131 - Dante Valente

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131 - Dante Valente
LINGUAGGIO
ASTRALE
dal 1970
Pubblicazione Trimestrale
del Centro Italiano di Astrologia
ANNO XXXIII n. 131
Estate 2003
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Argomento
SOMMARIO
120 Gli insiemi sfumati: quando Saturno si occupa di Nettuno.............................................................
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DUBITO… ERGO SUM…
152 Garry Phillipson: Astrologia e anatomia del dubbio ...........................................................................
355 Boris Cristoff: Lettera a Carlos riguardo al destino .............................................................................
622 Fulvio Mocco: Smarrito un gatto nella selva oscura dell’Oroscopo..............................................
188 Angelo Vigorelli: L’astrologia sta rientrando fra le scienze naturali? ...........................................
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CASA TERZA: LA DELEGAZIONE DI ROMAGNA
360 Le origini e la storia del gruppo astrologico “Sagittarius” di Forlimpopoli ................................
355 Rino Maneo: Romagna Capricorno? … in effetti… ............................................................................
380 Forlimpopoli - Forum Popilii..........................................................................................................................
385 Umberto De Giorgio - Rino Maneo: L’ipotesi natale del “Passatore”,
al secolo Stefano Pelloni, il Robin Hood della Romagna...................................................................
361 Rino Maneo: Pellegrino Artusi: Leone generoso e amante della bella vita ...............................
386 Rino Maneo: Mario Zoli, (un) simbolo e (un) mito ..............................................................................
366 Claudio Cannistrà: Intervista ad Attilio Mattioli ..................................................................................
370 Attilio Mattioli: Tutta colpa della Luna?...................................................................................................
371 Tre poesie di Attilio Mattioli ..........................................................................................................................
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CASA QUARTA: ASTROLOGIA ANTICA
401 F.R. De Ferbrache l’ mat: L’Astrolabio: il vecchio torna ad essere nuovo.....................................
470 Maurice McCann: La previsione dell’incendio di Londra: il segreto di William Lilly ..............
483 Renzo Baldini: L’abbinamento Segni-Pianeti. Divagazioni sul tema ............................................
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CASA SESTA: LO STUDIO OPEROSO
654 Dante Valente: Gli anelli di sosta e la retrogradazione......................................................................
660 Lo spunto: Regno Unito e Capricorno.......................................................................................................
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CASA DODICESIMA
1240 Angela Castello: Quinto elemento..............................................................................................................
122
CASA SETTIMA: IL RAPPORTO CON L’ALTRO
720 Carla Pretto: Lei, lui e… i surrogati amorosi ...........................................................................................
777 Antonio Olmeda: Le variazioni enigmatiche ..........................................................................................
780 Stefano Vanni: Astrologia della coppia (parte quarta).......................................................................
620 Lianella Livaldi Laun: Chirone nelle relazioni intime ..........................................................................
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171
CASA OTTAVA
810 Daniela Gregori: Parlando di Plutone........................................................................................................
880 Eric J. Weil: La morte di Pim Fortuyn .........................................................................................................
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178
CASA NONA
901 Claudio Cannistrà: Per i nostri amici spagnoli ......................................................................................
959 Recensioni.............................................................................................................................................................
977 Il premio Serena Foglia per il 2003.............................................................................................................
990 Avvertenze per l’invio di articoli..................................................................................................................
980 Elenco dei Delegati e Corrispondenti CIDA ............................................................................................
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In questo periodo di “abusi Euro”, ci piace sottolineare,
– specialmente per i neo-Soci – che la quota annuale è immutata
dal 1995!
Anzi semmai è leggermente diminuita (da L. 80.000 a 40 Euro). Tutto per circa 1.000 pagine l’anno.
In termini di “potere d’acquisto reale”, come purtroppo sappiamo – è come se avessimo … dimezzato la quota.
L’aumento notevole delle spese postali, della carta, della rilegatura è stato compensato da alcune acrobazie di natura economica, dal volontariato del Comitato di Redazione, e dalla semplificazione della composizione con tecniche informatiche. Condizioni
che però ad altre strutture non sono bastate.
Per questo riteniamo che il merito principale vada a Te, caro
Socio, che ci hai confermato la tua fedeltà, e ai nuovi Soci che affluiscono numerosi.
Per continuare su questo cammino dobbiamo però sollecitare
i Soci che per distrazione non abbiano ancora provveduto al rinnovo… (la scadenza è riportata come sempre sul foglio che contiene stampigliato il vostro indirizzo!).
Ci spiace essere fiscali coi ritardatari, ma finiamo per diventare ingiusti con i Soci premurosi e corretti.
Per questo abbiamo riservato l’invio dei prossimi numeri
speciali solo ai Soci fedeli!!
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Argomento
GLI INSIEMI SFUMATI:
QUANDO SATURNO SI OCCUPA DI NETTUNO
L.A. 131-120
C’è una branca poco conosciuta della statistica che attinge al campo filosofico, e
che possiamo descrivere agevolmente con un esempio:
L’elefante, il leone sono animali decisamente grossi, il topolino, la formica sono
animali piccoli.
Tecnicamente si dice che i primi appartengono all’“insieme” degli animali grossi e i secondi all’insieme dei piccoli, secondo una scienza detta appunto “insemistica” con utilissimi riscontri pratici, nonostante la sua ovvietà..
Consideriamo ora il cane, la pecora ecc.: a quale dei due insiemi appartengono?
Ecco allora l’introduzione degli “insiemi sfumati”. Non esistono più due cerchi
distinti, ma una zona di passaggio graduale dal primo al secondo. Una zona che
non si sa neppure a che punto abbia inizio. Per quantificare i dati si può assegnare
alla formica o al Protozoo il valore zero e alla balena il valore 1: il cane sarà ad
esempio circa 0.20 e la pecora 0.25.
Ecco gli insiemi sfumati (fuzzy sets in inglese). Questo intervallo 0 – 1 (proposto nel 1965 da Zadeh e Lofti) ebbe successo, anche perché ricorda la logica dei
computers.
E’ una contestazione delle regole che stabiliscono una soglia numerica del SI o
del NO per qualsiasi decisione, fra l’altro alla base della logica dei computers (es. i
cm di statura per l’esenzione dal militare) o … al limite, dei “relata refero” in cui si
quantifica un fatto, sulla base del pettegolezzo o della diffamazione.
La tecnica puo’ essere estesa anche ai rapporti umani, ai sentimenti e così via.
Per esempio l’invidia scatta nella zona grigia, perché può essere inesistente
verso quelli che riteniamo decisamente inferiori a noi, come pure per quelli talmente “superiori” com merito da precluderci qualsiasi desiderio di rivalsa. Dipende se la
nostra posizione sta in bilico a 0.50 o ben definita verso i due estremi (0 o 1).
Questi concetti non sono nuovi: erano stati ampiamente dibattuti nella filosofia greca con Aristotele, Parmenide, Eraclito: però solo Platone intuì l’importanza
della zona sfumata.
Le applicazioni tecnologiche sono praticamente infinite: dai controlli dei processi industriali, alle guide satellitari delle auto, alle decisioni di natura medico-diagnostica (“sistemi esperti”), alle guide automatiche dei treni, alle reti neurali ecc.
Argomento
5
L’utililità di questa tecnica dipende eminentemente dalla chiarezza del linguaggio, condizione frequentemente disattesa.
Anche noi potremmo tenerne conto quando pontifichiamo in campo astrologico, in quanto parliamo spesso di Bilancia, di Sagittario, come se si fosse nella zona
“nitida”, vicino a 1.0: in realtà la Bilancia purissima esiste solo nei manuali di Astrologia. Piuttosto si dovrebbe immaginare un soggetto posto al centro dello Zodiaco e
sottoposto a tante forze attrattive verso ognuno dei dodici segni e segnare il punto
risultante dall’insieme di tante forze.
Con più insiemi si devono fare calcoli opportuni per avere una risultante
finale.
Può essere intesa anche come la scienza che studia il vago e l’impreciso, ovvero “quando Saturno indaga scrupolosamente o scientificamente sul mondo di Nettuno”…
Quello che si potrebbe fare in pratica, sia pure rudimentale, soprattutto in fase
di allestimento di un tema, è la ricerca quantitativa di una qualità, ad esempio l’energia psicofisica di un soggetto: si stabiliscono i pianeti interessati (in questo caso
possiamo limitarci a Sole, Marte e Plutone), stabilire un valore tra 0 e 1 per ciascuno
di essi (es. per un soggetto 0.80 di Marte, 0.10 di Sole e 0.90 di Plutone). Alla fine
fare la media – o applicare la matematica dei fuzzy sets – e stabilire un punteggio
di vitalità media.
È un sistema incompleto, perché il PESO del Sole potrebbe essere superiore a
quello di Plutone, tuttavia questo sarebbe un punto di partenza per un “sistema
esperto” che permetta ad un computer di proporre istantaneamente allo studioso
– anziché punteggi planetari – le qualità di un individuo, utilizzabili ad es. ai fini di
assunzione, di un matrimonio (tipo correttezza, generosità, responsabilità, fortuna,
salute, autonomia, sincerità, ecc. ecc.). Si avrebbe una scheda semplice con tanti
punteggi – forse rudimentali – ma meno deviati dalla soggettività dell’astrologo
che a volte proietta o vede diversamente a seconda della sua situazione psicofisica.
6
Argomento
Rammentiamo che la quota associativa – indipendentemente dal mese di iscrizione – va versata entro il
31 gennaio: ciò ci permette di non ricorrere ad aumenti
della quota.
Il supplemento aggiornato “Database Articoli di
Linguaggio Astrale per Autore e per Argomento” a cura
di Rino Maneo, sarà inviato esclusivamente ai Soci in
regola per il 2003.
DUBITO…
ergo sum…
Garry Phillipson
Astrologia e Anatomia del dubbio
Boris Cristoff
Lettera a Carlos riguardo al destino
Fulvio Mocco
Smarrito un gatto nella selva
oscura dell’Oroscopo
Angelo Vigorelli
L’astrologia sta rientrando
fra le scienze naturali?
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Dubito … ergo sum…
Garry Phillipson
ASTROLOGIA E ANATOMIA DEL DUBBIO
TRADUZIONE DI ANGELA CASTELLO
L.A. 131-152
PRIMA PARTE: PRESENTAZIONE DEL DUBBIO
Per l’astrologo, come per lo scienziato, è obbligatorio diffidare o almeno dubitare
prima di emettere un giudizio. In particolare il dubbio va applicato nelle tre fasi di
ogni indagine:
– la validità del principio di base
– i procedimenti adottati
– la validità o l’utilità del risultato
Ad esempio può essere valido il principio di partenza, ma non le tecniche impiegate
per valutarlo, o una tecnica corretta può essere interpretata male.
Il fattore emozionale e le proiezioni sono i nemici piu’ insidiosi per ogni ricerca.
Il dubbio è il compagno di ogni astrologo. Raccogliamo i dubbi sull’astrologia
da parte di amici, familiari, media, scienziati, organismi religiosi, clienti - persino di
astrologi. Come rispondiamo? Di solito, nel modo sbagliato.
Per illustrare ciò che intendo per “modo sbagliato” di gestire il dubbio, pensate
al signore che mi contattò dopo aver letto sul mio libro, Astrologia nell’anno zero,1
l’intervista con un gruppo di scettici. Egli mi confidò che gli intervistati erano al
soldo di una perfida organizzazione (sovvenzionata, naturalmente, dalla CIA) che
dirige il mondo con l’aiuto della nostra dottrina. Essa vuole tenere per sé le conoscenze astrologiche per cui finanzia organizzazioni di scettici in modo da depistare
tutti gli altri. Egli supponeva che i miei intervistati sarebbero stati pagati in ragione
di $ 400.000 per l’intervista. (Vi siete mai chiesti se non vi trovate dalla parte sbagliata?)
Al di là di una fervida immaginazione, c’è un’opinione comune che circola fra
gli astrologi riguardo al problema del dubbio. L’idea che l’astrologia è sicuramente
vera e affidabile per chiunque l’avvicini; pertanto chi insinua dubbi su di essa è
ignorante oppura lavora per qualche sinistra società segreta.
Nelle prossime pagine, sosterrò che questa visione del dubbio, sebbene apparentemente pro-astrologia, in realtà si basa su giudizi incompatibili con la stessa E
che, per avvicinarci alla comprensione di ciò che è in realtà l’astrologia e di come
funzioni, abbiamo bisogno di apprendere qualche lezione vitale proprio dal dubbio.
Dubito … ergo sum…
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Astrologia e dubbio: fin qui la storia
Ecco un breve riassunto per i lettori che hanno poca familiarità con gli sporadici
dialoghi tra astrologi e scettici. Chiunque desideri maggiori informazioni può consultare le fonti citate in Note e Referenze alla fine dell’articolo. Gli scettici spaziano
nel campo astrologico dalle ricerche ben condotte e accuratamente dimostrate a
quelle che peccano di incoerenza e disinformazione. In questo, rispecchiano la
gamma delle risposte fornite dagli astrologi. Certo, in alcuni casi, sembra ci sia stata
un’intrusione rilevante 2 di pregiudizi nelle dispute portate avanti dagli scettici - ma
non c’è alcuna prova che tutte le loro conclusioni siano da considerarsi sbagliate.
C’è un nocciolo duro di accettabile evidenza scientifica pro-qualche tipo di effetto
astrologico, e questo ha resistito ai ripetuti tentativi di confutazione;3 tuttavia, il
raggio e la portata di tale effetto sono così piccoli e specialistici che venire a patti
con essi dovrebbe risultare almeno altrettanto imbarazzante per gli astrologi che
per gli scettici.
Ora, cosa succede quando il dubbio viene discusso e analizzato dagli astrologi?
Quasi sempre va in questo modo: uno scettico dice, “Attenzione, l’evidenza dei fatti
suggerisce che l’astrologia non funziona.” Allora gli astrologi tentano di dimostrare
che le prove sono state mal interpretate o raccolte in modo scorretto. Cerchiamo, in
altre parole, di avere ragione. Ma le discussioni, come i giochi, possono essere vinte
o perse soltanto se entrambe le parti concordano sulle regole fondamentali. Per
partecipare alla discussione, dobbiamo concedere che il quadro di riferimento degli
scettici sia applicabile all’astrologia.
Secondo me, questa concordanza ci porterebbe troppo lontano. Accettandola,
perderemmo una alternativa - l’opportunità di riflettere ed imparare dal dubbio
nell’ambito di un quadro astrologico di riferimento. Riabilitando il dubbio nell’ambito dell’astrologia, direi che potremmo giungere ad una migliore comprensione
della nostra disciplina e degli elementi che forniscono le basi per un’accurata analisi
dei temi. Tuttavia ci sono molte svolte e imprevisti durante il percorso prima di raggiungere la meta. Per convincervi che il viaggio vale la pena permettetemi, cari lettori, di illustrarvi in dettaglio i due motivi per cui gli astrologi dovrebbero interessarsi maggiormente al dubbio.
Motivo N° 1: il gusto della nostra stessa medicina
In un determinato momento, quasi tutti gli astrologi avranno detto ai clienti che
era preferibile affrontare direttamente le cose più raggelanti o penose e che si sarebbero sminuiti nel nascondersi di fronte a certe situazioni. Se combattiamo la
paura ed accettiamo il dolore, li possiamo integrare, imparare da essi, e diventare
pertanto più forti. Questo è un tema comune nel mito, nella fiaba e in psicologia.
Per esempio, attraverso il tentativo di curare la sua ferita, Chirone divenne saggio e
capace di guarire gli altri. La principessa scopre che il ranocchio a malapena tollera-
10
Dubito … ergo sum…
rato si trasforma in principe. Lo psicologo James Hillman afferma: “L’anima vede attraverso l’afflizione” e “La ferita e lo sguardo sono una sola cosa.” Carl Jung scrive:
“Solo i medici che sono stati feriti sono in grado di guarire gli altri.”5 Qual è la ferita
dell’astrologo? Cos’ altro se non il dubbio - il constatare come così tanti amici considerano il nostro interesse niente altro che ingenuità e credulità? Forse, in qualità
di astrologi, dovremmo accettare i nostri stessi consigli ed imparare da questa ferita; forse, lo scetticismo che spesso sembra tanto pesante ci porterà a crescere e imparare, se saremo realmente pronti a prenderne coscienza.
Motivo N°2: la ricerca del significato
Innanzitutto e soprattutto, l’Astrologia è una ricerca di significato. Noi analizziamo
gli aspetti mondani non per il semplice gusto dell’analisi in sé ma perché vi leggiamo un significato. Non studiamo gli aspetti del cielo o dei nostri amici solo per il
desiderio di scoprire dati casuali in un catalogo infinito (come osservatori ferroviari
che hanno esteso le loro osservazioni dai treni a “qualsiasi elemento dell’universo”).
Gli astrologi osservano gli aspetti perché credono che le cose osservate hanno un
significato - e questo funziona in entrambe le direzioni: dall’alto al basso e dal basso in alto. Se, nel cielo, Saturno si mette in quadrato a Marte mi aspetto che ciò significhi qualcosa anche sulla terra; se Jim non riesce a conservare un lavoro per più
di due settimane, mi aspetto che ciò venga significativamente registrato in alto attraverso il tema di Jim.
Dato per scontato che questo principio generale - gli aspetti hanno un significato - è parte integrante dell’astrologia, sembra strano che gli astrologi diano così
poca importanza alla più ovvia configurazione dell’astrologia stessa: quella, cioè,
che l’astrologia è sempre oscurata dal dubbio. L’articolo ha lo scopo di trovare il significato di questa caratteristica.
Analisi del dubbio
Ma è poi vero che il dubbio abbia sempre accompagnato l’astrologia? Per dimostrarne la veridicità vorrei presentare delle citazioni di alcuni scettici contro l’astrologia, tratte da documenti storici.
Per organizzare queste informazioni sarà utile dividere il dubbio in tre categorie, che forse si spiegano meglio con l’analogia. Se qualcuno vi dicesse che è stata
costruita una macchina capace di tramutare il carbone in diamanti potreste voler
chiedere tre cose:
– Principi: è possibile, in teoria, trasformare il carbone in diamanti?
– Procedure: esistono difficoltà tecniche che ne impediscono l’attuazione pratica?
– Pratica: i diamanti vengono effettivamente fuori dalla macchina?
Dubito … ergo sum…
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Nello stesso modo, possiamo considerare tre forme differenziate di dubbio in
astrologia:
– Dubbio sui Principi dell’astrologia: la struttura teoretica che la renderebbe possibile.
– Dubbio sulle Procedure dell’astrologia: le tecniche e la metodologia usate dall’astrologia.
– Dubbio sulla Pratica dell’astrologia: il prodotto finale, le informazioni che offrono
gli astrologi quando analizzano le carte.
La seconda parte dell’articolo fornisce esempi storici sui tre differenti tipi di
dubbi - su Principi, Procedure e Pratica. Ci dà un quadro sulla situazione del “dubbio in astrologia” (se qualcuno non ne fosse ancora molto informato) e dimostra
che gli scettici sono presenti in qualsiasi periodo storico da noi osservato (vedi Tabella sotto). Sostenuta da queste informazioni, la terza parte tornerà su ciascun tipo di dubbio, considerando ciò che potrebbe significare la loro comprensione in un
contesto astrologico.
STORIA DEL DUBBIO: SEQUENZA TEMPORALE GRAFICA
(Alcuni dati sono approssimativi)
A.C.
1780
669
50
Anonimi aruspuci babilonesi
Astrologi babilonesi dissenzienti
Cicerone
D.C.
Antica Era Cristiana
500 D.C.
1000 D.C
1500 D.C.
60
150
200
397
Seneca
Tolomeo, ecc.
Sesto Empirico
S. Agostino
1150
1160
1225
1277
1623
1703
1952
1955
Michael Glycas
Ibn Ezra
Il vescovo Roberto Testagrossa
Il vescovo Stephen Tempier
Francesco Bacone
John Gadbury
Carl Gustav Jung
Michel Gauquelin
12
Dubito … ergo sum…
1966
1977
1995
2000
2000 D.C.
John Addey
Geoffrey Dean et al.
Richard Dawkin
Dennis Elwell
SECONDA PARTE: IL DUBBIO NELLA STORIA
Dubbio N° 1: Principi
Il primo dubbio ruota intorno ai principi: è possibile, in linea di massima, che l’astrologia funzioni? Inevitabilmente, ciò implica il confronto dei concetti astrologici
con tutta una serie di idee sul mondo reale. La gente valuta se i due concetti possono coesistere e, in caso contrario, conclude che l’astrologia deve essere illusoria.
Nell’attuale civiltà occidentale, l’astrologia è abitualmente messa a confronto
con il sistema di riferimento scientifico. Per esempio, tre personaggi considerati al
momento come gli alti sacerdoti dello scetticismo – Geoffrey Dean, Arthur Mather,
Rudolf Smit – dicono: “Abbiamo incominciato (l’astrologia) seguendo, pressappoco,
lo stesso iter degli astrologi - abbiamo calcolato temi natali, visto ciò che funzionava, e ne siamo stati catturati. L’astrologia è diventata la nostra passione… e ci siamo
sempre più convinti che funziona”. Fino a quando, cioè, non hanno verificato il presupposto che essa potesse essere convalidata dalla scienza. A quel punto: “Fummo
costernati nello scoprire che artigianalità ed errori sembravano spiegare ogni cosa.
Il nostro meraviglioso mondo astrologico incominciò a collassare.”
Questi signori si aspettavano che l’astrologia fosse corroborata dalla scienza
moderna. Non erano i primi. Retrocedendo di 3.800 anni, abbiamo notizie di un
astrologo babilonese che aveva previsto un’eclissi di Luna, la qual cosa gli sembrava
un cattivo presagio. Tuttavia, per essere sicuro decise di controllare la sua interpretazione riferendosi alla scienza dei suoi tempi ed esaminò le viscere di un animale
sacrificato.7 La questione, qui, non è quella di confrontare la scienza moderna con
l’esame delle viscere ma suggerire che, durante le varie epoche, l’astrologia è sempre apparsa sufficientemente nebulosa da richiedere conferme tramite una qualsiasi autorità contemporanea.
Tra la lettura delle visceri e la scienza fa la sua apparizione il Cristianesimo; in
Occidente questo fornì per molti anni un punto di riferimento entro il quale l’astrologia tentò di trovare una sua legittimazione. Così, per esempio, nel 12° secolo troviamo il monaco Michael Glycas 8 e, nel 13° il vescovo Stephen Tempier 9 - i quali
obiettavano che l’astrologia significava necessariamente assogettarsi al dominio del
fato e che, in tal caso, il Giorno del Giudizio non avrebbe avuto senso.. Peratanto,
l’astrologia era assurda.
Un altro tipo di obiezione afferma che, in linea di principo la sola idea di correlazione tra i pianeti e la vita sulla terra è ridicola. Questa disputa (sebbene coloro
Dubito … ergo sum…
13
che la propongono non sempre se ne rendano conto) si basa ancora sull’idea del
come funziona la realtà e su quella del genere di influenza presumibilmente implicita nell’ astrologia.
Diversi esempi di questo tipo di criticismo sono avanzati dal moderno scettico
Richard Dawkins.10 Per esempio: “Un pianeta è così lontano che la sua spinta gravitazionale su un neonato sarebbe annullata dalla spinta del pancione del dottore”
Questa affermazione comprende due punti in uno: primo, la supposizione che i pianeti siano troppo lontani per esercitare una qualsiasi influenza; secondo, che se per
qualche ragione potessero, per lo stesso motivo ce ne sarebbero molte altre (influenze) più vicine da prendere in considerazione.
Entrambi i dilemmi sono esposti da Cicerone: “Gli spazi… che separano il
Sole da Marte e da Giove e da Saturno… sono infiniti ed immensi. Quali influenze,
allora, potrebbero trasmettere… alla terra queste orbite così lontane?” E: “Quale follia è immaginare che mentre osserviamo i rapidi movimenti e le rivoluzioni del cielo
non dovremmo accorgerci dei cambiamenti dell’atmosfera proprio intorno a
noi…?”11
Dubbio N°2: Procedure
La distinzione tra obiezioni all’astrologia in linea di principio e obiezioni alle sue
procedure fu ben espressa dal vescovo Robert Grosseteste nel 13° secolo: egli chiese
ai suoi lettori di presupporre per un istante che “le costellazioni hanno un significato ed un effetto sul funzionamento della volontà, sugli eventi chiamati fortuiti e sul
comportamento umano, tuttavia (anche in tali circostanze) non sarebbe possibile
ad un astrologo esprimere un giudizio in proposito,12 a causa di difficoltà, confusione e contraddizioni dovute alle procedure della stessa astrologia.
Perciò, nell’esempio della produzione dei diamanti, la discussione sarebbe:
“Certo, è teoricamente possibile trasformare il carbone in diamante, ma i problemi
inerenti alla sua attuazione rendono ciò impraticabile.” Consideriamo adesso come
questo tipo di obiezione può applicarsi all’astrologia.
Dean et al. commenta che “il contenuto informativo del tema eccede sempre
la nostra capacità di gestirlo. Ciò significa che gli astrologi… sono costretti a focalizzarsi su qualsiasi sottoinsieme di fattori che la loro esperienza, o quella dei loro
maestri, ha dimostrato ‘funzionale’. Ma il sottoinsieme che ‘funziona’ è raramente
uguale tra un astrologo e l’altro”.13
Fin qui, nulla di nuovo. Duemila anni fa, Seneca chiedeva: “Cos’altro è ciò che
introduce tali grandi errori nell’opera di chi redige carte natali se non il fatto che
essi ci assegnano così poche stelle, quando quelle che brillano in cielo reclamano
diritti su una parte di noi? È possibile che quelle più basse nei cieli abbiano un potere più diretto su di noi, ma non è forse vero che anche quelle fisse, o quelle il cui
movimento eguaglia la parte del cielo che appare fissa, non sono prive di una certa
signoria su di noi? 14
14
Dubito … ergo sum…
Del problema si era reso conto anche Tolomeo: “Rinunceremo all’antico metodo di predizione, che mette insieme tutte o la maggior parte delle stelle perché è
molteplice e pressocché infinito. . . ed inoltre lo tralasceremo in virtù delle difficoltà
che esso presenta sia nell’usarlo sia nel seguirlo”.15
Un altro problema di procedura che viene talvolta sollevato è quello degli
astrologi discordi fra di loro. Se risaliamo addirittura al 26 marzo del 669 A.C., abbiamo la documentazione di disaccordo fra astrologi: “Mio Signore, chi scrive in
questo modo al re? Ripeto: egli non comprende la differenza tra Mercurio e
Venere”.16 Un millennio e mezzo fa, troviamo Ibn Ezra che scrive: “Se vi capita di dare un’occhiata al libro di Abu Ma’shar sulla congiunzione dei pianeti, non dovete tenerne conto; nessuna persona sensata sarebbe d’accordo con la sua teoria”.17
La lista delle discordanze potrebbe moltiplicarsi quasi all’infinito. Tali controversie ispirano dubbi sull’astrologia come viene rispecchiato dai commenti di Dean,
che puntualizza sul “drammatico disaccordo relativo ai fondamentali, come quale
zodiaco, quale sistema delle case, se ce n’è, quali pianeti oltre i primi sette, quali
aspetti, quali orbite, quali metodi di direzione, e così via”18 e sostiene che ciò rappresenta uno dei motivi che ostacolano pesantemente la credibilità dell’astrologia.
Tutto questo viene ripreso dallo statista e filosofo Francis Bacon che scriveva
nel 1623: “Per quanto riguarda l’astrologia, essa è così piena di superstizioni che a
malapena vi si può scorgere qualcosa di notevole. Ciononostante, preferirei che essa
fosse ripulita piuttosto che rifiutata”.19 Anche gli astrologi hanno sempre desiderato
di risolvere tutte le disparità esistenti - per esempio, John Gadbury nel 1703: “Vorrei
che questa nobile arte fosse corretta in modo adeguato”.20 e Dennis Elwell nel 2000:
“Date le nostre pretese, è semplicemente folle non raggiungere un accordo su quello che dice l’astrologia, piuttosto che su quello che afferma un determinato astrologo”.21
Dubbio N°3: la pratica
Se siete convinti che il carbone non possa convertirsi in diamanti in linea di principio e che, in ogni caso, ci sarebbero problemi insuperabili durante il processo – ma
in seguito avete visto una macchina con il carbone ad una estremità e i diamanti
che uscivano dall’altra – ciò potrebbe spingervi ad un ripensamento. Così, arriviamo
alla pratica dell’astrologia: i risultati effettivi che ottengono gli astrologi. Se le analisi e i giudizi che questi forniscono sono significativi, allora il processo contro l’astrologia decade. Gli scettici e gli astrologi dovrebbero soltanto mettersi d’accordo
su ciò che costituisce la “significatività.”
Un ovvio sistema per testare la significatività astrologica consiste nel definire
con precisione il significato di un fattore nel tema – come, per esempio, “quando
(Arthur) Mather usava i dati per 900 maggiori terremoti in modo da testare l’affermazione che essi tendevano a verificarsi mentre Urano si trovava al MC o all’IC”.22
L’idea – non irragionevole – è che, se in una determinata posizione, un certo piane-
Dubito … ergo sum…
15
ta sull’Ascendente o sul Mediocielo assume un significato, allora dovrebbe essere
teoricamente possibile tradurre tale significato in probabilità statistica.
Così, 1700 anni fa, troviamo Sesto Empiricoche afferma: “Sono sicuro che se la
previsione deve essere attendibile, la stessa posizione degli astri non dovrebbe essere collegata una sola volta con la vita di una sola persona, ma una seconda con una
seconda, una terza con una terza persona, in modo che, dall’uguaglianza degli effetti, possiamo essere in grado di imparare che quando le stelle hanno assunto una
certa configurazione il risultato sarà certamente di un certo tipo”.23
Mi pare giusto sottolineare che l’astrologia non emerge da questi test con tutte le armi pronte a far fuoco. I test più rinomati e completi sono quelli di Gaquelin,24 che mostrano un risultato significativo – ma così specializzato da essere praticamente inutilizzabile nell’ astrologia quotidiana.
Ciò non è piacevole per chi ha interesse al dibattito: Chi desidera sostenere l’astrologia trova a sostegno un mucchietto di terra al posto di una montagna, mentre
chi desidera invalidarla una volta per tutte dovrebbe giustificare dei dati che dimostrano un qualche tipo di effetto astrologico.
Spesso ci sono obiezioni sul modo di stabilire e portare avanti i test astrologici,
ma sembra che non dovrebbe essere necessario preoccuparsi circa la formulazione
dei test - basterebbe essere in grado di osservare le vite dei “gemelli-astrali”
John Addey faceva notare: “Se l’astrologia è veritiera coloro che sono nati nello stesso tempo dovrebbero seguire percorsi di vita simili…”.25 Egli non era il primo a
fare tale constatazione. Alla fine del 17° secolo, John Gadbury aveva chiesto ai lettori del suo almanacco i dati natali e i principali “avvenimenti” dei bambini nati il 4
e il 5, 1664 per collaborare al suo progetto di ricostruzione dell’astrologia secondo
direttive più scientifiche.26
Riportandoci ancora più indietro, S. Agostino scriveva che l’analisi di una coppia di gemelli astrali con l’ora esatta era “del tutto sufficiente per distruggere… la
fiducia nell’astrologia”. Aveva sentito di due bambini nati nella stessa data, al minuto esatto – uno da famiglia benestante, l’altro da una schiava – le cui vite avevano
seguito percorsi diversi.27
TERZA PARTE: IL DUBBIO - IN UN CONTESTO ASTROLOGICO
La Pratica rivisitata
Per collocare il dubbio nel contesto astrologico, incominciamo dalla dichiarazione
assiomatica di Bonatus (13° secolo): “L’astrologo è soggetto a sbagliare… quando il
querente, come molti altri, viene soltatnto per metterlo alla prova o per giocargli un
tiro dicendo, ‘Andiamo da quell’astrologo e chiediamogli la tal cosa, così potremo
constatare se dice o no la verità.’ [e anche]… quando il querente non fa una richiesta con intenzioni serie o ben definite…”.28
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Dubito … ergo sum…
Questo suggerisce due cose: 1) Non dovremmo aspettarci dall’astrologia un
buon funzionamento in qualsiasi circostanza; 2) in particolare, non dovremmo
aspettarci che l’astrologia funzioni se viene sottoposta a “ test”.
Il concetto che il reale viene scoperto attraverso molteplici test è basilare per il
metodo scientifico. Tuttavia, se è vero ciò che afferma Bonato, allora gli astrologi
dovrebbero essere intrinsecamente incapaci di essere sottoposti a dei test. Ma a cosa può portare tutto questo? Che genere di dottrina si suppone sia l’astrologia?
Se si chiede una valutazione ad un astrologo egli probabilmente incomincerà
ad esaminare qual è il pianeta reggente. Gli astrologi e la loro dottrina sono retti da
Mercurio 29 - un pianeta per natura ambivalente, difficile da vedersi, né una cosa né
l’altra. Come dice William Lilly: “Non possiamo chiamarlo né maschile né femminile,
poiché è l’uno o l’altro secondo il pianeta cui si congiunge; infatti, nella congiunzione con un pianeta maschile diventa maschile, con uno femminile diventa femminile… con un pianeta positivo diventa positivo, negativo con uno negativo”.30
Così, il pianeta reggente degli astrologi e dell’astrologia fa venire in mente che questa analisi non debba essere chiara ed ovvia per tutti; risulta invece elusiva per natura. (incidentalmente, se ci riferiamo all’attuale attribuzione della signoria astrologica ad Urano, abbiamo nuovamente un pianeta intrinsecamente volatile e imprevedibile.)
Se la materia è sfuggente, come abbiamo già detto, questo spiega in modo
inequivocabile perché lo scopo e la precisione dell’astrologia non riescano ad essere
inquadrati da test e ricerche. Però, questo suscita una ulteriore domanda: se l’astrologia è così elusiva, come mai tanti astrologi riescono ad usarla? Cosa potrebbe
rendere gestibile una tale mutevolezza? E questo ci riporta alle procedure dell’astrologia.
Procedure rivisitate
Cosa fa l’astrologo per captare messaggi significativi da questa dottrina mercuriale?
Come si può conciliare il fatto che diversi astrologi usano tecniche diverse e talvolta
conflittuali con il fatto che ognuno di essi afferma di ottenere risultati corretti?
Per ciò che riesco a capire, ci sono soltanto due modalità fondamentali per
trattare il problema. Una consiste nel ribadire che vi è una sola tecnica astrologica.
Questo era l’approccio di John Gadbury quando, lamentandosi che “non abbiamo
ancora tale scienza perfetta”, incominciò a raccogliere dati precisi su cui lavorare
nella speranza di giungere una volta per sempre ad una definitiva e perfezionata
struttura di tecnica astrologica.31 Il punto è che non appare nessuna certezza a sostenerlo. Sebbene l’astrologia sia circolata per millenni, gli astrologi continuano a
lavorare con una gamma di techniche diverse, come sempre.
In alternativa – più adatta al simbolismo di Mercurio – si potrebbe suggerire
che, in qualche modo, tecniche astrologiche differenti riescano a funzionare egualmente bene. Proprio come Mercurio prende, per esempio, le qualità di Venere o Gio-
Dubito … ergo sum…
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ve quando è è aspettato da tali pianeti, così la camaleontica astrologia può assumere le sembianze delle tecniche occidentali o vediche.
Se non c’è un insieme definitivo di tecniche una gran parte del peso rimane
sulle spalle dell’astrologo. Seguendo tale concetto, Cardano scrisse: “Chi ha un’opinione troppo alta di sé incorrerà facilmente in errori di giudizio; d’altra parte, chi è
troppo diffidente non è adatto a questa scienza”.32 Pertanto, il messaggio di Cardano è che l’astrologo deve possedere la giusta attitudine per raggiungere una corretta valutazione – per padroneggiare, cioè, la pratica dell’astrologia. Si richiede qualcosa di più rispetto alla semplice facilità nel gestire gli aspetti tecnici dell’astrologia.
Lilly espresse questo “qualcosa” quando dichiarava”… più sei santo; e più vicino a
Dio, darai un giudizio più puro”.33
Penso sia giusto riferire come l’idea che l’astrologo dovesse liberarsi da ogni
presunzione (ed essere persino “santo”) circolasse in sordina durante gli ultimi due
o tre secoli. Con l’avvento del modello scientifico, si giunse a presupporre che
anche l’astrologia avrebbe dovuto essere considerata una scienza - un insieme oggettivo di leggi applicabile in qualsiasi tempo, dovunque, da chiunque, con uguale
successo.
Qualsiasi opinione che metta l’accento sulle motivazioni dell’astrologo e del
cliente quali fattori determinanti circa il successo o il fallimento dell’analisi di un
tema è in completa antitesi con la definizione dell’astrologia quale scienza convenzionale. E questo, io credo, è un aspetto dell’astrologia cui possiamo rifarci e ricollegarci, se spingiamo l’analisi del dubbio fino alla sua conclusione post-logica. Tale
prospettiva mostra la necessità che l’astrologo si collochi in una posizione mentale
probabilmente descrivibile come meditativa, o umilmente riflessiva prima di giudicare un tema. Di qui, un moderno esponente dell’astrologia tradizionale, John Frawley, dice ai suoi studenti che la più importante lezione per gli astrologi è riconoscere
un potere più grande e abbassare il proprio orgoglio, prima di permettersi un giudizio: “è troppo facile analizzare l’astrologo quando dovreste analizzare il tema… Dovete mettere le vostre opinioni e presunzioni da parte… E soprattutto ricordare che
voi non sapete - l’astrologia sa”.34
Quando gli astrologi reagiscono come se il dubbio fosse un nemico, in un certo
senso hanno ragione. È necessario per un astrologo avere fiducia- ma in maniera
giusta. Come afferma Cardano, “Chi ha un’opinione troppo alta di sé è suscettibile
di cadere in molti errori di giudizio…”.35 Perciò, questa sicurezza non deve trasformarsi in orgoglio egoistico o in cieco dogmatismo.
Principi rivisitati
Quali sono le conseguenze di questa discussione sui principi astrologici?
Innanzitutto, possiamo supporre che i critici irriducibili dell’astrologia non siano soddisfatti di questo modo di pensare, non fosse altro perché sottrae molto abilmente l’astrologia alla verifica scientifica. Se l’astrologia viene sottoposta ai test
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non funziona: qualsiasi fallimento potrà essere giustificato dalla mancanza di fiducia da parte dell’astrologo o del cliente. Infatti – i critici potrebbero protestare –
l’astrologia verrebbe ad essere trasformata in oggetto di culto piuttosto che di certezza; il modello che ne emerge non è soltanto non-scientifico ma addirittura religioso.
Vorrei agiungere maggiori postille a questa considerazione ma sembra che essa
contenga qualcosa di vero. Al modello di astrologia in discussione si può applicare il
pensiero di S.Anselmo relativo alla conoscenza di Dio: “Mi rimetto a Lui per poter
comprendere”.36 Gli astrologi esercitano la fede, e questa fiducia è un elemento che
contribuisce ad ottenere informazioni esatte dal tema. Essi pensano che la loro fede, il loro affidarsi sia giustificato dai risultati. Gli scettici usano lo scetticismo e
trovano che i giudizi astrologici siano inconsistenti; anche lo scetticismo viene confermato dai risultati.
Questa prospettiva è completamente difendibile nel quadro di riferimento
astrologico - proprio come è largamente ingiustificata da un punto di vista scientifico. Se vivessimo in un universo inerte e indifferente avrebbe senso pretendere di
avere la capacità di esaminare le sue leggi in modo obiettivo. Abbiamo qui il paradigma della scienza classica: il mondo è un cadavere, così finché il medico segue le
procedure il suo umore non è rilevante ai fini dell’autopsia.
Tuttavia, questo non è il paradigma dell’astrologia. Da questo punto di vista,
noi viviamo in un mondo interamente correlato e significativo - sensibile, persino
vivo. E quando si interagisce con un essere vivente le qualità tipo fiducia, fede e rispetto assumono una importanza vitale.
Come dobbiamo considerare il parallelo tra la dottrina astrologica e quella religiosa? Prima, ho definito l’astrologia come uno studio sul significato. Il contesto era
che le cose apparentemente non collegate “significavano” qualcosa; per esempio, in
una carta oraria Saturno potrebbe significare “qui è il luogo in cui hai perduto le
tue chiavi” Dato questo livello di interazione tra microcosmo e macrocosmo, c’è (sicuramente) un piccolo e inevitabile passo verso l’esistenza di un “significato” di più
vasta portata nell’universo. Se gli esempi individuali mostrano che la vita è scritta
nelle stelle, allora molto più ne segue che lo stesso universo è in qualche modo significativo, e che tutto è come è per una ragione ben precisa.
Se c’è un significato relativo al come è questo mondo, sembra allora ragionevole supporre che ci sia un motivo perché l’astrologia sia sempre stata afflitta dal
dubbio - perché sia in un certo senso oscura e mai dimostrabile. Prendiamo come
termine di riferimento il tradizionale Dio creatore (in quanto il ragionamento risulta
più facile): se Dio ha creato un universo con inclusa l’astrologia, e questa astrologia
fornisce davvero le chiavi e gli indizi sulle attività di tale universo, allora dovremmo
certamente supporre che Dio, se ciò fosse nei suoi scopi, sarebbe in grado di far accettare l’astrologia a tutti. Se l’astrologia è difficile o impossibile da dimostrare ci
deve essere una ragione. Gli scettici, naturalmente, concluderebbero che la ragione
è negativa: l’astrologia non può essere dimostrata perché non funziona. Io sarei del
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parere che ci possa essere una ragione positiva - forse, per l’astrologia, il non essere
dimostrabile può risultare, in effetti, l’unica opzione che abbia senso.
Come abbiamo visto, per sua natura l’astrologia ha a che fare con l’interconnessione. Così, sarebbe logico scoprire che tale interconnessione sia una parte rilevante di ciò che vediamo quando ce ne scostiamo e tentiamo di valutarla dall’esterno. Ipotizziamo di riuscire a dimostrare, oggettivamente, che l’astrologia sia valida.
In tal caso – se funzionasse indipendentemente dal nostro atteggiamento – l’astrologia in sé non mostrerebbe alcuna correlazione: ci troveremmo ad avere un’astrologia la quale dice che qualsiasi cosa influenza ogni altra cosa, che ogni cosa è in
qualche modo interdipendente; tuttavia, sarebbe possibile per chiunque usarla, senza condizionarla attraverso il nostro stato mentale, il che dimostra come – almeno
in questo caso – non ci sia alcuna attinenza con l’interconnessione. Mi sembra che
ci sia una contraddizione in termini. Certo, ci aspetteremmo che l’analisi di un tema
astrologico riassumesse i principi di collegamento su cui si basa l’intera dottrina
piuttosto che ne sia in qualche modo esentata. Vi consiglio, quando realmente ci riflettete sopra, di considerare che l’idea di un’astrologia funzionale senza l’attitudine
personale dell’astrologo è davvero una contraddizione imperdonabile- simile all’idea
dell’acqua che non mostra umidità.
Ma provate ad immaginare il contrario – che l’astrologia sia confutata dal
mondo scientifico. Di nuovo, questo non sarebbe in linea con l’ambigua natura di
Mercurio. Così, se siamo d’accordo che le qualità di Mercurio sono le stesse qualità
dell’astrologia, ne segue logicamente che le ricerche scientifiche sull’astrologia
manderanno un flash di qualcosa, di quando in quando, un indizio di effetto astrologico che non può essere spiegato al di fuori di sé - ricerche come quella di Gauquelin 37 e forse quella di Roberts e Greegrass sui gemelli astrali.38
Accettiamo X = X oppure no
Come ho dichiarato all’inizio, lo scopo dell’articolo è quello di presentare un’indagine sul dubbio all’interno dell’astrologia, senza alcun tentativo di “dimostrarne la validità” a tutti. In verità, il senso della discussione è che tale prova risulta intrinsecamente impossibile. Tuttavia, può essere interessante riflettere su una obiezione che
potrebbe venire dal campo degli scettici.
Se le nostre aspettative condizionano gli avvenimenti (potrebbero obiettare i
critici) anche gli esperimenti scientifici potrebbero risultare diversi secondo le
aspettative degli sperimentatori. Allora dove andremmo a finire?
In realtà ci ritroveremmo proprio in questo mondo. Un argomento a favore si
può trovare in una serie di test condotti da Marylin Schiltz e Richard Wiseman. I test riguardavano la “sensazione di essere fissati a distanza” – per accertare se la gente si accorgesse o meno del momento in cui veniva osservata. Nel tentativo di risolvere la divergenza sui risultati, Schiltz e Wiseman prepararono due serie di test, nella stessa sede, e con tutte le possibili variabili dell’equazione.39 Questi test, tuttavia,
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dettero le stesse disparate risposte dei test precedenti. Schiltz era convinta che la
“sensazione di essere fissati a distanza” fosse un fenomeno reale; Wiseman, il contrario. E come per gli altri test, Schiltz ottenne dei risultati che convalidavano la sua
tesi; Wiseman lo stesso. Questa discrepanza, in cui gli sperimentatori ottengono i
risultati che si aspettano, è un fenomeno ben conosciuto a livello scientifico, e viene chiamato “effetto esperimento”
Gli astrologi potrebbero trovare simbolicamente appropriato che un effetto di
connessione si verificasse nel primo tentativo di applicare la statistica all’astrologia.
Nei primi anni ‘50, Jung effettuò un’indagine statistica sulla sinastria tra coppie
sposate. Egli pensò, dopo aver letto Tolomeo, che le combinazioni di tre inter-aspetti avrebbero potuto essere presenti senza doversi riferire al caso: il Sole congiunto
alla Luna, la Luna congiunta alla Luna, e l’Ascendente congiunto alla Luna. Analizzando i dati in tre lotti (come capitava), Jung trovò ogni volta un alto grado di significatività - ma ognuno dei tre gruppi mostrava una combinazione planetaria diversa tra quelle che stava cercando. Quando i tre gruppi furono mescolati, la significatività apparsa in ognuno di essi scomparve.40
È interessante notare il fattoche Jung incominciò a nutrire sospetti mentre si
trovavava a metà dei test ed in procinto di ottenere i risultati che si aspettava: “Un
pensiero lo folgorò: e se Mercurio gli avesse giocato un tiro?” 41
Quando Jung descrisse l’esperimento in Sincronicità: un principio di connessione a-causale, tracciò ripetutamente dei paralleli tra le sue scoperte e quelle di J.
B. Rhine con i test di parapsicologia: “… la prima serie degli esperimenti produceva,
in genere, i migliori risultati, che poi rapidamente peggioravano. Ma quando diventava possibile riaccendere l’interesse per l’esperimento, in genere piuttosto noioso,
allora i risultati miglioravano nuovamente. Se ne deduce che il fattore emozionale
giuoca un ruolo importante”.42
Ciò è conforme all’idea che all’astrologo e al cliente sono necessarie fede e fiducia. La fiducia nell’astrologia crea uno stato emozionale intenso ed interessato
che può, a sua volta, contribuire a creare le condizioni adatte per un’analisi accurata ed utile. Chiaramente, questa fiducia non è l’unico fattore importante, ma un’analisi di tutti i fattori che bisogna mettere insieme per una lettura accurata del tema esula certamente dallo scopo di questo articolo. Il punto è che la semplice presenza della fede, ed il conseguente livello di interesse, possono diventare fattori rilevanti.
In ogni caso, a chi appartiene questo mondo?
Qualche lettore può incominciare ad essere irrequieto. Gli astrologi combattivi vorranno vedere finalmente sconfitto il criticismo contro l’astrologia mentre gli scettici
(se qualcuno di loro legge questa rivista) aspetteranno di dare il colpo di grazia all’astrologia. Ad ogni buon conto, la prospettiva emergente da questa discussione è
che entrambi i punti di vista – pur nella loro contradditorietà – sono validi. L’astro-
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logia va bene nel mondo degli astrologi: Nel mondo degli scienziati, invece, non
funziona quasi per niente. Come mai?
Ecco una storia indiana. Un gruppo di sapienti discuteva sul mondo: è finito o
infinito? L’anima è in qualche modo separata dal corpo? Un saggio, dopo averli
ascoltati, paragona i sapienti ad un gruppo di ciechi. Un rajah aveva ordinato a
questi, che erano ciechi fin dalla nascita, di scoprire come era fatto un elefante.
Così, furono portati davanti ad un elefante. Uno afferrò una zampa, uno la proboscide, un altro una zanna, e così via. Il rajah chiese: “Allora, com’è un elefante?”
Ognuno incominciò a descrivere la parte che aveva sottomano: “È come il tronco
di un albero” “No, è come un vomere,” ecc. I ciechi incominciarono a contraddirsi
sempre più violentemente – “No, un elefante non è per niente così” – e alla fine
vennero alle mani.43 Tutto perché ognuno credeva di aver afferrato tutto ciò che
c’era da sapere.
La parabola descrive qualcosa di analogo alla situazione che, io credo, viene a
determinarsi quando scettici bene informati ed astrologi tentano di risolvere le loro
divergenze. Partendo da punti di riferimento diversi, scoprono contraddizioni irrisolvibili tra le loro esperienze e le informazioni che presentano gli avversari; da qui,
il passo verso sospetti, accuse, fine della discussione e inizio della controversia è
davvero breve.
Entrambe le parti di solito iniziano dall’idea che vedere significa credere, che
non bisogna rifiutare le prove accumulate nell’applicazione dell’astrologia o della
scienza. Ma in un mondo in cui tutto è collegato, deve essere vero che, entro un
certo limite, credere significa vedere. Il quadro di riferimento e di aspettative da cui
consideriamo il mondo gioca il suo ruolo nel creare il mondo come lo vediamo. Perciò, le prese di posizione degli astrologi e degli scettici possono essere entrambe valide – per quanto apparentemente contrastanti. Solo, ognuno ha parti differenti
dell’elefante.
Personalmente, non credo che questo debba ostacolare gli astrologi quando
tentano di convalidare l’astrologia nell’ambito scientifico. Al di là di tante futili dispute, qualcosa di effettivamente interessante viene fuori da questo dialogo. Esso
fornisce prove sufficienti per nutrire il pensiero agli scettici forniti di una mente
realmente aperta. E, per gli astrologi che realmente esaminano tali prove, mette fine all’opzione di considerare l’astrologia come una dottrina adattabile alla visione
di una scienza convenzionale.
Venti domande
Circondati da un impenetrabile mistero, sarebbe ragionevole chiedersi: cosa è questo mondo che sembra, ma non lo è, separato da noi? C’è un’altra storia che suggerisce come – soggetto a certe leggi e limiti – un universo confezionato su misura
sorge basandosi sui nostri modi di agire e reagire.
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Ad una festa, un gruppo di persone gioca alle 20 domande; ognuna, a turno,
esce dalla stanza mentre gli altri scelgono un oggetto che la persona assente deve
identificare, facendo al massimo 20 domande. Verso la fine della serata, un uomo
esce ed i suoi amici fanno trascorrere un tempo insolitamente lungo prima di farlo
rientrare. Egli incomincia a porre le domande; le risposte sono dapprima rapide ma
rallentano man mano che si va avanti. Dopo aver indovinato la “risposta” gli viene
rivelato il segreto. Mentre era fuori, gli altri si erano messi d’accordo di non scegliere in anticipo l’oggetto ma di rispondere semplicemente alle domande nel modo
che preferivano- accertandosi, tuttavia, di non contraddire le risposte precedenti e stare a vedere cosa accadeva. Perciò, non c’era un oggetto pre-esistente cui ci si
potesse avvicinare con l’aiuto delle domande; piuttosto, le domande che l’uomo faceva erano parte integrante del processo che creava “l’oggetto”
L’uomo che aveva identificato l’oggetto assente dalla stanza era il fisico John
Wheeler. In seguito, egli usò questa storia per illustrare l’enigmatica natura della
realtà dei quanti.44 A questo livello di ricerche, sembra generalmente accettata l’influenza dell’osservatore sulla cosa osservata. Naturalmente, ciò non dimostra nulla
di rilevante circa l’astrologia dal punto di vista della scienza; tuttavia, da una prospettiva astrologica, in cui stiamo cercando di immaginarci tutti i trucchi di Mercurio, penso che questa sia un’immagine suggestiva da prendere in considerazione.
Perché dubitare?
Potremmo riflettere sulle due possibilità espresse nell’articolo – la visione globale
astrologica e quella scientifica – per rapportarle al familiare diagramma yin-yang.
Diciamo che la scienza è rappresentata dalla parte bianca, l’astrologia da quella nera. Nel quadro di riferimento scientifico c’è appena un punto di evidenza per l’astrologia – che serve per ricordare come le cose possano rivelarsi più complesse di
quel che appaiono. Nel quadro di riferimento astrologico vi è il punto del dubbio un promemoria che (come afferma Robert Zoller) “qualche volta il magico non funziona”.45 Così, credo, dovrebbe essere. Considerato in modo corretto, l’elemento del
dubbio o dell’incertezza aiuta a farci rimanere vigili e ad impedirci di diventare dogmatici e compiacenti e, forse ancora più importante, a promuovere in noi un senso
di meraviglia nel renderci conto di quanto sorprendentemente bene funzioni quest’arte. Io sospetto che, a parte le specifiche informazioni estraibili dall’astrologia, il
regalo più duraturo che essa possa offrire a noi e ai nostri amici-clienti sia proprio
questo senso di meraviglia.
L’autore ringrazia Wanda Sellar dell’Astrological Lodge of London per averlo
invitato a tenere la conferenza da cui è nato questo articolo; Peter Case, Patrick
Curry, Dieter Kock, Frank McGillion, e Paul Westran per un parere sulla prima versione; e The Mountain Astrologer per averlo riveduto e presentato.
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Note e referenze
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Una versione più esaustiva dell’intervista si trova sul sito Web: www.astrozero.btinternet.co.uk/research.htm e www.astrology-and-science.com/ introinterv.htm. Se ne consiglia la lettura a chiunque non abbia familiarità con i termini “scetticismo” e “dubbio” secondo l’uso che se ne fa in quest’articolo.
JOHN ANTHONYWEST, The Case for Astrology, London:Arkana, 1992
SUITBERT ERTEL and KENNETH IRVING, The Tenacious Mars Effect, London: Urania trust, 1996. Anche la
rivista Correlation, nel Giornale di ricerche astrologiche dell’Associazione Astrologica.
JAMES HILLMAN, Revisioning Psycology, New York: Harper Collins, 1972, p. 107
CARL GUSTAV JUNG, Memories, Dreams, Reflections, London: Collins, 1963, p. 155. La frase appare
tra virgolette; probabilmente Jung citava una fonte precedente.
PHILLIPSON, Astrology in the Year Zero, p. 125.
TAMSYN BARTON, Ancient Astrology, London: Routledge, 1944, p. 11
JIM TESTER, A History of Western Astrology, Woodbridge, Suffolk, U.K: Boydel Press, 1987, pp. 9597.
Ibid., p. 177
RICHARD DAWKINS, The Real Romance in the Stars, in the Independent on Sunday, 31 dic. 1995. Ristampato in The Astrological Journal, Maggio/Giugno, 1996, vol. 38, n° 3. Anche in www.astrologicalassociation/pub/journal/romance.html
CICERO, On Divination (with The Nature of the Gods), New York: Prometheus Books, p. 238 (II.XLIII)
e p. 239 (II.XLV)
Tester, Western Astrology, p. 179
Ibid., p. 161
Ibid, p. 53. Anche BARTON, Ancient Astrology, p. 54
Claudius Ptolemy, Tetrabiblos, Cambridge, MA: Harvard University Press, 1940, p. 227
MICHAEL BAIGENT, From the Omens of Babylon, London: Penguin, 1994, p. 55
TESTER, Western Astrology, p. 182
PHILLIPSON, Astrology in the Year Zero, p. 157
PATRICK CURRY, Prophecy and Power, Oxford, England: Polity Press, 1989, p. 61
Ibid, p. 76
PHILLIPSON, Astrology in the Yar Zero, p. 183
Ibid, p. 125. Dean et al. vengono citati
SEXTUS EMPIRICUS, Against the Professors, Cambridge, MA: Harvard University Press, 1949, p. 369 (V.
103)
Vedi ERTEL e IRVING, The Tenacious Mars Effects, per una sintesi della ricerca Gauquelin
JOHN ADDEY, Selected Writings, Tempe, AZ: American Federation of Astrologers, 1976, p. 54
CURRY, Prophecy and Power, p. 75
ST. AUGUSTINE, Confessions, London, Penguin 1961, p. 140
WILLIAM LILLY, ed. (1675), The Astrologer’s Guide, Washington, D.C.: AFA, 1970, p. 4 (aph. 7)
“Tu, Dio di Cyllene [cioè, Mercurio], sei il primo fondatore di questa grande e sacra scienza…” in
MANILUS, Astronomica, trad. G. P. Goold, Cambridge, MA: Harvard University Press, 1977/1997, p.7
(1 16-37). Vedi anche Al-Biruni (435), The Book of Instruction in the Elements of the Art of Astrology, London: Luzac, 1934.
WILLIAM LILLY (1647), Christian Astrology, Nottingham, U.K.: Ascella, 1999, p. 77
CURRY, Prophecy and Power, p. 73
LILLY, The Astrologer’s Guide, p. 58 (aph. 6)
LILLY, Christian Astrology, p. XV (“To the Student in Astrology”).
Dalle note fornite con gli “appunti” che gli studenti usavano per il corso di astrologia oraria di
John Frawley (per maggiori informazioni, vedi: www.apprentice.demon.co.uk)
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LILLY, The Astrologer’s Guide, p. 58 (aph.6)
KAREN ARMOSTRONG, A History of God, London: Vintage, 1999, p. 235. Armstrong offre qui una migliore interpretazione del credo ut intelligam (cioé: “Credo per riuscire a capire”); fa notare che “ai
tempi di S. Anselmo la parola credo non aveva ancora la connotazine intellettuale della parola ora
in uso ‘convinzione o credenza’ ma indicava un atteggiamento di fede e lealtà”. Penso che questa
sia una distinzione importante ai fini della presente ricerca.
Vedi ERTEL e IRVING, The Tenacious Mars Effects.
PETER ROBERTS e HELEN GREENGRASS, The Astrology of Time-Twins, Durham, U.K.: Pentland Press, 1994
RICHARD WISEMAN e MARILYN SCHILTZ, Experiment Effects and the Remote Detection of Staring in The
Journal of Parapsychology, vol. 61, n° 3 (sett. 1997). Vedi anche: www.hf.caltech.edu/ctt/
show212/article2.shtml
C. G. JUNG, Synchronicity: An Acausal Connecting Priciple, London: Routledge & Kegan Paul, 1972.
Da notare che Jung organizzò una post-analisi dei dati, che nuovamente suggerirono una inconscia complicità fra il ricercatore ed i dati…
MARIE-LOUISE VON FRANZ, C.G.Jung: His Myth in Our Time, London: Hodder & Stoughton, 1975, p.
238. Citato in Hyde, Jung and Astrology, p. 130
C.G. Jung, “Sinchronicity” in C.G.Jung and Pauli, The Interpretation of Nature and the Psyche,
London: Routledge & Kegan Paul, 1955, p. 34
PETER MASEFIELD (trad.), The Udana, Oxford, England: Pali Text Society, 1994, pp. 126-133 (6. 4)
JOHN GRIBBIN, In Search of Schrõdinger’s Cat, London: Black Swanson, 1991, p. 209. Come fonte
originaria, vedi cap. 22 (JOHN WHEELER) Some strangeness in the Proportion, Harry Woolf (ed.),
Reading MA: Addison-Wesley, 1980.
ROBERT ZOLLER e GARRY PHILLIPSON, A Conversation with Robert Zoller, in The Mountain Astrologer,
Oct./Nov. 2001, p. 25.
Garry Phillipson studia astrolologia dal 1976. Si è laureato in filosofia presso l’Università di East Anglia ed è amministratore dell’Aukana Trust, una associa- zione
benefica buddista. Il suo libro, L’astrologia nell’anno zero, fu pubblicato ed accolto
con entusiasmo nel 2000. Garry può essere contattato ad:
[email protected], o visitando il suo sito: www.astrozero.btinternet.co.uk
(Da The Mountain Astrologer, n°104, Agosto/Sett. 2002)
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Boris Cristoff
LETTERA A CARLOS
RIGUARDO AL DESTINO
TRADUZIONE DI CLAUDIO CANNISTRÀ
L.A. 131-355
Dopo le valutazioni critiche su principi, metodi e tecniche astrologiche riportate nell’articolo di Garry Phillipson, credo che ben venga una breve riflessione di
carattere storico, che affronta l’annoso e mai risolto problema del destino e del libero arbitrio, attraverso una panoramica degli autori e delle più interessanti teorie
filosofiche che hanno trattato la ciclicità del tempo e delle età.
Il suo autore, Boris Cristoff, è un personaggio veramente speciale; studioso
che si distingue nei congressi internazionali per la grande simpatia che ispira, oltre
che per la vasta cultura astrologica e per il fatto di parlare ben sei lingue, fra cui
anche l’italiano. Nato a Sofia in Bulgaria, Boris risiede a Montevideo in Uruguay,
dove è emigrato giovanissimo nel periodo della seconda guerra mondiale. Ha studiato architettura ed ha diretto per 17 anni un’impresa di costruzioni. E’ stato professore di matematica in un liceo, oltre ad interessarsi di parapsicologia, di idroterapia e di numerose altre discipline di avanguardia. Si dedica all’astrologia dal
1963 ed è conosciuto in Sud America e in tutto il mondo astrologico di lingua spagnola per aver elaborato un originale sistema di previsione, chiamato Proluna, che
può essere utilizzato sia a livello individuale che collettivo. Ha pubblicato nel suo
paese numerosi volumi, alcuni dei quali si sono rivelati veri best-seller astrologici.
L’ultima sua opera, scritta insieme allo spagnolo Juan Estadella, ha per titolo “Cronologia de la Astrologia” - Editorial Ascendente - ed è una sorta di datazione storica di fatti e personaggi in relazione con il mondo astrologico, che permette di rendersi conto come la nostra disciplina sia presente in tutti i campi della conoscenza
umana, oltre ad esserne stata in qualche modo la madre. Alcuni dei concetti
espressi in questo ultimo volume si ritrovano proprio in questo articolo.
In ogni caso, i lettori più curiosi potranno approfondire i vari aspetti del problema utilizzando anche i numerosi riferimenti contenuti nella lettera, in relazione
agli studiosi, che hanno affrontato questo argomento dai tempi antichi fino ai
giorni nostri.
Boris Cristoff è anche autore di una Tavola Periodica della Storia, sempre citata in questo articolo, nella quale ha sviluppato un sistema cronologico di datazione
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Dubito … ergo sum…
delle varie ere, utilizzando la precessione degli equinozi e comparando le caratteristiche delle varie epoche storiche con le caratteristiche dei vari segni zodiacali.
Queste brevi riflessioni su cicli, destino e libero arbitrio, argomenti chiave della
filosofia astrologica, fanno parte di un dibattito molto più ampio, che si è svolto
sulle pagine della Lista spagnola di Astrocuantica.
Buona lettura a tutti!
Claudio Cannistrà
* * *
Carlos, tu mi chiedi qualcosa di più per dimostrare il determinismo. Se ciò che tu
chiedi, è un maggior numero di esperienze individuali e di circostanze probatorie
tanto a favore del Determinismo come della Libertà non giungerai a nessuna conclusione, ma se ti proponi di affrontare l’argomento nel suo insieme, tutto in un
colpo, non puoi sbagliarti ad accettare un Destino. È evidente che tramite le esperienze personali giammai si potrà provare che esiste un Destino o una Libertà in
ogni essere umano, perché si tratta di prove soggettive e dubbie o comunque non
comprovabili per la restante parte delle persone.
Ma che dire, allora, del destino ciclico dell’umanità, che si è manifestato durante 6.000 anni di storia? Se si dimostra che l’Umanità intera segue un modello ciclico e ripetitivo, quello che Nietzsche coniò come «L’Eterno Ritorno», allora nessuna
libertà individuale è possibile. Così l’ho dimostrato nella Tavola Periodica della Storia, tanto valida quanto la Tavola Periodica di Mendeleev, perché entrambe provano
che esiste un modello determinista nella Materia e nella Vita. Tuttavia, per non peccare di individualismo mi limiterò qui ad illustrare tutto il passato del pensiero su
questo tema.
Non so se conosci la Filosofia della Storia, creata da Giovan Battista Vico, che
impose i «Corsi e Ricorsi» dei fatti storici, e che in Occidente si insegna agli studenti
delle facoltà di Diritto. È la conferma che esistono Leggi nella storia dell’Umanità. E
se è così, dal momento che l’Umanità si compone di esseri umani, allora, anch’essi,
sono soggetti a leggi inesorabili.
Il processo storico della fede nell’eterno ritorno
Questa Filosofia della Storia non nasce all’improvviso. Da sempre l’Umanità è stata
determinista: i Maya l’affermavano, così come i saggi egiziani, i filosofi greci e i nobili dell’antica Roma. Zenone con la sua Palingenesi l’afferma in Grecia:
“Le stesse forme sociali si riproducono costantemente in un determinato ordine”.
I saggi egiziani di Sais lo trasmisero a Platone:
“Sta qui la verità: una deviazione si produce a volte nei corpi che si muovono
di moto circolare nel cielo intorno alla Terra. Ed in intervalli ben separati di tempo,
Dubito … ergo sum…
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tutto quanto sta sulla Terra perisce allora... le onde del cielo cadono nuovamente
su di voi e non lasciano sopravvivere che gli illetterati e gli ignoranti».
Il catastrofismo ciclico compare in Platone e nella sua teoria del Grande Anno
Cosmico. Anche la Bhagavad-Gita indù afferma che questa è la 5ª Umanità. I Commenti Rabbinici raccontano che sono dieci le terre distrutte ciclicamente. In Germania, in Islanda, in Borneo e in Hawaii si conservano leggende di cataclismi ordinati.
Venti anni prima che cominciasse l’era di Pesci (anno 0 di questa nuova cronologia),
il poeta Virgilio scrisse:
“Ormai la grande età annunziata dalla profezia di Cuma si è completata, l’ordine delle età viene a nascere di nuovo».
Virgilio non poté arrivare all’era dei Pesci, perché proprio lui che aveva predetto il suo rapido avvento, morì 19 anni prima della nostra era.
Cicerone, che era un nemico dell’Astrologia, era, invece, uno strenuo difensore
della ripetizione dei cicli storici.
La creazione della Filosofia della Storia da parte del grande Giovan Battista Vico, così come ho detto prima, rappresenta una prova fondamentale.
Nel 1918 Oswald Spengler pubblica «La Decadenza dell’Occidente», dove utilizza il ciclo stagionale per classificare le età storiche in primavera, estate, autunno ed
inverno, tempi che si ripetono incessantemente.
Il filosofo Ortega y Gasset afferma: “La vita ci è data, dal momento che non ce
la diamo noi stessi, ma ci troviamo all’improvviso in lei, e senza sapere come». Egli
afferma inoltre che: «La Storia è un sistema, come, una catena inesorabile ed
unica».
Se si è socialisti come Karl Marx con il suo grande impegno ed interesse verso
le varie forme sociali, si deve valutare il suo detto:
“La Storia si sviluppa in accordo a leggi esatte”.
In un suo libro postumo Carl Gustav Jung afferma che le ere sono una realtà:
«... il passaggio dall’era Toro all’era Ariete, cui segue il passaggio dall’era Ariete
a quella Pesci, che coincide con il Cristianesimo».
Egli è convinto del sincronismo mondiale tra ere e grandi eventi storici, quando spiega le analogie esistenti nell’evoluzione estetica dell’arredamento in Cina ed
in Occidente, quando queste due civiltà ancora non si conoscevano tra loro.
Infine, arrivando ai nostri tempi, Einstein afferma nella prima pagina del suo
libro filosofico «Come io vedo il mondo»:
“Non credo nella libertà dell’uomo, ognuno agisce non solamente sotto una
pressione esterna, ma anche per una necessità interna».
Io aggiungo che l’esterno e l’interno sono sincronici e che provengono da una
stessa forza propulsiva, eterna ed infinita, nonostante gli universi abbiano una vita
limitata, il ciclo degli universi non si arresta mai.
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Dubito … ergo sum…
NOTA
Questa è l’introduzione di un lavoro più ampio per dimostrare l’esistenza del
Destino, che inviai in una lettera ad un collega astrologo americano, di nome Carlos. Invece, per i miei colleghi latini, lettori di Linguaggio Astrale, offro di inviare loro la Tavola Periodica della Storia, dove ho riassunto e disegnato personalmente
tutta la Storia delle ultime tre ere: Toro (-4200 / -2100), Ariete (-2100 / 0) e Pesci (0
/ 2100). Coloro che desiderano riceverla, possono richiedermela per e-mail. In ogni
caso, prometto di spiegarla in maniera dettagliata in un prossimo articolo.
La mia email è: ([email protected]).
Nascita e rinascita sono legate all’acqua.
Il Cancro sogna di ritornare allo stato fetale e lì, protetto e riscaldato, dormire per sempre. Vuol tornare alla pre-nascita.
Lo Scorpione sogna di affrontare il male, dentro e fuori di sè, perire nel cimento e ottenere in premio la resurrezione. Non vuole
ritorni, ma cadute che preannuncino elevazioni.
Il Pesci va ancora oltre. Non grembo, non morte e resurrezione,
ma, al termine di ogni esperienza vissuta, dissolversi e confondersi nel tutto.
Cupio redire, il primo. Cupio mori et resurgere, il secondo (il mito della fenice: post fatam, resurgam). Cupio dissolvi, l’ultimo.
(Mario Zoli)
Dubito … ergo sum…
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Fulvio Mocco
SMARRITO UN GATTO NELLA SELVA
OSCURA DELL’OROSCOPO
L.A. 131-622
Le bestie dentro di noi rispecchiano il “cerchio degli animali” zodiacale e ci aiutano
a capirlo
Qualche tempo fa mia moglie ha gettato il gatto dalla finestra. Niente paura:
abitiamo al pianterreno e attorno ci sono molti giardini. Quel felino onnivoro, che
ora deruberà persino gli uccelli del pane gettato dai balconi, era diventato pericoloso. Tolto a forza dalla bocca di un cane che lo stava ammazzando, non aveva mai
mostrato riconoscenza. Temeva gli umani e rubava il cibo come un gatto selvatico.
Non l’ho più rivisto e se è ritornato fra i denti di un cagnaccio, ciò vuol dire che il
destino è una Nemesi, che come in un labirinto circolare ci raggiunge puntualmente.
Un evento banalmente quotidiano, che però sottolinea il differente temperamento fra un solare e un saturnino. Io, da prudente e autotutelante Capricorno, fin
dall’inizio non volevo quel vortice soffiante d’artigli, che ha avuto la fortuna d’incontrarmi quando Giove mi transitava esattamente sul Sole natale (e se n’è andato
quando l’astro è giunto all’opposizione del Sole stesso). La veterinaria venuta a prelevare la digrignante bestia per l’orchiectomia, aveva mormorato: “Mai visto niente
del genere”. Un Leone/Acquario come mia moglie, sottratto l’animale ai denti del
cane, anni dopo avrebbe sanguinato più volte per stimmate feline, rischiando anche
un occhio e solo alla fine avrebbe spinto il selvaggio nel giardino dell’asilo sottostante.
A questo punto un disincantato saturnino Capricorno/Acquario, come il sottoscritto, abituato a dire, come l’imperatore di Guerre Stellari, “così avevo previsto”,
paradossalmente ci resta male: per qualche ragione si sente in dovere di preoccuparsi per quel bruto peloso. In fondo, il grado della mia Luna, il nono del Toro, è
quello del Buon Pastore.
Dunque, il solare prima ha agito e poi ha pensato (per anni), tornando ad agire
poi sempre d’impulso e sempre in un quadro ideale o morale, sentendosi alla fine
con la coscienza a posto. Il saturnino ha già saggiamente previsto tutto e ha trova-
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Dubito … ergo sum…
to superfluo agire. Soltanto a posteriori s’è fatto coinvolgere, a fatto compiuto, in
una sorta di tardiva, fredda, doverosa assimilazione dell’oggetto, buono o cattivo, in
realtà già perduto da sempre, perché mai realmente posseduto.
Ogni dominante ha le sue reazioni. Un mercuriano non avrebbe sopportato a
lungo quel burattino tigrato e feroce, perché non ci si poteva giocare, né avrebbe
tollerato in casa un furbo concorrente: il multiforme ingegno d’Ulisse, ad Itaca, non
aveva risparmiato nessuno dei voraci parassiti.
Un gioviale avrebbe tollerato qualche tradimento, ma dopo aver visto misconosciuta la propria tirannia illuminata, si sarebbe trasformato nello Zeus folgoratore, trattando il gatto come il ribelle Efesto, scagliato giù dall’Olimpo per ritornarvi
zoppo dopo la caduta. E così via…
La mia riluttanza iniziale ad accettare l’animale significa che il mio inconscio
sapeva che tutto era già scritto? Quest’inconscio parla fluentemente la lingua degli
astri e dei fenomeni psichici, compensando oscuramente la nostra vita diurna: un
ateo convinto come mio padre sognava che un frate nero e incappucciato cercava
di fargli leggere a forza un misterioso libro verde. Una volta, quando in sogno chiesi
ragione a lui, morto da vent’anni, delle nostre perdite e del destino, mi rispose, mettendosi un dito sulle labbra, con una sola parola: “Silenzio”. La soluzione sarebbe
non fiatare? Non giudicare più minacciosa la posizione di Saturno sulle effemeridi,
senza pretendere che il nostro oroscopo ci sveli quel che già siamo? Saremmo ancora astrologi o solo più filosofi caserecci?
Sempre l’inconscio, c’insegna, attraverso i dizionari popolari dei sogni, che il
gatto, dalle sette anime e nove vite, annuncia infedeltà. Infedeltà a noi stessi? Il
gatto bianco ruba i raggi della luna. Quello nero porta male e va bruciato come le
streghe. Sono giudizi umani, non felini. Che idea può farsi dell’uomo, del suo “padrone”, un magico gatto randagio arrivato col Sole in Gemelli? Lo vedrà come uno
sprecone senza fantasia, che butta cibo ancora buono nei cassonetti, svuotati da
voraci bestie di ferro con le ruote, che masticano rumorosamente. Forse quel gatto
si riteneva il padrone del territorio, un peloso re in esilio di cui noi eravamo solo i
servi della gleba, tollerati per le nostre offerte di salsicce.
Gli Egizi, con le loro divinità a testa d’animale, esprimevano l’impersonalità
universale del divino. L’animale, infatti, è qualcosa di meno e nello stesso tempo di
più dell’uomo: è angelo e bestia. La sua saggezza o ferocia istintiva lo disumanizza e
divinizza. La pianta esprime invece una coscienza ancora più impersonale, in cui
ogni foglia, fiore, frutto non è che la cellula dell’intero organismo, del grande albero.
Molti popoli lo intuirono, mettendo al centro del loro universo sacro l’albero di vita
o asse del mondo, che variava con le culture: acacia, frassino, palma, quercia, fico.
Gli animali, che abbiamo posto fra le costellazioni, rappresentano un nostro
prolungamento. Attraverso regni minerali, vegetali e animali, noi esprimiamo l’adamantina fermezza del cristallo, la sete di luce della foglia, la determinazione di un
Dubito … ergo sum…
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serpente o l’innocente volo di una colomba. La natura partecipa al desiderio umano
di strisciare o di volare proiettandolo nell’erba e nel cielo. Qui le differenze fra individuo e specie esistono soltanto sul piano fisico: tutti i gatti si riflettono nel Grande
Gatto, come noi (e i nostri segni zodiacali) nell’Uomo Cosmico che assimila l’intero
Zodiaco nei suoi organi. La “brama di vivere” vibra allora su varie lunghezze d’onda,
in colori, gemme, piante, bestie, pianeti. Un tempo, l’uomo sacrificava a questo scopo animali affini alla divinità planetaria preposta, per agire col favore degli astri, e
allora, volendo operare su tutta la gamma planetaria o su tutto lo Zodiaco, quale
miglior sacrificio dell’uomo stesso? Per fortuna quei tempi cruenti sono finiti.
L’esame dei tabù alimentari è interessante. Perché mai Mussulmani ed Ebrei
non mangiano carne di maiale ed i secondi non possono associare la carne al latte
nello stesso pasto, né possono cibarsi di molluschi o pesci senza squame? Il latte è
simbolo dell’odiata Grande Madre, come la scrofa, le conchiglie ed il delfino. Dire di
più ci farebbe uscire troppo dal nostro orticello, passando dalle erbe balsamiche
dell’astrologia a quelle delle streghe.
Lo zoo planetario è generalmente: Sole = leone, Luna = scrofa, cagna, vacca,
lepre, Mercurio = ibis, gallo, gru, Venere = oca, colomba, Marte = lupo, cavallo, picchio, Giove = aquila, Saturno = capra. Non tutti saranno d’accordo, specialmente i
praticanti del Vudù che si limitano a sacrificare galline, per ragioni economiche. Agli
animalisti ricordo che l’immortalità dell’anima, nel regno zoologico, generalmente è
negata, ma l’animale sacrificato, in certe culture, beneficia del rito stesso, rinascendo come uomo. Un po’ paradossale, perché l’animale è un’estensione del mondo fisico umano, cui nell’aldilà dovrebbero corrispondere solo gli stati di coscienza più
bassi (il nostro subconscio).
Gli animali sono compagni inseparabili del mito astrologico. Nel circo zodiacale anche i segni di forma umana hanno analogie animali: i Gemelli col cavallo alato,
la Vergine con la civetta e la mitica Medusa, l’Acquario col cinghiale, quest’ultimo
poi sostituito, nell’orientamento celeste, dall’Orsa Maggiore. Cinghiale ed orso, infatti, sono simboli del solstizio invernale e del nord, ed in certe lingue come l’inglese, i fonemi quasi coincidono (boar, bear). Così, l’uccisione del Minotauro da parte di
Teseo c’informa che l’anno non inizierà più all’equinozio primaverile, ma al solstizio
d’inverno. Ancor più trasparenti sono tetramorfo biblico e sfinge, composti dalle
quattro creature zodiacali dei segni fissi, Toro, Leone, Scorpione, Acquario, esprimenti il magico momento equidistante da solstizi ed equinozi. In sostanza, lo Zodiaco e le costellazioni sono rappresentate proprio dagli animali salvati dal diluvio
atlantideo nell’Arca (di Noè e dell’Alleanza), insieme alla Tradizione stessa.
Ripassando dall’universale al magico quotidiano, mi ricordo che un giorno un
cliente invitò un esterrefatto Federico Capone a commentare la presenza dell’invisibile animaletto o “spirito familiare” sulla propria spalla. Inutile gridare al pazzo:
ognuno di noi ha sempre in sé tali impalpabili creature (stellari o sotterranee) che
minacciano o proteggono, pretendono attenzione od offrono speranza, al di là d’o-
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Dubito … ergo sum…
gni logica. È irrilevante che le rinveniamo fra le zanne di un cane, tra i nostri emisferi cerebrali, o fra gli angoli di un oroscopo. La “creatura”, il gatto salvato e perduto, prima di raggiungerci era già dentro di noi, facendo parte della nostra costellazione d’archetipi, e raccontarne è stato solo un modo di far parlare la psiche e di
“essere astrologici”, attraverso le nostre proiezioni. Qualche anno fa Andrè L’Eclair
mi aveva ammonito di non far sapere in giro d’avere un gatto castrato: sarebbe stato un invito, diceva, a farselo mangiare. Qui il mito non s’incarna più nella mortifera
Kalì, o in gradi monomeri fatali, da esorcizzare con una comunione quotidiana (come nelle abitudini dell’autore italo-russo), ma in una fantasia a metà tra eucarestia
e cannibalismo.
Per fortuna, l’astrologia non pretende di dare giudizi morali. Il solare è stato
più idealista del saturnino, ma non migliore; è stato più ingenuo, ma non peggiore.
Come il corvo della favola, troverà sempre una volpe più furba di lui che aspetta il
suo formaggio, sotto l’albero, ma l’astuzia non farà mai spuntare ali da corvo alla
volpe. La nostra simpatia, in fondo, è sempre incerta fra corvo e volpe, fra cicala e
formica, fra lupo ed agnello, perché sentiamo che entrambi trovano posto in noi.
Speriamo sempre che il bruco si trasformi in farfalla, ma forse è meglio lasciare
ogni speranza, quando si entra nella selva oscura del proprio oroscopo. L’astrologia
conferma che il carattere è già inesorabilmente destino, indelebile e proverbiale,
mitico insomma, come qualsiasi storia o vita da raccontare. Essa c’invita a mitigare
l’opposizione fra il buono e il cattivo carattere, fra l’evento fortunato e la disgrazia,
fra l’oroscopo armonico e quello pieno di tensioni. È ozioso attendere che il proprio
tema natale sbocci, attraverso potenzialità nascoste, per far rifulgere il mito di un io
realizzato o pacificato. Forse il passato, con quel dito sulle labbra, nel sogno, ci dice
di passare sotto silenzio ciò che non è più, o non è mai potuto essere. Forse il futuro
non richiede profezie, ma solo d’accettare che la necessità ci governi, attraverso le
immagini del nostro tema, colle sue contraddizioni. Noi dovremmo osservarle come
le favolose astuzie delle divinità, nei miti, o come il carattere di quel gatto: immacolato e inguaribile.
La morale della favola è che l’occhio vigile del gatto vedeva tutto meno se
stesso, e forse solo questo distingue le bestie dagli umani. L’uomo nega la libertà
agli animali come il destino, le costellazioni, Dio, la negano a lui. Perché mai bambini, adulti, e persino i cosiddetti “pazzi”, sono tanto attratti dagli animali? Solo perché noi, uomini zodiacali, inglobiamo costellazioni zoomorfe, animali con creste,
scaglie, corna, che stillano latte o veleno, per poter esprimere “bestialmente” vizi e
virtù? Io credo invece perché avvertiamo ancora negli animali quella luce naturale
che stentiamo a percepire, nell’odierna apocalisse ecologica. Il mito in azione in
questa vicenda del gatto, allora, non sarà solo quello del nostro inesorabile DNA
oroscopico, che si specchia nella bestia ospitata, ma anche dell’innocenza perduta
nel giardino del paradiso, che gli animali ci aiutano a ricordare.
Dubito … ergo sum…
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Angelo Vigorelli
L’ASTROLOGIA STA RIENTRANDO
FRA LE SCIENZE NATURALI?
L.A. 131-188
La domanda mi è nata spontanea dopo aver letto un articolo di Slawomir Stachniewicz, astrofisico, dal titolo Attempt of a scientific approach to astrology, sulla
pagina internet http://cura.free.fr/XXV/24stach1.html. La novità, o quanto meno
l’eccezionalità di questo articolo, è innanzitutto l’approccio del tutto possibilista ed
aperto alla validità scientifica dell’astrologia da parte di un membro di quella comunità che, per bocca di altri suoi esponenti, invece ci vorrebbe chiudere la porta
d’accesso al mondo delle scienze inesorabilmente e per l’eternità.
Ma l’articolo è interessante soprattutto perché l’autore non esclude che alcuni
capisaldi della teoria astrologica possono essere riformulati anche in chiave matematica, esattamente come accade per le altre scienze della natura. Prendiamo ad
esempio la teoria degli aspetti, divisi in armonici e disarmonici ed efficaci entro un
determinato numero di gradi di tolleranza; l’autore, dopo aver spiegato (come già
altri avevano fatto) che l’interazione di due pianeti in aspetto tra loro potrebbe essere un caso particolare del più generale fenomeno della risonanza, introduce anche (fatto assolutamente nuovo, per quanto io sappia) alcune istruzioni per pervenire correttamente ad un’equazione capace di esprimere, oltre all’armonia o alla disarmonia degli aspetti, anche la relativa forza, che decresce quanto più l’aspetto si
discosta dal valore esatto.
Come sempre ogni nuova ipotesi pone problemi sulle certezze preesistenti;
Stachniewicz, coerentemente con le sue premesse, pensa che gli aspetti debbano
essere ricercati non tra le proiezioni dei pianeti sull’eclittica (quelle che abitualmente leggiamo sulle effemeridi, ma il pianeta materialmente è spesso altrove), ma tra
le distanze angolari che essi formano sulla sfera celeste. Il problema sarebbe tanto
più rilevante quanto più uno dei pianeti coinvolto nell’aspetto è solito allontanarsi
dal piano dell’eclittica (valori elevati di latitudine, verificabili sulle migliori effemeridi), ossia in particolar modo per Plutone e, per chi ne è appassionato, per alcuni
asteroidi quali Cerere, Pallade, Eros, Icaro.
L’articolo continua con una serie di considerazioni sui diversi metodi di domificazione, sulla natura delle cuspidi e dei punti di mezzo di ciascuna casa, recuperando anche a questo proposito una serie di considerazioni astronomiche sulla corret-
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Dubito … ergo sum…
tezza della domificazione. Seguono ipotesi sulle cuspidi delle case, sui pianeti cuspidali e sui relativi significati, sempre accompagnati da una possibile formulazione
matematica idonea a quantificare l’intensità di un pianeta in funzione della sua posizione nella casa.
La matematica torna a guardare con interesse all’astrologia; verrà ricambiata?
La questione non mi appare affatto scandalosa. Per l’astrologia si tratterebbe di un
sontuoso ritorno alle sue nobili origini, cioè all’osservazione dell’universale per la
comprensione dell’individuale, ma con la maggior forza e conoscenza che solo millenni di evoluzione del pensiero umano potevano produrre. Si apre una nuova possibile via di ricerca, quella di formule matematiche che ci consentirebbero tra l’altro
di ridurre i margini di discrezionalità interpretativa per permetterci di entrare nella
ricerca di significati sempre più fini e precisi. Da sempre scienza e non solo generica
disciplina o arte, sarebbe la protagonista e l’anello di congiunzione di una nuova ritrovata armonia tra scienze esatte e scienze umane, tra ragione e spirito, che incautamente il pensiero illuminista aveva voluto violentemente troncare. La favola di
Cenerentola, bistrattata dalle sue sorellastre ed alla fine vittoriosa, si sta forse avverando?
LA SPERANZA
La speranza è un filo d’erba
appena nato
miracolosamente nel deserto.
(Mario Zoli)
CASA TERZA
La delegazione di Romagna
Offre ai lettori…
Le origini e la storia del gruppo astrologico
“Sagittarius” di Forlimpopoli
Rino Maneo
Romagna Capricorno? … in effetti…
Forlimpopoli - Forum Popilii
Umberto De Giorgio - Rino Maneo
L’ipotesi natale del “Passatore”
Rino Maneo
Pellegrino Artusi: leone generoso
e amante della bella vita
Rino Maneo
Mario Zoli, (un) simbolo e (un) mito)
Claudio Cannistrà
Intervista ad Attilio Mattioli
Attilio Mattioli
Tutta colpa della Luna
Tre poesie di Attilio Mattioli
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Casa Terza
L’atmosfera di questo gruppo Sagittarius di Forlimpopoli è unica e impagabile, come ben sanno i numerosi Relatori che sono stati invitati. Nonostante l’accoglienza festosa, i Relatori sanno di essere seguiti con somma attenzione, anzi quasi con rigore, perché i contenuti della Relazione saranno discussi a fondo dai Soci nei giorni successivi.
Il gruppo fondato da Attilio Mattioli nel 1981, gode della solerte collaborazione di Rino Maneo, prezioso archivista del Database della nostra Rivista.
Nella storia della Romagna, fra gli illustri nativi, elencati diligentemente
piu’ avanti, ci è caro ricordare in particolare il forlivese Guido Bonatti, contemporaneo di Dante e il grande Mario Zoli, che ha lasciato un vuoto immenso fra noi.
Casa Terza
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LE ORIGINI E LA STORIA DEL GRUPPO
ASTROLOGICO “SAGITTARIUS”
DI FORLIMPOPOLI
L.A. 131-360
Probabilmente Guido Bonatti, valentissimo astrologo forlivese del Duecento, lasciò
cadere un seme in questa cittadina cosmopolita, che abbraccia in modo intelligente
e con innegabile sensibilità, i variegati e molteplici aspetti di un patrimonio culturale sempre più ampio.
Questo seme dall’antichissima memoria genetica, ritrovando le condizioni ambientali, per una naturale sopravvivenza alla luce del Sole, sviluppò le proprie radici
nel lontano 1981, quando, da una presunta innocente proposta della Biblioteca comunale, gli aderenti al gruppo di studio coinvolto nel progetto, stimolati dall’autentica fede di Attilio Mattioli, presero a ritrovarsi periodicamente, per un creativo arricchimento culturale e spirituale, mediante lo studio dell’Astrologia.
In breve tempo un evidente germoglio si caratterizzò socialmente a livello locale; assunse il nome di Gruppo Astrologico Romagnolo, accogliendo nella propria
orbita le prerogative e gli interessi di un sempre maggior numero di appassionati,
provenienti dalle diverse cittadine della Romagna.
Grazie all’ospitalità dell’Istituto bancario Cassa Rurale ed Artigiana (ora Banca
di Credito Cooperativo) il gruppo astrologico poté usufruire gratuitamente di una
adeguata sede, per lo svolgimento programmato delle proprie attività: gli incontri
fra i soci avvenivano settimanalmente nelle serate del lunedì, mentre ai pomeriggi
del sabato erano dedicate saltuariamente dotte conferenze, animate da relatori di
spicco del tessuto astrologico nazionale.
Il vulcanico Federico Capone e il poliedrico Massimo Frisari inaugurarono quella felice stagione, contribuendo in modo determinante ad una rapida crescita della
neonata pianta, che negli anni a seguire irrobustì il tronco, esibendo un folto e nutrito fogliame.
Con l’interesse per la materia crebbe anche il numero degli affezionati. Grazia
Mirti, Mario Zoli, Hélène K. Saltarini, Alessandro Bellenghi (Haram) e Stefano Vanni
si succedettero con successo di pubblico nella spaziosa sala di Piazza Garibaldi (precedente sede della Cassa Rurale), amplificando l’entusiasmo dei presenti nei confronti dell’Astrologia.
Successivamente il gruppo venne ri-battezzato con l’ottimistico nome di Sagittarius, in virtù del Segno zodiacale al quale appartengono, non solo le filosofie a
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Casa Terza
carattere altamente evolutivo, ma anche Sole di nascita e Ascendente di Attilio
Mattioli, saggio e carismatico maestro di questa disciplina.
Negli anni seguenti a Forlimpopoli, sono approdati numerosi, altri personaggi
di prestigio dell’Astrologia italiana, che hanno continuamente arricchito, con le loro
proposte il patrimonio culturale del gruppo. Potrei affermare, senza tema di smentite, che la nostra Delegazione ha dato spazio alle opinioni del più ampio panorama
astrologico, attribuendo a ciascuna il massimo rispetto, per il contributo offerto.
Ascoltando sia la voce della Tradizione, sia quella della novità, con pari interesse.
L’attività del Sagittarius è divenuta così, col trascorrere del Tempo, una sorta di
fiore all’occhiello, sbocciato senza stupore nel tessuto sociale della città; le iniziative
intraprese sono sempre state caratterizzate da simpatia, rispetto e spirito di accettazione da parte dei Forlimpopolesi, dei Pubblici Organismi, dei media. Una ricca
produzione di articoli a carattere astrologico infatti, ha contraddistinto i lavori del
gruppo sulle testate giornalistiche locali, a testimonianza della serietà espressa e
dell’armonia d’intenti che il Sagittarius si prefigge: buon senso, tolleranza e mutuo
soccorso.
(A cura di Rino Maneo)
Casa Terza
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Rino Maneo
ROMAGNA CAPRICORNO?
… in effetti…
L.A. 131-355
Le zone più alte della Romagna sono zone di confine, confini naturali, sbarrati e
scolpiti da alte valli, profondi calanchi, crinali ventosi, fiumi precipitosi: un tale ordito geologico separa la Romagna dalla Toscana, dalle Marche, dall’Umbria.
In questa Romagna, ora aspra ora serena, in passato solcata da viandanti ed
eserciti, ideale luogo di inselvamento per santi eremiti, da millenni più culture si
incontrano e si fondono dando luogo a modi, dialetti, usanze e tradizioni dalle caratteristiche singolari. Uno scambio iniziato migliaia di anni fa, con i primi insediamenti umani.
La conformazione dei luoghi, spesso aspra e difficile, accomunata ad un clima ad elevata escursione termica, ad una sostenuta piovosità e frequenti precipitazioni nevose nei punti più alti, ha reso dura e faticosa la vita umana tanto da
assimilare all’asprezza dei luoghi la ruvidità di carattere dei suoi abitanti.
Abitanti che, a dispetto di quanto vuol fare apparire una letteratura autoelogiativa, che li descrive con qualità gioviane, preferiscono i fatti concreti alle parole
(pôchi pugnétt…);1 il romagnolo è più realista del Re e il suo temperamento, non è
per nulla ottimista, ma piuttosto melaconico, silenzioso, chiuso nelle sue passioni
e determinato.
La fortissima volontà di autodeterminazione è stata sempre una bandiera di
questa terra, che ha subìto una delle più lunghe, brutali e grette dominazioni della
sua storia, quella dello Stato Pontificio, nei confronti del quale la popolazione ha
sempre palesemente dimostrato il suo disprezzo.
Una delle motivazioni risale al 402 d.C. quando l’Imperatore trasferì la Sede
dell’Impero romano d’Occidente da Roma a Ravenna. Da questa data scaturì un
conflitto eterno ed insanabile per il primato fra il Papa di Roma e l’Esarca di Ravenna, che essendo Vescovo della Sede Imperiale rivendicava, non solo l’indipendenza
da Roma, ma anche la supremazia su di essa (gabelle e tasse).
Ecco perché, ancor oggi la Romagna conserva una notevole vitalità politicoistituzionale, riscontrabile per altro ai giorni nostri, da una delle più elevate percentuali in Italia, nell’affluenza elettorale.
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Casa Terza
Tradizionalmente il popolo di Romagna è accogliente; offre un tetto ed un riparo a tutti, e anche un bicchiere di Sangiovese, ma ad una inequivocabile condizione: che il giorno a seguire ripartano.
Il vigore e la salacità di certi modi dire, a volte sin troppo schietti per un
orecchio suscettibile, costituiscono per il dialetto romagnolo una componente fondamentale di un carattere essenziale e brusco nei modi.
La parlata è ricca di consonanti; le vocali a volte compaiono nel minor numero
possibile, per renderle indispensabilmente pronunciabili (scièn per cristiano, sgnòr
per signore). Il dialetto romagnolo deve questa caratteristica alla colonizzazione
gallica, che già dalla fine del V secolo a.C., contribuì a creare in Romagna una base
linguistica sostanzialmente omogenea.
Un altro degli elementi di spicco del dialetto, anche questo di chiara matrice
gallica, è la forte accentuazione che tronca le vocali finali (parsòt per prosciutto,
candlòt per candelotto, piat per piatto). Gallicismi sono anche certi suoni nasali come vén per vino, pèn per pane.
Il motore (e mutòr) è nel D.N.A. romagnolo; soprattutto per la tecnologia
meccanica, mediante la quale egli riesce ad ottenere sempre migliori prestazioni,
in particolare in potenza.
Siamo convinti pertanto che a caratterizzare il temperamento di questa terra e
dei i suoi abitanti, concorra in modo non trascurabile la matrice capricorniana;
pur mantenendo in forma decisa tale imprinting, le genti delle diverse località e le
località stesse si differenziano per i seguenti modelli accessori esteriori.
Ravenna Leone (araldica: 2 leoni rampanti a ridosso di un pino, su fondo giallo-rosso): fu una capitale (dice Bossi che tornerà ad esserla …); il ravennate è considerato in tutta la Romagna un patâca.2 Vuole abbagliare con lo status simbol. Come rélax quotidiano i cittadini amano stanziare in piazza, ostentando abbigliamenti
appariscenti e/o gloriandosi delle loro imprese.
Forlì Scorpione (araldica: un’aquila nera imperiale su fondo bianco): un episodio che risale al 1 maggio 1282, citato da Dante nel XXVII Canto dell’Inferno (“La
terra che fé già la lunga prova/ e di Franceschi sanguinoso mucchio…”), sembra
confermare questa assegnazione: durante l’assedio dei Francesi agli ordini di Papa
Martino IV, i forlivesi, al comando di Guido da Montefeltro e su consiglio del concittadino Astrologo Guido Bonatti, che scelse il momento propizio, uscirono dalla
città fingendo di darsi alla fuga poi, rientrati durante la notte, quando i Francesi
erano ormai incoscienti per le gozzoviglie, ne fecero … sanguinoso mucchio … Sotto il porfido della piazza principale di Forlì ne sono sepolti circa 8000!; il forlivese è
(forse da allora?) malvisto e temuto in tutta la Romagna, ma rimane comunque il
miglior affarista sulla piazza.
Cesena Toro: per la naturale bellezza e prosperosità riscontrata nel popolo
femminile, dalle forme bucoliche; anche le vetrine del centro storico sono particolarmente graziose ed appetibili; Cesena è il centro agricolo (mercato ortofrutticolo)
più importante della Regione.
Casa Terza
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Rimini Sagittario: la capitale del turismo estivo di massa; è la città più multi
etnica della Romagna; all’estero (ma a volte anche in Italia) è più nota di Bologna;
una locuzione dialettale autoctona per esprimere il moto a luogo è: andare oltre.
Faenza Vergine: la città è madre di moltissime botteghe artigiane, fra le quali
quelle della ceramica (fayence), ovvero piccola oggettistica deliziosamente decorata; unica in Romagna per la rivalità (Palio del Niballo) fra gli abitanti delle contrade,
unite comunque da un forte spirito federalista.
Imola Bilancia: per lo stile, l’eleganza e l’estrema raffinatezza delle donne. Gli
imolesi possiedono un evidente senso civico, con atteggiamenti di superiore distacco nelle controversie.
NOTE
1
Poche ciance …
2
Sbruffone
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Casa Terza
FORLIMPOPOLI - FORUM POPILII
L.A. 131-380
Il nome di Forlimpopoli è di chiara origine romana (Forum Popili) e deriva molto
probabilmente da quello del console Popilio Lenate, che avrebbe fondato la città nel
132 a.C.
Nel territorio forlimpopolese sono ancora oggi visibili tracce di tre successive
centuriazioni, che testimoniano l’opera di bonifica agraria e di colonizzazione della
pianura da parte dei Romani; certamente l’antica via Emilia costituiva l’asse fondamentale del reticolato urbano della città romana.
Nel I secolo a.C. Forum Popili divenne un municipium al centro di un vasto territorio confinante con quelli di Caesena, Forum Livii (Forlì), Mevaniola e Sarsina e
nei primi secoli dell’epoca imperiale registrò un forte sviluppo economico, grazie alle attività agricole e alla presenza di fornaci che producevano anfore vinarie di foggia particolare, che giungevano in diversi porti mediterranei.
La ricchezza di Forum Popili derivava anche dalla vicinanza con il porto ravennate di Classe, dal quale arrivavano merci e idee provenienti anche dall’oriente, come dimostra la scoperta di una lastra del I sec. d.C. dedicata a Fullonia Tertulla, sacerdotessa di Iside.
A partire dal III secolo ebbe inizio una decadenza economica della città, che si
protrasse per tutto l’Alto Medioevo, durante il quale la pianura fu sommersa da disastrose inondazioni e ampie zone coltivate furono abbandonate dagli agricoltori.
Dieci anni dopo un documento dell’epoca ci riferisce che l’antica cittadina non
esisteva praticamente più, la sede vescovile era stata trasferita a Bertinoro e al posto della cattedrale distrutta era stata costruita una fortezza chiamata Salvaterra,
l’attuale Rocca.
Pochi anni dopo Sinisbaldo Ordelaffi, fatta la pace con la Chiesa, fece risorgere
Forlimpopoli, con la costruzione di mura cittadine. Nei secoli XV e XVI Forlimpopoli
fu posseduta da diversi signori, tra i quali Caterina Sforza e Cesare Borgia. Nel 1535
la città fu concessa dal Papa, come feudo perpetuo, ad Antonello Zampeschi, alla
cui morte successe Brunoro II Zampeschi, che divenne un valoroso condottiero al
servizio di Venezia, del papa, del Duca di Savoia e del re di Francia. Alla fine dell’Ottocento fu istituita una Scuola Magistrale nella quale studiò e si diplomò il giovane
Benito Mussolini.
In epoca moderna è nota per la famosa impresa del brigante Stefano Pelloni,
detto il “Passatore”, che sequestrò per una notte la città intera. La tragica impresa
Casa Terza
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avvenne nell’attuale Teatro Verdi, all’interno della Rocca, tuttora conservato nella
sua struttura originale.
Patria del musicista Paolo Uccellini, (Don Marco) Uccellini (1610?-1680).
Grande compositore di musica e violinista fu al servizio dei duchi di Modena e Parma. Pubblicò molte opere musicali, tuttora conosciute e rivalutate. Fu il primo a volere una collegiata a Forlimpopoli e per tale realizzazione lasciò ai canonici di S. Rufillo tutti i suoi beni.
Dell’ingegnere Emilio Rosetti, fondatore dell’Università di Buenos Aires.
E nota ai più per aver dato i natali a Pellegrino Artusi, l’inventore della moderna gastronomia italiana. Figlio di Teresa Giunchi e di Agostino nacque a Forlimpopoli il 4 Agosto 1820 e crebbe, unico maschio, insieme a sette sorelle. Il padre,
droghiere, partecipò ai moti del 1821 e del 1831. Fu membro del “Comitato di Governo di Forlimpopoli”, infatti firmò il proclama del 6 Marzo 1831 inneggiante alla
Libertà, all’Unione, alla Patria. Pellegrino, invece, detestava gli estremismi e non si
dedicò alla politica. Studiò in seminario a Bertinoro poi per aiutare il padre nel
commercio viaggiò in diversi paesi dello Stato Pontificio ed oltre i confini. Nel 1852
si trasferì a Firenze dove continuò a dedicarsi al commercio ed in seguito fondò un
banco di sconto.
L’allontanamento da Forlimpopoli maturò a causa dell’impresa della banda del
Passatore che la notte del 25 Gennaio 1851 si impadronì del Teatro Verdi e del paese. Il brigante Stefano Pelloni costrinse i signori a consegnargli gioielli e denaro. Entrò nelle case spargendo minacce e terrore e provocando la pazzia di Gertrude, sorella di Pellegrino. A Firenze l’Artusi trovò serenità e alternò all’attività finanziaria
quella letteraria. Nel 1878 fece pubblicare alcuni saggi di critica: “Vita di Ugo Foscolo. Note al Carme dei Sepolcri” e successivamente “Osservazioni in appendice a
trenta lettere di Giuseppe Giusti”.
Amante della cucina, ormai sessantenne iniziò a sperimentare e a raccogliere
ricette tanto da diventare gastronomo di fama internazionale. Il suo successo è dovuto al libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” che pubblicò a sue spese
nel 1891. L’opera, scritta con spirito e con prosa sapiente, è ancora attuale: tenta un
dosaggio delle varie cucine regionali e offre una serie di ricette accessibili alla tipica
famiglia borghese del tempo. Il testo è considerato il “primo classico” dell’arte culinaria nazionale e viene indicato con il nome stesso dell’autore.
Morì a 91 anni, il 30 Marzo 1911 a Firenze e lasciò parte dei suoi beni al paese
natale che, riconoscente, gli ha dedicato la Casa di Riposo, la Biblioteca, l’Istituto
Alberghiero.
Personaggi storici della Romagna
ARTUSI, PELLEGRINO (Forlimpopoli, FC, 1820 - Firenze 1911) . Pubblicò nel
1891 il celebre manuale La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, che contribuì
a far conoscere le specialità tipiche della cucina romagnola.
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Casa Terza
CAGNACCI, GUIDO (Santarcangelo, RN, 1601 - Vienna 1663). Pittore, allievo di
Guido Reni, ebbe un ruolo importante nel far conoscere la pittura italiana in ambiente di lingua tedesca.
CASADEI, SECONDO (S. Angelo di Gatteo, FC, 1906 - Forlimpopoli 1971). Musicista, suonatore di violino e fondatore dell’omonima orchestra, fu l’autore della
canzone diventata l’inno regionale, “Romagna mia”, e promotore del successo della
musica ballabile nota come “liscio romagnolo”.
CLEMENTE XIV, ovvero GANGANELLI LORENZO (Santarcangelo 1705 - Roma
1774). Entrato giovanissimo nell’ordine francescano, compì tutta la carriera ecclesiastica diventando papa nel 1759. I concittadini gli dedicarono l’omonimo arco
trionfale.
COSTA, ANDREA (Imola 1851-1910). Uomo politico, primo deputato socialista
del parlamento italiano, fu tra i principali dirigenti del Partito socialista. Fondò il
giornale Avanti!, diventato poi organo ufficiale del partito.
CRISOLOGO, PIER (Imola 406-450). Uno dei Padri della Chiesa, fu vescovo di
Ravenna ed autore di sermoni e commenti alla Bibbia.
DAMIANI, PIER (o PIETRO) (Ravenna 1006 - Faenza 1072). Monaco camaldolese
e santo. Ricordato da Dante nella Commedia, fu monaco insigne per dottrina e fede
nel monastero di Fonte Avellana.
DA POLENTA, FRANCESCA (Ravenna 1260? - Santarcangelo o Gradara 1285).
Figlia di Guido Da Polenta, signore di Ravenna, andò sposa a Gianciotto Malatesta;
fu uccisa dal marito geloso insieme all’amante Paolo Malatesta. L’episodio è stato
immortalato da Dante nella Divina Commedia.
LONGANESI, LEO (Bagnacavallo, RA, 1905 - Milano 1957) . Giornalista e scrittore, fondatore dell’omonima casa editrice.
MARONCELLI, PIETRO (Forlì 1795 - New York 1846). Patriota, affiliato alla Carboneria, fu amico di Silvio Pellico e con lui detenuto al carcere dello Spielberg per
attività antiaustriaca.
MONTI, VINCENZO (Alfonsine ,RA, 1754 - Milano 1828). Letterato e poeta, la
sua fama è dovuta soprattutto alla traduzione dell’Iliade di Omero. Fu anche seguace delle idee liberali e funzionario della Repubblica Cisalpina.
MORELLI, COSIMO (Imola 1732-1812). architetto, progettò la chiesa di S. Agostino e il Teatro della sua città, oltre a vari edifici in molte città d’Italia, tra cui il palazzo Braschi a Roma.
MORETTI, MARINO (Cesenatico, FC, 1885-1979). Poeta e scrittore, autore di
Poesie scritte col lapis e di romanzi.
MORGAGNI, GIOVAN BATTISTA (Forlì 1862 - Padova 1771). Medico anatomico,
docente all’Università di Padova, è considerato il fondatore dell’anatomia patologica.
MUSSOLINI, BENITO (Predappio, FC, 1883 - Dongo 1945). Giornalista e uomo
politico. Diresse l’Avanti! e fondò Il popolo d’Italia; fondò il Partito fascista; fu capo
del governo italiano dal 1922 al 1943 trasformando l’incarico ricevuto dal re in una
dittatura personale.
Casa Terza
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ORIANI, ALFREDO (Faenza 1852 - Casola Valsenio 1909). Scrittore, giornalista e
saggista.
PASCOLI GIOVANNI (San Mauro Pascoli, FC, 1855 - Bologna 1912). Uno dei
maggiori poeti italiani del periodo tra Ottocento e Novecento.
PIO VI ovvero BRASCHI GIANNANGELO (Cesena 1717 - Valence, Francia, 1799).
Dopo aver svolto una brillante carriera ecclesiastica, fu eletto papa nel 1775. Dovette subire l’invasionedi Napoleone cui in un primo momento cedette la Romagna;
poi fu dallo stesso Napoleone deposto dal potere temporale e portato prigioniero in
Francia dove morì.
PIO VII ovvero CHIARAMONTI BARNABA (Cesena 1742 - Roma 1823). Di famiglia nobile, fu monaco benedettino di S. Maria del Monte, vescovo di Tivoli e Imola;
fu eletto papa nel 1800; il suo pontificato si svolse tra l’ultima fase dell’epoca napoleonica e l’inizio della Restaurazione.
NENNI, PIETRO (Faenza 1891 - Roma 1980). Giornalista e uomo politico. Fu direttore de Il Giornale del Mattino, poi dell’Avanti!. Dirigente del partito socialista, si
rifugiò in Francia per sfuggire alle persecuzioni del fascismo. Nel dopoguerra fu segretario del Partito socialista e più volte presidente del consiglio e ministro degli
esteri.
PLAUTO, MACCIO (Sarsina 254 a.C. - Roma 184 a.C.). Grande commediografo
latino, le cui opere teatrali sono ancor oggi rappresentate.
RENZI, suor ELISABETTA (Saludecio , RN, 1786 - 1859). Fu fondatrice dell’ordine religioso delle Maestre Pie, dedicato all’istruzione e alla formazione della gioventù, e promotrice di opere di assistenza. Fu proclamata beata da papa Giovanni
Paolo II nel 1989.
SAFFI, AURELIO (Forlì 1819-1890). Patriota mazziniano, fu triumviro della Repubblica romana nel 1848, poi esule in Inghilterra, e successivamente dal 1861deputato del Regno d’Italia.
SERRA, RENATO (Cesena 1884 - Podgora 1915). Scrittore, critico letterario, direttore della Biblioteca della sua città, morì sul campo di battaglia nella Prima guerra mondiale.
TORRICELLI, EVANGELISTA (Faenza 1608 - Firenze 1647). Fisico e matematico,
fu tra i fondatori del calcolo infinitesimale ed inventò il barometro a mercurio.
VALGIMIGLI, MANARA (S. Pietro in Bagno , FC, 1876 - Bergamo 1965). Filologo
e critico letterario, professore di letteratura greca alle università di Pisa e di Padova.
ZUCCHINI, CARLO (Faenza 1862 - La Spezia 1928) . Sindacalista, fondatore di
opere sociali di ispirazione cattolica, promotore di casse rurali e della banca Piccolo
Credito Romagnolo, fu deputato del Partito popolare prima dell’avvento del fascismo.
S. Ellero (476 d.C. - 558 d.C.). Il Santo Abate di Galeata, fonda-tore di un’abbazia che ebbe per lungo tempo larga giurisdizione e grande potere politico e spirituale in tutta la Romagna Toscana, era nato in Tuscia ma a Galeata era giunto giovanissimo, appena dodicenne dicono le fonti agiografiche. Al Santo, cui la fede po-
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Casa Terza
polare attribuisce poteri taumaturgici, si deve anche uno storico incontro con l’Imperatore Teodorico che risolse con un miracolo il duro scontro strapotere temporale
e potere spirituale.
Papa Pasquale II (1050-1118). Al secolo Raniero Ranieri, nacque a Bleda, vicino a Isola (S. Sofia). succedette a Urbano II nel 1099 e lottò per liberare la chiesa
dagli imperatori tedeschi. Figlio del castellano di Bleda si fece monaco fu poi Legato
in Spagna nel 1099. Figura di rilievo nel cristianesimo fu ricordato a lungo. Morì
nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 1118. E proprio quel ricordo portò tanti romei a
visitare i luoghi della sua nascita tanto che alcune antiche strade restano lastricate
dall’epoca.
Don Giovanni Verità (1807-1885). Il discusso prete di Modigliana, il salvatore
di Garibaldi come lo chiamarono i suoi concittadini, fu insieme ottimo sacerdote e
temerario patriota e visse con intensa partecipazione sia l’attività pastorale che il
Risorgimento. Amatissimo dai modiglianesi per le non comuni doti di umiltà e
amore verso il prossimo, visse quotidianamente a contatto con l’umanità più povera. Fu arrestato per il suo diretto coinvolgimento nei moti carbonari: con Modigliana a cerniera tra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, furono molti i patrioti in fuga ospitati nella sua casa, Giuseppe Garibaldi compreso (21 agosto 1849),
che, come mostrano alcune lettere, gli donò profonda amicizia e gratitudine.
Felice Orsini (1819-1858). Nacque a Meldola il patriota italiano che legò il
proprio nome all’attentato, fallito e pagato con la vita, all’imperatore Napoleone III.
Felice Orsini aveva studiato a Bologna dove, nel 1843, si era laureato in legge.
Permeato dallo spirito mazziniano e libertario dell’epoca organizzò una società segreta “I Figli della Patria” e, sempre in nome della libertà e della patria, il 14 gennaio
1858 attentò alla vita di Napoleone III. Scoperto e arrestato, fu ghigliottinato a Parigi il 13 marzo dello stesso anno.
Silvestro Lega (1826-1895). Il grande pittore macchiaiolo nacque a Modigliana da Antonio Lega e Giacoma Mancini, sua seconda moglie. Fin da ragazzo dimostrò attitudine al disegno, ma l’ambiente in cui era nato non si dimostrava favorevole alle sue aspirazioni, inoltre le ristrettezze economiche della sua numerosissima
famiglia, che pure non era sprovvista di beni, non gli permettevano una libera esplicazione delle sue capacità. Silvestro decise dunque di recarsi a Firenze dove frequentò l’accademia e la la scuola del Mussini. In un primo periodo seguì l’indirizzo
“purista” e neoquattrocentista, e, in un secondo tempo, maturò quello detto della
“macchia”: l’impianto pittorico che, invece che dalla linea del disegno e della successiva coloritura, era realizzato attraverso macchie di puro colore. Questo è il periodo che lo ha reso celebre e lo ha inserito di diritto tra i più grandi pittori del suo
tempo. L’attività pittorica fu accompagnata dall’impegno politico-patriottico, che lo
spinse a partecipare alle guerre risorgimentali. Trascorse una vita irta di difficoltà
aggravate da una progressiva cecità che gli rese il lavoro sempre più difficoltoso,
finchè un male irreparabile pose fine alla sua vita nell’ospedale S.Giovani di Dio a
Firenze.
Casa Terza
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Hesperia (1885-1959). La grande stella del varietà e diva del muto era nata a
Bertinoro, ma aveva visuto a Meldola la sua infanzia e la sua prima giovinezza. Olga
Mambelli, questo il suo vero nome, mosse i suoi primi passi sul palcoscenico (del
tutto casualmente a causa dela carenza di interpreti di una compagnia di passaggio
a Meldola) appena dodicenne. Ma in appena dieci anni, da sartina di paese e attrice
dilettante divenne un’applaudita stella del varietà. Qualche anno dopo (1912), ormai nota al grande pubblico, passò al cinema interpretando una settantina di pellicole. La sua carriera finì nel 1923 quando andando sposa al suo pigmalione e regista, Baldassarre Negroni, divenne la contessa Olga Negroni.
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FEDERICO FELLINI
SERGIO ZAVOLI
GUIDO BONATTI
FRANCESCO BARACCA
LUCIANO LAMA
OLINDO GUERRINI (POETA) DETTO “ Lorenzo STECCHETTI”
DINO CAMPANA
ZACCAGNINI BENIGNO (RA)
GUIDARELLO GUIDARELLI
ROMANELLO DA FORLI’ (DISFIDA DI BARLETTA)
MARTINA COLOMBARI (MISS ITALIA
MIRKA VIOLA (FO, 29/04/1968, ORE 21,45) (MISS ITALIA DESTITUITA PERCHÈ SPOSATA E MADRE)
BENDANDI (SISMOLOGO)
MARINO MORETTI
SELENE (PORNODIVA)
E. CASALEGNO
ANNA FALCHI
DORA MORONI
LINA PAGLIUGHI, soprano
Ricerca a cura di Rino Maneo
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Casa Terza
Umberto De Giorgio - Rino Maneo
L’IPOTESI NATALE DEL “PASSATORE”,
AL SECOLO STEFANO PELLONI,
IL ROBIN HOOD DELLE ROMAGNE
L.A. 131-385
La data di nascita di Stefano Pelloni (definito Passator cortese dal poeta G. Pascoli),
noto brigante ed avventuriero della terra di Romagna, è controversa, ma, quella fra
le più probabili è relativa al 2 gennaio 1824, a Boncellino di Lugo (RA).
Le cronache lo descrivono come un uomo determinato, pratico e razionale, ma
al tempo stesso, sensibile alla causa dei miseri e dei diseredati (Sole doppiamente
congiunto a Urano e Nettuno).
La folta schiera di Pianeti in Capricorno (colpiti dal quadrato di Marte e alimentati dalla opposizione di Giove), gli conferiscono indubbiamente un forte egocentrismo, voglia di strafare, inclinando il temperamento ad una sorta di sfida pervicace nei
confronti dell’autorità costituita e della legalità.
La nota intraprendenza del soggetto
(modo di agire impetuoso e fulmineo), unita a
forme di aggressività, coraggio e dinamismo
non comuni, farebbero supporre ad un Ascendente in un Segno di Fuoco: chi meglio si presta in questo ambito nell’esprimere tali facoltà, è senza ombra di dubbio l’Ariete, che
confermerebbe oltretutto le modalità di una
morte, avvenuta tragicamente da conflitto a
fuoco con la polizia austro-pontificia.
Un ulteriore elemento atto ad individuare in modo più preciso il grado dell’Oroscopo
è rappresentato dall’aspetto fisico del Passatore e dall’apparenza del suo agire: possedeva
Casa Terza
49
uno sguardo torvo, magnetico e penetrante che incuteva terrore ed era solito dar
vita alle memorabili scorrerie di brigantaggio, col favore delle tenebre.
Un aspetto simile porterebbe a presumere un Ascendente fortemente connotato da valenze plutoniche, ma, pur attribuendo a questa nascita le ore 12 locali
(per confermare l’evidente colorazione arietina nella tipologia espressiva del soggetto), Plutone appare stranamente collocato in Casa dodicesima. Possibile?
Considerata allora l’estrema inclinazione del piano orbitale di Plutone rispetto
a quello terrestre, è ipotizzabile che astronomicamente, a quella data e a quell’ora, il
Pianeta non fosse ancora sorto. In effetti, analizzando l’evento con l’ausilio di un
supporto astronomico computerizzato, possiamo verificare che Plutone avrebbe
varcato la soglia dell’Orizzonte, solo alle 12,10 locali; quindi in Casa prima e, data
l’estrema velocità ascensionale del Segno, strettamente congiunto all’Ascendente.
A Forlimpopoli fu tristemente ricordato dalla ricca borghesia locale, per un incursione nel teatro cittadino: in quella occasione, tenendo in ostaggio i presenti col
terrore delle armi, s’impossessò di tutti i loro monili e contanti.
Il funesto epilogo della sua breve vita (26 anni!) avvenne, non lontano dalla
terra natale, il 23 marzo 1851, in seguito ad un agguato tesogli dai tutori della legge e dell’ordine, durante la marcia di avvicinamento ad un ennesimo obiettivo di rapina.
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Casa Terza
I transiti planetari di quel giorno parlano ovviamente di nemici occulti (dal Sole): Nettuno, Mercurio e Marte in Casa dodicesima; Saturno sull’Ascendente richiama ad una realistica resa dei conti; il Sole al quadrato di Giove segnala pessimismo
e scarsa fortuna; il doppio trigono da Marte e Nettuno (ancora a Giove) testimonia
una sottovalutazione del pericolo insito nella
nuova impresa; mentre il contemporaneo aspetto (opposizione) che il Sole riserva a Marte in Casa sesta, potrebbe ricondurre il Pelloni, con un
pizzico di sarcasmo, ad una particolare specie di
vittima, quella di “caduto sul lavoro”.
Un ultima tessera comprovante l’ipotetica
domificazione, verrebbe rappresentata dalla posizione di transito di Lilith (secondo i cultori di
questa tematica), appollaiata sulla cuspide di
Dodicesima, ad indicare un probabile tradimento
ad opera di un doppiogiochista (amico-nemico)1.
NOTE
1
Lilith alla nascita sarebbe sulla cuspide della casa undicesima
Casa Terza
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Rino Maneo
PELLEGRINO ARTUSI: LEONE GENEROSO
E AMANTE DELLA BELLA VITA
BASATO SULLA RICERCA BIOGRAFICA DI UMBERTO DE GIORGIO
L.A. 131-387
Per gli studiosi e i cultori della buona cucina l’Artusi è il “padre” della gastronomia
italiana; per gli abitanti di Forlimpopoli è il concittadino più illustre; per noi del Sagittarius è stato anche il “padrone di casa”: infatti i nostri primi incontri periodici
avvenivano in uno stabile situato ove un tempo sorgeva la sua dimora natale, in
Piazza Garibaldi.
L’Artusi, figlio di un droghiere, nascendo il 4 agosto 1820, appartiene, per temperamento zodiacale al Segno del Leone, sinonimo di calore umano, orgoglio, co-
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Casa Terza
raggio e prestigio. Caratteristiche che non mancherà di evidenziare nel corso della
sua lunga vita: un signore di modi e di fatti.
Non avendo a disposizione la sua ora di nascita, non è stato semplice ricavarne
il Segno ascendente. Con l’ausilio delle direzioni simboliche, applicate alle congiunzioni planetarie e ponendo la Luna tra 23°30’ e 24°30’ nel Segno dei Gemelli, sono
determinabili le seguenti equidistanze:
– 91° fra Marte e Nettuno; fra Nettuno e Plutone; fra Giove e la Luna;
– 71° fra Luna e Mercurio; fra Luna e Saturno.
Ebbene, egli visse la bellezza di 91 anni e a 71 pubblicò il suo capolavoro, La
scienza in cucina.
L’Astro in comune in entrambe le direzioni è la Luna, degna di apprezzamento
in quanto, la sua longitudine consentirebbe di formulare un’ipotesi più precisa sull’Oroscopo in questione. Ma, pur considerando la Luna in questo intervallo di gradi,
non riusciremmo a stabilire con esattezza l’Ascendente del nostro personaggio: infatti il moto lunare è tale che all’incremento di un grado corrispondano circa due
ore in quello diurno, per cui, in base agli archi di direzione citati, l’ora di nascita risulterebbe compresa fra le ore 16 ,00 (Asc. Sagittario) e le 18.00 (Asc. Capricorno)
locali.
A prima vista l’aspetto dell’Artusi indicherebbe, per la staticità dello sguardo,
una valenza di Terra, e per verificare questa nostra supposizione abbiamo preferito
avvalerci di un’autorevole consulenza nel
campo dell’Astrologia classica, quella di
Giancarlo Ufficiale, che, in virtù degli incontri aneretici dei pianeti di una genitura
nel corso della vita, individua le seguenti
possibili ore di nascita:
➤ 16,02 (Luna a 23°28’ Gemelli /
Asc a 19°41’ Sagittario)
(Sole e Venere in Casa VIII /
Luna in Casa VII)
➤ 17,37 (Luna a 24°19’ Gemelli /
Asc a 12°14’ Capricorno).
(Sole e Venere in Casa VII /
Luna in Casa VI)
e testualmente ci risponde:
Casa Terza
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NELLA
PRIMA IPOTESI L’AFETA (DISPENSATORE DI VITA) È LA LUNA, NELLA SECONDA LO È IL SOLE.
AMBEDUE HANNO INCONTRI ANERETICI PLAUSIBILI. TECNICAMENTE PARLANDO SI EQUIVALGONO. SICCOME
PERÒ OCCORRE FARE UNA SCELTA, OPTEREI PER LA SECONDA.
NELLA PRIMA IPOTESI SATURNO SAREBBE PERFETTAMENTE CONGIUNTO AL FC IN UNA FIGURA
DIURNA. NELLO ZODIACO LA DIFFERENZA È DI 1° PIÙ UNA MANCIATA DI MINUTI; MA SICCOME SATURNO
HA UN’AMPIA LATITUDINE, ASTRONOMICAMENTE RISULTEREBBE PERFETTAMENTE UNITO AL MERIDIANO INFERIORE, DISTANDONE MENO DI UN MINUTO.
UNA TALE CONFIGURAZIONE RAPPRESENTEREBBE UNA VERA E PROPRIA DISGRAZIA (DIS-ASTRO) PER
CHI LA POSSIEDE, GIACCHÉ COMPORTA SEMPRE INSUCCESSI E ROVESCI NELLA VITA, NONCHÉ ASSOLUTA
POVERTÀ DI MEZZI; IL TUTTO ENFATIZZATO INOLTRE, DALLA RETROGRADAZIONE DEL CORPO CELESTE.
NON MI PARE IL CASO DELL’ARTUSI, CHE INVECE HA RISCONTRATO SUCCESSI E MESSO DA PARTE
INGENTI VALORI PATRIMONIALI. INOLTRE LA SORTE LUNARE (O DI FORTUNA) VERREBBE A TROVARSI ALLA
FINE DELLO SCORPIONE (SIGNORIA DI MARTE), IL CHE NON CONSENTIREBBE DI GIUSTIFICARE, APPUNTO
LA FORTUNA FINANZIARIA DEL NOSTRO.
NELLA SECONDA IPOTESI SATURNO SAREBBE IN TERZA CASA, E GIOVE IN SECONDA. INOLTRE LA
SORTE LUNARE RISULTEREBBE ALLA METÀ CIRCA DEL SAGITTARIO (SIGNORIA DI GIOVE). IL CHE SPIEGA
MEGLIO IL SUO BENESSERE. DI GRAN LUNGA, MAGGIORE SE IL PIANETA NON FOSSE STATO RETROGRADO.
IN QUESTA GENITURA LUNA E VENERE SONO AL MASSIMO DELLA LORO LATITUDINE E MERCURIO,
GIOVE E SATURNO LO SONO QUASI. SI DICE CHE IN TALI CASI I PIANETI ABBONDANO MAGGIORMENTE
DELLA LORO VIRTÙ. QUINDI ANCHE VENERE, SEBBENE NON SIA VISIBILE IN CIELO.
MA ESSENDO COSÌ RICCA, TRASFERISCE AL SOLE (CHE È NEL SUO SEGNO) TUTTO CIÒ CHE ESSA SIGNIFICA. POTREMMO PARLARE METAFORICAMENTE DI UN SUPERLEONE VENUSIANIZZATO. E CHE QUESTO
AVVENGA IN SETTIMA CASA (SECONDA IPOTESI) ANZICHÉ IN OTTAVA (PRIMA IPOTESI), MI PARE PIÙ SIGNIFICATIVO. L’IDENTICA CONSIDERAZIONE VALE ANCHE PER GIOVE IN SECONDA CASA, ANZICHÉ IN TERZA.
Accogliendo allora di buon grado l’ora di nascita relativa alla seconda ipotesi
(17,37 locali), tenteremo di riscontrare astrologicamente, le connotazioni del soggetto in esame, da alcuni tratti della sua biografia.
L’Artusi fu sempre considerato un tipo brillante, elegante nel vestire, sicuro di
sé e a proprio agio in ogni situazione; amante della convivialità, preferiva comunque la compagnia di persone dotate di una comprovata levatura intellettuale (ambiente letterario e accademico), con le quali condividere anche i piaceri della buona
cucina.
Sole e Venere in settima casa la dicono lunga sul temperamento gaudente e
sull’esigenza in ambito sociale (salotti), di essere apprezzato e al centro dell’attenzione.
Saturno, Signore dell’Oroscopo, dalla Casa terza in Ariete, triangola il Sole,1
condizionando carattere ed espressività: fermezza, rigore morale e consapevolezza
dei propri limiti, ne fanno un perfetto gentiluomo; essenziale nei gesti e nella scrittura, dove, per altro, i dettagli assumono la giusta e logica considerazione. Ma anche un tipo tosto, un duro, che non teme alcuna difficoltà.
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Casa Terza
Marte, il più alto nel Cielo, stimolato all’azione da Giove e Plutone in seconda
Casa, punta il dito sui mezzi di sostentamento del corpo fisico. Senza inutili preamboli, li incalza, con una insindacabile prerogativa: il cibo innanzi tutto!
Cibo che diviene oggetto di desiderio irrefrenabile, mai sopito. Di culto.
E nei confronti del quale vengono nutrite aspettative straordinarie (prestigiose), negli ambiti della creatività e dell’edonismo. Senza dimenticare che il Capricorno (Casa prima) è reputato fra i palati più degustativi e raffinati dello Zodiaco.
La dialettica di questa opposizione, inserita in una tematica Leone-Capricorno,
è tale per cui, ambizione e prestigio costituiscano un eccellente supporto per le dinamiche marziane: aprire un varco nel tessuto sociale 2-ottava Casa o, come diremmo oggi, sfondare.
Le cronache confermano il manifestarsi di tale aspetto sull’asse seconda-ottava: Pellegrino Artusi, prima di dedicarsi, anima e corpo, alla gastronomia, fondò e
diresse abilmente un istituto bancario in terra toscana, dal quale trasse cospicui
profitti, acquisendo così una confortante sicurezza economica.
Egli è noto inoltre, per tutta una serie di caratteristiche, proprie della Vergine,
Segno in cui Mercurio è presente (in Ottava), e della Casa sesta, a cui è vincolata la
Luna: estrema precisione, ricerca della perfezione, amore per la pulizia e per l’ordine. E a proposito di ordine: il quadrato rivolto da Urano e Nettuno in Dodicesima, a
Marte in Ottava e Vergine, può confermare tale esasperazione. Ma, sempre in questo senso, potrebbe essere degna di fondamento l’ipotesi, secondo la quale il nostro
gentleman dovesse soffrire di colite spastica cronica; disordini intestinali dolorosissimi, per intenderci, dovuti forse ad un regime alimentare snaturato dalla continua
sperimentazione ricettaria.
Ma, mentre Mercurio tratta di dosi e misure esatte nelle segrete alchimie delle
pietanze, la Luna in Casa sesta è impegnata nel renderle praticabili e ripetibili, mediante la loro formulazione e catalogazione in un manuale 3 (ricettario), di cui occorre eseguire scrupolosamente (pedissequamente) 4 le istruzioni.
È importante sapere che l’Artusi delegava la parte realizzativa delle sue elaborazioni culinarie a fedelissimi cuochi, prima fra tutti Marietta (che riteneva DONNA
BRAVA ED ONESTA), alla quale dedicò la ricetta del panettone.
La causa del servizio-Casa sesta rappresenta un fattore di notevole rilevanza
nel Tema. La Luna nel Segno dei Gemelli da poco tramontato, deve rassegnarsi, adeguarsi,5 rinunciando obtorto collo, alla superficie tanto cara al Maestro di Casa sesta. È realisticamente conscia, vista la sua vicinanza all’Astro diurno, di un ruolo a
Lui subordinato. Sente, al tempo stesso, di doversi dedicare con metodo ed abnegazione, ad una rituale consuetudine del quotidiano: obbligatoriamente quella del dover mangiare, come imposizione reiterata dalle simultanee quadrature di Giove,
Plutone e Marte.
Urano e Nettuno, opposti dalla Dodicesima, ne stimolano l’intuizione, facendole intendere di poter unire l’utile al dilettevole, con un pizzico di fantasia ed originalità.
Casa Terza
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Ma, seppur in Sesta, la Luna Gemelli sente sul collo l’alito leonino del Sole, che
non può accontentarsi di mediocrità e consuetudini. Al tempo stesso, per via della
sua colorazione aerea, sopporta malvolentieri i compiti di routine. Deve perciò inventarsi qualcosa, delle novità (pena l’instabilità emotiva) che, per valore aggiunto
da applicazione meticolosa, metodo e ricercatezza, possano sublimarsi in piccoli capolavori e degnamente salire al rango superiore, al fine di gratificare la vanità solare.
Volendo per un attimo insistere sul risvolto lunare di questa tematica, è obiettivamente riscontrabile un corredo sentimentale drammaticamente svilito dagli
aspetti stridenti, che Marte Urano e Plutone riservano all’astro notturno, nonché
dalla sua stessa collocazione.
A quanto pare l’Artusi non prese mai moglie. Si dice che gli piacessero donne
belle e prestigiose, ma serie e posate nei costumi.6 Molto probabilmente fu un fiero
maschilista, con evidenti (astrologicamente) forme di pensiero, che si fondano sul
concetto di superiorità nei confronti dell’altro sesso. È altrettanto possibile che normalmente, gli atteggiamenti delle donne e le loro manifestazioni esteriori, lo facessero spazientire alquanto.
Riassumendo una presumibile sua convinzione, in poche frasi di dialetto romagnolo: …al don al t’fa sol di casén e al t’met in cros! Agl’jé propj dal gran sc-ienta
maron. La mi mama pu 7 …
Nel suo testamento non mancò di generosità nei confronti della terra che gli
aveva dato i natali, donando in lascito la gran parte dei suoi beni al Comune di Forlimpopoli, per la realizzazione di un ospizio che accogliesse anziani poveri.
BIBLIOGRAFIA
■ U. DE GIORGIO, Un oroscopo per Pellegrino Artusi, Linguaggio Astrale n. 71 (1988)
NOTE
1
In questo caso Saturno e il grado dell’Oroscopo indicano anche longevità.
2
Tessuto come sinonimo di Trama. Tessuto sociale come Corpo sociale, da cui le Corporazioni.
3
Manuale: da mani-Mercurio, Signore dei Gemelli e della Vergine.
4
Alla lettera: seguire le orme dei piedi.
5
Casa dodicesima = ADATTAMENTO; Casa sesta = ADEGUAMENTO.
6
Leggere in proposito la ricetta n° 745 (Conserva di Rose), nella quale esalta la dote della verginità.
7
Le donne portano solo fastidi e ti mettono in croce! Sono davvero delle grandi rompi-c… Mia
madre poi…
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Casa Terza
Rino Maneo
MARIO ZOLI, (UN) SIMBOLO
E (UN) MITO
L.A. 131-386
Il 1995 fu l’anno dell’ultimo soggiorno di Plutone nell’ottavo Segno dello Zodiaco.
Fu anche l’anno in cui, con grande dolore, fummo privati della insostituibile compagnia di Mario Zoli.
Noi del “Sagittarius gli eravamo molto affezionati; era uno dei nostri preferiti,
non solo dal punto di vista della cultura astrologica nel suo complesso, ma anche
da quello umano, perché sapeva infondere la passione …
Casa Terza
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Conobbi Mario a Forlimpopoli, in occasione di una delle sue dotte ed affascinanti interpretazioni, relativa alle tematiche dell’asse Toro-Scorpione. Venni letteralmente fulminato, catturato dal quel fluido istrionico-tentacolare, che egli riusciva ad emanare articolando suggestivamente la trama del racconto, misurando cadenze, toni e pause, con le enfatiche modalità di una partitura verdiana dalle romantiche e coinvolgenti armonie.
Come in un rito magico, diede vita propria ad una miriade di personaggi, inserendoli, ad uno ad uno, in variegati ambienti, ricchi di sfumature e connotazioni
particolareggiate, allestiti al momento con un raffinato tocco di bacchetta: attore,
regista, scenografo e narratore allo stesso tempo, ma con l’alchemica virtù della conoscenza degli elementi e delle loro mutabili, infinite combinazioni.
Il suo era un Teatro, aderente in ogni sua parte alla superficie pluridimensionale di una specialissima carrozza del Tempo, entro la quale rivivere avvenimenti ed
emozioni, sia da spettatore, che da protagonista. Il biglietto era gratuito ma vincolante: una volta entrato non ne uscivi più ...
Diventammo amici. Lui incalzato delle mie incessanti curiosità, io, in equilibrio
instabile sulle scivolose pareti di una fredda e rigorosa logica zodiacale, ma affascinato dalla parte inferiore dell’iceberg.
“Fai vibrare il Simbolo! Fai rivivere il Mito!”, diceva ogniqualvolta la mia interpretazione risultava sommaria, lacunosa o traballante, esortandomi ad “andare a ritroso nel tempo alla riscoperta di ogni vagito culturale, per interpretarlo nella sua
essenza ed applicarlo cum grano salis”.
In una delle sue ultime lettere mi espresse il suo concetto di “homo sapiens”:
“... l’uomo è insieme matematico-scientifico e simbolo. Usando insieme matematica astronomica e simbolo, l’astrologia non è ambigua e contraddittoria; applica al soggetto-uomo le sue due realtà e riesce a “vedere” ciò che la sola scienza
non vede, perché usa quelle due realtà in modo concorde ...
E perfettamente conscio dei limiti, ai quali gli interpreti della disciplina astrologica (lui compreso), erano ancora soggetti:
… finora gli astrologi hanno letto -e con quanta fatica- la partitura di un solo
strumento; da qui in avanti dovrebbero imparare a leggere lo spartito intero e a ...
sentire l’orchestra”.
Chi non ha avuto la fortuna di incontrarlo ha perso tanto. Grande conoscitore
della letteratura e della filosofia, della storia e dell’arte in senso lato, ma anche della
profondità dell’animo umano. Di indole mite, ma incapace di contenere l’aggressività intellettuale, soprattutto quando la gigantesca passione che lo ha accompagnato in ogni sua manifestazione interiore, lo dominava a livello esteriore. D’animo
nobile, molto sensibile e attento nei confronti delle problematiche sociali, lo era al-
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Casa Terza
trettanto nei rapporti di amicizia, spontanea e disinteressata, che coltivava con
estrema onestà. Amicizia non priva di momenti di incomprensione, come testimoniano queste sue frasi, che ne sintetizzano uno appena vissuto:
”Aria elettrica … L’aggressività inconscia, potente quanto l’amicizia conscia,
viene a galla e si fa visibile. Meglio così, la si può affrontare. Tuttavia è triste che
non si possa fare un solo passo nella direzione dell’anima, senza produrre -e quindi
subire poi- sofferenze. E non meno triste è concludere che l’universo interiore delle
persone, anche a noi più vicine, ci resta misterioso, come lo è ad esse stesse”.
Ad alcuni, fra i numerosi rapporti, che questo sentimento gli consentì di intraprendere, attribuì il privilegio: quello con Tina Sicuteri, degna di altissima considerazione, dal punto di vista intellettuale e quello con Gisa Frandino, che considerava
“… un’astrologa dalla mente viva, irregolare, fantasiosa, cocciuta e geniale, … dice
delle cose di una profondità abissale, meravigliose”.
In febbraio condividemmo la grande gioia di veder pubblicato un suo lavoro
(“Humanité et astralités de Federico Garcia Lorca”) su “L’Astrologue” di André Barbault e brindammo, a base di china calda e camomilla, ad altri, futuri e numerosi
successi. Poi, d’un tratto il repentino “black-out”, fortunatamente attenuato da una
fitta corrispondenza epistolare. Non ho mai più udito la sua voce, ma mi conforta
questo suo passo:
”Vedi che la storia vera, quella dell’anima, è in fondo, semplice, come il tema. Il
resto, non sono che sviluppi e variazioni. Lavorare sul tema: facile, difficile, esasperante, entusiasmante. … L’esordio dello Zodiaco è maschile e furibondo, ma la conclusione è femminile, morbida e pacifica. Ed è, naturalmente, la conclusione che
decide. … Con quattro note lo stupido fa un motivetto banale, ma il musicista una
sinfonia meravigliosa. Scegliere liberamente la necessità, questo è il segreto. Rendere personale e irripetibile qualcosa che è comune. Come la parola, il canto, l’arte.
Fare della vita un’opera d’arte; questa è la missione dell’astrologia, nella quale destino e libertà non si escludono, ma si richiamano”.
Casa Terza
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Contiamo di dedicare prossimamente un
numero speciale della Rivista alla memoria
del caro Mario Zoli .
Pertanto preghiamo vivamente chi avesse
materiale inedito (lettere, appunti, meditazioni
flash, cassette di conferenze) di mandarne copia o di segnalare dove reperirlo.
Grazie
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Casa Terza
Claudio Cannistrà
INTERVISTA AD ATTILIO MATTIOLI
L.A. 131-366
Per chi non la conoscesse, Forlimpopoli è una tranquilla cittadina di poco più di ottomila abitanti, adagiata sulla statale Emilia, a metà strada fra Forlì e Cesena. Fra gli
amanti dell’arte gastronomica è famosa per aver dato i natali ad Artusi, ma la sua
particolarità astrologica consiste nel fatto di essere sicuramente il comune italiano
con la più alta densità di iscritti Cida per abitante, in quanto ospita da tempo quasi
immemorabile una delle più antiche e più attive Delegazioni della nostra Associazione. Non saprei di preciso quando sono cominciate le conferenze di astrologia in
questo luogo, conferenze che si tengono sempre al sabato pomeriggio; ricordo solo
che quando sono arrivato al Cida, tanti, tanti anni fa, la Delegazione esisteva già. Il
suo calendario d’incontri è sempre stato molto nutrito: tante conferenze mensili,
aperte a tutti, un corso per principianti, qualche seminario, oltre ad una riunione
periodica settimanale specifica per i soci. In definitiva, una serie di iniziative di tutto rispetto, anzi da fare invidia ai grossi centri della nostra associazione del nord e
del centro Italia.
Per chi ama... i pettegolezzi e senza nulla togliere a tutte le altri sedi Cida sparse nelle varie città italiane, devo confessare che da tempo immemorabile, per noi
consiglieri, l’essere invitati a tenere una conferenza in questa ridente cittadina romagnola rappresenta motivo di orgoglio; viene considerato una sorta di riconoscimento in ambito associativo delle capacità personali, e, a volte, è anche un banco di
prova impegnativo, proprio a causa dell’elevato livello di conoscenza astrologica dei
soci della Delegazione.
Il deus ex-machina di questo piccolo paradiso astrologico è Attilio Mattioli,
Sagittario dagli occhi cerulei, amico di lunga data e presente nel CIDA quasi dalla
sua fondazione, per inciso la sua tessera porta il numero 172. E’ stato lui a dare vita
al gruppo Sagittarius ed a creare questa Delegazione, che ha, poi, saputo tenere
unita con il suo carisma per oltre venticinque anni e che tuttora dirige con bonomia e tranquillità. Sono andato a spulciare nei vecchi verbali del Consiglio ed ho
scoperto che la sua prima nomina a responsabile per Forlì, o meglio a Vicedelegato,
secondo il termine che una volta veniva usato, porta addirittura la data del 28 gennaio 1978!
E’ per merito di Mattioli se da questo tratto di Romagna sono passati, almeno
una volta nella vita, per tenere conferenze o seminari, tutti i più grandi astrologi
Casa Terza
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italiani, nessuno escluso; alcuni di questi, purtroppo, sono ormai scomparsi, come
Alessandro Bellenghi, Lisa Morpurgo, Federico Capone, Mario Zoli, ma gli altri ancora viventi ricordano volentieri la rinomata ospitalità del pubblico romagnolo, giudicato sempre attento e preparato.
Attilio mi accoglie nel suo studio in una tranquilla villetta a due piani, immersa
nel verde, poco lontano dal centro del paese; mi racconta che ha già quattro nipoti,
alternando i commenti astrologici sull’albero genealogico familiare ad aneddoti sulle sue esperienze di vita, raccolte in una sorta di cronistoria astrologica personale
nella quale ha riportato con precisione le sue riflessioni su transiti e passaggi planetari, in rapporto agli eventi piccoli e grandi, di cui è stato protagonista.
E’ così che nasce questa intervista, che vuole anche rendere omaggio ad un
personaggio, amato e rispettato da tutti, che ha sempre lavorato in silenzio, ma con
profitto, per la nostra Associazione e che nel corso di questi anni ha visto sfilare
sotto i suoi occhi nelle sale della locale Cassa Rurale e Artigiana, ora denominata
Banca di Credito Cooperativo, tutto il gotha astrologico.
– La prima domanda mi sembra quasi d’obbligo, Attilio, per presentarti
ai nostri lettori più giovani: qual è la tua carta di identità astrologica?
– Ho il Sole in Sagittario a 1° grado, l’Ascendente sempre in Sagittario a 20°
gradi e la Luna in Cancro sulla cuspide della casa ottava, mentre Saturno è a 29°
gradi nel segno dello Scorpione. I valori Sagittario mi danno il desiderio di viaggiare
e di girare per il mondo, però dopo pochi giorni che sono fuori di casa, non vedo
l’ora di tornare, perché questa Luna in Cancro mi richiama sempre alle origini, alla
mia famiglia e al luogo dove vivo.
– Vuoi parlarci ancora un poco del tuo tema e delle tue esperienze di
vita alla luce dell’astrologia?
– Pur avendo anche Venere e Mercurio in Sagittario, non mi sento un Sagittario nel vero senso della parola. E’ vero che nel corso della mia vita ho vissuto periodi
in cui ero un “gioviale”: mandavo avanti la compagnia, organizzavo le gite e le cene
con gli amici; tuttavia, ho anche trascorso momenti in cui Saturno ha preso il sopravvento e mi ha portato ad isolarmi. A questo proposito, ho chiesto a diversi
astrologi di fama, con i quali ho avuto una fitta corrispondenza, quale consideravano fosse la mia dominante, ma ho ricevuto risposte contrastanti.
– Per quel che ti conosco e per il tuo aspetto fisico, io ti vedo abbastanza gioviano, soprattutto per quell’aria di bonomia innata che trasmetti...
– Si, ma ho anche un Nettuno importante, situato a 27° gradi del segno del
Leone in quadrato allo stellium ai primi gradi del Sagittario ed opposto a Giove, che
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Casa Terza
è in Acquario. A questo proposito, Adriana Cavadini scrive in un suo articolo che
Nettuno fortemente stimolato, ma leso, può portare all’uso di droghe; non è il mio
caso, per fortuna, ma il pianeta rappresenta anche la narcosi e qui ci siamo, perché
le anestesie mi hanno procurato inconvenienti in ogni intervento. Devo, però, ringraziare questo pianeta per aver movimentato il mio quotidiano, forse troppo! Troverai i riferimenti relativi nella mia cronistoria personale. Ho, infatti, attraversato
nel corso della vita un periodo nettuniano, molto creativo, ricco di fantasie, innamoramenti e che mi ha anche portato a scrivere poesie.
– E riguardo all’aspetto di opposizione fra Giove e Nettuno, che mi racconti?
– Questo aspetto cade sull’asse seconda/ottava e mi ha costretto a confrontarmi con il problema del danaro. Il danaro non mi ha mai interessato e non mi interessa neanche oggi; tuttavia nel corso della mia vita ho sempre avuto a che fare
con il danaro, nel senso che ho sempre amministrato i soldi degli altri. Infatti, quando lavoravo in comune svolgevo la funzione di economo ed in banca, in qualità di
vicepresidente, gestivo sempre il patrimonio altrui!
In definitiva, posso dire che ho vissuto nella mia vita tre periodi planetari ben
distinti; fino ai quaranta anni una fase, in cui ha prevalso Giove, dai quaranta in poi
ha prevalso Nettuno e adesso è la volta di Saturno.
– Come è avvenuto il tuo incontro con l’astrologia?
– È stato un incontro casuale, avvenuto oltre trent’anni fa, verso al fine degli
anni ’60; in quel periodo era molto seguita una trasmissione televisiva, cui partecipava Massimo Inardi, che apparteneva al Centro di Parapsicologia di Bologna. In
questo modo venni a conoscenza di questo centro e cominciai a frequentarlo regolarmente. Qui, incontrai anche vecchi studiosi di astrologia, che mi incuriosirono
e mi spinsero ad interessarmi a questa materia. Comprai il libro di Julia e Derek
Parker “L’arte dell’astrologo” e con quello cominciai a costruire oroscopi per mio
conto.
Fu sempre in quel periodo, non ricordo come, che venni a conoscenza di Massimo Frisari; e per un paio d’anni ogni settimana continuai a viaggiare su e giù in
treno, il venerdì pomeriggio, da Forlimpopoli a Bologna, per seguire i suoi corsi. Erano gli anni 1969, 1970 e 1971. Poi, ho anche seguito un corso per Corrispondenza
di Astrologia Scientifica, condotto da Luciana Pederzani Bononcini e di cui conservo
ancora il diploma, che ho conseguito nel 1972.
– Fu in quel periodo che hai conosciuto Mario Zoli?
– Si, anche lui, in quegli anni frequentava il corso di Frisari; venivamo a casa
Casa Terza
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insieme in treno. Mario scendeva a Faenza ed io a Forlimpopoli. E naturalmente si
discuteva di astrologia.
– Che ricordo hai di lui?
– Beh, era un grande personaggio; una persona “squisita” e un pozzo di...
scienza! Sapeva tante di quelle cose, che riusciva sempre a stupirmi, e a volte mi faceva anche venire il... nervoso, quando paragonavo le mie conoscenze astrologiche,
in quel tempo veramente limitate, alle sue. Allora, Mario conosceva già bene l’astrologia e seguiva il corso solo per rivederne la parte tecnica.
– E come ti sei avvicinato al Cida? Perché il Cida nasce nel 1970.
– Mentre seguivo il corso per corrispondenza, avevo conosciuto Federico Capone, prima tramite un rapporto epistolare, in quanto avevo acquistato alcuni suoi
libri, poi personalmente. Fu dietro suo suggerimento che mi iscrissi al Cida e cominciai a ricevere Linguaggio Astrale. Anzi, ricordo che i primi dieci numeri della rivista
non li avevo e li ho acquistati in seguito, come arretrati; ricordo che mi sono iscritto
con l’undicesimo numero, due o tre anni dopo, fra la fine del 1972 e l’inizio del
1973.
– Intanto, se non sbaglio, già da qualche anno, Nettuno era entrato in
Sagittario?
– Si, erano cominciati i transiti di questo pianeta sul mio stellium. Al conseguimento del diploma del corso per corrispondenza nel 1972, fece seguito una fase
un poco confusa della mia vita, che si prolungò per alcuni anni. Ricercavo la tranquillità e smisi di viaggiare, ma continuai a studiare in solitudine, mentre con Mario
Zoli rimanemmo sempre in contatto.
– E come è ripresa, diciamo, la tua attività “pubblica” in campo astrologico?
– Quando nel 1976 sono andato in pensione, ho potuto interessarmi con
maggiore continuità di astrologia; ad esempio, mi recavo in biblioteca a studiare.
Inoltre, i miei rapporti con l’associazione diventarono più stretti; in quel periodo fui
nominato responsabile CIDA per Forlì, anche se non ricordo l’anno preciso.
– Te lo dico io! Ho controllato sul verbale del Consiglio Cida, la tua nomina a rappresentante per Forlì o meglio a Vicedelegato, come si usava dire
una volta, porta la data del 28 gennaio 1978. Possiamo dire che la Delegazione ha festeggiato quest’anno le nozze d’argento!
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Casa Terza
– Sì hai ragione; ma la vera svolta nella mia attività astrologica avvenne qualche anno dopo. L’anno chiave fu il 1981. Accadde che il comune mi contattò per tenere un corso di astrologia, qui a Forlimpopoli. Il corso ebbe inizio nel gennaio 1981
presso la biblioteca comunale e riscosse un grande successo; ad alcune lezioni parteciparono quasi ottanta persone, tanto che spesso dovevamo abbandonare la biblioteca per spostarci nella sala del consiglio. Ed alla fine terminarono il corso circa
cinquanta studenti
– E come è nato il Gruppo Sagittarius?
– Terminato il corso, alcuni allievi mi chiesero se potevamo continuare ad incontrarci. Ottenni dalla Cassa Rurale l’autorizzazione a poter utilizzare la sala delle
riunioni e cominciammo a trovarci lì per discutere di astrologia, prima ogni quindici
giorni e poi ogni settimana; decidemmo subito di formare un gruppo.
– Si, ho letto nella rassegna stampa della Delegazione che la prima riunione del gruppo avvenne il 19 giugno di quello stesso anno.
– E’ vero, ed in quello stesso anno, a fine agosto, venne a trovarci anche Federico Capone, che avevo conosciuto in precedenza. Non fu una vera e propria conferenza, ma una riunione fra di noi; in ogni caso fu il primo incontro ufficiale del nostro gruppo con un personaggio esterno.
– E perché decideste di chiamare il gruppo “Sagittarius”?
– La risposta è molto semplice, perché molti astrologi famosi e molti componenti del gruppo, fra cui io stesso, appartenevano a questo segno.
– Mi sembra che anche l’anno seguente, il 1982, fu un anno molto importante per te e per il gruppo Sagittarius?
– Si, in quell’anno l’attività del gruppo decollò. La prima a tenere una conferenza ufficiale fu Grazia Mirti, il 6 febbraio 1982, poi vennero a Forlimpopoli Massimo Frisari, Grazia Bordoni, Mario Zoli e Dante Valente. Inoltre, sempre in quell’anno,
in occasione di uno dei nostri incontri, fui invitato con Helène Kinauer Saltarini a
Tele Romagna per un paio di trasmissioni televisive, che riscossero un grande successo.
– Praticamente, da allora avete cominciato a programmare per ogni anno un calendario di conferenze pubbliche?
– Si, sono stati tutti incontri molto interessanti. Grazia Mirti e Mario Zoli veni-
Casa Terza
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vano quasi tutti gli anni e poi sono intervenuti Caterina Ferreri, Adriana Cavadini,
Gemma Zucchi e tanti, tanti altri.
– Possiamo affermare che tutti gli astrologi italiani sono passati di qui
e che tu hai avuto modo di conoscerli; per cui la prossima domanda mi sembra quasi d’obbligo: chi ti ha colpito di più?
– Faccio una certa fatica a darti un’unica risposta. Forse, Lisa Morpurgo. Avevo
studiato i suoi libri, che erano di tutt’altro genere rispetto a ciò che veniva pubblicato in quegli anni in Italia e mi avevano aperto ad una visione dell’astrologia molto differente; per queste ragioni l’attendevo con ansia. Tuttavia, mi lasciò interdetto, soprattutto per i suoi modi di fare, un poco scostanti.
Tutti gli altri li ricordo molto volentieri, da Ciro Discepolo a Tina Sicuteri, per
non parlare di Haram, ovvero Alessandro Bellenghi, che era proprio uno strano personaggio; ricordo ancora che invece di pranzare, mi portò in giro per tutti i bar di
Forlimpopoli a prendere caffè e a parlare di astrologia; alla fine ne avrà consumati
oltre dieci, ma era veramente molto preparato!
– Mi sembra, anche, che voi come Gruppo Sagittarius, siete stati fra i
primi, oltre quindici anni fa ad invitare Giuseppe Bezza?
– Si, Giuseppe Bezza è venuto da noi nel 1986; in quel periodo abbiamo compiuto anche un piccolo studio su Guido Bonatti e sull’astrologia oraria, andando a
ricercare in biblioteca a Forlì, il suo “Tractatus Astronomiae”. Sempre in quegli anni,
intorno al 1988, tenemmo un ciclo di conferenze a Meldola. Spesso ci chiamavano
anche dai paesi vicini.
– Adesso vorrei porti alcune domande, che riguardano in maniera più
specifica il tuo modo di fare astrologia. Innanzi tutto come definiresti l’astrologia?
– Direi che è una tecnica che dà la possibilità alle persone di capirsi, di poter
affrontare il quotidiano in maniera più realistica; può anche essere definita, come
una sorta di filosofia di vita.
– E che cosa ti interessa in particolare della nostra disciplina?
– Io ho sempre ritenuto che l’astrologia sia interessante per conoscere la personalità dell’individuo e in qualche modo per fornire consigli e suggerimenti. Nel
mio caso posso affermare che, dopo aver scoperto l’astrologia, ho modificato il mio
modo di vivere, nel senso che ho cominciato a capire perché mi succedevano una
serie di cose ed il perché ero fatto in un determinato modo. Ad esempio, attraverso
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Casa Terza
la posizione del mio Mercurio ho compreso le caratteristiche della mia intelligenza
e del mio modo di apprendere. Mi sono reso conto del perché mi piacevano la musica, la poesia, la montagna, i paesaggi; ho compreso il significato del mio Nettuno
forte, che mi porta a vivere intensamente affetti e sentimenti. A mio parere, l’astrologia non dà giudizi morali; non ti dice se il “fare” una certa cosa sia bene o male,
però, tramite l’astrologia, ognuno di noi può rendersi conto del perché si comporta
in un determinato modo.
– Per quanto riguarda l’interpretazione di un tema, cosa ritieni sia fondamentale?
– Io guardo, prima di tutto, Sole, Luna e Ascendente. Tuttavia, riguardo alla
posizione dell’Ascendente ho sempre molti dubbi, perché sappiamo tutti come sia
difficile reperire un’ora di nascita esatta; per questo motivo cerco di osservare anche la persona e poi la interrogo per rendermi conto se in quei passaggi sull’Ascendente si sono verificati certi avvenimenti, utilizzando non solo i transiti, ma anche
le direzioni simboliche. Per esempio, nel mio caso ho notato che il mio Ascendente
a 19° - 20° gradi del Sagittario può essere esatto, perché a 19 anni ho rischiato di
morire per aver contratto il morbillo, proprio quando Saturno per direzione simbolica si trovava sull’Ascendente.
– Per quanto riguarda il settore previsionale, quali tecniche utilizzi?
– Utilizzo soprattutto i transiti, perché le esperienze che ho avuto in questo
campo sono state molto convincenti. Spesso notavo dal tema, che erano passati
certi pianeti e le persone mi rispondevano, che erano avvenuti determinati eventi.
Certamente è difficile poter, diciamo così, prevedere in maniera esatta ciò che può
accadere; però in ogni caso ad ogni transito qualcosa avviene, che riguarda il tema
della persona, in relazione al simbolo del pianeta coinvolto. I significati di un simbolo sono così vasti, che è difficile poter centrare con precisione il punto esatto in
cui il simbolo può esprimersi; tuttavia, spesso ciò si verifica. Molte volte quando
studio un tema o sono di fronte ad un cliente, mi vengono da dire alcune cose senza una ragione, strettamente logica. Sono idee che mi sorgono da dentro, come una
sorta di sesto senso, e molto spesso i consultanti, quando ritornano, confermano le
mie intuizioni. In alcune occasioni ne ho anche avuto paura, vista la loro esattezza.
Forse è il mio Nettuno, che mi permette di captare tutto ciò, in quanto in seguito
riguardando il tema, spesso mi chiedo, ma come ho fatto?
– E fra le altre tecniche previsionali?
– Trovo pochi riscontri nelle Rivoluzioni Solari, pur avendole studiate a lungo.
Le analizzo regolarmente, ma nella pratica preferisco utilizzare altre tecniche, come
Casa Terza
67
i vari sistemi di direzioni. In particolare le direzioni simboliche, che molte volte mi
forniscono indicazioni esatte sugli avvenimenti, che sono successi o che devono accadere, oltre che aiutarmi nella rettifica dell’ora di nascita.
– Qual è il più bel libro di astrologia che hai letto?
– Sai, io sono rimasto molto affezionato al primo libro, che ho letto: il Parker
“l’Arte dell’astrologia”. A volte lo vado ancora a riprendere. Ma amo molto anche “Introduzione all’astrologia”, il primo volume scritto da Lisa Morpurgo, perché contiene
spunti molto interessanti. Per quanto riguarda i transiti, potrei dire che consulto volentieri il libro di Robert Hand, perché non ha un’impostazione pessimista; ti dà la
possibilità di entrare psicologicamente nell’interpretazione. Invece, il volume di Antares mi sconcerta un poco, perché ti spinge sempre verso avvenimenti drammatici.
– Quale consiglio daresti a chi muove i primi passi nello studio dell’astrologia? Cosa suggeriresti?
– Di studiare l’astrologia per se stessi e non per stendere subito previsioni per
gli altri; a mio parere, è molto importante riuscire a capire i significati che possono
rivestire i pianeti nel tema personale e quindi capire se stessi. Il mio consiglio è di
studiare a fondo il tema natale personale ed i temi di tutti coloro, che si conoscono
bene, perché all’inizio dello studio è molto difficile esprimere giudizi obiettivi e valutare nel modo giusto i simboli.
– Io reputo l’astrologia un’arte, che contempla una parte pratica, che si
acquisisce sul campo, solo tramite le consultazioni e l’esperienza. E tu, da
questo punto di vista, mi sembra che di esperienza ne hai accumulata tanta?
– Si, per oltre venti anni ho tenuto consultazioni. Avevo alcune persone che
venivano periodicamente, ogni due, tre mesi, quasi per ogni cosa che dovevano affrontare; anche se arrivare fino a questo punto mi sembra sia esagerato. Poi negli
ultimi anni, quando si è chiuso il ciclo di Saturno, mi sono stancato; tutti venivano
per chiedermi: “mi sposerò, devo lasciare la mia compagna, ne troverò un’altra, e
così via...”. Rispondere a tali quesiti non è compito dell’astrologo!
Io posso consigliare, suggerire, indirizzarti e metterti in guardia, per esempio
negli affari, ma non decidere per te. Alcune risposte vanno cercate da soli. Adesso
non faccio più consulti, però continuo a ricercare, per valutare se ciò che intuisco
corrisponde a verità.
– Possiamo affermare, in generale, che l’astrologo deve fare di tutto per
“rispettare” i suoi consultanti sia dal punto di vista pratico, non chiedendo
cifre esorbitanti, sia dal punto di vista umano.
68
Casa Terza
– Da parte mia, ho sempre rifiutato il lato commerciale dell’astrologia ed ho
cercato di non chiedere compensi per i consulti. Inoltre, spesso sono venute da me
persone, che erano ossessionate da varie paure, perché spaventate da colleghi
astrologi, in particolare da un “personaggio” di un paese qui vicino. Ho cercato di
tranquillizzarle e di sdrammatizzare. Ad esempio, con un transito in settima gli veniva predetto: “tuo marito avrà un grave incidente”. Poi, non accadeva nulla; magari
si trattava solo di problemi sentimentali. Certamente un’avventura sentimentale del
coniuge ha un senso, ma un incidente con la macchina...ha tutto un altro peso!
Possono riguardare, entrambe, qualcosa relativo al partner, ma vi è una grande differenza! Posso pensare che forse questo astrologo considerasse come un incidente,
il fatto di innamorarsi di un’altra persona? Si tratta, in ogni caso, di un atteggiamento troppo deterministico.
– Ma forse questi episodi avvengono, perché in fondo non abbiamo ancora raggiunto un reale riconoscimento sociale. La nostra non è una professione che goda di alcuna tutela pubblica.
– A mio parere, esiste troppa confusione, un mescolarsi di mantiche ed operatori. E il grande pubblico possiede una visione distorta dell’astrologia. Ad esempio,
qui, in Romagna, l’astrologo viene, tuttora, chiamato “Strolg”. Questo è un termine
del dialetto locale, che alla lettera significa “Mago”; ovvero colui che fa le carte,
legge la mano, etc.
Per questo bisogna far conoscere l’astrologia, che non è chiromanzia, cartomanzia, lettura dei fondi di caffè; sono ancora in molti coloro che confondono questa serie di pratiche con la nostra disciplina. Ciò si verifica da una parte perché molti astrologi mescolano queste pratiche e dall’altra perché, nel nostro settore, ci sono
molti che si dichiarano astrologi, ma poi di fatto non lo sono, in quanto utilizzano
tutte le tecniche possibili, ma non l’astrologia. Quando facevo parte del Centro di
parapsicologia, mi avevano incaricato di compiere indagini sulle persone della zona
qui intorno, che affermavano di essere medium, per verificare le loro reali capacità.
Ne ho conosciuti parecchi: alcuni tiravano fuori gli “Angeli”, altri accendevano le
candele, altri ancora utilizzavano le carte o l’astrologia. In definitiva, vi era una mescolanza di tutte queste pratiche.
– Però magari alcuni di questi possedevano realmente capacità paranormali?
– No, io non ne ho quasi mai incontrati. Una sola volta, una signora di Cesena
mi ha stupito con le sue risposte e con le sue previsioni! La mia curiosità mi ha
spinto ad investigare in vari campi e in varie discipline; ad esempio, possiedo anche
un diploma di reiki. Tuttavia, l’unica materia che ho trovato valida ed interessante è
stata l’astrologia, che ha cambiato la mia vita.
Casa Terza
69
– Si, so che coltivi tanti interessi. Hai anche scritto e pubblicato alcune
raccolte di poesie?
– Sì, ma le mie poesie sono più che altro sfoghi personali, stati d’animo del
momento, che sento la necessità di esprimere. Continuo a scrivere, ma dopo questi
due libri ho smesso di pubblicare.
– Desideravo fare questa riflessione. Sai che si confrontano due grandi
scuole di pensiero nel mondo astrologico. Gli astrologi di un tempo, diciamo
del primo novecento, ma anche dell’epoca di Federico Capone, avevano l’idea
che l’astrologia dovesse essere una scienza per pochi eletti; qualcosa da tenere nascosto, o per lo meno una tecnica iniziatica, che comunque doveva
rimanere rivolta a pochi. Era il maestro che trasmetteva la conoscenza ai
suoi allievi. Oggi, esiste una corrente “psicologica”, che ritiene l’astrologia
debba essere divulgata, volgarizzata. E’ chiaro che con la divulgazione le conoscenze trasmesse vengono semplificate. Se è vero che al giorno d’oggi esistono molte più persone, rispetto al passato, che conoscono gli elementi
fondamentali della nostra disciplina, è anche vero che negli ultimi anni il livello medio della preparazione si è un poco abbassato e che l’astrologia si è
molto commercializzata. Tu come la pensi?
– Io considero l’astrologia come un qualcosa di scientifico, anche se, a mio
parere, non può essere definita proprio una scienza, nel vero senso della parola. Direi che bisogna divulgarla e farla conoscere, proprio perché molti ne hanno ancora
una visione distorta, ma nella divulgazione è insito un rischio: i “media” manipolano
e semplificano il messaggio. Ad esempio, ogni mattina le persone leggono l’oroscopo personale, che non riveste alcun significato, e ciò rende l’astrologia una “questione” puramente da salotto. Questo è un grave rischio! Tuttavia, io non credo
neanche che l’astrologia debba essere riservata ad una determinata cerchia di persone...
– Poi, c’è un’altra domanda classica, che rivolgo a tutti: credi nel Libero
Arbitrio o nel Destino?
– Ma, a questo punto sono convinto che chiamiamolo caso, chiamiamolo destino, chiamiamolo come vuoi, ma nella mia vita tutto ciò che mi è capitato, è avvenuto perché mi doveva accadere, non me lo sono andato a cercare. Il mio libero
arbitrio ha avuto una piccola... incidenza!
Ti faccio un semplice esempio, in relazione alle mie scelte professionali. Io possiedo il diploma di insegnante elementare; improvvisamente, mi arriva il primo incarico per insegnare in uno sperduto paesino di montagna e contemporaneamente,
quasi nello stesso giorno, la proposta di essere assunto qui a Forlimpopoli, come
70
Casa Terza
impiegato in comune: certo, il libero arbitrio mi ha portato a decidere, ma per una
serie di ragioni pratiche la scelta era quasi obbligata! Libero Arbitrio e Destino si sono intrecciati in una maniera stupefacente. Non so come tutto ciò possa essere
chiamato. Ed anche quando ho conosciuto mia moglie, è avvenuto qualcosa di simile.
Per la mia esperienza, io credo che il destino ti metta davanti ad alcuni fatti e,
solo dopo, sei tu a decidere. Quindi, una certa possibilità di scelta ti viene data, anche se alcuni avvenimenti sono già scritti nel tema natale e non si possano cambiare.
– E per quanto riguarda i pianeti e la loro azione su di noi?
– Me lo sono chiesto tante volte: sono i pianeti o siamo noi che agiamo? Noi
affermiamo che è stato Saturno... o qualcosa che noi chiamiamo Saturno, ma non è
detto che sia un apporto di quel Saturno, là in cielo. Non credo che quel Saturno là
in cielo, si interessi a noi; invece il “simbolo” Saturno...agisce, in quanto è dentro di
noi.
– E sui transiti e sulle rivoluzioni?
– Non sono del parere di molti astrologi che il compiere gli anni lontano da
casa renda possibile cambiare la rivoluzione solare, e quindi il proprio destino; e
neanche che si possano esorcizzare i transiti. A volte i transiti passano e sembra,
che non ti accada nulla, o meglio, non te ne accorgi sul momento, ma solo in un
secondo tempo.
– Come giudichi il modo attuale di fare astrologia?
– In parte sono d’accordo che l’astrologia debba possedere un’impronta psicologica, ma solo in parte! Una tendenza che non condivido dell’astrologia moderna è
che oggi giorno si inventano tanti metodi e sistemi nuovi. Io, ad esempio, non utilizzo gli asteroidi e le parti arabe, magari dal momento che nel mio programma per
computer vengono calcolati, li inserisco, ma non li considero. Osservo solo Lilith e
Chirone, quest’ultimo soprattutto perché è un elemento simbolico, in relazione con
il mio segno, il Sagittario. Penso che si debbano sviluppare ed approfondire bene le
tecniche che possediamo. Io credo che se andiamo indietro nel tempo e studiamo
bene questi metodi scopriremo che sono ancora i più validi. Per queste ragioni bisogna approfondirli.
– Quali sono le prospettive future dell’astrologia nel terzo millennio?
– Io penso che si svilupperà ulteriormente.
Casa Terza
71
– Per concludere, c’è qualche cosa che vuoi dire ai lettori di
Linguaggio Astrale?
– Il messaggio potrebbe essere
di “leggere e studiare”... e soprattutto
di chiedere, di porre domande su ciò
che non si capisce. Mi auguro che in
futuro ci siano astrologi del CIDA disponibili a fornire spiegazioni, magari si potrebbe istituire un servizio
apposito, riservato ai soci. Da parte
mia, all’inizio ho incontrato molte
difficoltà ed ho avuto necessità di
rivolgermi ad altri; e così faccio tuttora, quando ho qualche dubbio.
Grazie, Attilio, anche a nome
dei nostri lettori, per la tua disponibilità!
Cancro. Protezione e ritorni.
Egli fa il nido. A qualunque età, o luogo, egli ricostruisce l’habitat tenero e caldo, vissuto o sognato,
dell’infanzia.
(Mario Zoli)
72
Casa Terza
Attilio Mattioli
TUTTA COLPA DELLA LUNA?
L.A. 131-370
Il mutevole satellite influenza il nostro tema natale, dicono gli astrologi. E c’è stato
pure un medico che ha studiato i rapporti tra fasi e concepimento.
Da quando studio astrologia ho sempre dato molta importanza alla Luna. Forse
perché la mia Luna di nascita è in Cancro, nel suo domicilio, ed è in armonia con
Saturno, Urano, Sole, Venere e Mercurio. Un miscuglio di influssi astrali che hanno
sempre dominato la mia vita affettiva ed i miei rapporti con gli altri.
La Luna, si sa, condiziona il nostro umore ed il nostro modo di vedere le cose,
non solo quando è nuova o piena, ma sempre. Talvolta ci farà sentire pieni di calore
e sexy, altre volte ci renderà freddi e abulici, irascibili o depressi. Potrà anche essere
causa di una leggera malattia o di un incidente. Tutto dipende dalla Luna in quel
momento, in rapporto alla nostra Luna natale.
Nell’oroscopo personale la Luna rivela il rapporto che abbiamo con le nostre
emozioni, come noi reagiamo alle emozioni altrui e come i genitori hanno reagito
alle nostre. Il modo in cui noi siamo stati amati, custoditi, nutriti dai genitori condiziona il modo in cui noi ameremo e ci prenderemo cura degli altri. La Luna lo rivela.
Lo studio della Luna nel nostro tema natale può dunque renderci coscienti delle nostre emozioni, farci capire come vincere quelle negative, aiutarci a riconoscere e a
far fiorire il principio femminile che è in noi, a qualunque sesso apparteniamo.
Ma non è facile parlare della Luna: ha troppe facce. Proprio per la sua molteplicità è sempre stata oggetto delle proiezioni di una moltitudine di stati d’animo
diversi: serenità, purezza, solitudine, angoscia, irrequietudine... Nulla di nuovo in
tutto ciò. Per secoli si è creduto all’influenza della Luna sulla vita umana e non solo
da parte degli astrologi. Gli agricoltori, ad esempio, avevano notato che la Luna influenza la crescita delle messi; quindi, nella semina si regolavano sulla sua posizione
per ottenere migliori raccolti.
Già molti secoli or sono, si era notato che l’alternarsi delle fasi lunari provocava cambiamenti nel comportamento delle persone. Nonostante ciò, noi, in questo
ventunesimo secolo, non abbiamo ancora saputo approfondire questa realtà tanto
utile per comprendere il nostro comportamento e quello degli altri. In parte certamente perché l’uomo è un soggetto più complicato delle messi, ma soprattutto per-
Casa Terza
73
ché le antiche conoscenze sulla Luna vengono ancora considerate da molti come
“stupide superstizioni”.
Le esperienze personali mi hanno però confermato che è meglio non iniziare
un lavoro (tipo costruzione di casa) con Luna calante, che bisogna seminare sempre
nel periodo che va dal giorno della Luna piena fino a 2 giorni prima della Luna
Nuova (calante), quando si tratta di piante con raccolto sotterraneo (come le patate), mentre quelle con raccolto sopra il terreno crescono meglio se messe a dimora
nel periodo di Luna crescente; ed ancora, che il periodo favorevole al travaso del vino è quello a Luna calante in giornate serene e non ventose, che le operazioni chirurgiche non dovrebbero essere eseguite quando la Luna transita nel segno governante la parte malata o in quello dove il soggetto ha l’Ascendente, che una donna
ha maggiori possibilità di concepire e di dare alla luce un figlio nella medesima fase
lunare in cui essa stessa è nata.
Quest’ultima è una delle scoperte di Eugen Jonas, direttore del dipartimento
psichiatrico delle cliniche di Stato in Cecoslovacchia. In seguito alle sue ricerche, il
dottor Jonas divenne famoso come padre del “sistema astrologico del controllo delle nascite”. In breve, egli scoprì che vi è un periodo del mese nel quale una donna
può più facilmente concepire un figlio. Questo periodo cade quando la Luna si trova, rispetto al Sole, nella medesima posizione in cui si trovava al momento della nascita della donna. Jonas sosteneva, inoltre, che si può scegliere di avere un maschio
oppure una femmina, sempre avvalendosi della posizione del segno lunare.
Da “Il Resto del Carlino - Romagna”
ARIETE - Nel rapporto amoroso, l’Ariete conquista con enorme
dispendio di mezzi e di passioni; raggiunto il fine, e goduta la vittoria brevemente, eccolo sfinito a terra.
(Mario Zoli)
74
Casa Terza
TRE POESIE DI ATTILIO MATTIOLI
L.A. 131-371
Attilio Mattioli, oltre che uno studioso di astrologia, è anche un poeta. Sue sono infatti alcune raccolte poetiche, scritte dal 1945 al 1993 e pubblicate in due volumi
nel 1999. Alcune di queste poesie sono state anche pubblicate negli anni fra il
1948-50 su alcune riviste letterarie, come “Il Sentimento”.
La prima, che proponiamo ai lettori di Linguaggio Astrale, è stata scritta nel
1964 ed ha per titolo “Una voce amica”. Questo è anche il titolo della prima raccolta
poetica di Mattioli, che comprende lavori scritti dal 1948 al 1968. Le altre due poesie, che ci parlano della Luna, sono state scritte più di recente e fanno parte della
raccolta “Nuove poesie”.
UNA VOCE AMICA
Solitario e triste ascolto la sua voce,
con lo sguardo socchiuso, quasi un sospiro
che alita nel mio volto, un respiro amico
che ricorda, incredibile, il tempo andato.
Ascolto e sono felice di questa voce antica
che nei tempi passati ho udito chiara
e raccolta. Una voce che come il verde
del cielo e del mare incupisce a sera.
Ascolto la sua voce d’ombra carezzevole
sgorgante nei toni calmi dalle sue labbra,
come una polla segreta, che sempre
alimenta la mia sete di pace e d’amore.
E’ la voce che un giorno ho confuso,
una voce di donna che suona segreta
sulla soglia di casa, al cadere del buio,
e sempre riporta il ricordo più bello!
Da “Una voce amica”
Casa Terza
75
E SI LEVA LA LUNA
E si leva la luna.
Vengon brividi lunghi.
Una sagoma tenue
morde le membra
di strane paure.
Nella notte la terra
suda dell’arida nebbia.
Il mattino ferisce
la striscia di sole
lungo il mare veleggia.
e le stelle svaniscono
nel cielo ancora grigio.
76
Casa Terza
Sarà un giorno tranquillo
un giorno di marzo
d’inizio primavera
a ravvivare la vita
sorridendo al mattino.
L’alba entrerà nella stanza
dove il letto è già sfatto
a rivivere il dolce sorriso
del sole che sorge sereno.
GRAZIE LUNA
La luna questa sera in cielo
colora di giallo le nubi nere
foriere di pioggia all’indomani.
Risplendono le poche stelle
giocando a rimpiattino allegre
scolorando a tratti dietro batuffoli.
La terra assiste sorridendo.
Col pensiero già disseta il suolo.
Grazie luna del tuo messaggio.
Da “Nuove Poesie”,
ed. in proprio, Forlimpopoli, 1999.
CASA QUARTA
Astrologia antica
F.R. De Ferbrache l’mat
L’Astrolabio
Il vecchio torna ad essere nuovo
Maurice McCann
La previsione dell’incendio
di Londra: il segreto
di William Lilly
Renzo Baldini
L’abbinamento Segni-Pianeti
divagazioni sul tema
78
Casa Quarta: astrologia antica
F.R. De Ferbrache l’ mat
L’ASTROLABIO
IL VECCHIO TORNA AD ESSERE NUOVO
TRADUZIONE DI ANGELA CASTELLO
L.A. 131-401
Accurata descrizione di un utile strumento che sarebbe auspicabile far tornare di
moda fra gli astrologi
“…quando osservo le orbite circolari degli innumerevoli astri non tocco più la terra
con i piedi ma, insieme allo stesso Zeus, mi inebrio di ambrosia”.1
Claudio Tolomeo
Mi incantai davanti all’astrolabio in un tempio che la scienza aveva eretto alle
stelle. Era conservato dietro una vetrina come un talismano magico 2 - davanti al
mio sguardo ma al di fuori della mia portata. Mi chiesi cosa avesse rivelato al legittimo proprietario, tanti secoli fa, la trama interna che ruotava contro lo sfondo di
linee e curve. Conservava ancora qualcosa di magico?
Quando finalmente mi venne tra le mani una copia di questo eccezionale congegno riuscii ad avere la percezione diretta del Sole e delle stelle che ruotavano al
suo interno. A mia richiesta, si allineavano per qualsiasi ora scegliessi. Così facendo,
aprivano una finestra su quel preciso momento. L’astrolabio conservava davvero il
suo fascino.
Quando lo uso, l’astrolabio mi mette in contatto con qualcosa che nessun libro
o computer può fare. È come se tenessi fra le mani il cielo, che mi parla direttamente tramite il raffinato canale di questa tecnologia “soft” squisitamente artigianale.
L’astrologia è un romanzo con realtà simboliche. L’astrolabio non è soltanto uno
strumento - è un potente simbolo in sé e di se stesso.
Esso fornisce alcuni fra gli elementi più importanti e personali di un oroscopo,
inclusi l’Ascendente e il Medio Cielo, ed è uno dei più gradevoli modi per avvicinarsi
all’astrologia. L’astrolabio illustra visivamente la profonda eredità dell’astrologia e
nel contempo offre un flash del proprio tema natale.
Casa Quarta: astrologia antica
79
Origini antiche
Le radici preistoriche dell’astrologia includono l’invenzione dell’astrolabio. Se ci soffermiamo sul lontano passato troviamo un’interessante dimostrazione della sua antichissima esistenza. Un vecchio documento ci dice che, intorno al 5° secolo d.C., un
uomo chiamato Sinesio
di Cirene regalò l’astrolabio ad un amico.
Questo Sinesio aveva studiato ad Alessandria, il famoso centro di studi dell’antichità. Pressappoco nel
periodo in cui studiava, a capo della Scuola alessandrina si trovava Ypatia.3 Era forse
una sua insegnante questa bella, potente e sfortunata donna? Fu lei a guidarlo nella costruzione dell’astrolabio? Gli trasmetteva una conoscenza ricevuta dal padre e
dal suo predecessore Teone? Sappiamo che le opere di costui includevano un testo
sull’astrolabio, sebbene il testo sia scomparso.
Gli studenti di Ypatia avevano accesso ad una quantità di volumi provenienti
dalla Biblioteca di Alessandria, inclusi quelli scritti 250 anni prima da Claudio Tolomeo, il leggendario studioso alessandrino. Tolomeo si rapportava al tempo di Ypatia
come Isaac Newton al nostro. Il testo astrologico in 4 volumi di Tolomeo, il Tetrabiblos avrebbe potuto benissimo essere incluso nei programmi di lettura ad uso degli
studenti. Le nozioni per costruire un astrolabio erano disponibili nel Planisfero di
Tolomeo. Da quest’opera apprendiamo che i principi di proiezione stereografica 4
erano gà concetti molto antichi ai tempi di Tolomeo. Lo stesso Tolomeo doveva ad
Ipparco la sua fonte di informazioni riguardo tali principi, ed Ipparco era vissuto
250 anni prima di Tolomeo. Alcune testimonianze suggeriscono che un artista ateniese di nome Agarto fosse in grado di costruire un astrolabio nel 470 a.C. - quasi
1000 anni prima che Sinesio studiasse ad Alessandria sotto lo sguardo vigile di Ypatia.
Fino ad oggi, non restano manufatti in grado di dimostrare l’esistenza di astrolabi risalenti a quell’epoca. Tuttavia, assenza di prove non significa prova di assenza.
Probabilmente, qualsiasi oggetto del genere, specialmente se appartenente alla collezione alessandrina, fu distrutto dagli zeloti cristiani che - come coloro che assassinarono Ypatia - si sentirono obbligati a sradicare qualsiasi cosa con l’etichetta di
“pagano”
80
Casa Quarta: astrologia antica
Tre secoli dopo la completa distruzione dei tesori
di Alessandria, vennero alla
luce alcuni testi provenienti
dalla Biblioteca che furono
tradotti in arabo. La dinastia
araba degli Abassidi rappresentò il vero inizio del Rinascimento che si sarebbe poi
diffuso in tutta Europa.
L’antico mondo islamico divenne il guardiano dell’antica saggezza e l’avanguardia
di nuove scoperte, offrendo
così una patria accogliente
all’astrolabio. Gli astrologi
islamici del periodo erano
conosciuti come eccellenti
artigiani in grado di costruirsi i loro strumenti. E
questo congegno era particolarmente apprezzato dai seguaci dell’Islam in quanto
costituiva un mezzo per determinare il tempo più esatto e la giusta direzione verso
la Mecca in occasione delle preghiere quotidiane.
Con le conquiste islamiche dell’8° e 9° secolo la conoscenza dell’astrolabio si
diffuse dal Nordafrica alla Spagna. I più antichi pezzi reperibili furono costruiti nel
10° secolo ed introdotti nella cultura europea attraverso i monasteri cristiani della
Spagna del nord. I primi astrolabi importati recavano iscrizioni latine ed arabe. In
Europa, la conoscenza di tale congegno esplose tra il 12° e il 13° secolo, raggiungendo il picco della popolarità durante il Medioevo e il Rinascimento. Nel 1391,
Geoffrey Chaucer ritenne talmente importante per il figlio impararne l’uso che il
suo Trattato sull’Astrolabio fu sottotitolato “Pane e latte per i bambini.”
Oggigiorno, astrolabi molto precisi possono essere acquistati per la cifra irrisoria di $20.
Tuttavia, pregiudizi “scientifici” sembrano impedire agli attuali costruttori la
sua commercializzazione indirizzata agli astrologi moderni, i quali, in realtà, potrebbero farne buon uso. Un documento commerciale afferma: “Come le meridiane,
qualsiasi antico strumento viene costruito attualmente soltanto per curiosità o divertimento, ssebbene il valore educativo dell’astrolabio sia ancora apprezzato.” Questo porta alla scarsa considerazione del prodotto. In effetti, l’astrolabio è importante ed utile adesso come lo era nel Medioevo. E può diventare un apprezzabile strumento nelle mani di un astrologo che sappia come usarlo.
Casa Quarta: astrologia antica
81
Dati astrologici desunti dall’astrolabio
Cosa mai può farci un astrologo moderno con questo “calcolatore astrologico”?
Innanzitutto, i cerchi concentrici sul retro dell’astrolabio riescono facilmente a
mettere in correlazione i giorni dell’anno con i gradi del Sole. Il segno solare è l’elemento più evidente in astrologia e, come tale, rappresenta il punto di riferimento
più notevole. Persino chi è scarsamente interessato all’astrologia conosce il proprio
“segno”, e parecchi hanno qualche idea di ciò che esso significhi. Il modo più efficiente di presentare nuove informazioni consiste nell’incominciare da qualcosa già
conosciuto. Per tale ragione, mi piace soffermarmi sul significato della posizione
solare quando faccio accostare qualcuno all’astrologia.
Si possono estrapolare una quantità di informazioni dalla posizione del Sole, e
l’astrolabio le rende agevoli. Tuttavia, il grande potere dell’astrolabio consiste nella
sua abilità di stabilire le quattro cuspidi angolari, o angoli del tema: Ascendente, Discendente, Mediocielo, e Imo
Cielo.
Uso dell’Astrolabio
Il modo di determinare la posizione del Sole mediante l’astrolabio è molto semplice e diretto. Sul retro dello strumento vi
è una carta circolare che rapporta i gradi dello zodiaco 5 ai
giorni dell’anno. C’è una sbarra
ruotante con palette a vista
che rendono più facile l’allineamento dei giorni con i gradi. (Questa sbarra ruotante è
chiamata alidada -cioè regoloed è usata per rilevare gli oggetti, quando si lavora con le
sue diverse applicazioni, come
desumere l’ora dal Sole o dalle
stelle oppure misurare l’altezza
di un albero.)
Una volta accertato il grado del Sole, le cuspidi angolari
possono essere stabilite usando
la facciata anteriore dell’astrolabio. Questa ha quattro parti
82
Casa Quarta: astrologia antica
che ci interessano : la madre, il regolatore, la rete, e il quadrante. Il regolatore viene
fatto ruotare, come la lancetta di un orologio, fino al tempo che interessa (cioè, l’ora di nascita) visualizzato sul bordo più esterno della madre. Viene fatta quindi ruotare la rete, o ingranaggio, entro la madre finché il grado del Sole non è in linea con
il regolatore. Le cuspidi angolari sono i punti sulla rete allineati con le linee dell’orizzonte e dello zenit sul quadrante (vedi diagramma).
La madre è il corpo dello strumento. Il bordo esterno è contrassegnato da caratteri indicanti i gradi percorsi dal Sole giornalmente. I gradi corrispondono al
tempo. La parte superiore della madre rappresenta la mezzanotte e quella inferiore
il mezzogiorno, perciò la parte sinistra si riferisce alle ore diurne e la destra a quelle
notturne. Si faccia attenzione al modo in cui il bordo è diviso. Su uno dei miei
astrolabi la madre ha 360 righette uniformemente spaziate che rappresentano i
gradi. Il Sole impiega 4 minuti per percorrere un grado, perciò questi contrassegni
rappresentano l’incremento di 4 minuti. Ogni 5 gradi (20 minuti) la marcatura è più
evidente ed una lettera viene posizionata ogni 15 gradi (un’ora). Ho un altro astrolabio che è invece contrassegnato da ore e minuti come siamo abituati a vedere
sull’orologio. (Ci sono molti tipi di astrolabi; questo articolo si riferisce all’astrolabio
planisferico.)
Il regolatore è semplicemente un righello che fa ruotare il perno al centro dell’astrolabio e che gira intorno alla sua superficie. Esso è posizionato in maniera tale
che il bordo più esterno venga ad essere in linea con il tempo desiderato.
La rete ruota dentro la cavità rotonda della madre. La sua forma assomiglia ad
una rete, ma in realtà rappresenta il cielo stellato. Per i nostri scopi, la parte più importante della rete è il cerchio al suo interno. Questo cerchio ruota fuori centro come una camma. Il cerchio rappresenta l’eclittica ed è contraddistinto in gradi zodiacali. Ogni giorno, il grado
che rappresenta la posizione del Sole si sposta
di uno lungo il cerchio;
l’intero cerchio effettua
una rotazione completa
intorno alla madre, se il
grado solare rimane allineato con il tempo indicato sul bordo.
Dietro la rete, disegnate sulla piastra nella
cavità della madre, ci sono linee curve con cerchi
concentrici che si irra-
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diano da un centro comune. Il più basso dei cerchi (visualizzato come un arco che
passa proprio sotto il centro) rappresenta l’orizzonte. Questo arco orizzontale e la linea verticale che passa attraverso il centro dell’astrolabio, costituiscono tutto ciò
che ci occorre per calcolare le cuspidi angolari. La procedura è molto semplice:
Ruotare il regolatore in modo che il bordo più esterno sia in linea con il grado
del giorno (tempo)
Far ruotare la rete con i gradi zodiacali in modo che il grado del giorno coincida con quello del regolatore.
Allineare la rete con la parte sinistra del regolatore per le ore antimeridiane
(a.m) e con la parte destra per quelle pomeridiane.
Il grado che appare sull’arco orizzontale a sinistra del disco costituisce l’Ascendente. Quello opposto è il Discendente. Il grado in alto coincidente con la linea verticale al centro del disco rappresenta il Mediocielo, e il grado opposto è l’IC.
È davvero così semplice? Sì - se vivete proprio sul meridiano del fuso orario, se
è il 14 giugno,6 e se l’astrolabio è stato costruito espressamente per la vostra latitudine. Altrimenti, come si vedrà, sarà necessario correggere l’ora per avere indicazioni precise. Fortunatamente, non è difficile.
Per calcolare esattamente le cuspidi è necessario avere l’ora precisa. Chiunque
ricordi il modo di calcolare le carte natali prima del magico computer (o chiunque
effettui ancora i calcoli manuali) sa come correggere l’ora civile riportata sui certificati di nascita rispetto all’ora Siderale usata nelle tavole delle case e nelle effemeridi. Nello stesso modo, il tempo segnato dall’astrolabio corrisponde al grado che occupa il Sole. Abbiamo,
cioè, la cosiddetta ora
solare.
Bisogna prendere in
considerazione tre variabili per determinare in
modo corretto l’ora solare rispetto a quella civile:
L’ora legale, se è in
funzione
La distanza dal meridiano del fuso orario
(che si può trovare sull’atlante)
Il percorso reale del
Sole rispetto alla stagione, chiamato Equazione
del Tempo
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Casa Quarta: astrologia antica
Una breve divagazione: mio padre non dava molto peso all’ora legale. Per dimostrare quanto considerasse irrilevante l’idea era solito raccontare la storiella di
un vecchio che, avendo la notte freddo ai piedi a causa della coperta troppo corta,
risolse il problema tagliandone un 15 cm. dall’alto per ricucirlo sul fondo.
Che vi piaccia o no, assomiglia allo “slanciarsi avanti e cadere indietro” per la
maggior parte degli Stati Uniti. Per quelle zone potrebbe essere necessario sottrarre
un’ora dall’ora civile. L’ora legale può così slittare di 15 gradi, con una eventuale
collocazione nel segno sbagliato.
Meridiani del Fuso orario
L’ora civile fissa le zone orarie ad intervalli regolari segnati dai meridiani. Se una località coincide con il meridiano del relativo fuso non risulta alcuna differenza longitudinale tra l’ora civile (CT) e l’ora solare (AST). Tuttavia, per ogni grado di distanza
est od ovest del meridiano ci sarà una differenza di quattro minuti tra l’ora solare e
quella civile. Si può desumere la longitudine di un luogo da una mappa. Viene di
solito espressa in gradi e minuti (1/60° di grado), con i gradi a sinistra, W (per Ovest)
o E (per Est) nel mezzo, e i minuti a destra.
Basta un po’ di aritmetica per correggere la longitudine (vedi Tabella):
Tabella 1: esempio di correzione del fuso orario
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Se la longitudine include i minuti, oltre i gradi, dividere prima i minuti per 60.
Aggiungere il risultato della divisione ai gradi.
Sottrarre il risultato dal meridiano del fuso per la longitudine.
Moltiplicare il risultato per 4.
Aggiungere il risultato all’ora civile.
L’Equazione del Tempo
Il tempo che il Sole sembra percorrere intorno alla Terra cambia leggermente ogni
giorno: L’ora civile si basa sulla media di questo tempo. L’ora solare sembra talvolta
più rapida e talvolta più lenta di quella scandita da un orologio di precisione. Tale
differenza viene chiamata Equazione del Tempo. La correzione può essere desunta
dalla Tabella 2:
Oltre che aggiungere la correzione longitudinale e sottrarre l’ora legale (se è in
vigore), è necessario aggiungere l’Equazione del tempo all’ora civile.
Bisogna anche tenere a mente che la latitudine è importante. Teoricamente, le
linee disegnate sul disco dell’astrolabio dietro la rete sono calcolate per una località
specifica. Qualche astrolabio è fornito di una serie di dischetti intercambiabili che si
adattano a varie località. Tuttavia, ciò non è molto importante per l’applicazione
che ho qui descritto. Possiedo un astrolabio progettato per il 37° Nord. L’ho usato
da New Orleans (30° N) a Chicago (42° N). In media, i miei calcoli si sono aggirati
sui 3 gradi di differenza rispetto ai gradi effettivi delle cuspidi angolari, come risulta
dal Solar Fire del mio computer (software commercializzato dall’omonimo astrolabio). Ho sperimentato una deviazione standard di circa 1,99 gradi, indipendentemente dalla località. Ciò suggerisce che i miei calcoli sono precisi nell’ambito di sei
gradi, almeno per il 98%. Quando i valori calcolati si collocano vicino alla cuspide di
un altro segno, sono certo di prendere in considerazione questo margine di errore.
Dove trovare un astrolabio
Un astrolabio molto interessante ed accessibile si trova presso la mia personale
Mecca astronomica, l’Adler Planetarium di Chicago. Questo “tempio della scienza
eretto per le stelle”, che ho citato all’inizio dell’ articolo è il luogo dove ho visto per
la prima volta l’astrolabio. Il planetario ha una splendida collezione di astrolabi che
ha recentemente riordinato per includere pezzi funzionali. Il kit dell’astrolabio costa
$ 20 e può essere ordinato on line. È un oggetto assolutamente meraviglioso fatto
di cartone metallizzato ricoperto di incisioni.. Ha un aspetto molto rinascimentale
ma è calcolato per le posizioni stellari odierne (vedi informazioni per Adler Planetarium sotto)
Un astrolabio molto valido ed accurato in rapporto al prezzo si può trovare da
Janus. Questo “Astrolabio personale” in cartone plasticato è fatto su ordinazione per
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Casa Quarta: astrologia antica
Tabella 2: L’equazione del tempo
Casa Quarta: astrologia antica
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essere usato in qualsiasi località.. È accompagnato da un eccellente testo e da dischetti extra. Ci sono due modelli: Moderno e Classico. Io ne ho uno per tipo e li
trovo entrambi funzionali. Il tipo Moderno è fornito di un utile strumento in grado
di determinare l’equazione del tempo. Costano $ 30 ciascuno.
Per fascino, durata e richiamo visivo, preferisco l’ astrolabio artigianale di metallo. Alcuni esemplari da museo possono costare migliaia di dollari, ma ce ne sono
altri molto efficienti e più abbordabili. Ne ho uno molto bello di 15 cm circa, fatto a
mano, del Workshop of Norman Greene, che ho acquistato ad una Fiera del Rinascimento per circa $ 200. È stato un investimento che davvero meritava!
Adler Planetarium
1300 Lake shore Dr.
Chicago, IL 60605
http://www.adlerplanetarium.org
(312) 322-0377
Janus
9 Bigelow Road
New Fairfield, CT 06812
[email protected]
The Workshop of Norman Greene
P.O.Box 7657
Berkeley, CA 94707
(510) 524-1109
L’astrolabio è un planetario portatile in miniatura. Con un minimo di conoscenze, pratica ed immaginazione, anche voi potete scoprire sbalorditivi movimenti
e significatività nel funzionamento dell’astrolabio. Tale esperienza può anche rivelarsi più importante se portate fuori l’astrolabio in una bella notte e paragonate i
suoi movimenti con quelli al di sopra di voi. Sulla rete ci sono degli indicatori illeggibili dalle forme strane che, in qualche modo, ricordano le illustrazioni del Dr.
Seuss; essi indicano le posizioni delle stelle. Se aggiungete al vostro lessico astrologico i fattori delle stelle fisse come i paran (paranatellonta) ed il sorgere eliaco, probabilmente apprezzerete ancora di più il valore e l’utilità del vostro astrolabio.
Le più ricche esperienze astrologiche avvengono nel pieno splendore del cielo
aperto. L’osservazione delle stelle mette in contatto l’astrologo con il cuore e l’anima dell’arte. Meditando con riverenza sulla profondità del firmamento, si comprende cosa intendesse il poeta E.E. Cummings quando scriveva che ogni stella “completa il suo splendore nei vostri occhi.7 Lavorare con l’astrolabio rinforza questo legame poetico e spirituale. L’esperienza vi dà la certezza che, effettivamente, nell’astrolabio vi è ancora qualcosa di magico.
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Note e referenze
1 Da un’iscrizione su un muro dell’Adler Planetarium
2 L’aggiunta di una “k” alla parola “magic” è diventato un modo per distinguere una seria disciplina
metafisica dai giochi illusori, dalla fantasia e dal romanzo. L’effetto scenico e il romanzesco della
magia tendondon ad illustrare ciò ch’è innaturale mentre magick rappresenta la sensitività e l’armonizzazione con le cose che sono molto naturali, e persino soprannaturali, ad un livello superiore.
3 Hypatia era una geniale matematica,astronoma e filosofa platonista, nata e cresciuta nella seconda metà del 4° secolo d. C. Suo padre, Teone di Alessandria, era astronomo ed insegnante di matematica. La figlia aveva ereditato il suo genio e collaborato ai suoi scritti. Quando divenne indipendente, le fu assegnata la cattedra di filosofia presso la Biblioteca di Alessandria e divenne
molto importante. S. Cirillo, che da poco era stato insignito della qualifica di patriarca, cercò invano di convertirla al cristianesimo. Nel 415 d.C., durante la Quaresima, una banda di monaci cristiani, conosciuta sotto il nome di parabolanti, sorprese Hypatia nella strada e la trascinò in una
chiesa dove venne brutalmente assassinata e poi arsa.
4 La “proiezione stereografica” proietta la sfera celeste su un piano bi-dimensionale ed usa gli elementi mobili per localizzare i corpi celesti rispetto a qualsiasi data.
5 L’uso dello zodiaco tropicale o siderale dipende dall’artigiano. Tutti gli strumenti con cui ho lavorato sono sintonizzati sullo zodiaco tropicale.
6 Quattro volte l’anno, l’Equazione del Tempo è uguale a 0: Dal 12 al 16 giugno; 1 e 2 settembre;
25 e 26 dicembre; dal 14 al 18 aprile. La velocità variabile del Sole non influenza il tempo usato
dall’astrolabio per quei giorni.
7 E.E. CUMMINGS, L’amore è il solo vero Dio, in 100 Selected Poems, New York: Grove Press, 1976, p.
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Fred R. deFerbrache L’Mat è un tecnico, ricercatore e praticante di arte previsionale. È ministro della Live Oak Experential Church, una comunità spirituale di
magia che si autodescrive come “maggiore spazio alla scoperta e all’esperienza
piuttosto che al sistema fideistico”. Le sue consultazioni private si focalizzano intorno alla “operatività su campo”, una
tecnica che aiuta a convertire le informazioni astrologiche
impersonali in un ausilio per il potenziamento personale e
per la soluzione di problemi. Fa parte di uno staff di istruttori
per la scuola on line condotta da Spirit Grove. Per saperne di
più sulla scuola contattare il Live Oak Spirit Grove e-group, o
collegarsi personalmente con L’Mat: [email protected];
si può anche usare la posta regolare indirizzandola a: F.R.deFerbrache L’Mat, 700 S.Main St., Elkhart, IN 46516.
(da The Mountain Astrologer, N° 103, Giugno//Luglio 2002)
Casa Quarta: astrologia antica
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Maurice McCann
LA PREVISIONE DELL’INCENDIO DI
LONDRA: IL SEGRETO DI WILLIAM LILLY
TRADUZIONE DI ANGELA CASTELLO
L.A. 131-470
Le previsioni sulle calamità riservate alla città di Londra nel 1666 furono stilate da
Lilly in forma allegorica, con personaggi in vari atteggiamenti, ad esempio una figura che si volta poteva indicare un pianeta retrogrado, IXV romano come anagramma di XIV ( a Londra si attribuiva il grado 14 dei gemelli) oppure IX e V per indicare settembre 5. Un prudente linguaggio in codice che gli permise di allontanare
i sospetti di aver appiccato il fuoco davanti alla Commissione d’inchiesta alla ricerca di un capro espiatorio.
La storia di un mistero che non è più tale
Pubblicato per la prima volta sull’Astrological Journal, Numero speciale sull’Astrologia Mondiale, Vol. XXXII N° 1, genn./febb. 1990
Uno dei misteri più intriganti legati al Grande incendio di Londra è stato finalmente svelato. Venerdì 25 ottobre 1666, fu ingiunto all’astrologo inglese William
Lilly di presentarsi nella Sala delle udienze della Camera dei Comuni, per rendere testimonianza prima che si riunisse la Commissione d’inchiesta sulle cause relative al
grande incendio che aveva devastato Londra in settembre.
Si asseriva che Lilly avesse previsto, con successo, il divampare dell’incendio
quattordici anni prima, quando aveva pubblicato “Monarchia o non Monarchia in
Inghilterra”, un libro contenente diciannove geroglifici con previsioni sapientemente camuffate. Come conseguenza di uno di questi disegni, raffigurante un grande
incendio (vedi fig. 1), Lilly era seriamente sospettato di aver causato il fuoco. S’insinuava, inoltre, che egli volesse assicurarsi la notorietà in seguito all’esatta previsione dell’evento. Avendo timore di ciò che sarebbe potuto accadergli, Lilly convinse la
Commissione che la sua previsione non era stata precisa per cui gli fu permesso di
andar via.
Per oltre trecento anni, la previsione geroglifica di Lilly sull’Incendio di Londra
è stata messa da parte, anche perché gli astrologi erano incapaci di decodificare
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Casa Quarta: astrologia antica
l’immagine e nessuno aveva tentato di interpretarla. Ora il codice è decifrato ed i
geroglifici si rivelano come l’oroscopo mimetizzato del grande incendio avvenuto la
domenica del 2 settembre 1666.
L’incendio rappresentava la peggiore calamità che si fosse verificata nella storia cittadina. Aveva distrutto 13.200 case, 87 chiese parrocchiali, 6 cappelle, 44 sedi
commerciali, la Borsa, la sede della Dogana, la cattedrale di St. Paul, la Casa delle
Corporazioni, la Bridewell ed altre prigioni cittadine, il Tribunale, 4 ponti sui fiumi
Tamigi e Fleet, tre Porte di accesso alla città ed aveva prodotto 100.000 senza tetto,
un sesto degli abitanti.
Nel giro di qualche giorno, i cittadini infuriati volevano qualcuno da accusare
per la distruzione: forse gli olandesi contro i quali gli inglesi erano in guerra?
Agitatori cattolici o qualcun altro? Prima che le autorità si accordassero su un
capro espiatorio, rappresentato poi dal fabbro francese di 26 anni, Robert Hubert,
che fu giustiziato a Tyburn, molte persone sospette furono portate davanti ad una
speciale commissione.
C’erano già state numerose profezie sull’Incendio di Londra. Samuel Peppys,
nel suo diario, annotava che il Principe Rupert, quando gli era stato riferito l’accaduto, aveva ricordato la profezia di Madre Shipton del 1641. Si credeva che anche
Nostradamus avesse scritto sull’evento.
Qualcuno richiamò l’attenzione sul processo del colonnello John Rathone nell’aprile dello stesso anno. Rathone ed un gruppo di ufficiali del precedente Parlamento erano stati arrestati e giudicati per cospirazione contro il Re ed il Governo
nel tentativo di reintrodurre il Commonwealth. La Gazzetta di Londra, commentando il processo, aveva rivelato che il piano includeva l’incendio della città, organizzato per il 3 settembre. La data propizia era stata scelta dai cospiratori dopo la
consultazione dell’almanacco di Lilly. Si affermava che l’oroscopo fosse da interpretare come presagio della caduta della monarchia. La data era molto vicina al
cuore dei repubblicani inglesi, in quanto anniversario delle due vittorie di
Cromwell a Dunbar e Worcester. Rathone ed altri otto ufficiali furono trovati colpevoli e giustiziati.
Adesso la gente ricordava il complotto, la data e l’oroscopo di William Lilly. I
sospetti caddero su di lui. Era stato coinvolto nell’incendio semplicemente per aumentare la sua reputazione di astrologo? Lilly non aveva molto bisogno di sostegno
alla sua reputazione. La sua era un’epoca in cui l’astrologia era una scienza rispettata e Lilly era un uomo ricco e politicamente influente. Il suo ritratto, impresso sugli
almanacchi, era quello che circolava maggiormente in Inghilterra, subito dopo l’immagine dello stesso Carlo.
Lilly era nato a Diseworth nell’anno 1602, figlio di un povero fattore e proprietario terriero. Quando ebbe 11 anni, suo padre lo iscrisse alla scuola superiore di
Ashby-de-la-Zouch, il cui Preside era tra i migliori insegnanti del tempo. Così imparò il latino, che si dimostrò in seguito essenziale per lo studio dell’astrologia poiché quasi tutti i testi erano in latino.
Casa Quarta: astrologia antica
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Giunto a Londra, dopo aver viaggiato per una settimana da Leicestershire, lavorò come domestico al servizio di Gilbert Wright che viveva nello Strand. Sposò la
vedova di Wright nel 1627 e divenne il padrone della casa del suo signore, quando,
sei anni dopo il matrimonio, ereditò la proprietà alla morte della moglie.
All’età di 30 anni, incominciò i suoi studi astrologici prendendo lezioni dal
gallese John Evans e nell’arco di tre anni incominciò ad insegnare ed esercitare la
professione. Il suo primo almanacco apparve nel 1644 ed ebbe un gran successo.
Ben presto i suoi almanacchi incominciarono ad essere tradotti in Svezia e Germania.
Egli godette di parecchia influenza politica ed annoverò tra i suoi clienti alcune figure di spicco in Inghilterra, come Lady Jane Whorewood, un’amica d’infanzia
di Carlo I che aveva consultato Lilly sulla tentata fuga del Re dal Parlamento. Anche
Bulstrode Whitelock, cui dedicò il suo volume “Grammatica astrologica” e che fu
nominato ambasciatore in Svezia per merito dell’appoggio di Lilly. Altri furono Richard Overton, Sir Thomas Myddleton di Chirk e James, Lord Galloway ed il Conte di
Macclesfield. Tra i suoi sostenitori c’erano Denzil Holles, Sir Arthur Hazelrig, Walter
Strickland, Richard Salway, Hugh Peter e Oliver Cromwell.
Sebbene membro fedele del Parlamento, veniva consultato da persone di varie
tendenze politiche e poteva giustamente proclamare di avere uno o due amici realisti, il più famoso dei quali era Elia Ashmole. Ashmole era astrologo e fondatore del
Museo ashmoliano di Oxford. In seguito, Lilly studiò medicina ed Ashmole usò la
sua influenza presso l’arcivescovo di Canterbury per ottenergli una licenza professionale. I due rimasero fedeli amici fino alla morte di Lilly, avvenuta nel 1861.
Consapevole dei sospetti a suo carico, Lilly ammise, nella sua autobiografia, di
essere molto preoccupato per la Commissione: “avevo paura della Commissione
perché era sempre possibile essere calunniato, accusato, disprezzato, deriso da qualcuno dei membri.” Egli chiese ed ottenne l’aiuto di Ashmole, in quanto aveva saputo che molti della commissione avevano rapporti con il suo amico. E sperava che
questi usasse la sua influenza per favorirlo.
Il presidente, Sir Robert Brook, lo interrogò sulle immagini geroglifiche di “Monarchia o non Monarchia.” L’astrologo fu attento a non offendere in alcun modo la
commissione e fece notare che in seguito alla decapitazione del Re, aveva usato la
sua arte per ottenere qualche illuminazione sul futuro dell’Inghilterra. “Avendo scoperto, Signore, che la città di Londra sarebbe stata tristemente afflitta da una grande pestilenza e non molto tempo dopo da un terribile incendio, ho disegnato i due
geroglifici come sono rappresentati nel libro, i quali, in effetti, si sono dimostrati
molto veritieri.” Quando gli fu richiesto se avesse previsto l’anno, Lilly rispose: “No,
anche se ne avevo il desiderio. Su quello non ho effettuato alcuna ricerca.” La commissione apparve soddisfatta della spiegazione e, con suo gran sollievo, fu ringraziato per la testimonianza e rilasciato.
Ma era stato completamente onesto Lilly con loro? Un’attenta analisi del geroglifico in questione rivela che non lo fu. La data esatta del peggiore disastro che
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Casa Quarta: astrologia antica
fosse mai accaduto a Londra ed in quell’epoca, era nascosta con una differenza di
poche ore nel disegno… e lui lo sapeva!
Sapeva anche che non avrebbe potuto pubblicare diciannove disegni senza
una qualche forma di spiegazione, né avrebbe potuto resistere nello stuzzicare il
pubblico, specialmente i colleghi astrologi, con la sua conoscenza segreta.
“Poiché la benevolenza del tempo mi ha concesso di averlo reso possibile, tu
hai visto una spiegazione delle sedici pagine che seguono, le quali con modelli, soggetti, immagini e forme enigmatiche, rappresentano perfettamente le future condizioni dell’Inghilterra e del Commonwealth per molti anni a venire. Ho preso in prestito così tanto tempo dai miei sonni mattutini da produrre questi concetti. Tu che
leggi queste righe, devi però sapere che non faccio niente di nuovo, qui non faccio
altro se non imitare gli Antichi, che così spesso decidevano di celare le loro intenzioni agli occhi dei profani usando geroglifici, immagini, ecc. I sacerdoti egiziani eccellevano in questo e il loro giudizio era lodevole; anche il nostro Salvatore ordinava: NON DATE IL SACRO IN PASTO AI CANI. Se la Provvidenza mi concederà d’ora in
avanti una vita tranquilla e prolungherà i miei anni, io forse potrò allora lasciare ai
Figli dell’Arte la conoscenza dei cambiamenti evolutivi di ogni regno e federazione
europea, attraverso le stampe che ora seguono.”
Il termine “Figli dell’Arte” si riferiva agli astrologi, dato che l’astrologia era
spesso chiamata “arte” dai praticanti del 17° secolo. All’epoca, quei Figli dell’arte furono incapaci di decifrare le misteriose illustrazioni di Lilly. Ma ora il segreto è svelato e la sua predizione è diventata chiara.
Il primo indizio dell’enigma è il quadrato sulla parte sinistra del disegno, il
quale contiene un quadrato più piccolo al centro, con diversi triangoli attorno. Si
tratta di un oroscopo vuoto in uso nel 17° secolo ma ora fuori moda. Lilly lo aveva
posizionato in quella maniera per avvertire i suoi lettori che tale particolare geroglifico nascondeva un oroscopo.
Sull’immagine sono raffigurate sette persone, una per ognuno dei pianeti allora conosciuti: il Sole, la Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. I due bambini sospesi a testa in giù sul fuoco rappresentano il segno dei Gemelli, che si credeva fosse il segno reggente tradizionale di Londra. Sul fondo della pagina, opposti ad
essi, ci sono cinque ceppi che bruciano, i quali, se visti di lato, fanno apparire le lettere romane IXV. Poiché non si tratta di un numerale romano nella forma corretta,
bisogna reinterpretarlo. Potrebbe significare o IX. V, vale a dire 9 e 5, cioè il 9° mese
e il 5° giorno, la data predetta da Lilly per l’incendio, o più verosimilmente, un anagramma di XIV, cioè il 14 latino, in quanto, secondo Lilly, Londra era governata dal
14° grado dei Gemelli. Infine, sospendendo i due gemelli a testa in giù, Lilly mostrava che il disegno, anzi l’oroscopo, doveva essere invertito. In tal modo, il tempo sarebbe stato riferibile alle prime ore del mattino. Oltre i bambini, l’immagine che cattura maggiormente l’occhio dell’astrologo si trova all’estrema parte sinistra del disegno. Qui un uomo sta versando una brocca d’acqua sopra le fiamme. Sul fianco
destro indossa un pugnale, arma di guerra e simbolo del pianeta Marte, dio della
Casa Quarta: astrologia antica
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guerra. Ancora, viene da pensare che stia versando acqua sul fuoco, ma la mano sinistra, che sembra tenere la brocca, potrebbe invece reggere il pene mentre sta orinando. Questo indicherebbe senza dubbio il segno dello Scorpione, che ha la signoria sugli organi sessuali. Perciò, questi due indizi portano a concludere che Lilly volesse rappresentare Marte nel segno dello Scorpione.
Vicino a Marte c’è un uomo che può essere soltanto il simbolo del Sole, sebbene non vi siano ovvie implicazione in grado di darne conferma agli astrologi. Le
gambe dei due uomini sono intrecciate ed appaiono simili ai simboli astrologici abbreviati della Vergine e dello Scorpione. Nel tema dell’incendio di Londra, il Sole si
trovava a 21° della Vergine in sestile con Marte a 22° dello Scorpione, in aspetto
esatto entro un grado. Forse l’altezza e la posa dei due uomini sono volutamente simili per sottolineare il sestile quasi perfetto. Sei bottoni sulla tunica di Marte potevano essere un modo per dire che si trattava di un sestile in separazione. Lilly aveva
FIGURA 1: Il Grande Incendio di Londra, pubblicato a Londra nel 1652 in Monarchia o non Monarchia.
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un numero limitato di stratagemmi per descrivere i termini tecnici di un oroscopo,
eppure i risultati sono impressionanti. Dall’altra parte del fuoco, opposto alla figura
che rappresenta il Sole, si erge un uomo alto che indossa un berretto con una corona ricurva. È l’unico a voltarsi indietro. Forse si allude qui alla retrogradazione del
pianeta, o al suo apparente muoversi a ritroso nei cieli. L’acqua del suo contenitore
e quella del contenitore dell’uomo solare s’incontrano nel mezzo delle fiamme. Viene qui descritto molto bene l’aspetto d’opposizione, un angolo di 180° che li mette
in relazione. Infatti, nell’oroscopo dell’incendio, Giove si trovava in Pesci, il segno
opposto della Vergine.
Subito dopo Giove vi è la figura allungata di un uomo ancora più alto che versa acqua sulla sua testa. È la Luna che si trovava allora in Pesci e quindi vicina a
Giove. Un altro indizio sulla posizione della Luna si può desumere guardando i suoi
piedi che sono stati disegnati mentre puntano in direzioni opposte. I Pesci, per lunga tradizione, governano i piedi, ed il motivo per cui l’uomo è alto o al massimo
della sua altezza, potrebbe essere un modo astrologico di dirci che si trattava di una
Luna piena.
L’uomo brutto e curvo piegato al di sotto di Giove dev’essere Saturno. Indossa
un turbante, il che sembra un modo grafico di esprimere l’antipatia degli inglesi per
gli stranieri. Questa figura, inoltre, richiama alla mente la descrizione non lusinghiera di Saturno apparsa nella Grammatica astrologica di Lilly: “Egli è magro, curvo,
con sopracciglia cespugliose, con una barba sottile e rada, grosse labbra come i mori; guarda per terra, è lento nei movimenti, o con le gambe arcuate o con le ginocchia che si sfregano l’una contro l’altra.”
In posizione dominante ci sono i due bambini sospesi precariamente a testa in
giù sul fuoco. Possono designare gli altri due pianeti, Mercurio e Venere, che nell’oroscopo si trovano in Bilancia. Quello sulla sinistra è ovviamente maschio e poiché
Venere è un pianeta femminile, dev’essere sicuramente quella sulla destra. Come
governatore dei Gemelli, il segno del dualismo, Mercurio è raffigurato con due occhi e due braccia, mentre di Venere si vedono soltanto un occhio ed un braccio.
Oroscopo dell’incendio di Londra
Il bambino di sesso maschile ha la mano sinistra sul collo di Venere, l’area del corpo
associata al Toro, che è governato da Venere. Infine, collocando i due bambini in
quella posizione, Lilly ha indicato che il disegno o giustamente l’oroscopo, doveva
essere invertito, il che avrebbe fissato il tempo per le prime ore del mattino. Invertendo l’oroscopo, il 14° dei Gemelli viene a trovarsi sull’importante Mediocielo. Possiamo pertanto dedurre che Lilly avesse previsto l’inizio dell’incendio alle 5.26 circa
del 2 settembre 1666.
Pertanto, nell’interpretazione del geroglifico di Lilly, la predizione oroscopica
dell’evento era corretta per data e tempo. Com’era giunto a questo metodo deduttivo?
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Il dr. Bernard, astrologo e medico di Giacomo II, aveva scritto una volta a Lilly
dichiarando che aveva scoperto un metodo per predire gli incendi delle grandi città.
Fortunatamente, non aveva pubblicato le sue idee evitando così di dover affrontare
la Commissione d’inchiesta. Aveva raccolto tutti i dati disponibili all’epoca sugli incendi di varie città e credeva che, esaminando l’oroscopo di ognuno di essi, avrebbe
trovato delle corrispondenze in grado di aiutarlo a predire gli incendi futuri con un
ragionevole margine d’accuratezza. La sola grande difficoltà, egli disse, sarebbe stata quella di scoprire l’ora e la data corrette per redigere l’oroscopo. Forse Lilly usò il
metodo del dr. Bernard, o in effetti, aveva trovato un metodo simile che lo aveva
aiutato a predire con una certa sicurezza l’incendio del 1666.
Lilly fu uno dei più enigmatici e influenti astrologi, ma la sua previsione del
Grande Incendio di Londra lo portò quasi ad una morte prematura. Soltanto il fatto
che essa fosse redatta in codice, rimasto indecifrabile per trecento anni, gli aveva
impedito di terminare la sua carriera sull’albero dell’impiccagione a Tyburn, come il
giovane Robert Hubert, vittima delle isteriche istanze di vendetta per ciò che era
stato, con ogni evidenza, un tragico incidente. Diventato poi una catastrofe d’ingenti proporzioni.
Letture consigliate
■ BELL WALTER G., The Great Fire of London, London: John Lane, The Bodley Head.
New York: John Lane Company, 1920.
■ ELLIS P. B. GREAT, Fire of london, New English Library, London, 1976
■ HEARSEY JOHN E. N., London and the Great Fire, London, John Murray, 1969
■ LILLY WILLIAM, History of his Life and Times, London, 1752
■ LILLY WILLIAM, Monarchy or no Monarchy in England, London, 1652.
Maurice McCann è astrologo da 25 anni, gli ultimi 20 dei quali, spesi come
professionista. Ha un diploma di cultura superiore sulla storia dell’astrologia durante il periodo della Guerra civile in Inghilterra ed una laurea ad honorem come Bachelor of Arts sullo stesso soggetto. Nominato diverse volte presidente e tesoriere
dell’Astrological Lodge of London, è stato per molti anni condirettore della Meonen
School of Horary Astrology ed è attualmente editore di Réalta, il giornale dell’Associazione astrologica irlandese. Fu co-autore di Eclipses (Aquarian Press 1989) con
Derek Appleby ed autore del The Void of Course Moon (Tara Astrological Publications 1997). È anche il creatore del Tara - horary astrology, a computer software
program for horary astrology. Ha fatto anche ricerche e scritto diffusamente sull’astrologia e collabora, inoltre, ad un gran numero di giornali astrologici. Ha tenuto
conferenze in molti Paesi; il suo sito web è:
http://ourworld.compuserve.com/homepages/mcmcann
(da Astrology Quarterly, Vol.72, N° 4, Autunno 2002)
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Casa Quarta: astrologia antica
Renzo Baldini
L’ABBINAMENTO SEGNI-PIANETI
DIVAGAZIONI SUL TEMA
L.A. 131-483
Se ai pianeti conosciuti aggiungiamo Chirone e l’ipotetico pianeta frantumatosi
nella fascia degli asteroidi otteniamo finalmente il numero 12, abbinabile ai 12 segni. Ipotesi interessante che spiega le cose con “quel che passa il convento” senza il
ricorso a pianeti supplementari extra sistema solare (che fra l’altro risultano scoperti a frotte ogni anno e poi non se ne ha più notizia…)
Premessa
Quanto qui esposto non ha nessuna intenzione di entrare nel merito dei Domicili
planetari né delle loro Esaltazioni, tanto meno ha la pretesa di sconvolgere i concetti, vecchi o nuovi, che stanno alla base delle signorie planetarie sui Segni. Tuttavia tratta degli abbinamenti Segno/Pianeta, tema peraltro già sviluppato con argomentazioni molto interessanti da altri autori.1 Tali abbinamenti non sono ovviamente casuali ma seguono un ordine che possiamo definire ‘naturale’. In più permettono di apprezzare il rapporto, l’analogia, la somiglianza, intercorrente fra i pianeti che si situano, sulla fascia zodiacale, uno di fronte all’altro. Potremmo vederlo
come un gioco, un divertissement e come tale, usarlo. Proprio per questo non ha
presunzione di verità granitica, potendo, quindi, se altre argomentazioni verranno
fuori, essere ben accettate variazioni sul tema.
* * *
Nel corso dei secoli, la sequenza planetaria adottata dagli astronomi e dagli
astrologi per i loro studi e per le loro carte ha subito numerose variazioni, com’è
ben visibile dalla tabella sottostante. Oggi quello comunemente adottato e che ricalca in larga misura la sequenza planetaria egizia, è: Sole, Luna, Mercurio, Venere,
Marte, Giove, Saturno, più i pianeti moderni Urano, Nettuno, Plutone. In pratica
non facciamo altro che porre i luminari in prima fila e poi svolgiamo i pianeti secondo la distanza che hanno dal Sole; la Terra, ovviamente, non è presente essendo
essa luogo di osservazione di tutto questo. (Tabella 1)
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BABILONESE
CALDEO
EGIZIO
GRECO
ATTUALE
Luna
Luna
Luna
Sole
Sole
Sole
Mercurio
Sole
Luna
Luna
Giove
Venere
Mercurio
Saturno
Mercurio
Venere
Sole
Venere
Giove
Venere
Saturno
Marte
Marte
Marte
Marte
Mercurio
Giove
Giove
Venere
Giove
Marte
Saturno
Saturno
Mercurio
Saturno
Urano
Nettuno
Plutone
TABELLA 1
Però, se vogliamo attenerci a quella
che è l’effettiva presenza di corpi celesti
nel nostro sistema, non possiamo fare a
meno di dire che questa sequenza è incompleta, dovendo infatti aggiungere un
altro elemento che pur fa parte del sistema
solare e mi riferisco alla Fascia degli Asteroidi, che si situa tra i pianeti Marte e Giove. Ebbene, se noi prendiamo questa successione di astri, comprensiva degli Asteroidi, e l’abbiniamo a quella dei Segni zodiacali, cioè facciamo combaciare il primo
Segno dello Zodiaco con il primo astro di
questa sequenza, il secondo Segno con il
secondo astro, ecc., ecco cosa abbiamo:
TABELLA 2
Ariete
Sole
Toro
Luna
Gemelli
Mercurio
Cancro
Venere
Leone
Marte
Vergine
Asteroidi
Bilancia
Giove
Scorpione
Saturno
Sagittario
Urano
Capricorno
Nettuno
Acquario
Plutone
Pesci
?
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Questa è la sequenza ‘naturale’ cui prima ho accennato e che apre nuove prospettive e significati, pur dovendoci sorbire quel punto interrogativo ai Pesci! Per
capire meglio quanto andremo a dire, comunque, dividiamo i Segni in due colonne,
così da vederli come ci appaiono sul cerchio zodiacale: questo ci permette di apprezzare il rapporto molto importante e particolare che intercorre fra i Pianeti che
si trovano uno di fronte all’altro.
Ariete
Sole
Bilancia
Giove
Toro
Luna
Scorpione
Saturno
Gemelli
Mercurio
Sagittario
Urano
Cancro
Venere
Capricorno
Nettuno
Leone
Marte
Acquario
Plutone
Vergine
Asteroidi
Pesci
?
TABELLA 3
Vediamo che il Sole apre la prima sequenza planetaria e Giove la seconda. Potremmo dire così che Giove “è il Sole” per i pianeti posti nella seconda colonna.
D’altronde, astronomicamente parlando, Giove viene considerato una stella abortita
piuttosto che un pianeta. È stato più volte affermato che in origine Giove ed il Sole
fossero i due componenti, di dimensioni diverse, di un sistema stellare binario. Possiamo dire che se il diametro di Giove fosse quattro volte maggiore di quello che è e
la massa fosse di 70 volte più grande, la sua temperatura diverrebbe abbastanza alta da innescare una reazione nucleare, rendendo Giove una stella a tutti gli effetti.2
Senza parlare dei satelliti che ruotano intorno a Giove, fra i quali, Ganimede e Callisto sono addirittura più grandi di Mercurio, mentre Io ed Europa hanno dimensioni
paragonabili a quelle della Luna, che possiamo considerare una versione in miniatura del sistema planetario. Questo per dire che i pianeti che figurano nella seconda
colonna dovrebbero avere una ‘parentela’ con quelli della prima e comunque rappresentarli su di un piano diverso: così, Saturno potrebbe essere “la Luna” della seconda sequenza, Urano un “Mercurio”, Nettuno una “Venere”, Plutone un “Marte”. In
questo modo si creano delle coppie certamente non casuali, anzi, fortemente caratterizzate da affinità e riconosciute valide in ambito astrologico, alcune legandosi al
concetto delle ‘ottave superiori’ come le coppie Mercurio/Urano, Venere/Nettuno e
Marte/Plutone. Ovviamente i pianeti che formano queste coppie non necessariamente devono essere (e non lo sono) uno l’opposto dell’altro, pur essendo posizionati uno di fronte all’altro: quindi, Saturno non è l’opposto della Luna, così come
Plutone non è l’opposto di Marte; potremmo vederli invece come lo stesso pianeta
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a livelli diversi, e per alcuni potrebbe valere l’equazione ‘1 giorno = 1 anno’ (si veda
il periodo di rivoluzione di Luna e Saturno, 27,42 giorni la prima, 29,46 anni il secondo, oppure di Mercurio e Urano, 88 giorni a fronte degli 84 anni).
Però qualcuno, giustamente, potrà obiettare, anche per aggirare la questione
Pesci, che non solo la Fascia degli Asteroidi dovrà essere qui considerata e questo
perché il sistema solare, dal 27 ottobre 1977, ha conosciuto un nuovo inquilino,
Chirone, piccolo corpo celeste che svolge
Ariete
Sole
la sua corsa tra le orbite di Saturno ed
Urano; di anch’esso si dovrà tenere conto
Toro
Luna
in questa sequenza,3 così che la tabella di
Gemelli
Mercurio
cui sopra dovrà essere riscritta in questo
modo:
Cancro
Venere
TABELLA 4
Leone
Marte
Vergine
Asteroidi
Bilancia
Giove
Scorpione
Saturno
Sagittario
Chirone
Capricorno
Urano
Acquario
Nettuno
Pesci
Plutone
Anche qui, per apprezzare meglio la dialettica fra i Pianeti, dividiamo il tutto in
due colonne.
Ariete
Sole
Bilancia
Giove
Toro
Luna
Scorpione
Saturno
Gemelli
Mercurio
Sagittario
Chirone
Cancro
Venere
Capricorno
Urano
Leone
Marte
Acquario
Nettuno
Vergine
Asteroidi
Pesci
Plutone
TABELLA 5
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Visto così, il tutto potrebbe apparire anche perfetto: dodici Segni e dodici corpi
celesti e senza scomodare ipotetiche presenze di pianeti transplutoniani, utilizzando, infatti, ciò che già c’è. Saremmo quasi tentati di sposare in toto questa lista, che
vede anche un accoppiamento assai interessante come quello Venere/Urano, guarda
caso gli unici due pianeti che hanno un moto di rotazione retrogrado (senza contare poi che la dea è nata dal mare fecondato dai genitali recisi di Urano). Però, a parte questo, gli altri non sembrano avere forti assonanze; certamente non l’hanno la
coppia Marte/Nettuno e nemmeno quella Mercurio/Chirone (un pianeta e, come alcuni ritengono Chirone, una cometa o un asteroide oppure un satellite di Saturno o
di Urano sfuggito al loro campo gravitazionale), anche se tutti e due, Mercurio e
Chirone, mitologicamente parlando, hanno in comune la qualifica di ‘insegnanti’.
Per quanto riguarda Plutone in coppia con gli Asteroidi, dobbiamo ammettere che
in effetti alcuni astronomi sono propensi a inserire Plutone nella classe degli asteroidi, o considerarlo una gigantesca cometa catturata che sta lentamente evaporando; in più, possiamo dire che del gruppo ‘asteroidi’, quello più grande e che per
tale virtù può essere visto come rappresentante dell’intero gruppo, è Cerere, che poi
sarebbe la greca Demetra, madre di quella Kore-Persefone rapita da Plutone, ciò che
farebbe apparire questo abbinamento assai pertinente e da non sottovalutare.
Quindi, in un certo senso, questa potrebbe essere una soluzione assai accattivante,
anche perché, poi, Chirone pare starci bene in Sagittario, così come Urano in Capricorno (suo domicilio), Nettuno in Acquario (per alcuni luogo della sua esaltazione)
ed il doppio pianeta Plutone nei doppi Pesci. Tuttavia, al momento, questo abbinamento non soddisfa appieno, pur riempiendo tutte le caselle e non soddisfa proprio
per quella zoppa dialettica fra i pianeti che si trovano uno di fronte all’altro. Più
equilibrata, da questo punto di vista, la sequenza iniziale (tabella 2), così che qui, in
attesa di ulteriori verifiche, useremo l’abbinamento esposto nella tabella 3 e di
quello tratteremo, abbinamento Segni-Pianeti che può darci alcune informazioni
supplementari sia sul simbolismo dei Segni sia su quello planetario. Ripeto: nessun
intento di sovvertire i Domicili, pertanto, ad esempio, la Luna è e sarà domiciliata in
Cancro, Plutone in Scorpione, tutti insomma al loro posto. Qui desidero solo aprire
una finestra su un modo particolare di leggere i pianeti, riscoprendo o esaltando
certe loro impensabili caratteristiche. Alcuni di questi abbinamenti appariranno
normali o comunque comprensibili con un piccolo sforzo (ad esempio quelli della
prima colonna), altri potranno creare dei problemi (vedi la seconda colonna), altri
ancora e mi riferisco all’asse Vergine/Pesci, incuriosire o lasciare esterrefatti: quel
punto interrogativo ai Pesci lascia spazio alle più svariate ipotesi e, in mancanza di
appigli certi, ognuno ci metterà quel che crede. Un’ipotesi potrebbe essere quella di
porre in Vergine CERERE-DEMETRA ed in Pesci sua figlia KORE-PERSEFONE, il primo
essendo un asteroide esistente, il secondo un oggetto celeste di là da venire. Comunque, quale che sia la scelta, l’asse Vergine/Pesci è l’unico, usando questo sistema, a non essere collegato a pianeti ma a surrogati, il che lo stacca dagli altri rendendolo diverso e misterioso, dandogli un compito, dal punto di vista esoterico o
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spirituale, molto importante, quasi a rappresentare il punto di passaggio da una
realtà ad un’altra, così come la Fascia degli Asteroidi divide i pianeti cosiddetti ‘terrestri’ (Mercurio, Venere, Terra, Marte) dai giganti gassosi o pianeti esterni (Giove,
Saturno, Urano, Nettuno, Plutone).
Ma vediamo di conoscere meglio questi diversi abbinamenti evidenziando le
analogie che si vengono a creare.
SOLE – ARIETE – PRIMA CASA
Si potrebbe dire che il Sole è esaltato in Ariete e avremmo chiuso il discorso. Se
l’Ariete, nella sua espressione Cardinale dell’elemento Fuoco, rappresenta la scintilla
(mentre il Leone il calore ed il Sagittario la luce), il Sole sarà la scintillae Animae
Mundi igneae. Il Sole dà inizio alla sequenza planetaria, così come l’Ariete inizia
quella zodiacale. Nel Mahabharata il Sole è Aditya, da Adi, cioè il primo nell’ordine,
l’inizio, la sorgente. Il Sole nasce e poi muore, è Dio che si sacrifica, l’Agnus Dei, l’agnello immolato. Abbiamo poi Amon-Ra, il dio solare egizio dalla testa di ariete, alcune volte rappresentato da un ariete stesso; per giungere al suo tempio, a Karnak
in Egitto, si percorreva un lungo viale ai cui lati stavano delle gigantesche sfingi
con testa di ariete. In un Tema astrale, gli aspetti dinamici al Sole sembrano essere
avvertiti in maniera maggiore dai nati in Ariete e penso alle generazioni PlutoneCancro (1913-1938), Saturno-Capricorno (1959-1961) oppure alla generazione Plutone-Bilancia (1971-1984). Quindi il Sole, a prescindere dal fatto che questo è luogo della sua esaltazione, non si può certo dire che sta male in Ariete.
LUNA – TORO – SECONDA CASA
Anche qui, come era per il Sole, potremmo parlare dell’esaltazione tradizionale
dell’astro notturno in Toro e avremmo già portato sufficiente acqua al nostro mulino. Però questa ‘dimostrazionÈ non rientra in quello che vogliamo esporre, perciò
non costruiremo su di essa nessuna ‘prova a difesa’ del nostro ragionamento. Potremmo definirlo un caso, se questo esistesse. Affidiamoci all’iconografia egizia,
tanto per cominciare, a quella dea Hathor le cui prime raffigurazioni la vedono con
una testa bovina circondata da stelle, successivamente con in testa le corna della
sacra vacca, immagine della Luna, dea a sua volta associata a Iside. Consideriamo
che toro trae il suo nome da GE, che in sanscrito vuol dire sia ‘terra’ sia ‘toro’; GEnos, in greco, vuol dire ‘nascita’, ’origine’, ’razza’; il Toro è poi l’espressione della Forma, ed in effetti esso è la Forma, la Terra, e comunque la forma fatta di terra, che
vive nella e con la Terra, con la Natura, quindi l’essere umano ad uno stadio ‘naturalÈ e possiamo ritrovare questo, ad esempio, nella figura mitologica di Enkidu. La
Luna, poi, si dice, dà la ‘forma’ alle cose, costruisce il corpo (così come Saturno è lo
scheletro, la Luna è ciò che di ‘mollÈ viene su di esso modellato). I tre Segni di Terra,
nella loro sequenza Cardinale-Fissa-Mobile, possono rappresentare i tre diversi stati
(e stadi) evolutivi vissuti dal pianeta Terra: il Capricorno rappresenterebbe la Terra
102
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non ancora fecondata, dove la Vita non ha ancora attecchito, la Terra nella sua fase
primordiale di pianeta; il Toro, la Terra invece già fecondata, quindi la nascita della
natura, della vegetazione, degli animali, dell’uomo, seppur il tutto ancora ad uno
stadio ‘primitivo’; la Vergine, la Terra lavorata, coltivata, usata, ‘asservita’ alle esigenze dell’uomo.4 In Babilonia, la Luna era divinità del mondo terrestre. Luna come
terra, fertilità, natura, alimentazione, quindi. Più per i nati in Toro che per altri Segni, la Luna assume un’importanza decisiva nel rapporto con il proprio corpo, con
l’alimentazione. Anche qui diciamo che Luna e Toro sono compatibili tra loro.
MERCURIO – GEMELLI – TERZA CASA
Qui l’associazione Pianeta-Segno appare, ed è, scontata. Quindi poco vi è da
dire che già non sia risaputo. Possiamo aggiungere che il Segno dei Gemelli rappresenta, tra le altre cose, le persone giovani; ha poi una ‘doppia’ natura e tutti i miti
ad esso collegati vedono scendere in campo sempre delle coppie gemellari (Caino e
Abele, Giacobbe ed Esaù, Romolo e Remo, Castore e Polluce); da notare che in antico la coppia di bambini raffiguranti il Segno dei Gemelli era di sesso diverso, un
bambino ed una bambina; Mercurio, a livello di operazione alchemica, rappresenta
l’unione tra il ‘fratello’ e la ‘sorella’. Alcuni dicono che Mercurio non è sempre stato
il pianeta più vicino al Sole, ovvero l’astro ruoterebbe intorno alla nostra stella alla
distanza attuale solo da 400 milioni di anni e che dalla nascita del sistema solare e
fino appunto a 400 milioni di anni fa, era Venere il pianeta più vicino al Sole; si
pensa che Mercurio possa provenire addirittura dall’esterno del sistema, essere
quindi un’acquisizione ‘recente’; altri ritengono che Mercurio fosse in origine un satellite di Venere (il ‘fratello’ e la ‘sorella’?) e che magari il ‘bacino di Caloris’ su Mercurio, un ampio cratere il cui diametro misura 1.600 chilometri ed il cui bordo è formato da montagne alte fino a 2.000 metri e che si è prodotto dall’impatto con un
corpo celeste dalle dimensioni di almeno 160 chilometri, possa essere l’impronta
dello ‘schiaffo’ che ha spostato Mercurio dalla sua orbita intorno a Venere. Sull’abbinamento Mercurio/Gemelli ovviamente niente da ridire.
VENERE – CANCRO – QUARTA CASA
Da qui in poi, l’abbinamento Pianeta-Segno prende strade proprie uscendo dal
reticolo dei Domicili e delle Esaltazioni. Venere, secondo la tradizione, non ha nessun aggancio con il lunare Cancro (ma la studiosa Lisa Morpurgo vede in questo
Segno la sua esaltazione). Che dire, quindi? Il quarto astro della sequenza planetaria
che s’inserisce nel quarto Segno della sequenza zodiacale ha sicuramente un suo significato e senza violentare i simboli (qui come in seguito), vediamo quali analogie
possano esserci tra questi due elementi. Possiamo accennare al fatto che Venere,
come la Luna, mostra una serie di fasi, passando da un disco interamente illuminato ad un disco quasi nero, oppure ad una falce. E che dire del fatto che in quasi tutte le culture Venere e Luna il più delle volte si confondono l’una con l’altra, esprimendo tutte e due valori femminili? È il culto della Grande Madre, la Dea Madre,
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103
con immagini che la rappresentavano e che mettevano in risalto, in special modo,
la funzione materna della donna. Le famose figurine femminili, fabbricate in osso,
avorio o pietra, con il seno grossolanamente esagerato, che si trovano un po’ in tutta Europa e che risalgono a 25-30.000 anni fa, comunemente chiamate ‘veneri’,
sembrano avere avuto il ruolo di promuovere e conservare la vita mediante i segni
ed i simboli esteriori della fecondità materna. Se il Segno del Cancro rappresenta la
base della vita (e nel simbolo grafico di questo Segno possiamo vedere la doppia
elica del DNA in sezione), qui Venere, come dea dell’amore e dell’accoppiamento,
rappresenta la sua continuazione. Se la Luna è quindi la ‘forma naturalÈ delle cose,
Venere è la ‘bellezza’ di questa forma naturale. Il pianeta Venere ed il Segno zodiacale del Cancro non sembrano, insieme, stonare.
MARTE – LEONE – QUINTA CASA
L’astro focoso nel focoso Leone effettivamente ci sta tutto, visto che poi è anche in trigonocrazia. Ovviamente nessun astrologo fa menzione di un rapporto
Marte/Leone, a parte la Senard quando cita la tipocosmia di Krafft.5 Eppure Marte,
in quanto competizione, agonismo, sport, teatralità, parrebbe ben legarsi a quelle
che sono le caratteristiche sia del Segno del Leone sia della Quinta Casa. L’accostamento Marte/Leone trova poi la sua ragion d’essere se consideriamo che tutti e due
questi elementi sono accomunati da termini come forza, entusiasmo, lotta, ma anche egocentrismo, orgoglio, aggressività; certo è che l’aggressività del Leone è diversa da quella dell’Ariete (ove Marte ha il suo domicilio): Rudhyar dice che l’aggressività dell’Ariete è il risultato del suo senso di insicurezza personale, mentre in
Leone del suo senso di insicurezza sociale; all’interno di Marte, quindi, checché se
ne pensi, esiste l’insicurezza, che ovviamente non è la sua principale prerogativa,
ma che certamente ha un peso determinante nello scatenare gli attacchi o nel costruire difese nel tipo marte. A Firenze il marzocco (‘piccolo Marte’) è un leone che
sorregge con una zampa anteriore lo stemma della città. Nei Temi di sportivi, ad
esempio, troviamo più spesso un Marte in Leone piuttosto che in Ariete.
ASTEROIDI – VERGINE – SESTA CASA
Dopo Marte e prima di arrivare a Giove, incontriamo la Fascia degli Asteroidi.
Dopo il Leone e prima della Bilancia troviamo il Segno della Vergine. L’accostamento Asteroidi/Vergine pare a molti studiosi assai pertinente. Sappiamo che le distanze
fra i pianeti seguono un andamento abbastanza regolare (legge di Titius-Bode); vi
sono ovviamente delle eccezioni, come, ad esempio, quella che riguarda gli Asteroidi: lì, secondo tutte le regole e le leggi proposte per calcolare dette distanze, dovrebbe esserci un pianeta, mentre esiste invece una larga fascia composta di piccoli
corpi del diametro di poche centinaia di chilometri, appunto gli Asteroidi, la cui
massa totale (rappresentata per lo più da Cerere, l’asteroide più grande) è inferiore
a quella della Luna.
104
Casa Quarta: astrologia antica
La legge di Titius-Bode
Nel 1766 il matematico tedesco Johann Tietz (1729-96, conosciuto con il nome latinizzato Titius), notò che le distanze dei pianeti dal Sole seguivano una curiosa regolarità e che queste potevano essere espresse mediante la formula (x + 4)/10,
dove x è un numero della serie 0, 3, 6, 12, 24, 48, 96, 192, … in cui ogni numero (eccetto il 3) è il doppio del precedente.
In pratica, dando 0 a Mercurio, 3 a Venere, 6 alla Terra, 12 a Marte, ecc. ed aggiungendo 4 ad ognuno di questi numeri e dividendo il risultato per 10, si ottengono le distanze medie approssimative dei pianeti dal Sole espresse in Unità Astronomica.6 Questa ‘leggÈ venne poi divulgata dall’astronomo tedesco Johann Elert Bode
(1747-1826), così che prese il nome di ‘legge di Titius-Bode’.
Distanze teoriche secondo Titius e Bode
Distanze reali
0,4 UA
= (0 + 4)/10
Mercurio
0,387 UA
0,7 UA
= (3 + 4)/10
Venere
0,723 UA
1,0 UA
= (6 + 4)/10
Terra
1,000 UA
1,6 UA
= (12 + 4)/10
Marte
1,523 UA
2,8 UA
= (24 + 4)/10
Asteroidi
2,767 UA
5,2 UA
= (48 + 4)/10
Giove
5,202 UA
10,0UA
= (96 + 4)/10
Saturno
9,538 UA
19,6 UA
= (192 + 4)/10
Urano
19,181 UA
38,8 UA
= (384 + 4)/10
Nettuno
30,057 UA
77,2UA
= (768 + 4)/10
Plutone
39,438 UA
154 UA
= (1536 + 4)/10
xxxxxxx
xxxxx UA
Come vediamo, le distanze medie teoriche dove, secondo la legge di Titius-Bode, dovrebbero esserci dei pianeti, sono incredibilmente confermate. Le uniche eccezioni sono Nettuno e Plutone: infatti, la distanza di Nettuno non segue la regola,
che invece vale per quella di Plutone (in pratica alla distanza in cui dovrebbe esserci
Nettuno ci troviamo Plutone, come se Nettuno non fosse previsto in questa successione numerica teorica). Da notare che questa legge prevedeva un pianeta fra Marte e Giove (a 2,8 UA): al momento della sua dichiarazione (1766) gli Asteroidi non
erano ancora stati scoperti, ma quando ciò accadde, questo confermò in pieno la
relazione matematica di Titius-Bode, così come ampia conferma ebbe con la scoperta di Urano, che venne a trovarsi esattamente dove era stato ‘pronosticato’. 7
Casa Quarta: astrologia antica
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Ritornando ai nostri Asteroidi, Cerere è stato il primo scoperto (1801, dal sacerdote ed astronomo siciliano Giuseppe Pazzi) ed ha un diametro di circa 1.000
chilometri; seguirono poi Pallade (scoperto nel 1802 dal medico tedesco Heinrich
Olbers; diametro 600 km.), Giunone (scoperto nel 1804 da K. Harding; diametro 250
km.) e Vesta (scoperto nel 1807 da Olbers; diametro 540 km.); questi sono i quattro
principali asteroidi. Attualmente siamo a più di 3.000 corpi classificati. Gli Asteroidi
andrebbero visti come un tutto unico, organico, e, di peso, posizionati in Vergine.
Purtroppo la cosa non è fattibile, dato che a noi occorre un qualcosa che possa essere calcolato e studiato, perciò dovremo far conto su quelli che abbiamo visto essere i principali corpi di questo ‘sistema’, ed in special modo Cerere, Pallade e Vesta
(tralascio volutamente Giunone perché non mi sembra legarsi a quelle che sono le
caratteristiche del Segno; riprende il nome dalla moglie di Giove, preposta al matrimonio ed alle nascite; l’asteroide Giunone governa, infatti, la maternità, il matrimonio come istituzione, la raffinatezza, la moda, l’ospitalità, ecc.. Per queste attribuzioni non ritengo appartenga alla Vergine, avendo più affinità con la Bilancia).
Quindi alla Vergine non si abbina un pianeta…ma tre pianetini! Ma se in Vergine abbiamo questa situazione, cosa avremo in Pesci? Abbiamo prima parlato di ‘parentela’ tra gli astri delle due colonne, non necessariamente di opposizionalità. In Pesci
dovremmo trovare un qualcosa di simile agli asteroidi. Può ovviamente essere anche un pianeta, ma in tal caso avrebbe particolari caratteristiche che lo contraddistinguerebbero molto da come noi intendiamo essere un pianeta.
In mancanza di appigli sicuri e come ipotesi di studio, potremmo abbinare gli
Asteroidi all’asse Vergine/Pesci, così anche in Pesci troveremo Cerere, Pallade e Vesta. La ‘signoria’ potrebbe così essere ripartita:
00° - 10°
CERERE
10° - 20°
PALLADE
20° - 30°
VESTA
Attributi degli Asteroidi
Cerere – Prima decade della Vergine (sotto Mercurio) e prima decade dei Pesci (sotto Giove e Nettuno) 8
Dea del raccolto, raffigurata con una spiga di grano in mano, importantissima
per i Romani, subì prestissimo l’estromissione da parte della dea greca Demetra, di
cui assunse i caratteri. Governa il lavoro, la vegetazione, gli orti, i giardini, l’alimentazione, i contadini, gli agronomi, i giardinieri, la fitoterapia, il cibo, la dietologia, i
ristoranti, la cucina, i cuochi, i camerieri, i veterinari, gli assistenti sociali, gli asili.
L’asse su cui comanda è sotto Mercurio-Giove-Nettuno, che ben esprimono il
lavoro dell’uomo sulla natura ed i suoi prodotti ai fini alimentari.
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Casa Quarta: astrologia antica
Potrebbe diventare l’astro personale di coloro che presentano il Sole o l’Ascendente (o altro pianeta importante) da 0° a 9°59’59” di Vergine o Pesci. Ovviamente
questo non vuol dire che chi si trova ad avere questa situazione deve per tale motivo essere un cuoco, un giardiniere o un assistente sociale; tuttavia esprimerà caratteri che ne potrebbero fare potenzialmente un cuoco, un giardiniere od un assistente sociale (o altro simbolicamente affine).
Pallade – Seconda decade della Vergine (sotto Marte e Saturno) e seconda decade
dei Pesci (sotto Luna e Giove)
È la dea Atena nata dalla testa di Zeus. Nata già armata. Vergine, guerriera,
maschile. La Minerva romana, patrona degli artigiani e dei tecnici. La Menerea etrusca, che riprende gli attributi di Atena. Governa le arti ed i mestieri, l’industria, i
progetti, la strategia, la tecnica, la tessitura, le invenzioni, gli ingegneri, gli architetti, il disegno tecnico, la grafica, gli avvocati, l’efficienza, il cerebralismo, la percezione visiva.
L’asse su cui comanda è sotto Luna-Marte-Giove-Saturno, che ben rappresentano le cose ed i concetti che si legano a Pallade.
Potrebbe diventare l’astro personale di coloro che presentano il Sole o l’Ascendente (o altro pianeta importante) da 10° a 19°59’59” di Vergine o Pesci. Ovviamente questo non vuol dire che chi si trova ad avere questa situazione deve per tale
motivo essere un avvocato, un ingegnere o un grafico; tuttavia esprimerà caratteri
che ne potrebbero fare potenzialmente un avvocato, un ingegnere o un grafico (o
altro simbolicamente affine).
Vesta - Terza decade della Vergine (sotto Luna e Venere) e terza decade dei Pesci
(sotto Marte e Plutone)
La dea del focolare e comunque del Fuoco sacro, custodito dalle vergini Vestali,
il fuoco sacro dello Stato, che non doveva mai spegnersi. Governa i luoghi di culto,
la castità, i voti, la casa, la vita familiare, le cose segrete o da custodire, preservare,
lo spionaggio, le associazioni segrete, i clan, le cose clandestine, la difesa del proprio stato, le corporazioni, i sindacati, le caste, il passato, l’araldica, ma anche la polizia, le assicurazioni, gli archivi, gli impianti di riscaldamento.
L’asse su cui comanda è sotto Luna-Venere-Marte-Plutone, che ben rappresentano le cose ed i concetti che si legano a Vesta.
Potrebbe diventare l’astro personale di coloro che presentano il Sole o l’Ascendente (o altro pianeta importante) da 20° a 29°59’59” di Vergine o Pesci. Ovviamente questo non vuol dire che chi si trova ad avere questa situazione deve per tale
motivo essere un poliziotto, un sindacalista od un archivista; tuttavia esprimerà caratteri che ne potrebbero fare potenzialmente un poliziotto, un sindacalista od un
archivista (o altro simbolicamente affine).
I tre asteroidi, visti come resti di un pianeta ‘sminuzzato’ oppure come elemen-
Casa Quarta: astrologia antica
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ti non amalgamatisi di un pianeta che doveva nascere, sembrano star bene in Vergine.
GIOVE – BILANCIA – SETTIMA CASA
Giove come giustizia, protettore della legge, tutore degli accordi e delle alleanze. Giove era il garante dell’ordine fra gli dèi e fra gli uomini, arbitro nei conflitti; le
sue decisioni erano giuste ed equilibrate. Sua moglie Giunone, poi, proteggeva i
matrimoni e le nascite: la coppia regale non dovrebbe, quindi, uscirne sminuita se
l’abbiniamo a questo Segno. Giove è assimilato a Marduk, il grande dio babilonese,
il cui nome poteva essere tradotto come ‘piccolo solÈ (il ‘grande solÈ era Samas, appunto il Sole). È Marduk-Giove che, nel mito della creazione babilonese, prende le
misure ed organizza il mondo. Da notare che Marduk era sposato a Zarpanitu, la
dea della procreazione, come Giove con Giunone.
SATURNO – SCORPIONE – OTTAVA CASA
Se consideriamo che siamo partiti dall’Ariete con il Sole, simbolo di Vita, la vita
che nasce, non è certo strano arrivare a Saturno, per gli antichi l’ultimo pianeta, il
Guardiano della Soglia, il dio con la falce in mano (rassomiglianza con la figura della Morte), situato nell’ottavo Segno dello Zodiaco, dove troviamo appunto la Morte.
Sole e Saturno, Vita e Morte, quindi, l’inizio e la fine. Può anche essere visto così,
ma non solo così. Certo pensare ad un abbinamento fra Saturno ed il Segno dello
Scorpione non è cosa che di primo acchito riesce facile, ma il tragitto finora fatto,
che appunto ci ha portato dall’Ariete-inizio-nascita allo Scorpione-fine-morte, ci
può aiutare a comprenderlo meglio. Ovviamente quando parliamo di fine, di morte,
non intendiamo la fine di tutto, ché lo Zodiaco non termina con lo Scorpione! Saturno, Chronos, Kronos, quindi il Tempo, che è visto in molte mitologie come il
Grande Distruttore, la Morte. Saturno è stato accomunato al dio egizio Ptah, ‘il più
antico degli dèi’, raffigurato bendato come una mummia, con le mani fuoriuscenti
dalle bende che reggono il Ded, il bastone del comando, simbolo di stabilità, associato alla colonna vertebrale. Statuette di legno raffiguranti il dio Ptah contenevano abitualmente il rotolo su cui erano incise le formule del Libro dei Morti. Esiste
poi una comunanza fra Saturno, Ptah ed Efesto, il dio del Fuoco, associato al dio romano Vulcano. Certo parlare di Saturno e collegarlo alla morte od al concetto di
morte può sembrare e sicuramente lo è, riduttivo nei confronti della ricchezza che
sta dietro al simbolo; è un ritornare a quello che dicevano gli antichi, che lo consideravano appunto il Grande Malefico e, vista poi la nomea che si porta appresso lo
Scorpione, l’accostamento pare anche calzare, anche se, purtroppo, facciamo affidamento sui luoghi comuni. Eppure molti Scorpioni hanno un che di Saturno ed, a
seconda dello stadio evolutivo, possiamo avere il ribelle o l’ascetico, l’ambizioso o il
modesto, il pauroso o l’impavido; possiamo anche avere e l’uno e l’altro, comunque.
Ma lo Scorpione, si dirà, non è solo legato al tema della ‘morte’, c’è anche quello del
‘sesso’ e se Saturno può andar bene per il primo tema, per il secondo vengono fuori
108
Casa Quarta: astrologia antica
delle riserve, visto che Saturno è negazione od inibizione della sessualità, al contrario dello Scorpione che molti vedono ‘vestito’ di sesso e basta. Però lo Scorpione
non è solo sesso e, comunque, non è per forza di cose sessualità tranquilla, mai.
Nello Scorpione c’è la paura della castrazione ed il sesso e la sessualità diventano i
punti in cui si concentrano le sue paure, le sue angosce o i suoi riscatti. Kronos-Saturno evira il padre Urano e con quel gesto riscatta i propri fratelli mandati nel Tartaro, ma a sua volta, livido di gelosia, paura e possessività, si comporterà come suo
padre, subendo poi la temuta detronizzazione da parte di suo figlio Giove. Interessante notare che presso i Dogon, popolazione dell’Africa occidentale, lo Scorpione è
il simbolo del rito castratorio dell’ablazione della clitoride nelle fanciulle. Per i Filosofi Ermetici Saturno è il colore nero, quello della materia putrefatta. Ma Saturno è
anche il dio festeggiato nei Saturnalia, le feste popolari celebrate a Roma in cui si
dava libero corso a festeggiamenti il più delle volte licenziosi, in cui l’ordine sociale
era rovesciato e gli schiavi venivano serviti dai padroni. Mi rendo conto che sentir
parlare di Saturno abbinato allo Scorpione a molti sembrerà assurdo, forzato, ma lo
è anche perché solitamente, quando pensiamo allo Scorpione (od a qualsiasi altro
Segno) pensiamo subito all’amico o al conoscente di quel Segno, cioè trasportiamo
un simbolo, un archetipo, su una persona conosciuta che, pur appartenendo ad un
Segno, non potrà mai dirsi totalmente di quel Segno e, comunque, una cosa è il Segno in sé preso nella sua totalità, un’altra la sua espressione filtrata dal Sole ed
eventualmente da qualche altro pianeta. Questo vale anche per tutti gli altri abbinamenti
URANO – SAGITTARIO – NONA CASA
Così come pensavamo che dopo Saturno non vi erano più altri pianeti, così
possiamo pensare che dopo la morte non c’è niente. Ma dopo lo Scorpione abbiamo
il Sagittario e dopo Saturno abbiamo scoperto Urano. Se nello Scorpione vediamo
la morte del corpo, in Sagittario assistiamo allo staccarsi dell’anima dal corpo, quindi l’inizio del suo viaggio per la nuova incarnazione che avverrà di nuovo in Ariete,
dopo essere passata attraverso le ‘fasi’ del Capricorno (la salita al cospetto di Dio),
dell’Acquario (unendosi al gruppo degli spiriti-guida, degli angeli) e dei Pesci (vero
momento dell’incarnazione ed entrata nell’acqua-liquido amniotico). Nella dialettica Cardinale-Fissa-Mobile dei Segni di Fuoco (legati allo Spirito Creatore), l’Ariete
rappresenta la nascita di questo Spirito, il Leone la sua presa di coscienza come Essere Creatore, quindi la Forma dello Spirito, il Sagittario la fase prettamente creativa, cioè l’Espressione dello Spirito pronto così a creare la Vita. Ariete-Scintilla, Leone-Calore, Sagittario-Luce. Urano è Lucifero, il ‘portatore di Luce’. In Fenicia il dio Ur
era dio della luce. La parola Urano contiene la radice UR, che indica il fuoco, in questo caso il Fuoco che genera. Nel Sagittario (Segno di Fuoco e di Luce) possiamo
(anche nel glifo del Segno) vedere la cometa, la saetta, il lampo divino (Urano) che,
penetrando in un tessuto (pianeta) dormiente, ne attiva i processi vitali. Dal Cielo
(Ouranos) arriva la vita, le comete sono i messaggeri di vita, gli ‘spermatozoi’ del
Casa Quarta: astrologia antica
109
cosmo preposti all’inseminazione dell’uovo-pianeta.9 Urano è legato al Magnesio,
un minerale di cui si parla poco, ma che può essere considerato come il primo anello della vita sulla Terra: è il Magnesio che consente alle piante di respirare, cioè di
trattenere l’ossigeno dell’aria; è un minerale reattivo, brucia fortemente all’aria
emanando una luce bianca e brillante (è usato nei fuochi d’artificio e nei flash fotografici); il Magnesio è essenziale per la normale attività del sistema nervoso e muscolare (Sagittario). Si dice che Urano è un Mercurio più geniale; Mercurio si abbina
ai Gemelli ed, infatti, Urano al Sagittario ed abbiamo detto che i pianeti che si trovano uno di fronte all’altro non sono l’uno l’opposto dell’altro, ma lo stesso pianeta
a livelli diversi. Urano è Luce Ideale, Luce Intellettuale (Alan Leo), perciò ben si lega,
con Mercurio, all’asse Tre/Nove. Nei nati Sagittario, o in chi ha questo Segno all’Ascendente, Urano acquista un particolare rilievo, vuoi per posizione natale che per
transito.
NETTUNO – CAPRICORNO – DECIMA CASA
Certo è che, a prima vista, non sembrano esserci punti di contatto fra questi
due principi, eppure, se li consideriamo da un’altra angolazione e magari andiamo
indietro nel tempo a ritrovare i loro significati originali, lo scenario cambia e non di
poco. D’altronde, quand’anche considerassimo Nettuno nella sua sola accezione di
elemento legato alla spiritualità, alla religiosità, al misticismo, alla trascendenza, allo staccarsi ed allontanarsi dal mondo materiale per ritirarsi in meditazione, potremmo ben collegarlo all’ascetico e, checché se ne pensi, mistico Segno del Capricorno, di cui uno dei simboli, la grotta, ha visto nascere nientemeno che il “Figlio
del carpentiere” o “del falegname” (Gesù). Vorrei far notare, en passant, come uno
dei nomi babilonesi del Cancro, Segno opposto al Capricorno, fosse curiosamente
Nagaru, “carpentiere”.10 Quindi, ricapitolando, in Cancro abbiamo il “carpentiere”
(cioè colui che costruisce lo scafo della nave), in Capricorno il “Figlio del carpentiere”. Già questo ci parla di un asse che in qualche modo ha a che fare con il costruire
un qualcosa che serve da mezzo di locomozione, o riparo, oppure dimora, vuoi esso
una barca (o un’arca) o, per estensione, una casa. Ma torniamo al nostro Nettuno.
Anche da un punto di vista etimologico troviamo agganci con la terra: Nettuno-Poseidone, o Poteidan in lingua dorica, vuol dire sposo della dea Dâ, cioè di Demetra,
qui intesa come ‘Terra’. Veniva anche chiamato Gaiaochos, che vuol dire colui che
tiene la Terra. Governava i terremoti, da cui il nome Enosigaios, colui che scuote la
terra. Ciò presuppone uno stretto legame con la terraferma.11 Gli erano sacri la pecora ed il cavallo, animali terrestri. Quando nacque, affinché non finisse tra le fauci
di suo padre Saturno, la madre lo nascose in un gregge di pecore presso la sorgente
Arne, la sorgente della pecora. A Poseidone venivano resi onori sia sulla costa sia
nell’entroterra. Presso i Sumeri era il dio Enki (Signore del Territorio o Signore della
Terra: En = Signore, ki = Terra), personificazione dell’abisso primordiale (Apsu), del
sottosuolo e delle acque sotterranee ed in seguito, per estensione, anche del mare e
dei fiumi. Non solo: significativa e per certi versi imbarazzante, appare poi la raffi-
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Casa Quarta: astrologia antica
gurazione di questo dio presso i Sumeri: rappresentato nientemeno che da un montone dalla coda di pesce! Era poi considerato il patrono degli architetti,12 ma anche
dei fabbri, degli intagliatori di pietre, degli orefici, dei giardinieri e degli agricoltori,
oltre, ovviamente, dei pescatori e dei naviganti. La sua prima dimora, in cielo, era
presso il tropico del Capricorno, la seconda sulla “Stella Gigante”, una pulsar della
Costellazione della Vela indicata oggi con la sigla PSR 0833-45 (vale a dire 8h 33m
A.R. – 45° declinazione Sud),13 prodotto dell’esplosione di una supernova avvenuta
diecimila anni fa il cui residuo è oggi la Nebulosa Gum, la più grande che si conosca
nella Galassia e che si estende per 50° attraverso intere costellazioni australi come
la Vela e la Poppa, costellazioni che facevano parte della grande Costellazione della
Nave di Argo (prima che venisse frazionata in epoca moderna in tre costellazioni
separate: la Carena, la Vela, la Poppa), le cui stelle, secondo Tolomeo, hanno natura
principalmente di Saturno ed inducono all’alcolismo e ad incidenti connessi all’acqua o ai corsi d’acqua (Robson). Altri 14 danno come dimora celeste del Nettuno sumero la stella Canopo (l’alfa della Costellazione della Carena, seconda stella per luminosità dopo Sirio) situata nei pressi del Polo Sud dell’eclittica, stessa stella, guarda caso, ove secondo vari miti avrebbe preso dimora anche il sovrano decaduto dell’Età dell’Oro, vale a dire Saturno. Enki-Nettuno, poi, come Saturno, era il “signore
delle misure” ed addirittura veniva considerato il costruttore, quindi l’architetto e
successivamente il patrono, della prima città in assoluto, Eridu, la prima città-tempio, il primo insediamento urbano umano. Anche, nel mito sumero del diluvio, fu lui
a dare a Utnapistim (il Noè sumero) le coordinate per costruire l’arca (ricordate “il
carpentiere”?). Come vediamo, l’originale raffigurazione di Enki (passato nel mondo
ellenico come Poseidone ed in quello latino come Nettuno), non era solo marina,
ma anche terrestre. Certo è che la sua personificazione in terra sumera come montone dalla coda di pesce, il suo patronato sugli architetti ed il fatto che sia stato il
costruttore e quindi l’inventore, se così posso dire, della prima città, desta una certa
curiosità, tale che mi sono preso la briga di controllare alcuni Temi Natali di architetti ed ingegneri, controllando in special modo la posizione di Nettuno ed i suoi
aspetti.
Ebbene, gli aspetti più frequenti sono con il Sole (61%), seguiti da quelli con
Marte (50%). Questo dato sembra trovare una ‘conferma’ anche nel mito: Poseidone/Nettuno fu l’unico dio, insieme ad Apollo (il Sole!), incaricato di costruire le mura della città di Troia.
Ma se ha un patronato sugli architetti, dovrebbe averlo anche sulle opere architettoniche. Ho controllato la posizione e gli aspetti di Enki-Poseidone-Nettuno
nei Temi di fondazione (mancanti purtroppo dell’ora) di alcune chiese e palazzi della
mia città (Firenze).15
Qui abbiamo una nettissima preponderanza di Nettuno in aspetto alla Luna
(quasi il 90%!), astro che, guarda caso, ha a che fare proprio con la “forma delle cose” (d’altronde, si dice, è la Luna che modella quindi “dà la forma” al corpo). In conclusione, nei Temi di architetti troviamo una preponderanza di aspetti (qualsiasi
Casa Quarta: astrologia antica
111
aspetto) Nettuno/Sole (il Sole come idea, progetto) mentre nelle opere architettoniche una preponderanza di aspetti (qualsiasi aspetto) Nettuno/Luna (la Luna come
corpo, materia, espressione o realizzazione dell’idea, del progetto). Ma se Enki-Nettuno era il dio quindi il patrono delle città, ancor più dovremmo apprezzarne la posizione in questo genere di Temi e magari trovare anche qui una netta preponderanza di aspetti Nettuno/Luna. Purtroppo non è facile avere a portata di mano i Temi di fondazione delle città, tuttavia, anche solo per curiosità, nella carta del cielo
(ipotetica?) della città di Roma16 (non certo una città qualsiasi!), troviamo, ‘guarda
caso’, Nettuno in perfetta opposizione alla Luna!
Ecco che il dio del mare esce dagli abissi marini e si presenta a noi rivendicando un suo antico patronato anche su questioni o cose materiali, in special modo riguardanti la casa e, comunque, l’ambiente (privato, ma più che altro collettivo) in
cui è inserito l’uomo (non è stato lui a costruire la prima città, il primo insediamento urbano umano?).
PLUTONE – ACQUARIO – UNDICESIMA CASA
Mi rendo conto che, anche e soprattutto qui, i miti dell’uno poco o nulla hanno a che vedere con i miti dell’altro, quindi appare pressoché impossibile delineare
un seppur tenue legame fra questi due principi. D’altronde uno ha a che fare con la
“morte”, mentre l’altro è “Acqua di Vita versata agli assetati”: più lontani di così!
Però…Plutone ha affinità con il greco Ades, a sua volta derivato da un antico dio
(Aides, Aidoneus, Ais) che altri non era che l’aspetto oscuro (i Greci spesso chiamavano Ades con il nome di Zeus Katachthonios, cioè ‘Zeus d’Oltretomba’) di un dio
luminoso, solare, un ‘sole di mezzanottÈ potremmo dire, come in effetti viene visto
il luogo (l’Acquario) che sta di fronte al Leone (sede naturale del Sole): …il sole di
mezzanotte che va a portare una luce di resurrezione negli Inferi…17 Consideriamo
poi che Plutone-Ade sembra avere un ‘progenitorÈ nel dio assiro Adad, o Hadad, o
Adar, dio del temporale che distrugge o che fa nascere le piante, doppia natura di
‘vita-mortÈ cui partecipa anche il nostro Ade-Plutone. Pare avere agganci anche
con il dio hurrita Tesub, anch’egli dio della tempesta e con il dio ugaritico Baal, dio
della Fertilità e della Fecondità, ma anche con il babilonese Nergal, dio delle violente perturbazioni atmosferiche. Si dice poi che le origini mitiche dell’Acquario risiedano nell’India vedica, dove l’uomo che versa l’acqua veniva da alcuni associato a
Trita Aptia, un dio minore che, ‘emigrando’ in occidente, si trasformò in Tritone, “il
dio barbuto dagli arti inferiori a forma di doppia coda di pesce, che teneva in mano la conchiglia ritorta al cui suono si scatenavano o si placavano le tempeste…”.18
Sappiamo poi che uno dei nomi di Plutone era Eubuleus o Eubulos “il buon consigliere”,19 ciò che parrebbe accostarlo alle caratteristiche dell’Acquario e dell’Undicesima Casa, ove troviamo gli amici ed i consiglieri. L’Acquario viene raffigurato da un
uomo che versa dell’acqua da un vaso: in Egitto, fra gli arredi funebri, vi erano i ‘vasi canopi’, recipienti che contenevano alcune viscere del defunto: in molte raffigurazioni vediamo da questi vasi scaturire dell’acqua e gli egizi dicevano che essa era
112
Casa Quarta: astrologia antica
acqua di vita, ché dalla morte poi rinasce la vita. Viene poi detto che nel regno di
Ade vi sono due sorgenti: una si trova alla sinistra della Casa di Ade, accanto ad un
cipresso bianco e da essa esce l’acqua di morte destinata a chi lì deve rimanere, l’altra si trova presso il Lago del Ricordo e da essa esce acqua fresca (acqua di vita)
permessa a coloro che sono destinati alla rinascita.20 Anche altre culture trattano di
questo: nei miti assiro-babilonesi troviamo l’Aralu, il regno dei morti, la cui prima
porta di entrata poggia su una sorgente che ridona la vita a chi vi si bagni o ne beva. Questo delle due sorgenti richiama l’ideogramma dell’Acquario, composto dal
simbolo egiziano per ‘acqua’ ripetuto due volte e ben si collega al fatto che l’acqua
che esce dall’anfora dell’Acquario si diparte in due rivoli. Plutone-Ade non era né
malvagio né ingiusto, semplicemente era il dio dell’aldilà: il suo regno comprendeva
la Prateria degli Asfodeli, dove dimoravano coloro che in vita non erano stati né
malvagi né virtuosi, il Tartaro, dove invece finivano i malvagi ed i Campi Elisi, luogo
di dimora dei virtuosi. Certamente è il dio dei morti, il suo è un regno di anime, di
ombre e di spiriti, non di uomini e l’Acquario è rappresentato sì da un uomo che
versa acqua da un’anfora, ma in alcuni zodiaci da un Angelo, cioè da un essere
umano diventato spirito, a significare, come dicevamo,21 la condizione in cui si trova l’anima nel suo viaggio post-mortem. Altrettanto certo è che l’Acquario non è
Segno di morte, né ha nulla a che spartire con il concetto di morte, però abbiamo
notato che il tema della ‘morte’, in tutti i suoi significati, trova un’inaspettata importanza nei Temi di acquariani e ciò forse perché “…questo segno d’aria a risonanza acquatica, simboleggia l’ingresso della persona ad uno stadio superiore, ad una
partecipazione universale. Questo fluido originario dissolve l’io in un’ «acqua-aria»
primordiale, in un abbandono totale, simile alla morte mistica degli illuminati…”.22
E cosa dire poi del fatto che molti nativi Acquario (o coloro che in esso vi hanno
l’Ascendente o il Vertex) spesso esprimono caratteristiche che potrebbero benissimo
essere ascritte al tipo Plutone, in special modo per quanto riguarda un certo comportamento o ‘mentalità’ sessuale, ovvero infantilità e freddezza, rotta ogni tanto
da rapide, trasgressive e talvolta violente incursioni nel mondo dei sensi (vedi il ratto di Persefone)? 23 Comunque il Plutone acquariano non necessariamente deve essere vestito di panni ‘mortiferi’, preferendo acconciarsi più con elementi trasgressivi,
contraddittori, freddi, furtivi, ambivalenti, subdoli, infantili. V’invito, pertanto, ad
osservare d’ora in poi il Tema di un Acquario con un occhio di riguardo a Plutone:
farete delle interessanti scoperte e vi accorgerete che questo pianeta, più che per i
nati Scorpione, ha un suo non indifferente peso nelle dinamiche sia psicologiche sia
karmico-evolutive degli Acquario.
??? - PESCI – DODICESIMA CASA
Dovrebbe qui riflettersi la tripartizione vista nel Segno opposto della Vergine,
con i tre asteroidi preposti alla signoria anche delle tre Decadi del Segno dei Pesci.
Certamente questa soluzione non soddisfa: ben più ampio è il significato di questo
Segno, tale che risulta una bestemmia restringerlo e costringerlo ad essere rappre-
Casa Quarta: astrologia antica
113
sentato da corpi celesti presi in prestito o in affitto dal suo dirimpettaio. Tuttavia è
significativo il fatto che l’asse Vergine/Pesci si trovi qui ad essere legato non a due
normali pianeti, ma a qualcosa che, o c’era e si è frantumato o, più probabilmente,
non ha fatto in tempo a condensarsi in un pianeta ‘normale’, quindi a qualcosa di
particolare, come, in effetti, è particolare quest’asse che ho sempre sentito come diverso, misterioso, come un punto di passaggio (una specie di ‘Stargate’) da una dimensione ad un’altra. D’altronde anche sullo Zodiaco questi due Segni (e le Case
analoghe) sono il confine, uno (Pesci/Dodicesima Casa) con l’inizio dello Zodiaco e
del percorso delle Case notturne (Ariete/Prima Casa), l’altro (Vergine/Sesta Casa) con
il punto medio dello Zodiaco e del percorso delle Case diurne (Bilancia/Settima Casa). Che dire poi del fatto che la divinità (Cristo, ma non solo) predilige nascere da
una vergine? Certo è che l’Era dei Pesci sta finendo, quindi finisce un mondo, un’epoca, e magari la nuova divinità preferirà nascere da un ‘leone’. Ma questo è un altro discorso.
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NOTE
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Ad esempio le ottime intuizioni di MATTEO PAVESI, espresse in molti articoli sulla rivista Linguaggio
Astrale e nei suoi libri: La Logica degli Astri, ed. Arte della Stampa, 1994, e La voce di Demetra, ed.
Cardano, 1999.
ROMAN SMOLUCHOWSKI, Il sistema solare, ed. Zanichelli, Bologna, 1989
Si obietterà che Chirone non è l’unico ospite di un certo riguardo ad abitare il nostro sistema. Infatti, abbiamo l’asteroide Hidalgo che alcuni astronomi considerano, insieme a Chirone e Plutone,
un “pianeta a parte”. Hidalgo ha un’orbita molto eccentrica: la parte più distante di essa confina
con quella di Saturno. Qui, per la sua natura di asteroide e per la scarsa incidenza che ha nel mito, non si tiene conto della sua presenza.
RENZO BALDINI, La freccia del Sagittario, in corso di pubblicazione.
MARCELINE SENARD, Lo zodiaco applicato alla psicologia, vol.1, ed. Basaia, Roma, 1986
Con questo termine (abbreviato in UA) s’intende la distanza Terra-Sole, equivalente a
149.600.000 km; questa distanza viene presa come unità di misura delle distanze planetarie, il
che vuol dire che un eventuale pianeta distante 3 Unità Astronomiche si trova a 149.600.000 x 3
= 448.800.000 km. di distanza.
Per maggiori informazioni sul tema vedi: DAMO, Dal caos originale all’opera solare, in Linguaggio
Astrale n. 109 e MARCO GAMBASSI, I pianeti e le armonie dei numeri: la legge di Titius e Bode, in
Linguaggio Astrale n. 111.
Le signorie planetarie sul primo Decano si riferiscono alle signorie dei pianeti in quel Segno, mentre sugli altri Decani fanno riferimento a quelle dei Segni in trigono.
RENZO BALDINI, op. cit.
GIORGIO DE SANTILLANA e HERTHA VON DECHEND, Il mulino di Amleto, ed. Adelphi, 1983
KAROLY KERÉNYI, Gli dei e gli eroi della Grecia, ed. Mondadori, Milano, 1989
FEDERICO A. ARBORIO MELLA, Dai Sumeri a Babele, ed. Mursia, Milano, 1986
SERGIO GHIVARELLO, La stella di Eridu (parte seconda), in Linguaggio Astrale n.94
GIORGIO DE SANTILLANA e HERTHA VON DECHEND, op. cit.
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Casa Quarta: astrologia antica
Ovviamente sono pochi casi, ma illuminanti: Chiesa della Badia Fiorentina (31.5.978) - Chiesa di S.
Miniato al Monte (27.4.1018) - Chiesa di S. Simone (8.2.1192) - Chiesa di S. Maria Novella
(18.12.1279) - Duomo (S. Maria del Fiore, 8.9.1296) - Chiesa di S. Marco (8.5.1299) - Palazzo
Strozzi (6.8.1489).
21 Aprile 753 a.C. ore 7,29 LMT. Tema apparso su Linguaggio Astrale n. 125, nell’articolo di CHRISTIANE NASTRI, L’orientamento dei grandi monumenti secondo i punti cardinali.
FULVIO MOCCO, Plutone, ed. Capone, Torino, 1991
ALFREDO CATTABIANI, Planetario, ed. Mondatori, Milano, 1998.
KAROLY KERÉNYI, op. cit.
E.O. JAMES, Antichi dèi mediterranei, ed. Mondatori, Milano, 1990.
Vedi quanto detto nell’abbinamento Urano-Sagittario
ALFREDO CATTABIANI, op. cit.
La posizione del Vertex in Acquario ha svelato un inaspettato e particolare rapporto con la sessualità (cfr. RENZO BALDINI, L’Ascendente dell’anima. Il Punto Vertex in Astrologia, ed. Pagnini, Firenze, 1998).
MERCURIO – Il secondo domicilio in Vergine, accompagnato
dall’esaltazione nello stesso segno, è una delle cruces più difficili
che ci sia sta consegnata dalla tradizione.
(Mario Zoli)
GEMELLI – La mobilità della scimmia, la sottigliezza delle mani e dei piedi: La fineza delle “attaccature”. Grande agilità, grande irrequietudine. Mimica immediata e spontanea. grande spirito
di imitazione, grande interesse, e capacità di riprodurre verso tutto
ciò che colpisce e appare.
(Mario Zoli)
CASA SESTA
Lo studio operoso
Dante Valente
Anelli di sosta e retrogradazione
Digamma
Lo spunto: Regno Unito
e Capricorno
116
Casa Sesta: lo studio operoso
Dante Valente
GLI ANELLI DI SOSTA
E LA RETROGRADAZIONE
L.A. 131-654
Mentre il Sole vede placidamente i suoi pianeti ruotare in orbite quasi circolari,
senza “scossoni”, le cose viste dalla Terra sembrano più complicate. Già Alfonso el
Sabio esprimeva qualche perplessità ai suoi maestri di astronomia che gli spiegavano gli epicicli di Tolomeo, e affermava “se il buon Dio mi avesse chiesto consiglio,
l’avrei aiutato a semplificare le cose…“ O forse intuiva che effettivamente il Creatore doveva averlo fatto…
Era infatti difficile spiegare come mai i pianeti improvvisamente sembrassero
retrocedere, ossia un cammino regolare antiorario – rispetto allo sfondo stellare –,
improvvisamente diventava orario, sia pure temporaneamente.
Con l’eliocentrismo il fenomeno è facilmente spiegabile, così come avviene per
tante altre cose che noi complichiamo perché non conosciamo la semplicità della
verità: forse un tempo troveremo anche la risposta a concetti oggi incomprensibili
come la nozione di tempo o l’universo infinito…
Ma vediamo dunque (v. figura) come si spiega il moto retrogrado, che poi nel
ritornare diretto forma i famosi anelli di sosta attorno a punti determinati dello zodiaco.
Anche considerando il debole movimento del pianeta lento, le cose cambiano
di poco, la retrogradazione viene solo leggermente ritardata.
Vale la pena di aggiungere qualche deduzione pratica, che potrete verificare
consultando le effemeridi:
Ad esempio nel 2003 Nettuno comincia a retrogradare a 13 Aquario con il
Sole a 24 di Toro (16 maggio), resta 155 giorni retrogrado e l’anno successivo – essendosi spostato di circa un grado – inizia nuovamente a retrogradare a circa 15 di
Aquario con il Sole a 27 di Toro (18 maggio),come risulta ovvio dalla figura stessa,
essendo restato praticamente immobile per un anno. E di conseguenza anche in seguito resterà sempre retrogrado per ca 155 giorni e così via. Esiste quindi una “stagionalità” dei pianeti lentissimi.
Casa Sesta: lo studio operoso
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RETROGRADAZIONE
Si supponga un pianeta (ad es.Nettuno) immobile (in effetti il suo moto è assai lento).
Quando la Terra (T) passa da T1 a T2 lo sfondo zodiacale di Nettuno passa da Z1 a Z2; quindi Nettuno sembra muoversi in senso zodiacale diretto ( ossia da Toro verso i Gemelli).
Quando però la Terra passa da T2 a T3, Nettuno sarà proiettato dallo sfondo Z2 allo sfondo
Z3, quindi sembra retrocedere.
Il "cambio di rotta" (o fase stazionaria) avviene quando la Terra si trova sulla tangente che
congiunge Nettuno all'orbita terrestre.
Discorso analogo per gli altri pianeti lenti.
118
Casa Sesta: lo studio operoso
Nella tabella che segue sono riportati i dati per i pianeti superiori. Per Marte,
relativamente veloce le regole sono più complesse.
RETROGRADAZIONE nei pianeti Lenti
Pianeta
durata
giorni
Gradi
retrog
max
Gradi in più
alla successiva
retrograd
Nel 2003
inizia a
con il
Sole a
Giove
Saturno
Urano
Nettuno
Plutone
122
135
148
155
162
-8
-7
-4
-2
-2
+30 circa
+13
+2
+3
0-2
18 Bil
13 Can
2 Pes
13 Aqu
17 Sag
12 Sag
2 Sco
17 Gem
24 Tor
2 Ari
Dalla tabella si vede agevolmente che le prossime retrogradazioni di Urano avverranno a 4 Pesci (+2) nel 2004 e a 6 Pesci l’anno successivo, ecc. ecc.
Quindi il punto di retrogradazione… avanza sempre!
Altra considerazione pratica: chi avesse il Sole natale a 3° Cancro, dal 2003 sarebbe al “riparo “ dalla retrogradazione di Saturno,visto che quest’anno comincia a
retrocedere da 13 Cancro e al massimo può retrocedere di 7 gradi .Tornerà retrogrado su 3° Cancro fra (360-13)/13 =ca 27 anni.
Altra osservazione: i punti al “riparo” dalla prossima retrogradazione sono
quelli appena al disopra l’inizio della retrogradazione (nell’esempio: 14 Cancro per
Saturno ) non verrà piu’ toccato dalla prossima, e così tutti punti compresi nella
differenza (+13 – 7), ossia da 14 a 20, orbite permettendo!
Infine va osservato che circa a metà del periodo di retrogradazione avviene
l’opposizione Sole-pianeta (e mai la congiunzione!).
* * *
E’ anche il caso di segnalare che non c’è un’enorme differenza fra posizione
eliocentrica e geocentrica dei pianeti lenti: 11 gradi di differenza al massimo per
Giove, 6 per Saturno, 3 per Urano 2 per Nettuno e 1.5 per Plutone.
La massima differenza (D) in gradi si verifica alla quadratura eliocentrica, ricavabile dalla formula
sen D=1/r
dove r è la distanza dal pianeta in unità astronomiche.
Casa Sesta: lo studio operoso
119
Lo spunto:
REGNO UNITO E CAPRICORNO
L.A. 131-660
È un’analogia che risale a tempi assai remoti, quando già si attribuiva alla lontana
Albione la dimora di Saturno spodestato da Giove.
Fin dai tempi antichi sembra si indicasse l’isola bianca (Albione) come dimora
finale di Saturno , in alternativa alla nostra tradizione sul Lazio, nella mitica età dell’oro.
È comunque incontestabile che sia l’incoronazione di Guglielmo il Conquistatore (nel Natale 1066) che l’Unione dei Regni di Inghilterra e Scozia (1/1/1801) siano avvenuti con Sole in Capricorno. E fra l’altro prestigiosi autori inglesi come Baigent, Campion, e Harvey hanno confermato la “funzionalità” nel tempo di quest’ultimo tema.
I caratteri degli inglesi hanno molte caratteristiche di Terra (nei temi emergono
anche valori Toro): il pragmatismo, l’autocontrollo (espresso in particolare con l’umorismo), l’educazione particolarmente severa, il rispetto delle leggi, dell’ordine, la
scarsa produzione di belle arti, ma ricca di applicazioni tecnico-scientifiche; e, cosa
assai importante, queste sono caratteristiche quasi esclusive! Perchè, ribadiamo, la
ricerca di un segno ipotetico si deve basare su qualità il piu’ possibile caratteristiche
di quel popolo e poco condivisibili con altri.
Lo stesso orgoglio inglese non è leonino, come quello francese, che cerca l’ammirazione, è la coscienza “obiettiva” di essere superiore agli altri popoli, così disgustosamente fragili di fronte al sentimento, alle emozioni, al denaro e al populismo.
L’astrologo Paul F. Newman, che riprende questa ipotesi (nell’ Astrological
Quarterly inverno 2002, pag.48), aggiunge altri dettagli meno importanti, come il
labbro superiore duro, l’eccesso di titoli, ecc. mentre è interessante la segnalazione
della congiunzione fra Luna del Regno Unito e Sole degli USA come saldo fattore di
intesa.
(digamma)
120
Casa Sesta: lo studio operoso
La Delegata di Catania, Liliana Cosentino, ci comunica il programma del Convegno siciliano, organizzato dalle tre Delegazioni di Catania, Siracusa (Giuseppe Rodante) e Ragusa (Pippo
Palazzolo).
Si terrà all’Hotel Jolly di Catania-Ognina, via Messina n.626
(tel 095-7528111) in data 26 ottobre 2003
È previsto un modesto contributo d’ingresso per i partecipanti
(5 o 10 Euro).
È stato stilato il programma con la successione dei Relatori
(I titoli definitivi sul prossimo numero della Rivista )
ore 9.30
ore 10.00
ore 10.30
ore 11.00
ore 11.45
ore 12.30
ore 15.00
ore 15.30
ore 16.00
ore 17.15
ore 17.40
ore 18.10
ore 18.45
Inizio lavori
Dante Valente
Pippo Palazzolo
Andrea Malvagna
pausa
Grazia Mirti
Lavori del CIDA di Catania
pausa lunch
Anna Gattai
Giuseppe Rodante
Claudio Cannistrà
pausa
Liliana Cosentino
Annamaria Neri
Comunicazioni brevi
Chiusura lavori
È prevista la pubblicazione degli atti anche in forma di CD,
previa prenotazione.
Sul numero di estate della Rivista saranno pubblicati ulteriori
dettagli.
CASA DODICESIMA
Angela Castello
La quintessenza
122
Casa Dodicesima
Angela Castello
QUINTO ELEMENTO
L.A. 131-1240
Sempre più impressionante il legame tra Macro e Microcosmo. Se pensiamo alla
materia come specie umana e all’energia come emozioni tutto sembra portare ad
un unico imprinting dove il dualismo – cioè, il conflitto – è di rigore.
Per gli antichi filosofi greci, era quello che sosteneva la Luna e i pianeti impedendo loro di cadere al centro della sfera celeste. E che permeava l’universo allora
conosciuto sotto il nome di etere, una sostanza quasi spirituale. Gli altri quattro
erano: Fuoco, Terra, Aria, Acqua, che per noi sono la materia barionica o quella visibile.
Ora sappiamo, o almeno così dicono le recenti scoperte in astrofisica (Scientific
American, The once and future Cosmos, vol.12, n° 29) - le quali si rifanno anche alle
ricerche quantistiche del microcosmo - che questo elemento esiste ed impedisce
davvero il collasso dell’Universo su se stesso. E che si è rivelato solo ora che la specie umana è giunta ad un determinato livello di evoluzione. Coincidenza o sincronia? La sua esistenza non è stata ancora fisicamente comprovata ma si desume dai
raggi-X, da varie tecniche radio, e da osservazioni ottiche con strumenti sofisticati.
C’è, ma non si vede. Perciò, è anche chiamato energia oscura. La differenza con l’energia chiara è data dal fatto che quest’ultima si basa sulla forza di gravità o di attrazione, capace di aggregare materia per dare origine ai mondi - stelle, galassie,
ecc. Mentre l’energia oscura si basa sulla forza di repulsione, che riesce a mantenere
in equilibrio la materia impedendole di collassare. Infatti, se esistesse soltanto la
forza gravitazionale la materia densa attratta collasserebbe su se stessa originando
voragini - i buchi neri, - mostri che ingoiano energia attirando le stelle incaute che
si avvicinano.
Pare che l’energia sia inerente allo spazio, quindi anche al cosiddetto vuoto,
che vuoto non è in quanto contiene microonde infinitesimali in continuo seppure
impercettibile movimento. A dire il vero, un tipo simile di energia era già stato ipotizzato da Einstein, che l’aveva chiamata costante cosmologica. Ma si trattava di
Casa Dodicesima
123
un’energia inerte che manteneva la stessa densità e lo stesso valore per controbilanciare la forza di attrazione della materia in un Universo immutabile. Quando, più
tardi, gli astronomi si accorsero che l’Universo, contrariamente alla logica inflattiva
del Big Bang (dopo il primo periodo di accelerazione si passa ad un progressivo periodo di decelerazione), si stava invece espandendo in maniera accelerata, Einstein
rinnegò la sua teoria riconoscendo di aver fatto un errore. Ora, però, l’idea è stata
ripresa in versione aggiornata. L’energia oscura è dinamica, si adatta cioè alla materia e si evolve nel tempo mutando il suo valore secondo l’espandersi dell’Universo.
Riuscendo così a mantenerlo in equilibrio tra contrazione ed espansione. E permettendone eventuali cicli infiniti di nascite e rinascite, in un tempo eterno.
La cosa straordinaria è che, fatti i debiti calcoli - censimento della materia esistente, scenario (o pseudo vuoto da cui si origina la materia) delle microonde, e supernovae (stelle che, morendo, esplodono lanciando nello spazio enormi energie) l’energia oscura, chiamata anche quintessenza, verrebbe a costituire il 70% del cosmo. Il che vorrebbe dire che è la forza di repulsione la più importante nel reggere il
tutto, e non la forza di attrazione. In termini umani, non sarebbe più «l’amor che
move il mondo e l’altre stelle» ma il suo contrario, cioè l’odio.
Energie come emozioni
Avremmo così, per analogia:
Forza di attrazione o di gravità = Bene = Amore
Forza di repulsione o antigravitazionale = Male = Odio
Insieme, perché l’una non può prescindere dall’altra, rappresentano gli elementi costitutivi della vita in genere e della relazione individuale in particolare. In questo modo, forse, riusciamo a spiegarci meglio perché l’uomo coltivi l’arte della guerra come qualcosa di fondamentale e perché in un rapporto si passi facilmente dall’amore all’odio, e viceversa. Tutta la mitologia parla dell’eterna lotta tra il Male e il
Bene con la vittoria finale di quest’ultimo. E ancora adesso, l’Immaginario collettivo
è consapevole di questa polarità, come attestano persino i film popolari, tipo la serie del Signore degli Anelli, di Harry Potter, ecc.
D’altra parte, la guerra incombente richiama la pace nei suoi schieramenti laici
e religiosi, la violenza gli aiuti umanitari, il terrorismo il desiderio di coesione per individuare strategie politiche non aggressive, il disordine risveglia il desiderio di ordine. A livello individuale, in qualsiasi tipo di rapporto – filiale, genitoriale, amoroso,
ecc. – l’eccesso di attrazione rischierebbe di annullare una delle due personalità
(collasso) a beneficio di quella più forte, mentre l’allontanamento (repulsione), sia
pure temporaneo, ridimensionerebbe emozioni e sentimenti dando origine ad una
crescita reciproca. Secondo le modalità di un processo dinamico, e pertanto necessariamente conflittuale.
124
Casa Dodicesima
Riferimento astrologico
In un quadro di riferimento astrologico, dove lo zodiaco rappresenta l’imprinting
del macro sul microcosmo (anche l’astrofisica si è rivolta ai quanti del microcosmo
per spiegarsi l’ universo o macrocosmo) potremmo ipotizzare una materia chiara ed
una oscura nel bipolarismo planetario. Ed una energia chiara ed una oscura, le quali
agiscono tramite i Segni zodiacali- attestati nei loro Elementi tradizionali di Fuoco,
Terra, Aria, Acqua - secondo gli aspetti che si trovano a gestire, armonici o conflittuali. Andando a ritroso nel tempo, e non necessariamente in quest’ordine, potremmo mettere i pianeti in relazione con le fasi di sviluppo della materia:
Sole
= energia indifferenziata che diventerà il cuore della materia
Luna
= gestazione della materia
Mercurio = rapporto tra gli elementi che formeranno la materia,
e movimento all’interno di essa
Venere = forza di attrazione della materia
Marte
= differenziazione della materia
Giove
= dilatazione ed espansione della materia
Saturno = condensazione e strutturazione della materia
Urano
= punto di rottura ed apparizione della materia
Nettuno = trasformazione lenta e progressiva della materia
Plutone = distruzione e nascita/rinascita della materia
Dove per materia si potrebbe anche intendere il complesso di emozioni/funzioni che formano la psiche.
I pianeti si mettono in rapporto fra di loro nello spazio zodiacale creando delle
geometrie che, come una rete elettromagnetica, trasmettono energie di natura simile o contraria, creando cioè campi energetici di sostegno ai pianeti stessi, di tipo
aperto o chiuso come i possibili universi. Secondo Huber (Astro-psychologie, Ed.
Randin, 1987) gli aspetti rappresentano le energie che giungono da tutte le direzioni per cui assumono un significato primordiale. Costituiscono, cioè, le forze vitali
dell’individuo che serviranno a strutturare le sue reazioni fino a portarlo, si spera,
alla consapevolezza. La partita si giocherà tra la forza di attrazione/ aspetti armonici (se troppi con il pericolo di collasso e di stasi) e quella di repulsione/aspetti disarmonici (difficili da gestire ma più inclini a produrre materia, cioè più vitali)
Questa rete di aspetti che si configura in modi sempre diversi nel tempo (transiti, progressioni, direzioni, rivoluzioni solari) è così forte da spostare gli equilibri dei
pianeti (materia) stimolandoli a far emergere la loro parte chiara oppure quella
oscura di cui sono portatori. È bene qui ricordare che, sempre secondo gli studi e le
scoperte più recenti, la materia visibile rappresenta appena lo 0,5% rispetto alla totalità dell’universo, quella invisibile il 3,5% mentre quella esotica, cioè quella non
Casa Dodicesima
125
barionica formata da particelle ancora a noi sconosciute, costituisce il 26%. Nel bipolarismo planetario, pare sia ancora il lato oscuro a condurre.
Conclusione
Allora, se l’energia oscura/repulsione prevale su quella chiara/attrazione come la
materia invisibile su quella visibile, e se mettiamo in analogia l’oscuro con il male e
il chiaro con il bene, sembrerebbe logico affermare che il Male tende a prevalere sul
Bene. Ma è poi così? Dobbiamo ricordare che il quinto elemento è di natura dinamica, cioè si adegua nel tempo alla materia come se sapesse fino a qual punto giungere per non distruggere in maniera irreversibile, anzi, per tenere in vita il tutto.
Quindi, la vittoria di una polarità sull’altra non è mai una conquista duratura. Analogamente, il Male sembra costituire il tessuto indispensabile da cui ricavare il Bene
in forme sempre nuove. Crowley, un esoterista, affermava che il Male opera con
forza ma finisce, suo malgrado, per produrre il Bene. E Rudhyar (L’Astrologia della
Personalità, Astrolabio, 1986) che lo stato di coscienza deriva dall’inconscio.
La polarità bene/male è dunque un imprinting su tutto il Cosmo e non soltanto una caratteristica della specie umana. Solo che la specie umana ha la facoltà,
forse unica nel macro e nel microcosmo, di rendersene conto. E di tendere al polo
chiaro consapevolmente.
126
Argomento
APPUNTI
CASA SETTIMA
Il rapporto con l’altro
Carla Pretto
Lei, lui e… i surrogati amorosi
Antonio Olmeda
Le variazioni enigmatiche
Stefano Vanni
Astrologia della coppia
Lianella Livaldi Laun
Chirone nelle relazioni intime
128
Casa Settima: il rapporto con l’altro
Carla Pretto
LEI LUI E… I SURROGATI AMOROSI
L.A. 131-720
Repetita iuvant…
Nel sostituto del partner si ritrovano spesso caratteristiche astrologiche del primo…
Quando una persona amante, ad esempio, del caffè, per svariati motivi non è più in
grado di procurarsi il piacere di una tale bevanda, “gradevole” e con precise caratteristiche, cresce ora dopo ora il “bisogno” di un qualcosa di “simile” che lo sostituisca: un surrogato.
Così se nella vita di una donna, per motivi riconducibili a conflitti palesi o latenti di coppia, le viene a mancare il rapporto con il marito, questa donna andrà,
anche inconsciamente, alla ricerca di un sostituto: ossia il surrogato. La gran parte
dei temi analizzati ci conferma che vi possono essere vari tipi di surrogato ed in alcuni casi possiamo affermare che il “surrogato” rappresenta la parentesi ottimale,
per risanare il rapporto coniugale. Si tornerà, per così dire, ad assaporare ogni piacevolezza del “caffè”.
Le più comuni, fra le molteplici motivazioni, che spingono una donna a sostituire il proprio “caffè”, sono date da:
– incomprensioni tra i coniugi;
– difficoltà nel concepimento;
– autoritarismo del marito;
– crisi o fallimenti finanziari;
– crisi da nido vuoto.
Ma il meccanismo più comune e più importante è dato dal fatto che ogni donna, nella vita coniugale sacrifica una parte di sé per sottomettersi al ruolo “tradizionale” di moglie, preteso dal marito perché lo sente in qualche modo “naturale”. Il legame del vivere insieme, dettato dal matrimonio o, al giorno d’oggi sempre più
spesso, dalla convivenza, procura sicurezza alla coppia, dando origine ad alcuni
meccanismi generali. L’uomo cerca di imporre la sua personalità e le sue esigenze,
mentre la donna, a causa delle sue paure ataviche d’abbandono e di violenza, cerca
di assecondarlo per il quieto vivere, reprimendo così la propria individualità. Ma, nei
momenti in cui la donna raggiunge il limite di repressione, si ribella e manifesta il
suo malessere o in modo esagerato, o proiettandolo all’esterno nelle piccole cose
del quotidiano.
Casa Settima: il rapporto con l’altro
129
Questo modus vivendi non le pesa più di tanto, perché nel rapporto di coppia
ha ancora un po’ di spazio per se stessa, che le permette di mantenere la propria
personalità. Ma nel momento in cui la coppia si trasforma in famiglia, a lei vengono
addossate tutte le responsabilità del ménage familiare, diventando così madre dei
propri figli e madre del marito: non a caso alcuni uomini proprio da quel momento
iniziano a chiamare la moglie “mamma”. La sicurezza del legame affettivo diventa
sempre più solida; l’uomo, anche se da un lato si sente messo da parte, per far posto al nuovo arrivato, dall’altro si sente più tranquillo sulle eventuali possibilità che
la moglie possa lasciarlo o avere qualche corteggiatore, occupata com’è nell’accudire il figlio, nello svolgere le faccende domestiche e nell’impegno della professione.
Di conseguenza, la moglie, non essendo più desiderata dal marito come donna, da
insoddisfatta diventa irrequieta, vuole recuperare la propria femminilità ed inevitabilmente, per non “implodere” come persona, cerca un surrogato per poter “esplodere” come donna.
Esaminando i temi natali delle donne che sostituiscono il caffè, un aspetto li
accomuna: è l’assenza quasi totale del padre od un rapporto marginale ed indiretto
con tale figura e ciò sembra non essere d’importanza vitale, in quanto raramente se
ne parla, ma è proprio da questa grave mancanza, che inizia a vacillare la sicurezza
della donna nel rapporto futuro che avrà col partner. È la figura materna l’unica
protagonista nell’allevare i figli, con i suoi pregi e le sue “colpe”, ed è per questo che
nella mia relazione parlo spesso di lei.
Spesse volte mi sento dire: “ ma i tempi sono cambiati..! adesso il marito aiuta
la moglie” ma già quest’affermazione fa capire che il rapporto non è paritario; in
quanto se uno aiuta, è in posizione dipendente ed esegue ciò che l’altro dirige e che
si assume la responsabilità di gestire. Tempo addietro, quando la maggior parte delle donne erano casalinghe, ciò aveva un senso perché il marito si occupava del lavoro e del sostentamento economico della famiglia, ma oggi, con la donna lavoratrice, che contribuisce finanziariamente, tutto ciò è inaccettabile.
Perché la donna deve lavorare molto più dell’uomo per far funzionare la famiglia?
La risposta sta nelle leggi del patriarcato che ancor oggi esiste e che ella fatica
a scrollarsi dalle spalle.
In tutti i temi natali analizzati per dare origine a questa ricerca, la cosa che
maggiormente balza agli occhi è la somiglianza dei temi oroscopici che appartengono al coniuge, o convivente ed al surrogato. Se il marito presenta Plutone disarmonico a Marte od alla Luna, anche l’amante, in moltissimi casi, ha questo aspetto;
confermando così un analogo vissuto, soprattutto per ciò che riguarda la parte affettiva-sessuale. Ne deriva che ognuno di noi segue la propria impronta psicologica
che viene acquisita dal nostro primario vissuto affettivo e cioè quello con i nostri
genitori. Siamo degli individui, ognuno diverso dall’altro, con la nostra parte femminile e la nostra parte maschile, che difficilmente riusciamo a trasformare durante
il nostro percorso di vita. L’indicatore del nostro mutamento è proprio il surrogato;
130
Casa Settima: il rapporto con l’altro
quando le sue caratteristiche affettive-sessuali e quindi alcuni aspetti del suo tema
natale saranno diversi da quello del marito o del convivente, allora si potrà affermare che qualcosa dentro di noi è cambiato.
Adesso descriverò la figura del Marito che è interscambiabile con quella del
surrogato, in quanto a sua volta è l’amante per altre donne. I tratti del suo carattere
derivano dal rapporto incompleto ed immaturo che ha avuto con sua madre, Luna
lesa ed il distacco da lei diventa problematico, tanto da cercare di sostituirla con la
compagna.
Molteplici sono gli aspetti che si trovano nel suo tema natale, ma quello che
più frequentemente si ripete è la Luna in aspetto con Nettuno o in case o segni
nettuniani, come la casa nona – Sagittario, la casa undicesima – Aquario, o la casa
dodicesima – Pesci.
La figura materna, risulta nebulosa, non ben definita, che passa da momenti
d’estrema sensibilità ed affettuosità a momenti in cui è sfuggente, soprattutto
quando deve mettere dei limiti, dei divieti; cosa che eseguirà solo se esasperata dalla situazione e proprio per questo lo farà in modo esagerato. Di conseguenza, il
soggetto si abitua a vivere nell’instabilità emotività e quindi, quando inizia ad avere
un rapporto stabile, la monotonia, la quotidianità e la sicurezza del rapporto lo frenano o addirittura gli spengono le motivazioni per tenere attiva e vivace l’affettività, spronandolo così alla ricerca di nuove sollecitazioni e quindi di nuove relazioni.
Un altro aspetto che spesso si ritrova è la Luna in opposizione o in quadrato a
Plutone. I conflitti derivano dalla non accettazione totale del soggetto da parte della figura materna, da cui si sprigiona un rapporto d’odio-amore prima verso la madre, poi verso la donna; passa da momenti di grande passionalità, erotismo e gelosia
a momenti di rifiuto e disprezzo per la figura femminile. Nella maggioranza dei casi
analizzati, questo aspetto stimola il soggetto maschile a scegliere, per la sua prima
esperienza sessuale, una donna molto più vecchia di lui, a volte anche con il doppio
della sua età. Egli vive così passioni forti, quasi violente, perché la sua ingenuità, la
sua semplicità vanno a contatto con il vissuto della donna esperta e lo costringono
a crescere velocemente per mettersi alla pari della partner. Sfida difficile e stimolante, che si nutre del profondo senso d’inferiorità che il soggetto prova nei confronti della donna.
Complesso che lo spinge ad essere sempre in competizione con la figura femminile, rendendolo eternamente insoddisfatto del rapporto che instaura con lei;
frustrazione che lo sprona alla ricerca continua di un’altra donna, la quale dovrà
stimolarlo ed eccitarlo fortemente, appagando così il ricordo della sua prima esperienza.
Un altro aspetto che sovente si trova nel tema natale del surrogato, è Plutone
opposto o quadrato a Marte, che insinua nell’animo della persona un’inconscia angoscia di castrazione, la quale si manifesta nella paura della penetrazione, nel timore di non essere all’altezza della situazione nell’esplicazione del rapporto sessuale e
tale problematica lo spinge a frequentare diverse donne, proprio perché la novità
Casa Settima: il rapporto con l’altro
131
crea la passione necessaria a sostenerlo nell’atto sessuale. Inoltre, l’avere numerose
e brevi relazioni è un modo di non farsi conoscere veramente e di celare le proprie
inadeguatezze.
Ariete, Scorpione e Gemelli sono i tre segni in cui Plutone è in domicilio ed in
esaltazione e sono proprio di questi tre segni i maggiori rappresentanti della figura
del surrogato. Il primato, naturalmente spetta all’Ariete, che con la sua dirompente
carica energetica e sessuale, appena vede l’oggetto dei suoi desideri, si butta impulsivamente sulla preda e usa tutto il suo vigore per catturarla: è sempre presente,
percorre centinaia di chilometri in auto per stare con lei anche solo per cinque minuti, la seduce facendola sentire indispensabile ed unica, la colma d’attenzioni e di
regali. Il rapporto inizia quasi esclusivamente con la sessualità, solo in un secondo
momento potrebbe arrivare l’affettività. Proprio per l’ardore che impiega nella conquista, egli riesce ad avere solo un’amante per volta, naturalmente ci sono sempre
le eccezioni ed a causa della sua irrazionalità e del suo buttarsi a capofitto nel rapporto, le sue scappatelle vengono spesso alla luce. Il contrario invece succede a colui che appartiene o che ha forti valori Scorpione nel tema natale; le relazioni sessuali, che possono essere più di una contemporaneamente, vengono gestite con
estrema lucidità e possono rimanere celate per tutta la vita. Quando viene attratto
dalla donna, le si avvicina con passo felpato, la studia per cercare di capire il meccanismo psicologico e mentale per conquistarla. Se la preda è difficoltosa, diventa
per lui una sfida, uno stimolo maggiore per impadronirsene e per ciò usa qualsiasi
espediente. La sua tattica consiste nell’attirarla a sé, per poi allontanarla e poi riprenderla, scatenando così delle passioni che fanno vibrare il rapporto, il quale è
centrato sull’erotismo e sulla sessualità; difficilmente sull’affettività.
Invece, per colui che appartiene o che ha forti valori Gemelli nel tema natale, il
corteggiamento diventa il suo momento più erotico, perché lo vive come un gioco
mentale, che lo rallegra. Appena vede una donna che lo attrae, si avvicina immediatamente e come un adolescente inizia ad avvolgerla di complimenti, di belle parole
e tutto ciò viene accentuato se ci sono delle persone presenti. Prosegue con inviti a
cena, a teatro ed a concerti o a fare delle scampagnate o delle biciclettate; si diverte nel conversare di qualsiasi argomento, da quello filosofico a quello più banale.
Quando la donna è conquistata e pronta ad avere un rapporto sessuale con lui, egli
si ritira, se non ci sono altri valori nel tema natale che lo sostengono, come Plutone
legato positivamente al Sole od a Marte.
Ma ritornando alla donna, cioè a Lei, che ha necessità del surrogato per riassaporare il gusto del caffè, possiamo affermare che dal punto di vista astrologico, la
Luna è la vera protagonista. Spesso presenta nel tema natale una Luna scorpionica
o legata a Plutone oppure una Luna bilancina o legata a Saturno.
Nel caso in cui la Luna che simboleggia la donna, la femminilità, sia legata a
Plutone, che rappresenta l’energia vitale-sessuale, ci troviamo di fronte ad una persona che ha bisogno di consumare nella creatività, nella produttività e quindi nella
sessualità, la propria energia libidica.
132
Casa Settima: il rapporto con l’altro
Nel caso che la Luna sia in aspetto armonico (congiunzione, sestile o trigono),
ci troviamo di fronte ad una donna creativa, grintosa, che è disposta a lottare, a rischiare tutto, ad usare qualsiasi mezzo, in silenzio, occultando ogni fatto o prova,
pur di ottenere ciò che desidera profondamente e molte volte riesce nel suo intento. Le radici della sua spiccata individualità e della sua dignità risalgono al rapporto
d’accettazione della sua personalità, da parte della madre, che l’ha resa sicura di sé.
Il suo modo di sedurre l’uomo è innato; la sua sensualità traspare nel suo corpo, nel
suo modo di atteggiarsi. Quando cerca il surrogato, affila le sue armi per farsi notare: accentua il suo sex-appeal, indossando abiti che delineano la sua figura, dopo di
che si pone nel ruolo di preda, d’essere quindi cacciata, solo se nota che il cacciatore demorde, allora si avvicina, lo provoca, per continuare la caccia. Nel momento in
cui ritiene di essere stata conquistata, allora instaura un rapporto passionale – sessuale molto intenso, in cui si lascia completamente andare. Difficilmente il partner
od il surrogato riescono ad avere il dominio su di lei, proprio perché forte e radicata
è la sua individualità.
Nel tema di LEI la triplice congiunzione Luna Urano Plutone è situata in Vergine, Luna e Plutone in casa quinta, mentre Urano è in casa quarta. La triplice congiunzione è opposta a Giove in Pesci, in casa decima ed è in trigono a Mercurio in
Capricorno, in casa ottava. Possiamo pertanto dire che questa donna ha una forte
individualità creativa e vitale, un po’ esplosiva, ma che viene vissuta sotto tono, in
Casa Settima: il rapporto con l’altro
133
quanto il quotidiano tende a sminuire le sue potenzialità. Sa comunque cogliere le
opportunità, è bene organizzata, determinata nelle decisioni, precisa e metodica.
Questo la porta a fare gli studi con buoni risultati, a trovare il lavoro che la soddisfa,
se per caso viaggia, usa le lingue con facilità e riesce in breve tempo a farsi una
buona carriera. Affettivamente risulta un po’ insoddisfatta perché fatica a trovare
l’anima gemella. Quando però l’incontra, tutta la sua determinazione comincia a
vacillare. Lo trova all’età di circa ventisette anni, incontro focoso ma sfuggente.
Lui, infatti, è contrastato dalla quadratura che Urano in Vergine, in casa dodicesima, forma con Venere in Gemelli in casa nona, la quale gli procura indecisione
affettiva, accentuata ancora di più dalla quadratura di Venere su Luna e Saturno e
dall’opposizione di Urano su Luna e Saturno, che sono situati in casa quinta, dove la
Luna è in Aquario e Saturno in Pesci. Dagli aspetti che la Luna e Venere formano, si
deducono i grossi conflitti che lui ha con la figura materna e quindi con la donna.
Effettivamente, il suo rapporto con la madre è di dipendenza: non riesce a prendere
nessuna decisione senza avere il suo consenso.
LEI, comunque, con la sua determinazione, lo porta al matrimonio e lui ne
guadagna in prestigio sociale e ricchezza. Giove in Ariete, in casa ottava, in sestile
alla Luna ed a Saturno.
Con il matrimonio, che comunque era una conclusione ovvia per entrambi,
poiché entrambi presentano il Sole in casa settima, iniziano i primi problemi dovuti
134
Casa Settima: il rapporto con l’altro
al fatto che lui trasferisce il ruolo della madre sulla moglie, con la conseguenza che
il rapporto sessuale diventa saltuario e man mano che il tempo passa, diminuisce
sempre più. Allora LEI cerca di ripristinare l’attività sessuale con il pretesto di avere
un figlio. Luna congiunta a Plutone e in trigono a Mercurio; si rinvigorisce così il
rapporto, ma senza esiti fertili.
Dopo aver scoperto attraverso varie analisi, che il marito è la causa dell’infecondità perché il suo sperma risulta scarso di spermatozoi, che hanno una minima
capacità di sopravvivenza, iniziano, su consiglio del medico specialista, a programmare la sessualità a seconda delle scadenze, dei tempi di maggior fecondità. Organizzazione, programmazione, razionalità, che ben si addicono a LEI (Luna congiunta
a Urano), ma che esasperano sempre più il marito tanto da indurlo a scappare dalla
realtà, rifiutando completamente la sessualità. È così che LEI viene spinta verso il
surrogato.
Lo incontra casualmente durante il viaggio che lei fa, proprio per scrollarsi di
dosso la pesantezza del rapporto con il marito.
Notiamo subito che nel tema natale del SURROGATO il Sole è in Ariete, in casa
settima, come il marito ed addirittura nello stesso grado ed anche la Luna, che è situata in Vergine, in casa dodicesima, è negativa con Venere, situata in Pesci, in casa
sesta. Presenta anche lo stesso Ascendente e quindi le stesse case. In effetti, ci troviamo di fronte una persona anch’essa sposata e per l’importanza che dà all’imma-
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gine avrà difficoltà a rompere i rapporti legalizzati: aspetto che troviamo anche nel
tema natale di LEI. La sensibilità ed il corteggiamento, che lui usa, sono la scintilla
che fa esplodere la femminilità di lei, il suo essere donna.
Viene, infatti, subito attratta dalla sua immagine istrionica affascinante e spigliata, proposta dal trigono di Giove con Plutone, che gli procura quel carisma e
quel fascino che gli fa avere successo con le donne. Ma dopo un intenso e travolgente periodo di passione e sesso, i due sono costretti a rientrare nei loro ménage
quotidiani. Questo per LEI è traumatico, tanto da allontanare affettivamente il marito innalzando un’invisibile barriera che li separa. Il marito, Ariete, di fronte a questa nuova situazione, si ripropone e cerca di riavere il suo primato, ricomincia immediatamente a corteggiarla ed a far sesso. È in questo contesto che lei rimane incinta: riesce ad avere quello che desiderava. La contemporaneità dei rapporti le ha
creato un’angoscia segreta per tutto il periodo della gravidanza, causata dal dubbio
sulla paternità del figlio (Mercurio in casa ottava, cosignificante Scorpione).
Nel caso in cui la Luna sia in aspetto dissonante con Plutone (quadrato e opposizione) ci troviamo di fronte ad una donna che non si accetta nel proprio io,
perché è stata originariamente rifiutata dalla madre. Ne consegue un rapporto carico di conflittualità tra amore e odio, tra creatività e distruzione, che sfocia in una
continua ricerca di approvazione e di fiducia da parte della donna nei confronti della figura materna, quasi di una benedizione, che ben difficilmente riuscirà ad avere.
Le relazioni extra coniugali di cui sente la necessità, possono diventare la scintilla
che provoca la distruzione del matrimonio o della convivenza. Il suo modo di sedurre il surrogato oscilla tra due opposte tendenze a seconda se si sente o no accettata. Quando incontra un uomo che l’attrae, inizia a curare il suo aspetto, forse anche
in modo esagerato, perché non si sente mai bella abbastanza, mette in risalto la sua
sensualità innata e si colloca in posizione “dipendente” ossia lo ascolta, lo segue
nelle iniziative, si concede subito sessualmente, ma è comunque lei che lo chiama,
che fissa il prossimo appuntamento, che è attiva nel rapporto carnale. Nel momento in cui sente che la relazione comincia a vacillare, allora si presta a “servirlo” sempre più, a tempestarlo di telefonate, mentre si lascia andare fisicamente, finché la
storia non finisce.
Prendendo in esame il tema natale di Lei 1, vediamo che la Luna situata in Gemelli in casa seconda, forma quadratura con la congiunzione Plutone – Urano, ubicata in Vergine, in casa sesta. Vive così il conflitto causato dalla Luna in Gemelli,
che la predispone ad essere vivace, veloce nei tempi e nelle decisioni, curiosa e mobile nel sociale e verso le novità del momento, intrigante e suadente nel riuscire ad
ottenere ciò che vuole; estroversa e comunicativa. La Luna in casa seconda, cosignificante Toro, la frena nei ritmi, nelle decisioni, le quali devono sempre tener conto
dell’armonia del clan, così come i contatti sociali sono formati prevalentemente
dalle persone appartenenti al suo territorio, nel quale le regole tradizionali devono
essere rispettate. Tale contrasto viene accentuato dalla quadratura che la Luna forma con la congiunzione Plutone – Urano.
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Casa Settima: il rapporto con l’altro
Nasce non desiderata perché la madre, devota osservante della religione cattolica, è rimasta incinta prima del matrimonio.
Il rapporto tra madre e figlia si sviluppa tra amore e odio, tra accettazione e rifiuto, accompagnato dalla difficoltà di legare affettivamente, dovuta al trauma di
abbandono che ha vissuto alla nascita: Venere in Bilancia, in casa sesta opposta a
Saturno in Ariete, in casa dodicesima. La sua femminilità è totalmente negata fino
all’età dell’adolescenza: vive soprattutto manifestando la sua parte maschile, che
l’aiuta ad imporsi e a realizzarsi nel clan e nei rapporti con gli amici e gli altri (congiunzione Plutone – Urano in trigono a Marte, il quale è situato in Capricorno, in
casa decima e Plutone in sestile al Sole, che è ubicato in Scorpione in casa settima).
Nell’età dello sviluppo è costretta a prendere coscienza della propria femminilità;
accetta e cura la sua immagine, ma rifiuta psicologicamente il suo essere donna.
A ventun’anni, nell’ambiente del lavoro (Marte in Capricorno, in casa decima)
incontra colui che, due anni dopo, diverrà suo marito: se ne innamora e naturalmente iniziano ad avere degli sporadici rapporti sessuali. Sporadici perché non vivendo nella stessa città, le difficoltà pratiche impediscono una certa regolarità o
mascherano un carente desiderio sessuale. Dopo circa un anno di frequentazione,
egli inizia a fermarsi presso la famiglia di lei, ma anche in questo caso la vita sessuale della coppia non migliora: la presenza dei genitori ostacola la naturalezza del
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rapporto. Lei 1, felice di andarsene dalla famiglia paterna con la benedizione dei genitori, non dà peso alla problematica sessuale e con questi presupposti si sposa.
Nel tema natale di LUI 1 notiamo la sua complessità; la Luna situata in Sagittario, in casa seconda, forma quadrato con la congiunzione Plutone – Urano, posta
in Vergine, in casa decima e con Saturno in Pesci, in casa quarta; riceve opposizione
da Giove in Gemelli in casa ottava. Inoltre il pianeta forma sestile a Marte in Aquario, in casa quarta e trigono al Medium Coeli. Le difficoltà con la figura materna sono notevoli. Rifiutato fin dall’inizio della gravidanza, perché l’ultimo nato di una famiglia numerosa, cui solo la madre doveva far fronte, in quanto il marito si assentava, anche per interi mesi, a causa del lavoro. Da piccolo cercava in tutti i modi di
attirare l’attenzione materna; provava a fare il bravo bambino, ubbidiente e docile,
ma se ciò non funzionava, passava all’opposto diventando ribelle, turbolento,
creando il maggior numero di disastri possibile, pur di raggiungere il suo scopo
(Plutone ed Urano in casa decima). Si creava però anche una dipendenza con la
madre, proprio per la necessità intima di essere accettato da lei. Nell’età adolescenziale ha la sua prima esperienza sessuale con una donna, che ha il doppio della sua
età e ciò accentua maggiormente la duplicità del suo modo di essere: nell’approccio
con la donna, a volte diventa spavaldo, arrogante, usa battute volgari e manifesta
la sua sessualità, altre volte è timido, impacciato silenzioso ed apatico. A venticinque anni si sposa ed il lato dolce, disponibile, affettuoso è quello che emerge, ma
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con esso anche la diminuzione della carica sessuale. In lei continua così a far leva la
sua parte maschile: gestisce il ménage familiare, prende tutte le decisioni per entrambi, ma inizia ad essere frustrata sessualmente. Dopo un paio d’anni, il desiderio
erotico si spegne, il rapporto sessuale cala vertiginosamente, finché viene a mancare del tutto; lei diventa sempre più inquieta e comincia a scalpitare, ad ampliare lo
sguardo in cerca di un surrogato. Lo conosce al lavoro, che nel frattempo aveva
cambiato; è un ragazzo di neanche diciotto anni, lei ne ha dieci in più.
In effetti, nel tema natale di SURROGATO 1 notiamo che la Luna in Ariete, in
casa sesta, forma opposizione a Plutone in Bilancia, in casa dodicesima, riceve anche un trigono da Nettuno, in Sagittario, in casa seconda e quadrato da Marte in
Cancro, in casa nona. I conflitti con la figura materna sono pesanti; il rapporto di
amore ed odio, di accettazione e rifiuto gli incute un profondo senso d’inferiorità
nei confronti della donna, accentuato dall’angoscia di castrazione, che la quadratura di Plutone con Marte gli trasmette.
Il Sole in Bilancia, in casa dodicesima, gli procura delle tensioni dovute all’identificazione della propria mascolinità, che vengono però superate grazie alla congiunzione, che il pianeta forma con Plutone ed alla congiunzione di Giove con Marte. Infatti la sua carica creativa – sessuale, lo spinge ad essere il classico surrogato,
che necessita di molte e diverse donne, per placare le sue conflittualità e le sue insicurezze.
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Sia nel tema natale del marito sia del surrogato, la Luna si trova in un segno di
fuoco ed addirittura nello stesso grado e per entrambi è opposta a Plutone ed è legata a Marte. Inoltre per entrambi, Marte è legato positivamente a Giove e ha valenze cancerine: per il surrogato si trova nel segno, mentre per il marito si trova in
casa quarta, cosignificante Cancro. La diversità di comportamento fra i due è dovuta al Sole, che nel surrogato infonde energia vitale e creatività, mentre il Sole isolato in Capricorno, in casa terza, per il marito, lo blocca all’età dell’adolescenza.
La relazione tra LEI 1 ed il SURROGATO 1 è focosa, tutta la carica sessuale repressa di lei esplode violentemente; l’eccitazione, la passione li travolge entrambi,
tanto che, nonostante vivano a contatto nel lavoro quotidianamente, sentono la
necessità di trovarsi tutte le sere. L’irrazionalità prende il sopravvento su di lei, non
riesce a nascondere il rapporto al marito, il quale inevitabilmente entra in crisi, ma
non riesce a reagire. Il legame col surrogato dura circa un anno, anche se nel frattempo egli si è già innamorato della figlia del datore di lavoro (Luna in casa sesta).
La crisi matrimoniale continua; il marito rimane sordo alle necessità sessuali di
lei, resta inerme nel prendere qualsiasi decisione; sarà, così, nuovamente lei a prendere posizione per la separazione o più precisamente a chiedere l’annullamento alla
Sacra Rota, con la motivazione che il matrimonio non è stato consumato. In tal
modo è riuscita ad accontentare la madre che, all’inizio, si era schierata contro la fi-
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glia, disapprovandone il comportamento e consigliandole di rimanere accanto al
marito.
La donna, che nel tema natale presenta la Luna legata a Saturno o situata in
segni o case saturnine, come Bilancia - casa settima, Capricorno – casa decima,
Aquario – casa undicesima, ricerca il surrogato quando si sente tradita dal marito, o
perché le aspettative che riponeva nel rapporto con lui sono sfumate, o perché è divenuto un surrogato per un’altra donna. In un certo senso viene rispettata la simbologia di “giustizia” tanto cara a Saturno ed anche quella di fedeltà, poiché per
questa donna il surrogato che sceglierà, sarà “unico e duraturo” nel tempo. Una
delle caratteristiche del pianeta è quella di dover tenere conto dell’esistenza degli
altri, di rapportarsi con loro mediante delle regole o dei ruoli; quando Saturno è
aspettato negativamente, il soggetto si trova a dover combattere la presenza di altre persone, che le tolgono il ruolo della prescelta: proietta così le sue frustrazioni e
le “colpe” del perché il rapporto non funziona sugli altri.
Il modo di sedurre il surrogato è all’insegna della razionalità; quando la donna
incontra l’uomo che l’attrae, cerca di conquistarlo col sorriso, col suo modo gentile
e quasi perfetto di comportarsi. Cura la sua immagine nei minimi dettagli, dall’abbigliamento esteriore a quello intimo; quando decide di provocarlo, lucidamente si
diverte ad essere sexy, a scegliere le mutandine ed il reggiseno adatto alla situazione, così come sceglierà e spesse volte farà eseguire, i regali per lui, che saranno
escogitati dalla sua mente addolcendoli con del romanticismo. Generalmente nel
rapporto sessuale ama di più i preliminari che l’atto di per sé, proprio perché difficilmente riesce ad abbandonare la razionalità; ma naturalmente dipende da tutto
l’insieme del tema natale.
Nel tema natale di LEI 2 la Luna è situata in Capricorno, in casa nona e forma
opposizione a Saturno in Cancro, in casa seconda ed alla triplice congiunzione Sole,
Venere, Mercurio, che si trova sempre in Cancro, ma in casa terza.
La Luna riceve inoltre un trigono dall’Ascendente, che si trova nel segno del
Toro, il quale le dona un’immagine dolce, armoniosa, sempre sorridente, bella e colorata. I conflitti che vive nel suo animo sono dati dall’insicurezza della sua femminilità, dalle difficoltà di identificazione - Luna opposta al Sole - da una carenza affettiva - Luna opposta a Venere - e dalla fatica che fa nel comunicare i propri stati
d’animo, - Luna opposta a Mercurio- . Ogni qualvolta riesce a raggiungere l’indipendenza, come esige la Luna in Capricorno e la libertà, come reclama la Luna in
casa nona, riesce a gustarle per un breve periodo, perché immediatamente, qualche
evento negativo la colpisce cosicché viene bloccata, immobilizzata come richiede
l’opposizione tra i pianeti in casa terza e la Luna in casa nona. Dopo aver superato
brillantemente gli studi, trova lavoro e si sposa, dopo nove anni di fidanzamento,
con il ragazzo, che aveva conosciuto a quattordici anni: riesce così a realizzare gli
stimoli, che lo stellium in Cancro le fornisce. Dopo qualche anno l’unione si complica sia per la preoccupazione della crescita del figlio, sia per la diminuzione dell’attività sessuale. Lei reagisce, come vogliono i pianeti in casa terza, cercando di allarga-
Casa Settima: il rapporto con l’altro
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re la famiglia contornandosi di contatti sociali, di conoscenze appartenenti all’ambito lavorativo, coinvolgendo in ciò anche il marito.
Nel tema natale di LUI 2 la Luna è impregnata di valenze maschili in quanto,
nonostante sia congiunta a Venere che aggiunge bellezza ed amore per l’estetica,
entrambi i pianeti sono situati in Ariete, in casa prima e formano quadrato a Giove
in Cancro, in casa quinta e trigono a Plutone in Leone, in casa sesta. La Luna inoltre
riceve un sestile da Saturno in Gemelli, in casa terza ed un’opposizione da Nettuno
in Bilancia in casa settima. Da tutti gli aspetti che la Luna forma, si può dedurre che
il suo prototipo femminile si rispecchia nella scelta di una donna attiva, grintosa,
creativa, impulsiva e generosa, ma che nello stesso tempo sappia essere razionale,
indipendente e che sia in grado di assumersi le responsabilità del ménage familiare.
Caratteristiche che difficilmente sono riscontrabili in una sola donna e proprio questo contrasto è uno dei motivi che lo spingono ad avere diverse scappatelle nella
sua vita matrimoniale. Ma la causa principale è da addebitarsi a Marte, che nel suo
tema natale è situato in Capricorno, in casa dodicesima e forma opposizione a Plutone, procurandogli una profonda angoscia di castrazione, che gli incute timore
della penetrazione. Il pianeta è trigono alla congiunzione Saturno Urano, che gli
permette di incanalare parte della sua energia libidica-sessuale nel lavoro; ed infine
riceve un trigono da Nettuno che gli permette di raggiungere le sue gratificazioni
sessuali tramite la fantasia, la sensibilità e la diversità. Il Sole è in Pesci ed essendo
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Casa Settima: il rapporto con l’altro
in casa prima, si impregna della vitalità e del calore arietino. La ricerca di nuove avventure, di nuove emozioni, identificabili in donne diverse, devono però durare nel
tempo solo finché esuli da responsabilità e da vincolo, proprio perché la moglie risulta per lui l’identificazione profonda della propria parte femminile (Luna trigono
Plutone).
La delusione di LEI 2, quando scopre le scappatelle del marito è cocente; reagisce indirizzando tutte le energie nel lavoro, Luna in Capricorno e nel giro di pochi
anni riesce a raggiungere quasi l’apice della carriera. Nello stesso tempo, dentro di
lei inizia a farsi strada un sentimento di vendetta o di “giustizia” e comincia a guardarsi intorno. Non molto lontano, proprio fra una coppia di amici più intimi, emerge
il SURROGATO 2, che definirei il vero dongiovanni.
Nel suo tema natale, ricco di aspetti, si nota Plutone situato in Leone in casa
sesta, che forma trigono al Sole in Ariete, in casa seconda, trigono a Mercurio in Pesci, in casa prima e trigono alla Luna in Sagittario, in casa decima. Riceve sestile da
Saturno in Gemelli, in casa quarta e sestile da Urano in Gemelli, in casa terza; inoltre forma quadratura a Venere in Toro, in casa seconda ed opposizione a Marte in
Aquario, in casa prima.
I forti valori di fuoco lo spingono ad essere competitivo, a voler essere il primo,
il migliore, soprattutto a livello sessuale (Sole in Ariete); tutto ciò è accentuato dal
protagonismo e dalla carica vitale-sessuale, che il trigono di Plutone fa con il Sole.
Casa Settima: il rapporto con l’altro
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Ma l’opposizione, che Marte forma con il pianeta, lo mina nel profondo, insinuandogli dei dubbi sulla propria virilità; dubbi che lo spingono ad avere più donne contemporaneamente, in modo da assorbire, da una la passionalità e l’intrigo per poter
funzionare con l’altra.
Nei due temi natali, quello del marito e del surrogato, la Luna è situata in un
segno di fuoco ed addirittura nello stesso grado; forma trigono a Plutone, è legata
a Saturno ed ha valenze nettuniane: per il marito è opposta a Nettuno, per il surrogato è in Sagittario dove il pianeta è in domicilio base. In effetti, per entrambi, la
relativa moglie rappresenta la loro mezza mela, nonostante le varie e molteplici
scappatelle. Venere è per ambedue legata a Plutone, così come Marte presenta l’opposizione a Plutone.
Al momento che si accende la scintilla tra LEI 2 ed il SURROGATO 2, egli è sposato ed ha già un’amante, ma Lei viene a saperlo successivamente, quando è già innamorata e quando si accorge che la sua sessualità è maggiormente appagata con
lui che col marito.
La gelosia di lei si scatena non sulla moglie, ma sull’amante, proiettando su di
lei tutte le colpe dei motivi per i quali il surrogato non riesce a lasciarla. La relazione, a “quattro”, dura molti anni, finché, stanca e frustrata dal fatto di dover lottare
con l’altra, si allontana e fa ritorno in famiglia. Il marito, nel frattempo, era avanzato nella sua carriera professionale, acquistando maggiore sicurezza di sé e ciò lo
rende degno di maggior stima nei confronti della moglie. Ma il periodo di armonia
coniugale o meglio di affetto fraterno, dura pochi anni, perché improvvisamente
egli muore a causa di un ictus cerebrale (Marte natale sovraccaricato dal contemporaneo transito di Plutone e Urano). Sconvolta ed affranta si ritrova sola a cinquant’anni. Al funerale rivede il surrogato con sua moglie, il quale cerca di consolarla, di starle vicino, di porle una spalla su cui piangere. Ma dopo qualche mese,
inevitabilmente, il rapporto di amicizia si trasforma in amore e sesso. Egli si trova
ancora sposato, Luna in trigono a Plutone ed ancora con un’altra amante: si ripresenta la stessa situazione a “quattro” di anni addietro.
Nel tema natale del SURROGATO 2 la Luna in Sagittario, opposta a Saturno e
ad Urano, accentua maggiormente l’impossibilità che egli ha di vivere un unico e
duraturo rapporto con una donna. Riesce invece a mantenere vive tre storie contemporaneamente, grazie anche al trigono che Plutone riceve da Mercurio, che gli
permette di essere sempre pronto nel percepire, nel raccontare e nel raggirare con
stile, le sue donne. La profonda insoddisfazione affettiva, che comunque è presente
nel suo animo, è dettata dalla quadratura che Plutone forma con Venere.
Dopo due anni di relazione conflittuale, nel momento in cui il surrogato presentava Urano di transito in quadrato a Venere natale, lei lo lascia, perché incontra
un altro uomo, col quale instaura un rapporto affettivo-sessuale, che la porta all’altare per la seconda volta.
Le donne, nei primi due esempi sopra riportati, hanno la Luna legata anche ad
Urano, il quale le stimola ad essere decise, concrete e dinamiche: questa è una delle
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Casa Settima: il rapporto con l’altro
funzioni del pianeta, ma se, in un tema natale femminile, i pianeti maschili, come
Sole, Marte e Plutone non sono sostenuti, difficilmente solo l’aspetto Luna - Urano
porta alla donna il desiderio o la volontà di avere un surrogato.
Coloro che presentano una Luna legata a Nettuno, vivranno qualche parentesi
emozionalmente intensa col surrogato, ma solo a livello platonico, saziando il loro
desiderio nel fantasticare per uno sguardo o per un’attenzione ricevuta. Ma anche
in questo caso il loro isolarsi nel vivere l’illusione, crea un distacco dal marito, che
sarà costretto a rivedersi come figura, per riconquistare il suo interesse.
In ogni caso si può affermare che il surrogato può far bene, sia per riassaporare il piacere del caffè sia per riuscire ad eliminarlo perché nocivo alla salute.
BILANCIA – Più che piacere molto a qualcuno (il che vorrebbe
dire dispiacere molto a qualcun altro), la Bilancia desidera di non
dispiacere a nessuno.
(Mario Zoli)
TORO-SCORPIONE – La sensualità coincide col potere, e viceversa. Non la sessualità, che pure è presupposta. Il principio del
piacere - orale o anale - fa tutt’una cosa col principio del potere.
Tremenda verità. Chi può determinare nell’altro così il piacere come il dolore lo domina.
(Mario Zoli)
TORO-SCORPIONE – Spesso li si confonde. Entrambi hanno
una corporatura soda, pelo nero, collo forte. Ma ciò che rende impossibile la confusione è lo sguardo, che il Toro ha morbido, dolce, avvolgente e che nello scorpione invece è magnetico, freddo,
molto penetrante e inquisitivo.
(Mario Zoli)
Casa Settima: il rapporto con l’altro
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LE VARIAZIONI ENIGMATICHE
SINTESI A CURA DI ANTONIO OLMEDA
L.A. 131-777
Una sintesi della discussione svolta nella Mailing List riservata Convivio Astrologico, sul significato dei rapporti interpersonali alla luce dell’astrologia. Partendo dall’analisi di ciò che avviene a livello psichico quando ci si innamora, si passa ad approfondire il ruolo dei pianeti più coinvolti a livello emotivo ed affettivo, Luna e Venere, per affrontare poi le principali tecniche che l’astrologia mette a disposizione
per interpretare il senso e il fine di una relazione: sinastria, tema integrato e combinato.
Larsen va al pianoforte e comincia a suonare l’inizio delle “Variazioni enigmatiche”.
LARSEN: Le Variazioni enigmatiche, variazioni su una melodia che non sentiamo… Edward Elgar, il compositore, sostiene che si tratti di una melodia molto conosciuta ma nessuno è mai riuscito ad identificarla. Una melodia nascosta, che si indovina, si accenna e poi sparisce, una melodia che siamo costretti a sognare, enigmatica, inafferrabile, lontana come il sorriso di Hélène. (Pausa). Le donne sono melodie che sogniamo ma che non udiamo mai. Chi amiamo quando amiamo? Non lo
sapremo mai.
ZNORKO: (deciso). Mai… (appena Larsen finisce il brano chiede all’improvviso).
Quante variazioni ci sono?
Da “Variazioni enigmatiche”, Eric-Emmanuel Schmitt
Molte delle domande che più frequentemente vengono poste all’astrologo riguardano l’amore e la sfera sentimentale in genere e per provare a dare una risposta si tratta spesso di capire cosa si intende per “amore”.
In effetti l’elasticità e la versatilità di questa parola-contenitore è veramente
notevole: pensiamo ai testi delle canzoni, a film, telefilm, soap-opera, ecc… e ci rendiamo conto di quanto questo concetto abbia il potere di raggiungere chiunque,
per quanto poi le interpretazioni, i valori individuali che ognuno attribuisce a questa parola siano diversi, a volte inconciliabili se paragonati con quelli di un altro.
Questo tuttavia nel corso dei secoli non ha impedito che ci si potesse comunque in-
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Casa Settima: il rapporto con l’altro
namorare, spinti da un impulso misterioso e irrazionale… o dal Destino. La natura di
questo sentimento così enigmatico che spesso unisce paradossalmente gioia e sofferenza sfugge effettivamente a qualsiasi schematizzazione, forse per questo motivo si è sempre ricorso alla magia e alle arti divinatorie (tra cui l’Astrologia) per trovare delle risposte.
Sono state elaborate nel corso del tempo diverse tecniche per le classiche domande: “Lui/Lei mi ama?… E quanto mi ama?… Tornerà oppure no? E quando?”. I
possibili approcci astrologici sono diversi ma tutti presuppongono una analisi preliminare dei TN individuali: la sinastria è forse il più semplice e conosciuto, viene
spesso utilizzato il Tema composito o integrato (metodo di Hand) e il Tema combinato o di media spazio-temporale (Davison-Schiffman). Per sinastria si intende una
tecnica di confronto di due temi natali finalizzata all’analisi astrologica di una relazione tra due soggetti (o eventi). Si basa molto semplicemente sulla valutazione degli interaspetti tra punti e pianeti dei due temi e dei reciproci rapporti tra Elementi
e Case; tuttavia l’interpretazione non è altrettanto semplice come si vedrà in seguito. Il metodo del Tema integrato o composito è stato praticamente sviluppato e utilizzato da Robert Hand: esso consiste nel valutare i mezzipunti degli stessi pianeti
in due o più Temi Natali, dà utili e chiare informazioni che si riferiscono esclusivamente alla relazione. Il Tema combinato (detto anche di media spazio-temporale)
propone l’analisi del TN calcolato per il tempo e le coordinate medie dei due Temi: il
grafico ottenuto è reale dal punto di vista astronomico e su di esso è possibile valutare transiti, direzioni e RS. Ma di questi parleremo in seguito: intanto vogliamo
sottolineare che pur trattandosi di metodi differenti (verso i quali possono esservi
preferenze personali) essi si integrano a vicenda.
Amore e psiche
È necessario ora fare una panoramica generale su alcuni concetti di psicologia analitica che si incontrano spesso nello studio delle relazioni anche a livello astrologico.
Fra le componenti più particolari dell’intero pensiero junghiano vi sono indubbiamente Anima e Animus: si può dire che queste due istanze per Jung rappresentano l’esperienza che ognuno ha dell’altro sesso; tuttavia, questa immagine non è
solo personale, ma è soprattutto collettiva ed è attraverso di essa che un individuo
riesce a entrare in sintonia con l’altro sesso.
L’Anima rappresenta l’energia dell’Eros che è la tendenza squisitamente femminile alla relazione. È questa istanza che spinge a costruire rapporti personali e
che, nell’uomo, spingerà verso il mondo femminile esterno per poter in seguito ricomporre l’unità interna attraverso una sorta di matrimonio sacro. L’Anima nell’uomo è molto legata all’immagine della Madre. L’Anima è sia la femminilità insita
dentro l’uomo ma è anche l’esperienza che l’uomo ha della donne e che viene attivata e colorata dalla prima figura femminile con cui entra in contatto, cioè appunto
la madre. Lei è dunque la prima portatrice di questa immagine di Anima, e più tardi
Casa Settima: il rapporto con l’altro
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lo saranno tutte le donne con cui entrerà in relazione: questa immagine possiede
però una parte ereditaria e collettiva (è in pratica la summa di tutto ciò che può
definirsi femminile dalla notte dei tempi fino ad ora), ed è proprio da questa eredità
che la psiche trova la possibilità di comprendere l’essenza dell’altro sesso ed una
parte personale che viene forgiata dal rapporto con la madre personale.
L’Anima però, come ogni archetipo, nella prima parte della vita è inconscia e
quindi viene proiettata sulle donne che l’uomo incontrerà e che diventeranno i suoi
oggetti d’amore: L’uomo attraverso queste figure sperimenterà sia sentimenti di
amore intenso, sogni, fantasie e ispirazioni, ma – come per ogni archetipo – presenterà anche sentimenti contrastanti come odio, paura, sospetto.
Ogni rapporto a due inizia con una serie di proiezioni e, diceva Jung, fino a un
certo punto la proiezione è salutare, anche perché se mancasse l’uomo sarebbe un
narcisista, però questa proiezione è anche responsabile di una serie di problemi che
sono la difficoltà di vivere la donna (o l’uomo) per quello che è, ma di caricarla di
proprie aspettative. L’Anima (così come l’Animus) crea una sorta di collegamento tra
il conscio e l’inconscio, però è anche un ponte tra l’inconscio personale e quello collettivo e come tale può portare l’uomo a vivere una fascinazione che non gli permette di riconoscere le sue ambiguità, le sue insinuazioni e i suoi turbamenti.
“L’Anima – dice Jung – è sì un caotico impulso vitale; tuttavia racchiude anche uno strano significato, come un sapere segreto o una saggezza nascosta, che
contrasta nel modo più singolare con la sua natura elfica irrazionale.... a chi la incontra per la prima volta fa venire in mente tutto fuorché saggezza; questo aspetto appare soltanto a colui che si confronta seriamente con Anima”.
Se si subisce la fascinazione, l’Anima si può trasformare in un Demone che può
destrutturare la psiche e portarla alla disorganizzazione: è l’aspetto che nelle fiabe
viene visto attraverso le figure di strega, sirena, maga che fa incantesimi, femme fatale. Soltanto il rendere coscienti i suoi contenuti trasformerà questo archetipo dalla sua forma primitiva arcaica e pertanto ambivalente in una funzione vera che
permetterà la relazione psicologica tra un uomo e una donna, quello che Jung chiama – richiamandosi all’alchimia – il Mysterium coniunctionis.
L’Animus invece viene definito da Jung come uno “psicopompo”: un mediatore tra conscio e inconscio ed una personificazione di quest’ultimo, che dà alla coscienza della donna una capacità di riflessione, deliberazione e autoconoscenza. La
psicologia femminile è radicata nell’istinto e nella risposta istintuale al flusso della
vita. Il grande dono dell’Animus consciamente sviluppato è il dono del significato
che permette alla donna di riflettere, discriminare e scoprire il significato della propria vita e delle proprie azioni.
Nei sogni l’Animus appare quasi sempre come una pluralità di uomini, padri o
autorità che quasi emettono delle sentenze. L’attivazione di questo archetipo, secondo Jung, è carica di fascinazione tale da mettere in gioco tutta la forza dell’Io.
Ester Harding – allieva di Jung – sviluppa questo concetto parlando proprio dell’Amante Ombra che assume un tratto pericoloso perché può indurre la donna a riti-
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Casa Settima: il rapporto con l’altro
rarsi dal mondo reale, per cui la libido in esso contenuta finisce per interporsi tra la
donna e gli uomini reali. In questo caso L’Animus è l’Uomo idealizzato al cui confronto gli uomini reali sono insignificanti e risultano svalutati poiché la donna li
giudica attraverso le proprie emozioni (irrazionali). Solo quando si riesce a rendere
cosciente il contenuto dell’Animus come figura collettiva archetipica, allora si ritirano le proiezioni esterne e questo archetipo potrà passare dalla sua natura primitiva
ad un vero e proprio aiuto per la relazione.
L’archetipo transessuale all’interno di ogni individuo va a bilanciare l’unilateralità dell’atteggiamento cosciente: però, mentre da un lato Jung ha sottolineato e
creato un vero e proprio equilibrio di maschile e femminile, è altrettanto vero che
questi due archetipi hanno dato vita a tantissimi equivoci poiché si è confusa un’energia psichica con ruoli e ancora di più con l’identità di genere sessuale. In questa
visione l’Animus deve considerarsi come lo specchio di una donna alla ricerca di un
difficile equilibrio tra la natura relazionale e il principio intellettuale. L’Animus positivo incarna valori come la forza, l’azione, il significato e la discriminazione, mentre
un Animus negativo diventa distruttivo e spinge la donna a lottare contro l’uomo
anziché a trovare una modalità di intesa e di relazione. Le proiezioni sul partner dipendono moltissimo dall’Animus, tuttavia questa proiezione è destinata a retrocedere man mano che intervengono situazioni realistiche sull’altro. Essendo l’Animus
mescolato all’immagine genitoriale, il partner rifletterà caratteristiche del padre,
però una somiglianza eccessiva produce reazioni infantili, mentre un’eccessiva diversità rende difficile l’adattamento reciproco.
Per concludere, Animus e Anima partecipano al processo di individuazione attraverso il confronto con l’archetipo controsessuale che permette all’Io di riconnettersi ai valori profondi della psiche che appartengono al regno del logos o dell’eros,
e quindi a fattori trans-personali. Solo però nel processo di trasformazione della coscienza essi manifestano la loro vera essenza che è quella di essere immagine sovraindividuale. È solo con il confronto con l’Animus, l’altro da sé, che l’Io della donna
può riconnettere i propri bisogni a quelli della vita e di conseguenza può imparare a
riconoscere l’Altro come un TU diverso dall’IO e non come un semplice specchio di
desideri inconsci o di proprie debolezze o paure.
Tornando a livello astrologico i pianeti-Anima sono ovviamente la Luna e Venere, che nelle loro combinazioni con gli altri pianeti solleciteranno le proiezioni
maschili su donne che hanno anche loro le stesse dinamiche; mentre in un tema
femminile i pianeti-Animus sono Sole e Marte, e in base agli aspetti che creano
possono avere diverse interpretazioni.
Un altro concetto fondamentale dell’insegnamento junghiano è l’individuazione: per Jung l’individuazione era la propria realizzazione; individuarsi significa
diventare un essere singolo, ovvero attuare pienamente il proprio Sé. Il percorso di
individuazione è per lo più inconscio – a meno che non si ricorra alla psicoterapia –
e corrisponde alla messa in atto di tutte le qualità che un individuo può realizzare
spontaneamente. (1)
Casa Settima: il rapporto con l’altro
149
L’Ombra per Jung è una figura archetipica che incarna tutte le qualità nascoste della personalità, quelle meno accettate. Per Jung esistono due Ombre: quella
individuale e quella collettiva. La prima è strettamente connessa alla nostra storia
personale; la seconda invece possiede tratti oscuri comuni all’umanità intera, che si
manifestano particolarmente nell’epoca in cui si vive. Conoscere l’Ombra significa
recuperare le proiezioni, non solo individuali ma anche collettive, e non sentirsi più
estraniati dalla vita ma partecipi di essa.
L’Ombra personale è sempre un contenuto che risulta totalmente estraneo alla
coscienza; tuttavia, il presentarsi dell’Ombra non è lì solo per invalidare la stabilità
dell’Io, ma per proporre un modo diverso di rapportarsi alla realtà, sempre molto più
profondo e vero, anche se a volte certamente meno rassicurante. È proprio l’Ombra
che rende alcune fasi dell’analisi molto pericolose, perché sono le fasi in cui riemerge ciò a cui non si era mai concesso accesso.
Rispetto all’astrologia, è molto importante guardare per esempio come possono essere state vissute le case dalla 2a/8a alla 4a/10a per l’Ombra, che sono le aree
in cui il bambino impara a “sentire” come cattive e quindi dannose le cose che non
vengono approvate dalla madre e creano in lei disagio se non addirittura angoscia,
angoscia che si ribalta automaticamente sul bambino stesso. Egli è costretto a vivere tutto ciò come un qualcosa di terrifico – l’IO “cattivo” – che quindi deve essere
rimosso, negato, non integrato, a volte addirittura scisso. Da quel momento se ne
impedirà l’accesso alla coscienza, tentando quindi di mantenere la consapevolezza
nei limiti della parte luce-buona dell’IO. (2)
Luna e Venere
La Luna in un TN fornisce molte indicazioni sulla nostra prima relazione: quella con
la propria madre. Per questo la Luna tende costantemente a ricercare unità e fusione. Venere invece rappresenta una qualità di affetto e di relazione molto diversa,
basata sulla differenziazione e sulla separazione che sono uniche modalità per intraprendere una relazione paritetica in cui un IO incontri un altro IO senza dipendere, senza fondersi e senza pensare di dipendere o di creare dipendenza.
In effetti, la Luna mantiene un suo rapporto privilegiato con il lato materno e
rappresenterà sempre quella parte della relazione in cui “si prende cura”, si nutre e
si fa crescere, si scambia empaticamente per partecipare ai bisogni e per riuscire a
“sentire” ciò che si muove dentro all’altro. La Luna però è legata al principio di protezione personale, che poi si sposterà sui figli. In effetti, nella relazione la Luna non
cerca l’Altro, ma cerca l’Unità che possa poi dare il via alla nascita di qualcosa, cerca
un radicamento e un senso di appartenenza.
Venere non ha nulla a che fare con questo, perché è una relazione basata sul
reciproco scambio (in questo è molto “contrattuale”). Venere è un pianeta personale
e quindi è legato molto al nostro senso di identità, ovvero a quella parte di noi che
possiamo scoprire entrando in relazione con l’altro. Venere è un pianeta ARIA =
150
Casa Settima: il rapporto con l’altro
scambio = dare e avere; la Luna può anche sacrificare molto di personale per far
crescere qualcosa; inoltre la luna è legata alla riproduzione, vuole creare famiglia =
radici. Venere invece non ama la fusione, non vuole alcun sacrificio, vuole amare ed
essere amata per quello che è. È inoltre un principio di scelta che parte dai valori
personali: ciò che considera di valore, cercherà di farlo entrare nella propria vita,
così attraverso l’attrazione porterà a sé ciò che lei valorizza.
Non dimentichiamoci che Luna e Venere rappresentano al femminile ciò che
Sole e Marte sono al maschile, ma su Sole e Marte non esiste questa confusione. Il
mondo femminile è fatto di tre parti: il grande potenziale creativo (X-Proserpina), il
principio di empatia e di fusione emotiva (Luna) e il principio di affettività e di Eros
(Venere). Gli affetti sono diversi dalle emozioni: i primi sono prodotti della ragione e
infatti entrano nella sfera della razionalità; le emozioni invece appartengono alla
sfera delle pulsioni e riguardano il cervello emotivo.
Venere è sempre associata all’amore di coppia ma prima ancora essa è un principio affettivo e di “gusto” che ci indica ciò che ci piace o no, cosa o chi possiamo
amare, in che modo esprimiamo la nostra affettività, in quale grado siamo capaci di
“dare”. Tutto ciò va valutato a livello individuale. Nella sinastria le interazioni di Venere ci dicono in che modo il partner “stimola” in noi l’amore, l’attrazione, la tenerezza. La sua posizione ci dice invece quale forma di amore l’altro provoca in noi e
in un certo senso quale “ruolo” pensiamo che l’altro debba avere nella nostra vita.
Secondo l’astrologa Jean Texier (Comprendre la Lune en signes, maisons e
aspects- Etude Astrologique - La roue céleste - Ed. Dervy) la femminilità comprende due poli simboleggiati nel tema natale dalla Luna e da Venere. Mentre la Luna
rappresenta sia il desiderio di una madre sia il desiderio di essere madre, Venere
simboleggia una ricerca dei piaceri e in particolare del piacere di piacere. Così il potere del femminile sull’uomo comporta due componenti: da una parte la donna
esercita un dominio sull’uomo al quale dà la vita, poi lo alleva; da un’altra parte, in
quanto ispiratrice della sua virilità, libera l’uomo dall’ascendente di sua madre, ma è
per sottometterlo al potere delle sue grazie…
Mentre la Luna ha bisogno di appartenere a qualcuno, di integrarsi in una famiglia, di radicarsi accettando il proprio passato ed assicurandosi il proprio avvenire, Venere non appartiene a nessuno se non a sé stessa, vive il momento non preoccupandosi del passato né del futuro. Venere incanta e seduce l’eroe che desidera, si
dà a lui perché presa dalla brama erotica: come dice Liz Greene, non soffre sicuramente di insicurezza ma esprime un potere assoluto di attrazione, non grazie a ciò
che offre (piccole cure, attaccamento affettivo, attenzione materna) ma per ciò che
è. Non fa nulla per essere amata perché è l’essenza stessa dell’amore. Al contrario la
Luna tende a creare negli altri un sentimento di obbligo e dipendenza.
Secondo lo schema zodiacale elaborato da Lisa Morpurgo, Luna e Venere si
trovano rispettivamente domiciliate ed esaltate nel segno del Cancro: l’emotivitàlunare materna all’inizio si fonde con l’affetto-venusiano materno. Insomma non
c’è un confine netto tra la Luna e Venere, la separazione si ha quando interviene
Casa Settima: il rapporto con l’altro
151
Saturno, che in Bilancia, sede di Venere, costringe a vedere razionalmente l’Altro
(Marte in Ariete), e in Capricorno dove Marte in esaltazione costringe Venere ad accettare il vir patriarcale e dove Saturno in domicilio, per opposizione alla Luna, determina la consapevolezza della propria indipendenza solo se si introietta serenamente il senso di protezione lunare 4a casa-Cancro.
L’emotività e l’affettività, benché diverse l’una dall’altra, costituiscono originariamente (nella prima infanzia) un nucleo quasi inestricabile, tanto che tali istanze
psichiche si compenetrano e confondono del tutto spontaneamente; da qui la tendenza a confonderne posteriormente le funzioni, anche sotto il profilo astrologico.
Nella prima infanzia, la differenziazione delle stesse è a livello soltanto potenziale:
emozionalità (preponderante in tale fase) e affettività necessitano di sussistere in
questa forma fusa proprio perché è la struttura neuronale immatura del bambino
(relativamente povera di connessioni sinaptiche consolidate) che non può distinguere, separare neanche istintivamente tali istanze. Sarà la lenta maturazione (Saturno-esperienza-selezione) a produrre la differenziazione (già a partire dal livello
neuronale) tra reazioni emozionali ed affettive, tra empatizzazioni ed amori consapevoli.
Anche la posizione di Venere in Toro (domicilio base), ovviamente, non è affatto da sottovalutare sotto il profilo delle relazioni sia interpersonali che ambientali.
Certo si tratta di una posizione assai meno sottile, complessa e fondamentale (per
lo meno sul piano dello sviluppo psicofisico individuale) di quelle del Cancro e della
Bilancia, però costituisce una sorta di stadio intermedio tra loro. In poche parole, se
nel Cancro Venere (associata alla Luna) fonde l’amore con il mondo di sensazioni ed
emozioni in cui vive il bambino piccolissimo con la propria madre, e se nella Bilancia Venere (associata a Saturno ed X) è costretta a distinguere e separare l’affetto
per l’altro dalle proprie proiezioni egoiche di persona matura, la Venere del Toro (associata a Giove ed X) rappresenta quello stadio affettivo di mezzo che porta l’individuo ad espandere i propri sentimenti dalla mamma al clan e al mondo fisico circostante. Il Toro è simbolo di un materno più allargato e meno sensibile ai piccoli capricci del soggetto in crescita psicofisica; qui l’affettività venusiana, pur cercando
ancora protezione in figure e paesaggi familiari, comincia gradualmente quel processo di distacco dall’Io narcisistico, di abbandono della dipendenza emozionale con
la mamma reale.
Appunti e riflessioni sulla Sinastria
Il punto di partenza nell’analisi della sinastria è il TN personale di chi s’intende analizzare. Volendo schematizzare l’analisi della capacità individuale di relazione possiamo iniziare con lo studio della VII casa, degli aspetti con il Sole (specialmente per le
donne) e con la Luna (specialmente per gli uomini), il segno e gli aspetti di Venere.
I bisogni e gli orientamenti emotivi e sessuali vengono indicati da Marte, Venere, Luna e dai loro segni e aspetti. Tutte le case pertinenti alle relazioni, special-
152
Casa Settima: il rapporto con l’altro
mente VII, V, XI, VIII, III, I, nonché la casa in cui è posto il Sole, sono molto importanti, come pure transiti stretti e le progressioni che possono riferirsi a importanti
sviluppi, a una nuova consapevolezza di bisogni personali o a nuovi tipi di autoespressione.
A volte, pur trovandosi davanti due temi tra loro molto compatibili, l’unione
non funziona oppure neanche inizia perché non procede oltre il primo incontro.
Probabilmente dall’attenta analisi del TN di uno dei due o di entrambi si possono
evidenziare blocchi emotivi capaci di ostacolare anche il più grande dei desideri di
condividere l’esperienza amorosa. La paura simboleggiata da certe determinate posizioni di Saturno può veramente rappresentare dei granitici blocchi sui quali si infrange anche il più azzeccato degli incontri. Ma solo Saturno in posizione sfavorevole non basta per decretare che non si è adatti a un rapporto di convivenza, e ci
deve essere il sostegno negativo di un po’ tutto il TN: Giove su Venere e Marte può
produrre effetti da Don Giovanni che mal si combinano con la fiducia reciproca e la
promessa di fedeltà che un classico rapporto d’amore richiede; Nettuno può
confondere le idee e far letteralmente svanire nel nulla l’iniziale passione; Plutone
può creare situazioni di sadismo/masochismo emotivo; Urano può spingere verso
l’indipendenza e l’intolleranza a tutti i costi.
La presenza di pianeti come Saturno, Urano, Nettuno o Plutone in casa prima
o settima, anche senza aspetti dinamici già indica alcune difficoltà nell’entrare in
contatto con l’altro, nel mettersi in relazione; difficoltà estremizzate se questi pianeti creano aspetti conflittuali con i Luminari, Venere e Marte. Ci sono poi determinati segni più inclini al ripensamento, al nubilato/celibato, al desiderio di libertà al
di sopra di tutto e sono: Vergine, Scorpione, Capricorno e Acquario – a volte anche
la donna del Sagittario.
È importante anche valutare qual è l’Elemento (o gli Elementi) più forti nei due
temi natali, perché una maggioranza di pianeti in segni di Terra dà sensualità e
concretezza ma il rischio è quello di restare troppo attaccati alla “sicurezza” e quindi non crescere e svilupparsi. Con una maggioranza di Acqua non mancano la tenerezza e la sensibilità ma la relazione potrebbe restare a un livello “infantile” in cui
prevale il lato più sdolcinato ed emotivo anziché instaurare uno scambio di sentimenti profondi. La prevalenza di Fuoco in tutti due i temi dà entusiasmo e passionalità ma può anche logorare. La prevalenza dell’Aria infine è sicuramente origine
di una continua stimolazione mentale ma il rischio è quello di una possibile aridità
di sentimenti. Ancora: con una maggioranza di pianeti in segni Cardinali saranno
entrambi attivi e ambiziosi ma proprio queste qualità possono rappresentare un
ostacolo alla stabilità della coppia; con la massiccia presenza di pianeti in segni Fissi entrambi vanno alla ricerca della stabilità ma poi c’è la possibilità che nessuno
dei due vorrà cedere in fatto di abitudini e si rischia di affondare nella routine quotidiana; al contrario se per entrambi dominano i segni Mobili ci troveremo di fronte
a due persone troppo flessibili e accomodanti per riuscire a costruire un rapporto
solido e duraturo. Naturalmente si valutano complessivamente gli Elementi e le
Casa Settima: il rapporto con l’altro
153
Modalità dei due temi e così si possono trovare anche delle “compensazioni”: se una
coppia ha una scarsità complessiva di valori Fissi ma ha complessivamente molta
Terra, la relazione può trovare ugualmente una sua stabilità.
Quando Sole, Luna, Ascendente o due o più pianeti cadono in una data casa
dell’altro, verrà enfatizzata quella forma di associazione indicata dalla casa stessa.
Notiamo una analogia con ciò che si osserva per le Modalità dei Segni, tuttavia l’analisi “incrociata” di questi fattori è molto sottile. Un’enfasi sulle case angolari (I, IV,
VII e X) indica una relazione attiva, dinamica, intensa, un’associazione basata su intenzioni, direzioni e mete comuni. La relazione è focalizzata su un’attività specifica
e le due persone faranno qualcosa insieme. Una grossa enfasi sulle case angolari indica che una persona accentua acutamente l’identità dell’altra. Se le attività specifiche conservano l’interesse di entrambe le persone continuando a stimolarle, la relazione potrà durare a lungo. Mentre sulle case succedenti (II, V, VIII e XI) indica una
potenziale stabilità nella relazione; ciò può indicare associazioni solide e orientamenti costanti. Spesso in questi casi si privilegia l’affidabilità, il denaro e il possesso
(o altri tipi di sicurezza) a scapito dell’eccitazione. Se invece abbiamo un accumulo
di questo tipo sulle case cadenti (III, VI, IX e XII), ciò indica che l’impatto di una persona sulla vita di un’altra avverrà fondamentalmente attraverso l’associazione mentale: apprendimento, cambiamento personale, crescita e sviluppo sono le parole
chiave di tale relazione. A seconda dei pianeti situati in queste case e a seconda degli aspetti ai pianeti natali dell’altra persona si possono trarre indicazioni su come
sarà vissuta tale relazione. Una relazione di questo tipo potrà durare in genere se la
persona continua ad apprendere e a essere stimolata dall’altra.
Si valuta poi l’interazione tra i pianeti dei due temi, operando una prima distinzione tra quelli uguali e quelli diversi. Con i primi bisogna fare molta attenzione
perché riguardando la stessa funzione potrebbero generare più facilmente il fenomeno della “proiezione”. Se si prende ad esempio un trigono tra Marte in Scorpione
e Marte in Pesci sappiamo bene come essi indicano un modo di manifestare la propria volontà assolutamente diverso e con possibili problematiche diverse. Se tuttavia il soggetto Marte in Pesci attribuisce al Marte in Scorpione i propri ideali o le
proprie motivazioni, si può creare un fraintendimento tutt’altro che semplice; bisognerà quindi sempre guardare, nei casi dubbi, al resto della sinastria.
Inoltre non bisogna pensare che gli interaspetti debbano essere il più possibile
armonici, perché le persone crescono attraverso le difficoltà e anche in un rapporto sentimentale una certa tensione è spesso positiva. Questo punto importante
verrà trattato meglio in seguito; in ogni caso gli interaspetti esatti (per esempio,
aspetti fra le due carte entro 3-4° circa di orbita) sono naturalmente più importanti rispetto a quelli meno precisi o generalmente armonici, ad es. secondo gli
Elementi (che mostrano la mescolanza generale di energia nella relazione). È utile
a questo proposito valutare l’armonia/disarmonia fra i Soli e le Lune delle due persone, fra il Mercurio di entrambe e fra Venere/Venere, Marte/Marte, Venere/Marte,
Venere/Luna e Sole/Marte. Ogni stretto aspetto che coinvolge almeno un pianeta
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Casa Settima: il rapporto con l’altro
personale, l’Ascendente o il Discendente è della massima importanza (come pure
ogni congiunzione di Ascendente, Discendente o del pianeta governatore la I o la
VII con i pianeti dell’altra persona) nell’indicare il tono generale a lungo termine
della relazione.
Anche le case in cui cadono Sole, Luna o Ascendente (o i loro governatori) dell’altra persona sono particolarmente importanti. Le case in cui cadono i tre pianeti
esterni non sono solitamente importanti, a meno che non si formi una congiunzione stretta con un pianeta o un angolo, o che le persone siano di età enormemente
diversa. Questo procedimento viene illustrato nel bellissimo libro di Stephen Arroyo
“Relazioni e cicli vitali”, Ed. Astrolabio; qui di seguito vengono riportate alcune parole-chiave per i significati dei pianeti nelle Case (per quanto riguarda invece l’interpretazione dei singoli pianeti in aspetto reciproco è ovviamente impossibile trattarli adeguatamente in questa sede, per cui si rimanda ai testi e ai links citati in bibliografia).
Il Sole rappresenta un’istanza energetica e vitale in qualsiasi settore, stimolando l’autoespressione e la creatività; la sua posizione è chiaramente un punto dinamico di contatto importantissimo con l’altro nella sinastria.
La Luna può avere diversi significati. Può indicare mutabilità nel settore indicato dalla relazione; può esprimere un’intensa valenza emotiva (sia in senso ricettivo che di instabilità a seconda del contesto); è in generale un indice di sensibilità di
quel particolare settore di esperienza vitale.
Mercurio si associa alla comunicazione nel settore indicato, alle capacità analitico/intellettuali, alla versatilità e possibilità di adattamento. In negativo può
esprimere freddezza emotiva e superficialità.
Venere simboleggia armonia, benessere, piacere e una generale influenza benefica nel settore indicato; è il significatore di amore, apprezzamento e attrazione;
ma può esprimere al negativo possessività, gelosia e un sentimento di rifiuto.
Marte è estremamente stimolante ed eccitante: qualsiasi settore della vita
tocchi, fornisce coraggio e iniziativa; il suo lato negativo è distruttivo, collerico, indica sempre una liberazione di energia verso l’esterno: i suoi aspetti fanno intuire se
e in che misura questa energia verrà espressa armoniosamente in una relazione.
Giove può indicare crescita, conservazione, prosperità, ampliamento di conoscenza, espansione, entusiasmo, senso di forza e di benessere, generosità e sviluppo
di un approccio più universale nel settore indicato. L’accezione negativa di Giove è
quasi sempre legata a una esagerazione o un eccesso in generale.
Saturno indica restrizione, frustrazione, ostacoli, paura, senso di colpa e diffidenza; rappresenta il più delle volte una sfida in quanto esprime il senso di inferiorità e di inadeguatezza nel settore indicato. È vissuto in maniera pesante di solito,
anche se può rappresentare una lezione salutare. Saturno di una persona che cade
in una casa natale di un’altra può indicare che l’influenza della prima determinerà
una maggiore fiducia nell’altra, un atteggiamento più responsabile, più interior-
Casa Settima: il rapporto con l’altro
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mente serio nel settore indicato. Inoltre può aiutare la persona che lo riceve in sinastria ad autodisciplinarsi.
Urano indica solitamente sconvolgimento, attrito, cambiamento improvviso o
distacco radicale dalle norme sociali. Inaspettato, eccentrico, stravagante, eccitante,
indipendente, instabile, inaffidabile… sono aggettivi che ritroviamo spesso quando
viene coinvolto Urano.
Nettuno può essere sublime o infimo. Può indicare delusione, inganno, confusione, illusione o dissoluzione nel settore indicato. Ma anche ispirazione, fascinazione, intuizione, immaginazione o risveglio spirituale.
Plutone infine indica distruzione e rigenerazione. L’influenza plutoniana è
spesso angosciante e pesante ma anche qui, come nel caso degli altri pianeti transsaturniani, troviamo un’opportunità di rinascita personale.
È necessario sottolineare che la posizione di Urano, Nettuno e Plutone non è
tanto importante quanto gli aspetti nella comparazione di carte di persone della
stessa età. Il punto in cui cade l’Ascendente di una persona nella carta di un’altra
indica il modo essenziale con cui quella persona si riferirà all’altra. Spesso può anche significare come entrerà nella sua vita in modo pronunciato e la prima impressione che farà su quella persona.
A volte capita di ricevere richieste di consulti su sinastrie da persone che ancora non hanno avuto neanche il primo approccio amoroso con la persona oggetto
dei loro sogni d’amore. In questi casi indipendentemente da un perfetto incastro
astrale non è detto che Cupido faccia scoccare la sua freccia. Affinché due persone
diventino una coppia, anche se entrambe sono predisposte al rapporto a due, serve
anche qualche altra cosa, una specie di alchimia, un intreccio di transiti diversi ma
complementari. A volte ci si incontra ma in momenti sbagliati e anche se c’è simpatia e attrazione uno rimane amico, mentre l’altro non può fare a meno di innamorarsi perdutamente. Ma anche questo è iscritto nelle stelle: uno dei due si trova a
un percorso di comprensione di sé stesso diverso e probabilmente è colui che si innamora perdutamente della persona sbagliata che ancora non ha raggiunto il livello
evolutivo dell’altro.
Una sinastria fortemente conflittuale non può sussistere in una comparazione
sentimentale – mentre la possiamo trovare tra Sharon e Arafat per esempio. Per
rendere possibile l’approccio iniziale ci deve essere necessariamente qualche punto
in comune, anche se a volte ciò si limita alla sola attrazione fisica determinata dalle
favorevoli posizioni di Venere e Marte che non necessariamente devono formare
trigoni o sestili tra loro: anche quadrature e opposizioni favoriscono l’attrazione ma
in questo caso, per andare un po’ più in là del primo incontro, ci devono necessariamente essere altri punti di contatto.
Arroyo afferma che nella sinastria di una coppia sposata che resiste all’usura
del tempo si ritrova quasi sempre una posizione forte di Saturno; spessissimo si incontrano aspetti Saturno/Luna anche in aspetto conflittuale. L’analisi della posizio-
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Casa Settima: il rapporto con l’altro
ne planetaria comparata può essere un valido sostegno per aiutare l’uno a comprendere meglio l’altro e, soprattutto se il consultante è da tempo legato al partner,
gli aspetti conflittuali non dovrebbero mai essere presi come spunto per creare
nuovi conflitti o alimentare quelli già esistenti, ma interpretati in un’ottica comunque favorevole di reciproca crescita grazie alla presenza dell’altro. Il discorso certamente cambia se la persona si trova in una situazione di chiaro disagio e sofferenza,
emotiva e sentimentale, e l’analisi comparata dei due temi riflette chiaramente la
problematica.
Questo avviene soprattutto quando Plutone o Nettuno dell’uno forma aspetti
dinamici con i pianeti personali dell’altro: le energie che tale incontro sviluppa sono
sotterranee e difficilmente riconoscibili se non dopo molto tempo, quando oramai
hanno leso le basi del rapporto: la persona Plutone eserciterà un potere non indifferente sul partner, molto spesso subdolamente attraverso ricatti affettivi e, perché
no, anche di tipo materiale, mentre la persona Nettuno preferirà legare a sé il partner facendogli provare sensi di colpa o addirittura ammalandosi. Da un certo punto
di vista si possono considerare meno difficili e meglio gestibili gli aspetti dinamici
con pianeti come Saturno e Urano perché sembra che agiscano più alla luce del sole e quindi siano meglio identificabili e controllabili.
Comunque non è possibile eseguire una buona interpretazione sinastrica se
non si ha una discreta conoscenza della personalità coinvolte. Generalmente chiede
il tema comparato una delle due parti e spesso della seconda persona coinvolta non
c’è l’ora di nascita. L’integrazione delle energie planetarie rappresenta un potenziale
di attrazione o di rigetto, ma la vera possibilità di vivere una relazione, di qualunque
genere sia, nel bene o nel male, si gioca nelle case. Se non si possiedono due temi
ben domificati, si possono dare indicazioni generiche, ma non si comprenderà adeguatamente come le reciproche esigenze si completeranno. Due domificazioni, con
orario di nascita abbastanza preciso, invece, permettono di stabilire come si muoverà il rapporto, rispetto alle reciproche aspettative.
In effetti la domificazione è l’elemento più individualizzato del TN, e spesso i
pianeti congiunti, in sinastria, agli assi danno una colorazione particolare alla relazione. Secondo Merrymann, i pianeti agli angoli dicono molto sulla storia della relazione, anche perché gli angoli rappresentano la percezione della realtà e parlano
della nostra unicità. Luna e Venere sugli angoli danno una particolare possibilità ai
nostri bisogni di essere soddisfatti.
Parliamo ora brevemente dell’interpretazione degli aspetti nella sinastria. Si
tratta di cose risapute per ciò che riguarda gli aspetti maggiori, per cui questi verranno brevemente sintetizzati, mentre verrà dedicata una particolare attenzione al
quinconce in quanto si tratta di un aspetto meno conosciuto e utilizzato, che può
essere molto utile nell’analisi astrologica.
Congiunzione: Le congiunzioni sono come sempre gli aspetti più forti perché
danno una identità di fondo che può essere estremamente positiva o estremamente
Casa Settima: il rapporto con l’altro
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difficile. Una congiunzione Sole/Luna è molto bella; una congiunzione Marte/Saturno è conflittuale e spesso bloccante.
Trigono: Il trigono conferisce una tranquilla, pacifica mescolanza di energie;
questa affinità di fondo non ha neanche bisogno di una particolare presa di coscienza per funzionare, ma c’è da sottolineare che le persone non si stimolano reciprocamente e perciò non sono portate a sperimentare altre possibilità o altre dimensioni individuali e di coppia; motivo per cui troppi trigoni possono essere eccessivamente calmanti.
Sestile: Molto meglio i sestili che mettendo in relazione segni di elemento diverso ma compatibile e non danno tutto per scontato ma non rendono neanche le
situazioni impossibili da affrontare o gestire. Le persone potrebbero non reagire alle
stesse circostanze nello stesso modo ma questa differenza non rende la vita impossibile, anzi può stimolare reciprocamente una presa di coscienza e un comportamento più consapevole.
Opposizione: Le opposizioni non sono mai totalmente negative, neanche nei
casi più difficili; talvolta potrebbero rivelarsi migliori delle congiunzioni proprio perché, facendo nostro il discorso della Luna piena che rischiara la notte e ci permette
di vedere anche al buio, le opposizioni possono rendere, con il tempo e sicuramente
attraverso delle “sfide”, le persone molto consapevoli di come sono e di come è il
partner. Questo non è un aspetto facile perché in molti casi può generare una certa
aggressività pur nell’attrazione (Marte opposto a Venere o alla Luna, per es.), ma
non è tuttavia un aspetto difficilissimo. Si deve sempre comunque guardare l’insieme dei temi natali.
Quadrato: È forse l’aspetto più difficile in una sinastria, che genera sicuramente un conflitto inevitabile. Inevitabile perché indica una visione delle cose, un
modo di affrontarle assolutamente diverso e per quanto, specie all’inizio, questa diversità possa generare una forma di “eccitazione”, di curiosità per qualcosa che ci è
estraneo, alla lunga l’eccitazione scompare e resta l’incomprensibilità di certe azioni
e reazioni. Essa rappresenta un’autentica sfida, qualcosa che forse non si supera mai
completamente.
Quinconce: È un aspetto determinante per molti astrologi perché spesso rivela
uno dei punti chiave nelle problematiche di coppia. L’importanza di tale aspetto è
già evidente nel TN di una persona, e diventa particolarmente forte se un pianeta
personale forma quinconce con un pianeta transpersonale: in questo caso il quinconce diventa un “nodo” fondamentale nella personalità dell’individuo. Nel TN e
nella sinastria si consiglia di non superare i 2° di orbita: già 3° impediscono l’emergere della problematica a livello della coscienza. Perché un quinconce possa definirsi tale, deve trovarsi nei segni che si distanziano di 150°, in quanto, se, per gioco di
gradi questo non avviene, è ancor più arduo portare l’aspetto alla coscienza, visto
che le energie in gioco potrebbero rimanere completamente inconsce e difficilmente ammissibili dalla persona che porta l’aspetto, ma anche nella sinastria, mentre il
quinconce regolamentare e stretto risulta facilmente identificabile da chi lo vive.
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Casa Settima: il rapporto con l’altro
Il quinconce deve essere riconosciuto, altrimenti induce i pianeti coinvolti ad
una modalità bloccante, tanto da produrre un comportamento involontario, che
viene accettato come “destinico”. Sembra che certi tipi di quinconce (quinconce cosmico: Ariete-Vergine/ascendente e Scorpione-Ariete/discendente) siano più forti
degli altri e si manifestino con maggior scalpore, sebbene tutti facciano sentire il
loro peso. Pur non essendo unanimemente accettato come aspetto, il quinconce ha
la peculiarità di “legare” due forze non compatibili per Elemento e per Modalità.
Mette quindi in rapporto energie che non possono essere armoniosamente condivise, se non superando la sfida proposta, che dovrà essere portata alla luce.
Il quinconce unisce sempre un segno maschile ed uno femminile e viceversa;
diventa così evidente la sua importanza nella sinastria della coppia. Nel tema sinastrico, dove ogni pianeta può trovarsi in aspetto di quinconce (persino Sole-VenereMercurio), le incomprensioni e le modalità espressive individuali possono ricevere
blocchi di cui le persone non comprendono il senso, all’inizio. Le opposizioni possono divenire complementari in quanto il confronto è diretto, nonostante il rischio di
proiezioni (quasi sempre esistenti nei rapporti sentimentali), mentre il quinconce
pone i pianeti in ricezione diagonale, assai più complessa e tesa ad interiorizzare, a
non capire, a distorcere; ecco perché l’aspetto richiede una visione consapevole della dinamica che presenta per pianeta, per segno e casa. Il quinconce che si produce
nel grafico sinastrico in fase ascendente, induce due persone a trovare il nocciolo
della questione nelle limitazioni del rapporto e la difficoltà si verifica quando è dimostrato che ci sono cose che non si riescono ad accettare dell’altra persona; in
questo caso è bene consigliare una revisione di queste cose, in maniera tale da abituarsi a tenerle separate, senza pretendere di cambiare la modalità dell’altro nell’espressione del quotidiano. Se il quinconce è discendente spinge invece alla trasformazione, induce a superare i limiti attraverso una filosofia di vita nuova, rivolta
espressamente alla ricerca di espressioni più libere e più vaste da superare insieme,
ma ognuno con la propria energia.
Il quinconce richiede sempre una verifica al fine di usare le energie in maniera
utile per entrambi, proprio per la possibilità di vedere le cose ed elaborarle; in questo senso è più adattabile delle quadrature. Oltre alla precisione dell’aspetto, si dovrebbe tener presente tra quali pianeti si forma: tra Sole e Luna ad es. richiede un
certo grado di tolleranza ma non è impossibile. Diverso è il quinconce tra Sole e
Urano che potrebbe dare una assoluta incomprensione verso il comportamento dell’altro.
Tema integrato e combinato
L’argomento è trattato da Robert Hand nel suo libro “Astrologia della Coppia”, ed.
Armenia, ormai datato ma comunque sempre valido. Il tema integrato non è altro
che la fusione dei temi individuali in un unico tema, che diventa dunque il tema
della coppia.
Casa Settima: il rapporto con l’altro
159
Si procede in modo assai semplice utilizzando i mezzipunti tra i pianeti dei due
Temi Natali. Per quanto riguarda la domificazione si deve tener conto della località
in cui la coppia risiede: a partire dal MC integrato (il mezzopunto tra i due MC) si
domifica per il luogo in cui la relazione viene vissuta. Nel caso di residenze diverse
non resta che procedere come per le posizioni dei pianeti, e trovare il punto medio
delle cuspidi delle case. Comunque, mentre la comparazione sinastrica informa sul
grado di accordo, di compatibilità, di conflittualità della coppia, evidenzia l’interscambio delle energie dei pianeti dell’uno verso l’altro, mette in luce in quale ambito queste energie agiscono, il tema integrato aggiunge altre significative informazioni sulla relazione (quali obiettivi persegue la coppia, il tipo di rapporto: sentimentale, amichevole, lavorativo, etc.). Il significato di tutti i simboli resta più o meno il medesimo che nel tema natale con alcune differenze, come vedremo.
La Casa I è la coppia, così come si mostra agli altri, è la personalità che la caratterizza. La Casa II rappresenta le risorse economiche immediate, la Casa III ha a
che fare con l’ambiente che la circonda, la Casa IV è l’abitazione, il rifugio, naturalmente la V sono i figli, ma anche tutto ciò che è legato alle cose piacevoli, ecc... In
un rapporto di natura affettiva/sentimentale/matrimoniale assumono particolare
importanza le Case IV, V, VII, XI. In un rapporto legato a qualche forma di collaborazione lavorativa potranno essere evidenziate logicamente le Case di Terra (II-VI-X).
Il segno Ascendente, il suo governatore e la sua posizione, nonché pianeti congiunti all’ascendente, vanno considerati come nella tradizione. Non è difficile intuire la storia di una coppia e le finalità che dovrà perseguire, ad esempio, con Plutone
all’Asc, distinguendo se si trovi in I od in XII. Nell’integrato si considera il Sole, oltre
che come volontà e coscienza della coppia, come la figura maschile, dunque la Luna
(intimità, sensibilità, emozioni) è la figura femminile. Spesso le posizioni dei Luminari ci informano se nella coppia esiste un equilibrio tra i due, oppure se uno dei
due è dominante rispetto all’altro. Ad esempio una Luna in Acquario in I, al trigono
di Nettuno e di Giove ed un Sole in Capricorno in XII congiunto a Venere ed opposti
ad Urano in VI, può significare che in questa coppia la donna, libera, anticonformista ed indipendente, è più equilibrata dell’uomo, mentre lui è più legato a valori
tradizionali, innamorato ma non libero, obbligato a mantenere la relazione segreta
perché magari sposato, e bisognoso di inserire nella relazione elementi sempre nuovi per non cadere nella noia e nella routine.
Un’osservazione interessante riguarda poi l’applicazione dei transiti sul TI, come per il TN. Se ad esempio Saturno in IV si oppone al Sole della coppia, è possibile
un periodo di profonda crisi, la necessità di distaccarsi, magari solo momentaneamente, dalla casa o dalla famiglia.
Come è stato già detto il significato dei simboli resta lo stesso, ma si devono
aggiungere alcune sfumature diverse, soprattutto per Saturno, Urano e Nettuno; il
significato delle Case va in un certo senso ampliato e soprattutto va valutato per
Assi. Questo è indispensabile ed è dovuto al fatto che noi posizioniamo nell’integrato ciascun pianeta sul mezzo punto tra i due pianeti della coppia; ma di mezzi punti
160
Casa Settima: il rapporto con l’altro
ce ne sono due e anche se noi prendiamo quello che si posiziona sull’arco più breve,
ha sicuramente valore anche l’altro. Quindi una Venere in VII deve essere considerata anche sulla I e viceversa. Alcuni aspetti inoltre non vanno valutati in modo tradizionale: ad esempio certe quadrature (come fra Venere e Giove) devono essere viste
non come conflittuali perché in realtà ciò che interessa è che queste due energie
siano in contatto, mentre alcuni trigoni (tipo Marte/Urano) vanno presi con le molle
e sarebbe meglio che queste due energie non fossero in contatto. Sempre riferendosi a quanto detto sulla valutazione per Assi, l’opposizione va vista spesso come
una congiunzione. Le congiunzioni sono gli aspetti più importanti, le quadrature
quelli più stressanti.
Dicendo che il significato delle Case va ampliato si intende dire che ad es. la II
non riguarda solo le risorse economiche o gli interessi materiali, ma nel caso di una
coppia indica la ricerca maggiore o minore di “stabilità” anche affettiva, i valori morali comuni. Una III molto abitata indica sicuramente comunicativa e interessi intellettuali comuni (è ovviamente coinvolta anche la IX), ma il rischio è che la mente
prevalga sulle emozioni e la coppia si “inaridisca”. La I Casa indica “l’apparenza” della coppia, ciò che si vede all’esterno o ciò che essi tengono a far vedere, anche perché la coppia mostra principalmente quelle che possono essere le motivazioni iniziali, quelle che li hanno attratti (VII) e che pensano dovrebbero essere alla base della loro vita comune, ma la realtà potrebbe essere molto diversa. Questa è indicata
principalmente dal MC e X Casa e ovviamente dalla IV, anche se le sfumature di
questa realtà saranno indicate poi da tutti i vari settori dell’Integrato. L’Asse I/VII
non è falso, ma è quello che nel tempo potrebbe cambiare, logorarsi, e in questo
senso va valutato molto attentamente l’Asc integrato (diverso dalla cuspide della I
Casa) e gli aspetti che riceve. Questi aspetti potrebbero dirci quali sono i pericoli per
la coppia: poca comunicazione, eccesso di indipendenza, gusti diversi o altro.
L’Asc integrato che si distanzia leggermente dalla cuspide di I casa (talvolta
cambia segno), si riferisce in primo luogo all’aspetto del rapporto, così come esso
appare agli altri, al modo di comportarsi dei partner in quanto membri di una coppia e non singoli individui. Dimostra l’impatto con l’esterno, ma anche la “motivazione di base del rapporto. Nella sua analisi dovrà seguire subito la valutazione del
suo governatore in case-segni-aspetti. I transiti importanti su tale astro e sullo
stesso Asc integrato avranno infatti una fondamentale importanza per l’andamento
del rapporto, quasi quanto quelli sui Luminari.
Il MC integrato segnala l’azione nel mondo che il rapporto produce, nonché
l’impatto del mondo esterno sul vissuto privato del rapporto. Il FC segnala l’intimità
o la parte inconscia, così come la possibile modalità di fine di tale storia. Il Disc mostra invece la capacità di scambio e mediazione, sempre attraverso il segno-governatore e i pianeti all’interno della Casa. Il Sole diventa il motore energetico del rapporto e la Luna quello emozionale.
Il tema di media spazio-temporale viene eretto prendendo data e ora di nascita media fra due persone (non si usa per più di due), calcolando la media fra longi-
Casa Settima: il rapporto con l’altro
161
tudini e latitudini delle rispettive località di nascita e si erige un tema con i dati ottenuti. Qui non viene considerato il luogo dove il rapporto viene vissuto come nel
metodo Hand.
Sembra che questo metodo dia informazioni sul grado di attrazione delle persone in questione. In fondo qui si tratta semplicemente, con calcoli meno complessi, di trovare una data, un’ora e un luogo che stanno esattamente a metà strada fra
una persona e l’altra, un punto che potrebbe essere definito di “richiamo” fra due
soggetti. In questo tipo di grafico non vediamo tanto la storia di un rapporto,
quanto il polo di attrazione che può produrre quel senso di mediazione che ogni
coppia necessita di trovare; riteniamo per tale ragione che questo lavoro sia più
adatto ai rapporti affettivi che non agli affari fra soci; ottimo per l’amore, per i legami familiari stretti, per le grandi amicizie.
Come abbiamo visto lo studio astrologico delle relazioni è molto vasto e complesso; sarebbe impensabile trattarlo esaurientemente in poche pagine. In questo
lavoro si è cercato di fornire una serie di riflessioni e stimoli piuttosto che illustrare
un’unica ed infallibile metodologia, comprendere come diverse angolazioni possono
convergere in un’interpretazione e magari fare intuire una realtà più profonda.
Del resto le relazioni, i sentimenti e la natura umana fino a che punto possono
essere osservati, descritti, “tradotti” senza essere “traditi”?
Hanno contribuito i seguenti iscritti alla ML Convivio Astrologico:
Angelo Lo Presti
Emanuela Badiali
Maria Teresa Mazzoni
Rosanna Bianchini
Clementina Messaggi
Fabrizio Cecchetti
Cristina Negro
Meskalila Nunzia Coppola
Antonio Olmeda
Giovanni Hermenegildo D’Amico
Mary Olmeda
Lidia Fassio
Paolo Quagliarella
Roberta Fianchini
Rosi Salerno
Margherita Fiorello
Clara Tozzi
Chiarastella Ghersani
Sandra Zagatti
Giacomo Giorgi
Geneviève Jama
BIBLIOGRAFIA
1. ROBERT HAND, Astrologia della Coppia, Ed. Armenia
2. LIZ GREENE, La relazione interpersonale, Ed. Astrolabio
3. HOWARD SASPORTAS, LIZ GREENE, The Luminaries, Ed. Samuel Weiser
4. STEPHEN ARROYO, Relazioni e Cicli vitali, Ed. Astrolabio
5. JEAN TEXIER, Sinastria, Ed. Armenia
162
Casa Settima: il rapporto con l’altro
6. JEAN TEXIER, Comprendre la Lune en signes, maisons e aspects - Etude Astrologique - La roue céleste, Ed. Dervy
7. ERIC-EMMANUEL SCHMITT, Variazioni enigmatiche, Ed. Costa&Nolan
Note
1) Nel caso di una terapia analitica il percorso viene segnato da tappe che sono l’incontro con
l’Anima per l’uomo e con l’Animus per una donna: è il recupero del polo opposto che viene sempre
parzialmente rimosso nella personalità. Una volta recuperate le due figure transessuali la donna si
porrà di fronte al principio di Logos e l’uomo di fronte al principio di Eros. Sul piano biologico Anima
e Animus rappresentano i geni opposti alla nostra identità sessuale. Conoscere questo aspetto significa completare e amplificare la psiche a vantaggio dell’identità totale. Quando sono stati resi coscienti il lato oscuro e il lato transessuale, può avvenire il congiungimento dell’inconscio con il conscio e il soggetto può affacciarsi alla meta finale del processo di individuazione: il Sé. La nascita del
Sé corrisponde alla scoperta di quel punto centrale che riesce ad equilibrare gli opposti psichici. Si
pone come entità autonoma rispetto all’Io e offre ad esso una visione del mondo non più limitata,
amplificando la coscienza in direzione della sua universalità. Può apparire come il TAO, fusione della
forza yang e yin. Come simbolo unificatore del Sé Jung ha usato il mandala. Jung fa inoltre un parallelismo con il processo alchemico che si proponeva di trasformare la materia grezza in oro filosofale: nella nigredo alchemica Jung vede il confronto con l’Ombra, nell’Albedo il confronto con gli archetipi dell’Anima e dell’Animus e nell’Opus la scoperta della coscienza integrata del Sé. Il grande
messaggio che ci arriva dalla psicologia analitica junghiana consiste nel diffidare sempre e costantemente dell’unilateralità operativa delle funzioni psicologiche della mente, e questo deve valere sia
per l’individuo che per la collettività. L’altra tappa è la conoscenza dell’Ombra: ovvero la conoscenza
dell’altra parte di noi che, sebbene sembri invisibile, fa parte della nostra totalità.
2) Quindi l’Ombra è la parte che la coscienza non vuole accettare, ma la psiche, nel suo insieme, ha bisogno dell’Ombra, la cerca e ne cerca il contatto. L’incontro con l’Ombra passa sempre attraverso una fase di disillusione dell’Io che non può più riconoscersi solo nella parte buona e quindi
che mette fine alla nostra “verginità psichica” e passa attraverso una profonda fase di crisi. Spesso i
transiti di Saturno e di Plutone sono illuminanti per recuperare pezzi di Ombra, ma sappiamo anche
quanto sono difficili per le illusioni dell’Io e per tutti i mascheramenti che esso ha adottato, avvalendosi della “persona” che cerca di farsi in qualche modo garante dell’aspetto esterno. Sul piano collettivo, l’Ombra ha costellato l’intera storia dell’umanità, ma in certe culture essa è molto più potente
che in altre. L’Ombra ha molto più a che fare con l’occidente che con l’oriente e questo è dovuto alla
scissione del Bene dal Male avvenuto soprattutto nella cultura giudaico cristiana. Questa cultura ha
cercato disperatamente di respingere l’oscurità attraverso riti di avversione e di liberazione (i rituali
del capro espiatorio) nella speranza di evitare da un lato di integrarla e dall’alto di soffrire e di avere
sensi di colpa. Il male, in questi rituali, veniva trasferito su altre persone, su animali, piante, ecc. e
veniva trattato come una malattia contagiosa il cui decorso poteva essere deviato (questo era molto
presente nel pensiero magico) liberandolo su qualcun altro. L’Ombra personale è in realtà la figura
più vicina alla coscienza ed è sempre il primo aspetto della personalità che tende ad emergere in
un’analisi. È l’istanza che appare all’inizio della strada dell’individuazione perché ci lascia intravedere
qualcosa di inferiore, di primitivo, di inadatto e di goffo che disturba l’ideale che l’Io si è fatto. L’Ombra ha a che fare con le nostre basi istintive, con quei tratti che non sono stati accettati di noi e che
devono essere ricongiunti ai lati ideali per poter raggiungere una centratura dell’Io. In tutti i Miti, la
creazione viene simboleggiata dalla Luce che nasce e ciò significa che nascono gli “occhi” che permettono di vederla. L’Ombra è ciò che delimita la luce e da essa viene delimitata; è un contrasto, ma
è anche ciò che manca.
Casa Settima: il rapporto con l’altro
163
Stefano Vanni
ASTROLOGIA DELLA COPPIA
PARTE IV
L.A. 131-780
Argomenti trattati nelle parti già pubblicate
Nei precedenti numeri l’autore ha affrontato i seguenti argomenti:
– I rapporti fra elementi psicologici e astrologici nella dinamica di coppia.
– L’importanza di un’analisi attenta del tema natale del soggetto per comprendere
le sue scelte affettive e i punti principali dell’oroscopo cui è necessario prestare
attenzione.
– I condizionamenti nella scelta del partner derivanti dalle immagini genitoriali.
– Le forme di difesa dalle influenze edipiche.
– L’influenza di Nettuno sull’idealizzazione nella scelta del partner.
– L’innamoramento e l’idealizzazione.
– Il passaggio dall’innamoramento all’amore.
– La gestione dell’aggressività durante il consolidamento del rapporto affettivo.
– L’atteggiamento saturnino e le insicurezze affettive.
– L’atteggiamento uraniano e l’angoscia di fronte alla non distinzione.
La tematica di Plutone nella relazione: la scelta del partner manchevole e il
ruolo dell’induttore
A proposito dei benefici che ognuno può trarre dall’iniziare uno stato amoroso, abbiamo costatato come l’arricchimento dell’io porti sia ad una compensazione narcisistica sia alla riorganizzazione strutturale dal punto di vista psichico, in particolare
se si ha la capacità di utilizzare a proprio vantaggio le pulsioni fino a quel momento
rimosse o limitate in forma difensivo-nevrotica.
In questa luce, non è certo facile inquadrare l’influenza di Plutone nell’instaurarsi della relazione. Da un punto di vista astrologico-psicologico, a Plutone si attribuisce la parte più nascosta della nostra psiche, in particolare quella a carattere più
istintuale, con valenze collettive. Gli si può attribuire, in chiave freudiana, valenze
sadico-anali, in analogia al segno di cui Plutone è governatore, lo Scorpione.
Plutone governa la fase d’onnipotenza nella quale prevale il puro principio del
piacere; per questo in molti hanno sottolineato gli influssi sulla personalità del sin-
164
Casa Settima: il rapporto con l’altro
golo nella creazione di una volontà di potenza che si manifesta in modo implacabile, che non vuole compagni, ma esseri sottomessi, che non si adatta e che non ammette mezze misure. Altri invece evidenziano la spinta di questo pianeta, quando è
forte nel tema, a far aderire l’individuo a determinati modelli proposti dalla società
o dall’ambiente circostante.
Indubbiamente la presenza di Plutone nel tema natale di un soggetto, in posizione forte, può far sì che questo sia incapace di portare a termine l’eliminazione o
la rigenerazione degli elementi più reconditi viventi nella psiche umana, provocando in alcuni casi atteggiamenti nevrotico-ossessivi con valenze distruttive e autodistruttive, frutto a volte di compensazioni nei confronti di qualche senso d’inferiorità che il soggetto vive.
Quando Plutone influenza fortemente l’Ascendente, naturalmente in rapporto
al segno in cui questo si colloca, l’io esteriore del soggetto è permeato da una carica creativa e distruttiva del pianeta, per cui il soggetto è spinto ad impiegare notevoli risorse per «creare» la propria personalità.
Quest’impulso, che spesso stimola una notevole capacità di trasformazione nel
soggetto stesso, può costruire veri e propri «personaggi» che siano più confacenti al
modello socio-culturale del momento o dell’ambiente.
È possibile, se l’oroscopo dà indicazioni in proposito, che in caso di forte influenza di Plutone sull’Ascendente, il soggetto, pur risentendo notevolmente delle
pressioni istintuali, si adatti precocemente alle esigenze esterne nel tentativo di reprimerle. Possiamo avere, in certi casi, il tentativo di essere accettati dagli altri
usando modalità e valenze venusiane, oppure la ricerca di una compensazione aggressiva attraverso valenze marziane.
L’elemento plutoniano può far sì che ad un primo impatto si abbia la sensazione di essere di fronte ad individui ben inseriti nel contesto sociale; ma nel profondo
questi soggetti manifestano spesso una forte fragilità. Si può, infatti, comprendere
come l’adattamento è compiuto partendo da un io debole e la maturazione degli
aspetti affettivi sia rimasta limitata e, in caso di concomitanti valori lunari presenti
nel tema, a volte infantile.
Quando l’io è debole, le compensazioni non consentono di attuare le sfide con
se stessi per la riprova della propria sicurezza e allora si tende a tutti i costi a presentare l’immagine che ci si è costruiti.
Quando l’equilibrio che si è creduto di raggiungere viene messo in discussione
dall’intensità dei sentimenti amorosi, una misura tipica di protezione di quest’individuo è quella di mantenere segreta e nascosta una parte di sé, di operare una serie
di dissimulazioni.
L’individuo cerca di rimanere impenetrabile, per poter confermare a se stesso
di non essere conosciuto, in modo da far funzionare l’immagine costruita: in questo modo sente una maggior sicurezza di poter essere accettato dal partner, stimolando nello stesso tempo in lui, coi suoi atteggiamenti misteriosi, un desiderio
di scoperta.
Casa Settima: il rapporto con l’altro
165
Se anche il partner presenta delle difficoltà a carattere psicologico, il soggetto,
mascherando il proprio lato non accettato spera di mantenere nei suoi confronti
un’immagine «buona» nella quale identificarsi e questa parte si presta ad essere
idealizzata e valorizzata.
Quando Plutone è legato da forti aspetti disarmonici con Venere o Marte, possiamo essere in presenza di tendenze distruttive sadomasochistiche, che difficilmente sono accettate coscientemente dal soggetto che le vive.
In questi casi sarà forte l’attrazione esercitata da un partner che presenti un
costante vissuto da vittima: indipendentemente dalle classiche affinità che il sadico
trova col masochista e viceversa, bisogna anche tenere conto del beneficio ai fini
dell’organizzazione difensiva, che il soggetto può trarre da una relazione con una
persona che si presenta sempre come vittima degli altri: una scelta del genere permette al soggetto di convincersi di essere il protettore e il salvatore del partner e in
tal modo, di accentuare la propria immagine buona e idealizzata. Gli sarà più facile
essere vissuto dal partner come soggetto buono, se quest’ultimo ha attorno solo dei
persecutori.
È necessario ricordare che è nel gioco dei ruoli che si attua in una relazione, i
tre ruoli della vittima, del persecutore e del salvatore non sono fissi, ma possono
agevolmente essere assunti da ognuno dei partner a turno, a seconda delle situazioni.
Come afferma Stephen Karpman, nelle relazioni si determinano molto spesso
delle situazioni in cui le persone attivano un copione che si esprime attraverso l’assunzione di ruoli complementari.
Questi ruoli fanno parte del triangolo drammatico che ha ai tre vertici, le tre
figure del persecutore, del salvatore e della vittima. I ruoli non sono fissi: la vittima può diventare persecutore rimproverando al salvatore di mancanza d’efficacia
, così il salvatore può diventare persecutore rimproverando la cattiva volontà della
vittima ecc.
Nell’ambito della famiglia spesso il triangolo può coinvolgere i due partners e il
figlio. Vediamo ad esempio un caso. La madre non riesce a farsi ubbidire dal figlio e
chiama il padre. Si crea quindi un primo triangolo dove il figlio è il persecutore, la
madre la vittima e il padre, il salvatore. Il padre interviene rimproverando il figlio,
ma, a questo punto, la madre ritiene che sta esagerando e quindi interviene a favore
del figlio. In questo nuovo triangolo la madre è passata da vittima a salvatore, il figlio da persecutore a vittima e il padre da salvatore a persecutore. Da questo punto
si può partire da un nuovo scambio dei ruoli. I soggetti con forti valenze plutoniane
hanno più di altri abilità d’innescare e gestire queste dinamiche in ambito affettivo.
In altri casi, il rafforzamento dell’organizzazione difensiva dell’io avviene in
maniera diversa. Quando un individuo nasconde in sé elementi caratteriali che inconsciamente condanna e che controlla a fatica, la relazione può facilitargli il compito, nel momento in cui sceglie come partner qualcuno che presenti le sue stesse
tendenze latenti e che sappia, però, controllarle in misura minore.
166
Casa Settima: il rapporto con l’altro
In questo caso il soggetto assume il ruolo d’induttore, spingendo il compagno
a passare all’azione, a mettere in moto questi impulsi che egli combatte e disapprova e che gli danno angoscia.
Colui che passa all’azione merita dunque la condanna e la punizione, in quanto realizza visibilmente ciò che l’induttore non accetta di sé e, nello stesso tempo,
ciò che desidera vedere espresso e procura grandi soddisfazioni a entrambi: all’altro,
realizzando un proprio desiderio anche se condannabile ed a se stesso, sotto forma
di soddisfazione proiettiva.
Effettivamente l’induttore, in questa operazione, riceve delle soddisfazioni, in
quanto può identificarsi col partner passato all’azione e scelto proprio in funzione
di questa sua tendenza. Questo modo consente al soggetto induttore di proibirsi lo
sfogo caratteriale che rifiuta e quindi di evitare i sensi di colpa e, nello stesso tempo, di viverlo intensamente a livello immaginativo quando il partner agisce. È questo, per esempio ,il caso del tradimento, nel quale la soddisfazione di aver realizzato
una propria tendenza proibita può raggiungere il livello di una vera e propria identificazione con il partner. Questo indurre l’atto colpevole non è un’azione che ha
caratteristiche manifeste, anzi assume per lo più forme subdole e mascherate.
Una delle sue forme più frequenti é la negazione: il divieto istigativo del proibito. Non a caso Moliére, nella sua «Ecole des femmes» fa dire a Lisette «È quasi a
suggerirci il desiderio di peccare il mettere tanta cura nell’impedircelo».
Contrariamente a quanto sarebbe logico aspettarsi, si può ricercare un partner
che abbia dei difetti. I soggetti con forte caratterizzazione Plutoniana sono portati
a questo tipo opzione. Nella scelta del «partner manchevole» si assiste a una vera e
propria collusione fra i due componenti della coppia, con un sistema organizzato,
per cui si sceglie il partner in funzione di una sua manchevolezza evidente.
In questo caso in cui non si sceglie un partner su cui proiettare a tutti i livelli il
proprio ideale dell’io, si sceglie, invece, per un progetto a lunga durata, un altro
soggetto che abbia le proprie manchevolezze caratteriali, che però sono più evidenti o meno controllabili. È una scelta che ha un carattere rassicurante, adatta a mascherare i problemi della personalità del soggetto, contribuendo alla propria organizzazione difensiva e rafforzandola.
Il soggetto utilizza una certa forma di dissociazione evidenziando nel partner
aspetti di sé che rifiuta, e allontana in questo modo un grosso conflitto interiore
estromettendolo dal campo della coscienza. Naturalmente, per operare queste
proiezioni è necessario un partner adatto, il cui difetto, la caratteristica negativa rifiutata, costituisce l’elemento di attrazione, anche se poi su quelle caratteristiche
verranno ad appuntarsi le critiche del partner.
In questo caso il ruolo del partner sarà quello di evidenziare continuamente le
manchevolezze dell’altro, assumendo costantemente un atteggiamento di critica
distruttiva.
In altri casi, può manifestarsi un atteggiamento pseudo pedagogico. Come viene evidenziato da alcuni psicologi “si creano in questi casi strutture diadiche spesso
Casa Settima: il rapporto con l’altro
167
asimmetriche, ma profondamente reciproche, nelle quali uno dei membri cerca nell’altro una sorta di allievo con «cattive tendenze» naturali che bisogna arginare. In
questo caso, il soggetto sente oscuramente di avere in sé queste cattive tendenze
ed il suo grande bisogno di disconoscerle.
Le rimuove tanto più facilmente quando trova un partner da potere accusare,
ed è per questa ragione che tale partner è particolarmente attraente per lui. La
proiezione inconscia, sul partner, di questi aspetti negativi è proprio uno dei fondamentali desideri del soggetto e porta alla scelta del capro espiatorio”.
In questo caso, se sono chiare le ragioni del perché un certo partner viene
scelto, sembrerebbero incomprensibili i motivi per cui l’altro accetta la relazione
nella quale svolge il ruolo di capro espiatorio.
Se analizziamo meglio le caratteristiche della personalità del capro espiatorio,
ci accorgiamo che spesso è una persona depressa e che non si sente valorizzata,
perché con molta fatica lotta con i propri sensi di colpa e le proprie incapacità di
controllare le proprie tendenze.
Ammira quindi l’altro per la sua capacità di controllo di queste tendenze spiacevoli e si sente valorizzato dal fatto che è stato scelto dal suo ammirato persecu-
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Casa Settima: il rapporto con l’altro
tore, che merita di essere idealizzato anche se castiga e corregge. Per questa ragione, per un periodo di durata variabile, accetta le misure repressive e gli insegnamenti imposti dall’altro.
Il ruolo dell’induttore non è facile da individuare, nell’ambito delle problematiche della coppia: spesso accade, infatti, che entrambi i partners svolgano alternativamente questo ruolo; dipende perciò anche dalle circostanze che si determinano
nell’ambito della vita di relazione assumendo toni e sfumature diversi.
L’esempio che ho voluto proporre per illustrare questo tipo d’atteggiamento è
il tema natale di una donna, il cui carattere rivela una forte personalità; è un soggetto ambizioso e con un forte egocentrismo e, infatti, il tema natale evidenzia una
determinante influenza del Sole. Sia il luminare sia l’Ascendente si trovano nel segno del Leone ed il Sole è congiunto alla cuspide del campo I. La presenza, inoltre,
di Plutone, Giove, Nodo Lunare e Luna Nera in vicinanza all’Ascendente rafforza le
tendenze ipertrofiche dell’io.
Il Sole, che per la sua collocazione in primo piano nel suo domicilio, rappresenta il punto chiave dell’oroscopo, è in aspetto dissonante di quadratura con Marte,
che si trova in casa X nel segno del Toro.
Marte, che influenza direttamente il Sole, attraverso la congiunzione del luminare con l’Ascendente condiziona anche il modo d’espressione della personalità e
anche, naturalmente, il modo di rapportarsi agli altri che troviamo espresso nel Discendente.
La Luna nello Scorpione, in largo trigono con Plutone, dà al soggetto la tendenza a mantenere parte della propria personalità nel mistero e tende a colorare
l’aggressività con valenze sadomasochistiche.
Marte nel Toro, in casa X, non solo forma un aspetto dissonante con il Sole,
come abbiamo visto, ma si oppone anche alla cuspide della IV casa, come a voler riconfermare le origini e le cause dell’atteggiamento aggressivo del soggetto, che
evidentemente trae spunto da esperienze traumatiche vissute nell’ambiente familiare.
Il padre della donna che stiamo esaminando, era, infatti, un uomo violento,
dedito all’alcool, che spesso sfogava le proprie frustrazioni e i propri fallimenti picchiando la moglie e la figlia fino ad arrivare ad un tentativo di violenza carnale nei
confronti di quest’ultima.
Questo clima familiare e, in particolare, questo avvenimento non possono non
aver traumatizzato il soggetto con riflessi soprattutto nel campo affettivo e sessuale, rafforzando ed esaltando gli elementi d’inibizione già presenti nel tema natale e
che sono evidenziati dalla collocazione di Venere nel segno della Vergine in aspetto
di quadratura con Saturno.
Come abbiamo già avuto modo di evidenziare, la quadratura di Saturno con
Venere, nel migliore dei casi porta ad una scarsa disponibilità ad investire affettivamente; il soggetto rischia di restare insoddisfatto affettivamente perché spesso non
Casa Settima: il rapporto con l’altro
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chiede più affetto al partner per paura di lasciare vedere il proprio desiderio di essere amato.
Insieme ad un forte impulso d’odio nei confronti del padre, che forse è stato in
parte limitato dai sensi di colpa per i propri desideri edipici, il soggetto ha probabilmente convogliato una parte della propria aggressività anche verso la madre, rimproverandole il suo ruolo passivo, il fatto di subire senza protestare (Urano, nel tema natale, è in larga opposizione con la Luna) come pure di non essere stata capace
di proteggerla; ma anche forse, inconsciamente, accusandola di non averla dotata
di un membro virile che le avrebbe consentito di opporsi, ad “armi pari” alla violenza
del padre.
Il soggetto ha dunque, in primo luogo, fatto l’identificazione uomo = padre =
violenza. La ragazza ha sentito comunque molto forte dentro di sé la spinta aggressiva, e, sia per il tipo d’identificazione che ha fatto, sia per canalizzare l’aggressività
e autorizzarla ad esprimersi, ha scelto la strada di rifiutare la propria femminilità e
cercare di assomigliare all’uomo.
Nel periodo dell’adolescenza le tendenze mascoline del soggetto si accentuano; secondo le sue stesse parole, le piaceva fare il maschietto, sia nel modo di vestire sia negli atteggiamenti e giocare al loro giochi, nei quali, a causa delle forti caratteristiche leonine voleva sempre essere il capo.
In questa sua posizione di preminenza si divertiva ad utilizzare l’autorità per
infliggere punizioni, che poi faceva eseguire ad altri.
Si rivelava in quest’atteggiamento una connotazione sadica, una fantasia nella
quale la ragazzina s’identificava sia col padre (il «capo» che punisce) sia con gli esecutori (ai quali era ordinato di punire) e ciò le consentiva di liberarsi d’eventuali
sensi di colpa per la spinta aggressiva; in quest’atteggiamento ritroviamo tutte le
valenze marziano-scorpioniche presenti nel tema natale.
I timidi tentativi dei ragazzi d’approccio sessuale nei suoi confronti venivano
respinti con decisione; anche affettivamente si concedeva poco: la Venere in Vergine e la quadratura con Saturno le davano scarsa disponibilità a lasciarsi andare e la
paura di essere rifiutata. Per poter accettare qualcuno ella deve verificare, attraverso una serie di prove, il suo coinvolgimento affettivo e la veridicità dei suoi sentimenti
Il suo primo rapporto sessuale fu anch’esso colorato d’aggressività: il partner,
sconcertato per il suo continuo tergiversare sull’argomento, prese l’iniziativa con la
forza. Evidentemente la sua accentuata mascolinizzazione le aveva impedito di
confessare, seppure in parte, i traumi subiti nell’infanzia, impedendo al partner di
comprendere le ragioni della sua resistenza. Tutto questo, paradossalmente, ha
creato le condizioni affinché le sue paure si avverassero (profezia che si avvera).
A parte le evidenti difficoltà sessuali che ella stessa aveva, l’episodio fu per il
soggetto un’ulteriore riprova di ciò che aveva già sperimentato, e cioè che tutti gli
uomini sono uguali, vale a dire violenti ed, in particolare, quelli che avevano con lei,
come il padre, un rapporto affettivo,
170
Casa Settima: il rapporto con l’altro
Il legame fra l’elemento sessuale e l’aggressività ha poi sempre caratterizzato i
suoi atteggiamenti affettivi e le sue esperienze.
A questo punto nel soggetto comincia a manifestarsi una sorta di coazione a
ripetere. I suoi comportamenti sembrano, infatti, guidati dal desiderio di riconfermare a se stessa l’assunto iniziale, ovvero che gli uomini sono violenti e aggressivi.
È questo un processo che si può determinare facilmente in queste situazioni.
Anche se a prima vista non appare, questa generalizzazione è finalizzata a discolpare il proprio padre.
Il ragionamento che consente l’attenuazione delle colpe del padre è il seguente: in fondo se tutti gli uomini sono violenti, mio padre non poteva comportarsi diversamente, in quanto uomo, quindi non è responsabile di ciò che ha fatto.
In questo contesto, ovviamente, il soggetto evita accuratamente di scegliersi
degli uomini violenti. Ella assume il ruolo d’induttore: pur affermando di odiare gli
uomini aggressivi, sceglie sempre come propri partners uomini in cui l’aggressività è
latente e non completamente controllata.
L’ultimo partner, ad esempio, aveva l’Ascendente a 20° del Toro, congiunto
quindi al Marte di lei e aveva un’opposizione di Marte con Saturno, che lo costringeva a reprimere sistematicamente la sua aggressività. Egli, in effetti, all’apparenza,
non manifestava alcuna tendenza violenta anche perché svolgeva un’attività sportiva che utilizzava per canalizzare le proprie spinte aggressive.
Da ciò che racconta lui, sembrava che in certi momenti ella stessa facesse di
tutto per provocarlo continuamente, facendo apposta tutte quelle cose che sapeva
che a lui davano fastidio e che non sopportava, il gioco andava avanti finché il
partner non perdeva la pazienza e lasciava esplodere la sua aggressività; nasceva un
alterco e i due venivano alle mani.
Dopo questi litigi lui si sentiva molto colpevole per il fatto di essersi lasciato
andare e cercava di compensare lei ricoprendola di tenerezze, tanto che spesso, dopo il litigio, finivano per fare l’amore. Questo sviluppo degli avvenimenti non era affatto casuale, anzi sembrava ormai un rituale al quale entrambi i partner soggiacevano.
La sostanza dell’atteggiamento del soggetto era finalizzato ad “indurre” il
partner a manifestare la propria aggressività, in modo da sentirsi giustificata essa
stessa ad usare la violenza che provava nei confronti di lui, in quanto uomo; si liberava in tal modo dai propri sensi di colpa facendo sentire invece in colpa lui, nello
stesso tempo, ottenendo così quella tenerezza che la gratificava tanto (il soggetto
dice, fra l’altro, che dopo quel litigi aveva la sensazione che lui l’amasse di più); il rituale aggressivo che ripeteva con il partner la legava ad una sorta di coazione a ripetere che univa in sé i concetti d’affetto, sesso e aggressività secondo le modalità
già vissute nell’infanzia.
Casa Settima: il rapporto con l’altro
171
Lianella Livaldi Laun
CHIRONE NELLE RELAZIONI INTIME
L.A. 131-620
Il ruolo di Chirone in Settima Casa e i suoi rapporti con Venere.
Quando Chirone il pianeta associato alla ferita intima che ci portiamo dietro fin
dall´infanzia forma nel tema natale un aspetto dinamico con Venere o é posizionato in settima casa le relazioni amorose e i rapporti con gli altri assumono una nota
dolorosa, ed é proprio attraverso questa sofferenza che il nativo scopre delle dimensioni sconosciute del proprio essere.Le relazioni vissute sotto il patrocinio degli
aspetti tra Venere e Chirone o di Chirone in campo settimo ci possono ferire perché
non possono darci quello di cui abbiamo bisogno. Ad esse manca qualcosa di essenziale, non ci rendono felici appieno. Spesso la persona a cui ci leghiamo non ci puó
appartenere, perché qualcosa di inesorabile ce lo impedisce. Non é come con gli
aspetti tra Venere e Nettuno o con la posizione di Nettuno nella casa delle relazioni,
con queste configurazioni chi amiamo potrebbe appartenere ad un´altra persona,
essere sposato o impegnato giá sentimentalmente. In questo caso e´sempre una
scelta personale incominciare un rapporto sapendo che la persona in questione é
legata. Nelle relazioni in cui gioca Chirone un ruolo importante l´altro non ci puó
appartenere perché ragioni ineluttabili ce lo impediscono. Diversi oroscopi che ho
esaminato con Venere in aspetto di congiunzione, quadrato o opposizione a Chirone o con Chirone piazzato in settima casa appartenevano a persone sposate ad un
partner omosessuale. Esse nella maggioranza dei casi sono venute a conoscenza solo dopo il matrimonio delle tendenze del coniuge. Contro un rivale o una rivale dello stesso sesso si puó combattere o competere, e non é detto che non lo/la possiamo sconfiggere, ma quando si tratta di una persona dello stesso sesso del nostro
partner, la battaglia é persa in partenza.
In altri casi puó essere la morte la nostra rivale e anche in questo caso siamo
noi la parte perdente. Nell´oroscopo di Brigitte, una mia consultante, Chirone é in
congiunzione al discendente. (dati: Brigitte, nata il 2.6.1957, alle ore 10:08 a Karlsruhe in Germania). Brigitte ritrovó dopo tanti anni il suo professore del liceo. Si innamorarono e si sposarono in breve tempo. Appena un mese dopo il matrimonio al
marito fu diagnosticato un male incurabile, giá in stadio avanzato. L´unione duró
solo due anni, nei quali Brigitte si prese cura del marito. A rafforzare l´effetto problematico di Chirone al discendente si presta Lilith posizionata in settima casa.
Questa posizione rende ancora piú evidente l´ineluttabilitá di questa esperienza vissuta da Brigitte anche perché la Luna Nera forma inoltre un´ opposizione a Plutone
172
Casa Settima: il rapporto con l’altro
in prima. Con Chirone nella casa delle relazioni o in aspetto dinamico a Venere é
possibile che incontriamo persone „ferite“ o partners che inferiscono consapevolmente o inconsciamente sui nostri punti dolenti, conforntandoci sempre di nuovo
con le tematiche che hanno causato in passato la nostra sofferenza e ci hanno resi
vulnerabili.
Specialmente con gli aspetti tra Venere e Chirone nel tema natale é la sessualitá ad assumere un aspetto vulnerabile. Accanto alla paura di essere rifiutati emotivamente esiste un grande timore del rifiuto fisico, del rifiuto del nostro bisogno di
intimitá, di calore e del nostro desiderio. Con Venere in aspetto a Chirone reagiamo
molto sensibilmente ad ogni gesto che potrebbe nascondere anche un piccolo rifiuto e soprattutto ció che ferisce ancora di piú é la barriera emotiva che ci impedisce
di affrontare l´argomento con l´altro. Venere esprime l´amore connesso al senso del
valore personale. Di fronte ad un rifiuto la sicurezza riguardo al valore personale
vacilla, la sensazione di non essere amati e di essere fuori posto crescono a dismisura perché il rifiuto in questo caso é la conferma del nostro innato senso di incompletezza. Ci autoconvinciamo che a causa di questa incompletezza non potremmo
mai essere amati e stimati. Quando Chirone agisce sulle nostre relazioni la separazione dalla persona amata equivale alla perdita del nostro valore e di conseguenza
della stima di noi stessi.
Ho costatato spesso che le persone con Venere/Chirone o Chirone in settima si
sentono senza un compagno sminuite agli occhi della societá. Una mia cliente con
Venere in quadrato a Chirone e con il Sole in Leone in casa dodicesima, cadde alla
morte del marito in una prostrazione che si protrae ormai da tanti anni. Invidia le
amiche che hanno „ancora“ un marito e non sopporta di incontrarle in compagnia
dei loro consorti. La perdita del marito é stata equivalente alla perdita della propria
identitá (Sole in dodicesima). Il Sole in Leone che brilla per natura di luce propria, si
spegne nell´oroscopo di questa donna nella sua forzata permanenza nell´ombrosa
casa dodicesima. Essa aveva bisogno di un uomo al suo fianco per sentirsi stimata
ed apprezzata. Il quadrato tra Venere e Chirone accentua la tematica simboleggiata
dalla posizione del Sole.
Nonostante lo stato di single sia nella nostra societá diffuso ed accettato, non
lo é nell´animo di chi é influenzato dagli aspetti tra Venere e Chirone o da quest´ultimo pianeta in settima casa. Tale stato viene vissuto come una menomazione.
Nel mito Chirone ha una natura per metá animale per questa ragione la reazione dei nativi con una forte componente chironiana di fronte alle separazioni puó
essere violenta. Bisogno di rivalsa, rabbia e impulso a ferire ed aggredire avvelenano
i processi di distacco dalle persone amate. Esse si illudono di fortificare il loro ego
ferendo, umiliando e aggredendo chi si separa da loro. Ma dopo tali reazioni non
provano sollievo, al contrario queste reazioni lasciano il posto solo alla disperazione
e al rimorso. L´unica cosa che aiuta a superare ed elaborare il distacco e la perdita
dell´altro é sviluppare la capacitá di „lasciare andare“, di abbandonarsi e di cedere di
fronte al destino ed di andare per la nostra via, da soli. Sarebbe un errore cedere al
bisogno di ritrovare subito un´altra persona e di incominciare un nuovo rapporto
Casa Settima: il rapporto con l’altro
173
con la speranza di poter compensare il senso di inferioritá derivato dalla perdita del
partner.La prossima delusione sarebbe in questo caso giá dietro l´uscio, proprio perché le speranze che riponeremmo nel nuovo compagno o nella nuova compagna
sarebbero oltre misura. Esso/a non potrebbe mai essere in grado di ripagarci della
perdita e dell´affanno subiti.
La confrontazione leale con i nostri sentimenti feriti é per il processo di guarigione inevitabile, non serve a niente mettersi alla ricerca di una nuova situazione
per soffrire di meno, é importante invece dare spazio al processo di lutto e vivere
questo stadio senza cercare di reprimere la depressione che ne deriva. Chirone é il
pianeta che ci insegna che non esistono trucchi che ci permettono di schivare la
sofferenza intima. Ció che dobbiamo apprendere se abbiamo Chirone in aspetto a
Venere o in settima casa é il sentirsi a posto anche da soli, anche senza compagni al
nostro fianco dobbiamo imparare a nutrire l´autostima, ad amarci.
Alcuni nativi con questi aspetti astrologici non si sono sentiti amati ed apprezzati nell´infanzia. Essi giá da bambini sono stati costretti a sviluppare dei meccanismi di difesa che gli hanno permesso di non lasciarsi piú ferire. Da adulti non permettono a nessuno di avvicinarsi affettivamente troppo a loro, perché associano
l´amore al rifiuto e di conseguenza al venire feriti. L´amore equivale per queste persone ad una prova con il fuoco, per questa ragione preferiscono tenere a bada i loro
sentimenti, per non rischiare di rimanere bruciati da tale esperienza.
Con gli aspetti dinamici tra Venere e Chirone o Chirone in settima ci confrontiamo con inconciliabili lati della nostra affettivitá. L´amore per due persone contemporneamente per esempio é una tematica che si riscontra di sovente fra i nativi
che hanno nel tema natale i suddetti aspetti. Si tratta sempre di due persone che
sono l´opposto l´una dell´altra. Non ci dobbiamo dimenticare che il Chirone mitologico aveva una doppia natura. Con una persona aspiriamo a condividere ideali elevati, mentre l´altra ci intriga a livello fisico. Con la prima persona il lato fisico non
viene vissuto o non é in primo piano, con l´altra invece non possiamo avere uno
scambio spirituale, perché é il sesso che assorbe tutte le energie. Chi é influenzato
da Chirone nelle sue relazioni si sente intero solo se vive contemporaneamente le
due relazioni. Ma il pericolo di ferirsi e di ferire le altre persone in gioco é sempre in
agguato.
In altri casi ho notato invece che i nativi sono attratti da persone che sono
l´opposto di loro stessi. Se vivono il lato spirituale della vita, si legano a persone che
sono nella loro espressione molto terrene, a volte addirittura rozze.
Un´altra espressione di Chirone legato all´affettivitá possono essere le situazioni affettive che ripetono le tematiche giá presenti nella storia familiare. In questo caso spesso é vano lottare o rifiutarsi di rivivere certe esperienze appartenenti al
bagaglio familiare. Chirone é l´unico pianeta in Astrologia che non ci sprona a lottare a spezzare con i gioghi del passato. La sua saggezza sta nel comprendere perché la vita ci mette di fronte a tali esperienze e nell´accettanza di esse anche se in
alcuni casi non aiutano la nostra evoluzione, ci incita a riconoscerle per quelle che
sono e per il loro significato, anche se esse possono ostacolarci. Le tematiche legate
174
Casa Settima: il rapporto con l’altro
a Chirone non possono essere cambiate, sostituite con altre o elaborate una volta
per tutte, esse continuano a riproporsi nel corso della vita. Nel mito Chirone, il maestro e guaritore, dopo essere stato ferito gravemente dalla freccia di Eracle non trova pace, si ritira in una caverna ed esperimenta svariati rimedi nella speranza che
essi possano alleviare la sua sofferenza, scopre nuove erbe e nuovi medicamenti,
ma non riesce a curare la sua ferita ed a guarire completamente da essa. Solo
quando si da pace ed impara a conviverci ritrova l´armonia interiore e puó essere finalmente liberato da Zeus che lo pone nel firmamento dando luce alla costellazione
del Centauro. L´esempio che voglio riportare é quello di una mia amica, nata illegittima. La madre si dedicó da sola alla cura della figlia ed non si é piú legata sentimentalmente. La mia amica fu abbandonata dal marito quando suo figlio aveva solo 3 anni. E´passata da una relazione all´altra sempre spinta dal desiderio di avere
un uomo accanto. Ma, o che fossero gli uomini a lasciarla, o fosse lei a lasciare loro,
le relazioni finivano dopo un certo periodo di tempo. Per non restare sola, cercó una
sistemazione in un appartamento con altre donne, dividendo con loro l´abitazione e
il tempo libero, ma anche la convivenza con le altre due donne duró solo un anno e
mezzo. Adesso a cinquantacinque anni abita da tre anni in un appartementino da
sola e ha finalmente scoperto il gusto di vivere per se stessa. Dopo tre anni nei quali
é rimasta da sola si é accorta di non essere adatta alla convivenza e le piace gestire
il proprio tempo, anche se chiaramente la ferita subita con l´abbandono del padre
da piccola e l´abbandono degli uomini con i quali ha vissuto ancora le duole, ma ha
imparato a conviverci e non é piú disposta a scendere a compromessi per allontanare da se lo spettro della solitudine. Sabrina, la mia amica ha Venere opposta a
Chirone.
Con l´influenza di Chirone nell´ambito delle relazioni é possibile incontrare
persone che possono guarirci, non solo dalle ferite psicologiche, ma anche dalle
malattie. Questo é il caso di Monica una mia allieva sposata ad un omeopata. Nel
suo oroscopo Chirone é in trigono al Sole (il Sole puó simboleggiare il marito).
Un´altro effetto di Chirone, in questo caso se in aspetto a Venere, é il bisogno
esagerato di vivere in armonia con gli altri. Queste persone reagiscono a litigi e alle
situazioni disarmoniche emotivamente. Nelle reazioni con gli altri si adeguano ai
bisogni altrui, si mostrano sempre disponibili per essere apprezzate ed amate.
L´esperienza peró insegna loro che purtroppo non possono sempre essere amate
come desiderano, e anche nel loro caso il rifiuto o l´indifferenza dell´altro li ferisce
nel loro intimo. In questo caso l´insegnamento di Chirone é quello di farsene una
ragione, di accettare, senza mettere se stesso in discussione che non a tutti possiamo piacere o essere ricambiati nei nostri sentimenti.É una lezione dura da accettare, ma puó anche risultare liberatoria.
BIBLIOGRAFIA
■ MELANIE REINHARD, Chiron der verletzte Heiler, Edizioni Astrodata Zurigo.
■ LIANELLA LIVALDI LAUN, Astrologia e sogno, Edizioni Mediterranee Roma.
CASA OTTAVA
Daniela Gregori
Parlando di Plutone
Eric J. Weil
La morte di Pim Fortuyn
176
Casa Ottava
Daniela Gregori
PARLANDO DI PLUTONE
L.A. 131-810
Una volta lessi nel libro di Haydn Paul “Plutone” una frase che mi fece riflettere sul
vero significato o, meglio, su uno dei veri significati che il pianeta dà ai segni e alle
case in cui viene a trovarsi nei temi di nascita.
La frase era: “ La coscienza non integrata, separata dall’inconscio, suo gemello,
tende all’analisi e all’autolimitazione; l’inconscio tende invece a favorire la congiunzione, la sintesi e il passaggio ad un’esistenza superiore”. Ora chi s’intende d’Astrologia o anche si diletta sa perfettamente che Plutone può caratterizzare l’evolversi di
un’epoca in maniera potente ed innestare in ogni generazione la capacità collettiva
di raggiungere obiettivi anche spirituali o, comunque, intimistici. Da ciò se ne ricava
un’impressione di globalità, d’unificazione d’una specie, di un’azione riflessa su degli scopi comuni., insomma un tracciato che dobbiamo percorrere insieme!
Parlando di Plutone, tuttavia, non mi viene alla mente l’anima intesa come
spiritualità, bensì, tornando alla frase sopra citata, ciò che penso vale anche per l’esatto contrario.
Mi spiego. L’azione plutoniana può a volte essere talmente forte da far nascere
nel profondo delle viscere il senso del nostro potere in maniera cosi’ violenta, da
causare un malessere interiore intimo ed oscuro: è il male dell’animo umano!
Se però consideriamo Plutone dal punto di vista intimistico, allora si può veramente parlare di effetti più personalizzati che ognuno di noi può cogliere o non cogliere nel proprio sé e quindi nella propria coscienza e questo si può capire dall’autoanalisi e dalla capacità d’introspezione che ciascuno possiede.
Certo, in questo senso, il termine “generazionale” potrebbe apparire un po’ limitativo, senza nulla togliere all’Astrologia tradizionale.
Spesso l’individuo con forti valenze plutoniane appare consapevole di possedere armi nascoste per raggiungere la meta che, solitamente, è una meta di potere,
di qualunque potere si tratti.
Nella parte più interna del suo essere possono interagire pulsioni improvvise;
da un lato, predominanza di volontà mascherata da un modo di essere accattivante,
dall’altro lato, la zona in ombra (come dice Haydn Paul) che può nascondere strutture oscure ed inquietanti.
Vorrei ora fare un paragone tra Marte e Plutone, tra l’azione immediata e l’azione introflessa che è poi espulsa con meditata energia, tra la valenza marziana
Casa Ottava
177
che è passionale e quella plutoniana che vuole dimostrare il vigore per nascondere
l’irrequietezza che difficilmente chi ha un Plutone molto attivo riesce a spegnere.
Credo sia meglio fare degli esempi.
Prendiamo una persona con Marte in nona casa ed un’altra con Plutone, diciamo che entrambe hanno il nono campo in un segno di terra come il Toro. E’ indubbio che la prima sarà attirata da viaggi avventurosi che portano comunque a delle
realizzazioni concrete come riconoscimenti o apprezzamenti favorevoli che nutriranno il suo orgoglio, mentre la seconda cercherà e cercherà un Paese tra mille e
solo dopo una critica e un’attenta osservazione, anche dei particolari all’apparenza
meno significativi, deciderà il luogo ove andare.
Mi piacerebbe che qualcuno, magari appassionato d’Astrologia in maniera più
introspettiva, scrivesse un continuo di “Parlando di Plutone” dal suo punto di vista
in accordo o disaccordo che sia!
BANDO
Avevo nelle mie mani
il rosso splendore del grano
e tu...
una sola cosa col fuoco.
Perchè questo amore
nelle mie mani
è come un miraggio lontano?
(Mario Zoli)
178
Casa Ottava
Eric J. Weil
LA MORTE DI PIM FORTUYN
TRADUZIONE DI JOLANDA BOYKO
L.A. 131-880
Erano da poco passate le 18 di quel 6 maggio 2002 ad Hilversum in Olanda, quando
Pim Fortuyn lasciò la sede della radio locale e si sentirono diversi colpi d’armi da
fuoco. Fortuyn cadde e morì nel giro di pochi istanti, nonostante le cure che gli furono subito prodigate. Pim Fortuyn era un leader dell’estrema destra olandese. Il
suo partito doveva presentarsi di lì a qualche giorno per le elezioni e gli veniva predetto un sicuro successo.
L’uomo politico era nato il 19 febbraio 1948 alle ore 0.10, corrispondenti al 18
febbraio 1948 h.23,10’ GMT. Era un tipo eccentrico, vestiva abiti di lusso, aveva una
Rolls con autista e confessava liberamente la propria omosessualità. Voleva rinnovare il mondo politico olandese, raccomandando, tra l’altro, la sospensione dell’immigrazione mussulmana, sostenendo che il paese era stracolmo. Com’è mia abitudine, ho dapprima utilizzato la Trutina di Mercurio. Con questo metodo si ha come
ora di nascita le 23,15’41” con un Ascendente a 5°48’ dello Scorpione. Tuttavia,
controllando il momento della sua morte, si è notato che occorreva fare una piccola
correzione. Sono così arrivato, infine, alle ore 23,14’.
Sappiamo in che modo egli ha perso la vita e possiamo fare tre osservazioni.
La casa VIII si trova in Gemelli che, come si sa, rappresenta, tra l’altro, le strade
e la Luna si trova in questa casa. Spesso, questa posizione segnala una morte pubblica ed infine, Urano, pure in VIII, è in rapporto con la rapidità dell’evento. Entrambi questi pianeti, come la cuspide in Gemelli, confermano l’importanza della strada,
teatro dell’evento.
I due pianeti più importanti del tema sono Marte a 27° ed Urano a 22° (secondo il calcolo del Maestro di Natività di Volguine) e non sono certo i più pacifici. È risaputo, infatti, che Pim Fortuyn era molto aggressivo nei suoi discorsi elettorali.
D’altra parte, aveva il dono della parola, sapeva affascinare gli uditori e godeva
di un innegabile successo tra i giovani. Non si riscontrano forse qui le caratteristiche del terzo segno dello Zodiaco?
Utilizzando la rettifica suddetta, c’è un altro elemento che sembra indicare che
l’ora trovata potrebbe essere esatta. In effetti, Saturno si trova in congiunzione
Casa Ottava
179
esatta con il Medio Cielo. Ricordiamoci che gli antichi astrologi utilizzavano sovente
la congiunzione di un pianeta con un asse per correggere un’ora di nascita.
Nelle Direzioni Secondarie, l’Ascendente, al momento dell’assassinio, si trova a
108° dalla Luna natale con una differenza di nove giorni. Ma questo risultato è dovuto al fatto di aver corretto l’ora indicata dalla Trutina di circa 2’. Senza questa detrazione, l’aspetto sarebbe culminato solo il 10 ottobre 2002. Anche questa data
avrebbe potuto essere accettata, in quanto le direzioni spesso sono provocate da
transiti similari. Ci basta osservare il tema giornaliero composito (stabilito per la
stessa ora di nascita): La Luna a 4°04’ dei Pesci al quadrato dell’VIII casa di nascita
con un’orbita di 48’ (insignificante per la Luna) ed a 108° (ritroviamo di nuovo l’aspetto mortale) di Urano nell’VIII natale.
Anche la Rivoluzione Solare per il 2002 è parlante. L’Ascendente annuale è in
opposizione all’VIII casa natale con un’orbita inesistente. In effetti, quest’ultimo è a
0°0’. Si deve, tuttavia, riconoscere che anche con un’ora di nascita di qualche minuto più tarda, quest’opposizione sarebbe sempre stata presente, ma con un’orbita di
parecchi minuti.
Nel TA1 (Tema annuale 1) per l’anno 2002, siamo stati innanzitutto colpiti dalla congiunzione di Venere annuale con Giove di nascita. L’orbita è impressionante,
in quanto si tratta soltanto di 1’: riflettendoci sopra, non è poi così strano, poiché il
180
Casa Ottava
Casa Ottava
181
nostro soggetto ha avuto un grandissimo successo politico nel mese precedente alla sua scomparsa. Tuttavia gli aspetti negativi sono numerosissimi. Saturno è in
congiunzione alla Luna natale con un orbita di 15’ e soprattutto Urano si trova a
108° dalla Luna di nascita. Come possiamo vedere, 108° è l’aspetto che ritroviamo
spesso in occasione del decesso e, d’altra parte, i due pianeti erano in VIII casa sin
dalla nascita. L’orbita è di soli 16’. Va aggiunto il sesquiquadrato di Nettuno annuale
ad Urano natale (orbita 3’) e Plutone a 108° da Marte, signore della I del tema radicale. Qui l’orbita è di 15’.
Nel tema mensile, per il periodo che va da fine aprile a fine maggio, l’Ascendente cade esattamente sulla Luna natale di Pim (in VIII). L’orbita è di 11’.
Nell’Astro-Report del 1987, avevo pubblicato un articolo sull’importanza delle
eclissi nell’anno precedente il decesso e sino ad un mese dopo. Nel caso che oggi ci
interessa, l’eclissi mortale ha avuto luogo il 2 settembre 2001. L’Ascendente dell’eclissi cade nell’VIII casa di Fortuyn e l’eclissi è in quadratura alla Luna natale (in VIII)
con un’orbita di 11’ soltanto. La teoria da me pubblicata nel 1987 diceva che in occasione dei decessi, le eclissi sembrava sostenessero un ruolo importante. Se cadevano in aspetto dissonante con un pianeta in VIII, con il signore dell’VIII o con il dispositore del signore dell’VIII, c’era pericolo di morte, se simultaneamente le direzioni erano ugualmente in rapporto. È ancor più interessante costatare che Urano dell’eclissi è a 108° (orbita 7’) dalla Luna natale, ma al tempo stesso in trigono alla sua
posizione. Questo trigono è probabilmente in rapporto con la grandissima popolarità che la morte ha portato al politico.
(estratto da “ La Tradition n.27 - ottobre 2002”)
182
Casa Ottava
Contiamo di dedicare prossimamente un
numero speciale della Rivista alla memoria
del caro Mario Zoli .
Pertanto preghiamo vivamente chi avesse
materiale inedito (lettere, appunti, meditazioni
flash, cassette di conferenze) di mandarne copia o di segnalare dove reperirlo.
Grazie
CASA NONA
Claudio Cannistrà
Per i nostri amici spagnoli
Vicente Cassanya
Ciclos economicos
Recensioni
184
Casa Nona
Claudio Cannistrà
PER I NOSTRI AMICI SPAGNOLI
L.A. 131-901
Sono tanti coloro che all’estero ricevono la nostra rivista; fra questi i più numerosi
sono certamente i soci di lingua spagnola, appartenenti alla vasta colonia di appassionati, che vivono nei vari paesi dell’America Latina o nella stessa Spagna. Per queste ragioni, abbiamo pensato di introdurre una piccola pagina a loro riservata con
qualche articolo direttamente in lingua. Ce ne scuseranno i nostri lettori italiani, se
forse per leggere questo articolo incontreranno qualche difficoltà in più. A tal proposito abbiamo posto fra parentesi la traduzione di alcuni fra i vocaboli più difficili
o comunque maggiormente differenti dall’italiano. Con un poco di attenzione e di
pratica i lettori si renderanno conto che le diversità linguistiche fra italiano e spagnolo, o meglio castigliano, non sono poi così numerose e che il senso dei concetti
espressi è quasi sempre comprensibile. E speriamo, che questo sistema possa invogliare anche i nostri “amici” spagnoli ad apprendere qualche parola italiana!
E veniamo all’articolo in questione. Si tratta di uno studio legato ai cicli planetari, che fra l’altro si presta abbastanza bene per iniziare a prendere confidenza con
questa lingua, in quanto molti termini sono praticamente identici all’italiano. Lo
studio dei grandi cicli ha origini antichissime, che risalgono agli albori della nostra
disciplina. Oltre ad essere uno degli argomenti astrologici più affascinanti e difficili,
è alla base di qualsiasi tipo di previsione in astrologia mondiale. I suoi riflessi hanno
riscontri in molteplici settori dell’investigazione astrologica, non ultimo quello finanziario. Anche questa branca dell’astrologia è patrimonio di pochi: riuscire a collegare i cicli, le posizioni dei pianeti nei segni e gli aspetti, che fra questi si formano,
con gli andamenti del mercato monetario ed azionario richiede una notevole conoscenza tecnica. E’ anche necessario un grande senso di responsabilità per i rischi,
che ci si assume di fronte ad eventuali consultanti, che possono investire il loro denaro, in seguito ai consigli previsionali dell’astrologo.
Nelle pagine che seguono i grandi cicli economici vengono collegati ad alcuni
grandi cicli planetari. Tre elementi vengono presi in esame: la posizione nei segni di
un pianeta lento come Nettuno, che è in relazione con i movimenti speculativi, il
ciclo Urano/Plutone e le varie fasi del ciclo più breve fra Saturno e Plutone. E’ possibile collegarli non solo con l’andamento dell’economia, ma anche con i principali
eventi internazionali. In particolare, nel sottociclo Saturno/Plutone le fasi di qua-
Casa Nona
185
dratura e di opposizione fra i due malefici segnalano i momenti di crisi (e di queste
fasi ne abbiamo vissuta una da... poco), mentre l’aspetto di trigono indica la ripresa
economica.
Tutto ciò è sintetizzato in maniera chiara da Vicente Cassanya, che è certamente uno dei più preparati astrologi spagnoli e fra l’altro l’allievo prediletto di Demetrio Santos, il grande saggio dell’astrologia di quel paese. Vicente da moltissimi
anni ha approfondito le tematiche legate all’astrologia mondiale, proponendo ricerche innovative ed interessanti su questi temi, ad esempio con studi sulle eclissi. Non
a caso il nostro autore ha anche pubblicato, circa quindici anni fa, una “Cronaca
Astrologica del XX secolo”, dove ha analizzato i movimenti planetari del passato e
previsto con grande anticipo gli andamenti e le vicende politico-economiche di
questi ultimi anni. Questo volume, citato anche nell’articolo, pur essendo una delle
prime opere del nostro autore, ha tuttora una grande validità, alla pari degli studi di
altri specialisti europei di astrologia mondiale, come il francese André Barbault e
l’inglese Nick Campion.
La ricerca in questione è stata presentata al Primo Forum Europeo su Astrologia e Società tenutosi a Barcellona, lo scorso mese di dicembre e che è stato sponsorizzato ed organizzato dalla rivista Mercurio-3. Per chi ne fosse interessato, abbiamo dato ampia sintesi di tale manifestazione sul n. 129 di Linguaggio Astrale.
VICENTE CASSANYA
CICLOS ECONOMICOS: PASADO, PRESENTE Y FUTURO
“La producción económica y la organización social que de ella deriva necesariamente para cada época de la historia constituyen la base de la historia política e
intelectual de dicha época”.
Engels
Casi todos los economistas coinciden en señalar que la economía sigue tendencias cíclicas, pero caprichosas. Sin embargo (tuttavia), el estudio de los ciclos
económicos demuestra que dichas tendencias no son tan caprichosas.
Paul A. Samuelson, Nobel de Economía, escribió en El País del 3 de marzo de
1988:
“El desplome (crollo) mundial de las cotizaciones (quotazioni) bursátiles en octubre de 1987 produjo temor e incertidumbre por todas partes. Las personas corrientes, en casa y en el trabajo, en Europa, América o Asia, no saben si una recesión
está a la vuelta de la esquina (dietro l’angolo). Los expertos en economía no están
en una situación mucho mejor.”
Bien sabido es por los economistas que su ciencia presenta un mecanismo cíclico bastante incierto y difícil de prever. Tanto es así que estos ciclos se han venido
considerando como inevitables por el hombre y en cada época se le han atribuido
186
Casa Nona
diferentes causas. Lo cierto es que las distintas fases del ciclo (Auge-Recesión-Depresión-Recuperación y vuelta a empezar) se aceptan como el desarrollo (sviluppo)
natural de la economía.
Cuando empecé mis estudios sobre astroeconomía, a principios de los años 80,
indagué sobre los principales ciclos que manejaban los economistas y los analistas
bursátiles. Uno de los numerosos intentos de explicación y fijación de ciclo económico que destaca por su relativo acierto y consenso es el de Kondratieff.
El ciclo de Kondratieff
Cuando el economista soviético Kondratieff describió, hacia (verso) mitad de los
años ‘20, largos ciclos económicos con grandes oscilaciones de una duración media
de unos 55 años, dentro de los cuales señalaba las siguientes fases expansivas:
1790-1813 con la máquina y el motor de vapor.
1844-1874 a través de los ferrocarriles (ferrovie).
1895-1914 por la electricidad y vehículos de motor.
Otros economistas, continuando esta tradición, identifican una cuarta expansión entre 1950-1973 propiciada por el conjunto de innovaciones asociadas a los
bienes duraderos de consumo, a la industria química y a la electrónica. Y si nosotros
quisiéramos (volessimo) anticiparnos al futuro siguiendo los ciclos de Kondratieff,
concontraríamos un más que probable ciclo expansionista entre el año 2005 y el
2025 aproximadamente.
Se observa que cada fase expansiva dura unos veinte años y que un periodo de
unos cincuenta y cinco años es lo que separa el principio de cada onda expansiva
con el de la siguiente. Respecto a esta conocida onda de esos 55 años, Nick Campion, en The Astrological Journal del verano (estate) de 1984 – Barry Lynes lo observa primero en su libro Astroeconomics –, lo relacionaba con el tiempo que emplea Neptuno en ingresar en los sucesivos signos de Tierra. Y exponía:
1764 Depresión Neptuno entra en
1819
“
“
“ “
1874
“
“
“ “
1929
“
“
“ “
Virgo en 1761
Capricornio en 1820
Tauro en 1874
Virgo en 1928
Es importante señalar que las cuatro primeras depresiones no han sido seleccionadas de las continuas subidas y bajadas (salite e discese) en una economía
cualquiera, sino que son las grandes depresiones de la edad moderna”.
Aunque el artículo mencionado me parece excelente, no se ajusta precisamente al ciclo de Kondratieff al cual hace referencia. Y es que Neptuno, antes que a la
economía real, rige los movimientos especulativos y bursátiles.
Casa Nona
187
A los ciclos Kondratieff y a la economía real les encuentro mayor relación con
los ciclos Urano-Plutón. Así, aquellos cuatro ciclos señalados por Kondratieff y sus
seguidores encajan (si incastrano) del siguiente modo: El inicio del primero y del
tercero coinciden con oposiciones Urano-Plutón, mientras que el segundo y el
cuarto encierran (rinchiudono) dentro de ellos sendas conjunciones Urano-Plutón.
Pero hay algo más: las cuatro depresiones que describe Nick Campion coinciden, todas ellas sin excepción, con cuadraturas Urano-Plutón.
Los ciclos Urano-Plutón
Las conjunciones Urano-Plutón son muy ilustrativas sobre las revoluciones tecnológicas que presiden. Así, rodando la conjunción de mitad de siglo XIX, encontramos
la era del maquinismo y la distribución del telégrafo por casi toda Europa, lo que
permitió la aceleración y el aumento del tráfico comercial. Con la conjunción de los
años 60 del siglo XX entramos en la era de los ordenadores (computer) comercializados y de la Comunicación/Información, auspiciada por los avances electrónicos y
los satélites de comunicaciones. Parece, pues, que estas conjunciones catapultan la
comunicación y el tráfico comercial a gran escala.
De lo hasta aquí expuesto podemos dictar la 1ª ley de los grandes ciclos
astrales-económicos:
Las oposiciones y las conjunciones Urano-Plutón empujan (spingono) al crecimiento y al desarrollo económico, mientras que las cuadraturas entre estos mismos
planetas provocan depresiones.
Ciclos Saturno-Plutón
Pero uno de los grandes ciclos astrales que más claramente determinan la macroeconomía de Occidente son los formados por Saturno y Plutón. Lo veremos con un
ligero repaso a las últimas fases entre estos planetas.
1914. Conjunción a 0º de Cáncer
En el libro Crisis económicas del siglo XX de Ignacio Martin Uriz, leemos:
“La l Guerra Mundial fue la causa de que se rompiera el equilibrio económico
del que se venía disfrutando. Hasta entonces (fino ad allora) el sistema monetario
se había basado en la convertibilidad de las monedas en oro, convertibilidad que
quedó suprimida durante la contienda... Europa se encontraba empobrecida (impoverita) y el centro de la actividad económica se había trasladado de Londres a Nueva York”.
188
Casa Nona
1922. Cuadratura
Se celebra la conferencia de Génova con la finalidad económica de volver (ritornare) a la estabilidad. Un año antes se había notado el primer aviso serio de la
amenazadora crisis.
1932. Oposición
La Gran Depresión fue una de las mayores crisis de la economía. Fue muy intensa durante todo el tiempo que duró esta fase, hasta finales de 1932.
1936. Trígono
En EE.UU. (Stati Uniti) se puso en marcha el New Deal, que consiguió solucionar parte del problema que se venía arrastrando. Al mismo tiempo, se difundía la
obra Teoría general de la ocupación, el interés y el dinero, del británico John Maynard Keynes, lo que supuso una revolución de la ciencia económica y una nueva
ortodoxia.
1940. Cuadratura
El mundo estaba envuelto con la II Guerra Mundial, que constituyó la prueba
de fuego para el sistema Keynesiano.
1947. Conjunción a 10º de Leo
Terminada la II Guerra Mundial EE.UU. puso en marcha el Plan Marshall de
ayuda financiera a Europa. Aunque este plan ayudó a la reconstrucción europea,
también creó una dependencia directa de los EE.UU. Al mismo tiempo, se creaba el
GATT (Acuerdo General sobre Tarifas y Comercio), que pretendía mejorar el nivel (livello) de vida en el mundo a través del comercio de sus países miembros.
Para el “Laissez-faire”, que ya sufrió un buen corte en la l Guerra Mundial,
llegó su final. A partir de aquí la economía evolucionó hacia (verso) sistemas mixtos
entre la iniciativa privada y la estatal. Hay tres importantes innovaciones a destacar: a) se persigue el pleno empleo; b) control y sostenimiento de ciertos precios; y
c) creación de los monopolios y oligopolios.
1966. Oposición
Hubo una caída en la tasa de beneficios de los principales países industriales,
que EE.UU. (Stati Uniti) frenó con la guerra de Vietnam. Conviene aclarar ahora que
el sistema capitalista necesita de cuantiosos beneficios destinados a la inversión
que posibilite el pleno empleo, aumentando así el poder adquisitivo y la demanda. Y
vuelta a empezar. Por esta vía se llega (giunge) siempre a la sobreproducción, es decir, a una producción que excede la demanda, lo que constituye un callejón de terroríficas salidas, como es la creación de productos rápidamente desechables (usa e
getta) o renovables. Y aquí es donde entra en juego el armamento y las guerras.
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1973. Cuadratura
La Crisis del Petróleo, con la guerra de Yom Kippur, entre árabes e israelíes
cambia la situación económica mundial.
1982. Conjunción a 27º de Libra
Poco después de la llegada (arrivo) de Ronald Reagan al poder se inició un
cambio en la orientación económica, proporcionando un crecimiento económico
ininterrumpido prácticamente durante el resto de la década. Esta conjunción está
rodeada, cronológicamente, por el fin de la era Mao en China y el de la era Breznev
en la U.R.S.S. En ambos países se han abierto, casi simultáneamente, profundas
reformas económicas con un aperturismo notorio. El problema del endeudamiento
(indebitamento) del Tercer Mundo no es nuevo, pero bajo esta conjunción toma un
nuevo rumbo al plantearse la posibilidad de que esa deuda no sea pagada.
1992. Cuadratura
Crisis económica, anunciada con años de antelación (anticipo) en mi libro Crónica Astrológica del Siglo XX.
1996. Trígono
Recuperación y auge ininterrumpido hasta la siguiente oposición.
2001. Oposición
Es la crisis que actualmente estamos viviendo, también anunciada con más de
diez años de antelación (anticipo) en mi libro Crónica Astrológica del Siglo XX. Aunque algunos hayan querido (voluto) culpabilizar de esta crisis al criminal atentado
de las Torres Gemelas en Nueva York lo cierto es que ya estaba en marcha. De la envergadura (importanza) de la actual crisis hablan, por poner algún ejemplo, los siguientes datos: Las inversiones (investimenti) internacionales han sufrido el mayor
declive de los últimos 30 años al caer un 51%; se ha elevado a más de 33 millones el
número de pobres (poveri) en un país como los EE.UU., de un total de 141 millones.
De lo expuesto sobre los ciclos Saturno-Plutón, podemos redactar la 2ª ley de
los grandes ciclos astrales-económicos:
Las conjunciones Saturno-Plutón señalan un nuevo rumbo (direzione) importante para la macroeconomía de Occidente; las fases de cuadratura y oposición auguran las mayores crisis y las fases de trígono indican las etapas de auge, reconstrucción y estabilidad.
El futuro
¿Qué ocurrirá de ahora en adelante? Por supuesto, a la luz de lo expuesto cabe apostar (scommettere) por una recuperación de la economía durante los años próxi-
190
Casa Nona
mos, especialmente a partir del 2005, cuando ya esté funcionando el trígono entre
Saturno y Plutón.
A más largo plazo, si durante estos dos últimos siglos venían coincidiendo las
entradas de Neptuno en signos de Tierra con las fases de cuadratura Urano-Plutón,
a partir de ahora ya no será así. La entrada de Neptuno en un signo de Tierra ya se
produjo en 1984, en Capricornio. De hecho (di fatto), ya vimos la señal neptuniana
en el “crack” de octubre de 1987 en las bolsas internacionales, cuando se produjo
una de las mayores caídas de la historia. En cambio, la cuadratura Urano-Plutón no
se dará esta vez hasta casi treinta años mas tarde, allá por el año 2012. De hecho
(di fatto), ahora estamos siendo testigos (testimoni) de uno de los ciclos bajistas
bursátiles más importantes de la historia, tanto que sería necesario retroceder hasta
la II Guerra Mundial para encontrar uno semejante. Y en cambio Neptuno está en
Acuario, por tanto no en uno de Tierra.
Pero, ¿significa que al desaparecer el efecto multiplicador citado se acabaron
las grandes depresiones económicas? No podemos contestar (rispondere) con certeza, pero lo que es evidente es que se ha terminado el factor multiplicador que resultaba siempre al coincidir el efecto de Neptuno con el del ciclo Urano-Plutón. De
ahora en adelante, las grandes depresiones, en lugar de serlo, pueden quedar reducidas a importantes modificaciones o reestructuraciones económicas sin aquellas
repercusiones tan letales de antaño.
Sin embargo, tan sólo dos años antes de la cuadratura Urano-Plutón, es decir,
en 2010, se producirá la próxima cuadratura Saturno-Plutón, horizonte para el que
ya podemos prever una de las mayores crisis económicas de la historia de la humanidad.
Pero la conjunción Saturno-Plutón que parece crucial es la que se dará el
próximo siglo, allá por el año 2020 en Capricornio, ya que inmediatamente después
habrá un trígono Urano-Plutón, coincidiendo así dos ciclos que inciden directamente sobre el capitalismo y sus formas. Curiosamente, será en ese mismo año
cuando la conjunción Júpiter-Saturno cambiará de triplicidad, pasando de la de
Tierra a la de Aire. Será entonces cuando aparecerá un cambio secular en los sistemas económico-monetarios. Presumiblemente, en función de los aspectos, para
bien.
Casa Nona
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RECENSIONE
L.A. 131-959
CLARA NEGRI
IL CIELO E L’ANIMA
edizioni Jupiter - S. Benedetto - Pisa
Con il suo consueto ottimismo arietino la nostra instancabile Delegata per la
Campania ci propone di convogliare le tensioni negative del nostro tema verso
obiettivi di realizzazione interiore.
Viene ampiamente analizzato il principio dello spazio di manovra che ci è concesso, sempre più ampio a seconda della nostra volontà e della nostra capacità di
evoluzione.
Osserva giustamente che più che astrologia bisognerebbe parlare di astro-sofia, quindi non limitata alla curiosità di conoscere, ma anche di far tesoro di questa
conoscenza. Riporta anche varie definizioni di saggi filosofi e scienziati (Bodgdanov: non è Dio che gioca a dadi, ma l’uomo stesso che li deve gettare bene)ecc. ecc.
Nell’applicazione pratica – sempre in una visione fato-libertà – con l’analisi dei
temi di personaggi illustri Clara si sofferma in particolare sul significato delle congiunzioni con le stelle fisse e con i gradi tebaici, ricchi di contenuti spirituali. Anche
gli archetipi vengono rivisitati con ampio senso pratico senza le solite escursioni in
dimensioni inesplorabili.
Casi intriganti sono poi quelli dei destini opposti, dei gemelli astrali, gli incontri del destino ecc.
Una lettura piana, gradevole e ricca di spunti di meditazione.
192
Casa Nona
RECENSIONE
L.A. 131-960
QUELLO CHE L’OROSCOPO NON DICE:
ASTROLOGIA CONDIZIONALISTA
di FERNANDA NOSENZO SPAGNOLO
Edizioni Mediterranee - Roma
Una nuova e nello stesso tempo antica astrologia si è venuta affermando in
Francia negli anni Sessanta ad oggi ad opera dell’Astrologo Jean-Pierre Nicola. Nuova perché – desiderosa di superare le differenze etniche, religiose e culturali che, di
fatto, sussistono tra coloro i quali si occupano di questa scienza – propone un’ottica universale, radicata alla tradizione astronomica astrologica di Tolomeo e Keplero
– perciò si può definire anche “antica” – ed epurata da tendenze magico-simboliche, irrazionali e fataliste.
L’astrologo condizionalista parte dal presupposto che non tutto è scritto nell’oroscopo, che l’influenza astrale è appunto condizionale, relativa, discontinua, e
non può prescindere dai cicli e dai ritmi astronomici naturali (alternanza giornonotte, stagioni, rivoluzioni siderali) che a loro volta agiscono sul sistema nervoso.
L’astrologia è uno fra i tanti condizionamenti umani e deve necessariamente tenere
conto anche degli aspetti culturali, psicologici e caratteriali degli individui: il solo
oroscopo di nascita non è sufficiente a farci comprendere come “funzioniamo” o
come “non funzioniamo”.
Lungi dall’essere semplicemente una proposta originale dell’astrologia, l”approccio condizionalista permette di capire come agiscono le influenze zodiacali e
planetarie, ma anche il significato dei simboli antichi.
Risolutamente tradizionale, dimostra fino a che punto gli sposalizi dell’Uomo e del Cielo siano concreti, vivi, tangibili, lontani da qualsiasi etereo simbolismo,
risolutamente moderna, non esita a ricorrere alle conoscenze scientifiche e psicologiche del nostro tempo.
Casa Nona
Argomento
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IL PREMIO SERENA FOGLIA PER IL 2003
L.A. 131-977
Il 7 giugno u.s. in concomitanza col Convegno Astrologico Torinese sono stati assegnati 3 premi.
Per meriti associativi a
STEFANO VANNI (Presidente del nostro Albo)
ea
GENEVIÈVE JAMA (valida traduttrice dal francese).
Per meriti letterari a
SPARTACO NAGLIERO, torinese, per il lavoro:
“Pellegrini sullo Zodiaco: governatori, dispositori e moti progressi
come chiavi di lettura per il destino”.
Un lavoro ricco di spunti di meditazione, di opportune precisazioni tecniche e di
esempi illuminanti.
Alcuni capitoli sono dedicati ad argomenti di studio particolare, come:
Coscienza del tutto e coscienza separata
La coscienza solare e i suoi strumenti (Mercurio e Venere)
Le progressioni: un viaggio nel tempo
I percorsi del cuore
Le direzioni simboliche
Riportiamo anche uno stralcio di qualche riflessione:
… L’astrologia mostra il gioco di forze trascendenti e impersonali, che nel loro
livello piuí alto sono espressioni divine della legge del divenire, ma a basso livello
sono condizionamenti che spingono a ricercare sempre gli stessi obiettivi: amore
(felicità), denaro (successo), e salute (rifiuto della morte). Questi tre punti permangono immutati da secoli, benché oggi cammuffati da ambigui bisogni spirituali…
… i nostri nonni astrologi vivevano in un periodo storico e culturale in cui il
male e il bene erano ancora il male e il bene, per lo meno in apparenza. La modernità ci ha condotti invece verso un relativismo etico e morale che rende molto difficile valutare in senso qualitativo le nostre tendenze comportamentali…
Al bravo Spartaco le felicitazioni della Redazione di Linguaggio Astrale.
194
Argomento
APPUNTI
Casa Nona
195
L.A. 131-990
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ecc., anzichè esporre la frase incriminata e dimostrarne l’infondatezza);
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astrologiche (psicanalisi, esoterismo, omeopatia ecc.);
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196
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DEI DELEGATI E CORRISPONDENTI
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ABRUZZO
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CAMPANIA
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NAPOLI - HINTERLAND
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EMILIA
ARMANDO BILLI - Via Berengario da Carpi, 7 - 40141 Bologna - Cell: 348-8057972
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FRIULI VENEZIA GIULIA
LIDIA CALLEGARI - Via F. Bonazza, 61- 34149 Trieste - Tel. 040-941263
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Sede della Delegazione (gruppo ONLUS Tergeste):
Via Mazzini, 30 - V piano – 34121 Trieste
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LAZIO
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LOMBARDIA
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Vicedelegato:
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PIEMONTE
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TOSCANA
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TRENTINO-ALTO ADIGE
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VENETO
ARTURO ZORZAN - Via S. Bona Nuova, 106 - 31100 Treviso - Tel: 0422-22843 - Cell: 347-4474877
a Venezia: Cannaregio, 6079 – Tel: 041-5226201
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Collaboratore:
NADIA PAGGIARO - Via Adda, 5 - 30174 Mestre - Tel: 041-5346047.
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198
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CATANIA
LILIANA COSENTINO - Viale Regina Margherita, 35 B - 95123 Catania - Tel:095-312251
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RAGUSA
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SIRACUSA
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CORRISPONDENTI
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ALESSANDRIA
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ASTI
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BIELLA
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BOLZANO
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BRESCIA
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CASERTA
PAOLO CRIMALDI - Viale Lincoln-Parco Aversano pal/E - 88100 Caserta - Tel. 06-4740910
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CHIETI
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Casa Nona
199
CIVITAVECCHIA
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e-mail: [email protected]
CUNEO
FIORELLA LUNATI - Via Bodina, 46B - 12100 Cuneo - Tel: 0171-65825
PARMA
MARIA ELISA LEVATI MASINI - Via Ognibene, 22 - 43100 PARMA - Tel: 0521-964484
PIOMBINO
LUCIO CANONICA - Località Germandine, 118 - 57028 Suvereto (Livorno) - Tel. 0565-829089
e-mail: [email protected]
REGGIO EMILIA
LAMBERTO GHERPELLI - Via Bisi,10 - 42100 Reggio Emilia - Tel:0522-513635
e-mail: [email protected]
SALERNO
MASSIMO CIAGLIA - Via delle Querce, 95 - 84080 Capezzano (Salerno) - Tel: 338-6913555
e-mail: [email protected]
SASSARI
ARIANNA MENDO - Via del Faro - Residence della Marina, 3 - 07020 Palau (Sassari)
Tel: 0789-708380 (dalle ore 18 alle 20,30) - Cell: 335-8165504
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SIENA
SUSANNA RINALDI - Via Chiantigiana, 105 - 53100 Siena - Tel: 335-7116003 (dalle ore 21 alle 22,30
ogni lunedi, martedi, mercoledi)
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VARESE
DANIELA GREGORI - Viale G.B. Vico, 34 - 21100 Varese - Tel: 0332-224875
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VERONA
CARLA PRETTO - Via G. Mameli, 116- 37126 Verona - Tel. e fax: 045-8344149
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VOGHERA
MARINA REGNO - Via Carlo Longa, 3 - 27058 VOGHERA (Pavia) - Tel: 0383-49523 Fax: 0383-363609 - Cell: 338-7344877
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GRUPPI AFFILIATI
PADOVA
Gruppo Zodiaco presieduto da Ottavio Zanellato - Via Bagno, 29 - 35030 Cinto Euganeo (Pd)
Tel: 049-94079 - Cell: 338-1452321 - e-mail: [email protected]
Segreteria: FIORENZA RAMPIN - Tel: 049-8935396 - e-mail: [email protected]
200
Casa Nona
CORRISPONDENTI ESTERI
ARGENTINA
PIO GOWLAND - Arenales, 1478 2”B” - 10161 Buenos Aires - Argentina - Tel: 54-18128768
AUSTRALIA
ELIDA MARCHISONE - 6, Terry Road - Eastwood NSW2122 - Australia - Tel. 0061-02-8583265
CROAZIA
SLAVEN SLOBODNJAK - 2, Kunc 1- HR 10000 Zagreb - Croatia - Tel: 0385-16159907
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GERMANIA
LIANELLA LIVALDI LAUN - 79540 Schlossgasse, 10 – Lorrach - Stetten - Tel: 0049-762112453
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GRAN BRETAGNA e IRLANDA
ROSEMARIE ADAMS - D.F.Astrol 262 B Kingsbury Road - Kingsburg - London - NW9 OBT
Londra Tel: 0044-1817322717 - Dublino Tel: 00353-12601955
GRECIA
THOMAS GAZIS - Franghiadon, 49 - 18537 Pireas - Grecia
OLANDA
GIOVANNI ZATTINI - Kromstevenwerf, 32 - 2317 DH Leiden - Holland - Tel: 0031-715214017
e-mail: [email protected]
REPUBBLICA CEKA
RADMILA VALTROVA - Trojicka 2 - 12800 Praha 2 - Ceska Republika
RUSSIA
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e-mail: ptolomei@levante oppure e-mail: [email protected]
SLOVENIA
BERN JURECIC - Jrastje, 21- 68310 Senjernej - Slovenija - Tel: 00386-6842906 Fax: 00386- 68323091 (Krka - Novo Mesto)
SPAGNA
JOSÈ LUIS SAN MIGUEL DE PABLOS - Plaza de Matuta, 4 - 4°D - E28012 Madrid - Espana Tel:0034-91-4281897
STATI UNITI
JAMES H. HOLDEN - American Federation of Astrologers - P.O. Box 22040 - 6535 South Rural Road
ad TEMPE - AZ 85285-2040 U.S.A.
Argomento
I
FORLIMPOPOLI - ROMAGNA
La Rocca
Dal gruppo Sagittarius:
al centro Rino Maneo,
a destra l’ospite
Armando Billi.
II
Argomento
La Costellazione ERIDANO,
opera della socia genovese Maura De Nardis
[email protected]
Argomento
III
Il 6 giugno verso le 8.30 in California si è spenta la grande Lois Rodden.
“Spenta” non è proprio il termine adatto, perchè Lois appartiene alla schiera
degli immortali, di quelle figure che creano una struttura così funzionale che prosegue anche dopo la loro scomparsa. Così è stato in Italia per Lisa Morpurgo, che ha
proposto un metodo geniale di ricerca, così come i flash ispirati di Mario Zoli, di Roberto Sicuteri, di Ghivarello, di Rosita Cardano.
Lois Rodden ha impostato un sistema di ricerca che prima di lei era del tutto
inaffidabile: per la raccolta dati natali ha imposto delle regole che seppur rigorose
erano talmente chiare e funzionali che immediatamente sono state accettate dal
mondo intero e hanno permesso un “linguaggio di scambio” a livello mondiale che
ha dato immensi frutti.
Ma oltre a queste doti “manageriali” Lois ha lasciato un esempio di “gestione
della propria vita” come ci conferma Grazia Bordoni, principale esponente italiana
della sua rete Databank.
Pur colpita da “quel male” da svariati anni, ha affrontato varie operazioni chirurgiche con lucida tranquillità, ha segnalato nella sua Rivista che era il suo ultimo
intervento e ha predisposto per la prossima “notte di mezz’estate” una riunione festosa di amici con canti e suoni.
Avessimo tante figure come la sua nel mondo e nella politica! Troveremmo le
soluzioni che cerchiamo invano con “quel che passa il convento”…
Lois era nata il 22
maggio 1928 ore 0.27 a
LANG (Canada) Lat 49N56
104W23 (v. avanti).
Lois aveva accanto i 5
figli e il successore da Lei
stessa designato Patrizia Taglilatelo.
Se consultate il sito
www.AstrodataBank.com
potete trovare altri dettagli,
leggere i numerosissimi
messaggi dal mondo e lasciare anche il vostro.
IV
Argomento
Domificazione
a case eguali
In entrambi i casi colpisce
la posizione “sovrana” di
Saturno, da solo al Mediocielo, sdegnosamente elevato sopra una “plebaglia
planetaria”. Lois ha affrontato dieci operazioni chirurgiche per sette neoplasie, ha pubblicato cinque
preziosi volumi di dati e ha
allevato amorevolmente
cinque figli. Questo andrebbe spiegato ai neofiti
timorosi del pianeta…
Domificazione Placido

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