resta,
E cantando, con mesta melodia,
L'estremo albor della fuggente luce,
Che dianzi gli fu duce,
Saluta il carrettier dalla sua via;
Tal si dilegua, e tale
Lascia l'età mortale
La giovinezza. In fuga
Van l'ombre e le sembianze
Dei dilettosi inganni; e vengon meno
Le lontane speranze,
Ove s'appoggia la mortal natura.
Abbandonata, oscura
Troppo felice e lieta
Nostra misera sorte
Parve lassù, se il giovanile stato,
Dove ogni ben di mille pene è frutto,
Durasse tutto della vita il corso.
Troppo mite decreto
Quel che sentenzia ogni animale a morte,
S'anco mezza la via
Lor non si desse in pria
Della terribil morte assai più dura.
D'intelletti immortali
Degno trovato, estremo
Di tutti i mali, ritrovàr gli eterni
La vecchiezza, ove fosse
Incolume il desio, la speme estinta,
Secche le fonti del piacer, le pene
Maggiori sempre, e non più dato il bene.
Voi, collinette e piagge,
Caduto lo splendor che all'occidente
Inargentava della notte il velo,
Orfane ancor gran tempo
Non resterete; che dall'altra parte
Tosto vedrete il cielo
Imbiancar novamente, e sorger l'alba:
Alla qual poscia seguitando il sole,
E folgorando intorno
Con sue fiamme possenti,
Di lucidi torrenti
Inonderà con voi gli eterei campi.
Ma la vita mortal, poi che la bella
Giovinezza sparì, non si colora
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CLASSE VC
ITIS
Resta la vita. In lei porgendo il guardo,
Cerca il confuso viatore invano
Del cammin lungo che avanzar si sente
Meta o ragione; e vede
Che a sé l'umana sede,
Esso a lei veramente è fatto estraneo.
D'altra luce giammai, né d'altra aurora.
Vedova è insino al fine; ed alla notte
Che l'altre etadi oscura,
Segno poser gli Dei la sepoltura.
1. Comprensione del testo
Dopo una o più letture dell'intero testo, dividi il testo in sequenze o nuclei tematici ed
esponi il contenuto di ogni nucleo.
2. Analisi
2.1: analizza la struttura metrica della canzone leopardiana;
2.2: indica alcune delle rime al mezzo presenti nel testo commentandone la
carica di significato;
2.3: individua l’effetto stilistico determinato dalla ripetizione della congiunzione
“e” nella prima strofa;
2.4: quale funzione ha il ricorso ai numerosi aggettivi presenti nella descrizione
che introduce l’ampia similitudine;
2.5: nella terza strofa il poeta fa ricorso alla figura dell’ironia: quale struttura
sintattica prevale nella costruzione dei periodi?
2.6: evidenzia la funzione della congiunzione avversativa “ma” nell’ultima
strofa.
3. Interpretazione complessiva e approfondimenti
Colloca la canzone nell’ambito della riflessione che caratterizza la fase matura del
pensiero leopardiano.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI
GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale»,
utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati
forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni
riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale
sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio
protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: La percezione dello straniero nella letteratura e nell’arte.
DOCUMENTI
Non lederai il diritto dello straniero o dell’orfano e non prenderai in pegno la veste dalla
vedova; ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha redento l’Eterno, il
tuo Dio; perciò ti comandò di fare questo. Quando fai la mietitura nel tuo campo e
dimentichi nel campo un covone, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per lo straniero,
per l’orfano e per la vedova, affinché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in tutta l’opera delle
tue mani. Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai a ripassare sui rami; le olive
rimaste saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova. Quando vendemmierai la
tua vigna, non ripasserai una seconda volta; i grappoli rimasti saranno per lo straniero,
per l’orfano e per la vedova. E ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto;
perciò ti comando di fare questo.”
52
CLASSE VC
ITIS
DEUTERONOMIO, 24, 17-22
“Così Odisseo stava per venire in mezzo a fanciulle dalle belle chiome, pur nudo com’era:
la dura necessità lo spingeva. Terribile apparve loro, era tutto imbrattato di salsedine. E
fuggirono via, chi qua chi là, sulle spiagge dove più sporgevano dentro il mare. Sola
restava la figlia di Alcinoo: Atena le mise in cuore ardimento e tolse dalle membra la
paura. Rimase ferma di fronte a lui, si tratteneva. Ed egli fu incerto, Odisseo, se
supplicare la bella fanciulla e
abbracciarle le ginocchia, oppure così di lontano pregarla, con dolci parole, che
gl’indicasse la città e gli desse vesti. Questa gli parve, a pensarci, la cosa migliore,
pregarla con dolci parole di lontano. Temeva che a toccarle i ginocchi si sdegnasse, la
fanciulla. Subito le rivolse la parola:…E a lui rispondeva Nausicaa dalle bianche braccia:
«Straniero, non sembri uomo stolto o malvagio, ma Zeus Olimpio, che divide la fortuna
tra gli uomini, buoni e cattivi, a ciascuno come lui vuole, a te diede questa sorte, e tu la
devi ad ogni modo sopportare.»…Così disse, e diede ordini alle ancelle dalle belle chiome:
«Fermatevi, ancelle, per favore. Dove fuggite al veder un uomo? Pensate forse che sia un
nemico? Non c’è tra i mortali viventi, né mai ci sarà, un uomo che venga alla terra dei
Feaci a portar la guerra: perché noi siamo molto cari
agli dei. Abitiamo in disparte, tra le onde del mare, al confine del mondo: e nessun altro
dei mortali viene a contatto con noi. Ma questi è un infelice, giunge qui ramingo. Bisogna
prendersi cura di lui, ora: ché vengono tutti da Zeus, forestieri e mendichi, e un dono
anche piccolo è caro. Su, ancelle, date all’ospite da mangiare e da bere, e lavatelo prima
nel fiume, dove c’è un riparo dal vento.»
OMERO, Odissea, VI, vv. 135-148 e vv. 186-209
“Afflitto della nuova, e arrabbiato della maniera, Renzo afferrò ancora il martello, e, così
appoggiato alla porta, andava stringendolo e storcendolo, l’alzava per picchiar di nuovo
alla disperata, poi lo teneva sospeso. In quest’agitazione, si voltò per vedere se mai ci
fosse d’intorno qualche vicino, da cui potesse forse aver qualche informazione più
precisa,
qualche indizio, qualche lume. Ma la prima, l’unica persona che vide, fu un’altra donna,
distante forse un venti passi; la quale, con un viso ch’esprimeva terrore, odio,
impazienza e malizia, con cert’occhi stravolti che volevano insieme guardar lui, e guardar
lontano, spalancando la bocca come in atto di gridare a più non posso, ma rattenendo
anche il
respiro, alzando due braccia scarne, allungando e ritirando due mani grinzose e piegate a
guisa d’artigli, come se cercasse d’acchiappar qualcosa, si vedeva che voleva chiamar
gente, in modo che qualcheduno non se n’accorgesse. Quando s’incontrarono a
guardarsi, colei, fattasi ancor più brutta, si riscosse come persona sorpresa … lasciò
scappare il grido che aveva rattenuto fin allora: «l’untore, dagli! dagli! dagli all’untore!»
Allo strillar della vecchia, occorreva gente di qua e di là;… abbastanza per poter fare d’un
uomo solo quel che volessero.”
A. MANZONI, I Promessi Sposi, XXXIV, 1842
Lo straniero
“A chi vuoi più bene, enigmatico uomo, di? A tuo padre, a tua madre, a tua sorella o a
tuo fratello?”
“Non ho né padre, né madre, né sorella, né fratello.”
“Ai tuoi amici?”
“Adoperate una parola di cui fino a oggi ho ignorato il senso.”
“Alla tua patria?”
“Non so sotto quale latitudine si trovi.”
“Alla bellezza?”
“L’amerei volentieri, ma dea e immortale.”
“All’oro?”
“Lo odio come voi odiate Dio.”
“Ma allora che cosa ami, straordinario uomo?”
53
CLASSE VC
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“Amo le nuvole … le nuvole che vanno … laggiù, laggiù … le meravigliose nuvole!”
C. BAUDELAIRE, Poemetti in prosa, 1869
“L’infermo teneva gli occhi chiusi: pareva un Cristo di cera, deposto dalla croce. Dormiva
o era morto? Si fecero un po’ più avanti; ma al lieve rumore, l’infermo schiuse gli occhi,
quei grandi occhi celesti, attoniti. Le due donne si strinsero vieppiù tra loro; poi,
vedendogli sollevare una mano e far cenno di parlare, scapparono via con un grido, a
richiudersi in cucina. Sul tardi, sentendo il campanello della porta, corsero ad aprire; ma,
invece di don Pietro, si videro davanti quel giovane straniero della mattina. La zitellona
corse ranca ranca a rintanarsi di nuovo; ma Venerina, coraggiosamente, lo accompagnò
nella camera dell’infermo già quasi al bujo, accese una candela e la porse allo straniero,
che la ringraziò chinando il capo con un mesto sorriso; poi stette a guardare, afflitta: vide
che egli si chinava su quel letto e posava lieve una mano su la fronte dell’infermo, sentì
che lo chiamava con dolcezza: - Cleen … Cleen … Ma era il nome, quello, o una parola
affettuosa? L’infermo guardava negli occhi il compagno, come se non lo riconoscesse; e
allora ella vide il corpo gigantesco di quel giovane marinaio sussultare, lo sentì piangere,
curvo sul letto, e parlare angosciosamente, tra il pianto, in una lingua ignota. Vennero
anche a lei le lagrime agli occhi. Poi lo straniero, voltandosi, le fece segno che voleva
scrivere qualcosa. Ella chinò il capo per significargli che aveva compreso e corse a
prendergli l’occorrente. Quando egli ebbe finito, le consegnò la lettera e una borsetta.
Venerina non comprese le parole ch’egli le disse, ma comprese bene dai gesti e
all’espressione del volto, che le raccomandava il povero compagno. Lo vide poi chinarsi di
nuovo sul letto a
baciare più volte in fronte l’infermo, poi andar via in fretta con un fazzoletto su la bocca
per soffocare i singhiozzi irrompenti.”
L. PIRANDELLO, Lontano, in “Novelle per un anno”, 1908
“Un giorno di gennaio dell’anno 1941, un soldato tedesco di passaggio, godendo di un
pomeriggio di libertà, si trovava, solo, a girovagare nel quartiere di San Lorenzo, a
Roma. Erano circa le due del dopopranzo, e a quell’ora, come d’uso, poca gente circolava
per le strade …. S’era scordato dell’uniforme; per un buffo interregno sopravvenuto nel
mondo, l’estremo arbitrio dei bambini adesso usurpava la legge militare del Reich!
Questa legge è una commedia, e Gunther se ne infischia. In quel momento, qualsiasi
creatura femminile capitata per prima su quel portone … che lo avesse guardato con
occhio appena umano, lui sarebbe stato capace di abbracciarla di prepotenza, magari
buttato ai piedi come un innamorato, chiamandola: meine mutter! E allorché di lì a un
istante vide arrivare dall’angolo un’inquilina del caseggiato, donnetta d’apparenza
dimessa ma civile, che in quel punto rincasava, carica di borse e di sporte, non esitò a
gridarle: «Signorina! Signorina!» (era una delle 4 parole italiane che conosceva). E con
un salto le si parò davanti risoluto, benché non sapesse, nemmeno lui, cosa pretendere.
Colei però, al vedersi affrontata da lui, lo fissò con occhio assolutamente disumano, come
davanti all’apparizione propria e riconoscibile dell’orrore.”
E. MORANTE, La Storia, Einaudi, 1974
“Risate e grida si levarono. «Fuori! Fuori della fontana! Fuori!» Erano anche voci di
uomini. La gente, poco prima intorpidita e molle, si era tutta eccitata. Gioia di umiliare
quella ragazza spavalda che dalla faccia e dall’accento si capiva ch’era forestiera.
«Vigliacchi!» gridò Anna, voltandosi d’un balzo. E con un fazzolettino cercava di togliersi
di dosso la fanghiglia. Ma lo scherzo era piaciuto. Un altro schizzo la raggiunse a una
spalla, un terzo al collo, all’orlo dell’abito. Era diventata una gara. … Qui Antonio
intervenne, facendosi largo … Antonio era forestiero e tutti, là, parlavano in dialetto. Le
sue parole ebbero un suono curioso, quasi ridicolo ….Niente ormai tratteneva il buttare
fuori il fondo dell’animo: il sozzo carico di male che si tiene dentro per anni e nessuno si
accorge di avere.”
D. BUZZATI, Non aspettavamo altro, in “Sessanta racconti”, Mondadori, 1958
54
CLASSE VC
ITIS
“Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano
cinquantamila anni-luce da casa … Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della
Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era
stata la guerra, subito;… Stava all’erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce
dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a
riportare a casa la pelle.
E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise
quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso e
la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano abituati,
non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia
e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante, e senza squame.”
F. BROWN, Sentinella, in “Tutti i racconti”, Mondadori, 1992
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognun sorriderà al benvenuto dell’altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la vita, che hai ignorato …
D. WALCOTT, Amore dopo amore, in “Mappa del nuovo Mondo”, trad.
it., Adelphi, Milano, 1992
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Siamo quel che mangiamo?
DOCUMENTI
«“Le evidenze scientifiche pubblicate nell’ultimo anno non lasciano dubbi - dice Massimo
Volpe, presidente della Siprec (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare) - la
vita sedentaria è un rischio per il cuore. Se a questo si aggiunge che spesso si mangia
male, il quadro generale peggiora. Commettiamo troppi peccati di gola, trascuriamo la
dieta mediterranea e gli alimenti cardine di una sana alimentazione. Pochissimi sanno
davvero giudicare la salubrità di un alimento, molti si nutrono in modo disorganizzato”. Il
95 per cento, continua l’esperto, dichiara che il pranzo è il pasto più importante, ma poi
l’80 per cento sceglie una pasta molto condita accompagnata dal pane. Un italiano su due
mangia carne magra, ma c’è un buon 20 per cento che sceglie carni grasse più volte alla
settimana; il 45 per cento consuma formaggi come minimo tre volte alla settimana. Uno
su tre, poi, mangia pesce appena una volta alla settimana, mentre andrebbe consumato
almeno due, tre volte. “Dobbiamo modificare le nostre abitudini - dice il cardiologo - e
renderci conto che la salute del cuore si costruisce mattone dopo mattone, proprio come
una casa. Sia il medico che il paziente possono imparare a fare prevenzione”.»
Adele SARNO, Otto ore seduti? Il cuore rischia doppio. Arriva l’auto-test per la
prevenzione, “la Repubblica” – 1 aprile 2011
«Mercoledì 17 novembre 2010. La quinta sessione del Comitato Intergovernativo
dell’UNESCO [...] ha iscritto la Dieta Mediterranea nella prestigiosa lista (sc. del
patrimonio culturale immateriale dell’umanità). [...] La Dieta Mediterranea rappresenta
un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla
tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la
preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La Dieta Mediterranea è caratterizzata
da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito
principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata
quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da
vino o infusi, sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta
55
CLASSE VC
ITIS
Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita) è molto più che un semplice alimento. Essa
promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e
delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di
conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il
territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività
tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del
Mediterraneo.»
CNI-UNESCO, La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità,
www.unesco.it
«La politica alimentare [...] si deve basare sul concetto che l’energia primaria della vita è
il cibo. Se il cibo è energia allora dobbiamo prendere atto che l’attuale sistema di
produzione alimentare è fallimentare. […] Il vero problema è che da un lato c’è una
visione centralizzata dell’agricoltura, fatta di monoculture e allevamenti intensivi
altamente insostenibili, e dall’altro è stata completamente rifiutata la logica olistica, che
dovrebbe essere innata in agricoltura, per sposare logiche meccaniciste e riduzioniste.
Una visione meccanicista finisce con il ridurre il valore del cibo a una mera commodity,
una semplice merce. È per questo che per quanto riguarda il cibo abbiamo ormai perso la
percezione della differenza tra valore e prezzo: facciamo tutti molta attenzione a quanto
costa, ma non più al suo profondo significato. […] Scambiare il prezzo del cibo con il suo
valore ci ha distrutto l’anima. Se il cibo è una merce non importa se lo sprechiamo. In
una società consumistica tutto si butta e tutto si può sostituire, anzi, si deve sostituire.
Ma il cibo non funziona così.»
Carlo PETRINI in Petrini-Rifkin. Il nuovo patto per la natura, “la Repubblica” - 9 giugno
2010
«Mangiare mentre si legge la posta, si gioca o si lavora al pc può avere serie
conseguenze sulla nostra forma fisica. [...] Secondo quanto riportato dalla rivista
American Journal of Clinical Nutrition, chi mangia svolgendo altre attività, sia questa
navigare in internet o sui profili degli amici su Facebook, è più propenso ad esagerare con
le quantità in quanto non ha il senso delle calorie che sta realmente introducendo e
inoltre ha più voglia di dolci. [...] Quindi nonostante sia costume sempre più diffuso
quello di mangiare rimanendo “connessi” col mondo intorno a noi, per chi ci tiene a non
mettere su chili di troppo, meglio evitare le distrazioni durante i pasti e focalizzare
l’attenzione su quello che si sta consumando.»
Silvia MAGLIONI, Mangiare davanti al computer fa male alla linea, www.leonardo.it
3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Destra e Sinistra.
DOCUMENTI
«Se mi si concede che il criterio rilevante per distinguere la destra e la sinistra è il
diverso atteggiamento rispetto all’ideale dell’eguaglianza, e il criterio rilevante per
distinguere l’ala moderata e quella estremista, tanto nella destra quanto nella sinistra, è
il diverso atteggiamento rispetto alla libertà, si può ripartire schematicamente lo spettro
in cui si collocano dottrine e movimenti politici, in queste quattro parti: a) all’estrema
sinistra stanno i movimenti insieme egualitari e autoritari, di cui l’esempio storico più
importante, tanto da essere diventato un’astratta categoria applicabile, ed effettivamente
applicata, a periodi e situazioni storiche diverse è il giacobinismo; b) al centro-sinistra,
dottrine e movimenti insieme egualitari e libertari, per i quali potremmo oggi usare
l’espressione «socialismo liberale», per comprendervi tutti i partiti socialdemocratici, pur
nelle loro diverse prassi politiche; c) al centro-destra, dottrine e movimenti insieme
libertari e inegualitari, entro cui rientrano i partiti conservatori, che si distinguono dalle
destre reazionarie per la loro fedeltà al metodo democratico, ma, rispetto all’ideale
dell’eguaglianza, si attestano e si arrestano sull’eguaglianza di fronte alla legge, che
implica unicamente il dovere da parte del giudice di applicare imparzialmente la legge; d)
56
CLASSE VC
ITIS
all’estrema destra, dottrine e movimenti antiliberali e antiegualitari, di cui credo sia
superfluo indicare esempi storici ben noti come il fascismo e il nazismo.»
Norberto BOBBIO, Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica,
Donzelli editore, Roma 1994
«Se destra e sinistra non esistono bisogna inventarle. Sembra questo il precetto cruciale
della politica nei nostri giorni. Sia che si pensi in termini liberali che in termini illiberali.
Nel primo senso infatti, il modello di riferimento è sempre di tipo bipolare. Laburisti e
conservatori, democratici o repubblicani, gollisti o socialisti, liberaldemocratici o
socialdemocratici: la struttura binaria della politica nelle liberaldemocrazie d’occidente
sembra un dato acquisito. E dunque la scelta tra destrorsi o sinistrorsi, tra centro-destra
e centro-sinistra è invocata come l’inevitabile evoluzione di ogni sistema. Ma anche il
pensiero critico verso il modello liberale si è sempre svolto all’insegna dell’invocazione di
un dualismo che ricalca i termini di destra e di sinistra. Il marxismo si fonda sulla lotta di
classe e sulla contrapposizione tra proletariato e borghesia, capitalismo-socialismo o
democrazia progressiva e regime reazionario. E rischia di rigenerarsi nel bipolarismo tra
nord e sud del mondo, tra occidente e paesi poveri e proletari. Ma anche le dottrine del
nazionalismo, della destra classica e non solo, si riconoscono lungo l’asse segnato da
Schmitt nell’opposizione tra amico e nemico. La politica nasce a partire da quel conflitto.
Da noi la matrice cattolica ha temperato entrambe le posizioni, marxista e nazionalista,
ma ha anche temperato il bipolarismo liberale. Il «centro» come luogo di mediazione e di
purificazione del conflitto, nasce da noi nell’ambito di una visione cattolica, ecumenica,
fondata sull’et et e non sull’aut aut. Ma la secolarizzazione, la scristianizzazione della
società italiana, conduce a due effetti opposti: la ripresa forte del bipolarismo tra destra e
sinistra o la neutralizzazione della politica e dunque del conflitto, attraverso un nuovo
luogo di mediazione e di depotenziamento delle categorie di destra e di sinistra. Questo
nuovo luogo di spoliticizzazione è rappresentato dal centrismo pragmatico e tecnocratico.
Attualmente la nostra democrazia è aperta ad entrambe le ipotesi.»
Marcello VENEZIANI, Sinistra e destra. Risposta a Norberto Bobbio, Vallecchi Editore,
Firenze 1995
«Eppure, persino nel caso italiano, così frastagliato e frammentato, sarebbe possibile
riconoscere, per chi fosse disposto a osservare le cose con un minimo di obiettività, le
stesse divisioni valoriali che sono presenti in tante altre democrazie. Se destra e sinistra
significano qualcosa, infatti, esse indicano posizioni diverse su due problemi: le libertà
economiche e i diritti civili. Quanto al tema economico, la destra predilige normalmente
la libertà rispetto alla eguaglianza e la sinistra l’eguaglianza rispetto alla libertà: la destra
è, in materia economica, più «liberale» e la sinistra più «socialista». In tema di diritti
civili, invece, le parti si invertono: la sinistra è più «libertaria» (si tratti di matrimoni fra
omosessuali o di concessioni di diritti agli immigrati) e la destra è più «tradizionalista».
Questa divisione fra una destra liberale e tradizionalista e una sinistra socialista e
libertaria la si ritrova ovunque nel mondo occidentale. Variamente declinata a seconda
delle specificità storiche di ciascun Paese.»
Angelo PANEBIANCO, Le ragioni degli altri, “Corriere della Sera” - 17 aprile 2011
«La netta distinzione e contrapposizione tra destra e sinistra è stata una caratteristica
dell’Italia repubblicana fino al 1992 (con la non secondaria eccezione del
consociativismo), una caratteristica ereditata dal conflitto fra fascismo e antifascismo;
mentre nell’Italia liberale si è manifestata in maniera radicale in pochi casi critici: nel
conflitto fra Cavour e Garibaldi e negli anni immediatamente successivi, nella crisi di fine
secolo, nel primo dopoguerra. A questi casi si devono aggiungere le quattro volte (1878,
1892, 1901, 1911) nelle quali furono formati ministeri di sinistra contrapposti alla destra.
Ma di norma la contrapposizione mancò perché questa esaltava la lotta politica che
invece i detentori liberali del potere vollero quasi sempre contenere o annullare. È vero
che col socialismo si affermò una sinistra di classe che, in quanto tale, era
intrinsecamente contrapposta alla destra. Ma la natura di classe e, nelle intenzioni,
rivoluzionaria del socialismo e poi del comunismo non costituì mai una reale alternativa di
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CLASSE VC
ITIS
potere. Quasi sempre destra e sinistra sono state entrambe deboli e si sono confuse fra
loro nella maggioranza parlamentare, secondo la fisiologia del sistema politico nel quale
si governava stando al centro, e spesso secondo le sue degenerazioni trasformistiche.
Talvolta destra e sinistra si sono confuse nella stessa persona: tipico, ma non unico, è il
caso di Giolitti che, soprattutto fra il 1903 e il 1909, fece la sua consueta politica di
sinistra, di allargamento delle basi sociali dello Stato, usando strumenti di destra, cioè gli
umori conservatori, di norma prevalenti nella sua maggioranza di governo, e la
burocrazia, conservatrice quasi per definizione. In alcuni casi la confusione fra destra e
sinistra ha acquistato un carattere diverso, si è realizzata con l’uso che la prima ha fatto
della seconda, per allargare l’egemonia e consolidare il potere. I due casi più importanti
sono stati quello di Crispi che ha usato, insieme al trasformismo ereditato da Depretis, la
tradizione garibaldina, e quello di Mussolini che ha usato la sua formazione e il suo
temperamento di rivoluzionario. Quando ciò avveniva, la sinistra conferiva alla destra un
carattere particolarmente aggressivo (evidente nel fascismo) perché, privata degli ideali
umanistici che ne costituivano e ne costituiscono l’essenza, sopravviveva solo nei suoi
comportamenti variamente sovversivi.»
Giampiero CAROCCI, Destra e sinistra nella storia d’Italia, Laterza, Roma-Bari 2002
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Siamo soli?
DOCUMENTI
«Alla fine del Novecento la ricerca dell’origine della vita sulla Terra era pronta a
riprendere il cammino, ora pienamente integrata fra gli obiettivi dell’esobiologia [=
Studio della comparsa e dell’evoluzione della vita fuori del nostro pianeta], con un piccolo
gruppo di biologi che continuavano a perseguire entusiasticamente la ricerca
dell’universalità e uno status di pari dignità con le scienze fisiche che una biologia
universale avrebbe portato con sé.
In questa ricerca, però, essi si sarebbero dovuti scontrare con i biologi evoluzionisti,
molto pessimisti sulla morfologia, se non sulla stessa esistenza degli extraterrestri, che
smorzavano, quindi, le aspirazioni di chi cercava di estendere i principi della biologia
terrestre, con tanta fatica conquistati, all’universo nel suo complesso o di incorporare tali
principi in una biologia più generale.»
Steven J. DICK, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed. originale
1998)
«Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell’opinione pubblica,
negli anni passati, furono condotte diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte
dell’aeronautica americana, per appurare la natura del fenomeno. [...] La percentuale,
tra i presunti avvistamenti dei casi per i quali non è stato possibile addivenire a una
spiegazione, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è molto bassa, esattamente
intorno al 1,5 - 2%. Questa piccola percentuale potrebbe essere attribuita in gran parte a
suggestioni o visioni, che certamente esistono. [...] Sono numerose le ipotesi che
possono spiegare la natura degli UFO. Si potrebbe, per esempio, pensare che all’origine
di un certo numero di avvistamenti vi siano, in realtà, fenomeni geofisici ancora poco
conosciuti, oppure velivoli sperimentali segreti, senza tuttavia escludere del tutto la
natura extraterrestre. La verità è che noi non possiamo
spiegare tutto con la razionalità e le conoscenze. [...] A quanto sembra, logica e metodo
scientifico non sembrano efficaci nello studio degli UFO per i quali qualsiasi spiegazione è
insoddisfacente e/o troppo azzardata.»
Pippo BATTAGLIA -Walter FERRERI, C’è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre
civiltà, Torino 2008
«Se fosse possibile assodare la questione mediante una qualche esperienza, io sarei
pronto a scommettere tutti i miei averi, che almeno in uno dei pianeti che noi vediamo vi
siano degli abitanti. Secondo me, perciò, il fatto che anche in altri mondi vi siano abitanti
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CLASSE VC
ITIS
non è semplicemente oggetto di opinione, bensì di una salda fede (sull’esattezza di tale
credenza, io arrischierei infatti molti vantaggi della vita).»
Immanuel KANT, Critica della ragione pura, Riga 1787 (1a ed. 1781)
«Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le
stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro
brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore:
forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una
spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su
altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente. Poiché ci definiamo intelligenti, anche
se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l’intelligenza una
conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la
cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci
indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare. [...] Lo scenario futuro non
somiglierà a quello consolante definito da STAR
TRECK, di un universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza ed una
tecnologia avanzate ma fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che
incrementeremo molto, e molto in fretta, la complessità biologica ed elettronica.»
Stephen HAWKING, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001)
«La coscienza, lungi dall’essere un incidente insignificante, è un tratto fondamentale
dell’universo, un prodotto naturale del funzionamento delle leggi della natura, alle quali è
collegata in modo profondo e ancora misterioso. Ci tengo a ripeterlo: non sto dicendo che
l’Homo sapiens in quanto specie sia inscritto nelle leggi della natura; il mondo non è stato
creato per noi, non siamo al centro del creato, né ne siamo la cosa più significativa. Ma
questo
non vuol dire neanche che siamo completamente privi di significato! Una delle cose più
deprimenti degli ultimi tre secoli di scienza è il modo in cui si è cercato di emarginare,
rendere insignificanti, gli esseri umani, e quindi alienarli dall’universo in cui vivono. Io
sono convinto che abbiamo un posto nell’universo, non un posto centrale, ma comunque
una posizione significativa. […] Se questo modo di vedere le cose è giusto, se la
coscienza è un
fenomeno basilare che fa parte del funzionamento delle leggi dell’universo, possiamo
supporre che sia emersa anche altrove. La ricerca di esseri alieni può dunque essere vista
come un modo per mettere alla prova l’ipotesi che viviamo in un universo che non solo è
in evoluzione, come dimostra l’emergere della vita e della coscienza dal caos primordiale,
ma in cui la mente svolge un ruolo fondamentale. A mio avviso la conseguenza più
importante della scoperta di forme di vita extraterrestri sarebbe quella di restituire agli
esseri umani un po’ di quella dignità di cui la scienza li ha derubati.»
Paul C.W. DAVIES, Siamo soli? Implicazioni filosofiche della scoperta della vita
extraterrestre, Roma-Bari 1998 (1a ed. 1994)
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Nell’Europa dell’Ottocento borghesia e classe operaia assunsero un ruolo importante nella
storia di paesi come Francia e Inghilterra, investiti per primi dal grande processo della
rivoluzione industriale. Illustra ragioni storiche e sviluppi di tale processo, soffermandoti
sui suoi effetti sociali ed economici. Analizza, inoltre, la posizione dell’Italia, indicando le
cause del ritardo con cui il nostro paese affrontò la nuova realtà dell’industrializzazione.
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
«Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti».
Il candidato, prendendo spunto da questa “previsione” di Andy Warhol, analizzi il valore
assegnato alla “fama” (effimera o meno) nella società odierna e rifletta sul concetto di
“fama” proposto dall’industria televisiva (Reality e Talent show) o diffuso dai social media
(Twitter, Facebook, YouTube, Weblog, ecc.).
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CLASSE VC
ITIS
7.2 SECONDA SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA
IISS Sandro Pertini – Genzano di Roma
Anno scolastico 2014-2015
SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA – 23 APRILE 2015
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
Durata massima della prova: 6 ore. E’ consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Giovanni Pascoli – NEBBIA
Pubblicata sulla rivista “Flegrea” nel 1899, la poesia compare nella edizione del 1903 dei
Canti di Castelvecchio.
Schema metrico: cinque strofe di sei versi, tre novenari, un trisillabo, un novenario, un
senario, con rime ABCbCa
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli1,
su l’alba,
da’ lampi notturni e da’ crolli
d’aeree frane2!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch’è morto!
Ch’io veda soltanto la siepe
dell’orto,
la mura3 ch’ha piene le crepe
di valeriane4.
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch’io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che dànno i soavi lor mieli5
pel nero mio pane.
Nascondi le cose lontane
che vogliono ch’ami e che vada!
Ch’io veda là solo quel bianco
di strada6,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane...7
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CLASSE VC
ITIS
Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore8! Ch’io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest’orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.
1 rampolli: scaturisci, sgorghi
2 crolli d’aeree frane: metafora, probabilmente riferita ai tuoni notturni
3 la mura: il muro di cinta, si tratta di una forma arcaica e romagnola del termine
4 valeriane: pianta erbacea con leggero potere sedativo, utilizzata per proteggere il muro di
cinta
5 mieli: frutti
6 quel bianco di strada: la strada bianca che conduce al cimitero
7 stanco don don di campane: sono le campane che suonano a morto il giorno del funerale
8 involale al volo del cuore: rubale, nascondile ai miei sentimenti che vorrebbero volare via
con esse. Figura etimologica, nella quale le due parole accostate per vicinanza etimologica
formano una allitterazione
1. Comprensione del testo
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di cinque
righe.
2. Analisi del testo
2.1 Analizza le espressioni con cui il poeta descrive le cose vicine e quelle lontane. Quale
valore simbolico assumono questi elementi nel testo? Ritrovi altri elementi del paesaggio
che si prestano ad una interpretazione simbolica?
2.2 Commenta lo schema sintattico e metrico del testo
2.3 Quali particolari situazioni e stati d’animo evocano le immagini chiave del testo?
2.4 Il verbo “nascondi” viene usato con una intonazione di constatazione o di esortazione?
Motiva la tua risposta.
2.5 Indica e spiega le figure retoriche del significato e del significante presenti nella poesia.
2.6 Quali sono gli esempi di fonosimbolismo presenti nella poesia; quali sensazioni
contribuiscono a creare?
3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti
Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila confrontando
questa lirica con altre di Pascoli o con testi di autori diversi che presentano una significativa
rappresentazione della dialettica tra determinato e indeterminato (minimo 200 parole).
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale»,
utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati
forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni
riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
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CLASSE VC
ITIS
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul
quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
B 1- AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO
Argomento: I sogni dell’uomo, tra illusioni, ansie e premonizioni
Documenti
1. Nel suo animo il disegno migliore gli parve / mandare ad Agamennone figlio di Atreo il
Sogno maligno. / Si rivolse a lui dunque con queste parole: / “Va’, Sogno maligno, alle navi
dei Greci, / entra nella tenda di Agamennone figlio di Atreo, / e digli esattamente come io ti
comando: / ordinagli di armare gli Achei dai lunghi capelli / in fretta, giacché adesso potrà
conquistare la città di Troia / dalle ampie vie, perché non sono più divisi gli dei / che
possiedono le case d’Olimpo; li ha tutti piegati con le sue suppliche / Era, e la sciagura
incombe sopra i Troiani.” / Così disse, e il Sogno partì, udito l’ordine.
Omero, Iliade, libro II vv. 5-16
2. Tu dei saper ch’i’ fui conte Ugolino, / e questi è l’arcivescovo Ruggieri: / or ti dirò perché i
son tal vicino. / Che per l’effetto de’ suo’ mai pensieri, / fidandomi di lui, io fossi preso / e
poscia morto, dir non è mestieri; / però quel che non puoi avere inteso, / cioè come la morte
mia fu cruda, / udirai, e saprai s’e’ m’ha offeso. / Breve pertugio dentro da la Muda / la qual
per me ha ’l titol de la fame, / e che conviene ancor ch’altrui si chiuda, / m’avea mostrato
per lo suo forame più lune già, quand’io feci ’l mal sonno / che del futuro mi squarciò ’l
velame. / Questi pareva a me maestro e donno, / cacciando il lupo e ’ lupicini al monte / per
che i Pisan veder Lucca non ponno. / Con cagne magre, studiose e conte / Gualandi con
Sismondi e con Lanfranchi / s’avea messi dinanzi da la fronte. / In picciol corso mi parieno
stanchi / lo padre e ’ figli, e con l’agute scane / mi parea lor veder fender li fianchi. / Quando
fui desto innanzi la dimane, / pianger senti’ fra ’l sonno i miei figliuoli / ch’eran con meco, e
dimandar del pane.
Dante Alighieri, Inferno, canto XXXIII
3. Dopo un lungo rivoltarsi, finalmente s'addormentò, e cominciò a fare i più brutti e
arruffati sogni del mondo. E d'uno in un altro, gli parve di trovarsi in una gran chiesa, in su, in
su in mezzo a una folla; di trovarcisi, chè non sapeva come ci fosse andato, come gliene fosse
venuto il pensiero, in quel tempo specialmente ; e n'era arrabbiato. Guardava i circostanti;
erano tutti visi gialli, distrutti, con cert'occhi incantati abbacinati, con le labbra spenzolate;
tutta gente con certi vestiti che cascavano a pezzi; e da' rotti si vedevano macchie e bubboni.
"Largo canaglia!" gli pareva di gridare, guardando alla porta ch'era lontana lontana, e
accompagnando il grido con un viso minaccioso, senza però moversi, anzi ristringendosi, per
non toccar que' sozzi corpi, che già lo toccavano anche troppo da ogni parte. Ma nessuno di
quegl'insensati dava segno di volersi scostare, e nemmeno d'avere inteso; anzi gli stavan più
addosso; e sopra tutto gli pareva che qualcheduno di loro, con le gomita o con altro, lo
pigiasse a sinistra, tra il cuore e l'ascella, dove sentiva una puntura dolorosa, e come
pesante...
Strepitava, era tutt'affannato e voleva gridar più forte; quando gli parve che tutti que' visi si
rivolgessero a una parte. Guardò anche lui, vide un pulpito, e dal parapetto di quello spuntar
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CLASSE VC
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su un non so che di convesso, liscio e luccicante; poi alzarsi e comparir distinta una testa
pelata, poi due occhi, un viso, una barba lunga e bianca, un frate ritto, fuor del parapetto
fino alla cintola, fra Cristoforo. Il quale, fulminato uno sguardo in giro su tutto l'uditorio,
parve a don Rodrigo che lo fermasse in viso a lui, alzando insieme la mano, nell'attitudine
appunto che aveva presa in quella sala a terreno del suo palazzotto. Allora alzò anche lui la
mano in furia, fece uno sforzo, come per slanciarsi ad acchiappar quel braccio teso per aria;
una voce che gli andava brontolando sordamente nella gola, scoppiò in un grand'urlo; e si
destò...
Alessandro Manzoni, I promessi sposi, cap.XXXIII
4. Mi riaddormentavo e talvolta non avevo più che brevi risvegli di un attimo, il tempo di
sentire gli scricchiolii organici del legno, d'aprir gli occhi a fissare il caleidoscopio del buio, di
godere, grazie ad. un momentaneo barlume di coscienza, del sonno in cui erano immersi i
mobili, la camera, quel tutto di cui ero solo una piccola parte, e all'insensibilità del quale
presto mi univo di nuovo. O anche, dormendo, avevo raggiunto senza sforzo un'età superata
per sempre della mia vita primitiva, avevo ritrovato qualcuno dei miei terrori infantili, come
quello che il mio prozio mi tirasse i riccioli, dissipato il giorno – data di un'era nuova per me che me li avevano tagliati. Nel sonno avevo dimenticato questo avvenimento, ne ritrovavo la
memoria non appena ero riuscito a svegliarmi per sfuggire alle mani del prozio, ma per
precauzione mi circondavo completamente il capo col guanciale prima di tornare nel mondo
dei sogni.
Marcel Proust, La strada di Swann, parte I, Combray, cap. I
5. 2 ottobre. Notte insonne. Già la terza in fila. Mi addormento bene, ma dopo un'ora mi
sveglio quasi avessi posato la testa in un buco sbagliato. Sono perfettamente desto, ho
l'impressione di non aver dormito affatto o di aver dormito sotto una pelle sottile, ho
davanti a me ancora la fatica di prender sonno e da esso mi sento respinto. E da questo
momento si continua così tutta la notte fin verso le cinque, di modo che dormo sì, ma forti
sogni nello stesso tempo mi tengono sveglio. Dormo, per così dire, accanto a me, mentre
devo dibattermi coi sogni. Verso le cinque l'ultima traccia di sonno è consumata, io sogno
soltanto e ciò è più faticoso della veglia. Insomma passo l'intera notte nello stato in cui, per
qualche momento, l'uomo sano si trova un attimo prima di addormentarsi per davvero.
Quando mi sveglio, tutti i sogni sono raccolti intorno a me, ma mi guardo bene dal ripensarli.
Verso il mattino sospiro tra i cuscini poiché per questa notte ogni speranza è tramontata.
Penso alle notti al cui termine sorgevo dal sonno profondo e mi destavo come fossi stato
imprigionato dentro a una noce. Una visione spaventevole è stata, questa notte, una
bambina cieca che pareva la figlia della mia zia di Leitmeritz, la quale del resto non ha figlie,
ma soltanto figli maschi, uno dei quali si ruppe una volta un piede…
Franz Kafka, Confessioni e Diari, 1911
B 2 - AMBITO STORICO-POLITICO
Argomento: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici
Documenti
1."La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al
servizio degli interessi di una esigua minoranza e spingerebbe contro di esse le forze più vive
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CLASSE VC
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e irresistibili della società moderna, cioè l’interesse delle classi più numerose e il sentimento
degli uomini più colti.
Esclusa la convenienza, anzi la possibilità, di un programma reazionario, resta come unica
via, per scongiurare i pericoli della situazione attuale, il programma liberale che si propone di
togliere, per quanto è possibile, le cause del malcontento con un profondo e radicale
mutamento di indirizzo tanto nei metodi di governo, quanto nella legislazione.
I metodi di governo hanno capitale importanza perché a poco giovano le ottime leggi se
sono male applicate.
[…] Nel campo politico poi vi è un punto essenziale e di vera attualità nel quale i metodi di
governo hanno urgente bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con
la violenza, e si considera governo forte quello che al primo stormire di fronda proclama lo
stato d’assedio, sospende la giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e calpesta tutte le
franchigie costituzionali. Questa invece non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie,
debolezza giunta a tal punto da far perdere la visione esatta delle cose."
G. GIOLITTI, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre 1899.
(in: Giolitti, Discorsi extraparlamentari, Torino, 1952)
2. "[La] importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa [di Giolitti] era
resa possibile dalla fioritura economica che si osservava dappertutto nel paese e che,
quantunque rispondesse a un periodo di generale prosperità dell’economia mondiale e fosse
aiutata dall’afflusso degli esuberanti capitali stranieri in Italia, aveva, dentro questo quadro,
un particolare rilievo perché, come i tecnici notavano, nessun altro paese di Europa compiva,
in quel tempo, progressi tanto rapidi ed estesi quanto l’Italia."
B. CROCE, Storia d’Italia dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939.
3. "La tattica dell’onorevole Giolitti è stata sempre quella di far politica conservatrice per
mezzo dei condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per via di
attenzioni individuali (siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia quando si tratti di uomini
personalmente disinteressati, come Turati e Bissolati, conquistandoli con riforme le quali
non intacchino seriamente gli interessi economici e politici dei gruppi dominanti nel
governo.
[…] Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La risposta non è dubbia per chi
voglia giudicare senza le traveggole dell’amicizia. Li trovò e li lasciò nell’Italia settentrionale
quali si andavano via via migliorando. Li trovò cattivi e li lasciò peggiori nell’Italia
meridionale."
G. SALVEMINI, Il ministro della malavita e altri scritti sull’Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano,
1962.
4. "Giolitti affermò che le questioni sociali erano ora più importanti di quelle politiche e che
sarebbero state esse in avvenire a differenziare i vari gruppi politici gli uni dagli altri. […] Egli
avanzò pure la teoria del tutto nuova che i sindacati dovevano essere benvenuti come una
valvola di sicurezza contro le agitazioni sociali in quanto le forze organizzate erano meno
pericolose di quelle disorganizzate."
D. MACK SMITH, Storia d’Italia da 1861 al 1958, Laterza, Bari, 1969.
5. "La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta
della collaborazione governativa con il partito della classe operaia e con i suoi uomini più
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CLASSE VC
ITIS
rappresentativi. […] Assurdo pretendere che Giovanni Giolitti, uomo politico uscito dalla
vecchia classe dirigente borghese e conservatrice, fosse l’araldo del rinnovamento della
società italiana; non si può però negare che tra gli uomini politici della sua epoca egli appaia
oggi quello che più degli altri aveva compreso qual era la direzione in cui la società italiana
avrebbe dovuto muoversi per uscire dai contrasti del suo tempo."
P. TOGLIATTI, Momenti della storia d’Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963.
6. "Da buon politico egli [Giolitti] aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si
addivenisse a una convivenza nella tolleranza con la Chiesa di Roma, aveva compreso che
l’anticlericalismo era ormai una inutile frangia che si portavano i governi […]. Quando egli
passò a realizzare la politica delle due parallele [Stato e Chiesa autonomi nei loro ambiti]
nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di un certo tipo di anticlericalismo, provocò lo
svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma avrebbe ucciso il papato, che il
liberalismo avrebbe dovuto disintegrare il cattolicesimo."
G. DE ROSA, La crisi dello stato liberale in Italia, Studium, Roma, 1955.
B 3 - AMBITO SOCIO- ECONOMICO
Argomento: Il lavoro tra sicurezza e produttività.
Documenti
1.“Il lavoro nell'antichità non aveva il valore morale che gli è stato attribuito da venti secoli
di cristianesimo e dalla nascita del movimento operaio. Il disprezzo per il lavoro manuale è
apparso a molti come contropartita della schiavitù e, nel contempo, causa del ristagno delle
tecniche. Dell'esistenza di questo disprezzo si potrebbero dare molteplici prove. Nella
Politica Aristotele esalta il fatto che i cittadini abbiano tutto il tempo libero «per far nascere
la virtù nella loro anima e perché possano adempiere i loro doveri civici». È la stessa nozione
dell'otium cum dignitate che appare come l’ideale di vita degli scrittori romani alla fine della
Repubblica e all'inizio dell'Impero. Ciò significa affermare anche che il lavoro è un ostacolo a
questo tipo di vita e, quindi, una degradazione.”
C. MOSSE, Il lavoro in Grecia e a Roma, trad. it. di F. Giani Cecchini, Firenze, 1973
2.“ Per il codice civile (libro V, artt. 2060 e sgg.), che regola il lavoro nell’impresa come
elemento soggettivo e dinamico, oltre che fattore primario della produzione, il lavoro
consiste nella prestazione di energie lavorative effettuata, contro il corrispettivo di una
retribuzione, da una persona fisica (lavoratore) a favore di un’altra persona fisica o giuridica
(datore di lavoro). Il lavoro può concorrere alla produzione in modo subordinato o
autonomo.”
ENCICLOPEDIA UNIVERSALE, vol. 13°, a cura di G. Ceccuti-S. Calzini-R. Guizzetti, Ed. “IL SOLE
24 ORE”, Milano, 2006
3. “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” (art. 1)
“ La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che
rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale
o spirituale della società.” (art. 4)
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
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CLASSE VC
ITIS
4. “Dal Rapporto [ISFOL 2007] emerge una discrasia tra domanda e offerta di lavoro,
soprattutto in quei segmenti della popolazione - donne e over 55 anni in primis – per i quali,
anche in linea con gli obiettivi di Lisbona, si auspicherebbe un incremento dei tassi di attività.
Sul fronte della qualità della crescita economica del Belpaese, il rapporto sottolinea come i
lavori siano sempre più meno conformi alle aspettative degli individui, sia per la qualità del
lavoro disponibile per i nuovi entrati sia per le prassi selettive. Le scarse prospettive di
carriera rappresentano il principale fattore di scoraggiamento sul fronte lavorativo.…Fa
riflettere il dato che quasi il 20% degli occupati ritenga di svolgere mansioni che utilizzano
solo parzialmente le loro competenze professionali.…Tra le iniziative da intraprendere per
contrastare le criticità del nostro mercato del lavoro, la ricetta dell’Isfol è migliorare la
coerenza e l’adattabilità reciproca tra domanda e offerta di lavoro. Soprattutto sfruttando al
meglio le potenzialità del sistema dei servizi per l’impiego. Inoltre, un funzionamento più
fluido e trasparente del nostro mercato del lavoro passa anche attraverso la conciliazione fra
competitività e meriti e l’equità dell’accesso alle opportunità. Ma su tutti, prioritario, è
investire nella sicurezza del lavoro e nel contrasto del lavoro irregolare.”
C. TUCCI, Rapporto Isfol: lavoro precario per 10 lavoratori su 100, 20 novembre 2007
5.“L’ambiente di lavoro, non rappresenta soltanto un’accezione più ristretta della nozione di
ambiente, ma si caratterizza in termini assai diversi. Anche esso costituisce infatti l’oggetto
di una normativa amministrativa e penale diretta a garantire la salute dei lavoratori addetti
ad attività particolarmente rischiose, e che in taluni ordinamenti impone alle imprese
l’adozione di sistemi generali di controlli preventivi.…Così delineata, la tutela dell’ambiente
di lavoro si prospetta, più che come tutela di un luogo (e cioè dell’ambiente in genere), come
garanzia della salute (e quindi della persona) del lavoratore.”
L. RICCA, La tutela dell’ambiente di lavoro nel quadro del sistema dei diritti sociali, in
“Protezione dei diritti sociali e prevenzione degli incidenti sul lavoro nel quadro dei diritti
dell’uomo lavoratore”, Ed. Giuffrè, Milano, 1988
6. “Il fattore tecnologico è stato nelle ricerche più recenti piuttosto trascurato a vantaggio di
una impostazione che accentuava l’influenza delle variabili psico-sociologiche nel complesso
fenomeno dell’infortunio. Non si può negare però che un processo produttivo deve essere
analizzato sotto l’aspetto tecnologico per poter rilevare di quanto il comportamento umano
venga condizionato dalla velocità e dalle caratteristiche della produzione. L’infortunio nella
sua apparente obiettività si è rilevato quale fenomeno la cui ricostruzione fotogenica non è
riconducibile a un meccanismo casualistico.”
C. DI NARO-M.NOVAGA-G.COLETTI-S.COLLI, Sicurezza e produttività: influenza delle variabili
tecnologiche sul comportamento lavorativo, in “Securitas”, n° 7, anno 58, 1973
7. “Tutto il tempo perduto a causa degli infortuni rappresenta ore-lavoro e ore-macchina
aggiunte al tempo richiesto per produrre una data quantità di beni o di servizi e, di
conseguenza, riduce la produttività aziendale….A parte le perdite dirette di tempo, allorché il
lavoro viene interrotto a causa di un infortunio, condizioni pericolose di lavoro comportano
un rallentamento delle lavorazioni stesse, poiché gli operai devono stare in guardia e
muoversi e lavorare con maggiore attenzione e prudenza di ciò che sarebbe invece
necessario se non esistesse il pericolo stesso. Di particolare importanza, a questo riguardo,
66
CLASSE VC
ITIS
sono ad esempio, le trasmissioni dei motori, le cinghie di trasmissione e le parti mobili delle
macchine nelle cui vicinanze gli operai sono costretti a lavorare oppure a passare.”
A. BERRA-T. PRESTIPINO, Lo studio del lavoro e la psicologia della sicurezza lavorativa, Ed.
Angeli., Milano 1983
B 4 - AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
Argomento: Il tempo della natura, i tempi della storia e quelli della poesia, il tempo
dell'animo: variazioni sul mistero del tempo
Documenti
1. «Il Tempo con la «t» maiuscola è faccenda complicata assai, tale da sbatterci la testa e
rompersela... Perché, tanto per fare un esempio, la prima domanda che viene
spontaneamente è: il Tempo c’è stato sempre o è venuto fuori a un certo punto? Pigliamo
per buona la risposta di sant’Agostino: il Tempo non c’era, non esisteva prima che Dio
creasse il mondo, comincia ad esserci contemporaneamente all'esistenza dell'universo. ci
sarebbe dunque una specie di inizio del Tempo, tanto è vero che un fisico come Werner
Heisenberg può scrivere che «rispetto al tempo sembra esserci qualche cosa di simile a un
principio. Molte osservazioni ci parlano d'un inizio dell'universo quattro miliardi di anni or
sono...» Per amor del cielo, fermiamoci qua e non cadiamo in domande-trappola tipo: allora
che faceva Dio prima di creare il mondo? Ci meriteremmo la risposta: Dio stava preparando
l'inferno per quelli che fanno domande così cretine. Ma possono esserci domande assai
meno stupide, tipo: quando finirà il tempo? Se accettiamo l'ipotesi sveviana di un mondo
privo di uomini e di malattie che continua a rotolare come una palla liscia di bigliardo
nell'universo, dove è andato a finire il Tempo? Sant’Agostino tagliava corto affermando che il
tempo scorre solo per noi e forse aveva ragione. Il Tempo finirà, come scrive Savater,
quando «verrà il giorno che metterà fine ai giorni, l'ora finale, l'istante oltre il quale
termineranno le vicissitudini, l'incerta sequela dei fatti, e non accadrà più nulla, mai».
A. CAMILLERI, Il Tempo, LA STAMPA, 24/5/2003
2. «.solo a livello macroscopico il tempo va sempre dal passato al futuro. A livello
microscopico, invece, le particelle di materia possono invertire il cammino e tornare dal
futuro al passato, diventando antiparticelle di antimateria. In tal modo, le particelle che
coincidono con le proprie antiparticelle, come ad esempio i fotoni di cui è composta la luce,
devono essere ferme nel tempo. E la distruzione prodotta dall'incontro tra una particella e
una sua antiparticella non è che l'apparenza sotto la quale ci si presenta la sostanza, cioè il
cambio di direzione di una particella nel suo viaggio temporale».
P. ODIFREDDI, Feynman genio e buffone, LA REPUBBLICA, 5/12/2003
3. «La storia comincia esattamente laddove finisce il tempo naturale, il tempo ciclico del
ritorno degli eventi cosmici e naturali. Essa incarna invece il tempo dell'uomo in relazione
con altri, che si racconta, che inizia a organizzare la memoria del suo passato sociale, a dare
fondamento culturale e valore al suo potere.»
P. BEVILACQUA, Sull'utilità della storia, Roma, 1997
4. «La Storia, almeno come noi la concepiamo, è la narrazione di una serie di avvenimenti
situati nel Tempo. E se da esso Tempo si prescinde, il problema non appartiene più al
compito dello storico, appartiene eventualmente al mistico, al teologo, al profeta, allo
stregone. La Storia sta nel tempo, ma non è il Tempo. La Storia è racconto. E il racconto (con
l'avvenimento che esso racconta) sta nel Tempo. Ma cos'è il Tempo?. Di questa creatura
67
CLASSE VC
ITIS
misteriosa conosciamo alcune abitudini: la non reversibilità (che però non è certa), i suoi
commerci con lo spazio, la sua relatività. E soprattutto abbiamo imparato a prendergli le
misure, almeno alcune, tipo sarti che si adattano ai capricci corporei del cliente: il tempo
delle stagioni, il tempo dei vari calendari che abbiamo escogitato o il tempo astronomico,
fatto di anni percorsi dalla luce. Di questo nostro coinquilino esistenziale, che non sappiamo
se stiamo attraversando o se sia lui che ci attraversa, non conosciamo il volto. Non sappiamo
che aspetto abbia.»
A. TABUCCHI, Dopo il muro, LA REPUBBLICA, 2/10/2003
5. «(C’è) una storia quasi immobile, quella dell'uomo nei suoi rapporti con l'ambiente che lo
circonda; una storia che scorre e si trasforma lentamente, fatta molto spesso di ritorni
ricorrenti, di cicli sempre ricominciati.. Al di sopra di questa storia immobile, una storia
lentamente ritmata: si direbbe senz’altro, se il senso dell'espressione non fosse stato
distorto, una storia sociale, quella dei gruppi e dei raggruppamenti.(C’è) infine, la storia
tradizionale, o se si vuole la storia in rapporto non già all'uomo, ma all'individuo. Una storia
dalle oscillazioni brevi, rapide, nervose. . la più appassionante, la più ricca di umanità, e
anche la più pericolosa. Siamo così arrivati a una scomposizione della storia su più piani,
ovvero, se si vuole, alla distinzione nel tempo della storia, d'un tempo geografico, d'un
tempo sociale e d'un tempo individuale. O ancora, se si preferisce, alla scomposizione
dell'uomo in una serie di personaggi.»
F. BRAUDEL, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell'età di Filippo II, 1949, Prefazione
6. «Il problema dell’uomo d’oggi? È senza dubbio quello di "sospendere il tempo". Per capirsi
meglio. E per capire anche ciò che di più tragico accade nella quotidianità». Nasos Vaghenàs
usa la poesia per farsi condurre fuori del tempo. «Lei scrive in poesia per cercare, come è
solito affermare, di "sospendere il tempo". Le riesce? Da dove scaturisce questa necessità? »
«L’uomo desidera trascendere se stesso. È un’esperienza vitale che conduce tutte le nostre
azioni. La poesia è una delle forme superiori per fare questa esperienza. L’altra è
sicuramente la religione; anzi, questa è una forma ancora superiore - e lo riconosce uno che
non è molto religioso - perché ci porta al divino, a Dio stesso. D’altra parte, ritornando alla
poesia il tema del tempo è una costante. Anzi, diciamo pure che al fondo di ogni opera d’arte
c’è questo desiderio di superare i limiti umani che si materializzano, appunto, dentro lo
spazio temporale».
F. DAL MAS , Con Ulisse al tempo dei kamikaze - Intervista al poeta greco Vaghenàs,
L’AVVENIRE, 18/1/2004
8. «Com’erano lunghi, senza fine, i giorni dell'infanzia! Un’ora era un universo, un’epoca
intera, che un semplice gioco riempiva, come dieci dinastie. La storia era ferma, stagnava in
quel gioco eterno. Quel tempo era davvero lunghissimo, fermo, pieno di cose, di ogni cosa
del mondo, e, in un certo modo, quasi eterno, come quello del Paradiso Terrestre, che è
insieme un mito dell'infanzia e dell'eternità. Ma poi il tempo si accorcia, lentamente
dapprima, negli anni della giovinezza, poi sempre più in fretta, una volta passato quel capo
dei trent’anni che chiude il vasto oceano senza rive dell'età matura. Le azioni incalzano, i
giorni fuggono, uno dopo l'altro, e non c’è tempo di guardarli, di numerarli, di vederli quasi,
che sono già svaniti, lasciando nelle nostre mani un pugno di cenere...”
C. LEVI, l'Orologio, 1950
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CLASSE VC
ITIS
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
La Prima Guerra Mondiale secondo molti storici si può considerare veramente la prima
guerra del Novecento (cioè della società di massa tecnologica). Illustra le vicende e le
peculiarità della Grande Guerra che ci permettono di configurarla come il primo conflitto
“moderno”.
TIPOLOGIA D - Tema di ordine generale
Il principio della legalità, valore universalmente condiviso, è spesso oggetto di violazioni che
generano disagio sociale e inquietudine soprattutto nei giovani.
Sviluppa l'argomento, discutendo sulle forme in cui i vari organismi sociali possono
promuovere la cultura della legalità, per formare cittadini consapevoli e aiutare i giovani a
scegliere un percorso di vita ispirato ai valori della solidarietà e della giustizia.
___________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
7.3 PRIMA SIMULAZIONE DELLA SECONDA PROVA
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE
“Sandro PERTINI”
Anno Scolastico 2014/15
data :
Classe V sez.C ITT
Alunno:
Simulazione seconda prova Esame di Stato: Informatica
Caserme dei Vigili del Fuoco
Si vuole creare un database per gestire le informazioni riguardanti le caserme appartenenti
ad un Comando dei Vigili del Fuoco. Per ciascuna caserma si deve memorizzare il codice
identificativo, il nome per esteso, l'indirizzo e l'anno in cui è stata costruita. La città che viene
gestita dal Comando dei Vigili è suddivisa in diverse zone, e, a ciascuna di esse, appartiene
una caserma. Ogni zona è identificata da un codice alfanumerico, per esempio, Milano
Centro, Milano Est, e, di esse interessa sapere anche il quartiere presso cui sono situate.
Ciascuna caserma ospita diverse squadre di soccorso, chiamate Unità Operative. Ogni Unità
Operativa possiede un codice e un nome ed ha in dotazione automezzi per il pompaggio
dell'acqua caratterizzati da: anno di fabbricazione, produttore, tipo o modello, lunghezza
delle scale, capacità in litri, frequenza di pompaggio (litri per minuto – l/min).
Dopo aver condotto l'analisi della suddetta realtà, il candidato definisca:
− lo schema concettuale della base di dati;
− la definizione dello schema logico relazionale della base di dati;
− la definizione delle relazioni in linguaggio SQL;
− l’implementazione dei seguenti servizi espressi nel linguaggio SQL:
a) l'elenco delle caserme costruite dopo il 1960;
b) quali caserme utilizzano automezzi che devono essere revisionati (più vecchi di 5 anni);
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CLASSE VC
ITIS
c) l'elenco degli automezzi con scala più alta di 18 metri;
d) l'elenco delle caserme che possiedono autobotti da almeno 8200 litri.
(Facoltativo)Il candidato sviluppi inoltre, a scelta, uno dei seguenti moduli:
J. realizzare un sito Internet (homepage) che presenti al pubblico gli automezzi in
dotazione di una caserma specifica;
K. costruire la pagina web per consentire l'inserimento di una nuova Unità Operativa.
Durata massima della prova: 6 ore
E. consentito soltanto l’uso di manuali tecnici e di calcolatrici tascabili non programmabili.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE
“Sandro PERTINI”
Anno Scolastico 2014/15
data :
Classe V sez.C ITT
Alunno:
Simulazione seconda prova Esame di Stato: Informatica
Prenotazione Ospedale
In un ente ospedaliero si vuole realizzare un sistema informativo automatizzato per i periodi
di degenza dei pazienti. L'ospedale è suddiviso in reparti ognuno dei quali dispone di una
propria rete locale autonoma. Le LAN sono collegate tra loro per formare
l’intranet dell’ospedale.
Ogni reparto (pronto soccorso, medicina, chirurgia, gastroenterologia, dietologia ecc.)
dispone di un determinato numero di posti letto, anche variabile nel tempo, ognuno dei
quali può essere libero oppure occupato per un paziente. Ogni paziente è individuato da
cognome e nome, il codice fiscale, la data di nascita, l’indirizzo e il numero telefonico per il
suo reperimento. Ogni posto letto è contrassegnato dal numero del letto e dal
codice del reparto di appartenenza; i letti nei reparti sono poi disposti in camere. La
prenotazione di un posto è effettuata registrando il numero del letto, il reparto, il paziente, il
periodo della degenza (data di inizio e data della fine) e la cartella clinica..
...
Il sistema informativo automatizzato deve offrire i seguenti servizi:
− l’elenco di tutti i posti letto di un certo reparto;
− l’elenco di tutti i periodi di ricovero (in ordine cronologico) fatti dallo stesso paziente;
− l'elenco dei pazienti di Milano ricoverati in un determinato giorno;
− il reparto ed il letto in cui è ricoverato un paziente in una certa data.
Dopo aver condotto l'analisi della suddetta realtà, il candidato definisca:
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CLASSE VC
ITIS
•
•
•
•
lo schema concettuale della base di dati;
la definizione dello schema logico relazionale della base di dati;
la definizione delle relazioni in linguaggio SQL;
l’implementazione dei suddetti servizi espressi nel linguaggio SQL.
(Facoltativo)Il candidato sviluppi inoltre, a scelta, uno dei seguenti moduli:
L. realizzare un sito Internet (homepage) che presenti al pubblico i vari servizi offerti
dall'ospedale;
M. costruire la pagina web per consentire l'inserimento di un nuovo paziente.
Durata massima della prova: 6 ore
E. consentito soltanto l’uso di manuali tecnici e di calcolatrici tascabili non programmabili.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
7.4 SECONDA SIMULAZIONE DELLA SECONDA PROVA
La seconda simulazione della seconda prova è prevista per il 18 maggio 2015
71
CLASSE VC
ITIS
7.5 PRIMA SIMULAZIONE DELLA TERZA PROVA
Il Consiglio di classe, ha ritenuto opportuno proporre la tipologia B
La prova si è svolta il 12/03/2015
Le materie coinvolte sono state:
state
tipologia B: MATEMATICA – STORIA –INGLESE- SISTEMI E RETI – TECN. E PROGETT.
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA' E RICERCA
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE
“Sandro PERTINI”
Via Napoli, 3
00045 GENZANO DI ROMA
www.pertinigenzano.net [email protected]
Anno Scolastico 2014/15
Classe 5 C sez. ITT
IT
SIMULAZIONE TERZA PROVA
data : 12/03/2015
*****************
DISCIPLINE:
Matematica, Inglese, Sistemi, T. e P. , Storia
TIPOLOGIA: B (quesiti a risposta singola)
NUMERO DI DOMANDE: 10
TEMPO A DISPOSIZIONE:
SPOSIZIONE: 2 ore
*****************
Alunno
Cognome…………………………………………….
Nome…………………………………………………
Firma…………………………………………………
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CLASSE VC
ITIS
MATEMATICA
1. Dopo aver enunciato il teorema di Rolle spiegare perché la funzione
y=
verifica le ipotesi del teorema suddetto nell’intervallo [ −2;0] .
1
| x + 1 | non
2. Determinare massimi e minimi relativi della funzione
2
−x
2
y= x e
INGLESE
1 Explain the difference between circuit-switched networks and packet-switched networks.
2 Talk about the Internet, in particular explain its structural organization and the difference
between the Net and the Web
SISTEMI
APPROFONDISCI I SEGUENTI ARGOMENTI:
1. CHIAVE DI SESSIONE:
2. FIREWALL
TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DEI SISTEMI INFORMATICI E DELLE TELECOMUNICAZIONI
1. Elencare e descrivere le differenze tra il protocollo TCP e il protocollo UDP.
2. Nella comunicazione TCP, elencare quanti socket vengono creati sia sul client che sul
server e descriverne le differenze.
STORIA
1. Spiega quali sono, durante il Risorgimento italiano, le diverse soluzioni proposte per
risolvere il problema dell’unità d’Italia e quale di queste prevarrà sulle altre e perché.
2. Spiega quali sono i contenuti principali dell’enciclica “Rerum Novarum”?
73
CLASSE VC
ITIS
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
SIMULAZIONE TERZA PROVA ESAME DI STATO
Tipologia B: trattazione sintetica degli argomenti
ALUNNO:__________________________________ CLASSE_______________
INDICATORI
CONOSCENZE
LIVELLO
Non risponde al quesito
Conosce gli argomenti in modo limitato e
frammentario
Conosce gli argomenti in modo essenziale
Conosce gli argomenti in modo sicuro ed
approfondito
Non risponde al quesito
Usa un linguaggio impreciso ed inadeguato
Usa un linguaggio semplice e prevalentemente
corretto
Usa un linguaggio chiaro, appropriato, padroneggia
il lessico specifico
Non risponde al quesito
Articola il discorso in modo poco coerente
individuando qualche concetto chiave
Articola il discorso in modo semplice individuando i
discorsi chiave
Articola il discorso in modo organico individuando i
concetti chiave e stabilendo collegamenti efficaci
COMPETENZE
SPECIFICHE
CAPACITA'
LOGICORIELABORATIVE
DISCIPLINA
MATEMATICA
STORIA
INGLESE
SISTEMI
T. e P.
QUESITO
CONOSCENZE COMPETENZE
SPECIFICHE
CAPACITA’
LOGICORIELAB.
PUNTI/15
0,5
1,5
2-4
5-6
0,5
1,5
2-3
4-4,5
0,5
1
2-3
4,5
TOTALE
N1
N2
N1
N2
N1
N2
N1
N2
N1
N2
TOTALE
PUNTEGGIO
VALUTAZIONE FINALE_________________________/15
Ciascun quesito viene valutato in 15esimi; il totale per ogni disciplina riporta la somma del punteggio
ottenuto nei due quesiti. Il “Totale Punteggio” è la somma dei totali di ogni disciplina.
La valutazione finale della prova, espressa in 15esimi, si ottiene dividendo il Totale Punteggio per il
numero totale dei quesiti (ossia 10).
74
CLASSE VC
ITIS
7.6 SECONDA SIMULAZIONE DELLA TERZA PROVA
La prova si è svolta il 08/05/2015
Le materie coinvolte sono state: STORIA, INGLESE, SISTEMI, GESTIONE PROGETTO,
SCIENZE MOTORIE
tipologia B:
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA' E RICERCA
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE
“Sandro PERTINI”
Via Napoli, 3
00045 GENZANO DI ROMA
www.pertinigenzano.net [email protected]
[email protected]
Anno Scolastico 2014/15
Classe 5 C sez. ITT
IT
SIMULAZIONE TERZA PROVA
data : 08/05/2015
*****************
DISCIPLINE:
Storia, Inglese, Sistemi, Gestione Progetto, Scienze Motorie
TIPOLOGIA: B (quesiti a risposta singola)
NUMERO DI DOMANDE: 10
TEMPO A DISPOSIZIONE: 2 ore
*****************
Alunno
Cognome…………………………………………….
Nome…………………………………………………
Firma…………………………………………………
75
CLASSE VC
ITIS
STORIA
1. Spiega in quale contesto avviene il rapimento e l’uccisione di Giacomo Matteotti e le
conseguenze politiche dell’evento.
2. Spiega quali sono stati gli aspetti principali della politica economica di Mussolini:
LINGUA STRANIERA INGLESE
1 Cables and connectors: explain their role in telecommunications and present the different
types talking about their different use and advantage.
2 . In a cover letter imagine your future job career and convince the responsible of the personnel
selection you are the right candidate.
DEAR SIR/MADAM, ….
SISTEMI
Approfondisci i seguenti argomenti:
VLAN :
CRITTOGRAFIA:
GESTIONE PROGETTO
Approfondisci i seguenti argomenti:
CPM:
PERT:
SCIENZE MOTORIE
1) Parla dell’AIDS sinteticamente(contagio,trasmissione,cura e prevenzione).
2) Descrivi sinteticamente le regole fondamentali del gioco della Pallavolo.
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CLASSE VC
ITIS
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
SIMULAZIONE TERZA PROVA ESAME DI STATO
Tipologia B: trattazione sintetica degli argomenti
ALUNNO:__________________________________ CLASSE_______________
INDICATORI
CONOSCENZE
LIVELLO
Non risponde al quesito
Conosce gli argomenti in modo limitato e
frammentario
Conosce gli argomenti in modo essenziale
Conosce gli argomenti in modo sicuro ed
approfondito
Non risponde al quesito
Usa un linguaggio impreciso ed inadeguato
Usa un linguaggio semplice e prevalentemente
corretto
Usa un linguaggio chiaro, appropriato, padroneggia
il lessico specifico
Non risponde al quesito
Articola il discorso in modo poco coerente
individuando qualche concetto chiave
Articola il discorso in modo semplice individuando i
discorsi chiave
Articola il discorso in modo organico individuando i
concetti chiave e stabilendo collegamenti efficaci
COMPETENZE
SPECIFICHE
CAPACITA'
LOGICORIELABORATIVE
DISCIPLINA
STORIA
INGLESE
SISTEMI
GESTIONE P.
SCIENZE MOT.
QUESITO
CONOSCENZE COMPETENZE
SPECIFICHE
CAPACITA’
LOGICORIELAB.
PUNTI/15
0,5
1,5
2-4
5-6
0,5
1,5
2-3
4-4,5
0,5
1
2-3
4,5
TOTALE
N1
N2
N1
N2
N1
N2
N1
N2
N1
N2
TOTALE
PUNTEGGIO
VALUTAZIONE FINALE_________________________/15
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CLASSE VC
ITIS
ALLEGATI:
n. 1 : Griglia di valutazione della Prima Prova: Analisi del testo letterario
n. 2: Griglia di valutazione della Prima Prova: Saggio breve
n. 3: Griglia di valutazione della Prima Prova: Articolo di giornale
n. 4: Griglia di valutazione della Prima Prova: Tipologia C e D
n. 5: Griglia di valutazione della Seconda Prova
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