Leggi qui l’opuscolo illustrativo per conoscere il

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Leggi qui l’opuscolo illustrativo per conoscere il
Il Villaggio
della
Solidarietà
Oasi di accoglienza
Fondazione
Internazionale
il G ia r d in o d e lle R o se B lu
ONLUS
Viale Europa, 44
Frosinone
Donazione
IBAN:
Donazione
IBAN:
con
bonifico
bancario
presso la
BCC di Frosinone:
IT-02-L-08327-14800-000000000990
sul bollettino
postale:
IT-18-O-07601-14800-000006320411
www.fondazioneilgiardinodelleroseblu.it
tel 0775 1902221
fax 0775 1902222
indice
Prefazione…………………………………………………………… 1
L'Essenza della solidarietà………………………………………… 3
L' Intervento………………………………………………………… 5
La Residenza dei Volontari, delle Suore e la Cappella………… 7
L'Edificio A…………………………………………………………… 9
Accoglienza, Uffici e Mensa per i poveri………………………… 11
Il Consultorio Familiare…………………………………………… 13
Il Centro Diurno per Disabili……………………………………… 15
Il Centro di Formazione…………………………………………… 17
La Casa di Preghiera……………………………………………… 19
Comunità d'Accoglienza per Minori……………………………… 21
Le Casa d'Accoglienza per Anziani……………………………… 23
Dati d' Intervento…………………………………………………… 25
Come sostenere l'iniziativa…………………………………………27
La Fondazione Internazionale "Il Giardino delle Rose Blu"…… 29
Il Gruppo Vona………………………………………………………33
Le Figlie della Misericordia…………………………………………35
Il BRosGaMe…………………………………………………………37
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
Prefazione
Un nuovo Progetto è sempre
come un semino che viene
piantato nel nostro splendido
Giardino, una speranza nuova
che nasce, un desiderio forte
di vederlo realizzato, la
pazienza dell’attesa…e, infine,
la gioia per la realizzazione!
Ricordo con nostalgia quando, a soli venti anni, iniziavo a
muovere i primi passi nel mondo del sociale e del
volontariato, mondo che mi dava ogni giorno una nuova
occasione per vivere il Vangelo e alimentare in me il desiderio
di seguire il Signore nel sacerdozio. Già in quegli anni erano
tanti gli amici che mi seguivano nei Balcani dove era in atto
una orribile guerra. Tra loro anche Michele Vona che da
quegli anni non ha mai perso occasione, insieme a sua
moglie Dunia e al Gruppo Vona, di essere vicino alle mie
iniziative.
Tanti volti, tanti incontri, tanti progetti e tanto desiderio di
essere sempre più pronti ed accoglienti verso l’altro!
Tutto questo ha portato alla nascita del Progetto “Il Villaggio
della Solidarietà”, che vuole essere un modo con cui
realizzare una dimensione di vita nella quale l’attenzione ai
bisogni dell’altro è al primo posto. Un villaggio che sarebbe
auspicabile potesse rappresentare la logica del mondo che
invece ci spinge sempre maggiormente ad essere
individualisti ed egoisti.
Il progetto consiste in una realizzazione che può essere fatta
in tempi diversi secondo quelle che eventualmente saranno le
disponibilità e le risorse.
Al centro di tutto una Cappella per sottolineare che tutto
prende vita dal Vangelo e al Vangelo torna; intorno ad essa
due strutture residenziali autonome una per i volontari e
l’altra per le Suore Figlie della Misericordia che hanno
condiviso i valori del Giardino delle rose blu e vogliono
essere presenti nella realizzazione di un Progetto così
importante. Tutto intorno il perimetro del villaggio, a forma di
ottagono, sorgono le varie opere e i vari servizi.
Essi sono il frutto dell’esperienza di questi anni e al tempo
stesso rappresentano le esigenze più attuali nella nostra
società, esigenze che, i volontari del Giardino delle Rose Blu
vogliono fronteggiare e, possibilmente, risolvere.
Certamente il Progetto è ambizioso perché potrebbe anche
sorgere in punti diversi e diffondersi come emblema e
testimonianza di chi ha compreso realmente che è dando
che si riceve ed è rendendo felici gli altri che si può essere
realmente felici… questo progetto necessita di ingenti fondi
per la sua realizzazione totale, ma nulla vieta che possa
iniziare a prendere forma una prima piccola parte di esso.
Insieme ai miei più cari collaboratori, ai numerosi volontari e
ai professionisti del Gruppo Vona affido la lettura e la visione
di questo opuscolo ad ognuno di voi confidando nella vostra
generosità e in una proficua collaborazione a diffonderlo.
Sono fermamente convinto che il vostro eventuale aiuto e
sostegno sarà ricompensato intensamente.
Il Fondatore e Presidente della Fondazione
Internazionale Il Giardino delle Rose Blu O.N.L.U.S.
don Ermanno D’Onofrio
1
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
L’Essenza della Solidarietà
L’idea è quella di creare un’oasi dove accogliere
incondizionatamente diverse situazioni di bisogno e di
difficoltà secondo lo spirito della condivisione evangelica e
abolendo ogni forma di esclusivo assistenzialismo. La
persona accolta, infatti, deve ritrovare la sua dignità ed essere
aiutato a superare il momento negativo anche attraverso la
presenza dell’altro che diventa la forma di aiuto più intensa ed
efficace.
La forma del Villaggio è quella di un ottagono al cui centro si
trova un cuore che rappresenta il fulcro di tutta l’esperienza.
Tale cuore è una Cappella, intorno alla quale, edificio dopo
edificio, sorge l’intero villaggio.
Il Villaggio ha la forma di un ottagono, segno di apertura alla
trascendenza, e l’otto indica il giorno del Signore, la dies
domenica. Se sette è legato ai sette giorni della creazione e
quindi alla Legge dell’Antico testamento, l’otto si riferisce al
Nuovo testamento, al completamento e all’inveramento della
legge antica, alla nuova creazione resa possibile dalla venuta
e dalla resurrezione di Gesù Cristo, alla liberazione del
peccato operata dal sacramento del battesimo.
Il numero otto evoca il doppio quaternario, uno attivo ed uno
passivo, e riassume l’equilibrio costruttivo delle forme, dei
temperamenti e delle energie cosmiche. Un otto rovesciato è
ancora oggi usato come simbolo dell’infinito. A livello
spirituale, infatti, l’ottagono rappresenta il tentativo dell’uomo
di elevarsi. Questi partendo da una figura semplice, il
quadrato, si evolve, passando all’ottagono, fino a raggiungere
la perfezione rappresentata dalla circonferenza.
Schema delle funzioni
3
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
l’Intervento,
vista d’insieme
F
E
D
G
A
B.Accoglienza , uffici e mensa per i Poveri
C.Consultorio Familiare
D.Centro Diurno Disabili
G
C
H
A.Edificio Principale
E.Centro di Formazione
F.Casa di Preghiera
G.Comunità d’ Accoglienza per Minori
B
H.Casa Famiglia per Anziani
5
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
L a R e s i d e n za d e i Vo l o n t a r i ,
delle Suore e la Cappella
area A
A
Intorno al cuore che è costituito da
una cappella centrale che ha un
accesso dall’esterno in modo che
chiunque possa entrarci, c’è una
grande struttura residenziale divisa in
due aree autonome e indipendenti
che hanno, entrambe, un accesso dal loro interno alla
cappella centrale.
La prima Area residenziale è destinata ad accogliere i
volontari del Giardino delle rose blu ONLUS che vogliano
fermarsi in modo più stabile presso il Villaggio della
Solidarietà. Essi possono anche scegliere di vivere presso la
Struttura solo un periodo di tempo al fine di vivere
un’esperienza di vita.
Questi volontari, a servizio delle varie opere che sorgono nel
Villaggio, condividono l’intensa esperienza di una vita
comunitaria e nella relazione e nella condivisione trovano
uno strumento efficace per la realizzazione del loro servizio.
La seconda Area, invece, è destinata ad accogliere una
Comunità di religiose: le Figlie della Misericordia. Queste
Suore hanno condiviso con i volontari del Giardino delle rose
blu l’esperienza di Gornja Bistra e con il loro entusiasta
servizio e la loro coerente testimonianza sono dei fari che
sostengono l’operato dei volontari.
7
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
L’Edificio A,
il progetto dettagliato
Zona notte
A
Spazi comuni
Cappella
9
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
L’Accoglienza, gli Uffici
e la Mensa per i Poveri
area B
Proprio all’ingresso del Villaggio della
Solidarietà sorge una Struttura
finalizzata all’Accoglienza di chi
arriva. In questo luogo possono
essere date tutte le informazioni utili
richieste e ci sono diversi spazi
dedicati all’attesa e a ai colloqui.
Adiacente a tale ambiente sorgono anche gli Uffici dell’intera
Struttura dove operano i diversi consulenti amministrativi e
socio-educativi. Questi ultimi vanno a costituire un’Equipe
Multidisciplinare di professionisti che gestiscono e
coordinano tutti i servizi esistenti.
La Fondazione stessa potrà trovare in questo ambiente
un’area per ognuno dei suoi Dipartimenti.
Sul retro della stessa Struttura sorge un Servizio di Mensa
sociale per persone bisognose, un luogo accogliente dove è
possibile trovare accoglienza e sostegno oltre che un piatto
caldo e la possibilità di fare una doccia.
Potranno essere anche disponibili alcuni posti di accoglienza
residenziale di emergenza per adulti che vivono una
situazione di grave disagio non avendo un luogo in cui
passare la notte.
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Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
Il Consultorio Familiare
area C
Vista l’esperienza maturata in questi
anni nel portare avanti con successo
ed efficacia un Servizio consultoriale
e considerata la presenza di
numerosi operatori che si sono
formati presso il Consultorio familiare
Anatolè
di
Frosinone
come
Consulenti Familiari, la Struttura che
nasce di fronte all’Accoglienza è un Consultorio Familiare.
Esso è situato in zona ingresso del Villaggio proprio per
favorire una rapido accesso da parte degli utenti. E’ un luogo
accogliente dove è possibile trovare il sostegno di validi
professionisti capaci di ascoltare e aiutare l’utente a riattivare
le sue risorse interne per risolvere o superare la situazione
problematica per cui si è rivolto al Servizio.
Oltre che la Consulenza familiare, sia individuale che di
coppia, il Consultorio Familiare offre la possibilità di
numerosi servizi che vanno dai corsi di preparazione al
parto, quelli finalizzati a formare famiglie affidatarie, gruppi di
sostegno alla genitorialità, consulenze legali ed etiche e tanti
altri suddivisi, comunque, nelle seguenti Aree che vanno a
formare il Consultorio Familiare: psicologica, psicosociale,
psicoeducativa, medica,
formativa, giuridica,
eticomorale, spirituale e riabilitativa.
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Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
Il Centro Diurno per Disabili
area D
La disabilità è un tema molto caro al
Giardino delle rose blu a tal punto
che le rose blu ricordano proprio quei
bambini
e
ragazzi
ospiti
dell’Ospedale di Gornja Bistra, in
Croazia, che con la loro sofferenza
sono più rari, ma al tempo stesso più
preziosi. E' il ricordo dell'operato
dell'Associazione Nazionale Il Giardino delle rose blu
ONLUS, i cui volontari, realizzando una vera e propria
staffetta dell'amore, hanno dato vita ad una presenza
permanente presso l'Ospedale pediatrico di Gornja Bistra in
Croazia. Insieme a loro ci sono tutti gli utenti e i destinatari
dei servizi e dei progetti umanitari messi in atto e realizzati.
Il Centro diurno è un ambiente accogliente dove bambini,
ragazzi ed adulti diversamente abili, suddivisi per età,
possono partecipare a diverse attività occupazionali e di
intrattenimento.
In questi ambienti saranno seguiti da diversi professionisti e
volontari in percorsi educativi personalizzati e finalizzati ad
un miglioramento della loro qualità di vita. In collaborazione
con le altre Strutture del Villaggio, in modo particolare con il
Consultorio
Familiare,
sarà
possibile
lavorare
congiuntamente con le famiglie di origine di questi ragazzi
che spesso sono colme di problemi e si vedono senza via di
uscita.
15
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
Il Centro di Formazione
area E
Questa Struttura vuole valorizzare la
presenza, all’interno del Giardino
delle rose blu, di volontari e
professionisti molto preparati che,
attraverso
proposte
formative,
cercano di formare, sostenere ed
aggiornare sia tutti coloro che a
qualsiasi titolo fanno parte del Villaggio che tutte le persone
esterne che desiderino crescere culturalmente e
professionalmente.
E’ la sede del CISPeF, l'Ente di formazione interno alla
Fondazione stessa che alla Scuola triennale per Consulenti
familiari, già efficacemente sperimentata in questi anni,
unisce la proposta di corsi professionalizzanti, seminari e
convegni.
La Struttura è dotata di un grande auditorium oltre che di
numerose aule di formazione.
Inoltre è presente una Biblioteca ed una salta multimediale
aperta anche agli esterni.
17
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
La Casa di Preghiera
area F
Così come già espresso nella
costruzione della Cappella al centro
del Villaggio, questa Struttura
destinata alla preghiera vuole
essere il segno forte che tutto nasce
da un’esigenza spirituale di vivere
concretamente i valori evangelici.
Certi dell’idea che le opere di carità concrete sono
alimentate dalla preghiera, si vuole dedicare uno spazio nel
Villaggio da destinare alla contemplazione grazie alla
presenza di una struttura che potrebbe accogliere la
presenza di una piccola comunità monastica che donando la
propria vita nella preghiera danno forza ed energia a tutte le
iniziative e i progetti presenti nel villaggio, sarà comunque un
luogo dove troveranno accoglienza iniziative e percorsi di
spiritualità da proporre a coloro che spontaneamente
vorranno aderire.
E' qui che troverà spazio il ricordo di Daniela Zanetta (19641988), figura esemplare per il Giardino delle rose blu che la
ricorda nel primo articolo dello Statuto della Fondazione
stessa.
19
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
L a C o m u n i t à d’A c c o g l i e n z a
per M i n o r i
area G
I minori rappresentano i destinatari
privilegiati del Giardino delle rose
blu e, sin dall’inizio, hanno
rappresentato il cuore pulsante di
ogni esperienza o progetto proposto
e portato avanti da don Ermanno e i
suoi collaboratori.
L’impegno ad alleviare le loro sofferenze e i loro disagi sono
diventati anche un interesse professionale che don Ermanno
e molti altri volontari ed operatori a lui legati, hanno acquisito
una importante competenza ed una ottima esperienza nel
campo.
Le due Strutture per minori previste all’interno del Villaggio
rappresentano uno spazio di accoglienza incondizionata
dove, da un lato i bambini più piccoli e, dall’altra, gli
adolescenti, possono trovare figure di riferimento sostitutive
a quelle genitoriali inesistenti e percorrere con esse un
viaggio educativo finalizzato al raggiungimento di importanti
obiettivi di vita.
Nelle Strutture operano professionisti preparati che attuano il
BRosGaMe come metodo di intervento educativo capace di
condurre il minore alla risoluzione dei suoi problemi
attraverso la redazione di un Progetto Educativo
Personalizzato e al supporto di una Equipe multidisciplinare
competente.
L’Accoglienza è aperta a utenti inviati dai Servizi Sociali dei
Comuni e da quelli territoriali compresi quei minori sottoposti
all’autorità giudiziaria, inviati invece dai Centri di Giustizia
minorile e i minori stranieri non accompagnati.
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Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
La Casa Famiglia per Anziani
area H
La
presenza
degli
anziani
dovrebbe essere maggiormente
incentivata visto che possono
costituire una vera e propria risorsa
nel lavoro educativo con i minori.
Infatti creare una Struttura destinata agli anziani, che nella
nostra società sono sempre maggiormente in aumento e
sempre più esposti al rischio dell’abbandono e
dell’indifferenza, significa certamente da un lato offrire
ospitalità, cura e rispetto a loro che hanno trascorso una vita
ricca di fatica ed impegno, ma anche creare una condizione
educativa efficace per i minori ed altre situazioni di disagio
presenti nel Villaggio.
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Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
Dati d’Intervento
IPOTESI TIPOLOGIA COSTRUTTIVA
STRUTTURA PREFABBRICATA A BASSO CONSUMO
ENERGETICO, PROGETTATA SECONDO LA NUOVA
NORMATIVA ANTI-SISMICA, COSTITUITA DA:
STRUTTURA DI FONDAZIONE IN C.A.;
STRUTTURA IN ELEVAZIONE IN LEGNO;
PARETI ESTERNE ED INTERNE IN LEGNO COIBENTATO
ED INSONORORIZZATO.
IPOTESI DIMENSIONAMENTO STRUTTURE
DESCRIZIONE
AREA
"A"
AREA
"A"
AREA
"B"
AREA
"C"
AREA
"D"
AREA
"E"
AREA
"F"
AREA
"G"
AREA
"H"
SUPERFICIE ALTEZZA VOLUME
(mq)
(m)
(mc)
NUCLEO CENTRALE (cappella)
88
6
528
NUCLEO CENTRALE (area residenziale
per suore e volontari)
324
4
1296
UFFICI E MENSA PER I POVERI
90
4
360
CONSULTORIO
72
4
288
CENTRO DIURNO PER DISABILI
72
4
288
CENTRO DI FORMAZIONE
72
4
288
CASA DI PREGHIERA
120
4
480
ACCOGLIENZA PER I MINORI
360
4
1440
ACCOGLIENZA PER ANZIANI
108
4
432
TOTALE COSTO* INTERVENTO
€ _.___.___
*solo costo di costruzione
TOTALE SUPERFICIE INTERVENTO
1306
5400
25
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
Come sostenere l’iniziativa
UN APPELLO PER CONDIVIDERE...
E' possibile sostenere il progetto della Fondazione tramite:
La Fondazione Internazionale Il Giardino delle
Rose Blu fa appello alla generosità di quanti
riconoscono il valore e la unicità di questo
progetto al fine di trovare donazioni per la sua
realizzazione.
Donazione sul bollettino postale intestato a:
Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu ONLUS
IBAN:
IT-18-O-07601-14800-000006320411
Causale: VILLAGGIO DELLA SOLIDARIETA‘
Donazione con bonifico bancario presso la BCC ag.131
di Frosinone intestato a:
Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu ONLUS
IBAN:
IT-02-L-08327-14800-000000000990
Causale: VILLAGGIO DELLA SOLIDARIETA‘
Ricordiamo che la Fondazione e' iscritta all'anagrafe unica delle
ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilita' Sociale),
pertanto ogni erogazione liberale effettuata e':
Per le imprese e ditte:
• deducibile,per importo non superiore a € 2.065,83 o al 2% del reddito d'impresa dichiarato (art.
100 D.P.R. 917/1986) o in alternativa
• deducibile dal reddito dichiarato nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque
nella misura massima di € 70.000,00 annui, ai sensi dell'art. 14, D.L. n. 35/2005.
Per i privati:
• detraibile dall'imposta lorda ai fini IRPEF, per un importo pari al 19% dell'erogazione liberale
effettuata, sino ad un valore massimo non superiore a € 2.065,83 (art. 100 D.P.R. 917/1986) o in
alternativa
• deducibile dal reddito dichiarato nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque
nella misura massima di € 70.000,00 annui, ai sensi dell'art. 14, D.L. n. 35/2005.
27
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
Per info:
0775.1902221
la Fondazione Internazionale
“il Giardino delle Rose Blu”
La costituzione della Fondazione
Internazionale Il Giardino delle Rose
Blu O.N.L.U.S., avvenuta il 26 giugno
2008, ha lo scopo operativo di
raggruppare e sinergizzare alcune
delle realtà e delle opere che
don Ermanno D’Onofrio, sacerdote della Diocesi di
Frosinone-Veroli-Ferentino consulente familiare psicologo
psicoterapeuta ed esperto in psicologia giuridica e
psicodiagnostica, ha realizzato a partire dal 1993 e che
operano con efficacia nel territorio della provincia di
Frosinone, in tutta Italia e in diversi paesi dell’Est Europa:
• L’Associazione Nazionale “Il Giardino delle Rose Blu”
ONLUS, con sede a Frosinone;
• Il Consultorio Familiare Anatolé – CISPeF ONLUS, con
sede a Frosinone;
• La Casa d’Accoglienza “L’Arcobaleno” con sede ad Arnara
(FR) e l’omonima cooperativa sociale con sede a
Frosinone.
Per consolidare la complessa attività della Fondazione, e
quindi evitare di disperdere il patrimonio di credibilità,
capacità operative e sostegno da parte dei cittadini, di cui
queste realtà sono portatrici, si è deciso di concentrare, in
modo particolare, il campo di intervento in tre filoni ben
precisi delle necessità sociali:
• .Minori portatori di disagio
• .Famiglie in difficoltà
• .Malati e disabili, principalmente quelli in età pediatrica
Ognuno di questi tre territori del disagio, che non limitano
l’impegno della Fondazione ad altre aree diverse di
intervento, presenta peculiarità, domande ed esigenze del
tutto particolari, ma i valori che presiedono ad ogni intervento
ad essi relativo non possono essere che comuni:
.rispetto – solidarietà – tolleranza – condivisione - coerenza
La fede in questi valori, amalgamati da una spiritualità
imprescindibile, costituisce la principale ragion d’essere della
nuova Fondazione la cui sede della è a Frosinone, in Viale
Europa, 44.
Gli obiettivi operativi che la Fondazione si è dati sono
ambiziosi e richiedono la cura di dirigenti ed operatori dalle
diverse competenze e caratteristiche personali.
Oltre al Presidente, Don Ermanno D’Onofrio, la struttura
prevede la presenza di più Vice Presidenti e di un Segretario
Generale.
29
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
Oltre al Presidente, Don Ermanno D’Onofrio, la struttura
prevede la presenza di più Vice Presidenti e di un Segretario
Generale. La gestione corrente e la progettualità sono affidate
a Sette Dipartimenti guidati dai rispettivi Direttori i quali
coordinano numerosi progetti portati avanti da circa 30 tra
dipendenti e collaboratori e numerosi volontari:
Dip. Affari Sociali Nazionali
Dip. Affari Sociali Internazionali
Dip. Promozione, Cultura e Formazione
Dip. Amministrazione
In ognuna delle nuove Comunità d’Accoglienza saranno
ospitate anche persone diversamente abili per formare,
stimolare e rendere operativo lo spirito di solidarietà degli
altri ospiti. Se possibile, si cercherà di ottenere l’affidamento
di pazienti dell’Ospedale Croato di Gornja Bistra.
Parallelamente, sono in atto numerosi progetti di solidarietà
e collaborazione con altre realtà ospedaliere e di assistenza
per infanzia in Bosnia-Erzegovina ed in Romania.
La diffusione e la realizzazione di tutti i Progetti sul territorio
nazionale ed estero è resa possibile grazie la presenza di
referenti diffusi in modo capillare in quasi tutte le province
d’Italia, racchiuse, a loro volta, in Aree regionali.
Dip. Risorse Umane
Dip. Volontariato
Dip. Culto e Spiritualità
L’organizzazione è completata da un Tesoriere Nazionale e
dall’Assistente Spirituale.
La Fondazione possiede anche una Redazione all’interno della
quale viene prodotto “Socialmente”, una interessante rivista
quadrimestrale e una Collana Editoriale, edita da Aracne, che
si chiama “Incontro alla Vita” e pubblica opere importanti
suddivise in tre grandi categorie: Studi e Ricerca;
Testimonianze e Fantasia e Realtà.
Gli impegni immediati della Fondazione sono indirizzati al
normale mantenimento in attività delle tre realtà che hanno
sostenuto la sua nascita ed alla creazione di nuove Comunità
d’Accoglienza intitolate ed ispirate alla figura di Daniela
Zanetta, Serva di Dio, in odore di Santità.
31
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
I l G r u p p o Vo n a ,
l’impegno sociale del gruppo
a sostegno del progetto
La storia della famiglia Vona segue
un filo resistente al tempo che lega
tra loro diverse generazioni: nonno padre - figlio - nipote: Nazzareno,
Armando, Carlo e Michele. Tutto è
partito nell’800 da Nazzareno Vona
che, con intelligenza, ha iniziato
come capomastro e poi ha fondato la ditta di mattoni. Con il
tempo è emersa la grande capacità progettuale e
amministrativa dell’ingegnere Armando; in seguito la
professionalità si è affinata sui disegni tecnici e sui progetti
dell’architetto Carlo. Infine Michele ha costruito il Gruppo
Vona con società che operano sinergicamente nei settori
Construction, Engineering, Bioenergy e Real Estate.
I Vona hanno saputo attraversare la loro storia costruendo
negli anni una strada professionale unica nel suo genere,
dove la tenacia e l’organizzazione si sono espresse nei vari
rami del campo dell’edilizia, ponendo un mattone alla volta,
così da lasciare nel tempo la maturazione necessaria per
edificare le solide fondamenta su cui poggia l’azienda di oggi.
Il cammino professionale dei Vona affonda le proprie radici
nel lontano 1885, evolve gradualmente per tutto il secolo
scorso e costruisce giorno dopo giorno un’enorme esperienza
nell’edilizia dimostrando di saper essere al passo con i tempi,
e a volte anche in anticipo.
Nella foto accanto,
L’Ing. Armando Vona (il primo da sinistra) e le bambine della
scuola elementare negli anni ’60 durante una consegna di doni.
33
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
Le Figlie della Misericordia
All’inizio del XIX secolo i vescovi
Francesco Antonio Mondelli (18141825) e Giovanni Muzi (1825-1849)
promuovono opere caritative e
scolastiche sia nella città che nei
centri minori del territorio, dando vita
anche a nuove congregazioni religiose femminili quali le
Figlie della Misericordia e le Suore Oblate di san Francesco
di Sales.
Le Figlie della Misericordia vengono fondate nel 1841 da
Giovanni Muzi, allora vescovo di Città di Castello, con il
compito di assistere i malati in ospedale e negli istituti
caritativi della diocesi. Il presule volle aggiungere, nella
Regola, oltre ai voti di povertà, castità e obbedienza, quello
dell'ospitalità e dell'accoglienza verso tutti e, in particolare,
verso i bisognosi. Attualmente, le Figlie della Misericordia
sono una cinquantina e sono presenti, principalmente, in
Umbria.
Il loro fondatore intese la Misericordia in una prospettiva
specificamente sociale. Nella prospettiva del Muzi siamo figli
di un Amore Misericordioso che tentano di conformarsi al
Padre con la propria azione e umilmente di esserne
espressione: ogni nostro gesto è, quindi, un tentativo di dire
quell’Amore Misericordioso, nel farsi uno con il prossimo
("infermarsi con gli infermi"). Per Giovanni Muzi la
Misericordia è la spinta all’azione, un’azione che nasce
dall’amore.
La nostra Fondazione proprio in base a questa unità di
intenti da diversi anni ha instaurato una fattiva
collaborazione con la Congregazione delle Figlie della
Misericordia, e quest’ultima ha espresso il desiderio di
essere vicina alle opere portate avanti dal Giardino delle
rose blu condividendone i valori, l'impegno e l'efficacia con
cui realizza i progetti di solidarietà sposandone i valori e gli
ideali.
35
Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
Il BRosGaMe
Il Blu Roses Garden Method, denominato anche BRosGaMe,
nasce dall’esigenza di armonizzare, valorizzare e
sistematizzare l’esperienza nata presso l’ospedale pediatrico
di Gornja Bistra, in Croazia, ad opera de “Il Giardino delle
Rose Blu”.
Il BrosGaMe e' un metodo educativo-riabilitativo pensato e
progettato da don Ermanno D’Onofrio e sperimentato dalla
Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu ONLUS
in diversi ambiti educativi, con lo scopo di definire uno stile di
intervento comune e caratteristico di tutta l’organizzazione.
Una linea guida, un comune denominatore, un modo di
essere, uno stile educativo uguale per tutti che abbia come
scopo principale il bene degli utenti e il miglioramento delle
loro potenzialità e della loro qualità di vita.
Aspetto particolare di questo metodo è che alle riflessioni di
ordine teorico e all’esperienza pratica da parte dei volontari si
affianca la progettazione e, soprattutto, l’intenzione concreta
di realizzare un ambiente educativo e riabilitativo specifico
che aiuti il volontario a lavorare con l’utente secondo un
percorso capace di raggiungere degli obiettivi che
garantiscano un miglioramento della qualità della loro vita e il
raggiungimento progressivo di risultati che permettano di
sviluppare nuove abilità e di mantenere costanti i risultati
raggiunti.
Punto di partenza del BRosGaMe è la creazione di una
relazione educativa, empatica, privilegiata ed efficace affinché
sia possibile raggiungere l’obiettivo di migliorare le capacità
potenziali dell’utente attraverso una costante e continua
stimolazione di cinque aree individuate che avviene attraverso
la proposta e la somministrazione di esperienze ludico
riabilitative. Il punto basilare del metodo che Don Ermanno ha
messo a punto con la collaborazione di altri membri del
Giardino delle Rose Blu con specifica formazione e
professionalità è, come dice la parola stessa, il gioco che
viene attuato tra fratelli, l’utente e l’operatore; brosgame,
infatti, significa appunto “gioco tra fratelli”. Ecco dunque che
l’operatore deve essere capace di stabilire una relazione
profonda con l’utente, una relazione alla pari che possegga le
quattro caratteristiche descritte.
Infatti deve innanzitutto essere capace di “tirar fuori”
dall’utente le sue capacità, le abilità potenziali che egli
possiede, gli aspetti positivi nascosti (educativa); deve essere
capace di immedesimarsi nell’utente, di entrare nei suoi
panni, senza giudizio alcuno ma solo per comprenderlo
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Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
meglio e quindi aiutarlo maggiormente (empatica); deve
essere unica e irripetibile dal momento che tra operatore ed
utente scatta “a pelle” una sorta di attrazione, di amore
educativo che si sente in modo sensibile e che, se utilizzato
opportunamente, è molto prezioso (privilegiata) e infine deve
essere capace di suscitare nell’utente una risposta e un
cambiamento (efficace).
Il metodo si fonda essenzialmente su due grandi pilastri: il
Training and Supporting e il Lavoro con gli Utenti.
Il TRAINING & SUPPORTING è destinato agli operatori, alla
loro formazione e ad un necessario supporto per portare
avanti un lavoro con situazioni così estreme di sofferenza.
Il metodo pone al centro dell’intervento il ruolo dell’educatore
che deve essere opportunamente formato e al tempo stesso
sostenuto nel suo ruolo.
La formazione si pone come obiettivo l’acquisizione di una
concreta conoscenza dello stato del soggetto e di
un’accurata analisi delle sue potenzialità.
Per quanto riguarda il necessario supporto che deve essere
dato ad un operatore che si appresta a vivere un’esperienza
così forte a stretto contatto con la sofferenza, il gruppo
assume un ruolo fondamentale. Il lavoro di gruppo attorno ad
un unico progetto permette ad ogni individuo che vi partecipa
di scoprire le proprie ed altrui risorse e di instaurare un
confronto costruttivo ed arricchente per il singolo e per il
gruppo stesso.
Il LAVORO CON GLI UTENTI intende lavorare su cinque
aree specifiche: motoria, sensoriale, relazionale, cognitiva e
dell’autonomia.
“le relazioni sono il vero strumento primo dell’esistenza
umana, grazie ad esse si nasce, per esse si combatte, si vive
e talvolta si muore… ecco allora che se veramente vogliamo
chiederci quale sia attualmente, e quale sia sempre stato, il
più straordinario ed efficace strumento terapeutico, non
potremmo fare a meno di parlare del rapporto interpersonale”.
È necessario che ogni utente abbia un operatore di
riferimento con il quale stabilire una relazione empatica. Ogni
operatore applicherà il metodo su un utente.
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Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à
La miglior via di accesso agli utenti è il gioco; esso è un
importantissimo mezzo di sviluppo delle facoltà mentali
residue e di conseguimento di benessere psicofisico. Il gioco,
infatti, oltre ad essere un potente stimolo per la conoscenza
della realtà circostante aiuta
asvilu8ppare strategie
esplorative ed esercita anche un’azione rassicurante,
riducendo l’ansia e la noia; ma soprattutto è il primo e più
importante mezzo di interazione sociale.
Il metodo vuole prendere in considerazione l’utente
nell’interezza del suo essere persona, ecco perché ha come
obiettivo il miglioramento delle abilità possedute nelle
seguenti cinque aree:
Area motoria, Area sensoriale, Area relazionale, Area
cognitiva e Area dell’autonomia.
Il BRosGaMe rappresenta la risposta della Fondazione ad
una richiesta dell’ospedale stesso e si attua secondo una
condivisione di intenti tra i volontari e il personale ospedaliero.
La presenza dei volontari in ospedale risulta più ordinata e la
figura del coordinatore-responsabile costituisce un punto di
riferimento per l’ospedale ed un ponte tra questo e i volontari,
e più in generale con la Fondazione. Il BRosGaMe
rappresenta una guida all’agire dei volontari. Seguendo un
metodo l’azione dei volontari non è di semplice compagnia
ma è orientata verso dei fini, degli obiettivi concordati con il
personale dell’ospedale, in questo modo si può tracciare una
strada da seguire e non agire spinti dalla casualità tutti i
volontari possono camminare sulla stessa strada, in cui i
risultati raggiunti da qualcuno rappresentano il punto di
partenza di altri. Il metodo permette quindi continuità ed
efficacia
negli
interventi
date
soprattutto
dalla
consapevolezza delle reali capacità e potenzialità degli
utenti.
Il BRosGaMe fornisce una memoria storica per ognuno dei
quindici bambini data principalmente da due strumenti:
-le schede compilate dai volontari, in particolare quelle di
verifica;
-il diario di bordo, tenuto dai coordinatori-responsabili.
Avendo un diario dei passi, dei miglioramenti e
peggioramenti, dei bambini si può ipotizzare in modo più
realistico il futuro, evitando di “ripartire” da zero tutte le volte.
Il BRosGaMe non è un metodo per i soli cosiddetti “addetti ai
lavori”, grazie alla semplicità delle esperienze-ludico
riabilitative è attuabile da tutti i volontari, anche da coloro che
non hanno una preparazione specialistica.
Il BrosGaMe permette quindi di stabilizzare le abilità
aggiunte, fornire stimoli per risvegliare capacità assopite e
quindi sviluppare nuove abilità verso un miglioramento
complessivo della qualità di vita dei piccoli pazienti
dell’ospedale. In questo modo il nostro intervento risulta
realmente efficace.
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