Futuro BUCATO - Chiaia Magazine
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Futuro BUCATO - Chiaia Magazine
www.chiaiamagazine.it m a ga z i n e CHIAIA Anno III - n.9 settembre 2008 Distribuzione gratuita S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo Cronache dalla città trappola Futuro BUCATO • Emergenza manutenzione: saltano tutti i controlli. Dopo il fallimento del Global Service, decolla il superassessorato antibuche. Manovra di facciata? • Sprecopoli a Palazzo San Giacomo: nonostante il sindaco sventoli conti in rosso, tra luglio e agosto distribuiti 490 mila euro di microfinanziamenti. • Sicurezza: tornano a Chiaia le invasioni barbariche. Dal turista pestato a via Carducci alle notti brave dei branchi in piazza San Pasquale. Stato d’assedio. • Riqualificazione: aprono i cantieri in vico Vasto a Chiaia e in via Vetriera. Via Tasso: a novembre fine dei lavori. Piazzetta Cariati pronta a dicembre. IUPPITER EDIZIONI SOS CHIAIA SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a: AI NOSTRI LETTORI Invitiamo i nostri lettori a indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per rendere più vivibile la città. Contiamo su di voi. Le lettere, firmate con nome e cognome, vanno inviate a Chiaia Magazine Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli oppure alla e-mail [email protected] NUMERI UTILI EMERGENZE-SICUREZZA CARABINIERI 112 Stazione CC (via Orazio 73) Tel. 081.681122 Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1) Tel. 081.417486 [email protected] IL PUNTO. I SOLITI PROBLEMI. LE SOLITE FACCE. I SOLITI RIMANDI di NINO DE NICOLA Non c’è mai fine al peggio. Passano gli anni e i soliti problemi, con il tempo, si aggravano. L’ultima episodio di violenza avvenuto a Chiaia, nella centralissima via Carducci, che ha visto coinvolto un americano massacrato di botte dai soliti delinquenti, è la conferma che la città è abbandonata. In tutti i sensi. Il Comune è ormai una presenza impalpabile. Non abbiamo più un sindaco, rendiamocene conto, e abbiamo degli assessori che, chi più e chi meno, senza guida e senza motivazioni, vivono alla giornata, assediati dalle emergenze e incapaci di programmare un futuro mi- Via Vittoria Colonna: paletti non previsti gliore per la città. Un’amministrazione che vive e sopravvive di rimandi. Un esempio su tutti. La Iervolino, solo ora, nonostante le nostre continue sollecitazioni, si è accorta di avere i poteri speciali per cercare di sciogliere il nodo viabilità. Sono anni che chiediamo parcheggi interrati a Chiaia, sono anni che chi amministra ci ride in faccia. Leggo che c’è l’idea di aprire un parcheggio a viale Dohrn: due anni fa su Chiaia Magazine pubblicammo un’inchiesta dettagliatissima sulle possibili zone idonee per aree di sosta. Questo dossier l’abbiamo consegnato al sindaco, agli assessori e al city manager Massa. Risposte? Zero. Continuiamo con vigore e con senso civico a impegnarci per Chiaia e per Napoli, anche se, a volte, ci sentiamo un po’ come Don Chisciotte che combatte contro i mulini al vento. La vignetta di Malatesta Noto con meraviglia che nel piano di riqualificazione di Chiaia, non sono stati previsti i paletti sui marciapiedi di via Vittoria Colonna. Come mai? Comm. Posillipo (via Manzoni 249) Tel. 081.5983211 Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185) Tel. 081.5980311 POLIZIOTTI DI QUARTIERE Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia) Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando) Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia) POLIZIA STRADALE Tel. 081.5954111 SOCCORSO STRADALE Tel. 081.803116 VIGILI URBANI Tel. 081.7513177 Unità oper. Riviera di Chiaia 105 Tel. 081.7619001 VIGILI DEL FUOCO 115 GUARDIA DI FINANZA 117 PRONTO SOCCORSO 118 AMMINISTRAZIONE MUNICIPALITÀ 1 Sede Consiglio Tel. 081.7644876 Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501 SANITÀ L’incredibile assedio che subisce piazza San Pasquale i fine settimana non è mai stato preso in considerazione da chi amministra questa città. A protestare non è un residente di Chiaia, ma uno che a Chiaia viene a trovare, di tanto in tanto, degli amici. Alcune domeniche fa sono rimasto nel traffico del centro per un’abbondante ora. A piazza San Pasquale ho assistito a una spaventosa rissa, a tre motorini che gareggiavano sui marciapiedi e ad automobili parcheggiate in quarta fila! Nessuna presenza delle forze dell’ordine, neanche l’ombra di un vigile. PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI Tel. 081.2547256 GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI Tel. 081.7613466 OSPEDALE PAUSILIPON Tel. 081.2205111 OSPEDALE FATEBENEFRATELLI Tel. 081.5981111 - 081.5757220 DISTR. SAN. 44 Assistenza Anziani Tel. 081.2547715 Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928 Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074 Risponde l'architetto Luigi Ugramin, responsabile del Servizio comunale di Arredo Urbano e direttore dei lavori: «Da alcuni residenti di via Vittoria Colonna mi sono giunte anche richieste precise di non mettere i dissuasori. In ogni caso la scelta di non utilizzare i paletti è stata imposta dal Servizio Traffico e Viabilità che effettivamente considera i marciapiedi di via Colonna troppo stretti per sopportare un ulteriore restringimento nel caso si installassero i dissuasori che, così, provocherebbero disagi ai pedoni. In ogni caso il rischio di sosta selvaggia, segnalato dai cittadini, verrà valutato attentamente». S. Maria degli Angeli e il bar «murato» Sono il titolare del bar-pasticceria De Rosa, sito in piazza Santa Maria degli Angeli, e vorrei fare un appello, tramite Chiaia Magazine, al Comune e all'Ansaldo perché si trovi urgentemente una soluzione al dramma lavorativo che sto vivendo. A causa dei lavori del Metrò, il tratto di strada antistante il mio esercizio è stato cantierato e transennato, la- un cartone segnaletico che indicherà l'ingresso al Bar De Rosa». Domeniche bestiali a piazza San Pasquale Eugenio De Maria POLIZIA 113 Gianluca Ronga Continua l’invasione dei tabelloni pubblicitari sciando come accesso al mio bar solo un angusto tratto di marciapiede. La difficoltà di accesso ha costretto nei fatti la clientela a disertare il mio locale e le conseguenze economiche sono diventate pesanti. In pratica sono murato all'interno. Ogni mattina mi alzo alle 5 per andare a lavorare: non è possibile che si calpesti così il mio diritto a guadagnarmi il pane quotidiano. Nicola De Rosa Risponde Maurizio Tesorone, vicepresidente della Prima Municipalità: «Il problema del signor De Rosa è stato affrontato dalla Municipalità e dall'Ansaldo. La soluzione è la seguente: entro la fine di ottobre l'Ansaldo realizzerà un varco di fronte all'esercizio in questione con una passerella che consentirà l'accesso al suddetto bar anche dalla strada. L'Ansaldo collocherà all'esterno anche Sono ritornato dalle vacanze con una certezza: l’aumento dei tabelloni pubblicitari. Più passano i giorni e più crescono come funghi. Ma li piantano di notte? E’ mai possibile che non si riesce a frenare questa selvaggia invasione? L’impressione che si ha è quella di un Comune in balia di qualche società che ha solo l’interesse di piantare più installazioni possibili, calpestando qualsiasi regola estetica, ambientale e di sicurezza per i pedoni. I cittadini sono costantemente ignorati. Marco Fusco m a ga z i n e CHIAIA SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno III n. 9 - settembre 2008 Direttore Editoriale Nino De Nicola Direttore Responsabile Alvaro Mirabelli Art Director Massimiliano De Francesco Responsabile Saper Vivere Laura Cocozza Redazione Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666 [email protected] Società Editrice Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Concessionaria pubblicitaria Dedacom Via Caravaggio, 250 - Napoli Tel.: 320.6213574 Quelli di Chiaia Magazine Beppe Airoldi, Leo Aruta, Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo, Giada De Francesco, Antonella Esposito, Rossella Galletti, Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono, Malatesta, Annalicia Mozzillo, Renato Rocco, Francesco Ruggieri, Fabio Tempesta, Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro Stampa Arti grafiche Litho 2 Via Principe di Piemonte, 118 Casoria Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005 2 IL MORSO DELLA TARANTA di PAOLO D’ANGELO NOTIZIE, DELIRI E PRESERVATIVI entornati cari amici, la vacanza è volata via anche quest'anB no e forse ancora una volta nulla è cambiato. Ci ritroviamo tutti catapultati nei soliti problemi di una società in delirio che cerca disperatamente di dare un senso alle cose del nostro tempo, che poi un senso il più delle volte non c'e l'ha! Volete un esempio? Provate a leggere un quotidiano e cercate di dare un senso alle notizie. Una notizia del tipo «Sicurezza, maggioranza spaccata: Prc, Verdi, Sd e Pdci contro il pacchetto per la tolleranza zero. Iervolino: non farò lo sceriffo» Che cosa significa? A Napoli conoscevamo solo il «paccotto», comunque qual è il pacchetto sicurezza? Ad esempio nel pacchetto si prevedono sanzioni per chi bivacca anche di notte in prossimità di edifici pubblici, monumenti, stazioni e piazze , quindi si riferisce ai barboni. Ora provate ad immaginare mentre un vigile sanziona un barbone! Dove gli deve lasciare la multa? Sotto la coperta? Il «pacchetto» prevede anche che nelle zone della cosidetta movida (che cavolo significa movida?) si organizzeranno dei presidii con etilometri, nei pressi quindi dei locali notturni, per impedire la guida in stato di ebbrezza. Allora, immaginate di uscire dai nostri vicoletti dove ci sono i baretti: che cosa succede? Che al bar ci vai a piedi, chiaramente bevi (sennò che cavolo ci vai a fare ai baretti) e appena esci un vigile o un altro ti blocca e controlla se hai bevuto. Che fa il vigile se tu non stai guidando? Ti multa prima di guidare? Che ti fa, forse, un processo alle intenzioni? «Tu adesso vorresti guidare ed io ti arresto!» Non si capisce più niente. Oppure sempre nel «pacchetto» o «paccotto», fate voi, riferito all'accattonaggio si chiarisce che verrà applicata «un’energica sanzione a chi impiega minori o disabili». Che cosa significa energica sanzione? Che se un disabile chiede la carità, lo si prende con tutta la carrozzella e lo si butta energicamente giù per la strada, magari in discesa? Un’altra notizia dice «Mancano maestri e bidelli: asilo chiude. Il Comune: stiamo lavorando», riferendosi alle scuole materne di Napoli. Ma non c'era in Italia un problema di esubero di insegnanti e tutto il casino dei tagli? Baah! Ancora un'altra notizia «La mia verginità vale un milione di euro»: questo dichiara una subrettina napoletana che, dopo la partecipazione al Grande Fratello, sogna il grande salto. Fate un po’ voi, non so che dire. E ancora: le solite notizie di ingorghi, cantieri eternamente aperti, Bassolino che soffre del protagonismo di Velardi e cerca chiarezza. Lasciamo stare la telenovela dell’Alitalia. Fortunatamente non si parla più tanto dell'immondizia, ma non so se ci dobbiamo preoccupare per questo... In ultimo, una notizia veramente particolare nel suo genere ed è questa: «Aumenta il prezzo dei preservativi e a Napoli calano le vendite». Che dire di più? Non lo so, ma a questa notizia aggiungerei che, come diciamo dalle nostre parti «‘O c.... non vuole pensieri». Buon autunno a tutti dalla Taranta! PRIMO PIANO SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 3 Sos buche: piani milionari, risultati zero CITTÀ COLABRODO. Dopo il fallimento del Global Service, il Comune ci riprova con un superassessorato. Allarme dalle Municipalità: fondi scarsi e rattoppi infiniti Alvaro Mirabelli essun rimedio, nessuna cura: così la città si riscopre addosso un'altra cancrena. E' alla resa dei conti la manutenzione delle strade napoletane. Si cammina sulla gruviera. Storia vecchia: ma stavolta la rabbia è bruciante ed è parente stretta di una fregatura recente. Un passo indietro per capire perché. Nell'aprile 2007 il sindaco Iervolino annunciò una rivoluzione epocale nel panorama disastrato della città-voragine: mai più buche, la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade principali (quelle larghe più di 8 metri), da sempre curata dal Comune, nel giro di pochi mesi sarebbe stata affidata con gara d'appalto internazionale ad un unico gestore privato con competenza per 9 anni su tutta la città: l'aggiudicatario, appunto, avrebbe lavorato in regime di Global Service. Costo dell'operazione: 396 milioni di euro, iva compresa. Si sorvolò su un dettaglio: chi metteva i quattrini? Una sfumatura che annegò nella cornice trionfale di quell'annuncio. 17 mesi e centinaia di buche dopo, le certezze sono quattro: il piano si è sgonfiato per mancanza di fondi, la delibera comunale che nell'aprile 2007 approvò la manovra ha attirato l'attenzione dei magistrati, la città è un colabrodo infame e, infine, il Comune continua puntualmente a soccombere in giudizio di fronte ad un esercito di tibie e femori rotti, quelli di chi nelle buche ci è letteralmente precipitato, sganciando ogni anno un fiume di euro per gli indennizzi: e ogni anno si viaggia alla media di migliaia di Il flop del «Piano» N Nell'aprile 2007 il Comune deliberò il superpiano antibuche per la città di Napoli: la manutenzione di tutte le strade principali sarebbe stata affidata ad un privato (vedi Global Service). Chiaia Magazine sottolineò le sue perplessità sulla megaoperazione che lasciava in ogni caso scoperta la manutenzione delle strade minori (il 60% della rete stradale). Il Piano non è mai decollato. E il nostro titolo di allora («Il festival delle buche affossa il Comune») vale anche oggi. cause, tutte stravinte dai ricorrenti. I rimborsi alle vittime? Li pagano i contribuenti. Una spirale infernale. Complessi di colpa, vergogne sparse, un'ombra d'impaccio sul fronte municipale? Macchè. A Palazzo San Giacomo sulla storiaccia del Global Service il silenzio è d'oro e le facce restano toste. E a questo punto nessuno si meraviglia dell'ultima pezza a colori schiaffata a settembre sulla deriva del servizio manutenzione dal Comune di Napoli. Spunta, infatti, l'ennesimo piano emergenziale e prevede un megacensimento delle buche napoletane da concludere in tempi stretti per poi passare, entro Natale, alla fase rattoppo. E siccome il Municipio da solo non ce la fa, dal cilindro spunta anche un super-assessorato antibuche: ci si ammucchiano dentro un po' di assessori di Comune e Regione. Una task force alla frankenstein, pomposamente ribattezzata «Cabina di regia» che si occuperà non solo di buche ma anche e soprattutto di velocizzare i tempi nei cantieri cittadini. I soldi? Non è un problema: i 20 milioni che servono li sgancia la Regione Campania, salvando in corner la Giunta Iervolino. E' la solita acrobazia, la vita spericolata elevata a sistema, la gestione dell'ordinario condannata a campare sul filo del rasoio, una filosofia del dopodomani sbugiardata da un oggi fallimentare: proprio sul fronte manutenzione, ad esempio, il corpo a corpo coi conti in rosso è pratica quotidiana per tutte le municipalità cittadine. I budget che i parlamentini di quartiere ricevono da Palazzo San Giacomo sono da fame e le imprese che lavorano con gli SMU (un Servizio di Manutenzione Urbana è operativo in ogni Municipalità), logorate dall'attesa dei pagamenti, spesso rinunciano all'appalto. Se si aggiunge che, per tirare al risparmio, le imprese vengono ingaggiate col sistema del ribasso sull'importo a base d'asta, ecco spiegati gli ignobili rattoppi che costellano le strade napoletane. E poi c'è l'articolo 18 del «Regolamento delle Municipalità» a complicare le cose: a dar retta alla regola, il governo di quartiere ha competenza solo su strade e piazze minori. Infatti la manutenzione (quella ordinaria dei semplici rattoppi e quella straordinaria che prevede un minimo di progettualità e di arredi) della viabilità principale non si tocca: sulla carta la competenza è dell'assessorato comunale alla Manutenzione, diretto da Agostino Nuzzolo. Nei fatti, invece, la mappa dei dissesti è talmente incalzante che le competenze sono saltate e le Municipalità «tappano» eroicamente un po' dappertutto. Come svuotare il mare col cucchiaino. E Chiaia non fa eccezione: il suo territorio ha 97 chilometri di strade. Per arginare il flagello buche la prima Municipalità ha ricevuto, nel 2008, appena 150mila euro, destinati in teoria alla sola manutenzione ordinaria: un po' di ossigeno arriverà tra poco con altri 400mila euro da impiegare invece nella manutenzione straordinaria. Ma la sostanza non cambia: briciole. Sul caos competenze e sui fondi da fame torna Alberto Boccalatte, assessore alla Manutenzione nella Municipalità 1: «La Municipalità, in teoria, può intervenire solo sulla viabilità secondaria: le inadempienze della Giunta Iervolino, però, ci costringono a intervenire su tutta la rete stradale di Chiaia e lo facciamo con risorse finanziarie e umane al lumicino. Risultato: i fondi sono finiti in anticipo e le “colmature” delle buche sono inadeguate. Così rischiamo pure che qualcuno ci accusi di aver utilizzato impropriamente il denaro» Intanto Francesco de Giovanni, presidente della Commissione Manutenzione della prima Municipalità sposta il tiro sulla recente riqualificazione dell’asse via dei Mille/Filangieri/Colonna: «La Commissione sta sollecitando il Servizio Manutenzione Urbana ad intervenire nelle strade adiacenti a quelle appena rifatte: assurdo abbandonare, ad esempio, a sè stesse via San Pasquale, via Mariano D’Ayala o via Vannella Gaetani che allo stato appaiono letteralmente disastrate». IL CORSIVO di MASSIMILIANO DE FRANCESCO ALCHIMIA DELLE CABINE entre Napoli corteggia con inesauribile M brio l’apocalisse, politici e politicanti sembrano aver trovato, dopo anni e anni di aperture di tavoli e snervanti dibattiti, l’ultima alchimia del rimando: la cabina di regia. C’è un problema? Creiamo una cabina. Possibilmente bipartisan, armata di progetti rivoluzionari, carica di intenti, decisionista e, soprattutto, fantasticamente propensa alla collegialità produttiva. Il rilancio di Napoli, dopo lo scuorno monnezza, non è partito con l’allontanamento di chi ha tramortito il territorio, ma con una pompata cabina di regia: un ricco patto Governo-Regione, firmato tra il divo Claudio (Velardi) e la diva Michela Vittoria (Brambilla). I cineasti dei turismo, ovviamente, non sono soli ma coadiuvati da un pool di sceneggiatori, formato da due esponenti governativi e da due di nomina regionale. La struttura in questione, quindi, è incaricata di produrre il film della rinascita partenopea. Difficilmente «i cabinisti» si faranno la guerra: almeno per ora, per dirla alla Corsicato, nessuno ha interesse a gettare «il seme della discordia». Un altro cabinone di regia da poco ha aperto il suo circo: si occuperà di eseguire «un piano di mitigazione del traffico» a Napoli. Un manipolo di assessori comunali e regionali avrà il compito di velocizzare i cantieri che assediano la città. Gli alchimisti della viabilità hanno partorito subito la grande idea: gli operai devono lavorare di notte e anche le domeniche. Geniacci. Chi pagherà le imprese? L’Europa. Come mai a Napoli, negli ultimi tempi, si sono aperti, di botto, un’infinità di cantieri e cantierini? C’entra, per caso, la paura di perdere parte dei fondi europei? Intanto, un’altra cabina di regia, in queste ore, danza sui giornali: quella del Forum delle Culture. Chi deve entrare nella Fondazione dell’evento del 2013? Nei Palazzi già rimbomba il fischio dei bastimenti d’euro che arriveranno per la kermesse. E allora? «Auspico una cabina di regia con Regione e Provincia su scelte importanti», ha dichiarato il consigliere Pd Emilio Montemarano sull’eventualità di un ingresso degli industriali nella Fondazione. Perché non si crea anche una cabina di regia sulla Sanità? Dentro potrebbe entrarci qualche magistrato. E una sulla nuova tintura color pipì di Bassolino? Si facciano avanti i barbieri. PRIMO PIANO SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE Sprecopoli comunale L’INCHIESTA. Riflettori sulle ultime delibere di Palazzo San Giacomo. Le elargizioni di Oddati asta sprechi: a palazzo Santa Lucia e a Palazzo San Giacomo da qualche tempo è il ritornello più gettonato. Così la sindaca annuncia solennemente la scure su auto blu, telefonini e altri benefit di rango. Bontà loro. Ma la predica sull'austerità non convince. E, come al solito, Chiaia Magazine, da tempo sulle piste degli sciali municipali, punta il dito sul viziaccio dei finanziamenti a pioggia, lenta ma inesorabile emorragia di microstanziamenti ad alto potere corrosivo nei confronti del budget pubblico. Il campione. Qui l'oro olimpico tocca all'assessore comunale alla Cultura Nicola Oddati (nella foto) che è un veterano della materia. Il suo curriculum, giusto per fare un po' di dietrologia, ce lo indica, dall'autunno 2006, responsabile di quell'oggetto misterioso che è il Palazzo delle Arti di Napoli (Pan) di via dei Mille. Prima di lui, la struttura si era ingoiata, da marzo 2005 a ottobre 2006, 7 milioni di euro. Con lui, nel 2007, il Pan ha speso, per 3 mostre di arte e cultura contemporanea, 770mila euro: un buco senza fondo. Oddati, intanto, nel 2007, si è pure conquistato l'appellativo di assessore in tournée, rilanciando alla grande un altro impopolare capitolo, quello dei politici in viaggio all'estero: finanziato dal Comune, il politico con la valigia se n'è andato (con relativo seguito), come ambasciatore della cultura partenopea, in Messico, in Spagna e in Cina. Davvero rappresentativo, fin troppo, per un Comune che non ha gli occhi per piangere. Ma lui, che è uno tosto, tira dritto per la sua strada. E lo ha dimostrato in un'estate distratta e torrida, con piccoli, ripetuti morsi al già desolato portafoglio comunale: in nome della cultura, naturalmente. Spendi e spandi. Andiamo al dettaglio. Su proposta dell'assessore Oddati, la giunta Iervolino, nelle sedute del 22 luglio, dell'1 agosto e del 6 agosto, ha dispo- B sto un robusto pacchetto di sovvenzioni, spalmate su iniziative varie: se il principio è che tutte le decisioni dell'amministrazione cittadina hanno il solo obiettivo della pubblica utilità, allora su almeno nove di quelle delibere estive, targate Oddati, il dubbio si insinua. Leggete e giudicate da soli. 1) 25mila euro all'«Associazione Napoli Capitale Europea della Musica» per la realizzazione del progetto «Concerti nelle chiese e nei teatri delle periferie», 2) 30mila euro alla «Phoebus Edizioni» per realizzare al Pan il progetto espositivo «12x12», 3) 20mila euro all'«Associazione Loro di Talia» per lo spettacolo «Dio c'è…ma non si vede, 4) 20mila euro all'Istituto di Scienze delle Comunicazioni Visive per l'organizzazione di «The Brig», uno spettacolo del Living Theatre, 5) 10mila euro all'«Associazione Eco» per la realizzazione del festival «Pulcinella d'oro», 6) 25mila euro all'«Associazione Favola Rock Arte e Cultura» per realizzare il progetto «Liverpool», 7) 15mila euro all'«Associazione Antego» per organizzare il «Premio Girulà, Teatro a Napoli», 8) 20mila euro alla «Fondazione Ducci» per il progetto «I Russi a Napoli», 9) botto finale con 240mila euro al Pan per la mostra «Tracce nel futuro». A questi provvedimenti, ne va aggiunto un decimo, ma Oddati non c'entra perché il finanziamento è stato disposto dalla sindaca in persona: si tratta di un contributo di 85mila euro, destinato agli organizzatori della 6° edizione di un «Premio Internazionale della libertà» di cui a Napoli non si è accorto nessuno. Stringendo all'osso: un botto complessivo di 490mila euro. La questione morale. Una cosa è certa: una Napoli all'avanguardia nella cultura piace a tutti. Ma all'ombra del Vesuvio, con gente che campa con 350 euro al mese (l'assegno per le famiglie povere), il problema morale si pone e le perplessità su questi finanziamenti sono legittime. E pensare che a giugno scorso la Iervolino, nell'annunciare una sua imminente trasferta in quel di Brescia, con qualche tecnico e qualche assessore al seguito, al benemerito scopo di visionare il termovalorizzatore di quella città, rivelò candidamente agli esterrefatti giornalisti presenti che, per recuperare poche centinaia di euro necessarie per i biglietti d'aereo, l'assessore al Bilancio stava facendo i salti mortali. Quando lo ha saputo, il sindaco di Brescia ha detto tre parole: «Non posso crederci!». L’INTERVENTO Regione, otto costosi progetti per il turismo Mimmo Della Corte idea che ne ha stimolato la nascita, «valorizzare il territorio e promuovere un turismo destagionalizzato non solo culturale, ma anche naturalistico e sportivo», è decisamente condivisibile. Per cui è obiettivamente difficile bollarli «sic et simpliciter» come degli sprechi nel senso classico del termine e cioè di spesa inutile ed ingiustificata. Di certo, però, costano, come si usa dire dalle nostre parti, «un occhio della fronte» e la spesa prevista per qualcuno di essi fa addirittura rabbrividire. Pensiamo, tanto per fare un esempio, al costo occorrente per realizzare un campo da golf «nello spettacolare scenario del Cilento», nel Comune di Castelnuovo, in provincia di Salerno: 15 milioni di euro ovvero circa 30miliardi di vecchie lire. E’ soltanto il primo degli otto progetti proposti dall'assessore Claudio Velardi ed approvati dalla Giunta, nell'ambito dell'Accordo di Programma Quadro per lo «Sviluppo Locale», ma non si può certo dire che gli altri sette siano più a buon mercato. Anzi. Anche se meno onerosi, richiederanno, comunque, investimenti di «spessore». Ma andiamo con ordine, cominciando con il dire che cinque riguardano la provincia di Napoli ed uno a testa quelle di Avellino e Caserta. Neanche un euro, invece, sarà finalizzato al rilancio turistico della provincia di Benevento. A Napoli, nello storico e monumentale complesso di San Domenico Maggiore, sarà localizzato il Museo della Musica per la cui realizzazione saranno investiti 10 milioni e 600mila euro; nell’area della Mostra d'Oltremare sarà, invece, restaurata, con una spesa di 5 milioni e 100mila euro la Torre delle Nazioni, all'interno della quale verrà ubicato un Museo del design e dell'architettura; 12 milioni e 400mila euro serviranno alla realizzazione a Pompei di un polo di attrazione e divulgazione L’ delle risorse archeologiche dell'area Vesuviana Stabiese; con 6milioni e 65mila euro saranno realizzati cinque percorsi nella città di Napoli dotati di infopoint, cartellonistica ed illuminazione dei monumenti ed, infine, con una spesa di 1 milione e 100mila sarà restaurata Villa Campolieto, storica sede dell'Ente Ville Vesuviane ad Ercolano. Ad Avellino, invece, e precisamente nel comune di Bagnoli Irpino, sarà realizzata una stazione sciistica: costo preventivato e finanziato di 12 milioni di euro. A Caserta con 2 milioni e 700mila euro sarà rimesso a nuovo un braccio dell'emiciclo della Reggia di Caserta, attualmente in disuso. A dire il vero, anche i progetti in sé, sembrano sostanzialmente condivisibili, ma non si può nascondere che qualche, anzi più di qualcuna, preoccupazione è lecito nutrirla. Intanto, si è accennato prima, i costi dei singoli progetti, sembrano obiettivamente eccessivi e decisamente spropositati rispetto all'opera da realizzare. E, poi, c’è il timore che alla cerimonia della «posa della prima pietra» possa non seguire mai quella della loro inaugurazione. Siamo malfidati? Può darsi, ma per dirla mescolando il sacro con il profano, potremmo dire che le vie dell'inferno (nella fattispecie, della Campania) sono costellate di buone intenzioni. Pensate, ad esempio, alla famosa pista ciclabile che avrebbe dovuto collegare Salerno all'area dei Templi di Paestum. Se fosse stata completata, con i suoi 35 chilometri complessivi, sarebbe stata la pista ciclabile «più lunga d'Italia», ma, come Cristo, si è fermata ad Eboli ovvero pochi chilometri dopo il punto di partenza e, per i rischi che vi si corrono è praticamente infrequentabile: ciò nonostante è costata ben 25.000.000.000 di vecchie lire. Finirà così anche stavolta? Speriamo di no, ma….«chi lo può dire» direbbe il buon Eduardo di «Napoli Milionaria». 4 PRIMO PIANO SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 5 Piazzetta Rodinò,i gazebo della discordia IL CASO. Il Comune concede le autorizzazioni per le strutture ma manca il sì della Sovrintendenza. Il magistrato interviene. Lite istituzionale: paga il cittadino Alvaro Mirabelli uel gran pasticcio di piazzetta Rodinò: il fatto nudo e crudo è che, all'inizio di settembre, i gazebo montati nell'elegante scorcio chiaiese dai locali «Cimmino», «Orange», «Coco Loco» e Rodinò 29», sono stati sottoposti a sequestro su disposizione del magistrato perché sprovvisti dei permessi della Sovrintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici la cui competenza è automatica nel caso di aree con vincoli ambientali e architettonici. Un giro di vite che è arrivato a ruota di quello praticato in precedenza su alcuni ritrovi di via Partenope. Una vicenda che ha tutta l'aria di un'autentica tagliola burocratica scattata sui ristoratori: loro, infatti, reclamano la propria buonafede e sventolano l'autorizzazione concessa a suo tempo dall'assessorato Decoro e Arredo Urbano. E non hanno tutti i torti visto che si sono scrupolosamente attenuti ai requisiti prescritti dal Comune: ma non è bastato per essere in regola. Il passaggio saltato, costato caro e Q amaro agli imprenditori, è appunto la richiesta dei pareri della Sovrintendenza. E solo a blitz avvenuto i titolari dei gazebo sotto accusa hanno scoperto di avere tra le mani un'autorizzazione a metà. Così la domanda è sorta spontanea: ma non erano gli Uffici Comunali a dover verificare la completezza dei 4 fascicoli prima di rilasciare il sì alla realizzazione dei manufatti? Vero è che si tratta di un sequestro «morbido» visto che, nel frattempo, nelle strutture continua l'attività, ma l'impressione è che al danno patito i ristoratori debbano aggiungere la beffa: quella di istituzioni che marciano ciascuna per i fatti propri e fanno guasti. L'architetto Giacomo Laudato, funzionario della Sovrintendenza e responsabile per l'area Chiaia-Posillipo: «Dispiace per i cittadini ma le autorizzazioni della Sovrintendenza sono obbligate. Sarebbe stato sufficiente che il Comune, prima di rilasciare il suo sì, ci trasmettesse le pratiche perché fossero integrate con le nostre autorizzazioni: nei fatti, però, ha igno- rato i nostri uffici tecnici. Dal canto nostro, non abbiamo fatto altro che rilevare l'assenza del nulla osta della Sovrintendenza e la difformità dei manufatti in questione dai requisiti di sostenibilità ambientale che sono richiesti per qualunque progetto previsto in aree urbane considerate beni culturali e pertanto vincolate: poi abbiamo girato la segnalazione alla magistratura. Un'azione, del resto, dovuta: lo impone il decreto legislativo 42/04 all'articolo 10 che, ad esempio, parla di piazze di interesse storico il cui godimento deve essere garantito. Ed è proprio il caso di piazzetta Rodinò - esemplifica Laudato che allo stato si presenta “oscurata” da strutture invasive. Tutta la comprensione per i ristoratori che credevano di avere le carte in regola. Ma evidentemente il problema non abita nei nostri uffici. Se l'assessorato all'Arredo/Decoro Urbano, con i suoi servizi tecnici, si fosse coordinato con noi prima di concedere i permessi, i 4 imprenditori di piazzetta Rodinò, e gli altri colpiti da sequestro, avrebbero avuto l'opportunità di mettersi in regola. Il sospetto, però, è che alcuni uffici tecnici comunali soffrano il controllo di altre autorità sul territorio comunale». L'architetto va a parare su un nervo scoperto dell'amministrazione municipale. Dallo staff di Luigi Imperlino, assessore al Decoro Urbano, replicano, infatti, sulla difensiva: «L'assessore ha chiesto l'intervento del Sindaco perché si crei un tavolo con la Sovrintendenza e si affronti, una volta per tutte, la materia dei rapporti tra le due amministrazioni al fine di evitare ulteriori incomprensioni ed inutili incidenti di percorso: il tutto a vantaggio della certezza del diritto dei cittadini». Incidenti di percorso? Vallo a spiegare ai ristoratori, quelli di piazzetta Rodinò e gli altri, che hanno investito fior di quattrini. L'avvocato Salvatore Pane, che difende i 4 imprenditori di Chiaia, snocciola meticoloso: «I gazebo sono installati da molto tempo, sono regolarmente autorizzati e non sono state rilevate difformità dai requisiti previsti dal permesso comunale. Circa la mancanza del sì della Sovrinten- denza, invece, nulla in tal senso fu obiettato ai titolari delle ditte al momento del permesso comunale». Critico verso le istituzioni Nino De Nicola, presidente delle «Nuove Botteghe dei Mille»: «La questione è di principio. Quanto è accaduto è solo l'ultimo esempio di una ricca casistica di guai che si abbattono sul cittadino, in questo caso gli imprenditori di Chiaia e del Lungomare, quando è alle prese con i servizi inefficienti di pubbliche amministrazioni che non si parlano tra loro: in questo caso, tra un Comune che dice sì e una Sovrintendenza che dice no, chi resta schiacciato è il cittadino-imprenditore che, in perfetta buonafede, investe decine di migliaia di euro per essere poi impallinato da provvedimenti restrittivi. Gente che rischia capitali, chiedendo solo di lavorare, rispettare la legge e creare economia, occupazione e turismo: ai cittadini che presentano istanze - taglia corto De Nicola - basta solo fornire risposte chiare sugli adempimenti amministrativi da assolvere. Così non è stato ed è inaccettabile». QUARTIERISSIME SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 6 Cantieri e viabilità, autunno infernale LAVORI IN CORSO. Da S. Ferdinando a Chiaia: mappa dei disagi e delle transenne Quattro i nodi: via Vetriera, via Tasso, Monte di Dio, l’asse S. Caterina da Siena-Cariati l punto sui cantieri di Chiaia. Asse Filangieri/dei Mille/V. Colonna. Conclusa, nei tempi previsti, la riqualificazione di via Vittoria Colonna (col ritorno al doppio senso di marcia) e di via Torelli (qui resta da installare il sistema di illuminazione). Si accelera per ultimare via Nisco: fine prevista per gli inizi di ottobre. Prossima anche l'ultimazione dell'ultimo segmento di via dei Mille, quello tra via S. Pasquale e via Mariano d'Ayala. Cantieri di prossima apertura: la notizia importante è che ad ottobre decollerà l'ultimo lotto di tutta l'operazione: i lavori in vico Vasto a Chiaia e in via Vetriera. L'intervento durerà 6 mesi. Ed è imminente anche la riqualificazione dell'ultimo tratto di via Bausan. Infine via Vito Fornari: sarà completata nei primi giorni di ottobre. Via Tasso. Non resta che termina- I re la ripavimentazione di alcuni tratti di marciapiede tra largo Madre Teresa e corso Vittorio Emanuele. Entro settembre si risolverà anche un problema emerso dopo la sistemazione della carreggiata: verranno rialzati al livello del manto stradale alcuni tombini che risultavano sottoposti. Via Tasso sarà terminata entro novembre. Piazza Santa Maria degli Angeli. Inaugurato il 5 maggio per realizzare una delle due uscite della Stazione Chiaia del metrò (l'altra sarà in via Chiaia, all'altezza del ponte), il cantiere ha sottoposto l'area di Monte di Dio, di via Nicotera e dei dintorni a un durissimo stress, a cominciare dalle conseguenze prodotte sul traffico dal via vai di mezzi pesanti di carico/scarico (con relative ripercussioni sulle attività commerciali). Per alleggerire la situazione, ora si rincorre l'opzione di creare un nuovo can- di BEPPE AIROLDI C’ERA UNA VOLTA «LA GATTA» G L’ORA LEGALE di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI PRESTAZIONE INUTILIZZABILE inutilizzabilità della prestazione non è il titolo di un L’ racconto di donne scontente dei loro mariti ma è un principio di diritto statuito dalla Corte di Cassazione con la sentenza del 24.7.2007 n° 16315. Con tale pronuncia, la Suprema Corte ha dichiarato la risoluzione di un contratto di viaggio, con formula “tutto compreso”. Per comprendere appieno la portata innovativa della sentenza e, quindi, del principio in essa enunciato, è bene ricostruire l'intera vicenda. In prossimità del Natale 1997, un gruppo di amici decide di regalarsi una vacanza a Cuba. Nell'imminenza della partenza, però, apprende dai mass-media che sull'isola caraibica imperversa un'epidemia di dengue emorragico. A fronte di tale notizia, il gruppo stabilisce di rinunciare al viaggio e, pertanto, di non pagare la restante parte del prezzo. Da qui prende vita un contenzioso nel quale i viaggiatori, in primo e secondo grado, si vedono rigettare le proprie doglianze per essere tenuti a pagare la restante parte del prezzo del viaggio. Ancora fiduciosi ricorrono per Cassazione. E qui, con un innovativo e condivisibile ragionamento, la Suprema Corte precisa che la fattispecie in esame integra gli estremi dell'impossibilità sopravvenuta dell'utilizzabilità della prestazione, codificando una nuova ed autonoma causa di estinzione dell'obbligazione. La Corte di legittimità, evidenziati tutti gli elementi costitutivi dell'obbligazione, pone l'accento sull'interesse del creditore, identificabile, nel caso di specie, con il desiderio dei turisti a godere del soggiorno con adeguati standards di sicurezza sanitaria. Qualora tale interesse venga meno per una causa riconducibile a circostanze sopravvenute, ignote e/o imprevedibili, viene meno l'intero rapporto obbligatorio e, quindi, le prestazioni cui sono tenute le parti. In conclusione, i turisti sono stati rimborsati dell'acconto versato e, al contempo, liberati dal resto dell'obbligazione economica per sopravvenuta inutilizzabilità della prestazione. A questo punto - non me ne vogliano gli addetti al settore turistico napoletano - ma hanno da temere di tutte quelle disdette giunte a causa dell'“epidemia immondizia”. IL PROGETTO DELLE «NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE» CIAO AFRICA li abitanti di Treviglio e quelli di Caravaggio, due paesi che distano tre chilometri nella bassa bergamasca, si odiavano a morte. Perciò di tanto in tanto si menavano di santa ragione. Ma alla fine della scazzottata sorgeva un problema: chi aveva vinto. Escogitarono perciò una soluzione semplice, ma che mettesse d'accordo tutti: la Gatta. Questa era (è, perché c'è ancora) una antica pietra su cui era stata scolpita in bassorilievo l'effigie del felino. Orbene, chi dei contendenti si fosse appropriato della gatta e se la fosse portata nella piazza del proprio paese risultava vincitore della battaglia e l'altro l'avrebbe riconosciuto come tale. Questa tradizione me l'ha fatta venire in mente il mio amico Giuseppe Iannielli quando, l'altra sera, mi ha esposto la soluzione al problema OccidenteMondo Islamico. Essendo un pacifista ha trovato una via incruenta per sanare il conflitto. Partendo dal fatto che gli attentati in America hanno colpito i simboli del potere economico (le Torri Gemelle) e militare (il Pen- tiere in piazza del Plebiscito, precisamente nell'area a ridosso del colonnato che è adiacente a piazza Carolina. Con tre obiettivi: 1) visto che nelle viscere della monumentale piazza già esiste una galleria (realizzata negli anni '90) che porta proprio verso il Ponte di Chiaia, ciò consentirebbe di effettuare dal basso lo scavo necessario per realizzare l'uscita in piazza Santa Maria degli Angeli (cioè il tunnel verticale che collegherà la piazzetta collinare a via Chiaia): in tal modo la zona di Monte di Dio sarebbe liberata dal caos dei mezzi pesanti, 2) il cantiere del Plebiscito potrebbe essere un prezioso appoggio logistico anche in previsione di una terza, ipotetica fermata della stazione Chiaia in piazza Carolina, 3) i tempi d'esecuzione dell'intera stazione (a 3 uscite) si ridurrebbero notevolmente. Sull’“Operazione Plebiscito” stanno lavorando attivamente Comune, Sovrintendenze, Ansaldo, Commissario di Governo per i Cantieri e, infine, Municipalità 1. Asse piazzetta S. Caterina da Siena/piazzetta Cariati/Corso Vittorio Emanuele. Due i cantieri attivi: quello a valle in piazzetta S. Caterina (che non solo si estenderà fino all'incrocio con vico Mortelle ma riqualificherà anche vico Mondragone fino all'incrocio con via Nicotera) e quello a monte in piazzetta Cariati (che prevede anche la riqualificazione di c.so Vittorio Emanuele nel tratto tra via Nicola da Tolentino e l'Istituto Pontano). Conclusione prevista: inizio di dicembre. tagono) dell'Occidente (hanno mancato quello politico: la Casa Bianca), qual è la risposta che si può dare? Non certo una rappresaglia militare contro l'Afganistan, che oltre tutto accrediterebbe quattro caprai di essere riusciti a mettere in ginocchio l'Occidente. No, no: bisogna tornare al vecchio occhio per occhio aggiornandolo però in simbolo per simbolo. Voi avete attaccato i simboli della nostra civiltà? Bene: noi attacchiamo i vostri. Anzi il Vostro (siete o non siete dei fanatici religiosi?): vi fottiamo la Pietra Nera. Un bel commando arriva alla Mecca, si impadronisce del santo meteorite e se lo porta in Occidente, nel giardino della Casa Bianca (fra l'altro l'accostamento Casa Bianca Pietra Nera è anche bello dal punto di vista della Op Art). Sarebbe una vittoria schiacciante. Assoluta. Anche divertente: i bravi Musulmani che devono fare il pellegrinaggio in America, che non sanno più da che parte inginocchiarsi all'ora della preghiera etc. Geniale! A proposito: io sono di Treviglio e la Gatta ce l'abbiamo noi. Turisti a Chiaia, ecco il piano shopping Commercianti di Chiaia e Istituzioni: incoraggianti segnali di collaborazione tra le «Nuove Botteghe dei Mille», presiedute da Nino De Nicola, e la Regione Campania. L'assessorato regionale al Turismo, diretto da Claudio Velardi, infatti, ha manifestato la sua disponibilità di massima su un progetto partorito dall'importante sodalizio di via dei Mille e intitolato «Week end Shopping a Chiaia». Si tratta di un pacchetto promozionale in predicato di attivarsi negli 8 finesettimana, compresi tra il 18/19 ottobre e il 6/7 dicembre. Il piano, in dettaglio, prevede appunto un pacchetto transfert a prezzi agevolati per turisti da tutta Italia che visitino il quartiere Chiaia, con sconti sulle varie tariffe di soggiorno alberghiero, di ristorazione e di altri settori del diporto turistico. All'ente Regione spetterebbe il ruolo di occuparsi della campagna pubblicitaria sugli organi di stampa nazionali e di concordare il prezzario dei pacchetti turistici che saranno acquistati dai viaggiatori che soggiorneranno negli hotel di Chiaia o frequenteranno i ristoranti del quartiere (inclusi i grandi alberghi del Lungomare). A sostenere una parte cruciale e attiva nell'operazione sono, però, chiamati i commercianti delle «Nuove Botteghe dei Mille» che alla ben nota e apprezzata cordialità di accoglienza dovrebbero associare una politica di sconti sugli articoli acquistati dai possessori del pacchetto promozionale. Intanto, la nascente sintonia tra imprenditori della moda, della ristorazione e dell'accoglienza da un canto e pubblici amministratori dall'altro, da suggellare con questa prima iniziativa comune, potrebbe davvero rappresentare il primo passo sul percorso di una unità d'intenti stabile e duratura: le ricadute, infatti, sul fronte turistico, occupazionale e d'immagine, sarebbero garantite in tempi rapidi. Il presidente Nino De Nicola commenta soddisfatto: «E' un'occasione unica per far risorgere l'attenzione nazionale sulle enormi possibilità turistiche della nostra città e per riportare a Napoli, e soprattutto nel suo salotto, i cosiddetti turisti del week end, da troppo tempo latitanti per le ben note vicissitudini patite dalla città». QUARTIERISSIME SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 7 Chiaia Notes, al via la festa della movida LA KERMESSE. Sabato 18 ottobre 12 ore di musica non stop per le strade e i locali del quartiere con esibizioni e dj set di artisti d’avanguardia. Finanzia la Municipalità Laura Cocozza L’INTERVISTA L a regolamentazione della movida notturna a Chiaia da tempo è argomento di acceso dibattito tra cittadini, amministrazione pubblica e operatori del settore. Il problema è complesso poichè si tratta di conciliare intrattenimento, tutela dei residenti, riqualificazione urbana e proposte efficaci per il turismo. Ora la prima Municipalità mette in campo un’ipotesi di movida disciplinata, organizzando sabato 18 ottobre Chiaia Notes, il primo festival musicale gratuito ed itinerante del quartiere Chiaia. Una rassegna musicale dedicata al rilancio della vivibilità della zona, interamente finanziata dalla Municipalità presieduta da Fabio Chiosi, su iniziativa dell’Assessore Alfonso Brancaccio, delegato alla mobilità e ai problemi connessi al divertimento notturno. Per dodici ore, dalle 12 alle 24, nel rispetto della quiete notturna, selezionati luoghi di ritrovo, situati all’interno della zona a traffico limitato, ospiteranno esibizioni live e dj set di artisti nazionali ed internazionali ad ingresso gratuito. L’offerta musicale sarà varia ed eterogenea, per coinvolgere una fascia di pubblico giovanile di età variabile. Chiaia riecheggerà di suoni chill-out, reggae, soul, hip hop, house, tecno, lounge, acid jazz, rock: praticamente tutti i generi di musica leggera, evocati da artisti d’avanguardia. Tra i locali Brancaccio: «La movida? Discipliniamo gli orari» hiaia Notes, la festa della movida C prevista per il 18 ottobre, è un progetto della prima Municipalità che finora hanno aderito a Chiaia Notes, il Teatro Sannazaro, che si è reso disponibile per ospitare il concerto di chiusura della manifestazione, al termine della giornata. E ancora, Trip, Maxi Ho Spa Cafè (ex Culti), Labra, S’moove, Chandelier, Bluestone (ex Farinella). Durante l’evento, grazie alla collaborazione delle Nuove Botteghe dei Mille, i negozi resteranno aperti fino alle 22,00. Le premesse per la riuscita di questo primo esperimento sono le migliori. Ma ancor più interessante è la reazione a catena che l’evento dovrebbe innescare. Nelle intenzioni dell’amministrazione municipale, infatti, la rassegna vuole rappresentare un invito alle parti interessate ad utilizzare le risorse territoriali in maniera innova- tiva, con spirito di collaborazione, e ad incentivare l’offerta di eventi a carattere culturale, sul modello delle maggiori città europee. La manifestazione musicale si colloca, infatti, all’interno di un più ampio progetto urbanistico che vede prioritari il rilancio della pedonalizzazione dell’intera area ZTL di Chiaia, la costruzione di nuovi parcheggi nelle zone limitrofe e la razionalizzazione dei luoghi di ritrovo giovanile per conciliare il divertimento notturno con le esigenze dei residenti. Tutti temi cari ai lettori di Chiaia Magazine che anche per questo seguirà attentamente la manifestazione e i suoi eventuali sviluppi. Per saperne di più: www.chiaianotes.net. fortemente voluto da Alfonso Brancaccio (nella foto), assessore alla Mobilità e al divertimento notturno. Assessore, quali aspettative ha per l’evento del 18 ottobre? Sto lavorando con grande impegno affinché la prima edizione di Chiaia Notes possa essere un successo. Sto riscontrando, e tengo a sottolinearlo, un concreto sostegno da parte degli imprenditori di Chiaia come, ad esempio, Salvatore Vanorio, direttore amministrativo del teatro Sannazaro, che il 18 ottobre ospiterà uno spettacolo davvero sorprendente. Le mie preoccupazioni sono rivolte, invece, al controllo del territorio: il giorno dell’evento deve essere rafforzato. Mi auguro una fattiva collaborazione da parte del Comune e dei vigili urbani. Lei si è sempre battuto per una movida «sicura»... Questo è un quartiere con una forte vocazione per il divertimento notturno. Bisogna tutelare l’economia dell’intrattenimento e uno dei modi per farlo è, prima di tutto, rendere più sicura la zona. Una ztl funzionale, videosorveglianza, presenza di vigili e forze dell’ordine soprattutto nei week-end: ecco come si protegge la movida. Naturalmente anche i gestori dei locali devono fare la loro parte rispettando, senza se e senza ma, le normative per la sicurezza delle loro strutture. In più, lancio una proposta ovviamente da discutere con gli imprenditori dell’intrattenimento: è necessario lavorare per regolamentare gli orari della movida. Ha altri progetti in cantiere? Contribuire, in primavera, alla riuscita del Torneo Internazionale di Tennis con idee e proposte che attirino più turisti all’evento. A breve, invece, avvieremo un corso gratuito di tennis per i bambini meno abbienti. QUARTIERISSIME SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 8 Monte Echia, proposte contro il degrado L’INIZIATIVA. Alessandra Lancellotti, presidente della Commissione Urbanistica della Prima Municipalità, sollecita il Comune a intervenire per riqualificare l’area onte Echia: vent'anni di chiacchiere in libera uscita. Sullo sbandierato recupero del mitico contrafforte luciano, desolante monumento al degrado, il Comune si è giocato una bella fetta di reputazione. Il progetto municipale, ormai condannato alla muffa, prevede 4 interventi: restauro del costone tufaceo (costo: 1.777.000 euro ma non c'è copertura economica), riqualificazione del Belvedere e realizzazione dell'ascensore (costo: 4.800.000 euro e una minicopertura di 1.807.000 euro), restauro di Villa Ebe (costo: 5.840.000 euro. Ma c'è un recente finanziamento regionale di 3.340.00 euro), recupero delle rampe Pizzofalcone-Lamont Young (costo: 5.250.000 euro ma anche qui non ci sono fondi). Un quaderno delle buone in- M Le rampe Lamont Young a Pizzofalcone tenzioni che fa a cazzotti con lo sfascio progressivo dell'intero scenario. In cima, il castello di Lamont Young con l'ex giardino trasformato in minidiscarica e gli interni in cui è accampato un gruppetto di poveri cristi. Più in là il Belvedere riconvertito a monnezzaio da qualche cittadino-canaglia. Infine le rampe, altro sconcio da manuale, infestato da carcasse di auto, verandine super-abusive e spazzatura no-limits. Ennesima, morti- ficante cartolina su cui ha puntato il dito la Commissione Urbanistica della Municipalità 1, presieduta da Alessandra Lancellotti, capogruppo Fi al parlamentino di quartiere. In cima alla lista delle priorità la Lan- VIA DEI MILLE: RICHIESTA DI RIPRISTINO DELLA FERMATA DEL C4 ARTE SOTTO IL COLONNATO CON L’ASSOCIAZIONE MEGARIS Alcuni residenti di Chiaia ci segnalano che, all'altezza del civico 36 di via dei Mille, è stata soppressa la fermata del C4: eliminazione dovuta a suo tempo ai lavori in corso. La circostanza crea numerose difficoltà agli utenti, specie se anziani. Pertanto la richiesta al Comune è di ripristinare la fermata. Altra segnalazione: sempre a causa dei lavori, dall'asse via Filangieri/via dei Mille sono scomparsi anche tutti i cestini gettarifiuti. In occasione della 13° edizione del «Premio Nazionale - Opere da studio: Informali e Figurative», organizzata dall'Associazione Culturale Megaris e patrocinata dal centro Commerciale Borgo Santa Lucia, si è svolta lo scorso settembre negli spazi del colonnato della chiesa di san Francesco di Paola una Mostra di arti visive con le opere di Giuseppe De Michele, Stefania Sabatino e Antonio Sannino. All’evento ha collaborato la Libreria Treves. ANTEPRIMA CAPRESE CON LA SENATRICE DE FEO «I 3000 di Chiaia», il libro del dissenso Cittadini alla riscossa contro la «casta» politica napoletana. E stavolta lo strumento della contestazione è il libro «I 3000 di Chiaia - la rivolta della società civile» (Iuppiter Edizioni). La presentazione in anteprima del volume è avvenuta all'hotel Syrene di Capri lo scorso 13 settembre. «I 3000 di Chiaia» racconta la nascita dell'associazione «Chiaia per Napoli - Movimento Società Civile» e ripercorre un anno di battaglie e di fermenti civili, culminati nella grande marcia per la legalità, snodatasi tra le strade del quartiere Chiaia il 10 novembre 2007. Quel giorno sfilarono in corteo, da piazza dei Martiri a piazza S. Pasquale, tremila persone, borghesi, commercianti, artigiani e semplici cittadini animati dalla voglia di normalità e dal disgusto per un regime ormai screditato. E oggi il Movimento Società Civile associa al linguaggio della protesta di piazza anche quello della letteratura schierata: nasce da ciò il neonato volume che intende essere cronaca di una resistenza civile ma anche guida pratica all'esercizio del dissenso. A far gli onori di casa dell'evento caprese cellotti colloca le condizioni igienico-sanitarie delle rampe. E richiama al proprio dovere i vigili urbani perché provvedano alla rimozione dei veicoli abbandonati e l'Asìa affinché proceda a diserbare, spazzare e ripulire da materassi e oggetti ingombranti la sedestradale e la terrazza panoramica. L'altro invito è diretto al Servizio Giardini del Comune perché restituisca dignità al parco della dimora Lamont Young. L'ultimo allarme riguarda gli abusi edilizi (terrazzini e verande) consumati dagli occupanti abusivi dei terranei disseminati lungo le rampe: la Lancellotti invoca lo sgombero dei locali e l'insediamento, del resto contemplato in una delibera, di botteghe artigiane. Improrogabile, infine, l'installazione di due fari per illuminare l'intera area. Paolo Santanelli, Giuseppe Marasco e Nino De Nicola, fondatori di «Chiaia per Napoli - Movimento Società Civile» e ispiratori del libro. Tra i relatori la senatrice Diana De Feo (nella foto insieme a Santanelli e Marasco) entusiasmata dalla proiezione iniziale del video sulla marcia dei tremila, e il notaio Giancarlo Laurini che, sulla scia del clima di denuncia innescato dal libro, ha stigmatizzato la sprecopoli napoletana come nel caso della costosissima e nazionalpopolare Piedigrotta 2008. Il libro, che in appendice menziona circa 400 dei partecipanti alla marcia, sarà in libreria e in edicola a metà ottobre. QUARTIERISSIME SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 9 Riviera di Chiaia, commercianti in rivolta LA DENUNCIA. I cantieri della Linea 6 soffocano i negozi. Esercenti sul piede di guerra: utili in caduta libera, licenziamenti in atto. Servono contromisure urgenti Rita Giuseppone titolari degli esercizi commerciali situati in via Riviera di Chiaia sono allo stremo delle forze, economicamente e psicologicamente. I lavori per il prolungamento della Linea 6 della metropolitana sono partiti nel mese di marzo quando, per permettere l'apertura dei cantieri, è stato effettuato un restringimento della carreggiata destinato al traffico della automobili al quale è seguita un'inevitabile diminuzione dello spazio destinato alle auto in sosta ed al transito dei pedoni, delimitato da blocchi di cemento che riducono il marciapiede a meno di un metro di larghezza. Misure queste che hanno danneggiato non poco le attività commerciali site tra il numero civico 98 della Riviera fino all'altezza della rotonda Diaz. Giovanni e Barbara Caruso, titolari della profumeria Cosmetica 3000, sono i portavoce di questo enorme disagio: «In pochi mesi le nostre entrate sono diminuite del 60%. Non è stato previsto alcuno spazio destinato alla sosta delle auto e inoltre è stato messo in funzione un semaforo posto alla fine della carreggiata che limita il traffico ed è causa di ingorghi durante le ore di punta, con conseguente inquinamento acustico e dell'aria. I ragazzi in motociclo approfittano del ristretto passaggio pedonale per percorrere la Riviera nel senso di marcia contrario, e non I di rado qualche cliente ha rischiato l'investimento uscendo dal negozio». Il che non rende la Riviera il posto ideale per il passeggio dei clienti: «La nostra clientela - spiega Giovanni Caruso - proviene per lo più da Posillipo, ma dall'inizio dei lavori non è possibile sostare in zona e non sanno come raggiungerci. Qui paghiamo un fitto mensile di 2000 euro e, anche se il presidente della Municipalita 1 Fabio Chiosi ci ha rassicurati sui futuri vantaggi commerciali per la zona una volta terminati i lavori nel 2012, temiamo che non potremo resistere così a lungo». Dello stesso avviso è Tiziana Ranavolo, una delle titolari di Alta Marea Viaggi: «La nostra attività è stagionale - spiega - abbiamo spese enormi e, solo quest'estate, abbiamo registrato il 30% di flessione. Persino i clienti abituali ci chiamavano perché non riusci- vano a trovare l'agenzia, barricata dietro gru enormi e recinzioni. Da marzo hanno già scavato cinque volte, lavoriamo in condizioni di penalizzazione eccessiva, col costante rumore dei martelli pneumatici. Abbiamo anche interpellato gli operai della ditta che ha ottenuto l'appalto dei lavori per contattare gli ingegneri responsabili del cantiere ma ci siamo scontrati con un clima di omertà ingiustificabile». Contribuiscono a suscitare curiosità sulla modalità di pianificazione dei lavori le parole di Emilia Iossa, titolare assieme al marito, del ristorante Salvatore alla Riviera: «Ci hanno fatto smontare la veranda e togliere i tavolini fuori dal locale da un giorno all'altro, senza preavviso. Il Comune ci ha soltanto inviato una tabella recante dei disegni incomprensibili che dovrebbero illustrare le varie fasi dei lavori. Che vergogna! I guadagni sono diminuiti: siamo stati costretti a licenziare parte del personale. Tutto questo per un'altra fermata della metro, quando ne abbiamo già due a pochi passi, Mergellina e piazza Amedeo». C'è motivo di credere che i disagi perdureranno a lungo visto che, come spiega Nicola Colosimo, titolare della paninoteca Dog Out, «spesso ci lavorano solo tre o quattro operai. Hanno lasciato le fogne aperte per tre mesi, una situazione sanitaria insostenibile. I giovani della movida che prima sostavano qui non osano tornare, scoraggiati dall'idea di restare imbottigliati e dall'impossibilità materiale di fermarsi. E’ crisi nera: senza agevolazioni fiscali, in queste condizioni, riesco a malapena a pagare le tasse». I più penalizzati sono i commercianti che vivono grazie alla clientela di passaggio: l'unico tabaccaio della zona ha dovuto installare dei cartelli «fai da te» per segnalare la propria presenza. Danneggiata anche l'attività di negozi in cui è necessaria una sosta prolungata da parte del cliente, come nel caso del barbiere Paco che afferma: «Saremo costretti a chiudere entro pochi mesi, non c'è più futuro per noi». Una condanna firmata dal Comune di Napoli che, con una segnalazione posta in piazza Vittoria, consiglia agli automobilisti diretti a Posillipo di preferire via Caracciolo alla dimenticata Riviera di Chiaia. LA SEGNALAZIONE di MASSIMO GALLOTTA QUELLA DISCARICA DI VIA ORAZIO a vicenda ha dell'incredibiLproprio le: all’inizio di via Orazio, nel curvone della Clinica Mediterranea, prospera una discarica che funziona anche come rifugio per senzatetto. L'area è ben nascosta ed è protetta da un muro di contenimento e da alcuni teloni. Il suolo che ospita questo disastro è privato e il Comune, come al solito, declina ogni responsabilità. Si tratta però di un'emergenza igienico-sanitaria: dunque, malgrado la proprietà privata, l'intervento è d'ufficio ed è competenza delle Istituzioni (vedi Comune, Asl, Vigili del fuoco). QUARTIERISSIME SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 10 Lavoro: un libro riaccende il dibattito L’EVENTO. Il 10 ottobre, a Villa Doria D’Angri, sarà presentato il saggio «Il costo umano del lavoro - Morti bianche e speranza tecnologica» di Giovanni Grieco Antonella Carlo Venerdì 10 ottobre, alle ore 18, presso Villa Doria D’Angri (via Petrarca 80) si terrà la presentazione del libro «Il costo umano del lavoro. Morti bianche e speranza tecnologica» (Iuppiter Edizioni) del professore Giovanni Grieco. All’ incontro con l’autore interverranno Gennaro Ferrara, Rettore dell’Università Parthenope, Federico Alvino, Preside della Facoltà di Giurisprudenza e, in veste di relatori, i professori Marco Esposito, Luigi Moschera e Alfredo Arpaia. Introduzione e coordinamento del professore Francesco De Simone. uale è il confine tra diritti e doveri, quale è la distinzione tra lavoro e sopruso? Ce lo chiediamo tutti i giorni, quando drammatiche cronache ci raccontano storie di precariato professionale e personale, in cui lo sfruttamento delle energie precipita in un'inquietante degenerazione del rispetto dell'individuo. Valgono a poco gli appelli della politica e della classe dirigente, se, specialmente in Italia, non si diffonde una reale e profonda cultura del lavoro: parte da questo presupposto il saggio del professore Giovanni Grieco, Q che decide di inaugurare la collana “I dardi” della neonata “Iuppiter Edizioni” con un'analisi impietosa del fenomeno allarmante delle morti bianche. “Il costo umano del lavoro” (Iuppiter 2008, pp.126) è un percorso rigoroso che scandaglia, tra scienza, morale e filosofia, i concetti storici di tecnologia e progresso, diritto ed illegalità, salute fisica e psicologica del lavoratore. Docente di Medicina del Lavoro, Grieco raccoglie così un'indagine raffinata ed attenta intrapresa da anni, grazie alla quale riesce ad esaminare la progressiva riduzione della libertà personale, irretita nelle maglie strozzanti delle più spietate logiche consumistiche. Questa decadenza sociale, che minaccia anche le esigenze banali della persona umana, ha radici lontane e nasce di pari passo con il raggiungimento della ricchezza e del benessere materiale: la tecnologia, pertanto, risulta irrimediabilmente deformata, a vantaggio di una gestione spesso spietata della forza lavoro. Eppure, se Grieco esamina una casistica infinita di violenze fisiche e morali patite da vittime di ogni formazione culturale, estrazione sociale ed età, la pars costruens del suo discorso si fonda su un concetto basilare: quella stessa tecnologia, che pochi magnati hanno trasformato in un mostro urlante ed aggressivo, può diventare la scommessa per creare e costruire una nuova dignità dei lavoratori. Proprio scienza e tecnica, coadiuvate da una più severa applicazione della legge e del diritto, assicurano la “certa speranza” di un riscatto concreto della società postmoderna: se Pirandello esecrava i grigiori e gli stridii delle fabbriche avveniristiche, gli stessi grigiori e stridii possono essere trasformati radicalmente e canalizzati in una dimensione rivoluzionaria. Colori e suoni devono accompagnare chi lavora, e non soltanto nei retorici film americani: la tecnologia è una speranza, la certezza la danno gli uomini. LO SPORTELLO di FERNANDO LUDIONE* ([email protected]) CHE COS’È LA CLASS ACTION? Cosa si intende per Class action? La legge finanziaria del 2008 (l. n. 244/2007) ha introdotto nel nostro ordinamento, sub. art. 140 bis del Codice del Consumo, la c.d. Class action. Tale azione consiste nella possibilità per un «ente associativo o collettivo» di agire davanti al giudice in rappresentanza di un gruppo di soggetti al fine di ottenere l'accertamento del diritto al risarcimento del danno e la restituzione di somme di denaro. Il legislatore individua nella lesione dei diritti di una pluralità di consumatori o di utenti l'oggetto dell'azione collettiva, che può essere esperita solo ed esclusivamente nell'ambito di rapporti giuridici relativi a contratti stipulati ai sensi dell'art. 1342 c.c., ovvero in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali, di pratiche commerciali scorrette o di comportamenti anticoncorrenziali. (art. 140 bis comma 1) Chi può agire in giudizio mediante l'esperimento di una class action?» I soggetti legittimati ad agire, in un primo momento limitati alle associazioni dei consumatori riconosciute ed iscritte nell'apposito elenco presso il Ministero delle Attività Produttive, sono stati allargati alle associazioni e comitati «adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi fatti valere». Una parte della dottrina ha sostenuto che in questi casi sarà demandato al giudice, in sede di valutazione preliminare circa l'ammissibilità della domanda, l'accertamento di tale requisito, e quindi della legittimazione, in capo a chi proporre l'azione. Per quanto riguarda, invece, la legittimazione passiva, si precisa che la posizione di convenuto può essere assunta soltanto da un'impresa che svolga qualsiasi attività di produzione o di scambio di beni o servizi. La domanda verrà presentata al Tribunale del luogo in cui ha sede tale impresa. In ogni caso, la normativa prevede che l'accesso a tali azioni non sia limitato soltanto ai soggetti che si siano rivolti alle associazioni o comitati di cui sopra, bensì anche ai singoli che vogliano aderire od intervenire nel giudizio per proporre domande aventi il medesimo oggetto. Il meccanismo di adesione all'azione collettiva, il c.d. opt-in, costituisce una delle più importanti novità introdotte dalla normativa, poiché mira ad individuare con certezza quali e quanti siano i consumatori che abbiano aderito all'azione attraverso un sistema semplice e veloce. Difatti, è sufficiente per partecipare che il consumatore presenti una comunicazione scritta al proponente. L' opzione, oltre a valere come atto interruttivo della prescrizione ai sensi dell'art. 2945 del c.c, presenta il vantaggio ulteriore di poter essere esercitata in un termine molto lungo: essendo espressamente previsto dal 2 comma dell'articolo in questione che «l'adesione possa essere comunicata anche nel giudizio di appello, fino all'udienza di precisazione delle conclusioni». Va precisato che la sentenza che definisce tale giudizio non fa stato nei confronti di coloro che non siano aderiti o intervenuti nel giudizio , facendo salva la possibilità per essi di promuovere un'azione individuale. *Picozzi & Morigi - Studio Legale Sede di Napoli - Piazza Piedigrotta, 15 Tel. 081.7618008 - Fax 081.664465 CHIESA PIETÀ DE’ TURCHINI Richiesta fondi per la facciata Marco Rossi, presidente del Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini, con sede nella storica chiesa barocca della Pietà de' Turchini in via Santa Caterina da Siena, ha presentato richiesta di finanziamento alla Fondazione San Paolo di Torino, finalizzata al restauro della facciata dell'antico edificio di culto. L'accoglimento dell’istanza è condizionato alla definitiva conclusione del recupero urbanistico, tuttora in corso, dell'area circostante il Centro: si tratta della riqualificazione artistica ed architettonica del lotto urbano che va da Largo Santa Caterina da Siena a piazzetta Cariati col tratto antistante di corso Vittorio Emanuele. Secondo le previsioni, l'intervento di restyling dell'intera zona dovrebbe terminare nel prossimo dicembre: se la scadenza sarà rispettata, Rossi si propone, subito dopo, di inviare la relativa documentazione sulla conclusione dell'intervento alla Fondazione, nota per la sua attività di sponsor nel settore dei grandi recuperi d'arte in tutta Italia. L'adempimento di questo passaggio, infatti, costituisce la garanzia richiesta dai finanziatori torinesi per deliberare la sovvenzione. Tutto lascia supporre, dunque, una ragionevole e confortante previsione: vale a dire il decollo, nei primi mesi del 2009, del restauro della facciata della Pietà de’ Turchini. Anche se Rossi incrocia scaramanticamente le dita. La rinascita architettonica del prezioso edificio barocco costituirà un ulteriore tassello nel rilancio di una zona ad alto coefficiente storico e artistico. IL RICORDO Chiaia a lutto, addio Melina Era una chiaiese doc ed era conosciuta per il suo impegno sul fronte della cultura e del volontariato. La sua morte, lo scorso 11 settembre, ha suscitato cordoglio e rimpianto. Melina Cacace, 59 anni, si è spenta anzitempo, stroncata da ictus cerebrale dopo una discussione all'esterno dell'anfiteatro Flavio a Pozzuoli. Viva commozione per la scomparsa tra i tanti amici ed estimatori e tra i responsabili della casa editrice «Controcorrente» di cui Melina era direttore: e proprio da questo fronte partono iniziative in sede penale e civile sulle circostanze in cui si è consumato il decesso. Sostiene Controcorrente che allo spettacolo presso l'anfiteatro Flavio sono affluiti ben 1500 invitati, cioè un numero ben superiore alle norme di sicurezza. E visto che la Cacace è stata colta da malore subito dopo aver contestato la gestione dell'evento, l'altro addebito riguarda «il ritardo nell'arrivo dei soccorsi e la presenza di un'ambulanza senza medico e non attrezzata con ossigeno e defibrillatore». PARCO GRIFEO Caos tra Comune e Regione Sull'irrisolta questione del Parco Grifeo la Commissione Manutenzione della Municipalità 1 va in pressing sull'assessorato comunale competente. «I molti incontri avuti da questa Commissione con i rappresentanti dell'assessorato all'Arredo e Decoro Urbano denuncia, però, il presidente della Commissione Francesco de Giovanni - non hanno sortito effetti. Allo stato, quindi, da una parte c'è ancora il Comune di Napoli che, con una delibera di Giunta del 2001, ha escluso in modo arbitrario la strada dall'elenco delle vie cittadine e dall'altra la Regione Campania, competente per materia, che non ha mai autorizzato tale esclusione. Risultato: Parco Grifeo è nell'abbandono totale». c h i a i a m a ga z i n e SAPERVIVERE SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ Stagione teatrale, un cartellone doc IL CALENDARIO. Tante le novità alla riapertura dei sipari: Peppe Barra al Delle Palme, Arbore all’Augusteo. Café chantant al Sannazaro. Sancarluccio: arriva la card Antonella Carlo ignori, si torna in scena. Come ogni anno, si rialzano i sipari napoletani e le grandi e storiche istituzioni culturali della città presentano i propri cartelloni. Il teatro Sancarluccio conferma la sua dimensione di piccolo bunker della drammaturgia alternativa: dal 30 ottobre si comincia con ben sei rassegne teatrali (“Classici”, “Classici contemporanei”, “Donne plurali”, “Fratelli d'Italia”, “I teatri delle differenze”, “La grande tradizione”), con la programmazione concertistica e musicale di “Convivio Armonico”, con gli appuntamenti raffinati del “Cinemateatro”. Novità di quest'anno la “Sancarluccio Card”, carta associativa che, con soli 50 euro, permette di assistere a tutti gli spettacoli della stagione teatrale, regalando altri vantaggi agli amanti più accaniti della sperimentazione drammaturgica. Trepida attesa in vista del 15 ottobre, giorno del debutto di “Don Giovanni ritorna dalla guerra”, anche allo Stabile di Napoli: il Mercadante, dopo aver conquistato i tre “Olimpici del teatro 2008”, propone al pubblico partenopeo una programmazione davvero intensa, che fonde tradizione e modernità. Se “Filumena Marturano” (6 gennaio/1 febbraio) è un'ulteriore tappa del viaggio del grande Francesco Rosi nell'opera di Eduardo De Filippo, i lavori di Emma Dante, Andrea De Rosa e Carlo Cerciello rappresentano uno sguardo curioso sulle firme più interessanti della nostra scrittura teatrale contemporanea. «La gratificazione ricevuta con gli ultimi riconoscimenti di respiro nazionale conferma la vitalità del nostro Stabile, ma premia, soprattutto, scelte e impegni di produzioni non facili né scontate», dice il direttore artistico del Mercadante, Roberta Carlotto. Sempre nel cuore di Napoli, al teatro Bellini, l'obiettivo strategico della programmazione sembra puntare sui grandi nomi; ecco Corrado Augias e Paolo Bonacelli, che ci raccontano la “Tragedia italiana” di Aldo Moro (in scena dal 3 febbraio), ecco Rupert Everett ed Asia Argento con “Vite S private” (dal 10 febbraio), ecco lo straordinario Albertazzi con la saggezza leggera delle “Lezioni americane” di Italo Calvino (dal 24 febbraio): tanti testi diversi affrontano gli aspetti storici e personali che caratterizzano le dinamiche della nostra esistenza. Si connota per il divertimento e l'evasione, invece, la stagione dell'Augusteo: punta di diamante lo spettacolo del trasformista Ar- turo Brachetti con il suo “Gran Varietà. Teatro di meraviglia” (18/30 novembre), capace di far sognare anche i ragazzi con i capelli grigi. Altri ospiti d'eccezione sono attesi sul palco del teatro più affollato di Napoli: Renzo Arbore (13-22 febbraio), Massimo Dapporto (17-26 aprile), Gino Rivieccio (30 aprile-10 maggio). Allegria artigianale, autentica e partenopea colora anche le scelte artistiche definite per il Sannazaro da Lara Sansone che, come lei stessa sottolinea, si muove «nella scia struggente e commossa dell'eredità teatrale di Luisa Conte»: café chantant e commedie napoletane riscoprono i dettami di una tradizione novecentesca indimenticabile, che rivive nella sala storica di Chiaia. Ancora a Chiaia il Delle Palme riapre i battenti con alcune punte di diamante della nostra cultura meridionale: c'è Peppe Barra con la “Cantata dei pastori” (dal 16 ottobre), c'è Lello Arena con “Lascio alle mie donne” (dal 10 febbraio), c'è il giovane Sal da Vinci con “Canto per amore” (dal 5 marzo). Una prospettiva più “nazionale” si ritrova, invece, nell'abbonamento del Diana. Sul palco del Vomero ritornano straordinari personaggi femminili, come Rossella Falk (in scena dal 15 ottobre con “Sinfonia d'autunno”) e Mariangela Melato (protagonista, dal 17 aprile, de “L'anima buona di Sezuan”). FONDAZIONE PREMIO NAPOLI Le iniziative di Perrella L'idea è quella che Silvio Perrella, Presidente della Fondazione Premio Napoli, porta avanti da tempo: riscoprire la città partendo dalla sua vita concreta, dai battiti e dalle pulsioni che animano vicoli e piazze, nomadi viandanti e cittadini inconsapevoli. Seguendo la scia suggestiva tracciata dal professore Italo Ferraro in «Napoli. Atlante della città storica» (Oikos), gli scrittori ed i lettori incontrano lo spirito vero del centro più grande e contraddittorio del nostro Meridione: passeggiate, itinerari culturali, dibattiti nella bella sede della Fondazione a Palazzo Reale, dimostrano che la letteratura e l'arte devono rimboccarsi le maniche, per tentare di cambiare il mondo. Lo ribadisce con forza Silvio Perrella alla presentazione, nello spazio eventi «Feltrinelli», delle iniziative del «Premio Napoli 2008». Sei i vincitori dell'edizione di quest'anno: per la «Letteratura italiana» sono Alfonso Berardinelli con «Casi critici» (Quodlibet), Diego De Silva con «Non avevo capito niente» (Einaudi), Gabriele Frasca con «Prime. Poesie scelte 1977-2007» (Luca Sossella editore). Per la letteratura straniera sono George Didi-Huberman con «Ex-voto» (Raffaello Cortina editore), Serge Latouche con «Breve trattato sulla decrescita serena» (Bollati Boringhieri), Boris Pahor con «Necropoli» (Fazi). Riconoscimenti speciali, per l'impegno nella realtà del territorio, vanno alla Orchestra Barocca della Pietà de’ Turchini ed alla giornalista Rosaria Capacchione, impegnata nella lotta coraggiosa alla camorra. al tempo stesso. (a.c.) LA MOSTRA L’arte delle Mezzanine La rinnovata attenzione verso il fermento culturale ed artistico che si respira in città sta portando frutti sorprendenti . E’ il caso della mostra «Mezzanine L’incontro è nella contaminazione» che sarà inaugurata sabato 4 ottobre alle ore 17.30, presso l’Ipogeo della Ss. Annunziata in via Egiziaca, a Forcella. L’esposizione, tutta al femminile, vede come protagoniste sette giovani studentesse dell’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa , che presenteranno i loro lavori, uniti dal fil rouge della tematica della contaminazione nell’arte. Sculture, rappresentazioni teatrali, quadri, installazioni per una mostra che si snoda come un viaggio tra le varie espressioni figurative. Le promettenti artiste sono Ludovica Bastianini, curatrice della mostra collettiva, Floriana D’Ammora, Serena Marra, Giovanna Accardo, Alessia Di Buono, Selenia Morgillo e Paola Del Prete (un’opera nella foto), quest’ultima non alla prima esposizione. Già giovanissima, infatti, la Del Prete ha tenuto una mostra di pittura nel 2002 a Moliterno e nel 2005 a Napoli al Warner Village. Grafica e fumetto sono le sue passioni, anche se l’innato eclettismo pittorico la spinge ad utilizzare per le sue opere materiali non convenzionali. La mostra, patrocinata dal Comune di Napoli, sarà presentata dal professore Stefano Gallo e resterà aperta al pubblico dal 4 al 29 Ottobre, dalle 9.00 alle 18.00. (Rita Giuseppone) SOCIETÀ&COSTUME SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 12 L’isola della Gaiola tra mito e superstizione CULTURA. Per i Greci era un luogo di approdo felice. Ma tra gli anni ‘20 e ‘80 alcune disavventure capitate ai suoi proprietari le diedero fama di luogo sinistro Rosario Scavetta n quel tempo io Virgilio vivevo sul dolce grembo di Partenope…». Chissà se in questa frase che si legge nei versi finali delle Georgiche, il sommo poeta faceva riferimento proprio al borgo marinaro della Gaiola. Certo è che la presenza di Virgilio all'interno della villa di Pollione, “Il Pausilypon”, è documentata da autorevoli scrittori dell'antichità. E alcune rovine indicate col nome di “scuola di Virgilio” sono raffigurate in molti quadri ed innumerevoli stampe. Non si sa di preciso da dove derivi il singolare nome di questo antico villaggio di pescatori. Si tramanda che i greci lo chiamassero Euploea ossia “navigazione felice” ma, in un editto di Carlo III del 1759, il sito sembra identificato con il nome di “Panarello”. L'attuale toponimo sembra derivi dal latino “Cavea”, o meglio dal diminutivo “caveola”, dunque piccola grotta. Nel dialetto napoletano «I L’isolotto della Gaiola “Gaiola” o anche “Caiola” significa gabbia, termine derivato dallo spagnolo “Jaula”. L'importanza della Gaiola è da ricercare nell'antichità, in particolar modo tra gli scavi che hanno riportato alla luce un antico complesso residenziale romano. I resti, visibili anche da mare, sono sparsi dalla baia di Trentaremi fino a Mare- chiaro, ed includono il famoso “Palazzo degli spiriti”. In tempi moderni - in particolare tra gli anni ‘20 e gli ‘80 - i luoghi della Gaiola hanno acquisito una fama sinistra. Nomi noti come Hans Braun, Otto Gruback, Maurice Sandoz, Paul Langheim, Giovanni Agnelli, Paul Getty, Giampasquale Grappone (detto Ninì) proprietario della Compagnia d'assicurazioni Loyd Centauro, susseguitisi come proprietari della caratteristica villa posta sull'isolotto, sono stati protagonisti di tragiche disavventure o paurosi crack finanziari, tanto da far ritenere l'isola portatrice di jella. Dal 1998 la Gaiola è stata concessa in affitto dalla Regione Campania all'Associazione “Mare Vivo” per realizzarvi un “Centro Mediterraneo per la conoscenza, la valorizzazione e diffusione delle risorse marine”. Ad ogni modo, grazie al vincolo posto dalla Soprintendenza, l'area è oggetto di adeguata attenzione dal punto di vista della conoscenza scientifica. Oggi il parco sommerso della Gaiola costituisce il fulcro del litorale di Posillipo. Il paesaggio subacqueo è costituito da una straordinaria commistione di resti archeologici e popolamenti biologici ricchissimi di variopinte forme animali e vegetali, che tra l'intricato tessuto murario di epoca romana trovano ospitalità e riparo. LA CRONACA IL REGNO DEI VANDALI La Gaiola: un paradiso invaso da diavoli. Qui la malanapoli con l'hobby della devastazione ha messo radici. Ad agosto il primo allarme: l'estate dei vandali in costume da bagno è passata come un tornado, seminando spazzatura tra gli scogli e in mare. La negligenza istituzionale ha fatto il resto: interventi zero e la Gaiola è diventata discarica. Fabio Chiosi, presidente della Mun. 1, con una raffica di denunce pubbliche ha scoperchiato lo scandalo. Ma l'Ente Gestore dell'area e l'assessorato comunale Risorsa Mare non hanno fornito risposte concrete. La spiaggia l'hanno ripulita i volontari del Centro Studi Gaiola. Finita qui? No, perché tuttora la Gaiola ospita le notti brave didi ubriachi e drogati che nel sito abbandonano di tutto. ISTITUTO ITALIANO SCIENZE UMANE «LA DISCARICA DEI CONSUMI» DI MARASCO-CIMMINO TRENT’ANNI D’IMPEGNO CULTURALE Il manuale per il riciclaggio dei rifiuti Mercoledì 24 settembre presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Palazzo Serra di Cassano in via Monte di Dio, si è tenuta la celebrazione ufficiale del trentennale della fondazione dell’Istituto Italiano per le Scienze Umane sito in via del Parco Margherita e fondato da Raffaele Ponticelli e Michele Rossena nel 1978. In trent’anni l’Istituto diretto dallo psicoterapeuta Michele Rossena, ha organizzato centinaia di conferenze, dibattiti, seminari, tavole rotonde, congressi, eventi scientifici, culturali, musicali, teartrali ed artistici, sia dentro che fuori dalle mura della sede istituzionale. La famiglia, il potere, la coppia, le dipendenze, i sentimenti della nostra epoca, il nuovo millennio, il piacere ed ancora tante altre sono le tematiche di grande interesse collettivo ed attualità mediatica, trattate, anno dopo anno, come oggetto di approfondimento anche nelle scuole, negli ospedali e nelle istituzini pubbliche. Grazie ai numerosi interventi nel corso degli anni di esponenti illustri di ogni sapere scientifico, umano e sociale che hanno calcato la pedana dell’Istituto, costantemente in trincea, ha rappresentato un servizio costante e mirato alla salute psicofisica, l’armonia emotiva, all’arricchimento culturale dei cittadini. Alla celebrazione ufficiale è seguita, alle ore 20.00, un brindisi collettivo al Penguin Cafè di via Santa Lucia, 88. Nadia Russo Il libro «La discarica dei consumi» (L'isola dei ragazzi Edizioni, 48 pagine, 9 euro) offre la possibilità di imparare una corretta raccolta e gestione dei rifiuti. Il testo di Giuseppe Marasco e Anna Cimmino, nato con lo scopo di sensibilizzare i bambini (e non solo), si presenta come una ricca carrellata di immagini e di schede d'approfondimento, che ne permettono una facile consultazione. L'intero argomento si snoda sulle diverse esperienze di due giovani protagonisti, Mattia e Sofia. I due ragazzi, indagando sul per- corso dei rifiuti, scoprono che un oggetto o un materiale, quando ha finito di svolgere il compito per il quale è stato creato, può essere riutilizzato e infine riciclato. Un percorso che si trasforma per loro in un divertente gioco fatto di ricerca e creatività, e che mette alla luce importanti scoperte. Mattia, che vive in campagna, apprende che la maggior parte della spazzatura prodotta lì è biodegradabile e che quindi può essere utilizzata come concime per il terreno. Sofia invece, bambina di città, si ritrova davanti ad enormi quantità di rifiuti che impara a classificare e quindi a smaltire negli appositi contenitori. Il libro è un pratico manuale ricco di consigli, che se rispettati, possono salvaguardare realmente l’ambiente. Il giornale è online su www.chiaiamagazine.it archivio storico movida gallery sos chiaia exclusive card chiaiatour prossimamente la web tv di chiaia magazine SOCIETÀ&COSTUME SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE L’alta moda sfila al molo Luise L’EVENTO. Yacht in prima fila per ammirare le collezioni invernali di Salvatore Ferragamo che quest’anno festeggia 80 anni di storia Laura Cocozza s lo pillo U LO SPILLO AL RAVELLO FESTIVAL FERRAGAMO IN MOSTRA Le più raffinate calzature realizzate da Salvatore Ferragamo saranno in mostra al Ravello Festival dal 17 al 31 ottobre. Realizzato in collaborazione con il Museo Ferragamo, l’evento “Shoes on exibit” presenta un estratto della collezione di Palazzo Spini Feroni di Firenze, in cui viene illustrato il percorso creativo dell’imprenditore originario di Avellino, conosciuto nel mondo come «il calzolaio delle dive». Nel Chiostro inferiore di Villa Rufolo saranno esposti modelli disegnati per star come Madonna e Julia Roberts. La mostra sarà inaugurata da un vernissage in anteprima giovedì 16 ottobre. n sottile filo rosso ha unito per una sera Napoli e Shanghai. Un filo tessuto dalla maison d'alta moda Salvatore Ferragamo che a marzo ha dato il via ai festeggiamenti per i suoi 80 anni di storia con una mostra, una sfilata e un party esclusivo sullo sfondo dello skyline di Pudong, nel nuovo terminal crociere. E a settembre, per la presentazione ai clienti napoletani delle collezioni Autunno/Inverno 2008 Uomo e Donna, ha scelto nuovamente uno skyline mozzafiato: il golfo di Napoli visto dal molo Luise di Mergellina, trasformato per l'occasione in lunga passerella. Complice del successo della serata, la presenza di yacht e megayacth ancorati in prima fila. Un vero e proprio coup de théâtre per la delizia dei circa 600 ospiti accolti da Veronica Panza e Fabrizio Marino, direttori delle boutique cittadine della griffe (nella foto assieme al direttore retail Europa, Massimo Barzaghi, al centro tra i due) tra i cocktail a profusione e le piccole delizie del rinfresco preparato con maestrìa dal Gran galà di Paolo Tortora. La location ben si adattava, oltretutto, allo spirito della nuova collezione invernale, che segna il debutto alla direzione creativa della griffe di Cristina Ortiz. La stilista iberica ha infatti dato vita ad uno stile innovativo e contemporaneo, pur restando nel solco della tradizione della maison. Muovendosi tra arte e design, ha reinventato i pezzi storici del «calzolaio delle dive» Salvatore Ferragamo, (come la scarpa invisibile del '47), e ha giocato sull'equilibrio dei volumi. Pantaloni a vita alta, cappotti stretti in vita da cinture gioiello e impreziositi da morbidi colli in pelliccia, soprabiti e cappe in candida lana e abiti neri dal taglio asimmetrico e suture avveniristiche, tessuti metallici e scarpe con zeppa in plexiglas, compongono il cuore della nuova collezione donna, elegante, innovativa, decisamente femminile. La collezione maschile è ispirata all'ex Germania orientale. I capi disegnano linee morbide fatte di contrasti. I materiali nobili sono mixati a tessuti tecnici. Gli abiti, composti da giacche ad un bottone e pantaloni skinny indossati su scarpe dai volumi importanti, sono accostati a capispalla dalle forme fluide e grandi borse di cocco. Tra gli accessori si fanno notare cinture con fibbie di rame brunito, cravatte di cocco e calzature stringate di vernice nera. 13 RIFLETTORI DAMIANI VIP ROOM Damiani debutta a Napoli in via Filangieri, con un suo proprio punto vendita: una boutique di 200 mq arredata in legno palissandro e travertino italiano, diretta da Vincenzo Liguori, in cui non poteva mancare una vip room discreta ed appartata. Per gli appassionati napoletani del marchio di gioielleria più premiato al mondo, il vantaggio di poter ammirare la produzione Damiani al completo. E per i più tecnologici, la possibilità di scegliere un gioiello sul sito della maison, recentemente ridisegnato, e dopo solo due giorni poterlo stringere tra le mani comodamente in boutique. BOSS A VIA DEI MILLE Prossima apertura in via dei Mille: in arrivo la boutique Hugo Boss che aprirà non appena termineranno i lavori negli spazi un tempo occupati da Sisley. L'azienda, che fa parte del Valentino Fashion Group, è specializzata nella produzione di abiti d'alta moda e scarpe, settori in cui è considerata una fra le migliori al mondo, ma copre molti rami della moda uomo e donna, con abiti, accessori e fragranze. Boss è il marchio principale che caratterizza sia l'abbigliamento maschile che femminile. Boss Black, Boss Selection, Boss Orange e Boss Green sono le linee del marchio, completate da specifiche collezioni di accessori. I prodotti Hugo Boss sono presenti in oltre 105 Paesi e 5.900 punti vendita. SOCIETÀ&COSTUME AUTUNNO CALDISSIMO. Alla Tabaccheria Postiglione di Largo Ferrandina a Chiaia sono tutti pronti per un autunno fortunatissimo e caldissimo. Alberto Postiglione sembra più euforico del solito e, mentre smista gratta e vinci e preziosi consigli, trova il tempo di indicarci la via della fortuna. «Giocate almeno per 6 estrazioni su Napoli e tutte il terno dell’uva: 15 - 19 - 29. In più non vi dimenticate di & terni favole SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE puntare fino a metà ottobre, sul terno di San Gennaro ovvero su 18 (il sangue) - 19 (San Gennaro) - 66 (il miracolo)». Postiglione, incalzato dalle nostre richieste di combinazioni vincenti, ammicca e sfodera un altro filotto di numeri: «Fino a novembre non perdete d’occhio l’ambo della scuola 60 e 52; poi ricordate sempre di giocare su Napoli e Roma il terno del calcio che fa 20 (il campionato) - 42 (la squadra) 22 (i giocatori). A questi numeri, per tentare il colpaccio, potete aggiungere il numero 90 (il popolo) o il numero 20 (la festa)». L’ambo delle castagne invece è 84 - 24: da giocare almeno due volte a settimana fino alla fine di ottobre. Puntare poco, giocare spesso. Buona lotto a tutti! 14 La cena improvvisata: abbiamo risotto la situazione. Il cibo dell’otorinolaringoiatra: orecchiette e linguine. Renato Rocco SALUTE&BENESSERE SFIZI&NOTE di MASSIMO LO IACONO Caffè, la bevanda venuta dall’Abissinia I 90 ANNI DELLA «SCARLATTI» Annalicia Mozzillo* ompie 90anni l’associazione «Alessandro Scarlatti» ed ora li moC stra, ora no. Non li mostra se si guarda al pubblico vario, nuove generazioni di ascoltatori che si uniscono ad habitues fedelissimi nei decenni. I 90anni si vedono tutti, come prestigio, tutt'altro che tracce di logoramento e routine, nella programmazione, sia nelle sue linee portanti, progetti monografici, sia nello specifico delle singole manifestazioni. La rilevanza degli ospiti in cartellone di anno in anno maggiore, e soprattutto nell'importante stagione concertistica che inizierà il 16 ottobre, dimostra l'abilità e la cura dei vertici del sodalizio nel farlo operare ogni anno al meglio. E spiccano in quest'annata le bacchette illustri di Minkowsky e Gergev, con orchestra ospiti, gruppi specializzati nel repertorio barocco, guidati da Koopmann, Maestri, Colusso, Savall, accanto a solisti insigni, Hewitt, Zukermann, Kremer, artisti tutti ben noti al grande pubblico, alcuni già ospiti della programmazione della «Scarlatti» o di altre organizzazioni in regione, ed altri al loro debutto. Si prosegue con il compimento della serie integrale dei quartetti di Beethoven, graditi sempre dal pubblico, e vi saranno altri cicli con percorso culturale ben delineato e magari insolito. Prevale nel festeggiamento di quest'anno la presenza nella stagione, quasi vetrina sfolgorante, di artisti ospiti di altre città o stranieri, addirittura, com'è giusto, senza per altro escludere le glorie di casa nostra. Il cuore pulsante dell'associazione è e resta a Chiaia, a piazza dei Martiri, ed a Chiaia resta la manifestazione di maggiore rilevanza nella tradizione recente della «Scarlatti», la serie dei concerti della «Musica d'Insieme», ospitati come consuetudine dal 1973 a Villa Pignatelli, dopo il debutto al teatro Sannazaro (1971), ed il meteorico passaggio a San Pietro a Maiella (1972). Per il resto il folto pubblico di soci ed abbonati sarà ospitato fuori zona, nelle grandi sale dell'Auditorium di Castel Sant'Elmo, della Rai, del San Carlo. Né mancheranno concerti nel centro antico in S. Maria Maggiore e San Paolo Maggiore. Sede mitica quest'ultima, che ospitò nel 1919 il debutto dell'associazione «Scarlatti» proprio con l'esecuzione della «Rappresentazione di anima, et di corpo» di de' Cavalieri che vi riascolteremo in aprile. Buona parte dei napoletani ha l'abitudine di iniziare la giornata con un caffé; ognuno con il suo rito: chi a casa, chi di corsa al bar di fiducia o in ufficio con i colleghi prima di immergersi nel lavoro. Ma in pochi sapranno la storia, le leggende e le proprietà della bevanda nera e bollente portata alle labbra da tutti noi più volte nell'arco della giornata. Il caffé è una pianta sempreverde, il suo frutto rosso è prodotto a iniziare dei 3 ai 5 anni di vita e racchiude due noccioli all'interno dei quali si trova un seme. Inizialmente le bacche venivano mangiate intere o spappolate, mischiate con grasso animale e solo successivamente si passò agli infusi. La leggenda fa risalire le sue origini agli altipiani dell'Abissinia e, dalla fine del XVI secolo, si diffuse in tutto l'oriente islamico. In occidente la passione esplose a Venezia, dove si pensa sia stata aperta la prima bottega nel 1640 e con Clemente VIII si hanno le prime richieste di bandire la bevanda del diavolo. Dal XVIII secolo gli olandesi a Giava ed i francesi nei Caraibi iniziarono la sua coltivazione, facendo nascere un ricco commercio, di cui il quarto produttore al mondo attualmente è il Brasile. Il paese con il più alto consumo pro capite è la Finlandia con 13 Kg all'anno mentre in Italia circa 5 Kg. Il contenuto di caffeina in una tazzina può dipendere da molti fattori, per esempio, il metodo di preparazione, la miscela usata e la quantità di caffé. I dati medi sono: caffé americano (100ml) 95-125 mg, fatto con la moka (35-50ml) 60120 mg, espresso (35-50ml ) 7580 mg, una lattina di Coca Cola (350ml) 35 mg, una Red LIBRIDINE Campailla, indagine narrativa sul mito della Sicilia Aurora Cacopardo Francesco D'Episcopo e Maria Gargotta si sono cimentati in un lavoro arduo e affascinante - il libro Sergio Campailla, stagioni siciliane tra narrativa e critica (Graus Editore) - se vogliam0 subito richiamarci alla dedica («Alle Sicilie che segnano e suggellano le nostre vite»). Se poi scorriamo l’indice del libro notiamo - come sottolinea D’Episcopo - che Sergio Campailla pone le basi, con il romanzo Una stagione in Sicilia, per una operazione tematica e linguistica che assumerà un respiro ampio nelle opere successive. Affascinato dalla mitica terra siciliana, egli la reinterpreta, la riscopre in nitide e terse immagini e ciò gli consente di considerare il passato ed il presente come entità reali perché, come ci ha insegnato Eliot, il passato si rinnova nel presente ed il presente è sostenuto dal passato in un rapporto di interdipendenza dinamica. Merito dei due autori è quello di fare emergere un quadro di estremo interesse ed i piani sui quali è costruito il lavoro di Campailla: individualità e coralità che ci rimanda al Verga per un verso ma anche a Pirandello per la sottile vena ironica presente in quasi tutto il libro. La Sicilia appare un concentrato di immaginario fantastico, un patrimonio di miti e di storia, di sorprendenti intrecci culturali. Crocevia di personaggi reali e mitologici è una metafora come amava dire Leo- Bull (225ml) 80 mg e una Diet Coke (350ml) 47 mg. Ma a chi fa male troppo caffé? A chi soffre di aritmie, ulcera, gastrite, ai soggetti stressati, ansiosi, eccitabili, che soffrono d'insonnia e ai soggetti ipertesi. Mentre nell'individuo sano la caffeina attenua la stanchezza, agisce sul tono muscolare e sull'umore migliorando la concentrazione e stimola la digestione ovviamente non superando la dose consigliata di due, tre tazzine al giorno. *Dietista. Per domande e consigli: [email protected] nardo Sciascia, io aggiungo metafora cosmica dove il regno della vita e quello della morte si toccano e sembrano rimandare ad una loro intimità primigenia. Tra i saggi critici di Campailla che attraversano circa due secoli di letteratura siciliana, vorrei sottolinearne uno: Empedocle - emblema, saggio dedicato a colui che della Sicilia, e della sua radice greca, rappresenta lo spirito più intimo ed intenso. Ci sembra quasi di vedere Empedocle salire lentamente verso il cratere inferiore dell’Etna, meditando sull'immortalità individuale. Etna che è mirabile esito della composizione dei quattro elementi, indistruttibile «radice di tutte le cose, sostanze divine inalterabili: Terra Acqua, Aria, Fuoco». La Sicilia di Campailla è un’isola che offre una visione «totalistica» , assoluta, la visione di una «cosmogonia drammatica», la Sicilia, allora, diviene tutto il mondo. SOCIETÀ&COSTUME PAUSA BLOG SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE LIBRERIA FELTRINELLI di LEO ARUTA http://leoaruta.simplicissimus.it AZIENDE E BLOG sistono fior di esperti (Seo) che si occupano E dell'ottimizzazione dei siti per farli uscire tra i primi posti nelle ricerche in Google. Però poi succede che ti arriva il sitarello da quattro soldi che scavalca tutti gli altri ed esce primo! Questo ci conforta e ci fa capire che nel web si può competere con chiunque se ci si applica seriamente. Se si ha un’azienda e la si vuole promuovere in internet, e quando si parla di internet in realtà si sottintende Google, occorre capire come funziona il famoso algoritmo di quest'ultima. Ritengo che, oltre ad affidarsi ad esperti Seo, convenga iniziare a muoversi nel mondo dei blog. Infatti i blog godono di una maggiore visibilità rispetto ai siti, soprattutto se si movimentano spesso con contenuti di qualità. Oltretutto i blog creano un dialogo interattivo con i lettori che, spesso, sono i clienti stessi delle aziende o i futuri acquirenti. Attraverso i blog le aziende stabiliscono una relazione nuova con il mercato, si umanizzano, si aprono e si confrontano senza remore. Il punto essenziale è proprio questo: non aver paura di aprirsi alle possibili critiche dei clienti. E’ inutile aver paura tanto se qualcuno ha qualcosa di negativo da dire su di un prodotto o un’azienda lo starà già facendo e se quell’azienda non ha attivato il monitoraggio della Rete (se non ha le «orecchie») e se non è presente, non potrà difendersi! Raccontarsi, parlare della vita quotidiana dell'azienda e dei suoi dipendenti, magari affidando a questi ultimi la co-gestione del blog, sono le chiavi del successo. Il mio consiglio è di cominciare a provare, aprite un blog aziendale e scrivete senza timori, siate curiosi, cercate di capire i meccanismi della blogosfera. Poi iscrivetevi ai social network perché essi sono un mezzo straordinario per far viaggiare le vostre idee (ed i vostri servizi/prodotti) Non pensate però che basta aprire un blog per avere successo. E’ un percorso lungo che richiede esperienza, ma è molto importante che a bloggare siate proprio voi: affidarsi ad altri rende il tutto posticcio. SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI Infotel 081.402395 Carnet settembre-ottobre 24 sett. Nostalgia canaglia, quella in cui la scrittrice Alessandra Del Prete immerge il personaggio di Lavina, trentenne che sfugge al presente, coltivando una personale regressione al tempo delle mele. Acquerello intimista con titolo ovvio: «Ridatemi il tempo delle mele». Ore 18 25 sett. «I dolci napoletani»: viaggio nell'arte pasticcera partenopea, dalle antiche radici mediterranee alle delikatessen che i Borbone importarono dalla Francia. Un tripudio di babà, sfogliatelle e pastiere raccontato da Salvatore de Riso, chef doc prestato alla letteratura. Ore 18 PREMIO FANTASTICI SCUGNIZZI Partenope, la webcittà ideale Canzoni «10 e lode» tizioni collettive. Nell’edicola on-line, poi, trovi «La Mattina», il quotidiano della città che riunisce le voci di tutti i cittadini. Ogni giorno «La Mattina» fa scorrere in prima pagina i pezzi più significativi, pubblicati dai vari bloggers. Anche chi è lontano da Napoli può così conoscere l'altra faccia della città, quella positiva. Da New York, ad esempio, sono cominciate ad arrivare richieste della carta d'identità che Città di Partenope distribuisce ai suoi fan, quelli che non si riconoscono nello stereotipo negativo del napoletano oggi circolante nel resto d'Italia e nel mondo. Mentre non si è ancora spenta questa campagna pubblicitaria, il suo ideatore Claudio Agrelli (nella foto) sta già lavorando a una nuova iniziativa: un progetto per diffondere la buona educazione partenopea attraverso le scuole. Città di Partenope, infatti, parte alla conquista di nuovi cittadini under 16. Unico impegno vincolante per ragazzi e ragazzini che entreranno in città e vorranno diventare partenopei, sarà quello di rispettare il codice etico della Città. ESOTERISMO ED EGITTOLOGIA Vita e misteri di R.A. Schwaller de Lubicz Rossella Galletti Due opere («Il Pulcinella filosofo chimico: uomini e idee dell'alchimia a Napoli nel periodo del Viceregno» e «Alchimia», scritto a quattro mani con Andrea De Pascalis) e diverse pubblicazioni alle spalle. Abbastanza intriganti da richiamare la curiosità di chi si volesse avventurare nel campo dell'occultismo e delle discipline esoteriche. Massimo Marra, classe 1965, saggista, esperto di storia dell'esoterismo, napoletano di nascita, ma appassionato dei sotterranei fermenti internazionali che hanno dato nuova vita alla metafisica in opposizione al passato scientismo di matrice razionalistica, torna con un nuovo studio critico sulla figura e l'opera dell'esoterista francese Schwaller de Lubicz dal titolo «R. A. Schwaller de Lubicz: la politica, l'esoterismo, l'egittologia» (Mimesis, 2008, pag. 364, euro 23). Con un salto indietro nello spazio e nel tempo questo pezzo di biografia ci porta ai primi del Novecen- Fino al 28 settembre. «United Artists» è il titolo della mostra fotografica, ricavata dalla produzione filmica della 20th Century Fox tra gli anni '50 e gli '80. 1 ottobre. Nessuno tocchi Caino: il filone del filantropismo compassionevole tira anche in letteratura. Su questo sfondo si inserisce il crudo reportage narrativo sui Rom di Romania, intitolato «Zingari di merda». Quarto romanzo di Antonio Moresco. Ore 18 9 ottobre. La pappa, la nanna, i giochi, le fiabe: i temi trattati dalla trasmissione tv «S.O.S Tata» finiscono in un libro, destinato ad essere un vademecum cult per mamme e papà. Le tate in persona, autrici del saggio, spiegano ai genitori i trucchi del mestiere. Ore 18 L’INIZIATIVA DI «AGRELLI&BASTA» Rilanciare l’immagine di Napoli: questo è l’imperativo per i prossimi anni. L’agenzia di pubblicità Agrelli&Basta non ha perso tempo e ha partorito un’idea davvero originale: fondare un'altra città. Il nome? Semplicemente Partenope. Una città virtuale dove si stanno raccogliendo tantissimi cittadini, tutti accomunati dallo stesso desiderio di combattere il virus dell'indecenza e dell'inciviltà. Per viverla in diretta c'è www.cittadipartenope.it. Qui, tra video e musica si accendono dibattiti, si avviano iniziative, si denunciano disservizi, si sottoscrivono pe- to, in una Francia profonda e centro della cultura dell'Europa intera: nella Parigi della Belle Epoque e purtroppo occhio privilegiato della Grande Guerra approda René Schwaller de Lubicz, scappato dalla nativa Alsazia, sotto l'insopportabile giogo tedesco. Inizia il suo viaggio nella comunità teosofica parigina che lo vedrà leader e teorico raffinatissimo: letteralmente venerato da Jean Cocteau, ammirato da Andrè Breton che lo considera uno dei riferimenti teorici del surrealismo, studiato da filosofi del calibro di Maurice de Gandillac, Foucault e Derrida. Renè dà un valido contributo a quelle discipline esoteriche di cui in parte si è nutrito l'immaginario artistico, poetico e politico della cultura contemporanea: da un pamphlet dedicato all'esoterismo dei numeri al progetto del Centre Apostolique, dallo studio del simbolismo esoterico delle cattedrali gotiche (materia prima dei più famosi libri alchimistici del novecento, firmati da misterioso Fulcanelli) alla stazione scientifica Shualia (terra d'Elia). Massimo Marra racconta, con una straordinaria capacità di ritrarre personalità e luoghi e con un rigoroso supporto di note e documenti, il mondo «bello e un po' dannato» dell'Europa intellettuale della prima metà del Novecento: tra le tante emerge la voce di René Schwaller de Lubicz. La sua è un'ideologia ferocemente anticattolica: dell'eccesso erotico, dello statalismo politico e dell'autoritarismo personalistico. 15 Si è svolta, lo scorso 20 settembre, presso la Cassa Armonica in Villa Comunale la 2° edizione del Premio Fantastici Scugnizzi. La manifestazione, che si propone di diffondere la canzone classica napoletana attraverso le interpretazioni di un gruppo di ragazzi selezionati, è stata organizzata da Lorenza Licenziati (nella foto con Patrizio Rispo) e Mita Acunzo. I ragazzi sono stati accompagnati dal Coro della trasmissione «10 e lode». In veste di presentatore della serata l'attore Patrizio Rispo. Ad allietare i presenti il cabaret di Vittorio Marsiglia e un repertorio di melodie classiche partenopee, eseguito dal Giardino Sonoro di Ercolano. (Foto di Gilda Valenza) SGUARDI LONTANI di FRANCESCO IODICE POSILLIPO AI TEMPI DI ROMA ANTICA ra i più belli e panoramici di Napoli, il quartiere Posillipo si snoda oggi lungo l'omonima via - fatta realizzare da Gioacchino T Murat dal 1812 dal 1823 - dalla quale si dipartono numerose stradine che scendono verso il mare o salgono sulla collina. La fama di Posillipo ebbe origine già all'epoca romana, quando questa zona venne scelta da Publio Vedio Pollione come sede per la sua grande e lussuosa villa. Pollione era uno degli uomini più ricchi della tarda repubblica, apparteneva ad una facoltosa famiglia di Benevento e, fu talmente potente, da ottenere il governo dell'Asia; Cicerone però lo bollò come uno dei più libertini e iniqui uomini del suo tempo. La sua villa era così grande ( oggi farebbe invidia anche a quella Scarface - Simile di una zona del casertano) che Ovidio la paragonò ad una città: era dotata di piscine e vasche ove venivano allevate murene che si cibavano di schiavi infedeli o ribelli. Ma un giorno il protervo Publio Vedio ebbe la lezione che si meritava. L'aneddotica narra che uno schiavo - Catone - colpevole di aver rotto un prezioso calice durante un banchetto in onore di Augusto, fu condannato a essere gettato in pasto alle murene. L'imperatore, dapprima cercò di intercedere affinchè la pena fosse evitata, ma di fronte al secco rifiuto del suo anfitrione, impose di forza la sua volontà: non solo graziò il giovane, ma punì il suo cattivo padrone ordinando la rottura di tutto il vasellame custodito nella villa. Pare che Pollione in sostanza non se la prese poi tanto, perché alla sua morte nel 15 a.C. lasciò (o fu costretto?) ogni cosa in eredità ad Augusto. Quando il vasto territorio ed i beni di Pausilypon entrarono a far parte del demanio imperiale, il primitivo nucleo fu ampliato ancora di più ed adeguato alle nuove funzioni di residenza augustea, dando vita ad un complesso di varie strutture di otium distribuite dal mare fino alla collina. Anche in mare su un isolotto di tufo, chiamato la Gaiola, sorgeva un piccolo tempio dedicato a Venere, dove i naviganti venivano a pregare prima di affrontare un viaggio in mare, tanto che lo scoglio era chiamato Euplea, uno dei nomi della dea. Con la decadenza dell'impero, le antiche e lussuose costruzioni di epoca romana vennero abbandonate e finirono per essere ricoperte dalla vegetazione o per crollare in mare a causa dei fenomeni di bradisismo. Sic transit gloria mundi.
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