Pensioni, contributivo per tutti

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Pensioni, contributivo per tutti
VENERDÌ 2 DICEMBRE 2011 ANNO 136 - N. 286
In Italia
EURO 1,20
italia: 515249535254
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www.corriere.it
Berlino
Addio a Christa Wolf
scrittrice dalle due anime
Paul Kennedy
Il grande storico
serve il pasto ai poveri
Con il Corriere
Maestri del pensiero
Benedetto Croce
di Isabella Bossi Fedrigotti
e Claudio Magris a pagina 45
di Alessandra Farkas
a pagina 31
In edicola a 1,50 euro
più il prezzo del quotidiano
Protesta dei sindacati. La Fornero apre sul reddito minimo garantito. Passera: allarme recessione
Draghi: trattati Ue modificabili
Pensioni, contributivo per tutti
Sarkozy: l’Europa
rischia la fine
Il ministro: lunedì la riforma. Monti convoca le parti sociali Ora nuove regole
di GIANPIERO DALLA ZUANNA
9 771120 498008
11 2 0 2>
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
N
el gran parlare di
pensioni, non si affronta con la necessaria profondità una questione importante per la vita delle persone e
per l’intera società. Al di là
degli indubbi risparmi per
l’erario, è veramente possibile lavorare fino a settant’anni e oltre? Oppure il prolungamento della vita lavorativa rischia di causare grandi
difficoltà individuali, oltre a
generare organizzazioni del
lavoro poco efficienti? Dal
punto di vista strettamente
demografico, non dovrebbero esserci troppi problemi.
Infatti, nel giro di trent’anni la vita media in Italia è aumentata di nove anni per gli
uomini (da 70 a 79 anni) e di
sette anni per le donne (da
77 a 84 anni) e — nello stesso tempo — sono aumentati
pressappoco della stessa misura anche gli anni vissuti in
buone o discrete condizioni
fisiche e mentali. Le condizioni di salute del settantenne italiano medio di oggi
non sono neppure paragonabili a quelle del settantenne
di trent’anni fa. Inoltre, studi recenti dimostrano che la
permanenza sul posto di lavoro rallenta il decadimento
cognitivo, e che se l’età alla
pensione è più elevata le
aziende investono maggiormente e in modo più continuativo anche sulla formazione dei lavoratori maturi.
Tuttavia, è sbagliato pensare che tutto possa essere
risolto con un tratto di penna, facendo slittare in avanti
di qualche anno l’età alla
pensione. Infatti, malgrado
le scoperte della medicina e
il miglioramento degli stili
di vita, non esiste l’elisir di
giovinezza, e con l’età le capacità fisiche e mentali inesorabilmente declinano.
Quindi, con l’aumentare del
numero dei lavoratori maturi, dovrebbero anche molti-
plicarsi le forme di lavoro
flessibile, garantendo
un’uscita soft dal mondo
produttivo. Oggi la grande
maggioranza dei neo pensionati passa da un lavoro più o
meno simile a quello che
svolgeva quando aveva quarant’anni alla totale assenza
di lavoro. Ciò è irragionevole e poco efficiente. Si potrebbero invece generalizzare forme miste di lavoro-pensione. Ad esempio,
un insegnante potrebbe trascorrere i suoi ultimi cinque
anni di lavoro (diciamo fra i
65 e i 70 anni) percependo
metà pensione e metà stipendio, con un orario di insegnamento dimezzato, magari concentrato su tre giornate lavorative. Lo stesso
meccanismo potrebbe essere messo in atto per moltissimi altri lavori, sia manuali
che intellettuali, con il vantaggio — tutt’altro che trascurabile — di accumulare
altri contributi, aumentando l’entità della pensione negli anni successivi. Inoltre,
andrebbero individuati al
più presto i lavori più impegnativi sul piano fisico, favorendo non tanto il ritiro precoce dal lavoro di chi li sostiene, ma piuttosto lo spostamento — dopo una certa
età — verso attività fisicamente e psicologicamente
più sostenibili.
È su questo tipo di provvedimenti che i sindacati dovrebbero concentrare i loro
sforzi, facendo proposte circostanziate e praticabili per
ogni tipo di lavoro e di professione, abbandonando la
difesa di un’età di uscita dal
lavoro fiscalmente poco sostenibile e — alla fin fine —
poco conveniente per gli
stessi lavoratori. Perché lavorando bene e più a lungo,
molti pensionati invecchieranno meglio, oltre a garantirsi pensioni più dignitose.
Giannelli
La lettera
Io, a 57 anni,
indifeso
(e babbeo)
S
Così cambia
la previdenza
di ENRICO MARRO
ALLE PAGINE 2 E 3
LA RETE DI SICUREZZA DELLA BCE
di FEDERICO FUBINI
DA PAGINA 2 A PAGINA 7
La guida
Il presidente francese Nicolas Sarkozy indica la
rotta per uscire dalla crisi: «L’Europa rischia di
essere spazzata via, per riprendersi deve essere
riformata, anzi, rifondata». Lunedì vertice con
Angela Merkel. Il presidente della Bce, Draghi:
Trattati europei modificabili.
DA PAGINA 8 A PAGINA 14
di FRANCO CASTELLO
e sarò vivo, il 30 ottobre
2013 taglierò il traguardo
dei quarant’anni di lavoro.
Ho sempre pagato tasse e
contributi. Andare in pensione a
70 anni? Quando sento parlare
di «stretta» o dei «privilegiati»
che vanno via dopo «solo 40
anni» mi chiedo se è ancora
valido l’articolo 1 della
Costituzione.
A PAGINA 3
Disgelo tra gli Stati Uniti e la Birmania
N
essuno di loro, probabilmente, riuscirà mai a
dimenticare quella domenica notte di inizio
agosto. Invece di guardare le stelle cadenti, i
banchieri centrali europei passarono la serata
in una spiacevole teleconferenza, ciascuno
dalla sua casa di villeggiatura. Alla fine decisero
di iniziare a comprare titoli di Stato italiani e da
allora ne hanno messi in bilancio per circa cento
miliardi di euro.
CONTINUA A PAGINA 8
La svolta dopo l’inchiesta su appalti e favori
Guarguaglini lascia
con 5,6 milioni di euro
Finmeccanica a Orsi
AP / SAUL LOEB
IL LAVORO E LA VITA
La riforma delle pensioni sarà
varata lunedì: sarà introdotto
per tutti il sistema contributivo.
Scatta la protesta dei sindacati. Il
presidente del Consiglio Monti
convoca le parti sociali per domenica, mentre il ministro Fornero
apre sul reddito minimo garantito. Richiamo di Passera: l’Italia rischia la recessione, ma il Paese è
forte, possiamo stupire tutti.
Hillary a cena con San Suu Kyi
di MARCO DEL CORONA
E
ntrambe in blusa chiara, entrambe con i capelli raccolti, hanno cenato insieme a Rangoon,
in Birmania. Primo incontro di sempre fra il segretario di Stato americano Hillary Clinton
e Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, il cui partito tornerà a prendere parte alla vita
elettorale della Birmania, che ora gode delle aperture di credito da parte degli Usa. A PAGINA 19
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Giuseppe Orsi è il nuovo presidente di Finmeccanica. Prende il posto di
Pier Francesco Guarguaglini, che si è dimesso ieri
travolto dall’inchiesta sulle frodi fiscali insieme alla moglie manager, Marina Grossi. Guarguaglini
esce da Finmeccanica con
una liquidazione di circa
5,6 milioni: avrà 4,1 milioni subito e il resto tra un
anno, come da contratto.
La vicenda si trascina
dal marzo 2010, quando
l’inchiesta su Finmeccanica è divenuta di dominio
pubblico. L’epilogo è durato 17 giorni, dalla data
dell’ultimo cda, disertato
da Guarguaglini, in cui
Orsi mise a punto l’operazione-verità sui conti, assumendo pieni poteri sul
piano di ristrutturazione.
ALLE PAGINE 20 E 21 Baccaro
Il manager: sarei rimasto
Il prezzo troppo alto
di un’addio tra i veleni
di MASSIMO MUCCHETTI
«L’
importante è che Finmeccanica
superi al più presto le difficoltà e
possa tornare a crescere nel mondo». Nel
giorno dell’addio forzato, ma addolcito
da 5,6 milioni di euro di buonuscita, Pier
Francesco Guarguaglini, 74 anni, non fa
polemiche, anche perché, dopo un po’ di
riposo, vuol continuare a lavorare. «Non
mi sento vecchio», dice. «A maggio il
governo mi aveva dato, come presidente
di Finmeccanica, la delega per le
strategie. In questa fase in cui tutto
cambia, ritenevo di poter dare un
contributo importante, full time. Poi ho
visto che nei fatti non era possibile. E
allora è bene che ci sia uno che decide».
CONTINUA A PAGINA 21
Email nel giorno dell’Aids: è la linea del ministero. Che replica: nessuna indicazione
E la Rai abolì la parola profilattico
di MARIA TERESA MELI
È
ancora un tabù la parola profilattico. Almeno
in Rai. Nella giornata mondiale contro l’Aids, conduttori e giornalisti di Radio
1 hanno ricevuto una
email dalla Tv di Stato: «Il
ministero ha ribadito che
in nessun intervento deve
essere nominato esplicitamente il profilattico». Ma
il ministero: da noi nessuna indicazione alla Rai.
A PAGINA 27
Al 69˚ posto nella classifica con Samoa e Ghana
Italia peggio
del Ruanda
tra i Paesi
più corrotti
di GIAN ANTONIO STELLA
A PAGINA 25
Codice cliente:
Codice cliente:
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Primo Piano
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
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Conti pubblici La riforma
Chi ha 40 anni di contributi e lavora un anno in più, paga l’Inps
ma senza averne alcun beneficio
Alberto Brambilla ministero del Lavoro
di ENRICO MARRO
ROMA — Il ministro del Lavoro,
Elsa Fornero, ha cominciato a scoprire le carte della riforma delle pensioni. I primi provvedimenti saranno approvati lunedì dal Consiglio
dei ministri. Vediamo le probabili
novità, leggendo tra le righe di
quanto ha detto ieri lo stesso ministro da Bruxelles ed esaminando le
principali ipotesi allo studio.
Contributivo
Eliminate tutte le disparità nel calcolo
Come cambiano le regole per gli assegni previdenziali
I conti delle pensioni nel sistema pro rata
mento), come succede per tutti
quelli che hanno cominciato a lavorare dopo il ’95 o per coloro che a
quella data avevano meno di 18 anni di servizio, i cui versamenti dal
’96 in poi vengono calcolati col contributivo.
Si tratta di un provvedimento
che Fornero vuole soprattutto per
ragioni di equità, cioè affinché tutti
i lavoratori siano tendenzialmente
trattati allo stesso modo. In realtà
non riguarderà tutti. La riforma,
per esempio, non potrà essere imposta alle casse dei professionisti,
che sono autonome per legge, ma il
governo spingerà al massimo per
ottenere che anche queste si adeguino.
Solo sui versamenti dal 2012
Poiché il contributivo verrà applicato «pro rata», cioè per i versamenti futuri, è chiaro che riguarderà
una minoranza dei lavoratori anziani, visto che la maggioranza di coloro che aveva più di 18 anni di contributi nel ’95 è già andata in pensione. I risparmi che verranno da questa misura sono quindi modesti:
qualche centinaio di milioni nei primi anni. E i lavoratori che verranno
colpiti dal decreto ci rimetteranno
poco. Più si è vicini alla pensione e
meno si verrà penalizzati. Per esem-
pio, un lavoratore che dovesse andare in pensione tra uno o due anni
con 40 anni di versamenti (38-39
dei quali calcolati col retributivo)
non noterebbe in pratica alcuna differenza.
Perdite minime
Secondo le stime la perdita potrebbe arrivare al massimo al 2-3%
e in alcuni casi ci potrebbe anche essere un piccolo guadagno (se uno lavorasse per più di 40 anni). Facciamo qualche esempio. Un lavoratore
che oggi ha 35 anni di servizio e
una retribuzione di 30 mila euro
l’anno e volesse arrivare fino a 40
anni di contributi, prenderebbe alla
fine 1.794 euro al mese anziché
1.846 euro (calcolo retributivo),
cioè 52 euro in meno al mese. Che
si ridurrebbero a 32 euro in meno
se questo stesso lavoratore avesse
oggi 37 anni di servizio, perché in
questo caso il contributivo agirebbe solo sugli ultimi tre anni di versamenti, e a 11 euro in meno se avesse 39 anni di servizio.
Età flessibile
Come ha detto ieri il presidente
dell’Inps, Antonio Mastrapasqua,
«se si va verso il sistema contributivo, è insita la flessibilità dell’uscita». Estendere il contributivo a tutti
i lavoratori significa, abbiamo visto, completare la riforma Dini. Che
aveva come altro pilastro l’età flessibile di pensionamento. Vuol dire
che per i lavoratori col contributivo
puro, quelli assunti dopo il ’95, spariva la distinzione tra pensione di
vecchiaia (65 anni) e di anzianità
(anticipata) e subentrava un’età
flessibile di pensionamento a scelta
dello stesso lavoratore tra 57 e 65
anni. Ovviamente, secondo la logica del contributivo (pensione in rapporto ai versamenti di tutta la vita
lavorativa), più tardi si andava in
pensione e più si prendeva.
La fascia 57-65 fu abolita con le
riforme dei governi Berlusconi. Fornero vorrebbe reintrodurla, ma a
questo punto dovrebbe essere collocata a un livello più alto, perché
l’obiettivo è di non consentire comunque l’uscita dal lavoro prima
dei limiti attualmente in vigore. Bisognerebbe quindi fissare la fascia
40
fra 65 e 68-70 anni, in modo da ricomprendere il già previsto innalzamento dell’età di vecchiaia con l’adeguamento triennale dell’età alla
speranza di vita.
Via le pensioni d’anzianità
Resta, nella fase transitoria, il problema del superamento delle pensioni di anzianità. Le ipotesi sono
diverse. Anche qui una fascia flessibile a partire da 62-63 anni, che significherebbe aspettare un anno in
più rispetto a ora che servono 60 anni (e 36 di contributi) che però diventano 61 anni considerando la «finestra mobile» di 12 mesi, che verrebbe abolita. Oppure aumentare le
«quote». Oggi si va in pensione
d’anzianità a quota 96 (60 anni
d’età e 36 di contributi oppure
61+35), che diventerà 97 nel 2013.
Anni di contributi necessari per il ritiro dal lavoro secondo il
regime attuale. Con l’applicazione della «finestra mobile» decisa
dal governo Berlusconi bisogna in realtà lavorare 41 anni con
l’ultimo anno di contributi «regalato» all’Inps, perché nel sistema
retributivo si conteggiano al massimo 40 anni di versamenti
Una delle ipotesi prevede di anticipare al 2012 quota 97 e di portarla
rapidamente a quota 100.
E per chi ha 40 anni di
contributi?
È questo il nodo della riforma sul
quale sono più tese le trattative di
queste ore. Tutte le riforme hanno salvaguardato il diritto di chi ha 40 anni
di versamenti (compresi eventuali riscatti laurea e militare) di lasciare il
lavoro, indipendentemente dall’età.
Solo il governo Berlusconi è riuscito
a intaccare indirettamente questo diritto con l’applicazione anche a questi lavoratori della «finestra mobile».
Bisogna quindi lavorare 41 anni e per
di più l’ultimo anno di contributi viene «regalato» all’Inps, perché nel sistema retributivo si conteggiano al
massimo 40 anni di versamenti. Il
problema di queste pensioni è però
rilevante dal punto di vista finanziario. Si tratta infatti di assegni «pesanti» (circa 1.700 euro al mese), che
vengono liquidati anche a 50enni, e
che rappresentano i due terzi delle
pensioni di anzianità messe in pagamento ogni anno (il restante terzo ricade nel sistema delle quote: 60-61
anni d’età e 36-35 di contributi).
Operai e non
Probabilmente per i lavoratori con
la qualifica di operaio e «assimilati»,
circa 8 milioni, il diritto di lasciare
dopo 40 anni resterà. Per gli altri invece ci saranno modifiche. Potrebbero rientrare nella fascia flessibile ed
essere quindi obbligati a raggiungere un minimo d’età di 62 anni, oppu-
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Contributivo per tutti (casse
escluse)
È la misura che porterà a compimento la riforma Dini del 1995, dalla quale restarono esclusi coloro
che avevano, a quella data, più di
18 anni di servizio e che mantennero il vantaggioso metodo di calcolo
retributivo (2% dello stipendio per
ogni anno di servizio, quindi pensione dell’80% dopo 40 anni). Dal
prossimo anno i versamenti di questi lavoratori saranno calcolati ai fini della pensione col meno vantaggioso metodo contributivo (l’assegno tiene conto di quanto effettivamente versato e della speranza di vita media al momento del pensiona-
Codice cliente:
Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
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Primo Piano
italia: 515249535254
Ci sono materie come pensioni e lavoro su cui agire
per decreto sarebbe molto complicato Susanna Camusso segretario Cgil
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Serve equità, che non si può comprare in farmacia ma
si costruisce con il confronto
Raffaele Bonanni segretario Cisl
✒
La lettera
Sono un babbeo,
non è un privilegio
lasciare il lavoro
dopo 40 anni
re subire un aumento degli anni di
contribuzione richiesti (42-43), oppure mantenere la possibilità di uscire dopo 40 anni, ma con la pensione
calcolata tutta col contributivo.
Necessario accelerare
È un’altra delle cose dette ieri da
Fornero. Significa che l’adeguamento triennale alla speranza di vita (si
prevede un aumento di tre mesi ogni
volta) che dovrebbe partire nel 2013
scatterebbe nel 2012. E dovrebbe essere anticipato anche l’aumento a 65
anni dell’età di vecchiaia delle lavoratrici del settore privato (per quelle
del pubblico impiego i 65 anni scattano già dal 2012). Secondo le regole
attuali l’età salirebbe a 61 anni nel
2014 e poi gradualmente fino a raggiungere 65 anni nel 2026. L’ipotesi
è di partire nel 2012 per arrivare a fine corsa già nel 2016.
Perequazione
È un’altro dei punti dove è più tesa la trattativa con i sindacati. L’idea
è quella di bloccare nel 2012 e forse
anche nel 2013 l’adeguamento annuale delle pensioni all’inflazione,
salvaguardando solo gli assegni più
bassi. La pensione si ridurrebbe da
pochi euro a qualche decina di euro,
secondo come si fa la manovra. È
una misura che consentirebbe di risparmiare molto (fino a 4-5 miliardi), ma che incontra l’opposizione
della sinistra e del sindacato e solleva qualche dubbio per l’effetto depressivo che potrebbe avere sui consumi.
Classique extrapiatto
Più contributi per gli autonomi
È probabile che la manovra metta
mano alla giungla dei contributi. Anche in questo caso non si potrà intervenire immediatamente sulle casse
dei professionisti dove talvolta le aliquote sono del 10-13%. Si comincerà
dal regime Inps dove mentre i lavoratori dipendenti pagano il 33% (due
terzi a carico dell’azienda), artigiani
e commercianti versano il 20-21%.
Per loro l’aliquota salirà di uno o più
punti. Fornero vorrebbe arrivare a regime a una armonizzazione delle aliquote.
Privilegi nel mirino
Una manovra sulle pensioni come
quella che il governo sta mettendo a
punto è decisamente impopolare.
Manderà i lavoratori in pensione più
tardi e in molti casi ridurrà l’importo
dell’assegno. Per farla digerire il presidente del Consiglio Mario Monti e
il ministro Fornero puntano sulle misure di «equità», che dovranno affiancare la stretta. Camera e Senato,
su pressione del governo, hanno già
deciso, sia pure timidamente, di intervenire sui vitalizi dei parlamentari. L’esecutivo premerà sulle casse
dei professionisti perché adottino il
contributivo (quelle che non lo hanno già fatto) e aumentino le aliquote. Nel regime Inps è probabile che
scatti anche un contributo di solidarietà a carico dei pensionati dei fondi
speciali (elettrici, telefonici, volo, trasporti, postelegrafonici, dirigenti
d’azienda) che in passato hanno goduto di regimi più favorevoli. E non
è escluso che siano sottoposte a revisione anche le età di pensionamento
più basse della norma ancora in vigore per alcune categorie, dalle Forze
armate ai piloti, ai conducenti di autobus, metropolitane e treni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La domanda
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Ma è davvero necessario
intervenire adesso
A
quanto pare già da lunedì sarà introdotto il metodo contributivo col criterio del pro rata,
ovvero per gli anni a venire dal 2012 in poi, per tutti i lavoratori italiani. Tutti coloro che
nel 1996 avevano già almeno 18 anni di carriera alle spalle, e dunque non sono stati toccati dalla
riforma Dini, avrebbero la propria futura pensione calcolata con il retributivo relativamente ai
versamenti fatti fino a fine anno, e con il contributivo (generalmente meno vantaggioso) per il
residuo spezzone di carriera. Questa misura però, proprio per la sua natura graduale, non
assicurerebbe benefici finanziari immediati allo Stato. Si tratta di una norma che renderà
comunque più equo il sistema, anche se gli effetti economici saranno importanti, ma
condizionati comunque dall’essere una misura tardiva, per troppo tempo ostacolata, mentre
avrebbe potuto dare, se attuata a tempo debito, dei risparmi significativi. I sistemi pensionistici
sono sotto osservazione ovunque, è inutile negarlo. E i governi conferiscono credibilità alle loro
manovre economico finanziarie se trovano il coraggio e la forza politica di intervenire
aggredendo i nodi ancora irrisolti che, da noi, riguardano soprattutto la disciplina del
trattamento di anzianità, che consente a chi ha iniziato molto presto a lavorare, e ha almeno 40
anni di contributi versati, di andare in pensione a 58-59 anni. Rimanendo così a carico del
sistema per ancora lunghissimo tempo. Per risolvere il problema, che pesa non poco sulle casse
previdenziali, si torna quindi a ragionare su tutti i possibili disincentivi per scoraggiare le uscite
anticipate, come quella di elevare i 40 anni a 42-43, oppure farli accompagnare da un’età
anagrafica minima di 60 anni. Se si volesse agire con una determinazione temperata dalla
cautela, si potrebbe consentire, in via transitoria, che di questa possibilità continuino a fruire
solo gli operai (e chi non lavora, cassaintegrati e mobilitati), riconducendo le altre categorie
all’interno delle regole ordinarie dell’età minima e delle quote. L’importante è decidere cosa
fare, il più presto possibile. I lavoratori chiedono innanzitutto certezze sul proprio futuro.
?
Domenico Comegna
© RIPRODUZIONE RISERVATA
100
Ho 57 anni, lavoro dall’età di 13,
il 30 ottobre 2013, se sarò vivo,
taglierò il traguardo dei 40 anni
di lavoro (quelli con copertura
previdenziale: poi ce ne sarebbero
altri 7 di gavetta, ma tutti e 7
rigorosamente in nero…). Come
ogni salariato, ho sempre pagato
tasse e contributi previdenziali,
senza mai, ovviamente, sgarrare.
Ho tirato su tre figlie. Mantengo
una zia disabile, senza che
questo sia fiscalmente
riconosciuto. Ho un ruolo di
responsabilità dirigenziale dal
1990, ossia sono licenziabile da
21 anni. Credo di meritarmi la
pensione. E non mi sento un
ladro di futuro per i giovani
italiani. Mi sento, anzi, un
meritevole, che, dopo aver fatto il
suo dovere, ha diritto ai
suoi...diritti. Andare in pensione
a 70 anni, come piacerebbe al
gran capo degli assicuratori e a
Confindustria? E magari morire
subito dopo, assieme a mia
moglie, preferibilmente, così né io
né altri godranno della pensione
faticosamente costruita? Quando
sento parlare di «stretta» sulle
pensioni di anzianità o dei
«privilegiati» che vanno in
pensione dopo «solo 40 anni» mi
domando se è ancora valido
l’articolo 1 della Costituzione. E
mi chiedo come si possa aprire il
mercato del lavoro ai giovani se i
posti sono occupati dai veterani
come me, costosi il quadruplo —
come minimo — rispetto a un
neoassunto. Infine — e chiudo —
un cenno all’ipocrisia. Se 40 anni
di lavoro non sono abbastanza
per andare in pensione, come
fanno a esserlo 41, 42 o 43? Dov’è
la differenza? Ve lo dico io: nella
facilità con cui si può intervenire
su di noi, poveri babbei onesti e
indifesi. E nella difficoltà (ma
quale?) di colpire evasori fiscali e
dipendenti pubblici fannulloni.
Con stima,
Franco Castello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quota a cui potrebbe essere portato il requisito per la pensione d’anzianità,
dato dalla somma degli anni di contributi versati più l’età anagrafica. Oggi
basta arrivare a quota 96 (60 anni d’età e 36 di contributi oppure 61+35),
che diventerà 97 nel 2013. Una delle ipotesi prevede di anticipare al 2012
quota 97 e di portarla rapidamente a quota 100.
Nel sito web del Corriere, il forum
dei lettori con commenti e valutazioni
sulla riforma delle pensioni
che il governo si appresta a varare
www.breguet.com
E L E N C O D E I C O N C E S S I O N A R I B R E G U E T A U T O R I Z Z AT I E C ATA L O G H I : + 3 9 0 2 / 5 7 5 9 7 4 0 2
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Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
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Le pensioni Il ministro
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Il sistema contributivo pro rata può essere preso in considerazione,
a patto che resti la soglia dei 40 anni di contributi
Cesare Damiano Pd
I sindacati protestano, Monti li convoca
Fornero: subito contributivo per tutti. L’ipotesi del reddito minimo garantito
DAL NOSTRO INVIATO
BRUXELLES — Lunedì 5 dicembre il Consiglio dei ministri valuterà una riforma delle
pensioni con introduzione del
metodo contributivo «pro rata» e «per tutti». Lo ha annunciato la responsabile del Welfare Elsa Fornero a margine del
Consiglio dei ministri Ue delle
politiche sociali a Bruxelles,
anticipando anche l'orientamento verso altri interventi
sull'età pensionabile delle
donne e sull'introduzione del
reddito minimo garantito. Sollecitata a replicare alle dure
proteste dei sindacati per non
essere stati adeguatamente
consultati, la Fornero ha
espresso la sua disponibilità e
quella del premier Mario Monti, sia pur nei limiti imposti
La parità
Accelerazione
nell’adeguamento
dell’età pensionabile
delle donne
dall'urgenza di procedere lunedì. In serata è poi arrivata la
convocazione di Palazzo Chigi, per domenica prossima,
delle parti sociali e degli enti
locali per illustrare le linee guida degli interventi in arrivo.
Il ministro del Welfare sul
metodo contributivo ha detto
di attendersi che «le misure
vadano in Consiglio dei ministri il giorno 5». Ha specificato che il nuovo sistema «andrà a regime progressivamente» e si propone di «aiutare le
persone a risparmiare durante la loro vita attiva». In sostanza elimina i vantaggi per
chi manteneva il più generoso
metodo retributivo (fondato
sugli stipendi e non sui contributi versati). Le nuove regole
genereranno risparmi nella
spesa pubblica. La Fornero ha
però garantito il rispetto dei
principi di «equità sociale» annunciati più volte da Monti.
«I sacrifici saranno maggiori
per quei lavoratori che sono
stati più fortunati», ha detto
confermando di voler eliminare «i privilegi» delle categorie
beneficiate da trattamenti con
minori contributi e maggiori
rendite (rispetto ai livelli dell’Inps). Eccezioni potranno esserci, secondo il ministro,
«verso il basso e non verso l'alto, come invece abbiamo avuto per troppo tempo». In discussione c'è anche «l'accelerazione di alcuni sentieri di
adeguamento sull'età pensionabile delle donne, che già erano stati adottati dal governo
precedente con un lunghezza
di tempi che oggi forse non ci
è più consentita».
Viene rinviata la riforma
del mercato del lavoro perché
da Bruxelles sollecitano le misure di più rapido effetto sui
conti pubblici. «Il mercato del
lavoro non dà entrate - ha
commentato la Fornero -, anche se con un'adeguata riforma può dare possibilità di lavoro e crescita». Netta è stata
la sua apertura sul reddito minimo garantito come misura
anti-povertà e di inclusione
sociale, pur espressa specificandola come sua «preferenza
personale». Nuovi strumenti
verrebbero studiati per stimolare l'occupazione dei giovani
al Sud e per migliorare la condizione dei lavoratori precari.
La leader della Cgil Susanna
Camusso e quello della Uil Luigi Angeletti restano contrari a
ipotesi di allungamento della
contribuzione oltre i 40 anni.
Il segretario della Cisl Raffaele
Bonanni ha considerato la trattativa con il governo essenziale per «trovare soluzioni eque
e migliori». L'ex ministro del
Lavoro Cesare Damiano del
Pd ha espresso aperture al sistema «pro rata».
Ivo Caizzi
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Il presidente dell’Inps
Mastrapasqua: rendite
integrative, avanti piano
❜❜
La pensione
complementare ha in
Italia una
penetrazione del 23%,
contro il 91%
dell’estero.
Superiamo i
conservatorismi
MILANO — Fino ad ora, a quanto pare,
non è stata ritenuta utile. La pensione
complementare ha in Italia una
penetrazione del 23%, contro il 91%
raggiunto all’estero. Eppure «con il
sistema contributivo non solo serve,
ma è obbligatoria». Così ieri il
presidente dell’Inps Antonio
Mastrapasqua (foto) ha commentato i
dati in tema di pensioni integrative, da
lui stesso presentati. Ma non solo. Nel
2011 infatti, secondo l’Istituto
nazionale di previdenza sociale, l’età
media di uscita dal lavoro nel
complesso (vecchiaia e anzianità) in
Italia, è stata di 60,2 anni, in calo
rispetto ai 60,4 anni del 2010. E se si
guarda solo all’anzianità, l’età media di
chi è andato in pensione nel 2010 è
stata di 58,6 anni. Nei primi 10 mesi
del 2011 è stata di 58,7 anni.
«La crescita dell’età di uscita dei
pensionati per anzianità è ancora
troppo lenta — ha spiegato
Mastrapasqua —. Dove si va in
pensione più avanti i giovani lavorano
di più. Oggi ci si deve confrontare con
un mondo che ha bisogno di produrre
e di far crescere il Pil, e dobbiamo
entrare in un una visione globale,
lasciandoci alle spalle certi
conservatorismi».
Welfare Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. La riforma delle pensioni sarà incentrata sull’introduzione del regime contributivo pro rata per tutti
Il retroscena
La riforma
Dal 2012 stop
alla rivalutazione
L’innalzamento
dell’età delle donne
Il meccanismo
della legge Dini
1
2
3
Un intervento
allo studio
è l’eventuale
blocco per uno
o due anni a partire
dal 2012
dell’adeguamento
degli assegni
all’inflazione, fatte
salve le pensioni
minime. Ma
i sindacati sono
sul piede di guerra
È allo studio anche un
anticipo, rispetto alla
data del 2026
fissata dal governo
Berlusconi, per
l’innalzamento a 65
anni dell’età di
pensionamento delle
donne impiegate nel
settore privato. Nel
settore pubblico
l’adeguamento avverrà
dal 1˚ gennaio 2012
Viene esteso a tutti i
lavoratori il metodo
contributivo per il
calcolo della
pensione previsto
dalla riforma Dini del
1995: l’assegno terrà
conto di quanto
effettivamente
versato e della
speranza di vita
media al momento
del pensionamento
La diplomazia
del consenso
e il (doppio) tavolo
di domenica
ROMA — La trattativa riservata, con gli incontri uno a uno
tra i singoli ministri e i singoli leader sindacali, ha funzionato
nei giorni scorsi, ma è entrata in crisi ieri davanti all’offensiva
delle confederazioni, in particolare della Cisl e del suo leader,
Raffaele Bonanni, sempre più preoccupato per la manovra che
sta prendendo forma nelle stanze dei ministeri del Tesoro e
del Lavoro. E così, alla fine, il premier e ministro
dell’Economia, Mario Monti, pressato anche dalle forze
politiche, ha pensato che fosse meglio convocare per
domenica mattina le parti sociali: sindacati e associazioni
imprenditoriali per illustrare loro, almeno a grandi linee, la
manovra impopolare che il governo sarà costretto ad
approvare il giorno dopo per far fronte alla gravissima crisi
economica e finanziaria. Ma questa mossa non è detto che
basti a evitare la protesta del sindacato: che potrà andare da
iniziative soft, come manifestazioni nazionali, fino allo
sciopero generale. Anche se, al momento, appare improbabile
che Cisl e Uil possano prendere decisioni insieme con la Cgil.
Ed è proprio la perdurante spaccatura del fronte sindacale il
fattore chiave per capire le complicate relazioni che anche il
governo Monti si trova a dover gestire. Il premier si è
presentato in Parlamento invocando il dialogo sociale. La Cisl
vi ha visto la possibilità di tornare a una stagione di forte
concertazione, sul modello dei primi anni Novanta, quando il
sindacato, di fronte alla crisi della politica, svolse insieme con
i governi tecnici un ruolo di supplenza. Bonanni ha quindi
teorizzato che a Monti sarebbe convenuto il sostegno del
sindacato perché questo lo avrebbe rafforzato in Parlamento:
chi si scaglierebbe contro
il governo se questo
Cisl e Cgil
raggiungesse un accordo
con le parti sociali?, è il
Bonanni sogna la
ragionamento di Bonanni.
concertazione,
Che sul piano politico
Camusso già guarda
guarda con favore a un
alla piazza
rafforzamento del grande
centro, il che ha bisogno
di tempo, per indebolire
lo schema bipolare.
Il leader della Cgil, Susanna Camusso, ritiene invece che
non sia più stagione di concertazione. A ognuno il suo
mestiere. E poi, per il sindacato rosso, la cosa più importante
è che sia caduto il governo Berlusconi. La Cgil, che in questi
anni è stata in piazza, vuole continuare a starci, per
intercettare la protesta sociale (la disoccupazione nel 2012
aumenterà) sia quella politica (tra poco più di un anno al
massimo già saremo in campagna elettorale) per portare
acqua al mulino del ritorno al governo della sinistra. Il tutto
nello schema bipolare.
Per Bonanni era importante sventare lo scenario di un
governo che si riunisce, decide la stangata senza neppure
incontrare i sindacati e un minuto dopo Camusso chiama i
lavoratori alla protesta. Inevitabilmente sarebbe dovuto entrare
anche lui in una logica conflittuale, «un residuo degli anni
Ottanta», secondo Bonanni, che alla «sterile protesta»
preferisce invece «l’assunzione di responsabilità per incidere
sulle scelte». Ecco perché ora il leader della Cisl dice che il
tavolo di domenica «non può ridursi a una semplice
consultazione, ma deve aprire una vera trattativa sulle nostre
richieste». Cisl e Uil vogliono giocare fino in fondo il loro ruolo
per cambiare le decisioni del governo. Per loro la protesta non
è scontata: dipenderà da Monti. Ma i margini sono strettissimi.
Tutti e tre i sindacati sanno che non potranno evitare una
manovra dura, forse durissima. Ma, anche in questa
circostanza, seguono linee sindacali e politiche diverse.
Enrico Marro
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6
Primo Piano
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
Fabbisogno:
ecco le cifre
Il governo Le scelte
69,3
Miliardi di euro Il fabbisogno del
settore statale negli 11 mesi del 2011
L’allarme di Passera: rischio recessione
«Ma il Paese è forte, possiamo stupire tutti». Monti prepara la manovra da 20 miliardi
La Nota
L’incarico
❜❜
di Massimo Franco
È stato
impossibile
dire di no
a Monti: mi
chiedeva di
fare un nuovo
mestiere, ho
detto sì senza
pensare
e ne sono
contento
Il premier rassicura
però il Pd già soffre
i primi contraccolpi
I
l fronte della resistenza si sta spostando a sinistra. Nelle file berlusconiane le critiche si attardano sul carattere tecnico del governo di Mario Monti; e sottolineano
la confusione di una parte del centrodestra, dove cresce la tensione fra Pdl e Lega e non tutti si rassegnano a
una maggioranza trasversale che allontana le elezioni al
2013. Ma i contraccolpi potenzialmente più laceranti delle misure del presidente del Consiglio si intravedono nel Pd. Col
passare delle ore, le perplessità del segretario Pier Luigi Bersani stanno diventando qualcosa di diverso: un allarme per il
metodo e il merito dell’azione di Monti, soprattutto in tema
di riforma delle pensioni.
Si sa che Palazzo Chigi ha l’esigenza di agire in fretta, presentando i provvedimenti fin da lunedì; e l’intenzione di approvare tutto a fine dicembre. D’altronde, i tempi dei mercati
finanziari non sono quelli della politica né delle parti sociali.
E in una situazione in bilico, il premier ha dovuto interrompere la prassi della concertazione. È un colpo al potere dei sindacati e un segno dei nuovi tempi. Ma il loro «no» all’aumento
degli anni di contribuzione minima per andare in pensione,
costringe Bersani ad alzare la voce e a insistere sull’«equità».
Si tratta di proposte di fronte alle quali Monti e i suoi ministri, avverte Bersani, non possono restare «sordi o disattenti». La sinistra di Nichi Vendola applaude l’alleato-avversario, evocando un triangolo Pd-Cgil-Sel che si tradurrebbe in
un sostegno meno scontato al
governo. Il timore dei sindacati
è di essere delegittimati dalle
misure di Monti; e di dovere affrontare la rivolta di iscritti per
Bersani nella
metà pensionati. È un versante
che promette di mobilitarsi fino
tenaglia della
alla protesta, di fronte alla teraCgil e di Vendola pia d’urto di Palazzo Chigi. Riesce difficile, tuttavia, pensare
Tensioni
che l’opposizione sindacale postra Pdl e Lega
sa cambiare il percorso concordato con l’Europa.
L’Udc di Pier Ferdinando Casini sembra rivolgersi a Bersani e alla Cgil quando invita a
«non mettere veti e controveti». E il Quirinale puntella il tentativo di cui è stato regista. «L’Italia ce la deve fare», insiste
Giorgio Napolitano. Cresce la consapevolezza che, se la coalizione di tecnici fallisse, ci sarebbero la bancarotta dell’Italia e
il crollo dell’euro. Il premier sottolinea ogni passo avanti, anche simbolico, con un occhio ai mercati finanziari e l’altro
alle forze politiche. Ieri Palazzo Chigi ha diffuso una nota di
plauso alla Camera che ha votato per inserire nella Costituzione il pareggio di bilancio.
Le tensioni sono già messe in preventivo; e probabilmente
cresceranno quando la manovra assumerà i caratteri dell’emergenza. Ma Monti è stato chiamato proprio perché la situazione è eccezionale. La sua trasversalità è funzionale alla
necessità di approvare misure che una maggioranza risicata
o un governo dominato dai partiti non sarebbero in grado
nemmeno di tentare: tanto più a un anno e mezzo, al massimo, dalle elezioni. Non ha torto La Civiltà cattolica, il quindicinale dei gesuiti, quando osserva che «l’apparente debolezza» di Monti dovuta all’assenza di «politici», «è, di fatto, la
sua forza».
❜❜
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A Roma Corrado Passera, ministro di Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti ieri durante il suo intervento agli stati generali di Confcommercio
ROMA — Finito il road
show in giro per l’Europa a
tranquillizzare i mercati, il presidente del Consiglio Mario
Monti si è barricato a Palazzo
Chigi a scrivere le tavole del risanamento che presenterà lunedì a mercati chiusi. Ha rinunciato persino alla presentazione del libro del capo dello
Stato, Giorgio Napolitano. Il
professore, in contatto con il
ministro per i Rapporti con il
Parlamento Piero Giarda e
con il viceministro del Tesoro
Vittorio Grilli e la sua struttura, ha pochi giorni per perfezionare la manovra da 20 miliardi di euro. Ma ha trovato il
tempo per sottolineare, in una
nota, la sua soddisfazione e
l’importanza del voto a larghissima maggioranza per approvare la legge sul pareggio
di bilancio. Dimostra la «ferma volontà del Parlamento e
di tutto il Paese nel proseguire sulla strada del risanamento». Per dire che la strada è in
discesa perché anche i suoi decreti sull’Ici e sulle pensioni,
anche se politicamente indigesti, troveranno un responsabile via libera da deputati e senatori. In questa atmosfera un
po’ surreale, dove la leader della Cgil Susanna Camusso è arrivata a dire che Monti «rappresenta il ritorno alla civiltà
dopo 17 anni di berlusconismo», anche i mercati hanno
cominciato a credere che lo
stellone italico esiste veramente e lo spread con i Bund tedeschi ha chiuso con un deciso
calo sotto quota 450.
Mentre il premier scrive i
testi — che domenica presenterà in anteprima alle parti sociali — ai ministri chiave è
toccato il compito di dare in
pasto ai media qualche scampolo del pacchetto. Ma soprattutto parole per spiegare i benefici dei sacrifici. Il ministro
allo Sviluppo economico Corrado Passera, dopo aver incontrato mercoledì gli imprenditori, ieri ha avviato i colloqui
con i sindacati. E nel suo primo intervento pubblico agli
stati generali dei commercian-
ti non ha nascosto le magagne in cui ci troviamo — «stiamo rischiando di rientrare in
recessione» — ma si è detto
sicuro che «anche questa volta ce la faremo». «Noi possiamo sorprendere positivamente il resto del mondo — ha
detto dal palco dei commercianti — ci sono tuti gli estremi e i dati sull’esportazione dimostrano che il Paese è for-
Il professore e il segretario al Tesoro Usa
Mercoledì a Milano
incontro con Geithner
Stati Uniti
Il segretario
al Tesoro
americano
Timothy
Geithner, 50
anni, in carica
dal gennaio
del 2009
te». Passera ha anticipato che
il governo lunedì approverà
un primo pacchetto di misure
al quale ne seguiranno altri
«tutti basati su un equilibrio
di finalità». Mentre il ministro del Lavoro Elsa Fornero
da Bruxelles sintetizzava le
misure sulla previdenza, la
collega della Giustizia Paola
Severino ha dipinto bene il
contesto in cui tutto questo
sta accadendo. «Ci aspetta
una stagione di sofferenza e
privazioni, ma può essere anche occasione di rinascita —
ha sottolineato il ministro —.
Se dialogheremo e sapremo
spiegare le ragioni per cui
prenderemo certi provvedi-
menti, credo che l’Italia ce la
farà».
Il ministro della Cooperazione e Integrazione Andrea
Riccardi in serata ha detto che
«c’è l’esigenza dell’equità, di
non colpire in modo indiscriminato». E al presidente di
Confcommercio Carlo Sangalli, che chiede «scelte esemplari a partire dalla riduzione di
costi della politica, arrivati ormai a superare i 9 miliardi di
euro», il ministro Passera ha
ribadito il concetto di «equità». Un mantra che, se rispettato, dovrebbe far digerire i sacrifici a tutti.
L’incontro
Il premier Monti ha
convocato per
domenica mattina le
parti sociali e i
rappresentanti degli
enti locali per
illustrare le linee
guida degli interventi
che saranno adottati
dal Cdm di lunedì
MILANO — Si terrà a Milano, la mattina del 7 dicembre,
giorno di Sant’Ambrogio, l’incontro tra il presidente del
Consiglio e ministro dell’Economia Mario Monti e il
segretario al Tesoro americano Timothy Geithner.
Quella sera si inaugura anche la stagione della Scala di
Milano — con il Don Giovanni di Mozart — e
tradizionalmente sono invitate a partecipare le massime
cariche dello Stato: ad attendere il premier un posto nel
Palco reale. Il giorno dopo — secondo quanto riferito da
fonti di governo — Monti partirà alla volta di Bruxelles
per partecipare alla riunione del Consiglio europeo.
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Regioni convocate domenica dal governo, Zaia e Cota protestano
Il ministro e la comunicazione dell’esecutivo
«Vertice a Roma? C’è il parlamento padano»
Riccardi: dopo lunedì, parleremo di più
MILANO — «Cota e Zaia, il dispetto di precettarli a
Roma». È il titolo che appare al centro della prima
pagina della Padania oggi in edicola, a corredo di
una gran foto dei governatori piemontese e
veneto. È accaduto che il premier Mario Monti
abbia convocato per domenica mattina un
incontro con le Regioni per discutere degli
interventi che saranno approvati il giorno
successivo in Consiglio dei ministri. Peccato che
nello stesso giorno e nelle medesime ore, a
Vicenza, torni a riunirsi il parlamento della
Padania. «È una convocazione che giunge come
un fulmine a ciel sereno e che suona come un atto
di grave insensibilità istituzionale», protestano
sulla prima pagina della Padania i governatori
leghisti di Piemonte e Veneto, che dicono di aver
dato «totale disponibilità di date e orari tranne
R. Ba.
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che per la mattina e il primo pomeriggio di
domenica». Commenta il capogruppo del
Carroccio alla Camera, Marco Reguzzoni: «Monti
inizia male». Difficile parlare con un esponente
padano che non cominci a enumerare i numerosi
«schiaffi» assestati alla Lega dal professore
milanese: dalla scomparsa del ministero al
Federalismo — e «certamente del federalismo
stesso» — al decreto per Roma Capitale fino al
ridisegno delle competenze precedentemente
assegnate alle scuola di formazione per i
magistrati — al Nord la sede è a Bergamo — che i
leghisti avevano sempre propagandato come il
primo tassello della territorializzazione della
magistratura. Tutte cose che complicano anche il
rapporto con il Pdl e l’«amico Silvio» Berlusconi.
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MILANO — Dopo lunedì 5 dicembre, data in
cui il Consiglio dei ministri dovrebbe adottare
il primo pacchetto di misure economiche, «si
comincerà a parlare di più». Lo ha assicurato
ieri Andrea Riccardi, ministro per
l’Integrazione e la Cooperazione
internazionale, ospite di Lilli Gruber negli
studi di Otto e mezzo, su La7. Per adesso, una
delle novità portate dal nuovo esecutivo è una
certa parsimonia nelle dichiarazioni ai media.
Poche interviste, poche comparsate in
televisione. «Sono convinto che bisogna
parlare al Paese e alla gente, ma la scelta del
governo è quella di evitare di comunicare
prima di aver fatto qualcosa», ha detto
Riccardi. «Certo — ha aggiunto — le persone
oggi al governo non hanno, e lo dico in
positivo, il problema di fare pubblicità a se
stesse, non hanno un problema elettorale o
personalistico. Quindi la comunicazione credo
che sarà di tipo diverso». Il «silenzio» dei
ministri è stato uno dei primi nodi per il
ministro per i Rapporti con il Parlamento,
Piero Giarda. Appena insediato, aveva
scherzato dicendo che avrebbe discusso
soltanto delle sue passioni: «Oggi parlo solo di
montagne, opera lirica e dell’autore che sto
studiando, Cesare Beccaria». A chi gli chiedeva
se avesse scelto un portavoce aveva risposto:
«Perché? Ne ho diritto?». E qualche giorno
dopo, incalzato dai giornalisti in attesa davanti
a Palazzo Chigi, aveva chiesto comprensione:
«Abbiate pazienza, verranno giorni migliori».
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
77,9
Primo Piano
italia: 515249535254
8,5
Miliardi di euro Il fabbisogno del settore
statale negli 11 mesi dell’anno scorso
Miliardi di euro Il fabbisogno provvisorio
del solo mese di novembre
Entro lunedì saranno pronte le
misure anticrisi del governo e sono ancora molte le ipotesi in campo. I provvedimenti saranno esaminati prima alla Camera, dove il
voto finale è in calendario al massimo entro il 17 dicembre, poi al
Pubblica
amministrazione
L’ipotesi di trasformare
in titoli di Stato il debito
verso le imprese
Senato, con l’obiettivo del via libera definitivo prima di Natale
ROMA — Entro il week end si dovrebbe sapere qualcosa di più. Per
adesso tagli, tasse e agevolazioni
entrano ed escono dal cilindro dei
tecnici di Palazzo Chigi anche ieri
alla frenetica ricerca del punto di
equilibrio. Cioè dove fissare l’asticella del valore della manovra oscillante tra i dati negativi della recessione per il 2012, dopo l’Ocse confermata ieri da Standard & Poor’s, e
quelli del costo da spread che l’ufficio studi di Confindustria ha calcolato addirittura in 18 miliardi di euro. Una piccola boccata d’ossigeno,
in questo cupo scenario, arriva dai
mercati finanziari con lo spread sui
Bund in forte contrazione e dal fabbisogno che negli ultimi undici mesi mostra un calo di 8,6 miliardi di
euro rispetto allo stesso periodo
dell’anno scorso.
Titoli di Stato alle imprese
Tra le misure che il governo sta
preparando ieri è emersa una grossa novità anche se potrebbe essere
inserita non da lunedì ma in un
pacchetto successivo. Si tratta della
trasformazione dello stock di debito della pubblica amministrazione
(oltre 70 miliardi di euro) in titoli
di Stato da dare alle imprese. Trova
poi conferma il rafforzamento
strutturale delle imposte progressive sulla casa, la cosiddetta Ici-Imu
sul primo alloggio con esclusione
per le fasce deboli e con probabile
«collegamento» con la dichiarazione dei redditi e a una rivalutazione
delle rendite catastali del 15%.
Spunta persino il progetto di una
revisione delle aliquote Irpef.
Patrimoniale leggera e Iva
Confermata al momento la patrimoniale leggera in una forbice tra
1,5-2 per mille e un capitale di
1-1,5 milioni di euro per contribuente. In pratica chi ha in banca
tra contanti, azioni e fondi un gruzzolo di due milioni di euro, rischia
di pagare fino a 4 mila euro all’anno. Non tutti nel governo Monti sono convinti di questa nuova tassa
sulla ricchezza — anche perché
c’era una promessa di non introdurla fatta a Silvio Berlusconi — ma
potrebbe essere inevitabile per avere il via libera alla riforma previdenziale da Pd e Cgil. I provvedimenti
di cui si parla sono moltissimi. Si
va da un aumento dell’Iva fino al
23%, in grado di portare risorse per
8 miliardi di euro che serviranno
Tasse sulla casa
Probabile un’imposta
progressiva con l’Ici-Imu
a partire dalla prima casa:
escluse le fasce deboli
Patrimoniale
Si pensa a un prelievo
dell’1,5-2 per mille
sui capitali di almeno
1-1,5 milioni di euro
Aumento dell’Iva
Fino al 23%: 8 miliardi
di euro finanzierebbero la
riduzione di alcuni punti di
Irap sul costo del lavoro
Ici e patrimoniale,
si lavora sull’Iva
Idea Btp per i debiti
con le imprese
per finanziare la riduzione di alcuni punti di Irap sul costo del lavoro, alla reintroduzione di una sorta
di Dual income tax per stimolare la
quotazione delle aziende e l’aumento dimensionale. Il ministro dello
Sviluppo economico Corrado Passera ha affermato ieri che a breve ci
sarà «qualcosa sulla semplificazione per ridurre i lacci che imbrigliano l’Italia, per incoraggiare maggiore concorrenza e internazionalizza-
zione». Quindi quasi inevitabili interventi per le professioni e in altre
aree dove è tradizionalmente limitato l’accesso ai nuovi entranti.
Tracciabilità contro l’evasione
Ci saranno anche misure per
combattere l’evasione fiscale, la
più gettonata delle quali è l’aumento della tracciabilità limitando per
legge l’uso dei contanti alla quota
di 300-500 euro, e l’obbligo per i
commercianti di dotarsi di macchinette per il pagamento con bancomat e carte di credito purtroppo ancora scarsamente diffuse.
Bonus energetici
Nel pacchetto crescita torna in
campo la proroga della detrazione
del 55% sugli interventi edilizi per
il risparmio energetico, che dovrebbe affiancare liberalizzazioni, dismissioni e lo sblocco dei fondi per
le infrastrutture. Possibili anche
premi fiscali per le imprese che si
capitalizzano (con la possibilità di
dedurre l’interesse figurativo sull’emissione di capitale proprio delle imprese) e sgravi Irap. Confermati i tempi record per l’esame parlamentare della manovra: l’iter partirà dalla Camera dove il testo dovrà
essere votato entro il 17 dicembre
per poi passare al Senato. Tutto approvato entro Natale, come hanno
garantito l’altro giorno i presidenti
di Camera e Senato Gianfranco Fini
e Renato Schifani.
Il modello giapponese
La trasformazione dei crediti delle aziende in titoli di Stato, ipotesi
emersa durante il confronto tra il
mondo produttivo e il ministro Passera, è senza dubbio una delle novità più importanti di questi giorni.
Per il neo sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo si tratta di
una idea rivoluzionaria che «potrebbe essere estesa anche al risparmio
delle famiglie seguendo il modello
giapponese». «Calcolando che nel
2012 vanno a scadenza quasi 200
miliardi di euro — spiega Polillo —
i 70 miliardi da destinare alle imprese toglierebbero pressione alle aste
dei titoli di Stato con grande beneficio per gli spread». Il modello giapponese prevede anche l’emissione
di particolari certificati del Tesoro
da riservare al risparmio delle famiglie con rendimenti sicuri e ancorati all’inflazione che sfuggirebbero
alle micidiali aste. «Ecco perché il
Giappone — spiega ancora Polillo
— che ha un debito pubblico doppio rispetto all’Italia non ha il problema dello spread». Un dossier
che Passera ha promesso di sottoporre al Tesoro, almeno per il capitolo che per ora riguarda le imprese, per trovare un meccanismo corretto per la loro attuazione.
L’ora della trasparenza
Anche per il direttore generale di
Confindustria Gianpaolo Galli è
«una buona idea soprattutto se i titoli sono negoziabili e possono essere scontati in banca». Quei 70 miliardi, di cui da tempo gli imprenditori chiedono il pagamento, non sono mai emersi nella contabilità della pubblica amministrazione e
quindi non rientrano nelle statistiche Eurostat ma, secondo gli osservatori, i mercati sanno benissimo
della loro esistenza e la loro certificazione ufficiale sarebbe accolta come un segnale di trasparenza.
Roberto Bagnoli
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E nel ’92 furono i costruttori a chiedere di essere pagati con i Bot
Quando Spadolini esortava a comprare titoli di Stato
MILANO — Pagamenti in titoli di
Stato al posto di cash in lire o euro. La
proposta del ministro per lo Sviluppo
Corrado Passera di utilizzare Btp per pagare i debiti arretrati della pubblica amministrazione alle imprese ha radici in
qualche «precedente» anche storico. Si
tratta in realtà di pochi casi che percorrono un periodo molto lungo del travagliato percorso della nostra economia: dagli
anni Settanta fino al «vicino» 2009.
Qualcuno forse ricorda che uno dei
primi appelli a comprare debito pubblico italiano è stato di Giovanni Spadolini,
che in televisione più di trent’anni fa ha
fatto un discorso oggi di «rara» attualità.
In sostanza ha detto: io e la mia famiglia
abbiamo impiegato tutti i risparmi in titoli di Stato, fatelo anche voi. Siamo a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta. Era
dunque ancora lontana l’età delle privatizzazioni, quando la parola d’ordine era
«dopo i Bot, i Credit», con un invito a diversificare il portafoglio monotematico
dei risparmiatori in azioni di banche e società industriali che venivano collocate
sul mercato. Erano invece gli anni in cui
i dipendenti pubblici a reddito maggiore
sono stati oggetto di una sorta di prelievo forzoso attuato pagando una parte degli scatti di indennità attraverso buoni
del Tesoro. Una specie di contributo di
solidarietà pagato attraverso parte della
«scala mobile».
Nel 1992 i Bot vengono invece «reclamati», in modo però più provocatorio
che reale, dall’associazione dei costruttori: il ciclone Tangentopoli aveva di fatto
bloccato l’intero sistema degli appalti e
l’Ance protestava: lo Stato non ha liquidità per rimborsare i 14 mila miliardi
vantati dalle società che hanno costruito opere pubbliche? Paghi con i buoni
del Tesoro. La «proposta» ovviamente
non ha avuto seguito.
Tuttavia il pagamento con titoli di
Stato è stato rispolverato nel ’96, quando il Fisco ha pagato una parte dei debiti verso i contribuenti, un decreto della
Camera ha autorizzato a emettere 6 mila
miliardi (in lire) di titoli di Stato per rim-
borsare i crediti d’imposta di importo
più elevato. Inutile dire che il provvedimento è stato accolto con una bufera politica. E sempre nel ’96 il progetto-Bot
tocca all’Inps, con la previsione di pagamento di arretrati a rate per 20 mila miliardi di lire sempre utilizzando titoli di
Stato.
Infine Bot e Btp sono «entrati» nel
dossier Alitalia. Ad azionisti e obbligazionisti della compagnia viene offerta la
possibilità di conversione in titoli di Stato: gli AliBot, ultima pista di atterraggio
per chi aveva fatto un «volo» in Borsa
finito male.
Sergio Bocconi
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Primo Piano
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
6
I migliori
dell’eurozona
La crisi I conti
I Paesi con tripla A Olanda, Finlandia,
Francia, Germania, Austria e Lussemburgo
Draghi invoca un patto sul bilancio
E apre a un ruolo più attivo della Bce
L’accordo nella Ue
sulla stabilità
1
Discorso a Bruxelles: la stretta del credito strozza le piccole imprese
Il presidente della
Banca centrale
europea Mario Draghi
ha chiesto «un accordo
con regole» più severe
per il controllo
dei bilanci nazionali,
come chiede da tempo
la Germania
La Banca centrale
e il sostegno all’euro
2
Dopo un accordo sulle
regole tra i Paesi europei
(al vertice Ue dell’8 e 9
dicembre), dice Draghi,
«altri elementi possono
seguire», indicando la
possibilità di un più attivo
ruolo della Bce nella crisi
come vuole Parigi
La crisi di liquidità
delle banche
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DAL NOSTRO INVIATO
Visto da Pechino
La crisi occidentale
manda in affanno
la locomotiva cinese
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PECHINO — I primi a non essere sorpresi sono anche
coloro che sono i più preoccupati. La leadership cinese sta
monitorando i segni della crisi che cominciano a intaccare
anche la seconda economia del mondo, uscita praticamente intatta dalla tempesta del 2008-2009. L’ultimo segnale è
arrivato ieri, quando dati ufficiali hanno segnalato la prima contrazione della produzione manifatturiera in 33 mesi, con l’indice Pmi che è sceso sotto lo spartiacque dei 50
punti, che separa espansione (sopra) da riduzione (sotto).
Il valore di novembre è 49 e arriva una settimana dopo una
valutazione analoga della banca Hsbc, che stimava un Pmi
a 47,7.
Il malessere cinese ha molti sintomi, alcuni dei quali risentono delle convulsioni dell’eurozona, che colpiscono
l’export cinese. Mercoledì la
banca centrale aveva ridotto
Segnale negativo per la prima volta in tre anni le
riserve obbligatorie degli istiPrimo calo
tuti di credito, uno 0,5% in medella produzione
no che significa nuova liquidimanifatturiera
tà e nuove risorse sul mercato.
Una svolta dopo una fase in
in quasi 3 anni
cui l’intervento centrale si era
orientato a contenere l’inflazione, ora sotto la soglia del 6%.
La mossa della banca centrale dovrebbe mettere in circolazione fra i 350 e i 400 miliardi di renminbi (tra i 40 e i 45
miliardi di euro).
Il rallentamento dell’economia cinese però è inesorabile. Il Pil è calato dal 10,4% dell’anno scorso al 9,7% del primo trimestre, al 9,5% del secondo e al 9,1% del terzo. Un
raffreddamento dell’economia era stato auspicato a più livelli, in Cina, tuttavia tutto sembra accadere con troppa
fretta. Giù anche il mercato immobiliare, che secondo l’indice Creis in novembre è sceso per il terzo mese consecutivo (meno 0,3%), una dinamica collegata ai flussi del credito. Sono segnali che hanno contribuito a modellare l’atteggiamento di preoccupata prudenza di Pechino rispetto alla
crisi dell’euro. Invocato in Europa, l’intervento cinese sotto forma di acquisti massicci di bond non si è verificato e
anzi sia la Repubblica Popolare sia l’Unione Europea sembrano più concentrate ciascuna sui propri problemi che
sull’ansia di sedersi a un tavolo. Il vertice sino-europeo
previsto a Tianjin a fine ottobre e rinviato non è stato ancora riprogrammato.
Il momento politico drammatizza i crudi dati numerici,
perché mancano 10 mesi al congresso del Partito comunista che avvierà il ricambio della leadership. Occorre arrivarci con una situazione economica quantomeno sotto
controllo, anche perché un incremento del Pil sotto la soglia-feticcio dell’8% potrebbe stravolgere i meccanismi occupazionali, già ora in fase di trasformazione. Cambia la
geografia del lavoro, cambiano i costi. Esempio: Shenzhen, che per attrarre manodopera alzerà a gennaio il salario minimo del 15%, dopo averlo già incrementato del 20%
in aprile.
Marco Del Corona
leviedellasia.corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
BRUXELLES — Un «accordo con regole» per un più rigido controllo comune delle politiche di bilancio nazionali
nell’eurozona. È questo il principale dei «tre pilastri» anticrisi indicato dal presidente della Banca centrale europea
(Bce), Mario Draghi, nel suo
primo intervento nell’Europarlamento di Bruxelles da
quando si è insediato a Francoforte. La sua sollecitazione
risulta in linea con la richiesta
da tempo avanzata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che vorrebbe perfino
una modifica dei Trattati per
arrivare a «commissariare» i
Paesi membri con i conti pubblici fuori controllo. Il rafforzamento comune della disciplina di bilancio nell’eurozona è stato condiviso ieri an-
che dal presidente francese Nicolas Sarkozy, leader dei sostenitori di un maggiore coinvolgimento anticrisi della
Bce. Draghi, aggiungendo che
«altri elementi possono seguire» dopo questo «accordo
con regole», ha di fatto aperto
alla richiesta di Sarkozy, pur
ribadendo che l’attuale mandato dell’istituzione di Francoforte consente di finanziare il
sistema bancario e non può
includere il ruolo di «prestatore di ultima istanza» per i governi in difficoltà.
All’inizio della sessione
mattutina, in un’aula semideserta per il solito assenteismo
in massa degli eurodeputati,
il presidente della Bce ha dichiarato che «un cambiamento dei Trattati non va escluso». Ma ha invitato a valutare
soprattutto «processi più rapidi» e ha definito «cruciali» i
giorni fino al vertice Ue dell’8
e 9 dicembre prossimi, lanciando l’allarme sullo scenario complessivo molto preoccupante, anche perché quanto fatto finora non ha reso
«ancora visibili gli effetti positivi».
«I rischi al ribasso delle prospettive economiche sono aumentati», ha detto Draghi ammettendo poi la crisi di liquidità nel settore bancario. «Nell’ultimo periodo c’è stata una
forte stretta creditizia — ha affermato —. Combinata con il
ciclo economico recessivo, ha
creato problemi. E questo
strozza le piccole imprese. Ec-
L’aula vuota
Alla sessione mattutina
dell’Europarlamento
presenti solo
pochi deputati
co perché dobbiamo fare in
modo che il canale del credito
riprenda a funzionare».
Il secondo pilastro dell’azione anticrisi è «creare meccanismi finanziari nell’area euro».
Draghi ha richiamato l’istituzione del Fondo salva Stati
esortando «a creare la fiducia
del suo essere operativo». Il
terzo pilastro riguarda le politiche nazionali necessarie per riguadagnare fiducia sui mercati. «Dobbiamo essere consapevoli che contano i risultati —
ha detto Draghi —. Le riforme
non devono riguardare solo le
questioni di bilancio, ma essere strutturali e guardare alla
crescita e alla competitività».
Nel dibattito vari eurodeputati hanno chiesto di allargare
il mandato della Bce in questo momento di emergenza.
Draghi ha replicato che «non
si dovrebbero chiedere cose
non previste nei Trattati» e
Draghi ha anche toccato
il problema della stretta
creditizia. «Combinata
con il ciclo economico
recessivo — ha detto —
strozza le imprese».
Occorre quindi fare in
modo che il canale del
credito torni a funzionare
che intende continuare a garantire la stabilità dei prezzi.
Il ruolo di «prestatore di ultima istanza» può essere attuato solo con le «banche solvibili». Anche gli acquisti dei titoli di Stato sul mercato, per frenare l’aumento dei tassi d’interesse provocato dall’attacco
della speculazione, «non sono eterni, né infiniti». Per Draghi la Bce resta comunque
«l’ultimo baluardo dell’unione monetaria». Non a caso,
per dare solennità alla sua richiesta di «accordo con regole», ha scelto il poco usato termine inglese «compact», riconducibile al dibattito nel
’700 tra il segretario di Stato
Alexander Hamilton e il presidente Thomas Jefferson per il
patto di consolidamento a livello federale del debito degli
Stati dell’Unione.
Ivo Caizzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’analisi Il presidente della Bce pronto a fare di più, ma solo se i governi blindano i bilanci
L’Eurotower prepara la rete di sicurezza
Da metà dicembre potrebbero raddoppiare
gli acquisti di bond italiani e spagnoli
SEGUE DALLA PRIMA
Per gli appassionati di numerologia,
uomini e donne di finanza che attribuiscono poteri magici di rassicurazione alle cifre, l’Eurotower è intervenuta a favore
dell’Italia per più di sei miliardi a settimana. Ha comprato molti più Btp sul mercato di quanti il Tesoro sia riuscito a emettere in questo periodo. Ma la Bce deve prendere atto di una lezione innegabile: dopo
quei cento miliardi già spesi, i tassi d’interesse che il governo italiano paga sopra la
Germania sono saliti fino a un picco di circa 250 punti base (2,5%) di più. È la prova
che quanto fatto fin qui non ha funzionato, al massimo è stato uno snervante esercizio di contenimento dei danni. Non è
certo colpa dell’Eurotower, eppure la strategia di questi mesi — o meglio l’assenza
di una qualunque strategia coerente in Europa — ha guidato l’intero sistema sull’orlo di un precipizio.
Tutti hanno perso fin qui. Ha perso ovviamente l’Italia che non ha saputo ricreare la fiducia attorno a sé. Ma ha perso anche la Bce, che si è dilaniata fra falchi (tedeschi e qualche raro alleato) e colombe
(tutti gli altri) fino alle dimissioni del suo
capoeconomista Jürgen Stark.
Questa è l’eredità implicita che Draghi
deve raccogliere. Il successore di
Jean-Claude Trichet è tirato da tutte le parti. Dal governatore della Bank of England
Marvyn King, a quello della Banca d’Israele Stanley Fischer, al capoeconomista del
Fmi Olivier Blanchard, al presidente della
Federal Reserve Ben Bernanke: non c’è
uno solo dei suoi vecchi compagni di gioventù al MIT di Boston che non pensi che
Draghi dovrebbe aprire subito i rubinetti
del denaro. Che dovrebbe guidare la sua
banca come quelle di Londra e Washington: liquidità potenzialmente illimitata
a favore dei Paesi in difficoltà, mentre
questi cercano pian piano di risollevarsi.
Ma il principale azionista della Bce non
è un vecchio compagno di studi di Draghi, anche perché è di vent’anni più giovane. Jens Weidmann, presidente della
Bundesbank, non ha mai votato per gli acquisti di titoli di Stato italiani o spagnoli.
Si è sempre opposto e probabilmente continuerà a farlo. In questa partita, la Bundesbank è la sola istituzione a poter pensare
che vincerà in ogni caso: se l’euro sopravvivesse, potrebbe rivendicare per sé il merito di aver forzato i reprobi alla disciplina; ma se l’euro si dovesse frantumare, la
Bundesbank recupererebbe con gli interessi il potere imperiale che un tempo
esercitava sulla moneta. Tutto questo contribuisce a fare di Weidmann un negoziatore inflessibile, e obbliga Draghi a trovare un equilibrio accorto.
Ieri il presidente della Bce ne ha mostrato gli ingredienti. È come se avesse
messo sul tavolo dei governi il premio
che possono ottenere se faranno in modo
di meritarselo. Draghi si è augurato un
nuovo «contratto fiscale», un insieme di
regole che garantiscano credibilità di bilancio e nelle politiche economiche. In
cambio «altri elementi potrebbero seguire — ha aggiunto — ma è la sequenza che
conta». Insomma la Bce potrebbe raddoppiare da metà dicembre gli acquisti per
Italia e Spagna, a circa venti miliardi alla
settimana: un aiuto non risolutivo, ma
prezioso. Con buona pace dei vecchi compagni del MIT, arriverà solo se la Bce avrà
chiare garanzie — anche dall’Italia — sul
rigore di bilancio adesso e in futuro. In caso contrario sarebbe visto dalla Bundesbank, e non solo, come un premio all’indisciplina: una scelta capace di minare le
fondamenta politiche dell’euro.
Federico Fubini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Pressione
sulla Francia
La crisi I leader
91,7%
Il debito pubblico della Francia in
rapporto al Pil nel 2013 (stime Ue)
«Parigi e Berlino per un nuovo Trattato Ue»
Sarkozy lancia la sua ricetta per l’Europa. Lunedì nuovo vertice con Merkel a Parigi
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI — Nicolas Sarkozy
vuole «un nuovo Trattato per
una nuova Europa» perché
quella di oggi «rischia di essere spazzata via». Lunedì il presidente francese accoglierà a
Parigi la cancelliera Angela Merkel: i due leader dell’asse franco-tedesco presenteranno le
loro proposte per salvare l’euro e il continente, pochi giorni
prima del cruciale vertice di
Berlino dell’8 e 9 dicembre.
«La paura è tornata», esordisce Nicolas Sarkozy davanti ai
cinquemila dello Zénith Oméga, il palazzetto che già ospitò
i concerti di Johnny Halliday e
Depeche Mode e che ieri è stato teatro del grande discorso
presidenziale sulla Francia e
l’Europa. Cinquantadue minuti, otto enormi tricolori e una
piccola bandiera europea sul
palco per convincere che «senza arroganza, ma neanche esitazioni» la Francia farà il necessario per portare se stessa
e l’Europa fuori dalla crisi.
«La paura è tornata», ripete
più volte Sarkozy, e quindi
uno dei suoi slogan storici —
«Lavorare di più per guadagnare di più» — va adeguato
ai tempi magri. «Tra guadagnare di meno e lavorare di
più, sono convinto che la seconda soluzione sia preferibile», dice il presidente. Non è
la stessa cosa rispetto a uno
dei motti che gli fecero vincere le elezioni nel 2007, ma
Sarkozy si giustifica ripetendo
che «la situazione è cambiata,
e io ho scelto di dire ai francesi la verità».
È il presidente delle grandi
occasioni, che ha fatto venire
a Tolone pullman interi di militanti Ump per riempire la sala salvo poi chiedere che i poco eleganti automezzi non venissero ripresi dalle telecamere. Sarkozy è in piena — benché non ufficiale — campagna elettorale per il voto della
primavera prossima, ma du-
Lavoro
Frontiere
❜❜
❜❜
Tra
guadagnare
di meno e
lavorare di
più, sono
convinto che
la seconda
soluzione
sia
preferibile
Maastricht
si è
dimostrato
imperfetto:
bisogna
rifondare lo
spazio
Schengen e
rifondare
l’Europa
Discorso Il presidente francese Nicolas Sarkozy durante il discorso che ha tenuto ieri a Tolone, nel Sudest del Paese (Reuters)
rante il discorso non pronuncerà una sola volta né il nome
del suo partito né dell’opposizione, né userà mai i termini
«destra» o «sinistra». In sala,
neanche una bandiera di par-
te. Sarkozy parla in qualità di
capo di Stato, e di protagonista — assieme alla Merkel —
delle manovre dell’ultima ora
per salvare la moneta unica «e
con essa l’Europa intera». Dei
contrasti con la cancelliera sul
ruolo della Bce non parla, se
non concedendo che «ognuno ha la sua storia, ognuno ha
le sue ferite. Quando parliamo
della moneta, la Germania si
ricorda della sua storia. Dobbiamo comprenderla e rispettarla». In sostanza, Berlino
non vuole che la Banca centrale si metta a stampare denaro
come in passato ha fatto la Fe-
deral Reserve americana e come vorrebbe Parigi, e Sarkozy
non può che adeguarsi.
Le misure concrete sono —
quanto alla Francia — la convocazione a gennaio di un
summit con tutte le parti sociali per rilanciare il lavoro e il
potere d’acquisto e — quanto
all’Europa — la volontà di allargare i campi in cui le decisioni delle istituzioni comunitarie vengano prese a maggioranza qualificata. Sarkozy rilancia poi l’idea di un «Fondo
monetario europeo» che assista i Paesi in difficoltà, proclamando ai francesi — perché i
mercati intendano — che «tutti i Paesi della zona euro saranno solidali gli uni con gli altri,
ciò che è stato fatto per la Grecia, in un contesto molto particolare, non capiterà più, nessuno Stato della zona euro verrà lasciato in default», sia pure parziale.
Sarkozy ha citato l’Italia
una sola volta, assieme a Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia, in un passaggio cancellato
dalla versione ufficiale del discorso (vedi Elysée.fr), nel
quale ha ricordato che — a differenza della Francia — quei
Paesi «sono stati obbligati ad
abbassare i salari».
Il presidente ha chiesto ai
francesi di «rispondere alla crisi con il lavoro, lo sforzo e il
controllo delle spese». Quanto ai partner europei, oggi incontrerà a Parigi il premier britannico David Cameron (che
però non fa parte dell’euro) e,
come si è detto, vedrà la Merkel lunedì, lo stesso giorno
in cui in Italia il presidente del
Consiglio Mario Monti presenterà la nuova attesa manovra
economica. Per Sarkozy non è
il momento di cedere nuove
porzioni di sovranità a Bruxelles, l’Europa può procedere a
colpi di accordi tra governi.
«Maastricht si è dimostrato
imperfetto — ha detto
Sarkozy —, bisogna rifondare
lo spazio Schengen e rifondare l’Europa». Tre anni fa, sullo
stesso palco di Tolone, il presidente francese aveva evocato
«la rifondazione del capitalismo».
Stefano Montefiori
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Le tappe
La Finanziaria
Oggi la Merkel
al Bundestag
«Lacrime
e sangue»
Sì di Lisbona
Oggi Angela Merkel
interviene al Bundestag,
il Parlamento tedesco,
sulla politica europea e
le soluzioni alla crisi
della zona euro: il punto
sulla posizione di Berlino
prima del vertice Ue
La cancelliera
lunedì all’Eliseo
Il presidente francese
Nicolas Sarkozy
riceverà lunedì a Parigi
la cancelliera tedesca
Angela Merkel.
I due leader hanno
annunciato «proposte
sull’Europa»
L’8 e il 9 dicembre
vertice Ue a Berlino
Il vertice dei 27 capi
di Stato e di governo
dell’Unione Europea
è in programma
l’8 e il 9 dicembre
a Berlino. In agenda
ci sono possibili
modifiche ai trattati Ue
LISBONA — Il Parlamento di
Lisbona ha approvato la
Finanziaria 2012 «lacrime e
sangue» presentata dal
governo conservatore del
premier Pedro Passos
Coelho in attuazione
dell’accordo di salvataggio
da 78 miliardi siglato con Ue
e Fmi. La legge finanziaria è
stata definita dalla stampa
locale la più «dura imposta
al Paese dalla fine della
dittatura salazarista» 37 anni
fa. Fra le misure previste, in
aggiunta ai precedenti giri di
vite che hanno messo in
ginocchio buona parte della
popolazione nel Paese più
povero dell’Europa
occidentale, l’abolizione di
tredicesima e
quattordicesima per
pensionati e pubblico
impiego (dai 1.100 euro in
su), l’aumento di mezz’ora
della giornata di lavoro,
incrementi di Iva, luce, gas,
trasporti. L’obiettivo è di
ridurre il deficit al 4,5% nel
2012, dall’attuale 5,9%.
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Il governo Il Colle
Sono d’accordo con Bersani e con Camusso: per attraversare la
burrasca dobbiamo dare un ombrello alla povera gente Nichi Vendola, Sel
«Serve uno sforzo collettivo
L’Italia ce la deve fare»
Napolitano: davanti a noi sfide ardue dall’esito incerto
ROMA — «Lo studente vuole
dire qualcosa?», chiede il magnifico rettore Luigi Frati al capo dello Stato. Giorgio Napolitano, dalla prima fila, declina l’invito a salire sul palco tra i relatori e il rettore della Sapienza strappa l’ovazione: «È già stato lodato abbastanza, presidente?». Ma quando
la tavola rotonda è finita Napolitano risponde agli studenti, par-
la dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia e di quanto
sia preziosa, per costruire il futuro, una «memoria condivisa». E
quando gli chiedono cosa significhi oggi essere italiani, il capo
dello Stato lascia cadere un riferimento all’attualità: «Significa essenzialmente capire che dobbiamo produrre un nuovo grande
sforzo collettivo sul piano morale, sociale e politico per superare
la crisi, che è grave, ma che dobbiamo riuscire a vincere». Il capo
dello Stato non lo dice, ma quando parla di «sforzo collettivo»
pensa con compiacimento al voto di due giorni fa alla Camera,
dove il pareggio di bilancio in Costituzione è passato a larghissima maggioranza. Tanto che mercoledì sera ha chiamato il presidente di Montecitorio, Gianfran-
Il libro
L’università La Sapienza di
Roma ha presentato ieri il
libro che raccoglie i discorsi di
Giorgio Napolitano sull’Unità
d’Italia, «Una e indivisibile.
Riflessioni sui 150 anni della
nostra storia», Rizzoli (Sopra,
Giovanni Sabbatucci, Giuliano
Amato e Paolo Mieli durante
il dibattito, foto Lapresse)
co Fini, per complimentarsi.
Il libro di Giorgio Napolitano
sull’Unità d’Italia — Una e indivisibile. Riflessioni sui 150 anni
della nostra storia, edito da Rizzoli — debutta tra gli studenti
della più affollata università
d’Europa e il capo dello Stato
non perde l’occasione per distillare una goccia di ottimismo. La
situazione è grave, ma «certamente» l’Italia ce la può fare, incoraggia Napolitano. «Ce la deve
fare e ce la farà». Nel volume,
una raccolta di discorsi pronunciati durante le cerimonie per i
festeggiamenti dell’Unità nazionale, c’è un passaggio che ben
descrive il suo stato d’animo e il
continuo spronare gli italiani a
trovare, nelle proprie radici, la
fierezza e l’orgoglio per reagire,
come è stato nei «momenti cruciali» del passato: «Perché le sfide e le prove che abbiamo davanti sono più che mai ardue, profonde e di esito incerto».
Il futuro incerto e l’eredità storica. I festeggiamenti e le polemiche. Ma «dissensi e riserve», è il
giudizio di Napolitano, sono stati «solo una parte minima di
quello che poteva esserci», perché l’adesione è stata «eccezionale». La memoria collettiva e anche «familiare», ecco cosa può
salvarci. «A Varese — racconta il
presidente — il sindaco (il leghi-
sta Attilio Fontana, ndr) mi ha
detto che un suo bisnonno era
stato garibaldino, evidentemente ce l’aveva nel profondo della
coscienza». Davanti al Rettorato
lo accoglie un drappello di studenti, pochi ma arrabbiati, che
gridano «no alla Bce, no all’austerità». Uno striscione dice «Qui è
già default. E i professori? Con le
banche al governo». Mario Monti non è riuscito a venire, ma in
Aula Magna ci sono i ministri Paola Severino e Andrea Riccardi.
In prima fila il cardinale Achille
Silvestrini, Gianni Letta, Sergio
Mattarella, Renata Polverini, Nicola Zingaretti... Accoglienza in
grande, che Walter Veltroni spiega come «ringraziamento collettivo». Tra i relatori, oltre a Riccardi, Giuliano Amato, Giovanni
Sabbatucci, Giuseppe Galasso. E
il presidente di Rcs Libri Paolo
Mieli, che sottolinea il «coraggio» dello storico Napolitano:
«L’idea del libro è nata a Quarto,
perché il discorso del presidente
non era solo celebrativo ed esaltante, ma perché conteneva
un’analisi storica». Un’analisi
che Napolitano porta avanti
ogni giorno, anche quando dice
che «pochi scambierebbero l’Italia con un’altra patria».
Monica Guerzoni
[email protected]
La precisazione del ministro dopo gli attacchi della destra
Moavero e la scrivania di Mussolini
«Spostata solo per ragioni di spazio»
MILANO — Ma quali ragioni ideologiche? In
realtà sono «soltanto ragioni di spazio». Così
il neo ministro Enzo Moavero. Il fatto è che il
responsabile degli Affari europei ha fatto
spostare dal suo ufficio una scrivania di una
certa notorietà: è quella usata a suo tempo da
Benito Mussolini. Un predecessore che non
entusiasmerebbe il ministro. Ma a difesa
dello storico mobile si sono schierati
Francesco Storace e Domenico Gramazio:
«Nessuno chiederà a questo ineffabile
ministro di indossare una camicia nera, ma ci
risparmi l’ipocrisia di una guerra partigiana
ad una scrivania» ha ironizzato il segretario
della Destra. Costringendo il ministro a una
smentita: il piano di lavoro sarebbe stato
spostato, appunto, solo per ragioni di spazio.
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
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Non abbiamo chiamato Monti per disseminare di ostacoli
la sua strada e porre veti contro veti Pier Ferdinando Casini, Udc
Le posizioni
Pdl: no a Ici
e patrimoniale
Il Pdl si oppone alla
patrimoniale (con
non pochi distinguo
al suo interno) e all’Ici
e assicura appoggio
alle misure già
promesse all’Ue dal
governo Berlusconi
Pd: anzianità
da mantenere
Sì a patrimoniale e Ici,
facendo pagare di più
«chi ha di più». Sulle
pensioni di anzianità
il Pd chiede cautela. E
ha due linee, opposte,
sulla riforma del
mercato del lavoro
Terzo polo:
carta bianca
Il giornale leghista
«Padania»
Il braccio
di ferro
continua
Tra gli studenti
Giorgio Napolitano
durante l’incontro di ieri
con i giovani della
Sapienza. Il presidente
della Repubblica ha
risposto alle domande
degli studenti su identità
nazionale e crisi
economica (Lapresse)
Il Terzo polo è la
componente della
maggioranza che ha
assicurato carta
bianca al premier.
L’Udc chiede però
interventi a sostegno
della famiglia
Idv: colpire solo
le pensioni alte
Tra i partiti che
hanno votato la
fiducia a Monti,
quello di Di Pietro è il
più freddo. Chiede
che si colpiscano
solo le pensioni alte
e chi ne ha più di una
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Monti riconduca ogni atto di governo entro confini tecnici:
da questo dipende la durata del suo esecutivo Osvaldo Napoli, Pdl
I dubbi Nel Pd due linee. Timori per gli elettori «spaventati» dalle misure
I paletti dei partiti
Bersani: da noi idee
non si rimanga sordi
E il Pdl: iniqua l’Ici sulla prima casa
ROMA — Per ora è solo una richiesta
di ascolto: «Non si tratta di porre condizioni ma di dire le nostre idee. Noi le abbiamo, le abbiamo presentate e ci aspettiamo che non si rimanga sordi e disattenti». Però è bastata questa frase di Pier
Luigi Bersani, pronunciata in un’intervista a Youdem, per far emergere apertamente i timori del centrosinistra sulla
portata effettiva delle misure allo studio
del governo, a cominciare dalle pensioni.
E per suscitare due reazioni di segno opposto: il plauso di Nichi Vendola, che si
spinge a ipotizzare un asse con Pd e Cgil
per «dare alla povera gente un ombrello
per ripararsi»; e lo stop di Pier Ferdinando Casini, contrario a «mettere veti e controveti a Monti o disseminargli la strada
di ostacoli».
Che ci siano due linee diverse nel Partito democratico, sulle questioni economiche e in particolare sul mercato del lavoro, è noto. Ed è risultato ancora più evidente dallo scontro dei giorni scorsi tra il
responsabile Economia della segreteria
Stefano Fassina e quella parte del partito
più vicina a Pietro Ichino. Ma il vero dissidio riguarda la necessità, da un lato, di
rispettare gli inviti alla responsabilità del
capo dello Stato e di sostenere le scelte
dell’esecutivo, dall’altro di mantenere il
contatto con una base elettorale spaventata dalle misure in arrivo. Per questo, Bersani invita alla cautela, ma evita polemiche: «I particolari li vedremo quando conosceremo precisamente le intenzioni
del governo, perché finora si è discusso
di supposizioni». Non saranno condizioni vere e proprie, ma qualche paletto Bersani lo mette. Perché spiega che «le misu-
Il giallo sull’incontro
In forse l’incontro di oggi tra
Berlusconi e Bossi: il Senatur
avrebbe proposto un pranzo nella
mensa della sede di via Bellerio
re che il governo varerà lunedì per la stabilizzazione dei conti pubblici dovranno
essere caratterizzate da equità ed essere il
meno possibile recessive»: «Chi ha di più
— sintetizza — deve dare di più».
Dunque, non solo pensioni, ma anche
patrimoniale e lotta all’evasione fiscale.
Per quanto riguarda il primo punto, le ricette sono diverse. Per Cesare Damiano,
«in questi anni le pensioni hanno già pagato tanto e in ogni caso le pensioni di
anzianità non si devono toccare. Chi è sta-
to al lavoro per 40 anni ha diritto di andare in pensione senza attendere ancora».
Damiano ha presentato una proposta di
legge con Tiziano Treu e Pierpaolo Baretta che propone di alzare l’età pensionabile ricorrendo a strumenti «di flessibilità e
di facoltatività». Non esattamente la ricetta di Pietro Ichino, che invita a superare
«il tabù» dei 40 anni di contribuzione per
andare in pensione.
Sul fronte del centrodestra, Fabrizio
Cicchitto rinnova il no del Pdl al ripristino dell’Ici sulla prima casa: «Occorre una
manovra incisiva ed equa. Segnaliamo
l’iniquità dell’Ici sulla prima casa». E il vicepresidente dei deputati pdl Osvaldo Napoli avverte: «Il governo mantenga l’equilibrio oppure rischia».
Intanto è ancora un giallo l’incontro
con Umberto Bossi, più volte annunciato
da Silvio Berlusconi e previsto per oggi a
Milano. Secondo fonti del Pdl, il Cavaliere vedrà il leader della Lega per un chiarimento sulle future strategie politiche. Ma
sul fronte leghista non c’è alcuna conferma e anzi si tende a smentire l’incontro.
Ritenuto inopportuno perché domenica
a Vicenza riaprirà il Parlamento della Padania. Un punto di vista almeno parzialmente condiviso da Umberto Bossi, che
avrebbe pensato di riservare all’ex alleato
lo stesso trattamento già riservato a Letizia Moratti: invitarlo a pranzo nella mensa del quartier generale leghista di via Bellerio. A ieri sera, non era ancora arrivata
una risposta — o una controproposta —
da parte dell’ex premier.
È quindi probabile che l’incontro sia
rinviato a dopo la riunione del Parlamento padano. E comunque, con i probabili
slogan che risuoneranno a Vicenza — «secessione» e «Padania libera» —, mal si
concilierebbe un vertice tra Bossi e Berlusconi.
Alessandro Trocino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il retroscena L’intenzione annunciata al segretario Alfano. Domenica vedrà le forze sociali per evitare crepe Cgil-Pd e Cisl-Udc
MILANO — L’assemblea
dei redattori della Padania
chiede garanzie all’editore.
Che arrivano, ma soltanto
per metà. Dopo l’articolo
di mercoledì scorso del
Corriere che evidenziava,
tra l’altro, i rischi per
l’occupazione derivanti
dall’imminente
ristrutturazione della
testata leghista, i redattori
hanno chiesto
«all’Editoriale Nord una
smentita scritta, formale e
inequivocabile alle notizie
pubblicate da diversi
organi di stampa circa
l’intenzione della suddetta
azienda di procedere alla
chiusura del quotidiano
La Padania o di far ricorso
alla mobilità con
licenziamenti di
giornalisti». La lettera avrà
una risposta sull’edizione
del quotidiano oggi nelle
edicole, che — sempre
secondo i giornalisti della
testata — «smentisce
nettamente» l’ipotesi della
chiusura del giornale, ma
non fornisce alcuna
garanzia sui livelli
occupazionali. La partita è
aggiornata a mercoledì
prossimo, quando tornerà
a riunirsi l’assemblea dei
redattori. Il numero oggi
in edicola titola «La
fabbrica della povertà»
con riferimento alle mosse
dell’esecutivo. La foto del
giorno raffigura Roberto
Cota e Luca Zaia: il
governo ha convocato per
domenica — il giorno
della riapertura del
«parlamento della
Padania» a Vicenza — un
incontro con le regioni:
«Il dispetto di precettarli
a Roma».
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Monti il «negoziatore» vuole sentire Berlusconi
Il premier rinuncia alla concertazione ma non ai colloqui (necessari) con politica e sindacati
ROMA — Con il governo Monti sparisce la concertazione e appare la negoziazione, un metodo ibrido come la
«maggioranza» che sostiene il gabinetto tecnico, ma inevitabile. Perché il Pd
non può permettersi di votare «sì» in
Parlamento alla riforma previdenziale,
mentre la Cgil grida «no» nelle piazze.
Perché il Pdl non può accettare di votare «sì» alla reintroduzione dell’Ici, mentre il suo elettorato lo abbandona progressivamente nei sondaggi. Perché
persino la linea di Casini di dire sempre e in ogni caso «sì» al premier, inizia a scontare nel Terzo polo i distinguo degli alleati.
Gli appuntamenti fissati per il fine
settimana dal capo del governo con i
leader della «maggioranza» appaiono
quindi come l’approdo della mediazione, confermata inoltre dall’intenzione
del premier di contattare personalmente anche il Cavaliere: «Voglio sentire
Berlusconi prima di varare la manovra», ha detto infatti Monti ad Alfano.
La negoziazione è in corso, e il metodo
che Monti ha deciso di adottare è quello delle «consultazioni bilaterali e pubbliche» con gli esponenti della «maggioranza». Un ibrido, appunto, per allontanare la preoccupazione dei partiti
di disorientare il proprio elettorato, e
per garantire — al contempo — un
contatto tra forze politiche e governo.
Se saranno chiamati solo i segretari
agli incontri o ci saranno delle delegazioni, si vedrà.
Ma se il premier ha deciso di incontrare anche le forze sociali, domenica,
c’è un motivo. Perché l’Italia, che si approssima al tornante decisivo, non si
sta giocando solo ciò che resta degli attuali equilibri politici, sta mettendo sul
tavolo i rapporti tra i partiti e le forze
sindacali. E un conto è che salti il bipolarismo, altra cosa per i partiti è veder
messi a repentaglio i legami con i bacini sociali di riferimento, che provocherebbero la rottura con la base elettorale. Di qui la pressione sul governo, che
ha portato al compromesso.
La negoziazione è indispensabile, lo
s’intuisce dal nervosismo che ieri regnava nel Palazzo. Se può apparire
scontato infatti che Bersani abbia incontrato la Camusso per stabilire la linea da tenere sulla manovra, non era
scontato che un altro esponente del
Pd, Fioroni — sostenitore del gabinetto Monti e desideroso di veder saltare
l’attuale assetto — rivolgesse per la prima volta una critica al governo: «Il premier commetterebbe un grave errore
se non coinvolgesse le parti sociali nella trattativa. Farebbe il gioco di chi nel
sindacato vuole fomentare la rivolta».
Il timore è che, senza la concertazione,
la Cisl possa finire schiacciata sulle posizioni della Cgil, mentre — come spiegava nel pomeriggio Bonanni — «noi
vorremmo discutere con il governo
per trovare soluzioni. Invece finora
con Monti non abbiamo affrontato discussioni di merito. E del binomio rigore-equità, che era stato al centro del
suo discorso in Parlamento, è rimasto
Vincino
Critiche da Fioroni
L’ex popolare del Pd , Fioroni,
muove la prima critica al
neopremier: se non coinvolge
le parti sociali nella trattativa fa
il gioco di chi fomenta la rivolta
Consenso
Un conto è che salti il
bipolarismo, altra cosa per i
partiti è veder messi a
repentaglio i legami con i
bacini sociali di riferimento
solo il rigore...».
Al rischio che si crei una frattura tra
Cgil e Pd, primo passo verso la fine del
bipolarismo, si aggiunge ora il rischio
di una crepa anche tra la Cisl e quell’area trasversale che lavora da tempo
al cambio di sistema e che abbraccia
un pezzo dei Democratici, una parte
del Pdl e tutto il Terzo polo. Com’è possibile oggi conciliare, per esempio, il
«sì» incondizionato di Casini a Monti
con la posizione critica assunta da Bonanni? Il leader sindacale non vuole essere la vittima sacrificale, sostiene che
«Monti deve stare attento», che «sta cadendo nella trappola dei partiti a cui va
bene scaricare sul governo l’intera responsabilità della manovra. Ecco perché non vogliono la mediazione delle
grandi organizzazioni. Questo è un punto delicato: senza filtri, chi parla con la
gente? E se poi la
gente s’incazza?».
Il punto è che la
negoziazione immaginata da Monti non è la tradizionale
concertazione, dato che il premier non
vuole inoltrarsi nel labirinto delle trattative per non perdersi. Il suo obiettivo
semmai è quello della «compensazione», per calamitare le aree «centrali»
dei rispettivi schieramenti, lasciando
ai margini le estreme. Ed è attraverso
la «compensazione» che è pronto a
concedere sulla patrimoniale al Pdl,
mentre sull’altro fronte è disposto a lasciar fuori dalla manovra la riforma del
mercato del lavoro per conquistarsi il
Pd. È chiaro tuttavia il motivo per cui
Bersani sia in tensione: senza un intervento sui patrimoni immobiliari, restano le pensioni (non l’Ici) il piatto forte
della manovra. Una «operazione hard»
che lascia il leader democratico «molto
perplesso», e provoca un’evidente frattura nel suo partito, dove c’è chi sostiene la linea di Palazzo Chigi a spada tratta.
Ma la discussione nel Pd, come negli altri partiti, avviene in un clima straniante. Nessuno ha notizie certe, tutti
attingono alle (scarse) informazioni
che giungono dagli uffici della ragioneria generale. D’altronde il ministero
dell’Economia ancora ieri non aveva ricevuto dal premier la cifra esatta della
manovra, che oscilla tra i venti e i venticinque miliardi. Non c’è certezza di nulla, «l’unica cosa sicura — come dice il
democratico Follini — è che è finita la
luna di miele ed è iniziata l’era del governo Monti, dove si misurerà la nobiltà del Pd a sostenerlo».
Il futuro è un’incognita che attraversa partiti e schieramenti. Nell’ex centrodestra (ormai terremotato) è in atto
uno scontro che coinvolge Pdl e Lega,
556
I voti di fiducia
per Monti alla Camera. Al
Senato ne ha avuti 281
dove — per contrastare l’asse Alfano-Maroni — l’area bossiana ha giocato la carta Formigoni. E non è che nel
Terzo polo le cose vadano tanto meglio. Casini non andrà al congresso del
Ppe a Marsiglia per non dare sponda all’operazione della «costituente popolare» che ha in animo il segretario del
Pdl. Ma il capo dei centristi — forte fin
quando c’era il bipolarismo muscolare
— ha perso ora il monopolio di quel
brand politico e potrebbe restare soffocato dall’abbraccio nazionale, mentre
si levano i primi sopraccigli nel Terzo
polo e si discutono nuovi scenari. Come quello prefigurato da Bagnasco durante il grande appuntamento della Cei
ad Ancona, dove il cardinale tracciò un
profilo del futuro candidato ideale a Palazzo Chigi che somigliava tanto a quello del neoministro Riccardi...
Francesco Verderami
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14 Primo Piano
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
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Le istituzioni I casi
Io suggerisco una soluzione progressiva. Si può arrivare al nuovo regime
in tre legislature
Giuliano Cazzola, Pdl
Vitalizi, si tratta sui tempi
L’ipotesi di tagli graduali
Il via libera alle nuove regole atteso entro il 20 dicembre
www.chimento.it
ROMA — Non c’è trucco e
non c’è inganno, assicurano gli
addetti alle sforbiciate previdenziali. Il taglio dei vitalizi
porterà risparmi sostanziosi
per le casse statali e deputati e
senatori dovranno mettersi il
cuore in pace. Eppure, se i toni
delle proteste si sono ammorbiditi, è perché qualche spiraglio
alla trattativa si è aperto e i parlamentari sperano che i sacrifici saranno, se non altro, graduali. I questori di Montecitorio e Palazzo Madama assicurano che indietro non si torna,
però la stretta sulle onorevoli
pensioni potrebbe essere progressiva.
L’ipotesi è allo studio e la
prossima settimana deputati e
senatori conosceranno il loro
destino previdenziale. Il via libera alle nuove regole, decise
dai presidenti Gianfranco Fini
e Renato Schifani di concerto
con il ministro del Welfare Elsa
Fornero, dovrebbe arrivare entro il 20 dicembre. Sistema contributivo per tutti dal primo
gennaio 2012 e prolungamento dell’età della pensione; chi
ha alle spalle più di una legislatura non avrà il vitalizio prima
dei 60 anni e chi ne porta a termine una soltanto dovrà aspettare i 65. Ieri alla Camera si è
riunita la commissione costitui-
La coppia
Il dibattito
tra Boccia
e De Girolamo
Lui, Francesco Boccia,
economista e deputato
pd, è fra i parlamentari
che hanno alzato la voce
per dire che se i vitalizi
sono da tagliare allora
«devono pagare tutti»,
anche gli ex onorevoli.
Lei, Nunzia De Girolamo,
avvocato e deputato pdl,
su Twitter ha scritto: «la
prima #generazione senza
#vitalizio. ne sono
orgogliosa. tocchiamo
anche i diritti acquisiti dei
carrieristi della #politica».
Boccia e De Girolamo
hanno una relazione
sentimentale. E ieri anche
lei ha sottolineato: «Fini e
Schifani non si possono
permettere di fare
demagogia sulle nuove
generazioni senza fare
sacrifici».
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ta ad hoc e martedì, nel corso
di una nuova riunione, i deputati «esperti» indicati dai partiti renderanno noto un documento con le linee guida. «Io
suggerisco una soluzione progressiva per i parlamentari delle precedenti legislature che sarebbero andati in pensione a
50 anni, mentre ora devono
aspettare i 60 — anticipa Giuliano Cazzola, Pdl —. Si può arrivare al nuovo regime in tre le-
Scontri generazionali
Cresce la protesta tra chi
è da poco arrivato alla
politica: Fini e Schifani
diano il buon esempio
gislature». Un impianto che piace al questore Antonio Mazzocchi, anche lui del Pdl: «Propongo una progressione nel sistema contributivo, come quella
applicata ai dipendenti pubblici». Mercoledì si riuniranno i
questori delle Camere, un vertice congiunto da cui uscirà la
proposta definitiva da girare all’ufficio di presidenza, al quale
spetta l’ultima parola. L’Idv lamenta che l’intervento previdenziale è un «interventicchio» e ipotizza che i risparmi,
per i primi anni, saranno minori delle spese che Palazzo Madama e Montecitorio dovranno affrontare per pagare la loro parte di contributi. Ma Cazzola
smentisce trucchi: «Campagna
strumentale». E spiega che ad
oggi le pensioni «pesano per
circa 130 milioni sul bilancio
della Camera, che ne incassa
12,5 di contributi». Quindi il
rapporto è di uno a dieci e con
il passaggio al contributivo pro
rata «scenderà ad uno a tre». Risparmi assicurati, dunque.
Ma le nuove leve della politica protestano. «Devono pagare
tutti», è il loro motto. E uno
dei leader della rivolta è Francesco Boccia, economista del Pd
che chiede a Fini e Schifani di
«dare il buon esempio». Nel
Pdl, Nunzia de Girolamo, Barbara Saltamartini e Beatrice Lorenzin starebbero lavorando a
un pacchetto di controproposte bipartisan con alcuni colleghi del Pd, da presentare all’ufficio di presidenza per intaccare anche le pensioni d’oro dei
veterani del Parlamento. E le dimissioni di massa? L’ipotesi
sembra tramontata. Non ci sono i tempi tecnici e i cittadini,
per usare un eufemismo, non
capirebbero.
M. Gu.
20
dipendenti del ristorante
di Palazzo Madama rischiano
la cassa integrazione
Equità Gestori verso l’addio, venti richieste di cassa integrazione
Senato, fuga dal ristorante
I prezzi sono triplicati
e i pasti calano del 70%
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ROMA — Ah, i bei tempi d’oro...
Al ristorante del Senato, fino a tre
mesi fa, il filetto di orata in crosta
di patate si gustava per 5,23 euro e
per il carpaccio di filetto con salsa
al limone ne bastavano 2,76. Ma
dalla fine di agosto i prezzi sul menu di Palazzo Madama sono triplicati e i senatori hanno rivoluzionato le loro abitudini. Adesso, nelle
pause dei lavori d’Aula, o si fermano alla buvette per un riso all’inglese (rapido ed economico), o escono a mangiare nelle trattorie a due
passi dal Pantheon. D’altronde,
spiegano senza troppi imbarazzi, i
prezzi a Palazzo Madama sono ormai «così alti» che pranzare fuori è
diventato quasi conveniente.
Da «Fortunato al Pantheon», un
classico per le buone forchette del-
La scheda
La polemica
Fino a tre mesi
fa il menu al
ristorante del
Senato (sotto)
proponeva, fra
l’altro, filetto di
orata in crosta
a 5,23 euro e
carpaccio di
filetto con salsa
a 2,76. Sul caso
scoppiò una
polemica
di tagliare i costi, i senatori pagavano per un pranzo «il 13% del prezzo effettivo, anche per i pasti di tipo superiore o pregiato, il cui costo
ricadeva, quasi per intero, sull’Amministrazione». Dunque, detto più
prosaicamente, i senatori assaporavano e i cittadini pagavano. Ora però — che le quote percentuali a carico degli utenti «sono state sensibilmente incrementate» e che i senatori pagano la spigola o il filetto
quanto i comuni mortali — è comprensibile che alla Gemeaz Cusin i
conti non tornino più. E che la società chieda lo scioglimento consensuale del contratto con decorrenza 31 dicembre 2011.
Da quando i costi sono quelli di
un comune ristorante del centro di
Roma, lamenta la società, «si è veri-
Nuove abitudini
Molti parlamentari scelgono
di mangiare fuori. Altri
evitano l’astice (costoso) e
prendono pasta al pomodoro
INFINITY collection
la politica, all’una c’è la fila. Con 45
euro ci scappano primo e secondo,
prelibatezze romanesche come i bucatini all’amatriciana e carni italiane di prima scelta. Avvistati negli
ultimi tempi Anna Finocchiaro,
Maurizio Gasparri, Francesco Rutelli e il presidente Renato Schifani.
Il ristorante del Senato invece,
che prima era preso d’assalto anche da deputati e giornalisti parlamentari, adesso è mezzo vuoto. Potere dell’antipolitica o della parsimonia? Forse di tutte e due le cose.
Fatto sta che la Gemeaz Cusin, la società che lo gestisce, ha deciso di
gettare la spugna e chiede all’amministrazione di Palazzo Madama
«una soluzione amichevole» per rescindere consensualmente il contratto, sottoscritto il 12 febbraio
2010.
La società appaltatrice ha messo
la questione in mano agli avvocati,
che hanno redatto un parere con
cui sperano di convincere Palazzo
Madama a rivolgersi altrove per sfamare i senatori. La relazione è lunga quattro pagine ed è un ritratto
dell’Italia, tra antichi privilegi e cauti colpi di forbice. Vi si legge che,
prima della decisione dei questori
La stretta
Ora i prezzi
sono triplicati
e molti senatori
preferiscono
mangiare fuori
da Palazzo
Madama
oppure
consumare un
pasto veloce
alla buvette
La crisi
Considerata
«l’eccezionale
diminuzione
dell’attività»
Gemeaz Cusin,
che gestisce
il ristorante,
vuole
rescindere
il contratto
ficata una eccezionale diminuzione
dell’attività», con una riduzione
dell’affluenza «di oltre il 50 per cento». E se prima i senatori sceglievano quasi esclusivamente piatti «della tipologia superiore e pregiata»,
ora prediligono le pietanze più cheap. Gli spaghetti all’astice, sul menu a 18 euro, non li vuole più nessuno, mentre quelli al pomodoro
(6 abbordabili euro) sono tornati
di gran moda. La Gemeaz Cusin stima «un calo del 70 per cento dei pasti prodotti», con conseguente perdita economica ed esuberi del personale.
Il primo effetto concreto è la richiesta di cassa integrazione per 20
dipendenti del ristorante. Intanto,
però, sembra che il Senato si appresti ad assumere (altri) sette dirigenti, vincitori di vecchi concorsi.
Monica Guerzoni
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Primo Piano 15
italia: 515249535254
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Politica e tv Viale Mazzini
La riforma della governance ormai non si può più rinviare se non
vogliamo affossare deliberatamente l’azienda
Giorgio Merlo, Pd
Rai, il presidente invoca «il vento Monti»
Garimberti attacca i consiglieri pdl: basta veti. Scontro con Cicchitto su Minzolini
ROMA — «Il vento Monti
soffi anche a Viale Mazzini.
L’azienda ha bisogno di rilancio, dico basta a comportamenti che si giocano sulla pelle dei
dipendenti. Alla Rai serve un
consiglio di amministrazione
affidabile, che la governi. Basta
con questa politica politicante
che continua a interferire nella
vita dell’azienda, bloccandone
il funzionamento, in un momento delicatissimo in cui è in
gioco il futuro della Rai e dei
suoi dipendenti». Mai visto un
Paolo Garimberti, almeno nelle
vesti di presidente della Rai, così furioso ma anche tanto determinato. Al punto da convocare
i giornalisti (mai successo) per
attaccare esplicitamente la maggioranza del consiglio di amministrazione, ovvero i cinque
consiglieri di area centrodestra.
E ancora: «Lo denuncio con
forza perché le istituzioni a partire da Monti e Passera lo sappiano e guardino alla Rai. La politica che tante volte dice di volersi chiamare fuori dalla porta
Rai rientra poi continuamente
dalla finestra. E i veti della politica bloccano l’azienda: la Rai
ha bisogno di rilancio e risanamento e il Cda deve amministrare. E sono d’accordo con il
consigliere Van Straten quando
dice che o noi dimostriamo di
saper prendere delle decisioni
in un momento così delicato o
è meglio che ce ne andiamo».
I fatti. Il direttore generale Lorenza Lei ha presentato ieri mattina un pacchetto di nomine:
Valerio Fiorespino alle Risorse
tv, Carlo Nardello alla Direzione strategica e Giancarlo Biacca
alla vicedirezione Abbonamenti. Fino a mercoledì pomeriggio tutto sembrava a posto, con
tanto di consenso informale
della maggioranza. Poi, ieri
mattina, l’aria è cambiata. Il
centrodestra ha chiesto modifiche delle competenze, il direttore generale non ha acconsentito. La maggioranza ha comunque votato per un rinvio. Garimberti è pienamente d’accordo con la linea del direttore generale (non cedere a richieste
dell’ultimo momento) e insiste: «Quanto è successo oggi in
Cda è scandaloso: un gruppo di
consiglieri della vecchia maggioranza ha improvvisamente
bloccato le nomine». L’espressione «vecchia maggioranza» è
voluta proprio per proporre un
parallelo con la realtà politica
nazionale.
Garimberti appare furioso
per un preciso nesso che gli
sembra molto chiaro. Fino a
mercoledì mattina quel pacchetto di nomine andava bene.
Poi, nel pomeriggio dello stes-
La vicenda
I nomi
Il dg della Rai Lorenza
Lei aveva presentato
un pacchetto di tre
nomine: Valerio
Fiorespino alle Risorse
Tv, Carlo Nardello alla
Direzione strategica e
Giancarlo Biacca alla
vicedirezione
Abbonamenti
L’accordo
Fino a mercoledì sui
tre nomi c’era
accordo, ma ieri in
Cda i consiglieri di
centrodestra hanno
chiesto modifiche
delle competenze
(respinte) votato per
un rinvio
Tutto fermo Claudio Cappon (primo a sinistra) di fianco al presidente Paolo Garimberti nel Cda di ieri (foto Ansa)
Nomine bloccate
Saltate tre nomine volute
dal dg Lorenza Lei sulle quali
c’era accordo fino a mercoledì.
Protestano Pd e Udc
so giorno, un incontro (non
smentito) tra i cinque consiglieri di maggioranza con Paolo Romani e Maurizio Gasparri (Pdl)
e Roberto Maroni (Lega). La
mattina successiva, il no alle nomine. Altra novità non secondaria, Garimberti si dice pronto a
convocare un Cda Rai straordinario» se vi fosse una decisione
di rinvio a giudizio per il direttore del Tg1 Augusto Minzolini
per la vicenda delle note spese.
Garimberti si augura che non
accada «per motivi di immagine d’azienda». Il capogruppo
Il retroscena
Garimberti sospetta
che dietro
all’atteggiamento dei
cinque consiglieri del
centrodestra ci sia
l’incontro avuto
mercoledì pomeriggio
con Paolo Romani,
Maurizio Gasparri e
Roberto Maroni
del Pdl alla Camera, Fabrizio
Cicchitto, lo attacca: «È un invito alla magistratura perché rinvii a giudizio Minzolini in modo da avere via libera per modificare la direzione del Tg1. Non
pare un’operazione brillante».
Sostiene il consigliere Antonio Verro, Pdl, vicino a Berlusconi: «La richiesta di rinvio
delle nomine è legata al fatto
che alcune deleghe assegnate a
Carlo Nardello gli conferivano
competenze che si sovrapponevano ad altre direzioni. Se qualcuno vuole avanzare illazioni, è
libero di farlo, ma io non vi partecipo. Non penso che la semplice richiesta di alcuni consiglieri di rinviare le nomine presentate in Cda possa avere grande rilevanza politica o prefigurare scenari così drammatici
per l’azienda». E il «vertice»
con i tre esponenti politici?
«L’incontro di mercoledì non
merita commenti, abbiamo parlato di tutto e non credo che
dobbiamo giustificare tutti gli
incontri che facciamo». Angelo
Maria Petroni, consigliere di
maggioranza indicato dal ministero del Tesoro, ironizza parlando del presidente come del
«dottor Garimberti»: «Si è aperta la campagna per il prossimo
Cda».
Reazioni politiche. Enzo Carra, dell’Udc: «Garimberti ha ragione, ci attendiamo il commissariamento dell’azienda». Giorgio Merlo, Pd: «Ora serve una
rapida riforma della governance».
Paolo Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leader e social network Renzi al segretario pdl: «Benvenuto nel club»
Alfano usa Facebook in televisione
Si apre il dibattito sul tablet in diretta
ROMA — Ha accesso il suo tablet in tv. E ha infiammato la Rete.
Angelino Alfano, ospite l’altra sera
a Ballarò, si è messo a interagire in
studio con i suoi fan di Facebook;
facile con lo schermo aperto dell’iPad approfittare delle pause pubblicitarie e vivacizzare il dibattito. Il
segretario del Pdl ha spopolato. Si
è aperta una nuova era?
Sicuramente si è aperto un dibattito. Perché Angelino Alfano è il
primo segretario di un partito che
usa l’effetto moltiplicatore e interattivo della tv con la Rete. Nemmeno Antonio Di Pietro era arrivato a
tanto. Il leader dell’Idv, che pure di
Internet è un pioniere, negli studi
televisivi non ha mai toccato il suo
iPad e, semmai, c’è stato qualcuno
del suo staff che ha pensato a postare qualche frase durante la diretta.
Alfano, invece, ha voluto fare tutto da solo. L’altra sera a Ballarò, come fa ormai per abitudine in giro
per Internet. Da quando ha smesso
la veste di ministro di Giustizia, Angelino Alfano si è buttato a corpo
morto nella Rete e non contento di
Facebook e Twitter, si è iscritto an-
I casi
Santoro riprese Stracquadanio
che si distraeva. Vendola: mai
usato Twitter di persona
che a Flickr, e Google plus, e non
fa mancare i suoi video su Youtube, e adesso anzi ha messo in piedi
una «produzione» video casalinga
da postare settimanalmente sui
suoi social network a uso dei suoi
fan.
Un’iperattività che ha smosso
animi e coscienze politiche, a giudicare perlomeno da quello che il
giorno dopo la trasmissione di Raitre ha voluto fare Nichi Vendola. È
una sorta di outing quello che il leader di Sel ha postato su Twitter,
confessando di non aver mai interagito personalmente, a dispetto di
un account personale antico e decina di migliaia di follower. «Voglio
tuffarmi in questo mare», ha scrit-
In Aula Il segretario del Pdl Angelino Alfano con il suo tablet
to Vendola su Twitter cominciando una rincorsa generazionale in
Rete.
Una rincorsa che Matteo Renzi
ha già preso da tempo. Anzi: «Dico
ad Angelino benvenuto nel club»,
commenta il sindaco di Firenze
che ricorda come lui le dirette con
l’iPad in studi tv le ha già fatte almeno un anno fa e non è stato
nemmeno il primo se ci ricordiamo di quando l’allora Santoro di
Annozero rimproverò il deputato
pdl Giorgio Stracquadanio che
twittava in diretta e si distraeva.
«Il punto, infatti, è proprio questo», dice Roberto Rao, deputato
dell’Udc. E spiega: «Non è il caso di
Alfano, lui in tv è stato molto corretto, si è collegato durante le pause pubblicitarie e non ha perso la
concentrazione. Il rischio però è
questo: per portare un iPad in tv bisogna saperlo usare con criterio,
senza perdere l’attenzione e il filo
del dibattito. E, in generale, bisogna stare attenti: l’altro giorno Luca Sofri in Rete ha sottolineato come Maurizio Lupi fosse contemporaneamente su Twitter e seduto
sulla poltrona della presidenza a dirigere il dibattito della Camera. Delle due l’una: o non era Lupi su Twitter e qualcuno postava per lui, oppure è evidente il suo comportamento scorretto».
Alessandra Arachi
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Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
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Esteri
Tensione Allarme in Germania: attentati a basi Usa in caso di attacco
Iran, anche l’Italia
richiama l’ambasciatore
Dossier nucleare: dalla Ue nuove sanzioni
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES — Anche l’Italia,
come la Germania, la Francia e
altri Paesi, ha richiamato per
consultazioni il proprio ambasciatore a Teheran, in segno di
protesta per l’assalto all’ambasciata britannica. Non è, o non è
ancora, la rottura delle relazioni
diplomatiche: ma un «segnale
chiaro e condiviso», come ha
detto il neoministro degli esteri
Giulio Terzi di Sant’Agata, al suo
debutto a Bruxelles per il Consiglio dei ministri degli esteri europei.
L’attacco alla rappresentanza
diplomatica di Londra in Iran
viene assimilato a un attacco rivolto contro tutta l’Unione Europea. Per Bruxelles, è necessaria
perciò una risposta comune, e
anche a questo serviranno le
consultazioni con i diplomatici
richiamati in patria da alcuni Paesi. Non c’era sul tavolo una richiesta o un obbligo di agire tutti così, ha precisato l’alto rappresentante Ue per gli affari esteri,
Catherine Ashton, sempre prudentissima: ma c’era sì l’auspicio di mostrarsi in un modo o
nell’altro solidali con Londra.
Più tardi, si deciderà tutti insie-
me che cosa fare. Nello stesso
tempo, vengono rese più severe
le sanzioni già in corso e se ne
preparano di nuove, anche nel
settore energetico, senza però arrivare all’embargo petrolifero totale, che Paesi economicamente
più fragili come la Grecia non
vogliono.
A pochi giorni dalla scene sel-
Provvedimenti
Congelati gli averi di 143 nuove
società iraniane. Ma niente
embargo petrolifero per non
danneggiare le economie deboli
vagge di Teheran, il Consiglio
dei ministri degli esteri era
un’occasione attesa e insieme temuta da tutti: e la paura era quella di sempre, che l’Europa si confermasse divisa e incerta. Non lo
ha fatto, ma la risposta alla sfida
iraniana è per forza di cose parziale e interlocutoria: non si sa
ancora chi abbia promosso l’assalto all’ambasciata («non vi sono indicazioni che sia stato il governo iraniano», ha detto ieri in
un’intervista il vicepresidente
americano Joe Biden), e la scena
politica dentro e intorno all’Iran
continua a essere assai nebulosa. La stessa Cina se n’è detta
preoccupata. E anche la Germania, per ragioni completamente
opposte: ieri la sua magistratura
ha aperto un’inchiesta su un presunto piano terroristico, che nel
caso di un attacco militare occidentale all’Iran mirerebbe a colpire le basi americane in terra tedesca.
Quanto alle sanzioni, il Consiglio dei ministri degli esteri ha
congelato gli averi di 143 nuove
società iraniane, e ha bloccato i
visti d’ingresso nella Ue ad altre
37 persone. Secondo il ministro
Terzi, presto «si discuterà di misure sull’energia, ma su quali
specifici settori è prematuro dirlo». Perché bisogna, ha detto ancora, «accrescere la pressione
sull’economia iraniana per convincere la dirigenza che la strada del dialogo è l'unica possibile», e però «l'impatto delle sanzioni sulla nostra economia è
un aspetto fondamentale, più le
pressioni si accrescono, più la
nostra attenzione ed i nostri
scrupoli sono evidenti».
Luigi Offeddu
[email protected]
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I fatti
L’assalto
Il 29 novembre
un folto
gruppo di
«studenti»,
appoggiato dai
Basiji, ha
assaltato
l’ambasciata
britannica
Chiusura
Il giorno dopo
l’attacco
Londra e Oslo
hanno chiuso
le loro sedi
mentre
Germania,
Francia e Italia
hanno
richiamato
i loro
ambasciatori
L’analisi
L’ONDA ISLAMICA
E QUEL MODELLO TURCO
(QUASI) IMPOSSIBILE
di ANTONIO FERRARI
I
l segnale di quel che poi sarebbe accaduto con le primavere arabe si poteva
cogliere già cinque anni fa, quando
Hamas trionfò alle elezioni palestinesi.
Elezioni che erano state fortemente volute
dall’Amministrazione americana di Bush,
nella convinzione che i laici del Fatah le
avrebbero vinte agevolmente. Invece
accadde il contrario, con un corollario di
sorprese aggiuntive, come quella dei molti
arabi-cristiani di Palestina che preferirono
le promesse dei fondamentalisti di Gaza
alle dubbie certezze dell’Anp di Abu
Mazen.
Quella lezione avrebbe dovuto rivelare
uno scenario prossimo venturo
sicuramente scomodo ma indubbiamente
realistico. Quanto sta avvenendo in tutti i
paesi della sponda sud del Mediterraneo,
che si sono liberati di dittatori e tiranni, o
che hanno evitato violenze e decapitazioni
scegliendo il riformismo e la via di
immediate e libere (o quasi libere)
elezioni, è abbastanza semplice. Dove si è
già votato, i partiti islamisti hanno vinto,
e in qualche caso hanno stravinto come
suggeriscono i primi risultati delle
elezioni egiziane. Ora si può esser certi
che un identico risultato si materializzerà
dappertutto, quando altri popoli arabi
andranno a votare.
La prima considerazione è ormai chiara.
Tutti gli strumenti di analisi che sono stati
utilizzati per decenni, e che erano
appropriati al tempo della guerra fredda e
forse nei primi anni che seguirono gli
attentati alle Torri gemelle dell’11
settembre 2001, devono essere aggiornati.
In qualche caso resettati, perché ci
troviamo di fronte a un fenomeno nuovo,
importante e complesso: l’affermazione
generalizzata dell’Islam politico. Alcuni
lungimiranti studiosi avevano previsto
che il crepuscolo definitivo degli stati
nazionali arabi, già fortemente indeboliti
negli anni ’70 con l’esaurimento della
spinta nasseriana, era ormai imminente.
Sia per la debolezza dei regimi che li
rappresentavano, sia per l’impossibilità di
arginare le pulsioni di popoli costretti ad
essere quasi invisibili: popoli che hanno
scoperto, nel mondo globalizzato, valori,
opportunità e speranze dai quali erano
stati esclusi. Il cambiamento è stato
accelerato dalla società civile e
dall’affermazione di tre soggetti: i giovani,
le donne e il web. In realtà, i dividendi
politici delle rivolte non sono poi andati a
chi le aveva condotte, ma a forze ben più
organizzate che, rientrate dal confino o
uscite dalla clandestinità nella quale erano
state spinte dai vari regimi, sembrano
pronte a prendere il potere.
Non sarà un passaggio facile, e i rischi
di derive estremiste non possono essere
esclusi. Ma sono le coordinate dei partiti
islamici emergenti, in Tunisia, in
Marocco, in Egitto, e probabilmente
domani in Libia, a suggerire una
riflessione. Anche i nomi delle forze e dei
movimenti vincitori richiamano un
preciso modello: quello turco dell’Akp
(Giustizia e sviluppo), cioè il partito
islamico moderato guidato da Recep
Tayyip Erdogan. Il grintoso primo
ministro, al timone di un Paese che gode
di una crescita eccezionale, che è crocevia
strategico di tutti i corridoi energetici
della regione, e che si è dotato di una
politica estera presuntuosa ma anche
decisamente efficace, potrebbe diventare
— lo prevedono in molti — il condottiero
della potenza egemone del Mediterraneo.
Non è un mistero che Erdogan guardi al
mondo arabo e più in generale
musulmano con un interesse che la
laicissima Turchia del passato non aveva
mai avuto. Ricambiato con calore dalle
forze politiche e dai popoli che stanno
cominciando ad assaporare la libertà. Si
potrebbe persino dire che si torna al
punto da cui tutto ha avuto origine.
L’impero ottomano, soprattutto nella
seconda metà dell’800, aveva diffuso nei
propri sterminati territori l’esempio e la
cultura di una relativa autonomia, come
accadde ad esempio in Libano, quando i
cristiani maroniti offrivano alla Sublime
Porta la preziosa esperienza diplomatica e
commerciale che avevano maturato. È
quanto ricostruisce puntigliosamente, nel
suo bel libro su «I Cristiani e il Medio
oriente dal 1798 al 1924», il professor
Giorgio Del Zanna, dell’Università
Cattolica di Milano. Oggi, dopo la fine
dell’impero, la fondazione della repubblica
turca voluta da Kemal Atatürk, e la vittoria
Islamici Proteste al Cairo nei giorni scorsi
(che sembrava inimmaginabile) di un
partito islamico-moderato, Ankara torna a
percorrere gli antichi sentieri
dell’influenza ottomana. Diventando un
modello, quantomeno una fonte di
ispirazione.
Ma la Turchia è un paese democratico
con istituzioni laiche, con la chiara
separazione fra Stato e religione, e il
partito islamico Akp, pur avendo una base
confessionale, è diventato un moderno
contenitore di idee e di interessi. Nel
mondo arabo, invece, si è ancora
decisamente indietro. Certo, l’Egitto ha
strutture più solide di altri paesi, la
Tunisia ha una classe dirigente che è
eredità del passato coloniale francese, il
Marocco ha conosciuto il valore e la
necessità del riformismo. Ma nessuno può
specchiarsi, per ora, nel sistema politico
turco. Le vittorie dei partiti confessionali
arabi indicano una direzione, ma non la
strada che intendono percorrere o il
programma che vogliono realizzare. È
questo il dilemma che i risultati elettorali
in alcuni paesi delle cosiddette «primavere
arabe» ci propongono. Un dilemma vero,
sperando che non diventi motivo di
angoscia.
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Esteri 17
italia: 515249535254
L’intervista Il qatariota Al-Nasser sui nuovi scenari mediorientali
Contro Assad Una
manifestazione
contro il regime di
Bashar Assad a
Homs (Reuters)
«Il mondo arabo
sarà democratico
Ma ci vuole tempo»
Il presidente dell’Assemblea Onu a Roma
✒
DAL NOSTRO INVIATO
Consiglieri
inglesi e francesi
per i ribelli
siriani
di GUIDO OLIMPIO
L’Onu certifica la realtà: in
Siria è in corso una «guerra
civile» che ha già provocato 4
mila morti. Una cifra, avverte
l’Alto Commissariato sui
diritti umani, che potrebbe
però essere più alta. E il futuro
prevede altra tempesta. Il
regime non cede mentre gli
oppositori si stanno
organizzando. Al fianco degli
insorti — secondo fonti arabe
— sono ormai schierati molti
consiglieri stranieri. Turchi,
membri delle forze speciali
inglesi e francesi, militari dei
paesi del Golfo che avrebbero
favorito il flusso di armi
leggere. A loro si sono aggiunti
— stando a voci incontrollabili
— anche 600 combattenti
arrivati da Tripoli. Una
«missione» coordinata dall’ex
qaedista Belhadj e oggi figura
di spicco nella nuova Libia.
L’ufficiale ha anche
partecipato a un summit
segreto ad Ankara per studiare
come ampliare la
collaborazione. La task force
eterogenea avrebbe un centro
di comando nella località turca
di Iskenderun. Uno snodo
chiave nel caso in cui la
Turchia, con il sostegno
occidentale e della Lega Araba,
possa creare una fascia di
sicurezza per proteggere la
popolazione siriana.
La Siria rischia dunque di
diventare l’obiettivo di tre
azioni concertate. 1) Una
«guerra segreta» condotta da
007 stranieri in appoggio
all’Esercito libero composto
dai disertori. 2) Una guerriglia
strisciante portata avanti
dagli oppositori. 3) Una
pressione diplomatica
continua che fa perno sulle
sanzioni economiche.
Nel corso di una riunione ad
Hatay (Turchia) gli oppositori
«politici» e quelli «militari»,
nel timore che la rivolta sfugga
di mano, hanno deciso di
coordinare le loro azioni. In
conseguenza di ciò l’Esercito
libero dovrebbe agire solo come
forza di autodifesa evitando di
attaccare le unità governative.
Gli avversari di Assad tentano
così di respingere le accuse di
essere dei «terroristi» sunniti
che danno la caccia agli
alawiti (al potere) e alle altre
minoranze. Buoni propositi
che si scontrano però con una
realtà complessa sul terreno.
Sull’altro fronte non stanno a
guardare. La stampa araba ha
segnalato la presenza a
Damasco di esperti nord
coreani e iraniani mentre
Mosca ha deciso l’invio di due
unità della Marina verso la
Siria.
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NEW YORK — «Per voi è la
‘primavera araba’. Io preferisco parlare di risveglio: il
2011 coi suoi cambiamenti di
governo è stato un passaggio
davvero storico per il mondo
arabo. L’attenzione è stata
spesso concentrata sull’Egitto, dove ora si vota. Ma ci sono anche le elezioni in Tunisia, quelle in Marocco, le consultazioni annunciate dallo
Yemen per il prossimo febbraio».
Nassir Abdulaziz Al-Nasser, il presidente dell’Assemblea generale dell'Onu che oggi arriva in Italia per incontri
ufficiali con le autorità italiane (a cominciare dal presiden-
te Giorgio Napolitano) e per
presiedere un vertice della
Fao, pesa le parole. Una cautela imposta dal suo ruolo internazionale, ma è evidente tutto l’orgoglio di questo esponente del Qatar per i cambiamenti che stanno interessando il suo mondo.
Le rivolte non hanno suscitato attese eccessive? Abbiamo visto molte proteste represse nel sangue mentre
analisti di grande spessore
come Bernard Lewis sostengono che cercare di imporre
istituzioni democratiche di
tipo occidentale a Paesi che
hanno storie e tradizioni totalmente diverse è sbagliato.
«Certo, la democrazia degli
arabi va basata sulla cultura e
le tradizioni di questo mondo: non possiamo importarla
dall’Europa o dagli Stati Uniti.
Ma attenzione, parliamo di valori che non ci sono affatto
estranei: il mondo arabo in
passato ha avuto anche governi democratici e per periodi
abbastanza lunghi. Poi, purtroppo, rivoluzioni e dittature
hanno prodotto una sorta di
‘sequestro della democrazia’.
Ora, finalmente, si riaprono
le porte. Certo, non sarà facile. Ci saranno ostacoli piccoli
e grandi. È nella natura della
democrazia: quando cambi regime, quando se ne va un presidente dopo 30 o 40 anni, i
contraccolpi sono inevitabili.
Ci vuole tempo. Ma la svolta è
comunque salutare, di grande
Nazioni Unite
Nassir Abdulaziz Al-Nasser,
diplomatico del Qatar, attuale
presidente dell’Assemblea
generale dell’Onu. Oggi
incontra Napolitano a Roma
crescita per la regione».
A parte i nuovi sanguinosi
scontri in Egitto, c’è il macigno della Siria: il regime di
Assad continua la sua repressione feroce, sordo ai richiami della comunità internazionale. Col Consiglio di Sicurezza bloccato dalle minacce di veto di Russia e Cina, l’Onu ha fatto poco. Vede
spazi per un ruolo più attivo?
«La Commissione dell’Assemblea generale che si occupa dei diritti umani ha adottato di recente una risoluzione
di forte condanna per violazioni continue, gravi e sistematiche dei diritti essenziali dei
cittadini siriani, perpetrate
dalle autorità di Damasco. Do-
po quel pronunciamento si è
mossa la Lega Araba che ha
chiesto con forza alla Siria di
cambiare rotta. Sfortunatamente quel regime non ha
compiuto i passi necessari.
Ciò ha spinto la Lega Araba a
varare un pacchetto di sanzioni. È una novità straordinaria:
per la prima volta questo organismo affronta i problemi interni di uno Stato membro.
Un serio tentativo di evitare
che la Siria — un Paese molto
importante nel mondo arabo
— precipiti definitivamente
nella violenza e nella guerra
civile. Se Damasco non risponderà nemmeno adesso, sarà
la stessa Lega Araba a chiedere all’Onu di intervenire».
Quali speranze per la Libia?
«Appena assunta la presidenza dell’Assemblea, a settembre, mi sono battuto perché a rappresentare il Paese al
Palazzo di Vetro fosse il nuovo governo provvisorio e non
il vecchio regime. Oggi mi
sento di dire che la transizione procede a passo spedito,
come ho constatato di persona quando, qualche settimana fa, ho visitato la Libia insieme al Segretario generale,
Ban Ki-Moon. L’Onu è impegnato in una missione di supporto in Libia e ha ottenuto
impegni dal governo provvisorio sul ritorno al rispetto
dei diritti umani, e sul varo di
una riforma della Costituzione, con libere elezioni da organizzare entro 8 mesi. Un processo nel quale l’Italia, che ha
una relazione storica con la Libia, potrà giocare un ruolo
molto importante».
❜❜
Dall’Egitto alla
Tunisia, quando
crolla un regime, ci
sono dei contraccolpi.
Ma la svolta è salutare
Toccherà a lei affrontare,
in Assemblea generale, la
questione del riconoscimento della Palestina?
«Come sa, il presidente della Palestina ha consegnato al
Segretario generale una richiesta da inoltrare al Consiglio di
Sicurezza. Dove c’è una situazione non chiara: pare che
non ci sia una maggioranza favorevole all’ammissione. Non
so cosa farà Abbas: andare comunque in Consiglio, anche
senza avere i voti? È una scelta molto politica. Io mi limito
a fare presente che è più facile passare in Assemblea generale dove basta la maggioranza semplice del 50 per cento
del consensi più uno. Per i palestinesi sarebbe comunque
un grande passo avanti».
Lei ha posto la riforma dell’Onu tra gli obiettivi prioritari della sua presidenza.
Ma quella del Consiglio di Sicurezza, la più essenziale, è
bloccata da anni dai veti incrociati. Idee per uscirne?
«È uno degli argomenti delle mie conversazioni a Roma,
anche perché l’Italia è sempre
stata un protagonista attivissimo di questa complessa partita. Cercherò di sbloccare la situazione organizzando all’inizio del prossimo anno un ritiro in una località vicino New
York. Coi principali protagonisti che potranno discutere,
esplorare possibili compromessi, senza la rigidità delle
sedi ufficiali».
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Massimo Gaggi
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enel.it
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Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Esteri 19
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Premio Nobel
L’intervista Tina Brown
Diplomatica
Opposizione
Aung San Suu
Kyi, 66 anni, studi
a Oxford (dove
conobbe Michael
Aris, futuro
marito e padre
dei suoi due figli),
nel 1988 torna in
Birmania. Fonda
la Nld che trionfa
alle prime
elezioni indette
dai militari nel
1990. La giunta
non riconosce il
risultato e la
arresta. Nel ’91 è
insignita del
Nobel per la
pace. Dopo le
elezioni del 2010
e 15 anni (sugli
ultimi 21) di
detenzione viene
liberata
Segretario
Hillary Clinton,
64 anni. Dopo
una brillante
laurea in Legge a
Yale, scala i
migliori studi di
avvocati a
Washington e
coltiva la
passione politica.
First lady dal
1993 al 2001
durante la
presidenza del
marito Bill
Clinton. Senatrice
Usa dal 2001 al
2009, dopo aver
perso il duello
con Obama alle
primarie
democratiche, è
stata nominata
segretario di
Stato americano
«La ricetta
vincente
della Clinton?
Fare la rockstar»
I precedenti
A sinistra, il
banchetto
offerto a
Shanghai da
Zhou Enlai a
Richard Nixon
nel febbraio
1972, storica
apertura tra Usa
e Cina. Sotto,
Papa Giovanni
Paolo II con
Fidel Castro
durante la visita
all’Avana nel
gennaio del ’98
Disgelo Dopo più di mezzo secolo, storica visita della Clinton che rompe l’isolamento degli ex generali
Hillary, cena a due con Suu Kyi
E la Birmania si apre al mondo
Le condizioni Usa: via le sanzioni se proseguite con le riforme
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PECHINO — È un viaggio in
cui hanno tutti molte cose da dirsi. È passato tanto tempo, l’ultimo segretario di Stato americano
a visitare la Birmania venne nel
1955, poi mezzo secolo di dittature militari a livelli di ferocia variabile, e l’ultima — quella che dal
30 marzo ha smesso la divisa per
dar vita a un governo civile —
non era la più mite. Hillary Clinton ha trascorso ieri la sua prima
giornata piena nell’ex colonia britannica, dividendosi tra la capitale artificiale Naypyidaw e Rangoon, tra le nuove istituzioni e una
cena privata con Aung San Suu
Kyi, premio Nobel per la pace,
La Cina irritata
Pechino, infastidita per
l’«ingerenza» nell’area, alza
la posta: togliere subito il
blocco commerciale
rientrata nel gioco politico birmano.
Tutti hanno molte cose da dirsi, anche chi non c’era. Così, per
alzare la posta della missione della Clinton, la Cina ha attivato la
propaganda («la Birmania stia attenta all’America», «i nostri legami con Naypyidaw sono saldi»,
«l’azzardo di Washington») e poi
ha invocato la fine delle sanzioni
occidentali al governo. Indizi di
un verosimile nervosismo per
l’ennesima ingerenza Usa nella
regione, ma la Clinton ha voluto
stemperare: «Non vogliamo metterci in competizione con Pechino. Verifichiamo un’opportunità
per noi». Un’opportunità che il
presidente Thein Sein ha subito
colto definendo il vertice «un capitolo nuovo» e un «momento
storico», mentre invece Barack
Obama — in una lettera al leader
consegnata a mano dalla Clinton
— parla di «speranza» che ci si incammini verso «una nuova era».
A Naypyidaw le giacchette di
cotone chiaro e i longyi (i sarong
birmani) hanno sostituito il verde oliva. Thein Sein, a sua volta
ex gerarca, in tre quarti d’ora di
discorso ha ammesso che nella
storia recente del suo Paese qualche problema di democrazia e trasparenza si è verificato. Hillary
Clinton invece ha potuto interpretare i due ruoli del poliziotto cattivo e del poliziotto buono. Alla leadership ha chiesto che le riforme
proseguano e che cessino le operazioni militari nei confronti di alcune delle minoranze etniche,
campagne notoriamente accompagnate da abusi sui civili. Sui diritti umani il segretario di Stato
ha potuto esibire una
perentorietà in genere risparmiata alla Cina: «Ci sono ancora un
migliaio di prigionieri politici.
Nessuno merita di essere detenuto per esercitare le universali libertà di espressione, associazione e coscienza»; anzi, «anche un
solo prigioniero politico è troppo». Un monito anche sulla collaborazione con la Nord Corea in
materia di nucleare e armamenti.
Però è anche vero che i passi
sono «incoraggianti» e che, se
l’apertura e la democratizzazione
proseguono, «certamente considereremo l’attenuazione e l’eliminazione delle sanzioni», così come il ritorno di un ambasciatore
Usa nel Paese. Intanto, l’America
dà il suo ok a che missioni del
Fondo monetario internazionale
e della Banca mondiale visitino il
Paese, all’intervento Onu nella sa-
Pakistan
Video di Al Qaeda
«Rapito un americano»
Alla guida
Il nuovo capo
di Al Qaeda
Ayman al Zawahiri
WASHINGTON — Il nuovo leader di Al
Qaeda, il medico egiziano Ayman al
Zawahiri, ha rivendicato ieri il sequestro
di un operatore umanitario americano di
70 anni, compiuto il 13 agosto in
Pakistan. In cambio della liberazione di
Warren Weinstein, Zawahiri chiede alla
Casa Bianca la fine dei bombardamenti
aerei in Afghanistan, in Pakistan, in
Somalia e nello Yemen, e la liberazione
dei prigionieri in mano agli Usa, di cui
alcuni vicini a Bin Laden.
nità, nella lotta al narcotraffico e
nella microfinanza. Via libera anche a una partecipazione birmana a un forum sul Mekong. Faccia a faccia «onesto e produttivo» con Thein Sein, che ha chiesto «l’aiuto» statunitense per andare avanti con le riforme.
Oggi i colloqui politici con
Aung San Suu Kyi, il cui partito
tornerà a prendere parte alla vita
elettorale della Birmania, a partire dalle imminenti suppletive. Ieri sera, entrambe in blusa chiara,
entrambe con i capelli raccolti
dietro la testa, hanno cenato insieme, primo incontro di sempre. La Signora è favorevole al di-
sgelo americano. «Dobbiamo essere pronti ad assumerci dei rischi», aggiunge. Avverte solo di
tenere gli occhi aperti. Come dire: io lo sto facendo, fatelo anche
voi.
Marco Del Corona
leviedellasia.corriere.it
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
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NEW YORK — Hillary Clinton e Aung San Suu Kyi si incontrano in Birmania. Un evento per i libri di storia? «Certamente», replica Tina Brown (foto), direttore del colosso editoriale Newsweek-Daily Beast e una delle giornaliste più potenti
degli Stati Uniti, «se non altro perché Hillary è il primo segretario di Stato Usa a visitare la Birmania in oltre 50 anni».
La valenza politica del viaggio?
«La visita di un funzionario di tale rango conferirà un certo status al Paese fino a ieri ostracizzato dalla comunità internazionale. Dimostra che Washington intravede un serio potenziale di riforma, altrimenti Hillary
non si sarebbe mossa».
Che impatto potrà avere la visita
a lungo termine?
«La Clinton si vedrà per ben due
volte con Aung San Suu Kyi e ciò è
già una dichiarazione ufficiale che incoraggerà i suoi sostenitori. I suoi incontri con altri leader riformisti
avranno lo stesso impatto, conferendo loro legittimità».
Che cosa hanno scoperto gli inviaPer le donne ti di «Newsweek» che già da prima
della primavera araba viaggiano al
suo seguito?
«In ogni Paese del Medio Oriente
da
lei visitato, la Clinton ha tenuto
Nessuno prima
delle assemblee con i cittadini. In Yedi lei aveva
men i giovani le chiesero di intervenilegato la
re a favore di riforme e diritti umani.
Da lì a una settimana l’Egitto esplose
soluzione dei
problemi globali e subito dopo anche lo stesso Yemen.
Hillary è quasi una rockstar, sopratall’affermazione tutto nei Paesi governati da regimi redelle donne nel pressivi».
Come è cambiata la politica estemondo
ra Usa con lei?
«Più di ogni altro segretario di Stato, Hillary ha legato la soluzione dei problemi globali all’affermazione delle donne nel mondo. È stata il primo capo della diplomazia americana a definire un programma strategico
per il Dipartimento di Stato, proiettato ai successivi 4 anni.
L’aspetto decisivo di questo piano è che donne e ragazze sono menzionate ben 133 volte in 220 pagine».
Quale eredità lascia Hillary Clinton?
«La filosofia, da lei ribadita mille volte, secondo cui, se si
consente alle donne di svolgere un ruolo politico e culturale
rilevante nella società, tutti ne traggono benefici, inclusi gli
uomini e i bambini. ‘I diritti umani sono i diritti delle donne
e i diritti delle donne sono diritti umani’, affermò a Pechino
nel 1995 nel discorso forse più memorabile della sua carriera. Un’anticipazione del suo futuro impegno come segretario
di Stato».
Che altro?
«In Yemen, la Clinton volle incontrare gli oppositori per
incoraggiarli ancora una volta a far sentire la propria voce.
Le rivolte nei Paesi arabi sarebbero a un certo punto scoppiate ma non si può negare che siano state accelerate e rafforzate dal suo sostegno pubblico. Il giudizio finale, come sempre, spetterà alla Storia».
❜❜
Alessandra Farkas
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Cronache
Il caso Il presidente lascia dopo l’inchiesta. Commozione e lettera ai dipendenti
Guarguaglini dà le dimissioni
Finmeccanica nelle mani di Orsi
Liquidazione di 5,6 milioni di euro. Cresce il peso di Pansa
ROMA — È Giuseppe Orsi il
nuovo presidente di Finmeccanica dopo le dimissioni rassegnate ieri da Pier Francesco
Guarguaglini, travolto dall’inchiesta su frodi fiscali (insieme con la moglie Marina Grossi, manager di una controllata)
che va via con una liquidazione di circa 5,6 milioni, di cui
4,1 subito e il resto tra un anno, come da contratto. Giuseppe Orsi, com’era successo a
Guarguaglini fino a maggio
scorso, mantiene anche la carica di amministratore delegato.
La scelta del governo è chiara
ed è a tal punto all’insegna della continuità, che la poltrona
lasciata vuota in consiglio da
Guarguaglini verrà occupata
dall’attuale direttore generale,
Alessandro Pansa, che conserva i propri poteri e si segnala
in forte ascesa, grazie alla sua
vicinanza al viceministro all’Economia, Vittorio Grilli.
È questo l’esito di una vicenda che si trascinava da mesi,
dal marzo 2010, quando l’inchiesta su Finmeccanica è
emersa sulle prime pagine dei
giornali. Ma l’epilogo è durato
relativamente poco: 17 giorni
dall’ultimo cda, disertato da
Nuovi atti in tribunale
Scoperti in Moldavia
altri «fondi neri»
ROMA — Ci sono nuovi flussi finanziari che
portano all’estero nei documenti processuali
dell’inchiesta sugli affari di Enav e
Finmeccanica. «Fondi neri» accantonati per
pagare partiti e uomini politici. Soldi depositati
in alcuni conti nella Repubblica di San Marino,
spostati in Paesi dell’est europeo e poi fatti
rientrare in Italia. In particolare gli investigatori
avrebbero afferrato una traccia che porta in
Moldavia, dove alcuni imprenditori avrebbero
trasferito i proventi delle false fatturazioni poi
utilizzati per versare tangenti. Oggi il pubblico
ministero Paolo Ielo depositerà nuovi atti al
tribunale del Riesame di Roma che deve
pronunciarsi sulle richieste di scarcerazione
dell’ex amministratore di Enav Guido Pugliesi,
del dirigente di Selex Manlio Fiore e del
commercialista Marco Iannilli. I magistrati di
Napoli interrogheranno invece l’imprenditore
Gianpaolo Tarantini che, in cambio delle ragazze
portate alle feste, chiese all’ex premier Silvio
Berlusconi di aiutarlo a ottenere appalti in
Finmeccanica. E hanno disposto accertamenti
tributari in Svizzera su una società di Valter
Lavitola.
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Guarguaglini, in cui Orsi mise
a punto l’operazione-verità sui
conti, assumendo pieni poteri
sul piano di ristrutturazione.
Dieci giorni da quando il neopremier Mario Monti espresse
in una nota ufficiale l’auspicio
di una «soluzione rapida e responsabile».
Guarguaglini ha provato a
resistere, facendo trapelare l’intenzione di non volersi dimettere e lasciando che si ipotizzassero l’azzeramento dell’intero consiglio. Dall’altra parte ha
sempre continuato a protestare la propria estraneità ai fatti,
arrivando in un’intervista a
prendere le distanze non solo
dal suo «braccio destro», Lorenzo Borgogni, a sua volta indagato, ma anche dalla moglie
Marina Grossi.
Ma la sua sorte è apparsa segnata sin da quando gli è venuto a mancare l’appoggio che fino alla caduta del governo Berlusconi lo aveva sempre sostenuto: quello di Gianni Letta.
A un certo punto, in questi
ultimi giorni, era parso che anche a Orsi potesse costare la
sua vicinanza politica, in questo caso alla Lega e all’Udc: ma
così non è stato. Il Tesoro (azio-
Passaggio
Pier Francesco
Guarguaglini non è
più presidente del
gruppo
Finmeccanica dopo 9
anni. Durante il
consiglio di
amministrazione
Guarguaglini ha
rassegnato le
dimissioni. Al suo
posto Giuseppe Orsi,
che conserva il posto
di amministratore
delegato
(Andrea Merola / Ansa)
nista al 30,2%), insieme con il
ministero dello Sviluppo economico di Corrado Passera,
hanno puntato su Pansa e Orsi. Scartando l’ipotesi di promuovere presidente Guido
Venturoni, consigliere anziano, quasi a voler dare l’impres-
sione di conferire al gruppo un
assetto subito fortemente operativo.
Il consiglio di amministrazione straordinario, durato appena un’ora e mezza, si è aperto con un preambolo di Guarguaglini che ha parlato agli am-
La moglie
A casa lo aspettava
la moglie Marina
Grossi: ora sono attese
le dimissioni di lei
La nota del gruppo
«All’ingegnere
l’intero Consiglio
esprime i più sentiti
ringraziamenti»
ministratori, dicendosi sicuro
che il ritiro delle deleghe, che
di lì a poco sarebbe stato votato, era frutto della volontà di
dare alla società un assetto
strategico utile a superare la
crisi e non dell’inchiesta giudiziaria. Poi ha lasciato la sala, insieme con Orsi, durante la votazione, per tornarvi solo per
le dimissioni. Ha quindi salutato i suoi più stretti collaboratori, visibilmente commosso,
consegnando loro una lettera
ai dipendenti e lasciando dopo
nove anni l’ufficio all’ultimo
piano di piazzale Montegrap-
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Cronache 21
italia: 515249535254
#
Il personaggio
L’album
L’addio di re Pier Francesco
«Ma non mi sento vecchio»
Fine di un’era: «È bene che ora ci sia uno che decide»
SEGUE DALLA PRIMA
pa. A casa lo attendeva la moglie Marina Grossi: è di lei e
delle sue probabili dimissioni
che si parlerà ancora nei prossimi giorni.
«All’ingegner Guarguaglini
— si legge nella nota del gruppo —, in carica in qualità di
Presidente e Amministratore
Delegato dal 2002 al 2011, l’intero Consiglio esprime i più
sentiti ringraziamenti per l’altissima professionalità e il proficuo impegno che hanno consentito la crescita e l’affermazione del Gruppo nei mercati
mondiali».
Il nuovo assetto di Finmeccanica è stato accolto dalle critiche del leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, secondo cui il
doppio incarico a Orsi «è il
massimo della rappresentazione spartitoria dei partiti nelle
aziende pubbliche». Anche per
Italo Bocchino, vicepresidente
di Fli, la nomina di Orsi «non
fa chiarezza totale sulle questioni che riguardano Finmeccanica». Per la Uilm è ora di affrontare «con impegno e serietà il rilancio del gruppo».
Antonella Baccaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo è il viatico che, dopo gli
scontri in consiglio di amministrazione sulla svalutazione dei contratti del
settore aerospaziale e l'incedere delle
inchieste giudiziarie, l'ingegner Guarguaglini dà all'amministratore delegato Giuseppe Orsi, che lo rileva anche
alla presidenza. Orsi ha così le due cariche dell'uomo che ha lanciato
Finmeccanica nel mondo pagando
prezzi che, a questo punto, risultano
troppo alti. L'unica differenza rispetto al regime precedente è la promozione del direttore generale Alessandro Pansa in consiglio di amministrazione. Il suo predecessore, Giuseppe
Zappa, non aveva accesso al consiglio.
La sfida per Orsi sarà difficile. Non
mancheranno i veleni, come già
emerge dalle uscite di alcuni dirigenti del vecchio corso. Lorenzo Borgogni, per esempio. Ma il vero banco di
prova sarà la ristrutturazione del
gruppo. Ai tempi delle vacche grasse,
Finmeccanica aveva non di rado trascurato l'efficienza produttiva e organizzativa sull'altare della pace sociale. Il gruppo ha ancora i soldi per lavorare, grazie a una disciplina finanziaria che non è venuta meno. Ma deve
generare più cassa perché i margini
industriali sono troppo bassi ed sarà
sempre più difficile fare ricorso ai soci per finanziare lo sviluppo. Non solo, ma è possibile che alcuni progetti
tenuti per buoni, come la collaborazione con la russa Sukhoi, non diano
i risultati attesi nei tempi previsti.
Oggi svilupparsi è arduo. I clienti
tipici di chi produce nei settori delle
difesa, dei trasporti ferroviari e dell'
energia ha quasi sempre come clienti
gli Stati, e quelli occidentali, dove si
elaborano le migliori tecnologie, hanno sempre meno soldi da spendere.
Orsi è cresciuto in collaborazione
con il mondo anglosassone, in particolare con il Regno Unito negli elicotteri. Nell'Eurozona che o si unisce
davvero o salta, Finmeccanica potrebbe dover riesaminare la sua politica
estera. Magari per confermarla, ma
non senza averla sottoposta al tagliando.
Per far quadrare i conti, già lo ab-
❜❜
L’importante è che
Finmeccanica superi al
più presto le difficoltà e
possa tornare a crescere
nel mondo
❜❜
A maggio il governo mi
aveva dato la delega per
le strategie. Ritenevo di
poter dare un contributo
importante, full time
biamo scritto, Finmeccanica dovrà cedere alcune partecipazioni in aziende
che non è più in grado di sostenere
sul piano finanziario. Ma c'è modo e
modo di farlo. Un conto è vendere alla cieca al miglior offerente, che di
questi tempi offre sempre poco, un altro è costruire un futuro diverso, vincente per il sistema Ansaldo e per
l'Avio seguendo l'esempio di Ansaldo
Sts e verificando
quali reali possibilità di collaborazione esistano con le
Ferrovie dello Stato e con il fondo
strategico della
Cassa depositi e
prestiti.
Rafforzando il
management interno non coinvolto
nelle inchieste,
l'azionista Stato
sembra aver compiuto una scelta di
tipo industriale. Per intenderci, se
avesse assegnato la presidenza a un
banchiere d'affari, il ministero dell'
Economia avrebbe dato un segnale diverso. Del tipo: privatizziamo alla
svelta la holding, oppure facciamo
uno spezzatino. Con Orsi presidente
e amministratore delegato e Pansa in
consiglio, Finmeccanica è chiamata a
dimostrare che la mano pubblica sa
essere efficiente e redditizia, e, al tempo stesso, collaborare alla politica industriale del Paese.
Massimo Mucchetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Oto Melara Guarguaglini,
ad nel 1994-96 (Ansa)
Honoris causa La laurea alla
American University of Rome
Coppia Guarguaglini e la
moglie Marina Grossi, ad di
Selex (Imagoeconomica)
Calcio Guarguaglini
all’Olimpico di Roma (Ansa)
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22 Cronache
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
L’inchiesta I magistrati lombardi e calabresi insieme: serve una collaborazione leale senza gelosie e conflittualità
«Mafia, talpe nel tribunale di Milano»
La Boccassini: dalla ’ndrangheta appoggi trasversali a tutti i partiti
La decisione
Pentita uccisa
Il processo
riparte da zero
MILANO — Hanno vinto i
difensori dei sei imputati:
il processo sulla morte di
Lea Garofalo, la testimone
di giustizia (foto) sciolta
nell’acido, deve ripartire
da zero. Lo ha deciso la
prima Corte d’assise di
Milano, presidente Anna
Introini, magistrato che
ha sostituito Filippo
Grisolia, diventato capo
di gabinetto al ministero
della Giustizia. Cambiata
la Corte, non c’è oggi il
consenso dei legali per
mantenere valide le prove
finora raccolte. «Il fitto
calendario delle udienze
dovrebbe assicurare un
processo in tempi rapidi»
ha detto il Guardasigilli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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MILANO — «Milano può diventare Reggio Calabria»: la ’ndrangheta in espansione sta
esportando al Nord «struttura
organizzativa» e «modello di relazioni esterne» che «sponsorizza trasversalmente i partiti appoggiando chiunque possa servire ai suoi interessi». Le procure di Milano e Reggio lanciano
l’allarme dopo i 14 arresti dell’altro giorno. In carcere c’è il
presidente delle «Misure di prevenzione» del Tribunale di Reggio Calabria, Vincenzo Giglio,
nei cui confronti il neoministro
della Giustizia, Paola Severino,
ha avviato un’azione disciplinare e il pg della Cassazione ha
chiesto la sospensione da funzioni e stipendio (il Csm se ne
occuperà il 15 dicembre).
Siedono l’uno al fianco dell’altro il procuratore di Milano
Edmondo Bruti Liberati e il collega di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone per spiegare che
solo «una stretta collaborazione tra uffici giudiziari può portare a risultati significativi».
Perché «non si può aggredire
un’organizzazione potente come la ’ndrangheta senza visione unitaria, collaborazione chiara e leale, lavoro di squadra e
senza gelosie e conflittualità»,
precisa il procuratore antimafia
di Milano Ilda Boccassini, la
quale riconosce che negli ultimi 30 anni «c’è stato un vuoto
di monitoraggio al Nord» da
parte di una magistratura «miope» che «non ha affrontato questo fenomeno» nonostante i se-
L’inchiesta
Le indagini
La Direzione distrettuale
antimafia di Milano ha
firmato 10 ordini d’arresto a
Milano e 4 a Reggio Calabria
con i quali vengono
contestati vari reati fra cui
corruzione e associazione a
delinquere di stampo
mafioso. I clan coinvolti sono
i Valle e i Lampada
La zona grigia
Tra gli arrestati anche il
magistrato Vincenzo Giglio e
Francesco Morelli, consigliere
regionale calabrese
gnali di pericolo. La «’ndangheta ha cuore e centro primario a
Reggio Calabria — aggiunge Pignatone — ma con un interscambio criminale opera al
Nord e in Lombardia» dove ha
acquisito «tecniche sofisticate
per occultare i patrimoni». Grazie a quella che l’aggiunto reggino Michele Prestipino definisce
la «zona grigia» in cui operano
professionisti che mettono a disposizione dell’organizzazione
le proprie competenze per riciclare il denaro sporco nelle imprese o trasferirlo all’estero.
Un’area che lambisce il mondo
della politica in cui i clan provano ad entrare per avere «un loro uomo nelle istituzioni» ed
ampliare le relazioni, sottolinea
il sostituto milanese Paolo Sto-
rari. E deve essere la stessa politica ad immunizzarsi dalle infiltrazioni dato che non «esiste il
reato di contiguità», avverte
Boccassini, mentre il pm Alessandra Dolci fa capire che si lavora su «misure di prevenzione
personali e patrimoniali». Una
nebbia che nasconde anche persone che già appartengono alle
istituzioni, come le «talpe» che
dagli uffici giudiziari in Calabria o a Milano forniscono informazioni preziose e segrete
sulle mosse della magistratura.
Su di loro «ci sono lavori in corso», dichiara con «dolore» Boccassini, che punta il dito contro
chi fa «antimafia solo parlata».
Cesare Giuzzi
Giuseppe Guastella
Lampada
Giulio
Lampada
(anche nel
tondo), capo
della ’ndrina
Valle-Lampada, accusato
(fra l’altro) di
associazione
mafiosa
La cena
La cena del
14/09/2009
nel video della
Polizia agli atti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le carte Candidati non indagati. «Mancano norme per punire chi non è associato ma offre sponde essenziali»
Il gip:
9 elezioni
con i voti
dei boss
MILANO — Una famiglia di ’ndrangheta al Nord, quella dei Lampada-Valle, in almeno 9 elezioni «ha ostacolato
il libero esercizio del voto — elenca il
giudice Giuseppe Gennari — facendo
confluire preferenze su candidati a loro vicini, tra i quali Alberto Sarra (Pdl
ex An, ndr) per le regionali in Calabria
dell’aprile 2005, attuale sottosegretario» nella giunta Scopelliti; il consigliere comunale pdl «Giuseppe Alati nelle
elezioni al Comune di Reggio Calabria
del maggio 2007 e della Regione Calabria maggio 2010; Antonio Oliverio alle elezioni per il Comune di Milano
del maggio 2006, assessore (Udeur,
ndr) della Provincia di Milano a Turismo e Moda fino a maggio 2009»; il
pdl «Francesco Morelli, per le regionali in Calabria del marzo 2010», secondo eletto con 14 mila voti e presidente
della commissione Bilancio; «Tarcisio
Zobbi (Dc, Ccd e Udc, ndr) alle elezioni politiche dell’aprile 2008, consigliere della Provincia di Reggio Emilia dal
2004 al 2009»; il pdl «Armando Vagliati nelle elezioni alla Provincia di Milano del giugno 2009 e alla Regione
Lombardia del marzo 2010; Luigi Fedele, alle elezioni per la Regione Calabria
del maggio 2010, consigliere regionale» e capogruppo Pdl.
Tranne Morelli, arrestato l’altro ieri
per concorso esterno nell’associazione mafiosa di Giulio Lampada, nessun
politico è indagato nel blitz: «La caren-
za di idonee fattispecie incriminatorie
non consente di punire personaggi
dei quali non si riesce a dire che siano
organici all’associazione», pur se «sicuramente offrono sponde essenziali»
e «sovente palesemente consapevoli».
E tuttavia la «grande pericolosità» delle cosche», addita il gip sulla scorta
dell’«eccezionale lavoro» dei poliziotti
della Squadra Mobile milanese, sta nel
fatto che «il personaggio politico di
volta in volta avvicinato diventa il collettore per mettere in comunicazione
l’esponente mafioso con la società civile e imprenditoriale. A questo punto
è del tutto irrilevante che i terzi soggetti, messi in contatto con il mafioso,
ignorino (come sovente accade) la rea-
LE VIE DI MEZZO
LASCIATELE AGLI ALTRI.
le natura della controparte. Una volta
che il mafioso può contare sulla presentazione del politico, egli gode di
una credibilità aggiuntiva che gli consente di accedere in modo facilitato a
rapporti economici e di impresa».
Esemplare il caso degli incontri che
Morelli, un ex An che ha in Gianni Alemanno il proprio referente nazionale,
propizia a Lampada con l’attuale sindaco di Roma: sia in cene elettorali (come nel 2008 quando il boss racconta
d’aver gioito ad ascoltare Alemanno
mentre diceva «ringrazio il gruppo
Lampada, noto industriale calabrese a
Milano»), sia in cerimonie private come una cresima. «Ovviamente — scrive il gip — il sindaco di Roma paga il
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Cronache 23
italia: 515249535254
L’indagine su appalti e rifiuti
Morelli
Francesco
Morelli,
consigliere
regionale pdl
in Calabria
con 14.000
voti (2010):
arrestato per
concorso
esterno in
associazione
mafiosa
Vagliati
Armando
Vagliati,
consigliere
comunale
pdl a Milano.
Non è stato
indagato dai
pm, ma per
il gip «i clan
gli hanno
offerto
sostegno
elettorale»
cinismo e lo spessore criminale del
suo seguace. Morelli non si fa scrupolo ad avvicinare uomini come Lampada ad Alemanno, ben sapendo lo spessore del primo e le ricadute per l’immagine del secondo».
Istruttivo anche il caso di Armando
Vagliati, il consigliere comunale milanese pdl che ieri a Palazzo Marino ha
protestato contro la «caccia alle streghe» sulla «frequentazione avuta con
Lampada» che «non sapevo chi fosse». In realtà «dall’intercettazione del
29 gennaio 2010 tra Morelli e Vagliati
emerge con chiarezza che i Lampada
hanno offerto sostegno elettorale a Vagliati», tanto che costui «si lamenta di
non riuscire più a contattare Lampa-
da» (inabissatosi dopo aver saputo di
indagini sui parenti Valle) che «ha preso impegni che però dimostra di non
mantenere. Interessa — per il gip —
la reazione di Vagliati: il consigliere apprende che gli stretti parenti di Lampada sono indagati per reati che chiunque poteva comprendere gravissimi (i
Valle avevano una lunga e nota storia
Collettore
«Il politico avvicinato diventa
il collettore per mettere in
comunicazione il mafioso
con la società civile»
Coordinamento
Da sinistra: il procuratore aggiunto di
Milano Ilda Boccassini, l'aggiunto di Reggio
Calabria Michele Prestipino, il procuratore
capo di Milano Edmondo Bruti Liberati e il
capo della Procura calabrese Giuseppe
Pignatone (foto Maule)
di usurai e ’ndranghetisti), e nonostante ciò continua a cercare utili contatti con Lampada», con cui peraltro
«condivide pure interessi economici»,
quali «la transazione di un appezzamento di terreno in via Ripamonti».
Del resto, «finora non si è visto alcuno rifiutare sdegnosamente questi tipi
di scambio». Anzi. Ecco ad esempio al
telefono nel marzo 2008 Lampada con
Tarcisio Zoppi, a Reggio Emilia già segretario provinciale Dc, poi nel Ccd e
nell’Udc, che stava scaldando i motori
elettorali e aveva appena «ringraziato
Casini» per il posto in lista.
Politico: «Per essere eletto bisogna
fare un grande lavoro, però con
possibilità concrete di riuscita,
DECK
io e la mia squadra
un buon accordo
Formigoni:
nessun incontro
sulla discarica
eh».
Boss: «Uhm, ce la giochiamo,
dai».
Politico: «Esatto... ce la giochiamo».
Boss: «Vedremo ora in Emilia
qualche indirizzo... qualche amico
di qua compaesano di qualche residente».
Politico: «Questa è una buona...
buona».
Boss: «Ora faremo una piccola ricerca e vedremo nel nostro piccolo cosa
possiamo...come contribuire».
Politico: «Io le sono grato... Venerdì lei potrebbe essere a Roma?».
Luigi Ferrarella
[email protected]
MILANO — Mentre nel carcere di
Brescia il consigliere regionale
del Pdl Franco Nicoli Cristiani
prende tempo davanti al giudice,
a Milano il governatore
lombardo Roberto Formigoni
prende le distanze dall’ultimo
scandalo che ha investito il
Pirellone: «Dalle intercettazioni
emergono fatti di una gravità
rilevantissima» dice il numero
uno della Regione Lombardia.
Formigoni ha incontrato ieri
pomeriggio la stampa
innanzitutto per chiarire il senso
dell’intercettazione che lo
riguarda finita nelle carte
dell’inchiesta su mazzette e
traffico di rifiuti («Ho incontrato
Formiga, ha dato l’ok...» dice
Nicoli Cristiani al telefono
riferendosi alla discarica di
amianto che doveva sorgere in
provincia di Cremona). «Sì, è
vero che Nicoli Cristiani mi
sollecitò un incontro con un
imprenditore di nome Locatelli
— ha detto ieri Formigoni — ma
non saprei dire se è lo stesso
finito in carcere. Di sicuro
l’argomento dell’incontro doveva
essere l’Expo, non la discarica di
amianto». Il governatore
lombardo ribadisce invece di non
essersi mai interessato della
questione amianto: «Nicoli non
sollecitò mai un mio intervento,
dell’intera pratica si sono sempre
occupati collegialmente più uffici
e più assessori». Poi ecco arrivare
alcune frasi che suonano come
una reprimenda verso i
comportamenti messi in luce
dall’inchiesta della procura di
Brescia: «Non è bello vedere
persone che si occupano della
cosa pubblica cedere a lusinghe
che non hanno nulla a che
vedere con i valori dell’agire
politico. La Lombardia ha messo
in campo azioni per prevenire
certi fenomeni ma
evidentemente non si controlla
mai abbastanza...». Ieri è stato
anche il giorno dei primi
interrogatori di garanzia davanti
al gip di Brescia. Franco Nicoli
Cristiani si è detto disposto a
rispondere al giudice ma prima
vuole conoscere tutti gli atti
dell’inchiesta. Resta al momento
in carcere ma ha annunciato le
sue dimissioni dal Pirellone.
Giuseppe Rotondaro, il dirigente
dell’Arpa Lombardia che avrebbe
beneficiato di una mazzetta di 10
mila euro ha invece fornito la sua
versione: «Quei soldi non erano
una tangente, ma il compenso di
una consulenza esterna». Resta
da capire se un controllore
pubblico può svolgere
consulenze per un controllato. E i
soldi portati a Nicoli? «Ero
convinto che si trattasse di una
confezione di bottiglie di vino».
Rotondaro è già stato sospeso
dall’Arpa dalle sue funzioni.
Claudio Del Frate
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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24 Cronache
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
A 10 anni dal delitto Fuori da lunedì, ha scontato la pena
Erika torna libera
Passerà il Natale
a casa con il padre
Milano
Libera
Erika De
Nardo,
27 anni
(Calabrò)
Don Mazzi: «Farà volontariato»
Genova
Beve dal distributore
Grave quindicenne
Compra una bottiglietta
d’acqua dal distributore
automatico nella
stazione ferroviaria di
Genova Brignole: una
studentessa di 15 anni è
ricoverata da ieri sera in
rianimazione dopo aver
bevuto quella che
probabilmente era
ammoniaca. Non sarebbe
in pericolo di vita.
E. D.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quella sera del 21 febbraio
2001 aggredì la madre con la furia di una Nikita. Quaranta coltellate sferrate con l’aiuto del
suo ragazzo nella cucina di casa
dove Susy Cassini, contabile di
41 anni, riuscì solo a dire:
«Erika, ti perdono». Finita la madre raggiunse il fratellino undicenne Gianluca che cercava di
fuggire in preda al terrore e massacrò anche lui nel bagno della
loro villetta, a Novi Ligure. Aveva sedici anni Erika De Nardo,
diciassette il fidanzatino, Omar
Favaro, complice di uno dei delitti più efferati della storia del
crimine italiano. Oggi Erika di
anni ne ha ventisette e lunedì
prossimo tornerà in libertà, dopo che anche Omar era stato liberato il 3 marzo del 2010. Han-
no scontato la loro condanna a
16 e 14 anni, che grazie ai benefici dell’indulto e della buona
condotta è stata ridotta di circa
un terzo. Un recupero pieno, sottoscrivono educatori e magistrati. Nel periodo della detenzione
Erika è riuscita a diplomarsi e a
laurearsi in filosofia con 110 e
lode portando una tesi su Socrate e la vana ricerca della verità.
Poi è approdata come volontaria alla comunità Exodus di don
Antonio Mazzi, nel Bresciano,
dove si trova da alcuni mesi collaborando a programmi di disagio sociale per giovani e adolescenti. «Rimarrà presso la nostra comunità anche dopo la libertà — ha preannunciato don
Mazzi —. Non so ancora se nella sede in cui si trova ora o altro-
La vicenda
Erika De Nardo
aveva 16 anni
quando, il 21
febbraio del 2001,
nella sua casa di
Novi Ligure, uccise
la madre Susy
Cassino, 41 anni, e
il fratellino Gianluca,
11, insieme
all'allora fidanzatino
Omar Favaro
ve. Erika continuerà a lavorare
nel volontariato perché, come
mi ha detto lei stessa, vuole continuare a capirsi». Sarà il suo primo Natale in famiglia. E la famiglia per lei è soprattutto suo padre, l’ingegner Francesco De
Nardo, che scampò al massacro
solo perché Omar, quella sera,
decise di andarsene prima del
suo rientro. «Se vuoi, uccidilo
tu», disse il ragazzo a Erika. Il
padre è riuscito a perdonarla ri-
manendole vicino. Gli assistenti sociali assicurano che ha saltato poche visite in questi anni.
Prima al carcere minorile Beccaria di Milano, poi in quello di
Verziano, alle porte di Brescia.
Don Mazzi: «Penso che Erika voglia passare un periodo con lui
prima di tornare da noi». È
un’altra persona, dice. Con un
peso enorme sulla coscienza.
Andrea Pasqualetto
Uova contro
Giannino
alla Statale
Uova e lancio di pomodori
contro il giornalista Oscar
Giannino. La contestazione
è avvenuta ieri a Milano
davanti alla facoltà di
Scienze Politiche della
Statale dove l’opinionista
era stato invitato per un
convegno. Per riportare
l’ordine è intervenuta la
polizia (Fotogramma)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
New York La confessione in un diario
In cella il killer di Rita
«Colpa degli spiriti»
WASHINGTON — Bakary lare della vittima e ha chiamaCamara ha pugnalato a morte to i numeri in memoria. E coRita Morelli «perché un in- sì hanno individuato Camacantesimo maligno gli ha or- ra: la sua voce era identica a
dinato di farlo». Questa la quella dell’anonimo. Gli inveconfessione, scritta su tre pa- stigatori hanno cercato di fargine, dell’uomo accusato di lo venire con una scusa al
aver assassinato la studentes- commissariato, però lui non
sa italiana a New York. Un do- si è fatto vedere. È allora particumento che la polizia ha se- ta una squadra di agenti che
questrato dopo aver neutraliz- lo ha localizzato nella casa
zato l’assassino nel suo appar- che condivideva con altre
due persone. Ma le cose si sotamento nel Bronx.
Quarantuno anni, origina- no complicate di nuovo. Cario del Senegal, con alle spal- mara, barricatosi, ha rifiutato
le problemi mentali e giudi- di arrendersi. Quindi ha cerziari, Bakary aveva corteggia- cato di togliersi la vita con
to con insistenza Rita ma era una pugnalata al petto. Ferito
stato sempre respinto. Le sue in modo serio, ha fatto delle
attenzioni negli ultimi tempi «ammissioni» che hanno troerano diventate
piuttosto fastidiose, tanto che
la ragazza ne aveva parlato con
un cugino in Italia: «Le telefonava e la tempestava di messaggini». Un’ossessione che si è tramutata in violenza
cieca. Mercoledì
si è presentato a
casa della donna
italiana, hanno La vittima Rita Morelli a New York (Ansa)
discusso brevemente e poi lui l’ha uccisa in vato riscontro nel suo «diario». Camara ha sostenuto di
modo brutale.
La polizia era da giorni sul- essere «posseduto dagli spirile sue tracce. L’omicida, infat- ti», «è qualcosa di cattivo che
ti, aveva lasciato un indizio mi ha costretto ad agire». Poi
importante. Subito dopo il de- frasi di rancore contro la vittilitto, Camara ha telefonato da ma. Saranno i periti psichiauna cabina alla polizia per se- trici ad accertare quanto hangnalare la presenza del cada- no pesato le turbe mentali
vere: «A questo punto avrete dell’africano. La descrizione
rinvenuto il corpo — ha det- data dai vicini è troppo vaga
to la voce anonima all’agente per capirlo: «Era un tipo tranin servizio —. Quando trove- quillo, non parlava mai con
rete il mio corpo, troverete nessuno», hanno raccontato
anche nelle mie tasche un bi- sorpresi.
La notizia dell’arresto ha inglietto che spiega tutto». Arrivece
dato un po’ di conforto
vata nell’appartamento la
alla
mamma
e al papà di Rita.
Omicidi ha esaminato il cellu«Non servirà a ridarci indietro nostra figlia — hanno
commentato da Pescara —
Stalking
Ma è una piccola soddisfazioL’uomo, originario del
ne. Almeno abbiamo la certezSenegal, da tempo
za che l’assassino non uccidetempestava la ragazza
rà altre ragazze innocenti».
con telefonate e sms
Guido Olimpio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Cronache 25
italia: 515249535254
Il rapporto Transparency International e la percezione dell’onestà della politica
L’Italia e la corruzione:
in classifica dopo il Ruanda
Giù al sessantanovesimo posto. Le promesse fallite
Giù giù giù: 36 posizioni perse in quindici anni: fossimo retrocessi così nel calcio, apriti
cielo! Ma è peggio, molto peggio: l’ultima classifica di Transparency International, che misura la percezione della corruzione, ci vede scivolare al 69º
posto. Alla pari con le isole Samoa, la Macedonia, il Ghana.
Alle spalle di Paesi come Namibia, Ruanda, Portorico… Non è
solo una umiliazione: è un problema economico. Perché dovrebbero investire da noi?
Capiamoci: Transparency
non è la Bibbia. E non è detto
affatto che l’Italia sia davvero
più corrotta di Cuba, della Turchia o della Lettonia. Diciamo
di più: è lecito dubitarne. Ma
vale per questa come per le
classifiche internazionali sulle
nostre università, drammaticamente staccate dalle posizioni
di testa. Ammesso che le graduatorie, fondate sulla percezione degli operatori economici o dei docenti universitari, siano con noi punitive, segnalano
un guaio molto grave: godiamo di una pessima reputazione.
La stessa serie storica della
hit parade dei Paesi meno corrotti elaborata da Transparency dice tutto. Le prime dieci nazioni virtuose di oggi (in ordine: Nuova Zelanda, Danimarca,
Finlandia, Svezia, Singapore,
Norvegia, Olanda, Australia,
dia non hanno fatto che confermare ieri la sensazione di una
poltiglia appiccicosa e ammorbante. La stessa descritta l’anno scorso da Beppe Pisanu che,
forte dell’esperienza accumulata al Viminale, spiegò in un’intervista al Corriere che no, la situazione non era per niente paragonabile a quella precedente
allo scossone di Mani Pulite:
«Per certi versi siamo oltre. Allora crollò il sistema del finanziamento dei partiti. Oggi è la
coesione sociale, è la stessa unità nazionale a essere in discussione, al punto da venire apertamente negata anche da forze
di governo. Si chiude l’orizzonte dell’interesse generale e si
aprono le cateratte dell’interesse privato, dell’arricchimento
personale, della corruzione dilagante».
Ricordiamo com’era, prima
di Tangentopoli? Nel solo 1991
che precedette il cataclisma,
disse uno studio del centro Einaudi di Torino, il «presumibile ammontare dei maggiori costi sostenuti dallo Stato per effetto della discrezionalità della
decisione politica», cioè delle
bustarelle, era stato tra i 4.500
e 6.500 miliardi. In un solo anno. Per non dire del decennio
precedente, quando i partiti e i
tangentari più insaziabili si erano impossessati «da un minimo di 46 mila a un massimo
(più probabile) di 110 mila miliardi». Una somma enorme.
Che aveva inciso sul debito
pubblico: «Sui circa 150 mila
miliardi di deficit 1991 la quota
imputabile alle tangenti dell’anno e agli interessi sul debito cumulato a causa delle tangenti
dal 1980 in poi equivale a
15-25 mila miliardi, ossia dal
10 a quasi il 15% del deficit
complessivo». Un settimo, for-
I Paesi
Ecco la classifica stilata
da Transparency International
Al primo posto la Nuova
Zelanda, seguono
nell’ordine: Danimarca,
Finlandia, Svezia, Singapore,
Norvegia, Olanda, Australia,
Svizzera, Canada,
Lussemburgo, Hong Kong,
Islanda, Germania,
Giappone, Austria,
Barbados, Regno Unito,
Belgio, Irlanda, Bahamas,
Cile, Qatar, Stati Uniti,
Francia, Santa Lucia,
Uruguay, Emirati Arabi,
Estonia, Cipro, Spagna,
Botswana, Portogallo,
Taiwan, Slovenia, Israele.
Trentatré posizioni più giù
compare l’Italia
se un sesto.
Pareva che quell’ondata che
spazzò via la Prima Repubblica
dovesse essere di monito. Errore. Lo ha dimostrato con i suoi
studi Piercamillo Davigo, uno
dei protagonisti di quella stagione: «È tutto come prima,
peggio di prima». Lo ha confermato ufficialmente il procuratore generale della Corte dei
conti, Furio Pasqualucci, nella
relazione sul rendiconto generale dello Stato per il 2008: «Il
fenomeno della corruzione all’interno della Pubblica amministrazione è talmente rilevante e gravido di conseguenze in
tempi di crisi come quelli attua-
li da far più che ragionevolmente temere che il suo impatto sociale possa incidere sullo sviluppo economico del Paese anche oltre le stime effettuate dal
servizio Anticorruzione e trasparenza del ministero della
Funzione pubblica, nella misura prossima a 50/60 miliardi di
euro all’anno costituenti una
vera e propria tassa immorale e
occulta pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini».
Sessanta miliardi: ci risparmieremmo una finanziaria di lacrime e sangue.
Non è solo una questione di
moralità. C’è anche quella. E pesa. Ma non è solo una questio-
ne di moralità. Lo stesso Benedetto Croce, in «Etica e politica», scriveva nel 1930: «È strano che, laddove nessuno —
quando si tratti di curare i propri malanni o sottoporsi a una
operazione chirurgica — chiede un onest’uomo, ma tutti
chiedono e cercano medici e
chirurgi, onesti o disonesti che
siano, purché abili in medicina, nelle cose della politica si
chiedano invece non uomini
politici, ma onest’uomini, forniti tutt’al più di attitudini d’altra natura. Ma che cos’è dunque l’onestà politica? L’onestà
politica non è altro che la capacità politica: come l’onestà del
medico è la sua capacità di medico, che non rovina la gente
con la propria insipienza condita di buone intenzioni e di svariate e teoriche conoscenze».
Qual è il guaio? Che non abbiamo avuto in questi anni né
l’una (la capacità politica) né
l’altra (l’onestà) e paghiamo
per questo un prezzo spropositato.
Nella paralisi dei cantieri delle infrastrutture, che da noi costano immensamente più che
negli altri Paesi europei. Nei ri-
Il decreto
La presentazione
del ddl nel 2010
e l’annuncio: «Saremo
inflessibili». Ma tutto finì lì
La stima
È una vera e propria
tassa immorale che
grava sul nostro Paese:
50/60 miliardi l’anno
Svizzera e Canada) sono esattamente le stesse (chi un po’ più
avanti, chi un po’ più indietro)
del 1995. E un po’ tutta la classifica è piuttosto stabile. Solo
noi andiamo spaventosamente
a ritroso: eravamo quindici anni fa, mentre si svolgevano
molti processi per Tangentopoli, al 33˚ posto. Siamo scesi dieci anni dopo, nel 2005, al 40˚,
nel 2008 al 55˚, nel 2009 al 63˚,
nel 2010 al 67˚. E quando pareva che già fossimo caduti così
in basso da non poter precipitare ancora siamo sprofondati
quest’anno al 69˚ posto.
Una sorpresa? Per niente.
Tanto che un anno e mezzo fa,
nella scia di una serie di scandali, il governo Berlusconi che
aveva sostanzialmente svuotato tra le polemiche l’Alto commissariato per la lotta alla corruzione voluto dall’Onu, si paracadutò a varare una legge anticorruzione salutata, tra squilli di tromba e rullare di tamburi, come la più severa mai varata a memoria d’uomo. «È una
stretta decisiva e definitiva contro un malcostume che talvolta
ha inquinato l’amministrazione della cosa pubblica, dello
Stato, il Parlamento e la politica stessa», tuonò Maurizio Gasparri. «Abbiamo dimostrato
che la nostra forza politica, a
differenza del passato, nella lotta alla corruzione vuole essere
inflessibile», confermò Ignazio
La Russa. Sì, ciao. Sparati nel
firmamento i fuochi artificiali,
hanno riposto tutto in un cassetto.
Anche i clamorosi arresti ai
vertici della Regione Lombar-
tardi sul versante delle riforme
indispensabili, che sottrarrebbero alla cattiva politica il potere di interdizione e di ricatto.
Nel crescente allargamento della forbice tra Nord e Sud. Nella
montante sfiducia verso di noi
non solo dei bucanieri della
speculazione internazionale
ma anche degli investitori tradizionali.
Basti rileggere il rapporto
Svimez del 2007: «Negli anni
2000-2005 l’Italia ha ricevuto il
4,2% degli investimenti esteri
in entrata nell’Unione Europea,
meno di un terzo di quelli di
Germania, Gran Bretagna e
Francia e poco più della metà
di Olanda e Spagna». Quanto alle Regioni del Mezzogiorno,
«hanno ricevuto nel 2006 appena lo 0,66% degli investimenti
esteri entrati in Italia». E da allora, con la crisi, le cose sono
addirittura peggiorate. A danno ulteriore del Sud, individuato a torto o a ragione come
un’area in cui, all’arretratezza
delle infrastrutture si somma il
costo di una politica esageratamente ingorda. Lo conferma il
dossier 2001 sul «grado di
multinazionalità», cioè il rapporto tra addetti in imprese italiane di proprietà estera e addetti complessivi: «Centro-Nord 6,2%, Mezzogiorno
1,2%, Calabria 0,4%, Sicilia
0,3%». E si torna alla domanda
iniziale: perché mai uno straniero dovrebbe venire a investire qui, per usare una vecchia
battuta berlusconiana, con la
bustarella in bocca?
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Cronache 27
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Le manifestazioni nel mondo
Africa
Un uomo appende
una bandiera nei
pressi dell’istituto
africano di ricerca
contro l’Aids nella
sede di
Johannesburg,
Sudafrica. Anche
qui è stato
esposto lo slogan
di quest’anno:
«Arrivare a zero»
(Epa)
Asia
La giornata
contro l’Aids è
stata celebrata
anche in Asia,
uno dei continenti
più colpiti dal
fenomeno. Nella
foto un momento
dell’evento di
sensibilizzazione
a Seul, la capitale
della Corea del
Sud (LaPresse)
Parigi L’opera d’arte, fatta
tutta di preservativi, di Bryan
McCormack (Xinhua)
Il caso La replica dallo staff di Balduzzi: non ci risultano disposizioni in materia
La Rai nel giorno dell’Aids:
non dite «profilattico»
Email interna: è la linea del ministero della Salute
ROMA — La parola profilattico nell’Italia del 2011 è ancora
un tabù. Almeno lo è per la Rai
e per il ministero della Salute,
che da pochi giorni è guidato
da Renato Balduzzi.
Non bisogna pronunciarla
nemmeno in occasione della
giornata mondiale contro l’Aids. Che è stata celebrata ieri,
con una serie di trasmissioni
su Radio 1. Ebbene, i conduttori e le redazioni dei programmi
coinvolti nell’iniziativa, mercoledì scorso, hanno ricevuto
un’email che lasciava adito a
pochi dubbi: «Carissimi, segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun
intervento deve essere nomina-
to esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei
comportamenti sessuali e alla
necessità di sottoporsi al test
Hiv in caso di potenziale rischio. Se potete, sottolineate
questo concetto».
L’email, con priorità alta, è
firmata da Laura De Pasquale,
funzionaria della tv di Stato in
rapida ascesa, nonché fidanzata del «cameraman privato»
del Cavaliere, Roberto Gasparotti. La missiva, come era ovvio, ha creato qualche sconcerto: piuttosto difficile fare ore e
ore di trasmissioni sull’Aids
senza poter parlare del preservativo. Ma tant’è. Del resto, la
linea del ministero guidato da
Balduzzi — cattolico, buon amico di Rosy Bindi, padre dei Dico, componente fino all’insediamento nel governo, della
Commissione dei diritti del Pd,
cioè l’organismo che dovrebbe
dirimere le divisioni interne
sui temi etici — è proprio questa. L’ufficio stampa in serata
precisa: «Non ci risulta che siano partite mail con queste indicazioni». Ma sia nel comunicato ufficiale che pubblicizzava la
Il calendario storico dei carabinieri
Un milione e 350 mila copie di tiratura,
di cui 8 mila in inglese, francese,
spagnolo e tedesco. Numeri da record
quelli dell’edizione 2012 del calendario
storico dei carabinieri (Fotogramma),
presentato nella Scuola ufficiali
dell’Arma alla presenza, tra gli altri, del
comandante generale Leonardo Gallitelli.
Milano Il flash mob della Caritas in piazza della Scala (Newpress)
giornata mondiale dell’Aids,
che nella conferenza stampa di
presentazione dell’iniziativa,
non sono mai state pronunciate le parole profilattico o preservativo. Un silenzio che è sembrato sospetto alla presidente
del network italiano delle persone sieropositive, Rosaria Iardino, che infatti lo ha denunciato. Uscendo dall’incontro che il
ministero aveva organizzato
con la stampa alla vigilia della
giornata mondiale contro l’Aids, Iardino non ha usato mezzi
termini: «Sono davvero arrabbiata perché non cambia mai
niente. Si è parlato di tutto tranne che dell’unica cosa veramente importante: il profilattico. È
una semplice parolina che nessuno ha mai il coraggio di dire».
E ora, dopo l’email in cui si
dettava la linea del dicastero
della Salute, si rafforzano i sospetti delle associazioni gay,
convinte che la proibizione dell’uso della parola profilattico
sia stata influenzata dalla posizione della Chiesa sull’argomento. Sembra passato un decennio dalla campagna che in
analoga occasione venne promossa da Livia Turco, ministro
della Sanità del governo Prodi.
E, invece, sono trascorsi solo
tre anni. All’epoca lo spot per
sensibilizzare gli italiani nella
lotta contro l’Aids fece discute-
re e ricevette molti plausi perché veniva sdoganata la parola-tabù. L’attrice Ambra Angiolini, alla fine del filmato, pronunciava questa frase: «Rispetta la vita, rispetta te stesso e gli
altri, usa il preservativo e nell’amore non rischiare».
Adesso la situazione è molto
diversa. Lo teme Rosaria Iardino. E lo temono anche i movimenti omosessuali, che ieri, davanti a Montecitorio hanno
esposto un condom di quattro
metri. L’iniziativa è stata sponsorizzata oltre che dal network
delle persone sieropositive, dall’Arcigay e da Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, che ha riassunto con queste
parole il senso della kermesse:
«Vogliamo dire al governo
Monti che per risparmiare sui
costi della sanità deve investire
nella prevenzione». In piazza
anche Paola Concia, unica parlamentare omosessuale dichiarata, che ha presentato una proposta di legge per l’istallazione
dei distributori di preservativi
nelle scuole. È quasi superfluo
aggiungere che le trasmissioni
di Radio 1 non hanno dato ampia eco alla manifestazione.
Maria Teresa Meli
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Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
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Cronache 29
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Tecnologia La presentazione del progetto al Motor Show di Bologna
Sistemi di ricarica dalla strada
L’auto elettrica che si ricarica
con l’energia della strada
Sistema di magneti
Città ecosostenibili e intelligenti, si parte dalla Lombardia
MILANO — Creare entro il
2022 città «ecosostenibili ed
intelligenti» grazie al dialogo
fra veicoli, infrastrutture e tecnologie che riducano sensibilmente le emissioni inquinanti
generate dal traffico. Magari
anche grazie a strade elettrificate che alimentino auto a
emissioni zero.
È in sintesi il progetto che sarà presentato oggi, al Motor
Show di Bologna, e vuole porre
l’Italia come protagonista in Europa nel settore dello sviluppo
della mobilità sostenibile. Per
questo oltre cento aziende dell’eccellenza italiana e 40 Università, aderenti alla Piattaforma
tecnologica italiana sulla mobilità elettrica (nata al ministero
dell’Università e della Ricerca
poco più di in anno fa), puntano a un modello virtuoso facendo squadra e parlando con una
sola voce.
Del resto trovare un nuovo
sistema di trasporti alternativo
è un problema sempre più attuale. Il livello dello smog in
molte città italiane ha superato
i limiti di guardia. Se non si interverrà con decisione sarà
sempre peggio. Secondo stime,
entro il 2050, circoleranno 273
milioni di automobili in Europa e 2,5 miliardi nel mondo.
Circa tre volte il parco circolante di oggi. La soluzione italiana
potrebbe essere proprio il progetto integrato «Grande Melo»
Il progetto
integrato
Comunicazioni satellitari
Trasmettitore
terrestre
Ecco uno dei progetti che
potrebbe rendere le città più
eco-sostenibili grazie a un
sistema integrato di trasporti
e informazioni.
All’automobilista verrà
consigliato il percorso con
meno traffico, il parcheggio
libero con l’esatta ubicazione
del posto o dove ricaricare
la vettura elettrica in modo
wireless. Una delle proposte
(in alto a destra), infatti,
è di realizzare tratti d’asfalto
elettrificati che tramite
magneti alimentano le auto
in movimento
Illustrazione: Tangherlini
CORRIERE DELLA SERA
che partirà, in via sperimentale, dalla Lombardia e coinvolgerà venti città. L’iniziativa dell’Agenzia di ricerca per la mobilità elettrica per il sistema Italia
(Armesi) avrà la direzione generale di Assoknowledge Servizi e comincerà il primo gennaio del 2012. «L’ambizione —
spiega Laura Deitinger, presidente di Assoknowledge — è
quella di sperimentare e attuare un modello di Paese esporta-
Sistemi
di sicurezza
Sistema di dialogo Sistema di gestione
tra i veicoli Wi-fi
delle flotte
bile che valorizzi l’eccellenza e
le capacità che l’Italia può esprimere in questo campo se solo
riusciamo a porci nei confronti
del mondo in modo integrato e
coeso condividendo strategie
ed obiettivi». I tempi di attuazione sono stati già stabiliti. La
fase di sperimentazione per definire gli standard e i prototipi
da realizzare finirà nel 2016
mentre quella della costruzione delle infrastrutture termine-
Filo d’argento e topazi,
la scarpa più cara del mondo
vier, lo stilista delle calzature
collaboratore stretto di Christian Dior (l’unico fornitore cui
il celebre sarto concedeva di
mettere il nome accanto al
suo).
Il marchio dal 2003 è stato infatti acquisito dalla Tod’s di Diego Della Valle che ha chiamato
Inès de la Fressange a curarne
l’immagine e Bruno Frisoni a
portare avanti l’eredità creativa. Fino alla recente decisione
di ricomprare gran parte delle
collezioni originali del maestro
per evitare che si disperdessero».
«La collezione era stata donata al museo de Romans diretta-
Maestro
Roger Vivier
(1907-1998) e
la sua scarpa
Assistente di viaggio
Antenna
dei cellulari
L’asta Pagata 19 mila euro, creata da Roger Vivier per Soraya
MILANO — A Bruno Frisoni,
direttore creativo di Roger Vivier, brillano gli occhi ammirando la scarpa più cara del mondo sulla sua scrivania: è stata
battuta all’asta mercoledì per
19.750 euro, prezzo mai raggiunto prima per una calzatura.
Fu realizzata nel 1962 da monsieur Vivier per Soraya, «principessa dagli occhi tristi» che con
quelle scarpette, abito in voile
rosa e pelliccia bianca in zibellino fu immortalata sulla copertina di Paris Match.
Frisoni con spiccato accento
francese la descrive: «Un oggetto eccezionale per la lavorazione, straordinario nella leggerezza, nel volume, la delicatezza
della rete sulla tomaia ricamata
con filo d’argento ormai brunito e topazi applicati, il tacco
pied de chevre. Ultradelicata,
perché il lusso è sempre fragile...». Inutile chiedergli se non
la ritiene eccessivamente cara.
«Il valore è dato dal fatto che è
un pezzo unico».
La storia della scarpa numero 35 di Soraya è affascinante
perché, con orgoglio campanilistico, si può affermare che sono gli italiani a proteggere il patrimonio della maison Roger Vi-
Sistema di magneti
mente da Vivier dopo una grande mostra — racconta Sabine
Brunner, direttore generale di
Roger Vivier — ma non esisteva un documento ufficiale e il
figlio adottivo, non essendo riuscito a trovare un accordo soddisfacente con il museo, le ha
messe all’asta. Abbiamo deciso
di ricomprarle per assicurargli
il loro posto al museo, in attesa
di una grande retrospettiva».
Sono oltre 200 i pezzi recuperati all’asta dalla maison Vivier
su oltre 350 lotti battuti. Ed è
soddisfatta anche la casa d’asta
Aguttes che ha totalizzato
620.000 euro, il doppio di quanto era stato preventivato. La
conferma che le calzature restano una passione irresistibile e
senza tempo. Ma si possono
ricreare oggi scarpette preziose come quelle che
Roger Vivier realizzava
per Marlene Dietrich,
Liz Taylor, Brigitte
Bardot, Cary Grant,
Jeanne Moreau, John
Lennon? «La scarpa
di Soraya è interamente fatta a mano — conclude Frisoni —. Per il
tempo richiesto è impensabile poterla creare per il
nuovo lusso "accessibile". Ma
esiste anche la couture on demand. Su richiesta anche oggi
si fa tutto».
Maria Teresa Veneziani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
rà nel 2021. Le aree tematiche
previste si svilupperanno in
cinque aree: veicoli elettrici, infrastrutture, energia con sviluppo di energia aggiuntiva da
L’iniziativa
Coinvolte oltre cento
aziende d’eccellenza
e quaranta Università
Pianificatore
di percorsi
Semafori
intelligenti
nuove fonti rinnovabili,
infomobilità e la gestione intelligente integrata della rete.
La «città intelligente» sarà
l’insieme di tante tecnologie
che faranno «dialogare» le auto con le infrastrutture per abbattere l’inquinamento ambientale e acustico. Ad esempio indicando la strada meno congestionata. Le macchine potrebbero essere a emissioni zero
grazie alla propulsione esclusi-
vamente elettrica. Per eliminare il problema della scarsa autonomia delle batterie di questi
mezzi si studieranno soluzioni
come la ricarica da strade elettrificate direttamente mentre
si circola. Un sistema di magneti posto sia sotto l’asfalto sia
sulla vettura alimenterebbe il
mezzo. Più o meno come avviene con le piste-giocattolo dei
bimbi. Poi, si potrebbero avere
semafori capaci di snellire il
traffico o portali d’ingresso alle
città che automatizzino i servizi come il pagamento dei parcheggi.
«L’Agenzia — prosegue il
presidente di Assoknoweldge
— si è impegnata perché tutti
portassero il proprio know how
per metterlo a servizio del progetto, facendo sistema, in maniera integrata e con l’obiettivo
di lavorare in sinergia per un
progetto decennale così innovativo da apparire fantascientifico».
Certo un sistema così avanzato e articolato ha bisogno di
risorse ingenti. «I finanziamenti — conclude Deitinger — avverranno sia con mezzi degli
aderenti sia attraverso il mercato sia con l’utilizzo del project
financing. È stato un lavoro impegnativo che ci ha permesso
di conoscere le realtà sia di
grandi gruppi industriali come
di piccole e medie imprese che
fino ad oggi hanno fatto ricerca e innovazione in modo individuale. Siamo orgogliosi di
poter dire che il progetto è stato colto come un’opportunità
anche dalla Regione Lombardia, con l’impegno di accompagnarlo nell’attuazione anche
dal punto di vista amministrativo».
Alessio Ribaudo
twitter:@AlessioRib
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Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
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La storia
Cronache 31
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È tra gli autori più celebri del mondo. Inaugurò la «Kitchen» 28 anni fa a New Haven: lo faccio per coscienza, spero di passare il testimone ai giovani
Filantropo
Paul Kennedy,
al centro,
abbraccia
Stephen
Kobasa
(destra),
anima della
soup kitchen e
Katie Byrnes,
la cappellana
laica della St.
Thomas More
(nel tondo)
«Io e i poveri della mensa»
Lo storico che serve ai tavoli
I giorni da volontario di Paul Kennedy, teorico del declino Usa
DAL NOSTRO INVIATO
NEW HAVEN (CONNECTICUT)
— Quando le porte della St. Thomas More House si aprono, verso
le 11.30 del mattino, centinaia di
uomini e donne si materializzano
dai vicoli freddi e grigi di una New
Haven trasfigurata dalla crisi, e, come in una foto della Chicago di Al
Capone, si mettono in fila fuori
dalla soup kitchen inaugurata 28
anni fa nel campus di Yale dal professore Paul Kennedy, autore di
classici quali «Ascesa e declino delle grandi potenze» e «Il parlamento dell’uomo», uno degli storici
più rispettati e celebri del mondo.
È l'ultimo giorno del mese e questa moltitudine silenziosa e sofferente — alcuni arrivano in sedia a
rotelle, altri spingendo carrozzine
con bimbi dall’aspetto cagionevole, altri ancora indossando il loro
unico abito — ha esaurito i buoni
pasto governativi. Se non fosse
per «padre Kennedy» e i suoi volontari, anche i più fortunati tra loro che stanotte sanno dove andranno a dormire, dovrebbero rassegnarsi a farlo con la pancia vuota.
Sì perché la maggior parte di
questi diseredati, — molti vittime
di una crisi economica che ha lambito la città sede di una delle università Ivy League più prestigiose
ed esclusive d'America, — sono
convinti che il 66enne Kennedy
sia un prete della chiesa cattolica
del campus: St. Thomas More. «Indosso sempre il maglione nero a
collo alto», spiega lo storico che
per primo ipotizzò il declino Usa,
«spesso devo intervenire per sedare una lite e nessuno oserebbe
mai alzare le mani su un religioso».
Uno stratagemma, questo, adottato negli anni bui della Reaganomics. «Quelli del crack», precisa
Kennedy, aggiustandosi il grembiulone da cucina d’ordinanza,
«quando molti giovani drogati si
rifiutavano di rispettare la fila e un
giorno uno di loro tirò fuori un coltello». La risposta della congregazione fu rapida: «Mettemmo all’entrata Padre Dick Russell, un omone grande e grosso alto oltre due
metri».
Prima di morire di cancro, nel
1998, anche la sua prima moglie
Cath Kennedy era tra i volontari
Indosso sempre il maglione nero
a collo alto, nessuno oserebbe
mai alzare le mani su un religioso
❜❜
numero verde 800 330 084
della soup kitchen, un’istituzione
inaugurata in Inghilterra da Benjamin Thompson, contemporaneo
dei Padri Fondatori. «Mi arrabbiai
quando Cath si sedeva a parlare
con i poveracci mentre io correvo
a scodellare minestre, svuotare immondizie e tenere a bada la folla»,
ha scritto Kennedy in un articolo
pubblicato sulla rivista della diocesi in occasione del 25˚ anniversario della soup kitchen, «sbagliavo:
nessuno li aveva mai trattati come
esseri umani e il lavoro di Cath era
il più importante».
Oggi anche la sua seconda moglie Cynthia Farrar, docente di
Scienze Politiche a Yale, è tra i volontari, insieme a Cynthia Russett,
cattedra in storia. Perché solo tre
dei circa 3 mila docenti di Yale lavorano nella soup kitchen? «È
qualcosa che io faccio perché me
lo ordina la mia coscienza», taglia
corto Kennedy. «La chiesa di Yale
è in prima fila nel promuovere la
dottrina cattolica di giustizia sociale sancita dall’enciclica Rerum Novarum nel lontano 1891».
Ma la sua vera ispirazione è anche un’altra: «il capitolo 7 del Vangelo secondo Matteo sul Giudizio
Universale», precisa, «dove Gesù
promette il regno dei cieli a chi ha
soccorso i poveri, condannando alle fiamme eterne i ricchi egoisti».
Nato nel nord dell’Inghilterra da
Solidarietà Dall’alto: la
studentessa Sigrid von Wendel
che scodella cibo; la fila alla
mensa; la volontaria Mary
Barns; Kennedy mentre
sistema i tavoli con Edward
Delman e, in piedi, Ben
Daus-Haberle (foto Dion Ogust)
una famiglia operaria di origine irlandese di Kilkenny, Kennedy non
ha mai dimenticato le proprie origini.
Suo padre, volontario per l’associazione cattolica Cavalieri di Colombo, lavorava presso il cantiere
navale «Swan Hunter» e i suoi zii
erano pescatori a strascico. Compiuti gli 11 anni, i suoi volevano
che abbandonasse gli studi alla
scuola St. Cuthbert per trovare un
lavoro. «Non sono soltanto il primo della mia famiglia ad andare all’Università ma anche il primo a
continuare gli studi dopo i 16 anni», puntualizza.
Mentre Kennedy cerca di convincere un’anziana homeless a restare per il dessert, nella grande cucina Stephen Kobasa lava l’ennesimo vassoio di tacchino al ripieno
con patate dolci tornato vuoto dalla sala da pranzo. «È lui l’anima
della soup kitchen», aveva spiegato Kennedy in una e mail nell’introdurre il leggendario attivista e
obiettore di coscienza diventato famoso nel 2005, quando fu licenziato dal liceo cattolico dove insegnava a Bridgeport perché si era rifiutato di esibire la bandiera americana «in contraddizione col simbolo
cristiano del crocefisso».
Ma le anime della mensa sono
anche altre: Katie Byrnes, la cappellana laica di St.
Thomas More che
si augura di «fallire,
perché quel giorno
avremo debellato la
fame da New Haven». Mary Barns,
che prima di arrivare a Yale lavorava
coi malati di Aids e
gli homeless. E Ben
Daus-Haberle, studente di storia dell’ultimo anno che insieme ai compagni di corso Edward Delman, Sigrid von Wendel e Charlotte
Thun-Hohenstein lavora senza sosta.
«Sono i rampolli di alcune delle
più ricche e aristocratiche famiglie
americane ed europee», sorride
Kennedy. «Dopo Yale molti di loro
troveranno cariche politiche a
Washington, attraverso le quali imprimere un cambiamento alla società». Succede, puntualmente, da
quasi 30 anni. «La prima cosa che
fanno, una volta arrivati nella capitale, è mandarmi un’email per dirmi che lavorano nella locale soup
kitchen». Mentre parla gli occhi
gli si riempiono di lacrime. «Vede,
la cosa più importante per me è
passare il testimone alla nuova generazione, sapendo che, quando
io non ci sarò più, Daniel e Ben,
Charlotte e Sigrid continueranno
il mio lavoro».
Alessandra Farkas
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La settimana
Autogrill La settimana
Cambi
Titoli di Stato
Titolo
15.244,62
-0,16% Londra
5.489,34 -0,29% 1 euro
FTSE It.All Share 15.990,51
-0,22% Francoforte
6.035,88 -0,87% 1 euro 104,8400 yen
0,80% FTSE It.Star
9.319,32
-0,05% Parigi (Cac40)
3.129,95 -0,78% 1 euro
0,8591 sterline
0,38% Dow Jones
12.020,03
-0,21% Hong Kong
Nasdaq
2.626,20
0,22% S&P 500
1.244,58
-0,19% FTSE MIB
1,3492 dollari
0,55% 19.002,26
5,63% 1 euro
1,2264 fr. sv.
inv.
Tokio (Nikkei)
8.597,38
1,93% 1 euro
9,1258 cor.sve. -0,22% Madrid
8.421,00 -0,34% 1 euro
1,3736 dol.can. 0,42% =
Quot. Rend. eff.
01-12
netto %
Titolo
Btp 09-01/07/12 2,500%
Ced.
98,15
5,52
Btp 06-15/09/17 2,100%
Ced.
Quot. Rend. eff.
01-12
netto %
77,37
9,35
Btp 10-15/12/12 2,000%
96,23
5,60
Btp 96-01/11/26 7,250%
99,51
6,49
Btp 02-01/02/13 4,750%
98,53
5,54
Btp 11-15/09/26 3,100%
71,30
8,55
Btp 08-15/12/13 3,750%
Btp 10-01/11/13 2,250%
94,93
92,74
6,04
6,14
Btp 11-01/04/14 3,000%
92,44
6,24
Btp 05-01/02/37 4,000%
Btp 07-01/08/39 5,000%
Cct 07-01/12/14 3,400%
69,59
77,39
89,80
5,89
6,16
9,51
Btp 04-01/02/15 4,250%
Btp 10-15/04/15 3,000%
Btp 11-15/04/16 3,750%
92,50
88,54
87,90
6,47
6,58
6,61
Cct 08-01/09/15 1,220%
Cct 09-01/07/16 1,140%
Ctz 10-31/12/12
-
85,24
83,61
94,77
9,98
9,83
5,11
Il Lingotto A novembre immatricolazioni giù del 9,3%. Fiat resta al 28,5% del mercato. Boom Chrysler: +45% negli Usa
La lente
KELLNER SCEGLIE
UN GESTORE
PER IL TRADING
SU GENERALI
Il partner ceco delle
Generali, Petr Kellner
(foto), è sceso sotto il 2%
nel Leone di Trieste e ha
affidato la sua quota, così
come le altre sue
partecipazioni di
minoranza, a un gestore
indipendente. Motivo:
ottenere la valorizzazione
dei titoli attraverso il
trading. È quindi molto
probabile che nei prossimi
mesi la quota dell’alleato a
Praga oscilli intorno a
quella di obbligatoria
visibilità, cioè il 2%.
Kellner è risultato
azionista di Generali dopo
aver stretto l’alleanza a
Praga con la costituzione
della joint venture di cui le
Generali detengono la
maggioranza e che di fatto
costituisce il loro "quartier
generale" per l’Europa
dell’Est, e dopo essere
entrato nel consiglio di
Trieste. Board nel quale
Kellner siede come
amministratore non
Vendite auto a picco. Termini va a Dr
Marchionne: siamo una multinazionale. Scoppia (e poi rientra) il caso sull’Italia
MILANO — È un pessimo (circa 900) e a far partire quella
giorno, l’ennesimo, per il mer- che il ministero guidato da Pascato italiano dell’auto: giù di sera definisce «la reindustrializun altro 9,3%. È un giorno buo- zazione del polo produttivo di
no comunque, di fronte all’al- Termini» (cui tutto questo è fiternativa di una chiusura sec- nalizzato). Avrà le chiavi dello
ca, per il lavoratori Fiat di Ter- stabilimento dal primo gennamini Imerese: al ministero del- io prossimo. Dalla stessa data
lo Sviluppo economico si chiu- avvierà il processo di riconverde finalmente — dopo due anni e mezzo di «ricognizioni»
e trattative a vuoto
— l’accordo per il
passaggio della fabbrica alla Dr Motor.
Il Lingotto farà
quello che Sergio
Marchionne ha promesso a Corrado Sergio Marchionne, numero uno di Fiat
Passera e che, sabato scorso, ha consentito di sione e assicura che le prime
sbloccare i negoziati: mette sul Dr usciranno per fine 2012.
tavolo la manciata di milioni Non saranno moltissime
(sei, da aggiungere ai 15 pre- (l’obiettivo è di 60 mila vettuventivati) che mancava al bilan- re, ma solo a regime: e occorrecio dei sindacati per far quadra- rà aspettare il 2017). A sua volre il loro «conto incentivi alla ta, però, come ogni altro comobilità», ossia per accompa- struttore Di Risio deve sperare
gnare alla pensione tutti i 640 che il mercato si schiodi. Che il
dipendenti che hanno i necessari requisiti anagrafici. Anche
il nuovo governo fa la propria
La frase smentita
parte: garantisce — di nuovo:
come chiedevano i sindacati —
che quei pensionamenti non saranno toccati dalla riforma in
arrivo. Da qui in poi, tocca a
Massimo Di Risio.
L’imprenditore molisano ottiene al prezzo simbolico di un
euro l’impianto siciliano, impegnandosi a riassumere progressivamente gli altri dipendenti
Per mezz’ora
la Fiat lasciò
il Paese...
indipendente partecipando
anche al comitato per gli
investimenti. Con il
trasferimento al gestore
indipendente, Kellner
compie un’operazione
puramente finanziaria e
non modifica la propria
posizione di socio:
semplicemente in mercati
come gli attuali, il
recupero di minusvalenze
può aver luogo solo
attraverso una gestione
attiva dei titoli in
portafoglio. Per quanto
riguarda la joint venture a
Praga, gli accordi
prevedono che nel 2014
Kellner possa esercitare
l’opzione di vendita della
propria partecipazione.
Nel frattempo appare
fermo il «cantiere»
Russia: il progetto di
accordo industriale con la
banca di Mosca Vtb, nella
quale Generali è socio con
meno dell’1%, e che
prevede la costituzione di
una joint venture con la
società comune
Generali-Kellner, non
sembra aver fatto ulteriori
passi avanti.
S. Bo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
buoni risultati di alcuni marchi. La nuova Ypsilon traina la
Lancia a un +15% mensile, le
nuove Jeep fanno più che raddoppiare il relativo brand
(+113%), Mito e soprattutto
Giulietta portano l’Alfa al
+14,6% da inizio anno. Ma non
sono i grandi volumi del marchio Fiat. E il conto, alla fine, resta il «rosso» parallelo a quello
del mercato. O superiore, come
Incentivi
Incentivi per i 640
dipendenti con i requisiti
per la pensione
Lo stabilimento di Termini Imerese, appena lasciato dalla Fiat. A rilevarlo, il gruppo Dr Motors
2012, in Europa e in particolare
in Italia, non sia così nero come tutto, oggi, lascia pensare.
I dati di novembre confermano il trend negativo. Se l’economia va male, e il fantasma della
recessione è sempre meno teorico, per il settore va già peggio. Nell’ultimo mese sono sta-
«tirannia della minoranza» Fiom? L’Italia e un
eventuale default? «Siamo una multinazionale.
Una soluzione la troviamo. Ma la sopravvivenza
Fiat non può essere messa in discussione.
Chiunque pensi di condizionarla si sbaglia alla
grande». Alla grande però, per mezz’ora, pure
le polemiche. Questa volta da realtà virtuale.
accaduto in Francia: -7,6% le
immatricolazioni complessive,
-24% quelle del Lingotto.
Lingotto che però non è più
solo Fiat. E non è più solo Europa. Se Marchionne, pur rivedendo i target continentali alla
luce della nuova congiuntura,
mantiene le promesse di conti
in utile, è perché continua la
lunga marcia di recupero Chrysler. Il Nord America ormai
«fa» il 47% delle vendite di Torino (mentre il peso del fatturato
europeo è sceso dal 60% al
32%). E negli Stati Uniti, Auburn Hills mette a segno una
performance record: +45%. Il livello più alto mai toccato nei
suoi venti mesi consecutivi di
crescita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Raffaella Polato
te vendute solo 132 mila auto,
un altro 9,3% in meno che porta il conto medio da inizio anno a un pesante -10,6%. Ossia,
come accade ormai da un po’
di tempo, sui livelli del 1996.
La Fiat non fa meglio. Tra due
settimane lancerà la Panda. Ma
il modello che aiuterà a risolle-
Un colloquio già uscito su tutti i quotidiani. Un
passaggio, il giorno dopo, in radio. Titoli di
ripresa, sulle agenzie, in cui la domanda
diventa la risposta. E Sergio Marchionne, fan
dichiarato di Mario Monti, si ritrova per
mezz’ora ad aver detto: «Potremmo lasciare
l’Italia». Peccato fosse «un falso». Non lo dice
solo il Lingotto: lo conferma il testo audio. La
vare gli ordini arriverà nelle
concessionarie soltanto da febbraio. Nell’attesa, anche novembre vede il Lingotto perdere suppergiù come la media
del settore. Un po’ di più, questa volta: il 10%, per una quota
ferma al 28,5%.
Non bastano a bilanciare i
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Made in Italy Cavallini: l’80% delle vendite è in settori in cui non eravamo presenti nel ’96
Il segreto di Interpump
La crescita a geometria variabile
MILANO — In tempo di crisi meglio partire dai conti. Interpump,
gruppo meccanico emiliano che fa
componentistica — è leader mondiale nelle pompe ad alta pressione e nelle prese di forza — ha chiuso i primi nove mesi del 2011 con
un utile consolidato netto di 33,4
milioni di euro, registrando un aumento del 52,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, 353 milioni di vendite nette (+18,9%) e un
margine operativo lordo di 72,4 milioni (+32%). Inoltre il gruppo negli ultimi 15 anni, cioè da quando
nel 1996 la società fondata da Fulvio Montipò fu quotata, ha garantito all’azionista un ritorno totale
che sfiora circa il 10% all’anno.
«Abbiamo creato molto valore»
spiega il presidente Giovanni Cavallini, che ha portato Interpump
in Borsa nel segmento Star e l’ha seguita come amministratore delegato fino al 2005. Il «segreto» di questo gruppo che è riuscito ad attraversare la burrasca economica degli ultimi anni, riportando il fatturato vicino ai i massimi del livello
pre-crisi 2008-2009, sta nella «gestione del portafoglio». «Spesso i
risultati — spiega il presidente Cavallini — vengono da efficienza
operativa e dalla capacità di scegliere il settore nel quale competere».
E all’Interpump la crescita è stata
ritmata da acquisizioni e cessioni
mirate. «Scegliamo i segmenti nei
quali entrare e usciamo da quelli
meno promettenti, l’80% delle vendite di oggi è in settori in cui non
eravamo presenti nel 1996», continua il presidente facendo qualche
esempio: «Nel 2005 abbiamo ceduto la divisione dei macchinari per
la pulizia. Allora era un settore in
parte a rischio per la concorrenza
cinese. In questo modo non ne abbiamo mai risentito in maniera sostanziale. Nello stesso anno abbiamo invece acquisito la tedesca
Hammelmann, leader nelle pompe
ad altissima pressione, alla quale
abbiamo aggiunto nel 2007 la Nlb,
a sua volta leader nello stesso ambito nel mercato americano. Fondamentale è scegliere il campo di battaglia».
Il gruppo
Multinazionale
«tascabile»
Dalle origini alla Borsa
Interpump è stata fondata a Reggio
Emilia nel ’77 da Fulvio Montipò. Nel ’96
è stata quotata nel segmento Star (nella
foto il presidente Giovanni Cavallini)
La strategia di Interpump segue
una logica apparentemente semplice: «Poiché siamo un’azienda media, cerchiamo mercati relativamente piccoli dove possiamo rag-
❜❜
In un mercato mondiale,
in caso di crisi le diverse
aree si compensano
giungere la leadership. Ma si tratta
pur sempre di mercati mondiali e
in caso di crisi le diverse aree in genere si compensano. Fatta eccezione per il 2009, quando le difficoltà
furono globali. Ma se guardiamo al
prossimo anno, gli Stati Uniti e i Paesi emergenti dovrebbero crescere
a fronte di un’Europa che rallenta».
La maggior parte delle vendite viene dall’estero: «Il 17% in Italia, il
27% in Europa, il 32% in Nord America e il 24% nel resto del mondo».
Quei mercati sono stati conquistati
non delocalizzando, perché Interpump non ha mai ridotto la produzione in Italia, ma «comprando società lì, quando l’euro era troppo
forte e dunque esportare era molto
difficile».
Al di là della gestione del portafoglio, il punto di forza di Interpump
resta il prodotto: «Efficace, semplice e di qualità — spiega Cavallini
—. Cerchiamo di essere inflessibili,
questo ci permette di costruire una
reputazione che dura nel tempo». È
così che Interpump è riuscita a elaborare la propria strategia vincente
per fronteggiare la crisi, diventando una multinazionale tascabile.
Ma il confronto con il sistema-Italia è sempre presente. «L’azienda
più redditizia all’interno del gruppo è quella tedesca — racconta il
presidente — il personale è il più
qualificato e c’è la migliore relazione con il sindacato. Se guardiamo
poi al tasso di assenteismo, è del
2% negli Usa, del 4% in Germania e
dell’8% in Italia». Per Cavallini nel
nostro Paese serve un cambiamento: «È necessario mettere al centro
delle riforme l’impresa, perché è
quella che crea posti di lavoro».
Francesca Basso
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Consip S.p.A. ha pubblicato la rettifica della documentazione e prorogato il termine di presentazione delle offerte relativamente alla “Gara a procedura aperta ai sensi del D.Lgs.
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sistemi ed assistenza applicativa del Sistema Informativo
del Ministero della Giustizia - ID 1141” al 20/12/2011. Il testo
integrale dell’avviso di rettifica e proroga è stato pubblicato
sulle GUUE e sulla GURI alle quali è stato inviato il
25/11/2011 e può essere consultato sui siti www.giustizia.it
e www.consip.it.
Dott. Domenico Casalino
(L’Amministratore Delegato)
SEZ. FALLIMENTARE
Concordato preventivo con cessione di beni presentato da Enerambiente
s.p.a. in liquidazione. il Commissario giudiziale dott.ssa Federica Candiotto
comunica
Il Tribunale di Venezia con decreto del 28.11.2011 ai sensi dell’art. 173,
comma 2, L.F. ha revocato l’udienza del 14.12.2011 già fissata per
l’adunanza dei creditori ed ha fissato l’udienza del 12.1.2012 h. 12.00
per l’audizione della proponente, disponendo la comunicazione ai creditori
ed al Pubblico Ministero.
Il Commissario Giudiziale - dott.ssa Federica Candiotto
AZIENDA OSPEDALIERA
S. CAMILLO FORLANINI
P.zza Carlo Forlanini, 1 00151 ROMA
TEL. 06/55552580 - 55552588
FAX 06/55552603
ESTRATTO BANDO DI GARA
Questa Azienda ha indetto una gara a procedura
aperta per la fornitura biennale di Dispositivi di
drenaggio per le necessità dell’Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini, per un importo pari a
Euro 521.134,95 s/iva. La gara verrà aggiudicata
ai sensi del D.Lgs. n. 163/06, art. 83. Le offerte
e la documentazione amministrativa dovranno
pervenire all’Azienda - c/o l’Ufficio Protocollo P.zza Carlo Forlanini, 1 - 00151 - Roma - entro e
non oltre le ore 12:00 del 09/01/2012 pena
l’esclusione. Entro la stessa data dovranno pervenire i campioni e la documentazione tecnica.
Il bando è stato pubblicato sui siti internet
www.regione.lazio.it, http://www.serviziocontrattipubblici.it e http://www.scamilloforlanini.rm.it/benieservizi a quest’ultimo indirizzo
verranno rese pubbliche le comunicazioni inerenti la presente gara. Data d’invio GUCE:
21/11/2011.
IL DIRETTORE GENERALE
Prof. Aldo Morrone
P.zza Carlo Forlanini, 1 00151 ROMA
TEL. 06/55552580 - 55552588
FAX 06/55552603
ESTRATTO BANDO DI GARA
Questa Azienda ha indetto una gara a procedura
aperta per la fornitura di Dispositivi per laboratorio manipolazione antiblastici per le necessità
dell’Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini, per
un importo pari a Euro 306.301,90 s/iva. La gara
verrà aggiudicata ai sensi del D.Lgs. n. 163/06,
art. 83. Le offerte e la documentazione amministrativa dovranno pervenire all’Azienda - c/o
l’Ufficio Protocollo - P.zza Carlo Forlanini, 1 00151 - Roma - entro e non oltre le ore 12:00
del 23/01/2012 pena l’esclusione. Entro la stessa data dovranno pervenire i campioni e
la documentazione tecnica. Il bando è stato
pubblicato sui siti internet www.regione.lazio.it, http://www.serviziocontrattipubblici.it e
http://www.scamilloforlanini.rm.it/benieservizi
a quest’ultimo indirizzo verranno rese pubbliche
le comunicazioni inerenti la presente gara. Data
d’invio GUCE: 23/11/2011.
IL DIRETTORE GENERALE
Prof. Aldo Morrone
TRAPANI SERVIZI S.P.A.
COMUNE DI SAMBUCA DI SICILIA
AVVISO DI GARA
Pubblicato sulla G.U.C.E. n. 2011/S 221359448 estratto bando di gara relativo a
“Fornitura di carburante per autotrazione per
mezzi in dotazione alla Trapani Servizi
S.p.A.” La gara sarà espletata il 16/01/2012
alle ore 10:00 e seguenti presso la sede della
Trapani Servizi S.p.A. in via Erice Mazara 19
91100 Trapani (ricezione offerte entro il
11/01/2012 ore 12:00) mediante procedura
aperta. Importo complessivo dell’appalto
€ 650.000,00 compreso I.F. ed escluso I.V.A.
CIG 35621066DB. Richiesta copie documentazione di gara c/s sede della società in
via Erice Mazara n. 19 91100 Trapani o scaricabili dal sito www.trapaniservizi.it.
Il Resp.le del Procedimento
Ing. Catia Mezzapelle
Esito di gara
CIG: 2653584EC6
CUP: I11B10000590006
Si rende noto che in data 24 ottobre 2011 è
stato aggiudicato definitivamente il servizio
di progettazione esecutiva, direzione lavori
e contabilità, coordinamento per la sicurezza
dei lavori in fase di progettazione ed esecuzione per la “Realizzazione della Greenways
Terre Sciane”. Aggiudicatario: R.T.I. COOPROGETTI SOC. COOP. (mandatario) - SAB
Srl (mandante) - ING. SALVATORE CASTALDO (mandante) - Via Quarnaro I°, n. 6
- 89135 Gallico (RC) che ha offerto i seguenti ribassi: economico del 30,89% per
l’importo netto di €. 183.791,33 e temporale
di gg. 16 (per un tempo netto di gg. 14).
IL RUP - Geom. Audenzio Mangiaracina
Autorità Portuale
Livorno
AUTORITA’ PORTUALE DI LIVORNO
AVVISO ESITO DI GARA
L’Autorità Portuale di Livorno, con sede in Scali Rosciano
n. 6/7, in relazione alla seguente gara di appalto mediante
procedura aperta ai sensi dell’art. 55, comma 1, del D. Lgs.
n. 163 del 12.04.2006: “Fornitura a piè d’opera di N. 180
taccate in acciaio in dotazione del bacino galleggiante
Mediterraneo nel Porto di Livorno”, (importo a base di
gara Euro 1.587.000,00 IVA esclusa). CIG: 0721563C9C
COMUNICA
che con provvedimento del Presidente dell’Autorità Portuale n. 187 del 17.11.2011 la predetta gara è stata aggiudicata col criterio del prezzo più basso, ai sensi dell’art. 82,
comma 2, lettera b), del D. Lgs. 12.04.2006 n. 163, all’Impresa Errezeta S.n.c. Società Rizzi Zuin & C., con sede
in Campobasso, per un importo complessivo pari ad
Euro 1.032.000,00 (IVA esclusa). Offerte pervenute: 20.
Imprese escluse: 4.
Livorno, lì 21 novembre 2011
IL SEGRETARIO GENERALE - Avv. Giorgio GIONFRIDDO
Tasso di
inflazione
medio (%)
Tasso di rendimento
effettivo annuo a scadenza
BFP ORDINARIO VENTENNALE - SERIE B86
durata massima: 20 anni dalla data di sottoscrizione
1
2
3
4
5
2,40
2,70
3,10
3,30
3,50
Via Isonzo, n. 19/E
00198 - Roma
2,27
3,30
4,32
5,34
6,37
2,01
2,93
3,86
4,80
5,74
Consip S.p.A. ha pubblicato la rettifica della documentazione
e prorogato il termine di presentazione delle offerte relativamente alla “Gara a procedura aperta, in un unico lotto, per
l’affidamento di servizi di sviluppo e MEV dei siti web e di
software ad hoc, di sicurezza e cooperazione applicativa, di
Hosting, di gestione applicativa e web del Ministero della
Giustizia - ID 921” al 19/12/2011. Il testo integrale dell’avviso
di rettifica e proroga è stato pubblicato sulle GUUE e sulla
GURI alle quali è stato inviato il 25/11/2011 e può essere
consultato sui siti www.giustizia.it e www.consip.it.
Dott. Domenico Casalino
(L’Amministratore Delegato)
Premio massimo: 20% del capitale investito
premio legato allʼandamento dellʼIndice azionario
EURO STOXX 50
durata massima: 5 anni dalla data di sottoscrizione
rendimento minimo annuo lordo a scadenza: 2,95%
Tassi nominali
annui lordi (%)
UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI VENEZIA
AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO
CIG: 06556145C8
L’Università Ca’ Foscari Venezia, Sez. Appalti e Contratti,
DD. 3246, Venezia, tel. 041.234-8305, con determinazione direttoriale n. 494 del 24.06.2011, ha aggiudicato
la procedura aperta per l’affidamento dei servizi di direzione lavori, misurazione, contabilità, assistenza al collaudo e coordinamento della sicurezza in fase di
esecuzione dei lavori, relativamente al recupero e ristrutturazione delle aree ex macello, mulini Passuello e relative
adiacenze a San Giobbe - Venezia, al r.t.p. composto da
arch. Vittorio Spigai (mandatario), arch. Maurizio Brufatto, ing. Fausto Frezza, ing. Celio Fullin, ing. Pierluigi Da
Col e ing. Davide Semenzato (mandanti). Importo aggiudicato: € 211.120,00 (ribasso 71%), con un punteggio
complessivo di 95,28/100. R.U.P. arch. Jacopo Fusaro.
Il Direttore Generale - ing. Alberto Scuttari
2,10
2
3
4
2,60
2,85
3,35
5
3,85
Tasso effettivo annuo alla fine di ciascun semestre (%)
Mese
Lordo
Netto
6
2,70
2,36
12
3,20
2,80
18
3,70
3,24
BFP A 18 MESI PLUS - SERIE Z05
0*
20
40 *
0
10
20
MINISTERO DELLA DIFESA
DIREZIONE GENERALE
DEGLI ARMAMENTI NAVALI
Piazza della Marina, 4 00196 ROMA
AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO
Si comunica che la procedura ristretta
con aggiudicazione al prezzo più basso
per la fornitura e relativa installazione a
bordo di n. 1 Unità della Cl. Maestrale di
n. 1 gru “single point” di messa a mare
per gommoni a chiglia rigida (RHIB) è
stata aggiudicata in data 25.10.2011 alla
ditta Siman s.r.l. con sede in La Spezia
(SP) per un importo di euro 254.340,00.
Alla gara hanno presentato offerta n. 2
ditte. Codice di Gara: G299. Codice CIG:
1671422510.
IL CAPO DELLA 12ˆ DIVISIONE
Dott.ssa Giorgia FELLI
Tasso effettivo annuo a scadenza (%)
Mese
Lordo
Netto
18
4,00
3,50
“BFP3x4” - SERIE T03
durata massima: 12 anni dalla data di sottoscrizione
riconosce ogni 3 anni gli interessi maturati
Tasso effettivo annuo alla fine di ciascun triennio (%)
Anno
Lordo
Netto
3
4,10
3,61
6
4,40
3,90
9
4,80
4,29
12
5,20
4,69
durata massima: 7 anni dalla data di sottoscrizione
premi al compimento del 2°, 3°, 4°, 5°, 6° e 7° anno, in funzione
dell'andamento dell'Indice azionario EURO STOXX 50
2°
3°
4°
5°
6°
7°
*
dicembre 2013
dicembre 2014
dicembre 2015
dicembre 2016
dicembre 2017
dicembre 2018
minore o uguale;
Premio
eventuale
%
5,00
3,50
4,50
5,50
6,50
7,50
Variazione
dellʼIndice
%
20 *
10
10
10
10
10
Tasso effettivo annuo
di rendimento lordo
min %
max %
2,10
2,30
2,55
2,85
3,20
3,60
4,62
4,99
5,43
5,87
6,30
6,72
BFP DEDICATO AI MINORI - SERIE M66
intestabile solo ai minori da 0 a 16 anni e mezzo
scade al compimento del 18° anno di età
offre un capitale rivalutato in funzione dellʼetà del
minore al momento della sottoscrizione
maggiore o uguale
www.cassaddpp.it
FIDIA
Fondo Interbancario D’Investimento Azionario SGR S.p.A.
Approvato l’avvio del procedimento di liquidazione del
Fondo PRUDENTIA
MINISTERO DELLA DIFESA
DIREZIONE GENERALE
DEGLI ARMAMENTI NAVALI
AVVISI DI PROCEDURE DI AFFIDAMENTO
Questa Direzione Generale comunica, ai sensi dell’art. 65 del decreto legislativo 163/06, gli esiti delle
seguenti Procedure Negoziate senza pubblicazione
di un bando di gara ai sensi dell’art. 57, comma 2,
lettera b) del decreto legislativo n. 163/06. T/1273 Fornitura cifranti per sommergibili - per un importo
totale di €. 1.394.373,00 - Società aggiudicataria
Ditta Selex Elsag S.p.A. con sede legale in Genova;
T/1277 - Fornitura a richiesta di prestazioni per il rilascio delle certificazioni Marpol per le Unità Navali per un importo totale di €. 60.000,00 - Società aggiudicataria: Ditta Rina Services S.p.A. con sede legale in Genova; T/1288 - Fornitura di supporto
logistico agli impianti di illuminazione dei ponti di
volo di Unità Navali - per un importo totale di €.
187.566,93 - Società aggiudicataria: Ditta Calzoni
S.r.l. con sede legale in Calderara di Reno (BO). Ulteriori informazioni sono disponibili sulla G.U.R.I. n.
142 del 2/12/2011 e sul sito www.navarm.difesa.it.
IL CAPO UFFICIO CONTRATTI
Dott.ssa Giorgia Felli
durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione
Esemplificazione per il calcolo
del premio a scadenza
Variazione
Premio a scadenza
dell’Indice
sul valore nominale
di riferimento (%)
del buono (%)
Scadenze premi
anno
periodo
compiuto
5,90
5,90
7,00
7,00
7,00
durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione
“BFP Premia ” - SERIE P51
CONSORZIO A.S.I. TARANTO
(Consorzio Area di Sviluppo
Industriale di Taranto)
via Gobetti n. 5 - 74100 Taranto
tel. 099/7793842; fax 099/4004053
e-mail: [email protected]
sito internet: www.asitaranto.it
Bando di Gara per Estratto
Con riferimento alla procedura aperta per l’affidamento dei lavori di REALIZZAZIONE INFRASTRUTTURE DI SUPPORTO DEGLI INSEDIAMENTI
PRODUTTIVI DELL’AREA CONSORTILE ASI DI TARANTO giusto Bando di Gara già pubblicato sulla
G.U.R.I. 119 del 10.10.11 si fa seguito all’Avviso di
Sospensione inserito sulla G.U.R.I. n 139 del 25.11.11
per rendere noto che con provvedimento n 86 del
22.11.11 sono stati modificati/rettificati/integrati gli
elaborati tecnico-amministrativi costituenti il progetto
esecutivo posto a base di gara. L’importo complessivo dell’appalto, al netto degli oneri fiscali, posto a
base di gara è ora determinato in € 3.817.681,04#
comprensivo degli oneri per la sicurezza e del costo
della manodopera. - Categoria prevalente OG6 - Classifica IV; categorie scorporabili/subappaltabili: OS30
- classifica 2ˆ e OG3 - classifica 2ˆ. CIG: 3606762A26
- CUP H59D11000120006. I nuovi atti di gara (Bando
di Gara integrale, Disciplinare di Gara e suoi allegati,
gli atti ed elaborati tecnico-amministrativi costituenti
il progetto esecutivo così come rimodulati), sono resi
disponibili sul sito internet www.asitaranto.it. Termine
per la presentazione delle offerte: ore 12,00 del giorno 28.12.2011; Riferimento G.U.R.I. n 140 del
28.11.2011 - 5ˆ Serie Speciale.
Il Direttore Generale - ing. Giancarlo Carroccia
IL R.U.P. - Geom. Mario Vettore
1
16
17
18
19
20
BFP A 18 MESI - SERIE D24
BFP INDICIZZATO A SCADENZA - SERIE X19
Avviso per estratto
Tassi nominali annui lordi (%)
6
3,70
11
4,90
7
3,80
12
5,10
8
4,00
13
5,30
9
4,10
14
5,30
10
4,30
15
5,90
Lordo (%) Netto (%)
0*
1,00
2,00
3,00
4,00
CONSIP S.p.A. a socio unico
VI
AZIENDA OSPEDALIERA
S. CAMILLO FORLANINI
1,80
1,90
2,00
2,10
2,20
2,20
2,30
2,50
2,75
3,00
IV IV IV IV IV IV
TRIBUNALE ORDINARIO DI VENEZIA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Esemplificazione del tasso di rendimento
effettivo a scadenza al variare dell’inflazione
VI
Si avvisa che Informatica Trentina S.p.A. intende procedere ad un confronto concorrenziale
nell’ambito della trattativa privata per l’aggiudicazione dell’appalto “SERVIZIO DI VIGILAN
ZA E PIANTONAMENTO, NONCHÈ DI CUSTODIA DI SUPPORTI MAGNETICI PER INFORMATICA
TRENTINA S.p.A. CIG: 3605425AD2”.
L’importo a base d’asta del confronto concorrenziale è pari ad € 470.000,00, per una durata
complessiva di 36 mesi.
Il responsabile del Procedimento è il sig. Luca Demozzi.
La manifestazione di interesse dovrà pervenire, a pena di esclusione, presso la sede di
Informatica Trentina S.p.A. – Affari Societari e Legali, 8° piano di via Gilli, 2, 38121 Trento,
entro le ore 12:00 del giorno 20 dicembre 2011, con le modalità, i termini e la documenta
zione indicati sul sito internet di Informatica Trentina S.p.A. all'indirizzo "www.infotn.it".
Il testo completo dell'avviso con la documentazione allegata è reperibile all'indirizzo
"www.infotn.it".
Trento, 1° dicembre 2011
Infformatica Trentina S.p.A. dott. Paolo Spagni Il Presidente
BANDO DI GARA - PROCEDURA RISTRETTA
AVVISO DI RETTIFICA
DENOMINAZIONE DELL’APPALTO:
Procedura ristretta per l’affidamento del servizio di
pulizia e sanificazione per le Aziende ULSS n. 10 “Veneto Orientale”, n. 18 Rovigo e n. 19 Adria “Capofila
per il periodo di quattro anni (48 mesi). In riferimento
al bando di gara in oggetto (trasmesso alla GUUE il
21/10/2011 e alla GURI il 26/10/2011) si comunica,
l’avvenuta rettifica della richiesta di cui al punto
III.2.2) Capacità economica e finanziaria - Livelli minimi di capacità richiesti) in quanto il requisito della
“Dichiarazione bancaria” non è più richiesto in tale
fase di gara (preselezione). Il termine per il ricevimento delle domande di partecipazione (punto IV.3.4)
del Bando di Gara) delle ore 12. 00 del giorno
28/11/2011 viene pertanto posticipato alle ore 12.00
del giorno 12/12/2011. Per maggiori e complete informazioni si rimanda al sito dell’Azienda ULSS 19.
F.to Il Direttore UOC Gestione Patrimonio e
Risorse Materiali e Responsabile del Procedimento
Dott. Floriano Callegaro
BFP INDICIZZATO ALL’INFLAZIONE ITALIANA - SERIE J19
IV
S.p.A.
Via G. Gilli n. 2 38121 Trento Tel. 0461800111 fax 0461800436
AVVISO VOLONTARIO di CONFRONTO CONCORRENZIALE
NELL’AMBITO DELLA TRATTATIVA PRIVATA PER AFFIDAMENTO DI SERVIZI
ALLEGATO II B – ART. 20 d.Lgs. 163/2006 e s.m.i.
EMISSIONE DICEMBRE 2011: SERIE J19 - X19 - P51 - M66 - B86 - D24 - Z05 - T03 (G.U. n. 279 del 30/11/11)
I BFP sono garantiti dallo Stato italiano, esenti da spese e commissioni, disponibili presso tutti gli uffici postali. Sono rimborsabili in anticipo
con restituzione del capitale investito e, al termine del periodo di infruttiferità, anche degli interessi maturati e degli eventuali premi.
Con lʼemissione dei BFP di dicembre 2011 non sono più sottoscrivibili i BFP delle serie J18 - X18 - P50 - M65 - B85 - D23 - Z04 - T02
G1120105
INFORMATICA TRENTINA
Consip S.p.A. ha pubblicato la rettifica della documentazione e prorogato il termine di presentazione delle offerte relativamente alla “Gara a procedura aperta ai sensi
del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., per la fornitura di beni e
servizi relativi alle Tape Area Network (TAN) del MEF - ID
1182” al 21/12/2011. Il testo integrale dell’avviso di rettifica e proroga è stato pubblicato sulle GUUE e sulla
GURI alle quali è stato inviato il 25/11/2011 e può essere consultato sui siti www.consip.it e www.mef.gov.it.
Dott. Domenico Casalino
(L’Amministratore Delegato)
VI
1. Ente Appaltante: Aeroporti di Roma S.p.A. - Via dell’Aeroporto di Fiumicino n. 320 00054 - Fiumicino (RM) - Telefono 0039/06/65951, http://www.adr.it.
2. Appalto di servizi: Servizio per la conduzione biennale dell’impianto di depurazione
biologica P.G. 211 e dell’impianto biologico in area est e attività di sgrigliatura delle
stazioni sollevamento - Aeroporto “L. da Vinci” di Fiumicino. C.I.G. n. 3588399886.
3. Importo biennale “a corpo” dell’appalto pari a € 560.000,00 di cui € 554.100,00
“a base d’asta” ed € 5.900,00, non soggetto a ribasso, per compensare gli oneri di
sicurezza.
4. Aggiudicazione ai sensi dell’art. 82 c. 2.a) del D. Lgs. 163/2006: prezzo più basso
determinato mediante ribasso sull’importo “a corpo” a base d’asta.
Non sono ammesse offerte in aumento.
Ai sensi dell’art. 86 del D.Lgs. 163/2006, l’ente appaltante procederà alla verifica di
congruità delle offerte che presenteranno un ribasso pari o superiore alla media aritmetica dei ribassi percentuali di tutte le offerte ammesse, con esclusione del dieci
per cento, arrotondato all’unità superiore, rispettivamente delle offerte di maggior
ribasso e di quelle di minor ribasso, incrementata dello scarto medio aritmetico dei
ribassi percentuali che superano la predetta media. In caso di offerte uguali verrà
effettuato il sorteggio per individuare l’offerta prima classificata.
5. Le domande di partecipazione, comprensive di tutte le dichiarazioni e/o documenti
richiesti nella sezione terza del bando di gara integrale, dovranno, a pena di esclusione, essere inserite, firmate digitalmente, sul Portale acquisti ADR, in apposita
busta chiusa digitale, entro e non oltre le ore 10.00 del 14/12/2011.
6. Non è stata pubblicata preinformazione. Il bando di gara integrale è stato inviato
all’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali dell’Unione Europea il 25/11/2011, che lo ha
ricevuto in pari data ed è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
5^ Serie Speciale n. 142 del 02/12/2011 e sul sito web dell’Ente Appaltante
www.adr.it.
Aeroporti di Roma S.p.A.
Direttore Appalti, Acquisti e ICT
Guido Massimo Mannella
IV
ESTRATTO DI BANDO DI GARA PER PROCEDURA RISTRETTA
Lotto unico - Piena proprietà di: Villa con terreno di
pertinenza in proprietà esclusiva adibito a parco, denominata “Villa Selvatico”, sita in Comune di Battaglia
Terme (PD), Viale Sant’Elena n. 36 (Colle di Sant’Elena), con annessi barchessa, serra ed oratorio. Valore a base d’asta: Euro 6.113.000,00. Presentazione
offerte presso la sede dell’A.P.E.P. in Via degli Scrovegni
n. 29 a Padova. II Vendita senza incanto: 31 gennaio
2012, con inizio alle ore 11.15. Eventuale incanto: 21
febbraio 2012 con inizio alle ore 11.15, E.I. Num.
557/09 G.E. Dott.ssa Santinello, Custode Giudiz. Notaio Mario Caracciolo - 049/651228 [email protected] www.aste.com, www.asteimmobili.it.
ColombiC&E
34
Il Consiglio di Amministrazione di FIDIA – Fondo Interbancario D’Investimento Azionario SGR S.p.A. comunica di aver approvato in data odierna l’avvio del procedimento
di liquidazione di PRUDENTIA – Fondo Comune di Investimento Mobiliare Chiuso,
con decorrenza a far data dal 10 dicembre 2011.
Tale approvazione fa seguito alla comunicazione, inviata in data 28 ottobre 2011 da
Fidia a Banca d’Italia, di avviare il procedimento di liquidazione del Fondo, essendo
decorso il termine di durata dello stesso - fissato ai sensi dell’art. 2 del Regolamento in
dieci anni dalla data di chiusura delle sottoscrizioni, avvenuto in data 10 dicembre
2006 - ed essendo stata richiesta e ottenuta una proroga della durata fino al 10 dicembre 2011.
Il processo di liquidazione si completerà entro il termine massimo di 6 mesi dalla scadenza del Fondo, ai sensi dell’art. 16, comma 1, del Regolamento.
Nel periodo di liquidazione del Fondo, Fidia focalizzerà la propria attività (i) sul completamento dello smobilizzo delle partecipazioni ancora detenute dal Fondo, (ii) sulla
gestione delle eventuali richieste di indennizzo derivanti dalla garanzie rilasciate dalla
Fidia, per conto del Fondo, nell’ambito dei contratti di dismissione delle partecipazioni
detenute medio tempore dal Fondo e, infine, (iii) ai sensi dell’art. 16 del Regolamento,
sul rimborso delle quote agli investitori, mediante utilizzo delle risorse finanziarie disponibili anche tenendo conto delle garanzie rilasciate di cui al punto (ii) che precede.
Ai sensi dell’art. 16, comma 7, del Regolamento, al termine delle operazioni di realizzo,
Fidia predisporrà un rendiconto finale di liquidazione e la relativa relazione
accompagnatoria, riportante il piano di riparto delle attività liquide del Fondo.
Milano, 1 dicembre 2011
Per eventuali informazioni contattare:
sig.ra Maria Angela Montani
[email protected]
Fidia – Fondo Interbancario D’Investimento Azionario SGR S.p.A.
Via Foro Bonaparte, 10 - 20121 Milano - Tel. 02 – 72002037
ANAS S.p.A.
Compartimento della viabilità
per il Molise
AVVISO DI GARA PER ESTRATTO
Consorzio di Bonifica Delta del Po
Via Pordenone, 6 - 45019 TAGLIO DI PO (RO)
Avviso di Gara Esperita
Aggiudicazione appalto “Interventi di natura urgente
e indifferibili ai fini della difesa e tutela del territorio. Adeguamento impianti idrovori obsoleti - 2°
Stralcio” gara del 12.05.2011. Le imprese partecipanti sono state n. 112 di cui una esclusa; l’appalto
dei lavori è stato aggiudicato all’Impresa MAC COSTRUZIONI S.R.L. - Via Siese, 16 - Resana (TV), che
ha offerto un ribasso del 20,622%, corrispondente
ad un importo totale del contratto (compresi gli oneri
per la sicurezza di € 17.623,20) di € 469.932,38. Il
testo integrale dell’avviso è affisso all’Albo on-line del
Consorzio e all’Albo Pretorio on-line dei Comuni di
Porto Tolle e Taglio di Po, e pubblicato sul sito internet della Regione Veneto e sul sito del Ministero delle
Infrastrutture - Servizio bandi e programmazione. E’
stato pubblicato per estratto sulla Gazzetta Ufficiale
n. 140 - 5a Serie Speciale - del 28.11.2011.
IL DIRETTORE
F.to - Dott. Ing.Giancarlo MANTOVANI
Azienda Sanitaria
Provinciale Enna
(capofila)
ACQUISTI IN AMBITO DI BACINO ORIENTALE:
AA.SS.PP. ENNA - SIRACUSA - CATANIA RAGUSA - MESSINA
Si rende noto che è stata indetta procedura
aperta per l’affidamento delle forniture e servizi,
per il quadriennio 2011 - 2015 di: AUSILI PER
INCONTINENTI (ASSORBENTI L’URINA) CON
CONSEGNA DIRETTA AL DOMICILIO DEGLI
UTENTI AVENTI DIRITTO E SUCCESSIVA ASSISTENZA POST - VENDITA. L’avviso d’asta è
stato spedito in data 18/11/2011 alla G.U.C.E..
Informazioni e chiarimenti: Settore Provveditorato, telefono: 0935/520130 - 0935/520177
(fax) - ore ufficio.
DIRETTORE GENERALE
Dott. Nicola BALDARI
PROCEDURA APERTA N. CBLAV27/L11 - CIG: 352704519C
1. STAZIONE APPALTANTE: ANAS S.p.A. VIA MONZAMBANO 10 - 00185 ROMA.
2. OGGETTO E IMPORTO DEI LAVORI: LAVORI DI REALIZZAZIONE DELLE CABINE
ELETTRICHE A SERVIZIO DEL 2° TRONCO DELLA SSV “ISERNIA- CASTEL DI SANGRO”
NEL TRATTO COMPRESO TRA LO SVINCOLO CON LA S.P. N.11 E LO SVINCOLO CON LA
S.S. 652 - CATEG. PREV. OG 11 CLASS. III - CATEGORIA SCORPORABILE OG 3 CLASS.
III - IMPORTO DEI LAVORI € 1.725.281,81 DI CUI € 48.373,69 PER ONERI SICUREZZA.
3. LUOGO DI ESECUZIONE: PROVINCIA DI ISERNIA.
4. INFORMAZIONI: COMP.TO DELLA VIABILITÀ PER IL MOLISE - U.O. GARE E
CONTRATTI.
5. TERMINE DI RICEZIONE OFFERTE: GIORNO 30.12.2011 ORE 13.00.
6. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: ING. NICOLA PICARIELLO.
7. BANDO DEPOSITATO PRESSO COMPARTIMENTO ANAS CB O REPERIBILE SUL SITO
INTERNET ANAS www.stradeanas.it OLTRE PUBBLICAZIONI PER LEGGE.
LA SOCIETÀ NON RISPONDE DI EVENTUALI DIFFORMITÀ DA QUELLO DEPOSITATO.
IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO
DOTT.SSA PAOLA FILICE
VIA GENOVA, 54 - 86100 CAMPOBASSO
Tel. 0874/430234 - Fax 0874/96794 • sito internet www.stradeanas.it
Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Economia 35
italia: 515249535254
Duello sul credito L’applicazione «morbida» per gli istituti tedeschi e francesi
Conti delle banche, doppia velocità
Compromesso all’Authority europea
All’Eba il nodo delle regole nazionali. Le istruzioni di Bankitalia
MILANO — Aveva messo le
mani avanti, la Banca d’Italia: i
dati dell’Eba sulle necessità di
capitale per i primi 70 istituti di
credito europei, che un mese fa
hanno evidenziato una carenza
di 14,7 miliardi per quattro
gruppi italiani (Unicredit per
7,4 miliardi, Mps per 3,1, Banco
Popolare per 2,8 e Ubi per 1,5)
erano da considerare «preliminari e indicativi». Le pressioni
perché l’autorità bancaria europea presieduta da Andrea Enria
riveda i calcoli avrebbero ottenuto un risultato solo parziale:
l’Eba, che pubblicherà i dati definitivi all’inizio della settimana prossima, dovrebbe adottare un criterio di maggiore trasparenza sugli attivi per fare
emergere i differenti modelli
contabili tra i Paesi Ue.
È un aspetto sul quale la discussione nell’organismo di
Londra è stata accesa. Nel Consiglio dei supervisori dell’Eba,
dove siedono i rappresentanti
Regolatori
Sopra, la sede
di Bankitalia.
A fianco, Andrea
Enria, presidente
dell’Eba
(European
banking authority)
dei vari Paesi, se ne è parlato
molto perché proprio in questi
dettagli si nasconde il diavolo.
Una maggiore trasparenza può
far emergere come la vigilanza
bancaria in Italia, Spagna e
Gran Bretagna adotti criteri
più rigorosi di quanto accade
in Francia e Germania. Dunque
ogni miliardo di aumento di ca-
pitale richiesto dall’Eba alle
banche francesi (in totale 8,8
miliardi) o tedesche (5,2 miliardi) ha un significato diverso rispetto alla stessa cifra richiesta
alle banche italiane.
In termini tecnici, è un dibattito sui cosiddetti «floor»: si
tratta delle soglie minime sulle
stime dei modelli interni delle
banche, per calcolare il rischio
negli attivi e il relativo capitale
da accantonare. Quei «floor»,
originariamente contenuti nel
passaggio fra gli accordi di Basilea 1 e 2, sono livelli minimi
sotto i quali le banche non possono sottostimare il rischio nei
loro modelli interni. Il meccanismo sarà in vigore fino alla fi-
Ligresti esce da Tre torri (Citylife)
Vertice Fonsai
lunedì
all’Isvap
MILANO — I vertici della Fonsai si
recheranno in Isvap lunedì
prossimo. Sul tavolo del numero
uno dell’Authority sulle
assicurazioni Giancarlo Giannini ci
sarà il progetto della compagnia di
costituire un veicolo nel quale
collocare le partecipazioni
(Mediobanca, Rcs e Pirelli), una
newco controllata da Fonsai ma con
una quota detenuta anche da una
banca (forse Crédit Suisse).
Nel frattempo Salvatore Ligresti,
dopo essere uscito dall’azionariato
di Citylife, è uscito anche dal general
contractor Tre torri, finora condiviso
con il gruppo Lamaro. Al posto di
Fonsai subentra il gruppo Rizzani de
Eccher, che ne assume la gestione.
S. Bo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ne di quest’anno, poi un sistema simile scatterà nel 2013
con Basilea 3. Soprattutto nell’interregno, Francia e Germania sono state più tolleranti sul
calcolo del rischio negli attivi
delle loro banche, ma ciò nel
confronto europeo riduce per
loro la richiesta di rafforzamento del capitale (specie rispetto
a Italia e Spagna). Il terreno di
gioco è squilibrato e probabilmente lo resterà. Ma l’Eba potrebbe imporre la trasparenza
su come si arriva a certe stime,
perché il mercato possa distinguere.
Le pressioni da parte del sistema bancario italiano sono
però forti per un ulteriore ammorbidimento. Due i punti più
controversi: titoli sovrani e
bond convertibili. La necessità
di registrare come perdita la
svalutazione di mercato dei titoli di Stato (gli istituti italiani sono pieni di bond del Tesoro) è
un criterio considerato ingiusto e dagli effetti perversi: applicando il mark-to-market, le
banche francesi e tedesche possono registrare plusvalenze (sia
pure destinate a svanire alla scadenza) sui titoli dei propri Paesi, così da compensare le perdite sulla Grecia. Circa i bond convertibili, invece, l’Eba li considera capitale solo se «coerenti
con i criteri severi e omogenei»
stabiliti dall’autorità europea.
Su questo fronte i banchieri italiani si attendono notizie positive. Unicredit si è appena vista
riconoscere come capitale 2,4
miliardi di bond convertibili
dalla Banca d’Italia, che invece
l’Eba non considerava. Mps ha
due bond simili per 1 miliardo,
e prestiti «soft mandatory» li
hanno anche Ubi e Banco Popolare. Se Bankitalia applicherà
gli stessi criteri usati per Unicredit, la cifra Eba si abbasserebbe
a circa 10 miliardi.
Federico Fubini
Fabrizio Massaro
Panorama
Blackstone verso
l’offerta su Yahoo
Con partner asiatici
Il gruppo cinese Alibaba e la
giapponese Softbank sarebbero in
colloqui avanzati con Blackstone e
Bain Capital per un’offerta sul 100%
di Yahoo!. Secondo Bloomberg
potrebbero offrire 25 miliardi di
dollari, oltre 20 dollari ad azione.
Più alti i rendimenti postali. Due
le offerte di Poste: «Tasso Oro per
Tutti», che porta tutti i titoli
all’1,40%, dallo 0,90% del
rendimento «Giallo», e «Più
risparmi più Interessi», al 3%.
Ben Ammar non vuole La7. Il
finanziere franco tunisino Tarak Ben
Ammar (foto) ha
ribadito di non
avere «intenzione
di comprare»
Telecom Italia
Media, «l’ho già
smentito dieci volte
in tre anni, d’ora in
poi proverò a farlo in arabo così mi
capiranno meglio».
Massimo Egidi nel cda Telecom
al posto del ministro Francesco
Profumo come indipendente.
Saras, nessun delisting. Lo
sostiene la società dei Moratti,
precisando che ci sono rapporti con
controparti industriali per
«operazioni sia commerciali che
strategico-industriali».
Ubs, fuori la risk manager
Maureen Miskovic. Lo ha deciso il
ceo Sergio Ermotti.
Outlet McArthurglen, sale il
fatturato del 12% a 726 milioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Welfare aziendale Referendum tra i lavoratori, l’80% è d’accordo
Enel, via lo sconto ai dipendenti
Arriva il bonus per la pensione
MILANO — Cancellato per
sempre lo «sconto» sulla bolletta per i dipendenti Enel.
L’80% dei lavoratori ha detto
sì all’accordo firmato a maggio da sindacati e azienda, che
prevede la cancellazione dell’agevolazione sulle tariffe della corrente elettrica in vigore
da cinquant’anni. Un istituto
che era già stato abolito per
tutte le assunzioni post
1996 ma che
coinvolgeva
ancora 27 mila lavoratori.
Dal primo febbraio sarà sostituito da un bonus (variabile
a seconda dell’anzianità) versato per ogni dipendente sul
Fopen, il fondo aziendale di
previdenza integrativa.
Si tratta — spiega l’Enel —
di una sorta di patto generazionale, perché questa monetizzazione dello sconto varrà sia
per gli assunti prima del ’96
(che erano ancora titolari delle agevolazioni tariffarie, ndr)
sia per i dipendenti assunti
successivamente e anche per i
futuri assunti che prenderanno circa 170 euro annui. L’intesa è stata sottoscritta a maggio
dai principali sindacati ma
non sono mancati i mal di pancia, tant’è che dai lavoratori sono state raccolte mozioni di rigetto dell’accordo e su Facebook è nato sul tema un gruppo con più di 800 membri. I di-
1962
l’anno di nascita
dell’Enel e di
applicazione
dell’agevolazione
pendenti spiegano che non si
tratta di un «privilegio», ma di
agevolazione, frutto di contrattazione, cancellata senza il loro coinvolgimento. «Ci hanno
chiesto di dire sì o no all’accordo — spiegano sul social
network — solo dopo che i
sindacati lo avevano firmato.
E a chi dovevamo esprimere il
nostro parere? All’azienda, che
in caso di pareri positivi assegnava pure un incentivo?».
L’unica organizzazione sindacale a non siglare l’intesa è
stata Cisal Federenergia: «Enel
non solo non ha predisposto
un modello per esprimere il diniego all’accordo — spiega Angelo Petraroli, della segreteria
nazionale del sindacato indipendente e minoritario — ma
ha inoltrato contestazioni disciplinare a chi, come me, cercava di divulgare un facsimile
per dire no all’abolizione utilizzando la mail aziendale. Per
chi non si esprimeva è valso
invece il silenzio assenso». «Cisal Federenergia rappresenta
l’1,5% dei lavoratori — rispondono dall’Enel — le maggiori
rappresentanze sindacali hanno firmato l’intesa. Abbiamo
voluto anche sentire direttamente i lavoratori e il consenso anche in questo caso è stato
ampio. Sappiamo che in trattative come questa possono esserci gli scontenti, ma siamo
consapevoli di aver fatto un
passo importante per le generazioni future».
Corinna De Cesare
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Editoria
Fieg: Anselmi
candidato
alla
presidenza
MILANO — Giulio Anselmi alla presidenza della Federazione
italiana degli editori. Dopo le dimissioni di Carlo Malinconico,
nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio, la Fieg
lo ha designato ieri. Il Comitato di presidenza della
Federazione ha proposto all’unanimità all’Assemblea generale
la candidatura del presidente dell’Ansa. «Il Comitato di
presidenza — si legge in una nota — ha ringraziato
calorosamente Malinconico per il lavoro svolto e dopo aver
formulato i migliori auguri per la sua nuova prestigiosa
nomina, ha deciso di proporre all’assemblea generale la
candidatura di Giulio Anselmi alla presidenza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Codice cliente:
Codice cliente:
36
Nome
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
Data Valuta
Quota/od.
AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89
[email protected]
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2,892
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3,773
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4,481
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EUR
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EUR
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EUR
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EUR
EUR
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Amundi Corporate Giugno 2012
Amundi Dynamic Allocation
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Amundi Eureka BRIC 2017
Amundi Eureka BRIC Ripresa 2014
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Amundi Eureka Cina Ripresa 2015
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Amundi Eureka Double Win
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Amundi Global Equity
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5,010
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Nome
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29/11
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31/10
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EUR
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EUR
EUR
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EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
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5,171
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4,894
4,238
4,139
5,807
Carige Azionario Europa
Carige Azionario Internazionale
Carige Azionario Italia
Carige Bilanciato 10
Carige Bilanciato 30
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Carige Corporate Euro
Carige Total Return 1
Carige Total Return 2
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Carige Obblig Globale
30/11
30/11
30/11
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30/11
30/11
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EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
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4,125
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4,866
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EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
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12,606
12,326
Fondo Pensione Aperto Carige
Difesa Classe A
Difesa
Obiettivo TFR Classe A
Obiettivo TFR
Rivalutazione Classe A
Rivalutazione
Valorizzazione Classe A
Valorizzazione
31/10
31/10
31/10
31/10
31/10
31/10
31/10
31/10
Num tel: 178 311 01 00
www.compamfund.com - [email protected]
30/11 USD
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1217,256
Bluesky Global Strategy A
30/11 EUR
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1149,327
Bond Euro A
30/11 EUR
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Bond Euro B
30/11 EUR
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Bond Risk A
30/11 EUR
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Multiman.Target Alpha A
Nome
Data Valuta
Dynamic Equity
Efficient
Equity Opportunity C
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Glob. Tactical Asset All.
Global Convertible Plus
Global Equity
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High Dividend Euro
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Total Return C
US Equities C
Usa Short Term C
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
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30/11
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30/11
30/11
30/11
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93,090
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90,760
78,060
110,340
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105,100
75,520
95,540
71,370
93,790
97,800
110,370
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
USD
USD
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Duemme Hedge Dynamic
Duemme Hedge Performance
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www.eurizoncapital.it
tel. 02 88101
29/11 EUR
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29/11 EUR
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29/11 EUR
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29/11 EUR
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29/11 EUR
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Eurizon Azioni PMI America
29/11 EUR
Eurizon Azioni PMI Italia
29/11 EUR
Eurizon Azioni PMI Europa
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Eurizon Bilanc Euro Multiman
29/11 EUR
Eurizon Diversificato Etico
Eurizon Focus Cap Protetto 12/2014 29/11 EUR
29/11 EUR
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Eurizon Focus Gar 09/2012
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Eurizon Focus Gar 12/2012
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29/11 EUR
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29/11 EUR
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29/11 EUR
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29/11 EUR
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29/11 EUR
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29/11 EUR
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29/11 EUR
Eurizon Obbligazioni Euro BT
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Eurizon Obbligazioni Internazionali 29/11 EUR
29/11 EUR
Eurizon Obiettivo Rendimento
29/11 EUR
Eurizon Profilo Conservativo
29/11 EUR
Eurizon Profilo Dinamico
29/11 EUR
Eurizon Profilo Moderato
Eurizon Rendimento Assoluto 2 A 29/11 EUR
Eurizon Rendimento Assoluto 3 A 29/11 EUR
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Eurizon Team 1
29/11 EUR
Eurizon Team 2
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29/11 EUR
Eurizon Team 5
29/11 EUR
Eurizon Tesoreria Dollar
29/11 EUR
Eurizon Tesoreria Euro A
29/11 EUR
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29/11 USD
Eurizon Tesoreria Dollar $
29/11 EUR
Eurizon Rendita
29/11 EUR
Eurizon Soluzione 10
29/11 EUR
Eurizon Soluzione 40
29/11 EUR
Eurizon Soluzione 60
29/11 EUR
Eurizon Strategia Prot III Trim 11
29/11 EUR
Passadore Monetario
29/11 EUR
Teodorico Monetario
29/11 EUR
Unibanca Azionario Europa
29/11 EUR
Unibanca Monetario
29/11 EUR
Unibanca Obbligaz Euro
ABS- I
BOND-B
EQUITY- I
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20,231
8,631
5,271
13,891
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13,767
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9,017
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7,241
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4,960
4,927
4,900
5,213
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5,215
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12,022
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5,320
5,036
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5,531
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3,649
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5,738
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5,162
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5,642
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12,444
7,647
7,720
16,614
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22,046
5,139
7,065
7,422
5,121
5,675
5,634
31/10 EUR
6745,992
6956,029
31/10 EUR 503781,272 501713,582
31/10 EUR 480478,236 449210,795
Tel: 848 58 58 20
Sito web: www.ingdirect.it
30/11 EUR
Dividendo Arancio
30/11 EUR
Convertibile Arancio
30/11 EUR
Euro Arancio
01/03 EUR
Bilancio Arancio
30/11 EUR
Borsa Protetta Agosto
30/11 EUR
Borsa Protetta Febbraio
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Borsa Protetta Maggio
30/11 EUR
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Mattone Arancio
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Profilo Dinamico Arancio
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Profilo Equilibrato Arancio
30/11 EUR
Profilo Moderato Arancio
30/11 EUR
Top Italia Arancio
37,270
50,170
53,330
48,380
54,350
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52,210
44,700
31,880
49,000
49,120
48,850
34,330
La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia
è disponibile sul sito www.invesco.it
Invesco Funds
Numero Verde 800 255783
[email protected] - www.animasgr.it
30/11 EUR
3,933
Anima America
30/11 EUR
5,563
Anima Asia
30/11 EUR
5,687
Anima Convertibile
30/11 EUR
9,375
Anima Emerging Markets
30/11 EUR
3,674
Anima Europa
30/11 EUR
13,166
Anima Fondattivo
30/11 EUR
17,661
Anima Fondimpiego
30/11 EUR
11,914
Anima Fondo Trading
30/11 EUR
6,464
Anima Liquidità
30/11 EUR
6,465
Anima Obbligaz Euro
30/11 EUR
5,259
Anima Obiettivo Rend.
30/11 EUR
9,545
Americhe
30/11 EUR
6,501
Corporate Bd
30/11 EUR
6,584
Emerging Markets Bd
30/11 EUR
6,267
Emerging Markets Eq
30/11 EUR
11,983
Europa
30/11 EUR
6,038
Iniziativa Europa
30/11 EUR
11,833
Italia
30/11 EUR
11,369
Monetario
30/11 EUR
4,540
Pacifico
30/11 EUR
10,311
Pianeta
30/11 EUR
7,037
Risparmio
30/11 EUR
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Sforzesco
30/11 EUR
6,678
Tesoreria
30/11 EUR
19,094
Valore Globale
30/11 EUR
33,375
Visconteo
30/11 EUR
4,394
Capitale Piu' C.Azionario
30/11 EUR
4,918
Capitale Piu' C.Bilanc. 15
30/11 EUR
4,614
Capitale Piu' C.Bilanc. 30
30/11 EUR
5,174
Capitale Piu' C.Obbligaz.
DB Platinum
3,761
5,583
5,643
9,250
3,545
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17,621
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6,450
5,255
9,320
6,478
6,543
6,181
11,593
5,844
11,390
11,366
4,559
10,347
7,028
9,627
6,676
18,438
32,963
4,290
4,888
4,573
5,168
Agriculture Euro R1C A
Comm Euro R1C A
Comm Harvest R3C E
Croci Germany R1C A
Currency Returns Plus R1C
Dyn Aktien Pl R1C A
29/11
30/11
30/11
29/11
30/11
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
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97,270
70,710
130,630
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941,760
94,440
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
29/11
29/11
29/11
23/11
29/11
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EUR
JPY
USD
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
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96,980
101,570
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99,950
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101,720
10207,670
78,660
5596,210
104,750
97,090
101,570
96,720
82,520
99,720
6651,650
101,390
10189,420
DB Platinum IV
Croci Euro R1C B
Croci Japan R1C B
Croci US R1C B
Dyn. Bd Stabilität Plus R1C A
Dyn. Cash R1C A
Dyn. ETF Selector 3 R1C A
Dyn. ETF Selector 6 R1C A
Dyn. ETF Selector 8 R1C A
Paulson Global R1C E
Sovereign Plus R1C A
Systematic Alpha Index R1C A
Tel. 02/88219.1 - [email protected]
www.gruppoesperia.com
Duemme Sicav
Asian Equities C
Bond Euro Area C
Bond Inflation Linked C
Corporate Bond Euro C
30/11
30/11
30/11
30/11
JPY
EUR
EUR
EUR
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129,300
90,910
111,850
4806,000
129,250
90,660
112,130
Asia Balanced R
Asia Balanced E
Asia Consumer Demand R
Asia Consumer Demand E
Asia Infrastructure R
Asia Infrastructure E
Balanced-Risk Allocation A
Balanced-Risk Allocation R
Balanced-Risk Allocation E
Em. Loc. Cur. Debt R-Dis.M
Em. Loc. Cur. Debt E
Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M
Energy R
Energy E
Euro Corp. Bond R-Dis.M
Euro Corp. Bond R
Euro Corp. Bond E
Euro Corp. Bond A-Dis.M
Euro Inflation-Link. Bond R
Euro Inflation-Link. Bond E
Glob. Equity Income R
Glob. Smaller Companies Eq. R
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis. T
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond R-Dis. M
Greater China Eq. R
Greater China Eq. E
Japanese Eq. Advantage E
Japanese Eq. Advantage R
Pan European Eq. R
Pan European Eq. E
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Pan European Struct. Eq. E
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30/11
30/11
30/11
30/11
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30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
30/11
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EUR
USD
EUR
USD
EUR
EUR
EUR
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USD
USD
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EUR
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EUR
EUR
EUR
USD
USD
EUR
EUR
EUR
USD
EUR
EUR
JPY
EUR
EUR
EUR
EUR
USD
9,130
11,840
8,020
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7,780
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10,083
9,221
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9,678
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1570,000
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8,040
16,170
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Per ulteriori informazioni, visitate il sito
www.invescopowershares.net
30/11 EUR
5,806
Dynamic US Market
30/11 EUR
41,979
EQQQ
30/11 EUR
102,189
EuroMTS Cash 3 Months
30/11 EUR
4,844
FTSE RAFI Asia Pacific Ex-Jap
30/11 EUR
8,213
FTSE RAFI Dev. 1000 Fund
30/11 EUR
7,752
FTSE RAFI Dev. Europe Mid-Sm
30/11 EUR
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30/11 EUR
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30/11 EUR
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FTSE RAFI Hong Kong China
30/11 EUR
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FTSE RAFI Italy 30
30/11 EUR
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30/11 EUR
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Global Agriculture NASDAQ OMX 30/11 EUR
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Global Clean Energy
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30/11 EUR
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MENA NASDAQ OMX
30/11 EUR
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Palisades Global Water
Quota/pre.
5,651
40,830
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6,008
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4,787
7,649
6,395
Tel: 02 77718.1
www.kairospartners.com
KAIROS PARTNERS SGR
Kairos Div. + I
Kairos Div. + P
Kairos Equity A
Kairos Fix. Inc. A
Kairos Fix. Inc. I
Kairos Italia A
Kairos Low Vol. A
Kairos Low Vol. B
Kairos Low Vol. I
Kairos Medium Term A
Kairos Medium Term B
Kairos Multi-Str. A
Kairos Multi-Str. B
Kairos Multi-Str. I
Kairos Global
Kairos Income
Kairos Small Cap
30/09
30/09
30/09
30/09
30/09
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30/09
30/09
30/09
30/09
30/09
30/09
30/09
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30/11
30/11
EUR
EUR
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KIS - Trend A
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KIS - Trend I
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EUR
EUR
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www.newmillenniumsicav.com
Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475
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NM Augustum Corp Bd A
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NM Augustum High Qual Bd A
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NM Augustum Pan European Eq A 30/11 EUR
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NM Total Return Flexible A
Numero verde 800 124811
[email protected]
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NEXTAM PARTNERS SICAV
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AAM Pro Select I
BInver International A
BInver International I
Citic Securities China A
Citic Securities China I
Fidela A
Fidela I
Income A
Income I
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30/11
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EUR
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Multimanager American Eq.A
Multimanager American Eq.I
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Multimanager Asia Pacific Eq.I
Multimanager Emerg.Mkts Eq.A
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30/11
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30/11
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EUR
EUR
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EUR
EUR
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EUR
EUR
EUR
Tel: 0041916403780
www.pharusfunds.com [email protected]
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0,000
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Data Valuta
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30/11
Pacific Equity A
Pacific Equity A
QEP Global Quality A
QEP Global Quant Act Val A
QEP Global Quant Act Val A
Strategic Bond A
Swiss Equity A
Swiss Equity Opps A
Swiss Small & Mid Cap A
UK Equity A
US All Cap A
US Dollar Bond A
US Dollar Liquidity A
US Large Cap A
US Large Cap A
US Small & Mid-Cap Equ A
US Small & Mid-Cap Equ A
US Smaller Companies A
EUR
USD
EUR
EUR
USD
USD
CHF
CHF
CHF
GBP
USD
USD
USD
EUR
USD
EUR
USD
USD
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105,990
142,060
69,710
Dal giorno 1/1/2012 la pubblicazione dei prezzi della SICAV
Schroder International Selection Fund sarà sospesa. I prezzi
di tutti i fondi delle SICAV Schroders sono sempre
consultabili sul sito www.schroders.it
www.sorgentegroup.com
Fondo Donatello-Michelangelo Due
Fondo Donatello-Tulipano
Fondo Donatello-Margherita
Fondo Donatello-David
Fondo Donatello-Puglia Uno
Caravaggio di Sorgente SGR
30/06
30/06
30/06
30/06
30/06
30/06
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EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
53001,059
50528,340
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58093,677
55674,536
2904,499
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28627,386
57372,027
55416,101
2981,761
Si tratta di Fondi Immobiliari chiusi
Bim Az. Small Cap Italia
Bim Azionario Europa
Bim Azionario Globale
Bim Azionario Italia
Bim Azionario USA
Bim Bilanciato
Bim Corporate Mix
Bim Flessibile
Bim Obblig. Breve Term.
Bim Obblig. Globale
Bim Obbligazionario Euro
Sicav Asia Flessibile
Sicav Azionario Euro
Sicav Azionario Italia
Sicav Bil.Equ. Italia
Sicav Fortissimo
Sicav Europa Flessibile
Sicav Monetario
Sicav Obblig. Area Europa
Sicav Patrimonio Globale
Sicav Patrimonio G. Reddito
Synergia Azionario Europa
Synergia Azionario Globale
Synergia Azionario Italia
Synergia Az. Small Cap Italia
Synergia Azionario USA
Synergia Bilanciato 15
Synergia Bilanciato 30
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Synergia Monetaria
Synergia Obbl. Corporate
Synergia Obbl. Euro B.T.
Synergia Obbl. Euro M.T.
Synergia Tesoreria
Synergia Total Return
Symphonia MS Adagio
Symphonia MS America
Symphonia MS Asia
Symphonia MS Europa
Symphonia MS Largo
Symphonia MS P. Emer.
Symphonia MS Vivace
Tel: 800/614614
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
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30/11 EUR
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30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
30/11 EUR
5,711
7,816
3,388
5,522
5,530
20,599
5,432
3,560
6,405
6,045
6,748
5,699
4,398
8,409
5,008
2,125
4,440
7,406
9,324
4,764
6,905
4,828
5,187
4,594
4,496
5,781
5,038
5,090
5,117
4,972
5,361
4,908
5,027
5,033
4,901
5,548
3,803
4,833
4,841
5,173
12,101
4,734
5,508
7,487
3,230
5,314
5,283
20,105
5,424
3,547
6,398
6,049
6,719
5,608
4,202
8,094
4,951
2,029
4,367
7,402
9,311
4,660
6,887
4,642
4,958
4,423
4,336
5,541
4,996
5,023
5,014
4,969
5,350
4,904
5,002
5,031
4,878
5,516
3,721
4,760
4,727
5,127
11,883
4,641
4,493
5,487
4,919
4,284
5,018
5,174
4,334
3,944
9,903
6,019
4,171
5,576
6,450
7,183
7,433
6,612
5,450
9,333
6,118
7,090
4,912
5,410
5,884
6,099
5,277
5,222
5,092
4,733
4,426
4,938
4,968
4,688
10,447
4,481
5,482
4,897
4,152
4,860
5,011
4,209
3,783
9,775
6,050
4,034
5,500
6,449
7,179
7,401
6,597
5,513
9,284
6,154
7,089
4,793
5,330
5,838
6,072
5,253
5,184
5,042
4,667
4,350
4,937
4,967
4,667
10,443
68,500
95,050
380,790
376,230
194,040
74,000
104,250
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106,480
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67,900
105,060
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104,780
52,030
57,790
80,270
106,900
87,310
66,080
101,270
112,690
www.pegasocapitalsicav.com
Strategic Trend Inst. C
Strategic Trend Retail C
29/11 EUR
29/11 EUR
101,420
100,610
Numero Verde 800-533377 - www.schroders.it
Schroder International Selection Fund SICAV
30/11 USD
107,220
Asia Pacific Property Sec. A
30/11 USD
12,050
Asian Bond Abs.Re. A
30/11 USD
97,540
Asian Convertible Bd A
30/11 USD
18,560
Asian Equity Yield A
30/11 USD
132,050
Asian Smaller Companies A
30/11 EUR
124,190
BRIC (BR,RU,IN,CH) A
30/11 USD
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BRIC (BR,RU,IN,CH) A
30/11 USD
192,560
China Opportunities A
30/11 EUR
98,890
Currency Absolute Ret EUR A
30/11 EUR
17,450
Em. Eur. Dbt Abs. Ret. A
30/11 EUR
15,800
Emerging Asia A
30/11 USD
21,360
Emerging Asia A
30/11 EUR
19,370
Emerging Europe A
30/11 EUR
8,310
Emerging Markets A
30/11 USD
11,250
Emerging Markets A
30/11 USD
26,030
Emerging Mkts Dbt Abs Ret A
30/11 EUR
21,630
EURO Active Value A
30/11 EUR
15,310
EURO Bond A
30/11 EUR
15,320
EURO Corporate Bond A
30/11 EUR
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EURO Credit Duration Hdg
30/11 EUR
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EURO Equity A
30/11 EUR
8,490
EURO Government Bond A
30/11 EUR
121,890
EURO Liquidity A
30/11 EUR
6,620
EURO Short Term Bond A
30/11 EUR
17,620
European Allocation A
30/11 EUR
9,150
European Defensive A*
30/11 EUR
69,150
European Dividend Max. A
30/11 EUR
32,220
European Equity Alpha A
30/11 EUR
84,920
European Equity Focus A
30/11 EUR
10,580
European Equity Yield A
30/11 EUR
139,730
European Large Cap A
30/11 EUR
16,860
European Smaller Comp A
30/11 EUR
88,700
European S&M-Cap Value A
30/11 EUR
91,210
European Special Sit A
30/11 USD
82,250
Frontier Markets Equity A
30/11 USD
12,070
Glb Emer Mkt Opps A
30/11 EUR
11,540
Glb Emer Mkt Opps EUR A
30/11 USD
11,280
Global Bond A
30/11 USD
98,350
Global Convertible Bd A
30/11 USD
7,980
Global Clim.ChgeEq.A
30/11 USD
8,620
Global Corporate A
30/11 EUR
101,690
Global Credit Duration A
30/11 EUR
91,550
Global Demo Opp A hdg
30/11 USD
7,170
Global Div.Maximiser A
30/11 USD
32,810
Global Energy A
30/11 USD
13,400
Global Equity A
30/11 EUR
82,610
Global Equity Alpha A
30/11 USD
111,800
Global Equity Alpha A
30/11 EUR
76,700
Global Equity Yield A
30/11 USD
103,680
Global Equity Yield A
30/11 USD
29,340
Global High Yield A
30/11 EUR
27,070
Global Infl Linked Bond A
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102,090
Global Managed Currency A
30/11 USD
104,730
Global Prop Securities A
30/11 EUR
91,130
Global Resources Equity A
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110,220
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30/11 USD
31,350
Greater China A
30/11 USD
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Indian Equity A
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Italian Equity A
30/11 JPY
497,360
Japanese Equity A
30/11 JPY
674,800
Japanese Large Cap A
30/11 JPY
48,200
Japanese Smal Companies A
30/11 EUR
33,500
Latin American Fund A
30/11 USD
45,560
Latin American Fund A
30/11 USD
7,390
Middle East A
101,350
100,540
106,460
12,040
98,130
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132,520
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195,000
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8,450
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17,360
9,000
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31,320
81,760
10,180
134,620
16,550
86,330
88,320
81,870
11,930
11,570
11,210
98,180
7,760
8,640
101,050
88,900
6,900
31,520
13,000
81,380
108,590
74,710
99,570
29,320
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101,500
102,430
89,130
107,380
31,630
99,970
17,210
486,880
661,840
46,950
32,730
43,880
7,310
Tel. 02 - 430241
www.ubipramerica.it
30/11 EUR
UBI Pr. Active Beta
30/11 EUR
UBI Pr. Active Duration
30/11 EUR
UBI Pr. Alpha Equity
30/11 EUR
UBI Pr. Azionario Etico
30/11 EUR
UBI Pr. Azioni Euro
30/11 EUR
UBI Pr. Azioni Europa
30/11 EUR
UBI Pr. Azioni Globali
30/11 EUR
UBI Pr. Azioni Italia
30/11 EUR
UBI Pr. Azioni Mercati Emerg.
30/11 EUR
UBI Pr. Azioni Pacifico
30/11 EUR
UBI Pr. Azioni USA
UBI Pr. Bilanc. Euro Rischio Cont. 30/11 EUR
30/11 EUR
UBI Pr. Euro B.T.
30/11 EUR
UBI Pr. Euro Cash
30/11 EUR
UBI Pr. Euro Corporate
30/11 EUR
UBI Pr. Euro Medio/Lungo Ter.
30/11 EUR
UBI Pr. Obblig. Dollari
30/11 EUR
UBI Pr. Obblig. Glob. Alto Rend.
30/11 EUR
UBI Pr. Obblig. Globali
30/11 EUR
UBI Pr. Obblig. Globali Corp.
30/11 EUR
UBI Pr. Portafoglio Aggressivo
30/11 EUR
UBI Pr. Portafoglio Dinamico
30/11 EUR
UBI Pr. Portafoglio Moderato
30/11 EUR
UBI Pr. Portafoglio Prudente
30/11 EUR
UBI Pr. Privilege 1
30/11 EUR
UBI Pr. Privilege 2
30/11 EUR
UBI Pr. Privilege 3
30/11 EUR
UBI Pr. Privilege 4
30/11 EUR
UBI Pr. Privilege 5
30/11 EUR
UBI Pr. Tot. Ret. Mod. A
30/11 EUR
UBI Pr. Tot. Ret. Mod. B
30/11 EUR
UBI Pr. Tot.Ret. Dinamico
30/11 EUR
UBI Pr. Total Return Prudente
www.vitruviussicav.com
30/11 EUR
Asian Equity B
30/11 USD
Asian Equity B
30/11 USD
Emerg Mkts Equity
30/11 EUR
Emerg Mkts Equity Hdg
30/11 EUR
European Equity
30/11 EUR
Greater China Equity
30/11 USD
Greater China Equity
30/11 USD
Growth Opportunities
30/11 EUR
Growth Opportunities Hdg
30/11 JPY
Japanese Equity
30/11 EUR
Japanese Equity Hdg
30/11 CHF
Swiss Equity
30/11 EUR
Swiss Equity Hdg
30/11 USD
US Equity
30/11 EUR
US Equity Hdg
8a+ Eiger
8a+ Gran Paradiso
8a+ Latemar
8a+ Matterhorn
8a+ Monviso
Tel 0332 251411
www.ottoapiu.it
30/11 EUR
4,105
3,959
30/11 EUR
5,277
5,276
30/11 EUR
4,926
4,861
25/11 EUR 479815,412 499669,631
28/10 EUR
5,019
5,022
Legenda: Quota/pre. = Quota precedente;
Quota/od. = Quota odierna
132DF61B
Codice cliente:
Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Sussurri & Grida
Piazza Affari
FONSAI SOPRA 1 EURO
EXOR MAGLIA NERA
Tabacci chiede conto della gestione di A2A
di GIACOMO FERRARI
orna la cautela nelle Borse
europee dopo l’euforia di
mercoledì, con l’attenzione degli
operatori già rivolta al Consiglio
europeo del 9 dicembre. In Italia,
intanto, nell’attesa della manovra
che il governo Monti presenterà
lunedì, lo spread Btp-Bund scende a 445 punti
base. In questo quadro Piazza Affari, in equilibrio
per tutta la seduta, chiude in leggero calo (-0,16%
l’indice Ftse Mib). Ma all’interno del paniere dei 40
titoli principali non mancano le variazioni
significative. A cominciare dall’exploit di Fonsai,
che ritorna sopra quota 1 euro, in crescita del 9,3%,
dopo essere stata sospesa per eccesso di rialzo. A
spingere il titolo l’ipotesi dello scorporo delle
partecipazioni strategiche che dovrebbero confluire
in una nuova società. Cresce anche Finmeccanica
(+2,68%) in concomitanza con il Cda dedicato alla
nomina dei nuovi vertici. Nel comparto bancario
corre la Popolare Milano (+1,85%) e prende fiato la
Popolare dell’Emilia Romagna (-2,25%) dopo il
rally della vigilia. Maglia nera invece, fra le blue
chips, per Exor (-3,05%), seguita nella lista dei
peggiori da Saipem (-2,54%).
(fr.bas.) La data: 30 dicembre. È la nuova scadenza (la
quarta) dei patti di sindacato tra Edf e Delmi relativi a
Transalpina di Energia e Edison. Il riassetto del gruppo
di Foro Buonaparte non è ancora definitivo e non solo
perché i soci attendono la risposta della Consob ai due
quesiti sull’esenzione di un’opa obbligatoria sulle minoranze di Edison e, in caso negativo, sul prezzo dell’eventuale offerta (la media del titolo degli ultimi 12 mesi, circa 0,84 euro). Condizione che i francesi hanno posto come imprescindibile per il buon fine dell’accordo. Benché
A2A, Delmi ed Edf abbiano ufficializzato la proroga «tenuto conto dei significativi progressi conseguiti nel corso delle trattative» e si riservino il diritto di presentare la
disdetta dei patti in qualunque momento antecedente al
30 dicembre, restano alcuni nodi da sciogliere. Come il
potere di veto che vorrebbero gli italiani su eventuali ricapitalizzazioni di Edison a tutela del valore della loro
quota (il 30%). Mentre Edf, «considerato il contesto finanziario, vuole essere nella condizione di poter rafforzare il capitale di Edison». Sul fronte Edipower, per la ripartizione del debito dopo lo spacchettamento degli asset
previsto dal riassetto, i francesi hanno ottenuto che si
esprima un perito indipendente nominato da Edf, A2A e
Iren. Intanto l’assessore al Bilancio di Milano, Bruno Tabacci, ha inviato una lettera al consiglio di sorveglianza
di A2A (di cui il Comune è socio) per chiedere un giudizio sull’operato del consiglio di gestione della società.
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T
Borsa Italiana
Nome Titolo
Tel.
A A.S. Roma .....................(ASR)
A2A .......................................(A2A)
Acea......................................(ACE)
Acegas-Aps...........................(AEG)
Acotel Group * ......................(ACO)
Acque Potabili .......................(ACP)
Acsm ....................................(ACS)
AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI)
Aedes * ...................................(AE)
Aedes 14w *.....................(WAE14)
Aeffe *...................................(AEF)
Aicon * ...................................(AIC)
Alerion ..................................(ARN)
Amplifon...............................(AMP)
Ansaldo Sts *.........................(STS)
Antichi Pell ..............................(AP)
Apulia Pront...........................(APP)
Arena ....................................(ARE)
Arkimedica ...........................(AKM)
Ascopiave *...........................(ASC)
Astaldi * ................................(AST)
Atlantia ..................................(ATL)
Autogrill ................................(AGL)
Autostrada To-Mi .....................(AT)
Autostrade Mer. ................(AUTME)
Azimut..................................(AZM)
B B&C Speakers ...............(BEC)
Banca Generali .....................(BGN)
Banca Ifis *...............................(IF)
Banca Pop. Emilia R. .............(BPE)
Banca Pop. Sondrio.............(BPSO)
Banco Popolare .......................(BP)
Banco Popolare w10.........(WBP10)
Basicnet................................(BAN)
Bastogi......................................(B)
BB Biotech *............................(BB)
Bca Carige ............................(CRG)
Bca Carige r........................(CRGR)
Bca Finnat * ..........................(BFE)
Bca Intermobiliare .................(BIM)
Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL)
Bca Pop.Milano......................(PMI)
Bca Pop.Milano 13w .......(WPMI13)
Bca Pop.Spoleto ....................(SPO)
Bca Profilo ............................(PRO)
Bco Desio-Brianza ................(BDB)
Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR)
Bco Santander ....................(SANT)
Bco Sardegna rnc ...............(BSRP)
Bee Team ..............................(BET)
Beghelli ...................................(BE)
Benetton Group .....................(BEN)
Beni Stabili ...........................(BNS)
Best Union Co......................(BEST)
Bialetti Industrie *...................(BIA)
Biancamano *.......................(BCM)
Biesse * ................................(BSS)
Bioera.....................................(BIE)
Boero Bart.............................(BOE)
Bolzoni *................................(BLZ)
Bon.Ferraresi...........................(BF)
Borgosesia..............................(BO)
Borgosesia rnc......................(BOR)
Brembo * ..............................(BRE)
Brioschi..................................(BRI)
Buone Società .......................(LBS)
Buongiorno *.........................(BNG)
Buzzi Unicem ........................(BZU)
Buzzi Unicem rnc ................(BZUR)
C Cad It * ..........................(CAD)
Cairo Comm. *........................(CAI)
Caleffi....................................(CLF)
Caltagirone ..........................(CALT)
Caltagirone Ed.......................(CED)
Camfin .................................(CMF)
Camfin 09-11 w ............(WCMF11)
Campari ................................(CPR)
Cape Live ................................(CL)
Carraro ...............................(CARR)
Cattolica As.........................(CASS)
CDC ......................................(CDC)
Cell Therap...........................(CTIC)
Cembre * .............................(CMB)
Cementir *............................(CEM)
Cent. Latte Torino * ................(CLT)
Ceram. Ricchetti.....................(RIC)
CHL.......................................(CHL)
CIA .........................................(CIA)
Ciccolella ................................(CC)
Cir..........................................(CIR)
Class Editori ..........................(CLE)
Cobra * .................................(COB)
Cofide ...................................(COF)
Cogeme Set ..........................(COG)
Conafi Prestito' .....................(CNP)
Cred. Artigiano ......................(CRA)
Cred. Bergamasco...................(CB)
Cred. Emiliano .........................(CE)
Toffoletto De Luca Tamajo e soci, il polo del lavoro
(c.d.c.) Uno è l’avvocato del Lingotto, l’altro è presidente e socio fondatore di Ius Laboris (l’alleanza mondiale tra specialisti in diritto del lavoro). È fusione tra lo studio di Raffaele De Luca Tamajo e Toffoletto e soci. Dal 1
gennaio i due, entrambi grandi esperti del diritto del lavoro, daranno vita a un unico studio costituito da 18 soci, 70 professionisti, quattro sedi sul territorio nazionale.
Costituiti rispettivamente nel 1948 e nel 1925, i due studi legali avevano già avviato un’importante collaborazione con un’alleanza stretta dal 1˚ maggio 2007. Alleanza
che ora si fa fusione. A gennaio una nuova sede romana
con denominazione Toffoletto De Luca Tamajo e soci.
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L’Ambiente da Camfin a Pirelli
(f.d.r.) Riassetto in vista per Pirelli. Il gruppo della Bicocca si prepara a riorganizzare il portafoglio di Camfin
assumendo direttamente il controllo assoluto di Pirelli
Ambiente e Pirelli Eco Technology. Pirelli ha già in mano il 51% e un’opzione per rilevare il 49% dalla controllante. La manovra risponderebbe a una logica di razionalizzazione delle attività che dal punto di vista industriale troverebbero maggiori sinergie con i business della
Pirelli. E che potrebbero essere rafforzate senza impegnare Camfin. Possibilità che non sarebbe da escludere:
Nome Titolo
0,456
0,766
5,470
3,312
19,710
0,670
0,630
8,655
0,057
0,010
0,577
—
3,940
3,350
7,270
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0,200
0,007
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1,250
4,762
11,230
7,710
7,205
16,930
5,940
2,996
7,180
4,050
5,425
6,215
0,898
—
2,080
0,940
46,510
1,489
—
0,258
3,000
1,110
0,281
0,150
1,796
0,258
2,950
2,426
5,570
3,250
0,282
0,448
3,590
0,314
0,945
0,249
1,305
3,150
0,420
21,000
1,550
19,700
0,851
—
7,050
0,080
0,300
0,994
6,790
3,340
3,060
2,912
1,497
1,408
1,044
0,247
0,003
5,205
0,036
1,830
14,360
0,940
0,811
5,740
1,515
1,700
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1,230
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0,608
0,734
19,190
2,870
Cred. Valtellinese .................(CVAL)
Cred. Valtellinese 10w ....(WCVA10)
Cred. Valtellinese 14w ....(WCVA14)
Crespi ...................................(CRE)
Csp .......................................(CSP)
D D'Amico *........................(DIS)
Dada * ....................................(DA)
Damiani *.............................(DMN)
Danieli ..................................(DAN)
Danieli rnc ..........................(DANR)
Datalogic * ............................(DAL)
De'Longhi .............................(DLG)
Dea Capital *.........................(DEA)
Diasorin *...............................(DIA)
Digital Bros *..........................(DIB)
Dmail Group * ......................(DMA)
DMT * ..................................(DMT)
E Edison ............................(EDN)
Edison r ..............................(EDNR)
EEMS * ...............................(EEMS)
El.En. * ..................................(ELN)
Elica * ...................................(ELC)
Emak * ...................................(EM)
Enel.....................................(ENEL)
Enel Green Pw....................(EGPW)
Enervit ..................................(ENV)
Engineering * ........................(ENG)
Eni .........................................(ENI)
Erg........................................(ERG)
Ergy Capital...........................(ECA)
Ergy Capital 11w ................(WECA)
Ergy Capital 16w ............(WECA16)
Esprinet * ..............................(PRT)
Eurotech * .............................(ETH)
Exor ......................................(EXO)
Exor prv.................................(EXP)
-56,77
-23,64
-36,17
-8,70
-55,19
-53,31
-41,83
-20,08
-70,32
-77,33
+13,48
—
-25,45
-11,38
-20,81
-48,67
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-74,61
-82,76
-20,94
-3,90
-23,83
-27,61
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-12,07
-20,32
-21,62
-23,44
-42,89
+0,24
-63,57
—
-25,71
-38,76
-4,30
-5,16
—
-47,91
-28,23
-63,61
-67,48
-87,50
-47,87
-41,36
-27,16
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-29,76
-34,79
-28,20
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-31,56
-29,60
-1,14
-41,45
-58,50
+5,00
-27,32
-33,06
-34,08
—
-10,13
-42,57
-23,08
-14,60
-21,82
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-25,27
+7,35
+29,39
-20,41
-39,27
-33,87
-95,61
+6,77
-85,69
-52,93
-25,01
-42,72
-50,58
-7,57
-28,28
-30,61
-37,62
-45,18
-10,51
-52,38
-10,42
-36,34
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-18,41
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-43,45
-6,75
-38,58
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3,228
19,710
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0,626
8,555
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0,007
0,477
—
3,270
3,100
5,385
0,242
0,171
0,007
0,075
1,250
3,638
9,365
7,280
6,630
16,400
4,390
2,500
6,265
3,892
4,590
4,922
0,809
—
1,854
0,940
39,300
1,240
—
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2,950
1,087
0,258
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1,796
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2,700
2,338
5,090
3,210
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3,066
0,295
0,940
0,235
1,286
2,300
0,400
20,000
1,550
19,550
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—
6,075
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2,720
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1,020
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4,438
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0,070
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1,477
—
5,820
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9,600
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5,960
16,095
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24,380
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4,080
11,560
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2,753
—
3,100
1,660
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—
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7,810
1,012
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—
10,310
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4,100
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—
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—
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—
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—
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—
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3,2
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128,8
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—
3042,5
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—
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16,9
12,9
11,9
24,4
56,0
987,5
30,8
12,8
402,3
2,1
28,2
228,0
1161,2
981,1
Tel.
Exor risp................................(EXR)
Exprivia *...............................(XPR)
F Falck Renewables * .........(FKR)
Ferragamo...........................(SFER)
Fiat............................................(F)
Fiat Ind. priv............................(FIP)
Fiat Ind. risp ...........................(FIR)
Fiat Industr................................(FI)
Fiat prv....................................(FP)
Fiat rnc....................................(FR)
Fidia * ...................................(FDA)
Fiera Milano * .........................(FM)
Finarte C.Aste .......................(FCD)
Finmeccanica........................(FNC)
FNM .....................................(FNM)
Fondiaria-Sai .........................(FSA)
Fondiaria-Sai rnc.................(FSAR)
Fullsix....................................(FUL)
G Gabetti Pro.S..................(GAB)
Gabetti Pro.S. 13w .........(WGAB13)
Gas Plus................................(GSP)
Gefran * ..................................(GE)
Gemina ................................(GEM)
Gemina rnc ........................(GEMR)
Generali ....................................(G)
Geox .....................................(GEO)
Greenvision ............................(VIS)
Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES)
Gruppo Minerali M...............(GMM)
H Hera ...............................(HER)
I I Grandi Viaggi..................(IGV)
IGD *......................................(IGD)
Il Sole 24 Ore ........................(S24)
Ima * .....................................(IMA)
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Rif.
Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Nome Titolo
1,748
—
0,070
0,030
0,725
0,427
2,000
0,877
16,950
8,800
5,845
7,890
1,283
21,990
1,190
1,054
15,650
0,823
0,800
0,607
10,070
0,790
0,490
3,148
1,660
1,900
21,350
15,710
9,360
0,269
0,001
0,090
2,664
1,611
15,260
14,110
Immsi ....................................(IMS) 0,586 -3,14 -29,46 0,531 0,910 202,0
Impregilo................................(IPG) 2,198 +1,76 +2,47 1,520 2,462 884,4
Impregilo rnc........................(IPGR) 7,840 +1,16 +1,16 7,050 8,200
12,7
Indesit....................................(IND) 3,910 -0,86 -52,29 3,368 9,015 448,3
Indesit rnc ...........................(INDR)
—
—
—
—
—
—
Intek.......................................(ITK) 0,360 +1,38 -8,54 0,271 0,540
45,8
Intek 11w ..........................(WIT11)
—
—
—
—
—
—
Intek r ................................(ITKRP)
—
—
—
—
—
—
Interpump * ..............................(IP) 4,862 +0,37 -15,22 3,880 6,175 480,5
Interpump 12 w * ..............(WIP12) 0,429 +7,25 -35,68 0,360 0,874
—
Intesa Sanpaolo......................(ISP) 1,241 +1,06 -35,61 0,868 2,429 19390,6
Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR) 0,971 +1,73 -42,13 0,766 2,087 906,1
Invest e Sviluppo ....................(IES) 0,380 +2,40 -69,35 0,371 1,870
4,8
Invest e Sviluppo 09w......(WIES12)
—
—
—
—
—
—
Irce *......................................(IRC) 1,750
— +10,13 1,528 2,708
49,0
Iren ........................................(IRE) 0,719 +0,84 -42,79 0,687 1,407 843,8
Isagro * ..................................(ISG) 2,522 +3,62 -27,48 2,292 4,034
43,7
IT WAY * ................................(ITW) 1,155 +4,34 -55,13 1,090 2,764
9,1
Italcementi................................(IT) 4,590 -1,29 -30,45 4,090 7,650 822,8
Italcementi rnc .......................(ITR) 1,960 -3,45 -46,26 1,742 3,886 210,3
Italmobiliare...........................(ITM) 15,770 -1,19 -38,73 14,430 29,900 361,7
Italmobiliare rnc...................(ITMR) 9,900 -5,26 -44,66 9,720 19,730 166,5
Italy 1 Invest w ...................(WIT1)
—
—
—
—
—
—
Italy 1 Invest...........................(IT1) 9,610 +0,95
— 8,768 10,080 144,2
J Juventus FC ..................(JUVE) 0,536 +0,75 -43,84 0,485 0,986 109,6
18,0
K K.R.Energy......................(KRE) 0,018 -1,64 -70,64 0,018 0,065
K.R.Energy 12w..............(WKRE12) 0,005 +45,45 -76,59 0,003 0,024
—
Kerself ..................................(KRS) 1,441 -0,69 -58,56 1,242 3,700
25,4
Kinexia..................................(KNX) 1,190 +5,40 -44,26 1,100 2,135
22,8
KME Group ...........................(KME) 0,292 -4,13 -11,53 0,248 0,391 131,6
KME Group 09w.............(WKME09) 0,001 -16,67 -97,18 0,001 0,021
—
KME Group 11w.............(WKME11) 0,001 -25,00 -95,77 0,001 0,017
—
KME Group rnc ...................(KMER) 0,529 +0,19 -9,03 0,511 0,724
23,3
— -8,12 1,468 2,068
53,1
L La Doria *..........................(LD) 1,720
Landi Renzo *..........................(LR) 1,098 -0,09 -63,19 1,020 3,015 124,7
Lazio .....................................(SSL) 0,568 +2,53 -25,43 0,410 0,910
38,3
12,900
0,649
0,794
11,150
3,770
4,536
4,800
6,670
3,284
3,388
2,680
3,620
—
3,296
0,326
1,093
0,541
2,010
0,052
0,019
5,000
2,690
0,647
—
12,390
2,330
4,950
1,229
4,006
1,067
0,675
0,817
0,830
12,730
+1,92
—
+5,26
+4,58
—
-2,13
-0,79
-2,56
+1,99
+2,86
-0,93
+0,64
-2,21
+1,81
-1,73
+2,73
-0,95
-0,18
-1,23
-1,30
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-2,47
-3,16
-0,13
-0,18
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+2,25
+0,19
-1,00
+0,79
-23,08
+3,09
+4,96
+0,62
-3,05
-5,56
+0,39
+3,76
-0,81
-1,33
-1,41
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+0,83
+0,24
-1,45
+5,10
+0,44
—
+2,68
-1,21
+9,30
+5,67
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+12,43
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-0,66
-1,30
—
+0,65
-0,85
-2,08
-4,06
+0,10
-1,20
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—
-69,03
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-59,10
+4,40
-29,96
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+11,57
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-16,61
+5,60
+52,73
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-32,33
-52,93
-13,85
-38,79
-24,95
1,619
—
0,070
0,028
0,700
0,401
1,912
0,819
14,340
7,705
5,420
5,820
1,125
20,890
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1,026
14,750
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0,800
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8,550
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0,490
2,842
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1,217
19,270
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7,900
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0,001
0,070
2,282
1,559
13,440
12,510
3,695 469,4
—
—
0,281
—
0,161
4,5
1,295
24,1
1,000
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1,600 397,7
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0,959 4267,2
1,287
88,6
1,539
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50,8
1,494
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4,832 29595,2
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—
0,143
—
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58,8
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— 8,705 13,700 1873,1
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—
—
—
—
-61,72 2,910 9,865 1898,5
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70,1
+82,73 1,071 3,262
22,5
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13,1
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—
+26,58 2,230 7,150 230,0
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—
—
—
—
-13,96 10,650 16,990 19215,6
-32,32 2,220 4,950 615,1
+5,38 4,290 5,410
28,7
-28,17 1,094 2,104 508,2
-10,38 2,900 4,490
24,0
-31,16 1,020 1,760 1204,7
-17,63 0,640 1,080
29,8
-44,46 0,800 1,755 253,5
-40,50 0,750 1,510
35,5
-14,96 12,570 15,200 472,4
Tel.
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Rif.
Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Lottomatica ...........................(LTO) 11,520 +0,79 +22,42 8,925 15,440
Luxottica ...............................(LUX) 21,380 +1,09 -6,68 18,730 23,490
M Maire Tecnimont ..............(MT) 1,133 +1,07 -66,35 0,560 3,638
Management e C. .................(MEC) 0,200 -0,40 -6,63 0,198 0,230
Marcolin ...............................(MCL) 3,700 -0,64 -18,99 3,226 5,470
MARR * ..............................(MARR) 6,985 +0,14 -20,08 6,785 9,460
Mediacontech ......................(MCH) 1,509 +0,07 -35,79 1,400 2,470
Mediaset ................................(MS) 2,156 -1,64 -52,56 1,841 4,923
Mediobanca............................(MB) 4,764 -0,58 -29,53 4,326 8,010
Mediolanum .........................(MED) 2,660 -1,92 -14,95 2,218 4,084
Meridiana Fly........................(MEF) 0,037 +7,99 -19,25 0,034 0,092
Meridie ...................................(ME) 0,078 +6,41 -77,19 0,073 0,358
Meridie 11w ....................(WME11) 0,001+150,00 -94,41 0,000 0,018
Mid Industry Cap ...................(MIC) 9,500
— -5,00 9,110 10,730
Milano Ass...............................(MI) 0,253 +1,16 -66,77 0,220 0,895
Milano Ass. rnc......................(MIR) 0,234 +0,52 -69,98 0,201 0,868
Mirato * ................................(MRT)
—
—
—
—
—
Mittel.....................................(MIT) 1,747 -2,18 -43,09 1,624 3,197
MolMed ...............................(MLM) 0,495 +1,19 +20,83 0,381 0,767
Mondadori..............................(MN) 1,395 -4,19 -48,24 1,254 2,868
Mondo HE.............................(MHE) 0,494 -1,00+211,48 0,157 0,720
Mondo Tv * ...........................(MTV) 2,340 +0,26 -50,45 2,060 7,200
Monrif..................................(MON) 0,318 +0,66 -20,80 0,285 0,460
Monte Paschi Si. ................(BMPS) 0,253 +1,73 -65,08 0,238 0,859
Montefibre ..............................(MF) 0,107 -3,45 -29,42 0,103 0,175
Montefibre rnc....................(MFNC) 0,190 -5,00 -35,59 0,180 0,330
Monti Ascensori....................(MSA)
—
—
—
—
—
Mutuionline *........................(MOL) 3,480 -0,63 -29,42 3,448 5,579
N Nice *............................(NICE) 2,516 +1,62 -17,30 2,330 3,400
Noemalife .............................(NOE)
—
—
—
—
—
Novare ....................................(NR)
—
—
—
—
—
O Olidata ............................(OLI) 0,282 +1,44 -53,39 0,275 0,670
P Panariagroup * ...............(PAN) 0,960 +1,86 -37,46 0,915 1,622
Parmalat ................................(PLT) 1,495 -0,93 -27,78 1,405 2,640
1979,0
9973,0
371,4
93,1
231,4
465,7
28,0
2562,7
4099,7
1976,0
49,9
3,7
—
36,1
506,8
24,2
—
121,6
104,6
352,1
10,1
10,7
46,7
2775,0
14,0
5,1
—
138,1
289,5
—
—
9,7
43,3
2632,3
Nome Titolo
Tel.
B.O.T.
15.12.11
16.01.12
15.02.12
15.03.12
16.04.12
15.05.12
10
42
72
101
133
162
99,935
99,596
99,140
98,733
98,130
97,561
3,26
4,16
4,37
4,97
5,36
Oaktree richiama i cinesi di Shandong
per Ferretti
(f.d.r.) Non è ancora chiaro se si tratti di una «minaccia» o di un’intenzione reale. La vendita a sorpresa del
debito di Ferretti da parte di Mediobanca potrebbe far
tornare in gioco i cinesi di Shandong Heavy Industrial
Group, che si erano fatti avanti per rilevare il gruppo nautico ottenendo un «no grazie».
A rimetterli in gioco sarebbe il fondo americano Oaktree, che ha acquistato dalle banche parte del debito ceduto da Piazzetta Cuccia diventando il principale creditore di Ferretti. Un terzo incomodo pesante per Royal Bank
of Scotland e Strategic Value Partners, che stanno lavorando a un piano, che include il concordato preventivo,
per salvare il gruppo. Per farlo ora hanno bisogno del via
libera di Oaktree, che non sembra però disposto a seguire i piani degli altri due creditori. Il fondo americano
avrebbe in mente altre soluzioni. Tra le quali sarebbe
spuntata anche quella di girare a Shandong una parte del
debito appena acquistato.
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Parmalat 15w ................(WPLT15)
Piaggio ...................................(PIA)
Pierrel ...................................(PRL)
Pierrel 12w.....................(WPRL12)
Pininfarina ............................(PINF)
Piquadro .................................(PQ)
Pirelli & C. ...............................(PC)
Pirelli & C. rnc .......................(PCP)
Poligr. S.Faustino *.................(PSF)
Poligrafici Editoriale...............(POL)
Poltrona Frau.........................(PFG)
Pop Emilia 01/07.............(BPER15)
Pramac .................................(PRA)
Prelios...................................(PRS)
Premafin Finanziaria ................(PF)
Premuda .................................(PR)
Prima Industrie * ....................(PRI)
Prima Industrie 13w *......(WPRI13)
Prysmian ...............................(PRY)
R R. De Medici * ..................(RM)
R. Ginori 1735.........................(RG)
R. Ginori 1735 11w ..........(WRG13)
Ratti ......................................(RAT)
RCF .......................................(RCF)
RCS Mediagroup ...................(RCS)
RCS Mediagroup risp ..........(RCSR)
RDB * ...................................(RDB)
Realty Vailog............................(IIN)
Recordati *............................(REC)
Reply * ..................................(REY)
Retelit.....................................(LIT)
Retelit 11w ......................(WLIT12)
Risanamento...........................(RN)
Rosss....................................(ROS)
S Sabaf S.p.a. * .................(SAB)
Sadi .......................................(SSI)
Saes *.....................................(SG)
Saes rnc *.............................(SGR)
Safilo Group...........................(SFL)
Saipem.................................(SPM)
Saipem risp........................(SPMR)
Saras ....................................(SRS)
Sat ........................................(SAT)
Save....................................(SAVE)
Screen Service......................(SSB)
Seat PG...................................(PG)
Seat PG r ..............................(PGR)
Servizi Italia * .........................(SRI)
Seteco International * ............(STC)
SIAS .......................................(SIS)
Sistemi ....................................(SII)
Snai ......................................(SNA)
Snam Gas .............................(SRG)
Sogefi *...................................(SO)
Sol ........................................(SOL)
Sopaf.....................................(SPF)
Sorin.....................................(SRN)
Stefanel * ............................(STEF)
Stefanel risp * ...................(STEFR)
STMicroelectr. ......................(STM)
T Tamburi ...........................(TIP)
Tamburi 13w ...................(WTIP13)
TAS .......................................(TAS)
Telecom IT ..............................(TIT)
Telecom IT Media .................(TME)
Telecom IT Media rnc .........(TMER)
Telecom IT rnc......................(TITR)
Tenaris ..................................(TEN)
Terna ....................................(TRN)
TerniEnergia *........................(TER)
Tesmec * ...............................(TES)
Tiscali.....................................(TIS)
Tiscali 14w ......................(WTIS14)
Tod's.....................................(TOD)
Toscana Fin .............................(TF)
Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI)
TXT e-solution *.....................(TXT)
U UBI Banca .......................(UBI)
Uni Land ...............................(UNL)
Unicredit ...............................(UCG)
Unicredit risp ......................(UCGR)
Unipol ....................................(UNI)
Unipol 13w......................(WUNI13)
Unipol prv ............................(UNIP)
Unipol prv 13w...............(WUNP13)
V Valsoia............................(VLS)
Vianini Industria......................(VIN)
Vianini Lavori.........................(VLA)
Vittoria Ass. *.........................(VAS)
Y Yoox *...........................(YOOX)
Z Zignago Vetro *.................(ZV)
Zucchi...................................(ZUC)
Zucchi 11/14 w ..............(WZUC14)
Zucchi rnc...........................(ZUCR)
0,491
2,120
0,910
—
2,492
1,648
6,940
4,350
4,170
0,327
0,857
—
0,826
0,092
0,145
0,373
6,400
1,229
10,120
0,165
0,280
0,008
1,600
—
0,754
0,519
0,289
—
5,685
15,980
0,359
0,092
0,089
0,730
11,850
0,290
5,985
3,800
5,065
32,210
30,000
1,154
9,300
6,170
0,330
0,032
0,750
4,830
—
5,600
1,199
1,680
3,404
2,186
4,040
0,020
1,339
0,330
—
4,664
1,430
—
0,383
0,840
0,176
0,200
0,722
13,650
2,628
2,384
0,383
0,039
0,001
69,300
1,235
5,900
13,890
2,964
—
0,770
1,070
0,256
0,007
0,182
0,008
4,100
1,200
3,448
3,140
9,520
4,362
0,133
0,016
0,195
Scadenza Giorni Pr.Netto
15.06.12
16.07.12
15.08.12
14.09.12
15.10.12
15.11.12
193
224
254
284
315
346
97,132
96,653
96,126
95,790
95,313
94,928
-4,84 -53,55
-2,93 -12,49
-0,11 -72,57
—
—
+3,92 -35,27
-0,36 -14,61
-0,79 +13,12
-1,94 -23,68
— -54,10
+2,19 -33,22
+0,82 -11,51
—
—
+1,66 -20,58
+6,63 -79,87
-0,41 -81,07
+4,87 -50,47
+2,07 -11,72
-0,08 -22,17
+0,10 -21,55
-2,37 -30,38
+3,70 -38,73
+15,38 -44,44
-1,78 -14,26
—
—
-2,90 -28,10
+1,57 -28,51
+3,44 -85,79
—
—
-0,26 -19,82
+0,69 -19,17
+2,54 +1,10
+2,57+108,64
-0,89 -59,66
-1,35 -47,56
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-0,85 -12,25
+3,64 -11,99
+1,33 -23,23
+1,91 -63,08
-2,54 -14,52
— -17,81
-1,03 -27,88
— -7,19
-2,83 -18,49
+3,09 -48,19
+2,90 -60,91
— -8,54
-0,04 -18,82
—
—
-0,36 -22,87
-0,08 -77,59
-6,15 -36,48
-1,05 -8,43
-0,91 -12,73
-1,75 -18,38
— -74,38
+3,32 -21,92
+3,00 -32,65
—
—
+0,30 -41,99
-0,28 +1,85
—
—
+6,89 -43,87
-0,30 -14,37
+9,81 -26,39
-0,45 -37,92
-0,62 -12,11
-1,44 -26,22
-1,13 -17,62
+0,42 -34,68
+1,86 -40,85
-0,51 -51,56
+8,33 -43,48
+0,58 -6,19
— -14,00
-0,34 -45,67
-0,86+157,22
-1,85 -52,33
—
—
-0,45 -51,42
+5,94 -44,13
+2,89 -45,34
-1,33 -68,64
+3,12 -49,72
+11,11 -65,22
— -1,86
-1,40 -8,68
+1,41 -13,80
+1,29 -12,41
-1,04 -3,94
-0,46 -9,83
+3,81 +19,64
+31,93
—
+11,75+134,71
0,413
2,060
0,880
—
2,262
1,638
4,912
3,898
4,000
0,312
0,780
—
0,720
0,079
0,145
0,350
5,880
0,981
9,250
0,163
0,210
0,005
1,600
—
0,635
0,495
0,275
—
5,350
14,860
0,279
0,031
0,088
0,730
11,850
0,235
5,290
3,520
4,310
23,550
30,000
0,849
8,770
6,100
0,280
0,028
0,725
4,562
—
5,025
1,199
1,672
3,182
1,930
3,896
0,020
1,250
0,302
—
4,028
1,400
—
0,358
0,725
0,145
0,200
0,656
9,055
2,424
2,096
0,341
0,036
0,001
61,050
1,235
5,165
5,360
2,200
—
0,651
1,010
0,242
0,007
0,172
0,007
3,950
1,150
3,224
2,594
8,150
4,350
0,107
0,010
0,077
1,554
3,000
3,813
—
7,100
2,910
7,675
6,310
10,110
0,495
1,468
—
1,205
0,593
0,792
0,766
10,030
2,973
15,950
0,249
0,584
0,027
2,420
—
1,354
0,880
2,078
—
7,805
21,490
0,607
0,183
0,293
1,392
25,300
0,400
8,800
6,180
13,720
38,520
39,250
2,022
10,700
8,100
0,640
0,095
1,700
7,350
—
8,780
5,350
2,773
4,286
2,950
6,050
0,096
2,102
0,660
—
9,645
1,590
—
1,450
1,144
0,240
0,400
1,025
18,510
3,476
3,780
0,712
0,090
0,003
96,550
1,720
11,340
14,020
7,374
—
1,997
2,150
0,548
0,024
0,419
0,025
4,780
1,520
4,640
4,110
13,320
5,690
0,420
0,017
0,280
—
797,2
13,8
—
73,8
83,4
3322,7
55,3
4,9
42,3
119,6
—
24,9
76,8
61,3
70,0
54,9
—
2166,2
63,0
13,3
—
43,8
—
559,0
15,1
12,9
—
1195,1
146,5
56,8
—
73,8
8,7
138,4
27,0
86,5
28,2
285,5
14376,8
4,2
1138,8
91,7
345,1
45,2
61,5
0,5
76,9
—
1268,2
1,1
197,8
12210,6
257,4
374,5
8,4
632,3
27,0
—
—
194,1
—
16,0
11216,5
251,2
1,1
4311,1
—
5315,8
65,8
41,2
74,1
—
2118,5
37,8
383,5
36,4
2692,6
—
15003,1
24,9
543,6
—
237,0
—
42,7
35,9
148,1
209,6
506,1
351,9
3,3
—
0,6
* Titolo appartenente al segmento Star.
Valuta al 05-12-11
Rend.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rend.
5,30
5,16
5,38
5,10
5,22
4,84
Euribor
Periodo
1 sett.
1 mese
2 mesi
3 mesi
4 mesi
5 mesi
Monete auree
Oro
T. 360
T. 365
Periodo
T.360
T.365
01 dic
01 dic
0,894
1,205
1,304
1,469
1,537
1,612
0,906
1,222
1,322
1,489
1,558
1,634
6 mesi
7 mesi
8 mesi
9 mesi
10 mesi
11 mesi
12 mesi
1,697
1,752
1,815
1,867
1,923
1,977
2,030
1,721
1,776
1,840
1,893
1,950
2,004
2,058
Sterlina (v.c)
307,82 336,77
Sterlina (n.c)
307,82 337,19
Sterlina (post.74) 307,81 337,19
Krugerrand
1.143,44 1.342,53
Marengo Italiano 232,94 253,01
Marengo Svizzero 231,38 250,50
Marengo Francese 231,37 250,51
Denaro Lettera
Tassi
Mattino Sera
Oro Milano (Euro/gr.)
—
Oro Londra (usd/oncia) 1.750,00 1.752,00
Argento Milano (Euro/kg.)
—
Platino Milano (Euro/gr.)
—
Palladio Milano (Euro/gr.)
—
Italia
Euro 17
Canada
Danimarca
Finlandia
Sconto
Interv
1,25
1,25
1,25
0,00
1,00
1,25
1,25
1,00
1,00
1,25
Borse Estere
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz A New York valori espressi in dollari, a Londra
Rif.
Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni in pence, a Zurigo in franchi svizzeri
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano
Scadenza Giorni Pr.Netto
Pirelli Ambiente, che già a fine 2010 ha dovuto ricostituire il capitale dopo aver registrato perdite per 5,1 milioni, ha chiuso i conti a settembre in rosso per 3,9 milioni
mentre per Pirelli Eco Technology la perdita è stata di
11,4 milioni.
Quotazioni in diretta sul telefonino: invia QUOTA <sigla titolo>, ad esempio: QUOTA ACE al numero 482242. Costo 0,5 Euro per SMS ricevuto. Info su www.corriere.it/economia
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Rif.
Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
-1,45
-1,35
+0,74
-2,87
-3,19
-4,29
—
+0,41
+5,15
—
+1,14
—
-3,90
+6,89
-1,16
-12,79
+8,52
-1,52
+4,14
-0,79
+0,42
-1,66
-0,19
-1,10
+1,38
+0,25
—
-1,24
-0,25
-2,25
-2,13
+0,96
—
-1,89
—
-0,64
+0,81
—
—
+0,33
-2,89
+1,85
-0,66
-0,94
—
-0,61
+3,76
-1,33
+0,68
+0,07
+1,33
-1,54
+0,87
+0,48
-0,28
-0,38
+0,90
+0,12
—
—
-3,38
-3,13
—
-0,98
+3,09
—
-1,58
-0,22
-1,18
+2,00
-0,07
+1,91
+5,47
—
+0,41
+38,10
-1,98
—
-0,49
-3,95
-2,08
+1,12
+0,09
+1,88
-0,58
-0,82
-0,82
-0,04
-1,12
-2,84
-1,64
+4,02
-4,85
-3,78
+0,50
+3,97
+1,53
-0,55
Economia/Mercati Finanziari 37
italia: 515249535254
Francia
Giappone
G.B.
USA
Svezia
Sconto
Interv
1,25
1,25
0,10
0,50
0,25
2,00
0,30
0,00
0,75
2,00
indici
MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 01-12
Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 296,97
Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 112,39
Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 2052,58
DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 224,87
DJ Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 2313,84
DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 238,49
DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2287,12
FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 2043,95
Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 19002,26
Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 28443,50
Londra(FTSE100) . . . . . . . . . . . . 5489,34
Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . . 8421,00
Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 352,04
Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 2761,88
Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 4288,13
Toronto(300Comp) . . . . . . . . . . 12113,29
Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 1818,23
Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 5681,57
var.%
-0,90
+0,46
-1,03
-0,80
-0,71
-0,66
-0,52
-0,59
+5,63
-0,07
-0,29
-0,34
-0,56
+2,20
+2,47
-0,74
-1,55
+0,52
selezione
FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 01-12
Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76,25
Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,34
Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43,50
Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55,18
Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . . 1,36
Deutsche Bank n . . . . . . . . . . . . . . 28,64
Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . 11,17
Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . . 9,55
Dt Lufthansa Ag . . . . . . . . . . . . . . . 9,61
Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . . 64,90
Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36,42
Porsche Vz . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44,39
Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74,40
Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . 111,00
var.%
-0,95
-2,90
+2,10
-1,43
-2,45
+0,07
-0,40
-0,93
-0,04
+3,06
-0,42
-0,72
-0,79
-1,33
PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 01-12
Air France . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4,25
Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91,95
Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25,41
Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,50
Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,88
Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,71
Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20,11
Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66,38
Ciments Francais. . . . . . . . . . . . . . 56,91
Crédit Agricole . . . . . . . . . . . . . . . . 4,57
Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,72
France Télécom. . . . . . . . . . . . . . . 12,69
Havas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,07
L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79,20
Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46,92
Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . 13,71
Renault. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,70
Saint-Gobain . . . . . . . . . . . . . . . . . 31,10
Sanofi-Synthelab . . . . . . . . . . . . . . 52,01
Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 17,50
Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 53,68
Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38,30
var.%
-1,23
-2,14
-1,09
-2,05
-2,02
-1,35
+1,85
+0,55
-2,72
-3,83
-0,66
-0,90
-1,39
-0,54
-0,90
-0,18
-0,97
-0,15
-3,21
-0,45
-0,08
NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 01-12
Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 197,13
American Express . . . . . . . . . . . . . 47,79
Apple Comp Inc . . . . . . . . . . . . . . 387,93
At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,84
Bank of America . . . . . . . . . . . . . . . 5,53
Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70,98
Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,04
Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . . 96,82
Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 18,58
Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 26,99
Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 66,83
Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . . 90,11
Dow Chemical. . . . . . . . . . . . . . . . 27,57
DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,29
Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 79,79
Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,59
General Electric . . . . . . . . . . . . . . . 15,91
General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 20,96
Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . . 94,43
Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 28,22
Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54,16
Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189,45
Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,45
Intel Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24,92
Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . . 64,45
JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30,46
Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . . 78,98
Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 28,73
McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . . 95,50
Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 35,68
Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25,28
Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . . 73,20
Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 14,51
Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 95,25
Occidental Pet. . . . . . . . . . . . . . . . 96,83
Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20,03
Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 64,08
Texas Instruments . . . . . . . . . . . . . 30,21
Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,54
Us Steel Corp. . . . . . . . . . . . . . . . . 27,25
Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 35,99
Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49,00
Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8,19
Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16,23
var.%
+2,52
-0,52
+1,50
-0,48
+1,65
+3,33
-0,48
-1,08
-0,32
-1,78
-0,59
-1,52
-0,51
-0,90
-0,81
-0,09
-1,55
-1,49
+0,97
+0,02
+0,77
+3,81
+0,04
-0,42
-1,65
+1,06
+0,56
-0,02
-0,20
-1,17
-0,34
-1,89
-0,97
-2,09
-0,20
-0,76
+0,37
-1,67
-0,18
+0,39
-0,12
+0,49
+3,31
LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 01-12
3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184,00
Anglo American . . . . . . . . . . . . . 2439,28
AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 2912,00
B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 766,71
Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 176,71
BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 454,35
British Airways . . . . . . . . . . . . . . 276,46
British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 188,36
Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1271,62
Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1407,85
Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 327,96
Pearson Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 1146,16
Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . . 626,00
Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . . 730,42
Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . 107,87
Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . . 20,95
Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 1355,62
Unilever Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 2116,11
Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 168,26
var.%
-3,16
+0,80
-0,95
+0,22
-1,96
-1,39
-2,14
-0,86
+0,13
+0,31
-0,68
-0,59
+0,48
+0,19
-0,30
-0,19
+0,94
-0,98
-2,29
ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 01-12
Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51,50
Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49,80
Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,97
var.%
+0,68
+1,20
-1,88
Codice cliente:
38
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
Offerte valide dall’1 al 17 dicembre 2011, fino ad esaurimento scorte e salvo errori e/o omissioni di stampa. Le foto sono puramente rappresentative.
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Economia 39
italia: 515249535254
Trovolavoro
770
Le occasioni
della
settimana
80
Le selezioni nel gruppo
automobilistico Volvo
Confindustria
Cinquanta laureati
per il made in Italy
150
Volete lavorare in un mondo davvero
internazionale? Puntate a settentrione. I
Paesi nordici attraggono talenti da tutto
il pianeta. Non solo: le loro multinazionali offrono opportunità professionali interessanti nei settori più diversi: dall'elettronica all'arredamento, dall'energia alle
navi. E «parlano» inglese, lingua ufficiale
nei giganti globali, anche se ovviamente
la conoscenza, almeno essenziale, dell’idioma del posto è sempre utile (oltre
che apprezzata) e, per alcune posizioni,
necessaria.
Tra le aziende che assumono c'è la svizzero-svedese Abb (www.abb.com): offre
un'ottantina di posti in Svezia (soprattutto in area design & engineering, project
management, service & maintenance e research & development) e altri 50 tra Finlandia, Danimarca e Norvegia.
Anche Ericsson (www.ericsson.com)
sta selezionando figure di diverso tipo, alcune in Finlandia, ma la maggior parte
(ovviamente) in Svezia, dove sta potenziando il suo team di ricerca e sviluppo
con professional esperti e giovani laureati tecnologici. E non si ferma qui: se siete
laureati in area economica e avete dai
due ai quattro anni di lavoro alle spalle,
potete candidarvi (entro metà dicembre)
per il suo «Excellerate global leadership
program», programma destinato a high
potential di tutto il mondo che partirà a
giugno.
Rimanendo sulle multinazionali svedesi, il produttore di elettrodomestici
Electrolux (http://group.electrolux.com)
ricerca a Stoccolma un talent & resourcing e un business development manager, entrambi con esperienza.
In tutt'altro settore, Volvo (www.volvogroup.com) ha circa 80 posizioni aperte tra Göteborg, Trollhättan e Skövde: le
aree con maggiori spazi sono information technology e ricerca & sviluppo. Nella fabbrica svedese di Volvo Trucks
(www.volvotrucks.com) i più gettonati
sono i profili tecnici e specialistici, che
vanno dall'operaio generico all'ingegnere
(soprattutto meccanico) anche neolaureato. Posti «al maschile»? Non proprio. Massimo Luksch, l'Hr manager della società,
tiene a sottolineare che la percentuale
femminile è alta tra la popolazione aziendale nel Paese scandinavo.
Ma ci sono opportunità pure in Ef
(www.ef-italia.it), realtà specializzata in
circa, le opportunità dai
laureati in chimica fino a
project manager e ingegneri
Le società e i profili più gettonati
LE OFFERTE DI IMPIEGO, LE AZIENDE, GLI STAGE E LE BORSE DI STUDIO
Scandinavia
Le assunzioni nelle
multinazionali
dell’Europa
settentrionale,
dall’elettronica alle navi
Ricerca e gestione
C'è tempo fino al 10 dicembre per
candidarsi per il progetto
«Confindustria per i giovani»
destinato a 50 giovani laureati con
l'obiettivo di introdurli al sistema
delle imprese e della sua
rappresentanza. Il percorso prevede
6 mesi di stage e 8 giornate di
formazione con un rimborso spese
di 1.000 euro al mese.
Le opportunità alla
Maersk in Danimarca
40
Nuncas
Le «new entry» in arrivo
alla norvegese Statoil
Dodici opportunità
dalla chimica all’economia
Staffan Jufors di Volvo Trucks Corporation
Joseph Hogan del gruppo Abb
Ingegneri, geologi e designer
Opportunità nel grande Nord
La corsa ai talenti di Abb, Ericsson, Electrolux, Volvo, Statoil e Ikea
Nel mirino anche informatici, manager e neolaureati
Cineas e Gidp
Fare carriera grazie
alla capacità di ascolto
Per i direttori del personale e i
neolaureati le «life skills» (le competenze
per la vita, come la capacità di ascolto)
sono importanti quanto le competenze
specialistiche. E sono necessarie
trasversalmente ai settori: è questa una
delle conclusioni a cui è giunto il recente
convegno Cineas «Competenze
specialistiche e ‘life skills’ per le
professioni del futuro». Un’indagine
realizzata da Cineas in collaborazione con
l’associazione dei direttori del personale
Gidp ha evidenziato che oltre il 73% degli
intervistati ritiene che le «life skills»
siano importanti almeno quanto le
competenze specialistiche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
formazione linguistica internazionale. Al
momento ricerca due figure a Stoccolma:
un business manager con tre anni di esperienza e inglese fluente per la divisione
language learning solutions e un contabile con svedese livello madre lingua e conoscenza dell'inglese per l'area insurance.
Un'altra strada da percorrere è Ikea
(www.ikea.com). Il gigante dell'arredamento ha oltre 40 posizioni vacanti in
Svezia in vari reparti (dalle risorse umane
alla ristorazione, dal marketing alla vendita) e altrettante negli altri Paesi scandinavi. Normalmente per candidarsi è sufficiente conoscere bene l'inglese, soprattutto per le posizioni manageriali, mentre
per quelle che prevedono il contatto con
la clientela può essere richiesta la conoscenza della lingua locale. Sul sito si trovano i posti disponibili e le skill richieste.
Non certo da meno Statoil (www.statoil.com), global energy company quotata a
Oslo e New York: ha più di 40 «opening»
solo in Norvegia (molti ingegneri poi ac-
countant, geologi) e organizza interessanti programmi per studenti e giovani laureati brillanti.
Di sicuro il «conglomerato» danese Maersk (www.maersk.com) può essere un
altro punto di riferimento per chi cerca
lavoro nel Nord. E ha un plus non indifferente: offre carriere diversissime. Perché,
oltre a essere proprietario di una delle
più grandi compagnie navali, il gruppo
ha attività che spaziano in settori che vanno dall'energia alla logistica, dal retail all'
industria manifatturiera. Sul suo sito si
trovano le opportunità professionali, che
sono circa 150 in Danimarca.
Esistono, però, anche aziende «non autoctone» che offrono posti interessanti in
Scandinavia. Un esempio per tutti? La
multinazionale tedesca Siemens
(www.siemens.com). Ha oltre 90 posizioni aperte tra Danimarca (la maggior parte) e Norvegia. Le figure più ricercate sono ingegneri e esperti di area It.
Nuncas — azienda di produzione
prodotti pulizia e cura della casa —
incrementa il suo organico con
l'assunzione di 12 persone. Si tratta di
laureati con esperienza in materie
chimiche, economiche e umanistiche
e di tecnici per le aree amministrative,
commerciali, produttive, marketing,
ricerca e informatica, oltre che di
operai specializzati.
Alma Mater Studiorum
Trentatré professori
universitari e di ruolo
L'università di Bologna Alma
Mater Studiorum seleziona 33
professori universitari di ruolo,
fascia associati, per le facoltà di:
agraria, architettura, economia,
farmacia, ingegneria, lettere e
filosofia, medicina, matematica,
scienze della formazione,
statistica, scienze politiche.
Scadenza il prossimo
19 dicembre.
Università Roma Tre
Ventotto ricercatori
con assegni annuali
L'università di Roma Tre ha indetto
un concorso per titoli, esame e
colloquio, per attribuire 28 assegni
di ricerca di durata annuale per i
dipartimenti di: biologia, diritto
europeo, economia, matematica,
scienze geologiche, diritto, scienze
internazionali, storia antica, studi
urbani, informatica, strutture.
a cura di Luisa Adani
Iolanda Barera
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Codice cliente:
40 Economia
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
Focus Biotecnologie
I colloqui Le selezioni di Mossi&Ghisolfi, Biogen Idec Italia e Novamont
Imprese biotech alla ricerca
di chimici, manager e operai
Oltre 100 le posizioni aperte in tutta Italia
Il sacchetto di plastica biodegradabile. I farmaci per la
cura della sclerosi multipla o i
batteri modificati per pulire i
monumenti. Ecco alcuni esempi delle numerose applicazioni pratiche della biotecnologia. Un’industria che in Italia
è in crescita e competitiva a livello europeo. Terzi (221) in
Europa dopo Germania (403)
e Regno Unito (275) per numero d’imprese, con un fatturato
2010 di 7,4 miliardi di euro. Il
biotech sta inoltre rivoluzionando i processi industriali
rendendoli più compatibili
con l'ambiente, consentendo
le reazioni in acqua invece che
in solventi. Aumentano le opportunità di lavoro, in particolare nell'ambito delle bioenergie e bioplastiche.
Il gruppo Mossi&Ghisolfi,
multinazionale con 3 miliardi
di dollari di fatturato, composto di tre divisioni (Pet Polimeri, produzione mondiale di
Pet per imballaggi e di fibra di
poliestere; il centro di Ricerca
e sviluppo a Rivalta Scrivia,
Alessandria; Chemtex, ingegneria, a Tortona) cerca 90
profili per il 2012 per la bioraffineria di Crescentino (Vercel-
90
i profili per il 2012 per la
bioraffineria
di Crescentino
(in provincia di Vercelli)
ricercati dal gruppo
Mossi&Ghisolfi
9
Sono nove le posizioni aperte nella società Biogen Idec Italia
(filiale di Biogen Idec Inc)
li), la prima al mondo che trasformerà (dalla prossima estate) la canna dolce in biocarburante (ricavato da residui agricoli o da piante non votate all’agricoltura): 25 operai generici per la gestione della raffineria; 20 manutentori meccanici elettrostrumentali; 20
operai specializzati quadristi;
10 addetti al laboratorio; 10
impiegati amministrativi; 5
ingegneri chimici. Per il centro di Tortona occorrono infine 5 chimici e 5 ingegneri di
processo. Curriculum a: [email protected]
m.
Biogen Idec Italia (filiale di
Biogen Idec Inc, 5 miliardi di
dollari di fatturato) lavora sulla sclerosi multipla, dal 2012
prevede di lanciare due nuove soluzioni terapeutiche e
le posizioni aperte in
Biogen Idec Italia.
Per tutte sono richieste
esperienza
e buona conoscenza
dell’inglese.
7
le opportunità alla
«ricerca & sviluppo» di
Novamont, azienda
specializzata nella
produzione di bioplastiche,
con sede a Novara.
Formazione
ha 9 posizioni aperte. Per tutte sono richieste esperienza e
buona conoscenza dell’inglese. Un compliance manager
per la gestione delle procedure aziendali e documentazione; 1 medical manager per seguire uno dei nuovi prodotti
in lancio; 1 product manager
responsabile della definizione e gestione del piano di
marketing di uno dei farmaci
dell’azienda; 1 decision support & field force effectiveness per la divisione Finance
e responsabile di analisi e
supporto strategico; 2 informatori scientifici del farmaco
(Isf) nel settore della neurologia; 3 Medical science liaison
(Msl) per i rapporti con la comunità scientifica in Lombardia e Triveneto, Campania e
Sicilia, Puglia, Basilicata e Calabria. Escluso il personale
esterno (Isf e Msl), la sede di
lavoro è Milano città. Curriculum a: europe.careers
@biogenidec.com.
Novamont, azienda specializzata nella produzione di
bioplastiche, con sede a Novara e stabilimenti fra Novara e
Terni, cerca infine per la ricerca e sviluppo (in collaborazione con il Miur, ministero dell’Istruzione, università e ricerca): 1 agronomo, 1 ingegnere
chimico o dei materiali, 1 biotecnologo e 3 chimici. Assume anche 1 chimico come responsabile del laboratorio
monomeri nell’area R&S. Curriculum tramite la sezione Careers sul sito www.novamont.com.
Quando la super scienza
chiama a sé
gli esperti di marketing
Il biotech italiano è cresciuto molto nell'ultimo decennio
per numero d’imprese e fatturato, ma "ha bisogno di
grandi risorse finanziarie per andare avanti", spiega
Alessandro Sidoli, 52 anni, presidente di Assobiotec,
associazione che fa capo a Federchimica e riunisce 130
aziende, inclusi i parchi scientifici. "A parte la crisi globale
che ha influito sul settore, molte aziende di «pure biotech»
investono dal 24 al 45 per cento dei loro ricavi in ricerca.
Per sviluppare magari un farmaco innovativo che, dalla
fase di ricerca al lancio sul mercato ha bisogno di un tempo
di sperimentazione di 10-12 anni e con un costo superiore
al miliardo di euro. Insomma, finanziarsi non è facile anche
per la mancanza d’investitori specializzati". Si chiede
pertanto al governo Monti di riservare maggiori risorse al
comparto, tramite la selezione
oculata di progetti mirati, e di
concedere il credito d’imposta e
snellimenti burocratici. Le
biotecnologie, ormai applicabili in
ogni campo, richiedono sempre
più personale qualificato. In
ambito commerciale e nel
marketing ad esempio (specialist
di prodotto), con una formazione
post laurea nel marketing
Alessandro Sidoli
management. Nell’attività
di Assobiotec
brevettuale e legale, e nel business
development. Altro spazio di attività riguarda l’area chiave
del technology transfer, trasformazione dell’idea di ricerca
in valore economico. Il percorso prevede la frequenza di
corsi post laurea cui segue l’esame per diventare specialisti
nella protezione e valorizzazione della proprietà industriale
e intellettuale sul territorio italiano. Imprese che si
occupano di gestione di progetti di ricerca per conto terzi
(una buona fetta del settore biotech) possono infine
richiedere laureati in biotecnologie che ricoprano il ruolo
del project manager: figura che si occupa dei clienti,
seguendoli durante il progetto e la commessa.
Al.Luo.
Alessandro Luongo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Leone
Oltre 17 mila dipendenti delle Generali
a scuola di ecosostenibilità in azienda
(i.co.) Comportamenti ecosostenibili, in azienda,
come nella vita quotidiana. In cinque tappe
(Trieste, Mogliano Veneto, Milano, Torino e
Roma) Generali (al 30˚posto nella classifica 2011
delle 500 compagnie più green al mondo
pubblicata dal Daily Beast in collaborazione con
il Newsweek e presente nei principali indici di
sostenibilità, tra i quali Ftse 4 good e lo Stoxx
Europe Sustainability) descriverà l’approccio del
Gruppo nei confronti dell’ambiente, le policy
aziendali, gli interventi attuati o in programma e
i servizi per favorire comportamenti
ecosostenibili. «Vogliamo diffondere conoscenza
facendo emergere i comportamenti virtuosi e
attivando la responsabilità individuale», spiega
Marina Donati, responsabile del servizio
Responsabilità sociale d’impresa del Gruppo.
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Il lavoro che cambia
di Massimo Sideri
Luca, dalla finanza all’etica nel business
una «start up» per risvegliare Milano
Dalle crisi nascono i migliori
progetti. E se la crisi che stiamo
vivendo ha dimensioni globali allora
se ne potrebbe conseguire in una
logica aristotelica che dovremmo
guardarci intorno per percepire i
movimenti più significativi in corso.
Uno di questi potrebbe essere quello
di Luca Testoni, classe ’69, che dopo
anni di trincea nel giornalismo
finanziario e un libro denuncia sul
made in Italy e il lusso milanese —
L’ultima sfilata, edizioni Sperling &
Kupfer, con cui si è fatto molti
nemici ma anche molti amici —
crede nella riscoperta dell’etica.
Proprio qui a Milano. È partito,
come vuole il miglior copione, da se
stesso e si è licenziato per uscire da
una trincea e infilarsi in un’altra in
cui crede di più: www.eticanews.it.
«Il progetto è maturato nell’ultimo
anno e mezzo con un paio di
giornalisti, un gestore e un avvocato
e l’obiettivo è costruire un modello
che liberi le notizie dalla pubblicità e
dai rapporti clientelari» ci racconta
Luca. «Stiamo dando vita a una
fondazione che promuova l’etica del
business e che faccia da schermo al
braccio operativo, cioè EticaNews,
Luca
Testoni
online da un paio di settimane con le
prime newsletter». Il modello di
business si basa sulla fondazione (in
cerca di supporto) e sulla vendita dei
contenuti anche a livello
istituzionale. È una sfida che sembra
oltre tempo massimo — chi crede più
nei valori etici oggi? — ma in cui
Luca crede molto. «Prima di
cambiare lavoro e andare a vivere e
scrivere sul Monte Bianco volevo
giocarmela. Milano ne ha bisogno.
Se è esagerato pensare a una città
che torni a essere capitale morale del
Paese credo però che Milano possa
avere un ruolo come capofila del
business etico». Luca probabilmente
ha intercettato un movimento
magmatico sotterraneo che non è
solo quello alla Occupy Wall Street
ma che riguarda tutte le classi della
società. Siamo tutti un po’ stufi di
come vanno le cose, confessiamolo. E
Luca ci sta cercando una risposta.
Twitter: @massimosideri
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LA TUA STORIA Racconta
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
italia: 515249535254
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Sono aperte le selezioni pubbliche per il conferimento dei seguenti incarichi: • Dirigente Servizio
Assetto e Tutela del territorio; • Dirigente Servizio
Organizzazione ed Acquisizione Risorse; • Dirigente Servizio Edilizia. I relativi bandi scadranno
in data 10.12.2011. Il testo integrale è pubblicato nel sito istituzionale del Comune di Firenze all’indirizzo http.//www.comune.firenze.it > Amministrazione > Concorsi > Reclutamento del
personale dall’esterno > Selezioni pubbliche per
incarichi dirigenziali. Copie degli stessi possono essere ritirate presso la Direzione Risorse
Umane Via Nicolodi, 2, o presso uno dei seguenti
Uffici Relazione con il Pubblico: Piazza della Libertà, 12 - Via Tagliamento, 4 (Sorgane) - Via
delle Torri, 23 (Villa Vogel) - Via Carlo Bini, 7.
Firenze, 25-11-2011
IL DIRETTORE - Dott.ssa Lucia Bartoli
IMPORTANTE SOCIETA’ OPERANTE NEL VENETO SELEZIONA
DIRETTORE GENERALE
Si precisa che tutte le inserzioni relative a
RICERCHE OD OFFERTE DI LAVORO
IMPORTANTE
debbono intendersi riferiti a personale sia maschile che femminile, essendo vietata ai sensi
dell’art. 1 della Legge 9/12/1977 n. 903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per
quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e
qualunque sia il settore o il ramo di attività e in osservanza alla legge sulla privacy
(L.196/03).
I Candidati dovranno avere livello di istruzione universitaria e pluriennale
documentata esperienza manageriale e/o imprenditoriale.
Gli interessati dovranno inviare il proprio dettagliato curriculum vitae entro
la data del 09.12.2011 alla casella postale n. 260 presso la società Mail Box,
in Corso Milano 54, 37138 Verona, specificando anche molto chiaramente il
trattamento economico di interesse ed eventuali benefit richiesti.
La durata dell’incarico è di anni tre, con possibilità di rinnovo per scelta
discrezionale del Consiglio di Amministrazione.
La selezione avverrà per fasi e sono previste anche prove tecniche per verificare l’effettiva preparazione dei candidati e possibili test psico-attitudinali.
Saranno convocati alla prossima fase solamente i candidati che avranno
presentato un curriculum ed una richiesta di trattamento economico compatibili con le esigenze aziendali.
I Candidati dovranno autorizzare il trattamento dei loro dati e la società
selezionatrice provvederà a distruggere la documentazione prodotta in
questa prima fase dai candidati che non verranno ammessi al proseguo
della selezione.
I soli Candidati ammessi alla fase successiva riceveranno comunicazione
scritta presso la loro residenza o altro indirizzo appositamente indicato entro la data del 23.12.2011.
SI GARANTISCE E SI PRETENDE LA MASSIMA RISERVATEZZA
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42 Economia
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
L’inglese
a Roma
Formazione
La strada Il passaggio da hobby a vero lavoro
Ci sono la laurea triennale in «Engineering Sciences» e le lauree magistrali in «Economics»
e in «Business Administration» tra i corsi in lingua inglese dell’Università Roma Tor Vergata
Grandi aziende
Bruxelles Il programma europeo
Professione blogger
I consigli sul campo
L’Erasmus
per imprenditori
Le storie di chi ce l’ha fatta
Blogger professionisti? Sì,
oggi è possibile esserlo e da
molti viene ritenuto un mestiere che consente di conciliare vita lavorativa e sfera privata. Molto spesso si parte
con questo proposito o con
l'intenzione di raccontare
una passione o anche una
condizione e condividerla
con la Rete. Ma chi ne vuole
fare una fonte di guadagno
deve pensare di creare un
blog di servizio e di imparare
una serie di regole di marketing utili per farsi conoscere e
ospitare pubblicità. E per imparare esistono delle scuole?
Su Internet si può navigare
letteralmente in un mare di
suggerimenti e vi sono inoltre numerosi libri ed e-book
da cui trarre spunto. Tra questi c’è per esempio il sito
www.retelab.it, che si definisce «scuola di blog» e fornisce consulenza specializzata
nell’ambito della costruzione
di blog e su come farli «monetizzare». Su questo spazio le
slide che ha preparato il sito
www.mammafelice.it: alcuni
consigli pratici preparati da
una mamma blogger professionista, che oltre a realizzare
il suo blog aiuta altre mamme a «lavorare da casa», realizzando per loro siti Web e
blog con l'aiuto del marito.
Blogger da un anno circa è
anche Raffaella Caso, partita
con www.babygreen.it seguendo inizialmente una passione, un hobby, per condividere la sua esperienza di madre che vuole essere «green».
L'obiettivo è quello di realizzare uno spazio per mamme
e famiglie eco-friendly che
vogliono fare scelte corrette
per i loro bambini, per l'ambiente e per il futuro del pianeta. "Ho ricevuto un riscontro notevole da parte di aziende medio-piccole che fanno
prodotti eco-friendly e che
hanno messo i loro banner
pubblicitari sul mio sito" spiega la Caso, tra i consigli che
dà agli aspiranti blogger c’è
quello di promuovere la propria idea sui social network,
tra cui ha privilegiato Facebook, leggendo per esempio
www.fbstrategy.it che fornisce consulenza su come utilizzare al meglio il social
network per fare marketing
per la propria azienda e per il
proprio blog.
Un’altra blogger professionista è Anna Zavaritt, giornalista, che ha lavorato per «Il
Sole 24 ore» e che è partita
sei anni fa con La révolution
en rose (http://annazavaritt.blog.ilsole24ore.com/):
ha un taglio personale, ma è
anche una sorta di «ansa dell'
occupazione femminile» come la definisce la sua autrice,
che raccoglie dati, numeri, interviste sul work life balance.
"Il mio obiettivo era di capire
perché è così difficile essere
una brava mamma e una brava professionista" spiega la
Zavaritt, che ha creato inoltre
insieme a Cecilia Spanu e in
collaborazione con Gigroup
www.momsatwork.it, progetto che punta a rimettere in
contatto le mamme con il
mondo del lavoro e ad aiutare le aziende a valorizzare le
proprie «risorse rosa», anche
da mamme. Tra le fonti di
consulenza a cui consiglia di
rivolgersi c’è in questo caso
«Fattore mamma», un appoggio per le donne che volessero far parte della Rete da professioniste.
Infine un altro che del blogger ha fatto un mestiere è Al-
Enel: parte il telelavoro
Obiettivo conciliazione: al via il telelavoro per i dipendenti
Enel (nella foto, programmatori in un contact center). Con
stesso contratto, stesso stipendio e stessi diritti. Lo ha
sancito un accordo sindacale. Quattro le possibilità:
telelavoro mobile (fuori dall’azienda), domiciliare (a casa),
hotdesking (con un rientro settimanale in azienda) e da
postazione satellitare (sede distaccata) predisposta da Enel.
I casi
Le «scuole di blog»
e i suggerimenti per
far «monetizzare» il
sito
do Mencaraglia: attualmente
vive in Australia e con
www.italiansinfuga.com si
propone come guida agli italiani all’estero per trovare un
lavoro. Tra i suoi «insegnanti» cita per esempio l'australiano Yaro Starak di Entrepreneurs Journey, che gli ha consentito di apprendere la questione della monetizzazione e
il passaggio da hobby a professione.
Irene Consigliere
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Avviare un’attività in Italia
andando «a scuola» dagli imprenditori stranieri. Il programma comunitario Erasmus per giovani imprenditori (Eye), finanziato dalla Commissione europea, consente a
chi sta per aprire un’impresa
o l’ha costituita da meno di
tre anni di affiancare per alcuni mesi il responsabile di
un’azienda all’estero. Lo scopo è imparare sul campo come si gestisce un’attività, grazie al supporto di imprenditori più esperti, e arricchire con
idee nuove l’azienda ospitante. Le proprie competenze vengono ampliate e l’ambiente internazionale dà un valore aggiunto allo scambio. Non ci sono limiti di età né di settore, e
tra le destinazioni ci sono i 27
Stati dell’Unione. Si può lavorare a stretto contatto con il
gestore di un hotel a Nizza,
con un fotografo d’alta moda
di Madrid o con uno sviluppatore di software di Stoccolma.
Anche liberi professionisti come avvocati e architetti possono partecipare. Spesso il soggiorno non si esaurisce in se
stesso, ma dà il via a rapporti
di collaborazione a lungo termine tra l’ente ospitante e
quello appena creato.
L’Italia ha risposto attivamente al programma europeo, che ha solo due anni, for-
nendo il 24% dei nuovi imprenditori e il 23% di quelli
ospitanti. La meta più ambita:
il Regno Unito. I neoimprenditori ricevono un contributo
mensile che varia in base al Paese di arrivo (560 euro se si va
in Bulgaria, 1.100 per la Danimarca, dove vivere costa di
più). L’esperienza dura da
uno a sei mesi, ed è possibile
suddividerla in intervalli di
una settimana nell’arco di un
anno. Non sono previsti bandi né scadenze: le domande
possono essere presentate in
qualsiasi momento attraverso
un apposito sistema di iscrizione on line. Questa procedura vale sia per i nuovi imprenditori che per le aziende interessate a ospitare candidati
stranieri. Sarà il punto di contatto Eye più vicino (in Italia
sono venti, presenti anche sulle isole) che valuterà la candidatura e agirà da intermediario, combinando domanda e
offerta. Per garantire la qualità
dell’esperienza, i neoimprenditori devono presentare prima
di partire un progetto di sviluppo per la propria attività
che motivi lo scambio. Per avere maggiori informazioni e
per partecipare si può consultare il sito http://www.erasmus-entrepreneurs.eu.
Sara Bicchierini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Codice cliente:
Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Economia 43
italia: 515249535254
Carriere e persone
L’indagine Il rapporto di Towers Watson su laureati e diplomati nei primi cinque anni di lavoro
Stipendi, italiani penultimi in Europa
Il confronto con i cedolini dei grandi Paesi dell’Ue
Li vogliono ma non li pagano. Non almeno quanto richiederebbe il confronto con il resto d'Europa. È il paradosso che
stanno vivendo i neolaureati italiani, sottopagati rispetto agli
omologhi europei. Che le aziende ne abbiano bisogno, proprio
ora per reagire alla crisi con immissioni di forze nuove più qualificate, lo certifica il Sistema
Excelsior di Unioncamere: rispetto al 2010 la domanda di
laureati è cresciuta dell'8%.
Che invece le retribuzioni
d'ingresso dei giovani siano
bloccate da troppo tempo l'ha
sostenuto anche il governatore
di Bankitalia Ignazio Visco solo
una settimana fa. Tanto più
che, tra i giovani, sono soprattutto i laureati a soffrire per stipendi inadeguati. Lo documenta l'indagine retributiva 2011 di
Towers Watson, appena conclusa su un campione di 450 aziende medio-grandi con un totale
di 150 mila dipendenti.
Mentre infatti lo stipendio
iniziale di un italiano fresco di
laurea si è collocato su una media di 23.500 euro lordi l'anno,
quello del suo collega tedesco
l'ha surclassato dell'83% piazzandosi a quota 43.000 euro.
Meno clamoroso ma comunque sensibile il distacco di bri-
tannici e francesi, che sopravanzano i giovani italiani di quasi il
25%, rispettivamente con
29.200 e 29.000 euro. Tra i grandi paesi europei gli unici neolaureati che guadagnano un po'
meno degli italiani (-4,3%) sono gli spagnoli con 22.500 euro.
L'aggravante è che il laureato
italiano non recupera neppure
quando cresce la sua esperienza, perché il gap retributivo re-
sta invariato anche dopo 5 anni
dall'assunzione, con i nostri giovani che in media guadagnano
33.000 euro contro i 60.000 dei
tedeschi, i 40.900 degli inglesi, i
40.000 dei francesi e i 30.000 degli spagnoli. Tenendo poi conto
che per livelli di reddito di questo tipo la tassazione è pressoché uguale in tutti i Paesi considerati (più bassa in Uk ma con
minore copertura sociale) e che
il costo della vita a Parigi e Lon-
dra supera di circa il 15% quello
di Roma e Milano quasi solo sugli alloggi, si deve concludere
che il potere d'acquisto reale
dei nostri giovani resta decisamente al di sotto di quello degli
altri europei.
«Il problema sta proprio nella bassissima retribuzione all'ingresso che rende poi costante il
delta negativo con il resto d'Europa — commenta il responsabile delle indagini retributive di
Le proposte Le offerte di Borsaviaggi.it, Cartorange e Ventura Travel
Il turismo ha sete di consulenti
La flessibilità è indispensabile
in un mercato del lavoro sempre
più «inflazionato»: vedi le agenzie di viaggio tradizionali, colpite
dal boom degli acquisti online
nell'ultimo decennio. Il turismo
sul Web, dopo l'euforia iniziale, è
saturo: vuoi per la polverizzazione dell'offerta, vuoi per la platea
iperinformata e selettiva. Motivo
per cui, a tenere il passo, sono soprattutto le realtà consolidate. Se
molte sedi (fisiche o virtuali)
chiudono, è pur vero che la crisi
apre nuovi scenari. Tra i profili turistici, il consulente di viaggio
guadagna quota: «Rappresenta il
marchio sul territorio — spiega
Carlo Locchi, presidente di Borsaviaggi.it — ed è a contatto con il
cliente». Per alcuni, ex agenti di
viaggio e operatori del settore, è
una chance di reinserimento. Per
altri, un lavoro extra gestibile in
autonomia. Borsaviaggi.it offre
agli aspiranti un training gratuito
(modulo di iscrizione su
www.borsaviaggi.it), che si terrà
il prossimo 11 febbraio al centro
Milano Congressi. «Al corso parteciperanno in 300 — anticipa
Locchi — e, sulla base delle passate edizioni, stimiamo che l'80%
inizierà l'attività». Senza costi fissi, con contratto di collaborazione come agente di commercio o
procacciatore d'affari. La provvigione corrisponde al 50% del ricavo. Altre fonti di guadagno sono
la vendita di pubblicità sul sito e
l'accordo con Cral e agenzie che
utilizzano il portale come motore
di ricerca.
Posizioni aperte anche da Car-
torange (www.cartorange.com),
che seleziona cento «consulenti
per viaggiare»: dopo aver compilato il modulo online, i candidati
dovranno affrontare un colloquio
per dimostrare le proprie capacità relazionali. Superato il test, seguiranno un programma di e-learning e lezioni in aula alla Travel
Academy di Milano. «L'inquadramento è quello di incaricati alla
vendita diretta — spiega Silvia
Poli, responsabile dell'ufficio selezione — con provvigioni tra il 30
e il 62%». Diverse le condizioni di
Ventura Travel (www.venturatravel.it): «Cerchiamo persone con
esperienza triennale e partita Iva
— dice Angelo Espinosa, tourism
director — che si muovano come
liberi professionisti». Su scala nazionale, per ora, opera una venti-
Paolo Lamberti
presidente di Assicov
Towers Watson Rodolfo Monni
—. Tanto più che proprio gli stipendi iniziali dei neolaureati sono stati quelli maggiormente
penalizzati negli ultimi cinque
anni. Mentre infatti per loro la
crescita salariale tra il 2006 e il
2011 è stata di meno del 9%,
per il personale con esperienza
si è collocata attorno al 20%».
Sostenere che in Italia laurearsi non paghi sarebbe però un
errore, perché è evidente il vantaggio sulle retribuzioni dei diplomati che, all'ingresso, guadagnano 20.500 euro lordi e, dopo
5 anni, 26.000 euro. Anche se si
conferma che da noi lo studio
rende meno che in Germania,
Regno Unito, Francia e anche
Spagna: appena assunto un laureato italiano guadagna il 14,6%
in più di un diplomato, contro
il +41,6% per un francese e il
+25% per uno spagnolo, tedesco o britannico. E più è alto il
titolo di studio, più i giovani italiani soffrono rispetto all'estero. Fatto 100 lo stipendio iniziale di un laureato «semplice», da
noi il dottore di ricerca guadagna 109, contro il 131 di Spagna
e Belgio, il 129 dell'Uk, il 124 di
Francia e Germania e, addirittura, il 175 della Russia.
Enzo Riboni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
na di consulenti: l'obiettivo, per il
2012, è quello di raddoppiare la
squadra. I passaggi sono: corso di
formazione a Milano e investimento personale (circa 2.000 euro per la fase di start-up, più un
canone annuo di 1.000). L'utile?
«Oltre alla rete di supporto aziendale — precisa Espinosa — siamo gli unici a garantire il ristorno totale della commissione sulla
vendita del pacchetto turistico».
Se i margini di profitto sono contenuti, lo è anche il capitale di rischio: «Il consulente guadagna
tra il 5 e il 7,5% — sottolinea Paolo Lamberti, presidente di Assicov (Associazione italiana consulenti di viaggio) — senza vincoli
né costi fissi». Soluzione appetibile, come part-time o secondo lavoro: «Nell'ultimo triennio — ricorda Lamberti — la domanda è
aumentata, soprattutto per i viaggi personalizzati che richiedono
un maggiore livello di professionalità».
Maria Egizia Fiaschetti
Cambi di poltrona
su trovolavoro.it
Sartor sale in Ruffino
Bisio in Ariston Thermo
U Aldo Bisio, 50 anni, direttore generale
di Ariston Thermo dal 2008, ha ricevuto
anche l'incarico di amministratore delegato. Ha maturato esperienze in Rcs Quotidiani, McKinsey, Ibm e Olivetti.
U Antonio Greco, 44 anni, ha assunto il
ruolo di amministratore delegato di Fiera
Milano Media. Ha iniziato la carriera nel
gruppo editoriale Jackson. Vanta espe- S. Colombo
rienze in Il Sole 24 Ore Business Media.
U Andrea Zocchi, 54 anni, dal primo
gennaio diventerà amministratore delegato di N&W Global Vending, società produttrice di distributori automatici. Ha lavorato in Net System, Pwc, Knoll e McDonald's.
U Sandro Sartor, 47 anni, è stato nominato amministratore delegato dell'azienda vinicola Ruffino. Ha maturato esperienze in Diageo.
A. Zocchi
U Stefano Colombo, 44 anni, responsabile del mercato Italia di Alpiq, gruppo
energetico svizzero, ha assunto anche la
carica di head of western Europe. Vanta
esperienze in Aem, Brugg Kabel ed Emil
Haefely & Co.
U Riccardo Di Blasio, 40 anni, ha ricevuto l'incarico di senior vice president worldwide service providers program di
Emc. Ha lavorato in Omp Porro, Smarten
Software e Sun Microsystems.
F. Trovato
U Francesco Trovato, 42 anni, in azienda dal 1996, dal primo gennaio assumerà
il ruolo di chief division officer services
and consumer care di Indesit Company.
U Massimiliano Zoni, 42 anni, è il nuovo direttore retail di Tommy Hilfiger Italia. Ha iniziato la carriera in Max Mara
Fashion Group. Ha maturato esperienze
in Timberland e Valentino Fashion
Group.
U Simonetta Consiglio, 47 anni, è stata A. Fenocchi
chiamata dal gruppo Sisal per ricoprire
l'incarico di direttore marketing e comunicazione. Vanta esperienze in Telecom.
U Roberto Pagliuca, 46 anni, è stato nominato responsabile
marketing del Comitato promotore Roma 2020. Ha lavorato
in Telecom, Tim, Bnl, Delfia e Federbio.
U Fabrizia Marchi, 38 anni, è diventata direttore servizio
clienti della sede di Roma dell'agenzia di comunicazione
Tbwa Italia. Ha maturato esperienze in Trony e Grey.
U Alessandro Fenocchi, 41 anni, è il nuovo category manager white goods di Darty Italia. Vanta esperienze in Esselunga
e Candy Hoover Group.
U Alessandro Laterza, 37 anni, è entrato nel team di Plantronics Italia, azienda di soluzioni audio per la comunicazione,
come mobile carrier and retail manager. Ha lavorato in STMicroelectronics, Nec e Huawei Technologies.
a cura di Felice Fava
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Cambi di poltrona, nuove nomine e incarichi su
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Cultura
Il «Cervantes» a Nicanor Parra
Il poeta cileno Nicanor Parra (nella foto) ha vinto il «Premio
Cervantes» 2011, considerato il Nobel della Letteratura di lingua
spagnola. Parra, 97 anni (è nato nel 1914), ama da sempre definirsi
«padre dell’antipoesia» in virtù dei suoi versi che mescolano
linguaggio della quotidianità, humour nero e mass media. Tra le
sue opere più conosciute «Poemas y antipoemas», mentre in Italia
nel 2008 era uscita la raccolta «Le montagne russe» (Medusa).
1929-2011 Scomparsa a Berlino una delle più grandi testimoni del Novecento. Cresciuta negli anni di Hitler, divenne fervente marxista
Christa Wolf, scrittrice divisa
La rilettura dei miti di Cassandra e Medea, la discussa difesa della «sua» Germania Est
di ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI
La biografia
Il ricordo
G
Esaltò le voci femminili
oltraggiate dalla storia
Christa Wolf era
nata come Christa
Ihlenfeld a
Landsberg an der
Warthe, il 18 marzo
del 1929. Aderì con
entusiasmo alla
fondazione della
Ddr e il suo lavoro
presso una fabbrica
di vagoni ferroviari
ispirò il suo primo
libro, «Il cielo
diviso» (1963). Ma
i libri che le diedero
successo furono
«Cassandra» del
1983 e «Medea.
Voci» del 1996. Dal
1993 emersero i
rapporti intrattenuti
con la Stasi tra il
1959 e il 1962, in
seguito assai
ridimensionati. Nel
2002 è apparso il
libro diaristico «Un
giorno all’anno.
1960-2000».
L’ultimo libro, «Con
uno sguardo
diverso» (2005),
raccoglie otto
racconti che
spaziano dalla
sperimentazione
letteraria alla fine
della sua vita
coniugale
di CLAUDIO MAGRIS
H
Christa Wolf nel 1973 a Berlino (foto Uhlenhut). A sinistra: l’omaggio di una libreria
sta, fu in qualche modo ricattato e costretto a
spiare pur di avere un po’ di requie.
La vastissima opera letteraria di Christa Wolf
— fatta di romanzi, saggi, racconti e pagine di
diario — è di frequente segnata dall’autobiografia. Così per esempio, uno dei suoi primi scritti
Il cielo diviso (dal quale fu tratto un film negli
anni Sessanta), che narra della sua esperienza di
lavoro in una fabbrica di vagoni ferroviari; oppure Trama d’infanzia, che ripercorre il suo passato nelle formazioni giovanili hitleriane; o, ancora, Che cosa resta, che ha per protagonista una
scrittrice famosa spiata dalla Stasi.
Ma sono marcatamente autobiografiche anche alcune delle sue ultime opere, come Un giorno all’anno. 1960-2000, che raccoglie le sue famose pagine di diario scritte per moltissimi anni ogni 27 settembre, nelle quali riflette su politica, storia, letteratura nonché sulla società tedesca prima e dopo l’unificazione; e come Con uno
sguardo diverso, otto racconti che in qualche caso si soffermano, in modo discretissimo e, perciò, commovente, su certi tempi della sua vita,
per esempio sulla stagione non facile del suo
matrimonio.
Forse, però, i toni più efficaci e più alti e, insieme, più umani e appassionati, li ha raggiunti
nelle sue due rivisitazioni dei miti classici greci,
per le quali resterà indimenticabile. Prima in
Cassandra e, tredici anni dopo, in Medea. Voci,
Christa Wolf approfondisce e ripensa con sguardo non tanto femminista quanto femminile
due tragiche figure di donne, traendole dal mausoleo letterario nel quale dormivano e restituendo loro corpo e voce, vita e sangue, cuore e sentimenti come fossero personaggi contemporanei, ben veri e vegeti. E facendone plausibili protagoniste, con le loro atroci vicende, di cronache — purtroppo nere — di oggi.
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o incontrato Christa
Wolf naturalmente a
Berlino, in una Berlino che non era più
quella drammaticamente e
grottescamente divisa che lei
ha colto a fondo come pochi altri scrittori. Quella donna affabile e gentile — una gentilezza vera, d’animo — ha scavato in
quella scissione che il Muro aveva creato non solo materialmente, ma anche nelle coscienze, nella sensibilità, nella psiche e nella lingua stessa, specialmente in quella letteraria.
Gli scrittori che hanno penetrato quel groviglio tragico e assurdo sono soprattutto quelli che
lo hanno rappresentato non
tanto nella sua realtà esterna,
quanto nelle sue lacerazioni interiori, nei suoi lapsus psicologici, nel suo opaco disagio esistenziale, come ha fatto Uwe
Johnson nel suo geniale romanzo Congetture su Jakob. Analogamente, Il cielo diviso di Christa Wolf sa narrare con forza
poetica quella scissione calata
nella dialettica di una storia
d’amore, di un rapporto amoroso che è sempre, in qualche modo, unità e divisione.
Christa Wolf ha vissuto con
coraggio e dignità le difficoltà
di vivere a Berlino Est, anche
l’inevitabile fangoso sospetto
che avvolge chi vive in un regime basato sulla delazione e sul
tradimento. Ha difeso la libertà
dell’artista e ha soprattutto rivendicato la libertà femminile,
così spesso vilipesa e adulterata
nella storia. Ho avuto occasione
di discutere con lei la sua Medea, romanzo in cui sostiene l’innocenza della tragica principessa della Colchide, smontando
una a una le colpe che la tradi-
zione le attribuisce, soprattutto
l’uccisione dei figli in odio a Giasone. Non condividevo quella
posizione, perché non si trattava di stabilire l’innocenza o la
colpa di una precisa persona reale accusata di un orribile delitto,
bensì dell’intuizione tragica del
mito, che fa toccare con mano
la violenza subìta da Medea da
parte maschile proprio mostrando come quella violenza la distrugga sino a snaturarla, a portarla ad annientare se stessa —
la propria femminilità, la propria maternità uccidendo i figli.
Medea sarebbe meno vittima,
meno sfigurata, se fosse innocente. Ciò non diminuisce l’orrore del suo delitto, ma lo imputa
Profondità
Quella donna affabile
e gentile ha scavato
nella scissione materiale
e morale creata dal Muro
anche e soprattutto a chi ne è il
primo vero responsabile. È questa l’intuizione della tragedia
greca, secoli dopo ripresa, nel
Faust, nella sofferenza e nella
colpa di Margherita. Ma forse
chi, come Christa Wolf, viveva
in un mondo intessuto di false
accuse infamanti, era naturalmente incline ad essere ossessionato dalla verità fattuale e
dal dovere di ristabilirla.
Dissento dalla Medea di Christa Wolf, pur amando quel libro
e la sua forza poetica, ma certo
se Medea, anziché una figura
del mito, fosse stata un personaggio reale ingiustamente accusato, avrebbe trovato in Christa Wolf un valido, strenuo avvocato.
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©T&CO. 2011
li uomini e le donne sono la loro storia. E si sa che l’imprinting che si riceve nell’infanzia e nell’adolescenza è
quello che poi segna tutta la vita. La
scrittrice Christa Wolf, morta ieri a Berlino, era
nata nel ’29 nell’estrema Germania orientale —
che oggi è Polonia — dove da ragazza sperimentò un doppio tragico evento: quello di ritrovarsi
suddita del regime totalitario hitleriano e di dover, dunque, servirlo, inquadrata nella formazione giovanile nazista riservato alle femmine, il
Jungmaedchenbund, e quello della disperata fuga in massa dai territori orientali del Terzo Reich di fonte all’avanzata dell’esercito sovietico.
Si può dire che l’autrice, scomparsa ieri a ottantadue anni, sia in un certo senso rimasta marcata da questi due eventi, laddove il primo si dimostrò il più potente, forse perché figlio di una
ideologia, peraltro violentissima. Divenne, infatti, marxista e lo rimase a lungo, strenua sostenitrice della Ddr e del suo regime, sia pure liberticida, dissanguato dai famosi piani quinquennali
nonché da una difficoltosa ma sistematica fuga
dei cervelli verso l’Ovest. Proprio
per questo più di una volta ella si appellò ai suoi concittadini pregandoli
di non abbandonare la patria: famosa rimase l’ultima, quando l’8 novembre 1989, solennemente si rivolse loro per cercare di fermare il fuggi fuggi generale verso l’Ungheria,
dove il regime aveva aperto un varco. Parole gettate al vento in tutti i
sensi, perché già l’indomani, sia pure a sorpresa, caddero tutte le barriere con l’Occidente e la Germania Est
letteralmente si svuotò. Pensare —
lo avrà di certo pensato anche lei,
stabilitasi da una vita a Berlino — che la nuova
capitale tedesca, in particolare la sua zona orientale, attira oggi, come fosse una Mecca, frotte di
giovani da tutto il mondo.
Critica e autocritica vennero anche per Christa, ma in modo quasi ufficiale, soltanto dopo.
E, forse anche a causa della sua preponderante
personalità politica, molti non glielo perdonarono, tanto da non essere quasi più in grado di apprezzare la sua letteratura, che in alcuni libri tocca livelli altissimi. Quando poi, verso la metà degli anni Novanta, all’apertura degli archivi della
Ddr, nella lista dei personaggi che avevano spiato per il regime comparve anche il suo nome, il
rancore «politico» nei suoi confronti aumentò,
facendo quasi finire in secondo piano la sua opera. E non importa se dagli stessi archivi emersero commenti del tipo «l’informatrice manifesta
crescente riserbo», tanto che la fonte fu presto
abbandonata in quanto infruttuosa. Né importa
che — Le vite degli altri insegna — un grandissimo numero di cittadini, soprattutto quelli in vi-
Some Holidays Are Unforgettable
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Elzeviro
Ebook Mercato destinato a rivoluzionarsi, con le case tradizionali che si potenzieranno su Kindle
Dall’arroganza alla presunzione razzista
Amazon editore anche in Italia
IL BENE PERDUTO
CHIAMATO PIETÀ
C
redo che nessuna città al mondo abbia,
come Roma, una leggenda tanto suggestiva e piena di grazia a proprio
simbolo. La leggenda va sotto
il nome di «Pietà Romana».
Ha colpito la fantasia di scrittori e poeti di tutti i tempi. Fu
anche uno dei soggetti preferiti in pittura fra il Sei e il Settecento.
Il luogo è la chiesa di San
Nicola in Carcere, eretta sui
resti di un tempio dedicato a
Giunone. Il nome si deve a
una prigione che qui sorgeva
nell’VIII secolo. La leggenda
narra d’un vecchio rinchiuso
in quei labirinti e condannato a morire di consunzione. Il
prigioniero fu salvato dalla
pietà della figlia che lo tenne
in vita nutrendolo di nascosto col latte dei propri seni.
Byron vi dedicò una poesia
molto romantica che esalta la
carità filiale. Accanto alla
chiesa di San Nicola in Carcere, nel foro Olitorio, mercato
degli ortaggi, sorgeva la «Colonna Lattaria»: ai suoi piedi
si abbandonavano i bambini
❜❜
Al posto di un
vero sentimento,
preferiamo la
funzione astratta
della misericordia
non desiderati che venivano
affidati alla pietà dei cittadini.
Pietà, un bel problema, oggi. Ho fatto una ricerca, fra i
pareri dei grandi personaggi,
su questa parola. C’è chi la
ama, e la decifra esattamente,
e chi la rifiuta e la fraintende.
Honoré de Balzac: «Il sentimento che l’uomo sopporta
più difficilmente, soprattutto
quando lo merita, è la pietà.
L’odio è un tonico, fa vivere,
ispira la vendetta, mentre la
pietà uccide, rende ancora
più debole la nostra debolezza». Sarà per questa ragione
che la società di oggi, in cui la
pietà sembra un bene perduto, o una rarità, è prostrata,
tanto confusa su come e dove
dirigere le energie e la voglia
di vivere? Georges Bernanos:
«Diffido della pietà. Esalta in
me sentimenti piuttosto vili,
un prurito di tutte le piaghe
dell’anima!».
E così le piaghe si accumulano, fino al punto in cui il
prurito cessa, si trasforma in
male oscuro, e si stratifica l’assuefazione. In questi casi, persino uccidere un essere uma-
di MASSIMO SIDERI
no diventa, per induzione di
negatività sepolte, un semplice gesto: si punta una pistola
alla nuca, si spara.
Francis Scott Fitzgerald:
«Raramente ci sentiamo pietosi verso coloro che desiderano ardentemente la nostra
pietà e ne hanno bisogno: la
riserviamo a coloro che con
altri mezzi ci fanno esercitare
la funzione astratta della misericordia». Si entra nella sfera, ben diversa, della compassione, degli atteggiamenti
che, in quanto compassionevoli, ci scaricano la coscienza
senza troppi coinvolgimenti
della coscienza stessa. Ed è
una scappatoia che spesso
rende vile, sofisticata nella retorica, una comunione umana.
Allusione egoistica che troviamo ribadita in uno scrittore pur di rare finezze sensibili
(è autore di Amanti, felici
amanti) come Valery Larbaud: «Conserviamo più a
lungo possibile la pietà, è il
miglior condimento della vita per noi miliardari». Blaise
Pascal: «Bisogna avere pietà
gli uni per gli altri. Ma per gli
uni bisogna avere una pietà
che nasce dalla tenerezza, per
gli altri una pietà che nasce
dal disprezzo». Che significa?
Forse l’errore, che oggi sempre più si commette, di distinguere fra gli individui, classificando fra i degni e gli indegni. La pietà è forte in se stessa, e va elargita a chiunque la
meriti, senza pregiudizi. L’arroganza e la presunzione sociale, che travalicano nel razzismo e nella classificazione
cieca dei diversi, è il male che
ci sta sempre più avvelenando. Sorprendente questa massima di Leonardo Sciascia:
«Un terribile sentimento, la
pietà. Un uomo deve amare e
odiare: mai avere pietà!».
Mi pare che, di nuovo, si
rafforzino l’egoismo e l’individualismo. La pietà è sempre
un sacrificio di se stessi, attraverso una compensazione reciproca. L’amore e l’odio, invece, sono mezzi dell’affermazione personale, in positivo e
in negativo. In questo senso,
centra perfettamente il bersaglio quel verso di Yeats: «Una
pietà ineffabile si nasconde
nel cuore dell’amore». Coerente passaggio a Dostoevskij: «La pietà è la più importante e forse l’unica legge di
vita dell’umanità intera!».
Bisogna distinguere, infatti, fra virtù vissute in generosità, in dono, e virtù «usuraie»
(che felice intuizione). In Foscolo leggiamo: «Tu, pietà,
sei la sola virtù. Tutte le altre
sono virtù usuraie».
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Era esperto di biotecnologie
La scomparsa di Francesco Sala
Una vita per migliorare le piante
È scomparso l’altro ieri Francesco Sala, biochimico
delle Università degli Studi di Pavia e di Milano e
noto studioso della biodiversità delle piante
selvatiche e di quelle coltivate. Era nato a Legnano
nel 1938. Autore di oltre cento pubblicazioni, è stato
membro del gruppo di lavoro del Comitato
nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie della
presidenza del Consiglio dei ministri. Dal 2004 al
2010 è stato membro del Comitato Biotecnologie del
ministero dell’Ambiente. Per l’università di Milano
ha diretto i tre Orti Botanici, fondando, negli anni
2000, l’Orto Botanico di Cascina Rosa a Milano. È
stato tra i fondatori della European Society for Plant
Physiology e ha messo a punto metodologie di
trasferimento di geni in piante di interesse agrario
per favorire la resistenza ai parassiti.
L
a solitudine dei numeri sessantamila
— tanti sono i libri pubblicati in Italia
ogni anno — è destinata a crescere. Da
ieri Amazon si è aggiunta alla lista degli «editori», anche se in una maniera inusuale: in parte rivoluzionaria e in parte semplicemente diversa. Con la piattaforma di self digital publishing gli scrittori potranno decidere
di pubblicare direttamente le proprie opere
sul Kindle Store, la libreria online del gruppo. Nasce in pratica lo scrittore fai da te, con
la disintermediazione totale dell’editore tradizionale. La tesi di fondo è suggestiva e merita
senz’altro di essere approfondita: è vero che
con la tecnologia tutto ciò di cui c’è bisogno è
l’incontro tra un lettore e uno scrittore?
Di certo l’arrivo di Amazon anche come editore farà discutere, com’è già successo negli
altri Paesi dove il gruppo opera, a partire dagli Stati Uniti. Il cambio è profondo: con la
tecnologia e gli ambienti chiusi come quello
del Kindle vengono stravolti modelli di business consolidati e, secondo alcuni, non più al
passo con i tempi. Un po’ quello che è già accaduto con la musica e che sta avvenendo ormai da tempo anche con la stampa tradizionale. I numeri sono tiranni: con la piattaforma
di self publishing Amazon offre allo scrittore
una royalty del 70 per cento sul prezzo senza
Iva — che per gli ebook in Italia è del 21 per
cento — meno le spese di trasmissione dati
(tecnicismi, certo, ma non irrilevanti visto
che si pagheranno 12 centesimi a megabyte e,
dunque, maggiore sarà il successo del libro
più alto diventerà il ricavo al quale si rinuncerà). Il 30 per cento resta alla società di ecommerce più grande al mondo, appunto quella Amazon fondata da Jeff Bezos negli anni Novanta come prima
e più grande libreria online.
Il mantra di Bezos è favorire il
cliente. Dunque, nella sua ottica, il
cliente-scrittore, che con il lavoro
certo complesso dell’editoria tradizionale poteva aspirare difficilmente a quote sopra il 10 per cento e
che ora vede il miraggio di un 70.
Ma, soprattutto, il cliente-lettore,
che oltre all’acquisto comodo, immediato e
generalmente con uno sconto (sempre da ieri si potranno leggere 16 mila titoli in italiano
sul Kindle Store grazie agli accordi con i principali editori come Rcs Libri, Mondadori,
Gems e Feltrinelli) si potrà sentire ora vero
giudice di che cosa può leggere, senza «filtri». Semplicemente, come già avviene per fenomeni come YouTube, se un ebook autopubblicato piacerà, inizierà a moltiplicarsi
ILLUSTRAZIONE DI DORIANO SOLINAS
di ALBERTO BEVILACQUA
Nasce lo scrittore fai da te: avrà diritto al 70% delle royalty
L’impresa
] Le vendite
di ebook negli
Stati Uniti
coprono il 18%
del mercato.
In Italia sono
soltanto lo
0,04%
grazie al fatto che nel mondo digitale la copia
ha un costo pari a zero. Internet ha creato la
sensazione di poter avere di più e senza fantomatici «poteri forti».
In parte di certo è vero: nulla è controllabile in Rete, come dimostrano le storie dei blogger che affrontano i regimi totalitari. Ma c’è
da domandarsi se lo stesso algoritmo di liberazione funzioni anche in economie mature e
democratiche. La risposta non è banale. Nel
caso dell’editoria italiana, infatti, l’accusa che
è stata mossa, almeno finora, al settore è stata quella di alimentare una «bolla» del libro,
con una varietà di pubblicazioni che, peral-
Strategia
Il mantra di Jeff Bezos, fondatore
e presidente, è favorire il cliente, sia
autore che lettore, con forti sconti
] Fondato nel
1994 da Jeff
Bezos (foto
sopra), il sito
di ecommerce
Amazon è oggi
la più grande
libreria
del mondo
tro, mal si confrontano con dei lettori molto
scarsi quali sono gli italiani. Pubblichiamo
molto e abbiamo un mercato ristretto. È legittimo dunque domandarsi se un’offerta ancora più bulimica possa essere un vero servizio
al lettore. Bisogna onestamente aggiungere
che di certo ci sarà una pressione concorrenziale, soprattutto sul fronte dei prezzi dei libri digitali.
Gli aneddoti che ancora circolano alla Einaudi, circa il tempo in cui il fondatore controllava di persona che effetto un volume facesse sulla sua libreria prima di licenziarlo al-
Regole Passano da 30 a 60 i lettori forti, aumentano gli studenti
Il premio Strega modifica lo statuto:
basta col voto a vita, ricambi in giuria
di CRISTINA TAGLIETTI
N
on sarà una rivoluzione, ma qualcosa sta
cambiando nel premio Strega. Ieri il Comitato direttivo presieduto da Tullio De
Mauro (e composto da Alessandro Barbero, Giuseppe D’Avino, Giuseppe De Rita, Valeria Della
Valle, Fabiano Fabiani, Alberto Foschini, Dino
Gasperini, Melania Mazzucco e Ugo Riccarelli)
ha annunciato di aver modificato lo statuto. Sparisce una parola su cui si sono appuntate molte
delle critiche degli ultimi anni e che, anche in
altri ambiti, sembra essere diventata una parolaccia: vitalizio. Il che significa che la lista dei
quattrocento votanti che compongo gli Amici
della domenica verrà aggiornata di anno in anno.
«L’aggiornamento della lista avveniva anche
prima — spiega con la consueta ironia De Mauro —. Diciamo che da quest’anno vorremmo integrare l’opera del buon Dio con qualche sostituzione che verrà fatta se constatiamo che alcuni
giurati, magari entrati molto tempo fa quando
ricoprivano qualche incarico, per esempio in
Rai o in altre istituzioni, non danno più contributi alla vita culturale del Paese. Questo permetterà di aprire a nomi nuovi, più rappresentativi
della società letteraria, senza allargare troppo il
numero dei votanti che già è elevato». Il comitato inoltre ha finalmente annunciato che sospenderà dal voto gli Amici che nell’anno siano concorrenti alla cinquina oppure finalisti.
Continua, inoltre, l’allargamento del voto, cominciato due anni fa, a lettori forti che in qualche modo non siano raggiungibili e quindi condizionabili delle pressioni delle case editrici.
Passano così da trenta a sessanta i voti delle librerie indipendenti che ruoteranno di anno in
anno. «Comincia a essere un numero consistente e un apporto anche qualitativo interessante
perché parliamo di persone che normalmente
leggono molto. Poi c’è da considerare che sessanta voti assommati a una ventina di voti collettivi che sono quelli degli istituti di cultura,
della Dante Alighieri, delle scuole, sono pesanti
e possono fare la differenza. Oltretutto, anche
dal punto di vista pratico, vengono tenuti separati dai voti degli Amici della domenica quindi possono dare indicazioni sui gusti dei lettori forti, anche se
finora abbiamo visto che si
accordano abbastanza con
le scelte della giuria».
Le innovazioni partiranno già in questa edizione: a
dicembre, come tutti gli anni, il comitato si riunirà e
Tullio De Mauro
presiede il Comitato provvederà al rinnovamento della lista dei quattrocendello Strega
to. L’obiettivo è un aggiornamento, ma anche un ringiovanimento. Per
questo allo studio c’è anche il progetto (che però sarà verosimilmente attuabile dalla edizione
del 2013) di ampliare su base nazionale la giuria
degli studenti che finora comprende gli allievi
delle scuole secondarie superiori di Roma e del
Lazio. Il loro voto collettivo contribuisce all’elezione del vincitore, ma l’idea è anche di creare
un premio distinto da affiancare al riconoscimento ufficiale.
la stampa, sembrano tramontare. In realtà
Amazon in Italia non farà l’editore vero e proprio. Negli Stati Uniti pubblica anche libri cartacei con il marchio AmazonEncore. Qui ci sarà solo un servizio che permetterà di impaginare le proprie parole, lavorare su una copertina più o meno standard e magari usufruire
del marketing digitale di Amazon. Insomma,
nulla a che vedere con la vecchia scuola, dove
anche i librai della Feltrinelli dovevano seguire un corso per consigliare il lettore.
Che le cose stiano cambiando è, però, nei
fatti: proprio le librerie Feltrinelli stanno sposando il modello suk delle Mondadori e forse
già dal 2012 lo spazio dedicato ai libri si ridurrà a beneficio di tecnologia e consumistica varia. Discussioni su vecchi e nuovi modelli a
parte, probabilmente lo sbarco degli ebook
italiani e di tutte le più importanti case editrici sul Kindle potrebbe dare al nuovo segmento un impulso che in Italia non è mai arrivato. Tra le prime innovazioni, i titoli Rizzoli in
anteprima digitale come War Horse — il libro che ha ispirato l’omonimo film di Steven
Spielberg nelle sale italiane a febbraio — già
disponibile su Kindle e che uscirà in formato
cartaceo solo a gennaio. Secondo le statistiche del gruppo di Seattle, un lettore già iscritto ad Amazon che decide di passare al Kindle
compra un numero di libri tre volte superiore a prima, sia considerando quelli cartacei
sia gli ebook. Un effetto novità, forse. Se fosse strutturale non sarebbe male.
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dall’Archivio Centrale dello Stato
l’edizione integrale
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DIBATTITO SULLA COSTITUZIONE
✒
Ci sono figli che ereditano dal padre il mestiere, anche se non
sempre il talento, o in ogni caso rivendicano il padre come cosa esclusivamente propria. E ci sono figli che l’eredità la mettono
in comune, coinvolgono le giovani generazioni, fanno vivere un patrimonio che appartiene a tutti. È il caso di Dalia Gaberscik. Che ha inventato uno spettacolo in
grado di restituire l’ironia e lo sguardo
quasi profetico di Giorgio Gaber. E l’ha affidato a due attori interessanti, tra i pochi
che non lasciano tutto il lavoro agli autori
ma sono anche in grado di scrivere testi:
Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu.
L’anteprima al Piccolo di Milano di Non
contate su di noi è riuscita. La prima sera il
pubblico era fatto soprattutto da nostalgici del signor G. La seconda erano in maggioranza i ragazzini cresciuti davanti alle
Iene. In entrambi i casi l’accoglienza è stata commossa. Luca e Paolo hanno aderito
al maestro al punto tale che in sala molti
faticavano a distinguere i testi originali da
quelli scritti oggi pensando a come l’avrebbe fatto lui. Tranne che nella canzone finale, il cui ritornello dice: «Giorgio, la tua generazione ha perso/ ma la nostra generazione/ non ha nemmeno toccato il pallo-
ne». È un’amara verità: i quarantenni di oggi sono la prima generazione che non ha
fatto politica. Anche per questo facciamo
fatica a dire «noi»: non abbiamo un’idea
comune o anche solo un libro o un mito
che ci definiscano come generazione. E
non abbiamo mai creduto alla possibilità
di un impegno collettivo. Questo spiega il
fatto che, tranne poche eccezioni, in politica non ci siano praticamente nati negli Anni Sessanta che contino qualcosa; e lo stesso vale anche per molte aziende. Siamo poco solidali tra noi, e a volte l’infelicità del
vicino diventa un surrogato per quella felicità personale che non arriva mai; forse
perché la felicità, come pure il successo,
non sono mai fatti strettamente personali.
Eppure i quarantenni hanno anche qualche qualità. Sono l’ultima generazione cresciuta sui libri anziché sul computer, l’ultima ad aver letto i classici e frequentato
scuole rigorose. Infatti i quarantenni di valore esistono. Luca e Paolo sono tra questi.
E hanno avuto l’intelligenza di cercarsi un
grande maestro. Che ci manca molto, ma
da ieri sera un po’ meno: perché la sua arte
è più viva che mai.
Aldo Cazzullo
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TWITTER, I GIOVANI, LA CENSURA
E IL GOVERNATORE USA CHIESE PERDONO
✒
Per i fan della democrazia online, quanto è successo giorni fa
in Kansas passerà alla storia come «il caso
Sullivan». Ecco i fatti: la teenager Emma
Sullivan sta ascoltando un discorso del governatore Sam Brownback e, visto che ciò
che sente non le piace, esprime la propria
opinione in merito su Twitter, usando parole «forti». Il giorno dopo l’entourage
del governatore e la presidenza della sua
scuola la invitano a chiedere scusa. Come mai un post
semi-privato, indirizzato ai
soli 65 amici della fanciulla, arriva sulla scrivania del
governatore? Perché ormai
tutti gli uomini politici
americani sollecitano i propri collaboratori a monitorare qualsiasi apprezzamento venga espresso sul loro
conto nei social network.
Ma il bello viene ora: Emma rifiuta di
rimangiarsi quanto ha scritto, appellandosi al sacro (per gli americani) principio
della libertà di espressione, dopodiché va
a finire che è il governatore a scusarsi, riconoscendo che, con quel post, la ragazza
ha esercitato un suo inalienabile diritto
ed esprimendo rammarico per «l’eccesso
di reazione» da parte del proprio staff. Come si spiega questa brusca retromarcia?
Semplice: appena il caso è giunto all’attenzione dei media, i fan di Emma sono passati, nel giro di poche ore, da 65 a più di
diecimila, e i giornalisti si sono messi pazientemente in coda, aspettando il proprio turno per poterla intervistare.
La rapidità con cui oggi chiunque può
salire alla ribalta del dibattito pubblico
per interagire «alla pari» con i politici di
professione ha cambiato irreversibilmente — se non i rapporti di
forza (questa è una pia illusione dei tecno entusiasti)
fra i vertici e la base del sistema politico — le regole
di una comunicazione che,
fino a poco fa, scorreva solo dall’alto in basso. I politici non possono più ignorare, né tanto meno snobbare, il punto di vista dei cittadini, in particolare dei giovani e giovanissimi, esperti nell’uso dei
nuovi media; ma soprattutto non possono più permettersi di reagire con durezza
alle loro critiche — anche violente — senza innescare effetti boomerang: se lo staff
del governatore avesse ignorato il suo
post, non avrebbe trasformato istantaneamente Emma in una star mediatica.
Carlo Formenti
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SINDACI IN LOTTA CONTRO LA MAFIA
UN ESEMPIO PER RITROVARE FIDUCIA
✒
L’allarme sulla pericolosità della
mafia trova conferma in altre prospettive di analisi del fenomeno mafioso.
Nel rapporto «Amministratori sotto tiro,
buona politica e intimidazioni mafiose»,
l’associazione Avviso Pubblico (180 Comuni, Province e Regioni) riferisce che nel
2010 sono state realizzate 212 tra intimidazioni e minacce mafiose ai danni di amministratori pubblici e personale della pubblica amministrazione: incendi dell’auto privata, dell’abitazione principale o di villeggiatura, dello studio professionale, scritte
minacciose sulla tomba dei congiunti, uccisione di animali domestici.
I dati (www.avvisopubblico.it) evidenziano che ormai, pure al Nord, la mafia agisce con i metodi della violenza per condizionare le pubbliche amministrazioni. Ne
sono testimoni, ad esempio, tre consiglieri
del Comune di Bordighera, in provincia di
Imperia, poi sciolto dal ministro dell’Interno per infiltrazioni mafiose. In seguito al
diniego comunale alla concessione di una
licenza per l’apertura di sale da gioco essi
sono stati prima minacciati, poi individuati come bersagli da un killer calabrese il
cui agguato è stato sventato dalle forze dell’ordine.
In Calabria, invece, a Monasterace, l’intimidazione al sindaco è stata realizzata con
l’incendio della sua farmacia. Nel comune
di Isola di Capo Rizzuto, poi, essere responsabile dell’Ufficio tecnico, dirigente dei Lavori pubblici, vice sindaco e sindaco impegnati nel contrasto all’abusivismo edilizio e
nella piena trasparenza negli appalti, significa perdere in diversi incendi le automobili personali. A Ottana (Nuoro), contro l’abitazione del Sindaco sono stati sparati diversi colpi di fucile. I proiettili hanno sfiorato
la moglie; uno, di rimbalzo, si è fermato nella culla ove dormiva il figlio di tre mesi.
Episodi di questo genere accadono in
Italia con la frequenza di uno ogni 41 ore.
Quando i moti dell’antipolitica si fanno
avanti, ricordiamoci che esiste anche questa realtà: un esercizio della politica lontano da ricerca di benefici e vantaggi, realizzato genuinamente come servizio, mettendo in conto un pesante sacrificio; una politica di cui dobbiamo essere degni.
Umberto Ambrosoli
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L’uomo che ci toglie dai guai
L’illusione di una politica malata
di PIERO OSTELLINO
«Q
ual è il grado di salute
della seconda parte della
nostra Costituzione,
riguardante
l’organizzazione dei
poteri pubblici? Sono ancora le sue regole
capaci di soddisfare esigenze minime di
buon governo assicurando efficacia e
trasparenza?», si chiede Ernesto Galli della
Loggia («Una discussione a Carta aperta»,
Corriere di mercoledì 30 novembre). A
fondamento, sviluppo e completamento
dei due interrogativi scrive «...mentre è
andato crescendo di molto, e in una
direzione schiettamente politica, il ruolo
del presidente della Repubblica, viceversa
si sono palesati in misura altrettanto forte i
gravi limiti che incontra l’azione del
presidente del Consiglio (...) Con l’ovvia
conseguenza di uno stato di tensione tra le
due cariche».
In un contesto storico, politico,
istituzionale, e con finalità del tutto
diverse, l’editoriale di Galli della Loggia,
ricorda, in qualche modo, l’onesto articolo
— «Torniamo allo Statuto» — col quale
Sidney Sonnino aveva auspicato, nel 1897,
la (ri)assunzione del pieno controllo
dell’esecutivo da parte del Re di fronte al
«parlamentarismo malato» e allo
«scoramento innegabile» che, a suo avviso,
aveva colto l’intero Paese per le (supposte)
carenze della politica. «Lo stato di tensione
fra le due cariche» — di presidente della
Repubblica e di presidente del Consiglio —
che l’editorialista del Corriere rileva, più
che una condizione di concreto disagio
istituzionale, è, in realtà, il riflesso indotto
dei sentimenti che sono andati
progressivamente maturando in gran parte
dell’opinione pubblica. Da un lato, la
diffusa disaffezione per il ruolo del
Parlamento, che si traduce in ondate di
moralismo e si concreta nel rifiuto della
politica stessa. Dall’altro, la convinzione, e
la conseguente aspettativa, che il
presidente della Repubblica possa, e
persino debba, recitare un ruolo di
supplenza della classe politica, e della
politica stessa, ritenute, non sempre a
torto, inadeguate alla bisogna, attraverso
decisioni unilaterali e «antipolitiche» che,
di fatto, e in diritto, ne snaturerebbero le
funzioni costituzionali.
DORIANO SOLINAS
IL RICORDO SENZA ETÀ DI GIORGIO GABER
GLI SCONFITTI E CHI NON HA GIOCATO
C’è una latente nostalgia dell’«Uomo della
Provvidenza» — il filo nero che ha
percorso le vicende nazionali dalla caduta
della Destra storica (1876), lungo le
stagioni della Grande Retorica, fino al
tragico avvento del fascismo e che, anche
dopo l’esaltazione democratica dei primi
anni della Repubblica, ha inquinato la
cultura politica dell’italiano politicamente
militante. Nessun uomo politico, tanto
meno l’attuale presidente della Repubblica,
ha preteso, nel recente passato, di
incarnarlo, ma la nostalgia si riverbera, ora,
irrazionalmente, su Giorgio Napolitano e
persino su quello del Consiglio, Mario
Monti, dopo la fine di Berlusconi, troppo
spesso compiaciuto lui stesso di incarnare
un certo provvidenzialismo personalistico,
cattivo sostituto del processo politico. In
tale contesto, un ruolo pedagogico, in
senso democratico-liberale, avrebbero
dovuto recitare i media che, invece, in
larga parte, soprattutto negli ultimi
vent’anni, hanno contribuito alla nascita e
alla diffusione della distorsione.
Sul versante delle nostalgie per l’Antico
regime, Cavour l’aveva esorcizzata con la
«parlamentarizzazione» della Corona; che,
così, non avrebbe potuto e, a dire il vero,
neppure ha mai pensato, di revocare lo
Statuto albertino del 1848 anche nei
momenti più difficili del Regno sabaudo e
dei suoi rapporti con l’Austria, ma ha
contribuito, invece, a quel capolavoro del
grande Conte che — grazie alla Carta
costituzionale — è stata la coniugazione
dello «spirito di libertà» con «lo spirito di
nazionalità» del suo tempo; ciò che
chiamiamo Risorgimento.
Nell’Italia contemporanea, la «tensione»
fra il presidente della Repubblica e quello
del Consiglio, di cui parla Galli della
Loggia, nasce sempre dall’irresponsabile
tentativo della classe politica di
«parlamentarizzare» — trascinandolo
nell’arena politica — il presidente della
Repubblica, che non è
«parlamentarizzabile» perché «non è
responsabile degli atti compiuti
nell’esercizio delle sue funzioni» (art. 90
della Costituzione). In definitiva, ha
ragione Galli della Loggia, a dire che «un
Paese serio discute (...) dei problemi seri
come questi». Ma temo manchi la
premessa: la maturità culturale del Paese.
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BCE, FONDO SALVA STATI, EUROBOND
I tre passi che l’Italia deve fare in Europa
di ALBERTO QUADRIO CURZIO
I
ministri delle Finanze dell’Unione monetaria europea (a 17 Paesi) e dell’Unione europea (a 27 Paesi) si sono riuniti
all’inizio di questa settimana con pochi risultati. Tante invece le notizie, le
ansie, le speranze. Dall’ipotesi di un accordo di mutua difesa anticrisi franco-tedesca
più altri Paesi «forti» della Uem (Austria,
Finlandia, Lussemburgo, Olanda) con esclusione dei più «deboli», alle liti tra Merkel e
Sarkozy, all’evidente preoccupazione Usa
per un crollo dell’euro i cui effetti destabilizzanti non si fermerebbero all’Europa. Adesso si aspettano i Vertici europei dell’8 e del
9 dicembre. Speriamo siano più incisivi dei
precedenti. Anche il governo italiano, data
l’autorevolezza europea del presidente del
Consiglio, può dare un contributo alla Uem.
Purché Monti non sia fagocitato dalle nostre vicende interne.
Tre sono le iniziative che l’Italia dovrebbe
prendere nella Uem e nella Ue.
La prima è premere sulla Germania perché la Banca centrale europea (Bce) possa
operare più ampiamente sul mercato dei titoli di Stato dei Paesi Uem per contrastare la
speculazione e la sfiducia. La Bce è già attiva
sul mercato ma non riesce a evitare prezzi e
tassi da usura per i titoli di Stato. Sarebbe
perciò importante se potesse intervenire
quanto necessario per contenere i tassi dei
titoli di Stato sotto il 5%. Cruciale a tal fine è
la collaborazione con le banche centrali di
Usa (Fed), Giappone, Cina e di altri Paesi alleati e con il Fondo monetario internazionale anche per superare vincoli dei trattati Ue
alla piena operatività della Bce. L’accordo
Bce-Fed di mercoledì ha generato un’importante decisione di sei Banche centrali: quella di dare liquidità in dollari a bassissimo costo alla banche europee. Anche la Cina autonomamente ha fatto la sua parte. E Draghi
appare all’altezza della situazione anche per
quanto detto ieri al Parlamento europeo.
La seconda iniziativa riguarda il Fondo
salva stati europeo. Nella Ue e nella Uem si
dice che il Fondo può attivare 440 miliardi
di euro, aumentabili con leva a 1000, per acquisti di titoli di Stato e prestiti agli Stati
Uem per ricapitalizzare le banche. I ministri
finanziari nelle recenti riunioni hanno autorizzato il Fondo a dare garanzie sui titoli di
Stato in emissione fino al massimo del 30%
e a varare Fondi di coinvestimento con privati per acquisti di titoli di Stato e per fare
prestiti agli Stati Uem anche per ricapitalizzare le banche. Tuttavia, per ora, il Fondo ha
fatto prestiti a Irlanda e Portogallo per circa
12,5 miliardi di euro con impegni totali per
43,7 di euro. Altri Stati Uem potrebbero
chiedere al Fondo europeo un intervento
(che non sarebbe umiliante perché questo è
il suo scopo) per ridurre il collocamento sul
mercato dei loro titoli di Stato e per rifinanziare le loro banche assoggettandosi alle
condizioni di controllo del Fondo stesso. Ne
varrebbe la pena per avere prestiti al tasso
intorno al 5% con durata 10 anni. Ma il Fondo non si muoverà finché a presidiarlo ci sarà un tedesco, al posto del quale ci vorrebbe
un Trichet.
La terza iniziativa dell’Italia è di preparar-
si subito alla modifica dei trattati che Merkel e Sarkozy intendono proporre ma anche al varo di un accordo intergovernativo
ristretto (tipo Shengen) che non richiede
una modifica dei trattati, che pure andrà fatta ma che richiedo tempo. Sarebbe importante infatti avere un governo dell’economia della Uem per controllare senza burocratismi le politiche di bilancio dei Paesi e
per decidere penalizzazioni sia finanziarie
che decisionali (quali la sospensione dei diritti di voto) per gli inadempienti. Nell’ambito dell’accordo andrebbero elaborati progetti per gli eurounionbond (rivolti anche alla
crescita), per l’ampliamento delle funzioni
della Bce da assimilare alla banca centrale
Usa, per la modifica dei sistemi di voto tra i
17 Stati della Uem in modo da tener conto
anche della dimensione del loro prodotto
interno lordo. Due personalità, Giuliano
Amato e Romano Prodi, potrebbero dare un
grande contributo a queste progettazioni
esecutive.
Sappiamo infine che l’Italia deve anche attuare delle riforme. Il governo le presenterà
a giorni e non solo per sottrarsi alla posizione di «accusato» che anche il recente rapporto del Commissario europeo Rehn ha privilegiato svalutando i nostri punti di forza.
Per noi è importante recuperare l’efficienza
e l’evasione perché più tasse non fermeranno l’aumento (usuraio) dei tassi di interesse
che nelle urgenze d’oggi solo la Bce (con gli
alleati, il Fondo salva Stati, il Fondo monetario internazionale) può contenere.
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
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italia: 515249535254
Lettere al Corriere
Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:
«Lettere al Corriere» Corriere della Sera
via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79
PIÙ STATO NELL’ECONOMIA
E SUPERAMMO LA CRISI DEL 1929
Risponde
Sergio Romano
Al tempo degli studi
superiori, negli anni
Cinquanta, sentii parlare
della Grande Depressione,
che colpì mezzo mondo. La
situazione economica era
uguale, se non peggiore, di
quella attuale. A quanto mi
risulta, l'Italia ne uscì
benissimo e in poco tempo,
addirittura con la nostra lira
che faceva aggio sull’oro. Se,
a quanto pare, è tutto vero,
devo dedurre che a quei
tempi gli economisti erano
migliori o più preparati di
quelli odierni, per non
parlare poi dei politici.
Severino Storti Gajani
severino@
stortigajani.it
Caro Storti Gajani,
a grande crisi americana
giunse in Europa all’inizio degli anni Trenta. In
Italia colpì i grandi istituti
bancari (Banca Commerciale,
Credito Italiano, Banco di Roma) e di conseguenza le aziende che dipendevano dal loro
credito o ne erano addirittura
controllate. Il piano di salvataggio, concepito da Raffaele
Mattioli della Banca Commerciale, approvato da Mussolini
ed eseguito da Alberto Beneduce e Donato Menichella,
consistette nella creazione di
un Istituto della ricostruzione industriale (Iri), finanziato dallo Stato, che divenne
proprietario delle banche e
delle imprese. La lira fu forte
CONFLITTI DI INTERESSI
regolare permesso di
soggiorno. Non abbiamo
studiato e lavorato per tanti
anni per sapere di
tubercolosi non curate, di
vaccinazioni non eseguite, di
parti nelle cantine dei ghetti
dei «non provvisti di regolare
permesso di soggiorno». Nel
terzo millennio abbiamo
reinventato i paria. Prego il
governo Monti di eliminare
questa vergogna.
Una grande differenza
Caro Romano, lei scrive,
riguardo al presunto
conflitto di interesse del
ministro Riccardi, che «il
rischio è tanto meno grande
quanto più i conflitti sono
noti e visibili». Non è la
stessa situazione in cui si
trovava Silvio Berlusconi?
Stefano Veronese
stefano.veronese@
me.com
Ho scritto più o meno le
stesse parole a proposito di
Berlusconi. Ma naturalmente
esiste una differenza tra la
presidenza di un’associazione umanitaria e la proprietà
di aziende televisive.
APPELLO DI UN MEDICO
Cure sanitarie per tutti
Penso che la professione
medica sia una professione
splendida. Lo pensavo anche
quando ero solo uno
studente in quella facoltà e
credevo che nostro obbligo
fosse aiutare il prossimo.
Unico momento in cui mi
sono vergognato del camice
che indosso è stato quando il
Parlamento ha varato le
norme sulla restrizione
all’applicazione delle cure a
chi non era provvisto di
perché così aveva deciso Mussolini con il discorso di Pesaro del 18 agosto del 1926, ma
il suo apprezzamento non giovò all’economia nazionale. La
deflazione penalizzò le esportazioni e diminuì la produttività. Come ha scritto Pierluigi Ciocca, uno dei maggiori
esperti italiani di politica monetaria, il salvataggio costò,
nel 1933, il 10% del prodotto
interno lordo.
Non è tutto. Con l’aiuto di
Mussolini, i tre protagonisti
dell’operazione (Mattioli, Be-
L
neduce e Menichella) riuscirono a impedire la scomparsa
di buona parte del patrimonio bancario e aziendale della
penisola, ma crearono le condizioni per una economia nazionale che è stata, sino agli
anni Novanta, una delle più
statizzate, dopo quelle comuniste, del continente europeo.
La depressione americana
e i suoi strascichi europei ebbero anche l’effetto di convincere Mussolini che i mali del
capitalismo non fossero congiunturali, ma strutturali. Dopo avere deciso che la crisi
«non era nel sistema ma del
sistema», ritrovò nel fondo
della sua cultura gli ardori socialisti del suo passato e deci-
se che lo Stato fascista sarebbe stato, sul piano economico, «corporativo»: un traguardo che piacque ai settori più
radicali del partito e a molti
esponenti del mondo cattolico fra cui Amintore Fanfani e
lo stesso Alcide De Gasperi.
In realtà gran parte della politica di Mussolini negli anni
seguenti fu assorbita dalle
guerre (l’Etiopia, la Spagna)
e, dopo le sanzioni della Società delle nazioni, dall’autarchia. Come vede, caro Storti
Gajani, l’Italia uscì indubbiamente dalla crisi, ma con scelte e decisioni che accentuarono l’intervento dello Stato e
del regime nell’economia nazionale.
PENSIONI
crescere se gli italiani
rinunziassero ad acquistare
marche estere che in molte
zone sono più numerose delle
nostre. E la Fiat crescerebbe
producendo anche vetture
ibride ed elettriche.
Vittorio di Sambuy, Milano
Il congelamento
CONTRO LA CORRUZIONE
Pagamenti tracciabili
Gli episodi di corruzione che
quotidianamente affliggono
questo Paese dimostrano che
la tracciabilità del denaro è
l’unica possibile soluzione al
problema, sempre che lo si
voglia risolvere. Questo
Paese, secondo me, soffre da
50 anni di una forma di
dittatura: è quella dei furbi,
e questo fa dell’Italia il più
grande paradiso fiscale
legale del mondo. La
democrazia si fa anche con le
ricevute non certo con il
nero. Un Paese fiscalmente
equo e democratico è un
Paese decisamente
migliore.
Francesco Demartis
Firenze
DALL’EURO ALLE LIRE
Il debito pubblico
Vorrei far notare a chi spera
nel ritorno della lira, che
cambiando valuta non
scompare il debito pubblico
che in lire fa la bella cifra di
3.678.400 miliardi, calcolati
sul debito che ora è di circa
1.900 miliardi di euro.
Pierangelo Bonazzoli
[email protected]
Temistocle Baldoni
Milano
Dal governo fanno sapere che
congeleranno per il 2012
l'adeguamento annuale delle
pensioni (speriamo sia solo
per l'anno prossimo: in Italia
niente di più definitivo del
provvisorio). D'accordo che
ci sono da fare dei sacrifici,
bisognerebbe però che
lorsignori segnalassero al
mio padrone di casa di non
chiedermi l'aumento Istat
annuale dell'affitto!
Angiolo Pontenani
angiolopontenani@
libero.it
CRISI E SETTORE AUTO
Quante marche estere
Crescere? Si fa presto a dire
ma purtroppo molte
strutture sono esuberanti e si
trovano nella condizione di
ridurre il personale. Eppure
il settore delle auto potrebbe
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TOSSICI O PERICOLOSI
Norme sui rifiuti
Per il trasporto dei rifiuti
tossici o pericolosi nel nostro
Paese è in vigore una rigida
normativa (aggirabile
comunque con vari
stratagemmi, ma questo è un
altro discorso...). Solo, però,
se l’azienda di trasporto ha
sede in Italia; se la ditta dei
camion è straniera, non deve
rispettare alcuna normativa.
Sembra una barzelletta,
invece è proprio così!
Franco Milletti
Carpi (Mo)
FRANCO SOPRAVVALUTATO
Le misure svizzere
La tua opinione su
corriere.it/opinioni/
Il premier Monti:
«Agire subito
o conseguenze gravi».
Secondo voi, il Paese
gli darà una mano?
SUL WEB Risposte alle 19 di ieri
RR
Sì
65,8
No 34,2
La domanda
di oggi
Marcegaglia sulle
pensioni: «Quarant’anni
di contributi non sono
limite invalicabile».
Ha ragione?
Nella vicina Svizzera il
Consiglio federale sta
valutando le azioni più
opportune per applicare gli
interessi negativi agli
speculatori e per combattere
la rivalutazione del franco.
Paese che vai...
Pietro Bamonte, Bergamo
@
E-mail: [email protected]
oppure: www.corriere.it
oppure: [email protected]
Visti da lontano
di Massimo Gaggi
Gli indiani d’America
conquistano la «tripla A»
M
entre i «visi pallidi» sono alle corde, costretti a
fare lo slalom tra le raffiche di downgrading del
debito pubblico americano e quelli inflitti alle
banche di Wall Street, i pellerossa con la «tripla
A» vivono la loro rivincita sull’uomo bianco. Fin
qui sono riusciti ad arginare la povertà delle riserve nelle quali
vivono quasi solo attraverso lo sfruttamento di miniere e qualche pozzo di petrolio e col gioco d’azzardo: anziché erogare sussidi, infatti, il governo da decenni aiuta i Cherokee, i Sioux e i
Navajo soprattutto concedendo loro licenze per aprire casinò.
Adesso, però, alcune tribù si sono messe a investire in infrastrutture e in piani per l’occupazione sfruttando l’ottimo voto
ricevuto dalle agenzie di rating. Agli Utes del Colorado è stato
concesso addirittura il voto massimo: quell’AAA che il governo
degli Stati Uniti ha perso nell’estate scorsa. Ma anche la grande
nazione Navajo — poche centinaia di migliaia di persone sparpagliate in enormi riserve che si estendono in Arizona, New
Mexico e Utah — ha avuto da Standard & Poor’s un rating A
che è pur sempre un voto migliore di quello ottenuto dalla California. I pellerossa sono considerati debitori più affidabili dello Stato che fino a ieri ha incarnato il «sogno americano» grazie alle loro riserve di liquidità (un fondo accumulato anni fa
nella prospettiva di perdere una
causa col Fisco che, invece, è stata vinta) e in virtù della loro ricchezza mineraria, modesta ma significativa.
Le agenzie di
Afflitti da sacche di povertà
rating premiano i endemica (il 37 per cento della
vive in condizioni
piani di sviluppo popolazione
d’indigenza), i Navajo hanno demessi a punto da ciso di rimboccarsi le maniche:
approfittando della loro buona
Utes e Navajo
reputazione finanziaria, si preparano a emettere obbligazioni
per 120 milioni di dollari con le quali intendono alimentare 50
progetti per lo sviluppo della loro nazione. Niente di trascendentale: soprattutto iniziative per lo sviluppo del turismo, la
costruzione di due centri commerciali, due complessi industriali, un comprensorio di uffici, una stazione radio. Iniziative
che dovrebbero comunque creare almeno 6.000 nuovi posti di
lavoro.
Volendo, poi, ridurre la dipendenza dalle miniere di carbone e dalle centrali che lo bruciano inquinando l'aria della grande riserva (70 mila chilometri quadrati, una superficie pari a
circa un quarto dell'Italia), i Navajo dall’estate scorsa hanno
avviato un programma accelerato di installazione di pannelli
solari.
Se avranno successo in questo loro tentativo di uscire da un
passato di autocommiserazione e di abbandono da parte dell’America «ricca», i Navajo rischiano di riuscire dove Barack
Obama, bloccato dai veti del Congresso, sta fallendo: combattere la disoccupazione con piani d’investimento capaci di creare posti di lavoro e di sviluppare il business delle energie alternative.
[email protected]
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Interventi & Repliche
Sen. Rusconi: il controllo dei bagagli
In riferimento all'articolo «‘Sono senatore’.
Supera i controlli e si porta in aereo lo
spumante», a firma Alessandra Arachi
pubblicato sul Corriere di ieri, voglio essere
molto chiaro: chiedo scusa per il mio gesto se
questo può aver dato a qualcuno l’idea di
privilegi ingiusti. Ognuno ha la sua storia
personale, la mia è quella di un «mediano»
della politica che però da capogruppo in
Commissione di maggioranza o opposizione,
come relatore, ha sempre concepito il suo
impegno parlamentare nella quotidianità. Non
chiedo sconti, non ce ne devono essere per
nessuno oggi, soprattutto in politica, penso
però di non meritare il resoconto riportato
nell’articolo sulla base di informazioni raccolte
non si sa bene dove e come, e le parole che la
giornalista mi ha rivolto mercoledì sera.
Questo mi amareggia, più delle centinaia di
email di insulti e accuse che ho ricevuto oggi,
che raccolgo come un monito ad alzare il
livello di severità e di moralità e a evitare
errori come questo. Sono anch’io convinto che
la brutta politica possa essere cambiata solo
da una sana buona politica: ho cominciato da
consigliere comunale, poi assessore, sindaco
della mia comunità, responsabile dei sindaci e
poi parlamentare. Con la fortuna e forse un
po’ di capacità di non essere mai sfiorato da
uno scandalo, un avviso, una notizia negativa.
Non vorrei essere giudicato o ricordato per
una bottiglia e vorrei piuttosto cercare di
ristabilire la verità. Ho troppa stima del
Corriere, che da tanti anni è anche il mio, per
non pensare però di poter fare alcune
precisazioni che aiutino una ricostruzione
corretta dei fatti:
1) Il titolo recita: «Superati i controlli», ma in
realtà, contrariamente al solito, sono entrato
dal «controllo normale» per Linate e non da
quello riservato alle autorità, proprio perché
non vi era coda e non ritenevo che vi fosse
nessun privilegio da chiedere.
2) Ho avvertito io che c’era nel trolley una
piccola bottiglia di prosecco, ben sigillata in
confezione regalo, mi è stato chiesto se era
possibile aprire la valigia e, ho un testimone a
riguardo, ho comunicato che se non fosse
stato possibile portarla a bordo, ero
disponibile o a lasciare la bottiglia o a
reimbarcare il trolley, spiegando non il valore
economico ma affettivo che quel regalo
rappresentava.
3) Mi è stato risposto che la decisione
spettava alle forze dell’ordine e il carabiniere
in servizio, esaminata la chiusura del pacco,
ha dato l'autorizzazione immediatamente. Il
tutto è durato meno di due minuti.
4) Si parla di tesserino di senatore esibito, ma
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Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 2,00; Marocco e 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e
non si cita per correttezza che essendo i
nostri biglietti elettronici emessi dall’agenzia
del Senato, sono accompagnati
obbligatoriamente dal tesserino identificativo
e inoltre la giornalista non scrive nell’articolo
l’affermazione «io sono un senatore», che io
non ho mai detto, e che però è riportata nel
titolo. Un’ultima riflessione: come mai le
ragioni umane che ho esposto, non del
parlamentare ma del cittadino, un’ora dopo
erano di dominio pubblico?
Sen. Antonio Rusconi, Pd
Abusivismo e risarcimenti
A proposito dei doveri dello Stato scaricati
sulle spalle dei cittadini (Corriere, 28
novembre), io non comprendo nemmeno
perché la collettività debba sempre farsi
carico dei danni arrecati dalla natura anche
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quando si tratta di opere costruite
abusivamente e comunque non in regola con
le norme di sicurezza. Chi ha sbagliato paghi,
fossero gli amministratori locali o le stesse
vittime!
Luca Taglietti
[email protected]
Il reddito dei cinesi poveri
Nell'articolo pubblicato sul Corriere di ieri a
pagina 48 «La Cina ha 100 milioni di poveri in
più», per un lapsus, ho scritto che la soglia
della povertà è stata portata da 1.196 a
2.300 renminbi al mese; come si evince
peraltro da altri passaggi del testo, si tratta
naturalmente di 1.196 e 2.300 renminbi
annui, così com'erano annui gli 865 della
soglia della povertà nel 2000. Mi scuso con
i lettori. (m. d. c.)
Cor. Como e 1,00 + e 0,20; gio. Corsera + Sette + Cor. Como e 1,00 + e 0,30 + e 0,20; sab. Corsera +
IoDonna + Cor. Como e 1,00 + e 0,30 + e 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. e 0,80 + e 0,40; m/m/v/d Corsera + CorMez.
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Spettacoli
Con il «Corriere»
Noomi Rapace
si confessa
a «Io Donna»
Alla conferenza stampa di Uomini che
odiano le donne è rimasta muta perché
non sapeva l’inglese. Si è messa a
studiarlo e ora parla con accento di
Oxford. Noomi Rapace si confessa a Io
Donna, domani in edicola con il Corriere.
L’intervista La favola di Anna Netrebko, protagonista alla Scala: da ragazza umile di San Pietroburgo a star del palcoscenico
Manon
A sinistra il
soprano Anna
Netrebko nei
panni di
Manon a
Vienna, nel
febbraio 2007.
Vladimir Putin
le ha conferito
il titolo di
«Artista del
popolo della
Russia»
MILANO – L’importanza di chiamarsi Anna. Anna Netrebko, superstar della lirica bruna e radiosa, Donna Anna di nome e di fatto nel Don
Giovanni di Mozart che il 7 dicembre
aprirà la stagione della Scala, regia di
Robert Carsen, direzione musicale di
Daniel Barenboim. «Sono otto anni
che non cantavo in questo teatro. Sono eccitata come una debuttante».
Con Donna Anna però lei ha una
lunga frequentazione...
«È uno dei personaggi che amo di
più, sia perché richiede una voce molto precisa, con poche appoggiature,
sia perché è un carattere complesso,
Vi sposerete?
«Se troveremo il tempo...».
Come ha cambiato la sua vita la
nascita di suo figlio?
«Tiago è balzato subito al primo posto. Me lo porto sempre appresso. A
tre anni conosce i teatri meglio di me.
Quando sono in scena, lui va subito a
sistemarsi sul podio, mi vuol dirigere.
Ma a casa guai se canto! Mi viene vicino, mi tappa la bocca».
La parabola di Cenerentola lei
l’ha vissuta tutta, da ragazza povera
che per pagarsi gli studi di canto faceva le pulizie al Marinskij di San
Pietroburgo, a diva della lirica che
incontra il suo Principe proprio sulla scena
«A questo punto comincio a crederci anch’io... La mia vita è davvero una favola. E il mio buon mago è stato il maestro Gergiev. È
stato lui a scoprirmi quando
non ero nessuno, a incoraggiarmi. Un uomo meraviglioso, pieno di energia, talento,
generosità».
Coppia
Il soprano con il
baritono
uruguayano
Erwin Schrott,
che è anche il
suo compagno,
in un concerto
con l’Orchestra
Sinfonica di
Porto Rico. A
destra Anna
durante le prove
del Don Giovanni
La diva
della lirica
❜❜
A far perdere la testa
alle donne non sono
mai i bravi ragazzi
«Don Giovanni, un eterno seduttore
E io l’ho trovato davvero»
ambiguo, diverso da quello che vuole
apparire».
Ci spieghi meglio
«Quello che sappiamo di lei è che è
una nobildonna, fidanzata con un
gentiluomo, Don Ottavio... Un mondo
perfetto che va a pezzi in una notte
per colpa di un uno sconosciuto, che
poi si scoprirà essere Don Giovanni.
Che in quella notte prima tenta di stuprarla e poi uccide suo padre. O almeno così racconta lei...».
Mette in dubbio le sue parole?
«Le mette in dubbio Mozart. La sua
musica ci dice qualcosa di molto diverso, di profondo e triste. La regia di
Carsen ci mostrerà quell’incontro furtivo, dove Anna non viene affatto violentata. Lei mente a se stessa e per
non compromettere il legame con
Don Ottavio».
E la vendetta, tratto dominante di
Donna Anna?
«È la vendetta non di una donna
violata ma di una donna ferita nell’orgoglio, che vuole la rivincita. Perché
anche lei, come tutti, donne e uomini, ama quel "mostro". Quel tornado,
una forza vitale che non muore mai.
Difatti Carsen lascerà a lui l’ultima parola, anche dopo che è finito all’Infer-
no. Peter Mattei, che lo interpreta, aitante, aria maledetta, un po’ pazzo
davvero, è perfetto nel ruolo».
Insomma, Don Giovanni, il seduttore impenitente e cinico avrà sempre la meglio su Don Ottavio (qui
Giuseppe Filianoti), l’innamorato
dedito e protettivo...
«Così va il mondo... A far perdere la
testa alle donne non sono mai i bravi
ragazzi ma quelli un po’ mascalzoni».
È successo anche a lei? Il suo compagno, Erwin Schrott, baritono uruguayano dal ciuffo punk, è un Don
Giovanni?
«In carne e ossa. La prima volta
che l’ho incontrato, nel 2004 alla Royal Opera House di Londra, indossava
proprio quei panni. E io, guarda caso,
ero Donna Anna. La scintilla tra noi è
scoccata subito. Don Giovanni ci ha
fatto innamorare, ci ha fatto rincon-
Lunedì
Radio3 «straniera» per un giorno
ROMA — Radio3 diventa
«straniera» per un giorno. Per
un’intera giornata, lunedì 5, ai
microfoni di Radio3 si
alterneranno conduttori
accomunati dal fatto di essere
stranieri, sia nati in Italia che
immigrati nel nostro Paese.
Tante le provenienze e le
professioni: giornalisti,
scrittori, insegnanti, scienziati,
operatori sociali, attori,
musicisti, contribuiranno con
le loro testimonianze a rendere
la programmazione ancora più
ricca di esperienze.
trare, altre volte, su altri palcoscenici. Finché...».
Finché, a differenza delle altre
malcapitate dell’opera, lei ce l’ha
fatta. Ormai siete una bella famigliola con un bimbetto di tre anni. Com’è vivere con Don Giovanni?
«Meglio di quanto si dice...
Erwin è un uomo molto affascinante, con cui non ci si annoia
mai. Ma a differenza di Don Giovanni lui è fedele. Fedelissimo.
La mia vendetta altrimenti sarebbe terribile! Altro che Donna Anna!»
Cantate insieme spesso?
«Appena possibile. Il prossimo giugno, alla Staatsoper di
Berlino, ci ritroveremo di nuovo per Don Giovanni. Ma stavolta lui sarà Leporello. Non
riusciamo a stare mai troppo
lontani. Spesso affrontiamo
viaggi più lunghi delle ore
che poi trascorriamo insieme. Va bene così».
Soprano
Anna Netrebko è nata il
18 settembre 1971. La
carriera da soprano
iniziò quando venne
notata dal direttore
Valery Gergiev
Lei ha duettato con Bocelli.
Che ne pensa?
«Che ha una voce stupenda. Ma per essere un cantante lirico sono necessarie due cose: saper cantare un’intera opera, e
senza microfono. Se no
è crossover».
A questo punto cosa conta davvero per
lei?
«Dare il meglio di me,
cantare nei migliori teatri,
con i migliori direttori. Questi
sono i veri lussi di una star».
Le resta un sogno?
«Da ragazza avrei voluto fare
l’operetta, indossare vestiti rutilanti di paillettes... Ma il mio maestro sentenziò: no, tu hai la voce
per l’opera».
E l’opera è diventata la sua vita
«Il mio mestiere. Molto importante, ma non è tutto. Quando sono a casa stacco la spina, ascolto
altro. Mi piace il rock, adoro i
Green Day. Ma soprattutto apprezzo la vita privata».
Giuseppina Manin
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52 Spettacoli
La settimana al Cinema
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a cura di MAURIZIO PORRO
1921 - Il mistero di Roockford
Midnight in Paris Un incantevole Woody Allen tra malinconia e risate
Grovigli di famiglia
in un collegio
Sulla scia gotica dei giri di
vite paranormali alla
James, ma attento ai
grovigli di famiglia, il deb
Nick Murphy ci conduce
nel collegio di Roockford
dove s’aggira un giovane
spettro: facile essere
scettici come Florence
(Rebecca Hall), ma cambierà idea. In regime
claustrofobico, con momenti a suspense come la
casa di bambola e finale a sorpresa, il film parte
dal didascalico scontro tra positivisti e romantici,
arricchendolo con le inquietanti presenze di
teenager spiegando il valore della psicanalisi.
RRRRRRRRRR
voto
7
Lo schiaccianoci in 3D
La fiaba di Hoffman
con incubo politico
Dimenticatevi del balletto
di Ciaikovskij, che aleggia
appena su questa versione
della fiaba di Hoffman
rivista da Dumas qui
corretta in tecnologico
incubo politico viennese
anni 20 dal russo
Konchalovskij con super
budget. Ma alla fine il film non soddisfa quasi
nessuno e la bambina solitaria (Elle Fanning) che
sogna il peggio entra in collisione con la natura
tecnologica che distrugge i giocattoli protagonisti,
a partire dallo schiaccianoci «seduto» sul titolo
fra un buon zio e Turturro re dei topi.
RRRRRRRRRR
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
voto
5
Magico viaggio nel tempo
I
ncantevole. Non c’è altro
aggettivo valido per suggerire questo 42˚ film di Woody Allen, nella cinquina dei
suoi capolavori, in cui il suo
nuovo alter ego Owen Wilson, un Redford che ha preso
un pugno sul naso, diventa,
dopo un prologo di cartoline
da Ville Lumière, l’altro americano a Parigi.
Non tanto diverso da quello, singing and dancin’ di Minnelli, che ricreava la pittura
impressionista: qui il nostro
autore, amante corrisposto
della cultura europea, immagina che uno scrittore in crisi,
in vacanza parigina con la promessa sposa e la reazionaria
famiglia di lei dedita allo shopping e ai Tea Party, sia risucchiato alla sera, round midnight, in un’accogliente carrozza che lo riporta nei salotti,
bistrò, circoli letterari della Parigi anni ’20.
Così Gil, esausto del presente si butta nelle accoglienti
braccia del passato e incontra
in tenere notti Scott Fitzgerald e la molesta Zelda, il macho Hemingway, Salvator
Dalí e Man Ray, Cole Porter
che suona al piano «Let’s do
it», Pablo Picasso e la sua amica Adriana che farà da battistrada. Stringerà la mano a
Eliot, Cocteau, Degas, poi una
sera viene introdotto da Alice
Toklas nel salotto di Gertrude
Il giorno in più
Volo e la Ragonese:
voglia di tenerezza
Da Milano a New York
inseguendo una bella
sconosciuta sul tram 29
nella scia della commedia
sofisticata e romantica
americana. Fabio Volo
azzecca soprattutto
nell’ironica prima parte il
tono di quel tipo così finto
moderno, così affettivamente in panne, finché
la trappola patetica di troppe sliding doors
allunga la faticosa radiografia del colpo di
fulmine. I caratteri ci sono, la Ragonese e Volo
emanano voglia di tenerezza e identificazione,
molesta la tanta pubblicità smaccata.
RRRRRRR
◗RRR
voto
6,5
Tower Heist
Protagonisti La first lady francese Carla Bruni e Owen Wilson nel film di Woody Allen
Stein cui darà il suo manoscritto da leggere, compra sei
Matisse a 500 franchi e a un
Buñuel incredulo suggerisce e
spiega il soggetto dell’Angelo
sterminatore. Manca solo che
qualcuno gli dica: buonasera,
sono Proust, Marcel Proust.
Non solo: mentre i futuri
suoceri disperano sulla sua sanità mentale e lo fanno indagare, Gil torna ancora più indietro da Chez Maxim, e al
can can al Moulin Rouge dove
conosce Toulouse Lautrec, Degas e Gauguin: se ci sarà un sequel può darsi che entrino in
scena anche Balzac e Zola. L’as-
sedio della mediocrità del presente spinge Allen, attraverso
uno dei tanti viaggi nel tempo
del cinema, ad adorare nell’altare di ieri stereotipi di uomini di cultura senza più bisogno di attraversare lo schermo come nella Rosa purpurea
del Cairo. E si ride, ci si diverte con intelligenza, come poche altre volte, pur con un sottofondo malinconico per cui
tutti attendiamo che arrivi
l’ora dei vampiri, anche se nella Parigi di oggi ci sono la deliziosa Léa Seydoux e Carla Bruni in Sarkozy che fa la guida
del museo Rodin.
Nelle identificazioni mitiche, altro che motion capture,
si distinguono Kathy (Gertrude) Bates, Marion Cotillard,
Adrien Brody Dalí mentre il
presente è nella banalità di Rachel McAdams e nel pedante e
bravo Michael Sheen, cast perfetto al servizio di un magico
ritorno al futuro. Ancora una
volta, non ci resta che piangere, come dicevano Troisi e Benigni, anche dal ridere.
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Midnight in Paris
di Woody Allen
con Adrien Brody, Owen Wilson
Colpo grosso
in tempi di crisi
Colpo grosso in tempi di
crisi: gli impiegati di un
ricco residence di New
York si vendicano del bieco
finanziere che ha rubato i
fondi pensione. Una delle
rapine più divertenti e
acrobatiche del cinema, coi
soliti ignoti a Wall Street e
con una tempistica spettacolare senza tregua. Al
servizio di Brett Ratner cast divertente e
divertito con una Ferrari rossa e il vendicativo
Ben Stiller, il faccendiere Alda, i timidi Broderick
e Affleck, il redivivo Eddie Murphy. E ci sovviene
Brecht: è peggio fondare o sfondare una banca?
RRRRRRRR
◗RR
voto
7,5
Codice cliente:
Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Spettacoli 53
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Il caso Le strategie di Pechino per conquistare platee internazionali
Festival di Torino
La Cina cerca nuovi eroi
tra le stelle di Hollywood
Raccontare la vita
attraverso i drammi
di PAOLO MEREGHETTI
I
leviedellasia.corriere.it
l concorso del festival di Torino si chiude
con due film sul tema della morte, tra le
cose migliori viste qui. Con 50/50
l’americano Jonathan Levine racconta la
scoperta di un trentenne di avere un cancro
alla schiena che gli lascia il 50 per cento di
possibilità di sopravvivenza. Nel film
seguiamo il periodo della chemio prima
dell’intervento, gli sforzi di un amico per
sollevargli il morale, i complicati rapporti
con la fidanzata e con la madre e il ruolo
sempre maggiore di una psicoterapista alle
primissime armi. Sorretto da un gruppo di
attori in stato di grazia (lui è Joseph
Gordon-Levitt, l’amico Seth Rogers, la
mamma Anjelica Huston, la psicologa Anna
Kendrick), il film sa affrontare un argomento
a rischio con un tono tra l’ironico e il
partecipe, senza mai cadere nel ricatto
melodrammatico ma anche senza cancellare i
momenti più duramente realistici. Il russo
Nikolaij Khomeriki, invece, con Serdca
bumerang (letteralmente Il boomerang del
cuore) sceglie come protagonista un giovane
«sanissimo ma che può morire da un
momento all’altro» senza spiegare che
malattia lo affligga. Racconta cioè la vita di
un comune mortale come tutti noi, ma con
un senso più incombente della propria fine.
E con questi occhi mostra la miseria
quotidiana di un mondo che cerca di
sopravvivere come può, inseguendo i
rarissimi momenti di felicità (o di
«incoscienza») che la vita (e la vodka)
possono offrire. Una segnalazione merita
anche l’inglese Craig Viveiros e il suo Ghosted
(Isolato) che in un carcere fa incontrare due
detenuti — un quarantenne (John Lynch) e
un diciottenne (Martin Compston) —
entrambi schiacciati dai propri sensi di colpa.
Diretto con mano sicura e «adulta», sorretto
da un cast indovinatissimo anche nei piccoli
ruoli, il film rischia un po’ quando i destini
dei due protagonisti si intrecciano ma sa
restituire con bravura ed energia le tensioni
che si consumano in carcere.
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Bale, Robbins, Brody arruolati dal cinema asiatico
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PECHINO — Il copione era
già scritto. Il potere d’attrazione della Cina che richiama
nella sua orbita le major hollywoodiane e i migliori registi della Repubblica Popolare
lì a reclutare stelle internazionali. Il processo è in atto e ha
per testimonial, in parallelo,
Zhang Yimou e Feng Xiaogang. I cineasti, due divi nazionali, hanno affidato le loro
nuove produzioni ad attori
stranieri in grado non solo di
sbancare i botteghini cinesi
ma di rendere le pellicole appetibili per le platee globali.
In entrambi i casi drammi storici, ambientati a 5 anni di distanza: I fiori della guerra di
Zhang si svolge nella Nanchino del 1937 occupata dai giapponesi e un premio Oscar,
Christian Bale, vi interpreta
un prete che aiuta un gruppo
di cortigiane a scampare alla
violenza dei soldati invasori;
1942 di Feng affronta invece
una carestia feroce tra Shanxi
ed Henan, e ha scelto a sua
volta due Oscar, Adrien Brody, che fa il giornalista di Time, e Tim Robbins — anche
lui, come Bale... — il prete.
Per la parte poi andata a Bale erano stati evocati i nomi
di Tom Cruise e di Leonardo
DiCaprio. Ha vinto l’attore bri-
tannico, che aveva addirittura
esordito recitando in un film
d’ambientazione cinese, ragazzino protagonista de L’impero del sole di Steven Spielberg, anno 1987, epopea durante l’occupazione nipponica di Shanghai (altro déjà vu).
Zhang Yimou però è rimasto
Padri separati
Otto milioni
per Fiorello jr
MILANO — È «Sarò
sempre tuo padre» la
fiction più vista della
stagione. La puntata di
chiusura della miniserie
con Beppe Fiorello (foto)
mercoledì sera è stata
vista da 8 milioni 135
mila spettatori con uno
share del 29,28%. «Ho
rotto un tabù sui padri
separati, tema che fino ad
oggi non si aveva avuto il
coraggio di affrontare»
ha detto l’attore.
conquistato dalla sua professionalità: «Quando sono andato da lui a Los Angeles aveva
sul tavolo il copione e tutti i
libri che gli avevo spedito. Mi
ha fatto domande sul personaggio chiedendo dettagli
che la sceneggiatura non prevedeva neanche. Mi ha molto
colpito», ha confidato alla
stampa cinese.
Più prosaico Zhang Weiping, il produttore de I fiori
della guerra, costato 600 milioni di renminbi (circa 70 milioni di euro), sugli schermi il
12 dicembre: «Finora i film di
Zhang Yimou erano regionali, questo sarà davvero internazionale. Bale ne sarà l’ambasciatore nel mondo». Gli
obiettivi sono un miliardo di
renminbi d’incasso in patria,
200 milioni all’estero, magari
l’Oscar. Nulla di kolossale è
stato risparmiato, dagli effetti
speciali a una chiesa costruita
ex novo per oltre un milione
di euro. Ma non è nulla, visto
che — calcolano fiduciosi a
Pechino — un film con Bale
«può rendere 55 volte quello
che si investe nel suo compenso». Feng Xiaogang si è mosso un po’ dopo, riprese avviate a ottobre e nomi delle due
star ospiti resi noti neanche
un paio di settimane fa. Intorno, una falange di grandi attori cinesi. «Voglio mostrare
sentimenti duri come pietra
Il regista
Zhang Yimou, 60
anni. Il suo primo
film, «Sorgo
rosso», è del 1987
battuta dal vento», ha spiegato il regista, che vuole raccontare «come un fiore possa
spuntare tra i sassi».
Tra Hollywood e la Cina è
un matrimonio di interesse.
Nella Repubblica Popolare il
cinema ha conosciuto nel
2010 un boom di incassi, un
miliardo e mezzo di dollari,
più 64% sull’anno prima, mentre gli Usa hanno ottenuto il
risultato peggiore in 13 anni,
meno 5,7% (10,5 miliardi di
dollari). L’impiego di attori occidentali, e in prospettiva di
registi, permette poi di aggirare il regime protezionistico
che una sentenza contraria
dell’Organizzazione mondiale
Il poster
La locandina
de «I fiori
della guerra»
diretto da
Zhang Yimou.
Protagonista
l’attore
inglese
37enne
Christian Bale
del Commercio (Wto) non ha
ancora scardinato: ogni anno
in Cina possono essere distribuite solo 20 pellicole straniere. In compenso, nella prima
metà del 2011, secondo la società di consulenza Artisan
Gateway, quasi un terzo degli
incassi proviene da coproduzioni con società straniere.
L’assalto ai botteghini del
mondo, star hollywoodiane o
meno, deve fare i conti con
gli abissi di gusto tra Cina e
pubblico occidentale. Ma c’è
tempo: in fondo siamo solo ai
titoli di testa.
Marco Del Corona
54
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
Eventi
Rinascite Dopo nove anni
la storica sala rialza il sipario
diretta da Geppy Gleijeses
RIAPRE A ROMA
IL QUIRINETTA
La sfida Cartellone di qualità
e un’Accademia internazionale
d’arte drammatica
Rivoluzione
sulla scena
N
onostante i sinistri vaticini di Sibille
sempre pronte a intonare il de profundis, il teatro non è morto ma è vivo e lotta
con noi, soprattutto nei momenti bui di crisi
sociale e di valori umani. Nel mondo globalizzato, dove si chiudono piccole botteghe artigiane per aprire supermercati, dove i cinema diventano garage, le librerie si trasformano in jeanserie, nascono o rinascono nuovi
palcoscenici. È questo il caso del Quirinetta,
che risorge dalle ceneri di un antico café
chantant, poi sala cinematografica per film
d’autore, poi finito nel dimenticatoio per decenni.
Nel cuore storico di Roma, a due passi da
Fontana di Trevi, lo spazio riapre i battenti il
6 dicembre, dopo nove anni, grazie alla caparbietà di Geppy Gleijeses che, da due anni,
ha già assunto la gestione e direzione artistica del confinante Teatro Quirino. «È una storia che parte da lontano — racconta l’attore e
regista napoletano — da quando undici anni
fa creai dal nulla in Calabria, in una remota,
povera, degradata provincia italiana, uno Stabile privato di interesse pubblico. Ricordo
ancora — aggiunge — quando dopo i primi
successi della nuova struttura, con la sua se-
Sogni reali
«Poteva diventare una discoteca,
invece abbiamo recuperato una
sala con amore per restituirla al
suo splendore e al pubblico»
Non solo prosa
Il progetto è figlio dello spirito del
Quirino: Gleijeses in due anni l’ha
reso un centro attivo anche nel
sociale, con i disabili e i detenuti
de principale a Crotone, fummo persino oggetto di ricatti, di richeste del ‘pizzo’ da parte
della mafia locale». In poco tempo, lo Stabile
allarga i suoi confini anche ad altri palcoscenici della provincia calabra, finché Gleijeses
partecipa al bando europeo per l’assegnazione del Quirino, in seguito alla dismissione
dell’Ente Teatrale Italiano. Vince la gara e dal
giugno 2009 trasforma lo spazio, intitolato a
Vittorio Gassman, in un vitalissimo centro
non solo di spettacoli ma anche di iniziative
culturali: aperto 18 ore su 24, 330 giorni l’anno, con biblioteca, ristorante e una sorprendente affluenza di circa 200 mila spettatori a
stagione. Un impegno artistico e sociale con
attività sceniche e laboratori dedicati a disabili, disadattati, ex tossicodipendenti, detenuti, attività sostenute dalla Fondazione Roma del professor Emmanuele Emanuele.
«Dove sta scritto che per fare teatro sia obbligatorio rimetterci di tasca propria e finire in
fallimento? Quando si investe in un lavoro
serio, movimentando anche l’indotto, si fanno circolare le idee e pure i guadagni».
Arriviamo alla storia recente. Gleijeses,
con il socio Willer Bordon (ex uomo politico
ora imprenditore) e Giovanna Marinelli (ex
direttore artistico dello Stabile di Roma), ha
applicato lo stesso format al Quirinetta, cre-
Sulla scia del Valle
un nuovo impegno
sociale e culturale
«Si può fare a meno
dei soldi pubblici»
Protagonisti
Margherita Buy
Sarà in scena dal 14 al
26 febbraio 2012 con
«Nel nome del padre»,
una commedia
sentimentale di Luigi
Lunari
Roberto Saviano
Dal 20 marzo all’1˚aprile
2012 Saviano porterà al
Quirinetta il suo
«Gomorra», best seller
di denuncia diventato
spettacolo teatrale che
ha girato l’Italia
Maddalena Crippa
Interpreta «E pensare
che c’era il pensiero» di
Giorgio Gaber, dal 31
gennaio al 12 febbraio
2012: uno spettacolo di
culto per più di una
generazione
ando un cartellone di spettacoli, affiancato da una serie di attività, a cominciare dalla realizzazione dell’Accademia internazionale d’arte drammatica, dove insegnano maestri della scena
mondiale da Eimuntas Nekrosius e
Nikolaj Karpov, da Marilyn Fried a Rafael Spregelburd. «È strano che, in questa
situazione di incertezza mondiale, non
solo finanziaria, un gruppo di folli recuperi una sala, che poteva diventare una
discoteca, con amore, cura, ostinazione,
per restituirla agli splendori della sua vita
precedente e al pubblico romano». Un
gruppo di folli, forse, anche gli «occupanti» che da sei mesi si sono impossessati del
Teatro Valle: il palcoscenico più antico della Capitale, fino all’inverno scorso gestito
anch’esso dall’Eti, ora vitalissimo luogo di
performance, incontri, dibattiti: «A causa dell’indolenza degli enti locali — commenta
Gleijeses — che hanno perso tempo prezioso, il rischio era di tenere il Valle chiuso per
l’intera stagione. Si è così innescata una situazione virtuosa, alla quale ho dato il mio
appoggio e solidarietà. Ma attenzione: ora
serve un progetto concreto, altrimenti l’occupazione rischia di avvitarsi su se stessa». E
infatti, il collettivo di occupazione informa
che da gennaio inizia una raccolta fondi per
far nascere la Fondazione Valle Bene Comune, da cui prenderà vita la Casa della Drammaturgia contemporanea.
Intanto, martedì prossimo si rialza il sipario al Quirinetta con Elio Germano nel monologo «Thom Pain (basato sul niente)» di Will
Eno. Poi, tra gli altri, Erri De Luca ne «In viaggio con Aurora»; Maddalena Crippa in «E
pensare che c’era il pensiero» di Giorgio Gaber e Sandro Luporini; Margherita Buy in
«Nel nome del padre» di Luigi Lunari; Ivan
Castiglione in «Gomorra» di Roberto Saviano; Lucrezia Lante della Rovere di «Malamore» di Concita de Gregorio. Osserva
Gleijeses: «È un edificio di pregio anche dal
punto di vista architettonico, restaurato dall’architetto Piacentini e rivisitato da Busiri Vici. E noi lo riportiamo all’antico splendore
con una programmazione da teatro di tendenza, la cui linea culturale appare subito
chiara». Ma il cartellone sarà arricchito anche da balletti, concerti, burlesque e, ogni fine settimana, cena più jazz. «Siamo avviliti
dalla crisi, dai tagli — conclude — ma certe
piccole rivoluzioni culturali si possono ancora fare, anche da privati e non necessariamente con l’intervento di istituzioni pubbliche».
Botteghino e spettatori
È la prosa lo spettacolo più amato dagli italiani
Secondo l’Osservatorio dello Spettacolo Siae, nel
primo semestre 2011 il pubblico italiano ha speso
complessivamente, per lo spettacolo e lo sport, 1.598,8
milioni di euro, il 3,81% in meno rispetto allo stesso
periodo del 2010. Andando nel dettaglio, per quanto
riguarda l’attività teatrale, la spesa del pubblico (201,6
milioni di euro) si è mantenuta quasi stabile,
Da Nord a Sud Viaggio tra le compagnie e le sale indipendenti
Si recita bellezza e legalità
nei piccoli presidi d’Italia
Passione civile e lavoro sul territorio
I luoghi
Da Trieste a
Campobasso, ex
fabbriche o
Emilia Costantini borghi
antichi sono
scenari di
confronto e
innovazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA
registrando solo un calo dell’1%. E pur essendo in
forte aumento la lirica (+30,2%) e gli spettacoli di
burattini (+36%), il maggior numero di biglietti è stato
venduto per la prosa (8,7 milioni di ingressi), che si
mantiene stabile con il +0,33%, così come il balletto
(+1,08%). Mentre sono in calo la rivista e la commedia
musicale (-6,22%) e il circo (-31,87%).
C’
è chi realizza il proprio sogno in un borgo
del Settecento, chi sopra un monte davanti al mare, altri in un ex mattonificio di
periferia. Con l’obiettivo di fare del teatro un bene
comune. Sono tanti, piccoli e nascosti, ma fermi
nelle intenzioni, i presidi culturali che resistono,
sostenuti da artisti come Danio Manfredini, Paolo
Rossi, Marco Baliani, Pippo Delbono, Renato Sarti,
Marco Paolini, Giulio Cavalli, Daniele Biacchessi, e
tutti i protagonisti della scena più impegnata.
Fare teatro tutti i giorni, un atto di responsabilità civile, è questa l’origine di Cada Die Teatro di
Cagliari. Un gruppo nato nel 1982 da Giancarlo Biffi, milanese innamorato della Sardegna. La sede è
un’ex vetreria alla periferia della città, occupata e
ristrutturata dalla compagnia che ora paga l’affitto
al Comune; 192 posti con un bookshop e una sala
per attività sociali. Da qui sono passati tutti, da Baliani a Manfredini. Per festeggiare il trentesimo
compleanno in scena, ecco i loro cavalli di battaglia da «Milano da bruciare», sugli anni 7o, ai
«Racconti della bella gioventù», sulla guerra. A festeggiare ci sarà anche l’amico Paolo Fresu.
Sull’altra costa, quella pugliese, la resistenza teatrale si chiama Kantieri Koreja. Dal 1985 il collettivo diretto da Franco Ungaro è un punto di riferimento per il teatro d’innovazione. Partiti da una
vecchia masseria in provincia di Lecce, ad Aradeo,
dopo 15 anni hanno trovato casa, una vera «residenza del teatro e della cultura» aperta al confronCodice cliente:
Codice cliente:
Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Eventi 55
italia: 515249535254
La guida Il Teatro Quirinetta, via M. Minghetti 5, riapre con
La storia Il Cinema Teatro Quirinetta venne realizzato
lo spettacolo «Thom Pain» di Will Eno, protagonista Elio
Germano (dal 6 al 15 dicembre). Il teatro è diretto da Geppy
Gleijeses (direttore anche del Quirino), in collaborazione con
Willer Bordon e Giovanna Marinelli. Il teatro è promotore di
diverse attività sociali sostenute dalla Fondazione Roma del
professor Emmanuele Emanuele. Info www.teatroquirinetta.it
nei sotterranei di palazzo Sciarra da Marcello Piacentini,
archistar dell’epoca, tra il 1923 e il ’26. Il cartellone, fino
agli anni 40, prevedeva raffinati spettacoli musicali.
Durante la guerra la sala si convertì in cinematografo.
Nel ’46, dopo il restauro, mantenne la funzione di cinema
fino alla fine degli anni 90. Cessò ogni attività nel 2002.
L’intervista Dal cinema all’autogestione: l’attore «apre» la nuova sala e parla del suo impegno
«Produciamo immaginario
e difendiamo i nostri diritti»
Elio Germano: «Anche il pubblico è più consapevole»
E
La storia continua
Nella foto grande d’apertura Lorenzo Glijeses e Geppy
Gleijeses in «Ditegli sempre di sì» di Eduardo De Filippo. Da
sinistra, il Teatro Valle durante l’occupazione, il Quirinetta in
un’immagine storica (foto Archivio Istituto Luce) e lo
spettacolo messo in scena dai detenuti di Rebibbia nel
cartellone del Quirinetta
to e all’innovazione. Un ex mattonificio abbandonato in un quartiere che con il teatro ha ritrovato
dignità sociale. Oltre a due sale teatrali c’è tutto
ciò che serve per accogliere e lavorare, dalla foresteria alla sala prova al ristorante. Nel cartellone
nomi di prestigio: Odin Teatret, Raffaello Sanzio,
Paolini, i Kripton, e progetti di integrazione con
ragazzi rom.
In Molise invece per resistere si pratica lo zen.
Il teatro del Loto di Ravezzano, Campobasso, è
l’utopia realizzata di Stefano Sabelli; un piccolo
gioiello scenico nato nel borgo settecentesco, dove nacquero i nonni di Robert De Niro. Un centro
teatrale di valore europeo, dedicato all’incontro di
culture diverse e universali. Un teatro che unisce
arte e benessere. Realizzato seguendo le regole del
Feng Shui, con materiali ecocompatibili, pietre e
legni pregiati dalla Cina, il teatro è dotato di hammam e stanze del thè sui tatami giapponesi. Alcuni l’hanno definito «Il più bel piccolo teatro d’Italia», afferma Sabelli.
«Oltre agli artisti che frequentano il nostro palcoscenico — da Fabrizio Gifuni a Silvio Orlando
ad Anna Bonaiuto — siamo orgogliosi delle scelte
gestionali. In cinque anni abbiamo ristrutturato
uno spazio incastonato tra il Castello Carafa del
Seicento e la settecentesca Casa Spensieri, con materiali ottimi e spese contenute; un esempio di co-
lio Germano è l’esempio
perfetto di un modo nuovo
di vivere la scena. Sulla scia del
Teatro Valle di Roma, occupato
prima che diventasse un supermercato o qualcosa del genere,
c’è da parte dei «nuovi» attori
una consapevolezza diversa,
un riscoprire la necessità sociale del teatro. Il Quirinetta è una
sala che per una volta apre e
non chiude. E l’inaugurazione
spetta a uno dei più apprezzati
talenti italiani, Elio Germano,
atteso nel monologo Thom
Pain di Will Eno. «Mi
spiace che lo faccia io,
sarebbe stato meglio
che lo avesse interpretato un attore meno riconoscibile».
Perché?
«C’è un unico personaggio, come se fosse capitato
lì per caso, non sappiamo
se è un attore professionista o se sta improvvisando,
cerca di intrattenere il pubblico, di farlo ridere, non ricorda nulla, le luci non si accendono e si costruisce e decostruisce un immaginario,
per questo era meglio scommettere su un volto non noto,
è scritto per un attore di questo tipo, c’è l’aspetto del dubbio...».
Una volta a teatro gli attori
di cinema arrivavano a fine
carriera, oggi invece lei, Timi,
Orlando lavorate a pieno regime.
«Il problema è che la crisi è
grave, non c’è lavoro, tutto deve essere in funzione degli incassi».
Lei è uno dei motori della
protesta del Valle, uno dei fondatori dell’associazione
7.06.07 (la data di nascita dello Statuto sociale europeo degli artisti).
«Ci stiamo allontanando gli
uni dagli altri, è una società fatta di schermi. Al Valle abbiamo
vissuto un’esperienza in diretta, la voglia di partecipare, che
può essere un corteo o uno
spettacolo teatrale. Volevamo
me si potrebbero utilizzare i fondi europei senza
sprechi. I sostegni non ci arrivano dalle istituzioni
(unica la Regione, 25 mila euro l’anno) ma dagli
artisti che vengono a cachet ridotto e ci aiutano
con qualche donazione; come Michele Placido,
Carlo Cecchi e Jerome Savary».
Si parla di scorie radioattive e rifiuti tossici ma
anche di filosofia e nuovi stili di vita nel teatro di
Ulderico Pesce, direttore artistico di un neonato
presidio culturale, a San Paolo Albanese, trecento
abitanti, sul monte Pollino, in Basilicata. Una sala
di settecento posti a 800 metri d’altezza, un’ex fab-
Film e premi
2007
Germano in «Mio fratello è
figlio unico», qui con
Riccardo Scamarcio,
commedia diretta da
Daniele Luchetti
2010
Protagonista Elio Germano, 31 anni, in «Thom Pain» di Will Eno
Obiettivi
«La cultura slegata dal
business. Un mondo
ideale? Forse, però
si vivrebbe meglio»
dire: siamo cittadini anche
noi».
L’esigenza di riempire un
vuoto?
«Sì, il vuoto degli sms o degli scambi sociali come simboli, la vita ormai ne è piena. Prima era simbolico solo andare a
teatro. Oggi si va a teatro in
una luce diversa, è un invito a
uscire dalla propria solitudine».
Lei sta dipingendo una società ideale.
«Io dico che c’è quantomeno
una nuova necessità, per rompere questo mondo dove tutto
è in funzione del business. E
ognuno la declina nel proprio
ambito professionale».
Però l’egocentrismo fa parte del dna della sua categoria,
è stato un boomerang per le
vostre battaglie civili...
«Io a teatro non lavoro per
farmi applaudire. C’è da parte
di migliaia di persone la voglia
di farsi carico di spazi comuni,
pubblici. Prendiamo la Rai, per
brica che l’attore ha trasformato in cenacolo artistico di fronte al fiume Sinni. La stagione inizierà il
27 dicembre, in cartellone diari di resistenza, passeggiate teatrali con i costruttori di zampogne,
film, musica, storie dal mondo da ascoltare sulla
giostra di Carsten Höller.
Sul fronte politico, al nord la voce più forte è
quella del Teatro della Cooperativa di Milano diretto da Renato Sarti. Una sala che non ha pari in
Italia per impegno e coerenza. Nel cuore del quartiere operaio di Niguarda, ospita le migliori produzioni di teatro civile firmate da Sarti. L’antifasci-
La gioia di Elio Germano
premiato a Cannes come
miglior attore per il film
«La nostra vita», di Daniele
Luchetti
2011
Elio Germano e Bruno
Ganz in «La fine è il mio
inizio» in cui Ganz
interpreta Tiziano Terzani e
Germano è il figlio Folco
smo di «Mai morti» con Bebo Storti, «Nome di battaglia Lia», piccolo cult sulla Resistenza, «La Nave
fantasma» sull’immigrazione, «Muri, prima e dopo Basaglia» con Giulia Lazzarini, per citarne alcuni. Un teatro apprezzato dal Piccolo Teatro e all’estero, da Barcellona a Tunisi.
Dopo un’obbligatoria tappa alla Corte Ospitale
di Rubiera (Reggio Emilia), centro di produzione
attento ai nuovi linguaggi (sono di casa Danio Mafredini e Moni Ovadia) il viaggio si potrebbe concludere al Teatro Miela di Trieste. Qui una risata
vi seppellirà, quella del Pupkin Kabarett, gruppo
comico impegnato. Partito in sordina da un’idea
di Alessandro Mizzi e Stefano Dongetti, ora è riferimento della scena comica nazionale. Tra gli ospiti
del Pupkin oltre a conterraneo Paolo Rossi, anche
Maurizio Milani, Antonio Cornacchione, Vitaliano
Trevisan e Vinicio Capossela. Il teatro Miela (nell’ex casa del lavoratore portuale) è un «centro di
responsabilità culturale», gestito dal 1990 dalla cooperativa Bonawentura, fondata da Rosella Pisciotta e Gianni Torrenti. Tra le particolarità il «last minute» che offre agli artisti la possibilità di inserirsi
all’ultimo nella programmazione: musica, teatro e
cinema. Incontrare Moretti da queste parti non è
raro.
Livia Grossi
Latitudini Uno spettacolo al Cada Die Teatro di Cagliari e il Pupkin Kabarett del Teatro Miela di Trieste
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cui si paga il canone. È assurdo
che i vertici siano scelti dai politici piuttosto che dagli azionisti di questo bene comune, che
siamo tutti noi. Una illusione?
Oggi c’è Internet. Così come si
vota per il Festival di Sanremo,
si potrà votare il prossimo direttore del Tg1. E così nel teatro, nella scuola negli ospedali.
Dobbiamo considerarci proprietari del sistema collettivo.
Noi attori, dal Valle alla nostra
associazione, stiamo lavorando in questa direzione, per
esprimere le opinioni in modo
personale».
Faccia un esempio concreto.
«Il diritto all’equo compenso
per lo sfruttamento della nostra immagine. Se viene ritrasmesso un nostro film, secondo una legge europea degli anni 70 mai applicata in Italia, c’è
un diritto per l’interprete connesso al diritto d’autore. Qui
non è mai stato riconosciuto.
Noi attori non sapevamo tante
cose, abbiamo deciso di auto informarci, di individuare il
grande potenziale
per uscire dal precariato. La vecchia
Imaie, che dovrebbe occuparsi dei nostri diritti, ha inghiottito una voragine di soldi. Del passato se ne occuperà
la magistratura, da
oggi in avanti dei
nostri diritti ce ne
occupiamo noi stessi, senza delegare estranei».
Fino all’invasione del tappeto rosso, da parte di centinaia
di attori al Festival del cinema
di Roma di un anno fa, le vostre rivendicazioni erano viste come la protesta di una casta. Da quel giorno è cambiata la percezione dell’opinione
pubblica nei vostri confronti.
«Quando per girare un film
blocchiamo una strada, la gente ci grida di andare a lavorare.
C’è la colpa della tv, che poteva
essere una possibilità e non lo
è stata e del potere per cui la
cultura diventa controproducente. Anch’io mi chiedo se sia
ancora possibile investire nella
cultura. Abbiamo smarrito
l’idea della saggezza e della sapienza. C’è la stima per quello
che si ha, non per quello che si
fa».
Lei vorrebbe ricollocare il
teatro di prosa al centro della
società. Una necessità vitale,
prima che culturale. Ma intanto il budget della cultura è passato dallo 0,39 allo 0,19 (contro l’1,7 della Francia): cosa
chiederebbe al nuovo ministro dei Beni culturali?
«Noi attori paghiamo le tasse con la partita Iva, con le stesse regole di chi possiede una
pizzeria. Gli attori vengono calcolati dalla legge in modo improprio, come se non esistessimo. La nostra ricchezza è l’immaginario che produciamo. Dev’esserci un’altra logica. È una
battaglia che non riguarda solo
gli artisti ma tutti i lavoratori
della conoscenza, gli insegnanti, i ricercatori. Ne parlo spesso
con i miei colleghi. Un mondo
ideale? Forse. Però si vivrebbe
meglio».
Valerio Cappelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
56
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
Sport
Coppa Italia
tocca subito
alla Juventus
MILANO — Gli ottavi di coppa
Italia cominceranno giovedì 8
dicembre con Juve-Bologna
(ore 21 Rai2), poi sarà la volta di
Palermo-Siena (il 13 dicembre,
ore 21, Rai2). Le altre sfide a
gennaio: Lazio-Verona (il 10,
31
Sorteggi Nascono oggi a Kiev i 4 gironi del torneo
L’Italia spera di evitare Spagna, Portogallo e Francia
Alla fiera
dell’Est
Parte oggi in Polonia e Ucraina
la sfida alla Spagna campione
DAL NOSTRO INVIATO
KIEV — Sono passati 4 anni e 7
mesi dal 18 aprile 2007, il mercoledì
nel quale l’Esecutivo Uefa, con una
votazione a sorpresa, decise che l’Europeo 2012 si sarebbe giocato in Polonia e Ucraina e non in Italia, come tutti avevano immaginato. Su questa
scelta, molto si è discusso, dando
spazio a tanti retropensieri, tutti legittimi, per una decisione inattesa e avventurosa, come si è capito in questi
anni di frenetici e costosissimi lavori, per sostenere un’organizzazione
sempre alle prese con la mancanza di
denaro, che ha imposto tagli drastici.
Resta il fatto che oggi alle 18 italiane
(diretta Raidue) al Palazzo delle Arti
di Kiev prenderà forma il tabellone
delle 31 partite, destinate a scegliere
la nazionale più forte d’Europa (prima gara: 8 giugno, finale 1 luglio
2012). Le 16 finaliste sono state divise in 4 fasce (passano le prime due di
ciascun girone) e al sorteggio
(un’ora) provvederà il segretario dell’Uefa, Gianni Infantino, insieme con
alcuni ex giocatori che l’Europeo lo
hanno vinto, compresi Suarez (’64) e
Gianni Rivera (’68), ma anche Beckenbauer (’72), Giresse (’84), Van Basten (’88) e Zidane (2000). È un
omaggio voluto da Platini a chi è stato protagonista sul campo, per «creare la storia insieme» (è lo slogan della serata) e per la prima edizione che
si disputa nell’Est europeo, 22 anni
dopo la caduta del muro di Berlino.
Come già 4 anni fa, nella prima urna, quella delle squadre più forti, finiscono le nazionali dei due Paesi organizzatori, che sono assai modeste: allora Svizzera e Austria (subito eliminate), questa volta Polonia (gruppo
A) e Ucraina (gruppo D). E non è un
caso che Shevchenko, alle prese con
il mal di schiena e all’ultimo atto pri-
ma di chiudere con la nazionale (35
anni), abbia detto: «Sarebbe già bello
passare il primo turno». Nella prima
fascia ci sono anche la Spagna, campione d’Europa in carica (mai nessuno ha vinto due volte consecutive il
titolo) e del mondo e l’Olanda, seconda in Sudafrica ed eliminata nei quarti a Euro 2008, che finiranno nel
gruppo B e C. L’Italia è nella seconda
urna, insieme con Germania, la nazionale più in forma del momento,
Inghilterra e Russia. Il miglior girone
possibile per gli azzurri è con Polonia, Grecia o Svezia (terza fascia) e
Rep. Ceca (quarta fascia). Il girone
più insidioso potrebbe essere con
Spagna, Portogallo e Francia, precipitata in quarta fascia, causa le disastrose eliminazioni del 2008 e del 2010,
ma ora in ripresa, con la cura Blanc,
ore 21, Rai2), Udinese-Chievo
(l’11, ore 17.30, Rai2),
Roma-Fiorentina (l’11, ore
20.45, Rai1), Napoli-Cesena (il
12, ore 21, Rai2), Milan-Novara
(il 18, ore 21, Rai2), Inter-Genoa
(il 19 ore 21, Rai2).
anche se Platini ha detto: «Non credo
che vincerà l’Europeo». La mina vagante della quarta fascia più della Danimarca è l’Irlanda di Trapattoni (il
più vecchio fra i 16 c.t.), che ha ammesso: «Spero di non trovare né Spagna, né Italia; meglio fra le squadre
di seconda fascia, l’Inghilterra, perché ho qualche idea su come fermarla».
I discorsi del giorno prima sono
sempre relativi. L’Italia del 2006, al
Possiamo giocarcela
La fiducia del c.t. Prandelli
«Sono sereno perché
possiamo giocarcela con
tutti, anche con gli spagnoli»
Le partite del
campionato
europeo, 16 le
finaliste divise
in 4 fasce
Mondiale, aveva un girone complesso (Ghana, Usa e Rep. Ceca), ma tutto sul campo era diventato semplice;
4 anni dopo, il gruppo con Paraguay,
Nuova Zelanda e Slovacchia, sembrava semplicissimo e invece è diventato un ostacolo insormontabile.
L’Europeo a 16 squadre (ultima
volta) impone di essere subito in condizione, perché fra le finaliste c’è un
equilibrio persino superiore a quello
di un Mondiale e i margini per rimediare agli errori è minimo, anche se
l’Italia nel 2008 ce l’aveva fatta con
un colpo di coda contro la Francia.
Resta il fatto che qui a Kiev si presenta una nazionale italiana, temuta da
tutti, dopo la cura-Prandelli («Sono
sereno — ha detto il c.t. — perché
possiamo giocarcela con tutti, anche
con la Spagna»), che per due giorni
ha ispezionato i possibili ritiri: uno a
Cracovia, in Polonia e due in Ucraina
(Leopoli e Kiev). Sarà un Europeo
molto complicato per la logistica,
con tutte le nazionali che sperano di
finire in Polonia piuttosto che in
Ucraina, dove ci sono stadi perfetti,
ma infrastrutture (mancano almeno
2.000 camere di albergo nella sola
Donetsk) e trasporti non ancora all’altezza. I gironi sono equamente
divisi: gruppo A (Varsavia, partita
inaugurale e Wroclaw) e C (Danzica
e Poznan) in Polonia; gruppo B
(Kharkiv e Lviv) e D (Kiev e Donetsk) in Ucraina. Sarà tutto più semplice nel 2016, in Francia e con 24
squadre.
C.t. Cesare
Prandelli, 54
anni, dal 2010
c.t. azzurro,
ha ottenuto il
record di
punti (26)
nel girone di
qualificazione
(Ipp)
Fabio Monti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Accuse La minaccia degli scandali e degli hooligans. Federazione a rischio di azzeramento
Corruzione, il calcio polacco nella bufera
DAL NOSTRO INVIATO
Presidente Gregor Lato
KIEV — Secondo l’ultima ispezione dell’Uefa, la situazione in
Polonia è così delineata: i quattro stadi sono quasi pronti al
100%; gli aeroporti al 90%; le infrastrutture legate ai trasporti all’80%. «I tempi sono quelli dell’Europeo 2004 in Portogallo, in
leggero ritardo rispetto a quanto
avevano fatto Svizzera e Austria
quattro anni fa». In questo momento, però, il problema per la
Polonia è politico, all’interno della Federcalcio nazionale (Pzpn),
investita da pesanti accuse di corruzione. Mercoledì è stato licenziato il segretario Zdzislaw Krecina, figura storica, coinvolto in
una vicenda (con tanto di intercettazioni, trasmesse da TVN24),
che tocca anche il presidente,
Gregor Lato, uno dei simboli della nazionale polacca terza al Mondiale ’74, dietro a Germania e Polonia. Il ministro dello Sport, la
signora Joanna Mucha, vorrebbe
azzerare il vertice della Federcalcio, ma c’è il rischio di interferenze statali nell’ordinamento sportivo, mentre in base a un sondaggio, il 52% dei polacchi interpellati chiede addirittura lo scioglimento della federazione.
È dal 2005 che gli scandali si
succedono: 600 fra giocatori, ar-
In tribunale
Seicento fra giocatori,
arbitri e dirigenti sono
stati condannati o sono
in attesa di processo
bitri e dirigenti sono stati condannati o sono in attesa di processo per episodi di corruzione.
Resta poi un problema legato
agli hooligans, valutati intorno
ai 5.000, che rappresentano una
minaccia concreta per Euro
2012. Nel 2011 sono stati protagonisti di tre momenti di scontro con la polizia: a Kaunas, in Lituania, in marzo, per un’amichevole; a Bydgoszcz per la finale di
Coppa di Polonia, in maggio; a
Varsavia, l’11 novembre, per la
sfilata destinata a celebrare l’anniversario dell’indipendenza polacca. Anche l’Uefa è mobilitata,
così come le polizie europee, per
isolare e smantellare questi gruppi e quelli di altri Paesi europei
prima che si cominci a giocare.
f.mo.
LE SCOMMESSE VICINO A TE
Calcio: Serie A
Alta la posta in gioco
per i rossoneri al Marassi
Partecipa alla sfida scommettendo!
Genoa - Milan
stasera ore 20.45
Risultato Finale
1
X
2
4,25
3,40
1,85
1X2 Primo Tempo
1
X
2
4,50
2,10
2,45
Doppie Chances
1/X
X/2
1/2
Under/Over 1,5
Under
3,10
Over
1,28
1,85
1,17
1,26
Under/Over 2,5
Under
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
Europa League
Lazio, un pareggio
che vale poco
Sport 57
italia: 515249535254
MILANO — Finisce senza gol
Vaslui-Lazio e adesso, a una
giornata dalla fine del girone di
Europa League, la squadra di Reja
non è più padrona del proprio
destino. Se avesse vinto, nello
stadio di Piatra Neamt, sarebbe
arrivata ai sedicesimi di finale. Il
pari lascia tutto inalterato, ma i
romeni sono in vantaggio nello
scontro diretto. Questo significa
che se il Vaslui vincerà l’ultima in
casa dello Zurigo già eliminato
per la Lazio sarà inutile battere lo
Sporting Lisbona all’Olimpico.
La squadra di Reja ha il torto di
svegliarsi tardi, negli ultimi 20’
quando Rocchi rileva uno spento
Cissé. Per oltre un’ora meglio i
romeni. Marchetti salva il risultato
due volte e Temwanjera segna un
gol annullato per fuorigioco. La
Lazio è tutta in un’occasione
sprecata da Klose dopo 11’. Poi
l’assalto finale. Vano. Sbaglia
Sculli sottomisura, ci prova due
volte Rocchi. Niente da fare. La
qualificazione è lontana.
Rossoneri Inzaghi non convocato: «Ma con lui sono chiaro»
Genova, ore 20.45
Allegri lancia Pato
«Ha passato il test
Può solo crescere»
l’allenatore dei liguri, la cui posizione è in bilico. Allegri invece rifiuta di ritenersi tale. È vero che
ha il contratto in scadenza ma
per l’allenatore milanista la condizione di incertezza non pare
procurargli ansietà. «Da parte
mia non ci sono problemi a rinnovare. Anche a Galliani e al presidente ho comunicato che la
mia intenzione è quella di rimanere al Milan. Con il vicepresidente ci siamo parlati dopo Pechino, e lui ha detto che resto fino al 2014. Per cui non vedo perché debba avere sensazioni con-
Botta a Seedorf
«Seedorf vuole fare
il trequartista?
A Coverciano ci sono
corsi per allenatori...»
Il tavolo del Coni Parla la Fiorentina
Della Valle a Moratti
«Non sei costruttivo»
che quella del fratello Diego,
che all’incontro di Roma ci sarà. Il Coni aspetta sereno. Anche se le posizioni restano lontane, la riunione sarà seria. In
ballo c’è il futuro del calcio italiano. Sette gli invitati. Altri
due sono in sospeso: Aurelio
De Laurentiis e il presidente
della Lega Maurizio Beretta.
Petrucci parlerà con entrambi
nei prossimi giorni, poi deciderà.
Intanto slitta la decisione sulla modifica
dell’articolo 22 bis delle Noif (le norme organizzative interne della federazione) che
consentirebbe a Lotito, Andrea Della Valle
e Mencucci di tornare
a occuparsi delle rispettive società (Lazio e Fiorentina). La
Corte di giustizia federale, alla quale si era
Il rifiuto
rivolto Abete chiedendo un parere, ha riteSolo Diego al vertice con
nuto di chiedere un
Petrucci. La Corte di giustizia
approfondimento
federale ha rinviato il parere
istruttorio allo stesso
sulla modifica dell’articolo 22
presidente federale e
al presidente della Lega Beretta, autorizzanConi, il clima resta teso. Il gio- do la presentazione di memovane Della Valle non ha gradi- rie e, casomai, la richiesta di
to l’uscita di Massimo Morat- un’audizione. Una procedura
ti. «Le premesse per ritrovare insolita. La decisione slitta al
serenità nel calcio ci sono, ma 9 gennaio e i tempi si allunganon dobbiamo stare sulla di- no. Al prossimo consiglio fefensiva. Nelle ultime dichiara- derale, il 20 dicembre, l’argozioni del presidente dell’Inter mento non sarà affrontato. Loc’è davvero poco di costrutti- tito, però, potrà partecipare
vo. Parlare di ‘‘coltelli sotto il da consigliere: visto che la
tavolo’’ non va bene e non fa Corte di giustizia non ha fornibene a nessuno, soprattutto a to il parere, Abete non intenchi ha subito tanto come la de commettere passi falsi.
Alessandro Bocci
Fiorentina».
La posizione di Andrea è an© RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO — Il tavolo della
pace perde un protagonista.
Andrea Della Valle (foto), patron e presidente onorario della Fiorentina, declinerà l’invito di Gianni Petrucci. «Non voglio alimentare altre polemiche e, in qualità di sospeso dall’incarico, preferisco non partecipare». In attesa del vertice,
previsto nella mattinata del
14 dicembre al Palazzo H del
trarie. C’è solo da mettersi a discutere e definire la questione».
Pippo Inzaghi scalpita, non convocato nella gara con il Chievo,
lasciato a casa anche in questa
occasione. «Deve rimanere al Milan perché nell’arco del campionato può ritagliarsi i suoi spazi.
Certo, se sarà scontento farà le
sue valutazioni con me e la società». Ma certo non gli promette
un posto nella prossima lista della Champions. «È tutto da vedere se lo metterò o meno. Ma non
mi può rimproverare di non essere chiaro: lo sono fin troppo.
Magari giocherà 5 partite, magari 10. Di sicuro io non do a nessuno la garanzia del posto, non la
fornii nemmeno a Gattuso nell’estate dello scorso anno quando mi chiese se avrebbe giocato
o meno».
Sistemato Superpippo, si passa alla pratica Seedorf che in set-
Milan
(3-5-2)
1 Frey
3 Dainelli
5 Granqvist
13 Kaladze
20 Mesto
52 Merkel
4 Veloso
27 Costant
24 Moretti
11 Jankovic
2 Pratto
(4-3-1-2)
1 Amelia
20 Abate
33 Thiago Silva
76 Yepes
77 Antonini
18 Aquilani
23 Ambrosino
22 Nocerino
27 Boateng
11 Ibrahimovic
7 Pato
Arbitro: Celi
Tv: ore 20.45 diretta Sky Calcio 1, Premium Calcio
Internet: www.corriere.it
«Milan attento al Genoa, è motivato»
MILANO — Con la complicità
del calendario che opporrà ai rossoneri da oggi alla sosta di Natale Genoa, Bologna e Cagliari fuori casa e Siena a San Siro, il Milan
sogna l’aggancio in vetta. La Juve di Conte vola nonostante le
perplessità d’inizio stagione. «Invece ora è l’unica squadra imbattuta» constata Massimiliano Allegri. «Ha rimontato due gol al Napoli e ha battuto la Lazio fuori casa. Era già una delle favorite per
il titolo ma, ora dopo questi risultati si è ulteriormente rafforzata.
Ed è prima con merito».
Il tecnico livornese non perde
la calma nonostante stasera la gara si preannunci complessa («dopo la sconfitta di Cesena la squadra di Preziosi cercherà di fare
una partita importante»). Malesani ieri ha voluto rassicurare il
popolo rossoblù: «Battere il Milan? È possibile» ha dichiarato
Genoa
La classifica
Titolare Il gol contro il Chievo ha rilanciato Pato in campo oggi contro il Genoa (Fotopress)
Lo sfogo
Malesani: «Non
sono mollo»
GENOVA — Sfogo di
Alberto Malesani, quasi
come ai tempi del
Panathinaikos: «Io mollo?
Proprio no. Lo sarà
qualcun altro, ma non
io...» ha detto il tecnico
del Genoa.
timana ha dichiarato che preferirebbe giocare trequartista con
Ibra più vicino alla porta. «A Coverciano ci sono corsi di allenatore che si possono frequentare» è
la replica puntuta del tecnico,
soddisfatto del ritorno in sella di
Berlusconi come presidente («la
sua presenza è uno stimolo») e
di Pato. «Ha di nuovo segnato,
ha passato l’esame psicologico.
Può solo crescere». Ma si diffondono strane voci di una sua partenza a giugno…
Juventus 26; Milan e Udinese
24; Lazio 22; Palermo 19;
Napoli, Roma e Catania 17;
Genoa, Parma e Chievo 15;
Siena, Atalanta, Cagliari e Inter
14; Fiorentina 13; Bologna 11;
Novara 10; Cesena 9; Lecce 8
Milan&Juve La diversità delle prime
I principi opposti
sui quali si fondano
le due grandi rivali
di MARIO SCONCERTI
Monica Colombo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
C’
è un’aria strana in giro, come se fosse professionale
dubitare della Juve, perché la Juve è indecifrabile,
non sai se è il nuovo che avanza o il vecchio. Come gioco,
come famiglia, come abitudine. La storia del 2006 ha
esasperato i contorni religiosi della squadra, tutto è
diventato un’infinita nemesi contro tutti. La prima
differenza con il Milan è proprio questa: la Juve è un
puro esempio di misticismo sportivo, il Milan è laico e
condannato all’impudicizia, per cultura di Allegri e del
suo presidente. Da questo deriva il modo di gestire le
squadre. Conte è un fondamentalista, operaio e
ambizioso, evidente come una sceneggiata napoletana.
Allegri è freddo, fa quello che non ti aspetti. Sembra il
tipo qualunque, poi scopri che lascia le madri delle sue
due figlie, cambia la squadra due volte in poche partite,
ti ricordi che è stato l’allievo preferito di Galeone,
l’anarchia organizzata, la voglia di affermare il lato
divertente della vita anche nel calcio. Credo che Allegri
dentro sia esattamente come Berlusconi, solo non
capisca perché l’altro fa così tanta reclame ai suoi
peccati, alla sua confusione. Allegri è fare e non dire.
Conte è sentimento sempre, senza dosi, come un
pensiero fisso. La Juve come Chiesa. Lo teorizzò già
Boniperti che però aveva ironia e quando Agnelli gli
proponeva un premio, lui chiedeva vacche gravide perché
ogni vacca ne valeva almeno due. L’ha sperimentato
Lippi con freddezza toscana
capendo che farsi i fatti
I tecnici
propri coincideva
straordinariamente con i
Il misticismo
fatti di una società che non
sportivo di Conte,
vinceva da 9 anni. Conte
la ricerca del bello
adesso lo dice perché è facile,
del calcio di Allegri
perché è la cosa più evidente,
quella che conviene, ma
soprattutto perché lui stesso
ha bisogno di una chiesa. Sul campo la traduzione della
forma in sostanza è, nel complesso, esatta. La differenza
della Juve consiste nella vocazione a ricostruire un’idea,
non tanto nella qualità dei singoli, che sono ottimi ma
non valgono più degli avversari. La differenza è nel
sentimento, nell’insistenza del ricordo. Il Milan è
veramente scolpito nella pietra, molte idee ma principi
esatti, non contaminabili. Quattro giocatori a costruire,
sei a difendere. Un esempio: Seedorf, Aquilani e Boateng
non hanno mai giocato insieme perché avrebbero portato
la bilancia da una parte, cinque a difendere e cinque a
costruire. L’ago è diventato Nocerino, che corre e gioca
per come sa, ma quello che gli viene chiesto è
essenzialmente tattico, non tecnico. Posizione, non vita,
non arte o opinione. Il resto è intercambiabile, a parte
Ibrahimovic, chiaro, e Thiago Silva, l’uomo che vale da
solo una differenza con la Juve. Il Milan è naturale, la
Juve va caricata, anche se sempre meno, sempre di più è
vicino a uno standard spontaneo. Il Milan ha più
qualità, ma la Juve mette energia a una serie di giocatori
che possono raggiungere la qualità del Milan. Cercando
dati più esatti, c’è da dire che negli ultimi 17 anni, cioè
tutti i campionati con i 3 punti, 11 volte ha vinto chi era
in testa alla 12ª giornata. E più in generale, le prime
quattro di adesso, tre volte su quattro sono arrivate fra
le prime quattro. Da cui deriva che niente di quel che
stiamo vedendo è passeggero. Molto anzi, resterà com’è.
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Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
L’intervista
Sport 59
italia: 515249535254
Per spaccio
Il capocannoniere e trascinatore dell’Atalanta: «Inzaghi è un esempio»
«È il mio momento
Sono italiano e al top»
Denis: «Grazie alla dieta e a San Espedito»
DAL NOSTRO INVIATO
BERGAMO — Germán Gustavo Denis, 30 anni, capocannoniere con 10
gol in 12 partite, trascinatore dell’Atalanta, è uno che ha i suoi tempi. Nel calcio e nella vita.
Denis, è vero che la prima notte di
nozze lei e sua moglie l’avete trascorsa separati?
«Sì... la giornata era stata lunghissima per i festeggiamenti. Stavamo tornando in taxi e abbiamo litigato per
una cavolata. Me la sono presa, così io
sono tornato a dormire dai miei e lei
da suoi. Poi è andata meglio: siamo insieme da 12 anni e abbiamo tre bambini».
Anche con il calcio italiano l’inizio
non è stato da favola. Cesena 2002, serie C1, allenatore Iachini. Pochissimi
gol (3 in 29 partite) e arrivederci. Ha
solo ricordi brutti?
«No, ho ancora tanti amici, ma
l’esperienza calcistica non è stata un
granché. Ho fatto un po’ di fatica con la
lingua, ero da solo, poi è arrivata mia
mamma, ma le cose non andavano bene».
Quando è ripartito, pensava che sarebbe tornato in Italia?
«Sì. Ne ero sicuro».
Lei ha iniziato prestissimo, a 4 anni. Grazie a chi?
«A mia mamma. Mi portò alla scuola calcio per farmi stancare. Da allora
ho sempre fatto l’attaccante».
La sua forma è merito anche di
una dieta. Quanti chili ha perso?
«Quattro, ora peso 84 chili».
Il suo piatto preferito?
«La pizza di mia mamma è buonissima anche se non so come la fa».
Sicuro che sia pizza vera?
«Certo. Sottile e croccante».
Dopo la traversa colpita contro il
Napoli sabato con una girata bellissima cosa ha pensato?
«Meno male che non l’ho calciata in
tribuna!».
Dopo il gol dell’1-0 invece credeva
fosse fatta?
«Ho pensato che avevamo 16 punti,
che per l’Atalanta sono fondamentali.
Poi alla fine il pareggio ci ha lasciato
un sapore amaro».
Lei ha avuto Guidolin e Mazzarri.
Cosa ha Colantuono che loro non hanno?
«Mi fa sentire più importante, anche se sono stato bene con tutti».
Come mai è devoto a Santo Espedito?
«Ho iniziato in un momento in cui
non stavo bene. In Argentina è molto
popolare, è il santo dei miracoli e delle
❜❜
La prima notte di nozze
io e mia moglie abbiamo
litigato e dormito
separati. Ma siamo
assieme da 12 anni...
Basket Cantù supera Vitoria e vede la Top 16
Eurolega, addio amaro
del Gallo e di Milano
MILANO — Amarissimo addio. Nell’ultima sera Danilo
Gallinari non riesce a salvare
Milano, sconfitta 65-72 dal Real Madrid. Le contemporanee
vittorie di Efes e Partizan lasciano ora alla EA7-Emporio
Armani soltanto l’illusione della matematica. La realtà, invece, probabilmente sarà ancora
una volta confinata nel ghetto, fuori dai confini delle prime 16 d’Europa. Troppi uomini che recitano a soggetto, senza copione e senza essere geni
della recitazione. Rabbia?
Adesso che se ne va il Gallo, e
non avranno più l’alibi dell’incomprensione di come un ragazzo bianco potesse essere
amato più di loro, califfi neri,
come ad esempio Cook o Nicholas, adesso che Gallinari
non farà più nessuna ombra,
toccherà a loro farsi avanti,
mettendo oltre al pane anche
un poco di amore e fantasia.
Altrimenti si rischia la solita
incompiuta.
Un libro presentato in sala
La situazione
EA7 Milano
65
Real Madrid
72
Prossimo turno
8/12 Efes Istanbul-Milano
Bennet Cantù
71
Vitoria
68
Prossimo turno
7/12 Bilbao-Cantù
Olimpia Lubiana
57
Montepaschi Siena
63
Prossimo turno
7/12 Galatasaray-Siena
Siena qualificata alle Top 16
stampa, che raccoglie i ricordi
di getto di Franco Casalini lungo 12 anni dell’Olimpia vincente, come prologo. In campo un’Olimpia tutta perplessità. Come se il fatto di avere le
porte dell’inferno spalancate
davanti, costretta a vincere
sempre, non bastasse a costringerla a un passo indietro
dalle solite incertezze. Real
Madrid che balla in testa di Milano, 0-9 e 3-12, Omar Cook e
Drew Nicholas che rifiutano tiri logici e scaricano la responsabilità con un passaggio di
troppo.
Deve entrare Danilo Gallinari, ma l’emozione del lungo addio gli accorcia la mano (0/5 al
tiro nel primo tempo, e 2/9 alla fine, con 13 punti) e non è
sera da star. Con in campo Giachetti e Rocca, fanti da trincea, Milano vede il pareggio
(22-22). Ancora nessuno, però, ha il coltello tra i denti, e
non parte l’assalto al Real, anzi, la EA7 si lascia riaffondare
(28-36) dai siluri di Sergio Rodriguez, il playmaker di Tenerife, che non è certo la superstar Rudy Fernandez o il mandingo Ibaka. Conseguente imputazione alla difesa milanese, che non sa riconoscere i
momenti delle spugnature di
fiele. Questione di identità ancora da trovare.
In una serata salvata dalla
fondamentale vittoria di
Cantù contro Vitoria (71-68),
strappata dall’ultimo assalto
di capitan Mazzarino (14). Un
passo decisivo verso il Gotha
d’Europa, già conquistato da
Siena con la vittoria di mercoledì a Lubiana.
Werther Pedrazzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
cause disperate. Porto il numero 19 in
suo onore».
C’è qualcosa che non le piace dell’Italia?
«No, qui è tutto perfetto, soprattutto rispetto all’Argentina».
Si vive male là?
«Sì perché c’è poca sicurezza».
A Napoli sua moglie ha mai avuto
problemi come quelle di Hamsik e Lavezzi?
«No, mai. E poi il mio terzo figlio è
nato là ed è un vero napoletano perché
fa sempre casino».
La crisi in Argentina come l’ha vissuta?
«Eravamo una famiglia di classe media. Non ci è mai mancato da mangiare».
Il suo compatriota Schelotto è da
nazionale (italiana)?
«Secondo me sì. È giovane, può migliorare e puntare in alto».
Ma lei cosa ne pensa degli argentini che scelgono l’azzurro?
«Sono scelte personali. Io non so cosa avrei fatto al loro posto. Ma giocare
con gli azzurri non è un’opportunità
da poco».
Bomber
German
Gustavo
Denis,
30 anni,
argentino,
attaccante
dell’Udinese
in prestito
all’Atalanta
(Fornasari)
Ha anche il passaporto italiano?
«Sì, da un mese».
Questo può aprirle orizzonti di
mercato, non crede?
«Sicuramente sì».
Suo figlio maggiore gioca a pallone?
«Fa l’attaccante qui nell’Atalanta.
Ha 9 anni. Quando sbaglio è il primo
a criticarmi...».
Il bonus di 70.000 euro per i 10
gol lo dividerà con i compagni?
«No, no. Me lo tengo».
L’Atalanta si salva?
«Senza dubbio».
Il Napoli va agli ottavi
di Champions?
«Credo...».
L’Udinese (da
cui è in prestito
con diritto di riscatto che l’Atalanta eserciterà a 2,3 milioni) andrà
in Champions?
«La vedo difficile, ma può darsi».
Giocare in Europa è un suo obiettivo?
«Mi piacerebbe moltissimo...».
Quale altro sport la appassiona?
«Il nuoto, sia da praticare che da
guardare. La Pellegrini mi piace molto».
A 30 anni lei si sente al top?
«Sì, ma penso di poter fare altri quattro anni a questi livelli».
A Bergamo neanche Inzaghi fece
tanti gol nelle prime 12 partite. Lui però aveva 23 anni. Lei crede di aver perso un po’ di tempo?
«Sono tornato in Italia al momento
giusto. Sono maturato, ma il vostro calcio non è facile, ho dovuto abituarmi e
soprattutto trovare la fiducia che ho
qui».
La conosce la dieta-Inzaghi?
«Sì ma col riso in bianco e la bresaola è dura. Lui è un esempio, esulta per
ogni gol come se fosse il primo. Comunque anch’io ho tanta fame di gol e
vittorie. È come se avessi appena cominciato a mangiare...».
Paolo Tomaselli
Padre e zia
di Vidal
arrestati
SANTIAGO — La vita di
Arturo Vidal lontano dai
campi di gioco sembra
non conoscere pace.
All’alba di stamane, in Cile,
sono stati arrestati Erasmo
e Susana Vidal, padre e zia
del centrocampista
juventino. I due sono stati
sorpresi in strada con 153
dosi di cocaina. È
immediatamente scattato
l’arresto, e i familiari del
giocatore della Juve sono
stati portati al 51˚
commissariato della
Vittoria.
Squalificato
Sannino:
«Io non ho
bestemmiato»
Giuseppe Sannino non
sarà in panchina in Coppa
Italia contro il Palermo, il
13 dicembre. Dopo la
vittoria sul Cagliari, il
tecnico del Siena è stato
squalificato «per avere
proferito un’espressione
blasfema rilevata dal
quarto ufficiale». «Ho
usato parole inappropriate
— dice Sannino — ma
non ho pronunciato
espressioni blasfeme.
Credo che nella confusione
mi siano state attribuite
espressioni non mie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fotofinish
VOLLEY
World Cup al rush finale
L’Italia cerca il pass olimpico
Con il match tra l’Italia di Berruto e la Polonia (diretta su
Sky2 dalle 7) si apre stamane la tre giorni decisiva per la
conquista della World Cup e della qualificazione olimpica.
Sono Russia e Brasile, oltre alla Polonia, gli squadroni a cui
andrà conteso il prezioso biglietto per Londra 2012. Per gli
azzurri si tratta di incrociare la strada del vecchio c.t.
Anastasi, che oggi siede con Gardini sulla panchina polacca.
Chi sulla carta sta meglio di tutti è la Russia, che pur avendo
un punto in meno della Polonia ha dalla sua un calendario
più agevole. «Il livello è altissimo: ora si tratta di rimanere
concentrati e finire il lavoro» ha detto Berruto.
SCI
Uomini e donne in discesa
In pista scende Innerhofer
Scatta l’ora dei velocisti e l’Italia torna a sperare nelle gare
americane. Gli uomini da oggi a domenica sono impegnati in
Coppa del mondo a Baever Creek, in Colorado, sulla micidiale
pista «Uccelli da preda», con una discesa (stasera su RaiSport1
dalle 19), un superG (domani) ed un gigante (domenica). Nella
prima prova cronometrata Innerhofer, che ama i tracciati duri
e spettacolari, si è piazzato secondo. Le donne sono invece a
Lake Louise, in Canada, con tre gare veloci in tre giorni: oggi
(RaiSport1 dalle 20) e domani due discese, domenica un
SuperG. Nella seconda prova cronometrata la bresciana Daniela
Merighetti ha ottenuto il secondo tempo e l’altoatesina Verena
Schnarf il 4˚. L’Italia negli Usa non starà alla finestra.
TENNIS
Nadal-Monaco apre la Davis
La Spagna vuole la cinquina
Rafa Nadal contro Juan Monaco e, a seguire, David Ferrer
opposto a Juan Martín Del Potro. Si apre così la finale di
Coppa Davis sulla terra battuta dello stadio olimpico di
Siviglia, rivincita della sfida del 2008 che vide gli iberici
sollevare l’insalatiera d’argento in Argentina. Nel doppio di
domani saranno Feliciano Lopez e Fernando Verdasco a
sfidare David Nalbandian ed Eduardo Schwank, poi
domenica gli ultimi due singolari incrociati. La Spagna è
avanti 3-0 nei precedenti e insegue il quinto titolo dopo
quelli vinti nel 2000, 2004, 2008 e 2009 mentre l’Argentina
spera finalmente di sfatare un tabù che l’ha vista per tre
volte in finale (1981, 2006, 2008), sempre battuta.
Codice cliente:
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Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
È improvvisamente mancato il
Prof. Francesco Sala
di 73 anni.- Lo annunciano la moglie Carla, i figli
Monica con Francis e Julie, Giulio con Claudia,
Massimo e Niccolò, parenti tutti.- La salma
dall'abitazione in via Genova, 29 sarà fatta giungere venerdì 2 dicembre alle ore 11 nella Sala
del Commiato al cimitero Maggiore di Pavia per
l'affettuoso saluto.- Non fiori ma offerte alla Fondazione Adriano Buzzati - Traverso IBAN
IT22D0200805030000400220654 per iniziative
in ricordo di Francesco.
- Pavia, 2 dicembre 2011.
Luigi e Annamaria Joo con le rispettive famiglie
sono vicini alla sorella Carla per la perdita del
caro marito
Prof. Francesco Sala
- Como, 2 dicembre 2011.
Pier Domenico e Aurelia Gallo partecipano al
lutto di Giulio e della famiglia per la perdita del
caro amico
Francesco
- Milano, 1 dicembre 2011.
Ros e Gp, con Carlo e Camilla sono particolarmente vicini a Carla, Monica e Giulio nel ricordare
Francesco Sala
Giulio, Francesca, Alessandro, Alessandra e
Adriana con Gabriele e Chiara sono vicini a Fiorella ed alla sua famiglia per la scomparsa dell'
Ing. Ettore Loizzo
- Milano, 2 dicembre 2011.
A.'.U.'.T.'.O.'.S.'.A.'.G.'.
Il Supremo Consiglio dei Sovrani Grandi Ispettori Generali del 33º ed Ultimo Grado del Rito
Scozzese Antico ed Accettato della Libera Muratoria per la Giurisdizione Massonica Italiana Grande Oriente d'Italia - Palazzo Giustiniani partecipa con immenso dolore il passaggio alle Valli
Celesti del
Potentissimo Fratello
Ettore Loizzo
Se ne è andato così, con la sua angelica discrezione e dopo una lunga vita, spento da una triste
malattia, lasciandoci un dolcissimo ricordo di sé
Aldo Martinetti
Ne danno l'annuncio con dolore la moglie Lia e
i figli Mario e Marco, con le nuore Lizzie e Cristina, i nipoti Margherita, Valeria con Mario, Angelica, Olivia, Andrea, Michele e i pronipoti Riccardo e Pietro.- Un sentito ringraziamento ad
Aurora, Giovanni e Giuseppe.- I funerali si terranno sabato 3 dicembre alle ore 10.30 nella
cappella del Cimitero Monumentale.
- Milano, 1 dicembre 2011.
Partecipano al lutto:
– Hermann e Melina Daniele.
– Annamaria Di Castro.
Sovrano Grande Ispettore Generale 33º Grado,
Membro Emerito. - Roma, 1 dicembre 2011.
Silvia, Franco, Mario e Valeria abbracciano con
grande affetto Mario e tutta la sua famiglia nel
momento della perdita dell'amato padre
A.'.U.'.T.'.O.'.S.'.A.'.G.'.
L'Ispettorato Regionale della Lombardia del Supremo Consiglio dei Sovrani Grandi Ispettori Generali del 33º e Ultimo Grado del Rito Scozzese
Antico ed Accettato della Libera Muratoria per la
Giurisdizione Massonica Italiana Grande Oriente
d'Italia - Palazzo Giustiniani partecipa con profonda commozione al dolore della famiglia per il
transito nelle Valli Celesti del
Aldo Martinetti
Potentissimo Fratello
Ettore Loizzo
- Milano, 2 dicembre 2011.
Roberto e Luciana con Alessandro Marta e Federico si uniscono al dolore di Lia Mario e Marco
per la perdita di
Aldo
- Milano, 1 dicembre 2011.
Partecipano al lutto:
– Anna Fossati.
– Silvia Lipschitz.
amico di una vita. - Milano, 2 dicembre 2011.
Sovrano Grande Ispettore Generale 33º Grado,
Membro Emerito. - Milano, 1 dicembre 2011.
Il Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie dell'Università di Milano esprime sentite condoglianze ai famigliari dello stimato collega
Partecipano al lutto:
– David Cerniglia.
– Edo Biondo.
– Angelo Florio.
Carissimi Lia, Mario e Marco vi abbracciamo
con affetto insieme alle vostre famiglie nel ricordo di
Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia,
Gustavo Raffi, a nome della Giunta e dei Fratelli
tutti, ricorda il
Andrea e Carlina, Antonio e Liviana, Claudio e
Carla, Dodi e Luisella, Elio e Virginia, Francesco
e Anna, Franco e Valeria, Franco e Susy, Fulvio
e Giulia, Guido e Ilaria, Luciano e Tiziana, Mario
e Francesca, Massimo e Annie, Maurizio e Lita,
Maurizio e Silvia, Micaela e Alessandra, Nerio e
Giovanna, Nello e Laura, Paolo e Carla, Paolo e
Monica, Riccardo e Roberta, Roberto e Alessandra, Sandro e Bruna, Vittorio e Patrizia.- Vi abbracciano anche tutti i nostri figli.
- Milano, 2 dicembre 2011.
Prof. Francesco Sala
- Milano, 1 dicembre 2011.
Il personale dell'Orto Botanico di Cascina Rosa
dell'Università degli Studi di Milano ricorda il suo
fondatore
Prof. Francesco Sala
e si stringe affettuosamente alla famiglia in questo momento doloroso.
- Milano, 1 dicembre 2011.
Gli amici e il personale tutto del Dipartimento
di Biologia dell'Università degli Studi di Milano
piangono l'improvvisa scomparsa del caro collega
Prof. Francesco Sala
e partecipano commossi al lutto della famiglia.
- Milano, 1 dicembre 2011.
Antonio e Daniela d'Amelio con i figli sono vicini con grande affetto ad Alfredo, Nicoletta, Anna e Gloria per la scomparsa dell'indimenticabile
Graziella d'Amelio
Di Domenico
Fr. Ettore Loizzo
Gran Maestro Onorario
Libero Muratore e uomo libero, testimone di un
impegno politico attivo che abbandonò solo per
dedicarsi a ruoli di primaria importanza nel governo del Grande Oriente d'Italia.- Coscienza critica della Massoneria calabrese, lo ricorderemo
per l'azione pedagogica nei confronti dei più giovani e per la strenua difesa dei valori e dei principi di libertà e fraternità.
- Roma, 1 dicembre 2011.
"Che la strada si apra al tuo passaggio
che il vento soffi sempre alle tue spalle
che il sole illumini il tuo volto che la
pioggia irrighi i tuoi campi e che, fino
al nostro prossimo incontro, Dio ti custodisca nel palmo della sua mano".
È mancata all'affetto dei suoi cari la signora
Maria Astori ved. Perego
nonno Aldo
Maria, Carlo, Pinuccio ed Enrico Boffi con le
rispettive famiglie costernati ed increduli sono vicini alla famiglia Musmeci per la perdita dell'amico
Giuseppe
- Giussano, 1 dicembre 2011.
Partecipa al lutto:
– Ravizza & C. Srl.
Anna e Paolisa Pellegri sono vicine a Vanna,
Federica e Corrado nel loro immenso dolore per
la perdita di
Giovanni e Giulia Diana con i figli sono vicini
con la preghiera ad Alfredo, Nicoletta, Anna e
Gloria per la scomparsa dell'adorata
I figli Angelo, Aldo e Grazia, le nuore Delfina e
Rossella, il genero Francesco, i fratelli Lina e Pio,
le cognate Romilda e Carla, i nipoti Stefano,
Chiara, Massimo, Arianna, Igor e Ilaria.- I funerali avranno luogo presso la chiesa parrocchiale
di Besana in Brianza sabato 3 dicembre 2011,
alle ore 14.
- Besana in Brianza, 30 novembre 2011.
Graziella d'Amelio
Di Domenico
Le segretarie e i collaboratori degli Studi Dottor
Angelo Perego e Avvocato Aldo Perego partecipano al dolore per la scomparsa della signora
che ricorda con moltissima stima.- La stampa italiana ha perso un artista.
- Milano, 1 dicembre 2011.
Maria Astori ved. Perego
Il Presidente, l'Amministratore Delegato, il
Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, la Direzione Generale e tutto il personale
in servizio ed in quiescenza del Gruppo Credito
Valtellinese prendono parte al lutto della famiglia per la scomparsa di
- Roma, 2 dicembre 2011.
- Roma, 2 dicembre 2011.
- Besana in Brianza, 1 dicembre 2011.
Marilù e Gaetano, Salvatore e Vivi, Fabiano e
Margherita, Onorio e Francesca, Osanna e Giangaleazzo, Massimo, uniti nella preghiera e nel
dolore sono vicini ad Alfredo, Nicoletta, Anna e
Gloria per la scomparsa della adorata
Marilena e Rino con grande tristezza sono vicini ad Angelo, Aldo e Maria Grazia per la perdita
della cara signora
Graziella
Maria
- Roma, 2 dicembre 2011.
Massimo e Elena Sordi, Giancarlo e Adriana
Fontana Rava stringono in un grande e forte abbraccio Marita e tutta la sua famiglia nel ricordo
dell'amatissima
Graziella d'Amelio
Di Domenico
e la ricordano per la sua simpatia e generosità.
- Besana in Brianza, 1 dicembre 2011.
Alma e Rino Bertini con i figli Marco e Paolo e
relative famiglie partecipano al dolore di Angelo,
Aldo e Grazia per la scomparsa della cara mamma
Maria Astori
Giuseppe Musmeci
- Milano, 1 dicembre 2011.
Macchingraf è vicino alla famiglia e a Fontegrafica per la prematura scomparsa di
Giuseppe Musmeci
Francesco Bertini
I funerali avranno luogo a Milano nella parrocchia dell'Annunciazione in via Scialoia 5 alle ore
14.45 di venerdì 2 dicembre.
- Milano, 1 dicembre 2011.
Matteo Giacomo Alice Martino Giulia e Anna
Lucia Giovanni Pietro Nicolò con Annie Michele
e Valentina non dimenticheranno mai l'allegria e
il calore della
nonna Jole
- Milano, 1 dicembre 2011.
Nonna Jole
sarai sempre nei nostri cuori.- Gigi, Daniele, Elena, Raffaello, Salina, Mauro.
- Milano, 1 dicembre 2011.
Elena, Roberto, Claudia, Valeria e Tharin, insieme a Daniela, Silvia, Betta e Mena si stringono
vicini all'amato Antonio e a tutta la sua famiglia
per la perdita della mamma
Milena Salvadore Briguglio
- Roma, 2 dicembre 2011.
Chiara e Pietro sono vicini a Sergio per la morte della madre
Milena
Il presidente di Maire Tecnimont S.p.A. Fabrizio
di Amato, e la società tutta, si stringono ad Antonio Cardani e famiglia in questo momento di
dolore per la perdita della mamma
Domino SpA, Tommaselli Srl, Cadore Srl con
tutti i collaboratori sono vicini ad Angelo, Aldo e
Grazia Perego partecipando al loro dolore per la
scomparsa della cara mamma
Nel ricordo di entusiasmanti momenti di creazioni e di attività artistiche in comune, di un'indimenticabile e fraterna amicizia, Alberto e Bruna
Biasi sono vicini in affettuoso abbraccio alla moglie Franca, al figlio Michele e alla famiglia tutta
per la perdita di
Lucia Guidi
Maria Astori
Manfredo Massironi
- Padova, 1 dicembre 2011.
Il Presidente e tutto il Consiglio di Amministrazione della società Italfarmaco SpA, unitamente
a tutti i dipendenti, partecipano al lutto del Dottor
Alessandro Porcu e della sua famiglia per la perdita del padre
Francesco Porcu
- Milano, 1 dicembre 2011.
Les ateliers du Midi
Michele Crespi
con la zia Dolly, la tua famiglia è stata per me
una seconda famiglia.- Clara con Renato.
- Milano, 1 dicembre 2011.
Accaduerho è vicina con affetto nella preghiera
a Cesare e Stefania per la perdita della mamma
Teresa Mellace Riccelli
Milano, Palazzo Reale
20 ottobre 2011
26 febbraio 2012
lunedì 14.30-19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica
9.30-19.30
giovedì e sabato 9.30-22.30
la biglietteria chiude un’ora prima
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www.comune.milano.it/palazzoreale
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che lascia in tutti noi un vuoto colmabile solo dalla speranza. - Rho, 1 dicembre 2011.
È tornato alla casa del Padre
Ermanno Schmidtmann
Gino Bianchi con Matilde Fabrizio Cristina
piangono un grande amico
Milena Salvadore Briguglio
Cézanne
Caro, generoso zio
Lo annunciano i familiari tutti.
- Milano, 1 dicembre 2011.
facebook.com/skiraeditore
twitter.com/skiraeditore
Eugenio (Ennio) Valentino
- Milano, 2 dicembre 2011.
- Milano, 1 dicembre 2011.
È mancato all'affetto dei suoi cari il
Prof. Franco Bonati
Ne danno l'annuncio: la sorella Mina, le figlie Annalisa e Donatella con Piero e Dario.- I funerali
si svolgeranno sabato 3 dicembre a Segrate - Villaggio Ambrosiano - nella chiesa Sant'Ambrogio
ad Fontes alle ore 10.45.
- Cesano Boscone, 1 dicembre 2011.
Ti abbracciamo forte
nonno Franco
Emiliano, Luca, Lorenzo, Arianna, Alice, Luca e
Andrea. - Cesano Boscone, 1 dicembre 2011.
L'Associazione Nazionale Arma di Cavalleria
Sezione di Milano partecipa addolorata al lutto
per la scomparsa del socio
Commendatore Tenente
Gianbattista Cannata
- Milano, 1 dicembre 2011.
Gli amici di Stampa Democratica sono vicini a
Paolo Chiarelli e alla moglie Palma per la perdita
del loro caro
1993 - 2011
Professor
Ermanno Marchionna
I figli e i suoi cari lo ricordano sempre con grande
affetto. - Milano, 2 dicembre 2011.
Marco, Debora, Marianna e Carlotta ricordano
con immensa tristezza ed immutato affetto
Franco Riganti
nel primo anniversario della sua scomparsa.
- Solbiate Arno, 2 dicembre 2011.
Luca Morrone
Il cuore soffre, la mente ricorda e l'anima cerca
pace: come posso vivere senza te?- Mamma,
Walterino. - Prunetto, 2 dicembre 2011.
2007 - 2011
Luigi Rossi
Il tempo non cancella il tuo ricordo.- Tua moglie
Mirella. - Biassono, 2 dicembre 2011.
Gianbattista Cannata
- Milano, 1 dicembre 2011.
I colleghi della Mandarin Advisory Srl sono vicini ad Alberto Forchielli in questo momento di
grande dolore per la perdita della sua adorata
madre
Mariagrazia Dal Monte
Casoni
- Milano, 1 dicembre 2011.
- Milano, 1 dicembre 2011.
di cui ricorderanno sempre le grandi doti di umanità e impegno. - Sondrio, 1 dicembre 2011.
Francesco Porcu
- Milano, 1 dicembre 2011.
Mariacarla Giorgetti e Aldo Stesuri e i componenti dello studio legale sono vicini a Antonio Briguglio nel triste momento della scomparsa della
mamma
Graziella e Giovanni De Censi partecipano con
commozione al dolore della famiglia per la scomparsa dell'amico
Francesco Bertini
Francesco De Santis partecipa al lutto del Dottor Alessandro Porcu e della sua famiglia per la
scomparsa del papà
- Arezzo, 1 dicembre 2011.
Francesco, Sandrine, Edward e Sara sono vicini
agli amici Matteo e Andrea per la scomparsa del
loro papà
- Cassago in Brianza, 1 dicembre 2011.
- Sirtori, 1 dicembre 2011.
Jole Ravasi Morandi
già stimato Vice Direttore Generale e Vice Presidente dell'istituto. - Sondrio, 1 dicembre 2011.
- Milano, 2 dicembre 2011.
- Milano, 30 novembre 2011.
Corinna Paola con Carlo Francesco con Sabina
ricordano con tanto amore
Vincenzo Maralla
Francesco Panfilo, Andrea Mugnai, Massimo
Grasselli e i colleghi di PM & Partners partecipano
commossi al dolore di Andrea e della sua famiglia per la scomparsa del padre
Vincenzo Maralla
- Milano, 1 dicembre 2011.
Pietro Marchesani
Strappato prematuramente alla vita mi mancherai sempre.- Tua sorella Grazia, con Lorenzo, Lisa
e Tiziana. - Pordenone, 1 dicembre 2011.
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Bari
IL SOLE
OGGI
Sorge alle
Tramonta alle
LE PREVISIONI
Palermo Bologna Firenze
Torino
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Milano
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Venezia
7:03
16:46
7:46
16:48
7:07
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7:29
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7:30
16:36
7:28
16:38
16:39
DOMANI
LA LUNA
DOMENICA
Nuova
Primo quarto
Piena
Ultimo quarto
25 nov.
3 dic.
10 dic.
17 dic.
MARTEDÌ
LUNEDÌ
Trento
Trieste
Aosta
Venezia
Milano
Torino
Bologna
Genova
Firenze
Ancona
Perugia
Tra oggi e domani una perturbazione atlantica transiterà al Nord e sulle regioni tirreniche. Piogge diffuse e neve su Alpi e Nord Appennino da 1300/1600m.
Resta asciutto lungo l'Adriatico, al Sud e isole con ampi spazi soleggiati. Per domenica e lunedì affermazione di forti venti di Libeccio con piogge su regioni
tirreniche, Friuli e localmente tra le isole maggiori. Neve sui confini alpini. Martedì instabile al Sud, venti più freddi settentrionali.
L’Aquila
ROMA
Campobasso
IN EUROPA
Bari
Potenza
Napoli
Catanzaro
Cagliari
LE TEMPERATURE DI OGGI
8
8
Aosta
9
11
9
10
Milano
Torino
Trento
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14 Genova
11 Bologna
14 Roma
12 Campobasso
18 R. Calabria
16 Catania
14
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14
15
11
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19
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17
18
Firenze
Perugia
Ancona
L’Aquila
Napoli
Bari
Potenza
Cata
Palermo
Palermo
Alghero
Cagliari
a cura di
Olbi
VENTO
Sole
Nuvolo
Coperto
Pioggia
Rovesci Temporali
Neve
Ancona
Aosta
Bari
Bologna
Bolzano
Brescia
Cagliari
S = Sereno
max
Moderato
Forte
Molto forte
Calmo
1
1
8
-1
4
-1
7
13
9
15
12
12
10
17
S
N
S
N
N
B
N
P = Pioggia
3
8
10
2
3
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12
11
16
17
9
13
14
16
N = Nuvoloso
S
S
N
B
N
N
N
L’Aquila
Lecce
Messina
Milano
Napoli
Olbia
Palermo
T = Temporale
min
max
2
6
10
1
5
9
14
11
17
18
9
16
18
19
C = Coperto
N
N
N
B
S
N
N
9 5
8
6
6 8
1 9
Come si gioca
Bisogna riempire la
griglia in modo che
ogni riga, colonna e
riquadro contengano
una sola volta i
numeri da 1 a 9
5 Puzzles by Pappocom
LA SOLUZIONE DI IERI
3 7
9 4
4
3 2
1
6
Altri giochi su www.corriere.it
7 5
9
1
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1
1
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2
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2
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3
5
Bassa
Pressione
1
Kiev
6
9
3
Berlino
Dublino
Amsterdam
6
L
Stoccolma
2
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Edimburgo
6
9 Varsavia
8
Praga
Fronte
Caldo
7
Londra
9
9
Parigi
Milano
Vienna
2 Belgrado
Ankara
7
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Bucarest
9
Roma
Barcellona
Madrid
15
Tirana
14
9
Lisbona
13
Algeri
Fronte
Freddo
14
Atene
17
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19
19
NORD AMERICA
min
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5
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-2
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12
R = Rovesci
R
R
S
N
S
N
S
Roma
Torino
Trento
Trieste
Udine
Venezia
Verona
min
max
5
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1
1
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10
10
Pechino
Fronte
Occluso
3
S
30
N
18 Sydney
B = Nebbia
2
6
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3
8
7
1
9
5
10eLotto I numeri vincenti
5 7 14 15 23 26 30 31 38 43
53 55 59 60 65 69 75 84 86 89
60
38
15
7
59
5
23
31
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89
53
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2
60
54
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23
47
57
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27
3
59
20
44
1
36
45
63
60
17
49
44
74
15
3
13
19
Superenalotto
Combinazione vincente
4
10 29 41 54 74
14 Numero Jolly
15
Santiago
New York
19
Rio
de Janeiro
Buenos Aires
24
Luanda
22
9
Nairobi
Lagos
28
23 Città del Capo
Città del Messico
Oggi su www.corriere.it
Estrazioni di giovedì 1 dicembre
84
59
43
14
26
55
30
75
30
15
12
San Francisco 16
Los Angeles
S
30
22
31
Chicago
Giacarta
30
S
21
21
Vancouver 3
Lotto
BARI
CAGLIARI
FIRENZE
GENOVA
MILANO
NAPOLI
PALERMO
ROMA
TORINO
VENEZIA
NAZIONALE
2
9
Bangkok
Il Cairo
18
Lima
9
Delhi Shanghai
Casablanca
24
13
Tokyo
S
AFRICA
Caracas
Bogotà
Seul
N
N
SUD AMERICA
7
Giochi e pronostici
3
2 3
Parma
Perugia
Pescara
Pisa
Potenza
R. Calabria
Rimini
V = Neve
Sudoku Difficile
7
5
Oslo
Agitato
3
max
Campobasso
Catania
Crotone
Cuneo
Firenze
Genova
Imperia
Mosso
ASIA AUSTRALIA
min
5
Helsinki
MARE
Debole
Nebbia
LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA
min
H
Alta
Pressione
Fronti instabili di origine
atlantica si muovono
dall'Europa
centro-settentrionale fino
al cuore del
Mediterraneo. Rapido
peggioramento tra
Francia, Spagna e Italia
con precipitazioni.
Ancora fortemente
perturbato su Islanda,
Scozia e Paesi
scandinavi con
temperature rigide
invernali e nevicate
anche in pianura. Alta
pressione e tempo
stabile tra l'Est Europa
e i Balcani, locali nebbie.
25 Numero SuperStar
Jackpot indicativo prossimo concorso: 39.100.000,00
Ai 6:
nessuno Ai 5 stella:
nessuno
24.260,00
Ai 5+:
nessuno Ai 4 stella:
Ai 3 stella:
1.368,00
Ai 5:
26.651,94
Ai 2 stella:
100,00
Ai 4:
242,60 Agli 1 stella:
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Da Bologna tutte le novità della
rassegna, dalla Panda alla Ferrari.
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La partita di Marassi inaugura
il turno-spezzatino. Foto, video
dei gol e commenti dei tifosi.
Euro 2012
L'iniziativa
Starnews
Il regalo di Natale? Una foto
Rosalinda e Monica
Gli scatti d’autore in vendita
(benefica) per i bambini della
Sierra Leone. Le immagini.
La figlia di Adriano rivela: «Io
e la Bellucci ci siamo amate».
Il videogiornale delle star.
Vita Digitale
Il video
Lottatrice per gioco
Passatempi spaziali
La videointervista a Kayane,
campionessa del mondo dei
«picchiaduro». Guarda.
L’astronauta gioca a baseball
sull’Iss (contro se stesso).
Guarda le immagini dallo spazio.
Dalle 18 il
sorteggio dei
gironi per la
fase finale
degli Europei di
calcio (sotto, il
c.t. Prandelli).
Codice cliente:
62
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera
italia: 515249535254
Tv in chiaro
Teleraccomando
Rai1
di Maria Volpe
PER RIDERE
PER RICORDARE
Checco-show
arriva in tv
Frignani, eroe
della Resistenza
Che sarà mai qualche
parolaccia... Checco Zalone
(foto) è un comico strepitoso,
che qualcuno attacca per
eccesso di volgarità. Ma
Checco non è volgare: è
irruento, popolare,
divertente. Parla come al
bar, lui che è laureato in
giurisprudenza ed è un
bravissimo musicista jazz
(che prende in giro il jazz).
Le sue parodie — da Vendola
a Jovanotti, passando per
Cassano — sono esilaranti.
Stasera propone due nuovi
personaggi riveduti e
corretti: Michele Misseri e
Roberto Saviano. Ospiti:
Claudio Bisio, Laura Pausini
e Kekkoo dei Modà.
«L’uomo che arrestò Benito
Mussolini» è la storia di
Giovanni Frignani, il tenente
colonnello dei Carabinieri che
il 25 luglio 1943, dopo la
seduta del Gran consiglio del
fascismo e la caduta del
regime, cura l’arresto di
Benito Mussolini (foto).
Frignani finisce poi sul «libro
nero» della Gestapo.
Braccato dai nazisti, è
costretto a nascondersi.
Anche a lui si deve la nascita
del Fronte clandestino di
resistenza dei Carabinieri. Il
23 gennaio 1944 Frignani
viene arrestato e condotto nel
carcere di Via Tasso. Morirà
nell’Eccidio delle Fosse
Ardeatine.
Checco Zalone (...) show
Canale 5, ore 21.10
ReSerch
Rai Storia, ore 23
Rai2
Rai3
Rete4
Canale5
Italia1
La7
MTv
rai.it
rai.it
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mediaset.it/rete4
mediaset.it/canale5
mediaset.it/italia1
la7.it
6.45 UNOMATTINA.
Attualità
10.55 CHE TEMPO FA.
11.00 TG 1.
11.05 OCCHIO ALLA SPESA.
Attualità. Con
Alessandro Di Pietro
12.00 LA PROVA DEL
CUOCO. Varietà. Con
Antonella Clerici
13.30 TELEGIORNALE.
14.00 TG 1 ECONOMIA.
Attualità
TG1 FOCUS. Attualità
14.10 VERDETTO FINALE.
Attualità. Con
Veronica Maya
15.15 LA VITA IN DIRETTA.
Attualità.
Con Marco Liorni,
Mara Venier.
Nel programma:
Tg Parlamento;
Previsioni sulla
viabilità; Tg 1;
Che tempo fa
18.50 L’EREDITÀ. Quiz.
Con Carlo Conti
SERA
20.00 TELEGIORNALE.
20.30 QUI RADIO LONDRA.
Attualità
20.35 SOLITI IGNOTI.
Varietà
21.10 I MIGLIORI ANNI.
Varietà.
Con Carlo Conti.
Nel programma:
Tg1 60 secondi
6.30 CARTOON FLAKES.
Ragazzi
9.30 TGR MONTAGNE.
Attualità
10.00 TG2PUNTO.IT.
Attualità
11.00 I FATTI VOSTRI.
Attualità
13.00 TG 2 GIORNO.
13.30 TG 2 COSTUME E
SOCIETÀ. Attualità
13.50 TG 2 EAT PARADE.
Attualità
14.00 L’ITALIA SUL DUE.
Attualità
16.05 TG 2 FLASH L.I.S.
16.15 GHOST WHISPERER.
Telefilm
16.50 HAWAII FIVE-0.
Telefilm
17.50 TG 2.
18.00 SORTEGGIO
CAMPIONATI
EUROPEI 2012.
Calcio
19.35 SQUADRA SPECIALE
COBRA 11. Telefilm.
Con Erdogan Atalay
7.30 TGR BUONGIORNO
REGIONE. Attualità
8.00 AGORÀ. Attualità
9.50 DIECI MINUTI DI...
PROGRAMMI
DELL’ACCESSO. Att.
10.00 RAI 150 ANNI. LA
STORIA SIAMO NOI.
Attualità
11.00 APPRESCINDERE.
Talk show
12.00 TG 3. RAI SPORT
NOTIZIE. METEO 3.
12.25 TG 3 FUORI TG.
Attualità
12.45 LE STORIE - DIARIO
ITALIANO. Attualità
13.10 LA STRADA PER LA
FELICITÀ. Telefilmi
14.00 TGR. TGR METEO.
14.20 TG 3.METEO 3.
14.50 TGR LEONARDO. Att.
15.00 TG 3 L.I.S.
15.05 LASSIE. Telefilm
15.55 COSE DELL’ALTRO
GEO. Varietà
17.40 GEO & GEO. Doc.
19.00 TG 3.TGR. TGR METEO.
8.20 HUNTER. Telefilm
9.40 R.I.S. DELITTI
IMPERFETTI. Telefilm
10.50 RICETTE DI
FAMIGLIA. Attualità
11.30 TG 4 TELEGIORNALE
12.00 DETECTIVE IN
CORSIA. Telefilm
13.00 LA SIGNORA IN
GIALLO. Telefilm
13.50 IL TRIBUNALE DI
FORUM ANTEPRIMA. Att.
14.05 IL TRIBUNALE DI
FORUM. Attualità
15.35 SENTIERI. Soap
Opera
15.50 FILM INTRIGO
INTERNAZIONALE.
(Thriller, Usa, 1959).
Regia di Alfred
Hitchcock.
Con Cary Grant
18.55 TG 4 TELEGIORNALE
19.35 TEMPESTA D’AMORE.
Soap Opera
8.00 TG 5 MATTINA.
8.40 LA TELEFONATA DI
BELPIETRO. Attualità
8.50 MATTINO CINQUE.
Varietà
11.00 FORUM. Attualità.
Con Rita Dalla
Chiesa
13.00 TG 5. Nel
programma: Meteo
5
13.40 BEAUTIFUL. Soap
Opera
14.10 CENTOVETRINE. Soap
14.45 UOMINI E DONNE.
Talk show. Con
Maria De Filippi
16.15 AMICI. Reality
16.55 POMERIGGIO
CINQUE. Varietà. Con
Barbara D’Urso.
Nel programma:
Tg 5 minuti
18.50 AVANTI UN ALTRO.
Quiz. Con Paolo
Bonolis. Nel
programma: Tg 5 Anticipazione
8.50 UNA MAMMA PER
AMICA. Telefilm
10.35 GREY’S ANATOMY.
Telefilm
12.25 STUDIO APERTO
13.00 STUDIO SPORT.
13.40 I SIMPSON. Cartoni
14.35 DRAGON BALL.
Cartoni
15.00 BIG BANG THEORY .
Serie
15.35 NO ORDINARY
FAMILY. Telefilm.
Con Michael Chiklis
16.25 LA VITA SECONDO
JIM. Serie
16.50 GIOVANI
CAMPIONESSE.
Telefilm
17.45 DRAGON BALL.
Cartoni
18.30 STUDIO APERTO. Nel
programma: Meteo
19.00 STUDIO SPORT.
19.25 DR. HOUSE MEDICAL DIVISION.
Telefilm.
Con Hugh Laurie
7.00 OMNIBUS. Attualità
9.40 COFFEE BREAK.
Attualità
10.35 L’ARIA CHE TIRA.
Attualità
11.25 SOS TATA. Reality
12.25 I MENÙ DI
BENEDETTA. Attualità
13.30 TG LA7.
14.05 FILM IL
CACCIATORPEDINIER
E MALEDETTO.
(Guerra, Gb, 1952).
Regia di Compton
Bennett. Con Trevor
Howard.
16.00 ATLANTIDE - STORIE
DI UOMINI E DI
MONDI. Doc.
17.10 HOW DOES IT WORK.
Documentario
17.30 THE DISTRICT.
Telefilm. Con Craig
T. Nelson, Roger
Aaron Brown, Sean
Patrick Thomas
19.20 G DAY. Tg Satirico.
Con Geppi Cucciari
20.30 TG 2 20.30.
21.05 NCIS: LOS ANGELES.
Telefilm. Con Chris
O’Donnell, Daniela
Ruah, Linda Hunt
21.50 BLUE BLOODS.
Telefilm. Con
Donnie Wahlberg,
Tom Selleck,
Bridget Moynahan
20.00 LA CRISI. IN 1/2 H.
Attualità
20.20 BLOB. Attualità
20.35 UN POSTO AL SOLE.
Soap
21.05 FILM DELITTO ALLA
CASA BIANCA.
(Thriller, Usa, 1997).
Regia di Dwight H.
Little
20.30 WALKER TEXAS
RANGER. Telefilm
21.10 QUARTO GRADO.
Attualità
24.00 FILM ARLINGTON
ROAD - L’INGANNO.
(Thriller, Usa, 1999).
Regia di Mark
Pellington. Con Jeff
Bridges
20.00 TG 5
20.30 STRISCIA LA NOTIZIA
- LA VOCE DELLA
CONTINGENZA
21.10 RESTO UMILE
WORLD SHOW.
Varietà.
Con Checco Zalone
23.15 MAI DIRE GRANDE
FRATELLO. Varietà
20.20 C.S.I. - SCENA DEL
CRIMINE. Telefilm
21.10 FILM THE FAMILY
MAN. (Commedia,
Usa, 2000). Regia di
Brett Ratner. Con
Nicolas Cage, Téa
Leoni, Don Cheadle.
Nel programma:
Tgcom; Meteo
20.00 TG LA7.
20.30 OTTO E MEZZO.
Attualità
21.10 ITALIALAND - NUOVE
ATTRAZIONI. Varietà.
Con Maurizio
Crozza
23.05 ITALIALAND ANTICHE
ATTRAZIONI. Varietà
23.35 TV7. Attualità
0.35 L’APPUNTAMENTO.
Attualità. Con Gigi
Marzullo
1.05 TG 1 - NOTTE.
TG1 FOCUS. Attualità
22.40 COLD CASE - DELITTI
IRRISOLTI. Telefilm.
Con Kathryn Morris
23.25 TG 2.
23.40 L’ULTIMA PAROLA
Attualità
23.00 RADICI. Reportage
24.00 TG3 LINEA NOTTE.
TG Regione
1.00 METEO 3.
1.05 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
2.25 FILM LA POLIZIA È
SCONFITTA. (Pol.,
Italia, 1977). Regia
di Domenico
Paolella. Con
Marcel Bozzuffi
24.00 TG 5 NOTTE
0.30 STRISCIA LA NOTIZIA
- LA VOCE DELLA
CONTINGENZA.
Con Ezio Greggio,
Enzo Iachetti
23.45 FILM UN SEMPLICE
DESIDERIO.
(Commedia, Usa,
1997). Regia di
Michael Ritchie.
Con Martin Short
23.30 SOTTO CANESTRO.
Rubrica sportiva
0.05 TG LA7.
0.15 (AH)IPIROSO.
Attualità. Con
Antonello Piroso
Rai4
Rai5
Rai
Storia
Rai
Gulp
Rai
YoYo
Boing
mtv.it
16.00 MADE. Varietà
17.00 TEEN MOM. Varietà
18.00 DISASTER DATE.
Varietà
18.30 DISASTER DATE.
Varietà
19.00 MTV NEWS.
19.05 GINNASTE: VITE
PARALLELE. Varietà
19.30 GINNASTE: VITE
PARALLELE. Varietà
20.00 LA VITA SEGRETA DI
UNA TEENAGER
AMERICANA.
Telefilm
21.00 GINNASTE: VITE
PARALLELE. Varietà
22.00 GINNASTE: VITE
PARALLELE. Varietà
23.00 SPECIALE MTV
NEWS.
Deejay TV
16.00 BEST OF POPCAKE.
Musicale
17.30 BEST OF ROCK
DEEJAY. Musicale
18.30 DEEJAY TG.
18.35 PLATINISSIMA
PRESENTA: GOOD
EVENING. Musicale
20.00 LOREM IPSUM.
Musicale
20.20 GLAM DJETTE.
Musicale
21.00 FINO ALLA FINE DEL
MONDO.
Documentario
22.00 DEEJAY CHIAMA
ITALIA. Varietà
DATI DI PROGRAMMAZIONE
FORNITI DA COMPUTIME
Film e programmi
Cage, ricompare
la sua ex fidanzata
Renato Zero
ospite di Conti
Nicolas Cage (foto) è un ricco
manager, single: un giorno si
risveglia in periferia, con una
donna (Tea Leoni, foto): è
Kate, sua ex fidanzata.
Incubo o nuova realtà?
The family man
Italia1, ore 21.10
È Renato Zero (foto) l’ospite
d’onore del penultimo
appuntamento del
programma-nostalgia di
Carlo Conti. Interviene anche
Christian De Sica.
I migliori anni
Rai1, ore 21.10
Aldo, G & G
vanno da Crozza
Bertinotti va in tv
da Paragone
Ospiti dello show di Maurizio
Crozza sono Aldo, Giovanni e
Giacomo. In studio anche il
sindaco di Napoli Luigi De
Magistris e Matteo Salvini
(Lega Nord).
Italialand - Nuove attrazioni
La7, ore 21.10
Titolo della puntata: «Si salvi
chi può». Gianluigi Paragone
ospita il ritorno televisivo di
Fausto Bertinotti: si parla di
Europa, globalizzazione,
attualità politica.
L’ultima parola
Rai2, ore 23.40
rai.it
rai.it
10.25 BROTHERS AND
SISTERS III. Telefilm
11.10 ALIAS V. Telefilm
11.50 LOST WORLD. Serie
12.40 MEDIUM. Serie
13.25 DESPERATE
HOUSEWIVES III.
Serie
14.10 BROTHERS AND
SISTERS III. Telefilm
14.50 ALIAS V. Telefilm
15.35 90210 III. Serie
16.15 ONE TREE HILL III.
Serie
17.00 BEING ERICA II. Serie
17.45 LEGEND OF THE
SEEKER. Serie
18.30 LOST WORLD. Serie
19.20 DOCTOR WHO IV.
Serie
20.25 SUPERNATURAL IV.
Serie
21.10 FILM I DOMINATORI
DELL’UNIVERSO.
(Azione). Regia di
Gary Goddard.
23.00 WONDERLAND.
Attualità
23.15 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
14.35 DAVID LETTERMAN
SHOW. Talk show
15.25 COOL TOUR. Attualità
16.00 LES NOUVEAUX
EXPLORATEURS.
Documentario
16.55 TOP 5. Attualità
17.05 GORDON RAMSAY’S
F-WORD.
Documentario
18.05 AVVENTURE
IMMOBILIARI.
Documentario
19.00 DAVID LETTERMAN
SHOW. Talk show
19.50 LES NOUVEAUX
EXPLORATEURS.
Documentario
20.45 PASSEPOARTOUT.
Attualità
21.15 EQUATOR.
Documentario
22.10 L’ARTE DI
ARRANGIARSI.
Documentario
23.05 DAVID LETTERMAN
SHOW. Talk show
23.55 COOL TOUR. Attualità
0.25 SCIENCE OF CRIME.
Documentario
rai.it
17.00 MILLE PAPAVERI
ROSSI. Attualità
17.05 QUESTO
SECOLO.VIAGGIO
NEGLI ANNI CHE
CONTANO: 1935 E
DINTORNI. Attualità
18.00 CRASH - CONTATTO
IMPATTO
CONVIVENZA.
Attualità
19.00 ALCUNE AFRICHE VIAGGIO AL CONGO.
Attualità
20.00 VIAGGIO IN ITALIA UMBRIA: C’ERA UNA
VOLTA LA FABBRICA.
Attualità
21.00 RAI 150 ANNI.
Attualità
21.05 FILM SAN BABILA
ORE 20 UN DELITTO
INUTILE. (Dramm.).
Regia di Carlo
Lizzani.
23.00 RESEARCH - L’UOMO
CHE ARRESTÒ
MUSSOLINI. Attualità
24.00 MILLE PAPAVERI
ROSSI. Attualità
Rai
Movie
rai.it
7.10 FILM ULISSE.
8.50 FILM L’OSPITE
INATTESO.
10.35 FILM ER PIÙ: STORIA
D’AMORE E DI
COLTELLO.
12.25 FILM WASHINGTON
SQUARE L’EREDITIERA.
14.25 FILM LA CASA
RUSSIA.
16.30 MASTERS OF
SCIENCE FICTION.
Serie
17.20 FILM ANGEL. LA
VITA, IL ROMANZO.
19.20 FILM FEAST OF
LOVE.
21.00 FILM L’ULTIMO
SOGNO.
(Drammatico).
Regia di Irwin
Winkler.
23.10 FILM INTO THE WILD
- NELLE TERRE
SELVAGGE.
(Drammatico).
Regia di Sean Penn.
1.40 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
rai.it
La7d
rai.it
boingtv.it
la7.it
20.10
21.00
21.25
21.50
REBELDE WAY. Tf.
HUNTIK 2. Cartoni
KARKU I. Telefilm
UNFABULOUS III.
Telefilm
22.10 TOOGULP. Ragazzi
22.40 LA LEGGENDA DI
ENYO. Cartoni
23.10 STRAVAGANTE
FAMIGLIA ODD.
Cartoni
20.40 MOLLY MONSTER.
Cartoni
20.50 LA STELLA DI LAURA
2. Cartoni
21.00 CIAO PRINCIPESSA
2. Cartoni
21.10 DISEGNAMI UNA
STORIA 2. Cartoni
21.20 LE GRANDI
AVVENTURE DI BERT
E ERNIE. Cartoni
19.25 JOHNNY TEST.
19.50 SPONGEBOB. Cartoni
20.40 THE GARFIELD SHOW.
Cartoni
21.10 NINÌ. Cartoni
22.00 TAKESHI’S CASTLE.
Cartoni
22.25 JOHNNY BRAVO.
Cartoni
22.40 LEONE CANE FIFONE.
Cartoni
18.40 CUOCHI E FIAMME.
Attualità
19.40 I MENÙ DI
BENEDETTA. Attualità
20.40 TG LA7.
21.10 FILM LA CASA DELLA
GIOIA.
23.45 G DAY. Tg Satirico
0.15 FILM LA VIA LATTEA.
2.15 MOVIE FLASH.
Attualità
Iris
Cielo
La5
Tv
2000
iris.mediaset.it
17.42 FILM CHI È CLETIS
TOUT?
19.29 CRIMINAL INTENT
VII. Telefilm
20.14 LAW & ORDER:
UNITÀ SPECIALE VII.
Telefilm
21.06 FILM DIE HARD DURI A MORIRE.
23.27 FILM RED
DRAGON
cielo.it
20.00 UNO PSICOLOGO DA
CANI - DOG
WHISPERER. Doc.
21.00 FILM IL
SUPERPOLIZIOTTO
DEL SUPERMERCATO.
(Commedia, Usa,
2009). Regia di
Steve Carr. Con
Kevin James
23.00 SEX THERAPY.
mediaset.it
19.55 EXTREME
MAKEOVER HOME
EDITION. Doc.
20.40 GRANDE FRATELLO.
Reality
21.00 GRANDE FRATELLO
LIVE. Reality
21.10 FILM NON TI
MUOVERE.
23.31 GRANDE FRATELLO
LIVE. Reality
tv2000.it
20.30 NEL CUORE DEI
GIORNI - BLU.
20.55 NEL CUORE DEI
GIORNI - (TGTG).
21.20 SERATA CULTURA
POPOLARE - FESTE
STORICHE ITALIANE ASCOLI LA QUINTANA
DI SANT’EGIDIO
22.20 I LUOGHI DELLA
DEVOZIONE
Leonardo Bazzaro e i grandi maestri
del Naturalismo lombardo (1870 - 1900)
Sono esposte altresì opere di: M. Bianchi, L. Chialiva, F. Filippini, E. Gignous,
E. Gola, E. Longoni, P. Mariani, A. Morbelli, S. Poma, P. Sala
Galleria Bottegantica - Via A.Manzoni 45, 20121 Milano - Tel. 02 62695489
www.bottegantica.com - [email protected]
21 Ottobre
- 23 Dicembre
21 Ottobre
- 23 Dicembre
Da Martedì
a Sabato
10.00/13.00
- 15.00/19.00
15.00/19.00
Da Martedì
a Sabato
10.00/13.00
- 15.00/19.00
LunedìLunedì
15.00/19.00
CATALOGO
RAGIONATO
DISPONIBILE
DUE GALLERIE
CATALOGO
RAGIONATO
DISPONIBILE
NELLENELLE
DUE GALLERIE
Leonardo Bazzaro. Itinerario pittorico tra la
Valle d’Aosta e la Laguna Veneta (1900 - 1930)
Galleria d’Arte Ambrosiana - Via V.Monti 2, 20123 Milano - Tel. 02 863885
www.galleriambrosiana.com - [email protected]
Codice cliente:
Corriere della Sera Venerdì 2 Dicembre 2011
63
italia: 515249535254
Pay Tv
Film
e programmi
Placido - Buy
genitori in crisi
Il film racconta il difficile rapporto
tra genitori e figli attraverso lo
sguardo disincantato della
14enne Nina figlia di Michele
Placido e Margherita Buy (foto).
Genitori & figli: agitare bene
prima dell' uso
Sky Cinema Christmas, 21.10
La vita di Affleck
cambia di colpo
Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso
Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv
Sky
Cinema
Sport
14.10 MISS ITALIA Un giornalista scrive
un’inchiesta sul concorso di Miss
Italia. Porta alla luce ambizioni,
ingenuità e frustrazioni. Con G.
Lollobrigida. Sky Cinema Classics
15.50 IL PICCOLO NICOLAS E I SUOI
GENITORI Il piccolo Nicolas è sereno
e tranquillo finchè la mamma non gli
annuncia che sta per avere un
fratellino... Sky Cinema Christmas
16.10 BENVENUTI A WOOP WOOP S.
Elliott, noto per “Priscilla regina del
deserto”, realizza una commedia nera,
spregiudicata e surrealista. MGM
17.25 LA PRIMA COSA BELLA 3 David di
Donatello per la vita di Anna (S.
Sandrelli/M. Ramazzotti), la sua
estroversa gioventù e i suoi figli.
Sky Cinema Christmas
18.50 L’ATTIMO FUGGENTE Un professore
(R. Williams) arriva in un esclusivo
college del New England e desta
scompiglio per i suoi metodi
anticonformisti. Sky Cinema 1 HD
19.00 ALPHA DOG Johnny (E. Hirsch),
spacciatore della San Gabriel Valley,
fa rapire il fratello di Mazursky, che
gli deve dei soldi. Con J. Timberlake.
Sky Cinema Max HD
19.20 UN UOMO SENZA SCAMPO J.
Frankenheimer dirige G. Peck in un
dramma dalle cadenze lente. Tratto
dal libro “An Exile” di Madison
Jones. Sky Cinema Classics
20.55 BEAUTY SHOP Dalla simpatica
parrucchiera Q. Latifah entrano clienti
di tutti i tipi, gentili o meno. MGM
21.00 QUANDO LA MOGLIE È IN
VACANZA Memorabile la scena in cui
la gonna di Marilyn Monroe si alza
sulla grata della metropolitana.
Sky Cinema Classics
DRAGON TRAINER L’amicizia tra
Hiccup, vichingo di 11 anni, e
Sdentato, drago della specie più
pericolosa. Animazione.
Sky Cinema Family
ATTACCO GLACIALE La Terra rischia
una nuova era glaciale a causa di
un’esplosione di aria fredda
proveniente da un’eclissi solare.
Sky Cinema Max HD
THE COMPANY MEN Bobby Walker
(B. Affleck) ha tutto ciò che desidera
ma quando viene licenziato è
costretto a ricominciare da zero.
Sky Cinema Passion HD
21.10 GENITORI & FIGLI - AGITARE BENE
PRIMA DELL’USO A Nina, 14 anni,
viene assegnato un tema: descrivere
il suo rapporto con i genitori.
Finalmente, potrà parlare senza freni.
Sky Cinema Christmas
22.40 TESORO, MI SI È ALLARGATO IL
RAGAZZINO Lo scienziato Wayne
Szalinski ingigantisce per sbaglio suo
figlio grazie alla sua ultima
invenzione. Sky Cinema Family
22.45 A LETTO CON MADONNA Il dietro le
quinte di una serie di spettacoli
tenuti a fine anni Ottanta negli Stati
Uniti, in Europa, in Giappone, da
Madonna. Con W. Beatty. MGM
22.50 IL DITTATORE DELLO STATO
LIBERO DI BANANAS Fielding
Mellish (W. Allen) è un tecnico
collaudatore, che per amore parte per
lo stato latinoamericano di Bananas.
Sky Cinema Classics
23.05 HAPPY FAMILY Due famiglie
moderne si scontrano tramite il
rapporto dei due figli sedicenni che
decidono prematuramente di
sposarsi. Sky Cinema Christmas
23.15 L’IMMORTALE Charly, un ex
malvivente “pulito” da 3 anni, viene
colpito da 22 colpi di pistola ma riesce
a soppravvivere. Sky Cinema 1 HD
0.15 BUTCH CASSIDY 4 Oscar tra cui
quello alla canzone di Burt Bacharach
che divenne un tormentone. Dal
regista de “La Stangata”.
Sky Cinema Classics
0.25 BLOW La vera storia di George Jung
(J. Deep), che negli anni ‘70 divenne
uno dei più importanti spacciatori di
cocaina. Sky Cinema Max HD
0.35 MYSTERY, ALASKA Una squadra di
hockey di New York sfida quella di un
paesino dell’Alaska. Chi vincerà tra le
due? Nel cast R. Crowe.
Sky Cinema Family
15.00 BIATHLON: FEMMINILE
INDIVIDUALE Coppa del Mondo
Eurosport
15.15 VELA: VOLVO OCEAN RACE Diretta
RaiSport 1
16.15 BIATHLON: UOMINI SPRINT Coppa
del Mondo. Diretta Eurosport
17.25 PALLAMANO: METALLSIDER
MEZZOCORONA - BOLOGNA
Campionato Italiano Serie A d’Elite.
Diretta RaiSport 1
17.30 SALTO CON GLI SCI: HS 138 Coppa
del Mondo. Diretta Eurosport
18.00 CALCIO: SORTEGGIO EURO 2012
Diretta Eurosport
19.00 SCI ALPINO: UOMINI DISCESA
LIBERA Coppa del Mondo. Diretta
Eurosport
20.00 CALCIO: WIGAN - ARSENAL
2009/10 Premier League Classics
ESPN
20.25 CALCIO: BAYER LEVERKUSEN HOFFENHEIM Bundesliga. Diretta
Sky Sport 1 HD
20.30 SCI ALPINO: DONNE DISCESA
LIBERA Coppa del Mondo. Diretta
Eurosport
21.00 WRESTLING: EP. 23 WWE Domestic
Smackdown! Sky Sport 2 HD
21.45 SCI ALPINO: STUDI COPPA DEL
MONDO COMMENTI DOPO GARA
Diretta RaiSport 1
22.00 EQUITAZIONE: MASTERS EUROPEI
Diretta Eurosport
Serie Tv
Intrattenimento
Ragazzi
Documentari
14.25 LA MIA BABYSITTER È UN
VAMPIRO Disney Channel
15.00 BIG TIME RUSH Nickelodeon
16.05 TUTTO IN FAMIGLIA Fox HD
17.25 I MAGHI DI WAVERLY
Disney Channel
18.10 OFF THE MAP Fox Life
18.15 CRIMINAL MINDS Fox Crime HD
19.15 LIE TO ME Fox HD
19.30 ANUBIS Nickelodeon
20.00 LA MIA BABYSITTER È UN
VAMPIRO Disney Channel
21.00 WHITE COLLAR Fox HD
21.10 IL TRONO DI SPADE
Sky Cinema 1 HD
21.25 KARKU I Rai Gulp
21.55 THE WALKING DEAD Fox HD
22.05 THE SLEEPOVER CLUB
Disney Channel
14.05 CHEF PER UN GIORNO LEI
14.15 AMERICA’S NEXT TOP MODEL
Sky Uno
14.30 GRACHI Rai Gulp
15.20 TOO BIG TO FAIL
Sky Cinema 1 HD
15.45 EXTREME MAKEOVER Fox Life
16.25 CASA VISTA MARE LEI
17.00 KEEPING UP WITH THE
KARDASHIANS E!
18.00 THE RACHEL ZOE PROJECT E!
18.30 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno
19.05 ICE LOVES COCO E!
20.50 LIFE BITES Disney Channel
21.00 S.O.S. TATA Fox Life
21.05 CAMBIO CUOCO LEI
21.10 MASTERCHEF ITALIA Sky Uno
21.55 TESORO, SALVIAMO I RAGAZZI!
Fox Life
14.10 ADVENTURE TIME
Cartoon Network
15.10 I FANTAEROI K2
16.05 JELLY JAMM Boomerang
17.25 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
18.15 LE NUOVE AVVENTURE DI
SCOOBY-DOO Boomerang
19.05 FRAGOLINA DOLCECUORE
DeAkids
20.00 STAR WARS. LA MINACCIA
PADAWAN Cartoon Network
21.25 I FANTAEROI K2
21.35 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
21.45 VIRUS ATTACK Cartoon Network
22.05 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
22.10 NOUKY & I SUOI AMICI
Boomerang
22.15 WAKFU Cartoon Network
22.30 DUE FANTAGENITORI Nickelodeon
14.00 SCIENZA DELL’INCREDIBILE
National Geographic
15.05 RISING: LA RINASCITA DI
GROUND ZERO Discovery Science
16.10 IMMAGINI DEL DITTATORE
17.15 A CACCIA DI MOSTRI: SQUALI
ASSASSINI History Channel
18.55 SCIENZA DELL’INCREDIBILE
National Geographic
19.10 MISSIONE RESTAURO: MELE E
RAGGI X History Channel
20.00 TOP GEAR Discovery Channel HD
21.00 EPIDEMIE KILLER
Discovery Channel HD
21.05 COME È FATTO Discovery Science
21.55 DRUGS INC. - METANFETAMINA
National Geographic
22.05 COME È PRODOTTO
Discovery Science
16.54 V II. Telefilm JOI
17.18 PROVA A INCASTRARMI.
Film Premium Cinema
17.19 UN MARITO DI TROPPO.
Film Tv MYA
17.50 LEVERAGE IV. Telefilm JOI
18.25 R.I.S. ROMA 2 DELITTI
IMPERFETTI. Telefilm STEEL
18.40 PACKED TO THE RAFTERS I.
Telefilm JOI
19.00 NICK’S MOVIE - LAMPI
SULL’ACQUA. Film Studio
Universal
19.20 R.I.S. ROMA 2 DELITTI
IMPERFETTI. Telefilm STEEL
19.30 THE LOSERS. Film Premium
Cinema
19.33 RESCUE SPECIAL OPERATIONS III.
Telefilm JOI
20.22 RUBICON I. Telefilm JOI
20.23 CLOSE TO HOME II - GIUSTIZIA AD
OGNI COSTO. Telefilm MYA
21.15 SAW - IL CAPITOLO FINALE. Film
Premium Cinema
21.15 ROYAL PAINS III. Telefilm JOI
21.15 GREY’S ANATOMY VI. Telefilm MYA
21.15 SUPERNATURAL III. Telefilm STEEL
21.15 CONSTANTINE. Film Studio
Universal
22.00 SUPERNATURAL III. Telefilm STEEL
Tre colleghi di una
multinazionale vivono una vita
agiata. Ma di colpo le loro vite
cambieranno, al momento di una
fusione aziendale. Nella foto Ben
Affleck e Rosemarie De Witt.
The company men
Sky Cinema Passion, ore 21
Albanese rivive
la stessa giornata
Filippo (Antonio Albanese, foto) va
alle Canarie per girare un servizio
su 8 cicogne che hanno fatto il
nido in un vulcano. Si ritrova
vittima di un incantesimo: rivivrà
all’infinito la stessa giornata.
È già ieri
Premium Comedy, ore 21.15
A fil di rete
di Aldo Grasso
Carelli, c’è bisogno
di rodaggio
S
tudio con vista sul Vittoriano. L’unica idea nuova di «Rapporto Carelli», il nuovo talk di approfondimento di Emilio Carelli, è di aver allestito
uno studio con affaccio su Roma, che è sempre
un bel vedere.
Sì però, quelle stufette piazzate dietro il lato B degli
ospiti facevano tanto tendopoli, e i non pochi incidenti
tecnici (dai microfoni all’ormai invasivo touchscreen) si
potevano forse evitare in un
più accogliente studio tradiVincitori e vinti
zionale (Sky Tg24, martedì e
mercoledì, ore 20.35).
Carelli è uno sperimentatoBeppe
re. A lui non interessava il teFiorello
Fiorellino,
ma («L’Italia del Monti», per
ovvero il
quanto «I Monti d’Italia» safratello
rebbe stato più incisivo), non
minore di Rosario
interessava «dare voce all’ItaFiorello, batte anche il
lia che di solito è ignorata daldiavolo. Leader della
la tv», non interessava far parserata ancora Raiuno,
tecipare al dibattito anche
con la fiction «Sarò
«Gli sgommati». No, a lui insempre tuo padre»:
teressava ben altro test, di va8.135.000 gli
go sapore linguistico e interspettatori, pari al
nazionale. Carelli, anzi «Rap29,3% di share.
porto Carelli» (Rapporto di
nome e Carelli di...) voleva dimostrare che il dipietrese, in
Meryl
tv, è ormai lingua madre. Per
Streep
questo ha invitato la bravissiIl diavolo
ma Rachel Donadio, corrisuperato da
spondente da Roma del New
Fiorellino e
York Times e l’ha obbligata a
dalla sua fiction sui
capire Antonio Di Pietro, il
padri. Su Canale 5 il
Trattorista.
film sul mondo della
La trasmissione ha avuto
moda Il diavolo veste
tratti surreali (la povera RaPrada, con Meryl
chel, nonostante l’abitudine a
Streep: 2.930.000 gli
decifrare gli arcani della polispettatori, pari al
tica italiana, avrebbe avuto bi10,9% di share.
sogno di una traduzione simultanea), specie quando sono intervenuti due sapientoni da Oxford, due dottorandi
italiani con vocazione tribunizia.
Sì certo, le trasmissioni hanno bisogno di avviamento, di rodaggio, di tempo; né ci faremo mancare la possibilità di seguire il programma su iPad e tablet Samsung,
grazie all’applicazione Sky Go, ma francamente è difficile capire chi, in pieno access prime time, possa decidere
di sintonizzarsi con Rapporto per sentire volti nuovi come Di Pietro. Finora la stagione è stata abbastanza mite,
ma se il freddo avanza, basteranno quattro stufette per
riscaldare la mente e i... cuori degli ospiti?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sfida tra cucina
brianzola e napoletana Mediaset Premium
Nuovo confronto tra due cucine
legate alle tradizioni dei paesi
d’origine. Stasera la sfida avviene
tra una signora che propone
piatti tipici della Brianza e un’altra
che prepara ricette partenopee.
Cambio cuoco
Lei, ore 21
14.05 LA SICUREZZA DEGLI OGGETTI.
Film Studio Universal
15.12 BEING ERICA I. Telefilm MYA
15.15 ME AND ORSON WELLES. Film
Premium Cinema
15.55 SMALLVILLE III. Telefilm STEEL
16.00 BEING ERICA I. Telefilm MYA
16.01 MONK VIII. Telefilm JOI
16.20 AMORI E INCANTESIMI. Film
Studio Universal
22.50 I NUOVI EROI. Film STEEL
22.54 SAW - L’ENIGMISTA. Film
Premium Cinema
22.57 AMO SOLO LEI. Film MYA
23.07 PARENTHOOD II. Telefilm JOI
23.20 ZOOLANDER. Film Studio
Universal
23.58 PARENTHOOD II. Telefilm JOI
0.45 UNITED STATES OF TARA I.
Telefilm MYA
0.46 NAVE FANTASMA. Film Premium
Cinema
0.53 THE PACIFIC. Miniserie JOI
1.00 IL PRINCIPE DELLE MAREE. Film
Studio Universal
1.20 UNITED STATES OF TARA I.
Telefilm MYA
1.25 HEROES IV. Telefilm STEEL
1.53 UNITED STATES OF TARA I.
Telefilm MYA
Codice cliente:
64
italia: 515249535254
Venerdì 2 Dicembre 2011 Corriere della Sera