Futuro BUCATO - Chiaia Magazine

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Futuro BUCATO - Chiaia Magazine
www.chiaiamagazine.it
m a ga z i n e
CHIAIA
Anno III - n.9 settembre 2008
Distribuzione gratuita
S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ
il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo
Cronache dalla città trappola
Futuro
BUCATO
• Emergenza manutenzione: saltano tutti i controlli.
Dopo il fallimento del Global Service, decolla
il superassessorato antibuche. Manovra di facciata?
• Sprecopoli a Palazzo San Giacomo: nonostante il
sindaco sventoli conti in rosso, tra luglio e agosto
distribuiti 490 mila euro di microfinanziamenti.
• Sicurezza: tornano a Chiaia le invasioni barbariche.
Dal turista pestato a via Carducci alle notti brave
dei branchi in piazza San Pasquale. Stato d’assedio.
• Riqualificazione: aprono i cantieri in vico Vasto
a Chiaia e in via Vetriera. Via Tasso: a novembre
fine dei lavori. Piazzetta Cariati pronta a dicembre.
IUPPITER EDIZIONI
SOS CHIAIA
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a:
AI NOSTRI LETTORI
Invitiamo i nostri lettori
a indicarci cosa non va
nel quartiere e a proporci
soluzioni per rendere
più vivibile la città.
Contiamo su di voi.
Le lettere, firmate con nome
e cognome, vanno inviate
a Chiaia Magazine
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
oppure alla e-mail
[email protected]
NUMERI UTILI
EMERGENZE-SICUREZZA
CARABINIERI 112
Stazione CC (via Orazio 73)
Tel. 081.681122
Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)
Tel. 081.417486
[email protected]
IL PUNTO. I SOLITI PROBLEMI. LE SOLITE FACCE. I SOLITI RIMANDI
di NINO DE NICOLA
Non c’è mai fine al peggio. Passano gli anni e i soliti problemi, con il tempo, si aggravano. L’ultima episodio di violenza avvenuto a Chiaia, nella centralissima via Carducci,
che ha visto coinvolto un americano massacrato di botte
dai soliti delinquenti, è la conferma che la città è abbandonata. In tutti i sensi. Il Comune è ormai una presenza impalpabile. Non
abbiamo più un sindaco, rendiamocene conto, e abbiamo degli assessori
che, chi più e chi meno, senza guida e senza motivazioni, vivono alla giornata, assediati dalle emergenze e incapaci di programmare un futuro mi-
Via Vittoria Colonna:
paletti non previsti
gliore per la città. Un’amministrazione che vive e sopravvive di rimandi.
Un esempio su tutti. La Iervolino, solo ora, nonostante le nostre continue
sollecitazioni, si è accorta di avere i poteri speciali per cercare di sciogliere il nodo viabilità. Sono anni che chiediamo parcheggi interrati a Chiaia,
sono anni che chi amministra ci ride in faccia. Leggo che c’è l’idea di aprire un parcheggio a viale Dohrn: due anni fa su Chiaia Magazine pubblicammo un’inchiesta dettagliatissima sulle possibili zone idonee per aree
di sosta. Questo dossier l’abbiamo consegnato al sindaco, agli assessori e
al city manager Massa. Risposte? Zero. Continuiamo con vigore e con senso civico a impegnarci per Chiaia e per Napoli, anche se, a volte, ci sentiamo un po’ come Don Chisciotte che combatte contro i mulini al vento.
La vignetta di Malatesta
Noto con meraviglia che nel
piano di riqualificazione di
Chiaia, non sono stati previsti i
paletti sui marciapiedi di via
Vittoria Colonna. Come mai?
Comm. Posillipo (via Manzoni 249)
Tel. 081.5983211
Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)
Tel. 081.5980311
POLIZIOTTI DI QUARTIERE
Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)
Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)
Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)
POLIZIA STRADALE
Tel. 081.5954111
SOCCORSO STRADALE
Tel. 081.803116
VIGILI URBANI
Tel. 081.7513177
Unità oper. Riviera di Chiaia 105
Tel. 081.7619001
VIGILI DEL FUOCO 115
GUARDIA DI FINANZA 117
PRONTO SOCCORSO 118
AMMINISTRAZIONE
MUNICIPALITÀ 1
Sede Consiglio Tel. 081.7644876
Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501
SANITÀ
L’incredibile assedio che subisce
piazza San Pasquale i fine
settimana non è mai stato preso
in considerazione da chi amministra questa città. A protestare
non è un residente di Chiaia,
ma uno che a Chiaia viene a
trovare, di tanto in tanto, degli
amici. Alcune domeniche fa
sono rimasto nel traffico del
centro per un’abbondante ora. A
piazza San Pasquale ho assistito
a una spaventosa rissa, a tre
motorini che gareggiavano sui
marciapiedi e ad automobili
parcheggiate in quarta fila!
Nessuna presenza delle forze
dell’ordine, neanche l’ombra di
un vigile.
PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI
Tel. 081.2547256
GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI
Tel. 081.7613466
OSPEDALE PAUSILIPON
Tel. 081.2205111
OSPEDALE FATEBENEFRATELLI
Tel. 081.5981111 - 081.5757220
DISTR. SAN. 44
Assistenza Anziani Tel. 081.2547715
Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928
Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074
Risponde l'architetto Luigi
Ugramin, responsabile del
Servizio comunale di Arredo
Urbano e direttore dei lavori:
«Da alcuni residenti di via
Vittoria Colonna mi sono
giunte anche richieste precise
di non mettere i dissuasori.
In ogni caso la scelta di non
utilizzare i paletti è stata
imposta dal Servizio Traffico
e Viabilità che effettivamente
considera i marciapiedi di via
Colonna troppo stretti per
sopportare un ulteriore
restringimento nel caso si
installassero i dissuasori che,
così, provocherebbero disagi
ai pedoni. In ogni caso il
rischio di sosta selvaggia,
segnalato dai cittadini, verrà
valutato attentamente».
S. Maria degli Angeli
e il bar «murato»
Sono il titolare del bar-pasticceria De Rosa, sito in piazza
Santa Maria degli Angeli, e
vorrei fare un appello, tramite
Chiaia Magazine, al Comune e
all'Ansaldo perché si trovi
urgentemente una soluzione al
dramma lavorativo che sto
vivendo. A causa dei lavori del
Metrò, il tratto di strada antistante il mio esercizio è stato
cantierato e transennato, la-
un cartone segnaletico che
indicherà l'ingresso al Bar De
Rosa».
Domeniche bestiali
a piazza San Pasquale
Eugenio De Maria
POLIZIA 113
Gianluca Ronga
Continua l’invasione
dei tabelloni pubblicitari
sciando come accesso al mio bar
solo un angusto tratto di marciapiede. La difficoltà di accesso
ha costretto nei fatti la clientela
a disertare il mio locale e le
conseguenze economiche sono
diventate pesanti. In pratica
sono murato all'interno. Ogni
mattina mi alzo alle 5 per
andare a lavorare: non è possibile che si calpesti così il mio
diritto a guadagnarmi il pane
quotidiano.
Nicola De Rosa
Risponde Maurizio
Tesorone, vicepresidente
della Prima Municipalità: «Il
problema del signor De Rosa
è stato affrontato dalla Municipalità e dall'Ansaldo. La
soluzione è la seguente: entro
la fine di ottobre l'Ansaldo
realizzerà un varco di fronte
all'esercizio in questione con
una passerella che consentirà
l'accesso al suddetto bar
anche dalla strada. L'Ansaldo
collocherà all'esterno anche
Sono ritornato dalle vacanze
con una certezza: l’aumento dei
tabelloni pubblicitari. Più
passano i giorni e più crescono
come funghi. Ma li piantano di
notte? E’ mai possibile che non
si riesce a frenare questa selvaggia invasione? L’impressione che
si ha è quella di un Comune in
balia di qualche società che ha
solo l’interesse di piantare più
installazioni possibili, calpestando qualsiasi regola estetica,
ambientale e di sicurezza per i
pedoni. I cittadini sono costantemente ignorati.
Marco Fusco
m a ga z i n e
CHIAIA
SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ
Anno III n. 9 - settembre 2008
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Quelli di Chiaia Magazine
Beppe Airoldi, Leo Aruta, Antonio Biancospino,
Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo,
Giada De Francesco, Antonella Esposito, Rossella Galletti,
Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono,
Malatesta, Annalicia Mozzillo, Renato Rocco,
Francesco Ruggieri, Fabio Tempesta,
Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro
Stampa
Arti grafiche Litho 2
Via Principe di Piemonte, 118 Casoria
Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005
2
IL MORSO DELLA TARANTA
di PAOLO D’ANGELO
NOTIZIE, DELIRI E PRESERVATIVI
entornati cari amici, la vacanza è volata via anche quest'anB
no e forse ancora una volta nulla è cambiato. Ci ritroviamo
tutti catapultati nei soliti problemi di una società in delirio
che cerca disperatamente di dare un senso alle cose del nostro
tempo, che poi un senso il più delle volte non c'e l'ha! Volete
un esempio? Provate a leggere un quotidiano e cercate di dare
un senso alle notizie. Una notizia del tipo «Sicurezza, maggioranza spaccata: Prc, Verdi, Sd e Pdci contro il pacchetto per la
tolleranza zero. Iervolino: non farò lo sceriffo» Che cosa significa? A Napoli conoscevamo solo il «paccotto», comunque qual
è il pacchetto sicurezza? Ad esempio nel pacchetto si prevedono sanzioni per chi bivacca anche di notte in prossimità di
edifici pubblici, monumenti, stazioni e piazze , quindi si
riferisce ai barboni. Ora provate ad immaginare mentre un
vigile sanziona un barbone! Dove gli deve lasciare la multa?
Sotto la coperta? Il «pacchetto» prevede anche che nelle zone
della cosidetta movida (che cavolo significa movida?) si organizzeranno dei presidii con etilometri, nei pressi quindi dei
locali notturni, per impedire la guida in stato di ebbrezza.
Allora, immaginate di uscire dai nostri vicoletti dove ci sono i
baretti: che cosa succede? Che al bar ci vai a piedi, chiaramente bevi (sennò che cavolo ci vai a fare ai baretti) e appena esci
un vigile o un altro ti blocca e controlla se hai bevuto. Che fa
il vigile se tu non stai guidando? Ti multa prima di guidare?
Che ti fa, forse, un processo alle intenzioni? «Tu adesso vorresti guidare ed io ti arresto!» Non si capisce più niente. Oppure
sempre nel «pacchetto» o «paccotto», fate voi, riferito all'accattonaggio si chiarisce che verrà applicata «un’energica sanzione a chi impiega minori o disabili». Che cosa significa energica sanzione? Che se un disabile chiede la carità, lo si prende
con tutta la carrozzella e lo si butta energicamente giù per la
strada, magari in discesa? Un’altra notizia dice «Mancano
maestri e bidelli: asilo chiude. Il Comune: stiamo lavorando»,
riferendosi alle scuole materne di Napoli. Ma non c'era in
Italia un problema di esubero di insegnanti e tutto il casino
dei tagli? Baah! Ancora un'altra notizia «La mia verginità vale
un milione di euro»: questo dichiara una subrettina napoletana che, dopo la partecipazione al Grande Fratello, sogna il
grande salto. Fate un po’ voi, non so che dire. E ancora: le
solite notizie di ingorghi, cantieri eternamente aperti, Bassolino che soffre del protagonismo di Velardi e cerca chiarezza.
Lasciamo stare la telenovela dell’Alitalia. Fortunatamente non
si parla più tanto dell'immondizia, ma non so se ci dobbiamo
preoccupare per questo... In ultimo, una notizia veramente
particolare nel suo genere ed è questa: «Aumenta il prezzo dei
preservativi e a Napoli calano le vendite». Che dire di più? Non
lo so, ma a questa notizia aggiungerei che, come diciamo
dalle nostre parti «‘O c.... non vuole pensieri». Buon autunno a
tutti dalla Taranta!
PRIMO PIANO
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
3
Sos buche: piani milionari, risultati zero
CITTÀ COLABRODO. Dopo il fallimento del Global Service, il Comune ci riprova
con un superassessorato. Allarme dalle Municipalità: fondi scarsi e rattoppi infiniti
Alvaro Mirabelli
essun rimedio, nessuna
cura: così la
città si riscopre addosso un'altra cancrena. E' alla resa dei
conti la manutenzione delle strade napoletane. Si cammina
sulla gruviera. Storia
vecchia: ma stavolta la
rabbia è bruciante ed è
parente stretta di una
fregatura recente. Un
passo indietro per capire
perché.
Nell'aprile 2007 il sindaco
Iervolino annunciò una rivoluzione epocale nel panorama disastrato della città-voragine: mai più buche, la
manutenzione ordinaria e
straordinaria delle strade principali (quelle larghe più di 8
metri), da sempre curata dal
Comune, nel giro di pochi mesi sarebbe stata affidata con
gara d'appalto internazionale
ad un unico gestore privato
con competenza per 9 anni su
tutta la città: l'aggiudicatario,
appunto, avrebbe lavorato in
regime di Global Service. Costo dell'operazione: 396 milioni di euro, iva compresa. Si
sorvolò su un dettaglio: chi
metteva i quattrini? Una sfumatura che annegò nella cornice trionfale di quell'annuncio. 17 mesi e centinaia di buche dopo, le certezze sono
quattro: il piano si è sgonfiato
per mancanza di fondi, la delibera comunale che nell'aprile 2007 approvò la manovra ha attirato l'attenzione dei
magistrati, la città è un colabrodo infame e, infine, il Comune continua puntualmente a soccombere in giudizio di
fronte ad un esercito di tibie e
femori rotti, quelli di chi nelle buche ci è letteralmente precipitato, sganciando ogni anno un fiume di euro per gli indennizzi: e ogni anno si viaggia alla media di migliaia di
Il flop del «Piano»
N
Nell'aprile 2007 il Comune deliberò il superpiano antibuche per
la città di Napoli: la manutenzione di tutte le strade principali sarebbe stata affidata ad un privato (vedi Global Service). Chiaia
Magazine sottolineò le sue perplessità sulla megaoperazione
che lasciava in ogni caso scoperta la manutenzione delle strade
minori (il 60% della rete stradale). Il Piano non è mai decollato.
E il nostro titolo di allora («Il festival delle buche affossa il Comune») vale anche oggi.
cause,
tutte stravinte dai ricorrenti. I rimborsi alle vittime?
Li pagano i contribuenti. Una
spirale infernale.
Complessi di colpa, vergogne
sparse, un'ombra d'impaccio
sul fronte municipale? Macchè. A Palazzo San Giacomo
sulla storiaccia del Global Service il silenzio è d'oro e le facce restano toste. E a questo
punto nessuno si meraviglia
dell'ultima pezza a colori
schiaffata a settembre sulla deriva del servizio manutenzione dal Comune di Napoli.
Spunta, infatti, l'ennesimo
piano emergenziale e prevede
un megacensimento delle buche napoletane da concludere
in tempi stretti per poi passare, entro Natale, alla fase rattoppo. E siccome il Municipio
da solo non ce la fa, dal cilindro spunta anche un super-assessorato antibuche: ci si ammucchiano dentro un po' di
assessori di Comune e Regione. Una task force alla frankenstein, pomposamente ribattezzata «Cabina di regia»
che si occuperà non solo di buche ma anche e soprattutto di
velocizzare i tempi nei cantieri cittadini. I soldi? Non è un
problema: i 20 milioni che
servono li sgancia la Regione
Campania, salvando in corner
la Giunta Iervolino. E' la solita acrobazia, la vita spericolata elevata a sistema, la gestione dell'ordinario condannata
a campare sul filo del rasoio,
una filosofia del dopodomani
sbugiardata da un oggi fallimentare: proprio sul fronte
manutenzione, ad esempio, il
corpo a corpo coi conti in rosso è pratica quotidiana per tutte le municipalità cittadine. I
budget che i parlamentini di
quartiere ricevono da Palazzo
San Giacomo sono da fame e
le imprese che lavorano con
gli SMU (un Servizio di Manutenzione Urbana è operativo
in ogni Municipalità), logorate dall'attesa dei pagamenti,
spesso rinunciano all'appalto.
Se si aggiunge che, per tirare
al risparmio, le imprese vengono ingaggiate col sistema
del ribasso sull'importo a base
d'asta, ecco spiegati gli ignobili rattoppi che costellano le
strade napoletane. E poi c'è
l'articolo 18 del «Regolamento
delle Municipalità» a complicare le cose: a dar retta alla regola, il governo di quartiere
ha competenza solo su strade
e piazze minori. Infatti la manutenzione (quella ordinaria
dei semplici rattoppi e quella
straordinaria che prevede un
minimo di progettualità e di
arredi) della viabilità principale non si tocca: sulla carta la
competenza è dell'assessorato
comunale alla Manutenzione,
diretto da Agostino Nuzzolo.
Nei fatti, invece, la mappa dei
dissesti è talmente incalzante che le competenze sono saltate e le Municipalità «tappano» eroicamente un po' dappertutto. Come svuotare il
mare col cucchiaino.
E Chiaia non fa eccezione: il
suo territorio ha 97 chilometri di strade. Per arginare il
flagello buche la prima Municipalità ha ricevuto, nel
2008, appena 150mila euro,
destinati in teoria alla sola
manutenzione ordinaria: un
po' di ossigeno arriverà tra poco con altri 400mila euro da
impiegare invece nella manutenzione straordinaria. Ma
la sostanza non cambia: briciole. Sul caos competenze e
sui fondi da fame torna Alberto Boccalatte, assessore alla Manutenzione nella Municipalità 1: «La Municipalità, in
teoria, può intervenire solo
sulla viabilità secondaria: le
inadempienze della Giunta
Iervolino, però, ci costringono a intervenire su tutta la rete stradale di Chiaia e lo facciamo con risorse finanziarie
e umane al lumicino. Risultato: i fondi sono finiti in anticipo e le “colmature” delle buche sono inadeguate. Così rischiamo pure che qualcuno
ci accusi di aver utilizzato impropriamente il denaro»
Intanto Francesco de Giovanni, presidente della Commissione Manutenzione della
prima Municipalità sposta il
tiro sulla recente riqualificazione dell’asse via dei Mille/Filangieri/Colonna: «La Commissione sta sollecitando il
Servizio Manutenzione Urbana ad intervenire nelle strade
adiacenti a quelle appena rifatte: assurdo abbandonare,
ad esempio, a sè stesse via San
Pasquale, via Mariano D’Ayala
o via Vannella Gaetani che allo stato appaiono letteralmente disastrate».
IL CORSIVO
di MASSIMILIANO DE FRANCESCO
ALCHIMIA DELLE CABINE
entre Napoli corteggia con inesauribile
M
brio l’apocalisse, politici e politicanti
sembrano aver trovato, dopo anni e anni di
aperture di tavoli e snervanti dibattiti, l’ultima alchimia del rimando: la cabina di regia.
C’è un problema? Creiamo una cabina. Possibilmente bipartisan, armata di progetti
rivoluzionari, carica di intenti, decisionista e,
soprattutto, fantasticamente propensa alla
collegialità produttiva. Il rilancio di Napoli,
dopo lo scuorno monnezza, non è partito con
l’allontanamento di chi ha tramortito il
territorio, ma con una pompata cabina di
regia: un ricco patto Governo-Regione, firmato
tra il divo Claudio (Velardi) e la diva Michela
Vittoria (Brambilla). I cineasti dei turismo,
ovviamente, non sono soli ma coadiuvati da
un pool di sceneggiatori, formato da due
esponenti governativi e da due di nomina
regionale. La struttura in questione, quindi, è
incaricata di produrre il film della rinascita
partenopea. Difficilmente «i cabinisti» si
faranno la guerra: almeno per ora, per dirla
alla Corsicato, nessuno ha interesse a gettare
«il seme della discordia».
Un altro cabinone di regia da poco ha aperto
il suo circo: si occuperà di eseguire «un piano
di mitigazione del traffico» a Napoli. Un
manipolo di assessori comunali e regionali
avrà il compito di velocizzare i cantieri che
assediano la città. Gli alchimisti della viabilità
hanno partorito subito la grande idea: gli
operai devono lavorare di notte e anche le
domeniche. Geniacci. Chi pagherà le imprese?
L’Europa. Come mai a Napoli, negli ultimi
tempi, si sono aperti, di botto, un’infinità di
cantieri e cantierini? C’entra, per caso, la
paura di perdere parte dei fondi europei?
Intanto, un’altra cabina di regia, in queste ore,
danza sui giornali: quella del Forum delle
Culture. Chi deve entrare nella Fondazione
dell’evento del 2013? Nei Palazzi già rimbomba il fischio dei bastimenti d’euro che arriveranno per la kermesse. E allora? «Auspico una
cabina di regia con Regione e Provincia su
scelte importanti», ha dichiarato il consigliere
Pd Emilio Montemarano sull’eventualità di un
ingresso degli industriali nella Fondazione.
Perché non si crea anche una cabina di regia
sulla Sanità? Dentro potrebbe entrarci qualche
magistrato. E una sulla nuova tintura color
pipì di Bassolino? Si facciano avanti i barbieri.
PRIMO PIANO
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
Sprecopoli comunale
L’INCHIESTA. Riflettori sulle ultime delibere
di Palazzo San Giacomo. Le elargizioni di Oddati
asta sprechi: a palazzo
Santa Lucia e a Palazzo
San Giacomo da qualche
tempo è il ritornello più gettonato. Così la sindaca annuncia
solennemente la scure su auto
blu, telefonini e altri benefit di
rango. Bontà loro. Ma la predica
sull'austerità non convince. E,
come al solito, Chiaia Magazine,
da tempo sulle piste degli sciali
municipali, punta il dito sul
viziaccio dei finanziamenti a
pioggia, lenta ma inesorabile
emorragia di microstanziamenti ad alto potere corrosivo nei
confronti del budget pubblico.
Il campione. Qui l'oro olimpico
tocca all'assessore comunale
alla Cultura Nicola Oddati (nella
foto) che è un veterano della
materia. Il suo curriculum,
giusto per fare un po' di dietrologia, ce lo indica, dall'autunno
2006, responsabile di quell'oggetto misterioso che è il Palazzo
delle Arti di Napoli (Pan) di via
dei Mille. Prima di lui, la struttura si era ingoiata, da marzo
2005 a ottobre 2006, 7 milioni
di euro. Con lui, nel 2007, il Pan
ha speso, per 3 mostre di arte e
cultura contemporanea, 770mila euro: un buco senza fondo.
Oddati, intanto, nel 2007, si è
pure conquistato l'appellativo di
assessore in tournée, rilanciando alla grande un altro impopolare capitolo, quello dei politici
in viaggio all'estero: finanziato
dal Comune, il politico con la
valigia se n'è andato (con relativo seguito), come ambasciatore
della cultura partenopea, in
Messico, in Spagna e in Cina.
Davvero rappresentativo, fin
troppo, per un Comune che
non ha gli occhi per piangere.
Ma lui, che è uno tosto, tira
dritto per la sua strada. E lo ha
dimostrato in un'estate distratta
e torrida, con piccoli, ripetuti
morsi al già desolato portafoglio comunale: in nome della
cultura, naturalmente.
Spendi e spandi. Andiamo al
dettaglio. Su proposta dell'assessore Oddati, la giunta Iervolino,
nelle sedute del 22 luglio, dell'1
agosto e del 6 agosto, ha dispo-
B
sto un robusto pacchetto di
sovvenzioni, spalmate su iniziative varie: se il principio è che
tutte le decisioni dell'amministrazione cittadina hanno il
solo obiettivo della pubblica
utilità, allora su almeno nove di
quelle delibere estive, targate
Oddati, il dubbio si insinua.
Leggete e giudicate da soli. 1)
25mila euro all'«Associazione
Napoli Capitale Europea della
Musica» per la realizzazione del
progetto «Concerti nelle chiese
e nei teatri delle periferie», 2)
30mila euro alla «Phoebus
Edizioni» per realizzare al Pan il
progetto espositivo «12x12», 3)
20mila euro all'«Associazione
Loro di Talia» per lo spettacolo
«Dio c'è…ma non si vede, 4)
20mila euro all'Istituto di
Scienze delle Comunicazioni
Visive per l'organizzazione di
«The Brig», uno spettacolo del
Living Theatre, 5) 10mila euro
all'«Associazione Eco» per la
realizzazione del festival «Pulcinella d'oro», 6) 25mila euro
all'«Associazione Favola Rock
Arte e Cultura» per realizzare il
progetto «Liverpool», 7) 15mila
euro all'«Associazione Antego»
per organizzare il «Premio
Girulà, Teatro a Napoli», 8)
20mila euro alla «Fondazione
Ducci» per il progetto «I Russi a
Napoli», 9) botto finale con
240mila euro al Pan per la
mostra «Tracce nel futuro». A
questi provvedimenti, ne va
aggiunto un decimo, ma Oddati
non c'entra perché il finanziamento è stato disposto dalla
sindaca in persona: si tratta di
un contributo di 85mila euro,
destinato agli organizzatori
della 6° edizione di un «Premio
Internazionale della libertà» di
cui a Napoli non si è accorto
nessuno. Stringendo all'osso: un
botto complessivo di 490mila
euro.
La questione morale. Una cosa
è certa: una Napoli all'avanguardia nella cultura piace a tutti.
Ma all'ombra del Vesuvio, con
gente che campa con 350 euro
al mese (l'assegno per le famiglie povere), il problema morale
si pone e le perplessità su questi
finanziamenti sono legittime. E
pensare che a giugno scorso la
Iervolino, nell'annunciare una
sua imminente trasferta in quel
di Brescia, con qualche tecnico e
qualche assessore al seguito, al
benemerito scopo di visionare il
termovalorizzatore di quella
città, rivelò candidamente agli
esterrefatti giornalisti presenti
che, per recuperare poche
centinaia di euro necessarie per
i biglietti d'aereo, l'assessore al
Bilancio stava facendo i salti
mortali. Quando lo ha saputo, il
sindaco di Brescia ha detto tre
parole: «Non posso crederci!».
L’INTERVENTO
Regione, otto costosi
progetti per il turismo
Mimmo Della Corte
idea che ne ha stimolato la
nascita, «valorizzare il territorio e promuovere un turismo
destagionalizzato non solo culturale, ma anche naturalistico
e sportivo», è decisamente condivisibile. Per cui è obiettivamente difficile bollarli «sic et
simpliciter» come degli sprechi
nel senso classico del termine e
cioè di spesa inutile ed ingiustificata. Di certo, però, costano,
come si usa dire dalle nostre parti, «un occhio della fronte» e la
spesa prevista per qualcuno di
essi fa addirittura rabbrividire.
Pensiamo, tanto per fare un
esempio, al costo occorrente per
realizzare un campo da golf
«nello spettacolare scenario del
Cilento», nel Comune di Castelnuovo, in provincia di Salerno:
15 milioni di euro ovvero circa
30miliardi di vecchie lire. E’ soltanto il primo degli otto progetti
proposti dall'assessore Claudio
Velardi ed approvati dalla Giunta, nell'ambito dell'Accordo di
Programma Quadro per lo «Sviluppo Locale», ma non si può
certo dire che gli altri sette siano più a buon mercato. Anzi. Anche se meno onerosi, richiederanno, comunque, investimenti
di «spessore». Ma andiamo con
ordine, cominciando con il dire
che cinque riguardano la provincia di Napoli ed uno a testa
quelle di Avellino e Caserta.
Neanche un euro, invece, sarà
finalizzato al rilancio turistico
della provincia di Benevento. A
Napoli, nello storico e monumentale complesso di San Domenico Maggiore, sarà localizzato il Museo della Musica per la
cui realizzazione saranno investiti 10 milioni e 600mila euro;
nell’area della Mostra d'Oltremare sarà, invece, restaurata,
con una spesa di 5 milioni e
100mila euro la Torre delle Nazioni, all'interno della quale verrà ubicato un Museo del design
e dell'architettura; 12 milioni e
400mila euro serviranno alla
realizzazione a Pompei di un polo di attrazione e divulgazione
L’
delle risorse archeologiche dell'area Vesuviana Stabiese; con
6milioni e 65mila euro saranno
realizzati cinque percorsi nella
città di Napoli dotati di infopoint, cartellonistica ed illuminazione dei monumenti ed, infine, con una spesa di 1 milione
e 100mila sarà restaurata Villa
Campolieto, storica sede dell'Ente Ville Vesuviane ad Ercolano. Ad Avellino, invece, e precisamente nel comune di Bagnoli
Irpino, sarà realizzata una stazione sciistica: costo preventivato e finanziato di 12 milioni di
euro. A Caserta con 2 milioni e
700mila euro sarà rimesso a
nuovo un braccio dell'emiciclo
della Reggia di Caserta, attualmente in disuso.
A dire il vero, anche i progetti in
sé, sembrano sostanzialmente
condivisibili, ma non si può nascondere che qualche, anzi più
di qualcuna, preoccupazione è
lecito nutrirla. Intanto, si è accennato prima, i costi dei singoli progetti, sembrano obiettivamente eccessivi e decisamente spropositati rispetto all'opera da realizzare. E, poi, c’è il timore che alla cerimonia della
«posa della prima pietra» possa
non seguire mai quella della loro inaugurazione. Siamo malfidati? Può darsi, ma per dirla mescolando il sacro con il profano,
potremmo dire che le vie dell'inferno (nella fattispecie, della
Campania) sono costellate di
buone intenzioni. Pensate, ad
esempio, alla famosa pista ciclabile che avrebbe dovuto collegare Salerno all'area dei Templi di Paestum. Se fosse stata
completata, con i suoi 35 chilometri complessivi, sarebbe stata
la pista ciclabile «più lunga d'Italia», ma, come Cristo, si è fermata ad Eboli ovvero pochi chilometri dopo il punto di partenza e, per i rischi che vi si corrono è praticamente infrequentabile: ciò nonostante è costata
ben 25.000.000.000 di vecchie lire. Finirà così anche stavolta?
Speriamo di no, ma….«chi lo può
dire» direbbe il buon Eduardo
di «Napoli Milionaria».
4
PRIMO PIANO
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
5
Piazzetta Rodinò,i gazebo della discordia
IL CASO. Il Comune concede le autorizzazioni per le strutture ma manca il sì
della Sovrintendenza. Il magistrato interviene. Lite istituzionale: paga il cittadino
Alvaro Mirabelli
uel gran pasticcio di
piazzetta Rodinò: il
fatto nudo e crudo è
che, all'inizio di settembre, i
gazebo montati nell'elegante
scorcio chiaiese dai locali
«Cimmino», «Orange», «Coco
Loco» e Rodinò 29», sono stati
sottoposti a sequestro su
disposizione del magistrato
perché sprovvisti dei permessi della Sovrintendenza per i
Beni Ambientali e Architettonici la cui competenza è
automatica nel caso di aree
con vincoli ambientali e
architettonici.
Un giro di vite che è arrivato
a ruota di quello praticato in
precedenza su alcuni ritrovi
di via Partenope. Una vicenda
che ha tutta l'aria di un'autentica tagliola burocratica
scattata sui ristoratori: loro,
infatti, reclamano la propria
buonafede e sventolano l'autorizzazione concessa a suo
tempo dall'assessorato Decoro
e Arredo Urbano. E non hanno tutti i torti visto che si
sono scrupolosamente attenuti ai requisiti prescritti dal
Comune: ma non è bastato
per essere in regola. Il passaggio saltato, costato caro e
Q
amaro agli imprenditori, è
appunto la richiesta dei
pareri della Sovrintendenza.
E solo a blitz avvenuto i titolari dei gazebo sotto accusa
hanno scoperto di avere tra le
mani un'autorizzazione a
metà. Così la domanda è
sorta spontanea: ma non
erano gli Uffici Comunali a
dover verificare la completezza dei 4 fascicoli prima di
rilasciare il sì alla realizzazione dei manufatti? Vero è che
si tratta di un sequestro
«morbido» visto che, nel
frattempo, nelle strutture
continua l'attività, ma l'impressione è che al danno
patito i ristoratori debbano
aggiungere la beffa: quella di
istituzioni che marciano
ciascuna per i fatti propri e
fanno guasti.
L'architetto Giacomo
Laudato, funzionario della
Sovrintendenza e responsabile per l'area Chiaia-Posillipo:
«Dispiace per i cittadini ma le
autorizzazioni della Sovrintendenza sono obbligate.
Sarebbe stato sufficiente che
il Comune, prima di rilasciare il suo sì, ci trasmettesse le
pratiche perché fossero integrate con le nostre autorizzazioni: nei fatti, però, ha igno-
rato i nostri uffici tecnici. Dal
canto nostro, non abbiamo
fatto altro che rilevare l'assenza del nulla osta della Sovrintendenza e la difformità dei
manufatti in questione dai
requisiti di sostenibilità
ambientale che sono richiesti
per qualunque progetto
previsto in aree urbane considerate beni culturali e pertanto vincolate: poi abbiamo
girato la segnalazione alla
magistratura. Un'azione, del
resto, dovuta: lo impone il
decreto legislativo 42/04
all'articolo 10 che, ad esempio, parla di piazze di interesse storico il cui godimento
deve essere garantito. Ed è
proprio il caso di piazzetta
Rodinò - esemplifica Laudato che allo stato si presenta
“oscurata” da strutture invasive. Tutta la comprensione per
i ristoratori che credevano di
avere le carte in regola. Ma
evidentemente il problema
non abita nei nostri uffici. Se
l'assessorato all'Arredo/Decoro Urbano, con i suoi servizi
tecnici, si fosse coordinato
con noi prima di concedere i
permessi, i 4 imprenditori di
piazzetta Rodinò, e gli altri
colpiti da sequestro, avrebbero avuto l'opportunità di
mettersi in regola. Il sospetto,
però, è che alcuni uffici
tecnici comunali soffrano il
controllo di altre autorità sul
territorio comunale». L'architetto va a parare su un nervo
scoperto dell'amministrazione municipale.
Dallo staff di Luigi
Imperlino, assessore al Decoro Urbano, replicano, infatti,
sulla difensiva: «L'assessore ha
chiesto l'intervento del Sindaco perché si crei un tavolo
con la Sovrintendenza e si
affronti, una volta per tutte,
la materia dei rapporti tra le
due amministrazioni al fine
di evitare ulteriori incomprensioni ed inutili incidenti
di percorso: il tutto a vantaggio della certezza del diritto
dei cittadini». Incidenti di
percorso? Vallo a spiegare ai
ristoratori, quelli di piazzetta
Rodinò e gli altri, che hanno
investito fior di quattrini.
L'avvocato Salvatore Pane,
che difende i 4 imprenditori
di Chiaia, snocciola meticoloso: «I gazebo sono installati
da molto tempo, sono regolarmente autorizzati e non sono
state rilevate difformità dai
requisiti previsti dal permesso comunale. Circa la mancanza del sì della Sovrinten-
denza, invece, nulla in tal
senso fu obiettato ai titolari
delle ditte al momento del
permesso comunale».
Critico verso le istituzioni
Nino De Nicola, presidente
delle «Nuove Botteghe dei
Mille»: «La questione è di
principio. Quanto è accaduto
è solo l'ultimo esempio di
una ricca casistica di guai che
si abbattono sul cittadino, in
questo caso gli imprenditori
di Chiaia e del Lungomare,
quando è alle prese con i
servizi inefficienti di pubbliche amministrazioni che non
si parlano tra loro: in questo
caso, tra un Comune che dice
sì e una Sovrintendenza che
dice no, chi resta schiacciato
è il cittadino-imprenditore
che, in perfetta buonafede,
investe decine di migliaia di
euro per essere poi impallinato da provvedimenti restrittivi. Gente che rischia capitali,
chiedendo solo di lavorare,
rispettare la legge e creare
economia, occupazione e
turismo: ai cittadini che
presentano istanze - taglia
corto De Nicola - basta solo
fornire risposte chiare sugli
adempimenti amministrativi
da assolvere. Così non è stato
ed è inaccettabile».
QUARTIERISSIME
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
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Cantieri e viabilità, autunno infernale
LAVORI IN CORSO. Da S. Ferdinando a Chiaia: mappa dei disagi e delle transenne
Quattro i nodi: via Vetriera, via Tasso, Monte di Dio, l’asse S. Caterina da Siena-Cariati
l punto sui cantieri di Chiaia.
Asse Filangieri/dei Mille/V. Colonna. Conclusa, nei tempi previsti, la riqualificazione di via Vittoria Colonna (col ritorno al doppio senso di marcia) e di via Torelli (qui resta da installare il sistema di illuminazione). Si accelera per ultimare via Nisco: fine
prevista per gli inizi di ottobre.
Prossima anche l'ultimazione dell'ultimo segmento di via dei Mille,
quello tra via S. Pasquale e via Mariano d'Ayala. Cantieri di prossima apertura: la notizia importante è che ad ottobre decollerà l'ultimo lotto di tutta l'operazione: i
lavori in vico Vasto a Chiaia e in via
Vetriera. L'intervento durerà 6 mesi. Ed è imminente anche la riqualificazione dell'ultimo tratto
di via Bausan. Infine via Vito Fornari: sarà completata nei primi
giorni di ottobre.
Via Tasso. Non resta che termina-
I
re la ripavimentazione di alcuni
tratti di marciapiede tra largo Madre Teresa e corso Vittorio Emanuele. Entro settembre si risolverà
anche un problema emerso dopo
la sistemazione della carreggiata:
verranno rialzati al livello del
manto stradale alcuni tombini che
risultavano sottoposti. Via Tasso
sarà terminata entro novembre.
Piazza Santa Maria degli Angeli.
Inaugurato il 5 maggio per realizzare una delle due uscite della Stazione Chiaia del metrò (l'altra sarà in via Chiaia, all'altezza del ponte), il cantiere ha sottoposto l'area
di Monte di Dio, di via Nicotera e
dei dintorni a un durissimo stress,
a cominciare dalle conseguenze
prodotte sul traffico dal via vai di
mezzi pesanti di carico/scarico
(con relative ripercussioni sulle attività commerciali). Per alleggerire la situazione, ora si rincorre
l'opzione di creare un nuovo can-
di BEPPE AIROLDI
C’ERA UNA VOLTA «LA GATTA»
G
L’ORA LEGALE
di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI
PRESTAZIONE INUTILIZZABILE
inutilizzabilità della prestazione non è il titolo di un
L’
racconto di donne scontente dei loro mariti ma è un
principio di diritto statuito dalla Corte di Cassazione con
la sentenza del 24.7.2007 n° 16315. Con tale pronuncia, la
Suprema Corte ha dichiarato la risoluzione di un contratto di viaggio, con formula “tutto compreso”. Per comprendere appieno la portata innovativa della sentenza e,
quindi, del principio in essa enunciato, è bene ricostruire
l'intera vicenda. In prossimità del Natale 1997, un gruppo
di amici decide di regalarsi una vacanza a Cuba. Nell'imminenza della partenza, però, apprende dai mass-media
che sull'isola caraibica imperversa un'epidemia di dengue
emorragico. A fronte di tale notizia, il gruppo stabilisce di
rinunciare al viaggio e, pertanto, di non pagare la restante
parte del prezzo. Da qui prende vita un contenzioso nel
quale i viaggiatori, in primo e secondo grado, si vedono
rigettare le proprie doglianze per essere tenuti a pagare la
restante parte del prezzo del viaggio. Ancora fiduciosi
ricorrono per Cassazione. E qui, con un innovativo e
condivisibile ragionamento, la Suprema Corte precisa che
la fattispecie in esame integra gli estremi dell'impossibilità sopravvenuta dell'utilizzabilità della prestazione,
codificando una nuova ed autonoma causa di estinzione
dell'obbligazione. La Corte di legittimità, evidenziati tutti
gli elementi costitutivi dell'obbligazione, pone l'accento
sull'interesse del creditore, identificabile, nel caso di
specie, con il desiderio dei turisti a godere del soggiorno
con adeguati standards di sicurezza sanitaria. Qualora
tale interesse venga meno per una causa riconducibile a
circostanze sopravvenute, ignote e/o imprevedibili, viene
meno l'intero rapporto obbligatorio e, quindi, le prestazioni cui sono tenute le parti. In conclusione, i turisti sono
stati rimborsati dell'acconto versato e, al contempo, liberati dal resto dell'obbligazione economica per sopravvenuta
inutilizzabilità della prestazione. A questo punto - non me
ne vogliano gli addetti al settore turistico napoletano - ma
hanno da temere di tutte quelle disdette giunte a causa
dell'“epidemia immondizia”.
IL PROGETTO DELLE «NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE»
CIAO AFRICA
li abitanti di Treviglio e quelli di Caravaggio, due paesi
che distano tre chilometri nella
bassa bergamasca, si odiavano a
morte. Perciò di tanto in tanto si
menavano di santa ragione. Ma
alla fine della scazzottata sorgeva un problema: chi aveva vinto.
Escogitarono perciò una soluzione semplice, ma che mettesse
d'accordo tutti: la Gatta. Questa
era (è, perché c'è ancora) una antica pietra su cui era stata scolpita in bassorilievo l'effigie del
felino. Orbene, chi dei contendenti si fosse appropriato della
gatta e se la fosse portata nella
piazza del proprio paese risultava vincitore della battaglia e l'altro l'avrebbe riconosciuto come
tale. Questa tradizione me l'ha
fatta venire in mente il mio amico Giuseppe Iannielli quando,
l'altra sera, mi ha esposto la soluzione al problema OccidenteMondo Islamico. Essendo un pacifista ha trovato una via incruenta per sanare il conflitto.
Partendo dal fatto che gli attentati in America hanno colpito i
simboli del potere economico (le
Torri Gemelle) e militare (il Pen-
tiere in piazza del Plebiscito, precisamente nell'area a ridosso del
colonnato che è adiacente a piazza Carolina. Con tre obiettivi: 1)
visto che nelle viscere della monumentale piazza già esiste una
galleria (realizzata negli anni '90)
che porta proprio verso il Ponte di
Chiaia, ciò consentirebbe di effettuare dal basso lo scavo necessario
per realizzare l'uscita in piazza
Santa Maria degli Angeli (cioè il
tunnel verticale che collegherà la
piazzetta collinare a via Chiaia):
in tal modo la zona di Monte di
Dio sarebbe liberata dal caos dei
mezzi pesanti, 2) il cantiere del
Plebiscito potrebbe essere un prezioso appoggio logistico anche in
previsione di una terza, ipotetica
fermata della stazione Chiaia in
piazza Carolina, 3) i tempi d'esecuzione dell'intera stazione (a 3
uscite) si ridurrebbero notevolmente. Sull’“Operazione Plebiscito” stanno lavorando attivamente
Comune, Sovrintendenze, Ansaldo, Commissario di Governo per i
Cantieri e, infine, Municipalità 1.
Asse piazzetta S. Caterina da Siena/piazzetta Cariati/Corso Vittorio Emanuele. Due i cantieri attivi: quello a valle in piazzetta S. Caterina (che non solo si estenderà fino all'incrocio con vico Mortelle
ma riqualificherà anche vico Mondragone fino all'incrocio con via
Nicotera) e quello a monte in piazzetta Cariati (che prevede anche
la riqualificazione di c.so Vittorio
Emanuele nel tratto tra via Nicola da Tolentino e l'Istituto Pontano). Conclusione prevista: inizio
di dicembre.
tagono) dell'Occidente (hanno
mancato quello politico: la Casa
Bianca), qual è la risposta che si
può dare? Non certo una rappresaglia militare contro l'Afganistan, che oltre tutto accrediterebbe quattro caprai di essere riusciti a mettere in ginocchio l'Occidente. No, no: bisogna tornare
al vecchio occhio per occhio aggiornandolo però in simbolo per
simbolo. Voi avete attaccato i simboli della nostra civiltà? Bene: noi
attacchiamo i vostri. Anzi il Vostro (siete o non siete dei fanatici religiosi?): vi fottiamo la Pietra Nera. Un bel commando arriva alla Mecca, si impadronisce
del santo meteorite e se lo porta
in Occidente, nel giardino della
Casa Bianca (fra l'altro l'accostamento Casa Bianca Pietra Nera è
anche bello dal punto di vista della Op Art). Sarebbe una vittoria
schiacciante. Assoluta. Anche divertente: i bravi Musulmani che
devono fare il pellegrinaggio in
America, che non sanno più da
che parte inginocchiarsi all'ora
della preghiera etc. Geniale! A
proposito: io sono di Treviglio e
la Gatta ce l'abbiamo noi.
Turisti a Chiaia, ecco il piano shopping
Commercianti di Chiaia e Istituzioni: incoraggianti segnali di collaborazione tra le
«Nuove Botteghe dei Mille», presiedute da
Nino De Nicola, e la Regione Campania.
L'assessorato regionale al Turismo, diretto da
Claudio Velardi, infatti, ha manifestato la
sua disponibilità di massima su un progetto
partorito dall'importante sodalizio di via dei
Mille e intitolato «Week end Shopping a
Chiaia». Si tratta di un pacchetto promozionale in predicato di attivarsi negli 8 finesettimana, compresi tra il 18/19 ottobre e il
6/7 dicembre.
Il piano, in dettaglio, prevede appunto un
pacchetto transfert a prezzi agevolati per
turisti da tutta Italia che visitino il quartiere
Chiaia, con sconti sulle varie tariffe di soggiorno alberghiero, di ristorazione e di altri
settori del diporto turistico. All'ente Regione
spetterebbe il ruolo di occuparsi della campagna pubblicitaria sugli organi di stampa
nazionali e di concordare il prezzario dei
pacchetti turistici che saranno acquistati dai
viaggiatori che soggiorneranno negli hotel di
Chiaia o frequenteranno i ristoranti del
quartiere (inclusi i grandi alberghi del Lungomare). A sostenere una parte cruciale e
attiva nell'operazione sono, però, chiamati i
commercianti delle «Nuove Botteghe dei
Mille» che alla ben nota e apprezzata cordialità di accoglienza dovrebbero associare una
politica di sconti sugli articoli acquistati dai
possessori del pacchetto promozionale.
Intanto, la nascente sintonia tra imprenditori della moda, della ristorazione e dell'accoglienza da un canto e pubblici amministratori dall'altro, da suggellare con questa prima
iniziativa comune, potrebbe davvero rappresentare il primo passo sul percorso di una
unità d'intenti stabile e duratura: le ricadute,
infatti, sul fronte turistico, occupazionale e
d'immagine, sarebbero garantite in tempi
rapidi. Il presidente Nino De Nicola commenta soddisfatto: «E' un'occasione unica per far
risorgere l'attenzione nazionale sulle enormi
possibilità turistiche della nostra città e per
riportare a Napoli, e soprattutto nel suo
salotto, i cosiddetti turisti del week end, da
troppo tempo latitanti per le ben note vicissitudini patite dalla città».
QUARTIERISSIME
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
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Chiaia Notes, al via la festa della movida
LA KERMESSE. Sabato 18 ottobre 12 ore di musica non stop per le strade e i locali
del quartiere con esibizioni e dj set di artisti d’avanguardia. Finanzia la Municipalità
Laura Cocozza
L’INTERVISTA
L
a regolamentazione della
movida notturna a Chiaia
da tempo è argomento di
acceso dibattito tra cittadini,
amministrazione pubblica e
operatori del settore. Il problema è complesso poichè si tratta di conciliare intrattenimento, tutela dei residenti, riqualificazione urbana e proposte efficaci per il turismo. Ora la prima Municipalità mette in campo un’ipotesi di movida disciplinata, organizzando sabato 18
ottobre Chiaia Notes, il primo
festival musicale gratuito ed itinerante del quartiere Chiaia.
Una rassegna musicale dedicata al rilancio della vivibilità della zona, interamente finanziata
dalla Municipalità presieduta
da Fabio Chiosi, su iniziativa
dell’Assessore Alfonso Brancaccio, delegato alla mobilità e
ai problemi connessi al divertimento notturno. Per dodici ore,
dalle 12 alle 24, nel rispetto della quiete notturna, selezionati
luoghi di ritrovo, situati all’interno della zona a traffico limitato, ospiteranno esibizioni
live e dj set di artisti nazionali
ed internazionali ad ingresso
gratuito. L’offerta musicale sarà
varia ed eterogenea, per coinvolgere una fascia di pubblico
giovanile di età variabile. Chiaia
riecheggerà di suoni chill-out,
reggae, soul, hip hop, house,
tecno, lounge, acid jazz, rock:
praticamente tutti i generi di
musica leggera, evocati da artisti d’avanguardia. Tra i locali
Brancaccio: «La movida?
Discipliniamo gli orari»
hiaia Notes, la festa della movida
C
prevista per il 18 ottobre, è un
progetto della prima Municipalità
che finora hanno aderito a
Chiaia Notes, il Teatro Sannazaro, che si è reso disponibile
per ospitare il concerto di chiusura della manifestazione, al
termine della giornata. E ancora, Trip, Maxi Ho Spa Cafè (ex
Culti), Labra, S’moove, Chandelier, Bluestone (ex Farinella). Durante l’evento, grazie alla collaborazione delle Nuove Botteghe
dei Mille, i negozi resteranno
aperti fino alle 22,00.
Le premesse per la riuscita di
questo primo esperimento sono le migliori. Ma ancor più interessante è la reazione a catena che l’evento dovrebbe innescare. Nelle intenzioni dell’amministrazione municipale, infatti, la rassegna vuole rappresentare un invito alle parti interessate ad utilizzare le risorse
territoriali in maniera innova-
tiva, con spirito di collaborazione, e ad incentivare l’offerta
di eventi a carattere culturale,
sul modello delle maggiori città europee. La manifestazione
musicale si colloca, infatti, all’interno di un più ampio progetto urbanistico che vede prioritari il rilancio della pedonalizzazione dell’intera area ZTL
di Chiaia, la costruzione di nuovi parcheggi nelle zone limitrofe e la razionalizzazione dei
luoghi di ritrovo giovanile per
conciliare il divertimento notturno con le esigenze dei residenti.
Tutti temi cari ai lettori di
Chiaia Magazine che anche per
questo seguirà attentamente la
manifestazione e i suoi eventuali sviluppi.
Per saperne di più: www.chiaianotes.net.
fortemente voluto da Alfonso Brancaccio (nella foto), assessore alla Mobilità e al divertimento notturno.
Assessore, quali aspettative ha per
l’evento del 18 ottobre?
Sto lavorando con grande impegno
affinché la prima edizione di Chiaia
Notes possa essere un successo. Sto
riscontrando, e tengo a sottolinearlo,
un concreto sostegno da parte degli
imprenditori di Chiaia come, ad esempio, Salvatore Vanorio,
direttore amministrativo del teatro Sannazaro, che il 18 ottobre
ospiterà uno spettacolo davvero sorprendente. Le mie preoccupazioni sono rivolte, invece, al controllo del territorio: il giorno
dell’evento deve essere rafforzato. Mi auguro una fattiva collaborazione da parte del Comune e dei vigili urbani.
Lei si è sempre battuto per una movida «sicura»...
Questo è un quartiere con una forte vocazione per il divertimento notturno. Bisogna tutelare l’economia dell’intrattenimento e
uno dei modi per farlo è, prima di tutto, rendere più sicura la
zona. Una ztl funzionale, videosorveglianza, presenza di vigili e
forze dell’ordine soprattutto nei week-end: ecco come si protegge
la movida. Naturalmente anche i gestori dei locali devono fare la
loro parte rispettando, senza se e senza ma, le normative per la
sicurezza delle loro strutture. In più, lancio una proposta ovviamente da discutere con gli imprenditori dell’intrattenimento: è
necessario lavorare per regolamentare gli orari della movida.
Ha altri progetti in cantiere?
Contribuire, in primavera, alla riuscita del Torneo Internazionale di Tennis con idee e proposte che attirino più turisti all’evento.
A breve, invece, avvieremo un corso gratuito di tennis per i
bambini meno abbienti.
QUARTIERISSIME
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
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Monte Echia, proposte contro il degrado
L’INIZIATIVA. Alessandra Lancellotti, presidente della Commissione Urbanistica
della Prima Municipalità, sollecita il Comune a intervenire per riqualificare l’area
onte Echia: vent'anni di
chiacchiere in libera
uscita. Sullo sbandierato recupero del mitico contrafforte luciano, desolante monumento al degrado, il Comune si
è giocato una bella fetta di reputazione. Il progetto municipale, ormai condannato alla
muffa, prevede 4 interventi: restauro del costone tufaceo (costo: 1.777.000 euro ma non c'è
copertura economica), riqualificazione del Belvedere e realizzazione dell'ascensore (costo:
4.800.000 euro e una minicopertura di 1.807.000 euro), restauro di Villa Ebe (costo:
5.840.000 euro. Ma c'è un recente finanziamento regionale
di 3.340.00 euro), recupero delle rampe Pizzofalcone-Lamont
Young (costo: 5.250.000 euro ma
anche qui non ci sono fondi).
Un quaderno delle buone in-
M
Le rampe Lamont Young a Pizzofalcone
tenzioni che fa a cazzotti con lo
sfascio progressivo dell'intero
scenario. In cima, il castello di
Lamont Young con l'ex giardino trasformato in minidiscarica
e gli interni in cui è accampato
un gruppetto di poveri cristi. Più
in là il Belvedere riconvertito a
monnezzaio da qualche cittadino-canaglia. Infine le rampe, altro sconcio da manuale, infestato da carcasse di auto, verandine super-abusive e spazzatura no-limits. Ennesima, morti-
ficante cartolina su cui ha puntato il dito la Commissione Urbanistica della Municipalità 1,
presieduta da Alessandra Lancellotti, capogruppo Fi al parlamentino di quartiere. In cima
alla lista delle priorità la Lan-
VIA DEI MILLE: RICHIESTA DI
RIPRISTINO DELLA FERMATA DEL C4
ARTE SOTTO IL COLONNATO
CON L’ASSOCIAZIONE MEGARIS
Alcuni residenti di Chiaia ci segnalano che, all'altezza del civico 36 di via dei Mille, è stata soppressa la fermata del C4: eliminazione dovuta a
suo tempo ai lavori in corso. La circostanza crea
numerose difficoltà agli utenti, specie se anziani. Pertanto la richiesta al Comune è di ripristinare la fermata. Altra segnalazione: sempre a causa dei lavori, dall'asse via Filangieri/via dei Mille
sono scomparsi anche tutti i cestini gettarifiuti.
In occasione della 13° edizione del «Premio Nazionale - Opere da studio: Informali e Figurative»,
organizzata dall'Associazione Culturale Megaris e
patrocinata dal centro Commerciale Borgo Santa
Lucia, si è svolta lo scorso settembre negli spazi del
colonnato della chiesa di san Francesco di Paola
una Mostra di arti visive con le opere di Giuseppe
De Michele, Stefania Sabatino e Antonio Sannino. All’evento ha collaborato la Libreria Treves.
ANTEPRIMA CAPRESE CON LA SENATRICE DE FEO
«I 3000 di Chiaia», il libro del dissenso
Cittadini alla riscossa contro la «casta»
politica napoletana. E stavolta lo
strumento della contestazione è il
libro «I 3000 di Chiaia - la rivolta della
società civile» (Iuppiter Edizioni). La
presentazione in anteprima del volume è avvenuta all'hotel Syrene di
Capri lo scorso 13 settembre. «I 3000
di Chiaia» racconta la nascita dell'associazione «Chiaia per Napoli - Movimento Società Civile» e ripercorre un
anno di battaglie e di fermenti civili,
culminati nella grande marcia per la
legalità, snodatasi tra le strade del
quartiere Chiaia il 10 novembre 2007.
Quel giorno sfilarono in corteo, da
piazza dei Martiri a piazza S. Pasquale,
tremila persone, borghesi, commercianti, artigiani e semplici cittadini
animati dalla voglia di normalità e dal
disgusto per un regime ormai screditato. E oggi il Movimento Società Civile
associa al linguaggio della protesta di
piazza anche quello della letteratura
schierata: nasce da ciò il neonato
volume che intende essere cronaca di
una resistenza civile ma anche guida
pratica all'esercizio del dissenso. A far
gli onori di casa dell'evento caprese
cellotti colloca le condizioni
igienico-sanitarie delle rampe.
E richiama al proprio dovere i vigili urbani perché provvedano
alla rimozione dei veicoli abbandonati e l'Asìa affinché proceda a diserbare, spazzare e ripulire da materassi e oggetti ingombranti la sedestradale e la
terrazza panoramica. L'altro invito è diretto al Servizio Giardini del Comune perché restituisca dignità al parco della dimora Lamont Young. L'ultimo allarme riguarda gli abusi edilizi
(terrazzini e verande) consumati dagli occupanti abusivi dei
terranei disseminati lungo le
rampe: la Lancellotti invoca lo
sgombero dei locali e l'insediamento, del resto contemplato in
una delibera, di botteghe artigiane. Improrogabile, infine,
l'installazione di due fari per illuminare l'intera area.
Paolo Santanelli, Giuseppe Marasco e
Nino De Nicola, fondatori di «Chiaia
per Napoli - Movimento Società Civile»
e ispiratori del libro. Tra i relatori la
senatrice Diana De Feo (nella foto
insieme a Santanelli e Marasco) entusiasmata dalla proiezione iniziale del
video sulla marcia dei tremila, e il
notaio Giancarlo Laurini che, sulla
scia del clima di denuncia innescato
dal libro, ha stigmatizzato la sprecopoli napoletana come nel caso della
costosissima e nazionalpopolare Piedigrotta 2008. Il libro, che in appendice
menziona circa 400 dei partecipanti
alla marcia, sarà in libreria e in edicola a metà ottobre.
QUARTIERISSIME
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
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Riviera di Chiaia, commercianti in rivolta
LA DENUNCIA. I cantieri della Linea 6 soffocano i negozi. Esercenti sul piede di
guerra: utili in caduta libera, licenziamenti in atto. Servono contromisure urgenti
Rita Giuseppone
titolari degli esercizi commerciali situati in via Riviera
di Chiaia sono allo stremo
delle forze, economicamente e
psicologicamente. I lavori per il
prolungamento della Linea 6
della metropolitana sono partiti nel mese di marzo quando,
per permettere l'apertura dei
cantieri, è stato effettuato un restringimento della carreggiata
destinato al traffico della automobili al quale è seguita un'inevitabile diminuzione dello
spazio destinato alle auto in sosta ed al transito dei pedoni, delimitato da blocchi di cemento
che riducono il marciapiede a
meno di un metro di larghezza.
Misure queste che hanno danneggiato non poco le attività
commerciali site tra il numero
civico 98 della Riviera fino all'altezza della rotonda Diaz. Giovanni e Barbara Caruso, titolari della profumeria Cosmetica
3000, sono i portavoce di questo
enorme disagio: «In pochi mesi
le nostre entrate sono diminuite del 60%. Non è stato previsto
alcuno spazio destinato alla sosta delle auto e inoltre è stato
messo in funzione un semaforo
posto alla fine della carreggiata
che limita il traffico ed è causa
di ingorghi durante le ore di
punta, con conseguente inquinamento acustico e dell'aria. I
ragazzi in motociclo approfittano del ristretto passaggio pedonale per percorrere la Riviera nel
senso di marcia contrario, e non
I
di rado qualche cliente ha rischiato l'investimento uscendo
dal negozio». Il che non rende la
Riviera il posto ideale per il passeggio dei clienti: «La nostra
clientela - spiega Giovanni Caruso - proviene per lo più da Posillipo, ma dall'inizio dei lavori
non è possibile sostare in zona e
non sanno come raggiungerci.
Qui paghiamo un fitto mensile
di 2000 euro e, anche se il presidente della Municipalita 1 Fabio
Chiosi ci ha rassicurati sui futuri vantaggi commerciali per la
zona una volta terminati i lavori nel 2012, temiamo che non
potremo resistere così a lungo».
Dello stesso avviso è Tiziana Ranavolo, una delle titolari di Alta
Marea Viaggi: «La nostra attività
è stagionale - spiega - abbiamo
spese enormi e, solo quest'estate,
abbiamo registrato il 30% di flessione. Persino i clienti abituali ci
chiamavano perché non riusci-
vano a trovare l'agenzia, barricata dietro gru enormi e recinzioni. Da marzo hanno già scavato cinque volte, lavoriamo in
condizioni di penalizzazione eccessiva, col costante rumore dei
martelli pneumatici. Abbiamo
anche interpellato gli operai della ditta che ha ottenuto l'appalto dei lavori per contattare gli
ingegneri responsabili del cantiere ma ci siamo scontrati con
un clima di omertà ingiustificabile». Contribuiscono a suscitare curiosità sulla modalità di
pianificazione dei lavori le parole di Emilia Iossa, titolare assieme al marito, del ristorante
Salvatore alla Riviera: «Ci hanno
fatto smontare la veranda e togliere i tavolini fuori dal locale
da un giorno all'altro, senza
preavviso. Il Comune ci ha soltanto inviato una tabella recante dei disegni incomprensibili
che dovrebbero illustrare le varie
fasi dei lavori. Che vergogna! I
guadagni sono diminuiti: siamo
stati costretti a licenziare parte
del personale. Tutto questo per
un'altra fermata della metro,
quando ne abbiamo già due a
pochi passi, Mergellina e piazza
Amedeo». C'è motivo di credere
che i disagi perdureranno a lungo visto che, come spiega Nicola Colosimo, titolare della paninoteca Dog Out, «spesso ci lavorano solo tre o quattro operai.
Hanno lasciato le fogne aperte
per tre mesi, una situazione sanitaria insostenibile. I giovani
della movida che prima sostavano qui non osano tornare, scoraggiati dall'idea di restare imbottigliati e dall'impossibilità
materiale di fermarsi. E’ crisi nera: senza agevolazioni fiscali, in
queste condizioni, riesco a malapena a pagare le tasse». I più penalizzati sono i commercianti
che vivono grazie alla clientela
di passaggio: l'unico tabaccaio
della zona ha dovuto installare
dei cartelli «fai da te» per segnalare la propria presenza. Danneggiata anche l'attività di negozi in cui è necessaria una sosta prolungata da parte del cliente, come nel caso del barbiere
Paco che afferma: «Saremo costretti a chiudere entro pochi
mesi, non c'è più futuro per noi».
Una condanna firmata dal Comune di Napoli che, con una segnalazione posta in piazza Vittoria, consiglia agli automobilisti diretti a Posillipo di preferire
via Caracciolo alla dimenticata
Riviera di Chiaia.
LA SEGNALAZIONE
di MASSIMO GALLOTTA
QUELLA
DISCARICA DI
VIA ORAZIO
a vicenda ha dell'incredibiLproprio
le: all’inizio di via Orazio,
nel curvone della
Clinica Mediterranea, prospera una discarica che funziona anche come rifugio per
senzatetto. L'area è ben
nascosta ed è protetta da un
muro di contenimento e da
alcuni teloni. Il suolo che
ospita questo disastro è
privato e il Comune, come al
solito, declina ogni responsabilità. Si tratta però di un'emergenza igienico-sanitaria:
dunque, malgrado la proprietà privata, l'intervento è
d'ufficio ed è competenza
delle Istituzioni (vedi Comune, Asl, Vigili del fuoco).
QUARTIERISSIME
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
10
Lavoro: un libro riaccende il dibattito
L’EVENTO. Il 10 ottobre, a Villa Doria D’Angri, sarà presentato il saggio «Il costo
umano del lavoro - Morti bianche e speranza tecnologica» di Giovanni Grieco
Antonella Carlo
Venerdì 10 ottobre, alle ore
18, presso Villa Doria D’Angri
(via Petrarca 80) si terrà la
presentazione del libro «Il
costo umano del lavoro.
Morti bianche e speranza
tecnologica» (Iuppiter Edizioni) del professore Giovanni
Grieco. All’ incontro con
l’autore interverranno Gennaro Ferrara, Rettore dell’Università Parthenope, Federico Alvino, Preside della
Facoltà di Giurisprudenza e,
in veste di relatori, i professori Marco Esposito, Luigi
Moschera e Alfredo Arpaia.
Introduzione e coordinamento del professore Francesco De Simone.
uale è il confine tra
diritti e doveri, quale è
la distinzione tra lavoro
e sopruso? Ce lo chiediamo
tutti i giorni, quando drammatiche cronache ci raccontano
storie di precariato professionale e personale, in cui lo
sfruttamento delle energie
precipita in un'inquietante
degenerazione del rispetto
dell'individuo. Valgono a poco
gli appelli della politica e della
classe dirigente, se, specialmente in Italia, non si diffonde
una reale e profonda cultura
del lavoro: parte da questo
presupposto il saggio del
professore Giovanni Grieco,
Q
che decide di inaugurare la
collana “I dardi” della neonata
“Iuppiter Edizioni” con un'analisi impietosa del fenomeno
allarmante delle morti bianche. “Il costo umano del lavoro” (Iuppiter 2008, pp.126) è un
percorso rigoroso che scandaglia, tra scienza, morale e
filosofia, i concetti storici di
tecnologia e progresso, diritto
ed illegalità, salute fisica e
psicologica del lavoratore.
Docente di Medicina del Lavoro, Grieco raccoglie così un'indagine raffinata ed attenta
intrapresa da anni, grazie alla
quale riesce ad esaminare la
progressiva riduzione della
libertà personale, irretita nelle
maglie strozzanti delle più
spietate logiche consumistiche. Questa decadenza sociale,
che minaccia anche le esigenze
banali della persona umana,
ha radici lontane e nasce di
pari passo con il raggiungimento della ricchezza e del
benessere materiale: la tecnologia, pertanto, risulta irrimediabilmente deformata, a vantaggio di una gestione spesso
spietata della forza lavoro.
Eppure, se Grieco esamina una
casistica infinita di violenze
fisiche e morali patite da
vittime di ogni formazione
culturale, estrazione sociale ed
età, la pars costruens del suo
discorso si fonda su un concetto basilare: quella stessa tecnologia, che pochi magnati
hanno trasformato in un
mostro urlante ed aggressivo,
può diventare la scommessa
per creare e costruire una
nuova dignità dei lavoratori.
Proprio scienza e tecnica,
coadiuvate da una più severa
applicazione della legge e del
diritto, assicurano la “certa
speranza” di un riscatto concreto della società postmoderna: se Pirandello esecrava i
grigiori e gli stridii delle fabbriche avveniristiche, gli stessi
grigiori e stridii possono essere
trasformati radicalmente e
canalizzati in una dimensione
rivoluzionaria. Colori e suoni
devono accompagnare chi
lavora, e non soltanto nei
retorici film americani: la
tecnologia è una speranza, la
certezza la danno gli uomini.
LO SPORTELLO
di FERNANDO LUDIONE* ([email protected])
CHE COS’È LA CLASS ACTION?
Cosa si intende per Class action?
La legge finanziaria del 2008 (l. n. 244/2007) ha
introdotto nel nostro ordinamento, sub. art. 140
bis del Codice del Consumo, la c.d. Class action. Tale
azione consiste nella possibilità per un «ente
associativo o collettivo» di agire davanti al giudice
in rappresentanza di un gruppo di soggetti al fine
di ottenere l'accertamento del diritto al risarcimento del danno e la restituzione di somme di
denaro. Il legislatore individua nella lesione dei
diritti di una pluralità di consumatori o di utenti
l'oggetto dell'azione collettiva, che può essere
esperita solo ed esclusivamente nell'ambito di
rapporti giuridici relativi a contratti stipulati ai
sensi dell'art. 1342 c.c., ovvero in conseguenza di
atti illeciti extracontrattuali, di pratiche commerciali scorrette o di comportamenti anticoncorrenziali. (art. 140 bis comma 1)
Chi può agire in giudizio mediante l'esperimento
di una class action?»
I soggetti legittimati ad agire, in un primo momento limitati alle associazioni dei consumatori riconosciute ed iscritte nell'apposito elenco presso il
Ministero delle Attività Produttive, sono stati
allargati alle associazioni e comitati «adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi fatti
valere». Una parte della dottrina ha sostenuto che
in questi casi sarà demandato al giudice, in sede di
valutazione preliminare circa l'ammissibilità della
domanda, l'accertamento di tale requisito, e quindi
della legittimazione, in capo a chi proporre l'azione. Per quanto riguarda, invece, la legittimazione
passiva, si precisa che la posizione di convenuto
può essere assunta soltanto da un'impresa che
svolga qualsiasi attività di produzione o di scambio
di beni o servizi. La domanda verrà presentata al
Tribunale del luogo in cui ha sede tale impresa. In
ogni caso, la normativa prevede che l'accesso a tali
azioni non sia limitato soltanto ai soggetti che si
siano rivolti alle associazioni o comitati di cui
sopra, bensì anche ai singoli che vogliano aderire
od intervenire nel giudizio per proporre domande
aventi il medesimo oggetto. Il meccanismo di
adesione all'azione collettiva, il c.d. opt-in, costituisce una delle più importanti novità introdotte
dalla normativa, poiché mira ad individuare con
certezza quali e quanti siano i consumatori che
abbiano aderito all'azione attraverso un sistema
semplice e veloce. Difatti, è sufficiente per partecipare che il consumatore presenti una comunicazione scritta al proponente. L' opzione, oltre a
valere come atto interruttivo della prescrizione ai
sensi dell'art. 2945 del c.c, presenta il vantaggio
ulteriore di poter essere esercitata in un termine
molto lungo: essendo espressamente previsto dal 2
comma dell'articolo in questione che «l'adesione
possa essere comunicata anche nel giudizio di
appello, fino all'udienza di precisazione delle
conclusioni». Va precisato che la sentenza che
definisce tale giudizio non fa stato nei confronti di
coloro che non siano aderiti o intervenuti nel
giudizio , facendo salva la possibilità per essi di
promuovere un'azione individuale.
*Picozzi & Morigi - Studio Legale
Sede di Napoli - Piazza Piedigrotta, 15
Tel. 081.7618008 - Fax 081.664465
CHIESA PIETÀ DE’ TURCHINI
Richiesta fondi per la facciata
Marco Rossi, presidente del
Centro di Musica Antica
Pietà de’ Turchini, con sede
nella storica chiesa barocca
della Pietà de' Turchini in
via Santa Caterina da Siena,
ha presentato richiesta di
finanziamento alla Fondazione San Paolo di Torino,
finalizzata al restauro della
facciata dell'antico edificio
di culto. L'accoglimento
dell’istanza è condizionato
alla definitiva conclusione
del recupero urbanistico,
tuttora in corso, dell'area
circostante il Centro: si
tratta della riqualificazione artistica ed architettonica del lotto
urbano che va da Largo Santa Caterina da Siena a piazzetta Cariati col tratto antistante di corso Vittorio Emanuele. Secondo le
previsioni, l'intervento di restyling dell'intera zona dovrebbe
terminare nel prossimo dicembre: se la scadenza sarà rispettata,
Rossi si propone, subito dopo, di inviare la relativa documentazione sulla conclusione dell'intervento alla Fondazione, nota per la
sua attività di sponsor nel settore dei grandi recuperi d'arte in
tutta Italia. L'adempimento di questo passaggio, infatti, costituisce la garanzia richiesta dai finanziatori torinesi per deliberare la
sovvenzione. Tutto lascia supporre, dunque, una ragionevole e
confortante previsione: vale a dire il decollo, nei primi mesi del
2009, del restauro della facciata della Pietà de’ Turchini. Anche se
Rossi incrocia scaramanticamente le dita. La rinascita architettonica del prezioso edificio barocco costituirà un ulteriore tassello
nel rilancio di una zona ad alto coefficiente storico e artistico.
IL RICORDO
Chiaia a lutto, addio Melina
Era una chiaiese doc ed era
conosciuta per il suo impegno sul fronte della cultura
e del volontariato. La sua
morte, lo scorso 11 settembre, ha suscitato cordoglio
e rimpianto. Melina Cacace, 59 anni, si è spenta
anzitempo, stroncata da
ictus cerebrale dopo una
discussione all'esterno
dell'anfiteatro Flavio a
Pozzuoli. Viva commozione
per la scomparsa tra i tanti
amici ed estimatori e tra i
responsabili della casa
editrice «Controcorrente»
di cui Melina era direttore: e proprio da questo fronte partono
iniziative in sede penale e civile sulle circostanze in cui si è consumato il decesso. Sostiene Controcorrente che allo spettacolo
presso l'anfiteatro Flavio sono affluiti ben 1500 invitati, cioè un
numero ben superiore alle norme di sicurezza. E visto che la
Cacace è stata colta da malore subito dopo aver contestato la
gestione dell'evento, l'altro addebito riguarda «il ritardo nell'arrivo dei soccorsi e la presenza di un'ambulanza senza medico e non
attrezzata con ossigeno e defibrillatore».
PARCO GRIFEO
Caos tra Comune e Regione
Sull'irrisolta questione del Parco Grifeo la Commissione Manutenzione della Municipalità 1 va in pressing sull'assessorato comunale competente. «I molti incontri avuti da questa Commissione con
i rappresentanti dell'assessorato all'Arredo e Decoro Urbano denuncia, però, il presidente della Commissione Francesco de
Giovanni - non hanno sortito effetti. Allo stato, quindi, da una
parte c'è ancora il Comune di Napoli che, con una delibera di
Giunta del 2001, ha escluso in modo arbitrario la strada dall'elenco delle vie cittadine e dall'altra la Regione Campania, competente per materia, che non ha mai autorizzato tale esclusione. Risultato: Parco Grifeo è nell'abbandono totale».
c h i a i a m a ga z i n e
SAPERVIVERE
SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ
Stagione teatrale, un cartellone doc
IL CALENDARIO. Tante le novità alla riapertura dei sipari: Peppe Barra al Delle
Palme, Arbore all’Augusteo. Café chantant al Sannazaro. Sancarluccio: arriva la card
Antonella Carlo
ignori, si torna in scena. Come ogni anno, si
rialzano i sipari napoletani e le grandi e storiche
istituzioni culturali della
città presentano i propri
cartelloni. Il teatro Sancarluccio conferma la sua dimensione di piccolo bunker della drammaturgia alternativa: dal 30 ottobre si
comincia con ben sei rassegne teatrali (“Classici”,
“Classici contemporanei”,
“Donne plurali”, “Fratelli
d'Italia”, “I teatri delle differenze”, “La grande tradizione”), con la programmazione concertistica e
musicale di “Convivio Armonico”, con gli appuntamenti raffinati del “Cinemateatro”. Novità di quest'anno la “Sancarluccio
Card”, carta associativa che,
con soli 50 euro, permette
di assistere a tutti gli spettacoli della stagione teatrale, regalando altri vantaggi
agli amanti più accaniti
della sperimentazione
drammaturgica.
Trepida attesa in vista del
15 ottobre, giorno del debutto di “Don Giovanni ritorna dalla guerra”, anche
allo Stabile di Napoli: il
Mercadante, dopo aver conquistato i tre “Olimpici del
teatro 2008”, propone al
pubblico partenopeo una
programmazione davvero
intensa, che fonde tradizione e modernità. Se “Filumena Marturano” (6 gennaio/1 febbraio) è un'ulteriore tappa del viaggio del
grande Francesco Rosi nell'opera di Eduardo De Filippo, i lavori di Emma Dante,
Andrea De Rosa e Carlo Cerciello rappresentano uno
sguardo curioso sulle firme
più interessanti della nostra
scrittura teatrale contemporanea. «La gratificazione
ricevuta con gli ultimi riconoscimenti di respiro nazionale conferma la vitalità
del nostro Stabile, ma premia, soprattutto, scelte e
impegni di produzioni non
facili né scontate», dice il direttore artistico del Mercadante, Roberta Carlotto.
Sempre nel cuore di Napoli, al teatro Bellini, l'obiettivo strategico della programmazione sembra puntare sui grandi nomi; ecco
Corrado Augias e Paolo Bonacelli, che ci raccontano
la “Tragedia italiana” di Aldo Moro (in scena dal 3 febbraio), ecco Rupert Everett
ed Asia Argento con “Vite
S
private” (dal 10 febbraio), ecco lo straordinario Albertazzi con la saggezza leggera delle “Lezioni americane” di Italo Calvino (dal 24
febbraio): tanti testi diversi
affrontano gli aspetti storici e personali che caratterizzano le dinamiche della
nostra esistenza.
Si connota per il divertimento e l'evasione, invece,
la stagione dell'Augusteo:
punta di diamante lo spettacolo del trasformista Ar-
turo Brachetti con il suo
“Gran Varietà. Teatro di meraviglia” (18/30 novembre),
capace di far sognare anche
i ragazzi con i capelli grigi.
Altri ospiti d'eccezione sono
attesi sul palco del teatro
più affollato di Napoli: Renzo Arbore (13-22 febbraio),
Massimo Dapporto (17-26
aprile), Gino Rivieccio (30
aprile-10 maggio). Allegria
artigianale, autentica e partenopea colora anche le
scelte artistiche definite per
il Sannazaro da Lara Sansone che, come lei stessa
sottolinea, si muove «nella
scia struggente e commossa dell'eredità teatrale di
Luisa Conte»: café chantant
e commedie napoletane riscoprono i dettami di una
tradizione novecentesca indimenticabile, che rivive
nella sala storica di Chiaia.
Ancora a Chiaia il Delle Palme riapre i battenti con alcune punte di diamante
della nostra cultura meridionale: c'è Peppe Barra con
la “Cantata dei pastori” (dal
16 ottobre), c'è Lello Arena
con “Lascio alle mie donne”
(dal 10 febbraio), c'è il giovane Sal da Vinci con “Canto per amore” (dal 5 marzo). Una prospettiva più
“nazionale” si ritrova, invece, nell'abbonamento del
Diana. Sul palco del Vomero ritornano straordinari
personaggi femminili, come Rossella Falk (in scena
dal 15 ottobre con “Sinfonia d'autunno”) e Mariangela Melato (protagonista,
dal 17 aprile, de “L'anima
buona di Sezuan”).
FONDAZIONE PREMIO NAPOLI
Le iniziative di Perrella
L'idea è quella che Silvio Perrella, Presidente della
Fondazione Premio Napoli, porta avanti da tempo:
riscoprire la città partendo dalla sua vita concreta,
dai battiti e dalle pulsioni che animano vicoli e
piazze, nomadi viandanti e cittadini inconsapevoli.
Seguendo la scia suggestiva tracciata dal professore
Italo Ferraro in «Napoli. Atlante della città storica»
(Oikos), gli scrittori ed i lettori incontrano lo spirito
vero del centro più grande e contraddittorio del
nostro Meridione: passeggiate, itinerari culturali,
dibattiti nella bella sede della
Fondazione a Palazzo Reale, dimostrano che la letteratura e l'arte
devono rimboccarsi le maniche,
per tentare di cambiare il mondo.
Lo ribadisce con forza Silvio Perrella alla presentazione, nello spazio
eventi «Feltrinelli», delle iniziative
del «Premio Napoli 2008». Sei i
vincitori dell'edizione di quest'anno: per la «Letteratura italiana»
sono Alfonso Berardinelli con
«Casi critici» (Quodlibet), Diego De
Silva con «Non avevo capito niente»
(Einaudi), Gabriele Frasca con
«Prime. Poesie scelte 1977-2007»
(Luca Sossella editore). Per la letteratura straniera sono George Didi-Huberman con
«Ex-voto» (Raffaello Cortina editore), Serge Latouche
con «Breve trattato sulla decrescita serena» (Bollati
Boringhieri), Boris Pahor con «Necropoli» (Fazi).
Riconoscimenti speciali, per l'impegno nella realtà
del territorio, vanno alla Orchestra Barocca della
Pietà de’ Turchini ed alla giornalista Rosaria Capacchione, impegnata nella lotta coraggiosa alla camorra. al tempo stesso. (a.c.)
LA MOSTRA
L’arte delle Mezzanine
La rinnovata attenzione verso il fermento culturale ed
artistico che si respira in città sta portando frutti
sorprendenti . E’ il caso della mostra «Mezzanine L’incontro è nella contaminazione» che sarà inaugurata sabato 4 ottobre alle ore 17.30, presso l’Ipogeo della
Ss. Annunziata in via Egiziaca, a Forcella. L’esposizione, tutta al femminile, vede come protagoniste sette
giovani studentesse dell’Istituto
Universitario Suor Orsola Benincasa , che presenteranno i loro lavori,
uniti dal fil rouge della tematica
della contaminazione nell’arte.
Sculture, rappresentazioni teatrali,
quadri, installazioni per una mostra che si snoda come un viaggio
tra le varie espressioni figurative. Le
promettenti artiste sono Ludovica
Bastianini, curatrice della mostra
collettiva, Floriana D’Ammora,
Serena Marra, Giovanna Accardo,
Alessia Di Buono, Selenia Morgillo
e Paola Del Prete (un’opera nella foto),
quest’ultima non alla prima esposizione. Già giovanissima, infatti, la Del Prete ha tenuto
una mostra di pittura nel 2002 a Moliterno e nel 2005
a Napoli al Warner Village. Grafica e fumetto sono le
sue passioni, anche se l’innato eclettismo pittorico la
spinge ad utilizzare per le sue opere materiali non
convenzionali. La mostra, patrocinata dal Comune di
Napoli, sarà presentata dal professore Stefano Gallo e
resterà aperta al pubblico dal 4 al 29 Ottobre, dalle
9.00 alle 18.00. (Rita Giuseppone)
SOCIETÀ&COSTUME
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
12
L’isola della Gaiola tra mito e superstizione
CULTURA. Per i Greci era un luogo di approdo felice. Ma tra gli anni ‘20 e ‘80
alcune disavventure capitate ai suoi proprietari le diedero fama di luogo sinistro
Rosario Scavetta
n quel tempo io Virgilio
vivevo sul dolce grembo
di Partenope…». Chissà
se in questa frase che si legge
nei versi finali delle Georgiche, il sommo poeta faceva riferimento proprio al borgo
marinaro della Gaiola. Certo è
che la presenza di Virgilio all'interno della villa di Pollione, “Il Pausilypon”, è documentata da autorevoli scrittori dell'antichità. E alcune rovine indicate col nome di
“scuola di Virgilio” sono raffigurate in molti quadri ed innumerevoli stampe. Non si sa
di preciso da dove derivi il singolare nome di questo antico
villaggio di pescatori. Si tramanda che i greci lo chiamassero Euploea ossia “navigazione felice” ma, in un editto di
Carlo III del 1759, il sito sembra identificato con il nome di
“Panarello”. L'attuale toponimo sembra derivi dal latino
“Cavea”, o meglio dal diminutivo “caveola”, dunque piccola
grotta. Nel dialetto napoletano
«I
L’isolotto della Gaiola
“Gaiola” o anche “Caiola” significa gabbia, termine derivato dallo spagnolo “Jaula”.
L'importanza della Gaiola è da
ricercare nell'antichità, in particolar modo tra gli scavi che
hanno riportato alla luce un
antico complesso residenziale
romano. I resti, visibili anche
da mare, sono sparsi dalla baia
di Trentaremi fino a Mare-
chiaro, ed includono il famoso “Palazzo degli spiriti”. In
tempi moderni - in particolare
tra gli anni ‘20 e gli ‘80 - i luoghi della Gaiola hanno acquisito una fama sinistra. Nomi
noti come Hans Braun, Otto
Gruback, Maurice Sandoz,
Paul Langheim, Giovanni
Agnelli, Paul Getty, Giampasquale Grappone (detto Ninì)
proprietario della Compagnia
d'assicurazioni Loyd Centauro, susseguitisi come proprietari della caratteristica villa posta sull'isolotto, sono stati protagonisti di tragiche disavventure o paurosi crack finanziari, tanto da far ritenere l'isola
portatrice di jella. Dal 1998 la
Gaiola è stata concessa in affitto dalla Regione Campania
all'Associazione “Mare Vivo”
per realizzarvi un “Centro Mediterraneo per la conoscenza,
la valorizzazione e diffusione
delle risorse marine”. Ad ogni
modo, grazie al vincolo posto
dalla Soprintendenza, l'area è
oggetto di adeguata attenzione dal punto di vista della conoscenza scientifica. Oggi il
parco sommerso della Gaiola
costituisce il fulcro del litorale di Posillipo. Il paesaggio subacqueo è costituito da una
straordinaria commistione di
resti archeologici e popolamenti biologici ricchissimi di
variopinte forme animali e vegetali, che tra l'intricato tessuto murario di epoca romana
trovano ospitalità e riparo.
LA CRONACA
IL REGNO
DEI VANDALI
La Gaiola: un paradiso invaso
da diavoli. Qui la malanapoli
con l'hobby della devastazione ha messo radici. Ad agosto
il primo allarme: l'estate dei
vandali in costume da bagno
è passata come un tornado,
seminando spazzatura tra gli
scogli e in mare. La negligenza istituzionale ha fatto il
resto: interventi zero e la
Gaiola è diventata discarica.
Fabio Chiosi, presidente della
Mun. 1, con una raffica di
denunce pubbliche ha scoperchiato lo scandalo. Ma l'Ente
Gestore dell'area e l'assessorato comunale Risorsa Mare
non hanno fornito risposte
concrete. La spiaggia l'hanno
ripulita i volontari del Centro
Studi Gaiola. Finita qui? No,
perché tuttora la Gaiola
ospita le notti brave didi
ubriachi e drogati che nel
sito abbandonano di tutto.
ISTITUTO ITALIANO SCIENZE UMANE
«LA DISCARICA DEI CONSUMI» DI MARASCO-CIMMINO
TRENT’ANNI D’IMPEGNO CULTURALE
Il manuale per il riciclaggio dei rifiuti
Mercoledì 24 settembre presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Palazzo Serra di Cassano in via Monte di Dio, si è tenuta la celebrazione ufficiale del trentennale della fondazione dell’Istituto Italiano
per le Scienze Umane sito in via del Parco Margherita e fondato da
Raffaele Ponticelli e Michele Rossena nel 1978. In trent’anni l’Istituto
diretto dallo psicoterapeuta Michele Rossena, ha organizzato centinaia
di conferenze, dibattiti, seminari, tavole rotonde, congressi, eventi
scientifici, culturali, musicali, teartrali ed artistici, sia dentro che fuori
dalle mura della sede istituzionale. La famiglia, il potere, la coppia, le
dipendenze, i sentimenti della nostra epoca, il nuovo millennio, il
piacere ed ancora tante altre sono le tematiche di grande interesse
collettivo ed attualità mediatica, trattate, anno dopo anno, come
oggetto di approfondimento anche nelle scuole, negli ospedali e nelle
istituzini pubbliche. Grazie ai numerosi interventi nel corso degli anni
di esponenti illustri di ogni sapere scientifico, umano e sociale che
hanno calcato la pedana dell’Istituto, costantemente in trincea, ha
rappresentato un servizio costante e mirato alla salute psicofisica,
l’armonia emotiva, all’arricchimento culturale dei cittadini. Alla
celebrazione ufficiale è seguita, alle ore 20.00, un brindisi collettivo al
Penguin Cafè di via Santa Lucia, 88.
Nadia Russo
Il libro «La discarica dei consumi» (L'isola dei ragazzi Edizioni, 48 pagine, 9 euro) offre
la possibilità di imparare una
corretta raccolta e gestione dei
rifiuti. Il testo di Giuseppe Marasco e Anna Cimmino, nato
con lo scopo di sensibilizzare
i bambini (e non solo), si presenta come una ricca carrellata di immagini e di schede
d'approfondimento, che ne
permettono una facile consultazione. L'intero argomento si snoda sulle diverse esperienze di due giovani protagonisti, Mattia e Sofia. I due
ragazzi, indagando sul per-
corso dei rifiuti, scoprono che
un oggetto o un materiale,
quando ha finito di svolgere il
compito per il quale è stato
creato, può essere riutilizzato
e infine riciclato. Un percorso
che si trasforma per loro in un
divertente gioco fatto di ricerca e creatività, e che mette alla luce importanti scoperte.
Mattia, che vive in campagna,
apprende che la maggior parte della spazzatura prodotta lì
è biodegradabile e che quindi
può essere utilizzata come
concime per il terreno. Sofia
invece, bambina di città, si ritrova davanti ad enormi quantità di rifiuti che impara a classificare e quindi a smaltire negli appositi contenitori. Il libro è un pratico manuale ricco di consigli, che se rispettati, possono salvaguardare realmente l’ambiente.
Il giornale è online su
www.chiaiamagazine.it
archivio storico
movida gallery
sos chiaia
exclusive card
chiaiatour
prossimamente la web tv di chiaia magazine
SOCIETÀ&COSTUME
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
L’alta moda sfila al molo Luise
L’EVENTO. Yacht in prima fila per ammirare le collezioni invernali
di Salvatore Ferragamo che quest’anno festeggia 80 anni di storia
Laura Cocozza
s
lo pillo U
LO SPILLO
AL RAVELLO FESTIVAL
FERRAGAMO IN MOSTRA
Le più raffinate calzature
realizzate da Salvatore Ferragamo saranno in mostra al Ravello Festival dal 17 al 31 ottobre.
Realizzato in collaborazione
con il Museo Ferragamo, l’evento “Shoes on exibit” presenta
un estratto della collezione di
Palazzo Spini Feroni di Firenze,
in cui viene illustrato il percorso creativo dell’imprenditore
originario di Avellino, conosciuto nel mondo come «il
calzolaio delle dive». Nel Chiostro inferiore di Villa Rufolo
saranno esposti modelli disegnati per star come Madonna e
Julia Roberts. La mostra sarà
inaugurata da un vernissage in
anteprima giovedì 16 ottobre.
n sottile filo rosso ha
unito per una sera
Napoli e Shanghai. Un
filo tessuto dalla maison
d'alta moda Salvatore Ferragamo che a marzo ha dato il
via ai festeggiamenti per i
suoi 80 anni di storia con una
mostra, una sfilata e un party
esclusivo sullo sfondo dello
skyline di Pudong, nel nuovo
terminal crociere. E a settembre, per la presentazione ai
clienti napoletani delle
collezioni Autunno/Inverno
2008 Uomo e Donna, ha
scelto nuovamente uno skyline
mozzafiato: il golfo di Napoli
visto dal molo Luise di Mergellina, trasformato per
l'occasione in lunga passerella. Complice del successo
della serata, la presenza di
yacht e megayacth ancorati
in prima fila. Un vero e
proprio coup de théâtre per la
delizia dei circa 600 ospiti
accolti da Veronica Panza e
Fabrizio Marino, direttori
delle boutique cittadine della
griffe (nella foto assieme al
direttore retail Europa, Massimo Barzaghi, al centro tra i
due) tra i cocktail a profusione
e le piccole delizie del rinfresco preparato con maestrìa
dal Gran galà di Paolo Tortora. La location ben si adattava, oltretutto, allo spirito
della nuova collezione invernale, che segna il debutto alla
direzione creativa della griffe
di Cristina Ortiz. La stilista
iberica ha infatti dato vita ad
uno stile innovativo e contemporaneo, pur restando nel
solco della tradizione della
maison. Muovendosi tra arte
e design, ha reinventato i
pezzi storici del «calzolaio
delle dive» Salvatore Ferragamo, (come la scarpa invisibile
del '47), e ha giocato sull'equilibrio dei volumi. Pantaloni a
vita alta, cappotti stretti in
vita da cinture gioiello e
impreziositi da morbidi colli
in pelliccia, soprabiti e cappe
in candida lana e abiti neri
dal taglio asimmetrico e
suture avveniristiche, tessuti
metallici e scarpe con zeppa
in plexiglas, compongono il
cuore della nuova collezione
donna, elegante, innovativa,
decisamente femminile.
La collezione maschile è
ispirata all'ex Germania
orientale. I capi disegnano
linee morbide fatte di contrasti. I materiali nobili sono
mixati a tessuti tecnici. Gli
abiti, composti da giacche ad
un bottone e pantaloni skinny
indossati su scarpe dai volumi importanti, sono accostati
a capispalla dalle forme
fluide e grandi borse di
cocco. Tra gli accessori si
fanno notare cinture con
fibbie di rame brunito, cravatte di cocco e calzature stringate di vernice nera.
13
RIFLETTORI
DAMIANI VIP ROOM
Damiani debutta a Napoli in via
Filangieri, con un suo proprio
punto vendita: una boutique di
200 mq arredata in legno palissandro e travertino
italiano, diretta da
Vincenzo Liguori,
in cui non poteva
mancare una vip
room discreta ed
appartata. Per gli
appassionati napoletani del marchio
di gioielleria più
premiato al mondo, il vantaggio di
poter ammirare la
produzione Damiani al completo. E per i più tecnologici, la possibilità di scegliere un gioiello sul
sito della maison, recentemente
ridisegnato, e dopo solo due giorni poterlo stringere tra le mani
comodamente in boutique.
BOSS A VIA DEI MILLE
Prossima apertura in via dei Mille: in arrivo la boutique Hugo Boss
che aprirà non appena termineranno i lavori negli spazi un tempo occupati da Sisley.
L'azienda, che fa parte del Valentino Fashion Group, è specializzata nella produzione di abiti d'alta
moda e scarpe, settori in cui è considerata una fra le migliori al mondo, ma copre molti rami della
moda uomo e donna, con abiti,
accessori e fragranze.
Boss è il marchio principale che
caratterizza sia l'abbigliamento
maschile che femminile. Boss
Black, Boss Selection, Boss Orange
e Boss Green sono le linee del marchio, completate da specifiche collezioni di accessori. I prodotti Hugo Boss sono presenti in oltre 105
Paesi e 5.900 punti vendita.
SOCIETÀ&COSTUME
AUTUNNO CALDISSIMO. Alla Tabaccheria Postiglione di
Largo Ferrandina a Chiaia sono tutti pronti per un autunno
fortunatissimo e caldissimo. Alberto Postiglione sembra
più euforico del solito e, mentre smista gratta e vinci e
preziosi consigli, trova il tempo di indicarci la via della
fortuna. «Giocate almeno per 6 estrazioni su Napoli e tutte il
terno dell’uva: 15 - 19 - 29. In più non vi dimenticate di
&
terni favole
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
puntare fino a metà ottobre, sul terno di San Gennaro ovvero su 18 (il sangue) - 19 (San Gennaro) - 66 (il miracolo)».
Postiglione, incalzato dalle nostre richieste di combinazioni
vincenti, ammicca e sfodera un altro filotto di numeri: «Fino
a novembre non perdete d’occhio l’ambo della scuola 60 e
52; poi ricordate sempre di giocare su Napoli e Roma il
terno del calcio che fa 20 (il campionato) - 42 (la squadra) 22 (i giocatori). A questi numeri, per tentare il colpaccio,
potete aggiungere il numero 90 (il popolo) o il numero 20
(la festa)». L’ambo delle castagne invece è 84 - 24: da giocare
almeno due volte a settimana fino alla fine di ottobre. Puntare poco, giocare spesso. Buona lotto a tutti!
14
La cena improvvisata:
abbiamo risotto
la situazione.
Il cibo
dell’otorinolaringoiatra:
orecchiette e linguine.
Renato Rocco
SALUTE&BENESSERE
SFIZI&NOTE
di MASSIMO LO IACONO
Caffè, la bevanda venuta dall’Abissinia
I 90 ANNI DELLA «SCARLATTI»
Annalicia Mozzillo*
ompie 90anni l’associazione «Alessandro Scarlatti» ed ora li moC
stra, ora no. Non li mostra se si guarda al pubblico vario, nuove generazioni di ascoltatori che si uniscono ad habitues fedelissimi nei decenni. I 90anni si vedono tutti, come prestigio, tutt'altro
che tracce di logoramento e routine, nella programmazione, sia
nelle sue linee portanti, progetti monografici, sia nello specifico
delle singole manifestazioni. La rilevanza degli ospiti in cartellone di anno in anno maggiore, e soprattutto nell'importante stagione concertistica che inizierà il 16 ottobre, dimostra l'abilità e
la cura dei vertici del sodalizio nel farlo operare ogni anno al meglio. E spiccano in quest'annata le bacchette illustri di Minkowsky
e Gergev, con orchestra ospiti, gruppi specializzati nel repertorio barocco, guidati da Koopmann, Maestri, Colusso, Savall, accanto a solisti insigni, Hewitt, Zukermann, Kremer, artisti tutti
ben noti al grande pubblico, alcuni già ospiti della programmazione della «Scarlatti» o di altre organizzazioni in regione, ed altri al loro debutto. Si prosegue con il compimento della serie integrale dei quartetti di Beethoven, graditi sempre dal pubblico, e
vi saranno altri cicli con percorso culturale ben delineato e magari insolito. Prevale nel festeggiamento di quest'anno la presenza nella stagione, quasi vetrina sfolgorante, di artisti ospiti di altre città o stranieri, addirittura, com'è giusto, senza per altro
escludere le glorie di casa nostra. Il cuore pulsante dell'associazione
è e resta a Chiaia, a piazza dei Martiri, ed a Chiaia resta la manifestazione di maggiore rilevanza nella tradizione recente della
«Scarlatti», la serie dei concerti della «Musica d'Insieme», ospitati
come consuetudine dal 1973 a Villa Pignatelli, dopo il debutto al
teatro Sannazaro (1971), ed il meteorico passaggio a San Pietro a
Maiella (1972). Per il resto il folto pubblico di soci ed abbonati sarà ospitato fuori zona, nelle grandi sale dell'Auditorium di Castel
Sant'Elmo, della Rai, del San Carlo. Né mancheranno concerti nel
centro antico in S. Maria Maggiore e San Paolo Maggiore. Sede mitica quest'ultima, che ospitò nel 1919 il debutto dell'associazione
«Scarlatti» proprio con l'esecuzione della «Rappresentazione di anima, et di corpo» di de' Cavalieri che vi riascolteremo in aprile.
Buona parte dei napoletani ha
l'abitudine di iniziare la giornata con un caffé; ognuno con
il suo rito: chi a casa, chi di
corsa al bar di fiducia o in
ufficio con i colleghi prima di
immergersi nel lavoro. Ma in
pochi sapranno la storia, le
leggende e le proprietà della
bevanda nera e bollente portata alle labbra da tutti noi più
volte nell'arco della giornata.
Il caffé è una pianta sempreverde, il suo frutto rosso è
prodotto a iniziare dei 3 ai 5
anni di vita e racchiude due
noccioli all'interno dei quali si
trova un seme. Inizialmente le
bacche venivano mangiate
intere o spappolate, mischiate
con grasso animale e solo
successivamente si passò agli
infusi. La leggenda fa risalire
le sue origini agli altipiani
dell'Abissinia e, dalla fine del
XVI secolo, si diffuse in tutto
l'oriente islamico. In occidente
la passione esplose a Venezia,
dove si pensa sia stata aperta
la prima bottega nel 1640 e
con Clemente VIII si hanno le
prime richieste di bandire la
bevanda del diavolo. Dal XVIII
secolo gli olandesi a Giava ed i
francesi nei Caraibi iniziarono
la sua coltivazione, facendo
nascere un ricco commercio,
di cui il quarto produttore al
mondo attualmente è il Brasile. Il paese con il più alto
consumo pro capite è la Finlandia con 13 Kg all'anno
mentre in Italia circa 5 Kg.
Il contenuto di caffeina in una
tazzina può dipendere da
molti fattori, per esempio, il
metodo di preparazione, la
miscela usata e la quantità di
caffé. I dati medi sono: caffé
americano (100ml) 95-125 mg,
fatto con la moka (35-50ml) 60120 mg, espresso (35-50ml ) 7580 mg, una lattina di Coca
Cola (350ml) 35 mg, una Red
LIBRIDINE
Campailla, indagine narrativa sul mito della Sicilia
Aurora Cacopardo
Francesco D'Episcopo e Maria Gargotta si sono cimentati in un lavoro arduo e affascinante - il libro Sergio Campailla, stagioni siciliane tra narrativa e critica (Graus Editore) - se vogliam0 subito richiamarci alla dedica («Alle
Sicilie che segnano e suggellano le nostre vite»). Se poi scorriamo l’indice del libro notiamo - come sottolinea D’Episcopo - che Sergio Campailla pone le basi, con il romanzo
Una stagione in Sicilia, per una operazione tematica e linguistica che assumerà un respiro ampio nelle opere successive. Affascinato
dalla mitica terra siciliana, egli la reinterpreta, la riscopre in nitide e terse immagini
e ciò gli consente di considerare il passato ed
il presente come entità reali perché, come ci
ha insegnato Eliot, il passato si rinnova nel
presente ed il presente è sostenuto dal passato
in un rapporto di interdipendenza dinamica.
Merito dei due autori è quello di fare emergere un quadro di estremo interesse ed i piani sui quali è costruito il lavoro di Campailla: individualità e coralità che ci rimanda al
Verga per un verso ma anche a Pirandello
per la sottile vena ironica presente in quasi
tutto il libro. La Sicilia appare un concentrato di immaginario fantastico, un patrimonio
di miti e di storia, di sorprendenti intrecci
culturali. Crocevia di personaggi reali e mitologici è una metafora come amava dire Leo-
Bull (225ml) 80 mg e una Diet
Coke (350ml) 47 mg. Ma a chi
fa male troppo caffé? A chi
soffre di aritmie, ulcera, gastrite, ai soggetti stressati,
ansiosi, eccitabili, che soffrono d'insonnia e ai soggetti
ipertesi. Mentre nell'individuo
sano la caffeina attenua la
stanchezza, agisce sul tono
muscolare e sull'umore migliorando la concentrazione e
stimola la digestione ovviamente non superando la dose
consigliata di due, tre tazzine
al giorno.
*Dietista. Per domande e consigli:
[email protected]
nardo Sciascia, io aggiungo metafora cosmica dove il regno della vita e quello della morte si toccano e sembrano rimandare ad una
loro intimità primigenia.
Tra i saggi critici di Campailla che attraversano circa due secoli di letteratura siciliana,
vorrei sottolinearne uno: Empedocle - emblema,
saggio dedicato a colui che della Sicilia, e della sua radice greca, rappresenta lo spirito più
intimo ed intenso. Ci sembra quasi di vedere
Empedocle salire lentamente verso il cratere
inferiore dell’Etna, meditando sull'immortalità individuale. Etna che è mirabile esito
della composizione dei quattro elementi, indistruttibile «radice di tutte le cose, sostanze
divine inalterabili: Terra Acqua, Aria, Fuoco».
La Sicilia di Campailla è un’isola che offre una
visione «totalistica» , assoluta, la visione di
una «cosmogonia drammatica», la Sicilia, allora, diviene tutto il mondo.
SOCIETÀ&COSTUME
PAUSA BLOG
SETTEMBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE
LIBRERIA FELTRINELLI
di LEO ARUTA
http://leoaruta.simplicissimus.it
AZIENDE E BLOG
sistono fior di esperti (Seo) che si occupano
E
dell'ottimizzazione dei siti per farli uscire
tra i primi posti nelle ricerche in Google. Però
poi succede che ti arriva il sitarello da quattro
soldi che scavalca tutti gli altri ed esce primo!
Questo ci conforta e ci fa capire che nel web si
può competere con chiunque se ci si applica
seriamente. Se si ha un’azienda e la si vuole
promuovere in internet, e quando si parla di
internet in realtà si sottintende Google, occorre
capire come funziona il famoso algoritmo di
quest'ultima. Ritengo che, oltre ad affidarsi ad
esperti Seo, convenga iniziare a muoversi nel
mondo dei blog. Infatti i blog godono di una
maggiore visibilità rispetto ai siti, soprattutto
se si movimentano spesso con contenuti di
qualità. Oltretutto i blog creano un dialogo
interattivo con i lettori che, spesso, sono i
clienti stessi delle aziende o i futuri acquirenti.
Attraverso i blog le aziende stabiliscono una
relazione nuova con il mercato, si umanizzano,
si aprono e si confrontano senza remore. Il
punto essenziale è proprio questo: non aver
paura di aprirsi alle possibili critiche dei clienti. E’ inutile aver paura tanto se qualcuno ha
qualcosa di negativo da dire su di un prodotto
o un’azienda lo starà già facendo e se quell’azienda non ha attivato il monitoraggio della
Rete (se non ha le «orecchie») e se non è presente, non potrà difendersi! Raccontarsi, parlare
della vita quotidiana dell'azienda e dei suoi
dipendenti, magari affidando a questi ultimi la
co-gestione del blog, sono le chiavi del successo.
Il mio consiglio è di cominciare a provare,
aprite un blog aziendale e scrivete senza timori, siate curiosi, cercate di capire i meccanismi
della blogosfera. Poi iscrivetevi ai social network perché essi sono un mezzo straordinario
per far viaggiare le vostre idee (ed i vostri
servizi/prodotti) Non pensate però che basta
aprire un blog per avere successo. E’ un percorso lungo che richiede esperienza, ma è molto
importante che a bloggare siate proprio voi:
affidarsi ad altri rende il tutto posticcio.
SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI Infotel 081.402395
Carnet settembre-ottobre
24 sett. Nostalgia canaglia, quella in cui la scrittrice Alessandra Del Prete immerge il personaggio di Lavina, trentenne che sfugge al presente, coltivando una personale
regressione al tempo delle mele. Acquerello intimista
con titolo ovvio: «Ridatemi il tempo delle mele». Ore 18
25 sett. «I dolci napoletani»: viaggio nell'arte pasticcera
partenopea, dalle antiche radici mediterranee alle delikatessen che i Borbone importarono dalla Francia. Un tripudio di babà, sfogliatelle e pastiere raccontato da Salvatore de Riso, chef doc prestato alla letteratura. Ore 18
PREMIO FANTASTICI SCUGNIZZI
Partenope, la webcittà ideale
Canzoni «10 e lode»
tizioni collettive. Nell’edicola on-line, poi, trovi «La Mattina», il quotidiano della città che riunisce le voci di tutti i cittadini. Ogni giorno
«La Mattina» fa scorrere in prima
pagina i pezzi più significativi, pubblicati dai vari bloggers. Anche chi
è lontano da Napoli può così conoscere l'altra faccia della città, quella
positiva. Da New York, ad esempio,
sono cominciate ad arrivare richieste della carta d'identità che Città di
Partenope distribuisce ai suoi fan,
quelli che non si riconoscono nello
stereotipo negativo del napoletano
oggi circolante nel resto d'Italia e
nel mondo. Mentre non si è ancora
spenta questa campagna pubblicitaria, il suo ideatore Claudio Agrelli (nella foto) sta già lavorando a una
nuova iniziativa: un progetto per
diffondere la buona educazione partenopea attraverso le scuole. Città
di Partenope, infatti, parte alla conquista di nuovi cittadini under 16.
Unico impegno vincolante per ragazzi e ragazzini che entreranno in
città e vorranno diventare partenopei, sarà quello di rispettare il codice etico della Città.
ESOTERISMO ED EGITTOLOGIA
Vita e misteri di R.A. Schwaller de Lubicz
Rossella Galletti
Due opere («Il Pulcinella
filosofo chimico: uomini e
idee dell'alchimia a Napoli
nel periodo del Viceregno»
e «Alchimia», scritto a
quattro mani con Andrea
De Pascalis) e diverse pubblicazioni alle spalle. Abbastanza intriganti da richiamare la curiosità di chi si
volesse avventurare nel
campo dell'occultismo e
delle discipline esoteriche.
Massimo Marra, classe
1965, saggista, esperto di
storia dell'esoterismo,
napoletano di nascita, ma
appassionato dei sotterranei fermenti internazionali
che hanno dato nuova vita
alla metafisica in opposizione al passato scientismo
di matrice razionalistica,
torna con un nuovo studio
critico sulla figura e l'opera
dell'esoterista francese
Schwaller de Lubicz dal
titolo «R. A. Schwaller de
Lubicz: la politica, l'esoterismo, l'egittologia» (Mimesis, 2008, pag. 364, euro
23). Con un salto indietro
nello spazio e nel tempo
questo pezzo di biografia ci
porta ai primi del Novecen-
Fino al 28 settembre. «United Artists» è il titolo della
mostra fotografica, ricavata dalla produzione filmica della 20th Century Fox tra gli anni '50 e gli '80.
1 ottobre. Nessuno tocchi Caino: il filone del filantropismo compassionevole tira anche in letteratura. Su questo sfondo si inserisce il crudo reportage narrativo sui
Rom di Romania, intitolato «Zingari di merda». Quarto
romanzo di Antonio Moresco. Ore 18
9 ottobre. La pappa, la nanna, i giochi, le fiabe: i temi trattati dalla trasmissione tv «S.O.S Tata» finiscono in un libro, destinato ad essere un vademecum cult per mamme
e papà. Le tate in persona, autrici del saggio, spiegano ai
genitori i trucchi del mestiere. Ore 18
L’INIZIATIVA DI «AGRELLI&BASTA»
Rilanciare l’immagine di Napoli:
questo è l’imperativo per i prossimi
anni. L’agenzia di pubblicità Agrelli&Basta non ha perso tempo e ha
partorito un’idea davvero originale:
fondare un'altra città. Il nome? Semplicemente Partenope. Una città virtuale dove si stanno raccogliendo
tantissimi cittadini, tutti accomunati dallo stesso desiderio di combattere il virus dell'indecenza e dell'inciviltà. Per viverla in diretta c'è
www.cittadipartenope.it. Qui, tra
video e musica si accendono dibattiti, si avviano iniziative, si denunciano disservizi, si sottoscrivono pe-
to, in una Francia profonda
e centro della cultura
dell'Europa intera: nella
Parigi della Belle Epoque e
purtroppo occhio privilegiato della Grande Guerra
approda René Schwaller de
Lubicz, scappato dalla
nativa Alsazia, sotto l'insopportabile giogo tedesco.
Inizia il suo viaggio nella
comunità teosofica parigina che lo vedrà leader e
teorico raffinatissimo:
letteralmente venerato da
Jean Cocteau, ammirato da
Andrè Breton che lo considera uno dei riferimenti
teorici del surrealismo,
studiato da filosofi del
calibro di Maurice de Gandillac, Foucault e Derrida.
Renè dà un valido contributo a quelle discipline esoteriche di cui in parte si è
nutrito l'immaginario
artistico, poetico e politico
della cultura contemporanea: da un pamphlet dedicato all'esoterismo dei
numeri al progetto del
Centre Apostolique, dallo
studio del simbolismo
esoterico delle cattedrali
gotiche (materia prima dei
più famosi libri alchimistici del novecento, firmati da
misterioso Fulcanelli) alla
stazione scientifica Shualia
(terra d'Elia). Massimo
Marra racconta, con una
straordinaria capacità di
ritrarre personalità e luoghi e con un rigoroso
supporto di note e documenti, il mondo «bello e
un po' dannato» dell'Europa intellettuale della prima
metà del Novecento: tra le
tante emerge la voce di
René Schwaller de Lubicz.
La sua è un'ideologia ferocemente anticattolica:
dell'eccesso erotico, dello
statalismo politico e dell'autoritarismo personalistico.
15
Si è svolta, lo scorso 20 settembre, presso
la Cassa Armonica in Villa Comunale la 2°
edizione del Premio Fantastici Scugnizzi.
La manifestazione, che si propone di
diffondere la canzone classica napoletana
attraverso le interpretazioni di un gruppo
di ragazzi selezionati, è stata organizzata
da Lorenza Licenziati (nella foto con Patrizio
Rispo) e Mita Acunzo. I ragazzi sono stati
accompagnati dal Coro della trasmissione
«10 e lode». In veste di presentatore della
serata l'attore Patrizio Rispo. Ad allietare i
presenti il cabaret di Vittorio Marsiglia e
un repertorio di melodie classiche partenopee, eseguito dal Giardino Sonoro di
Ercolano. (Foto di Gilda Valenza)
SGUARDI LONTANI
di FRANCESCO IODICE
POSILLIPO AI TEMPI DI ROMA ANTICA
ra i più belli e panoramici di Napoli, il quartiere Posillipo si
snoda oggi lungo l'omonima via - fatta realizzare da Gioacchino
T
Murat dal 1812 dal 1823 - dalla quale si dipartono numerose stradine che scendono verso il mare o salgono sulla collina. La fama di
Posillipo ebbe origine già all'epoca romana, quando questa zona
venne scelta da Publio Vedio Pollione come sede per la sua grande
e lussuosa villa. Pollione era uno degli uomini più ricchi della tarda
repubblica, apparteneva ad una facoltosa famiglia di Benevento e,
fu talmente potente, da ottenere il governo dell'Asia; Cicerone però
lo bollò come uno dei più libertini e iniqui uomini del suo tempo.
La sua villa era così grande ( oggi farebbe invidia anche a quella
Scarface - Simile di una zona del casertano) che Ovidio la paragonò
ad una città: era dotata di piscine e vasche ove venivano allevate
murene che si cibavano di schiavi infedeli o ribelli. Ma un giorno il
protervo Publio Vedio ebbe la lezione che si meritava. L'aneddotica
narra che uno schiavo - Catone - colpevole di aver rotto un prezioso
calice durante un banchetto in onore di Augusto, fu condannato a
essere gettato in pasto alle murene. L'imperatore, dapprima cercò
di intercedere affinchè la pena fosse evitata, ma di fronte al secco
rifiuto del suo anfitrione, impose di forza la sua volontà: non solo
graziò il giovane, ma punì il suo cattivo padrone ordinando la
rottura di tutto il vasellame custodito nella villa. Pare che Pollione
in sostanza non se la prese poi tanto, perché alla sua morte nel 15
a.C. lasciò (o fu costretto?) ogni cosa in eredità ad Augusto. Quando
il vasto territorio ed i beni di Pausilypon entrarono a far parte del
demanio imperiale, il primitivo nucleo fu ampliato ancora di più
ed adeguato alle nuove funzioni di residenza augustea, dando vita
ad un complesso di varie strutture di otium distribuite dal mare
fino alla collina. Anche in mare su un isolotto di tufo, chiamato la
Gaiola, sorgeva un piccolo tempio dedicato a Venere, dove i naviganti venivano a pregare prima di affrontare un viaggio in mare,
tanto che lo scoglio era chiamato Euplea, uno dei nomi della dea.
Con la decadenza dell'impero, le antiche e lussuose costruzioni di
epoca romana vennero abbandonate e finirono per essere ricoperte
dalla vegetazione o per crollare in mare a causa dei fenomeni di
bradisismo. Sic transit gloria mundi.