di Ilaria De Poli - Automazione Plus

Transcription

di Ilaria De Poli - Automazione Plus
www.automazione-plus.it
In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio- Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN:0392/8829
AO
Rassegna Software per
la progettazione dell’automazione
Panorama Robotica
372 Maggio 2014 Anno 31 7 4.50
Speciale
Telecontrollo e
telegestione
Inserto Soluzioni
Software per l’industria
Motori, inverter, azionamenti, riduttori, motoridut-II a
tori, sistemi di trasmissione della potenza, sistemi e
dizion
di attuazione oleoidraulica e pneumatica, strumene
tazione di misura e controllo, sistemi di controllo e
supervisione, software di analisi e dimensionamento,
nto,
software per la gestione dei carichi, diagnostica, sistemi di alimentazione, sistemi per la generazione e distribuzione di aria compressa, trasmissioni meccaniche,
elementi di accoppiamento meccanici ecc.
INDUS
TECHNO
EFFIC
PRODOTTI E SOLUZIONI TECNOLOGICHE NELL’AUTOMAZIONE: EFFICIENZA
LA SESSIONE PLENARIA
Come concretizzare le potenzialità di risparmio energetico dei processi industriali: strategie, Audit, modalità gestionali, incentivi,
tecnologie e Case History. A cura di Business International
I SEMINARI
I LABORATORI
L’agenda della giornata prevede una serie di seminari
tecnici della durata di 30 minuti tenuti dai tecnici delle
aziende partecipanti. Il programma degli incontri, i relatori
e i titoli saranno aggiornati man mano che verranno confermati sul sito dell’evento.
Nati con il proposito di offrire gratuitamente cultura e conoscenza in una modalità semplice e in grado di dare un ritorno di
immagine alle aziende che si metteranno in gioco proponendo
il corso. A numero chiuso, previa registrazione.
Si rinnova l’appuntamento con ITE Day
delle aziende espositrici e i laboratori
2014 il 24 giugno, anche quest’anno
organizzati dalle Redazioni in collaborazione
a Milano. Dopo il riscontro positivo
con primarie aziende del settore durante i
registrato da parte delle aziende
quali i visitatori potranno imparare veramente
espositrici e dei partecipanti, Fiera
qualcosa sui prodotti, come utilizzarli, e come
Milano Media propone in linea con la
realizzare vere e proprie applicazioni sotto la
scorsa edizione una sessione plenaria
guida di esperti. L’idea che sta alla base
realizzata con l’autorevole contributo
è continuare a fare ‘cultura’, permettendo
di Business International, le sessioni
così ai partecipanti di ampliare know-how e
di presentazione dei prodotti ad opera
competenze. Ma questo non è tutto…
Per aderire
on line all’indirizzo ite.mostreconvegno.it
La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet
MEDIA PARTNER:
La giornata si rivolge ai protagonisti della f
produttivi in ambito manifatturiero e di proc
• Uffici tecnici
• Direttori tecnici
• Progettisti
• Tecnici e responsabili di produzione
• Direttori di stabilimento
• Manager aziendali
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Con tre linee principali di prodotto, FANUC è la sola azienda
del settore a progettare e realizzare internamente la
maggior parte dei componenti. Ogni dettaglio, sia hardware
che software, è tenuto sotto controllo attraverso una catena
di sviluppo ottimizzata. Il risultato è l‘elevatissima affidabilità
e la fiducia dei clienti soddisfatti in tutto il mondo.
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ETHERNET
AO
sommario
IN QUESTO NUMERO
/ 19
IL PUNTO
IOT E LE APPLICAZIONI INDUSTRIALI: OVVERO LA IIOT
di Alessandra Flammini
/ 20
COPERTINA
INSIEME SI PUÒ
44
di Marc Kurt Deyda
LINEA DIRETTA
/ 26
a cura della redazione
/ 34
PANORAMA
ROBOTICA SUPERSTAR!
di Alessandro Gasparetto
Presentiamo una case
history dove Whirlpool si è
affidata al proprio partner
Elettrotec Automazione
per l’ammodernamento di
una macchina di
formazione e tranciatura
dei fianchi dei
congelatori Small. Nello
specifico Elettrotec
Automazione ha curato
il revamping della parte
elettrica ed elettronica
con nuovi standard e
performance a livello di
CPU, motori e affidabilità,
grazie all’offerta proposta
da Siemens e in particolar
modo garantita dal nuovo
PLC Simatic S7-1500 e dal
framework di
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Integrated Automation
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/ 38
ATTUALITÀ
TUTTE LE NOVITÀ IN CASA SYSTEM
di Antonella Cattaneo
IOT FRA EVOLUZIONE E RIVOLUZIONE
di Ilaria De Poli
/ 42
LA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
DI NATIONAL
/ 44
di Antonella Pellegrini
SE L’IOT NON È UNA ‘BUFALA’…
di Ilaria De Poli
L’EVOLUZIONE DELLA ROTAIA
di Ilaria De Poli
34
/ 48
/ 74
/ 50
TAVOLA ROTONDA
RILANCIO DEL MANUFACTURING
di Roberto Maietti
/ 53
SPECIALE
IL RUOLO DEI SISTEMI DI TELECONTROLLO
E TELEGESTIONE NELL’AUTOMAZIONE
a cura di Antonella Cattaneo
TELECONTROLLO, UNO STRUMENTO PER
IL RISPARMIO E L’EFFICIENZA
/ 54
di Tomaso Larice, Davide Crispino
CON IL TELECONTROLLO EWON MIGLIORA
LA QUALITÀ DEL SERVIZIO
/ 58
di Martina Moretti
TECNOLOGIE AVANZATE E SOSTENIBILI
di Vincenzo Lanave
/ 60
/ 64
ACQUA, VALORI, ECONOMIA…
di Thomas Betke
LA RETE AMAT DI IMPERIA
di Gabriele Guasco
/ 68
/ 70
RASSEGNA
SOFTWARE PER LA PROGETTAZIONE
DELL’AUTOMAZIONE
di Roberto Maietti, Alessandra Pelliconi
8
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
/ 78
MOTION CONTROL
SINAMICS E SIMOTICS
di Aldo Negri
53
Everyware Device Cloud:
connecting the world
Eurotech helps customers connect industrial
• Data acquisition from industrial protocols
equipment and sensors seamlessly and
• Device status
securely to Enterprise applications through
• Device application upgrade
a wide range of rugged multi-service
• Connection monitoring
gateways. These are fully integrated
• Real-time data analysis
with Eurotech’s Everyware Cloud, a M2M
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• Data visualization
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AO
sommario
IN QUESTO NUMERO
MASSIME PRESTAZIONI, MINIMI COSTI
di Joachim Albach
/ 80
74
/ 116
AUTOMAZIONE
RICICLARE DI PIÙ RISPARMIANDO
di Marco Giudici
· Speciale
Soluzioni di automazione
impiegate in campo
alimentare/delle bevande
· Rassegna
Rfid e NFC
· Panorama
Packaging
· Inserto
Uomini & Imprese
/ 118
MAGAZZINI AUTOMATICI
UN MAGAZZINO DI ECCELLENZA
di Silvio De Benedetti
/ 120
SENSORI
VALORE AGGIUNTO
di Alex Geddes
NEWS
/ 122
AZIONAMENTI
L’ARTE CINETICA ALL’AEROPORTO DI SINGAPORE
di Federica Andreini
/ 126
SERVOAZIONAMENTI
STAMPA DIGITALE PER LE BOTTIGLIE
/ 148
a cura della redazione
LE AZIENDE DI QUESTO NUMERO
INSERZIONISTI
/ 12
/ 14
di Christian Schröder
/ 130
Mail e web di Automazione Oggi
[email protected]
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ETHERNET INDUSTRIALE
LA CONNETTIVITÀ NEL FOOD AND BEVERAGE
Gruppo Automazione Oggi su
di Massimo Giussani
di Frank Malczyk, Riky Comini
87
/ 134
TUTORIAL
L’AUTOMAZIONE TRA LE NUVOLE
Roberto Maietti
88
/ 140
EXPO MILANO 2015
EXPO 2015
/ 142
AUTOMAZIONE DOMANI
INDUSTRY 4.0, LA NUOVA RIVOLUZIONE
INDUSTRIALE
Sotto la lente
Software industriale
In copertina
Il software per la ‘Open Automation’
Tiziano Lotti
94
In tempo reale
A cura di Lù Del Frate
96
di Mariano Severi
Intervista
Manifatturiero: com’è cambiato!
Lù del Frate
/ 144
AUTOMAZIONE USA
I TOOL CHE MIGLIORANO LA PRODUZIONE
di Gary Mintchell
/ 146
AVVOCATO
GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
IN MATERIA DI SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO
di Cristiano Cominotto, Raffaele Moretti
98
Esperienze
Uno Scada per il bio…
Francesca Tolimieri
100 Tra gpl e metano…
Lucrezia Campbell
102 Quando l’organizzazione snella di
un’azienda passa dai fornitori
Federica Gualtieri
104 Ottimizzare la produzione
dei farmaci
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10
Asem accelera il processo di sviluppo e
ampliamento della propria proposta di soluzioni di
HMI, controllo e teleassistenza e si conferma
protagonista nel mercato dell’automazione
industriale.
Patrizio Emilia
108 Soluzioni Software
Errori di codifica?
Lù del Frate
112 La seconda vita dei prodotti per una
sostenibilità doppia
Lucrezia Campbell
114 Soluzioni hardware
Sempre open!
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Marc Salimans
AO Le aziende di questo numero
Un nuovo tassello nella
gamma dei regolatori Pixsys.
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Controllo integrato per carichi
induttivi, resistivi e lampade IR.
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opzioni di controllo selezionabili:
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DEUTSCHE MESSE
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ESA SOFTWARE
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EXPO 2015
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HOLONIX
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INTERROLL ITALIA
INTESIS
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IUNGO ITALIA
KEB ITALIA
LENZE ITALIA
LTI ITALIA
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PANASONIC ELECTRIC WORKS IT.
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RS COMPONENTS
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SCHNEIDER ELECTRIC
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SIEMENS PLM SOFTWARE
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www.br-automation.com
148
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www.businessinternational.it
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www.profi-bus.it
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www.ctera.com
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www.danfoss.it
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www.3ds.com
71
www.datalogic.com
30
www.messe.de
28
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116
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71
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www.esasoftware.com
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www.expoferroviaria.com
50
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148
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148
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http://sensing.honeywell.com
120
www.interroll.com
28, 118
www.it-intesis.it
60
http://iom.invensys.com
26
http://ite.mostreconvegno.it
30
www.iungo.it
102
www.keb.it
150
www.lenzeitalia.com
28, 150
www.lt-i.it
80
www.mackbrooks.com
50
www.maplesoft.com
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it3a.mitsubishielectric.com/fa/it
34, 74
www.modelon.com
94
www.molex.com
130
www.ni.com
44
www.industrial.omron.it
74
www.panasonic-electric-works.it
32, 64
www.pepperl-fuchs.it
150
www.pilz.it
50, 74
www.prisma100.it
72
www.progea.com
68
www.ptc.com
94
www.rockwellautomation.com
74, 104
www.rs-components.com
30
www.safemotion.it
32
www.schneider-electric.it
34, 74, 150
www.sdproget.it
72
www.servitecno.it
98
www.sick.it
148
www.siemens.it
20, 50, 54, 74, 78
www.plm.automation.siemens.com 72, 94, 100
www.solaircorporate.com
74
www.system-electronics.it
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www.tecnest.it
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www.tpa-italia.com
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Da standard ad estremo – Lo standard per 750 XTR
“temperature estreme” : da −40°C a +70°C
“isolamento estremo” : fino a 5 kV di sovratensione
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AO Inserzionisti
AZIENDE
ASEM
B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
BAUMER ELECTRIC
BECKHOFF AUTOMATION
47
33
143
55
DATA MODUL
65
EATON INDUSTRIES
67
EFA AUTOMAZIONE
71/125
ELMO
31
EPLAN SOFTWARE & SERVICE
81
ESA ELETTRONICA
27
EUROTECH
9
FANUC
II COPERTINA
FESTO
18
FLIR SYSTEMS
57
GARNET
14
GEFRAN
61
HEIDENHAIN ITALIANA
111
HMS INDUSTRIAL NETWORKS
107
IGE-XAO
121
IMAGE S
III COPERTINA
KEBA
LENZE ITALIA
MITSUBISHI ELECTRIC
37
123
29
MONDIAL
131
MTS SENSORS
115
MURRELEKTRONIK
45
NATIONAL INSTRUMENTS
79
OMRON ELECTRONICS COMPONENTS
83
PARKER HANNIFIN
139
PHOENIX CONTACT
129
PIXSYS ELETTRONICA
12
PIZZATTO ELETTRICA
137
PNEUMAX
PRO-FACE ITALIA
52
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PROGEA
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Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano
Sede operativa ed amministrativa: SS. del Sempione 28 - 20017 Rho (MI)
tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573
Direzione
Giampietro Omati Presidente
Antonio Greco Amministratore Delegato
Comitato Tecnico
Evaldo Bartaloni (Clui-Exera), Micaela Caserza Magro (Università di Genova), Paolo Ferrari
(Università di Brescia), Alessandra Flammini (Università di Brescia), Alessandro Gasparetto
(Università di Udine), Stefano Maggi (Politecnico di Milano), Roberto Maietti
(Asso Automazione/Anie), Carlo Marchisio (Anipla), Oscar Milanese (AssoAutomazione),
Paolo Pinceti Università di Genova), Alberto Sibono (Genoa Fieldbus Comp.Centre),
Emiliano Sisinni (Università di Brescia), Vitaliano Vitale (DoubleVi)
Redazione
Antonio Greco Direttore Responsabile
Antonella Cattaneo Caporedattore
antonella.cattaneo@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.503
Ilaria De Poli Coordinamento Fieldbus & Networks
ilaria.depoli@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.504
Antonella Pellegrini
antonella.pellegrini@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.508
Alessandra Pelliconi Segreteria
alessandra.pelliconi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.509
Collaboratori: Joachim Albach, Federica Andreini, Thomas Betke, Lucrezia Campbell, Riky
Comini, Cristiano Cominotto, Davide Crispino, Silvio De Benedetti, Lù del Frate, Marc Kurt
Deyda, Patrizio Emilia, Alex Geddes, Marco Giudici, Massimo Giussani, Federica Gualtieri,
Gabriele Guasco, Vincenzo Lanave, Tomaso Larice, Tiziano Lotti, Frank Malczyk, Gary Mintchell,
Martina Moretti, Raffaele Moretti, Aldo Negri, Marc Salimans, Christian Schröder, Mariano
Severi, Francesca Tolimieri
Grafica e
produzione
Mauro Spolaore Progetto grafico - Impaginazione
mauro.spolaore@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.568
Franco Tedeschi Coordinamento grafici
franco.tedeschi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.569
Alberto Decari Coordinamento DTP
alberto.decari@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.561
Prontostampa srl Uninominale Zingonia (BG) - Stampa
Nadia Zappa Ufficio Traffico - nadia.zappa@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.534
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International Sales
U.K. – SCANDINAVIA – NETHERLAND – BELGIUM
Huson European Media
Tel. +44 1932 564999 • Fax +44 1932 564998 • Website: www.husonmedia.com
SWITZERLAND - IFF Media ag
Tel. +41 52 6330884 • Fax +41 52 6330899 • Website: www.iff-media.com
GERMANY – AUSTRIA - Map Mediaagentur Adela Ploner
Tel. +49 8192 9337822 • Fax +49 8192 9337829 • Website: www.ploner.de
USA - Huson International Media
Tel. +1 408 8796666 • Fax +1 408 8796669 • Website: www.husonmedia.com
TAIWAN - Worldwide Service Co. Ltd
Tel. +886 4 23251784 • Fax +886 4 23252967 • Website: www.acw.com.tw
Abbonamenti
N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti:
48199749 - IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: Fiera Milano
Media SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano.
Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard (www.ilb2b.it)
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Abbonamento annuale E 49,50
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restituiscono. Automazione Oggi ha frequenza mensile. Tiratura: 11.000 copie. Diffusione 10.630
,
-/
)3/
/ 16
9
/ -
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
www.festo.it
PAD. 3 Stand B036-C036
Ispirati dalla natura
AO
IL PUNTO
di Alessandra Flammini
IoT e le applicazioni
industriali: ovvero la IIoT
C
on l’introduzione, a inizio anni 2000, del protocollo IPv6, seguita dal
rilascio nel 2007 dell’estensione alle reti wireless con il protocollo
6LoWPAN, praticamente
tutti i dispositivi genericamente definiti ‘smart’ possono
avvantaggiarsi di una connessione
a Internet, ovvero sfruttare IP come
protocollo di routing. Tale possibilità,
genericamente conosciuta come la
‘Internet delle cose’, offre interessanti
opportunità anche per le tipiche applicazioni sviluppate in ambito industriale, che si andrebbero pertanto
ad appoggiare a una Industrial-IoT,
ovvero IIoT. È bene però ricordare che
IIoT rappresenta solo una (tra l’altro la
più recente) delle tre principali classi di
dispositivi potenzialmente connessi a
Internet, essendo stato IoT suggerito
inizialmente per applicazioni di tipo
consumer e per la comunicazione
machine-to-machine (M2M). Ovviamente, specie per quanto riguarda le
applicazioni consumer, è bene ricordare che i requisiti sono molto differenti; ad esempio la comunicazione
non ha particolari esigenze di determinismo, essendo incentrata sull’interazione di un operatore umano con
un dispositivo. Giusto per citare degli
esempi, si pensi alla visualizzazione
di un video su un telefono cellulare, o
l’avvio di una app di monitoraggio per
il cardiofitness che invii le statistiche
relative alla sessione di esercizi appena
svolti al proprio account nel cloud.
Chiaramente, in caso di guasto o malfunzionamento, che non sarà mai critico, è l’operatore stesso che provvede
a riavviare l’applicazione. In ultima analisi, queste applicazioni sono interessate a
implementare un trasferimento di una grossa mole di dati (spesso in streaming)
tra un client e un server, dove quindi un throughput medio elevato è essenziale,
mentre la bassa latenza e il rispetto delle deadline sono aspetti secondari. Tipici
esempi di applicazione M2M sono invece il tracking di una flotta di veicoli, i sistemi che controllano lo stato di salute di un edificio, o i sistemi che tengono
traccia delle attrezzature mobili di un ospedale. In questo caso la quantità di dati
scambiata è generalmente piccola (ad es. l’identificatore
del dispositivo, la posizione e un timestamp). Quello che
è strettamente richiesto è invece l’affidabilità delle comunicazioni perché non c’è operatore umano o utente
che possa intervenire in caso d’errore. Ma la vera frontiera
sono le applicazioni di tipo ‘machines-to-machines’ (dove
il plurale non è casuale), che meglio si adattano a rappresentare le tipiche applicazioni di controllo distribuito proprie dell’automazione industriale. Il termine plurale ricorda la necessità di avere
gruppi di nodi che collaborano per realizzare una singola attività. Un esempio
classico è la gestione dell’illuminazione di un ambiente vasto sulla base dei presenti e delle reali potenzialità del singolo corpo illuminante. Per questi sistemi,
le esigenze di comunicazione sono molto più stringenti, con trasferimenti di dati
frequenti, anche se in genere caratterizzati da un ridotto quantitativo di dati, requisiti come noto soddisfatti dai cosiddetti bus di campo. Va però detto che questi sistemi, oltre alle tipiche attività di scambio dati tra sensori e attuatori, hanno
anche l’esigenza di gestire gli allarmi, di archiviare i dati dello storico, ed eseguire
analisi statistiche su questi ultimi. È proprio per la gestione di queste attività che
può essere utile il paradigma dello IIoT, avvallato dalla possibilità di usare i servizi di tipo cloud per l’analisi e l’archiviazione. Infatti, la trasmissione di questa
tipologia di dati (più astratti che non il dato grezzo proveniente dal campo), ben
si adatta al modello di comunicazione M2M di tipo client/server discusso poco
sopra. In particolare, la recente disponibilità di componenti a basso consumo ed
economici, ma in grado di gestire una suite di protocolli TCP/IP con un aggravio di
costo trascurabile (eventualmente sfruttando un’alimentazione a batteria, caratteristica fondamentale per le connessioni di tipo wireless) sta rendendo possibile
la migrazione verso l’IIoT anche per dispositivi molto ‘semplici’ quali dei semplici
sensori. Chiaramente a questi dispositivi sono richieste una forte resilienza a
fronte di guasti, robustezza ai possibili attacchi malevoli, capacità di mitigazione
dei disturbi e coesistenza con altri sistemi, ed è proprio in questi termini che si
giudicherà sul campo la qualità delle diverse implementazioni protocollari che
diverranno disponibili nel prossimo futuro.
Comitato tecnico di Automazione Oggi
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AO
Insieme si può
COPERTINA
SIEMENS COPERTINA SIEMENS COPERTINA SIEMENS C
Siemens ed Elettrotec Automazione hanno lavorato insieme per
presentare a Whirlpool l’ammodernamento di una macchina di
formazione e tranciatura dei fianchi dei congelatori Small
C
Il progetto per Whirlpool
Affidandosi al proprio partner Elettrotec Automazione, per il
revamping della parte elettrica (interfaccia uomo-operatore
e operatore-macchina) ed elettronica con nuovi standard e
Marc Kurt Deyda, responsabile Simatic Innovation S7-1500
e TIA Portal
performance a livello di CPU, motori e affidabilità, Whirlpool
ha scelto l’affidabilità offerta da Siemens e in particolar modo
garantita dal nuovo PLC Simatic S7-1500 e dal framework di
engineering Totally Integrated Automation Portal (TIA Portal)
di Siemens. La configurazione del macchinario prevede una
CPU 1513-1 PN con schede ingressi/uscite digitali e analogici. La movimentazione è gestita in modo semplice tramite
Profinet. Il sistema di azionamento Sinamics S120 di Siemens
con l’unità di controllo CU320 controlla due assi di versionatura, mentre il sistema è interfacciato con l’operatore, sempre
in Profinet, attraverso due sistemi HMI caratterizzati da un
pannello principale TP1200 Comfort per la gestione del funzionamento automatico della macchina che ne visualizza lo
stato da un pannello secondario TP700 Comfort utilizzato per
controllare i movimenti e permettere all’operatore, in caso di
problemi, di intervenire manualmente.
Configurazione Siemens
Simatic Step 7 Professional V12 TIA Portal, Simatic WinCC Comfort V12
TIA Portal, Starter
Simatic S7-1513-1 PN, Moduli ET200MP
Comunicazione Profinet
CU 320-2PN Sinamics S120
HMI TP700, TP1200
20
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
La nuova
applicazione doveva
essere in grado di
comunicare tra PLC,
HMI e Sinamics S120
attraverso Profinet
e tramite un unico
sistema di campo
Iniziativa realizzata in collaborazione con la direzione marketing
on un fatturato annuo pari a 18,4 miliardi di dollari, 71.000 dipendenti e 67 centri di produzione
e ricerca tecnologica in tutto il mondo, Whirlpool
Corporation è leader a livello mondiale nella produzione e commercializzazione di grandi elettrodomestici con i marchi Whirlpool, Maytag, KitchenAid, Jenn-Air,
Amana, Brastemp, Bauknecht e altri importanti brand. Whirlpool Emea, controllata di Whirlpool Corporation, vanta circa
12.000 dipendenti, una presenza sui mercati di oltre 30 Paesi
europei e siti produttivi in sette paesi. Lo stabilimento italiano
di Whirlpool oggetto del progetto, che ha visto coinvolte Elettrotec Automazione e Siemens, ha sede a Siena e produce ogni
anno circa 500.000 congelatori, avvalendosi di sofisticate tecniche produttive e perseguendo standard di elevata qualità ed
efficienza. Nell’ottica dell’ammodernamento di una macchina
di formazione e tranciatura dei fianchi dei congelatori Small,
dotata di elementi ormai divenuti obsoleti e inserita all’interno
dell’impianto per la produzione dei propri congelatori orizzontali, Whirlpool si è rivolta a Elettrotec Automazione, società italiana situata a Inarzo, in provincia di Varese e dedicata, dal 2005,
all’automazione industriale per macchine speciali destinate ai
mercati di tutto il mondo. Il settore principale su cui si concentra Elettrotec Automazione è rappresentato dalla progettazione
e sviluppo di sistemi per l’automazione industriale sia hardware,
sia software. Da sempre, Elettrotec Automazione si affida alle
soluzioni Siemens per garantire la sicurezza dei componenti e la
presenza in ogni mercato nazionale e internazionale, rendendo
così ciascuna apparecchiatura costantemente aggiornabile e
facilmente ampliabile, al fine di rendere sempre più competitivi
gli strumenti utilizzati.
COPERTINA SIEMENS COPERTINA SIEMENS COPERTINA SIEMENS COPERTINA SIEMENS COP
Lo stabilimento produttivo Whirpool di Siena
Le sfide
La nuova applicazione doveva essere in grado di comunicare
tra PLC, HMI e Sinamics S120 attraverso Profinet e tramite un
unico sistema di campo. Le richieste di Whirlpool esigevano,
inoltre, una facile migrazione del software, preservando al
contempo il know-how esistente e attuando una veloce integrazione delle nuove funzionalità che consentisse parallelamente l’integrazione di diversi linguaggi di programmazione.
Ulteriori requisiti richiesti dal cliente prevedevano l’adozione
di prodotti innovativi, equipaggiati di nuove funzioni per
la messa in servizio veloce come Trace oppure pannello di
controllo integrato e l’uso di oggetti standard tecnologici
PLCopen. La migrazione doveva essere fatta rapidamente
dal precedente Simatic S5. Nel merito del progetto è stata
quindi effettuata una migrazione della parte di logica del
vecchio sistema Simatic S5, inizialmente con Simatic S7-300,
mentre successivamente il progetto è stato riconvertito una
seconda volta con TIA Portal. Tutto era supportato dai tool
di migrazione Siemens, così Whirlpool poteva mantenere il
proprio know-how
e la struttura dal
programma. Non
potendo convertire la parte di programma della WF
che gestiva gli assi
Whirlpool Emea, controllata di
elettrici, la parte
Whirlpool Corporation, vanta circa
12.000 dipendenti, una presenza sui
di gestione degli
mercati di oltre 30 Paesi europei e siti
assi è stata riscritta
produttivi in sette paesi
completamente. In
termini di vantaggi
competitivi, a Whirlpool è stata quindi offerta la massima flessibilità e scalabilità di regolazione ingressi/uscite, una facile
gestione della comunicazione per future integrazioni di nuovi
moduli tramite Profinet e sistemi di bus standard, integrazione
e configurazione dei prodotti di automazione come PLC e HMI
in un unico tool standard, di semplice utilizzo e caratterizzato
da funzioni avanzate ed efficienti.
Sinamics S120
I
l sistema di azionamento Sinamics S120 progettato dalla Divisione
Drive Technologies di Siemens è il sistema modulare per applicazioni
High-Performance nel campo degli impianti e delle macchine industriali.
Numerose funzioni e componenti caratterizzati da una perfetta compatibilità, permettono di realizzare la vostra soluzione ottimale. Il Sinamics
S120 offre singoli azionamenti performanti e azionamenti coordinati per applicazioni multiasse, con servoregolazione e regolazione vettoriale. In questo
modo il sistema copre il range di potenze da 0,12 a 4.500 kW. I Sinamics
S120 vi offrono un’ampia gamma di sistemi per la dissipazione del calore.
I sistemi Sinamics S120 permettono di ottenere i migliori risultati sia in
produttibilità che in flessibilità. Grazie alla loro architettura di sistema innovativa sono una base perfetta per realizzare soluzioni modulari di impianti e
macchine. Con i tool Sizer e Starter e grazie alla semplificazione del cablaggio
con Drive-CliQ permettono una maggiore rapidità nell’engineering e nella
messa in servizio. Infine con l’impiego della Totally Integrated Automation
(TIA) consentono di realizzare soluzioni vantaggiose e integrate.
Sia che si tratti di linee di lavorazione continue o di processi con trasferimento
cadenzato dei prodotti ad elevata dinamica, le macchine, grazie al Sinamics
S120, acquisiscono una performance molto superiore in moltissimi settori
applicativi: ad esempio le macchine confezionatrici, quelle per la lavorazione
della plastica, le macchine tessili, le macchine da stampa, le macchine
per la lavorazione della carta, gli apparecchi di sollevamento, i sistemi di
movimentazione e di montaggio, le macchine utensili, i treni di laminazione
e i banchi prova.
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AO
COPERTINA
SIEMENS COPERTINA SIEMENS COPERTINA SIEMENS C
Le opinioni
Il PLC Simatic S7-1500 di Siemens presso lo stabilimento
produttivo di Siena
“Abbiamo scelto di adottare i sistemi di azionamento Sinamics
S120 di Siemens poiché in essi riconosciamo un sistema consolidato. L’utilizzo del framework Totally Integrated Automation
Portal di Siemens e di Simatic S7-1500 ha inoltre consentito
l’ottenimento di importanti vantaggi nella semplificazione del
motion control e il raggiungimento di livelli di innovazione in
grado di proiettare il macchinario Whirlpool direttamente nel
futuro” ha affermato Marco Capitani, responsabile tecnico e titolare di Elettrotec Automazione. “Le migliorie apportate sono
state significative in quanto, con la sostituzione di un sistema
obsoleto, abbiamo potuto proporre un sistema nuovo di Siemens che siamo certi avrà vita lunga e che soprattutto offrirà
notevoli vantaggi immediati per il cliente in termini di manutenzione e nelle fasi di produzione”. Un fattore vincente all’interno
di questa nuova configurazione del macchinario è sicuramente
rappresentato dell’integrazione di pacchetti tecnologici esterni
all’interno di un pacchetto standard, a differenza di quanto avve-
Nuovo controller Simatic S7-1500 e framework engineering TIA Portal
Nuova generazione di controller di fascia medio-alta:
Simatic S7-1500
Con il lancio di Simatic S7-1500, la Divisione Industry Automation di Siemens
introduce una famiglia di controllori di nuova generazione per le macchine
di fascia medio-alta e per gli impianti. Questa generazione di controllori è
caratterizzata da elevate prestazioni ed efficienza. Tra le caratteristiche più
importanti: prestazioni del sistema eccezionali e diverse funzionalità integrate
di serie facilmente implementabili, tra cui motion control, security integrated
per la massima sicurezza informatica, e safety integrated per la sicurezza
delle applicazioni. Maggiore efficienza è data dal progetto innovativo, per un
funzionamento semplice e una messa in servizio sicura, dalle funzioni di diagnostica dello stato dell’impianto facilmente configurabili e dall’integrazione
in TIA Portal che consente di ridurre i costi di progetto.
La nuova generazione di controllori Simatic S7-1500 è stata lanciata sul
mercato in più fasi. Il portafoglio iniziale era costituito dai tre tipi di CPU 1511,
1513 e 1516 per la fascia di potenza media, e con diverse caratteristiche
prestazionali. Queste si differenziano, per esempio, nel numero di interfacce,
nella velocità nelle operazioni a bit e nella dimensione del display e della
memoria dati. In base ai compiti di automazione, le CPU possono essere
integrate con un massimo di 32 moduli di espansione nella struttura centrale.
Ad esempio con i nuovi moduli di comunicazione e tecnologia o dai moduli IO,
nello stesso formato del Simatic ET 200MP di Siemens.
Recentemente il controller Siemens Simatic S7-1500 ha ampliato la propria
gamma con due nuove CPU standard e due CPU failsafe. Le CPU failsafe
appartengono alla gamma di fascia alta e sono la 1518-4 F-PN/DP e la 15163F-PN/DP. La CPU 1515-2 PN è progettata per applicazioni di medio livello
nell’automazione delle macchine e degli impianti. La CPU 1518-4PN/DP è ora
il dispositivo più potente all’interno della gamma del controller ed è pensato
per applicazioni high-end. Inoltre, il nuovo firmware V1.5 è disponibile per le
esistenti CPU. Questo firmware amplia notevolmente le funzionalità di tutti
i controllori S7-1500, ad esempio con la funzione di ‘Option Handling’ su
configurazione centrale e con le prime funzionalità di ‘Team Engineering’.
Simatic S7-1500 con CPU 1518-4 PN/DP per applicazioni di fascia alta è
dotato di una memoria utente da 13 MB (megabyte) e dispone di quattro
interfacce di comunicazione: una Profinet con switch a 2 porte per la comu-
22
Simatic S7-1500
nicazione a livello di campo, due interfacce Profinet e una Profibus. Le alte
prestazioni e l’ampia memoria consentono il collegamento fino a 128 assi
di azionamento e un funzionamento isocrono in un intervallo di 250 microsecondi. Il tempo d’esecuzione delle operazioni a bit per la CPU 1518 è di
1 nanosecondo. Simatic S7-1500 con CPU 1515-2 PN è un controller per
applicazioni di medio livello. È dotato di una memoria utente di 3,5 MB (500
kilobyte di memoria per il programma e di 3 MB per i dati) e dispone di due
interfacce Profinet: un’interfaccia Profinet I/O per la comunicazione a livello
di campo e un’interfaccia che può essere utilizzata, ad esempio, anche per
l’integrazione nella rete aziendale. La CPU 1515 ha un tempo d’esecuzione
delle operazioni a bit di 30 nanosecondi.
Con la nuova versione firmware 1.5, i controller S7-1500 supportano la
funzione ‘Option Handling’ nella configurazione su rack centrale. Questo
offre un potenziale di risparmio nella creazione, nella messa in servizio
e nella documentazione per progetti di macchine modulari, per esempio
nell’industria manifatturiera. Con la funzione di ‘Option Handling’ i costruttori
di macchine possono così configurare una sola volta la propria macchina
con la massima configurazione possibile. La configurazione di destinazione
per la singola macchina è definita con il programma utente. Le funzioni di
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COPERTINA SIEMENS COPERTINA SIEMENS COPERTINA SIEMENS COPERTINA SIEMENS COP
Nell’ottica dell’ammodernamento di una macchina di
formazione e tranciatura dei fianchi dei congelatori Small,
Whirlpool si è rivolta a Elettrotec Automazione
ingegneria di squadra, quali la messa in comune on-line di un controller, sono
state implementate per progetti complessi. Gli utenti possono sincronizzare
automaticamente i loro progetti locali con il controller. Anche la manutenzione
delle CPU è stata migliorata: l’hardware e il programma, compresi i simboli e
i parametri del modulo, possono essere rilevati in modo rapido e senza errori.
La gamma di controller Simatic S7-1500 per applicazioni di automazione
di macchine e impianti di fascia media e alta, comprende cinque CPU con
diverse caratteristiche prestazionali. Queste differiscono, ad esempio, a
seconda del numero di interfacce, dei bit di performance e in base alla
dimensione della memoria di lavoro. A seconda del singolo compito di automazione, la CPU nella configurazione centrale, può essere supportata da
ben 31 moduli di espansione, per esempio con moduli di comunicazione e
tecnologia o con moduli I/O che hanno lo stesso formato del sistema Siemens
Simatic ET 200MP I/O. Simatic S7-1500 ha come obiettivo l’efficienza e le
alte prestazioni. Proprio per aumentare le prestazioni generali, tecnologia,
sicurezza e performance di sistema sono stati notevolmente migliorati. Al fine
invece, di aumentare l’efficienza, sono stati fatti ulteriori sviluppi in particolare
nella progettazione e gestione, nella diagnostica di sistema e nell’ingegneria
di TIA Portal.
Nuove funzionalità per l’ambiente di progettazione
Il framework engineering Totally Integrated Automation Portal (TIA Portal) di
Siemens è stato ampliato con una serie di nuove funzionalità per la versione
13. Queste includono il miglioramento del concetto di diagnostica e la protezione del know-how, oltre a una sincronizzazione del team in progetti più
ampi. Come parte del TIA Portali V13, le funzioni degli strumenti di ingegneria
sono state ampliate. Il Simatic WinCC V13 HMI (interfaccia uomo-macchina) è
ora adatto anche per la nuova generazione di Basic Panel. Anche l’interfaccia
operatore è stata rinnovata, ad esempio, con diagrammi, pulsanti ed elementi
di visualizzazione su display. La famiglia di inverter G110M, che consiste in
un azionamento e un motore in una sola unità, è ora integrata nel Sinamics
Startdrive V13 e può quindi essere configurata nel TIA Portal. Simatic Step 7
V13 è stato ampliato con l’ingegneria per il nuovo controller Simatic S7 -1500
con CPU 1515-2 PN e CPU 1518-4 PN/DP.
Il concetto di diagnostica integrata è stato ampliato, ciò significa che gli er-
niva precedentemente con la gamma, divenuta ormai obsoleta,
che prevedeva un oggetto come la CPU tecnologica, ad esempio,
venduta a parte, cosa che non avviene più oggi, a seguito di un
revamping che offre questa tipologia di componenti in dotazione. “Oggi riscontriamo un’interfaccia decisamente migliore
per i nostri operatori, molto più semplice da utilizzare rispetto al
passato e caratterizzata da maggiori affidabilità e semplicità nella
sostituzione dei componenti” prosegue Luca Lucherini, process
engineer di Whirlpool Italia. “In passato, al verificarsi di un guasto a un pannello era necessario reinstallare il computer, mentre
ora, molto più semplicemente, abbiamo un programma che, con
estrema facilità e tramite il TIA Portal Siemens, ricarichiamo all’interno del pannello che Siemens fornisce già configurato”.
Qualora si verifichino guasti o eventuali anomalie sul macchinario Whirlpool, le CPU di Simatic S7-1500 offrono la possibilità di
essere immediatamente visualizzate grazie ai display posizionati
a bordo macchina, a differenza delle precedenti CPU che non
disponevano di display. L’ammodernamento del macchinario
TIA Portal V13
rori sui dispositivi di I/O distribuiti sono ora rilevati automaticamente dal TIA
Portal V13. I messaggi risultanti vengono visualizzati sul display integrato del
controller, sul dispositivo HMI e sullo stesso modulo I/O. Ampliata anche la
protezione del know-how, come ad esempio quella dei blocchi, associando
il numero di serie del programma e la protezione della comunicazione Ethernet, con dispositivi HMI. Anche le funzioni di ‘Team Engineering’ sono state
implementate. Gli ingegneri possono ora lavorare offline su parti di progetto
indipendentemente l’uno dall’altro e accedere a un controllo congiunto online
per la messa in servizio. Lavorano su un database comune mentre la struttura
di engineering garantisce coerenza nel risolvere, ad esempio, conflitti di
denominazione in modo automatico.
Con il TIA Portal di Siemens, l’utente esegue in modo rapido e intuitivo
compiti di automazione, risparmiando fino al 30% nei tempi di progettazione.
L’architettura software è progettata per un’elevata efficienza e facilità d’uso
ed è adatta sia per gli utenti alle prime armi sia per utenti esperti. Offre un
concetto operativo standardizzato per controller, HMI e drive, per l’archiviazione automatica di dati condivisi, ad esempio durante la configurazione, la
comunicazione e la diagnosi, oltre a mettere a disposizione potenti librerie
che coprono tutti i soggetti dell’automazione.
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AO
COPERTINA
SIEMENS COPERTINA SIEMENS COPERTINA SIEMENS
L’ammodernamento del macchinario destinato alla
produzione dei congelatori orizzontali Whirlpool ha
richiesto molti sforzi da parte dei tre attori coinvolti
Secondo Elettrotec Automazione l’utilizzo del software TIA
di Siemens è risultato semplice e intuitivo grazie alla
disposizione dei menu
La progettazione della parte HMI è risultata buona,
secondo Whirpool
Simatic TP 1200
destinato alla produzione dei congelatori orizzontali Whirlpool
ha richiesto molti sforzi da parte dei tre attori coinvolti, in particolar modo dovuti alle tempistiche molto strette. La parte progettuale ha richiesto i mesi da febbraio ad agosto, mentre per
l’implementazione sono state sufficienti due settimane di intenso lavoro in cui Elettrotec Automazione ha smontato l’intera
macchina e implementato i vari componenti e il nuovo sistema,
consegnandola infine a Whirlpool già pronta per la messa in
opera immediata e la produzione. “Siamo molto orgogliosi del
revamping che siamo stati in grado di attuare per la nostra sede
di Siena e dell’ottimo lavoro svolto dai nostri partner in questa
avventura per noi particolarmente sfidante” continua Luca Lucherini di Whirlpool. “Da parte di Elettrotec Automazione e dei
tecnici Siemens abbiamo sempre riscontrato, oltre alla massima
affidabilità e fiducia, anche un’estrema celerità nella risoluzione
di eventuali problemi, malfunzionamenti o criticità, fattore questo che ha ampiamente soddisfatto le nostre esigenze di poter
fare affidamento su un macchinario allo stato dell’arte, altamente
innovativo, performante e in grado di rispondere perfettamente
alle nostre esigenze, sia in termini di risultati, sia di tempistiche”.
“Anche noi di Elettrotec Automazione siamo molto soddisfatti
del lavoro svolto e soprattutto dei risultati ottenuti che, siamo
certi, ottimizzeranno i processi interni allo stabilimento senese
di Whirlpool” conclude Capitani. “A seguito di una prima fase
fisiologica di ambientamento, l’utilizzo del software TIA di Siemens è risultato subito piuttosto semplice e intuitivo grazie alla
disposizione dei menu, alla buona accessibilità delle funzioni e
all’indirizzamento simbolico che durante la stesura del software
ne velocizzano molto l’utilizzo. Per quanto riguarda l’utilizzo
degli oggetti tecnologici, è stata molto apprezzata la possibilità di fare una parametrizzazione guidata dell’oggetto avendo
subito una verifica sul corretto inserimento dei valori. Anche la
progettazione della parte HMI è risultata buona. Ritengo che la
piattaforma TIA abbia grandi potenzialità. Grazie alla possibilità
di lavorare in un ambiente completamente integrato, infatti, vengono semplificate tutte le operazioni di interazione tra gli oggetti
che il progetto deve gestire. Soprattutto nella fase di ricerca di
guasti o di altri problemi inerenti il progetto online, le operazioni sono più semplici grazie a TIA, che rende tutto a portata di
mano e in un unico ambiente”. La soddisfazione di Whirlpool ha
permesso a Elettrotec Automazione di portare a termine anche
l’implementazione di una macchina piegatrice equipaggiata con
il framework engineering TIA Portal e il PLC Simatic S7-1500 di
Siemens presso lo stabilimento produttivo di Siena.
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MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
di Marc Kurt Deyda
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AO LINEA DIRETTA
In breve
Forum Efficienza Energetica
2014
Si svolgerà a Milano, il 19 giugno 2014, il Forum Efficienza Energetica 2014, organizzato da Business
International (www.businessinternational.it) con il
patrocinio di Assoege e Fire. Sfide, strategie, modalità
operative e strumenti finanziari per l’efficientamento
energetico in azienda, alla luce del recepimento della
Direttiva UE e nel contesto economico attuale. L’incontro
annuale è volto a fornire aggiornamenti su normative,
incentivi, strumenti di finanziamento e modelli di business correlati all’attuazione di interventi di efficientamento in azienda. Il Forum Efficienza Energetica si
propone come un’occasione di confronto sulle opportunità per le imprese (industria e soggetti obbligati) tra
energy manager, utility, key player istituzionali, istituti
di credito, Esco, fornitori di servizi e soluzioni.
Al centro dell’Edizione 2014, vi saranno approfondimenti e dibattiti sugli orientamenti normativi europei,
sulle novità e sulle misure correlate al recepimento della
Direttiva UE in Italia e sulle strategie di efficientamento
energetico delle aziende che stanno implementando
un sistema di gestione dell’energia, con particolare riferimento a leve, priorità, processi e modelli di business
e di finanziamento. Il dibattito sarà corroborato dalla
presentazione di case history cross industry.
È nata Fanuc Italia
Dal 1° aprile 2014 le tre divisioni CNC, Robot e Robomachine si sono riunite in Fanuc Italia (www.fanuc.it). La
sede centrale rimane nel complesso operativo di Arese,
nei pressi di Milano, mentre il nuovo amministratore delegato è Marco Ghirardello (nella foto),
già general manager di Fanuc Turkey.
Marco Ghirardello
ha iniziato il suo percorso in Fanuc Italia
nel 1994. Dopo otto
anni nel corso dei
quali ha ricoperto diverse responsabilità nei settori service e sales, nel 2007 è
diventato direttore commerciale di Fanuc Robotics Italia
e country manager per la Turchia. Nel 2012 Ghirardello
viene promosso a direttore generale di Fanuc Robotics
Turkey, e nel 2013 a direttore generale di Fanuc Turkey.
Ripercorrendo la storia di Fanuc, Marco Ghirardello sottolinea che “Fanuc è il produttore mondiale maggiormente diversificato nel settore della factory automation
robot e Robomachines. Fin dalla sua fondazione nel
1956, la società ha contribuito in modo pionieristico
all’automatizzazione delle macchine utensili e allo
sviluppo di sistemi a controllo numerico. La tecnologia
Fanuc ha portato una vera e propria rivoluzione a livello
mondiale in ambito produttivo, dall’automazione della
singola macchina sino all’intera linea di produzione”.
26
È il concetto di velocità ad aver guidato Invensys nello sviluppo
delle piattaforme InTouch e System Platform 2014
HMI… alle griglie
di partenza!
di Ilaria De Poli
V
elocità sotto tutti i punti
di vista, di sviluppo,
di apprendimento, di
time-to-market: questo
uno dei principali obiettivi perseguiti da Invensys (http://
iom.invensys.com) nello sviluppo
delle release 2014 del software di
supervisione InTouch HMI e Wonderware System Platform, presentate in anteprima a un gruppo
scelto di utenti nelle più che mai azzeccate cornici degli autodromi di Monza
e Maranello, che della velocità sono appunto il simbolo. “Aiutare gli sviluppatori
a lavorare più rapidamente, trovando e
correggendo gli eventuali errori con immediatezza per evitare perdite di tempo,
e al contempo aiutare gli utenti finali a
cogliere subito guasti o problemi sugli
impianti, secondo i concetti di usability
più moderni, con una gestione grafica
intuitiva ed essenziale: questi i due pilastri su cui si basano le ultime release dei
prodotti Invensys” ha esordito Alessandro Bertoli, senior consultant engineer. È
indubbio infatti che “da un lato, aumenta
la complessità degli impianti e la mole dei
dati da gestire, a causa della crescente
automazione, dall’altro però le risorse disponibili a livello di personale sono sempre più scarse e il turn over è elevato: un
solo operatore, spesso poco formato, a
volte straniero, deve controllare più linee
di produzione” ha proseguito Marco
Menegon, senior technical pre-sales &
consulting manager. “Oltretutto, avremo
sempre più a che fare con i ‘nativi digitali’,
molto sensibili al ‘look&feel’ e all’usabilità
dei software. Infine, aumenta il numero
delle applicazioni in remoto, per cui l’operatore interviene su processi che non
vede”. Ne consegue l’insorgere di particolari esigenze: impedire al personale di
intervenire su variabili critiche del processo, anche inconsapevolmente; dotarsi
di interfacce operatore evolute che siano
piacevoli da usare, diano informazioni
utili al momento giusto e siano prive di
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
‘ornamenti’ che possano distrarre l’utente o confonderlo. “Abbiamo pensato
a tool software che consentano agli sviluppatori di realizzare interfacce consone
alle best practise indicate a livello mondiale per gli HMI e la supervisione, mettendosi ‘dalla parte dell’utente’. Come la
console di un aereo è creata pensando
al pilota che dovrà utilizzarla, così l’interfaccia operatore non va sviluppata a
posteriori e ‘aggiunta’ a fine progetto,
bensì deve rappresentare un elemento
centrale. Deve infatti aiutare l’operatore
a intervenire sull’impianto in modo appropriato, in tempi brevi; suggerirgli quali
operazioni eseguire e permettergli di capire subito, a colpo d’occhio, se qualcosa
non va, facendolo agire senza bisogno di
‘pensare troppo’” ha ribadito Menegon.
I nuovi tool e le funzionalità di InTouch e
System Platform 2014, per esempio librerie, simboli, animazioni, visualizzazione di
trend, stili, gestione allarmi, reportistica
ecc., sono semplici da usare e da personalizzare; non solo sveltiscono e semplificano le operazioni di programmazione,
ma facilitano anche la messa a punto di
soluzioni di presentazione dei dati chiare
e immediate. “Così i nostri clienti possono
soddisfare al meglio le esigenze degli
utenti finali loro clienti, che sono il nostro
ultimo target” ha concluso Menegon.
Invensys propone condizioni agevolate
di migrazione verso le nuove release, garantendo la retrocompatibilità con le precedenti, e organizzerà corsi per insegnare
a utilizzare al meglio tutte le potenzialità
delle nuove soluzioni.
AO LINEA DIRETTA
In breve
Wlady Martino responsabile
Lenze Italia automation
& consumer goods
L’organico di Lenze Italia (www.lenze.com) si
amplia con l’inserimento di una importante figura
professionale. Si tratta di Wlady Martino, che a partire dal 2 aprile 2014 ha assunto la responsabilità
delle attività automation & consumer goods. Martino, sposato con due figlie, proviene da importanti
esperienze nel settore dell’automazione industriale,
dove, assumendo responsabilità sempre maggiori,
ha ricoperto rilevanti ruoli a livello nazionale in ambito packaging. L’inserimento di una figura specifica in ambito di consumer goods mira ad ampliare
le potenzialità di Lenze e delle sue soluzioni motion
centric automation in uno dei mercati che negli
ultimi anni si sta dimostrando particolarmente
strategico.
Interroll, nuove sedi in Cina
e Stati Uniti
Interroll (www.interroll.it), specializzata in prodotti e soluzioni di intralogistica, prosegue la sua
espansione in due mercati di particolare importanza
quali la Cina e gli Stati Uniti.
Nei giorni scorsi sono state inaugurate le due nuove
sedi a Shanghai in Cina e nei pressi di Atlanta, Georgia, Stati Uniti. Interroll a Shanghai sarà la nuova
sede centrale per le operazioni asiatiche della multinazionale svizzera e sarà sinergica con il centro
regionale di eccellenza Interroll a Suzhou, nella
provincia di Jiangsu, e consentirà ancora migliorati
servizi e supporto alla clientela in tutta l’Asia. Il centro regionale di eccellenza, avviato nel 2011, è per
Interroll una importante base di produzione e centro di servizi tecnologici, che in precedenza aveva
anche la funzione di sede asiatica della società. L’apertura della sede di Shanghai rappresenta la più
recente mossa strategica di Interroll a sostegno del
mercato cinese, nel quale l’azienda sta registrando
una rapida crescita del proprio business.
Quasi contemporaneamente Interroll ha inaugurato
negli Stati Uniti il proprio centro regionale di eccellenza a Hiram, in Georgia. Il sito di 31.000 m2 segna
una nuova era nella automazione logistica e nei servizi. Questa struttura produrrà impianti e tecnologie
per magazzini dinamici, moduli e sottosistemi per
gli impianti di distribuzione in tutta l’America. Inizialmente, il sito produttivo impiegherà 40 persone
nella zona di Hiram.
A regime si prevede un totale di circa 100 dipendenti. Il nuovo impianto americano di Interroll servirà clienti, quali Coca Cola, Delta Airlines, Procter
& Gamble, Amazon.com, UPS e FritoLay, con linee
di prodotti fortemente orientate al mercato e con
l’adeguato supporto tecnico.
28
A partire dall’edizione di quest’anno, Deutsche Messe organizzerà,
a Milano, TPA Italia, la fiera dedicata alla fluidotecnica e ai sistemi
di trasmissione di movimento e potenza
TPA Italia 2014
di Jacopo Di Blasio
L
a fiera biennale TPA Italia
(www.tpa-italia.com), che si
svolgerà dal 6 al 9 maggio 2014
a Fiera Milano Rho, è un evento
B2B dedicato ai sistemi di azionamento, trasmissione di potenza, fluidotecnica e automazione. L’edizione
di quest’anno sarà la prima a essere
organizzata da Deutsche Messe. Andreas Zuege, direttore generale della filiale italiana di Deutsche Messe (www.
messe.de), ha riferito come l’ente fieristico tedesco creda molto nella scelta
di Milano come hub fieristico di riferimento per gli eventi del Sud Europa e
del Mediterraneo, grazie alle infrastrutture di cui il capoluogo lombardo è dotato. Zuege ha spiegato che il contesto
di Milano garantisce le infrastrutture e
i servizi necessari per un evento come
TPA Italia, che mira decisamente alla
crescita nonostante il momento critico
del mercato di riferimento. In particolare, attraverso diverse iniziative tese
a veicolare cultura di impresa e contenuti di carattere decisamente tecnico,
TPA Italia punta ad offrire opportunità
di confronto e di aggiornamento sulle
tendenze di mercato, sulle tecnologie e
sugli aspetti normativi. Tra le iniziative
proposte nel quadro di TPA Italia dal Comitato Tecnico Scientifico e Deutsche
Messe, si contano convegni, tavole rotonde e workshop con il supporto di Federmacchine ed esperti internazionali.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Eventi pensati con un profilo tecnico,
soprattutto in termini di contenuti.
Per TPA Italia, Deutsche Messe ha un atteggiamento pragmatico concentrandosi su posizionamento, organizzazione
e vendite. Dal punto di vista organizzativo, un esempio del nuovo approccio è
costituito dalla realizzazione di tre aree
tematiche appositamente dedicate al
rapporto e all’interazione tra ricerca e
produzione. Infatti, spazi espositivi di
TPA saranno dedicati a realizzazioni e
attività di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’automazione avanzata, idraulica mobile e meccatronica industriale.
Tre aree denominate ‘Solution Hub’
che avranno una struttura pensata alla
costruzione di un collegamento tra le
realtà più avanzate nell’ambito della
ricerca. Attraverso i totem multimediali
presenti in ciascuna Solution Hub, le
aziende e le università potranno diffondere filmati e contenuti che approfondiscano e illustrino le loro attività
di ricerca e sviluppo tecnologico. Al
centro della Solution Hub, ad attirare
l’interesse del pubblico, ci sarà un’applicazione evoluta, che nel caso dell’idraulica mobile sarà il frutto delle più
recenti tecnologie di trasmissione della
potenza applicate alla robotica. Per TPA
Italia sarà anche messa a disposizione
un’app, per smartphone e tablet, e
saranno disponibili aggiornamenti in
tempo reale sui social network.
Il campione è a specifica.
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AO LINEA DIRETTA
In breve
Accordo di distribuzione
RS Components (it.rs-online.com) ha siglato
un accordo di distribuzione globale con FCT,
azienda acquisita da Molex a settembre 2013,
per commercializzare in tutto il mondo i suoi
prodotti per l’interconnessione in formato
D-Sub. L’accordo è stato siglato per ampliare
la gamma di servizi offerti ai progettisti che
sviluppano applicazioni destinate ai settori
medicale, industriale, telecomunicazioni aerospaziale e altri ancora. Tali clienti potranno
accedere più rapidamente a una più ampia
gamma di prodotti FCT disponibili sul sito web
di RS, che sono supportati dai numerosi strumenti di progettazione online gratuiti offerti da
RS. Le serie di prodotti D-Sub con layout misto
comprendono modelli che ospitano contatti ad
alta potenza, contatti ad alta tensione, contatti
pneumatici e contatti coassiali disposti in vario
modo. Le dimensioni dei gusci delle serie D-Sub
ad alta densità ricalcano quelle dei normali
connettori D-Sub, ma con la disponibilità di un
numero di contatti superiore.
Datalogic apre un nuovo
ufficio in Turchia
Datalogic (www.datalogic.com) ha annunciato l’apertura di un nuovo ufficio a Istanbul,
grazie al quale l’azienda intende espandere
ulteriormente la sua presenza diretta in Emea
(Europa, Medio Oriente e Africa) per rispondere
al meglio alle esigenze dei clienti e del mercato
locale. L’ufficio turco sarà completamente attrezzato e pronto a fornire supporto commerciale, tecnico e amministrativo. “La Turchia è
un mercato molto promettente per Datalogic”,
afferma Valentina Volta, CEO della divisione Datalogic business development e VP sales Europa
& Emerging Country di Datalogic ADC. “Grazie
alla varietà delle nostre soluzioni di alta qualità, siamo sicuri che ci siano
numerose opportunità di
business nei settori retail,
manifatturiero, trasporti e
logistica e sanità. L’apertura
di un nuovo ufficio a Istanbul ci permetterà di essere
più vicini ai nostri clienti e
di soddisfare meglio le loro
esigenze. Abbiamo grandi
aspettative in termini di
crescita in questa regione
e siamo molto entusiasti
di essere presenti con una
unità locale in quello che
può essere definito il ponte
tra l’Europa e l’Asia”.
30
Un nuova e prestigiosa sede, all’IBM Center di Segrate, e un sito
accattivante, ricco di informazioni e contenuti. E tante altre,
ancora, saranno le novità di ITE Day 2014, in calendario
il 24 giugno. Ecco qualche anticipazione
ITE day 2014:
ecco le novità
di Federica Andreini
I
l prossimo 24 giugno all’IBM Center
di Segrate, in provincia di Milano,
Fiera Milano Media (www.fieramilanomedia.it), realizzerà la seconda
edizione di ITE Day (http://ite.mostreconvegno.it), il convegno-mostra
sull’efficienza energetica per l’industria.
L’obiettivo è quello di offrire al visitatore
un quadro completo dell’offerta attualmente disponibile per la realizzazione di
soluzioni a elevata efficienza energetica
in ambito di impiantistica e automazione
industriale. L’uso dell’energia nell’industria e nelle Utility è ancora lontano dal
potersi definire efficiente, non solo negli
impianti ‘energivori’ per antonomasia,
ma anche nelle più svariate realtà manifatturiere. Recenti studi hanno dimostrato che l’efficienza energetica è vista
dalla dirigenza aziendale come fattore
fondamentale (business critical) nonché
stimolo per l’innovazione tecnologica.
Per fare dell’efficienza una vera arma
di innovazione tecnica ed economica non si può fare a meno di passare
per tutta quella serie di competenze e
tecnologie in ambito automazione, controllo e supervisione, sia che si tratti di
un grande impianto siderurgico, di una
linea di confezionamento oppure di una
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
singola macchina operatrice. Ed ecco allora che Industrial Technology Efficiency
Day 2014 rivolgendosi ai protagonisti
della filiera tecnologica che si occupano
di progettare, realizzare, condurre, manutenere impianti produttivi in ambito
manifatturiero e di processo propone
prodotti e soluzioni tecnologiche in
ambito di automazione, controllo e supervisione grazie ai quali sono possibili
vantaggi in termini di efficienza a livello
di sistema produttivo: motori elettrici,
inverter, azionamenti, avviatori, riduttori,
motoriduttori, sistemi di trasmissione
della potenza, sistemi di controllo, sistemi di supervisione, software di analisi
e dimensionamento, software per la gestione dei carichi, diagnostica, sistemi di
alimentazione, trasmissioni meccaniche,
elementi di accoppiamento meccanici,
sistemi di attuazione oleoidraulica e
pneumatica, strumentazione di misura e
controllo. Considerata la grande attualità
del dibattito sul tema oggetto della manifestazione, grande risalto avrà la parte
convegnistica curata dalle riviste di Fiera
Milano Media in collaborazione con rilevanti associazioni del settore e Business
International (www.businessinternational.it), organizzatore di convegni e congressi del gruppo Fiera Milano
Media. La sessione plenaria
traccerà il quadro di riferimento
relativo all’efficienza energetica
nel panorama dell’industria in
Italia, i workshop delle aziende
si focalizzeranno su soluzioni
commercialmente disponibili
per aiutare le imprese a mettere concretamente in atto le
strategie di efficientamento
energetico e i laboratori tecnici
saranno un’interessante modalità di apprendimento disponibile a tutti i partecipanti della
manifestazione.
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AO LINEA DIRETTA
In breve
Conferenza sui laser per
telemetria e marcatura
‘Le nuove tecnologie laser per l’automotive e per
l’industria’ è il titolo della conferenza organizzata
da Panasonic che terrà il 10 Giugno 2014, presso
la sala conferenze di Panasonic Electric Works
Italia Bussolengo (VR).
Il successo delle precedenti edizioni ha convinto
Panasonic Electric Works a organizzare una giornata di approfondimento sulla tecnologia laser.
La nuova edizione prende spunto dalle precedenti
dedicate alla marcatura laser e sarà aggiornata nei
contenuti anche con importanti approfondimenti
teorico-pratici sulla telemetria laser.
Per informazioni e iscrizioni: eventi.pewit@
eu.panasonic.com e sul sito www.panasonicelectric-works.it
SafeMotion Experience
SafeMotion Experience (www.safemotion.it)
i temi della sicurezza in ambito di automazione
industriale al centro dell’attenzione il 18 giugno
a Bologna e il 2 luglio a Milano.
Dall’esperienza e dalla collaborazione di tre
aziende leader nei rispettivi settori operativi, B&R,
Comau e Heidenhain nascono due appuntamenti
con un unico obiettivo: illustrare in modo realistico, chiaro ed esaustivo che l’adeguamento alle
normative sulla safety rappresenti un’opportunità
da sfruttare a proprio vantaggio per migliorare la
produttività e la competitività sul mercato, e non
solo un’incombenza necessaria.
L’agenda dell’evento prevede, attraverso un
percorso logico ben definito, l’analisi dei diversi
aspetti legati alla sicurezza delle macchine e dei
singoli componenti delle stesse con interventi
tecnici delle tre aziende organizzatrici. Sarà dimostrato come sia possibile operare con parti di
macchine e impianti in movimento senza dover
arrestare il processo.
Le giornate saranno arricchite dalla presenza di un
esperto in ambito di certificazione dell’I.c.e.p.i., in
apertura e chiusura delle sessioni mattutine, che
fornirà informazioni e consigli pratici per l’adeguamento alle normative in materia di sicurezza.
32
Nato nel 1994 per iniziativa di una decina di aziende, con l’obiettivo
di promuovere la conoscenza della tecnologia Profibus in Italia,
Consorzio PNI festeggia i vent’anni di attività e cambia nome
Vent’anni
d’innovazione
di Ilaria De Poli
“C
onsorzio PNI (Profibus
Network Italia - www.
profi-bus.it) raccoglie
oggi circa 50 aziende,
mentre il bus di campo
Profibus, anch’esso a vent’anni dalla
prima introduzione sul mercato, conta
oltre 43 milioni di nodi installati (dato
consolidato a fine 2012)” spiega Antonio Augelli, presidente di Consorzio PNI.
“La tecnologia Profinet, d’altra parte,
nata in tempi più recenti, si è diffusa rapidamente e, sempre a fine 2012, contava più di 5,8 milioni di nodi installati.
Basata sul protocollo Ethernet industriale, riteniamo sia la tecnologia ‘del
futuro’, per questo diventeremo ‘Consorzio Profibus e Profinet Italia’, facendo
esplicito riferimento a entrambe le tecnologie promosse da noi”. Quello che
invece non cambierà è l’impegno che
l’associazione si assume nei confronti
dei soci: garantire loro tutti i benefici
derivanti dall’appartenenza all’ormai
consolidata e riconosciuta organizzazione internazionale PI - Profibus &
Profinet International, con interessi
comuni, esperti, vendor, sviluppatori,
sistem integrator e utenti finali. “PI
conta 28 associazioni nazionali (l’ultimo
arrivato è il Cile) e 51 centri di competenza (abbiamo un nuovo Picc in Polonia). È in continua crescita e noi siamo
fieri di rappresentarla
in Italia” prosegue
Augelli. E l’innovazione costituisce da
sempre un aspetto
centrale nella strategia di PI: “Gli sviluppi
più recenti della tecnologia riguardano
il profilo Profidrive
basato su Profinet.
Per una semplice implementazione di tale
profilo è possibile
fare riferimento alla
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
‘Community Project’ (www.industrialnetworx.com/profidrive-profile) che
mette a disposizione i codici sorgente
di Profidrive, free of charge, e fornisce
il supporto necessario per un’agevole
integrazione dello stesso” puntualizza
Augelli. “Entrando più nello specifico,
Profidrive è una soluzione facile e flessibile, adatta per applicazioni nel motion
e nei drives.
Quale interfaccia vendor-indipendent
per i driver, risulta anche facilmente
scalabile su diverse applicazioni grazie
ai sei profili che sono stati definiti. Le
ultime innovazioni nel mondo Profinet
hanno permesso di aggiungere nuove
funzioni, per garantire oltre alle prestazioni anche la sicurezza funzionale con
Profisafe e il risparmio energetico con
Profienergy”.
Infine, PI contribuisce ai processi di
standardizzazione internazionali: “Un
traguardo sicuramente rilevante raggiunto in ambito IEC dal gruppo ‘FDI
Cooperation’, di cui PI è un membro
fondatore, è la pubblicazione delle
prime specifiche pubbliche FDI (Field
Device Integration). Si tratta di uno
strumento unico per l’integrazione di
dispositivi utilizzati nell’industria di
processo, indipendente sia dal tipo di
comunicazione, sia dai costruttori di dispositivi” conclude il presidente.
AO PANORAMA
di Alessandro Gasparetto*
Robotica Superstar!
La notizia di fine 2013 relativa all’acquisizione da parte di
Google di otto start up robotiche ha fatto il giro del mondo.
Tutti gli analisti concordano sul fatto che la robotica assumerà
un ruolo sempre più importante, sia a livello industriale, sia
nella nostra vita quotidiana
N
ell’ambito industriale, il trend
della vendita di robot ha visto
un’ascesa ininterrotta, anche
e soprattutto durante gli anni
della crisi economica successivi al 2008. Le vendite di robot nel mondo
sono passate dalle 60.000 unità del 2009
alle oltre 150.000 del 2012, con un incremento particolarmente marcato nei Paesi
asiatici. I principali driver di questo trend
sono la necessità di grossi investimenti in
automazione nei Paesi in via di sviluppo,
e le richieste di maggiore efficienza energetica e di riduzione dei costi nei Paesi
più avanzati. Il settore Automotive, che da
solo utilizza un terzo dei robot mondiali, è
decisamente quello trainante; comunque,
anche settori quali elettronica, chimica,
farmaceutica, food and beverage hanno
notevolmente incrementato l’intensità di
impiego di robot. Si stima che le vendite
di robot industriali nel prossimo triennio
aumentino del 3-5% all’anno, toccando nel
2015 quota 200.000 a livello mondiale.
I trend tecnologici
Per quanto riguarda i trend tecnologici
nel settore della robotica, è indubbio che
nell’ultimo decennio l’innovazione si è
concentrata soprattutto nello sviluppo di
sistemi e di tecniche intelligenti per il controllo. Ciò ha permesso di migliorare l’integrabilità del robot all’interno della cella
di lavoro, e di dare una risposta alla richiesta sempre maggiore di un’automazione
spinta, oltre a favorire un calo del costo dei
robot stessi. Sistemi di controllo sempre più
efficienti hanno inoltre permesso di incrementare il livello di sicurezza, riducendo
inoltre i costi ad essa associati. Lo sviluppo
di software sempre più sofisticati ha inoltre
34
consentito di aumentare le performance McKinsey racconta come la robotica sarà tra
dei robot e di conferire loro una maggiore le prime cinque ‘distruptive technologies’
flessibilità, nell’ottica del soddisfacimento nei prossimi 10 anni con un impatto econodella crescente esigenza di diversificazione mico stimato fino a 4,5 trilioni di dollari. Il
richiesta dagli end-user. Un altro trend im- suo sviluppo sarà molto più impattante di
portante del mercato della robotica, non tecnologie come la stampa 3D o le energie
solo nell’ambito industriale, ma anche in rinnovabili. Questo la dice lunga sul signifiquello della robotica di servizio, è la sem- cato che avrà la robotica sulla nostra vita e
pre più marcata cooperazione fra robot e di conseguenza sull’automazione.
umani (HRI: Human-Robot Interaction), ba- Gli attuali robot riusciranno a diventare
sata sullo sviluppo di nuove metodologie sempre più ‘abili’ e automatizzare ancor più
attività, attraverso
e nuovi algoritmi.
lo sviluppo di senInoltre, i robot non
sori, una maggiore
interagiranno solo
capacità in termini
con gli umani, ma
di intelligenza e
anche fra di loro,
l’aumento della
riuscendo in questo
collaboratività gramodo a compiere
zie a una sempre
task che un robot
maggiore sicuda solo non riuscirezza. L’interesse di
rebbe a portare a
aziende come Gotermine. Per fare il
ogle verso questo
punto sulla situasettore (otto acquizione attuale del
sizioni negli ultimi
mercato della robomesi) è un’ulteriore
tica e sui principali
Antonio Marra - Schneider Electric
dimostrazione di
trend del settore,
quanto la robotica
abbiamo incontrato
alcuni protagonisti del settore per verificare potrà diventare strategica nei prossimi anni.
la situazione attuale del mercato. Di seguito Una situazione analoga la troviamo per il
mercato dell’automazione più classica. Le
le loro risposte.
tecnologie disponibili rendono sempre
Automazione Oggi: Qual è, a suo avviso, più presenti e ‘familiari’ le soluzioni di aula situazione attuale del mercato nel tomazione, a tal punto che per l’utilizzatore
settore robotica/automazione a livello diventano quasi trasparenti. Senza andare
a scomodare i grandi impianti di produitaliano e mondiale?
zione dove diamo per scontato che l’autoAntonio Marra, marketing manager ma- mazione la faccia da padrone, un semplice
chine solutions di Schneider Electric (www. esempio di come l’automazione stia evolschneider-electric.it): La robotica sarà il vendo sono a mio modo di vedere le venmercato del futuro. Uno studio fatto da ding machines. Queste ultime da semplici
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Fonte: Automatica
cato di questa seconda macro famiglia è
in decisa ascesa sia in Italia che in Europa,
dove nuovi mercati emergenti stanno sempre più richiedendo questo tipo di automazione e vengono costantemente studiate
Michele Pedretti, product manager robot nuove applicazioni robotizzate. Anche per
questo motivo
di Mitsubishi Electric
Mitsubishi Electric
Factory Automation
ha deciso di inve(it3a.mitsubishiestire da anni colectric.com/fa/it):
stantemente nella
Nell’ottica di analizprogettazione e
zare accuratamente
rea lizzazione di
l’attuale situazione
Scara e antropodella robotica in
morfi di medie e
Italia e nel mondo
piccole dimenè corretto dividere
sioni, diventando
questo specifico
negli anni leader di
mercato in due prinmercato nella forcipali macro faminitura di robot fino
glie: robot di medie
a 20 Kg di carico
e grandi dimensioni
utile applicabile al
(saldatura, pallettizMichele Pedretti - Mitsubishi Electric
polso.
zazione di fine linea,
verniciatura…);
robot di piccole e medie dimensioni (as- Marco Pecchenini - sales executive robotics di Fanuc Italia (www.fanuc.it): L’attuale
semblaggio, ispezione, asservimento…).
La prima macro famiglia (di medie e grandi situazione di mercato è indiscutibilmente
dimensioni) è sicuramente da considerarsi complicata: la produzione è a livelli miil mercato più maturo, più consolidato e nimi e la situazione economica non aiuta
conosciuto, ma anche quello che ha ormai in alcun modo gli investimenti. Gli ordini
raggiunto ‘una stabilità’ nei suoi valori e vengono rivolti principalmente ad aziende
dove le applicazioni sono ben note e col- che hanno già un elevato portafoglio orlaudate. Completamente differenti poten- dini mentre le aziende meno cariche, che
zialità, valori e possibili nuove applicazioni/ avrebbero quindi la possibilità di soddimercati per quanto concerne i robot di sfare in tempi minori le richieste, vengono
medie e piccole dimensioni. Ad oggi il mer- sempre meno prese in considerazione.
meccanismi meccanici, stanno diventando
dei veri e propri concentrati di automazione
presenti in ogni momento della nostra vita
quotidiana.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Questa situazione genera un allargamento del divario tra le piccole e le grandi
aziende. L’automazione robotizzata è ‘aria
fresca’ in un panorama rovente.
Consente alle aziende di produzione di
avere un impianto versatile e spesso riutilizzabile, mentre agli impiantisti garantisce
un prodotto affidabile e standardizzato,
che riduce i tempi di realizzazione degli
impianti e favorisce la competitività sui
mercati internazionali.
Questo è uno dei motivi fondamentali che
denota una crescita del mercato della robotica, che è destinato ad avere un trend
positivo ancora per molti anni. Fanuc si
propone sul mercato come fornitore unico
per l’automazione grazie alle 3 tipologie di
prodotti commercializzati: controlli numerici per macchine e per automazione, robot
industriali, macchine (quali piccoli centri di
lavoro fino a 5 assi interpolati, presse per
iniezione plastica ed elettro erosioni a filo).
I nuovi settori stanno crescendo ma resta
confermato che i grandi numeri sono
ancora legati agli ambiti tradizionali. Le
opportunità generate dall’estro e dall’inventiva degli Italiani sono molteplici e
spesso legate ad utilizzi totalmente nuovi
dell’automazione robotizzata.
Il rischio più grande che l’Italia corre, è
che si perda una buona parte della produzione interna, orientando l’Italia ad essere
un Paese principalmente di costruttori di
macchine e obbligando proprio queste
aziende ad inseguire mercati esteri sempre
più lontani e difficili.
35
AO PANORAMA
A.O.: Quali sono, a suo parere, i trend più
importanti e le prospettive più evidenti
di questo settore?
Marra: La rivoluzione è già in atto; i robot
sono entrati nelle case e nella nostra vita
quotidiana con gli ‘home robot’ (l’esempio
sono i robot aspirapolvere), nelle sale operatorie, nei servizi (pulizia, distribuzione,
manutenzione) e ovviamente sempre
più prepotentemente nei processi di produzione industriale. Focalizzandoci sulla
produzione industriale il trend principale
è certamente quello che porta il braccio robotico a essere utilizzato in settori che fino
ad oggi sono rimasti incontaminati.
Se per l’automotive il robot rappresenta
oggi uno standard in quasi tutte le stazioni
della linea di produzione, in altri settori è rimasto invece isolato in zone dove era la manipolazione a farla da padrone (tipicamente
il fine linea o confezionamento secondario).
Al di fuori di questa comandava la velocità
di produzione e quindi il robot era di conseguenza bandito. La differenziazione della
richiesta (per esempio, produzione conto
terzi di tanti lotti molto diversi tra loro) o
semplicemente la generazione di nuove
confezioni più attraenti per il marketing, sta
facendo nascere la necessità di modificare
velocemente il set-up di una linea. Ecco che
nasce la tendenza di portare il braccio robotico all’interno di macchine o processi come
ad esempio il confezionamento primario;
anche se le velocità di produzione sono inferiori, il robot garantisce la massima flessibilità. Accanto a questo sta nascendo un’altra
evoluzione che ritengo essere strategica sia
nel mondo industriale che in altri settori;
mi riferisco alla ‘collaboratività’ tra uomo
e robot. Fino ad oggi i robot, o meglio il
braccio articolato, è sempre stato costretto
a lavorare intorno a barriere di protezione,
i grandi sviluppi avuti sui controlli di sicurezza stanno facendo sì che l’uomo possa
lavorare sempre più a stretto contatto con
queste macchine aumentando appunto la
collaborazione a grande vantaggio nuovamente della flessibilità e delle prospettive di
automazione dei processi.
Pedretti: Nello specifico stiamo notando
un sensibile aumento di richieste per applicazioni robotizzate (sia Scara che verticali)
dove le caratteristiche dominanti, nelle più
svariate tipologie di applicazioni, sono indiscutibilmente velocità, semplicità di uti-
36
lizzo e ampliamento, massima affidabilità e sistema di visione integrato Fanuc iRVISion,
versatilità, il tutto garantito da un supporto possono gestire aree sicure di interazione
pre e post vendita altamente qualificato uomo/robot mediante la funzione DCS,
e presente in tutto il mondo. Nell’ottica oltre ad essere predisposti con un pacchetto
di soddisfare (spesso anche anticipare) le per la diagnostica remota avanzato. Il software di simulatore
nuove richieste del
Fanuc Roboguide
mercato, Mitsubishi
permette di simuElectric presenterà
lare il reale funzioa breve un nuovo
namento del robot
robot Scara ad altise di verificare il
sime velocità (fino
reale tempo ciclo.
a 150 battute al
Appositi plug-in
minuto) e una comimplementano la
pleta nuova serie
simulazione del
di robot resistenti
sistema di visione
ad agenti corrosivi
iRVision, della funspecifici per applizione DCS, dell’incazioni nei mercati
seguimento Line
food e life science
Tracking ecc., oltre
dove sono presenti
a poter fornire un
processi di sterilizreport preventivo
zazione.
Marco Pecchenini - Fanuc Italia
sulle condizioni di
Pecchenini: Il robot è un prodotto soggetto utilizzo del robot. Fanuc, azienda giappoa evoluzione continua e il mercato indica la nese, è da sempre molto attenta al discorso
direzione in cui procedere. L’attuale richie- relativo al risparmio energetico e offre robot
sta è orientata principalmente in due dire- con consumi molto bassi e moduli di rigezioni: la prima riguarda la meccanica, dove nerazione in rete. Il mercato attuale è molto
si richiedono unità sempre più dedicate frenetico e avanza molte richieste, Fanuc è
all’applicazione specifica, l’altra a livello di pronta a soddisfarle per rimanere sul merfunzioni software, quali i sistemi di visione cato nella posizione di protagonista.
e la gestione delle aree di cooperazione
uomo/robot in sicurezza, ma anche relativa- A.O.: La sua azienda come si colloca nel
mente alla parte di simulazione, dove la ve- mercato di questo settore, relativamente
rifica dell’applicazione nel modo più vicino alla situazione attuale e ai trend previsti?
alla realtà è essenziale. Fanuc è un’azienda
che recepisce piuttosto velocemente le ri- Marra: La posizione attuale di Schneider
chieste e riesce a realizzarle in tempi molto Electric nei confronti di questo settore è
brevi. La gamma robot disponibile è molto un ulteriore indicatore del livello di evoluampia e include unità meccaniche molto zione avvenuto in questi ultimi anni. Infatti,
specifiche, quali i robot di verniciatura a Schneider nasce come un tipico fornitore
normativa Atex, per camera bianca classe di componenti e soluzioni di automazione
10, per il picking, per la manipolazione ecc. elettroniche. All’inizio degli anni 2000
Tutti i robot possono essere corredati con il Schneider Electric, operando come leader
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
partner, avrà accesso a un mercato fino a oggi
sconosciuto dove
invece Schneider
è riconosciuta
come una protagonista.
Pedretti: Mitsubishi Electric, nel
mercato della robotica di medio/piccole dimensioni, si sta
sempre più affermando come partner tecnologico leader nel suo segmento. Grazie
alla nuova serie F” ( robot Scara e antropomorfi) siamo i punti di riferimento nel mercato per precisione, velocità e affidabilità.
Altro aspetto per noi molto importante è
che ad oggi, grazie a importanti investimenti in ricerca e sviluppo, siamo gli unici
sul mercato ad aver sviluppato robot ‘senza
angoli morti’ che possono ruotare fino a
±240° sull’asse J1, in modo da poter lavorare agevolmente e completamente attorno
alla loro base. Questa peculiarità tecnica
consente ai nostri clienti di sviluppare soluzioni altamente performanti, riducendo gli
ingombri degli impianti e aumentandone
sensibilmente la produttività.
Pecchenini: Fanuc è un’azienda giapponese, nata nel 1956, che distribuisce tre tipologie di prodotti: CNC, macchine e robot.
Il dipartimento di ricerca e sviluppo in
Giappone conta oltre 800 ingegneri, i quali
quotidianamente
sono impegnati
a soddisfare le
numerose richieste che arrivano
dal mercato. Per
ciascuno dei tre
prodotti distribuiti, Fanuc risulta
essere il primo
produttore al
mondo di CNC,
circa 35.000 all’anno, il primo per robot,
circa 40.000 all’anno, il primo per macchine
CNC, circa 45.000 all’anno. La standardizzazione legata a questi numeri, permette di
ottenere affidabilità estremamente elevate.
Oltretutto, la reperibilità dei ricambi viene
garantita per 25 anni, ossia oltre il doppio
richiesto per legge. Tutti i prodotti sono
distribuiti da una rete di filiali worldwide, in
grado di fornire training, assistenza tecnica,
sviluppo di nuove soluzioni e qualsiasi tipo
di supporto tecnico. Fanuc Italia è attiva direttamente nel mercato delle macchine dal
gennaio 2014. Queste peculiarità mettono
Fanuc in una posizione primaria nel mondo
dell’automazione, settore nel quale si mantiene una crescita costante anno per anno. Il
mercato che a livello italiano ha la maggiore
crescita è proprio quello della robotica, dove
Fanuc raggiunge uno share intorno al 30% e
si aspetta di crescere ulteriormente.
Fonte: davinci surgical robot
Fonte: Carpager
nel segmento delle macchine automatiche per il confezionamento, riconosce che
i clienti iniziano a richiedere la gestione di
movimentazioni meccaniche robotiche. Il
primo passo per Schneider Electric è stato
quindi quello di garantire funzionalità SW
tipiche del mondo della manipolazione
(interpolazione nello spazio tridimensionale) in sistemi che fino a quel momento
avevano gestito movimentazioni più classiche (sincronismi). Questa intuizione ha permesso a Schneider di acquisire competenze
e comprendere che il passo successivo
dovesse essere quello di iniziare a offrire ai
propri clienti delle vere e proprie geometrie
meccaniche. Ecco che nella tipica offerta di
elettronica ha fatto il suo ingresso la meccanica, con geometrie cartesiane e parallele.
Nasceva così la prima offerta meccatronica.
Oggi questa offerta si è evoluta, all’interno
dell’offerta di automazione PacDrive, in una
libreria di funzionalità software in grado di
rispondere a tutte le richieste del mondo
robotico che si accosta a un’offerta meccanica di geometrie parallele, cartesiane e, ultime arrivate attraverso partnership con un
importante player del settore, le geometrie
antropomorfe. La visione di Schneider (e in
questo caso anche del suo partner) sul trend
evolutivo del settore è direi evidente: sarà
uno dei settori strategici dei prossimi anni.
La partnership definita con aziende che fino
ad oggi hanno operato esclusivamente nel
settore della robotica permetterà a Schneider di accedere a soluzioni che richiedono
know-how specifico, in modo opposto, il
* Comitato tecnico Automazione Oggi
e Fieldbus & Networks
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MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
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37
AO ATTUALITÀ
di Antonella Cattaneo
Tutte le novità
in casa System
Durante SPS Italia a Parma potremo vedere le novità
tecnologiche di una realtà tutta italiana: System. Ce le hanno
rivelate in anteprima Alessandro Benassi e Mario Casali
La sede System a Fiorano Modenese
S
ystem nasce nel 1970 a opera
di Franco Stefani, suo fondatore
‘visionario’, che l’ha portata a essere un gruppo solido in grado
di progettare automazione per
l’industria ceramica, packaging, logistica, intralogistica, elettronica, grazie alla continua
innovazione, ricerca, ai molti brevetti e alla
fantasia ‘tutta italiana’. Per conoscere meglio
questa realtà abbiamo parlato con Alessandro Benassi, division manager System Electronics, e Mario Casali, software engineering
manager. System ha in sé diverse unità di business, ci spiegano, di cui la prima è System
Ceramics in grado di produrre tecnologie per
decorazione, stoccaggio, scelta, confezionamento, pallettizzazione e movimentazione
38
all’interno delle industrie ceramiche;
System Logistics che progetta e produce macchine e impianti completi
per la gestione del flusso logistico; System Electronics che realizza controllori industriali, PC industriali, moduli
I/O e telecamere per applicazioni di
supervisione e raccolta dati di produzione e, soprattutto, di automazione
e controllo di processi industriali;
System Lamina che realizza macchine per
produrre lastre ceramiche; e infine System
Packaging con le sue soluzioni customizzate
per il confezionamento, la manipolazione e il
picking. “L’azienda sta andando molto bene,
l’investimento annuo in ricerca e sviluppo è
pari al 5% del fatturato, il giro d’affari è pas-
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Alessandro Benassi, division manager
System Electronics, e Mario Casali,
software engineering manager
sato dai 285 milioni di euro del 2012 ai circa
320 milioni di euro del 2013, con previsione
di un ulteriore incremento. Siamo presenti
in 26 paesi del mondo con 1.400 dipendenti.
Abbiamo anche realizzato alcuni prodotti ‘indovinati’ per il nostro core business ceramico,
per esempio una macchina per la stampa di-
Copilot 10,4” e 15”,
PC industriali che
trovano naturale
applicazione come
interfaccia
operatore per
impianti, macchine,
controllo della
produzione e della
qualità
System ha realizzato un Copilot 16:9,
21,5”, full HD, che si sposa con le
nuove esigenze di multimedialità
Un know how
tutto interno
Unità di espansione della famiglia Dico di System
gitale con un’altissima risoluzione, 400 dpi, in
pratica una risoluzione fotografica, e velocità
fino 40 m/min, uniti a una precisione unica
anche per le grafiche più complesse. Su questa macchina abbiamo integrato Ethercat
per le fasi virtuali, poiché la Creadigit, così si
chiama, ha varie barre di stampa, una per colore, fino a otto colori, che possono stare fino
a 1 metro di distanza, e la precisione richiesta
è elevatissima. Le gocce di colore, ‘sparate’
in tempi diversi, infatti, devono combaciare
esattamente. È un prodotto che sta andando
benissimo proprio perché c’è molta richiesta
da parte del mercato. Conseguentemente,
per tenere il passo con questa innovazione
in termini di velocità, abbiamo realizzato il
sistema Multigecko, in grado di smistare e
impilare piastrelle di diverso formato: qualunque tipo di lastra ceramica sia necessario
impilare, qualunque siano le sue dimensioni,
Multigecko lo fa. A valle di questo processo
poi abbiamo la 4Phases, un sistema di confezionamento in grado di confezionare le
pile di piastrelle provenienti dal sistema
Multigecko. L’intera linea è ‘green’, in quanto
non fa sfrido. Il foglio di cartone piano viene
tagliato, piegato, stampato con il logo dell’azienda o di più aziende diverse contemporaneamente, e le pile di piastrelle vengono
impacchettate a seconda dei formati e delle
quantità desiderate. In questo modo si elimina il magazzino dei cartoni personalizzati
per azienda e per dimensione, abbattendo gli
onerosi costi di stoccaggio connessi. È stato
infine rinnovato il pallettizzatore, in quanto
ciò che sta a valle deve essere adeguato a
ciò che sta a monte. E così è nato Griffon,
in grado di ottimizzare la pallettizzazione a
favore dello spazio, occupando al meglio il
pallet con pacchi orizzontali e verticali”.
Nell’ottica di allargare anche ad altri mercati
quanto è stato studiato per la ceramica, System ha poi realizzato Freebox, un sistema
che costruisce scatole su misura direttamente in macchina. “Stiamo cercando di
diversificare il nostro business, anche se il nostro ‘cuore’ è sempre la ceramica. Abbiamo
infatti aperto una filiale in Cina, a Suzhou nel
2013, System (China) Technology Co. Ltd,
dove il settore della ceramica sta ‘tirando’
molto e dove c’è un’elevata richiesta di macchine digitali per la stampa”.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Benassi e Casali continuano raccontandoci
di quanto la multinazionale, grazie al suo
presidente ‘visionario’, sia riuscita a migliorare il fatturato in questi ultimi due anni e
di quanto sia veramente difficile soddisfare
tutte le richieste in termini sia di progettazione sia di produzione: “Noi progettiamo
e produciamo tutto all’interno. È parte
integrante della filosofia aziendale avere
il know-how completo del processo produttivo: stiamo riportando all’interno tante
produzioni meccaniche e infatti abbiamo
costruito due capannoni con saldatrici, piegatrici, lamiere automatiche, tutto nuovo, e
tutto quanto serve per realizzare e verniciare
i nostri prodotti. Stiamo pensando al futuro,
alle macchine che dovremo realizzare.
Per esempio a settembre, in occasione di
Tecnargilla 2014 a Rimini, la fiera biennale
dedicata all’innovazione tecnologica per
l’industria ceramica, presenteremo già delle
novità e l’evoluzione delle macchine che abbiamo introdotto nel 2012”.
Oltre alla progettazione e realizzazione
meccanica degli impianti System, Casali
e Benassi sottolineano come anche tutta
l’elettronica utilizzata per i prodotti delle
varie business unit sia progettata e prodotta internamente da System Electronics:
“Abbiamo rinnovato la famiglia dei controllori cambiando processore, scegliendo una
piattaforma più performante, e questo ci ha
permesso di adottare Ethercat, in affiancamento al nostro storico Canopen. In questo
39
AO ATTUALITÀ
modo possiamo costruire architetture miste
o preferire l’uno o l’altro protocollo bus a
seconda dell’offerta, costi, perfomance ed
esigenze del cliente. E secondo le nostre
esigenze interne, perché siamo noi i primi
clienti di noi stessi; lavoriamo a stretto contatto con le nostre business unit, ne assecondiamo le esigenze”.
Secondo Benassi e Casali l’avvicinamento
a Ethercat è stato dettato essenzialmente
dall’aumento delle prestazioni, e in particolare dalla capacità di generare dei riferimenti temporali con una precisione di 100
ns in qualunque punto della rete: “Noi per
esempio abbiamo macchine con 40 motori
che, se non vengono coordinati, o lavorano
piano o vanno in collisione”.
Soluzioni ‘à la carte’
Venendo ai prodotti, Benassi e Casali ci
spiegano che avendo rinnovato le varie
piattaforme in uso, hanno aggiornato tutta
la famiglia dei controllori industriali: “Siamo
passati da una piattaforma EX 186 da 120
MHz a una ARM A8 da 500 MHz, molto più
attuale, cambiando il suffisso dei prodotti
L’unità Quad Microstep Drive è progettata
per controllare e pilotare fino a quattro
motori passo-passo a due fasi, funzionanti
in modalità chopper bipolare
utilizzati come controllori o slave di
altre reti”. Ma in casa System Electronics le novità non finiscono qui: “Abbiamo aumentato le dimensioni dei
PC industriali Copilot, 21,5”, 15” e 10,4”,
e abbiamo realizzato un 16:9, Full HD,
che si sposa con le nuove esigenze
di multimedialità. Siamo passati alla
tecnologia capacitiva retro proiettata,
abbiamo implementato tutte le funzionalità moderne di gesture come lo
zoom con risoluzione da 2 mm, stessa
risoluzione della telefonia, rotazione,
touchscreen; come tutto il resto della
famiglia il prodotto è stagno, perciò lavabile, IP65, antiurto poiché all’interno
è ammortizzato, e presenta range
esteso di temperatura operativa, fino a
60 °C. Alla fine è un PC, ma adatto per
essere utilizzato in ambienti esterni;
è stand-alone, nel monitor c’è tutto,
non ho altre unità e posso appenderlo
dove voglio o utilizzarlo a quadro. Nor-
Le unità di I/O remoto Canopen Dico sono una soluzione
per la gestione di I/O remoti su bus di campo Canbus
Battery Powered 8 Encoder Ethercat unit ETC810
da EX ad A8. Coesisteranno comunque entrambe le famiglie, in quanto è proprio uno
dei nostri punti di forza assicurare ai clienti
la fornitura di tutti i vecchi ricambi dei nostri
prodotti. Possiamo ‘permettercelo’ proprio
perché realizziamo tutto internamente. In
questo specifico caso, poi, avendo cambiato solo il core, l’aspetto esterno della
macchina o del quadro cablato non cambia
assolutamente: stesso bus di comunicazione, stessi collegamenti, stessi I/O... quindi
il cliente può decidere di compiere un ‘salto
tecnologico’ solo ‘interno’, staccando un
40
pezzo e montando
quello nuovo senza
nemmeno accorgersene, cosa che non ‘spaventa’ i clienti indecisi che possono upgradare senza paura, oppure rimanere legati
alla tecnologia precedente. All’apparenza
sembra che da 20 anni facciamo sempre gli
stessi prodotti, in realtà il ‘cuore’ è sempre
più tecnologico”.
Le unità di cui stanno parlando Benassi e Casali sono le 708 Boxed, controllori industriali
in grado di comunicare in Ethernet, Ethercat, Canopen, seriale RS485 e 422: “Un unico
modulo con 5/6 bus per risolvere tutti i problemi di comunicazione oltre a poter essere
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
malmente i suoi simili sono da incasso, lui
invece è un pensile. Per la serie 10.4” e 15”
l’aspetto esteriore è sempre lo stesso, ma
in realtà le innovazioni sono molte come
l’utilizzo della retroilluminazione a LED per
il display e le nuove CPU AMD con processore G-Series, da 2 a 4 core, scheda grafica
integrata e una dissipazione di soli 25 W che
consentono alte prestazioni anche in zone
con climi molto caldi”.
E neanche a dirlo tutto questo si potrà vedere a Parma a SPS IPC Drives 2014.
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AO ATTUALITÀ
di Ilaria De Poli
IoT fra evoluzione
e rivoluzione
Il primo degli ‘Advantech Academy Day’ ha fatto il punto su
smart city e Internet of Things: tante opportunità di business
dove interoperabilità e integrazione rappresentano il vero nodo
da sciogliere
I
l primo workshop dell’iniziativa ‘Advantech Academy’, il programma di incontri
rivolti a utenti finali, system integrator e
distributori studiato da Advantech per
il Sud Europa, si è tenuto nella sede milanese dell’azienda sul tema “Smart City e
Internet of Things: ambiti di sviluppo e tecnologie abilitanti”.
Al centro dunque due concetti, quelli di
città intelligente e Internet delle Cose, di
cui si sente oggi sempre più spesso parlare
ma i cui contorni ancora sfuggono ai più.
“Se ben guardiamo si tratta di fenomeni
che portano con loro delle opportunità di
business eccezionali” ha esordito Vincenzo
Difronzo, product sales manager embedded
dpt dell’azienda taiwanese. “Io definisco l’IoT
come l’Internet ‘dei milioni e dei miliardi’,
perché i numeri che gli si associano sono
davvero esagerati. Basti pensare che, stando
a una recente ricerca realizzata da Cisco, saranno 26 milioni i dispositivi connessi in rete
entro il 2020 e Gartner stima il valore gene-
42
rato dai soli servizi
IoT in oltre 300 miliardi di dollari, cui
vanno aggiunti gli
introiti legati alla
vendita dei device
per accedere alla
rete, smartphone
e tablet in primis.
Entro il 2020 crescerà inoltre di 50
volte la mole delle
informazioni a nostra disposizione,
nonché la velocità
di generazione
delle stesse. Di
fronte a questa vera e propria ‘rivoluzione’,
la sfida sta nella nostra capacità di gestire al
meglio e in modo integrato i dati, sempre più
corretti e affidabili, in nostro possesso, sebbene provengano da dispositivi differenti”.
Solo con l’integrazione di tutti i sottosistemi
‘intelligenti’ in parte già oggi esistenti, costituiti dalle soluzioni di smart mobility, smart
building, smart metering ecc. basate su IoT e
cloud, possono nascere le smart city, città più
sostenibili e ‘vivibili’, dove i servizi sono concepiti su misura delle necessità degli utenti.
“Le città ‘intelligenti’ di cui parliamo in realtà
esistono già e sono quelle in cui sono stati
sviluppati sistemi smart in grado di trasformare i semplici dati a disposizione in informazioni utili per la gestione di alcuni servizi
a valore aggiunto per la cittadinanza” ha
illustrato Symon Wilyman, embedded channel sales director di Intel, azienda partner di
Advantech. “Le attuali reti e infrastrutture si
stanno evolvendo a poco a poco per supportare l’integrazione di tutte le soluzioni intelligenti esistenti, in modo da renderle sempre
più interattive e in grado di dialogare fra
loro, permettendo così l’ulteriore sviluppo
di servizi ‘a misura d’uomo’. Si prenda per
esempio la soluzione studiata a Los Angeles
per risolvere l’annoso problema del traffico.
Le soluzioni IoT saranno sempre più residenti nella cloud
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
In pratica si tratta dell’evoluzione in chiave
IoT di un sistema che era stato utilizzato per
gestire il flusso veicolare intorno al Memorial
Coliseum durante le Olimpiadi del 1984: sincronizzare tutti gli incroci semaforici in modo
che le automobili potessero fluire in modo
ordinato e senza doversi fermare lungo le
principali arterie cittadine, mantenendo una
certa velocità. Oggi, grazie alla presenza di
videocamere che possono rilevare in tempo
reale il flusso veicolare, è possibile cambiare
i tempi dei semafori e coordinare i sistemi
di viabilità in base al reale andamento del
traffico, in modo da evitare la formazione di
ingorghi”. Barcellona invece ha migliorato
l’esperienza di viaggio degli utenti tramite
un sistema informativo in tempo reale che
cittadini e turisti possono impiegare per organizzare le visite e gli spostamenti in città.
Il tutto si basa sulla nuova architettura scalabile e sicura di Intel. “Infine, per migliorare la
qualità dell’aria di uno dei quartieri ritenuti
più inquinati di Londra la municipalità ha
sviluppato una soluzione cloud che raccoglie i dati provenienti da svariati box con
sensori installati nel quartiere, in grado di
effettuare la lettura di alcuni specifici parametri che rilevano la qualità dell’aria. In base
ai dati rilevati viene modificato il flusso dei
veicoli, indirizzando il traffico verso tragitti
alternativi, e vengono ottimizzati i tempi
dei semafori in modo da contenere il livello
d’inquinamento”. Ma le soluzioni che si possono ‘inventare’ sono innumerevoli. I sistemi
intelligenti di gestione in tempo reale delle
informazioni, per esempio, sono indiscutibilmente utili in un’ottica di manutenzione
predittiva. “Il fornitore di soluzioni Hvac
Daikin” ha proseguito Wilyman “ha tagliato
i costi e migliorato sensibilmente i servizi
introducendo un sistema che permette di
controllare da remoto lo stato degli apparati
di condizionamento installati”. Analizzando
il trend di funzionamento delle singole unità
tramite un sensore, la società può intervenire
prevenendo i guasti. Lo scambio dati è protetto grazie alla presenza di un ‘intelligent
gateway’ che impedisce accessi non autorizzati da parte di chi volesse eventualmente
‘sabotare’ il sistema di condizionamento.
Parola chiave:
interoperabilità
“Il 50% della popolazione mondiale vive
oggi nelle città (sarà il 70% entro il 2050), che
oggi consumano il 70% dell’energia disponibile producendo l’80% delle missioni di CO2”
ha spiegato Marco Zampolli, HMI e UNO product
sales manager di Advantech. “Rendere le realtà
urbane più vivibili, dunque, prima di essere un
obbligo, è una necessità.
E questo progresso passa
attraverso l’integrazione
di sistemi intelligenti che La vera sfida delle smart city sta nell’integrazione dei
già oggi usiamo per la ge- molti sottosistemi intelligenti esistenti
stione, per esempio, delle
nostre case, dell’energia, della viabilità ecc., nente di sviluppo proprietario adottato su
integrazione che si baserà presumibilmente tutte le schede di Advantech per la gestione
sul cloud, su una gestione verticale dei dati, di numerose funzionalità, come alcuni bus,
e conterà sulla possibilità di interfacciarsi con watchdog, CPU speed, power saving, hardsistemi anche datati in un’ottica di revamp- ware monitoring ecc.
ing. I dati ‘grezzi’ verranno dunque subito Si auto-gestisce ed è indipendente dal sielaborati da sistemi intelligenti basati su stema operativo in uso” ha proseguito Dicloud e serviranno alla gestione ‘avanzata’ fronzo. “SusiAccess invece è un’applicazione
degli apparati, vecchi o nuovi che siano”. E cloud based, concepita sullo standard Mqtt,
se da un lato esistono già
in quantità dei dispositivi in grado di generare
dati (e tanti altri se ne inventeranno), e dall’altro
già esistono data center
basati su cloud che raccolgono ed elaborano le
informazioni, offrendole
per la realizzazione di
servizi, ciò che secondo
Advantech costituisce
il perno di tutto è e sarà
l’interoperabilità. Per il futuro Advantech intende
dunque fornire non applicazioni, bensì dei tool Intel vede nell’IoT e nello sviluppo dei servizi correlati
in grado di rendere più un’enorme opportunità di business
semplice e immediata
l’integrazione di sistemi differenti: “Un’ap- che è lo stesso impiegato da Facebook.
plicazione IoT deve funzionare qualunque Giunta ormai alla versione 3.0, è utilizzabile
siano l’hardware e il software scelti, intera- tramite qualsiasi tipo di dispositivo hardgendo e ‘dialogando’ con tutte le altre ap- ware per la gestione di servizi e apparati in
plicazioni e servizi” ha sottolineato Difronzo. remoto.
Per questo Advantech si propone non solo Consente di attivare soluzioni di telegecome fornitore di hardware, bensì come ‘so- stione e telecontrollo, anche in presenza di
lution provider’ a 360°, per la realizzazione di parti in movimento, per esempio flotte di
soluzioni innovative che rispondano alle reali veicoli, che possono anche essere localizesigenze del cliente, sia esso un utente finale zati su mappa”. Inoltre, Advantech sta investendo nello sviluppo di applicativi ad hoc
o un integratore.
Da qui il continuo investimento in tecnologie per specifici settori d’impiego, per esempio
capaci di semplificare il lavoro dei progettisti per il mondo del digital signage, della sordi sistemi e favorire l’interoperabilità, come veglianza, della gestione di sistemi di pagaiManager e SusiAccess, presenti su qualsiasi mento o di network management.
device Advantech e basati su standard.
Advantech - www.advantech.eu
“Nello specifico, iManager è un compo-
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
43
AO ATTUALITÀ
di Antonella Pellegrini
La quarta
rivoluzione
industriale
di National
Nel corso di NI Days
2014, Rahman Jamal,
NI technical &
marketing director
Europe, ha illustrato la
sua visione del ruolo
che avranno i sistemi
ciber-fisici (CPS)
La quarta rivoluzione industriale è il focus di NI Days 2014, un
nuovo paradigma che si basa sull’interazione del mondo fisico
con le tecnologie emergenti, dall’IoT, al M2M ai Big Data
N
I Days 2014, il Forum Tecnologico sulla progettazione
grafica di sistemi organizzato
da National Instruments, si
è svolto lo scorso marzo a
Roma. Giunta alla 21° edizione, la conferenza è stata un momento di condivisione
tecnologica, ma anche il punto di incontro
tra partner e clienti. L’evento è stato anche
l’occasione per festeggiare un anniversario importante, i 25 anni di attività in Italia.
Focus di questa edizione è la quarta rivoluzione industriale, che significa - secondo
National Instruments - ‘Riprogrammare il
mondo per una nuova era dell’ingegneria’,
e che si basa sull’interazione del mondo fisico con le tecnologie emergenti, dall’IoT,
al M2M, ai Big Data. Durante la keynote
del mattino, Rahman Jamal, NI technical
& marketing director Europe, ha illustrato
la sua visione del ruolo che avranno i
sistemi ciber-fisici (CPS) e le possibilità
che la progettazione grafica di sistemi in
LabView offre. Seguitissime e molto attese
le premiazioni del premio Nicola Chiari
per la migliore applicazione di misura e
automazione, che sono state insignite da
Enrico Abaterusso, head of business unit
knowledge di Fiera Milano Media.
44
Decolla l’innovazione
L’innovazione per National Instruments
diventa dunque ancora più spinta. L’elemento chiave di questa nuova visione è
rappresentato dai sistemi ciber-fisici, ovvero quei sistemi che richiedono calcolo,
comunicazione, capacità di controllo e intelligenza. In pratica, tutte quelle applicazioni in cui il mondo fisico e quello digitale
si fondono, grazie alle nuove tecnologie.
Sistemi e reti controlleranno processi fisici,
dalle macchine ai robot. Interi settori industriali, dall’energia ai trasporti, dalla produzione alla sanità, subiranno dei mutamenti
e per continuare a competere in questo
mondo in evoluzione e affrontare le nuove
tecnologie sarà necessario sviluppare metodi di progettazione integrando sensori,
cloud e controlli realtime.
National Instruments aiuta i propri clienti
ad affrontare questi mutamenti e realizzare
i sistemi ciber-fisici del futuro mediante una
piattaforma hardware e software.
Se ne è parlato con Rahman Jamal, che afferma: “Le applicazioni ciberfisiche sono già
intorno a noi: smart grid, sistemi intelligenti
di controllo del traffico, smart building, robot
cooperanti, telecomunicazioni, sistemi per
l’automotive e per l’avionica.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Crediamo sia un settore con enormi potenzialità, di grande impatto in campo
economico e sociale. È un universo verso
il quale guarda con attenzione il mondo
dell’industria. Per supportare i clienti nello
lo sviluppo di applicazioni ciber-fisiche, NI
propone un approccio basato sulla progettazione grafica di sistemi e offre una piattaforma di progettazione a livello di sistema,
che permette di selezionare modelli di calcolo che meglio si adattano alle applicazioni
e soluzioni che consentono una stretta integrazione tra hardware e software in grado
di incrementare la produttività”. Ed entra
ancor più nel dettaglio: “La piattaforma di
sviluppo LabView è in grado di fornire il
livello di astrazione e modellazione necessario per studiare e affrontare nel modo più
corretto i problemi di ingegnerizzazione
dei sistemi CPS, realizzando applicazioni
più evolute”, aggiunge. “Il software grafico
LabView è il centro della nostra piattaforma,
che offre soluzioni hardware modulari. Una
piattaforma che si evolve in continuazione
al fine di includere le più recenti tecnologie
adottate nei processori più potenti, negli
Fpga e nei dispositivi di I/O. Uno degli elementi base della progettazione grafica di
sistemi è l’architettura RIO (Reconfigurable
IMPACT67
I/O). La filosofia di base è rappresentata
dall’architettura NI LabView RIO, che consente all’utente di implementare, funzionalità hardware all’interno di un chip Fpga,
realizzando così dispositivi specifici per le
proprie esigenze applicative. Ciò che rende
importante e unica questa funzionalità è la
possibilità per i progettisti di personalizzare
il chip Fpga utilizzando lo stesso ambiente
di programmazione grafica LabView che
viene impiegato per la realizzazione di software applicativo di alto livello per i sistemi
tradizionali”. Sono state poi presentate le
novità di LabView 2013, con il nuovo NI
Compact Rio 9068 con sistema operativo
NI Linux realtime che include il SOC (System
on a Chip) programmabile in Xilinx Zynq
che combina un processore ARM based e
tecnologia 7 Fpga su singolo chip.
I casi di successo
Sono numerosi i casi di successo che si sono
avvicendati sul palco durante NI Days 2014
e che riguardano i più svariati ambiti. Ne
citiamo solo alcuni, per ovvi motivi di spazio. Il primo ha coinvolto l’Arena di Verona,
il meraviglioso teatro lirico all’aperto. La
sfida era quella di realizzare un sistema di
monitoraggio distribuito per il controllo di
parametri strutturali dell’arena. Structural-X
è il sistema scelto per il monitoraggio strutturale di IRS basato su hardware e software National Instruments che permette
di monitorare e tenere sotto controllo lo
stato di conservazione dell’anfiteatro romano. Grazie alla flessibilità dell’hardware
National Instruments,
Structural-X permette
di configurare e gestire
da un server centrale
sia sensori di misura
wireless che cablati. Il
sistema installato all’Arena di Verona è costituito da 10 box di misura
su cui convergono i vari
sensori: sei box client
wireless basati su un sistema NI WSN (Wireless
Sensor Network) implementato su protocollo
ZigBee, tre box client
cablati basati su slave
Ethercat NI CompactRIO
e un box master Ethercat, dove convergono i
nove client, basato sul
gateway programmabile NI 9792. In più è
stato un installato un PC all-in-one di supervisione per la raccolta, l’elaborazione, la
visualizzazione dei dati e il controllo remoto
via Internet. Il sistema garantisce l’operatività sul lungo periodo grazie a stabilità e
affidabilità dell’hardware e alla semplicità
della manutenzione. La sincronizzazione
dei dati è garantita grazie all’utilizzo del
protocollo Ethercat che permette di evitare
trigger hardware o marcature GPS. Un altro
ambito è quello medicale. Non ci stancheremo mai di parlare del Centro Nazionale
di Adroterapia Oncologica (Cnao) di Pavia,
vincitore assoluto del premio Chiari a cui
abbiamo dedicato un box. Si tratta di un’eccellenza italiana per la cura dei tumori con
fasci di particelle cariche e di massa maggiore o uguale a quella del protone (adroni).
Tali particelle vengono rilasciate con la tecnica a scansione che richiede un sistema di
misura e controllo delle caratteristiche del
fascio preciso, rapido e deterministico. Il
sistema, detto di Distribuzione della Dose
(DD) deve sincronizzarsi e interfacciarsi
con differenti sottosistemi della complessa
macchina per terapia e garantire elevati
criteri di affidabilità, robustezza e reperibilità dei materiali utilizzati. Il DD del Cnao è
essenzialmente composto da una coppia
di magneti per la scansione trasversale
del fascio e da una serie di camere a ionizzazione con anodi differentemente segmentati per la misura della fluenza, della
posizione e della dimensione del fascio.
La Fondazione Cnao, l’Istituto Nazionale
Decentralizzazione
efficiente
Impact67 è la giusta soluzione per l’installazione
decentralizzata di sensori ed attuatori a bordo
macchina.
Con connessioni a innesto M12, diagnostica
sul singolo canale e protezione IP67,
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e la riduzione dei costi globali.
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NI Days è anche l’occasione per conoscere le ultime
tendenze nelle applicazioni di misura, nei sensori, nelle
reti, nei sistemi di collaudo e molto altro ancora
di Fisica Nucleare e l’Università di Torino
hanno realizzato i monitor di fascio e tutte
le interfacce hardware e software per l’integrazione del DD nella macchina del Cnao.
Per la necessità di acquisire ed elaborare
i dati dei rivelatori di particelle in modo
deterministico e sicuro, interagendo in
parallelo e rapidamente con altri sistemi
è stata scelta la piattaforma PXI di National Instruments con NI LabView Realtime
e NI LabView Fpga per la parte più critica
di controllo in
tempo reale e
guida della dose rilasciata durante l’irraggiamento. Sul palco abbiamo avuto una
testimonianza toccante, grazie a Nicola
Vitiello del S. Anna di Pisa, che ha realizzato un esoscheletro per permettere agli
amputati di tornare a camminare. Si tratta
ancora di una soluzione nella fase prototipale e senz’altro vi è ancora del lavoro da
fare per ridurre le dimensioni, ma siamo
a buon punto. Infine, i giovani sono il futuro, e lo sa bene National. Ecco perché
nell’ampia area espositiva era presente
la rappresentanza della squadra di corse
messa in piedi da 200 studenti della Sapienza (www.eteamsquadracorse.it).
Al mondo accademico National ha dedicato NI myRIO, basato sulla stessa tecnologia e sulla potenza di calcolo della
popolare piattaforma industriale NI CompactRIO. NI myRIO è più piccolo e più
adatto agli studenti rispetto alla sua controparte industriale.
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Premio Nicola Chiari 2014, IX Edizione
G
iunto alla IX Edizione, il premio Nicola Chiari
rappresenta un riconoscimento all’impegno
produttivo, all’innovazione tecnologica e alla
creatività italiana. Quest’anno è stata premiata
la miglior case study per ciascuna delle sei
categorie individuate, concludendo con un Best Over All.
Le applicazioni che maggiormente incarnano i nuovi ideali
dell’ingegneria moderna sono state insignite del Premio
Nicola Chiari per la migliore applicazione di misura e
automazione da Enrico Abaterusso, head of business unit
knowledge di Fiera Milano Media. Ecco i premiati:
Automated test: Angelo Trasarti di Studio Trasarti Dynatron RIG Avionico di test di un convertitore dati e
video innovativo basato su NI PXI e LabView.
Controllo avanzato: Simona Giordanengo di Infn, Cnao
Lino Fiore, managing director National Instruments Italy & Spain, ed
- Sistema di controllo e gestione in tempo reale dell’eEnrico Abaterusso, head of business unit knowledge di Fiera
rogazione della dose rilasciata nel tumore durante un
Milano Media, in un momento della premiazione
trattamento di adroterapia.
Didattica: Alessandro Materassi di CNR Istituto di Biometeorologia Ricerca avanzata: Samuele Martelli di IIT - Localizzazione e Tracking
Realizzazione di una sistema per la visualizzazione, con scopi didattici,
di oggetti/eventi con tecnologia multi-sensore acustico-ottica.
Tra questi è stato proclamato il vincitore assoluto, l’articolo di Simona
dei dati acquisiti da una stazione meteorologica.
Energia e potenza: Federico Van der Velden - Simulazione e controllo
Giordanengo e la fondazione Cnao, che ha realizzato un sistema di conautomatico per la gestione ottimizzata degli impianti di cogenerazione.
trollo e guida di fasci di protoni (o ioni carbonio) per trattare terapeutiRF/Telecomunicazioni: Gianluca Pizzocolo di Ipses - Sistema di simucamente un tumore, in grado di elaborare in tempo reale la misura delle
lazione di costellazione GPS per applicazioni di timing e sincronizzazione
caratteristiche del fascio e l’integrazione del sistema nella complessa
macchina per la terapia.
basato su PXI e LabView.
46
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
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AO ATTUALITÀ
di Ilaria De Poli
Se l’IoT non è una
‘bufala’…
Da sei a otto antenne per coprire l’intera città di Milano
ed entrare in un business dalle dimensioni imponenti,
quello dell’IoT. Il futuro per Avnet sono i servizi
“S
i stima che entro il 2020 il
39% dei 23 miliardi di apparati connessi al web sarà
rappresentato da soluzioni
IoT-Internet of Things, superando di gran lunga dispositivi e telefoni
mobili. Considerando che nel 2013 la percentuale di dispositivi IoT era solo l’1% del totale
dei sistemi elettronici connessi in rete, siamo
alle porte di una rivoluzione di portata superiore a quella che si è verificata con l’avvento
degli apparati mobili” ha sottolineato John
Jones, european technical marketing manager di Avnet Memec, durante un recente
incontro con la stampa.
Realtà o ‘bolla tecnologica’? “In Avnet riteniamo che l’IoT sia il futuro. Si tratta infatti
di abilitare alla connessione oggetti che già
oggi utilizziamo e che ci permetteranno di
sviluppare servizi e applicazioni, residenti
nella cloud, che cambieranno non solo la vita
quotidiana di tutti noi a livello consumer, ma
il modo stesso di fare business per le aziende”
ha illustrato Jones. “L’IoT, ‘ombrello’ sotto il
quale si raccolgono anche tutte le soluzioni
machine-to-machine (m2m), è un ecosistema di applicazioni e servizi remoti basati
su sensori, attuatori e controlli connessi su
rete IP, che avrà un impatto forte, in parte già
lo sta avendo, su tutti i settori, dall’industria
alla home e building automation, dal metering all’healthcare, alla sicurezza”. Il ‘segreto’
per il futuro successo di un’azienda è saper
sfruttare questo trend e prepararsi fin d’ora
a offrire servizi a valore aggiunto, andando
quindi oltre la tradizionale offerta di hardware e/o software. “Per questo Avnet ha
messo a punto una nuova strategia che la
vede non più come fornitore di componenti
o soluzioni applicative, bensì come ‘costruttore di un sistema’ che consente lo sviluppo
di servizi basato sull’IoT per i clienti: “Oggi
per ‘vendere’ componenti, occorre offrire
applicazioni complete” ha spiegato Philippe
Frémont, regional vice president South Europe della multinazionale, nonché ‘padre’
della strategia IoT. “Accadrà qui quello che è
già successo per la telefonia: oggi non si vendono più i telefoni cellulari in sé bensì i servizi cui i cellulari consentono l’accesso”. Così,
“uno spazzolino da denti ‘smart’, opportunamente connesso con una app nella cloud,
potrà per esempio inviare direttamente al
nostro dentista le informazioni relative alla
nostra ‘pulizia dentale quotidiana’; i sensori
di rilevamento fumo disseminati in un edificio permetteranno la nostra identificazione o
Luce modulata ad hoc
I
n l’Italia, oltre al prossimo completamento della rete di Sigfox a Milano, “verrà implementata a breve per una utility attiva in provincia di Taranto la soluzione messa a
punto dal nostro partner Alosys (www.alosys.it), piccola realtà romana specializzata in
sviluppo e commercializzazione di sistemi di controllo remoto (HW e SW), che consente
un controllo puntuale e la gestione in remoto del sistema d’illuminazione pubblico”
ha esemplificato Giglio. “In certe aree, per esempio, dove si trova un’alta concentrazione
di siti industriali, è importante poter variare il grado di illuminazione in rapporto a eventuali
periodi di vacanza, quando si prevede un’affluenza scarsa o nulla da parte delle persone. La
soluzione di Alosys, installata su ogni palo, consente ai tecnici non solo di variare il grado di
illuminazione, ma anche di fare manutenzione al momento giusto, evitando le interruzioni di
servizio e migliorando la customer satisfaction”. È solo una delle innumerevoli applicazioni
che nel prossimo futuro, speriamo, popoleranno le nostre ‘smart city’.
48
Soluzione per una gestione efficace dell’illuminazione
tramite tecnologia IoT
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Sigfox (www.sigfox.
com/fr), che sta realizzando reti in svariate
città (già completate a
Parigi e in Olanda, parzialmente a Londra e
per il 2015 si prevede
l’attivazione della rete Lo sviluppo dell’IoT secondo Avnet
di Milano), utilizzando
una tecnologia UNB (Ultra Narrow Band) su tagliando i costi legati all’uso della rete”. Altra
frequenze ISM 868 MHz, low power a basso importante questione quando si parla di IoT
consumo di energia, che rende possibile è la sicurezza: “Sappiamo bene quanto sia iml’impiego di dispositivi wireless a batteria portante evitare che i dispositivi in rete posper soluzioni IoT eliminando i problemi le- sano venire attaccati e controllati, per scherzo
gati alla durata (5-10 anni sono garantiti) e o per fini illeciti, da hacker di vario genere” ha
osservato Frémont. “Per questo stiamo lavorando a soluzioni di sicurezza efficaci, che
presenteremo in occasione
dei prossimi Tech Days, in
programma proprio a Milano
in autunno”. Attualmente,
dunque, Avnet Memec offre
una base integrata di tecnologie e di risorse che include
hardware, software e servizi.
In particolare, per quanto
riguarda l’hardware può contare su una line-card che com‘Abilitatori’ di
prende alcuni dei principali
tecnologia
Raffaele Giglio, country
Philippe Frémont, regional
fornitori di chip e moduli, non
Per meglio capire il concetto, facdirector Italy & Greece di
vice president South Europe
ultime Silicon Labs e Telecom
ciamo un passo indietro: cosa serve
Avnet Memec
di Avnet Memec
Design, proponendo una piatper realizzare un servizio in un’ottica
di IoT? “L’IoT prevede la connessione di og- alla manutenzione. Questa soluzione è al taforma di soluzioni native ottimizzate per i
getti che possano comunicare informazioni momento preferita rispetto a quelle alter- sistemi IoT. Consapevole di come la realizzadi vario genere per attivare servizi” ha spie- native basate sull’energy harvesting, per cui zione di un progetto IoT sia un lavoro comgato Jones. “Si tratta dunque di connettere il processo di sviluppo tecnologico, secondo plesso, che richiede partner di comprovata
a Internet o a una qualunque rete anche Avnet, rimane ancora lungo. “L’ideale in fu- esperienza, Avnet Memec ha selezionato
‘chiusa’ oggetti che finora non lo sono stati turo sarebbe poter unire queste reti locali fornitori e partner per offrire ai propri clienti
e abilitarli a inviare dati in modo attivo o per creare un’unica infrastruttura pubblica l’accesso a una vasta gamma di opzioni tecsemplicemente a permetterne la lettura o l’i- estesa per applicazioni industriali e di servizio nologiche e know-how specifici, per consendentificazione”. Il primo passo perché questo in un’ottica IoT, che ovvii agli attuali problemi tire ai clienti di cavalcare con profitto la nuova
diventi realtà è costruire una rete. Fra i part- di roaming e offra una copertura globale tra- onda tecnologica rappresentata dall’IoT. “Si
ner di Avnet per l’infrastruttura figura infatti mite un unico operatore virtuale a costi flat” tratta inoltre di un’opportunità unica per
ha illustrato Frémont. “Già l’Europa” ha ricordato Frémont. “L’IoT è un
ora i fornitori di SIM si settore dove le competenze e le capacità
stanno muovendo per of- tecnologiche più avanzate risiedono oggi in
frire schede indipendenti Europa e Stati Uniti; sono soluzioni sviluppate
dall’operatore telefonico, localmente, tramite fornitori locali, che cresulle quali sia possibile ano business in Europa e da qui anche fuori
scaricare anche 10-20 pro- dall’Europa, in quanto le aziende possono
fili di operatori diversi per fare esperienza in anticipo sui concorrenti
i vari Paesi, in modo che le per esempio asiatici e conquistare i mercati
operazioni di download mondiali, sviluppando reti e servizi a livello
dalla rete, da qualunque globale”.
Per abilitare servizi IoT occorre dotare gli ‘oggetti’
punto del globo, siano
della capacità di comunicare dati e informazioni
Avnet Memec - www.avnet-memec.eu
gestite non in roaming,
sveleranno la nostra presenza agli addetti alla
sicurezza e così via” ha esemplificato Raffaele
Giglio, country director Italy & Greece, e chi
produce spazzolini o sensori venderanno il
servizio, non più solo l’oggetto.
“I nostri clienti oggi non vogliono un microcontrollore con questa o quella caratteristica,
per poi impiegare magari anni nello sviluppo
della soluzione finale, ci chiedono invece sistemi che permettano loro di fare business
vendendo i relativi servizi: le aziende devono
diventare fornitrici di servizi per poter essere
competitive” ha sintetizzato Frémont. Dunque, per soddisfare queste esigenze, Avnet
ha cambiato ‘pelle’, ponendosi al centro di
un ecosistema di partner tecnologicamente all’avanguardia che, con
prodotti e soluzioni combinate, consentono la messa a punto di sistemi
completi per la creazione di servizi a
valore aggiunto. L’impegno di Avnet
Memec è quindi rendere disponibile
l’IoT ai suoi clienti, selezionando non
solo produttori di chip, ma partner a
tutto tondo, in grado di fornire software, prodotti e servizi per network
privati e pubblici.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
49
AO ATTUALITÀ
di Ilaria De Poli
Fonte: http://www.morguefile.com/
L’evoluzione
della rotaia
Il trasporto su rotaia, in linea con le politiche di ‘smart mobility’,
porta con sé ingenti investimenti, catalizzando l’interesse del
mondo manifatturiero: ce lo confermano le aziende presenti a
ExpoFerroviaria
P
ulito, ecologico, ‘green’: il trasporto
su rotaia va oggi molto ‘di moda’,
in quanto ritenuto una valida alternativa al ben più inquinante
traffico su gomma. Le linee attive
a livello europeo, del resto, sono tutt’altro
che esigue e, per una volta, l’Italia non ha
nulla da invidiare ad altre realtà del Vecchio
Continente. In termini di linee-km, infatti, la
rete ferroviaria italiana è la quarta più ampia
in Europa dopo quelle di Francia, Germania e
Polonia. “Considerando le sole tratte ad Alta
Velocità (per convenzione, dove la velocità
raggiunta supera i 250 km/h) la rete italiana
copre 923 km” ha confermato Carlo Silvani
di Vossloh Cogifer. I dati arrivano dalla sesta
edizione di ExpoFerroviaria, la più autorevole fiera italiana dedicata al settore, che
quest’anno ha raccolto al Lingotto di Torino
280 espositori provenienti da 17 Paesi, oltre a
circa 6.000 visitatori.
Organizzata da Mack Brooks Exhibitions, con
l’appoggio di partner quali il Ministero dei
Trasporti e delle Infrastrutture, la Regione
Piemonte, la città di Torino, GTT Gruppo Torinese Trasporti, Infra, TO Infrastrutture per
la mobilità, Ferrovie dello Stato Italiane, Cifi
(Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani),
Asstra (Associazione Trasporti Pubblici),
Anie-Assifer (Associazione Industrie Ferroviarie), Federmobilità, Aniaf, Torino Piemonte
Railway, la manifestazione ha inteso fare il
punto su temi chiave, quali “La costruzione
di nuove infrastrutture, il mantenimento di
quelle esistenti, l’erogazione dei servizi, il
miglioramento dei sistemi” ha commentato
il presidente di Mack Brooks Exhibitions,
Stephen Brooks. “Sono tutte cose possibili
grazie a un’industria da sempre ampia e vivace, con una filiera che coinvolge aziende
di tutte le dimensioni”. Un settore dunque in
grande fermento, sul quale si sta catalizzando
l’attenzione delle istituzioni e che, per questo,
promette investimenti. E gli ambiti potenziali
sui quali operare sono molto diversificati: dai
servizi bordo treno e a terra al segnalamento,
dalla sicurezza alla manutenzione, dalle infrastrutture al controllo. Da qui l’interesse di
molte realtà il cui core business è legato ad
ambiti limitrofi, quello dell’automazione industriale in primis, i cui prodotti possono facilmente adattarsi all’impiego nel comparto,
a patto di introdurre opportuni accorgimenti
e modifiche in conformità agli stringenti requisiti d’obbligo per il ferroviario.
Oggi, nell’era dell’Internet of Things e della
‘smart mobility’ è ora di pensare a soluzioni
intelligenti che migliorino davvero la qualità
della vita quotidiana di tutti noi, a partire dal
‘binario’.
Interesse dal mondo
manifatturiero
La manifestazione ha inteso fare il punto su temi chiave, quali la costruzione
di nuove infrastrutture, il mantenimento di quelle esistenti, l’erogazione dei
servizi, il miglioramento dei sistemi
50
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
“Nel 2030 circa 4,7 miliardi di persone abiteranno nelle città, destinate a consumare il
75% dell’energia disponibile e produrre l’80%
delle emissioni di gas serra: le soluzioni di trasporto elettrico e di smart electrification rappresentano per questo un must irrinunciabile
se si vuole rendere i centri urbani più vivibili
aumentando la qualità della vita” ha sottolineato Stefano Nervi di Siemens, parlando alla
platea di ExpoFerroviaria. Migliorare le infrastrutture in un’ottica di maggiore efficienza,
per esempio introducendo soluzioni per il re-
cupero dell’energia originata dai locomotori
in frenata, come propone fra gli altri Siemens,
costituisce solo una delle vie perseguibili per
ottimizzare la rete.
Un altro fronte sul quale intervenire, a beneficio di tutti noi viaggiatori, è quello dei
servizi, in quanto per incentivare l’utilizzo
dei mezzi di trasporto pubblici è fondamentale aumentare la customer satisfaction: “In
Inghilterra puntano molto sui servizi, anche
perché sono presenti più competitor che si
contendono tratte e passeggeri e se un servizio non raggiunge un livello soddisfacente,
il treno può anche venire soppresso dalle autorità, con conseguenti perdite di guadagno
da parte delle società operatrici” ha osservato
Tiziano Modotti di Eurotech. “La nostra soluzione, basata su sistemi cloud e IoT, consente
per esempio di verificare lo stato dei servizi
di toilette a bordo treno, rilevando eventuali
guasti e di programmare le operazioni di manutenzione. Prevede infatti il momento in cui
si può verificare un’interruzione del servizio
in rapporto al luogo dove si troverà allora il
treno, permettendo all’operatore di scegliere
il momento migliore per intervenire ed effettuare la riparazione in modo da evitare di
incorrere in probabili sanzioni”.
Altrettanto importanti, nonché fonti di risparmio, sono le soluzioni di manutenzione
applicabili al materiale rotabile, ossia binari,
scambi ecc., o ai convogli. Ne sono un esempio quelle presentate durante la manifestazione torinese da Jaquet Technology Group
per i motori diesel o da Vossloh Cogifer per
gli scambi. Vengono qui impiegati svariati
sensori (anche più di trenta per scambio)
in grado di rilevare i più diversi parametri,
dalla temperatura all’umidità alle vibrazioni,
per verificare lo stato di usura dei materiali e
quando e come intervenire per garantire la
sicurezza, prevenire incidenti, mantenere al
meglio le strutture e assicurare il servizio migliorando i tempi di percorrenza. Le moderne
tecnologie consentono anche di intervenire
sulle tratte, per esempio per la molatura dei
binari, senza bloccare il traffico.
Ultimi ma di assoluta importanza sono poi
i sistemi di gestione a monte dell’infrastruttura, di segnalamento e allarme, di comunicazione fra le stazioni e di controllo da remoto
del traffico ecc. All’avanguardia per i sistemi
di segnalamento anche stradali, Pilz ha già
realizzato in diversi Paesi europei, come
Germania e Svizzera, soluzioni efficaci per il
ferroviario, per esempio per il controllo dei
passaggi a livello non presidiati. “La nostra
casa madre offre da tempo soluzioni per il
mondo ferroviario, anche perché dispone
delle competenze interne necessarie per
ottenere con relativa rapidità le certificazioni necessarie a operare nel settore. Come
filiale italiana ci stiamo avvicinando solo in
quest’ultimo periodo al settore” ha rivelato
Luca Bogo di Pilz Italia. “Il fatto di aver concluso una partnership in esclusiva con Jampel relativa proprio a questo ambito non fa
che confermare il nostro interesse. Jampel
ha una struttura dedicata, che si occupa specificatamente di progetti per il ferroviario,
offrendo prodotti ad hoc complementari ai
nostri”. E l’interesse per il comparto da parte
dei player provenienti dal manifatturiero è
testimoniato anche da Nicola Villani di Harting: “I progetti non mancano e quando le
commesse partono, anche i numeri ci sono:
noi stiamo oggi raccogliendo i frutti degli investimenti compiuti in passato”.
Dove stiamo andando?
Dopo le infrastrutture per l’Alta Velocità, tocca
ora al trasporto locale occupare le agende di
molti Paesi europei, Italia compresa: gli investimenti sono orientati al potenziamento
delle infrastrutture ferroviarie urbane, per
migliorare la mobilità cittadina, proteggere
l’ambiente e ridurre le emissioni di anidride
carbonica. Tutto questo si sta traducendo in
Italia nella creazione di nuove reti metropolitane e tranvie o nell’ampliamento di reti già
esistenti. La tendenza è confermata dall’elenco delle opere infrastrutturali strategiche
realizzate nell’ultimo anno: risultano stanziati
172 milioni di euro per la Linea M4 di Milano,
300 milioni per la Linea C di Roma, 195 milioni per la Linea 1 di Napoli, 55 milioni per
parte della linea ferroviaria Rho-Monza, oltre
a un miliardo destinato alla manutenzione e
gestione della RFI-Rete Ferroviaria Italiana.
A livello di mercato, nel 2012 l’Italia ha visto
nascere il primo operatore privato attivo
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
a livello europeo per l’Alta Velocità, NTVNuovo Trasporti Viaggiatori, che ha chiuso il
2013 con 6,2 milioni di viaggiatori e oltre 17
mila treni-viaggio (fonte NTV). Per quanto riguarda invece il Gruppo Ferrovie dello Stato
Italiane, il piano industriale 2014-2017 recentemente approvato prevede investimenti per
24 miliardi di euro in 4 anni, di cui circa 8,5
in autofinanziamento. Il piano è fortemente
orientato al Trasporto Pubblico Locale, a una
più efficace integrazione ferro/gomma e alla
messa a punto di nuovi modelli di offerta da
sottoporre alle Regioni. Il piano arriva in uno
scenario macro-economico che lascia intravedere i primi deboli segnali di ripresa e offre
oggettive opportunità sia per il Paese (con
Expo 2015), sia per il Gruppo (fonte FS).
Il Piano Nazionale della Logistica, infine, che
contiene le linee guida fino al 2020, propone
una serie di azioni tese alla riduzione delle
inefficienze e al rilancio della competitività
delle imprese, nonché alla creazione di una
visione strategica complessiva del sistema
dei trasporti. Insiste, tra l’altro, sull’importanza
dell’intermodalità e sulla necessità di confermare i progetti TEN-T che ‘ancorano’ l’Italia
all’Europa. Unitamente ai corridoi è necessario realizzare connessioni stradali e ferroviarie
tra porti, interporti e aeroporti e collegamenti
trasversali fra i corridoi stessi. Secondo il
Piano Nazionale il potenziamento del sistema ferroviario e il trasferimento di quote
di traffico dalla strada al binario porterebbero
vantaggi dal punto di vista ambientale e della
sicurezza, creando nuove opportunità di sviluppo per l’industria ferroviaria.
ExpoFerroviaria www.expoferroviaria.com
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Il ruolo dei sistemi di
telecontrollo e telegestione
nell’automazione
Fonte:
Fotowww.123rf
tratta da www.123RF.it
a cura di Antonella Cattaneo
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
53
AO
SPECIALE
di Tomaso Larice, Davide Crispino
Telecontrollo, uno
strumento per il
risparmio e l’efficienza
Presentiamo un progetto di telecontrollo e automazione degli
impianti nel settore della depurazione e della rete fognaria
realizzato grazie a Siemens
L
a gestione del patrimonio idrico
in modo efficiente, equo e senza
sprechi costituisce l’obiettivo
primario di Cafc, azienda incaricata della gestione dell’intero
servizio idrico integrato di 83 comuni
friulani della provincia e città di Udine. La
struttura, con i suoi 177 dipendenti e un
fatturato di 39.000.000 euro, vanta oltre
80 anni di attività, durante i quali si è registrato un processo evolutivo costante per
rispondere alle esigenze di una società in
continua trasformazione.
La rete di distribuzione idrica si estende su
una superficie di 2.270 km2, mentre oltre
278.000 sono gli utenti dell’acqua gestita.
Gli impianti di depurazione hanno una potenzialità di depurazione di circa 1.200.000
AE (abitanti equivalenti), espressa con
2 impianti di potenzialità maggiore di
100.000 AE, 3 tra 10.000 e 100.000 AE, 32
tra 2.000 AE e 10.000 AE e con 302 impianti
di depurazione con potenzialità maggiore
di 2.000 AE, di cui buona parte con ciclo
primario (Ihmoff). Accanto a questi impianti, 239 sono le stazioni di sollevamento fognario ubicate all’interno della rete di
fognatura.
L’obiettivo di Cafc è il miglioramento della qualità dei servizi
offerti su tutti i fronti. Il programma di sviluppo dell’azienda,
orientata a ottimizzare i servizi un tempo resi dalle singole
amministrazioni comunali, passa attraverso la formazione
continua delle risorse umane, il miglioramento degli impianti,
il rinnovo delle tecnologie e forti investimenti nel settore
della ricerca. In questo contesto si colloca il progetto di telecontrollo e automazione degli impianti, implementato con
l’obiettivo di eguagliare anche nel settore della depurazione
e della rete fognaria gli standard già raggiunti nel settore acquedotto, ove gli strumenti informatici hanno consentito di
54
L’obiettivo di Cafc
è il miglioramento
della qualità dei
servizi offerti su
tutti i fronti
ottimizzare la pianificazione degli interventi di manutenzione.
Nel programma aziendale il progetto pilota Codroipo ha costituito il nucleo dal quale, per gemmazione, si è provveduto ad
ampliare il TLC a un nutrito numero di impianti di depurazione
secondari/terziari e a numerose stazioni di sollevamento della
rete fognaria, al fine di ridurre l’impegno del personale dedicato al monitoraggio diretto della rete fognaria, mantenendo
pochi impianti presidiati e gestendo gli allarmi di impianto in
tempo reale.
L’esigenza del TLC è molto sentita nel settore della depurazione, in quanto i processi depurativi si fanno sempre più
complessi e necessitano di personale specializzato per il controllo e la conduzione. L’obiettivo è mantenere pochi impianti
presidiati e gestire gli allarmi di impianto in tempo reale con
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Touch panel PC
dal grande al piccolo
una codifica di gravità che consenta al responsabile di impianto o di reperibilità di capire la gravità della situazione e
intervenire tempestivamente anche nei periodi non lavorativi,
riducendo al contempo l’impegno del personale nelle attività
routinarie di controllo di processo in campo. Accanto a queste priorità vi è inoltre l’esigenza del contenimento dei costi
industriali di gestione, da coordinare attraverso un accurato
controllo di tutte le variabili di processo volto a minimizzare
i costi di energia elettrica, reagenti e sopralluoghi necessari.
Obiettivi raggiunti
Grazie al sistema di telecontrollo, che include strumentazione, automazione, vettori di comunicazione e sistemi di
supervisione e grazie alla sinergia di competenze sviluppate
sia all’interno dell’azienda, sia in collaborazione con le Università degli Studi di Udine e di Trieste, sono stati ottenuti risultati significativi. Come ad esempio la riduzione delle perdite
dell’acquedotto: l’implementazione continua di nuovi punti
di controllo e automazione di impianti basata su logiche di
processo simulate con modelli matematici ha consentito di
ridurre le perdite in distribuzione dal 35% del 2008 al 30% del
2012 (rateo desunto dalle schede del metodo normalizzato
per la determinazione delle perdite degli acquedotti secondo
il DM 8 GEN 97, n° 99).
Grazie alla sinergia con gli istituti universitari, utilizzando la
modellazione idraulica e attuando le logiche nei PLC dedicati
all’automazione, è stato possibile anche ottenere ottimizzazioni di consumi di energia elettrica: -41% acquedotto Savona,
-50% acquedotto Buja, -30% acquedotto Gemona del FriuliGodo, -15% San Daniele del Friuli, -20% depuratore Campoformido. Sono stati anche ottimizzati i processi dei singoli
impianti e delle reti adduttrici interessate. Nell’ambito della
depurazione è stato possibile migliorare i processi di trattamento dei reflui, garantendo così in maniera continuativa e
affidabile i requisiti allo scarico secondo Dlgs152/2006.
Un altro risultato è stata la riduzione dei costi di gestione:
l’impegno del personale dedicato al monitoraggio diretto
della rete fognaria e al controllo dei processi di trattamento
dei reflui è notevolmente diminuito, ottenendo il mantenimento dei costi industriali di gestione. È migliorata anche la
gestione e la manutenzione degli impianti: una delle scelte
fondamentali di Cafc è stata l’individuazione di un prodotto
commerciale che rispondesse a requisiti essenziali quali scalabilità, modularità, elevati Mtbf (Mean Time Between Failure)
e disponibilità, garanzie di compatibilità dei prodotti e relativi
software, utilizzo di protocolli e software aperti e rispondenti
ai rispettivi standard IEC. Il rispetto di questi criteri ha generato notevoli vantaggi economici e operativi, come la standardizzazione dei componenti, l’alta disponibilità degli impianti,
la stabilità dei processi gestiti, la facilità di ampliamento impianti, l’automazione e il telecontrollo, il personale altamente
formato e la riduzione dei componenti presenti in magazzino.
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di ridurre al minimo le tipologie di dispositivi impiegati consente di gestire pochi apparati, mantenere un elevato livello
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SPECIALE
di formazione dei tecnici, limitare le tipologie di applicazioni software, ottimizzare
la gestione delle componenti presenti in
magazzino e contenere i relativi costi. Si è
puntato anche all’utilizzo di sistemi aperti
e operanti con protocolli standard. Sono
stati scelti prodotti industriali con elevati
Mtbf, mezzi di comunicazione proprietari
possibilmente wireless e implementati sistemi ridondati per i server di acquisizione,
i vettori di comunicazione e gli impianti
maggiormente critici. La scelta dei prodotti
e dei sistemi a elevata scalabilità è stata effettuata in vista di possibili ampliamenti
futuri.
Linguaggi di programmazione standard
IEC61131-3, trasmissione dati basati su standard IEC60870-5-101 per le comunicazioni
seriali, IEC60870-5-105 per le comunicazioni
TCP/IP, programmazione a oggetti e sistemi
in grado di gestire eventuali ridondanze.
La rete di distribuzione idrica si estende su una superficie di 2.270 km2
Cafc è l’azienda incaricata della gestione dell’intero servizio
idrico integrato di 83 comuni friulani della provincia e città
di Udine
Dettagli tecnici sulla configurazione
utilizzata
La soluzione TeleControl Professional consente la connessione di stazioni remote (RTU) con uno o più control center
attraverso lo standard OPC. Le stazioni RTU sono realizzate
attraverso l’uso di PLC della famiglia Simatic S7-300 e S7-400
di Siemens, facili da reperire sul mercato e con affidabilità
comprovata, cui sono stati aggiunti moduli TIM (Telecon-
56
trol Interface Module) dedicati a questo tipo di applicazioni.
TeleControl Professional supporta le più svariate forme di
rete e modalità operative, consentendo la realizzazione di
topologie di rete flessibili tra stazioni remote e centro di controllo. I possibili protocolli di telecontrollo sono costituiti da
Sinaut ST7 di Siemens, dal protocollo aperto DNP3 oppure
dagli standard IEC 60870-5.
Le sottostazioni per il sistema di accesso remoto TeleControl
Professional si basano su Simatic S7-300 e S7-400/400H, cui
si collegano moduli di comunicazione TIM (Telecontrol Interface Module, inseriti in custodie Simatic S7-300) che sviluppano il protocollo di telecontrollo desiderato attraverso la
rete WAN scelta. I moduli TIM sono dotati di un buffer interno
su cui si memorizzano i dati di telecontrollo in caso di interruzione della comunicazione dovuta al mancato collegamento
WAN. La trasmissione dei dati può avvenire sia in modalità
verticale, tra campo e Scada, sia in modalità orizzontale tra
PLC. Le sottostazioni TeleControl Professional su base IEC
60870-5-101, -103, -104 sono invece realizzabili attraverso
biblioteche Simatic. Siemens offre per queste stazioni i pacchetti completi Siplus RIC Bundle costituiti da CPU, unità di
interfaccia/comunicazione, memory card, CD con biblioteca
e licenza.
Tutta la rete realizzata per il telecontrollo risulta completamente sincronizzata, garantendo una migliore storicizzazione
dei dati e una diagnostica più avanzata.
Conclusione
L’applicazione dell’automazione e telecontrollo nell’ambito
del ciclo idrico integrato porta all’implementazione di progetti e tecnologie innovative volte a un recupero di efficienza
e produttività e a un uso corretto e sostenibile delle risorse,
oltre a garantire un migliore servizio all’utente finale.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Siemens - www.siemens.it
AO
SPECIALE
di Martina Moretti
Con il telecontrollo
eWON migliora la
qualità del servizio
L’azienda veronese Uteco, specializzata in stampatrici
flessografiche, ha scelto un dispositivo eWON per effettuare il
telecontrollo e la manutenzione da remoto delle macchine da
stampa esportate in tutto il mondo
M
antenere il funzionamento sotto costante con- su Internet e abbiamo trovato le informazioni sui diversi modelli
trollo, gestire la manutenzione ordinaria e ga- disponibili sul sito del distributore italiano EFA Automazione”
rantire un pronto intervento nell’eventualità di spiega Claudio Semperboni, progettista di macchine rotocalco in
criticità alle macchine da stampa e da imballag- Uteco. “Il modello che faceva al caso nostro è risultato il 2005CD.
gio vendute in tutto il mondo. Questa l’esigenza Abbiamo fatto qualche prova qui in sede e lo abbiamo dato da
di Uteco Converting, azienda di Colognola ai Colli, in provincia di testare anche ai nostri collaboratori. Posso dire che siamo rimasti
Verona, che produce da più di vent’anni macchine da stampa e colpiti dalla velocità di messa in funzione e dalla semplicità di utilizzo come mezzo di comunicadi trasformazione per il settore
zione. È stato proprio questo che
dell’imballaggio. Uteco è un
ci ha convinti: può essere messo
costruttore che opera a livello
in funzione nel giro di qualche
mondiale nella produzione di
minuto senza bisogno di assimacchine stampatrici flessografistenza, consulenza tecnica, perche grazie alle soluzioni tecniche
sonalizzazioni o altro”.
d’avanguardia che applica sulle
La scoperta di eWON risale a
macchine di propria produzione.
settembre 2009. A marzo 2010,
La ricerca continua nelle tecnoerano già più di 20 le macchine
logie avanzate, l’ottimizzazione
operative in giro per il mondo
dei processi produttivi e il serche montavano il dispositivo
vizio clienti rapido ed efficiente
eWON. Occorre tener presente
in tutto il mondo sono i principi
che la costruzione di una macguida che hanno ispirato l’achina richiede circa 6 mesi. Dopo
zienda veronese sin dalla sua
il risultato positivo del primo test,
fondazione. E proprio perché la
i tecnici di Uteco hanno deciso di
ricerca continua di nuove tecnomontare eWON praticamente
logie innovative è all’ordine del
su tutte le macchine prodotte e
giorno, Uteco ha trovato la solucontano di montarlo anche sulle
zione al suo problema. La soluLa soluzione di eWON, chiamata Talk2M, consente
prossime macchine in costruzione si chiama eWON 2005CD, facilmente di gestire il proprio parco macchine da remoto
zione. “Il bello di eWON è che si
un router industriale che permette di effettuare teleassistenza in modo semplice, efficace e allo mette in funzione senza problemi indipendentemente dalla strutstesso tempo sicuro. I router eWON sono distribuiti in esclusiva in tura informatica dell’azienda del cliente, e inoltre non c’è bisogno
di assistenza. Abbiamo contattato una prima volta i tecnici EFA per
Italia di EFA Automazione.
una consulenza sulla scelta del modello. Poi un tecnico è venuto
qui nella nostra sede per mostrarci come funziona, un incontro di
Messa in servizio immediata di fatto
“Abbiamo scoperto eWON tramite passaparola. Un collega ne un paio d’ore è risultato sufficiente, anche per merito del wizard
aveva sentito parlare da un amico. Abbiamo fatto qualche ricerca che rende la configurazione semplicissima e veloce” racconta an-
58
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Dalla sede di Uteco il tecnico accede alla macchina del cliente
mediante un collegamento Internet protetto in VPN, prende
possesso della macchina in remoto e visualizza gli allarmi
I tecnici di Uteco hanno deciso di montare eWON su tutte le
macchine prodotte e contano di montarlo anche sulle
prossime macchine in costruzione
cora Semperboni. “Con altri dispositivi che abbiamo utilizzato in
passato occorreva mettere in conto da due giorni a una settimana
di lavoro solo per connettere la macchina alla rete informatica dei
clienti. E in caso di guasto o errore su una macchina, occorreva
mandare un tecnico sul posto, magari in un altro continente, con
un notevole dispendio di tempo e costi”.
Meno dispendio di risorse e denaro
grazie all’assistenza da remoto
mento è sicuro e stabile grazie anche alle tecnologie adottate da
eWON. In particolare per la VPN eWON utilizza uno standard di
fatto nel mondo IT: OpenVPN. Per la configurazione di base degli
eWON esiste un semplice wizard e quindi è possibile in non più di
un’ora di messa in servizio realizzare la connessione.
Grazie a Talk2M è possibile attraverso un unico portale e con una
tecnologia affidabile tele assistere i propri impianti, senza dover
diventare esperti di reti e senza doversi dotare in azienda di particolari infrastrutture per la gestione (basta un accesso a Internet).
In questo modo il TCO (Total Cost of Ownership) è facilmente calcolato, quantificato e sotto controllo.
Il router eWON permette agli operatori tecnici di fare assistenza
e customer service da remoto alle macchine che sono in giro per Non solo telecontrollo
il mondo. È possibile infatti effettuare modifiche al PLC o ai drive Il router eWON può essere sfruttato anche per raccogliere dati
sia connettendosi via Ethernet sia in RS485. Face per inviare email di allarme. “Inizialmente
ciamo un esempio: accade che una macchina
l’eWON 2005CD è stato da noi usato forse per
non si avvii correttamente all’accensione. L’opeil 10% delle sue possibilità” commenta Semperratore in loco ha preso visione degli allarmi, ma
boni. “Ma tra i progetti successivi è stata inserita
non riesce a risolvere il problema. Presso la sede
la realizzazione di un sistema per rilevare guasti
di Uteco allora il tecnico accede alla macchina del
e problemi di funzionamento delle macchine
cliente mediante un collegamento Internet probasato sulla raccolta dei dati del dispositivo
tetto in VPN, prende possesso della macchina in
eWON. Per esempio, sarebbe per noi molto
remoto e visualizza gli allarmi. Può essere che il
utile raccogliere dati tipo: la macchina del tale
sistema di allarmi stesso sia andato in errore. Almodello si è fermata in un anno 10 volte per il
lora l’operatore può entrare nel PLC, verificarne
motivo x e 2 volte per il motivo y”.
le impostazioni e il funzionamento. E poi entrare
Un altro dato poi importantissimo è la tipolonel drive o nel PLC ed effettuare analoghe verifigia di errore che ha avuto la macchina, e anche
che. Quando l’assistenza è conclusa, il tecnico di
queste informazioni possono essere raccolte
Uteco esce dalla rete protetta e l’operatore locale
da eWON. Va da sé che per configurare queste
prova a riaccendere la macchina per verificare
funzioni più complesse l’assistenza dei tecnici
se il problema è stato risolto. Il collegamento è eWON 2005CD, un router
diventa necessaria.
semplice e allo stesso tempo assolutamente si- industriale che permette di
“Pur offrendo una vasta gamma di prodotti con
curo grazie alla rete protetta VPN. La soluzione effettuare teleassistenza in
tutti i possibili mezzi di comunicazione, via rete
che offre eWON, chiamata Talk2M, consente fa- modo semplice, efficace e
mobile (Gprs/Edge, Umts/Hspa) e via rete telecilmente di gestire il proprio parco macchine da allo stesso tempo sicuro
fonica (Pstn,Isdn), non abbiamo avuto bisogno
remoto. La soluzione è pensata per essere sicura
del dispositivo eWON con la funzionalità wiree stabile, facile da utilizzare e configurare e scalabile. Funziona less perché le nostre macchine normalmente vengono vendute
così: la macchina è collegata a Internet, per esempio attraverso la in aree industrializzate dove di solito l’Adsl non manca. Ci conrete Adsl dell’azienda che l’ha acquistata. eWON realizza una VPN nettiamo perciò alla rete industriale del cliente” conclude Semverso i server Talk2M, uscendo dalla rete del cliente (senza par- perboni, sottolineando così le infinite possibilità di connettività e
ticolari modifiche al firewall del cliente stesso). I tecnici di Uteco raccolta dati degli eWON.
con il loro PC, a loro volta collegati a Internet, riescono a collegarsi
EFA Automazione - www.efa.it
attraverso i server Talk2M alle macchine con pochi click. Il collega-
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
59
AO
SPECIALE
di Vincenzo Lanave
Tecnologie avanzate
e sostenibili
Teleallarme, automazione dei comparti più energivori, acquisizione
e gestione storica dei parametri sono alcuni degli interventi
tecnologici realizzati grazie a Intesis negli impianti depurativi pugliesi
L’
articolo descrive l’importanza delle nuove tecnologie e in particolare del telecontrollo per
supportare una gestione ottimizzata, in termini
di efficienza energetica e di risorse nonché di
salvaguardia ambientale, degli impianti depurativi ricadenti in un esteso ambito territoriale. Il contesto in
cui Intesis opera da 25 anni quale integratore di sistema specializzato per il ciclo completo dell’acqua è la regione Puglia
che conta circa 185 impianti depurativi distribuiti con caratterizzazioni strutturali diverse in 5 sottoambiti: Lecce, BrindisiTaranto, Bari-BAT, Foggia.
La tipologia di impianti è estremamente variegata in termini
di numero abitanti equivalente (AE) tra i 10.000 mediamente
distribuiti nella provincia di Foggia e i 50.000 nella provincia di Bari. Brindisi, Taranto e Lecce sono accumunati da una
media di abitanti equivalenti per impianto che sta nel mezzo
tra 20.000 e 30.000. Dei 185 impianti depurativi operanti nella
Regione Puglia circa 120 sono infrastrutturati (e altri 50 lo
saranno entro quest’anno) con le tecnologie più avanzate e
sostenibili per consentire la telegestione della depurazione finalizzata alla prevenzione dei disservizi che possono generare
danno ambientale e/o al processo; al risparmio energetico e
contenimento dei costi; allo studio del funzionamento degli
impianti per pianificare e orientare al meglio gli investimenti
prossimi e futuri. In questo senso il teleallarme con la gestione
della reperibilità per l’organizzazione dei tempestivi interventi
di manutenzione, l’automazione dei comparti più energivori
in particolare l’ossidazione, l’acquisizione e la gestione storica
dei parametri quali portate ed energia elettrica, volumi e consumi, hanno ispirato l’applicazione progressiva di interventi
tecnologici che con criteri di priorità, economia, innovazione,
sono stati attuati con significativi risultati in termini di risparmio ed efficienza.
L’integrazione tecnologica
I sottoambiti in cui si articola la depurazione in Puglia sono
attualmente infrastrutturati con un sistema di telecontrollo
capillarmente esteso a tutto il territorio in cui ricadono gli
impianti. I sistemi di telecontrollo, quotidianamente utilizzati
come strumento di ausilio all’ottimizzazione delle attività di
esercizio e manutenzione degli impianti, sono stati realizzati
60
Integrazione tecnologica in fasi
in diversi momenti storici salvaguardando e consolidando
progressivamente gli investimenti precedentemente attuati,
con l’obiettivo di migliorare sempre più il servizio di conduzione del processo depurativo nei vari ambiti.
Il criterio generale è stato quello di implementare le integrazioni tecnologiche progressivamente, senza alienare nulla di
quanto funzionante e attivato precedentemente, secondo la
sequenza delle fasi successive illustrate in figura 1, tutte realizzate da Intesis, di seguito descritte.
Fase 1: telecontrollo dell’impianto, con utilizzo del vettore
GSM, per l’acquisizione degli allarmi nei comparti più critici e
per la gestione della reperibilità finalizzata alla organizzazione
dei tempestivi interventi di manutenzione.
Rappresenta la fase iniziale dell’investimento in cui attraverso
il PLC e il modem GSM si attiva il sistema di teleallarme capace
di gestire l’inoltro spontaneo verso il personale responsabile
dell’esercizio e in particolare del pronto intervento per evitare
danni biologici e/o ambientali. È in questa fase che si pongono
le basi per le successive integrazioni predisponendo le piattaforme di comunicazione (Modbus 232/485 ed Ethernet) che
consentiranno di ampliare le funzionalità necessarie per una
più completa telegestione dell’impianto depurativo.
Fase 2: potenziamento dell’acquisizione per il telecontrollo
dalla rispettiva sede d’ambito dei vari comparti (linea acqua +
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
AO
SPECIALE
linea fanghi) e in particolare delle misure di portata e di energia per la gestione dei volumi e dei consumi.
È la fase in cui si pongono le basi per una gestione analisi del
diagramma di carico e in particolare dei centri di costo.
Fase 3: potenziamento dell’automazione nei comparti più
energivori in particolare l’ossidazione e i sollevamenti (iniziale,
equalizzazione, ricircolo fanghi, mixed liquor) tramite inverter
e strumentazione di misura (ossigeno disciolto, portate, livelli).
L’attuazione di questa fase è suffragata da un rientro dell’investimento quasi sempre immediato (a volte anche meno di 1
anno negli impianti più energivori) e comunque mai superiore
ai 2 anni. Il comparto ossidativo che consuma dal 60%-70%
dell’energia totale è solitamente oggetto del primo intervento
di efficientamento energetico.
Fase 4: utilizzo della piattaforma Ethernet e del vettore Gprs
per accelerare l’integrazione del telecontrollo verso il management centrale, e ottimizzare la gestione dell’impianto in
mobilità. In questo senso una delle ultime innovazioni tecnologiche è il ‘portale del manutentore’ che rappresenta uno
strumento di discriminazione degli sms di allarme cumulativo
e quindi di telegestione in mobilità dell’impianto depurativo.
Lo smartphone o il tablet connesso al sistema centralizzato
consente al responsabile di conduzione e manutenzione di telecontrollare l’impianto di propria competenza in qualunque
momento e da qualunque luogo si trovi, indipendentemente
dalla disponibilità logistica del centro di controllo operativo
dell’ambito.
Vista di un bioreattore
Fase 5: potenziamento del controllo di processo tramite appropriata strumentazione e algoritmi per l’analisi, la regolazione e la gestione del trattamento di depurazione.
Rappresenta la frontiera tecnologica per attuare un completo
e appropriato controllo di processo al servizio dell’ambiente
e della collettività.
Risultati e conclusioni
Il processo di innovazione tecnologica e il piano di investimenti progressivamente attuato, soprattutto negli ultimi
5 anni, ha costituito un’importante dotazione in termini di
apparecchiature e infrastrutture hardware e software a supporto della telegestione della depurazione in Puglia. Senza
contare il prezioso e impagabile patrimonio che il progres-
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nextlevel
for industry
Vista di un sedimentatore secondario
Acqua in uscita da una filtrazione UV
sivo percorso tecnologico ha consentito di accumulare in termini di crescita di know-how per le risorse umane coinvolte
nella realizzazione e soprattutto nell’esercizio e nella manutenzione degli impianti.
L’utilizzo di piattaforme standard e aperte all’integrazione
progressiva di nuove funzionalità e nuovi servizi predispone
tutta l’infrastruttura tecnologica regionale alle nuove sfide
che dovranno essere affrontate nei prossimi anni in termini
di potenziamento della piattaforma e utilizzo sempre più
esteso del vettore Gprs per accelerare l’integrazione del telecontrollo verso il management a livello centrale e attuare
la gestione degli impianti in mobilità; potenziamento della
strumentazione di processo nei vari comparti (ingresso, biologico, uscita, fanghi); potenziamento dell’automazione del
controllo di processo per l’analisi, la regolazione e la gestione
del trattamento di depurazione. L’ottimizzazione del trattamento biologico in termini di ossidazione e denitrificazione,
l’ottimizzazione del parametro età del fango tramite controllo automatico del ricircolo fanghi e del fango di supero,
l’ottimizzazione della rimozione chimica del fosforo grazie
alla razionalizzazione del consumo di agenti precipitanti usati
per la defosfatazione, sono le interessanti tematiche che solo
qualche anno fa era impossibile anche enunciare e che oggi
è possibile invece affrontare in un’ottica di integrazione nelle
infrastrutture tecnologiche operanti a servizio della depurazione in Puglia.
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Giugno 2014
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MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Automation
63
AO
SPECIALE
di Thomas Betke
Presentiamo
l’ammodernamento della
rete idrica e dell’impianto
di smaltimento rifiuti del
comune di Dietramszell ad
opera di Panasonic
Electric Works
Acqua, valori,
economia…
D
ietramszell si trova ai piedi delle Alpi bavaresi e conta circa 5.200 abitanti, un comune
che si estende su una superficie di 100 chilometri quadrati. Per garantire il funzionamento della rete idrica e fognaria, tutte le
stazioni dell’area comunale che gestiscono pozzi profondi,
serbatoi elevati, stazioni di pompaggio, pozzi di misura, vasche di decantazione e un impianto di trattamento acque
sono stati automatizzati e messi in collegamento tra loro.
La fornitura di acqua e servizi igienico-sanitari in Dietramszell
dipende dalla corretta interazione dei singoli componenti del
sistema. I valori dei test vengono regolarmente comunicati
alle singole stazioni e confrontati tra loro, in modo da adeguare le impostazioni alle varie esigenze e quindi ottimizzare
il funzionamento. Se ci sono guasti dell’impianto, il responsabile viene avvisato e sarà in grado di rispondere immediatamente. Con il sistema attivo fino al 2007, il controllo e la
regolazione avvenivano solo attraverso un giro di ispezione
quotidiana in tutte le stazioni e una registrazione manuale di
letture in loco.
Poi si doveva lasciare l’impianto così impostato, fino al giorno
successivo perché il sistema fosse efficiente. I malfunzionamenti erano spesso rilevati solo dopo un considerevole ritardo
e dopo una lunga localizzazione, risolti sul posto.
La comunità Dietramszell ha quindi deciso di cominciare a
modernizzare la fornitura di acqua e servizi igienico-sanitari.
I lavori di ristrutturazione, completati con successo, hanno
64
II comune di Dietramszell
riconsiderato i punti deboli del ‘vecchio’ sistema quale l’inesistente monitoraggio e capacità diagnostiche; l’elevata manutenzione e lo sforzo di diagnostica (solo localmente); gli alti
costi di servizio e manutenzione. Requisiti obbligatori per la
‘nuova soluzione’ erano anche l’utilizzo delle tecnologie più
promettenti, soluzioni convenienti (acquisizione, costi di manutenzione e funzionamento), la più ampia possibile integrazione dei componenti esistenti (risparmio di costi), la rapida
messa in servizio della nuova soluzione di controllo remoto.
Erano disponibili diverse alternative per la realizzazione della
comunicazione tra le singole stazioni con il quartier generale,
come i collegamenti via modem e cavi di telecomunicazione
o connessioni wireless Gprs. Dal momento che le stazioni sono
ampiamente disperse e talvolta difficili da raggiungere, dove
non c’è alcuna connessione alla rete via cavo, per soddisfare le
esigenze della comunità, si è deciso di automatizzare il sistema
con controllori logici programmabili, la soluzione di controllo
remoto è stata implementata utilizzando la tecnologia Gprs.
Nel sistema esistente sono state integrate con successo le
tecnologie di controllo remoto Panasonic con oltre 20 substazioni, costituite da un PLC Panasonic FP -X, un pannello
operatore GT02, un modem Gprs e uno Scada nella stazione
centrale.
Raccolta informazioni eseguita sul posto
Le sottostazioni misurano i valori di conteggio come sensori
di portata, pressione di linea o di livello (figura 2). Questi valori
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
vengono elaborati dal PLC e trasmessi ciclicamente a intervalli di cinque minuti dal centro. Quando si verifica un guasto,
un avviso immediato parte verso il centro di controllo. Tutti
i messaggi vengono visualizzati anche sul pannello GT02.
Questo rende
fruibile la diagnosi dei guasti
e la riparazione
sul posto, perché il PLC può
essere controllato in modalità
manuale sul
pannello operatore. Se il colle- Fig. 1 - Piccolo e compatto: la soluzione
gamento tra la di controllo remoto da Panasonic
sottostazione e
il centro di controllo viene interrotto, l’informazione non può
essere spedita immediatamente. Tuttavia, i dati attuali non
sono persi, vengono bufferizzati nel controllore per diverse
settimane. Quando la connessione viene ristabilita, i valori raccolti vengono inviati al centro di controllo.
Visualizzazione del processo OPC Server
Lo Scada funge da interfaccia tra l’operatore e il processo. Qui,
i valori ottenuti vengono visualizzati su uno schermo. Ore di
funzionamento, i risultati dei flussi rilevati (figura 3) e i messaggi di guasto e di allarme vengono visualizzati nel loro stato
attuale e attualizzati alla ricezione di nuovi dati. Sulla base
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Fig. 2 - Raccolta dei valori misurati nelle sottostazioni
delle ore di funzionamento vengono calcolati i tempi di attesa
per la manutenzione. Quando l’intervallo di tempo viene raggiunto viene generato un messaggio dal sistema di controllo
di processo (figura 4). Apparirà anche una notifica quando la
connessione si interrompe in una sottostazione. Tutti i dati
saranno archiviati dal sistema di controllo di processo. Da
questo archivio un report può essere generato su richiesta.
Questa funzionalità è molto importante per la comunità di
Dietramszell come gestore della fornitura di acqua, perché c’è
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AO
SPECIALE
nuti questo cambiamento potrebbe essere apportato direttamente dal PLC. Precedentemente questa operazione doveva
essere eseguita da un tecnico sul posto con enormi costi e
sprechi di tempo in ogni stazione.
Sicurezza
L’aspetto della sicurezza non deve essere trascurato poiché
il comune Dietramszell non deve essere vulnerabile e deve
garantire la trasmissione sicura dei dati per proteggere l’im-
Fig. 3 - Tutto in un colpo d’occhio con l’impianto di
trattamento delle acque reflue; panoramica, linee
elettriche, liste di allarmi e manutenzione
una sorta di prova sui dati/dati operativi di misura disponibili
in questo settore. Inoltre, tutti gli allarmi vengono registrati.
Per garantire la massima sicurezza possibile, il sistema è programmato in modo tale che alla ricezione di un messaggio di
errore viene inviato immediatamente un sms. Nella gestione
delle emergenze ciò significa un importante passo in avanti
nella comunicazione immediata delle irregolarità al Comune
o alla persona di servizio.
Fig. 4 - Sulla base delle ore si generano i singoli intervalli di
manutenzione
pianto. Sull’intero percorso (GSM/Gprs/
Internet) vengono trasmessi quindi tutti
i dati crittografati (figura 5). I dipendenti
possono solo effettuare il login con la password nel sistema di controllo di processo
Scada. I PLC delle sottostazioni sono protetti con password, al fine di evitare accessi non autorizzati.
Una soluzione coerente
Oggi la fornitura di acqua potabile e servizi igienico-sanitari in Dietramszell è gestita con un sistema moderno allo stato
dell’arte. Utilizzando la tecnologia Gprs si
sono ridotti notevolmente i costi dei cablaggi, non essendo necessario installare
antenne o cavi di comunicazione.
Se in futuro saranno necessarie sottoFig. 5 - Trasferimenti crittografati e prompt password vengono utilizzati per
stazioni aggiuntive, un’estensione del
proteggere il dispositivo
sistema non è un ostacolo. Grazie alla
flessibilità e indipendenza del sistema Panasonic con tecnologia di controllo remoto Gprs, successive
Programmazione remota
Tramite il software di programmazione Fpwin sotto-stazioni potranno essere aggiunte in qualsiasi posiPRO Panasonic, connettendosi via Gprs, si offre la zione. La distanza tra loro e la stazione centrale non ha impossibilità di programmazione remota, garantendo al Co- portanza. Con questo investimento a lunga durata il comune
mune di Dietramszell un’alternativa più veloce e più conve- di Dietramszell garantisce una vita migliore ai suoi abitanti.
niente per la manutenzione in loco. Ad esempio, se si volesse
Panasonic Electric Works Italia - www.panasonic-electric-works.it
modificare l’intervallo di trasmissione da cinque a dieci mi-
66
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
SmartWire-DT®
The easy way to connect.
SmartWire-DT
Sm
martWire
TM
The
e easy way to connect
Eaton parteciperà a
SPS Drives Italia 2014
Pad. 2 - Stand G 002
Ciò che è importante per voi lo è anche per noi
SmartWire-DT comunica anche attraverso Powerlink
SmartWire-DT ottimizza i processi di produzione
Soluzioni Lean con la tecnologia SmartWire-DT di Eaton, il nuovo
concetto per il cablaggio, comando, segnalazione, diagnostica
immediata e comunicazione dei quadri di automazione e del bordo
macchina.
SmartWire-DT riduce il cablaggio di tutti i componenti che vengono
connessi attraverso un singolo cavo piatto, senza contatti ausiliari
di segnalazione e I/O del PLC.
Gestione dei segnali raccolti dal sistema SmartWire-DT collegandosi
direttamente ai Panel/PLC, oppure tramite Gateway a qualsiasi PLC
DWWUDYHUVRLSLGLIIXVLEXVGLFDPSRFRPH&$1RSHQ3UR¿EXV'3
RSSXUHFRQSURWRFROOLVXEDVH(WKHUQHWTXDOL(WKHUQHW,33UR¿QHW
Modbus-TCP e Powerlink.
Per maggiori informazioni visitare www.eaton.eu
AO
SPECIALE
di Gabriele Guasco
La rete Amat di Imperia
Amat si è posta l’obiettivo di unificare e semplificare i sistemi
di telecontrollo avendo diversi sistemi di supervisione installati su
diverse porzioni di impianto. La soluzione adottata si basa su
Movicon 11
A
mat, azienda autonoma municipalizzata
dei servizi del civico acquedotto e dell’autoservizio urbano, nasce nel 1955, e le
viene affidata, oltre al servizio di autotrasporto (poi ceduto alla fine degli anni ‘90),
la gestione dell’acquedotto di Lucinasco, realizzato alla
fine dell’800. Oggi Amat è una società per azioni a capitale misto, il cui 52% fa capo al Comune di Imperia e
il 48% al Gruppo Iren che conta 50 dipendenti e oltre ai
servizi sopra descritti, gestisce anche le centrali termiche comunali. Nell’anno 1956 iniziano i lavori di costruzione della centrale di sollevamento denominata ‘Rio
Oliveto’, tutt’ora in funzione e che, oltre a ospitare dal
2011 la nuova sede aziendale, costituisce il centro del
sistema di telecontrollo delle reti gestite dall’azienda.
Nel 1967, a seguito di una persistente crisi idrica, il Comune finanzia la captazione delle Sorgenti della Giara Le stazioni della rete fognaria
di Rezzo per una lunghezza di circa 35 Km (Ø=400 mm),
i quali verranno ultimati tre anni più tardi. Nel 1972 le fonti di ap- per migliorare la distribuzione nei Comuni di Cervo, Chiusanico,
provvigionamento vengono integrate da una diga di subalveo Diano Castello, Dolcedo e San Bartolomeo al Mare; interconnetnel torrente Impero e dalla perforazione di nuovi pozzi a com- tere l’acquedotto Roja con l’acquedotto della Giara di Rezzo, al
pletamento del sistema di captazione esistente nonché dalla fine di garantire l’erogazione ai Comuni della Valle Impero anche
realizzazione di una tubazione sottomarina (Ø=800 mm), fra Im- in caso di insufficiente portata delle sorgenti della Giara; mettere
in sicurezza la condotta Roja sottomarina nella zona antistante il
peria e Capo Verde, vicino a Sanremo, per convogliare a Imperia
i superi idrici dell’acquedotto del fiume Roja di Ventimiglia. Negli nuovo porto turistico di Marina degli Aregai; realizzare il nuovo
anni ottanta si realizzano i serbatoi Bardellini, Cascine e Molino centro di telecontrollo all’interno della Centrale Rio Oliveto; adedei Giusi che costituiscono, ancora oggi, l’ossatura del sistema guare la quadristica e il sistema di telecontrollo alle mutate esidi distribuzione. Nello stesso periodo la linea sottomarina Roja genze gestionali del sistema fognario. Nel 2003, Amat partecipa
viene prolungata, via terra, da Santa Lucia in Imperia a Capo a un Consorzio Europeo che riceve un finanziamento all’interno
Rollo di Andora, in provincia di Savona, per complessivi 33 Km. del V Programma Quadro per il progetto Hydroplan-EU. Amat,
A seguito di una seconda nuova crisi idrica emerge la necessità sola società italiana, partecipa alla stesura di una metodologia
di portare a compimento il secondo lotto funzionale dell’acque- informatizzata, da adottarsi a livello europeo, per la modelladotto del Roja, con la costruzione di una tubazione sottomarina, zione delle reti acquedottistiche e fognarie.
denominata Roja bis, fra Roverino, vicino a Ventimiglia, e Capo
Verde, vicino a Sanremo, dove viene poi collegata alla tubazione, La descrizione dell’impianto
esistente fra Capo Verde e Capo Rollo, in provincia di Savona. Gli impianti di Amat sono controllati e supervisionati con MoviTale linea, ultimata nel 2000 per una lunghezza di 21 Km circa, con11 e sono costituiti da una rete idrica di adduzione e districostituisce, oggi, la dorsale fondamentale dell’alimentazione buzione dei Comuni di Imperia, Diano Arentino; Diano S. Pietro
dell’intera provincia di Imperia arrivando fino alla provincia di e Pontedassio, per circa 29.000 clienti complessivi. Inoltre la rete
Savona, dove alimenta la città di Andora. Dal 1997 il Comune di fornisce, all’ingrosso, i Comuni di Andora, Cervo, Chiusanico,
Imperia affida ad Amat la gestione della rete fognaria. Nel 1999 Chiusavecchia, Cipressa, Costarainera, Diano Castello, Diano
Amat acquisisce la Certificazione di Qualità ISO 9001. Nel 2002, Marina, Dolcedo, San Bartolomeo al Mare, San Lorenzo al Mare,
riceve un finanziamento all’interno del programma Obiettivo 2 Vasia e Villa Faraldi, per totali 10.000.000 m3/annui erogati. Com-
68
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
plessivamente sono gestite 32 stazioni di pompaggio per un
totale di 82 pompe per una potenza installata complessiva di
oltre 1.500 kW; 118 misure di pressione; 15 livelli serbatoi e 40
misure di portata su condotte principali (i misuratori di livello e
di pressione sono 2 volte ridondati). E infine Amat controlla una
rete fognaria cittadina per complessivi 260 Km di condotte e 26
stazioni di sollevamento di cui, 12, equipaggiate con 33 pompe
per una potenza installata complessiva di oltre 500 kW, sono già
telecontrollate e le altre sono in progetto.
Caratteristiche del campo e delle RTU
Il ‘campo’ controllato ha un’estensione geografica di oltre 35 km
ed è gestito a intelligenza distribuita. Esistono isole di automazione che, in caso di perdita di comunicazione, attuano un programma di emergenza calcolato in sito. Il sistema di controllo
consta di 60 RTU equipaggiate con PLC industriali di media
potenza di cui, più della metà, sono programmabili con i 5 linguaggi dello standard IEC61131-3. L’hardware delle RTU è pressoché standardizzato, mentre il loro software, specializzato per i
singoli siti, contiene il know-how acquisito nel corso di vent’anni
di esercizio, evoluto progressivamente per rispondere, sempre di
più, alle esigenze di affidabilità funzionale degli impianti: ridondanza delle risorse, facilità/rapidità di manutenzione, economicità di gestione. Per raggiungere questi obiettivi il controllo del
funzionamento idraulico delle varie stazioni integra le esigenze
del servizio (ad esempio livelli di accumulo e di riserva) con i
costi, a fasce orarie, dei consumi energetici elettrici.
Rete di telecomunicazione
Le comunicanti tra le RTU e il Server Scada Movicon avvengono
attraverso una rete di comunicazione di proprietà Amat progettata e realizzata da Siac. La struttura di tale rete di comunicazione,
totalmente radio con oltre 70 apparati radiomodem digipeater,
è formata da due ‘stelle’ principali: una per la rete acquedotto e
una per la rete fognaria. Ad alcuni vertici delle due reti principali
sono collegate stelle secondarie che costituiscono delle isole di
automazione con funzionamento locale coordinato. L’hardware
della rete è costituito da due soli tipi di apparati. Ne consegue
una semplicità di manutenzione per cui il fattore UP-Time complessivo da diversi anni è molto vicino al 100%. L’alimentazione
elettrica delle RTU e della rete di comunicazione avviene da rete
Enel, da pannelli solari e, anche, da microturbine idrauliche.
Il sistema di supervisione
La situazione attuale, che vede Movicon 11 quale unico sistema
di supervisione, è il risultato finale di un processo di unificazione
e standardizzazione che ha sostituito, nel corso di anni, diversi
prodotti di supervisione installati su diverse porzioni di impianto.
L’applicazione gira su un server Windows 2003 con secondo server di backup aggiornato a orari. Un terzo server costituisce la
riserva fredda per il disaster recovery. La scelta di uno Scada per
l’unificazione del sistema di controllo è stata supportata dall’esperienza, di oltre 25 anni nel settore, in ordine alle valutazioni
seguenti: possibilità di operare con un campo formato da realtà
multi-vendor per avere sempre ottime possibilità di espansione;
integrazione con il mondo Microsoft; autonomia e facilità di integrazioni di funzioni; accessi sicuri da remoto; qualità dell’as-
Lo schema della rete idropotabile
sistenza del produttore. La flessibilità d’integrazione ottenuta
ha consentito, per esempio, di gestire in modo autonomo una
rete di comunicazione proprietaria, semplice ed economica,
fornendo gli strumenti per il controllo della funzionalità della
stessa: all’interno di una pagina Movicon si ha il monitoraggio
delle comunicazioni, con le statistiche dei pacchetti persi e la
gestione degli allarmi relativi. La possibilità di accesso remoto
per gli operatori, turnisti e reperibili, utilizzando la tecnologia
WebClient, permette di evitare di presidiare la postazione principale nella sede centrale. Attualmente questa applicazione di
Movicon 11 controlla quasi 6.000 variabili tra rete acqua e rete
fognaria e, nel medio termine, il campo sarà ancora ampliato ad
altre 10 stazioni. Oltre alle normali funzioni di controllo, il servizio di assistenza ha consentito di migliorare le prestazioni per
ottenere un sistema sempre più esperto con l’introduzione di
nuovi PLC, nuovi protocolli e nuove tipologie di allarmi. Nella
rete di adduzione potabile principale è stata implementata una
gestione di congruenza dei volumi giornalieri entranti e uscenti
delle varie tratte, per monitorare eventuali perdite e/o la precisione dei misuratori di portata. Per la rete fognaria il supervisore, che dialoga con una stazione pluviometrica, consente di
stabilire, stazione per stazione, senza misuratori specifici, la portata media di tempo secco e gli aumenti di portata dovuti alle
piogge: come code dei giorni successivi agli eventi meteorici.
Siac, il system integrator
La progettazione dell’intero impianto è stata affidata a Siac,
azienda fondata nel 1988 come trasformazione della società
Idrosist (dal 1980 partner di Hydroplan Compess A.G.), portatrice di un significativo know-how nella progettazione di reti
idrauliche, adduzione, distribuzione e fognatura, compreso lo
sviluppo di software specializzato per la topografia integrata con
la progettazione assistita di reti complesse e magliate.
Oggi Siac è un system integrator con forte connotazione di security, che opera nel campo dell’automazione industriale, delle
reti TLC, del controllo di processo con particolari competenze nei
sistemi di telecontrollo a campo esteso e distribuito. Lo dimostrano le certificazioni: ISO UNI 9001 nell’anno 2002; la certificazione BS7799 nel 2004 e la certificazione UNI ISO 27001 (sistema
di gestione della sicurezza delle informazioni) nel 2008.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Progea - www.progea.com
69
RASSEGNA
di Roberto Maietti*, Alessandra Pelliconi
Software
per la progettazione
dell’automazione
Oggi i fornitori di automazione
devono offrire strumenti che siano di aiuto
alla progettazione delle macchine e questo
significa riuscire a simularne il
funzionamento in fase di studio per
evitare errori, costi e tempi che
non sono sostenibili
Non è più una novità assimilare il software al ‘cervello’ nelle applicazioni di automazione. Infatti, se è pur vero che quanto oggi si realizza
dipende da un hardware, ovvero un ‘corpo’, quanto mai potente e
versatile, i maggiori sviluppi sono attesi dal contributo che il software
può e potrà apportare. In particolare per quanto riguarda il supporto
alla progettazione e alla simulazione le potenzialità ancora inespresse
sono quanto mai entusiasmanti. I fornitori di automazione hanno per
anni focalizzato i propri investimenti sullo sviluppo dell’hardware e del
firmware dei prodotti, ma i tempi sono cambiati e le priorità di conseguenza. Oggi è necessario offrire strumenti che siano di aiuto alla
progettazione delle macchine e questo significa riuscire a simularne
il funzionamento in fase di studio per evitare errori e quindi costi e
tempi che non sarebbe più possibile sostenere. La nuova dimensione del software
è di grande aiuto ai progettisti siano essi
meccanici o elettrici. Questo comporta competenze informatiche che prima non erano
richieste, ma apre nuovi scenari. Se a questo
aggiungiamo l’Internet of Things, ovvero la
capacità di comunicazione e interazione fra
macchine, si può immaginare una nuova
frontiera della progettazione, ma soprattutto
della gestione delle macchine stesse. La manutenzione predittiva e a distanza, grazie alla
‘realtà aumentata’, offre la possibilità di ripensare alle macchine automatiche e al loro
modo di operare. Macchine sempre più in grado di autoconfigurarsi,
riparametrarsi e di confrontarsi con altre macchine simili, alla continua
ricerca di efficienza e conseguentemente di produttività. Il software è
la vera sfida che l’automazione deve affrontare nei prossimi anni. La
domanda che sorge al riguardo è la seguente: saranno i medesimi attori a confrontarsi e a battagliare per il dominio del mercato, o questo
70
cambio di rotta porterà ad affermarsi nuove realtà imprenditoriali?
Tutte le volte che c’è stata un’importante rivoluzione tecnologica molti
dei player sono cambiati. Questo potrebbe essere un semplice segnale
di attenzione oppure di allarme per coloro che, forti delle competenze
hardware, non si sono ancora avventurati pienamente nella galassia
del software.
*Comitato tecnico di Automazione Oggi
ANSYS ITALIA
I software di simulazione Ansys consentono alle aziende di prevedere
il comportamento e le prestazioni dei prodotti prima della loro immissione sul mercato. L’azienda offre una suite
completa di soluzioni per la simulazione
strutturale, fluidodinamica, elettrica ed elettromagnetica per un approccio integrato
multifisico all’interno della piattaforma
Ansys Workbench. Nel settore dell’automazione industriale, tra le altre, l’offerta Ansys
comprende la soluzione Slwave.
Potenziata dal solver EM ibrido full-wave
agli elementi finiti, la suite Slwave offre una
soluzione completa per l’analisi di integrità
del segnale in un’unica interfaccia utente.
Slwave-DC si focalizza su analisi DC lowANSYS ITALIA
voltage, PCB high-current e package IC,
consentendo una valutazione dei margini critici per la tensione di
alimentazione su tutto il PCB per un’erogazione di potenza richiesta, mentre Slwave-PI include tutte le caratteristiche di Slwave-DC
oltre all’analisi AC utile a modellare le reti di alimentazione e la propagazione del rumore su PCB. Altre caratteristiche fondamentali di
Slwave comprendono parametri di conformità virtuale, opzioni di si-
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
http://www.morguefile.com/
AO
OEM e CADelet garantendo un’interfaccia duttile
e parametrizzabile, per cui ogni azione dell’operatore è supportata da una risposta contestuale
del software. Sono presenti tutte le funzionalità
per la gestione completa di schemi elettrici per
automazione industriale, a partire dalla libreria
simboli e dalle pagine tipiche con organizzazione
per macro; sono generate in tempo reale, secondo
la norma CEI EN 81346, la siglatura di apparecchiaDASSAULT SYSTÈMES
ture, morsettiere, connettori, come anche il cross
Una parte importante della piatreference, la numerazione automatica di fili e cavi
taforma 3DExperience di Dassault
DASSAULT SYSTÈMES
di connessione.
Systèmes riguarda il collegamento
La novità della versione 2014
fra mondo virtuale e mondo reale. Per fare innovazione
è la gestione dei sinottici: è
nella produzione su scala globale è necessario creare una
possibile ottenere schemi
rete di produzione adeguatamente bilanciata che unisca
riepilogativi o layout dei colleprocessi manifatturieri estremamente sofisticati a costi di
gamenti, focalizzati sulle parti
produzione contenuti. Gli applicativi Delmia per le comusalienti dell’impianto, oggetto
nità manifatturiere promuovono l’innovazione attraverso
di particolare attenzione (atla definizione, la pianificazione, la creazione, il monitotuatori, rete dati, bus di campo)
raggio e il controllo di tutti i processi produttivi a livello
in maniera da fornire un pratico
virtuale. Delmia offre strumenti completi per la pianificastrumento di ricerca nelle opezione dei processi e delle risorse in 3D, per creare e ottirazioni di test e manutenzione
mizzare sistemi di produzione su commessa flessibili per
dell’impianto.
le aziende manifatturiere. L’utente può definire e ottimizELECTRO GRAPHICS
Ai fini della rappresentazione, si
zare virtualmente le risorse di produzione parallelamente
possono utilizzare i dati relativi agli elementi da rappresentare, dallo
alla pianificazione della produzione, così come mettere in funzione
schema elettrico d’impianto, dalle automation list per la generazione
un sistema produttivo virtuale realistico per tracciare in tempo reale
del PLC o dalle liste strumentazione provenienti da software di gele attività di produzione, apportare modifiche ai programmi, lanciare
stione P&ID. Infine, unitamente a iDEA, per tablet e smartphone basati
nuovi programmi e introdurre cambi di modello, oltre a programmare
su Android o iOS, è disponibile l’app gratuita ViewSheet Mobile, per
gli interventi di manutenzione.
navigare sullo schema elettrico con le stesse funzioni di un e-book; è
www.3ds.com
possibile sfogliare lo schema, ricercare i componenti per sigla o altro
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elemento identificativo e percorrere i fili rinviati su fogli diversi.
iDEA 2014 è un CAD elettrico per schemi di automazione, sviluppato
www.electrographics.it
e supportato da Electro Graphics, che si basa su tecnologia Autodesk
mulazione avanzata, accelerazione di
calcolo HPC e link bi-direzionale con
Ansys Icepak e Ansys Mechanical che
permettono di prevedere aumento di
temperatura, stress termico indotto e
integrità strutturale.
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K
KEPServer OPC-UA Server e Client
K
ClientAce
C
DataLogger
D
K
KEPServerEx
è una famiglia di OPC Server che fornisce una
cconnettività diretta tra centinaia di diverse marche di PLC,
dispositivi e sistemi di automazione ed ad un ampia varietà di
d
applicazioni client come HMI, SCADA, Historian, MES, ERP ed ad
a
una infinità di applicazioni sviluppate ad hoc .
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L’
L’OPC
toolkit per dare facilmente connettività client OPC alle
vostre applicazioni
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plicazioni VB.NET o C#.
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U la nuova tecnologia OPC in grado di supportare una vasta
UA
gamma di sistemi operativi e piattaforme, trasferimento di
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informazioni attraverso internet in modo semplice e con la
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massima sicurezza.
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Il componente plugin di KEPServerEx per costruire facilmente
un data logger su DBase ODBC compatibili come Access, SQL,
u
M
MySQL Oracle ecc.
71
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AO
RASSEGNA
EPLAN SOFTWARE & SERVICE
di lavoro, è stata raggruppata in un unico comando la gestione della
struttura di fogli garantendo così maggiore velocità e affidabilità nella
stesura del progetto e nello spostamento tra un foglio e l’altro dello
schema. SDProget ha sviluppato dei menu radiali che propongono i
comandi disponibili in base al contesto di lavoro evitando così la ricerca
delle funzioni in tendine, toolbar o ribbon. La posa dei componenti sul
disegno può essere abbinata al disegno automatico dei collegamenti
in modo che con pochissimi click è possibile giungere alla stesura completa dello schema. Nuove funzioni per disegnare i circuiti di potenza
riducono ulteriormente i tempi di lavoro. Il comando DbCenter (centro
di gestione del database dei materiali) ha rivoluzionato il modo di lavorare consentendo un dialogo continuo e diretto tra il database con
le anagrafiche degli articoli e lo schema elettrico con funzioni di import Export verso i software gestionali. Sul disegno P&ID sono presenti
componenti (valvole, apparecchiature e strumenti) che necessitano di
essere riportati sullo schema funzionale in quanto utenze elettriche. I
componenti che devono comparire sullo schema vengono migrati in
Spac che li presenta organizzati in una struttura ad albero suddivisi per
tipologia (apparecchiature, pompe/motori, valvole). Tramite un database di conversione grafica è possibile trascinare sullo schema elettrico
le apparecchiature direttamente con il simbolo corretto e con tutte le
informazioni provenienti dallo schema di processo disegnato con
ESApro P&ID (sigla, descrizione, materiale). Un
sistema di notifica bidirezionale permette all’operatore di tenere sotto
controllo le modifiche
effettuate nel P&ID o in
Spac in modo da garantire l’automatico riallineamento delle informazioni
nei rispettivi schemi, sia
PRISMA
SIEMENS PLM SOFTWARE
per quanto riguarda la
Prisma ha sviluppato nel
sigla dell’apparecchiamercato del CAD elettrico la
tura sia per tutte le altre informazioni progettuali. Il servizio
nuova versione Sabik 18, softecnico di SDProget continua a mantenere aggiornati e a imtware professionale che assiplementare l’ormai fornitissimo archivio di simboli grafici di
cura la massima efficienza e
PLC/inverter/moduli di sicurezza/connettori e morsetti delle
completezza nella realizzamaggiori marche del panorama internazionale: ABB, Allenzione degli schemi elettrici.
Bradley, Amphenol, B&R, Beckoff, Cabur, GE Fanuc, Harting,
I costruttori di macchine alla
Ilme, Lenze, Mitsubishi, Omron, Panasonic, Pilz, Pizzato Eletricerca di un valido comprotrica, Phoenix Contact, Schneider Electric, Siemens, Wago,
messo tra costi e prestazioni,
PRISMA
Weidmuller, Wieland.
trovano nella nuova release
www.sdproget.it
di Sabik un perfetto alleato che permette di soddisfare queste esigenze
garantendo la massima flessibilità di impiego dove sono richiesti automatismi veloci e precisi. Sabik, provvisto di un potente configuratore di
SIEMENS PLM SOFTWARE
progetto, esegue automaticamente la modifica degli schemi in base a
La release 9 di NX proposta da Siemens PLM Software introduce nuove
parametri e vincoli definiti in modalità grafica dall’utente. Gli automafunzionalità che offrono maggiore flessibilità nello sviluppo dei protismi personalizzabili consentono di realizzare traduzioni fino a 40 lindotti. Nuovi strumenti come la tecnologia sincrona per il 2D agevolano
gue, riassuntivi PLC, liste cavi, pulsantiere, riepilogo morsettiere, layout
notevolmente gli interventi su disegni bidimensionali, mentre l’introdi quadro o d’impianto e distinta base, velocizzando l’intero processo
duzione della tecnologia di progettazione di quarta generazione (4GD)
di progettazione. La creazione di file PDF intelligenti con collegamenti
aumenta la produttività sui grandi assiemi. NX9 ha migliorato il modulo
ipertestuali tra gli elementi, indice e albero pagine, componenti e arNX Realize Shape, che mette a disposizione un nuovo pacchetto avanticoli agevola significativamente tutte le attività di post-produzione e
zato per la progettazione di forme libere con un livello di integrazione
manutenzione. Sabik è interfacciabile in modo semplice con tutti i più
senza precedenti con l’attività di sviluppo dei prodotti, offrendo
diffusi database, PDM o PLM. Per la progettazione fluidica Prisma ha reinoltre numerose migliorie a tutti i livelli della soluzione integrata
alizzato la versione Sabik FLD, strumento indispensabile per chi progetta
CAD/CAM/CAE. L’ultima versione di NX include funzionalità nuove e
impianti oleodinamici, idraulici e di refrigerazione.
ottimizzate per l’automazione di meshing e la solidità, introducendo
www.prisma100.it
un ampio insieme di soluzioni di simulazione supportate e nuove
modalità di interazione con le proprie analisi.
NX CAM 9 consente un nuovo livello di controllo del taglio e una proSDPROGET INDUSTRIAL SOFTWARE
grammazione NC più rapida; le avanzate funzionalità di progettazione
SDProget Industrial Software propone sul mercato la nuova versione
di NX accelerano la preparazione di modelli di attrezzature. NX CMM
del software Spac Automazione 2014, sviluppato su tecnologia Aupermette di programmare più tipi di parti tra cui modelli solidi 3D e
todesk OEM, dedicato a chi progetta e realizza macchine industriali e
componenti in lamiera basati su superfici.
linee automatizzate. Dopo aver potenziato notevolmente la gestione
www.plm.automation.siemens.com
delle commesse con l’introduzione della configurazione di più path
Eplan Engineering Center (EEC) è un configuratore multidisciplinare
che unisce fra loro progettazione elettrica, meccanica, tecnologia
di controllo e documentazione. In concreto ogni macchinario viene
inizialmente suddiviso in unità funzionali le quali, configurate in una
struttura ad albero, indicano gli standard corrispondenti che fungono
da base per il loro reimpiego. Quest’accesso strutturato e centralizzato
a tutte le informazioni rilevanti accompagnato da valutazioni complete,
come prove d’utilizzo, conferisce trasparenza al processo. L’uniformità
dei termini e della progettazione permette agli utenti di raggiungere
un elevato livello di
standardizzazione,
oltre a raggiungere
evidenti benefici
quali: riduzione
di diverse varianti
a pochi componenti parametrizzabili; effetto di
razionalizzazione
tramite il riutilizzo
di componenti
predefiniti; agilità
EPLAN SOFTWARE & SERVICE
nel soddisfare le
esigenze specifiche del cliente, poiché i parametri individuali assicurano un’ampia gamma di varianti; opzioni di calcolo rapide e
precise in risposta alle richieste del cliente; elevata qualità, grazie
all’impiego di elementi testati; risparmio di tempo in fase di commissioning e manutenzione, riduzione di diverse varianti a pochi
componenti parametrizzabili.
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MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
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AO Tavola rotonda
di Roberto Maietti*
Rilancio del
manufacturing
Abbiamo parlato con alcune aziende del settore per sapere cosa
pensano del connubio automazione-rilancio del manufacturing.
Qui di seguito i loro commenti. La prima parte è stata pubblicata
sul numero di Aprile di Automazione Oggi
A
utomazione Oggi: Rispetto alle aziende tedesche quale gap tecnologico rilevate nelle
aziende italiane? Pensate che sia possibile
colmare la distanza?
Marco Zampolli – Advantech: Le aziende italiane sono al
momento meno veloci nel rinnovamento delle piattaforme
tecnologiche, soffrendo la pressione competitiva delle aziende
tedesche che sostengono importanti investimenti per rendere l’industria manifatturiera
sostenibile, incrementare la produttività e l’efficienza, migrare
le operazioni a basso valore aggiunto dall’uomo ai dispositivi
intelligenti, rendere più sicuro
l’ambiente di lavoro. Certamente
hanno influito nel determinare il
gap tecnologico italiano la framMarco Zampolli
mentazione del sistema produtAdvantech
tivo in molte piccole imprese, la
minor diffusione del capitale azionario, più adatto rispetto a
quello di debito a finanziare l’innovazione e i modesti risultati conseguiti finora dalle risorse pubbliche spese per incentivi alle imprese. È però altrettanto chiaro che l’innovazione
che i nuovi sistemi intelligenti offrono è in grado di generare
vantaggi competitivi sia in quanto produce differenziali di
performance tra imprese, sia in quanto ribalta il vantaggio
competitivo di altre imprese. Secondo una ricerca del Politecnico di Milano, l’Italia è al 46° posto nel mondo per spesa ICT
sul PIL e al 58° per percentuale di popolazione connessa ad
Internet: sistemi intelligenti e cloud computing sono cruciali
per la ripresa economica e permetteranno di ottenere un risparmio di 450 milioni di euro a livello nazionale entro il 2015.
Marco Clerici – Mitsubishi: La manifattura tedesca è costantemente indicata come un modello per le aziende italiane. È
innegabile che una parte importante del successo del sistema
industriale tedesco sia giocata dall’organizzazione del sistema
74
paese, dalle dimensioni delle società e dagli stessi modelli organizzativi aziendali. La competitività delle imprese tedesche,
nonostante un costo del lavoro e dell’energia non tra i più favorevoli in Europa, è aumentata costantemente anche durante
gli anni della crisi, laddove il sistema Italia ha costantemente
perso terreno. È difficile immaginare un’inversione di tendenza
nel breve periodo senza una contemporanea riorganizzazione
delle politiche industriali e di sostegno all’innovazione. Una
caratteristica importante dell’industria tedesca è la fortissima
sinergia tra produttori finali, costruttori di macchine, fornitori
di sistemi e prodotti per l’automazione e di sistemi ITC per la
gestione dei sistemi aziendali: un circolo virtuoso difficilmente
replicabile nella realtà italiana. Questa sinergia consente ai costruttori di macchine di recepire in anticipo le richieste di una
delle manifatture più dinamiche nel panorama mondiale e di
trasferirle direttamente ai fornitori di automazione, portando
a un costante processo circolare di innovazione creativa e di
processo. Il gap, messo in questi termini, è difficilmente colmabile, tenendo inoltre in conto che i
campioni nazionali tedeschi sono
aziende leader in settori che fanno
dell’automazione spinta la propria forza propulsiva: automotive,
processo, farmaceutico sono da
sempre alla testa dell’innovazione
tecnologia. La sinergia viene poi
completata dal riconoscimento
e peso, a livello internazionale,
degli organismi di normazione
tecnica tedeschi, che influenzano
indirettamente anche il design
Marco Clerici
dei prodotti e delle macchine per
Mitsubishi Electric
i processi produttivi.
Daniele Lucchetta – Omron: Sinceramente non rileviamo un
gap tecnologico così marcato rispetto alle aziende tedesche.
Possiamo riscontrare differenze culturali, modi di lavorare e
abitudini differenti che portano ad avere un’offerta diversa non
solo di soluzione tecnologica, ma anche di fornitura. Da un lato,
guardiamo da sempre con ammirazione l’organizzazione dei
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Fonte: www.sxc.hu
tedeschi, dall’altro riteniamo di
avere altre qualità che rendono
ugualmente interessante e competitiva la soluzione offerta al
cliente. Senza soffermarci sugli
stereotipi: il vero gap tra le società tedesche e quelle italiane,
non è da ricercarsi nella tecnologia che esse applicano, bensì nel
sistema paese in cui operano.
Luca Lazzaro – Pilz: Le aziende
Daniele Lucchetta
italiane sono spesso di dimenOmron
sioni medio piccole e in grado di
adattarsi meglio alle richieste del cliente, ma spesso non sono
in grado di fare sistema fra di loro e con i centri di ricerca per
avere un’offerta più completa. Le aziende tedesche, anche
attraverso acquisizioni, sono invece di solito di dimensioni
maggiori e in grado di offrire interi pacchetti ai loro clienti e
solitamente hanno divisioni di ricerca al loro interno e collaborazioni con università e centri di ricerca esterni per i nuovi
sviluppi. Per i costruttori di macchine forse il gap tecnologico
è inferiore rispetto ad altri settori e si sente di più l’esigenza
invece di fare sistema.
Roberto Motta – Rockwell: Non riteniamo che il gap sia propriamente tecnologico, ma piuttosto di capacità di proporsi sul
mercato globale e di accesso al capitale. Le macchine dei nostri
OEM sono spesso equipaggiate con soluzioni tecnologiche che
nulla hanno da invidiare a quelle d’oltralpe.
Antonio Marra – Schneider Electric: Personalmente ritengo
non ci sia distanza da colmare. Esiste invece una profonda dif-
ferenza di interpretazione delle soluzioni che vengono fornite
dai costruttori italiani rispetto a quelli tedeschi. Infatti, mentre il costruttore tedesco è noto per un’offerta sicuramente
affidabile, tecnologicamente avanzata, ma molto rigida, il costruttore italiano fa della flessibilità il suo punto di forza. Probabilmente proprio questa caratteristica, nei confronti di una
richiesta dove la necessità di ‘personalizzazione’ è sempre più
presente, si sta rivelando oggi uno dei grandi valori aggiunti
del costruttore italiano di macchine. Grazie alle caratteristiche
di flessibilità che le contraddistingue le aziende italiane sono
spesso in grado di proporre grande innovazione e diventare
veri e propri trend setter tecnologici.
Andrea Maffioli – Siemens: La
domanda sembra presupporre un
reale gap tecnologico tra aziende
italiane e tedesche che però non
ritengo sia eclatante. Quando
parliamo delle aziende italiane
che fanno automazione ricordiamoci sempre il tessuto industriale
nazionale così frammentato e
denso di realtà medio piccole che
Luca Lazzaro
si confrontano con un’industria
Pilz
tedesca decisamente fatta di altri
numeri e dimensioni. Questo presuppone una solidità economica superiore con una capacità di investimento non paragonabile alla nostra. La nostra economia traballante non aiuta e
il panorama che vediamo è purtroppo triste con un tasso di
disoccupazione in Italia superiore al 12% contro il 5,2% della
Germania. I prestiti alle imprese italiane sempre in calo come
in calo è la liquidità rispetto alle esigenze operative e un credito
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
75
AO Tavola rotonda
bancario veramente costoso. Tornando alla domanda, per i motivi
appena citati si può creare il gap
tecnologico e la minore competitività. Le aziende tedesche, per
esperienza, scelto il fornitore di fiducia, sviluppano con lui ciò che
è meglio per la loro produzione,
chiedendo competenza e fidandosi, investendo molto in cultura
tecnica, sperimentazione e crescita professionale dei propri adRoberto Motta
detti. Da noi spesso, sempre per
Rockwell Automation
le condizioni avverse nelle quali
giochiamo, le aziende vogliono
competere in fretta e massimizzare in breve tempo perché
non reggerebbero investimenti nel medio-lungo periodo. La
scelta dei fornitori è spesso fatta nel tentativo di economizzare
l’acquisto e con soluzioni plurimarca. L’aggiornamento tecnologico e la sperimentazione sono merce rara. Come Siemens
posso dire che in Italia ci sono moltissimi clienti che lavorano a
tutto tondo con noi e con i quali la capacità di rinnovarsi continuamente è un must e non esiste gap tecnologico alcuno, anzi,
sono delle eccellenze ormai internazionali. Spesso gli investimenti li abbiamo fatti insieme con sinergia e fiducia.
Tom Davis – Solair: Non rileviamo nessun gap tecnologico,
ma crediamo che i produttori di macchinari italiani siano allo
stesso livello, anzi, possano differenziarsi in meglio associando
ai loro prodotti questo tipo di servizio e noi siamo qui proprio
per abilitare questa differenziazione. Il produttore italiano deve
lottare contro la percezione, a nostro avviso sbagliata, che si ha
all’estero. Il produttore può creare in poco tempo un’applicazione che gestisca i suoi processi, integri i dati delle macchine
nei suoi processi, riduca i costi e continui a fornire prodotti e da
oggi servizi di qualità perché è proprio questo il binomio che
ci rende maggiormente competitivi: servizi aggiuntivi e qualità
italiana.
Automazione Oggi: Il valore aggiunto offerto dai costruttori di macchine e dagli integratori italiani può aiutare a
fare la differenza?
Marco Zampolli: L’innovazione tecnologica deve tradursi
in altissime prestazioni delle macchine e in customizzazione
dedicata. Il comparto italiano dei costruttori di macchine è di
grande importanza per il sistema Paese e rappresenta uno dei
motori dell’economia globale: ad esempio, i costruttori italiani
di macchine utensili sono al 5° posto tra i maggiori produttori
mondiali e al 3° tra i principali esportatori. Anche i servizi offerti dagli integratori di sistemi sono importanti per preservare
i punti di forza dei prodotti italiani: consulenza, assistenza, manutenzione e formazione portano certamente valore e consentono di rispondere a 360 gradi alle esigenze del manifatturiero.
Marco Clerici: Nonostante questo scenario, è assolutamente
importante rilevare un dato: i costruttori di macchine italiani
76
sono tra i primi al mondo, a breve distanza proprio dai concorrenti tedeschi, non solo per dimensioni del settore, ma anche
per il riconoscimento che viene loro dato dagli utenti finali delle
linee di produzione in tutto il mondo e anche in Germania. A
loro viene riconosciuto un valore aggiunto estremamente
importante e scarsamente riscontrabile nei loro competitor
internazionali. Mi riferisco alla flessibilità con cui accolgono le
richieste del cliente, pur conservando livelli qualitativi (in termini di prodotto e di risultato finale della produzione) in linea
con gli standard degli OEM teutonici. Nel termine flessibilità
metterei molte caratteristiche.
In primis, la capacità di fornire e
studiare un prodotto non standard, ma ritagliato sulle esigenze
specifiche: è una peculiarità che
contiene in sé la capacità di innovare e di differenziarsi, ma anche
il problema degli extra-costi dovuti alla non standardizzazione.
Ci sono aspetti legati alla maggior
disponibilità verso tempi di ingegnerizzazione e consegna estremamente ridotti, alla creatività
Antonio Marra
con cui vengono proposte soluSchneider Electric
zioni hardware e software che
possano rispettare le specifiche di qualità e tempi ciclo senza
tralasciare la competizione sul prezzo. C’è poi un tratto peculiare di questo settore industriale italiano che è quello legato
ai distretti, dove si sono create alleanze o gruppi d’impresa tra
aziende operanti negli stessi settori, ognuna con la possibilità
di portare il valore aggiunto nel proprio ambito di fornitura
specifica: meccanica, elettrica, software.
Oggi, questi costruttori operano soprattutto all’estero con una
quota del loro fatturato export spesso oltre l’80%. Le loro capacità sono potenzialmente in grado di poter dare un impulso
tecnologico alla competitività e produttività della nostra manifattura che, tuttavia, si trova oggi in difficoltà oggettive nel
poter investire in beni strumentali e infrastrutture tecnologiche, soprattutto nel nostro territorio. Su questo punto devono
arrivare forti risposte e impegni da parte della politica, a livello
di riforme fiscali, del lavoro, della formazione, dei piani energetici e industriali, pena il lento agonire di un’industria che ha già
perso tanto terreno nel quadro internazionale.
Daniele Lucchetta: Da un lato, le competenze e la professionalità dei costruttori di macchine italiani sono riconosciute
a livello mondiale, dall’altro, è nota la nostra esperienza alla
voce ‘export’. Questo a dimostrazione del valore aggiunto che
i costruttori e integratori italiani riescono a portare nel mondo
dell’automazione. Tipicamente gli italiani sono, infatti, portati
per le pubbliche relazioni, abili nella costruzione di network
relazionali e nella valorizzazione dei propri prodotti attraverso
entusiasmo e sensibilità. Inoltre, da sempre siamo ritenuti creativi e flessibili il che ci aiuta a uscire sempre (o quasi) brillantemente da situazioni complicate. Sono certo che questo aiuti
anche a far fronte alle difficoltà tecniche che i costruttori e gli
integratori possono incontrare nella propria quotidianità e che
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
tutto ciò contribuirà certamente
a fare la differenza.
Antonio Marra: Assolutamente
si. Il livello di competenza e innovazione proposto dai costruttori e dagli integratori italiani è
riconosciuto in tutto il mondo.
Insieme alla Germania, l’Italia è
il leader in questo settore, anzi in
questi ultimi anni tutti gli studi
di settore dicono che i costruttori italiani stiano guadagnando
quote rispetto ai tedeschi. Le
capacità ‘sartoriali’ e di flessibilità che le aziende italiane sanno
offrire si incontrano oggi sempre di più con le esigenze di un
mercato dove la produzione di
grossi quantitativi di prodotti
tutti uguali sta lentamente scomparendo a favore di produzioni
trainate dal marketing che spingono a continui cambi in termini
di packaging e di contenuto.
Andrea Maffioli: Il tasso di
esportazione di macchine nel
Andrea Maffioli
comparto industriale italiano è
Siemens
elevatissimo proprio per competenza e bravura.
Riusciamo a gareggiare coi giganti perché è nel nostro DNA
non piangerci addosso, ma creare prodotti altamente competitivi. Credo si intuisca l’orgoglio di essere italiano e conoscere
quanto i veri imprenditori italiani siano in grado di fare nel
panorama dell’automazione. Abbiamo integratori fortissimi e
richiesti ovunque con grande esperienza e che possono per
esempio dare supporto alla crescita di grandi clienti finali offrendo loro esperienza, tecnica e forza lavoro qualificata. Loro
fanno la differenza. Abbiamo sviluppato un accurato sistema
di partnership e collaborazione con parecchi system integrator italiani che studiano con noi le migliori soluzioni per poi
applicarle sul mercato e che hanno da parte nostra la massima delega e fiducia in ogni realizzazione anche impegnativa.
Siamo disponibili ad ampliare questa possibilità a tutti coloro,
visionari come noi, che vogliono essere i protagonisti del futuro e dell’innovazione.
produttiva italiana dentro applicazioni ‘as a service’ ed esportarle ovunque. Possiamo riconoscere dalle risposte dei nostri
interlocutori una visione piuttosto coesa che conferma quanto
le nuove tecnologie applicate all’automazione, possano risultare particolarmente efficaci e di supporto al rinnovamento
industriale italiano e conseguentemente al recupero di competitività di cui abbiamo bisogno per affermare il Made in Italy
anche in ambito tecnico.
È particolarmente significativo che tutti gli intervistati siano
concordi nell’affermare che i costruttori e i system integrator
italiani non sono inferiori ai loro
competitor tedeschi e più in generale stranieri. Questa coscienza
di capacità e competenza però
non sempre emerge durante le
trattative commerciali dei nostri
costruttori che vivono una sudditanza psicologica nei confronti
dei grandi costruttori tedeschi
e che per questo usano troppo
spesso la leva prezzo per conquistare business che sarebbero comunque alla loro portata. Questo
Tom Davis
Solair
impoverimento della marginalità
delle nostre aziende influenza
anch’esso sulle possibilità di investire in R&D e quindi di applicare nuove tecnologie per poter offrire prodotti sempre
all’avanguardia. Sarà la determinazione e la passione degli imprenditori e dei manager a fare la differenza e ad avviare una
nuova stagione di crescita e sviluppo.
*Comitato Tecnico Automazione Oggi e Fieldbus&Networks
Tom Davis: Certamente. Il valore aggiunto è dato proprio dal
servizio associato al prodotto. Le applicazioni che il produttore può costruire sulla nostra piattaforma non riguardano
solo i macchinari del produttore stesso, ma possono integrarsi con altre macchine che il produttore utilizza. Qual è la
conseguenza di ciò? Raccogliere e analizzare in anteprima
cosa avviene nei macchinari della concorrenza potendo così
offrire dei servizi migliori e una competitività maggiore. Il valore aggiunto consiste nel catturare e incapsulare l’eccellenza
Advantech - www.advantech.it
Mitsubishi Electric - it3a.mitsubishielectric.com/fa/it
Omron - www.omron.it
Pilz Italia - www.pilz.it
Rockwell Automation - www.rockwellautomation.com
Schneider Electric - www.schneider-electric.it
Siemens - www.siemens.it
Solair - www.solaircorporate.com
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
77
AO Motion control
di Aldo Negri
Sinamics e Simotics
Un sistema servo-drive per applicazioni semplici di motion control
L
Con Sinamics V90
e Simotics S-1FL6,
Siemens offre una
soluzione
omnicomprensiva
da un unico
fornitore
a Divisione Drive Technologies di Siemens presenta un nuovo servo-drive
per applicazioni semplici di motion control. Con il Sinamics V90 Siemens offre,
in una gamma di potenze da 400 W a
7 kW, una soluzione per il controllo di posizione,
velocità e coppia attraverso una progettazione
ottimizzata che garantisce prestazioni elevate e
un utilizzo intuitivo; disponibile in combinazione
con i Simotics S - 1FL6, il nuovo membro della famiglia di motori Simotics, adatti per applicazioni
dinamiche e con un elevato grado di robustezza.
Il Sinamics V90 è disponibile in una gamma di potenze da 400 W a 7 kW, facilmente programmabile
basandosi sul concetto Plug & Play.
Cost-effective
Come prodotto cost-effective, il Sinamics V90 ha integrato diverse
modalità di controllo, tra cui il posizionamento con treno di impulsi PTI, il controllo
della posizione tramite setpoint interno
IPos, la modalità di
controllo della velocità e della coppia. Il
controllo del freno e la
resistenza di frenatura
sono integrati in tutta
la gamma di potenze
(0,4 - 7 kW).
Prestazioni
servo
ottimizzate
Sinamics V90 permette alle macchine
Sinamics V90 permette alle
di raggiungere elemacchine di raggiungere elevate
vate prestazioni dinaprestazioni dinamiche
miche, in una vasta
gamma di applicazioni, attraverso la funzione di auto ottimizzazione dei parametri
degli anelli di regolazione. Inoltre, gestisce un ingresso a treno di
impulsi ad alta frequenza, fino a 1 MHz, e può supportare un encoder assoluto ad alta risoluzione a 20 bit oltre a uno standard 2.500
ppr incrementale. Queste caratteristiche permettono al sistema di
raggiungere un’elevata precisione di posizionamento e un basso
ripple di velocità. Le prestazioni servo ottimizzate del Sinamics
V90 insieme alla caratteristica di sovraccarico fino a tre volte la
78
coppia nominale, dei motori Simotics S-1FL6, creano la perfetta
combinazione che assicura un’elevata produttività alle macchine.
Facile da utilizzare
La semplicità di utilizzo è garantita dal tool software Sinamics VAssistant, con cui è possibile eseguire facilmente qualsiasi operazione, dalla configurazione, alla parametrizzazione, alla ricerca
guasti con la funzione di Trace, utilizzando la porta USB standard
a bordo. Inoltre, le funzioni di auto tuning e di soppressione automatica delle risonanze meccaniche (tramite un apposito filtro),
garantiscono una regolazione precisa ottimizzando il controllo
della macchina.
Funzionamento affidabile
La laccatura della scheda di controllo (PCB) del Sinamics V90 e il
livello di protezione IP65 del Simotics S-1FL6 assicurano un’elevata robustezza del sistema, nei più svariati ambienti industriali.
La funzione di sicurezza integrata STO (Safe Torque Off) impedisce
al motore movimenti inaspettati, a garanzia della salvaguardia sia
delle persone sia delle macchine.
Soluzione omnicomprensiva
Con Sinamics V90 e Simotics S-1FL6, il sistema servo-drive ottimizzato, insieme ai pannelli Simatic e il PLC S7-1200, Siemens offre
una soluzione omnicomprensiva da un unico fornitore, per le applicazioni di general motion control per settori come ad esempio
il tessile, l’imballaggio, il material handling e altre applicazioni general purpose; ovunque ci sia l’esigenza da parte dei costruttori
di macchine di avere soluzioni con prestazioni efficienti ma dai
costi contenuti.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Siemens - www.siemens.it
Controllo, precisione
e flessibilità imbattibili
Riuscire a diminuire i costi, aumentare la produttività e ridurre i tempi di progettazione sono solo
alcune delle sfide fronteggiate dagli ingegneri industriali. L’approccio della progettazione grafica
di sistemi integra il software produttivo e l’hardware RIO (ad I/O riconfigurabile) per consentire
di rispondere a tali sfide. Questa piattaforma commerciale, customizzabile per qualisiasi
applicazione di controllo e monitoraggio, unisce funzioni di controllo assi, visione e I/O a un
unico ambiente di sviluppo software per realizzare rapidamente sistemi industriali complessi.
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one di
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del codice e ti aiuta a
programmare come pensii –
graficamente.
AO Motion control
di Joachim Albach
Massime prestazioni,
minimi costi
I requisiti richiesti nello sviluppo di una nuova macchina
automatica possono spesso essere suddivisi in pochi punti: più
piccola, veloce e precisa, ma anche più economica e sicura. LTi
Drives soddisfa tali esigenze grazie al nuovo sistema di
automazione SystemOne CM
DC-link al fine di ottimizzare l’efficienza energetica
della macchina - sarebbero anche necessarie induttanze di rete.
Un sistema di automazione con un alimentatore
centralizzato e servoazionamenti a doppio asse
offre vantaggi significativi
in termini di compattezza.
Infatti è richiesta una unica
protezione di sovracorrente di alimentazione e
non sono più necessarie le
singole induttanze di rete.
Questa soluzione fornisce
un risparmio di spazio del
60%. Ma c’è ancora margine di miglioramento. In
che modo? SystemOne
CM è un sistema di automazione centralizzato
perfettamente integrato
che combina i seguenti
componenti: un motion controller/PLC, un controllore di sicurezza, un alimentatore centralizzato per il DC-link, e servoazionamenti multiasse. Inoltre è dotato di tre caratteristiche
fondamentali che lo rendono il sistema di automazione più
compatto della sua categoria. In primo luogo, grazie all’integrazione del controllore di sicurezza all’interno del motion
controller; secondariamente, per l’integrazione nell’alimentatore centralizzato del DC-link di un alimentatore switching
24 V da 500 W e, infine, per l’utilizzo di servoazionamenti a
doppio e triplo asse. Tutto ciò è reso possibile mediante l’applicazione di tecnologie moderne, tra cui gli Asics nei servoazionamenti, un nuovo design di power stage e una tecnologia
di alimentazione switched mode ad altissima efficienza. L’apIl nuovo sistema
di automazione
SystemOne CM
L
e ultime statistiche mostrano che le macchine automatiche attualmente in produzione richiedono in
media sei assi. Se il relativo sistema d’automazione
dovesse essere progettato convenzionalmente, con
servoazionamenti ad asse singolo, unità di controllo
PLC, un controllore di sicurezza, e un alimentatore per tutte
le logiche, sarebbe necessario un notevole spazio nel quadro
elettrico della macchina.
Le forme dei singoli componenti non si adattano tra loro, e
lo spazio sul backplane dell’armadio non viene utilizzato in
modo ottimale. L’insieme di tali componenti non appare omogeneo. Ogni servoazionamento necessita di una protezione
di sovracorrente di alimentazione, e per poter condividere i
80
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
plicazione di queste nuove tecnologie permette di ridurre
l’ingombro richiesto di circa il 40% rispetto ai sistemi convenzionali multiasse, e consente inoltre di diminuire il consumo
dei materiali e quindi anche i costi di produzione.
Riduzione dei costi
Il taglio dei costi è diventato un tema chiave nel settore della
produzione di macchine automatiche, a causa della crescente
globalizzazione dei mercati e da una concorrenza sempre più
aggressiva. Di conseguenza l’ottimizzazione dei costi è diventato anche uno dei requisiti chiave nelle specifiche costruttive
del sistema di automazione SystemOne CM.
Il grado di integrazione dell’elettronica è stato migliorato ulteriormente grazie all’utilizzo di un servoazionamento a tre assi
estremamente compatto. Quest’ultimo è dotato di tre azionamenti che condividono, in un unico case, l’elettronica di controllo. Tale ottimizzazione di componenti minimizza i costi e
costituisce una grande novità sul mercato. Opzionalmente l’alimentatore a 24 Vc.c. integrato è connesso sia alla rete AC sia
al banco di condensatori del DC link; ciò significa che, in caso
di mancanza di energia dalla rete AC, viene mantenuta l’alimentazione dell’intero sistema di automazione fino a quando
è disponibile energia nel DC-link del sistema, eliminando così
- in parecchi casi - la necessità dell’utilizzo di un UPS esterno,
e riducendo ulteriormente i costi.
SystemOne CM non è solo economico in fase di acquisto, ma
anche in seguito in quanto esso consente di abbattere poi i
costi per quanto riguarda l’installazione e l’ingegnerizzazione
del quadro elettrico. L’installazione è molto meno complessa
in primo luogo perché sono necessari pochi componenti, e
poi perché questi ultimi possono essere collegati da un semplice sistema di interconnessione integrato.
Le fasi di progettazione, configurazione e programmazione
dell’intero sistema di automazione sono gestite attraverso il
MotionCenter PC tool. Si tratta di un software molto intuitivo
che permette di risparmiare tempo prezioso nelle fasi di engineering del sistema. I dati relativi alle funzioni di automazione
e alle funzioni di sicurezza sono memorizzati all’interno del
motion controller e al controllore di sicurezza integrato. Tutti
questi dati sono a disposizione dei componenti del sistema
dopo l’accensione e per la messa in servizio. Questo rende la
configurazione molto semplice perché, per esempio, la scalatura degli encoder e le unità di misura delle distanze sono effettuate solo una volta e contenute centralmente in un central
data pool. Questo riduce le potenziali fonti di errore e il tempo
di configurazione del sistema.
Aumento della velocità della macchina
e della precisione
Una delle caratteristiche principali di una macchina è la sua
produttività. Maggiori sono i prodotti processati per unità di
tempo, più economica diventa payback della macchina. Un
altro dei requisiti fondamentali di una macchina è la precisione. SystemOne CM incorpora un’intera gamma di funzionalità e tecniche di controllo necessarie per aumentare
la dinamica e la precisione dei macchinari asserviti. Queste
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AO Motion control
comprendono le funzioni per compensare gli errori sistematici degli encoder ed eventuali imperfezioni meccaniche degli
assi; filtri di notch e osservatori di stato per controllare le oscillazioni meccaniche, e una struttura di compensazione delle
azioni di feed-forward estremamente sofisticata con tecniche
di pico-interpolazione. Per attuare queste funzioni, ogni asse
possiede un Asic ad alte prestazioni con un microcontrollore
a 32 bit e unità in virgola mobile. Un controllore a tre assi ha
posizioni sicure degli assi al controllore di sicurezza il quale è
in grado di effettuare un controllo di anticollisione degli assi,
oltre che effettuare un controllo di monitoraggio di area sicura
della macchina. Anche in questo caso, un sofisticato sistema di
time-management con un canale veloce a 2 ms, è in grado di
assicurare brevi tempi di risposta. L’ampia gamma di funzioni
di sicurezza, i tempi di risposta brevi del controllore, insieme
a un funzionamento molto intuitivo del sistema, consentono
a SystemOne CM di soddisfare tutti i requisiti di funzionalità di sicurezza richiesti dai
costruttori di macchine e di offrire loro un
efficace supporto nello sviluppo delle loro
applicazioni di sicurezza.
Motion control
Confronto tra sistema ad asse singolo, sistema multi asse e SystemOne CM
Il motion controller integrato nel SystemOne
CM offre una gamma di microprocessori scalabile da 1.3 GHz (Intel Atom) a 2,2 GHz (Intel
Core i3) ed è adatto sia per semplici applicazioni di controllo sia per soddisfare le applicazioni più dinamiche e complesse.
Gli utenti stessi hanno la possibilità di scrivere le loro applicazioni su una piattaforma
Linux, implementando una soluzione IEC
basata su CoDeSys 3 o usando pacchetti con
librerie di motion LTi. I pacchetti tecnologici
quindi tre Asic indipendenti; questo significa che
la sua capacità di calcolo non ha alcuna limitazione se lo confrontiamo con un controllore ad
asse singolo. Come risultato, è possibile realizzare una frequenza di campionamento dell’anello di corrente pari a 32 kHz per ogni asse, ove
richiesto. Questo, in aggiunta alle funzioni incluse per la soppressione del rumore, consente
di ottenere eccezionali performance di controllo.
Funzioni di sicurezza
del movimento
Il livello di sicurezza richiesto dalla direttiva
(2006/42/CE) è una sfida per tutti i costruttori di
macchine. Ed è per questa ragione che la programmabilità di funzioni di sicurezza è parte
integrante di SystemOne CM. Questo sistema
include un controllore di sicurezza programmabile che può essere equipaggiato con un
massimo di 32 safe I/O e consente di realizzare Motion Center software tool, condivisione data base motion and safety
soluzioni di sicurezza in modo molto economico. Il programma del controllore di sicurezza gestisce in di robotica disponibili in SystemOne CM vanno dalle più semmodo semplice sia I/O di sicurezza, sia le funzioni di scurezza plici applicazioni di manipolazione a complete applicazioni di
di motion integrate all’interno dei controllori dei drive. Il si- robotica e a quelle di motion sincronizzato tipiche del settore
stema di comunicazione di sicurezza utilizza Ethercat FSoE. del packaging. È anche disponibile una vasta gamma di pacLe funzioni di sicurezza di motion comunemente usate, da chetti di funzioni per l’automazione di macchine utensili, che
STO e SBC fino a SLS e SLP, sono implementate direttamente implementa sia semplici applicazioni 2.5D fino ad applicazioni
nei controllori dei drive, garantendo tempi di risposta molto high-end a cinque assi per CNC.
brevi. Ove siano necessarie funzioni di sicurezza per moviLTi Italia - www.lt-i.it
menti multiasse, i singoli controllori dei drive forniscono le
82
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Guarda avanti!
Sysmac, un unico controllore per tutta la macchina!
Motion, PLC, safety e visione integrate. Un controllore, Sysmac NJ, attraverso una
connessione, EtherCAT, e un Software, Sysmac Studio, è ciò che Omron definisce “Sysmac
Automation Platform”. Il Software Sysmac Studio fornisce un unico vero ambiente di
sviluppo integrato (IDE) e include il tool di simulazione 3D del movimento. NJ nasce con
2 porte ethernet per la gestione dei procolli industriali aperti Ethernet/IP e EtherCAT. Le
due reti in un solo dispositivo permettono il perfetto incontro delle funzionalità per il
veloce controllo “real time” della macchina e la gestione dei dati di impianto.
Un controllore così potente ha bisogno di una rete all’altezza della situazione. Ecco
perché Omron ha scelto EtherCAT, la rete più veloce sul mercato, che permette una
comunicazione rapida e sicura tra controllo PLC, motion, visione, sensori e attuatori.
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SSI
Maggio
2014
• Asem ci propone il software per un’automazione aperta • Come possono
adeguarsi le aziende al Cloud? Leggiamolo in tempo reale • Tante le esperienze
proposte in cui il software la fa da padrone ma anche tante le soluzioni software
e hardware in grado di aiutare le aziende a eliminare gli errori di codifica, gestire
l’intero ciclo di vita dei prodotti e mantenere l’ambiente IT sempre funzionante
SSI
sotto la lente
Software industriale
di Roberto Maietti - Comitato Tecnico Automazione Oggi
I NUOVI SOFTWARE
3D ABBINAT
ABBINATI A
VISORI PARTICOLARI
(UNA SPE
SP
ECIE DI
SPECIE
OCCH ALI))
OCCHI
OCCHIALI)
PER
PERMETT
TTONO DI
PERMETTONO
OPERARE COME
COM
OPERARE
TROVASSSSIMO
SIMO DI
CI TROVASSIMO
FRONTE
ONTEE ALLEE
MACCHI
MACCHIN
NE CHE
N
MACCHINE
VOGLIAMO
INSTALLARE,
ODIFICAR
MODIFICARE,
RIPARARE
SSI
Le tipologie di software industriale disponi-
mente interessante porre l’accento sull’u-
bili sono le più disparate, difficile definirne
tilizzo della cosiddetta ‘realtà aumentata’
il perimetro, si passa dalla progettazione
in ambito industriale. Le possibili declina-
fino alla simulazione, dal ciclo di vita del
zioni sono molteplici, ma è di particolare
prodotto al MES. Ciò che risulta partico-
interesse, per i costruttori di macchine, la
larmente interessante è notare che sono
gestione da remoto degli interventi tecnici
proprio i produttori di hardware a porre la
sui macchinari e impianti. I nuovi software
massima attenzione nei confronti dei nuovi
3D abbinati a visori particolari (una specie
sviluppi software e talvolta ad acquisire
di occhiali) permettono di operare come
piccole realtà o start-up che hanno com-
ci trovassimo di fronte alle macchine che
petenze molto verticali in questi ambiti.
vogliamo installare, modificare, riparare.
D’altra parte non è una scoperta che oltre
Questo significa disporre di tecnici con un
al firmware e ai software applicativi, siano
profilo ‘più basso’ per effettuare gli inter-
proprio i nuovi software industriali di utilità
venti in campo, ovvero mantenere ‘la cono-
che permettono di offrire scenari mai ipo-
scen presso il costruttore della macchina
scenza’
rima. D’altra parte l’affermazione
tizzati prima.
el
e affidarsi a elettricisti
o meccanici generici
Industria 4.0’ ha alla base una forte vadi ‘Industria
pr
per gli interventi presso
il sito produttivo.
lenza software. Parlare di M2M e Internet of
approcc si potranno otGrazie a questo approccio
fatto di ‘vedere’ direttamente la macchina
Thingss non sarebbe neppure ipotizza
ipotizzabile
ec
tenere notevoli vantaggi economici,
con
sotto esame. Coscienti del fatto che siamo
se non ci fosse un substrato software
softwa che
la possibilità di intervenire in modo più
solo agli inizi di ‘un nuovo racconto’, guar-
permettesse di sviluppare interazioni
interazi i fra
sul conotempestivo e potendo contare sulle
diamo con sempre maggiore interesse e
le macchine o più in generale fra le ‘co
ose’.
‘cose’.
scenze e competenze necessarie per risol-
curiosità a come il software potrà incidere
A que
partico
olarquesto proposito ci sembra particolar-
graz al
vere al meglio qualsiasi problema grazie
nella nostra vita professionale e privata.
SSII
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
87
SSISI
in copertina
Tiziano Lotti
Il software per la
‘Open Automation’
Asem accelera il processo di sviluppo e
ampliamento della propria proposta di soluzioni
di HMI, controllo e teleassistenza e si conferma
protagonista nel mercato dell’automazione
industriale
La componente software ha assunto un ruolo di primaria
importanza nell’evoluzione delle strategie di Asem e ha
contribuito in maniera rilevante ai risultati del 2013, nel
quale l’azienda ha nuovamente registrato una dinamica
migliore rispetto alla media del settore con una crescita
dei ricavi del 10% rispetto al + 2% registrato nel 2012. I rilevanti e costanti investimenti in ricerca e sviluppo hanno
permesso alla società negli ultimi anni di proporsi al mer-
Le funzionalità della piattaforma software PHMI 4
PHMI4
• Piena compatibilità con le versioni precedenti;
• Conversione automatica degli oggetti nei
nuovi formati grafici;
• Progetti multi-piattaforma: lo stesso progetto può essere impiegato indifferentemente su piattaforme ARM o X86 e su Runtime Win CE o Win 32/64;
• Riconoscimento della gesture “swipe”.
• Controllo remoto dei progetti su “Premium
HMI Mobile”, App gratuita disponibile per device iOS e Android;
• Supporto multiprotocollo con funzionalità
gateway.
PHMI Studio 2014
• Unico ambiente di sviluppo per tutte le piattaforme (ARM o X86 e Win CE o Win 32/64);
• Programmazione orientata agli oggetti con
completa personalizzazione dell’ambiente di lavoro.
• Wizard per la creazione in pochi passi
dei progetti
• Organizzazione del
progetto con albero
risorse gerarchico
• Programmazione
a livelli
• Importazione delle
variabili direttamente
dal software di programmazione dei
PLC senza necessità
di riscriverle nel sofL’architettura della piattaforma software Premium HMI 4
tware di HMI;
88
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
• Utility per l’esportazione e importazione
di variabili, lingue, allarmi e storici in formato CSV.
Strumenti di debug
• Simulatore integrato per il debug del
progetto senza il trasferimento sul target,
il simulatore permette anche la comunicazione con i PLC;
• Possibilità di debug remoto e aggiornamento del progetto durante l’esecuzione;
• Possibilità di lettura dell’intero progetto
dal dispositivo HMI, apertura con protezione password, modifica e nuovo trasferimento al dispositivo con possibilità di mantenere sul target versioni multiple
• In caso di progetto multilingua, controllo/
verifica delle stringhe di testo non tradotte;
• Verifica e segnalazione di variabili non
utilizzate nel progetto (Cross Reference).
Interfaccia grafica
• Grafica vettoriale basata su standard
XAML;
• Nuovo e potente motore di rendering
grafico a 16 milioni di colori;
• Gestione degli effetti di trasparenza e
sfumatura;
SSI
in copertina
cato non solo come produttore di PC Industriali, ma come stesso si è modificata anche la domanda ora caratterizzata
una delle poche aziende italiane specializzate nella pro- da richieste sempre più aggressive in termini di prezzo, di
gettazione e produzione di sistemi integrati per l’HMI, il personalizzazione e di riduzione dei tempi di consegna.
controllo e la teleassistenza. L’azienda ha
L’integrazione delle Information & Comsaputo anticipare le esigenze del mercato
munication Technologies nei macchinari
in costante evoluzione, nella convinzione
è ormai una necessità funzionale e non
che i costruttori di macchine automatiè più pensabile produrre macchine autoche, storicamente conservatori, debbano
matiche non integrabili in reti informatiabbandonare il ‘fai da te’ o le tecnologie
che più ampie e complesse nelle quali sia
proprietarie, acquistare infrastrutture tecpossibile condividere dati e informazioni.
nologiche ‘open & standard’ integrate con
Il completo dominio delle piattaforme
strumenti di sviluppo software flessibili
tecnologiche X86 (PC) e ARM, gli investie facili da usare, e concentrarsi sull’evomenti nello sviluppo delle piattaforme di
luzione delle tecnologie distintive delle
HMI, Premium HMI, di teleassistenza, Ubilavorazioni dei propri macchinari e sul
quity, e l’accordo con la tedesca 3S Smart
software applicativo. Il processo di gloSoftware Solutions GmbH per il SoftPLC
balizzazione dei mercati e la pesante crisi
CoDeSys sono state determinanti nel proMaurizio Fumagalli, software
&
solutions
manager
economica del biennio 2008/2009 hanno
cesso di accreditamento di Asem quale
obbligato i costruttori di macchine autosocietà specializzata nella vendita di solumatiche a ridurre i costi e recuperare efficienza con pro- zioni integrate con software e strumenti per lo sviluppo
cessi di ristrutturazione che hanno indebolito anche gli dello stesso. L’ottima accoglienza nel mercato e i buoni
organici dedicati all’attività di ricerca e sviluppo. Al tempo risultati conseguiti anche nel 2013 dimostrano che Asem
• Possibilità di integrazione di codice VBA
negli oggetti grafici per la loro animazione;
• Definizione di simboli e oggetti personalizzati con possibilità di collegamento
diretto a strutture dati
• Supporto «alias» ed ereditarietà dei simboli con definizione di simboli pubblici e
propagazione automatica delle modifiche
da oggetto padre agli oggetti figlio
• Ridimensionamento grafico automatico
del progetto a fronte di dispositivi con risoluzioni grafiche diverse.
Apertura e flessibilità
• Web server integrato per la pubblicazione
del progetto HMI;
• Invio SMS/e-mail in caso di allarme;
Progetti multilingua con supporto completo e illimitato delle lingue;
• Supporto completo dei font Windows anche di tipo Unicode;
• Collegamento in rete Ethernet degli HMI
con architettura Client / Server multilivello;
• Linguaggio VBA integrato con editor IntelliSence, strumenti di debug e supporto
multithreading
• Integrazione di componenti software
OCX, ActiveX, DLL.
Tracciabilità e storicizzazione dati
• Visualizzazione dei trend sia real time che
storici;
• Visualizzazione dei valori storici in formato
tabellare o grafico;
• Gestione dell’archiviazione dati su database
relazionale (MS SQL Server, Oracle, MySQL, MS
Access, SQL, ecc.)
• Supporto nativo a Microsoft Visual Source
Safe, strumento che consente la gestione e
l’accesso ai progetti in rete, tipica dei team
di sviluppo, per garantire sicurezza, multiutenza, tracciabilità delle modifiche, mantenimento e recupero delle versioni di progetto
• Tracciabilità delle modifiche alle variabili
con memorizzazione del vecchio e del nuovo
valore e di chi ha effettuato la modifica;
• Gestione completa ricette con archiviazione dati su database ed esportazione.
Statistica degli allarmi
• Disponibilità informazioni statistiche relative agli allarmi per visualizzazione o stampa;
• Possibilità di visualizzare le statistiche direttamente nella finestra allarmi;
• Stampa mediante 4 report predefiniti (frequenza, durata, data, soglia) o tramite report
completamente personalizzabili.
Driver di comunicazione
• Driver di comunicazione per i PLC più
diffusi sul mercato (anche OPC client): Siemens, Rockwell, Mitsubishi, Omron, SAIA,
Lonworks, Beckhoff, B&R, etc.
Report di stampa
• Report integrati nell’ambiente di sviluppo, multilingua ed estremamente
semplici nella realizzazione;
• Completa personalizzazione della pagina di stampa con variabili e oggetti grafici, come trend, e tabellari come gli storici
• Stampa di variabili presenti in datalogger sia su database che CSV;
• Stampa su file, su stampante o creazione di file PDF anche su sistemi Windows CE.
Sicurezza e normative
• Protezione del progetto e dei dati di progetto con password e cifratura con chiave
a 128 bit;
• Supporto della normativa CFR21 Part 11;
• Sofisticata gestione delle password e degli
utenti per permettere visualizzazioni e autorizzazioni diverse a seconda dell’utente
attivo.
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
89
SSISI
in copertina
ha saputo interpretare
correttamente le esigenze del mercato e che
i costruttori di macchine
automatiche e automazione riconoscono nella
società un partner specializzato, competente
e flessibile, in grado di
accompagnarli verso la
‘Open Automation’.
Premium HMI4,
la piattaforma
per la
visualizzazione
Recentemente è stata
rilasciata ufficialmente
la piattaforma Premium
Panel PAC LP30/31 - L’integrazione di HMI, Soft PLC e teleassistenza
HMI 4 che, garantendo la
totale compatibilità dei
progetti realizzati con Premium HMI 3, ha introdotto un camente avanzate tipiche dei dispositivi mobile di ultima
nuovo e potente motore di rendering grafico che supporta generazione. Oltre al supporto dell’accelerazione grafica
le ultime tecnologie di visualizzazione Microsoft Xaml che hardware, PHMI4 prevede il supporto di 16 milioni di coconsentono la realizzazione di interfacce di HMI tecnologi- lori per un’ottimale visualizzazione grafica e dei font e una
Asem Ubiquity, l’accesso remoto ai PLC e ai dispositivi di
automazione non è mai stato così facile
Ubiquity è l’innovativa piattaforma software di Asem per la teleassistenza e il telecontrollo. Pensata per i costruttori di macchine,
la soluzione permette di accedere ai sistemi remoti di supervisione e controllo (basati su WIN 32/64 e WIN CE) e ai dispositivi
di automazione (PLC, drive, ecc.) connessi alla sottorete Ethernet e seriale dell’IPC/pannello operatore/controllore, attraverso
una VPN basata su tecnologia
proprietaria equivalente ad
una connessione via cavo ai
macchinari e impianti installati in tutto il mondo. La piattaforma Ubiquity è composta dal software di gestione
‘Control Center’, dall’infrastruttura server e da diverse
versioni di runtime. Il Control
Center viene installato ed
Schema di collegamento
remoto con Ubiquity:
accesso via VPN ai
dipositivi ethernet e seriali
connessi alla rete di
automazione
90
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
SSI
in copertina
migliore gestione delle sfumature e degli effetti di traspa- zioni disponibili sul mercato mondiale che permetterà di
renza. PHMI4 prevede anche una ricca libreria di oggetti progettare l’interfaccia grafica con oggetti Microsoft Xaml
grafici particolarmente curati dal punto di vista estetico ed in ambiente Win CE. Da segnalare anche l’arricchimento
ergonomico che consentono lo sviluppo di progetti di in- della piattaforma con la disponibilità di nuovi driver (proterfaccia utente senza precedenti. La nuova libreria di og- tocolli) di comunicazione, normalmente non disponibili
getti grafici Xaml, disponibile per i sistemi
sui pannelli operatore alternativi a quelli del
operativi Win CE e Win 32/64, si affianca
produttore del PLC e/o dell’inverter, quali
a quella esistente mantenendo la piena
Siemens Simotion, Siemens S7-1200/1500,
compatibilità, tanto che l’utente, con un
Omron serie NJ e KEB DIN66109II.
semplice click del mouse nell’ambiente di
Tutti questi driver di comunicazione implesviluppo, può convertire i progetti esistenti
mentano l’importazione della definizione
utilizzando i nuovi oggetti grafi ci senza
delle variabili dai rispettivi software di proapportare alcuna modifica, mantenendo
grammazione per minimizzare errori e pereventuali script associati agli oggetti grafici
dite di tempo.
stessi o variabili collegate a proprietà che
Con Premium HMI 4 è stata rilasciata anche
cambiano dinamicamente il valore.
una nuova versione del driver Siemens MPI
Le caratteristiche descritte rendono PHMI4
che permette di usare l’HMI come gateway
una piattaforma di HMI unica nel contesto
per raggiungere il PLC. Infatti è possibile
Alberto Riccio, software
architect
competitivo e particolarmente interessante
comunicare in Ethernet con gli HMI Asem
perché consente l’aggiornamento dell’esteper programmare il PLC collegato in MPI.
tica e dell’ergonomia di progetti già realizzati senza inve- La funzionalità gateway è disponibile anche con Ubiquity
stimenti in nuovi sviluppi e senza la necessità di ulteriori permettendo di configurare e monitorare il PLC anche da
test dell’applicazione.
remoto.
L’ulteriore novità assoluta è rappresentata dal fatto che
la piattaforma Premium HMI 4 sarà una delle poche solu- Premium HMI Mobile, la visualizzazione da
smartphone e tablet
eseguito sul PC di teleassistenza e le funzionalità previste
consentono, la gestione del dominio, degli utenti e i loro
privilegi e la gestione delle connessioni con i dispositivi remoti. Il ‘Dominio Ubiquity’ è l’account cliente necessario per
l’utilizzo dell’infrastruttura e dei servizi della piattaforma. Il
runtime è la componente software che viene installata ed
eseguita sull’IPC/pannello operatore/controllore remoto che
supervisiona o controlla l’automazione, non necessita di alcun hardware aggiuntivo, di alcuna configurazione di rete e
utilizza il collegamento Internet esistente. La comunicazione
tra i due componenti software è garantita da un’infrastruttura server sviluppata e manutenuta da Asem, che utilizza le
migliori e più moderne tecniche di sicurezza per lo scambio
delle informazioni quali SSL/TLS, crittografia a chiave pubblica, infrastrutture server sicure, fault tolerant e ridondanti,
a garanzia della riservatezza e congruità dei dati scambiati. La
componente runtime è disponibile nelle versioni Basic e PRO
per sistemi operativi WIN CE e WIN 32/64. La versione Basic
consente la connessione all’IPC/pannello operatore/controllore remoto con funzionalità di remote-desktop, task manager, file manager e chat con l’operatore remoto. La versione
PRO consente anche la possibilità di accedere ai dispositivi di
automazione (PLC, drive, ecc.) connessi alla sottorete Ethernet o seriale dell’IPC/pannello operatore/controllore remoto.
L’evoluzione delle soluzioni e delle tecnologie dei device
‘mobile’ consumer in uso in ogni momento della vita quotidiana sta influenzando anche l’evoluzione dei prodotti e le
soluzioni per la Factory Automation. Premium HMI Mobile
è una app per i tablet e smartphone iOS e Android, scaricabile gratuitamente dai rispettivi store, che offre la possibilità di visualizzare e interagire con i progetti Premium HMI
dando accesso diretto e immediato, in rete locale wi-fi, a
tutte le schermate dell’interfaccia utente in esecuzione sul
terminale operatore.
Con Premium HMI Mobile è possibile garantire una continua supervisione e un controllo più efficace e flessibile
dei macchinari installati in un insediamento produttivo direttamente dal factory floor. La nativa predisposizione del
runtime di Premium HMI per la connessione remota di interfacce web rende la gestione dei progetti su PHMI Mobile
indipendente rispetto all’utente locale, che può continuare
ad utilizzare normalmente lo specifico HMI di ogni macchinario. Premium HMI Mobile garantisce anche il massimo livello di sicurezza ed affidabilità, con una gestione di utenti
e password completa e robusta.
Ubiquity, la piattaforma per la teleassistenza
Ubiquity è l’innovativa piattaforma software per la teleassistenza che permette di intervenire su un sistema remoto
come se questo fosse nella propria sede, con il vantaggio
di avere a disposizione tutte le competenze aziendali per la
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
91
SSI
in copertina
soluzione dei problemi riscontrati, annullando le distanze,
eliminando le trasferte on-site e abbassando drasticamente i costi di assistenza post vendita. L’utilizzo della
soluzione è particolarmente utile nelle fasi di installazione
e messa in funzione dei macchinari, per apportare modifi-
Ubiquity 3 della quale sinteticamente evidenziamo, fra le
tante, le seguenti principali novità:
Nuova interfaccia utente: la componente Control Center
presenta un’interfaccia utente con una veste grafica completamente rinnovata e basata sugli standard ‘Modern UI’
di ispirazione Microsoft. Il nuovo design conferisce ulteriori funzioni e viste, come la nuova visualizzazione tabellare che permette l’utilizzo della funzione ‘Search’ e la
segnalazione della qualità della connessione Internet sia
dal lato Control Center che dal lato dispositivo remoto che
esegue Ubiquity Runtime. Firewall Integrato: Ubiquity 3
dispone di un firewall integrato che supporta anche protocolli di tipo diverso dall’IP e che permette il controllo totale
del traffico dei pacchetti in transito sulla VPN proprietaria,
ottimizzata per rendere la connessione con il dispositivo
remoto di fatto equivalente a una connessione tramite
switch Ethernet virtuale.
La totale trasparenza rispetto a qualsiasi tipo di messaggio può essere controllata e opportunamente dosata introducendo policy di Firewall che selezionano protocolli e
Ubiquity Router RK10 ed RM 11 - Soluzioni hardware e
software per la teleassistenza e il monitoraggio remoto
che e aggiornamenti al software applicativo
e nel debug remoto di PLC o altri dispositivi
di automazione. Ubiquity è una soluzione
semplice e immediata, la cui installazione
non richiede competenze IT per la configurazione delle reti e dei vari firewall, e il
cui utilizzo è facilitato da un’interfaccia
user-friendly che permette di accedere ai
sistemi remoti (PLC, inverter, drive, ecc.),
attraverso una VPN ottimizzata per le comunicazioni industriali.
L’innovativa piattaforma Ubiquity rappresenta senza alcun dubbio una soluzione Pannelli Operatore HMI25 da 4,3” - Integrano le piattaforme software Premium
di successo con la quale Asem sta valo- HMI 4 e Ubiquity
rizzando gli investimenti degli ultimi anni
e che ha permesso all’azienda di accreditarsi definitiva- indirizzi. Tramite il firewall è possibile imporre regole sui
mente, dopo il successo riscontrato con la piattaforma singoli datagram Ethernet in base a protocolli o indirizzi
Premium HMI, anche come produttore di software.
di destinazione. Profilatura e controllo accessi: Ubiquity
L’unicità della piattaforma ha rappresentato e rappresenta 3 permette la creazione di un numero illimitato di utenti,
la testa di ponte per iniziare la collaborazione con nuovi gruppi di utenti, gruppi di dispositivi, ognuno con diffeclienti che attualmente operano in stretta e globale colla- renti regole di accesso.
borazione con i maggiori competitor internazionali, oltre Le autorizzazioni possono essere configurate abilitando
a rappresentare un valore aggiunto per tutti i sistemi di e filtrando l’accesso di ogni utente ai singoli dispositivi
HMI e controllo dell’azienda. Anche nel corso del 2013 il co- remoti. Gli utenti possono implementare la propria strutstante confronto con i clienti e la disponibilità a recepire le tura organizzativa (composta da utenti, amministratori,
loro esigenze hanno permesso di arricchire ed evolvere la power-user, terze parti coinvolte, utenti limitati, ecc.) per
piattaforma dal punto di vista ergonomico, funzionale e di raggiungere in modo flessibile e controllato tutti gli imgaranzia agli standard di sicurezza per le comunicazioni su pianti in tutto il mondo. L’accesso ai dispositivi remoti è
Internet. Recentemente è stata infatti rilasciata la versione adeguatamente protetto e riservato al personale abilitato.
92
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
SSI
in copertina
L’infrastruttura server di Ubiquity
sibile installare il runtime di Ubiquity, come ad esempio
Con l’obiettivo di fornire un servizio di eccellenza, l’infra- macchinari gestiti esclusivamente da PLC o dove l’IPC o il
struttura server di Ubiquity nel 2013 è stata ampliata e ora pannello operatore hanno un sistema operativo diverso da
dispone di sei server dislocati in altrettante farm distribu- Win 32/64 e Win CE, o in ogni caso dove non sia disponibile
ite geograficamente in tutto il mondo: due farm in Europa la connessione Internet.
(Monaco ed Amsterdam), due sono negli Stati Uniti (costa L’RK10 è un sistema basato sul processore ARM Cortex A8
est e costa ovest) e due in Asia (Singapore ed Hong Kong). e prevede una rete Ethernet 10/100 Mbps WAN per la conIl dimensionamento dell’intera infrastruttura in termini di nessione internet, una rete Ethernet 100 Mbps LAN per la
banda passante è tale da garantire per ciascun dominio un connessione ai dispositivi di automazione, un’interfaccia
numero illimitato di sessioni di assistenza
seriale RS 232/422/485/MPI optoisolata e
contemporanee, le massime prestazioni in
una porta USB 2.0. Sul sistema sono inoltre
qualsiasi parte del mondo si trovi il disposidisponibili un input digitale a 24 Vc.c. per la
tivo da raggiungere senza limiti di quantità
chiave di sicurezza che attiva il router anche
e di traffico. In automatico l’infrastruttura
a distanza, un input digitale a 24 Vc.c. per
di Ubiquity seleziona e utilizza il server che
la funzione di reset a distanza, un’uscita a
in quel momento può garantire le migliori
relay che permette di remotare la segnalaprestazioni senza necessità di configurare il
zione ‘Ubiquity RK abilitato alla connessione
server stesso e/o selezionare i dispositivi a
WAN’ e un’uscita a relay che permette di recui connettersi.
motare la segnalazione di ‘servizio di teleassistenza in corso’.
Simone Mori, software
I prestigiosi premi assegnati alla
Dal mese di aprile è in consegna anche l’Uproduct manager
biquity RK11 che ha le stesse caratteristiche
piattaforma Ubiquity
La piattaforma Ubiquity nel 2012, in collabodi base dell’RK10 e in più integra il modem
razione con Breton S.p.A., costruttore di centri di lavoro a 2G/3G/3G+ e il quadriband Edge/Hspa compatibile con le
controllo numerico ad alta velocità e macchine e impianti reti internazionali dei cellulari.
per lavorazioni industriali, ha conquistato il ‘Windows Em- A breve saranno inoltre rilasciati i router RM10 e RM11 con
bedded Intelligent Systems Partner Excellence Award’ nella i quali, grazie all’integrazione anche della piattaforma Precategoria Global Manufacturing, con cui Microsoft premia mium HMI, è possibile monitorare a distanza device utilizogni anno i partner che si sono particolarmente distinti zati negli impianti di automazione e raccogliere e gestire
con l’offerta al mercato di soluzioni intelligenti e creative dati dagli stessi.
che risolvono specifici problemi ai propri clienti.
Lo scorso dicembre, al Mercedes-Benz Center di Milano, la LP30 – LP31, l’integrazione di HMI, SoftPLC e
piattaforma Ubiquity ha conquistato il premio come mi- teleassistenza
glior progetto partecipante all’Automazione Industriale Recentemente Asem ha rilasciato le famiglie Panel PAC
Award 2013, ancora con la case study Asem Ubiquity per LP30 ed LP31, basate su processori ARM Cortex A8, siBreton S.p.A. Secondo il parere della giuria, visti i risultati stema operativo WEC7 e disponibili con i formati di LCD
ottenuti da Breton con un risparmi in un anno di 400.000 4/3 e 16/9 da 5,7” a 15,6”. Il consolidato e diffuso SoftPLC
Euro sulle spese di trasferta e un risparmio sui costi del CoDeSys (versione 3.5), della società tedesca 3S Smart
servizio post vendita superiore al 30% il progetto rappre- Software Solutions GmbH, garantisce l’esecuzione detersenta un ottimo esempio delle possibilità di applicazione ministica della logica di controllo e la gestione di I/O remoti
e dei vantaggi offerti dal controllo remoto.
su fieldbus master Ethercat, Modbus TCP/IP, Modbus RTU
La giuria, al di là delle caratteristiche oggettive di Ubiquity, e Canopen (LP31). Gli LP30 ed LP31 consentono anche l’eha voluto mettere in risalto il fatto che un’azienda italiana secuzione contemporanea del software di visualizzazione
abbia avuto l’idea e la capacità di realizzare una soluzione Premium HMI e del software per la teleassistenza Ubiquity
innovativa e unica per un mercato competitivo popolato e rappresentano la nuova frontiera dei sistemi ‘Ready to
da molte multinazionali.
Automation’, con un rapporto prezzo/prestazioni estremamente competitivo.
Ubiquity Router, le soluzioni hw + sw per la
Asem è la prima azienda al mondo a proporre al mercato
sistemi che con una sola CPU (Central Process Unit) moteleassistenza e il telecontrollo
Per ampliare l’offerta nell’ambito delle soluzioni per la te- nocore ARM Cortex gestiscono contemporaneamente le
leassistenza, nel primo semestre 2013, è stato rilasciato funzioni di SoftPLC, visualizzazione e teleassistenza.
l’Ubiquity router RK10, la soluzione hw + sw che permette
di portare il servizio anche su impianti dove non è posAsem
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
93
SSI
SSI
in tempo reale
DALLA
PARTNERSHIP
TECNOLOGICA
CON MODELON
NASCE UNA NUOVA
LIBRERIA DI
COMPONENTI
Libreria
idraulica
avanzata per MapleSim
Maplesoft ha presentato la libreria di componenti, MapleSim
Hydraulics Library di Modelon, risultato di una partnership tecnologica con Modelon, azienda che sviluppa librerie Modelica di alta
qualità. Con la MapleSim Hydraulics Library di Modelon è possibile
incorporare senza soluzione di continuità componenti idraulici testati a livello industriale, mantenendo, allo stesso tempo, i vantaggi
della modellazione, dell’analisi e della simulazione offerti da MapleSim. MapleSim offre un approccio moderno alla modellazione e
simulazione fisica, riducendo nettamente i tempi di sviluppo e analisi dei modelli, oltre a produrre simulazioni veloci e ad alta fedeltà.
MapleSim consente di eseguire la modellazione a livello di sistema,
permettendo di combinare i sottosistemi idraulici con altri domini
e analizzarne le interazioni.
La MapleSim Hydraulics Library di Modelon include oltre 150 componenti per la modellazione di pompe, motori, cilindri, strozzature,
valvole, tubature idrauliche, volumi concentrati e sensori. La libreria
consente di produrre modelli ad altissima fedeltà, tenendo conto
degli effetti di comprimibilità dell’olio e di cavitazione, fornendo
una visione estremamente accurata della dinamica di sistema. “I
sistemi idraulici sono notoriamente difficili da modellare con elevata precisione, ma è molto importante capirne il comportamento
a livello di sistema” afferma Laurent Bernardin, vicepresidente esecutivo e capo scienziato di Maplesoft. “Ora, grazie alla nostra partnership con Modelon, i clienti possono trarre immediati vantaggi
dalla grande competenza ed esperienza confluita nella Modelon
Hydraulics Library dall’interno dell’ambiente MapleSim, in modo da
soddisfare e superare i loro requisiti a livello di sistema”. “Modelon
si impegna a offrire librerie eccellenti all’intera comunità Modelica e
noi siamo entusiasti di portare la nostra ormai consolidata Hydraulics Library ai clienti MapleSim” afferma Hubertus Tummescheit,
amministratore delegato di Modelon.
“L’uscita della MapleSim Hydraulics Library di Modelon dimostra
la potenza della piattaforma standard Modelica per la comunità
dell’ingegneria di sistema”.
www.maplesoft.com
www.modelon.com
PTC acquisisce ThingWorx
PTC ha annunciato l’acquisizione di ThingWorx, creatore di una pluripremiata piattaforma di sviluppo ed esecuzione di applicazioni con
tecnologia Internet of Things (IoT). La cifra concordata si aggira intorno ai 112 milioni di dollari, con un possibile earn out di altri 18 milioni.
L’acquisizione di ThingWorx colloca PTC direttamente tra i protagonisti di questo mercato emergente e consente all’azienda di rafforzare la
propria strategia di assistenza ai produttori alla ricerca di un vantaggio competitivo nella creazione e nel supporto di prodotti intelligenti e
connessi. In seno a PTC, ThingWorx continuerà a fornire soluzioni basate sull’IoT ai propri clienti dei più disparati settori–telecomunicazioni,
utility, dispositivi medicali, agricoltura e trasporti – gettando altresì le basi per una rete di nuovi fornitori di questa tecnologia.
www.ptc.com
IHC Merwede adotta il software PLM di Siemens
IHC Merwede, fornitore di attrezzature per attività di carotaggio ed estrazione nonché di navi e attrezzature innovative per il settore
offshore, ha scelto la suite integrata di soluzioni software per la gestione del ciclo di vita dei prodotti (PLM) di Siemens per standardizzare tutti i processi globali per lo sviluppo dei prodotti e la gestione dei dati. Il contratto con IHC Merwede comprende licenze
di diverse soluzioni di Siemens PLM Software. L’azienda utilizzerà il software NX come principale soluzione di progettazione 3D,
produzione e analisi assistita da computer (CAD/CAM/CAE) e il software Solid Edge, compatibile con NX, per specifiche attività di
progettazione e ingegneria. In questo modo i costi verranno abbassati e i processi migliorati, riducendo drasticamente il numero
di sistemi CAD in uso in IHC e realizzando modelli 3D che si integrano pienamente con i sistemi aziendali di gestione dei dati (PDM)
ed ERP. Teamcenter di Siemens fungerà da unico sistema PDM, mettendo a disposizione una fonte unificata in grado di gestire
l’enorme quantità di dati di prodotto associati alle complesse e sofisticate configurazioni delle navi di IHC Merwede.
www.plm.automation.siemens.com
94
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
in tempo reale
Cloud storage private
o SaaS?
Il 63% delle aziende preferisce soluzioni
cloud storage private rispetto a prodotti pubblici, come Dropbox: questo è l’interessante
risultato della nuova indagine commissionata da Ctera Networks. I dati emersi dall’analisi sono pubblicati nell’Enterprise Cloud
Storage Report 2014 di Ctera, un sondaggio
condotto all’inizio del 2014 su 200 professionisti IT dalla società di ricerche indipendente
Research Now. Il report esamina lo stato
dell’utilizzo del cloud storage nelle aziende
e le misure intraprese dai dipartimenti IT
per migliorare la sicurezza dei sistemi cloud
storage all’interno dei rispettivi ambienti.
“Le aziende stanno cercando soluzioni per
sfruttare i vantaggi offerti dal cloud storage
senza però dover perdere il controllo dei loro
dati. Il mercato è pieno di proposte SaaS, ma
le soluzioni capaci di scalare su cloud ibridi
e privati sono molto poche” ha dichiarato
Donato Antonangeli, regional director Italy
di Ctera. “Questa ricerca indipendente conferma” ha continuato Antonangeli “quel che
sentiamo dire dai nostri clienti: vi è una netta
preferenza nei confronti di una piattaforma
che possa essere gestita e adoperata con l’infrastruttura preferita, con una sicurezza di livello enterprise e con un’esperienza utente
coinvolgente”.
www.ctera.com
Per lavorare con metodo
Uno dei momenti più critici nella gestione
di un’attività, soprattutto quando questa
rappresenta una nuova opportunità di business, è gestire i rapporti con i clienti, dal
contatto iniziale alla vendita, passando per
la trattativa commerciale e la relativa fornitura, con la garanzia di poter dare in ogni
momento risposte adeguate sulla situazione del cliente e, in seconda battuta, di
non perdere il ‘filo’ del discorso con il cliente
acquisito. e/ready Contatti è un software
semplice e immediato per gestire i rapporti
con i clienti, condividendo tutte le informazioni secondo la logica del CRM (Customer
Relationship Management). Si basa sull’esperienza maturata negli anni da ESA Software e 24 ORE Software.
www.esasoftware.com/prodotti/e-ready
Cloud: come
possono le aziende
adeguarsi a questo
nuovo scenario?
L’OPINIONE DI KLAUS GHERI, VICE PRESIDENT
NETWORK SECURITY DI BARRACUDA
NETWORKS
Il cloud è ormai una realtà che non può essere ignorata e che continuerà a prevalere. A conferma di ciò, in particolare, incidono i fattori macroeconomici quali l’efficientamento dei costi e la necessità di migliorare le performance. I benefici che
la nuvola può portare a livello di infrastrutture e scalabilità non sono gli stessi che
le aziende possono costruirsi da sole mantenendo gli stessi standard di prezzo
e qualità. In questo contesto, la protezione dei dati e i dubbi sulla sicurezza sono
sfide a cui si dovrà necessariamente trovare delle risposte.
Dobbiamo abbandonare l’idea delle reti isolate. Le reti WAN o LAN non sono più
protette da chiari perimetri fisici, mentre le strutture diffuse o distribuite stanno
diventando la norma. Tuttavia, non importa quanto siano promettenti o positive
le nuove possibilità offerte dal cloud alle aziende, ciò non vuol dire che i decisori
possano semplicemente sedersi e rilassarsi. Nuovi compiti critici per il business li
attendono: devono garantire l’accesso dall’esterno ai servizi cloud e dall’interno
all’infrastruttura cloud.
In primo luogo bisogna considerare la qualità del servizio, che è stata controllata utilizzando il bilanciamento del carico tra sistemi virtuali di background.
Quando sorgono picchi di carico, questi devono essere distribuiti in modo intelligente attraverso le risorse cloud disponibili. Ciò sarà sempre più importante
man mano che la nuvola diventerà più globale e de-localizzata. La rete stessa
dell’architettura cloud sarà coinvolta: i provider di servizi non possono sollevare
i loro clienti di questo ‘onere’ poiché possono dirigere solo i flussi di dati a livello
macro. Tocca al cliente essere proattivo in fatto di gestione intelligente del traffico, vale a dire una gestione capace di analizzare e stabilire le priorità sul fronte
delle applicazioni, determinando quali query siano importanti e critiche a livello
di tempistiche.
In secondo luogo, se consideriamo la sicurezza nell’accedere alle risorse cloud,
l’azienda dovrà rivalutare la questione delle prestazioni a prova di guasto.
Quanto sono critici i momenti di indisponibilità della rete? Quando le soluzioni
basate su cloud come Windows 365 sono implementate all’interno dell’azienda?
Come ci si può assicurare che un guasto della linea dati non porterà a una catastrofe? La maggior parte dei provider di linea non fornisce alcun risarcimento.
Non è sempre facile rispondere alle emergenze anche nel caso di aziende in cui
le singole sedi sono collegate.
La spesa associata a linee altamente disponibili è spesso sproporzionata per le
loro connessioni cloud. I dipartimenti IT rispondono a queste sfide combinando
diversi collegamenti ridondanti, ma tecnicamente indipendenti di qualità inferiore. Queste linee dovrebbero essere monitorate e il traffico dati dovrebbe
essere gestito in modo intelligente a seconda dell’utilizzatore della tipologia e
della disponibilità della banda. Le regole devono arrivare da un esperto IT che ha
approfondito il tema nel dettaglio.
La sfida di fornire e gestire l’accesso ai servizi cloud da entrambe le direzioni,
dall’esterno e dall’interno, influenzerà in modo significativo il ruolo del professionista IT nelle aziende del futuro.
www.barracuda.com
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
95
Foto tratta da http://www.sxc.hu/
SSI
SSI
intervista
Manifatturiero: com’è
cambiato!
Tecnest, azienda che fornisce soluzioni informatiche e
organizzative dal 1987, racconta come è cambiata la piccola e
media impresa italiana con l’informatica: non più una scelta ma
l’unico modo per competere
Lù del Frate
Schermi touch screen, sofisticate tecnologie digitali, centri
di controllo intelligenti e software che consentono di pianificare e monitorare la produzione da qualsiasi parte del
mondo. Entrare oggi in una fabbrica è un’esperienza molto
più futuristica rispetto a qualche anno fa: la meccanica ha
lasciato il posto all’elettronica, integrata con l’informatica,
modificando lo scenario. Un cambiamento che non è solo
esteriore, ma ben più profondo: “Le piccole e medie aziende,
che costituiscono l’asse portante dell’economia italiana,
sono sempre più proiettate verso l’estero, si affidano molto
di più all’outsourcing e hanno la necessità di ottimizzare al
massimo tempi e costi, senza potersi più permettere sbavature”. Parola di Tecnest, azienda che conta 50 dipendenti
distribuiti tra le sedi di Udine e Milano, fondata nel 1987 e
specializzata nella fornitura di soluzioni informatiche e organizzative per la pianificazione, il controllo e la gestione dei
processi di produzione e della supply chain.
In questi 27 anni, Tecnest ha visto il mondo produttivo cambiare radicalmente e trasformarsi: “Una volta esistevano le
fabbriche ‘monolitiche’, in cui si faceva quasi tutto internamente” afferma Fabio Pettarin, uno dei soci fondatori e
presidente di Tecnest. “Oggi la situazione è diventata più
complessa, le piccole e medie aziende sono inserite in una
catena più articolata: ogni nuovo ordine che arriva deve essere gestito tenendo conto dei fornitori che intervengono
sempre di più a monte, a valle e nel corso del processo produttivo, occupandosi non solo dell’approvvigionamento
delle materie prime, ma anche di specifiche lavorazioni o
dello stoccaggio in magazzino e della logistica”.
L’obiettivo è sempre servire il cliente finale al meglio e al
minor costo possibile per il sistema, ma il modo per riuscirci,
in questi ultimi anni, è radicalmente cambiato: “Oggi l’informatica nel settore manifatturiero non è più una scelta, ma
un obbligo” prosegue Pettarin. “È uno strumento di business
essenziale che non è più possibile trascurare, pena l’esclu96
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
sione dal gioco. La competitività
è sempre più agguerrita, e non
riguarda solo la varietà dell’offerta, ma anche la tempistica,
la puntualità e la frequenza
di consegna. Inoltre la supply
chain si è estesa anche all’estero, sia in termini di approvvigionamento e distribuzione,
Fabio Pettarin,
sia di sedi produttive delocauno dei soci fondatori
e presidente di Tecnest
lizzate. Tutto questo, unito alla
crescente incertezza che coinvolge sia la domanda di mercato sia la fornitura, rende più
difficile pianificare le attività e richiede investimenti sul piano
dell’informatizzazione”. Per competere sul mercato è necessario un approccio sistemico nella gestione del flusso di
informazioni, materiali e processi, tenendo conto della complessità data dall’intervento di numerosi fornitori e terzisti e
dalla presenza di stabilimenti multipli in Italia e all’estero. Attraverso la sincronizzazione di tutti i nodi che costituiscono
la supply chain si ottengono risultati positivi concreti: “Con
una gestione unica di tutte le fasi è possibile prevedere in anticipo i processi, con risultati tangibili: l’affidabilità nelle date
di consegna aumenta fino al 40%, l’efficienza di produzione
cresce del 20%, mentre la percentuale di scarti e prodotti
non conformi scende significativamente. I tempi decisionali
a livello manageriale diminuiscono fino al 60%” dichiara il
presidente di Tecnest. “Il nostro lavoro consiste non solo nel
fornire un software ‘preconfezionato’, ma anche consulenza
e progetto. Accompagniamo per mano il cliente nella trasformazione, proponiamo soluzioni che si possono affiancare e
integrare a quelle già esistenti e a cui magari l’azienda non
è risposta a rinunciare. Il tutto senza stop alla produzione”.
Tecnest - www.tecnest.it
InTouch 2014
Faster Design. Higher Performance
Con InTouch 2014 inizia la rivoluzione dell’HMI: tanti nuovi strumenti per
sviluppare le tue applicazioni molto più velocemente, un nuovo approccio
per costruire un’interfaccia grafica efficace e intuitiva per gli operatori, nuove
funzionalità per condividere le informazioni e migliorare la gestione degli
impianti. Tutto con l’affidabilità di sempre.
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Stand G 026, Pad. 2
SSI
esperienze
Il lavoro di Artel con iFIX ha permesso di
introdurre un sistema di supervisione su
misura che è cresciuto e si è modificato nel
tempo, seguendo le esigenze del processo
in divenire negli impianti Novamont
Francesca Tolimieri
Novamont, con sede a Novara, è una realtà industriale che
affonda le proprie radici nella scuola di Scienza dei Materiali
Montedison e che nasce nel 1989 per realizzare il progetto ambizioso dell’integrazione tra chimica, ambiente e agricoltura. In
particolare, la società ha come mission lo sviluppo di materiali
e bio-chemicals attivando bioraffinerie nel territorio e fornendo
soluzioni applicative che garantiscano lungo tutto il loro ciclo di
vita un uso efficiente delle risorse, con vantaggi sociali, economici e ambientali di sistema. In anni di intensa attività di ricerca
Novamont ha sviluppato e portato sul mercato una nuova famiglia di materiali a basso impatto, contraddistinti commercialmente dal nome Mater-Bi: bioplastiche a base di amidi vegetali
aventi proprietà d’uso del tutto simili e talvolta migliori rispetto a
quelle delle plastiche convenzionali e, allo stesso tempo, la possibilità di essere completamente biodegradabili e compostabili.
Le bioplastiche Novamont vengono prodotte in un innovativo
impianto ubicato all’interno del sito industriale ‘ex Polymer’ di
Terni, dotato di tutte le caratteristiche necessarie per la produzione di questo tipo di materiali, che necessitano di un controllo
stretto e di una elevata flessibilità. L’automazione dello stabilimento Novamont di Terni per la produzione di bioplastiche è
stata realizzata nel 1996 da Artel, società partner di ServiTecno
che progetta e fornisce sistemi di automazione e supervisione di
macchine o impianti per processi industriali. Lo strumento utilizzato è stato Proficy HMI/Scada iFIX di GE Intelligent Platforms,
distribuito in Italia dalla stessa ServiTecno. La collaborazione con
Artel ha permesso di ottimizzare ulteriormente l’impianto Novamont (basato su sistemi quali regolatori temperature/pressioni
ecc. di tipo stand alone) per meglio rispondere alle esigenze di
tracciabilità del prodotto e di registrazione dei dati di processo
per memorizzare informazioni quali temperature e pressioni
relative al settaggio della macchina durante la produzione delle
materie prime. In particolare, al fine di monitorare le diverse fasi
del processo di realizzazione del prodotto, è stata modificata la
parte di supervisione delle linee e sono stati adottati sistemi in
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AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
L’impianto è attualmente caratterizzato da quattro linee di
polimerizzazione e sette linee compounding
grado di memorizzare sia i dati di processo delle linee sia le ricette utilizzate per la realizzazione di materie prime.
L’impianto oggi
L’impianto è attualmente caratterizzato da 4 linee di polimerizzazione e 7 linee compounding. Le linee di polimerizzazione producono biopolimeri intermedi utilizzati nelle linee
di compounding per la realizzazione di materiali termoplastici
biodegradabili in granuli (materie prime finali). Questi processi
richiedono dosaggi differenti in fase di produzione a seconda
delle proprietà, caratteristiche e applicazioni del prodotto finale. I materiali così ottenuti possono essere lavorati con le più
comuni tecnologie di trasformazione delle materie plastiche
tradizionali. I prodotti ottenuti hanno proprietà d’uso analoghe
e in alcuni casi migliori rispetto alle plastiche tradizionali, ma in
più risultano perfettamente biodegradabili e compostabili, quali:
sacchetti per l’asporto merci biodegradabili e compostabili, imballaggi di varia natura, prodotti per catering, teli per la pacciamatura agricola ecc. Ogni linea di produzione dispone di almeno
due supervisori; sull’impianto sono presenti i PACSystems Rx7i
e Rx3i di GE Intelligent Platforms e altri PLC/apparati con cui il
software Proficy iFix colloquia tramite i rispettivi driver OPC,
manifestando la sua estrema versatilità. Il cuore dell’impianto è
sviluppato intorno ai PLC GE Intelligent Platforms, mentre gli altri
PLC/apparati gestiscono tutto quanto concerne le utility a sup-
Fotto tratta da www.morguefile.com
Uno Scada per il bio…
SSI
esperienze
porto delle linee di produzione (ad esempio il raffreddamento/
riscaldamento). I tecnici Novamont possono gestire tutto il ciclo
di produzione tramite Proficy iFIX, soluzione HMI/Scada robusta e affidabile che consente l’acquisizione e la visualizzazione
dei dati, la supervisione e il controllo dell’intero impianto. Proficy iFIX si caratterizza per l’estrema flessibilità con possibilità di
personalizzazione che consente di applicare questa soluzione
alle diverse esigenze di produzione. Il sistema offre, inoltre, una
tecnologia di failover e di replicazione in grado di garantire elevati livelli di disponibilità e continuo controllo. Ogni aspetto della
banca dati del software viene replicato, comprese le variabili di
aggiunta/cancellazione, le modifiche operative, la generazione
degli allarmi, il riconoscimento e l’archiviazione del database
stesso. Con questo prodotto è possibile pianificare e ottenere
riduzioni degli sprechi, maggiore qualità di produzione, minore
time-to-market per nuovi prodotti e nel complesso, aumentare
il ritorno sugli investimenti.
Il sistema di supervisione e controllo
Il sistema di controllo, realizzato da Artel, gestisce in automatico tutte le fasi del processo produttivo. L’automazione è stata
sviluppata sulla base del know-how interno. Tutti i sottosistemi
presenti nell’impianto sono stati interfacciati e integrati all’interno del sistema di supervisione centrale; l’interfaccia con i
sottosistemi avviene per mezzo di diversi supporti di comunicazione quali Ethernet, RS485 ecc. con protocolli di comunicazione standard e proprietari. La flessibilità di Proficy iFIX e le
capacità di Artel hanno quindi consentito di integrare, all’interno
dei singoli supervisori, anche la parte di supervisione dei sottosistemi remoti, realizzati da fornitori terzi; ciò facendo si è data
agli operatori la possibilità di gestire e controllare l’intero processo produttivo da un unico punto di supervisione ridondato
in hot-backup, ottimizzando anche la gestione delle risorse.
Proficy iFIX è impiegato nei PC che gestiscono l’intero impianto,
asserviti alle singole linee. Lo Scada monitora e visualizza quello
che accade sul campo in tempo reale, seguendo tutto il processo
e permettendo all’operatore di agire sui processi. I sistemi, inoltre, archiviano automaticamente tutti i dati di processo su server
locali. Le informazioni possono essere consultate sia all’interno
dello stabilimento sia dalla sede centrale di Novara. I server di
Terni possono fornire informazioni specifiche a utenti diversi
quali operatori, amministratore o manutentori; ogni tipologia di
utente visualizza e agisce su form differenti.
All’interno dell’impianto sono realizzati diversi prodotti; la varietà
della produzione richiede quindi un’elevata flessibilità. Proficy
iFIX permette di raccogliere le ricette e le regole di produzione
dei diversi prodotti, proponendo agli operatori di linea interfacce
grafiche riassuntive del processo, evidenziando eventuali allarmi
dovuti ad anomalie. In questi casi gli operatori, sulla base delle
informazioni ottenute dal sistema di controllo, possono intervenire tempestivamente per ripristinare la situazione ed evitare
produzioni fuori specifica, fermate di impianti o arresto della
linea intera con interruzione della produzione, interventi di manutenzione, attività di bonifica e generazione di scarti.
Proficy iFIX è impiegato nei PC che gestiscono l’intero impianto
Un’attenta manutenzione
Novamont ha scelto, inoltre, di installare Idus IS, un sistema per
la gestione informatica delle informazioni e della documentazione relativa agli asset di impianto, integrato con un completo
sistema informativo di gestione della manutenzione. Il prodotto,
distribuito in Italia da ServiTecno, si caratterizza per la notevole
flessibilità che gli consente di adattarsi a ogni specifica richiesta
per impianti di qualunque dimensione, da un piccolo sistema
stand alone a grandi sistemi client-server con un numero illimitato di utenti. L’installazione ha subito evidenziato benefici effettivi: Idus IS è estremamente semplice da configurare e utilizzare
e permette di soddisfare tutte le esigenze dei reparti di manutenzione e di produzione, con ricadute positive su qualità, ambiente e sicurezza. Inoltre, le informazioni nel sistema vengono
impiegate come base e supporto per le decisioni strategiche e
hanno permesso di ridurre i costi operativi grazie a un aumento
della disponibilità tecnica e una diminuzione delle interruzioni.
I risultati
Il lavoro di Artel con iFIX ha permesso, quindi, di introdurre un
sistema di supervisione su misura, che è cresciuto e si è modificato nel tempo, seguendo le esigenze del processo in divenire. La flessibilità dello Scada iFIX ha consentito di lavorare
con controllori di marche diverse e di accogliere, senza grandi
complicazioni, variazioni sostanziali dei parametri e della logica
di controllo, durante tutta la fase di messa a punto del processo
produttivo. Gli strumenti grafici di controllo evoluti permettono
oggi di inserire agevolmente nuovi parametri e dosaggi, consentendo di mettere in produzione, in tempi rapidi, nuove tipologie
di materiali. Il sistema di controllo è cresciuto e continuerà ad arricchirsi di nuove funzioni, senza la necessità di riprogrammare
o modificare radicalmente l’applicativo esistente. Le implementazioni dei sistemi di automazione e supervisione hanno permesso di ottenere risultati significativi e miglioramenti sensibili
in materia di safety (riduzione incidenti e infortuni), security (miglioramenti nella sicurezza alla rete di stabilimento), efficienza
produttiva (riduzione fermi impianto, riduzione produzioni
fuori specifica), efficienza energetica (riduzione consumi specifici di energia e di utility) e sostenibilità (riduzione emissione
CO2, riduzione prelievi idrici, riduzione scarti).
Servitecno - www.servitecno.it
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
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SSI
esperienze
Lucrezia Campbell
Tra gpl e metano…
Landi Renzo, azienda che opera nel settore dei componenti e dei
sistemi di alimentazione alternativi a gpl e metano per
autotrazione, ha trovato in NX un CAD aperto e in Teamcenter
una soluzione PLM standardizzata e facilmente configurabile
Nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione
alternativi a gpl e metano per autotrazione, Landi Renzo detiene attualmente una quota internazionale di mercato che
supera il 30%. L’azienda di Cavriago, in provincia di Reggio
Emilia, nasce nel 1954 e si sviluppa velocemente, registrando
le prime esportazioni verso Giappone, Francia, Belgio e Olanda
nel 1963/1964. Si aprono poi i mercati dell’Europa Orientale,
dell’India e del Sud America. Dopo la trasformazione in società per azioni nel 1987, Landi Renzo diviene un gruppo industriale, che nel 1993 assume il controllo della ditta Landi
e dell’olandese Eurogas Holding BV, portando avanti negli
anni successivi un costante processo di internazionalizzazione con una serie di acquisizioni e aperture di filiali estere
in Polonia, Brasile, Cina, Pakistan, Iran, Romania, Venezuela,
Argentina, India e Stati Uniti. Da giugno 2007 Landi Renzo è
quotata sul segmento Star della Borsa di Milano.
Esigenze in evoluzione
Una realtà così dinamica e in continuo divenire ha l’esigenza
di restare sempre al passo con l’evoluzione degli strumenti di
lavoro e delle metodologie per lo sviluppo dei propri prodotti.
Come racconta Viliam Alberini, R&D innovation manager, già
prima del 2007 la soluzione CAD-PDM adottata inizialmente
dall’azienda presentava una serie di limitazioni. “Sostanzialmente, la prima motivazione che ci ha spinto a cercare una
nuova soluzione era che l’accoppiata CAD-PDM in uso fino
a quel momento era troppo chiusa, sia nella concezione dei
pacchetti software, sia per la nuova tipologia di clienti che
stavamo iniziando ad approcciare. Non ci interfacciavamo
più solo con clienti italiani” racconta Alberini “ma spaziavamo dall’India agli Stati Uniti, avendo avviato collaborazioni
importanti con Suzuki e GM che rappresentavano, in quel
momento, una grossa fetta del nostro fatturato. Entrambe
le case utilizzavano già NX e Teamcenter e, più in generale, la
piattaforma di Siemens PLM Software era la più diffusa nel settore automotive”. In secondo luogo, il CAD utilizzato da Landi
Renzo aveva un approccio e prestazioni non più adeguati alla
struttura di prodotto, come sottolinea Matteo Magnanini,
technical office: “Il precedente software CAD esplicito aveva
un approccio molto chiuso e presentava un’evoluzione dei
modelli sostanzialmente a senso unico” racconta Magnanini.
100
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
“In Teamcenter abbiamo trovato un sistema PLM molto più
standardizzato e facilmente configurabile” Viliam Alberini
“Questo comportava molte difficoltà nell’interazione con i
nostri fornitori, soprattutto con gli stampisti che hanno bisogno di un fitto interscambio di informazioni per costruire
le attrezzature. Evoluzione a senso unico significa che, alla
fine del ciclo di progettazione, la matematica 3D ottenuta era
molto pulita e ordinata, ma fine a se stessa, non riutilizzabile
e non modificabile, costringendoci a ripartire da zero in caso
di modifiche sostanziali, con enormi perdite di tempo e di lavoro. L’approccio parametrico è il grande punto di forza di
NX, con un investimento iniziale di tempo che viene ampiamente compensato dai benefici a valle e dall’esperienza”.
Dalla BOM all’ERP
Grazie alle relazioni con GM e Suzuki, i responsabili di Landi
Renzo hanno avuto l’opportunità di apprezzare una soluzione PLM più evoluta, efficiente e aperta. “Il software precedente era un classico PDM associato al CAD, con impostazioni
di base per gestire modelli 3D e disegni 2D, ma senza una
logica di gestione dei processi a livello aziendale. Il sistema
è stato personalizzato nel corso degli anni, ma alla fine ci
siamo arenati di fronte all’ostacolo dell’integrazione con SAP
e dell’apertura verso altre aree aziendali. Dopo alcuni tentativi che hanno comportato seri problemi operativi ed economici, fino all’acquisto di pezzi sbagliati, abbiamo cominciato
a guardarci intorno e abbiamo trovato in Teamcenter un sistema PLM molto più standardizzato e facilmente configu-
SSI
esperienze
rabile”. Oggi Teamcenter costituisce
stesso patrimonio di dati dell’ufficio
l’infrastruttura portante dell’ufficio
tecnico centrale” dice Alberini. “L’obiettecnico di Landi Renzo, con programmi
tivo iniziale era avere un sistema che
di crescita e ampliamento ambiziosi. “Il
fosse il meno customizzato possibile,
progetto di Change Management per
e questo obiettivo è stato raggiunto.
la gestione delle modifiche sarà il prosL’attuale architettura suddivisa su sersimo passo per estendere l’utilizzo di
ver virtuali è indubbiamente migliore.
Teamcenter ad altre funzioni aziendali
Il vecchio sistema era vincolato a un
come acquisti, produzione e industriajob notturno di sincronizzazione che
“La migrazione a NX ha portato benefici
lizzazione” dice Magnanini. “Attual- tangibili nella comunicazione con la
richiedeva un giorno e mezzo per avere
mente Teamcenter svolge compiti di supply chain” Matteo Magnanini
lo stesso dato congelato su ERP e PDM,
CAD vaulting, gestione iniziale della
con evidenti problemi di affidabilità e
documentazione di modifica e integracertezza delle versioni e delle revisioni”.
zione bidirezionale con SAP, al quale
viene inviato il documento tecnico deInterazione agile grazie alla
finitivo in formato PDF”.
Synchronous Technology
I responsabili di Landi Renzo hanno
La migrazione a NX ha portato benecompiuto una scelta chiara a favore di
fici tangibili nella comunicazione con
una soluzione PLM tecnica come Teamla supply chain. “NX in scrittura e letcenter rispetto a un pacchetto ERP ‘a
tura ha prestazioni superiori agli altri
scatola chiusa’ per la gestione di tutte
software” afferma Magnanini. “Clienti,
le attività aziendali. “Abbiamo preferito
stampisti e altri fornitori possono utilizavere un vault specifico per la gestione
zare software diversi dai nostri, molto
di progetto che si integra con SAP in
verticali, ma anche nel peggiore dei casi
modo bidirezionale” spiega Alberini.
con NX riusciamo a importare la mate“Avevamo visto implementazioni di
matica del modello e a gestirla in maquesto genere presso nostri clienti e
niera efficiente grazie alla Synchronous
la valutazione era assolutamente poTechnology. La tecnologia sincrona in“Il miglioramento più evidente garantito
sitiva. Teamcenter ci consente infatti da Teamcenter è stata l’integrazione
sita nelle soluzioni di Siemens PLM Softdi gestire l’esplosione delle attività su con SAP e, dal punto di vista IT, anche la
ware è stata un’altra chiave della nostra
diverse piattaforme, creando workflow possibilità di gestione più snella ed
scelta, perché ci consente di importare
efficienti e adottando procedure stan- efficiente degli utenti, dei gruppi e dei
e modificare modelli nei più diversi fordard su tutta la nostra organizzazione”. ruoli autorizzativi” Davide Del Monte
mati. Con gli stampisti, ad esempio, utiDavide Del Monte, ICT engineering,
lizziamo normalmente il formato Step
conferma come proprio l’integrazione del PDM con l’ERP sia per inviare il modello al fornitore che deve industrializzare
fosse una delle esigenze critiche per Landi Renzo. “La nostra lo stampo, sia per ricevere il 3D definitivo dallo stampista”.
scelta si è orientata verso uno strumento che in tempo reale Nell’ottica del riutilizzo, i progettisti di Landi Renzo hanno inpotesse fornire un feedback sull’integrazione dei dati. Il mi- dividuato un notevole miglioramento nella progettazione di
glioramento più evidente garantito da Teamcenter è stata l’in- particolari stampati con NX, come spiega Magnanini. “Quando
tegrazione con SAP e, dal punto di vista IT, anche la possibilità lo stampista ci restituisce il modello 3D, tutte le modifiche
di gestione più snella ed efficiente degli utenti, dei gruppi e che ha apportato vengono replicate mettendo mano diretdei ruoli autorizzativi. Ora possiamo rilasciare il software agli tamente alle feature. Questo ci garantisce un potenziale di
utenti con un’installazione via web e centralizzare alcune at- riutilizzo non indifferente, importante per molti dei nostri
tività come il rilascio su client o la customizzazione di NX a prodotti. Posso citare l’esempio di un iniettore per GM che
livello di cartigli e parametri di configurazione interfaccia; è ha una release nuova ogni anno e 10-15 modifiche nell’arco
indubbiamente un grande vantaggio non dover più girare da dell’anno. Oppure un riduttore elettronico di pressione per il
una postazione all’altra per configurare e gestire ogni singolo quale avevamo l’esigenza di ridurre i costi valutando possibili
client”. Teamcenter ha risolto anche i problemi di gestione soluzioni alternative per corpi stampati invece che torniti, con
multi-CAD, legati alle numerose acquisizioni e aperture di geometrie rovesciate o modificate, mantenendo invariate le
sedi distaccate compiute dal gruppo Landi Renzo nel corso funzionalità. In tutti questi casi la parametrizzazione con NX
degli anni. “Teamcenter assicura un collegamento efficiente si è dimostrata estremamente vantaggiosa”.
fra la casa madre e le sedi estere, che devono avere la possiSiemens Industry Software - www.siemens.it/plm
bilità di progettare in ogni parte del mondo accedendo allo
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
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SSI
esperienze
Quando l’organizzazione
snella di un’azienda passa
dai fornitori
Come la sede italiana di una
multinazionale americana ha
saputo vincere le incertezze
del mercato? A partire da una
La sede del Gruppo Orthofix
profonda reingegnerizzazione
che prevede la condivisione
con i fornitori delle metodologie organizzative adottate
Federica Gualtieri
Il Gruppo Orthofix ha una storia più che trentennale. Da
un’idea del professore di Ortopedia dell’Università di Verona Giovanni De Bastiani, ovvero trattare le fratture nel
rispetto della naturale capacità di riparazione dell’osso, al
prodotto, il fissatore esterno assiale, è stato breve. La crescita dell’azienda è stata continua, coronata dall’ingresso
del titolo al Nasdaq di New York nel 1992. Attualmente la
sede principale, che si occupa principalmente di prodotti
per la spina dorsale, è negli Stati Uniti, vicino a Dallas, mentre la sede europea concentrata sui prodotti per l’ortopedia
è a Bussolengo, in provincia di Verona. Numerose sono le filiali, Inghilterra, Francia, Germania, Svizzera, Brasile e Porto
Rico, e ampia è la rete di distributori indipendenti, dislocati
in 86 paesi. Il fatturato si aggira intorno ai 300 milioni di
euro all’anno e sono più di 1.000 i dipendenti, di cui 150
solo in Italia.
Ri-organizzare in un’ottica lean
La chiave del successo dell’azienda è da ricercarsi nella capacità di recepire le istanze del mercato. Circa sette anni
fa è iniziato lo studio delle modalità di soddisfazione dei
clienti ed è stata ravvisata l’esigenza di una reingegnerizzazione dei processi per arrivare a realizzare i prodotti finiti su
richiesta, quindi in un sistema in pull che non ammettesse
obsolescenze di magazzino o consegne non pianificate.
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AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
Nulla di nuovo se si considera che l’applicazione delle tecniche Lean (Lean Manufacturing e Theory of Constraint in
primis) in Italia ha ormai una storia ventennale. Si può invece parlare di profonda innovazione se si guarda a come è
stata affrontata la riorganizzazione in Orthofix: non agendo
sul singolo processo, ma sulla totalità dei processi in una
visione globale e rendendo protagonista del cambiamento
la supply chain. Si tratta dunque di una logistica integrata
che vede allineati e cooperanti la sede principale, il reparto
di assemblaggio, la cosiddetta officina e i fornitori. Addirittura, con i 3 fornitori più strategici, Orthofix sta condividendo anche le modalità di gestione dell’officina. Tre sono
i sistemi informativi coinvolti: l’MRP, l’ERP e la piattaforma
web Iungo.
Il progetto
La prima innovazione ha visto l’introduzione di un MRP
(Cyberplan) con funzionalità non tradizionali, ovvero non
solo con la classica modalità push, ma anche capace di fare
da contenitore dei cartellini (kanban). I dati, in particolare
le liste di priorità degli ordini e dei materiali, due volte al
giorno vengono trattati dai responsabili di reparto, secondo un’impostazione data a priori, e settimanalmente
il sistema provvede a effettuare gli ordini e l’expediting
verso i fornitori. È in questa fase che interviene Iungo, in-
SSI
esperienze
trodotto a marzo 2012. La
piattaforma web per la gestione della supply chain ha
permesso di automatizzare
il processo e, grazie allo
scambio delle informazioni
tramite messaggi brevettati di posta elettronica, di
coinvolgere con facilità i
fornitori. I moduli ad ora attivati riguardano gli ordini
di acquisto, le previsioni
di consegna e i solleciti, le
conferme, gli ordini aperti,
i piani di consegna e la documentazione allegata.
Vengono inviate attraverso
la Iungomail 1.200 righe
d’ordine al mese, 300 alla
settimana, secondo un
supply agreement fissato
a inizio anno. “La scelta di
Iungo è motivata principalmente dalla flessibilità dello
strumento che permette
di trattare con facilità con
fornitori molto diversi tra
loro per dimensione, competenze digitali ecc. Inoltre abbiamo molti fornitori
esteri che necessitano di
allegare le conferme d’ordine in formato pdf e txt”
afferma Pierluigi Scalzotto,
planning manager di Orthofix. In pochi mesi è stato
integrato il 100% dei fornitori. Iungo poi è integrato
con il sistema ERP Oracle
che viene automaticamente
aggiornato e può trasmettere i dati all’MRP per la
pianificazione della produzione. In tal modo il ciclo
si chiude consentendo un
livello di servizio al cliente
finale passato dall’80% al
98% in poco più di due anni,
un lead time che è passato
dai 3 mesi originari a 1 settimana, un livello di stock di
magazzino ridotto del 50%.
“Dopo aver operato sui sistemi informativi e sulle
La supply chain integrata di Orthofix
prassi del personale, possiamo affermare di aver
raggiunto l’obiettivo di
agire davvero in pull. Iungo
è una delle chiavi di questo
successo, perché consente
una comunicazione interna
ed esterna in realtime e il
controllo, la tracciabilità di
tutte le operazioni. L’Integrazione di Iungo con l’MRP
è andata anche oltre con la
gestione dei forecast e l’invio al fornitore dell’expediting, ovvero della quantità
di materiale richiesta in
anticipo” commenta Scalzotto.
Vantaggi e lavori
in corso
Il progetto Keiretsu di Orthofix
I dati precedentemente rilevati mettono in evidenza
come tutto il sistema implementato abbia portato
a vantaggi considerevoli.
In particolare, ha permesso
di migliorare l’efficienza
interna, con la riduzione
di attività a basso valore
aggiunto (solamente l’aggiornamento del gestionale
richiedeva diverse ore/
uomo), migliorare l’affidabilità e il tempo di consegna,
con un maggior controllo
degli ordini aperti e delle
anomalie in corso, standardizzare i flussi informativi
interni, con informazioni
condivise da tutto il network, realizzare una catena
di approvvigionamento
dinamica. In prospettiva
c’è l’implementazione dei
moduli relativi ai documenti di trasporto (avvisi
di spedizione) e la stampa
delle etichette da parte del
fornitore con la scansione
tramite barcode.
I risultati ottenuti con Iungo in Orthofix
Iungo - www.iungo.it
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
103
SSI
esperienze
Ottimizzare la produzione
dei farmaci
Esteve dimezza i tempi di consegna e migliora la capacità di
gestione dei propri lotti produttivi grazie alla soluzione MES di
Rockwell Automation
Patrizio Emilia
Esteve è un gruppo chimico farmaceutico internazionale le
cui origini risalgono al 1929, anno di fondazione della prima
società da parte del ricercatore e imprenditore dottor Antoni
Esteve i Subirana. Nel corso degli anni grazie a un’intensa attività di ricerca, un approccio internazionale e un’attiva politica
di alleanze strategiche con altre aziende, Esteve è diventata
una protagonista nel settore della salute presente con I suoi
poli produttivi e le sue filiali in Europa, Asia e Nord America.
Con sede a Martorelles, in Spagna, Esteve opera principalmente in due ambiti del settore salute, quello farmaceutico e
quello della sintesi dei principi attivi o chimica fine. In campo
farmaceutico vengono concentrate le attività di ricerca, di
marketing, di sviluppo di nuovi farmaci e di formulazioni innovative. Nell’ambito della chimica fine, tramite Esteve Quimica,
l’attività si concentra sulla definizione e sviluppo di nuovi processi, oltre che sulla produzione e commercializzazione a livello internazionale di principi attivi farmaceutici. Una recente
valutazione del proprio sistema cartaceo di registrazione dei
lotti ha messo in evidenza la necessità di ricorrere a una soluzione che, oltre ad aiutare Esteve a prevenire la creazione di record incompleti o errati, permettesse anche di risparmiare ed
evitare sprechi di prodotti, generati da errori di registrazione
dei lotti che potevano ripercuotersi sul processo produttivo. A
seguito di una gara d’appalto è stata selezionata la suite software RS PMX MES di Rockwell Automation che, rispetto alle
soluzioni presentate dagli altri partecipanti, era caratterizzata
da maggiore flessibilità e da un livello più elevato di innovazione tecnologica nella gestione dei dati e nell’esecuzione del
processo.
La sfida
Presso lo stabilimento di Esteve a Martorelles vengono gestiti
profili multipli di prodotto e di processo e una vasta gamma
di variabili che, considerando le diverse ricette e le varietà
104
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
Rockwell Automation ha offerto a Esteve una soluzione
completa di hardware, software e convalida del processo
di prodotti, si traducono in oltre 600 referenze, 3.000 lotti e
8.000 record ogni anno. Questi volumi mettono in evidenza
quanto possano significativamente impattare eventuali errori
di batch record sui tempi di produzione e pianificazione. Oltre
al volume dei record, Esteve doveva far fronte a un’altra importante sfida, quella di passare da un tradizionale approccio
cartaceo a una soluzione digitalizzata, condizione essenziale
per poter consolidare e rendere più snelle le procedure esistenti. Secondo Raúl Rodríguez Sánchez, Bulk solid fabrication
manager e responsabile dell’implementazione del progetto
presso Esteve: “Eravamo consapevoli di avere dei problemi,
dovuti proprio ai limiti del sistema in uso e legati nella maggior
parte dei casi a batch record incompleti, e che causavano ritardi nel rilascio dei lotti. Questa evenienza ci ha spinto a prendere in seria considerazione l’idea di una soluzione basata su
computer”. Gli operatori che effettuavano ‘immissione di dati
su più righe dovevano preoccuparsi sia del corretto data entry
che del processo che ne sarebbe poi derivato. Il mancato riempimento di uno solo dei campi rendeva il batch record incompleto e causava ritardo. Un sistema computerizzato avrebbe
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esperienze
costretto l‘operatore al rispetto di una procedura e, subordinando l’avanzamento del batch alla corretta compilazione dei
campi, lo avrebbe sollevato dalla preoccupazione di eventuali
dimenticanze”. Esteve aveva ristretto la scelta a due fornitori e
uno di questi era Rockwell Automation. “Ma, mentre Rockwell
Automation ci ha fornito una completa verifica l’altro fornitore
non è stato in grado di farlo” spiega Sánchez “e ciò ha fatto
della soluzione Rockwell Automation la nostra prima scelta.
Ogni hardware, software e processo doveva essere validato e
Rockwell Automation ci ha supportato nel farlo”.
La soluzione
La soluzione fornita da Rockwell Automation è l’ultima versione del software RS PMX MES, che su richiesta fornisce
informazioni per migliorare la produttività e ridurre il time-
Solutions abbinata alla capacità di gestione del progetto stesso
hanno contribuito al successo e alla piena soddisfazione delle
aspettative del cliente.
Risultati
Esteve ha potuto godere di tempi di implementazione più rapidi perchè è stato necessario meno tempo del previsto per la
revisione della documentazione dei lotti. I tempi di creazione
e approvazione delle ricette sono molto più veloci e l’intero
sistema è meno soggetto a errori e manchevolezze nella documentazione. Il software controlla che ogni campo sia debitamente compilato e questo garantisce che procedano solo i
documenti completi. Esteve è anche in grado di permettere
una maggiore conformità, una delle principali ragioni per l’installazione di un sistema elettronico di batch record. L’azienda
Il gruppo spagnolo ha sostituito il tradizionale sistema cartaceo di batch recording con un’innovativa soluzione computerizzata.
Due schermate del software
to-market. Il software estende le capacità di integrazione di
informazioni e supporta l’azienda, lungo tutto il processo di
produzione per il rispetto e la conformità alle normative vigenti. La soluzione MES di Rockwell Automation offre una
maggiore flessibilità nella gestione dei dati e nell’esecuzione
dei processi, consentendo alle aziende del settore life science
di disporre, qualora richiesto, di informazioni chiave sulla produzione per ottimizzare i processi produttivi e trasformare la
capacità produttiva in vantaggio competitivo.
Il software fornisce a Esteve sia l’accesso separato che l’integrazione a sistemi aziendali, SAP e gestione del magazzino.
Esteve si è avvalsa anche dei servizi del team Global Solutions
di Rockwell Automation che è stato coinvolto in tutte le fasi di
realizzazione del progetto, consulenza, formazione, supporto
locale, garanzia e manutenzione. L’esperienza e la profonda
conoscenza del settore farmaceutico da parte del team Global
106
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
ha una clientela internazionale e deve aderire a più norme nazionali e internazionali, operazione molto più semplice con le
ricette elettroniche. Commentando il rapporto con Rockwell
Automation, Sánchez conclude: “Siamo molto soddisfatti del
responsabile di progetto e del personale che ha lavorato con
noi. Inoltre, abbiamo avuto rapporti molto efficaci con i tecnici
di Rockwell Automation. Tutti i nostri utenti sono molto soddisfatti; ora hanno istruzioni chiare e non c’è più la necessità di
ricordare ogni singola fase del processo in quanto il software
presenta tutti i necessari punti di immissione dei dati”. I risultati conseguiti sono stati una considerevole riduzione dei
tempi di consegna, tempi di creazione e approvazione ricetta
molto più veloci, meno errori e spazi vuoti nella documentazione, immissione dei dati più disciplinata.
Rockwell Automation - www.rockwellautomation.it
Remote Management of industrial equipment
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Lù del Frate
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Errori di codifica?
Consumatori, partner commerciali e autorità
normative richiedono informazioni e codici
sempre più precisi sulle confezioni
Gli errori di codifica sono costosi, non soltanto per le attività
dello stabilimento ma per l’intera azienda. È stato verificato
che oltre la metà degli errori di
codifica è causata dagli errori
degli operatori. Solo l’immissione di dati errati e la selezione
errata dei lavori rappresentano il
45% di tutti gli errori di codifica.
Molte aziende quando individuano il problema reagiscono
semplicemente introducendo
un maggior numero di controlli
durante l’operazione di imballaggio, ma questo non risolve
le cause originarie, come l’immissione di codici errati, né si
occupa dei problemi e dei costi
associati alla rilavorazione dei
prodotti o alla conseguente riduzione dell’efficienza dello
stabilimento. Cosa fare quindi
per cercare di lavorare a monte Molte aziende quando individuano il problema reagiscono semplicemente introducendo un
e non a valle del problema? Vi- maggior numero di controlli durante l’operazione di imballaggio
deojet ha evidenziato due modalità per gestire i problemi di codifica all’origine, ovvero gettazione degli imballaggi; la progettazione, creazione,
lungo la linea di produzione: ridurre proattivamente la pro- gestione e implementazione dei codici al fine di facilitarne
babilità di errori; provare a individuare gli errori quando si l’uso, la chiarezza, la robustezza e la longevità; l’inserimento
verificano per ridurre al minimo gli sprechi, correggere l’er- corretto dei dati; le tecnologie da utilizzare per garantire
rore e tornare in produzione il più presto possibile. Non c’è che l’inserimento accurato dei dati e la sovrastampa precisa
alternativa. E se è sicuro che le risorse investite nella preven- del codice siano rapidi, facili ed economici da ottenere. Una
zione ripagano più delle spese necessarie per metterci rime- componente essenziale dell’integrità del codice sono le indio, almeno se è necessario metterci al riparo, cerchiamo di terfacce uomo-macchina che devono essere progettate per
prevenire attivamente e soprattutto rispondere rapidamente semplificare l’immissione dati e contribuire a prevenire gli
ai problemi per limitare i danni.
errori dell’operatore, sia a livello di immissione del codice sia
di selezione del lavoro. Inoltre anche il flusso strutturale dei
Un approccio completo alla qualità della codifica
processi di codifica può essere riprogettato al fine di ridurre
L’integrità del codice (Code Assurance) è l’approccio com- il rischio di errori, anche al punto di distribuire automaticapleto di Videojet alla prevenzione o all’eliminazione degli mente i codici corretti alle stampanti corrette per lavori corerrori nel processo di codifica e marcatura. Esistono, tut- retti.
tavia, numerosi fattori che interagiscono e influenzano la Diciamo quindi che la metodologia dell’integrità del codice
messa in atto dell’integrità del codice, ad esempio la pro- di Videojet si basa sul concetto Poka-yoke. Il nome sembra
108
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
SSI
soluzioni software
più il titolo di un cartone animato
per bambini ma è un metodo introdotto nel 1961 tra lavoratori
che assemblavano interruttori: invece di afferrare i particolari da un
contenitore, ai dipendenti venne
insegnato a posizionare i particolari necessari per l’assemblaggio
su un vassoio prima di iniziare il
lavoro. Questa semplice modifica
nella progettazione del processo
Una componente essenziale dell’integrità del codice sono le interfacce uomo-macchina
eliminò del tutto un problema
comune, ovvero i particolari mancanti in molti degli interruttori che erano stati spediti ai Interfacce uomo-macchina
clienti. Se una parte rimaneva nel vassoio, il lavoratore sa- Per questo le interfacce uomo-macchina danno una mano
peva di dover tornare indietro e installarla prima di passare soprattutto se sono semplici da usare. Con un’interfaccia
all’interruttore successivo. Questo significa che la soluzione intelligente, sono richieste autorizzazioni separate per la
deve essere efficace dal punto di vista dei costi, deve essere creazione di codici e la selezione dei lavori. Una separazione
facile da implementare, deve garantire un corretto funziona- di compiti garantisce che un capoturno, ad esempio, non
mento senza dover dipendere da un’attenzione costante o possa apportare ai codici modifiche che possono essere inda un input infallibile da parte dell’operatore e idealmente, serite esclusivamente a livello di gestione della produzione.
dovrebbe funzionare senza dipendere affatto dall’operatore. Al livello successivo dell’integrità del codice, questi processi
Solo in questo modo, secondo Videojet, la prevenzione degli sono ulteriormente separati rimuovendo completamente la
errori diventa parte del processo, facendo sì che da un lato creazione e la gestione dei messaggi dalla produzione. La
sia difficile commettere errori e dall’altra sia semplice identi- codifica dei messaggi può essere effettuata da un soggetto
ficarli e correggerli nel caso in cui si verifichino.
dedicato in possesso dell’adeguata formazione e autoriz-
La diminuzione degli errori di codifica consente di ridurre
i costi di esercizio di circa il 50%
Durante un’esercitazione sull’analisi dei costi, un produttore mondiale di cibo per animali ha scoperto che gli errori di codifica
erano quasi equivalenti ai costi totali d’esercizio annuali per le attrezzature. Si è calcolato che i costi di codifica totali annuali per
nove linee di produzione ammontavano a 291.200 €, suddivisi come segue:
Elemento di costo annuo
Costi per gli investimenti di capitale
Costi di esercizio delle attrezzature
Tempo non operativo pianificato. Manutenzione e configurazione della linea
Errori di codifica
Totale
9.400 €
54.000 €
177.600 €
50.200 €
291.200 €
3%
19%
61%
17%
I costi derivanti dagli errori di codifica in questo sito specifico si sono rivelati essere pari a
ben il 17% dei costi di esercizio totali. Identificando gli errori e implementando il processo
per la rimozione di questi errori di codifica prima del loro verificarsi, il cliente è riuscito
a ridurre i costi d’esercizio annuali per le apparecchiature del 50%. Da sempre, i costi di
esercizio hanno ricevuto le attenzioni di progetti di giustificazione competitiva e risparmio dei costi. In realtà, sono molti di più i benefici derivanti dall’eliminazione degli errori
di codifica attraverso le misure di integrità del codice. Le opportunità di prevenzione degli
errori si verificano attraverso il miglioramento continuo nella facilità d’uso, nella gestione
dei dati e nelle funzionalità delle apparecchiature.
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
109
SSI
soluzioni software
zazione in un ambiente privo delle
distrazioni e delle pressioni tipiche
della produzione. Videojet fornisce
una soluzione basata su Windows per
isolare e proteggere i processi di creazione e gestione del codice spostandoli dall’interfaccia della stampante
su un PC di rete locale. Progettato per
essere indipendente dalla stampante,
il software fornisce un’unica soluzione
semplice per creare, modificare e verificare visivamente i messaggi e quindi
distribuirli a qualsiasi attrezzatura
di codifica ed etichettatura presente
nella struttura.
La soluzione deve essere efficace dal punto di vista dei costi, deve essere facile da
implementare, deve garantire un corretto funzionamento
Livello superiore
I clienti che desiderano poi passare al
più alto livello del sistema di integrità
del codice non devono far altro che
aggiungere le funzionalità di rete per
il controllo della codifica dell’intera
linea presso lo stabilimento o persino
presso più stabilimenti.
Tale software di controllo può essere
considerato una soluzione Scada
per la codifica e l’etichettatura, che
garantisce la tracciabilità e fornisce
supporto a continui miglioramenti
dell’efficienza. Questi pacchetti devono funzionare assieme alla rete
esistente (seriale, Ethernet o wireless
che sia) ed essere utilizzati come un sistema autonomo di
controllo della rete di codifica. In alternativa, è possibile
integrarli con sistemi Scada, reti di fabbrica o MES ed ERP
all’interno di una soluzione di assicurazione qualità di più
ampio respiro. L’interfaccia Open Database Connectivity
(Odbc) consente di memorizzare i messaggi creati in SQL,
Access, Excel e database generici per la connettività a sistemi IT aziendali.
Al momento della selezione del lavoro, tale connettività
consente di estrarre le informazioni sul lavoro da qualsiasi
sistema di codifica o etichettatura e di rinviare il messaggio
corretto per quel lavoro alla stampante o etichettatrice. I lavori possono essere selezionati tramite l’interfaccia oppure
scansionati da un foglio di lavoro utilizzando lettori di codici
a barre cablati o wireless per fornire ancora maggiore garanzia contro gli errori dell’operatore.
La funzionalità Open Process Control offre un meccanismo
alternativo per scaricare e avviare i lavori, nonché la possibilità di visualizzare le informazioni relative allo stato in
tempo reale. Il metodo Poka-yoke ben progettato elimina
l’impegno legato alla programmazione separata di più stampanti riducendo i tempi di configurazione e sostituzione. E
110
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
con un database
dei messaggi
dinamico e centralizzato è facile, mediante
gli strumenti di
codifica, gestire e
sistemare rapidamente i messaggi
da stampare. Ciascuna modifica
del messaggio
viene effettuata
una sola volta
e automaticamente resa disponibile a tutte le stampanti, supportando gli
obiettivi di automazione per un funzionamento più produttivo. Si ottiene così un sistema di creazione e distribuzione
dei messaggi che consente un’unica creazione e un uso in
qualsiasi luogo, riducendo enormemente il rischio di errori
di codifica.
E per un’integrità del codice ancora maggiore, è possibile
posizionare scanner lungo la linea di imballaggio per controllare l’accuratezza dei codici in tempo reale. In caso di rilevamento di un errore, è possibile attivare un segnalatore di
allarme e la linea può essere arrestata o il prodotto rifiutato
automaticamente. Con tutti i dati archiviati in un sistema di
gestione sicuro, la soluzione aiuta anche a garantire un’affidabile tracciabilità del prodotto. Con configurazioni flessibili
adattabili a ogni organizzazione fisica, architettura informatica ed esigenza di codifica, l’approccio Poka-yoke fornisce
un’elevata integrità del codice e consente di risparmiare
sulla manodopera attraverso la creazione centralizzata dei
messaggi e la distribuzione automatica del codice a stampanti ed etichettatrici aziendali.
L’inserimento
corretto dei dati
è un fattore che
interagisce e
influenza la
messa in atto
dell’integrità
del codice
Videojet – www.videojet.it
Quanto è grande una differenza fondamentale?
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La seconda vita dei prodotti per
una sostenibilità doppia
Holonix, spin-off del Politecnico di Milano, parte integrante nel
progetto di ricerca europeo Premanus per la rigenerazione dei
prodotti industriali, presenta i-Like il software con il quale il
prodotto torna al centro
Lucrezia Campbell
Il riciclo dei materiali e la conservazione delle risorse disponibili costituiscono un vero e proprio imperativo etico.
Un’esigenza percepita come sempre più impellente in un
momento, come quello attuale, in cui le tematiche ecologiche rappresentano alcune tra le emergenze più urgenti da
affrontare per il futuro del pianeta. Ma ciò che molti sottovalutano è che i vantaggi conseguibili attraverso un comportamento responsabile in tema di riciclo e riuso dei prodotti
non si limitano esclusivamente all’ambito ambientale: a dispetto di quanto si possa pensare, infatti, le esternalità positive generate dall’uso e dallo smaltimento consapevole dei
prodotti industriali sono estremamente significative anche
a livello economico.
Il periodo recessivo che ha colpito l’Europa e il mondo intero negli ultimi anni potrebbe, infatti, portare a ripensare
ad alcuni processi dell’economia occidentale e puntare su
un modello di produzione e consumo di tipo circolare. La
scarsità delle risorse e il continuo aumento dei prezzi hanno
messo in crisi il modello lineare, a oggi non più sostenibile. A
titolo esemplificativo, basti pensare all’incremento del costo
che materiali come l’acciaio (+80%) e l’alluminio (+40%)
hanno subito negli ultimi anni.
Per queste ragioni si ripone una notevole attenzione sul
concetto di economia circolare, che indica un sistema di
produzione basato sul recupero e sulla rigenerazione di
prodotti e materiali e porta a rivalutare enormemente le
fasi del fine vita dei prodotti. Oggi, infatti, si dispone di tecnologie altamente avanzate in grado di stravolgere il percorso vita finale di un prodotto, aprendo nuove possibilità
al mero smaltimento. I prodotti giunti a fine vita possono
essere per l’appunto sottoposti a tre tipologie di processi:
rigenerazione, più tecnicamente definita ‘remanufacturing’,
riutilizzo e riciclo dei materiali.
112
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
Come è facilmente immaginabile sono, non solo l’ambiente,
ma l’intero sistema economico a
trarre molteplici vantaggi da questo processo in termini di conservazione delle risorse, riduzione
del livello di volatilità dei prezzi e
conseguente risparmio per i consumatori finali. In ultima analisi,
la rigenerazione dei prodotti è
Jacopo Cassina, CEO
Holonix
un esempio eloquente di come la
responsabilità ambientale non sia
solo la scelta più giusta a livello etico, ma anche la più redditizia sul piano economico.
È anche in virtù di queste considerazioni che molti Paesi si
stanno già da tempo attivando su questo fronte su scala
globale, in particolar modo a livello istituzionale. L’Unione
Europea da anni ricopre un ruolo di primo piano nella questione della riduzione dei rifiuti, tanto da aver imposto a
tutti i Paesi membri di raggiungere il target del -65% rispetto
al 1995 entro il 2016.
Tra le iniziative promosse dall’Unione Europea in nome
della sostenibilità ecologica ed economica spicca Premanus - Product Remanufacturing Service system, progetto
cofinanziato dalla UE all’interno del 7° Programma Quadro
di sviluppo e ricerca tecnologici con lo scopo di semplificare
il fine-vita dei prodotti e ottimizzare i processi decisionali in
termini di riciclo dei materiali e, ove possibile, di ri-fabbricazione dei prodotti. Quasi 4 milioni di euro il finanziamento
europeo per il progetto triennale (settembre 2011 - settembre 2014) che porterà alla rigenerazione dei prodotti,
dalle automobili agli elettrodomestici agli smartphone, riducendo il bisogno di produrne di nuovi.
Foto tratta da www.morguefile.com
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soluzioni software
Ri-fabbricazione: come fare?
Ma in che modo si arriva alla ri-fabbricazione dei prodotti? Attraverso lo sviluppo di una piattaforma software
tecnologicamente evoluta in grado di determinare lo
stato di un prodotto, analizzare le informazioni sul suo
ciclo di vita e definire la strategia migliore per la sua rigenerazione: in sostanza, determinare quali componenti
possano essere riutilizzati e quali debbano essere sostituiti.
Fattore essenziale del progetto, dunque, la leva tecnologica. È proprio qui che entra in gioco Holonix, spin-off
del Politecnico di Milano, operante nel Product Lifecycle
Knowledge, che ha recentemente annunciato la sua
partecipazione a Premanus come partner tecnologico: La piattaforma i-LiKe rappresenta un’avanzata soluzione a moduli
si occuperà di definire e implementare i requisiti dell’ar- per le imprese che vogliono ottimizzare la gestione dell’intero ciclo
di vita dei propri prodotti
chitettura della piattaforma software.
“Premanus indaga come utilizzare le risorse IT per migliorare lo smaltimento dei prodotti industriali e attuare un versi settori, dal chimico al manifatturiero, dal nautico all’eprocesso di rigenerazione, ovvero portare i prodotti usati lettrodomestico, è composta da moduli che si integrano tra
ad acquisire funzionalità e qualità di prodotti nuovi” spiega loro: quelli orizzontali sono comuni a tutte le fasi del ciclo
Jacopo Cassina, amministratore delegato di Holonix. “Le in- di vita, mentre quelli verticali sono pensati per rispondere
formazioni sul ciclo di vita di un prodotto vengono raccolte alle esigenze specifiche delle singole fasi. Come ad esempio
all’interno di un cloud service” prosegue Cassina, “ciò per- il modulo i-Like Reusing and Recycling specifico per gestire
mette il totale tracciamento del prodotto e di ogni sua parte e ottimizzare le fasi di fine vita di un prodotto. “Siamo pree la condivisione dei dati in qualunque momento se ne abbia senti sul mercato dal 2010 e, con alle spalle anni di ricerche
bisogno, nonché la possibilità di disporre di tutte le infor- a livello internazionale, il nostro obiettivo primario è aiutare
mazioni necessarie per prendere decisioni sulla gestione del le aziende a ottimizzare i propri processi operativi, produfine-vita del prodotto”. La piattaforma si compone, infatti, di zione, logistica, manutenzione, assistenza ecc., tramite un
un client Bdss (Business decision support system) che, attra- approccio innovativo, prodotto-centrico e integrato, basato
verso l’interrogazione e l’immissione di specifici input, forni- sulla capacità di gestire la conoscenza generata nel ciclo di
sce una valutazione su piani bidimensionali, uno economico vita di un prodotto in modo efficiente. La nostra mission”
e uno ambientale, su come gestire al meglio un bene giunto spiega Cassina “è garantire alle imprese un risparmio di riormai a fine vita. Il client opera attraverso una quotazione sorse grazie a un controllo puntuale e preciso dei processi
preliminare poi verificata in corso d’opera e a consuntivo.
e del prodotto, mantenendone la qualità, attraverso un
Assieme a Holonix, a far parte del progetto, sia partner uni- costante monitoraggio del suo percorso di vita”. È proprio
versitari come il Politecnico di Milano e la Loughborough l’approccio prodotto-centrico la carta vincente di Holonix:
University sia partner industriali, tra cui spiccano primarie considerare il prodotto come una fonte essenziale di dati
aziende come il Centro Ricerche Fiat (rigenerazione motori), e informazioni lungo l’intero corso del suo ciclo di vita perSKF (rigenerazione turbine eoliche) e Remedia (gestione ri- mette di individuarne e correggerne le criticità e i punti defiuti tecnologici). In questo quadro, Holonix svolge un ruolo boli. “Il ciclo di vita di un prodotto è cruciale in tutta la sua
fondamentale nella definizione dei requisiti e delle specifi- interezza” conclude Cassina. “Spesso si tende a dare molta
che tecnologiche volte al funzionamento della piattaforma. più enfasi alle fasi iniziali di progettazione e sviluppo trala“In virtù di questa collaborazione” prosegue Cassina “ab- sciando l’importanza delle tappe finali. In un periodo, come
biamo potuto implementare la piattaforma Premanus all’in- quello attuale, di assoluta attenzione ai costi e alle risorse,
terno del nostro software proprietario i-Like e potenziare il poter contare su una soluzione che, in maniera scientifica,
modulo i-Like Reusing and Recycling volto a fornire la valu- dia delle direttive su come gestire al meglio il fine-vita di un
tazione relativa ai materiali e ai componenti da riciclare o da prodotto è un valore aggiunto e un asset competitivo senza
ri-fabbricare”.
precedenti”. “Poter lavorare a stretto contatto con interlocutori di primario livello all’interno della cornice di un progetto
i-Like
europeo, infine” conclude Cassina “ci dà una prova tangibile
Nello specifico, la piattaforma i-LiKe (Intelligent Lifecycle del successo che l’approccio innovativo di cui Holonix si fa
Data and Knowledge) rappresenta la più avanzata soluzione promotore sta riscuotendo anche fuori dai confini nazionali”.
a moduli per le imprese che vogliono ottimizzare la gestione
Holonix - www.holonix.it
dell’intero ciclo di vita dei propri prodotti. Utilizzata in diAUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
113
SSI
soluzioni hardware
Sempre open!
Per mantenere l’ambiente IT sempre funzionante, Aten mette a
disposizione la propria gamma di Power Distribution Unit (PDU),
dispositivi intelligenti, da utilizzare anche per i negozi online
Marc Salimans
Al giorno d’oggi, con i processi aziendali completamente automatizzati, le aziende dipendono sempre più dal reparto IT. Gli
imprenditori ‘online’, infatti, difficilmente possono gestire interruzioni del servizio per lo sviluppo del loro fatturato. I servizi IT
quindi devono essere veloci nell’individuazione di un server a
rischio di tenuta, assicurando un controllo continuo e costante
che possa impedire la caduta di un sistema di e-commerce
per un lungo periodo, evitando così ogni perdita di eventuale
business. Fortunatamente, sono sempre più frequenti gli strumenti e dispositivi che consentono di mantenere l’ambiente
IT sempre attivo e funzionante. In passato, i produttori di ap-
L’ offerta di Aten nelle PDU per le piccole e medie aziende prevede i modelli eco PE6108G e PE8108G
parecchiature hardware sviluppavano server equipaggiati con
sistemi di controllo per il livello di funzionamento, che potevano effettuare la relativa diagnostica e attivare specifici allarmi
in caso di eventi negativi che bloccavano l’operatività. In alcuni
casi, i server sono anche in grado di eseguire azioni correttive in
autonomia (self-healing), operazioni semplici come ad esempio
adattare la velocità del ventilatore piuttosto che l’esecuzione di
un reset software. Innovazioni molto più recenti e incentrate su
funzioni come iLO (di HP)m Drac (di Dell) oppure RSA II (di IBM)
assicurano invece un controller per la gestione delle schede
principali, installato direttamente nel server. Ad esempio, questi ‘mini computer’ predisposti all’interno del server, possono
gestire funzioni specifiche tramite una scheda di interfacce
standard per l’amministrazione di un sistema informatico Ipmi (Intellingent platform management interface). Questo
permette al reparto IT o al fornitore di servizi di terze parti, di
risolvere i problemi causati da un server gestito da remoto che
si trova in una situazione di probabile crash, quando ad esempio, si surriscalda la temperatura di un componente del server.
Inoltre, molto spesso, le soluzioni Ipmi dispongono di molteplici funzioni che non sono alla portata di tutti.
114
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
Prese intelligenti
Ma ci sono anche altri modi per gestire da remoto i server. Gli
switch KVM over IP consentono infatti la gestione centralizzata di un grande numero di server, accelerando così la risoluzione dei problemi di funzionamento dei server e riducendo i
tempi di eventuale inattività. Inoltre, le prese che alimentano
i server possono fornire preziose informazioni sul loro stato
e permettere che i server stessi siano attivati o disattivati. Attualmente vi è una tendenza a migrare dai sistemi analogici
alle unità di distribuzione intelligenti.
Per esempio, queste ‘prese intelligenti’ possono essere facilmente combinate con sensori che controllano la temperatura
e l’umidità di server rack. Produttori come Aten inoltre, sono
in grado di realizzare soluzioni in bundle che abbinano il software che analizza tutte le informazioni sul riscaldamento dei
server con i propri switch KVM. In questo modo è possibile
adottare misure immediate se la temperatura aumenta oltre
una soglia critica, così come nel caso di basse temperature
potrebbe essere conveniente ridurre il raffreddamento, ottenendo una sensibile riduzione dei costi.
In conclusione, esistono sempre più possibilità per il reparto
SSI
soluzioni hardware
IT o per i fornitori di terze parti per mantenere i server sani sicurano un metodo semplice per la gestione e la configurae perfettamente funzionanti. Naturalmente, queste possi- zione di più dispositivi offrendo un’interfaccia utente grafica
bilità richiedono ulteriori investimenti iniziale, ad esempio intuitiva e user friendly.
per l’acquisto di prese intelligenti e switch KVM che sono un
Aten - www.aten.com
pochino più costosi rispetto alle alternative prese analogiche
standard, ma a mio
parere, non investire
in questa tecnologia
non è un’opzione valida. Qualsiasi negozio
online che oggi non risulti disponibile a causa
Sensori assoluti di posizione senza contatto
di un server surriscaldato o di un cavo difettoso, perderà molto
fatturato.
Temposonics®
Un’ampia offerta
per le PMI
L’ampia offerta di Aten
nelle PDU per le piccole e medie aziende
prevede i modelli eco
PE6108G e PE8108G,
PDU intelligenti che dispongono di otto prese
di corrente ciascuna e
sono disponibili in varie
configurazioni (IEC o
Nema). Ogni dispositivo assicura accesso
sicuro, centralizzato e
intelligente, anche da
remoto attraverso connessioni TCP/IP, con
una gestione dell’alimentazione (power on,
off, cycle) delle apparecchiature IT connesse
al data center (server,
sistemi di storage,
switch KVM, dispositivi di rete, dispositivi
seriali ecc.), così come
consente di monitorare
la qualità dell’ambiente
attraverso appositi
sensori. Inoltre, l’eco
PDU supporta qualsiasi
software Snmp Manager v3 disponibile sul
mercato e gli eco sensori (Software Energy
Management) che as-
30 Posizioni • 0,5 μm • 20 m
Il sensore di posizione Temposonics® rileva fino a 30 posizioni simultaneamente con una
precisione di 0,5 μm e corse elettriche fino a 20 m.
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The Measurable Difference
AUTOMAZIONE OGGI 372 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
115
AO Automazione
di Marco Giudici
Riciclare di più
risparmiando
CDM si affida a Eaton per rendere i propri estrusori
più potenti senza rinunciare al risparmio
C
DM Engineering/OMP Prealpina
è una realtà industriale italiana
operante nel settore del riciclo
delle materie plastiche, che, da
40 anni, si dedica all’innovazione
tecnologica dei propri impianti e all’assistenza
post vendita. Attiva nella produzione di estrusori a livello nazionale e internazionale, CDM
da sempre si impegna a mantenere elevati
standard qualitativi a livello di produzione e
assistenza al cliente. È proprio per questo motivo che l’azienda attribuisce grande importanza alla scelta dei componenti dei propri L’estrusore bivite corotante ES135C prodotto da CDM Engineering/OMP
impianti e, non a caso, da 20 anni equipaggia Prealpina è dotato di oltre 20 motori che permettono alla macchina di
i propri estrusori con apparecchiature Eaton. estrudere oltre 2.500 kg di plastica all’ora
L’azienda ha realizzato la nuova versione
dell’estrusore bivite corotante ES135C, tale impianto è in grado di Più diagnostica e meno manutenzione
riciclare oltre 2.500 kg di materiale plastico all’ora e viene utilizzato A causa delle sue notevoli dimensioni e potenza ragguardevole,
per estrudere prodotti co-generanti quali PE, PS, PP, ABS, PA, PC e l’ES135C necessita di un apparato elettronico in grado di supporBayblend con il sistema di taglio in testa a caldo. I granuli ottenuti tarlo efficacemente. Con un sistema di oltre venti motori, in parte
vengono poi utilizzati per realizzare altri prodotti plastici.
adibiti alla ventilazione dell’impianto e in parte alla gestione della
linea di carico materiale, questo estrusore è
ovviamente esposto a problematiche quali
sovraccarichi di corrente e corto circuiti. Per
prevenire e risolvere queste condizioni di criticità CDM si è affidata, come sempre, a prodotti
e soluzioni Eaton, utilizzando gli interruttori
per la protezione motore PKZ0 collegati a un
panel PLC XV-152 tramite SmartWire-DT. Grazie all’innovativo software CoDeSys, il panel
PLC XV-152 visualizza in tempo reale i dati dettagliati sullo stato dell’assorbimento corrente
di ciascun motore. Ad esempio, nella zona di
riscaldamento dell’estrusore, gli interruttori
PKZ0 segnalano eventuali sovraccarichi di corrente, mentre nella zona di raffreddamento segnalano se il motore di un ventilatore si guasta.
L’utente ha quindi la possibilitá di intervenire
e prevenire o risolvere guasti, modificando
Gli interruttori per protezione motore PKZ0 controllano i motori
semplicemente le impostazioni e parametri
dell’estrusore proteggendoli da guasti e malfunzionamenti
tramite il touchscreen. “La tecnologia Eaton
116
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
consente ai no- Antonio Caprioli, direttore tecnico di
stri clienti di uli- CDM Engineering/OMP Prealpina
lizzare l’estrusore
ES135C con bassissimi costi di
manutenzione”
commenta il direttore tecnico
di CDM, Antonio
Caprioli, “il PLC
permette a chi utilizza i nostri estrusori di prevenire
la maggior parte
degli errori, evitando quindi gua- Touchscreen del PC industriale XP700
sti all’impianto e consente di visualizzare lo stato di ogni
relativi costi di ri- componente dell’estrusore, modificare
parazione”. Al fine parametri e prevenire i guasti
di rendere ES135C
ancora più efficiente e prevenire inutili fermi di produzione, CDM
ha inoltre deciso di affiancare al PLC una serie di pulsanti Eaton
M22, anch’essi collegati allo SmartWire-DT. Questo significa che,
in caso di guasto al touchscreen del panel PLC, è possibile continuare a gestire la macchina manualmente tramite i pulsanti
esterni al panel PLC, senza dover arrestare la produzione. Inoltre, CDM ha adottato un interruttore generale Eaton NZM per
proteggere l’intero sistema elettrico dell’estrusore da eventuali
corto circuiti. Questa apparecchiatura fornisce corrente al quadro
elettrico a 1.250 A e, in caso di corto circuito, protegge l’estrusore
interrompendo immediatamente il flusso di corrente.
Velocitá e diagnostica da remoto
Non solo l’estrusore ES135C è dotato di un supporto elettronico
d’avanguardia, ma anche di un software in grado di garantire
un’elevata velocita di esecuzione. Mentre in precedenza, per
modelli più piccoli, sarebbe stato sufficiente installare un panel
PLC Eaton dotato di software Galileo, per l’estrusore ES135C non
sarebbe la soluzione ideale perché produrrebbe un numero di
dati, mappe e disegni talmente elevato da rallentare il sistema.
Per questo motivo CDM ha scelto di installare il software Galileo
su un PC industriale Eaton XP700. Questa soluzione permette di
visualizzare dati dettagliati sullo stato generale dell’impianto, eliminando eventuali refresh e senza causare rallentamenti a livello
di produzione. Il PC Industriale Eaton XP700 è inoltre collegato,
tramite uscita Canopen, a un PLC-XV 152, dotato di software Co-
DeSys, che permette
all’utente di interfacciarsi con il sistema
SmartWire-DT della
macchina. Un’altra
importante problematica che CDM
ha saputo risolvere,
grazie all’utilizzo
combinato del PC
industriale Eaton
XP700 e il sistema
di comunicazione
SmartWire-DT, riguarda la diagnostica a distanza. In
passato, in caso di
corto circuito a uno
Il quadro elettrico dell’estrusore
dei motori, CDM inES135C include interruttori per
viava i propri tecnici
protezione motore PKZ0 collegati al
ad assistere la proPC industriale XP700 tramite il cavo
pria clientela interSmartWire-DT
nazionale. Questo
ovviamente si traduceva in una maggiore incidenza dei costi per il cliente. Spiega
Caprioli: “Avere la possibilità di assistere gratuitamente i nostri
clienti da remoto è divenuta un’assoluta priorità per la nostra
azienda: la tecnologia Eaton è una delle poche a fornire questo
tipo di servizio”. Tramite connessione VPN (Virtual Private Network), il PC industriale XP700 ora consente ai tecnici di CDM di visualizzare i dati prodotti dall’estrusore e diagnosticare la maggior
parte dei problemi da postazioni remote, tramite un computer
o smartphone, fornendo assistenza gratuita alla clientela. “Ora
siamo persino in grado di sapere se si fulmina una lampadina
senza dover inviare tecnici sul posto” commenta Caprioli, che
aggiunge “ad esempio, i nostri tecnici hanno la possibilitá di far
ripartire un motore a distanza o, se si guasta un interruttore, sono
in grado di spiegare al cliente che cosa sostituire e come fare per
sostituirlo”. Il risultato è stupefacente: un notevole risparmio a
livello di tempi e costi sia per l’utente sia per CDM.
Risultati
“Eaton offre prodotti di qualità, tecnologicamente avanzati e
semplici da utilizzare” commenta Caprioli, la cui azienda è cliente
Eaton da più di vent’anni. “Avendo dato alla nostra azienda la possibilitá di assistere la nostra clientela a distanza, Eaton ci ha fatto
risparmiare tra il 35 e il 40% sui costi di gestione e manutenzione”
commenta Caprioli. Inoltre, grazie alla tecnologia Eaton, CDM ha
non soltanto ottenuto notevoli risultati a livello gestionale, ma
ha anche realizzato risparmi a livello di costi di istallazione dell’estrusore. “Grazie a SmartWire-DT, il quadro elettrico dell’ES135C
ha un cablaggio decisamente ridotto rispetto ai precedenti modelli di estrusore” spiega Caprioli “conseguentemente, abbiamo
ottenuto risparmi tra 15 e il 20% a livello di progettazione, installazione hardware e collaudo dei cavi”.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Eaton - www.eaton.com
117
AO Magazzini automatici
di Silvio De Benedetti
Un magazzino
di eccellenza
Presso il magazzino
di Villeroy & Boch a
Merzig è stato
installato un sistema
Picking di Interroll
con motorulli a 24 V
Nel magazzino Villeroy & Boch, Interroll ha installato un sistema di
trasporto che ha permesso di ridurre gli spazi, i consumi energetici
e i costi di manutenzione, ma soprattutto ha velocizzato i tempi di
consegna
V
illeroy & Boch famoso marchio tedesco di prodotti
per la tavola, la cucina e il bagno da tempo collabora
con Interroll, primaria azienda attiva nell’ambito di
prodotti e soluzioni di intralogistica.
Nel magazzino Villeroy & Boch di Merzig, nelle immediate vicinanze della sede centrale del gruppo a Mettlach, in
Germania, Interroll ha installato un sistema di trasporto dotato di
RollerDrive a 24 V che dimostra quotidianamente la sua validità
rispetto agli impianti tradizionali a 400 V, peraltro ancora installati. Un considerevole risparmio in termini di spazio ed energia,
un trasporto rapido e fluido, un ridotto tempo di fermo e di conseguenza di costi di manutenzione sono i principali vantaggi.
118
In totale sinergia
Il gruppo Interroll è uno tra i primi produttori e fornitori al mondo
di prodotti e servizi nel campo dell’intralogistica. Il gruppo fornisce circa 23.000 clienti in tutto il mondo con un vasto portafoglio
nelle quattro aree di prodotto roller (rulli), drive (motori e azionamenti per trasportatori), conveyor & sorter (trasportatori e sorter)
nonché pallet & carton flow (magazzini). Le principali industrie di
sbocco sono i servizi di corriere, postali ed espressi, l’aeroportuale,
l’alimentare e la distribuzione. Interroll è molto attiva in progetti di
ricerca in tutto il mondo soprattutto sull’efficienza logistica ed è
costantemente impegnata nelle attività normative delle associazioni industriali. Dalla sede di Sant’Antonino in Svizzera, l’azienda
coordina 31 società con circa 1.600 collaboI 24 V
ratori in Europa, America e in Asia-Pacifico.
motorulli
Forza innovativa, competenza relativa al lifedi Interroll
style e orientamento al consumatore sono le
si distinguono
caratteristiche più importanti su cui si basa la
per risparmio
posizione di mercato del produttore di ceraenergetico
miche Villeroy & Boch. Con prodotti del sete di spazio
tore bagno, ‘Cultura della tavola’ e piastrelle,
Villeroy & Boch è oggi presente in 125 paesi
e possiede impianti di produzione in Europa, Messico e Thailandia. Nel magazzino Villeroy & Boch di Merzig, l’assortimento delle
merci è enorme: dalle posaterie alle raffinate e delicate zuccheriere, di conseguenza la movimentazione dei prodotti richiede
una grande attenzione. Inoltre in ambito di logistica il fattore
tempo è determinante.
Negli impianti di picking con componenti Interroll i supporti
intermedi a torre vengono riempiti con gli ordini, che vengono
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
successivamente elaborati
dal selettore.
L’utilizzo di torri
consente un
notevole risparmio in termini di
spazio. Secondo
Michael Dietzen,
responsabile
della parte tecnica della sezione del centro
di distribuzione
‘Oggetti per la
tavola’, il fattore
produttività è
stato determinante ai fini della
scelta: “La necessità primaria”
afferma Dietzen
La distribuzione dei prodotti è veloce ed
“è il rapido arrivo efficiente grazie alla tecnologia 24 V di
delle merci al Interroll
cliente. Nell’impianto esistente tutto procedeva in modo relativamente lento,
mentre con il nuovo impianto la velocità è ora aumentata di circa
10 volte”. Il risparmio in costi energetici è tutt’altro che da sottovalutare. I RollerDrive a 24 V, infatti, vengono azionati soltanto se
nella zona corrispondente sono presenti merci da trasportare.
Si tratta di una tecnologia non soltanto più efficiente, ma anche
più silenziosa. Inoltre, data la minore sollecitazione, si evitano frequenti interventi di manutenzione. Se nella versione tradizionale
a 400 V sono ancora necessarie due o tre persone per sostituire
gli azionamenti, operazione che richiede circa due ore di fermo
impianto, in caso di un eventuale guasto dei RollerDrive Interroll,
il tempo di fermo sarà invece di solo mezz’ora e basterà una sola
persona per la riparazione.
La tecnologia Interroll a 24 V è straordinariamente idonea anche
per un retrofitting e può essere integrata senza problemi negli
impianti esistenti. Ed è proprio questo ciò che è avvenuto in
Villeroy & Boch: i nuovi segmenti con RollerDrive a 24 V, per trasporto senza accumulo di pressione, sono stati in parte integrati
nei vecchi sistemi esistenti. Dal momento che vi è la possibilità
di sostituire solo singoli segmenti o zone, questi possono essere
facilmente modificati, per migliorare in modo mirato i cicli, adattandoli a un nuovo fabbisogno.
Forza innovativa, competenza relativa al lifestyle e orientamento
al consumatore sono le caratteristiche più importanti di Villeroy
& Boch. Questo vale anche per lo stoccaggio e la distribuzione
rapida ed efficiente della merce ai clienti. Tra Interroll e Villeroy
& Boch si sono sviluppati un intenso partenariato e uno stretto
dialogo. Gli esperti della logistica stanno, con le parole e con i fatti,
al fianco dei responsabili nel magazzino di Merzig per tutte le problematiche tecniche.
Un valore
aggiunto.
Encoder con interfaccia EtherNet
Cycle time fino a 62,5 μs
Altissimo livello di sincronizzazione
Jitter max. 500 ns
Facile integrazione
Vasta gamma di soluzioni
Interroll - www.interroll.com
Per maggiori info
www.baumer.com/absolute-encoders
AO Sensori
di Alex Geddes
Valore aggiunto
Come possono i produttori di apparecchiature industriali
e medicali ridurre i tempi di introduzione dei prodotti sul mercato
e i costi totali dei sistemi?
E
siste un nuovo tipo di
relazione tra fornitori di
componenti e OEM: in
passato, la maggior parte
dei fornitori di componenti si limitavano a progettare e
sviluppare le varie parti e i componenti richiesti dai loro clienti OEM.
Nei concorrenziali mercati di oggi,
tuttavia, questo non è sufficiente. I
produttori di componenti devono
fare di più e, ovunque sia possibile,
un fornitore dovrebbe cercare di lavorare in collaborazione con i clienti
OEM dalla fase di progettazione iniziale fino alla consegna finale.
Ad esempio, la fornitura di un’interfaccia sensore completa, invece
del semplice sensore, è uno dei
modi in cui i fornitori di tecnologia
possono aiutare gli OEM a ridurre
drasticamente la durata del ciclo
di produzione e a guadagnare un
vantaggio sulla concorrenza. Inoltre, lavorando in stretta collaborazione con i progettisti è possibile,
ad esempio, fornire unità plug and
play che si integreranno senza problemi nei progetti dei clienti, senza
richiedere ulteriori attività di ingegnerizzazione o di messa a punto.
Fornendo l’applicazione e il supporto ingegneristico necessari, il
tempo di progettazione dei clienti
viene ridotto e non si presenta più
la necessità di assumere personale
tecnico per progetti specifici o di
ricorrere a esperti di ingegnerizzazione esterni. Lavorare in stretta collaborazione con un unico
fornitore in grado di fornire un’ampia gamma di varianti dei
component, ad esempio diversi tipi e dimensioni di package
dei sensori, ingressi e uscite, tensioni di alimentazione e così
via, rende molto più efficienti le procedure di approvvigionamento e progettazione. Lavorare con una varietà di fornitori
differenti, ognuno con protocolli di ordinazione/fornitura
120
I sensori della serie Honeywell
HumidIcon combinano il
rilevamento della temperatura e
dell’umidità relativa per fornire
una soluzione a basso costo totale
ed efficiente in termini di consumo
di energia
propri, può risultare complicato.
Spesso gli OEM devono ricevere
un componente specifico da un
fornitore prima di poter definire le
specifiche dei componenti e delle
parti associati di un altro fornitore.
Disponendo di una singola fonte, i
clienti possono confidare sul fatto
che vari componenti funzioneranno
insieme e non richiederanno ulteriori attività di testing, ingegnerizzazione e certificazione.
Utilizzare un singolo fornitore consente anche di migliorare
l’affidabilità riducendo i punti di possibile errore. Un singolo
fornitore può fornire un sottoinsieme collaudato e garantito,
che può eliminare molto del lavoro di ingegnerizzazione e di
integrazione dei componenti di fornitori diversi. Inoltre, l’utilizzo di un singolo fornitore e di un singolo numero di parte
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
per acquisti, produzione e tracciabilità, semplifica notevolmente la qualifica del prodotto e il processo di produzione.
Ad esempio, per le applicazioni di rilevamento della temperatura e dell’umidità, Honeywell sviluppa e fornisce un modulo speciale HumidIcon che combina due sensori diversi in
un singolo package, con il vantaggio di avere dimensioni più
piccole e di non dover progettare i componenti richiesti per
elaborare i segnali tra i due sensori. Tutta la logica aggiuntiva
è già inclusa nel package del modulo.
Lavorando con i progettisti degli OEM, Honeywell sviluppa
moduli sensori personalizzati che semplificano l’implementazione e l’interazione del sensore nel prodotto OEM. Il
team di Honeywell rimuove l’onere dell’integrazione e della
riprogettazione sviluppando una soluzione che soddisfa i
requisiti tecnici stabiliti dall’OEM. La soluzione può prevedere terminazioni elettriche speciali, non-standard in un
sensore come, ad esempio, l’aggiunta di cablaggi o connettori a conduttori esistenti. La collaborazione con fornitori di
tecnologia attenti a seguire un approccio ‘a valore aggiunto’
ha aiutato molti clienti OEM a rendere più efficienti i propri
prodotti. Ad esempio, l’implementazione di un sensore di
pressione differenziale e di un sensore di flusso in un unico
package semplifica notevolmente lo sviluppo di un prodotto
di rilevamento del flusso ridondante per dispositivi medicali
di supporto alla respirazione, contribuendo anche a ridurre
al minimo le dimensioni complessive dell’unità.
Altri esempi
Per conto di un produttore di pompe per usi medicali, Honeywell ha collaborato con il team di progetto dell’OEM allo
sviluppo di una nuova interfaccia, più facile da utilizzare, e
alla creazione del package per un sensore di forza incapsulato speciale.
Per un esclusivo prodotto per il controllo termico, i tecnici di
Honeywell hanno combinato sensori di temperatura, scaldiglie, termostati ed elementi di montaggio in un sottosistema
autonomo che consente il riscaldamento rapido e uniforme
con un controllo della temperatura rigoroso e stabile, in
un’applicazione medicale in cui ogni secondo e ogni grado
sono della massima importanza.
Per ridurre i costi e migliorare l’efficienza di progettazione dei
prodotti, i produttori OEM devono pensare a fornitori di sensori che vanno oltre alla semplice fornitura di componenti.
La collaborazione durante la progettazione, in cui il fornitore
di componenti è in grado di mettere la propria competenza
tecnica al servizio dei progettisti dell’OEM e di fornire moduli personalizzati che garantiscono un’ampia gamma di
prestazioni, dimensioni e opzioni di I/O, si è evoluta e ora si
propone come nuova best practice per lo sviluppo e la produzione di dispositivi medicali e industriali.
Honeywell Sensing and Control http://sensing.honeywell.com/valueadd
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121
AO Azionamenti
di Federica Andreini
L’arte cinetica
all’aeroporto
di Singapore
Durante uno spettacolo
di 15 minuti, le goccioline
formano diverse immagini
richiamando il tema del volo
Kinetic Rain è una scultura cinetica che è stata costruita
nell’aeroporto di Singapore. La sfida di sincronizzare il
movimento di 1.216 servomotori è stata vinta anche grazie
all’utilizzo della tecnologia Beckhoff
È
probabilmente la più grande
scultura cinetica mai costruita ed è situata nell’aeroporto di Singapore. I
passeggeri e i visitatori che
entrano nell’aeroporto di Changi a Singapore si fermano estasiati ad ammirare una scultura cinetica, Kinetic Rain,
un’interazione armoniosa di oltre mille
goccioline.
Simbolo delle molte persone che transitano in aeroporto e garanzia che
giorno dopo giorno passeggeri e visitatori possano conservare sorprendenti
ricordi dell’aeroporto e del viaggio.
Questa installazione cinetica ha preso
vita grazie alla collaborazione di diverse realtà creative e produttive: il
concept artistico è di Berlin Art + Com,
mentre la realizzazione tecnica del
progetto complessivo e la programmazione sono state realizzate da MKT AG
di Olching (nei pressi di Monaco di Baviera), azienda specializzata in installa-
122
La comunicazione avviene in tempo reale su bus Ethercat, pertanto l’IPC non
serve soltanto per la visualizzazione ma genera i punti di posizionamento per
ogni goccia a intervalli di tempo di 200 ms
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Grandi idee aprono la strada a prospettive completamente nuove.
Combinare il nuovo riduttore g500 con uno Smart Motor Lenze
rappresenta un grande passo avanti verso l’integrazione meccatronica. Con un’unica soluzione puoi coprire la maggior parte delle
applicazioni riducendo il numero delle varianti degli azionamenti
impiegati fino al 70% . Grazie all’altissima efficienza energetica e al
suo lungo ciclo di vita raggiungerai la massima produttività con la
migliore affidabilità.
Info: tel. 02.270.98.1, [email protected], www.lenzeitalia.it.
As easy as that.
AO Azionamenti
zioni cinetiche che per la programmazione e la realizzazione
del sistema di controllo e la sua implementazione ha potuto
contare sul sostegno di Beckhoff.
Goccia dopo goccia
Su una superficie totale di più di 75 m2, l’installazione si compone di ben 1.216 brillanti e spumeggianti goccioline di alluminio ramato, sospese al soffitto con sottili fili d’acciaio,
ognuno mosso da un piccolo servomotore. Durante uno spettacolo di 15 minuti, le goccioline formano diverse immagini
richiamando ben visivamente il tema del volo. Gli esperti di
installazioni cinetiche di MKT hanno curato la realizzazione
tecnica di Kinetic Rain, compreso il software, superando così
con successo la sfida di sincronizzare il movimento di 1.216
servomotori grazie all’utilizzo della tecnologia Beckhoff,
all’impiego dei suoi microdrive Ethercat.
Il movimento sincrono di 1.216 assi è uno dei punti salienti di
questo progetto: requisiti elevati dovevano incontrare dinamica, precisione e velocità delle sequenze di movimento. Le
goccioline si muovono con una velocità di 1,5 m/s e un’accelerazione di 1,4 m/s². Il movimento deve essere dinamico, ma
allo stesso tempo deve scorrere nel modo più fluido possibile,
assolutamente privo di improvvise accelerazioni.
MKT ha trovato la soluzione a questa sfida: Ethercat e le performance della piattaforma di controllo PC based di Beckhoff.
Un IPC C6525 controlla i 1.216 assi tramite il software di automazione Twincat NC PTP, assicurandone la sincronia e la percezione di un movimento fluente, come fosse un film 3D, da
parte dell’occhio umano.
Grazie al suo design molto piatto, il PC industriale C6525 è
ideale per installazione in ambienti particolarmente ridotti,
infatti, non contenendo alcun componente rotante, ma con
Ogni goccia è controllata tramite un terminale Ethercat
EL7201 e un servomotore AM3121
supporto di archiviazione SSD e la tecnologia di raffreddamento passivo (fanless) risulta essere alquanto robusto e silenzioso.
Poiché la comunicazione avviene in
tempo reale su bus Ethercat, l’IPC non
serve soltanto per la visualizzazione, ma
genera i punti di posizionamento per
ogni goccia a intervalli di tempo di 200
ms, ovvero ben cinque figure al secondo.
Il movimento dei singoli assi è estremamente preciso e si trova nel range di 1
mm per una lunghezza complessiva di
7,6 m. L’offset massimo tra due goccioline
è 0,25 mm. Ogni goccia è controllata tramite un terminale Ethercat EL7201 e un
servomotore AM3121.
Importante per MKT nella scelta di
Beckhoff come partner è stato anche il
posizionamento globale della società.
Beckhoff è stata in grado, non solo di accompagnare e sostenere il progetto con
esperti dalla sede centrale dell’azienda a
Verl, Germania, ma assicura al cliente finale anche il servizio di supporto in loco
dalla filiale Beckhoff a Singapore.
Il movimento sincrono di 1.216 assi è uno dei punti salienti di questo progetto
124
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
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AO Servoazionamenti
di Christian Schröder
Stampa digitale
per le bottiglie
I servoazionamenti Danfoss VLT ISD 510, abbinati al motion control,
offrono vantaggi notevoli elevando le prestazioni delle macchine
D
Fonte: sickleyield
a sempre, i
produttori
di impianti
per l’imbottigliamento di
bevande sono spronati a sviluppare nuove macchine per
aumentare la produzione.
Inoltre, la creatività nella progettazione di nuove forme e
dimensioni di bottiglie non
conosce praticamente limiti.
Forme simmetriche e asimmetriche, materiali diversi
come il vetro o il PET, contenitori monouso e riciclabili
conquistano il mercato internazionale delle bevande.
Una varietà di prodotti diversi, da quelli molto fluidi
a quelli più viscosi, richiede
macchine rapide e affidabili
per un rendimento elevato,
mentre l’esigenza di flessibilità della macchina ha ormai
quasi la stessa importanza
della produttività.
Tuttavia, cambiare rapidamente il formato è possibile
solo con macchine a controllo elettronico. Per garantire la stabilità di processo in una situazione di tale complessità, i classici elementi meccanici come
gli alberi di rinvio a camme sono già stati sostituiti da servomotori
ad alte prestazioni associati a potenti sistemi di motion control.
Rispetto alle soluzioni meccaniche dispendiose, questo livello di
automazione offre vantaggi notevoli, elevando prestazioni e flessibilità della macchina.
L’innovativa stampa digitale
I produttori tedeschi di confezionatrici per generi alimentari sono
leader internazionali. In passato, un approccio lungimirante delle
strategie aziendali in termini di innovazione, qualità e orientamento alla clientela ha assicurato un notevole successo; ora costi-
126
tuisce la base per un’ulteriore crescita, nonostante la concorrenza
internazionale sempre più agguerrita. Nelle etichettatrici del settore beverage sono già utilizzati diversi moduli di etichettatura,
ad esempio per etichette con fissaggio a freddo, a caldo e autoadesive. L’utilizzatore può integrare flessibilmente tali moduli nella
propria macchina. Con la richiesta di etichette personalizzate, il
profilo dei requisiti della macchina si è esteso. Ormai, il consumatore accede a Internet tutti i giorni e ordina online prodotti personalizzati di ogni genere. In futuro, questo riguarderà anche le
etichette sulle bottiglie o altri imballaggi. Il prezzo delle etichette
stampate dipende notevolmente dalla quantità. Una richiesta particolare per finalità di marketing speciali può rapidamente rivelarsi
un costoso lusso per piccole commesse. Così, ad esempio, gli imbottigliatori di bottiglie in PET affidano regolarmente la stampa
delle etichette a terzi. Con la stampa diretta sulla bottiglia, sarà
tutto diverso. Le stazioni modulari di stampa ed essiccazione saranno integrate direttamente nella macchina. Un’etichetta ridisegnata su un PC industriale può essere applicata immediatamente
sulla bottiglia, sulla lattina o sulla damigiana, rendendo superfluo
il processo precedente di sviluppo, stampa e consegna delle etichette per l’incollatura: tutto ciò senza la minima spesa. Modifiche
o richieste di variazioni sono applicate con il massimo della flessibilità, in qualunque momento.
Requisiti tecnologici del drive
Oltre alle note disposizioni in materia di igiene, questa nuova
tecnologia comporta naturalmente anche nuovi requisiti per la
tecnologia del drive. I servoazionamenti integrati delle serie ISD
410 e ISD 510 di Danfoss soddisfano tali requisiti. Gli impianti per
la produzione di bevande sono soggetti a rigorose linee guida relative alla pulizia, che richiedono l’impiego di diversi detergenti,
ad esempio alcalini e acidi, nonché disinfettanti e acqua. Il design
speciale, la classe elevata di protezione IP67, la resistenza alle
vibrazioni e la resistenza chimica rendono questi azionamentii
perfetti per l’impiego nel settore dell’imballaggio, alimentare e
farmaceutico.
Inoltre, la stampa digitale richiede rigorosi requisiti di precisione
e di dinamica sul drive. Per soddisfare tali requisiti, i servoazionamenti integrati sono dotati di encoder assoluti ad alta risoluzione
di tipo BiSS a 19 bit. L’interfaccia BISS digitale, bidirezionale e
aperta, consente una lettura rapida e sicura dei dati dell’encoder.
Inoltre, l’interfaccia BISS consente una buona rilevazione degli errori e una velocità di trasmissione estremamente elevata. Nei mo-
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
AO Servoazionamenti
tori elettrici, il concetto di precisione caratterizza
la qualità del movimento. A seconda del prodotto,
un dato profilo di camma è memorizzato nel drive
che deve seguirlo con precisione in funzione dei
gradi master. In numerose applicazioni, più etichette sono posizionate verticalmente o devono
essere applicate o stampate in funzione del marchio. Perciò, la qualità del segnale di posizione e
le performance del servoazionamento sono di
importanza cruciale. In dettaglio, occorre prestare
particolare attenzione alla risoluzione, al tempo di campionamento e agli algoritmi di controllo utilizzati. Per questo in VLT Integrated Servo Drive ISD 410 e ISD 510 ISD viene utilizzata la nota
struttura a cascata di controllo della corrente, velocità e posizione
del motore. Al fine di aumentare l’ampiezza di banda del circuito
di regolazione, è stata integrata una funzione di monitoraggio
supplementare. La funzione di monitoraggio è un algoritmo intelligente per filtrare il segnale di feedback. Si basa su un modello
matematico di regolazione e su un controllo successivo automatico ove la posizione misurata dal dispositivo di monitoraggio sia
diversa dalla posizione stimata. Il dispositivo di monitoraggio fornisce un valore stimato del segnale di feedback selezionato ed è
quindi in grado di reagire a disturbi e imprecisioni. Le proprietà e
le funzionalità descritte garantiscono una stampa esatta e infine
un’estetica di ottima qualità.
Le piattaforme Integrated Servo Drives VLT
Con le soluzioni delle piattaforme ISD, Danfoss offre agli utilizzatori prodotti dotati di un’architettura di comando aperta. Già con
VLT Integrated Servo Drives ISD 410 è disponibile una soluzione
flessibile, ad alta precisione ed economica basata su CAN per
l’industria del food and beverage. I comandi si basano su motori
sincroni a eccitazione permanente, dove il motore e i componenti
elettronici sono raggruppati in un unico alloggiamento. Un modulo di alimentazione nel quadro elettrico genera la tensione di
alimentazione CC di 300 V. A valle di tale modulo, è posizionata
una scatola di distribuzione che, tramite un cavo ibrido di alimentazione, trasmette il comando al motore ISD 410. Un dispositivo
EncoderBox di interfaccia encoder completa il sistema ISD 410. Le
relative informazioni sono lette con estrema precisione, fornite di
un timestamp e inviate via CAN ai servoazionamenti.
Combinare con facilità fino a 64
servoazionamenti: la piattaforma ISD 500
Il livello successivo di servoazionamento integrato, VLT Integrated
Servo Drive ISD 510, si basa su architetture aperte di comando, in
questo caso i sistemi Ethernet realtime Ethercat e Powerlink. L’alimentazione del servoazionamento ISD 510 avviene mediante
un Servo Access Box (SAB) nel quadro elettrico, che genera una
tensione CC di 600 V e garantisce così un’intensità di potenza ancora maggiore. SAB, basato sul collaudato VLT Drives, dispone di
una potenza di 7,5 kW a 15 A. È dotato di un’unità operativa Local
Control Panel (LCP) comprovata per una messa in servizio rapida
e una diagnosi semplificata. Inoltre, fornisce supporto ai tecnici
in fase di intervento. LCP si collega direttamente ai servoazionamenti ISD 510 per le finalità sopra citate. A seconda dell’applicazione e della macchina è possibile utilizzare due linee di uscita
128
Con i
servoazionamenti
integrati a elevate
prestazioni,
Danfoss offre la
tecnologia per
macchine modulari
per imballaggio e
per generi
alimentari
separate, per gestire fino a 32 servoazionamenti
per linea. Un SAB
può fornire dati
ed energia a un
massimo di 64
attuatori. In tal
modo, è necessaria solo un’apparecchiatura nel
quadro elettrico,
riducendo ulteriormente l’ingombro. Un totale di quattro taglie di motore in diverse classi di
potenza offre all’utilizzatore un alto grado di scalabilità e di flessibilità nella progettazione dell’applicazione e delle macchine.
Come nel sistema ISD 410, anche in ISD 510 l’azionamento del
primo attuatore avviene via SAB con l’ausilio di un cavo ibrido
di alimentazione dotato di tensione CC a 600 V, tensione di
comando CC a 24 V, Safe Torque Off (STO) e bus servoazionamenti. I cavi loop effettuano la connessione da motore a motore
(daisy chain). Gli utilizzatori non hanno, quindi, bisogno di cavi
di feedback separati o ulteriori scatole di distribuzione, semplificando indubbiamente il cablaggio del sistema generale e l’utilizzo di cavi preassemblati evita eventuali errori di cablaggio.
Anche la realizzazione di un’architettura di comando aperta e
non dipendente da un unico fornitore contribuisce all’incremento di flessibilità e competitività.
Di conseguenza, Danfoss adotta un concetto di architettura
aperta nell’automazione di macchina. Così, non è necessario
utilizzare azionamenti diversi per ciascun controllore di motion
utilizzato, con conseguenti adeguamenti della parte meccanica
ed elettrica, ad esempio per soddisfare i requisiti relativi alle macchine dei clienti finali. Poiché le funzionalità motion sono implementate all’interno dei singoli azionamenti ISD 510 in modo
decentrato, le modifiche al software sono legate solo al programma realizzato per ciascun controllore di motion da utilizzare.
Danfoss si basa sullo standard di programmazione IEC61131-3
e in tal modo offre un sistema aperto con diverse librerie con
funzioni per camme, sincronizzazioni e tante altre funzionalità
motion. Con questi servoazionamenti integrati a prestazioni e
precisione elevate, dinamici e a lunga durata, Danfoss offre la
tecnologia per servoazionamenti ideale per la realizzazione di
macchine modulari per imballaggio e per generi alimentari.
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AO Ethernet industriale
di Frank Malczyk, Riky Comini
La connettività nel food
and beverage
L’Ethernet industriale può aiutare a ridurre i tempi di fuori servizio,
migliorando contemporaneamente la sicurezza operativa e il flusso
di informazioni in tempo reale. Di seguito, vediamo a che punto
sono le aziende produttrici di bevande e di prodotti alimentari
Condizioni estreme possono
ritardare l’introduzione di
Ethernet industriale negli
stabilimenti di produzione di
bevande e prodotti alimentari.
Un sistema di connessione in
acciaio inox che comprende
prodotti classificati IP67 o
superiori può aiutare i produttori
a rendere più sicura la transizione
Nonostante la seria concorrenza nel settore,
la recessione economica globale in atto ha
avuto sui produttori un impatto meno forte
che in altri settori per cui l’incentivo al cambiamento è limitato. Inoltre, i produttori di
bevande e prodotti alimentari devono affrontare ostacoli molto particolari che rendono
più complicata l’adozione di nuovi sistemi. Tra
questi: prevenire la contaminazione del prodotto, garantire la sicurezza del consumatore
e degli operatori del settore, condizioni ambientali come temperatura, umidità e vibrazioni, rigorose procedure di pulizia e lavaggio
e conformità alle leggi e alle norme federali.
La necessità di impiegare tecnologie di rete
più avanzate a livello di stabilimento sta però
diventando sempre più evidente a mano a
mano che i produttori cercano di migliorare
l’efficienza operativa e i profitti di base.
La connettività è critica
L’
introduzione della robotica e di apparecchiature
automatizzate nell’industria delle bevande e dei
prodotti alimentari ha consentito di ottenere svariati miglioramenti in termini di sicurezza, qualità
del prodotto, produttività e redditività. I progressi
in campi come il controllo automatico di processo e la robotica, i
sensori per la qualità automatizzata e il controllo della sicurezza e
lo sviluppo di sistemi di visione macchina hanno aperto la strada
a un’industria alimentare più sostenibile. Molto però rimane da
fare poiché il settore bevande e prodotti alimentari rimane ancora
indietro nell’introduzione di tecnologie di rete innovative a livello
di stabilimento. Diversi fattori hanno condotto i produttori e gli
addetti ai trattamenti ad adottare un approccio più cauto per il
miglioramento dei loro impianti automatizzati. Molti stanno utilizzando gli stessi prodotti da oltre 20 anni ed esitano ad aggiornarli, anche in caso di passaggio a una soluzione migliore, fino a
quando le loro attrezzature obsolete non risultano più disponibili.
130
Alcuni dei componenti più critici di questi
sistemi di automazione avanzati sono rappresentati dai cavi, dai connettori e dai sistemi di comunicazione
che uniscono il tutto. In molti casi, il cablaggio hardware è ancora molto comune a livello di stabilimento dal momento che
rappresenta una soluzione poco costosa. Tuttavia, richiede una
grande quantità di lavoro per cui è importante che il sistema di
connessione sia facile da installare, affidabile e sicuro. Le scatole
di distribuzione pre-cablate fanno risparmiare tempo e aiutano a
prevenire errori di cablaggio nelle applicazioni a elevata densità di
connessioni in ingresso o in uscita. In entrambi i casi, la robustezza
è un fattore critico per resistere nell’ambiente gravoso quale uno
stabilimento di produzione di bevande e prodotti alimentari. I cortocircuiti elettrici causati dalla penetrazione di acqua all’interno di
apparecchiature e dispositivi elettrici ed elettronici rappresentano
il problema numero uno per le linee di produzione di bevande
e prodotti alimentari. Analogamente, sistemi di comunicazione
come Devicenet, sistema di rete aperto di informazioni e controllo
a livello di dispositivo per apparecchiature industriali; Profibus, si-
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
MLM4 modulo lineare con vite a ricircolo di sfere e motori lineari versione
brushless ironcore o tubolare ironless
La movimentazione è sempre più presente
nelle dinamiche di una macchina e di un
impianto industriale.
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risposta concreta alle esigenze di movimentazione lineare e angolare.
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AO Ethernet industriale
stema di comunicazione di rete aperto globale e standardizzato
e Modbus, un popolare protocollo di comunicazione a livello industriale, richiedono cavi, connettori e prese in grado di garantire
versatilità, affidabilità e integrità dei segnali in ambienti gravosi.
I vantaggi della migrazione a Ethernet
Concepita in origine per l’ambiente di ufficio, Ethernet ha recentemente ricevuto un notevole impulso a livello di stabilimento dal
momento che le aziende cercano di acquisire e trasmettere dati
in tempo reale. Questo è particolarmente critico nel settore delle
bevande e dei prodotti alimentari in cui il processo di produzione
richiede spesso un monitoraggio continuo per massimizzare
l’operatività e soddisfare i requisiti normativi. Alle aziende che
cercano di acquisire un vantaggio in
termini di concorrenza collegando le
attrezzature di stabilimento alla rete
aziendale, Ethernet industriale può
offrire tutta una serie di vantaggi:
maggiori informazioni commerciali
grazie alla maggiore possibilità di
accesso alle informazioni da parte
dell’azienda; flusso di informazioni
più rapido grazie alla maggiore velocità di trasmissione dei dati; riduzione
dei costi grazie alla migliore efficienza
energetica e gestione delle risorse;
riduzione dei tempi di fuori servizio
degli impianti grazie alle migliori prestazioni delle attrezzature; prestazioni
ottimizzate delle attrezzature grazie
al coordinamento del monitoraggio
e del controllo. Le soluzioni guida di Ethernet industriale sono
Ethernet/IP, standard utilizzato nell’automazione di fabbrica, nelle
applicazioni di controllo di processo e nella robotica, gestito dalla
Odva (Open Device Vendor Association); Profinet, un protocollo
Ethernet industriale aperto per la fabbricazione e l’automazione
avanzate e Modbus TCP/IP, un ampliamento del popolare protocollo Modbus ampiamente utilizzato nell’ambiente di produzione
industriale. In tutti i casi, l’infrastruttura alla base, comprendente
cavi, collegamenti, commutatori, stack protocollari, schede di interfaccia e moduli I/O, deve essere estremamente affidabile per
consentire la realizzazione di una rete Ethernet industriale di successo. Tirandoli fuori dall’armadio e collocandoli sul pavimento
dello stabilimento, i produttori espongono questi componenti
critici ad ambienti estremamente gravosi. I prodotti disponibili in
commercio utilizzati nei cablaggi per ufficio non sono assolutamente adeguati per queste condizioni. L’importanza della scelta
di cavi e connettori idonei e affidabili rappresenta un fattore critico per l’operatività della produzione.
Materiali giusti per ambienti gravosi
Le condizioni estreme in cui opera il settore delle bevande e
dei prodotti alimentari ha contribuito molto al ritardo nella propagazione di Ethernet dall’ambiente d’ufficio a quello dello
stabilimento di produzione. Uno degli ostacoli principali è rappresentato dalla procedura di lavaggio, critica per evitare la
contaminazione dei prodotti con conseguente peggioramento
132
della relativa qualità, ma le cui temperature elevate e l’uso di disinfettanti e detergenti caustici può facilmente danneggiare le
sensibili apparecchiature elettroniche. Un’altra preoccupazione
è costituita dal rischio di formazione di ruggine e corrosione che
potrebbe potenzialmente causare l’interruzione del processo
di fabbricazione o contaminare il prodotto. Infine, temperature
estreme, umidità e vibrazioni possono insieme compromettere
le prestazioni e l’affidabilità delle infrastrutture di comunicazione.
Scegliendo i prodotti giusti, i produttori di bevande e prodotti alimentari possono effettuare in modo sicuro la transizione a Ethernet industriale. Di seguito i fattori da considerare nella valutazione
dei vari dispositivi, componenti e opzioni di collegamento.
Classificazione Ingress Protection (IP): la classificazione IP è una
scala internazionale in cui il primo
numero si riferisce al livello di proL’evoluzione della
tezione contro i solidi (come le parconnettività
ticelle di polvere), mentre il secondo
secondo Molex
numero indica il livello di protezione
contro i liquidi. In molti punti di uno
stabilimento di produzione di bevande e prodotti alimentari la categoria IP67, indicante che il prodotto è
a tenuta di polvere e protetto contro
gli effetti di un’immersione di breve
durata, è considerata accettabile.
Tuttavia la categoria IP69K, indicante
la protezione contro la penetrazione
di polvere, alte temperature e acqua
ad alta pressione, rappresenta la soluzione ideale in ambienti in cui le
apparecchiature debbano essere sterilizzate con cura. Costruzione in acciaio inox: un sistema di collegamento in acciaio inox tipo 316, liscio, aiuta a prevenire la crescita
di colonie di batteri limitando l’area in cui questi possono raccogliersi ed è in grado di resistere a sostanze chimiche aggressive e a
temperature dell’acqua elevate senza arrugginire. Inoltre, guaine
per cavi e co-stampaggi robusti e resistenti alle alte temperature
garantiscono un’ulteriore protezione. Tecnologia ‘push-to-lock’: i
connettori che prevedono un sistema di bloccaggio meccanico
garantiscono un collegamento sicuro non possibile con le connessioni ad avvitamento di tipo tradizionale. Questa affidabilità
intrinseca riduce i segnali intermittenti dovuti al connettore negli
ambienti più gravosi. Meno segnali intermittenti significa minori
tempi di fuori servizio e migliore produttività.
Montaggio su guida DIN/macchina: spostando i commutatori
Ethernet sulle apparecchiature di stabilimento, i produttori possono risparmiare spazio negli armadi, ridurre i costi dei cavi e
semplificare le installazioni. Alloggiamenti per impieghi gravosi
garantiscono protezione contro la penetrazione di acqua e variazioni di temperatura, facendone la soluzione ideale per le applicazioni industriali di questo tipo. Una migrazione a Ethernet
industriale ben congegnata consentirà alle aziende produttrici di
bevande e prodotti alimentari sia di mantenere i propri impianti
tradizionali ancora utilizzabili sia di passare ad applicazioni innovative in grado di supportare il futuro sviluppo aziendale.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
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AO Tutorial
di Massimo Giussani
L’automazione
tra le nuvole
Il cloud computing si presta alla realizzazione di un ampio spettro
di applicazioni di automazione industriale e controllo di processo
I
l cloud computing è una realtà oramai
consolidata nel panorama consumer,
resa possibile dalla disponibilità di connettività in banda larga fissa e mobile, e
alimentata dalla crescente diffusione di
dispositivi portatili come tablet e smartphone.
Non servono infatti client particolarmente
potenti quando l’elaborazione e la memorizzazione dei dati viene delegata a server
remoti. Archiviazione dei dati, gestione della
posta elettronica, creazione di documenti
e molto altro ancora, sono tutte operazioni
messe a disposizione degli utenti sotto forma
di servizi accessibili in qualunque parte del
mondo attraverso un comune browser web o
un’app dedicata. Le opportunità di risparmio
in termini di hardware e di costi delle licenze
software sul lato client, unite alla flessibilità
con cui è possibile adattare l’infrastruttura
informatica alle esigenze del momento, sta Il cloud computing e le numerose applicazioni di automazione e controllo
rendendo il cloud computing un’alternativa di processo
appetibile anche agli utilizzatori in ambito
aziendale. Sono infatti sempre di più le imprese che affidano Cambio di paradigma
a dei fornitori di servizi, dietro pagamento di un corrispettivo, Il cloud porta con sé un duplice cambio di paradigma rispetto ai
gli oneri di gestione delle piattaforme hardware e software sistemi informatici ‘tradizionali’ basati su reti locali di calcolatori,
necessarie allo svolgimento delle più svariate attività di ge- ognuno dei quali dotato della propria copia di software applicastione aziendale. Si va dall’automatizzazione dei backup agli tivo. Quando ricorre alla ‘nuvola’, l’utilizzatore (che può essere
strumenti di collaborazione, dalle piattaforme di sviluppo la multinazionale, la singola azienda o un suo dipartimento)
agli applicativi di ufficio, fino ai complessi sistemi di pianifi- viene sollevato dall’onere di dover pianificare, acquistare e agcazione delle risorse e gestione dei rapporti con i clienti. Più giornare l’infrastruttura informatica specializzata necessaria allo
di recente le applicazioni di cloud computing si stanno esten- svolgimento dei propri compiti: si interfaccia invece alla piattadendo anche ad ambiti applicativi più particolari, come l’au- forma di calcolo nel cloud per mezzo di client leggeri e attinge
tomazione industriale e il controllo di processo. Sono infatti alle risorse di calcolo e storage sotto forma di servizi erogati in
diverse le funzioni di controllo e supervisione che presentano base alle necessità del momento. In un certo senso è un ritorno
requisiti di soft realtime compatibili con un’implementazione al passato, all’epoca dei mainframe, ma con un importante ditollerante delle latenze della comunicazione su piattaforme stinguo: le risorse sono ora distribuite (e virtualizzate) nella ‘nunel web. Con il migliorare delle prestazioni e della sicurezza vola informatica’. A erogare i servizi non è più (tipicamente) un
del cloud, altre ancora potrebbero aggiungersi.
unico elaboratore centrale in seno all’azienda, bensì una o più
134
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
macchine fisiche o loro porzioni virtuali di più macchine fisiche che possono anche trovarsi su continenti
diversi. Questa architettura distribuita si presta naturalmente alla realizzazione di sinergie tra le diverse
applicazioni della stessa azienda o tra applicazioni
delle aziende partner o fornitrici. I sistemi MES/ERP, ad
esempio, rappresentano l’ideale candidato per questo
genere di distribuzione globale dell’intelligenza.
Nelle applicazioni di automazione industriale il trend
verso la distribuzione dell’intelligenza è tutt’altro che
nuovo; il cloud computing sfrutta però le opportunità
fornite dall’ubiquità della rete Internet e delle connes- I principali fornitori di sistemi di automazione stanno includendo sosioni a banda larga per rendere conveniente una distri- luzioni di cloud computing più o meno spinto alla propria offerta.
buzione su scala molto più ampia. Si esce dai confini (In figura un estratto da un brevetto di Rockwell Automation)
non solo del campo, ma anche dell’azienda stessa, e
diventa possibile delegare alcune funzioni legate al controllo formazioni scambiate a livello del campo presentano infatti dei
agli stessi fornitori di soluzioni di automazione. Già oggi si pos- vincoli, in tema di determinismo e integrità, che non si sposano
sono incontrare soluzioni di automazione industriale che si con le latenze e l’esposizione agli attacchi informatici di un’arappoggiano al cloud per implementare o coadiuvare meccani- chitettura distribuita su scala geografica.
smi di manutenzione preventiva: i parametri pertinenti di tutti Sebbene i principali produttori di sistemi di automazione si
i componenti critici vengono trasferiti in un archivio storico nel stiano preparando a colpi di brevetti a supportare funzioni di
cloud e poi serviti alle applicazioni che si occupano di stabilire, basso livello direttamente nel cloud, è ragionevole ritenere che
eventualmente estraendo dati da un più ampio archivio gestito per diversi anni ancora le funzioni in tempo reale che presendallo stesso produttore dei dispositivi, se e quando intervenire tano aspetti di criticità e di sicurezza continueranno ad essere
per prevenire malfunzionamenti o degrado delle prestazioni.
implementate in seno ad anelli locali. L’eventuale migrazione
delle funzioni di controllo dovrà necessariamente essere accompagnata da un progressivo miglioramento della velocità
Cloud e automazione
Oltre alla manutenzione preventiva, anche il monitoraggio e e affidabilità delle reti di comunicazione (perlomeno in quei
l’ottimizzazione dei processi manifatturieri, nonché le varie fun- Paesi in cui si è investito seriamente nello sviluppo digitale) e
zioni di supporto alla produzione, si prestano per la loro stessa dal conseguimento di livelli di sicurezza in grado di rassicurare
natura alla migrazione sul cloud. Più delicato è invece il discorso anche il più nervoso tra i gestori di impianti. Una volta superati
delle funzioni proprie di controllo e automazione che devono questi ostacoli, grazie al cloud computing sarà possibile far
affrontare tutta una serie di problemi connessi alle prestazioni convergere le tecnologie di supervisione Scada (Supervisory
e alla percezione della sicurezza della piattaforma cloud. Le in- control and data acquisition) e quelle di controllo distribuito
Pubblico e privato
I
l cloud computing mette a disposizione risorse hardware e software
sotto forma di servizi erogabili (ed eventualmente fatturabili) in base
alle effettive necessità dell’utilizzatore. L’interazione è generalmente
di tipo client-server, con i dati che vengono elaborati e memorizzati
su server remoti - tradizionalmente immaginati come facenti parti
di una ‘nuvola informatica’ – accessibili per mezzo di reti di telecomunicazione. A seconda di chi gestisca le diverse parti dell’infrastruttura si
possono distinguere tre diverse tipologie di cloud computing:
Cloud pubblico
Nel cloud pubblico i server che erogano i servizi sono responsabilità di un
fornitore terzo e l’accesso avviene tipicamente per mezzo della rete Internet. Il fornitore (o i fornitori) di servizi si fanno carico dei costi di gestione
dell’infrastruttura, mentre il cliente paga in base a un sistema di tariffazione
concordato (che può riguardare la quantità di dati scambiata, il tempo di
utilizzo, o le risorse allocate). Il principale vantaggio di potersi appoggiare
a un fornitore esterno sta nella scalabilità dell’infrastruttura e dei relativi
costi di utilizzo. Il principale inconveniente riguarda la sicurezza dei dati,
che vanno affidati a un soggetto esterno all’azienda con tutti le implicazioni
(anche legali) del caso.
Cloud privato
Nel modello privato di cloud computing, l’intera infrastruttura hardware e
software deve essere messa a disposizione dall’utilizzatore, che è costretto
ad anticipare i costi per la realizzazione di un sistema in grado di gestire
il massimo carico computazionale previsto, nonché a provvedere alla sua
gestione e manutenzione. Il principale vantaggio di questo approccio sta
nella centralizzazione virtuale delle risorse informatiche dell’azienda: pur
potendo originare da più server distribuiti nella ‘nuvola’, i servizi vengono
erogati per mezzo di una piattaforma coerente in maniera più o meno automatizzata e con la possibilità di bilanciare i carichi di lavoro. L’utilizzatore
mantiene il pieno controllo dei propri dati e, se ricorre anche a connessioni
private, può godere di livelli di sicurezza e prestazioni tali da rendere possibili applicazioni di controllo soft realtime.
Cloud Ibrido
L’approccio ibrido offre il meglio dei due mondi: i servizi che richiedono
elevati livelli di sicurezza e prestazioni possono essere implementati su
un’infrastruttura cloud privata, mentre quelli che non prevedono il trasferimento di dati sensibili o comunque informazioni critiche di processo
possono transitare su un cloud pubblico.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
135
AO Tutorial
I diversi modelli di servizio nel cloud si differenziano in
base al posizionamento del confine di competenza tra
utilizzatore e fornitore
DCS (Distributed Control Sytem). Attualmente l’implementazione delle funzioni di controllo di un sistema DCS avviene
solo su reti locali (LAN) con precisi vincoli di latenza e determinismo; i sistemi Scada, per contro, si appoggiano a reti
geografiche (WAN) ma limitano la propria influenza alla consultazione e all’impostazione dei parametri gestiti dagli anelli
locali di controllo. Le soluzioni Scada tradizionali, inoltre, sono
generalmente costose e di complessa realizzazione; il cloud
computing reca con sé la promessa di rendere non solo possibile, ma anche conveniente il controllo remoto di installazioni
sparse per il mondo. Un controllo che, almeno in linea teorica,
è distribuibile fino al livello dei singoli dispositivi che costituiscono il sistema di automazione. Grazie al cloud, Scada e
DCS si fonderanno nell’ennesima applicazione della ben più
comprensiva Internet delle Cose.
impianti di automazione e i server del fornitore di servizi dialogano tra loro per mezzo di un rete dai confini nebulosi che
può celare pericoli di varia natura: dati di importanza critica
per il funzionamento dei processi o per la competitività dell’azienda possono venire sottratti, persi o alterati. Migrare un’applicazione critica nel cloud significa spesso ripensarla da zero
in un’ottica di sicurezza e ridondanza a livelli addirittura superiori a quelli di un’applicazione che gira su una rete locale. La
disponibilità e la qualità di servizio della stessa infrastruttura
di rete potrebbe non essere sufficiente a garantire le prestazioni e i requisiti di una applicazione di controllo industriale. In
attesa di una maturazione dell’infrastruttura e dei servizi (oltre
che della percezione della sicurezza da parte degli utilizzatori),
cominciano a migrare sul cloud tutta una serie di applicazioni
e processi non critici, come il servizio historian, le interfacce
HMI, la gestione degli allarmi e la generazione di report. La
raccolta, la consultazione e l’analisi dei dati memorizzati
nell’archivio storico possono trarre beneficio da un’implementazione cloud-centrica: si uniforma il processo di raccolta, si
consolidano le basi di dati e si facilita l’interazione con i vari
Il cloud a breve
La transizione verso sistemi di controllo distribuiti nella ‘nuvola’ sarà, secondo i maggiori operatori del settore, un processo graduale, rallentato in primo luogo da questioni di
affidabilità, di robustezza e di sicurezza. I dispositivi degli
Le varie componenti dello stack di un’applicazione cloud e i
rispettivi domini di competenza per i modelli SaaS, PaaS e IaaS
Saas, PaaS e IaaS
na classificazione essenziale dei servizi erogabili da una soluzione di
cloud computing è stata proposta dal NIST sulla base dei confini delle
competenze tra utilizzatore e fornitore di servizio.
SaaS – Software as a Service
L’utilizzatore ha accesso - per mezzo di un’interfaccia Web o tramite
API invocabili da programmi o altre applicazioni di cloud computing – ad applicativi
software eseguiti su server remoti. Il fornitore di servizi SaaS gestisce l’hardware e il
software applicativo sui server, e provvede agli aggiornamenti necessari a garantire
i livelli di sicurezza e prestazioni concordati.
L’utilizzatore non può modificare il software applicativo per adattarlo ad esigenze
specifiche che vadano al di là delle opzioni di configurazione previste dal fornitore.
PaaS – Platform as a Service
Il modello PaaS offre all’utilizzatore la possibilità di personalizzare il software ap-
U
136
plicativo che gira sull’hardware gestito dal fornitore del servizio. I produttori di
sistemi di automazione possono sfruttare questo modello di cloud computing per
costruire applicazioni Scada o HMI su misura. I clienti potranno utilizzare l’applicativo accedendo alla piattaforma PaaS per mezzo di un comune computer dotato
di browser Web.
IaaS – Infrastructure as a Service
Il modello IaaS permette all’utilizzatore di gestire dinamicamente anche le risorse
hardware, adattandole all’effettiva necessità del momento di utilizzo o allocandole
in maniera precisa.
Diventa in questo modo possibile ottimizzare le prestazioni, implementare meccanismi di ridondanza e di ripristino in caso di errore.
Questi sono alcuni dei motivi che rendono IaaS il modello ideale per lo sviluppo di
applicazioni di controllo distribuito sul cloud.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
SIL 3 / PLe
PIZZATO ELETTRICA s.r.l. VIA TORINO, 1 / 36063 MAROSTICA (VI) ITALY / PH +39 0424 470930 / FAX +39 0424 470955 / [email protected] / www.pizzato.com
AO Tutorial
di modello di servizio SaaS, tanto i server quanto il software
applicativo sono gestiti dal fornitore cloud, che ha tutto l’interesse a offrire soluzioni allo stato dell’arte in termini di sofisticazione degli algoritmi e di flessibilità d’uso. Anche l’aspetto
della sicurezza può trarre vantaggio dalla migrazione in un
cloud che faccia uso di protocolli aperti, ampiamente rodati
e sottoposti allo scrutinio di ampie comunità di utilizzatori
e programmatori. Più spesso che mai, si tratta di implementazioni assai più solide e ben integrate di quelle dei sistemi
Scada tradizionali, costretti ad appoggiarsi a stack eterogenei di protocolli proprietari facenti leva sul dubbio concetto
di ‘security through obscurity’. Un maggior controllo sulle
applicazioni di supervisione e controllo, oltre che una maggior confidenza nella implementazione dei meccanismi di
Le applicazioni non critiche di supervisione e messaggistica
possono appoggiarsi a un cloud di tipo pubblico
software che elaborano i dati per creare report, allarmi, suggerimenti per la manutenzione preventiva o predittiva. L’utilizzatore accede al prodotto finito dell’elaborazione, effettuata
nel cloud su dati memorizzati nel cloud, tipicamente tramite
un client leggero dotato di un normale browser Web. I vantaggi di questo approccio, che si può appoggiare a un cloud
pubblico con architettura SaaS (Software as a Service) o PaaS
(Platform as a Service), includono: la scalabilità in termini di
risorse e costi dell’infrastruttura remota; il trasferimento a terzi
degli oneri di pianificazione, installazione, manutenzione, aggiornamento e protezione di hardware e software sul lato
server; la riduzione dei costi dell’hardware e software sul lato
client e la possibilità di poter accedere ai servizi erogati da
qualsiasi punto in cui sia disponibile un accesso a Internet. La
realizzazione di interfacce uomo macchina (HMI) è agevolata
dalla presenza di librerie di template che rappresentano i dashboard più comunemente usati per riassumere le informazioni che descrivono il sistema sotto supervisione.
Con la crescente standardizzazione dei linguaggi di programmazione, dei meccanismi di passaggio dei messaggi e dei
protocolli di comunicazione adottati dalle applicazioni cloud
si prospetta poi una maggior flessibilità nella manipolazione
dei dati raccolti.
Viene ad esempio semplificato l’accesso dinamico alle informazioni memorizzate in database di diversa origine (lo storico,
la pianificazione della produzione, la gestione dei fornitori...)
così da poter incrociare i dati e creare report ‘multidominio’ a
uso e consumo dei decision maker.
Lo Scada dalle nuvole
Considerata la non criticità delle informazioni scambiate, i
sistemi Scada possono essere implementati senza particolari
remore anche in un cloud pubblico, pur con tutte le cautele
necessarie a garantire la riservatezza e l’integrità dei dati. Il
principale vantaggio del passaggio al cloud è rappresentato
dalla significativa riduzione dei costi dell’infrastruttura: basta
una semplice connessione alla rete Internet per interfacciare
il sistema che gestisce il controllo locale con i server che erogano l’applicazione Scada sotto forma di servizio. Nel caso
138
I requisiti di sicurezza e affidabilità delle applicazioni di
controllo distribuito impongono il ricorso a soluzioni cloud
di tipo privato o ibrido
sicurezza e integrità dei dati, può essere acquisito passando
alle architettura PaaS e IaaS (Infrastructure as a Service). Il
controllo sull’intera struttura si ha però solo con la gestione di
un cloud privato. Nella sua versione più estrema, e temporalmente lontana, la cloud Automation si fonde senza soluzione
di continuità con la più vasta Internet delle Cose: in questo
scenario, tutti i componenti dell’impianto – dagli attuatori ai
sensori più minuti – sono connessi in rete allo stesso livello
con un proprio indirizzo IP mentre la strategia di controllo
viene gestita direttamente nel cloud. I sistemi di controllo e
automazione passano così dall’attuale infrastruttura di tipo
gerarchico a un’architettura orizzontale orientata ai servizi in
cui i rapporti tra i vari componenti sono definiti a livello logico
e non più fisico. La flessibilità di questa architettura orientate
ai servizi (SOA, Service Oriented Architecture) si propagherà ai
sistemi e alle relative strutture, semplificando la condivisione
dei dati a ogni livello dell’impresa e consentendo l’implementazione di sofisticati algoritmi di ottimizzazione dell’attività.
Un’importante implicazione di questa evoluzione, abilitata
dall’introduzione di tecnologie di sicurezza del cloud, sarà
la trasformazione dei fornitori di sistemi di automazione da
produttori di dispositivi e integratori di sistemi a fornitori di
servizi IT.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
Expo 2015
Padiglione Italia e ItaliaCamp hanno scelto la sede delle Nazioni
Unite a New York per il seminario dedicato al Made in Italy nel
mondo
eccellenze italiane. Nel corso del 2014
infatti, ItaliaCamp raccoglierà nelle 70
università partner, nei centri di ricerca e
all’interno del CNR i migliori progetti di
ricerca, di impresa, le start up e le idee
innovative al fine di poterle presentare
all’interno del Padiglione Italia di Expo
2015. Una vetrina straordinaria vista la
presenza di oltre 140 Paesi e un miliardo
di euro di investimenti attesi”.
“Expo Milano 2015 si basa sulla complementarietà di due rilevanti dimensioni”
affermano Alberto Mina e l’ambascia-
140
Fonte: wilikipedia
Padiglione Italia e ItaliaCamp volano
alle Nazioni Unite per promuovere il
Made in Italy e valorizzare a livello mondiale le eccellenze del Bel Paese. Il road
show universitario, che il Padiglione Italia ha sostenuto con ItaliaCamp, ha raccolto e selezionato progetti di ricerca e
di impresa così come esperienze innovative in tutto il territorio nazionale.
”Abbiamo scelto la rappresentanza
italiana presso le Nazioni Unite per raccontare il meglio del Made in Italy” ha
sottolineato Federico Florà, direttore
generale della fondazione ItaliaCamp
“perché la cornice internazionale si
sposa con la partnership progettuale
tra ItaliaCamp e il Padiglione Italia,
volta a valorizzare a livello mondiale le
tore Ignazio Di Pace, rispettivamente direttore relazioni esterne e istituzionali e senior advisor del Padiglione Italia per Expo Milano 2015 “alla dimensione istituzionale,
data dalla partecipazione attiva dei Governi dei 140 Paesi, si affianca quella pubblica
e generalista, che rappresenta i singoli individui, le aziende, le realtà imprenditoriali
affermate e nascenti del Made in Italy, che necessitano di un continuo dialogo con
gli attori internazionali”. Ricordiamo che l’Italia disporrà di un padiglione di circa 15
mila m2 (tutta l’area cosiddetta del cardo, perpendicolare al decumano) attraverso il
quale potrà valorizzare le proprie eccellenze imprenditoriali, scientifiche e culturali.
I migliori progetti e start up individuati nel corso del roadshow, anche sulla base
delle tematiche dell’Expo - food, energy, planet e life - avranno visibilità nel Padiglione Italia, nell’ambito di apposite sezioni, come le ‘start up area’, per favorire
l’incontro con imprenditori e investitori italiani e internazionali. A tal proposito il
seminario è stato anche l’occasione per presentare in anteprima alcune innovative
start up italiane e italo-americane - già individuate per partecipare al Padiglione Italia nel corso del 2015 - e discutere le migliori modalità di valorizzazione nei mercati
internazionali con autorevoli esperti di strategie internazionali di impresa.
Il tema del ‘Made in Italy’ è stato affrontato anche nel corso degli altri appuntamenti
della missione USACamp, specialmente nell’ambito del seminario dedicato all’’Energy and Infrastructure’, che si è svolto presso l’Ambasciata d’Italia a Washington.
All’iniziativa, aperta dall’ambasciatore Claudio Bisogniero, si è sottolineato il ruolo
dell’Italia nell’ambito delle trasformazioni internazionali legate all’implementazione
delle energie rinnovabili, grazie agli interventi dell’ambasciatore Giovanni Castalleneta, presidente di Sace; Francesco Starace, amministratore delegato di Enel Green
Power e Lisa Wood, vice presidente Edison Foundation. Tema di
forte rilevanza internazionale quello dell’energia, che rientrerà, tra
l’altro, nei contenuti principali di Expo Milano 2015.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
AO
AUTOMAZIONE DOMANI
di Mariano Severi
D
igitalizzazione, mobilità e cloud computing
sono i trend principali
che dettano l’evoluzione dell’industria moderna. Entro il 2020 ci
saranno oltre 24 bilioni
di dispositivi connessi
realizzando così definitivamente quella
visione dell’Internet delle cose (Internet
of Things) di cui si è iniziato a parlare sul
fine degli anni 90; in essa gli oggetti acquisiscono una propria rappresentazione
virtuale e un ruolo attivo, con la capacità
di scambiare autonomamente ed elaborare dati (oltre i limiti propri della natura
umana), consentendo di ridefinire in
tempo reale i processi (ottimizzando, ad
esempio, perdite e costi). Secondo alcuni,
inizia così la nuova rivoluzione industriale
Industry 4.0; in precedenza c’erano state
l’introduzione delle macchine a vapore
nei processi produttivi (fine del XVIII secolo), l’uso dell’energia elettrica e l’invenzione della produzione in serie (inizi del
‘900) e, infine, l’ingresso dell’ IT e della robotica con le macchine a controllo numerico nell’industria (a partire dagli anni 70) .
Da qui a 20 anni nasceranno, finalmente,
secondo alcuni, le ‘smart factory’, fabbriche in grado di realizzare prodotti di più
elevata qualità, ritagliati sulle specifiche
richieste dei singoli clienti, su volumi minori ma a costi inferiori. La smart factory
rappresenteranno secondo gli esporti la
risposta concreta per uno sviluppo ecosostenibile (Green Industry) e la base per
realizzare definitivamente l’integrazione
delle aree produttive e di quelle abitative (Urban Production), inclusi centri di
142
ricerca e sviluppo, nel rispetto di adeguati standard di vita. Per alcuni potrebbero costituire un elemento di rottura nella corsa alla delocalizzazione della produzione nei paesi
in via di sviluppo (dove la manodopera costa meno) e gettare le basi per un nuovo processo di Next-shoring, ovvero, secondo la definizione fornita recentemente dal McKinsey Global Institute, la tendenza a riportare, appunto, le attività manifatturiere verso i
Paesi occidentali. Nella nuova visione Industry 4.0 il prodotto viene visto insieme come
contenitore di informazioni (relative alle diverse fasi del suo ciclo di vita), agente (in
grado di modificare l’ambiente circostante) e osservatore (in grado di raccogliere dati
utili per la sua stessa gestione e in generale del processo produttivo). Internet delle
cose e sistemi cyber-fisici (Cyber Physics Systems) sono tra le tecnologie trainanti della
nuova rivoluzione industriale, oltre ovviamente alle tecnologie wireless per connettività
e auto-identificazione (Auto-ID, Rfid passivo, Rfid attivo, Rtls, ZigBee, …), le reti di sensori intelligenti, le soluzioni Mems e la stampa 3D. Mentre della prima, ovvero l’idea di
una Internet delle cose, si è già detto inizialmente e le ultime sono piuttosto note, il solo
termine CPS potrebbe risultare ancora non familiare. Coniato da Helen Gill del National
Science Foundation nel 2006, esso serve a indicare un sistema o rete di elementi computazionali collaborativi in grado di controllare definite entità fisiche, rappresentando
in definitiva la connessioni tra gli oggetti fisici e le loro rappresentazioni virtuali nelll’Internet delle cose; le stesse smart grid possono essere considerate, da un certo punto
di vista, come un esempio di implementazione specifica di un sistema CPS. Il termine
Industry 4.0 è stato usato per la prima volta nel 2011 durante l’annuale fiera di Hannover; nel 2012 è stato creato in Germania un primo working group cui hanno partecipato,
tra gli altri, Bosch e Acatech e che ha portato alla definizione di alcune linee guida per
lo sviluppo delle tecnologie a sostegno in Germania. Un’analoga iniziativa no-profit è
in corso negli Stati Uniti e denominata Smart Manufacturing Leadership Coalition. Tra
le iniziative di ricerca di sviluppo nate nell’ambito delle suddette attività, si annovera
ad esempio il progetto Cognito, finanziato dal 7° programma quadro europeo e teso
alla realizzazione di un sistema di assemblaggio di parti complesse mediante supporto
di strumenti di realtà aumentata (Augumented Reality). Self X Pro è invece un’iniziativa
condotta dalla Weidmuller in collaborazione con le Università di Paderborn e Bielefeld
e l’Istituto Fraunhofer per le tecnologie produttive, per sviluppo di una soluzione per
l’auto-ottimizzazione delle macchine di stampaggio-piegatrici che consente di correggere automaticamente le irregolarità di produzione. Geni, poi, è una infrastruttura per
la realizzazione di un laboratorio virtuale per sperimentare su scala ridotta le tecnologie
per una Internet del futuro, tra le quali ad esempio l’architettura Open Flow per il controllo remoto della tabelle di istradamento di switch, router e access point.
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
fonte: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/cyber-physical-systems
Industry 4.0, la nuova
rivoluzione industriale
AO
AUTOMAZIONE USA
I tool che migliorano
la produzione
“G
ary, che cosa
si dice ultimamente in merito al PackML?”
mi ha chiesto di
recente un conoscente. “Sto
ricevendo numerose richieste per questo standard”.
L’amico è un software integrator impegnato nell’ambito dell’automazione
di fabbrica e MES. Sviluppato da un
gruppo di lavoro composto principalmente da ingegneri di aziende attive
nella progettazione e costruzione di
macchine per il packaging, utilizzatori
finali e fornitori di soluzioni di automazione, PackML è uno standard che definisce i differenti ‘stati’ della macchina e
mette a disposizione una nomenclatura
comune dei termini utilizzati.
Le società che utilizzano tali macchine
hanno visto molto favorevolmente lo
sviluppo di PackML, perché standardizza
le interfacce utenti e le operazioni, semplificando e migliorando notevolmente
sia il training dell’operatore sia le fasi
operative. Nestle e P&G sono esempi di
multinazionali che hanno spinto affinché fosse sviluppato questo standard.
I modelli creati non solo aiutano gli utilizzatori di macchine per il packaging
ma anche i costruttori stessi. Grazie a
una ben definita struttura per la programmazione della macchina e la sua
progettazione, i costruttori potranno
soddisfare le richieste dei clienti e allo
stesso tempo ridurre i costi di progettazione futuri e il time-to market. PackML
144
è stato sviluppato da una organizzazione composta da programmatori, costruttori di
macchine e utilizzatori finali. Il gruppo di lavoro, attivo all’interno dell’Omac (Omac
Packaging Work Group), è un team che si occupa di promuovere e migliorare gli
standard e creare linee guida per lo sviluppo di macchine per il packaging, il tutto
prendendo spunto dallo standard ISA88 (ISA88.05). Il gruppo di lavoro è rimasto in
sordina negli ultimi anni ma - secondo quanto afferma il mio conoscente - oggi le
aziende stanno iniziando a richiedere la conformità a tale standard quando vengono
commissionate nuove macchine. Un ulteriore passo avanti è rappresentato poi dal
fatto che le aziende stanno iniziando ad applicare il modello ISA95 alle operazioni.
Una volta comprese le operazioni e la movimentazione dei dati, a quel punto le
aziende potranno cominciare ad applicare soluzioni IT provenienti dai fornitori di
sistemi MES.
Se sono definiti dei modelli delle macchine e delle operazioni, allora possono essere
fatte delle connessioni per trasferire automaticamente i dati realtime alle applicazioni MES. Queste applicazioni offrono le informazioni contestualizzate richieste per
gestire adeguatamente tutto il processo manifatturiero. I costruttori che forniscono
macchine basate su un modello a stati che è comprensibile per i propri clienti e allo
stesso tempo offrono dei percorsi per il flusso di informazioni – magari in un server
OPC - hanno un vantaggio competitivo sui loro colleghi. I produttori che utilizzano
questi standard possono beneficiare di tali informazioni.
In base alle ricerche effettuate da LNS Research (blog.lnsresearch.com), in collaborazione con Mesa (www.mesa.org), le aziende che utilizzano applicazioni MES hanno
beneficiato di diversi incrementi nelle loro performance annuali.
Secondo il più recente rapporto pubblicato, infatti, “La media annuale dei miglioramenti ottenuti nelle performance sotto elencate dipende da una combinazione
di metriche e di KPI. I risultati illustrati sono riferiti a tutti quei produttori che hanno
indicato ciascuna delle metriche sotto elencate. In alcuni casi, come nell’ambito
finanziario, sono state considerate fino a dieci variabili. I dati sono relativi alle migliori performance nel 2013 rispetto al 2012”. Di seguito una brevissima sintesi del
rapporto. Le imprese che hanno partecipato all’indagine hanno registrato un incremento dell’8,6% nei risultati finanziari. Altri indicatori hanno mostrato una crescita
nella misura del 15% per quanto riguarda l’inventario, del 7,8% per l’innovazione, del
10% per la tempestività e, infine, del 17% per l’efficienza.
Gary Mintchell, [email protected], fondatore ed editore
di The Manufacturing Connection, fondatore di Automation World e blogger su
www.themanufacturingconnection.com
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
AO
AVVOCATO
di Cristiano Cominotto, Raffaele Moretti
Gli obblighi del datore
di lavoro in materia
di sicurezza sui luoghi
di lavoro
O
ggi vorrei focalizzare
l’attenzione dei lettori
sui concetti di salute
e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sotto il
profilo squisitamente
giuridico, con la locuzione in parola, si
fa riferimento a tutte le attività di prevenzione e protezione che devono essere adottate dal datore di
lavoro, dai suoi collaboratori,
dal medico competente e
dal lavoratori stessi, al fine
di ridurre fortemente il numero di infortuni. In Italia,
la salute e la sicurezza sul
lavoro sono disciplinate dal
D.lgs n. 81 del 9 aprile 2008
e dalla relative disposizioni
correttive, ovvero dal D.lgs n.
106 del 3 agosto 2009 e ulteriori decreti.
Questi riferimenti normativi hanno concretamente recepito molti concetti già
enunciati nella Legge 626/1994. La figura cardine, sulla quale incombe l’obbligo di garantire la sicurezza in seno a
una azienda, è il datore di lavoro. Questi, difatti, deve organizzare l’attività di
impresa, avendo l’obbligo giuridico di
salvaguardare l’integrità psicofisica dei
lavoratori e di chi si trovi anche occasionalmente in tali luoghi, rimuovendo o cercando di ridurre tutti i fattori di rischio che possono procurare danni. Pertanto, ai
sensi del D.lgs 81/2008, tra i vari obblighi che gravano su di lui, vi è quello di formare
e informare i dipendenti in ordine ai pericoli che possono essere causati da un comportamento non corretto. Si consideri che recentemente il D.lgs 106/2009, rispetto
al D.lgs 81/2008, ha contemplato sanzioni penali decisamente più stringenti per la
violazione di questi obblighi. Una importante attestazione, di cui ogni datore di lavoro, nell’esercizio delle sue funzioni imprenditoriali, deve disporre è il ‘documento
di valutazione dei rischi aziendali’. Da esso emergono difatti tutti i possibili fattori
di rischio presenti in azienda, nonché la pianificazione di tutte le misure di prevenzione e protezione per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro. Questo documento dovrà essere poi firmato anche dal Responsabile del servizio di protezione e prevenzione (Rspp) la cui nomina deve
avvenire con lettera di incarico e la cui scelta può anche ricadere su un
dipendente che abbia obbligatoriamente una serie di requisiti: capacità
specifiche adeguate alla natura dei rischi, almeno un diploma di scuola
media superiore, frequenza di un corso di formazione corredata di un
attestato e verifica dell’apprendimento. Il datore di lavoro può rivestire
egli stesso il ruolo di Rspp, oppure avvalersi di un consulente esterno,
esperto in sicurezza. Altro obbligo, la cui violazione comporta sanzioni
penali e amministrative, inerisce alla sorveglianza sanitaria preventiva e
periodica dei dipendenti, come previsto dal Testo Unico. In capo al datore di lavoro
insiste difatti l’obbligo di nominare un medico competente che sottoponga a visita
medica preventiva e periodica tutti i dipendenti. Ad essi viene rilasciata la c.d. idoneità alla mansione specifica.
La visita medica specialistica può consistere anche in esami audiometrici e spirometrici, analisi specifici, le cui anamnesi confluiscono in una apposita cartella sanitaria.
Alla luce di queste riflessioni emerge come il datore di lavoro rivesta un duplice
ruolo: da un lato deve assicurare una corretta informazione e addestramento, dall’altro deve vigilare a che tutte le nozioni trasferite e gli obblighi imposti ai lavoratori
vengano dagli stessi attuati.
Risponde alla nostra rubrica l’Avv. Cristiano Cominotto di Milano specializzato nelle
problematiche legali in campo elettronico, informatico e dei sistemi di produzione.
Chiunque desiderasse proporre o approfondire argomenti legali su queste pagine
può telefonare al n. 02/5450823 o scrivere a: [email protected]
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MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
AO
NEWS
HBM
I nuovi amplifi catori di misura della serie
espressoDAQ di HBM rappresentano gli strumenti ideali per gli interventi di manutenzione.
Questi amplificatori di misura, leggeri e tascabili, sono alimentati facilmente tramite l’interfaccia USB del laptop e possono essere riposti
comodamente in una borsa. I moduli espressoDAQ operano in base al principio ‘plug & measure’, che consente al manutentore di accedere
rapidamente a risultati di misura fruibili. A ciò
contribuiscono anche le spine RJ45, confi-
gurabili direttamente in loco, e i diversi cavi
adattatori per il collegamento dei trasduttori.
Inoltre, gli amplificatori di misura supportano
i fogli elettronici Teds (Transducer Electronic
Data Sheet) che permettono il riconoscimento
automatico e la configurazione dei rispettivi
amplificatori. Nonostante il prezzo contenuto,
i moduli di HBM, specialista in tecnica di misura, coniugano come sempre elevata qualità
e capacità di prestazioni. La tecnologia di frequenza portante e il convertitore AD con una
risoluzione a 24 bit assicurano, ad esempio,
risultati di misura affidabili. Oltre a ingressi
di corrente o tensione configurabili individualmente, è possibile eseguire anche misurazioni
con estensimetri (DMS), con configurazione sia
a ponte intero sia a semiponte, e il collegamento di termocoppie del tipo preferito. Con
i moduli espressoDAQ è possibile misurare
contemporaneamente da quattro a otto canali,
a seconda del tipo. I moduli vengono forniti
insieme a un software di facile utilizzo e progettato appositamente per espressoDAQ, per
la configurazione, la raccolta e visualizzazione
dei dati. In questo modo il manutentore ottiene
il risultato della misura in pochi passaggi. Anche i valori di misura di diversi canali possono
essere calcolati tra loro per ottenere grandezze
risultanti. È così possibile esportare i dati misurati nei formati più comuni, così come creare
report con layout predefinito.
www.hbm.com
GEFRAN
Gefran, azienda leader nella progettazione e produzione di dispositivi elettronici per la misurazione e il controllo dei processi produttivi, lancia
i regolatori di temperatura PID 650/1250. Oggi gli
148
a cura della redazione
OEM richiedono strumentazione elettronica che
sia perfettamente adattabile alla loro offerta di
macchine industriali e, quindi, che sia versatile, personalizzabile e integrabile nel design
della macchina. I nuovi 650/1250, nel formato
48x48 e 48x96, sono gli ultimi nati della nuova
generazione di regolatori Gefran e si carat-
terizzano per la ricchezza di funzionalità e di
performance: una soluzione in cui tutto è personalizzabile, frontale e LCD, messaggi, logo,
bargraph (1250) orizzontale e luminosità del
display. Il display alfanumerico dei regolatori
650/1250 permette all’operatore di impostare
le voci delle variabili da misurare e controllare
in funzione dell’applicazione e della terminologia a lui più familiare. Anche i colori del
display possono essere personalizzati in base
alle necessità applicative o dei colori aziendali
della macchina su cui vengono installati. La
facilità d’uso e di configurazione della serie
650/1250 rende questi strumenti plug & play.
Possono essere configurati a dispositivo spento
senza l’utilizzo del PC attraverso un esclusivo
telecomando (zapper, copy right requested)
oppure da PC con il software di configurazione
GF_eXpress, facilitando così le operazioni di
collegamento e risparmiando tempo. Inoltre,
tra le principali funzionalità si segnala quella di
energy counter integrata: i nuovi regolatori Gefran visualizzano il consumo energetico (kW/h)
della zona in cui stanno lavorando. In questo
modo l’utente potrà tenere costantemente verificato il consumo energetico della macchina
senza ricorrere a dispositivi aggiuntivi.
www.gefran.com
e l’illuminazione integrata più adatte per la
specifica applicazione, fornendo una soluzione
flessibile ed economicamente vantaggiosa. La
versione con fuoco dinamico rende Lector65x
il lettore di codici a camera più innovativo sul
mercato: la camera impiega una frazione di
secondo per adattare la posizione focale da
oggetto a oggetto, modificando la distanza di
lettura in base all’altezza dell’oggetto stesso.
La regolazione dinamica del fuoco garantisce
acquisizioni di immagini sempre nitide.
Entrambi i modelli sono dotati di sensore con
risoluzione da 2 o 4 Megapixel per identificare
in modo affidabile un codice 1D con risoluzione
di 0.35 mm in un campo di lettura di circa 500
mm x 500 mm.
www.sick.it
B&R AUTOMAZIONE
INDUSTRIALE
Automation Studio 4 è un ambiente di sviluppo
proposto da B&R dove possono convivere diversi linguaggi di programmazione in diverse
sezioni di codice, con disponibili numerose
funzioni automatizzate. Dotato di un tool con
SICK
Sick presenta Lector 65x, la nuova serie di lettori di codici a camera per l’intralogistica e
l’automazione industriale. Lector 65x possiede
una camera ad alta risoluzione con algoritmi
intelligenti di decodifi ca che garantiscono
la lettura omnidirezionale di codici 1D e 2D,
a barre, Data Matrix, MaxiCode o QR code,
anche parzialmente danneggiati, con ottima
flessibilità in termini di posizione del codice e
profondità di campo.
Il lettore di codice inquadra e monitora un
ampio angolo di campo anche ad alte velocità di trasporto, sfruttando il fuoco dinamico
e le ottiche intercambiabili. Lector 65x è infatti disponibile con due varianti di fuoco. La
versione Flex permette di scegliere l’ottica
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
modelli architetturali che ricalcano le funzioni
del progetto e di strumenti di collaborazione
per il lavoro in gruppo nonché di una programmazione a oggetti evoluta che consente di ottenere un programma più snello, è strutturato e
facilmente condivisibile, oltre che più semplice
e rapido da realizzare.
Tra le tante peculiarità dell’ambiente di sviluppo di B&R si annoverano la completa modularizzazione del software e una configurazione
grafica dell’hardware, l’apertura verso tutti i si-
Mostre
Convegno
2014 - 2015
24 giu
giugno 2014
ITE
IT
TE Day
Day – Industrial T
Technology Efficiency Day 2014
IINDUSTRIAL
NDUS
D
TECHNOLOGY A
TECHNO
Y
EEFFICIENCY
FFIC
Dopo il riscontro positiv
positivo registrato da parte delle
aziende espositrici e dei partecipanti, Fiera Milano
Media propone in linea con
c la scorsa edizione una
sessione plenaria realizzata con l’autorevole
contributo di Business IInternational, le sessioni di
presentazione dei prodotti
prodo ad opera delle aziende
espositrici e i la
laboratori organizzati dalle
Redazioni in collaborazione
con primarie aziende
collaboraz
del settore durante i quali i visitatori potranno
imparare veramente qualcosa
sui prodotti, come
qu
utilizzarli, e come realizzare vere e proprie
applicazioni
applicazion sotto la guida di esperti.
11 dicembre
dice
2014
Machine Automation
Mach
L’evento quest’anno si focalizzerà
foc
sul tema del packaging
con particolare attenzione ai settori applicativi
del food&beverage e del llife science: focus principale
saranno la tracciabilità dei
de prodotti e l’identificazione,
con interessanti excursus nel mondo della visione artificiale
quale chiave di volta per m
migliorare la qualità dei manufatti
e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. La formula
teorico-pratica: in una sola giornata si potrà
proposta è teorico-pratica
partecipare alla sessione convegnistica ‘tecnologica’,
alla parte espositiva e ai ttanto attesi laboratori.
Una modalità in grado di ffare davvero ‘cultura’.
U
15 ottobre 2014
S&PI – Sensors and Process Instrumentation 2014
S PI
&
SENSORS
& PROCESS
INSTRUMENTATION
Unica mostra convegno dedicata alla sensoristica
e alla strumentazione di processo, S&PI si presenta
quest’anno con una formula rinnovata e ricca.
Due le sessioni importanti: “Tech”, nella quale si parlerà
delle metodologie di rilevazione e misura più promettenti
nell’attuale scenario tecnologico, di comunicazione,
di bus di campo e wireless, e “Industry” in cui ci
si focalizzerà su alcuni tra i più rilevanti settori applicativi
per le soluzioni di automazione e strumentazione
di processo: Oil & Gas, Acqua e Life Science.
24 marzo 2015
MC4-Motion Control for 2015
Data da segnare in agenda! Impossibile mancare
all’edizione 2015 di MC4-Motion Control for
che in questi anni si è sempre confermata essere
l’appuntamento di riferimento per chi vuole
conoscere in modo approfondito tutte le tecnologie
per il controllo del movimento al servizio di macchine
e impianti. Un solo giorno, una vera full immersion.
Per informazioni: Elena Brusadelli Tel. 335 276990
www.mostreconvegno.it@fieramilanomedia.it
elena.brusadelli@fieramilanomedia.it
AO
NEWS
stemi e i dispositivi attraverso gli standard OPC
UA, l’interazione con vari software di simulazione e di progettazione CAD, lo sfruttamento
ottimale da parte di Automation Runtime delle
piattaforme multicore e il supporto per sistemi
operativi multipli sulla stessa CPU.
Nella versione 4 di Automation Studio troviamo
anche il supporto al 100% della ridondanza
per le CPU del sistema X20 con comunicazione
realtime attraverso il bus standard aperto Powerlink: questo permette una elevata disponibilità garantita, a un prezzo interessante anche
per macchine di media-piccola taglia.
www.br-automation.com
KEB ITALIA
La piattaforma Combivis studio, la suite di programmazione di KEB che permette l’esecuzione
di molteplici attività, si è evoluta negli anni
in funzione delle richieste dei clienti KEB. Gli
tenzione nell’ambito dello sviluppo. Unity Pro
ottimizza l’investimento in software, riduce i
costi di formazione oltre a ottenere un potenziale di sviluppo ineguagliato. Basandosi sulla
programmazione a oggetti facilita il riutilizzo
dell’ingegneria in applicazioni diverse, collabora in modo semplice con altri tool grazie
agli standard aperti; inoltre, Unity Pro include
un FDT container, che sfruttando la tecnologia
DTM, permette di integrare e rendere visibile
la strumentazione di campo qualsiasi sia il
fieldbus utilizzato, trasformando questo strumento da engineering tool ad asset management system tool.
Unity Pro supporta i nuovi moduli in cui convergono contemporaneamente i protocolli
Ethernet/IP e Modbus TCP grazie ai quali poter integrare o mixare, all’interno della stessa
rete, dispositivi diversi e terzi basandosi su
una scelta che rispetta le necessità tecniche
del processo produttivo.
www.schneider-electric.it
con i componenti meccanici per creare un tutto
armonico. Il vantaggio è che la velocità del
motore viene trasformata in modo intelligente
e preciso in coppia. Per evitare sovradimensionamenti, la coppia di spunto è molto più alta.
I costruttori di macchine e i gestori di impianti
possono in questo modo beneficiare di un concetto operativo semplice, di un basso consumo
di energia e della conseguente riduzione dei
costi di gestione, oltre a un ridotto bisogno
di varianti.
www.lenze.com
PEPPERL+FUCHS
Una larghezza di soli sei millimetri, un campo di
temperatura esteso fino a 70 °C ed elevate stabilità a lungo termine, affidabilità e precisione
caratterizzano i condizionatori di segnali della
nuova famiglia SC-System Pepperl+Fuchs.
L’SC-System è uno sviluppo completamente
LENZE
utilizzatori possono contare su un ambiente
conforme allo standard IEC 61131-3 per lo
sviluppo della logica programmabile necessaria a qualsiasi automa si desideri realizzare.
Qualora questo automa richieda dei dispositivi
di potenza per la trasmissione del moto, la
piattaforma KEB propone diversi tool grafici
per supportare l’utilizzatore nelle varie fasi di
progetto, offrendo inoltre innumerevoli librerie
utili a ridurre i tempi di sviluppo, pur mantenendo il proprio know-how.
Un ambiente grafico di ultima generazione consente a qualsiasi utilizzatore di creare delle
pagine di interfacciamento all’automazione di
sicuro interesse per l’utilizzatore finale data
la qualità grafica degli oggetti e la dinamicità
con cui essi si muovono.
www.keb.it
SCHNEIDER ELECTRIC
Unity Pro v.8.0 è un software multitask, unico
per tutti i PAC Modicon, M348, Premium,
Quantum e Quantum
Safety di Schneider
Electric. Unity Pro unisce l’ergonomia dei tradizionali software PLC
all’evoluzione orientata
alla programmazione a
oggetti; grazie ai cinque linguaggi IEC61131-3 più libreria LL984
e a tutti gli strumenti di debug e diagnostica,
migliora la produttività e la facilità di manu-
150
Le soluzioni di azionamento tradizionali in
impianti di movimentazione orizzontale sono
spesso sovradimensionate e quindi utilizzano
troppa energia. Lo specialista di Motion Centric Automation ha analizzato attentamente
tutti i tipi di applicazione necessari e quali
siano le soluzioni migliori. Il risultato è un insieme di pacchetti di azionamento decentrati
realizzati su misura per adattarsi con precisione a ogni funzione. Grazie alle impostazioni
di velocità liberamente regolabili, il numero
di varianti può essere ridotto fino al 70% e di
conseguenza non è più necessaria la gestione
delle varianti in termini di tempo e la diminuzione dei requisiti di stoccaggio riduce i costi
in modo significativo. Inoltre, Lenze introduce
Fast, moduli software standard che consentono
ai costruttori di macchine di creare in maniera
semplice un software di controllo modulare
altamente affidabile. Ultimo ma non meno importante, Lenze lancia il suo nuovo concetto
operativo per la visualizzazione del processo
multitouch e user friendly. Lo stato dell’arte
nella tecnologia hardware, il software innovativo e la progettazione ergonomica rendono
semplice il funzionamento e il controllo delle
macchine. Le soluzioni di azionamento decentrate e integrate di Lenze sono state appositamente progettate per soddisfare le esigenze
di movimentazione orizzontale dei materiali.
La combinazione di Lenze Smart Motor con
il riduttore g500 combina la semplicità di un
motore AC con i benefici di un controllo dell’azionamento elettronico. L’elettronica e il software sono integrati nel drive e si collegano
MAGGIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 372
nuovo che combina le caratteristiche più potenti di prodotti paragonabili in una famiglia
di dispositivi.
Per esempio, la calibrazione viene eseguita
tramite la regolazione laser totalmente automatizzata di resistori fissi. Ciò significa i
migliori risultati di calibrazione senza divari
di produzione e l’eliminazione del rischio di
interferenze da parte dei potenziometri di
regolazione, perché il loro punto di contatto
strisciante è stato eliminato.
I condensatori elettrolitici sono stati omessi,
utilizzando al loro posto dei componenti alternativi. La riduzione dipendente dalla temperatura dei valori di capacità osservata con i
condensatori elettrolitici, oltre ai relativi segni
di invecchiamento, sono stati quindi efficacemente contrastati. Sostituendo i condensatori
elettrolitici, i condizionatori di segnali SC-System possono essere utilizzati a una temperatura ambiente massima di 70 °C. Il progetto
a bassa potenza, che assicura il ridotto autoriscaldamento, contribuisce all’ampio campo
di temperatura nel quale è possibile utilizzare
i prodotti.
L’SC-System impiega un isolamento a 3 vie
di alta qualità fra ingresso, uscita e alimentazione, che sopporta una tensione di lavoro
massima di 300 V e una tensione di test
massima di 2,5 kV. Il rischio di corticircuiti
nelle bobine all’interno dei condizionatori di
segnali è contrastato dall’uso di trasformatori su circuito stampato. In questo progetto,
le bobine del trasformatore sono integrate
nel circuito stampato, pertanto i corti circuiti
nelle bobine dovuti a guasti dell’isolamento
sono eliminati.
www.pepperl-fuchs.it