Relazione finale
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Relazione finale
POLITECNICO DI MILANO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, AMBIENTALE E DEL RILEVAMENTO Sezione Ambientale Progetto Parfil - III annualità Misura di particolato ultrafine e nanoparticelle alle emissioni di sorgenti industriali e in atmosfere urbane RAPPORTO FINALE UO4 Responsabile scientifico: prof. Michele Giugliano DATA NOVEMBRE 2008 REDATTO SEZIONE AMBIENTALE APPROVATO RELAZIONE N° 661.9002.10.72 Progetto Parfil - III annualità PLG UO4 Misura di particolato ultrafine e nanoparticelle alle emissioni di sorgenti industriali e in atmosfere urbane DIIAR – Politecnico di Milano 1. Contenuti e scopi della ricerca Nell’ambito della distribuzione multimodale del particolato atmosferico, molto interesse sta ricevendo negli ultimi tempi la componente cosiddetta ultrafine. Non è ancora assestata una terminologia conclamata, ma per frazione “ultrafine” si intende, in generale, la frazione con particelle di diametro < 100 nm (PU), mentre si tende ad individuare con il termine di nanoparticolato la classe granulometrica di diametro < 10 nm (NP). L’interesse è mosso soprattutto dagli effetti specifici che le PU svilupperebbero sull’organismo umano. Le dimensioni delle PU, a cui si associano elevatissime superfici specifiche, fanno presumere alte capacità di trasporto di sostanze tossiche e possibilità di traslocazione in organi extrapolmonari. C’è abbastanza accordo tra gli studiosi sull’assunto che gli impatti di queste classi granulometriche non sono rappresentati dagli standard che regolano attualmente il particolato fine. La ricerca si propone di analizzare queste presenze in aree caratterizzate della Lombardia e di interpretarne i valori alla luce dei riferimenti disponibili. 2. Le aree monitorate Utilizzando le cabine già esistenti dell’ARPA saranno monitorati due aree urbane della Lombardia (Milano ed una media città capoluogo di provincia) in due siti rappresentativi delle stesse: - sito esposto al traffico; - sito di fondo urbano Sarà campionato anche un terzo sito della Val Padana (fondo areale) il più possibile lontano da fonti antropiche. Il campionamento, organizzato in campagne settimanali distribuite nel corso dell’anno, sarà mirato ad individuare il ciclo giornaliero e settimanale ed i livelli stagionali (estate - inverno) delle presenze. Sorgenti industriali Valutazione preliminare delle emissioni delle principali fonti industriali (inceneritori e turbogas) attraverso misure e/o valutazioni da letteratura o in sinergia con altri progetti. Se necessario, ARPA collaborerà per garantire l’accesso ad un impianto turbogas. Unità operativa 4 (UO4) DIIAR Politecnico di Milano: prof. Michele Giugliano prof. Stefano Cernuschi ing. Giovanni Lonati ing.. Senem Ozgen ing. Monica Crippa ing. Ilaria Luraghi ing. Giovanni Sghirlanzoni ing. Ruggero Tardivo 2 INDICE 1. INTRODUZIONE 4 1.1 CARATTERISTICHE DEL PARTICOLATO ULTRAFINE ..........................................4 1.2 PARTICOLATO ULTRAFINE IN ATMOSFERE CARATTERIZZATE .....................6 1.3 EFFETTI SULLA SALUTE .................................................................................................7 2. 1.3.1 L’approccio epidemiologico ........................................................................................ 7 1.3.2 L’approccio tossicologico ............................................................................................ 8 MATERIALI E METODI 10 2.1 STRUMENTI DI MISURA .................................................................................................10 2.1.1 Impattore elettrico a bassa pressione ELPI ................................................................ 10 2.1.2 Contatore di particelle a condensazione CPC – modello 3775 – TSI ........................ 10 2.2 SITI E PERIODI DI RILEVAMENTO .............................................................................11 2.3 CARATTERIZZAZIONE METEOROLOGICA DEI PERIODI DI RILEVAMENTO .................................................................................................................12 2.4 CARATTERIZZAZIONE IN TERMINI DI INQUINANTI DEI PERIODI DI RILEVAMENTO .................................................................................................................13 3. RISULTATI 14 3.1 CAMPAGNE DI MISURA CONDOTTE IN SITI DI FONDO URBANO ....................14 3.1.1 Sito MILANO PASCAL CITTÀ STUDI (06/06/08 – 26/06/08 ) ............................. 14 3.1.2 Sito MILANO POLITECNICO (01/07/08-30/07/08)............................................... 17 3.1.3 Sito CANTÙ (08/09/08 – 23/09/08)........................................................................... 19 3.1.4 Sito MILANO PASCAL CITTÀ STUDI (02/10/08-20/10/08) ................................. 23 3.2 CAMPAGNE DI MISURA CONDOTTE IN SITI DI TRAFFICO ................................25 4. 3.2.1 Sito FINO MORNASCO (23/09/08 – 01/10/08) ....................................................... 26 3.2.2 Sito MILANO VIALE MARCHE (01/10/08 – 13/10/08) ......................................... 29 3.2.3 Sito MILANO VIALE MARCHE (23/10/08 – 31/10/08) ......................................... 32 SORGENTI DI EMISSIONE 35 4.1 TECNOLOGIE DI CONTROLLO DELLE EMISSIONI ...............................................38 5. CONCLUSIONI 40 6. ALLEGATI 42 7. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO 48 3 1. INTRODUZIONE 1.1 CARATTERISTICHE DEL PARTICOLATO ULTRAFINE Per quanto non completamente assestata, si va affermando nella comunità scientifica la convenzione che definisce particelle ultrafini (PU) gli agglomerati solidi o liquidi di dimensione inferiore a 100 nanometri (1 nanometro = 10-9 m ) e nanoparticelle (NP) gli agglomerati di dimensione inferiore a 50 nanometri (Figura 1-1). Figura 1-1: Caratteristiche tipiche delle distribuzioni dimensionali in massa ed in numero del particolato atmosferico La distinzione é comunque del tutto arbitraria, dal momento che non c’è alcuna soluzione di continuità tra le dimensioni del singolo atomo o molecola ed agglomerati via via sempre più grandi. Altri autori con questi termini intendono intervalli granulometrici diversi, pur fissando il limite superiore di 100 nm per le ultrafini. La Figura 1-2 illustra il campo di dimensioni coperto da diverse tipologie di particelle e corpi solidi. In sospensione nell’atmosfera terrestre si apprezzano quote significative di particelle ultrafini provenienti da processi naturali e da attività umane. Sia le presenze naturali che quelle antropiche si avvalgono di contributi cosiddetti primari, vale a dire particolato emesso come tale dalla sorgente, e secondari, risultanti da processi di formazione in atmosfera che coinvolgono precursori emessi dalle sorgenti allo stato gassoso. 4 L’interesse per le frazioni ultrafini nasce dal fatto che quest’ultime, per le loro ridottissime dimensioni, mostrano proprietà molto differenti da quelle della massa totale (costituita pressoché unicamente dalle granulometrie maggiori), soprattutto per il numero e la superficie specifica molto più elevati. E come questo particolare stato della materia si riflette in comportamenti del tutto peculiari sfruttati nel settore delle nanotecnologie, è presumibile che anche gli effetti sulla salute possano essere differenti da quelli ben noti associati alle polveri più grossolane. L’epidemiologia del particolato sospeso, e gli attuali riferimenti normativi che ne derivano, sono tutti basati sulla presenza in atmosfera valutata in termini di concentrazione in massa che, viste le robuste relazioni tra livelli di concentrazione ed effetti sulla salute, costituisce indubbiamente un ragionevole indicatore della tossicità. Tuttavia, esiste il legittimo dubbio che la concentrazione in massa non sia il parametro adeguato per rappresentare gli effetti della componente ultrafine, che agirebbe non in proporzione alla massa, che è trascurabile, ma al numero e alla superficie specifica. In tal caso, gli effetti sulla salute non sarebbero compiutamente rappresentati dalle misure convenzionali di particolato, e di conseguenza le strategie messe in campo per la riduzione delle emissioni della componente grossolana (PM10) e fine (PM2.5) potrebbero essere inefficaci per la componente ultrafine. Figura 1-2: Campo dimensionale coperto da diverse tipologie di particelle e altri corpi 5 1.2 PARTICOLATO ULTRAFINE IN ATMOSFERE CARATTERIZZATE Il contenuto di PU in atmosfera è intrinsecamente instabile a causa di una serie di complessi processi che modificano numero e dimensioni delle particelle: nucleazione, coagulazione, condensazione ed evaporazione. Oltre che le immissioni primarie, ovvero le PU già presenti in quanto tali all’atto dello scarico in atmosfera, giocano un ruolo fondamentale la meteorologia, la quantità di particelle preesistenti e le emissioni di gas precursori, ovvero di quei componenti che precorrono la formazione di nuove particelle. Come già citato, le PU sono solitamente quantificate in termini di concentrazione numerica; il loro contributo alla massa totale del particolato solido è infatti poco rilevante, mentre molto più consistente appare quello sul numero totale di particelle (orientativamente, il numero di PU può essere più dell’80% del totale numero di particelle solide). Tipiche concentrazioni di PU rilevate in aree caratterizzate sono comprese negli intervalli 10103 particelle cm-3 in aree rurali e marine, 104 particelle cm-3 in aree urbane e 106 particelle cm-3 ai bordi delle strade ad elevata densità di traffico (Figura 1-3). Nell’atmosfera esterna, il numero di PU mostra chiaramente andamenti stagionali e giornalieri caratteristici. Le concentrazioni invernali sono solitamente più elevate di quelle estive. Durante l’arco della giornata si osserva un aumento durante le ore del mattino e della sera, prevalentemente associato alle punte di traffico. Un altro picco a volte osservato poco dopo le 12.00 suggerisce un contributo delle reazioni fotochimiche. Singoli “episodi” di durata variabile mostrano per alcune frazioni dimensionali un aumento di numero di un ordine di grandezza o più. I pochi studi disponibili sulla composizione chimica indicano il carbonio organico quale specie dominante (30-75%); in funzione del quadro emissivo e delle condizioni meteorologiche, ad esso si aggiungono carbonio elementare (3-15%), nitrati (1-20%), solfati (1-20%), ossidi di elementi metallici (10-20%). I processi di formazione secondaria fotochimica potrebbero cambiare questo quadro in modo significativo a seguito della condensazione di sostanze organiche su nuclei di altra natura. Figura 1-3: Presenza di PU in atmosfere caratterizzate. 6 Nelle grandi aree urbane, dove si registra la massima esposizione della popolazione, la fonte più significativa di PU è generalmente la combustione mobile; ad essa si aggiunge, in alcune zone, l’utilizzo di biomasse nelle piccole installazioni per il riscaldamento domestico. Il tipico intervallo medio della moda dei diametri è 0,02-0,04 µm, simile a quello tipico da traffico ma con una moda meno marcata per la simultanea presenza di più sorgenti. Negli ambienti domestici interni la presenza di PU è stimata in 103-104 particelle cm-3. In assenza di sistemi di filtrazione o di trattamento dell’aria esterna, esiste un apporto sostanziale di particelle provenienti dall’atmosfera esterna. Tuttavia, l’ambiente interno è generalmente sigillato rispetto agli inquinanti in forma particolata cosicché, in assenza di importanti sorgenti interne, la concentrazione di PU è inferiore a quella rilevata all’esterno. Ciò è evidenziato da indagini condotte in alcuni siti urbani e rurali, che mostrano livelli interni molto variabili ma sistematicamente inferiori alle concentrazioni esterne, con presenze superiori nei contesti urbani rispetto a quelli rurali e con i valori più elevati registrati nelle situazioni più direttamente interessate dalle emissioni da traffico. La distribuzione dimensionale delle particelle presenti all’interno è inoltre sostanzialmente diversa da quella esterna, con la concentrazione delle particelle più piccole che diminuisce più significativamente e la massima concentrazione che si sposta verso i diametri maggiori. Tutto ciò può cambiare in modo significativo nel caso di sorgenti interne di rilievo, quale fumo di sigaretta, cottura cibi, riscaldamento a legna, fiamme di candela, procedimenti di pulizia. 1.3 EFFETTI SULLA SALUTE Le evidenze circa i possibili effetti sulla salute conseguenti od associati all’esposizione a PF e PU derivano principalmente da studi epidemiologici e tossicologici. I primi si concentrano sull’associazione fra concentrazione di particelle in atmosfera (che non corrisponde necessariamente all’esposizione personale) ed effetti critici: mortalità, morbilità, effetti acuti, effetti in categorie suscettibili (bambini, anziani). I secondi, per lo più sperimentali, puntano alla comprensione dei meccanismi biologici attraverso i quali l’esposizione a particelle può determinare effetti nocivi sull’organismo. 1.3.1 L’approccio epidemiologico Le evidenze più autorevoli sulla mortalità prematura, sia generale che per cause specifiche, derivano da studi USA, Europei ed Italiani. Tra questi tuttavia, solamente lo studio compiuto ad Erfurt in Germania, ha misurato le PU (0,01-0,1 µm), pervenendo ad una stima di rischio (RR) di mortalità totale 1,029-1,031 per mortalità cardio-respiratoria per un aumento medio del numero di PU di 9748 cm-3. Gli studi di serie temporali hanno indagato effetti acuti correlabili a variazioni giornaliere nei livelli di PF (PM2,5) e PU (PM0,1). Le principali evidenze possono essere così riassunte: (i) esiste un debole effetto delle PF/PU sia sulla mortalità totale che sulla mortalità per cause respiratorie e cardiovascolari; (ii) le PF sono tendenzialmente associate a effetti immediati (latenza di 0-1 giorni) prevalentemente respiratori, mentre le PU a effetti relativamente ritardati (latenza di 4-5 giorni) prevalentemente cardiovascolari; (iii) gli effetti delle due frazioni, ove misurate, appaiono indipendenti. Da quest’ultima osservazione consegue che la misura delle PF non può essere utilizzata come indicatore di esposizione a PU. Benché non sia possibile isolare gli effetti delle PU da quello di altri inquinanti, alcuni effetti a breve termine in categorie di individui suscettibili (in particolare pazienti con malattie cardio-polmonari croniche) sembrano associati o casualmente correlati all’esposizione a PU: 7 aggravamento di malattie respiratorie e cardiovascolari; aumento del consumo di farmaci per l’asma nei giorni successivi ad aumenti della concentrazione di PU; aumento dei sintomi (tosse) ed alterazioni dei parametri funzionali respiratori negli adulti asmatici, modificazioni del ritmo cardiaco; aumentato rischio di ischemia cardiaca durante l’esercizio fisico in pazienti con malattia coronaria stabile; alterazioni della coagulazione e di markers biochimici; riduzione delle giornate attive; variazioni della frequenza cardiaca di pazienti con malattia coronarica cronica. Studi compiuti a Roma hanno evidenziato associazioni statisticamente significative fra mortalità coronarica, in particolare negli anziani, e numero di PU, PM10 e CO derivanti da sorgenti mobili. Lo studio Europeo “ULTRA” suggerisce infine come le PU non sembrano spiegare gli effetti acuti attribuibili al PF; esse invece spiegherebbero, in parte, gli effetti del traffico. Il ruolo più evidente delle PU rispetto alle PF nell’associazione con la mortalità e morbilità cardiovascolari è in accordo con le attuali conoscenze circa il loro meccanismo d’azione, che comprende l’attivazione di recettori sensibili agli irritanti e la genesi di una risposta infiammatoria a livello respiratorio, l’ipotesi del passaggio delle PU attraverso gli epiteli, l’attivazione endoteliale vascolare. Tuttavia, i (tre) principali studi che hanno valutato specificamente il ruolo del PU espresse numericamente indicano un ruolo non trascurabile dell’esposizione ai co-inquinanti, specie gassosi (CO ed NO2). In ultima analisi, l’assenza di misure di esposizione su popolazioni sufficientemente vaste e la difficoltà a ricostruire esposizioni personali (includendo le sorgenti indoor) attendibili, fanno concludere che le indicazioni sopra richiamate sono in definitiva molto deboli e che le stime di rischio (che includono, senza superarlo, il valore unitario) hanno significatività statistica limitata. In ogni caso, in nessuno dei pochi studi dedicati alle PU si fanno riferimenti specifici all’attività di combustione e di recupero di energia dei rifiuti, né se ne segnala il ruolo di particolare pericolosità rispetto alle altre combustioni o fonti di emissione in genere. 1.3.2 L’approccio tossicologico Esistono ormai evidenze consolidate circa gli effetti prodotti da particelle generate da motori Diesel, fumi di saldatura, nerofumo e nanoparticelle di ceneri volatili. Gli studi tossicologici disponibili considerano lo stress ossidativo della produzione di intermedi reattivi dell’ossigeno, il principale meccanismo responsabile degli effetti tossici delle PU inalate. La cascata di eventi può presentare differenze in relazione al tipo di particelle, ma l’effetto finale è comunque rappresentato da un processo flogistico. Le sole caratteristiche dimensionali non sono di per sé in grado di condizionare la tossicità, pur producendo una risposta flogistica polmonare di maggior entità rispetto a PF aventi la stessa composizione chimica a parità di massa. Poiché a parità di massa la superficie complessiva di un aerosol costituito da PU è molto maggiore, le particelle hanno una maggiore probabilità di adsorbire e veicolare sulla loro superficie sostanze tossiche di natura organica od inorganica. La composizione chimica, in particolare l’abbondanza in composti aromatici ed elementi metallici di transizione, la presenza di contaminanti di origine batterica o virale, la reattività chimica, la solubilità dei componenti (che a sua volta condiziona la persistenza) appaiono essenziali nella modulazione della tossicità. La variabilità di tali caratteristiche spiegherebbe la variabilità negli effetti sanitari osservati in zone diverse. Gli studi sperimentali condotti sugli animali e quelli clinico-sperimentali controllati sull’uomo suggeriscono che la capacità delle PU di indurre effetti nocivi è maggiore di quella osservata a seguito dell’esposizione a particelle di dimensioni maggiori. Questi studi non hanno peraltro 8 dimostrato con chiarezza un passaggio di particelle insolubili attraverso la barriera polmonare ed una diffusione nella circolazione sistemica, che si ritiene quantitativamente assai modesta. Il legame fra esposizione al particolato atmosferico e la mortalità cardiovascolare coinvolge un processo patogenetico che comprende la flogosi polmonare indotta dalle particelle, la flogosi sistemica, l’accelerazione del processo aterosclerotico e l’alterazione del controllo del sistema nervoso autonomo sul ritmo cardiaco. Unitamente alle osservazioni epidemiologiche, si sta affermando l’evidenza che l’esposizione a particolato, non importa di quale frazione dimensionale, sia associato non solo con l’aggravamento di malattie preesistenti, ma rappresenti un vero e proprio fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cronicodegenerative. In questo contesto sarebbe estremamente desiderabile isolare l’effetto delle particelle da quello di altri inquinanti, ma ciò è generalmente impossibile. Nella maggior parte degli studi l’effetto delle PU è inscindibilmente legato a quello degli altri co-inquinanti generati dal traffico (NO, NO2, e CO) nonché a quello delle PF. Essendo l’inquinamento da PU solo un aspetto del più complesso problema delle emissioni in ambiente legate ad attività antropiche, appare riduttivo focalizzarsi sulla presenza o sugli effetti di una singola classe di inquinanti. Senza contare che alcuni studi condotti anche nel nostro Paese indicano il concorso di variabili meteo-climatiche che favorirebbero il passaggio gas-sol, l’aggregazione e il trasporto a distanza delle PU. In sintesi, ferma restando la doverosa attenzione al ruolo ambientale del particolato ultrafine ed ai suoi componenti, dall’analisi delle implicazioni tossicologiche degli studi nel settore non emergono indicazioni di rischi particolari, attribuibili alle PU provenienti da attività di combustione dei rifiuti che recuperano energia, purché in linea con la migliore tecnologia disponibile. 9 2. MATERIALI E METODI 2.1 STRUMENTI DI MISURA 2.1.1 Impattore elettrico a bassa pressione ELPI L’impattore elettrico multi stadio a bassa pressione ELPI (Electrical Low-Pressure Impactor, Dekati Ltd., Finland) fornisce la misura in tempo reale della distribuzione dimensionale e della concentrazione in numero delle particelle aerodisperse nell’intervallo compreso tra 0.007 µm e 10 µm. Il principio della misura si basa sulla separazione inerziale delle polveri in singoli stadi e sul conteggio delle particelle raccolte in ogni stadio tramite il segnale elettrico prodotto dal deposito delle particelle stesse sul supporto di separazione, registrato da un elettrometro e tradotto, tramite il software, in una distribuzione di correnti convertita successivamente nelle distribuzione di interesse (numero, superficie, massa). La linea di campionamento ELPI è composto da quattro unità principali: un deumidificatore, un caricatore unipolare, un impattore a cascata ed un elettrometro multi-canale. Il deumidificatore, posto a valle di una testa di prelievo PM10, elimina l’umidità presente nel flusso campionato tramite un tubo in co-polimero (Nafion) nel quale è pompata aria secca. Il flusso deumidificato è quindi avviato al caricatore, un tubo cilindrico in acciaio al cui interno è applicato un potenziale elettrico; le particelle presenti, introdotte ortogonalmente al campo elettrico, sono caricate dagli ioni positivi generati per effetto corona. L’impattore utilizzato per la classificazione granulometrica delle particelle è composto da 11 stadi in cascata posti in ordine decrescente di diametro di taglio (D50%) ed integrato con un filtro finale a valle dell’ultimo stadio. Nel presente studio si sono valutate le presenze di particelle nell’intervallo granulometrico 0,007 – 3 µm, in modo da rendere le misure confrontabili con quelle degli altri contatori utilizzati. I dati di concentrazione numerica sono stati acquisiti con una risoluzione temporale di 1 minuto, e successivamente sono stati mediati e valutati in termini di valori medi orari. 2.1.2 Contatore di particelle a condensazione CPC – modello 3775 – TSI Il CPC mod. 3775, prodotto dalla ditta americana TSI, fornisce la concentrazione numerica delle particelle aerodisperse con diametro aerodinamico compreso nell’intervallo 0.004 - 3 µm. Lo strumento è costituito principalmente da tre apparati: un saturatore, un condensatore ed un rilevatore ottico. Nel saturatore riscaldato il fluido di lavoro (butanolo) viene vaporizzato e diffuso all’interno del flusso campionato. Nel condensatore a raffreddamento per conduzione il butanolo raggiunge le condizioni di sovrassaturazione e condensa sulle particelle che fungono da nuclei. Queste ultime, una volta ingrandite, passano all’apparato ottico di conteggio dove vengono quantificate numericamente. I dati di concentrazione numerica sono stati acquisiti nelle campagne di misura con una risoluzione temporale di 1 minuto, da cui sono stati in seguito valutati i valori medi orari. 10 2.2 SITI E PERIODI DI RILEVAMENTO Le campagne di misura della concentrazione in numero del particolato atmosferico sono state effettuate in 5 siti di rilevamento, di cui 3 rappresentativi dei livelli di inquinamento di fondo urbano (Milano Pascal Città Studi, Milano Politecnico e Cantù in provincia di Como), in quanto non direttamente esposti alle emissioni provenienti dalla sorgente traffico, e 2 significativamente influenzati dal traffico veicolare (Milano Viale Marche e Fino Mornasco in provincia di Como). La localizzazione dei siti di misura è riportata in Figura 2-1 e Figura 2-2. Le misure della concentrazione in numero delle particelle presenti in aria ambiente sono state effettuate nell’intervallo temporale compreso tra giugno e ottobre 2008, per un numero complessivo di 96 giorni di rilevamento, suddivisi in 7 campagne di monitoraggio. Il calendario e la durata delle campagne sono stati determinati compatibilmente con le esigenze di funzionamento degli strumenti e in base a motivi tecnici e logistici. I cicli di campionamento hanno riguardato sia le ore diurne sia quelle notturne, al fine di evidenziare i differenti livelli di concentrazione rappresentativi di queste due situazioni temporali. In Tabella 2-1 sono riassunti i periodi di campionamento per ciascun sito di interesse, lo strumento con cui è stata eseguita la misura e le stazioni di rilevamento considerate per il reperimento dei dati relativi ai parametri di inquinamento e della meteorologia. Tabella 2-1: Campagne di misura giugno - ottobre 2008 (FU = Fondo Urbano; TRF = Traffico; * misura avvenuta in quota). Sito Tipologia sito Pascal Città Studi (MI) FU Pascal Città Studi (MI) FU Cantù (CO) FU Politecnico* (MI) FU Fino Mornasco (CO) TRF Viale Marche (MI) TRF Viale Marche (MI) TRF Periodo di misura 06/06/08 26/06/08 02/10/0820/10/08 08/09/08 – 23/09/08 01/07/0830/07/08 24/09/08 – 01/10/08 01/10/0813/10/08 23/10/08 – 31/10/08 Strumento CPC ELPI CPC CPC CPC CPC ELPI Rilevamento parametri inquinanti Stazione ARPA Milano – Pascal Città Studi Stazione ARPA Milano – Pascal Città Studi Stazione ARPA Como – Cantù Stazione ARPA Milano – Pascal Città Studi Stazione ARPA Como – Fino Mornasco Stazione ARPA Milano – Viale Marche Stazione ARPA Milano – Viale Marche Rilevamento parametri meteorologici Stazione Meteo DIIAR – Politecnico Milano Stazione Meteo DIIAR – Politecnico Milano Stazione ARPA Como – Vertemate con Minoprio Stazione Meteo DIIAR – Politecnico Milano Stazione ARPA Como – Vertemate con Minoprio Stazione Meteo DIIAR – Politecnico Milano Stazione Meteo DIIAR – Politecnico Milano 11 Figura 2-1: Localizzazione siti di rilevamento in provincia di Como. Figura 2-2: Localizzazione siti di rilevamento – Milano. 2.3 CARATTERIZZAZIONE METEOROLOGICA DEI PERIODI DI RILEVAMENTO L’approfondimento delle condizioni meteorologiche e delle caratteristiche diffusive dei bassi strati atmosferici ha riguardato il periodo giugno-ottobre 2008. Per i singoli giorni di 12 rilevamento è stata condotta l’analisi dei principali parametri meteorologici (temperatura, umidità relativa, precipitazione, pressione atmosferica, velocità e direzione del vento). Sono state valutate inoltre le caratteristiche dispersive dell’atmosfera in termini di categorie Pasquill-Gifford, l’evoluzione giornaliera dello strato rimescolato (ASR) e la stabilità notturna rappresentata dall’altezza stabile (SBL). Per le campagne di misura condotte a Milano, la valutazione è stata effettuata elaborando i dati orari rilevati dalla stazione meteorologica collocata sul tetto dell’edificio DIIAR del Politecnico di Milano (Figura 2-2), ad eccezione dei dati di pressione e nuvolosità rilevati all’aeroporto di Milano-Linate. Sono stati utilizzati invece i dati provenienti dalla stazione meteorologica dell’ARPA Lombardia localizzata a Vertemate con Minoprio per le campagne eseguite a Cantù e a Fino Mornasco (Figura 2-1). In mancanza delle osservazioni di nuvolosità registrate a Vertemate, non è avvenuta l’analisi dello SBL per questi ultimi due siti. 2.4 CARATTERIZZAZIONE IN TERMINI DI INQUINANTI DEI PERIODI DI RILEVAMENTO La caratterizzazione dei periodi di rilevamento in termini di inquinanti è stata condotta al fine di valutare l’eventuale correlazione esistente tra le concentrazioni in numero del particolato atmosferico misurate e quelle relative ai principali inquinanti monitorati presso le centraline ARPA. Per le campagne condotte nella provincia di Milano, i dati relativi ai parametri inquinanti sono stati rilevati dalle centraline ARPA localizzate in Via Pascal e Viale Marche, mentre per i rilevamenti effettuati nella provincia di Como ci si è serviti dei parametri monitorati presso le centraline ARPA di Cantù e Fino Mornasco. Per ogni giorno di rilevamento è stata analizzata l’evoluzione giornaliera dei parametri monitorati e successivamente per ogni campagna di misura è stato valutato l’andamento medio delle concentrazioni misurate, definendo in tal modo un “giorno tipo” rappresentativo di ogni inquinante di interesse. Mediante l’analisi dell’evoluzione giornaliera delle concentrazioni degli inquinanti in atmosfera è stato possibile effettuare un confronto con le corrispondenti concentrazioni numeriche rilevate e individuare il ruolo delle sorgenti primarie nella formazione del particolato rilevato. Gli inquinanti gassosi considerati nella presente trattazione, disponibili con risoluzione temporale oraria, sono: NOx (NO, NO2) e CO, rappresentativi del contributo della sorgente traffico, O3, indicatore degli episodi di inquinamento fotochimico. Inoltre per ogni periodo di rilevamento è stata acquisita anche la concentrazione in massa del particolato (PM2.5 e PM10), disponibile con risoluzione temporale giornaliera. In particolare l’analisi dei rapporti NO/NOx e NO2/NOx consente di evidenziare, rispettivamente, il ruolo delle emissioni primarie (tipicamente il traffico) e delle reazioni fotochimiche nella formazione del particolato atmosferico. Pertanto in corrispondenza delle ore di punta del traffico mattutine (ore 7-9) e serali (ore 19-21) si registrano valori di picco del rapporto NO/NOx e minimi di NO2/NOx. Viceversa nelle ore pomeridiane, nelle quali si possono verificare condizioni di irraggiamento favorevoli alle reazioni fotochimiche, si registrano valori elevati del rapporto NO2/NOx e minimi di NO/NOx. Per le campagne di misura per le quali sono disponibili valori di concentrazione di CO, è stata condotta anche l’analisi dell’evoluzione giornaliera di tali valori, in quanto il monossido di carbonio può essere considerato come ulteriore tracciante del contributo primario derivante dal traffico. 13 3. RISULTATI 3.1 CAMPAGNE DI MISURA CONDOTTE IN SITI DI FONDO URBANO Le campagne di misura condotte in siti di fondo urbano sono state effettuate presso la centralina ARPA di via Pascal a Milano, presso il Politecnico di Milano fra via Pascal e via Bassini, e presso Cantù (CO) in via Meucci, servendosi sia del contatore di particelle a condensazione (CPC) che dell’impattore elettrico ELPI. I livelli di concentrazione numerica media giornaliera rilevati nell’ambito dei siti di fondo urbano variano tra 1.3·104 e 2·104 cm-3. In Allegato si riportano sinteticamente i principali parametri statistici rappresentativi delle concentrazioni medie orarie rilevate per ogni campagna di monitoraggio (Tabelle 5.1, 5.2, 5.3, 5.4). 3.1.1 Sito MILANO PASCAL CITTÀ STUDI (06/06/08 – 26/06/08 ) La prima campagna di misura delle concentrazioni in numero del particolato atmosferico è stata condotta tra il 6 giugno e il 26 giugno 2008 a Milano, presso la centralina di rilevamento ARPA localizzata in via Pascal. Le misure sono state effettuate mediante lo strumento CPC (TSI 3775), per un totale di 16 giorni di campionamento. Durante i 16 giorni della campagna le caratteristiche dispersive dei bassi strati dell’atmosfera interessati dalla emissione di inquinanti sono state buone durante le ore diurne: l’altezza di strato rimescolato ha raggiunto i 1000 m nella sua evoluzione massima ad eccezione dei giorni 16/06 e 17/06 quando si è mantenuta al di sotto di circa 500 m (Figura 3-1). Lo SBL notturno si è mantenuto al di sotto di 100 m per l’intera la campagna favorendo quindi l’accumulo degli inquinanti emessi durante le ore notturne. b) a) 800 20000 700 600 15000 500 400 10000 300 200 5000 Altezza di Strato Rimescolato (m) 25000 900 -3 Altezza di strato rimescolato [m] 1600 30000 Hmix numero 1000 Concentrazione in numero [cm ] 1100 1200 800 400 100 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora 0 6/6 6/7 6/8 6/9 6/10 6/11 6/16 6/17 6/19 6/20 6/21 6/22 6/23 6/24 6/25 6/26 Figura 3-1: a) Confronto tra il giorno tipo dell’altezza dello strato rimescolato (m) e la concentrazione in numero di particelle, b) Andamento giornaliero dell’altezza dello strato rimescolato (m) per il periodo di rilevamento. Le buone caratteristiche dispersive individuate sono confermate anche dall’analisi delle categorie Pasquill (Figura 3-2) che presentano elevate percentuali delle categorie A e B nelle ore della tarda mattinata e nel primo pomeriggio, ad eccezione dei giorni 16/06 e 17/06. La temperatura e l’umidità relativa medie del periodo sono state pari a 23°C e 68%; i rispettivi 14 valori minimi e massimi sono invece pari a 12°C e 34°C per la temperatura, e 27% e 100% per l’umidità. Soprattutto nella prima parte della campagna si sono registrate velocità dei venti superiori ai 4 m/s nel tardo pomeriggio e prima serata che potenzialmente comportano una maggiore dispersione; l’intensità della velocità del vento è stata mediamente pari a 2 m/s per tutta la campagna. Si osservano eventi piovosi nella notte tra il 06/06 e 07/06, l’08/06, il 16/06 e il 17/06. 100 30000 T UR numero A 16% A B C D E F B 18% D 56% 80 25000 70 20000 60 50 15000 40 10000 30 20 Concentrazione in numero [cm-3] F 1% E 2% Temperatura [°C] e Umidità relativa [%] 90 5000 10 C 7% 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-2: a) Categorie di Pasquill, b) Confronto tra il giorno tipo della temperatura (°C) e dell’umidità relativa (%) e la concentrazione in numero di particelle. La coincidenza di alcuni picchi della concentrazione numerica di particolato con l’aumento della concentrazione di ozono e della radiazione solare, in concomitanza di bassi valori del rapporto NO/ NOx, suggerisce la presenza di processi di formazione secondaria di particelle. A titolo di esempio si riporta in Figura 3-3 il confronto degli andamenti giornalieri del numero di particelle, radiazione solare netta, ozono e il rapporto NO/NOx per il giorno 24 Giugno, nel quale è possibile notare un significativo incremento, pari a quasi il 100%, del numero di particelle nelle ore di maggiore insolazione tra le 13 e le 15. a) b) 200 40000 0.2 40000 #tot rad net O3 180 160 #tot NO/NOx 30000 30000 140 120 100 20000 0.1 20000 80 60 40 10000 10000 20 0 -20 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora 0.0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-3: Confronto dell’andamento giornaliero della concentrazione in numero di particelle (cm-3) con a) la radiazione solare netta (W m-2) e la concentrazione di ozono (µg m3 ), b) il rapporto NO/NOx. 15 Data la ciclicità individuata nell’andamento giornaliero della concentrazione numerica di particelle, mediante l’elaborazione dei valori di concentrazione media oraria rilevati per ogni giorno di misura, è stato possibile valutare il “giorno tipo” rappresentativo dell’intero periodo in esame (Figura 3-4). Il livello di concentrazione numerica media giornaliera calcolato sui 16 giorni di rilevamento è pari a 2 ± 0.7·104 cm-3, mentre le concentrazioni in massa di PM10 e PM2.5 relative all’intero periodo di misura estivo (giugno-luglio), espresse in termini medi giornalieri, sono rispettivamente pari a 27.2±9 µg/m3 e 16±5.6 µg/m3. 70000 num tot NO O3 NO2 120 50000 100 40000 80 30000 60 20000 Inquinanti (µg m-3) Concentrazione in numero (cm-3) 60000 140 40 10000 20 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-4: Evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle e dei principali inquinanti monitorati Le statistiche che riassumono i dati osservati sono presentate in Figura 3-4: per ogni ora della giornata è riportato il valor medio di concentrazione osservato, il range interquartile, il valore minimo e massimo. Dall’analisi dell’andamento medio giornaliero della concentrazione numerica di particelle possono essere identificati quattro massimi di concentrazione in corrispondenza delle ore 7, 11 , 20 e 23 mentre le concentrazioni minime si registrano in corrispondenza delle ore notturne (ore 4) e del primo pomeriggio (ore 13). L’incremento di concentrazione è osservato in concomitanza delle ore mattutine e serali di traffico intenso, mentre il massimo relativo di concentrazione individuato alle ore 11 trova giustificazione considerando l’ampia variabilità dei valori osservati in corrispondenza di quell’orario (il valor medio è maggiore della mediana, 2.3·104 cm-3 a fronte di 1.8·104 cm-3, valore massimo pari a 6.1·104 cm-3, 95° percentile pari a 4.4·104 cm-3). Viceversa i minimi di concentrazione si sono verificati in corrispondenza delle ore caratterizzate da ridotte emissioni, soprattutto derivanti dalla sorgente traffico, sebbene il sito in esame sia classificato come di fondo urbano. Il contributo delle sorgenti emissive primarie può essere giustificato esaminando anche l’evoluzione giornaliera delle concentrazioni in atmosfera dei principali inquinanti gassosi riportata in Figura 3-4. Nella presente trattazione si è scelto di considerare NO2 e NO come 16 inquinanti rappresentativi delle emissioni da traffico, in quanto non si dispone dei valori di concentrazione di CO presso il sito in esame. Dall’analisi degli andamenti medi giornalieri di NO2 e NO valutati per l’intero periodo estivo di monitoraggio a Milano (Giugno-Luglio), emerge che il picco di concentrazione di questi inquinanti si verifica nelle ore in cui la concentrazione in numero di particelle è in crescita. Viceversa l’andamento delle concentrazioni medie di O3 riflette l’evoluzione delle condizioni di irraggiamento e presenza di inquinanti precursori per la sua formazione fotochimica; la concentrazione di ozono cresce con l’incremento dell’insolazione diurna in quanto la radiazione solare, associata alla presenza di inquinanti precursori quali NO2, risulta fondamentale per le reazioni fotochimiche. 3.1.2 Sito MILANO POLITECNICO (01/07/08-30/07/08) La campagna di monitoraggio di luglio (14 giorni di rilevamento) è stata effettuata servendosi del contatore a condensazione CPC (TSI 3775) collocato a circa 20 metri dal suolo (misura in quota) presso l’edificio DIIAR del Politecnico di Milano. Dall’analisi dei parametri meteorologici emerge che il periodo di studio è caratterizzato da un buon potenziale di dispersione degli inquinanti emessi nei bassi strati dell’atmosfera. L’altezza dell’ASR ha raggiunto circa i 1000 m durante la sua evoluzione diurna per la grande parte dei giorni della campagna di misura (Figura 3-5-a). In Figura 3-5-b è rappresentato il confronto tra il giorno tipo dell’ASR e quello della concentrazione in numero delle particelle. Le ore della tarda mattina e del primo pomeriggio mostrano un’elevata instabilità atmosferica, infatti le categorie Pasquill A, B, e C si osservano per il 34% del tempo (Figura 3-6-a). La temperatura e l’umidità relativa medie del periodo sono state pari a 26°C e 57%; i rispettivi valori minimi e massimi sono invece pari a 17°C e 34°C per la temperatura, e 21% e 100% per l’umidità. Si sono registrati sporadici eventi di precipitazione. La coincidenza dell’incremento della concentrazione in numero di particolato con l’aumento della concentrazione di ozono e la radiazione solare, in concomitanza di alti livelli del rapporto NO2/NOx suggerisce la presenza di processi di formazione secondaria di particelle. A titolo di esempio si riporta in Figura 3-7 il confronto degli andamenti giornalieri della concentrazione in numero di particelle, radiazione solare netta, ozono e del rapporto NO2/NOx per il giorno 29/07, nel quale si osserva un aumento del numero di particelle attorno alle ore 12, senza però un innalzamento del livello di ossido di azoto, inquinante tracciante del traffico (Figura 3-8). 1000 800 600 400 200 1100 25000 Hmix #tot 1000 900 20000 800 700 15000 600 500 10000 400 300 5000 200 100 0 0 7/1 7/2 7/3 7/4 7/7 7/8 7/15 7/16 7/25 7/26 7/27 7/28 7/29 7/30 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-5: a) Andamento giornaliero dell’altezza dello strato rimescolato (m) per il periodo di rilevamento, b) Confronto tra il giorno tipo dell’altezza dello strato rimescolato (m) e la concentrazione in numero delle particelle. 17 Concentrazione in numero [cm-3] b) Altezza di strato rimescolato [m] Altezza di Strato Rimescolato (m) a) 1200 2.5E+04 T UR numero 90 A 17% A B C D E D 51% F C 9% Temperatura [°C] e Umidità relativa [%] F 4% E 1% 100 B 18% 80 2.0E+04 70 60 1.5E+04 50 40 1.0E+04 30 20 5.0E+03 Concentrazione in numero [cm-3] b) a) 10 0 0.0E+00 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-6: a) Categorie di Pasquill, b) Confronto tra il giorno tipo della temperatura (°C) e dell’umidità relativa (%) e la concentrazione in numero di particelle. a) b) 160 30000 140 120 100 20000 80 60 40 10000 20 -3 180 40000 -3 #tot (cm-3) O3 (µg m-3) Rad net (W m-2) 200 0.6 Concentrazione in numero (cm ) 40000 Concentrazione in numero (cm ) 220 30000 0.5 20000 10000 0 -20 0 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora 0.4 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 #tot (cm-3) 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 NO2/NOx Ora Figura 3-7: Andamento giornaliero di: a) concentrazione di ozono (µg m-3) e radiazione solare (W m-2), b) Confronto tra il rapporto NO2/NOx e la concentrazione in numero di particelle (cm-3). 20 40000 #tot (cm-3) NO (µg m-3) -3 1 Concentrazione in numero (cm ) 0 30000 10 20000 10000 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-8: Confronto tra l’andamento giornaliero della concentrazione di monossido di azoto (µg m-3) e la concentrazione in numero di particelle (cm-3). 18 Il livello medio di concentrazione in numero di particelle è pari a 1.8±0.7·104 cm-3 mentre la concentrazione del particolato in massa in termini di PM10 e PM2.5 relative all’intero periodo di misura sono rispettivamente pari a 27.2±9 µg/m3 e 16±5.6 µg/m3. Sebbene le misure siano state condotte in quota, non si osservano significative differenze rispetto all’andamento del numero di particelle osservato al suolo. Tuttavia si necessitano analisi più approfondite e di dettaglio per poter apprezzare il contributo delle diverse sorgenti di emissione e meccanismi di formazione che influenzano la presenza del particolato atmosferico al variare della quota. Pertanto, similarmente a quanto già esposto, i massimi di concentrazione si osservano in corrispondenza delle ore diurne e serali di traffico (ore 7-9, ore 19-21), mentre i minimi durante la notte e il pomeriggio. Questi risultati sono rafforzati dall’evoluzione della presenza di NO e NO2 in atmosfera, in quanto considerati rappresentativi del traffico, come mostrato in Figura 3-9. 60000 num tot NO O3 NO2 120 100 -3 40000 Inquinanti (µg m ) Concentrazione in numero (cm-3) 50000 140 80 30000 60 20000 40 10000 20 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-9: Evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle (cm-3) e dei principali inquinanti monitorati. La presenza di ozono in atmosfera nel corso della giornata è invece determinata dalla ciclicità tipica dell’insolazione diurna che, associata alla presenza di inquinanti precursori, quali COV e NO2, ne determina la produzione fotochimica. Pertanto l’incremento della concentrazione di ozono si registra a partire dalle ore della tarda mattinata e culmina nelle ore pomeridiane. 3.1.3 Sito CANTÙ (08/09/08 – 23/09/08) La campagna di monitoraggio condotta a Cantù (CO) ha avuto luogo tra l’8 e il 23 Settembre 2008, coprendo un numero totale di giorni di rilevamento pari a 16. Lo strumento adottato per lo svolgimento delle misure è stato il CPC (TSI 3775). 19 Durante la campagna l’altezza dello strato rimescolato (Figura 3-10-a) ha superato i 1000 m nella sua evoluzione massima diurna, ad eccezione dei giorni 12/09, 13/09 e 14/09, quando si è mantenuta al di sotto di 600 m. La mancanza dei dati di nuvolosità non ha permesso la determinazione dello strato stabile notturno; tuttavia un’indicazione sulle caratteristiche dispersive dei bassi strati si ottiene dalle categorie Pasquill (Figura 3-10-b) che presentano un ruolo dominante della categoria F, rappresentativa di cielo sereno e scarsa ventosità, condizioni tipiche di un’atmosfera stabile favorevole all’accumulo degli inquinanti durante le ore notturne. La ventilazione è stata medio-bassa per l’intero periodo. I valori medi di temperatura e umidità relativa (Figura 3-11) registrati durante il periodo di campionamento sono pari a 16°C e 76%; i valori minimi e massimi sono pari rispettivamente a 6°C e 27°C per la temperatura e a 30% e 99% per l’umidità. a) b) 1300 A 14% 1100 1000 B 12% F 40% 900 800 A 700 B 600 C 500 C 5% 400 300 200 D 28% 0 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Ora Figura 3-10: a) Evoluzione diurna dell’altezza dello strato rimescolato, b) Categorie di Pasquill. 100 25000 80 20000 60 15000 40 10000 20 5000 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Concentrazione in numero (cm-3) 8 D E F E 1% 100 Temperatura [°C] e Umidità relativa [%] Altezza di strato rimescolato (m) 1200 T UR #tot Figura 3-11: Confronto tra il giorno tipo della temperatura (°C), dell’umidità relativa (%) e la concentrazione in numero di particelle (cm-3). In Figura 3-12 si riportano gli andamenti giornalieri medi della concentrazione in numero di particelle, caratterizzata dai parametri statistici di base, e dei principali inquinanti valutati sull’intero periodo di campionamento. Mediamente la concentrazione in numero di particolato registrata a Cantù è pari a 1.3±0.7·104 cm-3. Il valore medio di PM10 valutato sull’intero periodo di misura è pari a 27.3±12.2 µg m-3. 20 60000 # tot NO O3 NO2 120 100 40000 80 30000 60 Inquinanti (µg m-3) Concentrazione in numero (cm-3) 50000 140 20000 40 10000 20 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-12: Evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle (cm-3) e dei principali inquinanti monitorati. Analogamente a quanto precedentemente osservato, i massimi di concentrazione si registrano in corrispondenza delle ore di traffico intenso mattutine e serali, evidenziate anche dalla presenza di picchi di concentrazione di NO2 e NO. Disponendo delle concentrazioni di CO monitorate presso la centralina ARPA localizzata a Cantù, è stato possibile supportare i precedenti risultati, in quanto il CO è rappresentativo della combustione incompleta associata tipicamente al traffico veicolare, come illustrato in Figura 3-13. 1.0 60000 # tot CO 0.8 40000 0.6 30000 CO (mg m-3) Concentrazione in numero (cm-3) 50000 0.4 20000 0.2 10000 0.0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-13: Evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle (cm-3) e della concentrazione di CO. 21 La concentrazione in numero di particelle (Figura 3-13) tra le ore 10 e le ore 17 la rimane piuttosto costante e in media pari a 1.1± 0.15·104 cm-3. I minimi di concentrazione si verificano invece durante le ore notturne e pomeridiane ed essi risultano inferiori di un ordine di grandezza rispetto ai valori massimi (range 6.7·103 – 2.3·104 cm-3). L’evoluzione giornaliera delle concentrazioni di O3 (Figura 3-12) è invece in accordo con l’evoluzione delle condizioni di irraggiamento diurno e reazioni fotochimiche che ne implicano la formazione. Pertanto, in corrispondenza dei massimi di concentrazione di O3 si registrano i minimi valori di NO2 in quanto coinvolto in reazioni fotochimiche per la formazione di ozono. Come esempio dell’andamento analogo del monossido di carbonio e del rapporto NO/NOx, indicatori della fonte di traffico in aree urbane, si riporta in Figura 3-14 l’andamento giornaliero per il giorno 10/09 della concentrazione in numero di particelle in confronto con questi parametri. In Figura 3-15 è rappresentato il confronto tra le concentrazioni medie orarie valutate separatamente per i giorni feriali (lunedì-venerdì) e festivi (sabato e domenica) durante la campagna in esame. Dall’esame del grafico emerge che durante il fine settimana si registrano mediamente livelli di concentrazione in numero di particelle pari a 7±3.5·103 cm-3, valori inferiori di circa un ordine di grandezza rispetto a quelli registrati durante la settimana. Significativi decrementi della concentrazione di particelle, rispetto ai valori feriali, si osservano in corrispondenza delle ore mattutine e serali di punta del traffico, attribuibili al calo consistente delle emissioni provenienti da questa sorgente primaria. Si registra quindi un decremento delle concentrazioni rilevate alle ore 8, pari al 55% e alle ore 20, pari al 47% rispetto ai valori misurati in settimana. 50000 1.0 40000 35000 30000 0.5 25000 20000 15000 10000 Concentrazione in numero (cm-3) 45000 5000 0.0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 0 NO2/NOx 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 NO/NOx CO (mg/m3) Ora #tot (cm-3) Figura 3-14: Evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle (cm-3), della concentrazione di CO e dei rapporti NO/NOx e NO2/NOx. 22 30000 Numero totale di particelle (0.004 µm - 3 µm) Sito Cantù - Giorno tipo feriale-weekend CPC Numero totale di particelle (cm-3) Giorno tipo weekend Giorno tipo feriale 25000 20000 15000 10000 5000 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-15: Evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle (cm-3) durante i giorni feriali e festivi (weekend). 3.1.4 Sito MILANO PASCAL CITTÀ STUDI (02/10/08-20/10/08) Presso il Politecnico di Milano è stata condotta tra il 2 e il 20 Ottobre 2008 una campagna di misura delle concentrazioni in numero di particelle durata complessiva di 19 giorni. Si è utilizzato a tal fine l’impattore elettrico multi-stadio a bassa pressione ELPI. Il periodo di rilevamento è stato caratterizzato a livello meteorologico dall’andamento altalenante dell’altezza dello strato rimescolato; come si evince anche dal grafico in Figura 316-a, ai giorni caratterizzati da un’elevata evoluzione giornaliera dell’altezza dello strato rimescolato si sono susseguiti giorni in cui la massima altezza raggiunta non ha superato i 400 m. La presenza di venti forti (velocità superiore a 4 m/s) ha contribuito all’innalzamento dello strato rimescolato oltre gli 800 m. Le ore del tardo mattino e primo pomeriggio, ad eccezione dei giorni 02/10, 16/10, e 18/10, hanno mostrato caratteristiche di instabilità atmosferica (presenza di classi Pasquill A, B, C), favorevoli alla dispersione degli inquinanti, mentre la classe F (stabile) è risultata dominante nelle ore notturne (Figura 3-17-a). Tuttavia non è possibile individuare una significativa correlazione tra la concentrazione in numero oraria e i parametri meteorologici. Si osserva comunque (Figura 3-16-b) che il minimo giornaliero coincide mediamente con l’evoluzione massima dell’ASR. I valori medi di temperatura e umidità relativa misurati nel periodo sono pari a 17°C e 68%; i valori minimi e massimi sono pari rispettivamente a 9°C e 25°C per la temperatura, e 17% e 100% per l’umidità. 23 a) b) 1200 1400 1200 1000 800 600 400 -3 Altezza di strato rimescolato (m) Altezza di Strato Rimescolato (m) 1600 25000 hmix #tot Concentrazione in numero (cm ) 1800 1000 20000 800 15000 600 10000 400 5000 200 200 0 0 0 0 10/2 10/3 10/4 10/5 10/6 10/7 10/8 10/9 10/10 10/11 10/12 10/13 10/14 10/15 10/16 10/17 10/18 10/19 10/20 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-16: a) Andamento giornaliero dell’altezza dello strato rimescolato (m) per il periodo di rilevamento, b) Confronto tra il giorno medio dell’altezza dello strato rimescolato (m) e la concentrazione in numero di particelle (cm-3). b) E 1% D 57% 100 25000 80 20000 60 15000 40 10000 20 5000 -3 B 13% C 6% A B C D E F Temperatura [°C] e Umidità relativa [%] F 21% A 2% Concentrazione in numero (cm ) a) 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-17: a) Categorie di Pasquill, b) Confronto tra il giorno tipo della temperatura (°C) e dell’umidità relativa (%) e la concentrazione in numero di particelle (cm-3). In Figura 3-18 si riporta l’andamento medio giornaliero della concentrazione di ozono, monossido e biossido di azoto, non disponibili per l’intero periodo di campionamento, e le statistiche di base per la concentrazione in numero delle particelle. Il livello di concentrazione media oraria di particelle varia tra 1.2·104 cm-3 e 2.4·104 cm-3, mentre il valore medio giornaliero è pari a 1.7 ± 0.86·104 cm-3. Durante la campagna di misura si sono registrate concentrazioni in massa di PM10 e PM2,5 pari rispettivamente a 68.9 µg/m3 e 35.6 µg/m3. 24 T UR #tot 60000 80 #tot NO O3 NO2 60 Inquinanti (µg m-3) Numero totale di particelle (cm-3) 50000 40000 30000 40 20000 20 10000 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-18: Andamento medio giornaliero della concentrazione in numero di particelle (cm3 ) e delle concentrazioni di NO, NO2 e O3. In Figura 3-18 è possibile notare come l’andamento delle concentrazioni di particelle segua quello degli inquinanti considerati traccianti del traffico veicolare, NO2 e NO, mentre le concentrazioni più elevate di ozono si verificano tipicamente nelle ore pomeridiane della giornata. Oltre alla concentrazione complessiva di particelle, l’impattore permette di misurane la distribuzione granulometrica su 12 classi. In Allegato (Figura 5-1) si riportano a titolo esemplificativo due distribuzioni granulometriche misurate durante la campagna. 3.2 CAMPAGNE DI MISURA CONDOTTE IN SITI DI TRAFFICO Nella presente sezione sono descritti i risultati ottenuti a seguito delle elaborazioni dei valori di concentrazione in numero del particolato monitorati presso due differenti siti di traffico urbano (Fino Mornasco, Como e Viale Marche, Milano). Le campagne sono state effettuate mediante l’ausilio di due strumenti, l’impattore elettrico ELPI e il contatore a condensazione CPC. Nei seguenti paragrafi sono analizzati in dettaglio i risultati ottenuti per ciascuna campagna. In sintesi è possibile affermare che i livelli medi di concentrazione in numero di particelle registrati per i siti direttamente esposti al traffico sono decisamente superiori a quelli rilevati per il fondo urbano, con valori massimi dell’ordine 105 cm-3. In Allegato si riportano i principali parametri statistici rappresentativi delle concentrazioni medie orarie rilevate per ogni campagna di monitoraggio (Tabelle 5-5, 5-6, 5-7). 25 3.2.1 Sito FINO MORNASCO (23/09/08 – 01/10/08) Il primo sito di monitoraggio rappresentativo delle condizioni di traffico è collocato a Fino Mornasco (provincia di Como). La campagna di misura è stata condotta tra il 23 Settembre e il 1 Ottobre 2008 (9 giorni di rilevamento) servendosi del CPC (TSI 3775) come strumento di misura. Dal 23/09 al 25/09 l’altezza dello strato rimescolato ha raggiunto livelli oltre i 1000 m durante la sua evoluzione massima, mentre per il resto della campagna si è mantenuta al di sotto dei 400 m. Non è stato possibile determinare lo strato stabile notturno per la mancanza dei dati di nuvolosità. Si riporta in Figura 3-20-a l’evoluzione diurna, media del periodo, dell’ASR. La categoria di Pasquill D (neutra) è stata osservata per circa l’80% delle ore, indicando condizioni atmosferiche prossime a quelle adiabatiche (Figura 3-20-b). Durante la campagna si è osservata una ventilazione medio-bassa (95°percentile, 1.9 m/s). La temperatura e l’umidità relativa medie registrate nel periodo sono pari a 12°C e 76%; i valori minimi e massimi corrispondono rispettivamente a 6°C e 19°C per la temperatura, e 37% e 98% per l’umidità. Si sono registrati sporadici eventi di precipitazione. a) 1300 1100 E 0% B 11% C 9% 1000 A B 900 800 C 700 D 600 E 500 F 400 D 80% 300 200 100 0 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Ora Figura 3-19: a) Evoluzione diurna dell’altezza dello strato rimescolato (m), b) Categorie di Pasquill. 100 100000 90000 80000 70000 60 60000 50000 40 40000 30000 20 20000 -3 80 Concentrazione in numero (cm ) 8 Temperatura [°C] e Umidità relativa [%] Altezza di strato rimescolato (m) A 0% F 0% b) 1200 10000 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora T UR #tot Figura 3-20: Confronto tra il giorno tipo della temperatura (°C) e dell’umidità relativa (%) e la concentrazione in numero di particelle (cm-3). 26 Trattandosi di un sito di traffico, la concentrazione in numero delle particelle segue l’andamento dell’evoluzione giornaliera della presenza degli inquinanti in atmosfera. A titolo di esempio si mostra in Figura 3-22 il confronto tra l’andamento giornaliero per il 25/09 del CO e del rapporto NO/NOx e la concentrazione in numero delle particelle. 1.5 140000 130000 110000 100000 1.0 90000 80000 70000 60000 50000 0.5 40000 30000 Concentrazione in numero (cm-3) 120000 20000 10000 0.0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora NO/NOx CO (mg/m3) #tot (cm-3) Figura 3-21: Confronto tra l’andamento giornaliero delle concentrazioni di CO (mg m-3) e del rapporto NO/NOx e la concentrazione in numero di particelle (cm-3), per il giorno 25/09/2008 . In Figura 3-23 sono rappresentati i parametri statistici di base che descrivono l’evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle. A differenza di quanto osservato per tutte le stazioni di fondo urbano, il ruolo del traffico risulta preponderante in questa stazione di rilevamento. Infatti i picchi nelle concentrazioni di NO, NO2 e di particelle, oltre ad essere rilevati in corrispondenza delle ore di punta del traffico, sono decisamente superiori rispetto ai minimi di concentrazione relativi alle ore notturne e pomeridiane (range medio giornaliero del particolato: 3.3·104 - 8.8·104 cm-3). Analizzando quindi le concentrazioni medie di particelle, si evidenziano valori mediamente tre volte superiori a quelli registrati nei siti di fondo urbano. Come evidenziato nel grafico in Figura 3-24, rappresentante l’evoluzione nell’arco della giornata del rapporto NO/NOx e NO2/NOx, è possibile identificare il ruolo delle sorgenti emissive e dei meccanismi chimico-fisici che avvengono in atmosfera sulla presenza degli inquinanti medesimi. Trattandosi di un sito di traffico, il rapporto NO/NOx segue l’andamento ciclico derivante dal contributo del traffico (valori massimi di NO/NOx osservati tra le ore 7-9 e dopo le ore 20); al contrario il contributo del biossido d’azoto sul totale degli ossidi d’azoto è principalmente correlato con la produzione fotochimica di NO2 indotta dal crescente irraggiamento che si verifica nel corso della giornata. Non sono disponibili le concentrazioni in massa relative a PM10 e PM2.5. 27 200 150000 num tot NO O3 NO2 160 140 -3 100000 Inquinanti (µg m ) Concentrazione in numero (cm-3) 125000 180 120 100 75000 80 50000 60 40 25000 20 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-22: Evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle (cm-3) e dei principali inquinanti monitorati. NO/NOx e NO2/NOx - Milano, Viale Marche 1.0 NO/NOx NO2/NOx NO/NOx , NO2/NOx 0.8 0.6 0.4 0.2 0.0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-23: Contributo di NO e NO2 rispetto al totale degli ossidi di azoto. La distinzione del contributo fotochimico ed emissivo nella determinazione della concentrazione complessiva di NOx nell’arco della giornata non è risultato invece apprezzabile per i siti di fondo urbano. 28 Si evidenzia in Figura 3-25 che l’andamento giornaliero della concentrazione in numero di particelle segue quello rilevato per il CO, a conferma del ruolo primario del traffico nella presenza atmosferica di elevate concentrazioni di particelle. 2.0 150000 # tot CO 1.8 1.6 1.4 100000 1.2 1.0 75000 CO (mg m-3) Concentrazione in numero (cm-3) 125000 0.8 50000 0.6 0.4 25000 0.2 0.0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-24: Evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle (cm-3) e della concentrazione di CO. Per quanto concerne le concentrazioni di ozono, esse sono state acquisite dalla centralina di rilevamento collocata a Cantù, in quanto non disponibili presso la stazione ARPA di Fino Mornasco. Questa assunzione non dovrebbe inficiare i risultati delle elaborazioni condotte, dal momento che l’O3 non è un inquinante locale ma è coinvolto in fenomeni di ampia scala. Analogamente a quanto discusso negli altri paragrafi, le concentrazioni di O3 sono in accordo a quanto osservato a livello meteorologico (irraggiamento diurno) e alla presenza di precursori che ne favoriscono la formazione per via fotochimica (massima concentrazione di ozono in corrispondenza di minimi di NO2). 3.2.2 Sito MILANO VIALE MARCHE (01/10/08 – 13/10/08) La seconda campagna di misura effettuata in un sito direttamente esposto al traffico è stata condotta presso la centralina ARPA collocata in Viale Marche a Milano. Il contatore a condensazione (CPC) ha rilevato in continuo la concentrazione in numero del particolato per 13 giorni consecutivi. La campagna è stata caratterizzata dall’andamento altalenante dell’altezza dello strato rimescolato; come mostrato in Figura 3-26-a ai giorni caratterizzati da un’elevata evoluzione giornaliera, ne sono seguiti altri in cui la massima altezza raggiunta non ha superato i 400 m. La presenza di venti forti (velocità superiore ai 4 m/s) ha contribuito all’innalzamento dello strato rimescolato oltre gli 800 m. Le ore del tardo mattino e primo pomeriggio, ad eccezione 29 del giorno 02/10, hanno mostrato caratteristiche di instabilità atmosferica (presenza di classi Pasquill A, B, C), favorevoli alla dispersione degli inquinanti, mentre la classe F (stabile) è risultata dominante durante le ore notturne (Figura3-27-a). Si osserva (Figura 3-26b) che mediamente la minima concentrazione giornaliera di particelle coincide con l’evoluzione massima dell’ASR. I valori medi di temperatura e umidità relativa del periodo sono pari a 17°C e 67%; i valori minimi e massimi sono pari rispettivamente a 9°C e 25°C per la temperatura, e 17% e 100% per l’umidità. b) 1200 1800 Altezza di strato rimescolato (m) Altezza di Strato Rimescolato (m) 1600 1400 1200 1000 800 600 400 90000 hmix #tot 80000 1000 70000 800 60000 50000 600 40000 400 30000 20000 200 Concentrazione in numero (cm-3) a) 10000 200 0 0 10/2 10/3 10/4 10/5 10/6 10/7 10/8 10/9 10/10 10/11 10/12 0 0 10/13 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-25: a) Andamento giornaliero dell’altezza dello strato rimescolato (m) per il periodo di rilevamento, b) Confronto tra il giorno medio dell’altezza dello strato rimescolato (m) e la concentrazione in numero di particelle (cm-3). b) 90000 100 E 1% D 57% B 13% 80000 C 6% A B C D E F Temperatura [°C] e Umidità relativa [%] F 21% A 2% 80 70000 60000 60 50000 40000 40 30000 20000 20 10000 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-26: a) Categorie di Pasquill, b) Confronto tra il giorno tipo della temperatura (°C) e dell’umidità relativa (%) e la concentrazione in numero di particelle (cm-3). L’evoluzione giornaliera dei livelli di concentrazione di particelle è analoga a quelli degli inquinanti principalmente riconducibili al traffico veicolare. A titolo di esempio si riportano per il giorno 10/10 gli andamenti giornalieri della concentrazione di monossido di carbonio (Figura 3-28-a) e del rapporto NO/NOx (Figura 3-28-b), confrontati con quello relativo alla concentrazione in numero di particelle. In Figura 3-29 è rappresentato, tramite i principali parametri statistici (valori medio, mediano, massimi, minimi, range interquartile), l’andamento medio giornaliero della concentrazione orarie di particelle relative all’intero periodo di campionamento. Mediamente il numero di particelle per cm3 rilevato durante questa campagna di misura è risultato pari a 5.3·104 cm-3. 30 Concentrazione in numero (cm-3) a) T UR #tot a) b) 6.0 140000 #tot (cm-3) CO 5.0 0.7 140000 #tot (cm-3) NO/NOx 120000 0.6 120000 100000 0.5 100000 80000 0.4 80000 60000 0.3 60000 40000 0.2 40000 20000 0.1 20000 0 0.0 4.0 3.0 2.0 1.0 0.0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 0 0 Ora 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 Ora Figura 3-27: Confronto tra l’andamento giornaliero a) delle concentrazioni di CO (mg m-3) e della concentrazione in numero di particelle (cm-3) e b) del rapporto NO/NOx rispetto alla concentrazione in numero di particelle (cm-3), per il giorno 10/10/2008 . 200 150000 num tot NO O3 NO2 125000 180 160 140 -3 100000 Inquinanti (µg m ) Concentrazione in numero (cm-3) 0 120 100 75000 80 50000 60 40 25000 20 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-28: Evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle (cm-3) e dei principali inquinanti monitorati. Come osservato anche durante la campagna di misura condotta a Fino Mornasco, le emissioni da traffico appaiono fornire un contributo significativo alla presenza di particelle rilevate in atmosfera. I cicli di traffico, identificabili mediante l’andamento delle concentrazioni di NO2 e NO, corrispondono a quelli del particolato. Sia le minime che le massime concentrazioni di entrambi gli inquinanti si verificano in corrispondenza delle medesime fasce orarie. Quindi i picchi mattutini e serali (ore 7-9, ore 19-20) della concentrazione in numero di particelle coincidono con quelli degli ossidi di azoto (contributo del traffico), mentre i minimi si verificano durante le ore notturne, nella tarda mattinata e nelle ore pomeridiane. Il contributo del traffico è stato valutato analizzando anche le concentrazioni di CO monitorate presso la 31 centralina ARPA di Viale Marche, ottenendo risultati analoghi a quelli evidenziati per il sito di Fino Mornasco. I dati di concentrazione di ozono, acquisiti dalla centralina ARPA localizzata in via Pascal in quanto non disponibili presso il sito di misura in Viale Marche, presentano un andamento tipico per questo inquinante, con picchi di concentrazione pomeridiani superiori ai 70 µg/m3 derivanti dalla produzione fotochimica che coinvolge anche gli ossidi di azoto (valori minimi di NOx tra le ore 12 e 17). Non sono invece disponibili i valori di concentrazione in massa di PM10 e PM2.5. 3.2.3 Sito MILANO VIALE MARCHE (23/10/08 – 31/10/08) Successivamente alla prima campagna di monitoraggio condotta presso il sito di Viale Marche a Milano con il CPC, è stata svolta una campagna presso il medesimo sito (23/10/08 – 31/10/08) servendosi dello strumento ELPI, per un totale di 9 giorni di rilevamento. Il periodo di campionamento è stato caratterizzato da una scarsa radiazione solare e debole ventilazione che non hanno permesso all’altezza dello strato rimescolato di superare i 400 m durante i primi 5 giorni della campagna (Figura 3-30-b), favorendo quindi l’accumulo degli inquinanti vicino al suolo. La situazione è cambiata dal 28/10 al 30/10 a causa della presenza di venti con velocità mediamente superiore a 3 m/s. Il valore massimo giornaliero di 7 m/s è stato osservato il giorno 28/10. L’elevata frequenza di venti medio-forti ha causato nello stesso giorno l’innalzamento meccanico dell’altezza dello strato rimescolato che oltre i 1200 m; durante il resto della campagna si è invece mantenuto al di sotto degli 800 m. Inoltre, lo scarso irraggiamento radiazione solare non ha permesso l’instaurarsi di condizioni di instabilità atmosferica, con conseguente prevalere della categoria Pasquill neutra D, osservata per l’87% del tempo (Figura 3-31-a). In sintesi le condizioni meteorologiche del periodo in cui è stata condotta la campagna non sono state favorevoli alla dispersione degli inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera. Si sono registrati eventi piovosi gli ultimi giorni della campagna. I valori medi di temperatura e umidità relativa del periodo sono pari a 14°C e 92%; i rispettivi valori minimi e massimi sono pari a 8°C e 21°C per la temperatura, e 34% e 100% per l’umidità. (Figura 3-31-b) b) a) 45000 35000 400 30000 25000 20000 200 1600 40000 15000 10000 Altezza di Strato Rimescolato (m) hmix #tot Concentrazione in numero (cm-3) )Altezza di strato rimescolato (m 600 1200 800 400 5000 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora 0 10/23 10/24 10/25 10/26 10/27 10/28 10/29 10/30 10/31 Figura 3-29: a) Confronto tra il giorno medio dell’altezza dello strato rimescolato (m) e la concentrazione in numero di particelle (cm-3), b) Andamento giornaliero dell’altezza dello strato rimescolato (m) per il periodo di rilevamento. 32 a) b) 100 B 3% C 9% 45000 40000 A B C D E F 80 35000 T UR #tot 60 30000 25000 20000 40 15000 10000 20 D 87% 5000 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-30: a) Categorie di Pasquill, b) Confronto tra il giorno tipo della temperatura (°C) e l’umidità relativa (%) e la concentrazione in numero di particelle (cm-3). In Figura 3-32 sono riportati i principali parametri statistici (media, mediana, massimo, minimo, range interquartile) che descrivono la variabilità dell’andamento medio giornaliero delle concentrazioni in numero di particolato atmosferico per l’intera campagna di misura. 70000 range interquartile 65000 Concentrazione in numero (cm-3) media 60000 minimo 55000 massimo 5° percentile 50000 95° percentile 45000 40000 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-31: Evoluzione giornaliera della concentrazione in numero di particelle (cm-3). La concentrazione media giornaliera del numero di particelle è pari a 2.7·104 ± 1.1·104 cm-3, tuttavia trattandosi di un sito di traffico l’andamento orario delle concentrazioni si estende da valori minimi pari a 1.5·104 cm-3 e massimi pari a 4.2·104 cm-3 rilevati rispettivamente alle ore 3 e alle ore 7. In particolare confrontando i valori registrati dai due strumenti di misura (CPC e ELPI) durante le campagne di ottobre condotte nel sito di Viale Marche (TRF), emerge una notevole differenza in quanto la concentrazione fornita da CPC risulta due volte maggiore rispetto a quella rilevata da ELPI. Numerosi sono i fattori che influiscono sulle misure condotte, sia di 33 Concentrazione in numero (cm-3) E 0% A 0% Temperatura [°C] e Umidità [%]relativa F 1% carattere fisico-meteorologico che tecnico-strumentale. Innanzitutto è importante sottolineare che i due strumenti non hanno operato simultaneamente ma in due campagne successive (sempre nel mese di ottobre) e conseguentemente la variabile meteorologica potrebbe essere stata determinante. Tuttavia non trascurabili sono gli effetti indotti dai differenti principi operativi su cui si basano ELPI e CPC, dalla diversa linea di prelievo, oltre che dal diverso range di misura strumentale (lo scarto pari a 3 nm per la granulometria minima rilevabile, 4nm di CPC contro i 7nm di ELPI, può essere significativo in termini di concentrazione in numero). Come presentato in un recente studio di letteratura1 (Morawska et al., 2008) il contatore di particelle a condensazione (CPC) è in grado di ingrandire e quindi rendere rilevabili particelle originariamente di dimensioni molto ridotte, dell’ordine di pochi manometri, che non risultano invece rilevabili mediante altre strumenti. Tutti questi fattori possono giustificare la sottostima della concentrazione numerica prodotta da ELPI nel caso di studio di Viale Marche. Viceversa confrontando le campagne di misura condotte separatamente dai due strumenti in uno stesso sito di fondo urbano (Politecnico di Milano), non si rilevano significative differenze tra le concentrazioni misurate da ELPI e CPC. Questo risultato conferma il ruolo della sorgente traffico e dei fenomeni di nucleazione omogenea nella formazione di particelle di ridotte dimensioni e quindi difficilmente rilevabili caratteristici dei siti di traffico. Come osservato durante le altre due campagne relative a siti di traffico, l’andamento giornaliero della concentrazione di particelle mostra un comportamento analogo a quello del monossido di carbonio e del rapporto NO/NOx. A titolo di esempio si riportano in Figura 333 gli andamenti per il giorno 24/10. 2.5 70000 #tot (cm-3) CO (mg m-3) 0.5 70000 #tot (cm-3) NO/NOx 60000 2.0 60000 0.4 50000 1.5 40000 30000 1.0 50000 0.3 40000 30000 0.2 20000 0.5 20000 0.1 10000 0.0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Ora 10000 0.0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ora Figura 3-32: a) Confronto dell’andamento giornaliero della concentrazione in numero di particelle (cm-3) con la concentrazione di monossido di carbonio (mg m-3), e b) con il rapporto NO/NOx. L’impattore permette inoltre di calcolare la distribuzione granulometrica del numero di particelle su 12 classi e di valutarne l’evoluzione temporale. Si riporta in Figura 5-2 la distribuzione granulometrica tipicamente evidenziata nel sito, mentre nella Figura 5-3 e Figura 5-4 si riportano due esempi di evoluzione temporale delle distribuzioni, misurate in diversi intervalli temporali. 1 L. Morawska, Z. Ristovski, E.R. Jayaratne, D.U. Keogh, X. Ling, 2008. Ambient nano and ultrafine particles from motor vehicle emissions: Characteristics, ambient processing and implications on human exposure. Atmospheric Environment 42, 8113-8138. 34 4. SORGENTI DI EMISSIONE1 Per quanto esistano numerose sorgenti naturali di polveri che possono arrivare a dimensioni micrometriche, le particelle di più piccole dimensioni sembrano originate principalmente da attività umane. Le sorgenti individuate sono classificabili come segue: Sorgenti in ambienti confinati di tipo non industriale. La presenza di PU in vari microambienti interni appare assodata, con valori più elevati dove sussistono processi di combustione. Sorgenti tipiche in ambienti interni sono il fumo di sigaretta (d ~ 0.01-1 µm), l’accensione di candele (d ~ 0.03-3 µm), l’utilizzo di spray profumati (d ~ 0.3-0.6 µm), la frittura di carni (d ~ 0.02-0.5 µm e d ~ 30-100 µm). Sorgenti in ambienti industriali. In ambiente di lavoro, la maggior parte delle PU si forma per nucleazione in prodotti di combustione o in vapori saturi generati da processi quali saldatura, fusione e trattamento di metalli, taglio al laser, fumi di polimeri, riscaldamento ceranti. PU possono altresì generarsi nel corso di processi meccanici, quali molatura ad elevata velocità, taglio, pulitura. È presumibile che l’incremento delle applicazioni di nanotecnologie (anche per scopi biomedicali) comporti un aumento dell’esposizione a PF e PU. Processi di combustione in impianti mobili: motori Diesel. Gran parte del particolato emesso da motori Diesel è costituito da materiale carbonioso generato per pirolisi del combustibile, su cui vengono adsorbiti composti organici di varia natura. Le dimensioni cadono in intervalli diversi a seconda del meccanismo di formazione prevalente: nucleazione o accumulazione. Le particelle da nucleazione sono le più piccole (0.007-0.04 µm), con una piccola frazione costituita da ceneri carboniose e metalliche originate dal lubrificante. Le particelle da accumulazione sono costituite da nuclei di carbonio solido su cui condensano idrocarburi, solfati, nitrati, ceneri metalliche, con diametri tipici 0.04-1 µm e un picco di concentrazione tra 0.1 e 0.2 µm. Alle particelle organiche originate in camera di combustione per nucleazione o accumulazione si aggiungono poi quelle metalliche originate dall’usura degli organi meccanici e trascinate dagli oli di lubrificazione. La Figura 4-1 illustra le tipiche concentrazioni riscontrate nel condotto di scarico. Processi di combustione in impianti mobili: motori Otto a benzina. I motori Otto a benzina tradizionali ad iniezione indiretta danno luogo ad emissioni di particelle con distribuzione tendenzialmente asimmetrica e diametro medio 0.04-0.08 µm. Per quanto con una distribuzione granulometria diversa, analoghe sono le emissioni dei motori ad iniezione diretta quando operanti con carica omogenea. I motori con iniezione diretta e carica stratificata sembrano invece emettere un numero di particelle circa 100 volte superiore. La Figura 4-2 confronta le tipiche concentrazioni riscontrate nel condotto di scarico di motori Diesel (senza filtro anti-particolato), benzina convenzionali (pfi) e benzina a iniezione diretta (gdi). 1 Estratto dal Rapporto “Polveri Ultrafini da Impianti di Combustione” Politecnico di Milano, Università di Brescia, Università di Parma per Federambiente, 2008 35 Figura 4-1: Concentrazioni di PU nei condotti di scarico di motori Diesel automobilistici Figura 4-2: Concentrazioni di PU nei condotti di scarico di motori automobilistici. Processi di combustione in impianti fissi. I dati oggi disponibili indicano concentrazioni medie di PU allo scarico comprese nell’intervallo 106-108 particelle cm-3 per caldaie a combustibili solidi (carbone, biomasse) e liquidi; 105-106 particelle cm3 per i limitatissimi studi finora condotti su inceneritori; circa 103 particelle cm-3 per turbine a gas (Tabella 4-1 e Figura 4-3). Il confronto è del tutto indicativo, poiché le emissioni sono fortemente influenzate dal tipo di combustibile, dalla tecnologia di combustione, dal sistema di rimozione 36 delle polveri (filtri) e dalle condizioni di esercizio dell’impianto. A tutto ciò si aggiungono le caratteristiche del sistema di campionamento e di conteggio delle particelle, in particolare la capacità di cogliere e misurare le componenti semivolatili condensabili. La distribuzione dimensionale ed il numero delle particelle sono condizionate dalla presenza di SO2 e dal carico termico. Nella combustione di gas naturale, il numero delle particelle di dimensioni minori di 0.01 µm diminuisce di 3 ordini di grandezza dimezzando il carico termico della caldaia rispetto alle condizioni nominali, mentre non si osserva una variazione corrispondente per il particolato di dimensioni maggiori di 0.1 µm. Per l’olio combustibile, viceversa, la riduzione del carico riduce il numero di particelle di d ~ 0.1µm, senza apparenti variazioni in quelle di diametro inferiore a 0.01 µm, che si mantengono pressoché costanti in tutte le condizioni operative. La combustione di legna in caminetti domestici produce una distribuzione dimensionale unimodale con il massimo intorno a 0.170 µm, mentre dimensioni inferiori a 0.1 µm sono state osservate in caldaie domestiche a legna. Dalla composizione delle biomasse dipende la quantità e la tipologia di sali di metalli alcalini generati durante la combustione, da cui la possibile generazione di PU. Rifiuti Biomassa Gas naturale Olio e gasolio Carbone 103 104 105 106 107 108 109 Concentrazione (particelle cm-3) Figura 4-3: Intervalli indicativi delle presenze emissive di PU da attività di combustione fissa. Tabella 4-1: Concentrazioni in numero di particolato ultrafine (diametro < 100 nm) nei gas di scarico di combustioni fisse ( Giugliano e Cernuschi, DIIAR Rapporto interno, 2008) Concentrazione in numero (cm-3) Combustione A caldo Dopo diluizione e raffreddamento 3 4 Termovalorizzatori (1) 3·10 - 2,5·10 4·103 - 7·104 Pellet (2) n.ril. (> 2·107) 107 6 6 6 Gasolio (3) 1,5·10 - 6·10 9·10 - 7·107 Gas naturale (3) n.d. ≤ 4,5·103 4 4 Aria comburente 1·10 - 3·10 (1) Attrezzati con la migliore tecnologia (2) Caldaia da 100kW ad alta efficienza e dotata di cicloni (3) Caldaia da 150 kW 37 4.1 TECNOLOGIE DI CONTROLLO DELLE EMISSIONI Per gli impianti di combustione fissi, le migliori tecnologie commerciali oggi disponibili per il controllo delle emissioni di polveri sono i filtri a tessuto e i depolveratori elettrostatici, che possono garantire efficienze di rimozione superiori al 99%. Le prestazioni rilevate per il particolato fine evidenziano la superiorità dei mezzi filtranti nel garantire il rispetto dei limiti più restrittivi, con possibilità di scendere a concentrazioni anche inferiori al mg m-3. Le rimozioni delle frazioni ultrafini e delle nanopolveri, seppur ampiamente descritte tramite modelli teorici che evidenziano il ruolo dei principali meccanismi elementari attivi nella captazione, non sono ancora del tutto documentate. Le indagini sono generalmente confinate al settore della combustione di solidi in centrali termoelettriche ed utenze termiche di varia tipologia. Limitatissime informazioni sono disponibili per la termodistruzione di rifiuti. Le efficienze osservate sono inoltre spesso riportate in termini di massa e non del numero delle particelle, rendendo particolarmente difficoltosa la valutazione delle prestazioni dei diversi apparati. Ciò nonostante, le indicazioni generali che emergono per le migliori tecnologie disponibili confermano, nella sostanza, i ben noti andamenti delle efficienze granulometriche di separazione, con una riduzione nei livelli di rimozione per le classi dimensionali tra 0.1 µm ed 1-2 µm, direttamente riconducibile alle limitazioni imposte sulla cattura delle particelle dalla natura dei meccanismi inerziali e diffusionali attivi in tal senso. In ogni caso, per le frazioni ultrafini e le nanopolveri, collocate al di sotto del limite inferiore di tale intervallo, entrambe le tipologie di apparati mantengono ancora elevate possibilità di cattura, mostrando rendimenti di separazione che, almeno per dimensioni sino a qualche decina di nm, appaiono generalmente allineati sugli stessi livelli di quelli ottenibili nei confronti del materiale grossolano (>97-99% in termini di numero delle particelle per unità dimensionate e gestite correttamente). L’andamento generale osservabile per le efficienze mostra altresì come i filtri a tessuto siano potenzialmente meno soggetti alla riduzione nell’entità della separazione, con rimozioni che risultano così molto più uniformi e consistenti nell’intero spettro dimensionale rispetto a quelle tipiche degli elettrofiltri (Figura 4-4). 99 Efficienza (%) 99,2 99,4 99,6 99,8 100 (µm) Figura 4-4: Efficienza di rimozione granulometrica del particolato rilevata per un filtro a tessuto. 38 Le informazioni disponibili non evidenziano particolari sviluppi di apparecchiature innovative, mentre si registrano apprezzabili sforzi verso il potenziamento di tecnologie già consolidate con interventi sulla configurazione degli apparecchi (sistemi ibridi, elettrofiltri ad umido) e/o sulle modalità di esercizio (sistemi centrifughi a bassa pressione, tensioni di alimentazione negli elettrofiltri). Nel settore delle combustioni mobili, i costruttori di motori e le case automobilistiche hanno sviluppato negli ultimi anni sistemi di abbattimento degli inquinanti sempre più efficienti. Essendo i limiti di emissione degli inquinanti espressi in termini di massa scaricata (e non di numero delle particelle) tutti gli sforzi di ricerca e sviluppo in ambito industriale siano stati rivolti al contenimento della massa di materiale particellare scaricato. Come già citato, per le PU ciò è poco significativo. A oggi non esistono quindi soluzioni specifiche finalizzate alla riduzione della formazione di PF e PU nei motori a benzina o Diesel. Le tecnologie commerciali proposte per contenere le emissioni di particolato carbonioso e di NOX non sono particolarmente efficaci nel ridurre le emissioni di nanoparticelle (in particolare per dimensioni inferiori ai 10 nm); d’altro canto, esse mostrano risultati assolutamente incoraggianti nella rimozione delle particelle di dimensioni superiori e dei precursori del particolato. Gli interventi proposti operano contestualmente in tre direzioni: sviluppo di tecnologie motoristiche innovative (in particolare per il processo di ricambio della carica, l’iniezione e la combustione), adozione di sistemi di post trattamento e interventi sul combustibile. Attualmente, il maggior contributo all’abbattimento del particolato è garantito da sistemi di post-trattamento dei gas di scarico, che possono raggrupparsi in due macro-categorie: convertitori catalitici e trappole per particolato. I convertitori catalitici sono in grado di agire solo parzialmente sul particolato ultrafine, se non per quanto riguarda l’abbattimento della frazione organica (catalizzatori ossidanti) e degli NOX, che rappresentano uno dei più importanti precursori di particolato secondario. Sebbene siano evidenti i vantaggi derivanti dall’uso di sostanze catalizzatrici, è stato possibile evidenziare alcune problematiche ad esse correlate. La rimozione delle particelle carboniose presenti nei gas di scarico può essere effettuata mediante filtrazione in dispositivi di post-trattamento denominati “trappole per particolato”. Le particelle vengono trattenute nelle porosità del filtro e successivamente ossidate (per via termica o catalitica), “rigenerando” il filtro. La rigenerazione consiste nella combustione delle particelle di carbonio, innescata da una post-iniezione di combustibile che ha lo scopo di aumentare temporaneamente la temperatura dei gas (usualmente oltre 600°C) e permettere l’ossidazione del carbonio. Il processo è controllato dal sistema di gestione del motore, che avvia la rigenerazione a percorrenze prestabilite (ogni 400÷500 km) oppure quando viene rilevata una eccessiva contropressione allo scarico. 39 5. CONCLUSIONI Nell’ambito del Progetto Parfil III annualità sono state condotte 7 campagne di misura delle concentrazioni in numero del particolato atmosferico presso siti rappresentativi dell’inquinamento tipico delle aree di fondo urbano e di traffico, con l’obiettivo di caratterizzarne i livelli e l’evoluzione giornaliera delle concentrazioni in numero di particelle in relazione con i parametri meteorologici e le presenze dei principali inquinanti atmosferici. In Figura 5-1 sono riassunti i valori medi giornalieri della concentrazione in numero di particelle rilevati per ciascuna campagna di monitoraggio, valutati a partire dalle concentrazioni medie orarie osservate. La grande variabilità della concentrazione media giornaliera identificata per ogni sito è imputabile alla modalità con cui sono stati aggregati i dati misurati; infatti essendo questi costituiti da concentrazioni orarie presentano necessariamente un’evoluzione giornaliera significativa (particolarmente evidente nel caso dei siti direttamente esposti alle emissioni da traffico, per i quali i valori massimi di concentrazione sono largamente superiori a quelli minimi). 130000 120000 Concentrazione in numero (cm-3) 110000 100000 range interquartile media minimo massimo 5° percentile 95° percentile 90000 80000 70000 60000 50000 40000 30000 20000 10000 0 FU-MilanoCPC-suolo FU-MilanoELPI-suolo FU-CantùCPC-suolo FU-MilanoCPC quota TRF-MilanoCPC TRF-MilanoELPI TRF-FinoM.CPC Figura 5-1: Livelli di concentrazione medi giornalieri valutati per le campagne di misura condotte in siti di fondo urbano (FU) e di traffico (TRF). I valori di concentrazione in numero di particelle rilevati in siti di fondo urbano variano tra 1.3·104 e 2·104 cm-3, mentre le concentrazioni medie misurate in siti di traffico si collocano in un intervallo compreso tra 2.7·104 e 5.3·104 cm-3 (Tabella 5-1) in accordo con i dati di letteratura1. 1 Stanier, C.O., Khlystov, A.Y., Pandis, S.N., 2004. Ambient aerosol size distributions and number concentrations measured during the Pittsburgh Air Quality Study (PAQS). Atmospheric Environment 38, 3275-3284. Woo, K.S., Chen, D.R., Pui, D.Y.H., McMurry, P.H., 2001. Measurement of Atlanta aerosol size distributions: observations of ultrafine particle events. Aerosol Science and Technology, 34, 75-87. 40 Tabella 5-1: Concentrazioni medie in numero di particelle rilevate per ciascuna campagna di misura Sito FU-Milano-CPC-suolo FU-Milano-CPC quota FU-Cantù-CPC-suolo FU-Milano-ELPI-suolo TRF-FinoM.-CPC TRF-Milano-CPC TRF-Milano-ELPI Periodo misura 06/06/08-26/06/08 01/07/08-30/07/08 08/09/08-23/09/08 02/10/08-20/10/08 23/09/08-01/10/08 01/10/08-13/10/08 23/10/08-31/10/08 Media (cm-3) 2,0E+04 1,8E+04 1,3E+04 1,7E+04 5,3E+04 5,3E+04 2,7E+04 Dev. Standard (cm-3) 7,0E+03 7,0E+03 7,4E+03 8,6E+03 2,3E+04 2,0E+04 1,1E+04 I risultati ottenuti per tutte le campagne, mostrano una ciclicità giornaliera dei livelli di concentrazione di particelle: i minimi si osservano in corrispondenza delle ore notturne (ridotte emissioni e aggregazione del particolato presente) e pomeridiane, mentre quelli massimi durante le ore di intenso traffico veicolare, mattutine e serali (tipicamente tra le ore 7-9 e le ore 19-21). La ciclicità dell’andamento giornaliero delle concentrazioni di particelle evidenziata è legata a quella caratteristica dei principali inquinanti di combustione (quali NOX e CO), riconducibili principalmente alla sorgente traffico. Tale situazione è maggiormente visibile nelle ore di punta mattutine e serali quando si riscontrano peraltro elevate presenze di NO e CO, mentre nelle ore pomeridiane assumono talvolta rilevanza episodi di inquinamento secondario fotochimico, dominati da O3 e NO2. 41 6. ALLEGATI In allegato si riportano le Tabelle che riassumono i parametri statistici di base valutati per il giorno tipo di ogni campagna di misura. Le statistiche sono state calcolate a partire dalle concentrazioni medie orarie misurate per ogni giorno di rilevamento. Tabella 6-1: Parametri statistici del giorno tipo valutato per la campagna di misura condotta in via Pascal - Milano (FU), giugno 2008 – CPC. ora Media Dev. St. min max 1° qtr Mediana 3°qtr 5° percentile 95° percentile 0 2.13 0.61 1.18 3.14 1.87 2.06 2.53 1.20 3.00 1 1.99 0.48 1.18 2.60 1.62 2.11 2.32 1.26 2.59 2 1.88 0.25 1.45 2.21 1.77 1.90 2.07 1.48 2.20 3 1.76 0.34 1.12 2.22 1.62 1.76 2.05 1.21 2.17 4 1.65 0.39 0.98 2.22 1.48 1.65 1.86 1.02 2.17 5 1.72 0.52 1.14 2.45 1.25 1.49 2.16 1.14 2.44 6 2.26 0.75 1.36 3.36 1.69 2.10 2.99 1.38 3.30 7 2.66 0.79 1.54 4.12 2.06 2.66 3.00 1.67 3.86 8 2.33 0.46 1.62 3.18 2.05 2.34 2.56 1.67 2.99 9 1.98 0.53 1.04 2.89 1.73 1.91 2.30 1.25 2.74 10 1.91 0.52 1.04 2.78 1.64 1.79 2.09 1.30 2.77 11 2.31 1.35 1.34 6.09 1.64 1.84 2.51 1.35 4.45 12 2.08 1.54 1.25 6.38 1.32 1.61 1.99 1.25 4.46 13 1.75 0.45 1.27 2.78 1.47 1.61 1.98 1.30 2.43 14 1.85 0.67 1.06 3.12 1.35 1.78 2.32 1.11 2.84 15 1.83 0.80 1.09 3.51 1.40 1.55 2.00 1.09 3.25 16 1.66 0.70 1.01 2.93 1.16 1.32 2.15 1.04 2.84 17 1.65 0.45 0.74 2.45 1.46 1.67 1.87 0.93 2.25 18 1.61 0.43 0.78 2.46 1.44 1.62 1.83 0.94 2.20 19 1.82 0.42 1.29 2.48 1.48 1.74 2.21 1.31 2.43 20 2.20 0.44 1.46 2.74 1.86 2.18 2.56 1.60 2.73 21 2.03 0.50 1.28 3.02 1.72 2.05 2.21 1.34 2.81 22 2.19 0.71 1.20 3.43 1.56 2.38 2.61 1.25 3.17 23 2.35 0.75 1.25 3.72 2.04 2.37 2.63 1.28 3.56 Tabella 6-2: Parametri statistici del giorno tipo valutato per la campagna di misura condotta in via Pascal - Milano (FU), luglio 2008 – CPC. ora Media Dev. St. min max 1° qtr Mediana 3°qtr 5° percentile 95° percentile 0 1.99 0.99 0.98 3.57 1.21 1.64 2.85 1.01 3.36 1 1.74 0.74 0.71 2.85 1.26 1.43 2.27 0.84 2.76 2 1.57 0.45 0.58 2.22 1.47 1.55 1.70 0.91 2.12 3 1.34 0.36 0.49 1.70 1.31 1.40 1.51 0.76 1.69 4 1.37 0.50 0.51 2.22 1.29 1.38 1.69 0.62 2.01 5 1.69 0.66 0.63 2.38 1.07 1.73 2.30 0.80 2.38 6 2.13 0.78 0.94 3.16 1.74 2.03 2.63 1.07 3.15 7 2.11 0.48 1.29 2.72 1.84 2.15 2.48 1.43 2.72 8 2.22 0.58 1.46 3.20 1.82 2.08 2.52 1.55 3.11 9 1.85 0.34 1.32 2.46 1.72 1.82 1.90 1.41 2.37 10 1.81 0.28 1.46 2.36 1.66 1.87 1.95 1.47 2.21 11 1.91 0.48 1.24 2.72 1.61 1.70 2.26 1.35 2.61 12 1.59 0.27 0.93 1.98 1.49 1.68 1.72 1.18 1.88 13 1.88 0.94 0.79 4.18 1.44 1.53 1.82 1.04 3.61 14 1.68 0.63 1.02 3.20 1.28 1.57 1.85 1.07 2.69 15 1.65 0.54 1.11 2.62 1.26 1.44 1.97 1.15 2.53 16 1.60 0.61 0.93 2.71 1.09 1.53 1.87 0.96 2.58 17 1.63 0.60 0.91 2.82 1.25 1.64 1.73 0.98 2.62 18 1.76 0.80 1.10 3.59 1.31 1.51 1.68 1.17 3.22 19 2.01 0.92 1.23 3.88 1.38 1.64 2.16 1.26 3.62 20 2.21 1.04 1.23 4.19 1.46 1.76 2.43 1.25 3.96 21 2.37 0.80 1.10 3.43 1.97 2.42 3.15 1.26 3.34 22 2.28 0.79 1.22 3.68 1.84 2.21 2.72 1.23 3.36 42 23 2.11 0.83 1.17 3.57 1.49 1.81 2.56 1.23 3.35 Tabella 6-3: Parametri statistici del giorno tipo valutato per la campagna di misura condotta a Cantù – Como (FU), settembre 2008 – CPC. ora Media Dev. St. min max 1° qtr Mediana 3°qtr 5° percentile 95° percentile 0 1.28 0.57 0.68 2.98 0.91 1.15 1.50 0.76 2.13 1 1.15 0.58 0.52 2.48 0.82 0.96 1.37 0.54 2.22 2 0.98 0.41 0.55 2.19 0.74 0.88 1.01 0.63 1.78 3 0.83 0.27 0.40 1.44 0.66 0.77 0.93 0.51 1.31 4 0.68 0.20 0.38 1.03 0.55 0.65 0.82 0.43 0.98 5 0.81 0.30 0.49 1.52 0.58 0.76 0.97 0.50 1.30 6 1.16 0.56 0.48 2.47 0.73 1.07 1.54 0.58 1.97 7 2.18 1.35 0.45 4.28 1.19 1.69 3.62 0.61 4.06 8 2.34 1.15 0.42 4.89 1.72 2.55 2.90 0.79 4.14 9 1.50 0.50 0.42 2.46 1.27 1.55 1.78 0.75 2.13 10 1.17 0.45 0.47 2.48 0.99 1.23 1.28 0.61 1.70 11 1.03 0.28 0.44 1.41 0.92 1.07 1.23 0.54 1.37 12 1.32 0.68 0.69 3.18 0.99 1.17 1.42 0.72 2.05 13 1.34 0.92 0.54 3.87 0.84 1.09 1.28 0.67 2.32 14 1.08 0.70 0.58 3.33 0.73 0.88 1.05 0.61 1.42 15 0.99 0.39 0.48 1.91 0.74 0.94 1.08 0.57 1.36 16 0.96 0.36 0.52 1.74 0.67 0.92 1.11 0.52 1.49 17 1.00 0.38 0.38 1.96 0.81 1.01 1.17 0.48 1.50 18 1.19 0.43 0.49 2.24 0.96 1.19 1.38 0.57 1.77 19 1.69 0.82 0.80 4.13 1.08 1.57 1.97 0.86 2.93 20 1.89 0.56 0.89 2.65 1.38 2.00 2.27 1.10 2.62 21 1.83 0.64 0.85 2.73 1.41 1.79 2.38 0.91 2.56 22 1.66 0.44 0.85 2.27 1.30 1.70 2.01 1.00 2.22 23 1.48 0.45 0.80 2.31 1.17 1.43 1.68 0.86 2.20 Tabella 6-4: Parametri statistici del giorno tipo valutato per la campagna di misura condotta in via Pascal - Milano (FU), ottobre 2008 – ELPI. ora Media Dev. St. min max 1° qtr Mediana 3°qtr 5° percentile 95° percentile 0 1.80 0.75 0.41 3.75 1.34 1.76 2.17 0.86 2.81 1 1.60 0.58 0.37 2.85 1.24 1.62 1.84 0.93 2.53 2 1.46 0.45 0.37 2.09 1.20 1.40 1.81 0.84 2.02 3 1.34 0.47 0.29 2.31 1.08 1.28 1.51 0.82 2.05 4 1.17 0.35 0.32 1.68 0.92 1.14 1.41 0.74 1.65 5 1.22 0.34 0.38 1.75 0.97 1.25 1.49 0.81 1.68 6 1.37 0.33 0.41 1.77 1.26 1.28 1.55 0.89 1.75 7 1.90 0.71 0.43 3.53 1.59 1.75 2.23 0.99 2.95 8 2.31 0.83 0.42 3.57 1.82 2.40 2.87 1.27 3.49 9 2.36 0.95 0.48 4.72 2.03 2.21 2.73 1.10 3.82 10 2.34 1.11 0.56 4.82 1.74 2.09 2.52 0.94 4.67 11 1.88 0.91 0.66 4.05 1.17 1.66 2.04 0.97 3.55 12 1.40 0.62 0.77 3.25 0.93 1.24 1.62 0.77 2.30 13 1.19 0.55 0.71 2.78 0.82 0.93 1.46 0.72 2.09 14 1.06 0.47 0.63 2.39 0.73 0.88 1.18 0.63 1.94 15 1.00 0.48 0.53 2.39 0.73 0.87 0.99 0.58 1.96 16 1.11 0.77 0.48 3.28 0.62 0.92 1.23 0.53 2.75 17 1.21 0.79 0.54 3.41 0.65 0.98 1.37 0.55 2.78 18 1.52 0.88 0.71 4.27 0.91 1.30 1.67 0.74 2.85 19 1.94 0.86 1.06 4.45 1.44 1.76 2.16 1.11 3.31 20 2.32 1.05 0.68 5.15 1.77 2.14 2.82 0.96 3.94 21 2.19 1.07 0.50 5.25 1.81 2.27 2.50 0.80 3.55 22 2.11 0.99 0.45 4.88 1.47 2.13 2.60 0.89 3.27 43 23 1.95 0.85 0.54 4.14 1.42 1.96 2.41 0.91 3.06 Tabella 6-5: Parametri statistici del giorno tipo valutato per la campagna di misura condotta a Fino Mornasco – Como (TRF), ottobre 2008 – CPC. ora Media Dev. St. min max 1° qtr Mediana 3°qtr 5° percentile 95° percentile 0 4.65 1.24 2.18 6.33 4.20 5.02 5.25 2.76 5.95 1 4.22 0.82 2.97 5.26 3.52 4.30 4.86 3.16 5.20 2 4.05 0.94 3.04 5.72 3.47 3.76 4.51 3.08 5.48 3 3.18 0.75 2.22 4.78 2.79 3.12 3.30 2.37 4.32 4 3.72 0.87 2.48 4.73 3.19 3.48 4.64 2.66 4.73 5 4.44 0.72 3.36 5.34 3.98 4.68 4.90 3.39 5.21 6 7 8 9 10 11 5.99 8.15 8.82 8.63 4.92 4.29 1.53 2.45 2.08 2.78 2.30 2.30 3.82 4.76 5.93 4.85 1.29 1.29 8.31 11.89 12.73 12.14 8.67 8.06 5.19 6.88 7.82 7.14 3.79 3.02 6.26 8.04 8.49 8.13 4.61 3.96 6.79 9.91 9.89 11.05 6.29 5.32 3.85 4.88 6.29 5.04 1.94 1.79 7.85 11.25 11.76 12.08 8.08 7.62 12 2.99 0.51 2.37 3.55 2.50 3.24 3.39 2.40 3.51 13 3.54 1.49 2.29 6.66 2.43 3.07 4.10 2.33 4.25 14 3.68 1.96 2.31 8.23 2.42 3.15 3.82 2.33 3.95 15 4.80 2.98 2.25 9.68 2.89 3.72 5.59 2.28 7.81 16 4.58 2.03 2.62 8.25 3.09 3.84 6.06 2.63 7.65 17 18 19 20 21 22 23 4.43 6.58 6.61 7.18 6.33 5.58 5.48 2.20 2.96 1.23 0.53 0.83 0.86 0.54 1.77 3.31 4.69 6.35 4.85 4.04 4.77 7.95 11.85 8.04 7.84 7.53 7.01 6.21 3.02 4.57 5.91 6.80 6.02 5.22 5.02 3.39 6.06 7.13 7.25 6.53 5.54 5.51 6.42 7.62 7.33 7.52 6.77 5.98 5.83 2.20 3.45 4.75 6.48 5.07 4.44 4.83 6.48 9.00 7.44 7.71 7.30 6.68 6.02 Tabella 6-6: Parametri statistici del giorno tipo valutato per la campagna di misura condotta in Viale Marche - Milano (TRF), luglio 2008 – CPC. ora Media Dev. St. min max 1° qtr Mediana 3°qtr 5° percentile 95° percentile 0 4.65 1.24 2.18 6.33 4.20 5.02 5.25 2.76 5.95 1 4.22 0.82 2.97 5.26 3.52 4.30 4.86 3.16 5.20 2 4.05 0.94 3.04 5.72 3.47 3.76 4.51 3.08 5.48 3 3.18 0.75 2.22 4.78 2.79 3.12 3.30 2.37 4.32 4 3.72 0.87 2.48 4.73 3.19 3.48 4.64 2.66 4.73 5 4.44 0.72 3.36 5.34 3.98 4.68 4.90 3.39 5.21 6 7 8 9 10 11 5.99 8.15 8.82 8.63 4.92 4.29 1.53 2.45 2.08 2.78 2.30 2.30 3.82 4.76 5.93 4.85 1.29 1.29 8.31 11.89 12.73 12.14 8.67 8.06 5.19 6.88 7.82 7.14 3.79 3.02 6.26 8.04 8.49 8.13 4.61 3.96 6.79 9.91 9.89 11.05 6.29 5.32 3.85 4.88 6.29 5.04 1.94 1.79 7.85 11.25 11.76 12.08 8.08 7.62 12 2.99 0.51 2.37 3.55 2.50 3.24 3.39 2.40 3.51 13 3.54 1.49 2.29 6.66 2.43 3.07 4.10 2.33 4.25 14 3.68 1.96 2.31 8.23 2.42 3.15 3.82 2.33 3.95 15 4.80 2.98 2.25 9.68 2.89 3.72 5.59 2.28 7.81 16 4.58 2.03 2.62 8.25 3.09 3.84 6.06 2.63 7.65 17 18 19 20 21 22 23 4.43 6.58 6.61 7.18 6.33 5.58 5.48 2.20 2.96 1.23 0.53 0.83 0.86 0.54 1.77 3.31 4.69 6.35 4.85 4.04 4.77 7.95 11.85 8.04 7.84 7.53 7.01 6.21 3.02 4.57 5.91 6.80 6.02 5.22 5.02 3.39 6.06 7.13 7.25 6.53 5.54 5.51 6.42 7.62 7.33 7.52 6.77 5.98 5.83 2.20 3.45 4.75 6.48 5.07 4.44 4.83 6.48 9.00 7.44 7.71 7.30 6.68 6.02 44 Tabella 6-7: Parametri statistici del giorno tipo valutato per la campagna di misura condotta in Viale Marche – Milano (TRF), ottobre 2008 – ELPI. ora Media Dev. St. min max 1° qtr Mediana 3°qtr 5° percentile 95° percentile 0 1.70 0.79 0.49 2.68 1.10 1.90 2.24 0.61 2.62 1 1.35 0.71 0.38 2.13 0.73 1.44 1.96 0.47 2.11 2 1.27 0.74 0.48 2.51 0.62 1.16 1.81 0.52 2.26 3 1.21 0.56 0.53 2.18 0.77 1.13 1.58 0.61 1.98 4 1.53 0.77 0.84 2.93 0.94 1.25 1.86 0.87 2.74 5 2.21 0.99 0.75 4.12 1.86 1.93 2.52 1.11 3.71 6 3.13 1.27 2.05 6.01 2.46 2.76 3.07 2.15 5.24 7 3.68 0.77 2.80 4.88 3.09 3.54 4.06 2.89 4.83 8 3.19 0.78 2.05 4.30 2.67 3.23 3.68 2.18 4.17 9 2.72 0.81 1.69 3.92 2.15 2.60 3.13 1.81 3.88 10 2.56 0.66 1.64 3.76 2.14 2.55 2.86 1.75 3.51 11 2.38 0.74 1.43 3.38 1.82 2.30 3.02 1.50 3.27 12 2.18 0.64 1.31 3.10 1.78 2.07 2.75 1.38 2.98 13 2.48 1.07 0.82 3.92 1.67 2.75 3.33 1.11 3.78 14 2.05 0.96 0.83 3.26 1.28 1.83 2.89 0.84 3.14 15 2.11 0.97 0.98 3.66 1.19 2.23 2.63 0.99 3.43 16 2.51 1.12 0.96 4.12 1.85 2.37 3.15 1.14 4.04 17 2.61 0.88 1.35 3.65 1.84 2.65 3.46 1.50 3.61 18 2.67 1.11 1.24 4.50 2.03 2.26 3.49 1.43 4.25 19 2.40 0.87 1.43 4.38 1.95 2.25 2.49 1.60 3.72 20 2.80 1.12 1.77 5.28 2.22 2.34 3.06 1.90 4.60 21 2.50 1.11 1.25 4.35 1.51 2.49 3.13 1.30 4.05 22 2.16 1.08 0.83 3.66 1.50 1.82 3.17 0.89 3.55 45 23 1.88 0.69 1.03 2.80 1.40 1.66 2.58 1.13 2.74 a) b) Num ber Num ber dN/dlogDp [1/cm³] dN/dlogDp [1/cm³] 25000 20000 15000 10000 5000 0 0.01 0.1 1 10 40000 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 0.01 0.1 1 10 Dp Dp Figura 6-1: Distribuzioni granulometriche della concentrazione in numero di particelle (cm-3) misurate nel sito di Milano Pascal l’8/10 dalle 8 alle 10 (a) e il 14/10 dalle 17 alle 19 (b). Num ber dN/dlogDp [1/cm³] 60000 50000 40000 30000 20000 10000 0 0.01 0.1 1 10 Dp Figura 6-2: Distribuzione granulometrica della concentrazione in numero di particelle misurata nel sito di viale Marche nel giorno 24/10 dalle 6 alle 8. 6.0E+4 4.5E+4 3.0E+4 1.5E+4 0.0E+0 22:35:45 22:50:00 23:00:00 23:10:00 23:20:00 23:30:00 Time [hh:mm:ss] 23:46:45 Figura 6-3: Andamento temporale della distribuzione granulometrica della concentrazione in numero di particelle misurata nel sito di viale Marche in data 23/10. 46 7.0E+4 5.3E+4 3.5E+4 1.8E+4 0.0E+0 06:31:45 06:40:00 06:45:00 06:50:00 06:55:00 07:00:00 Time [hh:mm:ss] 07:07:45 Figura 6-4: Andamento temporale della distribuzione granulometrica della concentrazione in numero di particelle misurata nel sito di viale Marche in data 25/10. 47 7. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO GENERALITÀ Biswas, P. and Wu, C., 2005. Nanoparticles and the Environment. Journal of the Air Waste Management Association 55, 708-746. Lighty, J.S., 2000. 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