Lena, amore della mia vita (II stagione)

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Lena, amore della mia vita (II stagione)
Le Fate e il Cavaliere
Lena, amore della mia vita
(II stagione)
FC
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Lena, amore della mia vita
(II stagione)
Puntata 181
David e Lena vivono al castello con Amelie, Fritz, Vanessa e la piccola Letizia,
ritornate dopo un anno dal matrimonio trascorso a Bruxelles e ormai tra tutti regna l’armonia. Isabelle, che tutti ora sanno essere sorella di Vanessa, ha
continuato a lavorare al castello come dama di compagnia di Amelie.
Janka che è tornata a vivere con Tony, continua a fare la cameriera al castello. Insomma tutto bene per gli abitanti del castello Von Arensberg. Lena e
David sono nella loro camera, si baciano, si coccolano e ricordano insieme l’appuntamento del pomeriggio al Tango (nel frattempo non sono stati inaugurati
altri locali in Colonia) con Phil per la nuova copertina del disco. Ricordano
quanto siano passati in fretta questi tre anni insieme, felici e tutti uniti.
Vanessa è con Fritz e Amelie in salotto, discutono della scuola materna dove
iscrivere la piccola Letizia, gioia di tutti al castello Von Arensberg. . . Ma ecco
che si sente un rumore provenire dalla cucina? Cosa succede? Tutti accorrono
e scoprono che la piccola Letizia, che avrebbe dovuto essere nella sua camera a
riposare, senza farsi vedere da nessuno, è scesa al piano inferiore per preparare
uno spuntino per il suo fratellone adorato, David. Fare dei rimproveri alla
piccola, tutta sporca di cioccolato e marmellata è praticamente impossibile.
Tutti scoppiano a ridere di fronte a tanta tenerezza.
Mentre tutti si godono la loro felicità al castello, Rafael sta scontando il suo
terzo anno di reclusione, ma una buona notizia (a seconda dei punti di vista)
è alle porte: il suo avvocato è riuscito a patteggiare e presto uscirà dal carcere
per buona condotta. Rafael è entusiasta per la notizia, non vede l’ora di vedere
la sua piccola Letizia, ormai cresciuta e la sua amata Vanessa. Riuscirà mai a
perdonarlo?
Amelie e Fritz, che non hanno mai smesso di andare a trovare loro figlio,
sono più sereni e si godono la loro piccola e vivace nipotina e continuano a fare
beneficenza con la loro associazione che presta aiuto ai bambini con famiglie
in difficoltà economiche.
Tom, tornato a Los Angeles per continuare il suo lavoro da regista, non ha
mai smesso di amare la sua Connie, che intanto continua a gestire con successo
il Tango, grazie anche ai consigli del suo ex titolare Gregor.
La carriera di Lena sta andando a gonfie vele così come la collaborazione
con Phil.
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Puntata 182
Carcere di Colonia. L’avvocato entra nella cella di Rafael. Il suo volto è serio.
Rafael si preoccupa, teme che il giudice abbia rifiutato la richiesta degli arresti
domiciliari, ma l’avvocato sorride e si congratula con Rafael porgendogli la
mano:
«Complimenti, lei è un uomo libero, Conte Von Arensberg.»
Il sorriso di Rafael dice tutto.
Intanto al castello, Lena sta giocando con la piccola Letizia, in attesa che
Vanessa rientri dall’incontro di lavoro. Vanessa ha infatti proseguito la sua
carriera da agente immobiliare, riuscendo a farsi assumere da una delle società
più prestigiose della Germania, il che le fa guadagnare molto ma le occupa
anche parecchio tempo. Per fortuna ci sono David, Lena, Amelie, Fritz e la zia
Isabelle a tenere compagnia a Letizia.
Vanessa entra nel salone del castello, guarda la piccola ridere con Lena e
sorride: finalmente è serena e soddisfatta della sua nuova vita. Rafael mentre
raccoglie le sue cose fa le valigie pensa a tutto quello che può fare ora con la
sua piccola Letizia e non vede l’ora di rivedere la sua amata Vanessa (sempre
sperando che lei lo perdoni). Quando sta per uscire dalla porta della sua cella, il suo avvocato lo blocca ricordandogli il quotidiano obbligo di firma ogni
giorno, altrimenti ritornerà di corsa in carcere (non siamo mica in Italia).
Nel frattempo Luca arriva al castello assieme a Tony, vuole far vedere a
Janka il suo 9 in matematica e con aria soddisfatta sventola il compito correndo
nel salone del castello.
Amelie e Fritz stanno programmando una visita al loro figlio senza sapere
che è stato rilasciato.
Connie ormai è diventata bravissima nel suo lavoro, grazie anche alla sua
simpatia coinvolge sempre più clienti al Tango (per forza: è l’unico), pur continuando a pensare al suo amato e lontano Tom. Questo a sua volta pensa alla
sua amata; una doppia immagine dei due, che sospirando si pensano a vicenda.
Tom vorrebbe chiedere a Connie di sposarlo, ma teme che lei rifiuti per gli impegni che entrambi hanno e per la lontananza che non è cosa da niente. Connie
da parte sua vorrebbe tanto che Tom finalmente le chiedesse ufficialmente di
sposarla, non vede l’ora. Ed ecco che in aiuto dei due arrivano Lena e David che
decidono di prendere in mano la situazione e dare un aiuto al destino. Cosa
escogiteranno?
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Puntata 183
David e Lena vedendo che Connie e Tom vorrebbero sposarsi (del resto, chi
aveva preso il bouquet?) decidono di organizzare un incontro tra i due. Tom è a
Colonia per qualche settimana in attesa di iniziare a girare il suo prossimo film.
I conti Von Arensberg decidono quindi di organizzare una cena al castello, la
scusa è di trascorrere una serata tra amici in allegria. In realtà (con la complicità di tutti gli abitanti del castello ) si organizza una cena a lume di candela per
Connie e Tom. Luci soffuse, petali di rose ovunque, champagne. . . l’atmosfera
adatta per una proposta come si deve.
Tom capisce che hanno fatto tutto proprio per aiutarlo. . . e finalmente decide di chiedere a Connie di diventare sua moglie (ed era ora). Lei accetta con
entusiasmo (ed era ora), tra lacrime di felicità, indossando un anello improvvisato realizzato da Tom con la gabbietta di un tappo di champagne. Serata e
nottata memorabile per i due. . . al mattino si risvegliano sentendo suonare alla
porta del castello, chi sarà mai? David ha lasciato un bigliettino con su scritto
che loro sarebbero ritornati nel tardo pomeriggio. Tom si alza, va ad aprire e si
trova davanti. . . Rafael!
Tom ancora incredulo per la persona che si trova davanti afferma:
«Conte Von Arensberg, è proprio lei?» e pensando a voce alta continua così:
«No non è possibile Tom, stai ancora dormendo e questo è un sogno.»
Rafael osservandolo con la sua algida espressione replica, senza batter ciglio:
«Sì, sono io, e questo non è un sogno. Questa è pur sempre casa mia,
piuttosto che ci fai tu qui Tom?»
Tom ancora frastornato dal sonno ritorna di corsa in camera da Connie che
lo vede agitato e gli chiede cosa gli prenda.
«Ti prego Connie, dammi un pizzicotto, per vedere se stò ancora dormendo
o sono sveglio!»
Connie è molto turbata dalla reazione di Tom e insiste nel chiedergli il
motivo di tale agitazione.
«Connie, mi prenderai per matto, ma ho appena aperto la porta a Rafael
Von Arensberg!»
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Puntata 184
Rafael gira per il castello con aria soddisfatta, da perfetto padrone di casa, non
ha ancora incontrato nessuno della famiglia, si guarda intorno: gli è mancata
casa. Ad un tratto inciampa in un coniglietto di peluche. Si china e prenderlo
e scoppia in lacrime. È un pianto liberatorio e speranzoso. Si volta e accarezza
il visino di Letizia nella foto sopra al camino.
Intanto dalla porta principale del castello rientrano la Contessa e Fritz. Gli
sguardi dei genitori nel veder il figlio sono pieni di stupore ovviamente. Ma
Rafael inaspettatamente si getta ad abbracciarli, ancora scosso.
Al Tango, Connie e Tom discutono ancora dell’accaduto: non sarà facile per
David e Lena rientrare a casa e ritrovarsi Rafael. Come la prenderà David? Che
ingiustizia: l’assassino di sua madre possa vive indisturbato sotto il suo stesso
tetto. Tom decide di telefonare a David per invitarlo al locale, è meglio che lo
avvisi prima della brutta sorpresa.
Intanto David sta passeggiando con Lena nel parco e appena riceve la telefonata dell’amico capisce che qualcosa non va e ne parla con la moglie. I
due temono ci sia qualche intoppo per il matrimonio dei loro amici. . . sarebbe
ordinaria amministrazione: niente di più diverso.
Nel frattempo al castello rientrano anche Vanessa, Isabelle e la piccola Letizia. Amelie, Fritz e Rafael sono in salotto, dove il figlio sta raccontando ai
genitori come mai lo hanno rilasciato e spiega loro che non aveva detto nulla
perché non ne era sicuro. Ecco che la piccola Letizia entra e saluta affettuosamente i suoi nonni, e non appena vede Rafael si blocca guardandolo come si
guarda uno sconosciuto. È troppo piccola per capire chi è quel signore che ogni
tanto la nonna le ha mostrato in foto. La tensione è forte, Vanessa è impietrita
e Rafael imbarazzato, solo l’intervento di Fritz che cattura l’attenzione della
nipotina salva la situazione. Almeno per il momento. Le spiegazioni sono solo
rimandate.
Al tango, Connie e Tom, nonostante mille imbarazzi e mezze frasi, raccontano tutto a David e Lena; quest’ultima, forse per la tensione degli ultimi mesi
(la lavorazione del disco è stata soddisfacente ma faticosa), forse per lo shock
di quanto ascoltato, (o forse per altro?) sviene. . .
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Puntata 185
Lena si riprende prontamente dallo svenimento ma è ancora troppo pallida
quindi David decide di portarla in ospedale. Qui Linda e Andreas sottopongono la nipote a tutti gli esami di routine, e ancor prima di aver tutti i risultati
intuiscono fra loro, la ragione dello svenimento (l’avete capita anche voi, vero?). Non ne parlano ancora con Lena e David, ma sono convinti che lei sia
incinta e ne sono felicissimi.
Anche loro stanno tentando di avere un bambino in adozione, sono in lista
d’attesa e sperano di avere presto tra le braccia un pargoletto tutto loro. La
storia della piccola Letizia gli ha fatto capire quanto è forte l’amore per un
figlio, anche se non del tutto tuo. Lena ha il permesso di uscire dall’ospedale
dopo poche ore, Andreas le raccomanda di riguardarsi e le dice che l’indomani
mattina sarebbe stato lui stesso a portarle i risultati delle analisi al castello,
dato che ogni tanto va a far visita alla piccola Letizia con Linda. Giunti al
castello Lena e David vorrebbero andare subito in camera a riposare ma si
imbattono in Rafael.
David è arrabbiatissimo con sua padre, lo saluta e gli dice che Lena ha bisogno di riposo e che ogni conversazione è rimandata al giorno dopo o al giorno
in cui sarà pronto ad ascoltarlo.
Rafael ci rimane malissimo.
Al Tango, Tom dice a Connie che è molto preoccupato della reazione di
David alla vista del padre e decide di andare al castello, davanti all’ascensore
viene bloccato dalla ragazza. Connie saggiamente gli ricorda che la situazione
non può essere evitata: David prima o poi dovrà affrontare il padre ed è una
questione privata tra il suo amico e suo padre.
Nel frattempo Pia e Frank, felicissimi insieme nella loro nuova casa, sfogliano l’album del matrimonio di David e Lena, sono già passati 3 anni, pensano
che sarebbe bello avere un nipotino.
L’indomani Lena riceve la telefonata di suo zio Andreas. Il dottore ha i
risultati delle analisi effettuate e i due si danno appuntamento al castello.
Al castello un ospite suona alla porta. Isabelle si reca ad aprire: è un bell’uomo, alto, con gli occhi azzurri, davvero affascinante. Subito lui la saluta
dicendo che immagina lei sia la “Isabelle”di cui ha tanto sentito parlare e che
le foto non le rendevano giustizia. Isabelle è stupita, chi è questo tizio e come
fa a conoscerla? Lui si presenta, è Kevin, il fratello di Phil.
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Puntata 186
Vanessa ha trascorso la notte in bianco, si confida con Isabelle in cucina. La
donna non è entusiasta del ritorno di Rafael e si domanda come sarà il futuro
di sua figlia, a stretto contatto con un padre assassino.
Isabelle pensa che la prigione cambia le persone, forse anche Rafael è cambiato, forse è davvero pentito e vuole costruire un bel rapporto con Letizia.
Vanessa è inquieta, la questione la preoccupa molto ma cambia argomento e
chiede a Isabelle quali novità ci sono con Phil. . . Isabelle racconta dell’arrivo
di Kevin, e gli dice che Phil gli ha parlato di lui ma che non si sentono più da
tanti anni, e non sono più in buoni rapporti. Isabelle è molto preoccupata, per
il modo in cui protrebbe reagire Phil alla vista di suo fratello.
Lena incontra Andreas nel parco del castello. Lo zio con un bel sorriso consegna i risultati alla nipote e aspetta che li legga. Lena apre la busta e sorride
a sua volta: è incinta (anche se di pochissimo)! Abbraccia lo zio e salta dalla
gioia, anche Andreas è contento. Lena corre via, vuole dare la bella notizia
a Connie e ai suoi genitori, per David, dice allo zio, ha in mente una bella
sorpresa.
Andreas guarda Lena mentre si reca all’auto quando viene chiamato da una
vocina dolce e tenera, a lui famigliare: Letizia. La piccolina lo vede e gli corre incontro. Lo zio Andreas la prende in braccio e si avvicina a Vanessa per
scambiare due chiacchere.
Nel frattempo David ha raggiunto Tom al Tango, che si mostra molto preoccupato. I due parlano di ciò che è succeso al castello e di come lui ha reagito
alla vista del padre.
David gli dice che non è ancora pronto per parlare con Rafael. Tra i due poi
interviene Connie, chiedendo a David come sta Lena (era molto preoccupata
per lei): lui gli risponde che si tratterà sicuramente solo di stress (forse).
Lena in auto, si sta dirigendo al Tango, deve assolutamente dare la bella
notizia alla sua migliore amica: Connie.
Il ragazzo biondo misterioso, nascosto dietro un albero, la osserva andar
via.
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Puntata 187
Al castello, Rafael, rimpossessato della sua vecchia stanza, è profondamente
turbato per le parole di David e teme che non riuscirà mai a perdonarlo.
Amelie e Fritz passeggiano per il parco del castello con Minie e parlano
del ritorno di Rafael, temono che questo avvenimento possa turbare l’armonia
della casa.
Frank, ormai del tutto scagionato dall’accusa di omicidio, da quando Gaby
e Peter erano partiti per i Caraibi, è ritornato ad essere il commissario della
stazione di polizia. Peter e Gaby sono poi tornati a Colonia, gli mancavano gli
amici e gli affetti e, per semplice passione sono tornati a fare il loro vecchio
lavoro al distretto comandato da Frank. Anche il lavoro di Pia va alla grande,
l’atelier ha successo grazie alle collaborazioni con famosi stilisti e anche alla
contessa Amelie, che ha procurato a Pia continuamente molte clienti, alcune
delle quali sue amiche.
Tony ha ripreso a fare il suo onesto lavoro da meccanico, e col passare del
tempo è riuscito a dimenticare la cattiveria che gli aveva fatto Vanessa dicendogli che la figlia era morta, ha pure iniziato a parlare tranquillamente con
David, cosa una volta impensabile. La sua vita prosegue felice con Janka e
Luca.
Lena arriva al Tango di corsa. Connie sorride e le chiede cosa sia successo
per rendere l’amica di così buon umore. Lena sgancia la bomba: è incinta!
Le due amiche si abbracciano, urlano e fanno salti di gioia, davanti ai clienti
perplessi del locale.
Nel frattempo, al Castello, Vanessa prende in mano la situazione e entra
decisa nello studio di Rafael. Vuole parlargli faccia a faccia della situazione
venutasi a creare. Rafael, come se vedesse un angelo, sorride beato alla vista della sua ex fidanzata. Che gli sia mancata davvero durante i tre anni di
carcere? E che sia davvero cambiato?
I due iniziano a parlare con circospezione; l’imbarazzo si taglia col coltello.
La loro conversazione viene immediatamente interrotta da Isabelle che avverte
Rafael dell’arrivo di un giovane che lo attende in salotto.
Rafael non si capacita di chi possa essere venuto a trovarlo al castello, visto
che durante il periodo in carcere nessuno, a parte i genitori andava a trovarlo
e lui non ha mai dato confidenza ai suoi “colleghi”.
Il conte scende in salotto, ad aspettarlo c’è un signore, molto distinto e ben
vestito, si presenta come “Alexander Von Kriger”, avvocato e figlio del suo ex
socio, deceduto due anni prima.
Rimasti soli, dopo che Isabelle porta loro del caffè, i due iniziano a parlare.
Il giovane non usa certo giri di parole:
«Sono venuto al castello per riprendermi i soldi che tu hai estorto a mio
padre.»
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Puntata 188
Lena, grazie all’aiuto di Connie, sta organizzando una sorpresa a David. Vuole
dirgli della gravidanza in un modo un po’speciale. Chiede a Connie di poter
aver il Tango per una sera e poi iniziano a parlare dei dettagli: decidono di
riempire il locale di palloncini colorati, azzurri e rosa (non sapendo ancora
nulla del nascituro) e di ricoprire il pavimento di petali di rose bianche. Le
due amiche parlottano fitto, fitto e per fortuna non vengono sorprese dalle
loro dolci metà. David e Tom, infatti, entrano al Tango proprio in quell’istante.
Nel frattempo al castello è arrivato Alexander Von Kriger, avvocato e figlio
del’ex socio di Rafael, per concludere alcuni affari del padre.
Vanessa subito non si accorge del suo arrivo, poiché in camera con la piccola
Letizia; appena lo vede però, rimane molto stupita: quel bel ragazzo, molto
distinto, era lo stesso che aveva conosciuto due anni prima a Bruxelles e con il
quale aveva avuto un incontro passionale.
Dopo essersi congedato da Rafael, nell’ingresso del castello Alex vede Vanessa. Tra i due gli sguardi sono persi, sembra che la stanza, il mondo, giri
intorno a loro, brividi! Alex sorride e rompe il ghiaccio:
«Tu? Ti ho cercato per mari e monti. Finalmente ti ho ritrovato, sei qui davanti a me e stavolta, non è un sogno. Vivi qui dunque. . . Non avrai dimenticato
tutto. Quella sera mi sembravi. . . partecipe.»
«Tutto no, caro, ma ora ho altre priorità.»
È la risposta di Vanessa, ancora immersa nel suo sguardo.
«E quali sarebbero?»
«Letizia, ti presento Alexander Von Kriger.»
Risponde Vanessa mentre vede arrivare la piccola.
Vanessa – nella sua camera al castello – osserva la piccola riposare. Poi si
volta verso la scrivania, apre la borsa e tira fuori dal portafoglio un biglietto:
“Handolff Hotel – Bruxelles”. Lo porta alle labbra ed inizia a ricordare quella
notte in cui conobbe Alexander e tra i due scoppiò la magia. Un sorriso sul viso
di Vanessa dice tutto.
Alexander rimane molto colpito nel vedere la bambina, visto che quando si
erano incontrati la prima volta lei non gliene aveva parlato. Con aria ancora
sognante e confusa, se ne va. Vanessa, si reca nello studio a chiedere a Rafael
spiegazioni. È l’occasione per i due di parlarsi a quattrocchi.
Mentre Rafael le racconta tutto, arrivano Amelie e Fritz. La madre non appena sente il nome “Von Kriger”storce il naso ed entra di filato nella stanza.
Spera vivamente che il figlio non voglia entrare nuovamente in affari con lui.
Rafael li tranquillizza, non vuole tornare ad essere l’uomo di un tempo (nascondendo dunque, il vero motivo della visita del giovane Von kriger) ed esce
dal castello abbastanza provato, deve prendere una boccata d’aria fresca.
Sul portone però, si scontra con David e Lena.
In un primo momento, padre e figlio si guardano a lungo, diritti negli occhi.
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È come se David sentisse la disperazione del padre, disposto a tutto per
redimersi con loro. Che sia sulla strada giusta?
David rimane perplesso, non si aspetta un cambiamento da suo padre e non
riesce a perdonare l’uomo che ha tolto la vita a sua madre. Se ne vanno senza
dirsi nulla.
In camera intanto, Lena, traboccante di gioia per il suo bebè, si sforza di
non dire nulla a David, deve riuscire a mantenere il segreto fino al momento
della serata/sorpresa. Sarà molto più romantico dirlo così.
Al Tango, Connie comunica a Tom la bella notizia riguardante Lena e si
raccomanda con il suo amore di non dire nulla a David, rovinerebbe la sorpresa! Tom, contentissimo, afferma che sarà “muto come una tomba”con David,
sotto però, lo sguardo incerto di Connie, non è il punto forte di Tom mantenere
segreti. . .
Alla stazione di polizia, Frank si sta occupando di un caso complesso: abbandono di minore.
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Puntata 189
Il minore abbandonato è un neonato di pochi mesi, lasciato davanti alla stazione di polizia alle prime ore del mattino da una persona col viso coperto, difficile da riconoscere ed individuare. Nella tasca della tutina del piccolo viene
ritrovato un biglietto con il seguente messaggio:
«Questo è il piccolo Sasha, purtroppo non posso prendermi cura di lui. . . Il
mio piccolo merita il meglio e solo così potrà averlo. . . Almeno spero. . . Ha tre
mesi, compiuti proprio ieri. . . È inutile fare ricerche negli ospedali, purtroppo
sono stata costretta a partorire in clandestinità. Vogliate bene al mio piccolo
tesoro.»
Frank nonostante il messaggio, da subito il via alle ricerche: la speranze che
qualcuno in zona abbia visto la persona arrivare è più forte della logica umana;
ma sembra che si sia trattato di un fantasma.
In attesa dell’arrivo degli assistenti sociali, che dovranno decidere il destino
del piccolo, Sasha viene trasferito in ospedale per essere visitato. Ad accoglierlo poteva trovare solo una persona carica d’amore materno: Linda. La storia
sembra ricalcare l’abbandono della piccola Letizia/Matilda.
Tra Linda e il piccolo c’è subito intesa, e Andreas guarda i due con sguardo
sognante. . .
Al tango è il gran momento. Lena convince David ad andarci dicendogli che
è l’occasione per stare un pò con Connie e Tom prima che il suo amico riparta
nuovamente per gli States. Non appena i due entrano al locale, ecco il tripudio
di colori che genera in David una faccia delle sue (per intenderci quella stile
verso del cagnolino). . . il suo sguardo si illumina, guarda Lena e intuisce cosa
la moglie vuol dirgli, e lei, tra lacrime di gioia gli confessa di essere incinta.
Che la festa abbia inizio!
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Puntata 190
La mattina dopo, Lena e David decidono di dare la bella notizia alla famiglia
riunita assieme per la colazione. Ci sono proprio tutti: Amelie e Fritz, Vanessa,
Isabelle, la piccola Letizia, Pia e Frank. C’è anche Rafael (Amelie ha convinto
David a permettere al padre di sedere con loro); la contessa vorrebbe che il
figlio si reinserisse nella famiglia. Sono tutti seduti, quando David si alza e
annuncia che presto al castello ci sarà un nuovo piccolo Von Aresberg. Tutti
si congratulano colmi di gioia, con i futuri genitori. Solo la piccola Letizia
rimane immobile sul seggiolone con una aria pensierosa, non può ovviamente
comprendere bene la situazione; David le si avvicina e le da un bacio sulla
fronte provocando un bel sorriso sul viso della piccina.
In ospedale intanto arrivano gli assistenti sociali, di fronte all’impossibilità
di ritrovare i genitori naturali del piccolo, Sasha viene dichiarato immediatamente adottabile. Andreas che è presente, non ci pensa due volte e dichiara di
voler adottarlo assieme a Linda. Gli assistenti sociali gli rispondono che prima
devono sottoporli a dei controlli per verificarne l’idoneità, però ci sono buone possibilità. Andreas ne parla con Linda che è al settimo cielo per quanto
ascolta dal suo compagno.
Vanessa è molto contenta che presto la piccola Letizia avrà qualcuno con
cui giocare, e naturalmente anche Rafael è contentissimo di diventare nonno,
potrebbe essere per lui un nuovo inizio.
Amelie e Fritz escono a fare una passeggiata nel parco del castello, e lei lo
informa che ha intenzione di assumere un giardiniere per curare il bellissimo
parco, così il marito potrà riposarsi maggiormente e dedicarsi a tempo pieno ai
suoi nipotini e alle sue rose, intoccabili da chiunque altro! Qualcuno, nascosto
tra i cespugli, ascolta questa conversazione. È un ragazzo giovane, biondo,
dagli occhi chiari. L’espressione seria. Chi sarà? Come mai si nasconde nel
parco del castello?
Linda e Andreas, arrivati alla conclusione di voler adottare il piccolo Sasha,
lo comunicano telefonicamente all’assistente sociale, la quale dice loro che sono idonei per tutto ma che prima devo sposarsi per permettere al bimbo di
vivere in una vera famiglia.
Al Tango Connie e Tom finalmente decidono la data delle loro nozze. E il
luogo: la spiaggia.
Al castello arriva una consegna, un bel mazzo di rosse rosse. Sono destinate
a Vanessa, Isabelle quindi porta i fiori nella sua camera e attende curiosa che
la sorella legga il bigliettino per sapere chi li ha inviati.
Vanessa legge ad alta voce il biglietto: «Rivederti è stato un chiaro segno
del destino, non ho intenzione di trascurarlo e neanche tu dovresti. Tra noi c’è
magia, vieni a cena con me e te lo mostrerò. Alexander.»
Isabelle subito chiede chi sia questo Alexander e così Vanessa, le racconta di
quei giorni a Bruxelles trascorsi con lui, racconta la passione del loro incontro,
la loro forte complicità, il cuore che batteva di nuovo, dopo tanto tempo. E
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aggiunge che non si aspettava di trovarselo davanti il giorno prima, proprio
nell’atrio del castello. Non era a conoscenza del suo cognome, non ne aveva
idea, l’uomo che le faceva tremare le gambe era il figlio dell’ex socio di Rafael,
Von Kriger. Se il destino le stava mandando un segno, quel segno era davvero
strano e complicato, stava pensando.
Isabelle convince la sorella ad andare all’appuntamento, in fondo la piccola
Letizia è in ottime mani al castello e Vanessa si merita un po’di felicità.
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Puntata 191
Vanessa, convinta dalla sorella, chiama Alexander per dirgli che accetta l’invito. I due si accordano per vedersi in serata: perché perdere tempo rimandando?
Parte quindi l’operazione restauro, anche se Vanessa ha ben poco da restaurare; ma la donna ricorda bene come erano i loro incontri quindi vuole essere
irresistibile. . .
Andreas parla con Frank della situazione in cui si trovano lui e Linda. Sono
idonei per adottare Sasha ma devono prima sposarsi; lui voleva chiederlo da
tempo alla compagna ma così ora sembrerà una forzatura, facendo scomparire
la magia della proposta. . .
Negli stessi istanti, nella boutique di Pia, lei e Linda affrontano la medesima discussione. Pia saggiamente dice a Linda che la magia ci sarà comunque
perché lei e Andreas si amano e con il piccolo formeranno una famiglia stupenda. Linda è rincuorata dalle parole della sorella, vorrebbe chiamare Andreas
ma ecco comparire sul display il suo nome; il compagno le dice di vedersi a
casa, deve parlarle. . .
Al castello, Fritz chiama il giornale, vuole far pubblicare un annuncio per
assumere un nuovo giardiniere; dalla redazione del giornale lo rassicurano: il
giorno seguente, l’annuncio sarà visibile sull’edizione del mattino.
Connie ora deve pensare all’abito da sposa e a chi chiedere se non a Pia?
La donna non aspettava altro: ha già pronto un disegno dell’abito pensato per
Connie, un vestito che la farà apparire come una bellissima sirena. Tom resterà
incantato dalla sua futura moglie. Ma chi arriva mentre le due sono intente a
immaginare come sarà il matrimonio? Vanessa. Anche lei ha bisogno di un
vestito (Vanessa ha sempre bisogno di un vestito!) ed è ormai anche lei una
cliente affezionata di Pia. Con lei c’è la piccola Letizia e il caos in boutique
è garantito. È un attimo e Connie ha un lampo di genio, chiede a Vanessa
se Letizia potrà essere la sua damigella. La Mayer accetta commossa: fino a
qualche anno prima non avrebbe pensato che lei e la figlia sarebbero state così
ben volute.
Nel frattempo, nel giardino del castello, assistiamo ad un siparietto tra Lena e David. Lei non ha proprio fame, ha più. . . voglia di qualcosa di buono.
David le chiede allora una lista: comprerà tutto quello che lei desidera; il loro bambino deve crescere bello, robusto e forte (e qui allarga le braccia e fa il
gesto di braccio di ferro).
Linda arriva a casa e trova Andreas ad aspettarla, la casa è invasa da mazzi di fiori e al centro del salotto un enorme striscione in cui lui le chiede di
sposarlo. Accetterà?
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Puntata 192
Il giorno dopo, Pia chiama Vanessa al cellulare per informarla che il suo bell’abito è pronto (Flash Gordon è nulla rispetto a Pia nel confezionare gli abiti,
ormai lo sappiamo), e può passare a prenderlo quando vuole.
Intanto l’annuncio che la famiglia Von Arensberg cercava un giardiniere,
viene pubblicata sul giornale locale, chissà quanto via vai ci sarà al castello.
Nel pomeriggio Vanessa si reca all’atelier di Pia impaziente di vedere il
suo vestito: è magnifico, stile greco, color champagne, con una cintura in vita
ornata di bellissimi strass. Non molto corto visto che Vanessa dalla nascita
della piccola Letizia ha anche cambiato il modo di vestirsi, sempre chic, ma
non mette più gli abiti di un tempo, che sono tutti andati in eredità alla sorella
Isabel, alla quale sono sempre piaciuti molto.
Linda accetta senza esitare la proposta di Andreas, il quale è molto felice:
adesso hanno la possibilità di essere una vera famiglia insieme al piccolo Sasha! Al colmo della felicità corrono a dare la grande notizia al resto della loro
famiglia.
Al castello come previsto da Isabel, Phil non è molto felice di vedere il
fratello, infatti i due non si parlano da molti anni, il loro rapporto è pessimo per
via di antichi rancori familiari e non lo avrebbe certo voluto vedere al castello.
Quindi gli chiede cortesemente di andarsene. In quel momento arriva Amelie e
l’uomo si presenta subito: «Piacere sono Barley, Kevin Barley, fratello maggiore
di Phil.»
Amelie lo invita a fermarsi al castello, senza immaginare quanto la cosa
possa infastidire Phil.
Nel parco del castello ritroviamo David e Lena che si rimpilza di dolci, i
due fantasticano sul nome per l’erede. David subito propone il nome di suo
nonno, “Clements”. Lena appena lo sente pronunciare, scoppia in una grande
risata e dice: «Non chiamerò mai mi figlio Clements! Sembra il nome di un
mandarino!» E via con le risate.
Dopo un’ora passata tra un nome e l’altro, Lena conclude che il nome verrà
loro in mente non appena avranno il piccolo o la piccola tra le braccia. Finisce
così l’infinito “toto nome”dei due innamorati.
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Puntata 193
È arrivato il momento tanto atteso da Vanessa. Alex passa a prenderla al castello a bordo di una porche, portando dei fiori per lei e un peluche per la piccola
Letizia (mi sa tanto che vuole farsi benvolere pure dalla figlia, oltre che dalla
madre).
L’uomo ha deciso di prenotare in un esclusivo locale di Colonia (per una
sera il Tango – ahimè – non sarà protagonista). Si tratta della sua camera di
albergo. Ma non una semplice camera: è una suite imperiale con vista sul
Reno; lo skyline dall’ampia vetrata è mozzafiato. I due iniziano a cenare e
hanno una gran voglia reciproca di raccontarsi tutto quello che hanno fatto nel
tempo trascorso dal loro incontro.
Avranno voglia solo di parlare?
Frattanto, al castello, Phil è impegnato in un’accesa discussione con il fratello Kevin: «Come mai sei venuto a trovarmi, quando sai benissimo che non
voglio vederti nemmeno in cartolina?» Ma perché, ci chiediamo anche noi?
L’arrivo di Isabelle che ignara della loro discussione, porta del caffè, interrompe il discorso (o meglio nella lite) e chissà quando conosceremo il motivo dei
dissapori tra i due fratelli Barley. . .
Linda e Andreas sono nel loro appartamento intenti ad organizzare il loro
matrimonio.
Vogliono che sia un giorno di festa per tutti e vorrebbero tanto che il piccolo
Sasha potesse essere con loro il prima possibile. Ed eccoli accontentati (non
sempre la buona sorte ti gira le spalle): a sorpresa giunge a casa l’assistente
sociale. Gli spiega che è arrivata senza preavviso per un sopralluogo di routine
nella casa dove dovrà abitare il piccolo, il cui benessere è il suo principale
interesse.
I due e la loro casa fanno un’ottima impressione e immaginate il perché?
Da quando Pia se ne è andata, hanno deciso di trasferirsi a casa sua, molto più
grande di quella di Linda, che ora è diventata lo studio personale di Andreas.
Quella che un giorno era casa Sander/Behrendt sarà di nuovo casa Sander/Behrendt, e un nuovo piccolo porterà gioia tra quelle mura. L’assistente
sociale è conquistata da Linda e Andreas e comunica loro quella che è la sua
decisione. Il piccolo Sasha starà con loro tra pochi giorni, il tempo di preparare
la documentazione necessaria. . .
Nel frattempo, in mattinata, al castello, Fritz riceve la telefonata di un giovane che si è proposto per il ruolo di giardiniere, per il quale viene fissato un
appuntamento al castello il giorno dopo per un colloquio. Ma non sarà l’unico;
in poche ore al castello arrivano oltre venti telefonate per il posto di giardiniere
(mi sa che il castello Von Arensberg è un luogo di lavoro molto ambito).
Lena sta dormendo quando sente una melodia nuova. David è al piano
(non riusciva a dormire) dove sta di nuovo componendo. Ma non si tratta di
un tema d’amore, no. E più intima come musica: potrebbe andar bene come
colonna sonora per la vita d’ogni giorno in una famiglia.
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David dice a Lena: «Ti piace questa musica? Non è dedicata a te, ma alla
vita che verrà.» Il viso di una Lena commossa è attraversato da una lacrima
di felicità e – senza pensarci due volte – Lena bacia David appassionatamente
(che altro avreste fatto voi?).
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Puntata 194
Il risveglio nella suite, tra petali di rosa e il profumo del caffè caldo, rende
Vanessa decisamente di ottimo umore. Da tanto non si sentiva così: felice,
spensierata, corteggiata.
Alexander esce dal bagno con un solo asciugamano in vita e le sorride: «La
doccia è libera se vuoi.» mentre Vanessa se lo mangia letteralmente con gli
occhi. Alexander è davvero un bel tipo e farebbe girare la testa a chiunque,
invece è li, con lei, tutto per lei. Cercando di riacquistare l’equilibrio, Vanessa
annuisce e si dirige a fare la doccia ma – giunta sulla porta del bagno – si volta
e ringrazia dolcemente Alex per la serata e la colazione a letto dimenticando (e
ti pareva!) di chiudere la porta.
Al castello arriva Kevin, vuole parlare con Isabelle: i due si accomodano in
cucina davanti ad una tazza di tè. Kevin racconta che in passato lui e suo fratello hanno litigato aspramente per un affare andato male. Purtroppo i rapporti
si sono logorati con il tempo, ma ora lui vorrebbe recuperare tutto il tempo
perduto: è qui per riconquistare la fiducia del fratello.
Isabelle sembra disposta a credergli, spera che ciò si avveri davvero: tutto sommato sono fratelli, un legame troppo importante per gettarlo alle ortiche per un affare conclusosi male. Amelie la chiama per portare fuori Minie.
Isabelle si scusa con Kevin e si reca fuori con la cagnolina.
Kevin, rimasto solo al piano inferiore, ne approfitta per girovagare nel salone e nell’ingresso, tra i suppellettili, osserva i quadri e le foto. Sembra molto incuriosito anche dal piano superiore. Al Tango, Linda e Andreas, parlano emozionati dell’adozione del piccolo Sasha e decidono di andare subito in
ospedale a fargli visita.
È sera e Connie, rientrata a casa, si fionda in camera per svestirsi e mettersi
qualcosa di più comodo: lancia le scarpe con un elastico movimento dei piedi
e si sfila i pantaloni per poi infilarsi degli shorts. Sente le chiavi nella serratura
ed esclama: «Ciao amore! Sapessi che giornata. . . sono esausta! Quanto è bello,
dopo una giornata così pesante, tornare a casa e. . . sfilarsi il reggiseno!» Un
istante dopo Tom è sua madre a far capolino entrando nell’appartamento.
Tom saluta schiarendosi la voce: l’imbarazzo è palpabile. Connie, si è voltata e si è resa conto che la suocera ha udito distintamente ogni sillaba, diventando rossa come un peperone (ma anche di altri colori). «Che figuraccia! Mi
perdoni signora, non l’avevo vista.» è il primo pensiero che le sfiora la mente
senza però riuscire a raggiungere le sue labbra. Già non c’era molta simpatia
tra lei e la suocera e questi episodi non aiutano di certo. . . (povera Connie!)
Nel frattempo, negli States, una coppia si sta recando presso lo studio medico di un noto luminare della fecondazione assistita.
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Puntata 195
Connie, dopo la tremenda figuraccia fatta con la madre di Tom, ha solo voglia
di scomparire: ora – lei ne è certa – la suocera la odia del tutto; ne parla con
Tom sinceramente, gli espone le sue preoccupazioni e lui con una risata delle
sue gli risponde candidamente: «Guarda tesoro, che non devi mica sposare mia
madre? Io amo te, ma se preferisci dichiararti a mia madre non ti incatenerò
di certo.» A quel punto anche Connie è sollevata e un abbraccio tenero a Tom
– come dicono i saggi – vale più di mille baci d’amore.
Vanessa, dopo la bella giornata (e nottata!) con Alexander torna la castello.
Ma appena apre la porta si trova davanti Rafael che vorrebbe sapere dove è
stata tutto questo tempo. Lei – imbarazzata – gli dice che è stata con delle sue
amiche, e che ormai non sono più affari suoi, ma Rafael non essendo stupido
ribatte: «con delle amiche. . . allora il fusto che ti ha accompagnata a casa chi
era: il cameriere?» e Vanessa replica: «l’autista: chi altro.» Poi sale le scale per
andare in camera sua.
All’ospedale, Linda e Andreas approfittano di ogni pausa per trascorrere
un po’di tempo con il piccolo Sasha, al quale sopratutto Andreas si è molto
affezionato, e poi diciamolo: da quando sta con Linda si è un po’ammorbidito,
non è più il freddo e rigido primario di un tempo.
Al castello Lena è uscita a fare una passeggiata con Amelie, la quale le
racconta che lei e Fritz avrebbero intenzione di assumere un giardiniere. Dopo
queste parole Lena capisce perché negli ultimi giorni ci fosse un così grande
via vai al castello.
Amelie non vede l’ora di avere un pronipote anche se non ancora nato. Sta
già facendo progetti per comprare un intero corredo (che sia maschio o femmina poco importa: il corredo sarà giallo) e anche a quale asilo iscriverlo e –
perché no – università.
Alexander si aggira per la sua camera d’albergo ripensando al tempo trascorso insieme a Vanessa; come se la donna lo stesse leggendo nel pensiero,
arriva un suo messaggio: «Ogni istante passato con te è magia». Alexander si
stringe il cellulare al petto, neanche fosse carta da lettera profumata ai petali
di rosa.
Nel frattempo David, al castello, decide di parlare con il padre: non intende
certo perdonarlo, non potrebbe, però quantomeno vuole che in casa continui
ad esserci l’armonia che c’era fino a quando il padre non è uscito dal carcere.
Rafael è in camera sua quando il figlio bussa: «Chi è?» risponde l’uomo, e
dall’altro lato della porta, la voce del figlio riscalda il cuore del padre (forse
pure lui ne ha uno!)
L’incontro tra i due non è certo semplice. Per rompere il ghiaccio Rafael
chiede a David di parlargli di Letizia. David si lancia allora in un racconto
entusiasta di tutte le avventure della sua sorellina.
Come inizio, tra i due, non è male. . .
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Puntata 196
È finalmente arrivato il giorno tanto atteso delle nozze di Andreas e Linda.
I preparativi sono stati eseguiti in brevissimo tempo, ma ciò non toglie che
ci si appresta ad assistere ad un tripudio d’amore.
L’abito è stato preparato da Pia: poteva capitare in mani migliori? E la
fortuna ha voluto che, in boutique, Pia avesse della stoffa adatta per l’abito:
proprio quella che la sorella aveva sempre sognato. Ad accompagnare Linda
all’altare c’è Frank, il quale addirittura si è commosso (diciamo pure messo a
piangere) quando la cognata glielo ha chiesto.
In chiesa ci sono già molti invitati ad aspettare l’arrivo degli sposi.
Linda che è pronta ad andare, riceve una telefonata da Andreas:
«Ciao amore, non ho cambiato idea ma. . . potresti arrivare un po’in ritardo,
per favore?»
«Come mai, tesoro?»
«Oh! Nulla di grave, solo un piccolo intoppo. Ora ti saluto. Baci, baci!»
Cosa sta succedendo? Che il testimone di Andreas, ovvero David, abbia
perso gli anelli? Indovinato. I due si mettono a cercare per tutta la casa. «Dove
possono essersi cacciati!» David infatti è convinto di averli portati con sé, ma
in realtà non è così.
La scena passa al castello. Amelie e Fritz sono pronti per uscire e in quel
mentre si accorgono della mancanza di un posacenere d’argento sul tavolino
della sala. Probabilmente Isabelle lo avrà spostato per lucidare l’argenteria ma
la contessa si accorge di non aver preso con se la sua cipria e che Fritz non ha
applicato i gemelli alla camicia. Entrano di nuovo in camera per cercarli, nel
mobile toilette da trucco non vi è traccia del portacipria d’argento. La contessa
è perplessa.
Intanto Fritz apre la scatola dei gemelli che però è vuota. Troppi oggetti
sono spariti misteriosamente ma non c’è tempo ora per indagare e cercare, devono correre in chiesa, quindi al volo altri gemelli per Fritz, un’altra cipria per
Amelie e scendono giù le scale di volata.
Vanessa sta finendo di preparare la piccola Letizia per andare in chiesa,
quando nota che la piccola stringe un astuccetto nelle mani, cosa contiene? Gli
anelli! Prontamente la Mayer chiama Andreas per avvertirlo e metter fine alla
caccia al tesoro (la piccola voleva darli personalmente al suo zietto preferito).
Ci si può dirigere – e di corsa – verso la chiesa.
Andreas trepidante, aspetta Linda all’altare, ed eccola arrivare, al braccio
di Frank. Dopo le promesse e il bacio (e che bacio!) gli sposi invitano amici e
parenti al rinfresco che si terrà a casa loro. Non prima di aver tirato il bouquet
che viene preso da. . . Vanessa; Isabelle la guarda facendole l’occhiolino. Linda è
raggiante: finalmente ha sposato l’uomo che ama, presto Sasha sarà loro figlio,
cos’altro potrebbe volere di più? Cosa potrebbe spezzare l’incanto?
Phil, Isabelle e Connie e Tom si abbracciano e si perdono nell’immagine
dei novelli sposi felici e raggianti, pure loro non vedono l’ora di coronare il
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loro amore con il matrimonio. Lena e David soffiano tante bolle di sapone
sugli sposi, mentre gli altri invitati lanciano petali di rosa, Letizia salta e ride
in quell’atmosfera di festa e entusiasmo di tutti.
E tutti – nell’euforia – dimenticano un dettaglio: la gazza ladra.
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Puntata 197
Dopo un breve colloquio con i conti, il giovane Frederick viene assunto in
prova come giardiniere della proprietà Von Arensberg.
Il ragazzo biondo e con gli occhi di ghiaccio è lo stesso che nei giorni precedenti aveva spiato Lena, Amelie e Fritz. Chissà cosa ha in mente. Di primo
acchito si direbbe un giovane così affabile ed educato.
All’arrivo trova la piccola Letizia con un bambolina rotta, si china verso
di lei, le asciuga una lacrima e le dice: «Tranquilla piccola, vedrai: tutto si
aggiusta, anche la tua bambola. A proposito: come si chiama?» ottenendo in
cambio un sorrisone sul volto della piccina e la simpatia dei conti, di Vanessa
e di Lena, appena entrata nel salone. L’inizio è ottimo: promette decisamente
bene.
Frattanto, in ospedale, Andreas e Linda attendono con ansia l’arrivo dell’assistente sociale con tutti i documenti dell’adozione del piccolo Sasha, che
sta riposando beato e tranquillo nel passeggino vicino ai suoi nuovi genitori.
Pia è nel suo atelier: sta lavorando alla bozza dell’abito da sposa di Connie.
Il matrimonio è previsto sulla spiaggia, quindi l’abito dovrà essere leggero, poco ingombrante e comunque rispettoso dei gusti della sposa. Pia, grattandosi
il capo, inizia a disegnare un abito monospalla a sirena, color pesca, lungo e
fluttuante, impreziosito da strass e perle sulla bretellina.
Sembra perfetto per Connie, tant’è che la modella del disegno, ha i capelli rossi lunghi e le stesse sembianze di Connie. La sposa, già bellissima di
suo, sarà ancora più meravigliosa con addosso l’abito realizzato da Pia. La
donna, soddisfatta del suo lavoro, appoggia lo schizzo dell’abito sul cavalletto
principale dell’atelier: è il progetto più importante al momento su cui intende
mettersi da subito all’opera.
Proprio in quell’istante Tom entra tutto trafelato nel locale: deve commissionare a Pia degli abiti di scena ma non fa in tempo neanche a parlare che
rimane a bocca aperta vedendo il disegno: «Ma questa è la mia bellissima
Connie, ho ragione Pia? È bellissima, mi lascia senza fiato con questo abito,
sei davvero in gamba Pia, l’ho sempre detto!» Pia subito copre il progetto ed
esclama: «Smettila immediatamente di sbirciare: lo sposo non deve assolutamente vedere l’abito della sposa prima della cerimonia e questo vale anche per
i “disegnini”. . . »
Ma la gioia è troppo grande: i due scoppiano a ridere e si abbracciano, la
felicità della coppia è un virus contagioso e coinvolge tutti. I Sanders sono
ormai una famiglia per loro.
In ospedale, Linda e Andreas si stringono la mano. Sono in ansia per il ritardo dell’assistente sociale. Il piccolo viene portato a riposare da un’infermiera
amica di Linda e i due si chiedono quale possa essere il motivo di tanta attesa.
Ecco in quel momento, squillare il cellulare di Andreas. È proprio lei: l’assistente sociale. Purtroppo c’è un imprevisto che ostacola l’adozione immediata
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del piccolo Sasha da parte dei due futuri genitori. L’espressione di Andreas,
non è delle migliori.
Nel parco del castello, il nuovo giardiniere sta potando dei cespugli mentre
arriva David e i due fanno amicizia parlando anche di musica e degli Stati
Uniti, un luogo che entrambi conoscono bene.
Questo Frederick ha conquistato proprio tutti.
22
Puntata 198
David continua a parlare con Kevin. Desidera conoscerlo meglio, ma sopratutto è intenzionato a sapere se si tratta di un tipo affidabile: dopo le esperienze
passate è meglio andare sul sicuro.
Intanto il pancione di Lena inizia a vedersi. Ci sono due categorie di donne:
quelle che anche al nono mese hanno un ventre piattissimo e quelle che già al
terzo mese di gravidanza sembra che debbano partorire da un istante all’altro.
Beh: Lena appartiene decisamente alla seconda categoria ed i vestiti non gli
vanno più, sopratutto i jeans. Decide di rimediare al volo prendendone un
paio di David, e rimane sorpresa per come gli stiano bene.
Pia chiama Connie: «Cara, appena hai un minuto fai un salto qui da me,
così prendiamo le misure del tuo vestito. . . » ma – senza nemmeno riuscire a
terminare la frase – entra Linda, con una faccia da funerale: «Che disastro!» e
racconta tutto alla sorella. Era al settimo cielo per via di quel frugoletto – anche
se non l’aveva portato in grembo lei – ed ora. . . ora tutto le sembra crollare.
Vanessa e Isabelle parlano (parlano. . . spettegolano!) della serata che Vanessa ha trascorso con il suo Alexander, e di quanto lei sia stata felice. «Sì, mia
cara Isabelle: farò di tutto per rivederlo, ma soprattutto per ritrovare quella
bella armonia che c’era tra noi.»
In ospedale Andreas ha un duro scontro con il direttore generale: lo accusa
senza tanti giri di parole di esser lui ad ostacolare l’adozione del piccolo Sasha,
per via del comportamento suo e di Linda. Lui sarà anche il direttore, ma certi
comportamenti. . . no: proprio non gli vanno giù. Il dottor Sander lo avverte
con un tono molto pacato, ma che sortisce un effetto peggiore delle grida:
«Guai a lei se continuerà ad ostacolarci nell’adozione di nostro figlio e ingiustamente, solo per esserci comportati da medici ed aver salvato la vita ad
un uomo. In primo luogo – personalmente – farò tutto ciò che è legalmente
possibile per fargliela pagare; inoltre ricordi bene che non sono un l’ultimo dei
neolaureati e lei sa bene che ci sono parecchi ospedali disposti ad assumermi.»
La loro conversazione viene ascoltata dall’assistente sociale (chi non deve
udire è sempre dietro la porta) la quale inizia a comprendere il comportamento scorretto del direttore generale nei confronti della coppia: chissà che non
cambi idea.
Anche Vanessa, al castello, scopre di aver perso dei preziosi orecchini. Ne
parla con la contessa e Lena che stanno sorseggiando un tè nel salone; Amelie
racconta degli altri oggetti spariti e del fatto che né Isabelle, né Janka li abbiano toccati, quindi. . . cosa sarà successo? Un furto? Sembra assurdo ma a
questo punto è possibile. E da parte di chi? Ecco arrivare al castello Phil con
suo fratello, Kevin. I due si erano incontrati nel parco ed avevano appena deciso di riporre le armi e ripartire da zero nel loro rapporto. Phil aveva quindi
raccontato degli ultimi anni trascorsi con Isabelle e Kevin dei suoi numerosi
spostamenti nel mondo.
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Al commissariato, Gaby e Peter, stanno eseguendo delle ricerche quando
ricevono da Frank una convocazione nel suo ufficio: dagli Stati Uniti hanno
inviato delle foto per un mandato di cattura internazionale. Con molta probabilità il latitante potrebbe trovarsi in Germania, devono allertare tutti i colleghi
e diffonderne l’identikit. Si tratta di. . . ma il disegno, rigirato tra le mani dei
poliziotti, per il momento non ci viene mostrato. Chi sarà questo criminale
spuntato all’improvviso?
Come il cacio sui maccheroni all’aeroporto internazionale di Colonia atterra
un aereo dagli Stati Uniti. Chi ci sarà a bordo?
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Puntata 199
Uno – anzi due – ritorni a Colonia.
Katharina e Gregor ritornano in Germania, direttamente dagli Stati Uniti,
dove la donna si è sottoposta ad una terapia per l’inseminazione artificiale e
finalmente aspetta il suo tanto desiderato bambino. I due, ritrovata l’armonia
di un tempo, entrano al Tango più radiosi e felici che mai.
Connie è contenta di rivedere il suo vecchio capo e si precipita ad abbracciarlo. Dopo essersi staccata da lui si accorge che Katharina ha un pancino a
dir poco sospetto e ancora prima che glielo chieda è lei stessa a dirglielo: «No,
non sono ingrassata, sono incinta: si vede eh?». I tre si siedono ad un tavolo e lì
Connie racconta ai due tutto quanto successo durante la loro assenza; i signori
Wilk (sì nel frattempo pure loro si sono sposati) restano esterrefatti.
Non si capacitano di come Rafael sia potuto tornare al castello e in così
poco tempo; ma sono felici soprattutto delle novità positive: della gravidanza
di Lena, del matrimonio imminente di Connie e Tom (era decisamente ora!), e
del desiderio di adozione da parte di Linda e Andreas.
Ancora non si è diffusa la notizia dell’intoppo burocratico – chiamiamolo
così – e tutti credono che sia questione di poco tempo e il piccolo Sasha avrà
finalmente un bellissimo cognome: Sander.
Gregor si complimenta con Connie: «Hai svolto davvero un ottimo lavoro
qui al Tango, mi raccomando: continua così.»
Al castello tutti sono ancora all’oscuro dei due grandi ritorni e vivono la
loro vita come sempre. Lena e David in camera da letto fanno progetti per il
loro bebè in scatola e pensano che con un altro nuovo piccolo arrivo al castello
non ci sarà più pace, ma è questo a rendere questi giorni ancora più belli:
quelle vecchie mura sono state vuote per troppo tempo.
Nel frattempo in cucina, si sentono della urla: sono Phil e suo fratello che
stanno discutendo ancora dell’eterno problema: lui non doveva presentarsi a
Colonia e soprattutto al castello senza preavviso.
In quel momento arriva super Amelie, a risolvere la situazione, interrompendo la discussione tra i due e rimproverando Phil del fatto che qualunque
cosa abbia fatto suo fratello, ormai è passato e deve riuscire a perdonarlo (se
almeno fosse facile).
Intanto al Tango, arriva anche Tom, che non riesce a stare tanto tempo lontano dalla sua amata. Una volta uscito dall’ascensore fa una faccia delle sua
non credendo ai suoi occhi: sono proprio loro.
«Che bella sorpresa, non credo ai miei occhi: e voi due che ci fate qui?»
«Beh, mettiamola così: noi tre, sentivamo molto la mancanza di Colonia e
siamo tornati!»
Tom, non essendo esattamente una lince, non si era accorto della pancia a
dir poco sospetta di Katharina, ma dopo quelle parole è stato impossibile non
scostare lo sguardo dai loro occhi al suo pancino (meglio tardi che mai).
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«Complimenti Katharina, che bella visione e. . . il semino l’hai messo tu,
vero Gregor?» No, decisamente no: le battute di Tom sono pessime. E se volete
una conferma vi basta guardare gli occhi di Connie.
Ma – per fortuna – la situazione è troppo lieta per non smorzare il tutto con
una grassa risata.
26
Puntata 200
Linda è a casa e sta piangendo: la speranza di diventare, a tutti gli effetti,
mamma del piccolo Sasha si allontana. È un’ingiustizia che per colpa del comportamento scorretto (per non dire invasivo) del dirigente, a loro venga negato
un futuro felice con il bambino.
Andreas entra in casa e notando le lacrime che hanno solcato abbondantemente il volto di Linda, lascia cadere la sua ventiquattrore e corre ad abbracciarla. Il suo è un conforto che non può risolvere la situazione – e lui ne
è consapevole – ma vuole comunque far sì che l’amata si senta meno sola in
questa brutta situazione.
Lena arriva al Tango per colazione, da quando è incinta mangia per due. . . e
li chi incontra: Katharina, con suo bel pancino. Anche lei sta addentando una
fetta di torta. Le due si guardano le rispettive panciotte e poi scoppiano a
ridere per finire con l’abbracciarsi e sprofondare nelle solite chiacchiere da
quasi mamme.
I vecchi rancori sono ormai un ricordo, ora le due donne hanno trovato il loro equilibrio e si godono le proprie famiglie. Ne approfittano quindi
per raccontarsi le vicende trascorse durante tutti questi anni, il tutto, davanti ad un’intera sachertorte che Connie – con un bel sorrisetto e non senza un
po’d’invidia (lei deve mantenere la linea per l’abito di Pia) – porta al loro tavolo.
Nel frattempo al castello, Kevin, rimasto solo, inizia a girovagare per le
stanze, in cerca di qualcosa da arraffare.
David è a casa di Tom, e i due stanno parlando della prossima colonna
sonora per il suo film. Tra una parola e l’altra Tom si lascia sfuggire del ritorno
a Colonia di Katharina e Gregor (tanto per cambiare), gli racconta che ormai i
due sono sposati e che pure Katharina è in dolce attesa.
Linda continua a piangere inconsolabile ora che l’adozione è fallita, e Andreas cerca di rassicurarla in ogni modo possibile, senza riuscirci. Ad un certo
punto qualcuno suona alla porta, il bel dottore va ad aprire e si trova davanti
l’assistente sociale.
Andreas rimane molto turbato anche se non riesce a capire il motivo della
sua visita.
La signora Brunner vede Linda disperata e se un istante prima non aveva
dubbi, ora ne ha ancora meno: «Signora Linda, sarà meglio che vada in bagno
a darsi una rinfrescata: questo pomeriggio ho fissato un appuntamento per lei
e per il suo Andreas nel mio ufficio. Solo una piccola formalità: la convalida
dei documenti per l’adozione di Sasha.»
Linda e Andreas rimangono increduli a quelle parole e non riescono a capire il motivo del suo ripensamento. A quel punto è la signora Brunner ad
intuire la situazione e – sedendosi senza invito – inizia a raccontare cosa ha
determinato la sua scelta nei dettagli, anticipando le risposte alle domande del
dottore:
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«Ho sentito tutta la conversazione tra lei e il direttore generale, non era mia
intenzione, mi creda. Ma il modo con cui lei ha affrontato il direttore, mi ha
convinta che il piccolo Sasha non avrebbe potuto trovare genitori migliori. Ed
ora, osservando lei, Linda, ne ho avuto un’ulteriore conferma.»
David, arrivato al Tango, per riportare a casa Lena, che nel frattempo si era
spazzolata via praticamente tutta la sacher, incontra pure Katharina. David è
contento di vederla, dopotutto era stata fondamentale per archiviare definitivamente il caso di sua madre, ma un pizzico di timore che lei provasse ancora
rancore verso di lui è rimasto, così la saluta timidamente.
28
Puntata 201
I timori di David nei confronti di Katharina si dissolvono in una bolla di sapone: lei non prova più nessun rancore nei suoi confronti e lo abbraccia calorosamente raccontandogli dell’incontro avuto con Lena, che nel frattempo sta
parlando con Connie adocchiando un’invitante crostata di fragole e albicocche.
È nell’istante in cui Katharina lo saluta che David nota che la sua pancetta
non è qualche chiletto in più e le fa le congratulazioni, pur rimanendo un attimo interdetto. Katharina gli spiega del viaggio negli Stati Uniti e di come sia
riuscita a rimanere incinta. Sembra l’incontro tra due vecchi amici.
Intanto, Andreas e Linda sono di nuovo tornati al settimo cielo, ma – soprattutto per scaramanzia – decidono di non dire nulla ai loro amici e familiari
prima di non aver firmato anche l’ultima carta bollata. Si recano quindi nell’ufficio della dottoressa Brunner che li attende con i documenti già pronti:
«Coraggio: firmarteli e filate a prendere il piccolo Sasha in ospedale. Credo vi
stia aspettando!»
Sì: i dubbi dell’assistente sociale sono davvero un ricordo. I due non se
lo fanno ripetere due volte: firmano rapidamente dopodiché Andreas si scusa
con la dottoressa: «Ha ragione lei, dobbiamo andare: nostro figlio ha atteso
sin troppo.» Andreas vorrebbe mantenere un atteggiamento professionale, ma
non ci riesce: queste parole fanno scendere una lacrima che riga il viso del neo
papà.
La dottoressa Brunner fa appena in tempo a consegnargli i documenti. I
due genitori sono già fuori dalla porta. La destinazione la conosciamo sin
troppo bene.
Nel frattempo Frederick continua nel suo intento di farsi amici tutti gli
abitanti del castello. E tutti vengono conquistati dai suoi modi garbati e gentili.
Solo Rafael lo tratta con distacco, ha visto una strana luce nei suoi occhi, una
luce che conosce bene perché gli ricorda lui negli anni passati; si chiede cosa
mai voglia questo giovanotto dalla sua famiglia.
La prigione è un brutto posto, si sa, e cambia molto le persone: chi in meglio, chi in peggio. Impossibile prevederlo. Rafael ha incontrato tante persone
ed ha imparato ad emettere giudizi più ponderati. Proprio per questo motivo,
inizia a tenerlo d’occhio.
Lena e David lasciato il Tango, dopo che lei ha preso un pezzettino piccolo di crostata, si dirigono in un negozio di abbigliamento per bambini e chi
incontrano: Andreas e Linda con il piccolo Sasha appena uscito dall’ospedale
con una vera famiglia.
Di fronte alle espressioni stupite dei nipoti, Andreas esclama:
«Lena, David, vi presento vostro cugino: Sasha Sander. È tutto suo papà
non è vero?» I quattro si abbracciano e insieme iniziano a scegliere l’abbigliamento per il piccolo Sasha ed anche per il futuro pargolo dei Von Arensberg.
E Vanessa? Il suo cuore ormai batte solo per una persona: Alexander. A
breve si rivedranno, lei lo sa, se lo sente. Forse è telepatia ma. . . il suo telefonino
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sta squillando.
I poliziotti intanto, stanno setacciando il castello nella speranza di trovare
un indizio di chi o come siano spariti soldi e gioielli. Hanno già controllato
il piano inferiore e quello superiore, gli appartamenti di Amelie, Frizt e di
Vanessa. Infine anche quello di Rafael: nulla.
Si dirigono quindi al terzo piano, dove ci sono le camere di servizio, tra cui
quella di Isabelle. Iniziano a frugare tra cassetti e armadi. Ed ecco comparire
davanti agli occhi di Peter il bottino: dentro un panno di velluto ci sono i soldi,
i gemelli, il portacipria, il posacenere e gli orecchini.
Erano nascosti ben bene all’interno di un incavo della parete nella camera
di Isabelle. Peter è esterrefatto.
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Puntata 202
Lena e David, assieme ad Andreas e Linda, dopo aver letteralmente svaligiato
di tutte le cose possibili ed immaginabili per figli attuali, futuri ed eventuali
nipoti e pronipoti, si salutano. Linda è entusiasta: tra qualche mese il suo
piccolino avrà un cuginetto o una cuginetta (ma che importa, questi non son
mica problemi) con cui giocare.
Al parco del castello, Rafael non leva lo sguardo da Frederick, quasi fosse
l’avvoltoio sulla spalliera: controlla ogni suo minimo movimento. A differenza
di tutti gli altri, la sua diffidenza è ai massimi livelli.
Tra qualche mese sarà nonno e, proprio per questo, vuole che il suo erede
nasca e cresca al castello: protetto e amato da tutti.
Intanto, al Tango, Connie è entusiasta per il ritorno inatteso di Gregor: da
lui ha ancora molto da imparare, anche se è Gregor stesso a farle i complimenti:
«Vedo che fino ad ora hai diretto il Tango in maniera fantastica: brava Connie.»
Katharina e Gregor, si precipitano a salutare Pia e Frank, il quale ne è felicissimo, dopotutto è anche merito suo se ora lui è un uomo libero e può camminare per strada a testa alta. Vede la strana pancetta di Katy, ed è perplesso,
ricordandosi di una volta in cui Lena gli aveva detto che Katharina non poteva
avere figli.
È un poliziotto e l’istinto gli suggerisce di non fare domande che potrebbero
ferire Katharina, anche se – per una volta – il suo istinto lo tradisce. Frank
prende il telefono e chiama Gaby per farsi aggiornare sulla situazione dei furti
al castello.
Dopo che Gregor e Khatarina lasciano la boutique, ormai una seconda casa
per i Sander, la porta si riapre di nuovo. Entra Andreas con una strana luce
negli occhi e annuncia al fratello ed alla cognata: «C’è qualcuno che vuole
conoscervi!» Ed ecco che spunta Linda con in braccio il piccolo Sasha Sander,
come orgogliosamente lo presenta il neopapà.
Pia e Frank sono un miscuglio di stupore e meraviglia: la quintessenza della
felicità. Fino al giorno prima sapevano che l’adozione era in forte rischio, se
non compromessa del tutto, ed ora si ritrovano davanti al loro nipotino e fanno
a gara a chi debba tenerlo in braccio e coccolarlo per primo.
Una volta lasciata la boutique, Khatarina e Gregor si dirigono al castello
per salutare Amelie, alla quale lei si era molto affezionata (e come non poteva,
con un donna così fantastica). Ad aprire la porta è proprio lei, stupita ma felicissima di rivederla. La stimava molto, sia come donna, sia per il suo carattere
forte, anche se aveva sempre saputo che non era la donna giusta per David (e
sappiamo che Amelie non sbaglia mai). Escono quindi a fare una passeggiata
in giardino, per via dei poliziotti che gironzolano per la casa.
Nel frattempo, sempre nel giardino del castello, la piccola Letizia gioca con
David sotto gli occhi attenti di Vanessa che parla fitto, fitto con Lena (ebbene
si: le due sono diventate molto amiche) e le sta raccontando di Alex.
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Da un lato, la Mayer vuole dare una possibilità a questo rapporto, che sente
potrebbe essere importante, dall’altro però, vuole andarci cauta perché per lei
il benessere di Letizia viene prima di ogni altra cosa. E la situazione è già
complicata dalla presenza di Rafael, il cui ruolo dovrà essere spiegato prima
o poi alla piccola: è giusto farle conoscere un altro uomo al quale potrebbe
affezionarsi?
Lena parla chiaramente con Vanessa:
«Sei molto cambiata in questi anni,Vanessa, Letizia non potrebbe avere
mamma migliore: al castello è adorata da tutti. Tutti noi ti aiuteremo a parlare
con lei. Tu però devi essere serena per poter trasmettere la tua serenità a tua
figlia. E se Alex ti rende serena, beh. . . cancella ogni dubbio.»
Vanessa è felice nel sentire queste parole sgorgare dalle labbra di Lena e
glielo dice apertamente:
«Mi fa davvero piacere sentirti dire queste parole. In questi anni abbiamo
imparato ad apprezzarci e a rispettarci, seppellendo l’odio che io avevo seminato. Avere il tuo sostegno è davvero importante per me. Ti confesso che per
Alex provo un sentimento nuovo: mai provato prima con nessun altro. Con lui
sento di poter essere felice, davvero.»
Come richiamato dalle chiacchiere delle due donne ecco che spunta in lontananza Alex, accompagnato da Isabelle. La piccola Letizia, non appena vede
l’uomo, lo richiama all’ordine: «Ehi tu: vieni a giocare con noi?»
Letizia trascina Alex sul prato prendendolo per mano, David sorride guadando la scena e lo stesso accade nei visi di Lena e Vanessa, sorrisi ricambiati da
Alexander, tra l’imbarazzo e la felicità di rivederselo davanti. Come resistere a
tanta tenerezza?
Chi potrebbe guastare quest’armonia? Peter. Il quale esce fuori e fa un
chiaro cenno a Isabelle chiedendole di rientrare al castello.
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Puntata 203
Al castello, Isabelle scopre che Peter – nonostante la divisa – non è solo. Nella
stanza in cui, per discrezione, fa accomodare Isabelle, infatti, c’è anche Gaby
che le dice:
«Ascoltaci Isabelle, abbiamo trovato la refurtiva nella tua stanza, dentro
questa sciarpa, la riconosci? Terminati i dovuti accertamenti, probabilmente
dovrai seguirci in centrale per chiarire alcune cose sul tuo conto.»
«In centrale? Ma Peter io non ho rubato nulla! La sciarpa è mia è vero ma
io non ho preso quei soldi ne i gioielli, credimi!»
«Adesso non preoccuparti: se è così, non devi temere nulla. Tutto si risolverà ma cerca di capire che abbiamo trovato gli oggetti rubati nella tua stanza
e avvolti in un tuo indumento. Tu sei una ex cleptomane, Isabelle, e per quanto io per primo sappia che ne sei uscita, questo non ti aiuta al momento. Su,
coraggio, non temere.»
Isabelle, scoppia in lacrime e per l’imbarazzo della situazione, davanti a
tutti, corre di sopra in camera di Vanessa, che stava facendo addormentare la
piccola Letizia. Vanessa appena vede entrare la sorella sconvolta, le fa posto
sul letto e le due parlano dell’accaduto. Isabelle è disperata, non si spiega
come mai abbiano trovato quelle cose in camera sua e Vanessa le crede. Crede
ciecamente nell’innocenza della sorella e cerca di calmarla ma anche lei, tra se
e se, si domanda cosa ci sia dietro questo mistero.
Dopo pochi minuti, Peter bussa alla porta della camera di Vanessa. Come
annunciato precedentemente, Isabelle deve recarsi al commissariato.
Giunti al commissariato, dove Frank li attendeva, Isabelle continua a farsi
sempre più domande: non ha la più pallida idea di cosa possa volere la polizia
da lei, ma lo apprende presto, purtroppo. Tutto ruota attorno alle sparizioni di
oggetti preziosi in villa e alla sua risaputa cleptomania.
Isabelle tenta di giustificarsi in ogni modo: «Sì, sono cleptomane, è vero.
Questo non è un mistero per nessuno. Ma non sono una bugiarda. E tu, Peter,
dovresti saperlo meglio di chiunque altro.»
Lo sguardo di Peter si abbassa tra il pensieroso e la pura vergogna per aver
dubitato anche un solo istante di lei. Ma i fatti parlano chiaro: al castello dei
Von Arensberg mancano oggetti di valore, Isabelle ha libero accesso ad ogni
stanza e – cosa ben peggiore – nessun alibi.
È Gaby a concludere il “colloquio”:
«Purtroppo, signorina Lisson, al momento lei è indiziata di furto. Continueremo le nostre indagini e se il colpevole non sarà lei lo troveremo, non si
preoccupi. Ma – per il momento – dobbiamo chiederle di non lasciare la città.»
Quelle parole risuonarono ad Isabelle come macigni. Sì: avrebbe preferito
anche essere incarcerata per un reato non commesso che vedere Gaby passare dal tu al lei in un modo così formale, distaccato, quasi non l’avesse mai
conosciuta.
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Isabelle, sconsolata, ritorna al castello, indecisa sul da farsi. Certo deve
rimanere in città, ma difficilmente potrà continuare a vivere al castello; i Von
Arensberg le crederanno? Difficile a dirsi, e con questo peso nel cuore varca
il portone del castello. La famiglia è in salotto ad aspettarla e le chiedono di
accomodarsi. Il primo a parlare è Fritz:
«Isabelle, la nostra stima nei tuoi confronti rimane immutata, ma – per il
momento – ti renderai conto pure tu che non puoi restare al castello, almeno
fino a quando non si saranno chiariti questi fatti.»
Isabelle abbassa la testa in segno di assenso e dice:
«Avete ragione, e so che tutto sembra condannarmi, ma vi giuro su mia
nipote: non sono stata io; ormai riesco a controllarmi e – se anche mi fosse
ricapitato – non avrei avuto il minimo problema a confessarlo. Ma, ripeto: non
sono stata io, sono innocente e spero che le indagini lo dimostrino al più presto.
Ora, con permesso, vado a preparare le valigie.»
Vanessa si alza per accompagnare la sorella in camera, ma viene subito
interrotta da Rafael il quale, rivolto a tutti, interviene dicendo:
«Siete sempre ben disposti verso tutti ed ora che una nostra dipendente, ma
che dico dipendente. . . Isabelle è ormai una di famiglia, viene accusata di derubarci le dimostrate la vostra stima mettendola alla porta? Vi sembra coerente
questo comportamento? E soprattutto: nessuno di voi ha pensato che sarebbe
stato sin troppo ovvio che la colpevole sia lei?»
Poi, rivolto a Isabelle:
«Per quanto possano valere le parole di un pregiudicato: io credo alla tua
innocenza, vorrei che tu restassi al castello, almeno per la piccola Letizia.»
Un Rafael decisamente diverso da come siamo stati abituati a conoscerlo. Sarà accontentato? Ma soprattutto: ora che la polizia ha il suo indiziato
perfetto farà davvero altre indagini?
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Puntata 204
Phil arriva al castello e trova ancora tutti riuniti in salotto. Chiede cosa sia successo, ed è David – con un po’d’imbarazzo – a spiegargli la situazione. L’uomo
resta di sasso e il tarlo del dubbio si fa breccia nella sua mente: e se Isabelle
fosse realmente colpevole?
Si precipita quindi dalla donna che non appena lo vede intuisce che lui
sa tutto, ma quello che si legge nei suoi occhi non le piace. Legge sorpresa e
imbarazzo. Isabelle – con le lacrime agli occhi – decide, quindi, di fargli subito
la più difficile delle domande:
«Phil tu mi credi? Credi alla mia innocenza?»
Phil le risponde balbettando un poco convincente: «Ce. . . certo che ti credo.»
Isabelle lo incalza: «E allora perché non mi guardi mentre lo dici?»
Phil china lo sguardo e si scusa per la sua reazione. In questo momento è
tormentato da dubbi e da fantasmi. Chissà se si chiariranno e chissà quando si
chiariranno.
Non è il Phil che conosciamo. Non riuscendo più a sopportare la situazione si congeda da Isabelle la quale rimane, a dir poco, molto sorpresa della sua
reazione. A parlare con Isabelle arriva Lena l’unica persona che le crede incondizionatamente: la contessa non crede che sia stata lei. La conosce da troppo
tempo ed è sicura che lei non centri nulla con questa storia, se lo sente dentro.
«Isabelle, ti prometto che andrò fino in fondo questa faccenda e, per favore:
rimani.»
In commissariato Gaby dice a Peter, che ormai possono concludere le loro
indagini: hanno trovato la colpevole. Ora, però, è Peter ad avere dei dubbi:
«Gaby, sinceramente io non credo che sia stata Isabelle. Lei ormai riesce a
controllarsi, soprattutto da quando è diventata zia ed è andata in cura.»
Ma per Gaby ormai il caso è chiuso:
«Senti Peter, so che sei legato ad Isabelle, ma noi dobbiamo agire professionalmente, come se non la conoscessimo. Ci dobbiamo comportare come in
tutti gli altri casi. E in un altro caso la questione sarebbe già archiviata.»
«Allora sai cosa ti dico: troverò da solo il vero colpevole, perché – anche
se non ho prove – so che Isabelle non c’entra nulla con quei furti!» e se ne va
sbattendo la porta molto arrabbiato.
Al Tango, Gregor e Katharina parlano tra loro: a Katharina è stato offerto di
seguire un caso e lei intende accettare. Gregor non è molto contento della sua
decisione, ma sa che qualunque cosa lui dica, non riuscirebbe in nessun modo
a farle cambiare idea.
Nel frattempo Lena, parla con David della situazione di Isabelle e gli confida che crede all’innocenza di Isabelle.
«Rifletti: è da tanto che lavora per noi al castello e fino ad oggi non è sparito
mai nulla. Se ti devo dir la mia in realtà, non mi fiderei tanto né di Frederick,
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né di quel Kevin. Poi quel giardiniere ha qualcosa di. . . strano, è fin troppo
perfetto, non trovi?»
Ma David non fa in tempo a rispondere: Vanessa è entrata senza bussare in
camera loro. La faccia non è delle migliori e la tensione è forte.
«David, Lena, hanno appena arrestato mia sorella.»
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Puntata 205
Vanessa è seriamente preoccupata per sua sorella: è sicura – come il suo amore
per Alex – che lei in questa brutta storia non c’entri nulla. Sa che le rimane un’ultima carta da giocare: confidare i suoi dubbi a Lena, anche lei crede
all’innocenza di Isabelle.
Lena le dice:
«Sì Vanessa, la penso come te, ma comunque guardi la situazione, purtroppo tutto depone a sfavore di tua sorella e questo non ci aiuta per niente. Sai
cosa ti dico: proverò a parlarne con mio padre, nonostante mi tenga fuori dalle
sue questioni di lavoro, se ha un dubbio, glielo leggo negli occhi.»
«E se dovesse andare male anche con lui?» sono le parole quasi disperate di
Vanessa.
«Intanto ci provo. Così scopriremo se l’hanno data già per colpevole; in
questo caso ci rivolgeremo a Katharina, ormai siamo diventate buone amiche.»
A sentire queste parole, Vanessa è molto sollevata, sia per l’aiuto della contessa, sia per il fatto che Katharina – in extremis – possa difendere la sorella.
Vanessa sa quanto la Jung sia determinata e tosta nel suo lavoro.
Dopo la conversazione con Vanessa, Lena si reca quindi in commissariato.
Vuole andare a trovare Isabelle e cercare di rassicurarla. Nel tragitto – quasi
immaginandosi con Isabelle davanti – ripete a voce alta queste parole:
«Se la polizia ha archiviato il tuo caso, il migliore avvocato di Colonia
prenderà la tua difesa.»
Per poi far scivolare nella sua mente un flebile: «Almeno si spera!»
In commissariato Lena incontra Peter. Anche lui le manifesta i suoi dubbi
sulla colpevolezza di Isabelle.
«No, no: questo caso è stato archiviato troppo in fretta per i miei gusti. Stai
tranquilla Lena, so che non è molto regolare, ma sto continuando le indagini
per conto mio. Spero solo di acciuffare il colpevole prima che Isabelle venga
condannata ingiustamente.»
Da quando Sasha, è entrato nella loro vita, a casa Sander c’è un clima di felicità, e anche il burbero e testardo Andreas si è ammorbidito del tutto. Linda si
dedica completamente al piccolo arrivato, per ora la sua unica preoccupazione
è Sasha, al quale non vuole fa mancare proprio nulla.
Lena, di ritorno dal commissariato, chiama immediatamente Katharina per
spiegarle la situazione di Isabelle:
«Ma certo che accetto, coraggio Lena, adesso ti saluto. Inizio subito le
ricerche.»
Katharina non ha dimenticato che durante la sua breve permanenza al
castello, Isabelle era stata una delle persone più gentili con lei.
Tony sta terminando alcuni lavori di riparazione di un motore nella sua
officina, quando entra Janka con un sorrisetto. Il meccanico dal cuore d’oro,
sorride e le chiede come mai quel sorriso e quell’aria misteriosa: che sorpresa
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sta architettando? Janka lo abbraccia e lo bacia appassionatamente. Poi, con
dolcezza, gli sussurra qualcosa all’orecchio.
Tony la guarda e con gli occhi lucidi, la bacia e la solleva abbracciandola e
facendola girare su se stessa.
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Puntata 206
Katharina, dopo aver accettato di difendere Isabelle (non solo non avrebbe mai
rifiutato, ma in cuor suo sperava che glielo chiedessero), si reca immediatamente in commissariato per parlare con la sua assistita.
Nel vederla Isabelle si rincuora, perché sa di essere in buone mani, soprattutto nelle mani di un’amica. La prima domanda che Katharina le fa è molto
semplice:
«Isabelle – perdonami se te lo chiedo, ma devo saperlo – sei tu la responsabile dei furti al castello?»
Isabelle le risponde senza nessuna incertezza:
«No, non sono stata io. Ma purtroppo non ho la minima idea di chi possa essere stato. Di sicuro qualcuno che conosce il mio passato e ne sta approfittando
per raggirare tutti. Anche se non ne capisco il motivo.»
«Sì, è la cosa più logica da pensare, conoscendoti. Deve essere andata così.
Anche io ho questa idea.»
A questo punto Katharina espone la sua strategia d’indagine, prima che
difensiva: parlare con chiunque abbia messo piede alla castello nel periodo dei
furti, senza lasciare nulla di intentato.
La nostra Isabelle ha ora trovato chi la difenderà, almeno davanti al giudice; per il resto sono in tanti a credere alla sua innocenza e ciò in parte la
rincuora, anche se le prove depongono decisamente a suo sfavore. Nel frattempo al castello, la piccola Letizia è pensierosa, Fritz le si avvicina e le chiede
dolcemente:
«Tesoro, cosa c’è che non va? Perché non giochi?»
E lei sussurra:
«Voglio zia Isabelle, dove è? Oggi non è venuta a svegliarmi.»
Fritz rimane per un attimo come congelato. Nella foga del momento, nessuno si è preoccupato di spiegare alla piccola l’assenza di Isabelle, al ché decide
di improvvisare con un: «La zia è dovuta partire per qualche giorno, forse il
telefono cellulare le si sarà scaricato e non ha potuto chiamarti.»
Letizia inclina leggermente il capo mantenendo lo sguardo fisso sul nonno: un gesto semplice e naturale, ma peggiore del tribunale dell’Inquisizione.
Letizia ha pochissimi anni, probabilmente non si rende neanche conto della
situazione e per fortuna basta la piccola e vivace Minie per distrarla.
Luca, rientra a casa dalla scuola e trova i genitori abbracciati a ridere e
preparare il pranzo insieme. C’è qualcosa di diverso nell’aria e il ragazzino lo
nota immediatamente:
«Ehi, che succede qua!»
Janka e Tony, lo fanno sedere sul divano con loro:
«È fatta! Siamo riusciti a inscatolare un bebè nel pancino della mamma.
Non è stato facile ma. . . chi la dura, la vince!»
Anche Luca è contentissimo: è un adolescente ormai, ma è rimasto il dolce
ragazzino con le lentiggini e dal cuore grande che avevamo lasciato tre anni
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prima al castello. I tre si abbracciano e parlano di come dovranno modificare
la casa per creare una nuova cameretta al piccolo in arrivo.
Un altro piccolino è al centro dell’attenzione ora, di Lena e David. I due
sono passati da Andreas e Linda per trovare il piccolo Sasha. I conti Von Arensberg, da quando hanno saputo che diventeranno genitori, non fanno che comprare giocattoli e vestiti per l’erede (a cui non deve mancare nulla, si capisce),
e nel mentre dello shopping nel negozio di giocattoli, non esitano a comprare
l’ennesimo regalo per il piccolo Sasha: una bella automobilina.
Nel giardino del castello, Phil e Kevin discutono di quanto sia successo
nelle ultime settimane e dell’accusa di Isabelle ovviamente. Kevin, a differenza
di Phil, non ha dubbi sull’innocenza della donna e cerca di far ragionare il
fratello:
«Phil, rifletti solo per un singolo istante: sei stato proprio tu a raccontarmi
che la cleptomania è parte del passato di Isabelle. Mi spieghi ora da dove
nascerebbero i tuoi dubbi?»
«Non si tratta di dubbi, Kevin, io sono sicuro dell’innocenza di Isabelle,
solo che in un primo momento non ho saputo come comportarmi e ora temo
che lei non voglia più avere a che fare con me, e – se devo essere sincero – ne
avrebbe tutte le ragioni.»
Il fratello lo rincuora. Poggiandogli una mano sulla spalla, lo esorta ad essere ottimista e – come prima cosa – ad andare a trovare la sua donna in commissariato, per farle sentire la sua vicinanza. Phil decide di seguire il saggio
consiglio del fratello e lo ringrazia di essere lì con lui.
Phil si volta per rientrare al castello ed un ghigno decisamente poco simpatico si disegna sul volto di Kevin, scena che viene osservata in tutti i suoi
dettagli – e con notevole interesse – da Frederick, intento a tagliare l’erba del
giardino.
Che i due ultimi arrivi in casa Von Arensberg, abbiano qualche scheletro
nell’armadio?
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Puntata 207
Dopo che Vanessa ha deciso di far passare loro del tempo insieme, Rafael è
ora in soggiorno con la piccola Letizia anche se non riesce a distogliersi da un
pensiero fisso: chi possa essere stato mai a rubare al castello.
Nel frattempo ritornano Lena e David e la piccola li saluta piena di gioia
per poi incupirsi e chiedere loro: «Dove è zia Isabelle?»
I tre restano impietriti da quelle parole. Alla piccina manca la zia, sua
compagna di giochi di tutti i giorni. È Rafael a salvare la situazione:
«Letizia ascoltami, il nonno ti ha detto che la zia è dovuta partire per qualche giorno? E tu sai che la zia a volte è un po’sbadata, vero? Non ricordi
di avermi detto che dimentica spesso di mettere lo zucchero nel caffè e poi
fa delle facce buffe che ti fanno tanto ridere? Probabilmente avrà dimenticato di portare il caricabatterie. Sono sicuro che appena potrà, zia Isabelle ti
chiamerà!»
E nel dir questo lancia uno sguardo a David, il quale intuisce al volo cosa
il padre voglia dire e, nell’altra stanza, chiama la stazione di polizia. È Gaby a
rispondere e ad acconsentire alla richiesta di David:
«Va bene, date le circostanze della situazione famigliare, faremo un’eccezione e daremo alla signorina Lisson la possibilità di telefonare al castello domani
mattina, glielo prometto Conte Von Arensberg.»
Chiusa la conversazione David riferisce tutto alla moglie ed al padre che ora
hanno il respiro meno affannato: non è giusto che la piccola soffra per l’assenza
forzata di Isabelle, tutto deve sembrare normale agli occhi della bambina, il suo
ritorno è stato già abbastanza sconvolgente.
Il giorno dopo è un giorno importante per Lena e David, ci sarà l’ecografia
del secondo trimestre, la più bella: quella che mostra il corpicino del piccolo
formato, incluso (se avrà voglia di mettersi in posa) anche il sesso.
Lena ancora ricorda le prime due ecografie, che stringe tra le mani. . . Si
ricorda che nella prima si vedeva poco più di un cerchio e che il dottore, aveva spiegato che si trattava del primo agglomerato di cellule in crescita. Nella seconda, i cerchi erano due e David, tutto tremolante davanti al monitor
dell’ecografo, aveva chiesto al ginecologo:
«Cos’è quel “secondo”cerchio?»
«La testa.»
«Fiuu. . . Allora va tutto bene.»
Ma domani tutto sarà più chiaro. Domattina potranno scegliere i colori per
la cameretta e per gli abitini. Ma appena messi a letto, i due, troppo emozionati per dormire, cominciano a parlare di cosa comprare non appena sapranno
se avranno un maschietto o una femminuccia e di quanto siano eccitati dallo
scoprire se sarà un conte o una contessina.
Vanessa intanto, seppur preoccupata per la sorella, decide di accettare l’invito di Alex, che essendo al corrente della situazione, vuole fare tutto il possibile per distrarla e starle vicino. Il solo vederlo rende l’animo di Vanessa più
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leggero. Meno rilassato invece è – neanche a dirlo – il geloso Rafael che osserva
dalla finestra della sua camera, Vanessa salire sull’auto di Alexander.
Alla stazione di polizia, Frank continua le indagini sul ricercato da un milione di dollari e, distogliendo lo sguardo dal computer, prende tra le mani la
foto dell’identikit e continua a rigirarla tra le mani.
La foto che noi non riusciamo ancora vedere. Perché?
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Puntata 208
A interrompere la placida atmosfera creatasi tra David e Lena, è il campanello
della porta del castello che – in questi casi – suona sempre due volte.
Non essendoci Isabelle in villa, tocca a Vanessa aprire la porta e chi si
ritrova davanti? Katharina.
È proprio lei a rompere il ghiaccio:
«Buongiorno signora Mayer, tutto bene?»
Katharina percepisce la palpabile preoccupazione della Mayer e – senza
aspettare la risposta – con tono rassicurante le dice:
«Posso solo dirle che sua sorella è molto triste e amareggiata per l’accaduto.
Io sono qui per parlare con lei e con Lena, se è possibile.»
Vanessa senza fare domande, acconsente e fa accomodare l’avvocato nel
salone, poi chiama subito Lena bussando alla camera:
«Emm. . . Permesso, scusate il disturbo ragazzi, Lena. . . di là c’è Katharina
Jung: vorrebbe parlare con noi di Isabelle, puoi venire per favore?»
Lena, ovviamente si reca subito con Vanessa nel salone da Katharina, la
quale appena le vede dice:
«Perdonatemi il disturbo, ma sono appena stata a trovare Isabelle. Vi dirò:
io non credo sia stata lei, abbiamo parlato, l’ho fatta sfogare e ripetere la sua
versione più volte, insomma. . . non è mai caduta in contraddizione. No, il mio
istinto e la mia esperienza di avvocato, mi dicono chiaramente che qualcuno
la vuole incastrare, qualcuno che ha l’opportunità di accedere al castello ed è
arrivato ed ha inscenato i furti. Dobbiamo scoprire il perché di questo. Ed è
proprio in questo punto che il vostro aiuto diventa fondamentale: chi vorrebbe
fare del male a sua sorella, Signora Mayer? Avete qualche idea?»
Vanessa, purtroppo, brancola nel buio. Non ha proprio idea di chi possa
fare tutto ciò, ma a quelle parole, Lena ha un’illuminazione:
«In effetti, prima dei furti al castello sono arrivate due persone, il fratello di
Phil, Kevin, e il nostro nuovo giardiniere assunto da Fritz, Frederick. Se devo
essere sincera, a me non piacciono entrambi. Hanno qualcosa di strano: non
mi convincono, ma non saprei dirvi il perché.»
Dopo queste parole di Lena, Katharina suggerisce:
«Beh un “non mi piacciono”in tribunale sarebbe deboluccia come tesi, Lena. Però – se non vi dispiace – mi piacerebbe scambiare due parole con entrambi e, statene certe, se nascondono qualcosa lo scoprirò.»
Vanessa e Lena si guardano sperando entrambe che Katharina abbia ragione.
Connie entra in Atelier, è trepidante all’idea di vedere l’abito che Pia ha
pensato per lei. Pia prende i bozzetti dopo averle illustrato i particolari, le
mostra l’abito sul manichino.
Connie rimane letteralmente a bocca aperta: è l’abito dei suoi sogni, è
bellissimo! Decide di provarlo subito.
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Puntata 209
La prova dell’abito di Connie è un vero successone, un tripudio di lacrime e
risate sia da parte della futura sposa, sia da parte di Pia.
Dopo aver salutato Pia, Connie va al Tango, dove il lavoro di gestione la
impegna parecchio. Lì incontra Lena che le comunica gli ultimi sviluppi della
vicenda di Isabelle. Connie vorrebbe tanto che tutto l’equivoco (come almeno
loro pensano) si risolvesse prima delle sue nozze. Vorrebbe un’atmosfera serena, senza preoccupazioni, ma soprattutto vorrebbe Isabelle alle sue nozze,
sicura come è della sua innocenza.
Mentre le confida la sua opinione, Lena ne approfitta per fare uno spuntino:
«L’erede ha fame!», sono le parole di Lena. «Questa devo averla già sentita da
qualche parte, se non ricordo male.»
Ad un tratto, però, quasi senza accorgersene, il discorso delle due donne
vira su pettegolezzi e argomenti più leggeri e gioiosi, come l’abbigliamento
della prima notte di nozze. Connie vuole stupire Tom con una mise audace,
ma non volgare.
Ecco però che squilla il cellulare di Lena, le è arrivato un messaggio.
«Dai, leggilo: sono curiosa!»
La incalza Connie, convinta com’è che sia una delle tante invenzioni romantiche di David.
Lena, non obbedisce. Non legge ad alta voce. E in quegli istanti diventa a
dir poco rossa e – rivolta a Connie – le dice:
«Perché non ti metti un bel perizoma, invece?»
Connie guarda l’amica stralunata e strappa letteralmente il cellulare dalle
mani dall’amica che stava per rispondere con un innocuo «Leggi tu stessa.»
Connie, finalmente, capisce il motivo di tanto imbarazzo. Il messaggio
arrivato a Lena recita testualmente:
«Non vedo l’ora di rivederti con addosso quel tanga rosso che mi hai fatto
vedere ieri sera dalla webcam. A te starà sicuramente meglio. Con passione, il
tuo Tom adorato».
Connie inizia a ridere senza riuscire a fermarsi al solo pensiero della faccia
che farà Tom quando si renderà conto di aver sbagliato destinataria. Sì: se si è
innamorata di Tom è evidente che si è innamorata anche della sua sbadataggine
da regista che non ha eguali in tutto il globo terracqueo. Tanto è ordinato in
casa tanto, tanto non lo è nella sua testa. Del resto è un’artista e queste cose gli
vanno perdonate.
Nel frattempo, al castello, Katharina inizia i suoi interrogatori. Il primo ad
incontrare è Kevin. L’avvocato gli pone diverse domande sul suo passato, alcune apparentemente colloquiali: dove ha vissuto prima di arrivare a Colonia,
dove ha lavorato, se ha precedenti; per ogni cosa provvederà lei stessa a verificare. Kevin però si mostra impassibile, e anzi sembra (sarà vero?) seriamente
preoccupato per la sorte della fidanzata del fratello.
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Dopo tocca a Frederick, pure lui risponde in modo pacato e tranquillo, ma
il suo sguardo è gelido. Katharina ha uno strano presentimento anche se non
lascia trapelare ma che annota sul suo taccuino. Alla domanda su dove si
trovasse prima di arrivare a Colonia, Frederick risponde tranquillo:
«Ero negli Stati Uniti da un mio cugino, se vuole posso darle il suo numero?»
E – mentre scandisce questa frase – guarda Katharina con uno sguardo
sprezzante e di sfida.
Peter, invece, decide di organizzare una cenetta per Gaby: i due sono continuamente sommersi di lavoro e ultimamente hanno avuto ben poco tempo per
stare insieme, ecco così che Peter si trasforma in chef Peter (Pierre en français).
La serata sarà tutta per loro.
Frank, al commissariato, riceve una comunicazione da Scotland Yard: il
ricercato si era recato recentemente a Londra e pare abbiano avuto una soffiata
da loro informatori sul suo arrivo a Colonia da qualche mese.
Ora sappiamo che il reato per cui è ricercato è truffa aggravata. Si tratta di
ingenti somme di denaro al momento difficili da quantificare.
L’ipotesi più accreditata è che il soggetto abbia un alto tenore attuale di
vita, probabilmente una bella auto e non esiti a spendere e spandere (come si
dice). È il momento: Frank da il via alla diffusione dell’identikit in tutti gli
altri commissariati di Colonia.
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Puntata 210
Gaby rientra a casa e trova l’appartamento pieno di candele e la tavola addobbata romanticamente per due. Peter sbuca dalla camera e le sorride, accende
lo stereo e Frank Sinatra inizia a suonare per loro. Gaby sorride, le piace la
sorpresa del suo uomo! I due iniziano a ballare e a ridere.
Pia sta preparando la tavola quando suonano alla porta. Convinta che sia
Frank, si dirige spedita ad aprire ma, si trova davanti una persona che non si
sarebbe aspettata di vedere: Mathias.
«Ciao Pia, come stai? Posso entrare solo un minuto?»
«Mathias! Ehm. . . certo, sì, sì: entra.»
Un imbarazzante abbraccio tra i due viene subito colto da Frank, che ha
appena varcato la porta.
«Salve Frank, sono felice di rivederla» è l’abbozzo di un’amichevole bugia
rivolta da parte di Mathias. Bugia ricambiata da stretta di mano senza alcun
sorriso da parte di Frank, che – da bravo poliziotto qual è – va subito al dunque:
«Che ci fa lei qui? Non si era trasferito a Maiorca?»
Nel frattempo la contessa Amelie sta passeggiando con Minie nel parco.
Ad un tratto arrivano David e Lena, felici come non mai in questo periodo,
i tre si scambiano qualche parola accarezzando Minie, anche se l’argomento
principale di questi giorni al castello è Isabelle. Sono tutti in ansia e sperano
ritorni presto con loro.
Proprio durante la conversazione ecco arrivare Kevin con la sua Audi A3
nuova fiammante, si avvicina a loro, sente di cosa parlano ed interviene:
«E sì: lo speriamo davvero tutti. Isabelle è una brava persona, non ruberebbe mai alle persone a cui vuole bene, dico bene? Sarà pure stata cleptomane per
quasi tutta la sua vita ma, sarà in grado di controllarsi, ormai? In fondo, non
ditelo a mio fratello, la cleptomania è una malattia e in quanto tale, è difficile
da gestire.»
Un’altra auto lussuosa arriva al castello, si tratta di Alexander. David e
Lena lo salutano allegramente, il ragazzo gli piace – a differenza di Kevin – ma
forse solo perché lo conoscono meglio. Ad accoglierlo sulla porta però, non
è Vanessa, ma Rafael. I due si guardano fissi negli occhi, tra loro c’è molta
tensione.
Rafael pronuncia solo un laconico «Seguimi nel mio studio.» e i due si recano così al piano superiore. Lì, inizia un’accesa discussione, Alexander accusa
Rafael di aver ingannato suo padre prima di finire in galera e di avergli quindi
estorto parecchio denaro. Rafael ascolta e cerca di rispondere ma si trattiene
dal litigare. Si calma un secondo e poi, con voce più pacata, spiega ad Alexander che è dispiaciuto di tutto ciò, che è cambiato molto da allora e che sta
già organizzando con la banca un piano di recupero credito per risarcire la
famiglia Von Kriger.
Vanessa, passando in quell’istante nel corridoio, ascolta casualmente l’intera conversazione e rimane molto, molto colpita dalle parole di Rafael.
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Puntata 211
Rafael acquista sempre più credibilità agli occhi della sua ex fidanzata che
si allontana di soppiatto per sfuggire appena in tempo agli sguardi dei due
uomini.
Nel frattempo Lena e David rimasti a passeggiare nel parco, discutono di
come il comportamento di Kevin sembri loro alquanto strano, per non dire
sospetto. Da un lato difende Isabelle, dall’altro l’accusa istigando dubbi su di
lei. Comportamento completamente incoerente.
«Ma a che gioco sta giocando quel Kevin?» sono i pensieri di Lena. L’uomo, col passare dei giorni, le piace sempre meno. E, mentre stanno parlando
proprio di questo, sopraggiunge Katharina. La donna ha un aspetto raggiante,
Lena – a malincuore – sarebbe disposta ad ammettere che è pure più bella del
solito.
Katharina annuncia trionfante:
«Ho le prove per scagionare Isabelle!»
E inizia a raccontare loro di come dopo aver interrogato tutti coloro si sono
trovati al castello nel periodo dei furti, le siano venuti dei dubbi su qualcuno
in particolare. E all’unisono, Lena e David esclamano:
«Kevin!»
«Esatto – dice loro l’avvocato – ma. . . come fate a saperlo?»
È David ad esporre il pensiero di entrambi:
«Ti dirò Katharina, il suo comportamento non ci è mai piaciuto. È subdolo
e circospetto. L’idea che ci nascondesse qualcosa l’abbiamo sempre avuta. Non
te l’abbiamo esposta solo perché era una sensazione.»
«Ma avete ragione. Ho chiamato il suo precedente datore di lavoro e. . . tenetevi forte: Kevin è stato licenziato per essersi appropriato di duecentomila
Euro dalla cassaforte aziendale, sembrava fosse d’accordo con una sua collega,
ma alla fine questa venne scagionata e ancora lavora per la stessa azienda.»
Katharina è agguerrita. Un ghepardo che inizia la sua rincorsa incuterebbe
meno timore:
«Ho intenzione di farla interrogare. Nelle mie condizioni non posso recarmi
fino in Austria, dove ha sede l’azienda, ma so già chi contattare. Conosco un
investigatore a Graz che può aiutarmi. Lo chiamo oggi stesso così nei prossimi
giorni ne sapremo di più.»
Una speranza si accende nei cuori dei Conti, la loro amica è innocente, loro
lo sapevano sin dall’inizio, ma ora si concretizza pure la possibilità di trovare
delle prove per scagionarla definitivamente. Anche se non capiscono bene cosa
c’entri Kevin. Già cosa centra?
Ritroviamo l’uomo in camera sua, evidentemente nervoso. Prende il cellulare e fa una telefonata, a rispondere è una donna:
«Ciao, stavo pensando proprio a te in questi giorni, quand’è che mi raggiungi? Abbiamo un discorso da completare [. . . ] Lo so, lo so, ma ci sono stati
dei. . . problemi: i nostri piani sono saltati; niente di preoccupante, no, no, non
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sospettano di nulla. Sono riuscito a non farmi scoprire; quando ho capito che
si erano accorti delle sparizioni prima di quanto sperassi ho messo tutto nella
camera della fidanzata di mio fratello, che ha un passato da cleptomane.»
«Ah! Ah! Ah! il mio uomo è davvero geniale, anche se questo vorrà dire
non vederci ancora per un po’; ora ti saluto perché mi chiama il capo. . . »
Chi è, in realtà, Kevin?
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Puntata 212
Senza perder tempo, Katharina contatta subito il suo amico investigatore austriaco, dicendogli di non richiamarla fino a quando non avrà carpito dalla
signora Müller tutto quello che sa e che è possibile sapere su Kevin. Katharina è più che sicura che l’amichetta di Kevin sappia molto più di quanto ne
sappiano loro in quel di Colonia.
L’avvocatessa, nel pomeriggio, si reca quindi in tribunale per l’incontro preliminare con il giudice nel quale gli espone le prove e le testimonianze da lei
stessa ottenute:
«Salve giudice Fischer, sono venuta da lei per informarla che ho delle prove
materiali che scagionerebbero la signorina Lisson dall’accusa di furto ai danni
della famiglia Von Arensberg. Pertanto, non essendoci pericolo, né di inquinamento delle prove – dal momento che il reato è già stato consumato – né di
fuga, deposito la mia istanza affinché la signorina Lisson venga rilasciata su
cauzione in attesa del processo.»
Il giudice, dopo aver analizzato la documentazione prodotta dall’avvocato,
scuote il capo: non è ancora del tutto convinto e le risponde:
«Mi dispiace, avvocato Jung: ma visto i precedenti della Signorina Lisson, queste prove non sono sufficienti per consentire all’indiziata di lasciare
la prigione. Deve portarmi qualcosa di più concreto.»
Gioca pertanto la sua ultima carta: «Ad esser sincera mi aspettavo questo
suo parere. Proprio per questo ho dato mandato ad un investigatore privato,
in Austria, di interrogare la signora Müller, ex collega di Kevin Barley, futuro
cognato della mia cliente, di cui sospettiamo parte della responsabilità dell’accaduto al castello.» concludendo, con una pausa ad effetto: «Avrà mie notizie
molto presto, con nuove prove ed altre testimonianze.»
Intanto, al castello – avuta da Katharina la conferma dell’innocenza di Isabelle – Lena si improvvisa Sherlock Holmes, e pure lei inizia a tenere sott’occhio Kevin; gli pone delle domande senza che si capisca che sospetta di
Lui.
Mentre Lena chiacchiera con Kevin arriva Vanessa, che come sempre, per
puro caso, sente tutta la conversazione (sempre nel posto giusto, al momento
giusto).
La Mayer rimane molto sorpresa delle domande che Lena ha appena posto
a Kevin e – non appena questo si è allontanato – le chiede:
«Scusa Lena, posso sapere anch’io come mai fai tutte queste domande a
Kevin?»
Lena, che non vedeva l’ora di dare la bella notizia alla sua amica, senza
esitare le risponde:
«Vanessa, ho appena parlato con Katharina: era molto contenta. Ha trovato delle prove che possono scagionare Isabelle, e mi ha confermato i suoi
sospetti su Kevin, per questo stavamo facendo questa allegra e amichevole
“chiacchierata”.»
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A queste parole Vanessa più speranzosa, abbraccia Lena dicendogli:
«Grazie Lena, grazie per tutto quello che stai facendo per mia sorella, ma
sopratutto grazie per aver chiesto al miglior avvocato di Colonia di prenderne
la difesa. Se Isabelle verrà rilasciata sarà anche merito tu ed io queste cose non
le dimentico: stanne certa.»
Lena, con un sorrisone – e un occhiolino – risponde alle calde parole di
Vanessa:
«Vanessa non ringraziarmi, ormai tutto quello che ci divideva è un ricordo:
siamo amiche e le amiche si aiutano a vicenda. Sempre. E poi tu e Isabelle
ormai fate parte della famiglia, quindi quello che faccio non è il minimo, ma il
mio dovere.»
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Puntata 213
È arrivato il tanto atteso momento dell’ecografia che svelerà il sesso dell’erede
Von Arensberg.
«Allora dottoressa?»
«Un attimo di pazienza, non ne vuol sapere di girarsi.»
«Colpa sua – ribatte Lena – non lo sa che dopo pranzo tutti i bambini fanno
sempre il pisolino!»
La ginecologa guarda Lena sorridendo sotto i baffi, ma David viene subito
in suo soccorso:
«Non si preoccupi dottoressa, Lena – con la scusa che deve mangiare per
due – ha perso il concetto di “dopo pranzo”.»
E con questa allegra risata l’ecografo mostra il suo esito senza ombra di
dubbio: arriverà una contessina! Lena e David sono pazzi di gioia.
Usciti dall’ospedale iniziano a fare una scaletta dettagliata di tutto quello
che dovranno comprare alla piccola (come se non avessero già svaligiato tutti i
negozi di Colonia) e finalmente, potranno dipingere la stanza della piccola; si
accordano per fare le pareti bianche con su dipinte delle rose rosa.
Mentre stanno salendo in macchina squilla il cellulare di Lena: è Janka:
«Lena volevo chiederti se avete impegni per stasera.»
«No, niente di particolare, perché?»
«Bene! Vi va di venire a cena da noi, così tanto per stare un po’insieme. Ho
chiamato anche Pia e Frank e loro ci saranno.»
«Sì, è un ottima idea, ti ringrazio per l’invito. Accettiamo con piacere.»
Dopo aver chiuso la telefonata Lena spiega il tutto a David: anche lui per
una sera è contento di non dover restare al castello. L’atmosfera è un po’triste
per via della storia di Isabelle. Sono tutti in attesa di risvolti positivi e stanno
in ansia.
Al castello intanto, Amelie osserva Letizia giocare con Mini, quando squilla
il telefono. Risponde Janka e passa la telefonata alla contessa:
«Pronto?»
«Contessa, sono Isabelle, mi hanno permesso di fare una telefonata, so che
Letizia mi ha cercata, posso parlarle?»
«Ma certo, non vede l’ora di sentirti, aspetta un secondo che te la passo
immediatamente.»
Amelie chiama la nipotina, dicendole che c’è la zia Isabelle al telefono; la
piccola corre con la sua buffa camminata e saluta allegramente la zia. Isabelle trattiene a stento le lacrime: non vuole che la piccola percepisca la sua
tristezza, e chiude la telefonata promettendole di farsi sentire al più presto.
Nel frattempo Katharina è a casa, distesa sul divano, e riflette sul caso di
Isabelle. In quel momento squilla il suo cellulare:
«Kat? Sono io, sì lo so che dovevo farmi sentire solo quando avrei avuto
delle notizie certe, ma penso che quello che devo dirti ti interesserà.»
La Jung subito replica:
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«Allora dai dimmi, il processo si avvicina e ho bisogno di prove concrete
per scagionare la mia assistita.»
«Ok, ok, hai ragione. Ho seguito la Müller da casa al lavoro, per un paio di
giorni e in effetti, per essere un’impiegata, ha un tenore di vita fin troppo elevato. Ogni pomeriggio, all’uscita dal lavoro è passata da una boutique all’altra
senza mai uscirne a mani vuote. Ma soprattutto, oggi è andata in un’agenzia
a prenotare un biglietto aereo per Colonia, arriverà domani con l’aereo delle
17.45. Ho prenotato anch’io così potrò seguirla e vedere se si incontra con il
signor Barley di cui mi hai parlato.»
Katharina è soddisfatta del lavoro del suo amico. Negli stessi istanti, un’altra telefonata vede protagonisti Kevin e la sua amichetta: lei lo avverte del suo
imminente arrivo, vuole vederlo e non sente ragioni.
Lena e David che stanno uscendo per andare da Tony e Janka, incrociano
Kevin che sembra furioso e quasi non li saluta. Chissà perché. . .
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Puntata 214
Appena arrivano a casa Weiss, Lena e David notano una strana atmosfera, strana ma familiare. Come una fragranza esotica che però si riconosce ad occhi
chiusi. Ed essendo ormai parte del loro vissuto, capiscono quello che gli amici
desiderano dirgli ancor prima che lo facciano.
Ma loro sono dei conti, si sa, e lasciano a loro la gioia dell’annuncio. Non
appena arrivano Frank e Pia, tutti si accomodano a tavola e la serata trascorre
piacevolmente.
Finalmente arriva il momento dell’annuncio tanto atteso. Tony si alza in
piedi, si schiarisce la voce e annuncia trionfante:
«Ehm. . . scusate. . . ho, anzi: abbiamo qualcosina da dirvi. Tra qualche mese
arriverà un piccolo Weiss.»
E partono le congratulazioni festose, le pacche sulle spalle e gli occhiate
piene di complicità. Frank esclama:
«Beh! Non si può certo dire che a Colonia il tasso di natalità sia basso!»
Rientrando in casa, Pia e Frank hanno una piccola discussione: lui infatti
vuole esser sicuro che Mathias non significhi niente per Pia e che il suo ritorno inaspettato a Colonia non l’abbia turbata. Pia, con aria rassicurante e un
pochino divertita dalla gelosia di Frank, gli prende il viso con le mani, gli da
un grosso bacio e dice: «Frank, io ti amo, sei l’uomo che ho sempre amato e
questo non cambierà mai.» Frank sorride, si sente molto più tranquillo ora che
ha chiarito la questione “Mathias”con la sua amata Pia.
Di ritorno dalla città una brutta sorpresa attende Lena e David. Non appena svoltano per entrare nel parco ecco che vedono delle fiamme stagliarsi alte
e minacciose dal castello. Restano inorriditi mentre sentono le sirene dei vigili
del fuoco e di un’ambulanza farsi sempre più vicine.
David ferma la macchina:
«Lena: non muoverti di un millimetro. Ora vado a vedere cos’è successo e
torno subito. Mi raccomando: rimani in auto.»
Andreas sta cercando di far addormentare il piccolo Sasha, mentre Linda lo
guarda sognante sul divano di casa. Ad un tratto, il cellulare di Linda squilla:
è l’assistente sociale. Linda non immagina la notizia che sta per irrompere
nella loro felice atmosfera famigliare, la nonna del piccolo infatti, ha deciso di
farsi avanti e ha inoltrato domanda al giudice per ottenere l’affidamento del
nipotino. Linda e Andreas si guardano preoccupati e terrorizzati.
David intanto va di corsa a vedere cos’è successo e – soprattutto – se tutti
stanno bene. Mentre David corre nella sua mente e un susseguirsi di visi a lui
cari: Amelie, Fritz, Vanessa, la piccola Letizia e Rafael. Staranno tutti bene?
Ma soprattutto: che cosa sarà mai successo? Perché quelle fiamme? Ma ad
un tratto un poliziotto lo blocca: ha l’ordine di non far avvicinare nessuno. È
troppo pericoloso.
David con uno sguardo che non ammette repliche esclama:
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«Mi faccia passare! Sono il conte Von Arensberg e se permette vorrei sapere
se la mia famiglia sta bene.»
Il poliziotto, che non lo aveva riconosciuto, si scusa e lo lascia passare, lo
fa accompagnare all’interno del castello con un vigile del fuoco. Quello che si
presenta ai suoi occhi lascia David inorridito, facendolo crollare in ginocchio.
Cosa avrà visto da sconvolgerlo a tal punto?
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Puntata 215
Lena, rimasta in macchina, è ansiosa di sapere cosa stia succedendo. Ormai è
passato troppo tempo: non riesce a stare lì senza poter fare nulla. Ignorando
il monito di David, scende dalla macchina, e mentre si avvicina a loro sente
uno dei vigili del fuoco gridare ad un collega che una giovane donna è rimasta
intrappolata in una stanza del castello.
Sul momento, Lena non capisce chi sia ma poi facendo un banale “due più
due”, comprende che la donna di cui parlano può essere soltanto una: Vanessa.
Senza pensare né alla sua salute, né a quella della sua bambina, si avvicina
all’ingresso secondario del castello, invaso anch’esso dal fumo.
David intanto, appena entrato nel castello trova Amelie, che a sua volta
sta cercando di portare fuori Fritz sentitosi male per il fumo, insieme ad un
medico accorso, soccorrono l’uomo e lo portano nell’ambulanza e poi di corsa
in ospedale per accertamenti. Ritornato di corsa alla macchina, David, non
vede più Lena e si preoccupa: non ha la più vaga idea di dove possa essere
andata. Non fa in tempo a chiamarla al telefonino che senta la voce della sua
amata chiedere aiuto. Proviene da una stanza del piano di sopra del castello.
Da tutt’altra parte Janka raggiunge a letto Tony, i due sono molto sereni in
questo periodo e non vedono l’ora di avere un altro frugoletto per casa. Parlano
dell’ipotesi di cambiare casa, di cercarne una più grande ma. . . certo le spese
sarebbero maggiori e loro, si sa, non navigano nell’oro, anzi, con l’arrivo di un
bebè, Janka dovrà tralasciare un po’il lavoro al castello. Ed ecco i pensieri dei
problemi economici a rovinare il momento felice. . . finché Tony non lancia la
bomba:
«E se ci trasferissimo? Ti ricordi quel tizio, il banchiere che mi aveva ingaggiato come autista tempo fa? Ha acquistato una grossa concessionaria, in Austria. Mi ha chiamato per propormi di dirigere il reparto riparazioni e ricambi,
avrei uno stipendio triplicato e tre dipendenti ad aiutarmi nel lavoro.»
«Cosa? Ma Tony: perché non mi hai detto nulla di questa offerta?»
«Lo so, sul momento ho pensato non volessi allontanarti da Colonia, in
fondo qui ci troviamo bene, abbiamo i nostri amici, Luca sta andando bene a
scuola e poi ha la sua squadra di calcio, la sua passione, i suoi amici. Insomma. . . non volevo stravolgere il nostro ménage familiare, oltretutto è arrivata
la notizia della bambina di Lena e David. Sappiamo tutti e due che per Luca
sarà come una sorellina, come lo è Letizia. Ma adesso. . . vista la nostra situazione, un pensiero lo potremmo fare, no? Si tratta di prendere il coraggio a due
mani e andare verso una nuova vita, certo sarò molto impegnato, non si tratta
di riparare qualche auto in officina ma di seguire un intero reparto ma, so che
posso farcela, per voi posso farcela.»
Janka sorride ma i suoi occhi sono anche preoccupati: un trasferimento così
radicale è da ponderare con la massima attenzione. «Però, in fondo si tratta di
dare a te, piccolino, una vita migliore» pensa, accarezzandosi la pancia.
Nel frattempo il panico ha il sopravvento su David: Lena è in pericolo!
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«Ma perché non mi ascolta mai?»
David corre di nuovo verso il castello, ma questa volta i vigili del fuoco lo
bloccano e non vogliono sentire ragioni: ora hanno cose più importanti da fare,
la situazione è troppo pericolosa per farlo rientrare e poi stanno già setacciando
ogni stanza del castello, avvolto ormai in una coltre di fumo nero. Sente parlare
due uomini che dicono che una donna bionda è entrata di corsa dal retro per
cercare una certa “Vanessa”.
Ecco arrivare Rafael a calmare David, per fortuna lui è riuscito a raggiungere Vanessa, che sola, stava cercando di uscire dal castello e ora si trova seduta
anch’essa su di un’ambulanza pronta a dirigersi in ospedale. David la vede e le
chiede subito di Lena, ha sentito che è entrata per soccorrerla. Ma Vanessa non
l’ha vista, è riuscita ad avvicinarsi alla porta della cucina, dove poi l’ha presa
Rafael e l’ha portata fuori, non ha incontrato Lena.
Dalla coltre di fumo, spunta un gruppetto di vigili, in quell’istante il cuore
di David si ferma: Lena giace inerme nelle braccia di un pompiere.
Subito i paramedici la stendono sulla barella e le posizionano la mascherina
dell’ossigeno. Lena apre gli occhi, guarda David e si sposta la mascherina dalla
bocca per sforzarsi e dire soltanto «Vanessa. . . Letizia. . . » David la rassicura,
Letizia era fuori a dormire da un’amichetta quella notte e Vanessa sta bene.
Lena chiude gli occhi e perde conoscenza. Sono attimi concitati, David grida,
i medici lo scansano, lo fanno salire sul mezzo ed iniziano subito a rianimare
Lena mentre con l’ambulanza corrono in ospedale.
La situazione è critica per via dello stato interessante della donna.
Quella che era iniziata come una splendida giornata rischia di concludersi
in tragedia.
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Puntata 216
Sono arrivati in ospedale anche Pia e Frank, avvisati telefonicamente da Rafael.
Tutti sono in sala d’aspetto ad attendere notizie positive sullo stato di salute di
Lena e della bambina che porta in grembo.
Fortunatamente sia Fritz, sia Vanessa stanno bene, hanno respirato del fumo, ma solo Vanessa dovrà restare in osservazione qualche giorno per sicurezza, le loro condizioni non destano preoccupazioni. Amelie e Rafael possono
quindi tirare un sospiro di sollievo ma rimane la preoccupazione per Lena ad
impaurirli. David è distrutto, nella sua mente aleggiano solo pensieri terribili
e spaventosi, teme per la vita della sua amata e della loro piccolina.
Tutti lì in ospedale, aspettano mentre il tempo sembra essersi fermato.
Frank e Rafael si alternano a portare da bere e a cercare di sollevare gli
animi di Amelie, Pia e Fritz. Vanessa riposa, le hanno somministrato dei tranquillanti per lo shock subito.
Sono le prime ore del mattino quando Janka, Tony e Luca, d’accordo con
Frank e Rafael, vanno a riprendere Letizia a casa della sua amichetta e il piccolo
Sasha. Li terranno con loro per qualche giorno, finché Vanessa e gli altri non
staranno meglio.
Linda e Andreas, di turno da ore ormai in ospedale, fanno di tutto per
aiutare e dare notizie ai famigliari. Sono preoccupati per la notizia ricevuta
dall’assistente sociale ma, vista la situazione, non raccontano a nessuno dei
loro problemi, ora la priorità è Lena.
Vanessa intanto, si sveglia e trova ai piedi del suo letto un Rafael con un’espressione preoccupata e dolce che subito le porge una carezza sulla guancia.
Vanessa è confusa ma dopo pochi istanti ricorda l’incendio e si alza dal letto
chiedendo degli altri: vuole sapere se tutti stanno bene. Rafael cerca di calmarla e poi le dice di Lena. Vanessa, ascoltando le parole dell’uomo, si sente
in colpa per la situazione di Lena: è colpa sua se la ragazza è entrata nel castello, voleva salvarla. Ma Rafael insiste sul fatto che non deve sentirsi in colpa e
che è sicuro, Lena si riprenderà al più presto: lei e la bambina staranno bene.
Vanessa scoppia a piangere e si getta tra le braccia di Rafael.
Il conte l’abbraccia, desiderava farlo da molto tempo, si sente così vicino a
Vanessa in questo momento di dolore e contemporaneamente, pensa e ripensa
a Lena: è preoccupato per sua nuora, la sua nipotina e suo figlio.
David ha passato la notte nella stanza di Lena, a fianco al suo letto.
In ospedale arriva anche Connie, avvisata da Pia e Frank, la quale è terribilmente preoccupata per la sua migliore amica. Appena vede Frank, Pia e gli
altri in sala d’aspetto, chiede subito notizie di Lena, ma nessuno sa dirle nulla
di preciso, i medici infatti non hanno ancora sciolto la prognosi.
Connie allora decide di entrare nella camera di Lena e la scena che si trova
davanti è molto triste: David seduto accanto a lei sul letto che continua ad
accarezzarle la fronte. Lo sguardo di Connie si sposta su Lena, sdraiata sul
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letto priva di sensi. La ragazza non ha nemmeno il coraggio di chiedere a
David delle sue condizioni, riesce solo a dire, piangendo:
«David, mi dispiace tanto, ma Lena è forte e ce la farà, ne sono sicura, la
conosco dall’asilo e non si arrende mai, poi è una Sander e ti posso assicurare
che i Sander sono persone eccezionali, sono combattivi per natura.»
Accarezzando poi anche lei, il viso della ragazza, aggiunge:
«Ho chiamato Tom, sarà qui tra qualche ora. Gli ho spiegato la situazione,
è molto preoccupato per Lena e per te e sa che hai bisogno del tuo amico al tuo
fianco, ora, quindi ha preso il primo volo per Colonia.»
Nel frattempo Vanessa continua a non darsi pace per quanto accaduto a
Lena, pensando che se Lena dovesse perdere la sua bambina, lei non se lo
perdonerebbe mai.
Ecco che finalmente il medico si presenta in sala d’aspetto per dare notizie
ufficiali; tutti hanno i visi tirati e stanchi per la lunga attesa e l’angoscia.
Riusciranno Lena e la sua bambina a salvarsi?
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Puntata 217
Il medico comunica le condizioni di Lena ai familiari:
«La signora Sander ha inalato molto fumo. Sia lei, sia la sua bambina rimangono in condizioni critiche: tutto sta nella voglia di vivere di Lena e nel suo
spirito combattivo, infatti, solo se supererà la notte si potrà dire con relativa
certezza che è fuori pericolo.»
Intanto all’aereporto di Colonia atterra il volo dagli Usa di Tom, che – appena sbarcato dall’aereo – non perde tempo e corre subito da David. Appena
arrivato in ospedale, lo vede seduto fuori dalla stanza di Lena e avvicinatosi,
nota le lacrime sul volto dell’amico. Lo abbraccia e ansioso gli chiede:
«David, amico mio, sono qui. Allora: come stanno Lena e la vostra bambina?»
David con la voce tremolante gli risponde:
«Non bene, purtroppo. I medici hanno detto che ha inalato molto fumo e
sia lei, sia la nostra piccola sono in gravi condizioni. Solo se supererà la notte
si salveranno. Devono farcela.»
Mentre David sta parlando, scoppia in un pianto inconsolabile abbracciando Tom e continuando:
«Sono contento che tu sia tornato, anche se avrei preferito rivederti in un’altra situazione.»
Nel frattempo Katharina è a casa, seduta sul divano, lei e Gregor sono stati
avvisati dell’incendio da Connie. Sta esaminando il caso di Isabelle ma non
riesce a concentrarsi, il suo pensiero è rivolto all’amica che giace in un letto
d’ospedale.
Ha anche parlato con dei contatti alla caserma dei vigili del fuoco che le
hanno “spifferato”il fatto che l’incendio ha tutta l’aria di non esser stato un
incidente. Ad un tratto, pensando a voce alta, esclama:
«Il mio istinto – che casualmente non sbaglia mai – mi sta suggerendo che
l’incendio al castello Von Aresberg, magari ha a che fare proprio con quel Kevin. . . ma nessun tribunale mi crederà finché non avrò prove concrete, andrò
fino in fondo a questa storia, lo devo a Lena e alla sua famiglia.»
Nel frattempo al castello, ritroviamo Rafael e Fritz; i due uomini hanno
lasciato l’ospedale per fare la conta dei danni. Quando arrivano, lo scenario
è desolante: il castello è gravemente danneggiato. Quello che vedono è un
autentico colpo al cuore. Si chiedono come sia stato possibile, non riescono
proprio a darsi una spiegazione e si pongono tante altre domande.
Peter, recatosi sul posto con dei colleghi che sorvegliano il castello – ora sigillato e a disposizione della magistratura – da eventuali sciacalli e giornalisti,
si avvicina ai due uomini:
«Mi dispiace, ma ormai è ufficiale: i vigili del fuoco assieme ai ragazzi della
scientifica hanno ufficializzato l’origine dolosa dell’incendio.»
Dentro Rafael e Fritz echeggia soltanto un assordante silenzio.
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Puntata 218
«Incendio doloso?»
Rafael e Fritz non riescono a credere a quello che Peter gli ha appena detto. Ma come è stato possibile? E soprattutto: Chi può aver fatto qualcosa del
genere?
Peter, sospirando per la tensione, spiega i, purtroppo semplici, fatti:
«I vigili del fuoco, durante il sopralluogo di rito, hanno trovato tracce evidenti che non lasciano adito a nessun dubbio. L’incendio è doloso. Qualcuno
ha deliberatamente appiccato il fuoco da più punti. Ma chi può essere stato?»
Questa è la domanda che Peter non può più trattenere, e la rivolge a Rafael:
«Conte Von Arensberg, dato il suo passato, crede che qualcuno possa avercela con lei? Perché è da tenere in considerazione che qualcuno possa volersi
vendicare di lei colpendo la sua famiglia.»
Rafael rimane interdetto. Purtroppo non ha la minima idea di chi possa
essere stato. Sì, ci sarebbe Alexander, ma ormai crede di averlo convinto della
sua volontà di ripagarlo, quindi no, decide di non dire niente alla polizia, e
laconicamente risponde con un:
«No, non credo.»
Allontanatosi Peter, Fritz e Rafael parlano del da farsi, su come organizzarsi, e decidono di far sistemare l’ala del castello disabitata, che ha bisogno
soltanto di una bella ripulita, per poterci andare ad abitare in attesa che le parti del castello colpite dall’incendio siano ristrutturate, e soprattutto in attesa
che la polizia dia loro il via libera ai lavori.
Nel frattempo in ospedale Lena permane in condizioni stabili, seppur critiche. David è circondato da tutti i suoi cari, intorno a lui per confortarlo e
confortarsi tra loro, essendo tutti in pena per le sorti di Lena e della bimba che
porta in grembo.
Squilla il cellulare di Tom: è Rafael, strano che chiami proprio lui. Proprio
per questo motivo decide di allontanarsi per rispondere, qualcosa gli dice che
non si tratta di buone notizie. Una volta tanto ha fatto la cosa giusta.
«Tom, disturbo?»
«No, conte, mi dica.»
Rafael è incerto nel pronunciare queste parole:
«Beh. . . ecco. . . volevo dirti che io e mio padre abbiamo appena saputo che
l’incendio al castello è doloso. Non sapevo come dirlo a David, e forse tu che
sei il suo migliore amico ci riuscirai meglio di me.»
«Doloso? Ma come, e soprattutto: perché? Chi può aver appiccato un incendio? Non riesco a crederci! Comunque conti pure su di me, porterò David
a fare una passeggiata così gli parlerò in disparte, è giusto che sappia, ma forse
è meglio che per il momento gli altri rimangano all’oscuro di tutto.»
E chiude la chiamata. Si avvicina a David e lo convince a forza a fare una
passeggiata, con una frase semplice ma ad effetto sicuro:
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«Amico mio, Lena ha bisogno di te al massimo delle forze e se continui a
star qui seduto finirà che non appena si sveglia sarà lei a doversi prendere cura
di te e non mi sembra proprio giusto darle un compito così gravoso: ricordati
che aspettate una bambina. In tutta sincerità sei più bianco della mia camicia
e rischi di svenire da un momento all’altro.»
Un sorriso amaro si dipinge sul volto di David che si convince così ad allontanarsi per un po’, dopo aver ripetutamente chiesto ai presenti di chiamarlo
al minimo segnale. Arrivati nel parco dell’ospedale Tom si fa serio.
«David, prima mi ha chiamato tuo padre. Lui e Fritz sono andati al castello.»
«Lo so. Non mi avrai convinto ad uscire per dirmi questo?»
«Certo che, no. So che ne eri al corrente. Rafael mi ha appena chiamato.»
«Avanti, Tom. . . cos’è che ti avrebbe detto di così tragico che non sappiamo
già?»
«Ha parlato con la polizia: l’incendio è doloso.»
«Doloso?»
A quelle parole David, affranto, al limite delle forze, si accascia a terra,
perdendosi nei suoi pensieri. Chi può averlo fatto, e perché?
Calde lacrime gli rigano il volto. . .
61
Puntata 219
Al commissariato si lavora senza sosta per scoprire chi abbia potuto appiccare
l’incendio al castello. Gaby e Peter stanno discutendo su chi debba informare
Isabelle, finora all’oscuro di tutto l’accaduto.
Alla fine Peter decide che deve essere lui a parlare con Isabelle, è sua amica:
glielo deve. Proprio nel preciso istante in cui Peter stringe tra le mani le chiavi
della cella ecco presentarsi il Pubblico Ministero che si rivolge direttamente a
Peter:
«Devo parlare immediatamente con la signorina Lisson!»
«Per quale motivo? Ormai ha già fatto tutti gli interrogatori di rito. Stavo
giusto andando ad informarla dell’incendio al castello, ancora non ne sa nulla.»
«Che casualità: io sono qui proprio per questo motivo! Pensiamo che l’incendio possa essere opera di uno o più complici della signorina Lisson e voglio
vederla all’istante.»
Peter mestamente non può far altro che accompagnare il PM da Isabelle,
convinto com’è che le verrà rivolta un’altra accusa ingiusta. Isabelle è immersa
nei suoi pensieri: quanto le piacerebbe ricevere la visita da qualcuno. Proprio
in quell’istante sente girare la chiave. . . ed ecco entrare Peter con il PM.
Quest’ultimo ordina con tono rude ad Isabelle di sedersi. Ed inizia con
l’interrogatorio.
«Signorina Lisson sono qui per farle poche e semplici domande su quanto
successo al castello l’altro ieri.»
Sul volto di Isabelle si disegna un’espressione di preoccupazione e stupore:
«Cosa è successo?»
«Vuole dirmi che non lo sa? Su non mi faccia perdere altro tempo e mi dica
chi sono i suoi complici!»
«Complici? Quali complici? E per cosa? Le ho già ripetuto fino alla nausea
che io non centro nulla con la storia dei furti.»
«Non mi riferisco ai furti in questo momento: mi riferisco all’incendio che
ha quasi distrutto il castello Von Arensberg!»
Isabelle rimane pietrificata, in pochissimi secondi le appaiono i volti di tutti gli abitanti del castello, e quasi grida quando chiede come stanno tutti. Nel
frattempo in cella per l’interrogatorio è arrivata anche Gaby. Peter ne approfitta per allontanarsi e avvertire Katharina: è scorretto che Isabelle non sia
assistita dal suo avvocato in un momento così delicato.
In ospedale intanto, i medici decidono di dimettere nel pomeriggio anche Vanessa. Rimane solo Lena ricoverata e tutti continuano ad attendere un
miglioramento in sala d’attesa.
«Pronto? Salve avvocato Jung, sono Peter Evers del commissariato di Colonia, volevo informarla che il PM sta interrogando Isabelle.»
Katharina stranita risponde:
«Come mai signor Evers? Pensavo che ormai avessero prove sufficienti
“secondo loro” contro la mia assistita.»
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«Purtroppo non è per quello che la stanno interrogando – ribatte Peter –
Ma perché pensano che lei sia la complice della persona (o persone) che ha
appiccato l’incendio al castello.»
«Come? Ma hanno prove per affermare ciò che dicono? Se non è così il caro
PM dovrà vedersela con me. Per favore: lei non lo faccia andar via, lo tenga
alla centrale. Sarò lì entro una ventina di minuti.»
Come consigliato da Katharina, Peter – con una scusa – trattiene il PM alla
centrale facendogli compilare i documenti con i nominativi di chiunque entra o esca dalla cella della centrale. Di solito il PM fa una firma e se ne va,
ma questa volta il computer sembra funzionare al rallentatore. Un ritardo
provvidenziale.
Nel frattempo nel parco dell’ospedale David non riesce ancora a credere
alle parole pronunciate dal suo amico e gli chiede:
«Tom ma sei sicuro di quello che dici? Com’è possibile?»
Tom ribatte:
«Sì, purtroppo, amico mio: ne sono sicuro, ma tu hai idea di chi possa
essere stato? C’è qualcuno che può avercela con te, o con qualcuno della tua
famiglia?»
David sul momento, un po’ per lo shock, un po’ per la preoccupazione per
Lena, non sa bene cosa pensare. Poi ha un’illuminazione:
«Che ce l’abbia con me no, ma a me e Lena, non convincevano molto gli
ultimi arrivati, ma non penso siano stati loro, non ne vedo il motivo.»
Tom continua:
«E questo l’hai detto a Frank? Lo so che non ne sei sicuro, ma non dobbiamo tralasciare nulla, neppure il minimo dubbio. Talvolta è dalle cose più
insignificanti che si arriva alla verità.»
David riflettendo sulle parole di Tom conclude:
«Sì, Tom, hai ragione: ne parlerò con Frank. Ora scusami, ma ritorno da
Lena.»
Intanto alla centrale arriva una Katharina più agguerrita che mai. Non
appena vede il PM fa un enorme sforzo per non aggredirlo verbalmente:
«Salve dottor Schwarz. Sono venuta a conoscenza delle nuove accuse rivolte alla mia cliente. Naturalmente ha con sé le prove a supporto di quanto
afferma?»
Silenzio.
«Lei sa bene che se così non fosse non ha alcun diritto di interrogare la teste.
Soprattutto – ma potrei sbagliarmi — mi sembra la sua procedura non sia del
tutto regolare. Perché non mi ha convocato prima di iniziare l’interrogatorio?»
Il PM è molto irritato a quelle parole, e replica seccamente:
«Mi scusi ma lei chi sarebbe?»
Katharina, fingendo d’essere una sbadata, fruga nella sua borsetta, più a
lungo del necessario. Finché – con un coup de théâtre – estrae un suo biglietto
da visita e replica:
«Sono l’avvocato Katharina Jung, legale rappresentante della signorina Lisson. Ora che ha il mio numero di telefono sono sicura che episodi analoghi non
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si ripeteranno. A proposito, quasi dimenticavo: lei ha prove su quanto afferma
in merito alla mia assistita?»
Il PM è ormai alle corde, non ha nemmeno il tempo di rispondere e Katharina ne approfitta:
«Bene, io a questo punto considero conclusa la nostra chiacchierata. La
invito a ripresentarsi quando avrà prove concrete a supporto delle sue tesi.
Diversamente mi rivolgerò al giudice, e non credo che un secondo episodio
analogo sia produttivo per la sua carriera. Soprattutto se oserà interrogare
un’altra volta la mia assistita in mia assenza.»
La discussione tra Katharina e il PM – che sta avvenendo nell’ufficio di
Frank – viene interrotta dallo squillo del cellulare di Frank, è Pia che in lacrime
farfuglia qualcosa tipo:
«Lena. . . la bambina. . . non sanno se. . . Andreas sta facendo di tutto. . . »
E Frank:
«Arrivo subito!»
E si alza di scatto dicendo soltanto che deve correre in ospedale da Lena, c’è
qualcosa che non va, anche se non sa cosa.
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Puntata 220
Isabelle, nella sua cella, ha il viso rigato di lacrime mentre guarda fuori dalla
piccola finestra. I suoi pensieri volano a Phil, gli manca e il pensiero che anche
solo per un attimo lui abbia dubitato di lei la fa star male e poi al castello, la
preoccupazione sulla salute per i suoi cari supera di gran lunga quella per il
suo arresto. Ma il pensiero che le due cose siano collegate, in particolare dopo
le accuse del PM, la fa quasi impazzire. Anche se non riesce a trovare validi
motivi a sostegno di questa tesi.
Frattanto, in ospedale, Frank corre al reparto di terapia intensiva. Gli sembra che il tempo si sia congelato durante la corsa su per le scale dell’ospedale
finché varca la soglia della sala d’attesa e trova tutti quanti fuori dalla stanza
di Lena: David, Pia, Connie, Tom, Amelie, Fritz, Rafael e perfino Vanessa in
vestaglia su una sedia a rotelle.
«Cosa succede? Come sta Lena?»
«Frank. . . – risponde Pia in lacrime – Lena ha avuto un arresto cardiaco,
la stanno rianimando e ci hanno fatto uscire dalla stanza. Io. . . Lena. . . oh
Frank. . . » scoppiando a piangere tra le braccia del marito.
David, talmente impietrito dalla situazione, è davanti alla porta con lo
sguardo annegato nel vuoto. In questo momento non riesce a pensare a nulla.
Continua a rivedere Lena vestita d’azzurro mentre scende le scale del castello
di corsa e poi lo guarda. Quel ricordo è l’immagine che ora David sta vedendo,
con il cuore che batte all’impazzata e le lacrime che gli solcano il volto.
Kevin è arrivato all’aeroporto di Colonia. Si reca al terminal per aspettare
la sua valigia cercando con lo sguardo una persona, più che il suo bagaglio.
Ed ecco sbucare da un angolo, una donna castana e molto, molto appariscente.
Appena lo vede, la donna sorride e gli corre incontro. I due si baciano appassionatamente, mentre il detective assunto da Katharina, da lontano immortala
nella sua pellicola un’immagine apparentemente solo romantica.
Peter e Gaby, entrano nella cella e – con calma – spiegano ad Isabelle dell’incendio al castello. La rassicurano sul fatto che tutti stanno abbastanza bene
ma non possono nasconderle il ricovero di Lena. Isabelle rimane molto colpita
dai loro racconti, spera tanto che Lena e la bambina stiano bene al più presto.
Poi chiede perché il PM le abbia rivolto quell’accusa: come potrebbe centrare
lei qualcosa con l’incendio essendo da giorni in cella e soprattutto volendo un
gran bene a tutti gli abitanti del castello?
Linda esce dalla camera di Lena e subito tutti la accerchiano chiedendo
notizie. Ma il viso di Linda non è dei più radiosi, purtroppo.
«Mi dispiace, ma Lena è in coma farmacologico. È stato necessario per
evitare un arresto cardiaco. Mi dispiace davvero darvi questa notizia.»
In quel momento si affaccia Andreas, troppo affranto per ricordare a Linda che il ruolo di comunicare la prognosi di un paziente compete al medico,
non all’infermiere. Ma in questo momento tutti sono estremamente provati e
affranti.
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«È come vi ha detto Linda, purtroppo. Ormai tutto dipende dalla volontà
di vivere che Lena si ritrova in corpo.»
A quelle parole, David crolla a terra. Non ha più nemmeno la forza di
chiedere come sta la sua bambina.
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Puntata 221
Lena ha passato la notte in modo tranquillo e le sue condizioni sono stabili.
David – che non riusciva a stare fuori nella sala d’aspetto – è entrato nella
stanza e si è addormentato accanto a lei.
Fuori dalla stanza di Lena, sono rimasti solo Pia, Frank, Connie e Tom, il
quale non se l’è sentita di lasciare il suo migliore amico in un momento come
questo. Tutti gli altri sono andati a casa per riposare almeno pochi istanti, anche Vanessa, dimessa nel pomeriggio, dicendo a Pia di chiamarli per qualsiasi
novità.
Nel cuore della notte il monitor dell’elettrocardiogramma segnala un aumento della frequenza dei battiti cardiaci. A quel punto Andreas decide di
ridurre il dosaggio dei farmaci per risvegliare Lena. Non dice nulla a David
che è crollato per lo stress.
Infatti, poco prima dell’alba, Lena riapre gli occhi e vede David addormentato accanto a lei. Abbozza un sorriso accarezzandogli la testa.
A quel contatto David si sveglia e incrocia con lo sguardo i bellissimi occhioni blu di Lena, non riesce a credere che si sia svegliata e chiama subito
Andreas: il quale gli sorride:
«Questa notte eri decisamente esausto, e dovevi esserlo pure i giorni scorsi.
Si trattava di un coma farmacologico, quindi indotto per evitare il peggio. Stanotte Lena è migliorata quindi ho deciso di risvegliarla e. . . lasciarti riposare:
ne avevi sin troppo bisogno.»
Andreas da il buongiorno a Lena e compie la visita di rito. Le controlla la
pressione e con lo stetoscopio i battiti del cuore, al momento regolari.
Poi Andreas anticipa a David la risposta alla domanda che stava per fargli:
«Sì: dobbiamo fare degli ulteriori esami. Dobbiamo verificare che pure la
bambina stia bene.»
Intanto Katharina si è recata in prigione da Isabelle la quale, appena la
vede, le domanda:
«Avvocato Jung, ci sono novità su Lena e sulla causa dell’incendio?»
Katharina le risponde:
«Mi dispiace Isabelle, novità sulle condizioni di Lena non ne ho, sul castello, invece, posso dirti che l’incendio è stato doloso e non accidentale – e
senza però rivelarle i sui sospetti, continua – sto indagando anche su questo,
sono ricorsa a tutte le mie conoscenze tra poliziotti e investigatori, se troveranno qualcosa mi sarà riferito. . . ma non sono venuta qui per questo oggi, volevo
informarti che ho parlato con il giudice e mi ha detto che il PM non aveva
nessun diritto di sollevarti quelle accuse senza prove precise, pertanto mi ha
assicurato che non si farà più vivo.»
Intanto all’ospedale, Pia, Frank, Connie e Tom sono ancora nella sala d’aspetto, l’ansia li sta consumando, hanno visto Andreas e degli infermieri entrare e uscire dalla stanza di Lena e non sanno bene cosa pensare. Ma ecco che
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si apre la porte della stanza di Lena ed esce David, con il volto bagnato dalle
lacrime, questa volta però di gioia. Appena lo vede, Tom gli chiede:
«Allora amico ci sono novità?»
David rimanendo ancora serio, gli dice:
«Lena è. . . sveglia! Si è svegliata dieci minuti fa! In realta il risveglio era
programmato, mi ha spiegato Andreas: eravamo tutti un po’ troppo sotto shock
per ascoltarlo quando ci spiegava cosa stava accadendo.»
A queste parole tutti sono contenti e sollevati, ma Tom aggiunge:
«E la bambina. . . come sta?»
David ritorna molto più serio:
«Questo purtroppo non lo so, ora stanno facendo delle analisi. Sono preoccupato Tom. Però, se Lena si è svegliata, ci sono buone possibilità che anche la
nostra piccola stia bene, non è così?»
David pone la domanda più a se stesso che all’amico.
Ripresa dall’emozione, Pia telefona subito al castello per avvertire gli altri del risveglio di Lena. A rispondere al telefono è Janka che, non appena
apprende la buona notizia, corre contenta ad avvertire gli altri.
Sono tutti nel salottino che per fortuna si è salvato dall’incendio. Appena
vedono entrare Janka con gli occhi lucidi, rimangono basiti, temono che Lena
si sia aggravata, invece Janka grida:
«Lena è sveglia.»
E un grande sorriso si dipinge sui volti di tutti. Fritz e Amelie si abbracciano. Rafael sorride e Vanessa abbraccia la piccola Letizia.
Vanessa si rivolge poi a Rafael:
«Puoi stare tu un po’ con Letizia? Vorrei tanto andare in ospedale da Lena,
vorrei vederla e magari convincere David a tornare al castello per riposare un
po’.»
«Certo, è una gioia stare con lei.»
Risponde un fiero Rafael, Vanessa ha ormai fiducia nei suoi confronti.
Fritz si alza in silenzio per fare una telefonata. Anche se nessuno sa chi sta
chiamando.
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Puntata 222
La telefonata di Fritz vola oltreoceano, a svegliare qualcuno nel pieno della
notte, ma la notizia merita di essere data subito.
«Pronto?»
«Sono io, scusa se ti disturbo, lo so che da voi è notte, ma non potevo
aspettare, Lena si è appena svegliata!»
«Che bella notizia mi dai, hai fatto benissimo a chiamare, mi spiace solo
non essere lì con voi in questo momento, però, mi farò perdonare presto.»
E la telefonata continua ancora per un po’, ma noi abbiamo altro a cui
pensare.
Vanessa arriva in ospedale trafelata, vuole vedere Lena ma ancora le stanno facendo degli accertamenti per appurare che anche la bambina stia bene,
quindi deve aspettare.
Vedendo David provato da tutto il dolore dei giorni passati, Vanessa gli
dice:
«David, Lena si è svegliata, perché non vai al castello a riposare un po’? Hai
bisogno di una bella dormita, andate anche voi – continua rivolgendosi a Pia,
Frank, Connie e Tom – resto io con Lena, avete tutti bisogno di riposare.»
Inizialmente tutti si mostrano riluttanti ma a poco a poco, Vanessa riesce
a convincerli che è la cosa migliore per tutti. E così la donna rimane sola in
sala d’aspetto. Andreas e Linda escono dalla stanza di Lena e Vanessa balza in
piedi chiedendo se è tutto a posto.
È Andreas a parlare:
«Sì, va tutto bene, la piccola sta bene. Per fortuna Lena non è rimasta molto
nel fumo, altrimenti la situazione sarebbe ben peggiore.»
A queste parole Vanessa si rabbuia, si sente in colpa, l’amica ha rischiato la
sua vita e quella della sua bambina perché temeva che lei fosse in pericolo. Ma
Linda e Andreas la rassicurano, lei non ha nessuna colpa dell’accaduto.
Vanessa chiede poi loro, come stia il piccolo Sasha e stavolta, sono i volti
dei due coniugi a rabbuiarsi.
Si siedono e iniziano a raccontare a Vanessa quello che li tormenta. È Linda
che esordisce:
«Pochi giorni prima dell’incendio al castello, abbiamo ricevuto una notizia
spiacevole, si è fatta viva la nonna di Sasha, ha inoltrato istanza di affido per
Sasha ed ora temiamo che possa portarcelo via; non sappiamo ancora come
muoverci, cosa fare e ci si stringe il cuore a pensare che quel frugoletto che
allieta le nostre giornate, che ormai è nostro figlio, ci venga portato via da un
giorno all’altro.»
Vanessa ha i brividi:
«Ma com’è possibile? E da dove spunta fuori questa nonna? Dove è stata
tutto questo tempo?»
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«Non lo sappiamo, abbiamo solo parlato telefonicamente con l’assistente
sociale, non sappiano nulla di preciso, dobbiamo attendere che ci richiamino
per l’udienza.»
Vanessa è perplessa, ma nei suoi occhi balena una luce conosciuta. Sa a chi
rivolgersi per dare una mano ai suoi amici.
Andreas, cambiando discorso le dice:
«Ora se vuoi, puoi entrare da Lena, sono sicuro che sarà contenta di vederti,
mi ha chiesto spesso di te e di Letizia.»
«Grazie, vado subito da lei!» Risponde contenta Vanessa.
David tornato al castello per riposarsi, trova tutti in salotto ad attenderlo,
molto più rilassati da quando Lena si è risvegliata. È Rafael a farsi avanti:
«Figliolo, abbiamo saputo che Lena si è svegliata, ne siamo tutti felici ovviamente. Si sa qualcosa della bambina?»
«Non lo so, quando me ne sono andato le stavano facendo delle analisi,
spero vada tutto bene. . . ora scusatemi ma sono davvero stanco, ho bisogno di
dormire, poi ritornerò in ospedale.»
In ospedale, Lena è nella sua stanza che si sta accarezzando il pancione
quando sente bussare alla porta, ancora un po’frastornata invita ad entrare: è
Vanessa. Le due appena si vedono si sorridono.
Lena, anticipando l’amica, le domanda: «Come stai? E come sta Letizia.»
«Non cambierai mai: tu mi chiedi come sto, dopo che hai rischiato la tua
vita e quella della tua bambina per salvarci? Sono io che voglio saperlo, voglio
abbracciarti e soprattutto ringraziarti.»
«Non dirlo nemmeno, so che avresti fatto lo stesso al mio posto: ne sono
certa. E non preoccuparti, noi stiamo bene, la mia bambina è forte. David
piuttosto, siete riusciti a convincerlo ad andare a casa?»
«L’ho convinto ad andare a riposare, lui come tutti gli altri che sembravano
crollare da un momento all’altro. Ti è rimasto accanto tutto il tempo in questi
giorni.»
***
Cambiando completamente prospettiva, vediamo Kevin e Irma entrare nel
ristorante sul fiume per il pranzo. Ordinano un vino raffinato e non si risparmiano con le effusioni.
«Allora. . . quanto ti sono mancata?»
«Da impazzire. . . Ma ora pensiamo a noi e al nostro piano. Questo incendio non poteva capitare in un momento migliore, andrà tutto a nostro vantaggio. Con i danni riportati sarà sicuramente necessario apportare dei lavori di
ristrutturazione e noi ne approfitteremo.»
«Si ma come? Non vorrai improvvisarti imbianchino, tesoro?»
«Quanto sei ingenua tesoro, a volte. Tanto bella quanto stolta.»
E la risposta sarcastica di Kevin che provoca una bruttissima espressione
sul volto di Irma.
«Non preoccuparti cara mia, i nostri soldi sono all’orizzonte, non dovrai
rovinarti la manicure. Conosco qualcuno che potrà aiutarci in cambio di poco.»
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Puntata 223
Katharina, al Tango con Linda e Andreas, sta parlando al telefono con un suo
collega specializzato in diritto di famiglia. Non può occuparsi personalmente
del caso di Andreas e Linda, ma vuole lo stesso dar loro una mano, e affidare il
caso ad un esperto.
«Ian, come ti ho accennato si tratta di un caso di affido di minore a cui tengo
moltissimo, due miei amici hanno un problema che solo tu puoi risolvere.»
«Dimmi tutto, farò quello che posso.»
«Hanno adottato da poco un bambino che era stato abbandonato nell’ospedale nel quale lavorano. Il problema è che ora si è fatta avanti la nonna di
origine ed ha presentato istanza di affidamento ma. . . lo sappiamo bene: non si
tratta di un pacco! Loro lo hanno allevato come un figlio, come il loro figlio,
da mesi e sono persone eccezionali: non è giusto che gli venga strappato così
il bambino, che oltretutto riconosce in loro le figure genitoriali. E poi dov’era
questa donna quando la figlia ha partorito e ha poi abbandonato il neonato?
Dimmi Ian, con tutta sincerità, pensi ci siano possibilità per i miei amici?»
«Il caso è interessante ma devo informarmi meglio, confrontarmi con il giudice e soprattutto parlarne direttamente con loro. Dagli il mio numero e digli
di chiamarmi per fissare un appuntamento il prima possibile.»
«Ti ringrazio Ian, a buon rendere.»
Linda e Andreas ringraziano Katharina, la salutano ed escono dal Tango
con Sasha nel passeggino.
Frederick sta girovagando nel giardino del castello. Ci sono poliziotti e
un gran via vai di imbianchini e muratori per via dei lavori di restauro delle
parti danneggiate. Peter arriva per consegnare il rapporto dei vigili dei fuoco
e, notando il ragazzo girovagare dubbioso, gli si avvicina chiedendo:
«Mi scusi, ha bisogno di qualcosa?»
«Sono il giardiniere. Ho saputo dell’incendio dai giornali ma non ho parlato
con nessuno dei proprietari e non sapendo se venire o meno al lavoro oggi, ho
pensato di venire a dare uno sguardo alla situazione.»
«Ho capito. Se vuole la accompagno dai Conti, sto andando anch’io a consegnare dei documenti. Ma prima, mi tolga una curiosità, sa noi stiamo ancora
indagando sulle circostanze dell’incendio e non credo di aver letto il suo nome
sui verbali degli interrogatori. Lei è. . . ?»
«Frederick, mi chiamo Frederck kha. . . Khol. . . khul. Sono di fretta adesso,
mi scusi devo proprio scappare, passerò in centrale più tardi se non le spiace.»
Risponde, allontanandosi di corsa.
«Aspetti, non doveva parlare con i Conti? Sig. Khul!»
Grida Peter mentre il giovane corre via.
«Ecco un atteggiamento sospettoso, da manuale.»
Sospira Peter guardandolo allontanarsi di corsa. E pensa tra se:
«Questo tipo ha un viso conosciuto, dove lo avrò già visto?»
In commissariato, arriva Phil che appena entra, incontra Gaby:
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«Salve signora, vorrei andare a trovare Isabelle, è possibile?»
«Si va bene, ma solo 10 minuti, è la prassi e uno dei miei agenti resterà fuori
dalla porta.»
Ecco che si apre la porta della cella ed entra Phil, ma Isabelle non è molto
contenta di vederlo dato che non ha avuto fiducia in lei, con tono seccato gli
dice:
«Tu che ci fai qui?»
«Sono venuto a trovarti, non sei contenta?»
«Contenta? E perché dovrei esserlo? Tu credi che sia stata io a rubare al
castello, non hai fiducia in me ed ora ti presenti pure in cella: bella faccia
tosta.»
Phil non fa in tempo a replicare che Isabelle chiama l’agente per farlo uscire
dalla cella.
Al Tango arriva Gregor e si reca la tavolo di Katharina con un bel mazzo di
fiori:
«Per la mia amata, buongiorno!»
«Oh, tesoro, grazie. Come sei dolce. Scusami, sono uscita prestissimo stamane, dovevo mettermi al lavoro e non mi sono fermata un attimo, ora che ci
penso.»
«Tesoro, non esagerare con il lavoro, so che ti stanno a cuore questi casi
perché riguardano nostri amici ma noi aspettiamo un bambino e tu non devi
stancarti troppo. Ricordi che cosa ti ha detto il medico riguardo ai rischi della
tua gravidanza? Per favore, fallo per noi e per il nostro bambino, rallenta un
po’con il lavoro: è importante.»
Suonano alla porta, Pia corre ad aprire.
«Sorpresa!»
«Oh mio Dio, ma. . . cosa ci fate voi qui! Entrate ed abbracciatemi forte,
mi sembra un sogno!» dice Pia riabbracciando Michael, Jasmine e la piccola
Emma.
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Puntata 224
«Ciao nonnina, ma perché piangi?»
E la piccola Emma stampa un bacio su una Pia in lacrime dalla gioia dopo
giorni d’angoscia.
«Sono davvero contenta di vedervi, carissimi.»
E rivolta a Michael e Jasmine:
«Ma voi che ci fate qua? Lena ormai sta bene, potevate restare a Monaco.
Avete il vostro lavoro a cui pensare, l’asilo della piccola, la casa. . . »
«Mamma, mamma, ti preoccupi sempre per tutti noi. Era un da po’ che ci
pensavamo e mentre Lena era in ospedale abbiamo preso la scelta definitiva:
ci trasferiamo a Colonia!»
Dire che Pia è contenta è dir poco: chiama subito Frank dandogli la bella
notizia. Frank che è in commissariato esclama un po’ troppo ad alta voce:
«Cosa!?»
Facendo accorrere Peter e Gaby che temono sia successo qualcosa a Lena.
Gaby chiede preoccupata:
«È successo qualcosa a Lena?»
«No, no, scusatemi per aver alzato la voce, ma Pia mi ha appena dato una
notizia meravigliosa: Michael e la sua famiglia sono ritornati a Colonia per
restare. Gaby: ti rendi conto? Ora Benjamin avrà vicino la sua zietta.»
E tutti tirano un sospiro di sollievo. Interviene Peter:
«Frank volevo parlarti di una cosa.»
«Dimmi Peter.»
«Beh, ecco riguarda il castello. Oggi mentre ero lì per consegnare la perizia
dei vigili sull’incendio ho incontrato il giardiniere e mi è sembrato alquanto
sospetto. Un viso che ho già visto da qualche parte ma non riesco a ricordare
dove.»
E mentre sta parlando ecco entrare David.
«Scusate, disturbo? Devo dirvi una cosa che forse può esservi utile per
l’incendio, non so, forse è solo una mia impressione. . . »
«David – è Frank a parlare – dicci tutto, qualsiasi cosa, anche quella che
può sembrare solo un’impressione senza senso può essere importante.»
«A me e Lena, quel Kevin, il fratello di Phil, non ci è mai piaciuto, dall’inizio ha sempre avuto qualcosa che non andava, non so, è come se nascondesse
qualcosa.»
«Mmh, indagheremo, e se nasconde qualcosa stai sicuro che lo scopriremo.»
«E. . . e nemmeno Frederick, il giardiniere, è stato fin dall’inizio sin troppo
gentile, è come se avesse fatto di tutto per farsi ben volere. Non voglio certo
dire che il colpevole è uno di loro, però non mi ci hanno mai convinto e credevo
fosse giusto parlarvene.»
«Hai fatto benissimo, David. Peter mi stava proprio dicendo di come il
giardiniere non lo convinca.»
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Un punto interrogativo si disegna sul volto di David ed è Peter ad intervenire:
«Oggi l’ho incontrato al castello e mi sembrava circospetto, quasi balbettava
quando mi ha detto il suo nome. E, come dicevo poco fa, ha un viso conosciuto
anche se non ricordo dove l’ho visto.»
Negli stessi istanti si apre piano, piano la porta della camera di Lena ed
ecco entrare Michael e Jasmine, ed il volto di Lena si illumina.
«Che bello vedervi, ma non c’era bisogno che veniste fin qua per me.»
«E chi ti dice che siamo qui per te? Abbiamo deciso di tornare per le lasagne
della mamma.»
E tutti a ridere. Che bello rivederli felici insieme.
Intanto Andreas e Linda, chiamano Ian:
«Pronto? Salve avvocato, siamo Andreas e Linda Sander, è stata la signorina
Jung a darci il suo numero.»
«Sì, mi ricordo di voi e del vostro caso, me ne ha parlato la mia collega,
e devo dirvi che è un caso complicato, voi siete i genitori legali del piccolo
Sasha, ma il problema è che la nonna è parente naturale, quindi la custodia
spetterebbe a lei. Ma non disperatevi e cerchiamo di fare un passo alla volta:
sono sicuro che ci sia una soluzione, mi metto subito al lavoro e vi richiamerò
quando avrò delle novità concrete.»
«La ringraziamo molto e aspetteremo con ansia su notizie, a risentirci.»
Alla centrale Frank, dice a David che inizierà subito a cercare informazioni,
su entrambi, e poi cambia discorso:
«David, perdona la domanda ma. . . hai notizie sulle condizioni della mia
nipotina?»
«La piccola sta bene, lei e Lena sono tenaci, ma ora scusami se vado ma
vorrei vedere Lena.»
E corre via. È solo da un giorno che non la vede e già ne sente la mancanza.
Intanto al castello, mentre sono tutti riuniti in salotto, qualcuno entra dalla
porta sul retro, e si dirige verso l’ala abbandonata del castello, dove ora ci sono
le stanze, ed entra proprio nella camera di David e Lena, e inizia a frugare in
giro.
Chi sia mai questo individuo e cosa stia cercando rimane un mistero.
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Puntata 225
L’intraprendente cercatore sta continuando a rovistare di qua e di la nella stanza di David e Lena, ma la ricerca viene interrotta da un rumore di passi che si
stanno avvicinando. Deve nascondersi e subito. Così pensa immediatamente
al bagno della camera: «Nessuno entrerà qui.» Dalla porta del bagno – lasciata
provvidenzialmente semichiusa – vede avvicinarsi Rafael.
Anche lui fruga un po’nella stanza. La tensione aumenta: che stiano cercando la stessa cosa?
«Questo no, per favore no! Complicherebbe tutto.»
È il pensiero che rischia di uscire dalla mente dell’intruso, mentre si morde
la lingua per evitare che nemmeno le sue sensazioni possano essere percepite
all’esterno.
Finalmente la sua preghiera viene esaudita: Rafael aveva dimenticato lì il
suo cellulare, quando aveva portato la piccola Letizia a fare il riposino. Ora
l’intruso può finalmente respirare e riprendere la sua attività prima che. . . No!
Meglio dileguarsi dalla porta sul retro.
«Oggi abbiamo corso sin troppi rischi.»
Come promesso a David, Frank inizia immediatamente le sue ricerche, sia
su Frederick, sia su Kevin, perché anche lui da un po’ha questa pulce nell’orecchio. Purtroppo il database della polizia non è di grande aiuto e – per il
momento – non ottiene nessun risultato.
A quel punto, molto irritato esclama:
«Accidenti, com’è possibile che non ci sia nulla su di loro se, sia David, sia
Peter hanno avuto la stessa impressione. Questo significa che nascondono per
forza qualcosa, ma cosa? Forse ho tralasciato dei particolari: devo ricominciare
da capo e con più calma.»
E ritorna alle sue ricerche.
David arriva all’ospedale, con un mazzo di fiori in mano comprati lungo
la strada, scegliendoli tra i più belli (ormai la stanza di Lena è diventata un
autentico vivaio).
David si presenta davanti a Lena e non crede ai sui occhi quando vede chi
ha davanti. Sì: sono proprio Michael, Jasmine e la piccola Emma che ormai ha
sei anni e con tono molto stupito e contento esclama:
«Che bella sorpresa, e voi ce ci fate qua?»
«Beh, come abbiamo spiegato a tua moglie, ci mancavano le lasagne della
mamma e poi abbiamo usato il ricovero di Lena come scusa per tornare. Ah!
dimenticavo – prosegue Michael – ci trasferiamo a Colonia.»
David ancora incredulo, afferma:
«Ne sono felicissimo: ben tornati, allora.»
Ora che Lena e la bambina stanno bene e sono fuori pericolo, Tom deve tornare a Los Angeles, anche se il suo cuore vorrebbe rimanere con Connie, molto
triste le dice: «Connie tesoro, devo tornare a Los Angeles, l’intera produzione
75
del film mi aspetta, anche se vorrei rimanere sempre qui al tuo fianco, questo
lo sai.»
«Mi mancherai Tom, mi mancherà il tuo sorriso, i tuoi rimproveri per il
mio disordine, mi mancherà non vederti qui a casa.» risponde una sconsolata
Connie.
«Perché non vieni con me? Magari solo per qualche mese?»
A quelle parole Connie sorride, contenta dell’ennesima richiesta del suo
Tom, ma con un filo di voce gli risponde: «Sai che mi piacerebbe Tom, ma la
mia vita è qui, non posso lasciare tutto, il mio lavoro, il Tango, mi impegna
tantissimo, devo seguire tutto io, è mia la responsabilità da quando lo gestisco. . . e come se non bastasse Lena tra poco avrà la sua bambina, non me la
sento di lasciarla da sola, dopo tutto quello che è accaduto. . . lo sai che ti amo
da impazzire e che non vedo l’ora di sposarti? Dobbiamo resistere solo un altro pochino. . . » parole che destano un sorriso sul viso di Tom, seguito da un
bacio appassionato. Uno di quei momenti carichi di magia che ricorderai per
sempre.
Intanto al castello il tarlo del dubbio inizia a farsi breccia nella mente di
Rafael: «Che sia stato proprio lui ad appiccare l’incendio? E quale motivo
avrebbe avuto?»
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Puntata 226
Lena è felicissima: la sua bambina sta bene, suo fratello e la sua famiglia sono
tornati a Colonia. Tutto sembra essere perfetto. Ma una domanda – soffocata
da troppo tempo – ora che le cose importanti sono appianate deve farla:
«David, come è stato possibile che sia scoppiato un incendio al castello? C’è
stato un corto circuito. . . un mozzicone di sigaretta. . . qualcuno ha dimenticato
il gas acceso. . . »
I volti di Michael e Jasmine che sanno la verità si fanno improvvisamente
seri, mentre David tira un lungo sospiro prima di rispondere:
«No, amore mio, nessuno corto circuito o cose simili, l’incendio purtroppo non è stato un incidentale. . . ma tu ora stai calma e non agitarti: nelle tue
condizioni devi riguardarti. . . »
«Sono calma, o meglio: lo sarei di più se sapessi cos’è successo. Mi volete
dire una volta per tutte cosa ha causato questo maledetto incendio?»
«È ufficiale ormai: l’incendio è di origine dolosa. Le indagini dei vigili
del fuoco e della polizia scientifica non hanno lasciato adito a nessun dubbio.
Questo significa che qualcuno ha deliberatamente dato fuoco al castello. Mi
hanno chiesto cosa ne pensassi, ma ancora non mi capacito di chi possa aver
pensato ad un’azione così ignobile. Poteva. . . poteva morire qualcuno. . . poteva
essere una strage. Tu, la piccola che porti in grembo, Vanessa. E se ci fosse stata
la piccola Letizia? chi ci dice che, piccina com’è, sarebbe riuscita a salvarsi? Al
solo pensiero mi tremano i polsi.»
Lena è sconvolta ma respira profondamente cercando di mantenere la calma. David l’abbraccia per farle sentire tutto il suo calore e tutta la sua vicinanza. Frattanto Michael e la sua famiglia vanno via lasciandoli soli: sanno che
ora non possono essergli d’aiuto e che così David e Lena potranno dirsi tutto
quello che in quei giorni i loro cuori hanno forzatamente tenuto nascosto.
Nel frattempo Andreas viene raggiunto da una telefonata dell’avvocato:
«Buongiorno dottor Sander. Vorrei fare un colloquio con lei e sua moglie,
domattina se è possibile.»
«Nessun problema, io non sono libero e – quanto a mia moglie – penso sia
facile scambiare un turno. Ha novità?»
«Non quelle che intende e spera lei, purtroppo. Dobbiamo vederci per concordare una strategia difensiva. Se vogliamo ottenere custodia definitiva del
piccolo Sasha dovrete essere disposti ad affrontare una lunga battaglia legale:
le cose non sono messe bene e mi sembrerebbe ingiusto nascondervele.»
«Ma Sasha è stato abbandonato!»
«Esatto: questo depone a vostro favore ed io sono disposto ad aiutarvi. Ma
la donna è la nonna materna ed ha il diritto di chiedere la custodia del bambino
non essendo stata informata del suo abbandono e successiva adozione. Coraggio, combatteremo insieme questa battaglia, le prometto che farò il possibile
per aiutarvi.»
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Negli stessi istanti Phil telefona a Katharina. Ma il telefono sembra squillare a vuoto. Phil riprova una seconda volta. No, nessun telefono dimenticato
chissà dove: semplicemente da quando fa i suoi spuntini, l’efficiente avvocato
Jung non è esattamente immediatamente raggiungibile. Phil sta per riattaccare
una seconda volta quando finalmente Katharina risponde:
«Pronto?»
«Avvocato, sono Phil, mi perdoni il disturbo, ma vorrei sapere come procede la pratica di Isabelle. Sono stato a trovarla in prigione e, anche se lei cerca
di farsi forza, so bene che sta soffrendo. E poi quell’accusa di aver appiccato
l’incendio al castello è stato davvero un colpo basso che potevano risparmiarsi,
me lo lasci dire.»
«Sì, sono pienamente d’accordo con lei. Infatti ho segnalato al giudice il
comportamento scorretto del PM: non avrebbe dovuto agire come ha fatto. Per
quanto riguarda l’accusa di furto, sto facendo tutto quello che è in mio potere
per farla scagionare da ogni accusa, l’ideale sarebbe che la cosa avvenisse in
via extragiudiziale, cioè senza arrivare ad un processo, che indipendentemente
dall’esito la danneggerebbe nell’immagine. Ora però mi scusi, ho il sostituto
procuratore sull’altra linea e devo assolutamente riagganciare.»
«Naturalmente, la ringrazio avvocato. Mi scusi ancora e la prego di tenermi
aggiornato. Mi chiami ad ogni minima novità, per favore.»
Terminata la telefonata Katharina si porta una mano alla pancia: «Devo
assolutamente stendermi, lo stress degli ultimi giorni inizia a farsi sentire, e
nelle mie condizioni devo darmi una riguardata.» E mentre pensa ad alta voce
una fitta la fa piegare dal dolore e un’espressione di terrore si disegna sul suo
viso. «Calma Katharina, calma.» si ripete dentro sé, respirando come le hanno
insegnato al corso pre-parto per rilassarsi. Cercando di restare calma, avverte
pian, piano il dolore attenuarsi, sino a scomparire.
Katharina decide di coricarsi e avvisare Gregor raccontandogli quanto successo. «Per favore, Gregor, pensa tu ad avvertire il nostro ginecologo.» Marito
e medico arrivano negli stessi istanti. Alla fine della visita il ginecologo la
rimprovera:
«Signora, lei deve riguardarsi di più. È vero che sono stato io il primo a
dirle che la gravidanza non è una malattia, ma si ricordi che ora la priorità è la
sua salute e a quella del suo bambino o bambina che verrà.»
Katharina e Gregor non hanno voluto sapere il sesso del bambino. Stanno
vivendo questi mesi come una bellissima avventura, per giunta inaspettata.
«Da oggi starò più attenta, glielo garantisco. Mio figlio è troppo importante.
Non voglio nemmeno pensare a cosa proverei se lo perdessi.»
E mentre il medico si congeda, Gregor lo accompagna alla porta.
«Stia attento a sua moglie, mi raccomando. Quello che è capitato oggi è stato un segnale che il corpo di sua moglie ha inviato. Lei lavora troppo e non dovrebbe. Se continua con questi ritmi di lavoro potrebbero esserci conseguenze
ben peggiori. Conto su di lei.»
«Stia tranquillo dottore: le garantisco che da oggi cambieranno molte cose.»
Gregor torna da Katharina distesa sul divano e la trova intenta a leggere
delle carte che non hanno l’aria di essere un romanzo rosa. . . «Non è possibi78
le!» dice ad alta voce iniziando a rimproverare la moglie per quanto detto dal
medico poco prima.
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Puntata 227
Dopo il discorso del ginecologo con parole non proprio rassicuranti, Gregor
assume il volto del marito autoritario. Impedirà a Katharina di accettare qualsiasi altro caso, in questo momento c’è un’altra priorità: il loro bambino. La
vita che Katharina porta in grembo è più importante di qualsiasi caso.
«Posa immediatamente quelle carte, Katharina. Per oggi ti sei affaticata
abbastanza. Ti proibisco di accettare qualsiasi altro caso; questo è stato un
avvertimento da parte del tuo corpo. Non voglio nemmeno pensare a cosa
potrebbe accadere la prossima volta. Quindi comportati responsabilmente per
il bene di tutti noi.»
A queste parole Katharina si rabbuia pensando a come dire a Isabelle che
non potrà più difenderla, ma Gregor, quasi leggendola nel pensiero aggiunge
che il caso di Isabelle è l’unico caso per il quale è disposto pure lui a fare
un’eccezione, ma sempre con cautela: «A patto che tu lavori il più possibile da
casa, riposandoti molto, e uscendo lo stretto indispensabile. Assumeremo una
segretaria se necessario ad aiutarti.»
A queste parole Katharina si illumina e stampa sulle labbra del marito un
bacio colmo di gratitudine.
L’altra buona notizia è che le condizioni di Lena e della sua piccolina, migliorano di giorno, in giorno e Andreas, ha ormai deciso di dimettere Lena nel
pomeriggio. Va quindi nella sua stanza per comunicarglielo e Lena, temendo
che ci sia qualcosa che non vada, che la bambina stia male, anche se lei sente
che è tutto a posto, chiede immediatamente chiarimenti allo zio:
«Ci sono dei problemi con la bambina? Su, avanti: non tenermi sulle spine.»
Andreas abbozza un sorriso e le risponde:
«No, Lena, cosa dici, al contrario: tu e la tua bambina state proprio bene,
sembra che la tua piccolina abbia preso la tenacia dei Sander. Ma non sono
venuto per dirti questo. In veste di suo medico le comunico ufficialmente che
può tornare a casa. Ormai lei e la sua bambina siete entrambe fuori pericolo,
non c’è più motivo che restiate qui.»
Lena sorride felicissima e abbraccia lo zio aggiungendo:
«Chiamo David immediatamente, sarà pazzo dalla gioia e. . . – mentre Andreas se ne sta andando Lena lo ferma per un braccio aggiungendo – Volevo
ringraziarti, se non fosse stato per te io e la bambina non saremmo qui, grazie
davvero.»
Andreas le sorride e torna al suo lavoro.
Il telefono di David sta squillando, ma lui non lo sente perché sta dormendo. È crollato. Deve recuperare tutto il sonno arretrato di questi giorni. È
Rafael a rispondere:
«Lena? Sono Rafael, ho risposto io perché David sta dormendo. Come
state?»
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«Tutto bene, anche la piccola sta bene. Chiamavo David per dirgli che mi
dimettono oggi pomeriggio e per chiedergli di venire a prendermi. . . però. . . un
momento. . . non gli dica niente. Chiamo un taxi, così gli faccio una sorpresa.»
«D’accordo per la sorpresa, ma il taxi te lo puoi dimenticare. Stavo giusto
venendo in città con Fritz per andare alla polizia per questioni legate all’incendio, devono farci ancora delle domande. Passiamo a prenderti noi tra un paio
d’ore.»
«Va bene, grazie: allora vi aspetto.»
E Rafael lascia quatto, quatto la stanza del figlio. Era entrato per parlare un
po’con lui. Ma dorme: a Rafael gli si stringe il cuore per tutto il male che gli ha
procurato e ha procurato a tutta la sua famiglia.
***
Mentre Rafael e Fritz, in centrale, discutono con Frank dell’incendio, al
castello la piccola Letizia è con la nonna Amelie, le due stanno giocando a
prendere il tè; la bambina ha proprio le movenze di una contessina, dolcissima
nell’imitare la nonna. Per fortuna lei è piccola e non ha compreso il motivo
di tutto il trambusto, anche se in qualche modo le hanno dovuto spiegare il
perché dello spostamento di tutti in altre stanze del castello.
Andreas e Linda con molta ansia si recano all’appuntamento con l’avvocato.
«Signori Sander, ho studiato attentamente il vostro caso. Legalmente la
nonna di Sasha avrebbe tutte le ragioni per ottenerne l’affido. Ma, in questi casi c’è sempre qualcosa che si scopre solo scavando. Il mio investigatore, recatosi
in Moldavia per indagare sulla donna ha scoperto che la signora in questione
era a conoscenza della gravidanza della figlia e che respingendola l’ha costretta
a partorire in clandestinità, abbandonando poi il bambino. Insomma, questo
depone a sfavore della donna, trattandosi del contrario di quanto lei stessa ha
deposto agli assistenti sociali e dimostrando un comportamento incoerente ed
inaffidabile. Ci sono persone che in un eventuale udienza potrebbero testimoniare a vostro favore sulla vostra persona e sul legame che avete con il piccolo:
parenti, amici, persone che siano però inattaccabili sotto ogni punto di vista
riguardo il profilo morale?»
Lasciata la centrale, Rafael e Fritz, si precipitano all’ospedale per prendere
Lena, che li aspettava seduta sul suo letto da una decina di minuti. Appena
sente bussare alla porta è Lena stessa ad aprire ed invitarli ad entrare:
«Signor Von Aresberg, Fritz, che bello vedervi.»
Fritz abbraccia subito Lena. Anche lui è molto contento di vederla. A Rafael
cascano invece letteralmente le braccia:
«Signora Sander, mi pare di averle detto – non so più nemmeno io quante
volte, ormai – di darmi del “tu”o sbaglio? “Signor Von Aresberg”genera troppa distanza, inoltre mi fa sentire più vecchio di quello che sono già. Infine,
come se non bastasse, tu fai parte della famiglia quanto me, quindi ti prego
chiamami solo “Rafael”.»
Lena sorride e risponde:
«Bene ci proverò Signor. . . ehm, Rafael»
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Arrivati al castello Lena viene accompagnata nella sua nuova camera da
Amelie, appena entrata vede David ancora assonnato.
Lena pensa che questa è l’occasione giusta per recuperare un po’di lavoro
arretrato quando bussano alla porta. Fa giusto in tempo a ricomporsi che una
raggiante Vanessa corre ad abbracciarla.
In altri tempi, per molto meno, l’avrebbe pugnalata alla schiena e questo
scatena in Lena un attacco di risa che ora, imbarazzata, non sa come spiegare.
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Puntata 228
A Vanessa scoppia una risata proprio come a Lena (non è da escludere che
entrambe stiano pensando la stessa cosa).
Poi è Vanessa a tentare di abbozzare due parole:
«Scusami Lena, non volevo disturbati, ma non sapevo che fossi tornata in
casa: ne sono molto felice.»
Lena con un immenso sorriso le risponde:
«Grazie Vanessa, sei molto cara. Anch’io non vedevo l’ora di rivederti. Volevo fare una sorpresa al bell’addormentato – rivolgendosi a David, ancora nel
mondo dei sogni – e anche a tutti voi. Ma a questo punto non ho più dubbi: è
riuscita in pieno.»
Vanessa con una risata le conferma che la sorpresa è perfettamente riuscita
e si congeda con un pretesto: «Scusami, ma ore devo uscire: vado da Isabelle.
te la saluterò.» In realtà mancano un paio d’ore per la sua visita alla sorella, ma
Vanessa è troppo scaltra per non aver intuito le vere intenzioni di Lena.
Vanessa – di ritorno dalla visita alla sorella – si precipita nello studio del
castello per telefonare a Phil:
«Ciao Phil, sono io: Vanessa. Avrei bisogno di parlarti urgentemente di mia
sorella Isabelle, possiamo vederci, subito?»
«Certo, va bene al Tango?»
«No, se per te non è un problema preferirei il nuovo locale orientale, devo
accompagnare Letizia ad una festa da quelle parti. Fra un’ora va bene?»
«D’accordo, so dov’è. Ci vediamo la.»
Michael e Jasmine stanno aspettando Frank in commissariato, mentre la
piccola Emma sta disegnando con Gaby e il suo nipotino/coetaneo Benjamin.
«Ragazzi, sono davvero contenta che siate tornati. Frank sarà felicissimo e
anche Benjamin: ha finalmente trovato la sua compagna di giochi.»
«Sì, sono davvero carini insieme.», dice Jasmine sorridendo e guardando i
due piccoli artisti in erba.
Frank esce dallo studio e sobbalza nel vederli: «Ehi! Che bella sorpresa
ragazzi! Emma, tesoro, vieni dal nonno! Quanto mi sei mancata piccola!»
quasi grida prendendo in braccio la bambina.
«Andiamo tutti a casa a festeggiare, finalmente delle buone notizie.»
«Vogliamo vedere anche gli zii e Sasha, il nuovo arrivato in famiglia.» afferma un entusiasta Michael.
Giunta al locale, Vanessa trova Phil già ad attenderla al tavolo, si siede e
subito arriva al punto:
«Isabelle mi ha raccontato della tua visita.»
«Isabelle mi ha cacciato, mi ha detto di essere stata delusa dalla mia titubanza iniziale e che ora non vuole più avere a che fare con me. Ma piuttosto
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dimmi: come sta? Io penso a lei in ogni momento. Mi sento impotente nel non
poter far nulla per lei.»
«Non sta bene e questo l’avrai capito. È al centro di una situazione paradossale, per non dire kafkiana. Essere accusati ingiustamente per poi ritrovarsi
soli, in una squallida cella. . . insomma: sono furiosa con il vero responsabile di
tutto ciò. Lo scoverò Phil, stanne certo: questa è una promessa. E si pentirà
amaramente per tutto quello che ha fatto alla nostra famiglia.»
«Quindi, Vanessa, anche tu sostieni l’ipotesi del complotto?»
«Ma mi sembra ovvio, Phil! Non posso credere a quello che dici. Non penserai davvero che sia stata Isabelle a rubare al castello e che gli abbia addirittura fatto appiccare un incendio? Un incendio che poteva uccidere sua nipote
e tutti noi? Sai, cosa ti dico? Isabelle ha ragione a non fidarsi di te!»
«No, no, aspetta Vanessa, ti prego non andare, aspetta. . . è che davvero non
so più cosa pensare. Io credo all’innocenza di Isabelle, credo alla sua buona
fede. Credo all’amore che lei prova per Letizia, per te, per me. Credo sia una
persona onesta e sincera. Ma non riesco a credere che sia del tutto guarita
dal. . . ehm. . . – schiarendosi la voce – dal suo problema, ecco. Mi sono informato, il percorso psicologico per uscire dalla dipendenza della cleptomania,
soprattutto se radicata sin dall’infanzia, è lungo e difficile, occorrono anni di
terapia.»
«Lo so bene Phil. E lo sa bene anche mia sorella. Ma tu sai quanto si sia
impegnata in questi anni, non ha sbagliato una sola volta, santo cielo! E poi la
storia con te: l’ha fatta letteralmente rinascere, prima era così demoralizzata
per la fine del rapporto con quel poliziotto, era una donna persa, si sentiva
sola per la mia partenza e quando ti ha incontrato. . . beh, le si è aperta una
speranza.»
«Lo stesso è stato per me, te lo posso assicurare – prosegue sorridendo – Sai,
mi ricordo ancora il primo istante in cui la vidi. Ero arrivato al castello per il
matrimonio di David e lei mi ha aperto la porta. Il suo viso, i suoi occhi. . . credo
di essermi innamorato in un quell’istante. – Phil sospira – Vanessa, ho capito
dove volevi arrivare: non devo dubitare del nostro amore. Devo crederci e
farmi forza anche per lei. Hai ragione, sono stato uno stupido. Ma come ho
potuto? Dimmi come posso aiutarti a trovare il responsabile di tutto questo.»
«Beh. . . a dir la verità. . . io, Lena e Katharina, abbiamo avuto dei sospetti.
Per carità, sono solo sensazioni senza alcuna prova per il momento, ma: non ti
piacerà sapere a chi mi riferisco.» Vanessa fa una piccola pausa e poi riprende
tutto d’un fiato: «A tuo fratello Kevin.»
La faccia sbalordita e incredula di Phil, fanno pentire per un attimo Vanessa di averlo detto. Chi accuserebbe il proprio fratello di una simile cattiveria?
Forse ha sbagliato, non doveva dire nulla a Phil. I pensieri di Vanessa si accavallano mentre Phil deglutisce, sospira e con lo sguardo più determinato che
mai, risponde:
«Kevin ha sempre avuto un lato oscuro che non mi è mai piaciuto. Avanti:
dimmi un po’cosa avete scoperto.»
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Puntata 229
Andreas e Linda, dopo aver lasciato Sasha dormire tranquillo nel passeggino
a casa di Pia, stanno per salutarla e recarsi in tribunale per la prima udienza.
Sono molto tesi ed agitati.
«Sono contenta che Lena e la bambina stiano bene, è davvero un sollievo.
Ora mi aspetto che torniate qui da me con un’altra bella notizia e cioè che Sasha
rimarrà con voi. Ne sono sicura.» dice Pia mentre abbraccia la sorella.
Stanno per andar via quando davanti a loro si ritrovano i nipotini appena
tornati a Colonia. Scoppiano risa, abbracci e un piccolo aggiornamento sulla
situazione di Sasha. Linda e Andreas devono scappare in tribunale, salutano
tutti e raggiungono l’avvocato.
***
In albergo, Kevin sta guardando il telegiornale locale, un giornalista sta
parlando delle indagini della polizia mentre scorrono le immagini del castello
danneggiato. Kevin non può non notare il gran numero di poliziotti sul posto.
«Sarà un’impresa entrare di soppiatto nel castello con tutti quei piedipiatti in
giro»
«Ma non hai detto di conoscere una persona che può farlo per noi? – risponde la svogliatissima Irma, sfogliano una rivista di moda sul letto – A me
interessa solo sbrigare questa faccenda e partire finalmente per le Isole Vergini,
pieni di soldi, ovviamente.»
«Tesoro, se non calcoliamo ogni minimo dettaglio, questo piano farà acqua
da ogni parte, tu potrai dire addio al nostro viaggio tropicale che ci verrà permutato con un soggiorno a tempo indeterminato quali ospiti dello Stato, nel
caso non avessi soppesato anche questa ipotesi. Vado a incontrare il nostro
contatto.» e Kevin esce dalla stanza sbattendo la porta.
Intanto Frederick, in lontananza nel parco, osserva il gran via vai di poliziotti al castello. Ci sono pure molti giornalisti: si è diffusa la notizia dell’origine dolosa dell’incendio, oltre alla precedente relativa ai furti. Frederick è
agitato.
Cammina e cammina, aggrotta la fronte, sembra davvero nervoso.
Peter rientra in commissariato e si mette al computer a cercare qualche
notizia su quel giardiniere del castello. Purtroppo, nessun risultato combacia
con il nome fornito dal ragazzo. Nessun “Khul Frederick”residente a Colonia.
«Come immaginavo. Questo ragazzo nasconde qualcosa. E il fatto che si
aggiri intorno al castello è tutto tranne una coincidenza.»
Prende il cellulare e compone il numero di un agente di pattuglia al castello:
«Paul, sono io Peter. Come sta andando lì con i giornalisti? Cercate di tenerli a bada il più possibile, non devono infastidire i Conti, soprattutto la contessa,
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le sue condizioni di salute sono delicate. Mi raccomando. Ah. . . Paul. . . manda
Rossalli e Frond a perlustrare di nuovo l’intero parco circostante il castello. Sto
cercando quel ragazzo biondo dell’altro giorno, mi ha fornito un nome falso e
stava gironzolando in modo sospetto. Voglio interrogarlo.»
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Puntata 230
Le ore successive saranno decisive per la permanenza del piccolo Sasha nella
famiglia Sander. Andreas e Linda non vogliono perderlo. Non possono perderlo. È ormai parte di loro. È camminando mano nella mano, con questi pensieri
che affollano le loro menti Andreas e Linda si dirigono in direzione del tribunale. Ma ad interrompe il turbinio dei loro pensieri ci pensa lo squillo del
telefonino che riporta Andreas e Linda alla realtà:
«Dottor Sander? Sono l’avvocato Ian. Io sono già arrivato in tribunale. La
chiamavo perché non possiamo perdere altro tempo.»
«Cosa intende con: “non possiamo perdere altro tempo”, avvocato?»
«Che studiando più approfonditamente il vostro caso insieme ad un mio
consulente sono giunto alla conclusione che andando in giudizio rischiate di
perdere vostro figlio. A mio avviso, a questo punto l’unica possibilità che ci
rimane è risolvere la questione con un accordo extra-giudiziale.»
«E questo viene a dircelo ora? Ma come facciamo: abbiamo l’udienza fra
meno di un’ora?»
«Questo non è un problema, ci ho già riflettuto. Mi presenterò all’udienza
e chiederò un rinvio con un pretesto qualsiasi. Dopodiché studieremo la migliore strategia per raggiungere l’accordo con la nonna del piccolo prima della
prossima udienza. Ci possiamo vedere anche dopo l’udienza per parlarne?»
«Sì, sì, non è un problema.»
Chiusa la telefonata Andreas riferisce la conversazione alla moglie che lo
guarda attonita e piena di sgomento. Un colpo di scena dietro l’altro non se lo
aspettavo di certo.
***
Nel frattempo, in commissariato, si sta tenendo una riunione nell’ufficio di
Frank per fare il punto dell’incendio al castello. Tutti i poliziotti impegnati nel
caso sono presenti.
«Vi ringrazio davvero di cuore per l’impegno con cui state affrontando questo caso. Sappiamo bene che non è un caso semplice. Inoltre molti di voi conoscono Lena da anni e so bene che quanto me volete arrestare chi ha appiccato
l’incendio con il quale. . . con il quale mia figlia e mia nipote hanno rischiato la
vita. . . »
È Peter a proseguire: «Per farla breve: stiamo dando fondo a tutte le nostre
conoscenze; stiamo spulciando i vari archivi. Ma non è saltato fuori niente.
Non abbiamo nessuna notizia concreta sui sospettati. Eppure continuo a credere che quel Frederick nasconda qualcosa. Ho chiesto a Rossalli e Frond di
farsi dare dal conte i documenti relativi all’assunzione del giardiniere, ed ho
inviato persino la sua foto all’Interpol. Nei prossimi giorni dovremmo avere
dei riscontri. Se ha qualche scheletro loro lo scopriranno senz’altro.»
***
87
Vanessa dopo un lungo sospiro si decide a parlare:
«Phil, sei consapevole che con questa tua frase non hai fatto altro che far
accrescere i nostri sospetti? Miei, di Lena, di Kataharina su tuo fratello, vero?
C’è qualcosa in lui che non ci ha mai convinte. E, se ci pensi su. . . i furti sono
successi dopo il suo arrivo al castello.»
«Sì, sì, in effetti hai ragione. E possibile che sia come dici tu, anzi. Conoscendolo direi: è più che probabile. Anche se questo significherebbe affermare
che mio fratello, sin da quando è arrivato qui, non ha fatto altro che mentirmi
e prendermi in giro.»
«Me ne rendo conto.»
«Tu pensa solo che ha addirittura cercato di portare Isabelle dalla sua parte.
E stata tua sorella a pregarmi di chiarirmi con lui, perché è mio fratello, pensa
un po’! Che rabbia. . . non è mai cambiato di un millimetro rispetto a com’era
un tempo: falso e ipocrita. Ma ora mi sentirà!» e Phil scatta in piedi furioso.
«Phil! Phil! Ti prego, calmati, e siediti, per favore. Se tuo fratello è coinvolto non lo confesserà certo a te: “Sai Phil, hai ragione, ho fatto tutto io!”. Come
no? Dobbiamo agire con estrema cautela.»
«D’accordo. Tu cos’hai in mente?»
«Katharina sta facendo del suo meglio, quello che noi possiamo fare – e
dobbiamo fare – è stare vicino il più possibile a Isabelle. Senza se e senza ma.
Dandole il nostro appoggio incondizionato.»
Silenzio per un brevissimo istante. Vanessa riprende fiate e – nel medesimo
istante – muta il suo sguardo: ora è più intenso, diverso. Poi aggiunge:
«Tu pensi di esserne in grado?»
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Puntata 231
«Se ne sono in grado? Certo che ne sono capace, Vanessa: come puoi pensare una cosa simile. Io amo Isabelle e farò di tutto per farla uscire da quella
maledetta prigione. Ora scusami ma voglio parlare con mio fratello. . . »
«Ma se ti ho appena detto. . . »
«Fidati di me: lo conosco come le mie tasche e quando lo fisso negli occhi riesco sempre a capire se nasconde qualcosa, anche senza farmi scoprire.
Appena ci avrò parlato ti telefono.»
Con queste parole Phil si congeda da Vanessa che rimane immersa nei suoi
pensieri a sorseggiare il suo drink. Ma ad un tratto i suoi occhi si illuminano.
Nel locale è arrivata una visita inaspettata quanto gradita: Alex. Vendendola si
dirige immediatamente verso il suo tavolo. «Che piacere incontrarti qui! Come
mai sei sola? Potevi chiamarmi, almeno.»
«No Alex, non ero sola: mi sono vista con Phil, se ne andato da pochi minuti. Dovevamo parlare di mia sorella. Ma ormai sei qui: siediti, così possiamo
stare un po’di tempo insieme. Mi manchi da morire, ma in questi giorni è tutto
così surreale.»
«Sì, posso capirti, e pure tu mi manchi tantissimo. Per non parlare del
tempo: quello che trascorriamo insieme è sempre troppo poco. Dai: usciamo a
fare una passeggiata, così per un po’svuoti la mente, ne hai bisogno. Per di più è
una così bella giornata che sarebbe davvero un peccato sprecarla restandosene
al chiuso.»
«Va bene, solo perché sei tu a chiedermelo. Però purtroppo non posso allontanarmi troppo. Tra un’oretta devo passare a prendere Letizia: è ad una
festicciola con le amichette qui a due passi.»
«Perfetto, vorrà dire che sono un uomo fortunato: oggi potrò stringere la
mano a due donne senza che nessuna delle due sia gelosa.»
Così i due, mano nella mano, escono dal locale girovagando nel quartiere
senza una meta, avvolti da una piccola parentesi di felicità. Alex è contento di
aver riportato il sorriso sul volto di Vanessa, anche se è consapevole che per lei
domani non sala realtà un giorno migliore di oggi.
Ma Alex per adesso ha deciso: Vanessa avrà sì le sue priorità che sono inderogabili, ma ha anche diritto ad un minimo di felicità. Non una vacanza che –
in questo stato – non riuscirebbe nemmeno a godersi, ma qualche attimo rubato sì. A quella vicinanza incondizionata dell’uomo che ami, a cui ogni donna
ha diritto. Vanessa sa che Alex le è vicino e la sostiene in questa battaglia. E
ora la sua mano ora stringe forte quella di Alex: uno scambio di sguardi bello,
che da gioia, una gioia senza eguali.
***
Il giudice è appena entrato in aula. La tensione è davvero alta Andreas
e Linda si guardano ed entrambi vedono nei loro occhi il vuoto e un distillato di paura pervade i loro animi tanto che sembra di sentire i loro pensieri
accavallarsi ad alta voce:
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«Ce lo concederanno questo rinvio?»
«Non ne ho idea. Se dicessi: sì, mentirei. La verità è che non lo so: e ho
paura.»
«Sasha? Dormi ancora?»
«Tremo al solo pensiero di perderti.»
Terminato il saluto di rito, che i due non hanno nemmeno udito, intenti
com’erano a fissarsi negli occhi, l’avvocato della famiglia Sander si alza in piedi:
«Vostro Onore, chiedo il permesso di presentare un’istanza di rinvio del
dibattimento.»
«Con quale motivazione?»
«Stiamo discutendo il caso di un affido di minore, molto delicato. Il bambino era stato abbandonato ed affidato alla famiglia Sander. Pochi giorni fa
si è presentata la nonna naturale che – a sua volta – chiede l’affidamento. Il
caso, come vede, è molto delicato: chiedo il rinvio del dibattimento per poter
approfondire meglio il caso.»
«Obiezione Vostro Onore – è la replica dell’avvocato della controparte che
fa sussultare all’unisono i cuori di Andreas e Linda – l’istanza è stata depositata
in tempo utile.»
Attimi di silenzio. Il giudice sta riflettendo: una decisione di ordinaria
amministrazione per lui. Vitale per la famiglia Sander.
«Obiezione respinta. Avvocato Ian, le concedo trenta giorni di rinvio. Tra
trenta giorni voglio di nuovo le parti qui presenti per giungere ad una soluzione del caso. L’udienza è aggiornata.»
Ora Andreas e Linda respirano di nuovo. Quegli attimi sono stati i peggiori
della loro vita.
L’idea dell’avvocato ha funzionato. Ora ci sarà tutto il tempo per giungere ad un accordo extra-giudiziale con la nonna biologica del piccolo Sasha.
Sempre ammesso che sia disposta ad accettare un accordo.
L’avvocato, si reca quindi all’appuntamento con Andreas. Un Andreas già
distrutto, fisicamente provato per l’udienza e. . . per niente ottimista.
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Puntata 232
Vanessa rientra a casa con la piccola Letizia che, vedendo all’ingresso il suo
papà, sorride e gli corre incontro. Rafael la prende in braccio e la bacia affettuosamente, poi – rivolgendosi a Vanessa – le dice: «Vanessa, cara, posso
parlarti un minuto?»
La piccola corre dalla nonna nel salone, mentre i due salgono nello studio.
È Rafael ad iniziare il discorso.
«Vanessa, mi dispiace tanto per questo brutto periodo che stai attraversando. Volevo solo dirti che io ci sono. Sono qui per te e per Letizia, soprattutto
in un momento difficile come questo. . . insomma, tra la faccenda di Isabelle e
l’incendio. . . posso solo immaginare quanto tu sia turbata. Ti conosco meglio
di chiunque altro.»
«Grazie Rafael. So che sei sincero. Anch’io ti conosco bene e ho visto quanto tu sia cambiato in questi mesi, quanto tu tenga a Letizia e. . . a me. Mi fa
piacere e ti ringrazio del tuo appoggio. A proposito: sai se ci sono novità sulla
questione dell’incendio? Qualche sospettato?»
«No, purtroppo. Il commissario mi ha detto che hanno dei sospetti ma
non hanno prove concrete. Devono svolgere delle verifiche sul nuovo ragazzo,
il giardiniere. A proposito. . . che cosa sappiamo di lui? Giusto il fatto che ha
lavorato presso gli Ascott per qualche anno e ha viaggiato molto. Sono contento
che la polizia voglia fare un’indagine approfondita su questo ragazzo, non ti
nascondo che non mi è mai piaciuto.»
«Sì, sì, lo so. Ricordo quello che mi dicesti all’inizio della sua collaborazione
qui: “non prestargli troppa confidenza”oltre al fatto che l’essere sempre così
“perfetto”e “pacato”in ogni situazione ti lasciasse perplesso. Rafael, tu pensi
davvero che possa essere coinvolto nell’incendio? Sai: e da un po’di giorni
che non si fa vivo, esattamente dal giorno dell’incendio! E cosa mi dici di
quell’arrogante di Kevin? Noi sospettiamo di lui, e anche Phil – il fratello –
non ha espresso un giudizio positivo.»
«Sai cosa ti dico: sarà meglio informare Frank Sander di tutto questo. Non
dobbiamo escludere niente e nessuno. A proposito, Vanessa, – dice servendosi
da bere un liquore nel tavolino in legno di rosa dello studio – va tutto bene con
Alexander Von Kriger? Lo hai rivisto ancora, dopo il tuo ricovero in ospedale?»
«Sì, l’ho visto oggi: ci siamo sempre sentiti per telefono ma, scusa Rafael,
non credo che questi siano affari tuoi, senza offesa.» voltando le spalle per
uscire dalla stanza, infastidita.
«Aspetta. . . – la ferma, tenendola dal braccio, Rafael – ti chiedo scusa, non
volevo essere indiscreto. È solo che mi preoccupo per te. Ci tengo a te. Ultimamente, non puoi negarlo, ci siamo riavvicinati, parliamo tranquillamente come
una volta, oltre ad essere profondamente uniti per via di Letizia. Vanessa: io
sento che noi due siamo ancora legati, che sei ancora presente nel mio cuore.»
A quelle parole, Vanessa arrossisce e, senza rispondere nulla, esce dalla
stanza.
91
***
Andreas si presenta all’incontro con l’avvocato Ian, nel parco fuori l’ospedale. E – senza giri di parole – è Andreas a dire:
«Bene avvocato, abbiamo ottenuto il famoso rinvio e abbiamo un mese per
lavorare. Ma sappiamo bene che un mese passa in fretta e dobbiamo svolgere
una trattativa delicata: qual è il suo piano?»
«Ci sono due vie: o parlo io con il legale della signora, o parla lei con la
signora direttamente. Io non ho problemi a trattare con il legale, ma questo
comporta una dilatazione dei tempi: io e lui parliamo, lui riferisce alla signora
, poi riferisce a me e infine a lei. Così perdiamo tempo prezioso. Non so se
possiamo permettercelo.»
«Non mi starà per caso consigliando. . . »
«Sì! Lei è un medico, e pure bravo a quanto ne so. È sicuramente abituato
a pesare le parole, a comunicare notizie delicate ai parenti dei suoi pazienti.
Io le propongo di chiedere alla nonna di Sasha perché, da un giorno all’altro,
desidera così tanto l’affidamento del piccolo. Spesso, a quattr’occhi, senza avvocati (e senza nessuno che possa testimoniare in aula quello che si è detto) si
dicono cose che diversamente sarebbe molto difficile conoscere.»
Dopo qualche istante di profonda riflessione Andreas replica:
«Mi faccia riassumere e mi corregga se sbaglio. Io telefono alla nonna di
Sasha e le chiedo un appuntamento (dove vuole lei). Se dice sì dovrei cercare
di farle dire perché vuole il bambino, giusto?»
«Esatto. Sono sicuro che a lei dirà più cose che al suo avvocato, il quale ne
riferirebbe ancor meno a me.»
«Sì, sì, questo l’ho capito e sono d’accordo con lei. Spero solo che non mi
dica: “Voglio Sasha perché non potrei fare a meno di lui.» in quel caso – se ho
capito bene – saremmo praticamente in un vicolo cieco?»
Il silenzio dell’avvocato Ian è la più eloquente delle risposte.
Con un nodo alla gola Andreas se ne va. In mano ha il biglietto da visita
dell’avvocato Ian con dietro scarabocchiato un numero di telefono.
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Puntata 233
L’incontro con l’avvocato ha lasciato Andreas molto confuso e pieno di dubbi.
Incamminandosi verso casa non fa che ripetersi sempre la stessa frase: «L’idea
dell’avvocato sarà giusta? E Linda cosa ne penserà?», e così via fino a quando
non giunge finalmente a casa.
Nel frattempo, al castello, è arrivata Connie a fare una visita a Lena. Le
due amiche trascorrono insieme parte del pomeriggio, ridendo e abbuffandosi
di gelato, poi Connie porge all’amica un pacchettino: «Cos’è?» domanda Lena
sgranando due occhi pieni di curiosità. «Aprilo e vedrai.»
Lena apre lentamente il pacco, sottile, dello spessore di un libro. Lo fa lentamente come fanno certi bambini quando gli si dice scherzosamente: «Non
rovinare la carta!» Nel vedere il contenuto Lena si porta una mano alla bocca
mentre gli occhi gli si velano di lacrime: lacrime di gioia. Connie le ha regalato una vecchia foto, ormai sepolta nei ricordi, di loro due bambine quando
giocavano spensierate.
«Ora che Tom è via, la sera spesso riguardo le vecchie foto. Ieri mi è capitata
questa tra le mani e ho pensato subito a noi. Te la dono con l’augurio che la tua
piccola possa essere felice come lo siamo state noi. Anche se su questo non ho
il minimo dubbio.»
E – detto questo – le due amiche si abbracciano ed iniziano a rinarrarsi mille
ricordi d’infanzia. Poco dopo bussano alla porta.
«Sì, chi è?»
«Sono io», risponde una piccola vocina e la porta – spinta da Amelie – si
apre.
«Scusatemi, ma la piccola voleva salutarti e non ha sentito ragioni.» così
Letizia salta sul letto ad abbracciare Lena e Connie.
«Non scusarti, Amelie, sai che mi fa sempre piacere vedervi. Dopo tutto il
tempo trascorso in ospedale è bello essere circondata dalle persone che amo.»
***
Negli stessi istanti in salotto, a pochi metri di distanza, ritroviamo David,
Rafael e Vanessa. Un quadretto fino a qualche anno fa impensabile. Oggi –
diversamente – vederli tutti e tre assieme, a discutere in un modo così pacato,
anche se con una punta di preoccupazione è diventata ordinaria amministrazione. I tre sono concordi sul fatto che l’accusa rivolta ad Isabelle sui furti al
castello sia del tutto assurda, e – a maggior ragione – l’ipotesi che lei possa
essere il mandate dell’incendio.
«Lo so che sono parte (Isabelle è mia sorella), ma voi sapete bene quanto
me che lei non farebbe mai un gesto del genere. Lo escludo sopra ogni cosa.»
«Non ti devi preoccupare, sappiamo bene che Isabelle è innocente. Mi fido
di lei. Anche se siamo una famiglia piena di problemi restiamo pur sempre una
famiglia: dobbiamo restare uniti, soprattutto in momenti come questi dove si
ha bisogno l’uno degli altri.»
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«Sì, mio padre ha ragione, Vanessa. Sappiamo che Isabelle è innocente e
possiamo stare certi che grazie a Katharina presto sarà fuori dal carcere.»
«Lo spero David. È che ogni volta che vado a trovarla la trovo sempre più
provata. È ingiusto che debba restare in carcere. Quel pubblico ministero è
un. . . un. . . »
«. . . Un emerito imbecille! Ma non preoccuparti: gli ho fatto capire con chi
ha a che fare. Un altro passo falso e potrà dire addio alla sua carriera!» Nella
stanza ha appena fatto il suo ingresso una Katharina più agguerrita che mai.
«Perdonatemi, ma solo a sentir parlar di quell’individuo mi saltano i nervi.
Ma non sono qui per questo. Ho parlato col mio ginecologo: mi ha imposto
di fare molta più attenzione, riposarmi ed evitare ogni tipo di stress. Ieri sono
stata male, il medico mi ha messo sull’attenti e Gregor – su suo ordine – si è
trasformato in una specie di mastino: adorabile sì, ma guai a lavorare senza suo
esplicito ordine. Quindi non potrò più accettare casi fino a quando il bambino
non sarà nato. Però voi non preoccupatevi: non abbandonerò Isabelle. Solo
uscirò di casa lo stretto indispensabile, per tutte le pratiche burocratiche ho
assunto una ragazza in gamba, mi farà da assistente . Mi sembrava giusto
dirvelo di persona.»
«Katharina, dovevi telefonare: avremmo capito immediatamente. Ma ora
siediti: vuoi una tazza di tè?»
«Sì, ti ringrazio Vanessa.»
Così Vanessa chiama Janka. Una tazza di tè servirà a tutti per riscaldarsi un
po’: inizia a far freddo a Colonia.
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Puntata 234
Andreas, arrivato a casa, racconta subito a Linda il suo colloquio con l’avvocato. Dopo aver finito le chiede:
«Tu cosa pensi che dovremmo fare? Credi che sia una buona idea parlare
con la nonna di Sasha?»
«Sinceramente non lo so proprio. Sono un po’confusa. Da un lato, sì: penso possa essere utile. Dall’altro avrei paura di sbagliare. Credo che almeno
per stanotte dovremmo pensarci su. Domani a mente più lucida decideremo
insieme il da farsi.»
«Credo proprio che tu abbia ragione. Sasha dorme?»
«No, è con Pia e Frank. Stanno arrivando. Ti dispiace se li invitiamo a cena?
Così ci rilassiamo un po’.»
«No che non mi dispiace, anzi: è un’ottima idea. Ho proprio bisogno di
sgombrare un po’la mente. Ti va di chiamare anche Michael e Jasmin? Così il
nostro piccolo potrà giocare con la sua cuginetta.»
Un sorriso si stampa sul viso dell’uomo al pensiero dei due piccoli intenti a
giocare. Compone così il numero di telefono del nipote, che entusiasta accetta
l’invito a cena. Per una sera la famiglia Sander potrà rilassarsi senza pensare
alle difficili settimane che li attendono.
***
Intorno al castello, come in tutta la città, le ombre si sono distese lasciando
spazio alla sera. E due persone parlottano fitto, fitto tra gli alberi. Una di
queste due è Frederick, l’altra è una nostra vecchia conoscenza. La discussione
tra i due è piuttosto concitata:
«Mi spieghi un po’a quale gioco stiamo giocando? Prima mi avevi detto di
avere un piano ben preciso in mente. Ora – invece – mi ritrovo in una camera
di albergo ad aspettare una tua chiamata, in attesa di poter entrare in azione.
Non fare giochetti con me. Lo sai che non ti conviene.»
«Stai calmo, stai calmo. Come ti ho detto ho un piano. Ma la questione
dei furti ha modificato la tempistica, e questo lo puoi capire benissimo. Sii
un po’paziente e presto potrai entrare in azione senza rischi. Ricordati che io
mantengo sempre le mie promesse. Non è la prima volta che lavori con me.»
La discussione viene però interrotta dall’avvicinarsi di passi, i due si zittiscono all’istante. Una voce familiare sta chiamando Mini, che ha insistito per
far una passeggiatina serale.
«Mini, mini su vieni qua piccola.»
È Fritz che rimane sorpreso quando vede Frederick tra gli alberi. L’altro
uomo è riuscito a nascondersi appena in tempo.
«Frederick? Cosa ci fa qua? Sono giorni che provo a chiamarla!»
«Mi scusi signor Schubert ma ho avuto un problema di famiglia. . . mi. . .
mi. . . mi dispiace per quanto è successo al castello.»
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«Già è stato terribile. Ma coraggio venga dentro: non restiamo qua al
freddo.»
E nel pronunciare queste parole Fritz si abbassa un istante per prendere in
braccio Mini che ha deciso di arrestare la sua corsa. Ma, appena rialza gli occhi
Fritz non vede più Frederick. Se ne è andato via.
***
La rimpatriata della famiglia, anzi: delle famiglie Sander, è un vero successo. Per una sera solo sorrisi, e risate. Per i pensieri bui c’è tempo.
Linda durante tutta la serata ha fatto il possibile per mostrarsi serena, per
non far preoccupare la sorella inutilmente. Ma Pia, conoscendola bene, ha
capito appena varcata la soglia della porta di casa che qualcosa non andava,
ma ha deciso di non chiedere nulla alla sorella: «quando se la sentirà, sarà lei
a parlarmene» si è detta.
Orami si è fatto tardi e tutti al castello si stanno preparando per andare a
dormire, Janka è tornata a casa, Amelie e Fritz stanno parlando sotto le coperte
o meglio: Fritz le sta raccontando lo strano atteggiamento di Frederick poco fa.
«Amelie cara, non so perché – è solo una mia sensazione – ma ho il presentimento che quel Frederick ci nasconda qualcosa, mi è sembrata molto strana
la sua reazione di poco fa.»
«Oh! Fritz sei il solito pessimista. Magari aveva un appuntamento importante, oppure aveva dimenticato qualcosa, non ti preoccupare, adesso dormiamo poi domani sentiremo anche il resto della famiglia: vedrai che si chiarirà
tutto.»
Anche Lena e David si stanno preparando per andare a dormire, quando ad
una tratto Lena si porta la mano sulla pancia facendo una strana espressione,
David molto preoccupato le si avvicina e con tono molto agitato le chiede:
«Cosa c’è Lena: qualcosa non va? perché hai quella faccia?»
«David, la bambina. . . si è appena mossa, mi ha dato un calcione. . . lo senti anche tu?» è la risposta di Lena mentre prende la mano di David e la posa
sul suo pancione. Sì, anche David l’ha sentito, anzi: l’ha visto. Un calcio che
trasmette più emozioni di mille ecografie.
David stringe le mani di Lena mentre si guardano negli occhi e la loro creatura fa palestra. Una notte insonne: la prima notte insonne priva di preoccupazioni.
Nel frattempo a casa di Pia e Frank, dove vivono pure Mical e Jasmie assieme alla piccola Emma, Jasmine sta parlando con Pia sul fatto che domani
stesso, si metterà alla ricerca di una lavoro. A quelle parole Pia ha un illuminazione: visto che è tornato Mathais, lui potrebbe, aiutare Jasmine a trovare un
buon lavoro, come aveva già fatto in passato e a voce alta Pia esclama: «Forse
mi è venuta un’idea, su come potresti trovare lavoro.» Jasmine, che non aveva
capito la sua idea, la guarda con un aria sospettosa cercando di intuire le sue
intenzioni.
«Non ti preoccupare Jasmine, stavo solo pensando ad alta voce, su andiamo
a dormire adesso che si è fatto tardi.»
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Puntata 235
Di buon mattino, Andreas prende in mano telefono e coraggio e compone il
numero della nonna di Sasha: deve convincerla ad incontrarlo.
«Buongiorno signora, sono Andreas Sander, il signore che ha in affido suo
nipote. . . »
«So chi è lei. Cosa vuole da me e chi le ha dato il mio numero?»
«Ho chiesto il suo numero al mio avvocato. Vorrei parlarle a quattrocchi,
non so come finirà questa storia, ma in ogni caso mi farebbe piacere conoscerla.»
Non senza fatiche e tentennamenti, alla fine la signora accetta l’incontro.
La donna lo accoglie nel suo minuscolo appartamento dove Andreas non
può non notare la scarsità di spazio e comodità di cui suo figlio, come qualsiasi
neonato avrebbe bisogno. Ma tenendo per sé questi pensieri, si appresta ad
iniziare una conversazione il più pacifica possibile con la donna.
«Signora, lo so che non dovrei essere qui. E proprio per questo la ringrazio per avermi ricevuto. Vorrei solo farmi conoscere meglio da lei e spiegarle
quanto io e mia moglie Linda amiamo Sasha.»
«Sì, questo lo so, dottore. Ho visto come vi siete presi cura di lui e so che,
a differenza mia, potete garantirgli un futuro di tutto rispetto. Ma mi capisca:
Sasha è mio nipote.»
«È proprio per questo motivo che l’ho voluta incontrare: noi desideriamo
la felicità di Sasha quanto lei d’altronde. . . potremmo anche trovare un accordo
così eviteremmo a Sasha un cambiamento molto radicale.»
«Sentiamo cosa avete in mente lei e sua moglie, dottore: tenere Sasha con
voi ed organizzare una visita con me ogni sei mesi? Potete scordarvelo! Non
se ne parla! Ed ora fuori da casa mia!» conclude la donna, iniziando a tossire
agitatamente.
«Signora. . . sta bene, prenda un po’d’acqua» sta per prendere un bicchiere
ma la donna sviene e – prima che si accasci a terra – viene sorretta da Andreas.
Intanto in cella, Isabelle attende Katharina che si presenta con un bel sorriso sul volto.
«Buongiorno Isabelle: oggi ho ottime notizie per noi.»
Pia, in atelier, prende il telefono e compone il numero di Mathias.
«Pia! Che bello sentirti! Come stai?»
«Ciao Mathias, ho bisogno di parlarti. Puoi venire qui in atelier?»
«Non me lo devi ripetere, ho tanta voglia di vederti, arrivo subito.»
Pia rimane stupita dall’ultima frase di Mathias: che si stia illudendo di un
ritorno di fiamma tra loro?
Frattanto Andreas aiuta la donna a sedersi sul sofà e le porge un bicchiere d’acqua. La donna respira a fatica è tutta un tremito ed è notevolmente
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infastidita dalla sua presenza, infatti borbotta: «Fantastico. Ora avrà un altro argomento contro di me in tribunale. Me lo sentivo che era meglio evitare
questo incontro!»
«Non dica sciocchezze: ma non sta bene, come può capitare a tutti . Pensiamo innanzitutto a lei: ho visto cos’è successo. Come può pensare di prendersi
a carico un bambino con questi problemi? Io sono un cardiologo, signora, e
questo suo affanno non è una semplice tachicardia: ho capito di cosa soffre. Se
vuole posso aiutarla.»
La donna scoppia a piangere.
«Non sono una persona orribile, mi creda dottore. In passato ho avuto solo
disgrazie, la vita mi ha portato a comportarmi in maniera egoista e cattiva.
Mia figlia, Dio sa quanto la ami, ma la capisco: chi vorrebbe vivere con mille
rinunce, difficoltà, umiliazioni! Appena ha incontrato quel bifolco, ha creduto
alle sue false promesse ed fuggita via. Fuggita da questa vita povera, senza
futuro, fuggita da me. Ho fallito come madre, non ho saputo proteggere mia
figlia da tutto questo – continua la donna tra le lacrime – e ora sto facendo una
cosa terribile a mio nipote e a voi, che siete delle brave persone ma. . . non ho
scelta, mi creda. . . »
Un gigantesco punto interrogativo si dipinge sul viso di Andreas, mentre
pensa: «Quale “cosa terribile”vorrebbe fare a suo nipote?»
La signora continua:
«Lei ha ragione. Io sono malata, molto malata. E non ho i soldi per farmi
curare ne tanto meno per farmi operare. L’unica mia possibilità è. . . Sasha.»
Prendendo le sue mani tra le sue Andreas la fissa negli occhi e – con la voce
più calda che ha – le dice: «Mi perdoni signora, io non capisco. Sasha. . . in cosa
potrebbe aiutarla? Lei adesso ha bisogno di cure immediate, di aiuto. Al più
presto.»
«Lo so, lo so. Ho bisogno di farmi operare e. . . che mostro che sono!» la
donna riprende a piangere: è davvero disperata e sconvolta. Andreas cerca di
calmarla anche se non capisce cosa vuol fare questa donna. Quindi le chiede:
«Mi spieghi qual è il problema. È vero che molti specialisti spingono per fare
gli interventi negli Stati Uniti per lucrarci su, ma qui in Germania, e qui a
Colonia abbiamo un centro cardiologico di eccellenza. Potrei operarla anch’io.»
La donna lo guarda stupefatta, rimane in silenzio qualche secondo e poi,
tutto d’un fiato confessa. «C’è una coppia. Una coppia di Svizzeri. Loro vorrebbero adottare Sasha. Mi ha contattato un’agenzia del mio paese. In cambio
della loro adozione. . . ecco io. . . mi pagherebbero le cure mediche e l’operazione al cuore, dottore. Lo vede che sono un mostro? Sto vendendo mio nipote,
proprio così, ha sentito bene, “vendere”mio nipote per il mio cuore!» e con le
mani in volto, ritorna a piangere per la vergogna.
Andreas è scioccato. L’istinto lo spinge ad arrabbiarsi, a gridare verso questa signora disposta a fare una cosa simile al nipote, strappandoglielo dalle
braccia, ma poi, prevale suo lato umano, quello che da sempre ne ha fatto un
“medico di corsia”, sempre vicino ad ogni suo paziente e con il cuore in gola,
riesce in pochi secondi a proporre una soluzione: «La opererò io signora.»
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Puntata 236
«Sì, ha capito bene, la opererò senza chiederle dei soldi; ho sempre pensato che
per fare il medico serve passione, anzi: vocazione. Se qualcuno lo fa per avere
un conto in banca a sei cifre significa che non ha capito nulla.»
«Ma i costi dell’intervento? Io a malapena posso permettermi questo appartamento, se così possiamo chiamare queste due stanzette. Chi pagherà la
mia permanenza in ospedale?»
«Le ho già detto che non deve preoccuparsi. Se ci saranno dei costi da sostenere saranno tutti a mio carico. Sia chiaro: non voglio in nessun modo “comprare”Sasha; le sto semplicemente dando la possibilità di non sbagliare una
seconda volta: prima ha voltato le spalle a sua figlia costringendola a partorire
in clandestinità ed ora vorrebbe vendere suo nipote.»
La nonna di Sasha sembra sul punto di cedere. Ma ha ancora una domanda
da porre ad Andreas: «A me sembra tutto troppo facile. Come spieghiamo al
giudice che io rinuncio a mio nipote e lei mi opera? In questo modo il nostro
accordo verrebbe svelato e. . . »
«Non si preoccupi. Parlerò con il mio avvocato e lo incaricherò, insieme al
suo avvocato, di parlare con il giudice il prima possibile. Non possiamo aspettare la data della prossima udienza per operarla. Lei deve essere ricoverata al
più presto. È chiaro che il giudice dovrà sapere la verità, mi dispiace ma questa è l’unica condizione che le pongo; anche perché se non acconsente la verità
verrà fuori comunque. E non credo proprio che mio figlio tornerà con lei.»
La fermezza nelle parole e nello sguardo di Andreas colpiscono la donna
nel profondo che alzandosi gli porge la mano ed esclama:
«Va bene, sono sicura che sarete degli ottimi genitori per Sasha, molto più
di quanto lo sia stata io con sua madre.»
I due si congedano. Andreas si incammina verso casa; smania dal desiderio
di abbracciare la sua famiglia.
***
Nel frattempo Isabelle ascolta rapita Katharina.
«L’accusa nei suoi confronti è destinata a cadere, me lo ha appena comunicato il pubblico ministero. Sì quel simpaticone del nostro amico è venuto
qui come se andasse a trovare degli amici senza invito. Mi scuso, torno seria.
L’accusa cadrà perché sui gioielli che sono stati trovati nel suo armadio sono
state rinvenute delle impronte che non sono né le sue, né di nessun membro
della famiglia. A questo punto anche il pubblico ministero si è arreso all’evidenza: qualcuno l’ha voluta incastrare sin dal primo giorno. A questo punto è
solo una questione burocratica: entro poche ore sarà una donna libera e senza
nessun danno alla sua immagine. Il PM ha acconsentito a rilasciare un comunicato stampa dove lei viene del tutto scagionata con tanto di scuse. Farà
pure menzione al complotto contro di lei. In procura intendo far sentire il fiato sul collo a chi ha commesso i furti che probabilmente, è anche responsabile
dell’incendio.»
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«Io non so che dire, se non grazie. Grazie per il suo impegno, per il suo
sostegno e per aver creduto nella mia innocenza sin dal primo istante, indipendentemente dal fatto che sia il mio avvocato. Anche quando le prove erano
tutte contro di me. Lei non mi ha mai abbandonata un solo istante. Grazie.»
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Puntata 237
Andreas entra in casa tutto sorridente e salterellando di gioia. Linda mette nel
box Sasha e lo guarda stralunata:
«Cosa è successo? Perché stai ridendo?»
«Perché Sasha rimarrà per sempre nostro figlio!»
«Cosa? Dimmi che non è uno scherzo! Dai, svelto, spiegami cosa è successo!»
«Ho raggiunto un accordo con la nonna di Sasha. È malata, necessita di
un’operazione delicata al cuore e come sai, le sue condizioni economiche non
sono delle migliori. Mi ha confessato di aver fatto richiesta per l’affido di Sasha
solo per poterlo “cedere”illegalmente, tramite un’agenzia in Polonia, ad una
coppia Svizzera. È stato terribile ascoltare questa storia.»
«Ma è tremendo! Quella donna è un mostro!»
«Diciamo che è una donna disperata. Sola, disperata e malata. E stanca di
una vita sempre in lotta, piena di difficoltà. Devo ammetterlo, mi è dispiaciuto
per lei. Era a pezzi mentre confessava la sua reale intenzione e ho visto con
i miei occhi quanto si sentisse in colpa. Inoltre sta davvero decisamente male. Ha bisogno di un intervento al più presto. A tal proposito, chiamo subito
l’Avvocato.»
Jasmine, Michael e Emma entrano in atelier.
«Ragazzi che bello vedervi da queste parti» esclama Pia vedendoli entrare
nel locale.
«Stavamo passeggiando per Colonia e siamo finiti qui da te.» risponde Jasmine.
«Emma voleva vedere la nonna. . . » aggiunge Michael.
«Jasmine, ti ho trovato un lavoro. Un bel lavoro!» esordisce Pia, tutta contenta. E le spiega poi dell’incontro con Mathias, del suo ritorno a Colonia e
della riapertura di un suo nuovo salone.
Frattanto Isabelle è sollevata. Ha appena salutato Katharina, quando vede
entrare Peter in cella. «Isabelle, hai visto che tutto si è risolto? Io non ho mai
dubitato di te, volevo che lo sapessi!»
«Grazie Peter, lo so. Sei un caro amico e senza di te qui dentro sarei impazzita. Mi hai sempre tirato su di morale, mi hai fatto compagnia. . . mi hai portato
le tue favolose polpette. Grazie, sei un tesoro» e con una mano accarezza la
guancia di Peter. Proprio nell’istante in cui arriva Gaby.
Dopo un iniziale imbarazzo generale e un’occhiataccia a Peter, Gaby si rivolge a Isabelle: «Signorina Lisson, ecco i documenti per il suo rilascio. Deve
solo firmarli e potrà tornare a casa.»
Isabelle prende i documenti, firma e inizia a raccogliere le sue poche cose.
Ma prima di uscire, anche per rimediare in qualche modo alla scena precedente
e per evitare fraintendimenti, si volta verso Gaby e la ringrazia per il suo aiuto
e sostegno. Le due si stringono la mano freddamente. Peter rimane a guardare
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Isabelle mentre esce dal commissariato e poi guarda Gaby rientrare nel suo
ufficio. Si sa, le due non hanno mai avuto un bel feeling. . .
Jasmine abbraccia Pia e felice esclama:
«Grazie Pia! Sei stata fantastica a parlare di me a Mathias. Adoravo lavorare
con lui, non vedo l’ora di iniziare!»
«Tesoro mio, non ho fatto nulla di speciale. Mathias è tornato a Colonia, nel
suo enorme nuovo salone aveva bisogno di una mano e contemporaneamente,
la mia dolcissima nuora nonché “hair stylist affermata” aveva bisogno di un
impiego. La cosa è venuta da sé. Mi piacerebbe poter aiutare anche te, Michael.
Spero trovi presto un lavoro anche tu.»
In atelier squilla il telefono: è Mathias che cerca appunto Jasmine e le propone di fare un salto a vedere il nuovo salone. La ragazza, ovviamente, accetta
entusiasta.
Isabelle esce dal commissariato. Che strana e bella sensazione la libertà.
Guarda il cielo azzurro, chiude gli occhi per sentire il calore del sole sul viso e
osserva. Osserva tutto, tutto ciò che da quella minuscola finestrella con vista
su un grigio e triste cortile, non poteva vedere: bambini in bicicletta, il negozio
di fiori all’angolo, il giornalaio, la sua Colonia.
È una sensazione inebriante, al punto che deve appoggiarsi per non cadere
per via di un giramento di testa. Quando si è rinchiusi la cosa terribile è non
poter spingere lo sguardo verso l’orizzonte. Poi, quando finisce la reclusione,
tutto cambia. Tutto in una volta ed è bellissimo.
Ad un tratto vede un auto che si ferma proprio davanti al commissariato.
Un’automobile dall’aspetto decisamente familiare.
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Puntata 238
Dall’auto scura, arrivata davanti al commissariato, scende Kevin.
«Buongiorno Isabelle. Ho saputo del tuo rilascio, ero da queste parti ed ho
pensato di darti un passaggio, se ti va.»
«Kevin. In effetti non mi aspettavo davvero di vederti.»
«Forse ti aspettavi qualcun’altro? So che tra te e mio fratello non è un buon
momento. E di questo mi dispiace. Dai sali in auto, così ti accompagno al
castello.»
E mentre Isabelle sta salendo sull’auto di Kevin ecco arrivare Phil. Rimane
di sasso nel vedere la sua donna che sale nell’auto di quel viscido di suo fratello.
Pochi istanti di incertezza sufficienti per far sì che Isabelle nemmeno lo noti.
Dato che Jasmine è andata da Mathias, Michael ha pensato bene di fare un
salto a trovare Tony in officina.
«Hey amico! Come stai? Dov’è il resto della tua splendida famigliola?» dice
Tony, abbracciando il suo ex cognato.
«Jasmine riprenderà a lavorare per Mathias, è andata a parlare con lui ed io
ho pensato di passare qui con Emma per farti un saluto.»
«Hai fatto bene, siediti che vado a prendere due birre e un’aranciata. Dimmi
un po’: come vanno le cose? Rimarrete qui a Colonia, allora?»
«Sì, restiamo qui. La vicenda di Lena ci ha fatto capire quanto amiamo
la nostra famiglia e vogliamo far crescere qui Emma, circondata da nonni, zii
e. . . voi tre, che per noi siete come dei fratelli maggiori.»
«Vale anche per me Michael, lo sai. Però, purtroppo, non potremo vedere
crescere Emma qui a Colonia: ci trasferiamo.»
«Cosa? Davvero? Wow. . . è una bella notizia, almeno credo. . . ma, dove
andate? E come mai?»
«Mi hanno offerto un lavoro al quale non posso e non voglio rinunciare.
Soprattutto ora che la famiglia si sta per allargare. Non voglio che Janka debba
lavorare perché non abbiamo abbastanza soldi. Anzi. Voglio che possa passare
col nuovo (o nuova) arrivato tutto il tempo che non ha trascorso con Luca. E
questo lavoro ci permetterà anche di garantire a Luca l’iscrizione alla scuola di
formazione a cui tanto ambisce, ma che ha pure una retta elevata. Ora come
ora non potrei accontentarlo.»
«Ti capisco bene. Anch’io farei qualsiasi cosa per Emma. E per Jasmine. Ma
come farai con l’officina? È un peccato che tu chiuda tutto.»
«Perché non la prendi tu?»
«Io? Dici sul serio? Non so nemmeno se ne sarei capace.»
«Sì. Ormai hai una certa esperienza e sei pronto a fare il salto.»
«Ma non saprei come pagarti la licenza.»
«In questo momento non ho urgente bisogno di liquidità. Prepareremo un
piano di rientro mensile. Io resterò qui e ti aiuterò fino a quando non avrai
preso dimestichezza con tutte le varie rogne burocratiche.»
«Accetto!»
103
E i due si abbracciano. Un abbraccio che vale più di una firma dal notaio.
104
Puntata 239
Michael è a dir poco felice. È di nuovo nella sua Colonia, con tutta la sua
famiglia riunita ed ora si preannuncia una sfida lavorativa molto impegnativa
sì, ma che, grazie al supporto di Tony, sa di poter affrontare. Ma cosa fa nel
frattempo la sua “sorellona”, come l’ha amorevolmente chiamata qualche ora
prima di fronte al suo profilo un po’lievitata?
Lena è in salotto con Amelie, Vanessa e Letizia e stanno facendo merenda.
E che merenda! Torte, pasticcini, di tutto un po’. I piccoli presenti come quelli
in arrivo, devono essere ben nutriti.
Vanessa è pensierosa e Lena le chiede:
«A cosa pensi, Vanessa?»
«A mia sorella, vorrei tanto che fosse qui con noi, che potesse godersi la sua
nipotina – e indicando Letizia un po’lontana da loro, intenta a giocare – non fa
che chiedermi quando tornerà la zia.»
«Devi essere forte, Katharina sta facendo davvero un ottimo lavoro e vedrai
che presto ci saranno buone notizie.»
«Lena ha ragione. A prescindere dal fatto che noi non dubitiamo dell’innocenza di Isabelle, lei è in ottime mani. La Jung è un avvocato tra i migliori
sulla piazza. A proposito: andrai a trovarla più tardi?»
«Vi ringrazio tanto del sostegno. No, Amelie, oggi penso di non andare,
sono troppo giù per poterla sostenere e non vorrei aggravare in alcun modo il
suo stato d’animo.»
«Non preoccuparti per il mio stato d’animo sorellina: oggi non potrebbe
essere migliore. Sono stata prosciolta da tutti i capi d’accusa per non aver
commesso il fatto.»
La porta socchiusa si è appena spalancata ed ecco entrare Isabelle. Le tre
donne restano interdette, con dei visi che celano un misto tra stupore e meraviglia. Vanessa sta per abbracciare la sorella quando arriva sfrecciando la piccola
Letizia gridando un «Ziaaaaa!» pieno di attesa e gioia per riaverla finalmente a
casa.
Dopo aver spupazzato la nipotina che – giustamente – non vuole lasciarla
andare, Isabelle racconta alle tre donne che lentamente si stanno riprendendo
dalla piacevole sorpresa, che non c’è più nessuna accusa nei suoi confronti.
«Sui gioielli trovati nel mio armadio sono state trovate impronte di uno
sconosciuto. A questo punto pure quel tesoruccio del Pubblico Ministero si è
dovuto convincere che qualcuno mi ha voluta incastrare.»
E mentre Isabelle continua a parlare, ecco entrare Fritz:
«Isabelle? E tu che ci fai qui? Che gioia vederti? Ma come è. . . »
Prima che l’uomo possa rivolgere altre mille domande interviene Amelie
dicendogli che gli spiegherà tutto lei più tardi.
105
Al Tango nel frattempo è arrivata Katharina che vuole festeggiare il successo appena ottenuto con la scarcerazione di Isabelle. Non appena la vede,
Connie le chiede:
«Il nostro avvocato desidera?»
«Un’aranciata doppia. Con ghiaccio, grazie.»
«Ti vedo raggiante, novità?»
«Sì Connie, finalmente Isabelle è stata scarcerata, tutte le accuse contro di
lei sono cadute.»
Connie ne è felice, sa che ora la vita al castello sarà più tranquilla e Lena ha
proprio bisogno di questo: di serenità.
Tutto è perfetto. E proprio mentre sta bevendo la sua aranciata, Katharina
si accascia in preda a dei dolori lancinanti. Connie è terrorizzata. Chiama
immediatamente un’ambulanza e poco dopo Gregor.
Cosa sta succedendo a Katharina?
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Puntata 240
Fritz è ancora incredulo che la persona di fronte a lui sia Isabelle. La ragazza,
vedendolo molto confuso ma felice, prima che lui possa finire la sua frase lo
anticipa:
«Vede signor Shubert, come stavo dicendo alla contessa, a Lena e a mia sorella, devo tutto alla Signora Jung, che è riuscita a farmi uscire, facendo saltare
tutte le accuse a mio riguardo.»
Isabelle sta continuando a raccontargli i dettagli, quando Fritz la interrompe:
«Isabelle, io non sono un avvocato, non capisco la metà delle cose che mi
hai appena detto, ma una cosa la so, sono davvero contento di vederti. Ben
tornata in famiglia!» e la cinge in un abbraccio caloroso.
Al Tango arriva Gregor chiamato da Connie che vede Katharina che si tiene
la pancia seduta su una poltrona:
«Katharina, tesoro, che succede?»
«Non lo so Gregor, stavo per bere un’aranciata, quando ho sentito dei violenti dolori alla pancia.»
Il suo tono è sofferente. Subito dopo Gregor, ecco arrivare nel locale pure i
paramedici, che – facendosi spazio – portano subito via Katharina.
Connie chiama il castello, a rispondere è Lena:
«Lena Von Arensberg.»
«Pronto Lena, sono Connie. . . come dirtelo. . . »
«Ciao Connie, che bello sentirti, ma come mai quel tono? È successo qualcosa tra te e Tom?»
«No Lena, qualcosa è successo, non tra me e Tom, ma a Katharina: è stata
appena portata in ospedale!»
«Cosa dici? Cosa gli è successo? »
«Non lo so con esattezza. Ecco: stava bevendo un’aranciata qui al Tango,
poi all’improvviso ha accusato dei forti dolori alla pancia, allora ho chiamato
subito l’ambulanza.»
«Poverina, spero non sia nulla di grave! Chiamerò subito mio zio per chiedere delle informazioni su di lei. . . anzi no, andrò a trovarla io stessa, grazie
per avermi chiamata, Connie.»
Lena riaggancia il telefono e racconta l’accaduto ai presenti in salotto che
decidono di andare subito in ospedale.
Prima di uscire, Lena lascia un biglietto a David, che è da un suo amico
nonché musicista per discutere di una musica per il film di Tom. Il biglietto
dice:
«Ciao David,
Amelie, Fritz, Isabelle, Vanessa ed io siamo in ospedale. Hanno ricoverato
Katharina, appena puoi raggiungici. . .
Ti amo Lena.»
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Tutti quanti giungono trafelati in ospedale. Lì trovano un Gregor dal volto
scuro. Gli si avvicina Isabelle, non è molta la confidenza tra i due ma la donna
si fa coraggio, vuole sapere come sta il suo avvocato, la donna alla quale deve
la sua libertà.
«Salve Gregor, come sta sua moglie?»
«I medici ancora non hanno finito di visitarla ed io non posso entrare. Lei
è lì che ha bisogno del mio sostegno ora più che mai e io sono qua. Se succede. . . se succede qualcosa al bambino non. . . non voglio nemmeno pensarci.»
«Gregor devi avere pazienza, anche se è difficile. So bene cosa vuol dire
stare dietro una porta d’ospedale aspettando notizie. Con il tempo che sembra
non trascorrere mai.»
Nel frattempo anche Lena gli si è avvicinata e solo in quel momento Gregor
si rende conto che non è solo e che i suoi amici sono tutti lì a dargli il sostegno
di cui ha bisogno. Per quanto non sia sufficiente.
«Tu Lena non dovresti essere qui. Vai a casa. Sei già stata troppo in ospedale e non credo che lo stress ti faccia bene. David non vorrebbe che tu fossi
qui. Vorrebbe saperti al castello a riposare. Anche Katharina vorrebbe che tu
riposassi ora. Appena ci saranno notizie le riceverai.»
«Gregor ha ragione e stupidi noi a non averci pensato. Ti chiamo un taxi e
tu torni subito al castello» è la risoluta replica di Amelie che trova la soluzione
per ogni cosa.
«Va bene. Torno al castello. Passo a trovare mia mamma in atelier e poi
prometto di tornare a casa. Voi però tenetemi informata su Katharina, mi
raccomando.»
Così dicendo Lena lascia l’ospedale e si dirige verso un taxi. La giornata è
piacevole e ne approfitta per salutare il tassista e camminare. . . Da molto non
passeggiava per le vie di Colonia. Le sembra di essere tornata indietro nel
tempio a quando quelle strade erano testimoni del suo tormento per David. Al
pensiero le viene da sorridere. Ne hanno passate tante insieme ma ora sono
felici e presto avranno una bambina. Non potrebbe chiedere di più. Il timore
per Katharina la riporta bruscamente alla realtà. I suoi pensieri vengono poi
interrotti dallo squillo del telefono:
«Lena, ho letto il tuo biglietto e ho parlato con mio padre. Come sta Katharina?»
«Ancora non si sa. Io sono andata via dall’ospedale. È stato lo stesso Gregor
a suggerirmelo e Amelie. . . beh lo sai come è tua nonna, non ha voluto sentire ragioni. Quando ha appoggiato quanto detto da Gregor ho capito che era
meglio non obiettare. Ora vado da mia madre e più tardi torno al castello.»
«Vengo a prenderti all’atelier. Aspettami lì.»
108
Puntata 241
Il ginecologo esce dalla stanza di Katharina. Gregor lo vede e dalla sua espressione intuisce immediatamente che non abbia buone notizie per lui. Cercando
le parole più adatte per una circostanza come questa gli spiega che Katharina
dovrà restare in osservazione per qualche giorno: «Il bambino è a rischio e deve
essere monitorato.»
Lena entra in atelier e si innamora a prima vista di un abito da sera blu che
fa bella mostra di sé in vetrina; sospirando dice alla madre:
«Chissà quando riuscirò a rientrare in uno di questi abiti, sono davvero
stupendi! Spero di ritornare in forma per il tour del nuovo disco.»
«Ma certo tesoro mio, non preoccuparti, dai a ogni cosa il suo tempo: ora la
piccola ha bisogno della tua bella panciona» la rassicura scherzando Pia.
In quel momento David entra in negozio e i tre si mettono a parlare di
Katharina: hanno ricevuto una telefonata di Amelie che li ha informati della
brutta situazione e tutti sono molto preoccupati per lei e per il suo bambino.
«Spero si risolva tutto al più presto, non riesco ad immaginare cosa si provi a rischiare di perdere la propria creatura.» commenta Lena, visibilmente
dispiaciuta e provata.
«Dev’essere terribile, spero anch’io che Katharina e Gregor non abbiamo
problemi e tutto si concluda felicemente e al più presto» conclude David, prima di salutare Pia e accompagnare Lena a riposare al castello.
Proprio oggi Michael inizia il suo periodo di formazione all’officina di Tony.
I due si divertono e vanno d’accordo come fratelli. Inoltre Michael, in questi
anni, si è diplomato: ha frequentato un corso professionale da meccanico, l’excognato ora si rende conto che lascia la sua attività in ottime mani e questo lo
rende entusiasta.
L’atmosfera è resa ancor più raggiante dall’arrivo di Janka, che felice, sventola in mano la sua prima ecografia.
Vanessa sta rientrando al castello, quando riceve una telefonata da Alex.
Nello stesso istante incontra Rafael. Risponde al telefono con un po’di imbarazzo, cercando di non essere troppo sdolcinata davanti a Rafael il quale, pur
facendo finta di nulla, ascolta ogni singola parola.
La piccola Letizia, esce di corsa dal castello lasciando la mano della zia e
corre incontro ai genitori, lanciandosi in un abbraccio ad entrambi. Alex percepisce una certa distanza nelle parole di Vanessa e anche un po’di freddezza,
anche se non capisce cosa stia succedendo finché ad un tratto sente la piccola
gridare: «Mamma! Papà!». La sua donna è con Rafael! Infastidito chiude in
fretta la chiamata.
Vanessa non sa come reagire, da un lato si sente in imbarazzo nei confronti
di Rafael per via di quello che lui le ha confessato giorni prima, ossia di provare
ancora sentimenti per lei, di amarla. Dall’altro lato invece, si sente in colpa
verso Alex a cui ultimamente sta dedicando davvero poco tempo e che ora avrà
109
frainteso sentendola con la piccola e con Rafael, avrà sicuramente pensato che
fossero tutti e tre insieme.
Del resto non ci sarebbe poi nulla di male, ma lui è un tipo davvero geloso
e glielo ha già fatto notare più volte. Rafael approfitta della situazione per
chiedere alle sue donne, di andare a fare una bella passeggiata al Luna Park
appena arrivato in città. L’entusiasmo di Letizia, costringe Vanessa ad accettare
per non deluderla. I tre, come una vera famiglia, si incamminano tutti insieme
mano nella mano.
All’ospedale Katharina sta riprendendo conoscenza e al suo risveglio vede
Gregor seduto al suo fianco.
«Amore, ma che cosa è successo? Sono svenuta?»
«Sì cara, ma ora non devi preoccuparti, hai avuto un piccolo malore al
Tango, ricordi?»
«Sì, sì certo, me lo ricordo, stavo bevendo un’aranciata, poi mi sono venute delle fitte fortissime all’addome. Dopo sei arrivato tu, ti stavo parlando
e. . . beh, immagino di essere svenuta, non ricordo altro. Come sta il bambino?
Gregor, dimmi: come sta?»
«Calmati, calmati, adesso non agitarti. Sì, è vero: sei svenuta mentre mi
parlavi e l’ambulanza ti ha portato sin qui. Ti hanno fatto dei controlli, ora
devi soltanto pensare a riposare.»
«Ma il bambino? Gregor: così mi agito, dimmi come sta? Cosa succede?
Dimmi la verità, ti prego!»
«Va bene, te lo dico. Ma tu promettimi di stare calma, è fondamentale –
Katharina annuisce – il bambino adesso è in una situazione molto delicata.
Vogliono tenerti qui qualche giorno, sotto costante controllo.»
Katharina non riesce ad emettere neanche una parola, il suo terrore prende
il sopravvento e la sua mente inizia a riempirsi di tremendi pensieri.
110
Puntata 242
Dopo la chiacchierata con Pia, Lena e David tornano al castello. Lena si sdraia
sul letto, esausta, la camminata le ha fatto bene ma l’ha pure stancata molto.
David si siede accanto a lei e tutto d’un tratto si incupisce. Lena preoccupata
gli chiede:
«David, come mai quella faccia, è successo qualcosa?»
«No Lena, niente di preoccupante, oggi è l’anniversario della morte di mia
madre, sono già passati sei anni ma sembra sia successo ieri, mi manca davvero
tanto.»
Lena lo abbraccia, «Dai amore: andiamo a trovarla. Fa piacere anche a me,
e poi. . . » ma David la blocca all’istante: «Non “noi”, Lena: tu devi riposare,
oggi ti sei stancata fin troppo.»
«Pensi che ti lascerei andare da solo? Io verrò con te, voglio starti accanto e
poterti offrire una spalla nel caso tu ne abbia bisogno, caso chiuso.»
«Sei la solita testarda Lena Sander, ma è proprio per questo che ti amo
tanto.»
In ospedale, il medico comunica l’esito delle analisi a Katharina e Gregor:
«Signori Wilke, ho qui con me i risultati delle analisi, abbiamo riscontrato
delle complicazioni nella sua gestazione, in particolare, un distacco evidente
della placenta. Dovrà stare a riposo assoluto fino a quando la situazione non si
sarà stabilizzata, le faremo altri controlli per appurare che non ci siano ulteriori
problemi.»
Katharina, dopo l’uscita dalla stanza, del medico, scoppia a piangere:
«Gregor, se il bambino non dovesse farcela, io. . . non so se riuscirò ad andare avanti. . . ho paura. . . »
«Katharina, tesoro mio, non dobbiamo essere pessimisti adesso. Vedrai, il
nostro bambino ce la farà: deve farcela.» pronunciando le ultime parole quasi
come un sospiro impercettibile. Gregor sta cercando di essere più convincente
possibile, ma vuole convincere più se stesso che la moglie.
Arrivati al parco giochi, Letizia corre verso una giostra di cavalli: «Mamma,
papà, voglio fare un giro su questa»
Vanessa le sorride e dopo pochi minuti torna con i biglietti in mano. La
piccola, tutta sorridente, sale sulla giostra mentre Vanessa e Rafael si siedono
sulla panchina di fronte così da riuscire a vederla.
«Sai Vanessa, mi piacerebbe trascorrere altri giorni come questo, mi piacerebbe passeggiare con te, andare a fare un pic-nic anche con Letizia, ecco
vedi Vanessa, io. . . » ma prima che Rafael finisca la frase, Vanessa, intuendo il
discorso che sta per avvenire, con una scusa si alza e si allontana, lasciando
Rafael da solo con i suoi pensieri.
David e Lena, arrivano al cimitero, hanno portato un bellissimo mazzo di
rose bianche freschissime, raccolte poco prima nel parco del castello. David
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si china sulla tomba della madre e vi posa i fiori, mentre Lena, ancora un
po’stanca, si siede su una panchina vicina.
David rimane qualche istante in silenzio, poi inizia a parlare dolcemente,
guardando la foto della mamma:
«Ciao mamma, devi scusarmi se in questi ultimi anni non sono venuto tanto
spesso a trovarti, sono successe tante cose. Papà è tornato a casa qualche mese
fa. . . all’inizio ero ancora molto arrabbiato con lui, ma col tempo, ho capito che
la prigionia l’ha davvero segnato e cambiato, forse. La cosa più bella è che tra
un po’diventerò il papà di una bellissima bambina. . . come avrei voluto che tu
potessi conoscerla, coccolarla, viziarla. . . mi manchi tanto mamma – e mentre
una lacrima inizia a rigargli il viso, Lena si avvicina e lo abbraccia – Ci sono
giorni in cui mia madre mi manca davvero tantissimo e a volte mi sento un po
solo, mi capisci?»
«Certo, capisco cosa vuoi dire David, ma quando succede, ricordati che tu
non sei mai solo, ci sono io e ci sono i tuoi nonni che ti vogliono un gran bene,
c’è Tom che è più di un fratello e presto ci sarà pure la bambina, noi non ti
lasceremo mai, questo te lo prometto.»
Conclusi tutti gli esami, Katharina viene informata che non vi sono altri problemi ma che la situazione è sempre delicata e a rischio, purtroppo.
Dovrà stare in ospedale ancora qualche giorno e poi potrà ritornare a casa,
continuando però a stare a letto, in assoluto riposo e tranquillità.
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Puntata 243
Jasmine è entusiasta di lavorare per Mathias e lo racconta a Michael e Pia mentre fanno colazione. Michael si ricorda ad un tratto dell’iscrizione alla scuola
di Emma, quindi i due interrompono bruscamente la colazione e salutano in
tutta fretta Pia per uscire, di corsa, con la bambina. Pia sorride, è serena, i
figli stanno finalmente bene, lavorano e sono contenti, Frank è adorabile e il
suo atelier riscontra sempre un gran successo ma il campanello della porta la
risveglia dai suoi pensieri.
«Vediamo cos’hanno dimenticato Michael e Jasmine.» pensa Pia tra sé sorridendo. Corre ad aprire e si trova inaspettatamente davanti lui Mathias. Sorridente, l’uomo sventola un sacchetto di croissant caldi e propone una passeggiata alla donna.
«Ti ringrazio Mathias ma, come vedi, ho appena terminato la colazione e
devo correre ad aprire l’atelier. Sai, Jasmine è davvero contenta di lavorare con
te, si diverte e ce lo racconta ad ogni pasto.»
«Anch’io mi trovo molto bene con lei, è una brava ragazza e una brava parrucchiera, farà carriera, me lo sento. Ma, a dir la verità, speravo proprio di
poter parlare un po’con te. C’è una cosa che devo dirti e la sto rimandando da
troppo tempo.»
«Beh, se la metti così mi incuriosisci: dimmi. Cos’è questa cosa importante?»
«Sediamoci un attimo. Allora. . . da dove inizio. . . insomma tu sai che quando sono partito per Maiorca ero triste ed ho sofferto che tu non sia venuta con
me.»
«Si, mi ricordo bene le nostre conversazioni e le tue telefonate di allora. Mi
dispiace molto averti fatto soffrire ma era la scelta giusta, e tu lo sai.»
«Certo, sì sì, non voglio discutere di questo, tu avevi il tuo lavoro in piena
partenza e poi tua nipote e Lena, mi ricordo ed ho compreso molto bene allora,
la tua decisione. Ma questo mi ha distrutto. Psicologicamente intendo. Non
riuscivo a smettere di pensarti, mi distraevo e combinavo dei disastri al lavoro
e. . . ho mandato tutto a rotoli. Per questo sono tornato a Colonia. Per te.»
«Per me? Per colpa mia?»
«No, non per colpa tua ma in qualche modo si. Pia. . . – prendendole le mani
– io non ho mai smesso di amarti, non ti ho mai dimenticato, mi capisci?»
Pia rimane in silenzio. È imbarazzata e non sa cosa replicare, ma Mathias
continua: «Noi due, avevamo un legame speciale. Io lo so che ora stai con
Frank e che va tutto bene ma. . . pensaci Pia, pensa a quello che avevamo io e te
e a quello che potremmo ancora avere.»
Prima che Pia possa rispondere, Frank rientra a casa dopo un turno di notte
in commissariato e la scena che vede è leggermente ambigua: Mathias e Pia
sono seduti sul divano del loro salotto, mani nelle mani mentre si guardano
negli occhi. . .
***
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Peter è di pattuglia e si trova nei dintorni del castello. Decide di fermarsi
e suonare all’ingresso. Isabelle gli apre la porta e rimane sorpresa nel vederlo.
«Peter! Ma che bella sorpresa! Vieni entra, ti preparo un bel caffè caldo.»
«Grazie Isabelle, lo accetto volentieri.»
I due si dirigono in cucina e mentre Peter si siede, Isabelle prepara il caffè.
«Allora, come mai sei da questa parti? Ci sono novità riguardo l’incendio?»
«No, non c’è nessuna novità purtroppo. E anche il giardiniere, sembra essersi dissolto nel nulla. Ogni tanto passo qui nei dintorni a controllare che
tutto sia a posto e visto che dall’altro giorno sei a casa, ho pensato di passare a
salutarti.»
«Sei molto caro. Mi fa piacere vederti, sempre. E poi in questo periodo ho
davvero bisogno di un amico.»
«Con Phil va ancora male? Pensavo vi foste chiariti.»
«Diciamo che, per il momento, ho bisogno di riflettere un po’sulla nostra
storia. Lui ha dubitato di me inizialmente. Stiamo insieme da tre anni, mi
conosce bene eppure non ha avuto fiducia in me: questo mi ha molto ferita.»
«Mi spiace.»
«Tu no, per fortuna. Tu hai sempre creduto nella mia innocenza.»
«Sì. Io ti conosco bene. Da più tempo. . . »
«Non è questione di tempo, tu mi conosci davvero, hai fiducia in me. . . »
e mentre i due si stanno guardando negli occhi, ecco squillare il cellulare di
Peter.
«Peter dove sei? Tra poco ci sarà la deposizione del Signor Silke, hai detto
che volevi esserci. Insomma, cos’hai in questo periodo, sbrigati!»
«Ehm sì, sì Gaby, arrivo subito.»
Senza dire una parola e continuando a guardare Isabelle, Peter si alza e si
rimette la giacca. Anche lei lo segue con lo sguardo fino a quando esce dal
castello.
Certi silenzi, talvolta, esprimono più sentimenti delle parole.
114
Puntata 244
Isabelle è in cucina mentre sorseggia il caffè preparato per lei e Peter, quando
entra Lena.
«Ciao, Lena come stai? Ho appena fatto del caffè ne vuoi?»
«Ciao, Isabelle. No, grazie. Preferisco prendere del te, ma faccio da me. Tu
rimani pure seduta. Come mai due tazze: hai bisogno di un caffè doppio?»
«È passato Peter a trovarmi. Ma è dovuto ritornare di fretta in centrale e
non ha avuto nemmeno il tempo di assaggiare il suo caffè.»
«È davvero una bella persona. Ti è sempre stato vicino. A proposito. . . Ma
Phil? È da qualche giorno che non lo vedo qui al castello.»
«Phil. . . Phil speravo tanto che venisse a prendermi in carcere. . . invece. . . Le
cose ultimamente non vanno bene tra noi. Quel suo tentennamento quando mi
hanno arrestata è come se avesse creato una brutta frattura.»
«Non essere pessimista. In questi tre anni siete stati bene insieme. I momenti no capitano a tutte le coppie. Pensa a me e David, chi lo avrebbe detto
che saremmo arrivati ad essere una famiglia?»
«Io, l’ho sempre saputo!» è il sonoro editto di Amelie nel preciso istante in
cui fa il suo ingresso in cucina.
«Scusatemi se vi ho interrotte, ma ho sentito l’odore del caffè e mi è venuta
voglia di prenderne una tazza.»
«La servo subito, contessa.»
«Ti ringrazio, Isabelle. Che gioia che tu sia di nuovo tra noi. È come se
tutto stesse tornando piano, piano al suo posto. Anche se il castello ancora ha
bisogno di essere sistemato per bene. E di chi ha appiccato l’incendio ancora
nessuna traccia. . . Alcune notti ho persino paura che possa riaccadere.»
«Non devi preoccuparti Amelie. La polizia controlla ogni centimetro del
parco e nessuno può entrare senza essere visto.»
«Lena ha ragione, contessa. Poco fa è passato Peter. Era di pattuglia e mi ha
detto che non lasciano niente al caso. Stia tranquilla.»
***
Lasciamo le tre donne in cucina e ci trasferiamo in camera di David, che è
al telefono con Tom.
«Amico mio ho un problema enorme. Quasi me ne vergogno a parlarne. . . ma devo parlarne con te che sei il mio migliore amico. . . anche se. . . David,
ho combinato un guaio, un guaio enorme!»
«Tom parla! Non farmi preoccupare!»
«Beh, ecco. . . ricordi che ti avevo detto di quel party per la fine delle riprese,
organizzato dal mio produttore?»
«Sì, sì, vai avanti.»
«C’era parecchio vino, anzi troppo vino e champagne a fiumi e. . . credo di
aver esagerato con quell’ottimo cabernet. . . perché stamattina mi sono svegliato
nel mio letto. . . »
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«Fin qui mi sembra non ci sia nessun problema, o sbaglio?»
«Fammi finire o non avrò il coraggio di proseguire. . . insomma ho bevuto
molto e mi sono svegliato nel mio letto ma. . . non ero solo. . . ero con una modella! Quella modella che nel film avrà la parte della donna di facili costumi!»
«Cosa? Tom, ti rendi conto che sei in un mare di guai, vero?»
«Lo so, lo so bene! Se Connie lo viene a sapere salta sul primo aereo e
piomba qui per distruggere tutto, come minimo.»
«E farebbe bene, porca miseria!»
«Già. . . ma io non ricordo di aver fatto. . . beh hai capito. . . non ho ricordi
di. . . David, aiutami, sono disperato.»
«Sì, sì, ho capito, che pasticcio però Tom. . . scusa ma ora devo lasciarti, sta
arrivando Lena. Ti richiamo io.»
Al commissariato terminata la deposizione per il quale Gaby aveva chiamato Peter, la donna gli chiede dove fosse.
«Ero di pattuglia al castello Von Arensberg. Lo hai dimenticato?» omettendo qualche piccolo dettaglio come il luogo in cui si trovava quando ha risposto
al telefono, la compagnia di Isabelle.
Gaby lo guarda in malo modo, come capita spesso ultimamente: «La prossima volta, mandaci Paul al castello! Qui abbiamo molto lavoro Peter!»
Intanto a casa Sander, dopo che Mathias è praticamente sgattaiolato fuori
di casa non appena lo sguardo torvo di Frank si è posato su di lui, l’atmosfera
è molto tesa.
«Frank vuoi del caffè?»
«No! Vorrei sapere cosa ci faceva quello lì seduto con te sul nostro divano!»
«Lo sai che siamo amici. Era passato a trovarmi. . . »
«Sì. Ma so anche che lui è ancora innamorato di te. E tu cosa provi per lui?»
116
Puntata 245
«Vuoi proprio sapere che cosa provo io per lui? Sì, gli voglio molto bene. Mi
è stato vicino in un momento in cui ero completamente a terra. Tu invece non
c’eri. . . »
«Già, devi perdonarmi. Dovrei imparare ad essere meno irruento. Ma certe
volte proprio non ci riesco. Quando ho visto le tue mani tra le sue. Avrei
volentieri messo il suo collo tra le mie!»
«Mmm. . . ho un marito geloso. . . vorrà dire che dovrò annullare l’appuntamento con il mio spasimante segreto. Sempre che tu voglia venire tu a cena
con me stasera al posto suo?»
E ride, ride di cuore Pia. Ormai tra lei e Frank va tutto a gonfie vele e si
diverte a prendere in giro il marito per la sua gelosia. Una gelosia che in fondo
le piace.
«Ma certo che ci vengo. Non lascerei mai la mia bellissima moglie a cenare
con uno spasimante segreto.» E dicendo queste parole cinge Pia in un abbraccio
e la bacia calorosamente.
Nel frattempo al castello, Lena osserva David immerso nelle sue riflessioni
e cerca di capire cosa abbia in testa suo marito. Ma lui fa il vago. Non può certo
rivelarle quello che Tom gli ha confidato. Lei lo direbbe senza dubbio a Connie
e allora sì che scoppierebbe il putiferio. Saggiamente decide di non dirle niente
e tenersi tutto per sé. Prima vuole vederci più chiaro. Aspetterà che Tom abbia
fatto luce su quanto successo e poi vedranno il da farsi.
«Lena, stai tranquilla. Sono solo un po’stanco. Ora che finalmente il castello
sta lentamente tornando alla sua quotidianità è come se tutta la stanchezza
accumulata mi stia piombando addosso tutta in una sola volta.» Una piccola
bugia che in realtà cela una grande verità.
«Tu non me la racconti giusta, conte Von Arensberg. Ma rispetto il tuo silenzio. Che ne dici se facciamo un giro in città? Ho voglia di mangiar thailandese.»
Intanto Katharina, sola nella sua stanza di ospedale si tormenta, lo sa che
deve stare calma. Ma teme che il suo bambino non ce la faccia. I più cupi
pensieri le attraversano la mente. Ecco però entrare Linda che cerca di farla
sorridere, o quantomeno rilassare. Sa bene quanto lo stato d’animo della madre
sia fondamentale per la salute del bambino che porta in grembo.
«Come sta oggi la nostra paziente preferita?»
«Come sto? Non ce la faccio a restare qui ad aspettare. Ma aspettare cosa
poi? Mi sento una straccio. Se devi spolverare qualcosa fa’pure.»
«Non dire così Katharina. Tu devi stare il più tranquilla possibile. Adesso è
fondamentale che pensi solo a rilassarsi. Ora cerchi di dormire un po’: questo
è un ordine. Più tardi ripasserò per misurarti la pressione.»
117
«Ci provo. Grazie. . . ma prima, ti dispiace mettermi un po’di musica a basso
volume? Gregor mi ha lasciato lo stereo li sul tavolino, non riesco a dormire
con tutto questo silenzio.»
«Ma certamente.» risponde Linda sorridendo ed accendendo la radio, prima di uscire.
Passa qualche minuto ma Katharina non si è ancora addormentata. Ad un
tratto alla radio ecco risuonare l’ultima canzone di Lena e nello stesso istante
entra Gregor.
«Ciao amore, ti ho preso il giornale, oh. . . ma questa è. . . »
«. . . la canzone di Lena che tanto ti piace, sì Gregor – è la replica un decisamente seccata – me lo ripeti ogni volta che la ascoltiamo.»
«Oh, scusami cara ma, non pensare male, lo sai che trovo che Lena abbia
un gran talento, mi piace molto la sua vocalità e rimpiango di non averla più
prodotta.»
«Sì, sì, credo che tu mi abbia confidato anche questo. . . »
«Sai, l’altro giorno c’era anche Lena qui fuori. Era venuta in ospedale con
gli altri a vedere come stai. Si è preoccupata molto per te.»
«E dov’era? Non l’ho più vista con Amelie e gli altri.»
«Ho detto a Lena di andare a casa a riposarsi, sai, nelle sue condizioni. . . era
davvero stanca. . . »
«Lena! Lena! Lena! Basta parlare di Lena! Sono stufa Gregor, ci sono io qui
adesso! E anch’io sono incinta! E. . . »
Katharina scoppia a piangere, Gregor l’abbraccia, dicendole che comprende
il suo nervosismo, sono giorni difficili. Sperando in cuor suo che sia solo quello
il motivo del suo scatto d’ira.
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Puntata 246
Mentre Katharina piange tra le braccia del marito, in un’altra stanza d’ospedale ritroviamo la nonna del piccolo Sasha. Dopo che gli avvocati di comune
accordo hanno spiegato la situazione al giudice, questi ha dato il via libera a
che la signora sia operata al più presto. Ma ciò non toglie che quello che voleva
fare, vendere il proprio nipotino, costituisce un reato gravissimo.
Ma, viste le condizioni ci sono buone possibilità che la donna non debba
andare in carcere, ma essere affidata ai servizi sociali. Ora la signora è in ospedale. Il giorno dell’intervento è vicino, e lei sempre più agitata, fa continue
domande ad Andreas su come si svolgerà l’intervento, quanto durerà, il rischio
di non farcela. «Signora stia tranquilla. Sono uno dei migliori medici della
Germania. E non lo dico io, ma gli attestati di stima dei miei pazienti e dei
miei colleghi. L’intervento sarà lungo e complesso, e come ogni intervento ha
la sua percentuale di rischio, ma non ho certo intenzione di farla morire sotto
i ferri, sa?»
E così dicendo le strappa un sorriso. Ha compreso, anche se è difficile, il
perché voleva portargli via il suo bambino. Ma ora che il piccolo Sasha resterà per sempre con lui e Linda, il suo animo è ancora più bendisposto alla
comprensione.
A proposito del piccolo Sasha. . . si trova a casa con la sua mamma che gli
sta preparando la pappetta, quando suonano alla porta e chi è? È Pia che nella
pausa pranzo ha deciso di fare una sorpresa a Linda.
«Pia che piacere vederti, entra su. Stavo preparando la pappa per Sasha e
se ci riesco mangio qualcosa anch’io. Ti unisci a noi?»
«Volentieri, ti aiuto a preparare il pranzo, aspetta però a chiudere la porta,
sta arrivando una sorpresa. . . »
«Lena! Che bello che ci sia pure tu, dai entra e vai a sederti sul divano,
vicino a Sasha.»
«Tranquilla zia, sono solo incinta, un po’più Lena del solito – e si tocca
il girovita leggermente aumentato – ma sempre io, via con i formalismi, e
abbracciami.»
Mentre Lena è con il piccolo Sasha e Pia e Linda sono voltate, chine sul
lavello della cucina, intente a preparare il pranzo, sentono girare le chiavi nella
toppa.
«Sarà Andreas, da quando abbiamo la certezza che saremo la famiglia che
desideravamo coglie ogni occasione per pranzare con noi.»
«Ciao Tesoro, Pia, Lena che piacere vedervi!»
E si fionda a prendere Sasha che gioca nel suo box, appena lo prende nelle
braccia, ecco che il piccolo sillaba un incerto, ma chiaro pa-pà. Gli occhi di
Andreas sembrano due fari abbaglianti nella notte. Non poteva ricevere accoglienza migliore. Pia e Linda che assistono alla scena piangono senza nessun
freno. Che gioia che ha dato loro questo piccolo frugoletto.
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Puntata 247
È passato solo qualche giorno, è mattina e il cielo è blu a Colonia. Janka sta per
uscire di casa quando riceve una telefonata. Si tratta dell’agenzia immobiliare
di Monaco, la casa che sognavano è loro. Janka corre da Tony e lo avvisa che si
sono finalmente aggiudicati la casa che avevano visto e desideravano.
«Non riesco ancora a crederci Tony. . . finalmente avremo una casa più grande, con una camera per la bambina. . . stiamo per iniziare una nuova vita, te ne
rendi conto?»
«Certo tesoro! E sono emozionato quanto te. Michael è in gamba, posso
lasciargli tranquillamente l’officina in gestione, penso che potremmo partire
già fra un paio di settimane, cosa ne pensi?»
«Sì d’accordo, oggi ne parlerò con la Contessa.»
«Che ne dici di una simpatica cenetta romantica tutta per noi stasera, così
festeggiamo questi cambiamenti. . . posso invitare la mia donna a cena fuori?»
«Sì, sarebbe bellissimo. Lasciamo Luca da Pia e Frank? Ora devo scappare al lavoro, ciao!» un bacio al suo amato e Janka corre via contenta, sotto lo
sguardo innamorato di Tony.
Connie ha appuntamento in atelier con Pia, Lena e David, sta organizzando il matrimonio e, in mancanza di Tom, ha bisogno dell’aiuto dei suoi amici. «Allora, ecco qui la disposizione dei tavoli, cosa ne pensate?» dice Connie,
mostrando loro un disegno della sala del ristorante.
«Mi piace Connie. Ti serve una mano per scegliere gli addobbi per il ricevimento?»
«Si grazie Pia, ho bisogno di tutti voi, devo scegliere i fiori per i centrotavola, le tovaglie, gli addobbi per le sedie. . . oh! non ce la faremo mai in due
settimane.»
«Ma cosa dici, stai tranquilla Connie, noi siamo qui per questo – interviene
in soccorso la sua migliore amica – dobbiamo solo dividerci i compiti. Ognuna
si occuperà di qualcosa, guadagneremo tempo e sarà tutto più che perfetto,
vedrai.»
«Ma sì, Lena ha ragione. C’è Pia, Lena e ci sono anche io ad aiutarti e
sostituire il futuro sposo, non preoccuparti.»
«Grazie David. Grazie davvero a tutti voi. Siete la mia famiglia, vi adoro!»
e ridendo Connie coinvolge tutti i un unico grande abbraccio.
Lena prende in mano la situazione e su una lavagna magnetica dell’atelier,
inizia a disegnare uno schema diviso in quattro sezioni:
«Mamma, tu ti stai occupando del vestito, quindi potresti farlo anche con il
bouquet e i fiori, in modo che siano abbinati. . . magari dalla tua amica all’angolo, che fa quelle composizioni così romantiche – Pia annuisce sorridendo – David, tu ti occuperai dell’auto, di ritirare l’abito dello sposo e dell’allestimento
sulla spiaggia. Io, vado al locale a parlare con il responsabile per la sistemazione dei tavoli e degli addobbi della sala: sedie, segnaposti, menù, centrotavola
120
e tutto il resto. E tu, Connie, penserai a rilassarti, alle prove dell’abito e a farti
ancora più bella per il tuo grande giorno. Che ne dite?»
L’approvazione di tutti del piano ferreo di Lena tranquillizza la futura sposa.
Peter e Gaby sono a casa e stanno discutendo, cosa che capita spesso ultimamente.
«Gaby sei troppo nervoso, mi riprendi su tutto, anche sul bucato! devi
darti una calmata, devi rilassarti, stai lavorando troppo e la tua frustrazione si
riflette su me e Benjamin!»
«Oh Peter! Non ho tempo da perdere in analisi psicologiche! Devo rifare il bucato che tu hai lavato senza ammorbidente, devo pulire casa e andare a lavoro ad occuparmi dei nostri casi, che aspettano li sulla scrivania in
commissariato.»
«Ma non sei sola. Il bucato, le pulizie di casa, possiamo farle stasera, ora
vestiti e andiamo al lavoro ad occuparci dei casi sulla scrivania. Devo fare altre
ricerche su quel ragazzo, il giardiniere del castello Von Arensberg.»
«Ovviamente! Per te esiste solo il caso Von Arensberg! Tutto il resto lo faccio io vero? Lui va tranquillamente a fare pattuglia nel parco del castello. . . ed
io, io devo sbrigare tutto il lavoro da sola! E poi smettila di girare intorno alla
Lisson! Ho visto come ti comportavi quando era in custodia al commissariato!»
«Ma cosa stai dicendo? Basta, non ce la faccio più, devo uscire da qui!» e
Peter esce di casa sbattendo al porta.
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Puntata 248
Gaby si accascia sul divano e inizia a piangere a dirotto. Non riesce a comprendere il comportamento di Peter e mormora tra se: «Starà sicuramente andando
da lei! Che rabbia!» Non sa che Peter non è diretto al castello, pure lui vuole solo sbollire un po’la rabbia prima di andare al commissariato. È talmente
sovrappensiero che quasi va a sbattere contro una passante.
«Isabelle? Scusami, sono completamente sovrappensiero e non guardo dove
metto i piedi.»
«Me ne sono accorta. Stavi quasi per tamponarmi. Che ti succede? Problemi al lavoro, un caso difficile?»
«Difficilissimo. L’universo femminile: Gaby nello specifico. Ultimamente
abbiamo molte discussioni, è un periodo davvero complicato.»
«Mi dispiace. Se posso fare qualcosa per aiutarti. . . »
E così dicendo lo accarezza, un gesto semplice, una carezza di un’amica ad
un amico in difficoltà, ma che da parte di una compagna gelosa potrebbe essere
vista da tutt’altra angolazione. E il caso vuole che in quel momento, poco più
indietro sulla stessa strada, si trovi Gaby – pure lei diretta in commissariato –
che, da brava poliziotta qual è, vede tutta la scena.
Senza riflettere si avvicina rapidamente ai due: «Buongiorno signorina Lisson. Peter ti aspetto in centrale.» e poi corre via.
Peter guarda Isabelle con un sguardo che rasenta la disperazione. Ha capito
che Gaby ha visto quella carezza e che ha sicuramente frainteso. Oppure no?
***
Nel frattempo David ha finalmente trovato un po’di tempo per chiamare
Tom.
«Amico come è finita con. . . ?»
«David sono disperato. Sono finito! Lei. . . beh. . . dice che tra noi c’è stata
una notte di passione, mi ha addirittura mandato un messaggio con scritto
buongiorno maschio selvaggio. Come faccio a dirlo a Connie? Se glielo dico
non solo non mi sposa: mi manda a quel paese. Se non glielo dico mi sentirò
un verme per tutta la vita. Mi sono svegliato con lei nel letto, ma io non ricordo
niente di niente, te lo giuro!»
«La situazione mi sembra davvero ambigua. Non sarà il classico caso di
una persona senza scrupoli che cerca di approfittare di te per farsi un po’di
pubblicità? Tu sai bene quanto me come funziona il mondo dello spettacolo.
Cerca di prendere più informazioni che puoi sul suo conto prima di parlarne
con Connie, che tra l’altro è al settimo cielo per il vostro matrimonio, la stiamo aiutando ad organizzare tutto. Se proprio devi renderla infelice, aspetta
almeno di essere sicuro di quello che è successo.»
«Hai ragione. Farò così. Grazie, so bene che ti pesa non parlarne con Lena.
Ma non può saperlo lei. Sarebbe preciso identico che dirlo a Connie. Vado in
missione salvataggio mio futuro. Ti chiamo presto.»
122
Speriamo che il nostro Tom si dimostri altrettanto bravo come Perry Mason,
oltre che come regista. In ballo c’è tutto il suo futuro con Connie.
***
In ospedale è giunto il momento dell’operazione della nonna del piccolo
Sasha. La signora viene portata in sala operatoria. L’operazione è lunga e complessa. Trascorrono parecchie ore prima che l’intervento giunga alla fine. A
sera ormai inoltrata, Andreas esce dalla sala operatoria. Ad aspettarlo c’è Linda. La donna sa bene che per il marito non è stata un’operazione di routine,
sa che Andreas sente un peso maggiore. Deve salvare non solo una donna in
difficoltà, ma la nonna di Sasha, che non vogliono tagliare fuori dalla vita del
figlio.
«Amore come è andata?»
«È stata più dura del previsto, ma ora le condizioni della signora sono stabili. Se supera la notte è fatta. Andiamo a casa? Sono esausto. Infermiera –
dice rivolgendosi al suo staff – io vado a casa, domani mattina verrò a controllare le condizioni della paziente anche se non sono di turno. Mi raccomando,
se ci dovessero essere problemi mi chiami subito. Non faccia come la settimana scorsa, quando ha dimenticato di riferirmi del messaggio del direttore
generale. Anche se detto tra noi mi ha fatto un piacere.»
L’infermiera, capelli biondi e viso pallido peggio di un cencio, diventa rossa
e ogni volta che il nostro bel dottore le rivolge la parola diventa tachicardica.
I coniugi Sander si allontanano dall’ospedale.
«Certo che sei terribile. Ti diverti proprio a farla arrossire, sai bene che ha
una cotta per te e tu la stuzzichi.» scherza Linda, divertita.
«Ma no dai, cosa dici. . . Lo faccio per allentare la tensione. Però è vero che
ha dimenticato di riferirmi il messaggio. Non è stato piacevole che sia accaduto con il direttore ma non voglio che succeda più, potrebbe essere una
comunicazione importante.»
123
Puntata 249
Dopo il pomeriggio trascorso al parco insieme, non sono state molte le occasioni per Rafael per passare altro tempo insieme con Vanessa. La donna, ora
che la situazione della sorella si è felicemente risolta, vuole dedicarsi ad Alex:
lo ha trascurato e con difficoltà è riuscita a convincerlo a trascorrere insieme
un fine settimana a Vienna. La piccola Letizia starà con i nonni, gli zii e con il
papà, che non è affatto entusiasta di veder partire Vanessa, ma. . . non può far
altro.
«Allora Letizia, mi raccomando, fai la brava. Mi mancherai tanto» dice una
dolce Vanessa abbracciando la sua piccola.
«Se ti mancherà così tanto potresti pure portarla con te o rinunciare a partire.» è il pensiero limpido di Rafael, ma dalle sue labbra fuoriesce soltanto un
conciliante: «Ti auguro di trascorrere un bel fine settimana. Divertiti e non
preoccuparti, la piccola è in buone mani.»
Vanessa rimane molto colpita dalla gentilezza e comprensione di Rafael,
tanto che il loro sguardo, occhi negli occhi, dura parecchi secondi. . .
Nessuno ha dubbi a riguardo, la piccola è sicuramente in ottime mani. Infatti non appena Vanessa esce e va da Alex, che la stava aspettando fuori, ecco
Fritz prendere in mano la situazione: «Allora mio piccolo tesoro, cosa vuoi fare
prima di cena?»
Letizia con la sua dolce vocina mormora: «Nonnino. . . mi racconti la storia
delle rose che ci sono in giardino?»
E Fritz inizia a raccontare quella storia che tante volte ha narrato alla nipotina, la quale non si stanca mai di riascoltarla.
***
«Peter, vai in Tribunale a consegnare le carte dell’arresto del signore Klauss.» borbotta Gaby, riprendendosi suo marito.
«Io? Sono di pattuglia! Mandaci qualcun altro.»
«Cosa significa “Sono di pattuglia”? E chi lo ha deciso?»
«Io. Sarei il capo, qui, se non lo avete dimenticato.»
«Che succede?» interviene Frank, sentendo le voci alzarsi, fuori dal suo
ufficio.
«Scusaci Frank. Gaby ha qualche problema con i miei turni di pattuglia.»
risponde Peter, lanciando un’occhiataccia verso la moglie.
«Tu vai di pattuglia. Dì a Paul di andare in Tribunale. E tu Gaby, vieni nel
mio ufficio – sentenzia Frank e appena entrati nell’ufficio, con tono di voce più
calmo e dolce, si rivolge a Gaby – Che succede Gaby? Siediti e dimmi tutto.»
«Cosa devo dirti? Che Peter è tanto contento di andare in pattuglia al castello dalla sua Isabelle? Che non è più quello di prima? Che non sa fare un
bucato decente? Che non fa altro che farmi arrabbiare?»
«Su Gaby, non mi sembra il caso di farne una tragedia. Sono amici e questo
tu lo sai. E sai anche quanto Peter ti ami. Sono anni che è innamorato di te.
124
Lo era perfino quando stavamo insieme. Non asfissiarlo con la tua gelosia.
Parlatevi con calma e chiaritevi tutto.»
«Ho paura ormai che sia troppo tardi. Ho visto come al guardava in cella
e come si prendeva cura di lei. Forse la ama ancora e non ha il coraggio di
dirmelo.»
***
Intanto negli Stati Uniti, nel suo loft, Tom sta parlando con l’investigatore
che ha assunto per vederci chiaro sulla signorina con cui si è svegliato.
«Mi spiace signor Lorenz, ma finora la vita di Miss Todd è immacolata,
oserei direi casa, studios e chiesa.»
«Divertente signor Fox, ma se quello che la signorina Todd ha detto è vero,
io sono rovinato! La mia fidanzata non mi vorrà più sposare!»
Ecco squillare il cellulare di Tom, qualcun altro, dall’altro lato dell’oceano,
lo sta chiamando. Tom, troppo preso dalla conversazione con l’investigatore,
decide di ignorare la chiamata. . .
125
Puntata 250
«Senta, vediamo di risolvere la vicenda una volta per tutte!»
«Cosa intende fare?»
«Mi dia il telefono della mia “amichetta”. Andrò a parlarci di persona. Voglio sapere direttamente da lei che cosa e successo e. . . se il mio istinto non mi
inganna, che cosa vuole da me.»
«Ne è sicuro? È un gioco pericoloso il suo. Se fallisce rischia di ritrovarsi
senza più assi nella manica.»
«Allora non ci siamo proprio capiti: io devo sapere cos’è successo, costi quel
che costi.»
«Il capo è lei. Trova la signorina a questo indirizzo. Un attimo che le scrivo
il suo numero di telefono.»
Termina così il dialogo tra Tom e l’investigatore privato che ha scavato nel
passato dell’attrice che qualche mattina fa era. . . come dire. . . a distanza intima
rispetto a Tom.
«Pronto, David?»
«Ciao Tom, ci sono novità.»
«Pessime: la signorina sembra immacolata. Non mi rimane che affrontarla
a viso aperto e vedere cosa succede.»
«Sei sicuro di quello che fai? Non è che poi ingarbugli ancor di più la
matassa.»
«David, io devo assolutamente sapere cos’è successo quella notte. L’unica cosa che posso fare e chiederglielo. Poi tutto il resto dipenderà dalla sua
reazione.»
«In effetti – se eri ubriaco fradicio – non credo avrai passato una notte
selvaggia come cerca di far intendere lei nel messaggino.»
«È proprio questo il punto su cui devo fare estrema chiarezza. Voglio parlare con quella ragazza e fissarla negli occhi. Sono convinto che, se nasconde
qualcosa, in un modo o nell’altro lo verrò a sapere più facilmente io che un
investigatore.»
«Te lo auguro di cuore, Tom. In bocca al lupo.»
«Che crepi!»
***
Mentre Tom e David si parlano al telefono un’automobile si allontana da
Colonia. A bordo ci sono Alexander e Vanessa che, mano nella mano, non vedono l’ora di trascorrere qualche momento assieme. Loro invece sono ubriachi
di gioia, Rafael decisamente no. È rimasto rigido e solo dopo qualche istante
si accorge che Mini gli sta strattonando i calzoni. «Per favore, non ti ci mettere
pure tu. Su, coraggio: prendi la tua pallina.» Lanciata la quale Mini si stacca
per rincorrerla e lui per dileguarsi nei suoi pensieri.
E mentre sale le scale pensa tra sé: «E dire che ho conosciuto tanti bravi
killer in prigione. . . » ma poi si pente immediatamente di questo proposito.
126
«No: riconquisterò Vanessa lealmente. In fondo sono pur sempre un conte. Le
mostrerò i lati della mia personalità che le sono sempre piaciuti.»
***
I rapporti tra Peter e Gaby sono sempre più tesi, tanto che l’uomo prende
una decisione, dolorosa ma forse necessaria. E, mentre Gaby sta preparando la
cena gliela comunica.
«Gaby guardami. Cos’hai? Hai preso un vestito nuovo per la tua Isabelle?»
«No, no e no. Lo vuoi capire che per me esisti solo tu. Solo che così non può
andare avanti. Me ne vado. Fino a che non fai chiarezza dentro di te e ti rendi
conto che i tuoi sono solo dubbi dettati dalla gelosia. Quando sarai pronta a
parlarne con calma chiamami. Prendo anche un congedo dal lavoro, ne ho già
parlato con Frank. Vado in albergo, qua c’è l’indirizzo. Do un bacio a Ben e
vado via.»
Gaby è basita, non sa cosa replicare, forse per la prima volta si rende realmente conto di aver messo Peter troppo sotto pressione con la sua gelosia. E
non appena l’uomo va via scoppia in un pianto dirotto. Riusciranno a ritrovarsi?
127
Puntata 251
Peter raggiunge l’albergo che ha prenotato, sarà pure comodo ed accogliente, ma non sa di casa e – soprattutto – non sa di Gaby. L’istinto che già gli
suggerisce di tornare sui suoi passi è forte, ma si sforza di resistere.
Non si tratta di orgoglio, no. È la semplice convinzione che se tornasse,
lui e Gaby finirebbero per lasciarsi definitivamente. Una pausa farà bene ad
entrambi. Almeno così spera in cuor suo.
Intanto, in ospedale, prosegue la convalescenza della nonna del piccolo Sasha, e Andreas è piuttosto soddisfatto; non solo dal punto di vista umano, ma
anche dal punto di vista professionale. Con Linda si sono organizzati per fare
dei turni che gli consentano di stare quasi sempre insieme al loro figlio, anche
se separatamente.
Quando proprio questo non è possibile perché si ritrovano insieme in ospedale, a Sasha ci pensano gli zii Frank e Pia, che non fanno altro che viziarlo.
Infatti Linda sta parlando proprio di questo con Andreas in una pausa caffè.
«Roba da non crederci! Nostro figlio ti assomiglia ogni giorno di più.»
«Già, è proprio un gran bel giovanotto.»
«Non mi riferisco alla bellezza, sciocchino, che detto tra noi ha preso da me.
Mi riferisco alla sua capacità di arruffianarsi le persone. Guarda Pia e Frank.
Ogni volta che sta con loro finisce che fa tutto quello che vuole.»
«Non poteva trovare degli zii migliori di Pia e Frank, quando sta con loro
sono sicuro come quando è con noi. E se lo viziano un po’. . . fa niente! Lo facevi
anche tu con Lena e Michael confessalo.» e dicendo questo, strizza l’occhiolino
alla moglie.
A proposito: Michael è intento a capire come funziona la burocrazia dell’officina e se la cava sempre meglio. Tony è orgoglioso di lui. Lo ha visto crescere
e diventare uomo. L’officina che tanto gli ha procurato tanti pensieri e che è
come un figlio per lui, con Michael sarà in ottime mani: se lo sente.
«Tony, non finirò mai di ringraziarti, ho sempre amato stare qui con te.
Osservarti aggiustare le macchine. Ed ora prenderò il tuo posto. Ma sappi che
la tratterò come l’hai trattata tu. Con lo stesso impegno con cui in questi anni
l’hai portata avanti. Sarai orgoglioso di me.»
«Lo sono già. So già che con te l’officina è in buone mani. Ma sappi che
ogni tanto farò un salto a Colonia per sapere come tratti la mia piccola.» E
dicendolo si guarda in giro, osserva le pareti che nel corso degli anni lo hanno
visto cadere, toccare il fondo e rialzarsi. Ogni singolo attrezzo ha una storia.
«Ricordi cosa hai combinato con quest’avvolgitubo ad aria compressa?»
«Non ci posso credere: ma dai lo conservi ancora? Quella volta ti feci proprio arrabbiare, mi misi a sbobinare il cavo insieme a Luca e diciamo che. . . nel
tentativo di sistemarlo, abbiamo rovesciato qualche attrezzo, qualche bottiglia
con l’olio di ricambio.»
128
«Sì, quanti ricordi, conservo tutto quello che ha una storia. Ti farò un elenco
delle cose che vorrei rimanessero appese alle pareti, così che tu ti ricordi di
me.»
«Tony sei diventato troppo sentimentale. Ma ti capisco. È colpa degli
ormoni della gravidanza, pure tu ne risenti. So bene come ci si sente.»
E abbracciandosi i due amici scoppiano in una fragorosa risata.
***
Jasmine che intanto lavora con Mathias è sempre più soddisfatta del suo
lavoro. E, memore di come ci si sente all’inizio, tratta le ragazze che le sono
state affidate con garbo e gentilezza.
«Lissy prepara il casco per la permanente della signora Golf. Tu Jessica
invece spazza a terra. Non vorrei che Mathias al ritorno dalla pausa trovasse
ancora quei capelli per terra. Io controllo gli appuntamenti per il pomeriggio
e preparo del caffè, ne volete?»
Le due ragazze acconsentono. Jasmine sa farsi ben volere. È proprio una
gran brava ragazza. Anche se nel salone non è certo tutto rose è fiori. Qualche
malumore c’è perché – anche senza volerlo – Mathias ha un occhio di riguardo
nei suoi confronti, e a qualcuna questo non sta bene.
***
Finalmente i dottori hanno detto a Katharina che può lasciare l’ospedale.
Ma con mille e più raccomandazioni: deve restare a letto e in assoluto riposo,
ma soprattutto non deve stressarsi.
«Signora, lei deve riguardarsi il più possibile, si rilassi e stia calma. È fondamentale per la sua salute e – non credo ci sia bisogno di ripeterlo – per quella
del bambino.»
«Lo farò, ne stia certo dottor Brown, il mio piccolo è troppo importante per
me.»
E sottobraccio a Gregor si avvia verso la macchina. Gregor mette in moto
ed accende la radio e toh, ecco la canzone di Lena, un ghigno si disegna sul
volto di Katharina, l’acredine verso Lena, mi sa che non è del tutto passata.
129
Puntata 252
Gregor notando con la coda dell’occhio l’espressione della moglie cambia stazione. E lei ne è piacevolmente sorpresa.
«Tesoro, che ne dici se passiamo all’Hanse Stube e prendiamo qualcosa magari da portare a casa? Pensavo ad una cenetta a lume di candela io e te, che ne
dici?»
«E me lo chiedi? Ma certo che mi va.»
Gregor ha capito che Katharina desidera che lui le dimostri il suo amore, e
in un momento come questo è disposto a tutto per renderla felice e far si che
lei possa stare serena e tranquilla senza agitarsi. Anche se la canzone di Lena
gli piace e sa benissimo che quello della moglie è soltanto un capriccio non gli
costa nulla concederglielo.
A proposito di cene a lume di candela. Un’altra coppia si appresta a consumarne un’altra, e non solo quella.
«Alex, è tutto perfetto.»
«No amore, sei tu che rendi tutto perfetto. Quando sono con te potremmo
anche cenare da un qualsiasi McDonald’s, ritrovarci in un albergo qualunque
di una qualsiasi città. Sei tu che rendi tutto bello e illumini ogni cosa che ti
circonda. Ed illumini me, con il tuo amore.»
E bacio fu. . . è probabile che la cena si raffredderà, visto che nessuno dei
due se ne cura.
Intanto al castello. . .
«Fragole, panna e cioccolato per la mia contessa preferita.»
«E i krapfen?»
«Arrivano, arrivano, un attimo di pazienza: ho un’assistente speciale.»
Ciap, ciap, dei piedini che si avvicinano ed ecco spuntare Letizia con in
mano un piccolo vassoio pieno di Krapfen al cioccolato, crema pasticcera e
ricotta. Lena ha una gran voglia di dolci.
«David prendile il vassoio e posalo sul tavolo. E tu piccola vieni qui con
me.»
Letizia si accoccola accanto a Lena, sono molto legate, e per David è bellissimo vederle insieme. Anche se la differenza d’età è notevole, ama sua sorella
in modo smisurato.
«Donne vi lascio e vado a prendere un caffè con Fritz: mi aspetta in cucina.
Lena ci vediamo dopo. . . » E fa l’occhiolino alla moglie.
Mentre Lena e Letizia mangiano tutto quel bendidio, David e Fritz sono in
cucina, Rafael passeggia nel parco (pensando a chi sappiamo noi), Isabelle è
con Amelie.
«Dimmi Isabelle, come va con Phil? Vi siete più sentiti, poi?»
«Mi ha chiamata due giorni fa. Il lavoro negli States lo sta impegnando
parecchio. Ma in fondo è meglio così, forse, non so. Sono ancora molto confusa.
130
Da parte mia proprio non riesco a perdonargli di non essere stato dalla mia
parte sin dai primi giorni.»
«Capisco quello che provi, però dovete lottare per il vostro amore. In questi
anni siete stati davvero bene insieme. Speravo che da un momento all’altro mi
annunciassi le vostre nozze. Pensavo già a come saresti stata bella in abito da
sposa.»
«Ti confesso che lo speravo anch’io. Ma c’è sempre stato qualcosa che ha
posticipato il tutto. E ora mi chiedo se non fosse un segno del destino.»
Lasciando le due donne parlare tra loro ci ritroviamo Connie a casa, intenta
a scegliere un colore per ritinteggiare le pareti: desidera cambiar colore alla
casa dopo il matrimonio. E chiama Tom per avere un consiglio.
«Verde bottiglia? O carta da zucchero?»
«Pronto?»
«Tom, ci sei? Volevo sapere che colore preferisci: verde bottiglia, o carta da
zucchero?»
«Connie, ma ti sembra il caso di chiamarmi per chiedermi quale colore
preferisco? Tanto se non dico quello che piace a te ti arrabbi.»
«Non è vero! Ma cosa c’è? Ti ho disturbato? Stavi forse facendo un lunch, o
un coffee break con qualche tua amichetta?»
«No, no. Cosa dici? Certo che sei proprio incredibile. No, è che ci sono
problemi nella sceneggiatura. Ci sono dei punti che non mi sono chiari. E non
mi va di girare alcune scene, mentre su altre ho dei dubbi. Devo visionarle
perbene. Mi sa che le rigiro.»
«Vuoi dire che dobbiamo rimandare il matrimonio perché non potrai tornare in tempo?»
«No, no. Voglio solo dire che se sono scostante è perché ho problemi con il
film, il cast, la produzione e via discorrendo. Sai bene che per me va bene qualsiasi cosa tu scelga. Anzi direi carta da zucchero, si abbina con i tuoi stupendi
occhi.»
Sa bene Tom che con quest’ultima frase sul viso della sua donna si è stampato un sorriso, uno dei suoi splendidi sorrisi, che tanto lo rendono felice e
per il quale sta facendo di tutto per non farlo scomparire dal volto di Connie e
dalla sua vita.
Sa bene che se quanto detto dalla signorina che si è ritrovato nel letto fosse
vero, anche se ha dei forti dubbi al riguardo, dovrebbe dirlo a Connie. Non
potrebbe tacerle una cosa del genere. E sa che il matrimonio salterebbe per
sempre. Un tradimento, anche se dovuto ai fumi, o meglio fiumi, dell’alcool,
Connie non lo perdonerebbe mai e poi mai.
131
Puntata 253
Gregor e Kathatrina appena giunti a casa, iniziano a cenare e mentre lui accende lo stereo per creare un pizzico di atmosfera ecco riecheggiare la canzone di
Lena. Katharina, davvero irritata afferma:
«Ma è mai possibile che ogni volta che accendi la radio o la televisione si
deve sempre sentire Lena, sempre e solo Lena, basta non ce la faccio più!»
Capita l’antifona, subito dopo le parole della moglie, Gregor tira fuori un
CD – tanto per andare sul sicuro – e cambia discorso.
Intano al castello Amelie va a parlare con David. Entra nella sua stanza e
sente la nuova canzone che il ragazzo sta componendo:
«Oh David, ma questa melodia è davvero meravigliosa, è per Lena?»
«Sì nonna, è una nuova melodia per lei e la bambina, per dimostrarle tutto
il mio amore, spero che le piaccia.»
«Ma David, tesoro mio, sai bene che Lena adora le tue melodie e te soprattutto, ma. . . a proposito, non pensi che debba uscire un po’? Insomma, da
quando aspettate la bambina, lei sta sempre in casa. Portala fuori a cena, o ad
un concerto di cui guarda a caso ho due biglietti, le farebbe piacere e credo
anche bene.»
«Nonna, nelle condizioni in cui è, si stanca molto facilmente e poi non
penso che lei desideri uscire.»
«David, voi uomini non capite proprio nulla: aspettare un bambino non è
mica una malattia! Tu parlane con lei, io sono sicura che sarebbe felicissima di
uscire con te, solo voi due. Dai retta alla tua vecchia nonna che – ormai l’avrai
imparato – su certi argomenti ha sempre ragione . Promettimi che le parlerai,
intesi?»
«D’accordo nonna, ti prometto che lo farò.»
Sentita questa risposta Amelie si congeda da suo nipote con un bacio sulla
guancia per uscire nel parco a passeggiare con Mini.
***
La mattina seguente Vanessa si sveglia davvero in estasi, la serata con Alex
è stata romanticissima e ad un tratto sente il profumo del caffè che Alex le
sta portando a letto, su di un bel vassoio. Sopra c’è di tutto: dalle brioche
alla marmellata con le fette biscottate e – cosa che non poteva assolutamente
mancare – un mazzo di fiori freschi. Alex si avvicina al letto dicendo:
«Signora, mi consenta di porgerle questa buonissima e abbondante colazione. Per quanto mi sia sforzato so che non sarà mai bella quanto lei.»
Vanessa sorride e quasi arrossisce, infine a voce alta, replica:
«Ma così finisce che mi vizi, nessuno fino ad oggi mi aveva mai portato la
colazione a letto, anche se devo dire che non mi dispiace affatto.»
«Beh, mia cara Vanessa, c’è sempre una prima volta per tutto e poi io sono
romantico di natura, questo ormai dovresti saperlo.»
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A quelle parole Vanessa sorride e lo bacia. Fortuna che la colazione – di
solito – non si raffredda.
***
Intanto, nella cucina del castello, Lena si sta rimpinzando ancora della torta
fatta da Janka, quando le squilla il cellulare:
«Ciao Connie, allora come vanno i preparativi per il matrimonio?»
«I preparativi bene, Lena, ma poco fa ho sentito Tom e mi è sembrato strano,
come dire: non era il Tom di sempre. Forse è una mia impressione, ma non so,
è come se mi nascondesse qualcosa, tu non sai niente, vero?»
«No Connie, io non so davvero nulla o meglio: David non mi ha detto nulla,
comunque glielo chiederò, ma tu stai tranquilla, sai benissimo che Tom ti ama,
sarà solo impegnato con il lavoro e magari si è trattato di un momento in cui
andava di fretta, non preoccuparti.»
«Non so, forse è come dici tu, però ho un brutto presentimento e conoscendo il mio Tom ho paura di non sbagliarmi, lui è la a Hollywood circondato da
belle ragazze, poi è un uomo e. . . sopratutto è Tom.»
«Connie, stai tranquilla: sì Tom è sbadato ma ti ama ed è un uomo fedele,
quindi non devi preoccuparti. Pensa ai preparativi del vostro matrimonio. E
se ti fa stare più tranquilla chiederò a David se sa qualcos’altro in più di noi,
va bene?»
«Sì, grazie di cuore Lena, ciao.»
E fu così che i nodi giunsero al pettine.
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Puntata 254
Come promesso a Connie, Lena va da David per chiedergli di Tom:
«David, tesoro, mi ha appena chiamata Connie: è molto preoccupata per
Tom. Dice che secondo lei nasconde qualcosa, tu non sai niente, vero?»
«Chi? Io? No Lena, perché mai dovrei sapere qualcosa? Tom non lo sento
da diversi giorni.» è la risposta non esattamente sincera di David, che in cuor
suo non vorrebbe mentire a Lena, ma sa che se le raccontasse del guaio in cui
Tom si è cacciato lei lo direbbe di sicuro a Connie, e allora sì che la tragedia
sarebbe assicurata.
David decide quindi di cambiar discorso (grazie alla sorpresa di Amelie):
«Prima che arrivassi è venuta la nonna e mi ha saggiamente suggerito di
uscire io e te, stasera, per andare ad un concerto. Mi ha anche portato i biglietti.»
«Mi piacerebbe David, è da tanto che non usciamo noi due soli, ma non ho
nulla da mettermi, ormai i vestiti non mi vanno più e poi sai che mi stanco
facilmente, non vorrei rovinarti la serata.»
«Voi donne vi fate sempre troppi problemi, Lena, tu staresti benissimo anche con una tuta da metalmeccanico, mentre per la stanchezza è la stessa cosa
che ho detto io alla nonna, ma come mi ha risposto lei: hai bisogno di uscire,
stai sempre qui al castello. Un po’d’aria fresca della sera non potrà che farti
bene.»
***
Dopo l’abbondante colazione, Alex afferma:
«Signorina Mayer, si vesta molto velocemente. Ho intenzione di portarla a
far un giro in barca sul Reno.»
«Come un giro in barca? E dove la trovi una barca?»
«Beh, diciamo che ho un amico che ha una barca e mi deve un favore.
Quindi su, vestiti e mettiti qualcosa di comodo.»
«Ok. . . qualcosa di comodo in che senso? Scusa la domanda ma non sono
mai stata in barca?»
«Qualcosa di comodo. . . non i tuoi soliti vestiti eleganti, raffinati e. . . sexy,
devo dire che non mi dispiacciono affatto, ma qualcosa di più adatto ala nostra
gita: un paio di Jeans e una maglietta sarebbero perfetti.»
«Non ho con me un paio di jeans, ma ho portato dei pantaloni che potrebbero andar bene. Indosserò quelli, aspettami qui.» e corre in bagno a
prepararsi.
***
Intanto a casa Wilke, Katharina è seduta sul divano intenta anche lei ad abbuffarsi, quando decide di accendere la televisione: «Vediamo che c’è di bello.»
ed ecco che casualmente incappa in un canale di musica dove stanno trasmettendo il video della canzone di Lena. «Ma non è possibile! Sta diventano un
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incubo, Lena mi perseguita!», spegne quindi la TV e sbatte rabbiosamente il
telecomando sul tavolo. Decide di ascoltare un po’di musica e si dirige verso il
mobiletto dove tengono tutti i loro cd, ed ecco in bella mostra quelli di Lena.
«Gregor mi sentirà, non può pretendere che in casa mia debba tenere tutti i cd
di Lena. No, no e poi no!»
Una fitta al ventre la spinge però a calmarsi e a rimettersi a letto. Forse
meglio dormire un po’è il suo pensiero, sperando di non sognare la biondina
canterina che sembra perseguitarla ultimamente.
***
Ritornando al castello troviamo Lena che, lasciata la camera di David, è
intenta a chiamare Connie, ma si accorge che il suo telefono è scarico e decide
di usare quello del castello. Mentre lo porta all’orecchio sente per caso una
conversazione tra David e Tom ad un altro telefono del castello: «Tom, amico
mio, mi sa che sei davvero nei guai, ho appena parlato con Lena e mi ha detto
che Connie sospetta qualcosa, tu hai delle novità?»
«Purtroppo no, David, ancora nulla. La ragazza sembra pulitissima, immacolata, non so davvero dove sbattere la testa.»
«Tom, devi sbrigati a trovare delle prove a tuo favore e poi io non riesco a
mentire ancora a Lena, non se lo merita, noi ci diciamo sempre tutto.»
«Lo so, lo so che per te è dura e non sai quanto mi dispiace, ma per favore
non dirle nulla, oppure tra me e Connie va tutto a rotoli.»
«Ok ci proverò, ma ricordati che Lena non è stupida, comunque tu vedi di
trovare degli indizi il prima possibile.»
«Grazie amico mio, ti devo un grande favore.»
Lena è letteralmente sconvolta, cosa diavolo avrà combinato Tom? E cosa
sa David di così importante da tacerglielo? Posa il telefono e decide di non
chiamare Connie, in questo momento è meglio capire, anzi: scoprire cosa stia
succedendo. Vuole però parlarne con David, lo conosce ormai fin troppo bene
e sa che se le nasconde qualcosa è solo per il suo bene. Va quindi nella loro
camera.
«Tesoro, prima stavo per chiamare Connie con il telefono del castello perché il mio cellulare è scarico. Non volendo ho ascoltato parte della telefonata
tra te e Tom. Cosa ha combinato? E perché non mi puoi dire niente?»
David rimane impietrito. Non sa che dire. Se non la verità. . . e. . . racconta
tutto a Lena. . .
«Capisci adesso perché non potevo parlartene? Tom non ricorda nulla e
francamente credo che quella ragazza sia un’arrivista senza scrupoli ed abbia
architettato tutto, magari per farsi pubblicità. Lui sta indagando perché non
vuole perdere Connie. So che per te è difficile, Connie è la tua migliore amica
e siete come due sorelle, ma ti scongiuro Lena, non dirle nulla per il momento.
Anzi, ora che lo sai anche tu, che ne dici di aiutarmi a risolvere questo dramma?
Io, te e Tom insieme, potremmo arrivare alla verità.»
«Sì, sì. Capisco bene il perché dei tuoi silenzi adesso. Connie sarebbe sconvolta, meglio che non sappia. Almeno per il momento. Ricordo bene come stavo io quando pensavo che fossi stato con Vanessa. . . Ora però vorrei chiamare
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Tom, voglio sentire se ci sono novità, capire qualcosa in più di questa faccenda
e se non ha fatto niente avrà il mio appoggio incondizionato. Conoscendolo so
che non avrebbe mai tradito Connie.»
Toc, toc. Qualcuno bussa alla porta. È Amelie.
«Una vocina mi ha detto che ti serve un abito per il concerto. Ecco qua una
serie di abiti tra cui puoi scegliere.» ecco entrare Isabelle con una rella piena
di abiti da sera da restare senza fiato.
«Amelie. . . – con gli occhi luccicanti alla vista e al tatto di quegli abiti dai
tessuti così preziosi ed eleganti – sono bellissimi.»
«Erano di Julia, del periodo in cui aspettava David. Ha sempre avuto un
ottimo gusto tua madre David, era molto raffinata, elegante, una donna meravigliosa. Sono sicura che sarebbe felice che li abbia tu Lena. »
Gli occhi di Lena diventano lucidi, si illuminano: l’idea di uscire con il
marito e poter per una sera dimenticare i problemi che li circondano, è davvero
un’ottima idea.
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Puntata 255
Lena, tra tutti quegli abiti meravigliosi, si innamora di uno bianco, liscio, molto elegante e senza spalline, di seta, lungo fino al ginocchio, con una cintura anch’essa di seta lucida alla vita, e un copri spalle altrettanto bianco.
Rivolgendosi ad Amelie, le dice:
«Sono tutti bellissimi Amelie, mi piace in assoluto questo – indicando l’abito bianco – è semplice e sembra anche comodo.»
«Lo sapevo che avresti scelto questo, era anche il preferito di Julia – afferma
una Amelie radiosa – Avete proprio gli stessi gusti, su avanti, cosa aspetti!
Corri a prepararti!»
***
Frattanto Alex e Vanessa arrivano al molo dove è ormeggiata la barca: «Eccoci arrivati, che cosa te ne pare?»
«Questa è la barca? È magnifica!»
«Beh, allora che aspetti? Sali a bordo!»
Appena salita sulla meravigliosa “barca”(chiamiamola così), Vanessa ne osserva ogni particolare, entusiasmo dato anche dal fatto che non c’era mai salita
e soprattutto non ne aveva mai vista una così grande, da vicino.
«Allora partiamo?»
«Ma. . . tu sai guidare una barca?»
«Beh. . . diciamo che da piccolo facevo delle regate, una volta ne ho anche
vinta qualcuna.»
«Però! Ci sono altri segreti che devo ancora scoprire sul tuo conto?» replica
sorridendo Vanessa.
«Lo scoprirai da sola: sempre che tu non abbia fretta.» risponde Alex strizzandole l’occhiolino e mettendo in moto la barca con un sorriso. La gita sul
Reno ha inizio.
***
Nel frattempo Peter, nella sua anonima stanza d’albergo, riceve la telefonata di Frank:
«Pronto Peter? Volevo sapere come stai, ho parlato con Gaby. . . »
«Come sto? Male, ma non potevo fare diversamente, Frank. Gaby non è più
la stessa ultimamente. Vede quello che non c’è, è gelosa anche delle ombre, ma
soprattutto non capisce quanto io la ami.»
«Lo so. Non dico che hai sbagliato, anzi, forse stare un po’lontani vi farà
bene. Mi preoccupo per voi. Ma anche per mio figlio. Ormai è abituato a
vederti ogni giorno e sentirà la tua mancanza.»
«Se Gaby me lo permetterà, passerò a trovarlo: sono molto affezionato a
Ben, lo sai, per me è come un figlio.»
***
137
Quando Gregor torna a casa, vede Katharina seduta sul divano, intenta a
sfogliare una rivista.
«Ciao tesoro sono tornato!» ma nessuna risposta arriva dalla donna.
«Cosa c’è che non va?»
«Cosa c’è che non va? – risponde nervosamente Kataharina – Prima ho aperto il mobiletto dei dischi, volevo ascoltare della musica e. . . sorpresa! C’erano
quelli di Lena! Come mai li tieni?»
«Su tesoro, non ti sarai arrabbiata per questo? Sono un produttore musicale,
è normale che io tenga i dischi di una cantante, soprattutto di quelle con cui
ho lavorato, non ti pare?»
«Beh non mi interessa se sei un produttore musicale, portali via, anzi buttali
che è meglio, non li voglio vedere in casa mia!»
«Bene, tesoro, come vuoi tu, li butterò via, ma non essere arrabbiata per
una cosa così da poco, calmati adesso. . . piuttosto: hai già mangiato qualcosa?»
«No» risponde un’imbronciata Katharina.
«Allora vieni qui, oggi cucino io. . . per farmi perdonare.» risponde un saggio è conciliante Gregor con uno sguardo dolce e lei, sorridente e lo segue in
cucina.
***
Lena, intenta a prepararsi, sente bussare alla porta: è Isabelle.
«Scusa se ti disturbo Lena, ho pensato ti servisse una mano, ti va se ti
sistemo i capelli?»
«Sì, ti ringrazio! Una mano mi farebbe molto comodo, nelle mie condizioni
poi. . . non riesco a fare molto» risponde entusiasta Lena.
«Tu non preoccuparti e lascia fare a me.» dice Isabelle dolcemente, iniziando a spazzolare i capelli di Lena.
Dopo qualche minuto, Lena è pronta e si presenta davanti a David e Amelie
che l’aspettavano seduti in salotto.
La contessa è intenta a sfogliare una rivista di abiti per bambini, mentre
David la guarda divertito, pensando: «La mia bambina. . . non è ancora nata e la
nonna le sta già scegliendo il guardaroba», ma ad un tratto Amelie alza la testa
e vede entrare Lena. È lei la prima a vederla e si commuove. David, vedendo
il viso della nonna, si volta e rimane di sasso: Lena è davvero bellissima, il
vestito le dona tantissimo (anche con qualche rotondità in più) e la pettinatura
di Isabelle le mette in risalto il viso, proprio come quella volta in cui la incontrò
nell’atrio del castello.
È l’inizio di quella che sarebbe stata una meravigliosa serata per entrambi.
138
Puntata 256
È Lena ad interrompere l’atmosfera creata in salotto:
«Beh, eccomi qui, il vestito me l’ha dato Amelie, la pancia è. . . »
«Bellissima, tu sei bellissima e. . . – ma David non fa in tempo a finire la
frase che Amelie scoppia a piangere – Scusatemi, mi sono commossa, Lena con
quel vestito addosso stai benissimo, mi hai fatto ricordare la povera Julia, sai,
tu le somigli davvero tanto. Ma adesso basta rimuginare sul passato: sbrigatevi
ad andare o il concerto inizierà senza di voi. Lasciamo le chiacchiere a dopo.»
David, si avvicina a Lena, la prende per mano e i due si avviano all’uscita
quando Amelie, dice loro prima di salutarli:
«Divertitevi ragazzi!»
***
Frattanto, nel suo loft a Los Angeles, Tom non riesce a capacitarsi del fatto
di non riuscire a trovare uno straccio di prova, di informazione o qualsiasi altra
cosa, che possa dimostrare la sua innocenza. Sconsolato afferma: «Diamine!
com’è possibile che questa donna non abbia nulla di compromettente! È più
pulita del pavimento di casa mia, accidenti. . . di questo passo non troverò nulla
sul suo conto e perderò Connie. L’unica mia speranza è l’investigatore che ho
assunto, spero che sia più fortunato di me, altrimenti sono davvero nei guai.»
Proprio in quel momento ecco squillare il cellulare di Tom, è l’investigatore:
«Tom Lorenz.»
«Salve signor Lorenz, sono Fox, la chiamo per informarla che forse ho trovato un indizio su Miss Todd. È solo una pista ma potrebbe portarci sulla strada
giusta»
«Davvero? Non sa che sollievo mi danno le sue parole mister Fox, non
riuscivo a capacitarmi che questa lady Todd fosse immacolata, non sapevo
davvero dove sbattere la testa!»
«Suvvia mister Lorenz, non esistono persone immacolate! Tutti, nel bene o
nel male, abbiamo scheletri nell’armadio, basta solo trovarli e avere i contatti
giusti. Su, su, non stia in ansia, se i miei sospetti sono giusti, presto questa
storia si chiarirà. Ora la saluto, devo fare qualche telefonata, a risentirci mister
Lorenz.»
E in Tom si accende un barlume di speranza, forse tra lui e Connie non tutto
è perduto.
Intanto ritroviamo Katharina alle prese con una cenetta coi fiocchi preparatale dal suo Gregor.
«Per i miei amori solo cose sane e genuine e vi concedo anche questa bella
torta al cioccolato.»
«Gregor, sei proprio un angelo, sopporti i miei sbalzi ormonali, calmi le
mie ansie e mi prepari una splendida cena. Sento che tutto sta mettendosi
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al meglio e che presto saremo una famiglia felice, che dico: più che felice, il
nostro pargolo ci renderà delle persone migliori, ne sono certa.»
Nel frattempo Michael e Jasmine stanno spulciando gli annunci per trovare
un appartamento che faccia al caso loro.
«Dunque: deve essere grande, ma non troppo. Dobbiamo poterlo pulire
in poco tempo. Deve essere vicino a dove lavoriamo, ma anche alla scuola
e magari all’atelier e a casa dei tuoi, ed anche di mio padre.» dice Jasmine a
Michael.
«Si, vicino al commissariato, vicino al castello. . . Vediamo cosa c’è a metà
strada, così non sbagliamo. Capisco che tu voglia rimanere vicino a tutti i
nostri cari. Ma ora che siamo di nuovo a Colonia, anche se non potremo vederci
tutti i giorni, avremmo comunque la possibilità di star con loro più tempo
rispetto agli anni passati. Non temere, ce la faremo a lavorare, badare alla casa
e star dietro alla piccola. Siamo arrivati fin qui, cosa vuoi che ci fermi?»
«Signor Sander, lei mi ha convinta.» risponde una contenta Jasmine e la
giovane coppia si bacia appassionatamente. È bello vedere la loro gioia mentre
Frank e Pia li osservano dalla cucina con sguardo complice, attenti a non far
rumore per non spezzare l’incantesimo.
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Puntata 257
Tom non riesce a rimanere a casa ad aspettare e decide di fare una passeggiata,
ha bisogno di aria fresca. È così concentrato sui suoi problemi che non vede la donna che lo osserva divertita attraversare la strada davanti a lei, senza
nemmeno salutarla.
«Ma quarda un po’: Il grande regista Tom Lorenz, non saluta più i vecchi
amici?»
Tom resta di stucco.
«Felicitas! Ma guarda un po’chi si rivede! È incredibile! – dice sorpreso –
Sapevo tu fossi negli States ma non immaginavo qui a Los Angeles. Ma vieni
qui, lasciati abbracciare.»
«Ho degli incontri di lavoro. Devo sistemare alcune faccende importanti.
Mi fa davvero piacere vederti. Ora dimmi di te: sei qui per lavoro immagino.
Però hai lo sguardo spento. . . problemi con Connie?»
Tom abbassa lo sguardo. . .
«Non è facile parlarne. . . »
«Con me puoi, lo sai. Su andiamo a fare una passeggiata.» replica dolcemente Felicitas prendendo Tom sottobraccio ed incamminandosi.
Una persona amica è proprio quello di cui Tom ha bisogno in questo momento. Qualcuno che gli faccia sentire il suo calore e lo conforti. David è il suo
migliore amico sì, ma non può certo saltare sul primo volo per gli Stati Uniti lasciando Lena da sola in questo ultimo delicato e felice periodo della loro
gravidanza.
Per fortuna, Felicitas è lì e gli offre il suo supporto. Tom decide quindi di
accettare il suo aiuto e di sfogarsi con lei, raccontandole tutta la storia.
«Oh, Tom: soltanto tu potevi cacciarti in un pasticcio del genere. La cosa
bella è sapere che non sei cambiato affatto.» e Felicitas sorride, dopo aver sentito della brutta faccenda della donna nel letto, ma con uno di quei sorrisi che
si fanno agli amici quando la combinano davvero grossa.
«Allora tu mi credi?»
«E c’è bisogno di chiederlo? Certo che ti credo e voglio aiutarti. Chiederò
ai miei contatti nell’ambiente. La storia puzza di marcio. . . »
Nel frattempo a Colonia, David e Lena sono estasiati dal concerto.
«Mi piacerebbe molto che la nostra piccola amasse la musica. Non perché
piace a noi, ma perché la musica – ne sono convinto – rende la vita migliore.
Una melodia, una canzone, possono cambiare il nostro umore, renderci vivi.»
«Credo sarà davvero impossibile che nostra figlia non ami la musica. Le facciamo ascoltare musica di ogni genere anche adesso che è ancora in grembo. E
con Letizia si divertiranno un mondo a giocare insieme, magari con quegli strumenti che tua sorella adora tanto.» risponde Lena a David, ridendo divertita.
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La scena passa al castello, in cucina, con Isabelle e Janka. È uno degli ultimi
caffè che le due donne possono prendere insieme prima della partenza della
Kovac.
«Mi mancherà tanto tutto questo. Arrivare al castello, decidere cosa preparare, quello che bisogna fare. E anche gli imprevisti, quelli lieti ovviamente. Mi
dispiace che non sarò qui alla nascita della piccola contessina.» confida Janka
alla sua amica Isabelle.
«Avrai la tua, di principessina, a cui pensare. Avrai un futuro radioso con
la tua famiglia. Di questo ne sono certa.»
«Anche tu, Isabelle. Meriti di essere felice. Meriti il meglio e vedrai che con
Phil le cose si metteranno a posto, prima o poi. Guarda me e Tony! Quattordici
anni fa, se qualcuno mi avesse detto che noi due saremmo tornati insieme, lo
avrei preso per pazzo. Certi amori sono destinati ad essere storie senza fine,
possono incontrare anche ostacoli immensi, come quelli che incontra un fiume
nel suo corso. Ma il fatto che il fiume arrivi al mare è inevitabile. Come per me
e Tony, per David e Lena, per Amelie e Fritz e così per voi, fidati. Lasciatelo
dire da una vecchia amica che vi vuole un gran bene.»
«Mi mancherai proprio tanto Janka!» risponde Isabelle con una lacrima
mentre le due amiche finiscono per abbracciarsi commosse.
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Puntata 258
Mentre le donne sono intente a conversare amabilmente in cucina, qualcuno
le sta osservando da lontano con un binocolo. Chi è e cosa vuole dagli abitanti
del castello? Ecco che squilla il cellulare dell’uomo misterioso e vediamo il suo
volto: si tratta di Frederick! Il nostro “amato”giardiniere, sospettato ormai di
essere il colpevole dell’incendio, anche se la dinamica è tutt’altro che chiara.
E mentre continua a spiare la scena al castello, nelle cucina arriva anche
Amelie a raggiungere Isabelle e Janka.
Frederick ha un auricolare all’orecchio:
«Non si alteri, sono io a pagare lei. Non mi importa che sappia come
condurre certe “indagini”, sono io il capo e si fa come dico io, intesi?»
«Va bene amico. . . a proposito, ci sono novità sulla giovane contessa?» risponde la voce all’altro capo del telefono.
«Ma allora è proprio una fissa la tua!» un ghigno inquietante si disegna sul
volto del giovane ragazzo che continua a spiare il castello.
«Beh. . . non si può dire che sia da buttare. Mi spiace come ci siamo lasciati l’ultima volta che ci siamo visti e vorrei poter recuperare. Sono un tipo
romantico. . . »
«Ne avrai occasione, stanne certo. Ora devo chiudere, ho un’altra chiamata
in arrivo. Ci sentiamo.»
«Signor Khall, che piacere sentirla, ha ripensato alla mia proposta di entrare in affari con me?»
(Khall, Khall, Khall. . . il giovane giardiniere si chiama Khall. . . )
«Sì, incontriamoci al mio albergo domani pomeriggio. L’aspetto in camera.
A domani.» Frederick Khall chiude così anche la seconda telefonata.
***
Nel frattempo Katharina, felice dopo aver cenato col suo maritino, si sta
rilassando sul sofà, sfogliando un catalogo di culle, ma ecco che un’altra fitta
la colpisce al basso ventre. Questa volta, il dolore è molto più acuto delle
altre volte e inizia ad urlare. Gregor corre all’istante in salotto e chiama subito
l’ambulanza non appena vede la moglie riversa a terra, svenuta.
***
Tom, rinfrancato dopo la chiacchierata liberatoria con Felicitas, telefona a
Connie.
«Amore mio, come stai?»
«Tom! Amore! Sono elettrizzata, mancano pochi giorni al nostro matrimonio e ancora devo definire dei dettagli ma vedrai che sarà tutto pronto per
quando arriverai. Ti sei ricordato di prenotare il volo per Colonia?»
«Sì certo. Non potrei mai dimenticarlo. Sono sbadato, ma non fino a questo
punto.»
143
«E hai comprato un bellissimo vestito per la nostra cerimonia? E le scarpe?
Hai parlato con tua madre? Le hai detto delle sistemazioni ai tavoli?»
«Connie, Connie, rilassati e respira, altrimenti arriverai al matrimonio stremata. Amore, vedrai che andrà tutto bene, stai tranquilla. Io non vedo l’ora di
sposarti: è questo quello che conta.»
***
Lena e David sono sulla via del ritorno dal concerto e non fanno che parlare
di quanto siano stati bene e della loro bambina ovviamente. Lena vorrebbe che
assomigliasse a David, mentre David che assomigliasse a Lena, che avesse il suo
sguardo e i suoi occhi, il suo sorriso e perché no, anche la sua voce, insomma
una Lena in miniatura, la donna di cui è perdutamente innamorato.
Ad un tratto Lena esclama: «Julia!»
«Cosa centra adesso mia madre?» afferma David confuso.
«Beh, ecco. . . avrei pensato al nome Julia per la nostra piccola, ovviamente
sempre che tu sia d’accordo.»
A David si illumina il viso all’idea, è felice che la sua piccola porterà il nome
della sua adorata mamma. La moglie non poteva fargli un regalo più grande.
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Puntata 259
Strana cosa il destino. Mentre i giovani conti stanno tornando a casa, incrociano un’ambulanza, proprio l’ambulanza che sta trasportando Katharina in
ospedale.
«È terribile il suono delle sirene: mi angoscia.»
«Anche me, mi ricorda quando andai in ospedale da mia madre. . . Speriamo
non sia niente di grave.»
Già, lo speriamo anche noi.
Ma andiamo da Tony e Michael, intenti a far quadrare i conti.
«Amico ti avevo avvertito. La contabilità è la cosa più odiosa nella gestione
di un’attività.»
«Tony smettila di prendere in giro Michael, che sicuramente se la caverà
meglio di te con la burocrazia dell’officina e non solo.» interviene Janka appena
ritornata dal castello.
«Meno male che arrivi tu a difendermi, Janka. La tua dolce metà si diverte
proprio a stuzzicarmi con le sue battute. Michael fai così, ma non così. Ma tu
come fai a sopportarlo?» dice scherzosamente Michael guardando Tony, mentre Janka prontamente risponde: «Me lo chiedo ogni giorno anch’io.» e i tre
scoppiano a ridere.
Andato via Michael, Tony tira fuori un mazzo di fiori per la sua donna:
«Sono solo un piccolo anticipo della serata che ci aspetta domani. . . »
«Sono felice che finalmente riusciamo ad uscire noi due da soli. Ho preso
un vestito che credo ti piacerà. . . »
Peter, solo nella sua stanza, pensa alla sua Gaby, ma chiama Isabelle.
«Pronto Isabelle? Lo so che è tardi, ma ti andrebbe di fare un giro?»
«Peter? Stasera non posso perché Vanessa è a cena con Alex e io faccio da
baby-sitter a Letizia. Ma domani mattina sono libera. Ti va una colazione?»
«Sì certo, passo a prenderti alle nove, buonanotte allora Isabelle.»
«Notte Peter.»
In ospedale – invece – la situazione è critica.
«Signor Wilke sua moglie sta molto male e. . . la vita del bambino è in pericolo.»
Il medico ha appena messo un macigno al collo di Gregor. . .
Lena e David, tornano a casa e trovano Amelie ad aspettarli seduta in salotto.
«Bentornati ragazzi. Allora ditemi: com’è andata?»
«È stato fantastico – dice Lena contenta – la musica è qualcosa di incredibile: ti colpisce nell’animo ma, abbiamo un’altra notizia da darti, Amelie.»
«Una notizia?»
«Beh ecco. . . noi avremmo scelto il nome per la piccola.»
«Ma non avevate deciso che il nome glielo avreste dato una volta nata?»
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«È vero, ma c’è un nome troviamo sia perfetto per la piccola.»
«Allora volete dirmelo o preferite continuare a tenermi sulle spine?»
«Julia – dice David – il nome della mamma. L’idea è stata di Lena e io sono
più che d’accordo, sono felicissimo che la nostra piccola porterà il nome di una
delle donne più importanti della mia vita.»
Ad Amelie scende una lacrima di commozione, prima di abbracciare con
affetto i nipoti, contenta della bella notizia:
«Non avreste potuto scegliere un nome più bello di questo.»
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Puntata 260
Mentre David e Lena si stanno preparando per andare a letto ecco squillare il
cellulare di David: è Tom.
«Ciao Tom, allora, ci sono novità?»
«Ciao David, scusa te ti chiamo a quest’ora, lo so che da voi è sera tardi, ma
avevo bisogno di parlare con qualcuno. Non so se si possa chiamare novità, ma
l’investigatore mi ha detto che ha trovato una pista che potrebbe scagionarmi,
ma non so se mi sto solo illudendo. . . e se poi la pista non portasse da nessuna
parte?»
«Tom, è fantastico! Ciò vuol dire che questa brutta storia si risolverà presto.
Su non essere pessimista, se il signor Fox ti ha detto così significa che puoi stare
tranquillo. Lo hai detto tu che è il migliore o sbaglio?»
«Sì, sì è un uomo in gamba. . . Grazie amico, riesci sempre a sollevarmi il
morale.»
«Gli amici servono a questo. E chiama quando vuoi, lo sai che non disturbi
mai, buonanotte Tom.»
Nello stesso momento dei saluti tra i due amici ecco arrivare Lena:
«Tesoro era Tom? Ci sono novità?»
«Sì, forse questa storia si risolverà molto più velocemente di quello che
immaginiamo. Tom mi ha detto che l’investigatore è sulla buona strada.»
«Sarei felicissima se tutto questo equivoco si chiarisse al più presto, senza
creare problemi tra i due futuri sposi.»
«Si anche io ne sarei felice. Ma adesso andiamo a dormire, devi riposare.»
Intanto in ospedale, nella sala d’aspetto, Gregor è sempre più in ansia: ormai sono passate due ore da quando Katharina è entrata in sala operatoria. Ma
ad un tratto ecco uscire dalla sala il dottor Brucher.
«Dottore! Come stanno mia moglie e il nostro bambino?»
«Non bene signor Wilke. Siamo riusciti a salvare la vita di sua moglie, ma
per il bambino non è stato possibile far nulla, mi dispiace davvero. Abbiamo
fatto il possibile per arrestare l’emorragia ma la situazione era davvero compromessa. Ora sua moglie verrà portata nella sua stanza. Mi raccomando: deve
riposare molto.»
A quelle parole Gregor, in preda al dolore, si accascia a terra, senza più
nemmeno la forza di parlare. Come farà a comunicarlo a Katharina? Lui sa
meglio di tutti quanto sua moglie abbia desiderato un figlio in tutti questi anni.
Disperato, con le mani tra i capelli, si abbandona ad un lungo e muto pianto.
In quel momento, arriva Andreas che ha appena saputo del ricovero di Katahrina mentre prendeva servizio. Si avvicina a Gregor e gli mette una mano
sulla spalla.
«Gregor, mi dispiace molto. Non posso nemmeno immaginare cosa tu stia
provando ma ti sono vicino. Ora però è imperativo che tu ti faccia forza, per
te stesso, ma soprattutto per Katharina. Avete fatto tanto per la mia famiglia
e non resterete soli: questa è una promessa. Avete il mio, anzi il nostro aiuto
147
per qualsiasi cosa possa servirvi. E da medico, ti dico: vai a casa e cerca di
riposare. Fino a domani mattina Katharina non si sveglierà. È stata sedata.
Vieni con me. Mi faccio sostituire e ti accompagno io.»
Gregor, come un autonoma, ascolta ogni parola e senza pronunciare una
sillaba, si lascia guidare da Andreas.
È ormai l’alba quando Andeas rientra a casa e trova Linda in cucina a
preparare un biberon di latte per Sasha.
«Amore! Cosa ci fai a casa a quest’ora? È successo qualcosa? Sembri
stravolto.»
«Sì. Non ho fatto il turno. Appena arrivato ho saputo che Katharina era
stata ricoverata. Ha perso il bambino, Linda. Poi ho passato la notte col marito.
È un uomo distrutto. Gli ho parlato e l’ho accompagnato a casa. Mi sono
fermato un po’da lui, ho cercato – per quanto possibile – di stargli vicino. »
«È terribile! Povera Katharina. Ha tanto cercato questo figlio. E povero
Gregor. E ora. . . »
148
Puntata 261
Il giorno seguente, Lena e David mano nella mano si recano in ospedale per
le consuete analisi di routine della futura mamma. Sono seduti in sala d’aspetto mentre attendono il loro turno quando vedono Gregor camminare per
il corridoio con lo sguardo spento nel vuoto e in lacrime.
Gli si avvicinano preoccupati:
«Gregor! Che ci fai tu qui? È successo qualcosa? Katharina sta bene?»
«Oh! Lena. . . David. . . – sussurra Gregor nel vederli – voi come mai siete
qui?»
«Noi siamo venuti a fare le solite analisi di controllo per la nostra bambina
ma, che ti succede amico: sei distrutto.»
«Sì David, ecco. . . ieri è successa una cosa terribile. . . ieri sera Katharina si è
sentita male. . . è svenuta in casa da un momento all’altro. Poi l’hanno portata
in sala operatoria, ma. . . David, Lena: abbiamo perso il bambino.»
Lena, sconvolta dalle parole di Gregor, ha quasi un mancamento e David
riesce ad afferrarla al volo prima che scivoli sul pavimento. La fa sedere per
farla tranquillizzare un po’.
A quel punto David si siede in mezzo tra la sua donna e Gregor che, assicuratosi che Lena stia bene, prosegue con il suo terribile racconto. Terminato di
raccontare, l’uomo si abbandona ad un pianto disperato sulla spalla di David
che scioccato, cerca di consolare l’amico e capire quanto sia successo:
«Ma Gregor, com’è potuto accadere? Ultimamente sembrava tutto a posto
nella gravidanza di Katharina.»
«Non lo so, davvero non so cosa dirti. Katharina era a casa, stava bene
finché ad un tratto si è accasciata a terra, urlava dal dolore finché è svenuta.
Sapevamo che la sua gravidanza fosse a rischio, il medico ci aveva avvertito
ma nell’ultimo periodo, con il riposo a casa e senza più fitte all’addome ormai
speravamo che fosse tutto un brutto ricordo. Invece. . . i medici hanno cercato
di salvare il nostro bambino, ma non ce l’ha fatta, era troppo piccolo e c’era
un’emorragia in corso che ha quasi portato via anche la mia Katharina.»
«E. . . Katahrina lo sa?» sussurra una Lena in lacrime.
«No Lena, non si è ancora svegliata ed io non so proprio come fare a dirglielo, non so che parole usare, non so più nulla. Ho paura che appena mi
veda intuisca tutto, mentre io vorrei. . . vorrei soltanto svegliarmi da un brutto
incubo, ecco quello che vorrei più d’ogni cosa.»
Lena e David rimangono letteralmente senza parole e scossi di fronte alla
disperazione di Gregor. Una notizia terribile, che forse solo un’altra mamma
può capire veramente e nel pensarlo, Lena si porta la mano sulla pancia, accarezzando la sua bambina e ringraziando, dentro di se, di essere fortunata a non
vivere un dolore così atroce. «Se dovesse capitare a me. . . non so proprio cosa
farei.» sono le parole che non pronuncia.
149
«Signor Wilke, sua moglie si sta svegliando.» con queste semplici parole un’infermiera fa sobbalzare il cuore di Gregor, il quale girandosi attorno
esclama:
«Grazie signora ma. . . adesso cosa le dico?»
«Vuole un consiglio, non da infermiera, ma da donna e da mamma?»
«Sì, grazie.»
«Sia molto cauto, non è necessario dire tutto in una volta sola. E poi vedo
che anche lei è molto provato: adesso respiri e – se può – si rilassi. Tutto
quello che può fare ora è essere vicino alla donna che ama. Poi vedrà: il tempo,
aggiusterà ogni cosa.»
E mentre, a forza, si rialza in piedi Gregor pensa tra sé: «Temo non sarà
così.»
150
Puntata 262
Gregor apre lentamente la porta. Molto lentamente. Senza far rumore. Sì:
Kathatina sta ancora dormendo. Non deve ancora sostenere il suo sguardo.
Almeno per il momento.
«E adesso cosa le dico?» è il più pesante pensiero che tormenta Gregor da
quando ha preso coscienza che i loro sogni sono stati irrimediabilmente infranti. Avevano faticato così tanto per avere questo bambino invece. . . facile dire:
«Non era destino.» anzi no, non è facile nemmeno pensarlo.
E mentre si siede con tanti di quei pensieri, una mano stringe la sua. Katharina si è svegliata.
In quegli istanti, a Los Angeles, Tom sta rivedendo sul PC alcune scene del
suo film, quando sente bussare alla porta: è Mister Fox, l’investigatore privato.
«Mister Fox! Mi fa piacere vederla, prego si accomodi. Posso offrirle qualcosa da bere?»
«Sì, magari un tè freddo, grazie. Sono passato da lei per informarla che ho
trovato alcune informazioni di suo interesse riguardo Miss Todd. Glielo avevo
detto che nessuno al mondo è immacolato.»
«Sul serio? E cos’ha scoperto?» chiede sobbalzando Tom.
«Dalle mie ricerche ho scoperto che Miss Todd, anni fa, era stata sposata con un suo collega, un regista americano piuttosto famoso, sul cui conto
devo ancora fare degli accertamenti. Dopo un paio di anni dal matrimonio
(matrimonio che ha sorpreso tutti i conoscenti dell’uomo), la signorina si è volatilizzata senza alcun diverbio riguardo i termini della separazione. Non ne
ha avuto il bisogno, dato che gli svuotato il conto in banca. La cosa strana è che
l’uomo non ha sporto denuncia, anzi: si è trasferito all’altro capo del mondo,
in Giappone. Questa è la sua foto, immagino lo conosca.»
«Eccome se lo conosco! In Giappone? Giappone. . . lei mi sta parlando del
grande Mark Bing? È assurdo!»
«Mi lasci finire: non è tutto qui quello che ho scoperto. Il regista non è
stato il solo ad esser passato sotto le grinfie della signorina, infatti anche un
certo Mr. Petersen, un noto industriale di Boston, ha denunciato la signorina
per truffa e poco prima che Miss Todd lasciasse la città, ha ritirato la denuncia,
giustificandosi di aver bevuto un po’troppo al momento della dichiarazione. A
quanto pare, la nostra sorvegliata speciale ha un debole per le persone ricche e
famose.»
«Quindi, Mister Fox, lei mi sta dicendo che vorrebbe fare la stessa cosa con
me?»
«C’è una buona probabilità che abbia questa intenzione, fossi in lei starei
in guardia e mi aspetterei una sua mossa da un momento all’altro.»
«Lo farò senz’altro, può starne certo. La ringrazio davvero tanto Mister
Fox.» e l’uomo si alza per salutare e si dirige verso la porta del loft.
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Gregor, sovrappensiero, appena vede la moglie sveglia che lo sta fissando,
ha un sussulto e Katharina – a quel punto – non ha più bisogno di parole. Vede
un marito sconsolato, che non sorride: è a pezzi. Se Gregor prima aveva una
minima chances di illudere per qualche giorno Katharina che i dolori fossero
dovuti all’intervento o a chissà quale scusa, ora non è più possibile. Negli occhi
di Katharina legge solo terrore e la donna – non appena riesce a pronunciare
poche parole – gli dice:
«Allora?»
«Ti sei sentita male tesoro e. . . ti hanno portato in sala operatoria. . . »
«Per favore Gregor, cos’è successo?»
«Abbiamo perso nostro figlio, Katharina. È capitato tutto all’improvviso.
Un’emorragia interna. Anche tu hai rischiato la vita tesoro. Ho avuto tanta
paura e ne ho ancora. Solo ieri ho capito quanto sono debole.»
Katharina rimane in silenzio per qualche secondo, quasi non si rende conto
delle parole appena pronunciate dal marito.
« Gregor, cosa intendi?»
«Desideravamo tanto nostro figlio. . . ma proprio non saprei che farmene
della mia vita, se perdessi te. Ho avuto davvero paura. Paura di restare solo,
senza una meta, senza te. Mi capisci?»
Passa qualche altro istante di assordante silenzio, poi un respiro affannato.
A quel punto il grido di dolore di Katharina esce con tutta la sua violenza più
acuta. Un grido che ferisce Gregor – se possibile – più di ogni altra cosa. Vedere
la donna che ama in preda alla disperazione ed essere pienamente consapevole
della sua impotenza lo attanaglia.
Il grido viene interrotto dal sedativo che l’infermiera inietta a Katharina,
mentre Andreas le sta controllando la pressione. Andreas, osservato Gregor,
sussurra sottovoce all’infermiera: «Richieda una consulenza psicologica per
tutti e due. Sono a pezzi.»
«Gregor, tu però deve reagire – dice Andreas una volta che Katharina si è di
nuovo riaddormentata – tua moglie ha bisogno del suo sostegno e per quanto
sia grande il tuo dolore, devi metterlo da parte e farti forte per lei.»
«Ma cosa ne vuoi sapere tu, di cosa provo io?» esplode Gregor spingendo con un braccio Andreas. Al che l’infermiera si avvicina prontamente ad
Andreas che però, le fa segno di non preoccuparsi e di uscire dalla stanza.
Gregor, in preda a rabbia e dolore, dà una seconda violenta spinta ad Andreas che stavolta non esita a replicare prendendolo per il colletto e sbattendo
l’uomo contro la parete della camera.
Gregor rimane senza parole e – prima che possa fiatare – è Andreas a gridargli:
«Ascoltami molto bene: so che perdere un figlio è il dolore più grande del
mondo e che in questo momento sei distrutto, arrabbiato e ti senti impotente
di fronte a tanta ingiustizia. Ma ora vai in bagno, ti asciughi le lacrime, visto
che ci sei ti dai anche una bella sciacquata al viso e poi torni qui, affianco a
tua moglie. Potrai piangere finché vorrai e dare pugni a me o al muro se ti
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farà sfogare, ma mai davanti a tua moglie, chiaro? Devi essere forte anche
soprattutto per lei in questo momento, mi sono spiegato, Gregor?»
Gregor rimane in silenzio un secondo e poi, china il capo e risponde con
voce più calma:
«Sì. Credo che tu abbia ragione. Scusami.»
«Di nulla – risponde Andreas liberando dalla stretta il colletto di Gregor –
e se proprio vorrai piangere davanti ad una persona, io ci sarò sempre.»
A queste parole Andreas molla la presa, si risistema il camice e si congeda
dalla stanza.
153
Puntata 263
È sera a Colonia mentre Pia sta chiudendo a chiave l’atelier prima di recarsi a
casa, quando vede un ombra riflessa sulla vetrina, è la figura di un uomo che la
sta osservando alle spalle. Pia è spaventata, sicuramente è un malintenzionato
pronto a rubarle l’incasso della giornata: «Vuoi vedere che oggi finisce che
ho lavorato per questo qui?» pensa tra sé mentre – mantenendo la calma –
continua a chiudere con una mano la serratura e con l’altra, senza far rumore,
inizia a cercare il cellulare nella borsetta che sta tenendo davanti a se.
Ad un certo punto, l’uomo fa la sua prima mossa: un passo avanti verso la
donna, che è ancora di spalle. Estrae dalla tasca il suo coltellino a serramanico
preparato per l’occasione. Pia vede nitidamente l’ombra riflessa sul vetro. È il
momento di reagire: «Ora, o mai più!». Urla più forte che può: qualcuno dovrà
pur sentirla!
L’uomo sobbalza, si aspettava tutto fuorché una simile reazione, si guarda
intorno, a destra e a sinistra e poi balbetta:
«Calma, calma signora, voglio solo i soldi, non le farò. . . »
Ma il ragazzo non fa nemmeno in tempo a terminare la frase che qualcuno
lo ha afferrato per le braccia, stringendogli così forte il polso da fargli cadere il
coltellino: è Mathias.
Il ragazzo scappa riuscendo a divincolarsi e la donna si getta tra le braccia
del suo parrucchiere: ora eroe.
«Mathias, grazie! Che paura, mi tremano ancora le gambe. . . non so proprio
che cosa mi sarebbe successo se tu non fossi passato. . . »
«Calmati, calmati Pia, vieni: entriamo a bere un bicchiere d’acqua, dammi
le chiavi.»
Entrati in negozio, Mathias fa sedere Pia e le porge dell’acqua poi la donna
ancora tremante estrae dalla borsetta il telefonino e chiama la centrale, avvisando Frank dell’accaduto, il quale – insieme a Peter e un altro poliziotto –
accorre in atelier.
Katharina si sveglia e trova Gregor addormentato seduto con la testa appoggiata sul suo letto. Vede nel viso dell’uomo, i segni delle lacrime e della
disperazione. Lo accarezza delicatamente e poi inizia a piangere, silenziosamente.
Piange e stringe forte fra le mani le lenzuola. Gregor si sveglia, la abbraccia
e la sostiene. Andreas, passando nel corridoio, sente il pianto di Katharina e
osserva la scena dal vetro della porta d’ingresso della camera. Blocca un’infermiera che stava per entrare: è giusto che i due coniugi abbiano un momento di
riservatezza per sfogare il loro dolore.
«Grazie davvero Mathias. Sei stato molto coraggioso ma anche un po’ stupido: quel ragazzo aveva un coltello, avrebbe potuto ferirti!»
«Sì, lo so, Pia. Ho agito d’istinto, non ci ho davvero pensato in quel momento. Volevo solo che non ti succedesse nulla.»
154
Quando Frank entra di corsa in atelier rimane davvero sorpreso nel vedere
Mathias lì con sua moglie. Non appena la donna gli racconta quanto successo
Frank manda subito Peter e l’altro poliziotto a perlustrare la zona. Poi si rivolge
a Mathias e gli porge la mano: «Grazie Mathias: sono in debito con te.» Mentre
i due uomini si stringono la mano, Peter – dopo una corsa a perdifiato – è
riuscito ad acciuffare ad un paio di isolati il ragazzo che tentava la fuga. Ora
verrà portato in centrale: non gli aspetta di certo una notte piacevole.
Questa sera Tony è elegantissimo nel suo completo grigio scuro. La cravatta
lo stringe un po’e lui se la allenta, poi guarda la porta della camera da letto e
sorride osservando le foto appese alla parete.
«Janka? Hai fatto? Sbrigati o finiremo per perdere il tavolo.» E poi –
sorridendo – sussurra tra sé: «Donne!»
Che belle sorprese ti riserva la vita: fino a pochi anni prima non sapeva
neanche come arrivare a fine giornata e ora ha una bellissima famiglia, è un
uomo amato e soddisfatto e sta per vivere un’altra grande avventura in una
nuova città, con una bellissima moglie, un bravissimo figlio, un nuovo lavoro
e soprattutto una bambina in arrivo. È un nuovo bellissimo inizio.
Janka è finalmente pronta ed esce dalla stanza. Tony rimane stupefatto:
Janka è meravigliosa nel suo elegante e lungo abito nero.
«Ma. . . sei bellissima!» sono le sole parole che Tony riesce a dire. A zittirlo
ci pensa Janka con un bacio. E i due escono di casa.
155
Puntata 264
La mattina seguente, Pia si reca al salone di Mathias con due brik di caffè e dei
croissant.
«Ciao Mathias, volevo ancora ringraziarti per ieri sera.»
«Stai scherzando, spero: non ce n’è bisogno, Pia, lo rifarei mille altre volte se
fosse necessario. Comunque grazie della colazione, l’accetto molto volentieri.
Piuttosto: tu come stai oggi?»
«Bene, ti ringrazio.»
«Non la smetti più di ringraziami stamani.» e i due scoppiano a ridere,
finalmente come i vecchi tempi, senza tensioni ed imbarazzi.
Katharina e Gregor hanno appena terminato la consulenza con lo psicologo,
che prescrive alla donna dei calmanti per riuscire ad affrontare questo terribile
periodo con meno ansia.
Una volta uscito il dottore, un’infermiera entra e gli comunica una, se così
si può dire, buona notizia: Katharina è definitivamente fuori pericolo e potrà
tornare a casa nel pomeriggio, restando comunque a riposo per qualche giorno.
Gregor accoglie la notizia con un sorriso e cercando di coinvolgere nella sua
piccola felicità la moglie, si accorge che il suo sguardo è spento e fisso nel
vuoto, quasi come se fosse assente da tutto ciò che la circonda.
«E cosa ci cambia Gregor? Essere qui, a casa o in qualunque altro posto?
Dimmi: cosa ci cambia?» sono le terribili e lapidarie parole di una Katharina
distrutta dal dolore.
Lena, al castello, esce a fare una passeggiata nel parco. Tuttavia nella sua
testa, i pensieri si dirigono verso la sua amica e verso la terribile perdita. Mentre cammina tranquilla però, ad un tratto ha come l’impressione di non sentirsi
sola: quasi osservata. Si guarda intorno ma non c’è proprio nessuno. In effetti,
lei non vede nessuno: ma non è sola. Nascosti dietro degli alberi, in lontananza,
ci sono Frederick e Eric che la stanno spiando.
«Allora, come agiamo? La prendiamo adesso?»
«Calma, calma, non possiamo essere impulsivi e mandare all’aria tutto.»
«Ma è sola! È l’occasione giusta!»
«Aspetta, per quanto poco conosca le abitudini degli abitanti di questo castello, so per certo che c’è sempre qualcuno tra i piedi ad intralciare tutto.
Aspettiamo un attimo e vediamo se la bella contessina è realmente sola.»
Mentre i due confabulano, ecco arrivare nel parco David, che raggiunge
Lena.
«Hey, tesoro. Fa freddo qui fuori, dai: vieni dentro. Ti va una bella cioccolata calda?»
«Stavo pensando a Katharina. È tutto così assurdo.»
«Lo so – risponde David, abbracciandola – è terribile. Ma purtroppo non
possiamo fare nulla, tranne esserle vicini. E stare in ansia non ti fa certo bene.
Dai, vieni, una cioccolata calda è quello che ci vuole.»
156
Lena e David rientrano quindi in casa mentre i due delinquenti continuano
ad osservarli.
«Te l’avevo detto. Quella sgualdrina non è mai sola.» sono le parole di un
perfido Frederick.
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Puntata 265
Oltreoceano, a Los Angeles, l’investigatore sta comunicando a Tom, che la signora Todd è sparita dalla faccia della terra:«Mister Lorenz, non so come dirglielo: Miss Todd è letteralmente scomparsa, non si trova da nessuna parte.
Molto probabilmente ha saputo che stavamo indagando su di lei e ha pensato
bene di svignarsela.»
«Come? No! Non è possibile. Proprio adesso che eravamo a buon punto
con le indagini, ma lei proprio non ha un’idea di dove possa essere andata?»
«Purtroppo no. Prima di riferirglielo ho fatto delle ricerche molto approfondite, anche i miei informatori hanno provato a rintracciarla, ma non
è emerso nulla: è riuscita a nascondersi per bene!»
«Accidenti, ora sì che sono davvero nei guai – è l’imprecazione di un Tom
sconsolato – lei era la mia unica fonte di speranza.»
«Non deve abbattersi – replica mister Fox – io non sono un tipo che si
arrende facilmente, sono sicuro che riuscirò a stanarla.»
E con questa frase ad effetto, che in realtà Tom aveva già scritto e sentito
migliaia di volte nei sui film, l’investigatore si congeda.
«Qui ho finito: se la signorina riappare ci penserà l’investigatore, se non si
fa più viva è un capitolo chiuso. Il film è terminato: tanto vale che ritorni da
Connie. È giusto che lei sappia ogni cosa. Non voglio che il nostro matrimonio
inizi con un segreto.»
Fatta questa riflessione ad alta voce, Tom sta per afferrare il telefono per
informarsi sui prossimi voli per la Germania quando il campanello squilla un
paio di volte. «Cosa avrà dimenticato l’investigatore?»
Invece, ecco arrivare Felicitas, che quasi si era scontrata con l’investigatore
entrando in casa di Tom.
«Ciao Tom: come stai? E, sempre se non sono indiscreta, posso chiederti
chi era quell’uomo che è appena uscito da casa tua?»
«Ciao Felicitas, che bello vederti! No non preoccuparti: è mister Fox, il mio
investigatore, ma non mi ha portato buone notizie purtroppo.»
«Davvero? Cosa ti ha detto?»
«Che la ragazza è scomparsa, sparita, volatilizzata. Era la mia unica fonte
di salvezza, ora sono veramente nei guai.»
«Come sarebbe sparita? Comunque sono passata da te perché ho delle novità proprio su questa ragazza. Una mia amica attrice, mi ha detto che questa
miss Todd, era stata ingaggiata per un film, lei ha chiesto il pagamento anticipato, per problemi di liquidità, ha detto. Ma poi, al momento delle riprese,
non si è presentata. Hanno provato a rintracciarla, ma nulla, probabilmente ha
cambiato nome.»
«E siamo a tre. E io, tonto, ci sono pure cascato. Questa ragazza ha proprio
un debole per la gente ricca.»
Felicitas osserva Tom con aria un po’confusa affermando: «E siamo a tre in
che senso?»
158
Tom inizia così e raccontarle la storia che gli ha riferito l’investigatore. Alla
fine del racconto, Felicitas incredula esclama:
«Ma come mai nessuno fa niente? Mi domando come sia possibile che possa
agire indisturbata: è assurdo!»
Invece a Colonia, in un locale molto chic, si sta consumando una cenetta a
lume di candela tra Tony e Janka.
«Pensavo a quanto è strana la vita, fino a qualche anno fa, pensare a noi
due, seduti allo stesso tavolo e per di più di nuovo innamorati, mi sembrava
impossibile.»
«Nemmeno io ci avrei scommesso un soldo bucato. Quanti anni abbiamo
perso! Quanto sono stato proprio cieco. Ma ora siamo qui, io e te, con davanti
un futuro meraviglioso. Che ne dici di brindare alla nostra nuova vita?»
«Dico che è un’ottima idea.»
E i due innamorati brindano alla loro meritata felicità.
Mentre Tony e Janka brindano, qualcun’altro è al culmine della disperazione. Gregor osserva Katharina dormire e si chiede perché la vita sia stata così
dura con loro. Perché non si è potuto realizzare il loro sogno.
Ma purtroppo ci sono eventi che non si possono controllare e ora il suo
compito è stare accanto a Katharina e fare tutto il possibile per tirarla su di
morale. È così pensa sia meglio partire, dopo il periodo di riposo a casa, consigliato dai medici. Una lunga vacanza lontano da Colonia, dalla loro casa, dove
ci sono ancora tracce della loro attesa, potrebbe solo giovare.
Ed improvvisamente come preso da una furia silenziosa, raccoglie tutti gli
oggetti che avevano comprato per il loro piccolo. Li mette in un sacco da portare via. Vuole buttare tutto: non vuole che ci sia più nulla della loro perduta
felicità che possa ulteriormente ferire Katharina, anche se sa bene che le tracce
più profonde del loro dolore le porteranno nell’anima.
Ritorniamo alla cenetta di Tony e Janka, dove squilla il cellulare di Tony. . .
«Papà, quando tornate?»
«Luca, ti sembrano queste domande da fare? Ci stai controllando?» risponde Tony sorridendo alle parole del figlio.
«No. . . non vi sto controllando. Volevo solo sapere quanto tempo ho per
restare un po’con Sophie, per salutarci. . . »
«Ho capito. . . diciamo che io e mamma finita la cena andremo a prendere
un gelato e non saremo a casa prima di mezzanotte. È sufficiente?»
«Grande Papà! Ti adoro.» termina così la telefonata di un entusiasta Luca.
«Dalla tua espressione da padre orgoglioso del suo ometto, mi sa che nostro
figlio vuole sapere fino a quando avrà casa libera stasera o mi sbaglio?»
«No, non ti sbagli. Ma potevamo dirgli no? Sono anche per lui gli ultimi
giorni a Colonia. E se vuole restare un po’da solo con la sua fidanzatina, non
possiamo negarglielo. Non sarebbe giusto. E poi ha la testa a posto. Lo sai
bene.»
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«Sì, ha la testa a posto, ma è pur sempre un ragazzino, alle prese con la sua
prima cotta. Non vorrei combinasse qualche pasticcio.»
«Chi, il nostro Luca? No, lo escludo categoricamente. Ma ora continuiamo
la nostra cena. Avremo tempo in futuro per preoccuparci della vita sentimentale di nostro figlio.»
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Puntata 266
Pia è in atelier intenta a lavorare quando qualcuno tenta di aprire la porta,
chiusa a chiave. La donna piano, piano si alza e scosta la tenda. . .
«Gaby, sei tu! Mi è preso uno spavento: pensavo fosse un ladro.»
«Scusami se ti ho spaventata. Ho finito ora il giro del quartiere e avevo
pensato di passare a farti un saluto, ti ho portato del caffè» e la donna porge a
Pia il suo bicchiere:
«Frank mi ha detto che saresti rimasta in atelier a lavorare fino a tardi.
Come stai?»
«Bene, però sono ancora un po scossa. È difficile superare un tentativo di
rapina. Ogni rumore mi sembra amplificato, e sussulto anche allo squillo del
telefono.»
«Nei primi tempi è normale. Ma sta tranquilla: con il tempo ritornerai alla
tua normalità.»
«Lo so. Da quando è successo il fatto, Frank non fa che rassicurarmi. Ma
dimmi di te, tu come stai? Ti trovo un po provata.»
«Va male, anzi: malissimo. Con Peter le cose non migliorano. Vorrei chiedergli di tornare a casa ma non so se così faccio la cosa giusta.»
«Pensaci bene. Magari stare lontani per un po vi farà bene.»
E mentre le due donne sono intente a scambiarsi confidenze, Peter si trova
nella sua stanza di albergo. Dopo aver chiuso la telefonata con Isabelle, non ci
pensa proprio a chiamare Gaby. Riusciranno i due a ritrovarsi?
Al castello, David è intento a comporre una nuova melodia, Lena lo osserva
appoggiata allo stipite della porta:
«Hey! Che ci fai lì?»
«Ti osservo. Sai bene quanto mi piaccia sentirti suonare e da come si agita
direi che anche a Julia piace molto.»
«La piccola ha già buon gusto in fatto di musica o scalcia perché vuole
dormire? – scherza David – Lena: ti piace questa melodia?»
«Sì molto, è tanto dolce.»
«L’ho scritta per Julia. È una ninna nanna, il mio piccolo regalo per la
bambina con tutto il mio amore.»
Lena si avvicina a David e gli da un bacio:
«Questa è la melodia più bella che tu abbia mai composto e Julia la pensa
come me.»
Mentre Tony e Janka sono fuori a cena, Luca freme di emozione e con lui
Sophie, la sua ragazza. Sanno che quella è l’occasione giusta per poter stare
insieme. . . Sono emozionati e incerti. . . Ma si amano e passano insieme degli
istanti che non dimenticheranno. . .
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La cena tra Tony e Janka giunge alla sua conclusione. Sulla via del ritorno
si fermano ad un bar aperto fino a tardi e nonostante le basse temperature, la
donna desidera un bel gelato. Per nutrire la bambina, ovviamente. . .
«Mi mancherà tanto Colonia, mi mancheranno i nostri amici. Soprattutto
Pia e Frank, per me sono come due genitori. Mi hanno aiutato quando nessuno
era disposto a farlo. E. . . » una lacrima riga il volto di Tony.
«Domani potremmo organizzare una cena per salutare tutti quanti, che ne
dici? Lo so che dovevamo pensarci prima. Mandiamo qualche messaggio ora,
del resto partiamo tra due giorni e abbiamo il tempo per gli ultimi preparativi.
Ci tengo a salutare i nostri amici nel modo giusto.»
«È un’idea fantastica. Io penso agli uomini, tu alle donne.»
La mattina seguente i telefonini di Tony e Janka sono intasati da un coro di
«Sì!»
Tutti i loro amici hanno gradito la loro bella idea e avevano già intenzione
di salutarli organizzando qualcosa di bello.
Al castello, Fritz e Amelie stanno pensando ad un regalo da fare a Janka.
«Amelie, che ne diresti di regalarle un album fotografico? Lo so che ora
è tutto digitale. Ma non si può paragonare l’emozione nello sfogliare il loro
album di famiglia magari fra qualche anno, non trovi?»
«Fritz caro, hai avuto un’idea deliziosa. Che sbadata a non averci pensato io,
un bell’album con le foto di tutti sarà un bellissimo ricordo della loro famiglia
di Colonia. Usciamo nel parco con Mini? Oggi mi sembra particolarmente
agitata.»
«Sì, andiamo. La giornata sembra mite e camminare farà bene anche a noi.»
I due con Mini si incamminano verso il parco ma ad un tratto, la cagnolina abbaia furiosamente contro un cespuglio che si era mosso qualche secondo
prima che i Conti lo notassero. . .
Dietro al cespuglio qualcuno sta imprecando tra sè e sè. La situazione rischia di sfuggirgli di mano, quando Amelie e Fritz sono richiamati dalla voce
di David e riescono, seppur a fatica, a convincere Mini e rientrare al castello.
«David caro cosa succede?»
«Avete ricevuto il messaggio per la cena?»
«Sì, sì caro, e ci chiamavi per chiedercelo? Non potevi aspettare? Stavamo
facendo il tiro alla fune con Mini.» E nel dirlo Fritz sorride al nipote.
«No, certo che no. Se lo avessi saputo non vi avrei disturbati. Volevo proporvi di preparare qui la cena per Tony e Janka. Anzi perché non gli organizziamo una vera e propria festa? Questo castello ha bisogno di vita e i bambini
si divertiranno un mondo. Se per voi va bene, chiamo Tony e Janka e glielo
propongo.»
«Corri subito a chiamarli. Io vado a parlare con Isabelle per organizzare la
serata. Tu Fritz chiama il fioraio. Ridiamo vita al castello salutando i nostri
amici come si conviene.»
«Agli ordini capo. Sentito David? Corriamo.»
E inizia così la corsa ai preparativi.
162
Janka e Tony sono entusiasti dell’invito di David. Sembra strano, ma dopo
tanta acredine, tra lui e Tony i rapporti sono più distesi che mai. Chi l’avrebbe
mai detto?
163
Puntata 267
È una sera di festa al castello. L’atmosfera è al tempo stesso gioiosa e malinconica. Un amico che parte è come una parte di noi che va via.
E ognuno dei presenti al castello è in qualche modo legato ai membri della
famiglia Weiss.
Su tutti è il piccolo Luca a godere delle attenzioni maggiori; anche se detesta
essere considerato il piccolo Luca. «Ormai sono un ragazzo, non un bambino»,
ripete inutilmente per l’ennesima volta nella serata.
Lena si commuove pensando a quanto le mancheranno tutti, ma è consapevole di come la loro vita, lontano da Colonia, sarà ancora più ricca di soddisfazioni. Mentre tutti si trovano sull’uscio del castello per salutare Tony, Janka e
Luca che se ne vanno, qualcuno – da una posizione ben nascosta – osserva la
scena con un ghigno malefico:
«Ben presto tutta questa gioia sarà solo un ricordo: pagheranno. Ah! se
pagheranno. . . »
Isabelle ha dovuto rinviare l’appuntamento con Peter per via della festa e lo
richiama per fissarne uno nuovo il giorno seguente. Mentre è intenta a parlare
con Peter al telefono, qualcuno bussa alla porta della sua camera. . .
«Avanti. . . Phil! Cosa ci fai qui?»
«Sono tornato stasera in città e avevo voglia di vederti. Lo so che sono stato
un emerito imbecille, ma potremmo parlare?»
«Scusa Peter ci vediamo domani mattina alle nove, ti aspetto. – chiudendo
in fretta la telefonata con Peter – Cosa ci fai tu qui? Vuoi vedermi perché mi
hanno scagionata? »
«Non fare così. Ho sbagliato, per quanto tempo vorrai farmi pagare questo
mio errore? Oppure hai qualche altro interesse. . . Peter ad esempio. . . »
«Fai il geloso? Eppure sai bene che Peter è un mio caro amico. E a differenza
di te lui mi ha creduto fin dall’inizio, mi sempre ha sostenuta a spada tratta.»
«Sì, devo dargliene atto. Ma perché lo vedi?»
«Per fare colazione insieme, sta passando un brutto periodo, ha bisogno del
sostegno di un’amica.»
«Una colazione insieme. . . qui al castello?»
«Sarò libera di fare colazione con i miei amici?»
«Oh! certo che sì. Sei libera di far colazione con chi vuoi. Me ne vado, visto
che non sono il benvenuto!»
«Sì, sì vai che è meglio!»
E Phil se ne va sbattendo la porta. C’è ancora aria di maretta tra i due.
Vanessa incontra Phil che scende le scale di corsa. . .
«Phil, quand’è che sei tornato?»
«Oggi, ma non starò qui per molto ancora visto che tua sorella non gradisce
la mia presenza. . . »
«Devi capirla, lei ha tutte le ragioni per essere arrabbiata con te. Se vuoi
riconquistarla devi avere pazienza.»
164
«Si e mentre io paziento, qualcun altro si fa avanti. . . »
«Cosa intendi?»
«Domani Isabelle farà colazione con Peter!»
«E allora? Sono amici. Su Phil, non fare il geloso e non essere infantile.
Fai l’uomo e basta. Vuoi riconquistarla? Sii pazienze e fatti venire in mente
qualche idea, piuttosto.»
E nel dir questo, Vanessa lo saluta e porta in camera i bagagli della sua
vacanza romantica con Alex. Vanessa è radiosa, si sa che l’amore rende tutti
più belli.
La mattina seguente, Peter sta raggiungendo il castello quando vede un movimento sospetto tra gli alberi del parco e ferma la macchina. «C’è nessuno?»
«Sì, come no, sono qui cretino!» sussurra tra sé l’uomo tra gli alberi.
Non ricevendo nessuna risposta e pensando di aver visto solo qualche foglia
mossa dal vento, Peter prosegue verso l’ingresso del castello.
Luca sta passeggiando mano nella mano con Sophie. I due ragazzi sono giù
di morale, staccarsi a quell’età può sembrare la cosa più brutta del mondo.
«Mi mancherai tantissimo. Come farò senza di te Luca?»
«Amore mio, cercherò di venire a trovarti tutte le volte che potrò e poi ci
vedremo con la webcam tutti i giorni, promesso!»
I due ragazzi si danno un tenero bacio, dopo il quale Sophie sale sull’autobus e seduta vicino al finestrino dal lato della strada, saluta il suo Romeo che
la guarda andar via con gli occhi lucidi.
Peter si alza dal tavolo e riprende il cappello della divisa per andare al
commissariato.
«Grazie Isabelle della colazione. Mi ha fatto piacere passare del tempo con
te.»
«Non dirlo neanche, quando hai bisogno, sai dove trovarmi. Vieni, ti accompagno alla porta.»
Nel dirlo, Isabelle passa davanti a Peter, che viene inebriato dal suo profumo.
Sulla porta, Peter, imbarazzato, cerca un modo carino di salutare Isabelle
ma non riesce a dire nulla.
«Peter, tutto bene? Qualcosa non va?»
«No, no, va tutto benissimo. . . è che. . . insomma. . . stiamo bene noi due insieme. Voglio dire, siamo una bella squadra.»
«Ehm. . . si certo. Andiamo d’accordo e ci capiamo. E poi ci fidiamo l’uno dell’altra. E sappiamo entrambi quanto questo sia raro da trovare in una
persona.»
Peter, dopo quest’ultima frase di Isabelle, prende coraggio e di colpo si
avvicina e la bacia.
Isabelle rimane frastornata, lo bacia ma dopo qualche secondo si sposta e
lo allontana. L’imbarazzo tra i due ora è al massimo livello.
«Scusami Isabelle. . . io. . . non so cosa mi sia preso.»
165
«Non preoccuparti, non. . . non possiamo, Peter. Tu ami Gaby. E io amo
Phil. Questo periodo di problemi e incomprensioni non deve offuscarci dai
nostri veri sentimenti.»
«Sì, hai ragione. Stavo cercando un rifugio in te per evitare di affrontare i
problemi con Gaby. Ed è vero: io la amo. La amo tantissimo, Isabelle.»
«Lo so – dice Isabelle accarezzando dolcemente la guancia di Peter – va da
lei e cerca di parlarle, con calma. I problemi si superano quando c’è amore e
comprensione.»
Peter annuisce e si incammina per andarsene ma sulla soglia, voltandosi
verso la donna, sorride e le dice:
«Anche tu meriti di essere amata e di essere felice, Isabelle. Non so se sarà
Phil o qualcun altro, ma la fuori c’è la tua felicità.»
La donna sorride e commossa, saluta l’amico.
Una volta giunto in commissariato, l’episodio del cespuglio gli ritorna in
mente e Peter decide quindi di parlarne con Frank.
Toc, toc. Qualcuno bussa alla porta del capo, intento ad assegnare i turni
delle prossime settimane.
«Avanti.»
«Frank, dovrei parlarti di una cosa, forse non è niente, una sensazione, però potrebbe essere importante: riguarda il caso dell’incendio al castello Von
Arensberg.»
Peter gli racconta della strana sensazione di essere spiato, nel parco del castello. Sensazione che ha provato già un’altra volta in occasione di una sua visita improvvisata. Un fruscio tra gli alberi, troppo rumoroso per uno scoiattolo
o i tipici animaletti che popolano il sottobosco di Colonia.
«Mmm, quello che mi dici è sospetto. Procederei così: per il momento
non diciamo nulla ai Von Arensberg – non vorrei allarmarli inutilmente – però
facciamo delle ronde, in borghese. Dopo quanto successo, voglio andare sul
sicuro, non possiamo escludere che il responsabile dell’incendio o quel giardiniere sospetto cerchino un modo per riavvicinarsi al castello quando non ci
sono i nostri poliziotti. Per favore, puoi occupartene tu, con Gaby? Mi spiace
che passiate un brutto momento, ma professionalmente siete un’ottima squadra e non voglio rinunciare alle vostre qualità, indipendentemente da quello
che accade tra voi nel privato. Ci siamo capiti?»
«Si Frank, hai ragione. Vado a parlarle.»
Peter va via chiudendo la porta dell’ufficio del capo, dietro di sé. Sul volto di Frank si dipinge un sorriso compiaciuto. Che abbia ordinato a Peter di
lavorare con Gaby per facilitare la loro riconciliazione?
166
Puntata 268
Peter si avvicina a Gaby per riferirle del compito affidato loro da Frank e sente
il suo profumo, quel profumo inebriante che tanto gli piace. Ed è quasi tentato
dal farle una carezza. Ma i suoi pensieri vengono interrotti dal tono di voce di
Gaby:
«Beh cosa vuoi adesso?»
«Frank ci ha affidato un incarico. Intorno al castello ci sono strani movimenti e dopo quanto successo è opportuno tenere gli occhi ben aperti. Dovremmo fare delle ronde, in borghese, senza dare nell’occhio, visto lo stato di
Lena, non vuole metterla in agitazione.»
«Sì, sono d’accordo. Mancano solo due mesi al parto e Lena ha bisogno di
tranquillità intorno a sé.»
Sono passati solo pochi giorni da quando Katharina ha perso il bambino,
ma la donna sembra ormai decisa a reagire e risollevarsi. Infatti, al suo ritorno a casa dopo aver sbrigato diverse commissioni, Gregor resta piacevolmente
sorpreso.
«Amore ma. . . cosa hai fatto? Non dovevi.»
«Volevo farti una sorpresa ed ho cucinato alcuni dei tuoi piatti preferiti, sei
contento?»
«Ma certo! Che dici: ci sediamo a mangiare queste prelibatezze?»
E i due siedono a pranzare. Non sarà facile, non basterà un pranzetto, ma
Katharina è decisamente sulla buona strada (non per dimenticare, perché tragedie come quella che ha vissuto non si possono dimenticare) ma almeno per
poterci convivere.
«Sai, pensavo che potremmo fare quel viaggio di cui abbiamo tanto parlato.
Non vorrei restare via molto però. Abbiamo la nostra vita qua, i nostri impegni
e i nostri amici e poi. . . vorrei esserci quando Lena partorirà.»
«Dici sul serio? Non sarà troppo dura per te, vedere lei con. . . non riesco
nemmeno a finire la frase. . . io non so proprio dove tu trovi tutta questa forza.
Ti ammiro: sei una donna straordinaria.»
«Non fare il modesto: è tutto merito tuo. Mi hai dimostrato che dobbiamo
andare avanti e mi stai vicino, mi coccoli, anche nei momenti più difficili. Ora
dobbiamo esserci l’un per l’altra e non dobbiamo chiudere i nostri cuori. Non
dico che sarà semplice vedere Lena con in braccio sua figlia e non è giusto far
finta di niente: noi abbiamo perso nostro figlio. Un dolore che non augurerei
nemmeno al mio peggior nemico, se mai avessi un nemico. Ma non voglio
perdere anche te. E so che se mi concentrassi solo su me stessa, finirei per
rovinare il nostro rapporto e non voglio. Quindi partiamo per un po’e quando
torniamo ricominceremo insieme la nostra nuova vita.»
«Sai che ti dico? Mi hai convinto! Questo pomeriggio andiamo in agenzia a
prenotare ma ora, mangiamo che si fredda!»
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Nel frattempo al castello qualcuno si è introdotto nella stanza di Lena e
David, apparentemente senza toccare nulla e avendo sentito dei rumori che si
avvicinavano è stato costretto a nascondersi dietro la porta, sperando di non
essere visto.
Lena e David però sono di fretta.
«Su amore, sbrigati: Letizia non vede l’ora di uscire con noi due. E io non
vedo l’ora di portare a spasso le donne della mia vita. Anche te piccolina.» E
nel dirlo da un bacio al ventre di Lena.
«Amelie non fa che viziarmi. Guarda cosa mi ha messo sul comodino.»
David caro, Lena deve bere molto!
Amelie.
«Ecco il biglietto che ti ha lasciato insieme a questo bicchiere d’acqua, quindi, devo berlo» sorride Lena mentre prende in mano il bicchiere dal comodino.
«Già, le è venuta la fissazione che devi bere almeno un bicchiere d’acqua
all’ora per idratarti per bene. . . dai, bevi e poi usciamo.»
«Ok, ne bevo solo un sorso e il resto lo diamo alla pianta. Tu non dire niente
a tua nonna, siamo intesi?» e nel dirlo, Lena lancia un occhiolino al marito.
«Agli ordini. Sarò muto come un pesce.»
«Fatto, prendo la giacca. Possiamo andare.»
Il nostro uomo nascosto, tira un sospiro di sollievo e sogghigna: tutto è
andato secondo i suoi piani.
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Puntata 269
«David, mi prendi in braccio?» Chiede la piccola contessina che viene immediatamente accontentata dal fratellone.
«David?» Ora la voce è quella di Lena, dietro loro.
«Lena, vuoi che prenda in braccio anche te?» sorride divertito David alla
moglie.
«No, peso troppo per te in questo periodo. Mi sento improvvisamente stanca: ho voglia di andare a dormire un po’. Letizia tesoro, ti spiace se non vengo
con voi e rimango al castello a fare un pisolino? Solo per questa volta?»
«D’accordo, va bene. . . allora ti portiamo un dolcetto, ti va?»
«Va benissimo piccola, grazie. Voi andate a divertirvi. Io vado di sopra a far
riposare Julia.»
E dopo aver salutato i due, Lena sale in camera per riposare. Va così piano,
che l’uomo ancora nascosto nella stanza, quasi non la sente rientrare. Lena si
sdraia sul letto e si sta per addormentare. L’uomo accortosi della sua presenza
si siede accanto a lei, sul bordo del letto: è Frederick!
«Oh Lena, mia cara Lena. Ti trovo bene. . . forse un po’stanca?»
«Chi è quest’uomo accanto a me?» Sta pensando Lena. Ma è così stanca, si
sente così intorpidita da non riuscire a muoversi e girarsi per guardarlo.
«Mi spiace, ma dovevo farlo.» Mormora l’uomo sogghignando.
«Chi. . . chi è lei?» cerca di pronunciare Lena prima di cadere addormentata.
Frederick sta per prendere in braccio Lena quando sente dei passi correre
verso la camera.
Vanessa è appena entrata, ha visto l’amica muoversi lentamente e vuole
accertarsi che stai bene.
L’uomo con passo svelto corre fuori dalla stanza riuscendo ad uscire dalla
finestra. Vanessa è interdetta e prima di chiamare qualcuno si accerta delle
condizioni di Lena.
«Lena, Lena, svegliati!»
«Vanessa. . . che succede? C’era qualcuno qui prima, ma non so dirti chi
fosse.»
«Poi ne parliamo. Tu stai bene?»
«Sì, sono solo molto stanca. Non riesco a tenere gli oc. . . » e Lena si addormenta.
«Lena! Svegliati, svegliati!»
«Vanessa. . . non riesco a. . . »
«Cerca di rimanere sveglia tesoro, aspetta, ti aiuto io ad alzarti. Dai, su,
piano.»
Dopo essersi alzata e ripresa con l’aiuto di Vanessa, Lena e l’amica chiamano
Rafael e Fritz.
«Vanessa, Lena cosa succede?» è Rafael ad accorrere per primo.
169
«C’era qualcuno in camera di Lena. È scappato ancor prima che potessi
urlare. Ero paralizzata dalla paura, l’ho visto di sfuggita saltare fuori dalla
finestra e credo che abbia drogato Lena!»
«Chiamo immediatamente un’ambulanza e la polizia.» dice subito Fritz
mentre Rafael corre alla finestra per guardare fuori in cerca di qualche traccia
del fuggitivo.
«Lena, mia cara, stai bene?»
«Sì Fritz. Mi sento esausta, stanca e turbata, rinfrescarmi il viso e alzarmi
mi ha svegliato un po’. . . sono solo frastornata da questa storia.»
«Vuoi che chiamiamo David?»
«No, non potrebbe far di più di quanto fate voi. Gliene parleremo quando
lui e Letizia saranno di ritorno. Ora parliamo con mio padre e cerchiamo di
capire cosa succede. Non c’è bisogno che interrompiamo l’uscita della piccola,
potrebbe spaventarsi.»
«Aspettate. . . »
«Papà? Cosa succede?» chiede Rafael mentre è al telefono con la centrale di
polizia.
Nella mente di Fritz, ritorna l’episodio di Mini che, qualche giorno prima,
abbaiava e ringhiava verso dei cespugli del parco. Che sia collegato con quanto
successo?
170
Puntata 270
Fritz è ancora molto turbato per l’accaduto e – con calma – racconta tutta la
storia al figlio. Una volta concluso, Rafael afferma:
«Non mi avevi mai raccontato questa storia papà.»
«Rafael, figliolo, questo è solo un mio presentimento, magari lui non c’entra
nulla, non possiamo accusare le persone senza prove, lo sai.»
«Sarà papà, ma avresti dovuto dirmelo, comunque non mi stupirei se quel
giardiniere c’entrasse qualcosa: ha la stessa espressione che avevo io anni fa e
non mi piace affatto. Ora scusatemi, vado a fare una telefonata.» con questa
frase Rafael si congeda dal padre e dal resto della famiglia
All’aeroporto di Colonia, atterra un volo da Los Angeles: è quello di Tom,
che non vede l’ora di tornare ma soprattutto di rivedere Connie, ed è proprio
lei che vede appena entrato in aeroporto e il suo sguardo si illumina:
«Ciao Connie quanto mi sei mancata, è una gioia rivederti!», appena lo
vede la ragazza si commuove, Tom rimane molto perplesso dalla reazione della
ragazza.
«Tesoro che ti succede, non sei contenta di vedermi?»
«Ma certo che sono contenta Tom, cosa ti viene in mente! È solo che avevo
paura ti saresti dimenticato di prendere il volo, oppure di fare il biglietto, invece, sapere che ti sei ricordato di tutto mi conforta: significa che ci tieni davvero
a me.»
«Oh! Connie: non mi sarei mai dimenticato di prenotare il biglietto o di
prendere il volo, ma cosa ti viene in mente?»
«Tom io ti conosco ormai e entrambi sappiamo quanto tu sia un tantino
sbadato. Ma ti amo lo stesso. Dai: andiamo a casa.» e stringendosi si avviano
verso il taxi.
Nel frattempo Katarina e Gregor sono appena usciti dall’agenzia.
«Bene tesoro, il viaggio è prenotato: domani partiamo.»
«Gregor caro, non avremmo fatto le cose troppo di fretta? Già domani? Non
abbiamo nemmeno le valigie pronte.»
«Ma no, Katarina: non è troppo presto. Questo posto è collegato a troppi
brutti ricordi per noi: prima partiamo, meglio è per noi. Vedrai, ci farà bene un
po’d’aria fresca e il lago di Costanza è fantastico: un vero paradiso. Ti piacerà.»
«Sai che ti dico: mi ha convito. Su, andiamo a casa a preparare le valigie,
non vedo l’ora di partire.»
Nello stesso istante Rafael è la telefono:
«Pronto, signor Hans, sono Rafael von Aresberg, si ricorda? Tempo fa ha
sorvegliato mio figlio David e la mia fidanzata Vanessa compiendo investigazioni per mio conto.»
«Conte von Aresberg, naturale che mi ricordo di lei, mi dica: come posso
aiutarla?»
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«Mia nuora oggi ha subito un tentativo d’aggressione che – per fortuna – è
andato a vuoto.»
«Oh mi dispiace. . . ma io come posso aiutarla?»
«Ci stavo appunto arrivando: vorrei che raccogliesse tutte le informazioni
possibili su due persone sospette, sono arrivate da quando sono iniziati i guai.
La prima è Frederick, il nostro nuovo giardiniere, purtroppo non conosciamo il reale cognome. La seconda è Kevin Barley, fratello del noto produttore
musicale Phil Barley, hanno un qualcosa di losco, ma non ho prove.»
«Kevin Barley e un certo Frederik. . . giardiniere. . . »
«Non sappiamo il suo cognome: da noi si è presentato solo con un cognome
fittizio.»
«Frederick senza cognome? Dovrei diventare in indovino per rintracciare
questo ragazzo.»
«Naturalmente mi sono attrezzato: le manderò una foto di entrambi e le
poche informazioni in mio possesso tramite posta elettronica al più presto.»
«Interessante, mi piacciono i casi complessi. Aspetterò il suo materiale e
poi inizierò le mie ricerche.»
«Signor Hans, ovviamente: massima discrezione. Nessuno deve sapere che
stiamo indagando, né mia nuora, né mio padre e tanto meno i nostri sorvegliati.
Intesi?»
«Ho capito: questa conversazione non è mai avvenuta, a risentirci.»
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Puntata 271
David e Amelie si incontrano sulla via del ritorno al castello. Amelie ha un
sussulto:
«David, guarda: la polizia.»
«Non preoccuparti nonna, sarà Frank che è venuto per farci una visita.»,
ma nel pronunciare queste parole lancia uno sguardo preoccupato alla nonna.
Per fortuna viene in loro soccorso Vanessa che li stava aspettando fuori.
«Letizia, vieni in casa con me e la nonna, ti racconteremo una delle fiabe
che ti piacciono tanto. Tu David vai pure in salotto: penso a tutto io.» e gli
sussurra un «va tutto bene.»
David quasi corre. . .
«Cosa succede? Lena, amore va tutto bene?»
«Sì, sì. Io sto bene. Ora però siediti qui accanto a me: dobbiamo parlarti.»
È Rafael a prendere la parola:
«Qualcuno si è introdotto nella vostra stanza e quasi sicuramente ha drogato Lena mettendo qualche sostanza nel suo bicchiere. Ne sapremo di più
quando avremo l’esito delle analisi delle urine.»
«Ma come? Chi? E quando può averlo fatto?»
«Sicuramente dopo che Amelie le ha portato l’acqua, eravamo insieme, poi
lei è uscita e io sono andato in camera nostra con Mini. Saranno state le quattro
di pomeriggio circa.» interviene Fritz.
«E io sono uscito con Letizia subito dopo, forse dopo due soli minuti. Papà,
a cosa stai pensando?»
«Penso che in questa storia ci sia qualcosa che non quadra. C’è troppo poco
tempo da quando tua nonna ha lasciato il bicchiere in camera vostra a quando
Lena dice che siete entrati per prendere la giacca. Come ha fatto il colpevole,
o i colpevoli, ad agire? Il mio timore è che siamo spiati, ma soprattutto: come
può essere sfuggito tutto ciò alla polizia?»
«L’agente Evers aveva avuto il sentore che qualcosa non andasse e infatti
lui e l’agente Keller stavano indagando al riguardo. Avevo già dato ordine di
intensificare la sicurezza intorno al castello. Di più non posso fare senza un
ordine della procura. E per aver quest’ordine è necessario che qualcuno di voi
venga a fare una denuncia.» risponde Frank.
«Vengo io. Seppur di sfuggita ho visto quell’uomo.» è Vanessa a pronunciare quelle parole, appena rientrata nel salone con Amelie, dopo aver portato in
camera Letizia e aver raccontato tutto alla contessa.
«No. Tu mi hai salvata la vita ora vai a riposare.»
«No Lena, tu resti qui!» È un no corale quello dei presenti.
«No? Quell’uomo poteva fare del male a me e a Julia. E posso raccontare meglio la dinamica. Papà fammi venire, poi dormirò da te e mamma e
domattina David verrà a riprendermi. Cosa ne dite?»
Frank accetta e accompagna Lena ala porta con David.
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«Lena, amore, chiamami prima di andare a letto: ti farò ascoltare la melodia
della piccola.»
«Lo farò senz’altro, stai tranquillo, sarò al sicuro dai miei.»
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Puntata 272
Ignari di quanto successo al castello, Katharina e Gregor sono partiti per la
loro vacanza. Dopo una sosta al Castello di Heidelberg stanno arrivando alla
loro meta. La loro casa è una bellissima baita in legno con tanti vasi colmi di
fiori colorati, proprio sull’isola di Lindau, sulla costa settentrionale del Lago
di Costanza: il paesaggio lascia davvero senza fiato. Katharina osserva il lago e
sospira, spera che quella tranquillità possa davvero aiutarla.
Tom e Connie, sono appena arrivati a casa e stanno recuperano la dose di
coccole e annessi e connessi che sono mancati durante la permanenza di Tom
a Los Angeles.
«Tom, ma si può sapere cos’hai? Mi sembri perso nei tuoi pensieri.»
«Sì, il film, il cast che fa le bizze. E. . . »
Mentre sta per dire altro, squilla il suo cellulare.
«Signor Lorenz, mi scusi per il disturbo. Ma devo comunicarle una notizia
importante.»
«Mi dica. Sono impaziente.»
«Ho saputo da fonti certe, che la signorina Todd è a Colonia, purtroppo. »
«Cosa? La ringrazio. Ora devo riattaccare. Mi faccia sapere appena ha altre
notizie.»
Connie, che nel frattempo era andata in bagno e non ha udito la telefonata,
chiede a Tom se sia tutto a posto.
«Sì certo, tesoro, però purtroppo ora devo uscire. Devo assolutamente parlare con David. Dobbiamo risolvere insieme una questione che riguarda il
film.»
«A quest’ora? Non puoi aspettare domattina? David starà sicuramente
dormendo.»
«No. A quest’ora gli piace suonare, lo so. Lo chiamo mentre vado.»
«Va bene, vai. Io vado a dormire, non fare tardi però. . . A proposito, oggi
hanno portato una busta per te. È sul ripiano insieme alle bollette.»
«Ok. La prendo mentre esco. Buonanotte amore mio.»
Tom esce quindi di casa, non prima di aver dato un bel bacio a Connie e
preso la busta che, aperta di corsa fuori dall’appartamento, sembra contenere
foto decisamente compromettenti. Oddio: sembra. . .
Frattanto, in un locale di Colonia, Kevin aspetta al bancone del bar, parecchio nervoso. Ecco arrivare l’uomo del suo appuntamento: Eric.
«Cosa beviamo?» sono le parole di Eric mentre da una pacca sulla spalla a
Kevin.
«Non perdiamo tempo.»
«Sai che non dobbiamo farci vedere insieme. Non capisco perché mi hai
dato appuntamento qui. Allora, com’è andata? Dov’è la contessa?»
«Calma amico, offrimi da bere e ti racconto tutto. – e rivolgendosi al barman – Due whisky. Mmm. . . da dove inizio a raccontarti. . . allora: in primo
175
luogo Frederick ha fallito. Lo stavano beccando e pertanto non ha rapito la
biondina; quindi Frederick vuole che ti assicuri che non stiano indagando troppo su di lui e – infine – vuole che saldi una parte del tuo debito o. . . come
dire. . . romperà l’amicizia che vi lega. E tu sai che il ragazzino è alquanto
suscettibile e imprevedibile. . . »
Kevin è visibilmente spaventato, balbetta e farfuglia un «Sì, ci proverò
ma. . . non so come fare, io non conosco i poliziotti di Colonia e poi non posso
espormi troppo, sono un fuggiasco.»
«Sono problemi tuoi. Dagli parte dei soldi e fa’qualcosa per questa faccenda
o te ne pentirai.» è l’ultima minaccia di Eric prima di finire in un solo sorso il
suo whisky ed uscire dal locale lasciando un Kevin sudato e preoccupato. . .
Andreas ha appena visitato Lena e comunica a Linda e Frank che la ragazza
sta bene.
«Vado in ospedale adesso, appena avrò i risultati delle analisi vi dirò con
esattezza di cosa si trattava quella sostanza che Lena ha ingerito ma, visti i
sintomi, posso dedurre si sia trattato di una dose massiccia di sonnifero. Non
c’è da preoccuparsi, ancora qualche bevuta e nel giro di poche ore lo avrai
smaltito del tutto, non preoccuparti Lena: tu e Julia state bene.»
«Grazie Andreas, vieni ti accompagno alla porta.» dice Pia mentre Frank
indossa la giacca e si presta ad andare in commissariato.
«Papà, chi mi ha drogato, potrebbe riprovare a farmi del male, vero?»
«Stai tranquilla tesoro, questa brutta storia finirà presto. Se preferisci puoi
rimanere qui da noi per qualche giorno.»
«Sì è vero Lena, qui puoi stare quanto vuoi, lo sai.» dice Pia dopo aver
salutato Andreas tornando nella sala.
«Vi ringrazio ma vorrei tornare al castello al più presto, ho bisogno di stare
un po’con David.»
«Lo capisco. E l’avevo immaginato, per cui, un mio agente è qui fuori alla
porta pronto ad accompagnarti ovunque vorrai. Sarà la tua scorta finché non
risolvo questo problema, al più presto, te lo prometto.»
Frank rassicura così un po’Lena, le da un bacio sulla fronte ed esce anche
lui di casa.
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Puntata 273
Sulla strada verso il castello, uno squillo del cellulare avvisa Tom che ha ricevuto un messaggio. . .
«So che sarai con Connie. . .
Ma chiamami appena puoi, ho bisogno di un amico,
David»
Tom, già agitato per quello che gli sta succedendo, entra ancora di più nel
panico e si chiede cosa sarà successo a David, quindi lo chiama subito:
«David ho appena ricevuto il tuo messaggio e, non ci crederai ma stavo
venendo da te, la situazione con Miss Todd si complica ancora di più. . . ne
parliamo appena arrivo, sarò lì tra una mezz’ora.»
«Sì, meglio parlarne di persona,ti aspetto e intanto preparo il caffè: ne
avremo bisogno. A dopo. »
Dopo aver messo giù Tom dà un’accelerata, quante volte Connie gli ha detto
di andare piano, ma qualcosa nel tono di voce di David lo ha turbato e per un
attimo, ha dimenticato i suoi problemi.
Nel frattempo David, va in cucina a preparare il caffè e incontra Isabelle.
«David! Cosa ci fai qui? Pensavo dormissi o almeno che ci stessi provando.»
«Non ci riesco. Non riesco a capacitarmi di quanto successo ed ero venuto
a preparare del caffè, sta arrivando Tom.»
«Lo preparo io. Tu vai in salotto ad aspettare Tom. Non appena arriva, ve
lo porterò.»
«Grazie Isabelle. La tua presenza al castello è davvero preziosa, sono contento che tu sia tornata.»
David lascia la cucina ma non appena è uscito, ecco entrarvi Vanessa.
«Sorellina, anche tu sveglia?»
«Eh già! Non riesco a dormire. Ho appena parlato con Lena, Andreas l’ha
visitata e le ha detto che lei e la piccola stanno bene. Vorrei bere una tisana per
calmarmi un po’.»
«Su, siediti, la stavo preparando anche per me. E mentre aspettiamo, mi
racconti della tua vacanza, non mi hai detto ancora niente. . . »
«E va bene, avrai un racconto dettagliato.»
Suonano alla porta del castello.
«Chi sarà a quest’ora?»
«È Tom, David lo sta aspettando. Credo abbia bisogno di parlare con il suo
migliore amico di quanto successo.»
«Lo capisco.»
In salotto, David ha fatto accomodare Tom davanti a due tazze di caffè
bollente, preparato da Isabelle.
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«Amico mio, vuoi dirmi cos’è successo? Al telefono mi hai messo paura e il
tuo viso è stravolto.»
«Questo pomeriggio dovevo uscire con Lena e Letizia. Ma dopo essere entrata in camera a bere un po’d’acqua, Lena si è sentita improvvisamente stanca
e ha deciso di rimanere qui a casa a riposare. Io e la piccola siamo usciti ma
quando siamo tornati, sono venuto a sapere che qualcuno si era introdotto in
camera nostra e aveva messo qualcosa nell’acqua che mia nonna aveva preparato per Lena! Andreas dice che probabilmente si è trattato di una forte dose
di sonnifero. E questo individuo era in camera nostra quando Lena è entrata
per riposare! Se non fosse stato per Vanessa, che è entrata perché aveva visto
Lena che non stava bene, non so cosa sarebbe potuto succedere!»
«Ma è una storia terribile! E poi perché tutto questo? Avete ricevuto delle
minacce o questo fatto è legato all’incendio?»
«È quello che sospetta anche la polizia. Frank ci ha detto che forse qualcuno
cista spiando e questo spiegherebbe come ha fatto a entrare in casa senza essere
visto. Ma non spiega perché sta succedendo tutto questo, a Lena oltretutto!»
«Ma lei come sta? E la bambina?»
«Stanno bene, Andreas ha visitato Lena e non ha riscontrato elementi preoccupanti. Ora è da Pia e Frank. È andata a fare la denuncia, così la polizia
potrà incrementare la sicurezza al castello fino a quando non verrà a capo di
tutta questa storia e Frank le ha affidato un poliziotto come scorta. Ma tu piuttosto, perché stavi venendo qui così di fretta? Pensavo volessi stare un po’con
Connie.»
«Mi ha chiamato il signor Fox questa sera e mi ha detto che la signorina
Todd è a Colonia! In più guarda queste foto. . . »
Tom – ancora tremante – porge la busta che ha nelle mani a David che
rimane sconvolto non appena vede quello che le foto raffigurano.
«Tom ma, cosa vogliono dire queste foto? Allora tu. . . »
«Non lo so, David. Non lo so. . . Mi ripeto che sono convinto di non aver fatto
niente di niente. Ma. . . anche a me queste foto fanno venire dei dubbi. Prima
stavo per parlarne con Connie e dopo queste foto sono sempre più convinto
che devo farlo prima possibile. Anche se questo vorrà dire correre il rischio di
perderla.»
«Queste foto mi ricordano quelle che Vanessa aveva creato con me, per
farmi litigare con Lena.»
«Sì, tutto è possibile, anche che sia una messa in scena per incastrarmi. Ma
io non capisco cosa voglia questa ragazza da uno come me!»
E mentre i due amici continuano la loro conversazione, ecco arrivare un
messaggio sul telefonino di Tom:
«Caro Tom volevo avvisarti che sono a Colonia e dobbiamo parlare.
Ti aspetto domani al parco, alla panchina vicino all’ingresso del lato
ovest. Sogni d’oro. . .
La tua gattina.»
Dopo averlo letto, la faccia di Tom diventa più bianca di un lenzuolo. La
situazione si complica sempre più. . .
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Puntata 274
È mattina a Colonia. Mentre Connie si sta osservando allo specchio prima
di uscire di casa qualcuno suona alla porta. La dolce metà di Tom si reca di
corsa ad aprire ma sul pianerottolo non c’è nessuno: strano. Dopo un sguardo
attorno sé nota una busta a terra.
La curiosità è palpabile e la donna rientra subito in casa per aprirla. È una
busta anonima: non vi è scritto né mittente, né destinatario. All’interno, solo
un biglietto con su scritte pochissime parole:
«Auguri per il matrimonio.
J. T.»
Connie rimane molto perplessa. Si siede e posa il biglietto sul tavolo, poi
esce di casa per andare al lavoro.
Quella stessa mattina Lena, scortata dal poliziotto affidatole da Frank, fa
rientro al castello, dove David, Amelie, Fritz, Vanessa, Isabelle e Letizia la stanno aspettando per una colazione davvero speciale. Tutti sono riuniti nella sala
da pranzo, davanti ad una tavola imbandita di ogni leccornia e al centro, un
bellissimo mazzo di rose bianche freschissime.
«È tutto per te» le dice David sorridendo e dandole un bacio sulla guancia,
appena Lena entra nella sala.
«Buongiorno mia cara, vieni, facciamo insieme la colazione e dimentichiamo una volta per tutte i brutti pensieri» e l’invito materno di Amelie.
Lena quindi si siede a tavola con tutti gli altri, davvero contenta della
piacevole sorpresa dei suoi cari.
«Connie? Connie ci sei? – dice Tom rientrando in casa – Già uscita. La raggiungo al Tango.» ma nel finire la frase, Tom si accorge della busta aperta sul
tavolo. È una busta uguale, sia come colore, sia come dimensioni, a quella delle
foto. Questo pensiero fa deglutire nervosamente Tom. Cosa potrebbe esserci
all’interno e il fatto che Connie potrebbe averlo visto lo agita terribilmente.
Decide di guardare all’interno di getto, senza titubanze.
«Auguri per il matrimonio.
J. T.»
«Oh no! Non è possibile! Questa donna vuole farmi impazzire!»
Tom prende con sé il biglietto ed esce di corsa fuori casa.
Intanto Kevin, aspetta fuori da una gioielleria. È molto nervoso, continua a
guardarsi intorno, sembra spaventato.
«Eccomi!»
«Finalmente hai fatto? Ci hai messo un sacco di tempo!»
«Scusa se ci ho messo del tempo per rubare dei gioielli. Per te!»
179
«Abbassa la voce! Dai andiamocene via di qua!»
Kevin prende sottobraccio Irma e i due si salgono in auto e si allontanano
velocemente, ma non troppo: non possono permettersi di essere fermati dalla
polizia per un banale eccesso di velocità.
Subito dopo, l’allarme della gioielleria suona e un commesso corre fuori
gridando: «Al ladro! Al ladro!» ma è troppo tardi: Kevin e Irma sono ormai
lontani.
Arrivati fuori città, in mezzo alle colline, Kevin ferma l’auto e tira fuori
dalla tasca il cellulare.
«Chi vuoi chiamare tesoro?»
«Irma, lo sai che non amo spifferarti tutto dei miei contatti, per cui – gentilmente – taci!»
Irma sbruffa ma non ribatte e ascolta tutto quello che può della telefonata
di Kevin.
«Joseph? Sono Kevin Barley. Ho gli orologi. Dove ci vediamo? Ho bisogno
di quei soldi, urgentemente!»
Phil arriva al castello, saluta tutti i presenti e chiede ad Isabelle la possibilità di parlarle. La donna accetta e i due, escono nel parco.
«Mi manchi, Isabelle. Non ce la faccio a stare senza di te. Ti prego, possiamo dimenticare i nostri litigi e le accuse che ci siamo rivolti l’un l’altra. Perché
non ricominciamo da dove ci siamo lasciati? Diamoci una seconda possibilità.»
Isabelle ascolta combattuta le parole di Phil mentre sceglie le parole per
rispondergli.
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Puntata 275
Isabelle dopo trenta secondi di silenzio alza lo sguardo verso gli occhi di Phil:
«Non mi è facile, Phil. Non riesco a dimenticare che tu hai dubitato di me,
che non hai avuto fiducia in me.»
«Ma Isabelle, cerca di capire: ero talmente frastornato! Quella storia è stato
uno shock, me ne sono pentito subito e tu lo sai.»
«Subito? Ma se sei venuto a trovarmi in cella solo dopo una settimana!
Ti rendi conto che mi sono sentita abbandonata dall’uomo che amavo? In
quei giorni stato terribile non avere il tuo sostegno e dio sa quanto ne avessi
bisogno!»
«Lo so, e posso dirti solo che mi dispiace! Mi dispiace! Quante volte dovrò ancora ripetertelo! E comunque, non eri sola in cella, c’era sempre il tuo
cavaliere al tuo fianco.»
A queste parole il viso di Isabelle cambia espressione. Phil – decisamente –
ha toccato il tasto sbagliato.
«Cosa vuoi insinuare? Ti riferisci a Peter? Lui è un amico. Un caro amico e
sì: era al mio fianco per fortuna, lui c’era al posto tuo!»
«Al posto mio? Mi sta sostituendo ancora, al tuo fianco? Passate molto
tempo insieme ultimamente! Sarai contenta!»
«Cosa cerchi di insinuare? Dovresti sapere benissimo che Peter ed io siamo
soltanto amici. Lui ora attraversa un periodo difficile ed ha bisogno del mio
conforto. Ha dei problemi con Gaby e io voglio ricambiare il suo aiuto, tutto
qui. Io non lascio soli i veri amici.»
Phil fa una pausa e cerca di ricomporsi. Non deve inveire continuando su
questo piano: la discussione ormai è sin troppo accesa.
«Isabelle, io ti amo. Io non rinuncerò mai a te. So che hai un cuore grande
e che aiutare un amico per te è davvero importante ma, ti prego: pensa anche
a quello che ti ho detto. Non gettare via tutto quello che c’è stato e c’è ancora
tra noi, ti prego.»
Isabelle rimane in silenzio ascoltando le parole che Phil le pronuncia con
tanta speranza e amore. Una lacrima le riga la guancia ma non replica nulla.
Lo guarda e rientra in casa.
Phil rimane qualche secondo ancora fuori nel giardino. Ormai non sa più
se la storia con Isabelle è qualcosa che appartiene definitivamente al passato.
Kevin entra nel locale pieno di fumo dell’altro giorno. Si siede al bancone e
ordina un drink. Si guarda attorno, ma non conosce nessuno dei presenti. Eric
finalmente lo raggiunge e gli si siede accanto.
«Amico! Ormai pensavo non ti avrei più trovato qui oggi, immaginavo di
doverti cercare in qualche motel per poi trovarti e piantarti una pallottola in
fronte ma, devo ammettere che mi hai stupito. Quindi hai trovato i soldi?»
Kevin estrae dalla tasca della sua giacca una busta contenente un mazzo di
contanti.
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Eric li conta pazientemente e poi spezza l’agghiacciante silenzio tra i due
con un laconico: «Ci vediamo.» prendendo i soldi, infilandoli in tasca e uscendo dal locale.
Kevin può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Beve tutto d’un fiato
il drink e si allenta il nodo alla cravatta che – restando in tema – gli dava la
sensazione di strozzarlo.
Al castello intanto, Lena e David sono sdraiati sul letto abbracciati. David,
dopo l’episodio del sonnifero, è ancora più premuroso nei confronti di sua moglie, che lo prende in giro per spezzare il clima di tensione e paura che aleggia
nell’aria.
«Non penserai di starmi attaccato tutto il giorno, vero?»
«Ovviamente! Hai qualcosa in contrario? Io non mi allontano da mia
moglie e mia figlia, sia chiaro.»
«Ah! è così? Bene, allora preparati, dobbiamo uscire.»
«Dove dobbiamo andare? E perché sorridi in quel modo?»
«Devo andare a compiere il mio dovere di damigella d’onore! Quindi: dobbiamo andare a scegliere l’acconciatura, il trucco ed i vestiti per il matrimonio
di Connie.»
David quasi suda freddo: «Cosa? No, non puoi farmi questo!»
David inizia a fare il solletico a Lena. I due ridono di gusto e finiscono per
baciarsi. Chi l’avrebbe mai detto!
Nel frattempo Katharina e Gregor si stanno godendo la loro vacanza, vanno
in barca e passeggiano per la Maximilianstraße, sul Lungolago e ammirano il
Faro e la Statua del Leone. Gregor è molto felice che la moglie si diverta senza
pensare ai brutti ricordi.
«Avevi proprio ragione, tesoro, questo posto è un piccolo angolo di paradiso, potrei rimanere qui per sempre, è davvero fantastico» è la sentenza di
Katharina, a cui Gregor sorride e replica:
«Te l’avevo detto che ti sarebbe piaciuto, sai: ci venivo da piccolo in quest’isoletta con la mia famiglia, quando volevamo staccare dalla vita quotidiana ci
rifugiavamo qui, lontano da tutto e da tutti» replica Gregor sorridendo.
«Interessante, quindi conosci molto bene questi posti, che ne dici allora di
farmi da guida? Scommetto che ci sono altre meraviglie da visitare.»
«Infatti. E sarà un onore per me farle da guida, signora Jung. Se vuole
anche subito.»
E fu così che i coniugi partirono per la loro gita: Chiesa di Santo Stefano,
Chiesa di san Pietro, Cattedrale di Nostra Amata Signora e Municipio.
Intano Tom – ansimante – arriva al castello: deve parlare assolutamente con
David e Lena, della busta che Connie ha ricevuto, ma ecco aprirsi il portone
del castello ed uscire il suo amico e la consorte. Alla loro vista, Tom esclama:
«Che tempismo ragazzi, stavo giusto venendo da voi!»
«Che succede Tom» risponde David perplesso.
«Cosa succede? Una catastrofe che più catastrofe non si può.»
182
«Tom, amico calmati e raccontaci cos’è successo.»
«Miss Todd ha mandato una busta a Connie, appena l’ho vista mi è preso
un colpo: pensavo fossero le foto, ma poi l’ho aperta e dentro c’era questo
biglietto.»
«Auguri per il matrimonio. J.T. – legge David ad alta voce – Beh! e che c’è
di strano?»
«C’è che per ora è solo un biglietto, la prossima volta cosa saranno: foto?
Non mi libererò mai di lei, mi perseguiterà per tutta la vita!»
183
Puntata 276
David e Lena si congedano da Tom:
«Amico, dobbiamo proprio salutarti, Pia ci aspetta in atelier per provare i nostri vestiti da testimoni, oppure preferisci che ci presentiamo al tuo
matrimonio in mutande? Aspettaci al castello: non staremo via molto.»
«D’accordo David e scusate se vi ho fatto perdere tutto questo tempo, vi
aspetterò al castello. Mi preparerò un tè e faro compagnia a Minie, l’unica
femmina che mi capisce.», a questa frase David e Lena scoppiano a ridere e
David saluta Tom con un affettuoso:
«Ok, Tom a dopo.»
Sul lago di Costanza, dove Katharina e Gregor si stanno godendo il loro
quinto giorno di vacanza, è sera e le escursioni – con tanto di guida – sono per
oggi concluse. Katharina sconsolata afferma:
«Che peccato che la giornata di oggi sia finita, mi stavo proprio divertendo:
questo posto è veramente fantastico. Mai viste tante meraviglie tutte assieme.»
«Su Katharina, non essere triste, ho ancora in serbo una piccola sorpresa
per te: una bella cena a lume di candela con fragole e champagne come dessert,
sulla terrazza dello chalet. Il lago di notte è ancora più bello, te lo assicuro.»
«Sono proprio fortunata, non sei solo la miglior guida del mando, ma anche
un ottimo cuoco.»
Nel frattempo Connie è già in atelier con Pia e non sta nella pelle.
«Coraggio Pia, fammi vedere il mio abito.»
«Quando arriveranno Lena e David. Non devi essere impaziente.»
Intanto – al commissariato – è in corso una riunione.
«Ragazzi, facciamo il punto. Quante sono le possibilità che i fatti successi al
castello non siano collegati tra loro? Zero. A questo punto dobbiamo chiederci
chi c’è dietro tutto questo. Chi trama contro i Von Arensberg?»
«Frank, io avrei un’idea ben precisa. Credo che il giardiniere non sia del
tutto pulito. Forse ha qualche vecchia ruggine che non è riuscito del tutto a
scrostare. Dobbiamo scavare più a fondo nella sua vita e anche in quella dei
membri della famiglia per capire chi può avercela con loro.»
«Va bene. Hai piena libertà di movimento. Ti consiglio di ricontattare l’Interpol. Vorrei che tutto fosse risolto prima della nascita della piccola Julia.»
David e Lena arrivano in atelier e la prova dei loro abiti va alla grande.
Quando si congedano Connie rimane con Pia a chiacchierare un po’e mentre stanno per provare l’ennesimo abito che la futura sposa vorrebbe comprare
per portarlo in luna di miele, ecco aprirsi la porta ed entrare una donna. Alta,
mora e prosperosa.
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«Buongiorno! Vorrei un abito per un’occasione speciale: il matrimonio di
un amico.»
Tornati al castello Lena e David trovano Tom appisolato sul divano e escogitano un piccolo scherzetto. Si avvicinano al bell’addormentato e David esclama:
«Tom Lorenz, domani la sua futura moglie verrà a sapere tutto quello che è
successo quella notte, parola di Jennifer Todd.»
Tom si svegli di soprassalto cascando dal divano. Mentre suda ancora freddo replica:
«Sei davvero spiritoso, David, mi hai fatto prendere un colpo.»
«Scusa amico, ma dormivi così beato che non ho resistito. Comunque,
tornando al discorso di qualche ora fa, pensi che quel biglietto sia solo un
avvertimento?»
«Sì, David, penso che la prossima sarà peggio, e per giunta il signor Fox ha
scoperto che la cara miss Todd, è scappata. Indovina dove si è rifugiata? Qui a
Colonia ed è per quello che mi preoccupo.»
A quel punto è Lena a replicare:
«Come dici? Quella smorfiosa si trova in Germania? Sai Tom, penso che
non sia proprio un male, se ti va bene posso chiedere a mio padre di provare a
cercarla e tenerla d’occhio.»
«Lo faresti davvero Lena, grazie mille.»
«Certo Tom: per noi fai parte della famiglia.»
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Puntata 277
Lena chiama il padre, esponendogli la situazione di Tom e Frank la rassicura
dicendole che prenderà informazioni sulla ragazza americana.
Negli stessi istanti, Tom decide di prendere in mano la situazione e accetta di incontrare la signorina Todd. Teme una sua apparizione al matrimonio
dopo gli ultimi sviluppi, quindi meglio non correre rischi. I due si incontrano
all’albergo dove alloggia la donna, un albergo di un certo livello.
«Caro Tom, finalmente ci rivediamo. Ho saputo che ti sposi e non mi hai
invitata, si fa così con gli amici?»
«Non siamo amici. Cosa vuoi?»
«Beh, se la metti in questi termini, vado dritta al punto: dammi 300 mila
euro o la tua fidanzata avrà una brutta sorpresa per il matrimonio. È tanto
felice. E ha un abito molto bello sai?.»
«Ma tu sei pazza! O haI visto troppa televisione! Non avrai un solo euro da
me e stai lontana sia Connie, da me e da chiunque! Non sei degna di nominarla!
Come fai a sapere del vestito? L’hai seguita?»
«Non hai capito Tom Lorenz, o paghi o dirò tutto alla tua bella e ho delle
prove. . . »
«Vai al diavolo Jennifer! Piuttosto le dico tutto, anche se sono convinto che
tu menta!»
E Tom va via furioso come non mai. Non intende cedere al ricatto ma, sa
bene che questo significa parlare con Connie e dirle tutto.
Decide allora di chiamarla e le chiede di raggiungerlo a casa, urgentemente.
Riuscirà a farle capire la verità?
Al castello, Lena e David, ignari di quanto sta per succedere, sono seduti in
salotto con Amelie e Fritz e discutono degli ultimi avvenimenti.
«Mi sento più tranquilla sapendo che la polizia controlla il castello. Anche
se non riesco a capire perché sono successe tutti questi fatti.»
«Mamma, credo sia colpa mia» Rafael è appena entrato e continua: «Ci
penso di continuo. Tutto quello che è successo sembra una vendetta e chi della
nostra famiglia, se non io, può essere il fattore scatenante di una tale vendetta?»
«Figliolo» è Fritz ad intervenire «quel che dici potrebbe anche essere plausibile, ma perché non colpire te direttamente?» E continuano le congetture. . .
Nel frattempo Letizia si trova al parco con Vanessa e Isabelle e ad un tratto
esclama: «Frederick sta giocando a nascondino, è dietro l’albero»
Le due donne scattano subito in piedi e cercano di individuarlo ma, niente,
non vedono nessuno. Si accertano che la piccola lo abbia davvero visto e che
non stia soltanto giocando, poi Vanessa prende una decisione:
«Isabelle, credo sia meglio avvisare la polizia e andare in commissariato a
segnalare la presenza di Frederick» «Sì, forse è meglio, andiamo subito.»
Tom va da Connie.
186
«Ciao, dovrei parlarti.»
«Adesso? Non possiamo fare stasera a cena?»
«È importante.»
«Anche l’appuntamento con la mia parrucchiera lo è.» Scherza Connie.
«Lascia perdere la parrucchiera e vieni a casa appena puoi, per favore. È
già da tanto che sto rimandando questo momento.»
Tom se ne va dal Tango e Connie rimane a guardarlo ma un brivido alla
schiena la fa tremare. Non è abituata a vederlo così serio. Qualsiasi cosa debba
dirgli, deve essere davvero importante.
Arrivate in commissariato, le due donne incontrano Gaby e le raccontano
tutto.
«Il fatto è molto sospetto. Avete fatto bene a venire. Devo però chiedervi
se posso parlare con Letizia, voglio solo chiederle se ricorda altro. Le farò
pochissime domande»
«Va bene. Letizia vieni qui. La signora Keller vuole sapere cosa hai visto al
parco»
«Al parco c’era Frederick, stava giocando a nascondino ma non mi ha salutata. È da maleducati, vero mamma?» «Sì tesoro»
«Piccola, hai visto con chi giocava a nascondino?» , insiste dolcemente Gaby,
cercando di avere maggiori informazioni da Letizia.
«Sì, Frederick ha perso, perché è arrivato un altro signore che stava giocando con lui.»
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Puntata 278
Frank rientrando in commissariato trova Gaby ad aspettarlo nel suo ufficio.
«Frank, siediti: ci sono delle novità. Il giardiniere del castello è stato visto
al parco dalla piccola von Arensberg. La bambina è stata qui con la madre e la
zia. Le ho fatto alcune domande. Non ci sono dubbi: era proprio lui.»
«Allora si trova ancora qui in città. Dobbiamo trovarlo. Deve spiegarci un
po’di cose, per usare un eufemismo.»
Frattanto per Connie è arrivato il momento della verità.
«Tom, mi spieghi una buona volta che cosa succede? Mi hai messo paura.»
«Scusami. Siediti e ti dirò tutto.»
I due si siedono e Tom inizia a parlare. Un fiume di parole. Tom sa che
l’unica speranza che ha per dimostrare a Connie il suo amore è dirle la verità.
Ma ad un tratto, quando Tom le spiega che “Jennifer sostiene che io e lei
abbiamo avuto un rapporto. Ma io ti giuro che questo non è mai successo. Sì,
ricordo di aver bevuto e forse anche troppo. E mi maledico per averlo fatto.”
A quel punto però è troppo tardi. Per Connie il tempo si è fermato. In casa
cala il gelo.
Connie è come pietrificata. Tom non sa cosa fare o dire. Passano alcuni
minuti. Interminabili. La donna si scuote e mormora tra sé e sé un «Ti odio!»
prima di scoppiare in un pianto dirotto.
Nel frattempo Vanessa, Isabelle e Letizia ritornano al castello. Le due donne
sono scure in volto. Rafael le incrocia sulle scale e chiede loro cosa sia successo.
Isabelle accompagna la nipotina in camera e Vanessa rimane con Rafael.
«Andiamo a prendere un caffè, così ti racconto tutto con calma.»
Giunti in cucina la donna mette Rafael al corrente di quanto successo.
«Mi chiedo cosa voglia quell’uomo dalla nostra famiglia. Ad ogni modo
avete fatto bene ad andare alla polizia.»
«“Alla Polizia?”Cos’è successo ancora?» esclama David è appena entrato
cucina.
«Al parco Letizia ha visto Frederick e siamo andate alla polizia per segnalarlo.»
«Quell’uomo è una persecuzione. Non ce ne libereremo mai.»
Connie è distrutta e ha urgente bisogno di confidarsi con Lena. Senza pensarci due volte si precipita al castello. Su Colonia si è abbattuto un violento
nubifragio e Connie – quando arriva – è tutta bagnata. Ha pianto molto e
quando Isabelle le apre il portone del castello stenta a riconoscerla.
«Connie, sei tu? Ma cosa è successo? Sei sconvolta! Su: entra a riscaldarti.»
«De-de-de-vo parlare con Lena subito. Dove è?» balbetta Connie, un po’per
il freddo, un po’perché ancora deve mettere a fuoco quello che è successo.
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«Lena è in salotto con David, vai pure. Io intanto corro a prenderti qualcosa
di asciutto prima che ti prenda un malanno.»
Connie entra in salotto. Le basta uno sguardo prima rivolto verso Lena,
e poi verso David per capire che loro sapevano, sapevano e le hanno taciuto
tutto.
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Puntata 279
Connie rimane per alcuni istanti come di pietra.
«No, non è possibile! Lena non può avermi taciuto una cosa così importante
– pensa tra sé – David. . . David è amico di Tom, ma Lena non era amica mia?»
Ma gli sguardi veloci e furtivi che Lena e David si sono scambiati reciprocamente valgono più di mille parole. Non serve aggiungere altro: sapevano
tutto.
«Come avete potuto farmi questo? Voi siete miei amici. Tu Lena, soprattutto. Siamo cresciute insieme: sai bene quanto è importante per me Tom e
non mi hai detto niente?» E si abbandona al pianto, non riesce a smettere di
piangere, distrutta com’è dal dolore.
Lena non sa cosa dirle, timidamente le si avvicina per abbracciarla ma
l’amica la respinge.
«Connie, ti prego: calmati. Sai bene che Lena è incinta e dopo tutto quello
che ha passato ha bisogno di stare tranquilla. Su, adesso siediti e ricomponiti.
Ora ti spiegherò tutto io.»
Il tono tranquillo e fermo di David riesce a placare l’animo di Connie, che
si siede compostamente sul divano.
«Devi sapere che Tom mi ha raccontato tutta questa storia sin dall’inizio.
Ed io gli credo quando dice che quella donna mente. Ne sono convinto, anzi:
ne siamo convinti. Siamo fermamente convinti che si sia infilata nel suo letto al solo scopo di ricattarlo, come sta facendo adesso. Tom ha fatto di tutto
per farla uscire allo scoperto: ha perfino assunto un investigatore privato e il
risultato è stato lampante. La signorina non ha una vita immacolata, anzi, e
questo è stato appurato. Ha raggirato più di una persona e ora vuole di colpire
Tom. Lui però non ha ceduto. Non credi che se ti avesse tradita sarebbe stato
più. . . “semplice”confessartelo che fare tutto quello che ha fatto? Io so quanto Tom si è sentito male per non averti raccontato subito l’intera vicenda, ma
sperava di smascherarla! Ma tu cosa avresti fatto al posto suo? Forse non gli
avresti creduto. Come stai facendo adesso. E hai le tue ragioni. Ma conosci
Tom: come puoi pensare solo per un istante che ti abbia deliberatamente ferita? Tom ti ama sopra ogni cosa. E per quanto riguarda Lena lei è venuta a
saperlo solo per caso. Io non volevo dirle niente proprio per non metterla nella
spiacevole situazione di non poterti dire la verità.»
«È andata così Connie, David ha ragione. Alzando la cornetta del telefono
mentre David e Tom si parlavano ho scoperto cos’era successo. Ma proprio
perché li ho sentiti – soprattutto Tom – quando non sapeva che io l’ascoltassi,
sono del tutto convinta che Tom ti dica la verità. È per questo che non ti ho
detto nulla della vicenda. Perché speravo che l’investigatore che lui ha assunto
potesse portarci a far confessare alla signorina tutta la verità. Ma non è andata
così. Credici, abbiamo taciuto solo per il tuo bene. Ora posso abbracciare la
mia migliore amica?»
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Le braccia aperte di Connie rivolte all’amica valgono più di mille parole e
le due donne si abbracciano e piangono assieme.
«Sì, vi capisco ragazzi, posso capire che avete agito a fin di bene, per me.
Ma non riesco a perdonare Tom, mi dispiace. Non ho ancora le idee chiare su
quanto successo e neanche lui è sicuro di non avermi tradito. Ho la testa che mi
scoppia: piena di mille pensieri. Soprattutto il fatto che possa essere successo
davvero. E non posso sposarlo adesso. Il matrimonio è. . . annullato. David
ti chiedo un grosso favore – lo so che è tanto – ma per favore non parlarne
con Tom. In questo momento non voglio né sentirlo, né vederlo. Forse un
giorno riuscirò a perdonarlo, ma non ora. Adesso voglio soltanto dimenticare
tutto il dolore che ho dentro e voglio andare a casa mia. . . ma quella non è più
casa mia. Devo cercare una stanza per stanotte, e domani mi cercherò un’altra
sistemazione.»
«Va bene, parlerò con Tom. Ma tu rimani qui, se vuoi. Puoi dormire con
Lena in camera nostra, o dove vorrai: fortunatamente non è lo spazio che ci
manca. Io intanto vado da Tom, credo che passeremo la nottata a parlare: ne
avrà bisogno anche lui.»
«Va bene. Vi ringrazio, lo so che per voi è difficile, siete amici di entrambi,
ma adesso non sopporterei di guardarlo in faccia. Digli che domani, prima di
andare al Tango, passo a prendere la mia roba e – per cortesia – se può, di non
farsi trovare in casa.»
Lasciato il castello, direttamente sulle sponde del Reno nel centro di Colonia, ci ritroviamo in una suite del raffinato Hyatt Regency Köln, con una
bellissima vista sulla Cattedrale. Qui il “giardiniere”è seduto ad una scrivania
stracolma di fogli, con foto e appunti vari. Non manca nessuno degli abitanti
del castello. Sotto ad ogni foto c’è una didascalia completa.
È ufficiale: Frederick spia la famiglia von Arensberg.
191
Puntata 280
In atelier Pia viene raggiunta da Linda, per fare colazione insieme.
«Caffè e cornetto: che ne dici?»
«Dico che ne ho proprio bisogno. Ho passato tutta la notte a lavorare per
finire di sistemare gli abiti che Connie ha scelto per la luna di miele.»
In quell’istante entra David, che ha sentito le ultime parole.
«Non ci sarà nessuna luna di miele, perché non ci sarà nessun matrimonio.»
«David, ma cosa dici? Stai scherzando, spero?»
«Nessuno scherzo, purtroppo. Ci sono stati dei problemi e il matrimonio è
stato annullato. Sono passato apposta per avvertirti.»
Pia e Linda si scambiano uno sguardo, ma rimangono senza parole.
«Problemi? Ma se fino a ieri era tutto rose e fiori, cosa può essere successo
di così tragico?»
«Non sarà che Tom ha fatto il galletto oltreoceano?» La frase di Linda gela
David. . .
«Non esattamente. Beh. . . il succo è che lui – ubriaco fradicio – si è ritrovato
a letto con una sua attrice. Ha bevuto così tanto da non ricordare cosa sia
successo. Lei sostiene che hanno passato la notte insieme. Ma lui su questo
nega, anzi è convinto che non sia successo niente ed io gli credo. Ha assunto
un investigatore ed ha scoperto che la signorina ha un passato torbido, ma non
è riuscito ad ottenere la sua confessione, lei ha iniziato a ricattarlo. Quindi
Tom ha deciso di raccontare tutto a Connie, che ovviamente non gli crede. E
ha annullato il matrimonio.»
«Noi sappiamo bene quanto Tom ami Connie. Ma allo stesso tempo, lo dice
lui stesso che ha bevuto tanto da non ricordare quanto successo. Può anche
darsi che sia stato a letto con quella donna e non lo ricordi. Come può essere
sicuro di non averci fatto niente?»
«Lo sente e io gli credo. Io ci sono passato e ho imparato che bisogna fidarsi
del proprio istinto.»
Al castello, dove Lena e Connie stanno facendo colazione, Connie non fa
che ripetere come un mantra:
«Com’è possibile, com’è possibile. . . »
Amelie, che è appena entrata in cucina, chiede cosa sia successo.
«Tom mi ha tradita.»
«Cosa? Tom? Il nostro Tom? Non può essere! Non ci credo! Raccontatemi
tutto!»
Mentre le due donne raccontano per l’ennesima volta quanto avvenuto, a
casa Sander junior, Michael e Jasmine sono di corsa.
«Emma sbrigati a prendere lo zainetto o faremo tardi a scuola.»
«Eccomi! Arrivo mamma.»
«E dai Jasmine, non le stare con il fiato sul collo, povera piccola.»
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«La “povera piccola”come la chiami tu, ha preso tutti i vizi dal padre e piuttosto che andare a scuola starebbe a giocare tutto il giorno con quello stupido
videogioco che le hai comprato.»
«Uguale al padre, il mio gioiello.»
«Sì, tale e quale a suo padre. A proposito: puoi andare tu a prenderla oggi?
Ho un appuntamento all’ora di pranzo con una cliente importante e non ho
potuto dirle di no.»
«Va bene, vado io, stai tranquilla. E poi la porto in officina con me. Mi
sembra di tornare indietro nel tempo, quando al posto di Emma, anche se con
qualche anno in più c’ero io e al mio posto Tony. Ho imparato molto da lui.
Mi mancano i suoi consigli. Dovremmo deciderci ad accettare il loro invito ad
andare a trovarli.»
«È un ottima idea. Non appena ci sarà un periodo un po’più tranquillo al
salone e tu potrai lasciare l’officina per qualche giorno. E dopo, ovviamente,
che sarà nata la nostra nipotina. Mi sa che dovremmo aspettare ancora un bel
po’per andare a trovarli.»
«Mi sa che hai proprio ragione. Peccato che non possano venire per il
matrimonio di Connie e Tom, sarebbe stata una bella occasione per ritrovarsi.»
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Puntata 281
Terminata la colazione Lena decide di andare il pomeriggio stesso dal padre.
Non sopporta di vedere la sua migliore amica così infelice e triste, lei proprio
non se lo merita.
Intanto Gregor e Katharina stanno trascorrendo il loro ultimo giorno di vacanza scambiandosi coccole sulle rive del Lago di Costanza. Gregor è entusiasta perché è riuscito – seppur per pochi giorni – a far dimenticare alla moglie
il tragico avvenimento che li ha colpiti, sembrano una coppia felice e serena.
«È davvero fantastico questo posto ed è un vero peccato che la nostra vacanza sia già finita.» afferma Katharina triste e amareggiata. Gregor interviene
prontamente per sollevarle il morale:
«Tesoro, non essere triste: è stata una vacanza fantastica, ma ora dobbiamo
tornare, abbiamo i nostri lavori a cui pensare e poi i nostri amici si saranno
chiesti dove siamo finiti, è parecchio che non ci facciamo vivi con loro.»
«Sì, lo so, ma a me dispiace comunque. Sarei voluta rimanere qui per sempre lontano da tutti e dai problemi. Gregor promettimi che ci ritorneremo.»
«Amore, te lo prometto: ti riporterò qua ogni volta che vorrai. In fondo
non mi hai chiesto tantissimo.» risponde Gregor col sorriso sulle labbra che si
posano delicatamente su quelle di Katharina.
Lena, nel frattempo, è giunta alla stazione di polizia. Appena entrata vede
Gaby seduta alla scrivania.
«Ciao Gaby, mio padre è nel suo ufficio? Ho bisogno di parlargli: è urgente.»
«Ciao Lena, che piacere vederti: ti trovo bene. Sì, tuo padre è nel suo ufficio,
ma. . . è successo qualcosa?»
«È solo che devo parlargli, posso andare da lui?»
«Sì, naturale, vai pure Lena.»
All’atelier, David sta continuando a parlare con Pia e Linda, quando quest’ultima afferma:
«D’accordo, supponiamo per un istante che tu abbia ragione sull’innocenza
di Tom: come farai a dimostrarlo? La ragazza, da quello che ci hai raccontato,
sembra determinata a mantenere la sua posizione!»
«Questa è un’ottima domanda Linda e purtroppo ancora non ho una risposta. Ma se sono certo di una cosa è che Tom ama Connie sopra ogni cosa. Dopo
che Silke lo aveva lasciato mi aveva promesso che non si sarebbe mai più innamorato, ma poi è arrivata Connie e ha sentito di poter aprire di nuovo il suo
cuore ad un’altra donna. E voglio aiutarlo.»
«Sai cosa ti dico, David: mi hai convinta. E se vuoi posso chiedere a Frank
che ci aiuti.»
«Ti ringrazio Pia, ma se conosco tua figlia, ci avrà già pensato lei.»
Infatti, al commissariato, Frank è nel suo ufficio che sta sfogliando un fascicolo di un caso a cui sta lavorando, quando sente bussare alla porta:
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«Sì, avanti! Lena, tesoro: che bello vederti, ma. . . che ci fai qui? È successo
qualcosa al castello?»
«No papà, non preoccuparti, sono qui per un motivo completamente diverso.»
Lena inizia a raccontare al padre, tutta la storia di Tom. A racconto concluso
Frank afferma:
«Che brutta storia! Poveri Connie e Tom, ma chi sarebbe questa ragazza? E
cosa vuole da Tom?»
«È proprio per questo che sono venuta qui papà. Noi non sappiamo molto
su di lei, solo quello che ha detto Tom e non è tanto, tu potresti indagare su di
lei? Te lo chiedo per favore, fallo per Connie e Tom.»
«No!»
«Come no? Non è proprio possibile?»
«Te l’ho detto. No. Non ufficialmente. Come hai detto che si chiama questa
“damigella”?»
Lena – mentre riprende a respirare – quasi soffoca il padre con un abbraccio.
«Non farmi mai più, uno scherzo simile!»
Ma ormai ridono tutti e due, al punto che Gaby e Peter si affacciano chiedendosi cosa aveva di tanto urgente e comico Lena, da confidare al padre.
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Puntata 282
Gregor e Katharina rientrano a casa. Katharina si ferma all’ingresso fissando
per qualche istante il loro appartamento vuoto e silenzioso. Nella sua mente
riaffiora inevitabile il dolore e i suoi occhi non lo celano.
«Questa casa sarebbe dovuta essere rumorosa. Rumorosa, piena di giochi
e di pannolini e di profumo, il profumo dei bebè. Invece è vuota, silenziosa,
fredda.»
«Tesoro. . . non farti prendere dall’angoscia un’altra volta, cerca di distrarti,
pensa ai giorni passati insieme al lago di Costanza.» dice Gregor prendendo le
mani di Katharina e baciandole affettuosamente.
«Sì, lo so che hai ragione. Devo tenermi occupata, credo il sia il modo
migliore per non fermarmi a pensare.»
«Che ne dici se riarredassimo questo appartamento? Potremmo ingrandire
il tuo studio e cambiare totalmente colore alle pareti»
«Sì, certo, mi sembra un’ottima idea! Voglio colori allegri e tanti fiori! E poi
una cucina molto più grande!»
Katharina sembra abbia ritrovato il sorriso.
Frederick è nella sua lussuosa stanza d’albergo quando riceve una telefonata.
«Fred? Sono Eric. Ho con me i soldi di quell’idiota di Barley. Ah! Ah! Era
terrorizzato. . . dimmi dove ci vediamo? Vengo lì da te?»
«No, meglio non farti vedere qui, ricordati che sei un ricercato, te lo ricordi,
vero? E – per completare il quadretto – io sono qui sotto falso nome, non
rovinarmi la copertura o ti puoi anche dimenticare la tua parte.»
«Calma, calma, era solo per dire. . . voglio solo agire e avere il mio momento
con la bella contessina, tutto qui, lo sai che deve pagare per quello che mi ha
fatto»
«Sì, lo so benissimo: me lo ripeti ogni secondo. Ti ricordo che lavoravi per
mio padre, tu ed io abbiamo lo stesso scopo e avremo la nostra vendetta, te lo
assicuro.»
Phil è al Tango, sta controllando documenti di lavoro mentre sorseggia una
bibita. Ad un tratto nel locale ecco entrare Peter. I due uomini si guardano e poi
contemporaneamente abbassano lo sguardo imbarazzati, cercando di fingersi
uno occupato a leggere, l’altro ad accomodarsi al bancone e leggere il menù.
Peter però riflette: non è il caso di comportarsi in quel modo e poi Isabelle
è la sua più cara amica. Decide quindi di alzarsi e recarsi al tavolo di Phil.
«Ciao Phil, posso sedermi? Ti rubo solo un minuto, lo giuro.»
Phil, scocciato, sporge la sedia a Peter che prosegue il suo discorso:
«So che non dovrei intromettermi, ma Isabelle è la mia migliore amica,
non è un segreto e mi aiutato tanto in questo periodo in cui ho avuto diversi
problemi con Gaby. Per cui, penso di dover ricambiare il suo aiuto e spero che
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tu voglia ascoltarmi, perché quanto sto per dirti potrebbe farti infuriare ma
alla fine farti capire. . . »
Phil rimane in silenzio per tutto il tempo, ascoltando ogni parola di Peter
che va avanti come un treno nel suo intento.
Ritornando al castello, incontriamo Connie mentre sta rileggendo e cancellando, i copiosi messaggi di Tom nel cellulare. Connie piange e nella sua
testa riecheggia la frase di Tom: «. . . lei dice che siamo stati insieme ma io non
ricordo nulla, ero ubriaco. . . »
Finalmente la sua amica rientra a casa e – trovandola in quello stato – corre
ad abbracciarla.
«Sta tranquilla Connie, si aggiusterà tutto, te lo prometto. Sai cosa ci vuole
adesso? Gelato! Tanto gelato!»
Lena riesce così a far sorridere Connie, le due vanno quindi a consolarsi con
del buon gelato, in cucina.
Peter ha terminato il suo racconto:
«Ecco, adesso sai tutto. Isabelle ti ama profondamente e io amo Gaby più
della mia vita. Ora sta a te la prossima mossa. Puoi startene qui o a casa tua a
rimuginare e piangerti addosso, oppure puoi lottare e riconquistare la donna
che ami. La tua donna. Decidi tu. Io ho finito, non devo dirti altro. Ti lascio in
pace.»
Peter se ne va dal locale e Phil rimane per qualche istante a fissare il vuoto:
il lungo racconto di Peter gli è stato utile, ora sa cosa deve fare.
Di colpo si alza dalla sedia, prende la giacca e sorridente se ne va via.
Correndo.
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Puntata 283
Isabelle sta raccogliendo dei fiori nel giardino del castello quando arriva Phil.
Lui la vede e subito le corre incontro con il sorriso stampato in volto. Arrivato
davanti a lei, si ferma un istante e la fissa diritto negli occhi.
«Phil! Che ci fai qui?»
Phil non risponde, la avvolge tra le sue braccia e la bacia appassionatamente. Un bacio che Isabelle ricambia. Anche lei desiderava tanto rompere questo
silenzio.
Vanessa intanto, nel suo studio al castello, ha terminato un’importante telefonata di lavoro. Si ferma qualche secondo a guardare i documenti sulla scrivania. Sembra preoccupata. Poi le viene un’idea e i suoi occhi si illuminano.
Un lieve sorriso accenna la sua espressione. Decisa, si alza e va a bussare alla
camera di Rafael.
«Avanti» e la voce calda e ferma di Rafael. Vanessa deglutisce, prende
coraggio ed entra nello studio.
«Ciao Rafael, ti disturbo?»
«Assolutamente no, tu non disturbi mai, ormai dovresti saperlo. Qualche
problema con Letizia?»
«No, nessun problema, in verità si tratta. . . di me.»
«Di te? Vanessa non farmi preoccupare, dimmi cosa succede.»
«Perché subito pensi a qualcosa di preoccupante?»
«Beh, solamente perché non credo tu sia venuta qui semplicemente per fare
conversazione con me. Anche se spero un giorno il nostro rapporto diventi
così.»
Vanessa arrossisce leggermente e abbassa lo sguardo, spostandolo da quello
fisso di Rafael su di lei.
«Hai ragione, si tratta di lavoro. Ho ricevuto un’importante richiesta da un
investitore italiano, per una lussuosa proprietà a Verona, in Italia ovviamente.
Si tratterebbe di andare sul luogo per valutare l’immobile e poi concludere gli
accordi economici con gli acquirenti di questo investitore. Il viaggio è di circa
tre settimane, è pagato da lui: albergo, volo, tutto a suo carico. A noi, ehm. . . se
tu decidessi di accettare e lavorare con me in questo affare, a noi spetterebbe
una proficua provvigione, senza contare i numerosi contatti con personaggi
che contano del nostro ambiente. . . tutto qua.»
«Fammi capire bene, Vanessa. Questo importante imprenditore ti ha affidato la vendita ingente di una lussuosa proprietà in Italia e tu vorresti che io
ti accompagnassi e collaborassi con te sul luogo. Questa trattativa avverrà in
Italia, nella bellissima Verona e tu vuoi andarci. . . con me?»
«Sì, certo. Noi due eravamo una bella squadra una volta. E poi ho bisogno
della tua esperienza, Alex non ne ha in campo immobiliare, lo sai, lui è un
avvocato e poi è sempre molto occupato. . . »
«Accetto.»
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Vanessa scoppia in una risata di sollievo: «Dici sul serio? Grazie Rafael!» e
poi corre via contenta dalla stanza.
Rafael rimane per un attimo a guardarla. Poche volte un uomo come lui
viene sorpreso, piacevolmente. Verona, la città di Romeo e Giulietta. Rafael
da una sbirciatina al suo computer e subito trova quello che cerca: il “Relais
de Charme Il Sogno di Giulietta”, una incantevole guest house a cinque stelle
ubicata proprio di fronte alla casa di Giulietta, esattamente nel cortile dove
Shakespeare ha ambientato la famosa scena del balcone. Un’atmosfera magica,
sarebbe una scelta ideale per un romantico soggiorno a Verona.
Chissà?
199
Puntata 284
Tom, si presenta al castello, prende coraggio e suona alla porta. È Isabelle ad
aprire e senza dirgli nulla, gli fa un cenno con il capo ad indicargli Connie in
salotto. «È sola, vai.»
«Grazie.»
Connie è seduta su un divano del salotto e sta sfogliando un catalogo di
catering per matrimoni, il suo viso è triste. Si volta e vede Tom in piedi che la
osserva timidamente.
«Che ci fai qui? Non voglio parlarti, Tom.»
«Allora almeno ascoltami, puoi stare in silenzio, sentire cosa ho da dirti e
poi decidere se rispondermi. Va bene?»
Connie annuisce.
« È vero, ho sbagliato. Ho sbagliato ad ubriacarmi tanto da non ricordare
una perfetta estranea che si infilava nel mio letto e sì, ho sbagliato soprattutto
a non dirti nulla di tutto e del ricatto e di lei. Ma l’ho fatto solo per paura,
per paura di perderti, Connie. Io ti amo e pensavo di poter smascherare quella
furfante e di tornare alla normalità con te. Speravo di sposarti avendo solo
un brutto ricordo di una stupida donnetta che ha provato ad ostacolarci e non
c’è riuscita. Invece no, ho rovinato tutto e mi dispiace, ti chiedo scusa per il
male che ti sto facendo ma riuscirò ad andare a fondo di questa storia, te lo
prometto!»
Connie rimane in silenzio ad ascoltare, con lo sguardo sul pavimento. Tom,
decide quindi di andar via.
Rafael prende il telefono e contatta il Realis De Charme di Verona per
prenotare le camere.
«Buongiorno, parla la mia lingua? Benissimo. Sono Rafael Von Aensberg,
chiamo da Colonia, in Germania. Vorrei prenotare due camere nel vostro relais
per favore. . . »
Intanto Vanessa è in giro a passeggiare con Alex. «Allora? Cosa dovevi
dirmi di così importante?»
«Vieni Alex, sediamoci su quella panchina.»
«Mi sto preoccupando. . . sembri tesa. va tutto bene?»
«Sì, certo tesoro. Volevo solo comunicarti che dovrò andare in Italia per
lavoro la prossima settimana. Si tratta di un affare importante e ci resterò per
tre settimane. Volevo parlarti di questo.»
«Non ci vedo nulla di strano, Vanessa. Di cosa dovrei preoccuparmi? È solo
un viaggio di lavoro.»
«Sì, è solo un viaggio di lavoro ma. . . quello di cui volevo parlarti. . . . è del
fatto che non ci andrò sola. Rafael verrà con me.»
Alexander sbarra gli occhi. «Cosa? Rafael?. . . Rafael! Scommetto che è un
suo piano per riconquistarti!»
«No, no, tesoro, calmati. Sono io che gli ho proposto di accompagnarmi.»
200
Alex non crede alle sue orecchie e continua ad ascoltare stupefatto.
«Ecco vedi, si tratta di un affare molto grosso, di una proprietà di grande
valore e ho bisogno dell’aiuto di Rafael. Lui ha molta esperienza con questo
genere di trattative. È solo per lavoro, Alex! Non devi avere timore, andrà
tutto bene.»
Alex è nero di rabbia.
Frattanto la telefonata tra Rafael e la reception del suo albergo volge al
termine:
«Quindi le camere si affacciano proprio sul cortile di fronte al balcone di
Giulietta? Direi che è perfetto! Le mando immediatamente una copia dei
documenti. Grazie, a presto.»
Rafael chiude la telefonata soddisfatto. Chissà se sarà solo lavoro, per lui?
Alla centrale Frank, come promesso a Lena, continua le sua ricerche su
Jennifer Todd, decide di chiamare il suo amico Ernest che lavora a Düsseldorf:
un autentico segugio nel trovare le persona che si vogliono nascondere.
«Ernest, sono Frank.»
«Oh Frank è un piacere sentirti, è passato tanto tempo dall’ultima volta che
ci siamo visti.»
«Sì sono passata sei anni, ma avrei un favore da chiederti e so che tu sei
il migliore in questo campo, beh. . . ecco il migliore amico di mio genero è in
una brutta situazione con una ragazza che vuole spillargli dei soldi, lo sta
ricattando, e per colpa sua il suo matrimonio è praticamente saltato.»
Che brutta situazione, ma io che c’entro scusa.»
«Ora ci arrivo, il problema è che questa ragazza è sparita, sappiamo che si
trova a Colonia ma non riusciamo a stanarla, so che con te sulle sue tracce la
sua latitanza sarebbe breve, per questo ti chiedo un aiuto, io fino a dove potevo
arrivare sono arrivato.»
«Storia interessante, è pane per i miei denti. Ma, come mai ti sta così a
cuore?»
«Me lo ha chiesto Lena, la donna con cui Tom doveva sposarsi è la sua migliore amica, per me è come una seconda figlia. Poi Tom mi piace, è il ragazzo
giusto per lei e credo alla sua versione.»
«Ho capito, non aggiungere altro: accetto il caso. Sono felice che tu ti sia
rivolto a me, prometto di non deluderti. Ah dimenticavo una volta conclusa
questa storia dobbiamo rivederci prima di altri sei anni.»
«Puoi contarci Ernest, fa piacere anche a me.»
«Bene, a presto Frank. Mandami tutti i dati, mi faro sentire io appena avrò
delle novità.»
Non appena chiusa la telefonata con Frank, Ernest trova una nuova mail
con un corposo allegato. E sorride sotto i baffi: «E così Frank dava per scontato
che avrei accettato. Non è cambiato per niente.» e si mette subito al lavoro.
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Da investigatore privato che lavora nella capitale del Land della Renania
Settentrionale-Vestfalia ha canali privilegiati da poter utilizzare e vuole far di
tutto per aiutare Frank. Glielo deve.
202
Puntata 285
Frank ora è decisamente più tranquillo. Sa che Ernest farà di tutto per scovare
Jennifer Todd e decide di chiamare subito Lena per comunicarle la notizia e
poterla così tranquillizzare.
«Pronto Lena? Ho parlato con Ernest, quel mio vecchio amico di Düsseldorf
e l’ho incaricato di cercare Jennifer, ti ricordi di lui, vero? È il migliore nella
ricerca delle persone scomparse.»
«Certo che lo ricordo. Ricordo quando da bambini andavamo a trovarlo.
Chissà come staranno i suoi figli, non li sento da secoli.»
«Glielo chiederò non appena lo rivedrò, ce lo siamo ripromesso.»
«Grazie papà per l’impegno che ci metti anche se non è proprio un’indagine
di polizia. E hai tante cose a cui pensare.»
«Ti ho già detto che lo faccio con piacere. Ora pensa solo a riposare e a
goderti queste ultime settimane di gravidanza.»
«Hai ragione. Manca poco al parto, non vedo l’ora di poter stringere tra le
braccia la mia Julia.»
E mentre padre e figlia continuano a scambiarsi confidenze ritroviamo Vanessa che cerca di far ragionare Alex.
«Quante volte devo ancora ripeterti che Rafael viene con me solo per lavoro?»
«Solo lavoro? Casualmente a Verona. Se non erro un tizio di nome William
verso la fine del ’500 ci ha ambientato una certa storiella, ma nessuno ci ha mai
dato peso.»
«Ma cosa c’entrano Romeo e Giulietta? Poteva trattarsi di qualsiasi altra
città. E se fosse stata Parigi: la Ville Lumière? O a Venezia? Ma è a Verona che
il mio committente ha una casa, o meglio: una signora villa, da vendere, ed è li
che io andrò. Cerca di ragionare tesoro.»
Gli occhi dolci di Vanessa sortiscono l’effetto sperato, e Alex si lascia andare
baciandola con trasporto.
Dicono che l’amore non sia bello se non è litigarello, quindi per una coppia
che fa pace dopo un piccolo diverbio, ne troviamo un’altra che ancora fatica a
ritrovarsi, forse.
In centrale Peter lascia un biglietto a Gaby:
«Ti aspetto al nostro ritrovo del cuore.
Stasera alle nove.
Non mancare.
Con amore,
tuo Peter.»
Un sorriso si dipinge sul viso di Gaby che chiede ad un collega di sostituirla
e corre da Pia.
203
«Pia, Pia ho bisogno di te. Adesso!»
«Gaby, che succede?»
«Stasera ho un appuntamento con Peter, leggi il biglietto che mi ha lasciata.»
«Che bello! Mi sa che ti serve un abito per la serata. Vai nel retro e vedi se
c’è qualcosa che ti piace e lo proviamo subito. Io devo mettere via questi abiti,
intanto.»
«Ma, quello è l’abito da sposa di Connie. Perché “devi”metterlo via?»
«Il matrimonio purtroppo è saltato, una brutta storia, ti racconterò tutto
durante la prova del vestito, su: vai di là a sceglierlo.»
Al castello intanto Rafael è particolarmente allegro, Amelie lo sente fischiettare.
«Rafael, cos’è che ti rende così di buon umore?»
«Vanessa mi ha chiesto di accompagnarla in Italia per un viaggio di lavoro.
Tre settimane, mamma. Avrò la possibilità di restare con lei per tre settimane.»
«Oh Rafael, sono proprio contenta per te. Ma ricordati bene quanto l’hai
ferita, anzi, vi siete feriti a vicenda in passato. Non fare scelte avventate.»
«Sì, mamma stai tranquilla. Ho imparato la lezione, puoi starne certa.»
E mentre i due stanno chiacchierando, in salotto Vanessa parla con la piccola Letizia.
«Tesoro, la mamma deve partire per lavoro. Tu resterai al castello con tutti
gli altri. Prometti di farmi un bel regalo?»
«Cosa vuoi, mamma?»
«Che tu faccia la brava e che ti comporti bene, anche quando non ci sono.»
«Mmm. . . posso farti un altro regalo?»
Vanessa sorride, inclina la testa e fissa la sua piccola – e intraprendente –
bricconcella: «No, mi servirebbe proprio questo.»
«Va bene, ma tu prometti che mi chiamerai sempre sempre?»
«Certo che lo farò, puoi starne certa!»
«E papà rimane qui con me?»
«No tesoro, anche lui verrà con me per aiutarmi nel lavoro. Così stiamo via
meno tempo e torniamo dalla nostra principessa.»
«Mi piace papà, è simpatico, vero mamma?» Vanessa è in imbarazzo. . .
David che passava di lì e ha sentito le ultime parole della piccola Letizia si
precipita nella stanza. . .
«E io non sono simpatico?» e nel dirlo prende la sua sorellina tra le braccia
facendola roteare.
Intanto Gaby è arrivata in atelier. «Pia, ho bisogno di te. Adesso!»
«Gaby, che succede?»
«Stasera ho un appuntamento con Peter, leggi il biglietto che mi ha lasciata.»
«Mi sa che ti serve un abito per la serata! Vai nel retro e vedi se c’è qualcosa
che ti piace, lo proviamo subito. Io devo mettere via questi abiti, intanto.»
«Ma, quello è l’abito da sposa di Connie. Perché “devi”metterlo via?»
204
«Il matrimonio purtroppo è saltato, una brutta storia, ti racconterò tutto
durante la prova del vestito, su: vai di là a sceglierlo.»
Ad interrompere l’atmosfera famigliare creatasi al castello, è il cellulare di
Rafael che si mette a squillare. Un messaggio in cui Hans lo informa che tra
dieci minuti riceverà un fax con tutte le informazioni che ha richiesto.
Così, con un scusa, Rafael si congeda dalla madre, sale al piano di sopra e si
chiude nella sua stanza. Pochi istanti dopo, sente squillare il fax ed ecco uscire
una scheda segnaletica contenente la foto di Frederick e un ordine di custodia
cautelare. Appena prende in mano il foglio, un brivido gli attraversa la schiena
e tra sé e sé pensa:
«Non è possibile! Quel giardiniere ha lo stesso cognome di Sven Khal! Qual
è la probabilità che si tratti di una coincidenza?»
Ora non può fare nulla. Estrae i fogli ricevuti e li mette in cassaforte. Ci
penserà una volta tornato dal’Italia.
205
Puntata 286
Rafael è un po’pensieroso. Quello che l’investigatore ha scoperto gli fa ricordare quanto è avvenuto anni fa. È difficile a volte fare i conti con la propria
coscienza. Sguardo fisso sul parco, appoggiato allo stipite della finestra, è così
che lo trova David.
«Papà, disturbo? Sei pensieroso?»
«Sì, tutto quanto successo mi preoccupa. Partirò con Vanessa per un viaggio
di lavoro. Ti prenderai tu cura di Letizia?»
«Certo, sai che non devi nemmeno chiederlo. Ero venuto giusto a parlarti
proprio di lei. L’ho sentita dire a Vanessa che le sei simpatico. Si sta creando
un bel rapporto tra di voi e beh, io ne sono contento.»
«Le tue parole mi rinfrancano, grazie di cuore David. Ma visto che sei qui,
voglio chiederti un’altra cosa. Senza volerlo ho visto Tom mentre parlava con
Connie. Mi spiace per quello che è successo tra loro. Se volete conosco un
investigatore molto bravo.»
«Ti ringrazio ma al momento se ne sta già occupando Frank. Tu pensa al
viaggio e mi raccomando non fare niente di avventato. In ogni caso – se ce ne
sarà bisogno – terrò presente la tua offerta.»
«Mi sembra di sentire parlare tua nonna. Anche lei mi ha detto le tue stesse
parole. Sì: prometto che farò il bravo.»
Intanto, Tom si ritrova da solo a rigirar per casa. Sarebbe dovuta essere
la sera prima del matrimonio, la sera in cui avrebbe dovuto festeggiare il suo
addio alla vita da celibe e invece si ritrova solo e disperato, Connie non vuole
né sentirlo, né vederlo.
Connie da parte sua, sembra intenzionata a non perdersi d’animo e anche
se avrebbe potuto prendersi qualche giorno di vacanza dal lavoro, decide di
continuare con la sua vita normalmente, anche se non sarà come prima.
«Almeno qui ho il controllo della situazione. So cosa fare, come trattare i
clienti, come organizzare i turni. Qui sono a casa.» Si ripete mentre nel bagno
del Tango, si sistema il trucco dopo che una piccola crisi di pianto le ha fatto
colare il mascara.
«Devi deciderti a comprare un mascara waterproof, piagnucolona che non
sei altro. . . »
«Lena! Che ci fai qui?»
«Pensavo che tu avessi bisogno di un’amica e poi avevo voglia di prendere
un po’d’aria. David mi raggiungerà più tardi.»
«Sei un tesoro, ora andiamo di là, ti offro un bel pezzo di torta.»
Peter, nella sua stanza di albergo, si prepara con cura per l’appuntamento
con Gaby. Manca poco e non vuole essere in ritardo. Uno sguardo veloce alla
stanza prima di uscire. Se tutto andrà come spera, tornerà in quella stanza solo
per fare le valigie.
206
Sulla strada verso il luogo dell’appuntamento, ha preso dei fiori. Sta per
controllare l’orologio, quando la vede arrivare. Resta semplicemente a bocca
aperta, davanti a lui la donna che ama da sempre, che lo guarda a sua volta.
Gli occhi di Gaby brillano alla vista di Peter.
«Gaby, sei bellissima. Questi sono per te.»
«Grazie, beh, anche tu non sei male.»
Poi, tutto d’un fiato:
«Gaby io ti amo e non riesco a vivere così; tornare ogni sera a dormire in
una stanza d’albergo, anonima e fredda, dove niente ha il tuo profumo, dove
non c’è nessuna traccia di te, dove non ci sei tu ad aspettarmi, non è quello che
voglio. Voglio che ritorniamo a vivere insieme, nella nostra casa, con la nostra
famiglia, io tu e Benjamin. Gaby. . . mi vuoi sposare?»
Gaby non risponde. Annusa i fiori e senza muovere il viso posa gli occhi
su un Peter tremante. A stento riesce a trattenere un sorriso: Peter le ha detto
tutto quello che voleva sentirsi dire. Scosta il viso dai fiori e gironzola attorno
a Peter finché lo prende sottobraccio ed inizia a camminare fischiettando.
«Ma. . . è un sì o un no?»
«Taci cretino!» e le labbra di Gaby diventano più eloquenti di mille parole.
207
Puntata 287
«Sì, sì, sì e ancora mille volte sì! Oh Peter, non avrei sperato tanto! Sono stata
insopportabile mettendo a dura prova la tua bontà. E ti amo: tanto!»
Un bacio suggella il ritrovamento dei due innamorati.
«Vieni, ti porto a vedere la nostra nuova casa.»
«La nostra nuova casa? Cosa vuoi dire, Peter?»
«Ho comprato una casa, sperando che tu mi avresti detto sì. Benjamin sta
crescendo e quando è con noi è giusto che abbia una stanza sua, l’appartamento
inizia ad essere piccolo; e poi magari arriverà un altro piccolo Evers, dove lo
mettiamo?»
«Hai proprio ragione, Peter Evers. Su, andiamo a vedere la nostra nuova
casa! E spera che mi piaccia!» risponde Gaby strizzando l’occhiolino.
Al castello ritroviamo Amelie e Fritz, a letto.
«Sai Fritz, prima ho parlato con Rafael: andrà in Italia con Vanessa, per
lavoro.»
«Si cara lo so, ho parlato anch’io con Rafael. Non preoccuparti, nostro figlio
ormai è un uomo nuovo, meno irruento e più riflessivo. È un uomo che ha sbagliato e per questo ha pagato. Lo dico con il cuore: Rafael ora sa distinguere tra
bene e male. E sì, la penso come te. L’ho capito anche io che lui è ancora innamorato di Vanessa. Ma non credo che farà qualcosa che possa compromettere
i loro rapporti. Sa che deve andarci piano, soprattutto adesso che la piccola
Letizia si affeziona sempre più al suo papà.»
«Già. Stamattina dovevi vederli: giocavano insieme nel parco, erano così
felici. Nemmeno con David, Rafael era così amorevole e dire che quando nostro
nipote era piccolo lui e il padre erano inseparabili. Ma con Letizia è diverso,
forse perché Rafael è più maturo, forse perché è cambiato, quando è con lei i
suoi occhi brillano, brillano di una luce nuova.»
«Cara, l’amore di un padre per la figlia, non ha eguali. È la sua principessina, anzi la sua contessina. Ora però spegni la luce e dormiamo. Le nostre
vecchie membra hanno bisogno di riposo. Ho idea che quando Vanessa e Rafael
saranno partiti, la nostra nipotina ci farà trotterellare. Buonanotte, Amelie.»
«Buonanotte, Fritz.»
David, prima di raggiungere Lena al Tango, passa a salutare Tom a casa.
«David. . . non hai niente di meglio da fare che venire a trovarmi?»
«Vedo che sei allegro. Ottimo.»
«Divertente, molto divertente. La mia carriera va bene, più che bene ma la
mia vita privata è un disastro. E tutto per colpa mia. Secondo te ho qualche
motivo per essere allegro?»
«Non dico che devi essere allegro Tom, ma almeno sii positivo! Con Connie
non tutto è perduto. La conosciamo bene, tu meglio di chiunque altro. Non
appena avremo le prove che quella Todd mente, lei capirà e ti perdonerà.»
208
«Lo spero. Stavo riguardando le brochures del viaggio di nozze. Domani
dovrò andare a disdirlo. Ma tu, come mai non sei con Lena al castello?»
«Lena è al Tango, tra poco passo a prenderla e torniamo al castello. Vorrei
dormisse un po’. Non fraintendermi, i problemi tuoi e di Connie ci stanno a
cuore lo sai, ma le hanno tolto parecchia energia e manca poco al parto. Non
vorrei si affaticasse troppo.»
«Tua moglie è davvero incredibile e che lei mi creda, nonostante sia amica
di Connie, per me è importante. Ehi, quando la piccola sarà nata, ti ricorderai
ancora del tuo vecchio amico Tom, vero?»
«Certo! Non temere, avrò sempre tempo per te. . . e soprattutto quando crescerà, avrò bisogno di qualcuno che mi aiuti a tenerla d’occhio, sai per quando
uscirà. . . Ovvio non prima che controlli la fedina penale dei suoi spasimanti.»
David, riesce alla fine a far sorridere Tom e distrarlo per un po’dai suoi tristi
pensieri.
Vanessa è in camera e, aiutata da Isabelle, sta preparando le valigie per il
viaggio.
«Come l’ha presa Alex?»
«Inizialmente male, è molto geloso, soprattutto di Rafael, ma poi ha capito.
Del resto perché lasciarmi sfuggire la possibilità di collaborare con lui? Nel
campo è uno dei migliori. Dimmi di te e Phil piuttosto. . . Mi è sembrato di
vedervi salutare molto calorosamente, l’altro giorno. . . »
«Sì, ci siamo ritrovati! E di questo, devo ringraziare Peter. So che ha parlato
con Phil. Spero che anche lui possa ritornare con la sua Gaby, merita tutta la
felicità di questo mondo ed è una fortuna averlo come amico.»
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Puntata 288
David, discute ancora un po’con Tom, prima di lasciarlo a riflettere sulle sue
disgrazie. Arrivato al Tango,vede la moglie seduta ad un tavolino che sorseggia un’aranciata, e pensa tra sé: «Ho una moglie meravigliosa, sono davvero
fortunato. . . »
Come se avesse avvertito la sua presenza, Lena si volta e lo vede, un sorriso
le si dipinge in volto:
«David amore vieni qua a sederti. Come è andata con Tom?»
«Abbastanza bene e Connie? Come sta?»
«Come sta una persona alla quale è crollato il mondo addosso, ma che al
tempo stesso è determinata a non crollare. È forte la nostra amica.»
«Sì e noi faremo di tutto perché lei e Tom tornino insieme. Ora però pensiamo a te e a Julia, che ne dici di tornare a casa e riposare un po’?»
«Ottima idea, saluto Connie e andiamo.»
Mentre Lena e David salgono in macchina, qualcuno nascosto dietro ad un
albero li sta spiando, con sul suo volto un ghigno malefico, e quasi sussurrando:
«La pagherete, oh se la pagherete. . . »
Al castello continuano i preparativi di Vanessa, la donna è particolarmente
pignola quando si tratta di organizzare un viaggio di lavoro. Isabelle la sta
aiutando e intanto indaga:
«Non è che speri in un ritorno di fiamma con Rafael? Non starai portando
troppi cambi con te?»
«Un ritorno di fiamma con Rafael? Ma cosa dici! Sai bene come funziona
il mio lavoro. Possono esserci improvvisi pranzi, cene, cocktail, colazioni, non
posso farmi trovare impreparata o presentarmi sempre con gli stessi abiti. E
poi sai bene che ormai sto con Alex e che lo amo.»
«Sarà come dici tu sorellina. . . Vuoi portare anche un costume da bagno?
Magari ti capiterà un pranzo in piscina. Metti che vi portano a visitare una
SPA?»
«Ottima idea! Come ho fatto a non pensarci prima. Li prendi tu? Io vado a
controllare che Letizia dorma. Mi mancherà tanto durante questo viaggio.»
«Beh avrai il suo papà con te.»
«Vedo che il ritorno con Phil ti ha ridato la tua verve, questo mi fa molto
piacere. Ma ti prego di non approfittarne troppo. Evita battute del genere.»
«Agli ordini sorellina.»
Gaby e Peter sono arrivati nel loro nuovo appartamento.
«Peter. . . è fantastico! Ma sarà costato una fortuna. Non è che hai speso
tutto quello che restava della vincita?»
«No, certo che no. Avevo fatto degli investimenti, come sai e rendono bene.
Ho deciso di usarli nel miglior modo possibile, comprando una casa tutta per
noi.»
«Questa casa è bellissima! C’è anche una stanza in più!»
210
«Potrebbe servirci, non si sa mai. E poi. . . Benjamin vorrebbe una sorellina.
»
Gaby si volta verso Peter, lo guarda fisso negli occhi che gli brillano e i due
si scambiano un bacio appassionato.
Intanto Pia sta per chiudere l’atelier, è sera inoltrata ormai, ma qualcuno
entra in negozio. . . «Oh no, un’altra cliente dell’ultimo minuto, chissà quando
arriverò a casa stasera?» pensa fra sé e sé la donna, ma uscendo dal retro, a sua
sorpresa, trova davanti a lei Mathias.
«Mathias! Pensavo fosse una cliente. Che ci fai qui?»
«Ho chiuso il salone e passando qui davanti ho notato che l’atelier era ancora aperto, se vuoi ti accompagno a casa, è tardi e non mi piace saperti per
strada tutta sola.»
«Beh, accetto molto volentieri, grazie! Prendo la borsa. . . bene, possiamo
andare.»
211
Puntata 289
«Ti ringrazio, Mathias. Sei stato molto gentile ad accompagnarmi. Vuoi fermarti a cena? Mi sembra il minimo per ricambiare, vieni, entra»
Ecco quindi Pia, entrare in casa con Mathias e pronunciare queste parole
che, a sorpresa, vengono udite da Frank, rientrato prima dal commissariato.
«Cos’altro è successo, Pia? È tardi! Ciao Mathias.» sono le parole di Frank
saltando dalla poltrona al loro arrivo.
«Frank, tesoro, calmati. Non è successo nulla, delle clienti mi hanno fare tardi anche stasera, il telefono si è scaricato e non sono riuscita ad avvisarti, Mathias stava passando davanti all’atelier e gentilmente si è offerto di
accompagnarmi fino a casa.»
«Bè, ti ringrazio allora Mathias. Passavi davanti al negozio?»
«Sì Frank, stavo passando proprio lì davanti e vista l’ora mi è sembrato
doveroso, spero di non aver creato problemi. . . »
«Nessun problema Mathias, stai tranquillo. Frank, ho invitato Mathias a
fermarsi per la cena, vorrei ricambiare la sua gentilezza, mi aiuti a preparare
la tavola, per favore?»
Frank indugia con lo sguardo su Mathias, poi, essendo osservato severamente da Pia, l’uomo accetta e si presta ad apparecchiare. Si prospetta una
bella serata rilassante, a casa Sander. . .
Intanto, nell’altra casa Sander, Linda sta mettendo nel lettino Sasha addormentato. Un tenero abbraccio la cinge alle spalle.
«Sshh. . . non lo svegliare, ci ha messo tanto ad addormentarsi. . . »
«Allora andiamocene di la e passiamo finalmente una bella serata tranquilla, solo io e te, ti va?»
Lo sguardo di Andreas, lo sappiamo, non lascia molta scelta e infatti Linda,
sorridendo, prende per mano suo marito ed escono dalla stanza del piccolino.
«Mm. . . che ne dici di una bella cenetta thailandese? E poi un bel film
romantico, di quelli che ti piacciono tanto e poi un bel massaggio rilassante?»
«Mi sembra un ottimo piano, caro Dottore. Ordina il cibo, io scelgo il film!»
«Subito tesoro. Ah, dimenticavo, ho ritirato da Pia i nostri abiti per il
matrimonio, oggi pomeriggio.»
«Bè, per il momento, possiamo riporli nell’armadio, non servono più.»
«Cosa? Come non servono più? Cosa è successo?»
«Pensavo che te l’avesse detto Pia o Frank»
«No, l’atelier era pieno di clienti e Pia mi ha velocemente consegnato gli
abiti e Frank, non lo sento da qualche giorno, sta lavorando parecchio. . . come
me. . . ma raccontami»
«Una brutta storia. Il matrimonio è saltato. Pare che Tom, a Los Angeles,
abbia avuto una. . . piccola distrazione. . . e la distrazione in questione, tra l’altro, lo sta anche ricattando. . . Lui ha confessato tutto a Connie che ha deciso di
annullare il matrimonio»
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«Mi dispiace tantissimo. Sono una bella coppia, Connie e Tom. In questi
anni sono diventati degli amici, sono veramente sorpreso di questo comportamento di Tom, voglio dire. . . non mi sembra il tipo di uomo che si concede
delle avventure ecco»
«Già, è quello che pensiamo tutti. Anche Tom non è sicuro di aver tradito
Connie, si è trovato questa ragazza nel letto al mattino e poi è iniziato il ricatto
con le foto ecc.»
«Aspetta, aspetta. . . come si chiama questa ragazza?»
«Non lo so, perché?»
«Perché ho già sentito questa storia, qualche anno fa. . . »
Tom intanto, nel suo appartamento, sta mangiando una pizza. . . anzi, ci sta
provando ma il malumore ha il sopravvento, getta la fetta di pizza che aveva
tra le mani e si siede davanti al terrazzo a guardare il panorama e sicuramente,
pensare a Connie.
Connie, neanche a dirlo, come nei migliori film romantici, sta guardando il
panorama fuori dalla sua stanza al Castello, in lontananza si vede Colonia e la
ragazza malinconica pensa al suo Tom. Inevitabilmente, una lacrima bagna la
sua guancia.
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Puntata 290
Squilla il cellulare di Tom, che lo risveglia dai suoi pensieri.
«Tom Lorenz.»
«Finalmente! È da giorni che mi eviti!»
«Jennifer!»
«Allora. . . come procedono i preparativi. . . ops, ho saputo la triste notizia,
mi dispiace molto, moltissimo lupacchiotto mio. . . vuoi un po’di compagnia
per tirarti su?»
«Jennifer! Ti rendi conto di cosa hai combinato? E ti rendi conto che stai
commettendo un reato? Io non so davvero cosa tu voglia da me! Non sono
uno di quei ricchi registi a cui sei abituata, non ho un grosso conto in banca
ne proprietà o altre ricchezze, cosa vuoi da me, Jennifer! Pretendo almeno una
spiegazione!»
«Tom, tesoro, ti sottovaluti. Io provo grande ammirazione per te, sei un
grande regista e il tuo film. . . . ne parlano tutti nell’ambiente. . . »
«Sì e quindi? Vai avanti e parla chiaro!»
«E so che hai già una mediocre protagonista ma. . . voglio essere io! Io voglio
essere la tua attrice candidata all’Oscar! E poi al Grammy e. . . conoscere tutti
quelli che contano a Hollywood!»
«Fammi capire. . . » dice Tom accendendo delicatamente un piccolo registratore che prende dal tavolo, utilizzato per le annotazioni del film «Jennifer, tu
hai inscenato di esser venuta a letto con me e poi mi hai ricattato con quelle
foto false e le telefonate, soltanto per ottenere il ruolo da protagonista nel mio
film?!»
«Esatto, lupacchiotto. Sono una donna intraprendente, se la fortuna ti volta
le spalle, sorprendila faccia a faccia dico io, mettiamola così»
«Ma io ho già una protagonista. Molto brava e con cui ho un contratto
firmato, non posso mandarla via su due piedi e senza motivazione!»
«Bè, la fantasia non ti manca, qualcosa ti inventerai. . . »
«Jennifer. . . sono troppo arrabbiato adesso, ti saluto!»
Tom riesce quindi a chiudere in fretta la telefonata. Riavvolge il nastro
del registratore che stringe tra le mani come fosse un amuleto. . . poi schiaccia
il Play. . . «Jennifer, tu hai inscenato di esser venuta a letto con me e poi. . . »
ascolta attentamente ogni parola registrata e spegne l’apparecchio. Poi lo mette
in tasca e corre fuori casa con un bel sorriso. A chi lo farà ascoltare?
La cena a casa Sander procede ma l’atmosfera non è certo delle migliori: la
tensione si taglia con un coltello. Tutti mangiano in gran silenzio, Frank nero
di gelosia, Mathias e Pia in evidente imbarazzo.
Pia prova a cambiare le cose iniziando una conversazione su Jasmine: «Allora Mathias, so che Jasmine è molto contenta del lavoro che svolge nel tuo
salone, dimmi, se la sta cavando bene con le responsabilità che le hai affidato?»
«Certo, Jasmine è una brava ragazza, affidabile e seria. Se la sta cavando
più che bene direi, mi sostituisce quasi in tutto e per tutto»
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«Bene, potresti approfittarne per un altro viaggio magari, che ne dici Mathias? Non ti manca Mallorca?» L’intervento di Frank, come un buco nero,
risucchia tutti nel clima di imbarazzo e tensione iniziale. Pia sospira e con lo
sguardo, fulmina sua marito.
Tom arriva sgommando davanti alla porta principale del castello e scende
di corsa dall’auto lasciando la portiera aperta e luci e motore acceso. Non pensando al’orario ormai quasi notturno, suona il campanello ripetutamente ed
inizia a gridare:
«Connie! Amore! Scendi! Connie!»
Nel castello, si accendono le luci, tutti vengono svegliati dall’entusiasmo di
Tom.
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Puntata 291
«Tom! Che stai facendo!» è David il primo ad uscire dalla porta, seguito poi da
Lena, Vanessa, Isabelle e Connie.
«Scusatemi, chiedo scusa a tutti per il baccano ma non ho saputo aspettare!
Connie, tesoro, ascolta attentamente, ti prego!»
Tom accende l’aggeggio e parte la registrazione della telefonata fra lui e
Jennifer. Una volta finita, lo spegne e lo mette in tasca, continuando a fissare
con gli occhi speranzosi, una reazione positiva di Connie che invece, sta in
silenzio.
Dietro di loro, Vanessa e Isabelle rientrano piano, piano in casa mentre Lena
e David, sorridono e guardano la scena. Ad un tratto Connie scoppia in una
risata e salta fra le braccia del suo Tom, baciandolo appassionatamente.
Tom, per la gioia, solleva la sua amata e la fa girare su sé stessa. Anche
Amelie e Fritz, dalla finestra della loro camera, vedono la riappacificazione tra
i due e contenti, si rimettono a letto.
Pia chiude la porta di casa, dopo aver salutato Mathias, una volta conclusasi
la cena. Si volta verso Frank e con un tono di voce per niente contento, lo
riprende sul suo atteggiamento ostile nei confronti dell’amico parrucchiere.
«Pia, lo sai che quel Mathias non mi piace! Voglio dire, lo so che è una brava
persona e che si è comportato bene con te e con i ragazzi e poi c’è la storia del
ladro ecc. ecc. ma lui ti vuole ancora! E io non voglio che ti giri intorno!»
«Frank, sei solo geloso! Non cambierai mai tu, eh? È vero, Mathias forse ci
tiene in maniera diversa a me di quanto io tenga a lui, cioè come ad un amico,
solo un caro amico, tutto qui. Però questo non deve farti sentire insicuro ne
farti venire paure su di noi, io ti amo da tutta la vita, caro il mio gelosone!»
Un bel bacio fa proseguire in maniera molto più piacevole la serata a casa
Sander.
Frattanto, nella sua lussuosa suite, Frederick Khal sta osservando le foto degli abitanti del castello Von Arensberg appesi ad una bacheca su di un
cavalletto.
Prende un coltello dal vassoio del servizio in camera e lo punta verso le
fotografie. Prende la mira strizzando gli occhi color ghiaccio, tira il coltello e
centra in pieno il volto di uno dei fotografati. Frederick sogghigna. La foto con
il coltello piantato al centro del viso è quello di Lena.
Poi lo sguardo di ghiaccio si sposta verso la foto affianco a quella dei bersagli: è la foto di Sven Khal.
«Papà, presto quella sgualdrina avrà quello che si merita e tu sarai vendicato, te lo prometto, manca poco.»
Tom e Connie rientrano felicissimi nel loro appartamento e si lasciano andare alla passione. Più tardi, Tom abbracciato alla sua donna, dice soddisfatto
che d’ora in poi non dovranno più preoccuparsi di quella Jennifer, che ora non
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potrà più nuocerli. Mentre sereno dice questi suoi pensieri ad una rinata Connie, una e-mail arriva sul suo portatile. . . Il suono della notifica richiama i due
ragazzi. Tom apre il portatile sul comodino e insieme a Connie, apre l’e-mail:
«Caro stupido, stolto, Tom,
hai sbagliato a pensare di avermi fregato. Non so come tu abbia fatto
a fare pace con la rossa, (sì, ho visto che siete tornati nel vostro
nido insieme), ma non credere di poterti sposare e proseguire la tua
vita a due senza darmi ciò che voglio. Guarda cosa sta per uscire
sui giornali di domani. . . pensi che possa far piacere alla tua bella
diventare il bersaglio della stampa rosa di tutta la Germania?
A presto. . .
J. T.»
L’allegato all’e-mail è scioccante: una serie di foto e titoli di giornali che
dichiarano la storia d’amore tra Tom e Jennifer, foto e titoli riguardo la povera
ragazza lasciata per l’attrice: Connie, foto e articoli riguardo il cambiamento di
ruolo nel film di Tom, la protagonista viene licenziata e sostituita da Jennifer!
I due ragazzi, vedendo tutto ciò, si guardano spaventati negli occhi.
Jennifer ha ancora il coltello dalla parte del manico, sono tornati insieme
sì, ma non possono sposarsi ne farsi vedere come coppia. . .
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Puntata 292
«Mio Dio, è terribile! – dice Tom alzandosi dal letto e con le mani tra i capelli
– Questa ragazza è un vero incubo: una pazza scatenata! Ti rendi conto dei
ricatti che ci sta offrendo?»
«È assurdo tutto questo! Cosa possiamo fare tesoro? In questo momento noi
due non possiamo sposarci né tanto meno stare insieme, oppure quella matta
fa pubblicare tutte quelle notizie infanganti e false! Io diventerei la povera
ragazza da compatire perché mollata per la modella, tu il classico regista da
gossip di bassa lega e lei si prenderebbe il posto della protagonista del film e
lavorerebbe per te per mesi: è un incubo!»
«Lo so, lo so, senza contare di come tutto ciò avrebbe conseguenze con i
miei produttori, il film di sicuro ne risentirebbe. Inoltre se licenziassi Ingrid
per sostituirla con Jennifer (con quale pretesto poi), potrei venir cacciato dalla
casa di produzione e rischiare una causa legale con cifre da capogiro! Sono
rovinato, siamo rovinati!»
Il mattino dopo, Vanessa e Alexander sono fuori nel giardino, è il momento
dei saluti prima della partenza di lei e Rafael per Verona. Dopo essersi guardati
e parlati anche troppo a lungo stanno per baciarsi, ma dalla porta del castello
esce Rafael che non è mai stato così di buon umore:
«Buongiorno! Alex. . . »
«Buongiorno Rafael. Io e la mia fidanzata ci stavamo salutando.»
«Oh sì, sì, fate pure, io intanto, se non disturbo, sistemo le valigie in auto e
poi me ne vado.»
Alex solleva lo guardo verso Vanessa, uno sguardo decisamente scocciato.
Sa molto bene che Rafael ha pensato bene di non lasciargli nemmeno il più
minimo attimo di intimità, fingendosi preso da bagagli e sciocchezze. . . così
Alex prende Vanessa tra le braccia e le si avvicina per darle un bacio ma, con
grande nonchalance, Rafael si mette quasi in mezzo ai due: «Scusatemi, prendo
il tuo borsone, Vanessa.»
Alex sospira e Vanessa trattiene un sorriso. «È ora di andare, Alex. Ti
chiamo appena atterriamo, va bene?»
Un bacio veloce e decisamente diverso da quello che Alex si sarebbe aspettato è l’unico saluto che Rafael gli ha concesso. Vanessa sale quindi in auto
mentre Rafael mette subito in moto senza aspettare che i due piccioncini si
salutino con la mano e, sogghignando da gran furbetto, parte a tutta velocità
verso l’aeroporto.
Intanto nella loro camera, Lena e David sono ancora a letto.
«Sono davvero sollevato che tra Tom e Connie sia tornato il sereno. Non
mi piaceva vedere il mio migliore amico in quella situazione e non poter fare
nulla per aiutarlo.»
«Già, ti capisco. Io non sopportavo più di vedere Connie piangere e soffrire.
Ha avuto il dubbio che Tom l’avesse tradita ma, fortunatamente, la questione si
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è risolta nel migliore dei modi. Ora potremo rilassarci e goderci il matrimonio
dei nostri amici e poi l’arrivo della nostra Julia, andrà tutto bene, me lo sento!»
Toc, toc. Qualcuno bussa alla loro porta.
«Avanti. . . nonna, che succede?» dice un sorpreso David, vedendo sbucare
Amelie.
«Buongiorno David, Lena, scusatemi ragazzi, volevo solo proporvi una bella colazione in terrazza tutti insieme, cosa ne dite?»
«Ma certo, Amelie, mi preparo subito. Penso che a Letizia farà bene sentirsi
coccolata da tutti noi.»
«Esatto Lena, la mia intenzione è proprio quella: vorrei che Letizia non
sentisse troppo la mancanza dei suoi genitori durante questo periodo e sapevo
di poter contare su di voi. Vado a dare disposizioni a Isabelle. A più tardi.»
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Puntata 293
Appena accomodati in aereo, Vanessa inizia a spulciare tra le sue carte alla
ricerca del loro albergo.
«Ecco, Rafael, il nostro cliente ci ha prenotato questo albergo. Se vuoi dargli
un’occhiata. . . »
«Carino. Però dando uno sguardo su internet, avrei trovato una sistemazione che mi ha talmente tentato e non ho potuto dir di no.»
«E cosa avrebbe di così particolare questa tua umile dimora?»
«A parte il fatto che le camere si affacciano sul balcone della casa di Giulietta? Proprio nulla.»
«Ma hai capito il nostro romanticone? E non è che per caso hai pensato
anche a me?»
«Dunque, ora che mi ci fai pensare, forse sì.»
«Non cambierai mai!»
«Ho pensato che, anche se saremo lì per lavoro, non sarebbe una cattiva
idea rilassarci un po’quando ne avremo tempo.»
Mentre i due continuano a parlare amabilmente, nel suo ufficio Alex guarda
la foto incorniciata che lo ritrae con Vanessa e sospira.
La sua amata già le manca e il saperla con Rafael lo mette in agitazione.
Al castello, invece, dopo la colazione ognuno degli abitanti si da alle sue
passioni.
Letizia, sembra reagire bene alla partenza dei genitori, infatti si sta divertendo a giocare con Fritz a nascondino; Lena e Amelie sono entrambe intente a
scegliere l’ennesimo completino per Julia, quando entra David:
«Per l’amor del cielo: con tutti i vestitini che le abbiamo già comprato potremmo cambiarla ad ogni ora e forse avanzerebbero. Non vi pare che ci stiamo
lasciando prendere un po’la mano?»
«Divertente David. Ma lasciatelo dire dalla tua vecchia nonna: non hai idea
di quanto spesso i bambini si sporchino. Su, su: vai a fare un giro e lascia noi
donne in pace.»
Constatata l’impossibilità di aggiungere altro, soffiando un bacio con la
mano a nonna e moglie, David lascia la stanza e si dirige verso il parco, con
l’intenzione di fare una passeggiata, quando viene intercettato da Letizia.
«David mi aiuti a trovare il nonno?»
E il gioco continua. . .
Peter e Gaby sono finalmente tornati insieme, uniti più che mai. Il distacco
ha fatto loro bene.
Peter è entusiasta.
«Starti lontano mi ha fatto capire quanto sei importante per me e quanto
sono stato stupido a dare per scontate cose che in realtà non lo sono. Come lo
svegliarmi la mattina e averti accanto, oppure bere il caffè insieme.»
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«È stato lo stesso per me. Ogni mattina, prendevo sempre la tua tazza preferita. Quella che ti ostini a non voler buttare. E dato che tu non c’eri, per
sentirti più vicino, bevevo il caffè proprio con quella.»
Mentre in casa Evers-Keller è tornato a splendere il sole, da qualche altra
parte il sole si fa desiderare.
L’aereo sul quale si viaggiano Vanessa e Rafael sta attraversando una perturbazione e a bordo si diffonde il panico. Il comandante dall’altoparlante avvisa
tutti di restare calmi mentre contestualmente la spia luminosa che indica di
allacciare le cinture di sicurezza si accende.
Vanessa è tesissima mentre Rafael riesce a restare freddo e a dirle:
«Non aver paura. Ci sono io, qui con te. Stringimi la mano. Supereremo
anche questa.»
Nemmeno il tempo di finire la frase che l’aereo vira bruscamente, non in
direzione dell’Italia. Cosa sta succedendo?
Sono attimi di terrore, incrementati dal fatto che dalla cabina di comando
non arrivano più informazioni. Per un istante viene a mancare l’illuminazione
e partono alcune grida. Secondi che sembrano interminabili.
Finalmente il 737 si ristabilizza e ritorna la voce affannata, ma rassicurante,
del pilota che fa tornare la calma, anche nelle hostess visibilmente scosse:
«È il vostro comandante che vi parla: stiamo uscendo da una brutta perturbazione. Per garantirvi un volo più sicuro è stato necessario un brusco cambio
di direzione. Questo significa che arriveremo a destinazione con un po’ di
ritardo. Me ne scuso a nome di tutta la compagnia.»
Realizzato che il peggio è ormai passato, Vanessa fa un grosso sospiro e si
abbandona sulle braccia di Rafael, il quale, non la scansa ma - a sua volta ricambia l’abbraccio fraterno.
Oddio, fraterno: dipende dai punti di vista.
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Puntata 294
Connie è al Tango, sta servendo delle ragazze ad un tavolo quando voltandosi,
vede entrare nel locale Gregor e Katharina.
«Oh mio Dio, siete tornati!»
«Connie, fatti abbracciare dal tuo vecchio capo! Ti sono mancato?»
«Certo! Ciao Katharina! Come state ragazzi e com’è andata la vacanza?»
«Benissimo, il lago di Costanza è un paradiso terrestre. Ci volevano dei
giorni per staccare dopo. . . sai. . . Ma dimmi di te e gli altri. Come sta Lena?
Manca poco al parto ormai»
Connie è visibilmente imbarazzata dalla domanda di Katharina, le risponde
fingendo che l’argomento non la turbi e con la massima disinvoltura credibile:
«Bene, stiamo tutti bene grazie, Lena, David, Tom e io. Come vedete, il locale
va sempre alla grande e abbiamo tanto lavoro»
«Vedo, vedo. . . oggi c’è il pienone. Dai, ti do una mano» è la risposta di
Gregor che salta dietro al bancone e si mette ad aiutare Connie con i clienti.
Katharina si siede e osserva la ragazza, ha notato l’imbarazzo di prima. . .
Intanto all’aeroporto Catullo di Verona in Italia, ecco uscire dal terminal
Rafael e Vanessa. I due si dirigono fuori dalla struttura a prendere un taxi
che li porti all’albergo. Rafael, da uomo galante qual è, si comporta da vero
gentleman con Vanessa: le porta i bagagli, l’accompagna a braccetto durante il
tragitto all’interno dell’aeroporto e le apre la portiera del taxi. Vanessa sorride
e lo prende in giro dicendogli che l’aria dell’Italia gli fa bene.
«Buongiorno, ci porti al “Relais de Charme Il Sogno di Giulietta”, per favore.» dice Rafael all’autista in un perfetto italiano che stupisce piacevolmente
Vanessa.
«Non sapevo che parlassi anche l’italiano.»
«Solo un pochino. Sono già stato in Italia per affari varie volte, ho imparato
giusto qualche frase» il sorrisetto di Rafael fa però svelare la sua piccola bugia,
Rafael è un uomo pieno di sorprese ed è proprio questo il pensiero di Vanessa.
Frattanto al castello, Lena e David sono nel salone con Tom, arrivato da
poco per raccontargli dell’ennesimo ricatto di Jennifer.
«Capite ragazzi? Quella donna vuole rovinarmi! Ho le mani legate e non so
che fare!»
«Calmati Tom, vedrai che troveremo una soluzione. Per il momento è meglio che tu e Connie non vi facciate vedere insieme, come avete appunto già
deciso, è la cosa migliore»
«Sì, ha ragione David. Connie potrebbe stare ancora qui intanto che cerchiamo una soluzione a questo problema. Potremmo organizzare delle visite
segrete magari, non so, ma qualcosa ci inventeremo, vedrai»
«Grazie, Lena. E grazie anche a te, amico mio. Non so come farei senza di
voi, siete la mia salvezza.»
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Andreas bussa alla porta dell’ufficio di Frank.
«Avanti. . . Andreas! Ciao, entra. Che ci fai da queste parti?»
«Ciao fratellone. Sono passato a farti visita, non ci vediamo da un po’e poi,
vorrei anche parlarti di una cosa»
«Che aria seria. . . Ma certo, siediti dai, prendiamoci un caffè così mi racconti tutto.»
Andreas inizia così un racconto che forse, potrebbe essere di grande aiuto
al destino di uno dei personaggi di Colonia. . .
223
Puntata 295
«Andreas, mi stai dicendo che questa Jennifer è la stessa che provò ad incastrarti cinque anni fa e che è la stessa donna che ha rovinato il tuo amico
giornalista?»
«Credo proprio di sì, la descrizione coincide, la storia mi sembra molto simile. Io per fortuna, sono riuscito ad evitare che questa ragazza si approfittasse
di me ma Tom, mi dispiace che debba fare la stessa fine del mio amico John.
Hai una foto di questa Jennifer? Posso riconoscerla ufficialmente e fornire la
mia testimonianza se può servire.»
«Certo, aspetta. . . ho qui il materiale che mi ha inviato il mio amico investigatore. . . eccola! Ecco la foto di questa Jennifer, guarda. . . »
«È lei! senza ombra di dubbio, è lei ne sono sicuro. ha i capelli più lunghi
rispetto a quando l’ho conosciuta io e il nome è diverso, si faceva chiamare
Katie Reed ma è lei, ne sono certo!»
«Grazie, fratellino. La tua testimonianza potrebbe esserci di grande aiuto e
salvare il matrimonio di Tom e Connie.»
Connie, Gregor e Katahrina sono sempre al Tango. Connie porta dei bicchieri vuoti al bancone e Katharina ne approfitta per farle altre domande,
cercando sempre di sembrare una normalissima amica interessata ad un’altra amica. «Allora Connie, dimmi di Lena. Quando è prevista la nascita della
bambina?»
«Non lo so con esattezza, Katharina. So che mancano ancora delle settimane.»
«Sì certo, ma indicativamente, prima o dopo il tuo matrimonio?»
«Non me lo ricordo con precisione ma, spero dopo, sai per praticità, mi
serve la mia migliore amica nonché testimone all’altare» Connie tenta con delle
battute, di sviare l’argomento.
«Ahahaha, sì, hai ragione, mi ricordo il periodo dei preparativi del mio
matrimonio, è stato stressante a dir poco, non è facile seguire tutto.»
«Già. . . sì, non è facile. . . »
«Quindi Lena, riesce ad aiutarti nonostante sia nell’ultimo trimestre? Voglio dire, con il pancione e tutto il resto insomma. . . »
«Sì, sì. . . ovviamente cerchiamo di non farla stancare molto. . . scusami Katharina, devo servire quel tavolo.» Connie riesce così a svincolarsi dall’imbarazzante situazione creatasi con Katharina. L’insistente interesse per Lena
viene però notato, anche da suo marito Gregor che, nelle vicinanze del bancone, ha sentito tutto il dialogo delle due ragazze. L’espressione di Gregor,
mentre osserva Katharina sorseggiare con aria indifferente la sua bibita, è di
preoccupazione.
Il taxi di Rafael e Vanessa, dopo aver percorso il caratteristico centro di
Verona, arriva a destinazione: via Cappello 23. Il prestigioso Hotel si trova
proprio all’interno del cortile di Giulietta, di fronte al famoso balcone.
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Vanessa guarda meravigliata il cortile.
«Rafael, è stupendo questo posto! È così romantico e suggestivo. Più tardi
voglio salire sul balcone di Giulietta!»
«Ovviamente. Ora entriamo e chiediamo alla reception le chiavi della suite.»
«Della suite? Hai prenotato una sola camera?»
Rafael evita di rispondere e continua a sorridere. I due si fanno registrare
dal concierge e poi salgono al piano nobile dell’edificio. Nel corridoio ci solo
due porte dal nome “Il Sentiero”e “Il Pensiero”.
«Siamo arrivati, Vanessa. Preferisci “Il Sentiero”o “Il Pensiero”? Sono due
splendide suite comunicanti, entrambe con comfort e rifiniture di pregio che
spero gradirai e terrazzo che si affaccia direttamente sul cortile, di fronte al
balcone della bella Giulietta di Shakespeare.»
Rafael da’la mancia e liquida l’addetto ai bagagli. Poi apre entrambe le
porte delle suite: travi a vista, tendaggi damascati, arredi pregevolmente dorati
e fregi cinquecenteschi. Prende le valigie di Vanessa e la guarda in attesa di una
sua scelta.
«Rafael. . . tutto questo è meraviglioso, mi sembra un sogno. Se proprio
devo sceglierne una allora. . . scelgo “Il Sentiero”.»
«Ottima scelta, c’è la Jacuzzi!»
Vanessa ride con gli occhi e con tutto il volto, è visibilmente entusiasta.
Il corteggiamento da parte di Rafael sembra non dispiacerle, affatto.
225
Puntata 296
Frank è certo che le menzogne della Todd avranno vita breve. Decide così di
convocare Tom per metterlo al corrente delle sue idee: non sa ancora che lui e
Connie sono tornati insieme. Bussano alla porta dell’ufficio di Frank. . .
«Avanti. . . Oh Tom, sei stato un fulmine; accomodati e siediti. Vuoi un
caffè?»
«No grazie, ne ho già preso uno. Piuttosto Frank, cosa succede? Mi hai
detto che ci sono delle novità su Jennifer. Io e Connie ne abbiamo talmente
bisogno. . . Sai, siamo tornati insieme ma abbiamo pensato di tenerlo nascosto
per via del ricatto del giornale. . . Non voglio che Connie sia esposta alla curiosità dei media e poi non posso farlo uscire fuori per via del mio lavoro: la mia
casa produttrice mi licenzierebbe in tronco. . . »
«Sì, non preoccuparti: so tutto. Lena mi ha raccontato. Sono contento della
vostra riappacificazione e spero di poterti dare una buona notizia. Per farla
breve: Andreas non appena ha sentito questa storia, si è ricordato di quanto
successo a lui e ad un suo amico qualche anno fa. È venuto a parlarmene e
ha riconosciuto la foto della Todd. Quindi ora dobbiamo semplicemente farla
uscire allo scoperto per poterla arrestare. Sei tu il regista. Decidi come muoverti e fammi sapere come organizzarci, io e i miei agenti siamo a tua completa
disposizione.»
«Oh Frank! Non sai quanto mi rendi felice. Vado a parlarne immediatamente con Connie. Ti richiamo appena elaboriamo un piano. E grazie ancora!»
Mentre Tom se ne va via, in Italia Vanessa, dopo aver parlato al telefono con
Letizia, decide di fare un bagno rilassante nella sua Jacuzzi. Peccato (o forse
no?) che la sua suite e quella di Rafael siano comunicanti. L’uomo entra infatti
senza bussare proprio mentre la donna si sta, come dire: svestendo. . .
«Vanessa che ne dici di riguardare le carte prima dell’incontro di oggi pomeriggio? Ops. . . scusa, ma non pensavo che. . . cioè se pensavo che non fossi
vestita non sarei mai entrato. Anche se devo ammettere che tutto quello che
vedo è bellissimo, ancora più bello di come ricordavo. . . »
«Rafael! Ti ringrazio di cuore, sei molto galante ma. . . adesso non farmi arrossire. Sì, ti prometto che riguarderemo le carte, ma prima gradirei rilassarmi
un po’. Da sola, se possibile. Ti chiamo io non appena sarò pronta.»
Rafael se ne va via, ma Vanessa non riesce a non pensare ai suoi occhi
piantati su di lei come un chiodo al muro e a come la guardava rapito.
E un sospiro vien fuori dalle sue labbra. . .
226
Puntata 297
Tom si dirige al castello per parlare con Connie. Dopo aver girato un po’di
stanze la trova in salotto con Lena e David.
«Ragazzi: novità. Grandi novità. Immense novità.»
«Dai Tom, parla! Cosa sono queste novità di dimensioni epocali?»
«Dunque, per farla breve: Andreas ha riconosciuto Jennifer come la donna
che anni fa tentò di ricattarlo. Con le stesse modalità usate con me e come
ha fatto in precedenza con un suo amico. Naturalmente è disposto a riconoscerla formalmente; il problema è che prima bisogna farla uscire allo scoperto.
Purtroppo la mia registrazione non può essere utilizzata: è stata acquisita telefonicamente, quindi illegalmente. Anche per l’ultimo degli avvocati sarebbe
uno scherzo farla rigettare come prova. Adesso ci serve un piano per farle raccontare tutta la storia una seconda volta e farla arrestare dalla polizia. Tuo
padre, Lena, mi è stato davvero di grande aiuto, grazie.»
Lena e David gli sorridono e Connie gli salta al collo inondandolo di baci.
Il loro lieto fine si avvicina sempre di più. . .
Mentre i quattro amici architettano il loro piano da Oscar, Frederick non
fa altro che pensare al suo piano di vendetta contro i Von Arensberg mentre
in auto attende il suo complice Eric. Quest’ultimo entra in macchina con aria
furtiva.
«Spero per te che tu sia stato attento, non vorrei farti del male nel caso ti
avesse seguito qualcuno.»
«Ma quante volte dovrò ripeterti di stare tranquillo: sono in fuga da anni,
ormai, so bene come muovermi senza lasciare tracce. Piuttosto: siamo pronti
ad entrare in azione o no?»
«Ancora no, anche se manca poco al nostro grande giorno. Devo solo organizzare gli ultimi preparativi.»
«E va bene, ma non metterci troppo: non ce la faccio più ad aspettare e
voglio i miei soldi.»
«Quelli che chiami con nonchalance “tuoi soldi”, li avrai ad operazione ultimata. Con successo. Non farmi innervosire adesso, fila via o cambio idea.»
Eric esce dall’auto che riparte a gran velocità.
Al castello – intanto – dove si sta lavorando alacremente, il piano “Fai
cantare Jennyӏ ormai pronto.
«Bene, chiamo Frank per metterlo al corrente. Vedrai amore: presto mio
potremmo finalmente sposarci.» dice uno speranzoso Tom.
Nell’ufficio di Frank, squilla il telefono e a rispondere però non è il capo, in
riunione con i suoi superiori, ma Peter:
«Ufficio di Frank Sander, sono Peter Evers.»
«Ciao Peter, sono Tom, dovrei parlare urgentemente con Frank.»
«Mi spiace ma Frank è in riunione, dì pure a me Tom, si tratta di quella
Jennifer?»
227
«Sì, abbiamo pensato ad un piano per farla venire allo scoperto. Una cosa
è certa: Jennifer controlla tutti i miei spostamenti, quindi la cosa migliore è
inscenare una lite con Connie al parco, in modo che possa vederci e credere che
tra noi sia tutto finito. Dopodiché aspetterò che sia lei a raggiungermi e a quel
punto la farò parlare, stavolta però registrerete voi tutta la confessione, con
tutte le carte in regola. E a quel punto si incastrerà da sola e potrete arrestarla.
Che cosa ne pensi?»
«Frank mi aveva avvisato. Sì, penso che sia un buon piano e che possa funzionare. Facci sapere quando avverrà l’incontro, a quel punto ti chiamerò per
istruirti dei particolari e manderemo degli agenti in borghese sia per microfonarti, ma soprattutto pronti ad intervenire non appena avremo registrato abbastanza. Potresti inscenare una telefonata con il produttore per comunicargli
il cambio di attrice e farla parlare. Con la tua registrazione, unita alla testimonianza di Andreas, le prove saranno schiaccianti e potremmo dimenticarla per
sempre. Ci sentiamo tra poco.»
«Grazie Peter, a più tardi.»
Tom va via dal castello preso dall’euforia del suo piano e intento a farsi
notare in giro dalla sua ricattatrice.
Qualche ora dopo l’uomo è nel parco e apparentemente in maniera del tutto
“casuale”, incontra Connie. Parte un dialogo ad alta voce.
«Connie, cosa ci fai qui? Non ti starai piangendo addosso dopo avermi
lasciato in quel modo ieri!»
«Cosa? Tom, sai che ti dico: ti meriti proprio quell’oca della tua attricetta!
Son contenta di averti mollato, forse dovrei ringraziarla per avermi fatto capire
che razza di uomo sei!»
«Attricetta Jennifer? Non sei nella situazione di poter giudicare dato che
non mi hai dato neanche la possibilità di spiegarmi. La sai una cosa, Connie?
Mi sono sbagliato io, a perdere tutto questo tempo dietro te, ai tuoi malumori,
al tuo disordine e alla tua impulsività!»
«Bene allora! Vattene al diavolo Tom!»
E nel dirlo, Connie gli assesta un bel ceffone.
Jennifer che – come previsto – da lontano sta osservando tutta la scena,
appare molto compiaciuta. Non appena Connie va via e Tom sconsolato si
accascia su di una panchina, eccola che gli si avvicina:
«Povero cucciolo, la tua fidanzatina mi era parsa un tantino arrabbiata.»
«Non è più la mia fidanzata. E menomale, aggiungo. In un certo senso
dovrei ringraziarti. Ora che con lei è finita posso riavere la mia libertà, la casa
tutta per me e rivedere le mie priorità. . . »
«Cosa intendi per rivedere le mie priorità?»
«Beh, non ho apprezzato di certo i tuoi metodi ed immagino che tu non
abbia intenzione di scusarti con me o quanto meno ammettere tutte le menzogne che hai raccontato. Io potrei darti una parte importante nel film, non la
protagonista – si intende – ma pur sempre un ruolo di primo piano. . . »
«Come “non la protagonista!”»
228
«Ragiona carina: non posso stravolgere tutte le carte. Devi imparare che
nella vita esistono anche in compromessi.»
Jennifer si ferma qualche istante a riflettere in silenzio osservando lo sguardo di Tom, poi sbruffa e con aria seccata risponde:
«E va bene! Hai vinto! Sì, ti ho incastrato con delle foto finte, ho mentito
riguardo a cosa sia successo quella notte con te e ti ho ricattato! Sei soddisfatto
adesso?»
La Todd però, ad un tratto appare più sospettosa del solito. Si guarda intorno e percepisce una strana sensazione: si sente osservata e non ha tutti i torti,
il parco brulica di poliziotti in borghese e lei non è per niente stupida.
«Bel tentativo, Tom! Pensi forse che io sia così stupida da farmi abbindolare
da te? Sei un ottimo regista, ma come attore lasci a desiderare. . . Bye, bye!»
«Ma Jennifer cosa dici? Aspetta, non andartene!»
Tom prova a correrle dietro ma la Todd è troppo veloce per lui e riesce ad
allontanarsi in fretta anche per i poliziotti in incognito finché sale al volo su di
un taxi. Tom si butta sconsolato su una panchina; Connie che da lontano ha
osservato tutto in macchina con Gaby, scoppia in un urlo di rabbia. . .
Tanto lavoro andato in fumo, con Jennifer che si allontana, quando improvvisamente, un poliziotto in moto riesce a fermare la corsa del taxi. Il poliziotto
scende dalla moto e con cautela si avvicina all’auto.
L’autista non capisce cosa stia succedendo e per paura, alza le mani dal
volante.
«Cosa fa! Metta in moto! Subito!» è l’ultimo disperato tentativo di fuggire
di Jennifer.
«Jennifer Todd, o Katie Reed, la dichiaro in arresto per tentata estorsione,
truffa e resistenza all’arresto.»
L’agente fa uscire dal taxi la ragazza e l’ammanetta, consegnandola ai colleghi accorsi in aiuto. Poi si toglie il casco: è Peter, che sorride a Gaby, Connie
e Tom.
L’incubo è finito.
229
Puntata 298
Dopo il suo arresto, Jennifer continua insistentemente ad aggrapparsi alla sua
prima tesi e nega anche di aver ricattato in passato Andreas e Rick, il suo amico
giornalista. Andreas, che ha seguito tutta la conversazione da dietro il vetro
insieme a Tom, capisce che al processo sarà la loro parola contro quella della
Todd, dato che anche l’altro famoso regista ricattato non ha voluto testimoniare
e denunciare la ragazza.
Conoscendo Jennifer e sapendo che è una brava attrice, il dottore decide di fare la cosa più sensata: chiamare il suo amico Rick e convincerlo a
testimoniare.
«Ciao Rick, come stai?»
«Andreas, sei tu? Da quanto tempo che non ci sentiamo! Come va?»
«Tutto bene grazie, sai mi sono sposato e ho un bambino di un anno che è
la mia gioia e mi riempie le giornate»
«Ahahahahah tu sposato! Questa sì che è una notizia, la donzella deve aver
un bel caratterino per riuscire a sopportare il burbero Andreas Sander.»
«Vedo che a distanza di anni non sei cambiato, ma ti ho chiamato per un
altro motivo. Ti ricordi quella ragazza che sette anni fa ricattò te e ci provò poi
anche con me?»
«Certo che me la ricordo! Come potrei dimenticarla. . . mi ha rovinato la
vita e sinceramente pensavo fosse un caso chiuso.»
«Perdonami, so che ci eravamo promessi di non parlarne più, ma lei si è
rifatta viva e stavolta la sua vittima è il migliore amico del marito di mia nipote
e sinceramente anche io ci tengo molto, fanno parte della famiglia e questa
ragazza ha quasi mandato all’aria il loro matrimonio.»
«Mi dispiace ma io come posso aiutarvi?»
«Ecco. . . volevo chiederti se volevi venire a testimoniare, so che per te vuol
dire aprire vecchie ferite ma. . . » il racconto di Andreas prosegue e terminata
la conversazione, l’uomo va a parlare con Frank, il quale vuole chiudere al
più presto questa storia sia per Lena sia per paura che la ragazza scompaia di
nuovo. Si congeda quindi dal fratello e dal resto dei colleghi per fare delle
telefonate.
Quando torna, Frank ha un sorriso stampato in faccia e Andreas, Tom e i
colleghi lo guardarono perplessi.
«Scommetto che vi state chiedendo perchè ho questo sorriso da ebete. . . Ve
lo dico subito: sono riuscito a convincere il mio amico, il giudice Hornelstoff, a
far processare la signorina tra poche settimane»
«Come hai fatto?» chiede Tom felicissimo.
«Semplice. Mi doveva un favore ma è una lunga storia, ve la racconterò
un’altra volta»
Andreas dando una pacca sulla spalla a Frank e sorridendo, gli dice:
«Sei grande, fratellone!»
230
L’indomani, come promesso, Rick arriva a Colonia e ad aspettarlo all’aeroporto c’è Andreas. I due appena si videro si danno in un lungo abbraccio.
«Non sei cambiato affatto, Rick!»
«Nemmeno tu sei cambiato, forse sei solo un po’più vecchio» e entrambi
scoppiano a ridere.
«Hai già un posto dove alloggiare?»
«Veramente no, devo ancora cercarlo»
«Fantastico, allora sarai mio ospite e non accetto un no come risposta!»
«Bè se proprio insisti, ma a tua moglie sta bene che venga a casa vostra?»
«Certamente, non devi preoccuparti, ti sono tutti grati per l’aiuto che ci stai
dando con la testimonianza. Allora, accetti?»
«Se la metti così, non posso proprio rifiutare.»
Andreas mette la valigia nel portabagagli e poi salgono in auto.
231
Puntata 299
Verona, ora di cena. Rafael è già pronto nel suo abito elegante mentre attende
Vanessa. La donna esce dalla suite e percorre la stanza comune. Mentre Rafael
ne può vedere solo l’ombra attraverso l’enorme porta vetrata decorata gli sembra di sentire (e vedere) Peggy Lee mentre attacca il suo singolo ”Why don’t
you do right?”, una vecchia canzone del 1943 sempre rimasta nel suo cuore.
La sinuosità del corpo di Vanessa, che lascia intravedere le forme, è per
Rafael molto seducente. Vanessa si avvicina alla porta a vetri, la fa scorrere e
finalmente si presenta agli occhi di Rafael in un elegante e aderente abito blu
di seta, bellissima.
Intanto al castello è stato allestito un rinfresco per festeggiare il successo
della cattura di Jennifer e quindi il roseo futuro di Connie e Tom. Ci sono tutti,
anche Frank, Pia, Andreas, Linda, Gaby e naturalmente l’eroe del giorno: Peter.
Tutti stanno chiacchierando amabilmente e si gustano il generoso buffet. Fritz
alza il calice e fa un brindisi a Peter e ai due futuri sposi, Connie e Tom.
«Un brindisi per ringraziare il nostro eroe, Peter, che ha permesso che cessasse l’incubo di questi due giovani futuri sposi, a cui auguriamo tanta felicità,
a voi, Connie e Tom!»
A Verona. . .
«Sei bellissima.»
«Grazie. . . anche tu stai molto bene. Andiamo? Ho una gran fame.»
«Certo. Vedrai, il ristorante dove ti porterò questa sera ti lascerà senza
fiato.»
«Rafael. . . questo viaggio si sta rivelando pieni di sorprese!»
«Spero ti facciano piacere.»
«Sì. . . » replica con un po’d’imbarazzo Vanessa, arrossita, mentre si volta
a prendere lapochette, la apre e davanti allo specchio dorato dell’ingresso, si
ritocca il rossetto.
Ora è Rafael quello imbarazzato, talmente inebriato dal fascino che Vanessa
esercita su di lui.
«Andiamo?. . . Rafael? Ti sei incantato. . . »
«Perdonami, sono solo incantato dalla tua bellezza. Sì, andiamo.»
Rafael prende sottobraccio Vanessa e i due escono dalle suite.
Frattanto al castello, suonano alla porta: è Rick, l’amico di Andreas.
«Rick! Vieni, accomodati e festeggia con noi, è anche merito tuo se siamo
riusciti ad incastrare quella truffatrice.»
«Mi è sembrato doveroso, Tom. Ho appena firmato la mia deposizione in
commissariato. E grazie di questo invito.»
«Rick, anche se ti conosco da poco, sono contento che tu sia qui e sono io a
doverti ringraziare. E poi immagino sia una vittoria anche per te in fondo.»
«Vero! Brindiamo insieme alla carcerazione di quella farabutta.»
232
Ritorniamo a Verona, dove Rafael e Vanessa, attraversato l’angolo tra via
Stella e via San Sebastiano sono arrivati al rinomato ristorante Il Desco. L’atmosfera del locale è elegante e tipica del salotto veronese per eccellenza.
«Questo posto è meraviglioso, Rafael. Ci sei già stato durante i tuoi viaggi?»
«Sì, conosco i proprietari, lo Chef,Elia Rizzo, lavora insieme a suo figlio
Matteo. Hanno ben due stelle Michelin. La loro cucina ti stupirà per il mix di
tradizione veneta e innovazione, vedrai.»
«Mi fido ciecamente. Dai, andiamo a sederci. Ah. . . solo un momento, tolgo
la suoneria al cellulare.»
233
Puntata 300
Alexander rientra a casa e afferra immediatamente il telefono per chiamare la
sua fidanzata. Compone velocemente il numero. . . Uno squillo, due squilli, tre,
quattro, cinque. . . poi l’odiata segreteria:
«Sono momentaneamente assente. Lasciate un messaggio, dopo il segnale
acustico, sarete richiamati al più presto.»
«Vanessa, tesoro, sono io. Non ci sentiamo da ieri. Richiamami appena
puoi.» Alex riattacca deluso.
Frattanto al ristorante “Il Desco”, Rafael e Vanessa sono seduti ad un tavolo, nell’angolo più romantico del ristorante con i volti illuminati a lume di
candela. . .
«Qui il menù è davvero invitante, avevi ragione Rafael. Non so davvero
cosa scegliere, sembra tutto buonissimo.»
Pochi istanti dopo arriva il cameriere che riconoscendo Rafael, lo saluta
molto elegantemente.
«Conte Von Arensberg, è un vero piacere riaverla qui a Verona. Le chiamo
immediatamente lo chef: sarà contento di rivederla. Con permesso. . . »
Nel salotto di casa sua, Katharina, si sta annoiando aspettando la cena che
Gregor gentilmente le sta preparando. È pensierosa, le vengono in mente le
immagini di lei e Lena al Tango ad abbuffarsi di torte, delle loro risate sui pancioni, il catalogo di passeggini che hanno sfogliato insieme. . . ma ad un tratto
il suo sguardo si fa cupo.
Prende in mano il telefono e compone il numero di Lena. Nessuna risposta,
sta squillando a vuoto. Lena, infatti, è nel mezzo dei festeggiamenti al castello
e nessuno sente il squillare suo cellulare abbandonato nella camera da letto.
Appena arrivato, lo Chef del Desco saluta Rafael e si presenta galantemente
a Vanessa, poi chiede:
«Volevate assaggiare qualcosa di particolare?» È Rafael a rispondere:
«No, ho un ottimo ricordo di questo ristorante. Le lascio carta bianca.»
«Come desidera, signore. Per allietare il suo palato e quello della sua signora le proporrò un connubio di storia e innovazione, alla riscoperta della
tradizione culinaria veneta e italiana.»
E mentre si allontana, Vanessa sussurra a Rafael:
«Se questo chef ai fornelli è bravo un decimo di come lo è con le parole,
penso proprio ricorderemo bene questa cena.»
Grazie al consiglio dello Chef, il menù è deciso: spaghettini neri alla chitarra con calamaretti, zucchine croccanti, pomodorini e basilico. Scampi e fegato
d’oca con caramello di vino e cipolla fondente. Granita di caffè su budino di
cioccolato, panna alla vaniglia e riso croccante.
La serata tra Rafael e Vanessa procede quindi come una meravigliosa cena
romantica, tra buon vino, ottimo cibo e piacevoli risate.
234
L’armonia, tra i due, regna sovrana. . .
235
Puntata 301
I festeggiamenti proseguono tra fiumi di champagne e aranciata, Lena non può
certo bere alcolici e poi ci sono anche dei bambini inoltre. . . Tom desidera restare più sobrio che mai dopo le ultime esperienze, ma non è solo questa la
ragione: Vuole ricordare ogni minimo particolare della serata che sancisce la
sua rinascita, la rinascita del suo rapporto con Connie e l’imminenza del loro
matrimonio.
E infatti eccolo sbattere un cucchiaino nel suo bicchiere:
«Scusate, scusate, un attimo di attenzione per favore!»
Tom cerca di attirare l’attenzione dei presenti. . .
«Scu-sa-teeeeeee! potreste concedermi qualche minuto del vostro tempo?»
In sala cala il silenzio. . .
«Grazie amici. Connie, amore. . . » E piano, piano Tom si avvicina alla sua
amata.
«Volevo approfittare di questa meravigliosa occasione di gioia, attorniati
dai nostri amici, per chiederti nuovamente se ti va di diventare mia moglie, il
prima possibile, mi concedi questo onore?»
Piccolissima pausa dove Connie trattiene il fiato con gli occhi lucidi.
«Certo che si, oh! Tom: non sai quanto mi rendi felice.»
Parte un applauso generale, e sui visi di alcuni (parecchi) dei presenti scorre
anche qualche lacrima di commozione. Assistere al ricongiungimento di un
amore è qualcosa che tocca anche i cuori più rudi come quello di Frank, che
non appena Pia lo vede gli mormora:
«Ti sei commosso pure tu, non è vero?»
Ma lui prontamente ribatte:
«No, scherzi? Cosa vai dicendo! È solo allergia.»
Lena e David si avvicinano a Connie e Tom per congratularsi.
«A quando le nozze allora?»
«Amico, prima che nasca la vostra erede. Io direi la prossima settimana, tu
che ne dici Connie?»
«Sì e sì. Abbiamo tutto pronto praticamente. E wow: ci sposiamo.»
Mentre al castello parte il cicaleccio prematrimoniale, in Italia Rafael e Vanessa continuano a gustare l’ottima cena, che ormai sta per volgere al termine.
Più volte il cameriere ha riempito i calici dei due.
«Rafael, hai scelto un ristorante davvero incantevole. Ora però direi che è
ora di tornare in albergo. Domani abbiamo una colazione di lavoro e voglio
essere in piena forma. Non vorrei presentarmi con delle occhiaie enormi e un
cerchio alla testa, questo vino è ottimo, ma credo di averne bevuto a sufficienza.
Andiamo?»
«Sì, andiamo.»
E dopo aver dato con un’occhiata disposizioni per mettere il conto della cena sul quello di Rafael i due lasciano il ristorante e passeggiano verso
l’albergo.
236
Il cielo è stellato, il vino è in circolo e il profumo di Vanessa è così inebriante che giunti sulla soglia delle loro camere, Rafael non si trattiene e bacia
appassionatamente la donna, dopo averla cinta in un abbraccio dal quale mai
si vorrebbe staccare. . .
Chissà come reagirà Vanessa, proprio ora che Alexander sta nuovamente
componendo il suo mutissimo telefono?
237
Puntata 302
Dopo alcuni istanti, praticamente senza respirare, Vanessa abbassa lentamente
la gamba e riapre gli occhi staccando le sue labbra da quelle di Rafael.
«Che succede?» si chiede tra sé e sé, ma quel bacio l’ha riportata indietro
di cent’anni e questa volta è lei a ricambiare il bacio di un Rafael incredulo ma
felice.
Lentamente la scena procede come Rafael non avrebbe nemmeno immaginato nei suoi sogni più arditi, con una Vanessa che nemmeno ricordava. Chissà,
forse c’è ancora una speranza per lui. Per loro.
Le luci si spengono. Desideri arcani riaffiorano all’improvviso, senza giustificazione apparentemente. Il vino? No, non è affatto merito suo. Questo ha
un solo nome: desiderio.
Un sentimento celato per così tanto tempo che esplode tutto in una volta
e vuole esplorare tutto quello che l’occhio non può più vedere ma percepisce
come nel più cocente sole d’agosto.
Inutile raccontare tutto quello che giunge alle orecchie. La melodia è inenarrabile. Impetuosa quanto dolce.
E mentre i due amanti ricordano i tempi passati, al castello, Tom non è da
meno: sta per consegnare l’anello alla sua Connie.
Già. . . l’anello, simbolo di unione e di appartenenza. Piccolo, discreto: fatto
apposta per sparire nei momenti più inopportuni. Infatti, non lo trova in nessuna tasca dei pantaloni. Anche David lo aiuta nella caccia al tesoro, finché gli
dice:
«Non è possibile, Tom. Come fai a perdere l’anello proprio adesso!»
«Ecco i-i-io l’avevo. . . cioè pensavo di averlo – e mentre una riga di sudore
cala dalla sua fronte, Tom tocca il taschino del golf che indossa – Eccolo! Che
sbadato: avevo sbagliato tasca. Tutta colpa dell’emozione»
E la sala scoppia in una risata generale.
Ma a Verona ad un tratto, Vanessa rompe il silenzio:
«Cosa stiamo facendo?»
«Una cosa semplice: stiamo seguendo il nostro cuore.»
«Come fai ad essere sempre così sicuro di quello che dici?»
«Perché mentre ti stringo tra le mie braccia sento la passione e i sentimenti
che riaffiorano tra noi e questo non si può fingere. Perché non ti ho mai sentita
così vicina come questa sera e poi. . . »
Nessuno saprà cosa avrebbe detto Rafael e nemmeno sembra essere interessante per Vanessa, che con un bacio soffoca tutte le sue parole. Ormai non
sono più necessarie.
E pazienza se domani ci vorrà una doccia più lunga del solito per risvegliarsi, ammesso che si riesca a dormire: ormai il cuore batte troppo forte e pare di
sentirlo.
«Grazie Rafael.»
238
«Per cosa?»
«Per aver rischiato. Per aver creduto in me, nonostante tutto.»
«È difficile non credere in te.»
E i due corpi si accarezzano distesi senza distogliere lo sguardo dai propri
occhi.
E’mattina ed è ormai ora di alzarsi. Vanessa prende in mano il suo telefono:
«Cielo: quante chiamate!»
Un unico numero: Alex. Deve richiamarlo.
Incurante della presenza di Rafael, che sente distintamente ogni parola,
Vanessa telefona ad Alex, calcolando che ormai anche lui sarà sveglio, anche se
il telefono le fa notare che l’ha chiamata ad ogni ora per tutta la notte. . .
«Ciao Alex, scusami ma ieri sera ho avuto una cena e ho silenziato il telefono, dopodiché me ne sono completamente dimenticata.»
«Non ti preoccupare Vanessa, sono cose che capitano – mente Alex soffocando la sua gelosia – piuttosto dimmi: come è andata la tua serata?»
«La mia serata? Splendida.»
Inutile dire che queste parole, Vanessa le ha dette guardando dritto in faccia
Rafael.
239
Puntata 303
Alex è impaziente: non vede l’ora di riabbracciare Vanessa e gli propone di
raggiungerla.
«Amore in questo momento vorrei essere accanto a te, per poterti stringere
tra le mie braccia. Che ne dici se ti raggiungo per l’ultima settimana e poi
torniamo insieme in auto? Lungo il ritorno, potremmo fermarci nel mio chalet
in Svizzera e rilassarci un po’. . . »
«Non posso, purtroppo sto lavorando, lo sai. E sì, mi piacerebbe tanto trascorrere qualche giorno con te. Ma finito il lavoro voglio tornare subito a Colonia: Letizia mi manca da morire. Il solo sentirla non mi basta, ho bisogno di
abbracciarla, mi capisci vero?»
«Volevo solo stare un po’con te, ma capisco bene che tua figlia venga prima
di ogni altra cosa. Promettimi che quando sarai a Colonia, avrai del tempo
anche per noi.»
«Te lo prometto. Mi manchi. . . »
E nel sentirle dire queste parole Alex si scioglie. Un po’meno sciolto rimane
Rafael, che non appena Vanessa chiude la conversazione gioca la sua carta:
«Stanotte non sembrava che il tuo Alex ti mancasse poi così tanto. . . Oppure
mi hai preso per un suo surrogato?»
«Oh! Rafael, non dire così. Stanotte eravamo insieme io e te in questo letto e
sappiamo bene entrambi quanto eravamo presenti. . . ma non posso cancellare
Alex da un momento all’altro. Tengo molto a lui.»
«Lo ami? E per me cosa provi: affetto fraterno?» Vanessa fissa negli occhi
Rafael e gli dice:
«Io tengo molto anche te. Vuoi la verita?»
«Non mi dispiacerebbe.»
«Stanotte. . . stanotte ho capito che non ho mai smesso di amarti.»
E i due riprendono il filo del discorso. . .
Nel frattempo a Colonia, fervono i preparativi per il matrimonio di Connie
e Tom. Gli abiti e gli invitati ci sono. Manca solo la location e trovarne una come vorrebbero gli sposi, in così poco tempo sembra essere un’impresa. Sembra
che tutti a Colonia vogliano sposarsi proprio adesso. È di questo che stanno
parlando Tom e David quando interviene Amelie.
«Tom, se tu e Connie siete d’accordo, il castello è a vostra completa disposizione. C’è anche il parco che è enorme. Si potrebbero mettere dei gazebo in
caso piovesse. Che ne pensate?»
«Che è un’idea grandiosa, Amelie, la ringrazio ma so che Connie sognava
un matrimonio sulla spiaggia e forse ho qualche idea per accontentarla. . . »
David e Tom si scambiano uno sguardo di complicità ed escono di corsa
fuori dal castello.
240
Intanto in un parco, Katahrina è seduta su di una panchina e si sta rilassando al sole. Ad un certo punto, sente delle voci provenire dietro un grosso
cespuglio. Sembra una discussione tra due uomini.
«Ti ho detto che devi aspettare! Decido io quando agire e come! Non ho
intenzione di discuterne ancora Eric!»
«Sì, l’ho capito che sei tu il capo e che comandi tu, ma io non ce la faccio
più ad aspettare, voglio finire questo lavoro e andarmene da questa città con i
miei soldi! Quanto ancora dobbiamo aspettare e perché? Quella sgualdrina a
momenti potrebbe partorire e il nostro piano andrebbe in fumo!»
«Se anche partorisse, per noi potrebbe essere una nuova opportunità, non
credi?»
Katharina, senza far rumore, si avvicina al cespuglio per cercare di vedere
i volti dei due uomini. Finalmente trova un piccolo spiraglio tra il fogliame e
riesce così a scoprire a chi appartengono quelle voci: uno è il giardiniere del
Castello, colui che la polizia sta cercando e che è sospettato di aver inscenato il
furto ai danni di Isabelle, di aver causato l’incendio e di aver drogato Lena!
L’altro è un viso familiare. . . ma certo: è Eric, il ricercato che anni prima
aveva rapito Lena per conto di Sven Khal e che poi era riuscito a fuggire!
«Cosa ci fanno questi due insieme? Perché sono qui a Colonia e di chi stanno parlando? Devo avvisare immediatamente la polizia!» sono i primi pensieri
di Katharina alla terribile scoperta, ma subito un istante dopo, altre domande
la fermano dal telefonare al commissariato.
La donna si chiede fra sé: «Ce l’avranno con Lena? È forse lei la donna che
deve partorire al più presto?»
Katharina, rimette nella tasca della giacca il cellulare e continua a spiare
i due che, continuando a discutere, si allontanano in direzione dell’uscita del
parco. Mille pensieri le passano per la testa, finendo poi per seguire i due
uomini di nascosto.
241
Puntata 304
Katharina continua a seguire Frederick ed Eric mentre i due stanno ben attenti
a non destare sospetti, del resto sono due ricercati e qualcuno potrebbe sempre
riconoscerli. . .
Squilla il cellulare di Frederick. . .
«Si sono io. Ci vediamo tra mezz’ora al solito posto. . . » finita in fretta la
telefonata, Frederick si rivolge a Eric:
«Io devo andare. Noi ci vediamo domani mattina alle undici qui. Il posto
mi sembra abbastanza tranquillo per poter parlare. Cerca di non farti scoprire.
A domani.»
«Stai tranquillo, non ho nessuna intenzione di farmi scoprire e mandare a
monte il piano, che tra le altre cose dobbiamo ancora definire. A domani.»
I due uomini si separano e Katharina – che ha assistito indisturbata a tutta
la conversazione – si ferma a riflettere su quanto ha sentito.
Tom e David invece stanno mettendo a punto l’idea che hanno avuto all’unisono: un matrimonio sulla spiaggia, così come desiderato da Connie, lei che
arriva a cavallo e lui ad aspettarla all’altare.
Come prima cosa prendono accordi con il sacerdote, il quale si dimostra
ben lieto di poter celebrare le loro nozze. Il passo successivo è chiedere il permesso per poter occupare la spiaggia, difficile, ma non impossibile. Il tempo
è poco ma i due amici sono instancabili e corrono da un punto all’altro della
città per far si che tutto sia perfetto. Nel frattempo Connie si trova in un centro
benessere a farsi coccolare tra massaggi e creme esfolianti, vuole essere super
affascinante per il suo Tom.
Gregor non vedendo rientrare la moglie le telefona per sapere dove si trovi. . .
«Katharina, tutto bene? Ti aspettavo per pranzo.»
«Scusami, non mi sono accorta del tempo che passava: ero al parco a prendere un po’di sole. È una così bella giornata. Tu pranza pure, io prendo
qualcosa al volo, ci vediamo più tardi a casa.»
«Va bene, ti aspetto, a dopo amore.»
Chiusa la telefonata col marito, Katharina si perde nei suoi pensieri, non fa
che pensare alla conversazione tra Frederick ed Eric e non si decide a chiamare
la polizia. Il suo animo di avvocato le dice che sarebbe la scelta migliore, ma
qualcosa di ancestrale la ferma. È come se una forza oscura le suggerisse di
non farlo.
Ad un tratto vede in lontananza Lena che ride di gusto all’uscita di un
negozio per neonati, è al braccio della madre, e nei loro occhi Katharina legge
tutta la gioia per la nascita imminente, una gioia che a lei è stata negata.
E ad un tratto esclama: «Non è giusto. . . »
Il suo sguardo si fa di pietra. . .
242
Al commissariato non si sono certo dimenticati di Frederick. Infatti nell’ufficio di Frank,il caso è ancora aperto.
«Mi chiedo dove diamine si nasconda. Abbiamo la certezza che si trova
ancora qui a Colonia. E mi chiedo anche perché. Tu cosa ne pensi, Peter?»
«A dirti la verità Frank, non mi aspetto niente di buono. Perché un uomo
che sa di essere ricercato continua a rimanere in città? Sarebbe stato più logico
andare via. Il più lontano possibile. Invece lui rimane qui. Ed è come se spiasse
tutti gli abitanti del castello. Non dobbiamo abbassare la guardia.»
Tom telefona a Connie proprio nel corso di un massaggio:
«Amore, tutto organizzato per il matrimonio. Tra quattro giorni ci sposiamo.»
«Ah! Bene, dove?»
Troppo tardi: Tom ha chiuso la conversazione. E un sorriso sognante si
dipinge nel volto di Connie.
243
Puntata 305
Katharina sta ancora osservando Lena e Pia mentre escono dal negozio di articoli infantili con delle buste più grandi di loro. Vede le due donne girare
l’angolo, poi, voltandosi con lo sguardo nella direzione opposta, riesce ad individuare in lontananza la sagoma di un ragazzo di spalle che imbocca una via
laterale, sembra Frederick.
Katharina corre: vuole raggiungerlo.
Intanto al Tango, Connie arriva di corsa.
«Eccomi Daniel! Scusami, ho fatto tardi, prima al centro estetico, all’atelier
per l’ultima prova dell’abito e poi sono passata al salone di Mathias, sai come
sono queste cose, cuci di qua, scuci di la, piega liscia, piega riccia, e poi il
trucco. . . »
«Sì, tranquilla capo. Non preoccuparti, si avvicina il tuo grande giorno,
capisco che tu abbia due o tre cose a cui pensare.»
«Grazie, sei un collega davvero fidato, sono sempre tranquilla quando mi
sostituisci. Vai a casa ora, hai già fatto abbastanza per oggi. Qui chiudo io, non
preoccuparti.»
«Sicura? Va bene, grazie. Ah, dimenticavo! Tom ha lasciato un messaggio
per te, l’ho scritto su quel foglio. A domani.»
«Ciao Daniel e grazie ancora.»
Connie prende il foglio con l’appunto del messaggio di Tom che dice:
Ricordati di acquistare delle scarpe comode,
i tacchi non sono l’ideale sulla spiaggia.
Ride Connie, ride di felicità, il suo matrimonio sarà proprio come l’ha sempre immaginato, sulla spiaggia, arrivando su un cavallo, con gli amici di sempre, i suoi fiori preferiti, l’uomo della sua vita e – pensando a tutto ciò – con
gli occhi lucidi esclama ad alta voce:
«Ti amo Tom!»
Arrivata nel vicolo, Katharina non vede nessuno. Fa qualche passo guardandosi attorno ma Frederick non c’è più e pensando di averlo perso di vista,
si volta per andar via. Improvvisamente si ritrova il volto di Frederick a due
centimetri dalla sua faccia!
«Sono sicuro che ha una spiegazione per avermi seguito dal parco fino a
qui. Non è così, Avvocato Jung?»
«Ehm. . . io. . . – Katharina è visibilmente spaventata – Io non l’ho seguita. . . sì, cioè l’ho seguita ma. . . »
«Non si preoccupi signora, se avessi voluto farle del male, le assicuro che
non le avrei dato neanche modo di rispondermi. Su avanti, cosa vuole? Avrebbe potuto avvisare i suoi amici poliziotti invece di fare l’eroina.»
«Ecco io. . . ho sentito quello che ha detto al parco. . . possiamo parlarne da
qualche parte?»
244
Frederick è dubbioso, molto dubbioso. Poi accetta e fa segno a Katharina
con il capo, di seguirlo.
Nel salone di Mathias intanto, Jasmine ha terminato dei conteggi nell’ufficio sul retro. Con lei c’è la ragazza in apprendistato che sta finendo di pulire,
Fiona. Jasmine le dice che deve finire di riporre delle fatture prima di chiudere
e Fiona ritorna quindi nel locale per finire le pulizie.
Ad un tratto, ecco entrare Michael. Fiona lo guarda e per alcuni secondi, il
mondo intorno a lei sembra sparire e girare, al centro della sua visione c’è solo
Michael, che le sorride.
«Ciao. . . ciao? Hey, tutto bene?»
«Eh? Cosa? Oh, sì, sì, tutto bene, scusami, ero sovrappensiero.» Fiona
arrossisce.
«Jasmine è di là? Sono Michael.»
Jasmine sente la voce di Michael ed arriva dal retro:
«Tesoro, sei già qui! Lei è Fiona, lavorerà con noi d’ora in poi.»
«Molto piacere Fiona!» dice Michael dandole la mano.
Fiona, rossa come un peperone, non riesce a pronunciare parola e ricambia
solo il gesto con la mano.
Colpo di fulmine in vista. . .
245
Puntata 306
Frederick porta Katharina in un locale nascosto dentro una piccola stradina.
«Sì, ammetto che la stavo seguendo - dice Katharina al tavolo dopo aver bevuto in un solo sorso il liquore ordinato - ho ascoltato il vostro piano e presumo
che il rapimento in questione sia destinato a Lena, non è così?»
«Continui.»
«La sua risposta me lo conferma, non ha negato. . . vorrei partecipare al
vostro piano»
Fred rimane molto colpito dalla frase della Jung ovviamente, sta cercando
di capire il suo scopo.
«Lei non era amica dei Von Arensberg? Per quale motivo vorrebbe far loro
del male? Non amo i giochetti avvocato, non mi prenda in giro.»
«Non è un gioco e questi sono affari mie! Allora. . . lo volete il mio aiuto, sì
o no?»
«Potrebbe interessarmi e spero vivamente che non stia cercando di fregarmi, altrimenti sarà peggio per lei.»
«Stia tranquillo, non intendo fregarla, anche io ho le mie buone ragioni
quanto lei, ma il piano che avete organizzato in cosa consiste? Mi spieghi. . . »
I preparativi per il matrimonio di Connie continuano e finito il suo turno al
Tango, la ragazza va al castello da Lena, le ha promesso che l’avrebbe aiutata
ad organizzare gli ultimi particolari del matrimonio, come i gioielli di Connie,
le scarpe e mille altre cose.
«Sai, Tom è riuscito a trovare la location: la spiaggia! Proprio come volevo
io!»
«Ma è fantastico! vedrai, quel giorno sarà il più bello della tua vita.»
«Grazie. . . oh, vieni qui: fatti abbracciare!»
Lasciamo le due amiche a parlare e spostiamoci nella stanza d’albergo dove
Fred è con Eric.
«Come l’avvocato Jung?! Tu sei pazzo e se ci vuole fregare? Non sappiamo
nulla di lei! E poi è l’avvocato dei Von Arensberg, come pensi possa agire con
noi?!»
«Lo so benissimo, Eric, non c’è bisogno che me lo dici, infatti la terrò d’occhio in ogni suo movimento, ma sai quanto ci sarebbe utile avere un contatto
all’interno del castello.»
«Come vuoi, sei tu il capo, ma questa storia non mi piace per niente.»
David e Tom rientrano nell’appartamento del regista, sono sfiniti.
«Amico mio, te lo dico, dovrai farmi un grosso regalo per questa fatica.»
esclama David sorridendo.
«Grazie, senza il tuo aiuto non ce l’avrei fatta. Ora spero solo che a Connie
piaccia tutto, ho cercato di seguire i suoi desideri in tutto e per tutto ed inizio
ad agitarmi. . . »
246
«Tom, stai tranquillo! Abbiamo pensato a tutto, non devi preoccuparti di
nulla e goderti il tuo grande giorno con la donna che ami. A proposito, che ne
dici di un brindisi?»
«Ottima idea, ce lo meritiamo! Aspetta, prendo una bottiglia e due bicchieri.»
La serata, per i futuri sposi ed i loro amici, sembra volgere nel migliore dei
modi.
Katharina rientra a casa. Gregor subito le va incontro.
«Tesoro, ma dove eri finita? Ormai è buio da un bel pezzo, mi sono preoccupato!»
«Scusami, il tempo è volato, non pensavo fosse così tardi.»
«Sì ma dove sei stata? Cos’hai fatto?»
Katharina attende qualche secondo prima di rispondere a suo marito.
«Nulla di importante, ho incontrato una vecchia amica di Università e siamo andate a bere qualcosa in un locale, abbiamo chiacchierato un po’e poi ci
siamo salutate.»
Katharina, con la sua menzogna, riesce a convincere Gregor. . .
247
Puntata 307
Verona. Primo pomeriggio. Rafael e Vanessa rientrano in camera dopo un
pranzo di lavoro.
«Sono esausta ma contenta! L’affare si è concluso nel migliore dei modi e
devo ringraziare te, Rafael, se non fosse stato per il tuo asso nella manica la
trattativa sarebbe andata per le lunghe e non so se avremmo avuto il successo che abbiamo ottenuto oggi, con questo pranzo abbiamo concluso il nostro
lavoro qui in Italia.»
«Non darmi tutto il merito, abbiamo collaborato e tu sei una grande professionista, lo sai. La mia proposta riguardo il vigneto è stato un asso nella
manica è vero, ma il tuo potere di persuasione sugli uomini bè. . . quello è un
tuo dono prezioso, non ti si può proprio dir di no.»
E mentre Rafael termina la frase seduto sulla poltrona, una suadente Vanessa gli si avvicina, si toglie le scarpe, lascia scivolare la giacca lungo le spalle
fino a terra, si sbottona la camicetta e si siede sulle gambe di Rafael. Un lungo
bacio riaccende la passione. . .
Intanto a Colonia, Connie è appena entrata in casa, ha con sé l’abito da
sposa appena ritirato dall’atelier di Pia. Contenta, Connie apre la custodia e
tira fuori l’abito appeso ad una gruccia di raso bianco.
«Non vedo l’ora di indossarti!» dice a voce alta rivolgendosi al vestito ma,
proprio in quell’istante, ecco entrare in casa Tom.
«Tom, voltati immediatamente! Ho l’abito in mano! Che ci fai a casa a
quest’ora?»
«Scusa, scusa!» dice imbarazzato Tom, voltatosi di spalle e con una mano
a coprire gli occhi. «Sono passato a ritirare dei documenti per il film, non
pensavo di trovarti qui e - soprattutto - con l’abito in mano!»
«L’ho appena ritirato da Pia, vorrei provarlo subito, non sto più nella pelle!
Quindi, vai, via!»
«Connie. . . con tutto quello che abbiamo passato pensi davvero che guardare il tuo abito potrebbe portarci sfortuna? Niente mi impedirà di sposarti
domani!»
«Tesoruccio, sei tanto dolce. . . ma adesso esci fuori da questa casa: non
voglio correre altri rischi.»
Vanessa e Rafael escono dalla Jacuzzi e si stendono in accappatoio sul letto,
abbracciati.
«Allora, cosa ti va di fare? Abbiamo ancora qualche giorno da trascorrere
qui a Verona e, dato che l’affare è già concluso, le giornate saranno dedicate
totalmente a noi e alla nostra vacanza. . . che ne dici di iniziare andando su
quel balcone che osservi ogni sera dal terrazzo?»
«Il balcone di Giulietta! Certo che voglio salirci! E poi mi piacerebbe fare
un bel giro per Verona. Finalmente possiamo rilassarci e fare i turisti.»
248
«Dai, vestiti. . . ti farò fare un tour della città poco noto ai turisti, un altro
mio piccolo asso nella manica.»
«Rafael. . . sono così felice con te.»
Frattanto mentre Gregor lava i piatti, Katharina - quatta, quatta - si chiude
in camera da letto per fare una telefonata.
«Sono io. Ha pensato a quello che ci siamo detti ieri?»
«Sì. Accetto. Badi bene avvocato, io non le tolgo gli occhi di dosso. Se tenta,
in qualsiasi modo, di fregarmi o mettermi i bastoni fra le ruote, inutile dirle
che se ne pentirà. Mi farò vivo io.»
Frederick riattacca il telefono.
Katharina rimane qualche istante con il cellulare in mano in silenzio nella
sua camera da letto. Ad un tratto entra Gregor:
«Tesoro. . . cosa fai qui al buio? Qualche problema?»
«No, no, nessun problema caro. Solo una telefonata di lavoro. Sai, stavo pensando. . . potremmo invitare a cena David e Lena domani sera, non li
abbiamo ancora visti da quando siamo rientrati dal lago di Costanza.»
«Mmm. . . sì, se ti fa piacere. . . non abbiamo mai avuto tutta questa confidenza ma lo farò con piacere. Sicura che per te non sia un problema?»
«Un problema? Cosa intendi dire?»
«Mi riferisco al fatto che Lena è prossima al parto e. . . insomma. . . noi abbiamo appena superato un momento molto delicato. . . »
«Fermati, Gregor. Non aggiungere altro. Ho avuto io l’idea di invitarli e
non c’è nessun problema, ok? Anzi, sono davvero contenta di rivedere Lena.»
249
Puntata 308
«Gregor, stai tranquillo: per me non è affatto un problema se Lena è incinta, anzi. Sono contenta per lei, per David e non vedo l’ora che nasca la loro
bambina!»
«Sei molto dolce, amore. Chissà, magari più avanti. . . quando ti sentirai
pronta. . . potremmo anche rivalutare l’idea dell’adozione.»
«Sì, beh. . . più avanti, magari. Ora andiamo a dormire, sono davvero stanchissima.»
Gregor rimane stupito del brusco cambio d’umore della moglie. Un cambiamento che – di certo – non lascia intendere la serenità ostentata prima da
Katharina ma anzi, fa ben intendere quanto la ferita per la perdita del bambino
sia ancora aperta e profonda.
Riflettendo tra sé e sé, pensa che la cena con Lena non sia affatto una buona
idea.
Il giorno seguente, al castello Von Arensberg, fervono i preparativi della
futura sposa e degli invitati.
Connie ha già l’abito indosso, un abito a sirena, color champagne con tanti
strass sull’unica spallina, un abito sinuoso, che le esalta le forme. Una parrucchiera le sta preparando i capelli, mentre Lena si sta ritoccando il trucco
davanti allo specchio affianco alla sua amica. Anche Amelie e Fritz si stanno
vestendo nella loro camera, mentre Isabelle, già pronta, sta preparando Letizia
che è corsa nella camera dei nonni.
Phill è nel salone ad attenderle.
«Dai tesoro. . . vieni qui o faremo tardi» dice Isabelle, rincorrendo con l’abitino la nipotina.
«Su Letizia, ascolta tua zia. . . Connie e Tom non possono far tardi a causa
nostra. . . cosa c’è piccolina? Perché non vuoi vestirti?»
«Nonna, io non voglio vestirmi senza la mia mamma, ma quando torna?»
«Torna fra pochi giorni, piccola mia, non devi preoccuparti. Vieni qua, ti
aiuto io con il tuo vestitino.»
L’intervento della nonna, è l’unico a riuscire a convincere la bambina, che
prende per mano Amelie e la segue sul letto facendosi vestire.
Intanto nell’appartamento del futuro sposo, David sta sistemando la cravatta di Tom, che è molto emozionato.
«Amico, tremo come una foglia. . . guarda le mie mani!»
«È normale, sei agitato come qualunque uomo prima di sposare la donna
che ama.»
«David mi raccomando, aiutami tu, tieni gli anelli perché io potrei farli
cadere o peggio, perderli! Sono emozionatissimo. . . e siamo ancora a casa! Al
pensiero di essere lì sulla spiaggia, sotto l’arco e poi, vedere arrivare lei. . . come
una sirena. . . mi tremano anche le gambe ora, ecco!»
David ride di gusto.
250
In Italia intanto, Rafael e Vanessa stanno passeggiando per le vie del centro
storico di Verona. Il loro speciale tour si rivela molto divertente e piacevole tra
negozietti di souvenir, gelaterie, palazzi, piazze, chiese e vie bellissime e poi
punti panoramici da mozzare il fiato. Proprio in uno di questi, situato sopra
la città – nei pressi di vicolo Pozzo – Rafael e Vanessa ammirano il panorama
abbracciati.
Una strada che consente a Rafael di raccontare un aneddoto sconosciuto ai
più: «Il vicolo si chiama così perché una volta c’era un pozzo d’epoca romana.
Purtroppo non possiamo vederlo perché è stato ricoperto di cemento prima che
le belle arti venissero a sapere cosa stava accadendo. Mi dispiace.»
Sono talmente teneri ed affettuosi che un gruppo di nonnine, osservandoli,
bisbiglia: «Che carini! Saranno in luna di miele!», poi una di loro si avvicina e
propone di fargli una foto ricordo.
Rafael e Vanessa accettano e si mettono quindi in posa, con alle spalle lo
sfondo della bellissima città teatro di cui Shakespeare scrisse: «O speziale
veritiero! Rapido è il tuo veleno. E così, con un bacio, io muoio».
Conclusa la foto, ringraziate e salutate le signore, Rafael prende Vanessa
tra le braccia e la bacia appassionatamente.
«Rafael, mi sembra di essere in un sogno, vorrei rimanere qui per sempre.
Però mi manca Letizia e non vedo l’ora di tornare a casa.»
«Lo so, io provo le stesse cose. Tra due giorni ripartiremo e saremo al
castello, con nostra figlia. E questa volta, come una vera famiglia.»
«Sì, è bellissimo. Non sono mai stata così serena. . . » Ad un tratto Vanessa
si incupisce.
«Stai pensando ad Alexander, vero?»
«Sì, in questi giorni lo sto evitando con mille scuse: pranzo di lavoro, incontro di lavoro, poi sopralluoghi, cene e ogni tipo di scusa. Ma prima o poi
dovrò affrontarlo e guardarlo negli occhi.»
Rafael sospira, poi il suo sguardo si rattrista rivolgendo al panorama.
«Tesoro, cosa c’è?»
«Sto pensando a quello che succederà una volta tornati a Colonia. Sarò
sempre l’uomo di questi giorni per te o ritornerò ad essere Rafael il malvagio,
l’uomo che ha commesso atti terribili e che non merita amore?»
«Rafael, guardami negli occhi. Io ti amo. Ti ho sempre amato solo che
adesso me ne rendo davvero conto e lo vivo con sincerità e passione. Tu sei un
uomo nuovo e io sono perdutamente innamorata di questo uomo. Arrivati a
Colonia, lascerò Alex, te lo prometto.»
Vanessa prende tra le mani il volto di Rafael e gli da un bacio sulla labbra.
251
Puntata 309
Lena si sta mettendo il rossetto, quando tutto ad un tratto sente dei forti dolori
all’addome e inizia a lamentarsi.
«Oh no! non ora Julia. . . »
Connie corre a sorreggere l’ amica che si è alzata ma non riesce a stare in
piedi.
«Lena, tesoro. . . ma che succede? Chiamo subito un’ambulanza!»
«Connie. . . mi dispiace. . . di rovinare. . . il tuo grande giorno. . . » riesce a dire
Lena a fatica, per via dei forti dolori.
«Lena, ma cosa stai dicendo? Smettila di pensare queste scemenze, ora
cerca di rilassarti. . . il medico sarà qui a momenti. . . vieni a sdraiarti qui, piano,
piano»
Connie aiuta quindi Lena a sdraiarsi a letto, in attesa dell’ambulanza e tentando di rassicurare l’amica – più preoccupata per il matrimonio che per tutto
il resto – le dice:
«Ma ti rendi conto? Tra poco vedrò la mia nipotina! Non vedo l’ora! Questo
sì, sarebbe il più bel giorno della mia vita, te lo assicuro.»
Intanto a Verona è ormai sera e Rafael e Vanessa stanno rientrando al Relais.
Giunti nel cortile, Vanessa guarda per un istante il balcone di Giulietta, poi si
volta per entrare in albergo ma Rafael la ferma.
«Aspetta, ho una sorpresa per te. Sono riuscito ad avere il permesso per
farti salire, solo per pochi minuti, sul balcone. Il balcone!»
Vanessa spalanca gli occhi di gioia e si fa accompagnare da Rafael verso
l’ingresso della casa di Giulietta, dove un custode li stava attendendo.
«Prego, signora» dice l’uomo porgendo la mano a Vanessa per accompagnarla al piano superiore.
Rafael rimane nel cortile e aspetta di vedere affacciata la sua Giulietta. . . eccola improvvisamente apparire sopra di lui.
Rafael la guarda e sorride. Vanessa, commossa, fa la stessa cosa. L’emozione
tra i due è forte. Sarà suggestione, ma la poesia è davvero tanta.
Al castello Von Arensberg, il medico ha appena terminato di visitare Lena
e voltandosi anche verso Amelie e Connie si pronuncia rassicurando le donne:
«Julia non ha intenzione di venire a trovarci oggi. Signora Von Arensberg,
lei e sua figlia state benissimo. Ha avuto quei dolori per via di un accumulo
di stress o stanchezza, le ho iniettato un leggero tranquillante ma nei prossimi
giorni mi deve promettere un riposo assoluto, gli ultimi giorni di gestazione
sono i più delicati, se lo ricordi.»
«Certo, dottore, la ringrazio. Ma posso andare al matrimonio della mia
migliore amica, vero?»
Il medico sospira.
252
«E va bene, vada per il matrimonio. Ma niente esagerazioni di nessun genere, non stia troppo a lungo in piedi e non si affatichi in nessun modo, mi
raccomando.»
«Sarà fatto, niente balli o lunghe camminate.»
Salutato il medico, Connie abbraccia Lena. «Hai sentito il dottore, vieni al
matrimonio ma non devi affaticarti, per cui, fai ballare le tue amiche!» dice
Connie facendo l’occhiolino all’amica.
«Sì d’accordo, farò la brava, promesso. E a questo punto, dovrò rimandare
anche la cena da Katharina e Gregor, ci avevano invitati dopo il matrimonio.»
«Katharina vi ha invitati a cena?»
«Sì, perchè me lo chiedi con questa espressione, Connie? C’è qualcosa che
non va?»
«No, no, nulla, non preoccuparti. . . sono solo agitata. . . » Connie riesce a
non far accorgere Lena del suo disappunto. . .
Pia, arrivata da poco al castello, subito corre ad abbracciare la figlia per
accertarsi che stia bene ma il sorriso delle tre donne la rassicura prima ancora
che le venga raccontato l’accaduto.
253
Puntata 310
Rafael e Vanessa sono sull’aereo, diretti a Colonia. Rafael è silenzioso e Vanessa, dopo un po’, decide di chiedergli il motivo di questa sua apparente
preoccupazione.
«Rafael, si può sapere cos’hai? Sei stato in silenzio per tutto il volo. Con me
puoi parlare. . . C’è qualcosa che ti turba?»
«Scusami tesoro, non sono stato un gentleman durante questo viaggio. Sono
pensieroso riguardo al nostro ritorno a Colonia.»
«Hai ancora paura che una volta rientrati a casa, tutto possa tornare come
un tempo?» dice Vanessa prendendo dolcemente la mano di Rafael.
«Amore, ti ho già detto quello che provo e come mi sento con te. Non
ho intenzione di tornare sui miei passi e. . . anche se con Alexander sono stata
bene e provo dell’affetto per lui, sono pronta ad affrontarlo e a prendermi le
mie responsabilità per stare con te. Sempre che tu mi voglia ancora!»
La battuta di Vanessa fa sorridere Rafael che le da un bacio di tutta risposta.
Intanto nell’appartamento di Tom, dove lui e David si tanno preparando
per uscire, qualcuno suona alla porta.
David si reca ad aprire. E’ un ragazzo che lavora nelle scuderie dove i due
ragazzi hanno prenotato un cavallo bianco, desiderio di Connie.
«Salve. . . » dice David sorpreso.
«Buongiorno. Vi ho portato il cavallo.»
«Cosa?» interviene Tom, arrivato alla porta.
«Signor Lorenz, le ho portato il cavallo bianco che ha prenotato per oggi.
Non le serve più per il matrimonio?»
«Come? Cosa? Sì certo che mi serve ma. . . ha portato il cavallo qui? Qui!»
dice Tom a gran voce.
«Calmati Tom. . . Mi scusi signore, noi ci siamo accordati con la vostra scuderia affinchè il cavallo fosse portato al molo, dove poi arriverà la sposa per
percorrere un tratto di spiaggia fino all’altare. . . perché il cavallo è qui nel
pianerottolo?»
«Non so cosa dirle, io eseguo ciò che mi hanno detto i superiori. La disposizione era di portarvi il cavallo qui, oggi, in orario e. . . nonostante non sia
stata un’impresa facile, ve l’ho consegnato - guarda l’orologio al polso - e sono
puntualissimo. Ora scusatemi, devo consegnare altri cavalli per cui, vi saluto
signori.»
«No, no, aspetti! - dice David cercando di fermare l’uomo che sta già
andando via - come lo portiamo in spiaggia? C’è stato un errore!»
«Sì, ascolti, oggi mi sposo, non può farmi questo proprio adesso!» urla Tom,
ma l’uomo è già al fondo del corridoio del pianerottolo e risponde soltanto con
un: «Mi dispiace signori, non è un mio problema, ma non preoccupatevi, Arlois è un cavallo dolcissimo. Ora scusatemi devo andare a finire le consegne.»
prima di sparire dietro l’angolo.
254
Tom e David si guardano. «E ora?» esclama Tom, preoccupatissimo.
Alla spiaggia, iniziano ad arrivare i primi invitati. Ci sono Katharina e
Gregor, Mathias con Michael e Jasmine, Linda e Andreas, Gaby e Peter e ovviamente il padre di Connie e la madre di Tom che chiacchierano amabilmente.
Sono arrivati anche Fritz e Amelie, Pia e Frank, Isabelle e Phil con la piccola
Letizia, che corre verso Emma, Benjamin e Sasha a giocare con la sabbia e giochi
preparati apposta per loro.
La location è meravigliosa: è un punto panoramico del Reno da cui si vede
lo skyline di Colonia.
Ci sono tanti sedie bianche decorate con dell’organza color lavanda e sopra
ognuna un sacchetto in tinta con al’interno dei petali da lanciare agli sposi a
fine cerimonia.
A terra, lunghe scie di petali rosa accompagnano la camminata degli sposi
fino all’arco bianco sovrastante l’altare, adornato con fiori e veli a tema.
Affianco a tutto ciò, un enorme gazebo bianco, sempre decorato con nastri
lavanda e fiori, ricopre una lunga tavolata già apparecchiata con un servizio di
piatti color panna, posate in argento, calici, candele, fiori bianchi, lilla e rosa,
tovaglioli e coprisedia in tinta, il tutto dall’aspetto elegante, raffinato e fresco.
Un altro lungo tavolo è imbandito per il cocktail: al centro una piramide di
flutes, alzate di leccornie varie e sempre tanti fiori e candele. Dei camerieri, in
perfetta divisa, attendono dietro al tavolo degli aperitivi.
C’è anche un piccolo palco in legno bianco, sormontato sempre da un gazebo decorato, in cui vi sono dei musicisti.
Ecco arrivare di corsa anche Rafael e Vanessa, che hanno fatto in tempo a
passare al castello e cambiarsi. Letizia corre loro incontro ad abbracciarli.
255
Puntata 311
Connie e Lena, al castello, sono pronte e aspettano un messaggio di Pia sull’arrivo di Tom alla location, prima di partire. Fuori c’è un auto elegante, color
panna, con dei fiori rosa e un nastro color lavanda. Un autista le attende.
«Connie, sei bellissima, te l’ho già detto?» dice Lena guardando l’amica in
abito sa sposa.
«Me lo stai ripetendo in continuazione, grazie. E grazie di essere sempre
con me, proprio come una sorella.»Le due ragazze si abbracciano poi Lena
esclama: «Ok, adesso basta, altrimenti iniziamo a piangere e ti rovinerai tutto
il trucco.»
«D’accordo, cercherò di resistere. . . a proposito, mi sembra sia ora di andare. Pia ti ha scritto qualcosa?»
«Nulla, ma aspetta, la chiamo.»
Lena telefona quindi a Pia che le dice del non arrivo, ancora, di Tom e
David.Finita la telefonata con Pia, subito squilla il cellulare di Lena: è David.
«Amore. . . è tutto a posto? La mamma mi ha detto che siete in ritardo.»
«Sì, è vero, siamo un po’ in ritardo, abbiamo avuto un piccolo contrattempo
ma voi non preoccupatevi, stiamo raggiungendo la spiaggia. . . »
«Va bene, avvisami quando arrivate. Il nostro autista è già qui.»
Terminata la telefonata tra i due, David alza lo sguardo verso lo specchietto
retrovisore con Tom sedutogli affianco e. . . i due controllano il cavallo, agganciato per le briglie all’auto che procede ovviamente a passo d’uomo. Hanno
formato una gran coda di automobili e di persone irritate dalla situazione.
Ed ecco arrivare un poliziotto a fermarli.
«Buongiorno agente. . . » dice David sorridendo imbarazzato all’uomo che
invece sembra molto, molto serio.
In spiaggia, gli invitati iniziano a domandarsi se non sia successo qualcosa, visto il ritardo degli sposi e dei loro testimoni. Pia parla con alcuni,
mentre Frank prova a chiamare Tom, che gli risponde e racconta del piccolo
imprevisto.
Andreas, visto l’imbarazzo dei cognati, decide di prendere in mano la situazione: sale sul palco e sussurra sottovoce qualcosa ad un musicista dell’orchestra. L’uomo accenna un sì con la testa e fa dei gesti ai compagni musicisti.
Di colpo iniziano a suonare la musica di una canzone swing, molto elegante e
romantica.
Andreas prende il microfono e dice: «Signore e signori, ho pensato di intrattenervi con una mia vecchia passione di gioventù: il canto. Spero vi faccia
piacere ascoltare qualche vecchia romantica ballata, nell’attesa che arrivino gli
sposi ed i loro testimoni. Questa canzone si intitola “The way you look tonight”, è un classico di Tony Bennett, vorrei dedicarla a mia moglie, Linda, per
dirle quanto la amo e quanto sia splendida oggi.»
256
Linda rimane senza parole, tutti sono senza parole ma piacevolmente sorpresi. Andreas inizia quindi a cantare, la sua voce è molto bella, calda e
suadente, nel perfetto stile anni ’50 della canzone.
Frank sorride, prende quindi la mano di Pia, l’abbraccia ed iniziano a ballare il lento. Anche altri ospiti seguono il loro esempio ed iniziano quindi a
ballare.Linda guarda estasiata il suo Andreas che continua a cantare fissandola
negli occhi, poi, ad un tratto, l’uomo le fa un occhiolino e Linda ride.
Andreas è riuscito a salvare la situazione e a conquistare tutti con il suo
talento nascosto.
Intanto per le strade di Colonia. . .
«Agente ci dispiace, le ripetiamo che non sapevamo di infrangere il codice
della strada.» Tom è arrabbiatissimo.
«Il mio amico ha ragione agente, per favore, non potrebbe chiudere un occhio solo per oggi? Lo guardi, è un futuro sposo che non vede l’ora di arrivare
dalla sua amata all’altare e che la sta facendo aspettare tantissimo.» dice David con la sua espressione da bravo ragazzo. . . ma il poliziotto non sembra farsi
prendere dal suo potere di persuasione e nonostante le parole dei due ragazzi,
stacca dal libretto una bella multa, la consegna a David, poi gli prende le chiavi
dell’auto e se ne va salutandoli con un accenno del capo.
«Perfetto! Sono spacciato!» dice Tom disperato.
«Su, non dire così. Vedrai che troveremo ugualmente una soluzione. . . dobbiamo solo raggiungere la spiaggia con. . . lui» dice David accarezzando il cavallo.
Tom lo guarda incredulo.
Poi, un atletico David salta in groppa al cavallo e porge la mano a Tom,
per aiutarlo a salire.Tom, scettico, nervoso e contrariato, sospira, poi afferra il
braccio di David e sale anche lui sul cavallo, dietro il suo amico.
«Ma. . . almeno sai cavalcare?»
«Sì, Tom, stai tranquillo. Mi madre mi ha fatto prendere lezioni di equitazione quando ero bambino. Dai bello, – dice accarezzando la testa del cavallo
e sussurrandogli all’orecchio – portaci alla spiaggia, contiamo su di te!»
Con un piccolo gesto del piede, David fa partire il cavallo e i due, sotto gli
occhi della gente che ride, galoppano via.
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Puntata 312
Sulla spiaggia, tutti gli invitati al matrimonio di Connie e Tom hanno ballato,
chiacchierato e si sono divertiti grazie all’animazione di Andreas e dell’orchestra, ma sono pur sempre in attesa dell’arrivo degli sposi.
Dopo un ritardo di quasi due ore, ecco in lontananza, sulla riva, arrivare al
galoppo di un bellissimo cavallo bianco, lo sposo e il suo testimone. I fotografi
ne approfittano per qualche scatto rubato divertente.
Al loro arrivo, superato lo stupore di tutti, un bell’applauso li accoglie. Ci
sono poi i saluti e il racconto della piccola ma divertente disavventura.
Ad un tratto, David viene avvertito da un responsabile del catering che
l’auto della sposa, avvisata per tempo, è arrivata al parcheggio, il cavallo è
stato portato lì e tutti sono pronti per l’inizio di questa tanto attesa cerimonia.
Tutti si accomodano quindi sulle sedie, David e Tom si posizionano all’altare sotto l’arco, i fotografi sono pronti, l’orchestra inizia a suonare le melodie prestabilite e Lena fa il suo ingresso da damigella anticipata dalla piccola
Letizia, che sparge dei petali di rosa da un cestino bianco.
Poi in lontananza e accompagnata da un cambio di melodia, ecco arrivare
la sposa a cavallo. Connie è bellissima, procede ad una velocità moderata,
sorridendo, trotterellando illuminata dal sole e con la leggera brezza marina
che le fa svolazzare i capelli e la gonna del bellissimo abito color champagne.
Tom è rapito dalla visione della sua amata.
Connie arriva e aiutata dal padre, scende dal cavallo, che intanto viene preso in consegna da un cameriere. Il padre di Connie piange dalla commozione
e le sussurra: «Sei bellissima, mia principessa» dandole poi un affettuoso bacio
sulla fronte.
Connie sorride e si morde le labbra per trattenere le lacrime di gioia.
Ecco la marcia nuziale. E’ ora di avanzare verso il suo amore e così, a
braccetto del papà, la sposa raggiunge lo sposo e il celebrante inizia il rito. . .
Sono momenti magici, non solo per gli sposi che stanno coronando il loro
sogno ma anche per tutti gli invitati che partecipano a questo evento di amore.
Neanche a dirlo, Pia, Amelie e Linda hanno un fazzolettino in mano e ogni
tanto si asciugano qualche lacrimuccia di commozione. Frank ha gli occhi lucidi e guarda fiero la sua seconda figlia che sposa un così bravo ragazzo, accolto
nella loro famiglia proprio come se fosse un figlio.
Il padre di Connie piange senza alcuna remora e abbraccia la madre di Tom,
di cui è grande amico.
Lena e David si guardano, innamorati più che mai, come se le parole del
celebrante fossero pronunciate anche per loro, quasi fossero un rinnovo delle
loro promesse fatte anni prima.
Vanessa e Rafael, spontaneamente si tengono la mano. Cosa che non passa
inosservata ad Isabelle, la quale accenna un piccolo sorriso fra sè e sè.
Gregor, rapito anche lui dal momento romantico, guarda con amore la sua
Katharina che ha però, lo sguardo fisso sul pancione di Lena. Accortasi subito
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di venire osservata dal marito, distoglie lo sguardo e ricambia il suo sorriso.
Gregor però l’ha vista. . .
Alla frase «Vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa!», Tom e
Connie si scambiano un bel bacio coi fiocchi, mentre tutti applaudono felici.
Poi sotto il lancio dei petali, i novelli sposi percorrono la navata sulla sabbia.
Ci sono le foto di rito, il momento del lancio del bouquet, che vien preso
al volo da Isabelle, il momento del cocktail, la musica dell’orchestra, poi la
cena e i vari balli, a cui Lena non può partecipare ma che si gusta facendosi
coccolare dal suo David seduti su un bel divano bianco. I bambini corrono
di qua e di la, divertendosi, Peter da spettacolo con i suoi passi da ballerino
provetto. . . l’atmosfera è rilassata, gioviale, gli sposi son contenti e con loro
anche il resto degli ospiti.
Ma ad un tratto, un urlo di Lena richiama l’attenzione di tutti e rompe
bruscamente quel clima sognante. . .
«Le acque! Mi si sono rotte le acque!» è la frase di Lena ad un David
terrorizzato.
259
Puntata 313
Un David terrorizzato e impreparato afferma: «Com’è possibile?! Mancano
ancora due settimane! E’ presto!»
«Tranquillo, David - afferma Andreas che ha raggiunto di corsa la nipote
- Lena è al termine e un paio di settimane di anticipo sono nella norma, Julia
non vede l’ora di venire al mondo, i bambini lo fanno»
Senza perdere tempo, Andreas chiama subito l’ambulanza: «Sono il dottor Sander, serve subito un’ambulanza al Luonge Bar Blick auf den Rhein, sul
lungo riva, donna in travaglio, fate presto.»
Poi si rivolge a Lena: «Ok Lena, la tua bambina vuole uscire, fai dei respiri
lunghi e regolari, ma cerca di non spingere, anche se ti viene l’istinto di farlo,
l’ambulanza sarà qui a momenti.»
***
Sollecitata da Andreas, l’ambulanza arriva il più presto possibile, i paramedici accorrono e una di loro si china per controllare la situazione e affermando:
«Signora, continui a respirare profondamente, le contrazioni sono sempre più
vicine, la portiamo subito in ospedale.»
Lena viene quindi caricata su una barella e a sirene spiegate, l’ambulanza
si dirige verso l’ospedale. Tra gli invitati è tutto un correre di qua e di là, alla
ricerca delle rispettive automobili per raggiungere Lena in ospedale. David
frastornato ma felice sta per mettere in moto quando il Rafael gli si fa vicino:
«Figliolo fatti da parte e fai guidare me, meglio che arrivi sano e salvo in
ospedale.»
«Grazie papà, è davvero straordinaria la vita, tra poco abbraccerò mia figlia.
Dimmi come ti sentivi quando stavo per nascere?»
«Dire che ero emozionato è dir poco. In istanti del genere dentro di noi si
genera un vortice di emozioni che è difficile descrivere. Tenerti tra le braccia
è stata la cosa più bella che mi sia mai accaduta. E non finirò mai di chiederti
scusa per il dolore che ti ho provocato.»
«Papà non ora. . . ora godiamoci questo momento. Piuttosto, ti ho visto
arrivare con Vanessa, mano nella mano, cosa combinate?»
«Ci amiamo. Abbiamo capito a Verona che non abbiamo mai smesso di
amarci. Beh io l’avevo capito già da un po’, ma grazie a Verona anche Vanessa
si è lasciata andare, ed ora siamo felici. Finalmente la piccola Letizia potrà
crescere con noi come genitori che si amano.»
«Sono davvero felice per voi e per la mia sorellina.»
I due continuano il tragitto verso l’ospedale scambiandosi affettuose confidenze. . .
***
Katharina è quasi entrata in trance non appena Lena è stata portata in
ospedale. Gregor la vede strana e glielo fa notare.
260
«Amore, forse è il caso che andiamo a casa, credo tu abbia bisogno di riposare.»
«Sto bene, mai stata meglio. E poi non sono mica incinta, non ho bisogno
di riposarmi. Devo andare a sbrigare delle commissioni. Prendo un taxi, ci
vediamo più tardi a casa.»
Katharina va via, lasciando un Gregor interdetto ad interrogarsi su cosa
passi per la testa della moglie. . .
***
Nel frattempo, David e tutti gli altri sono giunti in ospedale, ad accoglierli
Andreas che era salito con Lena in ambulanza.
«David vieni, c’è una persona che vuole conoscerti.»
Si aprono le porte ed ecco Lena, a letto, con tra le braccia la piccola Julia.
David corre ad abbracciare la moglie e rimane estasiato dalla bellezza della sua
piccola principessa.
«E’ bellissima. Siete bellissime, amore mio. Sono l’uomo più felice della
terra in questo momento.»
Un braccio a cingere le spalle di Lena e una carezza lieve sul viso della
piccola Julia.
Poco più in là, amici e parenti osservano la scena e non si sprecano le
lacrime ad osservare quella che è la rappresentazione della felicità più pura.
L’amore di due genitori per la loro figlia.
261
Puntata 314
La piccola Julia è il centro delle attenzioni di tutti. Nonni e zii fanno a gara a
per entrare ad ammirarla.
Frank e Pia riassaporano la gioia di essere nonni, stavolta più uniti e innamorati che mai. Amelie e Fritz sono felici di essere diventati bisnonni e discutono amabilmente con Rafael, ancora sorpreso dal suo nuovo ruolo di nonno,
con accanto Vanessa; Linda, Andreas, Michael, Jasmine, Connie e Tom sono
degli zii entusiasti ed estasiati. Tutto perfetto, forse anche troppo.
***
Al castello Isabelle, aiutata da Phil, si prende cura di Letizia, Emma e
Benjamin.
«Vederli giocare è una gioia, guardali lì felici e contenti. . . »
«Presto ne avremo anche noi. Già ci vedo a passeggiare con un piccolo
Barney.
«Dici sul serio?»
«Certo Isabelle. Ci amiamo, perchè non dovremmo pensare ad un figlio?»
«Amore mio, tu mi rendi davvero felice. Non sapevo cosa ne pensassi. . . Ti
amo tanto, Phil Barney»
***
Nel frattempo Vanessa, lasciato l’ospedale prima di tutti gli altri, è andata
a trovare Alex.
«Amore mio, sono così felice di vederti. Mi sei mancata tanto»
«Anche tu ma. . . dobbiamo parlare, devo parlarti. Non sarà piacevole quello
che ho da dirti ma devo farlo. Devo essere onesta con te, dopo esserlo stata con
me stessa»
«Cosa vuoi dirmi? Mi stai lasciando. . . Non è così?»
Vanessa abbassa lo sguardo alla vista degli occhi di Alex velati di lacrime. . .
«Rafael! Solo lui, c’è sempre stato lui, come un’ ombra tra me e te! Non ti
ho mai sentita completamente mia. E’ per lui che mi lasci, vero?»
«Si. Mi dispiace, Alex. So di farti del male. E credimi, ci sto male e anche
se può sembrarti folle ti prego di credere al mio sentimento per te, ti amo. Ma
l’amore che provo per Rafael è più forte. E’ un uomo nuovo e voglio dargli, anzi
voglio darci una possibilità. Mi spiace Alex perchè sei stato e sei importante
per me.»
«In fondo l’ho sempre saputo, anzi ho sempre temuto che sarebbe arrivato il
momento in cui ti avrei persa. Quando c’era Rafael nelle vicinanze ti illuminavi
come non mai, non te ne accorgevi, ma io sì e Dio solo sa quanto ti amo, ma
non starò qui a pregarti di restare con me. Riconosco quando è il caso di farmi
da parte. Ti auguro di essere felice, Vanessa. Tu e Letizia lo meritate. Spero
solo che lui non vi faccia soffrire ancora. In quel caso. . . dovrebbe fare i conti
con me.»
262
Vanessa gli da un bacio fugace sulle labbra e va via. Il suo animo è un
pizzico più leggero seppur le spiace aver dato una simile sofferenza ad un bravo
uomo come Alex, ma ora che ha gli detto tutto, potrà finalmente vivere la sua
storia d’amore con Rafael alla luce del sole.
***
Dal parcheggio dell’ospedale, Katharina osserva l’andirivieni di quanti vanno a far visita alla neo mamma e sul suo volto si dipinge un’espressione tutt’altro che amichevole. . .
«Dovevo essere io al suo posto! Io dovevo partorire! Quella doveva essere
la mia bambina, non la sua! Mi ha tolto David, Letizia e ora anche la gioia di
diventare madre! Me la pagherà, me la pagherà cara. . . »
Vedendo tutti andare via e ascoltando nascosta una conversazione tra Pia e
Connie, dalla quale carpisce che Lena e Julia stanno riposando mentre David è
a prendere un caffè con Tom, Katharina decide di entrare.
«Voglio vederla, voglio vedere la bambina. . . » ripete tra sé e sé ed entra;
senza che nessuno la noti, riesce ad arrivare alla stanza di Lena, con la porta
accostata ed ecco che la vede. Vede quello scricciolo, concentrato di dolcezza
e bellezza tra le braccia di Lena. Piange Katharina, piange calde lacrime silenziose e le si avvicina: «Oh piccola. . . sei bellissima, assomigli tanto al tuo papà.
Andrà tutto bene, non preoccuparti. . . »
Senza farsi vedere, esce dall’ospedale e si dirige verso il parcheggio dei taxi. Dopo aver dato la destinazione al tassista, chiama Frederick: «Dobbiamo
vederci, è il momento di agire.»
263
Puntata 315
Vanessa corre al castello per dare la notizia a Rafael. Lo trova in salotto con
Fritz ed Amelie e non nasconde la sua gioia. Si butta tra le sue braccia e lo
bacia appassionatamente.
«Ehm. . . Dovete forse dirci qualcosa?»
«Scusaci, scusami, Amelie. Ecco, io e Rafael siamo tornati insieme. Non
potevamo dirvi niente fino a che non avrei parlato con Alex, glielo dovevo. Ma
ora che sistemato tutto, non voglio più nascondere quanto io sia felice a stare
con vostro figlio.»
«E’ una notizia incredibile! Sono felice, sono felice di vedervi così innamorati e sono felice per Letizia!»
«Direi che abbiamo un’altra occasione per festeggiare, cosa ne dite di un
brindisi?»
«Papà, dico che hai avuto un’ottima idea. Vado a prendere una bottiglia e a
chiamare Isabelle e Phil, voglio che anche loro siano presenti, fanno parte della
nostra famiglia.»
***
David rientra in camera di Lena.
«Amore mentre dormivo ho avuto l’impressione che qualcuno sia entrato
in camera, ma non ricordo chi fosse, è venuto a trovarmi qualcuno?»
«Non saprei dirti. Io e Tom eravamo al bar, mentre gli altri sono andati via
tutti. Forse era un’infermiera che controllava te e la piccola.»
«Sì, può darsi.»
«Non vedo l’ora di riportarvi al castello. Ho parlato con Andreas, tra un paio di giorni potrete uscire. E ti avverto fin d’ ora, che vi aspetta un tour di coccole. Sono tutti ansiosi di vedervi. Ho parlato con Letizia, dovevi sentirla. . . che
tenera a chiedermi come state.»
«E’ un tesoro quella bambina. Vanessa l’ha cresciuta proprio bene, è una
bravissima madre.»
«Già ed ora avrà accanto mio padre, in maniera più presente. . . »
«Cosa intendi dire?»
«Lui e Vanessa, sono tornati insieme!»
«Davvero? Vanessa dovrà raccontarmi tutti i particolari! Intanto però, voglio starmene qui ad ammirare la nostra piccolina. Guardala. . . Non riesco ancora a credere che fino a poco tempo fa era dentro di me ed ora è qui con noi.
E ed è la luce dei nostri occhi. Oh David, sono proprio felice. Non credevo potesse esistere una gioia così grande. Appena l’ho avuta tra le braccia mi sono
sentita completa. . . è un’amore indescrivibile.»
***
264
Fritz, ancora traboccante di felicità per essere diventato bis-nonno, compone un numero al cellulare: «Ciao bellissima, sono io e ho una straordinaria
notizia da darti, sono diventato bisnonno, è nata la piccola Julia!»
«Cosa? Che notizia fantastica, nonno! Ma sbaglio o l’ultima volta che ci
siamo sentiti mi hai detto che mancava ancora qualche settimana?»
«Infatti era così, solo che la piccola ha deciso di venire al mondo in anticipo,
sai può capitare, è normale. . . devi vederla, è bellissima, ha gli occhi di Lena e
lo sguardo di David»
«Sono davvero impaziente di conoscerla, spero proprio di riuscire a tornare
presto a Colonia. . . Ora scusami nonno, ma devo fare una telefonata importante.»
Dopo aver terminato la conversazione con Fritz, la donna fa subito un’altra
telefonata:
«American Airlines, posso esserle utile?»
«Si, vorrei due biglietti per domani, con destinazione Colonia, Germania»
«Partenza per domani? Aspetti un secondo. . . »
«Sì, ho ricevuto una meravigliosa notizia oggi, imprevista e non vedo l’ora
di tornare a casa»
«Sono contenta per lei, spero di poterla aiutare, si sono appena liberati due
posti su un volo delle 8:35, le potrebbe andar bene?»
«È perfetto, le do il numero della carta. . . »
La telefonata tra Felicitas e l’impiegata della compagnia aerea continua
nell’organizzazione del suo viaggio di ritorno a Colonia.
265
Puntata 316
Felicitas ha appena terminato la telefonata con la compagnia aerea.
«Sarà una sorpresa per tutti. Non vedo l’ora di vedere le loro facce! Amore,
prepara le valigie, oggi pomeriggio partiamo per Colonia, è nata la piccola
Julia.»
«Di già? Menomale che proprio oggi ho consegnato il mio ultimo lavoro,
per le prossime settimane sono libero. Corro in camera. Finalmente vedrò la
tua Colonia e conoscerò i tuoi parenti e i tuoi amici.»
***
La mattina seguente, a Colonia è il secondo giorno in ospedale per Lena e
Julia.
Connie entra nella loro stanza dopo aver bussato.
«Permesso? Buongiorno splendore! Dov’è la mia nipotina?»
«Connie! Eccola qui, prendila pure, si è svegliata poco fa e credo abbia già
fame. . . »
«E io sono qui per aiutarti ovviamente. Dai, fai colazione, ti ho portato un
buon caffè caldo e i croissant del Tango che ti piacciono tanto.»
«Grazie! Ho una fame. . . Connie. . . scusami se ho rovinato la tua festa»
«Hey, non dirlo neanche per scherzo! Guarda questo frugoletto tra le mie
braccia, è il regalo più bello che tu potessi farmi, Lena. . . - poi continuando
ad ammirare ogni particolare del visino della piccina - oh, ma guarda che
nasino. . . e che guanciotte. . . è così bella che potrei mangiarla!»
Le due donne ridono, Lena si gusta la sua colazione mentre la piccola Julia
si prende coccole e bacini in braccio alla zia Connie.
***
Al castello, David è pronto per uscire ed andare in ospedale da moglie e
figlia quando davanti alla porta, si imbatte in Vanessa e Rafael mano per mano,
entrambi in accappatoio e bagnati, che scendono le scale sbaciucchiandosi. . .
«Buongiorno! Papà, Vanessa!» dice un David sorridente
«Ehm, scusaci, figliolo. . . pensavamo non si fosse alzato ancora nessuno. . . »
risponde un Rafael imbarazzatissimo.
Vanessa ride.
«Tranquillo papà, ci sono solo io in giro. Sto andando in ospedale, sono
passato solo a farmi una doccia. Anche voi, vedo. . . Ora vi saluto, scappo da
Lena e Julia, buona continuazione. . . piccioncini. . . »
Rafael è rosso come un peperone mentre Vanessa continua a ridere.
«Dai, su tesoro, andiamo a prenderci un bel caffè e ritorniamo di sopra, tra
poco si sveglierà Letizia, dobbiamo ancora spiegarle tutto. . . »
Rafael, superato ormai l’imbarazzo di prima, sorride, prende sottobraccio
Vanessa e gli innamorati si dirigono in cucina.
266
***
Pia e Frank stanno facendo colazione in tutta fretta.
«Non abbiamo mai mangiato così di corsa, vero?» dice Pia sorridendo.
«Sì, è vero. . . abbiamo troppa voglia di vedere la nostra nipotina, non è
così?»
«Già. . . non ricordavo la frenesia e l’emozione che porta una nuova nascita.
Sono passati anni ormai da quando sono nati Emma e Benjamin»
«Hai ragione, Pia. E’ come se fossimo nonni per la prima volta, guarda
come siamo emozionati!»
«A me tremano le mani. . . dai andiamo da Lena!»
Pia e Frank non resistono più, prendono le giacche ed escono di casa lasciando tutta la colazione sul tavolo: la loro nipotina li aspetta!
Nel cortile, incontrano anche Linda con Sasha nel passeggino.
«Scommetto che stiamo andando tutti nello stesso posto, non è così? Dai,
Andreas è già li.» dice Linda ai cognati, poi tutti si incamminano verso l’ospedale.
***
All’aeroporto di Colonia, dopo un volo di quindici ore, atterrano Felicitas e
suo marito, Steven. Stanno per prendere un taxi ed andare al castello quando
la donna si blocca prima di entrare nell’auto.
«Un momento! Siamo partiti così di corsa ieri, non ho preso neanche un
regalo per la piccola: non posso presentarmi a mani vuote! Devo trovare
qualcosa, a costo di setacciare l’intera città!»
«Allora sali, ne cercheremo uno per la strada verso il castello. E’ bello vederti così felice, sono contento di essere venuto qui con te e non vedo l’ora di
conoscere tutta la tua famiglia.»
Felicitas sorride, da un bel bacio a Steven, poi salgono sul taxi che parte e
si allontana dall’aeroporto in direzione città.
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Puntata 317
«Sei emozionata?» chiede Steven sul taxi diretto in città.
«Sì, lo sono eccome! Non li vedo da anni e poi torno con una bella novità. . . tu! Chissà come la prenderà il nonno. . . »
«Non farmi agitare più di quanto già non lo sia, amore. Spero di piacere a
lui e al resto della tua famiglia. Io ti amo e cerco di renderti felice ogni giorno
della mia vita per cui, spero lo vedano e mi accolgano come un membro a tutti
gli affetti di questa grande famiglia»
«Ma certo tesoro, non dubitarne. Sì, il nonno rimarrà un po’ sorpreso del
nostro matrimonio fulmineo, ma gli ho parlato così tanto di te in questi anni
che è come se ti conoscesse già. Ah! Autista mi scusi, può fermarsi all’angolo?
C’è un negozio carinissimo che credo faccia al caso nostro»
Il taxi si ferma quindi davanti ad un negozietto di giocattoli e Felicitas e
Steven scendono per acquistare un regalino alla piccola Julia.
***
Intanto in ospedale, Lena e Julia sono pronte per uscire, la piccolina dorme beata tra le braccia della sua mamma mentre David sistema l’ovetto per
trasportare la piccolina in auto.
«Dovrò fare pratica con questi aggeggi»
«Sì tesoro, è meglio allenarsi, non possiamo metterci delle ore ogni volta
che dovremmo uscire. . . »
Lena fa ridere David che la guarda prima con aria biricchina, poi, le da un
gran bacio accarezzando la manina di Julia. Sono momenti pieni di felicità per
Lena e David.
«Su, torniamo a casa. . . al castello sono tutti impazienti del vostro arrivo.»
La tenera famiglia si avvia quindi per uscire dall’ospedale.
***
Al castello intanto, mentre Frizt e Amelie intrattengono i bambini, Connie,
Tom, Isabelle e Phil stanno addobbando il salone con striscioni e palloncini di
benvenuto per Lena e Julia. Vanessa e Rafael sono in cucina e sistemano i calici
per il brindisi su un grosso vassoio d’argento.
Ad un tratto, Rafael abbraccia alle spalle Vanessa.
«Sono così felice, Vanessa. Ti amo.»
Vanessa si fa stringere dolcemente dalla braccia di Rafael, si volta e lo bacia
con passione.
Proprio in quell’istante, Letizia è entrata di corsa nella stanza arrivando dal
giardino. Alla vista del bacio tra la mamma e il papà rimane un po’ sorpresa.
Vanessa e Rafael sono impietriti e rimangono fermi senza dire nulla. Letizia
fa loro un bel sorriso e poi scappa di nuovo in giardino a giocare.
«Be, l’ha presa sicuramente bene. Non dovremo spiegarle nulla a questo
punto. . . » dice Vanessa a Rafael che la ritira a sé per continuare a baciarla. . .
268
***
Tutti sono pronti ad accogliere Lena, Julia e David. Ci sono anche Pia e
Frank e naturalmente Linda e Andreas. Ecco arrivare lungo il viale, l’auto di
David.
Lena scende dall’auto e rimane senza parole, ci sono tanti bellissimi palloncini rosa e tutti i suoi cari sono lì ad attenderli e pronti a far foto alla piccola e
ai neo genitori. La festa di benvenuto alla piccola Julia è riuscita.
269
Puntata 318
Katharina sta uscendo di corsa da casa. Gregor lo nota e la ferma sull’uscio.
«Tesoro, c’è qualcosa che non va? Sei strana in questi giorni. . . e dove stai
andando così di corsa?»
«Da nessuna parte. Volevo andare a comprare un regalo per Lena.»
«Aspetta allora, ti accompagno»
«No tesoro, ti ringrazio ma. . . mi rivedo con quell’amica dell’università, sai
si ferma qualche giorno a Colonia e ne approfittiamo per stare un po’ insieme,
non ci vediamo da anni»
«Bè ma allora, invitala a cena»
«A cena? Qui?»
«Sì certo qui o in un ristorante se preferisci. . . ma lo sai che io me la cavo
molto bene ai fornelli, potrei preparare il mio favoloso filetto di persico al pepe
verde, che ne dici?»
«Ehm. . . non lo so Gregor. . . sai lei è molto occupata per via degli impegni
di lavoro. . . non. . . »
«Dovrà pur mangiare, no? Dai chiamala e invitala per stasera. Così io e te
possiamo andare a comprare il regalo per Julia e stare un po’ insieme»
«Va bene. . . vado di là a chiamarla mentre ti prepari. . . »
Gregor, soddisfatto, va in camera a vestirsi mentre Katharina, prende il
cellulare e si chiude nello studio per telefonare:
«Sono io. L’incontro è rimandato, ho avuto un contrattempo con mio marito. Ho bisogno di una mano. . . devo portare una vecchia amica a cena stasera. . . puoi procurami qualcuno?»
***
La festa al castello prosegue benissimo, Julia passa di braccia in braccia ovviamente e Lena si gode qualche pasticcino e chiacchiera con Connie e Vanessa.
I bambini ridono e corrono per il guardino sorvegliati da Pia e Frank mentre
Amelie e Fritz ballano un lento nel salone. Andreas parla con David e Tom nella camera di David, con le vetrate aperte sul giardino. Vanessa e Rafael sono
su un divano a chiacchierare con Isabelle e Phil.
Poi Lena prende la piccolina e con David escono fuori per fare una passeggiata.
«E’ una così bella giornata, non trovi?»
«Certo amore mio, la giornata è bellissima perché tu e Julia siete qui con
me, a casa. E poi c’è questa splendida festa, la musica, il sole. . . sono l’uomo
più felice del mondo!»
Lena sta guardando David ma ad un tratto, il suo sguardo si allontana verso
il viale, dietro al marito. David, vedendo Lena, si volta e guarda anche lui nella
stessa direzione.
I due non credono ai loro occhi. Da un taxi ecco arrivare lei, bellissima e
raggiante più che mai: Felicitas.
270
La donna gli sorride e gli corre incontro insieme a Steven.
«Oh mio Dio, non riesco a crederci. . . Vieni qui, fatti abbracciare!» dice
Felicitas a Lena con in braccio la piccola Julia. «. . . posso?»
«Certo, prendila! Come stai? Siete arrivati adesso? Che bella sorpresa!»
dice Lena.
David si presenta a Steven dandogli la mano: «Ciao, io sono David»
«Ops. . . scusatemi, per l’emozione non vi stavo presentando mio marito. . .
Lena, David, lui è Steven Seals. Ci siamo sposati due mesi fa ma stiamo insieme
da un paio d’anni.»
«Molto piacere, Steven. Abbiamo sentito parlare tanto di te, benvenuto a
Colonia e in famiglia!» dice Lena
«Grazie e tantissimi auguri per la nascita di questa bellissima bambina.
Anch’io ho sentito molto parlare di voi, Felicitas ha sempre avuto nostalgia di
casa e mi ha raccontato di voi, è come se vi conoscessi!»
«Dai venite dentro, i nonni non vedranno l’ora di vedervi!» dice David,
accompagnandoli all’interno del castello.
271
Puntata 319
Tutti entrano quindi dentro al castello, dove ovviamente sono ben accolti da
baci e abbracci di tutti, soprattutto Fritz, contentissimo di rivedere sua nipote
Felicitas e di conoscere Steven.
«Ah, dimenticavo. . . – Felicitas tira fuori dalla borsa un elefantino di peluche – questo è per la mia cuginetta, spero le faccia compagnia durante i
pisolini»
«Grazie! È tenerissimo!» risponde Lena dolcemente.
«Abbiamo quindi un nuovo brindisi da fare! – dice Amelie porgendo due
calici a Felicitas e Steven – a Felciitas e suo marito Steven, benvenuto tra noi e
bentornati a casa!»
Tutti brindano alla coppia.
***
Frederick, nella sua stanza d’albergo e in compagnia del suo socio, telefona
a Katharina.
«Ho fatto quello che mi ha chiesto. Si chiama Nina, verrà a casa sua stasera,
alle sette in punto. Ha imparato il copione che ci ha fornito, avvocato. Si
ricordi di pagarla a fine serata e. . . buona cena» dice ironicamente il ragazzo a
Katharina che risponde solo con un grazie, chiudendo la fredda telefonata.
Gregor entra nello studio e vedendo la moglie riattaccare, le chiede con chi
fosse al telefono.
«Con nessuno caro, era solo una consulenza di lavoro, un collega aveva
bisogno di un’informazione.»
«E la tua amica, Nina. . . l’hai sentita per questa sera? Verrà a cena?»
«Sì, sì, scusami, dimenticavo di dirtelo. . . sarà qui alle sette in punto.»
«Bene! Vado a comprare il filetto allora. . . ci vediamo più tardi amore.»
Gregor da un bacio sulle labbra alla moglie e poi esce di casa.
Katharina tira un sospiro di sollievo, poi prende borsa e giacca ed esce
anche lei.
***
Intanto al castello, Rafael, salito nella sua camera, si sofferma felice a guardare una foto di Vanessa scattata a Verona. Nello stesso istante, Vanessa entra
nella stanza e lo sorprende a sorridere guardando la foto.
«Un Rafael così romantico, non lo vedevo da. . . anzi, credo di non averlo
mai visto prima di Verona.»
Rafael posa la foto e l’abbraccia.
«E ti dispiace questo nuovo romantico Rafael?»
«Neanche un po’.» risponde la donna prima di dargli un bacio.
«Questa voglio metterla giù in salone, sul camino, affianco alla foto di Letizia. Sai che è stata la prima sua immagine che ho visto dopo esser uscito dal
carcere?»
272
«Non me ne hai mai parlato. . . »
Vanessa lo accompagna sul divanetto dello studio e i due si siedono.
«Sì, proprio così: è stata la prima cosa che ho notato, sono entrato nel castello, c’era silenzio, ero solo. Sono andato nel salone e l’ho vista. Ho visto il
suo faccino, sorridente, spensierato, ho visto una bambina felice nonostante io
non ci fossi. E ho provato sollievo nel vederla contenta ma ho sentito anche un
gran dolore al cuore, una mancanza che nessuno avrebbe potuto mai ridarmi.»
Gli occhi di Rafael sono tristi.
Vanessa, con il groppo alla gola, gli prende le mani e le da un bacio.
«Tesoro mio, mi spiace che tu abbia sofferto e passato quei terribili momenti. Ma credo che oggi sia meglio per te e per noi, pensare solo al nostro futuro
insieme e lasciarci alle spalle tutto ciò che ci ha fatto soffrire in questi anni.
Cerchiamo di viverci la nostra nuova vita, è arrivato il nostro momento. Lo
dobbiamo a noi e a nostra figlia.»
«Sì, hai ragione, come sempre. A volte la malinconia riaffiora ma poi penso
a te, a noi e tutto passa. Forse mi sento ancora in un bellissimo sogno di cui ho
paura del risveglio, non riesco quasi a credere di quanto la vita mi abbia donato
oggi: te e Letizia, i mie genitori e poi il perdono di David e la mia nipotina. Ho
paura che tutto finisca, ho una brutta sensazione a volte. . . »
«È solo la paura di chi ha sofferto molto e di colpo si ritrova felice. Non
preoccuparti amore, andrà tutto bene. Dai scendiamo di sotto, la festa non è
ancora finita»
Rafael e Vanessa scendono quindi al piano inferiore raggiungendo gli altri.
273
Puntata 320
La festa al castello continua. Fritz è felice che la sua adorata Felicitas sia di
nuovo a Colonia. E per rendere ancora più briosa la festa, decide di tirar fuori
dall’ armadio dei ricordi, il suo vecchio giradischi.
Amelie gli chiede cosa voglia fare e lui, strizzandole l’occhio, le risponde:
«insegnare a questi giovani come si balla. Su tesoro, apriamo le danze.»
Tutti iniziano a ballare. La piccola Letizia si avvicina a Rafael. «Papà. . . balli
con me?»
Rafael prende tra le mani la sua contessina.
***
Katharina è sulle spine per via della sua amica Nina.
«Basta un niente per mandare tutto a monte. . . Non posso permetterlo!»
È quasi un sussurro la frase che pronuncia ma é abbastanza per farla sentire da Gregor, rientrato poco dopo la moglie e quindi non accortosi della sua
uscita.
«Che cosa non puoi permettere?»
«Non posso permettere che la cena con Nina sia un disastro. È una cara
amica ma attentissima ai particolari. È in grado di notare un vetro appannato
a chilometri!»
«Non preoccuparti. La nostra casa é immacolata, la cena andrà bene e tu ti
rilasserai. Ultimamente sei troppo tesa. . . »
***
Frederick e Eric stanno discutendo nella camera d’albergo.
«Ti ho detto di stare tranquillo, la Jung è forse più agguerrita di noi con la
contessina, non ci ostacolerà, vedrai.»
«Come vuoi, ma io di quella non mi fido! E poi cos’è questa storia di
Tamara, perché mi hai mandato a prenderla di corsa?»
«Tamara? È solo una piccola cortesia che facciamo all’avvocato»
«Quale cortesia? Cosa c’entra con il nostro piano?»
«Nulla. Ma voglio tenermi buono la Jung e magari, avere un asso nella
manica, sai. . . nel caso qualcosa non andasse come abbiamo programmato»
«Quindi potrebbe tornarci utile. . . come ricatto? Geniale!»
***
Gregor sta ultimando la preparazione della cena mentre Katharina, fingendo di curare la mise en place, pensa impaziente all’attrice che a momenti,
suonerà alla porta e si fingerà Nina, la sua compagna di università.
Sarà in grado di sostenere tante bugie in una sera? Gregor se ne accorgerà?
Come potrebbe spiegarlo?
Mille ansiosi pensieri tengono in ostaggio la mente di Katharina ma il suono
del campanello della porta, la risveglia bruscamente.
274
***
Torniamo al castello, dove tutti sono intenti a festeggiare a passi di danza,
quando Vanessa si avvicina a Letizia e le dice sorridendo:
«Tesoro, non pensi che ora tocchi a me ballare un pochino con papà? Che
dici. . . me lo lasci per qualche minuto?»
Letizia, non vorrebbe staccarsi dal papà, ma rendendosi conto di essere un
tantino stanca, decide di lasciarlo ballare con la madre.
I due si avvinghiano e iniziano a ballare un lento sotto lo sguardo di tutti i
presenti.
«Hai fatto colpo su nostra figlia, lei ti adora, Rafael.»
«E’ uguale a te, ha il tuo stesso carattere, è una bambina davvero speciale,
l’hai cresciuta bene.»
«Grazie. Non è stato facile crescerla da sola, ma ce l’ ho fatta grazie anche a
questa fantastica famiglia, forse non ci sarei riuscita senza tutti loro.»
«Adesso però ci sono io e continueremo a crescerla assieme, sempre che tu
sia d’accordo.»
«Certo, più che d’accordo, non vedo l’ora!» dice Vanessa guardando negli
occhi il suo Rafael, mentre continuano a ballare più stretti che mai.
275
Puntata 321
Gregor corre ad aprire la porta e Nina fa il suo ingresso in casa. . .
«Benvenuta Nina, è un piacere fare la tua conoscenza, prego accomodati;
spero perdonerai la mia insistenza con Katharina per cenare qui da noi, ma
avevo piacere di conoscerti e farti assaggiare la mia cucina»
«E’ un piacere anche per me, Gregor, ma dov’è Katharina? Muoio dalla
voglia di vederla.»
«Eccomi, Nina»
Le due donne si abbracciano calorosamente come fossero amiche che non si
vedono da molto tempo.
La cena si svolge in maniera piacevole.
Nina è stata istruita a dovere, quindi non fa domande che potrebbero mettere Katharina in difficoltà.
Anche la Jung recita bene la sua parte, ma in cuor suo desidera che la cena
finisca al più presto.
Arrivati al dessert, Gregor si accorge di aver dimenticato il gelato fuori dal
freezer, lasciandolo sciogliere tutto.
«Sono desolato. Non so come sia stato possibile»
«Tesoro non preoccuparti, la cena è stata deliziosa; sei stato come sempre
bravissimo. Un errore capita pure ai migliori chef, non è vero Nina?»
«Ma certo. Gregor, sei un padrone di casa eccezionale; se posso permettermi, propongo di andare fuori a prendere il dessert, cosa ne dite?»
«Ottima idea, solo che io sono molto stanco e preferirei rimanere a casa, non
vi dispiace se rinuncio, vero? Cara, prendi la macchina, a quest’ora trovare un
taxi è un’impresa»
«D’accordo, sei sicuro di non voler venire con noi?»
«Sicuro, andate pure e divertitevi»
«Ok, allora vado a prendere il cappotto e le chiavi e andiamo.»
***
Ritorniamo al castello, dove ormai la festa si è conclusa e ognuno è già nelle
proprie stanze.
In camera di Lena e David, bussano alla porta. . .
«Avanti» Risponde David.
Ecco entrare la piccola Letizia.
«Tesoro, vieni qui dal tuo fratellone!»
«David, posso vedere Julia?»
«Ma certo, vieni, però non dobbiamo fare rumore perchè sta dormendo»
David accompagna la piccola vicino alla culla, con accanto Lena che guarda
estasiata la sua bambina.
«Letizia, vieni qui a sederti sulle mie gambe, così puoi vederla meglio» dice
Lena prendendo in braccio la piccola.
«Che bella che è. Assomiglia a Lena.»
276
«E a me no?» E nel dirlo, David fa una faccia buffa.
«No, è bella come Lena.» La risposta di Letizia, con una delle sue linguacce
al fratello, fa sorridere Lena e David. Nonostante la differenza d’età, tra loro si
è creato un legame speciale.
«David. . . vuoi sapere una cosa?»
«Certo, piccola»
«Oggi ho ballato con il mio papà»
«Vi ho visti. Eravate proprio belli insieme. Ti è piaciuto ballare con lui?»
«Tanto tanto»
Nel frattempo, dal corridoio si sentono le voci di Rafael e Vanessa che cercano Letizia. Lena si affaccia dalla camera e li avverte che la piccola è con
loro.
«La riaccompagna David in camera, state tranquilli. Credo voglia stare un
po’ con noi, dopo la nascita di Julia non abbiamo passato molto tempo insieme,
credo abbia paura di venir messa in disparte»
***
Lasciamo Lena, Vanessa e Rafael a conversare e ritroviamo Katharina in
auto che, dopo aver lasciato la sua amica vaga per le strade di Colonia, e nella
sua mente si delineano le scene del suo terribile piano.
Ad un tratto, la donna inizia a parlare ad alta voce, come se in macchina
con lei ci fosse qualcuno ad ascoltarla: «Spero che Frederick non mi tiri qualche brutto scherzo, del resto gliela farei pagare; e Gregor. . . oh Gregor è così
amabile e servizievole, ma a volte con i suoi modi, mi da sui nervi! E devo
trattenermi per non esplodere. . .
Odio quando mi dice Katharina ti vedo stanca, Katharina è meglio che riposi, Katharina cvuoi questo o quello? Katharina mangia qualcosa. . . Nemmeno
mia madre era così pressante!
A volte vorrei non averlo sposato.
Se solo David avesse scelto me, invece di Lena. Ma è andata così, lui è felice
con lei, hanno la piccola Julia. . .
Dovrei proprio andare a trovarli al castello. Sono una pessima amica, ancora non ho fatto loro nemmeno una visita. Devo rimediare al più presto. . . »
Dopo aver parcheggiato ed esser scesa dall’auto, sul portone di casa, Katharina ha un’ idea: proporre a Lena e David, di assumere Nina come bambinaia
per Julia, ciò le darebbe campo libero al castello in ogni momento.
«Che stupida che sono! Perchè non ci ho pensato prima! Sarebbe un punto
a nostro favore, la chiamo subito!»
Un ghigno sul volto, conclude i suoi pensieri prima di rientrare in casa.
277
Puntata 322
Katharina rientra in casa e vede Gregor assopito sul divano. Ne approffitta
quindi per chiudersi nello studio e chiamare Tamara al telefono per proporle il
nuovo ingaggio come finta bambinaia al Castello Von Arensberg, sempre sotto
le vesti della sua fintomatica amica di università Nina Gross.
«Bene, ti ricontatterò io al più presto, a risentirci Tamara, anzi. . . Nina.»
***
Il mattino seguente, al castello, nella camera di Lena e David arriva Felicitas, vuole vedere la sua nuova reginetta. «Permesso. . . si può?»
«Certo Felicitas, entra pure» la accoglie Lena sorridente
«Scusate il disturbo, ma volevo vedere la piccina, con tutto questo trambusto non ho avuto l’occasione di conoscerla meglio»
«Nessun disturbo, tu puoi venire quando vuoi - le risponde Lena prendendo Julia un braccio e dandola in braccio a Felicitas - su prendila, non morde,
non ancora almeno. . . » le due donne ridono
«Ecco io. . . Io non so come si fa, non vorrei farla cadere» Felicitas è timorosa
ed impacciata nel prendere tra le braccia la piccola, ma la dolcezza di Lena
la rassicura: «È semplicissimo, non preoccuparti, la prendi così, tenendole la
testolina con una mano, non avere timore. . . ecco proprio così, brava. . . puoi far
pratica per i tuoi futuri pargoletti. . . »
«Non vedo l’ora di averne anch’io, sai? È proprio bella Lena, ti assomiglia
molto.»
«Grazie, ma credo assomigli anche al suo papà, ha il suo stesso sorriso, che
ovviamente adoro. . . »
«Sì, è ufficiale, la vostra principessa è il concentrato della vostra bellezza e
sarà di sicuro una grande donna, un giorno. Proprio come la sua mamma.»
Lena, commossa, abbraccia Felicitas.
***
Al salone di bellezza intanto, Michael ha appena accompagnato Jasmine.
«Allora ci vediamo a pranzo, buona giornata amore»
«Sì, a più tardi»
Il bacio tra i due ragazzi, avviene sotto gli occhi della ragazza nuova, che
continua a fissare Michael dalla vetrina, mentre il ragazzo si allontana fino a
sparire dietro l’angolo. Jasmine appende la giacca e sorprende la giovane che
sta ancora guardando fuori. La ragazza, imbarazzata, finge subito di pulire il
vetro non curante dell’esterno del salone. . .
***
278
Frederick si presenta arrabbiato al pub dove Katharina lo stava attendendo.
Arriva e si siede al tavolo della donna come una furia.
«Si può sapere cosa crede di fare con Tamara? Non mi ha neanche interpellato! Crede forse di poter prendere decisioni o cambiare i nostri piani senza
dirmelo? Non ha ancora capito con chi ha a che fare, avvocato Jung.»
«Ascolti, mi faccia spiegare per favore! So che ho preso questa decisione da
sola e senza parlarvene ma, vedrà, la cosa non può che farci comodo.»
«La ascolto. Ha un minuto, dopo il quale, se non dovesse piacermi la sua
motivazione, be. . . non devo ricordarle cosa succederà. Prego. . . »
«I Von Arensberg si fidano ciecamente di me, sono il loro avvocato. Non rifiuteranno di assumere come bambinaia una mia carissima e referenziata amica di università come Nina. Noi avremo così un aggancio sempre presente
all’interno del castello. Una persona insospettabile che mi darebbe l’occasione
di andare a far visita molto spesso ai miei amici.»
Frederick osserva la donna senza proferir parola, ma fissandola negli occhi.
Poi si alza, si mette la giacca e prima di uscire dal locale risponde a Katharina:
«Si assicuri che Tamara studi bene la parte. Non accetterò altri imprevisti.»
Katharina deglutisce e finisce il drink davanti a sé. È visibilmente agitata.
279
Puntata 323
Lena e David stanno passeggiando nel parco con la piccola nel passeggino
mentre incontrano Felicitas e Steven che stanno rientrando a casa dopo un
pranzo fuori.
È Lena a salutarli per prima:
«Felicitas, Steven! Ciao! Pranzato bene?»
«Ciao ragazzi! Sì, è andato bene, grazie, si trattava di un pranzo con un
nuovo talent scout. Come sta la mia cuginetta?»
«Lei benissimo: non fa altro che dormire, mangiare e prendersi tutte le
coccole di mia moglie. . . noi invece, siamo assonnati e stanchi, ma felici. . . »
«Ragazzi, ma perché non ci sfruttate un po’ come babysitter? Siamo qui al
castello tutti insieme e, a parte qualche riunione e seduta in sala di registrazione, non abbiamo tanti impegni lavorativi, lo faremmo volentieri.»
«Felicitas ha ragione – interviene Steven – noi adoriamo i bambini e abbiamo diversi amici a Los Angeles con figli, ci divertiamo parecchio. Potreste concedervi una cena fuori o uno spettacolo a teatro, penseremo noi alla
piccolina.»
«Beh. . . non vorremmo approfittarne. . . » risponde Lena sorridendo.
«. . . ma accettiamo volentieri!» conclude David, facendo scoppiare a ridere
tutti.
***
Gregor arriva al Tango e sorprende Connie alle spalle, dandole un bel bacio
sulla guancia.
«Gregor! Buongiorno anche a te! Sei di ottimo umore oggi.»
«Sì, proprio così. Finalmente ieri sera ho avuto delle risposte che mi tormentavano da un po’ di tempo.»
«Bene! E posso chiederti di cosa si tratta?»
«Nell’ultimo periodo vedevo Katharina strana, distante, spesso spariva per
ore. . . poi ho saputo che ha iniziato a frequentare un vecchia amica dell’Università, ieri l’ho conosciuta a cena e finalmente posso mettermi l’animo in pace
senza torturarmi con mille pensieri assurdi: amante, depressione, ecc.»
«Ah. . . bene allora. . . » il sorriso di Connie è forzato ma Gregor, preso dalla
sua euforia, non si accorge della perplessità della ragazza.
***
Katharina intanto, arriva al castello. Scende dall’auto e vedendo Lena,
David, Felicitas e Steven nel parco, li raggiunge.
Dopo le dovute presentazioni a Felicitas e marito, Katharina prende Julia
dalla carrozzina senza chiedere il permesso.
«Ops, scusami Lena! Non ho resistito! È bellissima!»
Felicitas guarda perplessa la scena.
280
«Non c’è nessun problema, Katharina.»
«E Gregor dov’è?» chiede David.
«È al Tango. Sono passata per parlarvi, avete qualche minuto da dedicarmi
per favore?»
«Ma certo.»
Felicitas allora, si avvicina a Katharina e fa per prenderle la bimba dalle
braccia dicendo:
«Voi andate pure, ci occupiamo noi di Julia, continueremo a passeggiare qui
intorno.»
Katharina, costretta dalla situazione, cede la piccola alla ragazza, abbozzando un sorriso.
«Grazie ragazzi, non ci metteremo molto.» dice Lena serenamente.
David, Lena e Katharina, entrano quindi in casa mentre Steven e Felicitas,
con la piccola nella carrozzina, continuano a passeggiare nel giardino.
***
Michael accompagna Jasmine al salone, dopo aver pranzato insieme.
«Arrivata. Grazie amore, puoi andare.»
«Jas che dici? Non siamo neanche arrivati all’ingresso, siamo all’inizio della
via.»
«Sì, lo so ma posso andarci da sola. Mi hai portata fin qui e mi va bene. E
poi. . . non mi piace che al mio uomo vengano fatti gli occhi dolci. . . »
«Cosa? Quali occhi dolci?»
«Dai, non fingere di non esserti accorto di aver fatto colpo sulla nuova
ragazza assunta.»
«No, davvero non me ne sono accorto, te lo giuro e. . . in ogni caso, la cosa
mi è indifferente: ho la donna più bella del mondo qui davanti a me.»
Un bacio tra i due offusca il momento di piccola gelosia.
***
Nel salone del castello, Lena e David hanno ascoltato la proposta di Katharina riguardo l’assunzione come bambinaia della sua amica Nina.
«Se si tratta di una persona così fidata, penso che potremmo rifletterci, che
ne dici Lena?»
«Sì tesoro, in effetti, tra non molto inizierà la promozione del nuovo album
ed un aiuto con Julia ci farebbe proprio comodo. E poi questa Nina è una
tua carissima amica, Katharina, ed è così ben referenziata, che potremmo farla
iniziare già in questi giorni. Potresti portarla qui per conoscerla di persona?»
«Certo. Organizzerò un incontro il prima possibile. Si è appena trasferita
qui a Colonia e sta cercando un’occupazione, sarà contentissima della notizia.
Vi ringrazio!»
***
281
Jasmine entra nel salone, sorridente e Mathias glielo fa notare:
«Il pranzo con Michael ti ha fatto bene, sei radiosa, Jasmine.»
«Sì, in effetti, mi ha reso di buon umore.»
«Sono contento. È bello vedere una giovane coppia come voi, sempre più
innamorata.»
«Abbiamo anche noi i nostri alti e bassi, ma devo ammettere che ritornare
a vivere a Colonia ci ha fatto bene. Abbiamo la famiglia e gli amici che ci
aiutano con Emma, il lavoro di entrambi procede bene e di questo, io devo
ringraziarti.»
«Su, su, non farmi arrossire ora. . . senti. . . invece come va a casa, intendo
dire con i tuoi suoceri. . . »
«Con Pia e Frank? Benissimo, sono come dei genitori per me e poi li conosci
anche tu, sono fantastici.»
«Sì, fantastici. . . Pia è una donna eccezionale. . . sta. . . sta bene?»
«Sì, sta benissimo, Mathias.»
Jasmine si accorge della difficoltà dell’uomo nel chiedere direttamente notizie di Pia, quindi decide di toglierlo dall’imbarazzo:
«Le manderò i tuoi saluti stasera, d’accordo?»
«Ehm. . . grazie. . . sì grazie, Jasmine.»
L’ingresso di una cliente, salva la situazione.
282
Puntata 324
Rafael scende nel salone con dei documenti in mano. Si sta per sedere sul
divano quando il suo sguardo viene rapito dalla foto di Vanessa, scattata a
Verona e posizionata ora in una bella cornice sul camino.
L’uomo prende in mano la foto e guardando il viso di Vanessa, ricorda il
momento in cui l’ha immortalata: era mattina, avevano concluso l’affare del
maniero ed erano pronti per uscire e visitare la città di Verona. Vanessa indossava un abito leggero, aderente, il suo viso era radioso, felice. Si era affacciata
al balcone del terrazzino e si godeva la quiete del cortile del Relais. Rafael era
rimasto a fissarla, come spesso si era trovato a fare in quella vacanza, poi le si
era avvicinato e aveva mostrato tra le mani il telefonino. Era pronto a scattarle
una foto ma Vanessa se ne era accorta.
«Ehi! Vuoi farmi una foto, adesso?»
Rafael aveva annuito sorridendo.
«Dai Rafael. . . sono un disastro, ho il viso stanco e indosso questo vestito. . . »
«Sei bellissima» - l’aveva interrotta lui - «non sei mai stata così bella» e
dicendo ciò, mentre Vanessa arrossiva e chinava il capo sorridendo, lui le aveva
scattato la foto che ora stava tenendo tra le mani.
David esce dalla sua stanza ed entra nel salone, sorprendendo il padre
immerso nei ricordi di quella foto.
«Ciao papà! Va tutto bene?»
«Certo figliolo, va tutto più che bene, direi, non credo di esser stato mai
così felice. Amo Vanessa, mia figlia e sono fiero di te, sei diventato un grande
uomo, David e sarai un grande padre dice Rafael con una pacca sulla spalla di
David che risponde con un sorriso imbarazzato.
«Dov’è la mia splendida nipotina?»
«Julia e Lena stanno riposando»
«Bene, salutamele al loro risveglio. Devo andare in città»
***
Intanto in città, Linda e Andreas stanno passeggiando con Sasha quando
incontrano Mathias.
«Ma guarda che bella famiglia! Linda, come stai?»
«Ciao Mathias!»
«Dove andate di bello?»
Risponde Andreas: «Stiamo stati al parco ed ora andiamo a salutare la zia
Pia, vero Sasha?»
Il piccolo guarda il papà e continua a giocare con il suo orsetto di peluche.
«Quindi state andando in atelier. . . be. . . salutatemi Pia, non la vedo da un
po’. . . »
«Certo, sarà fatto. Domani verrò da te, ho bisogno che mi sistemi questa
chioma selvaggia. . . Buona giornata Mathias»
283
Mentre l’allegra famigliola si allontana, Mathias rimane per qualche secondo a guardarli per poi rientrare nel suo salone.
***
Gregor è ancora al Tango con Connie e con Tom, arrivato qualche ora prima
per lavorare con il suo pc. Si siede al tavolo con Tom, dopo avergli versato
dell’altro caffè nella tazza. Il regista fa un cenno con la testa per ringraziare e
osserva Gregor comporre una telefonata con il cellulare.
«Accidenti!»
«Qualche problema?»
«Katharina. . . sparisce per ore e non è raggiungibile. Quella donna mi fa
impazzire!»
«Forse sta lavorando e non può rispondere. Non preoccuparti, Gregor, sai
come sono le donne: vestiti, lavoro, parrucchiere. . . corrono sempre di qua e di
la, sono nervose, sono misteriose e. . . »
«E cos’altro? Cos’altro siamo, noi donne, tesoro?» Connie era proprio dietro
Tom e ha ovviamente sentito tutto.
«Nulla amore. . . stavo solo dicendo a Gregor quanto siate complicate, a
volte, voi donne, ma siete anche così tremendamente meravigliose. . . »
Il sorrisetto ruffiano di Tom riesce a rubare un bacio a Connie, che gli aveva
lanciato uno sguardo di rimprovero.
Gregor ride della scena, i due amici sono riusciti a distrarlo ma solo per
poco. L’uomo infatti, guarda nuovamente il cellulare, preoccupato.
***
Katharina nel frattempo, ha parcheggiato davanti dall’albergo di Frederick.
La donna scende dall’auto ed entra nell’hotel.
284
Puntata 325
È sera ormai e Katharina sta uscendo dalla stanza di Frederick.
«Bene, allora siamo d’accordo. La chiamerò io domani, non appena l’incontro di Tamara dai Von Arensberg sarà terminato.»
Frederick annuisce e chiude la porta mentre la donna va via.
***
Frank è nel letto e sta aspettando Pia intenta a pettinarsi i capelli. L’uomo
sta guardando la moglie mentre si pettina, si mette la crema sulle mani e poi
esclama: «Ho una moglie bellissima»
Pia sorride.
«Mm. . . grazie. E a cosa devo questo complimento?»
«A nulla, perché? Non posso dire a mia moglie quanto è bella?»
«Oh sì che puoi dirlo, anzi, dovresti farlo più spesso e non solo quando
ricevo i saluti di Mathias. . . »
«Ma cosa dici? Non c’entra nulla Mathias!»
Pia si avvicina e si siede sul letto, affianco a Frank.
«Sì. . . certo. . . caro il mio gelosone. . . » la donna bacia appassionatamente il
marito e i due proseguono romanticamente la nottata.
***
Il mattino seguente, Connie e Tom stanno passeggiando nel parco. Si siedono poi su una panchina al sole.
«Andiamo da Lena, più tardi?»
«Certo. David mi ha detto che oggi si occuperanno di Julia e Letizia. Devono incontrare una donna, per un posto da bambinaia»
«Oh. . . Lena non me ne ha parlato»
«È una decisione recente. Pare si tratti di un’amica di Katharina che si è
appena trasferita a Colonia ed ha bisogno di un lavoro»
«Stai parlando di Nina, l’amica di università di Katharina?»
«Sì, mi sembra si chiami così, perché?»
Connie è turbata. Katharina continua a non convincerla ed ha un brutto
presentimento.
Tom nota questa sua preoccupazione.
«Amore, c’è qualcosa che non va?»
«Come?» - Connie si risveglia dai suoi pensieri - «ehm. . . no, no tesoro,
nulla. Dai, camminiamo ancora un po’»
I due si alzano e proseguono la loro passeggiata.
***
285
Rafael è nel suo studio, tira fuori dalla tasca interna della giacca un piccolo
cofanetto di velluto nero. Lo apre e ammira il bellissimo anello all’interno:
un solitario in platino con al centro un diamante contornato da tanti piccoli
brillanti.
Vanessa entra di corsa nella stanza con delle scartoffie in mano e Rafael,
velocemente e cercando di non farsi scoprire, chiude il cofanetto e lo nasconde
subito in tasca.
«Vanessa! Tesoro. . . hai bisogno di qualcosa?»
«Scusami Rafael, sono di fretta, devo prendere solo una cartellina. . . ah eccola qui!» - Vanessa estrae dal plico di documenti sulla scrivania, una cartellina
bianca - «ho la giornata piena di appuntamenti»
«Piena? Quindi starai fuori tutto il giorno?»
«Sì, almeno fino a cena. Perché? Avevi qualche programma?»
«No, niente di particolare. Ho anch’io degli incontri di lavoro oggi. Letizia
starà con David e Lena vero?»
«Sì, esatto. Allora. . . ci vediamo stasera, a cena»
Vanessa da un bacio sulle labbra di Rafael e corre via.
L’uomo tira fuori dalla tasca del pantalone la scatolina contenente l’anello
e lo guarda sconfortato. . .
286
Puntata 326
Lena e David stanno giocando nel giardino del castello con Letizia, mentre la
piccola Julia dorme beata nella carrozzina.
Isabelle arriva ed annuncia che una donna di nome Nina Gross è nell’ingresso.
«Sì, grazie Isabelle. Falla accomodare nel salone, noi arriviamo subito.»
«Lena, chiamo la nonna, così Letizia starà con loro mentre ci occuperemo
del colloquio con Nina, va bene?»
«Certo, vai pure, ti aspetto»
Nel salone, Nina si siede timidamente sul sofà, sembra molto nervosa, si
guarda intorno e cerca di allentarsi il colletto della camicetta. . .
***
Katharina sta uscendo di corsa da casa, Gregor la ferma mettendosi davanti
alla porta d’ingresso del loro appartamento.
«Tesoro, ma che fai? Sono di fretta, lasciami passare!»
«Solo dopo che mi avrai detto dove stai andando così di corsa e che cosa
hai fatto ieri per tutto il giorno. Avevi il telefono staccato, sei tornata tardi,
hai a malapena cenato e sei andata subito a letto. Vuoi spiegarmi cosa sta
succedendo per favore?»
Gregor ha un’espressione molto severa. È determinato a capire cosa frulli
in testa a sua moglie.
«Gregor. . . per favore, sono in ritardo! Dovrei già essere al castello ora, Nina
sta per avere il colloquio con David e Lena e io dovrei essere li con loro!»
«Kat. . . lo so che stai passando un periodo difficile ma. . . quello che voglio
dirti. . . è che puoi fidarti di me. Se hai un qualsiasi problema o se c’è qualcosa
che ti turba, dimmelo! Confidati con me! Sparisci ogni giorno per ore, tieni il
telefono spento, sei distante. . . non mettermi in disparte, ti prego: dimmi cosa
c’è che non va. . . Sono preoccupato per te, per noi. . . »
Katharina nota lo sguardo triste di Gregor, l’uomo è davvero abbattuto,
preoccupato di questa situazione, glielo si legge negli occhi.
«Oh! Amore mio. . . è vero, ultimamente sono stata un po’ distratta, ho
mille pensieri per la testa ma ti assicuro che va tutto bene e che fra noi non
ci sono problemi. Ora fammi uscire, per favore, sono per davvero in ritardo. . . prometto che stasera ti spiegherò tutto, va bene?»
Gregor sospira, poi si sposta, lasciando uscire di casa la moglie.
***
David e Lena entrano nel salone e si presentano a Nina.
La donna è molto gentile e si presta con piacere a rispondere alle tante domande dei due genitori sulle sue referenze. Tamara, ha studiato a memoria il
copione fornitogli da Frederick e ogni qual volta che David o Lena le pongono una domanda, lei visualizza in mente la pagina con la risposta corretta e
287
con grande nonchalance da attrice qual è, recita perfettamente la parte della
fantomatica Nina Gross.
«Caspita Nina, il tuo curriculum è davvero esemplare, ci hai tolto ogni
minimo dubbio che potessimo avere su di te. Lena, che ne dici tu?»
«Sono d’accordo. Hai molta esperienza, Nina e poi Katharina ti ha caldamente raccomandato quindi direi che, se per te va bene, potresti iniziare già da
oggi, hai qualche impegno?»
«No, no, nessun impegno. Vi ringrazio tanto per questa opportunità, non
ve ne pentirete!»
I tre bevono quindi il thé nelle tazze davanti a loro.
***
Katharina è in auto nel mezzo di un ingorgo stradale. È molto tesa, suona
il clacson ripetutamente continuando a guardare l’orologio.
«Dai dai, forza! Datevi una mossa!» La donna sbatte le mani sul volante, è
furiosa.
Poi, ad un tratto, il suo cellulare inizia a squillare dentro la sua borsetta sul
sedile del passeggero. Katharina lo tira fuori e legge il nome del chiamante:
Tamara. Risponde subito: «Pronto? Tamara! Come procede?»
«Katharina! – la donna bisbiglia agitatamente – Avresti dovuto essere qui
già da più di mezz’ora! Dove diavolo sei?»
«Sono imbottigliata nel traffico! Cosa sta succedendo?»
«Va tutto bene, per il momento. . . ma vogliono che inizi già oggi! Come
faccio? Io non so neanche come si tiene in braccio un neonato! Vieni subito,
per favore!»
Nina chiude la telefonata e rientra dentro il castello, da cui era uscita solo
per telefonare.
«Eccomi, ho avvisato la mia amica, è tutto a posto, posso rimanere.»
«Bene! – interviene Lena con Julia in braccio – guarda un po’ chi si è
svegliata dal suo pisolino? Vuoi conoscere la tua nuova tata, amore?»
Lena sorride alla piccolina in braccio e si avvicina pian piano a Nina, che è
terrorizzata ma non lo da a vedere.
«Tieni, Nina. Prendila pure. Deve bere il suo biberon, che Isabelle sta
preparando in cucina e poi dovrà esser cambiata. Ci pensi tu, per favore?»
«C-c-ce. . . Come no!» Nina prende la piccola dalle braccia di Lena fingendo
disinvoltura. Poi si allontana con la bambina in braccio, verso la cucina.
Dietro la porta del salone, lontano dagli occhi di Lena e David, la donna
guarda la neonata che tiene tra le braccia e, portando poi gli occhi al cielo,
sussurra: «E adesso. . . come diavolo si cambia un pannolino?! In che guaio mi
sono cacciata!»
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Puntata 327
Isabelle porge a Nina il biberon per Julia e si allontana.
La tata non sa bene come muoversi e maledice Katharina per averla ficcata in una situazione del genere. Mormora tra sé e sé: «Posso farcela. Non
dev’essere difficile»
Mentre lo dice, si accorge che la piccola le ha sorriso.
«Oh, ma quanto sei carina! Sono sicura che andremo d’accordo io e te»
Dopo averle dato il biberon, Nina procede al cambio del pannolino con
molta cautela. Nel mentre, passa Felicitas che nota la scena e le si avvicina.
«Tu devi essere la tata, piacere, Felicitas. Scusa se mi permetto, mi sembri
un po’. . . impacciata»
«Ciao, piacere, Nina Gross. In effetti, un po’ lo sono. Sono i primi momenti
che passo con la piccola e preferisco muovermi con cautela per farmi conoscere
da lei pian piano. Prima mi ha sorriso, quindi, direi che abbiamo iniziato bene»
«Scusami se mi sono intromessa, ma la situazione mi sembrava un tantino
strana»
«Non preoccuparti, è stata una giusta osservazione. Ci sono varie scuole
di pensiero al riguardo su come approcciarsi ad un neonato. Io sono per la
conoscenza graduale. La piccola così capirà che con me è al sicuro. Quando
non ci sarà Lena, ci sarò io con lei. É fondamentale per la sua serenità che si fidi
di me pian piano, in totale serenità e se dovrò metterci un po’ più del previsto
e agire gradualmente per farmi accettare da lei, lo farò, per il suo bene»
«Si vede proprio che hai molta esperienza. . . Ora ti saluto, devo scappare»
Felicitas dà un bacio alla piccola e vai via. Nella sua mente però si è insinuato un tarlo. É tanto concentrata sui suoi pensieri che va a sbattere contro
Isabelle.
«Ahi! Scusami Isabelle, ero sovrappensiero»
«Non ti preoccupare, è tutto a posto. Piuttosto, mi sembri strana, cosa
succede? Se posso chiedertelo. . . »
«Sai che c’è? A me, la tata, non mi convince del tutto. Non ne parlo con
Lena e David per non sembrare paranoica. Magari la mia è solo un’ impressione
sbagliata. Però la terrò d’occhio. . . Ti va di darmi una mano?»
«Conta pure su di me!»
***
Nel frattempo Katharina, arrivata al castello, si precipita da Nina.
«Wow sei già al lavoro! Visto che non era così difficile?»
«Non era così difficile? Qua spunta gente da tutte le parti! È un castello o
un condominio multi proprietà?»
«Stai tranquilla che te la cavi alla grande. E ricorda. . . che ti paghiamo
profumatamente, quindi mantieni la calma»
«È facile per te dirlo! Non ho mai avuto a che fare con un neonato! Devo
inventarmi tutto! Menomale che so recitare, altrimenti mi avrebbero scoperta
subito!»
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«Visto allora che sei brava? Ora vado da Lena e David per sapere cosa
pensano di te»
Nemmeno il tempo di finire la frase, che i due genitori della piccola entrano
nella stanza.
«Ciao Katharina! Grazie per averci segnalato Nina. Oltre ad avere delle
ottime capacità è proprio una brava persona»
Le parole di Lena colpiscono Nina e fanno sorridere Katharina.
Quello che per Lena e David è un sorriso benevolo, per la Jung è solo un
sorriso di compiacimento. . .
***
Pia si trova in atelier, intenta a disegnare un nuovo bozzetto quando, la
porta che si apre, la distoglie dal suo lavoro. Ecco entrare Mathias con due
brick di caffè caldo, proprio come piace a Pia.
«Ciao! Ho pensato che è tanto che non prendiamo un caffè insieme ed
eccomi qua. Spero di non essere inopportuno»
«No, ma che dici, hai avuto un ottima idea. E scusami se non ci ho pensato
io. Caro amico mio. . . ti sto trascurando. . . ma tra il lavoro, la casa, i figli e i
nipoti, questo è un periodo carico di impegni»
«A proposito di nipoti, come sta la nuova arrivata?»
«Benissimo, dovresti vederla, è proprio un amore di bambina. E che effetto
mi fa vedere mia figlia madre, leggerle negli occhi quell’ emozione che ebbi io
quando nacque lei; è un po’ come tornare indietro nel tempo. E di tempo ne è
passato. Mi sento vecchia. . . »
«Suvvia Pia! Sei nel fiore degli anni e diventi sempre più bella»
«Ah! Mathias. . . avevo dimenticato quanto fossi adulatore»
***
Intanto all’officina, Michael è alle prese con un cliente particolarmente
esigente.
«Signor Flick, le ripeto che non posso consegnarle la macchina domani mattina, mi è materialmente impossibile. Ho altre riparazioni da effettuare, mi
piace far le cose con calma e lavorare al meglio. Come le ho detto, mi lasci l’
auto per un paio di giorni, appena pronta, la chiamo, anzi gliela riporto io. Mi
lasci il suo indirizzo»
«E va bene, signor Sander, mi ha convinto. Si vede che fa il suo lavoro
seriamente. Ecco il mio biglietto da visita. Aspetto sue notizie»
Non appena il cliente va via, ecco suonare il telefono dell’officina.
«Officina Sander»
«Signor Sander, sono Jan Sommer. Ho un improvviso impegno di lavoro e
devo andare fuori città per qualche giorno. A che punto è la riparazione della
mia auto?»
«Sto ancora aspettando il pezzo che mi occorre. Ho sollecitato poco fa la
spedizione. Ma prima di domani, non arriverà»
290
«Bene, allora, posso lasciare la mia auto da lei, visto che starò via qualche
giorno? E’ un problema?»
«No di certo. La macchina può restare qui tutto il tempo che vuole, Sig.
Sommer»
Michael chiude la telefonata guardandosi attorno. Ha molto lavoro ma ne
è contento e si mette subito all’opera.
291
Puntata 328
E’ pomeriggio ormai a Colonia, Lena prende in braccio Julia e la porta a riposare.
«Nina sei stata bravissima, per oggi puoi andare, ti aspettiamo domani
mattina alle nove.»
«Grazie signora Von Arensberg, è un piacere lavorare con voi. Katharina,
mi dai un passaggio in città?»
«Ehm. . . sì certo, andiamo. Vi saluto ragazzi, tornerò presto a trovarvi.»
Non appena Katharina e Nina sono andate via, David sorprende Lena sovrappensiero. . .
«Amore, a cosa stai pensando? Sembri preoccupata.»
«Pensavo a Katharina, è molto forte. Tutto questo. . . la bambina. . . non dev’essere facile per lei ed invece vive tutto con molta semplicità e forza d’animo. E quanto è gentile! Trovandoci Nina ci ha dato una grande mano. Anche se. . . non vorrei allontanarmi mai da questo frugoletto. . . ma so che dovrò
farlo.»
«Su, non pensiamo a quando dovremo lasciare la piccola con la tata. Pensiamo a godercela.»
E nel dir ciò, David cinge la moglie in un abbraccio.
***
Poco più in là, qualcuno bussa alla camera di Fritz e Amelie.
«Avanti. . . Oh Rafael, sei tu, accomodati caro»
«Vi disturbo? Ho bisogno di parlarvi»
«Ma quale disturbo! Su, siediti. Vuoi una tazza di te, figliolo?»
«No papà, grazie, sto bene così»
Anche se in realtà non sembra. Rafael si muove per la stanza in modo
piuttosto frenetico. Come se dovesse sganciare una bomba da un momento all’
altro.
«Rafael, caro, cosa succede? Ti vedo preoccupato»
«Non sono preoccupato, mamma. O meglio, sì, lo sono. Ma non è una
preoccupazione grave, è. . . importante. E’ qualcosa di serio. . . »
«Ohoho. . . lasciami un po’ indovinare, figliolo. Sei nervoso, preoccupato, agitato, è una cosa bella. . . dimmi se sbaglio: vuoi chiedere a Vanessa di
sposarti?»
«Sì papà, è così evidente?»
«Be sì, ti si legge in viso. Noi, cosa possiamo fare per te?»
«Ecco. . . Visti i trascorsi tra Vanessa e me, volevo chiedervi cosa ne pensate. . . »
Amelie e Fritz si guardano negli occhi e scoppiano a ridere simultaneamente.
«Scusaci, Rafael, ma alla tua età, vieni a chiederci il permesso di sposarti?
A parte gli scherzi, sia tu che Vanessa siete due persone diverse, migliori di
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qualche anno fa. Vi amate e avete una figlia meravigliosa, non potremmo desiderare di meglio per te. Finalmente hai trovato la tua strada per la felicità e
per una madre è questo che conta»
«E tu papà, che ne dici? Sono folle alla mia età e con tutto quello che ho
passato a tenere nascosto un anello per Vanessa e avere le mani che tremano
ad ogni suo pensiero?»
«Figliolo. . . non solo è normale. E’ anche bellissimo. Sono d’accordo con tua
madre. Vi meritate la felicità che pian piano vi siete costruiti»
***
Lasciamo i tre a chiacchierare, mentre in città, uscita dal suo ufficio, Vanessa passeggia per le strade di Colonia. Rimane estasiata di fronte ad un negozio
di abiti da sposa. Guarda la vetrina sognante e ad un tratto, un abito, colpisce
la sua attenzione più di tutti gli altri.
Si tratta di un abito bianco, con la vita alta e il corpino arricchito da tanti
piccoli cristalli. La gonna, in organza, non è esageratamente ampia e scende a
terra delicatamente, leggera, dando un’aria all’abito davvero romantica e fine.
Vanessa, con gli occhi che brillano, continua ad ammirare ancora un po’ quel
bellissimo abito, prima di salire in auto e tornare a casa.
***
Nina e Katharina, si sono fermate in un bar del centro a prendere un caffè.
«Allora, dimmi un po’, chi è questa Felicitas?»
«Felicitas? Ah. . . è la nipote di Fritz. L’hai conosciuta?»
«Si è presentata mentre ero con la piccola. Non so. . . mi sembra un po’
impicciona.»
«Dici? Io non la conosco bene. Allora, ti consiglio di tenere gli occhi aperti
quando c’è lei in giro.»
Neanche a dirlo, Felicitas è poco più in là, intenta a scegliere un libro per
Amelie, quando alza lo sguardo e vede le due donne parlare fitto fitto.
Felicitas rimane ad osservarle qualche secondo, poi, tra sé e sé sussurra:
«Saranno pure delle brave persone, ma a me, quelle due, non piacciono per
niente.»
***
Al commissariato è stata una giornata frenetica, ma Frank e i suoi non mancano di fare il punto della situazione sui casi di lunga data. E’ il turno dell’incendio e quanto successo al castello. Nella stanza di Frank c’è un grande cartellone con vari appunti e foto appese con delle puntine. Ci sono anche delle
mappe e varie scritte: è il tabellone del caso del Castello.
Peter lo sta guardando e, soffermandosi sulla foto dell’ex giardiniere del
castello (ovvero Frederick Svan), esclama:
«Mi chiedo quando mai verremo a capo di questa faccenda! Abbiamo tutti
gli elementi in mano, ma non riusciamo ad acciuffare i colpevoli! Mi sento
impotente quando ci troviamo ad affrontare casi del genere.»
293
«Ti capisco, Peter e il tuo impegno è encomiabile, ma per quanto io stesso sia coinvolto in questo caso per motivi personali, non posso non dirti che
la frustrazione, fa parte del nostro mestiere, purtroppo. Ma al tempo stesso
non perdo la speranza. Stiamo tutti svolgendo un ottimo lavoro investigativo.
Vedrai che presto ne raccoglieremo i frutti.»
***
E’ sera e fuori è già buio. Mentre Frank è in ufficio, Pia è appena arrivata a
casa, quando suonano alla porta.
«Lena! Che piacere! Oh. . . la mia piccola Julia. Sei venuta a far visita alla
nonna? Vieni qui, piccolina.»
Nonna Pia, come ogni nonno sulla faccia della Terra, ha decisamente perso
la testa per la nipotina.
Lena da la piccola in braccio a sua madre.
«Scusami se sono piombata qui a quest’ora ma oggi Julia ha deciso di dormire giusto cinque minuti, forse è un po’ tesa per via della nuova tata, è stata tutto il giorno con lei. . . Ho pensato che era meglio farle fare un giretto e
portarla dalla nonna, ho bisogno anch’io del conforto della mia mamma.»
«Ottima idea, tesoro mio, lo sai che ci sono sempre per te. Allora, come va
con la tata? Ti piace?»
«Sì, è decisamente simpatica, affabile. Il problema credo sia mio, più che di
Julia. . . sai, a breve io e David inizieremo il nuovo tour. . . »
«Lena, è normale non volersi staccare dal proprio figlio, soprattutto se così
piccolo. Ma non starai via molto e poi ci siamo noi e al Castello sei circondata
da persone che vi adorano e su cui puoi contare. Non preoccuparti, dopo le prime volte, andrà meglio. La nonna è contenta di vedere questa frugoletta. . . Ma
guardala! Mi ha sorriso! Hai sorriso alla nonna? Ma che tesoro!»
Lena si sente leggermente meglio, dopotutto, la mamma è sempre la mamma.
294
Puntata 329
E’ ormai mattina al castello. Il momento della colazione è quasi un rito, l’unico
momento della giornata in cui tutti riescono a ritrovarsi insieme.
«Quando arriva la tata, Lena? Vorrei tanto conoscerla.»
«Tra poco, scusaci Amelie se non abbiamo fatto le presentazioni ieri, ma
abbiamo deciso su due piedi. Le referenze sono ottime e ci ha fatto proprio
una buona impressione. Inoltre, avendo la garanzia di Katharina, non abbiamo
perso tempo. E’ così difficile trovare una persona di fiducia di questi tempi.»
«Avete fatto bene, miei cari, solo vorrei conoscerla prima di vederla con in
braccio la mia nipotina.»
Come se la piccola si fosse sentita chiamata in causa, eccola reclamare la sua
colazione. E come un fulmine, ecco arrivare Isabelle con in mano il biberon.
«Temperatura perfetta, pronto per la consumazione.»
I presenti scoppiano in un riso irrefrenabile, talmente comica è la scena.
«Isabelle, sei eccezionale. Ma non c’era bisogno, hai già tanto di cui occuparti qui al castello, avrei pensato io al biberon.»
«Lo sai che lo faccio con piacere, poi ormai ho imparato tutti i ritmi della piccola: a quest’ora ha sempre fame, e quindi, eccomi pronta per servirla,
madamoiselle.»
Isabelle si avvicina a Julia e porge il biberon a Lena.
***
Connie è al Tango, intenta a controllare delle fatture quando entra Gregor.
«Ciao Gregor, cosa prendi?»
«Un caffè lungo. Ho bisogno di svegliarmi. In questi giorni ho dormito
poco.»
«Come mai? Ore piccole con tua moglie?»
«No. Ho fatto le ore piccole ad aspettare che mia moglie tornasse. Fa spesso
tardi la sera. E se è a casa si chiude nello studio. C’è qualcosa che non mi
convince, ma non riesco a capire cosa sia. O forse lo so e non voglio ammetterlo
nemmeno a me stesso.»
«Gregor, siamo amici e su di me puoi contare, se vuoi confidarti, io sono
qui per te. Dimmi cosa ti tormenta.»
«Beh. . . Ecco. . . Temo che Katharina mi tradisca.»
«Ma cosa dici! Tradirti? Ma se lei ti adora! Perché mai dovrebbe tradirti.
Gregor. . . posso dirti cosa penso?»
«Sì, certo che puoi.»
«Katharina secondo me, nasconde bene ciò che prova. Mi spiego meglio:
ha sofferto tantissimo per la vostra perdita. . . ed ora la nascita della piccola ha
forse risvegliato un dolore che non si cancella facilmente e magari non vuole
farti preoccupare. Così si butta sul lavoro o preferisce passare del tempo con
le sue amiche.»
295
«Lo so che è una grande ferita. . . quante volte sogno la nostra famiglia felice. . . e quante volte mi sveglio piangendo al pensiero di quello che poteva
essere e non è.»
«Ma può ancora essere. Avete considerato la possibilità di adottare? Avete delle ottime credenziali e sareste degli ottimi genitori. Perché non fate
domanda?»
«A dir la verità, abbiamo presentato la domanda mesi prima che sapessimo
della gravidanza; dopo abbiamo pensato che sarebbe stato bello non cancellarla comunque e poi. . . con tutto quello che è successo, non ci abbiamo più
pensato; ma poco tempo fa, durante la nostra vacanza al lago di Costanza, ne
abbiamo parlato e abbiamo deciso di riconsiderare la cosa. Anzi, sai cosa farò
ora? Chiamerò l’assistente sociale per sapere se ci sono novità, in fondo noi
non ci siamo più fatti sentire. Penso che a Katharina farà un gran bene!»
***
Nel frattempo al castello, Rafael sta mettendo a punto il suo piano per chiedere a Vanessa di sposarlo. Decide di chiedere aiuto alla piccola Letizia. Seduti
su di una panchina del parco, le racconta quello che vuole fare.
«Te la senti di aiutare papà a chiedere alla mamma di sposarlo?»
«Wow! Sì papà, farò la brava: sarà il nostro segreto.»
«Sei un tesoro, angelo mio.»
***
Gregor è arrivato a casa e trova Katharina intenta a cucinare.
«Ciao amore! Cosa fai?»
«Preparo il pranzo. Cerco di inventarmi qualcosa con quello che abbiamo
nel frigo, anche se è davvero difficile. . . dobbiamo fare la spesa. . . »
«Posa tutto, andiamo al ristorante.»
«E perché?»
«Perché vorrei festeggiare con te. Ho chiamato l’assistente sociale. Ci ha
fissato un incontro, dobbiamo presentarci nel suo ufficio venerdì alle 16.45.»
«Cosa? Dici davvero?»
Katharina entusiasta, si butta tra le braccia di Gregor.
296
Puntata 330
«Ok! Ok! Fammi almeno spegnere i fornelli e mettermi qualcosa di più adatto.»
«Ti ho mai detto che sei bellissima anche senza trucco?»
«Fammici pensare. . . almeno un milione di volte.»
E Gregor abbraccia la sua Katharina facendola volteggiare in aria e donandole un sorriso sincero. Un’emozione che nemmeno lei si aspettava. «Un bambino. . . perché no? In fondo i figli sono di chi li cresce.» pensa tra sé Katharina
con lo sguardo nella mente rivolto ad Andreas e Linda.
«Un attimo solo, fammi prenotare.»
«Dove andiamo?»
«Al Ristorante Alfredo!»
«Mmm. . . cucina italiana?» replica Katharina storcendo un po’ la bocca.
«Katharina, è un ristorante speciale, capirai che la cucina italiana è molto
più di una semplice pizza, ti lascerà senza parole.»
«Ma dove li vai a scovare questi posti?» replica Katharina sorridendo.
«Che domande: sulla Guida Michelin!» e Katharina ride di nuovo mentre
Gregor prenota.
«Fatto, possiamo prendere anche la metro, se ti va. Alfredo è sulla Tunisstraße, vicino alla fermata Breitestraße. E dopo, potremmo fare una bella
passeggiata al parco li vicino e rilassarci al sole.»
«Perché no, andiamo!»
E una Katharina diversa dal solito esce di casa felice, col marito sottobraccio.
***
Il ristorante – in effetti – lascia Katharina senza parole. Gregor continua
a dimostrarle d’amarla sopra ogni cosa. La donna prende il suo cellulare e lo
spegne.
All’ingresso, dopo che una ragazza si è occupata di accoglierli, prendere i
loro soprabiti e indicargli la direzione, incontrano il maître di sala, il quale –
con un inchino – gli fa cenno di accomodarsi presso il tavolo a loro riservato.
«Cosa ci consiglia?» esordisce Gregor.
«Oltre al menù à la carte, oggi come antipasto possiamo offrirvi una rivisitazione della panzanella, un piatto tipico dell’Italia centrale. . . »
Katharina e Gregor si scambiano uno sguardo d’intesa e ascoltano estasiati
l’uomo, descrivergli tutto il menù e le prelibatezze della casa.
***
Mentre Katharina e Gregor si godono il loro pranzo, con un’amabile conversazione sulla nuova prospettiva che si potrebbe aprire con un’adozione,
qualcun altro non è esattamente al settimo cielo.
297
«Allora?» è il laconico commento seccato di Frederick.
«Niente da fare. L’avvocato ha spento il telefono.»
«Eppure glielo detto mille volte che deve essere sempre reperibile! Ma con
chi crede di avere a che fare, quella lì?»
«Non potrebbe essersene semplicemente dimenticata? Forse l’ha solo messo in carica o per non rischiare che lo prendesse il marito mentre chiamiamo
noi. . . »
«Ma cosa dici – grida Frederick a Eric – se risponde il marito si dice “scusi ho sbagliato numero” e fine! No, questa cosa non mi piace e me la dovrà
spiegare! Eric. . . a cosa stai pensando?»
«A niente, ma tecnicamente potrebbe anche essere alla polizia. Comunque,
non possiamo fare altro adesso. Prima o poi vedrà le chiamate e allora sarà lei
a farsi viva. Diversamente sappiamo cosa fare.»
***
Al castello, Nina, è immersa nella sua routine quotidiana quando vede
arrivare Lena con in braccio Julia.
«Ciao Nina, la piccola ha bisogno di un cambio di pannolino, ti spiace?»
«Certo che no, Lena, sono qui per questo, dammi qui l’amore della sua
tata.»
E, detto questo, Lena si allontana un attimo.
«E adesso? Bene, calmati Nina e respira profondamente. Anzi: non respirare affatto, forse è meglio. . . » sono i pensieri di Nina che per un attimo
rischiavano di essere pronunciati a voce alta.
E i pensieri continuano ad accavallarsi. . .
«Forza, seguiamo il protocollo. Uno: mettere la bimba supina nel fasciatoio. Fatto. Due: spogliare la piccina (anche questo non è difficile). E stai
buona. . . per favore! Fatto. Oddio, questo cos’è? Ah! Il pannolino! Staccare i
due pezzi di scotch ai lati del pannolino. Fatto. Impugnare con la mano sinistra
le caviglie della bambina e sollevarla. Fatto. Con la mano destra aprire la confezione di salviettine profumate e cercare di prelevarne una alla volta. . . Fatto.
Pulire il sederino della bambina con le salviette (dio, che schifo!). . . Fatto pure
questo. Riporre le salviette usate all’interno del pannolino (brividi!). Fatto.
Richiudere il tutto. Fatto. Detergere la bambina. Anche questo è facile. Prendere un pannolino nuovo (qual è il davanti? Ah! Questo: c’è il disegnino per
fortuna!). Fatto. Chiudere il pannolino, non troppo stretto. Fatto. Chiudere la
tutina. Fatto.»
E pensieri ora diventano parole a voce alta:
«Julia. . . ti voglio bene e sei una bambina adorabile ma cerca di comprendermi, anche per me cambiarti i pannolini è una cosa nuova.»
E il capo di Nina si abbassa mentre stringe la piccola Julia a sé. E una
risata senza ritegno parte dalle spalle di Nina: Lena ha sentito il suo ultimo
“discorsino” fatto a Julia.
«Tranquilla Nina: cambiare un pannolino toglie più energie di mezz’ora di
jogging.»
298
«Già e oggi è andata bene. Ieri mentre le cambiavo il pannolino mi ha fatto
la pipì addosso, cose che capitano con i neonati. . . Ma guarda che visino: è
troppo dolce!»
«Su Nina, andiamo a bere un tè, ti va?»
«Anche un caffè doppio se è possibile!»
***
Usciti dal ristorante, Katharina riprende il suo telefonino e lo riaccende.
Dopo pochi secondi trova un numero anomalo di chiamate.
«Chi era, tesoro?»
Cinque chiamate. Un unico numero. Non in rubrica. Un unico numero che
Katharina conosce a memoria e che la riporta immediatamente alla realtà.
«Allora?» Replica un Gregor curioso.
«Allora, mi hai combinato un piccolo contrattempo – risponde Katharina
cercando di sembrare più naturale possibile – oggi avevo promesso ad una
amica di passare a trovarla, ha bisogno di un consiglio legale ma. . . me ne sono
completamente dimenticata. Però se prendo un taxi ci arrivo in pochi minuti,
ti dispiace se ci vediamo più tardi?»
«No, figurati.» Mente Gregor. Ma a dire il vero è felice: sua moglie sembra
rinata, era da tantissimo che non la vedeva così serena.
«Allora a più tardi. Ciao, ciao.»
***
E appena libera dal marito, sul taxi, Katharina richiama il numero delle
chiamate perse, il numero di Frederick.
«Sono io, mi avete cercata?»
«Certo che l’abbiamo cercata! E’ sparita da ieri sera! Si può sapere dove
diavolo era e perché non rispondeva al telefono?»
«Ma. . . ero a pranzo con mio marito, ho spento il telefono. . . »
«Non è questo il punto, avvocato, sa bene quali sono gli accordi: noi ci fidiamo di lei, ma se dobbiamo comunicarle qualcosa lei deve sempre rispondere!»
«No! No! È vero: ho spento il telefono, non ricapiterà. Mi dica però cosa
c’era di tanto urgente da comunicare?»
«Per oggi è tardi. Ci vediamo venerdì pomeriggio al solito posto, la polizia
ci sta alle calcagna, dobbiamo andar via da Colonia.»
«No! Aspetti! Ho già un appuntamento per Venerdì, è importante!»
«Non è un problema mio.»
«No, è importante. . . Pronto? Pronto?»
Frederick ha riagganciato.
299
Puntata 331
Mattina. Lena si sveglia e non vede David al suo fianco. Si volta e lo trova ai
piedi della culla di Julia, a parlare dolcemente e sottovoce con lei.
«Sei proprio bella oggi. . . come la tua mamma. . . vuoi la pappa? Hai fame
tesorino?»
Lena lo spia in silenzio e sorride.
«Questo sì che è un ottimo risveglio: il mio meraviglioso marito che parla
dolcemente con la nostra bambina.»
«Buongiorno amore! Ti va una colazione a letto oggi? C’è qui una signorina
che reclama la sua mamma.»
«Sì grazie! Mi piace quando mi vizi. . . e poi oggi è il gran giorno! Finalmente registriamo il nuovo singolo!»
David prende dalla culla Julia e la porta tra le braccia di Lena, sul letto, poi
le da un tenero bacio sulle labbra ed esce dalla stanza per recarsi in cucina.
***
Anche Katahrina è sveglia: è rimasta sveglia tutta la notte, in agitazione per
la telefonata avuta con Frederick il giorno prima.
«Come faccio adesso? Cosa dico a Gregor? Non troverò mai una scusa
plausibile per rimandare l’incontro con l’assistente sociale! Sono nei pasticci e
venerdì si avvicina. . . devo trovare una soluzione o impazzirò!»
I pensieri di Katharina fanno un gran rumore nella sua testa, tanto che
la donna alla fine si alza e si avvicina alla finestra, guardando fuori con aria
pensierosa.
Gregor dorme ancora. Katharina gli si avvicina e lo accarezza sulla guancia.
Un sorriso si affaccia sul suo volto ma solo per un secondo, il volto serio e teso
della donna la riportano alla realtà. Katharina afferra al volo degli abiti e si
chiude nel bagno per prepararsi ed uscire di corsa da casa.
***
Intanto al castello, Nina è arrivata di buon’ora e David e Lena le hanno
subito dato la piccola nella carrozzina, prima di uscire di corsa e recarsi allo
studio di registrazione.
La piccola Julia si sveglia e piange.
Nina la prende in braccio, senza risultati, nonostante le coccole.
«Forse avrà fame.» pensa Nina. Scalda quindi il biberon con Julia in braccio
che non accenna a smettere.
«Ok, ho capito: la fame quando arriva, arriva. Un solo istante tesorino. . . »
Lo scaldapappe suona, il biberon è pronto.
Nina prova quindi a darlo alla piccola ma questa non lo vuole e continua a
piangere più di prima.
«Vediamo il pannolino. . . anche se Lena ha detto che hai già mangiato e che
sei pulita. . . fammi vedere. . . no, tutto a posto laggiù, per fortuna. . . »
300
La donna prova a cullare la piccolina, prima in braccio, camminando avanti
e indietro, poi nella carrozzina, poi provando a dondolarla un pochetto, nulla.
Nina è letteralmente sull’orlo di una crisi di nervi. Le ha provate davvero tutte
e non sa più cosa inventarsi.
Finché arriva Isabelle che le strappa letteralmente di mano la piccola e la
mette a pancia in giù massaggiandole la pancia con la mano. Il pianto di Julia
si attenua pian piano fino a scomparire.
«Cara Nina, i bambini che hai accudito fino a ieri non hanno mai avuto le
coliche?»
Ma Nina è davvero troppo esausta, anche per rispondere.
***
Lena e David intanto arrivano allo studio. Phil li stava aspettando e li saluta
abbracciandoli.
«Allora, come stanno i miei due neo-genitori?»
«Bene, a parte qualche ora di sonno persa. . . »
«Immagino sia dura all’inizio, David. Ricordo il mio socio, quando ebbe
la prima figlia, veniva al lavoro come uno zombie. . . mi sa che tocca a tutti i
genitori quel periodo eh?»
«Sì, caro Phil. . . e toccherà anche a te e Isabelle prima o poi e io ti prenderò
in giro, proprio come fai tu oggi con noi!» dice Lena, provocando una risata di
tutti.
«Dai, ora iniziamo, il tour si avvicina! Entrate in sala di registrazione, è
tutto pronto.»
Lena e David eseguono gli ordini del loro caro amico e iniziano a registrare una nuova canzone dell’album in uscita. David accompagna sua moglie al
pianoforte e Lena ovviamente canta.
***
Gregor si sveglia e non trova Katharina. Si aggira per la casa ma nulla, la
donna pare essere già uscita.
L’uomo prende il cellulare e la chiama.
Telefono irraggiungibile.
«Ovviamente. . . ci risiamo!» dice Gregor prima di lanciare con rabbia il
telefono sul sofà.
301
Puntata 332
La registrazione del brano va alla grande, fino a che Lena non interrompe tutti:
«Scusate ma vorrei tornare al castello, ormai sono parecchie ore che manchiamo e mi manca la piccola.»
«Hai ragione amore, andiamo. Phil, possiamo continuare domani, vero?»
«Certamente. Però dal momento che non possiamo dilungarci più di tanto
con la registrazione, dobbiamo sfruttare il momento che è ottimo per lanciare
il nuovo album. Vi propongo una cosa: qualche volta potreste farvi raggiungere dalla tata con la piccola, così potreste fare delle pause, una passeggiata
o semplicemente rimanere in sala relax, per poi riprendere la registrazione.
Cosa ne pensate?»
«Va benissimo!» Esclamano i due all’unisono e dopo aver salutato Phil corrono ad abbracciare la loro bambina.
***
Al castello nel frattempo, Isabelle si trova in cucina a sorseggiare un caffè
durante la sua pausa, quando entra Felicitas:
«Ciao Isabelle, ti disturbo? Volevo una tazza di caffè.»
«Nessun disturbo, anzi, aspetta che te ne verso un po’, l’ho appena preparato.»
«Ottimo, ma stai seduta, faccio da me.»
Nel versarsi il caffè, Felicitas nota Isabelle sovrappensiero e glielo fa notare.
«Isabelle, hai qualche problema? Mi sembri preoccupata.»
«In effetti lo sono. . . Aspetta, chiudo le porte e parliamo.»
Dopo essersi alzata ed aver appurato che le porte sono ben chiuse, ecco che
Isabelle inizia a parlare.
«Non mi piace parlar male di qualcuno, ma sappiamo bene entrambe che
Nina non ci convince, poi dopo quello che è successo stamattina. . . »
«Perché, cosa è successo?»
«Stavo passando davanti alla cucina per andare in salotto e l’ho vista con
Julia in preda ad una crisi di pianto. La piccola piangeva e lei non sapeva che
fare! Lo so perché l’ho osservata per qualche secondo, non sapeva se darle il
biberon, cambiarla, cullarla. . . Poi sono entrata ed ho fatto la cosa più ovvia: ho
messo la piccola a pancia in giù e le ho fatto dei massaggini sulla pancia. Julia
aveva semplicemente delle colichette e lei non lo aveva capito!»
«Strano dal momento che ha fatto la babysitter per molti anni e poi, nei
neonati è frequente.»
«Appunto, è quello che ho pensato anch’io! Mi piace sempre meno.»
«Anche a me, Isabelle, c’è qualcosa in quella donna che non mi convince.
A proposito, vado a vedere cosa sta facendo. . . Noi comunque continuiamo a
tenerla d’occhio.»
***
302
Nel frattempo in atelier, Pia è più che indaffarata. Intenta a correre da un
punto all’altro del suo locale quasi non ha fatto caso a Frank che è appena
entrato.
«E tu da dove sei entrato?»
«Dalla porta, come tutti. Mi sa che hai bisogno di una pausa, puoi fermarti
per un’ora?»
«Non potrei, ho un ordine importante da consegnare, ma se non mi fermo
rischio l’esaurimento. E poi non posso dirti di no.»
«Allora prendi il soprabito, le chiavi e seguimi, ti porto a pranzo.»
***
Fritz passeggia in giardino con la piccola Letizia e Mini, quando viene
raggiunto da Steven.
«Posso unirmi a voi?»
«Ma certo, caro. Vieni pure. Stavamo facendo fare a Mini la sua passeggiata.
Dimmi un po’, come ti trovi qui a Colonia?»
«Benissimo, Felicitas mi ha talmente parlato di Colonia e di tutti voi, che
ho imparato a conoscervi ancor prima di incontrarvi. E poi qui si sta davvero
bene. La città a pochi passi e la quiete di questo parco. Per non parlare della
comodità della nostra camera. Siete stati davvero fantastici, mi sono sentito
subito uno di famiglia.»
«E lo sei! Mi è bastato vedere come ti guarda Felicitas per capire che tipo
di persona sei. E poi mi ha sempre parlato tanto di te, in fondo, anche io già ti
conoscevo prima ancora di vederti.»
«Nonno, Mini tira, vuole andare verso il bosco.» dice la piccola.
«Dai a me, Letizia. Mini, no, non tirare. Chissà perché insiste per andare
in quella direzione. Forse ci sarà qualche animale. Mia cara Mini, sei troppo
piccola per difenderci, andiamo a casa, su, da brava.»
E nel dirlo da una carezza alla piccola cagnolina e la prende in braccio.
«Letizia, ti va di salire sulle mie spalle?»
«Sì! Sì!» risponde Letizia a Steven.
«Fritz, torniamo al castello, non credo si tratti di un animale, ho visto delle
ombre tra gli alberi. . . »
L’ultima frase di Steven è quasi un sussurro per non farsi udire da Letizia.
«Va bene, andiamo. . . Oh ecco Rafael, lo raggiungo. . . Tu e Letizia andate
dentro, ci vediamo tra poco, Steven e grazie.»
Steven si allontana verso l’ingresso del castello con la bambina sulle spalle
e Mini al guinzaglio, mentre Fritz corre verso Rafael.
«Rafael, Rafael, aspetta.»
«Papà, che succede? Calmati, prendi fiato.»
«Eravamo vicino al bosco, Mini tirava ostinatamente in quella direzione,
pensavamo ci fosse qualche animale. Ma Steven ha visto delle ombre, per questo si è diretto subito in casa con Letizia. Rafael penso sia meglio chiamare la
polizia, che ne dici?»
303
«Lo faccio subito, vai dentro anche tu, papà, ho il cellulare con me, chiamo
subito Frank Sanders alla centrale.»
E nel comporre il numero della centrale di polizia, uno strano presentimento pervade l’animo di Rafael.
304
Puntata 333
«Commissariato, agente Evers.»
«Agente Evers, buongiorno, sono Rafael Von Arensberg, credo che qualcuno si sia introdotto nel nostro giardino e ci stia spiando, potrebbe mandare
una pattuglia per controllare i dintorni del castello, l’area vicino al bosco in
particolare?»
«Provvedo subito, conte Von Arensberg. Anzi verrò personalmente con dei
colleghi così mi spiegate bene cosa succede e decidiamo come procedere.»
«La ringrazio della sua disponibilità.»
Dopo aver chiuso la telefonata con il conte, Peter chiama Gaby.
«Gaby, avverti subito Paul e andiamo al castello. Ho appena parlato con
Rafael Von Arensberg, c’è qualcosa che non va. Forse qualcuno li sta osservando.»
«Ancora? Non avremmo dovuto togliere la pattuglia di controllo, ma purtroppo per legge non possiamo mantenerla senza un giustificato motivo troppo
a lungo.»
«Per questo possiamo suggerire al conte che, se lo ritengono opportuno, a
questo punto potrebbero sporgere una denuncia contro ignoti, dopotutto qualcuno pare si stia intrufolando nella loro proprietà. Non è molto, certo, ma è
già qualcosa per poter procedere e tutelarli almeno un minimo.»
Peter, Gaby e Paul salgono sulla volante diretti al castello e quasi non si
accorgono di Frank e Pia che passeggiano a braccetto come due fidanzatini.
«Chissà dove andranno così di fretta.» è il pensiero a voce alta di Frank nel
vedere i colleghi sfrecciare via in auto.
«Ehi poliziotto, sei in pausa pure tu, non ricordi? Se fosse stato qualcosa di
urgente ti avrebbero sicuramente avvertito, non preoccuparti.»
«Hai ragione, il pranzo ci serve a stare insieme e a staccare la spina, almeno
per un po’.»
Frank bacia la moglie e a braccetto di Pia, prosegue la passeggiata.
***
Nel frattempo, Lena e David sono rientrati al castello, desiderosi di abbracciare Julia ma al loro arrivo, trovano una piccola riunione in salotto. Ci sono
Fritz, Rafael, Steven, Amelie e Isabelle. Nina è di sopra con le bambine, mentre Vanessa è al lavoro in città. Vedendoli un po’ pensierosi, David chiede loro
cosa sia successo.
È Steven a rispondere: «Poco fa ero nel parco con Fritz e Letizia e tra gli alberi al confine con il bosco ho visto delle ombre di persone che si nascondevano
fra gli arbusti, ci osservavano. Siamo subito rientrati e tuo papà ha avvisato la
polizia che sta arrivando.»
«Avete fatto bene.»
«L’agente Evers sta arrivando, figliolo, con degli agenti per controllare la
zona.»
305
«Sì, è meglio, noi andiamo da Julia ma non appena arriva Peter, avvertiteci.»
«Va bene, andate tranquilli.» dice Rafael a Lena e David.
Nel salire le scale, Lena chiede a David cosa pensi di tutta questa storia. . .
«Mah, non saprei chi potrebbe spiarci e se queste persone potrebbero esser
legate alla faccenda dei furti, dell’incendio e del tizio che ti ha quasi drogata.
C’è anche da dire, che abbiamo avuto da poco la bambina. È probabile che si
tratti di qualche fotografo a caccia di uno scoop. Una nostra foto con la piccola
o della bambina con altri membri della famiglia, credo venderebbe bene.»
«A questo punto, spero sia come dici tu. Anche se non mi va che la piccola
venga fotografata solo perché noi abbiamo una certa notorietà. Non è giusto.
Cosa possiamo fare per proteggerla?»
«Potremmo organizzare un comunicato stampa in cui diffidiamo dalla pubblicazione di foto che ritraggono Julia. Funzionerebbe da deterrente e forse
non ci sarebbero più curiosi intorno al castello, ma non sempre questo basta a
fermare i paparazzi. . . »
«Chiediamo a Katharina di occuparsene.»
«Sì, ottima idea. Dopo la chiamiamo.»
***
Peter suona alla porta del castello, mentre Gaby e Paul ispezionano il parco.
E’ Isabelle ad aprire.
«Peter, accomodati, ti aspettano in salotto.»
«Salve agente Evers, si accomodi.»
«Buongiorno conte, salve a tutti, raccontatemi tutto nei minimi particolari.»
Parte quindi il racconto di Fritz e Steven.
Nel frattempo, Lena e David, come loro promesso, sono stati avvertiti e
raggiungono gli altri nel salone, insieme a Gaby e Paul rientrati senza successo
dall’ispezione esterna.
«Sì, in effetti può essere come sostenete, potrebbe trattarsi di curiosi o fotografi ma non sottovalutiamo l’accaduto, visto i precedenti qui al castello. Come ho accennato prima per telefono al conte, sarebbe meglio fare qualcosa lo
stesso. Se lo ritenete opportuno, potete presentare una denuncia contro ignoti
per violazione della proprietà privata e noi potremmo richiedere al giudice il
consenso per un’altra pattuglia qui fuori.»
È Amelie ad intervenire: «Sì, credo sia la cosa migliore. Intanto sporgiamo
denuncia. Meglio tutelarci e stare attenti.»
***
Mentre al castello si accordano per la denuncia, in un parco di Colonia,
Eric si bea con Frederick per essere riuscito a sfuggire alla polizia per un soffio,
nascosto velocemente su di un albero.
«Sono un uomo intraprendente, peccato che Lena non mi abbia voluto.
Saremmo stati una bella coppia.»
«Presto, potrai dirglielo di persona e farle cambiare idea. . . » é la frase del
gelido Frederick.
306
Puntata 334
E’ Venerdì, il giorno fatidico per Katharina che si sveglia di buon ora e si prepara per uscire di casa. Gregor si alza e la trova nell’ingresso, mentre sta
prendendo la borsa per uscire.
«Buongiorno, tesoro! Non mi dai neanche un bacio prima di scappare via?
A proposito, dove vai di corsa anche oggi?»
Katharina da un freddo e rapido bacio a suo marito e poi, fingendosi calma
e felice, gli risponde sorridente: «Buongiorno, amore mio. Vado da Lena e
David, con Nina ovviamente. Mi hanno chiesto un parere legale riguardo la
bambina, mi aspettano, devo andare, ciao!»
Con un altro bacio, la donna saluta e si congeda dal marito che fa in tempo
ad urlarle: «Ricordati che oggi pomeriggio abbiamo l’in. . . »
Il portone che sbatte lo interrompe bruscamente. Inutile urlare, Katharina
non l’ha neanche sentito.
***
Connie sta preparando una spremuta di arancia al Tango al suo Tom, mentre è al telefono con Lena, che le sta raccontando cosa è accaduto il giorno
prima al castello.
«Questa faccenda è a dir poco inquietante! Non posso credere che degli
sconosciuti dei quali non si conoscono le intenzioni possano spiarvi in qualsiasi
momento! E’ terribile!»
«Sì, lo so, Connie. A questo punto, speriamo si tratti solo di qualche giornalista curioso piuttosto che di qualcuno che voglia farci del male. . . »
«Ti riferisci alla storia dell’incendio e del tizio che ha cerato di addormentarti?»
«Sì, ovviamente la polizia non vuole trascurare nulla, i fatti potrebbero esser collegati e finché non ne veniamo a capo, dobbiamo prestare ancora più
attenzione a Julia, a Letizia e a tutti noi.»
«Mi spiace tanto, amica mia. Magari c’è qualcosa che possiamo fare, io e
Tom, per aiutarvi?»
Tom è ovviamente attentissimo ad ascoltare la conversazione di sua moglie
e Lena e accenna una conferma con il capo a quanto detto da Connie.
«No, Connie, ti ringrazio. Abbiamo una pattuglia fissa qui intorno al castello per il momento e stiamo aspettando Katharina, vogliamo tutelare Julia
da fotografi e giornalisti vari.»
«Katharina? Ah, ok. . . »
«Qualcosa non va, Connie?»
«No, nulla, stavo solo pensando che oggi è una giornata molto importante
per Katharina e Gregor e pensavo che la trascorressero insieme, ecco tutto. . . »
«Oh, bè. . . Katharina non mi ha detto nulla, anzi, mi è sembrata entusiasta
di venire qui al Castello.»
307
«E lo credo bene. . . ehm. . . Sì, sì, certo, magari si vedranno più tardi. . . ti
saluto ora Lena, dai tanti bacini alla mia nipotina!»
La telefonata fra le due amiche termina e lascia sempre più dubbiosa Connie la quale a momenti, poco prima, ha rischiato di far sentire il suo commento
a Lena e anche a Tom.
Connie decide quindi, di mandare un sms al suo amico Gregor. . .
***
Gregor è a casa, preoccupato e anche un po’ deluso per gli strani comportamenti della moglie, in particolare per quello avvenuto poco prima, quando la donna è uscita di corsa non mostrando particolare emozione o felicità per l’incontro importante del pomeriggio con l’assistente sociale riguardo
l’adozione.
Si sta vestendo, quando sente il suono della notifica dei messaggi del suo
cellulare. Il messaggio è di Connie.
Qualunque cosa ci sia scritta, riesce a farlo sorridere. Gregor rimane qualche istante a pensare e poi risponde a Connie sempre con un sms.
***
Connie, che sta portando un vassoio ad un tavolo, si ferma al bip del telefono nella tasca del grembiule. Lo prende, legge il messaggio e scoppia a
ridere. Tom nota la scena e incuriosito, chiede spiegazioni alla moglie che,
frettolosamente risponde: «Solo un messaggio simpatico. . . », poi voltandosi e
dando le spalle al marito, Connie si incanta con lo sguardo e sorride. . . a chi
starà pensando?
***
Michael ha accompagnato Jasmine al salone e dopo averla salutata, riceve
la telefonata poco più in là, di un cliente. Il ragazzo si siede quindi su una
panchina, tira fuori da una tasca una penna e cerca qualcosa su cui scrivere
cosa gli sta dicendo il suo interlocutore, ma non riesce a trovare nulla.
«Sì, solo un momento, Sig. Ghurer. . . ecco la penna. . . ora mi serve un foglietto. . . un attimo soltanto. . . »
Ad un tratto, una mano femminile e curata, con tanto di smalto color rosa
acceso, gli porge un foglietto di carta bianco.
Michael alza lo sguardo, è Fiona, la ragazza apprendista del salone di acconciature di Mathias.
Micahel segna sul foglietto il messaggio del cliente e dopo aver terminato
al telefonata, si rivolge alla ragazza per ringraziarla:
«Grazie, Fiona. Non avevo nulla su cui scrivere e questo cliente è davvero
pignolo, ti devo un favore, mi hai salvato da altre mille telefonate noiose.»
«Non c’è di che, Michael. Cosa ci fai da queste parti, hai accompagnato
Jasmine?»
«Sì, esatto. Bé. . . ti ringrazio ancora, Fiona, ora vado, devo aprire l’officina.»
308
«Aspetta! non ho fatto colazione stamattina, sono uscita di casa di corsa e
ora ho un calo di zuccheri. . . mi accompagni a prendere un caffè?»
«Ehm. . . è che sono un po’ in ritardo, scusami. . . magari la prossima volta,
ok?»
«Va bene, ma ci conto, eh? Mi devi un favore, Michael. . . »
Fiona è senza dubbio una bella ragazza e anche se Jasmine non é da meno,
Fiona ne è però il tipo opposto: egocentrica, sfrontata anche nell’abbigliamento molto appariscente, l’aria maliziosa e divertita. . . Michael rimane per qualche istante affascinato da lei. Il suo sguardo fisso e seducente, insieme al suo
inebriante profumo e la sua generosa scollatura, lo fanno arrossire fino a che,
imbarazzato, saluta la ragazza e va via.
***
Nina e Katharina, arrivate al castello, sono state accolte da Isabelle. Si
siedono nel salone dove arrivano subito David e Lena con Julia tra le braccia.
E’ Lena la prima a salutarle:
«Buongiorno, ragazze! Nina, Julia ha già preso il suo biberon ed è stata
cambiata da Isabelle. Oggi potresti evitare di andare nel parco, per favore?»
«Ma certo. Preferisci che la tenga in casa, Lena?»
Nina prende in braccio Julia e le fa un bel sorriso.
«No, è una giornata splendida e mi spiace tenervi rinchiuse a casa, magari
potresti portarla a passeggio solo nel giardino qui davanti, c’è la volante fuori
dal cancello, l’importante è non allontanarsi troppo, giusto per sicurezza.»
«Sì, è la cosa migliore.» - interviene David - «Io e Lena oggi saremo tutto il
giorno allo studio di registrazione, se vi doveste annoiare del giardino, potreste
farvi portare dall’autista della nonna in città da noi, va bene?»
«Tutto chiaro. Ora, vi lasciamo parlare tranquillamente con Katharina,
mentre io e Julia andiamo a prendere un bel giochino in cameretta, vero amorino?»
La tata esce con la piccola dalla stanza e Lena e David si siedono davanti
alla loro amica avvocato.
«Allora ragazzi, ditemi tutto.» è la frase di una sorridente e amichevole
Katharina.
309
Puntata 335
Katharina è al castello con David e Lena, i tre stanno discutendo delle misure
legali da prendere per tutelare la bambina da scoop di fotografi e giornalisti.
«Bene, allora siamo d’accordo, stenderò al più presto il comunicato stampa
con la vostra diffida all’esposizione mediatica di Julia a fotografie, riprese audio
e video e articoli di stampa scandalistica. Appena pronta, ve la farò avere. Ora
scusatemi ma devo proprio andare, ho diversi appuntamenti in giornata.»
«Grazie Katharina, davvero, grazie del tuo aiuto, io e David siamo molto
sereni nell’ avere te come nostro avvocato ma sopratutto, siamo felici di avere un’amica così.» Lena, abbraccia istintivamente Katharina che abbozza un
sorriso e ricambia l’abbraccio con una mano sulla schiena dell’amica.
***
Gregor intanto, esce di casa e sale in auto. Prima di mettere in moto l’auto, prova a richiamare per l’ennesima volta il telefono della moglie. Stavolta,
inaspettatamente, il cellulare di Katharina squilla e la donna risponde subito:
«Ciao amore, mi stavi cercando?»
«Sì, ti ho chiamato più volte ma il tuo cellulare era spento, cosa che capita
spesso ultimamente. . . »
«Ero con David e Lena al castello, dovevamo discutere riguardo una faccenda legale, tesoro, sai che quando ho un incontro importante di lavoro preferisco
non esser disturbata, non volevo farti preoccupare. . . è solo un periodo pieno
di impegni.»
«Sì, lo capisco. . . comunque volevo solo ricordarti del nostro incontro del
pomeriggio.»
«Certo tesoro, non penserai che me lo sia dimenticata? Sarò puntualissima
e. . . non vedo l’ora!»
Finita la telefonata, Katahrina sente la voce di Nina che si trova dietro
l’angolo, nel giardino davanti al salone.
La donna si sofferma a spiarla nascosta tra un roseto e le mura. Vede Nina
prendere Julia dalla carrozzina, sorriderle e iniziare a dondolarla dolcemente
fra le braccia. Poi, la sua attenzione viene rapita da Julia, dal suo visino: innocente, dolce, tenero. Katharina ha una fitta al cuore, una lacrima le solca il viso.
Poi il suo sguardo da dolce e triste, si tramuta in freddo e perfido. Si asciuga la
lacrima con la mano, si volta e stringe con forza la tracolla della borsetta prima
di andar via.
***
Rafael è in città ed entra in un negozio di fiori.
«Buongiorno Conte! Quanto tempo è passato, come sta?» la fioraia accoglie
calorosamente Rafael che sorride e le risponde:
310
«Buongiorno Sig.ra Luisa. Sì, devo ammettere che ne è passato di tempo, in
effetti non compro fiori da anni ma questa volta, ho bisogno del suo aiuto per
un’occasione speciale!»
«Uh. . . un’occasione speciale. . . che bello, mi dica tutto!»
Rafael inizia quindi a raccontare alla signora Luisa ciò di cui ha bisogno. . .
***
Fiona continua a fissare Jasmine mentre pettina una cliente. Terminata la
messa in piega alla donna, Jasmine le si avvicina e le sussurra:
«Fiona, si può sapere che cos’hai oggi? Continui a fissarmi, forse credi che
io non me ne accorga ma non è così!»
«Ops. . . scusami Jasmine, non l’ho fatto apposta, ho la testa da un’altra parte
oggi.. ho perso la testa per un ragazzo. . . »
«Già, me ne sono accorta, per poco non tingevi di viola i capelli alla duchessa Rittergarth!»
«Bè. . . un po’ di colore non fa male, non credi? I colori sono allegri, Jasmine,
dovresti provare anche tu.»
«A tingermi i capelli di viola?»
«Ma no, sciocchina, a vestirti un po’ più colorata, più allegra. . . sei sempre
così seria. . . noiosa direi!»
Jasmine si guarda i vestiti, poi con aria dispiaciuta risponde:
«Noiosa? Trovi che mi vesta male?»
«Diciamo che il tuo look piacerebbe molto a mia nonna e alle sue amiche. . . tesoro, dovresti rinnovarti un pochino! Sei giovane, hai un ragazzo fantastico, perchè non cerchi di renderti meno noiosa e più. . . intrigante? Più
donna e meno liceale?»
«Dici? Io piaccio così come sono a Michael!»
«Sì, non lo metto in dubbio ma. . . a lungo andare, il grigio stufa. . . e poi. . . visto come mi ha guardato nella scollatura stamattina, direi che non gli dispiacerebbe uno stile più frizzante. . . »
«Cosa? Ma quando. . . »
Mathias chiama Jasmine: c’è una cliente che attende il suo turno. La ragazza
quindi è costretta ad interrompere la discussione, a malincuore e molto irritata
da quanto detto da Fiona.
Fiona intanto, andata a lavare i capelli ad un’altra cliente nella saletta affianco, se la ride sotto i baffi. . .
***
Nina sta passeggiando con Julia nel giardino, quando ad un tratto, la piccola, guardandola le sorride.
«Mi hai sorriso! L’ho visto chiaramente, mi hai sorriso, piccolina! Sei
proprio un amore di bimba, lo sai?»
E mentre accarezza il pancino della bambina, Nina alza lo sguardo e pensa al trio poco raccomandabile Katharina-Frederick-Eric. Un brivido le percorre la schiena e istintivamente, abbraccia la piccola e la cinge a sé quasi a
proteggerla.
311
Puntata 336
E’ pomeriggio, è quasi l’ora dell’incontro tra Gregor, Katharina e l’assistente
sociale.
Gregor è davanti all’ingresso dell’ufficio e guarda impaziente l’orologio e le
strade di fronte, sperando di veder sbucare da un momento all’altro sua moglie.
***
Mentre Gregor la attende, Katharina è al solito squallido pub, seduta ad un
tavolo ad attendere Frederick ed Eric.
La donna freme, guarda l’ora ogni secondo, fissa l’ingresso del locale, poi
manda un sms al marito:
«Sono bloccata nel traffico, farò un po’ tardi, scusami con la Sig.ra
Jurgens. Arrivo il prima possibile!»
***
Gregor riceve il messaggio, lo legge, si passa una mano sul volto, è nervoso
ed arrabbiato con Katharina. Una volta calmatosi, si sistema la giacca, la camicia ed entra negli uffici. Alla reception, una ragazza lo fa accomodare in una
sala con un tavolo e delle sedie.
Poco dopo, ecco entrare la Sig.ra Jurgens, l’assistente sociale.
«Sig. Wilke, salve! E sua moglie?»
«Salve. Katharina è bloccata nel traffico in centro, ma sta facendo il possibile per arrivare.»
«Io purtroppo, ho altri impegni, per cui, se non le spiace, inizierei il colloquio con lei, anche se preferirei vedere anche sua moglie.»
«Certo, nessun problema, iniziamo pure.»
Gregor è imbarazzato e arrabbiato con Katharina, ma si finge sereno e sorride all’assistente sociale.
***
Finalmente, al pub, Frederick è arrivato e si è seduto davanti a Katharina.
«Insomma, le ho detto per telefono che ho un impegno importante e lei
arriva in ritardo! Cosa c’è, mi dica, io devo scappare via!»
«Nulla.»
«Nulla? Cosa vuole dire con nulla?»
«Volevo solo esser sicuro che qualunque impegno o faccenda abbia da sbrigare, accorra subito ad un nostro incontro.»
«Cosa? Ma lei è fuori di testa! Mi ha messo alla prova?»
«Esatto. E questo suo modo di rivolgersi a me, non mi piace. Per cui, dato che non devo ricordarle chi sono e le conseguenze che pagherebbe in caso
312
mi facesse irritare, farò finta di non aver notato questo suo. . . temperamento
isterico. Può andare, ora.»
Katharina sta per rispondere per le rime al ragazzo, quando nota che il locale è pieno di tipi loschi che li stanno osservando e non aspettano altro che un
accenno di Frederick per agire. . . Uno di loro ha in mano un coltello a serramanico con cui giocherella puntandolo sul bancone in legno. Un altro, invece, si
accarezza la tasca della giacca, da cui si intravede chiaramente la forma di una
pistola.
Katharina deglutisce terrorizzata, prende la borsa e zitta, esce dal locale.
Fuori dal pub, cerca di aprire la portiera dell’ auto con le chiavi ma si deve
fermare: le sue mani tremano come foglie. . .
***
Intanto al castello, Rafael ha appena firmato un assegno ad una ragazza in
divisa da cameriera.
«Grazie mille, potete andare, al resto, penserò io.»
«D’accordo, Conte. La ringraziamo e le auguriamo una splendida serata!»
Rafael accompagna alla porta la ragazza e i suoi colleghi tutti in divisa. Poi
si volta e controlla che la stanza sia perfetta per l’arrivo di Vanessa. . .
313
Puntata 337
Rafael guarda la stanza addobbata per Vanessa. Ci sono candele ovunque, centrotavola alti di cristallo colmi di fiori bainchi e rose rosse, delle lampade che
girano e riflettono piccole stelline di luce in tutto l’ambiente, un tavolo apparecchiato ad arte per tre persone ed ovviamente la musica di sottofondo che
Rafael si presta a far suonare.
Qualcuno bussa alla porta. Rafael apre e si trova davanti Amelie con Letizia
vestita con un abito elegantissimo, bianco, con la gonna ampia e vaporosa.
«Ecco qui la tua sposina!» dice Amelie.
Letizia e la nonna entrano e rimangono affascinate dalla bellezza della sala.
«Che bello!» sono le parole della bambina, che guarda le candele e luci che
girano e fanno brillare il soffitto.
«Rafael, è tutto bellissimo! Questi fiori. . . le luci. . . bravo tesoro, hai pensato
a tutto!»
«Dici che a Vanessa, piacerà?»
«Ma certo, non dubitarne! Ora vi lascio, prima che arrivi Vanessa. . . più
tardi mi aspetto il resoconto della sua reazione, mi raccomando!»
Amelie aggiusta dolcemente la cravatta di Rafael, poi fa l’occhiolino a Letizia e va via.
***
Katharina ha parcheggiato, scende di corsa dall’auto e corre veloce verso gli
ingressi dei servizi sociali.
Quando però arriva davanti al grande portone in legno, trova gli uffici già
chiusi.
Disperata e con l’affanno, la donna si appoggia al muro e tira fuori dalla
tasca del soprabito il cellulare, ci sono tante chiamate e messaggi di Gregor.
Katharina ne ascolta l’ultimo: «Katharina, ma dove sei? La signora Jurgens
ha altri appuntamenti ed ha iniziato il colloquio con me! Dovresti essere qui,
non stiamo dando un buona impressione, dannazione! Dove sei?»
Katharina, nel sentire la voce così arrabbiata del marito e sentendosi in
colpa per il suo mancato appuntamento e la delusione creatagli, scoppia in un
pianto a dirotto.
***
Lena e David, insieme alla loro bambina, Julia, sono a cena da Pia e Frank.
Pia è in cucina con Lena, madre e figlia stanno chiacchierando mentre Pia
controlla le lasagne nel forno.
«Mmm. . . che profumino! Non vedo l’ora di mangiare le tue lasagne, mamma!»
«Saranno pronte fra poco. . . dovrebbero arrivare anche Michael, Jasmine ed
Emma a momenti, puoi controllare che papà abbia apparecchiato per bene, per
favore?»
314
«Vado subito.» dice Lena facendo un sorriso biricchino alla madre e mentre
poi entra nella sala in cui ci sono Frank e David che giocano con Julia, ecco
suonare alla porta.
Sono arrivati Michael, Jasmine ed Emma, che subito corre ad abbracciare
Lena e poi a vedere la sua cuginetta neonata.
«Bene, siete arrivati! Le lasagne sono pronte! Sediamoci!» dice Pia con il
vassoio in mano. Tutti si accomodano a tavola e la cena in famiglia ha inizio.
Pia e Frank si scambiano uno sguardo felice.
***
Rafael prende Letizia in braccio sulle sue gambe e dolcemente le parla:
«Allora tesoro, sei pronta per la sorpresa alla mamma?»
Letizia fa sì con la testolina.
«Secondo te sarà contenta? Le piacerà tutto questo?»
«Sì sì. Stai tranquillo papà, mamma è innamorata di te, io lo so.»
«Ah sì? Te l’ha detto lei?» Rafael è divertito dalla tenerezza di sua figlia.
«Non me l’ha detto ma ho visto che sorride sempre quando ti vede e ha gli
occhi che brillano.»
Rafael da un bacio sulla fronte della bambina e sorride.
***
A casa Sanders, la cena sta procedendo, tutti parlano amabilmente, ridono
e sono sereni, tutti tranne Jasmine che è taciturna.
Ad un certo punto, Michael le prende la mano e le sorride ma lei la scosta
e continua a tenere il muso.
Tutti hanno notato la scena, David quindi, decide di raccontare qualcosa
per sdrammatizzare la situazione.
«Come sapete, in questi giorni, Lena ed io stiamo registrando il nuovo album. Bè. . . va tutto bene. . . ma Phil ha avuto un’idea geniale, non lo sa ancora
nessuno ma vorrei dirlo a voi: la voce di Julia apparirà in una canzone che le
abbiamo dedicato!»
«Ma è bellissimo!» dice Pia divertita. Anche Frank e Michael sono contenti e
incuriositi, ascoltano interessati le parole di David che racconta come verranno
registrati i versetti della bimba.
Di colpo però, Jasmine, che non stava neanche ascoltando, si scusa, si alza
da tavola e va nell’altra stanza.
Tutti sono sconcertati. Michael si alza e scusandosi anche lui, decide di
raggiungere la ragazza.
***
Un motociclista arriva davanti al palazzo di Pia e Frank.
Si ferma e scende dalla moto. Osserva la finestra illuminata della sala di
Pia e Frank, dopo aver alzato la visiera del casco integrale: è Frederick!
315
Il ragazzo, guarda per qualche istante la finestra e le ombre dei Sanders
dietro le tende, che cenano tranquilli. Poi, Frederick guarda l’auto di David e
gli si avvicina.
Mentre in casa la serata procede bene, una forte sgommata e il rombo di
una grossa moto che sfreccia via velocissima, attirano l’attenzione di Frank che
d’istinto scosta la tenda e guarda in strada. Nulla, non c’è più nessuno. Per non
far preoccupare gli altri, Frank fa finta di niente ma un brutto presentimento
nasce dentro di sé.
316
Puntata 338
Katharina rientra a casa. C’è un gran silenzio e le luci sono spente. Gregor è
seduto su una poltrona e guarda fuori dal terrazzo, la città illuminata.
«Sono qui, tesoro, sono tornata.» dice una titubante Katharina.
Gregor non risponde, allora la donna gli si avvicina e vede lo sguardo di
suo marito diretto all’orizzonte, è triste.
«Tesoro. . . mi dispiace. . . mi dispiace davvero, credimi. . . » Katharina scoppia a piangere.
«Non serve a nulla versare lacrime di coccodrillo. Vado a letto.»
L’uomo quindi si alza e se ne va in camera, mentre Katharina rimane immobile, in lacrime. Non ha il coraggio di rispondere, sa di esser in torto, di
aver deluso Gregor.
***
Michael è nella camera dove poco prima si è rifugiata con il suo malumore
Jasmine.
«Jas. . . cos’hai? Sembri arrabbiata con me.»
«Lo sono. Anzi no, sono delusa. Pensavo di conoscerti ma mi sbagliavo
evidentemente.»
«Non capisco, cosa vuoi dire? Mi puoi spiegare cosa mi sono perso? Stamattina ti ho lasciata al salone con un bel sorriso e la sera ti ritrovo arrabbiata.»
«Sì, in effetti stamattina ero di buonumore fino a che. . . »
«Cosa, fino a che cosa? Parla, Jas!»
«Fino a quando Fiona non si è vantata di come le hai guardato la scollatura!»
«Cosa?!» Michael sorride.
«Lo trovi divertente? Io no!»
«Sì, trovo divertente che tu sia gelosa.»
«Gelosa? Non si tratta di gelosia, Michael! Hai ammirato Fiona, è una bella
ragazza, così provocante. . . mi sembra chiaro che ti piace quel genere e che ti
sei stufato di me e dei mie abiti da ragazzina e delle mie sneakers!»
«Tesoro, ma cosa stai dicendo? Io ti amo! E non mi piacciono le ragazze
sfacciate come Fiona, lo sai. Tu mi conosci bene. Sì, è vero, stamattina ho
notato la scollatura di Fiona, ma solo per un istante e solo perché è stata lei a
metterla chiaramente in mostra dopo avermi prestato una penna mentre ero al
telefono con un cliente. Ha flirtato e mi ha perfino chiesto di prendere un caffè
insieme.»
«Davvero? Questo non me lo ha detto.»
«Già. . . e non ti ha nemmeno detto che ho rifiutato e me ne sono andato.»
Jasmine accenna un piccolo sorriso e si siede sul letto, ora è molto più calma
e serena. Michael le si siede affianco e l’abbraccia.
«Non esiste nessun’altra per me, a parte te. . . ed Emma ovviamente!»
I due sorridono e si riappacificano con un bacio.
***
317
David e Lena sono in strada con Julia nella carrozzina. Arrivati all’auto,
David nota che c’è una lunga riga sul lato del guidatore, probabilmente fatta
con una chiave o qualcosa di appuntito e tagliente. Dal lato del passeggero, è
stata invece incisa una scritta: «A presto»
David accompagna Lena, visibilmente spaventata, al portone di Pia e Frank
e lo chiama subito al telefono.
***
Vanessa rientra al castello. Al suo ingresso, non trova nessuno.
«Letizia, amore? C’è qualcuno?»
La donna è stupita nel non trovare sua figlia correrle incontro ne nessun
altro abitante del castello. Decide di prendere il cellulare dalla borsa per chiamare Rafael quando si accorge che un biglietto con su scritto il suo nome è sul
tavolino vicino alle scale.
Nel biglietto c’è scritto di andare nella sua camera dove troverà una bella sorpresa. E’ firmato Rafael e Letizia ed è stato scritto dalla sua bambina,
Vanessa ne riconosce la calligrafia.
Contenta corre di sopra, nella sua stanza, ma quando apre la porta, trova
soltanto un altro biglietto sul letto, con affianco una bellissima scatola color
cipria. Stavolta il biglietto le dice di aprire la scatola ed indossare quello che
troverà al suo interno, dopodiché la donna dovrà recarsi nello studio di Rafael
e seguire il percorso di petali di rosa a terra, che la condurranno alla meta.
Vanessa quindi, emozionata e divertita, apre la scatola e tira fuori un bellissimo abito di seta bianco, lungo, con un nastro di seta rosa cipria in vita. Lo
indossa e poco prima di uscire dalla sua stanza, ritorna davanti allo specchio.
Si sistema i capelli, si mette il mascara, un bel rossetto e si spruzza il profumo.
***
La polizia, accorsa sotto casa di Pia e Frank, sta esaminando l’auto di David
per trovare indizi o elementi che servano alle loro indagini. Peter si avvicina a
Frank e gli riferisce l’esito del loro accurato controllo:
«Nessuna manomissione, nessun tentativo di scasso, nessun indizio utile e,
cosa peggiore, in questa via non ci sono telecamere di sorveglianza che possano
darci una mano a scoprire l’autore di questa bravata.»
«Lo immaginavo, purtroppo. Ho sentito una moto sgommare e correre via
ed ho avuto la sensazione che fosse li per noi ma quando mi sono affacciato
non c’era già più. Va bene, ora andate pure e grazie a tutti. Io torno a casa da
Pia e Lena.»
Peter e i colleghi se ne vanno a bordo delle volanti mentre David e Frank
rimangono a guardarli davanti all’auto.
«Non si tratta di una bravata, vero Frank?»
«Temo proprio di no, David.»
«La scritta era dal suo lato, hanno cercato di drogarla. . . Frank, io temo che
tutto questo sia indirizzato a Lena e sono terrorizzato che qualcuno le possa
voler fare del male!»
318
«Lo so, David, anche io. In realtà noi sospettiamo che sia proprio Lena il
bersaglio di tutto ciò, fin dall’ episodio dell’incendio. Ma non dirglielo, per
favore. Mi sembra già molto spaventata. . . »
«Pensi possa trattarsi di un maniaco, di un pazzo o di uno stalker?»
«Non ne ho idea. Non abbiamo ancora chiaro chi siano queste persone e
cosa vogliano in realtà. Senti, per questa notte, perché non rimanete qui? Sono
più tranquillo a non farvi fare tutta quella strada per arrivare al castello.»
«D’accordo, sì, mi sembra la cosa migliore.»
Frank e David rientrano in casa.
***
Vanessa entra nello studio di Rafael e trova il terzo biglietto con su scritto:
«Segui i petali e troverai la rosa». I petali portano alla stanza di Rafael. Vanessa
apre la porta e. . .
319
Puntata 339
Vanessa apre la porta della camera e rimane senza parole. Luci che girano
come tante piccole stelle, candele ovunque, e fiori, tanti fiori. Poi, vicino al
tavolo apparecchiato elegantemente, Rafael e Letizia vestiti da cerimonia.
Vanessa si porta le mani sulla bocca, è talmente sorpresa e commossa che
non riesce a dir nulla ma i suoi occhi gridano di gioia.
Rafael e Letizia le si avvicinano, lui si inginocchia e tira fuori dalla tasca il
cofanetto, lo apre e la fatidica proposta ha inizio:
«Vanessa. . . sei l’amore della mia vita. Ti ho sempre amato anche se a volte
ho smarrito la via. Mi hai donato Letizia, il dono più prezioso al mondo e mi
rendi un uomo felice, che si sente completo e amato. Non posso immaginare il
mio futuro lontano da voi due, amori miei. Per cui, Vanessa, ti chiedo con tutto
il mio cuore. . . vuoi diventare mia moglie?»
Vanessa piange, è emozionatissima, il suo «sì!» è quasi sussurato e strozzato
dall’emozione. I due si scambiano un bacio e si abbracciano stretti stretti.
Letizia ride, esulta contenta e batte le manine.
***
Nella camera degli ospiti a casa dei genitori, Lena ha appena addormentato
Julia nella carrozzina. Lena è molto preoccupata e non riesce a tranquillizzarsi.
David le si avvicina e i due si stendono sul letto, abbracciati. David la cinge
a sé, facendola sentire protetta e calmandola. A volte, i gesti, aiutano più di
tante parole.
Nella stanza affianco, Pia e Frank sono a letto svegli e discutono dell’accaduto.
«Frank, sono spaventata per nostra figlia. Cos’altro potrebbe succedere?»
«Non lo so, Pia. Non lo so, purtroppo.»
«Non potete fare altro per proteggerla? Non so, una guardia del corpo
forse!»
«Tesoro, c’è già una pattuglia che sorveglia il castello ed una incognito che
gira nel parco circostante. Finché non scopriremo chi si nasconde dietro a tutto
questo, non possiamo fare nulla, non posso fare nulla per proteggere nostra
figlia e credimi, odio sentirmi così!»
Pia abbraccia suo marito, sa benissimo che lui non ha colpe e sa quello che
Frank ora sta provando: frustrazione, paura e senso di impotenza.
***
E’ mattina e Jasmine si reca al salone. Fiona entra pochi istanti dopo di lei.
«Buongiorno, Fiona.»
«’Giorno. Ho bisogno subito di un caffè, ho avuto una nottata. . . come
dire. . . movimentata!» dice la ragazza sorridendo maliziosamente.
«Certo. . . che novità. . . »
320
«Cosa vorresti dire? Ti sei svegliata male stamattina? Cos’è, il tuo piccioncino non ti ha salutato bene?»
«Al contrario, Michael mi saluta ogni mattina nel modo migliore, con un
bel bacio. E mi ripete, come ogni mattina, che mi ama, come ha fatto anche ieri
sera, mentre mi raccontata di come ti sei resa ridicola nel flirtare con lui.»
Fiona arrossisce, prova a balbettare qualcosa ma viene interrotta dall’ingresso di alcune clienti nel locale. Le due ragazze iniziano quindi a lavorare,
Jasmine, sorridente e soddisfatta, Fiona, imbarazzata e, una volta tanto, senza
parole.
***
Connie intanto, ha appena aperto il Tango. Accende le luci, si toglie la
giacca e quasi le viene un colpo: Gregor era seduto su una poltrona al buio e in
silenzio!
«Gregor! Accidenti che spavento! Ma cosa ci fai qui così presto? Aspetta un
momento. . . eri qui seduto al buio?»
«Buongiorno, Connie. Sì, sono arrivato all’alba. Non ho acceso le luci per
non far vedere a nessuno che ero dentro, solo e con il mio malumore. Non
avevo voglia di ricevere clienti. Patetico, vero?»
Connie si siede affianco a lui.
«Non sei patetico. Adesso ti preparo una bella colazione e poi mi racconti
cosa è successo, ok?»
Gregor sorride e accarezza la guancia di Connie mentre le dice: «Grazie.
Non so come farei senza di te.»
Connie arrossisce, poi, leggermente imbarazzata, si alza e va al bancone a
preparare i caffè.
321
Puntata 340
Gregor ha raccontato tutto della sera precedente a Connie, che lo guarda con
aria dispiaciuta.
«Ecco, questo è ciò per cui mi sto struggendo da giorni. Katharina mi delude sempre di più. Credo che il mio matrimonio sia alla frutta, cara amica
mia.»
«Mi dispiace tanto, Gregor.»
«Sì, è triste, deprimente e. . . noioso! Quanto ti sto annoiando con tutte le
mie lamentele in questo ultimo periodo, eh?»
«Ma che cosa dici? Lo sai che ti ascolto sempre volentieri.»
«Tu mi aiuti tanto, Connie, tantissimo. Mi stai vicino, mi ascolti e mi
comprendi. Mi sopporti e per questo, voglio farti un regalo, per ringraziarti!»
«Cosa? No, Gregor, non è necessario, lo sai che lo faccio volentieri, sono tua
amica e mi sembra il minimo starti vicino in un momento così difficile!»
«Bè, io ci tengo. Voglio portarti fuori a pranzo, che ne dici?»
«Oh. . . ok. . . ma qui come facciamo?»
«Chiamo Siria e la faccio venire a sostituirti. Oggi ci prendiamo una giornata libera, ti va?»
«Sì, va bene!»
«Devi avvisare Tom?»
«No, è partito ieri per Los Angeles. Sono libera.»
«Bene!»
Gregor e Connie si guardano negli occhi per qualche istante. . .
***
Vanessa e Rafael si svegliano, sono a letto e in mezzo a loro, c’è Letizia che
dorme ancora.
Vanessa sorride accarezzando i capelli della bambina e guarda Rafael che,
le si avvicina per darle un bacio.
«Buongiorno, amore mio. Dormito bene?»
«Non ho mai dormito così serena. Che dici, la lasciamo dormire e andiamo
sotto a far colazione? Ieri abbiamo festeggiato fino a tardi, Letizia dormirà
ancora un bel po’.»
I due si alzano e si preparano per scendere. Alla mano di Vanessa, brilla
l’anello di fidanzamento.
Al piano di sotto intanto, Amelie e Fritz stanno facendo colazione. Isabelle
serve loro del thè caldo.
«Isabelle, tesoro, hai notizie di tua sorella?»
«Nessuna, Amelie, mi spiace. Credo che abbiano fatto le ore piccole, non
ho visto arrivare Letizia nella mia camera.»
I tre sorridono curiosi di conoscere l’esito della proposta di Rafael ed ecco
che i due fidanzati entrano nella stanza.
322
«Buongiorno!» esulta contento Fritz, alzandosi dalla sedia.
«Allora, com’è andata la serata?» dice Isabelle abbracciata ad Amelie.
Vanessa sorride, si scambia uno sguardo con Rafael e poi mostra l’anello
sulla mano.
Le due donne si fiondano a guardare contente l’anello mentre Fritz, abbraccia suo figlio. La mattinata al castello inizia nel migliore dei modi, con un bel
brindisi!
***
Lena e David stanno salutando Pia e Frank in strada, prima tornare al
castello.
David mette l’ovetto sul sedile posteriore, poi anche lui e Lena salgono.
L’auto parte, con Pia e Frank che rimangono a guardarla girare l’angolo prima
di risalire in casa.
Ma non erano i soli a guardare l’auto. Non appena entrano in casa, una moto, nascosta dietro l’angolo opposto del palazzo, parte dietro gli ignari David e
Lena.
Durante il tragitto, l’auto si ferma ad un semaforo rosso. Dietro di loro,
dietro ad altre due macchine, c’è una moto scura con un motociclista con un
casco integrale nero.
David nota la moto attraverso il finestrino.
Scatta il verde e tutti partono ma la moto, che potrebbe superare le auto,
rimane dietro.
David e Lena proseguono il loro percorso, girano in una strada che attraversa le colline circostanti Colonia. Per arrivare al Castello infatti, bisogna
attraversare delle strade in mezzo al verde della colline, fuori città.
In una di queste strade, l’auto di David rimane sola con la moto alle spalle.
David non capisce come mai il motociclista vada così piano dietro a loro e
non li superi per sfrecciare via. Si insospettisce e prova quindi ad accelerare
e rallentare di colpo a tratti. La moto continua a stargli dietro. Poi, il ragazzo
prova a girare in una piccola via sterrata all’improvviso ed anche la moto, con
qualche difficoltà, gira di colpo e continua a seguirli.
Lena a questo punto si accorge di tutto.
«David! Cosa succede? Questa moto ci sta seguendo?»
«Stai tranquilla amore, non agitarti. Ci sta seguendo da casa dei tuoi, prima
non ne ero sicuro ma ora sì.»
«David ho paura, cosa facciamo? I telefoni qui non prendono!»
David cerca di seminare la moto, correndo velocissimo. Gira in un’altra via
e si rimette nella strada principale in direzione del castello che in lontananza
incomincia ad intravedersi.
La moto gli sta alle calcagna, poi di colpo, prima che l’auto salga sul ponte
davanti al parco di ingresso del castello, li supera e lo affianca al finestrino.
Il motociclista gira la testa verso il finestrino di David e lo fissa attraverso
il casco per alcuni interminabili secondi.
323
A quel punto anche gli occhi di David si fanno di ghiaccio e, con l’auto,
sbanda leggermente verso sinistra per urtare la moto e far cadere a terra il
motociclista. Ma la mossa fallisce: l’uomo ha intuito cosa stava per accadere e,
con una brusca accelerata, sorpassa la macchina dei Von Arensberg, riuscendo
a non farsi toccare, per poi sparire lontano.
David e Lena sono terrorizzati e arrivano sgommando davanti alla porta del
castello.
«Ci ha guardati di proposito, David! Stava li e ci fissava per spaventarci!»
Lena piange, è spaventata e David la abbraccia e cerca di rassicurala nascondendole il suo terrore.
«Su, tranquilla, tranquilla amore. Ora siamo a casa, siamo al sicuro. Tranquilla.»
Ovviamente, gli abitanti del castello, Amelie, Fritz, Isabelle, Rafael e Vanessa sono usciti di corsa fuori, sentendo l’auto di David arrivare in quel modo.
***
Gregor fa salire in auto Connie, galantemente le apre e chiude la portiera.
Sale in auto e le dice:
«Allora, sei pronta a divertirti con un orso come me?»
«Certo!» dice Connie ridendo entusiasta e nel mettersi la cintura, i capelli
sciolti le cadono in avanti, coprendole il viso per metà.
Gregor la guarda, poi le scosta dolcemente i capelli sulla guancia.
«Stai benissimo con i capelli sciolti.»
«Grazie. . . al lavoro li tengo sempre legati, non me li vedi mai così. . . »
Per togliere l’imbarazzo di entrambi, Gregor mette in moto e i due partono
per la loro gita.
324
Puntata 341
«Lo conoscevi questo posticino, Connie?»
«No, siamo a pochi minuti da Colonia ma sembra distare in aperta campagna: grazie, mi ci voleva per rilassarmi un po’! Ops. . . ma che dico: sei tu
quello che dovrebbe distrarsi!»
«Non preoccuparti: mi fa piacere vederti sorridere. Hai un riflesso negli
occhi quasi magico quando ridi, sei contagiosa.»
«Dai Gregor, non dire così, sennò mi fai arrossire!»
«Ma è la verità. Ho sempre ammirato il modo in cui tu riesci ad affrontare
le difficoltà – e ne hai passate – uscendone sempre a testa alta.»
E nel chiacchierare, ad un tratto le mani di Gregor toccano quelle di Connie.
Poco più di un istante, ma sufficiente per sentire una scossa elettrica che non
provava da millenni. Gregor fa uno sforzo per ritrarsi. Lo fa, ma non vorrebbe.
Tom è un amico, Connie è innamorata e non di lui, la sua vita è a pezzi. È
proprio questo il momento di seguire la ragione o è meglio abbandonarsi alle
vie del cuore? Domande che non hanno risposta.
Gregor si è dimenticato che sta fissando Connie come una visione e. . . l’imbarazzo è palpabile.
«Ehi? C’è nessuno? Pronto Gregor, qui Houston, mi ricevi? Passo!»
«Oh, scusami Connie, avevo la mente in altri pensieri.»
«Bene, allora togliteli e andiamo a mangiare, questa trattoria mi sembra
davvero invitante.»
E così dicendo, Connie prende sottobraccio Gregor.
***
Intanto al castello, la polizia è accorsa e sta setacciando la zona circostante
alla ricerca del motociclista.
Peter e Gaby stanno parlando con David, Rafael e Fritz.
«Allora, agente Evers, cosa farete adesso per proteggere mia nuora, mio
figlio e mia nipote?»
«Conte Von Arensberg, le assicuro che è nostra priorità scoprire i responsabili di questi atti persecutori e mantenere in salvo i suoi famigliari. I nostri agenti in pattuglia stanno setacciando le colline circostanti e altre due
continueranno le ronde qui fuori.»
«Sì ma non basta! Quello che non capite è che i miei famigliari sono in
pericolo appena escono dal castello! Insomma, dannazione! Quel motociclista
li ha avvicinati, due volte! Li ha seguiti fin sotto casa dei miei consuoceri!»
«Rafael, figliolo, calmati.» Fritz, riesce ad allontanare Rafael, palesemente
in ansia.
David è talmente preoccupato e scosso, che non pronuncia parola. Gaby gli
si avvicina.
«Conte, non si preoccupi, verremo a capo di tutto ciò, glielo prometto. Cerchi di stare il più sereno possibile, per lei ma anche e soprattutto per Lena e la
vostra bambina.»
325
«Sì, certo, agente Keller, ci proverò ma sono davvero molto preoccupato per
mia moglie.»
***
Nel salone di Mathias, entra Linda. Fiona le si avvicina veloce, superando
Jasmine, pronta ad accaparrarsi la cliente.
«Buongiorno, signora. Prego, si accomodi qui.»
Linda si siede e non fa neanche in tempo a salutare Jasmine che Fiona si
mette davanti alla ragazza e le dice a bassa voce:
«Mia, questa è mia, cara la mia addormentata. . . vai vai, sciò, sciò. . . » poi,
si gira verso Linda ed inizia il suo show.
«Allora, cosa facciamo a questi bei capelli? Se mi permette, personalmente darei un tocco di vitalità, un nuovo colore, un bel biondo caldo magari! E
poi, qualche colpo di sole, più chiaro qua e la. E anche qualche spuntatina a
queste punte, oddio come sono rovinate signora mia. . . che ne dice di un bel
taglio nuovo? Sa, non per vantarmi, ma di tendenze fashion me ne intendo,
modestamente. . . e penso proprio che un taglio alla Beckam le starebbe benissimo! Lasci fare a me, sono una maga e sono l’unica qui a conoscere la moda e
le tendenze!»
Jasmine si avvicina e guarda male Fiona che però, prontamente le risponde:
«Su Jas, che aspetti? Vai a lavare qualche testa o a renderti utile, tesoro.
Io mi occupo della signora, ha bisogno di mani esperte e non di una bella
addormentata nel bosco.»
Linda allora interviene.
«Veramente, cara signorina. . . come ha detto di chiamarsi?»
«F. . . Fiona.»
«Ecco, cara Fiona, in realtà io mi faccio toccare i capelli solo da Mathias e da
Jasmine. Non mi lascerò fare delle ridicole mèches bionde ne tanto meno dei
tagli come questa o quella diva della televisione, da un ragazzina impertinente
che si crede un’esperta e non ha neanche rispetto delle sue colleghe, da cui,
tra l’altro, avrebbe solo che da imparare! Ma lo sa o no che Jasmine è una hair
stylist diplomata e molto brava?»
Jasmine sorride, Fiona invece, rossa in viso per la vergogna, si è fatta piccola, piccola.
«Ma. . . ma. . . io volevo solo. . . »
«Jasmine, tesoro, mi fai il solito, per favore?»
«Certo, Linda, con immenso piacere!»
Jasmine si avvicina quindi a Linda, ma prima, passando davanti a Fiona le
sussurra:
«Brutta giornata, eh? Coraggio: ci sono quei capelli a terra, sul pavimento
nell’ altra sala. Puoi pulirlo, per favore? A Linda, ci penso io.»
Fiona, con la coda fra le gambe, se ne va nella stanza affianco a sistemare.
***
326
Gregor e Connie escono dalla trattoria.
«Quanto ho mangiato! Era tutto buonissimo!»
«Sì, cucinano molto bene qui. Che ne dici ora, di una bella passeggiata?»
«Certo, Gregor! Che panorama splendido! Quanti fiori. . . Su, andiamo!»
Connie prende la mano di Gregor e lo tira verso il lungolago, entusiasta.
Gregor guarda la mano di Connie tenere la sua, emozionato.
327
Puntata 342
La gita di Connie e Gregor continua con una lunga passeggiata costeggiante il
lago, ricca di piante e fiori colorati e panchine per ammirarne il panorama.
Hanno camminato a lungo, finché non si siedono per riposare.
«Allora, Gregor, non vuoi raccontarmi cosa è successo?»
Gregor, inizia quindi il racconto. . .
***
Intanto Katharina è arrivata al castello. È Isabelle ad accoglierla alla porta
e la conduce da Nina, nella cameretta della piccola Julia.
Nina sta cambiando il pannolino alla bambina e si stupisce di veder entrare
nella stanza Katharina.
«Ciao. E tu che ci fai qui?»
«Ciao. Perché non dovrei esserci, scusa. Dove sono Lena e David?»
«Sono tutti in riunione, nello studio del conte Rafael, con i poliziotti.»
«I poliziotti? Come mai?»
«Beh, non lo so di preciso, ho sentito dire che una moto li ha avvicinati ieri
e stamattina, parlavano di qualcuno che li sta infastidendo.»
Katharina controlla subito che fuori dalla porta non ci sia Isabelle o qualcun
altro e chiude la porta.
«Una moto? Non hai sentito altro? Racconta!»
«Ma perché ti agiti così tanto? Sì, una moto che li ha seguiti in città e poi
fino a qui al castello. Lena si è spaventata molto, c’era Julia, in auto con loro.»
«Oddio. . . una moto. . . era scura?»
«Ma cosa ne so, può darsi. . . ma perché ti interessa tanto il colore di questa
moto?» poi Nina cambia espressione, come se una lampadina le si fosse accesa
in testa. «Oh no, non venirmi a dire che in questa faccenda c’entra Frederick
Kall! Era lui quello in moto, vero?
Katharina annuisce. «Penso proprio di sì.»
«Senti, Katharina, io non ho idea di quello che voi abbiate in mente, ma
conosco bene Frederick ed Eric e, fidati, non sono delle brave persone.»
Katharina si siede sul letto e abbassa la testa, mentre Nina continua a parlarle, con Julia tra le braccia.
«Tu mi sembri una brava persona, Katharina. Perché fai, qualunque cosa
tu stia facendo? Perché mi hai fatto assumere qui? Non mi sembri una brutta
persona e vuoi bene a questo frugoletto, si vede!»
Katharina accarezza la manina di Julia.
«Non. . . non posso dirtelo, Katia.»
«Va bene, ma almeno dimmi una cosa. Non farete del male a Julia, vero?»
Katharina di colpo, prende tra le braccia Julia ed alza la voce: «No! Io amo
Julia! Non potrei mai farle del male!»
«E allora perché complotti con quei tizi?! Perché non vai di sopra a riferire
alla polizia chi è quel motociclista?!»
328
Proprio in quell’istante e prima che Katharina rispondesse, Felicitas bussa
alla porta.
«Permesso. . . buongiorno Nina, Katharina, ciao! Non sapevo che fossi qui
al castello.»
«Ciao, Felicitas. Sono passata a trovare la mia amica Nina e ne ho approfittato per salutare questa splendida bambina. Ora però si è fatto tardi e devo
proprio scappare, ho un appuntamento, ci vediamo presto, ciao!»
Katharina, fingendosi allegra e serena, con un bel sorriso, passa Julia alle
braccia della tata ed esce dalla stanza.
Felicitas, rimane invece, molto dubbiosa.
«Ma. . . non ha neanche aspettato Lena e. . . »
***
Gregor ha raccontato tutto a Connie. Le ha raccontato della sua difficoltà
nel capire la moglie, del fallimentare incontro con l’assistente sociale e tutto il
resto.
Connie lo ha ascoltato in silenzio per tutto il tempo.
«Mi dispiace, Gregor, che tu stia passando un così brutto periodo. Non
dev’essere facile.»
«Già, non lo è. Ho sempre la testa altrove, sono distratto, entro al Tango in
piena notte per spaventarti al tuo arrivo. . . – Connie sorride – . . . mi sfogo con
te ad ogni ora del giorno, sono sempre di cattivo umore e. . . »
Gregor si avvicina alla ragazza e le mette una mano sulla guancia «. . . e con
te ritrovo il sorriso e la serenità. Mi sento bene e. . . » Gregor bacia Connie.
Un bacio tra i due che dura qualche secondo. Connie si scosta dolcemente:
è arrossita ed imbarazzata, come lo è anche Gregor, che subito si scusa.
«Scusami! Scusami, Connie! Non so cosa mi sia preso, non ho resistito, non
volevo e. . . »
Connie lo prende per la maglia e lo tira a sé per baciarlo di nuovo. Stavolta
il bacio è più lungo. . .
329
Puntata 343
Uscita dalla stanza della piccola Julia, Felicitas è ancora molto dubbiosa sul
comportamento assunto poco prima da Katharina, sentendola urlare con la
tata e sorridere come se niente fosse al suo arrivo nella cameretta di Julia. La
donna pensa tra sé: «Sarà il caso di parlarne con David e Lena, quella donna
non mi convince proprio per niente, sono preoccupata per la piccola.»
Proprio in quel momento, entra in salotto il marito di Felicitas, che vedendola turbata, le domanda:
«Felicitas, tesoro, c’è qualcosa che non va? Ti vedo strana.»
«Steven. . . ero sovrappensiero e non ti ho visto. Ho appena assistito ad una
scena. . . strana, molto strana.»
«Ti va di raccontarmi tutto mentre facciamo una passeggiata?»
La ragazza annuisce e i due si dirigono entrambi nel parco del castello, dove
Felicitas inizia a raccontare la situazione di poco prima nella cameretta della
bambina e i suoi sospetti su Katharina.
«Capisco, ma non ci trovo nulla di strano, l’avvocato Jung è molto amica
della Famiglia Von Arensberg, mi sembra normale che frequenti spesso questa
casa, a maggior ragione se la tata è una sua amica di vecchia data.»
«Sarà come dici tu, ma io non mi fido, è una sensazione che percepisco. . .
non lo so. . . il suo comportamento, mi sembra così. . . morboso! La terrò d’occhio ogni volta che verrà al castello e se ha in mente qualcosa, stai certo che
lo scoprirò. E solo allora andrò da Lena e David. Grazie, tesoro, tu mi aiuti
sempre a fare chiarezza.»
***
Connie si stacca da Gregor e ride, ride di gioia. Gregor la guarda: prima
stupito, poi viene contagiato anche lui dalle risate.
«Cosa c’è, perché ridi?»
«Scusami Gregor, non sono riuscita a trattenermi!»
«Beh. . . tornando serio, volevo chiederti scusa per il bacio. . . io. . . io. . . io non
ero me stesso in quel momento.»
«Sì, lo sapevo.»
«Lo sapevi?»
«Certo! Ma dai, Gregor, so benissimo quanto ami Katharina. E sono io a
chiederti scusa per il bacio che ti ho dato, dopo il tuo.»
«Oh! Be, non è stato così brutto, te lo assicuro. . . »
«Ahahaha. . . Grazie, ma c’è un motivo se l’ho fatto. Sai, in quest’ultimo
periodo ci siamo visti e sentiti spesso al telefono, ci siamo mandati tanti messaggini scherzosi, ci siamo confidati, siamo stati vicini, molto vicini. E Tom è
spesso lontano e mi manca tantissimo. Quindi. . . volevo vedere con i miei occhi
se c’era davvero qualcosa fra noi o se erano soltanto i nostri reciproci problemi
a farci confondere una bellissima amicizia con qualcos’altro.»
«Chiaro. E. . . per pura curiosità. . . dal bacio. . . cos’hai dedotto?»
330
«Che ti voglio un gran bene, che ci tengo a te e che ci sarò sempre. . . ma
come amica.»
«Uh. . . che sollievo!»
«Sollievo? Quindi anche tu..?»
«Sì, l’ho capito baciandoti. Stavo solo cercando di fuggire dai miei problemi. Ti chiedo ancora di perdonarmi per questo, non sono stato un vero
gentiluomo.»
«Ma che dici? Anche io ti ho baciato per cui, siamo pari, amico mio!»
Gregor abbraccia Connie fraternamente.
«Si è fatto tardi, sarà meglio rientrare, vieni: ti accompagno a casa.»
«Grazie ma. . . solo un’ultima cosa. . . sai. . . insomma. . . »
«Stai tranquilla, Connie. Questa giornata rimarrà il nostro piccolo segreto.»
Connie da un bel bacio sulla guancia di Gregor, poi i due salgono in auto e
ritornano a Colonia.
***
Terminata la conversazione con gli altri nella stanza del padre, David si
dirige nella camera della piccola, che si era appena addormentata. Si avvicina
alla culla, guarda la sua bambina dormire beata e con voce bassissima per non
svegliarla le sussurra:
«Piccola mia, nessuno farà del male a te e alla tua mamma, te lo prometto.
Farò tutto il possibile per proteggervi entrambe, siete le persone più preziose
della mia vita.»
Nel momento in cui David fa questa promessa alla piccola, Nina è entrata
in stanza e, senza volerlo, ha udito ogni singola parola. Se ne sta silenziosa
sulla porta, per rispettare il delicato ed intimo momento padre/figlia.
Dentro sé, la donna è in preda all’ansia. In ansia per la piccola e indifesa
Julia e per i suoi genitori: due bravissime persone che l’hanno accolta e trattata
come un membro della loro famiglia.
«No, non se lo meritano!» pensa Nina e determinata, andandosene via.
331
Puntata 344
Dopo aver assistito – involontariamente – a quanto sussurrato da David alla
piccola Julia, Nina inizia a riflettere. Una riflessione profonda che la porterà
ad un cambiamento interiore. Si sente molto legata alla piccola e, anche se
inizialmente non era conscia del suo ruolo di tata, ora ci tiene più che mai.
Sente dentro sé il dovere di difendere la piccola, che non è più un’estranea.
***
Intanto Connie è ritornata a casa dopo la giornata trascorsa con Gregor e
ripensandoci sorride, sorride felice perché è più che mai convinta dell’amore
che prova per il suo Tom, ma anche perché ha scoperto di avere un grande
amico come Gregor. È però profondamente dispiaciuta per tutto il dolore che
Gregor si sta portando dentro a causa di Katharina, e vorrebbe tanto sapere
cosa passa per la testa di quella donna.
Anche Gregor ha fatto ritorno a casa e ha trovato la tavola imbandita. Katharina ha preparato una cenetta tutta per loro. Ma lui non ha nessuna voglia
di sedersi a cenare con lei.
«Mi dispiace Katharina, apprezzo il tuo impegno, ma in questo momento
non ho nessuna voglia di cenare. Vado subito a letto. Tu rimani pure se ti va
o raggiungimi se vuoi. Tanto farai come vorrai, come ti sarà più conveniente,
ormai ci sono abituato.»
Sono dure le parole di Gregor alla moglie, le parole amare di un uomo deluso, deluso da un matrimonio che vede naufragare senza nemmeno conoscerne
la causa precisa. Katharina resta di sasso di fronte alle parole del marito ma
se lo aspettava: dopo tutto quello che ha combinato negli ultimi tempi, è già
tanto che stiano ancora sotto lo stesso tetto. «Quel Gregor è un mezzo santo,
ma forse sto tirando un po’ troppo la corda.» pensa tra sé Katharina.
***
Per una coppia in crisi, un’altra vive letteralmente in estasi. Vanessa e
Rafael sono più felici che mai.
«Cara: dobbiamo sposarci al più presto, non appena questa situazione si
risolverà. Sono in pensiero per Lena, David e la piccola Julia. Non riesco a
capire chi possa avercela con loro. O forse si. . . »
«Ti riferisci a qualcuno che può avercela con te?»
«Sì. . . purtroppo sai bene che non ho un passato immacolato e. . . »
«Sì, sì, lo sappiamo bene. Ma tu hai pagato. E se qualcuno cerca vendetta si
troverà di fronte la polizia. Stai tranquillo. Vedrai che si risolverà tutto. Quello
che possiamo fare adesso è stare vicino a Lena e David e non far avvertire la
nostra tensione alla piccola. Deve crescere serena.»
«Sì, difenderò la mia nipotina da chiunque osi sfiorarla anche solo con un
dito. Questa è una promessa.»
332
«Nonno Rafael alla riscossa.»
E i due scoppiano a ridere, una risata che scaccia via la tensione che li
attanaglia.
***
Nel frattempo Lena e David sono a letto, abbracciati, entrambi svegli, pensando a quanto sta succedendo e si chiedono se e quando finirà tutto quest’inferno.
La stessa domanda se la stanno ponendo Pia, Frank, Linda e Andreas. I
quattro si sono ritrovati a cena e sono davvero preoccupati dei risvolti degli
ultimi tempi.
Andreas è molto preoccupato per la nipote.
«Non riesco a capire. Proprio non mi capacito di tutta questa situazione. È
assurdo. Senza senso.»
«Hai ragione Andreas. E da poliziotto non ci credo nemmeno io. Cerco di
fare il possibile. Per quanto sia davvero difficile mantenere un adeguato distacco in questi casi. Perché so che se mi lascio coinvolgere troppo dall’emotività
rischio di essere poco lucido e non fare caso a dettagli che magari in un secondo
tempo potrebbero risultare determinanti.»
***
Nella quiete della notte, mentre i quattro Sanders continuano a discutere,
qualcuno in una stanza d’albergo di Colonia ride di gusto e quasi sussurra:
«La resa dei conti è vicina. . . »
333
Puntata 345
Cosa mai vorrà dire: la resa dei conti è vicina? Frase un po’ nefasta e con un
retrogusto da brivido. . .
***
È mattina al castello e tutti alla spicciolata si presentano al tavolo della
colazione. Le facce sono decisamente un po’ tirate, anche se tutti cercano di
mascherare la loro tensione con dei sorrisi forzati. È Fritz il primo a cercare di
rompere il clima di tensione.
«Ragazzi, so bene quanto siate angosciati, lo sono anch’io perché vorrei tanto capire cosa stia succedendo. Però dobbiamo farci forza a vicenda e fare tutto
il possibile per stare sereni. Sento che presto tutto questo si risolverà. Dobbiamo solo avere pazienza e restare uniti. Siamo o non siamo una famiglia?
Dimostriamo a chi vuole spaventarci che siamo forti e uniti. Ho pensato che
potremmo far uscir un comunicato stampa.»
«Cosa intendi, di preciso, papà?»
«Ecco Rafael, pensavo di chiamare quel giornalista tanto amante del gossip, per fare un servizio sulla nostra famiglia. Farci fare delle interviste, delle
foto, che dimostrino il clima di serenità che c’è qui al castello. E magari potremmo accennare di sfuggita a quanto sta accadendo. Così alla lontana, senza
clamore.»
«Credo che il nonno abbia avuto un’ottima idea. Attirare un po’ l’attenzione
su quanto sta succedendo forse farà finire tutto. Del resto provare non costa
niente. Tu che ne pensi Lena?»
«Sono d’accordo con voi. Prima però ne parlerei con mio padre, per capire
se è un’azione per noi consigliabile. Muoviamoci ma facciamolo sempre con
estrema attenzione.»
È Amelie ad intervenire. . .
«Allora è deciso. Appena finita la colazione io e Lena andremo da Frank.
Voi uomini resterete al castello. Tu Vanessa vieni con noi?»
«Si certo. Lascerò Letizia con Isabelle. Voglio esserci. Del resto l’unione fa
la forza.»
«Siete davvero due tesori. Appena finiamo di far colazione chiamo mio
padre e lo avverto che lo andremo a trovare.»
La colazione procede, con un animo diverso da quello con il quale è iniziato. . .
***
A casa Wilke, intanto, Gregor si sveglia e non trovando Katharina accanto
a sé pensa che la donna si stia preparando per uscire. Ma alzatosi dal letto e
girando per casa non trova proprio sua moglie. Solo una tazzina di caffè nel
lavello a dimostrazione del fatto che è già uscita. Senza svegliarlo, senza avvertirlo, senza nessuna spiegazione. Come da copione, ormai. Gregor si chiede
334
ancora una volta che cosa stia succedendo al suo matrimonio. Rimuginando su
cosa possa fare per capire cosa gli nasconde la moglie, decide di assumere un
investigatore privato. . .
«Forse solo così potrò capire cosa le passa per la testa. Altrimenti rischio di
diventar pazzo.»
E passa all’azione, chiama subito Frank per chiedergli un consiglio. . .
«Frank Sander mi dica.»
«Frank, sono Gregor. Ho bisogno del tuo aiuto. . . »
«Dimmi Gregor, che ti succede?»
«Beh, ecco. . . avrei bisogno di assumere un investigatore privato e mi chiedevo se tu potessi consigliarmene uno. È una faccenda piuttosto urgente.»
«Dal tono della tua voce capisco che oltre che urgente è anche delicata. Si
ti dò il numero di un mio collega in pensione. Ne parlano come del miglior
investigatore di Colonia. Chiamalo e digli che ti ho dato io il numero. In
passato ha lavorato per la polizia con risultati eccellenti. Non riesco a trovare
il numero. La mia scrivania sembra un campo di battaglia. Comunque il suo
nome è Oscar Boritz, il suo studio è in Carl Straß 290.»
«Grazie mille Frank. Mi salvi da una situazione spinosa. . . »
«Chiamami per qualsiasi cosa, gli amici servono a questo.»
Dopo aver chiuso la telefonata con Frank, Gregor è più tranquillo, o quantomeno speranzoso. Indipendentemente da quello che scoprirà vuole sapere
cosa gli sta nascondendo Katharina.
335
Puntata 346
Gregor – dopo aver fissato un appuntamento – corre a parlare con l’investigatore privato. Lo studio è accogliente. La segretaria lo fa accomodare in una
saletta d’attesa e l’investigatore lo riceve dopo pochi minuti. Minuti che per lui
sembrano un’eternità.
«Si accomodi, Signor. . . ?»
«Wilke. Gregor Wilke.»
«Mi dica Gregor. Come mai si trova qui nel mio studio?»
«Ho bisogno di far seguire mia moglie. Ultimamente è molto strana, assente, sfuggente. Sempre di corsa e sempre fuori casa e salta degli appuntamenti,
anche importanti per noi come coppia.»
«Lei pensa ad un tradimento?»
«Non lo so, davvero non so a cosa pensare. So solo che vorrei tanto vederci
più chiaro.»
«Ho capito. È nel posto giusto. Mi dia tutte le indicazioni possibili su sua
moglie. Soprattutto mi serve una sua foto e una foto della sua auto, oltre alle generalità. Dove lavora, che lavoro fa. Poi, che lei sappia, mi aiuterebbe
sapere se ci sono posti che frequenta abitualmente. In poche parole mi servirebbe un quadro il più esaustivo possibile. Solo così potrò venire a capo della
situazione. La avverto però: potrebbe volerci del tempo. Bisogna muoversi con
circospezione e le consiglio di non rispondere a mie chiamate e non chiamarmi
in presenza di sua moglie.»
«Va bene. La ringrazio.»
E Gregor inizia la descrizione con la descrizione della moglie, delle sue
abitudini e di tutto quello che la riguarda.
***
Frattanto, al salone di bellezza, il cuore della nuova assunta continua a battere per Michael, cosa che non passa di certo inosservata agli occhi di Jasmin.
Durante la pausa pranzo marito e moglie – approfittando di una giornata serena – mangiano uno spuntino all’aperto ed è lì che Jasmin affonda il coltello
nella piaga:
«Allora: ci parli tu, o ci parlo io?»
«Con chi? In che senso?»
«Non fingere di cascare dalle nuvole, Michael: lo so che mi hai giurato
eterno amore, ma io gli occhi dolci di quella lì non li sopporto proprio. È più
forte di me.»
«Mmm. . . ho capito. Non saprei. Provo a spiegarmi meglio: se le parlo io,
può sembrare un rifiuto galante, e l’ultima cosa che voglio e illuderla; se le
parli tu (e prometti di non ucciderla, te ne prego) forse riusciamo ad arrivare
ad un punto.»
«Quindi secondo te dovrei prenderla a braccetto e dirle: “senti mia cara,
senza offesa ma non c’è trippa per gatti, o meglio per gatte”?»
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«Beh, se riesci ad essere un pochino più accomodante – e non dirmi che
non lo sai fare – sarebbe perfetto. In fondo un aiuto ci serve, lei è brava nel suo
lavoro. Dobbiamo cercare di costruire un clima più disteso nel salone, prima
che scoppi una scenata e se ne accorgano anche le clienti.»
«Sì, hai ragione. Non possiamo mostrare un clima teso. Domani con molta
calma e ragionevolezza le parlerò. In fondo non sarà più difficile che proporre
una mèche ad una cliente.»
«Così mi piaci. Vedi che quanto pensi all’obiettivo acquisti più calma e. . . devo dire che ti trovo persino più bella!»
***
Dopo aver acquisito la descrizione della moglie di Gregor, il signor Krüger
decide di mettersi subito al lavoro:
«Interessante, quindi la signora è avvocato: dovrò fare più attenzione del
solito, ma non si preoccuppi, sono abituato a gestire situazioni complesse. La
chiamerò appena avrò delle novità.»
Il pomeriggio stesso, il signor Krüger – dopo aver atteso pazientemente che
Katharina esca dal suo studio – può finalmente entrare in azione.
Un’ora dopo – infatti – ecco l’avvocato uscire in fretta e furia dallo studio
per salire velocemente in automobile e partire a tutta velocità.
Dopo venti minuti di strada (praticamente di inseguimento) ed eccola fermarsi davanti a un pub, ed entrare. L’investigatore sempre dietro come la sua
ombra senza farsi notare, si siede ad un tavolo vicino, con un giornale ed una
birretta. Una posizione strategica la cui scelta è stata dettata dall’esperienza:
infatti c’è una grossa colonna tra lui e Katharina. Lei non può vederlo, ma lui
può vedere benissimo i posti vuoti vicino a lei. E l’attesa a di nuovo inizio.
***
Quando ad arrivare sono in due – Frederick ed Eric – la sorpresa nell’investigatore è ancora più grande. «Questo è tutto tranne un tradimento. Vuoi
vedere che l’ho pedinata per ascoltare le conversazioni con dei clienti?»
Ma non tutti i mali vengono per nuocere: a meno che Katharina non sia
diventata l’avvocato di un’organizzazione criminale la discussione che giunge
alle orecchie del signor Krüger è, a dir poco, sospetta.
Ad un tratto, senza un preciso preavviso o saluto tutti e tre si alzano dal
loro tavolo, mentre Frederick afferma:
«Allora siamo d’accordo così: niente scherzi o passi avventati!» e se ne va
seguito a ruota da Katharina e Eric.
Anche il signor Krüger, a questo punto, riordinate le idee si alza e se ne va,
decidendo di chiamare immediatamente Gregor:
«Signor Wilke, sono il signor Krüger ho delle novità in merito a sua moglie,
possiamo vederci nel mio studio tra un ora? È importante. Come dice? No:
nessun tradimento.»
337
Puntata 347
Il signor Krüger è più che soddisfatto e si compiace con se stesso per l’ottimo
lavoro svolto. Non si aspettava di arrivare a risultati così in fretta, di solito
occorrono settimane quanto non mesi.
Sta per salire in auto quando – sovrappensiero – inciampa con una persona.
«Mi scusi tanto, non l’avevo vista: sono proprio sbadato.»
«No, no: è colpa mia, si figuri: lasci che l’aiuti a raccogliere le sue cose.»
«Grazie, molto gentile.»
«Arrivederci!»
E – detto questo – la persona se ne va in un angolo.
«Hai fatto tutto?»
«Sì: glielo messa nella tasca della giacca, come d’accordo.»
«Bene. Tieni questi e sparisci.»
«Alla prossima.»
Frederik invece non risponde. Ha ottenuto il suo scopo e tanto basta.
Raggiunta l’automobile Krüger riprende a lavorare al caso Wilke. Chiama
in ufficio.
«Signorina Hansen, per cortesia faccia delle indagini su una foto che le
invierò più tardi via mail. Ci sono due uomini. So che si chiamano Eric e
Frederick, trova il resto nel fascicolo Wilke. Scopra i loro cognomi.»
«Bene. Consideri il lavoro già svolto.»
La cosa che l’investigatore non immagina nemmeno è che qualcuno sta
ascoltando la sua conversazione. Lo “sconosciuto” non ha inciampato per caso. Aveva un preciso compito da svolgere: piazzare una cimice nella giacca di
Krüger, cosa andata a buon fine.
Non appena chiude la telefonata e rimette in moto una macchina gli si para
davanti impedendogli qualsiasi manovra. È un attimo. L’uomo viene narcotizzato, prelevato di peso e scaraventato sul sedile posteriore di una berlina scura.
Complice il viale isolato, non ci sono testimoni. Eric e Frederick, questa volta
hanno svolto un’azione da manuale.
***
Contemporaneamente, passate le ore fingendo che nulla sia accaduto, Jasmine prende il coraggio a due mani e si decide che è giunto il momento di
parlare con Fiona.
«Fiona, visto che la prossima cliente arriverà non prima di mezzora, vieni:
ti offro un caffè!»
Sincerità per sincerità, Fiona avrebbe preferito tanto che quel caffè glielo
avesse offerto Mathias, ma. . . anche una pausa con Jasmine non sarà male.
Arrivate al solito bar, dopo le frasi di circostanza Jasmine arriva al punto.
«È un po’ che vorrei parlarti. . . Lo so che hai un debole per Michael – e
non negare: si vede – ma noi ormai siamo una coppia stabile, felice e l’ultima
338
cosa che vorrei è che si creassero malintesi. Inoltre noi lavoriamo bene insieme e vorrei che mantenessimo questo clima di serenità che siamo riusciti ad
instaurare.»
Jasmine ha parlato tutto d’un fiato. E Fiona è tutto un peperone. . . Non sa
cosa dire. . .
«Messaggio ricevuto. Ho capito che siete felici e state bene insieme. . . non
volevo crearvi problemi. . . ti chiedo scusa.»
«No, non ne hai creati. Forse stai sopravvalutando la cosa, o io l’ho descritta male. Se si fossero creati non dico problemi, ma piccolissimi screzi tra
me e Mathias mi sarebbe stato facile farti allontanare. Invece sei ancora qui.
Coraggio: nessun problema!»
«Grazie, sei proprio un tesoro. Devo averti giudicata male. Ti chiedo scusa
anche per questo.»
«Va bene, va bene, però adesso basta con le scuse sennò il caffè si fredda.»
E una risata seppellisce questa parentesi rosa.
***
Nel frattempo Katharina è tornata a casa, dove trova il marito in cucina
intento a preparare la cena. . .
«Cosa prepari di buono?»
«Pollo alla diavola e riso al curry.»
«Ottimo, vado a lavarmi le mani e ti do una mano.»
Sembra tornato il sereno tra i due, ma è un semplice e astuto diversivo:
Gregor ha deciso di essere molto accorto fino a quando non parlerà con l’investigatore e non si chiarirà tutta la vicenda. «Se non è un tradimento, ma è
importante. . . meglio non pensarci.»
***
Passano le ore. L’investigatore si è svegliato e sta vivendo attimi di puro
terrore. È rinchiuso in uno stanzino al buio con accanto solo una bottiglia di
acqua. Prova per un po’ ad urlare finché si rende conto che, da dov’è, non deve
sentirlo nessuno.
Non rimane che attendere. Cosa però?
339
Puntata 348
Frederick ed Eric discutono sul da farsi. . .
«Quel Kruger è una rogna che non mi sarei aspettato di dover affrontare. . . Sa troppo. E anche la segretaria. . . Dobbiamo decidere cosa fare ma non
voglio fare scelte affrettate. Eric prendi il cellulare di quell’investigatore.
E per farne cosa?»
«Manda un sms alla segretaria, dicendole che per qualche giorno sarà assente, e che si farà vivo lui non appena rientrerà in città. E aggiungi che per il
momento il caso Wilke è congelato. Così lei non chiederà della mail che non le
è arrivata. E potremo risparmiarla. . . »
«Risparmiarla? Intendi dire che dobbiamo fare fuori l’investigatore?»
«Hai un’idea migliore? Ci ha visti. Conosce i nostri volti e i nostri nomi, e
ha assistito all’incontro con la Jung. Cos’altro potremmo fare?»
«In effetti, mi sa che è l’unica soluzione possibile. . . »
***
Nel frattempo Gregor si reca allo studio dell’investigatore con il quale aveva
un appuntamento. Ad aprirgli la porta è la segretaria.
«Buongiorno signora, ho un appuntamento con il Sig. Kruger.»
«Salve Sig. Wilke. Mi dispiace ma non è in ufficio. A dir la verità non è
nemmeno in città.»
«Non è in città? Ma dovevamo vederci, aveva delle notizie da darmi su mia
moglie. E lei mi dice che non è nemmno in città?»
«Si, proprio così. E non le nascondo che la cosa mi lascia perplessa. In
cinque anni che lavoro per lui non ha mai avuto atteggiamenti del genere. E
per di più prima mi dice che deve mandarmi una mail con la foto di due tizi
di cui sa solo i nomi Eric e Frederick, e poi si volatilizza, mandandomi un
messaggio nel quale mi avverte della sua assenza. E la foto riguardava il caso
di sua moglie.»
«Strano, molto strano. Lui segue mia moglie, a me dice che deve darmi
delle notizie, a lei deve mandare una foto e cosa fa? Scompare. C’è qualcosa
che non va, proprio non va.»
«Lo penso anch’io. Ma non so come muovermi. Ovviamente a sua moglie
non possiamo chiedere nulla. Parlerò con la polizia.»
«Tempo fa mia moglie ha fatto assumere una sua amica dai Von Arensberg
come tata, pensa che le due cose possano essere collegate?»
«Potrebbe essere. Bisogna non escludere nulla. Come si chiama quest’amica?»
«Nina. . . mm non ricordo il cognome.»
«Bisognerebbe saperne di più su questa donna.»
«So io a chi chiedere. Al castello ci lavora anche una mia amica, Isabelle.
Lei saprà darmi una mano. E sicuramente avrà incontrato mia moglie le volte
che sarà andata al castello.»
340
«Va bene Sig. Wilke. Se posso essere di aiuto chieda pure. Sono in pensiero
per il Sig. Kruger.»
«Non si preoccupi. Prima andrò al castello e dopo passerò a parlare anche
con la polizia anch’io. Il Sig. Kruger mi è stato raccomandato da Frank Sander,
su di lui possiamo contare. Ora vado, appena saprò qualcosa la chiamerò.»
«Va bene, aspetto sue notizie.»
***
Gregor salta in macchina e decide di passare dal Tango prima di andare al
castello.
«Ciao Connie, hai tempo per il tuo amico piagnucolone?»
«Ma certo. Come sempre. Cos’hai da lamentarti oggi?»
«Sei un angelo, cara amica mia. Parlare con te è molto terapeutico. Ma oggi
non voglio tediarti con i miei problemi. Dimmi di te piuttosto. Come va?»
«Qui è tutto un corri-corri, come sempre. E finalmente la settimana prossima torna Tom e starà qui un paio di mesi. Non vedo l’ora di riabbracciarlo.
A proposito, ti andrebbe di correre con me al parco? Non vorrei farmi trovare
con questi fastidiosi chili di troppo.»
«Tu, chili di troppo? Connie suvvia, stai benissimo. E se anche fosse non
credo proprio che Tom dopo tanto tempo che non ti abbraccia, farà caso al
tuo peso. Comunque va bene per l’andare a correre. Fa bene in ogni caso
sgambettare un po’.»
Lasciamo i due a chiacchierare. . .
***
Ritroviamo Frederick ed Eric che parlano del destino dell’investigatore,
sembra quasi fatta. . .
«Allora Eric, te ne occupi tu? O vuoi che lasciamo fare ad Oscar?»
«Me ne occupo io. Oscar è un imbranato. E non possiamo permetterci
nessun errore.»
341
Puntata 349
Sembra ormai che i due abbiano già deciso quello che dovrà essere il destino
dell’avvocato.
«Prima di agire, però, credo sia il caso di parlare con l’avvocato Jung. Possiamo stare tranquilli che prima di qualche ora l’investigatore non si sveglierà.
Ha preso una bella botta. . . »
«Va bene. Chiamo la Jung e le do appuntamento. Cambiamo posto però,
ci vediamo a quel bar in periferia tra due ore. Tu inizia ad andare. Meglio
che non arriviamo insieme. Stai attento a non farti beccare dalla polizia, non
sappiamo se la segretaria è in allarme.»
«Tranquillo:non ho nessuna intenzione di finire in cella. Tengo troppo alla
mia libertà e al nostro progetto.»
***
Gregor è appena arrivato al castello. Ad aprirgli è proprio Isabelle.
«Ciao Gregor, che piacere vederti, su entra.»
«Ciao Isabelle, cercavo proprio te. Hai del tempo da dedicarmi?»
«Certo,stavo giusto per andare in pausa. Andiamo in cucina a prenderci un
caffè.»
«Preferirei che passeggiassimo nel parco, ti spiace?»
«No,certo che no. Andiamo. E dimmi tutto, ti vedo preoccupato.»
«Volevo chiederti di Nina, la tata, cosa puoi dirmi?»
«In tutta sincerità?»
«Si, tene prego.»
«Beh,non mi convince, non mi ha mai convinta. Fin dal primo momento
che ha messo piede al castello. C’è qualcosa in lei che proprio non mi va giù. E
poi. . . »
«E poi cosa?»
«Pure il comportamento di tua moglie non è del tutto lineare, scusa se te lo
dico.»
«Non preoccuparti, anzi: spiegati meglio, ho un disperato bisogno di capire. Sono qui proprio per questo. So che di te posso fidarmi. Ho assunto un
investigatore per seguirla, perché ultimamente è sfuggente, sempre di fretta,
perde appuntamenti importanti, è spesso fuori casa. Solo che l’investigatore
che doveva darmi delle informazioni importanti dopo averla pedinata ora è
scomparso.»
«Scomparso?»
«Sì.Alla sua segretaria aveva detto che le avrebbe inviato una mail con una
foto con due persone dei quali aveva sentito solo i nomi, Eric e Frederick, e lei
avrebbe dovuto cercare di risalire ai cognomi.»
«Che storia ingarbugliata, e tu pensi che Nina possa sapere qualcosa?»
«Sì, dal momento che è amica di Katharina.»
«Ho capito. . . »
342
«Isabelle cosa succede? Sembri sconvolta.»
«E lo sono. . . Quei nomi ricordano cose spiacevoli per il castello. . . Frederick
è il nome del giardiniere che è scomparso nel nulla, mentre ed Eric è il nome
dell’uomo che rapì Lena poco prima che vi incontraste.»
«È vero. . . Non avevo collegato i nomi a loro. Potrebbero essere loro. Ma
quali rapporti avrebbero con Katharina? E in quale guaio si è cacciata, allora?»
«Se sono loro si tratta di un grosso guaio. In più dal momento che l’investigatore è sparito non bisogna perdere tempo. Vai subito in commissariato a
parlare con Frank e Peter, il mio sesto senso mi dice che c’è un collegamento
fra tutti i fatti successi al castello ultimamente e questi due tizi. E stai molto
attento.»
«Non preoccuparti. Vado subito da Frank. Spero che non succeda niente al
signor Kruger, mi sentirei responsabile.»
«No, non sarebbe così. In ogni caso spero stia bene; ora vai e fammi sapere
appena ci sono novità.»
E così Gregor va via.
***
Katharina arriva all’appuntamento con Eric e Frederick.
«Bene avvocato Jung. Col suo comportamento poco accorto ci ha cacciati
in un grosso guaio. Si rende conto che suo marito l’ha fatta seguire da un
investigatore?Ora cosa dovremmo farne?»
«Cosa? Un investigatore? Ma io non ne ho colpa. Mio marito che mi fa
seguire, e perché? E poi sapete che abbiamo un obiettivo comune.»
I due uomini si lanciano un sguardo abbastanza eloquente. Si rendono
conto entrambi di come la donna pur tenendo al loro progetto è mentalmente instabile; troppo fragile e pericolosa. Come da tacito accordo però decidono di tenerla buona.Infatti Frederick esordisce con parole stranamente
confortanti. . .
«Va bene avvocato. Lei non può rendersi conto di quanto sia difficile per noi
muoverci nell’ombra e probabilmente non è abituata a monitorare ogni dettaglio. L’unica cosa di cui deve occuparsi, per il momento è di tenere suo marito
buono e tranquillo. Al resto ci pensiamo noi. Lei però non faccia domande e
vada subito via.»
Katharina come un automa si alza e sembra quasi di ghiaccio, cosa le passerà per la testa?
***
Isabelle con la testa a quanto le ha detto Gregor quasi non sbatte contro
Letizia che sta giocando in salotto con Fritz. Rafael e Vanessa che hanno notato
la scena si guardano stupiti, e le chiedono cos’abbia. . .
«Isabelle cosa succede? Sembri stranita, vuoi andare a riposarti un po’?»
«No, no,Vanessa aspetto una telefonata importante da Gregor.»
«Gregor, e cosa deve dirti di così importante?»
343
«Vanessa,Rafael forse ci sono degli sviluppi per quanto successo finora al
castello, ma,forse è presto per parlarne. . . »
«Isabelle non farci spaventare. E stai tranquilla. Vieni, sediamoci in salotto
e ci racconti tutto.»
«Va bene, tenetevi forte però.»
E i tre si sistemano in salotto. Isabelle racconta tutto d’un fiato quanto
dettole da Gregor, e le supposizioni da lei fatte.
«Lo so che possono essere solo supposizioni, ma ho come un presentimento
che tutto sia collegato da un filo invisibile. Sono una visionaria?»
«No Isabelle, temo proprio che tu abbia ragione. Le coincidenze cominciano ad essere un po’ troppe. E se è così, pure io ho un brutto presentimento.Aspettiamo con te la telefonata di Gregor, ti va?»
«Grazie Rafael, sì. Spero si faccia vivo al più presto.»
Nel frattempo Gregor è in centrale è sta raccontando tutto a Frank e Peter.
I due uomini sono sconvolti ma la conclusione alla quale giungono è evidente:
tutto è collegato e soprattutto la vita del signor Krüger è in pericolo.
«Ora la cosa più urgente è ritrovarlo. Peter fai localizzare il suo cellulare.
Se siamo fortunati ed è ancora in suo possesso possiamo ritrovarlo prima che
sia troppo tardi. Tu Gregor, invece, dal momento che sai tutto vai al castello
e parla coni Von Arensberg, io ora devo restare qui per coordinare le indagini.
Ma soprattutto: non dir niente a tua moglie. Se ha qualche legame con quegli
uomini non possiamo rischiare che li avverta. Siamo intesi?»
«Si Frank. Vado subito al castello.»
E nell’uscire dal commissariato chiama subito Isabelle. . .
«Sto arrivando al castello. Devo parlare con tutti voi.»
***
Nel frattempo Eric dopo essersi salutato con Frederick si dirige verso il
nascondiglio dove tengono il signor Krüger.
344
Puntata 350
Dopo 30 minuti di strada, Eric arriva al nascondiglio in cui si trova l’investigatore; si tratta di un vecchio capannone abbandonato nella periferia nord di
Colonia, un posto molto isolato. Scende dalla macchina e con fare sicuro si
dirige nella stanza in cui è rinchiuso il Signor Krüger, spalanca la porta con
violenza ed estrae la pistola dalla tasca del cappotto che indossa. Si avvicina
all’ investigatore e. . .
«Caro signor Krüger, questa volta le è andata male, si è immischiato in affari
più grossi di lei, addio.»
E spara, un colpo dritto alla testa del povero investigatore che si accascia
a terra, finendo circondato da una pozza del suo stesso sangue. Eric prende poi il cellulare e fa uno squillo ad Frederick, ad indicare la conclusione
del lavoro. Infine, ripulisce la pistola dalle sue impronte e la mette in mano
all’investigatore simulandone il suo suicidio.
***
Nel frattempo Gregor, correndo a più non posso e violando più volte i limiti
di velocità, giunge al castello e racconta tutto a tutti che nel frattempo, avvertiti
da Isabelle si sono radunati nel salone. Manca solo Nina che si trova in camera
con Letizia e Julia.
Nel salone cala il gelo e quando Gregor finisce di parlare nessuno fiata.
Sono tutti senza parole. Non sanno cosa dire o fare. E’ David a rompere il
silenzio.
«Innanzitutto Gregor, ti ringrazio, ti ringraziamo. Perchè se non fosse stato
per te non avremmo saputo niente. Spero tanto che l’investigatore che hai
assunto stia bene e la polizia lo ritrovi al più presto. Se penso a cosa è capace
di fare quell’Eric. . . ho ancora i brividi al ricordo di quando rapì Lena e mi si
gela il sangue solo a pensare cosa sarebbe potuto succedere allora. . . Dato che
hai già avvisato Frank, aspettiamo con ansia che ci dicano qualcosa. Quell’eric
è come un brutto incubo che si ripresenta!»
«David non pensarci. Pensa che siamo vicini alla soluzione e che presto la
nostra famiglia avrà finalmente la pace che merita. Ora però vado da Julia, voi
restate pure qui. E. . . Gregor, mi dispiace per quanto stai soffrendo per colpa
di Katharina, non lo meriti proprio. E mi dispiace anche per lei, immagino che
la perdita del vostro bambino sia la causa di tutto ciò, credo che Katharina stia
soffrendo molto più di quanto tutti noi credevamo. E’ importante ora non farci
scoprire da lei e farle capire che noi sappiamo che ha a che fare con quei loschi
figuri, anche per la sua sicurezza. Quando si troverà qui al castello, dobbiamo
fare attenzione a come si muove, senza farle sospettare nulla. Non deve restare
sola con Julia o con Letizia per nessun motivo, almeno finchè non saremo sicuri
che sta bene e che quei brutti tizi saranno dietro le sbarre.»
«Hai perfettamente ragione, Lena. Farò in modo che mia moglie venga il
meno possibile a trovarvi, ma per lei è quasi come una droga venire qua. Mi
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spiace per tutta questa situazione, sono deluso ed amareggiato dal comportamento della donna che credevo di conoscere. E non vi nascondo che sono in
pensiero per lei, sapendo che ha che fare con quei personaggi pericolosi!»
Vanno via tutti, ognuno tornando alle proprie stanze, in salotto rimangono
solo Felicitas e il marito:
«A quanto pare la mia bella mogliettina aveva ragione su Katharina, mi
dispiace di non averti creduto, tesoro.»
«E ti stupisci? Io ho sempre ragione (e nel dirlo fa un lieve sorriso al marito
per stemperare la tensione che li circonda), comunque ora che David e Lena
sono stati informati dei fatti mi sento più tranquilla soprattutto per la piccola,
di sicuro sarà guardata a vista da ogni membro della famiglia.»
«E quella Nina. . . dici che è pericolosa anche lei?»
«Non penso, si è molto affezionata a Julia, è molto dolce quando è con la
bambina, credo gli voglia davvero bene, ma sarebbe meglio fare dei controlli
anche su di lei a questo punto.»
«Forse hai ragione tu, non dimentichiamoci che è amica di Katharina, si
conoscono da tanto.»
«Lo so, non l’ho dimenticato. Tu non hai sentito la loro discussione di
qualche giorno fa, posso assicurarti che stavano litigando.»
346
Puntata 351
Frederick ed Eric si incontrano con Katharina al solito pub per informala dell’investigatore che li stava spiando e di come hanno risolto la situazione.
«Oh mio Dio! Lo avete ucciso?»
«Abbassi la voce, avvocato. E mantenga la calma. Credo sia inutile ricordarle che è stata lei la causa di tutto: quel tizio stava spiando lei. Ora la domanda
è: chi può averlo assunto? Il suo bel maritino, suppongo?»
«Gregor? No, perché mai avrebbe dovuto, poi!»
«Beh, il mio consiglio è questo: le conviene andare a casa e cercare di
scoprirlo al più presto, non possiamo permetterci altri errori di questo genere.»
Katharina esce dal locale di corsa e, in auto, prova subito a telefonare a casa
ma nessuno le risponde. Decide così di recarsi al castello, il consiglio di Eric e
Frederick è di comportarsi normalmente, come se nulla fosse successo in modo
da non destare dubbi.
***
Gregor intanto è al Tango, sta controllando gli ultimi conti prima di chiudere. Quando, ad un tratto, riceve una telefonata dalla centrale di polizia.
«Signor Wilke, buonasera, mi scusi per l’ora. Abbiamo ritrovato il signor
Krüger, ho bisogno che mi raggiunga al commissariato per favore.»
«D’accordo, Frank, lascio tutto e arrivo subito.»
Gregor, esce quindi velocemente dal Tango e si precipita in commissariato.
***
Intanto al castello, Felicitas e Steven stanno parlando di quanto accaduto
con David e Lena, nel salone.
«Ragazzi, vi ringrazio davvero di cuore del vostro sostegno, mi sento al
sicuro qui a casa con tutti voi. E spero che tutto si risolva bene e che a Julia non
capiti nulla altrimenti io. . . » Lena scoppia a piangere. I nervi sono tesi. David
la abbraccia e cerca di consolarla.
Anche Felicitas le si avvicina e tenendole la mano le si rivolge con dolcezza:
«Lena, tesoro, stai tranquilla. Tutti noi siamo qui con te e non permetteremo che accada nulla: né a te, né a Julia. Siamo in tanti, siamo una bella
famiglia e insieme supereremo anche questa, vedrai. Vai a letto ora, anche tu
devi riposare.»
David sorride per ringraziare Felicitas e Steven e poi accompagna Lena in
camera dove la piccola Julia già dorme da un bel po’ nella sua culla affianco al
loro letto.
Poco dopo, qualcuno suona alla porta del castello.
Felicitas si reca ad aprire e Steven la accompagna.
«Katharina! Chi ci fai?»
«Buonasera Felicitas, Steven. Scusate se non ho avvisato, sono passata a
trovare Nina e la piccola Julia, naturalmente.»
347
Steven e Felicitas si guardano interdetti.
«Ma Katahrina, è mezzanotte: Julia dorme da ore.»
«Cosa? Mezzan. . . oddio, scusami tanto, spero solo di non aver svegliato
nessuno: non mi ero accorta fosse così tardi. Scusami ancora Felicitas, non so
proprio dove ho la testa in questi giorni.»
E Katharina se ne va imbarazzata.
Steven chiude a chiave la porta del castello e avvisa Gregor.
***
Gregor è seduto davanti a Frank al commissariato e ha appena terminato di
parlare con Steven.
«D’accordo Steven, ti ringrazio. Sono qui alla stazione di polizia, avviso
subito.»
Frank lo guarda incuriosito.
«Dimmi, Gregor, cos’altro è successo?»
«Katharina. . . pare sia appena passata al castello per vedere Nina e. . . la
bambina. Steven ha detto che sembrava confusa e non si è neanche accorta
che ora fosse.»
«Gregor, mi dispiace davvero dirtelo, ma – a questo punto – dobbiamo far
sorvegliare tua moglie. Né lei, né Nina devono avvicinarsi a Lena e a Julia in
questo momento, non sappiamo cosa le passi in testa, inoltre quei due tizi sono
estremamente pericolosi!»
«Certo, mi sembra giusto. Frank. . . ma tu credi che ci siano loro dietro alla
morte di Krüger?»
«Non ne sono sicuro al 100
«Frank. . . è colpa mia. Krüger l’ho coinvolto io in questa storia. Mi sento
così in colpa, ho la testa che mi scoppia!»
«Gregor, non puoi darti colpe che non hai. Krüger era un mio vecchio e
caro amico e perderlo così mi devasta. Ma lui indagava sui due sospettati già
da tempo. . . per me, glielo avevo chiesto io mesi fa. Mi è arrivato un suo fax il
giorno della sua scomparsa, l’avrà inviato poco prima di uscire dal suo ufficio.
Aveva scoperto finalmente i nomi di questi uomini.»
«I nomi? Quindi puoi rintracciarli?»
«Se solo fosse così semplice li avrei arrestati da tempo. No, purtroppo sono
come fantasmi, non ci sono pagamenti, né prenotazioni a loro nome. Li stiamo
cercando senza sosta e vedrai: li troveremo. Va a casa ora, devi riposarti.»
***
È mattina, e Nina si reca al castello come ogni giorno. Sulla porta, David la
attende.
«Buongiorno, David.»
David la ferma all’ingresso.
«Buongiorno Nina. Solo un momento, per favore. Io e Lena ci siamo presi
qualche giorno di vacanza, per cui puoi prenderti anche tu le giornate libere
348
che ti spettavano, e scusa se lo abbiamo deciso all’improvviso. Al rientro ci
faremo vivi noi con te.»
«V-va bene. . . nessun problema. . . posso almeno salutare la mia cucciolina?»
«No! No. . . cioè. . . ecco. . . sta ancora dormendo, sì: Julia sta ancora dormendo, stanotte ha fatto le ore piccole, sai come sono i bambini. . . »
Nina nota il finto sorriso di David e la scusa appena detta e capisce che c’è
qualcosa che non va. Saluta, e se ne va.
Uscita dal parco del castello, la donna telefona a Katharina e le racconta
tutto.
«Come? Sanno qualcosa! Devo avvisare Frederick ed Eric!»
«No, aspetta Kat!»
Katharina ha già riattaccato.
Nina non è contenta che quei brutti ceffi stiano tramando qualcosa di brutto
riguardo ai Von Arensberg e ben determinata, con un suo piano in mente, se
ne va.
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Puntata 352
Katharina esce di corsa da casa e quasi non si accorge di Gregor che sta bevendo
un caffè.
«Almeno puoi dirmi un ciao, tesoro, prima di scappare via così di fretta.»
«Oh, Gregor, scusa, ero sovrappensiero e non ti ho visto. Sto andando ad
un appuntamento di lavoro molto importante.»
«Con le scarpe da jogging?»
Katharina imbarazzata si guarda le scarpe e in due secondi abbozza una
scusa, poco credibile. . .
«Sì, ho un cambio in ufficio. Con queste guido meglio. Ora scappo, ciao!»
Un frettoloso bacio per salutare il marito e la donna esce di corsa sbattendo
la porta.
Gregor, che si fingeva tranquillo, posa velocemente la tazza, prende le chiavi dell’auto e la segue senza farsi vedere.
***
Frank è al commissariato con Gaby e Peter, che attendono il responso del
medico legale.
«Ragazzi, sto uscendo. Avvisatemi appena arriva il medico legale. Voglio
essere informato all’istante.»
«Certo, Frank, ti avvisiamo appena arriva. Tu dove stai andando ora?»
«Raggiungo Gregor Wilke, sta seguendo la moglie che pare sia uscita di
casa con una scusa, agitata e con la testa altrove anche oggi. Spero di scoprire
qualcosa di più prima che succeda un’altra disgrazia.»
***
Fuori dal castello intanto, le pattuglie della polizia continuano a monitorare
l’area circostante.
Tutti gli abitanti sono riuniti in salone, tranne Vanessa e Isabelle che si
stanno occupando delle bambine mente gli altri discutono sul da farsi.
«Allora, David, come ci muoviamo?» è Fritz a iniziare il discorso.
«Tu e la nonna, andate alla casa al lago con Vanessa, Isabelle e le bambine.
Peter e Gaby staranno con voi. Io, papà, Lena, Felicitas e Steven rimaniamo qui
e attendiamo che la polizia ci indichi la prossima mossa.»
«Sicuro che non vuoi che rimaniamo tutti insieme qui, tesoro?»
«Sì, sono sicuro, nonna. Frank ha detto che è meglio se voi e le bambine
vi allontanate un po’ da Colonia. E poi mi sento più tranquillo a sapervi con
Gaby e Peter.»
«Figliolo, come procediamo con Lena? Voglio dire, noi qui possiamo proteggerla ma non possiamo passare il resto della vita chiusi qui dentro. Oltretutto, voi avete un importante concerto domani sera. Lo annullerete?»
«Tuo padre ha ragione, David. Io apprezzo che vogliate stare qui per proteggermi ma non possiamo permettere che quelle persone condizionino tutta
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la nostra vita con la paura. A me basta sapere che le bambine sono al sicuro e
mi basta stare sempre con qualcuno di voi. Non restiamo però chiusi qui dentro per giorni, aumenterebbe solo la nostra tensione e poi il concerto di domani
è troppo importante, è il lancio del nostro nuovo album: è stato programmato
mesi fa, non possiamo rimandarlo.»
«Sei sicura, Lena? A noi non pesa affatto stare qui a casa con te.»
«lo so, Felicitas, vi ringrazio tutti di cuore, ma credo che reagire ci possa
aiutare.»
«Va bene, allora noi prepariamo i bagagli.»
Amelie e Fritz vanno a fare le valigie.
***
Frank ha intanto raggiunto Gregor in auto e i due stanno seguendo Katharina che prosegue il suo cammino in auto in una strada fuori Colonia.
Mentre sta guidando, riceve una chiamata da un numero privato. È Frederick.
«Il nostro incontro è rimandato. Dovrebbe stare più attenta, avvocato. La
stanno seguendo.»
«Come? Cosa? Ma chi. . . » Katharina guarda nello specchietto retrovisore e
scorge in lontananza un’auto con le sagome di due uomini a bordo.
Frederick, dall’altro alto della collina, li sta spiando a sua volta con un
binocolo.
«Frederick, non me ne ero accorta! Ora giro e cambio strada ma, chi sono?
Riesce a vederli in volto?»
«Purtroppo no, sono ancora troppo lontani. Li faccia avvicinare all’incrocio
davanti a quella fattoria abbandonata davanti a lei. Lì, riuscirò a vederli.»
E nel dirlo, Frederick mette il colpo in canna.
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Puntata 353
Katharina prosegue fino a dove gli è stato indicato da Frederick, ignara di quali
siano le sue reali intenzioni, ma con un sinistro presentimento e un costante
sudore freddo.
Nel frattempo al castello proseguono i preparativi per la partenza di Amelie, Fritz, Vanessa, Isabelle e le bambine.
La piccola Letizia va da Rafael e lo stringe forte:
«Papà mi mancherai tanto tanto.»
Seppur piccola avverte che qualcosa non va.
«Oh! tranquilla piccola mia, tornerete presto. Che ne dici se andiamo in
cucina a fare uno dei nostri spuntini segreti?»
«Oh! sì, sì. Però non diciamolo alla mamma.»
E nel dirlo la piccola fa l’occhiolino al padre. In qualche modo al castello
si riesce a mantenere un minimo di calma e serenità: Fritz e Amelie sono nelle
loro camere, hanno appena finito di preparare le valigie e stanno riflettendo su
tutta la situazione, ognuno perso nei suoi pensieri.
***
Gregor giunge all’incrocio indicato da Frederick a Katharina. . . Frederick si
aspettava di veder proprio loro e mormora:
«Beh, due piccioni con una fava, non male. . . »
E con precisione da cecchino colpisce una delle ruote anteriori dell’auto di
Gregor.
«Frank! cosa è stato? Uno sparo? E perché la macchina si è impantanata?»
«Sì Gregor, ci hanno sparato. Mantieni la calma. Cerca di accostare.»
Ma per quanto Gregor cerchi di restare calmo la macchina non risponde
più ai suoi comandi e invece di accostare sul ciglio, finisce fuori strada e va
a sbattere contro un albero. Il violento impatto ha rotto il tubo che porta la
benzina dal serbatoio al motore. La macchina inizia a prendere fuoco.
Gregor, che ha sbattuto contro lo sportello, ha perso conoscenza. Frank
è ferito ma riesce a muoversi e – anche se con fatica – riesce a portarlo fuori dall’abitacolo e ad allontanarsi giusto in tempo, pochi istanti prima che la
macchina prenda fuoco e scoppi. Frank cerca di svegliare Gregor, ma l’uomo
non da segni di vita. Frank chiama immediatamente l’ambulanza e avvisa anche i suoi colleghi. Ha capito che lo sparo è collegato a quei due uomini: non
c’è tempo da perdere.
***
Nel frattempo Pia, mentre sta preparando la cena, ha come un presentimento. Decide quindi di chiamare il marito.
«Frank, tesoro, tutto bene?»
352
«No Pia, purtroppo ci sono stati dei problemi. Ti racconto tutto quando
torno a casa. Ora però non posso stare al telefono. Devo portare un amico in
ospedale urgentemente. Non so quando riesco a tornare.»
«Oh! Frank avevo avuto come un presentimento. Ti aspetterò alzata, spero
che il tuo amico stia bene.» Si chiude così la telefonata, con Pia ignara che
l’amico in questione sia Gregor.
Katharina non si è resa conto di quanto successo. . . Frederick da parte sua
si guarda bene dall’avvertirla.
***
Al castello è tutto pronto. Le valigie vengono caricate in macchina direttamente in garage sull’auto di Isabelle, dietro vengono sistemate Letizia e Julia.
Mentre davanti, accanto ad Isabelle si siede Fritz, più tranquillo a fare il viaggio fino alla casa al lago con le sue nipotine. Vanessa e Amelie si trovano invece
sull’auto privata di Peter, insieme a lui e a Gaby.
Il viaggio fino alla casa al lago dura qualche ora, e solo quando ricevono
la telefonata di Amelie che li avverte che sono arrivati, Lena, David, Rafael,
Felicitas e Steven, riescono a rilassarsi.
È Felicitas a prendere la parola:
«Direi che anche se è tardi sarebbe il caso di mangiare qualcosa e poi andare
a dormire, cosa ne dite?»
È un coro di sì. Così Felicitas e Lena si avviano in cucina, mentre i tre
uomini preparano la tavola e si confrontano su quanto sta succedendo.
«David, come ti senti?»
«Non lo so papà, non lo so. Da un lato ora sono un po’ più tranquillo, dall’altro ho un’angoscia dentro indescrivibile. Come una sorta di presentimento
che non so spiegarmi.»
«David è normale che tu stia così. Anche se vi conosco da poco, sento già io
tutta l’angoscia della situazione. Figuratevi voi. Pure tu Rafael, come ti senti?
Tua figlia e Vanessa sono anche loro via.»
«Grazie Steven. Cerco di stare tranquillo. Sarei voluto andar con loro, ma
sentivo che il mio posto era qua. Con Lena e David. Come un sesto senso mi
ha detto di rimanere.»
Intanto in cucina la medesima discussione si tiene tra Lena e Felicitas.
«Lena devi stare tranquilla. Alla casa al lago nessuno può arrivare senza
essere visto. Le bambine sono al sicuro. Due pattuglie della polizia sorvegliano
la proprietà. Niente può andare storto. Bisogna solo avere pazienza e tutto si
risolverà.»
«Lo spero, e soprattutto spero che questa storia finisca presto Felicitas. A
volte è come se su questa famiglia ci fosse una maledizione per la quale non
possiamo essere felici per lunghi periodi.»
Nel frattempo in ospedale Frank aspetta il responso dei medici. Andreas,
da lui avvertito, lo raggiunge.
«Allora Frank, novità?»
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«No, nessuna. Voi medici sapete essere snervanti.»
«Aspetta, entro e chiedo come va. Tu vai a prendere un caffè, ne hai proprio
bisogno: sei uno straccio. E poi mi racconti tutto perbene, perché non ho ben
capito cosa sia successo.»
354
Puntata 354
Frank è in attesa che Andreas esca dalla sala operatoria per dargli notizie di
Gregor. Intanto, decide di chiamare Peter e avvisarlo di quanto accaduto.
«Hai capito tutto, Peter?»
«Sì, Frank, non temere, faccio arrivare subito dei rinforzi qui e al castello
come tue disposizioni. Li sorveglieremo a vista, non preoccuparti.»
«Mi raccomando, nessuna parola con i Von Arensberg, neanche con Lena,
intesi?»
Appena conclusa la telefonata con Peter, ecco uscire Andreas dalla sala
operatoria.
«Allora Andreas! Come sta? E’ molto grave?»
«No, stai tranquillo, non è nulla di grave. I miei colleghi hanno rimosso
delle piccole schegge dalla nuca e qualche frammento di vetro dal viso. Ora
Gregor è sotto sedativi, lo terremo qui per qualche giorno ma è fuori pericolo.»
«Ah. . . meno male. Ci hanno teso un agguato, Andreas! Si muovono prima
di noi, sono sempre un passo avanti a noi, maledizione!»
***
Katharina, che nel frattempo è arrivata ad un vecchio casale in cui Frederick
e Eric la attendono, non si è accorta dell’incidente di Gregor e Frank. La donna
scende dall’auto visibilmente agitata.
«Forse li ho seminati, dopo l’incrocio non ho più visto l’auto seguirmi. Ma
chi diavolo era?»
«Nessuno di preoccupante, hanno intrapreso un’altra strada.» La menzogna
di Frederick sembra convincere Katahrina che si calma ed entra nel casolare.
Frederick le fa strada verso una porta che conduce ad uno scantinato al
piano interrato.
«Eccola qui, la suite pronta per la nostra bella principessa.»
Katharina osserva la stanza buia e fredda. Vi sono un letto con un materasso, un cuscino ed una coperta. Una sedia e un tavolo di legno. La sensazione
che avvolge Katharina nell’osservare la stanza è di disagio e paura. Per un solo piccolo istante, la sua coscienza sembra incitarla a correre via ed avvisare
Lena per salvarla dal terrificante destino che la attende ma poi, lo squillo del
cellulare la riporta bruscamente alla realtà.
Frederick le fa segno con la testa di rispondere.
«P. . . pronto?»
«Ciao Katharina, sono Connie. Scusami se ti disturbo, sto cercando Gregor,
tra poco qui al locale ci sarà il concerto di Lena e David ed io ho bisogno di
aiuto, sai per caso dove posso trovarlo? Non risponde al telefono.»
Katharina non fa molto caso alle frasi di Connie e, non pensando minimamente che sia successo qualcosa al marito, le risponde frettolosamente per
liquidarla:
355
«No, Connie, mi spiace, non so dove sia. Scusa ma sto lavorando ora, devo
lasciarti. Ciao.»
***
Frattanto al castello, Lena e David stanno per uscire con Felicitas e Steven,
per la grande serata che li aspetta al Tango. Rafael è rimasto al castello e si
raccomanda loro di avvisarlo subito nel caso succeda qualcosa di poco chiaro.
Appena usciti, l’uomo telefona al suo investigatore.
«Hai scoperto qualcosa?»
«No, mi dispiace, Rafael. Nessuna traccia di Frederick Kall a Colonia. Non
avranno utilizzato i loro veri nomi evidentemente. Ho scoperto solo l’indirizzo
dell’ hotel in cui alloggiava con quell’ Eric, mesi fa, sotto falso nome.»
«E’ già qualcosa. Mandamelo subito, voglio farci un salto. Non posso permettere che quel ragazzino assetato di vendetta si avvicini alla mia famiglia.»
***
Nina, con una parrucca in testa, degli occhiali da sole scuri e un impermeabile, si trova fuori dal Tango, nascosta in un’auto nel buio della notte. Osserva,
senza farsi notare da nessuno, chiunque arrivi al locale. Chi starà aspettando
o spiando?
356
Puntata 355
Lena, David, Felicitas e Steven giungono al Tango. Nina li spia nascosta nel
buio della strada di fronte all’ingresso del locale. Phil accoglie i ragazzi e li
accompagna all’ascensore.
Una volta arrivati al piano, una marea di giornalisti e fotografi assalgono
Lena e David con domande e flash accecanti. Purtroppo, la loro curiosità non
riguarda il lancio del nuovo album ma quanto sta accadendo al castello. Le
domande, come un fiume in piena, sono infatti:
«Conte Von Arensberg, crede ci sia uno stalker dietro le persecuzioni alla
sua famiglia?»
«Contessa, ce l’hanno con lei?»
«E’ vero che è lei il bersaglio di questi attacchi, sig.ra Von Arensberg?»
«Come agirete ora, con il tour?»
«E la bambina, è in pericolo anche lei?»
«Annullerete il tour?»
«Avete paura?»
«Chi pensate ci sia dietro tutto questo?»
Lena, travolta dai flash e da tutte le insolenti domande dei giornalisti, per
un attimo ha un tremore alle gambe e deve sorreggersi a David per non cadere
a terra.
Connie si fa largo tra la folla e aiuta David a portare Lena nella saletta nel
retro del locale per farla calmare.
Phil, Felicitas e Steven, rimangono ad affrontare i famelici giornalisti e
cercano di calmare gli animi e spostare l’attenzione dei media sul nuovo album.
Nella saletta, Lena beve un sorso d’acqua e si calma con dei lunghi respiri.
«Tesoro, stai meglio ora? Te la senti di cantare? Perché io posso mandare
tutti a casa se solo me lo chiedi!»
Connie riesce a far sorridere l’amica.
«Sì, sto bene state tranquilli. Credo di aver avuto un momento di grande tensione, per tutta questa faccenda e poi per l’album. Sono pronta ora,
andiamo!»
David sorride, le da un bacio e i due salgono sul palco.
Accolti da un caloroso plauso del pubblico che riempe il locale, David inizia
a suonare il pianoforte e Lena ad intonare la loro splendida nuova canzone.
***
Intanto Nina, rimasta fuori dal locale, nota una moto arrivare e fermarsi
un isolato più in là in una stradina silenziosa e buia. Un uomo, con un casco
integrale, scenda dalla moto e si avvicina all’ingresso del palazzo dove si trova
il Tango. Il buio e il casco non permettono di vedere il volto del motociclista.
Appena questi entra nel palazzo, Nina scende dall’auto e lo segue.
357
***
Alla casa al lago nel frattempo, sono arrivate altre due pattuglie di poliziotti
in borghese. Peter e Gaby, senza farsi accorgere da Amelie, Fritz e Vanessa, si
alternano ad affacciarsi alle varie finestre e a scambiarsi segnali con i colleghi
fuori.
***
Rafael è arrivato all’albergo dove alloggiava Frederick. Alla reception c’è
un ragazzo che sta giocando con il telefonino.
Rafael, riesce a farsi dare qualche informazione dal ragazzo, sborsando
qualche banconota.
Entra in auto e guarda il foglio scritto dal ragazzo: c’è un numero di cellulare. Rafael lo compone ma. . . nello stesso istante, l’albergo da cui era appena
uscito, esplode con un grosso boato.
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Puntata 356
Il motociclista è entrato nell’ascensore del Tango. Le porte stanno per chiudersi quando Nina le blocca con la mano ed entra. Sono soli. Nina aspetta
qualche istante poi di colpo blocca l’ascensore e punta un coltello alla gola del
motociclista.
«Avanti, alza la visiera e non urlare. Tanto qui nessuno ti sente e non ho
paura di tagliarti la gola!»
L’uomo, spaventato alza la visiera: è un ragazzino che trema dallo spavento.
«M. . . m. . . mi scusi, signora. . . vuole i soldi? Ho solo. . . »
Nina si rende conto che il giovane non è altro che un normalissimo ragazzo
che si sta recando al concerto e di aver sbagliato bersaglio, pensando di trattasse di Frederick o Eric. Con velocità, schiaccia il tasto dell’ascensore del piano
terra e appena le porte si aprono, sussurra:
«Scusami, ho sbagliato persona.» e scappa via.
Fuori dal locale, sale in auto e telefona a Katharina.
«Nina, cosa c’è?»
«Cosa c’è? E hai il coraggio di chiedermelo? Io so tutto Katharina, so che
agirete stasera!.Sono stata al Tango e. . . »
«Sì, lo so, povera piccola ingenua Nina. . . sei molto prevedibile. . . »
«Come? L’avete fatto apposta, voi sapevate che avrei cercato di fermarvi!»
Katharina ride.
«Tesoro, non lasceremo che tu ci rovini i nostri progetti. Ti do un consiglio,
scappa finché sei in tempo. Vattene molto lontano e dimenticati di noi, sai bene
quanto può essere vendicativo Frederick. . . tra l’altro, si trova giusto vicino a
casa dei tuoi genitori.»
«No! No! Ti prego Katharina, non permettere che faccia del male alla mia
famiglia, loro non c’entrano nulla con i miei casini!»
«E allora, regolati di conseguenza. Addio, Nina.»
Nina piange e fa una disperata inversione, vuole raggiungere la casa dei
suoi genitori, sperando che non si trovino in pericolo. Ma davanti alla strada
si trova Rafael e la donna è costretta ad inchiodare di colpo l’auto.
Rafael è molto arrabbiato e tira fuori dall’ auto la ragazza, poi tenendole
le mani alla gola quasi a strangolarla la minaccia e le chiede dove si trovino
Frederick, Eric e Katharina.
***
Nella casa al lago, i poliziotti che sorvegliavano la casa, ricevono dalla centrale il comando a recarsi sul luogo di un grosso incidente in città. Peter e Gaby,
ricevuta anch’essi la notizia, rimangono soli a proteggere tutti.
Per sicurezza, Gaby chiama Frank e chiede chiarimenti sull’incidente.
«Frank, stanno andando via tutti! Non potete lasciare qualcuno qui ad
aiutarci? Questa casa è enorme e siamo isolati!»
359
«Gaby, purtroppo il comando è arrivato dalla sede centrale. C’è stato una
grossa esplosione in un albergo, ci sono feriti e hanno richiesto tutti i rinforzi
possibili. Voi non muovetevi, sto arrivando a darvi una mano.»
«D’accordo, Frank, ti aspettiamo.»
Peter e Gaby sono tesi, scrutano ogni ombra fuori dalle finestre ma fingono
di esser tranquilli per non far agitare Amelie, Fritz, Vanessa e le bambine che
intanto dormono nella loro stanzetta serene.
***
Rafael chiama Frank sul cellulare, che nel frattempo si trova in auto in
direzione della casa al lago.
«Frank Sander.»
«Sono Rafael! Deve mandare rinforzi, agiranno stasera, vogliono rapire
Lena!»
«Cosa? Che sta dicendo, Conte?»
«Senta, non ho tempo di spiegarle tutto ora. Si fidi di me e mandi delle
volanti al Tango, vogliono rapire Lena! Io sto andando li!»
«D’accordo, arrivo!»
Frank allora, è costretto a far inversione e raggiungere il Tango a gran
velocità e sirene spiegate.
***
Al Tango, Lena e David stanno firmando degli autografi e posando per qualche foto quando di colpo, vedono entrare nella sala i poliziotti e Rafael e Frank,
molto agitati.
Tutti si stupiscono e Frank e Rafael si avvicinano a Lena. i poliziotti si posizionano davanti alle uscite del locale per fermare chiunque voglia scappare.
Sono tutti sconcertati e impauriti.
Frank allora a gran voce pronuncia queste parole:
«Signori, mantenete la calma. Che nessuno esca da questo locale senza
essere identificato dai miei poliziotti!»
David abbraccia Lena come a volerla proteggere. Lena è terribilmente spaventata. . .
360
Puntata 357
Nella casa al lago, Vanessa e Amelie si sono addormentate sul sofà, Fritz sulla
poltrona, mentre Gaby e Peter continuano a girovagare silenziosamente per la
casa, tesi come una corda di violino.
Gaby entra nella stanza delle bambine, le uniche che stanno dormendo
tranquille.
Peter scruta il buio del giardino fuori dalla grossa porta finestra del salone.
Si intravedono solo le sagome degli alberi, degli arbusti e si intravede il lago,
nero. Nero come la notte senza stelle.
C’è un gran silenzio, in casa si sente solo il leggero scoppiettio della legna
che arde nel camino, mentre da fuori si sentono i versi di un gufo in lontananza.
Gaby raggiunge Peter davanti alla vetrata e a bassa voce gli dice:
«Le bambine dormono serene. Vuoi una tazza di caffè? Vado a prepararlo.»
Peter abbozza un sorriso e Gaby si dirige verso la cucina. Mentre la donna
sta riempiendo d’acqua la macchina del caffè, l’interfono che è collegato con
quello nella camera delle bambine si accende ed emette dei suoni poco comprensibili. Gaby si reca subito nella cameretta e piano piano, apre la porta per
controllare le piccole. Letizia e Julia stanno dormendo, una nel suo lettino e
l’altra nella culla. Poi Letizia da un piccolo colpetto di tosse e si gira sul fianco.
Gaby sorride, il rumore che aveva sentito, probabilmente era solo la piccola
Letizia, per cui, chiude la porta dietro di sé e se ne va.
Dietro la porta della cameretta, Gaby, esausta, non ha visto una donna che
si è nascosta molto bene: Katharina.
***
Al Tango si è generata una gran confusione, la gente è allarmata e ancora di
più lo sono Lena e David. Frank va subito a parlare con loro, spiegandogli del
pericolo che stanno attraversando proprio in quella serata.
Rafael aspetta in disparte, con Connie. Anche lui è molto agitato.
I poliziotti eseguono gli ordini e procedono con l’identificare e controllare
ogni persona presente nel locale.
***
Nella casa al lago, intanto, Peter inizia a domandarsi come mai Frank non
sia ancora arrivato. Esce fuori nel giardino e prova a richiamarlo ma, nulla da
fare: il telefono di Frank squilla senza risposta.
Gaby ha versato il caffè bollente dentro a due tazze e si reca in direzione
del salone dove però, attraversando l’ingresso, scorge attraverso i vetri che si
affacciano sull’ esterno, Peter con il telefono all’ orecchio, camminare per il
giardino avanti e indietro.
Arrivata nel salone, nota la portafinestra che si affaccia sul giardino aperta
e, pensando che l’abbia aperta Peter per uscire a telefonare, la socchiude lentamente e si siede tranquilla su una poltrona davanti al camino a sorseggiare un
po’ di caffè caldo.
361
Peter, dopo vani tentativi di contatto con Frank, rientra in casa, passando
dalla porta dell’ingresso principale.
Gaby lo vede quindi spuntare fuori, dalla direzione opposta alla porta finestra.
«Ah. . . finalmente un po’ di caffè: proprio quello che mi ci vuole. Grazie
Gaby. Frank è in ritardo e non risponde al telefono.»
«Aspetta un momento, Peter. Perché sei entrato dalla porta dell’ingresso
principale e non sei passato da questa portafinestra?»
«Beh perché questa vetrata era chiusa e pensavo tu fossi ancora in cucina.»
«Fammi capire: mi stai dicendo che sei uscito dalla porta principale per
andare a telefonare in giardino?»
«Sì, te l’ho detto, qui ho chiuso tutto a chiave dall’ interno, ma si può sapere
perché me lo chiedi?»
«Peter. . . la portafinestra era aperta quando sono arrivata. . . »
Uno sguardo tra i due e poi la corsa alla camera delle bambine.
La culla, dove poco prima dormiva serena la piccola Julia, ora è deserta.
***
Frank, al Tango, da ordine ai suoi poliziotti di far uscire tutti, nessuno è
sospettabile o tendenzialmente immischiato in questa vicenda, per cui, non
può trattenere nessuno.
Rafael, cammina e cammina nervosamente, continuando a dire al consuocero:
«Frank, le ho detto che agiranno stasera! Ne sono sicuro! L’ho scoperto da
quella loro complice!»
«Conte von Arensberg, cosa posso dirle: io le credo! Ma qui lo ha visto
lei stesso, non c’è nessuna traccia che possa portarci a quei malviventi. Purtroppo, inizio a pensare che stiano giocando con noi. Devo accertarmi di una
cosa. . . scusate. . . »
«Cosa intendi dire, Frank?» chiede David.
Frank si allontana e tira fuori dalla tasca il cellulare per chiamare Peter.
Nota le numerose chiamate perse e subito gliene arriva un’altra.
«Peter! Che cosa succede?»
«Frank! Chiama la centrale, hanno preso Julia! Ripeto, hanno rapito Julia,
Frank!»
«Cosa? Peter ma come diavolo. . . !»
«Mi dispiace, Frank, ci hanno teso una trappola. Manda qualcuno alla casa
con Gaby, io sono in auto nella zona, potrebbero essere ancora nei paraggi!»
Frank attacca, pallido in viso.
Gli altri lo notano e gli si avvicinano. Lui guarda Lena e il suo sguardo
trasmette paura e tristezza.
Il sesto senso di Lena capisce immediatamente che qualcosa non va e che
riguarda la sua bambina, scoppia a piangere urlando un no! e poi sviene tra le
braccia di David, scioccato.
362
Arriva anche Connie a soccorrerla. Lo sguardo che si scambiano Rafael e
Frank è di grande terrore, hanno ben chiaro il pericolo che la loro nipotina sta
attraversando, in mano a dei criminali senza scrupoli come i Kall. . .
***
Gaby, nella casa al lago, da disposizioni ai vari colleghi accorsi, poi si volta
e vede nel salone, Vanessa abbracciare e stringere forte a sé Letizia, mentre
Amelie piange e stringe la mano di Fritz che parla agitatamente con i poliziotti.
Ad un certo punto, Gaby non sente nulla intorno a sé, se non dei suoni
incomprensibili. Tutto sembra ovattato, sfocato, le scene intorno a lei iniziano
a rallentate e la sua attenzione è rapita soltanto dai von Arensberg disperati.
Si sente in colpa, Gaby. Era lei che doveva proteggere quelle persone. Era
lei che aveva permesso, seppur inconsapevolmente, che qualcuno portasse via,
sotto ai loro occhi, la povera piccola e indifesa Julia. E da amica, ma soprattutto
da madre, non può perdonarsi questo errore.
***
Katharina, invece, sta guidando a gran velocità verso il casale. Arriva sgommando e tira fuori dall’auto il seggiolino con dentro Julia che dorme ancora.
Entra di corsa in casa e Frederick ed Eric la guardano stupefatti alla vista
della neonata.
«Ma che diavolo ha fatto?» dice Eric sorpreso.
Katharina è visibilmente agitata, sembra fuori di sé e ciò viene notato dai
due uomini. Con voce alta e tremolante dice loro:
«Lo so, non era questo il vostro piano. Ma non ho potuto resistere. Lei è
mia!»
Eric si volta a guardare Frederick, come a chiedergli che cosa fare ma lui,
impassibile, continua a fissare negli occhi la donna.
Frederick infatti, sta riflettendo sul come procedere con il cambio di piano,
un piano che sta diventando via, via, sempre più complesso.
363
Puntata 358
Katharina sembra proprio fuori di sé. Poggia il seggiolino con la neonata sul
tavolo in legno davanti a Frederick e agitatamente, cammina su e giù per la
stanza, continuando a ripetere:
«Lei è mia, è la mia bambina! Dovevo prenderla, non potevo lasciarla a lei!
È mia! Capite?»
Frederick le si avvicina, e con voce molto calma e ferma le dice:
«Avvocato Jung, calmiamoci tutti adesso. Abbiamo capito. Faccia silenzio.
Ora devo pensare a come uscire indenne da questa faccenda.»
Eric, visibilmente spaventato dalla follia della donna, si rivolge a Frederick:
«Ma Frederick, non possiamo tenere un neonato con noi! Questa donna è
una squilibrata, avrà lasciato mille tracce che porteranno gli sbirri qui da un
momento all’altro, me lo sento. Questa storia finirà male per noi! Tagliamo la
corda finché siamo in tempo!»
«No! No! Non ho lasciato nessun indizio, sono stata attenta! Per chi mi
prendete. Li ho seguiti fino alla casa al lago, sono entrata mentre erano distratti
ed ho atteso che la via di fuga fosse libera. La piccola. . . – cambiando tono
di voce improvvisamente – oh. . . guardate quanto è dolce la mia bambina. . . –
Katharina si avvicina a Julia e le accarezza la manina – . . . lei non si è neanche
svegliata, non ha pianto, è stata un amore, come sempre. . . »
Katharina appare proprio instabile. Cambia espressione, tono della voce.
Un momento si agita istericamente e quello dopo è calma e mostra dolcezza.
Eric e Frederick sono seriamente preoccupati della cosa, ma – mentre il primo va nel panico – il secondo, mantiene la freddezza che lo contraddistingue,
celando qualsiasi emozione.
***
Intanto, al castello, David, Connie, Rafael, Lena, Felicitas e Steven sono
rientrati scortati da una volante. Un medico ha somministrato a Lena dei
sedativi per calmarla.
Connie avvisa al telefono Tom, lontano negli States.
«Questa proprio non ci voleva! È terribile. Chiamo in agenzia e prendo il
primo volo disponibile: il lavoro può aspettare. David non lo da a vedere per
sostenere Lena, ma è sicuramente a pezzi: ha bisogno di me.»
Rafael si chiude nel suo studio e tira fuori dalla cassaforte una pistola. La
carica con dei proiettili e se la mette nella tasca posteriore dei pantaloni, sotto
la giacca. Poi prende il suo cellulare e telefona al suo investigatore:
«Dammi il numero di quel tizio che lavorava per Kall, è urgente. Grazie.»
Appena ricevuto il messaggio con il numero di telefono, Rafael compone la
nuova chiamata:
«Sono Rafael von Arensberg.»
«Oh! da quanto tempo! A cosa devo l’onore, signor Conte? Cos’è. . . ha
deciso di tornare in affari con noi, con la brutta gente? La vita da damerino
l’ha già stufata?»
364
«Stai in silenzio e ascolta. Ho bisogno di trovare Frederick Kall e quel suo
tirapiedi, Eric. Qualsia mezzo. Legale o non legale è indifferente. Voglio sapere
dove sono. Adesso. Sarai ricompensato a lavoro finito.»
«Farò quello che posso, ma non vedo quel ragazzino da tre anni ormai. Ma
voglio una bella ricompensa, stavolta, Conte. Immischiarmi ancora con i Kall
è molto pericolo per me.»
«I soldi non sono mai stati un problema, dovresti saperlo. Ma io voglio un
risultato e lo voglio adesso. Tutto il resto è un problema tuo. Devi trovarli,
sbrigati!»
***
Pia, avvisata da Frank, in auto con Andreas e Linda si reca al castello. Al
suo arrivo trova Lena come in stato di shock: ha gli occhi sbarrati, fissa il vuoto
e non risponde a nessuno. Pia piange e l’abbraccia forte a sé.
David non si da pace, continua a telefonare a Frank, a guardare fuori dal
castello, a correre avanti e indietro, freme ma non può fare altro che aspettare
e mostrarsi forte.
Ad un certo punto, con una volante, arrivano al castello anche Vanessa,
Letizia, Amelie e Fritz, spiegando che la casa al lago è piena di poliziotti e
confermando che stanno setacciando tutta la zona circostante, anche con un
elicottero. Arrivano anche Isabel e Phil che prendono Letizia e la portano via,
da Jasmine e Michael che stanno tenendo tutti i bambini a casa loro.
Ad un tratto, nel televisore acceso nel salone, un’edizione speciale del telegiornale interrompe le trasmissioni. Tutti si voltano a guardare e Vanessa alza
il volume con il telecomando:
«Interrompiamo la programmazione per un’edizione straordinaria. Dobbiamo
purtroppo comunicare una notizia di cronaca che riguarda la famiglia von Arensberg. Stanotte la primogenita dei conti David von Arensberg e Lena Sanders, la
piccola Julia von Arensberg, è stata rapita. Non si sa ancora chi ci sia dietro questo terribile gesto, ne alcuna richiesta di riscatto sembra sia stata sin’ora inviata
ai famigliari. Ci uniamo al dolore della famiglia von Arensberg in queste terribili
ore di attesa e vi aggiorneremo costantemente appena arriveranno notizie in merito.
Grazie a tutti.»
David è letteralmente furioso.
«Ci mancavano solo i giornalisti adesso! Dannazione!»
Vanessa piange e Rafael la stringe a sé. La stessa reazione ce l’hanno anche
Amelie, Connie, Felicitas, ecc. Tutti sono in grande ansia per la piccola Julia.
***
La stessa edizione del telegiornale è stata vista da Frederick ed Eric. Katharina invece, si trova al piano interrato, sdraiata sul letto con la bambina al suo
fianco. La donna sembra ora serena, come se nulla fosse accaduto. . .
365
«Benissimo! Ora lo sanno tutti! Ci troveranno Frederick! Lo capisci che è
solo questione di tempo?»
«Eric, piantala una buona volta! Siediti e fammi pensare. Potrebbe essere
un bene, per noi, avere la piccola erede qui, non trovi?»
Frederick ha accennato un minuscolo sorriso malvagio.
«Un bene? Frederick, ma cosa dici? Un conto era rapire quella Lena, farla
sparire senza farci trovare da nessuno! Un altro è rapire una neonata! Guarda
quanto clamore! Ci seguiranno come segugi, non ci daranno pace finché non
ci avranno trovati. Non abbiamo scampo! Quella donna ci ha mandato all’aria
il piano!»
«Eric, te lo ripeterò solo un’ultima volta. Siediti e calmati, mi stai irritando
parecchio con questi tuoi piagnucolii da ragazzino.»
«Ma quella donna è pazza! Potrebbe infilarci un coltello alla gola appena
siamo distratti! Ha rapito, senza alcun piano, un neonato da una casa a pochi
chilometri da qui! Un neonato che fa parte della famiglia più ricca di Colonia!»
«Lo so, ci sono anche io, qui. Ora sai cosa faremo? Rimarremo qui, tranquilli, fino a domani. Non ci faremo vedere in giro, non daremo nell’occhio e
appena potremo ce ne andremo da questo paese.»
«Cosa? Fammi capire. . . il tuo cazzo di piano è stare qui ad aspettare il
giorno? Tra poco tireranno fuori gli elicotteri, vedrai! E questo casale sperduto
tra i campi, sarà uno dei primi posti che visiteranno! No, io me ne tiro fuori!»
«Cioè? Te ne vuoi andare?»
«Sì, Frederick, me ne vado. Non voglio finire dentro per quella pazza!»
«Ok, vattene. Ovviamente sai che se dovessi parlare con qualcuno o mettermi i bastoni fra le ruote. . . »
Eric deglutisce. «Sì, lo so. Non parlerò con nessuno e mi dimenticherò di
tutto questo.»
«. . . E?»
«. . . E. . . E non avrò la mia parte.»
Frederick annuisce con la testa, mentre accarezza con la mano la fondina
sul suo fianco.
Eric, terrorizzato, si dirige verso la porta e afferra la maniglia.
366
Puntata 359
Eric si gira, come per salutare un vecchio amico. Sa di averlo deluso, ma il
rischio è diventato troppo alto.
Senza dire niente scuote la testa e fa per andarsene: «Frederick è pazzo, se
pensa di riuscire a gestire un pasticcio simile.» pensa tra sé.
Non sa che quelli saranno i suoi ultimi pensieri.
Una pugnalata alla schiena all’altezza dei polmoni gli impedisce perfino di
emettere il suo ultimo respiro.
Doveva aspettarselo: Frederick non lascia nulla al caso.
Mentre Frederick sta ancora mettendo degli stracci attorno il corpo di Eric
un grido straziante gli arriva dalle spalle: Katharina, alla vista della scena, non
ha retto.
«Stia zitta, per favore. Non vorrà che la polizia (che sta cercando lei, non
mi sembra il caso di ricordarglielo) arrivi qui prima del dovuto?»
«Ma perché l’ha fatto?»
«Era un debole, voleva andarsene. E il rischio che poi parlasse era troppo
alto. Un lusso che non potevo permettermi. Spero che in questo converrà con
me.»
«Ho capito, ma adesso cosa facciamo?»
«Lei nulla. Anzi: faccia smettere di piangere quella bambina. Di lui mi
occupo io.»
«Ma come? E pieno di sangue. La troveranno?»
«Mi lasci lavorare. E poi lei, che vorrebbe fare tanto la mamma, non ha
mai sentito parlare della plastica? Dicono che abbia la proprietà di trattenere
anche i liquidi.»
«Questo lo so, e poi?»
«E poi un barile di olio da cento litri e cinquanta litri di acido solforico
faranno il resto. Nessun corpo, nessun reato.»
***
Frattanto, attorno al casale, ci sono pattuglie in ogni dove. Muoversi in questo momento equivarrebbe a costituirsi. Ogni tanto si vede pure un bagliore
dal cielo: Frank è riuscito ad ottenere un elicottero che ogni tanto mostra il
bagliore in lontananza, cosa che agli occhi attenti di Frederick non promette
nulla di buono.
Anche il telefono di Rafael sta squillando.
«Allora?»
«Senta: Frederick ed Eric sono a Colonia, ma questo lei forse lo sapeva già.»
«Infatti. Continui.»
«Il problema è che nessuno ha idea di dove rintracciarli. Ho fatto capire
che sarebbero stati ricompensati, ma non è questione di soldi: o non lo sanno
367
davvero, o hanno paura. Il punto è che dai miei informatori non ho ricavato
nulla.»
«Male. Io voglio quei due e li voglio subito. Quando coniugo i verbi all’imperativo c’è sempre un motivo.»
«Questo l’avevo capito sin da ieri, signor Conte. E se potessi esserle utile la
cosa gioverebbe anche a me. Ad ogni modo continuerò a cercarli.»
«Si sbrighi.»
«Cert. . . pronto?»
Rafael ha già riagganciato.
***
Rafael è fuori di sé. Frederick sta pensando a come risolvere la questione
Katharina/Jiulia. Tutta la polizia di Colonia è praticamente mobilitata verso
un unico obiettivo. Che i nodi stiano venendo al pettine?
368
Puntata 360
Al castello si stanno vivendo ore piene di angoscia. Vanessa decide che non è
affatto il caso di lasciare Letizia da sola troppo a lungo. Così si reca da Michael
e Jasmine per farle un po’ di coccole: la piccola non deve avvertire troppo la
sua assenza e quello che sta accadendo.
Lena continua a piangere, è inconsolabile al pensiero di dove possa trovarsi
la sua piccola, di quanto senta la sua mancanza e di come lei sia impotente davanti a tutto questo. La sua testa è ricolma di brutti pensieri che le provocano
spasmi continui.
Anche David è impotente: non sa che fare, cosa pensare o dire: né per se
stesso, né per lenire le sofferenze di Lena. Vorrebbe solo che questo brutto
incubo finisse al più presto ma ha un sinistro presentimento che gli dice che
non sarà tutto così semplice.
***
Le ricerche della polizia continuano senza sosta, ma in direzione opposta a quella del casale. Frederick fiuta che questo è il momento migliore per
sbarazzarsi di tutti i piccioni con una fava.
Con una rapida occhiata vede Katharina intenta a giocare alla mamma con
la piccola Jiulia. È il momento. Infila il corpo di Eric in alcuni grossi sacchi per
la spazzatura, così da lasciare il minor numero di tracce possibili. Un paio di
coperte nel bagagliaio tamponeranno i suoi inevitabili errori. E – con un po’ di
fatica – se ne va.
L’ingresso del casolare è stato ripulito alla meno peggio e ad un’occhiata
frettolosa non si nota il sangue (ci vorrebbe un’analisi della scientifica per stabilire cosa è successo). E con il corpo di Eric in auto parte in automobile. Un
rischio elevatissimo, ma che deve correre.
***
In quelle stesse ore Rafael sta sperimentando che se un amore di un padre è grande, quello di un nonno è immenso. E questa cosa nel dolore viene
amplificata mille volte. Non resiste e richiama il suo contatto:
«Cosa mi sa dire? Di tempo ne ha avuto a sufficienza.»
«Ascolti, sto facendo del mio meglio, mi creda. Forse ho trovato qualcuno
disposto a sbottonarsi, ma vuole essere pagato.»
«Pensavo di essermi spiegato: non è un problema, metta queste spese correnti sul mio conto e proceda, dannazione!»
«Aspetti, mi sono spiegato male. Certo che ho capito: infatti mi sto recando
da questa persona, solo che non vive a Terblijterweg. Sono già partito. Tra
quaranta minuti sarò la e poi – se la persona è disposta a parlare – la richiamo.»
«Cosa significa “se è disposta a parlare”? Le punti una pistola in fronte,
così mi costerà anche qualcosa in meno.»
369
«Come vuole lei: qualsiasi mezzo. A risentirci.»
Quello che Rafael non sapeva era che anche il suo telefono che riteneva
sicuro era sotto controllo: Peter aveva la lista completa di telefoni fissi e mobili
di tutti gli Arensberg. In caso di rapimento è la prassi.
«Frank, forse abbiamo una pista.»
«Dimmi Peter.»
«Rafael, rovistando nel torbido, forse ha un contatto che a breve gli dirà
dove sono Frederick ed Eric.»
«Perfetto! Che altro sai?»
«Qui cominciano le cattive notizie: Rafael mi è sembrato sin troppo determinato, forse è disposto a farsi giustizia da sé e non vorrei che la cosa gli
sfuggisse di mano.»
«Ci mancherebbe solo questa. Posso capirlo, quindi?»
«Quindi: prima di un’oretta non credo che riceverà altre telefonate da parte
di questa persona: deve recarsi fuori città. Io aspetterei che lo richiami: noi
stiamo girando a vuoto.»
«Sì. Proviamo anche questa, ma appena Rafael riceve le informazioni richiamalo e fermalo. Conto su di te.»
«D’accordo. A più tardi.»
***
Una telefonata inaspettata.
«Redazione del Die Süddeutsche Zeitung, chi parla?»
«Questo non ha importanza, sta registrando? Non ripeterò.»
«Un istante. . . prego.»
«La Julia von Arensberg che state cercando la potete trovare nei pressi di
Rather Weiher. Nel parco c’è un vecchio casolare. La piccola è la.»
«Sì ma, con chi è. . . pronto? pronto?»
Troppo tardi. Frederick ha riagganciato. Ormai tutti sanno che lui è implicato nella vicenda, e l’eventuale deposizione di Katharina non cambierà la
sua posizione. Ma ora tutti si recheranno dalla piccola e lui avrà un enorme
vantaggio. E campo libero, soprattutto.
«Pronto polizia? È il Die Süddeutsche Zeitung. Abbiamo ricevuto una telefonata anonima in redazione. Sì, è relativa alla piccola von Arensberg? Cosa?
No, nessun riscatto. Ci hanno comunicato che si trova nei pressi di Rather
Weiher, in un vecchio casolare. Null’altro. Mi dia il suo email, così le invio
la registrazione della telefonata. Come dice? D’accordo: fino a domani questa
notizia non uscirà, ma si metta anche nei miei panni. Grazie, trovatela.»
370
Puntata 361
La polizia, dopo la telefonata ricevuta dalla redazione del giornale Die Süddeutsche Zeitung, decide di mandare delle pattuglie a controllare i dintorni
di Rather Weiher, il lago citato nella soffiata, a popo ciù di venti minuti da
Colonia, alla ricerca del casolare in questione.
Frank stabilisce velocemente chi deve andare e chi deve seguire le altre
ricerche, tra cui Peter, a capo delle indagini in sua mancanza.
«Peter, io vado con loro a cercare questo casale. Mi raccomando, tieni ancora sotto controllo il telefono di Rafael von Arensberg e avvisami appena senti
qualsiasi cosa che possa esserci utile. Forza, ragazzi! Andiamo, dai!»
Di corsa, Frank e i colleghi partono a sirene spiegate verso il casolare.
Peter si scambia uno sguardo complice con Gaby che si reca a controllare i
poliziotti alle prese con i rapporti delle ricerche mentre lui, si rimette le cuffie
in attesa di una nuova telefonata in arrivo del Conte.
***
In ospedale, Connie è in sala di attesa ad attendere che Gregor si svegli.
Mentre attende seduta, pensa e ripensa a tutta questa situazione e, come tutti,
è in ansia per la piccola Julia. Un’infermiera arriva e la avvisa che Gregor è
sveglio e può ricevere visite.
Connie bussa alla porta aperta della stanza di Gregor e sorridendo gli dice:
«Buongiorno, capo. Posso entrare?»
«Connie! Vieni subito a darmi un abbraccio! Ma che ci fai tu qui? Va tutto
bene? E Frank, come sta?»
«Ehi calma, calma. . . sì, Frank sta bene, per fortuna non avete avuto grosse
conseguenze, qualcuno vi ha sparato per farvi andare fuori strada.»
«Sì, abbiamo sentito lo scoppio di un pneumatico, l’auto ha perso il controllo e poi c’è stato l’urto e. . . dopo non ricordo più nulla. . . »
«Te lo racconto io: dopo hai perso i sensi. Frank ha chiamato i soccorsi e
sei stato portato qui, ti hanno medicato e tenuto tutta la notte sotto sedativi
per farti riposare, per cui, visto che sei ancora convalescente, ti lascio dormire
e vado via.»
«Aspetta, Connie. Sei tesa, preoccupata, lo leggo sul tuo volto, dimmi, che
cosa succede? Frank sta davvero bene e Kat? Dov’è Kat? Perché non è qui?»
«Gregor, io. . . tu. . . dovresti riposare ora, non allarmarti. . . va tutto bene.»
«No, no! Aspetta, ho capito che c’è qualcosa che non va. Ti prego, Connie,
voglio sapere!»
Connie sospira, poi ritenendo che l’amico debba sapere cosa sia succedendo
e ciò in cui pare sia coinvolta sua moglie, decide di raccontargli tutto.
***
371
Lena sta letteralmente impazzendo. Cammina avanti e indietro per la stanza, piange, si pone le mani in testa, si dispera e spera di rivedere la sua piccolina. Pia le porta una tazza con una tisana ma Lena la rifiuta, come tutto ciò
che le portano anche David e gli altri per tentare calmarla. David ogni quarto
d’ora telefona a Gaby, sperando di avere buone nuove su sua figlia. Felicitas e
Steven cercano di aiutare come possono Amelie, Fritz e gli altri, sostenendoli in
questo momento doloroso. Sono momenti terribili, di grande ansia, di grande
tristezza, di grande paura, per tutti.
Rafael, chiuso nel suo studio, sferra un pugno di rabbia su una porta. Poi
inizia a buttare in terra quadri e quant’altro. A modo suo, sta tirando fuori
tutta la rabbia e la frustrazione del momento. Lo squillo del telefono cellulare
lo interrompe. Rafael risponde all’istante, con la mano sanguinante per i colpo
sferrati.
«Cos’hai scoperto?»
«Conte, ho saputo solo che Frederick Kall voleva rapire sua nuora, che lo
stava progettando da mesi. Nessuno sapeva della bambina, una persona mi
ha detto che è stato. . . un imprevisto, pare sia coinvolta una donna che ultimamente si incontrava con i due uomini. Mi hanno detto solo che è una donna
giovane, bruna e sempre ben vestita. . . giacche, gonne al ginocchio. . . il classico
tipo da ufficio. . . non so se mi spiego. . . »
«Ok, ma un indirizzo? Dove diavolo si trova quel miserabile bastardo?»
«Calma, tra un minuto saprò dirle anche questo, aspetto un contatto.»
«Mandamelo via messaggio, subito!»
***
La telefonata di Rafael viene ascoltata anche da Peter che si arrabbia per
non esser riuscito a sapere dove si trova l’alcova di Frederick Kall. Lascia un
biglietto a Gaby sulla scrivania, poi telefona a Frank mentre si mette la giacca
ed esce di fretta dalla centrale.
«Frank, sono io. Ho sentito la telefonata che Rafael Von Arensberg stava
aspettando. Sembra che il coinvolgimento della Jung sia attendibile, il contatto
del Conte l’ha descritta come una donna elegante, in tailleur, giovane e bruna.
Ha detto che Kall aveva in programma di rapire Lena e che stava architettando
tutto da mesi ma questa donna deve avergli mandato a monte il piano, rapendo
Julia.»
«Ho capito. Noi siamo arrivati al casale della soffiata, qui non c’è nulla
purtroppo. Hai sentito altro? Il luogo?»
«No, quel tizio manderà un messaggio a Von Arensberg. Io sono in auto, fra
dieci minuti sarò fuori dal castello e lo seguirò.»
«D’accordo, bene Peter. Appena inizi a seguirlo avvisami, ti raggiungo con
le volanti.»
***
372
Al castello, Amelie, sentito il gran trambusto creato da Rafael, decide di
bussare alla porta del suo ufficio ma non riceve risposta.
Amelie insiste:
«Tesoro, sono la mamma. Per favore, aprimi, mi stai facendo preoccupare.
Ho sentito tutti quei colpi e il rumore dei vetri. . . tesoro, aprimi, per favore. . . »
Rafael non risponde, nella sua stanza, controlla la pistola e la rinfila nei
pantaloni, si mette la giacca, prende il cellulare su cui arriva il tanto atteso
messaggio e appena letto, esce dalla camera senza proferire parola, ma solo
dando dolcemente una carezza sulla guancia di Amelie.
Rafael esce di corsa dal castello, quasi correndo. Sale in auto e parte a tutta
velocità.
Dietro di lui, in lontananza, Peter, riconoscendo l’auto del Conte, accelera
per non perderla di vista.
***
Connie ha raccontato tutto a Gregor che è molto turbato.
«È impazzita, Connie. Mia moglie è impazzita. Ha rapito una neonata. Ha
rapito una bambina. . . »
«Mi dispiace, Gregor. Vuoi che rimango un altro po’ qui con te?»
«No, non preoccuparti, vai pure all’aeroporto a prendere Tom, immagino
che Lena e David abbiamo bisogno dei loro amici in questo momento.»
«Va bene, io vado. Ma tu chiamami se hai bisogno, per qualunque cosa,
ok?»
«Sì, stai tranquilla. Voglio parlare con la polizia e capire bene cosa succederà.»
Appena uscita dalla stanza Connie, Gregor telefona alla centrale e mentre
parla con un poliziotto, ecco spuntare dalla porta Gaby.
«Permesso? Buongiorno signor Wilke, mi scusi ma ho bisogno di parlare
con lei.»
Gregor chiude velocemente la telefonata con il poliziotto.
«Buongiorno. Ho appena chiamato la centrale, ho anch’io bisogno di sapere. Prego, si accomodi.»
Gaby si siede accanto al letto e inizia a parlare con Gregor di Katharina,
spiegandogli il presunto coinvolgimento nel reato di rapimento di minore e
cercando qualsiasi informazioni che possa essere utile alle indagini.
***
Frank riceve la chiamata da Peter e insieme alle volanti, abbandonano la
falsa pista e si recano in direzione opposta, per raggiungere il collega che a sua
volta, insegue Rafael, per scoprire dove si trovano la bambina e i rapitori.
373
Puntata 362
Frederick ha ottenuto, o meglio crede di aver ottenuto, quello che sperava e
cioè, di aver attirato in un luogo lontano i poliziotti con una falsa soffiata da
lui stesso ideata.
«Ci darà del tempo. I poliziotti saranno dall’altro lato della valle in questo
momento, abbiamo tempo di organizzarci e andare via da qui.»
«Andare via? E dove?»
Chiede Katharina mentre fa bere un biberon di latte alla bambina.
«Non ne ho idea. Ma dobbiamo muoverci, qui siamo troppo esposti. Quell’elicottero ritornerà appena farà buio e non ci metteranno molto stavolta a
trovare questo casolare.»
«Va bene, allora andiamo.»
«Un momento, mammina pazza, un momento. Le strade principali qui
intorno sono piene di posti di blocco, le ho viste mentre andavo a sbarazzarmi
del corpo di Eric. Dobbiamo trovare una via d’uscita più sicura. Ora pensiamo
al riscatto.»
«Al riscatto? Oh. . . sì, il riscatto, giusto. . . »
«Cosa c’è, il diventare di colpo mamma dell’anno le ha fatto dimenticare il
motivo per cui abbiamo architettato tutto? Chiediamo un riscatto, prendiamo i
soldi, ci liberiamo di questa bambina e ognuno per la sua strada! Si tolga dalla
testa qualsiasi fantasia su questa neonata, ha capito?»
Katharina non risponde, anche se dentro di sé pensa solo alla sua piccolina
che di certo non ha intenzione di restituire a Lena.
Poi, fingendosi tranquilla e accondiscendente con ciò che ha detto Frederick, mentre dondola la bambina, si reca nel seminterrato e lontano da occhi
indiscreti, controlla la sua borsa: all’interno, c’è una pistola. . .
***
Rafael riesce a seminare Peter, davanti al poliziotto, infatti, stanno attraversando la strada sterrata delle pecore. L’uomo è costretto a fermarsi per far
passare il gregge, e decisamente arrabbiato, da un pugno al volante.
Poi, avvisa Frank che ovviamente, non è contento ma, una volta mandato
gli altri a raggiungerlo, decide di proseguire da solo per una strada secondaria
mentre telefona al suo consuocero.
«Signor Sanders, non posso parlare adesso. Ha novità su nostra nipote?»
«No, Conte, non ne ho, ma so che ne ha lei. Mi aspetti, per favore! Voglio
venire anch’io! È anche mia nipote e mi creda: nessuno meglio di me sa quello
che sta provando.»
Rafael ci pensa su un attimo, poi accosta e risponde:
«Va bene. L’aspetto qui. Sono all’incrocio con la Stoffendall.»
«Sì! La vedo in lontananza, arrivo!»
374
Frank accelera e lo raggiunge. Scende dall’auto e si avvicina a Rafael, appoggiato alla portiera della sua macchina.
«Grazie.»
«Aspetti a dirlo, quei tizi sono persone che non hanno nulla da perdere,
sono pericolosi, Frank. Lei è sicuro che vuole affrontare tutto questo insieme a
me?»
«Certo! E poi le ricordo che sono un poliziotto da ben trent’anni, so cavarmela, non si preoccupi. Ora andiamo a riprenderci nostra nipote!»
Rafael accenna un sorriso di complicità, poi i due uomini salgono in auto e
ripartono.
***
Intanto Peter riceve il messaggio di Frank che dice:
«Pensa tu agli altri. Io raggiungo Rafael e vado avanti con lui.»
Peter allora, raggiunto dalle altre auto della polizia, chiama Frank sul telefono ma non riceve risposta e dopo diversi squilli gli lascia un messaggio in
segreteria: «Frank, no! Aspettaci! Non potete andare da soli, non sappiamo
neanche quanti sono e se sono armati! Frank per favore, richiamami!»
***
Al casolare, Frederick prepara l’auto con delle coperte e dei grossi sacchi da
farina per coprire i sedili posteriori in cui intende nascondere la bambina.
«Forza, avvocato Jung, andiamo, l’auto è pronta!»
Nessuna risposta.
«Avvocato? Venga su e andiamocene! Non abbiamo molto tempo!»
Nessuna risposta, di nuovo.
Frederick, non vendendo Katharina, scende al piano inferiore per incitarla
a darsi una mossa ma la scena che vede lo immobilizza. Katharina lo stava
attendendo e gli sta puntando una pistola.
«Noi non andiamo da nessuna parte. Ora saliremo di sopra e lei nasconderà
l’auto dentro al granaio. Poi chiuderà tutte le imposte.»
«Avvocato, stia calma. Non possiamo rimanere qui. Le ho già detto che ci
troveranno in pochissimo tempo. Mi ascolti, prenda la bambina e andiamocene
in un posto più lontano e sicuro!»
«No! Noi non andiamo via da qui! Io non voglio chiedere nessun riscatto
e non voglio dare via mia figlia a nessuno! Ha capito? Nessuna mi porterà
ancora via la mia bambina! Nessuno!» Dice urlando Katharina.
Frederick, con le mani alzate, si volta e inizia a salire le scale mentre Katharina, agitata e fuori di sé, con un braccio tiene la bambina e con l’altra mano
continua a puntare la pistola alla schiena del ragazzo.
***
375
Al castello, Lena piange e si dispera in continuazione. David la abbraccia e
piange con lei. Poi si alza e rivolgendosi a Steven e Felicitas grida:
«Ma quanto ci mettono a farsi vivi? Non dovremmo ricevere un riscatto o
qualsiasi cosa del genere ormai? Stiamo impazzendo in questa attesa!»
376
Puntata 363
Rafael e Frank arrivano al casolare. Hanno spento il motore e le luci dell’auto lontano dallo spiazzo davanti all’ingresso, in modo da arrivare in sordina.
Frank carica la pistola e inizia ad incamminarsi a piedi lentamente verso il
casale. Rafael tira fuori dalla tasca la sua pistola e anche lui, sotto lo sguardo
severo di Frank, la carica e si incammina al suo fianco osservando attentamente
tutto. Le finestre e la porta del casolare sono chiuse dall’interno. Non si sentono rumori ne si vedono movimenti o luci provenire dall’interno. Frank, tramite il GPS del suo cellulare, manda la sua posizione a Peter. L’uomo dà subito
istruzioni in merito agli altri poliziotti e tutti si incamminano per raggiungerli
al più presto.
Katharina, tiene ancora in ostaggio Frederick che cerca di convincerla a
lasciar perdere la bambina e scappare finché sono in tempo. Nessuno dei due
sa che Frank e Rafael sono già fuori.
***
David intanto, telefona per l’ennesima volta alla centrale. Gaby risponde
alla chiamata e stavolta, dopo le insistenti domande disperate di David, si fa
scappare che forse hanno trovato il luogo in cui è custodita la piccola Julia e
che sia Frank con Rafael, sia i colleghi del commissariato, sono diretti sul posto
per intervenire.
«Signora Keller, la prego: mi dica dove si trovano! Vogliamo esserci!»
«Conte von Arensberg, non posso permetterle di mettersi in pericolo. Potrebbe esporre a tragiche conseguenze non solo lei, ma soprattutto la sua bambina se si intromettesse, riesce a capirlo? È per il vostro bene, lasci che i miei
colleghi sbrighino il loro lavoro.»
«Lo capisco e mi creda, la penso come lei ma la prego, io e mia moglie
non viviamo più dal momento in cui ci hanno portato via la nostra bambina.
La prego, signora Keller, da genitore a genitore. . . ci faccia arrivare almeno sul
posto, le prometto che non intralceremo nessuno, la prego!»
Gaby è colpita dal pianto di David. Forse per empatia, forse per senso di
colpa, Gaby decide di rivelare a David e Lena il luogo del casolare.
«Senta, ne va non solo del mio lavoro, ma soprattutto della vita della vostra
bambina. . . probabilmente ne pagherò le conseguenze ma. . . David. . . da genitore a genitore, da amica ad amico. . . mi deve davvero promettere che non farà
nulla, nulla in assoluto, che possa compromettere le azioni dei colleghi.»
«Glielo prometto. Vogliamo solo essere li e riabbracciare la nostra bambina
il più presto possibile.»
Gaby sospira, poi tutto d’un fiato comunica l’indirizzo del casolare a David
che prontamente ringrazia e riattacca.
Basta uno sguardo tra David e Lena e i due corrono in auto. . .
***
377
Rafael e Frank sono arrivati fuori dal casolare, davanti ad una finestra
laterale.
I due uomini camminano molto lentamente cercando di non fare il minimo rumore ma, accidentalmente, un piccolo rametto calpestato da Rafael li fa
allertare che Katharina e Frederick possano averlo sentito. . .
Frank decide che è meglio dividersi per sorprendere i rapitori entrando
assieme da posti diversi e quindi fa segno a Rafael e si dirige nel retro.
Rafael sta immobile nascosto per qualche minuto sotto ad una finestra serrata con assi di legno dall’interno, così che, in caso i rapitori guardassero fuori
per il rumore del ramo spezzato, non lo vedano. Muovendosi poi chino e con
la pistola sempre tra le mani pronta a sparare, si sposta finché si trova davanti
ad una porta.
L’uomo prende coraggio, conta fino al tre e con un calcio colpisce la porta
in legno ed entra nel casolare.
Katharina e Frederick sono all’interno e lo stavano aspettando. La donna è
armata.
***
Peter e i colleghi stanno correndo a più non posso per le strade sterrate
della valle, in direzione del casolare in cui già si trovano Frank e Rafael.
Anche David e Lena sono per strada in auto, guidando a gran velocità per
raggiungere la loro bambina. È una corsa disperata, di paura, ma allo stesso
tempo piena di speranza.
***
Frederick e Katharina sono ai due lati opposti della stanza. Rafael è davanti
a loro, quasi al centro. La bambina è fra le braccia di Katharina.
«Signor Conte. . . quale onore. Non pensavo di ricevere lei per primo, prego:
si accomodi.» Dice Frederick a Rafael.
«Metta giù la pistola, Conte von Arensberg!» interviene Katharina.
«Avvocato Jung, la prego, non faccia del male a mia nipote.»
«E da quando, lei si interessa ai suoi famigliari? Lei è un assassino, io lo
so bene. . . e Julia è mia ora! Non le permetterò di avvicinarsi a lei, quindi, le
ripeto, metta giù quella pistola!»
«Va bene, va bene, si calmi. La poso a terra, guardi. . . » lentamente, Rafael
mette a terra la pistola e si rialza con le mani alzate.
«Vi prego, lasciate stare mia nipote, è solo una neonata indifesa! Posso darvi
tutto il denaro che volete! Fate la vostra richiesta ma lasciate la bambina!»
«Interessante. . . io avrei in mente qualcosa del genere. . . » dice Frederick ma
Katharina interviene bruscamente.
«No! Non vogliamo il suo denaro! Vogliamo esser lasciati in pace! Voglio
andarmene via con mia figlia, lontano da qui! E nessuno me lo impedirà!»
Rafael deglutisce alla vista della donna isterica e agitatissima.
378
Frank, che intanto è riuscito ad intrufolarsi nel retro, si nasconde dietro ad
una parete che separa la stanza dell’ingresso dove si trovano tutti, da quella
dove si trova lui. Ha ascoltato tutta la conversazione e si sta domandando dove
sia il terzo personaggio immischiato nella vicenda: Eric.
Quindi, prima di uscire allo scoperto, in sordina riesce ad arrivare alle scale
del seminterrato e silenziosamente a fare un sopralluogo anche li.
***
Frederick e Katharina iniziano a litigare furiosamente.
Il ragazzo dice che vuole i soldi, che non gli importa della bambina e che
vuole solo fuggire con il denaro prima che arrivi la polizia. La donna dice il
contrario, vuole tenersi la bambina e per questo tiene ancora in ostaggio Rafael
con la pistola e non permette al ragazzo di fuggire.
Rafael in tutto ciò, guarda la sua nipotina, teme per la sua vita nelle mani
di due persone palesemente squilibrate.
Frank, dopo aver controllato che nel casolare non ci sia nessun altro, nascosto nel seminterrato, a bassissima voce telefona a Peter.
«Frank! Dannazione, ti ho chiamato mille volte!»
«Peter, ascoltami bene. L’ingresso principale è sbarrato dall’interno e la
porta laterale è davanti a Frederick Kall e Katharina Jung. C’è una finestra nel
retro con delle assi pericolanti, io sono entrato da lì, se agite silenziosamente,
riuscite ad entrare.»
«D’accordo ma tu dove sei ora?»
«Sono nel seminterrato, ho ispezionato tutto, ci sono solo loro due, di Eric,
nessuna traccia. Peter. . . la donna è armata, è fuori di sé e tiene in braccio
Julia. . . »
«Ho capito, Frank. Stiamo arrivando. . . per favore. . . aspettaci!»
Frank ha riattaccato sentendo i passi della donna al piano di sopra, muoversi velocemente. L’uomo, cautamente, inizia a risalire le scale. Per sua fortuna,
l’accesso al piano superiore è coperto da una piccola parete e l’uomo non è
quindi sotto la vista dei rapitori.
***
Peter e gli altri poliziotti, sono quasi arrivati al casale. Giunti nelle vicinanze, i poliziotti scendono dalle auto e silenziosamente e armati, si avvicinano
velocemente all’edificio. David lascia l’auto dietro quelle dei poliziotti e, scesi anche loro dalla vettura, deve fermare Lena che d’istinto stava per correre
dalla sua bambina.
***
La lite fra Frederick e Katharina prosegue, il ragazzo non ama farsi mettere
i piedi in testa e la donna è una bomba ad orologeria, ormai fuori controllo.
379
Ad un tratto, Frederick, si avvicina alla pistola a terra di Rafael ma un colpo
sparato da Katharina alla gamba, lo ferma. Frederick cade sanguinante a terra.
Katharina è scioccata per averlo ferito.
Rafael e Frank decidono, scambiandosi uno sguardo complice, che quello è
l’istante per intervenire.
Rafael allora incombe sulla donna, riuscendo a immobilizzarla e lanciandole via lontano la pistola.
Frank prende la bambina e fa per correre fuori dal casale con lei ma. . . i due
nonni, hanno sottovalutato un fattore inaspettato: Frederick.
Il ragazzo, più veloce che mai, prende la pistola di Rafael a terra e la punta
verso Frank che tiene tra le braccia Julia.
In quei pochissimi ma interminabili e terrificanti istanti, Rafael agisce ancora una volta d’istinto: lascia dalla stretta Katharina, che capendo la gravità
che corre la bambina, si butta a terra in lacrime, urlando spaventata. Frederick spara senza pietà in direzione di Frank ma Rafael, il nuovo Rafael, senza
pensarci su due volte si getta fra la pistola e il suo consuocero.
In quel momento, Peter e i poliziotti fanno irruzione e finalmente bloccano
Frederick e Katharina.
David e Lena, sentiti i due spari e le urla di Katharina, corrono terrorizzati
verso il casolare.
Lo scenario che si trovano davanti è spaventoso, a dir poco.
Peter ha in braccio Julia, sana e salva e la porge subito a Lena e David. Frank
è a terra, privo di conoscenza per la caduta, che gli ha fatto battere un brutto
colpo alla testa.
Frederick e Katharina vengono ammanettati e portati via.
Rafael è a terra in una pozza di sangue. Il proiettile che doveva colpire
Frank, ha in realtà colpito lui, che gli si è messo davanti per salvargli la vita.
Le ambulanze arrivano dopo pochissimi minuti, i medici iniziano a rianimarlo.
David è al sua fianco e lo incita a reagire, chiamandolo tra le lacrime: «Papà!
Ti prego, papà, non mollare!»
Frank, messo su un barella, viene caricato sull’ambulanza e portato di corsa
in ospedale. Un medico dice a Lena che ha perso conoscenza ma è vivo.
Lena, abbracciando stretta a sé la sua bambina, assiste alla scena piangendo. Sale poi sull’ambulanza di Frank, dove un medico insiste per visitare anche
la bambina, come da prassi in queste situazioni.
David, rimane quindi con Rafael. Finalmente, dopo varie manovre di soccorso, Rafael reagisce alla rianimazione e riprende coscienza ma è molto grave.
Viene quindi trasportato anche lui in ospedale in tutta velocità. Ogni secondo
è prezioso.
***
380
Gaby, avvisata da Peter, telefona al castello, per informare Pia, Vanessa e gli
altri di quanto accaduto.
Inutile dire che le donne vanno nel panico ma mentre Pia reagisce correndo
in auto per recarsi in ospedale, Vanessa rimane scioccata dalla telefonata e
ha bisogno di qualche istante in più per capire quanto stia accadendo al suo
Rafael.
381
Puntata 364
Frank ha ripreso conoscenza e vedendo Lena e Julia accanto a sé, può finalmente tirare un sospiro di sollievo, ma subito il suo volto si rabbuia: il ricordo
di quanto accaduto al casolare con Rafael che lo ha probabilmente salvato.
«E Rafael come sta?»
Lena non sa cosa rispondere.
«Non lo so papà. . . David era disperato, noi siamo salite con te. Julia sta
bene, ma Rafael non lo so. . . ha perso molto sangue. . . appena arriviamo in
ospedale sapremo di più.»
Le sirene delle ambulanze si spengono, segno che sono arrivate in ospedale.
Il tempo di ricoverare Rafael e Frank ed ecco arrivare anche Pia, Vanessa,
Amelie e Fritz.
Peter e Gaby li raggiungono e spiegano loro cosa è successo e come siano
arrivati a trovare il casolare.
«Se non fosse stato per il Conte, molto probabilmente saremmo arrivati
troppo tardi, quando già i rapitori sarebbero fuggiti via. Infatti dalle prime
dichiarazioni, abbiamo appurato che l’avvocato Jung intendeva fuggire con la
bambina, non si è mai ripresa dopo l’aborto ed ora è completamente impazzita:
parla di Julia come se fosse sua figlia. E piange disperata perché gliela abbiamo
portata via.»
«È da appurare che fine abbia fatto il loro complice. Ma data la freddezza
del signor Kall e la follia della signora Jung non possiamo escludere una fine
tragica. E aggiungo che da madre e da vostra amica, sono felice che abbiate
potuto riabbracciare vostra figlia! Che ne dici Lena, di andare a casa a riposare
un po’? Ne hai bisogno. Ti avviseremo, non appena ci saranno novità. Vai,
porta Julia a casa con te.»
«Gaby ha ragione, tesoro. Tu e Julia andate a riposare. Io devo restare qui.
Non posso lasciare papà da solo.»
«Va bene. Andiamo. Però, David, avvertimi se ci dovessero essere novità.
E anche tu mamma, so che papà sta meglio, ma voglio essere informata, me lo
promettete?»
Pia e David fanno le promesse di rito con un cenno di assenso a Lena, mentre la donna si allontana insieme a Julia e Gaby, che si offerta di accompagnarla
in auto.
***
Dopo pochi minuti, entra Andreas a portare notizie su Frank e Rafael.
«Frank sta bene, ha un lieve trauma cranico. Per questa notte dovrà restare
qui, in osservazione. Ma è tutto sotto controllo: ha ricevuto solo una gran botta,
se la caverà con un po’ di riposo. Rafael gli ha salvato la vita, con i trascorsi
medici di Frank, se il proiettile lo avesse preso sarebbe stato. . . sarebbe stato
molto difficile salvarlo. Rafael invece. . . »
382
«Come sta mio figlio, dottor Sander? Ci dica la verità, è grave?»
Tutti gli occhi dei presenti sono puntati su Andreas, è in momenti come
questo che è difficile essere medico, soprattutto quando il paziente è qualcuno
che conosci.
«Il Conte ha perso molto sangue, dobbiamo operarlo d’urgenza per cercare
di stabilizzarlo. Non vi nascondo che la situazione è molto critica. Ma il conte
ha un fisico forte, può farcela, ma deve lottare molto e noi lo aiuteremo. Faremo
tutto quanto è in nostro potere perché rimanga con noi.»
Vanessa che fino a quel momento aveva retto l’emozione, scoppia in un
pianto irrefrenabile, tutti si commuovono e si sentono inermi di fronte quello
che Andreas gli ha appena detto.
David si avvicina a Vanessa e le parla:
«Papà è forte, ha salvato Frank e Julia, farà di tutto per restare con noi. Per
restare con te e con Letizia. Non ci lascerà proprio ora. . . sai quanto è testardo.»
Le parole di David, non riescono a strappare a Vanessa un sorriso, ora la
donna è in preda alla paura. Il cuore della donna è spezzato all’idea di perdere
l’uomo che ha appena riscoperto di amare, nonché il padre di sua figlia.
«Letizia. . . devo dire a Letizia di Rafael. . . come faccio a dirle che suo papà
è in ospedale e potrebbe. . . . o mio Dio. . . come faccio, come? E’ così piccola!»
Amelie si alza e si avvicina a Vanessa, David la abbraccia.
«Parleremo più avanti con la piccola. Ora vediamo come procede l’operazione. Letizia è tranquilla con gli altri bambini, è giusto che non sappia cosa
sta succedendo, è troppo piccola per poter capire. Insieme troveremo le parole
giuste per spiegarle tutto, appena Rafael si sveglierà.»
Vanessa annuisce. Ora i suoi pensieri sono solo per il suo amore che sta
lottando tra la vita e la morte.
***
L’operazione di Rafael ha inizio. La situazione è più critica del previsto,
più di quanto sembrava dagli accertamenti iniziali. I chirurghi, ma soprattutto
Andreas, fanno del loro meglio, ma l’operazione si protrae a lungo, per delle
ore, tanto è complessa. Tutti attendono fuori, in sala di attesa. Vanessa, David,
Amelie, Fritz e tutti gli altri sono in silenzio, ognuno accompagnato dai suoi
pensieri e dalla preoccupazione per Rafael.
383
Puntata 365
Andreas entra in sala d’aspetto a viso chino.
Vanessa, subito scatta in piedi, lo guarda e capisce, capisce quello che l’uomo non ha quasi il coraggio di dirle. Ma sa che deve farlo, è il suo dovere di
medico.
«L’operazione si è rivelata più complicata del previsto. Abbiamo fatto tutto
il possibile e il Conte ha lottato come un leone, ma il suo cuore si è fermato per
ben due volte e ci sono altre complicazioni. Mi spiace. . . »
«Co. . . come. . . Rafael. . . posso vederlo?» chiede la donna in lacrime.
«Sì, potete. . . salutarlo, non avete molto tempo. Mi dispiace, Vanessa.»
Cala il silenzio, Fritz e Amelie si accasciano sulle sedie, e si abbracciano, un
abbraccio carico di dolore, un dolore atroce. Il loro unico figlio sta per lasciarli.
Vanessa e David sono affranti, non riescono a capacitarsi di come sia potuto
succedere, la donna, sotto lo sguardo di consenso di David, entra per prima
nella stanza dove è stato portato Rafael.
Rafael è disteso sul letto, attaccato a macchinari con tubi e flebo.
***
Vanessa, col trucco rigato dalle lacrime gli si avvicina lentamente. Gli accarezza la mano e se la porta sulla sua guancia, come a ricevere una carezza dal
suo Rafael. In quell’istante, l’uomo percepisce la sua presenza.
«Vanessa.»
Poco più di un sussurro. Vanessa non riesce a trattenere le lacrime. Pensa
che in questo momento dovrebbe essere forte, ma non ci riesce.
«Perdonami Rafael, perdonami.»
«Per cosa?»
«Per aver capito così tardi che sei tu l’amore della mia vita.»
«Non dire così. Passerà il tempo, le tue ferite si asciugheranno e. . . ogni
volta che vorrai vedermi. . . ti basterà porgere lo sguardo. . . su Letizia.»
«Ma io non posso perderti! Non posso, non voglio! Non voglio dimenticarti!»
Dopo un attimo di pausa, un Rafael affaticato risponde:
«Questo lo so. . . So che sei sincera. . . Ma tu e Letizia dovete vivere anche per
me. . . Promettimelo.»
«No! Non puoi chiedermi questo. . . »
«Per favore. . . Vanessa. . . promettimelo. . . sono esausto. . . Promettimi che
sorriderai a Letizia e alla vita. . . come hai sempre fatto. . . per favore.»
«V. . . Va bene. . . te lo prometto.»
«Letizia ha bisogno di te. E. . . tu meriti di vivere e amare ancora. . . e sorridere. . . »
Ad un tratto il bip - bip dei macchinari accelera improvvisamente e una
riga di dolore si dipinge sul volto di Rafael. Vanessa si porta le mani al volto,
384
quasi per non guardare. Sono pochi secondi, ma interminabili. Poi, il battito
cardiaco si ristabilizza.
«Scusa, non volevo spaventarti. . . capita sempre più spesso. Vorrei vedere
David. . . »
Vanessa si scosta dalla sedia. Facendo attenzione a non intralciare nessuno
dei cavi e tubi che mantengono in vita il suo Rafael, mordendosi le labbra per
non piangere lo saluta con un soffice bacio sulla fronte e, a malincuore, se ne
va.
***
«David, tuo padre vorrebbe vederti.»
Sono le sole parole di una Vanessa con i nervi a pezzi.
E, timidamente, senza far rumore, David entra nella stanza di suo padre.
«David. . . »
«Come hai fatto ha sentirmi?»
Sono le prime parole di stupore che escono dalle labbra di David. Parole
spontanee ma che – se confrontate a quelle di Rafael – sembrano quasi grida,
tanto è debole e fioca la sua voce.
«Nonostante. . . tutto il male che ti ho fatto. . . ti riconoscerei ovunque, figlio
mio.»
«Papà. . . quella era un’altra vita e un’altra epoca. Ormai dimenticata. Adesso pensa a non affaticarti.» dice David in lacrime.
«David. . . so che sto morendo. . . Sì, so tutto. . . »
«Papà, devi lottare! Per Letizia, per Vanessa, per Julia e per me! Continua a
lottare, ti prego!»
Cala il silenzio. David vorrebbe credere in tutto quello che ha detto, ma un
pensiero sinistro gli è appena apparso davanti agli occhi: un futuro senza un
padre che aveva appena riconquistato. E questo gli fa male, molto male.
Con uno sforzo enorme, Rafael stringe la mano di David. David lo nota e
ricambia dolcemente.
Poi, Amelie e Fritz bussano ed entrano in lacrime nella stanza. David si alza
e indietreggia, per far avvicinare i nonni a Rafael.
***
Nel frattempo, arriva Frank su una sedia a rotelle per non sforzarsi, accompagnato da Peter e nel vedere la scena che gli si prospetta davanti capisce
quello che è successo. Pia gli si avvicina e lo abbraccia.
«Non è possibile. Rafael mi ha salvato! Ha salvato me e Julia, non può
morire! Non è giusto!»
L’uomo si abbandona ad un pianto che non è suo, ma che tutti comprendono.
«No Frank, non lo è. Ma talvolta il destino decide per noi cose incomprensibili e non possiamo far altro che accettarlo, anche se difficilissimo. Ora quello
385
che possiamo e dobbiamo fare è stare vicini ai Von Arensberg, tu però prima
devi rimetterti in sesto, non agitarti. . . »
Frank si asciuga le lacrime, poi sospira e con espressione dura dice a Peter:
«Peter, mi dimettono tra qualche ora. Devo tornare subito in commissariato. Voglio guardare in faccia quegli assassini!»
386
Puntata 366
In ospedale, Amelie, Fritz e David sono ancora accanto al letto di Rafael. Amelie e Fritz danno un bacio sulla fronte al loro figlio e la donna, gli accarezza
dolcemente la guancia sussurrandogli:
«Arrivederci, figlio mio.»
Nella stanza si sentono solo il singhiozzare di Vanessa e il suono dei macchinari che monitorano le condizioni vitali di Rafael.
Vanessa si avvicina a Rafael e gli stringe dolcemente la mano. Nonostante
tutto avverte quel calore inconfondibile di sempre. In quel momento, Rafael –
molto lentamente – gira il capo e la guarda, abbozzando qualcosa che somiglia
ad un sorriso. Poi chiude gli occhi. Il sibilo continuo del macchinario è più
eloquente di mille parole. Era ormai questione di ore: lo sapevano tutti in cuor
loro.
Vanessa scoppia in un pianto inconsolabile, lo stesso Amelie. Fritz, trattiene le lacrime e abbraccia forte David, disperato.
Il Rafael che qualche hanno fa – nelle stesse circostanze – non avrebbe fatto
scendere una lacrima a nessuno, oggi lascia dietro se solo cuori infranti. Tutti
sanno quanto sia cambiato, quanto si sia pentito del male fatto. E proprio
adesso che si stava ricostruendo una nuova vita con l’appoggio e la fiducia di
tutti se ne va.
Tutto questo non è giusto. No. Morire è naturale, un dato scritto all’atto
della nascita: nessuno è eterno e questo lo si comprende. Ma essere uccisi è
altra cosa. Chi sei tu per strapparmi la mia vita? Qui, sopra il vuoto, a guardare
l’attimo che avanza, la certezza dell’ignoto copre l’ultima speranza. Morire sì,
ma non così. Tu, che mi uccidi, ma non per odio o per follia. Tu togli a Dio la
vita mia, tu, uomo come me.
***
Frank intanto, è arrivato al commissariato con Peter e chiede di entrare
nella cella di Frederick.
«Ma che onore che mi fa! Non mi aspettavo così presto una sua visita, signor
Sander.»
Il ghigno di Frederick fa salire il sangue alla testa a Frank che si getta al collo del ragazzo e inizia a strangolarlo con le sue mani. Solo l’intervento di Peter,
a fatica, riesce ad evitare il peggio, a calmare il suo amico e convincerlo che
la punizione migliore che possano fargli è lasciargli affrontare le conseguenze
delle sue azioni.
Frederick, infatti, il giorno seguente verrà trasferito in un carcere di massima sicurezza e processato per direttissima.
Katharina invece, è nella sua cella che guarda fuori dalla piccola finestra.
Gaby accompagna Gregor, venuto a farle visita, ma i due, nonostante abbiano
fatto parecchio rumore, la trovano a parlare da sola con una neonata immaginaria. Katharina ha perso completamente la lucidità. Gregor è un uomo a
pezzi.
387
«Mi dispiace, ma devo dirtelo: non sta fingendo. Sono già passati i medici
e. . . c’è poco da dire: domani verrà trasferita in una clinica psichiatrica se vuoi
puoi salutarla, vi lascio soli.»
«No, ti prego – risponde Gregor – portami via di qua. Preferisco ricordarmela com’era un tempo.»
***
Passano due giorni e al castello l’atmosfera ovviamente è ancora molto cupa. Letizia ha capito parte di ciò che è successo al suo papà e, a modo suo e,
nonostante abbia pianto, ogni tanto chiede ancora dove sia sperando di svegliarsi da un incubo. Fritz e Amelie la coccolano e cercano di distrarla il più
possibile con Minie.
Vanessa è inconsolabile, è rimasta chiusa in camera sua senza cibo e senza
vedere nessuno. Isabelle arriva con un vassoio con del cibo e bussa alla camera.
La donna non risponde. Ancora. Isabelle insiste e poi decide di entrare lo
stesso.
«Sorellina. . . ti ho portato un panino e un po’ di tè.»
Vanessa non risponde.
«Vanessa. . . devi mangiare qualcosa. Digiuni da due giorni e oggi c’è il funerale, devi vestirti. . . mangia qualcosa, almeno per rimetterti in forza. Per
favore, sorellina, fallo per me, fallo per Letizia.»
Vanessa, senza neanche girarsi verso Isabelle, risponde:
«L’ho perso. L’ho perso per sempre questa volta.»
Isabelle posa il vassoio e si stende sul letto affianco a Vanessa, abbracciandola.
David, grazie a Julia e Lena, è riuscito a trovare la forza di reagire, di distrarsi ed ha organizzato il funerale di Rafael. È pronto per uscire, ma non
riesce a sistemarsi la cravatta per via dell’agitazione. Lena gli va incontro e lo
aiuta con il nodo, poi lo guarda negli occhi e lo abbraccia dolcemente.
***
Cimitero di Colonia. Tutti sono presenti al funerale di Rafael, anche Alexander. Vanessa, David, Amelie e Fritz sono vicino al parroco, affianco alla
bara di Rafael e davanti a tutti gli altri presenti. Vi è anche una foto di Rafael
su un piedistallo. Il prete inizia a parlare e la funzione religiosa ha inizio.
La bara viene poi trasportata nel luogo della sepoltura e sotterrata. Il cordoglio di tutti i famigliari e gli amici è silenzioso e rispettoso del dolore di tutti,
il funerale si è svolto in forma rigorosamente privata: non è stato concesso a
nessun estraneo di avvicinarsi, nonostante giornalisti e fotoreporter avrebbero
fatto carte false per intrufolarsi.
Addio Rafael. Ma soprattutto grazie, per averci insegnato che una persona
può cambiare.
***
388
Tornati al castello, Vanessa si richiude nella sua stanza, continuando a piangere. Ad un tratto, una finestra aperta fa entrare una folata di vento e volare
a terra diversi fogli che erano sulla scrivania. Vanessa si china per raccoglierli
e, tra questi, trova una foto sua e di Rafael scattata durante il loro viaggio a
Verona. La donna con un dito accarezza l’immagine del viso di Rafael e ad alta
voce dice:
«Rafael. . . già mi manchi. . . come farò senza di te. . . »
Nel momento in cui Vanessa porta la foto al suo petto, come ad abbracciarla, ha come la sensazione di essere accarezzata. La donna rimane perplessa e
sorpresa: nessun’altro è presente nella stanza al di fuori di lei.
È la prima volta, in questi giorni che le lacrime di Vanessa sono di gioia.
Sarà suggestione, il non aver mangiato, ma un fantasma. . . lo spirito di Rafael
no, in queste cose non ci ha mai creduto. Però ora gli piace pensare che sia così.
Gli piace credere che una parte di Rafael sia rimasta li con lei, che non se ne
sia andato del tutto.
***
Passa quasi un mese e, come tutti sanno, il tempo è un ottima medicina
per lenire anche le ferite più profonde. Mesi in cui Alexander, ritornato a
Colonia, è stato sempre vicino a Vanessa e a Letizia. Ha giocato con la bambina
cercando di distrarla il più possibile, e c’è riuscito. Letizia, come ogni bambina,
ha impiegato meno degli altri ad elaborare il lutto.
E una sera anche Vanessa si abbandona alle braccia di Alexander. Spinta
soprattutto dalla sorella.
«Vanessa, tu devi guardare avanti. Devi farlo per Letizia, non solo per te.»
«Non mi sembra giusto. Mi sembrerebbe di tradirlo.»
«Allora rispondi solo a questa domanda: se Rafael potesse parlarti, cosa ti
direbbe di fare?»
Vanessa non risponde. Evita lo sguardo fisso di Isabelle, ma in cuor suo sa
che sua sorella ha ragione.
E – poco alla volta – passo dopo passo, si riavvicina ad Alexander. Un po’
contro la sua volontà, ma soprattutto per restituire una normalità a Letizia.
Poi un giorno, quello che capita regolarmente a tutte le donne, si fa attendere. Un rapito salto in farmacia e due lineette rosse lasciano poco spazio alla
fantasia. E, pensando d’esser sola dice, tra sé, ad alta voce:
«Bene Vanessa, chiamiamo il ginecologo e facciamo le beta, sperando che
questo aggeggio sia difettoso!»
«Cos’hai detto tesoro, non ho sentito.»
Alexander era a pochi metri. Ma davvero non aveva capito cosa avesse
detto.
«Sono in ritardo.»
«Perché? La cena e alle sette e mezza e sono ancora le cinque, hai tutto il
tempo per prepararti.»
Vanessa gira lo sguardo. Deve rispondere ma sa che è meglio contare fino a
dieci prima di farlo.
389
«Ho detto che io, sono in ritardo, ma non per la cena.»
Dopo qualche secondo di smarrimento Alexander rifà di nuovo udire il
suono della sua voce:
«Cioè, intendi in ritardo, in ritardo?»
«In ritardo è basta. Quando l’hai detto una volta è più che sufficiente. Perché voi uomini ci impiegate sempre un’eternità per comprendere le cose più
banali?»
«Ma, sei sicura? Hai fatto il test?»
«Il test l’avrei anche fatto, ma ho usato uno di quelli che si trovano in farmacia. Se si vuole una discreta certezza bisogna aspettare nove mesi o fare le
analisi del sangue. Tu cosa proponi?»
«La seconda che hai detto.»
***
Un giorno come tanti, Isabelle sta sistemando il giardino, meraviglioso
come sempre, quando arriva una visita inattesa.
«Phil, e tu cosa ci fai qui?»
«Guarda che mi accogli così, vado via!»
«Non fare il bambino, piuttosto: ti va una tazza di tè?»
«Veramente vorrei dirti due parole.»
«Il tè serve a questo. È poco più che acqua calda, ma ideale per far conversazione, coraggio.»
«Aspetta, è proprio il coraggio il punto. Restiamo qua fuori, se non ti
dispiace?»
«Come vuoi. Allora? Cosa volevi dirmi?»
«Dunque. . . Allora. . . Beh. . . Insomma mi ero preparato un discorso, ma lasciamo stare. Isabelle, mi sono comportato molto male con te. So di averti
delusa e non esserti stata vicino quando ne avevi bisogno.»
«Sì, sì, questo lo so benissimo anch’io.»
«Lo sapevo che finiva così! Comunque. . . »
«Sì. . . »
E prendendo il coraggio tutto d’un fiato Phil risponde:
«Hai preso impegni per i prossimi settanta, ottant’anni?»
E davanti a un Phil che sta sudando freddo, Isabelle, con due occhi da gattona, che aveva intuito dal primo istante cosa volesse chiedergli, si sta divertendo
un mondo a farlo diventare di tutti i colori. Certe donne sono fatte così, ed è
per questo che fanno girare la testa.
«Mmm. . . fammi guardare l’agenda. . . »
«Allora?» Chiede Phil, che ormai non resiste più.
«Allora zitto e baciami!»
FINE SECONDA STAGIONE
390
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Lena, amore della mia vita (II stagione) di Elisa Molteni, Sara Artuso, Antonella D’Arrigo, Giacomo
Alessandroni è distribuito dietro Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non
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(e)
The rights granted under, and the subject matter referenced, in this License were drafted utilizing the terminology of the Berne Convention for the Protection of Literary and Artistic Works (as amended on September 28, 1979), the Rome Convention of 1961, the
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revised on July 24, 1971). These rights and subject matter take effect in the relevant jurisdiction in which the License terms are sought
to be enforced according to the corresponding provisions of the implementation of those treaty provisions in the applicable national
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iii