Federalismo un altro regalo per il Nord
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Federalismo un altro regalo per il Nord
la Gazzetta 36/10 new Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV – / ottobre –€ , – Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale % Art c. /B L. / – Filiale di Bari EUROSTAT – I dati sull’invecchiamento dimostrano che gli immigrati (molti di più al Nord) sono una risorsa Federalismo un altro regalo per il Nord Il prof. Golini, demografo di fama mondiale, avverte: “Il Sud non è più il serbatoio dei giovani italiani. La riforma federale in queste condizioni è un disastro” BARLETTA ALLE PAGG. 2 E 3 UN “MOLTIPLICATORE” TRASCURATO Investimenti in cultura? Un buon affare di WALDEMARO MORGESE L o spinoso problema del sostegno alla “cultura” merita qualche riflessione aggiornata e forse non scontata, che vorrei formulare sulla base dei miei studi, del mio insegnamento universitario e della esperienza quindicennale alla direzione di “Teca del Mediterraneo”, la Biblioteca Multimediale e Centro di Documentazione del Consiglio Regionale della Puglia. Certo siamo oggi in situazione di “fiscal stress”, direbbero gli anglosassoni e nel nostro Paese l’esistenza di un debito pubblico così alto rispetto al PIL aggrava ulteriormente i termini della questione, rendendo necessarie scelte difficili di ridimensionamento e reindirizzamento dei budget pubblici. La “cultura” è purtroppo la filiera più debole e quindi più esposta ai “tagli”, anche perché il valore del knowledge (la conoscenza) come fattore di potenziamento delle capacità e opportunità individuali e collettive non è tuttora sufficientemente chiaro ai pubblici amministratori e all’opinione pubblica in generale. Non è totalmente e universalmente chiara, in sostanza, la risposta corretta alla domanda se la cultura sia un “consumo” o un “investimento”: infatti, se la consideriamo un consumo dovremmo trarre determinate conseguenze, altre se le riconosciamo lo “status” di investimento. Personalmente sono incline a pensare che così come si forma un “capitale fisso”, frutto di impieghi che definiamo investimenti, allo stesso modo si forma un “capitale immateriale culturale”, che è dato – come si riconosce in letteratura – dallo stock di conoscenze accumulato dagli individui e dalle istituzioni tramite processi di educazione formale e informale ed esperienze “dal vivo”, anche relazionali: ora, questo stock si alimenta in modo precipuo attraverso la partecipazione alle attività “culturali”, di qualunque tipologia esse siano. Purtuttavia, in presenza di una fase di “stress finanziario” come MORGESE A PAG. 33 BARI - La denuncia dei sindacati Istat – Una ricerca sui disagi I lavoratori Nelle aziende sotto ricatto tante scenate S “C ciopero generale. Per i metalmeccanici sembra non esserci altra risposta all’attacco cui è sottoposto in questo autunno il sindacato dopo la disdetta del contratto collettivo nazionale del di Federmeccanica. Cauta la CGIL. Ma dal Congresso Nazionale delle Regioni del Sud organizzato dalla Fiom a Bari lo si è detto forte e chiaro: il momento è adesso. Si profila dunque un autunno davvero rovente. irca il % dei lavoratori confessa di aver subito nel corso della propria attività lavorativa una privazione dei compiti, un demansionamento o una vessazione. Lo dice l’Istat, che per la prima volta ha fotografato il disagio nelle relazioni lavorative su un campione di milioni mila lavoratori. Sono le donne a subire vessazioni: l’ , % in più dei colleghi maschi”. Emerge così un quadro desolante delle relazioni in azienda. BISSANTI ALLE PAGG. 16 E 17 COLELLA ALLE PAGG. 20 E 21 comuni A Bari il grande convegno dell’Agi Turismo fai da te Monti Dauni ora è “sfida” Il lavoro e le persone avvocati a confronto Progettisti di vacanze Insieme L’ isolamento dei Monti Dauni si combatte valorizzando le risorse locali: turismo, agrolimentare, patrimonio storico-artistico sotto una governance comune. E’ la sfida che lanciano i sindaci di comuni. LEVANTACI PAGG. 8 E 9 S i chiude stamani, con la tavola rotonda su “i dubbi di sostenibilità costituzionale e comunitaria della riforma del diritto del lavoro”, l’edizione del convegno nazionale AGI (l’associazione degli avvocati giuslavoristi italiani), in corso a Bari. Illustri relatori si confrontano sul tema di quest’anno, “poteri del datore di lavoro e tutela della persona”. BUONO ALLE PAGG. 18 E 19 “U na città fortemente orientata al business, dominata da banche e istituti di credito. Ma Zurigo possiede anche un hub internazionale che collega la Puglia col resto del mondo. SCHIRONE PAGG. 22 E 23 2 09-15 ottobre 2010 PrimoPiano Eurostat – In Italia fra anni saremo , milioni in più grazie agli immigrati Nell’Europa senza figli il Sud sarà penalizzato L’allarme dopo le proiezioni demografiche. Il nostro è uno dei Paesi più esposti, ma mentre al Nord la popolazione aumenterà con gli stranieri, nel Mezzogiorno avremo 300mila residenti in meno e più anziani da assistere U n’Unione europea sempre più vecchia, dove il numero delle nascite diventa ancora più basso di quello dei decessi, per crescere (cinque milioni e mezzo di abitanti in più previsti fra vent’anni) farà affidamento sugli immigrati. Il cui apporto compenserà e sopravvanzerà il saldo naturale negativo della sua popolazione, e contribuirà a contenere almeno un po’ il processo di invecchiamento complessivo. In questa Europa demograficamente (ma non solo) declinante, l’Italia è uno dei Paesi più esposti ai rischi che il declino porta con sé. E, al suo interno, il Mezzogiorno è il territorio che sembra destinato a subire ancora una volta (si vedano le interviste ad Antonio Golini e a Giuseppe Roma pubblicate in queste due pagine) i contraccolpi più pesanti sotto i profili economico e sociale. Questo si ricava dalla lettura del testo e soprattutto delle tabelle che compongono la recente ricerca di Eurostat, l’istituto statistico dell’Unione europea, che mostra le proiezioni demografiche al riguardanti i Stati e le regioni dell’UE (sono escluse quelle della Francia d’Oltremare), oltre che la Norvegia e la Svizzera. Una prospettiva apparentemente lontana, ma in realtà non troppo, alla quale dovrebbero guardare forse con maggiore attenzione, gli esponenti della politica, dell’imprenditoria, della finanza, e dei mondi del lavoro, “F anno impressione questi dati di Eurostat. Fa impressione constatare che nei prossimi vent‘anni, mentre la popolazione delle nostre regioni centro-settentrionali crescerà, quella del Mezzogiorno si ridurrà. Fa impressione registrare che mentre oggi in Italia a milioni di giovani fra i ei anni corrispondono altrettanti anziani di e oltre, nel i primi si ridurranno a , milioni e gli altri aumenteranno addirittura a , milioni”. Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, è visibilmente preoccupato dalle prospettive che lo studio di Eurostat disegna per l’Italia e, più in particolare per il Mezzogiorno. E ne spiega le ragioni in questa intervista alla “Gazzetta dell’Economia”. Dottore, come e perché nasce una così sensibile riduzione della popolazione italiana? “Il fenomeno tocca la maggior parte dei Paesi europei a causa dell’abbassamento del tasso di fertilità. L’Italia non fa eccezione, e meno ancora il Meridione dove questo valore era tradizionalmente più alto che nel resto del Paese“. In tema di fertilità ci sono differenze nel Sud fra una regione e l’altra? “Prendiamo, per esempio, la Puglia: nei vent‘anni a venire - arrotondo le cifre - in questa regione, di fronte a . decessi, Eurostat prevede che nasceranno appena . bambini. E in Basilicata il dell’università, della ricerca e delle professioni per prepararsi ad affrontare le sfide del futuro. L’Italia, dunque, è fra i Paesi la cui popolazione aumenterà in misura non marginale da ora al . Quando, con . . residenti in più (pari, rispetto ad oggi, a un incremento del , %), la sua popolazione arriverà a sfiorare quota milioni. Una crescita inferiore rispetto a due degli altri tre grandi Paesi europei, la Gran Bretagna e la Francia. La cui popolazione aumenterà (si veda il breve articolo nella pagina accanto) rispettivamente di sette e di cinque milioni e mezzo. Mentre il terzo, la Germania, ne perderà due milioni. La crescita demografica italiana corrisponde alla somma algebrica fra il saldo naturale negativo della popolazione complessiva ( , milioni di nascite in meno rispetto al numero dei decessi nel ventennio in questione) e quello positivo dell’immigrazione, che nello stesso lasso di tempo dovrebbe superare i milioni. Se poi si scompone l’andamento demografico per grandi ripartizioni territoriali, si nota però che l’aumento della popolazione riguarderà soltanto il Centro-Nord, in crescita di oltre , milioni di abitanti; mentre il Mezzogiorno ne perderà quasi . (o più precisamente . considerando che l’Abruzzo, contrariamente a tutte le ). altre regioni meridionali, ne guadagnerà . All’aumento della popolazione nel Centro-Nord, parzialmente “raffreddato” dal calo nel Sud, corrisponderà nel – secondo le previsioni di Eurostat – un’accentuazione generalizzata in tutto il Paese, ma ancora più marcata nel Mezzogiorno, della percentuale di coloro che avranno anni e oltre. La quota delle persone appartenenti a questa fascia d’età, infatti, che oggi è pari al , % dell’intera popolazione italiana, arriverà fra vent’anni al , %, tre punti percentuali in più rispetto a quella complessiva dell’UE. L’invecchiamento della popolazione italiana, e più in particolare di quella residente nel Mezzogiorno, è strettamente connesso a un fenomeno inevitabilmente destinato a generare preoccupazione non soltanto fra i demografi, ma anche fra gli economisti, gli osservatori del sociale, gli imprenditori, i sindacalisti e – si spera – anche i politici: la crescita del tasso di dipendenza. Ossia del numero degli anziani di cui dovranno farsi carico, secondo le regole della demografia, cento persone in età di lavoro ( - anni). Su scala nazionale questo valore crescerà in vent’anni dal % al %. E nelle regioni meridionali – tutte, escluse Campania e Sicilia, su tassi più alti di quello nazionale – sarà compreso nel fra il , % della Puglia e il , % della Sardegna. Roma – Direttore generale del Censis “Puglia: nel 2030 più morti dei nati” GIUSEPPE ROMA rapporto fra i due dati è percentualmente ancora più elevato: il % di morti in più rispetti ai nuovi nati contro il , % in Puglia (in cifre assolute, sempre arrotondando, in Basilicata a . decessi corrisponderanno solo . nascite)”. Che cosa c’è dietro questi squilibri demografici? “Nel Mezzogiorno è drammaticamente bassa la percentuale dei giovani e ancora di più delle donne alla vita attiva. Come si può pensare che una giovane coppia metta su fami- glia? Ma, di fronte a una situazione così drammatica, non c’è - al Sud come al Centro-Nord - una politica per la famiglia né per i giovani”. Cosa sarebbe necessario fare per migliorare questo quadro così nero? “Qui serve un cambio di passo culturale, attivando - mi sia consentito il paradosso - quello che definisco il ‘metodo Lega’. Ossia - uso una definizione più ‘politicamente corretta’ - garantendo, da parte delle istituzioni e di chi le guida, una presenza più attenta nel territorio. Per ORESTE BARLETTA ascoltare e interpretare i bisogni e le aspirazioni delle persone, e tradurli poi in azioni concrete”. Tutto qui il cambio di passo culturale? “Ovviamente no. Il cambiamento dovrà avere ricadute consistenti anche in campo economico. Bisognerà capire, e far comprendere ai cittadini, che impiegare risorse solo per fare assunzioni è dannoso; che è necessario investire in formazione, ricerca, innovazione, infrastrutture”. Inoltre dovrà cambiare radicalmente anche il passo delle amministrazioni pubbliche. Che devono rendere rapidi ed efficienti tutti i servizi pubblici. E poi, tornando ai decisori (politici, ma non solo), è indispensabile parlar chiaro ai cittadini, senza nascondere le difficoltà oggettive e sottolineando che cambiar passo conviene a tutti”. E se questo cambiamento non dovesse realizzarsi? “Il rischio concreto è che fra dieci anni, quando gli immigrati di seconda generazione avranno vent’anni, esploda una ‘bomba’ economicosociale. Gli italiani non sono razzisti. Ma attenzione: gli immigrati erano un milione appena nove anni fa, oggi sono almeno quattro milioni e mezzo. Una crescita così rapida, in un contesto di recessione economica, può determinare - se non è gestita con accortezza e con lungimiranza - conseguenze disastrose per tutti”. o.b. PrimoPiano Percentuale di persone di anni e oltre sul totale della popolazione del territorio (Italia e regioni del Mezzogiorno) Popolazione in Italia, nel Centro-Nord, nel Sud e nelle singole regioni meridionali nel e proiezioni al (in migliaia di persone) Differenza in punti percentuali Italia , % , % + , 3 09-15 ottobre 2010 Differenza Italia . . +. Centro-Nord . . + . Mezzogiorno . . - Abruzzo . . Abruzzo , % , % + , Molise , % , % + , Campania , % , % + , Molise Puglia , % ,% + , Campania . . Basilicata , % , % + , Puglia . . Calabria , % , % + , . . Sicilia , % ,% + , Sardegna ,% , % + , % + - Basilicata Calabria - Sicilia . . - Sardegna . . - Golini – Per il professore, il quadro demografico non dà alcuno scampo “Federalismo fiscale? Sarebbe un disastro” “L La sala lettura della Teca del Mediterraneo a Bari e proiezioni di Eurostat prefigurano in Italia l’ulteriore rafforzamento di un circolo virtuoso demografico (e di conseguenza economico) nel Centro-Nord e parallelamente di un circolo vizioso nel Sud. E la conclusione alla quale ci conducono inevitabilmente queste previsioni è una sola: il federalismo fiscale non si può fare!”. In questa intervista alla “Gazzetta dell’Economia”, l’affermazione di Antonio Golini, demografo conosciuto e stimato in Europa e anche fuori, docente all’università La Sapienza di Roma e accademico dei Lincei, è tanto secca nel tono quanto argomentata nella sostanza. “Il nostro Mezzogiorno - aggiunge - si avvia sempre più rapidamente a diventare un territorio di vecchi al quale se ne contrappone un altro, formato dalle regioni centro-settentrionali, non dico di giovani ma di meno vecchi. Un quadro demografico che, per le conseguenze economiche e sociali che ne deriveranno, si può definire tragico”. Tragico, professore? “Il quadro demografico presentato da Eurostat ribadisce che in Italia – il Paese più vecchio d’Europa dopo la Germania – si accentuerà ancora di più uno dei più alti tassi di variabilità territoriale in tutta l’Unione europea. Questo significa che le nostre regioni meridionali, storicamente penalizzate dal punto di vista economico e da quello sociale, si avviano ad essere ulteriormente sfavorite per effetto di questo deficit demografico“. Lei afferma che le previsioni di Eurostat ribadiscono la variabilità territoriale dei fenomeni demografici in Italia. Vuol dire che si sapeva già tutto? “No, non dico questo. Anzi trovo sicuramente interessante lo studio di Eurostat, che ha il pregio di approfondire la situazione demografica in tutte le regioni dell’Unione europea. I dati che registra confermano e approfondiscono nei dettagli il quadro che l’Istat aveva delineato un paio d’anni fa nelle sue proiezioni al “. Un quadro negativo per il Mezzogiorno… “Il nostro Sud - considerato tradizionalmente, e obiettivamente lo era, una sorta di ‘riserva’ della popolazione giovane in Italia - nel giro di pochi anni è cambiato radicalmente. E oggi si avvia a diventare l’area con la natalità più bassa e l’invecchiamento più accentuato sia a livello nazionale sia nel confronto europeo“. Non si può affermare quindi che il futuro sia roseo per le nostre regioni meridionali? “Da qui al si concreterà - questa è la conferma che ci viene da Eurostat - un ‘salto’ incredibile. In pratica, un rovesciamento del quadro demografico, con un Centro-Nord (fino ad oggi ’vecchio’) diventato ‘giovane’ per effetto della massiccia immigrazione dall’estero, ma anche di quella, oltre tutto particolarmente qualificata, che vi si trasferisce provenendo dall’Italia meridionale. E un Meridione (‘giovane’ sino a non molto tempo fa), con una popolazione ’vecchia’, più ancora di quella del resto d’Italia”: Questo riguarda l’intero Mezzogiorno? “Si può escludere la Campania, ma praticamente è così. Basta dare un’occhiata alle tabelle di Eurostat per rendersi conto che in regioni come la Puglia, la Basilicata e la Calabria, ma non solo, nei prossimi anni il numero dei decessi supererà largamente quello delle nascite“. E questo non è un dato incoraggiante… “Certamente no. Il saldo naturale negativo della popolazione che si registrerà nell’Italia meridionale non sarà compensato infatti dall’immigrazione proveniente dall’estero, che continuerà a indirizzarsi in massima parte verso le aree del Centro-Nord, più prospere e più ricche di opportunità”. E torniamo così allo storico ritardo del Mezzogiorno e ai guasti economici e sociali che ne derivano. In che misura si intrecciano con il quadro demografico disegnato da Eurostat? “Sono strettamente legati fra loro, non c’è dubbio. L’invecchiamento della popolazione in quell’area comporterà, per esempio, una forte riduzione delle persone in età lavorativa. E di conseguenza si assottiglierà anche la massa di redditi complessivamente disponibile. Che indebolirà ulteriormente l’economia del territorio. Una reazione a catena, insomma; un circolo vizioso, come l’ho definito In questo quadro, con un’area così economicamente debole che non è in condizione di offrire grandi risorse all’erario, il federalismo o.b. fiscale non si può fare”. L’Università La Sapienza di Roma Situazione UE Previsioni In 7 Paesi Germania popolazione Stato più vecchio ridotta N onostante che nei prossimi vent’anni il numero dei decessi supererà di ben , milioni quello delle nascite, l’Unione europea del conterà milioni di abitanti più di adesso. Per effetto – spiega lo studio di Eurostat – dell’immigrazione extracomunitaria. Ma il dato complessivo europeo è il risultato di andamenti demografici differenziati nei Stati membri. La popolazione si ridurrà in sette Paesi con punte più accentuate in Romania e in Germania (rispettivamente uno e due milioni in meno). Sul fronte opposto, la Gran Bretagna crescerà di ben milioni di abitanti, il % in più degli attuali milioni, l’Irlanda di , milioni (addirittura + %), la Svezia di un milione, la Spagna di e la Francia di , . In un’Europa dove nei prossimi vent’anni la differenza fra nascite e morti sarà ancora negativa, Paesi registreranno una prevalenza di nascite: innanzi tutto l’Irlanda (dove saranno il doppio dei decessi), poi la Francia e la Gran Bretagna (entrambe con quasi o.b. un terzo in più). N onostante le “iniezioni” di immigrati l’UE diventa sempre più un territorio di “vecchi”. A causa – secondo Eurostat – di un cocktail demografico fatto di tre elementi: l’attuale struttura della popolazione, un basso tasso di fertilità, l’allungamento della vita media. Nel gli europei dai anni in su costituiranno il , % della popolazione UE (oggi sono il , %); con differenze sostanziali fra Paese e Paese. Lo Stato più “vecchio” sarà la Germania ( , %), i due più “giovani” l’Irlanda ( %) e Cipro ( %). Di conseguenza nel passerà dall’attuale % al % il tasso di dipendenza (rapporto fra la fascia anni e la fascia e oltre), dato cruciale per gestire le spesa per le pensioni. Anche qui previste fra vent’anni forti differenze dal minimo ( %) in Irlanda al massimo ( %) in Finlandia. o.b. Consumi 09-15 ottobre 2010 5 Fra i rincari anche quelli per le autostrade Il neonato “Comitato contro le speculazioni e per il risparmio” è nato dall’unione di quattro associazioni per la tutela dei consumatori P er protestare contro le speculazioni sui prezzi e richiamare l’attenzione delle istituzioni sul problema del caro-vita, il nuovo comitato CASPER (Comitato contro le speculazioni e per il risparmio nato dall’unione di Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori), assieme alla Coldiretti, è sceso in piazza il settembre a Roma, Foggia, Salerno e Catania. Nella capitale le associazioni si sono radunate davanti alla sede dell’Antitrust chiedendo a gran voce l’intervento dell’Autorità e hanno dato vita ad una “pomodorata”, durante la quale i responsabili delle manovre speculative a danno degli utenti sono diventati oggetto di lancio di pomodori. Durante l’incontro sono stati resi noti i dati che dimostrano (“in modo inconfutabile” secondo Casper) le speculazioni su alcuni generi alimentari di largo consumo. “Una maxi-stangata da euro annui a famiglia sta per abbattersi sulle tasche degli italiani. E la speculazione è il motore che la alimenta. È per questo che è nato Casper” fa sapere il comitato. Le voci principali che incideranno maggiormente sui bilanci familiari, saranno: alimentari, che con la ripresa della domanda, in assenza di politiche di liberalizzazione del mercato, aumenteranno di prezzo in modo consistente, dopo un anno di sostanziale stasi (+ euro); abitazione, una del- Protesta – Per gli aumenti sulla spesa annua A Roma organizzata una “pomodorata” di protesta, insieme con Coldiretti, per denunciare “una stangata da 902 euro che sta per abbattersi” Prezzi alle stelle arriva... Casper Stima aumenti spesa annua per famiglia media Altri servizi (Rc auto, banche) Servizi ricettivi e ristorazione Istruzione Ricreazione, spettacoli, cultura Trasporti Salute Mobili, articoli casa ǡ ǡ ǡƤ Abbigliamento calzature Alcolici e Tabacchi Alimentari ͩͩͨ ͭͪ ͫͨ ͫͰ ͩͱͭ ͫͱ ͪͨ ͩͰͱ ͪͪ ͩͮ ͩͱͩ ͨ ͭͨ ͩͨͨ ͩͭͨ ͪͨͨ ͪͭͨ Prezzi alla produzione e al consumo di alcuni prodotti (Valori espressi in euro, dati Coldiretti) Susine ͨǡͭͫ ͩǡͰͭ Carote ͨǡͨͱ Lattuga ͨǡͬͮ Pesche gialle ͪǡͩͭ ͨǡͫͮ Pane ͩǡͰ ͨǡͪͪ ͨ Foto ZioDave_flickr ͩǡͯ ͨǡͫ Uva Italia Produzione Consumo ͩǡͪͭ ͪǡͯ ͨǡͭ ͩ ͩǡͭ ͪ ͪǡͭ ͫ le voci che maggiormente risente dei tagli decisi nella manovra di Governo, dato che comprende acqua e rifiuti, elettricità e gas. Gli enti locali, infatti, finiranno per traslare sulle famiglie buona parte della riduzione dei trasferimenti, aumentando le tariffe dei servizi pubblici (+ euro); trasporti, voce che va dalla riparazione dell’auto alle ferrovie, dalla benzina ai famosi pedaggi autostradali e che, dopo aver inciso dal luglio al luglio più di ogni altra voce, avrà anche per il futuro il record di aumento (+ euro). Spiccano gli aumenti di banche e assicurazioni. Le banche, in particolare, hanno deciso durante l’estate di compensare il momento di crisi economica rivalendosi sui loro clienti, introducendo nuovi balzelli e aumentando il costo di alcune commissioni. Per quanto riguarda le assicurazioni il premio medio dell’Rc auto aumenterà dell’ %, per un importo pari a euro. Aumenteranno le spese della voce salute (+ euro annui) come anche ricreazione, spettacoli e cultura, libri scolastici che si attesta a + euro. Lo studio è una elaborazione dei dati Istat, ossia considera le voci ed i pesi del paniere Istat, salvo per il dato delle assicurazioni, elaborato su dati Isvap. ͫǡͭ quanto si legge nell’esposto Esposto – Coldiretti Questo depositato dalle associazioni all’Antitrust: “Nel settore del pomodoro,si Produttori ricattati sta diffondendo una pericolosa prassi: i contraenti industriali tendono a ritardare, o addirittura a non inviare mezzi di trasporto e a rifiutarsi di scaricare il prodotto, con l’effetto di determinare una eccessiva permanenza del prodot- SANTA COLELLA to sul campo, che a sua volta determina l’insorgere di fenomeni di sovra maturazione, aumento degli scarti e taglio dei prezzi. La Coldiretti, a questo riguardo, documenta che alcuni industriali del Sud hanno minacciato di non ritirare il prodotto, se non a fronte di prezzi più bassi di quelli contrattati”. s.c. L’Agenzia indagherà a tutela degli agricoltori Pomodori “svalutati” in campo l’Antitrust I n occasione della “pomodorata” contro le speculazioni organizzata a Roma da Casper si è tenuto un incontro tra gli alti funzionari dell’Antitrust (tra cui il Segretario Generale Luigi Fiorentino e il Consigliere Carla Rabitti Bedogni), il Presidente di Coldiretti Sergio Marini (sigla che ha aderito alla manifestazione dei consumatori) e i presidenti delle associazioni che costituiscono la sigla Casper (Pileri per Adoc, Rienzi per il Codacons, Dona per Unione Nazionale Consumatori e Longo per il Movimento Difesa del Cittadino). Da tale vertice i consumatori di Casper hanno ottenuto rassicurazioni circa il prossimo avvio di una indagine da parte dell’Autorità, relativamente allo scandalo dei ricatti degli industriali nei confronti degli agricoltori finalizzati a far crollare i prezzi agricoli all’origine. L’incontro è stato anticipato da una serie di lanci di pomodori da parte dei consumatori presenti sotto la sede dell’Antitrust, che hanno colpito i responsabili delle speculazioni sui prezzi, soggetti travestiti da commercianti, grossisti, autotrasportatori, ossia tutte le fasi della filiera. s.c. Fino al . % In filiera rincari enormi D al produttore al consumatore, dal campo alla tavola, la filiera è “colpevole” di rincari che arrivano a sfiorare il . % (es. le carote prodotte a , cent. e vendute a euro e ). Ma sotto accusa sono soprattutto gli industriali. La risposta dell’antitrust è stata “indagheremo sugli industriali che non ritirano i prodotti agricoli per s.c. farne crollare il prezzo”. Risorse Foto Uolir_fotolia Di 1 miliardo di euro previsto dall’ultima Finanziaria, disponibili solo 360 milioni: 230 andranno all’Abruzzo e 410 attendono il via libera dal Cipe Per la Puglia ci sono quasi 09-15 ottobre 2010 7 Le Regioni meridionali (a cui per legge spetta l’85% del Fas) per ora hanno ottenuto la promessa di “maggiore attenzione” per i fondi da sbloccare milioni, ma purtroppo ancora molti finanziamenti restano bloccati Edilizia scolastica: fondi “rimandati” M entre le classi hanno aperto i battenti ormai dappertutto, desta preoccupazione (tra le altre cose) la qualità dell’edilizia scolastica, per la quale le regioni vanno a caccia dei fondi “perduti”. L’ultima Legge Finanziaria aveva infatti stanziato miliardo di euro per il “Primo Programma straordinario di interventi urgenti finalizzati alla prevenzione e alla riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali degli edifici scolastici”. Da questa cifra sono stati detratti milioni, assegnati all’Abruzzo per le strutture devastate dal terremoto. In maggio, poi, il Cipe ha finalmente sbloccato milioni dei fondi a quel punto rimanenti ( milioni), ripartendoli sulla base delle “priorità individuate dai gruppi di monitoraggio regionali e dalle amministrazioni locali coinvolte”. Le risorse in questione, attinte dai fondi Fas (Fondo per le aree sottoutilizzate) e in particolare dai circa miliardi di euro stanziati per il Fondo Infrastrutture per il periodo , sono state tuttavia suddivise (per il finanziamento di . interventi) in base alla popolazione scolastica e al numero delle classi, ragione per la quale è stata la Lombardia a beneficiare della somma più cospicua (quasi milioni per interventi). Seguono Campania ( , mln), Sicilia ( , mln), Lazio (stessa cifra), Veneto ( , mln), Piemonte ( mln) e Puglia (quasi mln per interventi). In coda la Basilicata, destinataria di quasi milioni di euro (per opere). Le regioni del Sud (cui spetta per legge l’ % dei fondi Fas), penalizzate da una siffatta distribuzione di risorse, hanno soltanto strappato la promessa di un’attenzione particolare nel momento in cui sarà sbloccata la parte restante del Fondo istituito dalla Finanziaria ( milioni). Ma ad oggi, come segnalato dall’ottavo Rapporto di Cittadinanzattiva (associazione di consumatori) intitolato “Sicurezza, qualità e comfort a scuola”, non è stata ancora indetta una Conferenza Stato-Regioni per concordare criteri e modalità di assegnazione di ciò che resta del miliardo originariamente previsto. Sempre Cittadinanzattiva sollecita il rifinanziamento della legge / , ovvero il ripristino dei fondi ordinari triennali, non ancora stanziati per il triennio . Con la legge sono stati infatti previsti fino al piani triennali, predisposti annualmente dalle Regioni sulla scorta delle proposte degli enti territoriali e la cui attuazione è stata affidata a Comuni e Province. Lo stesso Rapporto chiede, rifacendosi ad una proposta della Corte dei Conti (fatta propria anche, ad esempio, da Anci e Legambiente), che specifici investimenti, come appunto quelli per l’adeguamento strutturale degli edifici scolastici, siano slegati dal rispetto dei vincoli di bilancio derivanti dal “Patto di stabilità” (che limita le possibilità di spesa degli enti locali nell’ottica dell’equilibrio dei conti pubblici). Proprio la Corte dei Conti, infine, ha rilevato (delibera / /G) che ritardi e sovrapposizioni di competenze, più che la mancanza o l’insufficienza dei fondi, avrebbero determinato una situazione di stallo nella realizzazione delle opere finanziate (aggiudicato o affidato, ad esempio, solo il % degli interventi programmati per la messa in sicurezza delle scuole in relazione al rischio sismico). ANDREA BUONO Legambiente – Più sicurezza soprattutto al Nord Le richieste di interventi d’urgenza sono il doppio “Nella buone pratiche ci sono passi avanti” Al Sud edifici “nuovi” ma è sempre allarme Foto pst_fotolia Q ualche passo avanti, però, lo hanno fatto anche le politiche per la qualità dell’edilizia e dei servizi scolastici. Un esempio di “buona pratica da seguire”, secondo Legambiente (rapporto menzionato), sono i progetti per gli adeguamenti in materia di sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche presentati dagli enti locali proprietari degli edifici in base al protocollo d’intesa Miur-Inail per il triennio / . Il finanziamento da milioni di euro ha avuto ricadute positive sul rispetto della legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ( / ), in particolare su certificati di prevenzione incendi, impianti elettrici a norma e prove di evacuazione. Le “buone pratiche” forse più significative si sono registrate nel campo della sostenibilità, con un maggiore ricorso a raccolta differenziata della carta, fonti di illuminazione a basso consumo e altre forme di risparmio energetico. Meno bene l’adozione di criteri di bioedilizia nella costruzione di nuove scuole ( , %) e l’u- so di fonti rinnovabili (stabile al %, con punte del % e del % in Puglia e Abruzzo). A distinguersi nelle graduatorie sul livello di qualità dell’edilizia scolastica e sulle “buone pratiche” (stilate da Legambiente) sono tuttavia molti comuni del Centro-Nord (Parma, Prato, Biella, Modena e Trento su tutti). Poco confortanti, infine, i dati sulle scuole a rischio sismico: mentre al Centro ( , % delle strutture esposto) il , % degli edifici a rischio ha il certificato di collaudo statico e la quasi totalità di essi effettua prove di evacuazione, a Sud ( , % delle scuole esposto) i numeri sono più allarmanti ( , % certificato; , % prove di evacuazione). A tal riguardo il Governo ha stanziato quest’anno milioni (tratti dai risparmi delle “spese della politica”) per “l’adeguamento strutturale ed antisismico degli edifici scolastici” (la Puglia, destinataria del , % di questi fondi, ha già pianificato gli interventi da realizzare, tutti nel foggiano, con del agosto ). a.b. delibera n. Foto [auro]_fotolia S ono . gli edifici scolastici presenti in tutta Italia. Il % di essi è stato costruito prima del . Il patrimonio edilizio di Sud e Isole, secondo il Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, sarebbe sorprendentemente più recente, anche e soprattutto per via di una scolarizzazione di massa avvenuta in ritardo rispetto alle altre aree del Paese. Il % delle scuole meridionali è stato edificato dopo il ’ ( % nelle Isole, % Centro, % Nord). Ciononostante le richieste di interventi urgenti provenienti dalle Amministrazioni del Sud e delle Isole risultano essere quasi doppi rispetto a quelli inoltrati dalle Amministrazioni centrosettentrionali, le quali però investono in manutenzione straordinaria una media di . euro l’anno per edificio, a fronte dei . euro spesi a Sud. Per il Ministero sono . gli istituti a rischio ( in Puglia, in Basilicata: l’elenco completo è reperibile su www.cittadinanzattiva.it/documenti-generale/), per i quali è sta- to chiesto di non applicare l’art. della legge / sull’innalzamento del numero di alunni per aula. A tenere in apprensione è soprattutto la presenza di amianto. Legambiente parla di casi certificati nel , % degli edifici (dato significativo, per quanto in calo rispetto agli anni precedenti), ma anche le cifre del Ministero confermano l’esistenza e l’entità del problema: l’amianto contamina ancora tetti, palestre e muri di . scuole italiane (al Nord il %; Isole %, Centro e Sud %). Come segnalato da più parti, ad ostacolare la pianificazione di una politica nazionale unitaria è anche l’incompletezza dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, istituita dalla legge Masini (n. del ‘ ) e rilanciata nel per un censimento (anche) sugli elementi non strutturali. Proprio la Puglia, però, si è data da fare in proposito, stipulando a febbraio una convenzione con la Toscana “per il riuso della soluzione tecnologica relativa alla costruzione dell’Anagrafe regioa.b. nale dell’Edilizia scolastica”. 8 09-15 ottobre 2010 Territorio Subappennino – Piano di governance per lo sviluppo condiviso L’unione fa la Daunia 13 città, un obiettivo I monti dell’Appennino dauno sono una miniera ancora inesplorata. Uno scrigno nascosto in quella sorta di terra di mezzo che è il confine fra l’Irpinia e il Sannio rispetto alla dirimpettaia Puglia, una sequenza di montagne e colline che digradano verso il Tavoliere pianeggiante e da qui verso il mare. Nei secoli queste terre sono state percorse da genti delle più variegate razze, e da dominatori che seppero dare un lustro nel proprio passaggio: Federico II di Svevia da queste parti viene raccontato come il momento forse di maggiore esaltazione per la cultura popolare locale. Gli ostacoli Oggi l’Appennino dauno è un percorso a ostacoli, la viabilità alquanto precaria in questo non aiuta. Parliamo di un territorio di comuni abitato all’incirca da mila abitanti, con una densità abitativa negli anni divenuta sempre meno intensa. La capitale di questo territorio che si estende da Nord a Sud della Daunia lungo la dorsale appenninica è Lucera, a chilometri da Foggia, alle pendici delle colline che s’inerpicano verso la colonna vertebrale della penisola. Qui la cultura popolare si è permeata sempre di una dimensione di basso profilo, nonostante l’orgoglio smisurato dei suoi abitanti. Non a caso negli anni si è diffusa la parola “Subappennino” per connotare un territorio dimesso sin nel nome. Il piano Per questo il nuovo piano di governance annunciato nei giorni scorsi da otto sindaci di altrettanti comuni, tutti situati a Nord dell’area in questione, merita un qualche approfondimento. A Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Castelnuovo della Daunia, Celenza Valfortore, Motta Montecorvino, Pietramontecorvino, San Marco la Catola e Volturino d’ora in poi parleranno una sola lingua sul piano istituzionale e politico. Attueranno progetti comuni nel tentativo di valorizzare e di dare un marchio a quelle che sono le vocazioni economiche del territorio: agroalimentare e turismo. Un percorso a ostacoli, come abbiamo rilevato all’inizio, perché le strade interne dei monti Dauni sono messe davvero male e senza vie di comunicazione non si va lontano. Ma i sindaci ci provano, spinti dalla consapevolezza che se non ci si muove così questi territori saranno condannati alla marginalità e all’esclusione sociale come testimonia il forte tasso di emigrazione dei giovani anche se di giovani da queste parti se ne contano ormai sempre meno. “Non c’è via d’uscita”, dice il sindaco di Celenza Valfortore, Francesco Santoro, tanto persuaso dall’idea da spingere altri comuni a fare altrettanto: “A breve il percorso sarà condiviso anche da Lucera, Torremaggio- re, Biccari, Carlantino e Volturara Appula”, si dice convinto. Non è solo uno scatto d’orgoglio, c’è del metodo nell’iniziativa dei comuni appenninici: “Abbiamo castelli, boschi, percorsi montani e collinari introvabili altrove – dice il sindaco – abbiamo deciso di mettere in gioco tutto questo, farlo conoscere a chi va per tratturi e chi cerca luoghi ameni per la propria vacanza, lontano dal traffico e dal turismo di massa”. Una risposta in chiave, ma anche una spinta per promuovere l’identità dei monti Dauni: “Si tratta di un modello applicabile all’intera Capitanata – il pensiero di Santoro – ma noi ovviamente cercheremo innanzitutto di renderlo applicabile ai comuni che hanno aderito o aderiranno al nuovo piano di governance. Se ci limitiamo ai comuni dei Monti Dauni e a Lucera, già possiamo comprendere di cosa stiamo parlando: questa è un’area che ha città d’arte, castelli, cinque siti ambientali d’interesse comunitario, numerosi comuni la cui qualità turistica e ambientale è stata certificata con marchi d’eccellenza. Contiamo su importanti aree archeologiche, percorsi storici e paesaggistici di rilievo come i Regi Tratturi e presidi di qualità per l’agroalimentare, l’enogastronomia, l’artigianato. È su questo patrimonio di risorse che dobbiamo far leva per invertire la tendenza della crisi e costruire condizioni di sviluppo reale”. Rino Lamarucciola sindaco di Pietramontecorvino Da vedere – Rivisitazione storica Borgo di Terravecchia un salto nel Medioevo Regia unica Nuova governance e politiche di sviluppo condivise, una regia unica per lanciare se possibile anche un “brand” spendibile all’estero. Ma cosa significa per piccoli comuni condividere un piano d’azione comune? “Costruire una governance condivisa – risponde Rino Lamarucciola, sindaco di Pietramontecorvino – significa ragionare senza particolarismi o peggio campanilismi che ormai in un’ottica di sistema non hanno più ragione di esistere. I nostri comuni sono una voce sola non solo nel progetto del Tsr (territorio socialmente responsabile: ndr) ma anche nell’iter per il riconoscimento del Sistema turistico locale dei Monti Dauni, nell’adesione al Patto dei sindaci sancito a Bruxelles lo scorso maggio, nella valorizzazione del Sic (sito d’interesse comunitario: ndr) Monte Sambuco”. L’Europa L’Europa premia i progetti che aggregano territori, competenze e risorse sotto il cappello di una visione strategica condivisa. Per i Monti Dauni, quella ‘visione’ è rappresentata dall’uscita dalla marginalizzazione attraverso un processo di crescita integrata che punta tutto sulle vocazioni autentiche del territorio. MASSIMO LEVANTACI Veduta di Pietramontecorvino È uno dei borghi più belli d’Italia, premiato dal Touring club con la bandiera arancione come simbolo di ospitalità e di bellezza dei luoghi. Stiamo parlando del borgo medievale di Terravecchia, il nucleo storico di Pietramontecorvino, paesino di anime abbarbicato ai quattrocento metri a Nord dei monti Dauni che tra le iniziative di fine estate più caratteristiche annovera una rivisitazione storica medievale di tutto rispetto. Così chi vuole imparare a costruire un’armatura come si faceva nel , osservare gli strumenti di tortura che il boia utilizzava più di sette secoli fa o conoscere i segreti della forgiatura del ferro e della lavorazione di pelli e cuoio, non può fare a meno di puntare su Pietramontecorvino: quest’anno è andata in scena la ventitreesima edizione di ‘Suoni Sapori e Colori di Terravecchia’, con una rassegna interamente dedicata al “lavoro nel Medioevo” che rappresenta uno degli appuntamenti cult di fine estate e una delle iniziative più caratteristiche per richiamare all’attenzione di turisti e visitatori l’essenza di un territorio sospeso fra storia, cultura e tradizione. Ai visitatori è stato presentato un variegato ventaglio di attività che si potevano realizzare un tempo: dal mestiere dello scriptorium (l’arte dello scrivere), all’abilità del ceramista, fino ai giochi da tavolo della baratteria e la sapienza scientifica dello ‘Speziale’, colui che preparava i medicali quando ancora non esistevano le industrie farmaceutiche. Il paesino subappenninico bardato a festa ha accolto una delegazione dell’Unesco fra dame, cavalieri e musici. Una rievocazione in piena regola impreziosita dalle visite guidate alla torre normanna di Pietra, al centro visite multimediale dedicato alle tradizioni del territorio, dalla transumanza al brigantaggio con tanto di assalto alla torre normanna da parte degli armigeri per rendere ancor più realistico lo scenario. Quest’anno l’evento è stato arricchito dalla giornata inaugurale del primo convegno annuale delle “città socialmente responsabili” sul futuro del Mezzogiorno. Ma non è tutto. A pochi chilometri dall’abitato si trova uno dei siti archeologici più interessanti del Mezzogiorno, quello di Montecorvino. Un luogo che emoziona e apre uno squarcio sul connubio straordinario di storia e natura espresso da Montecorvino: il sito si trova su una collina posta al centro di un triangolo panoramico tra i borghi di Pietramontecorvino, Motta Montecorvino e Volturino. L’area archeologica è dominata da una torre, costruzione imponente che si innalza fino a un’altezza di metri e ha una base quadrangolare di metri quadrati. m.l. Territorio 09-15 ottobre 2010 9 Fondi bloccati dal Governo e i sindaci se ne disinteressano Diga Piano dei Limiti progetto “annegato” Foto Giovy.it_flickr C’ era una volta la diga di Piano dei Limiti: ma ormai chi ne parla più? Eppure a Carlantino questo è un tema ancora attuale, non foss’altro perchè in questo comune dei monti Dauni al confine con il Molise di diga si vive: tutta l’economia gira intorno all’invaso di Occhito, a cavallo fra Puglia e Molise, un’opera costruita quarant’anni fa per dissetare la sete dei campi e che invece oggi ha il prevalente scopo di dissetare gli abitanti della Capitanata, da quando l’Acquedotto pugliese non approvvigiona più le popolazioni della Daunia con l’acqua del Sele. Questo grande bacino ha alimentato nel corso degli anni aspettative e forti rivendicazioni politiche e sociali, dal momento che a Carlantino un abitante su due è convinto che la diga abbia portato più disagi che vantaggi alla popolazione. Il “grido” I sindaci riuniti Domenica La diga di Occhito a Carlantino e lunedì ottobre A Orsara di Puglia i Monti in... tavola L’Abbazia dell’Angelo a Orsara PEPPE ZULLO E la Daunia viene portata in tavola domenica e lunedì ottobre nel tradizionale appuntamento autunnale che lo chef Peppe Zullo organizza ogni anno a Orsara di Puglia, una delle perle dell’Appennino dauno, il luogo che più di ogni altro ha conquistato i galloni dell’ospitalità e del buon vivere grazie agli investimenti effettuati sulla ricettività alberghiera. E Zullo è uno degli animatori più instancabili di questa sorta di “belle epoque” dei monti Dauni. Quest’anno Orsra ospita artisti, docenti universitari, giornalisti, policy maker ed esperti della enogastronomia d’autore, ingresso su invito. “Sarà un brainstorming – spiega Zullo – e, allo stesso tempo, una felice alchimia di sapori e intelligenza creativa, per conoscere l’Architettura del Gusto”. Sarà proprio questo il tema della quindicesima edizione di “Appuntamento con la Daunia”. Il buon cibo, l’educazione all’interazione con l’ambiente e la cultura sono gli architravi del benessere, primi elementi per la condivisione di un progetto di design strategico del territorio: connettere i migliori elementi di una comunità per trasformare la Daunia in un grande open space da vivere intensamente. Il ottobre, la prima giornata di “Appuntamento con la Daunia” prenderà il via alle ore a Villa Jamele con il convegno su “L’Architettura del Gusto” che spalancherà la giornata su una serie di scenari esperienziali: estemporanee, installazioni, percorsi sensoriali ed esperimenti ludico creativi. Annunciate “sorprese autentiche”. Tra gli interventi annunciati quelli di Antonello Del Vecchio (Slow Food Italia); Michele Bruno (presidente Slow Food Puglia), Antimo Cesaro (Dipartimento Studi Europei e Mediterranei, Seconda Università di Napoli) e Tony Santagata. L’ ottobre “Appuntamento con la Daunia” si sposterà a Piano Paradiso, sempre a Orsara, nella sala convegni della Cantina di Piano Paradiso, opera architettonica accolta alla Biennale di Venezia nella mostra intitolata “Le Cattedrali del Vino”. E sarà proprio questo il tema della seconda giornata, con il mondo dell’architettura italiano chiamato a confrontarsi su “Gli spazi e l’arte della socialità”. Interverranno Massimo Locci (responsabile Inarch), Amedeo Schiattarella (presidente Ordine Architetti di Roma), Paola Di Giuliomaria (curatrice della mostra alla Biennale di Venezia), Nicola Tramonte (progettista della Cantina del Paradiso), Augusto Marasco (presidente Ordine degli Architetti di Foggia) e Paolo Bruni m.l. (presidente Confagricoltura). Una panoramica di Alberona Al grido “hanno tolto la terra ai nostri contadini”, anni fa l’ex sindaco Vito Guerrera (è stato anche assessore provinciale ai Lavori pubblici) si era scagliato contro la costruzione di un’altra diga, quella appunto di Piano dei limiti, che secondo il progetto del Consorzio di bonifica della Capitanata dovebbe sorgere a valle di Occhito, salvo poi cambiare idea quando sembrava che l’apertura del cantiere fosse imminente. Questo secondo invaso è stato concepito per dissetare finalmente l’arsura dell’agricoltura foggiana, la provincia più agricola d’Italia che sconta ritardi notevolissimi sul piano delle infrastrutture idriche. Ma oggi le perplessità sulla costruzione di Piano dei limiti sono più che fondate dal momento che nel il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, con un tratto di penna ha sottratto milioni dal finanziamento di milioni erogato dal ministero dell’Agricoltura nell’ambito del Piano irriguo nazionale per realizzare un primo intervento sulla nuova diga il cui costo complessivo supera i milioni. Ma Carlantino... A Carlantino questa decisione non l’hanno presa bene anche perchè le rivendicazioni che sarebbero scaturite dalla costruzione del nuovo invaso questa volta avrebbero potuto portare benefici indiretti al paese. Gli stessi benefici che i carlantinesi ancora aspettano per aver concesso l’autorizzazione all’invaso di Occhito e che aveva alimentato una polemica a tratti anche un po’ stucchevole che alla lunga si è rivelata inefficace e improduttiva. I comuni dell’alta Daunia (con Carlantino anche Celenza e Castelnuovo avrebbero ceduto suoli alla nuova diga) avevano redatto un documento in diciannove punti elencando un piano dettagliato di interventi in favore delle popolazioni e dell’economia locale. Documento che poi era stato ridimensio- nato, ma che salvava il principio secondo il quale i comuni in cambio della diga avrebbero ricevuto vantaggi innegabili. Per questo il flop su Piano dei limiti oggi penalizza innanzitutto i comuni dell’Appennino dauno. Il Molise Questa storia del finanziamento tagliato spiazza l’intera classe politica foggiana, incapace di chiedere il rispetto di un diritto (il finanziamento già erogato) e anzi ora a rischio di perdere anche l’altro (i milioni rimanenti). Il Molise in questo ha giocato un ruolo determinante: a Campobasso non vogliono una terza diga (Piano dei limiti nasce nel bacino idrico di Occhito e dell’invaso sul Liscione), ma se proprio si deve fare hanno alzato la posta in gioco: una strada circumlaquale e soprattutto una via di collegamento veloce fra la statale che corre lungo l’adriatica e i paesi interni. Il governo è sembrato più propenso ad ascoltare le ragioni molisane che non quelle pugliesi: a fine , mentre si discuteva ancora dell’opportunità di riprendere il progetto della diga, la Regione guidata dal governatore del centrodestra Michele Iorio firmava un documento abbastanza dettagliato che prevede una serie di interventi migliorativi della viabilità interna dei comuni molisani, a prescindere dalla costruzione di Piano dei limiti. La Provincia Ormai la questione viene bipassata da altre più urgenti come, ad esempio, le condizioni disastrose delle strade interne che mettono sotto accusa la Provincia di Foggia. E intanto di quei milioni ancora in cassaforte al ministero dell’Agricoltura nessuno sa dire come potranno essere utilizzati, nè se ci sarà il tempo e il modo per farlo (nel frattempo il ministro Tremonti potrebbe aver dirottato anche quelle risorse sotto altri capitoli di spesa). Il problema per il momento non sembra interessare ai sindaci alle prese con la nuova governance amministrativa per i comuni dei monti Dauni. “Crediamo sia fondamentale, per la crescita culturale e sociale di Carlantino, aprire realmente ai temi della trasparenza amministrativa, della rappresentanza e della partecipazione popolare. Per noi – rileva il sindaco di Carlantino Dino D’Amelio – si tratta di un banco di prova importante che arriva a nemmeno cinque mesi dall’insediamento. Il documento sottoscritto con tutti gli altri sindaci del versante settentrionale dell’Appennino Dauno è un punto di partenza – assicura il primo cittadino – con il quale i Monti Dauni tornano a porre all’attenzione della Provincia di Foggia e dell’opinione pubblica le proprie rivendicazioni a cominciare dalla questione inerente alle condizioni disastrose delle strade provinciali”. m.l. Dal sabato in edicola a1€ “Non si possiede ciò che non si comprende” Johann Wolfgang von Goethe www.gazeco.it Iniziative 11 09-15 ottobre 2010 VITO MANZARI E GIANNI MANGINI Triciclo – Nell’ambito del progetto un workshop su riduzione e mobilità sostenibile Rifiuti aziendali: da scarto a risorsa L a mobilità sostenibile può essere considerata una “buona prassi” e qual è il suo legame possibile con i rifiuti? A questo interrogativo ha provato a dare una risposta il workshop “Riduzione dei rifiuti e mobilità sostenibile”, organizzato nell’ambito del progetto “Tri-ciclo. Un approccio sistemico alle buone prassi eco-sostenibili”, volto a diffondere le buone prassi nella gestione dei rifiuti e la cultura della sostenibilità ambientale in azienda. L’iniziativa è promossa da Cnos Fap Regione Puglia (Centro opere salesiane per la formazione e l’aggiornamento professionale), Costellazione Apulia (consorzio di imprenditori pugliesi per la diffusione della cultura della cooperazione e della crescita sostenibile), Anprori (Associazione Nazionale Produttori Rifiuti) e finanziato da Unione Europea, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regione Puglia e Provincia di Bari con la collaborazione di Comune di Bari, Confindustria Bari e B.A.T., Comieco, Ecopolis, WWF, Ruotalibera Bari, The Natural Step. “Il progetto – ha spiegato Vito Manzari, presidente della Costellazione Apulia – è un laboratorio all’interno del quale gli imprenditori si confrontano, elaborano strategie per meglio approcciare e ripensare il loro ruolo rispetto alla dinamica dei rifiuti, mobilità e della qualità della vita”. Smaterializzati, informatizzati e tracciati i rifiuti prodotti dalle aziende con il nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), in vigore entro la fine dell’anno, saranno tracciati lungo tutta la filiera, dalla produzione fino allo smaltimento o al recupero finale, con la trasmissione di dati digitali verso un unico centro di elaborazione gestito dal Comando dei Carabinieri per la tutela dell’Ambiente. Il rifiuto si trasforma, quindi, da scarto a opportunità per lo sviluppo dell’eco-business e ad alleato nella lotta contro la criminalità ambientale. Il corso formativo professionale sul tema dei Consorzio Costellazione Apulia nasce nel diIlcembre del per la volontà di alcuni giovani Costellazione Apulia imprenditori pugliesi e rappresenta il luogo idea- le per sperimentare nuovi strumenti e servizi che favoriscono le relazioni multidirezionali stimolando la creatività di tutti i soggetti della rete. Ad oggi raccoglie oltre imprese e si pone l’obiettivo di polarizzare le energie di tutte quelle PMI pugliesi che sentono l’esigenza di confrontarsi sui Integrazione e innovazione dichiarato Guglielmo Minervini, assessore Infrastrutture e mobilità della Regione Puglia – reclamano un diverso atteggiamento etico e ci chiamano a una comune responsabilità verso noi stessi, verso gli altri e verso l’ambiente. Occorre un ricambio degli stili di vita tanto per orientarsi a sistemi differenziati di raccolta dei rifiuti quanto per sconfiggere il dominio culturale dell’auto privata sul bisogno di mobilità”. “I trasporti e lo smaltimento dei rifiuti – ha dichiarato Stefano Caserini, docente di Fenomeni di inquinamento Politecnico di Milano – hanno conseguenze importanti su molti problemi ambientali come i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico urbano. Per entrambi questi problemi è necessario cercare strategie efficaci che riescano a ridurne l’impatto sull’ambiente di queste attività e al tempo stesso migliorare la qualità della vita”. rifiuti ed il nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) in programma dal settembre al ottobre , infatti, prevede tre incontri di quattro ore, al termine del quale è prevista anche una visita guidata presso aziende locali specializzate nella raccolta differenziata e nel trattamento dei rifiuti. I destinatari sono circa un centinaio tra imprenditori, manager e dipendenti delle aziende dell’area di Bari e B.A.T. che potranno partecipare a corsi di formazione e informazione e workshop sulla sostenibilità ambientale, ricevere consulenze gratuite e partecipare a visite in aziende pugliesi specializzate nel riciclo dei rifiuti. Il possibile legame tra mobilità sostenibile e rifiuti, tematiche queste ultime al centro anche della “Settimana europea della mobilità sostenibile”, evento dedicato alla tutela dell’ambiente e sensibilizzazione dei cittadini nei confronti del trasporto pubblico, a piedi e in bicicletta. “Il trattamento dei rifiuti e la mobilità – ha PIERLUIGI DE SANTIS temi dell’innovazione e della cooperazione. Tale realtà ritiene possibile esplorare modalità innovative ed integrative degli attuali modelli economici. Le esternalità, in tal senso, sono considerate una delle vie da esplorare e praticare per rendere il sistema imprenditoriale pugliese più sostenibile e competitivo e l’effetto dell’azione dei soggetti economici appartenenti alla rete. Il loro uso crea valore per la comunità rendendo il sistema nel suo insieme eco-sostenibile. Il Consorzio mira, attraverso una flessibile piattaforma tecnologica ed un innovativo modello organizzativo, a stimolare comportamenti interaziendali che, nell’ambito delle attività ordinarie di business, creino benessere alle PMI consorziate, ai soggetti terzi e di riflesso al territorio di appartenenza. p.d.s etta la Gazz /10 24w ne la Gazzetta 05/10 new La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 06 / 12 febbraio 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 di Dionisio Ciccarese Le chiacchiere non servono Puglia svegliati! V ia via i sospetti stanno prendendo forma: questa campagna elettorale rischia di non dare alcun valore aggiunto alle prospettive della Puglia. La situazione diventa d l hé i f i mana Federico Pirro, docente di Storia dell’industria nell’Università barese, in un editoriale sul nostro giornale ha rotto gli indugi e, con l’eleganza che lo caratterizza, ha rivolto ai candid ti di ll d d h Sì la Gazzetta 13/10 new Carte “revolver” Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 3 / 9 aprile 2010 - Dati inquietanti dalla ricerca Assofin-Crif-Eurisko sulle “revolving” PDF Adobe € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 i su Registrat erla per ricev il via e-ma Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Elezioni regionali – Scelte strategiche e operative fondamentali attendono il Governatore Vendola, una vittoria palese di Dionisio Ciccarese Comunicazione, potere e governance la Gazzetta 08/10 new Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 27 febbraio / 5 marzo 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Vendola al comando braio 7 feb Il presidente Nichi Vendola resta saldamente alla guida della Puglia. Gli elettori lo hanno confermato assegnandogli oltre il % delle preferenze. Più di punti rispetto al suo principale antagonista, Rocco Palese. Alla Poli Bortone è andato invece l’ , % dei voti. Un esito in totale sintonia con i risultati dei tre sondaggi che l’Istituto Piepoli aveva realizzato per il nostro giornale (e di cui pubblichiamo la riproduzione Una lezione Ventura sale in cattedra desidero sottoscrivere un abbonamento annuale a La Gazzetta dell’ Economia Tariffa per l’ Italia € , Tariffa per l’ Europa € ( numeri) , ( numeri) Nome_______________________Cognome __________________ Via ___________________________________ Cap _____________ ŵĂŶĂůĞ ƫ ϭ͕ϬϬʹ^Ğ ricev per e-mail via ϬϭϬʹΦ ŐŝƵŐŶŽϮ ʹϭϵͬϮϱ la Gazzetta PDF Adobe i su Registrat zeco.it www.ga zeco.it www.ga Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari 21/10 new e Adob azec w.g erla silicata ĚŝĂƌŝ glia e Ba йƌƚϮĐ͘ϮϬͬ>͘ϲϲϮͬϵϲʹ&ŝůŝĂůĞ ůĞϰϱ ali di Pu ici e soci njĞĐŽ͘ŝƚʹ^ƉĞĚŝnjŝŽŶĞŝŶĂďď͘ƉŽƐƚĂ om on ec ǁ͘ŐĂ Sistemi ĚŝŝŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶĞĞĐŽŶŽŵŝĐĂʹǁǁ ŶŶŽys Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata PDF ti su stra Regi o.it ww Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata erla per ricev il via e-ma ŶŶŽysʹϮϵŵĂŐŐŝŽͬϰŐŝƵŐŶŽϮϬϭϬʹΦϭ͕ϬϬʹ^Ğƫ ŵĂŶĂůĞĚŝŝŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶĞĞĐŽŶŽŵŝĐĂʹǁǁǁ͘ŐĂnjĞĐŽ͘ŝƚʹ^ƉĞĚŝnjŝŽŶĞŝŶĂďď͘ƉŽƐƚĂůĞϰϱйƌƚϮĐ͘ϮϬͬ>͘ϲϲϮͬϵϲʹ&ŝůŝĂůĞĚŝĂƌŝ Ȃ° Inferno usura ana che gr Grano, G. 6 E E PAG ACI ALL LEVANT ǯ isi alla cr Calcio ete io in R Territor EBREO . 21 A PAG rtuosa lia è vi risorse g u P a i L orto d ma a c SA TRAVER 7 19 G. 18 E ǯȂ ALLE PAG ǯ renza Traspa nche ba ss test re st e ǡ Ǥ Ǧ ǡ Ǧ ¿ ǡ ǡ ƤǦ ǡ Ǥ Ǥ Ǧ ° ǯ ǡ ° ǯǤ Ǧ Ǥ1 Ǥ î ǯ Ǥ 2E3 G. LLE PAG e P scam Forme di pagamento: versamento su CCP n° intestato a Sedit Srl - Servizi Editoriali Via delle Orchidee, Z.I. Modugno-Bari assegno non trasferibile Codice Fiscale o Partita IVA Città __________________________________ Provincia ________ (se si richiede fattura) Recapito telefonico ______________________________________ Data________________Firma_____________________________ Invii il coupon al fax I suoi dati nel rispetto della Legge o tramite posta indirizzandolo a Sedit Srl – Servizi Editoriali – Via delle Orchidee, – / Z.I. Modugno-Bari non saranno comunicati o diffusi a terzi e potrà richiederne, in qualsiasi momento la modifica o la cancellazione. Solo se Lei non desiderasse ricevere nostre comunicazioni lo segnali barrando l’apposita casella Troppi bambini in Africa non hanno mai visto l’Africa. ph: Roberto Tulli Adriano Panatta per CBM Italia. Aiutaci Aiutaci aa salvare salvare la la vista vista ai ai bambini bambini ciechi ciechi del del Congo. Congo. Dall’11 Dall’11 al al 31 31 ottobre ottobre invia invia un un SMS SMS al al 45505 45505 Con solo 2 euro regali a un bimbo la luce di tutta una vita. Troppi bambini in Africa sono ciechi perché vivono in povertà e non ci sono strutture per curarli. Nei paesi più poveri del mondo CBM Italia cura e guarisce le forme evitabili di cecità e disabilità fisica e mentale. CBM è un’organizzazione internazionale che ha 883 progetti attivi in 99 paesi del mondo e solo lo scorso anno ha assistito oltre 23 milioni di pers one bisognose. Ora non puoi far finta di non vedere. www.cbmitalia.org: da 100 anni insieme per sconfiggere la cecità nel mondo. Dona 2 euro inviando un SMS al 45505 da tutti i cellulari personali TIM, Vodafone, Wind e 3 oppure chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia. Banche 09-15 ottobre 2010 13 La polemica – Immediata replica dell’istituto alle accuse di abbandono del territorio lucano Popolare del Mezzogiorno “Siamo con la Basilicata” L’allarme era stato lanciato dalla Uilca Uil. Ma restano molto serie le perplessità del governatore De Filippo e del direttore scientifico di Unioncamere. Entrambi trovano inspiegabile il comportamento dell’azienda A i timori sulle ricadute negative per la riorganizzazione della sede materana della Banca Popolare del Mezzogiorno, i vertici aziendali hanno risposto con una conferenza stampa nel corso della quale hanno illustrato le scelte che restano, comunque “Vicine al territorio” del quale la Popolare del Mezzogiorno è un’espressione ancora significativa. L’allarme era stato lanciato più di due settimane fa da un comunicato della Uilca-Uil che denunciava il rischio di “Allontanamento dalla Basilicata dei centri decisionali in ambito creditizio, rendendo ancora più complicato il già difficile dialogo tra le nostre imprese e le banche”. Nell’occhio del ciclone è finito il progetto di ristrutturazione effettuato dalla Popolare del Mezzogiorno che trasferisce la direzione generale e quella commerciale alla sede di Crotone, fusa con la Popolare del Materano, due anni fa per dare vita all’attuale Banca Popolare del Mezzogiorno. Una decisione confermata dai vertici aziendale ma che, secondo le dichiarazioni rese da Roberto Vitti, direttore generale della Popolare del Mezzogiorno si legano ad una riorganizzazione tecnica e rappresentano una risposta di efficientamento amministrativo, come ha dichiarato all’Adn Kronos, nell’unica intervista rilasciata. ROBERTO VITTI Agli effetti negativi della crisi economica, dal ad oggi ha fatto inoltre riferimento Vitti, sottolineando il cambiamento delle condizioni dello scenario mondiale che hanno condotto l’istituto di credito a rivedere la propria politica, senza per questo limitare l’attenzione al territorio originario della Banca Popolare del Mezzogiorno, ovvero Matera. “Efficientare la parte amministrativa e liberare risorse sul territorio” con una maggiore operatività del vice direttore generale, Vincenzo Scalcione e una aumentata autonomia delle filiali per garantire il rapporto con le imprese e l’utenza che non vuole venire meno. “Efficacia ed efficienza” sono state anche le parole del direttore generale della Banca Popolare dell’Emilia Romagna e consigliere di amministrazione della Banca Popolare del Mezzogiorno che ha tra l’altro sottolineato i numeri a conferma di questa attività che ha comunque risentito del calo internazionale del potere economico finanziario: oltre il % degli impegni e della raccolta sono stati registrati proprio in questo territorio”. Dichiarazioni di intenti chiariti mercoledì ma che nelle settimane precedenti avevano alimentato interrogativi ai quali non si era sottratto nemmeno il mondo istituzionale. Il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella aveva sottolineato che “Il prezzo di una tale decisione sarebbe pagato dall’intera regione e coinvolgerebbe le realtà imprenditoriali, familiari, sociali e politiche”. Per il presidente della regione, Vito De Filippo “il progetto raccoglie il nostro disappunto, la contrarietà e la preoccupazione per il futuro di un pezzo di sistema creditizio che ha rappresentato un punto di riferimento per la Basilicata da sempre povera di queste realtà”. Dichiarazioni, quelle del Governatore lucano, sostenute anche dal vice presidente della giunta regionale, Agatino Mancusi che aveva aggiunto: “C’è bisogno di sapere se questa nuova realtà del credito è diversa da tutte le altre per un maggiore ancoraggio al territorio o siamo di fronte all’ennesima spoliazione”. Dal consiglio comunale di Matera, inoltre, è giunto poche ore prima della conferenza stampa della Banca Popolare del Mezzogiorno, il contenuto di un ordine del giorno bipartisan: “Il consiglio evidenzia senza se e senza ma la propria contrarietà all’iniziativa avviata dalla banca contro la quale impegna se’ stesso, il sindaco, la giunta e l’intera città per una mobilitazione per l’adozione di ogni forma legittima di contrasto, ivi compreso l’annullamento da subito di ogni tipo di rapporto con suddetto istituto”. Sulle ricadute economiche per il territorio, Fran- co Bitetti, direttore scientifico di Unioncamere avana una serie di valutazioni: “L’elemento che sorprende in tutta questa vicenda è l’intenzione di rafforzare un’area, quella crotonese, che è molto meno interessante economicamente e sotto il profilo creditizio, di quella materana. Non conosco la dimensione della Banca Popolare del Mezzogiorno nelle due aree, ma guardando i dati complessivi del credito, il volume totale degli impieghi nella provincia di Matera risulta essere quasi il doppio di quella calabrese. Le ricadute sul territorio sono difficili da comprendere: non parliamo di un istituto del centro nord che assorbe una banca locale e che in questo caso sarebbe giustificato dalla creazione di nuove dinamiche. Se c’è una ricaduta negativa, è principalmente quella d’immagine che interviene su un territorio che con scelte di questo tipo rischia di indebolirsi. C’è inoltre un’analisi di Bankitalia sulle sofferenze bancarie che nella zone di Crotone sono molto più contenute di Matera. Gli impieghi alle imprese nella provincia di Matera sono miliardo e milioni mentre a Crotone sono milioni. I dati sui prestiti alle famiglie, invece, sono molto più vicini: milioni a Matera contro a Crotone. Minori sofferenze con un credito più orientato alle famiglie e questa potreba.c. be essere una lettura della scelta”. Credito 09-15 ottobre 2010 15 Intervista – La pesante denuncia del presidente pugliese di Confesercenti, Ottavio Severi Credito inaccessibile l’usura a gonfie vele OTTAVIO SEVERI “N on riusciamo a guardare oltre il quotidiano, viviamo al presente senza poter programmare il futuro”. Non si tratta di crisi esistenziali, ma dello stato del commercio in Puglia fotografato dal Presidente Regionale di Confesercenti Ottavio Severo. Abbiamo parlato con lui dei problemi del settore spesso legati alle difficoltà di accesso alle linee di credito. Come Confesercenti quali iniziative avete messo in campo per fronteggiare il problema? “Il Cosvig, il Consorzio nazionale di sostegno e sviluppo delle garanzie, costituito dalla nostra associazione e da Mediocredito, permette di offrire una garanzia sui prestiti fino all’ %, a differenza di altri cofidi che coprono in media il %. Eppure nonostante questo le banche mantengono la stretta”. Presidente non sono certo tempi d’oro per il commercio? “Oggi il peso della crisi è notevole. Avvertiamo uno stato di incertezza che è la cosa peggiore per le imprese e per le famiglie. Prima si poteva far leva sui risparmi; adesso però i risparmi sono finiti”. E l’usura guadagna terreno. “Ne è la conseguenza diretta. Attenzione, i dati già di per sé preoccupanti non fotografano la realtà del fenomeno che è molto più vasto. Non tutti denunciano. E se assistiamo talvolta a un calo delle denunce spesso questo significa che è cresciuta la sfiducia delle vittime verso le istituzioni”. Quali sono i settori più colpiti? “Sicuramente l’abbigliamento. Ma anche settori tradizionalmente trainanti, come la ristorazione, sono in difficoltà. Il problema è che i consumi sono notevolmente calati . E poi la questione dell’accesso al credito”. Quali difficoltà registrate? “Più che di difficoltà parlerei di impossibilità di accesso al credito. Soprattutto con le banche. Nonostante l’intervento dello Stato, sono due anni che registriamo una forte chiusura di tutti i canali, anche se da qualche mese c’è una lieve ripresa delle richieste di credito soddisfatte”. Perché i commercianti non denunciano? “Vede, rispetto all’estorsione o al racket, l’usura mette la vittima in una situazione psicologica di complicità. Chi subisce l’usura se ne vergogna e spera di farcela fino alla fine, decidendo di uscire allo scoperto quando spesso ormai è troppo tardi”. Gli usurai sono degli individui isolati o il fenomeno si è adattato ai nostri tempi? “Solitamente c’è un connubio tra usura e criminalità organizzata. Noi siamo in un punto di osservazione privilegiato, di prima trincea potrei dire. Le organizzazioni criminali gestiscono sia il racket e le estorsioni che l’usura. In entrambi i casi si assicurano così il controllo della vita economica del territorio. La figura dell’usuraio isolato è un’immagine residuale”. Quali sono gli altri aspetti nuovi del fenomeno? “Ormai l’usura investe settori che vanno al di là dell’esercizio commerciale in senso stretto. Rispetto allo Stato la criminalità organizzata è più flessibile a livello organizzativo. E arriva a mettere le mani anche sul turismo e sulla grande distribuzione”. Come giudica il comportamento delle istituzioni per contrastare il fenomeno? “Negli ultimi tempi la risposta dello Stato è stata notevole. Ma va maggiormente organizzata sia dal punto di vista del coordinamento che dell’intelligence: ci vogliono le indagini sui grandi patrimoni, sugli arricchimenti ingiustificati. E qui siamo ancora un po’ indietro”. Per combattere l’usura è necessaria una repressione decisa. E la prevenzione? “È fondamentale. Si tratta di un fenomeno che al di là dei dati può minare del tutto un tessuto economico sano. La sua presenza è forte in tutto il territorio regionale, soprattutto nel Salento dove ci sono infatti numerose associazioni anti-usura. Oltre alla diffusione di una cultura della legalità bisogna dare ancora più impulso al sistema dei cofidi e delle fondazioni”. Come si sta muovendo la Regione Puglia? “È del la legge regionale anti-usura che noi giudichiamo positivamente. Mette a disposizione un fondo ulteriore a quelli già esistenti e istituisce un albo delle associazioni anti-racket e anti-usura. Ma per il momento è rimasto tutto sulla carta”. E Confesercenti come affronta il fenomeno? “Noi promuoviamo sul territorio numerosi servizi di ascolto per le imprese. I numeri verdi... Spesso funzionano, ma fino a un certo punto. Si tratta di interventi difficili: esiste una grande difficoltà da parte delle vittime a chiedere aiuto, persino a noi che siamo quasi dei confessori”. Cosa si potrebbe fare allora per incrementare le denunce? “A livello nazionale si sta discutendo sulla possibilità di incentivare anche economicamente chi decide di iniziare un percorso di fuoriuscita dall’usura. Si tratta insomma di andare oltre la semplice protezione a chi denuncia e il semplice appianamento dei danni. Bisogna far capire che denunciare conviene sempre”. DARIO BISSANTI 7$$.+%+6Ê5'/24'+0/18+/'061 EFN.+0'' FHN5%*'4/+ jF2'41)0+#761$75k EFTNNN%106#66+ #.)+1401##4+ EL14'#.)+1401 &+64#5/+55+10' 1$;X.#68/1$+.'2'4.'#<+'0&'&'. XÐ705'48+<+16'.'8+5+81+0018#6+81 %*' &+((10&' 3716+&+#0#/'06' 70 2#.+0g 5'561&++0(14/#<+10+'%1/70+%#<+10+27$g $.+%+6#4+'8+57#.+<<#6'575%*'4/+8+&'1+056#.g .#6+#$14&1&').+#761$75T #5%+#6+64#52146#4'+070/10&16766107181 '4+671+52#<+57 %106#66# '.TNLNTILITKHTINg #:NLNTILITKHTLEg5')4'6'4+#u#4'#HT$+< 16 09-15 ottobre 2010 Lavoro Contrattazione – La Conferenza nazionale delle regioni meridionali Sindacato all’attacco “Si mortifica il lavoro” Stefanelli (Fiom): “Si vogliono introdurre le gabbie salariali che colpiranno prevalentemente i lavoratori del Mezzogiorno. Ogni azienda avrà le sue regole” “S ciopero generale”. Dal palco della Conferenza Nazionale delle Regioni del Sud organizzato a Bari, il Segretario Generale della Fiom Maurizio Landini ha risposto così a quello che ha definito come un attacco senza precedenti al sindacato e non solo. “Cos’altro deve succedere – si è chiesto – per rendersi conto che si sta usando la crisi per far piombare il mondo del lavoro in un clima autoritaristico?” Il riferimento è all’attuale momento delle relazioni industriali in Italia, che vede nella vertenza Fiat di Pomigliano il suo ganglio più delicato. Cauta la reazione della CGIL. “Abbiamo tre grandi manifestazioni di categoria a ottobre – ha spiegato Serena Sorrentino della segreteria nazionale –, si analizzi che tipo di risposta ci sarà e poi si decida”. I lavori, durati due giorni, sono stati aperti dal Segretario regionale Fiom Donato Stefanelli che è partito dalla questione del momento: l’intesa separata sulle deroghe al contratto nazionale di categoria tra Federmeccanica, Fim e Uim. “Si vuole aprire la strada alle gabbie salariali e normative – ha spiegato – che colpiranno prevalentemente i lavoratori del Sud”. Secondo Landini permettere le deroghe al contratto nazionale significa in pratica farlo sparire del tutto. “Ogni azienda – ha spiegato il segretario – detterà le sue condizioni ai lavoratori. C’è la prospettiva di un modello produttivo a capitalismo pieno, senza garanzie”. Davanti a questa ipotesi il sindacato non deve rimanere sulla difensiva: lo sciopero generale può diventare l’aggregante di un fronte più ampio che sia in grado di proporre un nuovo modello di sviluppo. “Bisogna rimettere al centro della politica industriale lo strumento dell’intervento pubblico – ha detto il segretario – per far ripartire l’economia. Le imprese vanno aiutate, ma solo se non chiudono e se assumono. Perché il lavoro – ha concluso “deve diventare il tema principale dell’agenda politica”. DARIO BISSANTI Intervista – Landini, segretario generale Fiom Uno dei lavoratori “Ritorno all’Ottocento è questa la modernità?” Licenziamenti a Melfi: “Solo falsità” L “L’ Italia è una repubblica fondata sul lavoro? Direi più sullo sfruttamento del lavoro”. Il Segretario generale della Fiom Maurizio Landini ha lanciato questa provocazione durante il congresso nazionale delle regioni del sud organizzato dal sindacato metalmeccanici. Abbiamo parlato con lui delle strategie del sindacato per il prossimo autunno. Segretario, ci spieghi a che tipo di attacco è sottoposto il sindacato in questo momento. “È un attacco lucido e consapevole, messo in atto anche con una campagna mediatica. Chi ci attacca sa quel che fa. E l’obbiettivo è far fuori la Fiom nel suo esercizio di contrattare”. Quale sarà l’atteggiamento del sindacato per quanto riguarda la disdetta dell’accordo del ? “La partita è ancora aperta. Per noi l’accorso separato appena firmato è illegittimo. Lotteremo fabbrica per fabbrica per difendere l’unico accordo valido, sottoscritto da tutte le organizzazioni. E siamo pronti ad aprire contenziosi giuridici ovunque”. Non vi sembra di mantenere un profilo molto difensivo, e quindi di debolezza? “Non mi pare. Con la manifestazione del ottobre prossimo, sulla quale puntiamo a un consenso più ampio possibile, noi chiediamo un’alternativa, un nuovo modello di sviluppo”. paese e i rapporti di forza nelle fabbriche a proprio favore”. MAURIZIO LANDINI La proposta della Fiom per uscire dalla crisi è una nuova stagione di intervento pubblico. Già detto, già visto, già sentito? “Guardi, fuori dall’Italia l’idea funziona. Senza intervento pubblico, a beneficiare di finanziamenti sono solo le imprese e senza alcun vincolo.” Non siete i soli a parlare di innovazione e qualità dei prodotti come soluzioni per uscire dalla crisi. Eppure le imprese continuano a impegnare energie sull’abbattimento dei costi. Perché? “Perché indebolire il sindacato e provare a disporre della manodopera a proprio piacimento è meglio. Si pensa di poter sfruttare la crisi per modificare i rapporti sociali nel Federalismo, deroghe al contratto nazionale, gabbie salariali, Fiat che minaccia di aprire stabilimenti in Serbia e chiuderli in Italia. L’unica soluzione per preservare l’occupazione è ricreare una piccola Serbia qui al Sud? “Stanno cercando di fare quello che pensano di fare in giro per il mondo tante imprese. Pensano che ci siano le condizioni perché l’impresa sia un valore generale e quindi non ci sia bisogno di mediazione di interessi diversi e di contrattazione. Dal loro punto di vista è anche comprensibile. Per noi è barbaro e inaccettabile e va contrastato con un’idea altra di società e di mediazione”. Qualcuno vi accusa di essere fermi su posizioni arcaiche. Cosa risponde? “Che non trovo invece nulla di moderno nel cancellare i contratti, pagare di meno e sfruttare di più, gestire le aziende senza confronto e senza contrattazione sindacali. Non mi sembrano posizioni particolarmente moderne. Da altre parti in Europa, come in Germania, dove la contrattazione è più diffusa e non ci sono ricatti occupazionali, le cose vanno meglio per l’industria e per i lavoratori. Invece qui si vuole tornare all’ottocento. È questo un modello arcaico che non aiuta le imprese”. d.b. icenziati perché avrebbero bloccato l’approvvigionamento di materiale per la produzione durante uno sciopero e reintegrati dal giudice. I tre operai dello stabilimento Sata della Fiat di Melfi sono tornati al lavoro, ma la dirigenza li ha relegati nella saletta sindacale, escludendoli dalla produzione. Abbiamo intervistato Giovanni Barozzino, uno dei tre lavoratori. Giovanni, qual è la tua versione dei fatti? “Le accuse che ci hanno mosso erano false. Io non ero neppure presente al momento del fatto. Sono intervenuto solo nel momento in cui un lavoratore è stato aggredito verbalmente da un preposto aziendale”. Il giudice vi ha dato ragione. “Dopo ore di udienza. Noi abbiamo presentato oltre alle testimonianze dei lavoratori, i tabulati telefonici, da cui si evince che io non ero presente li, che ero stato chiamato da un altro compagno per intervenire in una discussione. Ora non so se si è trattato di un piano preordinato. Sicuramente chi ci ha mosso le contestazioni ha detto delle falsità che il giudice ha fatto emergere condannando la Fiat per condotta antisindacale”. Quindi non siete stati voi a bloccare la produzione facendo scattare l’allarme sicurezza? “C’è una banda magnetica che attraversa tutta la linea. È impossibile che tre persone stiano lì contemporaneamente. Tra l’altro per far si che si bloccasse il carrello bisogna stare a centimetri, invece loro stessi dicono che noi eravamo a più di un metro. E comunque noi eravamo a - metri”. Come pensi che andrà a finire? “La magistratura farà il suo dovere. Certo che assistiamo al paradosso di una parte del Paese che esulta perché la Fiat riesce a fare in modo di non farci lavorare. Noi chiediamo solo di tornare al lavoro. Se per qualcuno impedircelo è una vittoria, allora siamo proprio alla frutta. d.b. Lavoro 09-15 ottobre 2010 17 Da destra Sorrentino, Landini, Airaudi, Spezia e Cremaschi Per il governatore pugliese “spoliazione sistematica di risorse” Vendola punta l’indice continua il saccheggio “I ANTONIO LAUDATI SERENA SORRENTINO GIOVANNI BAROZZINO l Sud? Cornuto e mazziato, spogliato e ammutolito”. Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola non ha usato mezze misure nel suo intervento alla conferenze delle regioni meridionali organizzata dalla Fiom. “Mai nella storia d’Italia – ha spiegato – c’è stato un tale spossamento, una tale spoliazione di risorse in maniera così sistematica”. E ha ricordato i dati dell’ultimo rapporto Svimez, che evidenzia come negli ultimi dieci anni i trasferimenti ordinari siano passati dal % al %. E che i fondi per attenuare il divario Nord-Sud sono stati impiegati – se non “per le mance alle clientele di Bossi” – per gli ammortizzatori sociali o per il terremoto in Abruzzo. “L’idea che esista un piano da miliardi per il Mezzogiorno – ha continuato Vendola – non si sa coma possa essere messa in pratica. Le casseforti delle Regioni sono piene di soldi, ma il patto di stabilità ci impedisce di aprirle: siamo prigionieri di una formula esoterica”. Poi il Presidente ha affrontato la questione del Lavoro. Secondo Vendola siamo di fronte al tentativo di costruire un nuovo paradigma delle relazioni industriali. “Mettere in discussione il contratto collettivo nazionale e le norme sulla sicurezza sul lavoro – ha detto – significa eliminare quegli elementi di solidarietà che identificano la base di un alternativa di società. Si attacca la Fiom accusandola di essere ferma agli anni settanta – ha continuato –, ma la soluzione qual è? Tornare agli anni cinquanta? Al modello Valletta?”. Poi la critica alle imprese. “I capitalisti italiani – ha detto il Presidente – non sanno fare competizione internazionale. Pensano che basti fare un po’ di moderno schiavismo e caporalato per cavarsela. Ma nella competizione vince non chi è più schiavista ma chi è in grado di fare innovazione e puntare sulla qualità. C’è chi pensa che la democrazia vada ridotta, concentrata, mutilata. Va bene parlarne nei talk show – ha continuato – ma davanti ai cancelli delle fabbriche, per favore – ha detto rivolgendosi alla platea – abbassate il volume”. Intanto la disoccupazione dilaga. “A una generazione intera – ha detto Vendola – viene mandata una lettera con cui viene scritto ‘lavoro mai’, come la pena per gli ergastolani. Chi glielo dice a questa generazione intera che deve saltare un turno? E la politica? È il notaio di questo fallimento”. Per il Presidente è necessario lavorare politicamente affinché tutte le migliaia di vertenze del Paese diventino una, nazionale, sul Lavoro. “Altrimenti, persa una generazione – ha spiegato – ce ne vorranno tre o quattro per riparare i danni inferti al sistema sociale ed economico, alla democrazia”. Subito dopo, l’intervento del Procuratore Capo della Procura di Bari Antonio Laudati che ha ricordato come anche la criminalità organizzata può minare l’ordine democratico. “Il problema dell’illegalità – ha detto Laudati – è un problema di violazione delle regole. Per noi abbiamo criminalità organizzata quando un gruppo di potere calpesta le regole per imporre i propri interessi. E questo succede anche nel mondo del Lavoro, basta pensare agli scandali sulle nomine dei primari negli ospedali”. Per Laudati più che di criminalità organizzata oggi si dovrebbe parlare di “sistema criminale” che sta permeando la nostra società di cultura mafiosa a tutti i livelli. “A questo sistema – ha spiegato – bisogna opporre una legalità organizzata”. Poi l’intervento del Sostituto Procuratore Generale di Caltanissetta Franca Imbergamo che ha riportato l’attenzione sulla questione dei diritti del lavoro. “Ho l’impressione – ha detto – che il vero motivo per cui oggi assistiamo all’attacco dei diritti del lavoro sia il loro costo: i diritti costano, quindi vanno tagliati”. Anche Serena Sorrentino della Segreteria Nazionale CGIL ha parlato di lavoro e illegalità, ricordando come l’ultima finanziaria abbia facilitato la diffusione del nero e del sommerso attraverso i tagli agli Ispettorati del lavoro e agli altri enti che si occupano di controlli. A chiudere i lavori Maurizio Landini, Segretario Generale della Fiom, che ha rilanciato la proposta dello sciopero generale. “È necessario – ha detto – soprattutto ora che la Fiat non applica le leggi e disdetta i contratti. Se non diamo una risposta chiara, ne va della dignità dei lavoratori. Con lo sciopero generale possiamo riconettere tutti i livelli di lotta dicendo a tutti che un nuovo modello di sviluppo è possibile”. d.b. NICHI VENDOLA La vertenza Rocella Ex Eutelia Accordo senza caso valore disperato N el suo intervento alla Conferenza Nazionale delle Regioni del Sud organizzato dalla Fiom, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha offerto solidarietà ai lavoratori della Agile ex-Eutelia di Bari. Vendola ha ricevuto la maglietta che simboleggia la vertenza tutt’ora in corso nello stabilimento barese che si occupa di information technology. “La nostra situazione – ci ha spiegato Renato Vicano della RSU – è ancora drammatica. Non riusciamo ad andare oltre gli ammortizzatori sociali”. A seguito di manovre spericolate da parte della dirigenza del gruppo, l’Agile si ritrova con un’amministrazione straordinaria e la maggior parte dei lavoratori in cassa integrazione. “A Bari siamo in – ha continuato Vicano – di cui in cassa integrazione. La nostra priorità? Rilanciare l’azienda ottenendo nuove commesse, con il sostegno del Ministero dello Sviluppo. Le prossime settimane saranno decisive”. d.b. “L a disdetta del contratto del rischia di provocare una mole di contenziosi giuridici che nulla hanno a che fare con le relazioni industriali”. Lo ha detto il prof. Massimo Rocella, docente di diritto del lavoro all’Università di Torino, intervenuto al Congresso Nazionale delle Regioni del Sud organizzato dalla Fiom. “Il contratto del – ha spiegato – è ancora vigente e scade il dicembre . Non è ammessa la recessione, perché si tratta di un accordo con una scadenza prestabilita”. In esso si prevede che i suoi effetti siano validi fino alla firma di un nuovo accordo tra le parti, anche oltre la data di scadenza. “Il fatto che Federmeccanica abbia disdetto il contratto – ha continuato – per firmarne un altro prima della sua scadenza, rende invalido l’accordo appena siglato con Fim e Uim”. d.b. 18 09-15 ottobre 2010 Lavoro Bari – Si conclude oggi il congresso nazionale dell’AGI Lavoro e persona legali a confronto S i concluderà stamane a Bari, all’Hotel Sheraton Nicolaus, il congresso nazionale dell’AGI (Avvocati Giuslavoristi Italiani), inaugurato nella giornata di ieri. Si tratta di un appuntamento con cadenza annuale, che ha registrato, nelle precedenti edizioni, la presenza media di iscritti provenienti da tutte le regioni italiane, e che rappresenta non solo un importante momento di aggiornamento per gli avvocati specializzati nel diritto del lavoro, ma anche occasione di confronto e dibattito su argomenti di grande attualità. La rassegna si occupa quest’anno del tema “poteri del datore di lavoro e tutela della persona”, con la partecipazione di illustri relatori nazionali, avvocati, magistrati e professori universitari. A conclusione dei lavori, questa mattina ci sarà una tavola rotonda sul tema “i dubbi di sostenibilità costituzionale e comunitaria della riforma del diritto del lavoro: profili sostanziali e processuali”. L’Agi è l’associazione nazionale degli avvocati giuslavoristi italiani. Nata nel marzo , raggruppa avvocati che operano esclusivamente, o prevalentemente, nel campo del diritto del lavoro, legali di aziende (dalle Al centro delle discussioni il ruolo dei giuslavoristi multinazionali alle piccole imprese) ed organizzazioni imprenditoriali così come di lavoratori e sindacati, con l’obiettivo principale del riconoscimento professionale della specializzazione giuslavoristica e dell’assunzione del ruolo di interlocutore tecnico dei promotori di leggi, riforme e iniziative riguardanti le numerose tematiche del diritto del lavoro. In quest’ottica Agi ha ottenuto il riconoscimento, in occasione del .o Congresso dell’Avvocatura, nel novembre , di “associazione maggiormente rappresentativa” del settore a livello nazionale. L’Agi, che ha trovato sponda, per le sue battaglie, in altre associazioni professionali, si è preoccupata di garantire la specializzazione dei propri associati prima che venisse disciplinato l’obbligo della formazione permanente per gli avvocati (in vigore dal primo luglio ), organizzando, ad esempio, oltre a vari corsi di aggiornamento, anche (col patrocinio del Consiglio Nazionale Forense) la Scuola Nazionale di Alta Formazione in Diritto del Lavoro (che opera, attraverso aule telematiche, su tutto il territorio nazionale, dal ). ANDREA BUONO Il rapporto datore-dipendente Novità sulle “controversie” Potere e tutela Ddl del Governo i temi in campo il 13 alla Camera N utrita è la serie degli interventi in programma nella due giorni barese e dei temi oggetto di approfondimento e dibattito. Ai saluti del governatore della Puglia Nichi Vendola, del presidente della Provincia Francesco Schittulli, del sindaco di Bari Michele Emiliano, del preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università LUM Jean Monnet Roberto Martino e dei presidenti degli Ordini degli Avvocati di Bari e Lecce, Emmanuele Virgintino e Luigi Rella, ha seguito, il giorno , la sessione introduttiva del convegno, presieduta dal presidente nazionale dell’Agi Mario Fezzi e inaugurata dalla relazione del professor Mario Giovanni Garofalo, preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, su “la tutela della persona nel pensiero di Gino Giugni”, in ricordo del professor Giugni, padre dello Statuto dei Lavoratori, che ha insegnato nel capoluogo pugliese nei primi anni della sua carriera accademica. Il carnet prevede poi altre due sessioni di lavoro. La prima, presieduta dal vice presidente nazionale Agi Giuseppe Fontana, è stata incentrata sul tema “tutela della persona e poteri del datore di lavoro nella costituzione e nell’estinzione del rapporto”. Nella seconda sessione (“tutela della persona e poteri del datore di lavoro nello svolgimento del rapporto”), presieduta dal consigliere nazionale e presidente Agi della sezione Puglia-Basilicata Francesco Amendolito, si è parlato, tra l’altro, di uguaglianza e non discriminazione, di flessibilità dell’orario, dei profili di legittimità dei controlli del lavoratore, di trattamento dei dati personali e privacy, del ruolo del sindacato nella “procedimentalizzazione” dei poteri datoriali, di responsabilità risarcitoria del datore, di mobbing e di sicurezza. Di particolare rilevanza, come detto, il dibattito di sabato su “i dubbi di sostenibilità costituzionale e comunitaria della riforma del diritto del lavoro”. A presiederlo Giuseppe Fontana, vice presidente Agi, a moderarlo il direttore responsabile de “La Gazzetta dell’Economia”, Dionisio Ciccarese. Presenti, tra gli altri, Nichi Vendola e, probabilmente, Pasquale Viespoli, (da poco ex) sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. a.b. I l Senato lo ha approvato il settembre in sesta lettura, con sì, no e due astenuti. Ora il testo è all’esame della Camera e ne è stata calendarizzata la discussione per la prossima settimana ( - ottobre). Stiamo parlando del disegno di legge “Collegato Lavoro” alla manovra finanziaria (ddl B), al centro del dibattito che oggi concluderà i lavori del convegno nazionale Agi, in corso a Bari. Il “Collegato Lavoro” si appresta ad essere “licenziato” in via definitiva dopo due anni di discussioni e modifiche, dopo essere stato rinviato alle Camere in marzo da Napolitano. Il Capo dello Stato aveva infatti avanzato dubbi sulla legittimità costituzionale della riforma, nella parte relativa all’arbitrato in materia di controversie sul lavoro, snodo cruciale della legge. Si tratta del comma V dell’articolo , che lo scorso marzo, all’esito dell’approvazione in quarta lettura, quella precedente alla mancata promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, prevedeva la possibilità di inserire nei contratti di lavoro delle clausole con cui lavoratore e datore decidono di devolvere le eventuali future controversie ad un arbitrato, anziché al Giudice del lavoro. Tale disposizione è stata mitigata per effetto delle richieste di Napolitano. Non è stata per la verità eliminata, né tantomeno revisionata profondamente. Infatti è stato cancellato l’“emendamento Damiano”, accolto in un primo momento dalla Camera. Esso garantiva al lavoratore la libertà di scelta dell’arbitrato nel momento dell’insorgere della controversia, non prima. La versione attuale del testo opta per una via di mezzo tra le due soluzioni, ma la sostanza cambia di poco: la scelta dell’arbitrato (esclusa per i casi di licenziamento) rimane preventiva, con la differenza che va effettuata dopo il periodo di prova o comunque dopo giorni dalla stipula del contratto di lavoro. Tra le altre novità del nuovo ddl lavoro vi sono la riduzione dei termini di impugnazione del licenziamento e la certificazione telematica delle assenze dal lavoro per malattia. a.b. Lavoro 09-15 ottobre 2010 19 Mario Fezzi – “L’arbitrato un danno, meglio il processo” “Contrari alla riforma a rischio troppi diritti” L a riforma del diritto del lavoro, il disegno di legge “Collegato Lavoro” alla manovra finanziaria (ddl B) in via di definitiva approvazione in Parlamento, non piace all’Agi. Parola del suo presidente, l’avvocato Mario Fezzi. Avvocato Fezzi, qual è la posizione dell’Agi in merito al “Collegato Lavoro”? “La nostra associazione si è ripetutamente dichiarata contraria. La prossima settimana la Camera discuterà il ddl in settima lettura, ma il testo pare blindatissimo e dovrebbe quindi passare rapidamente”. A cosa è dovuto il vostro giudizio negativo? “Come altre riforme del passato, questo ddl nasce con l’intento di deflazionare il processo del lavoro, che in molte sedi funziona poco e male. Noi però pensiamo che il processo del lavoro, come strutturato con la riforma del , sia un modello che funziona. Ci sono sicuramente delle sedi nelle quali non è così, ma ciò non è determinato dalle regole processuali, bensì da vari altri motivi: disorganizzazione, man- Si riferisce al tanto discusso arbitrato? “Sì. Riteniamo che la specializzazione del giudice sia un valore fondamentale. E quindi siamo contrari alla devoluzione della risoluzione delle controversie di lavoro a soggetti o enti diversi. Siamo per il rispetto assoluto delle regole e quindi qualunque forma di ricorso all’equità ci spaventa e ci pare pericolosissima. Un diritto primario per la vita delle persone, come è il diritto del lavoro, non può essere regolato dall’equità, ma da norme legali e contrattuali. Solo in presenza di diritti affievoliti o comunque secondari è possibile pensare di risolvere le questioni secondo equità. Siamo quindi completamente contrari all’arbitrato e più che mai all’arbitrato secondo equità”. Quale rischio si corre? “Il rischio, con una clausola compromissoria inserita nei contratti di lavoro, anche se certificati, è che si crei un nuovo filone di contenzioso che riguarderà la validità delle stesse clausole compromissorie. Con l’effetto di allungare ulte- Quindi temete che il legislatore non sia venuto a capo dei problemi che intendeva risolvere? “In sostanza, il cd Collegato Lavoro non va bene, non ci piace, non risolverà nessuno dei problemi del processo, anzi ne innescherà di nuovi. Il nostro auspicio quindi è che il legislatore si fermi e ci ripensi. L’AGI ha detto e ripetuto queste cose, a voce e per iscritto, in sede di audizione al Senato. Ma il nostro parere, cioè il parere di quelli che giorno per giorno sono chiamati ad applicare le norme che il legislatore produce in vitro, pare che non conti nulla. Tutto è rimasto com’era”. a.b. Specializzazioni Intervista – Amendolito sul Regolamento forense Le nuove “aree” dal 2011 “Norme da migliorare molte contraddizioni” I Foto markhillary_flickr MARIO FEZZI cata copertura degli organici, carenza di strutture, piante organiche inadeguate, prassi difformi dal modello processuale, in alcuni casi scarsa produttività e scarsa professionalità di giudici e avvocati. Siamo quindi contrari all’introduzione di sistemi alternativi al ricorso al giudice del lavoro”. riormente i tempi, perché prima di far ricorso all’arbitrato, gli avvocati ragionevolmente impugneranno la clausola arbitrale davanti al giudice del lavoro e solo in caso di sconfitta passeranno alla fase arbitrale. Per queste stesse ragioni abbiamo sollevato riserve anche sull’opportunità di inserire tipizzazioni di giusta causa e giustificato motivo nei contratti individuali di lavoro, anche se certificati”. l Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha pubblicato, lo scorso settembre, il Regolamento sulla Specializzazione Forense, che individua aree di specialità professionale (vi rientra il diritto del lavoro, della previdenza e della sicurezza sociale) e le modalità di acquisizione del titolo di specialista, conseguibile in non più di due aree (anzianità di iscrizione all’albo professionale di almeno sei anni, “limpidezza” disciplinare, frequenza di una scuola o corso riconosciuti, superamento di un esame scritto ed orale presso il CNF). Il mantenimento del titolo è invece subordinato alla cura dell’aggiornamento professionale specifico. Il testo, che accoglie molte delle osservazioni avanzate da Ordini e Associazioni, entrerà in vigore il giugno . Entro un anno da quella data, esso potrà esser sottoposto a revisione, tenendo conto degli effetti prodotti e della tenuta sul campo della individuazione delle aree di specializzazione. a.b. D el regolamento in questione abbiamo parlato con l’avvocato Francesco Amendolito, consigliere nazionale e presidente Agi Sezione Puglia-Basilicata, che ha fortemente voluto che l’edizione del convegno nazionale dell’associazione si svolgesse a Bari, “anche in considerazione della forte vocazione giuslavoristica della città, dovuta alla Scuola di Diritto del Lavoro dell’Università, fondata a fine anni sessanta dal professor Gino Giugni, padre dello Statuto dei Lavoratori”. Qual è la logica delle norme sulla specializzazione? “In sintonia con gli scopi statutari delle associazioni specialistiche, in particolare dell’Agi, la ratio delle disposizioni approntate dal CNF, in armonia con la novella normativa, è quella di garantire che alla spendita del titolo di specialista corrisponda un’effettiva preparazione specifica, nella duplice dimensione dell’approfondita conoscenza del settore come pure dell’effettiva esperienza nella materia”. Come valuta il neonato regolamento? “Purtroppo, già da una super- FRANCESCO AMENDOLITO ficiale lettura della normativa, emerge una palese ed evidente contraddittorietà della nuova disciplina specialistica rispetto alla ratio ispiratrice della riforma”. In che senso? “Il regolamento indica come criterio di esonero dalla procedura ordinaria (di riconoscimento del titolo di specialista) l’anzianità di iscrizione all’albo, laddove è noto che la semplice iscrizione non vale affatto a dimostrare l’effettivo e continuativo esercizio della professione. E pur se è vero che la prevista necessità – per gli avvocati iscritti da oltre vent’anni – di documentare la specifica conoscenza teorica e la significativa esperienza vale a evitare il rischio che iscritti “passivi” possano spendere il titolo di specialista, non è vero il contrario. Nel senso che l’avvocato, ad esempio, iscritto all’albo da più di dieci anni ma da meno di venti, che pure abbia acquisito una specifica conoscenza teorica e un’ampia competenza pratica nella materia – dunque in possesso dei requisiti richiesti – deve fare i conti con indebiti adempimenti. Come pure gravissima è la circostanza della mancata considerazione di chi abbia un titolo di specialista (ad esempio universitario) o altri titoli (es. dottorato, docenze a contratto). Sperequazioni, queste, suscettibili di legittima suspicione in termini di legittimità costituzionale anche rispetto al principio di uguaglianza”. Quindi cosa propone? “Pur augurandomi che la regolamentazione della specializzazione forense agevoli il varo di una riforma condivisa e moderna della nostra professione, auspico un intervento correttivo della normativa, specie per quanto riguarda il regime transitorio (di cui sopra). Posso confermare che l’Agi si attiverà al più presto con il CNF affinché quest’ultimo modifichi il regolamento in sintonia con la ratio a.b. ispiratrice”. 20 09-15 ottobre 2010 Ricerche ISTAT – Vessazioni e demansionamento ecco i risultati di una ricerca Ambiente di lavoro? Come in una giungla ͩͪ ͱǡͱ ͩͨ Istat ha diffuso per la prima volta i dati sul disagio degli individui nelle relazioni lavorative. Sulla base di una convenzione stipulata con il Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha finanziato il progetto, è stato inserito un modulo ad hoc nell’indagine sulla Sicurezza dei Cittadini . In particolare sono stati analizzati due tipi di comportamenti: le vessazioni e il demansionamento. Dei milioni mila lavoratori che nel corso della loro vita lavorativa hanno avuto superiori o colleghi o persone a loro sottoposte ( , % dei lavoratori attuali o passati), il % ( milioni mila) dichiara di aver sofferto, nel corso della vita, vessazioni o demansionamento o privazione dei compiti. Il , % ha sperimentato una tale situazione negli ultimi anni e il , % negli ultimi mesi. A subire di più sono le donne, con il , % nel corso della vita contro , % degli uomini. Un numero maggiore di lavoratori ( milioni mila) ha, invece, vissu- ͪ ͨ to situazioni di disagio caratterizzate da frequenza e durata contenuta. È utile sottolineare però che una parte di questi lavoratori ( mila) si possono definire “altamente a rischio”, dal momento che sono stati oggetto di comportamenti vessatori più volte al mese, ma per una durata inferiore a sei mesi. Gli autori delle azioni che comportano disagio sono generalmente maschi, soprattutto nel caso dei superiori ( %) e dei sottoposti ( , %). Tra i colleghi, al contrario, le differenze sono meno marcate: nel , % di casi si tratta di soli maschi, nel , % di sole colleghe donne e nel , % la vittima è perseguitata da uomini e da donne. Tra i superiori le donne sono autrici in misura maggiore di attacchi alla comunicazione, alla relazione e all’immagine sociale. Dall’analisi per età, si evince come tra coloro che mettono in atto comportamenti persecutori, i superiori di grado abbiano un’età maggiore dei colleghi e dei sottoposti. SANTA COLELLA Le vessazioni Tra scenate e calunnie ogni giorno in trincea I 5 strumenti nelle mani dei persecutori I ono milioni mila i lavoratori ( , %) che hanno dichiarato di aver subito vessazioni in ambito lavorativo nel corso della vita. Le vessazioni si sono verificate per il , % dei lavoratori negli ultimi tre anni e per il , % negli ultimi mesi. Analizzando le percentuali negli ultimi tre anni, i comportamenti persecutori e discriminatori riguardano, nel % dei casi, la sfera della comunicazione, nel , % la qualità della situazione professionale, nel , % l’immagine sociale, nel , % le relazioni sociali e nel , % dei casi aggressioni vere e proprie. Più specificatamente le vessazioni riguardano nel , % dei casi le critiche senza motivo e l’essere incolpati di qualsiasi problema o errore e nel , % le scenate e/o sfuriate. Sono tra il e il % le persone messe a lavorare in condizioni estremamente disagevoli o senza gli strumenti necessari per svolgere il proprio lavoro, calunniate, derise e oggetto di scherzi pesanti, i soggetti a cui vengono affidati temporaneamente mansioni inferiori o superiori con l’intento di umiliarli o metterli in difficoltà e le persone che vengono umiliate o prese a parolacce. Nel , % dei casi, invece, è stato loro impedito di ottenere incentivi, promozioni o riconoscimenti assegnati ad altri colleghi, nel - % esse sono state escluse volutamente da occasioni di incontro, cene sociali, riunioni di lavoro e non viene più rivolta loro la parola. Infine, nel , % viene loro impedito di incontrare o parlare con i colleghi con cui si trovano bene, nel , % costoro sono attaccati rispetto alle loro opinioni politiche e religiose, nel , % subiscono controlli o sanzioni disciplinari, nel , % offerte di tipo sessuale e nel , % aggressioni. L’analisi per genere mostra alcune differenze. Le lavoratrici subiscono più di frequente, rispetto ai propri colleghi maschi, le scenate, le ͭ ͬ Gli attacchi non sono solo dai “superiori” S ͮǡͮ ͮ Su 29 milioni di lavoratori il 9% dichiara di aver subito, nel corso della vita lavorativa, di vessazioni o demansionamento L’ Ͱǡͫ Ͱ critiche senza motivo, vengono più spesso umiliate, non si rivolge loro la parola e ricevono più offerte o offese di tipo sessuale. Per gli uomini le situazioni critiche riguardano più direttamente l’attività lavorativa in quanto vengono messi a lavorare più di frequente in condizioni disagevoli, non vengono dati loro gli incentivi o le promozioni che altri hanno, ricevono maggiori sanzioni o controlli disciplinari; inoltre, sono attaccati di più per le loro opinioni politiche e religiose, viene loro impedito di stare con colleghi con cui hanno buoni rapporti e sono più di frequente aggrediti fisicamente. Il , % dei lavoratori ( mila persone) ha dichiarato di essere stata vittima di demansionamento e privazione dei compiti nel corso della vita lavorativa. In particolare, il , % ( mila) ha dichiarato di essere stato demansionato o privato di compiti negli ultimi tre anni e l’ , % negli ultimi mesi ( mila). Dall’indagine emerge anche un gruppo di lavoratori che si colloca nella situazione peggiore, in quanto vittime sia di comportamenti persecutori da parte dei loro superiori o colleghi o sottoposti, sia di demansionamento ( mila lavoratori, il , %). Tra i laureati e i diplomati la percentuale di chi dichiara di aver subito vessazioni e demansionamento nel corso della vita è maggiore rispetto a coloro che hanno un titolo di studi inferiore. Sia le vessazioni che il demansionamento subiti nel corso della vita si sono verificati maggiormente al Sud ( , % contro il , % nazionale e , % contro il , % nazionale) e, in particolare, in Campania ( , %), in Basilicata (sole vessazioni al , %) e in Puglia per il demansionamento ( , %). s.c. l disagio nelle relazioni lavorative comprende il comportamento vessatorio, il quale si riferisce alla percezione da parte delle persone di aver subito un comportamento con un inequivocabile intento persecutorio o discriminatorio, ripetuto nel tempo, con una frequenza superiore o uguale a più volte al mese, e di durata sufficientemente lunga (più sei mesi). Vengono considerate vittime anche coloro che hanno subito azioni vessatorie con una frequenza giornaliera o plurisettimanale anche se per una durata inferiore ai sei mesi. L’autore dei comportamenti può essere sia un datore di lavoro che un collega o un sottoposto. Il demansionamento, il quale si verifica quando, ad esempio, la vittima è privata all’improvviso del personale che aveva sempre gestito e di ruoli per lei importanti, come quelli di gestione o di coordinamento di attività, quando viene spostata a fare cose non di sua competenza o, addirittura, privata di qualsiasi compito svolto in precedenza. Nella definizione di disagio nelle relazioni lavorative vengono quindi considerate cinque differenti dimensioni inerenti: a) gli attacchi alla libertà di espressione e alla comunicazione; b) gli attacchi alle relazioni sociali, incluso l’isolamento sistematico; c) gli attacchi alla situazione professionale; d) gli attacchi all’immagine sociale e alla reputazione; e) gli attacchi alla salute. La rilevazione Istat sul disagio nelle relazioni lavorative riguarda le persone con un’età compresa tra e anni, che lavorano al momento dell’intervista o che hanno lavorato in passato e che, nel corso della vita lavorativa, hanno avuto superiori o colleghi o hanno lavorato con persone di grado inferiore. Agli intervistati sono state somministrate domande sul comportamento vessatorio, che rileva il punto di vista della vittima rispetto al disagio relazionale nella propria esperienza lavorativa. Come riferimento temporale l’analisi considera l’intero arco della vita lavorativa, gli ultimi tre anni e gli ultimi mesi. s.c. Vessazione o demansionamento o privazione dei compiti Vessazioni Percentuale di lavoratori dai ann tipologie di disagio nel corso della vita Caratteristiche vittima Demansion o privazio comp Vessazioni Maschi . . Femmine . . - . . - . . - . . - . . - . . e più Laurea . . . . Diploma . . Licenzia media . . Licenza elementare o nessun titolo . . ͬͭ Le percentuali delle con sul posto ͬͩǡͪ ͬͨ ͫͭ ͫͨǡͩ ͫͨ ͪͭ ͩͰǡͩ ͪͨ ͩͭ ͩͫ Ͱǡ ͩͨ ͭ ͨ Ƥ ͩͭ O vessazione o demansionamento o privazione compiti ͩ Sia demansionamento che privazione compiti ͩǡͱ ͪǡͭ Demansionamento o privazione compiti Vessazione ͨ ͪ ͬ Ricerche 09-15 ottobre 2010 21 ͩͭ Femmine ͩǡͱ ͩǡͰ ͩǡͬ Demansionamento o privazione dei compiti ͩǡͭ ơ situazioni di disagio ni in su che hanno subito le diverse a divise per sesso, età e titolo di studio namento one dei piti Sia vessazioni che O vessazioni o demansionamento o demansionamento o privazione dei compiti privazione dei compiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ͫͯǡͯ ͪͯǡͩ ͪͯǡͰ ͩͭǡͩ ǡͪ ͭ ͩͨǡͫ ͩͨǡͰ ͬǡͭ Ͱǡͯ Ͱǡͩ ͮ Ͱ ͩͨ C’è il nuovo manager e sono dolori per tutti A seguenze sei disagi subiti o di lavoro ͬͪǡͰ Maschi Femmine L’avvento di nuova dirigenza segnalata come prima causa di conflitti ͩͪ lle vittime del disagio in ambito lavorativo è stato chiesto quali fossero, secondo loro, le cause delle vessazioni o del demansionamento subito, se questo avesse origine dalle dinamiche legate al lavoro, all’azienda o al datore di lavoro, se si trattasse di una conseguenza del proprio modo di lavorare, se potesse essere imputato al rapporto con i colleghi o piuttosto a cause personali. La causa più frequentemente citata risulta il rinnovo aziendale e l’avvento di una nuova dirigenza ( , %), seguita dallo stile autoritario del capo ( , %) e dalla gelosia per il lavoro da parte dei colleghi ( , %). A seguire la riduzione del personale ( , %), l’alta competitività ( , %), la diversità nel modo di intendere il lavoro ( , %), la precarietà della situazione lavorativa ( , %) e il fatto di non essere allineati con la politica aziendale ( , %). L’analisi per tipo di disagio mostra come, tra chi ha subito azioni persecutorie, i casi più frequentemente riportati abbiano a che fare con lo stile autoritario del capo ( , %) e la gelosia per il proprio lavoro e le proprie capacità ( , %). Per chi ha subito demansionamento e privazione di compiti risultano, invece, più evidenti le motivazioni legate al rinnovo aziendale e alla nuova dirigenza ( , %), la riduzione del personale ( , %) e il non essere allineati con le modalità di lavoro del capo ( , %). Maggiore enfasi sulla problematica della precarietà è posta dai lavoratori più giovani e da quelli del Sud. Le motivazioni legate alla sfera personale, invece, vengono invocate di meno. Tra le ragioni più segnalate risultano l’invidia e l’antipatia ( , %), la diversità di carattere e la cattiveria per divertimento ( , %), ancora più frequentemente segnalate dalle vittime delle persecuzioni e vessazioni ( , %). Le donne denunciano la presenza di pregiudizi nei loro confronti in quanto donne nel , % dei casi. I motivi politici sono segnalati, in media, nel , % dei casi, di più dagli uomini. La problematica della differenza per età viene indicata complessivamente più dai giovani che dagli anziani. Alle vittime è stato inoltre chiesto quali fossero le conseguenze di questa esperienza, distinguendo tra quelle inerenti la salute fisica e psicologica, la vita di relazione, le conseguenze economiche e lavorative. Il , % non ha avuto conseguenze, ma tra chi le ha avute emergono la rabbia ( , %) e il nervosismo, gli attacchi d’ansia ( , %) e la depressione ( , %), le perdite economiche ( , %) e il disinvestimento sul lavoro (più del %). Ci sono anche disturbi fisici quali la gastrite ( , %), il mal di testa ( , %), il mal di cuore ( , %) e disturbi inerenti la capacità di gestire serenamente la vita quotidiana (insonnia, apatia, capogiri). Inoltre, le conseguenze non risparmiano neanche la sfera delle relazioni, che rappresenta proprio uno degli ambiti presi di mira nella vita lavorativa della vittima. A causa delle continue vessazioni e del demansionamento l’individuo è intrattabile in ambito familiare e amicale e ha litigi frequenti per via del suo nervosismo ( , %). I danni subiti sulla salute sono segnalati maggiormente dalle donne, mentre le conseguenze rispetto al modo di lavorare sono avvertite più dai colleghi uomini. Le differenze tra i due generi si annullano, invece, per i danni che riguardano la sfera economica (perdita o diminuzione dello stipendio e costose spese mediche specialistiche). A completare il quadro delle conseguenze è stato chiesto alle vittime quale esito avessero le continue vessazioni e le situazioni di demansionamento e privazione dei compiti. Solo in un caso su quattro dei casi gli episodi si sono conclusi senza interventi particolari, mentre il , % dei lavoratori viene ancora vittimizzato ( , % di chi subisce vessazioni). Nel , % dei casi la vittima si è dimessa ( , % per i demansionati o privati dei compiti), nel , % è stata licenziata ( , % per i demansionati) e al , % delle vittime non è stato rinnovato il contratto. Nell’ % circa dei casi c’è stato un trasferimento o una richiesta di trasferimento ad un altro ufficio; infine, nel , % dei casi gli autori non lavorano più con le vittime. A dimettersi sono soprattutto le donne ( , % contro il , % dei colleghi maschi). La quota dei licenziati, invece, è uguale tra i due sessi. Per il , % dei maschi gli episodi di vittimizzazione si sono conclusi senza particolari motivi, evento segnalato dal , % delle femmine. s.c. Le “azioni” Processi Spesso soli contro le angherie Solo il 3% finisce in un’aula I R l , % delle vittime ha confidato a qualcuno le azioni subite sul luogo di lavoro. La maggior parte si è confrontata con i colleghi, ma più del % ha coinvolto i superiori (il , % nel caso di atteggiamenti vessatori). Il % si è rivolto al sindacato, lo , % al comitato per le pari opportunità. È stato domandato alle vittime se fuori dall’ambito lavorativo si fossero rivolte a determinate figure professionali (medico curante, psicologo del lavoro, avvocato, medico o psicologo della ASL, neurologo, psichiatra o figura simile), particolarmente rilevanti anche nell’ottica futura di creare delle prove giudiziali, ma solo una piccola quota delle vittime si è rivolta a queste figure. Il , % si è recata da un avvocato, il , % al proprio medico curante, il , % ad uno psicologo privato, il % ad uno psicologo del lavoro, l’ % ad un medico specialista (neurologo, psichiatra), lo , % ad un medico o uno psicologo della ASL, mentre l’ , % non ha contattato alcuna di queste figure. s.c. isulta interessate anche analizzare, scoprire e capire se e come queste storie si concludono. Perché se lo scopo di rivolgersi a professionalità come avvocati, dottori, specialisti, neurologi, psichiatri, psicologi oltre che farsi curare, è quello di intentare una causa e quindi farsi carico dell’onere della prova, il dato citato risulta perfettamente coerente con la ridottissima diffusione dell’abitudine a ricorrere in giudizio per questi motivi. Infatti, a seguito delle persecuzioni, delle vessazioni e dei demansionamenti subiti soltanto nel , % delle volte vi è stato un processo, il cui esito è ancora pendente nel , % dei casi. Tra quelli conclusi, invece, il , % delle vittime hanno avuto ragione. In particolar modo, il , % di coloro che hanno vinto la causa sono state risarcite e il , % è stata reintegrata o reinserita nel lavoro. s.c. 22 09-15 ottobre 2010 Turismo I web-vacanzieri che comprano on line Secondo l’indagine di Netcomm e Contact Lab, l’83% degli italiani che ha utilizzato Internet per organizzare la vacanza ha anche effettuato acquisti sulla Rete % Indagine – Nel 2010 l’88% degli italiani ha organizzato il viaggio su Internet La vacanza con un clic per 9 su 10 è “fai da te” U na volta era tutta un’altra storia. Ricordate quella famosa pubblicità dell’Alpitour il cui slogan divenne un originalissimo tormentone? Non ne avevamo dubbi. Il messaggio che abbiamo percepito per anni da quella propaganda televisiva è sempre stato chiaro, diretto. Senza l’agenzia di viaggi sono guai. Perché fino a qualche anno fa, organizzare una vacanza fai da te era tutt’altro che semplice. Ma oggi pare proprio che qualcosa sia cambiato. O meglio, che qualche nuova tendenza abbia modificato il comportamento dei vacanzieri. A cosa ci riferiamo? All’utilizzo del web. Basta un computer, una connessione a Internet ed il gioco è fatto. Numerosi motori di ricerca sono pronti ad offrirci la migliore soluzione qualità-prezzo per il nostro soggiorno in Italia, in Europa, fuori dai nostri confini. Prenotare un volo non è mai stato così semplice. Trovare un appartamento, un villaggio o magari un hotel è ormai a portata di mouse. Ad illuminarci su queste nuove tendenze è stata un’indagine condotta a braccetto da Netcomm (Consorzio del Commercio Elettronico Italiano) e Contact Lab (azienda italiana leader nell’offerta di direct marketing digitale). Vacanze a tutto web L’indagine, realizzata sulla base di oltre mila questionari somministrati nel mese di settembre, svela un utente che è diventato agente di viaggio di se stesso. Chi acquista on-line, non cerca solo il risparmio ma organizza il viaggio in tutti i suoi dettagli, prenotando escursioni, ristoranti ed ingressi nei musei. E poi, dopo il ritorno a casa, si condivide l’esperienza vissuta nei blog, attraverso foto e recensioni. Emerge un utilizzo del web anche in chiave in info-commerce, soprattutto fra chi non è ancora abituato ad acquistare su Internet perché diffidente o magari solo poco pratico della rete. Ma non solo. Una decisa propensione alla multicanalità ed una tenden- Al secondo posto gli alberghi I Acquisti on line il 52% per i voli l vero boom di visite on-line lo hanno registrato i siti delle compagnie aeree. Con il % delle preferenze, il dato più interessante rivelato dall’indagine svolta sul campione di mila interviste a risposta multipla è proprio questo. Stesso discorso per il soggiorno. Con il % delle preferenze, infatti, anche i siti degli Hotel hanno avuto un ottimo riscontro. In questa speciale classifica, però, non mancano i siti delle località da visitare, che guadagnano la terza piazza col % delle preferenze. Scorrendo il dito verso il basso, scopriamo inoltre che tutte le agenzie di viaggi on-line sono state lungimiranti investendo risorse nella rete, essendo fonte di ispirazione per il % dei nostri connazionali. Segno evidente del fatto che aver già fatto acquisti on-line in passato porti gli utenti a sfruttare le potenzialità di Internet in misura molto completa e sofisticata. a.s. Foto Ingus_fotolia za a destagionalizzare le vacanze completa il quadro generale descritto nel Consumer Behaviour Report , una ricerca sui comportamenti degli utenti rispetto al settore del turismo on-line. Studio e percentuali Il % degli intervistati è andato in vacanza nel . Solo l’ % è rimasto in città a fare i conti con lo spettro della crisi economica. Perché a questo punto ci chiediamo: esiste davvero una situazione di crisi? Sorprende inoltre la percentuale di quanti hanno utilizzato Internet per organizzare il proprio soggiorno di relax. Si tratta dell’ % del totale, a fronte di un % che ha preferito rivolgersi all’agenzia di fiducia per non fare un buco nell’acqua. Di questa parte, l’ % ha effettuato acquisti on-line, dimostrandosi quantomeno pratico della rete. Tra gli acquisti effettuati attraverso il web, il % ha prenotato un viaggio o parte di esso almeno una volta, il % fino a tre volte e il % regolarmente più di quattro volte nel corso dell’anno. Considerando invece l’ultimo biennio, l’ % degli utenti non ha rinunciato ad almeno una vacanza. Il % degli acquirenti on-line, peraltro, è andato in vacanza nell’estate che si siamo appena lasciati alle spalle. La ricerca on-line Generalmente, chi prenota un viaggio su Internet cerca prima il posto e poi l’offerta conveniente nel % dei casi. Informarsi sui trasporti, gli alberghi e tutto ciò che concerne la logistica viene subito dietro ( %). Il % degli utenti, invece, punta sul divertimento, la gastronomia e le location più suggestive. Solo il % dei vacanzieri fai da te cerca nuove idee e stimoli per la prossima meta da raggiungere. Risulta molto interessante, infine, il dato secondo cui la ricerca esclusiva dell’offerta conveniente si posizioni verso il fondo della graduatoria con il % delle preferenze. ALESSANDRO SCHIRONE La maggioranza salda sul Web “Prenotazione? No, pago tutto” C onsiderando separatamente il mondo di chi acquista (saldo completamente on-line) e di chi prenota (saldo off-line), vi è una buona maggioranza che ha deciso di acquistare, pagando completamente on-line, tutta la sua vacanza ( %). Ma esiste una parte consistente ( %) che, invece, ha scelto di saldare parte del costo della vacanza in agenzia o sul posto, utilizzando il web solo per la prenotazione. Dopo una flessione, nel L’utente che acquista i viaggi direttamente on-line si dimostra più evoluto di quello che si limita a prenotarli per poi saldare il conto in agenzia. Il primo, infatti, nel % dei casi acquista su Internet tutte le componenti della sua vacanza (volo, albergo, autonoleggio), e solo nel % dei casi si ferma all’acquisto di una sola componente. a.s. previsto + % Mercato e-commerce il turismo vale la metà O n-line è più facile confrontare i prezzi dell’offerta, si ha la possibilità di essere più autonomi e indipendenti. Ma si trovano pure i prezzi più vantaggiosi, si risparmia tempo prezioso, e la varietà di scelta è davvero ampia. Insomma, scegliere e prenotare una vacanza su Internet è diventato un autentico stile di vita per gran parte degli italiani. Lo dimostrano i numeri diffusi da Netcomm e Contact Lab nel Cosumer Behaviour Report su web, viaggi e vacanze. Il settore del turismo on-line pesa per il % sul totale dell’ecommerce. E si stima che a fine , secondo l’Osservatorio del Consorzio Italiano Commercio Elettronico, il fatturato del comparto turismo online aumenterà del % rispetto al , anno in cui si era registrata una flessione del %. “Oltre all’acquisto – ha spiegato il presidente di Netcomm, Roberto Liscia – si osserva una tendenza sempre più marcata alla condivisione delle proprie esperienze. La vacanza viene decisa, costruita, organizzata on-line e poi raccontata agli amici sempre sulla rete con commenti e immagini”. Anche per questo il web è diventato uno strumento fondamentale nel processo di sviluppo relativo al settore turistico. a.s. Turismo Foto Yurok Aleksandrovich_fotolia 09-15 ottobre 2010 23 Intervista – Annalisa Salomone, responsabile de “I Viaggi di Salomone” “Ma al Sud l’agenzia tiene da noi proposte affidabili” “La gente cerca ancora il consiglio dell’agente, soprattutto per il lungo raggio. E poi sa che sappiamo intervenire in caso di mancata prestazione del tour operator” I criteri di scelta Fenomeno in ascesa Per orientarsi anche riviste e amici E al ritorno tutti sui siti a recensire N on si effettuano solo ricerche on-line per trarre spunti interessanti relativi alla scelta della propria vacanza. Dal Consumer Behaviour Report , infatti, si evince che le altre fonti d’informazione prese in considerazione dagli utenti per definire il proprio soggiorno di relax sono soprattutto libri e riviste. Dai questionari a risposta multipla presi in esame, questa categoria emerge nel % dei casi, seguita dai consigli di amici e familiari ( %), che risulta uno dei principali canali off-line. La consultazione dei depliant informativi, invece, guadagna il terzo posto di questa graduatoria con preferenze su . L’agenzia di viaggi è sempre garanzia di serietà e funzionalità per il % degli utenti intervistati, di cui il % depone fiducia incondizionata nel proprio consulente di filiale. L’opinione di colleghi e altri conoscenti, invece, risulta determinante nella scelta del proprio viaggio per il % dei vacanzieri. Tutte le altre categorie non hanno un peso considerevole, basti pensare che la visione di programmi televisivi sulle vacanze incide per il %, mentre affidarsi a pianificazione e ricerche effettuate da altri è determinante solo volte su . Il quadro finale che ne viene fuori è dunque piuttosto delineato. Se un utente non ricorre all’utilizzo del web per progettare la propria vacanza, si riferisce senza dubbio ai canali tradizionali rappresentati principalmente da agenzie, consulenti e riviste specializzate nel settore. a.s. Inversione – Per il P ianificare una vacanza è una prassi dalle mille opportunità. Ma volendo focalizzare con precisione il momento in cui decidiamo di prenotarla, scopriamo un dato molto interessante. Secondo il sondaggio condotto dal Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, infatti, il % degli intervistati decide il proprio viaggio in maniera tradizionale più di due mesi prima della partenza. Considerando la booking window, ovvero la finestra di tempo fra il momento della prenotazione/acquisto e la partenza, emerge inoltre come un buon % si ferma ad un mese prima. Resta un consistente %, meno, che aspetta le ultime due settimane per definire ogni dettaglio del proprio soggiorno. Ma la vera sorpresa dell’indagine è relativa al post-vacanza. Al ritorno dal viaggio, infatti, gli acquirenti on-line dedicano all’uso del web la maggior parte della loro attenzione ( %), prolungando così, mediante la pubblicazione di recensioni, immagini e testimonianze, l’esperienza della propria vacanza. E questa prassi risulta essere diffusa anche fra chi ( %) non ha fatto uso di Internet per trascorrere altrove le meritate ferie. Il motivo principale per il quale questa percentuale di vacanzieri non ha fatto ricorso al web nel è il fatto di non avvertirne la necessità ( %). Il % dei rispondenti ha addotto altre motivazioni: fra queste, oltre un terzo riguardano la preferenza per la propria agenzia di fiducia. Il % sostiene, invece, che non è abituato ad utilizzare lo strumento informatico a fronte di una percentuale irrisoria ( %) che non ritiene Internet utile per organizzare le vacanze. a.s. % è la stagione ideale Boom di ferie d’autunno meno folla, prezzi bassi L e abitudini degli italiani in fatto di vacanze stanno cambiando. “Addio alla consueta vacanza estiva, considerata sempre più costosa. Gli italiani preferiscono badare alle tasche ma non rinunciare al piacere del relax”. Secondo un’indagine condotta da Expedia e Research Now, il % dei nostri connazionali considera l’autunno la stagione ideale per progettare un viaggio intelligente, con la possibilità concreta di risparmiare evitando l’affollamento dei mesi estivi. Dallo studio emerge che circa il % degli intervistati congela più di una settimana di ferie nella speranza di regalarsi un viaggio prima del- la pausa natalizia evidenziando la propensione a destagionalizzare le vacanze. Così i mesi autunnali possono rappresentare un’occasione imperdibile per riscoprire l’Italia o volare all’estero. Il sondaggio riporta che il % della popolazione avverte la necessità di una nuova pausa dopo un solo mese dal ritorno alla routine quotidiana, mentre il % degli intervistati si sente stanco dopo appena una settimana di lavoro. L’autunno, così, rappresenta il periodo migliore per partire con il proprio partner, identificato come compagno di viaggio ideale dal % a.s. degli intervistati. ANNALISA SALOMONE S cegliere, prenotare e saldare una vacanza on-line è certamente la nuova frontiera del business sul web. Ma qualcuno continua a preferire l’agenzia di viaggi per tanti altri motivi. Persone di fiducia, infatti, ci consigliano il periodo migliore per viaggiare, la soluzione più conveniente per le nostre tasche in relazione alle nostre esigenze. E soprattutto l’agenzia è in grado di tutelarci qualora qualcosa andasse storto. Ne abbiamo parlato con Annalisa Salomone, responsabile dell’omonima agenzia “I Viaggi di Salomone” del gruppo Asco, nata nel ed ubicata presso l’Interporto Regionale della Puglia a Bari. Un’indagine realizzata a braccetto da Netcomm e Contact Lab ha evidenziato la tendenza diffusa di prenotare la propria vacanza on-line. Le agenzie di viaggi ne hanno risentito? “Sì, ma soprattutto nel Nord Italia. Qui nel Mezzogiorno, infatti, si cerca ancora il consiglio dell’agente, soprattutto per i viaggi a lungo raggio scelti per celebrare occasioni importanti come le nozze”. A quale inconveniente vanno incontro i vacanzieri che diventano agenti di se stessi? “Innanzitutto bisogna avere molto tempo libero per scovare nel web le proposte migliori e più affidabili. Spesso a fare la differenza è proprio il prezzo, ma non bisogna dimenticare che nessuno regala niente e quando il costo del pacchetto è molto basso evidentemente il prodotto peccherà in qualità”. Esiste una reale convenienza, in termini prettamente economici, prenotando un viaggio on-line e scavalcando agenzie e tour-operator? “A volte la convenienza è reale: ci sono compagnie aeree che, tramite il proprio sito Internet, vendono biglietti ad un prezzo inferiore rispetto a quello inserito nei terminali delle agenzie. In taluni casi pe- rò cambiano le regole tariffarie, ovvero il ticket acquistato on-line non è rimborsabile in caso di cancellazione, mentre quello acquistato in agenzia sì. Per quanto riguarda gli Hotel, invece, molte strutture caricano sul web offerte last minute per riempire gli spazi invenduti. I tour-operator invece preferiscono ancora puntare sulla vendita tramite filiale, per cui non abbassano i prezzi sul web”. Perché, invece, vale la pena affidarsi all’agenzia? “Avendo anni di esperienza certificata alle spalle, la succursale di viaggi tutela il cliente, sa come muoversi in caso di mancata prestazione da parte del tour-operator, conosce il sistema di funzionamento della biglietteria aerea e può in brevissimo tempo consigliare la combinazione di volo più semplice al costo più basso. Rappresenta un punto di riferimento da poter contattare anche durante il soggiorno in modo da intervenire tempestivamente e migliorare il servizio in loco”. Può essere utile, per le agenzie, promuovere se stesse attraverso il web mediante Facebook, Twitter, e social network vari provando ad abbattere le distanze con l’utente? “Sarebbe impensabile oggi non sfruttare gli strumenti che il web propone. Noi abbiamo un sito costantemente aggiornato con offerte e news, da cui è possibile prenotare oltre mila Hotel in tutto il mondo ed effettuare prenotazioni aeree per le principali compagnie, pagando on-line con carta di credito. Abbiamo un gruppo su Facebook che conta oltre iscritti, per promuovere mete di viaggio, scambiarsi opinioni e caricare le foto delle proprie vacanze. Ascoltiamo sempre i racconti dei nostri clienti al ritorno dal viaggio, per essere aggiornati sulle strutture, sui luoghi, sulle escursioni, facendo tesoro della loro esperienza perfezionando a.s. il servizio offerto”. 24 09-15 ottobre 2010 Trasporti Collegamenti aerei con altre città europee e mondiali Bari punta al mondo passando per Zurigo D a Bari a Zurigo in meno di due ore. Dal mese scorso è finalmente operativo il nuovo collegamento aereo che unisce Italia e Svizzera. Swiss International Air Lines continua così ad ampliare l’offerta delle destinazioni internazionali per effetto della proficua collaborazione con la Helvetic Airways. Con l’introduzione della nuova rotta, adesso i cittadini pugliesi possono accedere molto più facilmente a numerose destinazioni in Europa e nel mondo tramite il network Swiss. L’intesa con Swiss International Air Lines apre verso rotte molto importanti per tutto il Sud Da Zurigo in tutto il mondo La possibilità di raggiungere città in Europa tra cui Amsterdam, Atene, Barcellona, Copenaghen, Dublino, Lisbona, Londra, Madrid, Monaco, Parigi, Stoccolma e Vienna toccando Paesi; e ben destinazioni intercontinentali tra cui Chicago, Los Angeles, New York, Miami, San Francisco, San Paolo, Dubai, Johannesburg, Bangkok, Tokyo e Shangai in Paesi, offre dunque una maggiore disponibilità di posti per i mercati del Sud Italia a prezzi competitivi e vantaggiosi. E soprattutto la possibilità di sviluppare interessanti rapporti economici con numerose località estere dall’Africa al Medio Oriente, passando per il Nord e Sud dell’America. Oltre al nuovissimo scalo barese, Swiss vola tre volte al giorno da Firenze e Venezia, quattro da Roma Fiumicino e sei da Milano Malpensa dimostrandosi un Gruppo ben radicato nel mercato italiano dove continua ad investire migliorando costantemente il servizio offerto. Il nuovo volo da Bari L’operativo giornaliero parte dall’aeroporto “Karol Wojtyla” alle . con arrivo all’hub di Zurigo alle . e riparte alle con atterraggio a Bari alle . utilizzando un aeromobile Fokker di Helvetic Airways. Il servizio tra Bari e Zurigo, inoltre, offre ai passeggeri in transito comode e veloci coincidenze, in una struttura moderna e funzionale, con percorsi brevi e chiaramente identificati. Basti pensare che lo splendido aeroporto svizzero è il primo in Europa da cinque anni a questa parte come miglior centro di scambio continentale. Non bisogna dimenticare, infatti, che la stretta sinergia tra Swiss e Lufthansa permette di raggiungere numerose altre destinazioni utilizzando le coincidenze fornite La più fitta rete mondiale dalla compagnia elvetica via Zurigo e da quella tedesca via Monaco di Baviera o Milano Malpensa, per effetto del variegato tariffario pubblico compatibile con numerose destinazioni europee ed intercontinentali. Il centro cittadino ALESSANDRO SCHIRONE Panorama, gallerie e musei Mezzi pubblici Il turista sempre che efficienza! più “coccolato” Z urigo costituisce un hub internazionale di altissimo livello non solo per l’efficienza del suo straordinario aeroporto, ma anche a causa della posizione geografica della città collocata nel cuore dell’Europa. Questa ubicazione strategicamente perfetta, infatti, le permette di sviluppare rapporti economici da un capo all’altro del pianeta. La superficie totale della città è di km quadrati, suddivisa in quartieri e tagliata da uno splendido lago lungo km, largo fino a km e profondo fino a metri. Trasporti e mezzi pubblici L’aeroporto di Zurigo è collegato direttamente a oltre destinazioni e si trova a soli dieci minuti dal centro della città. La stazione centrale della città elvetica, invece, è collegata da treni Intercity con diverse mete escursionistiche svizzere e numerose città europee, con partenze ogni mezz’ora. È da sottolineare che Zurigo vanta la più fitta rete di mezzi pubblici urbani al mondo. Pur non essendo dotato di metropolitana sotterranea come le più grandi metropoli mondiali, il fiore all’occhiello della città è costituito dalla S-Bahn, una metro di superficie che viaggia dai quindici ai trenta minuti nella Regione di Zurigo, bus e tram a intervalli di pochissimi minuti. La qualità della vita Pur essendo una città climaticamente fredda (durante l’inverno la temperatura scende fino a - ° C, mentre in estate tocca al massimo i ° C), Zurigo è il più grande agglomerato urbano della Svizzera con mila abitanti. Dal al , la città elvetica ha vinto per sette volte di fila il premio Mercer per la migliore qualità di vita al mondo. Il prestigioso riconoscimento viene assegnato considerando i criteri di sicurezza, pulizia, offerta culturale, gastronomia e aree ricreative. Alloggi nella regione Sono circa gli Hotel dislocati nella Regione di Zurigo, considerando qualsiasi tipologia di residenza in relazione alle diverse possibilità economiche. Nel panorama internazionale, gli alberghi della città vantano uno standard talmente elevato che un modesto tre stelle potrebbe essere paragonato senza dubbio ad un cinque stelle italiano. Risale al il record di pernottamenti nel Cantone di Zurigo con , milioni di a.s. stanze affittate. Z urigo offre davvero uno straordinario ventaglio di opportunità per il turista. Volendo tracciare brevemente le tappe da non perdere per una passeggiata in città, non possiamo fare a meno di citare la via dello shopping Bahnhofstrasse ed il quartiere multiculturale di Niederdorf. Molto caratteristici, inoltre, sono i negozietti che animano il quartiere Schipfe, senza parlare poi delle splendide vie lungo i fiumi Limmat e Sihil, sul lago di Zurigo, nella Langstrasse e lungo lo Schanzengraben. Panorama mozzafiato Per ammirare un imperdibile scorcio della città elvetica dall’alto, non bisogna spostare lo sguardo fuori dal finestrino dell’aereo prima dell’atterraggio a Zurigo. Basta fare una breve escursione sulla montagna cittadina di Uetliberg, che offre una vista spettacolare da fotografare assolutamente. Sicuramente meno impegnativa è la visita del Lindendhof nel centro storico, quella del Polyterrasse e del Burkliterrasse sul lago. La torre di Carlo, detta Karlsturm, che si sviluppa nei pressi della chiesa Grossmunster, è un monumento architettonico di assoluto valore. Per trascorrere qualche ora con la testa fra le nuvole, invece, è consigliata una visita all’osservatorio astronomico Sternwarte Urania. Gallerie d’arte e musei Una delle caratteristiche principali della grande città svizzera è la densità delle gallerie d’arte, che lungo la “Via dell’arte”, la Ramistrasse, susseguono a pochi metri l’una dall’altra, mentre nell’ex area della Lowenbrau convivono persino porta a porta. Oltre alle numerose e rinomate gallerie, Zurigo ospita anche le filiali d’asta Christie’s e Sotheby’s. La città conta qualcosa come musei, di cui dedicati esclusivamente all’arte. Il Kunsthaus, museo di arti figurative, ospita ricche collezioni di dipinti, sculture, foto e video, oltre ad un’ampia collezione delle opere di Alberto Giacometti. Da non perdere anche il Museo Rietberg, uno dei centri principali per l’arte extraeuropea. A pochi passi dalla stazione centrale, inoltre, è possibile visitare il Museo Nazionale Svizzero (Schweizerisches Landesmuseum) che conserva la più a.s. vasta collezione storico-culturale dell’intero Paese. Trasporti 09-15 ottobre 2010 25 Alla scoperta di una capitale europea elegante e ricca di fascino C’è un ristorante ogni 180 abitanti S L’aeroporto di Zurigo i chiama “Lädele”, e per gli abitanti di Zurigo indica il piacere di fare shopping, una passione che in città non conosce limiti nonostante i prezzi davvero molto elevati. Ovviamente tutto è commisurato al costo della vita e agli stipendi di impiegati e liberi professionisti, che noi possiamo soltanto invidiare. Basti pensare che, al primo contratto, un giovane può firmare un accordo da circa mila euro al mese e dopo vent’anni di servizio può sfiorare i mila euro ogni trenta giorni. Il mondo del lavoro Si tratta quasi esclusivamente di impieghi nel mondo del business bancario e degli istituti di credito, che si trovano davvero ovunque in città. Ma volendo cercare un impiego nell’ambito della sanità (ausiliari, fisioterapisti ed infermieri) o nella gastronomia (camerieri, chef e cuochi) è perfino più semplice siglare un accordo di lavoro anche senza significative esperienze alle spalle. E gli emolumenti mensili sono senza dubbio di tutto rispetto. Shopping senza limiti Una veduta dall’alto di Zurigo È così semplice guadagnare grosse cifre a Zurigo, che in qualche modo vanno pure spese. Ogni quartiere offre un’atmosfera del tutto peculiare per fare shopping. Alla fama della città, per esempio, ha contribuito in maniera decisiva la Bahnhofstrasse, l’indirizzo principale per gli amanti del lusso. Qui è possibile trovare gioielli e orologi di lusso per tutti i gusti. Dal ottobre Picasso torna in mostra D Il Museo Kunsthaus Un tipico negozio di cioccolata al ottobre al gennaio, a Zurigo avrà luogo un evento unico per il panorama artistico europeo. Il Kunsthaus Zurich si dedica alla prima mostra mai allestita da Pablo Picasso in un museo. Nel fu egli stesso a curare, all’interno dello splendido museo, la disposizione delle opere in loco. Dai periodi rosa e blu, passando per la fase cubista e neoclassica, fino alle creazioni surrealistiche. L’esposizione di quest’anno vanta opere originali provenienti dalle collezioni internazionali più famose. Per incentivare i turisti a visitarla, Zurigo Turismo ha stretto una collaborazione con il Kunsthaus proponendo un pacchetto (essendo prevendita ufficiale) a prezzi molto vantaggiosi con la possibilità di pagare in un’unica soluzione i biglietti della mostra ed il pernottamento in uno dei Hotel convenzionati. Ulteriori informazioni sul sito www.zuerich.com/picasso. a.s. Il mondo del lavoro richiede infermieri, fisioterapisti, camerieri e chef. I veri professionisti non hanno difficoltà a trovare occupazione con stipendi di tutto rispetto Gastronomia creativa Le idee più creative vengono trasformate in capolavori dell’arte culinaria. Ogni quartiere, in città, possiede i suoi clou gastronomici passando dall’osteria all’interno di una cantina del centro storico, al tipico Zurcher Geschnetzeltes (spezzatino alla zurighese) in una caratteristica Zunfthaus, una casa delle corporazioni. Ma non è tutto. È possibile, infatti, assaporare i piatti tipici della cucina svizzera anche dietro le mura delle fabbriche, nella vecchia zona industriale, o magari sui tetti di Zurigo. Non manca la cucina raffinata, da gustare immersi nel verde. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti. A Zurigo, infatti, i locali sono tanto numerosi quanto variegati. Basti pensare che in media si trova un ristorante ogni abitanti. La vita notturna Zurigo vanta la più alta concentrazione di locali di tutta la Svizzera. E non è mai troppo tardi per entrare in uno di essi, aperti fino a tarda ora nei luoghi più caratteristici della città. Si passa dal party a ritmo di house-music nel leggendario Kaufleuten, al meglio degli anni Ottanta nel locale più vecchio della città, il Mascotte. Durante i mesi caldi, invece, a Zurigo il divertimento si sposta anche per le strade, dove di giorno è possibile fare il bagno e prendere il sole, mentre di notte si balla all’aperto. I locali del quartiere di tendenza Zurich West hanno fatto della città elvetica una metropoli delle feste. Natale da non perdere Il breve periodo dell’Avvento è colmo di eventi straordinari: le note dei concerti si fondono col profumo degli innumerevoli prodotti esposti nei mercatini di Natale a Zurigo. Concerti, rappresentazioni teatrali natalizie, variopinti fuochi d’artificio a Capodanno rendono la città un luogo incantato. E spesso la neve, facile da trovare in questo periodo, completa l’atmosfera come nelle più belle favole. a.s. Il presidente della Helvetic Airways non ha dubbi “La Puglia è adesso meta per gli svizzeri” I l nuovo collegamento tra Bari e Zurigo rappresenta una tappa importante per lo sviluppo economico del comparto turistico pugliese perché dovrebbe garantire, dalla Svizzera, un flusso in entrata nelle stagioni più calde. Ne abbiamo parlato col presidente della Helvetic Airways, Leonardo De Luca, imprenditore di origini italiane. “Un primo bilancio? Credo sia prematuro, ma stiamo osservando un trend in crescita nonostante la rotta sia attiva da poco più di un mese. Nel corso di questa fase di marketing, però, le prenotazioni hanno certamente superato le nostre aspettative e sono certo che molti svizzeri, la prossima estate, sceglieranno la Puglia come destinazione per trascorrere le proprie vacanze”. L’aeroporto di Zurigo è fra i più funzionali d’Europa. Quali sono le sue caratteristiche principali? “In effetti è stato votato dagli uomini d’affari come la prima aerostazione in Europa negli ultimi cinque anni. Credo, in fondo, che questo prestigioso riconoscimento sia davvero meritato, in quanto nell’hub per scegliere la nostra compagnia è senza dubbio di natura economica, perché manteniamo basse le tariffe per consentire a tutti di volare a prezzi molto vantaggiosi. Mi preme inoltre sottolineare la percentuale di bagagli smarriti, talmente bassa da essere emarginata dietro la virgola dello zero”. LEONARDO DE LUCA svizzero è possibile fare scalo e ripartire verso altre località internazionali in brevissimo tempo. Basti pensare che se un pugliese volesse raggiungere New York, Tokyo o Singapore imbarcandosi da Bari, potrebbe effettuare il collegamento in circa mezz’ora”. Per quale motivo un cittadino pugliese deve scegliere lo scalo di Zurigo per raggiungere altre località? “Innanzi tutto per la qualità del servizio offerto dalla Helvetic. I nostri aerei sono moderni e confortevoli, dotati delle migliori tecnologie. Per non parlare poi della puntualità, su cui puntiamo costantemente per mettere il passeggero nelle condizioni di viaggio ideali. Un altro motivo Perché la Helvetic ha deciso di creare un collegamento con Bari subito dopo le ottime esperienze di Milano, Roma e Venezia? “La Puglia conosce la nostra compagnia già da cinque anni, in quanto Brindisi è stato uno scalo importante per un discorso più precisamente turistico. Ma da quando l’Alitalia è tecnicamente fallita, abbiamo capito che si presentava l’opportunità di entrare da protagonisti nel mercato pugliese sfruttando il vuoto lasciato anche da Air One e My Air. La scelta dello scalo è ricaduta su Bari in quanto capoluogo regionale, centro nevralgico dei trasporti. Con il volo al mattino, un pugliese può raggiungere Zurigo ad un orario che gli permette di collegarsi con ogni parte del mondo senza dover fare i conti con ina.s. terminabili attese”. 26 09-15 ottobre 2010 Media Da novembre anche La7 con la nuova tecnologia Sky e Mediaset la guerra ora è a colpi di 3D I l mese di ottobre passerà alla storia per l’inizio di una nuova rivoluzione televisiva. E, ancora una volta, i due “contendenti” sono Sky e Mediaset Premium, che hanno annunciato con (inevitabile ma anche giustificata) enfasi l’avvio delle trasmissioni in d. Anche altre emittenti si muovono nella stessa direzione. MEDIASET PREMIUM Dal punto di vista temporale l’ha spuntata il network del digitale terrestre che, a partire da venerdì ° ottobre, sta mandando in onda con la comoda modalità on demand (il film parte quando vuoi tu) titoli in versione tridimensionale (il primo è stato La leggenda di Beowulf del grande regista Robert Zemeckis, a cui seguono Final Destination, The Hole, Harry Potter e i Doni della Morte, Il Richiamo della Foresta, La Vendetta di Kitty, San Valentino di Sangue, Viaggio al Centro della Terra, Coraline, Scontro tra Titani). Per vederli è necessario essere dotati di una tv D e di un normale decoder Premium On Demand HD che, oltre al segnale in alta definizione, è anche abilitato a ricevere quello in tre dimensioni. Quest’apparecchio, disponibile in tutti i negozi di elettronica e nei centri commerciali, consente la ricezione digitale terrestre di tutti i normali canali tv e in più contiene una lista sempre aggiornata di film e serie tv visibili i qualsiasi momento anche in alta definizione. SKY La tv satellitare, però, ha “vinto” la sfida riguardante la trasmissione in diretta di un evento in D. Si tratta della Ryder Cup di Golf, le cui giornate conclusive, domenica e lunedì scorsi (per la cronaca l’Europa ha battuto gli Usa , - , ), è stata proposta con una nuova modalità di visione per tutti gli abbonati al pacchetto Sport con decoder MySkyHd o SkyHd e in possesso di un televisore D e degli appositi occhiali. I numeri e gli strumenti utilizzati parlano chiaro: telecamere e tutte le riprese in Full HD, per la trasmissione in Alta Definizione, telecamere cablate, radio camere (ossia senza cavo), una Super Slomo (telecamera che permette di registrare un segnale ad una velocità tripla delle tradizionali Hd: questo permette di rivedere a rallentatore, con una fluidità molto maggiore, le sequenze registrate), una telecamera montata su un supporto speciale, il Jimmy Jib, che consente un maggior movimento in verticale, una Steady Cam (supporto speciale per riprese in movimento ancorato con uno speciale corpetto ad un operatore che comanda la telecamera, il quale ha un’abilitazione particolare e una struttura fisica adeguata in quanto l’attrezzatura che indossa ha un peso di - kg), un dirigibile con u- na Wescam, speciale telecamera giro-stabilizzata, posizionata sotto il dirigibile ed azionata dall’interno da un operatore. Il segnale è stato trasmesso via radio, in HD, verso la regia che coordina la trasmissione. i chilometri di cavi “stesi” per il passaggio del segnale video a cui si aggiungono chilometri di fibra per il segnale audio. Per Sky un impegno importante: ogni trasmissione D che verrà realizzata avrà una produzione dedicata con telecamere, staff della produzione e della messa in onda, talent e commentatori. “La scelta di investire costantemente in innovazione è uno dei pilastri su cui poggia il successo di Sky – ha dichiarato Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia – e il D, a cui peraltro già più della metà dei nostri abbonati potrà accedere dotandosi semplicemente di un televisore D, è un altro grande passo avanti per offrire sempre il meglio della programmazione con tecnologie che esaltano l’esperienza televisiva. È inoltre motivo di grande orgoglio per Sky poter aggiungere un tassello così importante nella storia della televisione italiana, soprattutto perché il D rappresenta una grande occasione per stimolare la crescita economica e l’industria culturale di questo paese e per creare nuove professioni e nuovi posti di lavoro”. LA7 Anche il gruppo Telecom con La si sta muovendo sul fronte delle trasmissioni tridimensionali. Verranno messi in onda i “test match” della nazionale italiana di rugby, a partire dal novembre. E saranno le prime trasmissioni gratuite in D, sia sul digitale terrestre che sui canali via internet, preludio a una programmazione più completa nei prossimi mesi. ALTRE TV Per adesso è lo sport a dominare la scena. Lo scorso gennaio Sky Uk ha trasmesso in D la partita Arsenal-Manchester United di Premier League in alcuni pub del Regno Unito. Ad aprile è stato lanciato il primo vero e proprio canale in D destinato ai locali pubblici (erano un migliaio il giorno dell’inaugurazione i pub abbonati a Sky D in occasione di Manchester United-Chelsea, giocata il / per il campionato). Due giorni prima della diretta italiana, il primo ottobre, Sky Uk ha lanciato il canale D per tutti i propri abbonati. Ma anche in America la tv si sta aggiornando: alcuni mesi fa Direct Tv ha avviato il servizio D con un canale di cinema e con Espn D, il network sportivo che ha trasmesso incontri dei Campionati del Mondo di calcio in Sudafrica. FABIO TRAVERSA Per televisori tridimensionali Nel 2014 l’Italia quinta al mondo Q uanti sono gli spettatori potenziali delle nuove trasmissioni? A poter ricevere i programmi tridimensionali sono milioni e mezzo di ricevitori in alta definizione, il % degli abbonati a Sky, ma il numero scende notevolmente perché, oltre al decoder, bisogna avere in casa un televisore in grado di riprodurre le immagini tridimensionali. Il segreto del D sta nei due occhi e nella loro distanza: i nostri occhi sono separati tra loro di circa - centimetri e proprio le due diverse prospettive di visione dell’occhio destro e dell’occhio sinistro ci permettono di ottenere una visione tridimensionale della realtà, detta anche “stereoscopica”. Capire come funzionano i nostri occhi è importante in chiave Home Entertaintment: ogni occhio cattura un’immagine e il nostro cervello crea un’immagine unica, aggiungendo la componente mancante che è proprio la profondità. Per il D diventano, allora, necessari dei particolari occhiali proprio perché servono a mostrare un’immagine distinta che il nostro cervello deve, poi, elaborare. I televisori in D, che hanno un pannello molto veloce e un trasmettitore infrarosso (spesso integrato e visibile) il quale serve a sincronizzare gli occhialini attivi, sono in commercio da poco tempo e costituiscono i modelli di punta di tutte le principali case di produzione (Samsung, Sony, Lg, Philips, Panasonic, Toshiba, JVC). La svolta, cui il cinema ha tirato la volata, non ha però ancora convinto i telespettatori a una reale corsa al nuovo apparecchio: i negozi non sono stati presi d’assalto e la vera attesa è l’abbassarsi dei prezzi sul mercato (che per ora vanno dai . ai . euro, il doppio dei modelli D). Secondo una recente ricerca di Screen Digest nel verranno venduti nel mondo circa milioni di televisori D, un dato destinato a crescere in maniera esponenziale visto che, in base alle previsioni, nel saranno milioni gli schermi D acquistati in tutto il mondo. Una cifra che rappresenta oltre il % del totale degli apparecchi venduti e più del % del totale mercato. E la stessa ricerca sottolinea che l’Italia sarà nel il Paese con la quinta penetrazione (tra il e il %) più alta nel mondo di televisori D dietro a Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Giappone. f.t. Media 09-15 ottobre 2010 27 Intervista – Daniele Doglio, Economia dei media “Siamo ancora a chi la spara più... grossa” D Confronti negli spot E la pubblicità è comparativa L a battaglia commerciale tra Sky e Mediaset Premium passa anche attraverso la pubblicità comparativa. È partita la tv satellitare con una campagna centrata sul tema del “doppio” (come non ricordare Antonio Cassano magro e in forma smagliante, emblema dell’alta definizione su Sky, e quello appesantito e brufoloso, simbolo del digitale terrestre). “Solo Sky ti dà dieci canali di cinema in hd tra cui scegliere ogni sera, Mediaset Premium uno solo. Perché accontentarsi?”, recitava uno degli spot. Quindi l’ultima pubblicità radiofonica nella quale Sky elogia i servizi che dà ai propri abbonati e, dopo l’intervento di Fiorello, un’altra voce aggiunge: “Mediaset Premium no”. Inevitabile la reazione della concorrenza. In una clip di secondi, programmata sulle Reti Mediaset, ci sono due abbonati rappresentati in due televisori: il primo alla tv satellitare (che non viene mai nominata per nome), il secondo a Mediaset Premium, entrambi spinti dalla passione per il calcio. L’abbonato satellitare pone l’accento sulla possibilità di vedere tutta la Serie A a euro al mese. Il cliente Premium ribatte che lui, spendendo euro “per sempre”, oltre al “meglio della Serie A” (cioè squadre anziché , partite su , ndr) si può godere anche la Champions League, l’Europa League e il Mondiale per Club anche in HD, questi ultimi due non presenti sull’offerta del concorrente ma che (usando lo slogan di Sky) comunque lui “è libero di scegliere”. Non si tratta del primo caso di pubblicità comparativa (su cui vigilano costantemente l’Istituto per l’autodisciplina pubblicitaria e l’Antitrust). Come non ricordare il braccio di ferro negli Stati Uniti tra Coca Cola e Pepsi a colpi di testimonial (tra cui Britney Spears e Christina Aguilera) e gag, anche pesanti. Nell’ambito dell’acqua minerale è stata Sant’Anna a proporre una comparazione con etichette rivali, basata sulle performance del residuo fisso e del contenuto di sodio e giudicata corretta dall’Autorità garante della concorrenza. Nel settore della telefonia Italia, infine, continua a rimarcare l’abbonamento più conveniente per lo smartphone rispetto a Tim e Vodafone: obiettivo “puntare sulla trasparenza e aiutare il cliente a districarsi nel mercato delle tlc”. f.t. aniele Doglio è docente di Economia dei Media all’Università Cattolica di Milano e uno degli opinionisti-esperti di Tv Talk, il programma di Rai Educational in onda ogni sabato alle su Rai . Chi decide se una pubblicità comparativa è lecita oppure no? “Per molti anni è stata proibita in Italia. Oggi è consentita ma è soggetta a particolare attenzione da parte degli organi di vigilanza ossia l’Istituto di autodisciplina della pubblicità e l’Antitrust. In Europa generalmente non si può utilizzare”. La pubblicità comparativa a cui sono ricorsi Sky e Mediaset Premium può davvero influire sulle scelte dei telespettatori? “Ritengo che sia un tipo di pubblicità efficace nella misura in cui fa riferimento ad un’offerta per certi versi simile a fronte, però, di prezzi molto diversi”. Ma è possibile procedere ad una comparazione oggettiva tra i due network per quanto concerne l’offerta calcistica? “Se non fossimo in un Paese di tifosi e ‘assatanati’ di calcio direi che non è possibile. In realtà, considerato che dal punto di vista quantitativo le differenze non sono così rilevanti (Sky offre tutta la Serie A e la Champions, Mediaset Premium solo le partite di campionato tra squadre che hanno il maggior numero di fans ma anche altri tornei internazionali in esclusiva), la comparazione ha un senso”. Ora ha esordito anche il D con film proposti da Mediaset Premium e il primo evento in diretta (una competizione di golf) realizzato da Sky. Siamo pronti a vedere la tv con gli “occhialini”? “La mia risposta è ‘no’. In Inghilterra la proposta del D DANIELE DOGLIO “Il 3D per ora è marginale, ma le TV generaliste continuano a perdere e sarà sempre peggio” si deve a BSkyB, la ‘grande madre’ a cui Sky si ispira, che ha portato avanti un articolato progetto e dato vita a un ricco calendario di eventi tridimensionali, che non si limitano allo sport ma coinvolgono anche documentari e news. Questa spinta si deve alla consapevolezza che il D può dare un vantaggio competitivo abbastanza importante a chi se ne impos- sessa. Nel Paese britannico, poi, la tecnologia D ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e cominciano ad essere disponibili sul mercato (con un prevedibile boom di acquisti a partire da Natale) televisori con particolari decoder, di sicuro appeal per i tre milioni di abbonati all’alta definizione. Una cifra che, invece, in Italia è notevolmente inferiore e per ora limiterà la ‘rincorsa’ a questi nuovi modelli di fruizione televisiva. Possiamo, dunque, affermare che qui da noi siamo ancora un po’ al ‘teatro dei burattini’ e a chi la spara più grossa. Ma questo scenario è limitato al presente”. Questa moltiplicazione di canali e di modalità di visione come inciderà sugli ascolti delle Reti generaliste? Già domenica scorsi i contenitori domenicali di Rai e Mediaset hanno ottenuto share non superiori al % mentre, sempre nel pomeriggio, Sky ha raggiunto quasi il % e Mediaset Premium il , %. “Di sicuro l’offerta del calcio a pagamento è tra le cause principali della diminuzione degli ascolti delle generaliste ma già domenica agosto, quando il campionato di serie A non era ancora partito, Sky ha ottenuto durante tutta la giornata . . spettatori per uno share del , %. In Inghilterra l’offerta satellitare e digitale ha raggiunto numeri significativi dal punto di vista degli utenti e le grandi generaliste sono passate dall’ % al % degli ascolti complessivi. Lo stesso sta accadendo in Francia, Spagna e Germania. La crescita dell’alternativa digitale e satellitare comporta una scomposizione del pubblico che sempre più abbandona – ma non definitivamente – gli storici canali di Rai e Mediaset”. f.t. Grazie per la concessione di questo spazio ph.: Hyperactive Studio SE LA NATURA GLI AVESSE DATO UNA CASA, NON AVREMMO BISOGNO DI VOI. Dal 15 settembre al 10 ottobre 2010, puoi aiutarci a costruire una cuccia per gli animali ospiti dei nostri centri. Inviando un sms al 45595 da cellulari TIM, Vodafone, Wind e 3, donerai 1 euro. Per ogni chiamata allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, ne donerai 2. Scopri tutte le piazze della Giornata degli Animali su www.enpa.it Puoi aiutarci anche tramite conto corrente postale n. 43321611 · Enpa Onlus · P.za Carlo Alberto, 30 · 12042 Bra 2e 3 ottobre ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI P Interventi Fine tuning 09-15 ottobre 2010 29 a cura di Fabio Poli Marketing e comunicazione – Qualche piccolo segreto su come nascono le strategie aziendali Brand campioni o campioni del brand? FRANCESCO TOTTI C hi guarda la televisione [e chi non lo fa?] avrà certamente notato che, pochi giorni fa, il capitano della Roma, Francesco Totti, ha ripreso ad interpretare il suo ruolo da protagonista negli spot di una nota azienda di telefonia nazionale [Vodafone]. La scelta, da parte della compagnia, rientra nelle politiche di comunicazione tradizionali, per così dire. Legarsi ad un personaggio noto del mondo dello sport o dello spettacolo per giovarsi del suo percepito abbinandolo a quello del brand, è una strategia che ha radici profonde nel tempo della comunicazione. L’azienda [sarebbe meglio dire: i suoi manager] sceglie un personaggio che la rappresenti o che incontri le simpatie del suo target preferenziale e lo utilizza per le proprie attività di comunicazione di massa. Non entriamo neanche nel merito della scelta; ai più attenti, di certo, non sarà sfuggito che Totti è capitano di una squadra che scende in campo tutte le domeniche con, sulla maglia, il logo di uno dei principali competitor dell’azienda di cui il giocatore è testimonial [Wind]. Per non parlare del fatto che l’intera Lega di Serie A è sponsorizzata da un altro competitor dell’azienda e che, quindi, appare anche quest’altro logo, sempre sulla maglia di Totti, seppure in piccolo e su un braccio. Ma questa è un’altra storia. Malgrado ciò lo sport rappresenta, da sempre, uno degli ambienti di maggiore interesse per la scelta dei testimonial. Da Antonioni, antesignano testimonial di una nota marca di abbigliamento, a Valentino Rossi, utilizzato praticamente da tutti i settori merceologici, la storia dei testimonial è costellata di scelte più o meno coraggiose e più o meno azzeccate. La comunicazione moderna insegna che si può prendere un personaggio assolutamente ignoto e farlo diventare il testimonial ideale [pensate al cuoco della Nazionale ed allo spot di un brand dolciario italiano, Nutella]. Questo, però, richiede un investimento in comunicazione maggiore rispetto all’utilizzo di un personaggio già famoso. È per questo che le aziende scelgono questi ultimi. Ma non solo le aziende, ormai, comunicano attraverso l’utilizzo di personaggi famosi. Anche alcune Amministrazioni Pubbliche locali hanno scelto di utilizzare personaggi rappresentativi dello sport locale per le proprie azioni di promozione territoriale. È il caso della Regione Veneto, ma non solo, che ha realizzato una campagna di promozione con le immagini dei suoi atleti più rappresentativi. Proprio dallo sport, come si diceva, proviene Francesco Totti, testimonial prescelto per la campagna che va in onda e on line proprio in questo periodo. Ma, sempre ai più attenti, non sarà sfuggito che questa sua “nuova” apparizione segue un breve periodo di assenza dagli schermi, almeno quelli della pubblicità, in cui Totti era stato sostituito da Luca e Paolo, conduttori della trasmissione le Iene, con Ilari Blasi. Facciamo un po’ di storia: Totti diventa testimonial della compagnia. Scelto per la sua rappresentatività di un “sentire popolare diffuso”, per il fatto di essere italiano, di essere straordinariamente noto e di incarnare i valori della giovane e bella famiglia felice. Proprio per questo, viene scelto assieme alla moglie, meno nota ma altrettanto personaggio del mondo dello spettacolo. L’utilizzo va avanti per parecchio tempo sino a quando, nel corso di una partita importante, il capitano della Roma colpisce violentemente alle spalle, con un calcione, un giovane [e notoriamente poco simpatico] giocatore dell’Inter: Balotelli. Il calcione, per il quale il capitano viene espulso e paga la normale squalifica inflittagli dalla giustizia sportiva, costa in effetti molto più dell’ammenda o della squalifica. Nei giorni immediatamente successivi, difatti, la compagnia telefonica sospende “misteriosamente” gli spot con il campione, non più emblema del fair play e crollato nelle classifiche virtuali della simpatia. Ne deriva, allora, una domanda: quanto “vale” quel calcio? Provocatoriamente, si potrebbe prendere lo stipendio del calciatore, sommare alla cifra i ricavi da sponsorizzazioni e forniture tecniche e dividerli per il numero dei calci ad un pallone tirati nel corso di partite ufficiali. Si otterrebbe, così, un interessante parametro: il “costo-contatto”. Quanto “vale”, cioè, ogni calcio tirato da Totti. Sulla base dello stesso ragionamento, si potrebbe anche calcolare quanto, in effetti, il giocatore ha perso, in termini di sponsorizzazioni e simpatia-notorietà [voce difficilmente quantificabile] a causa di quel calcione. Fortunatamente, come insegna la storia della comunicazione moderna, la gente dimentica. E così le strategie di comunicazione “perdonano” e assorbono questi piccoli imprevisti. su i t a r t s i Reg it . o c e z a g . w w w PDF in Adobe a l r e v e c i per r l i a m e via Opinioni di Vito RAIMONDO 09-15 ottobre 2010 31 Il premier e le “incontinenze” dei suoi, ma gli altri sono sovversivi Ciarrapico e Bossi show diciamolatutta e l’insolente è... Di Pietro Le “battute” di Bossi e i sepolcri imbiancati Berlusconi farebbe bene a fornire i suoi deputati di medicamenti (o altro) contro l’incontinenza. La vecchiaia è una brutta bestia…e un leader che si dichiara amico degli ebrei non può schierare fascistoni di quel genere. La preveggenza di Maroni e la riforma della giustizia UMBERTO BOSSI S.P.Q.R. in versione “Sono porci questi romani” (copyright Umberto Bossi) ha mandato in bestia il premier Berlusconi tanto da dichiarare di aver discusso con il Ministro delle Riforme per la “battuta” e di aver raccomandato a tutti i membri del Governo di tenere un comportamento istituzionale... Considerati i curricula dei leghisti governativi in tema di “battute”, Berlusconi dovrebbe spiegare cosa intende per “comportamento istituzionale”, visto e considerato che chi s’adonta per quelle porcherie verbali viene tacciato di essere un “sepolcro imbiancato” (come il Vangelo definisce gli ipocriti). La vicenda – Ciarrapico e il medico pietoso Berlusconi GIUSEPPE CIARRAPICO Giuseppe Ciarrapico – andreottiano di ferro (firmò la pace tra Berlusconi e De Benedetti con il lodo Mondadori) – ha definito i finiani “rinnegati”, pronti a fondare un nuovo partito presentandosi con le kippah ( il copricapo degli ebrei). E’ scoppiato il finimondo e, al solito, è intervenuto il paciere Berlusconi: “Per evitare che una frase sfuggita di bocca a un nostro senatore possa generare equivoci, voglio dire che in tutta la mia vita sono stato amico di Israele”. Che il premier, da quando succhiava il biberon, fosse amico di quel disgraziato Stato è abnorme e, comunque, non frega niente a nessuno. La verità è un’altra. Dopo la “fuoriuscita” di Bossi sui “porci romani” e quella infelice del fascista (così si dichiara) Ciarrapico sul kippah, S’è perso tempo perché Romani, vecchio sodale del premier, era impegnato a portare a termine delicate operazioni pro-Mediaset. Per esempio, tentare di bloccare l’ingresso di Sky nel Digitale Terrestre e, successivamente, concedere “in prestito” un’appetitosa frequenza (il Canale ) sull’alta definizione (multiplex) al Gruppo Berlusconi e preservando al ministero (sic!) la scelta dei vincitori delle aste. Fatto ciò, Romani può fare il Ministro. Liberamente… Con giorni di ritardo. Poverino! Ora gli tocca varare il contratto di servizio con la Rai. Immaginate, con quanta terzietà. Le pretese del Sindaco di Policoro contro la linea del Governo Romani, Ministro annunciato Soprattutto da …Mediaset Sakineh, meglio impiccata che lapidata E la coscienza è salva GIULIO TREMONTI Il Sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello (Pdl) per protestare contro le limitazioni all’uso delle auto blu, ha deciso di utilizzare un camper. Così risparmierà anche sulle spese per vitto e alloggio, quando dovrà recarsi a Roma per ragioni di ufficio. Intanto, non ritengo che lui e i suoi assessori debbano andare tanto di frequente nella capitale (a fare che?). E’ verosimile, invece, che la maggior parte dei chilometri, le auto blu (quante?) del Comune lucano li percorrano sul territorio. Com’è giusto che sia. E, allora, il buon Lopatriello faccia come il sindaco di Bari che ha cambiato la sua lussuosa Bmw con una modesta ibrida. Eviterebbe anche di far incavolare i suoi riferimenti politici e ministeriali (Tremonti e Brunetta) che, almeno dagli iscritti al Pdl, pretendono un atteggiamento consono ad una politica fatta di severità nel campo delle spesa corrente. Non le bizze dei camper! Lo scandalo delle Cinque Terre e la solidarietà bipartisan PAOLO ROMANI Era ampiamente prevista la designazione di Paolo Romani al vertice del ministero dello Sviluppo, orfano di Claudio Scajola. Questa rubrica ha trattato l’argomento in abbondanza nei numeri precedenti. SERENA DANDINI Alcuni addetti ai lavori del programma televisivo “Parla con me” affermano: “Dalla Rai, ci hanno chiesto di cambiare il colore (rosso) del divano su cu siede Serena Dandini!”. Se la notizia è vera, questa Rai può andare benissimo in malora. Non serve a nessuno. Neanche a quei pericolosi reazionari che ci lavorano! ROBERTO MARONI Dopo il rocambolesco attentato a Maurizio Belpietro, direttore di “Libero”, Roberto Maroni, Ministro dell’Interno (cioè colui che dovrebbe occuparsi dell’ordine pubblico nel Paese) con una naturalezza quasi naif (per non dire altro) se n’è uscito con questa dichiarazione: “Giù i toni. E non sarà l’ultimo (attentato: ndr)”. Naturalmente…non si riferiva alle becere battute del premier contro gli ebrei e contro il presidente del Pd (suo chiodo fisso) Rosy Bindi o alla sparata di Bossi sui “porci romani” e nemmeno a quello del capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri (“L’inchiesta sul caso –Belpietro è stata affidata… al Procuratore Aggiunto di Milano, Spataro”). No. Il benpensante Ministro si rivolgeva al suo autista, alla sua segretaria. Magari a me. Chissà! Per convincerci che, con queste premesse, il Governo sarà in grado di avviare la riforma (a chiacchiere) della giustizia. Il salotto rosso della Dandini non piace ai dirigenti Rai Franco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre, è stato arrestato con gravi accuse. Gli sono arrivati attestati di solidarietà dal Ministro dell’Ambiente, Prestigiacomo e dal suo partito: il Pd. Tutto ciò è consolatorio: nessuno potrà gridare al solito, barboso, complotto di giudici comunisti! “Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto” La fedifrega iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani non sarà lapidata, ma impiccata. La notizia porta sollievo a tutti coloro che si sono battuti in sua difesa e contro l’obbrobio delle pietre scagliate sulla sua testa immersa nella sabbia. Così viene rivalutato il cappio! Contentiamoci, santo cielo… Perché Bossi può dire di tutto e Di Pietro no? ANTONIO DI PIETRO Telefona un lettore: “Perché Bossi può dire: sono porci questi romani” oppure “con il tricolore mi pulisco il c…” e Di Pietro non può pronunciare in Parlamento – rivolto al premier - frasi del tipo “lei è uno spregiudicato, anzi pregiudicato illusionista” oppure “lei è uno stupratore di democrazia” e, ancora, “lei è bravo solo a comprare il consenso dei parlamentari”? Forse, è giunto il momento che tutti e tre vadano a casa. Chiamatelo pure qualunquismo… Indro Montanelli Vito Raimondo Prossimamente in libreria Un giornalista racconta e le loro malizie... VIP i Vito Raimondo TTA DICIAMOLA TU DICIAMOLA TUTTA LA DICIAMTO TUT A racconta Un giornalista e le loro malizie... i VIP 32 09-15 ottobre 2010 Imprese&Mercati On line – Guida, normativa, newsletter e database di offerte Borsa Immobiliare e utenti più vicini con il nuovo sito L a Borsa Immobiliare di Bari sta cambiando pelle, introducendo importanti innovazioni nel dialogo con l’utenza e nella disponibilità di servizi a questa rivolti. Nasce, infatti, il nuovo Portale www.borsaimmobiliarebari. it che si caratterizza per la presenza di contenuti di qualità, tra i quali la guida all’acquisto e vendita, aggiornamenti sulle normative del settore, newsletter, data base di offerte/richieste immobiliari, possibilità di inoltro di richiesta acquisto e/o vendita on line. La semplicità d’uso, sia per l’utenza, sia per le agenzie nell’inserimento dei dati è stata la priorità, in modo da consentire agli interessati una certa velocità nell’utilizzo dello strumento informatico. Il portale favorisce, pertanto, un’integrazione fra utenti, sportello, agenzie ed AICAI utilizzando internet. Attraverso il nuovo portale si da la possibilità di conoscere on line i servizi della Borsa Immobiliare ed i vantaggi di cui gode l’utente che le si affida in modo da favorire concretamente l’incontro fra domanda ed offerta del settore immobiliare. Il problema della ricerca della casa in rapporto alle proprie esigenze, in Italia rappresenta un’incognita di stretta attualità. La Borsa Immobiliare ha implementato il proprio potenziale con il nuovo Portale anche allo scopo di venire incontro alla marea di utenza che sempre più si rivolge a internet per avere risposte concrete. Si tratti di compravendita o di locazione, i timori e le esitazioni nel muoversi rappresentano una costante nell’atteggiamen- to del cittadino. Parimenti, chi offre i servizi atti a risolvere questo stato di cose, il più delle volte non riesce ad arrivare al destinatario. Oltre al portale, attraverso la location dedicata all’utenza, presente all’interno del Salone della Camera di Commercio in C.so Cavour n. , la Borsa Immobiliare provvede a fornire servizi trasparenti di compravendita, locazione, perizie estimative insieme a tutte le attività di supporto e di orientamento. Recandosi in Sede l’utente potrà anche richiedere informazioni circa le quotazioni immobiliari di Bari e provincia e acquistare l’unico Listino Ufficiale dei valori immobiliari dell’area barese. Presente in Fiera del Levante, il servizio ha riscosso un notevole successo grazie all’ampio ventaglio di servizi che mette a disposizione del cittadino e dei professionisti di settore. A garanzia dell’utenza, le agenzie immobiliari di Bari e provincia accreditate alla Borsa Immobiliare di Bari sono selezionate in base ai requisiti di esperienza, correttezza e professionalità. Per chi avesse intenzione di vendere o acquistare un immobile, viene attivato il circuito tra tutte le agenzie accreditate che lavorano in contemporanea, a tariffe certe e incarichi di tre mesi non rinnovabili automaticamente. I riferimenti per la richiesta di informazioni sono i seguenti: tel: / . . – Fax: – e-mail: borsa. / . . [email protected] Borsa Immobiliare di Bari: compravendite e valutazioni certificate e trasparenti. Un valido strumento messo a disposizione dalla Camera di Commercio Spazio a tutela di cittadini e imprese L a Borsa Immobiliare è uno dei servizi della Camera di Commercio di Bari. Lo sportello è un valido strumento operativo nato per essere dalla parte di cittadini, operatori, imprese, istituzioni. L’intento è rendere più accessibili le informazioni e più chiare le quotazioni, attraverso l’unico listino ufficiale per l’area barese e le valutazioni effettuate dai suoi periti ed esperti. I servizi offerti sono la possibilità di sottoscrivere incarichi di vendita e locazione, perizie estimative, ricevere informazioni professionali e consulenze, consultare il listino ufficiale, aggiornato semestralmente, o la banca dati nazionale. Sono accreditate alla Borsa agenzie immobiliari di Bari e provincia selezionate in base a requisiti di qualificata professionalità, etica deontologica e correttezza commerciale. Le agenzie sono coordinate da un comitato di vigilanza e cooperano fra loro secondo una chiara e prestabilita metodologia, mentre il comitato di listino è responsabile della redazione del listino ufficiale, un valido strumento istituzionale di riferimento che fornisce l’orientamento di massima sul valore commerciale degli immobili di Bari e provincia. Tra le problematiche di stretta attualità oggi in Italia, infatti, quello della casa riveste grande importanza. Si tratti di compravendita o di locazione, i timori e le esitazioni nel muoversi rappresentano una costante nell’atteggiamento del cittadino. Parimenti, chi offre i servizi atti a risolvere questo stato di cose, il più delle volte non riesce ad arrivare al destinatario. È al fine di fornire un valido supporto sia per gli operatori iscritti, che per le imprese del settore, che l’ente offre un rilevante contributo per una regolazione armonica del mercato locale. Attraverso uno Sportello dedicato all’utenza, presente all’interno del salone della Camera di Commercio, la Borsa immobiliare provvede a fornire servizi trasparenti di compravendita, locazione, perizie estimative e tutte quelle attività di supporto e di orientamento. Le Agenzie Immobiliari di Bari e provincia accreditate alla Borsa Immobiliare di Bari sono trentatre e sono selezionate in base ai requisiti di esperienza, correttezza e professionalità. Per chi avesse intenzione di vendere o acquistare un immobile, viene attivato il circuito tra tutte le agenzie accreditate che lavorano in contemporanea, a tariffe certe e incarichi di tre mesi non rinnovabili automaticamente. Gli organi della Borsa Immobiliare sono il Comitato di Vigilanza, il cui Presidente è Vito Gallo e il Comitato di Listino, il cui Presidente è l’Ing. Arcangelo Mignini. L’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bari, provvede alla pianificazione del servizio di cui sopra. La direttrice della Borsa Immobiliare è la Dott.ssa Ida Borrelli, mentre il Responsabile è il Dott. Giuseppe Mangialavori. Agenzie Accreditate alla Borsa Immobiliare della Camera di Commercio I.A.A. di Bari ABBRESCIA IMMOBILIARE Abbrescia Francesco Via Cairoli, – Bari IMMOBILSTUDIO Maione Carlo Piazza Garibaldi, – Bari AGENZIA DI NANNA – IMM. RIUNITE Di Nanna Rocco Via M. del Fascismo, Adelfia ITALCASE IMMOBILIARE Fracchiolla Vincenzo Via Carulli, – Bari AGNESE CUTOLO IMMOBILIARE Cutolo Agnese Via A. da Bari, – Bari A.M. AGENZIA IMMOBILIARE Magarò Andrea Via Fanelli, /I int. – Bari ANTONIA MASSARO IMMOBILIARE Massaro Antonia P.zza San Lorenzo, Altamura AURORA IMMOBILIARE S.r.l. Cacucciolo Martino Via Concilio Vaticano II, / – Bari BALDUCCI IMMOBILIARE affiliata REMAX Balducci Giuseppe P.zza della Repubblica, Trani BENI & IMMOBILI Valentini Luigi Via Paolo Lembo, – Bari CENTRO IMMOBILIARE Corrieri Domenico Via Baccarini, – Molfetta CHIMENTI IMMOBILIARE Chimentri Giuseppe Via Giustino Fortunato, /F Triggiano DE.GA. CONSULENZA IMMOBILIARE De Martino Giulia Via Putignani, – Bari EMMA COTUGNO IMMOBILIARE S.n.c. Cotugno Emma Via Principe Amedeo, Bari EMMETRE IMMOBILIARE Martiradonna Domenico Via Abate Gimma, – Bari ERREELLE IMMOBILIARE Rutigliano Luciano C.so Garibaldi, – Corato LEVANTE IMMOBILIARE Gallo Vito Via Cairoli, – Bari MONDOCASA Amato Ilarione Piazza Effrem , – Molfetta NUOVA INTERMEDIA IMMOBILIARE Ventura Vincenzo Via Papa Giovanni XXIII, Bari PIANETA ASTE Gonzalez Zurania C.so Alcide De Gasperi, Bari PLANIFIM FINANZIARIA S.r.l Spezzati Lorenzo C.so Vittorio Emanuele , / – Bari SANSONETTI IMMOBILIARE Sansonetti Antonio P.zza Mercato Vecchio, Fasano SCALESE & SGHERZA Scalese Michelangelo Via Capruzzi, – Bari SIMER IMMOBILIARE Merolla Luigi Via Crispi, / – Bari SOLUZIONI IMMOBILIARE affiliataMONDOCASA Vitagliano Antonio Viale delle Mimose, Terlizzi STUDIO PILOTA-NEGOZIO DELLA CONSULENZA Pilota Rosa Via Quintino Sella, – Bari STUDIO VITULLI S.r.l. Vitulli Giuseppe Viale della Repubblica, Bari VALORECASA di CIRO LA PENNA La Penna Ciro Via Cardassi, – Bari GR.I.M. GRUPPO IMMOBILIARE MIGNINI Mignini Arcangelo Via Sparano, – Bari VENTRELLA SOLUZIONI IMMOBILIARI Ventrella Giovanni Via Cappuccini, Putignano IMMOBILIARE RUBINO S.r.l. Rubino Andrea Via della Repubblica , Bari VISCASA IMMOBILIARE Nardulli Vito Francesco Via Festa, – Acquaviva delle Fonti ilPianetaCdcBari La Camera di Commercio di Bari, allo scopo di fornire all’utente la migliore assistenza nell’esercizio del diritto a ottenere informazioni sullo stato di avanzamento dei procedimenti e delle pratiche, ha istituito un Ufficio per le Relazioni con il Pubblico. UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO Presidente: Luigi Farace Primo piano Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A. Tel. . / (Capo Servizio/Responsabile) Fax . / e-mail: [email protected] *** A.I.C.A.I. Presidente: Carlo Maria Martino Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane e Industriali Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Quinto piano Tel. . / Fax . e-mail: [email protected] *** I.F.O.C. Presidente: Pietro Di Cillo Secondo piano – Terzo piano Agenzia di Formazione – Istituto di Formazione CCIAA Bari Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. – BARI Tel. . / . Fax . e-mail: [email protected] *** S.A.M.E.R. Presidente: Michele Di Benedetto Piano terra – Primo piano Servizio Analisi Chimico-Merceologiche Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Tel. . Fax . e-mail: [email protected] – ORARI DI APERTURA SPORTELLI MATTINA – tutti gli uffici dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore . POMERIGGIO – Registro Imprese – Diritto Annuale dal lunedì al giovedì dalle ore . alle ore . POMERIGGIO – altri uffici lunedì e giovedì dalle ore . alle ore . Rubriche 09-15 ottobre 2010 33 segue dalla prima Investimenti in cultura? Un buon affare l’attuale, non è più possibile considerare le attività culturali, che pure contribuiscono tutte alla creazione di capitale immateriale, in modo indistinto, ponendo sullo stesso piano le attività culturali cosiddette dell’effimero con quelle che incidono sulla tutela, sviluppo e valorizzazione dell’heritage, cioè del patrimonio culturale “hard” che si crea e si tramanda incessantemente. Per affrontare questa distinzione potremmo forse mutuare il modello d’Oltreoceano (gli USA per la precisione, ove le spese per la cultura in generale sono in massima parte sostenute dalla disposizione filantropica di grandi o piccole Organizzazioni private che sponsorizzano in cambio di detassazioni), indirizzando questo tipo di ausilio alle attività culturali dell’effimero, mentre gli ausilii pubblici potrebbero essere riservati per le attività hard. Il modello d’Oltreoceano però si scontra in Italia con lo scarso coraggio dei Governi a intervenire sulle “tax expenditures” e, correlativamente, con la scarsissima propensione dell’impresa privata a sostenere in modo liberale la “cultura”. D’altronde in letteratura scientifica è acclarato (lo insegno ai miei studenti, descrivendo la “legge di Baumol-Bowen”) che la cultura, per complesse ragioni che hanno a che fare con il suo carattere creativo e con l’impossibilità di agire in modo significativo sui decorsi di produttività, abbisogna di sostegno esterno (pubblico o privato che sia), sviluppo, valorizzazione del patrimonio culturale debbano avere una qualche primazìa in fatto di destinazione delle (scarse) risorse pubbliche, mentre l’ausilio del privato dovrebbe essere favorito, incoraggiato e orientato soprattutto per sostenere l’effimero, anch’esso necessario, importante e utile, ma sulla base di un rango diverso che ha a che fare con il diverso tasso di “durabilità” e quindi di capacità di incidere e moltiplicare gli effetti. non potendo i ricavi diretti coprire tutti i costi. Insomma il “fiscal stress” incombe, il privato non è tuttora pronto a donare, il pubblico è riluttante a favorire gli sgravi fiscali, la cultura non riesce strutturalmente a pareggiare ricavi e costi. Ecco perché, in presenza di una situazione così difficile e fluida, considero per l’intanto una necessità che le Pubbliche Amministrazioni operino una previa discriminazione fra cultura intesa come effimero (festival, rassegne, spettacoli, eventi vari che non lasciano traccia “dura”) e cultura intesa come tutela e valorizzazione dell’heritage (musei, biblioteche, archivi, istituzioni che producono ricerca, etc.): intendo sostenere, insomma, che i programmi che concernono consolidamento, WALDEMARO MORGESE Direttore di Teca del Mediterraneo – Professore a contratto di economia aziendale dell’impresa culturale nell’Università degli Studi di Bari leNewsdaTerritorioeImprese inviate le vostre notizie a [email protected] PUGLIA Roberto Bianco premiato “Maestro di Meccanica” Roberto Bianco, President & CEO di Smoov ASRV srl di Putignano è uno dei vincitori del premio “Il Maestro della Meccanica”. Un importantissimo riconoscimento istituito dal Fondazione UCIMU (L’Unione Costruttori Italiani Macchine Utensil)i destinato a quanti fra imprenditori, dirigenti, quadri, tecnici e operai hanno contribuito all’evoluzione dell’industria meccanica italiana con scoperte e invenzioni, soluzioni di prodotto e di processo, sviluppo delle macchine e razionalizzazione dell’organizzazione aziendale, sistemi per la sicurezza dei lavoratori e rispetto dell’ambiente. La cerimonia di assegnazione dei premi si è svolta mercoledì ottobre nell’ambito di .BI-MU/SFORTEC, manifestazione, ospitata da Fieramilano, che ha presentato in questi giorni la più qualificata offerta di macchine utensili, robot e sistemi di automazione, un’ampia panoramica della subfornitura tecnica. Exprivia acquisisce società spagnola Exprivia SpA ha sottoscritto un contratto vincolante per l’acquisizione del , % di ProSAP s.l., capofila di un gruppo multinazionale di imprese di consulenza e system integration su sistemi SAP. Nato nel , il Gruppo ProSAP opera, anche attraverso le sue controllate, nei mercati Spagna, Messico e Centro America nei quali offre servizi professionali in ambiente SAP e servizi di system integration e di application management per importanti clienti di medie e grandi dimensioni. Exprivia, con l’acquisizione di ProSAP, potrà proseguire nel proprio piano strategico di internazionalizzazione in sinergia con la filiale Exprivia S.l che opera con successo in Spagna dal nella fornitura di prodotti e servizi specifici per il mercato della Sanità con particolare riguardo al settore della Business Intelligence, per il quale è attiva anche in altri mercati. L’ingresso di ProSAP consentirà di aumentare la presenza del Gruppo Exprivia nei mercati di lingua spagnola oltre che ampliare l’erogazione dei servizi in modalità nearshoring grazie ai centri di competenza ubicati alle Isole Canarie e in offshoring in Messico. Alla Fiera del Levante 16ª edizione “Promessi Sposi” Dal al novembre , presso i padiglioni n. , e della Fiera del Levante a Bari, torna il Salone nazionale dedicato alle cop- www.gazeco.it Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese Direttore editoriale: Vito Raimondo Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari – Tel. 0805857444 Fax 0805857428 - [email protected] Responsabile trattamento dati personali: Dionisio Ciccarese pie di futuri sposi, che tanto successo ha riscosso lo scorso anno (con circa mila visitatori in giorni, tra cui mila coppie di futuri sposi). Giunta alla sedicesima edizione, “Promessi Sposi” è una kermesse che abbraccia l’intero universo del matrimonio, in ogni suo dettaglio, e si rivolge non solo agli operatori del settore nuziale, ma anche alle coppie di futuri sposi. L’offerta espositiva vanta, infatti, oltre . abiti da sposa degli stilisti locali, nazionali ed internazionali, circa sale ricevimenti e hotel, pugliesi e non solo, aziende pasticcere e di catering, abiti da cerimonia in genere, agenzie viaggi, liste nozze e bomboniere, confetti, centri benessere, flower designer, make-up artist e hair stylist prestigiosi, fotografi, tutto per l’arredamento della casa, wedding planner, noleggio di auto d’epoca ed extralusso. Workshop sul tema della mobilità sostenibile Nell’ambito del progetto ECOREALITY: L’AMBIENTE VA IN ONDA Spegea, Csad- Centro Studi Ambientale e Direzione, Antennasud Edivision e Guardie per l’Ambiente - Sez. LIDA, hanno organizzato a Bari, il ottobre, il workshop sul tema della mobilità sostenibile dal titolo “Perché i mezzi pubblici nella Zona Industriale di Bari girano vuoti?”. Obiettivo dell’incontro tentare di offrire una risposta ai problemi di trasporto, di traffico e di inquinamento, provocati da un non corretto utilizzo dell’automobile e di mezzi inquinanti, promovendo l’uso alternativo di forme di trasporto collettivo ed ecologico. Bando per le TIC nelle PMI riunite in reti E’ possibile partecipare al bando regionale che mette a disposizione mln per la diffusione delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione (TIC) nelle piccole e medie imprese riunite in reti. Il bando si chiama per intero “Aiuti alla diffusione delle tecnologie dell’informazione e comunicazione nelle reti di PMI”, ed è aperto dal settembre al novembre . Le domande di ammissione all’agevolazione devono essere compilate on line attraverso questo portale www.sistema.puglia.it (sezione Bandi in corso) e trasmesse esclusivamente attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo BandoTIC @pec.rupar.puglia.it. Collettiva alla Fiera TEHNOMA di Skopje Nell’ambito della Convenzione / tra l’Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro e l’Innovazione della Regione Puglia e l’Istituto nazionale per il Commercio Estero è prevista l’organizzazione di una collettiva pugliese alla ^ Fiera Tehnoma in Macedonia, specializzata nei settori tecnologie dell’ambiente, edilizia ed energia. La partecipazione fieristica, che si svolgerà a Skopje dal al ottobre , ha lo scopo di sostenere ed accompagnare le aziende interessate nello sviluppo di nuove opportunità commerciali, nonché avviare piani di cooperazione e integrazione economica, nel corso dei seminari tecnici e degli incontri d’affari durante i giorni della Fiera. BASILICATA Sanità: no preacquisto di prestazioni in strutture pugliesi L’accordo in materia di prestazioni sanitarie in discussione con la Puglia non può in alcun modo essere inquadrato come acquisto di prestazioni sanitarie, ma come un’intesa con carattere di reciprocità tesa ad abbattere il costo delle prestazioni sanitarie effettuate fuori regione. La precisazione, frutto di un approfondimento presso gli uffici del Dipartimento Sanità, si rende necessaria a seguito di alcune notizie apparse sulla stampa che non rispecchiano la vera natura delle interlocuzioni in corso. Il ragionamento in atto, infatti non prevede alcun preacquisto di prestazioni sanitarie, ma tende semplicemente a ottimizzare il pagamento di quelle prestazioni che, già oggi e in passato, vengono eseguite fuori regione, cosa che si verifica in particolar modo presso i così detto “ospedali di confine”, tanto in uscita dalla Basilicata e in ingresso in Puglia (ad esempio dall’Alto Bradano verso Spinazzola o Canosa) che in uscita dalla Puglia e in ingresso in Basilicata (come dalla Murgia verso Matera). Commercio, franchising in crescita L’accordo in materia di prestazioni sanitarie in discussione con la Puglia non può in alcun modo essere inquadrato come acquisto di prestazioni sanitarie, ma come un’intesa con carattere di reciprocità tesa ad abbattere il costo delle prestazioni sanitarie effettuate fuori regione. La precisazione, frutto di un approfondimento presso gli uffici del Dipartimento Sanità, si rende necessaria a seguito di alcune notizie apparse sulla stampa che non rispecchiano la vera natura delle interlocuzioni in corso. Il ragionamento in atto, infatti non prevede alcun preacquisto di prestazioni sanitarie, ma tende semplicemente a ottimizzare il pagamento di quelle prestazioni che, già oggi e in passato, vengono eseguite fuori regione, cosa che si verifica in particolar modo presso i così detto “ospedali di confine”, tanto in uscita dalla Basilicata e in ingresso in Puglia (ad esempio dall’Alto Bradano verso Spinazzola o Canosa) che in uscita dalla Puglia e in ingresso in Basilicata (come dalla Murgia verso Matera). Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge – Chiuso in tipografia il 7 ottobre 2010 Società editrice: Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Tel. 0805857439 - Fax 0805857427 [email protected] Registrazione Trib. Bari n. 1276 del 19/4/1996 Certificato ADS n. 6793 del 1/12/2009 Pubblicità: Area 4 S.r.l., Impaginazione grafica e prestampa: Fotolito38 Via delle Margherite n. 20/22 70026 Modugno (BA) tel. 080.5857450 fax 080.5857426 e-mail: [email protected] Unione Stampa Periodica Italiana Abbonamenti: Tariffa per l’Italia € 48,00 Tariffa per l’Europa € 144,00 (48 numeri) da versare sul ccp n. 11019700 intestato a: SEDIT srl - Servizi Editoriali Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Numero arretrato € 2,77 34 09-15 ottobre 2010 Itinerari Alta Murgia – Dal pane alla carne, moltissime specialità Foto Julien Menichini_flickr Una cucina narrata in punta... di coltello N ella salsizz a secc du purc, la salsiccia di puro suino le cui carni sono tagliate a punta di coltello, ci sono persino sentori di buccia d’arancia. L’insaccato, incluso tra i prodotti tipici agroalimentari di Puglia, si produce in alcuni comuni del Parco Nazionale dell’Alta Murgia: Altamura, Gravina, Poggiorsini e Spinazzola in provincia di Bari. Ognuno dei beccai di questi paesi si contende il primato di preparare il migliore insaccato. Il che va a tutto vantaggio dei golosi e ”curiosi viaggiatori” che dispongono, soprattutto in autunno inverno, di un prodotto tradizionale davvero squisito a impasto crudo, che si consuma fresco (cotto in umido, al forno o alla brace) o dopo - giorni di essiccazione naturale. A onor del vero la squisitezza della salsizz è dovuta anche agli aromi che i beccai aggiungono alla carne. Si tratta di una “creatura” della Murgia quale il finocchio selvatico mentre un’altra botta di sapori si deve al peperoncino piccante o dolce e al vino bianco. È, però, la scelta delle carni del suino e il taglio, laborioso e paziente, a punta di coltello a rendere regale la salsizz, quando non si ricorre al tritacarne. Tra le eccellenze dell’Alta Murgia vanno tenuti in seria appetibilità il pane Dop di Altamura, i pecorini canestrati, il formaggio fallone e i vini di Gravina, i funghi cardoncelli, i lambasciune, l’olio d’oliva, i latticini, le mandorle e i mandorlacci, le focacce, i taralli e i biscotti. La cucina tipica dell’Alta Murgia è caratterizzata sia dalle numerose essenze spontanee presenti nel territorio (cicoriella, finocchietto, lambasciune, fungo cardoncello) che dai prodotti derivanti dalle attività agricole. Dall’allevamento degli ovini, poi, derivano alcuni già citati prodotti caseari tipici e i piatti di carne a base di agnello, di capretto e di pecora. I più noti sono l’arrosto di agnello o di capretto, gli involtini di agnello, l’agnello in umido con verdure e la pecora cotta con varie verdure selvatiche in un’anfora di argilla (‘o rezzaule) nel forno a legna. Ad Andria, Corato e Ruvo si preparano braciole a ragù a base di carne di cavallo. Inimmaginabile una buona cucina senza olio eccellente come quello prodotto nel Parco dell’Alta Murgia che ha ottenuto la Dop “Terra di Bari-Bitonto”. Tra i migliori vini i DOC “Gravina”, “Gioia del Colle” e “Castel del Monte” e molti altri, di produzione contraddistinti dal marchio Igt “Murge”. Le escursioni nel Parco dell’Alta Murgia e nei suoi comuni comportano scoperte paesaggistiche, di prim’ordine e culturali per le cattedrali, i castelli, i musei e i centri storici in cui ci s’imbatte ad Altamura, Gravina, Poggiorsini e Spinazzola, Toritto Andria, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Grumo Appula, Minervino Murge, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle. Ricetta – La “salsizz a secc du purc” Carne fresca di suino ( %): prosciutto, spalla tagliata a mano cui sono aggiunti sale e aromi variabili da produttore a produttore Grasso di suino ( %): lardo Sale, peperoncino dolce o piccante, finocchio selvatico, buccia d’arancia, vino bianco Miscelazione manuale sino ad ottenere im- pasto omogeneo Budello di suino risciacquato in acqua, con sale e buccia d’arancia Ha forma cilindrica, legata in ferse (filze), con spago Presenta una superficie liscia, lucida di colore rosso screziato di bianco Al taglio presenta grana grossolana, consistenza asciutta e compatta, colore rosso vivo della parte magra con screziature di colore bianco, della parte grassa Stagionatura delle salsicce appese con essicazione naturale per - giorni in locali aerati a - °C e con - % di umidità Costa al Kg / € Formaggio fresco con latte crudo Un paesaggio suggestivo che attraversa la Puglia Fallone che bontà Nel Parco Nazionale preistoria e tradizioni I l Fallone è un formaggio fresco da consumarsi in giornata. Questo perché i pastori da secoli lo fanno con latte crudo anziché con il pastorizzato utilizzato. Mischiano l’ % di latte ovino e il resto di latte caprino ottenendo così un formaggio lievemente piccante. Il latte è riscaldato sino a circa ° poi s’aggiunge il caglio stagionato almeno un anno precedentemente sciolto in acqua tiepida. La cagliata si lascia depositare per quindici minuti e si frantuma finemente e lasciata a riposare negli stampi di giunco. Si presenta con crosta morbida e biancastra in forme da , - kg. Pasta bianca e grassa. Costa al Kg / €. fraBoschi,SentierieTorrenti Daunia da scoprire Buone notizie per i “curiosi viaggiatori”: nell’Italia dieci e lode, quella che il Tci si appresta a celebrare il ottobre con la “Giornata Touring - - ”, c’è anche la provincia di Foggia. Tra le ottantasette località “Bandiere Arancioni” selezionate per partecipare all’iniziativa, infatti, ci sono quattro comuni di Capitanata e tutti sui Monti Dauni: Alberona, Pietramontecorvino, Orsara e Sant’Agata. Ad Alberona, la Giornata Touring comincerà per i “curiosi viaggiatori”con le visite guidate al borgo medievale, alla chiesa di San Rocco, e proseguirà col percorso delle fontane storiche, il Centro visita del cinghiale. Sulla terrazza panoramica all’ingresso del borgo, degustazioni di caldarroste, frutti di bosco, melegrane, cachi, zucche, fichi d’India. I visitatori di Pietramontecorvino il “ e lode Day” visiteranno Terravecchia, la Torre Normanna, il Palazzo Ducale, il Centro Visite dedicato alla transumanza, al brigantaggio e alle tradizioni. Tempo permettendo escursione al Monte Sam- buco visita al sito archeologico di Montecorvino per ammirare la cosiddetta Sedia del diavolo. In programma spettacoli di sbandieratori, musica, canti popolari e degustazione di prodotti tipici locali. Orsara di Puglia offrirà ai “curiosi viaggiatori” escursioni per ammirare stradine, archi e piazze del centro storico, la Grotta di San Michele Arcangelo attraverso la scalinata sacra e visiteranno il Museo Diocesano. Nel tour sono comprese le visite alle cantine del vino Igt, al forno a paglia più antico della Puglia (aperto e attivo dal ) e a due aziende di prodotti orticoli. Interessante anche il programma della giornata a Sant’Agata di Puglia, a completare la presentazione di un’area, quella dei Monti Dauni, territorio dotato di non poche ricchezze ambientali, storiche, architettoniche ed enogastronomiche. Ai partecipanti, fino a esaurimento scorte, i quattro Comuni “ e lode” offriranno un “sacchetto della qualità” con materiale informativo sul territorio e un prodotto distintivo delle varie località. Foto Cristiano_fotolia L a Murgia, (dal latino murex pietra aguzza), è la porzione Nord-Occidentale del vasto altopiano delle Murge, esteso dalla valle dell’Ofanto sino a Gioia del Colle. L’area va dai circa metri s.l.m. del versante nord-orientale ai metri s.l.m. di Monte Caccia. Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, istituito nel con la legge n. , si estende su un territorio compreso tra la fossa Bradanica e le depressioni vallive verso la costa adriatica, un quadrilatero di circa . ettari. Un Parco dal nome…altisonante ma con non pochi problemi di efficienza, fruibilità e ben lontano dagli standard trentini o abruzzesi. Quello dell’Alta Murgia è un territorio, apparentemente arido e pietroso ma, invece, è caratterizzato da insediamenti rurali in attività, di tratturi delimitati da muretti a secco, bucherellato da fenomeni carsici: lame, lamioni, gravine, puli, pulicchi, grotte, inghiottitoi. I sassi della Murgia non solo per costruire muretti, trulli e quant’altro. Anche libri di pietra per raccontare le storie di uomini e di animali su di loro tracciate. Settanta milioni di anni in Puglia imperversava un caldo tropicale, (altro che i ° dell’estate appena trascorsa) simile a quello dei paesi equatoriali odierni, e il territorio presentava lunghe piane fangose. Erano frequentate da centinaia di dinosauri che passando da dove poi sarebbe stata fondata Altamura, e più precisamente in contrada Pontrelli, lasciarono non meno di . impronte appartenenti a cinque diverse specie. Altra storia avvincente quella dell’Homo arcaicus, scoperto degli speleologi del C.A.R.S. (Centro Altamurano Ricerche Speleologiche) nella grotta carsica di Lamalunga sempre nella Murgia di Altamura. Si tratta dei resti fossili di un uomo, soprannominato familiarmente Cic- cillo. Il suo scheletro risale almeno a mila anni fa, è completo in tutte le sue parti, interamente mineralizzate e calcificate, racconta storie di caccia di quando la Murgia era una sorta di savana frequentata da cervi, leoni delle grotte, felini, iene. La vita sulla Murgia è anche ben rappresentata da rettili, faine, volpi, tassi, donnole, cinghiali. Tra i volatili alcuni rapaci come, il grillaio, il gheppio, il falco pellegrino. In primavera sbocciano almeno dodici specie di orchidee. Tra le pietre e le ferule crescono i pregiati funghi cardoncelli (Pleurotus ferulae ed eringei). I segni della presenza umana, quando non è quella delle macchine mangia pietre che devastano il territorio murgiano, sono tra i più sorprendenti dell’Italia meridionale. Sono un unicum rappresentato oltre che dalle masserie (alcune fortificate e con cappella), le poste delle dogane, le neviere, i jazz. Le neviere erano ingegnose costruzioni interrate con tetto spiovente in pietra: servivano per la conservazione della neve. Mentre i jazz sono strutture in pietra con muretti di delimitazione, costruiti in pendenza e quasi mimetizzati nelle pietraie della Murgia. Erano le stalle, gli stazzi per gli ovini, il grande tesoro dei pastori tanto che per difenderlo c’erano punti d’avvistamento per lupi, volpi e predoni dai quali ci si difendeva anche con i paralupi: lastroni di pietra poste di traverso all’apice dei muri di cinta. Alcuni vani con il tetto di pietra, sostenuto da travi, erano adibiti ad alloggio per i pastori e per il mungiture. Ancora esistono sulla Murgia molti jazz, quasi tutti abbandonati, da ritenere monumenti dell’economia pastorale pugliese. Pagina a cura di Vittorio Stagnani Sanità 09-15 ottobre 2010 35 Negli ultimi anni è migliorata la qualità della vita, ma c’è scarso aiuto per i costi alti dei trattamenti Per i talassemici ancora poche risorse T alassemia, malattia ereditaria a carattere cronico, innescata da un difetto genetico che compromette il funzionamento del trasporto dell’ossigeno nel sangue, portando l’emoglobina a livelli incompatibili con la vita. Oltre . gli italiani colpiti ( , milioni i portatori sani che rischiano di generare, se si uniscono tra loro, figli malati). I malati necessitano di periodiche trasfusioni di sangue. Ricerca e progressi delle terapie farmacologiche, oggi, permettono ai talassemici di godere di aspettativa e qualità di vita (oltre anni, finora) impensabili fino a pochi anni fa, quando la vita non superava i anni. Decisive, le terapie ferrochelanti orali. La terapia base è rappresentata da trasfusioni di sangue ( - unità al mese). Ma questa somministrazione è gravata dall’accumulo, nel sangue, di ferro che, quando in eccesso, è altamente tossico e provoca danni d’organo con cardiopatie, alterazioni epatiche, cirrosi, cancro del fegato, ecc. Per contrastare l’accumulo di ferro si è utilizzata, dagli anni ‘ , la deferoxamina (i nomi riferiti non sono quelli commerciali) da somministrare ore al giorno, tutti i giorni, per via sottocutanea a mezzo di dispositivo a pompa. La dipendenza quotidiana da questa pompa avvelena la qualità della vita del malato pur se è fondamentale per la sua sopravvivenza. Foto Alexander Raths_fotolia Negli ultimi anni – dice la prof. Maria D. Cappellini, università, Milano e presidente, con il prof. Cianciulli, del congresso della società italiana talassemie-emoglobinemie (SITE) di Milano – sono intervenuti nuovi farmaci che assolvono allo stesso compito ma con il vantaggio di assun- zione orale (deferiprone: volte al giorno e deferasirox al giorno). Quest’ultimo, in particolare, ha il vantaggio di poter essere personalizzato, è più accetto ( compressa al giorno) dimostrando efficacia senza effetti collaterali. Migliorate nettamente qualità e durata della vita. Il trapianto di midollo osseo (primo in Usa, nel ) ha allargato le possibilità non essendo più necessario un donatore estremamente compatibile (fratello sano: individuabile nel % dei casi. Ma ci sono – come accaduto recentemente – casi di rifiuto, peraltro da rispettare). Il trapianto è più proponibile per i giovani nei quali c’è maggiore probabilità di successo. Il settembre “Science”, ha pubblicato un lavoro che riguarda il primo paziente sottoposto a terapia genica (introduzione di gene sano al posto del malato). Ma è solo un caso e – dice Cappellini – siamo ancora alla fase sperimentale sull’uomo ed anche i ricercatori italiani vi sono onorevolmente cointeressati. Il costo della terapia, oggi, è di . - . euro l’anno per paziente cui vanno aggiunti i costi per perdite di giornate lavorative del malato e dei familiari, per gli spostamenti ed alloggi, ausili vari, ecc. Si è costituita – dice il prof. Paolo Cianciulli, presidente della SITE – una rete di centri ( ) che fanno capo ad uno di riferimento (in Puglia, Brindisi). Ma essi hanno poche risorse e la legge che prevedeva sovvenzioni non è applicata. I pazienti si sentono e sono trascurati e spesso rischiano anche la vita. Maggiormente a rischio gli immigrati che non sanno a chi rivolgersi e, spesso, non sono in condizione di seguire corretta terapia. L’informatizzazione fa risparmiare (- %) e riduce gli incidenti Spondilite anchilosante – Diagnosi precoce Corsia hi-tech: sicura ed economica Sembra lombalgia attenzione alla SA S Foto Jan Quist_fotolia I farmacisti ospedalieri suggeriscono che è possibile e relativamente semplice farlo. La ricetta vincente è l’informatizzazione delle corsie. Con palmari di collegamento laboratorio-letto del paziente e carrelli automatizzati si possono risparmiare il % della spesa e il % degli incidenti nella gestione dei medicinali. “Si deve informatizzare l’intero percorso della prescrizione del farmaco in ospedale grazie al collegamento tra un palmare, il braccialetto del paziente, il carrello automatizzato dei medicinali e il laboratorio di preparazione. In questo modo il farmacista può tenere sotto controllo ogni prescrizione e collaborare col medico al letto del paziente suggerendogli dosaggi, indicazioni, incompatibilità, effetti collaterali”. “La prescrizione completamente informatizzata – dice Laura Fabrizio, presidente società italiana farmacia ospedaliera – è un sistema di sicurezza ottimale”. Negli Usa un software blocca l’erogazione del farma- co quando riscontra potenziali interazioni e, in anni di sperimentazione, ha abbassato del per cento l’uso inappropriato dei medicinali, riducendo di oltre il % la spesa relativa”. Informatica e capitale umano: questo il binomio su cui investire per migliorare la gestione dei farmaci negli ospedali. “È necessario diffondere e sfruttare tecnologie che costano poco ma hanno un alto rendimento in termini di sicurezza come il braccialetto con codice a barre, e l’attivazione di tracciabilità di farmaci e dispositivi medici (valvole cardiache, protesi, stent). In Italia i primi “farmacisti in corsia”, formati in un Programma promosso dal Ministero sono al lavoro da luglio (a Torino, Padova, Ancona, Bari e Messina)”. La tracciabilità consente non solo di associare infallibilmente la corretta terapia al malato cui è destinata, ma anche di studiare se e quanto essa sia stata efficace. Un vantaggio non da poco in tempi di contrazione della spesa e bilanci in rosso. L’iniziativa T La favola aiuta il bimbo Foto Wojciech Gajda_fotolia recentomila euro l’anno dal ed a tempo indeterminato, da parte di GlaxoSmithKline in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria, per promuovere la lettura, e con questa, cultura nei bambini. Il progetto “Leggere per crescere” vuole stimolare, nelle famiglie con bambini di età prescolare, la pratica della lettura e del racconto ad alta voce, strumento che si è dimostrato di grande efficacia per un equilibrato sviluppo psichico e cognitivo del bambino, per alimentare l’interesse e l’amore verso i libri, per rafforzare i legami affettivi all’interno delle famiglie. I nostri bambini – dice il dr. Giuseppe Mele (pugliese, salentino), presidente Federazione italiana medici pediatri – soffrono l’isolamento, la lontananza dai genitori, spesso la mancanza del nutrimento al pondilite anchilosante (SA), malattia dolorosa, invalidante che esordisce di solito tra i e i anni, con prevalenza per gli uomini – dice il dr. Ignazio Olivieri, dirigente dipartimento di reumatologia della Regione Basilicata, ospedali di Potenza e Matera – caratterizzata da dolore lombare per cui il paziente sta male a riposo e nelle ore notturne, ha rigidità all’inizio del movimento, soprattutto al mattino, e sta meglio con il prosieguo della deambulazione”. Spesso viene confusa con i sintomi della più comune lombalgia. Se non riconosciuta e curata per tempo, questa patologia provoca, negli anni, un progressivo irrigidimento della schiena che rende sempre più difficile la libertà di movimento. La diagnosi accurata e tempestiva arriva, purtroppo, anche dopo - anni dall’esordio e quando il paziente ha già raggiunto una notevole disabilità. Tra l’altro, proprio l’inabilità associata alla SA – dice Gabriella Voltan, presidente associazione nazionale Malati Reumaseno materno. Si tratta di cicatrici che resteranno tutta la vita e che vanno evitate. L’incontro genitori-figli nella lettura del libro, nel racconto di favole, antiche e moderne, la rivatilizzazione dei rapporti interpersonali, l’incremento culturale aiuterà ad evitare gli inconvenienti. I percorsi dell’apprendimento sono “attivo” (ricerca, confronto, discussione) che stimola riflessione e senso critico, “lettura” (trasmissione sistematica della conoscenza) che stimola la fantasia, “per immersione” (apprendimento inconsapevole, ma molto potente e redditizio) che promuove l’imitazione, il processo di crescita. Le lettura è giocosa terapia, armoniosa prevenzione. Uno sguardo particolare va rivolto alle famiglie immigrate ed ai loro bambini per tici – rappresenta anche un costo sociale ed economico. Un’indagine condotta nel dall’Osservatorio Sanità e Salute, rileva che le giornate di assenza dal lavoro per SA era pari a . . per un totale di . lavoratori. Danno stimato di circa milioni di euro al giorno. Bisogna aggiungere farmaci ed ausili vari valutabili in altrettanti milioni €. Quanto prima la patologia viene diagnosticata, tanto migliore è il risultato della terapia sul paziente, garantendogli la possibilità di continuare a praticare una vita attiva. In Italia ha preso il via Back in Play, innovativa campagna europea di sensibilizzazione: uno speciale campionato di calcio con oltre un milione e mezzo di partite giocate su Internet. Testimonial, Luca Toni. Collegandosi al sito http://it.back-inplay.com, si può giocare una mini partita di calcio on-line partecipando ad un campionato europeo e ricevere, allo stesso tempo, informazioni sulla spondilite e il “mal di schiena” i quali si impongono iniziative inter ed intraculturali. Una particolare sottolineatura merita l’allattamento al seno, pratica trascurata con motivazioni quasi mai condivisibili. L’OMS raccomanda: fino a mesi allattamento materno esclusivo, fino a mesi il latte materno alimento principale e introduzione graduale dei complementari. Dalla tv babysitter, alla culla “affumicata”, al seno arido, il mondo del bimbo è fortemente penalizzato. L’invito alla lettura è l’occasione migliore per zittire i messaggi impropri, togliere le nubi, promuovere salute integrale, evitare le cicatrici che deturpano l’anima. Ottimi suggerimenti sono forniti dall’opuscolo “Tu e il tuo bambino”. Pagina a cura di Nicola Simonetti 36 09-15 ottobre 2010 uni Università latesisulgiornale In questa pagina, dedicata ai laureati di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi su temi di economia, marketing e comunicazione che vengono discusse nelle Università di tutto il mondo allo scopo di far conoscere all’imprenditoria le energie più vivaci dei giovani che affrontano il delicato periodo post-universitario. Studenti e docenti che volessero segnalare tesi attinenti ai temi dell’economia, del marketing, della comunicazione, della gestione e della strategia d’impresa possono inviare il materiale direttamente all’indirizzo [email protected]. Il materiale deve essere costituito da un articolo che vada da . a . battute (spazi bianchi compresi), una fotografia in buona risoluzione ( dpi) e una breve scheda biografica ( battute). curriculum J acopo Pallamari, anni, di Bari, ha conseguito la Laurea specialistica in Scienze della Comunicazione Sociale, Istituzionale e Politica nel , presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, con votazione e lode. Ha discusso la tesi di laurea in Istituzioni di Economia Politica, dal titolo “L’economia digitale, le imprese e il marketing in Rete”. Al momento svolge uno stage presso l’ANT Bari come addetto stampa e alla comunicazione. Economia digitale – Internet ha cambiato le regole del mercato. Tante opportunità poco sfruttate Impresa in Rete: o condividi o sei out I l mutamento della società grazie alle nuove tecnologie è evidente e palese; sono sorti i cosiddetti nuovi media, tra i quali Internet, insieme a nuove pratiche di comunicazione. L’economia mondiale è stata attraversata da elementi e fattori di rinnovamento unici. Ma in che modo la Rete, e quindi in seconda istanza Internet, hanno innovato lo scenario mondiale? Quanto e in che modo questi fenomeni di recente formazione influiscono o possono influire in una economia la cui tradizione era fortemente ancorata al tangibile e al materiale? È quindi possibile parlare di una vera e propria “economia digitale”? E l’Italia? Come si rapporta a queste nuove realtà? mite collegamenti online completamente integrati fra le stampatrici, le macchine delle cartiere (dei fornitori) e gli editori serviti, dall’altra creando una partnership utile all’integrazione tra i soggetti della catena di fornitura. Processo, proposta, partecipare. Queste le cosiddette “tre P” alla base dell’X-engeneering. Il web marketing L’importanza del marketing per le vendite, l’immagine, il brand e le strategie di mercato I benefici della disintermediazione che derivano dall’essere presenti su Internet possono essere riassunti nelle C ivi riportate: la riduzione dei costi (si possono ridurre i costi riducendo i servizi di marketing e vendita condotti da operatori telefonici, nonché la stampa e la distribuzione di materiale di comunicazione che invece viene diffusa attraverso il sito Web). La potenzialità (Internet offre nuove opportunità per raggiungere target di vendita e nuovi mercati). Il vantaggio competitivo (se un’azienda introdu- Ripensare l’azienda oggi Il valore di un’azienda può essere anche calcolato in base alle capacità di quest’ultima di ripensare ed innovare il lavoro ed i processi produttivi per adeguarsi al nuovo scenario economico mondiale. Per far fronte alla complessità crescente del mercato ed alle necessità sempre maggiori di ottimizzare l’organizzazione azienda- le ed i suoi processi produttivi, per far fronte all’interconnettività e all’interdipendenza che caratterizzano i soggetti economici, la reingegnerizzazione si trasforma necessariamente in “X-engineering”. L’X-engeneering pone al centro dell’innovazione la condivisione delle informazioni tramite il mezzo di condivisione per eccellenza, Internet, che consente una maggiore performance della intelligence informativa, ripensando il partnering tra aziende. Per attuare tali propositi si deve superare il confine interaziendale, tutti i soggetti del settore interessato devono concorrere a modificare i processi aziendali, definire nuove strategie e sfruttare ampiamente le possibilità offerte da Internet e dalle tecnologie associate. È un concetto di vasta proporzione che abbraccia strategia e attività operative, richiede l’attenzione al dettaglio di tutti i soggetti interessati, non potendo essere deputato unicamente alla direzione aziendale o semplicemente ai ranghi superiori e/o inferiori della singola azienda. Molti sono gli esempi di aziende che hanno abbracciato tale cambiamento, il caso Donnelley, una delle tipografie più grandi degli Stati Uniti, ha fatto scuola. In quanto impresa operante nel settore della carta, era fortemente minacciata dall’ascesa di Internet e dalla probabile affermazione di una “società senza carta”. Impiegando i fondamenti dell’X-engeneering vennero ripensati i rapporti con i clienti e i fornitori, creando da una parte un rapporto di collaborazione tra- non è in dubbio, come è evidenziabile dalla sterminata letteratura in merito. È opportuno invece chiedersi quali siano le possibili evoluzioni di tale strumento se unito alla Rete. Innanzitutto, l’Internet marketing può essere definito come l’utilizzo della Rete e delle relative tecnologie digitali per realizzare i principi del marketing e perseguire i suoi fini. Si può utilizzare Internet per conseguire ognuno dei quattro orientamenti strategici: la penetrazione nel mercato, lo sviluppo del mercato, lo sviluppo del prodotto e la sua diversificazione. Ma Internet è un alleato strategico per le imprese perché permette non solo di concertare i processi tra più soggetti ma, allo stesso tempo permette la disintermediazione con i seguenti benefici: riduzione dei costi, potenzialità, vantaggio competitivo, controllo, miglioramento della comunicazione e del servizio clienti. ce nuovi servizi per i clienti attraverso Internet ciò si traduce in un vantaggio competitivo nei confronti delle dirette concorrenti, almeno sino a che queste ultime non raggiungano lo stesso livello di innovazione). Miglioramento delle comunicazioni (verso il personale, verso il cliente, con fornitori e distributori). Controllo (Internet permette un più efficiente monitoraggio delle preferenze dei potenziali acquirenti, del personale che presta il servizio). Miglioramento del servizio al cliente. L’economia digitale in Italia L’espressione “Economia in Rete” è alla base di una formulazione che tratta l’andamento finanziario ed economico delle più importanti imprese che operano nel cosiddetto nuovo mercato e che ne costituiscono il panorama. La trattazione delle dinamiche finanziarie che muovono le maglie dell’economia mondiale e virtuale passano attraverso l’analisi di fatturati e profitti, è così possibile tracciare l’andamento generale di quella che è stata definita la “New Economy”. Ma cosa si intende per New Economy? Il termine, mutuato dal lessico anglosassone, è stato coniato dal saggista statunitense Kevin Kelly nel all’apice di quella che possiamo definire prima rivoluzione multimediale, l’espressione coglieva la potenziale vastità e l’impatto di quello che, in futuro, si sarebbe prospettato come un vero e proprio mercato entro il quale commerciare prodotti, vendere e comprare servizi, avviare imprese e nuovi business. L’accezione comune può essere oggi così compendiata: la New Economy è l’insieme di quelle attività economico finanziarie basate per la gran parte sulla Rete, è basata sullo sviluppo e impiego delle nuove tecnologie, sul marketing e sull’innovazione. In Italia il fenomeno dell’e-commerce va valutato tenendo conto di alcuni fattori fondamentali come la compenetrazione delle tecnologie nella società e quindi nelle realtà aziendali e produttive, il rapporto domanda e offerta di beni, e in generale lo scenario economico nel quale le aziende operano. Secondo le stime, il fatturato italiano nel è di , miliardi di euro, nello specifico rappresenta il , % dell’intero fatturato europeo. La fiducia italiana nell’e-commerce, come testimoniano i milioni di ordini registrati, è aumentata e l’acquisto online non spaventa più; l’esplosione di siti per le scommesse ne sono la testimonianza, seguiti da importanti esempi trainanti quali il settore del turismo e dell’elettronica. L’e-commerce non può che rivelarsi una grande opportunità per il mercato italiano, maggiore di quanto possa essersi profilata sino ad oggi, a patto che i gap strutturali che incidono sulla competitività vengano, se non azzerati, almeno colmati in parte. Una denuncia in merito, da parte della Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, nel Rapporto Osservatorio Italia Digitale . mostra argutamente come le prime imputate siano le stesse imprese italiane: un terzo di essere sono assenti in Rete e si sale al % se annettiamo le microimprese. E la crisi dei mercati dell’ultimo biennio? Non sembra toccare in modo determinante l’e-commerce, che continua a crescere con un tasso annuo del %, nel sono stati registrati ricavi per miliardi di euro. Operando un confronto con lo scenario europeo, che conta un valore di transazioni online per miliardi di euro, notiamo come il fatturato italiano tocchi appena i miliardi di euro, poca cosa in confronto ai miliardi inglesi; fattori strutturali e legislativi frenano la diffusione della vendita online. JACOPO PALLAMARI Libri 09-15 ottobre 2010 Foto Aristocrat_flickr 37 Foto Matthew Burpee_flickr Da Badoo a My Space, passando per Facebook, ogni relazione on line ha il suo canale Amici, colleghi o net-friends? Come vivere i social network I social network Un’interessante analisi sull’articolata rete di legami che si genera grazie ad internet A MARINO CAVALLO nobii, Badoo, Bebo, Facebook, Linkedin, My Space, Netlog, Orkut e Twitter: nove tra i più importanti social network diventano oggetto di un’analisi approfondita e ricca di dati nel libro di Marino Cavallo e Federico Spadoni (edizioni FrancoAngeli). Si parte dal concetto di rete sociale, definito su Wikipedia come “una struttura sociale fatta di nodi (che sono in generale individui o organizzazioni) legati gli uni agli altri da una o più specifiche tipologie di interdipendenze, come valori, visioni, idee, scambi finanziari, amicizie, affinità, avversioni, conflitti o accordi”. Il risultato è un complesso intreccio di legami che tengono uniti, in modo più o meno saldo, i diversi soggetti e che, se rappresentato graficamente, assume la forma di una rete. In questa raffigurazione si individuano due elementi costitutivi del social network: i nodi e i legami che li collegano. I primi, che rappresentano le unità di base, non sono altro che gli attori che recitano nella rete, e possono essere individui, gruppi o istituzioni. I fili che tengono uniti questi soggetti sono le relazioni che intercorrono tra essi. Da questa definizione il social network diventa un aspetto fondamentale della società e ne determina la struttura. Ma qual è il rapporto tra la realtà, dove le reti sociali sono sempre esistite, e il mondo di internet, che solo da pochi anni ha visto nascere strumenti appositi per la creazione di reti personali? Ci troviamo di fronte a una trasformazione del modo in cui la socialità trova espressione? E quali sono le conseguenze che questo cambiamento ha sulla cultura e sulla comunicazione? Aspetti della società come l’individualismo, l’aggregazione in gruppi, la circolazione delle informazioni e le questioni aperte riguardo politica, potere e controllo, portano ad assegnare ai social network una posizione di grande rilievo per quanto riguarda il rapporto tra internet, gli individui e i processi sociali. Ma quale sarà il futuro di questi innovativi strumenti? Come si evolveranno e in quale misura diventeranno parte della quotidianità degli esseri umani? Che relazione esiste tra i nuovi media e i processi di mutamento sociale in atto? Il volume tenta di rispondere a questi interrogativi utilizzando gli strumenti dell’indagine sul campo. Si scopre così che sono tre le aree qualitative per l’home page di un social network: l’immediatezza con cui il sito allaccia un primo rapporto con il visitatore, il contenuto che viene comunicato e la possibilità di offrire anteprime a chi non è ancora iscritto. Il primo aspetto viene facilitato dalla presenza di foto o immagini, da un layout semplice che rende gradevole una prima lettura e da un eventuale messaggio o logo efficace. Il secondo è valutato in base alla presenza o meno di descrizioni sul funzionamento del sito. Il terzo, invece, è concretizzato grazie alla presenza di motori di ricerca o alla possibilità di esplorare contenuti come, ad esempio, i profili personali. Anobii, ideale per chi cerca libri e recensioni, risponde pienamente ai tre canoni. Badoo segue la stessa linea anche se la descrizione delle funzioni è sostituita da frasi d’effetto che cambiano di volta in volta. Bebo e Netlog scelgono di non mostrare immagini degli utenti iscritti e informano sulle funzioni principali del sito. Facebook ha una pagina di presentazione semplice e di immediata comprensione e comunica all’utente che il social network funziona come strumento di comunicazione aggiuntiva per estendere e approfondire conoscenze ed e- Come internet cambia la comunicazione Autore: Cavallo Marino - Spadoni Federico Editore: Franco Angeli Collana: cultura della comunicazione Pubblicazione: / Numero di pagine: Prezzo: € sperienze già nate offline (Badoo, invece, vuole mettere in contatto persone diverse, che non necessariamente si conoscono, ma sono accomunate dal desiderio di divertirsi, organizzare feste, incontrarsi e suscitare l’approvazione dell’altro sesso). Anche Orkut, largamente diffuso in India e in Brasile, punta sulla semplicità (“comunica”, “conosci”, “condividi” gli elementi presenti sullo schermo) e in più sul contenuto. Twitter ha un effetto comunicativo vincente grazie alla semplicità della sua home page. Rispecchia questo modello pure Linkedin ma cambiano completamente le frasi di descrizione inserite (l’obiettivo è far aumentare ali utenti le opportunità lavorative). Straripa, infine, di informazioni, immagini e link My Space, che si rivolge a un pubblico interessato a creare una pagina personale inserita a una rete di contatti ma che vuole anche inserire contenuti propri ed essere aggiornato sulle novità musicali e cinematografiche: un sito ex numero al mondo e sempre più in declino perché incapace (per ora) di rinnovarsi. Intervista – Il fenomeno spiegato dal coautore del libro, Marino Cavallo “Sul Web non cambiamo, ci evolviamo” M arino Cavallo insegna Sociologia delle Comunicazioni di massa all’Università di Ferrara. Ha coordinato ricerche e analisi sull’impatto delle nuove tecnologie nella società. Com’è nata l’idea di dedicare un libro ai social network? “Di social network si parla molto oggi ma mancano alcuni elementi analitici e dati empirici a cui far riferimento. Di qui l’idea di una ricerca scientifica approfondita e di un’analisi qualitativa sui nove siti internet più diffusi tra cui Facebook, Twitter e My Space. Ebbene, alcuni sono più efficaci di altri rispetto agli obiettivi che si pongono. Se, ad esempio, voglio trovare lavoro e parlare con altre persone che svolgono una determinata professione scelgo Linkedin. Se, invece, desidero stare a contatto con gente che già conosco opto per Facebook. Se preferisco fare incontri ci sono altre tipologie di social network più indicate. Se il mio intento è di pubblicizzare un prodotto artisticocreativo utilizzo le risorse che mette a disposizione My Space. Anche il tipo di profilo inserito da ognuno di noi cambia a seconda dei siti in cui è ospitato: può avere un contenuto professionale, un’immagine scanzonata o una serie di elementi per innescare determinate chiacchierate online. Tutti questi elementi vengono sviscerati nel libro che ho scritto con Federico Spadoni e che rappresenta il primo in Italia ad avere un apparato concettuale e metodologico. In più, partendo dal presupposto che la società è un luogo di relazioni sociali, indaghiamo i social network come strumenti per realizzare la socialità attraverso la rete”. Quali elementi significativi emergono dalla vostra ricerca sui social network? “Spicca il percorso di costruzione dell’identità. Una studiosa, Adriana Cavarero, sostiene che attraverso il network raccontiamo e ci facciamo raccontare. Quindi lo sforzo che si compie quando si crea un profilo consiste nell’assemblare tante informazioni sulla nostra identità allo stesso modo di come si mette in ordine una stanza. Inoltre i social network non sono solo strumenti ma soprattutto luoghi, simboli di una ‘società dei flussi’ per dirla con Manuel Castells, e su questo si concentra il nostro libro”. Cosa risponde a chi demonizza i social network ritenendo che si creano problemi di privacy o relazioni fittizie e solo virtuali? “Riguardo al secondo aspetto se i social network aggiungono relazioni a quelle già esistenti o consolidano que- ste ultime non si può che sottolinearlo positivamente. Nella Rete, poi, non siamo migliori o peggiori che nella vita: la comunicazione mediata attraverso il computer è certamente più diretta e, per questo, spesso si evidenziano determinati difetti o alcune qualità ma, alla base di tutto, c’è sempre l’intenzione del soggetto che si mette in gioco. Quanto alla privacy proprio l’essere diretti ci porta a inserire sul web una serie di elementi della nostra identità (caratteristiche professionali, gusti personali, idee politiche o religiose, amicizie…) che qualcuno potrebbe unire e utilizzare contro noi per crearci dei seri problemi. Credo, comunque, che i social network non vadano né esaltati né demonizzati: possono amplificare le relazioni sociali se attraversano luoghi come la vita affettiva, sentimentale, politica”. f.t. FABIO TRAVERSA Tutela degli utenti Anobii, Twitter e Linkedin i meno sicuri Q ual è il grado di sicurezza nei social network? Badoo è l’unico che non offre agli utenti la possibilità di mostrare il profilo solo ai membri del proprio network. Sul versante opposto Facebook, che non dà la possibilità a chi non è registrato di superare la pagina di accesso. My Space e Orkut consentono la segnalazione agli amministratori, il blocco degli utenti che trasgrediscono e l’approvazione dei commenti. Twitter permette la tutela dei minori grazie al “Trust”, un’etichetta di affidabilità rilasciata dal sito tramite comunicazione via sms. Anobii, Linkedin e Twitter sono i meno sicuri. f.t. 38 09-15 ottobre 2010 Fiscalmente Incorporazioni – Gli ultimi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate Iva di gruppo e credito restano separati in casa P er il Fisco devono rimanere “separate in casa” l’Iva di gruppo e il credito maturato da una società incorporata, nell’anno precedente all’operazione straordinaria di incorporazione. Quest’ultimo credito può essere utilizzato in compensazione “orizzontale”, tramite F , dalla società incorporante oppure può essere richiesto a rimborso se ci sono i presupposti. Sono questi i chiarimenti riportati nella Risoluzione /E/ dell’Agenzia delle Entrate, che dispone come il credito preesistente della società incorporata, al netto delle eventuali compensazioni operate prima dell’operazione, non può mai confluire nell’Iva di gruppo. Quadro normativo L’art. , terzo comma, del D.P.R. n. / , consente alle società legate da rapporti di controllo ed in possesso di specifici requisiti, di procedere alla liquidazione periodica dell’IVA mediante una particolare procedura disciplinata dal D.M. dicembre , nota come “liquidazione IVA di gruppo”. Più precisamente, le singole società aderenti al gruppo trasferiscono alla controllante la propria posizione IVA individuale di debito o credito, in modo che le risultanze delle liquidazioni periodiche di ciascuna società si sommino algebricamente a quelle delle altre partecipanti, rendendo necessario il versamento del solo saldo a debito che residua dopo l’avvenuta compensazione. In linea generale, quindi, le società che partecipano alla liquidazione IVA di gruppo perdono la disponibilità dei propri crediti o debiti IVA periodici che devono essere trasferiti al gruppo e non possono essere autonomamente compensati o chiesti a rimborso. Tuttavia, il legislatore ha recentemente derogato ai principi generali sopra citati con la previsione contenuta nell’articolo , comma , della L. n. / . Detta norma, modificando l’ultimo comma dell’articolo del D.P.R. n. / , ha disposto che i soggetti che partecipano per la prima volta alla liquidazione IVA di gruppo non possono far confluire nei calcoli compensativi della procedura in parola la loro eccedenza di credito derivante dal periodo d’imposta precedente, con la conseguenza che detta eccedenza resta definitivamente nella disponibilità del soggetto in capo al quale si è formata, che la può compensare orizzontalmente ai sensi dell’articolo del D.Lgs. n. / , ovvero chiedere a rimborso al verificarsi dei presupposti di cui all’articolo del D.P.R. n. del . Stop all’abuso dell’Iva di gruppo Il Fisco chiarisce che la norma è stata introdotta al fine di contenere un uso distorto dello strumento del gruppo IVA, consistente nell’acquisizione del controllo di soggetti in forte posizione creditoria al mero fine di utilizzare le eccedenze detraibili degli stessi in compensazione delle eccedenze debitorie – anche future – del soggetto acquirente e delle società dallo stesso controllate. Nell’ipotesi di incorporazione di una società esterna alla procedura di liquidazione IVA gruppo da parte di una società che invece vi partecipa, in forza del principio generale secondo cui l’incorporante subentra a titolo universale nell’intero patrimonio dell’incorporata, nonché della ratio del citato articolo , comma , della legge finanziaria , secondo il Fisco, il credito maturato dalla incorporata nell’anno solare antecedente l’incorporazione non può mai confluire nell’IVA di gruppo. Potendo unicamente essere utilizzato in compensazione orizzontale dall’incorporante, ovvero essere chiesto a rimborso al verificarsi dei presupposti. Anche le operazioni dell’incorporata nella Dichiarazione Iva dell’incorporante. La risoluzione, inoltre, fornisce chiarimenti sulle modalità di compilazione della dichiarazione Iva – anno d’imposta . La dichiarazione IVA/ , relativa all’anno di incorporazione , deve essere presentata unicamente dalla società incorporante, la quale deve riepilogare in un distinto modulo, intestato all’incorporata, le operazioni effettuate da quest’ultima nel periodo ante fusione, e, nel modulo intestato a se stessa, le proprie operazioni ante e post fusione. In particolare, il credito IVA maturato dall’incorporata nell’anno – nonché l’importo già utilizzato dalla medesima in compensazione nel modello F nel corso del – deve essere esposto nella sezione del quadro VL del Modulo dell’incorporata (righi VL e VL ). Nel rigo VL deve essere indicato il credito che residua (a seguito di compensazioni orizzontali o verticali operate prima della fusione), che l’incorporante non può trasferire all’IVA di gruppo ma solo utilizzare in compensazione orizzontale ovvero richiedere a rimborso. L’eventuale credito utilizzato direttamente nelle liquidazioni periodiche per compensare i debiti IVA maturati prima della fusione deve essere indicato nel rigo VL . Va da sé che le compensazioni operate dall’incorporante nel corso del andranno indicate nella sezione del quadro VL del modello IVA . EMILIA CIMINIELLO CHIARA DAMMACCO a cura di Giuseppe Ciminiello FiscoinAula L inea dura contro i fondi patrimoniali creati “ad hoc” per schermare i beni familiari dalle pretese del Fisco. Il contribuente consapevole di avere una posizione di debito con le casse Erariali non può, infatti, pretendere di utilizzare uno strumento (in sé lecito) per raggiungere finalità che esulano dalla sua originaria natura di tutela dei bisogni della famiglia. A questa conclusione è giunta la Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia (Pres. e Rel. Crotti), con una recentissima sentenza che stigmatizza l’uso, talvolta distorto, di taluni Istituti giuridici al solo fine di aggirare gli obblighi d’imposta. La cesura che giunge dei giudici, nel caso di specie, appare di particolare incisività poiché il c.d. “fondo patrimoniale” era stato costituito dal contribuente in tempi “sospetti” ed, in ogni caso, successivi all’insorgere del debito verso l’erario. A tali condizioni, dunque, la costituzione del Fondo è stata ritenuta inefficace nei confronti dell’esattore incaricato della riscossione. Quest’ultimo, infatti, ha potuto procedere alla Fondo patrimoniale sospetto iscrizione di ipoteca sui beni inseriti dal contribuente nel Fondo e tale iscrizione è stata ritenuta pienamente legittima dai giudici di merito. Il fatto Con apposito avviso, datato ../../ , Equitalia Reggio Emilia S.p.A. – Agente della Riscossione per la provincia di Reggio Emilia comunicava ad un contribuente di avere effettuato iscrizione ipotecaria prevsita dall’art. D.P.R. n. / in conseguenza di cartelle esattoriali precedentemente notificate. Tale iscrizione avveniva su quote di beni immobili di proprietà del contribuente, il quale si opponeva al provvedimento eccependo che con atto notarile, del marzo , egli ed il proprio coniuge, in regime di comunione legale dei beni, avevano costituito un fondo patrimoniale previsto dall’art. del codice civile sui beni immobili ivi meglio descritti, censiti nel Catasto Fabbricati del Comune di Reggio Emilia. La decisione Il Collegio emiliano ha inquadrato con immediatezza i contorni ed i risvolti della vicenda processuale, considerando “evidente” l’inefficacia del fondo essendo stato costituito in “tempi sospetti e successivi all’insorgere di debiti erariali”. Il fondo patrimoniale posto in essere da parte dai coniugi reggiani è stato ritenuto indubbiamente idoneo a diminuire le garanzie patrimoniali del Fisco, in quanto i debiti erariali per circa un milione di euro risultavano di competenza degli anni e . Mentre, hanno annotato i giudici, “il fondo era stato costituito nel ! La sua stipulazione è chiaramente sospetta (per non dire altro!) perché effettuata successivamente al sorgere di debiti erariali, di fatto, già noti alle parti. Per consolidata giurisprudenza (si vorrebbe dire: per buon senso ed equilibrio!), il fondo essendo soggetto a revocatoria, affinché possa spiegare efficacia ed essere opponibile, deve essere costituito con un ampio margine logico di anticipo al sorgere del debito erariale, un margine temporale, superiore a due anni al nascere del debito”. Il Collegio si è poi soffermato sulla tesi secondo cui i debiti erariali risulterebbero estranei ai debiti contratti per soddisfare i bisogni della famiglia e, per tanto, non in grado di scalfire il Fondo. A tal proposito è stato chiarito come sia indubbio che con l’istituto del fondo, regolamentato dall’art. del codice civile, i beni immobili o mobili iscritti in pubblici registri ivi vincolati, vengano destinati a soddisfare i bisogni della famiglia e quindi siano sottratti all’espropriabilità. Invero, in base alla norma in parola, l’esecuzione sui beni del fondo o sui frutti “non può avere luogo” per debiti che il creditore conosceva essere stati contratti per scopi estranei alla famiglia. Il credito fiscale, è stato sostenuto dal contribuente, non ha alcuna attinenza con i bisogni della famiglia ma sorge automaticamente quando si verificano i presupposti che determinano la nascita dell’obbligazione tributaria. La tesi è stata ritenuta infondata. Ciò in quanto il criterio identificativo dei crediti il cui soddisfacimento può essere realizzato in via esecutiva sui beni conferiti nel fondo va ricercato non già nella natura delle obbligazioni, ma nella relazione esistente tra il fatto che genera il debito e i bisogni della famiglia. Facendo, dunque, corretta applicazione del suddetto principio, deve essere accertato, in punto di fatto, se il debito de quo possa dirsi contratto o meno per soddisfare i bisogni della famiglia, considerato che, se è vero, che tale finalità non può dirsi sussistente per il solo fatto che il debito sia sorto nell’esercizio dell’impresa, è evidente tuttavia che la richiamata circostanza non è, a contrario, nemmeno idonea ad escludere, in via di principio, che il debito possa dirsi contratto per soddisfare detti bisogni. L’accertamento relativo alla riconducibilità dei debiti alle esi- genze della famiglia costituisce, infatti, un accertamento istituzionale rimesso al giudice di merito. E sul punto il Collegio ha ritenuto che qualsiasi attività con finalità lucrative, professionale od imprenditoriale sia, comunque, tesa al soddisfacimento dei bisogni della famiglia. Sono ricompresi nei detti bisogni anche le esigenze volte al pieno mantenimento ed all’armonico sviluppo della famiglia nonché al potenziamento della sua capacità lavorativa, con esclusione solo delle esigenze di natura voluttuaria o caratterizzate da interessi meramente speculativi. Ma non sempre: infatti operazioni meramente speculative possono essere ricondotte ai bisogni della famiglia, allorché appaia certo, in punto di fatto, che esse siano state poste in essere al solo fine di impedire un danno sicuro al nucleo familiare. Tali argomentazioni hanno condotto i giudici a respingere, definitivamente, la tesi difensiva proposta dal contribuente ed a considerare pienamente valide le iscrizioni ipotecarie effettuate in danno del Fondo patrimoniale, creato in epoca “sospetta”. LE SCADENZE FISCALI VENERDÌ OTTOBRE Annotazione, sul registro IVA degli acquisti, del documento riepilogativo relativo alle fatture di ammontare unitario inferiore a € , ricevute nel mese di settembre. Emissione e registrazione delle fatture differite relative ai beni consegnati o spediti nel corso del mese di settembre e risultanti da Ddt (documenti di trasporto) o altro documento equivalente. Le fatture differite devono recare la specificazione della data e del numero dei documenti cui si riferiscono e possono essere riepilogative di tutte le cessioni poste in essere fra due soggetti. SABATO OTTOBRE (scadenza rinviata a lunedì ) Termine per la regolarizzazione dei versamenti di imposte e ritenute non effettuati o effettuati in misura insufficiente entro il settembre scorso. Il “ravvedimento breve” è possibile versando l’importo degli interessi legali per i giorni di ritardo ( % annuo) e della sanzione ridotta ( , % - cod. ). Versamento, da parte dei sostituti d’imposta, delle ritenute operate nel mese di settembre sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, di lavoro autonomo e sulle provvigioni. Pagamento dell’IVA, se il debito è superiore a € , , relativa al mese di settembre (cod. ) da parte dei contribuenti mensili. Chi va&Chi viene Partenze da BARI Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Alghero Meridiana fly IG : : M Berlino Txl Airberlin AB : : da / Ryanair FR : : L MM G S D da / Bologna Ryanair FR : : L M M G V S D da / a / Air One AP : : L M M G V S D da / a / Ryanair FR : : M G / a / Ryanair FR : : M G Ryanair FR : : Ryanair FR : : Bratislava Brussels Charleroi Bucarest Budapest Cagliari Colonia Dusseldorf Weeze Francoforte Hahn Genova Karlsruhe Londra Gatwick Londra Stansted Malta Milano Lin RO : : V : : W!ZZ W : : L Monaco Parigi Beauvais Pisa Praga Roma Stoccarda Timisoara Tirana Torino Treviso Valencia Venezia Verona L M M V G V : : M a / Berlino Txl Airberlin a / da / a / D da / a / da / a / da / a / D da / a / da / a / D da / a / da / a / Bologna Bratislava Brussels Charleroi Bucarest Budapest Cagliari : : : : Airberlin AB : : D da / a / Ryanair FR : : M G S da / a / Ryanair FR : : M G S da / a / Dusseldorf Weeze Francoforte Hahn Ryanair FR : : da / a / Genova Ryanair FR 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Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio. ottobre. Torino / / / / / G M M L L L G V V M V M G M S V S G G M S L MM G V S L MM G V S L MM G V S S L MM G V S L MM G V S L MM G V M S L M G V M M L G V G L M G G L L L L L L M M M M M M L M M M M M M V G G G G G V S V S V V S V S M G V G L MM G V S M V M S M G S L V M M G S G Note da / a / D da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / D da / a / D da / a / da / a / da / a / da / a / D da / a / da / a / D da / a / da / a / da / a / D da / a / D da / a / da / a / da / a / da / a / D da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / D da / a / da / a / da / a / da / a / D da / a / D da / a / da / a / D da / a / D da / a / da / a / Ciampino D da / a / D da / a / / a / D da Ciampino D da / a / da / a / Ciampino da / a / da / a / da / a / da / a / D da / a / da / a / da / a / D da / a / Volo AL /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : Frequenza M S G M M L L L G V V M S V M G M V S G M S G L MM G V S L MM G V S S L MM G V S L MM G V S L MM G V L M G V M M L M V G V L L L L L L G G L M M M M M M M M M M M G G G G G G V S V S V V S V S Note da D da da da da da da da da da da da da da da D da da D da da D da da D da da da D da D da da da D da da da da da da da da D da da da da D da D da da D da D da da D L MM G V S D G D M V L MM G V S D M S M G S L V M D M G S G D / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / Ciampino da / a / da / a / da / a / Ciampino da / a / Ciampino da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / da / a / Partenze da FOGGIA Part. Arrivo Frequenza : : : : : : : : : : : : : : : : : : / / Volo OD OD OD OD OD OD OD OD OD AL : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : / / OD OD OD OD OD OD OD OD OD Compagnia ORARI IN VIGORE dal S Arrivi a BRINDISI AL Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Frequenza M Volo Partenza Arrivo Compagnia / : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : / / FR AP AB AB FR FR FR AZ L L Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia Darwin/Alitalia ORARI IN VIGORE dal Palermo - - Ryanair Air One Airberlin Airberlin Ryanair Ryanair Ryanair Alitalia helvetic helvetic Torino Palermo AL : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Airberlin AB Airberlin AB Ryanair FR Easyjet U Easyjet U Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Alitalia VE Air One AP Alitalia XM Alitalia XM Alitalia XM Air One AP Easyjet U Air One AP Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Airberlin AB Airberlin AB Airberlin AB Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Ryanair FR Alitalia AZ Alitalia AZ blu-express.com BV Alitalia AZ Air One AP Ryanair FR blu-express.com BV Alitalia AZ Ryanair FR Treviso Milano Mxp / Partenze da BRINDISI Volo Partenza Arrivo FR FR FR FR FR FR FR FR FR AB AB FR U U FR FR FR FR VE AZ AP XM XM XM AP U AP FR FR FR FR FR FR FR AB AB AB FR FR FR FR FR AP AZ BV AZ AP FR AP BV FR AZ FR AB AB FR FR FR AZ L L Compagnia Stoccarda Destinazione / 39 09-15 ottobre 2010 /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az /Az / / L MM G V da da M G V D da LM da M V da D da LM da LM G da S da S Note / / / / / / / / / a a a a a a a a a / / / / / / / / / Arrivi a FOGGIA Part. Arrivo Frequenza : : : : : : : : : : : : : : : : : : LM L MM G V da da da M G V D da M V da D da LM da LM G da S da S Note / / / / / / / / / a a a a a a a a a / / / / / / / / /
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