Pensioni, contributivo per tutti
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Pensioni, contributivo per tutti
VENERDÌ 2 DICEMBRE 2011 ANNO 136 - N. 286 In Italia EURO 1,20 italia: 515249535254 Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 6339 Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 Fondato nel 1876 Roma, Piazza Venezia 5 Tel. 06 688281 www.corriere.it Berlino Addio a Christa Wolf scrittrice dalle due anime Paul Kennedy Il grande storico serve il pasto ai poveri Con il Corriere Maestri del pensiero Benedetto Croce di Isabella Bossi Fedrigotti e Claudio Magris a pagina 45 di Alessandra Farkas a pagina 31 In edicola a 1,50 euro più il prezzo del quotidiano Protesta dei sindacati. La Fornero apre sul reddito minimo garantito. Passera: allarme recessione Draghi: trattati Ue modificabili Pensioni, contributivo per tutti Sarkozy: l’Europa rischia la fine Il ministro: lunedì la riforma. Monti convoca le parti sociali Ora nuove regole di GIANPIERO DALLA ZUANNA 9 771120 498008 11 2 0 2> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano N el gran parlare di pensioni, non si affronta con la necessaria profondità una questione importante per la vita delle persone e per l’intera società. Al di là degli indubbi risparmi per l’erario, è veramente possibile lavorare fino a settant’anni e oltre? Oppure il prolungamento della vita lavorativa rischia di causare grandi difficoltà individuali, oltre a generare organizzazioni del lavoro poco efficienti? Dal punto di vista strettamente demografico, non dovrebbero esserci troppi problemi. Infatti, nel giro di trent’anni la vita media in Italia è aumentata di nove anni per gli uomini (da 70 a 79 anni) e di sette anni per le donne (da 77 a 84 anni) e — nello stesso tempo — sono aumentati pressappoco della stessa misura anche gli anni vissuti in buone o discrete condizioni fisiche e mentali. Le condizioni di salute del settantenne italiano medio di oggi non sono neppure paragonabili a quelle del settantenne di trent’anni fa. Inoltre, studi recenti dimostrano che la permanenza sul posto di lavoro rallenta il decadimento cognitivo, e che se l’età alla pensione è più elevata le aziende investono maggiormente e in modo più continuativo anche sulla formazione dei lavoratori maturi. Tuttavia, è sbagliato pensare che tutto possa essere risolto con un tratto di penna, facendo slittare in avanti di qualche anno l’età alla pensione. Infatti, malgrado le scoperte della medicina e il miglioramento degli stili di vita, non esiste l’elisir di giovinezza, e con l’età le capacità fisiche e mentali inesorabilmente declinano. Quindi, con l’aumentare del numero dei lavoratori maturi, dovrebbero anche molti- plicarsi le forme di lavoro flessibile, garantendo un’uscita soft dal mondo produttivo. Oggi la grande maggioranza dei neo pensionati passa da un lavoro più o meno simile a quello che svolgeva quando aveva quarant’anni alla totale assenza di lavoro. Ciò è irragionevole e poco efficiente. Si potrebbero invece generalizzare forme miste di lavoro-pensione. Ad esempio, un insegnante potrebbe trascorrere i suoi ultimi cinque anni di lavoro (diciamo fra i 65 e i 70 anni) percependo metà pensione e metà stipendio, con un orario di insegnamento dimezzato, magari concentrato su tre giornate lavorative. Lo stesso meccanismo potrebbe essere messo in atto per moltissimi altri lavori, sia manuali che intellettuali, con il vantaggio — tutt’altro che trascurabile — di accumulare altri contributi, aumentando l’entità della pensione negli anni successivi. Inoltre, andrebbero individuati al più presto i lavori più impegnativi sul piano fisico, favorendo non tanto il ritiro precoce dal lavoro di chi li sostiene, ma piuttosto lo spostamento — dopo una certa età — verso attività fisicamente e psicologicamente più sostenibili. È su questo tipo di provvedimenti che i sindacati dovrebbero concentrare i loro sforzi, facendo proposte circostanziate e praticabili per ogni tipo di lavoro e di professione, abbandonando la difesa di un’età di uscita dal lavoro fiscalmente poco sostenibile e — alla fin fine — poco conveniente per gli stessi lavoratori. Perché lavorando bene e più a lungo, molti pensionati invecchieranno meglio, oltre a garantirsi pensioni più dignitose. Giannelli La lettera Io, a 57 anni, indifeso (e babbeo) S Così cambia la previdenza di ENRICO MARRO ALLE PAGINE 2 E 3 LA RETE DI SICUREZZA DELLA BCE di FEDERICO FUBINI DA PAGINA 2 A PAGINA 7 La guida Il presidente francese Nicolas Sarkozy indica la rotta per uscire dalla crisi: «L’Europa rischia di essere spazzata via, per riprendersi deve essere riformata, anzi, rifondata». Lunedì vertice con Angela Merkel. Il presidente della Bce, Draghi: Trattati europei modificabili. DA PAGINA 8 A PAGINA 14 di FRANCO CASTELLO e sarò vivo, il 30 ottobre 2013 taglierò il traguardo dei quarant’anni di lavoro. Ho sempre pagato tasse e contributi. Andare in pensione a 70 anni? Quando sento parlare di «stretta» o dei «privilegiati» che vanno via dopo «solo 40 anni» mi chiedo se è ancora valido l’articolo 1 della Costituzione. A PAGINA 3 Disgelo tra gli Stati Uniti e la Birmania N essuno di loro, probabilmente, riuscirà mai a dimenticare quella domenica notte di inizio agosto. Invece di guardare le stelle cadenti, i banchieri centrali europei passarono la serata in una spiacevole teleconferenza, ciascuno dalla sua casa di villeggiatura. Alla fine decisero di iniziare a comprare titoli di Stato italiani e da allora ne hanno messi in bilancio per circa cento miliardi di euro. CONTINUA A PAGINA 8 La svolta dopo l’inchiesta su appalti e favori Guarguaglini lascia con 5,6 milioni di euro Finmeccanica a Orsi AP / SAUL LOEB IL LAVORO E LA VITA La riforma delle pensioni sarà varata lunedì: sarà introdotto per tutti il sistema contributivo. Scatta la protesta dei sindacati. Il presidente del Consiglio Monti convoca le parti sociali per domenica, mentre il ministro Fornero apre sul reddito minimo garantito. Richiamo di Passera: l’Italia rischia la recessione, ma il Paese è forte, possiamo stupire tutti. Hillary a cena con San Suu Kyi di MARCO DEL CORONA E ntrambe in blusa chiara, entrambe con i capelli raccolti, hanno cenato insieme a Rangoon, in Birmania. Primo incontro di sempre fra il segretario di Stato americano Hillary Clinton e Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, il cui partito tornerà a prendere parte alla vita elettorale della Birmania, che ora gode delle aperture di credito da parte degli Usa. A PAGINA 19 © RIPRODUZIONE RISERVATA Giuseppe Orsi è il nuovo presidente di Finmeccanica. Prende il posto di Pier Francesco Guarguaglini, che si è dimesso ieri travolto dall’inchiesta sulle frodi fiscali insieme alla moglie manager, Marina Grossi. Guarguaglini esce da Finmeccanica con una liquidazione di circa 5,6 milioni: avrà 4,1 milioni subito e il resto tra un anno, come da contratto. La vicenda si trascina dal marzo 2010, quando l’inchiesta su Finmeccanica è divenuta di dominio pubblico. L’epilogo è durato 17 giorni, dalla data dell’ultimo cda, disertato da Guarguaglini, in cui Orsi mise a punto l’operazione-verità sui conti, assumendo pieni poteri sul piano di ristrutturazione. ALLE PAGINE 20 E 21 Baccaro Il manager: sarei rimasto Il prezzo troppo alto di un’addio tra i veleni di MASSIMO MUCCHETTI «L’ importante è che Finmeccanica superi al più presto le difficoltà e possa tornare a crescere nel mondo». Nel giorno dell’addio forzato, ma addolcito da 5,6 milioni di euro di buonuscita, Pier Francesco Guarguaglini, 74 anni, non fa polemiche, anche perché, dopo un po’ di riposo, vuol continuare a lavorare. «Non mi sento vecchio», dice. «A maggio il governo mi aveva dato, come presidente di Finmeccanica, la delega per le strategie. In questa fase in cui tutto cambia, ritenevo di poter dare un contributo importante, full time. Poi ho visto che nei fatti non era possibile. E allora è bene che ci sia uno che decide». CONTINUA A PAGINA 21 Email nel giorno dell’Aids: è la linea del ministero. Che replica: nessuna indicazione E la Rai abolì la parola profilattico di MARIA TERESA MELI È ancora un tabù la parola profilattico. Almeno in Rai. Nella giornata mondiale contro l’Aids, conduttori e giornalisti di Radio 1 hanno ricevuto una email dalla Tv di Stato: «Il ministero ha ribadito che in nessun intervento deve essere nominato esplicitamente il profilattico». Ma il ministero: da noi nessuna indicazione alla Rai. A PAGINA 27 Al 69˚ posto nella classifica con Samoa e Ghana Italia peggio del Ruanda tra i Paesi più corrotti di GIAN ANTONIO STELLA A PAGINA 25 Codice cliente: Codice cliente: 2 # Primo Piano Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 ❜❜ Conti pubblici La riforma Chi ha 40 anni di contributi e lavora un anno in più, paga l’Inps ma senza averne alcun beneficio Alberto Brambilla ministero del Lavoro di ENRICO MARRO ROMA — Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha cominciato a scoprire le carte della riforma delle pensioni. I primi provvedimenti saranno approvati lunedì dal Consiglio dei ministri. Vediamo le probabili novità, leggendo tra le righe di quanto ha detto ieri lo stesso ministro da Bruxelles ed esaminando le principali ipotesi allo studio. Contributivo Eliminate tutte le disparità nel calcolo Come cambiano le regole per gli assegni previdenziali I conti delle pensioni nel sistema pro rata mento), come succede per tutti quelli che hanno cominciato a lavorare dopo il ’95 o per coloro che a quella data avevano meno di 18 anni di servizio, i cui versamenti dal ’96 in poi vengono calcolati col contributivo. Si tratta di un provvedimento che Fornero vuole soprattutto per ragioni di equità, cioè affinché tutti i lavoratori siano tendenzialmente trattati allo stesso modo. In realtà non riguarderà tutti. La riforma, per esempio, non potrà essere imposta alle casse dei professionisti, che sono autonome per legge, ma il governo spingerà al massimo per ottenere che anche queste si adeguino. Solo sui versamenti dal 2012 Poiché il contributivo verrà applicato «pro rata», cioè per i versamenti futuri, è chiaro che riguarderà una minoranza dei lavoratori anziani, visto che la maggioranza di coloro che aveva più di 18 anni di contributi nel ’95 è già andata in pensione. I risparmi che verranno da questa misura sono quindi modesti: qualche centinaio di milioni nei primi anni. E i lavoratori che verranno colpiti dal decreto ci rimetteranno poco. Più si è vicini alla pensione e meno si verrà penalizzati. Per esem- pio, un lavoratore che dovesse andare in pensione tra uno o due anni con 40 anni di versamenti (38-39 dei quali calcolati col retributivo) non noterebbe in pratica alcuna differenza. Perdite minime Secondo le stime la perdita potrebbe arrivare al massimo al 2-3% e in alcuni casi ci potrebbe anche essere un piccolo guadagno (se uno lavorasse per più di 40 anni). Facciamo qualche esempio. Un lavoratore che oggi ha 35 anni di servizio e una retribuzione di 30 mila euro l’anno e volesse arrivare fino a 40 anni di contributi, prenderebbe alla fine 1.794 euro al mese anziché 1.846 euro (calcolo retributivo), cioè 52 euro in meno al mese. Che si ridurrebbero a 32 euro in meno se questo stesso lavoratore avesse oggi 37 anni di servizio, perché in questo caso il contributivo agirebbe solo sugli ultimi tre anni di versamenti, e a 11 euro in meno se avesse 39 anni di servizio. Età flessibile Come ha detto ieri il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, «se si va verso il sistema contributivo, è insita la flessibilità dell’uscita». Estendere il contributivo a tutti i lavoratori significa, abbiamo visto, completare la riforma Dini. Che aveva come altro pilastro l’età flessibile di pensionamento. Vuol dire che per i lavoratori col contributivo puro, quelli assunti dopo il ’95, spariva la distinzione tra pensione di vecchiaia (65 anni) e di anzianità (anticipata) e subentrava un’età flessibile di pensionamento a scelta dello stesso lavoratore tra 57 e 65 anni. Ovviamente, secondo la logica del contributivo (pensione in rapporto ai versamenti di tutta la vita lavorativa), più tardi si andava in pensione e più si prendeva. La fascia 57-65 fu abolita con le riforme dei governi Berlusconi. Fornero vorrebbe reintrodurla, ma a questo punto dovrebbe essere collocata a un livello più alto, perché l’obiettivo è di non consentire comunque l’uscita dal lavoro prima dei limiti attualmente in vigore. Bisognerebbe quindi fissare la fascia 40 fra 65 e 68-70 anni, in modo da ricomprendere il già previsto innalzamento dell’età di vecchiaia con l’adeguamento triennale dell’età alla speranza di vita. Via le pensioni d’anzianità Resta, nella fase transitoria, il problema del superamento delle pensioni di anzianità. Le ipotesi sono diverse. Anche qui una fascia flessibile a partire da 62-63 anni, che significherebbe aspettare un anno in più rispetto a ora che servono 60 anni (e 36 di contributi) che però diventano 61 anni considerando la «finestra mobile» di 12 mesi, che verrebbe abolita. Oppure aumentare le «quote». Oggi si va in pensione d’anzianità a quota 96 (60 anni d’età e 36 di contributi oppure 61+35), che diventerà 97 nel 2013. Anni di contributi necessari per il ritiro dal lavoro secondo il regime attuale. Con l’applicazione della «finestra mobile» decisa dal governo Berlusconi bisogna in realtà lavorare 41 anni con l’ultimo anno di contributi «regalato» all’Inps, perché nel sistema retributivo si conteggiano al massimo 40 anni di versamenti Una delle ipotesi prevede di anticipare al 2012 quota 97 e di portarla rapidamente a quota 100. E per chi ha 40 anni di contributi? È questo il nodo della riforma sul quale sono più tese le trattative di queste ore. Tutte le riforme hanno salvaguardato il diritto di chi ha 40 anni di versamenti (compresi eventuali riscatti laurea e militare) di lasciare il lavoro, indipendentemente dall’età. Solo il governo Berlusconi è riuscito a intaccare indirettamente questo diritto con l’applicazione anche a questi lavoratori della «finestra mobile». Bisogna quindi lavorare 41 anni e per di più l’ultimo anno di contributi viene «regalato» all’Inps, perché nel sistema retributivo si conteggiano al massimo 40 anni di versamenti. Il problema di queste pensioni è però rilevante dal punto di vista finanziario. Si tratta infatti di assegni «pesanti» (circa 1.700 euro al mese), che vengono liquidati anche a 50enni, e che rappresentano i due terzi delle pensioni di anzianità messe in pagamento ogni anno (il restante terzo ricade nel sistema delle quote: 60-61 anni d’età e 36-35 di contributi). Operai e non Probabilmente per i lavoratori con la qualifica di operaio e «assimilati», circa 8 milioni, il diritto di lasciare dopo 40 anni resterà. Per gli altri invece ci saranno modifiche. Potrebbero rientrare nella fascia flessibile ed essere quindi obbligati a raggiungere un minimo d’età di 62 anni, oppu- CON IL SENSORE CMOS EXMOR R™, FOTO E VIDEO PERFETTI IN QUALSIASI CONDIZIONE DI LUCE. Ora puoi permetter ti di più. Ora è il momento per permettersi tutta la qualità e l’innovazione di Sony. Ora è il momento di scegliere la fotocamera compatta dei tuoi sogni. Ora puoi avere di più. Perché ora puoi avere uno sconto di 50 euro. Scopri come su www.sony.it/orapuoi e dai rivenditori che aderiscono all’iniziativa. 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Dal prossimo anno i versamenti di questi lavoratori saranno calcolati ai fini della pensione col meno vantaggioso metodo contributivo (l’assegno tiene conto di quanto effettivamente versato e della speranza di vita media al momento del pensiona- Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 ❜❜ Primo Piano italia: 515249535254 Ci sono materie come pensioni e lavoro su cui agire per decreto sarebbe molto complicato Susanna Camusso segretario Cgil ❜❜ 3 # Serve equità, che non si può comprare in farmacia ma si costruisce con il confronto Raffaele Bonanni segretario Cisl ✒ La lettera Sono un babbeo, non è un privilegio lasciare il lavoro dopo 40 anni re subire un aumento degli anni di contribuzione richiesti (42-43), oppure mantenere la possibilità di uscire dopo 40 anni, ma con la pensione calcolata tutta col contributivo. Necessario accelerare È un’altra delle cose dette ieri da Fornero. Significa che l’adeguamento triennale alla speranza di vita (si prevede un aumento di tre mesi ogni volta) che dovrebbe partire nel 2013 scatterebbe nel 2012. E dovrebbe essere anticipato anche l’aumento a 65 anni dell’età di vecchiaia delle lavoratrici del settore privato (per quelle del pubblico impiego i 65 anni scattano già dal 2012). Secondo le regole attuali l’età salirebbe a 61 anni nel 2014 e poi gradualmente fino a raggiungere 65 anni nel 2026. L’ipotesi è di partire nel 2012 per arrivare a fine corsa già nel 2016. Perequazione È un’altro dei punti dove è più tesa la trattativa con i sindacati. L’idea è quella di bloccare nel 2012 e forse anche nel 2013 l’adeguamento annuale delle pensioni all’inflazione, salvaguardando solo gli assegni più bassi. La pensione si ridurrebbe da pochi euro a qualche decina di euro, secondo come si fa la manovra. È una misura che consentirebbe di risparmiare molto (fino a 4-5 miliardi), ma che incontra l’opposizione della sinistra e del sindacato e solleva qualche dubbio per l’effetto depressivo che potrebbe avere sui consumi. Classique extrapiatto Più contributi per gli autonomi È probabile che la manovra metta mano alla giungla dei contributi. Anche in questo caso non si potrà intervenire immediatamente sulle casse dei professionisti dove talvolta le aliquote sono del 10-13%. Si comincerà dal regime Inps dove mentre i lavoratori dipendenti pagano il 33% (due terzi a carico dell’azienda), artigiani e commercianti versano il 20-21%. Per loro l’aliquota salirà di uno o più punti. Fornero vorrebbe arrivare a regime a una armonizzazione delle aliquote. Privilegi nel mirino Una manovra sulle pensioni come quella che il governo sta mettendo a punto è decisamente impopolare. Manderà i lavoratori in pensione più tardi e in molti casi ridurrà l’importo dell’assegno. Per farla digerire il presidente del Consiglio Mario Monti e il ministro Fornero puntano sulle misure di «equità», che dovranno affiancare la stretta. Camera e Senato, su pressione del governo, hanno già deciso, sia pure timidamente, di intervenire sui vitalizi dei parlamentari. L’esecutivo premerà sulle casse dei professionisti perché adottino il contributivo (quelle che non lo hanno già fatto) e aumentino le aliquote. Nel regime Inps è probabile che scatti anche un contributo di solidarietà a carico dei pensionati dei fondi speciali (elettrici, telefonici, volo, trasporti, postelegrafonici, dirigenti d’azienda) che in passato hanno goduto di regimi più favorevoli. E non è escluso che siano sottoposte a revisione anche le età di pensionamento più basse della norma ancora in vigore per alcune categorie, dalle Forze armate ai piloti, ai conducenti di autobus, metropolitane e treni. © RIPRODUZIONE RISERVATA La domanda ❜❜ Ma è davvero necessario intervenire adesso A quanto pare già da lunedì sarà introdotto il metodo contributivo col criterio del pro rata, ovvero per gli anni a venire dal 2012 in poi, per tutti i lavoratori italiani. Tutti coloro che nel 1996 avevano già almeno 18 anni di carriera alle spalle, e dunque non sono stati toccati dalla riforma Dini, avrebbero la propria futura pensione calcolata con il retributivo relativamente ai versamenti fatti fino a fine anno, e con il contributivo (generalmente meno vantaggioso) per il residuo spezzone di carriera. Questa misura però, proprio per la sua natura graduale, non assicurerebbe benefici finanziari immediati allo Stato. Si tratta di una norma che renderà comunque più equo il sistema, anche se gli effetti economici saranno importanti, ma condizionati comunque dall’essere una misura tardiva, per troppo tempo ostacolata, mentre avrebbe potuto dare, se attuata a tempo debito, dei risparmi significativi. I sistemi pensionistici sono sotto osservazione ovunque, è inutile negarlo. E i governi conferiscono credibilità alle loro manovre economico finanziarie se trovano il coraggio e la forza politica di intervenire aggredendo i nodi ancora irrisolti che, da noi, riguardano soprattutto la disciplina del trattamento di anzianità, che consente a chi ha iniziato molto presto a lavorare, e ha almeno 40 anni di contributi versati, di andare in pensione a 58-59 anni. Rimanendo così a carico del sistema per ancora lunghissimo tempo. Per risolvere il problema, che pesa non poco sulle casse previdenziali, si torna quindi a ragionare su tutti i possibili disincentivi per scoraggiare le uscite anticipate, come quella di elevare i 40 anni a 42-43, oppure farli accompagnare da un’età anagrafica minima di 60 anni. Se si volesse agire con una determinazione temperata dalla cautela, si potrebbe consentire, in via transitoria, che di questa possibilità continuino a fruire solo gli operai (e chi non lavora, cassaintegrati e mobilitati), riconducendo le altre categorie all’interno delle regole ordinarie dell’età minima e delle quote. L’importante è decidere cosa fare, il più presto possibile. I lavoratori chiedono innanzitutto certezze sul proprio futuro. ? Domenico Comegna © RIPRODUZIONE RISERVATA 100 Ho 57 anni, lavoro dall’età di 13, il 30 ottobre 2013, se sarò vivo, taglierò il traguardo dei 40 anni di lavoro (quelli con copertura previdenziale: poi ce ne sarebbero altri 7 di gavetta, ma tutti e 7 rigorosamente in nero…). Come ogni salariato, ho sempre pagato tasse e contributi previdenziali, senza mai, ovviamente, sgarrare. Ho tirato su tre figlie. Mantengo una zia disabile, senza che questo sia fiscalmente riconosciuto. Ho un ruolo di responsabilità dirigenziale dal 1990, ossia sono licenziabile da 21 anni. Credo di meritarmi la pensione. E non mi sento un ladro di futuro per i giovani italiani. Mi sento, anzi, un meritevole, che, dopo aver fatto il suo dovere, ha diritto ai suoi...diritti. Andare in pensione a 70 anni, come piacerebbe al gran capo degli assicuratori e a Confindustria? E magari morire subito dopo, assieme a mia moglie, preferibilmente, così né io né altri godranno della pensione faticosamente costruita? Quando sento parlare di «stretta» sulle pensioni di anzianità o dei «privilegiati» che vanno in pensione dopo «solo 40 anni» mi domando se è ancora valido l’articolo 1 della Costituzione. E mi chiedo come si possa aprire il mercato del lavoro ai giovani se i posti sono occupati dai veterani come me, costosi il quadruplo — come minimo — rispetto a un neoassunto. Infine — e chiudo — un cenno all’ipocrisia. Se 40 anni di lavoro non sono abbastanza per andare in pensione, come fanno a esserlo 41, 42 o 43? Dov’è la differenza? Ve lo dico io: nella facilità con cui si può intervenire su di noi, poveri babbei onesti e indifesi. E nella difficoltà (ma quale?) di colpire evasori fiscali e dipendenti pubblici fannulloni. Con stima, Franco Castello © RIPRODUZIONE RISERVATA Quota a cui potrebbe essere portato il requisito per la pensione d’anzianità, dato dalla somma degli anni di contributi versati più l’età anagrafica. Oggi basta arrivare a quota 96 (60 anni d’età e 36 di contributi oppure 61+35), che diventerà 97 nel 2013. Una delle ipotesi prevede di anticipare al 2012 quota 97 e di portarla rapidamente a quota 100. Nel sito web del Corriere, il forum dei lettori con commenti e valutazioni sulla riforma delle pensioni che il governo si appresta a varare www.breguet.com E L E N C O D E I C O N C E S S I O N A R I B R E G U E T A U T O R I Z Z AT I E C ATA L O G H I : + 3 9 0 2 / 5 7 5 9 7 4 0 2 Codice cliente: 4 italia: 515249535254 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Primo Piano italia: 515249535254 ❜❜ Le pensioni Il ministro 5 # Il sistema contributivo pro rata può essere preso in considerazione, a patto che resti la soglia dei 40 anni di contributi Cesare Damiano Pd I sindacati protestano, Monti li convoca Fornero: subito contributivo per tutti. L’ipotesi del reddito minimo garantito DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES — Lunedì 5 dicembre il Consiglio dei ministri valuterà una riforma delle pensioni con introduzione del metodo contributivo «pro rata» e «per tutti». Lo ha annunciato la responsabile del Welfare Elsa Fornero a margine del Consiglio dei ministri Ue delle politiche sociali a Bruxelles, anticipando anche l'orientamento verso altri interventi sull'età pensionabile delle donne e sull'introduzione del reddito minimo garantito. Sollecitata a replicare alle dure proteste dei sindacati per non essere stati adeguatamente consultati, la Fornero ha espresso la sua disponibilità e quella del premier Mario Monti, sia pur nei limiti imposti La parità Accelerazione nell’adeguamento dell’età pensionabile delle donne dall'urgenza di procedere lunedì. In serata è poi arrivata la convocazione di Palazzo Chigi, per domenica prossima, delle parti sociali e degli enti locali per illustrare le linee guida degli interventi in arrivo. Il ministro del Welfare sul metodo contributivo ha detto di attendersi che «le misure vadano in Consiglio dei ministri il giorno 5». Ha specificato che il nuovo sistema «andrà a regime progressivamente» e si propone di «aiutare le persone a risparmiare durante la loro vita attiva». In sostanza elimina i vantaggi per chi manteneva il più generoso metodo retributivo (fondato sugli stipendi e non sui contributi versati). Le nuove regole genereranno risparmi nella spesa pubblica. La Fornero ha però garantito il rispetto dei principi di «equità sociale» annunciati più volte da Monti. «I sacrifici saranno maggiori per quei lavoratori che sono stati più fortunati», ha detto confermando di voler eliminare «i privilegi» delle categorie beneficiate da trattamenti con minori contributi e maggiori rendite (rispetto ai livelli dell’Inps). Eccezioni potranno esserci, secondo il ministro, «verso il basso e non verso l'alto, come invece abbiamo avuto per troppo tempo». In discussione c'è anche «l'accelerazione di alcuni sentieri di adeguamento sull'età pensionabile delle donne, che già erano stati adottati dal governo precedente con un lunghezza di tempi che oggi forse non ci è più consentita». Viene rinviata la riforma del mercato del lavoro perché da Bruxelles sollecitano le misure di più rapido effetto sui conti pubblici. «Il mercato del lavoro non dà entrate - ha commentato la Fornero -, anche se con un'adeguata riforma può dare possibilità di lavoro e crescita». Netta è stata la sua apertura sul reddito minimo garantito come misura anti-povertà e di inclusione sociale, pur espressa specificandola come sua «preferenza personale». Nuovi strumenti verrebbero studiati per stimolare l'occupazione dei giovani al Sud e per migliorare la condizione dei lavoratori precari. La leader della Cgil Susanna Camusso e quello della Uil Luigi Angeletti restano contrari a ipotesi di allungamento della contribuzione oltre i 40 anni. Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ha considerato la trattativa con il governo essenziale per «trovare soluzioni eque e migliori». L'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano del Pd ha espresso aperture al sistema «pro rata». Ivo Caizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Il presidente dell’Inps Mastrapasqua: rendite integrative, avanti piano ❜❜ La pensione complementare ha in Italia una penetrazione del 23%, contro il 91% dell’estero. Superiamo i conservatorismi MILANO — Fino ad ora, a quanto pare, non è stata ritenuta utile. La pensione complementare ha in Italia una penetrazione del 23%, contro il 91% raggiunto all’estero. Eppure «con il sistema contributivo non solo serve, ma è obbligatoria». Così ieri il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua (foto) ha commentato i dati in tema di pensioni integrative, da lui stesso presentati. Ma non solo. Nel 2011 infatti, secondo l’Istituto nazionale di previdenza sociale, l’età media di uscita dal lavoro nel complesso (vecchiaia e anzianità) in Italia, è stata di 60,2 anni, in calo rispetto ai 60,4 anni del 2010. E se si guarda solo all’anzianità, l’età media di chi è andato in pensione nel 2010 è stata di 58,6 anni. Nei primi 10 mesi del 2011 è stata di 58,7 anni. «La crescita dell’età di uscita dei pensionati per anzianità è ancora troppo lenta — ha spiegato Mastrapasqua —. Dove si va in pensione più avanti i giovani lavorano di più. Oggi ci si deve confrontare con un mondo che ha bisogno di produrre e di far crescere il Pil, e dobbiamo entrare in un una visione globale, lasciandoci alle spalle certi conservatorismi». Welfare Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. La riforma delle pensioni sarà incentrata sull’introduzione del regime contributivo pro rata per tutti Il retroscena La riforma Dal 2012 stop alla rivalutazione L’innalzamento dell’età delle donne Il meccanismo della legge Dini 1 2 3 Un intervento allo studio è l’eventuale blocco per uno o due anni a partire dal 2012 dell’adeguamento degli assegni all’inflazione, fatte salve le pensioni minime. Ma i sindacati sono sul piede di guerra È allo studio anche un anticipo, rispetto alla data del 2026 fissata dal governo Berlusconi, per l’innalzamento a 65 anni dell’età di pensionamento delle donne impiegate nel settore privato. Nel settore pubblico l’adeguamento avverrà dal 1˚ gennaio 2012 Viene esteso a tutti i lavoratori il metodo contributivo per il calcolo della pensione previsto dalla riforma Dini del 1995: l’assegno terrà conto di quanto effettivamente versato e della speranza di vita media al momento del pensionamento La diplomazia del consenso e il (doppio) tavolo di domenica ROMA — La trattativa riservata, con gli incontri uno a uno tra i singoli ministri e i singoli leader sindacali, ha funzionato nei giorni scorsi, ma è entrata in crisi ieri davanti all’offensiva delle confederazioni, in particolare della Cisl e del suo leader, Raffaele Bonanni, sempre più preoccupato per la manovra che sta prendendo forma nelle stanze dei ministeri del Tesoro e del Lavoro. E così, alla fine, il premier e ministro dell’Economia, Mario Monti, pressato anche dalle forze politiche, ha pensato che fosse meglio convocare per domenica mattina le parti sociali: sindacati e associazioni imprenditoriali per illustrare loro, almeno a grandi linee, la manovra impopolare che il governo sarà costretto ad approvare il giorno dopo per far fronte alla gravissima crisi economica e finanziaria. Ma questa mossa non è detto che basti a evitare la protesta del sindacato: che potrà andare da iniziative soft, come manifestazioni nazionali, fino allo sciopero generale. Anche se, al momento, appare improbabile che Cisl e Uil possano prendere decisioni insieme con la Cgil. Ed è proprio la perdurante spaccatura del fronte sindacale il fattore chiave per capire le complicate relazioni che anche il governo Monti si trova a dover gestire. Il premier si è presentato in Parlamento invocando il dialogo sociale. La Cisl vi ha visto la possibilità di tornare a una stagione di forte concertazione, sul modello dei primi anni Novanta, quando il sindacato, di fronte alla crisi della politica, svolse insieme con i governi tecnici un ruolo di supplenza. Bonanni ha quindi teorizzato che a Monti sarebbe convenuto il sostegno del sindacato perché questo lo avrebbe rafforzato in Parlamento: chi si scaglierebbe contro il governo se questo Cisl e Cgil raggiungesse un accordo con le parti sociali?, è il Bonanni sogna la ragionamento di Bonanni. concertazione, Che sul piano politico Camusso già guarda guarda con favore a un alla piazza rafforzamento del grande centro, il che ha bisogno di tempo, per indebolire lo schema bipolare. Il leader della Cgil, Susanna Camusso, ritiene invece che non sia più stagione di concertazione. A ognuno il suo mestiere. E poi, per il sindacato rosso, la cosa più importante è che sia caduto il governo Berlusconi. La Cgil, che in questi anni è stata in piazza, vuole continuare a starci, per intercettare la protesta sociale (la disoccupazione nel 2012 aumenterà) sia quella politica (tra poco più di un anno al massimo già saremo in campagna elettorale) per portare acqua al mulino del ritorno al governo della sinistra. Il tutto nello schema bipolare. Per Bonanni era importante sventare lo scenario di un governo che si riunisce, decide la stangata senza neppure incontrare i sindacati e un minuto dopo Camusso chiama i lavoratori alla protesta. Inevitabilmente sarebbe dovuto entrare anche lui in una logica conflittuale, «un residuo degli anni Ottanta», secondo Bonanni, che alla «sterile protesta» preferisce invece «l’assunzione di responsabilità per incidere sulle scelte». Ecco perché ora il leader della Cisl dice che il tavolo di domenica «non può ridursi a una semplice consultazione, ma deve aprire una vera trattativa sulle nostre richieste». Cisl e Uil vogliono giocare fino in fondo il loro ruolo per cambiare le decisioni del governo. Per loro la protesta non è scontata: dipenderà da Monti. Ma i margini sono strettissimi. Tutti e tre i sindacati sanno che non potranno evitare una manovra dura, forse durissima. Ma, anche in questa circostanza, seguono linee sindacali e politiche diverse. Enrico Marro © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Codice cliente: 6 Primo Piano Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Fabbisogno: ecco le cifre Il governo Le scelte 69,3 Miliardi di euro Il fabbisogno del settore statale negli 11 mesi del 2011 L’allarme di Passera: rischio recessione «Ma il Paese è forte, possiamo stupire tutti». Monti prepara la manovra da 20 miliardi La Nota L’incarico ❜❜ di Massimo Franco È stato impossibile dire di no a Monti: mi chiedeva di fare un nuovo mestiere, ho detto sì senza pensare e ne sono contento Il premier rassicura però il Pd già soffre i primi contraccolpi I l fronte della resistenza si sta spostando a sinistra. Nelle file berlusconiane le critiche si attardano sul carattere tecnico del governo di Mario Monti; e sottolineano la confusione di una parte del centrodestra, dove cresce la tensione fra Pdl e Lega e non tutti si rassegnano a una maggioranza trasversale che allontana le elezioni al 2013. Ma i contraccolpi potenzialmente più laceranti delle misure del presidente del Consiglio si intravedono nel Pd. Col passare delle ore, le perplessità del segretario Pier Luigi Bersani stanno diventando qualcosa di diverso: un allarme per il metodo e il merito dell’azione di Monti, soprattutto in tema di riforma delle pensioni. Si sa che Palazzo Chigi ha l’esigenza di agire in fretta, presentando i provvedimenti fin da lunedì; e l’intenzione di approvare tutto a fine dicembre. D’altronde, i tempi dei mercati finanziari non sono quelli della politica né delle parti sociali. E in una situazione in bilico, il premier ha dovuto interrompere la prassi della concertazione. È un colpo al potere dei sindacati e un segno dei nuovi tempi. Ma il loro «no» all’aumento degli anni di contribuzione minima per andare in pensione, costringe Bersani ad alzare la voce e a insistere sull’«equità». Si tratta di proposte di fronte alle quali Monti e i suoi ministri, avverte Bersani, non possono restare «sordi o disattenti». La sinistra di Nichi Vendola applaude l’alleato-avversario, evocando un triangolo Pd-Cgil-Sel che si tradurrebbe in un sostegno meno scontato al governo. Il timore dei sindacati è di essere delegittimati dalle misure di Monti; e di dovere affrontare la rivolta di iscritti per Bersani nella metà pensionati. È un versante che promette di mobilitarsi fino tenaglia della alla protesta, di fronte alla teraCgil e di Vendola pia d’urto di Palazzo Chigi. Riesce difficile, tuttavia, pensare Tensioni che l’opposizione sindacale postra Pdl e Lega sa cambiare il percorso concordato con l’Europa. L’Udc di Pier Ferdinando Casini sembra rivolgersi a Bersani e alla Cgil quando invita a «non mettere veti e controveti». E il Quirinale puntella il tentativo di cui è stato regista. «L’Italia ce la deve fare», insiste Giorgio Napolitano. Cresce la consapevolezza che, se la coalizione di tecnici fallisse, ci sarebbero la bancarotta dell’Italia e il crollo dell’euro. Il premier sottolinea ogni passo avanti, anche simbolico, con un occhio ai mercati finanziari e l’altro alle forze politiche. Ieri Palazzo Chigi ha diffuso una nota di plauso alla Camera che ha votato per inserire nella Costituzione il pareggio di bilancio. Le tensioni sono già messe in preventivo; e probabilmente cresceranno quando la manovra assumerà i caratteri dell’emergenza. Ma Monti è stato chiamato proprio perché la situazione è eccezionale. La sua trasversalità è funzionale alla necessità di approvare misure che una maggioranza risicata o un governo dominato dai partiti non sarebbero in grado nemmeno di tentare: tanto più a un anno e mezzo, al massimo, dalle elezioni. Non ha torto La Civiltà cattolica, il quindicinale dei gesuiti, quando osserva che «l’apparente debolezza» di Monti dovuta all’assenza di «politici», «è, di fatto, la sua forza». ❜❜ © RIPRODUZIONE RISERVATA A Roma Corrado Passera, ministro di Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti ieri durante il suo intervento agli stati generali di Confcommercio ROMA — Finito il road show in giro per l’Europa a tranquillizzare i mercati, il presidente del Consiglio Mario Monti si è barricato a Palazzo Chigi a scrivere le tavole del risanamento che presenterà lunedì a mercati chiusi. Ha rinunciato persino alla presentazione del libro del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Il professore, in contatto con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda e con il viceministro del Tesoro Vittorio Grilli e la sua struttura, ha pochi giorni per perfezionare la manovra da 20 miliardi di euro. Ma ha trovato il tempo per sottolineare, in una nota, la sua soddisfazione e l’importanza del voto a larghissima maggioranza per approvare la legge sul pareggio di bilancio. Dimostra la «ferma volontà del Parlamento e di tutto il Paese nel proseguire sulla strada del risanamento». Per dire che la strada è in discesa perché anche i suoi decreti sull’Ici e sulle pensioni, anche se politicamente indigesti, troveranno un responsabile via libera da deputati e senatori. In questa atmosfera un po’ surreale, dove la leader della Cgil Susanna Camusso è arrivata a dire che Monti «rappresenta il ritorno alla civiltà dopo 17 anni di berlusconismo», anche i mercati hanno cominciato a credere che lo stellone italico esiste veramente e lo spread con i Bund tedeschi ha chiuso con un deciso calo sotto quota 450. Mentre il premier scrive i testi — che domenica presenterà in anteprima alle parti sociali — ai ministri chiave è toccato il compito di dare in pasto ai media qualche scampolo del pacchetto. Ma soprattutto parole per spiegare i benefici dei sacrifici. Il ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera, dopo aver incontrato mercoledì gli imprenditori, ieri ha avviato i colloqui con i sindacati. E nel suo primo intervento pubblico agli stati generali dei commercian- ti non ha nascosto le magagne in cui ci troviamo — «stiamo rischiando di rientrare in recessione» — ma si è detto sicuro che «anche questa volta ce la faremo». «Noi possiamo sorprendere positivamente il resto del mondo — ha detto dal palco dei commercianti — ci sono tuti gli estremi e i dati sull’esportazione dimostrano che il Paese è for- Il professore e il segretario al Tesoro Usa Mercoledì a Milano incontro con Geithner Stati Uniti Il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner, 50 anni, in carica dal gennaio del 2009 te». Passera ha anticipato che il governo lunedì approverà un primo pacchetto di misure al quale ne seguiranno altri «tutti basati su un equilibrio di finalità». Mentre il ministro del Lavoro Elsa Fornero da Bruxelles sintetizzava le misure sulla previdenza, la collega della Giustizia Paola Severino ha dipinto bene il contesto in cui tutto questo sta accadendo. «Ci aspetta una stagione di sofferenza e privazioni, ma può essere anche occasione di rinascita — ha sottolineato il ministro —. Se dialogheremo e sapremo spiegare le ragioni per cui prenderemo certi provvedi- menti, credo che l’Italia ce la farà». Il ministro della Cooperazione e Integrazione Andrea Riccardi in serata ha detto che «c’è l’esigenza dell’equità, di non colpire in modo indiscriminato». E al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, che chiede «scelte esemplari a partire dalla riduzione di costi della politica, arrivati ormai a superare i 9 miliardi di euro», il ministro Passera ha ribadito il concetto di «equità». Un mantra che, se rispettato, dovrebbe far digerire i sacrifici a tutti. L’incontro Il premier Monti ha convocato per domenica mattina le parti sociali e i rappresentanti degli enti locali per illustrare le linee guida degli interventi che saranno adottati dal Cdm di lunedì MILANO — Si terrà a Milano, la mattina del 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, l’incontro tra il presidente del Consiglio e ministro dell’Economia Mario Monti e il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner. Quella sera si inaugura anche la stagione della Scala di Milano — con il Don Giovanni di Mozart — e tradizionalmente sono invitate a partecipare le massime cariche dello Stato: ad attendere il premier un posto nel Palco reale. Il giorno dopo — secondo quanto riferito da fonti di governo — Monti partirà alla volta di Bruxelles per partecipare alla riunione del Consiglio europeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Regioni convocate domenica dal governo, Zaia e Cota protestano Il ministro e la comunicazione dell’esecutivo «Vertice a Roma? C’è il parlamento padano» Riccardi: dopo lunedì, parleremo di più MILANO — «Cota e Zaia, il dispetto di precettarli a Roma». È il titolo che appare al centro della prima pagina della Padania oggi in edicola, a corredo di una gran foto dei governatori piemontese e veneto. È accaduto che il premier Mario Monti abbia convocato per domenica mattina un incontro con le Regioni per discutere degli interventi che saranno approvati il giorno successivo in Consiglio dei ministri. Peccato che nello stesso giorno e nelle medesime ore, a Vicenza, torni a riunirsi il parlamento della Padania. «È una convocazione che giunge come un fulmine a ciel sereno e che suona come un atto di grave insensibilità istituzionale», protestano sulla prima pagina della Padania i governatori leghisti di Piemonte e Veneto, che dicono di aver dato «totale disponibilità di date e orari tranne R. Ba. © RIPRODUZIONE RISERVATA che per la mattina e il primo pomeriggio di domenica». Commenta il capogruppo del Carroccio alla Camera, Marco Reguzzoni: «Monti inizia male». Difficile parlare con un esponente padano che non cominci a enumerare i numerosi «schiaffi» assestati alla Lega dal professore milanese: dalla scomparsa del ministero al Federalismo — e «certamente del federalismo stesso» — al decreto per Roma Capitale fino al ridisegno delle competenze precedentemente assegnate alle scuola di formazione per i magistrati — al Nord la sede è a Bergamo — che i leghisti avevano sempre propagandato come il primo tassello della territorializzazione della magistratura. Tutte cose che complicano anche il rapporto con il Pdl e l’«amico Silvio» Berlusconi. © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO — Dopo lunedì 5 dicembre, data in cui il Consiglio dei ministri dovrebbe adottare il primo pacchetto di misure economiche, «si comincerà a parlare di più». Lo ha assicurato ieri Andrea Riccardi, ministro per l’Integrazione e la Cooperazione internazionale, ospite di Lilli Gruber negli studi di Otto e mezzo, su La7. Per adesso, una delle novità portate dal nuovo esecutivo è una certa parsimonia nelle dichiarazioni ai media. Poche interviste, poche comparsate in televisione. «Sono convinto che bisogna parlare al Paese e alla gente, ma la scelta del governo è quella di evitare di comunicare prima di aver fatto qualcosa», ha detto Riccardi. «Certo — ha aggiunto — le persone oggi al governo non hanno, e lo dico in positivo, il problema di fare pubblicità a se stesse, non hanno un problema elettorale o personalistico. Quindi la comunicazione credo che sarà di tipo diverso». Il «silenzio» dei ministri è stato uno dei primi nodi per il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. Appena insediato, aveva scherzato dicendo che avrebbe discusso soltanto delle sue passioni: «Oggi parlo solo di montagne, opera lirica e dell’autore che sto studiando, Cesare Beccaria». A chi gli chiedeva se avesse scelto un portavoce aveva risposto: «Perché? Ne ho diritto?». E qualche giorno dopo, incalzato dai giornalisti in attesa davanti a Palazzo Chigi, aveva chiesto comprensione: «Abbiate pazienza, verranno giorni migliori». © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 77,9 Primo Piano italia: 515249535254 8,5 Miliardi di euro Il fabbisogno del settore statale negli 11 mesi dell’anno scorso Miliardi di euro Il fabbisogno provvisorio del solo mese di novembre Entro lunedì saranno pronte le misure anticrisi del governo e sono ancora molte le ipotesi in campo. I provvedimenti saranno esaminati prima alla Camera, dove il voto finale è in calendario al massimo entro il 17 dicembre, poi al Pubblica amministrazione L’ipotesi di trasformare in titoli di Stato il debito verso le imprese Senato, con l’obiettivo del via libera definitivo prima di Natale ROMA — Entro il week end si dovrebbe sapere qualcosa di più. Per adesso tagli, tasse e agevolazioni entrano ed escono dal cilindro dei tecnici di Palazzo Chigi anche ieri alla frenetica ricerca del punto di equilibrio. Cioè dove fissare l’asticella del valore della manovra oscillante tra i dati negativi della recessione per il 2012, dopo l’Ocse confermata ieri da Standard & Poor’s, e quelli del costo da spread che l’ufficio studi di Confindustria ha calcolato addirittura in 18 miliardi di euro. Una piccola boccata d’ossigeno, in questo cupo scenario, arriva dai mercati finanziari con lo spread sui Bund in forte contrazione e dal fabbisogno che negli ultimi undici mesi mostra un calo di 8,6 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Titoli di Stato alle imprese Tra le misure che il governo sta preparando ieri è emersa una grossa novità anche se potrebbe essere inserita non da lunedì ma in un pacchetto successivo. Si tratta della trasformazione dello stock di debito della pubblica amministrazione (oltre 70 miliardi di euro) in titoli di Stato da dare alle imprese. Trova poi conferma il rafforzamento strutturale delle imposte progressive sulla casa, la cosiddetta Ici-Imu sul primo alloggio con esclusione per le fasce deboli e con probabile «collegamento» con la dichiarazione dei redditi e a una rivalutazione delle rendite catastali del 15%. Spunta persino il progetto di una revisione delle aliquote Irpef. Patrimoniale leggera e Iva Confermata al momento la patrimoniale leggera in una forbice tra 1,5-2 per mille e un capitale di 1-1,5 milioni di euro per contribuente. In pratica chi ha in banca tra contanti, azioni e fondi un gruzzolo di due milioni di euro, rischia di pagare fino a 4 mila euro all’anno. Non tutti nel governo Monti sono convinti di questa nuova tassa sulla ricchezza — anche perché c’era una promessa di non introdurla fatta a Silvio Berlusconi — ma potrebbe essere inevitabile per avere il via libera alla riforma previdenziale da Pd e Cgil. I provvedimenti di cui si parla sono moltissimi. Si va da un aumento dell’Iva fino al 23%, in grado di portare risorse per 8 miliardi di euro che serviranno Tasse sulla casa Probabile un’imposta progressiva con l’Ici-Imu a partire dalla prima casa: escluse le fasce deboli Patrimoniale Si pensa a un prelievo dell’1,5-2 per mille sui capitali di almeno 1-1,5 milioni di euro Aumento dell’Iva Fino al 23%: 8 miliardi di euro finanzierebbero la riduzione di alcuni punti di Irap sul costo del lavoro Ici e patrimoniale, si lavora sull’Iva Idea Btp per i debiti con le imprese per finanziare la riduzione di alcuni punti di Irap sul costo del lavoro, alla reintroduzione di una sorta di Dual income tax per stimolare la quotazione delle aziende e l’aumento dimensionale. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha affermato ieri che a breve ci sarà «qualcosa sulla semplificazione per ridurre i lacci che imbrigliano l’Italia, per incoraggiare maggiore concorrenza e internazionalizza- zione». Quindi quasi inevitabili interventi per le professioni e in altre aree dove è tradizionalmente limitato l’accesso ai nuovi entranti. Tracciabilità contro l’evasione Ci saranno anche misure per combattere l’evasione fiscale, la più gettonata delle quali è l’aumento della tracciabilità limitando per legge l’uso dei contanti alla quota di 300-500 euro, e l’obbligo per i commercianti di dotarsi di macchinette per il pagamento con bancomat e carte di credito purtroppo ancora scarsamente diffuse. Bonus energetici Nel pacchetto crescita torna in campo la proroga della detrazione del 55% sugli interventi edilizi per il risparmio energetico, che dovrebbe affiancare liberalizzazioni, dismissioni e lo sblocco dei fondi per le infrastrutture. Possibili anche premi fiscali per le imprese che si capitalizzano (con la possibilità di dedurre l’interesse figurativo sull’emissione di capitale proprio delle imprese) e sgravi Irap. Confermati i tempi record per l’esame parlamentare della manovra: l’iter partirà dalla Camera dove il testo dovrà essere votato entro il 17 dicembre per poi passare al Senato. Tutto approvato entro Natale, come hanno garantito l’altro giorno i presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani. Il modello giapponese La trasformazione dei crediti delle aziende in titoli di Stato, ipotesi emersa durante il confronto tra il mondo produttivo e il ministro Passera, è senza dubbio una delle novità più importanti di questi giorni. Per il neo sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo si tratta di una idea rivoluzionaria che «potrebbe essere estesa anche al risparmio delle famiglie seguendo il modello giapponese». «Calcolando che nel 2012 vanno a scadenza quasi 200 miliardi di euro — spiega Polillo — i 70 miliardi da destinare alle imprese toglierebbero pressione alle aste dei titoli di Stato con grande beneficio per gli spread». Il modello giapponese prevede anche l’emissione di particolari certificati del Tesoro da riservare al risparmio delle famiglie con rendimenti sicuri e ancorati all’inflazione che sfuggirebbero alle micidiali aste. «Ecco perché il Giappone — spiega ancora Polillo — che ha un debito pubblico doppio rispetto all’Italia non ha il problema dello spread». Un dossier che Passera ha promesso di sottoporre al Tesoro, almeno per il capitolo che per ora riguarda le imprese, per trovare un meccanismo corretto per la loro attuazione. L’ora della trasparenza Anche per il direttore generale di Confindustria Gianpaolo Galli è «una buona idea soprattutto se i titoli sono negoziabili e possono essere scontati in banca». Quei 70 miliardi, di cui da tempo gli imprenditori chiedono il pagamento, non sono mai emersi nella contabilità della pubblica amministrazione e quindi non rientrano nelle statistiche Eurostat ma, secondo gli osservatori, i mercati sanno benissimo della loro esistenza e la loro certificazione ufficiale sarebbe accolta come un segnale di trasparenza. Roberto Bagnoli © RIPRODUZIONE RISERVATA E nel ’92 furono i costruttori a chiedere di essere pagati con i Bot Quando Spadolini esortava a comprare titoli di Stato MILANO — Pagamenti in titoli di Stato al posto di cash in lire o euro. La proposta del ministro per lo Sviluppo Corrado Passera di utilizzare Btp per pagare i debiti arretrati della pubblica amministrazione alle imprese ha radici in qualche «precedente» anche storico. Si tratta in realtà di pochi casi che percorrono un periodo molto lungo del travagliato percorso della nostra economia: dagli anni Settanta fino al «vicino» 2009. Qualcuno forse ricorda che uno dei primi appelli a comprare debito pubblico italiano è stato di Giovanni Spadolini, che in televisione più di trent’anni fa ha fatto un discorso oggi di «rara» attualità. In sostanza ha detto: io e la mia famiglia abbiamo impiegato tutti i risparmi in titoli di Stato, fatelo anche voi. Siamo a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta. Era dunque ancora lontana l’età delle privatizzazioni, quando la parola d’ordine era «dopo i Bot, i Credit», con un invito a diversificare il portafoglio monotematico dei risparmiatori in azioni di banche e società industriali che venivano collocate sul mercato. Erano invece gli anni in cui i dipendenti pubblici a reddito maggiore sono stati oggetto di una sorta di prelievo forzoso attuato pagando una parte degli scatti di indennità attraverso buoni del Tesoro. Una specie di contributo di solidarietà pagato attraverso parte della «scala mobile». Nel 1992 i Bot vengono invece «reclamati», in modo però più provocatorio che reale, dall’associazione dei costruttori: il ciclone Tangentopoli aveva di fatto bloccato l’intero sistema degli appalti e l’Ance protestava: lo Stato non ha liquidità per rimborsare i 14 mila miliardi vantati dalle società che hanno costruito opere pubbliche? Paghi con i buoni del Tesoro. La «proposta» ovviamente non ha avuto seguito. Tuttavia il pagamento con titoli di Stato è stato rispolverato nel ’96, quando il Fisco ha pagato una parte dei debiti verso i contribuenti, un decreto della Camera ha autorizzato a emettere 6 mila miliardi (in lire) di titoli di Stato per rim- borsare i crediti d’imposta di importo più elevato. Inutile dire che il provvedimento è stato accolto con una bufera politica. E sempre nel ’96 il progetto-Bot tocca all’Inps, con la previsione di pagamento di arretrati a rate per 20 mila miliardi di lire sempre utilizzando titoli di Stato. Infine Bot e Btp sono «entrati» nel dossier Alitalia. Ad azionisti e obbligazionisti della compagnia viene offerta la possibilità di conversione in titoli di Stato: gli AliBot, ultima pista di atterraggio per chi aveva fatto un «volo» in Borsa finito male. Sergio Bocconi © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 7 8 # Primo Piano Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 6 I migliori dell’eurozona La crisi I conti I Paesi con tripla A Olanda, Finlandia, Francia, Germania, Austria e Lussemburgo Draghi invoca un patto sul bilancio E apre a un ruolo più attivo della Bce L’accordo nella Ue sulla stabilità 1 Discorso a Bruxelles: la stretta del credito strozza le piccole imprese Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha chiesto «un accordo con regole» più severe per il controllo dei bilanci nazionali, come chiede da tempo la Germania La Banca centrale e il sostegno all’euro 2 Dopo un accordo sulle regole tra i Paesi europei (al vertice Ue dell’8 e 9 dicembre), dice Draghi, «altri elementi possono seguire», indicando la possibilità di un più attivo ruolo della Bce nella crisi come vuole Parigi La crisi di liquidità delle banche 3 DAL NOSTRO INVIATO Visto da Pechino La crisi occidentale manda in affanno la locomotiva cinese DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — I primi a non essere sorpresi sono anche coloro che sono i più preoccupati. La leadership cinese sta monitorando i segni della crisi che cominciano a intaccare anche la seconda economia del mondo, uscita praticamente intatta dalla tempesta del 2008-2009. L’ultimo segnale è arrivato ieri, quando dati ufficiali hanno segnalato la prima contrazione della produzione manifatturiera in 33 mesi, con l’indice Pmi che è sceso sotto lo spartiacque dei 50 punti, che separa espansione (sopra) da riduzione (sotto). Il valore di novembre è 49 e arriva una settimana dopo una valutazione analoga della banca Hsbc, che stimava un Pmi a 47,7. Il malessere cinese ha molti sintomi, alcuni dei quali risentono delle convulsioni dell’eurozona, che colpiscono l’export cinese. Mercoledì la banca centrale aveva ridotto Segnale negativo per la prima volta in tre anni le riserve obbligatorie degli istiPrimo calo tuti di credito, uno 0,5% in medella produzione no che significa nuova liquidimanifatturiera tà e nuove risorse sul mercato. Una svolta dopo una fase in in quasi 3 anni cui l’intervento centrale si era orientato a contenere l’inflazione, ora sotto la soglia del 6%. La mossa della banca centrale dovrebbe mettere in circolazione fra i 350 e i 400 miliardi di renminbi (tra i 40 e i 45 miliardi di euro). Il rallentamento dell’economia cinese però è inesorabile. Il Pil è calato dal 10,4% dell’anno scorso al 9,7% del primo trimestre, al 9,5% del secondo e al 9,1% del terzo. Un raffreddamento dell’economia era stato auspicato a più livelli, in Cina, tuttavia tutto sembra accadere con troppa fretta. Giù anche il mercato immobiliare, che secondo l’indice Creis in novembre è sceso per il terzo mese consecutivo (meno 0,3%), una dinamica collegata ai flussi del credito. Sono segnali che hanno contribuito a modellare l’atteggiamento di preoccupata prudenza di Pechino rispetto alla crisi dell’euro. Invocato in Europa, l’intervento cinese sotto forma di acquisti massicci di bond non si è verificato e anzi sia la Repubblica Popolare sia l’Unione Europea sembrano più concentrate ciascuna sui propri problemi che sull’ansia di sedersi a un tavolo. Il vertice sino-europeo previsto a Tianjin a fine ottobre e rinviato non è stato ancora riprogrammato. Il momento politico drammatizza i crudi dati numerici, perché mancano 10 mesi al congresso del Partito comunista che avvierà il ricambio della leadership. Occorre arrivarci con una situazione economica quantomeno sotto controllo, anche perché un incremento del Pil sotto la soglia-feticcio dell’8% potrebbe stravolgere i meccanismi occupazionali, già ora in fase di trasformazione. Cambia la geografia del lavoro, cambiano i costi. Esempio: Shenzhen, che per attrarre manodopera alzerà a gennaio il salario minimo del 15%, dopo averlo già incrementato del 20% in aprile. Marco Del Corona leviedellasia.corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA BRUXELLES — Un «accordo con regole» per un più rigido controllo comune delle politiche di bilancio nazionali nell’eurozona. È questo il principale dei «tre pilastri» anticrisi indicato dal presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, nel suo primo intervento nell’Europarlamento di Bruxelles da quando si è insediato a Francoforte. La sua sollecitazione risulta in linea con la richiesta da tempo avanzata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che vorrebbe perfino una modifica dei Trattati per arrivare a «commissariare» i Paesi membri con i conti pubblici fuori controllo. Il rafforzamento comune della disciplina di bilancio nell’eurozona è stato condiviso ieri an- che dal presidente francese Nicolas Sarkozy, leader dei sostenitori di un maggiore coinvolgimento anticrisi della Bce. Draghi, aggiungendo che «altri elementi possono seguire» dopo questo «accordo con regole», ha di fatto aperto alla richiesta di Sarkozy, pur ribadendo che l’attuale mandato dell’istituzione di Francoforte consente di finanziare il sistema bancario e non può includere il ruolo di «prestatore di ultima istanza» per i governi in difficoltà. All’inizio della sessione mattutina, in un’aula semideserta per il solito assenteismo in massa degli eurodeputati, il presidente della Bce ha dichiarato che «un cambiamento dei Trattati non va escluso». Ma ha invitato a valutare soprattutto «processi più rapidi» e ha definito «cruciali» i giorni fino al vertice Ue dell’8 e 9 dicembre prossimi, lanciando l’allarme sullo scenario complessivo molto preoccupante, anche perché quanto fatto finora non ha reso «ancora visibili gli effetti positivi». «I rischi al ribasso delle prospettive economiche sono aumentati», ha detto Draghi ammettendo poi la crisi di liquidità nel settore bancario. «Nell’ultimo periodo c’è stata una forte stretta creditizia — ha affermato —. Combinata con il ciclo economico recessivo, ha creato problemi. E questo strozza le piccole imprese. Ec- L’aula vuota Alla sessione mattutina dell’Europarlamento presenti solo pochi deputati co perché dobbiamo fare in modo che il canale del credito riprenda a funzionare». Il secondo pilastro dell’azione anticrisi è «creare meccanismi finanziari nell’area euro». Draghi ha richiamato l’istituzione del Fondo salva Stati esortando «a creare la fiducia del suo essere operativo». Il terzo pilastro riguarda le politiche nazionali necessarie per riguadagnare fiducia sui mercati. «Dobbiamo essere consapevoli che contano i risultati — ha detto Draghi —. Le riforme non devono riguardare solo le questioni di bilancio, ma essere strutturali e guardare alla crescita e alla competitività». Nel dibattito vari eurodeputati hanno chiesto di allargare il mandato della Bce in questo momento di emergenza. Draghi ha replicato che «non si dovrebbero chiedere cose non previste nei Trattati» e Draghi ha anche toccato il problema della stretta creditizia. «Combinata con il ciclo economico recessivo — ha detto — strozza le imprese». Occorre quindi fare in modo che il canale del credito torni a funzionare che intende continuare a garantire la stabilità dei prezzi. Il ruolo di «prestatore di ultima istanza» può essere attuato solo con le «banche solvibili». Anche gli acquisti dei titoli di Stato sul mercato, per frenare l’aumento dei tassi d’interesse provocato dall’attacco della speculazione, «non sono eterni, né infiniti». Per Draghi la Bce resta comunque «l’ultimo baluardo dell’unione monetaria». Non a caso, per dare solennità alla sua richiesta di «accordo con regole», ha scelto il poco usato termine inglese «compact», riconducibile al dibattito nel ’700 tra il segretario di Stato Alexander Hamilton e il presidente Thomas Jefferson per il patto di consolidamento a livello federale del debito degli Stati dell’Unione. Ivo Caizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA L’analisi Il presidente della Bce pronto a fare di più, ma solo se i governi blindano i bilanci L’Eurotower prepara la rete di sicurezza Da metà dicembre potrebbero raddoppiare gli acquisti di bond italiani e spagnoli SEGUE DALLA PRIMA Per gli appassionati di numerologia, uomini e donne di finanza che attribuiscono poteri magici di rassicurazione alle cifre, l’Eurotower è intervenuta a favore dell’Italia per più di sei miliardi a settimana. Ha comprato molti più Btp sul mercato di quanti il Tesoro sia riuscito a emettere in questo periodo. Ma la Bce deve prendere atto di una lezione innegabile: dopo quei cento miliardi già spesi, i tassi d’interesse che il governo italiano paga sopra la Germania sono saliti fino a un picco di circa 250 punti base (2,5%) di più. È la prova che quanto fatto fin qui non ha funzionato, al massimo è stato uno snervante esercizio di contenimento dei danni. Non è certo colpa dell’Eurotower, eppure la strategia di questi mesi — o meglio l’assenza di una qualunque strategia coerente in Europa — ha guidato l’intero sistema sull’orlo di un precipizio. Tutti hanno perso fin qui. Ha perso ovviamente l’Italia che non ha saputo ricreare la fiducia attorno a sé. Ma ha perso anche la Bce, che si è dilaniata fra falchi (tedeschi e qualche raro alleato) e colombe (tutti gli altri) fino alle dimissioni del suo capoeconomista Jürgen Stark. Questa è l’eredità implicita che Draghi deve raccogliere. Il successore di Jean-Claude Trichet è tirato da tutte le parti. Dal governatore della Bank of England Marvyn King, a quello della Banca d’Israele Stanley Fischer, al capoeconomista del Fmi Olivier Blanchard, al presidente della Federal Reserve Ben Bernanke: non c’è uno solo dei suoi vecchi compagni di gioventù al MIT di Boston che non pensi che Draghi dovrebbe aprire subito i rubinetti del denaro. Che dovrebbe guidare la sua banca come quelle di Londra e Washington: liquidità potenzialmente illimitata a favore dei Paesi in difficoltà, mentre questi cercano pian piano di risollevarsi. Ma il principale azionista della Bce non è un vecchio compagno di studi di Draghi, anche perché è di vent’anni più giovane. Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, non ha mai votato per gli acquisti di titoli di Stato italiani o spagnoli. Si è sempre opposto e probabilmente continuerà a farlo. In questa partita, la Bundesbank è la sola istituzione a poter pensare che vincerà in ogni caso: se l’euro sopravvivesse, potrebbe rivendicare per sé il merito di aver forzato i reprobi alla disciplina; ma se l’euro si dovesse frantumare, la Bundesbank recupererebbe con gli interessi il potere imperiale che un tempo esercitava sulla moneta. Tutto questo contribuisce a fare di Weidmann un negoziatore inflessibile, e obbliga Draghi a trovare un equilibrio accorto. Ieri il presidente della Bce ne ha mostrato gli ingredienti. È come se avesse messo sul tavolo dei governi il premio che possono ottenere se faranno in modo di meritarselo. Draghi si è augurato un nuovo «contratto fiscale», un insieme di regole che garantiscano credibilità di bilancio e nelle politiche economiche. In cambio «altri elementi potrebbero seguire — ha aggiunto — ma è la sequenza che conta». Insomma la Bce potrebbe raddoppiare da metà dicembre gli acquisti per Italia e Spagna, a circa venti miliardi alla settimana: un aiuto non risolutivo, ma prezioso. Con buona pace dei vecchi compagni del MIT, arriverà solo se la Bce avrà chiare garanzie — anche dall’Italia — sul rigore di bilancio adesso e in futuro. In caso contrario sarebbe visto dalla Bundesbank, e non solo, come un premio all’indisciplina: una scelta capace di minare le fondamenta politiche dell’euro. Federico Fubini © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 italia: 515249535254 9 10 italia: 515249535254 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Primo Piano 11 italia: 515249535254 # Pressione sulla Francia La crisi I leader 91,7% Il debito pubblico della Francia in rapporto al Pil nel 2013 (stime Ue) «Parigi e Berlino per un nuovo Trattato Ue» Sarkozy lancia la sua ricetta per l’Europa. Lunedì nuovo vertice con Merkel a Parigi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Nicolas Sarkozy vuole «un nuovo Trattato per una nuova Europa» perché quella di oggi «rischia di essere spazzata via». Lunedì il presidente francese accoglierà a Parigi la cancelliera Angela Merkel: i due leader dell’asse franco-tedesco presenteranno le loro proposte per salvare l’euro e il continente, pochi giorni prima del cruciale vertice di Berlino dell’8 e 9 dicembre. «La paura è tornata», esordisce Nicolas Sarkozy davanti ai cinquemila dello Zénith Oméga, il palazzetto che già ospitò i concerti di Johnny Halliday e Depeche Mode e che ieri è stato teatro del grande discorso presidenziale sulla Francia e l’Europa. Cinquantadue minuti, otto enormi tricolori e una piccola bandiera europea sul palco per convincere che «senza arroganza, ma neanche esitazioni» la Francia farà il necessario per portare se stessa e l’Europa fuori dalla crisi. «La paura è tornata», ripete più volte Sarkozy, e quindi uno dei suoi slogan storici — «Lavorare di più per guadagnare di più» — va adeguato ai tempi magri. «Tra guadagnare di meno e lavorare di più, sono convinto che la seconda soluzione sia preferibile», dice il presidente. Non è la stessa cosa rispetto a uno dei motti che gli fecero vincere le elezioni nel 2007, ma Sarkozy si giustifica ripetendo che «la situazione è cambiata, e io ho scelto di dire ai francesi la verità». È il presidente delle grandi occasioni, che ha fatto venire a Tolone pullman interi di militanti Ump per riempire la sala salvo poi chiedere che i poco eleganti automezzi non venissero ripresi dalle telecamere. Sarkozy è in piena — benché non ufficiale — campagna elettorale per il voto della primavera prossima, ma du- Lavoro Frontiere ❜❜ ❜❜ Tra guadagnare di meno e lavorare di più, sono convinto che la seconda soluzione sia preferibile Maastricht si è dimostrato imperfetto: bisogna rifondare lo spazio Schengen e rifondare l’Europa Discorso Il presidente francese Nicolas Sarkozy durante il discorso che ha tenuto ieri a Tolone, nel Sudest del Paese (Reuters) rante il discorso non pronuncerà una sola volta né il nome del suo partito né dell’opposizione, né userà mai i termini «destra» o «sinistra». In sala, neanche una bandiera di par- te. Sarkozy parla in qualità di capo di Stato, e di protagonista — assieme alla Merkel — delle manovre dell’ultima ora per salvare la moneta unica «e con essa l’Europa intera». Dei contrasti con la cancelliera sul ruolo della Bce non parla, se non concedendo che «ognuno ha la sua storia, ognuno ha le sue ferite. Quando parliamo della moneta, la Germania si ricorda della sua storia. Dobbiamo comprenderla e rispettarla». In sostanza, Berlino non vuole che la Banca centrale si metta a stampare denaro come in passato ha fatto la Fe- deral Reserve americana e come vorrebbe Parigi, e Sarkozy non può che adeguarsi. Le misure concrete sono — quanto alla Francia — la convocazione a gennaio di un summit con tutte le parti sociali per rilanciare il lavoro e il potere d’acquisto e — quanto all’Europa — la volontà di allargare i campi in cui le decisioni delle istituzioni comunitarie vengano prese a maggioranza qualificata. Sarkozy rilancia poi l’idea di un «Fondo monetario europeo» che assista i Paesi in difficoltà, proclamando ai francesi — perché i mercati intendano — che «tutti i Paesi della zona euro saranno solidali gli uni con gli altri, ciò che è stato fatto per la Grecia, in un contesto molto particolare, non capiterà più, nessuno Stato della zona euro verrà lasciato in default», sia pure parziale. Sarkozy ha citato l’Italia una sola volta, assieme a Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia, in un passaggio cancellato dalla versione ufficiale del discorso (vedi Elysée.fr), nel quale ha ricordato che — a differenza della Francia — quei Paesi «sono stati obbligati ad abbassare i salari». Il presidente ha chiesto ai francesi di «rispondere alla crisi con il lavoro, lo sforzo e il controllo delle spese». Quanto ai partner europei, oggi incontrerà a Parigi il premier britannico David Cameron (che però non fa parte dell’euro) e, come si è detto, vedrà la Merkel lunedì, lo stesso giorno in cui in Italia il presidente del Consiglio Mario Monti presenterà la nuova attesa manovra economica. Per Sarkozy non è il momento di cedere nuove porzioni di sovranità a Bruxelles, l’Europa può procedere a colpi di accordi tra governi. «Maastricht si è dimostrato imperfetto — ha detto Sarkozy —, bisogna rifondare lo spazio Schengen e rifondare l’Europa». Tre anni fa, sullo stesso palco di Tolone, il presidente francese aveva evocato «la rifondazione del capitalismo». Stefano Montefiori © RIPRODUZIONE RISERVATA Le tappe La Finanziaria Oggi la Merkel al Bundestag «Lacrime e sangue» Sì di Lisbona Oggi Angela Merkel interviene al Bundestag, il Parlamento tedesco, sulla politica europea e le soluzioni alla crisi della zona euro: il punto sulla posizione di Berlino prima del vertice Ue La cancelliera lunedì all’Eliseo Il presidente francese Nicolas Sarkozy riceverà lunedì a Parigi la cancelliera tedesca Angela Merkel. I due leader hanno annunciato «proposte sull’Europa» L’8 e il 9 dicembre vertice Ue a Berlino Il vertice dei 27 capi di Stato e di governo dell’Unione Europea è in programma l’8 e il 9 dicembre a Berlino. In agenda ci sono possibili modifiche ai trattati Ue LISBONA — Il Parlamento di Lisbona ha approvato la Finanziaria 2012 «lacrime e sangue» presentata dal governo conservatore del premier Pedro Passos Coelho in attuazione dell’accordo di salvataggio da 78 miliardi siglato con Ue e Fmi. La legge finanziaria è stata definita dalla stampa locale la più «dura imposta al Paese dalla fine della dittatura salazarista» 37 anni fa. Fra le misure previste, in aggiunta ai precedenti giri di vite che hanno messo in ginocchio buona parte della popolazione nel Paese più povero dell’Europa occidentale, l’abolizione di tredicesima e quattordicesima per pensionati e pubblico impiego (dai 1.100 euro in su), l’aumento di mezz’ora della giornata di lavoro, incrementi di Iva, luce, gas, trasporti. L’obiettivo è di ridurre il deficit al 4,5% nel 2012, dall’attuale 5,9%. Codice cliente: 12 Primo Piano Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 # ❜❜ Il governo Il Colle Sono d’accordo con Bersani e con Camusso: per attraversare la burrasca dobbiamo dare un ombrello alla povera gente Nichi Vendola, Sel «Serve uno sforzo collettivo L’Italia ce la deve fare» Napolitano: davanti a noi sfide ardue dall’esito incerto ROMA — «Lo studente vuole dire qualcosa?», chiede il magnifico rettore Luigi Frati al capo dello Stato. Giorgio Napolitano, dalla prima fila, declina l’invito a salire sul palco tra i relatori e il rettore della Sapienza strappa l’ovazione: «È già stato lodato abbastanza, presidente?». Ma quando la tavola rotonda è finita Napolitano risponde agli studenti, par- la dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia e di quanto sia preziosa, per costruire il futuro, una «memoria condivisa». E quando gli chiedono cosa significhi oggi essere italiani, il capo dello Stato lascia cadere un riferimento all’attualità: «Significa essenzialmente capire che dobbiamo produrre un nuovo grande sforzo collettivo sul piano morale, sociale e politico per superare la crisi, che è grave, ma che dobbiamo riuscire a vincere». Il capo dello Stato non lo dice, ma quando parla di «sforzo collettivo» pensa con compiacimento al voto di due giorni fa alla Camera, dove il pareggio di bilancio in Costituzione è passato a larghissima maggioranza. Tanto che mercoledì sera ha chiamato il presidente di Montecitorio, Gianfran- Il libro L’università La Sapienza di Roma ha presentato ieri il libro che raccoglie i discorsi di Giorgio Napolitano sull’Unità d’Italia, «Una e indivisibile. Riflessioni sui 150 anni della nostra storia», Rizzoli (Sopra, Giovanni Sabbatucci, Giuliano Amato e Paolo Mieli durante il dibattito, foto Lapresse) co Fini, per complimentarsi. Il libro di Giorgio Napolitano sull’Unità d’Italia — Una e indivisibile. Riflessioni sui 150 anni della nostra storia, edito da Rizzoli — debutta tra gli studenti della più affollata università d’Europa e il capo dello Stato non perde l’occasione per distillare una goccia di ottimismo. La situazione è grave, ma «certamente» l’Italia ce la può fare, incoraggia Napolitano. «Ce la deve fare e ce la farà». Nel volume, una raccolta di discorsi pronunciati durante le cerimonie per i festeggiamenti dell’Unità nazionale, c’è un passaggio che ben descrive il suo stato d’animo e il continuo spronare gli italiani a trovare, nelle proprie radici, la fierezza e l’orgoglio per reagire, come è stato nei «momenti cruciali» del passato: «Perché le sfide e le prove che abbiamo davanti sono più che mai ardue, profonde e di esito incerto». Il futuro incerto e l’eredità storica. I festeggiamenti e le polemiche. Ma «dissensi e riserve», è il giudizio di Napolitano, sono stati «solo una parte minima di quello che poteva esserci», perché l’adesione è stata «eccezionale». La memoria collettiva e anche «familiare», ecco cosa può salvarci. «A Varese — racconta il presidente — il sindaco (il leghi- sta Attilio Fontana, ndr) mi ha detto che un suo bisnonno era stato garibaldino, evidentemente ce l’aveva nel profondo della coscienza». Davanti al Rettorato lo accoglie un drappello di studenti, pochi ma arrabbiati, che gridano «no alla Bce, no all’austerità». Uno striscione dice «Qui è già default. E i professori? Con le banche al governo». Mario Monti non è riuscito a venire, ma in Aula Magna ci sono i ministri Paola Severino e Andrea Riccardi. In prima fila il cardinale Achille Silvestrini, Gianni Letta, Sergio Mattarella, Renata Polverini, Nicola Zingaretti... Accoglienza in grande, che Walter Veltroni spiega come «ringraziamento collettivo». Tra i relatori, oltre a Riccardi, Giuliano Amato, Giovanni Sabbatucci, Giuseppe Galasso. E il presidente di Rcs Libri Paolo Mieli, che sottolinea il «coraggio» dello storico Napolitano: «L’idea del libro è nata a Quarto, perché il discorso del presidente non era solo celebrativo ed esaltante, ma perché conteneva un’analisi storica». Un’analisi che Napolitano porta avanti ogni giorno, anche quando dice che «pochi scambierebbero l’Italia con un’altra patria». Monica Guerzoni [email protected] La precisazione del ministro dopo gli attacchi della destra Moavero e la scrivania di Mussolini «Spostata solo per ragioni di spazio» MILANO — Ma quali ragioni ideologiche? In realtà sono «soltanto ragioni di spazio». Così il neo ministro Enzo Moavero. Il fatto è che il responsabile degli Affari europei ha fatto spostare dal suo ufficio una scrivania di una certa notorietà: è quella usata a suo tempo da Benito Mussolini. Un predecessore che non entusiasmerebbe il ministro. Ma a difesa dello storico mobile si sono schierati Francesco Storace e Domenico Gramazio: «Nessuno chiederà a questo ineffabile ministro di indossare una camicia nera, ma ci risparmi l’ipocrisia di una guerra partigiana ad una scrivania» ha ironizzato il segretario della Destra. Costringendo il ministro a una smentita: il piano di lavoro sarebbe stato spostato, appunto, solo per ragioni di spazio. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Primo Piano 13 italia: 515249535254 # ❜❜ Non abbiamo chiamato Monti per disseminare di ostacoli la sua strada e porre veti contro veti Pier Ferdinando Casini, Udc Le posizioni Pdl: no a Ici e patrimoniale Il Pdl si oppone alla patrimoniale (con non pochi distinguo al suo interno) e all’Ici e assicura appoggio alle misure già promesse all’Ue dal governo Berlusconi Pd: anzianità da mantenere Sì a patrimoniale e Ici, facendo pagare di più «chi ha di più». Sulle pensioni di anzianità il Pd chiede cautela. E ha due linee, opposte, sulla riforma del mercato del lavoro Terzo polo: carta bianca Il giornale leghista «Padania» Il braccio di ferro continua Tra gli studenti Giorgio Napolitano durante l’incontro di ieri con i giovani della Sapienza. Il presidente della Repubblica ha risposto alle domande degli studenti su identità nazionale e crisi economica (Lapresse) Il Terzo polo è la componente della maggioranza che ha assicurato carta bianca al premier. L’Udc chiede però interventi a sostegno della famiglia Idv: colpire solo le pensioni alte Tra i partiti che hanno votato la fiducia a Monti, quello di Di Pietro è il più freddo. Chiede che si colpiscano solo le pensioni alte e chi ne ha più di una ❜❜ Monti riconduca ogni atto di governo entro confini tecnici: da questo dipende la durata del suo esecutivo Osvaldo Napoli, Pdl I dubbi Nel Pd due linee. Timori per gli elettori «spaventati» dalle misure I paletti dei partiti Bersani: da noi idee non si rimanga sordi E il Pdl: iniqua l’Ici sulla prima casa ROMA — Per ora è solo una richiesta di ascolto: «Non si tratta di porre condizioni ma di dire le nostre idee. Noi le abbiamo, le abbiamo presentate e ci aspettiamo che non si rimanga sordi e disattenti». Però è bastata questa frase di Pier Luigi Bersani, pronunciata in un’intervista a Youdem, per far emergere apertamente i timori del centrosinistra sulla portata effettiva delle misure allo studio del governo, a cominciare dalle pensioni. E per suscitare due reazioni di segno opposto: il plauso di Nichi Vendola, che si spinge a ipotizzare un asse con Pd e Cgil per «dare alla povera gente un ombrello per ripararsi»; e lo stop di Pier Ferdinando Casini, contrario a «mettere veti e controveti a Monti o disseminargli la strada di ostacoli». Che ci siano due linee diverse nel Partito democratico, sulle questioni economiche e in particolare sul mercato del lavoro, è noto. Ed è risultato ancora più evidente dallo scontro dei giorni scorsi tra il responsabile Economia della segreteria Stefano Fassina e quella parte del partito più vicina a Pietro Ichino. Ma il vero dissidio riguarda la necessità, da un lato, di rispettare gli inviti alla responsabilità del capo dello Stato e di sostenere le scelte dell’esecutivo, dall’altro di mantenere il contatto con una base elettorale spaventata dalle misure in arrivo. Per questo, Bersani invita alla cautela, ma evita polemiche: «I particolari li vedremo quando conosceremo precisamente le intenzioni del governo, perché finora si è discusso di supposizioni». Non saranno condizioni vere e proprie, ma qualche paletto Bersani lo mette. Perché spiega che «le misu- Il giallo sull’incontro In forse l’incontro di oggi tra Berlusconi e Bossi: il Senatur avrebbe proposto un pranzo nella mensa della sede di via Bellerio re che il governo varerà lunedì per la stabilizzazione dei conti pubblici dovranno essere caratterizzate da equità ed essere il meno possibile recessive»: «Chi ha di più — sintetizza — deve dare di più». Dunque, non solo pensioni, ma anche patrimoniale e lotta all’evasione fiscale. Per quanto riguarda il primo punto, le ricette sono diverse. Per Cesare Damiano, «in questi anni le pensioni hanno già pagato tanto e in ogni caso le pensioni di anzianità non si devono toccare. Chi è sta- to al lavoro per 40 anni ha diritto di andare in pensione senza attendere ancora». Damiano ha presentato una proposta di legge con Tiziano Treu e Pierpaolo Baretta che propone di alzare l’età pensionabile ricorrendo a strumenti «di flessibilità e di facoltatività». Non esattamente la ricetta di Pietro Ichino, che invita a superare «il tabù» dei 40 anni di contribuzione per andare in pensione. Sul fronte del centrodestra, Fabrizio Cicchitto rinnova il no del Pdl al ripristino dell’Ici sulla prima casa: «Occorre una manovra incisiva ed equa. Segnaliamo l’iniquità dell’Ici sulla prima casa». E il vicepresidente dei deputati pdl Osvaldo Napoli avverte: «Il governo mantenga l’equilibrio oppure rischia». Intanto è ancora un giallo l’incontro con Umberto Bossi, più volte annunciato da Silvio Berlusconi e previsto per oggi a Milano. Secondo fonti del Pdl, il Cavaliere vedrà il leader della Lega per un chiarimento sulle future strategie politiche. Ma sul fronte leghista non c’è alcuna conferma e anzi si tende a smentire l’incontro. Ritenuto inopportuno perché domenica a Vicenza riaprirà il Parlamento della Padania. Un punto di vista almeno parzialmente condiviso da Umberto Bossi, che avrebbe pensato di riservare all’ex alleato lo stesso trattamento già riservato a Letizia Moratti: invitarlo a pranzo nella mensa del quartier generale leghista di via Bellerio. A ieri sera, non era ancora arrivata una risposta — o una controproposta — da parte dell’ex premier. È quindi probabile che l’incontro sia rinviato a dopo la riunione del Parlamento padano. E comunque, con i probabili slogan che risuoneranno a Vicenza — «secessione» e «Padania libera» —, mal si concilierebbe un vertice tra Bossi e Berlusconi. Alessandro Trocino © RIPRODUZIONE RISERVATA Il retroscena L’intenzione annunciata al segretario Alfano. Domenica vedrà le forze sociali per evitare crepe Cgil-Pd e Cisl-Udc MILANO — L’assemblea dei redattori della Padania chiede garanzie all’editore. Che arrivano, ma soltanto per metà. Dopo l’articolo di mercoledì scorso del Corriere che evidenziava, tra l’altro, i rischi per l’occupazione derivanti dall’imminente ristrutturazione della testata leghista, i redattori hanno chiesto «all’Editoriale Nord una smentita scritta, formale e inequivocabile alle notizie pubblicate da diversi organi di stampa circa l’intenzione della suddetta azienda di procedere alla chiusura del quotidiano La Padania o di far ricorso alla mobilità con licenziamenti di giornalisti». La lettera avrà una risposta sull’edizione del quotidiano oggi nelle edicole, che — sempre secondo i giornalisti della testata — «smentisce nettamente» l’ipotesi della chiusura del giornale, ma non fornisce alcuna garanzia sui livelli occupazionali. La partita è aggiornata a mercoledì prossimo, quando tornerà a riunirsi l’assemblea dei redattori. Il numero oggi in edicola titola «La fabbrica della povertà» con riferimento alle mosse dell’esecutivo. La foto del giorno raffigura Roberto Cota e Luca Zaia: il governo ha convocato per domenica — il giorno della riapertura del «parlamento della Padania» a Vicenza — un incontro con le regioni: «Il dispetto di precettarli a Roma». © RIPRODUZIONE RISERVATA Monti il «negoziatore» vuole sentire Berlusconi Il premier rinuncia alla concertazione ma non ai colloqui (necessari) con politica e sindacati ROMA — Con il governo Monti sparisce la concertazione e appare la negoziazione, un metodo ibrido come la «maggioranza» che sostiene il gabinetto tecnico, ma inevitabile. Perché il Pd non può permettersi di votare «sì» in Parlamento alla riforma previdenziale, mentre la Cgil grida «no» nelle piazze. Perché il Pdl non può accettare di votare «sì» alla reintroduzione dell’Ici, mentre il suo elettorato lo abbandona progressivamente nei sondaggi. Perché persino la linea di Casini di dire sempre e in ogni caso «sì» al premier, inizia a scontare nel Terzo polo i distinguo degli alleati. Gli appuntamenti fissati per il fine settimana dal capo del governo con i leader della «maggioranza» appaiono quindi come l’approdo della mediazione, confermata inoltre dall’intenzione del premier di contattare personalmente anche il Cavaliere: «Voglio sentire Berlusconi prima di varare la manovra», ha detto infatti Monti ad Alfano. La negoziazione è in corso, e il metodo che Monti ha deciso di adottare è quello delle «consultazioni bilaterali e pubbliche» con gli esponenti della «maggioranza». Un ibrido, appunto, per allontanare la preoccupazione dei partiti di disorientare il proprio elettorato, e per garantire — al contempo — un contatto tra forze politiche e governo. Se saranno chiamati solo i segretari agli incontri o ci saranno delle delegazioni, si vedrà. Ma se il premier ha deciso di incontrare anche le forze sociali, domenica, c’è un motivo. Perché l’Italia, che si approssima al tornante decisivo, non si sta giocando solo ciò che resta degli attuali equilibri politici, sta mettendo sul tavolo i rapporti tra i partiti e le forze sindacali. E un conto è che salti il bipolarismo, altra cosa per i partiti è veder messi a repentaglio i legami con i bacini sociali di riferimento, che provocherebbero la rottura con la base elettorale. Di qui la pressione sul governo, che ha portato al compromesso. La negoziazione è indispensabile, lo s’intuisce dal nervosismo che ieri regnava nel Palazzo. Se può apparire scontato infatti che Bersani abbia incontrato la Camusso per stabilire la linea da tenere sulla manovra, non era scontato che un altro esponente del Pd, Fioroni — sostenitore del gabinetto Monti e desideroso di veder saltare l’attuale assetto — rivolgesse per la prima volta una critica al governo: «Il premier commetterebbe un grave errore se non coinvolgesse le parti sociali nella trattativa. Farebbe il gioco di chi nel sindacato vuole fomentare la rivolta». Il timore è che, senza la concertazione, la Cisl possa finire schiacciata sulle posizioni della Cgil, mentre — come spiegava nel pomeriggio Bonanni — «noi vorremmo discutere con il governo per trovare soluzioni. Invece finora con Monti non abbiamo affrontato discussioni di merito. E del binomio rigore-equità, che era stato al centro del suo discorso in Parlamento, è rimasto Vincino Critiche da Fioroni L’ex popolare del Pd , Fioroni, muove la prima critica al neopremier: se non coinvolge le parti sociali nella trattativa fa il gioco di chi fomenta la rivolta Consenso Un conto è che salti il bipolarismo, altra cosa per i partiti è veder messi a repentaglio i legami con i bacini sociali di riferimento solo il rigore...». Al rischio che si crei una frattura tra Cgil e Pd, primo passo verso la fine del bipolarismo, si aggiunge ora il rischio di una crepa anche tra la Cisl e quell’area trasversale che lavora da tempo al cambio di sistema e che abbraccia un pezzo dei Democratici, una parte del Pdl e tutto il Terzo polo. Com’è possibile oggi conciliare, per esempio, il «sì» incondizionato di Casini a Monti con la posizione critica assunta da Bonanni? Il leader sindacale non vuole essere la vittima sacrificale, sostiene che «Monti deve stare attento», che «sta cadendo nella trappola dei partiti a cui va bene scaricare sul governo l’intera responsabilità della manovra. Ecco perché non vogliono la mediazione delle grandi organizzazioni. Questo è un punto delicato: senza filtri, chi parla con la gente? E se poi la gente s’incazza?». Il punto è che la negoziazione immaginata da Monti non è la tradizionale concertazione, dato che il premier non vuole inoltrarsi nel labirinto delle trattative per non perdersi. Il suo obiettivo semmai è quello della «compensazione», per calamitare le aree «centrali» dei rispettivi schieramenti, lasciando ai margini le estreme. Ed è attraverso la «compensazione» che è pronto a concedere sulla patrimoniale al Pdl, mentre sull’altro fronte è disposto a lasciar fuori dalla manovra la riforma del mercato del lavoro per conquistarsi il Pd. È chiaro tuttavia il motivo per cui Bersani sia in tensione: senza un intervento sui patrimoni immobiliari, restano le pensioni (non l’Ici) il piatto forte della manovra. Una «operazione hard» che lascia il leader democratico «molto perplesso», e provoca un’evidente frattura nel suo partito, dove c’è chi sostiene la linea di Palazzo Chigi a spada tratta. Ma la discussione nel Pd, come negli altri partiti, avviene in un clima straniante. Nessuno ha notizie certe, tutti attingono alle (scarse) informazioni che giungono dagli uffici della ragioneria generale. D’altronde il ministero dell’Economia ancora ieri non aveva ricevuto dal premier la cifra esatta della manovra, che oscilla tra i venti e i venticinque miliardi. Non c’è certezza di nulla, «l’unica cosa sicura — come dice il democratico Follini — è che è finita la luna di miele ed è iniziata l’era del governo Monti, dove si misurerà la nobiltà del Pd a sostenerlo». Il futuro è un’incognita che attraversa partiti e schieramenti. Nell’ex centrodestra (ormai terremotato) è in atto uno scontro che coinvolge Pdl e Lega, 556 I voti di fiducia per Monti alla Camera. Al Senato ne ha avuti 281 dove — per contrastare l’asse Alfano-Maroni — l’area bossiana ha giocato la carta Formigoni. E non è che nel Terzo polo le cose vadano tanto meglio. Casini non andrà al congresso del Ppe a Marsiglia per non dare sponda all’operazione della «costituente popolare» che ha in animo il segretario del Pdl. Ma il capo dei centristi — forte fin quando c’era il bipolarismo muscolare — ha perso ora il monopolio di quel brand politico e potrebbe restare soffocato dall’abbraccio nazionale, mentre si levano i primi sopraccigli nel Terzo polo e si discutono nuovi scenari. Come quello prefigurato da Bagnasco durante il grande appuntamento della Cei ad Ancona, dove il cardinale tracciò un profilo del futuro candidato ideale a Palazzo Chigi che somigliava tanto a quello del neoministro Riccardi... Francesco Verderami © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Codice cliente: 14 Primo Piano Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 # ❜❜ Le istituzioni I casi Io suggerisco una soluzione progressiva. Si può arrivare al nuovo regime in tre legislature Giuliano Cazzola, Pdl Vitalizi, si tratta sui tempi L’ipotesi di tagli graduali Il via libera alle nuove regole atteso entro il 20 dicembre www.chimento.it ROMA — Non c’è trucco e non c’è inganno, assicurano gli addetti alle sforbiciate previdenziali. Il taglio dei vitalizi porterà risparmi sostanziosi per le casse statali e deputati e senatori dovranno mettersi il cuore in pace. Eppure, se i toni delle proteste si sono ammorbiditi, è perché qualche spiraglio alla trattativa si è aperto e i parlamentari sperano che i sacrifici saranno, se non altro, graduali. I questori di Montecitorio e Palazzo Madama assicurano che indietro non si torna, però la stretta sulle onorevoli pensioni potrebbe essere progressiva. L’ipotesi è allo studio e la prossima settimana deputati e senatori conosceranno il loro destino previdenziale. Il via libera alle nuove regole, decise dai presidenti Gianfranco Fini e Renato Schifani di concerto con il ministro del Welfare Elsa Fornero, dovrebbe arrivare entro il 20 dicembre. Sistema contributivo per tutti dal primo gennaio 2012 e prolungamento dell’età della pensione; chi ha alle spalle più di una legislatura non avrà il vitalizio prima dei 60 anni e chi ne porta a termine una soltanto dovrà aspettare i 65. Ieri alla Camera si è riunita la commissione costitui- La coppia Il dibattito tra Boccia e De Girolamo Lui, Francesco Boccia, economista e deputato pd, è fra i parlamentari che hanno alzato la voce per dire che se i vitalizi sono da tagliare allora «devono pagare tutti», anche gli ex onorevoli. Lei, Nunzia De Girolamo, avvocato e deputato pdl, su Twitter ha scritto: «la prima #generazione senza #vitalizio. ne sono orgogliosa. tocchiamo anche i diritti acquisiti dei carrieristi della #politica». Boccia e De Girolamo hanno una relazione sentimentale. E ieri anche lei ha sottolineato: «Fini e Schifani non si possono permettere di fare demagogia sulle nuove generazioni senza fare sacrifici». © RIPRODUZIONE RISERVATA ta ad hoc e martedì, nel corso di una nuova riunione, i deputati «esperti» indicati dai partiti renderanno noto un documento con le linee guida. «Io suggerisco una soluzione progressiva per i parlamentari delle precedenti legislature che sarebbero andati in pensione a 50 anni, mentre ora devono aspettare i 60 — anticipa Giuliano Cazzola, Pdl —. Si può arrivare al nuovo regime in tre le- Scontri generazionali Cresce la protesta tra chi è da poco arrivato alla politica: Fini e Schifani diano il buon esempio gislature». Un impianto che piace al questore Antonio Mazzocchi, anche lui del Pdl: «Propongo una progressione nel sistema contributivo, come quella applicata ai dipendenti pubblici». Mercoledì si riuniranno i questori delle Camere, un vertice congiunto da cui uscirà la proposta definitiva da girare all’ufficio di presidenza, al quale spetta l’ultima parola. L’Idv lamenta che l’intervento previdenziale è un «interventicchio» e ipotizza che i risparmi, per i primi anni, saranno minori delle spese che Palazzo Madama e Montecitorio dovranno affrontare per pagare la loro parte di contributi. Ma Cazzola smentisce trucchi: «Campagna strumentale». E spiega che ad oggi le pensioni «pesano per circa 130 milioni sul bilancio della Camera, che ne incassa 12,5 di contributi». Quindi il rapporto è di uno a dieci e con il passaggio al contributivo pro rata «scenderà ad uno a tre». Risparmi assicurati, dunque. Ma le nuove leve della politica protestano. «Devono pagare tutti», è il loro motto. E uno dei leader della rivolta è Francesco Boccia, economista del Pd che chiede a Fini e Schifani di «dare il buon esempio». Nel Pdl, Nunzia de Girolamo, Barbara Saltamartini e Beatrice Lorenzin starebbero lavorando a un pacchetto di controproposte bipartisan con alcuni colleghi del Pd, da presentare all’ufficio di presidenza per intaccare anche le pensioni d’oro dei veterani del Parlamento. E le dimissioni di massa? L’ipotesi sembra tramontata. Non ci sono i tempi tecnici e i cittadini, per usare un eufemismo, non capirebbero. M. Gu. 20 dipendenti del ristorante di Palazzo Madama rischiano la cassa integrazione Equità Gestori verso l’addio, venti richieste di cassa integrazione Senato, fuga dal ristorante I prezzi sono triplicati e i pasti calano del 70% © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — Ah, i bei tempi d’oro... Al ristorante del Senato, fino a tre mesi fa, il filetto di orata in crosta di patate si gustava per 5,23 euro e per il carpaccio di filetto con salsa al limone ne bastavano 2,76. Ma dalla fine di agosto i prezzi sul menu di Palazzo Madama sono triplicati e i senatori hanno rivoluzionato le loro abitudini. Adesso, nelle pause dei lavori d’Aula, o si fermano alla buvette per un riso all’inglese (rapido ed economico), o escono a mangiare nelle trattorie a due passi dal Pantheon. D’altronde, spiegano senza troppi imbarazzi, i prezzi a Palazzo Madama sono ormai «così alti» che pranzare fuori è diventato quasi conveniente. Da «Fortunato al Pantheon», un classico per le buone forchette del- La scheda La polemica Fino a tre mesi fa il menu al ristorante del Senato (sotto) proponeva, fra l’altro, filetto di orata in crosta a 5,23 euro e carpaccio di filetto con salsa a 2,76. Sul caso scoppiò una polemica di tagliare i costi, i senatori pagavano per un pranzo «il 13% del prezzo effettivo, anche per i pasti di tipo superiore o pregiato, il cui costo ricadeva, quasi per intero, sull’Amministrazione». Dunque, detto più prosaicamente, i senatori assaporavano e i cittadini pagavano. Ora però — che le quote percentuali a carico degli utenti «sono state sensibilmente incrementate» e che i senatori pagano la spigola o il filetto quanto i comuni mortali — è comprensibile che alla Gemeaz Cusin i conti non tornino più. E che la società chieda lo scioglimento consensuale del contratto con decorrenza 31 dicembre 2011. Da quando i costi sono quelli di un comune ristorante del centro di Roma, lamenta la società, «si è veri- Nuove abitudini Molti parlamentari scelgono di mangiare fuori. Altri evitano l’astice (costoso) e prendono pasta al pomodoro INFINITY collection la politica, all’una c’è la fila. Con 45 euro ci scappano primo e secondo, prelibatezze romanesche come i bucatini all’amatriciana e carni italiane di prima scelta. Avvistati negli ultimi tempi Anna Finocchiaro, Maurizio Gasparri, Francesco Rutelli e il presidente Renato Schifani. Il ristorante del Senato invece, che prima era preso d’assalto anche da deputati e giornalisti parlamentari, adesso è mezzo vuoto. Potere dell’antipolitica o della parsimonia? Forse di tutte e due le cose. Fatto sta che la Gemeaz Cusin, la società che lo gestisce, ha deciso di gettare la spugna e chiede all’amministrazione di Palazzo Madama «una soluzione amichevole» per rescindere consensualmente il contratto, sottoscritto il 12 febbraio 2010. La società appaltatrice ha messo la questione in mano agli avvocati, che hanno redatto un parere con cui sperano di convincere Palazzo Madama a rivolgersi altrove per sfamare i senatori. La relazione è lunga quattro pagine ed è un ritratto dell’Italia, tra antichi privilegi e cauti colpi di forbice. Vi si legge che, prima della decisione dei questori La stretta Ora i prezzi sono triplicati e molti senatori preferiscono mangiare fuori da Palazzo Madama oppure consumare un pasto veloce alla buvette La crisi Considerata «l’eccezionale diminuzione dell’attività» Gemeaz Cusin, che gestisce il ristorante, vuole rescindere il contratto ficata una eccezionale diminuzione dell’attività», con una riduzione dell’affluenza «di oltre il 50 per cento». E se prima i senatori sceglievano quasi esclusivamente piatti «della tipologia superiore e pregiata», ora prediligono le pietanze più cheap. Gli spaghetti all’astice, sul menu a 18 euro, non li vuole più nessuno, mentre quelli al pomodoro (6 abbordabili euro) sono tornati di gran moda. La Gemeaz Cusin stima «un calo del 70 per cento dei pasti prodotti», con conseguente perdita economica ed esuberi del personale. Il primo effetto concreto è la richiesta di cassa integrazione per 20 dipendenti del ristorante. Intanto, però, sembra che il Senato si appresti ad assumere (altri) sette dirigenti, vincitori di vecchi concorsi. Monica Guerzoni © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Primo Piano 15 italia: 515249535254 # ❜❜ Politica e tv Viale Mazzini La riforma della governance ormai non si può più rinviare se non vogliamo affossare deliberatamente l’azienda Giorgio Merlo, Pd Rai, il presidente invoca «il vento Monti» Garimberti attacca i consiglieri pdl: basta veti. Scontro con Cicchitto su Minzolini ROMA — «Il vento Monti soffi anche a Viale Mazzini. L’azienda ha bisogno di rilancio, dico basta a comportamenti che si giocano sulla pelle dei dipendenti. Alla Rai serve un consiglio di amministrazione affidabile, che la governi. Basta con questa politica politicante che continua a interferire nella vita dell’azienda, bloccandone il funzionamento, in un momento delicatissimo in cui è in gioco il futuro della Rai e dei suoi dipendenti». Mai visto un Paolo Garimberti, almeno nelle vesti di presidente della Rai, così furioso ma anche tanto determinato. Al punto da convocare i giornalisti (mai successo) per attaccare esplicitamente la maggioranza del consiglio di amministrazione, ovvero i cinque consiglieri di area centrodestra. E ancora: «Lo denuncio con forza perché le istituzioni a partire da Monti e Passera lo sappiano e guardino alla Rai. La politica che tante volte dice di volersi chiamare fuori dalla porta Rai rientra poi continuamente dalla finestra. E i veti della politica bloccano l’azienda: la Rai ha bisogno di rilancio e risanamento e il Cda deve amministrare. E sono d’accordo con il consigliere Van Straten quando dice che o noi dimostriamo di saper prendere delle decisioni in un momento così delicato o è meglio che ce ne andiamo». I fatti. Il direttore generale Lorenza Lei ha presentato ieri mattina un pacchetto di nomine: Valerio Fiorespino alle Risorse tv, Carlo Nardello alla Direzione strategica e Giancarlo Biacca alla vicedirezione Abbonamenti. Fino a mercoledì pomeriggio tutto sembrava a posto, con tanto di consenso informale della maggioranza. Poi, ieri mattina, l’aria è cambiata. Il centrodestra ha chiesto modifiche delle competenze, il direttore generale non ha acconsentito. La maggioranza ha comunque votato per un rinvio. Garimberti è pienamente d’accordo con la linea del direttore generale (non cedere a richieste dell’ultimo momento) e insiste: «Quanto è successo oggi in Cda è scandaloso: un gruppo di consiglieri della vecchia maggioranza ha improvvisamente bloccato le nomine». L’espressione «vecchia maggioranza» è voluta proprio per proporre un parallelo con la realtà politica nazionale. Garimberti appare furioso per un preciso nesso che gli sembra molto chiaro. Fino a mercoledì mattina quel pacchetto di nomine andava bene. Poi, nel pomeriggio dello stes- La vicenda I nomi Il dg della Rai Lorenza Lei aveva presentato un pacchetto di tre nomine: Valerio Fiorespino alle Risorse Tv, Carlo Nardello alla Direzione strategica e Giancarlo Biacca alla vicedirezione Abbonamenti L’accordo Fino a mercoledì sui tre nomi c’era accordo, ma ieri in Cda i consiglieri di centrodestra hanno chiesto modifiche delle competenze (respinte) votato per un rinvio Tutto fermo Claudio Cappon (primo a sinistra) di fianco al presidente Paolo Garimberti nel Cda di ieri (foto Ansa) Nomine bloccate Saltate tre nomine volute dal dg Lorenza Lei sulle quali c’era accordo fino a mercoledì. Protestano Pd e Udc so giorno, un incontro (non smentito) tra i cinque consiglieri di maggioranza con Paolo Romani e Maurizio Gasparri (Pdl) e Roberto Maroni (Lega). La mattina successiva, il no alle nomine. Altra novità non secondaria, Garimberti si dice pronto a convocare un Cda Rai straordinario» se vi fosse una decisione di rinvio a giudizio per il direttore del Tg1 Augusto Minzolini per la vicenda delle note spese. Garimberti si augura che non accada «per motivi di immagine d’azienda». Il capogruppo Il retroscena Garimberti sospetta che dietro all’atteggiamento dei cinque consiglieri del centrodestra ci sia l’incontro avuto mercoledì pomeriggio con Paolo Romani, Maurizio Gasparri e Roberto Maroni del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, lo attacca: «È un invito alla magistratura perché rinvii a giudizio Minzolini in modo da avere via libera per modificare la direzione del Tg1. Non pare un’operazione brillante». Sostiene il consigliere Antonio Verro, Pdl, vicino a Berlusconi: «La richiesta di rinvio delle nomine è legata al fatto che alcune deleghe assegnate a Carlo Nardello gli conferivano competenze che si sovrapponevano ad altre direzioni. Se qualcuno vuole avanzare illazioni, è libero di farlo, ma io non vi partecipo. Non penso che la semplice richiesta di alcuni consiglieri di rinviare le nomine presentate in Cda possa avere grande rilevanza politica o prefigurare scenari così drammatici per l’azienda». E il «vertice» con i tre esponenti politici? «L’incontro di mercoledì non merita commenti, abbiamo parlato di tutto e non credo che dobbiamo giustificare tutti gli incontri che facciamo». Angelo Maria Petroni, consigliere di maggioranza indicato dal ministero del Tesoro, ironizza parlando del presidente come del «dottor Garimberti»: «Si è aperta la campagna per il prossimo Cda». Reazioni politiche. Enzo Carra, dell’Udc: «Garimberti ha ragione, ci attendiamo il commissariamento dell’azienda». Giorgio Merlo, Pd: «Ora serve una rapida riforma della governance». Paolo Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA Leader e social network Renzi al segretario pdl: «Benvenuto nel club» Alfano usa Facebook in televisione Si apre il dibattito sul tablet in diretta ROMA — Ha accesso il suo tablet in tv. E ha infiammato la Rete. Angelino Alfano, ospite l’altra sera a Ballarò, si è messo a interagire in studio con i suoi fan di Facebook; facile con lo schermo aperto dell’iPad approfittare delle pause pubblicitarie e vivacizzare il dibattito. Il segretario del Pdl ha spopolato. Si è aperta una nuova era? Sicuramente si è aperto un dibattito. Perché Angelino Alfano è il primo segretario di un partito che usa l’effetto moltiplicatore e interattivo della tv con la Rete. Nemmeno Antonio Di Pietro era arrivato a tanto. Il leader dell’Idv, che pure di Internet è un pioniere, negli studi televisivi non ha mai toccato il suo iPad e, semmai, c’è stato qualcuno del suo staff che ha pensato a postare qualche frase durante la diretta. Alfano, invece, ha voluto fare tutto da solo. L’altra sera a Ballarò, come fa ormai per abitudine in giro per Internet. Da quando ha smesso la veste di ministro di Giustizia, Angelino Alfano si è buttato a corpo morto nella Rete e non contento di Facebook e Twitter, si è iscritto an- I casi Santoro riprese Stracquadanio che si distraeva. Vendola: mai usato Twitter di persona che a Flickr, e Google plus, e non fa mancare i suoi video su Youtube, e adesso anzi ha messo in piedi una «produzione» video casalinga da postare settimanalmente sui suoi social network a uso dei suoi fan. Un’iperattività che ha smosso animi e coscienze politiche, a giudicare perlomeno da quello che il giorno dopo la trasmissione di Raitre ha voluto fare Nichi Vendola. È una sorta di outing quello che il leader di Sel ha postato su Twitter, confessando di non aver mai interagito personalmente, a dispetto di un account personale antico e decina di migliaia di follower. «Voglio tuffarmi in questo mare», ha scrit- In Aula Il segretario del Pdl Angelino Alfano con il suo tablet to Vendola su Twitter cominciando una rincorsa generazionale in Rete. Una rincorsa che Matteo Renzi ha già preso da tempo. Anzi: «Dico ad Angelino benvenuto nel club», commenta il sindaco di Firenze che ricorda come lui le dirette con l’iPad in studi tv le ha già fatte almeno un anno fa e non è stato nemmeno il primo se ci ricordiamo di quando l’allora Santoro di Annozero rimproverò il deputato pdl Giorgio Stracquadanio che twittava in diretta e si distraeva. «Il punto, infatti, è proprio questo», dice Roberto Rao, deputato dell’Udc. E spiega: «Non è il caso di Alfano, lui in tv è stato molto corretto, si è collegato durante le pause pubblicitarie e non ha perso la concentrazione. Il rischio però è questo: per portare un iPad in tv bisogna saperlo usare con criterio, senza perdere l’attenzione e il filo del dibattito. E, in generale, bisogna stare attenti: l’altro giorno Luca Sofri in Rete ha sottolineato come Maurizio Lupi fosse contemporaneamente su Twitter e seduto sulla poltrona della presidenza a dirigere il dibattito della Camera. Delle due l’una: o non era Lupi su Twitter e qualcuno postava per lui, oppure è evidente il suo comportamento scorretto». Alessandra Arachi © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Codice cliente: 16 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 # Esteri Tensione Allarme in Germania: attentati a basi Usa in caso di attacco Iran, anche l’Italia richiama l’ambasciatore Dossier nucleare: dalla Ue nuove sanzioni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Anche l’Italia, come la Germania, la Francia e altri Paesi, ha richiamato per consultazioni il proprio ambasciatore a Teheran, in segno di protesta per l’assalto all’ambasciata britannica. Non è, o non è ancora, la rottura delle relazioni diplomatiche: ma un «segnale chiaro e condiviso», come ha detto il neoministro degli esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, al suo debutto a Bruxelles per il Consiglio dei ministri degli esteri europei. L’attacco alla rappresentanza diplomatica di Londra in Iran viene assimilato a un attacco rivolto contro tutta l’Unione Europea. Per Bruxelles, è necessaria perciò una risposta comune, e anche a questo serviranno le consultazioni con i diplomatici richiamati in patria da alcuni Paesi. Non c’era sul tavolo una richiesta o un obbligo di agire tutti così, ha precisato l’alto rappresentante Ue per gli affari esteri, Catherine Ashton, sempre prudentissima: ma c’era sì l’auspicio di mostrarsi in un modo o nell’altro solidali con Londra. Più tardi, si deciderà tutti insie- me che cosa fare. Nello stesso tempo, vengono rese più severe le sanzioni già in corso e se ne preparano di nuove, anche nel settore energetico, senza però arrivare all’embargo petrolifero totale, che Paesi economicamente più fragili come la Grecia non vogliono. A pochi giorni dalla scene sel- Provvedimenti Congelati gli averi di 143 nuove società iraniane. Ma niente embargo petrolifero per non danneggiare le economie deboli vagge di Teheran, il Consiglio dei ministri degli esteri era un’occasione attesa e insieme temuta da tutti: e la paura era quella di sempre, che l’Europa si confermasse divisa e incerta. Non lo ha fatto, ma la risposta alla sfida iraniana è per forza di cose parziale e interlocutoria: non si sa ancora chi abbia promosso l’assalto all’ambasciata («non vi sono indicazioni che sia stato il governo iraniano», ha detto ieri in un’intervista il vicepresidente americano Joe Biden), e la scena politica dentro e intorno all’Iran continua a essere assai nebulosa. La stessa Cina se n’è detta preoccupata. E anche la Germania, per ragioni completamente opposte: ieri la sua magistratura ha aperto un’inchiesta su un presunto piano terroristico, che nel caso di un attacco militare occidentale all’Iran mirerebbe a colpire le basi americane in terra tedesca. Quanto alle sanzioni, il Consiglio dei ministri degli esteri ha congelato gli averi di 143 nuove società iraniane, e ha bloccato i visti d’ingresso nella Ue ad altre 37 persone. Secondo il ministro Terzi, presto «si discuterà di misure sull’energia, ma su quali specifici settori è prematuro dirlo». Perché bisogna, ha detto ancora, «accrescere la pressione sull’economia iraniana per convincere la dirigenza che la strada del dialogo è l'unica possibile», e però «l'impatto delle sanzioni sulla nostra economia è un aspetto fondamentale, più le pressioni si accrescono, più la nostra attenzione ed i nostri scrupoli sono evidenti». Luigi Offeddu [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA I fatti L’assalto Il 29 novembre un folto gruppo di «studenti», appoggiato dai Basiji, ha assaltato l’ambasciata britannica Chiusura Il giorno dopo l’attacco Londra e Oslo hanno chiuso le loro sedi mentre Germania, Francia e Italia hanno richiamato i loro ambasciatori L’analisi L’ONDA ISLAMICA E QUEL MODELLO TURCO (QUASI) IMPOSSIBILE di ANTONIO FERRARI I l segnale di quel che poi sarebbe accaduto con le primavere arabe si poteva cogliere già cinque anni fa, quando Hamas trionfò alle elezioni palestinesi. Elezioni che erano state fortemente volute dall’Amministrazione americana di Bush, nella convinzione che i laici del Fatah le avrebbero vinte agevolmente. Invece accadde il contrario, con un corollario di sorprese aggiuntive, come quella dei molti arabi-cristiani di Palestina che preferirono le promesse dei fondamentalisti di Gaza alle dubbie certezze dell’Anp di Abu Mazen. Quella lezione avrebbe dovuto rivelare uno scenario prossimo venturo sicuramente scomodo ma indubbiamente realistico. Quanto sta avvenendo in tutti i paesi della sponda sud del Mediterraneo, che si sono liberati di dittatori e tiranni, o che hanno evitato violenze e decapitazioni scegliendo il riformismo e la via di immediate e libere (o quasi libere) elezioni, è abbastanza semplice. Dove si è già votato, i partiti islamisti hanno vinto, e in qualche caso hanno stravinto come suggeriscono i primi risultati delle elezioni egiziane. Ora si può esser certi che un identico risultato si materializzerà dappertutto, quando altri popoli arabi andranno a votare. La prima considerazione è ormai chiara. Tutti gli strumenti di analisi che sono stati utilizzati per decenni, e che erano appropriati al tempo della guerra fredda e forse nei primi anni che seguirono gli attentati alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001, devono essere aggiornati. In qualche caso resettati, perché ci troviamo di fronte a un fenomeno nuovo, importante e complesso: l’affermazione generalizzata dell’Islam politico. Alcuni lungimiranti studiosi avevano previsto che il crepuscolo definitivo degli stati nazionali arabi, già fortemente indeboliti negli anni ’70 con l’esaurimento della spinta nasseriana, era ormai imminente. Sia per la debolezza dei regimi che li rappresentavano, sia per l’impossibilità di arginare le pulsioni di popoli costretti ad essere quasi invisibili: popoli che hanno scoperto, nel mondo globalizzato, valori, opportunità e speranze dai quali erano stati esclusi. Il cambiamento è stato accelerato dalla società civile e dall’affermazione di tre soggetti: i giovani, le donne e il web. In realtà, i dividendi politici delle rivolte non sono poi andati a chi le aveva condotte, ma a forze ben più organizzate che, rientrate dal confino o uscite dalla clandestinità nella quale erano state spinte dai vari regimi, sembrano pronte a prendere il potere. Non sarà un passaggio facile, e i rischi di derive estremiste non possono essere esclusi. Ma sono le coordinate dei partiti islamici emergenti, in Tunisia, in Marocco, in Egitto, e probabilmente domani in Libia, a suggerire una riflessione. Anche i nomi delle forze e dei movimenti vincitori richiamano un preciso modello: quello turco dell’Akp (Giustizia e sviluppo), cioè il partito islamico moderato guidato da Recep Tayyip Erdogan. Il grintoso primo ministro, al timone di un Paese che gode di una crescita eccezionale, che è crocevia strategico di tutti i corridoi energetici della regione, e che si è dotato di una politica estera presuntuosa ma anche decisamente efficace, potrebbe diventare — lo prevedono in molti — il condottiero della potenza egemone del Mediterraneo. Non è un mistero che Erdogan guardi al mondo arabo e più in generale musulmano con un interesse che la laicissima Turchia del passato non aveva mai avuto. Ricambiato con calore dalle forze politiche e dai popoli che stanno cominciando ad assaporare la libertà. Si potrebbe persino dire che si torna al punto da cui tutto ha avuto origine. L’impero ottomano, soprattutto nella seconda metà dell’800, aveva diffuso nei propri sterminati territori l’esempio e la cultura di una relativa autonomia, come accadde ad esempio in Libano, quando i cristiani maroniti offrivano alla Sublime Porta la preziosa esperienza diplomatica e commerciale che avevano maturato. È quanto ricostruisce puntigliosamente, nel suo bel libro su «I Cristiani e il Medio oriente dal 1798 al 1924», il professor Giorgio Del Zanna, dell’Università Cattolica di Milano. Oggi, dopo la fine dell’impero, la fondazione della repubblica turca voluta da Kemal Atatürk, e la vittoria Islamici Proteste al Cairo nei giorni scorsi (che sembrava inimmaginabile) di un partito islamico-moderato, Ankara torna a percorrere gli antichi sentieri dell’influenza ottomana. Diventando un modello, quantomeno una fonte di ispirazione. Ma la Turchia è un paese democratico con istituzioni laiche, con la chiara separazione fra Stato e religione, e il partito islamico Akp, pur avendo una base confessionale, è diventato un moderno contenitore di idee e di interessi. Nel mondo arabo, invece, si è ancora decisamente indietro. Certo, l’Egitto ha strutture più solide di altri paesi, la Tunisia ha una classe dirigente che è eredità del passato coloniale francese, il Marocco ha conosciuto il valore e la necessità del riformismo. Ma nessuno può specchiarsi, per ora, nel sistema politico turco. Le vittorie dei partiti confessionali arabi indicano una direzione, ma non la strada che intendono percorrere o il programma che vogliono realizzare. È questo il dilemma che i risultati elettorali in alcuni paesi delle cosiddette «primavere arabe» ci propongono. Un dilemma vero, sperando che non diventi motivo di angoscia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Esteri 17 italia: 515249535254 L’intervista Il qatariota Al-Nasser sui nuovi scenari mediorientali Contro Assad Una manifestazione contro il regime di Bashar Assad a Homs (Reuters) «Il mondo arabo sarà democratico Ma ci vuole tempo» Il presidente dell’Assemblea Onu a Roma ✒ DAL NOSTRO INVIATO Consiglieri inglesi e francesi per i ribelli siriani di GUIDO OLIMPIO L’Onu certifica la realtà: in Siria è in corso una «guerra civile» che ha già provocato 4 mila morti. Una cifra, avverte l’Alto Commissariato sui diritti umani, che potrebbe però essere più alta. E il futuro prevede altra tempesta. Il regime non cede mentre gli oppositori si stanno organizzando. Al fianco degli insorti — secondo fonti arabe — sono ormai schierati molti consiglieri stranieri. Turchi, membri delle forze speciali inglesi e francesi, militari dei paesi del Golfo che avrebbero favorito il flusso di armi leggere. A loro si sono aggiunti — stando a voci incontrollabili — anche 600 combattenti arrivati da Tripoli. Una «missione» coordinata dall’ex qaedista Belhadj e oggi figura di spicco nella nuova Libia. L’ufficiale ha anche partecipato a un summit segreto ad Ankara per studiare come ampliare la collaborazione. La task force eterogenea avrebbe un centro di comando nella località turca di Iskenderun. Uno snodo chiave nel caso in cui la Turchia, con il sostegno occidentale e della Lega Araba, possa creare una fascia di sicurezza per proteggere la popolazione siriana. La Siria rischia dunque di diventare l’obiettivo di tre azioni concertate. 1) Una «guerra segreta» condotta da 007 stranieri in appoggio all’Esercito libero composto dai disertori. 2) Una guerriglia strisciante portata avanti dagli oppositori. 3) Una pressione diplomatica continua che fa perno sulle sanzioni economiche. Nel corso di una riunione ad Hatay (Turchia) gli oppositori «politici» e quelli «militari», nel timore che la rivolta sfugga di mano, hanno deciso di coordinare le loro azioni. In conseguenza di ciò l’Esercito libero dovrebbe agire solo come forza di autodifesa evitando di attaccare le unità governative. Gli avversari di Assad tentano così di respingere le accuse di essere dei «terroristi» sunniti che danno la caccia agli alawiti (al potere) e alle altre minoranze. Buoni propositi che si scontrano però con una realtà complessa sul terreno. Sull’altro fronte non stanno a guardare. La stampa araba ha segnalato la presenza a Damasco di esperti nord coreani e iraniani mentre Mosca ha deciso l’invio di due unità della Marina verso la Siria. © RIPRODUZIONE RISERVATA NEW YORK — «Per voi è la ‘primavera araba’. Io preferisco parlare di risveglio: il 2011 coi suoi cambiamenti di governo è stato un passaggio davvero storico per il mondo arabo. L’attenzione è stata spesso concentrata sull’Egitto, dove ora si vota. Ma ci sono anche le elezioni in Tunisia, quelle in Marocco, le consultazioni annunciate dallo Yemen per il prossimo febbraio». Nassir Abdulaziz Al-Nasser, il presidente dell’Assemblea generale dell'Onu che oggi arriva in Italia per incontri ufficiali con le autorità italiane (a cominciare dal presiden- te Giorgio Napolitano) e per presiedere un vertice della Fao, pesa le parole. Una cautela imposta dal suo ruolo internazionale, ma è evidente tutto l’orgoglio di questo esponente del Qatar per i cambiamenti che stanno interessando il suo mondo. Le rivolte non hanno suscitato attese eccessive? Abbiamo visto molte proteste represse nel sangue mentre analisti di grande spessore come Bernard Lewis sostengono che cercare di imporre istituzioni democratiche di tipo occidentale a Paesi che hanno storie e tradizioni totalmente diverse è sbagliato. «Certo, la democrazia degli arabi va basata sulla cultura e le tradizioni di questo mondo: non possiamo importarla dall’Europa o dagli Stati Uniti. Ma attenzione, parliamo di valori che non ci sono affatto estranei: il mondo arabo in passato ha avuto anche governi democratici e per periodi abbastanza lunghi. Poi, purtroppo, rivoluzioni e dittature hanno prodotto una sorta di ‘sequestro della democrazia’. Ora, finalmente, si riaprono le porte. Certo, non sarà facile. Ci saranno ostacoli piccoli e grandi. È nella natura della democrazia: quando cambi regime, quando se ne va un presidente dopo 30 o 40 anni, i contraccolpi sono inevitabili. Ci vuole tempo. Ma la svolta è comunque salutare, di grande Nazioni Unite Nassir Abdulaziz Al-Nasser, diplomatico del Qatar, attuale presidente dell’Assemblea generale dell’Onu. Oggi incontra Napolitano a Roma crescita per la regione». A parte i nuovi sanguinosi scontri in Egitto, c’è il macigno della Siria: il regime di Assad continua la sua repressione feroce, sordo ai richiami della comunità internazionale. Col Consiglio di Sicurezza bloccato dalle minacce di veto di Russia e Cina, l’Onu ha fatto poco. Vede spazi per un ruolo più attivo? «La Commissione dell’Assemblea generale che si occupa dei diritti umani ha adottato di recente una risoluzione di forte condanna per violazioni continue, gravi e sistematiche dei diritti essenziali dei cittadini siriani, perpetrate dalle autorità di Damasco. Do- po quel pronunciamento si è mossa la Lega Araba che ha chiesto con forza alla Siria di cambiare rotta. Sfortunatamente quel regime non ha compiuto i passi necessari. Ciò ha spinto la Lega Araba a varare un pacchetto di sanzioni. È una novità straordinaria: per la prima volta questo organismo affronta i problemi interni di uno Stato membro. Un serio tentativo di evitare che la Siria — un Paese molto importante nel mondo arabo — precipiti definitivamente nella violenza e nella guerra civile. Se Damasco non risponderà nemmeno adesso, sarà la stessa Lega Araba a chiedere all’Onu di intervenire». Quali speranze per la Libia? «Appena assunta la presidenza dell’Assemblea, a settembre, mi sono battuto perché a rappresentare il Paese al Palazzo di Vetro fosse il nuovo governo provvisorio e non il vecchio regime. Oggi mi sento di dire che la transizione procede a passo spedito, come ho constatato di persona quando, qualche settimana fa, ho visitato la Libia insieme al Segretario generale, Ban Ki-Moon. L’Onu è impegnato in una missione di supporto in Libia e ha ottenuto impegni dal governo provvisorio sul ritorno al rispetto dei diritti umani, e sul varo di una riforma della Costituzione, con libere elezioni da organizzare entro 8 mesi. Un processo nel quale l’Italia, che ha una relazione storica con la Libia, potrà giocare un ruolo molto importante». ❜❜ Dall’Egitto alla Tunisia, quando crolla un regime, ci sono dei contraccolpi. Ma la svolta è salutare Toccherà a lei affrontare, in Assemblea generale, la questione del riconoscimento della Palestina? «Come sa, il presidente della Palestina ha consegnato al Segretario generale una richiesta da inoltrare al Consiglio di Sicurezza. Dove c’è una situazione non chiara: pare che non ci sia una maggioranza favorevole all’ammissione. Non so cosa farà Abbas: andare comunque in Consiglio, anche senza avere i voti? È una scelta molto politica. Io mi limito a fare presente che è più facile passare in Assemblea generale dove basta la maggioranza semplice del 50 per cento del consensi più uno. Per i palestinesi sarebbe comunque un grande passo avanti». Lei ha posto la riforma dell’Onu tra gli obiettivi prioritari della sua presidenza. Ma quella del Consiglio di Sicurezza, la più essenziale, è bloccata da anni dai veti incrociati. Idee per uscirne? «È uno degli argomenti delle mie conversazioni a Roma, anche perché l’Italia è sempre stata un protagonista attivissimo di questa complessa partita. Cercherò di sbloccare la situazione organizzando all’inizio del prossimo anno un ritiro in una località vicino New York. Coi principali protagonisti che potranno discutere, esplorare possibili compromessi, senza la rigidità delle sedi ufficiali». AL CUORE DELL’ENERGIA DI DOMANI C’È UN CERVELLO. SMART GRIDS. UNA RETE INTELLIGENTE CHE PARTE DA CASA TUA. Il futuro è già partito. Enel è la prima azienda in Europa ad aver investito nelle Smart Grids, con il progetto contatore da 2 miliardi di euro e con altre innovazioni grazie alle quali stiamo trasformando la rete attuale in un sistema intelligente. Grazie a queste tecnologie sarà possibile partecipare in prima persona al mercato energetico, analizzare i consumi, sfruttare al meglio la produzione di energia da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico ed il mini eolico e scambiare con altri l’energia che non ti serve, eliminando gli sprechi. Una rete intelligente di cui sarai protagonista e che ti permetterà di controllare in modo efficiente gli elettrodomestici e di ricaricare quando vuoi la tua auto elettrica. Per questo, quando ti chiedi come sarà il futuro, immaginalo semplice. Come il tuo contatore. Massimo Gaggi © RIPRODUZIONE RISERVATA enel.it Codice cliente: 18 italia: 515249535254 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Esteri 19 italia: 515249535254 Premio Nobel L’intervista Tina Brown Diplomatica Opposizione Aung San Suu Kyi, 66 anni, studi a Oxford (dove conobbe Michael Aris, futuro marito e padre dei suoi due figli), nel 1988 torna in Birmania. Fonda la Nld che trionfa alle prime elezioni indette dai militari nel 1990. La giunta non riconosce il risultato e la arresta. Nel ’91 è insignita del Nobel per la pace. Dopo le elezioni del 2010 e 15 anni (sugli ultimi 21) di detenzione viene liberata Segretario Hillary Clinton, 64 anni. Dopo una brillante laurea in Legge a Yale, scala i migliori studi di avvocati a Washington e coltiva la passione politica. First lady dal 1993 al 2001 durante la presidenza del marito Bill Clinton. Senatrice Usa dal 2001 al 2009, dopo aver perso il duello con Obama alle primarie democratiche, è stata nominata segretario di Stato americano «La ricetta vincente della Clinton? Fare la rockstar» I precedenti A sinistra, il banchetto offerto a Shanghai da Zhou Enlai a Richard Nixon nel febbraio 1972, storica apertura tra Usa e Cina. Sotto, Papa Giovanni Paolo II con Fidel Castro durante la visita all’Avana nel gennaio del ’98 Disgelo Dopo più di mezzo secolo, storica visita della Clinton che rompe l’isolamento degli ex generali Hillary, cena a due con Suu Kyi E la Birmania si apre al mondo Le condizioni Usa: via le sanzioni se proseguite con le riforme DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — È un viaggio in cui hanno tutti molte cose da dirsi. È passato tanto tempo, l’ultimo segretario di Stato americano a visitare la Birmania venne nel 1955, poi mezzo secolo di dittature militari a livelli di ferocia variabile, e l’ultima — quella che dal 30 marzo ha smesso la divisa per dar vita a un governo civile — non era la più mite. Hillary Clinton ha trascorso ieri la sua prima giornata piena nell’ex colonia britannica, dividendosi tra la capitale artificiale Naypyidaw e Rangoon, tra le nuove istituzioni e una cena privata con Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, La Cina irritata Pechino, infastidita per l’«ingerenza» nell’area, alza la posta: togliere subito il blocco commerciale rientrata nel gioco politico birmano. Tutti hanno molte cose da dirsi, anche chi non c’era. Così, per alzare la posta della missione della Clinton, la Cina ha attivato la propaganda («la Birmania stia attenta all’America», «i nostri legami con Naypyidaw sono saldi», «l’azzardo di Washington») e poi ha invocato la fine delle sanzioni occidentali al governo. Indizi di un verosimile nervosismo per l’ennesima ingerenza Usa nella regione, ma la Clinton ha voluto stemperare: «Non vogliamo metterci in competizione con Pechino. Verifichiamo un’opportunità per noi». Un’opportunità che il presidente Thein Sein ha subito colto definendo il vertice «un capitolo nuovo» e un «momento storico», mentre invece Barack Obama — in una lettera al leader consegnata a mano dalla Clinton — parla di «speranza» che ci si incammini verso «una nuova era». A Naypyidaw le giacchette di cotone chiaro e i longyi (i sarong birmani) hanno sostituito il verde oliva. Thein Sein, a sua volta ex gerarca, in tre quarti d’ora di discorso ha ammesso che nella storia recente del suo Paese qualche problema di democrazia e trasparenza si è verificato. Hillary Clinton invece ha potuto interpretare i due ruoli del poliziotto cattivo e del poliziotto buono. Alla leadership ha chiesto che le riforme proseguano e che cessino le operazioni militari nei confronti di alcune delle minoranze etniche, campagne notoriamente accompagnate da abusi sui civili. Sui diritti umani il segretario di Stato ha potuto esibire una perentorietà in genere risparmiata alla Cina: «Ci sono ancora un migliaio di prigionieri politici. Nessuno merita di essere detenuto per esercitare le universali libertà di espressione, associazione e coscienza»; anzi, «anche un solo prigioniero politico è troppo». Un monito anche sulla collaborazione con la Nord Corea in materia di nucleare e armamenti. Però è anche vero che i passi sono «incoraggianti» e che, se l’apertura e la democratizzazione proseguono, «certamente considereremo l’attenuazione e l’eliminazione delle sanzioni», così come il ritorno di un ambasciatore Usa nel Paese. Intanto, l’America dà il suo ok a che missioni del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale visitino il Paese, all’intervento Onu nella sa- Pakistan Video di Al Qaeda «Rapito un americano» Alla guida Il nuovo capo di Al Qaeda Ayman al Zawahiri WASHINGTON — Il nuovo leader di Al Qaeda, il medico egiziano Ayman al Zawahiri, ha rivendicato ieri il sequestro di un operatore umanitario americano di 70 anni, compiuto il 13 agosto in Pakistan. In cambio della liberazione di Warren Weinstein, Zawahiri chiede alla Casa Bianca la fine dei bombardamenti aerei in Afghanistan, in Pakistan, in Somalia e nello Yemen, e la liberazione dei prigionieri in mano agli Usa, di cui alcuni vicini a Bin Laden. nità, nella lotta al narcotraffico e nella microfinanza. Via libera anche a una partecipazione birmana a un forum sul Mekong. Faccia a faccia «onesto e produttivo» con Thein Sein, che ha chiesto «l’aiuto» statunitense per andare avanti con le riforme. Oggi i colloqui politici con Aung San Suu Kyi, il cui partito tornerà a prendere parte alla vita elettorale della Birmania, a partire dalle imminenti suppletive. Ieri sera, entrambe in blusa chiara, entrambe con i capelli raccolti dietro la testa, hanno cenato insieme, primo incontro di sempre. La Signora è favorevole al di- sgelo americano. «Dobbiamo essere pronti ad assumerci dei rischi», aggiunge. Avverte solo di tenere gli occhi aperti. Come dire: io lo sto facendo, fatelo anche voi. Marco Del Corona leviedellasia.corriere.it DAL NOSTRO CORRISPONDENTE © RIPRODUZIONE RISERVATA NEW YORK — Hillary Clinton e Aung San Suu Kyi si incontrano in Birmania. Un evento per i libri di storia? «Certamente», replica Tina Brown (foto), direttore del colosso editoriale Newsweek-Daily Beast e una delle giornaliste più potenti degli Stati Uniti, «se non altro perché Hillary è il primo segretario di Stato Usa a visitare la Birmania in oltre 50 anni». La valenza politica del viaggio? «La visita di un funzionario di tale rango conferirà un certo status al Paese fino a ieri ostracizzato dalla comunità internazionale. Dimostra che Washington intravede un serio potenziale di riforma, altrimenti Hillary non si sarebbe mossa». Che impatto potrà avere la visita a lungo termine? «La Clinton si vedrà per ben due volte con Aung San Suu Kyi e ciò è già una dichiarazione ufficiale che incoraggerà i suoi sostenitori. I suoi incontri con altri leader riformisti avranno lo stesso impatto, conferendo loro legittimità». Che cosa hanno scoperto gli inviaPer le donne ti di «Newsweek» che già da prima della primavera araba viaggiano al suo seguito? «In ogni Paese del Medio Oriente da lei visitato, la Clinton ha tenuto Nessuno prima delle assemblee con i cittadini. In Yedi lei aveva men i giovani le chiesero di intervenilegato la re a favore di riforme e diritti umani. Da lì a una settimana l’Egitto esplose soluzione dei problemi globali e subito dopo anche lo stesso Yemen. Hillary è quasi una rockstar, sopratall’affermazione tutto nei Paesi governati da regimi redelle donne nel pressivi». Come è cambiata la politica estemondo ra Usa con lei? «Più di ogni altro segretario di Stato, Hillary ha legato la soluzione dei problemi globali all’affermazione delle donne nel mondo. È stata il primo capo della diplomazia americana a definire un programma strategico per il Dipartimento di Stato, proiettato ai successivi 4 anni. L’aspetto decisivo di questo piano è che donne e ragazze sono menzionate ben 133 volte in 220 pagine». Quale eredità lascia Hillary Clinton? «La filosofia, da lei ribadita mille volte, secondo cui, se si consente alle donne di svolgere un ruolo politico e culturale rilevante nella società, tutti ne traggono benefici, inclusi gli uomini e i bambini. ‘I diritti umani sono i diritti delle donne e i diritti delle donne sono diritti umani’, affermò a Pechino nel 1995 nel discorso forse più memorabile della sua carriera. Un’anticipazione del suo futuro impegno come segretario di Stato». Che altro? «In Yemen, la Clinton volle incontrare gli oppositori per incoraggiarli ancora una volta a far sentire la propria voce. Le rivolte nei Paesi arabi sarebbero a un certo punto scoppiate ma non si può negare che siano state accelerate e rafforzate dal suo sostegno pubblico. Il giudizio finale, come sempre, spetterà alla Storia». ❜❜ Alessandra Farkas © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Codice cliente: 20 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 # Cronache Il caso Il presidente lascia dopo l’inchiesta. Commozione e lettera ai dipendenti Guarguaglini dà le dimissioni Finmeccanica nelle mani di Orsi Liquidazione di 5,6 milioni di euro. Cresce il peso di Pansa ROMA — È Giuseppe Orsi il nuovo presidente di Finmeccanica dopo le dimissioni rassegnate ieri da Pier Francesco Guarguaglini, travolto dall’inchiesta su frodi fiscali (insieme con la moglie Marina Grossi, manager di una controllata) che va via con una liquidazione di circa 5,6 milioni, di cui 4,1 subito e il resto tra un anno, come da contratto. Giuseppe Orsi, com’era successo a Guarguaglini fino a maggio scorso, mantiene anche la carica di amministratore delegato. La scelta del governo è chiara ed è a tal punto all’insegna della continuità, che la poltrona lasciata vuota in consiglio da Guarguaglini verrà occupata dall’attuale direttore generale, Alessandro Pansa, che conserva i propri poteri e si segnala in forte ascesa, grazie alla sua vicinanza al viceministro all’Economia, Vittorio Grilli. È questo l’esito di una vicenda che si trascinava da mesi, dal marzo 2010, quando l’inchiesta su Finmeccanica è emersa sulle prime pagine dei giornali. Ma l’epilogo è durato relativamente poco: 17 giorni dall’ultimo cda, disertato da Nuovi atti in tribunale Scoperti in Moldavia altri «fondi neri» ROMA — Ci sono nuovi flussi finanziari che portano all’estero nei documenti processuali dell’inchiesta sugli affari di Enav e Finmeccanica. «Fondi neri» accantonati per pagare partiti e uomini politici. Soldi depositati in alcuni conti nella Repubblica di San Marino, spostati in Paesi dell’est europeo e poi fatti rientrare in Italia. In particolare gli investigatori avrebbero afferrato una traccia che porta in Moldavia, dove alcuni imprenditori avrebbero trasferito i proventi delle false fatturazioni poi utilizzati per versare tangenti. Oggi il pubblico ministero Paolo Ielo depositerà nuovi atti al tribunale del Riesame di Roma che deve pronunciarsi sulle richieste di scarcerazione dell’ex amministratore di Enav Guido Pugliesi, del dirigente di Selex Manlio Fiore e del commercialista Marco Iannilli. I magistrati di Napoli interrogheranno invece l’imprenditore Gianpaolo Tarantini che, in cambio delle ragazze portate alle feste, chiese all’ex premier Silvio Berlusconi di aiutarlo a ottenere appalti in Finmeccanica. E hanno disposto accertamenti tributari in Svizzera su una società di Valter Lavitola. © RIPRODUZIONE RISERVATA Guarguaglini, in cui Orsi mise a punto l’operazione-verità sui conti, assumendo pieni poteri sul piano di ristrutturazione. Dieci giorni da quando il neopremier Mario Monti espresse in una nota ufficiale l’auspicio di una «soluzione rapida e responsabile». Guarguaglini ha provato a resistere, facendo trapelare l’intenzione di non volersi dimettere e lasciando che si ipotizzassero l’azzeramento dell’intero consiglio. Dall’altra parte ha sempre continuato a protestare la propria estraneità ai fatti, arrivando in un’intervista a prendere le distanze non solo dal suo «braccio destro», Lorenzo Borgogni, a sua volta indagato, ma anche dalla moglie Marina Grossi. Ma la sua sorte è apparsa segnata sin da quando gli è venuto a mancare l’appoggio che fino alla caduta del governo Berlusconi lo aveva sempre sostenuto: quello di Gianni Letta. A un certo punto, in questi ultimi giorni, era parso che anche a Orsi potesse costare la sua vicinanza politica, in questo caso alla Lega e all’Udc: ma così non è stato. Il Tesoro (azio- Passaggio Pier Francesco Guarguaglini non è più presidente del gruppo Finmeccanica dopo 9 anni. Durante il consiglio di amministrazione Guarguaglini ha rassegnato le dimissioni. Al suo posto Giuseppe Orsi, che conserva il posto di amministratore delegato (Andrea Merola / Ansa) nista al 30,2%), insieme con il ministero dello Sviluppo economico di Corrado Passera, hanno puntato su Pansa e Orsi. Scartando l’ipotesi di promuovere presidente Guido Venturoni, consigliere anziano, quasi a voler dare l’impres- sione di conferire al gruppo un assetto subito fortemente operativo. Il consiglio di amministrazione straordinario, durato appena un’ora e mezza, si è aperto con un preambolo di Guarguaglini che ha parlato agli am- La moglie A casa lo aspettava la moglie Marina Grossi: ora sono attese le dimissioni di lei La nota del gruppo «All’ingegnere l’intero Consiglio esprime i più sentiti ringraziamenti» ministratori, dicendosi sicuro che il ritiro delle deleghe, che di lì a poco sarebbe stato votato, era frutto della volontà di dare alla società un assetto strategico utile a superare la crisi e non dell’inchiesta giudiziaria. Poi ha lasciato la sala, insieme con Orsi, durante la votazione, per tornarvi solo per le dimissioni. Ha quindi salutato i suoi più stretti collaboratori, visibilmente commosso, consegnando loro una lettera ai dipendenti e lasciando dopo nove anni l’ufficio all’ultimo piano di piazzale Montegrap- INAUGURA OGGI LA NUOVA BOUTIQUE ONLINE TRUSSARDI.COM Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Cronache 21 italia: 515249535254 # Il personaggio L’album L’addio di re Pier Francesco «Ma non mi sento vecchio» Fine di un’era: «È bene che ora ci sia uno che decide» SEGUE DALLA PRIMA pa. A casa lo attendeva la moglie Marina Grossi: è di lei e delle sue probabili dimissioni che si parlerà ancora nei prossimi giorni. «All’ingegner Guarguaglini — si legge nella nota del gruppo —, in carica in qualità di Presidente e Amministratore Delegato dal 2002 al 2011, l’intero Consiglio esprime i più sentiti ringraziamenti per l’altissima professionalità e il proficuo impegno che hanno consentito la crescita e l’affermazione del Gruppo nei mercati mondiali». Il nuovo assetto di Finmeccanica è stato accolto dalle critiche del leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, secondo cui il doppio incarico a Orsi «è il massimo della rappresentazione spartitoria dei partiti nelle aziende pubbliche». Anche per Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, la nomina di Orsi «non fa chiarezza totale sulle questioni che riguardano Finmeccanica». Per la Uilm è ora di affrontare «con impegno e serietà il rilancio del gruppo». Antonella Baccaro © RIPRODUZIONE RISERVATA Questo è il viatico che, dopo gli scontri in consiglio di amministrazione sulla svalutazione dei contratti del settore aerospaziale e l'incedere delle inchieste giudiziarie, l'ingegner Guarguaglini dà all'amministratore delegato Giuseppe Orsi, che lo rileva anche alla presidenza. Orsi ha così le due cariche dell'uomo che ha lanciato Finmeccanica nel mondo pagando prezzi che, a questo punto, risultano troppo alti. L'unica differenza rispetto al regime precedente è la promozione del direttore generale Alessandro Pansa in consiglio di amministrazione. Il suo predecessore, Giuseppe Zappa, non aveva accesso al consiglio. La sfida per Orsi sarà difficile. Non mancheranno i veleni, come già emerge dalle uscite di alcuni dirigenti del vecchio corso. Lorenzo Borgogni, per esempio. Ma il vero banco di prova sarà la ristrutturazione del gruppo. Ai tempi delle vacche grasse, Finmeccanica aveva non di rado trascurato l'efficienza produttiva e organizzativa sull'altare della pace sociale. Il gruppo ha ancora i soldi per lavorare, grazie a una disciplina finanziaria che non è venuta meno. Ma deve generare più cassa perché i margini industriali sono troppo bassi ed sarà sempre più difficile fare ricorso ai soci per finanziare lo sviluppo. Non solo, ma è possibile che alcuni progetti tenuti per buoni, come la collaborazione con la russa Sukhoi, non diano i risultati attesi nei tempi previsti. Oggi svilupparsi è arduo. I clienti tipici di chi produce nei settori delle difesa, dei trasporti ferroviari e dell' energia ha quasi sempre come clienti gli Stati, e quelli occidentali, dove si elaborano le migliori tecnologie, hanno sempre meno soldi da spendere. Orsi è cresciuto in collaborazione con il mondo anglosassone, in particolare con il Regno Unito negli elicotteri. Nell'Eurozona che o si unisce davvero o salta, Finmeccanica potrebbe dover riesaminare la sua politica estera. Magari per confermarla, ma non senza averla sottoposta al tagliando. Per far quadrare i conti, già lo ab- ❜❜ L’importante è che Finmeccanica superi al più presto le difficoltà e possa tornare a crescere nel mondo ❜❜ A maggio il governo mi aveva dato la delega per le strategie. Ritenevo di poter dare un contributo importante, full time biamo scritto, Finmeccanica dovrà cedere alcune partecipazioni in aziende che non è più in grado di sostenere sul piano finanziario. Ma c'è modo e modo di farlo. Un conto è vendere alla cieca al miglior offerente, che di questi tempi offre sempre poco, un altro è costruire un futuro diverso, vincente per il sistema Ansaldo e per l'Avio seguendo l'esempio di Ansaldo Sts e verificando quali reali possibilità di collaborazione esistano con le Ferrovie dello Stato e con il fondo strategico della Cassa depositi e prestiti. Rafforzando il management interno non coinvolto nelle inchieste, l'azionista Stato sembra aver compiuto una scelta di tipo industriale. Per intenderci, se avesse assegnato la presidenza a un banchiere d'affari, il ministero dell' Economia avrebbe dato un segnale diverso. Del tipo: privatizziamo alla svelta la holding, oppure facciamo uno spezzatino. Con Orsi presidente e amministratore delegato e Pansa in consiglio, Finmeccanica è chiamata a dimostrare che la mano pubblica sa essere efficiente e redditizia, e, al tempo stesso, collaborare alla politica industriale del Paese. Massimo Mucchetti © RIPRODUZIONE RISERVATA Oto Melara Guarguaglini, ad nel 1994-96 (Ansa) Honoris causa La laurea alla American University of Rome Coppia Guarguaglini e la moglie Marina Grossi, ad di Selex (Imagoeconomica) Calcio Guarguaglini all’Olimpico di Roma (Ansa) Codice cliente: 22 Cronache Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 L’inchiesta I magistrati lombardi e calabresi insieme: serve una collaborazione leale senza gelosie e conflittualità «Mafia, talpe nel tribunale di Milano» La Boccassini: dalla ’ndrangheta appoggi trasversali a tutti i partiti La decisione Pentita uccisa Il processo riparte da zero MILANO — Hanno vinto i difensori dei sei imputati: il processo sulla morte di Lea Garofalo, la testimone di giustizia (foto) sciolta nell’acido, deve ripartire da zero. Lo ha deciso la prima Corte d’assise di Milano, presidente Anna Introini, magistrato che ha sostituito Filippo Grisolia, diventato capo di gabinetto al ministero della Giustizia. Cambiata la Corte, non c’è oggi il consenso dei legali per mantenere valide le prove finora raccolte. «Il fitto calendario delle udienze dovrebbe assicurare un processo in tempi rapidi» ha detto il Guardasigilli. © RIPRODUZIONE RISERVATA Entra in Kia. MILANO — «Milano può diventare Reggio Calabria»: la ’ndrangheta in espansione sta esportando al Nord «struttura organizzativa» e «modello di relazioni esterne» che «sponsorizza trasversalmente i partiti appoggiando chiunque possa servire ai suoi interessi». Le procure di Milano e Reggio lanciano l’allarme dopo i 14 arresti dell’altro giorno. In carcere c’è il presidente delle «Misure di prevenzione» del Tribunale di Reggio Calabria, Vincenzo Giglio, nei cui confronti il neoministro della Giustizia, Paola Severino, ha avviato un’azione disciplinare e il pg della Cassazione ha chiesto la sospensione da funzioni e stipendio (il Csm se ne occuperà il 15 dicembre). Siedono l’uno al fianco dell’altro il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati e il collega di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone per spiegare che solo «una stretta collaborazione tra uffici giudiziari può portare a risultati significativi». Perché «non si può aggredire un’organizzazione potente come la ’ndrangheta senza visione unitaria, collaborazione chiara e leale, lavoro di squadra e senza gelosie e conflittualità», precisa il procuratore antimafia di Milano Ilda Boccassini, la quale riconosce che negli ultimi 30 anni «c’è stato un vuoto di monitoraggio al Nord» da parte di una magistratura «miope» che «non ha affrontato questo fenomeno» nonostante i se- L’inchiesta Le indagini La Direzione distrettuale antimafia di Milano ha firmato 10 ordini d’arresto a Milano e 4 a Reggio Calabria con i quali vengono contestati vari reati fra cui corruzione e associazione a delinquere di stampo mafioso. I clan coinvolti sono i Valle e i Lampada La zona grigia Tra gli arrestati anche il magistrato Vincenzo Giglio e Francesco Morelli, consigliere regionale calabrese gnali di pericolo. La «’ndangheta ha cuore e centro primario a Reggio Calabria — aggiunge Pignatone — ma con un interscambio criminale opera al Nord e in Lombardia» dove ha acquisito «tecniche sofisticate per occultare i patrimoni». Grazie a quella che l’aggiunto reggino Michele Prestipino definisce la «zona grigia» in cui operano professionisti che mettono a disposizione dell’organizzazione le proprie competenze per riciclare il denaro sporco nelle imprese o trasferirlo all’estero. Un’area che lambisce il mondo della politica in cui i clan provano ad entrare per avere «un loro uomo nelle istituzioni» ed ampliare le relazioni, sottolinea il sostituto milanese Paolo Sto- rari. E deve essere la stessa politica ad immunizzarsi dalle infiltrazioni dato che non «esiste il reato di contiguità», avverte Boccassini, mentre il pm Alessandra Dolci fa capire che si lavora su «misure di prevenzione personali e patrimoniali». Una nebbia che nasconde anche persone che già appartengono alle istituzioni, come le «talpe» che dagli uffici giudiziari in Calabria o a Milano forniscono informazioni preziose e segrete sulle mosse della magistratura. Su di loro «ci sono lavori in corso», dichiara con «dolore» Boccassini, che punta il dito contro chi fa «antimafia solo parlata». Cesare Giuzzi Giuseppe Guastella Lampada Giulio Lampada (anche nel tondo), capo della ’ndrina Valle-Lampada, accusato (fra l’altro) di associazione mafiosa La cena La cena del 14/09/2009 nel video della Polizia agli atti © RIPRODUZIONE RISERVATA Le carte Candidati non indagati. «Mancano norme per punire chi non è associato ma offre sponde essenziali» Il gip: 9 elezioni con i voti dei boss MILANO — Una famiglia di ’ndrangheta al Nord, quella dei Lampada-Valle, in almeno 9 elezioni «ha ostacolato il libero esercizio del voto — elenca il giudice Giuseppe Gennari — facendo confluire preferenze su candidati a loro vicini, tra i quali Alberto Sarra (Pdl ex An, ndr) per le regionali in Calabria dell’aprile 2005, attuale sottosegretario» nella giunta Scopelliti; il consigliere comunale pdl «Giuseppe Alati nelle elezioni al Comune di Reggio Calabria del maggio 2007 e della Regione Calabria maggio 2010; Antonio Oliverio alle elezioni per il Comune di Milano del maggio 2006, assessore (Udeur, ndr) della Provincia di Milano a Turismo e Moda fino a maggio 2009»; il pdl «Francesco Morelli, per le regionali in Calabria del marzo 2010», secondo eletto con 14 mila voti e presidente della commissione Bilancio; «Tarcisio Zobbi (Dc, Ccd e Udc, ndr) alle elezioni politiche dell’aprile 2008, consigliere della Provincia di Reggio Emilia dal 2004 al 2009»; il pdl «Armando Vagliati nelle elezioni alla Provincia di Milano del giugno 2009 e alla Regione Lombardia del marzo 2010; Luigi Fedele, alle elezioni per la Regione Calabria del maggio 2010, consigliere regionale» e capogruppo Pdl. Tranne Morelli, arrestato l’altro ieri per concorso esterno nell’associazione mafiosa di Giulio Lampada, nessun politico è indagato nel blitz: «La caren- za di idonee fattispecie incriminatorie non consente di punire personaggi dei quali non si riesce a dire che siano organici all’associazione», pur se «sicuramente offrono sponde essenziali» e «sovente palesemente consapevoli». E tuttavia la «grande pericolosità» delle cosche», addita il gip sulla scorta dell’«eccezionale lavoro» dei poliziotti della Squadra Mobile milanese, sta nel fatto che «il personaggio politico di volta in volta avvicinato diventa il collettore per mettere in comunicazione l’esponente mafioso con la società civile e imprenditoriale. A questo punto è del tutto irrilevante che i terzi soggetti, messi in contatto con il mafioso, ignorino (come sovente accade) la rea- LE VIE DI MEZZO LASCIATELE AGLI ALTRI. le natura della controparte. Una volta che il mafioso può contare sulla presentazione del politico, egli gode di una credibilità aggiuntiva che gli consente di accedere in modo facilitato a rapporti economici e di impresa». Esemplare il caso degli incontri che Morelli, un ex An che ha in Gianni Alemanno il proprio referente nazionale, propizia a Lampada con l’attuale sindaco di Roma: sia in cene elettorali (come nel 2008 quando il boss racconta d’aver gioito ad ascoltare Alemanno mentre diceva «ringrazio il gruppo Lampada, noto industriale calabrese a Milano»), sia in cerimonie private come una cresima. «Ovviamente — scrive il gip — il sindaco di Roma paga il RECOMMENDS KIA SORENTO. DA OGGI IL 4X4 È DI SERIE SU TUTTA LA GAMMA. Con trazione integrale a gestione elettronica, Downhill Control, motore 2.2 CRDi da 197 cv che garantiscono un’ottima guidabilità in ogni situazione. 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Non è stato indagato dai pm, ma per il gip «i clan gli hanno offerto sostegno elettorale» cinismo e lo spessore criminale del suo seguace. Morelli non si fa scrupolo ad avvicinare uomini come Lampada ad Alemanno, ben sapendo lo spessore del primo e le ricadute per l’immagine del secondo». Istruttivo anche il caso di Armando Vagliati, il consigliere comunale milanese pdl che ieri a Palazzo Marino ha protestato contro la «caccia alle streghe» sulla «frequentazione avuta con Lampada» che «non sapevo chi fosse». In realtà «dall’intercettazione del 29 gennaio 2010 tra Morelli e Vagliati emerge con chiarezza che i Lampada hanno offerto sostegno elettorale a Vagliati», tanto che costui «si lamenta di non riuscire più a contattare Lampa- da» (inabissatosi dopo aver saputo di indagini sui parenti Valle) che «ha preso impegni che però dimostra di non mantenere. Interessa — per il gip — la reazione di Vagliati: il consigliere apprende che gli stretti parenti di Lampada sono indagati per reati che chiunque poteva comprendere gravissimi (i Valle avevano una lunga e nota storia Collettore «Il politico avvicinato diventa il collettore per mettere in comunicazione il mafioso con la società civile» Coordinamento Da sinistra: il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini, l'aggiunto di Reggio Calabria Michele Prestipino, il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati e il capo della Procura calabrese Giuseppe Pignatone (foto Maule) di usurai e ’ndranghetisti), e nonostante ciò continua a cercare utili contatti con Lampada», con cui peraltro «condivide pure interessi economici», quali «la transazione di un appezzamento di terreno in via Ripamonti». Del resto, «finora non si è visto alcuno rifiutare sdegnosamente questi tipi di scambio». Anzi. Ecco ad esempio al telefono nel marzo 2008 Lampada con Tarcisio Zoppi, a Reggio Emilia già segretario provinciale Dc, poi nel Ccd e nell’Udc, che stava scaldando i motori elettorali e aveva appena «ringraziato Casini» per il posto in lista. Politico: «Per essere eletto bisogna fare un grande lavoro, però con possibilità concrete di riuscita, DECK io e la mia squadra un buon accordo Formigoni: nessun incontro sulla discarica eh». Boss: «Uhm, ce la giochiamo, dai». Politico: «Esatto... ce la giochiamo». Boss: «Vedremo ora in Emilia qualche indirizzo... qualche amico di qua compaesano di qualche residente». Politico: «Questa è una buona... buona». Boss: «Ora faremo una piccola ricerca e vedremo nel nostro piccolo cosa possiamo...come contribuire». Politico: «Io le sono grato... Venerdì lei potrebbe essere a Roma?». Luigi Ferrarella [email protected] MILANO — Mentre nel carcere di Brescia il consigliere regionale del Pdl Franco Nicoli Cristiani prende tempo davanti al giudice, a Milano il governatore lombardo Roberto Formigoni prende le distanze dall’ultimo scandalo che ha investito il Pirellone: «Dalle intercettazioni emergono fatti di una gravità rilevantissima» dice il numero uno della Regione Lombardia. Formigoni ha incontrato ieri pomeriggio la stampa innanzitutto per chiarire il senso dell’intercettazione che lo riguarda finita nelle carte dell’inchiesta su mazzette e traffico di rifiuti («Ho incontrato Formiga, ha dato l’ok...» dice Nicoli Cristiani al telefono riferendosi alla discarica di amianto che doveva sorgere in provincia di Cremona). «Sì, è vero che Nicoli Cristiani mi sollecitò un incontro con un imprenditore di nome Locatelli — ha detto ieri Formigoni — ma non saprei dire se è lo stesso finito in carcere. Di sicuro l’argomento dell’incontro doveva essere l’Expo, non la discarica di amianto». Il governatore lombardo ribadisce invece di non essersi mai interessato della questione amianto: «Nicoli non sollecitò mai un mio intervento, dell’intera pratica si sono sempre occupati collegialmente più uffici e più assessori». Poi ecco arrivare alcune frasi che suonano come una reprimenda verso i comportamenti messi in luce dall’inchiesta della procura di Brescia: «Non è bello vedere persone che si occupano della cosa pubblica cedere a lusinghe che non hanno nulla a che vedere con i valori dell’agire politico. La Lombardia ha messo in campo azioni per prevenire certi fenomeni ma evidentemente non si controlla mai abbastanza...». Ieri è stato anche il giorno dei primi interrogatori di garanzia davanti al gip di Brescia. Franco Nicoli Cristiani si è detto disposto a rispondere al giudice ma prima vuole conoscere tutti gli atti dell’inchiesta. Resta al momento in carcere ma ha annunciato le sue dimissioni dal Pirellone. Giuseppe Rotondaro, il dirigente dell’Arpa Lombardia che avrebbe beneficiato di una mazzetta di 10 mila euro ha invece fornito la sua versione: «Quei soldi non erano una tangente, ma il compenso di una consulenza esterna». Resta da capire se un controllore pubblico può svolgere consulenze per un controllato. E i soldi portati a Nicoli? «Ero convinto che si trattasse di una confezione di bottiglie di vino». Rotondaro è già stato sospeso dall’Arpa dalle sue funzioni. Claudio Del Frate © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 24 Cronache Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 A 10 anni dal delitto Fuori da lunedì, ha scontato la pena Erika torna libera Passerà il Natale a casa con il padre Milano Libera Erika De Nardo, 27 anni (Calabrò) Don Mazzi: «Farà volontariato» Genova Beve dal distributore Grave quindicenne Compra una bottiglietta d’acqua dal distributore automatico nella stazione ferroviaria di Genova Brignole: una studentessa di 15 anni è ricoverata da ieri sera in rianimazione dopo aver bevuto quella che probabilmente era ammoniaca. Non sarebbe in pericolo di vita. E. D. © RIPRODUZIONE RISERVATA Quella sera del 21 febbraio 2001 aggredì la madre con la furia di una Nikita. Quaranta coltellate sferrate con l’aiuto del suo ragazzo nella cucina di casa dove Susy Cassini, contabile di 41 anni, riuscì solo a dire: «Erika, ti perdono». Finita la madre raggiunse il fratellino undicenne Gianluca che cercava di fuggire in preda al terrore e massacrò anche lui nel bagno della loro villetta, a Novi Ligure. Aveva sedici anni Erika De Nardo, diciassette il fidanzatino, Omar Favaro, complice di uno dei delitti più efferati della storia del crimine italiano. Oggi Erika di anni ne ha ventisette e lunedì prossimo tornerà in libertà, dopo che anche Omar era stato liberato il 3 marzo del 2010. Han- no scontato la loro condanna a 16 e 14 anni, che grazie ai benefici dell’indulto e della buona condotta è stata ridotta di circa un terzo. Un recupero pieno, sottoscrivono educatori e magistrati. Nel periodo della detenzione Erika è riuscita a diplomarsi e a laurearsi in filosofia con 110 e lode portando una tesi su Socrate e la vana ricerca della verità. Poi è approdata come volontaria alla comunità Exodus di don Antonio Mazzi, nel Bresciano, dove si trova da alcuni mesi collaborando a programmi di disagio sociale per giovani e adolescenti. «Rimarrà presso la nostra comunità anche dopo la libertà — ha preannunciato don Mazzi —. Non so ancora se nella sede in cui si trova ora o altro- La vicenda Erika De Nardo aveva 16 anni quando, il 21 febbraio del 2001, nella sua casa di Novi Ligure, uccise la madre Susy Cassino, 41 anni, e il fratellino Gianluca, 11, insieme all'allora fidanzatino Omar Favaro ve. Erika continuerà a lavorare nel volontariato perché, come mi ha detto lei stessa, vuole continuare a capirsi». Sarà il suo primo Natale in famiglia. E la famiglia per lei è soprattutto suo padre, l’ingegner Francesco De Nardo, che scampò al massacro solo perché Omar, quella sera, decise di andarsene prima del suo rientro. «Se vuoi, uccidilo tu», disse il ragazzo a Erika. Il padre è riuscito a perdonarla ri- manendole vicino. Gli assistenti sociali assicurano che ha saltato poche visite in questi anni. Prima al carcere minorile Beccaria di Milano, poi in quello di Verziano, alle porte di Brescia. Don Mazzi: «Penso che Erika voglia passare un periodo con lui prima di tornare da noi». È un’altra persona, dice. Con un peso enorme sulla coscienza. Andrea Pasqualetto Uova contro Giannino alla Statale Uova e lancio di pomodori contro il giornalista Oscar Giannino. La contestazione è avvenuta ieri a Milano davanti alla facoltà di Scienze Politiche della Statale dove l’opinionista era stato invitato per un convegno. Per riportare l’ordine è intervenuta la polizia (Fotogramma) © RIPRODUZIONE RISERVATA New York La confessione in un diario In cella il killer di Rita «Colpa degli spiriti» WASHINGTON — Bakary lare della vittima e ha chiamaCamara ha pugnalato a morte to i numeri in memoria. E coRita Morelli «perché un in- sì hanno individuato Camacantesimo maligno gli ha or- ra: la sua voce era identica a dinato di farlo». Questa la quella dell’anonimo. Gli inveconfessione, scritta su tre pa- stigatori hanno cercato di fargine, dell’uomo accusato di lo venire con una scusa al aver assassinato la studentes- commissariato, però lui non sa italiana a New York. Un do- si è fatto vedere. È allora particumento che la polizia ha se- ta una squadra di agenti che questrato dopo aver neutraliz- lo ha localizzato nella casa zato l’assassino nel suo appar- che condivideva con altre due persone. Ma le cose si sotamento nel Bronx. Quarantuno anni, origina- no complicate di nuovo. Cario del Senegal, con alle spal- mara, barricatosi, ha rifiutato le problemi mentali e giudi- di arrendersi. Quindi ha cerziari, Bakary aveva corteggia- cato di togliersi la vita con to con insistenza Rita ma era una pugnalata al petto. Ferito stato sempre respinto. Le sue in modo serio, ha fatto delle attenzioni negli ultimi tempi «ammissioni» che hanno troerano diventate piuttosto fastidiose, tanto che la ragazza ne aveva parlato con un cugino in Italia: «Le telefonava e la tempestava di messaggini». Un’ossessione che si è tramutata in violenza cieca. Mercoledì si è presentato a casa della donna italiana, hanno La vittima Rita Morelli a New York (Ansa) discusso brevemente e poi lui l’ha uccisa in vato riscontro nel suo «diario». Camara ha sostenuto di modo brutale. La polizia era da giorni sul- essere «posseduto dagli spirile sue tracce. L’omicida, infat- ti», «è qualcosa di cattivo che ti, aveva lasciato un indizio mi ha costretto ad agire». Poi importante. Subito dopo il de- frasi di rancore contro la vittilitto, Camara ha telefonato da ma. Saranno i periti psichiauna cabina alla polizia per se- trici ad accertare quanto hangnalare la presenza del cada- no pesato le turbe mentali vere: «A questo punto avrete dell’africano. La descrizione rinvenuto il corpo — ha det- data dai vicini è troppo vaga to la voce anonima all’agente per capirlo: «Era un tipo tranin servizio —. Quando trove- quillo, non parlava mai con rete il mio corpo, troverete nessuno», hanno raccontato anche nelle mie tasche un bi- sorpresi. La notizia dell’arresto ha inglietto che spiega tutto». Arrivece dato un po’ di conforto vata nell’appartamento la alla mamma e al papà di Rita. Omicidi ha esaminato il cellu«Non servirà a ridarci indietro nostra figlia — hanno commentato da Pescara — Stalking Ma è una piccola soddisfazioL’uomo, originario del ne. Almeno abbiamo la certezSenegal, da tempo za che l’assassino non uccidetempestava la ragazza rà altre ragazze innocenti». con telefonate e sms Guido Olimpio © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Cronache 25 italia: 515249535254 Il rapporto Transparency International e la percezione dell’onestà della politica L’Italia e la corruzione: in classifica dopo il Ruanda Giù al sessantanovesimo posto. Le promesse fallite Giù giù giù: 36 posizioni perse in quindici anni: fossimo retrocessi così nel calcio, apriti cielo! Ma è peggio, molto peggio: l’ultima classifica di Transparency International, che misura la percezione della corruzione, ci vede scivolare al 69º posto. Alla pari con le isole Samoa, la Macedonia, il Ghana. Alle spalle di Paesi come Namibia, Ruanda, Portorico… Non è solo una umiliazione: è un problema economico. Perché dovrebbero investire da noi? Capiamoci: Transparency non è la Bibbia. E non è detto affatto che l’Italia sia davvero più corrotta di Cuba, della Turchia o della Lettonia. Diciamo di più: è lecito dubitarne. Ma vale per questa come per le classifiche internazionali sulle nostre università, drammaticamente staccate dalle posizioni di testa. Ammesso che le graduatorie, fondate sulla percezione degli operatori economici o dei docenti universitari, siano con noi punitive, segnalano un guaio molto grave: godiamo di una pessima reputazione. La stessa serie storica della hit parade dei Paesi meno corrotti elaborata da Transparency dice tutto. Le prime dieci nazioni virtuose di oggi (in ordine: Nuova Zelanda, Danimarca, Finlandia, Svezia, Singapore, Norvegia, Olanda, Australia, dia non hanno fatto che confermare ieri la sensazione di una poltiglia appiccicosa e ammorbante. La stessa descritta l’anno scorso da Beppe Pisanu che, forte dell’esperienza accumulata al Viminale, spiegò in un’intervista al Corriere che no, la situazione non era per niente paragonabile a quella precedente allo scossone di Mani Pulite: «Per certi versi siamo oltre. Allora crollò il sistema del finanziamento dei partiti. Oggi è la coesione sociale, è la stessa unità nazionale a essere in discussione, al punto da venire apertamente negata anche da forze di governo. Si chiude l’orizzonte dell’interesse generale e si aprono le cateratte dell’interesse privato, dell’arricchimento personale, della corruzione dilagante». Ricordiamo com’era, prima di Tangentopoli? Nel solo 1991 che precedette il cataclisma, disse uno studio del centro Einaudi di Torino, il «presumibile ammontare dei maggiori costi sostenuti dallo Stato per effetto della discrezionalità della decisione politica», cioè delle bustarelle, era stato tra i 4.500 e 6.500 miliardi. In un solo anno. Per non dire del decennio precedente, quando i partiti e i tangentari più insaziabili si erano impossessati «da un minimo di 46 mila a un massimo (più probabile) di 110 mila miliardi». Una somma enorme. Che aveva inciso sul debito pubblico: «Sui circa 150 mila miliardi di deficit 1991 la quota imputabile alle tangenti dell’anno e agli interessi sul debito cumulato a causa delle tangenti dal 1980 in poi equivale a 15-25 mila miliardi, ossia dal 10 a quasi il 15% del deficit complessivo». Un settimo, for- I Paesi Ecco la classifica stilata da Transparency International Al primo posto la Nuova Zelanda, seguono nell’ordine: Danimarca, Finlandia, Svezia, Singapore, Norvegia, Olanda, Australia, Svizzera, Canada, Lussemburgo, Hong Kong, Islanda, Germania, Giappone, Austria, Barbados, Regno Unito, Belgio, Irlanda, Bahamas, Cile, Qatar, Stati Uniti, Francia, Santa Lucia, Uruguay, Emirati Arabi, Estonia, Cipro, Spagna, Botswana, Portogallo, Taiwan, Slovenia, Israele. Trentatré posizioni più giù compare l’Italia se un sesto. Pareva che quell’ondata che spazzò via la Prima Repubblica dovesse essere di monito. Errore. Lo ha dimostrato con i suoi studi Piercamillo Davigo, uno dei protagonisti di quella stagione: «È tutto come prima, peggio di prima». Lo ha confermato ufficialmente il procuratore generale della Corte dei conti, Furio Pasqualucci, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato per il 2008: «Il fenomeno della corruzione all’interno della Pubblica amministrazione è talmente rilevante e gravido di conseguenze in tempi di crisi come quelli attua- li da far più che ragionevolmente temere che il suo impatto sociale possa incidere sullo sviluppo economico del Paese anche oltre le stime effettuate dal servizio Anticorruzione e trasparenza del ministero della Funzione pubblica, nella misura prossima a 50/60 miliardi di euro all’anno costituenti una vera e propria tassa immorale e occulta pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini». Sessanta miliardi: ci risparmieremmo una finanziaria di lacrime e sangue. Non è solo una questione di moralità. C’è anche quella. E pesa. Ma non è solo una questio- ne di moralità. Lo stesso Benedetto Croce, in «Etica e politica», scriveva nel 1930: «È strano che, laddove nessuno — quando si tratti di curare i propri malanni o sottoporsi a una operazione chirurgica — chiede un onest’uomo, ma tutti chiedono e cercano medici e chirurgi, onesti o disonesti che siano, purché abili in medicina, nelle cose della politica si chiedano invece non uomini politici, ma onest’uomini, forniti tutt’al più di attitudini d’altra natura. Ma che cos’è dunque l’onestà politica? L’onestà politica non è altro che la capacità politica: come l’onestà del medico è la sua capacità di medico, che non rovina la gente con la propria insipienza condita di buone intenzioni e di svariate e teoriche conoscenze». Qual è il guaio? Che non abbiamo avuto in questi anni né l’una (la capacità politica) né l’altra (l’onestà) e paghiamo per questo un prezzo spropositato. Nella paralisi dei cantieri delle infrastrutture, che da noi costano immensamente più che negli altri Paesi europei. Nei ri- Il decreto La presentazione del ddl nel 2010 e l’annuncio: «Saremo inflessibili». Ma tutto finì lì La stima È una vera e propria tassa immorale che grava sul nostro Paese: 50/60 miliardi l’anno Svizzera e Canada) sono esattamente le stesse (chi un po’ più avanti, chi un po’ più indietro) del 1995. E un po’ tutta la classifica è piuttosto stabile. Solo noi andiamo spaventosamente a ritroso: eravamo quindici anni fa, mentre si svolgevano molti processi per Tangentopoli, al 33˚ posto. Siamo scesi dieci anni dopo, nel 2005, al 40˚, nel 2008 al 55˚, nel 2009 al 63˚, nel 2010 al 67˚. E quando pareva che già fossimo caduti così in basso da non poter precipitare ancora siamo sprofondati quest’anno al 69˚ posto. Una sorpresa? Per niente. Tanto che un anno e mezzo fa, nella scia di una serie di scandali, il governo Berlusconi che aveva sostanzialmente svuotato tra le polemiche l’Alto commissariato per la lotta alla corruzione voluto dall’Onu, si paracadutò a varare una legge anticorruzione salutata, tra squilli di tromba e rullare di tamburi, come la più severa mai varata a memoria d’uomo. «È una stretta decisiva e definitiva contro un malcostume che talvolta ha inquinato l’amministrazione della cosa pubblica, dello Stato, il Parlamento e la politica stessa», tuonò Maurizio Gasparri. «Abbiamo dimostrato che la nostra forza politica, a differenza del passato, nella lotta alla corruzione vuole essere inflessibile», confermò Ignazio La Russa. Sì, ciao. Sparati nel firmamento i fuochi artificiali, hanno riposto tutto in un cassetto. Anche i clamorosi arresti ai vertici della Regione Lombar- tardi sul versante delle riforme indispensabili, che sottrarrebbero alla cattiva politica il potere di interdizione e di ricatto. Nel crescente allargamento della forbice tra Nord e Sud. Nella montante sfiducia verso di noi non solo dei bucanieri della speculazione internazionale ma anche degli investitori tradizionali. Basti rileggere il rapporto Svimez del 2007: «Negli anni 2000-2005 l’Italia ha ricevuto il 4,2% degli investimenti esteri in entrata nell’Unione Europea, meno di un terzo di quelli di Germania, Gran Bretagna e Francia e poco più della metà di Olanda e Spagna». Quanto alle Regioni del Mezzogiorno, «hanno ricevuto nel 2006 appena lo 0,66% degli investimenti esteri entrati in Italia». E da allora, con la crisi, le cose sono addirittura peggiorate. A danno ulteriore del Sud, individuato a torto o a ragione come un’area in cui, all’arretratezza delle infrastrutture si somma il costo di una politica esageratamente ingorda. Lo conferma il dossier 2001 sul «grado di multinazionalità», cioè il rapporto tra addetti in imprese italiane di proprietà estera e addetti complessivi: «Centro-Nord 6,2%, Mezzogiorno 1,2%, Calabria 0,4%, Sicilia 0,3%». E si torna alla domanda iniziale: perché mai uno straniero dovrebbe venire a investire qui, per usare una vecchia battuta berlusconiana, con la bustarella in bocca? C I SONO STORIE CHE MERITANO DI ESSERE RICORDATE PER SEMPRE. Una traversata oceanica in barca a vela o la nascita di un figlio: ci sono momenti che ti cambiano la vita e che per questo meritano di essere ricordati per sempre. Quali sono i tuoi? Lascia che i nostri artigiani incidano, smaltino e impreziosiscano i tuoi ricordi per dare vita ad un Reverso che parla di te. GRANDE REVERSO ULTRA THIN. Jaeger-LeCoultre Calibro 822. Brevetto 111/398. HAI MAI INDOSSATO UN VERO OROLOGIO? 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Nella foto un momento dell’evento di sensibilizzazione a Seul, la capitale della Corea del Sud (LaPresse) Parigi L’opera d’arte, fatta tutta di preservativi, di Bryan McCormack (Xinhua) Il caso La replica dallo staff di Balduzzi: non ci risultano disposizioni in materia La Rai nel giorno dell’Aids: non dite «profilattico» Email interna: è la linea del ministero della Salute ROMA — La parola profilattico nell’Italia del 2011 è ancora un tabù. Almeno lo è per la Rai e per il ministero della Salute, che da pochi giorni è guidato da Renato Balduzzi. Non bisogna pronunciarla nemmeno in occasione della giornata mondiale contro l’Aids. Che è stata celebrata ieri, con una serie di trasmissioni su Radio 1. Ebbene, i conduttori e le redazioni dei programmi coinvolti nell’iniziativa, mercoledì scorso, hanno ricevuto un’email che lasciava adito a pochi dubbi: «Carissimi, segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun intervento deve essere nomina- to esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali e alla necessità di sottoporsi al test Hiv in caso di potenziale rischio. Se potete, sottolineate questo concetto». L’email, con priorità alta, è firmata da Laura De Pasquale, funzionaria della tv di Stato in rapida ascesa, nonché fidanzata del «cameraman privato» del Cavaliere, Roberto Gasparotti. La missiva, come era ovvio, ha creato qualche sconcerto: piuttosto difficile fare ore e ore di trasmissioni sull’Aids senza poter parlare del preservativo. Ma tant’è. Del resto, la linea del ministero guidato da Balduzzi — cattolico, buon amico di Rosy Bindi, padre dei Dico, componente fino all’insediamento nel governo, della Commissione dei diritti del Pd, cioè l’organismo che dovrebbe dirimere le divisioni interne sui temi etici — è proprio questa. L’ufficio stampa in serata precisa: «Non ci risulta che siano partite mail con queste indicazioni». Ma sia nel comunicato ufficiale che pubblicizzava la Il calendario storico dei carabinieri Un milione e 350 mila copie di tiratura, di cui 8 mila in inglese, francese, spagnolo e tedesco. Numeri da record quelli dell’edizione 2012 del calendario storico dei carabinieri (Fotogramma), presentato nella Scuola ufficiali dell’Arma alla presenza, tra gli altri, del comandante generale Leonardo Gallitelli. Milano Il flash mob della Caritas in piazza della Scala (Newpress) giornata mondiale dell’Aids, che nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, non sono mai state pronunciate le parole profilattico o preservativo. Un silenzio che è sembrato sospetto alla presidente del network italiano delle persone sieropositive, Rosaria Iardino, che infatti lo ha denunciato. Uscendo dall’incontro che il ministero aveva organizzato con la stampa alla vigilia della giornata mondiale contro l’Aids, Iardino non ha usato mezzi termini: «Sono davvero arrabbiata perché non cambia mai niente. Si è parlato di tutto tranne che dell’unica cosa veramente importante: il profilattico. È una semplice parolina che nessuno ha mai il coraggio di dire». E ora, dopo l’email in cui si dettava la linea del dicastero della Salute, si rafforzano i sospetti delle associazioni gay, convinte che la proibizione dell’uso della parola profilattico sia stata influenzata dalla posizione della Chiesa sull’argomento. Sembra passato un decennio dalla campagna che in analoga occasione venne promossa da Livia Turco, ministro della Sanità del governo Prodi. E, invece, sono trascorsi solo tre anni. All’epoca lo spot per sensibilizzare gli italiani nella lotta contro l’Aids fece discute- re e ricevette molti plausi perché veniva sdoganata la parola-tabù. L’attrice Ambra Angiolini, alla fine del filmato, pronunciava questa frase: «Rispetta la vita, rispetta te stesso e gli altri, usa il preservativo e nell’amore non rischiare». Adesso la situazione è molto diversa. Lo teme Rosaria Iardino. E lo temono anche i movimenti omosessuali, che ieri, davanti a Montecitorio hanno esposto un condom di quattro metri. L’iniziativa è stata sponsorizzata oltre che dal network delle persone sieropositive, dall’Arcigay e da Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, che ha riassunto con queste parole il senso della kermesse: «Vogliamo dire al governo Monti che per risparmiare sui costi della sanità deve investire nella prevenzione». In piazza anche Paola Concia, unica parlamentare omosessuale dichiarata, che ha presentato una proposta di legge per l’istallazione dei distributori di preservativi nelle scuole. È quasi superfluo aggiungere che le trasmissioni di Radio 1 non hanno dato ampia eco alla manifestazione. Maria Teresa Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Codice cliente: 28 italia: 515249535254 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Cronache 29 italia: 515249535254 # Tecnologia La presentazione del progetto al Motor Show di Bologna Sistemi di ricarica dalla strada L’auto elettrica che si ricarica con l’energia della strada Sistema di magneti Città ecosostenibili e intelligenti, si parte dalla Lombardia MILANO — Creare entro il 2022 città «ecosostenibili ed intelligenti» grazie al dialogo fra veicoli, infrastrutture e tecnologie che riducano sensibilmente le emissioni inquinanti generate dal traffico. Magari anche grazie a strade elettrificate che alimentino auto a emissioni zero. È in sintesi il progetto che sarà presentato oggi, al Motor Show di Bologna, e vuole porre l’Italia come protagonista in Europa nel settore dello sviluppo della mobilità sostenibile. Per questo oltre cento aziende dell’eccellenza italiana e 40 Università, aderenti alla Piattaforma tecnologica italiana sulla mobilità elettrica (nata al ministero dell’Università e della Ricerca poco più di in anno fa), puntano a un modello virtuoso facendo squadra e parlando con una sola voce. Del resto trovare un nuovo sistema di trasporti alternativo è un problema sempre più attuale. Il livello dello smog in molte città italiane ha superato i limiti di guardia. Se non si interverrà con decisione sarà sempre peggio. Secondo stime, entro il 2050, circoleranno 273 milioni di automobili in Europa e 2,5 miliardi nel mondo. Circa tre volte il parco circolante di oggi. La soluzione italiana potrebbe essere proprio il progetto integrato «Grande Melo» Il progetto integrato Comunicazioni satellitari Trasmettitore terrestre Ecco uno dei progetti che potrebbe rendere le città più eco-sostenibili grazie a un sistema integrato di trasporti e informazioni. All’automobilista verrà consigliato il percorso con meno traffico, il parcheggio libero con l’esatta ubicazione del posto o dove ricaricare la vettura elettrica in modo wireless. Una delle proposte (in alto a destra), infatti, è di realizzare tratti d’asfalto elettrificati che tramite magneti alimentano le auto in movimento Illustrazione: Tangherlini CORRIERE DELLA SERA che partirà, in via sperimentale, dalla Lombardia e coinvolgerà venti città. L’iniziativa dell’Agenzia di ricerca per la mobilità elettrica per il sistema Italia (Armesi) avrà la direzione generale di Assoknowledge Servizi e comincerà il primo gennaio del 2012. «L’ambizione — spiega Laura Deitinger, presidente di Assoknowledge — è quella di sperimentare e attuare un modello di Paese esporta- Sistemi di sicurezza Sistema di dialogo Sistema di gestione tra i veicoli Wi-fi delle flotte bile che valorizzi l’eccellenza e le capacità che l’Italia può esprimere in questo campo se solo riusciamo a porci nei confronti del mondo in modo integrato e coeso condividendo strategie ed obiettivi». I tempi di attuazione sono stati già stabiliti. La fase di sperimentazione per definire gli standard e i prototipi da realizzare finirà nel 2016 mentre quella della costruzione delle infrastrutture termine- Filo d’argento e topazi, la scarpa più cara del mondo vier, lo stilista delle calzature collaboratore stretto di Christian Dior (l’unico fornitore cui il celebre sarto concedeva di mettere il nome accanto al suo). Il marchio dal 2003 è stato infatti acquisito dalla Tod’s di Diego Della Valle che ha chiamato Inès de la Fressange a curarne l’immagine e Bruno Frisoni a portare avanti l’eredità creativa. Fino alla recente decisione di ricomprare gran parte delle collezioni originali del maestro per evitare che si disperdessero». «La collezione era stata donata al museo de Romans diretta- Maestro Roger Vivier (1907-1998) e la sua scarpa Assistente di viaggio Antenna dei cellulari L’asta Pagata 19 mila euro, creata da Roger Vivier per Soraya MILANO — A Bruno Frisoni, direttore creativo di Roger Vivier, brillano gli occhi ammirando la scarpa più cara del mondo sulla sua scrivania: è stata battuta all’asta mercoledì per 19.750 euro, prezzo mai raggiunto prima per una calzatura. Fu realizzata nel 1962 da monsieur Vivier per Soraya, «principessa dagli occhi tristi» che con quelle scarpette, abito in voile rosa e pelliccia bianca in zibellino fu immortalata sulla copertina di Paris Match. Frisoni con spiccato accento francese la descrive: «Un oggetto eccezionale per la lavorazione, straordinario nella leggerezza, nel volume, la delicatezza della rete sulla tomaia ricamata con filo d’argento ormai brunito e topazi applicati, il tacco pied de chevre. Ultradelicata, perché il lusso è sempre fragile...». Inutile chiedergli se non la ritiene eccessivamente cara. «Il valore è dato dal fatto che è un pezzo unico». La storia della scarpa numero 35 di Soraya è affascinante perché, con orgoglio campanilistico, si può affermare che sono gli italiani a proteggere il patrimonio della maison Roger Vi- Sistema di magneti mente da Vivier dopo una grande mostra — racconta Sabine Brunner, direttore generale di Roger Vivier — ma non esisteva un documento ufficiale e il figlio adottivo, non essendo riuscito a trovare un accordo soddisfacente con il museo, le ha messe all’asta. Abbiamo deciso di ricomprarle per assicurargli il loro posto al museo, in attesa di una grande retrospettiva». Sono oltre 200 i pezzi recuperati all’asta dalla maison Vivier su oltre 350 lotti battuti. Ed è soddisfatta anche la casa d’asta Aguttes che ha totalizzato 620.000 euro, il doppio di quanto era stato preventivato. La conferma che le calzature restano una passione irresistibile e senza tempo. Ma si possono ricreare oggi scarpette preziose come quelle che Roger Vivier realizzava per Marlene Dietrich, Liz Taylor, Brigitte Bardot, Cary Grant, Jeanne Moreau, John Lennon? «La scarpa di Soraya è interamente fatta a mano — conclude Frisoni —. Per il tempo richiesto è impensabile poterla creare per il nuovo lusso "accessibile". Ma esiste anche la couture on demand. Su richiesta anche oggi si fa tutto». Maria Teresa Veneziani © RIPRODUZIONE RISERVATA rà nel 2021. Le aree tematiche previste si svilupperanno in cinque aree: veicoli elettrici, infrastrutture, energia con sviluppo di energia aggiuntiva da L’iniziativa Coinvolte oltre cento aziende d’eccellenza e quaranta Università Pianificatore di percorsi Semafori intelligenti nuove fonti rinnovabili, infomobilità e la gestione intelligente integrata della rete. La «città intelligente» sarà l’insieme di tante tecnologie che faranno «dialogare» le auto con le infrastrutture per abbattere l’inquinamento ambientale e acustico. Ad esempio indicando la strada meno congestionata. Le macchine potrebbero essere a emissioni zero grazie alla propulsione esclusi- vamente elettrica. Per eliminare il problema della scarsa autonomia delle batterie di questi mezzi si studieranno soluzioni come la ricarica da strade elettrificate direttamente mentre si circola. Un sistema di magneti posto sia sotto l’asfalto sia sulla vettura alimenterebbe il mezzo. Più o meno come avviene con le piste-giocattolo dei bimbi. Poi, si potrebbero avere semafori capaci di snellire il traffico o portali d’ingresso alle città che automatizzino i servizi come il pagamento dei parcheggi. «L’Agenzia — prosegue il presidente di Assoknoweldge — si è impegnata perché tutti portassero il proprio know how per metterlo a servizio del progetto, facendo sistema, in maniera integrata e con l’obiettivo di lavorare in sinergia per un progetto decennale così innovativo da apparire fantascientifico». Certo un sistema così avanzato e articolato ha bisogno di risorse ingenti. «I finanziamenti — conclude Deitinger — avverranno sia con mezzi degli aderenti sia attraverso il mercato sia con l’utilizzo del project financing. È stato un lavoro impegnativo che ci ha permesso di conoscere le realtà sia di grandi gruppi industriali come di piccole e medie imprese che fino ad oggi hanno fatto ricerca e innovazione in modo individuale. Siamo orgogliosi di poter dire che il progetto è stato colto come un’opportunità anche dalla Regione Lombardia, con l’impegno di accompagnarlo nell’attuazione anche dal punto di vista amministrativo». Alessio Ribaudo twitter:@AlessioRib © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 italia: 515249535254 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera Codice cliente: Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 La storia Cronache 31 italia: 515249535254 È tra gli autori più celebri del mondo. Inaugurò la «Kitchen» 28 anni fa a New Haven: lo faccio per coscienza, spero di passare il testimone ai giovani Filantropo Paul Kennedy, al centro, abbraccia Stephen Kobasa (destra), anima della soup kitchen e Katie Byrnes, la cappellana laica della St. Thomas More (nel tondo) «Io e i poveri della mensa» Lo storico che serve ai tavoli I giorni da volontario di Paul Kennedy, teorico del declino Usa DAL NOSTRO INVIATO NEW HAVEN (CONNECTICUT) — Quando le porte della St. Thomas More House si aprono, verso le 11.30 del mattino, centinaia di uomini e donne si materializzano dai vicoli freddi e grigi di una New Haven trasfigurata dalla crisi, e, come in una foto della Chicago di Al Capone, si mettono in fila fuori dalla soup kitchen inaugurata 28 anni fa nel campus di Yale dal professore Paul Kennedy, autore di classici quali «Ascesa e declino delle grandi potenze» e «Il parlamento dell’uomo», uno degli storici più rispettati e celebri del mondo. È l'ultimo giorno del mese e questa moltitudine silenziosa e sofferente — alcuni arrivano in sedia a rotelle, altri spingendo carrozzine con bimbi dall’aspetto cagionevole, altri ancora indossando il loro unico abito — ha esaurito i buoni pasto governativi. Se non fosse per «padre Kennedy» e i suoi volontari, anche i più fortunati tra loro che stanotte sanno dove andranno a dormire, dovrebbero rassegnarsi a farlo con la pancia vuota. Sì perché la maggior parte di questi diseredati, — molti vittime di una crisi economica che ha lambito la città sede di una delle università Ivy League più prestigiose ed esclusive d'America, — sono convinti che il 66enne Kennedy sia un prete della chiesa cattolica del campus: St. Thomas More. «Indosso sempre il maglione nero a collo alto», spiega lo storico che per primo ipotizzò il declino Usa, «spesso devo intervenire per sedare una lite e nessuno oserebbe mai alzare le mani su un religioso». Uno stratagemma, questo, adottato negli anni bui della Reaganomics. «Quelli del crack», precisa Kennedy, aggiustandosi il grembiulone da cucina d’ordinanza, «quando molti giovani drogati si rifiutavano di rispettare la fila e un giorno uno di loro tirò fuori un coltello». La risposta della congregazione fu rapida: «Mettemmo all’entrata Padre Dick Russell, un omone grande e grosso alto oltre due metri». Prima di morire di cancro, nel 1998, anche la sua prima moglie Cath Kennedy era tra i volontari Indosso sempre il maglione nero a collo alto, nessuno oserebbe mai alzare le mani su un religioso ❜❜ numero verde 800 330 084 della soup kitchen, un’istituzione inaugurata in Inghilterra da Benjamin Thompson, contemporaneo dei Padri Fondatori. «Mi arrabbiai quando Cath si sedeva a parlare con i poveracci mentre io correvo a scodellare minestre, svuotare immondizie e tenere a bada la folla», ha scritto Kennedy in un articolo pubblicato sulla rivista della diocesi in occasione del 25˚ anniversario della soup kitchen, «sbagliavo: nessuno li aveva mai trattati come esseri umani e il lavoro di Cath era il più importante». Oggi anche la sua seconda moglie Cynthia Farrar, docente di Scienze Politiche a Yale, è tra i volontari, insieme a Cynthia Russett, cattedra in storia. Perché solo tre dei circa 3 mila docenti di Yale lavorano nella soup kitchen? «È qualcosa che io faccio perché me lo ordina la mia coscienza», taglia corto Kennedy. «La chiesa di Yale è in prima fila nel promuovere la dottrina cattolica di giustizia sociale sancita dall’enciclica Rerum Novarum nel lontano 1891». Ma la sua vera ispirazione è anche un’altra: «il capitolo 7 del Vangelo secondo Matteo sul Giudizio Universale», precisa, «dove Gesù promette il regno dei cieli a chi ha soccorso i poveri, condannando alle fiamme eterne i ricchi egoisti». Nato nel nord dell’Inghilterra da Solidarietà Dall’alto: la studentessa Sigrid von Wendel che scodella cibo; la fila alla mensa; la volontaria Mary Barns; Kennedy mentre sistema i tavoli con Edward Delman e, in piedi, Ben Daus-Haberle (foto Dion Ogust) una famiglia operaria di origine irlandese di Kilkenny, Kennedy non ha mai dimenticato le proprie origini. Suo padre, volontario per l’associazione cattolica Cavalieri di Colombo, lavorava presso il cantiere navale «Swan Hunter» e i suoi zii erano pescatori a strascico. Compiuti gli 11 anni, i suoi volevano che abbandonasse gli studi alla scuola St. Cuthbert per trovare un lavoro. «Non sono soltanto il primo della mia famiglia ad andare all’Università ma anche il primo a continuare gli studi dopo i 16 anni», puntualizza. Mentre Kennedy cerca di convincere un’anziana homeless a restare per il dessert, nella grande cucina Stephen Kobasa lava l’ennesimo vassoio di tacchino al ripieno con patate dolci tornato vuoto dalla sala da pranzo. «È lui l’anima della soup kitchen», aveva spiegato Kennedy in una e mail nell’introdurre il leggendario attivista e obiettore di coscienza diventato famoso nel 2005, quando fu licenziato dal liceo cattolico dove insegnava a Bridgeport perché si era rifiutato di esibire la bandiera americana «in contraddizione col simbolo cristiano del crocefisso». Ma le anime della mensa sono anche altre: Katie Byrnes, la cappellana laica di St. Thomas More che si augura di «fallire, perché quel giorno avremo debellato la fame da New Haven». Mary Barns, che prima di arrivare a Yale lavorava coi malati di Aids e gli homeless. E Ben Daus-Haberle, studente di storia dell’ultimo anno che insieme ai compagni di corso Edward Delman, Sigrid von Wendel e Charlotte Thun-Hohenstein lavora senza sosta. «Sono i rampolli di alcune delle più ricche e aristocratiche famiglie americane ed europee», sorride Kennedy. «Dopo Yale molti di loro troveranno cariche politiche a Washington, attraverso le quali imprimere un cambiamento alla società». Succede, puntualmente, da quasi 30 anni. «La prima cosa che fanno, una volta arrivati nella capitale, è mandarmi un’email per dirmi che lavorano nella locale soup kitchen». Mentre parla gli occhi gli si riempiono di lacrime. «Vede, la cosa più importante per me è passare il testimone alla nuova generazione, sapendo che, quando io non ci sarò più, Daniel e Ben, Charlotte e Sigrid continueranno il mio lavoro». Alessandra Farkas © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 32 italia: 515249535254 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 33 italia: 515249535254 # Economia FTSE MIB Indici delle Borse La settimana Autogrill La settimana Cambi Titoli di Stato Titolo 15.244,62 -0,16% Londra 5.489,34 -0,29% 1 euro FTSE It.All Share 15.990,51 -0,22% Francoforte 6.035,88 -0,87% 1 euro 104,8400 yen 0,80% FTSE It.Star 9.319,32 -0,05% Parigi (Cac40) 3.129,95 -0,78% 1 euro 0,8591 sterline 0,38% Dow Jones 12.020,03 -0,21% Hong Kong Nasdaq 2.626,20 0,22% S&P 500 1.244,58 -0,19% FTSE MIB 1,3492 dollari 0,55% 19.002,26 5,63% 1 euro 1,2264 fr. sv. inv. Tokio (Nikkei) 8.597,38 1,93% 1 euro 9,1258 cor.sve. -0,22% Madrid 8.421,00 -0,34% 1 euro 1,3736 dol.can. 0,42% = Quot. Rend. eff. 01-12 netto % Titolo Btp 09-01/07/12 2,500% Ced. 98,15 5,52 Btp 06-15/09/17 2,100% Ced. Quot. Rend. eff. 01-12 netto % 77,37 9,35 Btp 10-15/12/12 2,000% 96,23 5,60 Btp 96-01/11/26 7,250% 99,51 6,49 Btp 02-01/02/13 4,750% 98,53 5,54 Btp 11-15/09/26 3,100% 71,30 8,55 Btp 08-15/12/13 3,750% Btp 10-01/11/13 2,250% 94,93 92,74 6,04 6,14 Btp 11-01/04/14 3,000% 92,44 6,24 Btp 05-01/02/37 4,000% Btp 07-01/08/39 5,000% Cct 07-01/12/14 3,400% 69,59 77,39 89,80 5,89 6,16 9,51 Btp 04-01/02/15 4,250% Btp 10-15/04/15 3,000% Btp 11-15/04/16 3,750% 92,50 88,54 87,90 6,47 6,58 6,61 Cct 08-01/09/15 1,220% Cct 09-01/07/16 1,140% Ctz 10-31/12/12 - 85,24 83,61 94,77 9,98 9,83 5,11 Il Lingotto A novembre immatricolazioni giù del 9,3%. Fiat resta al 28,5% del mercato. Boom Chrysler: +45% negli Usa La lente KELLNER SCEGLIE UN GESTORE PER IL TRADING SU GENERALI Il partner ceco delle Generali, Petr Kellner (foto), è sceso sotto il 2% nel Leone di Trieste e ha affidato la sua quota, così come le altre sue partecipazioni di minoranza, a un gestore indipendente. Motivo: ottenere la valorizzazione dei titoli attraverso il trading. È quindi molto probabile che nei prossimi mesi la quota dell’alleato a Praga oscilli intorno a quella di obbligatoria visibilità, cioè il 2%. Kellner è risultato azionista di Generali dopo aver stretto l’alleanza a Praga con la costituzione della joint venture di cui le Generali detengono la maggioranza e che di fatto costituisce il loro "quartier generale" per l’Europa dell’Est, e dopo essere entrato nel consiglio di Trieste. Board nel quale Kellner siede come amministratore non Vendite auto a picco. Termini va a Dr Marchionne: siamo una multinazionale. Scoppia (e poi rientra) il caso sull’Italia MILANO — È un pessimo (circa 900) e a far partire quella giorno, l’ennesimo, per il mer- che il ministero guidato da Pascato italiano dell’auto: giù di sera definisce «la reindustrializun altro 9,3%. È un giorno buo- zazione del polo produttivo di no comunque, di fronte all’al- Termini» (cui tutto questo è fiternativa di una chiusura sec- nalizzato). Avrà le chiavi dello ca, per il lavoratori Fiat di Ter- stabilimento dal primo gennamini Imerese: al ministero del- io prossimo. Dalla stessa data lo Sviluppo economico si chiu- avvierà il processo di riconverde finalmente — dopo due anni e mezzo di «ricognizioni» e trattative a vuoto — l’accordo per il passaggio della fabbrica alla Dr Motor. Il Lingotto farà quello che Sergio Marchionne ha promesso a Corrado Sergio Marchionne, numero uno di Fiat Passera e che, sabato scorso, ha consentito di sione e assicura che le prime sbloccare i negoziati: mette sul Dr usciranno per fine 2012. tavolo la manciata di milioni Non saranno moltissime (sei, da aggiungere ai 15 pre- (l’obiettivo è di 60 mila vettuventivati) che mancava al bilan- re, ma solo a regime: e occorrecio dei sindacati per far quadra- rà aspettare il 2017). A sua volre il loro «conto incentivi alla ta, però, come ogni altro comobilità», ossia per accompa- struttore Di Risio deve sperare gnare alla pensione tutti i 640 che il mercato si schiodi. Che il dipendenti che hanno i necessari requisiti anagrafici. Anche il nuovo governo fa la propria La frase smentita parte: garantisce — di nuovo: come chiedevano i sindacati — che quei pensionamenti non saranno toccati dalla riforma in arrivo. Da qui in poi, tocca a Massimo Di Risio. L’imprenditore molisano ottiene al prezzo simbolico di un euro l’impianto siciliano, impegnandosi a riassumere progressivamente gli altri dipendenti Per mezz’ora la Fiat lasciò il Paese... indipendente partecipando anche al comitato per gli investimenti. Con il trasferimento al gestore indipendente, Kellner compie un’operazione puramente finanziaria e non modifica la propria posizione di socio: semplicemente in mercati come gli attuali, il recupero di minusvalenze può aver luogo solo attraverso una gestione attiva dei titoli in portafoglio. Per quanto riguarda la joint venture a Praga, gli accordi prevedono che nel 2014 Kellner possa esercitare l’opzione di vendita della propria partecipazione. Nel frattempo appare fermo il «cantiere» Russia: il progetto di accordo industriale con la banca di Mosca Vtb, nella quale Generali è socio con meno dell’1%, e che prevede la costituzione di una joint venture con la società comune Generali-Kellner, non sembra aver fatto ulteriori passi avanti. S. Bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA buoni risultati di alcuni marchi. La nuova Ypsilon traina la Lancia a un +15% mensile, le nuove Jeep fanno più che raddoppiare il relativo brand (+113%), Mito e soprattutto Giulietta portano l’Alfa al +14,6% da inizio anno. Ma non sono i grandi volumi del marchio Fiat. E il conto, alla fine, resta il «rosso» parallelo a quello del mercato. O superiore, come Incentivi Incentivi per i 640 dipendenti con i requisiti per la pensione Lo stabilimento di Termini Imerese, appena lasciato dalla Fiat. A rilevarlo, il gruppo Dr Motors 2012, in Europa e in particolare in Italia, non sia così nero come tutto, oggi, lascia pensare. I dati di novembre confermano il trend negativo. Se l’economia va male, e il fantasma della recessione è sempre meno teorico, per il settore va già peggio. Nell’ultimo mese sono sta- «tirannia della minoranza» Fiom? L’Italia e un eventuale default? «Siamo una multinazionale. Una soluzione la troviamo. Ma la sopravvivenza Fiat non può essere messa in discussione. Chiunque pensi di condizionarla si sbaglia alla grande». Alla grande però, per mezz’ora, pure le polemiche. Questa volta da realtà virtuale. accaduto in Francia: -7,6% le immatricolazioni complessive, -24% quelle del Lingotto. Lingotto che però non è più solo Fiat. E non è più solo Europa. Se Marchionne, pur rivedendo i target continentali alla luce della nuova congiuntura, mantiene le promesse di conti in utile, è perché continua la lunga marcia di recupero Chrysler. Il Nord America ormai «fa» il 47% delle vendite di Torino (mentre il peso del fatturato europeo è sceso dal 60% al 32%). E negli Stati Uniti, Auburn Hills mette a segno una performance record: +45%. Il livello più alto mai toccato nei suoi venti mesi consecutivi di crescita. © RIPRODUZIONE RISERVATA Raffaella Polato te vendute solo 132 mila auto, un altro 9,3% in meno che porta il conto medio da inizio anno a un pesante -10,6%. Ossia, come accade ormai da un po’ di tempo, sui livelli del 1996. La Fiat non fa meglio. Tra due settimane lancerà la Panda. Ma il modello che aiuterà a risolle- Un colloquio già uscito su tutti i quotidiani. Un passaggio, il giorno dopo, in radio. Titoli di ripresa, sulle agenzie, in cui la domanda diventa la risposta. E Sergio Marchionne, fan dichiarato di Mario Monti, si ritrova per mezz’ora ad aver detto: «Potremmo lasciare l’Italia». Peccato fosse «un falso». Non lo dice solo il Lingotto: lo conferma il testo audio. La vare gli ordini arriverà nelle concessionarie soltanto da febbraio. Nell’attesa, anche novembre vede il Lingotto perdere suppergiù come la media del settore. Un po’ di più, questa volta: il 10%, per una quota ferma al 28,5%. Non bastano a bilanciare i © RIPRODUZIONE RISERVATA Made in Italy Cavallini: l’80% delle vendite è in settori in cui non eravamo presenti nel ’96 Il segreto di Interpump La crescita a geometria variabile MILANO — In tempo di crisi meglio partire dai conti. Interpump, gruppo meccanico emiliano che fa componentistica — è leader mondiale nelle pompe ad alta pressione e nelle prese di forza — ha chiuso i primi nove mesi del 2011 con un utile consolidato netto di 33,4 milioni di euro, registrando un aumento del 52,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, 353 milioni di vendite nette (+18,9%) e un margine operativo lordo di 72,4 milioni (+32%). Inoltre il gruppo negli ultimi 15 anni, cioè da quando nel 1996 la società fondata da Fulvio Montipò fu quotata, ha garantito all’azionista un ritorno totale che sfiora circa il 10% all’anno. «Abbiamo creato molto valore» spiega il presidente Giovanni Cavallini, che ha portato Interpump in Borsa nel segmento Star e l’ha seguita come amministratore delegato fino al 2005. Il «segreto» di questo gruppo che è riuscito ad attraversare la burrasca economica degli ultimi anni, riportando il fatturato vicino ai i massimi del livello pre-crisi 2008-2009, sta nella «gestione del portafoglio». «Spesso i risultati — spiega il presidente Cavallini — vengono da efficienza operativa e dalla capacità di scegliere il settore nel quale competere». E all’Interpump la crescita è stata ritmata da acquisizioni e cessioni mirate. «Scegliamo i segmenti nei quali entrare e usciamo da quelli meno promettenti, l’80% delle vendite di oggi è in settori in cui non eravamo presenti nel 1996», continua il presidente facendo qualche esempio: «Nel 2005 abbiamo ceduto la divisione dei macchinari per la pulizia. Allora era un settore in parte a rischio per la concorrenza cinese. In questo modo non ne abbiamo mai risentito in maniera sostanziale. Nello stesso anno abbiamo invece acquisito la tedesca Hammelmann, leader nelle pompe ad altissima pressione, alla quale abbiamo aggiunto nel 2007 la Nlb, a sua volta leader nello stesso ambito nel mercato americano. Fondamentale è scegliere il campo di battaglia». Il gruppo Multinazionale «tascabile» Dalle origini alla Borsa Interpump è stata fondata a Reggio Emilia nel ’77 da Fulvio Montipò. Nel ’96 è stata quotata nel segmento Star (nella foto il presidente Giovanni Cavallini) La strategia di Interpump segue una logica apparentemente semplice: «Poiché siamo un’azienda media, cerchiamo mercati relativamente piccoli dove possiamo rag- ❜❜ In un mercato mondiale, in caso di crisi le diverse aree si compensano giungere la leadership. Ma si tratta pur sempre di mercati mondiali e in caso di crisi le diverse aree in genere si compensano. Fatta eccezione per il 2009, quando le difficoltà furono globali. Ma se guardiamo al prossimo anno, gli Stati Uniti e i Paesi emergenti dovrebbero crescere a fronte di un’Europa che rallenta». La maggior parte delle vendite viene dall’estero: «Il 17% in Italia, il 27% in Europa, il 32% in Nord America e il 24% nel resto del mondo». Quei mercati sono stati conquistati non delocalizzando, perché Interpump non ha mai ridotto la produzione in Italia, ma «comprando società lì, quando l’euro era troppo forte e dunque esportare era molto difficile». Al di là della gestione del portafoglio, il punto di forza di Interpump resta il prodotto: «Efficace, semplice e di qualità — spiega Cavallini —. Cerchiamo di essere inflessibili, questo ci permette di costruire una reputazione che dura nel tempo». È così che Interpump è riuscita a elaborare la propria strategia vincente per fronteggiare la crisi, diventando una multinazionale tascabile. Ma il confronto con il sistema-Italia è sempre presente. «L’azienda più redditizia all’interno del gruppo è quella tedesca — racconta il presidente — il personale è il più qualificato e c’è la migliore relazione con il sindacato. Se guardiamo poi al tasso di assenteismo, è del 2% negli Usa, del 4% in Germania e dell’8% in Italia». Per Cavallini nel nostro Paese serve un cambiamento: «È necessario mettere al centro delle riforme l’impresa, perché è quella che crea posti di lavoro». Francesca Basso [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 CONSIP S.p.A. a socio unico CASSA DEPOSITI e PRESTITI spa BUONI FRUTTIFERI POSTALI (BFP) Via Isonzo, n. 19/E 00198 - Roma Avviso per estratto CONSIP S.p.A. a socio unico Via Isonzo, n. 19/E 00198 - Roma durata massima: 10 anni dalla data di sottoscrizione capitale rivalutato sulla base dell’Indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (ISTAT FOI) Tassi reali annui lordi (%) Avviso per estratto Consip S.p.A. ha pubblicato la rettifica della documentazione e prorogato il termine di presentazione delle offerte relativamente alla “Gara a procedura aperta ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. per l’affidamento dei servizi di gestione sistemi ed assistenza applicativa del Sistema Informativo del Ministero della Giustizia - ID 1141” al 20/12/2011. Il testo integrale dell’avviso di rettifica e proroga è stato pubblicato sulle GUUE e sulla GURI alle quali è stato inviato il 25/11/2011 e può essere consultato sui siti www.giustizia.it e www.consip.it. Dott. Domenico Casalino (L’Amministratore Delegato) SEZ. FALLIMENTARE Concordato preventivo con cessione di beni presentato da Enerambiente s.p.a. in liquidazione. il Commissario giudiziale dott.ssa Federica Candiotto comunica Il Tribunale di Venezia con decreto del 28.11.2011 ai sensi dell’art. 173, comma 2, L.F. ha revocato l’udienza del 14.12.2011 già fissata per l’adunanza dei creditori ed ha fissato l’udienza del 12.1.2012 h. 12.00 per l’audizione della proponente, disponendo la comunicazione ai creditori ed al Pubblico Ministero. Il Commissario Giudiziale - dott.ssa Federica Candiotto AZIENDA OSPEDALIERA S. CAMILLO FORLANINI P.zza Carlo Forlanini, 1 00151 ROMA TEL. 06/55552580 - 55552588 FAX 06/55552603 ESTRATTO BANDO DI GARA Questa Azienda ha indetto una gara a procedura aperta per la fornitura biennale di Dispositivi di drenaggio per le necessità dell’Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini, per un importo pari a Euro 521.134,95 s/iva. La gara verrà aggiudicata ai sensi del D.Lgs. n. 163/06, art. 83. Le offerte e la documentazione amministrativa dovranno pervenire all’Azienda - c/o l’Ufficio Protocollo P.zza Carlo Forlanini, 1 - 00151 - Roma - entro e non oltre le ore 12:00 del 09/01/2012 pena l’esclusione. Entro la stessa data dovranno pervenire i campioni e la documentazione tecnica. Il bando è stato pubblicato sui siti internet www.regione.lazio.it, http://www.serviziocontrattipubblici.it e http://www.scamilloforlanini.rm.it/benieservizi a quest’ultimo indirizzo verranno rese pubbliche le comunicazioni inerenti la presente gara. Data d’invio GUCE: 21/11/2011. IL DIRETTORE GENERALE Prof. Aldo Morrone P.zza Carlo Forlanini, 1 00151 ROMA TEL. 06/55552580 - 55552588 FAX 06/55552603 ESTRATTO BANDO DI GARA Questa Azienda ha indetto una gara a procedura aperta per la fornitura di Dispositivi per laboratorio manipolazione antiblastici per le necessità dell’Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini, per un importo pari a Euro 306.301,90 s/iva. La gara verrà aggiudicata ai sensi del D.Lgs. n. 163/06, art. 83. Le offerte e la documentazione amministrativa dovranno pervenire all’Azienda - c/o l’Ufficio Protocollo - P.zza Carlo Forlanini, 1 00151 - Roma - entro e non oltre le ore 12:00 del 23/01/2012 pena l’esclusione. Entro la stessa data dovranno pervenire i campioni e la documentazione tecnica. Il bando è stato pubblicato sui siti internet www.regione.lazio.it, http://www.serviziocontrattipubblici.it e http://www.scamilloforlanini.rm.it/benieservizi a quest’ultimo indirizzo verranno rese pubbliche le comunicazioni inerenti la presente gara. Data d’invio GUCE: 23/11/2011. IL DIRETTORE GENERALE Prof. Aldo Morrone TRAPANI SERVIZI S.P.A. COMUNE DI SAMBUCA DI SICILIA AVVISO DI GARA Pubblicato sulla G.U.C.E. n. 2011/S 221359448 estratto bando di gara relativo a “Fornitura di carburante per autotrazione per mezzi in dotazione alla Trapani Servizi S.p.A.” La gara sarà espletata il 16/01/2012 alle ore 10:00 e seguenti presso la sede della Trapani Servizi S.p.A. in via Erice Mazara 19 91100 Trapani (ricezione offerte entro il 11/01/2012 ore 12:00) mediante procedura aperta. Importo complessivo dell’appalto € 650.000,00 compreso I.F. ed escluso I.V.A. CIG 35621066DB. Richiesta copie documentazione di gara c/s sede della società in via Erice Mazara n. 19 91100 Trapani o scaricabili dal sito www.trapaniservizi.it. Il Resp.le del Procedimento Ing. Catia Mezzapelle Esito di gara CIG: 2653584EC6 CUP: I11B10000590006 Si rende noto che in data 24 ottobre 2011 è stato aggiudicato definitivamente il servizio di progettazione esecutiva, direzione lavori e contabilità, coordinamento per la sicurezza dei lavori in fase di progettazione ed esecuzione per la “Realizzazione della Greenways Terre Sciane”. Aggiudicatario: R.T.I. COOPROGETTI SOC. COOP. (mandatario) - SAB Srl (mandante) - ING. SALVATORE CASTALDO (mandante) - Via Quarnaro I°, n. 6 - 89135 Gallico (RC) che ha offerto i seguenti ribassi: economico del 30,89% per l’importo netto di €. 183.791,33 e temporale di gg. 16 (per un tempo netto di gg. 14). IL RUP - Geom. Audenzio Mangiaracina Autorità Portuale Livorno AUTORITA’ PORTUALE DI LIVORNO AVVISO ESITO DI GARA L’Autorità Portuale di Livorno, con sede in Scali Rosciano n. 6/7, in relazione alla seguente gara di appalto mediante procedura aperta ai sensi dell’art. 55, comma 1, del D. Lgs. n. 163 del 12.04.2006: “Fornitura a piè d’opera di N. 180 taccate in acciaio in dotazione del bacino galleggiante Mediterraneo nel Porto di Livorno”, (importo a base di gara Euro 1.587.000,00 IVA esclusa). CIG: 0721563C9C COMUNICA che con provvedimento del Presidente dell’Autorità Portuale n. 187 del 17.11.2011 la predetta gara è stata aggiudicata col criterio del prezzo più basso, ai sensi dell’art. 82, comma 2, lettera b), del D. Lgs. 12.04.2006 n. 163, all’Impresa Errezeta S.n.c. Società Rizzi Zuin & C., con sede in Campobasso, per un importo complessivo pari ad Euro 1.032.000,00 (IVA esclusa). Offerte pervenute: 20. Imprese escluse: 4. Livorno, lì 21 novembre 2011 IL SEGRETARIO GENERALE - Avv. Giorgio GIONFRIDDO Tasso di inflazione medio (%) Tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza BFP ORDINARIO VENTENNALE - SERIE B86 durata massima: 20 anni dalla data di sottoscrizione 1 2 3 4 5 2,40 2,70 3,10 3,30 3,50 Via Isonzo, n. 19/E 00198 - Roma 2,27 3,30 4,32 5,34 6,37 2,01 2,93 3,86 4,80 5,74 Consip S.p.A. ha pubblicato la rettifica della documentazione e prorogato il termine di presentazione delle offerte relativamente alla “Gara a procedura aperta, in un unico lotto, per l’affidamento di servizi di sviluppo e MEV dei siti web e di software ad hoc, di sicurezza e cooperazione applicativa, di Hosting, di gestione applicativa e web del Ministero della Giustizia - ID 921” al 19/12/2011. Il testo integrale dell’avviso di rettifica e proroga è stato pubblicato sulle GUUE e sulla GURI alle quali è stato inviato il 25/11/2011 e può essere consultato sui siti www.giustizia.it e www.consip.it. Dott. Domenico Casalino (L’Amministratore Delegato) Premio massimo: 20% del capitale investito premio legato allʼandamento dellʼIndice azionario EURO STOXX 50 durata massima: 5 anni dalla data di sottoscrizione rendimento minimo annuo lordo a scadenza: 2,95% Tassi nominali annui lordi (%) UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI VENEZIA AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO CIG: 06556145C8 L’Università Ca’ Foscari Venezia, Sez. Appalti e Contratti, DD. 3246, Venezia, tel. 041.234-8305, con determinazione direttoriale n. 494 del 24.06.2011, ha aggiudicato la procedura aperta per l’affidamento dei servizi di direzione lavori, misurazione, contabilità, assistenza al collaudo e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori, relativamente al recupero e ristrutturazione delle aree ex macello, mulini Passuello e relative adiacenze a San Giobbe - Venezia, al r.t.p. composto da arch. Vittorio Spigai (mandatario), arch. Maurizio Brufatto, ing. Fausto Frezza, ing. Celio Fullin, ing. Pierluigi Da Col e ing. Davide Semenzato (mandanti). Importo aggiudicato: € 211.120,00 (ribasso 71%), con un punteggio complessivo di 95,28/100. R.U.P. arch. Jacopo Fusaro. Il Direttore Generale - ing. Alberto Scuttari 2,10 2 3 4 2,60 2,85 3,35 5 3,85 Tasso effettivo annuo alla fine di ciascun semestre (%) Mese Lordo Netto 6 2,70 2,36 12 3,20 2,80 18 3,70 3,24 BFP A 18 MESI PLUS - SERIE Z05 0* 20 40 * 0 10 20 MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE DEGLI ARMAMENTI NAVALI Piazza della Marina, 4 00196 ROMA AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO Si comunica che la procedura ristretta con aggiudicazione al prezzo più basso per la fornitura e relativa installazione a bordo di n. 1 Unità della Cl. Maestrale di n. 1 gru “single point” di messa a mare per gommoni a chiglia rigida (RHIB) è stata aggiudicata in data 25.10.2011 alla ditta Siman s.r.l. con sede in La Spezia (SP) per un importo di euro 254.340,00. Alla gara hanno presentato offerta n. 2 ditte. Codice di Gara: G299. Codice CIG: 1671422510. IL CAPO DELLA 12ˆ DIVISIONE Dott.ssa Giorgia FELLI Tasso effettivo annuo a scadenza (%) Mese Lordo Netto 18 4,00 3,50 “BFP3x4” - SERIE T03 durata massima: 12 anni dalla data di sottoscrizione riconosce ogni 3 anni gli interessi maturati Tasso effettivo annuo alla fine di ciascun triennio (%) Anno Lordo Netto 3 4,10 3,61 6 4,40 3,90 9 4,80 4,29 12 5,20 4,69 durata massima: 7 anni dalla data di sottoscrizione premi al compimento del 2°, 3°, 4°, 5°, 6° e 7° anno, in funzione dell'andamento dell'Indice azionario EURO STOXX 50 2° 3° 4° 5° 6° 7° * dicembre 2013 dicembre 2014 dicembre 2015 dicembre 2016 dicembre 2017 dicembre 2018 minore o uguale; Premio eventuale % 5,00 3,50 4,50 5,50 6,50 7,50 Variazione dellʼIndice % 20 * 10 10 10 10 10 Tasso effettivo annuo di rendimento lordo min % max % 2,10 2,30 2,55 2,85 3,20 3,60 4,62 4,99 5,43 5,87 6,30 6,72 BFP DEDICATO AI MINORI - SERIE M66 intestabile solo ai minori da 0 a 16 anni e mezzo scade al compimento del 18° anno di età offre un capitale rivalutato in funzione dellʼetà del minore al momento della sottoscrizione maggiore o uguale www.cassaddpp.it FIDIA Fondo Interbancario D’Investimento Azionario SGR S.p.A. Approvato l’avvio del procedimento di liquidazione del Fondo PRUDENTIA MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE DEGLI ARMAMENTI NAVALI AVVISI DI PROCEDURE DI AFFIDAMENTO Questa Direzione Generale comunica, ai sensi dell’art. 65 del decreto legislativo 163/06, gli esiti delle seguenti Procedure Negoziate senza pubblicazione di un bando di gara ai sensi dell’art. 57, comma 2, lettera b) del decreto legislativo n. 163/06. T/1273 Fornitura cifranti per sommergibili - per un importo totale di €. 1.394.373,00 - Società aggiudicataria Ditta Selex Elsag S.p.A. con sede legale in Genova; T/1277 - Fornitura a richiesta di prestazioni per il rilascio delle certificazioni Marpol per le Unità Navali per un importo totale di €. 60.000,00 - Società aggiudicataria: Ditta Rina Services S.p.A. con sede legale in Genova; T/1288 - Fornitura di supporto logistico agli impianti di illuminazione dei ponti di volo di Unità Navali - per un importo totale di €. 187.566,93 - Società aggiudicataria: Ditta Calzoni S.r.l. con sede legale in Calderara di Reno (BO). Ulteriori informazioni sono disponibili sulla G.U.R.I. n. 142 del 2/12/2011 e sul sito www.navarm.difesa.it. IL CAPO UFFICIO CONTRATTI Dott.ssa Giorgia Felli durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione Esemplificazione per il calcolo del premio a scadenza Variazione Premio a scadenza dell’Indice sul valore nominale di riferimento (%) del buono (%) Scadenze premi anno periodo compiuto 5,90 5,90 7,00 7,00 7,00 durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione “BFP Premia ” - SERIE P51 CONSORZIO A.S.I. TARANTO (Consorzio Area di Sviluppo Industriale di Taranto) via Gobetti n. 5 - 74100 Taranto tel. 099/7793842; fax 099/4004053 e-mail: [email protected] sito internet: www.asitaranto.it Bando di Gara per Estratto Con riferimento alla procedura aperta per l’affidamento dei lavori di REALIZZAZIONE INFRASTRUTTURE DI SUPPORTO DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI DELL’AREA CONSORTILE ASI DI TARANTO giusto Bando di Gara già pubblicato sulla G.U.R.I. 119 del 10.10.11 si fa seguito all’Avviso di Sospensione inserito sulla G.U.R.I. n 139 del 25.11.11 per rendere noto che con provvedimento n 86 del 22.11.11 sono stati modificati/rettificati/integrati gli elaborati tecnico-amministrativi costituenti il progetto esecutivo posto a base di gara. L’importo complessivo dell’appalto, al netto degli oneri fiscali, posto a base di gara è ora determinato in € 3.817.681,04# comprensivo degli oneri per la sicurezza e del costo della manodopera. - Categoria prevalente OG6 - Classifica IV; categorie scorporabili/subappaltabili: OS30 - classifica 2ˆ e OG3 - classifica 2ˆ. CIG: 3606762A26 - CUP H59D11000120006. I nuovi atti di gara (Bando di Gara integrale, Disciplinare di Gara e suoi allegati, gli atti ed elaborati tecnico-amministrativi costituenti il progetto esecutivo così come rimodulati), sono resi disponibili sul sito internet www.asitaranto.it. Termine per la presentazione delle offerte: ore 12,00 del giorno 28.12.2011; Riferimento G.U.R.I. n 140 del 28.11.2011 - 5ˆ Serie Speciale. Il Direttore Generale - ing. Giancarlo Carroccia IL R.U.P. - Geom. Mario Vettore 1 16 17 18 19 20 BFP A 18 MESI - SERIE D24 BFP INDICIZZATO A SCADENZA - SERIE X19 Avviso per estratto Tassi nominali annui lordi (%) 6 3,70 11 4,90 7 3,80 12 5,10 8 4,00 13 5,30 9 4,10 14 5,30 10 4,30 15 5,90 Lordo (%) Netto (%) 0* 1,00 2,00 3,00 4,00 CONSIP S.p.A. a socio unico VI AZIENDA OSPEDALIERA S. CAMILLO FORLANINI 1,80 1,90 2,00 2,10 2,20 2,20 2,30 2,50 2,75 3,00 IV IV IV IV IV IV TRIBUNALE ORDINARIO DI VENEZIA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Esemplificazione del tasso di rendimento effettivo a scadenza al variare dell’inflazione VI Si avvisa che Informatica Trentina S.p.A. intende procedere ad un confronto concorrenziale nell’ambito della trattativa privata per l’aggiudicazione dell’appalto “SERVIZIO DI VIGILAN ZA E PIANTONAMENTO, NONCHÈ DI CUSTODIA DI SUPPORTI MAGNETICI PER INFORMATICA TRENTINA S.p.A. CIG: 3605425AD2”. L’importo a base d’asta del confronto concorrenziale è pari ad € 470.000,00, per una durata complessiva di 36 mesi. Il responsabile del Procedimento è il sig. Luca Demozzi. La manifestazione di interesse dovrà pervenire, a pena di esclusione, presso la sede di Informatica Trentina S.p.A. – Affari Societari e Legali, 8° piano di via Gilli, 2, 38121 Trento, entro le ore 12:00 del giorno 20 dicembre 2011, con le modalità, i termini e la documenta zione indicati sul sito internet di Informatica Trentina S.p.A. all'indirizzo "www.infotn.it". Il testo completo dell'avviso con la documentazione allegata è reperibile all'indirizzo "www.infotn.it". Trento, 1° dicembre 2011 Infformatica Trentina S.p.A. dott. Paolo Spagni Il Presidente BANDO DI GARA - PROCEDURA RISTRETTA AVVISO DI RETTIFICA DENOMINAZIONE DELL’APPALTO: Procedura ristretta per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione per le Aziende ULSS n. 10 “Veneto Orientale”, n. 18 Rovigo e n. 19 Adria “Capofila per il periodo di quattro anni (48 mesi). In riferimento al bando di gara in oggetto (trasmesso alla GUUE il 21/10/2011 e alla GURI il 26/10/2011) si comunica, l’avvenuta rettifica della richiesta di cui al punto III.2.2) Capacità economica e finanziaria - Livelli minimi di capacità richiesti) in quanto il requisito della “Dichiarazione bancaria” non è più richiesto in tale fase di gara (preselezione). Il termine per il ricevimento delle domande di partecipazione (punto IV.3.4) del Bando di Gara) delle ore 12. 00 del giorno 28/11/2011 viene pertanto posticipato alle ore 12.00 del giorno 12/12/2011. Per maggiori e complete informazioni si rimanda al sito dell’Azienda ULSS 19. F.to Il Direttore UOC Gestione Patrimonio e Risorse Materiali e Responsabile del Procedimento Dott. Floriano Callegaro BFP INDICIZZATO ALL’INFLAZIONE ITALIANA - SERIE J19 IV S.p.A. Via G. Gilli n. 2 38121 Trento Tel. 0461800111 fax 0461800436 AVVISO VOLONTARIO di CONFRONTO CONCORRENZIALE NELL’AMBITO DELLA TRATTATIVA PRIVATA PER AFFIDAMENTO DI SERVIZI ALLEGATO II B – ART. 20 d.Lgs. 163/2006 e s.m.i. EMISSIONE DICEMBRE 2011: SERIE J19 - X19 - P51 - M66 - B86 - D24 - Z05 - T03 (G.U. n. 279 del 30/11/11) I BFP sono garantiti dallo Stato italiano, esenti da spese e commissioni, disponibili presso tutti gli uffici postali. Sono rimborsabili in anticipo con restituzione del capitale investito e, al termine del periodo di infruttiferità, anche degli interessi maturati e degli eventuali premi. Con lʼemissione dei BFP di dicembre 2011 non sono più sottoscrivibili i BFP delle serie J18 - X18 - P50 - M65 - B85 - D23 - Z04 - T02 G1120105 INFORMATICA TRENTINA Consip S.p.A. ha pubblicato la rettifica della documentazione e prorogato il termine di presentazione delle offerte relativamente alla “Gara a procedura aperta ai sensi del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., per la fornitura di beni e servizi relativi alle Tape Area Network (TAN) del MEF - ID 1182” al 21/12/2011. Il testo integrale dell’avviso di rettifica e proroga è stato pubblicato sulle GUUE e sulla GURI alle quali è stato inviato il 25/11/2011 e può essere consultato sui siti www.consip.it e www.mef.gov.it. Dott. Domenico Casalino (L’Amministratore Delegato) VI 1. Ente Appaltante: Aeroporti di Roma S.p.A. - Via dell’Aeroporto di Fiumicino n. 320 00054 - Fiumicino (RM) - Telefono 0039/06/65951, http://www.adr.it. 2. Appalto di servizi: Servizio per la conduzione biennale dell’impianto di depurazione biologica P.G. 211 e dell’impianto biologico in area est e attività di sgrigliatura delle stazioni sollevamento - Aeroporto “L. da Vinci” di Fiumicino. C.I.G. n. 3588399886. 3. Importo biennale “a corpo” dell’appalto pari a € 560.000,00 di cui € 554.100,00 “a base d’asta” ed € 5.900,00, non soggetto a ribasso, per compensare gli oneri di sicurezza. 4. Aggiudicazione ai sensi dell’art. 82 c. 2.a) del D. Lgs. 163/2006: prezzo più basso determinato mediante ribasso sull’importo “a corpo” a base d’asta. Non sono ammesse offerte in aumento. Ai sensi dell’art. 86 del D.Lgs. 163/2006, l’ente appaltante procederà alla verifica di congruità delle offerte che presenteranno un ribasso pari o superiore alla media aritmetica dei ribassi percentuali di tutte le offerte ammesse, con esclusione del dieci per cento, arrotondato all’unità superiore, rispettivamente delle offerte di maggior ribasso e di quelle di minor ribasso, incrementata dello scarto medio aritmetico dei ribassi percentuali che superano la predetta media. In caso di offerte uguali verrà effettuato il sorteggio per individuare l’offerta prima classificata. 5. Le domande di partecipazione, comprensive di tutte le dichiarazioni e/o documenti richiesti nella sezione terza del bando di gara integrale, dovranno, a pena di esclusione, essere inserite, firmate digitalmente, sul Portale acquisti ADR, in apposita busta chiusa digitale, entro e non oltre le ore 10.00 del 14/12/2011. 6. Non è stata pubblicata preinformazione. Il bando di gara integrale è stato inviato all’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali dell’Unione Europea il 25/11/2011, che lo ha ricevuto in pari data ed è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 5^ Serie Speciale n. 142 del 02/12/2011 e sul sito web dell’Ente Appaltante www.adr.it. Aeroporti di Roma S.p.A. Direttore Appalti, Acquisti e ICT Guido Massimo Mannella IV ESTRATTO DI BANDO DI GARA PER PROCEDURA RISTRETTA Lotto unico - Piena proprietà di: Villa con terreno di pertinenza in proprietà esclusiva adibito a parco, denominata “Villa Selvatico”, sita in Comune di Battaglia Terme (PD), Viale Sant’Elena n. 36 (Colle di Sant’Elena), con annessi barchessa, serra ed oratorio. Valore a base d’asta: Euro 6.113.000,00. Presentazione offerte presso la sede dell’A.P.E.P. in Via degli Scrovegni n. 29 a Padova. II Vendita senza incanto: 31 gennaio 2012, con inizio alle ore 11.15. Eventuale incanto: 21 febbraio 2012 con inizio alle ore 11.15, E.I. Num. 557/09 G.E. Dott.ssa Santinello, Custode Giudiz. Notaio Mario Caracciolo - 049/651228 [email protected] www.aste.com, www.asteimmobili.it. ColombiC&E 34 Il Consiglio di Amministrazione di FIDIA – Fondo Interbancario D’Investimento Azionario SGR S.p.A. comunica di aver approvato in data odierna l’avvio del procedimento di liquidazione di PRUDENTIA – Fondo Comune di Investimento Mobiliare Chiuso, con decorrenza a far data dal 10 dicembre 2011. Tale approvazione fa seguito alla comunicazione, inviata in data 28 ottobre 2011 da Fidia a Banca d’Italia, di avviare il procedimento di liquidazione del Fondo, essendo decorso il termine di durata dello stesso - fissato ai sensi dell’art. 2 del Regolamento in dieci anni dalla data di chiusura delle sottoscrizioni, avvenuto in data 10 dicembre 2006 - ed essendo stata richiesta e ottenuta una proroga della durata fino al 10 dicembre 2011. Il processo di liquidazione si completerà entro il termine massimo di 6 mesi dalla scadenza del Fondo, ai sensi dell’art. 16, comma 1, del Regolamento. Nel periodo di liquidazione del Fondo, Fidia focalizzerà la propria attività (i) sul completamento dello smobilizzo delle partecipazioni ancora detenute dal Fondo, (ii) sulla gestione delle eventuali richieste di indennizzo derivanti dalla garanzie rilasciate dalla Fidia, per conto del Fondo, nell’ambito dei contratti di dismissione delle partecipazioni detenute medio tempore dal Fondo e, infine, (iii) ai sensi dell’art. 16 del Regolamento, sul rimborso delle quote agli investitori, mediante utilizzo delle risorse finanziarie disponibili anche tenendo conto delle garanzie rilasciate di cui al punto (ii) che precede. Ai sensi dell’art. 16, comma 7, del Regolamento, al termine delle operazioni di realizzo, Fidia predisporrà un rendiconto finale di liquidazione e la relativa relazione accompagnatoria, riportante il piano di riparto delle attività liquide del Fondo. Milano, 1 dicembre 2011 Per eventuali informazioni contattare: sig.ra Maria Angela Montani [email protected] Fidia – Fondo Interbancario D’Investimento Azionario SGR S.p.A. Via Foro Bonaparte, 10 - 20121 Milano - Tel. 02 – 72002037 ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per il Molise AVVISO DI GARA PER ESTRATTO Consorzio di Bonifica Delta del Po Via Pordenone, 6 - 45019 TAGLIO DI PO (RO) Avviso di Gara Esperita Aggiudicazione appalto “Interventi di natura urgente e indifferibili ai fini della difesa e tutela del territorio. Adeguamento impianti idrovori obsoleti - 2° Stralcio” gara del 12.05.2011. Le imprese partecipanti sono state n. 112 di cui una esclusa; l’appalto dei lavori è stato aggiudicato all’Impresa MAC COSTRUZIONI S.R.L. - Via Siese, 16 - Resana (TV), che ha offerto un ribasso del 20,622%, corrispondente ad un importo totale del contratto (compresi gli oneri per la sicurezza di € 17.623,20) di € 469.932,38. Il testo integrale dell’avviso è affisso all’Albo on-line del Consorzio e all’Albo Pretorio on-line dei Comuni di Porto Tolle e Taglio di Po, e pubblicato sul sito internet della Regione Veneto e sul sito del Ministero delle Infrastrutture - Servizio bandi e programmazione. E’ stato pubblicato per estratto sulla Gazzetta Ufficiale n. 140 - 5a Serie Speciale - del 28.11.2011. IL DIRETTORE F.to - Dott. Ing.Giancarlo MANTOVANI Azienda Sanitaria Provinciale Enna (capofila) ACQUISTI IN AMBITO DI BACINO ORIENTALE: AA.SS.PP. ENNA - SIRACUSA - CATANIA RAGUSA - MESSINA Si rende noto che è stata indetta procedura aperta per l’affidamento delle forniture e servizi, per il quadriennio 2011 - 2015 di: AUSILI PER INCONTINENTI (ASSORBENTI L’URINA) CON CONSEGNA DIRETTA AL DOMICILIO DEGLI UTENTI AVENTI DIRITTO E SUCCESSIVA ASSISTENZA POST - VENDITA. L’avviso d’asta è stato spedito in data 18/11/2011 alla G.U.C.E.. Informazioni e chiarimenti: Settore Provveditorato, telefono: 0935/520130 - 0935/520177 (fax) - ore ufficio. DIRETTORE GENERALE Dott. Nicola BALDARI PROCEDURA APERTA N. CBLAV27/L11 - CIG: 352704519C 1. STAZIONE APPALTANTE: ANAS S.p.A. VIA MONZAMBANO 10 - 00185 ROMA. 2. OGGETTO E IMPORTO DEI LAVORI: LAVORI DI REALIZZAZIONE DELLE CABINE ELETTRICHE A SERVIZIO DEL 2° TRONCO DELLA SSV “ISERNIA- CASTEL DI SANGRO” NEL TRATTO COMPRESO TRA LO SVINCOLO CON LA S.P. N.11 E LO SVINCOLO CON LA S.S. 652 - CATEG. PREV. OG 11 CLASS. III - CATEGORIA SCORPORABILE OG 3 CLASS. III - IMPORTO DEI LAVORI € 1.725.281,81 DI CUI € 48.373,69 PER ONERI SICUREZZA. 3. LUOGO DI ESECUZIONE: PROVINCIA DI ISERNIA. 4. INFORMAZIONI: COMP.TO DELLA VIABILITÀ PER IL MOLISE - U.O. GARE E CONTRATTI. 5. TERMINE DI RICEZIONE OFFERTE: GIORNO 30.12.2011 ORE 13.00. 6. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: ING. NICOLA PICARIELLO. 7. BANDO DEPOSITATO PRESSO COMPARTIMENTO ANAS CB O REPERIBILE SUL SITO INTERNET ANAS www.stradeanas.it OLTRE PUBBLICAZIONI PER LEGGE. LA SOCIETÀ NON RISPONDE DI EVENTUALI DIFFORMITÀ DA QUELLO DEPOSITATO. IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO DOTT.SSA PAOLA FILICE VIA GENOVA, 54 - 86100 CAMPOBASSO Tel. 0874/430234 - Fax 0874/96794 • sito internet www.stradeanas.it Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Economia 35 italia: 515249535254 Duello sul credito L’applicazione «morbida» per gli istituti tedeschi e francesi Conti delle banche, doppia velocità Compromesso all’Authority europea All’Eba il nodo delle regole nazionali. Le istruzioni di Bankitalia MILANO — Aveva messo le mani avanti, la Banca d’Italia: i dati dell’Eba sulle necessità di capitale per i primi 70 istituti di credito europei, che un mese fa hanno evidenziato una carenza di 14,7 miliardi per quattro gruppi italiani (Unicredit per 7,4 miliardi, Mps per 3,1, Banco Popolare per 2,8 e Ubi per 1,5) erano da considerare «preliminari e indicativi». Le pressioni perché l’autorità bancaria europea presieduta da Andrea Enria riveda i calcoli avrebbero ottenuto un risultato solo parziale: l’Eba, che pubblicherà i dati definitivi all’inizio della settimana prossima, dovrebbe adottare un criterio di maggiore trasparenza sugli attivi per fare emergere i differenti modelli contabili tra i Paesi Ue. È un aspetto sul quale la discussione nell’organismo di Londra è stata accesa. Nel Consiglio dei supervisori dell’Eba, dove siedono i rappresentanti Regolatori Sopra, la sede di Bankitalia. A fianco, Andrea Enria, presidente dell’Eba (European banking authority) dei vari Paesi, se ne è parlato molto perché proprio in questi dettagli si nasconde il diavolo. Una maggiore trasparenza può far emergere come la vigilanza bancaria in Italia, Spagna e Gran Bretagna adotti criteri più rigorosi di quanto accade in Francia e Germania. Dunque ogni miliardo di aumento di ca- pitale richiesto dall’Eba alle banche francesi (in totale 8,8 miliardi) o tedesche (5,2 miliardi) ha un significato diverso rispetto alla stessa cifra richiesta alle banche italiane. In termini tecnici, è un dibattito sui cosiddetti «floor»: si tratta delle soglie minime sulle stime dei modelli interni delle banche, per calcolare il rischio negli attivi e il relativo capitale da accantonare. Quei «floor», originariamente contenuti nel passaggio fra gli accordi di Basilea 1 e 2, sono livelli minimi sotto i quali le banche non possono sottostimare il rischio nei loro modelli interni. Il meccanismo sarà in vigore fino alla fi- Ligresti esce da Tre torri (Citylife) Vertice Fonsai lunedì all’Isvap MILANO — I vertici della Fonsai si recheranno in Isvap lunedì prossimo. Sul tavolo del numero uno dell’Authority sulle assicurazioni Giancarlo Giannini ci sarà il progetto della compagnia di costituire un veicolo nel quale collocare le partecipazioni (Mediobanca, Rcs e Pirelli), una newco controllata da Fonsai ma con una quota detenuta anche da una banca (forse Crédit Suisse). Nel frattempo Salvatore Ligresti, dopo essere uscito dall’azionariato di Citylife, è uscito anche dal general contractor Tre torri, finora condiviso con il gruppo Lamaro. Al posto di Fonsai subentra il gruppo Rizzani de Eccher, che ne assume la gestione. S. Bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA ne di quest’anno, poi un sistema simile scatterà nel 2013 con Basilea 3. Soprattutto nell’interregno, Francia e Germania sono state più tolleranti sul calcolo del rischio negli attivi delle loro banche, ma ciò nel confronto europeo riduce per loro la richiesta di rafforzamento del capitale (specie rispetto a Italia e Spagna). Il terreno di gioco è squilibrato e probabilmente lo resterà. Ma l’Eba potrebbe imporre la trasparenza su come si arriva a certe stime, perché il mercato possa distinguere. Le pressioni da parte del sistema bancario italiano sono però forti per un ulteriore ammorbidimento. Due i punti più controversi: titoli sovrani e bond convertibili. La necessità di registrare come perdita la svalutazione di mercato dei titoli di Stato (gli istituti italiani sono pieni di bond del Tesoro) è un criterio considerato ingiusto e dagli effetti perversi: applicando il mark-to-market, le banche francesi e tedesche possono registrare plusvalenze (sia pure destinate a svanire alla scadenza) sui titoli dei propri Paesi, così da compensare le perdite sulla Grecia. Circa i bond convertibili, invece, l’Eba li considera capitale solo se «coerenti con i criteri severi e omogenei» stabiliti dall’autorità europea. Su questo fronte i banchieri italiani si attendono notizie positive. Unicredit si è appena vista riconoscere come capitale 2,4 miliardi di bond convertibili dalla Banca d’Italia, che invece l’Eba non considerava. Mps ha due bond simili per 1 miliardo, e prestiti «soft mandatory» li hanno anche Ubi e Banco Popolare. Se Bankitalia applicherà gli stessi criteri usati per Unicredit, la cifra Eba si abbasserebbe a circa 10 miliardi. Federico Fubini Fabrizio Massaro Panorama Blackstone verso l’offerta su Yahoo Con partner asiatici Il gruppo cinese Alibaba e la giapponese Softbank sarebbero in colloqui avanzati con Blackstone e Bain Capital per un’offerta sul 100% di Yahoo!. Secondo Bloomberg potrebbero offrire 25 miliardi di dollari, oltre 20 dollari ad azione. Più alti i rendimenti postali. Due le offerte di Poste: «Tasso Oro per Tutti», che porta tutti i titoli all’1,40%, dallo 0,90% del rendimento «Giallo», e «Più risparmi più Interessi», al 3%. Ben Ammar non vuole La7. Il finanziere franco tunisino Tarak Ben Ammar (foto) ha ribadito di non avere «intenzione di comprare» Telecom Italia Media, «l’ho già smentito dieci volte in tre anni, d’ora in poi proverò a farlo in arabo così mi capiranno meglio». Massimo Egidi nel cda Telecom al posto del ministro Francesco Profumo come indipendente. Saras, nessun delisting. Lo sostiene la società dei Moratti, precisando che ci sono rapporti con controparti industriali per «operazioni sia commerciali che strategico-industriali». Ubs, fuori la risk manager Maureen Miskovic. Lo ha deciso il ceo Sergio Ermotti. Outlet McArthurglen, sale il fatturato del 12% a 726 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Welfare aziendale Referendum tra i lavoratori, l’80% è d’accordo Enel, via lo sconto ai dipendenti Arriva il bonus per la pensione MILANO — Cancellato per sempre lo «sconto» sulla bolletta per i dipendenti Enel. L’80% dei lavoratori ha detto sì all’accordo firmato a maggio da sindacati e azienda, che prevede la cancellazione dell’agevolazione sulle tariffe della corrente elettrica in vigore da cinquant’anni. Un istituto che era già stato abolito per tutte le assunzioni post 1996 ma che coinvolgeva ancora 27 mila lavoratori. Dal primo febbraio sarà sostituito da un bonus (variabile a seconda dell’anzianità) versato per ogni dipendente sul Fopen, il fondo aziendale di previdenza integrativa. Si tratta — spiega l’Enel — di una sorta di patto generazionale, perché questa monetizzazione dello sconto varrà sia per gli assunti prima del ’96 (che erano ancora titolari delle agevolazioni tariffarie, ndr) sia per i dipendenti assunti successivamente e anche per i futuri assunti che prenderanno circa 170 euro annui. L’intesa è stata sottoscritta a maggio dai principali sindacati ma non sono mancati i mal di pancia, tant’è che dai lavoratori sono state raccolte mozioni di rigetto dell’accordo e su Facebook è nato sul tema un gruppo con più di 800 membri. I di- 1962 l’anno di nascita dell’Enel e di applicazione dell’agevolazione pendenti spiegano che non si tratta di un «privilegio», ma di agevolazione, frutto di contrattazione, cancellata senza il loro coinvolgimento. «Ci hanno chiesto di dire sì o no all’accordo — spiegano sul social network — solo dopo che i sindacati lo avevano firmato. E a chi dovevamo esprimere il nostro parere? All’azienda, che in caso di pareri positivi assegnava pure un incentivo?». L’unica organizzazione sindacale a non siglare l’intesa è stata Cisal Federenergia: «Enel non solo non ha predisposto un modello per esprimere il diniego all’accordo — spiega Angelo Petraroli, della segreteria nazionale del sindacato indipendente e minoritario — ma ha inoltrato contestazioni disciplinare a chi, come me, cercava di divulgare un facsimile per dire no all’abolizione utilizzando la mail aziendale. Per chi non si esprimeva è valso invece il silenzio assenso». «Cisal Federenergia rappresenta l’1,5% dei lavoratori — rispondono dall’Enel — le maggiori rappresentanze sindacali hanno firmato l’intesa. Abbiamo voluto anche sentire direttamente i lavoratori e il consenso anche in questo caso è stato ampio. Sappiamo che in trattative come questa possono esserci gli scontenti, ma siamo consapevoli di aver fatto un passo importante per le generazioni future». Corinna De Cesare © RIPRODUZIONE RISERVATA Editoria Fieg: Anselmi candidato alla presidenza MILANO — Giulio Anselmi alla presidenza della Federazione italiana degli editori. Dopo le dimissioni di Carlo Malinconico, nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio, la Fieg lo ha designato ieri. Il Comitato di presidenza della Federazione ha proposto all’unanimità all’Assemblea generale la candidatura del presidente dell’Ansa. «Il Comitato di presidenza — si legge in una nota — ha ringraziato calorosamente Malinconico per il lavoro svolto e dopo aver formulato i migliori auguri per la sua nuova prestigiosa nomina, ha deciso di proporre all’assemblea generale la candidatura di Giulio Anselmi alla presidenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Codice cliente: 36 Nome Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Data Valuta Quota/od. AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89 [email protected] 29/11 EUR 10,958 AcomeA America (A1) 29/11 EUR 11,043 AcomeA America (A2) 29/11 EUR 2,964 AcomeA Asia Pacifico (A1) 29/11 EUR 2,975 AcomeA Asia Pacifico (A2) 29/11 EUR 10,703 AcomeA Breve Termine (A1) 29/11 EUR 10,719 AcomeA Breve Termine (A2) 29/11 EUR 3,492 AcomeA ETF Attivo (A1) 29/11 EUR 3,499 AcomeA ETF Attivo (A2) 29/11 EUR 11,353 AcomeA Eurobbligazionario (A1) 29/11 EUR 11,375 AcomeA Eurobbligazionario (A2) 29/11 EUR 7,972 AcomeA Europa (A1) 29/11 EUR 8,012 AcomeA Europa (A2) 29/11 EUR 7,283 AcomeA Globale (A1) 29/11 EUR 7,375 AcomeA Globale (A2) 29/11 EUR 11,508 AcomeA Italia (A1) 29/11 EUR 11,563 AcomeA Italia (A2) 29/11 EUR 7,290 AcomeA Liquidità (A1) 29/11 EUR 7,290 AcomeA Liquidità (A2) 5,324 AcomeA Obbligaz. Corporate (A1) 29/11 EUR 5,341 AcomeA Obbligaz. 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Ma.Pri.2016 Amundi Eureka Sviluppo USA 2016 Amundi Eureka USA 2015 Amundi Europe Equity Amundi For. E. Eq. Op. 2013 Amundi For. E. Eq. Op. Due 2013 Amundi For. Em.MktEq.R.2014 Amundi For. Gar. Hi. 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AZIMUT SGR - tel.02.88981 www.azimut.it - [email protected] 29/11 EUR 21,270 Azimut Bilanciato 29/11 EUR 5,885 Azimut Formula 1 Absolute 29/11 EUR 6,087 Azimut Formula 1 Conserv 29/11 EUR 6,148 Azimut Formula Target 2013 29/11 EUR 5,606 Azimut Formula Target 2014 29/11 EUR 11,880 Azimut Garanzia 29/11 EUR 8,712 Azimut Prev. Com. Crescita 29/11 EUR 10,291 Azimut Prev. Com. Equilibrato 29/11 EUR 9,449 Azimut Prev. Com. Garantito 29/11 EUR 11,381 Azimut Prev. Com. 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Commodity Trading AZ F. Conservative AZ F. Corporate Premium AZ F. Dividend Premium AZ F. Emer. Mkt Asia AZ F. Emer. Mkt Europe AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. AZ F. European Dynamic AZ F. European Trend AZ F. Formula 1 Absolute AZ F. Formula 1 Alpha Plus AZ F. Formula Target 2014 AZ F. Formula Target 2015 AZ F. Formula 1 Conserv. AZ F. Income AZ F. Institutional Target AZ F. Italian Trend AZ F. Macro Dynamic AZ F. Opportunities AZ F. Pacific Trend AZ F. Qbond AZ F. QProtection AZ F. Qtrend AZ F. Renminbi Opport AZ F. Reserve Short Term AZ F. Solidity AZ F. Strategic Trend AZ F. Trend AZ F. US Income 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 14/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 31/10 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 29/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 4,462 4,695 4,824 3,756 2,984 2,284 5,049 4,643 4,895 5,023 4,764 4,780 5,024 5,073 5,024 5,018 5,016 4,928 5,072 5,375 4,892 4,651 5,156 4,545 4,651 5,125 3,323 5,466 4,181 2,438 4,309 5,385 3,957 4,805 4,518 5,187 4,824 2,285 5,168 3,466 3,536 4,912 4,790 4,462 5,035 5,976 4,887 4,247 4,163 5,805 4,453 4,684 4,813 3,713 2,952 2,285 5,031 4,611 4,878 5,004 4,733 4,792 5,032 5,077 5,023 5,018 5,004 4,937 5,042 5,344 4,892 4,639 5,147 4,558 4,634 5,072 3,294 5,416 4,169 2,422 4,309 5,374 3,963 4,814 4,519 5,194 4,823 2,277 5,171 3,416 3,485 4,910 4,789 4,460 5,030 5,979 4,894 4,238 4,139 5,807 Carige Azionario Europa Carige Azionario Internazionale Carige Azionario Italia Carige Bilanciato 10 Carige Bilanciato 30 Carige Bilanciato 50 Carige Corporate Euro Carige Total Return 1 Carige Total Return 2 Carige Liquidita Euro Carige Monetario Euro Carige Obblig Euro Carige Obblig Euro Lungo Termine Carige Obblig Globale 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 4,989 6,695 4,125 5,225 4,866 5,457 6,285 4,991 4,288 6,359 11,570 10,774 5,576 5,939 4,830 6,495 3,960 5,176 4,779 5,311 6,267 4,977 4,263 6,357 11,570 10,741 5,540 5,949 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 13,764 13,558 11,032 10,881 10,218 9,871 12,714 12,426 13,817 13,613 11,079 10,930 9,906 9,576 12,606 12,326 Fondo Pensione Aperto Carige Difesa Classe A Difesa Obiettivo TFR Classe A Obiettivo TFR Rivalutazione Classe A Rivalutazione Valorizzazione Classe A Valorizzazione 31/10 31/10 31/10 31/10 31/10 31/10 31/10 31/10 Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - [email protected] 30/11 USD 1226,838 1217,256 Bluesky Global Strategy A 30/11 EUR 1151,423 1149,327 Bond Euro A 30/11 EUR 1122,445 1120,414 Bond Euro B 30/11 EUR 1054,093 1049,376 Bond Risk A 30/11 EUR 1020,691 1016,138 Bond Risk B 1323,052 1320,223 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A 30/11 EUR 1285,748 1283,014 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B 30/11 EUR 30/11 EUR 1091,583 1069,375 European Equity A 30/11 EUR 1046,966 1025,683 European Equity B 29/11 EUR 100,320 100,261 Multiman. Bal. A 29/11 EUR 102,000 101,938 Multiman. Bal. M 60,642 64,167 Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A 23/11 EUR 62,250 65,826 Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M 23/11 EUR 23/11 EUR 100,925 102,068 Multiman.Target Alpha A Nome Data Valuta Dynamic Equity Efficient Equity Opportunity C Euro Equities C Euro Investments C Flexible Strategies C Glob. Tactical Asset All. Global Convertible Plus Global Equity Gov Bond Euro Medium Term C High Dividend Euro Money Market C Private Equity Strategies C Systematic Diversification C Strategic Portfolio C Total Return C US Equities C Usa Short Term C 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 Quota/od. 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www.animasgr.it 30/11 EUR 3,933 Anima America 30/11 EUR 5,563 Anima Asia 30/11 EUR 5,687 Anima Convertibile 30/11 EUR 9,375 Anima Emerging Markets 30/11 EUR 3,674 Anima Europa 30/11 EUR 13,166 Anima Fondattivo 30/11 EUR 17,661 Anima Fondimpiego 30/11 EUR 11,914 Anima Fondo Trading 30/11 EUR 6,464 Anima Liquidità 30/11 EUR 6,465 Anima Obbligaz Euro 30/11 EUR 5,259 Anima Obiettivo Rend. 30/11 EUR 9,545 Americhe 30/11 EUR 6,501 Corporate Bd 30/11 EUR 6,584 Emerging Markets Bd 30/11 EUR 6,267 Emerging Markets Eq 30/11 EUR 11,983 Europa 30/11 EUR 6,038 Iniziativa Europa 30/11 EUR 11,833 Italia 30/11 EUR 11,369 Monetario 30/11 EUR 4,540 Pacifico 30/11 EUR 10,311 Pianeta 30/11 EUR 7,037 Risparmio 30/11 EUR 9,669 Sforzesco 30/11 EUR 6,678 Tesoreria 30/11 EUR 19,094 Valore Globale 30/11 EUR 33,375 Visconteo 30/11 EUR 4,394 Capitale Piu' C.Azionario 30/11 EUR 4,918 Capitale Piu' C.Bilanc. 15 30/11 EUR 4,614 Capitale Piu' C.Bilanc. 30 30/11 EUR 5,174 Capitale Piu' C.Obbligaz. 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ETF Selector 8 R1C A Paulson Global R1C E Sovereign Plus R1C A Systematic Alpha Index R1C A Tel. 02/88219.1 - [email protected] www.gruppoesperia.com Duemme Sicav Asian Equities C Bond Euro Area C Bond Inflation Linked C Corporate Bond Euro C 30/11 30/11 30/11 30/11 JPY EUR EUR EUR 4966,000 129,300 90,910 111,850 4806,000 129,250 90,660 112,130 Asia Balanced R Asia Balanced E Asia Consumer Demand R Asia Consumer Demand E Asia Infrastructure R Asia Infrastructure E Balanced-Risk Allocation A Balanced-Risk Allocation R Balanced-Risk Allocation E Em. Loc. Cur. Debt R-Dis.M Em. Loc. Cur. Debt E Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M Energy R Energy E Euro Corp. Bond R-Dis.M Euro Corp. Bond R Euro Corp. Bond E Euro Corp. Bond A-Dis.M Euro Inflation-Link. Bond R Euro Inflation-Link. Bond E Glob. Equity Income R Glob. Smaller Companies Eq. R Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis. T Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond R-Dis. M Greater China Eq. R Greater China Eq. E Japanese Eq. Advantage E Japanese Eq. Advantage R Pan European Eq. R Pan European Eq. E Pan European Struct. Eq. R Pan European Struct. Eq. E US Value Equity R 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 USD EUR USD EUR USD EUR EUR EUR EUR USD EUR USD USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD USD EUR EUR EUR USD EUR EUR JPY EUR EUR EUR EUR USD 9,130 11,840 8,020 7,650 7,780 9,180 13,040 10,770 12,890 9,020 10,257 10,155 7,640 16,880 9,044 9,198 12,161 10,083 9,221 13,162 33,530 28,790 9,678 9,435 9,003 7,850 21,050 9,710 1570,000 8,390 9,600 9,280 8,100 16,250 9,100 11,750 8,070 7,670 7,830 9,190 12,970 10,720 12,820 8,973 10,158 10,102 7,570 16,650 9,040 9,194 12,156 10,078 9,047 12,914 33,390 28,800 9,695 9,452 9,018 7,930 21,170 9,690 1570,000 8,290 9,490 9,210 8,040 16,170 Nome Data Valuta Quota/od. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.invescopowershares.net 30/11 EUR 5,806 Dynamic US Market 30/11 EUR 41,979 EQQQ 30/11 EUR 102,189 EuroMTS Cash 3 Months 30/11 EUR 4,844 FTSE RAFI Asia Pacific Ex-Jap 30/11 EUR 8,213 FTSE RAFI Dev. 1000 Fund 30/11 EUR 7,752 FTSE RAFI Dev. Europe Mid-Sm 30/11 EUR 6,215 FTSE RAFI Emerging Mkts 30/11 EUR 6,242 FTSE RAFI Europe 30/11 EUR 12,153 FTSE RAFI Hong Kong China 30/11 EUR 3,923 FTSE RAFI Italy 30 30/11 EUR 6,613 FTSE RAFI Switzerland 30/11 EUR 6,669 FTSE RAFI US 1000 8,298 Global Agriculture NASDAQ OMX 30/11 EUR 30/11 EUR 3,186 Global Clean Energy 30/11 EUR 4,979 Global Listed Private Eq. 30/11 EUR 7,631 MENA NASDAQ OMX 30/11 EUR 6,602 Palisades Global Water Quota/pre. 5,651 40,830 102,151 4,825 7,966 7,502 6,088 6,008 12,379 3,754 6,455 6,448 8,142 3,097 4,787 7,649 6,395 Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com KAIROS PARTNERS SGR Kairos Div. + I Kairos Div. + P Kairos Equity A Kairos Fix. Inc. A Kairos Fix. Inc. I Kairos Italia A Kairos Low Vol. A Kairos Low Vol. B Kairos Low Vol. I Kairos Medium Term A Kairos Medium Term B Kairos Multi-Str. A Kairos Multi-Str. B Kairos Multi-Str. I Kairos Global Kairos Income Kairos Small Cap 30/09 30/09 30/09 30/09 30/09 31/10 30/09 30/09 30/09 30/09 30/09 30/09 30/09 30/09 30/11 30/11 30/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 512635,519 506941,964 709410,780 565513,590 502792,570 487712,603 707016,178 483370,604 492090,996 527227,183 497870,502 760004,381 542395,616 506552,567 5,631 6,710 9,094 524366,314 518743,287 732851,281 568882,478 505806,880 486912,250 718077,979 491148,158 499807,025 537953,468 508439,575 778421,925 555893,683 518690,039 5,564 6,709 8,982 KAIROS INTERNATIONAL SICAV KIS - Ambiente A KIS - Ambiente I KIS - Absolute A KIS - Absolute F KIS - Absolute I KIS - Ambiente D KIS - Ambiente F KIS - Ambiente X KIS - America A-USD KIS - America D KIS - America F KIS - America X KIS - Asia A KIS - Asia D KIS - Asia F KIS - Bond A KIS - Bond A-USD KIS - Bond D KIS - Bond F KIS - Bond I KIS - Dynamic A KIS - Dynamic A-USD KIS - Dynamic D KIS - Dynamic F KIS - Dynamic I KIS - Dynamic X KIS - Global A KIS - Global D KIS - Global F KIS - Global I KIS - Global X KIS - Income A KIS - Income D KIS - Income I KIS - Income X KIS - Multi-Str. UCITS A KIS - Multi-Str. UCITS D KIS - Multi-Str. UCITS F KIS - Multi-Str. UCITS I KIS - Multi-Str. UCITS X KIS - Selection A KIS - Selection F KIS - Selection I KIS - Sm. Cap A KIS - Sm. Cap D KIS - Sm. Cap F KIS - Sm. Cap I KIS - Sm. Cap X KIS - Target 2014 X KIS - Trading A KIS - Trading D KIS - Trading F KIS - Trading I KIS - Trading X KIS - Trend A KIS - Trend F KIS - Trend I 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 25/11 25/11 25/11 25/11 25/11 25/11 25/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 21/06 25/11 25/11 25/11 25/11 18/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 13/09 25/11 25/11 25/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 91,090 91,150 84,590 83,890 84,780 90,360 90,020 91,500 174,600 121,430 122,760 124,190 104,690 104,280 103,710 104,740 106,120 103,760 104,340 105,110 115,700 122,220 114,470 115,470 115,880 116,880 77,700 75,030 77,110 77,770 78,840 105,900 103,930 106,760 107,500 102,480 101,220 102,080 102,550 104,520 107,870 107,320 107,990 86,260 85,280 85,860 86,460 87,630 102,670 76,910 75,700 76,470 77,070 78,120 98,960 98,570 99,120 89,890 89,950 83,450 82,760 83,630 89,170 88,840 90,300 183,800 127,990 129,390 130,870 108,140 107,730 107,150 104,600 106,630 103,630 104,200 104,970 116,240 123,560 115,010 116,010 116,420 117,430 76,770 74,130 76,190 76,830 77,890 105,880 103,910 106,730 107,500 103,430 102,170 103,040 103,510 105,250 106,870 106,340 106,990 85,220 84,260 84,830 85,420 86,580 102,420 74,720 73,550 74,290 74,880 77,500 98,620 98,240 98,780 ASIAN OPP CAP RET EUR DYNAMIC GROWTH RET EUR FLEX DUR CAP RET EUR A FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR FLEX STRATEGY RET EUR HIGH GROWTH CAP RET EUR ITALY CAP RET A EUR SHORT DURATION CAP RET EUR 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 7,596 827,554 1077,967 95,014 94,900 61,744 16,984 891,244 7,626 792,950 1075,690 95,056 94,902 59,940 16,755 890,618 www.newmillenniumsicav.com Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 30/11 EUR 141,770 142,090 NM Augustum Corp Bd A 30/11 EUR 119,950 120,060 NM Augustum High Qual Bd A 65,100 63,340 NM Augustum Pan European Eq A 30/11 EUR 30/11 EUR 123,480 123,190 NM Euro Bonds Short Term A 30/11 EUR 33,630 32,390 NM Euro Equities A 30/11 EUR 52,700 50,840 NM Global Equities A 95,700 94,500 NM Inflation Linked Bond Europe A 30/11 EUR 30/11 EUR 112,090 111,760 NM Large Europe Corp A 30/11 EUR 112,840 112,160 NM Previra World Cons A 30/11 EUR 68,070 68,920 NM Q7 Active Eq. Int. A 25/11 EUR 100,280 100,130 NM Q7 Globalflex A 25/11 EUR 113,340 113,720 NM Total Return Flexible A Numero verde 800 124811 [email protected] 30/11 EUR 5,308 5,248 Nextam Bilanciato 30/11 EUR 3,952 3,921 Nextam Flessibile 30/11 EUR 5,605 5,572 Nextam Obblig. Misto NEXTAM PARTNERS SICAV AAM Pro Select A AAM Pro Select I BInver International A BInver International I Citic Securities China A Citic Securities China I Fidela A Fidela I Income A Income I International Equity A International Equity I Italian Selection A Italian Selection I Liquidity A 30/11 30/11 25/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 4,374 4,432 5,016 4,696 5,017 4,887 4,897 5,084 5,087 4,433 4,463 5,284 4,345 4,403 4,679 4,999 4,881 4,891 4,949 4,951 4,278 4,307 5,282 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. 5,326 3,367 3,473 3,982 4,091 4,022 4,105 3,201 3,287 4,191 4,313 5,324 3,330 3,435 3,954 4,062 3,996 4,078 3,167 3,252 4,147 4,267 www.oysterfunds.com 29/11 EUR 144,060 Absolute Return EUR2 29/11 EUR 115,360 Asia Opport. EUR2 29/11 USD 117,300 Asia Opport. USD2 29/11 EUR 156,040 Credit Opport. EUR2 29/11 EUR 216,170 Diversified EUR 29/11 EUR 123,440 Dynamic Allocation EUR 29/11 EUR 87,620 Emerg. Mkts Dynamic EUR2 29/11 USD 92,950 Emerg. Mkts Dynamic USD2 29/11 EUR 151,369 Euro Liquidity EUR 29/11 EUR 191,280 Europ. Corporate Bds EUR 29/11 EUR 187,040 Europ. Fixed Income EUR 29/11 EUR 246,420 Europ. Opport. EUR 29/11 EUR 138,500 Europ. Opport. EUR2 29/11 EUR 224,400 Europ. Small Cap EUR 29/11 EUR 145,560 ForExtra Yield (EUR) EUR 29/11 EUR 179,320 Global Convertibles EUR2 29/11 USD 176,470 Global Convertibles USD2 29/11 EUR 21,550 Italian Opport. EUR 29/11 EUR 158,970 Italian Value EUR 29/11 EUR 105,190 Japan Opport. EUR 29/11 JPY 10107,000 Japan Opport. JPY 29/11 EUR 126,960 LatAm Opport. EUR2 29/11 USD 129,700 LatAm Opport. USD2 29/11 EUR 146,910 Market Neutral EUR 29/11 USD 315,530 US Dollar Bds USD 29/11 EUR 98,420 US Dynamic EUR 29/11 USD 102,990 US Dynamic USD 29/11 USD 169,320 US Small Cap USD 29/11 EUR 122,650 US Value EUR 29/11 USD 124,790 US Value USD 29/11 EUR 128,420 World Opport. EUR 29/11 USD 263,980 World Opport. USD 25/11 EUR 947,830 3A Dyn. UCITS Fd (EUR) A 144,040 114,020 115,940 156,040 215,770 122,310 86,830 92,100 151,317 191,640 187,130 244,110 137,210 222,770 145,560 179,350 176,480 21,550 158,970 103,020 9902,000 127,120 129,860 146,910 315,540 98,920 103,510 169,460 122,450 124,570 127,520 262,120 947,830 Liquidity I Multimanager American Eq.A Multimanager American Eq.I Multimanager Asia Pacific Eq.A Multimanager Asia Pacific Eq.I Multimanager Emerg.Mkts Eq.A Multimanager Emerg.Mkts Eq.I Multimanager European Eq.A Multimanager European Eq.I Strategic A Strategic I 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com [email protected] 01/12 EUR 91,690 PS - Absolute Return 01/12 EUR 96,440 PS - Absolute Return B 29/11 EUR 87,440 PS - Aliseo A 29/11 EUR 97,160 PS - Best Global Managers A 29/11 EUR 98,700 PS - Best Global Managers B 01/12 EUR 91,060 PS - Best Gl Managers Flex Eq A 01/12 EUR 131,330 PS - Bond Opportunities 01/12 EUR 97,300 PS - Bond Opportunities B 29/11 EUR 90,890 PS - EOS 01/12 EUR 91,950 PS - Inter. Equity Quant A 01/12 EUR 92,550 PS - Inter. Equity Quant B 01/12 EUR 119,020 PS - Liquidity 01/12 EUR 89,830 PS - Opportunistic Growth 01/12 EUR 90,010 PS - Podium Flex A 01/12 USD 89,500 PS - Podium Flex C 01/12 EUR 0,000 PS - Soprarno Global Macro A 01/12 EUR 100,470 PS - Soprarno Global Macro B 01/12 EUR 90,160 PS - Soprarno Relative Value A 01/12 EUR 90,330 PS - Soprarno Relative Value B 01/12 EUR 71,370 PS - Strategic Colibrì 29/11 EUR 85,660 PS - Titan Aggressive 29/11 EUR 91,820 PS - Titan Conservative 01/12 EUR 96,870 PS - Valeur Income 29/11 EUR 88,650 PS - Value 29/11 EUR 90,000 PS - Value B 91,600 96,330 88,570 98,380 99,910 90,870 131,070 97,100 91,240 89,830 90,410 118,950 89,650 89,940 89,410 0,000 100,510 90,590 90,760 68,390 86,810 93,300 96,630 89,960 91,330 Nome Data Valuta 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 30/11 Pacific Equity A Pacific Equity A QEP Global Quality A QEP Global Quant Act Val A QEP Global Quant Act Val A Strategic Bond A Swiss Equity A Swiss Equity Opps A Swiss Small & Mid Cap A UK Equity A US All Cap A US Dollar Bond A US Dollar Liquidity A US Large Cap A US Large Cap A US Small & Mid-Cap Equ A US Small & Mid-Cap Equ A US Smaller Companies A EUR USD EUR EUR USD USD CHF CHF CHF GBP USD USD USD EUR USD EUR USD USD Quota/od. Quota/pre. 7,300 9,890 92,520 92,590 126,200 129,180 23,080 93,450 18,150 2,860 97,810 19,360 105,050 48,780 66,050 107,620 146,310 71,670 7,380 9,850 91,220 91,060 122,370 129,150 22,570 92,020 17,860 2,760 94,810 19,410 105,050 47,920 63,960 105,990 142,060 69,710 Dal giorno 1/1/2012 la pubblicazione dei prezzi della SICAV Schroder International Selection Fund sarà sospesa. I prezzi di tutti i fondi delle SICAV Schroders sono sempre consultabili sul sito www.schroders.it www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Donatello-Puglia Uno Caravaggio di Sorgente SGR 30/06 30/06 30/06 30/06 30/06 30/06 EUR EUR EUR EUR EUR EUR 53001,059 50528,340 29275,904 58093,677 55674,536 2904,499 54575,179 49811,098 28627,386 57372,027 55416,101 2981,761 Si tratta di Fondi Immobiliari chiusi Bim Az. Small Cap Italia Bim Azionario Europa Bim Azionario Globale Bim Azionario Italia Bim Azionario USA Bim Bilanciato Bim Corporate Mix Bim Flessibile Bim Obblig. Breve Term. Bim Obblig. Globale Bim Obbligazionario Euro Sicav Asia Flessibile Sicav Azionario Euro Sicav Azionario Italia Sicav Bil.Equ. Italia Sicav Fortissimo Sicav Europa Flessibile Sicav Monetario Sicav Obblig. Area Europa Sicav Patrimonio Globale Sicav Patrimonio G. Reddito Synergia Azionario Europa Synergia Azionario Globale Synergia Azionario Italia Synergia Az. Small Cap Italia Synergia Azionario USA Synergia Bilanciato 15 Synergia Bilanciato 30 Synergia Bilanciato 50 Synergia Monetaria Synergia Obbl. Corporate Synergia Obbl. Euro B.T. Synergia Obbl. Euro M.T. Synergia Tesoreria Synergia Total Return Symphonia MS Adagio Symphonia MS America Symphonia MS Asia Symphonia MS Europa Symphonia MS Largo Symphonia MS P. Emer. Symphonia MS Vivace Tel: 800/614614 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 30/11 EUR 5,711 7,816 3,388 5,522 5,530 20,599 5,432 3,560 6,405 6,045 6,748 5,699 4,398 8,409 5,008 2,125 4,440 7,406 9,324 4,764 6,905 4,828 5,187 4,594 4,496 5,781 5,038 5,090 5,117 4,972 5,361 4,908 5,027 5,033 4,901 5,548 3,803 4,833 4,841 5,173 12,101 4,734 5,508 7,487 3,230 5,314 5,283 20,105 5,424 3,547 6,398 6,049 6,719 5,608 4,202 8,094 4,951 2,029 4,367 7,402 9,311 4,660 6,887 4,642 4,958 4,423 4,336 5,541 4,996 5,023 5,014 4,969 5,350 4,904 5,002 5,031 4,878 5,516 3,721 4,760 4,727 5,127 11,883 4,641 4,493 5,487 4,919 4,284 5,018 5,174 4,334 3,944 9,903 6,019 4,171 5,576 6,450 7,183 7,433 6,612 5,450 9,333 6,118 7,090 4,912 5,410 5,884 6,099 5,277 5,222 5,092 4,733 4,426 4,938 4,968 4,688 10,447 4,481 5,482 4,897 4,152 4,860 5,011 4,209 3,783 9,775 6,050 4,034 5,500 6,449 7,179 7,401 6,597 5,513 9,284 6,154 7,089 4,793 5,330 5,838 6,072 5,253 5,184 5,042 4,667 4,350 4,937 4,967 4,667 10,443 68,500 95,050 380,790 376,230 194,040 74,000 104,250 54,180 60,140 79,950 106,480 89,690 67,900 105,060 116,870 68,140 94,500 374,500 370,020 188,910 74,350 104,780 52,030 57,790 80,270 106,900 87,310 66,080 101,270 112,690 www.pegasocapitalsicav.com Strategic Trend Inst. C Strategic Trend Retail C 29/11 EUR 29/11 EUR 101,420 100,610 Numero Verde 800-533377 - www.schroders.it Schroder International Selection Fund SICAV 30/11 USD 107,220 Asia Pacific Property Sec. A 30/11 USD 12,050 Asian Bond Abs.Re. A 30/11 USD 97,540 Asian Convertible Bd A 30/11 USD 18,560 Asian Equity Yield A 30/11 USD 132,050 Asian Smaller Companies A 30/11 EUR 124,190 BRIC (BR,RU,IN,CH) A 30/11 USD 167,850 BRIC (BR,RU,IN,CH) A 30/11 USD 192,560 China Opportunities A 30/11 EUR 98,890 Currency Absolute Ret EUR A 30/11 EUR 17,450 Em. Eur. Dbt Abs. Ret. A 30/11 EUR 15,800 Emerging Asia A 30/11 USD 21,360 Emerging Asia A 30/11 EUR 19,370 Emerging Europe A 30/11 EUR 8,310 Emerging Markets A 30/11 USD 11,250 Emerging Markets A 30/11 USD 26,030 Emerging Mkts Dbt Abs Ret A 30/11 EUR 21,630 EURO Active Value A 30/11 EUR 15,310 EURO Bond A 30/11 EUR 15,320 EURO Corporate Bond A 30/11 EUR 88,680 EURO Credit Duration Hdg 30/11 EUR 17,490 EURO Equity A 30/11 EUR 8,490 EURO Government Bond A 30/11 EUR 121,890 EURO Liquidity A 30/11 EUR 6,620 EURO Short Term Bond A 30/11 EUR 17,620 European Allocation A 30/11 EUR 9,150 European Defensive A* 30/11 EUR 69,150 European Dividend Max. A 30/11 EUR 32,220 European Equity Alpha A 30/11 EUR 84,920 European Equity Focus A 30/11 EUR 10,580 European Equity Yield A 30/11 EUR 139,730 European Large Cap A 30/11 EUR 16,860 European Smaller Comp A 30/11 EUR 88,700 European S&M-Cap Value A 30/11 EUR 91,210 European Special Sit A 30/11 USD 82,250 Frontier Markets Equity A 30/11 USD 12,070 Glb Emer Mkt Opps A 30/11 EUR 11,540 Glb Emer Mkt Opps EUR A 30/11 USD 11,280 Global Bond A 30/11 USD 98,350 Global Convertible Bd A 30/11 USD 7,980 Global Clim.ChgeEq.A 30/11 USD 8,620 Global Corporate A 30/11 EUR 101,690 Global Credit Duration A 30/11 EUR 91,550 Global Demo Opp A hdg 30/11 USD 7,170 Global Div.Maximiser A 30/11 USD 32,810 Global Energy A 30/11 USD 13,400 Global Equity A 30/11 EUR 82,610 Global Equity Alpha A 30/11 USD 111,800 Global Equity Alpha A 30/11 EUR 76,700 Global Equity Yield A 30/11 USD 103,680 Global Equity Yield A 30/11 USD 29,340 Global High Yield A 30/11 EUR 27,070 Global Infl Linked Bond A 30/11 USD 102,090 Global Managed Currency A 30/11 USD 104,730 Global Prop Securities A 30/11 EUR 91,130 Global Resources Equity A 30/11 USD 110,220 Global Smal Companies A 30/11 USD 31,350 Greater China A 30/11 USD 99,960 Indian Equity A 30/11 EUR 17,770 Italian Equity A 30/11 JPY 497,360 Japanese Equity A 30/11 JPY 674,800 Japanese Large Cap A 30/11 JPY 48,200 Japanese Smal Companies A 30/11 EUR 33,500 Latin American Fund A 30/11 USD 45,560 Latin American Fund A 30/11 USD 7,390 Middle East A 101,350 100,540 106,460 12,040 98,130 18,340 132,520 124,420 165,780 195,000 99,220 17,460 16,050 21,400 18,830 8,350 11,150 26,040 20,770 15,280 15,310 88,720 16,810 8,450 121,880 6,610 17,360 9,000 66,650 31,320 81,760 10,180 134,620 16,550 86,330 88,320 81,870 11,930 11,570 11,210 98,180 7,760 8,640 101,050 88,900 6,900 31,520 13,000 81,380 108,590 74,710 99,570 29,320 27,040 101,500 102,430 89,130 107,380 31,630 99,970 17,210 486,880 661,840 46,950 32,730 43,880 7,310 Tel. 02 - 430241 www.ubipramerica.it 30/11 EUR UBI Pr. Active Beta 30/11 EUR UBI Pr. Active Duration 30/11 EUR UBI Pr. Alpha Equity 30/11 EUR UBI Pr. Azionario Etico 30/11 EUR UBI Pr. Azioni Euro 30/11 EUR UBI Pr. Azioni Europa 30/11 EUR UBI Pr. Azioni Globali 30/11 EUR UBI Pr. Azioni Italia 30/11 EUR UBI Pr. Azioni Mercati Emerg. 30/11 EUR UBI Pr. Azioni Pacifico 30/11 EUR UBI Pr. Azioni USA UBI Pr. Bilanc. Euro Rischio Cont. 30/11 EUR 30/11 EUR UBI Pr. Euro B.T. 30/11 EUR UBI Pr. Euro Cash 30/11 EUR UBI Pr. Euro Corporate 30/11 EUR UBI Pr. Euro Medio/Lungo Ter. 30/11 EUR UBI Pr. Obblig. Dollari 30/11 EUR UBI Pr. Obblig. Glob. Alto Rend. 30/11 EUR UBI Pr. Obblig. Globali 30/11 EUR UBI Pr. Obblig. Globali Corp. 30/11 EUR UBI Pr. Portafoglio Aggressivo 30/11 EUR UBI Pr. Portafoglio Dinamico 30/11 EUR UBI Pr. Portafoglio Moderato 30/11 EUR UBI Pr. Portafoglio Prudente 30/11 EUR UBI Pr. Privilege 1 30/11 EUR UBI Pr. Privilege 2 30/11 EUR UBI Pr. Privilege 3 30/11 EUR UBI Pr. Privilege 4 30/11 EUR UBI Pr. Privilege 5 30/11 EUR UBI Pr. Tot. Ret. Mod. A 30/11 EUR UBI Pr. Tot. Ret. Mod. B 30/11 EUR UBI Pr. Tot.Ret. Dinamico 30/11 EUR UBI Pr. Total Return Prudente www.vitruviussicav.com 30/11 EUR Asian Equity B 30/11 USD Asian Equity B 30/11 USD Emerg Mkts Equity 30/11 EUR Emerg Mkts Equity Hdg 30/11 EUR European Equity 30/11 EUR Greater China Equity 30/11 USD Greater China Equity 30/11 USD Growth Opportunities 30/11 EUR Growth Opportunities Hdg 30/11 JPY Japanese Equity 30/11 EUR Japanese Equity Hdg 30/11 CHF Swiss Equity 30/11 EUR Swiss Equity Hdg 30/11 USD US Equity 30/11 EUR US Equity Hdg 8a+ Eiger 8a+ Gran Paradiso 8a+ Latemar 8a+ Matterhorn 8a+ Monviso Tel 0332 251411 www.ottoapiu.it 30/11 EUR 4,105 3,959 30/11 EUR 5,277 5,276 30/11 EUR 4,926 4,861 25/11 EUR 479815,412 499669,631 28/10 EUR 5,019 5,022 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 132DF61B Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Sussurri & Grida Piazza Affari FONSAI SOPRA 1 EURO EXOR MAGLIA NERA Tabacci chiede conto della gestione di A2A di GIACOMO FERRARI orna la cautela nelle Borse europee dopo l’euforia di mercoledì, con l’attenzione degli operatori già rivolta al Consiglio europeo del 9 dicembre. In Italia, intanto, nell’attesa della manovra che il governo Monti presenterà lunedì, lo spread Btp-Bund scende a 445 punti base. In questo quadro Piazza Affari, in equilibrio per tutta la seduta, chiude in leggero calo (-0,16% l’indice Ftse Mib). Ma all’interno del paniere dei 40 titoli principali non mancano le variazioni significative. A cominciare dall’exploit di Fonsai, che ritorna sopra quota 1 euro, in crescita del 9,3%, dopo essere stata sospesa per eccesso di rialzo. A spingere il titolo l’ipotesi dello scorporo delle partecipazioni strategiche che dovrebbero confluire in una nuova società. Cresce anche Finmeccanica (+2,68%) in concomitanza con il Cda dedicato alla nomina dei nuovi vertici. Nel comparto bancario corre la Popolare Milano (+1,85%) e prende fiato la Popolare dell’Emilia Romagna (-2,25%) dopo il rally della vigilia. Maglia nera invece, fra le blue chips, per Exor (-3,05%), seguita nella lista dei peggiori da Saipem (-2,54%). (fr.bas.) La data: 30 dicembre. È la nuova scadenza (la quarta) dei patti di sindacato tra Edf e Delmi relativi a Transalpina di Energia e Edison. Il riassetto del gruppo di Foro Buonaparte non è ancora definitivo e non solo perché i soci attendono la risposta della Consob ai due quesiti sull’esenzione di un’opa obbligatoria sulle minoranze di Edison e, in caso negativo, sul prezzo dell’eventuale offerta (la media del titolo degli ultimi 12 mesi, circa 0,84 euro). Condizione che i francesi hanno posto come imprescindibile per il buon fine dell’accordo. Benché A2A, Delmi ed Edf abbiano ufficializzato la proroga «tenuto conto dei significativi progressi conseguiti nel corso delle trattative» e si riservino il diritto di presentare la disdetta dei patti in qualunque momento antecedente al 30 dicembre, restano alcuni nodi da sciogliere. Come il potere di veto che vorrebbero gli italiani su eventuali ricapitalizzazioni di Edison a tutela del valore della loro quota (il 30%). Mentre Edf, «considerato il contesto finanziario, vuole essere nella condizione di poter rafforzare il capitale di Edison». Sul fronte Edipower, per la ripartizione del debito dopo lo spacchettamento degli asset previsto dal riassetto, i francesi hanno ottenuto che si esprima un perito indipendente nominato da Edf, A2A e Iren. Intanto l’assessore al Bilancio di Milano, Bruno Tabacci, ha inviato una lettera al consiglio di sorveglianza di A2A (di cui il Comune è socio) per chiedere un giudizio sull’operato del consiglio di gestione della società. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA T Borsa Italiana Nome Titolo Tel. A A.S. Roma .....................(ASR) A2A .......................................(A2A) Acea......................................(ACE) Acegas-Aps...........................(AEG) Acotel Group * ......................(ACO) Acque Potabili .......................(ACP) Acsm ....................................(ACS) AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI) Aedes * ...................................(AE) Aedes 14w *.....................(WAE14) Aeffe *...................................(AEF) Aicon * ...................................(AIC) Alerion ..................................(ARN) Amplifon...............................(AMP) Ansaldo Sts *.........................(STS) Antichi Pell ..............................(AP) Apulia Pront...........................(APP) Arena ....................................(ARE) Arkimedica ...........................(AKM) Ascopiave *...........................(ASC) Astaldi * ................................(AST) Atlantia ..................................(ATL) Autogrill ................................(AGL) Autostrada To-Mi .....................(AT) Autostrade Mer. ................(AUTME) Azimut..................................(AZM) B B&C Speakers ...............(BEC) Banca Generali .....................(BGN) Banca Ifis *...............................(IF) Banca Pop. Emilia R. .............(BPE) Banca Pop. Sondrio.............(BPSO) Banco Popolare .......................(BP) Banco Popolare w10.........(WBP10) Basicnet................................(BAN) Bastogi......................................(B) BB Biotech *............................(BB) Bca Carige ............................(CRG) Bca Carige r........................(CRGR) Bca Finnat * ..........................(BFE) Bca Intermobiliare .................(BIM) Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL) Bca Pop.Milano......................(PMI) Bca Pop.Milano 13w .......(WPMI13) Bca Pop.Spoleto ....................(SPO) Bca Profilo ............................(PRO) Bco Desio-Brianza ................(BDB) Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR) Bco Santander ....................(SANT) Bco Sardegna rnc ...............(BSRP) Bee Team ..............................(BET) Beghelli ...................................(BE) Benetton Group .....................(BEN) Beni Stabili ...........................(BNS) Best Union Co......................(BEST) Bialetti Industrie *...................(BIA) Biancamano *.......................(BCM) Biesse * ................................(BSS) Bioera.....................................(BIE) Boero Bart.............................(BOE) Bolzoni *................................(BLZ) Bon.Ferraresi...........................(BF) Borgosesia..............................(BO) Borgosesia rnc......................(BOR) Brembo * ..............................(BRE) Brioschi..................................(BRI) Buone Società .......................(LBS) Buongiorno *.........................(BNG) Buzzi Unicem ........................(BZU) Buzzi Unicem rnc ................(BZUR) C Cad It * ..........................(CAD) Cairo Comm. *........................(CAI) Caleffi....................................(CLF) Caltagirone ..........................(CALT) Caltagirone Ed.......................(CED) Camfin .................................(CMF) Camfin 09-11 w ............(WCMF11) Campari ................................(CPR) Cape Live ................................(CL) Carraro ...............................(CARR) Cattolica As.........................(CASS) CDC ......................................(CDC) Cell Therap...........................(CTIC) Cembre * .............................(CMB) Cementir *............................(CEM) Cent. Latte Torino * ................(CLT) Ceram. Ricchetti.....................(RIC) CHL.......................................(CHL) CIA .........................................(CIA) Ciccolella ................................(CC) Cir..........................................(CIR) Class Editori ..........................(CLE) Cobra * .................................(COB) Cofide ...................................(COF) Cogeme Set ..........................(COG) Conafi Prestito' .....................(CNP) Cred. Artigiano ......................(CRA) Cred. Bergamasco...................(CB) Cred. Emiliano .........................(CE) Toffoletto De Luca Tamajo e soci, il polo del lavoro (c.d.c.) Uno è l’avvocato del Lingotto, l’altro è presidente e socio fondatore di Ius Laboris (l’alleanza mondiale tra specialisti in diritto del lavoro). È fusione tra lo studio di Raffaele De Luca Tamajo e Toffoletto e soci. Dal 1 gennaio i due, entrambi grandi esperti del diritto del lavoro, daranno vita a un unico studio costituito da 18 soci, 70 professionisti, quattro sedi sul territorio nazionale. Costituiti rispettivamente nel 1948 e nel 1925, i due studi legali avevano già avviato un’importante collaborazione con un’alleanza stretta dal 1˚ maggio 2007. Alleanza che ora si fa fusione. A gennaio una nuova sede romana con denominazione Toffoletto De Luca Tamajo e soci. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’Ambiente da Camfin a Pirelli (f.d.r.) Riassetto in vista per Pirelli. Il gruppo della Bicocca si prepara a riorganizzare il portafoglio di Camfin assumendo direttamente il controllo assoluto di Pirelli Ambiente e Pirelli Eco Technology. Pirelli ha già in mano il 51% e un’opzione per rilevare il 49% dalla controllante. La manovra risponderebbe a una logica di razionalizzazione delle attività che dal punto di vista industriale troverebbero maggiori sinergie con i business della Pirelli. E che potrebbero essere rafforzate senza impegnare Camfin. Possibilità che non sarebbe da escludere: Nome Titolo 0,456 0,766 5,470 3,312 19,710 0,670 0,630 8,655 0,057 0,010 0,577 — 3,940 3,350 7,270 0,242 0,200 0,007 0,078 1,250 4,762 11,230 7,710 7,205 16,930 5,940 2,996 7,180 4,050 5,425 6,215 0,898 — 2,080 0,940 46,510 1,489 — 0,258 3,000 1,110 0,281 0,150 1,796 0,258 2,950 2,426 5,570 3,250 0,282 0,448 3,590 0,314 0,945 0,249 1,305 3,150 0,420 21,000 1,550 19,700 0,851 — 7,050 0,080 0,300 0,994 6,790 3,340 3,060 2,912 1,497 1,408 1,044 0,247 0,003 5,205 0,036 1,830 14,360 0,940 0,811 5,740 1,515 1,700 0,158 0,073 0,265 0,310 1,230 0,287 0,321 0,550 0,033 0,608 0,734 19,190 2,870 Cred. Valtellinese .................(CVAL) Cred. Valtellinese 10w ....(WCVA10) Cred. Valtellinese 14w ....(WCVA14) Crespi ...................................(CRE) Csp .......................................(CSP) D D'Amico *........................(DIS) Dada * ....................................(DA) Damiani *.............................(DMN) Danieli ..................................(DAN) Danieli rnc ..........................(DANR) Datalogic * ............................(DAL) De'Longhi .............................(DLG) Dea Capital *.........................(DEA) Diasorin *...............................(DIA) Digital Bros *..........................(DIB) Dmail Group * ......................(DMA) DMT * ..................................(DMT) E Edison ............................(EDN) Edison r ..............................(EDNR) EEMS * ...............................(EEMS) El.En. * ..................................(ELN) Elica * ...................................(ELC) Emak * ...................................(EM) Enel.....................................(ENEL) Enel Green Pw....................(EGPW) Enervit ..................................(ENV) Engineering * ........................(ENG) Eni .........................................(ENI) Erg........................................(ERG) Ergy Capital...........................(ECA) Ergy Capital 11w ................(WECA) Ergy Capital 16w ............(WECA16) Esprinet * ..............................(PRT) Eurotech * .............................(ETH) Exor ......................................(EXO) Exor prv.................................(EXP) -56,77 -23,64 -36,17 -8,70 -55,19 -53,31 -41,83 -20,08 -70,32 -77,33 +13,48 — -25,45 -11,38 -20,81 -48,67 -43,34 -74,61 -82,76 -20,94 -3,90 -23,83 -27,61 -29,43 -25,75 -12,07 -20,32 -21,62 -23,44 -42,89 +0,24 -63,57 — -25,71 -38,76 -4,30 -5,16 — -47,91 -28,23 -63,61 -67,48 -87,50 -47,87 -41,36 -27,16 -34,65 -29,31 -65,61 -29,76 -34,79 -28,20 -51,03 -31,56 -29,60 -1,14 -41,45 -58,50 +5,00 -27,32 -33,06 -34,08 — -10,13 -42,57 -23,08 -14,60 -21,82 -38,72 -25,27 +7,35 +29,39 -20,41 -39,27 -33,87 -95,61 +6,77 -85,69 -52,93 -25,01 -42,72 -50,58 -7,57 -28,28 -30,61 -37,62 -45,18 -10,51 -52,38 -10,42 -36,34 -65,15 -18,41 -91,03 -39,13 -43,45 -6,75 -38,58 0,456 0,717 5,025 3,228 19,710 0,649 0,626 8,555 0,050 0,007 0,477 — 3,270 3,100 5,385 0,242 0,171 0,007 0,075 1,250 3,638 9,365 7,280 6,630 16,400 4,390 2,500 6,265 3,892 4,590 4,922 0,809 — 1,854 0,940 39,300 1,240 — 0,258 2,950 1,087 0,258 0,140 1,796 0,248 2,700 2,338 5,090 3,210 0,256 0,412 3,066 0,295 0,940 0,235 1,286 2,300 0,400 20,000 1,550 19,550 0,828 — 6,075 0,070 0,280 0,737 5,655 2,950 2,720 2,464 1,120 1,269 1,020 0,229 0,002 4,438 0,036 1,800 13,580 0,902 0,739 5,520 1,329 1,700 0,150 0,070 0,238 0,310 1,163 0,263 0,303 0,532 0,033 0,586 0,670 18,200 2,622 1,249 1,178 8,580 4,640 44,140 1,477 1,192 12,500 0,231 0,049 1,477 — 5,820 4,502 9,600 0,596 0,384 0,029 0,453 1,718 5,960 16,095 10,970 11,400 24,380 8,461 4,080 11,560 5,585 9,895 6,600 2,753 — 3,100 1,660 55,000 1,812 — 0,522 4,388 3,210 1,025 1,254 3,455 0,440 4,120 3,750 9,300 9,950 0,541 0,732 5,725 0,765 1,450 0,425 2,012 7,810 1,012 21,000 2,350 31,430 1,349 — 10,310 0,173 0,755 1,460 10,760 6,090 4,447 3,290 1,497 2,118 1,945 0,429 0,083 5,935 0,411 4,468 20,310 1,939 1,932 8,715 2,340 4,100 0,305 0,150 0,340 0,777 1,789 0,520 0,999 0,784 0,371 1,070 1,461 24,770 5,505 62,8 2406,1 1159,1 184,4 83,3 24,3 48,2 78,1 40,9 — 62,7 — 177,4 733,3 1029,9 11,7 44,8 10,4 6,9 293,9 471,9 7108,6 1968,2 628,0 74,1 852,5 31,9 812,3 217,3 1381,5 1903,6 1587,5 — 128,2 16,7 — 2374,0 — 94,6 455,0 85,5 726,5 — 54,3 172,1 344,6 32,0 — 21,7 19,3 87,8 664,2 602,9 8,4 18,4 44,5 86,9 15,1 91,1 41,1 111,8 38,2 — 473,2 62,0 3,2 106,4 1122,8 138,9 26,5 229,0 18,4 165,1 128,8 165,7 — 3042,5 1,8 83,8 787,3 11,5 — 96,9 241,0 16,9 12,9 11,9 24,4 56,0 987,5 30,8 12,8 402,3 2,1 28,2 228,0 1161,2 981,1 Tel. Exor risp................................(EXR) Exprivia *...............................(XPR) F Falck Renewables * .........(FKR) Ferragamo...........................(SFER) Fiat............................................(F) Fiat Ind. priv............................(FIP) Fiat Ind. risp ...........................(FIR) Fiat Industr................................(FI) Fiat prv....................................(FP) Fiat rnc....................................(FR) Fidia * ...................................(FDA) Fiera Milano * .........................(FM) Finarte C.Aste .......................(FCD) Finmeccanica........................(FNC) FNM .....................................(FNM) Fondiaria-Sai .........................(FSA) Fondiaria-Sai rnc.................(FSAR) Fullsix....................................(FUL) G Gabetti Pro.S..................(GAB) Gabetti Pro.S. 13w .........(WGAB13) Gas Plus................................(GSP) Gefran * ..................................(GE) Gemina ................................(GEM) Gemina rnc ........................(GEMR) Generali ....................................(G) Geox .....................................(GEO) Greenvision ............................(VIS) Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES) Gruppo Minerali M...............(GMM) H Hera ...............................(HER) I I Grandi Viaggi..................(IGV) IGD *......................................(IGD) Il Sole 24 Ore ........................(S24) Ima * .....................................(IMA) Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Nome Titolo 1,748 — 0,070 0,030 0,725 0,427 2,000 0,877 16,950 8,800 5,845 7,890 1,283 21,990 1,190 1,054 15,650 0,823 0,800 0,607 10,070 0,790 0,490 3,148 1,660 1,900 21,350 15,710 9,360 0,269 0,001 0,090 2,664 1,611 15,260 14,110 Immsi ....................................(IMS) 0,586 -3,14 -29,46 0,531 0,910 202,0 Impregilo................................(IPG) 2,198 +1,76 +2,47 1,520 2,462 884,4 Impregilo rnc........................(IPGR) 7,840 +1,16 +1,16 7,050 8,200 12,7 Indesit....................................(IND) 3,910 -0,86 -52,29 3,368 9,015 448,3 Indesit rnc ...........................(INDR) — — — — — — Intek.......................................(ITK) 0,360 +1,38 -8,54 0,271 0,540 45,8 Intek 11w ..........................(WIT11) — — — — — — Intek r ................................(ITKRP) — — — — — — Interpump * ..............................(IP) 4,862 +0,37 -15,22 3,880 6,175 480,5 Interpump 12 w * ..............(WIP12) 0,429 +7,25 -35,68 0,360 0,874 — Intesa Sanpaolo......................(ISP) 1,241 +1,06 -35,61 0,868 2,429 19390,6 Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR) 0,971 +1,73 -42,13 0,766 2,087 906,1 Invest e Sviluppo ....................(IES) 0,380 +2,40 -69,35 0,371 1,870 4,8 Invest e Sviluppo 09w......(WIES12) — — — — — — Irce *......................................(IRC) 1,750 — +10,13 1,528 2,708 49,0 Iren ........................................(IRE) 0,719 +0,84 -42,79 0,687 1,407 843,8 Isagro * ..................................(ISG) 2,522 +3,62 -27,48 2,292 4,034 43,7 IT WAY * ................................(ITW) 1,155 +4,34 -55,13 1,090 2,764 9,1 Italcementi................................(IT) 4,590 -1,29 -30,45 4,090 7,650 822,8 Italcementi rnc .......................(ITR) 1,960 -3,45 -46,26 1,742 3,886 210,3 Italmobiliare...........................(ITM) 15,770 -1,19 -38,73 14,430 29,900 361,7 Italmobiliare rnc...................(ITMR) 9,900 -5,26 -44,66 9,720 19,730 166,5 Italy 1 Invest w ...................(WIT1) — — — — — — Italy 1 Invest...........................(IT1) 9,610 +0,95 — 8,768 10,080 144,2 J Juventus FC ..................(JUVE) 0,536 +0,75 -43,84 0,485 0,986 109,6 18,0 K K.R.Energy......................(KRE) 0,018 -1,64 -70,64 0,018 0,065 K.R.Energy 12w..............(WKRE12) 0,005 +45,45 -76,59 0,003 0,024 — Kerself ..................................(KRS) 1,441 -0,69 -58,56 1,242 3,700 25,4 Kinexia..................................(KNX) 1,190 +5,40 -44,26 1,100 2,135 22,8 KME Group ...........................(KME) 0,292 -4,13 -11,53 0,248 0,391 131,6 KME Group 09w.............(WKME09) 0,001 -16,67 -97,18 0,001 0,021 — KME Group 11w.............(WKME11) 0,001 -25,00 -95,77 0,001 0,017 — KME Group rnc ...................(KMER) 0,529 +0,19 -9,03 0,511 0,724 23,3 — -8,12 1,468 2,068 53,1 L La Doria *..........................(LD) 1,720 Landi Renzo *..........................(LR) 1,098 -0,09 -63,19 1,020 3,015 124,7 Lazio .....................................(SSL) 0,568 +2,53 -25,43 0,410 0,910 38,3 12,900 0,649 0,794 11,150 3,770 4,536 4,800 6,670 3,284 3,388 2,680 3,620 — 3,296 0,326 1,093 0,541 2,010 0,052 0,019 5,000 2,690 0,647 — 12,390 2,330 4,950 1,229 4,006 1,067 0,675 0,817 0,830 12,730 +1,92 — +5,26 +4,58 — -2,13 -0,79 -2,56 +1,99 +2,86 -0,93 +0,64 -2,21 +1,81 -1,73 +2,73 -0,95 -0,18 -1,23 -1,30 -1,95 -2,47 -3,16 -0,13 -0,18 -1,55 +2,25 +0,19 -1,00 +0,79 -23,08 +3,09 +4,96 +0,62 -3,05 -5,56 +0,39 +3,76 -0,81 -1,33 -1,41 +1,11 +1,82 +0,83 +0,24 -1,45 +5,10 +0,44 — +2,68 -1,21 +9,30 +5,67 -1,37 +2,15 +12,43 +5,17 -0,66 -1,30 — +0,65 -0,85 -2,08 -4,06 +0,10 -1,20 +1,05 +2,06 +3,75 -2,82 -47,23 — -69,03 -69,29 -32,62 -56,78 -59,10 +4,40 -29,96 -33,18 -3,63 +35,10 +11,57 -30,30 -22,22 -63,84 +1,76 -4,91 -34,48 -53,95 -20,46 -45,14 -65,82 -16,61 +5,60 +52,73 -0,65 -4,32 -9,57 -44,76 -96,61 -32,33 -52,93 -13,85 -38,79 -24,95 1,619 — 0,070 0,028 0,700 0,401 1,912 0,819 14,340 7,705 5,420 5,820 1,125 20,890 0,936 1,026 14,750 0,736 0,800 0,540 8,550 0,790 0,490 2,842 1,492 1,217 19,270 12,170 7,900 0,267 0,001 0,070 2,282 1,559 13,440 12,510 3,695 469,4 — — 0,281 — 0,161 4,5 1,295 24,1 1,000 64,3 5,020 32,4 1,260 73,0 24,580 684,5 13,690 353,8 6,540 343,3 9,300 1178,8 1,600 397,7 36,090 1224,5 1,573 16,8 3,265 8,3 23,510 177,1 0,959 4267,2 1,287 88,6 1,539 26,5 15,140 49,8 1,768 50,8 1,494 13,6 4,832 29595,2 2,048 8270,0 2,398 34,9 24,320 265,4 18,420 63140,5 10,440 1411,5 0,498 25,6 0,029 — 0,143 — 6,275 137,7 2,440 58,8 25,760 2476,3 21,300 1101,8 -31,02 10,850 20,100 119,0 -31,99 0,570 1,155 33,0 -52,63 0,686 1,758 233,7 — 8,705 13,700 1873,1 -46,33 3,312 8,050 4159,1 -27,42 2,610 7,415 472,8 -22,33 2,738 7,395 383,6 -25,89 4,888 10,660 7299,0 -37,92 2,530 6,385 340,4 -35,89 2,582 6,375 274,8 -27,32 2,400 4,140 13,5 -16,78 3,422 4,916 152,0 — — — — -61,72 2,910 9,865 1898,5 -35,45 0,326 0,515 81,2 -70,08 0,988 4,366 400,7 -79,02 0,499 2,941 70,1 +82,73 1,071 3,262 22,5 -76,22 0,050 0,245 13,1 -80,65 0,014 0,098 — +26,58 2,230 7,150 230,0 -39,96 2,628 5,250 39,4 +19,72 0,532 0,766 949,2 — — — — -13,96 10,650 16,990 19215,6 -32,32 2,220 4,950 615,1 +5,38 4,290 5,410 28,7 -28,17 1,094 2,104 508,2 -10,38 2,900 4,490 24,0 -31,16 1,020 1,760 1204,7 -17,63 0,640 1,080 29,8 -44,46 0,800 1,755 253,5 -40,50 0,750 1,510 35,5 -14,96 12,570 15,200 472,4 Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Lottomatica ...........................(LTO) 11,520 +0,79 +22,42 8,925 15,440 Luxottica ...............................(LUX) 21,380 +1,09 -6,68 18,730 23,490 M Maire Tecnimont ..............(MT) 1,133 +1,07 -66,35 0,560 3,638 Management e C. .................(MEC) 0,200 -0,40 -6,63 0,198 0,230 Marcolin ...............................(MCL) 3,700 -0,64 -18,99 3,226 5,470 MARR * ..............................(MARR) 6,985 +0,14 -20,08 6,785 9,460 Mediacontech ......................(MCH) 1,509 +0,07 -35,79 1,400 2,470 Mediaset ................................(MS) 2,156 -1,64 -52,56 1,841 4,923 Mediobanca............................(MB) 4,764 -0,58 -29,53 4,326 8,010 Mediolanum .........................(MED) 2,660 -1,92 -14,95 2,218 4,084 Meridiana Fly........................(MEF) 0,037 +7,99 -19,25 0,034 0,092 Meridie ...................................(ME) 0,078 +6,41 -77,19 0,073 0,358 Meridie 11w ....................(WME11) 0,001+150,00 -94,41 0,000 0,018 Mid Industry Cap ...................(MIC) 9,500 — -5,00 9,110 10,730 Milano Ass...............................(MI) 0,253 +1,16 -66,77 0,220 0,895 Milano Ass. rnc......................(MIR) 0,234 +0,52 -69,98 0,201 0,868 Mirato * ................................(MRT) — — — — — Mittel.....................................(MIT) 1,747 -2,18 -43,09 1,624 3,197 MolMed ...............................(MLM) 0,495 +1,19 +20,83 0,381 0,767 Mondadori..............................(MN) 1,395 -4,19 -48,24 1,254 2,868 Mondo HE.............................(MHE) 0,494 -1,00+211,48 0,157 0,720 Mondo Tv * ...........................(MTV) 2,340 +0,26 -50,45 2,060 7,200 Monrif..................................(MON) 0,318 +0,66 -20,80 0,285 0,460 Monte Paschi Si. ................(BMPS) 0,253 +1,73 -65,08 0,238 0,859 Montefibre ..............................(MF) 0,107 -3,45 -29,42 0,103 0,175 Montefibre rnc....................(MFNC) 0,190 -5,00 -35,59 0,180 0,330 Monti Ascensori....................(MSA) — — — — — Mutuionline *........................(MOL) 3,480 -0,63 -29,42 3,448 5,579 N Nice *............................(NICE) 2,516 +1,62 -17,30 2,330 3,400 Noemalife .............................(NOE) — — — — — Novare ....................................(NR) — — — — — O Olidata ............................(OLI) 0,282 +1,44 -53,39 0,275 0,670 P Panariagroup * ...............(PAN) 0,960 +1,86 -37,46 0,915 1,622 Parmalat ................................(PLT) 1,495 -0,93 -27,78 1,405 2,640 1979,0 9973,0 371,4 93,1 231,4 465,7 28,0 2562,7 4099,7 1976,0 49,9 3,7 — 36,1 506,8 24,2 — 121,6 104,6 352,1 10,1 10,7 46,7 2775,0 14,0 5,1 — 138,1 289,5 — — 9,7 43,3 2632,3 Nome Titolo Tel. B.O.T. 15.12.11 16.01.12 15.02.12 15.03.12 16.04.12 15.05.12 10 42 72 101 133 162 99,935 99,596 99,140 98,733 98,130 97,561 3,26 4,16 4,37 4,97 5,36 Oaktree richiama i cinesi di Shandong per Ferretti (f.d.r.) Non è ancora chiaro se si tratti di una «minaccia» o di un’intenzione reale. La vendita a sorpresa del debito di Ferretti da parte di Mediobanca potrebbe far tornare in gioco i cinesi di Shandong Heavy Industrial Group, che si erano fatti avanti per rilevare il gruppo nautico ottenendo un «no grazie». A rimetterli in gioco sarebbe il fondo americano Oaktree, che ha acquistato dalle banche parte del debito ceduto da Piazzetta Cuccia diventando il principale creditore di Ferretti. Un terzo incomodo pesante per Royal Bank of Scotland e Strategic Value Partners, che stanno lavorando a un piano, che include il concordato preventivo, per salvare il gruppo. Per farlo ora hanno bisogno del via libera di Oaktree, che non sembra però disposto a seguire i piani degli altri due creditori. Il fondo americano avrebbe in mente altre soluzioni. Tra le quali sarebbe spuntata anche quella di girare a Shandong una parte del debito appena acquistato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Parmalat 15w ................(WPLT15) Piaggio ...................................(PIA) Pierrel ...................................(PRL) Pierrel 12w.....................(WPRL12) Pininfarina ............................(PINF) Piquadro .................................(PQ) Pirelli & C. ...............................(PC) Pirelli & C. rnc .......................(PCP) Poligr. S.Faustino *.................(PSF) Poligrafici Editoriale...............(POL) Poltrona Frau.........................(PFG) Pop Emilia 01/07.............(BPER15) Pramac .................................(PRA) Prelios...................................(PRS) Premafin Finanziaria ................(PF) Premuda .................................(PR) Prima Industrie * ....................(PRI) Prima Industrie 13w *......(WPRI13) Prysmian ...............................(PRY) R R. De Medici * ..................(RM) R. Ginori 1735.........................(RG) R. Ginori 1735 11w ..........(WRG13) Ratti ......................................(RAT) RCF .......................................(RCF) RCS Mediagroup ...................(RCS) RCS Mediagroup risp ..........(RCSR) RDB * ...................................(RDB) Realty Vailog............................(IIN) Recordati *............................(REC) Reply * ..................................(REY) Retelit.....................................(LIT) Retelit 11w ......................(WLIT12) Risanamento...........................(RN) Rosss....................................(ROS) S Sabaf S.p.a. * .................(SAB) Sadi .......................................(SSI) Saes *.....................................(SG) Saes rnc *.............................(SGR) Safilo Group...........................(SFL) Saipem.................................(SPM) Saipem risp........................(SPMR) Saras ....................................(SRS) Sat ........................................(SAT) Save....................................(SAVE) Screen Service......................(SSB) Seat PG...................................(PG) Seat PG r ..............................(PGR) Servizi Italia * .........................(SRI) Seteco International * ............(STC) SIAS .......................................(SIS) Sistemi ....................................(SII) Snai ......................................(SNA) Snam Gas .............................(SRG) Sogefi *...................................(SO) Sol ........................................(SOL) Sopaf.....................................(SPF) Sorin.....................................(SRN) Stefanel * ............................(STEF) Stefanel risp * ...................(STEFR) STMicroelectr. ......................(STM) T Tamburi ...........................(TIP) Tamburi 13w ...................(WTIP13) TAS .......................................(TAS) Telecom IT ..............................(TIT) Telecom IT Media .................(TME) Telecom IT Media rnc .........(TMER) Telecom IT rnc......................(TITR) Tenaris ..................................(TEN) Terna ....................................(TRN) TerniEnergia *........................(TER) Tesmec * ...............................(TES) Tiscali.....................................(TIS) Tiscali 14w ......................(WTIS14) Tod's.....................................(TOD) Toscana Fin .............................(TF) Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI) TXT e-solution *.....................(TXT) U UBI Banca .......................(UBI) Uni Land ...............................(UNL) Unicredit ...............................(UCG) Unicredit risp ......................(UCGR) Unipol ....................................(UNI) Unipol 13w......................(WUNI13) Unipol prv ............................(UNIP) Unipol prv 13w...............(WUNP13) V Valsoia............................(VLS) Vianini Industria......................(VIN) Vianini Lavori.........................(VLA) Vittoria Ass. *.........................(VAS) Y Yoox *...........................(YOOX) Z Zignago Vetro *.................(ZV) Zucchi...................................(ZUC) Zucchi 11/14 w ..............(WZUC14) Zucchi rnc...........................(ZUCR) 0,491 2,120 0,910 — 2,492 1,648 6,940 4,350 4,170 0,327 0,857 — 0,826 0,092 0,145 0,373 6,400 1,229 10,120 0,165 0,280 0,008 1,600 — 0,754 0,519 0,289 — 5,685 15,980 0,359 0,092 0,089 0,730 11,850 0,290 5,985 3,800 5,065 32,210 30,000 1,154 9,300 6,170 0,330 0,032 0,750 4,830 — 5,600 1,199 1,680 3,404 2,186 4,040 0,020 1,339 0,330 — 4,664 1,430 — 0,383 0,840 0,176 0,200 0,722 13,650 2,628 2,384 0,383 0,039 0,001 69,300 1,235 5,900 13,890 2,964 — 0,770 1,070 0,256 0,007 0,182 0,008 4,100 1,200 3,448 3,140 9,520 4,362 0,133 0,016 0,195 Scadenza Giorni Pr.Netto 15.06.12 16.07.12 15.08.12 14.09.12 15.10.12 15.11.12 193 224 254 284 315 346 97,132 96,653 96,126 95,790 95,313 94,928 -4,84 -53,55 -2,93 -12,49 -0,11 -72,57 — — +3,92 -35,27 -0,36 -14,61 -0,79 +13,12 -1,94 -23,68 — -54,10 +2,19 -33,22 +0,82 -11,51 — — +1,66 -20,58 +6,63 -79,87 -0,41 -81,07 +4,87 -50,47 +2,07 -11,72 -0,08 -22,17 +0,10 -21,55 -2,37 -30,38 +3,70 -38,73 +15,38 -44,44 -1,78 -14,26 — — -2,90 -28,10 +1,57 -28,51 +3,44 -85,79 — — -0,26 -19,82 +0,69 -19,17 +2,54 +1,10 +2,57+108,64 -0,89 -59,66 -1,35 -47,56 -4,44 -53,14 -0,85 -12,25 +3,64 -11,99 +1,33 -23,23 +1,91 -63,08 -2,54 -14,52 — -17,81 -1,03 -27,88 — -7,19 -2,83 -18,49 +3,09 -48,19 +2,90 -60,91 — -8,54 -0,04 -18,82 — — -0,36 -22,87 -0,08 -77,59 -6,15 -36,48 -1,05 -8,43 -0,91 -12,73 -1,75 -18,38 — -74,38 +3,32 -21,92 +3,00 -32,65 — — +0,30 -41,99 -0,28 +1,85 — — +6,89 -43,87 -0,30 -14,37 +9,81 -26,39 -0,45 -37,92 -0,62 -12,11 -1,44 -26,22 -1,13 -17,62 +0,42 -34,68 +1,86 -40,85 -0,51 -51,56 +8,33 -43,48 +0,58 -6,19 — -14,00 -0,34 -45,67 -0,86+157,22 -1,85 -52,33 — — -0,45 -51,42 +5,94 -44,13 +2,89 -45,34 -1,33 -68,64 +3,12 -49,72 +11,11 -65,22 — -1,86 -1,40 -8,68 +1,41 -13,80 +1,29 -12,41 -1,04 -3,94 -0,46 -9,83 +3,81 +19,64 +31,93 — +11,75+134,71 0,413 2,060 0,880 — 2,262 1,638 4,912 3,898 4,000 0,312 0,780 — 0,720 0,079 0,145 0,350 5,880 0,981 9,250 0,163 0,210 0,005 1,600 — 0,635 0,495 0,275 — 5,350 14,860 0,279 0,031 0,088 0,730 11,850 0,235 5,290 3,520 4,310 23,550 30,000 0,849 8,770 6,100 0,280 0,028 0,725 4,562 — 5,025 1,199 1,672 3,182 1,930 3,896 0,020 1,250 0,302 — 4,028 1,400 — 0,358 0,725 0,145 0,200 0,656 9,055 2,424 2,096 0,341 0,036 0,001 61,050 1,235 5,165 5,360 2,200 — 0,651 1,010 0,242 0,007 0,172 0,007 3,950 1,150 3,224 2,594 8,150 4,350 0,107 0,010 0,077 1,554 3,000 3,813 — 7,100 2,910 7,675 6,310 10,110 0,495 1,468 — 1,205 0,593 0,792 0,766 10,030 2,973 15,950 0,249 0,584 0,027 2,420 — 1,354 0,880 2,078 — 7,805 21,490 0,607 0,183 0,293 1,392 25,300 0,400 8,800 6,180 13,720 38,520 39,250 2,022 10,700 8,100 0,640 0,095 1,700 7,350 — 8,780 5,350 2,773 4,286 2,950 6,050 0,096 2,102 0,660 — 9,645 1,590 — 1,450 1,144 0,240 0,400 1,025 18,510 3,476 3,780 0,712 0,090 0,003 96,550 1,720 11,340 14,020 7,374 — 1,997 2,150 0,548 0,024 0,419 0,025 4,780 1,520 4,640 4,110 13,320 5,690 0,420 0,017 0,280 — 797,2 13,8 — 73,8 83,4 3322,7 55,3 4,9 42,3 119,6 — 24,9 76,8 61,3 70,0 54,9 — 2166,2 63,0 13,3 — 43,8 — 559,0 15,1 12,9 — 1195,1 146,5 56,8 — 73,8 8,7 138,4 27,0 86,5 28,2 285,5 14376,8 4,2 1138,8 91,7 345,1 45,2 61,5 0,5 76,9 — 1268,2 1,1 197,8 12210,6 257,4 374,5 8,4 632,3 27,0 — — 194,1 — 16,0 11216,5 251,2 1,1 4311,1 — 5315,8 65,8 41,2 74,1 — 2118,5 37,8 383,5 36,4 2692,6 — 15003,1 24,9 543,6 — 237,0 — 42,7 35,9 148,1 209,6 506,1 351,9 3,3 — 0,6 * Titolo appartenente al segmento Star. Valuta al 05-12-11 Rend. © RIPRODUZIONE RISERVATA Rend. 5,30 5,16 5,38 5,10 5,22 4,84 Euribor Periodo 1 sett. 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi Monete auree Oro T. 360 T. 365 Periodo T.360 T.365 01 dic 01 dic 0,894 1,205 1,304 1,469 1,537 1,612 0,906 1,222 1,322 1,489 1,558 1,634 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi 1,697 1,752 1,815 1,867 1,923 1,977 2,030 1,721 1,776 1,840 1,893 1,950 2,004 2,058 Sterlina (v.c) 307,82 336,77 Sterlina (n.c) 307,82 337,19 Sterlina (post.74) 307,81 337,19 Krugerrand 1.143,44 1.342,53 Marengo Italiano 232,94 253,01 Marengo Svizzero 231,38 250,50 Marengo Francese 231,37 250,51 Denaro Lettera Tassi Mattino Sera Oro Milano (Euro/gr.) — Oro Londra (usd/oncia) 1.750,00 1.752,00 Argento Milano (Euro/kg.) — Platino Milano (Euro/gr.) — Palladio Milano (Euro/gr.) — Italia Euro 17 Canada Danimarca Finlandia Sconto Interv 1,25 1,25 1,25 0,00 1,00 1,25 1,25 1,00 1,00 1,25 Borse Estere Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz A New York valori espressi in dollari, a Londra Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni in pence, a Zurigo in franchi svizzeri (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano Scadenza Giorni Pr.Netto Pirelli Ambiente, che già a fine 2010 ha dovuto ricostituire il capitale dopo aver registrato perdite per 5,1 milioni, ha chiuso i conti a settembre in rosso per 3,9 milioni mentre per Pirelli Eco Technology la perdita è stata di 11,4 milioni. Quotazioni in diretta sul telefonino: invia QUOTA <sigla titolo>, ad esempio: QUOTA ACE al numero 482242. Costo 0,5 Euro per SMS ricevuto. Info su www.corriere.it/economia Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) -1,45 -1,35 +0,74 -2,87 -3,19 -4,29 — +0,41 +5,15 — +1,14 — -3,90 +6,89 -1,16 -12,79 +8,52 -1,52 +4,14 -0,79 +0,42 -1,66 -0,19 -1,10 +1,38 +0,25 — -1,24 -0,25 -2,25 -2,13 +0,96 — -1,89 — -0,64 +0,81 — — +0,33 -2,89 +1,85 -0,66 -0,94 — -0,61 +3,76 -1,33 +0,68 +0,07 +1,33 -1,54 +0,87 +0,48 -0,28 -0,38 +0,90 +0,12 — — -3,38 -3,13 — -0,98 +3,09 — -1,58 -0,22 -1,18 +2,00 -0,07 +1,91 +5,47 — +0,41 +38,10 -1,98 — -0,49 -3,95 -2,08 +1,12 +0,09 +1,88 -0,58 -0,82 -0,82 -0,04 -1,12 -2,84 -1,64 +4,02 -4,85 -3,78 +0,50 +3,97 +1,53 -0,55 Economia/Mercati Finanziari 37 italia: 515249535254 Francia Giappone G.B. USA Svezia Sconto Interv 1,25 1,25 0,10 0,50 0,25 2,00 0,30 0,00 0,75 2,00 indici MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 01-12 Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 296,97 Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 112,39 Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 2052,58 DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 224,87 DJ Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 2313,84 DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 238,49 DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2287,12 FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 2043,95 Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 19002,26 Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 28443,50 Londra(FTSE100) . . . . . . . . . . . . 5489,34 Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . . 8421,00 Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 352,04 Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 2761,88 Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 4288,13 Toronto(300Comp) . . . . . . . . . . 12113,29 Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 1818,23 Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 5681,57 var.% -0,90 +0,46 -1,03 -0,80 -0,71 -0,66 -0,52 -0,59 +5,63 -0,07 -0,29 -0,34 -0,56 +2,20 +2,47 -0,74 -1,55 +0,52 selezione FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 01-12 Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76,25 Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,34 Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43,50 Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55,18 Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . . 1,36 Deutsche Bank n . . . . . . . . . . . . . . 28,64 Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . 11,17 Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . . 9,55 Dt Lufthansa Ag . . . . . . . . . . . . . . . 9,61 Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . . 64,90 Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36,42 Porsche Vz . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44,39 Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74,40 Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . 111,00 var.% -0,95 -2,90 +2,10 -1,43 -2,45 +0,07 -0,40 -0,93 -0,04 +3,06 -0,42 -0,72 -0,79 -1,33 PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 01-12 Air France . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4,25 Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91,95 Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25,41 Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,50 Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,88 Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,71 Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20,11 Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66,38 Ciments Francais. . . . . . . . . . . . . . 56,91 Crédit Agricole . . . . . . . . . . . . . . . . 4,57 Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,72 France Télécom. . . . . . . . . . . . . . . 12,69 Havas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,07 L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79,20 Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46,92 Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . 13,71 Renault. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,70 Saint-Gobain . . . . . . . . . . . . . . . . . 31,10 Sanofi-Synthelab . . . . . . . . . . . . . . 52,01 Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 17,50 Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 53,68 Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38,30 var.% -1,23 -2,14 -1,09 -2,05 -2,02 -1,35 +1,85 +0,55 -2,72 -3,83 -0,66 -0,90 -1,39 -0,54 -0,90 -0,18 -0,97 -0,15 -3,21 -0,45 -0,08 NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 01-12 Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 197,13 American Express . . . . . . . . . . . . . 47,79 Apple Comp Inc . . . . . . . . . . . . . . 387,93 At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,84 Bank of America . . . . . . . . . . . . . . . 5,53 Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70,98 Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,04 Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . . 96,82 Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 18,58 Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 26,99 Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 66,83 Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . . 90,11 Dow Chemical. . . . . . . . . . . . . . . . 27,57 DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,29 Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 79,79 Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,59 General Electric . . . . . . . . . . . . . . . 15,91 General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 20,96 Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . . 94,43 Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 28,22 Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54,16 Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189,45 Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,45 Intel Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24,92 Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . . 64,45 JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30,46 Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . . 78,98 Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 28,73 McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . . 95,50 Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 35,68 Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25,28 Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . . 73,20 Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 14,51 Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 95,25 Occidental Pet. . . . . . . . . . . . . . . . 96,83 Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20,03 Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 64,08 Texas Instruments . . . . . . . . . . . . . 30,21 Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,54 Us Steel Corp. . . . . . . . . . . . . . . . . 27,25 Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 35,99 Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49,00 Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8,19 Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16,23 var.% +2,52 -0,52 +1,50 -0,48 +1,65 +3,33 -0,48 -1,08 -0,32 -1,78 -0,59 -1,52 -0,51 -0,90 -0,81 -0,09 -1,55 -1,49 +0,97 +0,02 +0,77 +3,81 +0,04 -0,42 -1,65 +1,06 +0,56 -0,02 -0,20 -1,17 -0,34 -1,89 -0,97 -2,09 -0,20 -0,76 +0,37 -1,67 -0,18 +0,39 -0,12 +0,49 +3,31 LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 01-12 3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184,00 Anglo American . . . . . . . . . . . . . 2439,28 AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 2912,00 B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 766,71 Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 176,71 BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 454,35 British Airways . . . . . . . . . . . . . . 276,46 British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 188,36 Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1271,62 Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1407,85 Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 327,96 Pearson Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 1146,16 Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . . 626,00 Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . . 730,42 Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . 107,87 Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . . 20,95 Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 1355,62 Unilever Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 2116,11 Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 168,26 var.% -3,16 +0,80 -0,95 +0,22 -1,96 -1,39 -2,14 -0,86 +0,13 +0,31 -0,68 -0,59 +0,48 +0,19 -0,30 -0,19 +0,94 -0,98 -2,29 ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 01-12 Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51,50 Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49,80 Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,97 var.% +0,68 +1,20 -1,88 Codice cliente: 38 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera Offerte valide dall’1 al 17 dicembre 2011, fino ad esaurimento scorte e salvo errori e/o omissioni di stampa. Le foto sono puramente rappresentative. I prezzi dei nostri prodotti sono comprensivi degli Eco-contributi RAEE. italia: 515249535254 179 MICROSOFT FT XBox 360 250 GB B Incluso “Gears of War ar 3”. 15,6” PROCESSORE INTEL® CORE™ I5-2430M DI 2 a GEN GRAFICA RADEON HD 6470M DA 1 GB HARD DISK 500 GB RAM 4 GB 499 HP Notebook Pavilion g6-1273sl Processore Intel® Core™ i5-2430M di 2a generazione (2,40 GHz, fino a 3,00 GHz con Turbo Boost Intel 2.0, 3 MB Intel® Smart Cache). Display 15,6” HD LED 16:9. RAM 4096 MB. Hard Disk 500 GB. Grafica AMD Radeon HD 6470M con 1 GB di memoria dedicata. Masterizzatore DVD±RW. Wireless LAN 802.11 b/g/n. Bluetooth. Porta HDMI. Microsoft Windows® 7 Home Premium. Scopri gli orari e le aperture festive del tuo punto vendita su mediaworld.it Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Economia 39 italia: 515249535254 Trovolavoro 770 Le occasioni della settimana 80 Le selezioni nel gruppo automobilistico Volvo Confindustria Cinquanta laureati per il made in Italy 150 Volete lavorare in un mondo davvero internazionale? Puntate a settentrione. I Paesi nordici attraggono talenti da tutto il pianeta. Non solo: le loro multinazionali offrono opportunità professionali interessanti nei settori più diversi: dall'elettronica all'arredamento, dall'energia alle navi. E «parlano» inglese, lingua ufficiale nei giganti globali, anche se ovviamente la conoscenza, almeno essenziale, dell’idioma del posto è sempre utile (oltre che apprezzata) e, per alcune posizioni, necessaria. Tra le aziende che assumono c'è la svizzero-svedese Abb (www.abb.com): offre un'ottantina di posti in Svezia (soprattutto in area design & engineering, project management, service & maintenance e research & development) e altri 50 tra Finlandia, Danimarca e Norvegia. Anche Ericsson (www.ericsson.com) sta selezionando figure di diverso tipo, alcune in Finlandia, ma la maggior parte (ovviamente) in Svezia, dove sta potenziando il suo team di ricerca e sviluppo con professional esperti e giovani laureati tecnologici. E non si ferma qui: se siete laureati in area economica e avete dai due ai quattro anni di lavoro alle spalle, potete candidarvi (entro metà dicembre) per il suo «Excellerate global leadership program», programma destinato a high potential di tutto il mondo che partirà a giugno. Rimanendo sulle multinazionali svedesi, il produttore di elettrodomestici Electrolux (http://group.electrolux.com) ricerca a Stoccolma un talent & resourcing e un business development manager, entrambi con esperienza. In tutt'altro settore, Volvo (www.volvogroup.com) ha circa 80 posizioni aperte tra Göteborg, Trollhättan e Skövde: le aree con maggiori spazi sono information technology e ricerca & sviluppo. Nella fabbrica svedese di Volvo Trucks (www.volvotrucks.com) i più gettonati sono i profili tecnici e specialistici, che vanno dall'operaio generico all'ingegnere (soprattutto meccanico) anche neolaureato. Posti «al maschile»? Non proprio. Massimo Luksch, l'Hr manager della società, tiene a sottolineare che la percentuale femminile è alta tra la popolazione aziendale nel Paese scandinavo. Ma ci sono opportunità pure in Ef (www.ef-italia.it), realtà specializzata in circa, le opportunità dai laureati in chimica fino a project manager e ingegneri Le società e i profili più gettonati LE OFFERTE DI IMPIEGO, LE AZIENDE, GLI STAGE E LE BORSE DI STUDIO Scandinavia Le assunzioni nelle multinazionali dell’Europa settentrionale, dall’elettronica alle navi Ricerca e gestione C'è tempo fino al 10 dicembre per candidarsi per il progetto «Confindustria per i giovani» destinato a 50 giovani laureati con l'obiettivo di introdurli al sistema delle imprese e della sua rappresentanza. Il percorso prevede 6 mesi di stage e 8 giornate di formazione con un rimborso spese di 1.000 euro al mese. Le opportunità alla Maersk in Danimarca 40 Nuncas Le «new entry» in arrivo alla norvegese Statoil Dodici opportunità dalla chimica all’economia Staffan Jufors di Volvo Trucks Corporation Joseph Hogan del gruppo Abb Ingegneri, geologi e designer Opportunità nel grande Nord La corsa ai talenti di Abb, Ericsson, Electrolux, Volvo, Statoil e Ikea Nel mirino anche informatici, manager e neolaureati Cineas e Gidp Fare carriera grazie alla capacità di ascolto Per i direttori del personale e i neolaureati le «life skills» (le competenze per la vita, come la capacità di ascolto) sono importanti quanto le competenze specialistiche. E sono necessarie trasversalmente ai settori: è questa una delle conclusioni a cui è giunto il recente convegno Cineas «Competenze specialistiche e ‘life skills’ per le professioni del futuro». Un’indagine realizzata da Cineas in collaborazione con l’associazione dei direttori del personale Gidp ha evidenziato che oltre il 73% degli intervistati ritiene che le «life skills» siano importanti almeno quanto le competenze specialistiche. © RIPRODUZIONE RISERVATA formazione linguistica internazionale. Al momento ricerca due figure a Stoccolma: un business manager con tre anni di esperienza e inglese fluente per la divisione language learning solutions e un contabile con svedese livello madre lingua e conoscenza dell'inglese per l'area insurance. Un'altra strada da percorrere è Ikea (www.ikea.com). Il gigante dell'arredamento ha oltre 40 posizioni vacanti in Svezia in vari reparti (dalle risorse umane alla ristorazione, dal marketing alla vendita) e altrettante negli altri Paesi scandinavi. Normalmente per candidarsi è sufficiente conoscere bene l'inglese, soprattutto per le posizioni manageriali, mentre per quelle che prevedono il contatto con la clientela può essere richiesta la conoscenza della lingua locale. Sul sito si trovano i posti disponibili e le skill richieste. Non certo da meno Statoil (www.statoil.com), global energy company quotata a Oslo e New York: ha più di 40 «opening» solo in Norvegia (molti ingegneri poi ac- countant, geologi) e organizza interessanti programmi per studenti e giovani laureati brillanti. Di sicuro il «conglomerato» danese Maersk (www.maersk.com) può essere un altro punto di riferimento per chi cerca lavoro nel Nord. E ha un plus non indifferente: offre carriere diversissime. Perché, oltre a essere proprietario di una delle più grandi compagnie navali, il gruppo ha attività che spaziano in settori che vanno dall'energia alla logistica, dal retail all' industria manifatturiera. Sul suo sito si trovano le opportunità professionali, che sono circa 150 in Danimarca. Esistono, però, anche aziende «non autoctone» che offrono posti interessanti in Scandinavia. Un esempio per tutti? La multinazionale tedesca Siemens (www.siemens.com). Ha oltre 90 posizioni aperte tra Danimarca (la maggior parte) e Norvegia. Le figure più ricercate sono ingegneri e esperti di area It. Nuncas — azienda di produzione prodotti pulizia e cura della casa — incrementa il suo organico con l'assunzione di 12 persone. Si tratta di laureati con esperienza in materie chimiche, economiche e umanistiche e di tecnici per le aree amministrative, commerciali, produttive, marketing, ricerca e informatica, oltre che di operai specializzati. Alma Mater Studiorum Trentatré professori universitari e di ruolo L'università di Bologna Alma Mater Studiorum seleziona 33 professori universitari di ruolo, fascia associati, per le facoltà di: agraria, architettura, economia, farmacia, ingegneria, lettere e filosofia, medicina, matematica, scienze della formazione, statistica, scienze politiche. Scadenza il prossimo 19 dicembre. Università Roma Tre Ventotto ricercatori con assegni annuali L'università di Roma Tre ha indetto un concorso per titoli, esame e colloquio, per attribuire 28 assegni di ricerca di durata annuale per i dipartimenti di: biologia, diritto europeo, economia, matematica, scienze geologiche, diritto, scienze internazionali, storia antica, studi urbani, informatica, strutture. a cura di Luisa Adani Iolanda Barera © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 40 Economia Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Focus Biotecnologie I colloqui Le selezioni di Mossi&Ghisolfi, Biogen Idec Italia e Novamont Imprese biotech alla ricerca di chimici, manager e operai Oltre 100 le posizioni aperte in tutta Italia Il sacchetto di plastica biodegradabile. I farmaci per la cura della sclerosi multipla o i batteri modificati per pulire i monumenti. Ecco alcuni esempi delle numerose applicazioni pratiche della biotecnologia. Un’industria che in Italia è in crescita e competitiva a livello europeo. Terzi (221) in Europa dopo Germania (403) e Regno Unito (275) per numero d’imprese, con un fatturato 2010 di 7,4 miliardi di euro. Il biotech sta inoltre rivoluzionando i processi industriali rendendoli più compatibili con l'ambiente, consentendo le reazioni in acqua invece che in solventi. Aumentano le opportunità di lavoro, in particolare nell'ambito delle bioenergie e bioplastiche. Il gruppo Mossi&Ghisolfi, multinazionale con 3 miliardi di dollari di fatturato, composto di tre divisioni (Pet Polimeri, produzione mondiale di Pet per imballaggi e di fibra di poliestere; il centro di Ricerca e sviluppo a Rivalta Scrivia, Alessandria; Chemtex, ingegneria, a Tortona) cerca 90 profili per il 2012 per la bioraffineria di Crescentino (Vercel- 90 i profili per il 2012 per la bioraffineria di Crescentino (in provincia di Vercelli) ricercati dal gruppo Mossi&Ghisolfi 9 Sono nove le posizioni aperte nella società Biogen Idec Italia (filiale di Biogen Idec Inc) li), la prima al mondo che trasformerà (dalla prossima estate) la canna dolce in biocarburante (ricavato da residui agricoli o da piante non votate all’agricoltura): 25 operai generici per la gestione della raffineria; 20 manutentori meccanici elettrostrumentali; 20 operai specializzati quadristi; 10 addetti al laboratorio; 10 impiegati amministrativi; 5 ingegneri chimici. Per il centro di Tortona occorrono infine 5 chimici e 5 ingegneri di processo. Curriculum a: [email protected] m. Biogen Idec Italia (filiale di Biogen Idec Inc, 5 miliardi di dollari di fatturato) lavora sulla sclerosi multipla, dal 2012 prevede di lanciare due nuove soluzioni terapeutiche e le posizioni aperte in Biogen Idec Italia. Per tutte sono richieste esperienza e buona conoscenza dell’inglese. 7 le opportunità alla «ricerca & sviluppo» di Novamont, azienda specializzata nella produzione di bioplastiche, con sede a Novara. Formazione ha 9 posizioni aperte. Per tutte sono richieste esperienza e buona conoscenza dell’inglese. Un compliance manager per la gestione delle procedure aziendali e documentazione; 1 medical manager per seguire uno dei nuovi prodotti in lancio; 1 product manager responsabile della definizione e gestione del piano di marketing di uno dei farmaci dell’azienda; 1 decision support & field force effectiveness per la divisione Finance e responsabile di analisi e supporto strategico; 2 informatori scientifici del farmaco (Isf) nel settore della neurologia; 3 Medical science liaison (Msl) per i rapporti con la comunità scientifica in Lombardia e Triveneto, Campania e Sicilia, Puglia, Basilicata e Calabria. Escluso il personale esterno (Isf e Msl), la sede di lavoro è Milano città. Curriculum a: europe.careers @biogenidec.com. Novamont, azienda specializzata nella produzione di bioplastiche, con sede a Novara e stabilimenti fra Novara e Terni, cerca infine per la ricerca e sviluppo (in collaborazione con il Miur, ministero dell’Istruzione, università e ricerca): 1 agronomo, 1 ingegnere chimico o dei materiali, 1 biotecnologo e 3 chimici. Assume anche 1 chimico come responsabile del laboratorio monomeri nell’area R&S. Curriculum tramite la sezione Careers sul sito www.novamont.com. Quando la super scienza chiama a sé gli esperti di marketing Il biotech italiano è cresciuto molto nell'ultimo decennio per numero d’imprese e fatturato, ma "ha bisogno di grandi risorse finanziarie per andare avanti", spiega Alessandro Sidoli, 52 anni, presidente di Assobiotec, associazione che fa capo a Federchimica e riunisce 130 aziende, inclusi i parchi scientifici. "A parte la crisi globale che ha influito sul settore, molte aziende di «pure biotech» investono dal 24 al 45 per cento dei loro ricavi in ricerca. Per sviluppare magari un farmaco innovativo che, dalla fase di ricerca al lancio sul mercato ha bisogno di un tempo di sperimentazione di 10-12 anni e con un costo superiore al miliardo di euro. Insomma, finanziarsi non è facile anche per la mancanza d’investitori specializzati". Si chiede pertanto al governo Monti di riservare maggiori risorse al comparto, tramite la selezione oculata di progetti mirati, e di concedere il credito d’imposta e snellimenti burocratici. Le biotecnologie, ormai applicabili in ogni campo, richiedono sempre più personale qualificato. In ambito commerciale e nel marketing ad esempio (specialist di prodotto), con una formazione post laurea nel marketing Alessandro Sidoli management. Nell’attività di Assobiotec brevettuale e legale, e nel business development. Altro spazio di attività riguarda l’area chiave del technology transfer, trasformazione dell’idea di ricerca in valore economico. Il percorso prevede la frequenza di corsi post laurea cui segue l’esame per diventare specialisti nella protezione e valorizzazione della proprietà industriale e intellettuale sul territorio italiano. Imprese che si occupano di gestione di progetti di ricerca per conto terzi (una buona fetta del settore biotech) possono infine richiedere laureati in biotecnologie che ricoprano il ruolo del project manager: figura che si occupa dei clienti, seguendoli durante il progetto e la commessa. Al.Luo. Alessandro Luongo © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Leone Oltre 17 mila dipendenti delle Generali a scuola di ecosostenibilità in azienda (i.co.) Comportamenti ecosostenibili, in azienda, come nella vita quotidiana. In cinque tappe (Trieste, Mogliano Veneto, Milano, Torino e Roma) Generali (al 30˚posto nella classifica 2011 delle 500 compagnie più green al mondo pubblicata dal Daily Beast in collaborazione con il Newsweek e presente nei principali indici di sostenibilità, tra i quali Ftse 4 good e lo Stoxx Europe Sustainability) descriverà l’approccio del Gruppo nei confronti dell’ambiente, le policy aziendali, gli interventi attuati o in programma e i servizi per favorire comportamenti ecosostenibili. «Vogliamo diffondere conoscenza facendo emergere i comportamenti virtuosi e attivando la responsabilità individuale», spiega Marina Donati, responsabile del servizio Responsabilità sociale d’impresa del Gruppo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il lavoro che cambia di Massimo Sideri Luca, dalla finanza all’etica nel business una «start up» per risvegliare Milano Dalle crisi nascono i migliori progetti. E se la crisi che stiamo vivendo ha dimensioni globali allora se ne potrebbe conseguire in una logica aristotelica che dovremmo guardarci intorno per percepire i movimenti più significativi in corso. Uno di questi potrebbe essere quello di Luca Testoni, classe ’69, che dopo anni di trincea nel giornalismo finanziario e un libro denuncia sul made in Italy e il lusso milanese — L’ultima sfilata, edizioni Sperling & Kupfer, con cui si è fatto molti nemici ma anche molti amici — crede nella riscoperta dell’etica. Proprio qui a Milano. È partito, come vuole il miglior copione, da se stesso e si è licenziato per uscire da una trincea e infilarsi in un’altra in cui crede di più: www.eticanews.it. «Il progetto è maturato nell’ultimo anno e mezzo con un paio di giornalisti, un gestore e un avvocato e l’obiettivo è costruire un modello che liberi le notizie dalla pubblicità e dai rapporti clientelari» ci racconta Luca. «Stiamo dando vita a una fondazione che promuova l’etica del business e che faccia da schermo al braccio operativo, cioè EticaNews, Luca Testoni online da un paio di settimane con le prime newsletter». Il modello di business si basa sulla fondazione (in cerca di supporto) e sulla vendita dei contenuti anche a livello istituzionale. È una sfida che sembra oltre tempo massimo — chi crede più nei valori etici oggi? — ma in cui Luca crede molto. «Prima di cambiare lavoro e andare a vivere e scrivere sul Monte Bianco volevo giocarmela. Milano ne ha bisogno. Se è esagerato pensare a una città che torni a essere capitale morale del Paese credo però che Milano possa avere un ruolo come capofila del business etico». Luca probabilmente ha intercettato un movimento magmatico sotterraneo che non è solo quello alla Occupy Wall Street ma che riguarda tutte le classi della società. Siamo tutti un po’ stufi di come vanno le cose, confessiamolo. E Luca ci sta cercando una risposta. Twitter: @massimosideri © RIPRODUZIONE RISERVATA LA TUA STORIA Racconta la tua esperienza nel mondo del lavoro all’indirizzo [email protected] Codice cliente: Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 italia: 515249535254 Annunci di Ricerca di Personale e di Formazione 41 Azienda austriaca con 47 anni di esperienza a gestione familiare seleziona per l’anno 2012 VENDITRICI/VENDITORI Esclusivamente per il Nord Italia (fino a Grosseto) (con o senza esperienza) € 6.800 (media mensile) u u Appuntamenti prefissati Senza investimento proprio Preparazione nel nostro centro di formazione Possibilità di carriera Per fissare un colloquio chiamare da lunedì a venerdì dalle ore 09:00 alle 13:00 al numero 0472/060817 Wenatex Italia S.r.l. - Via Vittorio Veneto, 69 - 39042 Bressanone (BZ) by Gruppo act Noi offriamo: u u La ricerca è rivolta a uomini e donne ex L. 903/77 e in osservanza del Dlgs. 196/03 artt. 7/13/23. COMUNE DI FIRENZE Direzione Risorse Umane Sono aperte le selezioni pubbliche per il conferimento dei seguenti incarichi: • Dirigente Servizio Assetto e Tutela del territorio; • Dirigente Servizio Organizzazione ed Acquisizione Risorse; • Dirigente Servizio Edilizia. I relativi bandi scadranno in data 10.12.2011. Il testo integrale è pubblicato nel sito istituzionale del Comune di Firenze all’indirizzo http.//www.comune.firenze.it > Amministrazione > Concorsi > Reclutamento del personale dall’esterno > Selezioni pubbliche per incarichi dirigenziali. Copie degli stessi possono essere ritirate presso la Direzione Risorse Umane Via Nicolodi, 2, o presso uno dei seguenti Uffici Relazione con il Pubblico: Piazza della Libertà, 12 - Via Tagliamento, 4 (Sorgane) - Via delle Torri, 23 (Villa Vogel) - Via Carlo Bini, 7. Firenze, 25-11-2011 IL DIRETTORE - Dott.ssa Lucia Bartoli IMPORTANTE SOCIETA’ OPERANTE NEL VENETO SELEZIONA DIRETTORE GENERALE Si precisa che tutte le inserzioni relative a RICERCHE OD OFFERTE DI LAVORO IMPORTANTE debbono intendersi riferiti a personale sia maschile che femminile, essendo vietata ai sensi dell’art. 1 della Legge 9/12/1977 n. 903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività e in osservanza alla legge sulla privacy (L.196/03). I Candidati dovranno avere livello di istruzione universitaria e pluriennale documentata esperienza manageriale e/o imprenditoriale. Gli interessati dovranno inviare il proprio dettagliato curriculum vitae entro la data del 09.12.2011 alla casella postale n. 260 presso la società Mail Box, in Corso Milano 54, 37138 Verona, specificando anche molto chiaramente il trattamento economico di interesse ed eventuali benefit richiesti. La durata dell’incarico è di anni tre, con possibilità di rinnovo per scelta discrezionale del Consiglio di Amministrazione. La selezione avverrà per fasi e sono previste anche prove tecniche per verificare l’effettiva preparazione dei candidati e possibili test psico-attitudinali. Saranno convocati alla prossima fase solamente i candidati che avranno presentato un curriculum ed una richiesta di trattamento economico compatibili con le esigenze aziendali. I Candidati dovranno autorizzare il trattamento dei loro dati e la società selezionatrice provvederà a distruggere la documentazione prodotta in questa prima fase dai candidati che non verranno ammessi al proseguo della selezione. I soli Candidati ammessi alla fase successiva riceveranno comunicazione scritta presso la loro residenza o altro indirizzo appositamente indicato entro la data del 23.12.2011. SI GARANTISCE E SI PRETENDE LA MASSIMA RISERVATEZZA ANCHE NELLE FASI SUCCESSIVE DELLA SELEZIONE Per le inserzioni di Ricerca di Personale Qualificato rivolgersi a •••••••••••••••••••••• Infoline Aziende: Numero Verde 800 77 38 34 www.trovolavoro.it 42 Economia Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 L’inglese a Roma Formazione La strada Il passaggio da hobby a vero lavoro Ci sono la laurea triennale in «Engineering Sciences» e le lauree magistrali in «Economics» e in «Business Administration» tra i corsi in lingua inglese dell’Università Roma Tor Vergata Grandi aziende Bruxelles Il programma europeo Professione blogger I consigli sul campo L’Erasmus per imprenditori Le storie di chi ce l’ha fatta Blogger professionisti? Sì, oggi è possibile esserlo e da molti viene ritenuto un mestiere che consente di conciliare vita lavorativa e sfera privata. Molto spesso si parte con questo proposito o con l'intenzione di raccontare una passione o anche una condizione e condividerla con la Rete. Ma chi ne vuole fare una fonte di guadagno deve pensare di creare un blog di servizio e di imparare una serie di regole di marketing utili per farsi conoscere e ospitare pubblicità. E per imparare esistono delle scuole? Su Internet si può navigare letteralmente in un mare di suggerimenti e vi sono inoltre numerosi libri ed e-book da cui trarre spunto. Tra questi c’è per esempio il sito www.retelab.it, che si definisce «scuola di blog» e fornisce consulenza specializzata nell’ambito della costruzione di blog e su come farli «monetizzare». Su questo spazio le slide che ha preparato il sito www.mammafelice.it: alcuni consigli pratici preparati da una mamma blogger professionista, che oltre a realizzare il suo blog aiuta altre mamme a «lavorare da casa», realizzando per loro siti Web e blog con l'aiuto del marito. Blogger da un anno circa è anche Raffaella Caso, partita con www.babygreen.it seguendo inizialmente una passione, un hobby, per condividere la sua esperienza di madre che vuole essere «green». L'obiettivo è quello di realizzare uno spazio per mamme e famiglie eco-friendly che vogliono fare scelte corrette per i loro bambini, per l'ambiente e per il futuro del pianeta. "Ho ricevuto un riscontro notevole da parte di aziende medio-piccole che fanno prodotti eco-friendly e che hanno messo i loro banner pubblicitari sul mio sito" spiega la Caso, tra i consigli che dà agli aspiranti blogger c’è quello di promuovere la propria idea sui social network, tra cui ha privilegiato Facebook, leggendo per esempio www.fbstrategy.it che fornisce consulenza su come utilizzare al meglio il social network per fare marketing per la propria azienda e per il proprio blog. Un’altra blogger professionista è Anna Zavaritt, giornalista, che ha lavorato per «Il Sole 24 ore» e che è partita sei anni fa con La révolution en rose (http://annazavaritt.blog.ilsole24ore.com/): ha un taglio personale, ma è anche una sorta di «ansa dell' occupazione femminile» come la definisce la sua autrice, che raccoglie dati, numeri, interviste sul work life balance. "Il mio obiettivo era di capire perché è così difficile essere una brava mamma e una brava professionista" spiega la Zavaritt, che ha creato inoltre insieme a Cecilia Spanu e in collaborazione con Gigroup www.momsatwork.it, progetto che punta a rimettere in contatto le mamme con il mondo del lavoro e ad aiutare le aziende a valorizzare le proprie «risorse rosa», anche da mamme. Tra le fonti di consulenza a cui consiglia di rivolgersi c’è in questo caso «Fattore mamma», un appoggio per le donne che volessero far parte della Rete da professioniste. Infine un altro che del blogger ha fatto un mestiere è Al- Enel: parte il telelavoro Obiettivo conciliazione: al via il telelavoro per i dipendenti Enel (nella foto, programmatori in un contact center). Con stesso contratto, stesso stipendio e stessi diritti. Lo ha sancito un accordo sindacale. Quattro le possibilità: telelavoro mobile (fuori dall’azienda), domiciliare (a casa), hotdesking (con un rientro settimanale in azienda) e da postazione satellitare (sede distaccata) predisposta da Enel. I casi Le «scuole di blog» e i suggerimenti per far «monetizzare» il sito do Mencaraglia: attualmente vive in Australia e con www.italiansinfuga.com si propone come guida agli italiani all’estero per trovare un lavoro. Tra i suoi «insegnanti» cita per esempio l'australiano Yaro Starak di Entrepreneurs Journey, che gli ha consentito di apprendere la questione della monetizzazione e il passaggio da hobby a professione. Irene Consigliere © RIPRODUZIONE RISERVATA Avviare un’attività in Italia andando «a scuola» dagli imprenditori stranieri. Il programma comunitario Erasmus per giovani imprenditori (Eye), finanziato dalla Commissione europea, consente a chi sta per aprire un’impresa o l’ha costituita da meno di tre anni di affiancare per alcuni mesi il responsabile di un’azienda all’estero. Lo scopo è imparare sul campo come si gestisce un’attività, grazie al supporto di imprenditori più esperti, e arricchire con idee nuove l’azienda ospitante. Le proprie competenze vengono ampliate e l’ambiente internazionale dà un valore aggiunto allo scambio. Non ci sono limiti di età né di settore, e tra le destinazioni ci sono i 27 Stati dell’Unione. Si può lavorare a stretto contatto con il gestore di un hotel a Nizza, con un fotografo d’alta moda di Madrid o con uno sviluppatore di software di Stoccolma. Anche liberi professionisti come avvocati e architetti possono partecipare. Spesso il soggiorno non si esaurisce in se stesso, ma dà il via a rapporti di collaborazione a lungo termine tra l’ente ospitante e quello appena creato. L’Italia ha risposto attivamente al programma europeo, che ha solo due anni, for- nendo il 24% dei nuovi imprenditori e il 23% di quelli ospitanti. La meta più ambita: il Regno Unito. I neoimprenditori ricevono un contributo mensile che varia in base al Paese di arrivo (560 euro se si va in Bulgaria, 1.100 per la Danimarca, dove vivere costa di più). L’esperienza dura da uno a sei mesi, ed è possibile suddividerla in intervalli di una settimana nell’arco di un anno. Non sono previsti bandi né scadenze: le domande possono essere presentate in qualsiasi momento attraverso un apposito sistema di iscrizione on line. Questa procedura vale sia per i nuovi imprenditori che per le aziende interessate a ospitare candidati stranieri. Sarà il punto di contatto Eye più vicino (in Italia sono venti, presenti anche sulle isole) che valuterà la candidatura e agirà da intermediario, combinando domanda e offerta. Per garantire la qualità dell’esperienza, i neoimprenditori devono presentare prima di partire un progetto di sviluppo per la propria attività che motivi lo scambio. Per avere maggiori informazioni e per partecipare si può consultare il sito http://www.erasmus-entrepreneurs.eu. Sara Bicchierini © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Economia 43 italia: 515249535254 Carriere e persone L’indagine Il rapporto di Towers Watson su laureati e diplomati nei primi cinque anni di lavoro Stipendi, italiani penultimi in Europa Il confronto con i cedolini dei grandi Paesi dell’Ue Li vogliono ma non li pagano. Non almeno quanto richiederebbe il confronto con il resto d'Europa. È il paradosso che stanno vivendo i neolaureati italiani, sottopagati rispetto agli omologhi europei. Che le aziende ne abbiano bisogno, proprio ora per reagire alla crisi con immissioni di forze nuove più qualificate, lo certifica il Sistema Excelsior di Unioncamere: rispetto al 2010 la domanda di laureati è cresciuta dell'8%. Che invece le retribuzioni d'ingresso dei giovani siano bloccate da troppo tempo l'ha sostenuto anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco solo una settimana fa. Tanto più che, tra i giovani, sono soprattutto i laureati a soffrire per stipendi inadeguati. Lo documenta l'indagine retributiva 2011 di Towers Watson, appena conclusa su un campione di 450 aziende medio-grandi con un totale di 150 mila dipendenti. Mentre infatti lo stipendio iniziale di un italiano fresco di laurea si è collocato su una media di 23.500 euro lordi l'anno, quello del suo collega tedesco l'ha surclassato dell'83% piazzandosi a quota 43.000 euro. Meno clamoroso ma comunque sensibile il distacco di bri- tannici e francesi, che sopravanzano i giovani italiani di quasi il 25%, rispettivamente con 29.200 e 29.000 euro. Tra i grandi paesi europei gli unici neolaureati che guadagnano un po' meno degli italiani (-4,3%) sono gli spagnoli con 22.500 euro. L'aggravante è che il laureato italiano non recupera neppure quando cresce la sua esperienza, perché il gap retributivo re- sta invariato anche dopo 5 anni dall'assunzione, con i nostri giovani che in media guadagnano 33.000 euro contro i 60.000 dei tedeschi, i 40.900 degli inglesi, i 40.000 dei francesi e i 30.000 degli spagnoli. Tenendo poi conto che per livelli di reddito di questo tipo la tassazione è pressoché uguale in tutti i Paesi considerati (più bassa in Uk ma con minore copertura sociale) e che il costo della vita a Parigi e Lon- dra supera di circa il 15% quello di Roma e Milano quasi solo sugli alloggi, si deve concludere che il potere d'acquisto reale dei nostri giovani resta decisamente al di sotto di quello degli altri europei. «Il problema sta proprio nella bassissima retribuzione all'ingresso che rende poi costante il delta negativo con il resto d'Europa — commenta il responsabile delle indagini retributive di Le proposte Le offerte di Borsaviaggi.it, Cartorange e Ventura Travel Il turismo ha sete di consulenti La flessibilità è indispensabile in un mercato del lavoro sempre più «inflazionato»: vedi le agenzie di viaggio tradizionali, colpite dal boom degli acquisti online nell'ultimo decennio. Il turismo sul Web, dopo l'euforia iniziale, è saturo: vuoi per la polverizzazione dell'offerta, vuoi per la platea iperinformata e selettiva. Motivo per cui, a tenere il passo, sono soprattutto le realtà consolidate. Se molte sedi (fisiche o virtuali) chiudono, è pur vero che la crisi apre nuovi scenari. Tra i profili turistici, il consulente di viaggio guadagna quota: «Rappresenta il marchio sul territorio — spiega Carlo Locchi, presidente di Borsaviaggi.it — ed è a contatto con il cliente». Per alcuni, ex agenti di viaggio e operatori del settore, è una chance di reinserimento. Per altri, un lavoro extra gestibile in autonomia. Borsaviaggi.it offre agli aspiranti un training gratuito (modulo di iscrizione su www.borsaviaggi.it), che si terrà il prossimo 11 febbraio al centro Milano Congressi. «Al corso parteciperanno in 300 — anticipa Locchi — e, sulla base delle passate edizioni, stimiamo che l'80% inizierà l'attività». Senza costi fissi, con contratto di collaborazione come agente di commercio o procacciatore d'affari. La provvigione corrisponde al 50% del ricavo. Altre fonti di guadagno sono la vendita di pubblicità sul sito e l'accordo con Cral e agenzie che utilizzano il portale come motore di ricerca. Posizioni aperte anche da Car- torange (www.cartorange.com), che seleziona cento «consulenti per viaggiare»: dopo aver compilato il modulo online, i candidati dovranno affrontare un colloquio per dimostrare le proprie capacità relazionali. Superato il test, seguiranno un programma di e-learning e lezioni in aula alla Travel Academy di Milano. «L'inquadramento è quello di incaricati alla vendita diretta — spiega Silvia Poli, responsabile dell'ufficio selezione — con provvigioni tra il 30 e il 62%». Diverse le condizioni di Ventura Travel (www.venturatravel.it): «Cerchiamo persone con esperienza triennale e partita Iva — dice Angelo Espinosa, tourism director — che si muovano come liberi professionisti». Su scala nazionale, per ora, opera una venti- Paolo Lamberti presidente di Assicov Towers Watson Rodolfo Monni —. Tanto più che proprio gli stipendi iniziali dei neolaureati sono stati quelli maggiormente penalizzati negli ultimi cinque anni. Mentre infatti per loro la crescita salariale tra il 2006 e il 2011 è stata di meno del 9%, per il personale con esperienza si è collocata attorno al 20%». Sostenere che in Italia laurearsi non paghi sarebbe però un errore, perché è evidente il vantaggio sulle retribuzioni dei diplomati che, all'ingresso, guadagnano 20.500 euro lordi e, dopo 5 anni, 26.000 euro. Anche se si conferma che da noi lo studio rende meno che in Germania, Regno Unito, Francia e anche Spagna: appena assunto un laureato italiano guadagna il 14,6% in più di un diplomato, contro il +41,6% per un francese e il +25% per uno spagnolo, tedesco o britannico. E più è alto il titolo di studio, più i giovani italiani soffrono rispetto all'estero. Fatto 100 lo stipendio iniziale di un laureato «semplice», da noi il dottore di ricerca guadagna 109, contro il 131 di Spagna e Belgio, il 129 dell'Uk, il 124 di Francia e Germania e, addirittura, il 175 della Russia. Enzo Riboni © RIPRODUZIONE RISERVATA na di consulenti: l'obiettivo, per il 2012, è quello di raddoppiare la squadra. I passaggi sono: corso di formazione a Milano e investimento personale (circa 2.000 euro per la fase di start-up, più un canone annuo di 1.000). L'utile? «Oltre alla rete di supporto aziendale — precisa Espinosa — siamo gli unici a garantire il ristorno totale della commissione sulla vendita del pacchetto turistico». Se i margini di profitto sono contenuti, lo è anche il capitale di rischio: «Il consulente guadagna tra il 5 e il 7,5% — sottolinea Paolo Lamberti, presidente di Assicov (Associazione italiana consulenti di viaggio) — senza vincoli né costi fissi». Soluzione appetibile, come part-time o secondo lavoro: «Nell'ultimo triennio — ricorda Lamberti — la domanda è aumentata, soprattutto per i viaggi personalizzati che richiedono un maggiore livello di professionalità». Maria Egizia Fiaschetti Cambi di poltrona su trovolavoro.it Sartor sale in Ruffino Bisio in Ariston Thermo U Aldo Bisio, 50 anni, direttore generale di Ariston Thermo dal 2008, ha ricevuto anche l'incarico di amministratore delegato. Ha maturato esperienze in Rcs Quotidiani, McKinsey, Ibm e Olivetti. U Antonio Greco, 44 anni, ha assunto il ruolo di amministratore delegato di Fiera Milano Media. Ha iniziato la carriera nel gruppo editoriale Jackson. Vanta espe- S. Colombo rienze in Il Sole 24 Ore Business Media. U Andrea Zocchi, 54 anni, dal primo gennaio diventerà amministratore delegato di N&W Global Vending, società produttrice di distributori automatici. Ha lavorato in Net System, Pwc, Knoll e McDonald's. U Sandro Sartor, 47 anni, è stato nominato amministratore delegato dell'azienda vinicola Ruffino. Ha maturato esperienze in Diageo. A. Zocchi U Stefano Colombo, 44 anni, responsabile del mercato Italia di Alpiq, gruppo energetico svizzero, ha assunto anche la carica di head of western Europe. Vanta esperienze in Aem, Brugg Kabel ed Emil Haefely & Co. U Riccardo Di Blasio, 40 anni, ha ricevuto l'incarico di senior vice president worldwide service providers program di Emc. Ha lavorato in Omp Porro, Smarten Software e Sun Microsystems. F. Trovato U Francesco Trovato, 42 anni, in azienda dal 1996, dal primo gennaio assumerà il ruolo di chief division officer services and consumer care di Indesit Company. U Massimiliano Zoni, 42 anni, è il nuovo direttore retail di Tommy Hilfiger Italia. Ha iniziato la carriera in Max Mara Fashion Group. Ha maturato esperienze in Timberland e Valentino Fashion Group. U Simonetta Consiglio, 47 anni, è stata A. Fenocchi chiamata dal gruppo Sisal per ricoprire l'incarico di direttore marketing e comunicazione. Vanta esperienze in Telecom. U Roberto Pagliuca, 46 anni, è stato nominato responsabile marketing del Comitato promotore Roma 2020. Ha lavorato in Telecom, Tim, Bnl, Delfia e Federbio. U Fabrizia Marchi, 38 anni, è diventata direttore servizio clienti della sede di Roma dell'agenzia di comunicazione Tbwa Italia. Ha maturato esperienze in Trony e Grey. U Alessandro Fenocchi, 41 anni, è il nuovo category manager white goods di Darty Italia. Vanta esperienze in Esselunga e Candy Hoover Group. U Alessandro Laterza, 37 anni, è entrato nel team di Plantronics Italia, azienda di soluzioni audio per la comunicazione, come mobile carrier and retail manager. Ha lavorato in STMicroelectronics, Nec e Huawei Technologies. a cura di Felice Fava [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA POLTRONE ONLINE Cambi di poltrona, nuove nomine e incarichi su www.trovolavoro.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Codice cliente: italia: 515249535254 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera smartcomunicazione.it 44 [email protected] Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 45 italia: 515249535254 Cultura Il «Cervantes» a Nicanor Parra Il poeta cileno Nicanor Parra (nella foto) ha vinto il «Premio Cervantes» 2011, considerato il Nobel della Letteratura di lingua spagnola. Parra, 97 anni (è nato nel 1914), ama da sempre definirsi «padre dell’antipoesia» in virtù dei suoi versi che mescolano linguaggio della quotidianità, humour nero e mass media. Tra le sue opere più conosciute «Poemas y antipoemas», mentre in Italia nel 2008 era uscita la raccolta «Le montagne russe» (Medusa). 1929-2011 Scomparsa a Berlino una delle più grandi testimoni del Novecento. Cresciuta negli anni di Hitler, divenne fervente marxista Christa Wolf, scrittrice divisa La rilettura dei miti di Cassandra e Medea, la discussa difesa della «sua» Germania Est di ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI La biografia Il ricordo G Esaltò le voci femminili oltraggiate dalla storia Christa Wolf era nata come Christa Ihlenfeld a Landsberg an der Warthe, il 18 marzo del 1929. Aderì con entusiasmo alla fondazione della Ddr e il suo lavoro presso una fabbrica di vagoni ferroviari ispirò il suo primo libro, «Il cielo diviso» (1963). Ma i libri che le diedero successo furono «Cassandra» del 1983 e «Medea. Voci» del 1996. Dal 1993 emersero i rapporti intrattenuti con la Stasi tra il 1959 e il 1962, in seguito assai ridimensionati. Nel 2002 è apparso il libro diaristico «Un giorno all’anno. 1960-2000». L’ultimo libro, «Con uno sguardo diverso» (2005), raccoglie otto racconti che spaziano dalla sperimentazione letteraria alla fine della sua vita coniugale di CLAUDIO MAGRIS H Christa Wolf nel 1973 a Berlino (foto Uhlenhut). A sinistra: l’omaggio di una libreria sta, fu in qualche modo ricattato e costretto a spiare pur di avere un po’ di requie. La vastissima opera letteraria di Christa Wolf — fatta di romanzi, saggi, racconti e pagine di diario — è di frequente segnata dall’autobiografia. Così per esempio, uno dei suoi primi scritti Il cielo diviso (dal quale fu tratto un film negli anni Sessanta), che narra della sua esperienza di lavoro in una fabbrica di vagoni ferroviari; oppure Trama d’infanzia, che ripercorre il suo passato nelle formazioni giovanili hitleriane; o, ancora, Che cosa resta, che ha per protagonista una scrittrice famosa spiata dalla Stasi. Ma sono marcatamente autobiografiche anche alcune delle sue ultime opere, come Un giorno all’anno. 1960-2000, che raccoglie le sue famose pagine di diario scritte per moltissimi anni ogni 27 settembre, nelle quali riflette su politica, storia, letteratura nonché sulla società tedesca prima e dopo l’unificazione; e come Con uno sguardo diverso, otto racconti che in qualche caso si soffermano, in modo discretissimo e, perciò, commovente, su certi tempi della sua vita, per esempio sulla stagione non facile del suo matrimonio. Forse, però, i toni più efficaci e più alti e, insieme, più umani e appassionati, li ha raggiunti nelle sue due rivisitazioni dei miti classici greci, per le quali resterà indimenticabile. Prima in Cassandra e, tredici anni dopo, in Medea. Voci, Christa Wolf approfondisce e ripensa con sguardo non tanto femminista quanto femminile due tragiche figure di donne, traendole dal mausoleo letterario nel quale dormivano e restituendo loro corpo e voce, vita e sangue, cuore e sentimenti come fossero personaggi contemporanei, ben veri e vegeti. E facendone plausibili protagoniste, con le loro atroci vicende, di cronache — purtroppo nere — di oggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA o incontrato Christa Wolf naturalmente a Berlino, in una Berlino che non era più quella drammaticamente e grottescamente divisa che lei ha colto a fondo come pochi altri scrittori. Quella donna affabile e gentile — una gentilezza vera, d’animo — ha scavato in quella scissione che il Muro aveva creato non solo materialmente, ma anche nelle coscienze, nella sensibilità, nella psiche e nella lingua stessa, specialmente in quella letteraria. Gli scrittori che hanno penetrato quel groviglio tragico e assurdo sono soprattutto quelli che lo hanno rappresentato non tanto nella sua realtà esterna, quanto nelle sue lacerazioni interiori, nei suoi lapsus psicologici, nel suo opaco disagio esistenziale, come ha fatto Uwe Johnson nel suo geniale romanzo Congetture su Jakob. Analogamente, Il cielo diviso di Christa Wolf sa narrare con forza poetica quella scissione calata nella dialettica di una storia d’amore, di un rapporto amoroso che è sempre, in qualche modo, unità e divisione. Christa Wolf ha vissuto con coraggio e dignità le difficoltà di vivere a Berlino Est, anche l’inevitabile fangoso sospetto che avvolge chi vive in un regime basato sulla delazione e sul tradimento. Ha difeso la libertà dell’artista e ha soprattutto rivendicato la libertà femminile, così spesso vilipesa e adulterata nella storia. Ho avuto occasione di discutere con lei la sua Medea, romanzo in cui sostiene l’innocenza della tragica principessa della Colchide, smontando una a una le colpe che la tradi- zione le attribuisce, soprattutto l’uccisione dei figli in odio a Giasone. Non condividevo quella posizione, perché non si trattava di stabilire l’innocenza o la colpa di una precisa persona reale accusata di un orribile delitto, bensì dell’intuizione tragica del mito, che fa toccare con mano la violenza subìta da Medea da parte maschile proprio mostrando come quella violenza la distrugga sino a snaturarla, a portarla ad annientare se stessa — la propria femminilità, la propria maternità uccidendo i figli. Medea sarebbe meno vittima, meno sfigurata, se fosse innocente. Ciò non diminuisce l’orrore del suo delitto, ma lo imputa Profondità Quella donna affabile e gentile ha scavato nella scissione materiale e morale creata dal Muro anche e soprattutto a chi ne è il primo vero responsabile. È questa l’intuizione della tragedia greca, secoli dopo ripresa, nel Faust, nella sofferenza e nella colpa di Margherita. Ma forse chi, come Christa Wolf, viveva in un mondo intessuto di false accuse infamanti, era naturalmente incline ad essere ossessionato dalla verità fattuale e dal dovere di ristabilirla. Dissento dalla Medea di Christa Wolf, pur amando quel libro e la sua forza poetica, ma certo se Medea, anziché una figura del mito, fosse stata un personaggio reale ingiustamente accusato, avrebbe trovato in Christa Wolf un valido, strenuo avvocato. © RIPRODUZIONE RISERVATA ©T&CO. 2011 li uomini e le donne sono la loro storia. E si sa che l’imprinting che si riceve nell’infanzia e nell’adolescenza è quello che poi segna tutta la vita. La scrittrice Christa Wolf, morta ieri a Berlino, era nata nel ’29 nell’estrema Germania orientale — che oggi è Polonia — dove da ragazza sperimentò un doppio tragico evento: quello di ritrovarsi suddita del regime totalitario hitleriano e di dover, dunque, servirlo, inquadrata nella formazione giovanile nazista riservato alle femmine, il Jungmaedchenbund, e quello della disperata fuga in massa dai territori orientali del Terzo Reich di fonte all’avanzata dell’esercito sovietico. Si può dire che l’autrice, scomparsa ieri a ottantadue anni, sia in un certo senso rimasta marcata da questi due eventi, laddove il primo si dimostrò il più potente, forse perché figlio di una ideologia, peraltro violentissima. Divenne, infatti, marxista e lo rimase a lungo, strenua sostenitrice della Ddr e del suo regime, sia pure liberticida, dissanguato dai famosi piani quinquennali nonché da una difficoltosa ma sistematica fuga dei cervelli verso l’Ovest. Proprio per questo più di una volta ella si appellò ai suoi concittadini pregandoli di non abbandonare la patria: famosa rimase l’ultima, quando l’8 novembre 1989, solennemente si rivolse loro per cercare di fermare il fuggi fuggi generale verso l’Ungheria, dove il regime aveva aperto un varco. Parole gettate al vento in tutti i sensi, perché già l’indomani, sia pure a sorpresa, caddero tutte le barriere con l’Occidente e la Germania Est letteralmente si svuotò. Pensare — lo avrà di certo pensato anche lei, stabilitasi da una vita a Berlino — che la nuova capitale tedesca, in particolare la sua zona orientale, attira oggi, come fosse una Mecca, frotte di giovani da tutto il mondo. Critica e autocritica vennero anche per Christa, ma in modo quasi ufficiale, soltanto dopo. E, forse anche a causa della sua preponderante personalità politica, molti non glielo perdonarono, tanto da non essere quasi più in grado di apprezzare la sua letteratura, che in alcuni libri tocca livelli altissimi. Quando poi, verso la metà degli anni Novanta, all’apertura degli archivi della Ddr, nella lista dei personaggi che avevano spiato per il regime comparve anche il suo nome, il rancore «politico» nei suoi confronti aumentò, facendo quasi finire in secondo piano la sua opera. E non importa se dagli stessi archivi emersero commenti del tipo «l’informatrice manifesta crescente riserbo», tanto che la fonte fu presto abbandonata in quanto infruttuosa. Né importa che — Le vite degli altri insegna — un grandissimo numero di cittadini, soprattutto quelli in vi- Some Holidays Are Unforgettable Tiffany Keys daisy key in platinum with diamonds, €6,375. Chain sold separately. MILANO VIA DELLA SPIGA, 19/A 02 76022321 BOLOGNA GALLERIA CAVOUR, 9/A 051 267692 FIRENZE VIA TORNABUONI, 25/R 055 215506 ROMA VIA DEL BABUINO, 118 06 6790717 TIFFANY.COM Codice cliente: Codice cliente: 46 italia: 515249535254 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Terza Pagina 47 italia: 515249535254 Elzeviro Ebook Mercato destinato a rivoluzionarsi, con le case tradizionali che si potenzieranno su Kindle Dall’arroganza alla presunzione razzista Amazon editore anche in Italia IL BENE PERDUTO CHIAMATO PIETÀ C redo che nessuna città al mondo abbia, come Roma, una leggenda tanto suggestiva e piena di grazia a proprio simbolo. La leggenda va sotto il nome di «Pietà Romana». Ha colpito la fantasia di scrittori e poeti di tutti i tempi. Fu anche uno dei soggetti preferiti in pittura fra il Sei e il Settecento. Il luogo è la chiesa di San Nicola in Carcere, eretta sui resti di un tempio dedicato a Giunone. Il nome si deve a una prigione che qui sorgeva nell’VIII secolo. La leggenda narra d’un vecchio rinchiuso in quei labirinti e condannato a morire di consunzione. Il prigioniero fu salvato dalla pietà della figlia che lo tenne in vita nutrendolo di nascosto col latte dei propri seni. Byron vi dedicò una poesia molto romantica che esalta la carità filiale. Accanto alla chiesa di San Nicola in Carcere, nel foro Olitorio, mercato degli ortaggi, sorgeva la «Colonna Lattaria»: ai suoi piedi si abbandonavano i bambini ❜❜ Al posto di un vero sentimento, preferiamo la funzione astratta della misericordia non desiderati che venivano affidati alla pietà dei cittadini. Pietà, un bel problema, oggi. Ho fatto una ricerca, fra i pareri dei grandi personaggi, su questa parola. C’è chi la ama, e la decifra esattamente, e chi la rifiuta e la fraintende. Honoré de Balzac: «Il sentimento che l’uomo sopporta più difficilmente, soprattutto quando lo merita, è la pietà. L’odio è un tonico, fa vivere, ispira la vendetta, mentre la pietà uccide, rende ancora più debole la nostra debolezza». Sarà per questa ragione che la società di oggi, in cui la pietà sembra un bene perduto, o una rarità, è prostrata, tanto confusa su come e dove dirigere le energie e la voglia di vivere? Georges Bernanos: «Diffido della pietà. Esalta in me sentimenti piuttosto vili, un prurito di tutte le piaghe dell’anima!». E così le piaghe si accumulano, fino al punto in cui il prurito cessa, si trasforma in male oscuro, e si stratifica l’assuefazione. In questi casi, persino uccidere un essere uma- di MASSIMO SIDERI no diventa, per induzione di negatività sepolte, un semplice gesto: si punta una pistola alla nuca, si spara. Francis Scott Fitzgerald: «Raramente ci sentiamo pietosi verso coloro che desiderano ardentemente la nostra pietà e ne hanno bisogno: la riserviamo a coloro che con altri mezzi ci fanno esercitare la funzione astratta della misericordia». Si entra nella sfera, ben diversa, della compassione, degli atteggiamenti che, in quanto compassionevoli, ci scaricano la coscienza senza troppi coinvolgimenti della coscienza stessa. Ed è una scappatoia che spesso rende vile, sofisticata nella retorica, una comunione umana. Allusione egoistica che troviamo ribadita in uno scrittore pur di rare finezze sensibili (è autore di Amanti, felici amanti) come Valery Larbaud: «Conserviamo più a lungo possibile la pietà, è il miglior condimento della vita per noi miliardari». Blaise Pascal: «Bisogna avere pietà gli uni per gli altri. Ma per gli uni bisogna avere una pietà che nasce dalla tenerezza, per gli altri una pietà che nasce dal disprezzo». Che significa? Forse l’errore, che oggi sempre più si commette, di distinguere fra gli individui, classificando fra i degni e gli indegni. La pietà è forte in se stessa, e va elargita a chiunque la meriti, senza pregiudizi. L’arroganza e la presunzione sociale, che travalicano nel razzismo e nella classificazione cieca dei diversi, è il male che ci sta sempre più avvelenando. Sorprendente questa massima di Leonardo Sciascia: «Un terribile sentimento, la pietà. Un uomo deve amare e odiare: mai avere pietà!». Mi pare che, di nuovo, si rafforzino l’egoismo e l’individualismo. La pietà è sempre un sacrificio di se stessi, attraverso una compensazione reciproca. L’amore e l’odio, invece, sono mezzi dell’affermazione personale, in positivo e in negativo. In questo senso, centra perfettamente il bersaglio quel verso di Yeats: «Una pietà ineffabile si nasconde nel cuore dell’amore». Coerente passaggio a Dostoevskij: «La pietà è la più importante e forse l’unica legge di vita dell’umanità intera!». Bisogna distinguere, infatti, fra virtù vissute in generosità, in dono, e virtù «usuraie» (che felice intuizione). In Foscolo leggiamo: «Tu, pietà, sei la sola virtù. Tutte le altre sono virtù usuraie». © RIPRODUZIONE RISERVATA Era esperto di biotecnologie La scomparsa di Francesco Sala Una vita per migliorare le piante È scomparso l’altro ieri Francesco Sala, biochimico delle Università degli Studi di Pavia e di Milano e noto studioso della biodiversità delle piante selvatiche e di quelle coltivate. Era nato a Legnano nel 1938. Autore di oltre cento pubblicazioni, è stato membro del gruppo di lavoro del Comitato nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie della presidenza del Consiglio dei ministri. Dal 2004 al 2010 è stato membro del Comitato Biotecnologie del ministero dell’Ambiente. Per l’università di Milano ha diretto i tre Orti Botanici, fondando, negli anni 2000, l’Orto Botanico di Cascina Rosa a Milano. È stato tra i fondatori della European Society for Plant Physiology e ha messo a punto metodologie di trasferimento di geni in piante di interesse agrario per favorire la resistenza ai parassiti. L a solitudine dei numeri sessantamila — tanti sono i libri pubblicati in Italia ogni anno — è destinata a crescere. Da ieri Amazon si è aggiunta alla lista degli «editori», anche se in una maniera inusuale: in parte rivoluzionaria e in parte semplicemente diversa. Con la piattaforma di self digital publishing gli scrittori potranno decidere di pubblicare direttamente le proprie opere sul Kindle Store, la libreria online del gruppo. Nasce in pratica lo scrittore fai da te, con la disintermediazione totale dell’editore tradizionale. La tesi di fondo è suggestiva e merita senz’altro di essere approfondita: è vero che con la tecnologia tutto ciò di cui c’è bisogno è l’incontro tra un lettore e uno scrittore? Di certo l’arrivo di Amazon anche come editore farà discutere, com’è già successo negli altri Paesi dove il gruppo opera, a partire dagli Stati Uniti. Il cambio è profondo: con la tecnologia e gli ambienti chiusi come quello del Kindle vengono stravolti modelli di business consolidati e, secondo alcuni, non più al passo con i tempi. Un po’ quello che è già accaduto con la musica e che sta avvenendo ormai da tempo anche con la stampa tradizionale. I numeri sono tiranni: con la piattaforma di self publishing Amazon offre allo scrittore una royalty del 70 per cento sul prezzo senza Iva — che per gli ebook in Italia è del 21 per cento — meno le spese di trasmissione dati (tecnicismi, certo, ma non irrilevanti visto che si pagheranno 12 centesimi a megabyte e, dunque, maggiore sarà il successo del libro più alto diventerà il ricavo al quale si rinuncerà). Il 30 per cento resta alla società di ecommerce più grande al mondo, appunto quella Amazon fondata da Jeff Bezos negli anni Novanta come prima e più grande libreria online. Il mantra di Bezos è favorire il cliente. Dunque, nella sua ottica, il cliente-scrittore, che con il lavoro certo complesso dell’editoria tradizionale poteva aspirare difficilmente a quote sopra il 10 per cento e che ora vede il miraggio di un 70. Ma, soprattutto, il cliente-lettore, che oltre all’acquisto comodo, immediato e generalmente con uno sconto (sempre da ieri si potranno leggere 16 mila titoli in italiano sul Kindle Store grazie agli accordi con i principali editori come Rcs Libri, Mondadori, Gems e Feltrinelli) si potrà sentire ora vero giudice di che cosa può leggere, senza «filtri». Semplicemente, come già avviene per fenomeni come YouTube, se un ebook autopubblicato piacerà, inizierà a moltiplicarsi ILLUSTRAZIONE DI DORIANO SOLINAS di ALBERTO BEVILACQUA Nasce lo scrittore fai da te: avrà diritto al 70% delle royalty L’impresa ] Le vendite di ebook negli Stati Uniti coprono il 18% del mercato. In Italia sono soltanto lo 0,04% grazie al fatto che nel mondo digitale la copia ha un costo pari a zero. Internet ha creato la sensazione di poter avere di più e senza fantomatici «poteri forti». In parte di certo è vero: nulla è controllabile in Rete, come dimostrano le storie dei blogger che affrontano i regimi totalitari. Ma c’è da domandarsi se lo stesso algoritmo di liberazione funzioni anche in economie mature e democratiche. La risposta non è banale. Nel caso dell’editoria italiana, infatti, l’accusa che è stata mossa, almeno finora, al settore è stata quella di alimentare una «bolla» del libro, con una varietà di pubblicazioni che, peral- Strategia Il mantra di Jeff Bezos, fondatore e presidente, è favorire il cliente, sia autore che lettore, con forti sconti ] Fondato nel 1994 da Jeff Bezos (foto sopra), il sito di ecommerce Amazon è oggi la più grande libreria del mondo tro, mal si confrontano con dei lettori molto scarsi quali sono gli italiani. Pubblichiamo molto e abbiamo un mercato ristretto. È legittimo dunque domandarsi se un’offerta ancora più bulimica possa essere un vero servizio al lettore. Bisogna onestamente aggiungere che di certo ci sarà una pressione concorrenziale, soprattutto sul fronte dei prezzi dei libri digitali. Gli aneddoti che ancora circolano alla Einaudi, circa il tempo in cui il fondatore controllava di persona che effetto un volume facesse sulla sua libreria prima di licenziarlo al- Regole Passano da 30 a 60 i lettori forti, aumentano gli studenti Il premio Strega modifica lo statuto: basta col voto a vita, ricambi in giuria di CRISTINA TAGLIETTI N on sarà una rivoluzione, ma qualcosa sta cambiando nel premio Strega. Ieri il Comitato direttivo presieduto da Tullio De Mauro (e composto da Alessandro Barbero, Giuseppe D’Avino, Giuseppe De Rita, Valeria Della Valle, Fabiano Fabiani, Alberto Foschini, Dino Gasperini, Melania Mazzucco e Ugo Riccarelli) ha annunciato di aver modificato lo statuto. Sparisce una parola su cui si sono appuntate molte delle critiche degli ultimi anni e che, anche in altri ambiti, sembra essere diventata una parolaccia: vitalizio. Il che significa che la lista dei quattrocento votanti che compongo gli Amici della domenica verrà aggiornata di anno in anno. «L’aggiornamento della lista avveniva anche prima — spiega con la consueta ironia De Mauro —. Diciamo che da quest’anno vorremmo integrare l’opera del buon Dio con qualche sostituzione che verrà fatta se constatiamo che alcuni giurati, magari entrati molto tempo fa quando ricoprivano qualche incarico, per esempio in Rai o in altre istituzioni, non danno più contributi alla vita culturale del Paese. Questo permetterà di aprire a nomi nuovi, più rappresentativi della società letteraria, senza allargare troppo il numero dei votanti che già è elevato». Il comitato inoltre ha finalmente annunciato che sospenderà dal voto gli Amici che nell’anno siano concorrenti alla cinquina oppure finalisti. Continua, inoltre, l’allargamento del voto, cominciato due anni fa, a lettori forti che in qualche modo non siano raggiungibili e quindi condizionabili delle pressioni delle case editrici. Passano così da trenta a sessanta i voti delle librerie indipendenti che ruoteranno di anno in anno. «Comincia a essere un numero consistente e un apporto anche qualitativo interessante perché parliamo di persone che normalmente leggono molto. Poi c’è da considerare che sessanta voti assommati a una ventina di voti collettivi che sono quelli degli istituti di cultura, della Dante Alighieri, delle scuole, sono pesanti e possono fare la differenza. Oltretutto, anche dal punto di vista pratico, vengono tenuti separati dai voti degli Amici della domenica quindi possono dare indicazioni sui gusti dei lettori forti, anche se finora abbiamo visto che si accordano abbastanza con le scelte della giuria». Le innovazioni partiranno già in questa edizione: a dicembre, come tutti gli anni, il comitato si riunirà e Tullio De Mauro presiede il Comitato provvederà al rinnovamento della lista dei quattrocendello Strega to. L’obiettivo è un aggiornamento, ma anche un ringiovanimento. Per questo allo studio c’è anche il progetto (che però sarà verosimilmente attuabile dalla edizione del 2013) di ampliare su base nazionale la giuria degli studenti che finora comprende gli allievi delle scuole secondarie superiori di Roma e del Lazio. Il loro voto collettivo contribuisce all’elezione del vincitore, ma l’idea è anche di creare un premio distinto da affiancare al riconoscimento ufficiale. la stampa, sembrano tramontare. In realtà Amazon in Italia non farà l’editore vero e proprio. Negli Stati Uniti pubblica anche libri cartacei con il marchio AmazonEncore. Qui ci sarà solo un servizio che permetterà di impaginare le proprie parole, lavorare su una copertina più o meno standard e magari usufruire del marketing digitale di Amazon. Insomma, nulla a che vedere con la vecchia scuola, dove anche i librai della Feltrinelli dovevano seguire un corso per consigliare il lettore. Che le cose stiano cambiando è, però, nei fatti: proprio le librerie Feltrinelli stanno sposando il modello suk delle Mondadori e forse già dal 2012 lo spazio dedicato ai libri si ridurrà a beneficio di tecnologia e consumistica varia. Discussioni su vecchi e nuovi modelli a parte, probabilmente lo sbarco degli ebook italiani e di tutte le più importanti case editrici sul Kindle potrebbe dare al nuovo segmento un impulso che in Italia non è mai arrivato. Tra le prime innovazioni, i titoli Rizzoli in anteprima digitale come War Horse — il libro che ha ispirato l’omonimo film di Steven Spielberg nelle sale italiane a febbraio — già disponibile su Kindle e che uscirà in formato cartaceo solo a gennaio. Secondo le statistiche del gruppo di Seattle, un lettore già iscritto ad Amazon che decide di passare al Kindle compra un numero di libri tre volte superiore a prima, sia considerando quelli cartacei sia gli ebook. Un effetto novità, forse. Se fosse strutturale non sarebbe male. Twitter: @massimosideri © RIPRODUZIONE RISERVATA in libreria dall’Archivio Centrale dello Stato l’edizione integrale © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Codice cliente: 48 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Idee&opinioni Corriere della Sera SMS Le news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984 Servizio in abbonamento (3 euro a settimana). Per disattivarlo invia RCSMOBILE OFF al 4898984 Maggiori informazioni su www.corrieremobile.it DIBATTITO SULLA COSTITUZIONE ✒ Ci sono figli che ereditano dal padre il mestiere, anche se non sempre il talento, o in ogni caso rivendicano il padre come cosa esclusivamente propria. E ci sono figli che l’eredità la mettono in comune, coinvolgono le giovani generazioni, fanno vivere un patrimonio che appartiene a tutti. È il caso di Dalia Gaberscik. Che ha inventato uno spettacolo in grado di restituire l’ironia e lo sguardo quasi profetico di Giorgio Gaber. E l’ha affidato a due attori interessanti, tra i pochi che non lasciano tutto il lavoro agli autori ma sono anche in grado di scrivere testi: Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. L’anteprima al Piccolo di Milano di Non contate su di noi è riuscita. La prima sera il pubblico era fatto soprattutto da nostalgici del signor G. La seconda erano in maggioranza i ragazzini cresciuti davanti alle Iene. In entrambi i casi l’accoglienza è stata commossa. Luca e Paolo hanno aderito al maestro al punto tale che in sala molti faticavano a distinguere i testi originali da quelli scritti oggi pensando a come l’avrebbe fatto lui. Tranne che nella canzone finale, il cui ritornello dice: «Giorgio, la tua generazione ha perso/ ma la nostra generazione/ non ha nemmeno toccato il pallo- ne». È un’amara verità: i quarantenni di oggi sono la prima generazione che non ha fatto politica. Anche per questo facciamo fatica a dire «noi»: non abbiamo un’idea comune o anche solo un libro o un mito che ci definiscano come generazione. E non abbiamo mai creduto alla possibilità di un impegno collettivo. Questo spiega il fatto che, tranne poche eccezioni, in politica non ci siano praticamente nati negli Anni Sessanta che contino qualcosa; e lo stesso vale anche per molte aziende. Siamo poco solidali tra noi, e a volte l’infelicità del vicino diventa un surrogato per quella felicità personale che non arriva mai; forse perché la felicità, come pure il successo, non sono mai fatti strettamente personali. Eppure i quarantenni hanno anche qualche qualità. Sono l’ultima generazione cresciuta sui libri anziché sul computer, l’ultima ad aver letto i classici e frequentato scuole rigorose. Infatti i quarantenni di valore esistono. Luca e Paolo sono tra questi. E hanno avuto l’intelligenza di cercarsi un grande maestro. Che ci manca molto, ma da ieri sera un po’ meno: perché la sua arte è più viva che mai. Aldo Cazzullo © RIPRODUZIONE RISERVATA TWITTER, I GIOVANI, LA CENSURA E IL GOVERNATORE USA CHIESE PERDONO ✒ Per i fan della democrazia online, quanto è successo giorni fa in Kansas passerà alla storia come «il caso Sullivan». Ecco i fatti: la teenager Emma Sullivan sta ascoltando un discorso del governatore Sam Brownback e, visto che ciò che sente non le piace, esprime la propria opinione in merito su Twitter, usando parole «forti». Il giorno dopo l’entourage del governatore e la presidenza della sua scuola la invitano a chiedere scusa. Come mai un post semi-privato, indirizzato ai soli 65 amici della fanciulla, arriva sulla scrivania del governatore? Perché ormai tutti gli uomini politici americani sollecitano i propri collaboratori a monitorare qualsiasi apprezzamento venga espresso sul loro conto nei social network. Ma il bello viene ora: Emma rifiuta di rimangiarsi quanto ha scritto, appellandosi al sacro (per gli americani) principio della libertà di espressione, dopodiché va a finire che è il governatore a scusarsi, riconoscendo che, con quel post, la ragazza ha esercitato un suo inalienabile diritto ed esprimendo rammarico per «l’eccesso di reazione» da parte del proprio staff. Come si spiega questa brusca retromarcia? Semplice: appena il caso è giunto all’attenzione dei media, i fan di Emma sono passati, nel giro di poche ore, da 65 a più di diecimila, e i giornalisti si sono messi pazientemente in coda, aspettando il proprio turno per poterla intervistare. La rapidità con cui oggi chiunque può salire alla ribalta del dibattito pubblico per interagire «alla pari» con i politici di professione ha cambiato irreversibilmente — se non i rapporti di forza (questa è una pia illusione dei tecno entusiasti) fra i vertici e la base del sistema politico — le regole di una comunicazione che, fino a poco fa, scorreva solo dall’alto in basso. I politici non possono più ignorare, né tanto meno snobbare, il punto di vista dei cittadini, in particolare dei giovani e giovanissimi, esperti nell’uso dei nuovi media; ma soprattutto non possono più permettersi di reagire con durezza alle loro critiche — anche violente — senza innescare effetti boomerang: se lo staff del governatore avesse ignorato il suo post, non avrebbe trasformato istantaneamente Emma in una star mediatica. Carlo Formenti © RIPRODUZIONE RISERVATA SINDACI IN LOTTA CONTRO LA MAFIA UN ESEMPIO PER RITROVARE FIDUCIA ✒ L’allarme sulla pericolosità della mafia trova conferma in altre prospettive di analisi del fenomeno mafioso. Nel rapporto «Amministratori sotto tiro, buona politica e intimidazioni mafiose», l’associazione Avviso Pubblico (180 Comuni, Province e Regioni) riferisce che nel 2010 sono state realizzate 212 tra intimidazioni e minacce mafiose ai danni di amministratori pubblici e personale della pubblica amministrazione: incendi dell’auto privata, dell’abitazione principale o di villeggiatura, dello studio professionale, scritte minacciose sulla tomba dei congiunti, uccisione di animali domestici. I dati (www.avvisopubblico.it) evidenziano che ormai, pure al Nord, la mafia agisce con i metodi della violenza per condizionare le pubbliche amministrazioni. Ne sono testimoni, ad esempio, tre consiglieri del Comune di Bordighera, in provincia di Imperia, poi sciolto dal ministro dell’Interno per infiltrazioni mafiose. In seguito al diniego comunale alla concessione di una licenza per l’apertura di sale da gioco essi sono stati prima minacciati, poi individuati come bersagli da un killer calabrese il cui agguato è stato sventato dalle forze dell’ordine. In Calabria, invece, a Monasterace, l’intimidazione al sindaco è stata realizzata con l’incendio della sua farmacia. Nel comune di Isola di Capo Rizzuto, poi, essere responsabile dell’Ufficio tecnico, dirigente dei Lavori pubblici, vice sindaco e sindaco impegnati nel contrasto all’abusivismo edilizio e nella piena trasparenza negli appalti, significa perdere in diversi incendi le automobili personali. A Ottana (Nuoro), contro l’abitazione del Sindaco sono stati sparati diversi colpi di fucile. I proiettili hanno sfiorato la moglie; uno, di rimbalzo, si è fermato nella culla ove dormiva il figlio di tre mesi. Episodi di questo genere accadono in Italia con la frequenza di uno ogni 41 ore. Quando i moti dell’antipolitica si fanno avanti, ricordiamoci che esiste anche questa realtà: un esercizio della politica lontano da ricerca di benefici e vantaggi, realizzato genuinamente come servizio, mettendo in conto un pesante sacrificio; una politica di cui dobbiamo essere degni. Umberto Ambrosoli © RIPRODUZIONE RISERVATA L’uomo che ci toglie dai guai L’illusione di una politica malata di PIERO OSTELLINO «Q ual è il grado di salute della seconda parte della nostra Costituzione, riguardante l’organizzazione dei poteri pubblici? Sono ancora le sue regole capaci di soddisfare esigenze minime di buon governo assicurando efficacia e trasparenza?», si chiede Ernesto Galli della Loggia («Una discussione a Carta aperta», Corriere di mercoledì 30 novembre). A fondamento, sviluppo e completamento dei due interrogativi scrive «...mentre è andato crescendo di molto, e in una direzione schiettamente politica, il ruolo del presidente della Repubblica, viceversa si sono palesati in misura altrettanto forte i gravi limiti che incontra l’azione del presidente del Consiglio (...) Con l’ovvia conseguenza di uno stato di tensione tra le due cariche». In un contesto storico, politico, istituzionale, e con finalità del tutto diverse, l’editoriale di Galli della Loggia, ricorda, in qualche modo, l’onesto articolo — «Torniamo allo Statuto» — col quale Sidney Sonnino aveva auspicato, nel 1897, la (ri)assunzione del pieno controllo dell’esecutivo da parte del Re di fronte al «parlamentarismo malato» e allo «scoramento innegabile» che, a suo avviso, aveva colto l’intero Paese per le (supposte) carenze della politica. «Lo stato di tensione fra le due cariche» — di presidente della Repubblica e di presidente del Consiglio — che l’editorialista del Corriere rileva, più che una condizione di concreto disagio istituzionale, è, in realtà, il riflesso indotto dei sentimenti che sono andati progressivamente maturando in gran parte dell’opinione pubblica. Da un lato, la diffusa disaffezione per il ruolo del Parlamento, che si traduce in ondate di moralismo e si concreta nel rifiuto della politica stessa. Dall’altro, la convinzione, e la conseguente aspettativa, che il presidente della Repubblica possa, e persino debba, recitare un ruolo di supplenza della classe politica, e della politica stessa, ritenute, non sempre a torto, inadeguate alla bisogna, attraverso decisioni unilaterali e «antipolitiche» che, di fatto, e in diritto, ne snaturerebbero le funzioni costituzionali. DORIANO SOLINAS IL RICORDO SENZA ETÀ DI GIORGIO GABER GLI SCONFITTI E CHI NON HA GIOCATO C’è una latente nostalgia dell’«Uomo della Provvidenza» — il filo nero che ha percorso le vicende nazionali dalla caduta della Destra storica (1876), lungo le stagioni della Grande Retorica, fino al tragico avvento del fascismo e che, anche dopo l’esaltazione democratica dei primi anni della Repubblica, ha inquinato la cultura politica dell’italiano politicamente militante. Nessun uomo politico, tanto meno l’attuale presidente della Repubblica, ha preteso, nel recente passato, di incarnarlo, ma la nostalgia si riverbera, ora, irrazionalmente, su Giorgio Napolitano e persino su quello del Consiglio, Mario Monti, dopo la fine di Berlusconi, troppo spesso compiaciuto lui stesso di incarnare un certo provvidenzialismo personalistico, cattivo sostituto del processo politico. In tale contesto, un ruolo pedagogico, in senso democratico-liberale, avrebbero dovuto recitare i media che, invece, in larga parte, soprattutto negli ultimi vent’anni, hanno contribuito alla nascita e alla diffusione della distorsione. Sul versante delle nostalgie per l’Antico regime, Cavour l’aveva esorcizzata con la «parlamentarizzazione» della Corona; che, così, non avrebbe potuto e, a dire il vero, neppure ha mai pensato, di revocare lo Statuto albertino del 1848 anche nei momenti più difficili del Regno sabaudo e dei suoi rapporti con l’Austria, ma ha contribuito, invece, a quel capolavoro del grande Conte che — grazie alla Carta costituzionale — è stata la coniugazione dello «spirito di libertà» con «lo spirito di nazionalità» del suo tempo; ciò che chiamiamo Risorgimento. Nell’Italia contemporanea, la «tensione» fra il presidente della Repubblica e quello del Consiglio, di cui parla Galli della Loggia, nasce sempre dall’irresponsabile tentativo della classe politica di «parlamentarizzare» — trascinandolo nell’arena politica — il presidente della Repubblica, che non è «parlamentarizzabile» perché «non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni» (art. 90 della Costituzione). In definitiva, ha ragione Galli della Loggia, a dire che «un Paese serio discute (...) dei problemi seri come questi». Ma temo manchi la premessa: la maturità culturale del Paese. © RIPRODUZIONE RISERVATA BCE, FONDO SALVA STATI, EUROBOND I tre passi che l’Italia deve fare in Europa di ALBERTO QUADRIO CURZIO I ministri delle Finanze dell’Unione monetaria europea (a 17 Paesi) e dell’Unione europea (a 27 Paesi) si sono riuniti all’inizio di questa settimana con pochi risultati. Tante invece le notizie, le ansie, le speranze. Dall’ipotesi di un accordo di mutua difesa anticrisi franco-tedesca più altri Paesi «forti» della Uem (Austria, Finlandia, Lussemburgo, Olanda) con esclusione dei più «deboli», alle liti tra Merkel e Sarkozy, all’evidente preoccupazione Usa per un crollo dell’euro i cui effetti destabilizzanti non si fermerebbero all’Europa. Adesso si aspettano i Vertici europei dell’8 e del 9 dicembre. Speriamo siano più incisivi dei precedenti. Anche il governo italiano, data l’autorevolezza europea del presidente del Consiglio, può dare un contributo alla Uem. Purché Monti non sia fagocitato dalle nostre vicende interne. Tre sono le iniziative che l’Italia dovrebbe prendere nella Uem e nella Ue. La prima è premere sulla Germania perché la Banca centrale europea (Bce) possa operare più ampiamente sul mercato dei titoli di Stato dei Paesi Uem per contrastare la speculazione e la sfiducia. La Bce è già attiva sul mercato ma non riesce a evitare prezzi e tassi da usura per i titoli di Stato. Sarebbe perciò importante se potesse intervenire quanto necessario per contenere i tassi dei titoli di Stato sotto il 5%. Cruciale a tal fine è la collaborazione con le banche centrali di Usa (Fed), Giappone, Cina e di altri Paesi alleati e con il Fondo monetario internazionale anche per superare vincoli dei trattati Ue alla piena operatività della Bce. L’accordo Bce-Fed di mercoledì ha generato un’importante decisione di sei Banche centrali: quella di dare liquidità in dollari a bassissimo costo alla banche europee. Anche la Cina autonomamente ha fatto la sua parte. E Draghi appare all’altezza della situazione anche per quanto detto ieri al Parlamento europeo. La seconda iniziativa riguarda il Fondo salva stati europeo. Nella Ue e nella Uem si dice che il Fondo può attivare 440 miliardi di euro, aumentabili con leva a 1000, per acquisti di titoli di Stato e prestiti agli Stati Uem per ricapitalizzare le banche. I ministri finanziari nelle recenti riunioni hanno autorizzato il Fondo a dare garanzie sui titoli di Stato in emissione fino al massimo del 30% e a varare Fondi di coinvestimento con privati per acquisti di titoli di Stato e per fare prestiti agli Stati Uem anche per ricapitalizzare le banche. Tuttavia, per ora, il Fondo ha fatto prestiti a Irlanda e Portogallo per circa 12,5 miliardi di euro con impegni totali per 43,7 di euro. Altri Stati Uem potrebbero chiedere al Fondo europeo un intervento (che non sarebbe umiliante perché questo è il suo scopo) per ridurre il collocamento sul mercato dei loro titoli di Stato e per rifinanziare le loro banche assoggettandosi alle condizioni di controllo del Fondo stesso. Ne varrebbe la pena per avere prestiti al tasso intorno al 5% con durata 10 anni. Ma il Fondo non si muoverà finché a presidiarlo ci sarà un tedesco, al posto del quale ci vorrebbe un Trichet. La terza iniziativa dell’Italia è di preparar- si subito alla modifica dei trattati che Merkel e Sarkozy intendono proporre ma anche al varo di un accordo intergovernativo ristretto (tipo Shengen) che non richiede una modifica dei trattati, che pure andrà fatta ma che richiedo tempo. Sarebbe importante infatti avere un governo dell’economia della Uem per controllare senza burocratismi le politiche di bilancio dei Paesi e per decidere penalizzazioni sia finanziarie che decisionali (quali la sospensione dei diritti di voto) per gli inadempienti. Nell’ambito dell’accordo andrebbero elaborati progetti per gli eurounionbond (rivolti anche alla crescita), per l’ampliamento delle funzioni della Bce da assimilare alla banca centrale Usa, per la modifica dei sistemi di voto tra i 17 Stati della Uem in modo da tener conto anche della dimensione del loro prodotto interno lordo. Due personalità, Giuliano Amato e Romano Prodi, potrebbero dare un grande contributo a queste progettazioni esecutive. Sappiamo infine che l’Italia deve anche attuare delle riforme. Il governo le presenterà a giorni e non solo per sottrarsi alla posizione di «accusato» che anche il recente rapporto del Commissario europeo Rehn ha privilegiato svalutando i nostri punti di forza. Per noi è importante recuperare l’efficienza e l’evasione perché più tasse non fermeranno l’aumento (usuraio) dei tassi di interesse che nelle urgenze d’oggi solo la Bce (con gli alleati, il Fondo salva Stati, il Fondo monetario internazionale) può contenere. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 49 italia: 515249535254 Lettere al Corriere Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a: «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79 PIÙ STATO NELL’ECONOMIA E SUPERAMMO LA CRISI DEL 1929 Risponde Sergio Romano Al tempo degli studi superiori, negli anni Cinquanta, sentii parlare della Grande Depressione, che colpì mezzo mondo. La situazione economica era uguale, se non peggiore, di quella attuale. A quanto mi risulta, l'Italia ne uscì benissimo e in poco tempo, addirittura con la nostra lira che faceva aggio sull’oro. Se, a quanto pare, è tutto vero, devo dedurre che a quei tempi gli economisti erano migliori o più preparati di quelli odierni, per non parlare poi dei politici. Severino Storti Gajani severino@ stortigajani.it Caro Storti Gajani, a grande crisi americana giunse in Europa all’inizio degli anni Trenta. In Italia colpì i grandi istituti bancari (Banca Commerciale, Credito Italiano, Banco di Roma) e di conseguenza le aziende che dipendevano dal loro credito o ne erano addirittura controllate. Il piano di salvataggio, concepito da Raffaele Mattioli della Banca Commerciale, approvato da Mussolini ed eseguito da Alberto Beneduce e Donato Menichella, consistette nella creazione di un Istituto della ricostruzione industriale (Iri), finanziato dallo Stato, che divenne proprietario delle banche e delle imprese. La lira fu forte CONFLITTI DI INTERESSI regolare permesso di soggiorno. Non abbiamo studiato e lavorato per tanti anni per sapere di tubercolosi non curate, di vaccinazioni non eseguite, di parti nelle cantine dei ghetti dei «non provvisti di regolare permesso di soggiorno». Nel terzo millennio abbiamo reinventato i paria. Prego il governo Monti di eliminare questa vergogna. Una grande differenza Caro Romano, lei scrive, riguardo al presunto conflitto di interesse del ministro Riccardi, che «il rischio è tanto meno grande quanto più i conflitti sono noti e visibili». Non è la stessa situazione in cui si trovava Silvio Berlusconi? Stefano Veronese stefano.veronese@ me.com Ho scritto più o meno le stesse parole a proposito di Berlusconi. Ma naturalmente esiste una differenza tra la presidenza di un’associazione umanitaria e la proprietà di aziende televisive. APPELLO DI UN MEDICO Cure sanitarie per tutti Penso che la professione medica sia una professione splendida. Lo pensavo anche quando ero solo uno studente in quella facoltà e credevo che nostro obbligo fosse aiutare il prossimo. Unico momento in cui mi sono vergognato del camice che indosso è stato quando il Parlamento ha varato le norme sulla restrizione all’applicazione delle cure a chi non era provvisto di perché così aveva deciso Mussolini con il discorso di Pesaro del 18 agosto del 1926, ma il suo apprezzamento non giovò all’economia nazionale. La deflazione penalizzò le esportazioni e diminuì la produttività. Come ha scritto Pierluigi Ciocca, uno dei maggiori esperti italiani di politica monetaria, il salvataggio costò, nel 1933, il 10% del prodotto interno lordo. Non è tutto. Con l’aiuto di Mussolini, i tre protagonisti dell’operazione (Mattioli, Be- L neduce e Menichella) riuscirono a impedire la scomparsa di buona parte del patrimonio bancario e aziendale della penisola, ma crearono le condizioni per una economia nazionale che è stata, sino agli anni Novanta, una delle più statizzate, dopo quelle comuniste, del continente europeo. La depressione americana e i suoi strascichi europei ebbero anche l’effetto di convincere Mussolini che i mali del capitalismo non fossero congiunturali, ma strutturali. Dopo avere deciso che la crisi «non era nel sistema ma del sistema», ritrovò nel fondo della sua cultura gli ardori socialisti del suo passato e deci- se che lo Stato fascista sarebbe stato, sul piano economico, «corporativo»: un traguardo che piacque ai settori più radicali del partito e a molti esponenti del mondo cattolico fra cui Amintore Fanfani e lo stesso Alcide De Gasperi. In realtà gran parte della politica di Mussolini negli anni seguenti fu assorbita dalle guerre (l’Etiopia, la Spagna) e, dopo le sanzioni della Società delle nazioni, dall’autarchia. Come vede, caro Storti Gajani, l’Italia uscì indubbiamente dalla crisi, ma con scelte e decisioni che accentuarono l’intervento dello Stato e del regime nell’economia nazionale. PENSIONI crescere se gli italiani rinunziassero ad acquistare marche estere che in molte zone sono più numerose delle nostre. E la Fiat crescerebbe producendo anche vetture ibride ed elettriche. Vittorio di Sambuy, Milano Il congelamento CONTRO LA CORRUZIONE Pagamenti tracciabili Gli episodi di corruzione che quotidianamente affliggono questo Paese dimostrano che la tracciabilità del denaro è l’unica possibile soluzione al problema, sempre che lo si voglia risolvere. Questo Paese, secondo me, soffre da 50 anni di una forma di dittatura: è quella dei furbi, e questo fa dell’Italia il più grande paradiso fiscale legale del mondo. La democrazia si fa anche con le ricevute non certo con il nero. Un Paese fiscalmente equo e democratico è un Paese decisamente migliore. Francesco Demartis Firenze DALL’EURO ALLE LIRE Il debito pubblico Vorrei far notare a chi spera nel ritorno della lira, che cambiando valuta non scompare il debito pubblico che in lire fa la bella cifra di 3.678.400 miliardi, calcolati sul debito che ora è di circa 1.900 miliardi di euro. Pierangelo Bonazzoli [email protected] Temistocle Baldoni Milano Dal governo fanno sapere che congeleranno per il 2012 l'adeguamento annuale delle pensioni (speriamo sia solo per l'anno prossimo: in Italia niente di più definitivo del provvisorio). D'accordo che ci sono da fare dei sacrifici, bisognerebbe però che lorsignori segnalassero al mio padrone di casa di non chiedermi l'aumento Istat annuale dell'affitto! Angiolo Pontenani angiolopontenani@ libero.it CRISI E SETTORE AUTO Quante marche estere Crescere? Si fa presto a dire ma purtroppo molte strutture sono esuberanti e si trovano nella condizione di ridurre il personale. Eppure il settore delle auto potrebbe © RIPRODUZIONE RISERVATA TOSSICI O PERICOLOSI Norme sui rifiuti Per il trasporto dei rifiuti tossici o pericolosi nel nostro Paese è in vigore una rigida normativa (aggirabile comunque con vari stratagemmi, ma questo è un altro discorso...). Solo, però, se l’azienda di trasporto ha sede in Italia; se la ditta dei camion è straniera, non deve rispettare alcuna normativa. Sembra una barzelletta, invece è proprio così! Franco Milletti Carpi (Mo) FRANCO SOPRAVVALUTATO Le misure svizzere La tua opinione su corriere.it/opinioni/ Il premier Monti: «Agire subito o conseguenze gravi». Secondo voi, il Paese gli darà una mano? SUL WEB Risposte alle 19 di ieri RR Sì 65,8 No 34,2 La domanda di oggi Marcegaglia sulle pensioni: «Quarant’anni di contributi non sono limite invalicabile». Ha ragione? Nella vicina Svizzera il Consiglio federale sta valutando le azioni più opportune per applicare gli interessi negativi agli speculatori e per combattere la rivalutazione del franco. Paese che vai... Pietro Bamonte, Bergamo @ E-mail: [email protected] oppure: www.corriere.it oppure: [email protected] Visti da lontano di Massimo Gaggi Gli indiani d’America conquistano la «tripla A» M entre i «visi pallidi» sono alle corde, costretti a fare lo slalom tra le raffiche di downgrading del debito pubblico americano e quelli inflitti alle banche di Wall Street, i pellerossa con la «tripla A» vivono la loro rivincita sull’uomo bianco. Fin qui sono riusciti ad arginare la povertà delle riserve nelle quali vivono quasi solo attraverso lo sfruttamento di miniere e qualche pozzo di petrolio e col gioco d’azzardo: anziché erogare sussidi, infatti, il governo da decenni aiuta i Cherokee, i Sioux e i Navajo soprattutto concedendo loro licenze per aprire casinò. Adesso, però, alcune tribù si sono messe a investire in infrastrutture e in piani per l’occupazione sfruttando l’ottimo voto ricevuto dalle agenzie di rating. Agli Utes del Colorado è stato concesso addirittura il voto massimo: quell’AAA che il governo degli Stati Uniti ha perso nell’estate scorsa. Ma anche la grande nazione Navajo — poche centinaia di migliaia di persone sparpagliate in enormi riserve che si estendono in Arizona, New Mexico e Utah — ha avuto da Standard & Poor’s un rating A che è pur sempre un voto migliore di quello ottenuto dalla California. I pellerossa sono considerati debitori più affidabili dello Stato che fino a ieri ha incarnato il «sogno americano» grazie alle loro riserve di liquidità (un fondo accumulato anni fa nella prospettiva di perdere una causa col Fisco che, invece, è stata vinta) e in virtù della loro ricchezza mineraria, modesta ma significativa. Le agenzie di Afflitti da sacche di povertà rating premiano i endemica (il 37 per cento della vive in condizioni piani di sviluppo popolazione d’indigenza), i Navajo hanno demessi a punto da ciso di rimboccarsi le maniche: approfittando della loro buona Utes e Navajo reputazione finanziaria, si preparano a emettere obbligazioni per 120 milioni di dollari con le quali intendono alimentare 50 progetti per lo sviluppo della loro nazione. Niente di trascendentale: soprattutto iniziative per lo sviluppo del turismo, la costruzione di due centri commerciali, due complessi industriali, un comprensorio di uffici, una stazione radio. Iniziative che dovrebbero comunque creare almeno 6.000 nuovi posti di lavoro. Volendo, poi, ridurre la dipendenza dalle miniere di carbone e dalle centrali che lo bruciano inquinando l'aria della grande riserva (70 mila chilometri quadrati, una superficie pari a circa un quarto dell'Italia), i Navajo dall’estate scorsa hanno avviato un programma accelerato di installazione di pannelli solari. Se avranno successo in questo loro tentativo di uscire da un passato di autocommiserazione e di abbandono da parte dell’America «ricca», i Navajo rischiano di riuscire dove Barack Obama, bloccato dai veti del Congresso, sta fallendo: combattere la disoccupazione con piani d’investimento capaci di creare posti di lavoro e di sviluppare il business delle energie alternative. [email protected] ❜❜ © RIPRODUZIONE RISERVATA Interventi & Repliche Sen. Rusconi: il controllo dei bagagli In riferimento all'articolo «‘Sono senatore’. Supera i controlli e si porta in aereo lo spumante», a firma Alessandra Arachi pubblicato sul Corriere di ieri, voglio essere molto chiaro: chiedo scusa per il mio gesto se questo può aver dato a qualcuno l’idea di privilegi ingiusti. Ognuno ha la sua storia personale, la mia è quella di un «mediano» della politica che però da capogruppo in Commissione di maggioranza o opposizione, come relatore, ha sempre concepito il suo impegno parlamentare nella quotidianità. Non chiedo sconti, non ce ne devono essere per nessuno oggi, soprattutto in politica, penso però di non meritare il resoconto riportato nell’articolo sulla base di informazioni raccolte non si sa bene dove e come, e le parole che la giornalista mi ha rivolto mercoledì sera. Questo mi amareggia, più delle centinaia di email di insulti e accuse che ho ricevuto oggi, che raccolgo come un monito ad alzare il livello di severità e di moralità e a evitare errori come questo. Sono anch’io convinto che la brutta politica possa essere cambiata solo da una sana buona politica: ho cominciato da consigliere comunale, poi assessore, sindaco della mia comunità, responsabile dei sindaci e poi parlamentare. Con la fortuna e forse un po’ di capacità di non essere mai sfiorato da uno scandalo, un avviso, una notizia negativa. Non vorrei essere giudicato o ricordato per una bottiglia e vorrei piuttosto cercare di ristabilire la verità. Ho troppa stima del Corriere, che da tanti anni è anche il mio, per non pensare però di poter fare alcune precisazioni che aiutino una ricostruzione corretta dei fatti: 1) Il titolo recita: «Superati i controlli», ma in realtà, contrariamente al solito, sono entrato dal «controllo normale» per Linate e non da quello riservato alle autorità, proprio perché non vi era coda e non ritenevo che vi fosse nessun privilegio da chiedere. 2) Ho avvertito io che c’era nel trolley una piccola bottiglia di prosecco, ben sigillata in confezione regalo, mi è stato chiesto se era possibile aprire la valigia e, ho un testimone a riguardo, ho comunicato che se non fosse stato possibile portarla a bordo, ero disponibile o a lasciare la bottiglia o a reimbarcare il trolley, spiegando non il valore economico ma affettivo che quel regalo rappresentava. 3) Mi è stato risposto che la decisione spettava alle forze dell’ordine e il carabiniere in servizio, esaminata la chiusura del pacco, ha dato l'autorizzazione immediatamente. Il tutto è durato meno di due minuti. 4) Si parla di tesserino di senatore esibito, ma © 2011 RCS QUOTIDIANI S.P.A. 4 FONDATO NEL 1876 DIRETTORE RESPONSABILE Ferruccio de Bortoli CONDIRETTORE Luciano Fontana VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli S.p.A. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE Piergaetano Marchetti Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 139 del 30 giugno 1948 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli [email protected] - fax 02-6205 8011 © COPYRIGHT RCS QUOTIDIANI S.P.A. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. 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Antonio Rusconi, Pd Abusivismo e risarcimenti A proposito dei doveri dello Stato scaricati sulle spalle dei cittadini (Corriere, 28 novembre), io non comprendo nemmeno perché la collettività debba sempre farsi carico dei danni arrecati dalla natura anche EDIZIONI TELETRASMESSE: Tipografia RCS Quotidiani S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 S RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma - Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 S SEPAD S.p.A. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 Tel. 049-87.00.073 S Niber S.r.l. 40057 Cadriano di Granarolo dell’Emilia (Bo) - Via Don G. Minzoni 54 - Tel. 051-76.55.67 S Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 S Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 S Centro Stampa Unione Sarda S.p.A. 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo - Tel. 070-60.131 S BEA printing bvba - Maanstraat 13, 2800 Mechelen, Belgium S Sports Publications Production 70 Seaview Drive, Secaucus, NY 07094 S CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) S La Nación Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires S Taiga Gráfica e Editora Ltda - Av. Dr. Alberto Jackson Byington N˚1808 - Osasco - São Paulo - Brasile S Miller Distributor Limited – Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 - Malta S Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd – 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus PREZZI: * Non acquistabili separati, il giovedì (nella regione Sardegna la domenica) Corriere della Sera + Sette e 1,50 (Corriere e 1,20 + Sette e 0,30); il sabato Corriere della Sera + IoDonna e 1,50 (Corriere e 1,20 + IoDonna e 0,30) . A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/v/d Corsera + quando si tratta di opere costruite abusivamente e comunque non in regola con le norme di sicurezza. Chi ha sbagliato paghi, fossero gli amministratori locali o le stesse vittime! Luca Taglietti [email protected] Il reddito dei cinesi poveri Nell'articolo pubblicato sul Corriere di ieri a pagina 48 «La Cina ha 100 milioni di poveri in più», per un lapsus, ho scritto che la soglia della povertà è stata portata da 1.196 a 2.300 renminbi al mese; come si evince peraltro da altri passaggi del testo, si tratta naturalmente di 1.196 e 2.300 renminbi annui, così com'erano annui gli 865 della soglia della povertà nel 2000. Mi scuso con i lettori. (m. d. c.) Cor. Como e 1,00 + e 0,20; gio. Corsera + Sette + Cor. Como e 1,00 + e 0,30 + e 0,20; sab. Corsera + IoDonna + Cor. Como e 1,00 + e 0,30 + e 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. e 0,80 + e 0,40; m/m/v/d Corsera + CorMez. e 0,80 + e 0,40; gio. Corsera + Sette + CorMez. e 0,80 + e 0,30 + e 0,40; sab. Corsera + IoDonna + CorMez. e 0,80 + e 0,30 + e 0,40. In Veneto, non acquistabili separati: m/m/v/d Corsera + CorVen. e 0,80 + e 0,40; gio. 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ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7100 del 21-12-2010 La tiratura di giovedì 1 dicembre è stata di 676.203 copie 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; UK Lg. 1,80; Ungheria Huf. 550; U.S.A. USD 3,50. ABBONAMENTI: Per informazioni sugli abbonamenti nazionali e per l'estero tel. 0039-02-63.79.85.20 fax 02-62.82.81.41 (per gli Stati Uniti tel. 001-718-3610815 fax 001-718-3610815; per il Brasile Numero verde 0800-558503 solo per San Paolo e 00xx11-36410991 per tutte le altre località). ARRETRATI: Tel. 02-99.04.99.70. 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The definitive collection" e 14,10; con "Il Mondo" e 4,00; con "Laicicattolici + Sette" e 4,20 50 italia: 515249535254 FidenzaVillage.com Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera Autostrada A1, uscita Fidenza Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 51 italia: 515249535254 Spettacoli Con il «Corriere» Noomi Rapace si confessa a «Io Donna» Alla conferenza stampa di Uomini che odiano le donne è rimasta muta perché non sapeva l’inglese. Si è messa a studiarlo e ora parla con accento di Oxford. Noomi Rapace si confessa a Io Donna, domani in edicola con il Corriere. L’intervista La favola di Anna Netrebko, protagonista alla Scala: da ragazza umile di San Pietroburgo a star del palcoscenico Manon A sinistra il soprano Anna Netrebko nei panni di Manon a Vienna, nel febbraio 2007. Vladimir Putin le ha conferito il titolo di «Artista del popolo della Russia» MILANO – L’importanza di chiamarsi Anna. Anna Netrebko, superstar della lirica bruna e radiosa, Donna Anna di nome e di fatto nel Don Giovanni di Mozart che il 7 dicembre aprirà la stagione della Scala, regia di Robert Carsen, direzione musicale di Daniel Barenboim. «Sono otto anni che non cantavo in questo teatro. Sono eccitata come una debuttante». Con Donna Anna però lei ha una lunga frequentazione... «È uno dei personaggi che amo di più, sia perché richiede una voce molto precisa, con poche appoggiature, sia perché è un carattere complesso, Vi sposerete? «Se troveremo il tempo...». Come ha cambiato la sua vita la nascita di suo figlio? «Tiago è balzato subito al primo posto. Me lo porto sempre appresso. A tre anni conosce i teatri meglio di me. Quando sono in scena, lui va subito a sistemarsi sul podio, mi vuol dirigere. Ma a casa guai se canto! Mi viene vicino, mi tappa la bocca». La parabola di Cenerentola lei l’ha vissuta tutta, da ragazza povera che per pagarsi gli studi di canto faceva le pulizie al Marinskij di San Pietroburgo, a diva della lirica che incontra il suo Principe proprio sulla scena «A questo punto comincio a crederci anch’io... La mia vita è davvero una favola. E il mio buon mago è stato il maestro Gergiev. È stato lui a scoprirmi quando non ero nessuno, a incoraggiarmi. Un uomo meraviglioso, pieno di energia, talento, generosità». Coppia Il soprano con il baritono uruguayano Erwin Schrott, che è anche il suo compagno, in un concerto con l’Orchestra Sinfonica di Porto Rico. A destra Anna durante le prove del Don Giovanni La diva della lirica ❜❜ A far perdere la testa alle donne non sono mai i bravi ragazzi «Don Giovanni, un eterno seduttore E io l’ho trovato davvero» ambiguo, diverso da quello che vuole apparire». Ci spieghi meglio «Quello che sappiamo di lei è che è una nobildonna, fidanzata con un gentiluomo, Don Ottavio... Un mondo perfetto che va a pezzi in una notte per colpa di un uno sconosciuto, che poi si scoprirà essere Don Giovanni. Che in quella notte prima tenta di stuprarla e poi uccide suo padre. O almeno così racconta lei...». Mette in dubbio le sue parole? «Le mette in dubbio Mozart. La sua musica ci dice qualcosa di molto diverso, di profondo e triste. La regia di Carsen ci mostrerà quell’incontro furtivo, dove Anna non viene affatto violentata. Lei mente a se stessa e per non compromettere il legame con Don Ottavio». E la vendetta, tratto dominante di Donna Anna? «È la vendetta non di una donna violata ma di una donna ferita nell’orgoglio, che vuole la rivincita. Perché anche lei, come tutti, donne e uomini, ama quel "mostro". Quel tornado, una forza vitale che non muore mai. Difatti Carsen lascerà a lui l’ultima parola, anche dopo che è finito all’Infer- no. Peter Mattei, che lo interpreta, aitante, aria maledetta, un po’ pazzo davvero, è perfetto nel ruolo». Insomma, Don Giovanni, il seduttore impenitente e cinico avrà sempre la meglio su Don Ottavio (qui Giuseppe Filianoti), l’innamorato dedito e protettivo... «Così va il mondo... A far perdere la testa alle donne non sono mai i bravi ragazzi ma quelli un po’ mascalzoni». È successo anche a lei? Il suo compagno, Erwin Schrott, baritono uruguayano dal ciuffo punk, è un Don Giovanni? «In carne e ossa. La prima volta che l’ho incontrato, nel 2004 alla Royal Opera House di Londra, indossava proprio quei panni. E io, guarda caso, ero Donna Anna. La scintilla tra noi è scoccata subito. Don Giovanni ci ha fatto innamorare, ci ha fatto rincon- Lunedì Radio3 «straniera» per un giorno ROMA — Radio3 diventa «straniera» per un giorno. Per un’intera giornata, lunedì 5, ai microfoni di Radio3 si alterneranno conduttori accomunati dal fatto di essere stranieri, sia nati in Italia che immigrati nel nostro Paese. Tante le provenienze e le professioni: giornalisti, scrittori, insegnanti, scienziati, operatori sociali, attori, musicisti, contribuiranno con le loro testimonianze a rendere la programmazione ancora più ricca di esperienze. trare, altre volte, su altri palcoscenici. Finché...». Finché, a differenza delle altre malcapitate dell’opera, lei ce l’ha fatta. Ormai siete una bella famigliola con un bimbetto di tre anni. Com’è vivere con Don Giovanni? «Meglio di quanto si dice... Erwin è un uomo molto affascinante, con cui non ci si annoia mai. Ma a differenza di Don Giovanni lui è fedele. Fedelissimo. La mia vendetta altrimenti sarebbe terribile! Altro che Donna Anna!» Cantate insieme spesso? «Appena possibile. Il prossimo giugno, alla Staatsoper di Berlino, ci ritroveremo di nuovo per Don Giovanni. Ma stavolta lui sarà Leporello. Non riusciamo a stare mai troppo lontani. Spesso affrontiamo viaggi più lunghi delle ore che poi trascorriamo insieme. Va bene così». Soprano Anna Netrebko è nata il 18 settembre 1971. La carriera da soprano iniziò quando venne notata dal direttore Valery Gergiev Lei ha duettato con Bocelli. Che ne pensa? «Che ha una voce stupenda. Ma per essere un cantante lirico sono necessarie due cose: saper cantare un’intera opera, e senza microfono. Se no è crossover». A questo punto cosa conta davvero per lei? «Dare il meglio di me, cantare nei migliori teatri, con i migliori direttori. Questi sono i veri lussi di una star». Le resta un sogno? «Da ragazza avrei voluto fare l’operetta, indossare vestiti rutilanti di paillettes... Ma il mio maestro sentenziò: no, tu hai la voce per l’opera». E l’opera è diventata la sua vita «Il mio mestiere. Molto importante, ma non è tutto. Quando sono a casa stacco la spina, ascolto altro. Mi piace il rock, adoro i Green Day. Ma soprattutto apprezzo la vita privata». Giuseppina Manin © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: Codice cliente: 52 Spettacoli La settimana al Cinema Per saperne di più tutte le recensioni e i trailer su www.cinema.corriere.it a cura di MAURIZIO PORRO 1921 - Il mistero di Roockford Midnight in Paris Un incantevole Woody Allen tra malinconia e risate Grovigli di famiglia in un collegio Sulla scia gotica dei giri di vite paranormali alla James, ma attento ai grovigli di famiglia, il deb Nick Murphy ci conduce nel collegio di Roockford dove s’aggira un giovane spettro: facile essere scettici come Florence (Rebecca Hall), ma cambierà idea. In regime claustrofobico, con momenti a suspense come la casa di bambola e finale a sorpresa, il film parte dal didascalico scontro tra positivisti e romantici, arricchendolo con le inquietanti presenze di teenager spiegando il valore della psicanalisi. RRRRRRRRRR voto 7 Lo schiaccianoci in 3D La fiaba di Hoffman con incubo politico Dimenticatevi del balletto di Ciaikovskij, che aleggia appena su questa versione della fiaba di Hoffman rivista da Dumas qui corretta in tecnologico incubo politico viennese anni 20 dal russo Konchalovskij con super budget. Ma alla fine il film non soddisfa quasi nessuno e la bambina solitaria (Elle Fanning) che sogna il peggio entra in collisione con la natura tecnologica che distrugge i giocattoli protagonisti, a partire dallo schiaccianoci «seduto» sul titolo fra un buon zio e Turturro re dei topi. RRRRRRRRRR Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 voto 5 Magico viaggio nel tempo I ncantevole. Non c’è altro aggettivo valido per suggerire questo 42˚ film di Woody Allen, nella cinquina dei suoi capolavori, in cui il suo nuovo alter ego Owen Wilson, un Redford che ha preso un pugno sul naso, diventa, dopo un prologo di cartoline da Ville Lumière, l’altro americano a Parigi. Non tanto diverso da quello, singing and dancin’ di Minnelli, che ricreava la pittura impressionista: qui il nostro autore, amante corrisposto della cultura europea, immagina che uno scrittore in crisi, in vacanza parigina con la promessa sposa e la reazionaria famiglia di lei dedita allo shopping e ai Tea Party, sia risucchiato alla sera, round midnight, in un’accogliente carrozza che lo riporta nei salotti, bistrò, circoli letterari della Parigi anni ’20. Così Gil, esausto del presente si butta nelle accoglienti braccia del passato e incontra in tenere notti Scott Fitzgerald e la molesta Zelda, il macho Hemingway, Salvator Dalí e Man Ray, Cole Porter che suona al piano «Let’s do it», Pablo Picasso e la sua amica Adriana che farà da battistrada. Stringerà la mano a Eliot, Cocteau, Degas, poi una sera viene introdotto da Alice Toklas nel salotto di Gertrude Il giorno in più Volo e la Ragonese: voglia di tenerezza Da Milano a New York inseguendo una bella sconosciuta sul tram 29 nella scia della commedia sofisticata e romantica americana. Fabio Volo azzecca soprattutto nell’ironica prima parte il tono di quel tipo così finto moderno, così affettivamente in panne, finché la trappola patetica di troppe sliding doors allunga la faticosa radiografia del colpo di fulmine. I caratteri ci sono, la Ragonese e Volo emanano voglia di tenerezza e identificazione, molesta la tanta pubblicità smaccata. RRRRRRR ◗RRR voto 6,5 Tower Heist Protagonisti La first lady francese Carla Bruni e Owen Wilson nel film di Woody Allen Stein cui darà il suo manoscritto da leggere, compra sei Matisse a 500 franchi e a un Buñuel incredulo suggerisce e spiega il soggetto dell’Angelo sterminatore. Manca solo che qualcuno gli dica: buonasera, sono Proust, Marcel Proust. Non solo: mentre i futuri suoceri disperano sulla sua sanità mentale e lo fanno indagare, Gil torna ancora più indietro da Chez Maxim, e al can can al Moulin Rouge dove conosce Toulouse Lautrec, Degas e Gauguin: se ci sarà un sequel può darsi che entrino in scena anche Balzac e Zola. L’as- sedio della mediocrità del presente spinge Allen, attraverso uno dei tanti viaggi nel tempo del cinema, ad adorare nell’altare di ieri stereotipi di uomini di cultura senza più bisogno di attraversare lo schermo come nella Rosa purpurea del Cairo. E si ride, ci si diverte con intelligenza, come poche altre volte, pur con un sottofondo malinconico per cui tutti attendiamo che arrivi l’ora dei vampiri, anche se nella Parigi di oggi ci sono la deliziosa Léa Seydoux e Carla Bruni in Sarkozy che fa la guida del museo Rodin. Nelle identificazioni mitiche, altro che motion capture, si distinguono Kathy (Gertrude) Bates, Marion Cotillard, Adrien Brody Dalí mentre il presente è nella banalità di Rachel McAdams e nel pedante e bravo Michael Sheen, cast perfetto al servizio di un magico ritorno al futuro. Ancora una volta, non ci resta che piangere, come dicevano Troisi e Benigni, anche dal ridere. © RIPRODUZIONE RISERVATA Midnight in Paris di Woody Allen con Adrien Brody, Owen Wilson Colpo grosso in tempi di crisi Colpo grosso in tempi di crisi: gli impiegati di un ricco residence di New York si vendicano del bieco finanziere che ha rubato i fondi pensione. Una delle rapine più divertenti e acrobatiche del cinema, coi soliti ignoti a Wall Street e con una tempistica spettacolare senza tregua. Al servizio di Brett Ratner cast divertente e divertito con una Ferrari rossa e il vendicativo Ben Stiller, il faccendiere Alda, i timidi Broderick e Affleck, il redivivo Eddie Murphy. E ci sovviene Brecht: è peggio fondare o sfondare una banca? RRRRRRRR ◗RR voto 7,5 Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Spettacoli 53 italia: 515249535254 Il caso Le strategie di Pechino per conquistare platee internazionali Festival di Torino La Cina cerca nuovi eroi tra le stelle di Hollywood Raccontare la vita attraverso i drammi di PAOLO MEREGHETTI I leviedellasia.corriere.it l concorso del festival di Torino si chiude con due film sul tema della morte, tra le cose migliori viste qui. Con 50/50 l’americano Jonathan Levine racconta la scoperta di un trentenne di avere un cancro alla schiena che gli lascia il 50 per cento di possibilità di sopravvivenza. Nel film seguiamo il periodo della chemio prima dell’intervento, gli sforzi di un amico per sollevargli il morale, i complicati rapporti con la fidanzata e con la madre e il ruolo sempre maggiore di una psicoterapista alle primissime armi. Sorretto da un gruppo di attori in stato di grazia (lui è Joseph Gordon-Levitt, l’amico Seth Rogers, la mamma Anjelica Huston, la psicologa Anna Kendrick), il film sa affrontare un argomento a rischio con un tono tra l’ironico e il partecipe, senza mai cadere nel ricatto melodrammatico ma anche senza cancellare i momenti più duramente realistici. Il russo Nikolaij Khomeriki, invece, con Serdca bumerang (letteralmente Il boomerang del cuore) sceglie come protagonista un giovane «sanissimo ma che può morire da un momento all’altro» senza spiegare che malattia lo affligga. Racconta cioè la vita di un comune mortale come tutti noi, ma con un senso più incombente della propria fine. E con questi occhi mostra la miseria quotidiana di un mondo che cerca di sopravvivere come può, inseguendo i rarissimi momenti di felicità (o di «incoscienza») che la vita (e la vodka) possono offrire. Una segnalazione merita anche l’inglese Craig Viveiros e il suo Ghosted (Isolato) che in un carcere fa incontrare due detenuti — un quarantenne (John Lynch) e un diciottenne (Martin Compston) — entrambi schiacciati dai propri sensi di colpa. Diretto con mano sicura e «adulta», sorretto da un cast indovinatissimo anche nei piccoli ruoli, il film rischia un po’ quando i destini dei due protagonisti si intrecciano ma sa restituire con bravura ed energia le tensioni che si consumano in carcere. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Bale, Robbins, Brody arruolati dal cinema asiatico DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — Il copione era già scritto. Il potere d’attrazione della Cina che richiama nella sua orbita le major hollywoodiane e i migliori registi della Repubblica Popolare lì a reclutare stelle internazionali. Il processo è in atto e ha per testimonial, in parallelo, Zhang Yimou e Feng Xiaogang. I cineasti, due divi nazionali, hanno affidato le loro nuove produzioni ad attori stranieri in grado non solo di sbancare i botteghini cinesi ma di rendere le pellicole appetibili per le platee globali. In entrambi i casi drammi storici, ambientati a 5 anni di distanza: I fiori della guerra di Zhang si svolge nella Nanchino del 1937 occupata dai giapponesi e un premio Oscar, Christian Bale, vi interpreta un prete che aiuta un gruppo di cortigiane a scampare alla violenza dei soldati invasori; 1942 di Feng affronta invece una carestia feroce tra Shanxi ed Henan, e ha scelto a sua volta due Oscar, Adrien Brody, che fa il giornalista di Time, e Tim Robbins — anche lui, come Bale... — il prete. Per la parte poi andata a Bale erano stati evocati i nomi di Tom Cruise e di Leonardo DiCaprio. Ha vinto l’attore bri- tannico, che aveva addirittura esordito recitando in un film d’ambientazione cinese, ragazzino protagonista de L’impero del sole di Steven Spielberg, anno 1987, epopea durante l’occupazione nipponica di Shanghai (altro déjà vu). Zhang Yimou però è rimasto Padri separati Otto milioni per Fiorello jr MILANO — È «Sarò sempre tuo padre» la fiction più vista della stagione. La puntata di chiusura della miniserie con Beppe Fiorello (foto) mercoledì sera è stata vista da 8 milioni 135 mila spettatori con uno share del 29,28%. «Ho rotto un tabù sui padri separati, tema che fino ad oggi non si aveva avuto il coraggio di affrontare» ha detto l’attore. conquistato dalla sua professionalità: «Quando sono andato da lui a Los Angeles aveva sul tavolo il copione e tutti i libri che gli avevo spedito. Mi ha fatto domande sul personaggio chiedendo dettagli che la sceneggiatura non prevedeva neanche. Mi ha molto colpito», ha confidato alla stampa cinese. Più prosaico Zhang Weiping, il produttore de I fiori della guerra, costato 600 milioni di renminbi (circa 70 milioni di euro), sugli schermi il 12 dicembre: «Finora i film di Zhang Yimou erano regionali, questo sarà davvero internazionale. Bale ne sarà l’ambasciatore nel mondo». Gli obiettivi sono un miliardo di renminbi d’incasso in patria, 200 milioni all’estero, magari l’Oscar. Nulla di kolossale è stato risparmiato, dagli effetti speciali a una chiesa costruita ex novo per oltre un milione di euro. Ma non è nulla, visto che — calcolano fiduciosi a Pechino — un film con Bale «può rendere 55 volte quello che si investe nel suo compenso». Feng Xiaogang si è mosso un po’ dopo, riprese avviate a ottobre e nomi delle due star ospiti resi noti neanche un paio di settimane fa. Intorno, una falange di grandi attori cinesi. «Voglio mostrare sentimenti duri come pietra Il regista Zhang Yimou, 60 anni. Il suo primo film, «Sorgo rosso», è del 1987 battuta dal vento», ha spiegato il regista, che vuole raccontare «come un fiore possa spuntare tra i sassi». Tra Hollywood e la Cina è un matrimonio di interesse. Nella Repubblica Popolare il cinema ha conosciuto nel 2010 un boom di incassi, un miliardo e mezzo di dollari, più 64% sull’anno prima, mentre gli Usa hanno ottenuto il risultato peggiore in 13 anni, meno 5,7% (10,5 miliardi di dollari). L’impiego di attori occidentali, e in prospettiva di registi, permette poi di aggirare il regime protezionistico che una sentenza contraria dell’Organizzazione mondiale Il poster La locandina de «I fiori della guerra» diretto da Zhang Yimou. Protagonista l’attore inglese 37enne Christian Bale del Commercio (Wto) non ha ancora scardinato: ogni anno in Cina possono essere distribuite solo 20 pellicole straniere. In compenso, nella prima metà del 2011, secondo la società di consulenza Artisan Gateway, quasi un terzo degli incassi proviene da coproduzioni con società straniere. L’assalto ai botteghini del mondo, star hollywoodiane o meno, deve fare i conti con gli abissi di gusto tra Cina e pubblico occidentale. Ma c’è tempo: in fondo siamo solo ai titoli di testa. Marco Del Corona 54 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Eventi Rinascite Dopo nove anni la storica sala rialza il sipario diretta da Geppy Gleijeses RIAPRE A ROMA IL QUIRINETTA La sfida Cartellone di qualità e un’Accademia internazionale d’arte drammatica Rivoluzione sulla scena N onostante i sinistri vaticini di Sibille sempre pronte a intonare il de profundis, il teatro non è morto ma è vivo e lotta con noi, soprattutto nei momenti bui di crisi sociale e di valori umani. Nel mondo globalizzato, dove si chiudono piccole botteghe artigiane per aprire supermercati, dove i cinema diventano garage, le librerie si trasformano in jeanserie, nascono o rinascono nuovi palcoscenici. È questo il caso del Quirinetta, che risorge dalle ceneri di un antico café chantant, poi sala cinematografica per film d’autore, poi finito nel dimenticatoio per decenni. Nel cuore storico di Roma, a due passi da Fontana di Trevi, lo spazio riapre i battenti il 6 dicembre, dopo nove anni, grazie alla caparbietà di Geppy Gleijeses che, da due anni, ha già assunto la gestione e direzione artistica del confinante Teatro Quirino. «È una storia che parte da lontano — racconta l’attore e regista napoletano — da quando undici anni fa creai dal nulla in Calabria, in una remota, povera, degradata provincia italiana, uno Stabile privato di interesse pubblico. Ricordo ancora — aggiunge — quando dopo i primi successi della nuova struttura, con la sua se- Sogni reali «Poteva diventare una discoteca, invece abbiamo recuperato una sala con amore per restituirla al suo splendore e al pubblico» Non solo prosa Il progetto è figlio dello spirito del Quirino: Gleijeses in due anni l’ha reso un centro attivo anche nel sociale, con i disabili e i detenuti de principale a Crotone, fummo persino oggetto di ricatti, di richeste del ‘pizzo’ da parte della mafia locale». In poco tempo, lo Stabile allarga i suoi confini anche ad altri palcoscenici della provincia calabra, finché Gleijeses partecipa al bando europeo per l’assegnazione del Quirino, in seguito alla dismissione dell’Ente Teatrale Italiano. Vince la gara e dal giugno 2009 trasforma lo spazio, intitolato a Vittorio Gassman, in un vitalissimo centro non solo di spettacoli ma anche di iniziative culturali: aperto 18 ore su 24, 330 giorni l’anno, con biblioteca, ristorante e una sorprendente affluenza di circa 200 mila spettatori a stagione. Un impegno artistico e sociale con attività sceniche e laboratori dedicati a disabili, disadattati, ex tossicodipendenti, detenuti, attività sostenute dalla Fondazione Roma del professor Emmanuele Emanuele. «Dove sta scritto che per fare teatro sia obbligatorio rimetterci di tasca propria e finire in fallimento? Quando si investe in un lavoro serio, movimentando anche l’indotto, si fanno circolare le idee e pure i guadagni». Arriviamo alla storia recente. Gleijeses, con il socio Willer Bordon (ex uomo politico ora imprenditore) e Giovanna Marinelli (ex direttore artistico dello Stabile di Roma), ha applicato lo stesso format al Quirinetta, cre- Sulla scia del Valle un nuovo impegno sociale e culturale «Si può fare a meno dei soldi pubblici» Protagonisti Margherita Buy Sarà in scena dal 14 al 26 febbraio 2012 con «Nel nome del padre», una commedia sentimentale di Luigi Lunari Roberto Saviano Dal 20 marzo all’1˚aprile 2012 Saviano porterà al Quirinetta il suo «Gomorra», best seller di denuncia diventato spettacolo teatrale che ha girato l’Italia Maddalena Crippa Interpreta «E pensare che c’era il pensiero» di Giorgio Gaber, dal 31 gennaio al 12 febbraio 2012: uno spettacolo di culto per più di una generazione ando un cartellone di spettacoli, affiancato da una serie di attività, a cominciare dalla realizzazione dell’Accademia internazionale d’arte drammatica, dove insegnano maestri della scena mondiale da Eimuntas Nekrosius e Nikolaj Karpov, da Marilyn Fried a Rafael Spregelburd. «È strano che, in questa situazione di incertezza mondiale, non solo finanziaria, un gruppo di folli recuperi una sala, che poteva diventare una discoteca, con amore, cura, ostinazione, per restituirla agli splendori della sua vita precedente e al pubblico romano». Un gruppo di folli, forse, anche gli «occupanti» che da sei mesi si sono impossessati del Teatro Valle: il palcoscenico più antico della Capitale, fino all’inverno scorso gestito anch’esso dall’Eti, ora vitalissimo luogo di performance, incontri, dibattiti: «A causa dell’indolenza degli enti locali — commenta Gleijeses — che hanno perso tempo prezioso, il rischio era di tenere il Valle chiuso per l’intera stagione. Si è così innescata una situazione virtuosa, alla quale ho dato il mio appoggio e solidarietà. Ma attenzione: ora serve un progetto concreto, altrimenti l’occupazione rischia di avvitarsi su se stessa». E infatti, il collettivo di occupazione informa che da gennaio inizia una raccolta fondi per far nascere la Fondazione Valle Bene Comune, da cui prenderà vita la Casa della Drammaturgia contemporanea. Intanto, martedì prossimo si rialza il sipario al Quirinetta con Elio Germano nel monologo «Thom Pain (basato sul niente)» di Will Eno. Poi, tra gli altri, Erri De Luca ne «In viaggio con Aurora»; Maddalena Crippa in «E pensare che c’era il pensiero» di Giorgio Gaber e Sandro Luporini; Margherita Buy in «Nel nome del padre» di Luigi Lunari; Ivan Castiglione in «Gomorra» di Roberto Saviano; Lucrezia Lante della Rovere di «Malamore» di Concita de Gregorio. Osserva Gleijeses: «È un edificio di pregio anche dal punto di vista architettonico, restaurato dall’architetto Piacentini e rivisitato da Busiri Vici. E noi lo riportiamo all’antico splendore con una programmazione da teatro di tendenza, la cui linea culturale appare subito chiara». Ma il cartellone sarà arricchito anche da balletti, concerti, burlesque e, ogni fine settimana, cena più jazz. «Siamo avviliti dalla crisi, dai tagli — conclude — ma certe piccole rivoluzioni culturali si possono ancora fare, anche da privati e non necessariamente con l’intervento di istituzioni pubbliche». Botteghino e spettatori È la prosa lo spettacolo più amato dagli italiani Secondo l’Osservatorio dello Spettacolo Siae, nel primo semestre 2011 il pubblico italiano ha speso complessivamente, per lo spettacolo e lo sport, 1.598,8 milioni di euro, il 3,81% in meno rispetto allo stesso periodo del 2010. Andando nel dettaglio, per quanto riguarda l’attività teatrale, la spesa del pubblico (201,6 milioni di euro) si è mantenuta quasi stabile, Da Nord a Sud Viaggio tra le compagnie e le sale indipendenti Si recita bellezza e legalità nei piccoli presidi d’Italia Passione civile e lavoro sul territorio I luoghi Da Trieste a Campobasso, ex fabbriche o Emilia Costantini borghi antichi sono scenari di confronto e innovazione © RIPRODUZIONE RISERVATA registrando solo un calo dell’1%. E pur essendo in forte aumento la lirica (+30,2%) e gli spettacoli di burattini (+36%), il maggior numero di biglietti è stato venduto per la prosa (8,7 milioni di ingressi), che si mantiene stabile con il +0,33%, così come il balletto (+1,08%). Mentre sono in calo la rivista e la commedia musicale (-6,22%) e il circo (-31,87%). C’ è chi realizza il proprio sogno in un borgo del Settecento, chi sopra un monte davanti al mare, altri in un ex mattonificio di periferia. Con l’obiettivo di fare del teatro un bene comune. Sono tanti, piccoli e nascosti, ma fermi nelle intenzioni, i presidi culturali che resistono, sostenuti da artisti come Danio Manfredini, Paolo Rossi, Marco Baliani, Pippo Delbono, Renato Sarti, Marco Paolini, Giulio Cavalli, Daniele Biacchessi, e tutti i protagonisti della scena più impegnata. Fare teatro tutti i giorni, un atto di responsabilità civile, è questa l’origine di Cada Die Teatro di Cagliari. Un gruppo nato nel 1982 da Giancarlo Biffi, milanese innamorato della Sardegna. La sede è un’ex vetreria alla periferia della città, occupata e ristrutturata dalla compagnia che ora paga l’affitto al Comune; 192 posti con un bookshop e una sala per attività sociali. Da qui sono passati tutti, da Baliani a Manfredini. Per festeggiare il trentesimo compleanno in scena, ecco i loro cavalli di battaglia da «Milano da bruciare», sugli anni 7o, ai «Racconti della bella gioventù», sulla guerra. A festeggiare ci sarà anche l’amico Paolo Fresu. Sull’altra costa, quella pugliese, la resistenza teatrale si chiama Kantieri Koreja. Dal 1985 il collettivo diretto da Franco Ungaro è un punto di riferimento per il teatro d’innovazione. Partiti da una vecchia masseria in provincia di Lecce, ad Aradeo, dopo 15 anni hanno trovato casa, una vera «residenza del teatro e della cultura» aperta al confronCodice cliente: Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Eventi 55 italia: 515249535254 La guida Il Teatro Quirinetta, via M. Minghetti 5, riapre con La storia Il Cinema Teatro Quirinetta venne realizzato lo spettacolo «Thom Pain» di Will Eno, protagonista Elio Germano (dal 6 al 15 dicembre). Il teatro è diretto da Geppy Gleijeses (direttore anche del Quirino), in collaborazione con Willer Bordon e Giovanna Marinelli. Il teatro è promotore di diverse attività sociali sostenute dalla Fondazione Roma del professor Emmanuele Emanuele. Info www.teatroquirinetta.it nei sotterranei di palazzo Sciarra da Marcello Piacentini, archistar dell’epoca, tra il 1923 e il ’26. Il cartellone, fino agli anni 40, prevedeva raffinati spettacoli musicali. Durante la guerra la sala si convertì in cinematografo. Nel ’46, dopo il restauro, mantenne la funzione di cinema fino alla fine degli anni 90. Cessò ogni attività nel 2002. L’intervista Dal cinema all’autogestione: l’attore «apre» la nuova sala e parla del suo impegno «Produciamo immaginario e difendiamo i nostri diritti» Elio Germano: «Anche il pubblico è più consapevole» E La storia continua Nella foto grande d’apertura Lorenzo Glijeses e Geppy Gleijeses in «Ditegli sempre di sì» di Eduardo De Filippo. Da sinistra, il Teatro Valle durante l’occupazione, il Quirinetta in un’immagine storica (foto Archivio Istituto Luce) e lo spettacolo messo in scena dai detenuti di Rebibbia nel cartellone del Quirinetta to e all’innovazione. Un ex mattonificio abbandonato in un quartiere che con il teatro ha ritrovato dignità sociale. Oltre a due sale teatrali c’è tutto ciò che serve per accogliere e lavorare, dalla foresteria alla sala prova al ristorante. Nel cartellone nomi di prestigio: Odin Teatret, Raffaello Sanzio, Paolini, i Kripton, e progetti di integrazione con ragazzi rom. In Molise invece per resistere si pratica lo zen. Il teatro del Loto di Ravezzano, Campobasso, è l’utopia realizzata di Stefano Sabelli; un piccolo gioiello scenico nato nel borgo settecentesco, dove nacquero i nonni di Robert De Niro. Un centro teatrale di valore europeo, dedicato all’incontro di culture diverse e universali. Un teatro che unisce arte e benessere. Realizzato seguendo le regole del Feng Shui, con materiali ecocompatibili, pietre e legni pregiati dalla Cina, il teatro è dotato di hammam e stanze del thè sui tatami giapponesi. Alcuni l’hanno definito «Il più bel piccolo teatro d’Italia», afferma Sabelli. «Oltre agli artisti che frequentano il nostro palcoscenico — da Fabrizio Gifuni a Silvio Orlando ad Anna Bonaiuto — siamo orgogliosi delle scelte gestionali. In cinque anni abbiamo ristrutturato uno spazio incastonato tra il Castello Carafa del Seicento e la settecentesca Casa Spensieri, con materiali ottimi e spese contenute; un esempio di co- lio Germano è l’esempio perfetto di un modo nuovo di vivere la scena. Sulla scia del Teatro Valle di Roma, occupato prima che diventasse un supermercato o qualcosa del genere, c’è da parte dei «nuovi» attori una consapevolezza diversa, un riscoprire la necessità sociale del teatro. Il Quirinetta è una sala che per una volta apre e non chiude. E l’inaugurazione spetta a uno dei più apprezzati talenti italiani, Elio Germano, atteso nel monologo Thom Pain di Will Eno. «Mi spiace che lo faccia io, sarebbe stato meglio che lo avesse interpretato un attore meno riconoscibile». Perché? «C’è un unico personaggio, come se fosse capitato lì per caso, non sappiamo se è un attore professionista o se sta improvvisando, cerca di intrattenere il pubblico, di farlo ridere, non ricorda nulla, le luci non si accendono e si costruisce e decostruisce un immaginario, per questo era meglio scommettere su un volto non noto, è scritto per un attore di questo tipo, c’è l’aspetto del dubbio...». Una volta a teatro gli attori di cinema arrivavano a fine carriera, oggi invece lei, Timi, Orlando lavorate a pieno regime. «Il problema è che la crisi è grave, non c’è lavoro, tutto deve essere in funzione degli incassi». Lei è uno dei motori della protesta del Valle, uno dei fondatori dell’associazione 7.06.07 (la data di nascita dello Statuto sociale europeo degli artisti). «Ci stiamo allontanando gli uni dagli altri, è una società fatta di schermi. Al Valle abbiamo vissuto un’esperienza in diretta, la voglia di partecipare, che può essere un corteo o uno spettacolo teatrale. Volevamo me si potrebbero utilizzare i fondi europei senza sprechi. I sostegni non ci arrivano dalle istituzioni (unica la Regione, 25 mila euro l’anno) ma dagli artisti che vengono a cachet ridotto e ci aiutano con qualche donazione; come Michele Placido, Carlo Cecchi e Jerome Savary». Si parla di scorie radioattive e rifiuti tossici ma anche di filosofia e nuovi stili di vita nel teatro di Ulderico Pesce, direttore artistico di un neonato presidio culturale, a San Paolo Albanese, trecento abitanti, sul monte Pollino, in Basilicata. Una sala di settecento posti a 800 metri d’altezza, un’ex fab- Film e premi 2007 Germano in «Mio fratello è figlio unico», qui con Riccardo Scamarcio, commedia diretta da Daniele Luchetti 2010 Protagonista Elio Germano, 31 anni, in «Thom Pain» di Will Eno Obiettivi «La cultura slegata dal business. Un mondo ideale? Forse, però si vivrebbe meglio» dire: siamo cittadini anche noi». L’esigenza di riempire un vuoto? «Sì, il vuoto degli sms o degli scambi sociali come simboli, la vita ormai ne è piena. Prima era simbolico solo andare a teatro. Oggi si va a teatro in una luce diversa, è un invito a uscire dalla propria solitudine». Lei sta dipingendo una società ideale. «Io dico che c’è quantomeno una nuova necessità, per rompere questo mondo dove tutto è in funzione del business. E ognuno la declina nel proprio ambito professionale». Però l’egocentrismo fa parte del dna della sua categoria, è stato un boomerang per le vostre battaglie civili... «Io a teatro non lavoro per farmi applaudire. C’è da parte di migliaia di persone la voglia di farsi carico di spazi comuni, pubblici. Prendiamo la Rai, per brica che l’attore ha trasformato in cenacolo artistico di fronte al fiume Sinni. La stagione inizierà il 27 dicembre, in cartellone diari di resistenza, passeggiate teatrali con i costruttori di zampogne, film, musica, storie dal mondo da ascoltare sulla giostra di Carsten Höller. Sul fronte politico, al nord la voce più forte è quella del Teatro della Cooperativa di Milano diretto da Renato Sarti. Una sala che non ha pari in Italia per impegno e coerenza. Nel cuore del quartiere operaio di Niguarda, ospita le migliori produzioni di teatro civile firmate da Sarti. L’antifasci- La gioia di Elio Germano premiato a Cannes come miglior attore per il film «La nostra vita», di Daniele Luchetti 2011 Elio Germano e Bruno Ganz in «La fine è il mio inizio» in cui Ganz interpreta Tiziano Terzani e Germano è il figlio Folco smo di «Mai morti» con Bebo Storti, «Nome di battaglia Lia», piccolo cult sulla Resistenza, «La Nave fantasma» sull’immigrazione, «Muri, prima e dopo Basaglia» con Giulia Lazzarini, per citarne alcuni. Un teatro apprezzato dal Piccolo Teatro e all’estero, da Barcellona a Tunisi. Dopo un’obbligatoria tappa alla Corte Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia), centro di produzione attento ai nuovi linguaggi (sono di casa Danio Mafredini e Moni Ovadia) il viaggio si potrebbe concludere al Teatro Miela di Trieste. Qui una risata vi seppellirà, quella del Pupkin Kabarett, gruppo comico impegnato. Partito in sordina da un’idea di Alessandro Mizzi e Stefano Dongetti, ora è riferimento della scena comica nazionale. Tra gli ospiti del Pupkin oltre a conterraneo Paolo Rossi, anche Maurizio Milani, Antonio Cornacchione, Vitaliano Trevisan e Vinicio Capossela. Il teatro Miela (nell’ex casa del lavoratore portuale) è un «centro di responsabilità culturale», gestito dal 1990 dalla cooperativa Bonawentura, fondata da Rosella Pisciotta e Gianni Torrenti. Tra le particolarità il «last minute» che offre agli artisti la possibilità di inserirsi all’ultimo nella programmazione: musica, teatro e cinema. Incontrare Moretti da queste parti non è raro. Livia Grossi Latitudini Uno spettacolo al Cada Die Teatro di Cagliari e il Pupkin Kabarett del Teatro Miela di Trieste © RIPRODUZIONE RISERVATA cui si paga il canone. È assurdo che i vertici siano scelti dai politici piuttosto che dagli azionisti di questo bene comune, che siamo tutti noi. Una illusione? Oggi c’è Internet. Così come si vota per il Festival di Sanremo, si potrà votare il prossimo direttore del Tg1. E così nel teatro, nella scuola negli ospedali. Dobbiamo considerarci proprietari del sistema collettivo. Noi attori, dal Valle alla nostra associazione, stiamo lavorando in questa direzione, per esprimere le opinioni in modo personale». Faccia un esempio concreto. «Il diritto all’equo compenso per lo sfruttamento della nostra immagine. Se viene ritrasmesso un nostro film, secondo una legge europea degli anni 70 mai applicata in Italia, c’è un diritto per l’interprete connesso al diritto d’autore. Qui non è mai stato riconosciuto. Noi attori non sapevamo tante cose, abbiamo deciso di auto informarci, di individuare il grande potenziale per uscire dal precariato. La vecchia Imaie, che dovrebbe occuparsi dei nostri diritti, ha inghiottito una voragine di soldi. Del passato se ne occuperà la magistratura, da oggi in avanti dei nostri diritti ce ne occupiamo noi stessi, senza delegare estranei». Fino all’invasione del tappeto rosso, da parte di centinaia di attori al Festival del cinema di Roma di un anno fa, le vostre rivendicazioni erano viste come la protesta di una casta. Da quel giorno è cambiata la percezione dell’opinione pubblica nei vostri confronti. «Quando per girare un film blocchiamo una strada, la gente ci grida di andare a lavorare. C’è la colpa della tv, che poteva essere una possibilità e non lo è stata e del potere per cui la cultura diventa controproducente. Anch’io mi chiedo se sia ancora possibile investire nella cultura. Abbiamo smarrito l’idea della saggezza e della sapienza. C’è la stima per quello che si ha, non per quello che si fa». Lei vorrebbe ricollocare il teatro di prosa al centro della società. Una necessità vitale, prima che culturale. Ma intanto il budget della cultura è passato dallo 0,39 allo 0,19 (contro l’1,7 della Francia): cosa chiederebbe al nuovo ministro dei Beni culturali? «Noi attori paghiamo le tasse con la partita Iva, con le stesse regole di chi possiede una pizzeria. Gli attori vengono calcolati dalla legge in modo improprio, come se non esistessimo. La nostra ricchezza è l’immaginario che produciamo. Dev’esserci un’altra logica. È una battaglia che non riguarda solo gli artisti ma tutti i lavoratori della conoscenza, gli insegnanti, i ricercatori. Ne parlo spesso con i miei colleghi. Un mondo ideale? Forse. Però si vivrebbe meglio». Valerio Cappelli © RIPRODUZIONE RISERVATA 56 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Sport Coppa Italia tocca subito alla Juventus MILANO — Gli ottavi di coppa Italia cominceranno giovedì 8 dicembre con Juve-Bologna (ore 21 Rai2), poi sarà la volta di Palermo-Siena (il 13 dicembre, ore 21, Rai2). Le altre sfide a gennaio: Lazio-Verona (il 10, 31 Sorteggi Nascono oggi a Kiev i 4 gironi del torneo L’Italia spera di evitare Spagna, Portogallo e Francia Alla fiera dell’Est Parte oggi in Polonia e Ucraina la sfida alla Spagna campione DAL NOSTRO INVIATO KIEV — Sono passati 4 anni e 7 mesi dal 18 aprile 2007, il mercoledì nel quale l’Esecutivo Uefa, con una votazione a sorpresa, decise che l’Europeo 2012 si sarebbe giocato in Polonia e Ucraina e non in Italia, come tutti avevano immaginato. Su questa scelta, molto si è discusso, dando spazio a tanti retropensieri, tutti legittimi, per una decisione inattesa e avventurosa, come si è capito in questi anni di frenetici e costosissimi lavori, per sostenere un’organizzazione sempre alle prese con la mancanza di denaro, che ha imposto tagli drastici. Resta il fatto che oggi alle 18 italiane (diretta Raidue) al Palazzo delle Arti di Kiev prenderà forma il tabellone delle 31 partite, destinate a scegliere la nazionale più forte d’Europa (prima gara: 8 giugno, finale 1 luglio 2012). Le 16 finaliste sono state divise in 4 fasce (passano le prime due di ciascun girone) e al sorteggio (un’ora) provvederà il segretario dell’Uefa, Gianni Infantino, insieme con alcuni ex giocatori che l’Europeo lo hanno vinto, compresi Suarez (’64) e Gianni Rivera (’68), ma anche Beckenbauer (’72), Giresse (’84), Van Basten (’88) e Zidane (2000). È un omaggio voluto da Platini a chi è stato protagonista sul campo, per «creare la storia insieme» (è lo slogan della serata) e per la prima edizione che si disputa nell’Est europeo, 22 anni dopo la caduta del muro di Berlino. Come già 4 anni fa, nella prima urna, quella delle squadre più forti, finiscono le nazionali dei due Paesi organizzatori, che sono assai modeste: allora Svizzera e Austria (subito eliminate), questa volta Polonia (gruppo A) e Ucraina (gruppo D). E non è un caso che Shevchenko, alle prese con il mal di schiena e all’ultimo atto pri- ma di chiudere con la nazionale (35 anni), abbia detto: «Sarebbe già bello passare il primo turno». Nella prima fascia ci sono anche la Spagna, campione d’Europa in carica (mai nessuno ha vinto due volte consecutive il titolo) e del mondo e l’Olanda, seconda in Sudafrica ed eliminata nei quarti a Euro 2008, che finiranno nel gruppo B e C. L’Italia è nella seconda urna, insieme con Germania, la nazionale più in forma del momento, Inghilterra e Russia. Il miglior girone possibile per gli azzurri è con Polonia, Grecia o Svezia (terza fascia) e Rep. Ceca (quarta fascia). Il girone più insidioso potrebbe essere con Spagna, Portogallo e Francia, precipitata in quarta fascia, causa le disastrose eliminazioni del 2008 e del 2010, ma ora in ripresa, con la cura Blanc, ore 21, Rai2), Udinese-Chievo (l’11, ore 17.30, Rai2), Roma-Fiorentina (l’11, ore 20.45, Rai1), Napoli-Cesena (il 12, ore 21, Rai2), Milan-Novara (il 18, ore 21, Rai2), Inter-Genoa (il 19 ore 21, Rai2). anche se Platini ha detto: «Non credo che vincerà l’Europeo». La mina vagante della quarta fascia più della Danimarca è l’Irlanda di Trapattoni (il più vecchio fra i 16 c.t.), che ha ammesso: «Spero di non trovare né Spagna, né Italia; meglio fra le squadre di seconda fascia, l’Inghilterra, perché ho qualche idea su come fermarla». I discorsi del giorno prima sono sempre relativi. L’Italia del 2006, al Possiamo giocarcela La fiducia del c.t. Prandelli «Sono sereno perché possiamo giocarcela con tutti, anche con gli spagnoli» Le partite del campionato europeo, 16 le finaliste divise in 4 fasce Mondiale, aveva un girone complesso (Ghana, Usa e Rep. Ceca), ma tutto sul campo era diventato semplice; 4 anni dopo, il gruppo con Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia, sembrava semplicissimo e invece è diventato un ostacolo insormontabile. L’Europeo a 16 squadre (ultima volta) impone di essere subito in condizione, perché fra le finaliste c’è un equilibrio persino superiore a quello di un Mondiale e i margini per rimediare agli errori è minimo, anche se l’Italia nel 2008 ce l’aveva fatta con un colpo di coda contro la Francia. Resta il fatto che qui a Kiev si presenta una nazionale italiana, temuta da tutti, dopo la cura-Prandelli («Sono sereno — ha detto il c.t. — perché possiamo giocarcela con tutti, anche con la Spagna»), che per due giorni ha ispezionato i possibili ritiri: uno a Cracovia, in Polonia e due in Ucraina (Leopoli e Kiev). Sarà un Europeo molto complicato per la logistica, con tutte le nazionali che sperano di finire in Polonia piuttosto che in Ucraina, dove ci sono stadi perfetti, ma infrastrutture (mancano almeno 2.000 camere di albergo nella sola Donetsk) e trasporti non ancora all’altezza. I gironi sono equamente divisi: gruppo A (Varsavia, partita inaugurale e Wroclaw) e C (Danzica e Poznan) in Polonia; gruppo B (Kharkiv e Lviv) e D (Kiev e Donetsk) in Ucraina. Sarà tutto più semplice nel 2016, in Francia e con 24 squadre. C.t. Cesare Prandelli, 54 anni, dal 2010 c.t. azzurro, ha ottenuto il record di punti (26) nel girone di qualificazione (Ipp) Fabio Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA Accuse La minaccia degli scandali e degli hooligans. Federazione a rischio di azzeramento Corruzione, il calcio polacco nella bufera DAL NOSTRO INVIATO Presidente Gregor Lato KIEV — Secondo l’ultima ispezione dell’Uefa, la situazione in Polonia è così delineata: i quattro stadi sono quasi pronti al 100%; gli aeroporti al 90%; le infrastrutture legate ai trasporti all’80%. «I tempi sono quelli dell’Europeo 2004 in Portogallo, in leggero ritardo rispetto a quanto avevano fatto Svizzera e Austria quattro anni fa». In questo momento, però, il problema per la Polonia è politico, all’interno della Federcalcio nazionale (Pzpn), investita da pesanti accuse di corruzione. Mercoledì è stato licenziato il segretario Zdzislaw Krecina, figura storica, coinvolto in una vicenda (con tanto di intercettazioni, trasmesse da TVN24), che tocca anche il presidente, Gregor Lato, uno dei simboli della nazionale polacca terza al Mondiale ’74, dietro a Germania e Polonia. Il ministro dello Sport, la signora Joanna Mucha, vorrebbe azzerare il vertice della Federcalcio, ma c’è il rischio di interferenze statali nell’ordinamento sportivo, mentre in base a un sondaggio, il 52% dei polacchi interpellati chiede addirittura lo scioglimento della federazione. È dal 2005 che gli scandali si succedono: 600 fra giocatori, ar- In tribunale Seicento fra giocatori, arbitri e dirigenti sono stati condannati o sono in attesa di processo bitri e dirigenti sono stati condannati o sono in attesa di processo per episodi di corruzione. Resta poi un problema legato agli hooligans, valutati intorno ai 5.000, che rappresentano una minaccia concreta per Euro 2012. Nel 2011 sono stati protagonisti di tre momenti di scontro con la polizia: a Kaunas, in Lituania, in marzo, per un’amichevole; a Bydgoszcz per la finale di Coppa di Polonia, in maggio; a Varsavia, l’11 novembre, per la sfilata destinata a celebrare l’anniversario dell’indipendenza polacca. Anche l’Uefa è mobilitata, così come le polizie europee, per isolare e smantellare questi gruppi e quelli di altri Paesi europei prima che si cominci a giocare. f.mo. LE SCOMMESSE VICINO A TE Calcio: Serie A Alta la posta in gioco per i rossoneri al Marassi Partecipa alla sfida scommettendo! Genoa - Milan stasera ore 20.45 Risultato Finale 1 X 2 4,25 3,40 1,85 1X2 Primo Tempo 1 X 2 4,50 2,10 2,45 Doppie Chances 1/X X/2 1/2 Under/Over 1,5 Under 3,10 Over 1,28 1,85 1,17 1,26 Under/Over 2,5 Under 1,80 Over 1,85 Under/Over 3,5 Under 1,25 Over 3,30 Quote aggiornate e altre scommesse su www.snai.it GIOCA PER VINCERE NON TI PERDERE. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: amministrazione autonoma dei monopoli di stato gioco legale e responsabile Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 Europa League Lazio, un pareggio che vale poco Sport 57 italia: 515249535254 MILANO — Finisce senza gol Vaslui-Lazio e adesso, a una giornata dalla fine del girone di Europa League, la squadra di Reja non è più padrona del proprio destino. Se avesse vinto, nello stadio di Piatra Neamt, sarebbe arrivata ai sedicesimi di finale. Il pari lascia tutto inalterato, ma i romeni sono in vantaggio nello scontro diretto. Questo significa che se il Vaslui vincerà l’ultima in casa dello Zurigo già eliminato per la Lazio sarà inutile battere lo Sporting Lisbona all’Olimpico. La squadra di Reja ha il torto di svegliarsi tardi, negli ultimi 20’ quando Rocchi rileva uno spento Cissé. Per oltre un’ora meglio i romeni. Marchetti salva il risultato due volte e Temwanjera segna un gol annullato per fuorigioco. La Lazio è tutta in un’occasione sprecata da Klose dopo 11’. Poi l’assalto finale. Vano. Sbaglia Sculli sottomisura, ci prova due volte Rocchi. Niente da fare. La qualificazione è lontana. Rossoneri Inzaghi non convocato: «Ma con lui sono chiaro» Genova, ore 20.45 Allegri lancia Pato «Ha passato il test Può solo crescere» l’allenatore dei liguri, la cui posizione è in bilico. Allegri invece rifiuta di ritenersi tale. È vero che ha il contratto in scadenza ma per l’allenatore milanista la condizione di incertezza non pare procurargli ansietà. «Da parte mia non ci sono problemi a rinnovare. Anche a Galliani e al presidente ho comunicato che la mia intenzione è quella di rimanere al Milan. Con il vicepresidente ci siamo parlati dopo Pechino, e lui ha detto che resto fino al 2014. Per cui non vedo perché debba avere sensazioni con- Botta a Seedorf «Seedorf vuole fare il trequartista? A Coverciano ci sono corsi per allenatori...» Il tavolo del Coni Parla la Fiorentina Della Valle a Moratti «Non sei costruttivo» che quella del fratello Diego, che all’incontro di Roma ci sarà. Il Coni aspetta sereno. Anche se le posizioni restano lontane, la riunione sarà seria. In ballo c’è il futuro del calcio italiano. Sette gli invitati. Altri due sono in sospeso: Aurelio De Laurentiis e il presidente della Lega Maurizio Beretta. Petrucci parlerà con entrambi nei prossimi giorni, poi deciderà. Intanto slitta la decisione sulla modifica dell’articolo 22 bis delle Noif (le norme organizzative interne della federazione) che consentirebbe a Lotito, Andrea Della Valle e Mencucci di tornare a occuparsi delle rispettive società (Lazio e Fiorentina). La Corte di giustizia federale, alla quale si era Il rifiuto rivolto Abete chiedendo un parere, ha riteSolo Diego al vertice con nuto di chiedere un Petrucci. La Corte di giustizia approfondimento federale ha rinviato il parere istruttorio allo stesso sulla modifica dell’articolo 22 presidente federale e al presidente della Lega Beretta, autorizzanConi, il clima resta teso. Il gio- do la presentazione di memovane Della Valle non ha gradi- rie e, casomai, la richiesta di to l’uscita di Massimo Morat- un’audizione. Una procedura ti. «Le premesse per ritrovare insolita. La decisione slitta al serenità nel calcio ci sono, ma 9 gennaio e i tempi si allunganon dobbiamo stare sulla di- no. Al prossimo consiglio fefensiva. Nelle ultime dichiara- derale, il 20 dicembre, l’argozioni del presidente dell’Inter mento non sarà affrontato. Loc’è davvero poco di costrutti- tito, però, potrà partecipare vo. Parlare di ‘‘coltelli sotto il da consigliere: visto che la tavolo’’ non va bene e non fa Corte di giustizia non ha fornibene a nessuno, soprattutto a to il parere, Abete non intenchi ha subito tanto come la de commettere passi falsi. Alessandro Bocci Fiorentina». La posizione di Andrea è an© RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO — Il tavolo della pace perde un protagonista. Andrea Della Valle (foto), patron e presidente onorario della Fiorentina, declinerà l’invito di Gianni Petrucci. «Non voglio alimentare altre polemiche e, in qualità di sospeso dall’incarico, preferisco non partecipare». In attesa del vertice, previsto nella mattinata del 14 dicembre al Palazzo H del trarie. C’è solo da mettersi a discutere e definire la questione». Pippo Inzaghi scalpita, non convocato nella gara con il Chievo, lasciato a casa anche in questa occasione. «Deve rimanere al Milan perché nell’arco del campionato può ritagliarsi i suoi spazi. Certo, se sarà scontento farà le sue valutazioni con me e la società». Ma certo non gli promette un posto nella prossima lista della Champions. «È tutto da vedere se lo metterò o meno. Ma non mi può rimproverare di non essere chiaro: lo sono fin troppo. Magari giocherà 5 partite, magari 10. Di sicuro io non do a nessuno la garanzia del posto, non la fornii nemmeno a Gattuso nell’estate dello scorso anno quando mi chiese se avrebbe giocato o meno». Sistemato Superpippo, si passa alla pratica Seedorf che in set- Milan (3-5-2) 1 Frey 3 Dainelli 5 Granqvist 13 Kaladze 20 Mesto 52 Merkel 4 Veloso 27 Costant 24 Moretti 11 Jankovic 2 Pratto (4-3-1-2) 1 Amelia 20 Abate 33 Thiago Silva 76 Yepes 77 Antonini 18 Aquilani 23 Ambrosino 22 Nocerino 27 Boateng 11 Ibrahimovic 7 Pato Arbitro: Celi Tv: ore 20.45 diretta Sky Calcio 1, Premium Calcio Internet: www.corriere.it «Milan attento al Genoa, è motivato» MILANO — Con la complicità del calendario che opporrà ai rossoneri da oggi alla sosta di Natale Genoa, Bologna e Cagliari fuori casa e Siena a San Siro, il Milan sogna l’aggancio in vetta. La Juve di Conte vola nonostante le perplessità d’inizio stagione. «Invece ora è l’unica squadra imbattuta» constata Massimiliano Allegri. «Ha rimontato due gol al Napoli e ha battuto la Lazio fuori casa. Era già una delle favorite per il titolo ma, ora dopo questi risultati si è ulteriormente rafforzata. Ed è prima con merito». Il tecnico livornese non perde la calma nonostante stasera la gara si preannunci complessa («dopo la sconfitta di Cesena la squadra di Preziosi cercherà di fare una partita importante»). Malesani ieri ha voluto rassicurare il popolo rossoblù: «Battere il Milan? È possibile» ha dichiarato Genoa La classifica Titolare Il gol contro il Chievo ha rilanciato Pato in campo oggi contro il Genoa (Fotopress) Lo sfogo Malesani: «Non sono mollo» GENOVA — Sfogo di Alberto Malesani, quasi come ai tempi del Panathinaikos: «Io mollo? Proprio no. Lo sarà qualcun altro, ma non io...» ha detto il tecnico del Genoa. timana ha dichiarato che preferirebbe giocare trequartista con Ibra più vicino alla porta. «A Coverciano ci sono corsi di allenatore che si possono frequentare» è la replica puntuta del tecnico, soddisfatto del ritorno in sella di Berlusconi come presidente («la sua presenza è uno stimolo») e di Pato. «Ha di nuovo segnato, ha passato l’esame psicologico. Può solo crescere». Ma si diffondono strane voci di una sua partenza a giugno… Juventus 26; Milan e Udinese 24; Lazio 22; Palermo 19; Napoli, Roma e Catania 17; Genoa, Parma e Chievo 15; Siena, Atalanta, Cagliari e Inter 14; Fiorentina 13; Bologna 11; Novara 10; Cesena 9; Lecce 8 Milan&Juve La diversità delle prime I principi opposti sui quali si fondano le due grandi rivali di MARIO SCONCERTI Monica Colombo © RIPRODUZIONE RISERVATA C’ è un’aria strana in giro, come se fosse professionale dubitare della Juve, perché la Juve è indecifrabile, non sai se è il nuovo che avanza o il vecchio. Come gioco, come famiglia, come abitudine. La storia del 2006 ha esasperato i contorni religiosi della squadra, tutto è diventato un’infinita nemesi contro tutti. La prima differenza con il Milan è proprio questa: la Juve è un puro esempio di misticismo sportivo, il Milan è laico e condannato all’impudicizia, per cultura di Allegri e del suo presidente. Da questo deriva il modo di gestire le squadre. Conte è un fondamentalista, operaio e ambizioso, evidente come una sceneggiata napoletana. Allegri è freddo, fa quello che non ti aspetti. Sembra il tipo qualunque, poi scopri che lascia le madri delle sue due figlie, cambia la squadra due volte in poche partite, ti ricordi che è stato l’allievo preferito di Galeone, l’anarchia organizzata, la voglia di affermare il lato divertente della vita anche nel calcio. Credo che Allegri dentro sia esattamente come Berlusconi, solo non capisca perché l’altro fa così tanta reclame ai suoi peccati, alla sua confusione. Allegri è fare e non dire. Conte è sentimento sempre, senza dosi, come un pensiero fisso. La Juve come Chiesa. Lo teorizzò già Boniperti che però aveva ironia e quando Agnelli gli proponeva un premio, lui chiedeva vacche gravide perché ogni vacca ne valeva almeno due. L’ha sperimentato Lippi con freddezza toscana capendo che farsi i fatti I tecnici propri coincideva straordinariamente con i Il misticismo fatti di una società che non sportivo di Conte, vinceva da 9 anni. Conte la ricerca del bello adesso lo dice perché è facile, del calcio di Allegri perché è la cosa più evidente, quella che conviene, ma soprattutto perché lui stesso ha bisogno di una chiesa. Sul campo la traduzione della forma in sostanza è, nel complesso, esatta. La differenza della Juve consiste nella vocazione a ricostruire un’idea, non tanto nella qualità dei singoli, che sono ottimi ma non valgono più degli avversari. La differenza è nel sentimento, nell’insistenza del ricordo. Il Milan è veramente scolpito nella pietra, molte idee ma principi esatti, non contaminabili. Quattro giocatori a costruire, sei a difendere. Un esempio: Seedorf, Aquilani e Boateng non hanno mai giocato insieme perché avrebbero portato la bilancia da una parte, cinque a difendere e cinque a costruire. L’ago è diventato Nocerino, che corre e gioca per come sa, ma quello che gli viene chiesto è essenzialmente tattico, non tecnico. Posizione, non vita, non arte o opinione. Il resto è intercambiabile, a parte Ibrahimovic, chiaro, e Thiago Silva, l’uomo che vale da solo una differenza con la Juve. Il Milan è naturale, la Juve va caricata, anche se sempre meno, sempre di più è vicino a uno standard spontaneo. Il Milan ha più qualità, ma la Juve mette energia a una serie di giocatori che possono raggiungere la qualità del Milan. Cercando dati più esatti, c’è da dire che negli ultimi 17 anni, cioè tutti i campionati con i 3 punti, 11 volte ha vinto chi era in testa alla 12ª giornata. E più in generale, le prime quattro di adesso, tre volte su quattro sono arrivate fra le prime quattro. Da cui deriva che niente di quel che stiamo vedendo è passeggero. Molto anzi, resterà com’è. © RIPRODUZIONE RISERVATA 58 PRESTAZIONI TEMPORANEE Questi avvisi si ricevono tutti i giorni 24 ore su 24 all’indirizzo internet: www.piccoliannunci.rcs.it 1 OFFERTE DI COLLABORAZIONE IMPIEGATI 1.1 ABILE impiegato commerciale, in mobilità, pluriesperienza ordini, offerte, bolle, inglese buono, francese ottimo, Office. 339.48.09.594. AMMINISTRATIVO esperto aziende medio piccole, gestione completa fino al bilancio, trentennale esperienza, esamina proposte anche part-time zona Milano nord. 339.37.40.496. CONTABILE amministrativo 27enne, volenteroso. Ragioneria. Laurea economia. Valida esperienza. Contabilità generale, clienti, fornitori, esamina proposte Milano o nord-ovest. 335.82.56.312. CONTABILE pluriennale esperienza aziende, studi commercialisti, full-time, part-time. Milano - 338.14.66.319 [email protected] DISEGNATORE Cad 2D/3D conoscenza Autocad Solidworks Solidedge computer software hardware operatore CNC laser punzonatrici offresi. 340.10.94.295. 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VERONA : telefono 045/80.11.449, fax 045/80.10.375. Le richieste di pubblicazione possono essere inoltrate da fuori Milano anche per telefax e corrispondenza a Rcs Pubblicità agli indirizzi di Milano sopra riportati. TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata obbligatoria: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 0: euro 4,00; n. 1: euro 2,08; n. 2 - 3 - 14 : euro 7,92; n. 5 - 6 7 - 8 - 9 - 12 20: euro 4,67; n. 10: euro 2,92; n. 11: euro 3,25; n. 13: euro 9,17; n. 15: euro 4,17; n. 17: euro 4,58; n. 18 - 19: euro 3,33; n. 21: euro 5,00; n. 24: euro 5,42. Rubriche in abbinata facoltativa: n. 4: euro 4,42 sul Corriere della Sera; euro 1,67 sulla Gazzetta dello Sport; euro 5,00 sulle due testate. n. 16: euro 1,67 sul Corriere della Sera; euro 0,83 sulla Gazzetta dello Sport; euro 2,08 sulle due testate. n. 22: euro 4,08 sul Corriere della Sera; euro 2,92 sulla Gazzetta dello Sport; euro 4,67 sulle due testate. n. 23: euro 4,08 sul Corriere della Sera; euro 2,92 sulla Gazzetta dello Sport; euro 5,00 sulle due testate. Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 1.6 ASSISTANT personal, personal shopper, security bodyguard bella presenza, ottimo inglese. [email protected] 320.67.72.549. CUSTODE decennale esperienza offresi Milano/hinterland. Full-time. 320.94.74.141. BABY SITTER 1.8 BABY-SITTER esperta neonati/bimbi referenziatissima offresi serie famiglie part-full time/serali notti. 340.38.23.328. BADANTI 1.9 BADANTE distinto, infermiere, referenziato offre disponibilità assistenza domiciliare. 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Codice cliente: Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 L’intervista Sport 59 italia: 515249535254 Per spaccio Il capocannoniere e trascinatore dell’Atalanta: «Inzaghi è un esempio» «È il mio momento Sono italiano e al top» Denis: «Grazie alla dieta e a San Espedito» DAL NOSTRO INVIATO BERGAMO — Germán Gustavo Denis, 30 anni, capocannoniere con 10 gol in 12 partite, trascinatore dell’Atalanta, è uno che ha i suoi tempi. Nel calcio e nella vita. Denis, è vero che la prima notte di nozze lei e sua moglie l’avete trascorsa separati? «Sì... la giornata era stata lunghissima per i festeggiamenti. Stavamo tornando in taxi e abbiamo litigato per una cavolata. Me la sono presa, così io sono tornato a dormire dai miei e lei da suoi. Poi è andata meglio: siamo insieme da 12 anni e abbiamo tre bambini». Anche con il calcio italiano l’inizio non è stato da favola. Cesena 2002, serie C1, allenatore Iachini. Pochissimi gol (3 in 29 partite) e arrivederci. Ha solo ricordi brutti? «No, ho ancora tanti amici, ma l’esperienza calcistica non è stata un granché. Ho fatto un po’ di fatica con la lingua, ero da solo, poi è arrivata mia mamma, ma le cose non andavano bene». Quando è ripartito, pensava che sarebbe tornato in Italia? «Sì. Ne ero sicuro». Lei ha iniziato prestissimo, a 4 anni. Grazie a chi? «A mia mamma. Mi portò alla scuola calcio per farmi stancare. Da allora ho sempre fatto l’attaccante». La sua forma è merito anche di una dieta. Quanti chili ha perso? «Quattro, ora peso 84 chili». Il suo piatto preferito? «La pizza di mia mamma è buonissima anche se non so come la fa». Sicuro che sia pizza vera? «Certo. Sottile e croccante». Dopo la traversa colpita contro il Napoli sabato con una girata bellissima cosa ha pensato? «Meno male che non l’ho calciata in tribuna!». Dopo il gol dell’1-0 invece credeva fosse fatta? «Ho pensato che avevamo 16 punti, che per l’Atalanta sono fondamentali. Poi alla fine il pareggio ci ha lasciato un sapore amaro». Lei ha avuto Guidolin e Mazzarri. Cosa ha Colantuono che loro non hanno? «Mi fa sentire più importante, anche se sono stato bene con tutti». Come mai è devoto a Santo Espedito? «Ho iniziato in un momento in cui non stavo bene. In Argentina è molto popolare, è il santo dei miracoli e delle ❜❜ La prima notte di nozze io e mia moglie abbiamo litigato e dormito separati. Ma siamo assieme da 12 anni... Basket Cantù supera Vitoria e vede la Top 16 Eurolega, addio amaro del Gallo e di Milano MILANO — Amarissimo addio. Nell’ultima sera Danilo Gallinari non riesce a salvare Milano, sconfitta 65-72 dal Real Madrid. Le contemporanee vittorie di Efes e Partizan lasciano ora alla EA7-Emporio Armani soltanto l’illusione della matematica. La realtà, invece, probabilmente sarà ancora una volta confinata nel ghetto, fuori dai confini delle prime 16 d’Europa. Troppi uomini che recitano a soggetto, senza copione e senza essere geni della recitazione. Rabbia? Adesso che se ne va il Gallo, e non avranno più l’alibi dell’incomprensione di come un ragazzo bianco potesse essere amato più di loro, califfi neri, come ad esempio Cook o Nicholas, adesso che Gallinari non farà più nessuna ombra, toccherà a loro farsi avanti, mettendo oltre al pane anche un poco di amore e fantasia. Altrimenti si rischia la solita incompiuta. Un libro presentato in sala La situazione EA7 Milano 65 Real Madrid 72 Prossimo turno 8/12 Efes Istanbul-Milano Bennet Cantù 71 Vitoria 68 Prossimo turno 7/12 Bilbao-Cantù Olimpia Lubiana 57 Montepaschi Siena 63 Prossimo turno 7/12 Galatasaray-Siena Siena qualificata alle Top 16 stampa, che raccoglie i ricordi di getto di Franco Casalini lungo 12 anni dell’Olimpia vincente, come prologo. In campo un’Olimpia tutta perplessità. Come se il fatto di avere le porte dell’inferno spalancate davanti, costretta a vincere sempre, non bastasse a costringerla a un passo indietro dalle solite incertezze. Real Madrid che balla in testa di Milano, 0-9 e 3-12, Omar Cook e Drew Nicholas che rifiutano tiri logici e scaricano la responsabilità con un passaggio di troppo. Deve entrare Danilo Gallinari, ma l’emozione del lungo addio gli accorcia la mano (0/5 al tiro nel primo tempo, e 2/9 alla fine, con 13 punti) e non è sera da star. Con in campo Giachetti e Rocca, fanti da trincea, Milano vede il pareggio (22-22). Ancora nessuno, però, ha il coltello tra i denti, e non parte l’assalto al Real, anzi, la EA7 si lascia riaffondare (28-36) dai siluri di Sergio Rodriguez, il playmaker di Tenerife, che non è certo la superstar Rudy Fernandez o il mandingo Ibaka. Conseguente imputazione alla difesa milanese, che non sa riconoscere i momenti delle spugnature di fiele. Questione di identità ancora da trovare. In una serata salvata dalla fondamentale vittoria di Cantù contro Vitoria (71-68), strappata dall’ultimo assalto di capitan Mazzarino (14). Un passo decisivo verso il Gotha d’Europa, già conquistato da Siena con la vittoria di mercoledì a Lubiana. Werther Pedrazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA cause disperate. Porto il numero 19 in suo onore». C’è qualcosa che non le piace dell’Italia? «No, qui è tutto perfetto, soprattutto rispetto all’Argentina». Si vive male là? «Sì perché c’è poca sicurezza». A Napoli sua moglie ha mai avuto problemi come quelle di Hamsik e Lavezzi? «No, mai. E poi il mio terzo figlio è nato là ed è un vero napoletano perché fa sempre casino». La crisi in Argentina come l’ha vissuta? «Eravamo una famiglia di classe media. Non ci è mai mancato da mangiare». Il suo compatriota Schelotto è da nazionale (italiana)? «Secondo me sì. È giovane, può migliorare e puntare in alto». Ma lei cosa ne pensa degli argentini che scelgono l’azzurro? «Sono scelte personali. Io non so cosa avrei fatto al loro posto. Ma giocare con gli azzurri non è un’opportunità da poco». Bomber German Gustavo Denis, 30 anni, argentino, attaccante dell’Udinese in prestito all’Atalanta (Fornasari) Ha anche il passaporto italiano? «Sì, da un mese». Questo può aprirle orizzonti di mercato, non crede? «Sicuramente sì». Suo figlio maggiore gioca a pallone? «Fa l’attaccante qui nell’Atalanta. Ha 9 anni. Quando sbaglio è il primo a criticarmi...». Il bonus di 70.000 euro per i 10 gol lo dividerà con i compagni? «No, no. Me lo tengo». L’Atalanta si salva? «Senza dubbio». Il Napoli va agli ottavi di Champions? «Credo...». L’Udinese (da cui è in prestito con diritto di riscatto che l’Atalanta eserciterà a 2,3 milioni) andrà in Champions? «La vedo difficile, ma può darsi». Giocare in Europa è un suo obiettivo? «Mi piacerebbe moltissimo...». Quale altro sport la appassiona? «Il nuoto, sia da praticare che da guardare. La Pellegrini mi piace molto». A 30 anni lei si sente al top? «Sì, ma penso di poter fare altri quattro anni a questi livelli». A Bergamo neanche Inzaghi fece tanti gol nelle prime 12 partite. Lui però aveva 23 anni. Lei crede di aver perso un po’ di tempo? «Sono tornato in Italia al momento giusto. Sono maturato, ma il vostro calcio non è facile, ho dovuto abituarmi e soprattutto trovare la fiducia che ho qui». La conosce la dieta-Inzaghi? «Sì ma col riso in bianco e la bresaola è dura. Lui è un esempio, esulta per ogni gol come se fosse il primo. Comunque anch’io ho tanta fame di gol e vittorie. È come se avessi appena cominciato a mangiare...». Paolo Tomaselli Padre e zia di Vidal arrestati SANTIAGO — La vita di Arturo Vidal lontano dai campi di gioco sembra non conoscere pace. All’alba di stamane, in Cile, sono stati arrestati Erasmo e Susana Vidal, padre e zia del centrocampista juventino. I due sono stati sorpresi in strada con 153 dosi di cocaina. È immediatamente scattato l’arresto, e i familiari del giocatore della Juve sono stati portati al 51˚ commissariato della Vittoria. Squalificato Sannino: «Io non ho bestemmiato» Giuseppe Sannino non sarà in panchina in Coppa Italia contro il Palermo, il 13 dicembre. Dopo la vittoria sul Cagliari, il tecnico del Siena è stato squalificato «per avere proferito un’espressione blasfema rilevata dal quarto ufficiale». «Ho usato parole inappropriate — dice Sannino — ma non ho pronunciato espressioni blasfeme. Credo che nella confusione mi siano state attribuite espressioni non mie». © RIPRODUZIONE RISERVATA Fotofinish VOLLEY World Cup al rush finale L’Italia cerca il pass olimpico Con il match tra l’Italia di Berruto e la Polonia (diretta su Sky2 dalle 7) si apre stamane la tre giorni decisiva per la conquista della World Cup e della qualificazione olimpica. Sono Russia e Brasile, oltre alla Polonia, gli squadroni a cui andrà conteso il prezioso biglietto per Londra 2012. Per gli azzurri si tratta di incrociare la strada del vecchio c.t. Anastasi, che oggi siede con Gardini sulla panchina polacca. Chi sulla carta sta meglio di tutti è la Russia, che pur avendo un punto in meno della Polonia ha dalla sua un calendario più agevole. «Il livello è altissimo: ora si tratta di rimanere concentrati e finire il lavoro» ha detto Berruto. SCI Uomini e donne in discesa In pista scende Innerhofer Scatta l’ora dei velocisti e l’Italia torna a sperare nelle gare americane. Gli uomini da oggi a domenica sono impegnati in Coppa del mondo a Baever Creek, in Colorado, sulla micidiale pista «Uccelli da preda», con una discesa (stasera su RaiSport1 dalle 19), un superG (domani) ed un gigante (domenica). Nella prima prova cronometrata Innerhofer, che ama i tracciati duri e spettacolari, si è piazzato secondo. Le donne sono invece a Lake Louise, in Canada, con tre gare veloci in tre giorni: oggi (RaiSport1 dalle 20) e domani due discese, domenica un SuperG. Nella seconda prova cronometrata la bresciana Daniela Merighetti ha ottenuto il secondo tempo e l’altoatesina Verena Schnarf il 4˚. L’Italia negli Usa non starà alla finestra. TENNIS Nadal-Monaco apre la Davis La Spagna vuole la cinquina Rafa Nadal contro Juan Monaco e, a seguire, David Ferrer opposto a Juan Martín Del Potro. Si apre così la finale di Coppa Davis sulla terra battuta dello stadio olimpico di Siviglia, rivincita della sfida del 2008 che vide gli iberici sollevare l’insalatiera d’argento in Argentina. Nel doppio di domani saranno Feliciano Lopez e Fernando Verdasco a sfidare David Nalbandian ed Eduardo Schwank, poi domenica gli ultimi due singolari incrociati. La Spagna è avanti 3-0 nei precedenti e insegue il quinto titolo dopo quelli vinti nel 2000, 2004, 2008 e 2009 mentre l’Argentina spera finalmente di sfatare un tabù che l’ha vista per tre volte in finale (1981, 2006, 2008), sempre battuta. Codice cliente: 60 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 È improvvisamente mancato il Prof. Francesco Sala di 73 anni.- Lo annunciano la moglie Carla, i figli Monica con Francis e Julie, Giulio con Claudia, Massimo e Niccolò, parenti tutti.- La salma dall'abitazione in via Genova, 29 sarà fatta giungere venerdì 2 dicembre alle ore 11 nella Sala del Commiato al cimitero Maggiore di Pavia per l'affettuoso saluto.- Non fiori ma offerte alla Fondazione Adriano Buzzati - Traverso IBAN IT22D0200805030000400220654 per iniziative in ricordo di Francesco. - Pavia, 2 dicembre 2011. Luigi e Annamaria Joo con le rispettive famiglie sono vicini alla sorella Carla per la perdita del caro marito Prof. Francesco Sala - Como, 2 dicembre 2011. Pier Domenico e Aurelia Gallo partecipano al lutto di Giulio e della famiglia per la perdita del caro amico Francesco - Milano, 1 dicembre 2011. Ros e Gp, con Carlo e Camilla sono particolarmente vicini a Carla, Monica e Giulio nel ricordare Francesco Sala Giulio, Francesca, Alessandro, Alessandra e Adriana con Gabriele e Chiara sono vicini a Fiorella ed alla sua famiglia per la scomparsa dell' Ing. Ettore Loizzo - Milano, 2 dicembre 2011. A.'.U.'.T.'.O.'.S.'.A.'.G.'. Il Supremo Consiglio dei Sovrani Grandi Ispettori Generali del 33º ed Ultimo Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato della Libera Muratoria per la Giurisdizione Massonica Italiana Grande Oriente d'Italia - Palazzo Giustiniani partecipa con immenso dolore il passaggio alle Valli Celesti del Potentissimo Fratello Ettore Loizzo Se ne è andato così, con la sua angelica discrezione e dopo una lunga vita, spento da una triste malattia, lasciandoci un dolcissimo ricordo di sé Aldo Martinetti Ne danno l'annuncio con dolore la moglie Lia e i figli Mario e Marco, con le nuore Lizzie e Cristina, i nipoti Margherita, Valeria con Mario, Angelica, Olivia, Andrea, Michele e i pronipoti Riccardo e Pietro.- Un sentito ringraziamento ad Aurora, Giovanni e Giuseppe.- I funerali si terranno sabato 3 dicembre alle ore 10.30 nella cappella del Cimitero Monumentale. - Milano, 1 dicembre 2011. Partecipano al lutto: Hermann e Melina Daniele. Annamaria Di Castro. Sovrano Grande Ispettore Generale 33º Grado, Membro Emerito. - Roma, 1 dicembre 2011. Silvia, Franco, Mario e Valeria abbracciano con grande affetto Mario e tutta la sua famiglia nel momento della perdita dell'amato padre A.'.U.'.T.'.O.'.S.'.A.'.G.'. L'Ispettorato Regionale della Lombardia del Supremo Consiglio dei Sovrani Grandi Ispettori Generali del 33º e Ultimo Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato della Libera Muratoria per la Giurisdizione Massonica Italiana Grande Oriente d'Italia - Palazzo Giustiniani partecipa con profonda commozione al dolore della famiglia per il transito nelle Valli Celesti del Aldo Martinetti Potentissimo Fratello Ettore Loizzo - Milano, 2 dicembre 2011. Roberto e Luciana con Alessandro Marta e Federico si uniscono al dolore di Lia Mario e Marco per la perdita di Aldo - Milano, 1 dicembre 2011. Partecipano al lutto: Anna Fossati. Silvia Lipschitz. amico di una vita. - Milano, 2 dicembre 2011. Sovrano Grande Ispettore Generale 33º Grado, Membro Emerito. - Milano, 1 dicembre 2011. Il Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie dell'Università di Milano esprime sentite condoglianze ai famigliari dello stimato collega Partecipano al lutto: David Cerniglia. Edo Biondo. Angelo Florio. Carissimi Lia, Mario e Marco vi abbracciamo con affetto insieme alle vostre famiglie nel ricordo di Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, a nome della Giunta e dei Fratelli tutti, ricorda il Andrea e Carlina, Antonio e Liviana, Claudio e Carla, Dodi e Luisella, Elio e Virginia, Francesco e Anna, Franco e Valeria, Franco e Susy, Fulvio e Giulia, Guido e Ilaria, Luciano e Tiziana, Mario e Francesca, Massimo e Annie, Maurizio e Lita, Maurizio e Silvia, Micaela e Alessandra, Nerio e Giovanna, Nello e Laura, Paolo e Carla, Paolo e Monica, Riccardo e Roberta, Roberto e Alessandra, Sandro e Bruna, Vittorio e Patrizia.- Vi abbracciano anche tutti i nostri figli. - Milano, 2 dicembre 2011. Prof. Francesco Sala - Milano, 1 dicembre 2011. Il personale dell'Orto Botanico di Cascina Rosa dell'Università degli Studi di Milano ricorda il suo fondatore Prof. Francesco Sala e si stringe affettuosamente alla famiglia in questo momento doloroso. - Milano, 1 dicembre 2011. Gli amici e il personale tutto del Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Milano piangono l'improvvisa scomparsa del caro collega Prof. Francesco Sala e partecipano commossi al lutto della famiglia. - Milano, 1 dicembre 2011. Antonio e Daniela d'Amelio con i figli sono vicini con grande affetto ad Alfredo, Nicoletta, Anna e Gloria per la scomparsa dell'indimenticabile Graziella d'Amelio Di Domenico Fr. Ettore Loizzo Gran Maestro Onorario Libero Muratore e uomo libero, testimone di un impegno politico attivo che abbandonò solo per dedicarsi a ruoli di primaria importanza nel governo del Grande Oriente d'Italia.- Coscienza critica della Massoneria calabrese, lo ricorderemo per l'azione pedagogica nei confronti dei più giovani e per la strenua difesa dei valori e dei principi di libertà e fraternità. - Roma, 1 dicembre 2011. "Che la strada si apra al tuo passaggio che il vento soffi sempre alle tue spalle che il sole illumini il tuo volto che la pioggia irrighi i tuoi campi e che, fino al nostro prossimo incontro, Dio ti custodisca nel palmo della sua mano". È mancata all'affetto dei suoi cari la signora Maria Astori ved. Perego nonno Aldo Maria, Carlo, Pinuccio ed Enrico Boffi con le rispettive famiglie costernati ed increduli sono vicini alla famiglia Musmeci per la perdita dell'amico Giuseppe - Giussano, 1 dicembre 2011. Partecipa al lutto: Ravizza & C. Srl. Anna e Paolisa Pellegri sono vicine a Vanna, Federica e Corrado nel loro immenso dolore per la perdita di Giovanni e Giulia Diana con i figli sono vicini con la preghiera ad Alfredo, Nicoletta, Anna e Gloria per la scomparsa dell'adorata I figli Angelo, Aldo e Grazia, le nuore Delfina e Rossella, il genero Francesco, i fratelli Lina e Pio, le cognate Romilda e Carla, i nipoti Stefano, Chiara, Massimo, Arianna, Igor e Ilaria.- I funerali avranno luogo presso la chiesa parrocchiale di Besana in Brianza sabato 3 dicembre 2011, alle ore 14. - Besana in Brianza, 30 novembre 2011. Graziella d'Amelio Di Domenico Le segretarie e i collaboratori degli Studi Dottor Angelo Perego e Avvocato Aldo Perego partecipano al dolore per la scomparsa della signora che ricorda con moltissima stima.- La stampa italiana ha perso un artista. - Milano, 1 dicembre 2011. Maria Astori ved. Perego Il Presidente, l'Amministratore Delegato, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, la Direzione Generale e tutto il personale in servizio ed in quiescenza del Gruppo Credito Valtellinese prendono parte al lutto della famiglia per la scomparsa di - Roma, 2 dicembre 2011. - Roma, 2 dicembre 2011. - Besana in Brianza, 1 dicembre 2011. Marilù e Gaetano, Salvatore e Vivi, Fabiano e Margherita, Onorio e Francesca, Osanna e Giangaleazzo, Massimo, uniti nella preghiera e nel dolore sono vicini ad Alfredo, Nicoletta, Anna e Gloria per la scomparsa della adorata Marilena e Rino con grande tristezza sono vicini ad Angelo, Aldo e Maria Grazia per la perdita della cara signora Graziella Maria - Roma, 2 dicembre 2011. Massimo e Elena Sordi, Giancarlo e Adriana Fontana Rava stringono in un grande e forte abbraccio Marita e tutta la sua famiglia nel ricordo dell'amatissima Graziella d'Amelio Di Domenico e la ricordano per la sua simpatia e generosità. - Besana in Brianza, 1 dicembre 2011. Alma e Rino Bertini con i figli Marco e Paolo e relative famiglie partecipano al dolore di Angelo, Aldo e Grazia per la scomparsa della cara mamma Maria Astori Giuseppe Musmeci - Milano, 1 dicembre 2011. Macchingraf è vicino alla famiglia e a Fontegrafica per la prematura scomparsa di Giuseppe Musmeci Francesco Bertini I funerali avranno luogo a Milano nella parrocchia dell'Annunciazione in via Scialoia 5 alle ore 14.45 di venerdì 2 dicembre. - Milano, 1 dicembre 2011. Matteo Giacomo Alice Martino Giulia e Anna Lucia Giovanni Pietro Nicolò con Annie Michele e Valentina non dimenticheranno mai l'allegria e il calore della nonna Jole - Milano, 1 dicembre 2011. Nonna Jole sarai sempre nei nostri cuori.- Gigi, Daniele, Elena, Raffaello, Salina, Mauro. - Milano, 1 dicembre 2011. Elena, Roberto, Claudia, Valeria e Tharin, insieme a Daniela, Silvia, Betta e Mena si stringono vicini all'amato Antonio e a tutta la sua famiglia per la perdita della mamma Milena Salvadore Briguglio - Roma, 2 dicembre 2011. Chiara e Pietro sono vicini a Sergio per la morte della madre Milena Il presidente di Maire Tecnimont S.p.A. Fabrizio di Amato, e la società tutta, si stringono ad Antonio Cardani e famiglia in questo momento di dolore per la perdita della mamma Domino SpA, Tommaselli Srl, Cadore Srl con tutti i collaboratori sono vicini ad Angelo, Aldo e Grazia Perego partecipando al loro dolore per la scomparsa della cara mamma Nel ricordo di entusiasmanti momenti di creazioni e di attività artistiche in comune, di un'indimenticabile e fraterna amicizia, Alberto e Bruna Biasi sono vicini in affettuoso abbraccio alla moglie Franca, al figlio Michele e alla famiglia tutta per la perdita di Lucia Guidi Maria Astori Manfredo Massironi - Padova, 1 dicembre 2011. Il Presidente e tutto il Consiglio di Amministrazione della società Italfarmaco SpA, unitamente a tutti i dipendenti, partecipano al lutto del Dottor Alessandro Porcu e della sua famiglia per la perdita del padre Francesco Porcu - Milano, 1 dicembre 2011. Les ateliers du Midi Michele Crespi con la zia Dolly, la tua famiglia è stata per me una seconda famiglia.- Clara con Renato. - Milano, 1 dicembre 2011. Accaduerho è vicina con affetto nella preghiera a Cesare e Stefania per la perdita della mamma Teresa Mellace Riccelli Milano, Palazzo Reale 20 ottobre 2011 26 febbraio 2012 lunedì 14.30-19.30 martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30 giovedì e sabato 9.30-22.30 la biglietteria chiude un’ora prima Seguici su www.mostracezanne.it www.comune.milano.it/palazzoreale infoline 02 92 800 375 che lascia in tutti noi un vuoto colmabile solo dalla speranza. - Rho, 1 dicembre 2011. È tornato alla casa del Padre Ermanno Schmidtmann Gino Bianchi con Matilde Fabrizio Cristina piangono un grande amico Milena Salvadore Briguglio Cézanne Caro, generoso zio Lo annunciano i familiari tutti. - Milano, 1 dicembre 2011. facebook.com/skiraeditore twitter.com/skiraeditore Eugenio (Ennio) Valentino - Milano, 2 dicembre 2011. - Milano, 1 dicembre 2011. È mancato all'affetto dei suoi cari il Prof. Franco Bonati Ne danno l'annuncio: la sorella Mina, le figlie Annalisa e Donatella con Piero e Dario.- I funerali si svolgeranno sabato 3 dicembre a Segrate - Villaggio Ambrosiano - nella chiesa Sant'Ambrogio ad Fontes alle ore 10.45. - Cesano Boscone, 1 dicembre 2011. Ti abbracciamo forte nonno Franco Emiliano, Luca, Lorenzo, Arianna, Alice, Luca e Andrea. - Cesano Boscone, 1 dicembre 2011. L'Associazione Nazionale Arma di Cavalleria Sezione di Milano partecipa addolorata al lutto per la scomparsa del socio Commendatore Tenente Gianbattista Cannata - Milano, 1 dicembre 2011. Gli amici di Stampa Democratica sono vicini a Paolo Chiarelli e alla moglie Palma per la perdita del loro caro 1993 - 2011 Professor Ermanno Marchionna I figli e i suoi cari lo ricordano sempre con grande affetto. - Milano, 2 dicembre 2011. Marco, Debora, Marianna e Carlotta ricordano con immensa tristezza ed immutato affetto Franco Riganti nel primo anniversario della sua scomparsa. - Solbiate Arno, 2 dicembre 2011. Luca Morrone Il cuore soffre, la mente ricorda e l'anima cerca pace: come posso vivere senza te?- Mamma, Walterino. - Prunetto, 2 dicembre 2011. 2007 - 2011 Luigi Rossi Il tempo non cancella il tuo ricordo.- Tua moglie Mirella. - Biassono, 2 dicembre 2011. Gianbattista Cannata - Milano, 1 dicembre 2011. I colleghi della Mandarin Advisory Srl sono vicini ad Alberto Forchielli in questo momento di grande dolore per la perdita della sua adorata madre Mariagrazia Dal Monte Casoni - Milano, 1 dicembre 2011. - Milano, 1 dicembre 2011. di cui ricorderanno sempre le grandi doti di umanità e impegno. - Sondrio, 1 dicembre 2011. Francesco Porcu - Milano, 1 dicembre 2011. Mariacarla Giorgetti e Aldo Stesuri e i componenti dello studio legale sono vicini a Antonio Briguglio nel triste momento della scomparsa della mamma Graziella e Giovanni De Censi partecipano con commozione al dolore della famiglia per la scomparsa dell'amico Francesco Bertini Francesco De Santis partecipa al lutto del Dottor Alessandro Porcu e della sua famiglia per la scomparsa del papà - Arezzo, 1 dicembre 2011. Francesco, Sandrine, Edward e Sara sono vicini agli amici Matteo e Andrea per la scomparsa del loro papà - Cassago in Brianza, 1 dicembre 2011. - Sirtori, 1 dicembre 2011. Jole Ravasi Morandi già stimato Vice Direttore Generale e Vice Presidente dell'istituto. - Sondrio, 1 dicembre 2011. - Milano, 2 dicembre 2011. - Milano, 30 novembre 2011. Corinna Paola con Carlo Francesco con Sabina ricordano con tanto amore Vincenzo Maralla Francesco Panfilo, Andrea Mugnai, Massimo Grasselli e i colleghi di PM & Partners partecipano commossi al dolore di Andrea e della sua famiglia per la scomparsa del padre Vincenzo Maralla - Milano, 1 dicembre 2011. Pietro Marchesani Strappato prematuramente alla vita mi mancherai sempre.- Tua sorella Grazia, con Lorenzo, Lisa e Tiziana. - Pordenone, 1 dicembre 2011. In collaborazione con Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE Con il sostegno di Cultura, Expo, Moda, Design ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 14-20 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Telefono 02 50984519 Fax 02 50956003 - 02 50956033 E-mail: [email protected] SI ACCETTANO E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: CORRIERE DELLA SERA • PER PAROLA: Necrologie € 5,00 - Adesioni al lutto € 10,00 • A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti € 540 Il settimanale di politica, attualità e cultura. TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: GAZZETTA DELLO SPORT • PER PAROLA: Necrologie € 1,90 - Adesioni al lutto € 3,70 • A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti € 258 SERVIZIO FATTURAZIONE NECROLOGIE: TEL. 02 50956632 - FAX 02 25886632 E-MAIL: [email protected] Mercoledì in edicola Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 61 italia: 515249535254 Ogni giorno le PREVISIONI della tua città sempre con te Digita: mobile.corriere.it nel browser del telefonino Il Tempo Il servizio è gratuito salvo i costi di connessione internet previsti dal piano tariffario del proprio operatore Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile Bari IL SOLE OGGI Sorge alle Tramonta alle LE PREVISIONI Palermo Bologna Firenze Torino Napoli Roma Milano Genova Venezia 7:03 16:46 7:46 16:48 7:07 16:35 7:17 7:42 16:41 7:39 16:46 7:29 16:29 6:57 16:24 7:30 16:36 7:28 16:38 16:39 DOMANI LA LUNA DOMENICA Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto 25 nov. 3 dic. 10 dic. 17 dic. MARTEDÌ LUNEDÌ Trento Trieste Aosta Venezia Milano Torino Bologna Genova Firenze Ancona Perugia Tra oggi e domani una perturbazione atlantica transiterà al Nord e sulle regioni tirreniche. Piogge diffuse e neve su Alpi e Nord Appennino da 1300/1600m. Resta asciutto lungo l'Adriatico, al Sud e isole con ampi spazi soleggiati. Per domenica e lunedì affermazione di forti venti di Libeccio con piogge su regioni tirreniche, Friuli e localmente tra le isole maggiori. Neve sui confini alpini. Martedì instabile al Sud, venti più freddi settentrionali. L’Aquila ROMA Campobasso IN EUROPA Bari Potenza Napoli Catanzaro Cagliari LE TEMPERATURE DI OGGI 8 8 Aosta 9 11 9 10 Milano Torino Trento Venezia Trieste 14 Genova 11 Bologna 14 Roma 12 Campobasso 18 R. Calabria 16 Catania 14 12 16 11 14 15 11 16 19 18 17 18 Firenze Perugia Ancona L’Aquila Napoli Bari Potenza Cata Palermo Palermo Alghero Cagliari a cura di Olbi VENTO Sole Nuvolo Coperto Pioggia Rovesci Temporali Neve Ancona Aosta Bari Bologna Bolzano Brescia Cagliari S = Sereno max Moderato Forte Molto forte Calmo 1 1 8 -1 4 -1 7 13 9 15 12 12 10 17 S N S N N B N P = Pioggia 3 8 10 2 3 12 12 11 16 17 9 13 14 16 N = Nuvoloso S S N B N N N L’Aquila Lecce Messina Milano Napoli Olbia Palermo T = Temporale min max 2 6 10 1 5 9 14 11 17 18 9 16 18 19 C = Coperto N N N B S N N 9 5 8 6 6 8 1 9 Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 5 Puzzles by Pappocom LA SOLUZIONE DI IERI 3 7 9 4 4 3 2 1 6 Altri giochi su www.corriere.it 7 5 9 1 7 4 5 6 2 8 9 3 1 1 9 2 5 7 3 4 8 6 6 3 8 4 9 1 5 2 7 9 5 1 8 3 4 6 7 2 8 2 6 7 5 9 3 1 4 4 7 3 1 6 2 8 5 9 3 1 9 2 4 5 7 6 8 5 8 7 9 1 6 2 4 3 5 Bassa Pressione 1 Kiev 6 9 3 Berlino Dublino Amsterdam 6 L Stoccolma 2 Copenaghen Edimburgo 6 9 Varsavia 8 Praga Fronte Caldo 7 Londra 9 9 Parigi Milano Vienna 2 Belgrado Ankara 7 8 Bucarest 9 Roma Barcellona Madrid 15 Tirana 14 9 Lisbona 13 Algeri Fronte Freddo 14 Atene 17 Tunisi 19 19 NORD AMERICA min max 5 2 3 9 2 10 -2 10 11 14 15 11 18 12 R = Rovesci R R S N S N S Roma Torino Trento Trieste Udine Venezia Verona min max 5 1 3 5 1 1 -2 15 8 12 11 10 10 10 Pechino Fronte Occluso 3 S 30 N 18 Sydney B = Nebbia 2 6 4 3 8 7 1 9 5 10eLotto I numeri vincenti 5 7 14 15 23 26 30 31 38 43 53 55 59 60 65 69 75 84 86 89 60 38 15 7 59 5 23 31 53 89 53 86 69 65 2 60 54 85 23 47 57 55 61 65 58 83 27 3 59 20 44 1 36 45 63 60 17 49 44 74 15 3 13 19 Superenalotto Combinazione vincente 4 10 29 41 54 74 14 Numero Jolly 15 Santiago New York 19 Rio de Janeiro Buenos Aires 24 Luanda 22 9 Nairobi Lagos 28 23 Città del Capo Città del Messico Oggi su www.corriere.it Estrazioni di giovedì 1 dicembre 84 59 43 14 26 55 30 75 30 15 12 San Francisco 16 Los Angeles S 30 22 31 Chicago Giacarta 30 S 21 21 Vancouver 3 Lotto BARI CAGLIARI FIRENZE GENOVA MILANO NAPOLI PALERMO ROMA TORINO VENEZIA NAZIONALE 2 9 Bangkok Il Cairo 18 Lima 9 Delhi Shanghai Casablanca 24 13 Tokyo S AFRICA Caracas Bogotà Seul N N SUD AMERICA 7 Giochi e pronostici 3 2 3 Parma Perugia Pescara Pisa Potenza R. Calabria Rimini V = Neve Sudoku Difficile 7 5 Oslo Agitato 3 max Campobasso Catania Crotone Cuneo Firenze Genova Imperia Mosso ASIA AUSTRALIA min 5 Helsinki MARE Debole Nebbia LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA min H Alta Pressione Fronti instabili di origine atlantica si muovono dall'Europa centro-settentrionale fino al cuore del Mediterraneo. Rapido peggioramento tra Francia, Spagna e Italia con precipitazioni. Ancora fortemente perturbato su Islanda, Scozia e Paesi scandinavi con temperature rigide invernali e nevicate anche in pianura. Alta pressione e tempo stabile tra l'Est Europa e i Balcani, locali nebbie. 25 Numero SuperStar Jackpot indicativo prossimo concorso: 39.100.000,00 Ai 6: nessuno Ai 5 stella: nessuno 24.260,00 Ai 5+: nessuno Ai 4 stella: Ai 3 stella: 1.368,00 Ai 5: 26.651,94 Ai 2 stella: 100,00 Ai 4: 242,60 Agli 1 stella: 10,00 Ai 3: 13,68 Agli 0 stella: 5,00 www.corriere.it/giochiepronostici Motori Serie A Anteprima Motorshow Genoa-Milan in diretta web La diretta Da Bologna tutte le novità della rassegna, dalla Panda alla Ferrari. Video, foto e approfondimenti. La partita di Marassi inaugura il turno-spezzatino. Foto, video dei gol e commenti dei tifosi. Euro 2012 L'iniziativa Starnews Il regalo di Natale? Una foto Rosalinda e Monica Gli scatti d’autore in vendita (benefica) per i bambini della Sierra Leone. Le immagini. La figlia di Adriano rivela: «Io e la Bellucci ci siamo amate». Il videogiornale delle star. Vita Digitale Il video Lottatrice per gioco Passatempi spaziali La videointervista a Kayane, campionessa del mondo dei «picchiaduro». Guarda. L’astronauta gioca a baseball sull’Iss (contro se stesso). Guarda le immagini dallo spazio. Dalle 18 il sorteggio dei gironi per la fase finale degli Europei di calcio (sotto, il c.t. Prandelli). Codice cliente: 62 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Tv in chiaro Teleraccomando Rai1 di Maria Volpe PER RIDERE PER RICORDARE Checco-show arriva in tv Frignani, eroe della Resistenza Che sarà mai qualche parolaccia... Checco Zalone (foto) è un comico strepitoso, che qualcuno attacca per eccesso di volgarità. Ma Checco non è volgare: è irruento, popolare, divertente. Parla come al bar, lui che è laureato in giurisprudenza ed è un bravissimo musicista jazz (che prende in giro il jazz). Le sue parodie — da Vendola a Jovanotti, passando per Cassano — sono esilaranti. Stasera propone due nuovi personaggi riveduti e corretti: Michele Misseri e Roberto Saviano. Ospiti: Claudio Bisio, Laura Pausini e Kekkoo dei Modà. «L’uomo che arrestò Benito Mussolini» è la storia di Giovanni Frignani, il tenente colonnello dei Carabinieri che il 25 luglio 1943, dopo la seduta del Gran consiglio del fascismo e la caduta del regime, cura l’arresto di Benito Mussolini (foto). Frignani finisce poi sul «libro nero» della Gestapo. Braccato dai nazisti, è costretto a nascondersi. Anche a lui si deve la nascita del Fronte clandestino di resistenza dei Carabinieri. Il 23 gennaio 1944 Frignani viene arrestato e condotto nel carcere di Via Tasso. Morirà nell’Eccidio delle Fosse Ardeatine. Checco Zalone (...) show Canale 5, ore 21.10 ReSerch Rai Storia, ore 23 Rai2 Rai3 Rete4 Canale5 Italia1 La7 MTv rai.it rai.it rai.it mediaset.it/rete4 mediaset.it/canale5 mediaset.it/italia1 la7.it 6.45 UNOMATTINA. Attualità 10.55 CHE TEMPO FA. 11.00 TG 1. 11.05 OCCHIO ALLA SPESA. Attualità. Con Alessandro Di Pietro 12.00 LA PROVA DEL CUOCO. Varietà. Con Antonella Clerici 13.30 TELEGIORNALE. 14.00 TG 1 ECONOMIA. Attualità TG1 FOCUS. Attualità 14.10 VERDETTO FINALE. Attualità. Con Veronica Maya 15.15 LA VITA IN DIRETTA. Attualità. Con Marco Liorni, Mara Venier. Nel programma: Tg Parlamento; Previsioni sulla viabilità; Tg 1; Che tempo fa 18.50 L’EREDITÀ. Quiz. Con Carlo Conti SERA 20.00 TELEGIORNALE. 20.30 QUI RADIO LONDRA. Attualità 20.35 SOLITI IGNOTI. Varietà 21.10 I MIGLIORI ANNI. Varietà. Con Carlo Conti. Nel programma: Tg1 60 secondi 6.30 CARTOON FLAKES. Ragazzi 9.30 TGR MONTAGNE. Attualità 10.00 TG2PUNTO.IT. Attualità 11.00 I FATTI VOSTRI. Attualità 13.00 TG 2 GIORNO. 13.30 TG 2 COSTUME E SOCIETÀ. Attualità 13.50 TG 2 EAT PARADE. Attualità 14.00 L’ITALIA SUL DUE. Attualità 16.05 TG 2 FLASH L.I.S. 16.15 GHOST WHISPERER. Telefilm 16.50 HAWAII FIVE-0. Telefilm 17.50 TG 2. 18.00 SORTEGGIO CAMPIONATI EUROPEI 2012. Calcio 19.35 SQUADRA SPECIALE COBRA 11. Telefilm. Con Erdogan Atalay 7.30 TGR BUONGIORNO REGIONE. Attualità 8.00 AGORÀ. Attualità 9.50 DIECI MINUTI DI... PROGRAMMI DELL’ACCESSO. Att. 10.00 RAI 150 ANNI. LA STORIA SIAMO NOI. Attualità 11.00 APPRESCINDERE. Talk show 12.00 TG 3. RAI SPORT NOTIZIE. METEO 3. 12.25 TG 3 FUORI TG. Attualità 12.45 LE STORIE - DIARIO ITALIANO. Attualità 13.10 LA STRADA PER LA FELICITÀ. Telefilmi 14.00 TGR. TGR METEO. 14.20 TG 3.METEO 3. 14.50 TGR LEONARDO. Att. 15.00 TG 3 L.I.S. 15.05 LASSIE. Telefilm 15.55 COSE DELL’ALTRO GEO. Varietà 17.40 GEO & GEO. Doc. 19.00 TG 3.TGR. TGR METEO. 8.20 HUNTER. Telefilm 9.40 R.I.S. DELITTI IMPERFETTI. Telefilm 10.50 RICETTE DI FAMIGLIA. Attualità 11.30 TG 4 TELEGIORNALE 12.00 DETECTIVE IN CORSIA. Telefilm 13.00 LA SIGNORA IN GIALLO. Telefilm 13.50 IL TRIBUNALE DI FORUM ANTEPRIMA. Att. 14.05 IL TRIBUNALE DI FORUM. Attualità 15.35 SENTIERI. Soap Opera 15.50 FILM INTRIGO INTERNAZIONALE. (Thriller, Usa, 1959). Regia di Alfred Hitchcock. Con Cary Grant 18.55 TG 4 TELEGIORNALE 19.35 TEMPESTA D’AMORE. Soap Opera 8.00 TG 5 MATTINA. 8.40 LA TELEFONATA DI BELPIETRO. Attualità 8.50 MATTINO CINQUE. Varietà 11.00 FORUM. Attualità. Con Rita Dalla Chiesa 13.00 TG 5. Nel programma: Meteo 5 13.40 BEAUTIFUL. Soap Opera 14.10 CENTOVETRINE. Soap 14.45 UOMINI E DONNE. Talk show. Con Maria De Filippi 16.15 AMICI. Reality 16.55 POMERIGGIO CINQUE. Varietà. Con Barbara D’Urso. Nel programma: Tg 5 minuti 18.50 AVANTI UN ALTRO. Quiz. Con Paolo Bonolis. Nel programma: Tg 5 Anticipazione 8.50 UNA MAMMA PER AMICA. Telefilm 10.35 GREY’S ANATOMY. Telefilm 12.25 STUDIO APERTO 13.00 STUDIO SPORT. 13.40 I SIMPSON. Cartoni 14.35 DRAGON BALL. Cartoni 15.00 BIG BANG THEORY . Serie 15.35 NO ORDINARY FAMILY. Telefilm. Con Michael Chiklis 16.25 LA VITA SECONDO JIM. Serie 16.50 GIOVANI CAMPIONESSE. Telefilm 17.45 DRAGON BALL. Cartoni 18.30 STUDIO APERTO. Nel programma: Meteo 19.00 STUDIO SPORT. 19.25 DR. HOUSE MEDICAL DIVISION. Telefilm. Con Hugh Laurie 7.00 OMNIBUS. Attualità 9.40 COFFEE BREAK. Attualità 10.35 L’ARIA CHE TIRA. Attualità 11.25 SOS TATA. Reality 12.25 I MENÙ DI BENEDETTA. Attualità 13.30 TG LA7. 14.05 FILM IL CACCIATORPEDINIER E MALEDETTO. (Guerra, Gb, 1952). Regia di Compton Bennett. Con Trevor Howard. 16.00 ATLANTIDE - STORIE DI UOMINI E DI MONDI. Doc. 17.10 HOW DOES IT WORK. Documentario 17.30 THE DISTRICT. Telefilm. Con Craig T. Nelson, Roger Aaron Brown, Sean Patrick Thomas 19.20 G DAY. Tg Satirico. Con Geppi Cucciari 20.30 TG 2 20.30. 21.05 NCIS: LOS ANGELES. Telefilm. Con Chris O’Donnell, Daniela Ruah, Linda Hunt 21.50 BLUE BLOODS. Telefilm. Con Donnie Wahlberg, Tom Selleck, Bridget Moynahan 20.00 LA CRISI. IN 1/2 H. Attualità 20.20 BLOB. Attualità 20.35 UN POSTO AL SOLE. Soap 21.05 FILM DELITTO ALLA CASA BIANCA. (Thriller, Usa, 1997). Regia di Dwight H. Little 20.30 WALKER TEXAS RANGER. Telefilm 21.10 QUARTO GRADO. Attualità 24.00 FILM ARLINGTON ROAD - L’INGANNO. (Thriller, Usa, 1999). Regia di Mark Pellington. Con Jeff Bridges 20.00 TG 5 20.30 STRISCIA LA NOTIZIA - LA VOCE DELLA CONTINGENZA 21.10 RESTO UMILE WORLD SHOW. Varietà. Con Checco Zalone 23.15 MAI DIRE GRANDE FRATELLO. Varietà 20.20 C.S.I. - SCENA DEL CRIMINE. Telefilm 21.10 FILM THE FAMILY MAN. (Commedia, Usa, 2000). Regia di Brett Ratner. Con Nicolas Cage, Téa Leoni, Don Cheadle. Nel programma: Tgcom; Meteo 20.00 TG LA7. 20.30 OTTO E MEZZO. Attualità 21.10 ITALIALAND - NUOVE ATTRAZIONI. Varietà. Con Maurizio Crozza 23.05 ITALIALAND ANTICHE ATTRAZIONI. Varietà 23.35 TV7. Attualità 0.35 L’APPUNTAMENTO. Attualità. Con Gigi Marzullo 1.05 TG 1 - NOTTE. TG1 FOCUS. Attualità 22.40 COLD CASE - DELITTI IRRISOLTI. Telefilm. Con Kathryn Morris 23.25 TG 2. 23.40 L’ULTIMA PAROLA Attualità 23.00 RADICI. Reportage 24.00 TG3 LINEA NOTTE. TG Regione 1.00 METEO 3. 1.05 APPUNTAMENTO AL CINEMA. Attualità 2.25 FILM LA POLIZIA È SCONFITTA. (Pol., Italia, 1977). Regia di Domenico Paolella. Con Marcel Bozzuffi 24.00 TG 5 NOTTE 0.30 STRISCIA LA NOTIZIA - LA VOCE DELLA CONTINGENZA. Con Ezio Greggio, Enzo Iachetti 23.45 FILM UN SEMPLICE DESIDERIO. (Commedia, Usa, 1997). Regia di Michael Ritchie. Con Martin Short 23.30 SOTTO CANESTRO. Rubrica sportiva 0.05 TG LA7. 0.15 (AH)IPIROSO. Attualità. Con Antonello Piroso Rai4 Rai5 Rai Storia Rai Gulp Rai YoYo Boing mtv.it 16.00 MADE. Varietà 17.00 TEEN MOM. Varietà 18.00 DISASTER DATE. Varietà 18.30 DISASTER DATE. Varietà 19.00 MTV NEWS. 19.05 GINNASTE: VITE PARALLELE. Varietà 19.30 GINNASTE: VITE PARALLELE. Varietà 20.00 LA VITA SEGRETA DI UNA TEENAGER AMERICANA. Telefilm 21.00 GINNASTE: VITE PARALLELE. Varietà 22.00 GINNASTE: VITE PARALLELE. Varietà 23.00 SPECIALE MTV NEWS. Deejay TV 16.00 BEST OF POPCAKE. Musicale 17.30 BEST OF ROCK DEEJAY. Musicale 18.30 DEEJAY TG. 18.35 PLATINISSIMA PRESENTA: GOOD EVENING. Musicale 20.00 LOREM IPSUM. Musicale 20.20 GLAM DJETTE. Musicale 21.00 FINO ALLA FINE DEL MONDO. Documentario 22.00 DEEJAY CHIAMA ITALIA. Varietà DATI DI PROGRAMMAZIONE FORNITI DA COMPUTIME Film e programmi Cage, ricompare la sua ex fidanzata Renato Zero ospite di Conti Nicolas Cage (foto) è un ricco manager, single: un giorno si risveglia in periferia, con una donna (Tea Leoni, foto): è Kate, sua ex fidanzata. Incubo o nuova realtà? The family man Italia1, ore 21.10 È Renato Zero (foto) l’ospite d’onore del penultimo appuntamento del programma-nostalgia di Carlo Conti. Interviene anche Christian De Sica. I migliori anni Rai1, ore 21.10 Aldo, G & G vanno da Crozza Bertinotti va in tv da Paragone Ospiti dello show di Maurizio Crozza sono Aldo, Giovanni e Giacomo. In studio anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e Matteo Salvini (Lega Nord). Italialand - Nuove attrazioni La7, ore 21.10 Titolo della puntata: «Si salvi chi può». Gianluigi Paragone ospita il ritorno televisivo di Fausto Bertinotti: si parla di Europa, globalizzazione, attualità politica. L’ultima parola Rai2, ore 23.40 rai.it rai.it 10.25 BROTHERS AND SISTERS III. Telefilm 11.10 ALIAS V. Telefilm 11.50 LOST WORLD. Serie 12.40 MEDIUM. Serie 13.25 DESPERATE HOUSEWIVES III. Serie 14.10 BROTHERS AND SISTERS III. Telefilm 14.50 ALIAS V. Telefilm 15.35 90210 III. Serie 16.15 ONE TREE HILL III. Serie 17.00 BEING ERICA II. Serie 17.45 LEGEND OF THE SEEKER. Serie 18.30 LOST WORLD. Serie 19.20 DOCTOR WHO IV. Serie 20.25 SUPERNATURAL IV. Serie 21.10 FILM I DOMINATORI DELL’UNIVERSO. (Azione). Regia di Gary Goddard. 23.00 WONDERLAND. Attualità 23.15 APPUNTAMENTO AL CINEMA. Attualità 14.35 DAVID LETTERMAN SHOW. Talk show 15.25 COOL TOUR. Attualità 16.00 LES NOUVEAUX EXPLORATEURS. Documentario 16.55 TOP 5. Attualità 17.05 GORDON RAMSAY’S F-WORD. Documentario 18.05 AVVENTURE IMMOBILIARI. Documentario 19.00 DAVID LETTERMAN SHOW. Talk show 19.50 LES NOUVEAUX EXPLORATEURS. Documentario 20.45 PASSEPOARTOUT. Attualità 21.15 EQUATOR. Documentario 22.10 L’ARTE DI ARRANGIARSI. Documentario 23.05 DAVID LETTERMAN SHOW. Talk show 23.55 COOL TOUR. Attualità 0.25 SCIENCE OF CRIME. Documentario rai.it 17.00 MILLE PAPAVERI ROSSI. Attualità 17.05 QUESTO SECOLO.VIAGGIO NEGLI ANNI CHE CONTANO: 1935 E DINTORNI. Attualità 18.00 CRASH - CONTATTO IMPATTO CONVIVENZA. Attualità 19.00 ALCUNE AFRICHE VIAGGIO AL CONGO. Attualità 20.00 VIAGGIO IN ITALIA UMBRIA: C’ERA UNA VOLTA LA FABBRICA. Attualità 21.00 RAI 150 ANNI. Attualità 21.05 FILM SAN BABILA ORE 20 UN DELITTO INUTILE. (Dramm.). Regia di Carlo Lizzani. 23.00 RESEARCH - L’UOMO CHE ARRESTÒ MUSSOLINI. Attualità 24.00 MILLE PAPAVERI ROSSI. Attualità Rai Movie rai.it 7.10 FILM ULISSE. 8.50 FILM L’OSPITE INATTESO. 10.35 FILM ER PIÙ: STORIA D’AMORE E DI COLTELLO. 12.25 FILM WASHINGTON SQUARE L’EREDITIERA. 14.25 FILM LA CASA RUSSIA. 16.30 MASTERS OF SCIENCE FICTION. Serie 17.20 FILM ANGEL. LA VITA, IL ROMANZO. 19.20 FILM FEAST OF LOVE. 21.00 FILM L’ULTIMO SOGNO. (Drammatico). Regia di Irwin Winkler. 23.10 FILM INTO THE WILD - NELLE TERRE SELVAGGE. (Drammatico). Regia di Sean Penn. 1.40 APPUNTAMENTO AL CINEMA. Attualità rai.it La7d rai.it boingtv.it la7.it 20.10 21.00 21.25 21.50 REBELDE WAY. Tf. HUNTIK 2. Cartoni KARKU I. Telefilm UNFABULOUS III. Telefilm 22.10 TOOGULP. Ragazzi 22.40 LA LEGGENDA DI ENYO. Cartoni 23.10 STRAVAGANTE FAMIGLIA ODD. Cartoni 20.40 MOLLY MONSTER. Cartoni 20.50 LA STELLA DI LAURA 2. Cartoni 21.00 CIAO PRINCIPESSA 2. Cartoni 21.10 DISEGNAMI UNA STORIA 2. Cartoni 21.20 LE GRANDI AVVENTURE DI BERT E ERNIE. Cartoni 19.25 JOHNNY TEST. 19.50 SPONGEBOB. Cartoni 20.40 THE GARFIELD SHOW. Cartoni 21.10 NINÌ. Cartoni 22.00 TAKESHI’S CASTLE. Cartoni 22.25 JOHNNY BRAVO. Cartoni 22.40 LEONE CANE FIFONE. Cartoni 18.40 CUOCHI E FIAMME. Attualità 19.40 I MENÙ DI BENEDETTA. Attualità 20.40 TG LA7. 21.10 FILM LA CASA DELLA GIOIA. 23.45 G DAY. Tg Satirico 0.15 FILM LA VIA LATTEA. 2.15 MOVIE FLASH. Attualità Iris Cielo La5 Tv 2000 iris.mediaset.it 17.42 FILM CHI È CLETIS TOUT? 19.29 CRIMINAL INTENT VII. Telefilm 20.14 LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE VII. Telefilm 21.06 FILM DIE HARD DURI A MORIRE. 23.27 FILM RED DRAGON cielo.it 20.00 UNO PSICOLOGO DA CANI - DOG WHISPERER. Doc. 21.00 FILM IL SUPERPOLIZIOTTO DEL SUPERMERCATO. (Commedia, Usa, 2009). Regia di Steve Carr. Con Kevin James 23.00 SEX THERAPY. mediaset.it 19.55 EXTREME MAKEOVER HOME EDITION. Doc. 20.40 GRANDE FRATELLO. Reality 21.00 GRANDE FRATELLO LIVE. Reality 21.10 FILM NON TI MUOVERE. 23.31 GRANDE FRATELLO LIVE. Reality tv2000.it 20.30 NEL CUORE DEI GIORNI - BLU. 20.55 NEL CUORE DEI GIORNI - (TGTG). 21.20 SERATA CULTURA POPOLARE - FESTE STORICHE ITALIANE ASCOLI LA QUINTANA DI SANT’EGIDIO 22.20 I LUOGHI DELLA DEVOZIONE Leonardo Bazzaro e i grandi maestri del Naturalismo lombardo (1870 - 1900) Sono esposte altresì opere di: M. Bianchi, L. Chialiva, F. Filippini, E. Gignous, E. Gola, E. Longoni, P. Mariani, A. Morbelli, S. Poma, P. Sala Galleria Bottegantica - Via A.Manzoni 45, 20121 Milano - Tel. 02 62695489 www.bottegantica.com - [email protected] 21 Ottobre - 23 Dicembre 21 Ottobre - 23 Dicembre Da Martedì a Sabato 10.00/13.00 - 15.00/19.00 15.00/19.00 Da Martedì a Sabato 10.00/13.00 - 15.00/19.00 LunedìLunedì 15.00/19.00 CATALOGO RAGIONATO DISPONIBILE DUE GALLERIE CATALOGO RAGIONATO DISPONIBILE NELLENELLE DUE GALLERIE Leonardo Bazzaro. Itinerario pittorico tra la Valle d’Aosta e la Laguna Veneta (1900 - 1930) Galleria d’Arte Ambrosiana - Via V.Monti 2, 20123 Milano - Tel. 02 863885 www.galleriambrosiana.com - [email protected] Codice cliente: Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011 63 italia: 515249535254 Pay Tv Film e programmi Placido - Buy genitori in crisi Il film racconta il difficile rapporto tra genitori e figli attraverso lo sguardo disincantato della 14enne Nina figlia di Michele Placido e Margherita Buy (foto). Genitori & figli: agitare bene prima dell' uso Sky Cinema Christmas, 21.10 La vita di Affleck cambia di colpo Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv Sky Cinema Sport 14.10 MISS ITALIA Un giornalista scrive un’inchiesta sul concorso di Miss Italia. Porta alla luce ambizioni, ingenuità e frustrazioni. Con G. Lollobrigida. Sky Cinema Classics 15.50 IL PICCOLO NICOLAS E I SUOI GENITORI Il piccolo Nicolas è sereno e tranquillo finchè la mamma non gli annuncia che sta per avere un fratellino... Sky Cinema Christmas 16.10 BENVENUTI A WOOP WOOP S. Elliott, noto per “Priscilla regina del deserto”, realizza una commedia nera, spregiudicata e surrealista. MGM 17.25 LA PRIMA COSA BELLA 3 David di Donatello per la vita di Anna (S. Sandrelli/M. Ramazzotti), la sua estroversa gioventù e i suoi figli. Sky Cinema Christmas 18.50 L’ATTIMO FUGGENTE Un professore (R. Williams) arriva in un esclusivo college del New England e desta scompiglio per i suoi metodi anticonformisti. Sky Cinema 1 HD 19.00 ALPHA DOG Johnny (E. Hirsch), spacciatore della San Gabriel Valley, fa rapire il fratello di Mazursky, che gli deve dei soldi. Con J. Timberlake. Sky Cinema Max HD 19.20 UN UOMO SENZA SCAMPO J. Frankenheimer dirige G. Peck in un dramma dalle cadenze lente. Tratto dal libro “An Exile” di Madison Jones. Sky Cinema Classics 20.55 BEAUTY SHOP Dalla simpatica parrucchiera Q. Latifah entrano clienti di tutti i tipi, gentili o meno. MGM 21.00 QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA Memorabile la scena in cui la gonna di Marilyn Monroe si alza sulla grata della metropolitana. Sky Cinema Classics DRAGON TRAINER L’amicizia tra Hiccup, vichingo di 11 anni, e Sdentato, drago della specie più pericolosa. Animazione. Sky Cinema Family ATTACCO GLACIALE La Terra rischia una nuova era glaciale a causa di un’esplosione di aria fredda proveniente da un’eclissi solare. Sky Cinema Max HD THE COMPANY MEN Bobby Walker (B. Affleck) ha tutto ciò che desidera ma quando viene licenziato è costretto a ricominciare da zero. Sky Cinema Passion HD 21.10 GENITORI & FIGLI - AGITARE BENE PRIMA DELL’USO A Nina, 14 anni, viene assegnato un tema: descrivere il suo rapporto con i genitori. Finalmente, potrà parlare senza freni. Sky Cinema Christmas 22.40 TESORO, MI SI È ALLARGATO IL RAGAZZINO Lo scienziato Wayne Szalinski ingigantisce per sbaglio suo figlio grazie alla sua ultima invenzione. Sky Cinema Family 22.45 A LETTO CON MADONNA Il dietro le quinte di una serie di spettacoli tenuti a fine anni Ottanta negli Stati Uniti, in Europa, in Giappone, da Madonna. Con W. Beatty. MGM 22.50 IL DITTATORE DELLO STATO LIBERO DI BANANAS Fielding Mellish (W. Allen) è un tecnico collaudatore, che per amore parte per lo stato latinoamericano di Bananas. Sky Cinema Classics 23.05 HAPPY FAMILY Due famiglie moderne si scontrano tramite il rapporto dei due figli sedicenni che decidono prematuramente di sposarsi. Sky Cinema Christmas 23.15 L’IMMORTALE Charly, un ex malvivente “pulito” da 3 anni, viene colpito da 22 colpi di pistola ma riesce a soppravvivere. Sky Cinema 1 HD 0.15 BUTCH CASSIDY 4 Oscar tra cui quello alla canzone di Burt Bacharach che divenne un tormentone. Dal regista de “La Stangata”. Sky Cinema Classics 0.25 BLOW La vera storia di George Jung (J. Deep), che negli anni ‘70 divenne uno dei più importanti spacciatori di cocaina. Sky Cinema Max HD 0.35 MYSTERY, ALASKA Una squadra di hockey di New York sfida quella di un paesino dell’Alaska. Chi vincerà tra le due? Nel cast R. Crowe. Sky Cinema Family 15.00 BIATHLON: FEMMINILE INDIVIDUALE Coppa del Mondo Eurosport 15.15 VELA: VOLVO OCEAN RACE Diretta RaiSport 1 16.15 BIATHLON: UOMINI SPRINT Coppa del Mondo. Diretta Eurosport 17.25 PALLAMANO: METALLSIDER MEZZOCORONA - BOLOGNA Campionato Italiano Serie A d’Elite. Diretta RaiSport 1 17.30 SALTO CON GLI SCI: HS 138 Coppa del Mondo. Diretta Eurosport 18.00 CALCIO: SORTEGGIO EURO 2012 Diretta Eurosport 19.00 SCI ALPINO: UOMINI DISCESA LIBERA Coppa del Mondo. Diretta Eurosport 20.00 CALCIO: WIGAN - ARSENAL 2009/10 Premier League Classics ESPN 20.25 CALCIO: BAYER LEVERKUSEN HOFFENHEIM Bundesliga. Diretta Sky Sport 1 HD 20.30 SCI ALPINO: DONNE DISCESA LIBERA Coppa del Mondo. Diretta Eurosport 21.00 WRESTLING: EP. 23 WWE Domestic Smackdown! Sky Sport 2 HD 21.45 SCI ALPINO: STUDI COPPA DEL MONDO COMMENTI DOPO GARA Diretta RaiSport 1 22.00 EQUITAZIONE: MASTERS EUROPEI Diretta Eurosport Serie Tv Intrattenimento Ragazzi Documentari 14.25 LA MIA BABYSITTER È UN VAMPIRO Disney Channel 15.00 BIG TIME RUSH Nickelodeon 16.05 TUTTO IN FAMIGLIA Fox HD 17.25 I MAGHI DI WAVERLY Disney Channel 18.10 OFF THE MAP Fox Life 18.15 CRIMINAL MINDS Fox Crime HD 19.15 LIE TO ME Fox HD 19.30 ANUBIS Nickelodeon 20.00 LA MIA BABYSITTER È UN VAMPIRO Disney Channel 21.00 WHITE COLLAR Fox HD 21.10 IL TRONO DI SPADE Sky Cinema 1 HD 21.25 KARKU I Rai Gulp 21.55 THE WALKING DEAD Fox HD 22.05 THE SLEEPOVER CLUB Disney Channel 14.05 CHEF PER UN GIORNO LEI 14.15 AMERICA’S NEXT TOP MODEL Sky Uno 14.30 GRACHI Rai Gulp 15.20 TOO BIG TO FAIL Sky Cinema 1 HD 15.45 EXTREME MAKEOVER Fox Life 16.25 CASA VISTA MARE LEI 17.00 KEEPING UP WITH THE KARDASHIANS E! 18.00 THE RACHEL ZOE PROJECT E! 18.30 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno 19.05 ICE LOVES COCO E! 20.50 LIFE BITES Disney Channel 21.00 S.O.S. TATA Fox Life 21.05 CAMBIO CUOCO LEI 21.10 MASTERCHEF ITALIA Sky Uno 21.55 TESORO, SALVIAMO I RAGAZZI! Fox Life 14.10 ADVENTURE TIME Cartoon Network 15.10 I FANTAEROI K2 16.05 JELLY JAMM Boomerang 17.25 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids 18.15 LE NUOVE AVVENTURE DI SCOOBY-DOO Boomerang 19.05 FRAGOLINA DOLCECUORE DeAkids 20.00 STAR WARS. LA MINACCIA PADAWAN Cartoon Network 21.25 I FANTAEROI K2 21.35 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids 21.45 VIRUS ATTACK Cartoon Network 22.05 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids 22.10 NOUKY & I SUOI AMICI Boomerang 22.15 WAKFU Cartoon Network 22.30 DUE FANTAGENITORI Nickelodeon 14.00 SCIENZA DELL’INCREDIBILE National Geographic 15.05 RISING: LA RINASCITA DI GROUND ZERO Discovery Science 16.10 IMMAGINI DEL DITTATORE 17.15 A CACCIA DI MOSTRI: SQUALI ASSASSINI History Channel 18.55 SCIENZA DELL’INCREDIBILE National Geographic 19.10 MISSIONE RESTAURO: MELE E RAGGI X History Channel 20.00 TOP GEAR Discovery Channel HD 21.00 EPIDEMIE KILLER Discovery Channel HD 21.05 COME È FATTO Discovery Science 21.55 DRUGS INC. - METANFETAMINA National Geographic 22.05 COME È PRODOTTO Discovery Science 16.54 V II. Telefilm JOI 17.18 PROVA A INCASTRARMI. Film Premium Cinema 17.19 UN MARITO DI TROPPO. Film Tv MYA 17.50 LEVERAGE IV. Telefilm JOI 18.25 R.I.S. ROMA 2 DELITTI IMPERFETTI. Telefilm STEEL 18.40 PACKED TO THE RAFTERS I. Telefilm JOI 19.00 NICK’S MOVIE - LAMPI SULL’ACQUA. Film Studio Universal 19.20 R.I.S. ROMA 2 DELITTI IMPERFETTI. Telefilm STEEL 19.30 THE LOSERS. Film Premium Cinema 19.33 RESCUE SPECIAL OPERATIONS III. Telefilm JOI 20.22 RUBICON I. Telefilm JOI 20.23 CLOSE TO HOME II - GIUSTIZIA AD OGNI COSTO. Telefilm MYA 21.15 SAW - IL CAPITOLO FINALE. Film Premium Cinema 21.15 ROYAL PAINS III. Telefilm JOI 21.15 GREY’S ANATOMY VI. Telefilm MYA 21.15 SUPERNATURAL III. Telefilm STEEL 21.15 CONSTANTINE. Film Studio Universal 22.00 SUPERNATURAL III. Telefilm STEEL Tre colleghi di una multinazionale vivono una vita agiata. Ma di colpo le loro vite cambieranno, al momento di una fusione aziendale. Nella foto Ben Affleck e Rosemarie De Witt. The company men Sky Cinema Passion, ore 21 Albanese rivive la stessa giornata Filippo (Antonio Albanese, foto) va alle Canarie per girare un servizio su 8 cicogne che hanno fatto il nido in un vulcano. Si ritrova vittima di un incantesimo: rivivrà all’infinito la stessa giornata. È già ieri Premium Comedy, ore 21.15 A fil di rete di Aldo Grasso Carelli, c’è bisogno di rodaggio S tudio con vista sul Vittoriano. L’unica idea nuova di «Rapporto Carelli», il nuovo talk di approfondimento di Emilio Carelli, è di aver allestito uno studio con affaccio su Roma, che è sempre un bel vedere. Sì però, quelle stufette piazzate dietro il lato B degli ospiti facevano tanto tendopoli, e i non pochi incidenti tecnici (dai microfoni all’ormai invasivo touchscreen) si potevano forse evitare in un più accogliente studio tradiVincitori e vinti zionale (Sky Tg24, martedì e mercoledì, ore 20.35). Carelli è uno sperimentatoBeppe re. A lui non interessava il teFiorello Fiorellino, ma («L’Italia del Monti», per ovvero il quanto «I Monti d’Italia» safratello rebbe stato più incisivo), non minore di Rosario interessava «dare voce all’ItaFiorello, batte anche il lia che di solito è ignorata daldiavolo. Leader della la tv», non interessava far parserata ancora Raiuno, tecipare al dibattito anche con la fiction «Sarò «Gli sgommati». No, a lui insempre tuo padre»: teressava ben altro test, di va8.135.000 gli go sapore linguistico e interspettatori, pari al nazionale. Carelli, anzi «Rap29,3% di share. porto Carelli» (Rapporto di nome e Carelli di...) voleva dimostrare che il dipietrese, in Meryl tv, è ormai lingua madre. Per Streep questo ha invitato la bravissiIl diavolo ma Rachel Donadio, corrisuperato da spondente da Roma del New Fiorellino e York Times e l’ha obbligata a dalla sua fiction sui capire Antonio Di Pietro, il padri. Su Canale 5 il Trattorista. film sul mondo della La trasmissione ha avuto moda Il diavolo veste tratti surreali (la povera RaPrada, con Meryl chel, nonostante l’abitudine a Streep: 2.930.000 gli decifrare gli arcani della polispettatori, pari al tica italiana, avrebbe avuto bi10,9% di share. sogno di una traduzione simultanea), specie quando sono intervenuti due sapientoni da Oxford, due dottorandi italiani con vocazione tribunizia. Sì certo, le trasmissioni hanno bisogno di avviamento, di rodaggio, di tempo; né ci faremo mancare la possibilità di seguire il programma su iPad e tablet Samsung, grazie all’applicazione Sky Go, ma francamente è difficile capire chi, in pieno access prime time, possa decidere di sintonizzarsi con Rapporto per sentire volti nuovi come Di Pietro. Finora la stagione è stata abbastanza mite, ma se il freddo avanza, basteranno quattro stufette per riscaldare la mente e i... cuori degli ospiti? © RIPRODUZIONE RISERVATA Sfida tra cucina brianzola e napoletana Mediaset Premium Nuovo confronto tra due cucine legate alle tradizioni dei paesi d’origine. Stasera la sfida avviene tra una signora che propone piatti tipici della Brianza e un’altra che prepara ricette partenopee. Cambio cuoco Lei, ore 21 14.05 LA SICUREZZA DEGLI OGGETTI. Film Studio Universal 15.12 BEING ERICA I. Telefilm MYA 15.15 ME AND ORSON WELLES. Film Premium Cinema 15.55 SMALLVILLE III. Telefilm STEEL 16.00 BEING ERICA I. Telefilm MYA 16.01 MONK VIII. Telefilm JOI 16.20 AMORI E INCANTESIMI. Film Studio Universal 22.50 I NUOVI EROI. Film STEEL 22.54 SAW - L’ENIGMISTA. Film Premium Cinema 22.57 AMO SOLO LEI. Film MYA 23.07 PARENTHOOD II. Telefilm JOI 23.20 ZOOLANDER. Film Studio Universal 23.58 PARENTHOOD II. Telefilm JOI 0.45 UNITED STATES OF TARA I. Telefilm MYA 0.46 NAVE FANTASMA. Film Premium Cinema 0.53 THE PACIFIC. Miniserie JOI 1.00 IL PRINCIPE DELLE MAREE. Film Studio Universal 1.20 UNITED STATES OF TARA I. Telefilm MYA 1.25 HEROES IV. Telefilm STEEL 1.53 UNITED STATES OF TARA I. Telefilm MYA Codice cliente: 64 italia: 515249535254 Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera