Le basi dell` immunoematologia Le basi dell

Transcription

Le basi dell` immunoematologia Le basi dell
Collegio IPASVI BOLOGNA
CORSO "LE COMPETENZE E LE RESPONSABILITÀ DEGLI INFERMIERI
NELLA
A TRASFUSIONE
AS S O
DI SA
SANGUE
G
ED EMOCOMPONENTI"
OCO O
" II EDIZIONE
O
2010
Le basi dell’
dell immunoematologia
ed il laboratorio
Dott. Andrea Bontadini
Caratteristiche biologiche degli anticorpi
anticorpi:
la temperatura
Caratteristiche biologiche
g
degli
g anticorpi:
p
la capacità di agglutinare
Caratteristiche
C
tt i ti h bi
biologiche
l i h d
degli
li anticorpi:
ti
i
Importanza clinica
I globuli rossi si respingono…
respingono
Velocizzare la reazione antigene-anticorpo
Siero antiglobulina
g
umana
Tecniche di immunoematologia
OGGI
•TECNICHE DI AGGLUTINAZIONE
•TECNICHE ALTERNATIVE ALL’ AGGLUTINAZIONE
DOMANI
•TECNICHE DI BIOLOGIA MOLECOLARE
I gruppii sanguigni
i i
Il Sistema ABO: l’ Antigene H
Gal
Tipo
p 1: fluidi e secrezioni
GlcNac
ß1→3
Gal
ß1→3
Gal
Gal
Tipo 2: eritrociti, fluidi,
secrezioni
GlcNac
Gal
G l
Gal
Gl
GlcNac
ß1→4
α1→2
Fuc
ß1→3
Antigene H
Antigeni
g AeB
G l
Gal
Gal
GlcNac
Antigene A
GalNac
Fuc
Gal
Gal
G l
Gal
α1→3
Fuc
GlcNac
Antigene B
Polimorfismo ABO
240
5’
374 375
1062
6° esone
7° esone
A1
3’
Consensus
A297G
C526G
1062
G703A
C796A
G930A
B
1062
C657T
G803C
G261-
O1
354
A297G
C526G
G802A
O2
1062
C467T
A2
C1060-
1129
Sottogruppi di A
A
A
A
A A A
A A
A A
Fenotipo A1
2 x 106 antigeni / globulo rosso
Positività con anti-A
Positività con anti-A1
anti A1
Fenotipo A2
0,5 x 106 antigeni / globulo rosso
Positività con anti-A
N ti ità con anti-A1
Negatività
ti A1
Altro
l sottogruppi:
i A3, Ax, Am, Ael….
l
Antigene
g
D: caratteristiche biologiche
g
• Più iimportante
t t proteina
t i dei
d i gruppii sanguigni
i i
• Fortemente
F t
t alloimmunizzante
ll i
i
t
– Trasfusioni
– Gravidanze
• Variabilità nelle popolazioni
• Elevato polimorfismo genetico
RhD+
85% Caucasici
94% Africani
98% Asiatici
Struttura genetica dei geni RHD e RHCE
- RHCE e RHD: >96% di omologia di
sequenza.
sequenza
- Delezione di 649pb nel IV introne
- Delezione del gene RHD
Sistema Rh: il D parziale
D parziale
Sistema
S
st ma Rh
h
CcDEe
Antigene
Aminoacido Numero
C
serina
103
c
prolina
103
E
serina
226
e
prolina
226
D
Gene CE
Gene D
Altri sistemi gruppo ematici
Gruppo Significato Anticorpo T ottimale
ematico
clinico
KELL
SI
IgG
37°C
Fase
reattiva
IAT
DUFFY
SI
IgG
37°C
IAT
KIDD
SI
IgG
37°C
IAT
Ss
SI
IgG
37°C
IAT
Sistema Duffy
5’
G131A
3’
Polimorfismo Fyya Fyyb Fyyx
GATA-1
C286T
A
GACA-1
Fenotipo Fy (a-b-)
T 46 C
Stop trascrizione
FY * b silente
Sistema Duffy
Fy (a+b-)
Fy (a+b+)
Fy (a-b+)
Fy (a-b-)
Caucasici
17
49
34
rara
Africana
9
1
22
68
Il Laboratorio:
vantaggi
gg e svantaggi
gg
LABORATORIO DI IMMUNOEMATOLOGIA
Ti i
Tipizzazione
i
del
d l sistema
i
ABO
BO
Definizione del gruppo ABO e del sottogruppo A
Test diretto
Test indiretto
Anti-A
Anti-A,B
Anti-A,B
Anti-A
Anti-A
Anti
A1
Anti-B
Anti-B
Anti-A
Anti-B
Anti-A,B
Anti-A
Emazie A1
Emazie B
Difficoltà nella tipizzazione ABO: sottogruppi, malattie
ematologiche MEA,
ematologiche,
MEA trasfusioni recenti,
recenti trapianto di midollo
midollo.
LABORATORIO DI IMMUNOEMATOLOGIA
Tipizzazione
Ti
i
i
d
dell’
ll’ Rh
Fenotipizzazione del sistema Rh
Definizione tipo Rh:
- Positivo
- Negativo
Fenotipo completo del sistema Rh
Anti-D
Anti-C
Anti-c
Anti-E
Anti e
Anti-e
Difficoltà nella tipizzazione e fenotipizzazione Rh:
D a bassa espressione,
p
, MEA,, trasfusioni recenti,,
trapianto di midollo.
LABORATORIO DI IMMUNOEMATOLOGIA
Ricerca anticorpi irregolari (RAI)
Identificazione anticorpi irregolari (IAI)
Ricerca anticorpi:
- Positivo
- Negativo
Identificazione:
- Anticorpo a specificità singola
- Miscela di anticorpi
Difficoltà nella RAI e IAI : miscele di anticorpi,
anticorpi MEA,
MEA
titolo anticorpale, emazie test.
LABORATORIO DI IMMUNOEMATOLOGIA
Ricerca anticorpi irregolari (RAI)
Identificazione anticorpi irregolari (IAI)
R I
RAI
IAI
L alloimmunizzazione
L’alloimmunizzazione
Eventi alloimmunizzanti
TRASFUSIONE
Reattivi a 37°C
Con importanza clinica
Rh, K, Fy, Jk, Ss
Anticorpi irregolari
anti-eritrociti
GRAVIDANZA
Non reattivi a 37°C
di scarsa importanza
i
t
clinica
li i
Le MN,
Le,
MN P,
P Lu
L’immunogenicità
Capacità di un antigene a stimolare una
risposta immune e la produzione di anticorpi
I gruppi sanguigni
sono poco immunogeni
< 1 % produce anticorpi
anti-eritrociti
Ma, l’immunogenicità è uguale
per tutti gli antigeni ?
NO !
D > K > E > Fy
a
> Jka
Mollison,1993
D > K > E > C > Fy
a
> c > Jka > S
Petz Garatty 1991
Petz-Garatty,
D > K > c > E > e > Fy
a
> Jka >
S
>s
Denise Harmening-Pittiglio, 1993
Caratteristiche biologiche dell’antigene
Kell+
D+
DIl 75% produce un
anticorpo IgG.
1. Peso molecolare
2. Numero dei residui
aminoacidici aromatici
3. Carica elettrica
4. Struttura
5 Numero
5.
N
di antigeni
i
i espressii
sulla superficie cellulare
KellIl 10% produce un
anticorpo IgG.
Influenzano la risposta
immunitaria del ricevente
L’evoluzione del laboratorio di immunoematologia
ha influenzato la ricerca degli
g anticorpi
p irregolari
g
e la loro incidenza
• Enzimi
• Test all’ antiglobulina indiretto
• Polibrene
• PEG
• Gel test
L compatibilità
La
tibilità
La compatibilità
• Nasce al letto del paziente:
– identificazione paziente
– identificazione provette (DM marzo
2005)
– Firma del prelevatore
La richiesta trasfusionale
•
•
•
•
•
Cognome Nome
D t di nascita
Data
it
Codice a barre
Codice reparto
Data della
trasfusione
g
• Diagnosi
• Indiaczione
Hb,, Hmt, n. p
plt,
t,
• H
peso, altezza
• Non urgente
(s
(secondo
d f
fasce
s orarie)
i )
• Programmata
( disposizione
(a
di
i i
sala
l
operatoria)
• Urgente ( minor
tempo possibile)
• Urgentissima (senza
prova di
compatibilitrà)
La richiesta trasfusionale
• Predeposito
• Globuli
Gl b li rossii
concentrati (
irradiati e/o
filtrati)
• C.
C piastrinici (
irradiati e/o
filtrati)
• C. Granulocitari
• Gruppo
• N.
N esame
• Alloanticorpi
eritrocitari
it
it i
• Specificità
• Precedenti reazioni
• Firma Medico
Sangue ed emocomponenti
Unità trasfuse dal 1975
P li li i S
Policlinico
S.Orsola-Malpighi
O l M l i hi
27793
24200
15800
Compatibilità per la trasfusione dei
globuli rossi concentrati
DONATORE
RICEVENTE
0
A
B
AB
0, A, B, AB
A, AB
B, AB
AB
Rh positivo
Rh negativo
Rh positivo
Rh negativo
negativo, positivo
La prova di compatibilità
Donatore
Ricevente
Negativa
Positiva
Laboratorio di Immunoematologia
eritrocitaria
• DETERMINAZIONE DEL SISTEMA ABO E Rh
• RICERCA ANTICORPI IRREGOLARI
Gli anticorpi irregoalri sono gli anticorpi non presenti in
natura. Si formano in seguito
g
a stimoli immunologici:
g
gravidanze e trasfusioni.
NEGATIVA
ASSEGNAZIONE UNITA’ DI GLOBULI ROSSI
COMPATIBILITA’
Le reazioni trasfusionali:
emolitiche e non emolitiche
La Reazione Trasfusionale Emolitica
Definizione
• Sii intende
i
d per Reazione
R
i
T
Trasfusionale
f i
l E
Emolitica
li i lla li
lisii o
l’accelerata eliminazione dei globuli rossi trasfusi in un
paziente
• La Reazione Trasfusionale Emolitica è una conseguenza
dell’ incompatibilità immunologica tra i globuli rossi del
donatore
n
r ed il sangue
ngu del p
paziente
z n
• La Reazione Trasfusionale Emolitica è dovuta ad anticorpi
diretti verso antigeni dei sistemi gruppoematici
La Reazione Trasfusionale Emolitica
La Reazione Trasfusionale Emolitica può
essere di due tipi:
– Acuta:
da incompatibilità ABO o da anticorpi
irregolari diretti contro sistemi gruppo ematici
di importanza clinica
– Ritardata:
da anticorpi irregolari diretti contro
sistemi
m gruppo
g pp ematici
m
di importanza
mp
clinica
L’incidenza della Reazione Trasfusionale Emolitica
è sottostimata, in particolare modo quella ritardata.
B1
LEGGE 14 LUGLIO 1967,
1967 n. 592 (GU n. 191 del
d l 31/07/1967)
RACCOLTA, CONSERVAZIONE E DISTRIBUZIONE DEL SANGUE UMANO.
Legge 4 Maggio 1990 n° 107 Gazzetta Ufficiale n° 108 dell'11 Maggio 1990
Gazzetta Ufficiale N. 251 del 27 Ottobre 2005
LEGGE 21 ottobre 2005, n.219
Nuova disciplina delle attivita' trasfusionali e della produzione nazionale degli
emoderivati.
emoderivati
Diapositiva 52
B1
LA TRSFUSIONE DI SANGUE PUò ESSERE VISTO COME UN PROCESSO CHE LEGA IL DONATORE DI SANGUE AL PAZIENTE. CHE RICEVE L'
EMOCOMPONENTE. QUESTO PROCESSO, OGGI RIVISITATO E AGGIORNATO DAGLI STANDARD DI ACCREDITAMNETO E CERTIFICAZIONI, E'
SEMPRE STATO PRESENTE NELLA CULTURA DEL MEDICO SPECIALISTA IN MEDICINA TRASFUSIONALE.
LE LEGGI TRASFUIONALI FIN DAL 1967 HANNO INFATTI SEMPRE TENUTO INGRANDE CONSIDERAZIONE LA TRACCIABILITA'
DELL'EMOCOMPONENTE CONSIDERANDO FONDAMENTALE IL PERCORSO DONATORE-PAZIENTE-DONATORE.
Bontadini; 22/01/2007
B2
Emovigilanza
L sicurezza
La
i
trasfusionale
t f i
l
Processo trasfusionale
f
l
Anamnesi
m
Clinica
del donatore
E m di
Esami
idoneità
Prelievo e
scomposizione
Prodotto
Test
infettivologici
Diapositiva 53
B2
Bontadini; 22/01/2007
Emovigilanza
L sicurezza
La
i
trasfusionale
t f i
l
Processo trasfusionale
f
l
Indicazione
alla trasfusione
Prelievo ed etichettatura
dei campioni per PD
Test di
compatibilità
Somministrazione
mm
dell’emocomponente
Punti critici nella sicurezza trasfusionale
L’emovigilanza
L emovigilanza
Per emovigilanza si intende
un sistema di sorveglianza della trasfusione,
trasfusione che inizia
dal prelievo dell’ emocomponente del donatore e
prosegue
p
g fino
f
al follow-up
f
p del paziente
p
trasfuso
f
per
p
raccogliere e definire gli incidenti trasfusionali.
Il fine di tale sistema è quello di prevenire gli
incid nti trasfusionali
incidenti
tr sfusi n li identificandone
id ntific nd n lle c
cause.
us
B3
Emovigilanza
L sicurezza
La
i
trasfusionale
t f i
l
Sistemi di emovigilanza
Differenti modelli in Europa
• Germania: emovigilanza è parte della farmacovigilanza
• Francia:
F
i la
l partecipazione
t i
i
all’emovigilanza
ll’
i il
è richiesta
i hi t per llegge
• Olanda e Danimarca: p
partecipazione
p
facoltativa
• Inghilterra: partecipazione allo SHOT è discrezionale
• Italia: Sistema Petra
Diapositiva 56
B3
DIVERSI MODELLI DI EMOVIGILANZA STANNO EMERGENDO NELLE REALTà TRASFUSIONALI RIFLETTENDO ANCHE QUELLI CHE SONO GLI
ASPETTI ORGANIZZATIVI E MEDICO LEGALI NEI VARI STATI.
PER ESEMPIO OLTRE ALLA DIVERSA PARTECIPAZIONE AL PROGRAMMA CHE PUò VARIARE DA STATAO A STATO, PER ESEMPIO VEDIAMO
COME IN GERMAINA FACCIA PARTE DELLA FARMACOVIGILANZA, IN FRANCIA VENGA RICHIESTO DI LEGGE E COME IN ALTRI STATI SIA
FACOLTATIVO O DISCREZIONALE, OCCORRE TENERE PRESENTE CHE ANCHE IL RANGE ALL'INTERNO DEL QUALE SI STABILIZZA LA
RACCCOLTA DATI E' VARIABILE. PERTANTO MENTRE IN ALCUNI SISTEMI UN RIALZO FEBBRILE DEVE ESSERE SEMPRE SEGNALATO, IN
ALTRI E' DISCREZIONALE E SOLO REAZIONI AVVERSE PIU' GRAVI NECESSITANO DI SEGNALAZIONE. QUESTO SIGNIFICA CHE ANCHE LA
RACCOLTA DATI NON E' OMOGENEA COMPORTANDO UNA LIMITAZIONE DI PARTENZA PER POTER ESEGUIRE UN CONFRONTO OMOGENEO
DELLE REAZIONI AVVERSE TRASFUSIONALI.
Bontadini; 22/01/2007
B4
Emovigilanza
La sicurezza trasfusionale
Raccolta dati non omogenea nei vari
Sistemi di Emovigilanza
Parole chiave
Reazione
emolitica
Contaminazione
batterica
Complicanze
immunologiche
g
FNHTR
TA-GVHD
TRALI
Diapositiva 57
B4
TUTTAVIA ANCHE SE LA RACCOLTA NON E' OMOGENEA E A DISPETTO DI DIFFERENZE DI RACCOLTA E LIMITAZIONI, CERTE PAROLE
CHIAVE PERMETTONO DI FARE EMERGERE DAI VARI SISTEMI DI EMOVIGILANZA ALCUNI MESSAGGI CHE POSSIAMO RIASSUMERE CON IL
FATTO CHE LA TRASFUSIONE DI SANGUE PUò ESSERE CAUSA DI MANIFESTAZIONI CLINICHE LEGATE A FENOMENI BIOLOGICI OPPURE AD
ERRORI.
CI RICONDUCIAMO QUINDI ALLE REAZIONI AVVERSE DELLA INCOMPATIBILITà abo, ALLA CONTAMINAZIONE BATTERICA DEGLI
EMOCOMPONENTI E ALLE COMPLICANZE IMMUNOLOGICHE QYALI LA fnhtr, ta-VHD E LA TRALI.
Bontadini; 22/01/2007
La Reazione Trasfusionale
L’emovigilanza
L
emovigilanza
Distribuzione degli incidenti trasfusionali in 3 anni di emovigilanza
p
Svizzero di Losanna (1999-2001)
(
)
nell ’ospedale
Unità trasfuse
38815 GRC
4773 PLT
13033 PFC
Incidenti riportati
n. 233
Transfusion Medicine, 2003
L’emovigilanza
Dove prevenire l’errore:
- al trasfusionale
- al letto del paziente
Vox Sang, 2001
La Reazione Trasfusionale Emolitica
Incidenza
•
•
•
•
•
•
ACUTA
New Zeland Blood Centre (1981-1987)
J Cli
Clinic
i O
Oncology
l
(1974
(1974-198)
198)
Ann Internal med (1989)
Majo Clinic (1964-1973)
Majo Clinic (1974-1977)
Transfusion (1990-1999)
1: 15600 unità trasfuse
1 35739 unità
1:
ità ttrasfuse
f
1: 25000 unità trasfuse
1: 12100 unità trasfuse
1: 21222 unità trasfuse
1: 77000 unità trasfuse
•
•
•
•
•
RITARDATA
Majo
j Clinic ((1964-1973))
Majo Clinic (1974-1977)
Australian (1980-………)
John Hopkins (1986
(1986-1987)
1987)
Toronto (1974-1978)
1: 11652
1: 4015
1: 6875
1: 9094
1: 2339
unità trasfuse
unità trasfuse
unità trasfuse
unità trasfuse
unità trasfuse
REAZIONE PER PAZIENTE TRASFUSO
•
•
John Hopkins
Toronto
1: 854 per paziente trasfuso
1: 524 per paziente trasfuso
Reazione Emolitica Acuta
•Da incompatibilità ABO
•Da anticorpi
p irregolari
g
C5 – C9
Emolisi intravascolare
(incompatibilità
p
ABO)
Attivazione del Complemento
C3
C3b
C3b
Emolisi extravascolare
(anticorpi irregolari)
La Reazione Trasfusionale Emolitica
Emolisi intravascolare
Attivazione del Complemento
Attivatori IgM
g
Attivatori IgG
via classica
1 molecola
2 molecole
C4a
C1
C1
C4
C2
C2b
C4b
C2a+C4b
C2a
C2 C4b C3b
C2a+C4b+C3b
C3
C5
C3a
MAC
C3b
C5a
C5b + C6-C9
La Reazione Trasfusionale Emolitica
E l extravascolare
Emolisi
l
Recettori sulle cellule del Sistema monocito-macrofagico
C3d ??
IgG1
IgG2
C3b
IgG3
C3b
Rosse et al. Blood Cells, 1975
Evento
immunizzante
Reazione trasfusionale emolitica
ritardata
GRC
incompatibili
Risposta immunitaria
secondaria
Emolisi ritardata
M
Mancato
t iincremento
t emoglobinico
l bi i
Febbre
Astenia
TCD positivo
Emolisi GRC
i
incompatibili
ibili
Presentazione clinica
della reazione ritardata
Transfusion Reaction, II ed, 2001
Reazione emolitica ritardata:
Mancato incremento emoglobinico, Febbre, Astenia,TAD positivo.
Numero dei siti antigenici dei principali
sistemi
i
i gruppoematici
i i
Maggiore è il numero di siti antigenici riconosciuti dall’anticorpo
dall anticorpo,
maggiore è la capacità di attivare la cascata complementare
La Reazione Trasfusionale Emolitica
P
Presentazione
t i
clinica
li i
Transfusion Reaction, II ed, 2001
Mortalità: dipende in gran parte della quantità di emazie
non--compatibili trasfuse.
non
trasfuse
La Reazione Trasfusionale Emolitica
Protocollo di intervento al reparto:
•
•
•
•
•
interrompere la trasfusione
somministrare soluzione fisiologica
sostenere pressione arteriosa, polso e frequenza
somministrare diuretici e/o liquidi
q
prelevare campioni di sangue ed urine per le indagini di
laboratorio
• riverificare la congruenza tra ll’identità
identità del paziente,
paziente il suo
gruppo sanguigno e l’etichetta dell’unità
• segregazione
g g
di tutte le unità assegnate
g
al paziente
p
ancora
da trasfondere
• immediata segnalazione al Servizio Trasfusionale
La Reazione Trasfusionale Emolitica
Protocollo di intervento al Servizio Trasfusionale:
• riverificare che l’emocomponente
l emocomponente assegnato sia stato
trasfuso al paziente al quale era stato assegnato
Campione biologico pervenuto dal reparto:
• valutare la presenza di emolisi nel plasma (confronto tra
provetta prepre e postpost trasfusione)
• allestire Test all’Antiglobulina Diretto
• ricontrollare g
gruppo
upp sanguigno
gu g paziente
p z
sulla
u provetta
p
della
prova di compatibilità e dell’unità assegnata
• ripetere la ricerca degli anticorpi irregolari pre- e post
t f i
trasfusione
con più
iù metodiche
t di h
• ripetere la compatibilità
• eluato sui globuli rossi pre
pre- e post
post-trasfusione
trasfusione
• ricerche sulla conservazione delle unità
La Reazione Trasfusionale Emolitica Ritardata
Trattamento
Trattamento
• Generalmente tollerata
• Trasfusione compatibile per la correzione
dell anemia
dell’anemia
• Somministrazione di IgG e.v. 400mg/Kg
se non disponibile
di
ibil sangue compatibile
tibil (case report)
L reazioni
Le
i i trasfusionali
f i
li
non emolitiche
Le reazioni trasfusionali non emolitiche
• Reazioni allergiche
• Reazioni da contaminazione batterica
• Reazioni febbrili non emolitiche (FNHTR)
• TRALI (Transfusion Related Acute Lung Injury)
• TA
TA--GVHD (Transfusion AssociatedAssociated-GVHD)
FNHTR
Reazioni febbrili non emolitiche
La più frequente reazione trasfusionale da
globuli
l b li rossii concentrati
t ti (GRC) e piastrine
i t i (PLT)
• Clinica:
– Febbre (rialzo di almeno 1°C)
– Tremore
– Rigidità
g
– Agitazione
– Talora nausea, vomito, cefalea
•
•
•
Reazione vissuta in maniera drammatica dal paziente, ma non
“life-threatening”
Compare verso la fine o al termine della trasfusione (5-10% dei
casii anche
h 1-2
1 2 ore post))
4-5% dei pazienti può presentare solo febbre, mentre la febbre
può essere assente nella maggior parte delle reazioni da PLT
FNHTR
• Diagnosi differenziale:
–
–
–
–
Febbre da c
comorbidità
m rbidità
Febbre da farmaci
Reazioni emolitiche
TRALI
• Incidenza:
– Da trasfusione di GRC: 0,5-1%
– Da trasfusione di PLT: 20-30%
20 30%
• M
Maggior
i rischio
i hi di reazione
i
correlato
l
con:
– > Durata di conservazione dell’emocomponente
– Contenuto in leucociti
FNHTR
Patogenesi 1
Osservazione:
– FNHTR più frequente in donne con pregresse
gravidanze o soggetti politrasfusi
Patogenesi immune
70-100% dei pz.con FNHTR
70presentano anticorpi:
Anti--HLA
Anti
Anti--HNA
Anti
Anti--HPA
Anti
FNHTR
P t
Patogenesi
si 2
Osservazione:
– Maggior frequenza di FNHTRs con PLT
– FNH
FNHTRs da PLT
L anche
n
in
nm
maschi n
non
np
politrasfusi
fu
– Maggior rischio di reazione con PLT conservate a 5 giorni
Meccanismo legato a BRM
(fattori solubili biologicamente attivi)
che si accumulano durante la conservazione
FNHTR
Considerazioni
• Trasfusione di GRC: la leucodeplezione si è dimostrata
efficace nel prevenire la FNHTR
• Trasfusione di PLT:
la leucodeplezione pre
pre--storage ha
ridotto la frequenza delle reazioni severe a circa il 2%.
FNHTR
Trattamento e prevenzione
• Trattamento:
– Sospensione della trasfusione
– Somministrazione di antipiretici, antistaminici, steroidi.
Prevenzione FNHTR da trasfusione di GRC:
– Leucodeplezione
– Se reazioni ricorrenti anche con emazie leucodeplete:
premedicazione o emazie lavate.
Prevenzione FNHTR da trasfusione di PLT:
–Leucodeplezione pre-storage
–Premedicazione
P
di
i
(antistaminici, antipiretici, steroidi)
–Se reazioni ricorrenti a PLT leucodeplete:
PLT con conservazione < 3 giorni o plasma removed.
TA--GVHD
TA
(Transfusion AssociatedAssociated-GVHD)
Reazione immunologica
Presenza di cellule immunocompetenti
vitali
l
nell’emocomponente trasfuso
Ricevente incapace
di riconoscere
d
ed eliminare
le cellule del donatore
Clinica: analoga a GVHD post-trapianto di HSC
Esordio in media a 10 giorni dalla trasfusione
Febbre
Rash cutaneo
Alterazione funzionalità epatica
Pancitopenia
Diarrea
TA--GVHD
TA
Patogenesi
T –linfociti
linfociti
del donatore
Ricevente
vitali
Disparità
à HLA
Donatore/ricevente
immunocompromesso
p
TA-GVHD
Donatore
HLA-omozigote
llinfociti
nfoc t vvitali
tal
Ricevente
Immunocompetente
un aplotipo
aplot po HLA
HL condiviso
cond v so
col donatore
TA--GVHD
TA
M
Mortalità:
l à - elevatissima
l
> 90%
- entro 3-4 settimane dalla trasfusione
- causa di morte:
morte infezioni
Incidenza: reazione rara,
rara verosimilmente sottostimata
Diagnosi: - clinica (d.d. infezioni, reazioni a farmaci)
- biopsia lesioni cutanee
GVHD
- presenza di linfociti del donatore in circolo
mediante microsatelliti o tipizzazione HLA in molecolare (chimerismo)
TA--GVHD
TA
Terapia
Trattamenti descritti: - corticosteroidi
-
Ciclosporina
Ciclofosfamide
ATG
Methotrexate
OKT3
G-CSF
Nessuna efficacia !!!
Unica arma: PREVENZIONE
mediante IRRAGGIAMENTO degli emocomponenti
TA--GVHD
TA
Pazienti a rischio
• Pazienti immunocompromessi
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Immunodeficienze congenite (SCID,
(SCID Wiskott
Wiskott-Aldrich,…)
Aldrich )
Allo- Auto-HSCT
Linfomi di Hodgkin
F t (t
Feto
(trasfusione
f i
iin utero)
t
)
Neonato (pretermine, exsanguinotrasfusione)
Terapia con Fludarabina e analoghi delle purine
Linfomi non Hodgkin
Leucemie acute in corso di CHT intensiva
Tumori solidi ( neuroblatoma, g
glioblastoma, rabdomiosarcoma)
• Pazienti Immunocompetenti
– Trasfusione da familiare
– Emocomponenti HLA-matched
– Popolazioni HLA omogenee
TA--GVHD
TA
Prevenzione
• Irraggiamento universale degli emocomponenti:
“NON PROPONIBILE
PROPONIBILE”
– Ridotta scadenza dei globuli rossi concentrati
– Elevati costi
– Limiti organizzativi
• Irraggiamento su indicazione
d
clinica:
l
EFFICACIA LIMITATA
– Ri
Rischio
hi d
donatore
t
omozigote
i t
– Mancata segnalazione dei pazienti a rischio
Reazioni da contaminazione batterica
• Terza causa di mortalità da trasfusione nei dati FDA
2001 2003
2001-2003.
• Possono complicare la trasfusione di tutti gli
emocomponenti
p
anche del sangue
g autologo.
g
• La contaminazione può avvenire in tutte le fasi dalla
raccolta alla somministrazione della terapia trasfusionale
- Batteriemia asintomatica del donatore
- Insufficiente
I
ffi i t di
disinfezione
i f i
d
della
ll cute
t all momento
t d
dell prelievo
li
- Contaminazione durante la preparazione e manipolazione
degli emocomponenti
- Uso del materiale contaminato al momento della raccolta
o della infusione
Reazioni da contaminazione batterica
Incidenza e mortalità
• Incidenza:
– sepsi
p per
p trasfusione di GRC 1:250.000
– sepsi per trasfusione di PLT 1:25.000
• Mortalità
– Per trasfusione di GRC
GRC: 58%
– Per trasfusione di PLT: 26%
Le reazioni associate alla trasfusione di GRC
sono clinicamente p
più severe
TRALI
Transfusion Related Acute Lung Injury
In passato descritta reazione analoga nota come:
“Edema p
polmonare non cardiogeno”,
g
, “Edema polmonare
p
allergico”, “Reazione trasfusionale da leucoagglutinine”.
Nel 1983 identificata da Popovsky come entità clinica
con il nome di TRALI
• Reazione di distress respiratorio ad esordio acuto
con:
–
–
–
–
–
Dispnea
Ipossiemia
Edema polmonare bilaterale
Ipotensione
F bb
Febbre
durante o entro 6 ore dalla trasfusione
TRALI
Andamento Clinico
•
•
•
•
•
Supporto O2 (100% dei pazienti)
V ntil i n m
Ventilazione
meccanica
ni (72% dei
d ip
pazienti)
i nti)
Ipotensione insensibile al trattamento con liquidi
Risoluzione in 48
48-96
96 ore nell
nell’80%
80% dei pazienti
Mortalità: 5-10%
• Diagnosi:
•
Rx torace con edema polmonare bilaterale senza
Rx-torace
ingrandimento cardiaco
Diagnosi differenziale: sovraccarico circolatorio
circolatorio, comorbidità
del paziente, contaminazione batterica, FNHTR,
reazioni allergiche/anafilattiche
• Trattamento: Terapia di supporto ( O2 terapia, ventilazione
meccanica) sostegno pressorio,
meccanica),
pressorio non evidenza dell’utilità
dell utilità degli steroidi
TRALI
Transfusion Related Acute Lung Injury
• Emocomponenti in causa:
– Plasma
– Crioprecipitati
– Emazie concentrate
– Piastrine da aferesi
– IVIG
– Granulociti
– Cellule staminali
• U
Uguale
l incidenza
i id
maschi
hi / f
femmine
i
• Si può manifestare a tutte le età
TRALI
• Incidenza: ritenuta sottostimata
• Principale causa di morte da trasfusione (FDA 2001-2003)
•In p
più del 50% dei casi sono stati riscontrati anticorpi:
p
anti-HLA e/o anti
antianti--HNA nel donatore (emocomponenti da multipare)
• 5% dei casi presenza di anticorpi nel ricevente
TRALI
Indagini di laboratorio
Nel donatore:
- Ricerca anti-HLA Classe I e II
- Ricerca anti-HNA
Se positivi, identificazione della specificità
à
Nel ricevente:
- Tipizzazione HLA
- Tipizzazione HNA
- Ricerca anti-HLA e anti-HNA
Cross-match:
Cross
match: siero del donatore e leucociti del ricevente
Donatore “IMPLICATO” in caso di TRALI se possiede un anticorpo
verso un antigene presente nel ricevente o crosscross-match positivo
Considerazioni
Importante il sospetto clinico
della reazione trasfusionale
+
Importante attivare la denuncia
di reazione trasfusionale
• Migliorare
Mi li
le
l conoscenze eziopatogenetiche
i
t
ti h e cliniche
li i h delle
d ll
reazioni
• Migliorarne
Mi li
il trattamento
t tt
t e la
l prevenzione
i