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Casa Editrice Publicomm S.r.l. - Savona - ISSN 1826-0985 - Anno VIII - Numero 37 - 2012 - In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Savona CPO, per la restituzione al mittente che si impegnerà a pagare la relativa tassa - Contiene IP # 37 in questo numero in this issue acqua e architettura: quale futuro? water and architecture: what future? la “cura” del design “design cure” speciale milano design week 2012 CINO ZUCCHI il pianeta della The Planet of Fortune fortuna | Periodico di contract e design d’interni per spazi ad uso pubblico | Review of contract and interior design for spaces for public use | eco editoriale Simona Finessi editoriale Simona Finessi L e città tendono sempre più ad ingrandirsi e questa espansione urbana incontrollata farà sì che nel 2020 circa l’80% degli europei vivrà in zone urbane ad alta densità. Il fenomeno ha necessariamente procurato rapidi cambiamenti nell’utilizzo del territorio, un incontrovertibile rimodellamento dei paesaggi e in prospettiva futura, a medio e lungo termine, modificherà l’ambiente delle città e delle zone limitrofe come mai prima d’ora. Sembra evidente che, in una prospettiva di questo tipo, il concetto della sostenibilità sia un’istanza fondamentale ed imprescindibile. Bisogna pensare in modo nuovo e differente. Ecologia, ambiente, riciclo, risparmio energetico, attenzione alle risorse esauribili, riutilizzo dei volumi dismessi e riconversione delle ex aree industriali, opposizione alla cementificazione selvaggia, integrazione dei luoghi verdi nei complessi urbani, sviluppo delle infrastrutture: sono tutti aspetti differenti ma ugualmente importantissimi, che afferiscono però ad unico approccio che viene genericamente riassunto nel termine sostenibilità. Tuttavia paghiamo oggi lo scotto di un uso improprio di quelli che sono i valori fondamentali di questo concetto così importante. L’ecosostenibilità è diventato a tutti gli effetti un cavallo comunicativo che tante, troppe, aziende utilizzano come headline per le proprie campagne, senza che ci sia una reale attenzione ai valori effettivi che questa parola porta in sé. Il suffisso eco oggi è speso ovunque e qualsiasi prodotto, idea, concetto che sia, innalza il proprio valore percepito attraverso un transfer linguistico grazie proprio a questo suffisso. E allora troviamo di tutto: dagli uffici ecodisponibili agli ecohotel, magari solo perché hanno nei bagni un dispenser ricaricabile di sapone anziché i campioncini tradizionali. Ma la lingua non perdona; e gli abusi, per quantità o qualità, di utilizzo di significanti (forme, foniche o grafiche utilizzate per richiamare immagini che, nella nostra mente, sono associate a determinati concetti) in contesti impropri producono un tragico effetto di banalizzazione dei significati, elementi intrinsechi e concettuali delle parole. Questo è il processo attraverso cui un concetto assoluto perde potenza per scorretto uso linguistico e viene scambiato per tendenza o moda. E invece quello della sostenibilità è argomento troppo importante per poter essere banalizzato in questo modo. La nostra generazione ormai può fare poco sul fronte della sostenibilità dal punto di vista pratico; possiamo cercare di contenere le conseguenze disastrose di decenni di abusi edilizi, di condotte industriali spregiudicate, di amministrazioni pubbliche poco illuminate o corrotte. Abbiamo tuttavia un ruolo ben più importante che è quello di instillare nelle nuove generazioni il seme della coscienza etica. Bisogna partire dai bambini, perché gli adolescenti sono già contaminati in qualche modo dal consumismo sfrenato degli ultimi anni. I bambini, invece, sono essenzialmente e naturalmente conservatori: se spieghi loro fin da piccoli i valori fondamentali dell'ecologia questi germogli cresceranno con loro e sarà naturale per le generazioni future porre grande attenzione al mondo che li ospita. Sarà capitato a tutti i genitori di vedersi correggere dal proprio bambino solo perché la maestra gli ha spiegato che le luci vanno spente o che il rubinetto deve essere chiuso per evitare sprechi dell’acqua. Questo deve far pensare tutti noi e sono profondamente convinta che la grande sfida si giochi quasi esclusivamente su questo campo. Ecosaluti a tutti! | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 1 La grammatica sostenibile editorial guest Massimo Roj 2 dei segni P rogettare vuol dire rendere reale un’idea, dare forma a qualcosa che ancora non esiste e che sarà in grado di influenzare la vita dell’uomo che ci si relazionerà. Ma che cosa significa davvero progettare? Al principio di un progetto è necessario che si crei una sinergia, un dialogo efficace tra gli utenti, con i loro desideri e le loro aspettative, il gruppo di progettisti che si occuperà del lavoro e il luogo, con la sua cultura e la sua memoria, in cui tutto questo prenderà forma. È essenziale creare un nucleo di professionalità che, integrando le competenze, siano in grado di indirizzare lo sguardo del progetto verso le persone che lo “vivranno”. Oggi la vera sfida è quella di riuscire a leggere in chiave sostenibile ogni scelta progettuale, per creare un dialogo tra l’ambiente interno di un edificio e il suo esterno, stabilendo così un fitto gioco di relazioni tra uomo e territorio. Ma quali sono i valori fondanti di un progetto sostenibile? Occorre ragionare in un’ottica più ampia di quanto abbiamo fatto fino ad oggi e affrontare criticamente gli aspetti etici, estetici e ambientali, integrandoli in un’unica modalità di pensiero. Perché i nostri progetti siano in grado di migliorare il benessere di chi li vivrà, l’uomo deve essere collocato al centro di qualsiasi scelta progettuale e deve trovare una risposta alle proprie esigenze sensoriali, fisiche e anche relazionali. La tecnologia è oggi in grado di rispondere a tutto questo, al punto che l’uomo non subisce più lo spazio, ma ne riceve continui stimoli. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 È interessante allora chiedersi: se, come crediamo, l’uomo e i suoi bisogni sono il nucleo intorno a cui viene plasmato lo spazio, cosa succederà quando la tecnologia modificherà le modalità percettive dell’uomo e, di conseguenza, le sue necessità? Saranno capaci i nuovi “designer” di trasformarsi, da creatori di forme, in interpreti di una realtà sempre più dinamica? Stiamo vivendo un momento di forte crisi economica, ed è forse proprio adesso che occorre investire per dare vita a nuove produzioni, nuovi mercati e quindi a un Long Wang CBD Concept green per un quartiere a funzioni miste e autosufficiente, Huludao, Cina benessere partecipato. Come progettisti abbiamo l’obiettivo di raccogliere i sogni delle persone e di trasformarli in segni reali e tangibili. Diventa indispensabile che ogni nuovo segno che lasciamo sia considerato in termini di qualità, come realtà da ri-costruire e come insieme di prodotti e luoghi che esprimano l’uomo. È una questione di grammatica progettuale, di condivisione di norme sociali prestabilite, di scelta dei vocaboli giusti per parlare di futuro. In questo senso, il concetto di abitare non può essere ridotto alla sola definizione di uno spazio in cui vivere; significa invece capire la memoria di un luogo, sceglierlo, costruirci il presente e scommettere sul suo futuro. È uno spazio che è diventato complesso e ha matrice sia funzionale che sociale. L’abitare, dal micro-sistema casa al macrosistema città, si trasforma in capacità di rispondere con le stesse modalità a queste esigenze mediante un’integrazione a tutti i livelli. La mia ambizione è quella di progettare spazi che recuperino la distanza tra l’ambiente e l’abitare, che rispondano alle necessità del territorio e in cui le persone possano trovare modalità espressive adattabili ai nuovi bisogni di socialità, diventando luoghi sostenibili, al centro di network materiali e immateriali dove devono prevalere emozioni e stimoli creativi. Dal micro al macro, ogni elemento pensato, progettato e poi realizzato innesca un meccanismo di dialogo, si confronta con le diversità multiculturali e guida un nuovo stile di progettazione più aperto alla grammatica dei segni che lasciamo sul nostro pianeta. Abbiamo bisogno di prodotti, ambienti ed edifici che non siano soltanto “intelligenti”, ma che soprattutto siano pensati in maniera intelligente, integrando approcci e soluzioni sostenibili. Vorrei che ogni occasione a nostra disposizione per progettare fosse vissuta come un momento per scambiarci conoscenze, un momento di analisi che ci insegni a parlare un linguaggio diverso, solidale e creativo, che consenta di lasciare i giusti segni sulla nostra Terra. Una Terra ancora a misura d’uomo. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 3 CONTENTS # 37 Lisbona - Ph. Angelo Dadda SODALITE BLUE 19-3953 ISSUE 1 2 4 Editoriale Editorial Editorial guest Editorial guest Sommario Contents Current Affairs|Attualità 8 Scenari Global Service Jam: when Service Design becomes a world-wide event Tendenze Cardboard architectures Ceramica: materia prima per l'architettura Ceramic: raw material for architecture Arte Storia di copertina Cover Story The planet of fortune News Il progetto raccontato Description of the Project Borgo contemporaneo A modern village The Cube a Milano The cube is in Milan Purezza e razionalità, in favore del pensiero che produce Purity and rationality in favour of the thought it produces A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Previews Reviews|Rassegna 90 Materiali 86 Awards 98 Trade Materials Trade Scelte dinamiche Dynamic choices 100 In breve 108 Focus 112 Ambienti 116 Real Estate 122 Agenda 124 Libri 127 Pop art 128 Indirizzi Focus Ambience Real Estate News Projects|Progetti 4 74 80 Anteprime 86 Designer Speciale Milano Design Week 2012 Il pianeta della fortuna 44 50 56 Green Design In brief Arts Generative Art 36 Green Design Premi Trends Architetture di cartone 28 The woodland plays a leading role in restyling the 'Cadelach' Hotel Designer Scenarios Global Service Jam: quando il Design dei Servizi diventa evento mondiale 24 Il bosco protagonista nel restyling del 'Cadelach' Hotel The rebirth of a lakefront Focus Water and Architecture: what future? 16 La “cura”del design “Design Cure” Rinascita di un lungolago Il tema Acqua e architettura: quale futuro? 10 62 68 Calendar Books Pop art Addresses Green Building: elementi per un’architettura della sostenibilità GREEN BUILDING A ZIENDE SPONSOR R E L AT O R I GIANNI CAGNAZZO Architetto, presidente ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica) IEQ Indoor Environment Quality Il progetto della qualità dell’ambiente costruito MASSIMILIANO MANDARINI Architetto, membro del Board di Green Building Council Italia Progettare la sostenibilità Dal design innovation all’architettura prodotto: approccio leed per nuovi modelli di ecoquartiere e social housing GIANNI FORCOLINI Architetto e designer, docente e ricercatore di ruolo in Lighting Design alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano L’illuminazione nell’architettura eco-sostenibile L’uso razionale della risorsa luce, naturale e artificiale, per il progetto architettonico eco-sostenibile GLI APPUNTAMENTI CON I NOSTRI SPECIAL GUEST, DOVE E QUANDO ROMA 28 MARZO 2012 Luca Scacchetti STUDIO LUCA SCACCHETTI MILANO 9 MAGGIO 2012 Sergio Bizzarro STUDIO BIZZARRO & PARTNERS FIRENZE 26 GIUGNO 2012 Marco Piva STUDIO MARCO PIVA TORINO 10 OTTOBRE 2012 Massimo Roj PROGETTO CMR MESTRE 4 DICEMBRE 2012 Alfonso Femìa e Gianluca Peluffo STUDIO 5+1AA per partecipare: +39.019.838411 T academy@ admnetwork.it M www.admnetwork.it W www.admnetwork.it Direttore Responsabile / Editor in Chief Simona Finessi - [email protected] Direttore Editoriale / Publishing Director Chiara Dadda - [email protected] Direttore Creativo / Creative Director Angelo Dadda - [email protected] Cover photo by Enrico Basili Progetto Grafico / Graphic Project Angelo Dadda - [email protected] A+D+M architettura design materiali Anno VIII numero 37 - 2012 Registrazione Tribunale di Savona n. 559 dell’8 marzo 2005 ISSN 1826-0985 Editore / Publisher Publicomm S.r.l. Via D. Cimarosa 55r - 17100 Savona - Italy tel. +39.019.83841.1 - fax +39.019.83841.41 www.publicomm.it A+D+M è associato a Impaginazione / Desktop Publishing Paolo Veirana - [email protected] Redattori / Editors Barbara Arnaboldi, Angelo Dadda,Paola Ferrario, Anna Masello, Anna Nosari, Filippo Pozzoli Pubbliche Relazioni Architetti / Public Relations Architects Anna Masello - [email protected] Traduzioni / Translations Studio Micali Fotografo / Photographer Enrico Basili Stampa / Print INGRAPH Srl Via Bologna 104/106 - 20831 Seregno (MB) Pubblicità / Advertising Domenico Tassone - [email protected] ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA Nota per inviare materiale alla Redazione Per segnalare nuovi progetti, contattare: Anna Masello - [email protected] A+D+M è membro dell'Associazione Italiana per il Design Per segnalare news, eventi e le novità di prodotto dalle aziende contattare: Chiara Dadda - [email protected] Informativa Privacy A+D+M è media partner di 6 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Ai sensi dell’art.13 del D.Lgs 196/2003, la informiamo che l’utilizzo dei Suoi dati, trattati in forma scritta e/o con l’ausilio di strumenti informatici, è esclusivamente finalizzato all’invio della presente rivista e della relativa newsletter. Titolare e responsabile del trattamento dei dati è Publicomm S.r.l. con sede in Savona, Via D. Cimarosa 55r, tel. 019/838411. La informiamo inoltre che Lei può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del citato decreto e che quindi in ogni momento potrà avere gratuitamente accesso ai propri dati e potrà richiederne l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione o la cancellazione se non desidera più ricevere la presente rivista e/o la relativa newsletter. Luce, colore, materiali: progettare gli spazi pubblici SPAZI PUBBLICI A ZIENDE SPONSOR R E L AT O R I CRISTINA BOERI Architetto, responsabile tecnico del Laboratorio Colore del Dipartimento Indaco del Politecnico di Milano Il colore negli spazi pubblici Nuovi orientamenti di ricerca e progetto MICOL COSTI Designer, responsabile del team di ricerca di Materiali e Processi Innovativi presso Material ConneXion Milano Soluzioni materiali per spazi pubblici Innovazione, personalizzazione, tecnologia integrata ed impatto ambientale GIANNI FORCOLINI Architetto e designer, docente e ricercatore di ruolo in Lighting Design alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano Il ruolo della luce nel progetto degli spazi pubblici Valenze estetiche, comunicazione visiva, comfort visivo, eco sostenibilità GLI APPUNTAMENTI CON I NOSTRI SPECIAL GUEST, DOVE E QUANDO TORINO 20 MARZO 2012 Matteo Nunziati STUDIO MATTEO NUNZIATI PADOVA 22 MAGGIO 2012 Enrico Frigerio FRIGERIO DESIGN BARI 19 GIUGNO 2012 Alberto Apostoli STUDIO APOSTOLI MILANO 30 OTTOBRE 2012 Marco Tamino INGENIUM RE ROMA 22 NOVEMBRE 2012 Giampiero Peia STUDIO PEIA ASSOCIATI per partecipare: +39.019.838411 T academy@ admnetwork.it M A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 7 www.admnetwork.it W Text by Roberto Marcatti Photo by courtesy of Burg-Schuh, Palladium Photodesign IL TEMA È da tempo che mi chiedo come mai parecchie cose che mi interessano inizino tutte con la vocale A. L’acqua e l’architettura mi sembrano quelle che meglio riescano ad esprimere, oggi per me, un impegno sociale dedicato alla sperimentazione ed alla ricerca. Oramai il mondo dell’architettura sembra riconoscersi solo in opere di grande visibilità esaurendo in esse la sua attuale identità e dimenticando il proprio ruolo sociale nell’assetto urbano e in quello ACQUA E ARCHITETTURA: Turning Torso, Santiago Calatrava, Malmö, Sweden. WATER AND ARCHITECTURE: WHAT FUTURE? 8 A+ A A+D A+D+M +D D+M +M | MAGAZINE MAG MAG MA AGAZ AZI ZINE NE E | 2012 201 2 20 01 0 12 | # 3 37 7 abitativo. Tutto ciò è quasi un paradosso dialettico e lo dimostrano millenni di storia in cui torri, o grandi monumenti costruiti come lustro cittadino, convivevano con un ragionato ordine urbanistico privo di profonde implicazioni antropologiche. Un modello di equilibrio nella pianificazione dell’habitat, che tuttavia in Italia sembra essere entrato in crisi. Mi piacerebbe che i professionisti di oggi proponessero architetture più consapevoli e sostenibili, che si auto-generassero utilizzando meno risorse possibili, con un'architettura piacente, con una estetica accattivante, e con una attenzione all'ambiente per dove si inseriscano e come siano costruite queste nuove architetture del terzo millennio. Oggi più che mai possiamo progettare e costruire con una consapevolezza ed una coscienza ambientale, riportando l’uomo al centro. Oggi dove il cambiamento climatico per causa dell'effetto serra ha modificato anche gli usi e i consumi di noi tutti, gli architetti hanno l'obbligo di studiare nuove soluzioni e tipologie abitative e architettoniche in sintonia con i tempi che viviamo. La risorsa acqua è oggi un indicatore perfetto del rapporto uomo - acqua - architettura in cui i segnali di mancanza e di causa effetto (vedi le guerre in atto) nascondono in realtà che il vero problema è semplicemente il possesso dell’acqua, l’approvvigionamento delle risorse, la tecnologia e le fonti rinnovabili. Il legame fra architettura e acqua affonda le sue radici in un passato remoto. Si tende a considerare l’acqua come una risorsa illimitata e rinnovabile, ma non è più così. Per questo motivo l’architettura sostenibile non può limitarsi a studiare come raggiungere l’autonomia energetica e sfruttare le fonti rinnovabili, ma deve porsi anche l’obiettivo di utilizzare in modo responsabile ed efficiente la risorsa idrica, senza comprometterne quantità e qualità. L’applicazione di nuove tecniche, e di nuovi concetti, implicano una ridefinizione del processo progettuale, ma anche la creazione di nuove forme e di nuovi spazi da abitare, tenendo sempre come elemento centrale l’uomo, l’acqua, e l’architettura. Infine lo studio della natura chimica dell’acqua come vettore energetico efficiente e a impatto zero sta rivelando nuove opportunità. In questo scenario è possibile ripensare ogni edificio come una sorta di organismo vivente, autonomo rispetto alle reti di distribuzione energetica. Una rivoluzione, secondo Jeremy Rifkin (vedi suo ultimo libro: “La terza rivoluzione industriale”, Mondadori, Milano, 2011), capace di riconfigurare l’economia mondiale, nel rispetto dell’ambiente. QUALE FUTURO? I have been wondering for a long time why many things that I like start, in Italian, with the vocal A (acqua = water; architettura = architecture). I think that water and architecture are those that nowadays represent at best a social engagement dedicated to experimentation and research. By this time architecture world seems to acknowledge itself only in great visibility works exhausting its actual identity and forgetting its own social role in the urban and house system. This is almost a dialectic paradox and it is demonstrated by millenniums of history where towers or great monuments built as symbols of the city prestige could live together in a reasoned urban order without any deep anthropological involvement. A model of equilibrium in the habitat planning, that yet in Italy seems to be in crisis. I would like today’s professionals to suggest more conscious and sustainable architectures that could self-generate using as much fewer resources as possible, with a pleasant architecture, with a winning aesthetic and with a particular attention for the environment and for where these new architectures of the third millennium are meant to be inserted in. Now, more than ever, we can plan and build with an environmental consciousness and awareness taking man back at the centre of the attention. Today, where climate change, because of the greenhouse effect, has changed usages and customs of us all, architects are obliged to study new solutions and new house and architectonical typologies on the same wavelength as the times we are living in. The water resource is today a perfect indicator of the relationship between man – water and architecture where the signals of loss and cause/effect (just think of the wars going on in the world) hide that the real problem is simply water possession, resources supplying, technology and renewable sources. The connection between architecture and water roots in a remote past. Generally water is considered a renewable and unlimited source, but it is not like that anymore. For this reason sustainable architecture cannot restrict itself to study how to reach the energetic independence and exploit renewable sources, but it must have, as a goal, to use water as a resource in a responsible and efficient way with no compromise for quality and quantity. The new technologies application and the use of new concepts imply a re-definition of the project process but also the creation of new forms and new spaces to be lived always taking into consideration man, water and architecture as central elements. At last, the study of water chemical nature as an efficient energetic carrier (vector) with zero impact is revealing new opportunities. In this scenario it is possible to think again every single building as a sort of living organism, totally independent from the energy distribution networks. A revolution, according to Jeremy Rifkin (see his last book: ”The third industrial revolution”, Mondadori, Milan, 2011), able to depict again the whole world economy, respecting the environment. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 9 SCENARI Text by Fabrizio M. Pierandrei Images courtesy of Global Service Jam Milano GLOBAL SERVICE JAM: when Service Design becomes a world-wide event GLOBAL SERVICE JAM: quando il Design dei Servizi diventa evento mondiale I l Design dei Servizi è una disciplina della progettazione che sta suscitando l’interesse della comunità creativa internazionale: parte di questo interesse sta nell’attenzione portata al sistema di relazioni che il Design dei Servizi definisce tra le persone, i luoghi e le cose, chiedendo al designer di unire alle proprie capacità progettuali una abilità strategica e di comprensione dei comportamenti e delle abitudini 10 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 dell’utente e generando una visione del concetto di innovazione, non più legato esclusivamente alla sfera tecnologica, ma all’evoluzione dei comportamenti sociali, alle modalità di utilizzo delle risorse e - non ultimo - alla ridefinizione dei ruoli di impresa e utente. Per esplorare queste possibilità, Pierandrei Associati, studio milanese di progettazione che da anni si dedica al Product Service System Design, ha aderito con il nome “Jamin-Milan” alla Global Service Jam, la cui ultima session si è tenuta lo scorso 24 febbraio in Bovisa, in collaborazione con la Scuola del Design del Politecnico di Milano. La Global Service Jam è un evento mondiale, ideato da Markus Hormess e Adam Lawrence dello studio tedesco Work•Play•Experience e giunto alla sua seconda edizione, che ha coinvolto 2.061 “design enthusiasts”, da 85 città e 40 nazioni, con lo scopo di realizzare servizi innovativi nelle sole 48 ore di un weekend sviluppati su un tema a sorpresa rivelato il venerdì pomeriggio. L’idea ricalca quella della “jam” musicale, dove tutti sono chiamati a condividere le proprie esperienze e a improvvisare su un tema comune, questa volta “Hidden Treasure” (“Il tesoro nascosto”), introdotto da Dave Gray e Jane Mc Gonigal, autori rispettivamente di “Gamestorming” e “Reality is Broken” (“La realtà in gioco”). Una iniziativa di partecipazione e condivisione, il cui scopo è mostrare il potenziale creativo dei partecipanti nell’ideare, prototipare e presentare progetti che possano migliorare il mondo, ma che si è rivelata anche un utilissimo momento di condivisione di strumenti e metodologie progettuali fra professionisti, docenti e studenti e di confronto sulle diverse anime del Design dei Servizi nel mondo. Non ultimo la GSJ è diventata un momento di aggregazione fra jammers, che hanno trovato un modo divertente e fortemente operativo di fare esperienza, progettare insieme e ideare modi nuovi di generare idee. Questo spirito è riassunto nello slogan “Once a jammer, forever a jammer” che, a partire dalla ventina di partecipanti della prima edizione, ha spinto sempre più persone a partecipare grazie al solo meccanismo del passaparola. Nell’ultima GSJ sono stati ideati e prototipati 350 progetti, consultabili sul sito http://planet.globalservicejam. org/, 9 dei quali prodotti a Milano, con l’orgoglio di aver rappresentato, con i suoi 50 partecipanti A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 11 da 16 differenti nazioni, un piccola jam-nella-jam. Il “tesoro nascosto” dei progetti della Jam-inMilan si è rivelato nelle proposte no-profit e ad alto impatto sociale che a volte hanno riguardato temi di utilità pubblica e altre quel singolo “happy moment” che può cambiare la nostra vita quotidiana. Così sono nati servizi come “10%”, un progetto che aiuta il diffondersi della lettura, rendendo legali alcuni meccanismi della pirateria informatica e coniugandoli con le dinamiche del book crossing. Oppure “Mood Box” e “Doodlesites”, progetti che promuovono una interazione differente con gli spazi urbani, “mappando” le emozioni degli abitanti o la loro capacità di leggere i dettagli degli edifici che ci circondano. E non sono mancati i progetti di pubblica utilità, come “FortunATM”, proposta che aiuta gli utenti a dare maggiori informazioni sulle modalità di utilizzo dei mezzi pubblici, così come quelli più legati alla socializzazione o alla sfera privata come “You, me and Fork” e “Deep Cloud”. Ma più dei risultati quello che caratterizza una Jam è l’entusiasmo di chi partecipa e la consapevolezza che si sta apprendendo un modo differente di affrontare un progetto e di collaborare, con quella “voglia matta” della prossima volta, prevista per Ottobre 2012. Once a jammer, forever a jammer. 12 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 S ervice Design is a planning discipline that is interesting the international creative community. Part of this interest lies in the attention brought to the system of relations that Service Design defines among people, places and things, asking the designer to combine his own planning abilities with a strategic ability and with the understanding of the behaviours and habits of the customer. This leads to the creation of a standpoint of the innovation concept not exclusively linked to the technological field anymore, but to the evolution of social behaviors, to the modalities of use of resources and - not last - to the redefinition of the roles of company and customer. In order to explore these possibilities, Pierandrei Associati, a planning studio based in Milan that has been dedicating for years to the Product Service System Design, has joined Global Service Jam under the name “Jam-in-Milan”, whose last session took place on 24th February in Bovisa, in collaboration with the School of Design of the Institute of Technology of Milan. Global Service Jam is a world-wide event, created by Markus Hormess and Adam Lawrence of the German Work•Play•Experience studio. It has reached its second edition, involving 2,061 “design enthusiasts”, coming from 85 cities and 40 countries, aiming at creating innovative services within the 48 hours of a weekend developed on a surprise topic revealed on Friday afternoon. The A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 13 CONCEPT Gres porcellanato effetto resina lastre 60 x 120 cm - 60 x 60 cm - 30 x 60 cm - 20 x 60 cm www.ceramicasantagostino.it Per conoscere il rivenditore più vicino chiamate il numero verde 800.854.091 oppure inviate una e-mail a [email protected] 14 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 SCENARI idea follows the concept of the musical “ jam”, where everybody is required to share his own experiences and to extemporize on a common topic: this time the main idea is “Hidden Treasure”, introduced by Dave Gray and Jane Mc Gonigal, authors of “Gamestorming” and “Reality is Broken”, respectively. An initiative of participation and sharing, whose aim is to show the creative potential of the participants in planning, prototyping and presenting plans that can improve the world, but it has also proved a really useful moment of sharing instruments and planning methods among professionals, teachers and students, and of comparison on the different souls of Service Design in the world. Last but not least, GSJ has become a moment of aggregation among jammers, who found a funny and strongly operating way to experience, plan together and design new ways to generate ideas. This attitude is summed up in the slogan “Once a jammer, forever a jammer” that, starting from the about twenty participants of the first edition, has driven more and more people to participate only thanks to the word of mouth mechanism. 350 plans have been designed and prototyped in the last GSJ, and they can bee consulted on the website http://planet.globalservicejam.org/: 9 of them have been produced in Milan, with the pride to have represented, with their 50 participants coming from 16 different countries, a small jam into the jam. The “hidden treasure” of Jam-inMilan plans has been revealed in the no-profit proposals with a high social impact that sometimes were related to topics of public utility and other times to that “happy moment” that can change our daily life. Therefore, services like “10%” have arisen: it is a plan that helps to spread the activity of reading, combining some hacking mechanisms and conjugating them with the dynamics of book crossing. Or “Mood Box” and “Doodlesites”, plans that promote a different interaction with the city spaces, by “mapping” the emotions of the inhabitants or their ability to read the details of the buildings surrounding us. And there were also plans of public utility, such as “FortunATM”, a proposal that helps the customers give more information on the modalities of use of the public means of transport, and plans related to the socialization or the private sphere such as “You, me and Fork” and “Deep Cloud”. But, rather than the results, what characterizes a Jam is the enthusiasm of the people who participate and the awareness that one is learning a different way to deal with a plan and to collaborate, with that “crazy desire” of next experience, expected for October 2012. Once a jammer, forever a jammer. GSJ/Jam-in-Milan/Pierandrei Associati - I partecipanti / The participants Sahar Abgarmyan, Merve Aksoy, Stefano Anfossi, Emily Ballantyne Brodie, Gabriela Nuri Baron, Luis Felipe Bueno, Roberta Campione, Fabio Caresi, Federico Casiraghi, Vincenzo Centinaro, Riccardo Croco, Monica De Anna, Lisa De Laurentiis, Ana Maria Diaz, Marco Di Norcia, Francesco D'onghia, Angelica Fontana, Adriano Gariglio, Valeria Grauso, Shervin Ghorbani, Sara Hatef, Yu Hiraoka, Selen Irfan, Santosh Khawale, Giray Kirmizi, Sinem Laçin, Adrian Larripa Artieda, David Latache, Nannan Li, Laura Lombardo, Francesca Lombardi, Basilio Lo Iacono, Rafael Mattei, Simone Miraldi, Maria Mitrova, Valentina Napolitano, Bilge Ozkan, Fabrizio M. Pierandrei, Sara Quagliani, Marko Radeta, Alessandra Reitano, Silvia Remotti, Roberto Salodini, Dina Skuratovich, Mondric Syarief, Stefania Solari, Jian Shen, Ida Telalbasic, Radim Tkadlec, Kristina Tool, Juliana Tuhkanen, Xing Wang, Alejandra Winter Etcheberry. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 15 CARDBOARD ARCHITECTURES TENDENZE The sustainable lightness of a matter showing in design and architecture Text by Filippo Pozzoli Photos by courtesy of Bencore Michael Hansmeyer Salamanca design & Co. Shigeru Ban Architects Studio Joost van Bleiswijk Vitra ARCHITETTURE DI CARTONE LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DI UNA MATERIA CHE SI RIVELA TRA ARCHITETTURA E DESIGN 16 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 ↑Wiggle Side Chair by Frank Gehry, Vitra, 1972 ↑Subdivided Columns project, fabricated cardboard column outside by Michael Hansmeyer - Ph. Michael Hansmeyer S ↖↑Nothing office by cardboard office interior by Joost van Bleiswijk, Amsterdam, The Netherlands, 2009 Ph. Joachim Baan e nel prossimo futuro saremo soliti investire nel cartone piuttosto che nel mattone, il motivo potrebbe non essere l’insormontabile crisi economica dei nostri tempi. Ironia dolceamara a parte, lo scenario di un’economia al cartone non è poi fantascientifico, se se ne combina la storia fresca ma importante con le ultime applicazioni di tendenza che trovano in Shigeru Ban il pioniere internazionale. Dai primi tentativi sperimentali di strutture leggere tubolari del 1986 al padiglione giapponese per l’Expo di Hannover nel 2000, cui solo le normative antincendio rigorosamente tedesche hanno imposto una precauzionale sottostruttura metallica, l’archistar giapponese si è distinta per la versatilità e l’eclettismo con cui ha reinterpretato un tipico scarto da imballaggio facendone il cuore logico e materico della propria architettura, non solo quella d’effetto, ma cimentandosi in proposte di puntuale concretezza e valore sociale. Testimonianza, al riguardo, sono i rifugi fai-da-te progettati per i terremotati di Kobe nel 1995, oggi riferimento per ogni nuova sperimentazione sulle molteplici possibilità costruttive del materiale in particolare in ambito accademico, dove la sete di novità va a braccetto con la volontà di superamento dei canoni estetici. Ne è esempio il progetto dell’Università di Sidney di una casa in cartone che potesse incoraggiare la gente ad abbattere i propri preconcetti sulla “tipica casa australiana”. Estremamente a basso costo e facilmente trasportabile, la Cardboard House troverebbe impiego in una vasta gamma di applicazioni, in primis come alloggio di emergenza o a breve termine; concepita per essere assemblata da due persone in un arco di sei ore utilizzando un adeguato set di ponteggi, è trasportabile con un veicolo commerciale leggero insieme alla copertura che convoglia l’acqua meteorica in vasche al di sotto del pavimento, in modo da tenere premuta la struttura dell’edificio a terra. Più visionario e futuribile è invece lo studio diretto da Michael Hansmeyer (www. michael-hansmeyer.com) presso l’ETH di Zurigo circa le possibilità di un’architettura computazionale con il cartone, in cui sofisticati algoritmi ricercano la creazione di un ordine architettonico contemporaneo rendendone simultanea la prototipazione tridimensionale su carta. In parallelo alle sperimentazioni funzionali e teoretiche, si evolve la ricerca sulle proprietà fisiche e strutturali del cartone, proponendo un neonato settore industriale dalle potenzialità ancora tutte da scoprire. Le soluzioni recentemente lanciate sul mercato si propongono a vere e proprie alternative al mattone per pareti interne e altri divisori soggetti a carichi leggeri; i prodotti, ispirati alle strutture alveolari aeronautiche ed automobilistiche, sono realizzati con carta kraft ondulata e impregnata di resine inodori, a costituire un manufatto di elevata resistenza e leggerezza che garantisce un alto grado d’isolamento termo-acustico a dispetto del minimo spessore. Il riscoperto potenziale tecnico del materiale ha portato nell’ultimo decennio allo sviluppo di campagne di divulgazione tecnologica, sostenute anche dagli argomenti vincenti per ecologia ed economia. Vi si distingue il progetto Città Sottili, laboratorio per la sperimentazione di usi innovativi del cartone capitanato dall’architetto Pietro Carlo Pellegrini e patrocinato da Comieco. Tra i risultati spicca la stesura di un vademecum sistematico sulle comuni tipologie di cartone in commercio e i relativi utilizzi, con abbondanza di confronti per caratteristiche e prestazioni. Virando sul design, l’eredità della celebre Wiggle Side Chair che Frank Gehry disegnò per Vitra quaranta anni fa non è lasciata incolta, anzi il tentativo di utilizzare un materiale di scarto come materia prima si evolve declinandosi in molteplici interpretazioni e differenti ambiti: dai complementi di arredo, al retail, agli arredi e giochi per bambini, sino all'ambiente ufficio. L'olandese Joost van Bleiswijk (www. projectjoost.com), ad esempio, ha realizzato un ufficio interamente in cartone per l’agenzia di comunicazione Nothing di Amsterdam. Qui la tecnica “no screw no glue” – niente viti né colla – viene per la prima volta applicata su grande scala, con oltre 500 metri quadri di cartone per un totale di 1500 elementi tagliati al laser e montati in pareti, tavoli, ripiani, librerie e tutto ciò che riempie un classico ufficio. Nessun castello di carta, dunque, nell’architettura di cartone che verrà, ma la solidità della ricerca fondata su valori concreti, vicini ai nostri tempi difficili. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 17 TENDENZE ↑Japan Pavillon, Expo 2000, Hannover, Germany, 1999-2000. Project by Shigeru Ban. Ph. Hiroyuki Hirai f in the near future we will get used to invest in cardboard rather than bricks, it might not be due to the insurmountable economic crisis of our times. Bittersweet irony aside, the scenario of a paperboard economy is not science fiction, if you match the recent though important history and the latest trends and applications, which were first explored by Shigeru Ban. From the first experimental attempts of lightweight tubular frames in 1986 to the Japanese Pavilion for Expo 2000 in Hannover, where only strict German fire regulations imposed a safety metal substructure, the Japanese archistar stood out for his versatility and eclecticism in reinterpreting a typical waste packaging material making it the logical center of his architecture, also sneaking in detailed proposals with concrete application and social value. DIY shelters, designed for earthquake victims in Kobe in 1995, are a proof in this regard and a reference today for each new experiment on the multiple possibilities of building materials, especially in the universities, where the thirst for new technical developments goes hand in hand with the desire to overcome the traditional aesthetics. An example is the project carried out by the University of Sydney for a cardboard house that would encourage people to break down their preconceptions about the "typical Australian home". Extremely low cost and easily transportable, the cardboard house would be used in a wide range of applications, mostly for emergency or short term housing. Designed to be assembled by two people in a span of six hours using an appropriate set of scaffolding, it is transportable by a light commercial vehicle together with the covering roof that conveys the meteoric water in tanks below the floor, in order to hold the structure of the building to the ground. More visionary and futuristic is the research directed by Michael Hansmeyer (www. michael-hansmeyer.com) at ETH Zurich about the possibilities of computational architecture with cardboard, in which advanced algorithms seek the creation of a contemporary architectural I ↑Sana Kids 2008 (Bologna) by Salamanca design & Co. Ph. Paolo Frascaroli & Stefano Stagni ↓Ecoben Wave, Bencore 18 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 order making simultaneous three-dimensional paper-made prototyping. In parallel with the functional and theoretical experiments, evolving research on physical and structural properties of the board suggests a newborn industry which potential is yet to be discovered. Solutions recently launched offer a real alternative to brick for interior partitions subject to light loads; the products, inspired by automotive and aerospace honeycomb structures, are made of corrugated kraft paper treated with odorless resin, getting as result an artifact of high strength and lightness, which ensures a high degree of thermal and acoustic insulation in spite of minimal thickness. The technical potential of the material discovered in the last decade has led to the development of technological awareness campaigns, supported also by ecological and economical winning properties. There stands “Città Sottili” (Thin Towns) project, an experimental lab for innovative uses of cardboard headed by architect Pietro Carlo Pellegrini and sponsored by Comieco. Among the outstanding results, a complete handbook on common types of cardboard and their uses, with plenty of features and performance comparisons. Tacking on design, the legacy of the famous Frank Gehry Wiggle Side Chair designed for Vitra forty years ago is not left fallow, rather the attempt to use a waste material as feedstock evolves founding multiple interpretations in different ways: from furnishing, to retail, to toys for children and up to the offices. Dutch architect Joost van Bleiswijk (www.projectjoost.com), for example, has created an office entirely made of cardboard for communication agency Nothing in Amsterdam. Here the technique “no screw no glue” is first applied on a large scale, with over 500 square meters of cardboard for a total of 1500 laser-cut elements, mounted on walls, tables, shelves, libraries and all that fills a typical office. No house of cards, therefore, in the architecture of cardboard that will be, but the solidity of research based on real values, close to our troubled times. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 19 TENDENZE Text by Anna Nosari Images courtesy of aMDL Kengo Kuma RPBW Sergio Mannino Studio Studio Marco Piva Ceramic: raw material for architecture Not only a durable and versatile covering for buildings and facades. The ceramic becomes a construction material, a new skin for architecture and a structural element for plans focusing on technological innovation and creativity CERAMICA: MATERIA PRIMA PER L'ARCHITETTURA Non solo un rivestimento versatile e durevole per edifici e facciate. La ceramica diventa materiale da costruzione, una nuova pelle per l'architettura ed elemento strutturale per progetti all'insegna dell'innovazione tecnologica e della creatività ↑Central St. Giles, London, UK, 2002-2010 Renzo Piano Building Workshop with Fletcher Priest Architects. NBK Ceramic. Ph. Van der staay Maurits 20 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 “È un materiale antico, che viene dalla terra e torna alla terra. Ma soprattutto presenta caratteristiche come la resistenza, la durata, le infinite possibilità cromatiche, la capacità di riflettere la luce, rendendola funzionalmente perfetta e straordinaria in diverse situazioni”. Sono le parole che Renzo Piano ha usato per descrivere la ceramica, materiale povero che nasce come semplice impasto di argilla o caolino con acqua e si trasforma in un importante alleato per l'architettura. Un materiale che diventa protagonista nel progetto Central Saint Giles, un cuore colorato e gioioso di oltre 60.000 mq che Piano ha incastonato nel tessuto urbano londinese. Qui la ceramica è stata usata per caratterizzare i volumi frammentati di cui la struttura si compone. Le facciate cangianti, diverse per dimensioni, orientamento, colori e sfumature, si combinano e si rapportano con l'ambiente e con la luce naturale in modi differenti e mutevoli. La stessa libertà nel trattare la materia · Ceramic Cloud by Kengo Kuma for Casalgrande Padana, Casalgrande (Re), 2010. Ph. Marco Introini ceramica si ritrova in un altro progetto dell'architetto genovese: il New York Times Building, il grattacielo che ospita la casa editrice del noto quotidiano. La ceramica crea uno spettacolare schermo grigio, che si rivela in realtà una guaina trasparente: filtra la luce del giorno distribuendola in modo omogeneo e permette di vedere all'esterno ciò che accade all'interno, e viceversa. Per usare le parole di Piano, “fa respirare l'edificio”, catturando le mille luci di New York. Appare evidente come la ceramica diventi qui elemento strutturale della progettazione, che sfrutta le caratteristiche proprie del materiale per ottenere non solo suggestivi effetti o per creare nuovi linguaggi espressivi, ma anche per fornire risposte adeguate alle esigenze contingenti di chi vivrà quotidianamente l'architettura. Una visione dell'architettura capace di trasformare il mondo, partendo dalle esigenze ponendo sempre al centro la persona. Un luogo disegnato per le persone: un'idea che ritroviamo alla base anche del progetto per il nuovo Museum of Art di Taipei City presentato dallo studio Sergio Mannino. La scelta della ceramica, sotto forma di particolari elementi modulari colorati ripetuti sulla facciata, nasce da un forte legame con il territorio, la tradizione e la storia della zona di Taipei. “L’idea di utilizzare una facciata composta da moduli di ceramica è venuta proprio dal tentativo di produrre gli elementi costruttivi nelle fabbriche e nei laboratori degli artigiani locali, senza dovere ricorrere a materiali importati, con ovvi risparmi energetici” racconta Sergio Mannino. “La ceramica, ↓New Museum of Art of Taipei City by Sergio Mannino Studio, Taipei, Taiwan. specie se trattata con una superficie lucida, non assorbe l’acqua o l’umidità e quindi dura nel tempo molto più a lungo del cemento o di altri materiali. La superficie riflettente aiuta inoltre a ridurre l’irradiazione solare.” I moduli - la cui forma è ispirata a Kou, un carattere Kang Xi che significa “entrata” - sono ripetuti in una disposizione apparentemente casuale, ottenendo l'effetto di uno schermo naturale ed un movimento dinamico, che rappresenta la rapidità con cui l'arte si evolve e si trasforma. L'architettura si rivolge quindi alla ceramica per giungere a risultati poetici e immaginifici. Lo conferma la Ceramic Cloud di Kengo Kuma: a metà strada tra architettura e land art, sperimenta il materiale in forma strutturale, liberandolo dal valore di mero rivestimento e trasformandolo in un elemento tridimensionale, imponente e leggero al tempo stesso. Il grande architetto giapponese - che per la sua prima opera architettonica realizzata in Italia ha scelto speciali lastre in gres porcellanato di grandi dimensioni, fissate ad una particolare intelaiatura metallica - commenta: “Abbiamo accolto la sfida di trasformare la piastrella ceramica in un componente architettonico, evitando il convenzionale utilizzo come elemento di rivestimento, disponendola e organizzandola per creare forme inconsuete”. Un materiale da costruzione, ricco di suggestioni e stimoli, duraturo, resistente, ma soprattutto naturale ed ecosostenibile. Parola di Michele De Lucchi, che ha utilizzato la ceramica in più occasioni tra cui l'installazione, presentata qualche Salone fa, dall'eloquente titolo “Dalla terra alla Terra”. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 21 TENDENZE ↑Parete ventilata realizzata con Ferro Black di Ceramica Sant'Agostino / Ventilated façade made of Ferro Black by Ceramica Sant'Agostino, “Rinascimento” by Marco Piva,“Social Home Design - Abitare il Futuro”, MADE Expo, Milano, 2011. Ph. Luca Casonato is an old material, that comes from the “I tearth and returns to the earth. But above ↑“Dalla terra alla Terra” by Michele De Lucchi for Ceramiche Refin, Triennale, FuoriSalone 2009, Milano. 22 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 all, it presents characteristics such as strength, duration, infinite chromatic possibilities, ability to reflect the light, making it functionally perfect and extraordinary in several situations”. These are the words that Renzo Piano used to describe the ceramic, a poor material that comes from a simple blend of clay or kaolin and water and is transformed into an important ally for architecture. A material that becomes protagonist in the Central Saint Giles plan, a colourful and joyful heart of over 60,000 square metres that Piano set in the London urban fabric. There the ceramic was used in order to characterize the fragmented volumes composing the structure. The iridescent facades, different in terms of dimensions, orientation, colours and shadings, are arranged and combined with the environment and the natural light in different and changing ways. The same freedom in dealing with the ceramic is found in another plan of the Genoese architect: the New York Times Building, the skyscraper that hosts the publishing house of the famous daily newspaper. The ceramic creates a spectacular gray shield that is in reality a transparent case: it filters the daily light by homogeneously distributing it and allows to see outside what happens inside, and vice versa. To use Piano's words, “it makes the building breathe”, capturing the thousand lights of New York. It appears obvious how the ceramic becomes here a structural element of the planning, taking advantage of the characteristics of the material in order to obtain not only evocative effects or to create new expressive languages, but also to provide suitable answers to the requirements of those people who will daily live the architecture. A vision of architecture capable of transforming the world, starting from the contingent requirements and always placing the person at the centre. A place designed for the people: an idea that we find at the basis of the plan for the new Museum of Art of Taipei City presented by Sergio Mannino studio. The choice of the ceramic, according to particular modular coloured elements repeated on the facade, arises from a strong connection with the territory, the tradition and the history of the Taipei area. “The idea of using a facade composed by ceramic modules has arisen precisely from the attempt to produce the constructive elements in the factories and in the laboratories of the local craftsmen, without having to use imported material, with clear energetic savings”, Sergio Mannino tells us. “The ceramic, in particular if it is treated with a polished surface, does not absorb the water or the humidity and therefore it lasts over time much more than the concrete or other materials. In addition, the reflecting surface helps to reduce the solar irradiation.” The modules - whose shape is inspired to Kou, a Kang Xi character ↑The New York Times Building, New York, USA, 2002-2007. Renzo Piano Building Workshop with FXFowle Architects. Ph. Denancé Michel meaning “entrance” - are repeated according to an apparently accidental arrangement, obtaining the effect of a natural shield and a dynamic movement, representing the rapidity with which the art evolves and transforms. The architecture employs the ceramic in order to reach poetic and highly imaginative results. This is confirmed by Ceramic Cloud by Kengo Kuma: halfway between architecture and land art, he experiences the material in a structural shape, freeing it from the value of mere covering and transforming it into a three-dimensional element, impressive and light at the same time. The great Japanese architect - for his first architectonic work created in Italy he chose special porcelain stoneware slabs of great dimensions, fixed to a particular metallic frame - comments: “We have taken the challenge to transform the ceramic floor tile in an architectonic element, avoiding the conventional use as covering element, arranging and organizing it in order to create unusual shapes”. A construction material, rich in evocative power and stimulus, long-lasting, resistant, but, above all, natural and environmentfriendly. These are the words of Michele De Lucchi, who used the ceramic on many occasions, among them, the installation presented some Exhibitions ago with the eloquent title “From the Earth to the Earth”.or other materials. In addition, the reflecting surface helps to reduce the solar irradiation.” The modules - whose shape is inspired to Kou, a Kang Xi character meaning “entrance” - are repeated according to an apparently accidental arrangement, obtaining the effect of a natural shield and a dynamic movement, representing the rapidity with which the art evolves and transforms. The architecture employs the ceramic in order to reach poetic and highly imaginative results. This is confirmed by Ceramic Cloud by Kengo Kuma: halfway between architecture and land art, he experiences the material in a structural shape, freeing it from the value of mere covering and transforming it into a three-dimensional element, impressive and light at the same time. The great Japanese architect - for his first architectonic work created in Italy he chose special porcelain stoneware slabs of great dimensions, fixed to a particular metallic frame - comments: “We have taken the challenge to transform the ceramic floor tile in an architectonic element, avoiding the conventional use as covering element, arranging and organizing it in order to create unusual shapes”. A construction material, rich in evocative power and stimulus, long-lasting, resistant, but, above all, natural and environment-friendly. These are the words of Michele De Lucchi, who used the ceramic on many occasions, among them, the installation presented some Exhibitions ago with the eloquent title “From the Earth to the Earth”. ↑Central St. Giles, London, UK, 2002-2010. Renzo Piano Building Workshop with Fletcher Priest Architects. NBK Ceramic. Ph. Denancé Michel A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 23 GENERATIVE ART ROMANCE OF A WORLD THAT COULD BE Text by Filippo Pozzoli Photos by courtesy of Celestino Soddu® ARTE GENERATIVE ART LA POETICA DI UN MONDO DEL POSSIBILE 24 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 N ella progettualità dell’arte una scelta sulle prime poco percorribile è spesso un’ipotesi non ancora giunta ad una maturità chiaramente intellegibile. Su questo potenziale celato si fonda l’approccio al progetto di Generative Art (www.argenia.it), movimento artistico trasversale (ovvero, dai principi validi sia nelle arti letterarie, che figurative, fino alla musica e all’architettura) divenuto vera e propria corrente dai secondi anni ’80 ma dai fondamenti teorici e genetici radicati nella storia secolare dell’arte, scomodando la sacralità di nomi come Leonardo, Michelangelo e Piranesi. Pioniere dell'Arte Generativa è Celestino Soddu, Professore di Progettazione Generativa presso il Politecnico di Milano e fondatore del Generative Design Lab con la collega Enrica Colabella, con la quale dal 1998 organizza il più importante summit annuale Generative Art a livello mondiale (www.generativeart.com). La quattordicesima edizione, ospitata in dicembre dall’incantevole scenario della Sala degli Affreschi del CRUI a Roma, ha rilevato la consueta partecipazione internazionale, annoverando nella platea enti accademici e artisti individuali di spicco da ogni parte del mondo. “L’Idea, intesa non come risultato ma come modo di affrontare il progetto” racconta Soddu “si esplicita e si racconta attraverso tutte le infinite scelte possibili e non solo attraverso quelle che abbiamo reso operative. È la Poetica di un mondo del possibile che trova una sua espressione fortemente riduttiva in un unico risultato progettuale, è la logica di come trasformare progressivamente uno schizzo in un progetto architettonico, e che si pone alla base dei software che esplicitano il mio approccio generativo.” Software che sono cresciuti di pari passo con le potenzialità informatiche a disposizione dell’autore, creando innovative sinergie individuo – macchina e soggetto – serie sempre fondate sulla “logica progressiva di trasformazione dell’esistente nel possibile, che fosse, prima che uno strumento, l’espressione di un’Idea Architettonica”, come prosegue l’ideatore stesso. Un modo di fare arte che trascende la materialità dell’oggetto artistico, indagandone la più profonda potenzialità dello stesso sfruttando le possibilità dell’algoritmo, delle leggi di natura e delle armonie matematiche, riproponendo il binomio rinascimentale artescienza. |www.admnetwork.it |follow us on | Città Nuragica prossima ventura, Sardegna Omaggio a Sant'Elia, Milano Centro commerciale in Campidano, Sardegna A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 25 W Chiese Gemelle del Lago, Lecco Palazzo della Luce, Lecco Stadio del Lario, Lecco Castello Nuragico di Serrenti (VS), Sardegna 26 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 hen making art needs choices, some thought to be not feasible at a first sight are often ingenious hypothesis that not yet reached a clearly intelligible maturity. On this hidden potential rests the approach to the design of Generative Art (www.argenia.it), a transversal art movement (with principles suitable in every meaning art can show) become real current from late Eighties but with theoretical and genetic roots in centuries of history of art, embracing the sacredness of names as Leonardo, Michelangelo and Piranesi. Pioneer of Generative Art is Celestino Soddu, Professor of Generative Design at Politecnico di Milano and founder of Generative Design Lab with his colleague Enrica Colabella, with whom he has organized the most important annual summit in Generative Art worldwide since 1998 (www.generativeart.com). The fourteenth edition, hosted in December by the enchanting scenery of the Hall of Frescoes of CRUI in Rome, found the usual international participation, counting on an audience of academic institutions and individual leading artists from all over the world. "The Idea, understood not as a result but as a way to face the project," Soddu says "unfolds and is told through all the infinite possible choices, not only through what we have made real. It is the Poetics of a world that can find highly reductive expression in a unique design result, it is the logic of how to gradually transform a sketch into a building project, and it is the core of my software that makes explicit the generative approach." Software that has grown hand in hand with the computing power available to the author, creating innovative synergies man - machine and individual – series always based on the “gradual logic for the transformation of the existing in the possible, which will be, more than an instrument, the expression itself of an Architectural Idea", as the creator himself goes on. Generative Art is a way to make art transcending the materiality of the object, investigating the deeper potential of the algorithm itself, the laws of nature and mathematical harmonies, newly matching art and science as Renaissance taught us. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 27 | COPERTINA | | Text edited by Angelo Dadda Photos by Enrico Basili and courtesy CZA | Cino Zucchi il pianeta della fortuna The Planet of Fortune I n una mattina di fine inverno abbiamo incontrato l’architetto Cino Zucchi nel suo bellissimo studio milanese. Nato a Milano nel 1955, ha conseguito il B.S.A.D. presso l’M.I.T. nel 1978 e la Laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1979, dove è attualmente docente di Progettazione Architettonica e Urbana. Ha insegnato in numerosi seminari di progettazione e teoria urbana ed è stato “visiting professor” presso la Syracuse University e presso l'ETH di Zurigo. Lo studio CZA, pubblicato su numerose e prestigiose riviste, ricerca nuove soluzioni spaziali per la vita contemporanea, nel complesso e delicato contesto del paesaggio europeo. Oggi in quale direzione credi stia andando l’architettura? Non credo esista un mainstream dell’architettura, ma tante risposte a differenti problemi. Importante è produrre un progetto adeguato al tema. Il nostro studio, per esempio, non ha una specializzazione specifica, ma ha trovato una propria linea guida e alcuni campi privilegiati d'intervento. L’architetto a mio parere è come un bricoleur: 288 A+D+M A+D +M | MAG MAGAZINE M AZINE AZI NE N E | 201 2012 20 2 | # 37 37 nonostante la complessità del suo lavoro nell’epoca contemporanea, deve mantenere una certa flessibilità, inventando tecniche specifiche per rispondere a problemi specifici. L’architettura deve sapere quando avere una certa presenza e invece quando funzionare come sfondo della vita quotidiana. Non vedo niente di male in un’architettura “d’accompagnamento” quando questa è richiesta dal tema. Ma quando ci chiedono di produrre “figure”, il problema è come arrivare a una figura giusta, adeguata, e non solo una pelle vuota. Il tuo rapporto progettuale con la luce. Luce naturale, luce artificiale, come usi questa “materia”? Come ci mostra Claude Monet nei suoi dipinti sulla cattedrale di Rouen, l’architettura è una grande meridiana che modula la luce naturale tirandone fuori sfumature e colori. Un raggio di sole può essere violento o velato dalle nubi. La luce è un po’ come l’acqua: può essere quieta come un lago tranquillo, oppure irruente come una cascata. Le opere idrauliche, costituendo “ostacoli”, fanno emergere dall’acqua i suoi diversi possibili caratteri. “I'm a great believer in luck, and I find the harder I work the more I have of it” A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 29 ↑ Museo Nazionale dell’Automobile, Torino, 2005-2011, con Recchi Engineering e Proger Così le modanature dell’architettura fanno con la luce, modulandone l’intensità e la natura. Con la luce artificiale, abbiamo la capacità di produrre oggi degli effetti quasi magici, ma il difficile è mantenere la freschezza generale rispetto alle tecnologie che abbiamo a disposizione, riuscendo a governarle. La luce naturale sta a quella artificiale come il “vero” sta al “verosimile”. Potendo con essa fare tutto, il problema è ritrovarne la naturalezza. “Non è difficile fare una cosa difficile difficilmente, ma fare una cosa difficile che appaia facile” scriveva Leopardi. Nello scrivere l’effetto di naturalezza finale non si ottiene attraverso la spontaneità, ma attraverso una grande tecnica indirizzata verso un obiettivo chiaro. La stessa cosa è per noi architetti. Cosa pensi a proposito del concetto di Città Verticali? In questo momento a Groningen in Olanda stiamo seguendo un progetto ad alta densità. Credo che spesso la densità porti qualità urbana, ma dipende dai casi. Esistono città molto dense e bellissime, poco dense e bellissime o poco dense e noiose. Penso che la verticalità sottenda principalmente ragioni economiche, ma è sempre stata anche un’affermazione di potere o ambizione. Abitazioni Sociali, Social Housing, Case Popolari, Co-Housing. Utopie o traguardi? Mi domando spesso se sia meglio avere 10 mq in più nel proprio appartamento o 60 mq comuni. Non è così ovvia la risposta; e comunque costano tanto tutti e due. Noi lavoriamo molto sul social housing. Il termine si riferisce al destinatario, anche se spesso è un “english washing” del vecchio termine “edilizia popolare”. Al di là delle etichette e definizioni, credo che si debba rispondere oggi con grande 30 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 ↓ Edifici residenziali nell’area ex-Rossi Catelli, Parma, 2005-2011 ↑ Edifici residenziali a torre al Nuovo Portello, Milano, 2002-2008 ↓ Edificio per uffici U15, Milanofiori Assago, 2007-2011, con General Planning A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 31 ©PHOTO OskarDaRiz courtesy Stahlbau Pichler ↑ Salewa Headquarters, Bolzano, 2007-2011, con Park Associati flessibilità a un'utenza molto più differenziata di quella di una volta, basata sul concetto di “famiglia tipo”: È necessario abbandonare la standardizzazione dello spazio a favore di un’idea più aperta del rapporto uomo-spazio anche nei termini di adattamento reciproco. Un tema importante è la reversibilità dello spazio casa-lavoro. Gli alloggi milanesi dell’800, per esempio, sono diventati nel tempo uffici, poi case, poi ancora uffici, modificando più volte la loro destinazione d’uso; questo è il motivo per cui questo tipo di città funziona meglio di molte città nuove. Il social housing non mi interessa tanto in termini tecnici, sui quali siamo ovviamente molto attenti, come sui suoi costi; mi interessa di più comprendere come un progetto di social housing si inserisca nella città, come dialoga con essa. Architetture come sculture da abitare o ingegnerie da adoperare? In questo momento sono seduto su una sedia da ufficio Silver di Ludovico Magistretti e siamo illuminati da una Tolomeo di Michele De Lucchi. Questi oggetti sanno fare bene il proprio lavoro e sanno anche stare elegantemente sullo sfondo. Non pretendono di dire sempre “guardami, guardami”. Forse l’architettura potrebbe cercare, dopo gli eccessi degli ultimi anni, di essere un po’ più simile a questi oggetti. La prossima Biennale “Common Ground” sta cercando di capire quali siano gli elementi di dialogo tra gli architetti, indagando sulle interferenze culturali e sulle singole identità. Ogni architetto ha una propria cifra stilistica, ma ciò che deve emergere è il carattere del progetto. Un paragone con il mondo cinema: ci sono gli attori che recitano bene sempre lo stesso soggetto, e poi c’è Robert De Niro che sa fare i diversi protagonisti di Toro Scatenato e del Promontorio della Paura. Mi piacciono gli architetti che re-inventano il loro linguaggio rispetto al tema proposto. Talvolta un progetto può essere domestico, talvolta può essere spettacolare. Ci sono poi due tipologie di ↓ Ridisegno della facciata del negozio Benetton, Rue Neuve, Bruxelles, 2008-2011 32 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 ↑ Edificio residenziale Le Corti Verdi di Corso Como, Milano, 2005-2013 clienti: quelli che vogliono la firma, come garanzia di un gusto che loro non hanno; oppure clienti che vengono da te con un problema e ti chiedono di risolverlo. A me interessa più quest’ultimo tipo di rapporto: risolvere un problema del cliente, o della città, è il mio obiettivo prioritario; ma lo cerco di fare con qualcosa capace di sopravvivere alle condizioni che lo hanno generato, e di diventare uno sfondo amato delle nostre vite. L’architetto Portoghesi ha citato il vostro progetto di riqualificazione del Portello a Milano come esempio di architettura che rispetta il confine tra estetica e funzionalità. Mi dici qualcosa di più? Ringrazio Portoghesi per l’apprezzamento non sempre meritato. Si tratta di un progetto polifonico, con una committenza illuminata nella persona di Ennio Brion: un tentativo “riformista” di riqualificazione di un’ex area industriale. La varietà delle funzioni dell’intero piano è un suo elemento vincente, come quello dell’attenzione all’innesto su un contesto di prima periferia e l’attenzione al disegno degli spazi pubblici. Questi quartieri sono sopravvissuti anche grazie ad una certa reversibilità dell’architettura, che oggi è molto rara, e che abbiamo cercato di reintrodurre facendo dialogare insieme le varie parti. ↓ Edificio residenziale alla Darsena, Lotto 4, Ravenna, 2006-2010, Zucchi & Partners Chi sono i maestri e le icone che ti hanno guidato o ispirato? Ho ricevuto un’educazione molto particolare. La gente mi vede spesso come un continuatore del “professionismo milanese”; in realtà sono un uomo empirico, caratteristica quest’ultima che mi proviene dagli insegnamenti ricevuti negli Stati Uniti. Vado a cercare le cose che mi interessano, le studio, le indago, le faccio mie secondo processi del tutto personali. In generale mi piacciono e mi stimolano le cose che hanno un po’ lo “strabismo di Venere”, ovvero A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 33 ← Concorso internazionale Tirana Northern Boulevard and River Project, Tirana, 2012, con One Works, Gustafson Porter, Buro Happold e ASA  Nuovo centro direzionale Lavazza, Torino, 2010, in corso - con Ai Engineering, Manens-TiFS, Atelier G’art  Concorso Internazionale per il concept design del nuovo centro direzionale Eni, San Donato Milanese (Mi), 2011, con Buro Happold e Agence Ter  Riqualificazione dell’Ex Ospedale Cittadella dell’Accoglienza, Riva del Garda (Bs), 2010, in corso, con Euro Project s.r.l. ↓ Trilogia Navile, edifici residenziali e per uffici, Bologna, 2009, in corso belle nella loro imperfezione o apparente distonia; e questa attitudine la ritrovo in tutte le forme di cultura che seguo: dall’arte alla musica, dal cinema all’architettura. Ammiro molti architetti, molti “maestri”; ma non abbiamo bisogno di sapere chi sia l’autore di una cattedrale. La mia non è una storia per autori, ma per città, per ambienti e per oggetti. C’è una frase bellissima che Flaubert dice alla sua fidanzata scrittrice: “tu sei troppo sentimentale nei tuoi romanzi, vuoi troppo parlare al tuo pubblico. Lo scrittore nei suoi romanzi deve stare come Dio, dappertutto e quindi in nessun luogo”. L’architettura, come il design, vive la stessa dimensione: una volta realizzato l’edificio, l’autore dovrebbe scomparire. Progettare con il colore, con i materiali, con la tecnica. Cosa deve sapere fare un professionista? Non c’è idea così pura che non sia deformata da una tecnica e non c’è tecnica o procedura così meccanica da non aver bisogno di un’idea. Alcune forme d’arte pongono l’attenzione sull’idea e considerano la realizzazione un fatto quasi meccanico. Le tecniche di oggi sono diventate così sofisticate che l’architetto è diventato quasi un utilizzatore e a me non piace usare una tecnica che non capisco. Ritengo che la difficoltà tecnica debba far venire delle buone idee. In merito al colore, invece, vivo un rapporto quasi elementare e basico. Due colori complementari devono sporcarsi un po’ di altre tonalità per tornare ad amarsi. E se ci pensi è così anche per la vita: le coppie opposte funzionano bene se a turno si cede un po’ e si diventa ogni tanto spalla del partner. Sul vostro sito web CZA c'è un’area in costruzione chiamata Il Pianeta della Fortuna, me ne parli? Il Pianeta della Fortuna, sarà una sorta di “roulette” dove cliccando apparirà una citazione a caso tra le mie preferite. Il nome viene da quei fogliettini stampati su carta velina colorata che nella mia infanzia venivano distribuiti dai mendicanti o alle fiere con una sorta di profilo od oroscopo del generoso elemosiniere. Credo che nella vita e nei progetti ci voglia un pizzico di fortuna; come diceva il politico, scienziato e architetto statunitense Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti e fondatore dell’Università della Virginia: “I'm a great believer in luck, and I find the harder I work the more I have of it.” Non credo di dover aggiungere altro. | www.admnetwork.it 34 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 | follow us on | n a morning, almost at the end of winter, we met IStudio. Architect Cino Zucchi in his beautiful Milanese He was born in Milan in 1955, he got the B.S.A.D at the M.I.T. in 1978 and he graduated in Architecture at the Milan Polytechnic in 1979, where he, at present, teaches Urban and Architectonic Design. He taught in several design and urban theory seminars and he has been “visiting professor” at the Syracuse University and at The ETH in Zurich. The CZA study, published on many and prestigious magazines, looks for new space solutions for contemporary life, in the complex and delicate contest of the European landscape. Today, in which direction do you think that architecture is going? I don’t think that an architecture mainstream exists, but just many answers to different problems. It is important to produce a project adequate to the theme. Our study, for example, has no specific specialization but it has found an own guide line and some privileged intervention fields. The architect, in my opinion, is like a bricoleur, notwithstanding the complexity of his work in today’s age, must keep certain flexibility, inventing specific techniques in order to solve specific problems. Architecture must know when to have a certain presence and when, on the contrary, act in the background in everyday life. I see nothing to worry about in a “covering” architecture if it is required by the theme. But when we are asked to produce “figures”, the problem is how to get to the right figure, the adequate one, not just an empty skin. Your design relationship with light. Natural light, artificial light, how do you use this “material”? As Claude Monet shows us in his paintings about the Rouen Cathedral, architecture is a great meridian that modulates natural light drawing out colours and shades. A ray of sun can be violent or veiled by clouds. Light is a bit like water: it can be quiet like a calm lake otherwise raging like a waterfall. Hydraulic works, establishing “obstacles” let emerge from water all the possible characters. This is what architecture mouldings do with light modulating its intensity and nature. With artificial light, we have the chance to produce, today, some effects that could seem magic, but what is really difficult is to keep the general freshness in comparison with the technologies we can use, succeeding in controlling them. Natural light is to artificial as the "real" is to "likely". Since it is possible to do anything with it, the problem is to find its truthfulness. “It’s not difficult to do something difficult in a difficult way, but do something difficult that seems easy” used to write Leopardi. In writing the final truthfulness effect is not obtained with spontaneity, but with a fine technique addressed to a clear goal. The same is for architects. What do you think about the Vertical Cities concept? In this moment in Groningen, Holland, we are following a high density project. I think that often density takes urban quality, but it depends on cases. There are very crowded and beautiful cities, as well as few crowded and beautiful ones or few crowded and boring ones. I think that verticality mainly implies economic reasons, but it has always been a statement of power and ambition, too. Social Housing, Co-Housing. Utopia or goal? I often wonder if it is better to have 10 square metres more in your own apartment or 60 common square metres. The answer is not that obvious; and in both cases they are quite expensive. We work a lot on social housing. The term is referred to the consignee, even if often it is an “English washing” of the old term “public housing”: beyond definitions and labels, I think that today it is necessary to reply, with great flexibility, to an audience that is much more different from years ago, based on the concept of “family type”. It is necessary to abandon space standardization in favour of a more open idea of the relationship man-space even in terms of mutual adaptation. An important theme is the reversibility of the house-work space. Milanese lodgings in ‘800, for example, have become offices throughout the years, then houses, then offices again, changing their use destination several times; this is the reason why this city works much better than many new other cities. I don’t care about social housing very much for what concerns the technical aspects, that we manage very carefully as well as their costs; I am much more interested in understanding how a project for social housing will insert into a city, how it can dialogue with the city itself. Architectures as sculptures to be lived or engineering to be used? In this moment I am sitting on an office chair Silver by Ludovico Magistretti and we are lighted by a Tolomeo by Michele De Lucchi. These objects can make their job properly and they can also remain in the background, too. They do not claim to be always saying “look at me”, “look at me”. Maybe architecture could try, after these last years' excesses, to be a bit more similar to these objects. The next Biennial “Common Ground” is trying to understand what the dialogue arguments among architects could be, investigating on cultural interferences and on single identities. Every architect has his own stylistic hallmark, but what must emerge is the project’s character. A comparison with the world of cinema: there are actors who act well but they always play the same character, and then there is Robert De Niro who can play the different protagonists of Raging Bull and Cape Fear. I like architects who re-invent their language depending on the proposed theme. Sometimes a project can be domestic, sometimes it can be spectacular. There are, then, two kinds of customers: those who want the signature, as a warranty for a taste they do not have: or customers who come to you with a problem and ask you to solve it. I do care much more of this last kind of relationship: to solve a customer’s problem, or a city problem, is my priority goal; but I try to do it with something that can survive the conditions that generated it and that can become a loved background in our lives. Architect Portoghesi has mentioned your requalification project of the Portello in Milan as an example of architecture that respects the limit between aesthetic and functionality. Can you please tell me something more about it? I thank Portoghesi for the appreciation but it is not always worth. It is a polyphonic project with an illuminated order in Ennio Brion: a “reformist” attempt of requalification of an ex industrial area. The functions variety of the entire floor is its winning element, as the attention on the insertion on a contest of first suburb and the attention paid for public spaces design. These neighborhoods have survived also thanks to a certain architecture reversibility, that today is really rare, and that we have tried to reintroduce by making all the parts dialogue. Who are the masters and the icons that have guided and inspired you? I had a quiet particular education. People often see me as the continuer of the “Milanese professionalism”; in fact I am an empiric man, characteristic that comes from the teaching I got in the United States. I go and look for the things I like; I study, investigate and make them mine following some deeply personal processes. Generally I like and I am stimulated by the things that have some “strabismus of Venus”, that is to say that they are beautiful in their imperfection or evident dystonia; and I can find this attitude in all the culture forms I follows: from art to music, from cinema to architecture. I admire many architects, many “masters”, but we do not need to know who the author of a cathedral is. Mine is not a story for authors, but for cities, surroundings and objects. There is a wonderful sentence that Flaubert tells his writer fiancée:” you are too sentimental in your novels, you want to talk too much to your public. The writer in his novels must stay like God, everywhere and then nowhere”. Architecture, like design, lives the same dimension: once the building is realized, the author should disappear. Design with colour, materials and technique. What does a professional man need to know? There is no such pure idea that is not deformed by a technique and there is no technique or proceeding so mechanical not to need an idea. Some art forms focus their attention on the idea and consider their realization almost a mechanical fact. Nowadays techniques have become so sophisticated that the architect has become almost a user and I do not like to use a technique that I do not understand. I think that the technical difficulty must create new good ideas. For what concerns colour, on the contrary, I live a quite elementary and basic relationship. Two complementary colours must get dirty with some other shades in order to love again. And if you think of it, it is the same for life: opposite couples work well together if they surrender a bit and from time to time they stooge each other. On your CZA website there is an area under construction called Planet of Fortune, will you please tell me about it? Planet of Fortune will be a sort of “roulette” where clicking will appear a random quotation taken from my favourite ones. The name comes from those little coloured tissue papers that, when I was a kid, used to be spread by beggars or during fairs; they generally contained a sort of profile or a horoscope made by the beggar himself. I think that in life on projects a bit of luck is necessary; as used to say the American politician, scientist and architect Thomas Jefferson, third president of the United States and founder of the University of Virginia: “I'm a great believer in luck, and I find the harder I work the more I have of it.” I do not think there is anything else I can add. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 35 CARRARAMARBLE WEEKS 2012 Dopo il grande successo della prima edizione di Carraramarble Week, che nell'estate 2011 ha coinvolto il centro storico della città, la manifestazione organizzata da Carrara Fiere e pensata come naturale estensione di Carrara Marmotec, la fiera internazionale di marmi, tecnologie e design, sarà riproposta, ancora più ricca di eventi e di presenze. È una decisione che nasce dalle riflessioni e dalle consapevolezze nate dopo la prima edizione. L'evento, che sarà inaugurato il 23 maggio 2012, si arricchisce di una "S", il plurale che sottolinea un prolungamento temporale perché la manifestazione, che nel 2011 era stata progettata per durare una settimana, si è protratta per oltre un mese. L'edizione 2012, che è stata ideata con modalità di svolgimento, velocità e appuntamenti diversi, si concluderà in settembre con 36 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 l'apertura di "Convivere", il festival annuale della cultura e del giornalismo. Avrà inoltre una dimensione molto più ampia perché, all'interno di un cerchio che avrà il suo centro nella via Roma, comprenderà l'intera città a partire dal rinnovato Museo internazionale delle arti Plastiche fino al San Giacomo, con il centro storico, il Palazzo Binelli, l'Accademia di Belle Arti e corso Rosselli che nella prima edizione è stato l'epicentro del design. Carraramarble weeks partirà il 23 maggio e sarà un grande teatro nel quale saranno rappresentate le eccellenze del lapideo, coinvolgendo le aziende che partecipano a Carrara Marmotec. “Le aziende, e non solo loro, saranno protagoniste di un percorso che, partendo dalla fiera, troverà il suo compimento in città - hanno detto fra l'altro Giorgio Bianchini e Paris Mazzanti, presidente e direttore di CarraraFiere presentando l'evento - per proseguire un cammino che muove dalla consapevolezza di disporre di un patrimonio unico fatto di storia, qualità ed eccellenza. Un patrimonio che le consente di riappropriarsi di un ruolo, quello di capitale mondiale del marmo, che non sia solo un titolo ma porti ad una testimonianza collettiva della capacità nuova di stare sullo scenario nazionale e internazionale”. I temi sviluppati saranno ancora quelli dell'architettura che avrà una preview a Milano durante la design week di aprile con la partecipazione delle aziende del marmo ad INTERNI LEGACY con un progetto firmato dal prestigioso Studio di Architettura SOM (Skidmore, Owings & Merrill) “One into the Void” che verrà poi presentato anche a Carrara. Il Design avrà UNA SECONDA EDIZIONE ANCORA PIÙ RICCA DI EVENTI E PRESENZE PER VIVERE DA VICINO IL FASCINO DEL MARMO uno dei suoi epicentri nella galleria di via Roma dove, in collaborazione con ADI, sarà allestita la mostra del Compasso d'oro che avrà come tema il "marmo come design" e racconterà il marmo attraverso gli arredi storici del Design Italiano. Inoltre CarraraFiere in collaborazione con Electa, presenterà in anteprima assoluta il volume curato dal Prof. Fulvio Irace sullo storico premio Internazionale di Architettura “Marble Architectural Awards” ideato e curato da Internazionale Marmi Macchine Carrara SpA. L'Arte interesserà l'intero centro storico, coinvolgendo i laboratori di scultura che esporranno opere in alcune delle piazze più suggestive della città. La seconda edizione di Carraramarble weeks si arricchisce di novità con l'introduzione dei temi del "fashion design" e del "food" che vedrà i locali della città protagonisti del progetto "assaggiami", circuito pensato per guidare alla riscoperta dei sapori della città a partire dalla colazione fino a tarda sera. Via Roma, la storica strada del commercio e della socialità, sarà la protagonista del fashion design in un progetto che va a riscoprire la via del passeggio cittadino: così marchi importanti di abbigliamento, calzature e accessori, sotto la direzione artistica di Riccardo Coppola e Ilaria Biggi, saranno protagonisti di istallazioni ed eventi. Al Museo internazionale delle arti Plastiche la D'Avenza Fashion Icon sarà protagonista di una mostra che riproporrà la storia dell'azienda interprete dello stile e del gusto esponendo, tra i tanti pezzi firmati nel corso degli anni, anche il cappotto indossato da Marcello Mastroianni ne La dolce vita e quello di Marlon Brando in Ultimo Tango a Parigi, mentre l'Atelier Gazzillo aprirà ancora una volta le sue stanze al design. Le Aziende del sistema lapideo coinvolte in Carraramarble weeks 2012 sono: Bettogli Marmi, C.A.M. - Associazione Concessionari Agri Marmiferi - Cave Michelangelo - Franchi Umberto Marmi, Gemeg, Il Fiorino, Italmarble Pocai, Lega delle Cooperative, MarmiCarrara, MT&S, SAM, Savema, Sagevan Marmi e UpGroup. Carraramarble weeks avrà come protagoniste anche le aziende del design italiano: ospiterà installazioni di Antonio Lupi, Martinelli Luce, Sampietro 1927, Jove, Edra, Driade, Officinanove, Poltrona Frau, Vitra, Egizia, Bellè Forme, Officine Gullo, Vannucci Piante, Albed, Disano Illuminazione e la speciale collaborazione di Nerbi Arredamento, adesioni che sottolineano come anche grandi marchi del design italiano si riconoscono all'interno del sistema di valori e qualità che Carraramarble weeks testimonia. Anche per la seconda edizione la direzione artistica è affidata a Paolo Armenise e Silvia Nerbi. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 37 www.duvetica.it PGYU TADAO ANDO ARCHITECTURE EXHIBITION Una selezione di progetti museali Dal 17 al 22 aprile il Duvetica Store e Showroom di Milano ospiterà una mostra dedicata agli ultimi dieci progetti museali di Tadao Ando realizzati tra l’Europa e il Giappone dalla metà degli anni ’90 fino al 2010 - che verranno presentati attraverso un’ampia selezione di disegni, modelli, video e fotografie. L’esposizione, curata dallo studio Tadao Ando Architect & Associates, si snoda in un percorso che comprende una sezione interamente riservata all’Europa, dove saranno presentati lo Stone Sculpture Museum a Bad Kreuznach, in Germania, le tre realizzazioni in Francia presso lo Chateau La Coste e quelle in Italia, a Venezia, del Teatrino di Palazzo Grassi e il Centro d'Arte Contemporanea di Punta della Dogana. L’epilogo del percorso di visita comprenderà le opere realizzate a Naoshima, in Giappone, Benesse House Museum/Oval, Lee Ufan Museum e Chichu Art Museum nonchè l’Abu Dhabi Maritime Museum, negli Emirati Arabi Uniti. Ad ospitare l’iniziativa sarà proprio l’ultima realizzazione in Europa di Tadao Ando, il Duvetica Store e Showroom, aperto al pubblico nell’ottobre 2011. L’open space del negozio dotato di showroom rappresenta il connubio professionale tra l’architetto ed il brand veneziano, intrapreso nel 2010, che ha generato una serie di punti vendita dislocati in tutto il mondo, da Courmayer a Tokyo a Kitzbuehel. www.triennaledesignmuseum.it QUINTA EDIZIONE TRIENNALE DESIGN MUSEUM: GRAFICA ITALIANA Dopo le prime ricognizioni dedicate dal museo alla grafica contemporanea (“The New Italian Design”, “Spaghetti 38 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 grafica” e “Graphic Design Worlds”) la scelta di dedicare una edizione alla grafica italiana, alla comunicazione visiva e alla loro storia è un passo importante per arricchire e completare il percorso nel design italiano intrapreso dal Triennale Design Museum. Partendo dalle premesse storiche, dalle radici culturali e dai momentichiave del graphic design italiano, il percorso espositivo di “Grafica italiana” si articola per tipologie di artefatti, andando a configurare, una sorta di tassonomia, che va dalla scrittura ai progetti che si relazionano con il tema dello spazio e del tempo. Dopo aver risposto alla domanda “Che Cosa è il Design Italiano?” con “Le Sette Ossessioni del Design Italiano”, “Serie Fuori Serie”, “Quali cose siamo” e “Le fabbriche dei sogni”, Triennale Design Museum, il primo museo del design italiano, conferma la sua natura dinamica, in grado di rinnovarsi continuamente e di offrire al visitatore percorsi inediti e diversificati. Un museo emozionale e coinvolgente. Un organismo vivo e mutante, capace ogni anno, attraverso la sua innovativa formula, di interrogarsi senza dare risposte precostituite. Fabio Novembre Ph. Giovanni Gastel Direttore: Silvana Annicchiarico Cura scientifica: Giorgio Camuffo, Mario Piazza, Carlo Vinti Progetto di allestimento: Fabio Novembre Progetto grafico: Leftloft Catalogo Corraini Edizioni 14 aprile 2012 - 24 febbraio 2013 IUDQFKLXPEHUWRPDUPL ,16,'( WKH0$5%/( movimento architettonico vivace e innovativo, che attira sempre maggiore interesse in ambito internazionale. Per questa seconda edizione una giuria internazionale composta dal curatore della mostra Flavio Albanese, Wolfgang Bachmann (D), Bettina Schlorhaufen (A), Annette Spiro (CH) e Vasa Perović (SI) ha sottoposto a un’analisi rigorosa gli oltre 280 progetti pervenuti, selezionando le La peculiare dimensione geopolitica e culturale dell’Alto 36 opere finaliste presentate nella mostra presso la sede di Adige continua a farne una Merano Arte dall'11 febbraio case history dell’architettura al 6 maggio 2012. La scelta ha contemporanea. Dopo il abbracciato questa volta una successo ottenuto dalla prima vocazione più sensibile a temi edizione del 2006, si è deciso attuali come impermanenza, di proseguire sulla strada di provvisorietà, narratività, un focus critico intorno a un ricerca di una ridefinizione dell'idea di paesaggio, allo scopo di interconnettere l’architettura altoatesina con lo scenario internazionale, e a premiare quelle logiche capaci di interpretare in modo creativo il doppio vincolo (tipico della cultura altoatesina) tra globale e locale. Dal punto di vista allestitivo, in coerenza con questa visione, la mostra è stata costruita in modo fluido, come una poetica narrazione per immagini che ha per protagonisti l’architettura e il territorio del Südtirol. RISTRUTTURA. UN'INDAGINE SULLE ARCHITETTURE INTERIORI Sino al 30 marzo 2012 presso ProjectB W IU D QlaFgalleria K LJ U RXSL di Via Borgonuovo a Milano è possibile visitare Ristruttura: una collettiva che svela un’indagine sulle architetture interiori di un gruppo di giovani artisti che lavorano con video PGYU www.kunstmeranoarte.com Ph. Bruno Klomfar ARCHITETTURE RECENTI IN ALTO ADIGE 2006 – 2012 www.projectb.eu calibrare il proprio lavoro. Ognuno di loro interviene pre e post produzione con un gesto artistico a volte impercettibile, altre volte tangibile sullo scatto, attraverso l’intersezione di scultura, performance e installazione mediati dall’obiettivo e dal diaframma. “Gli strumenti a favore di Ristruttura – pianificare, creare, raffinare, esplorare e smantellare – insieme formano una strategia per reintegrare il corpo cose. Esplorando il rapporto al suo ambiente…” come e fotografia. In mostra spiega Lorenzo Durantini, tra il corpo e l’intervento le opere di una nuova generazione che, attraverso artistico, gli artisti sembrano curatore della mostra “… queste azioni sono discrete, quasi voler rielaborare elaborazioni fotografiche e rimangono a portata di una nuova versione del immagini video, affronta il mano. Paradossalmente tema della ‘Struttura’, intesa concetto di 'corpo' diffuso per stabilire i limiti del nel Rinascimento: non come luogo dell’immobilità corpo, bisogna innanzitutto luogo d’osservazione utopica che resiste alla soggettiva, bensì mezzo per osservare la sua assenza”. natura transitoria delle IUDQFKLXPEHUWRPDUPLVUO A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 YLDGHOEUDYRFDUUDUDPVWISLYDIUDJURXS#WLQLW 39 PGYU AAM ARTE ACCESSIBILE MILANO 2012 La quarta edizione della manifestazione internazionale d'arte contemporanea nata per colmare il divario che allontana l’arte dal suo fruitore Mutando l’approccio tradizionale Arte Accessibile Milano 2012 si concretizza e colloca come una fiera d’avanguardia che desidera un rapporto continuativo con i suoi espositori e il suo pubblico, ponendo l’accento sull’aspetto sociale, sulla gente e il suo rapporto con l’arte. “La scelta dello splendido palazzo disegnato da Renzo Piano come sede espositiva e l’assenza del biglietto d’ingresso - precisa Tiziana Manca, ideatrice e direttrice di AAM 2012 - sono due segnali molto forti: da una parte si vuole sottolineare la qualità dell’offerta e dall’altra la speranza che il pubblico si lasci avvicinare dall’arte contemporanea senza timori”. 40 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Quattro giorni nonstop all’insegna di una “contaminazione” artistica capillare e sempre più orientata verso le esigenze del mercato esterno. L’edizione 2012 di AAM si apre con “metacittà virtuale”, un’installazione site-specific di 400 metri quadrati realizzata dal fotografo Federico Comelli Ferrari che andrà a coprire le facciate esterne di PricewarterhouseCoopers: un lavoro in post-produzione che permette all’artista di sezionare e ricucire un frastagliato e composito collage di segni e forme geometriche che restituiscono l’architettura finale della città. Novità di quest’anno è la forte presenza di progetti curatoriali mono o bi-artista: 28 stands dedicati alle personali o collettive di artisti emergenti sostenuti da gallerie e da curatori esterni all’organizzazione che parteciperanno alla prima edizione del premio “Best Curator Price Award 2012” e la seconda edizione del “Best Artist Price Awards 2012”, www.arteaccessibile.com che assegnerà al vincitore un premio del valore di 1.500 Euro. Nel programma di AAM 2012 anche un convegno nazionale di due giorni dal titolo "Lo Stato dell'Arte Accessibile", curato da Fortunato D'Amico e pensato come un osservatorio in cui i direttori dei musei, i responsabili delle fondazioni culturali, i gestori delle strutture espositive, gli organizzatori di eventi, i critici, gli amministratori pubblici preposti alla promozione del patrimonio artistico relazioneranno "Lo Stato dell'Arte Accessibile". AAM Arte Accessibile Milano 2012 12 – 15 aprile 2012 Spazio Eventiquattro Gruppo 24 Ore, via Monte Rosa 91, Milano KLZPNUKHYPVJ\YH[VSVPUMV'Z[\KPVKJHUL[ ^^^VPRVZWHPU[JVT 0SZLUZV KLSSH TH[LYPH TPSHUV KLZPNU^LLR % H[TVZMLYL WVS[YVUHMYH\ZOV^YVVT ]PHK\YPUP ZWV[[P ]PHSLWPH]L S\VNOPKPVPRVZ MHSWLY VPRVZYLHKPUNYVVTKLZPNU]PSSHNL MPLYHYOVWHKJJ MVUKHaPVULWVTVKVYV]PHZVSHYP LMMLNPIP VPRVZT\ZL\T MPLYHYOVWHKZ[HUKK JOPVZ[YPKLSS»\THUP[HYPH]PHZHUIHYUHIH JHZHSP VPRVZH[[OLKLZPNUSPIYHY` MPLYHYOVWHKZ[HUKL ]PHZH]VUH JLYHTPJOLYLMPUZOV^YVVT ]PHMVYVIVUHWHY[L ZUHPKLYV MPLYHYOVWHKHJ ]HSJ\JPUL Z\NNLZ[PVUP ]PHSLWPH]L TH\YPaPVMH]L[[H[OLMPJ[PVUOV[LS MSV\ ]PH[VY[VUH MPLYHYOVWHKZ[HUKHI ZPTVULTPJOLSPZ[\KPVNHSSLY` WYPTHYKLZPNUJVSSLJ[PVU ]PH]LU[\YH ]PHWHSLYTV YVILY[VZLTWYPUPHY[ZJYHM[ZPUIYLYH VPRVZZVJPHSHJ[PVU Z[HYWVVS JOPLZHZHUJHYWVMVYV]PHMVYTLU[PUP VWLYLHWLY[L JHZJPUHJ\JJHNUH]PHJ\JJHNUH MPLYHYOVWHKZ[HUKM HSMYLKV[HUJOPZ THYPVJ\JPULSSHYHJJVU[H¸I\PSKPUNNYLLUM\[\YLZ¹ IH_[LY WHLZHNNPWHSJVZJLUPJPPUX\PSPUP KLZPNUSPIYHY`]PHZH]VUH MPLYHYOVWHKZ[HUKM ZH]VUH[YLU[H[YL]PHZH]VUH A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 41 www.lissongallery.com PGYU AI WEIWEI ALLA LISSON GALLERY MILAN La Lisson Gallery Milan ospita, dal 12 aprile al 25 maggio, una mostra dedicata alle opere in ceramica e marmo di Ai Weiwei, una delle aree di ricerca nella vasta produzione dell’artista, all’origine dei suoi lavori più celebri. La mostra includerà alcune opere in ceramica realizzate da Ai Pillars, 2006. Ph. courtesy Kunsthaus Graz Weiwei nel 2006, durante un intenso periodo di lavoro presso Jingdezhen, città dove si concentra il cuore della produzione cinese di ceramiche. Nato nel 1957 a Beijing, dove attualmente vive e lavora, Ai Weiwei è uno dei protagonisti della scena culturale della sua generazione e ha dimostrato più volte estremo coraggio mettendo a rischio se stesso nel tentativo di dare origine, attraverso la sua arte, a un cambiamento della società. Rappresenta l’esempio di legittima critica sociale e libertà di espressione sia in Cina che nel resto del mondo. Ai Weiwei è una figura eclettica: designer, artista, scrittore e architetto. La rilevanza di Ai in tutti questi BRAZILIAN DESIGN: MODERN & CONTEMPORARY FURNITURE A Berlino, sino al 5 maggio, va in scena l'effervescenza del Design Brasiliano. Inaugurata lo scorso 22 marzo è la piú completa mostra di design carioca che sia mai stata organizzata sinora ed è arrivata a Berlino, come prima tappa, per un accordo con Zeitlos, spazio ben noto agli amanti del Bauhaus all’interno dello Stilwerk, prestigioso centro del design moderno e contemporaneo nella capitale tedesca. La mostra riunisce quasi cento pezzi selezionati da Zanini de Zanine, esponente giovane ed emergente della realtà brasiliana, che vi ha raccolto opere di suo padre, José Zanine Caldas, del Prateleira Pássaros, Zanini de Zanine, 2008 patriarca Oscar Niemeyer 42 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Marble Plate, 2009 Ph. courtesy Ai Weiwei campi è oggi riconosciuta a livello mondiale. Insieme a Herzog & de Meuron, Ai sta realizzando il Padiglione 2012 della Serpentine Gallery e ha ricevuto il prestigioso riconoscimento della Honorary Fellowship dal Royal Institute of British Architects. www.brazilianfurnituredesign.com e di altri grandi nomi, quali Sergio Rodrigues, Joaquim Tenreiro, Jorge Zalszupin, Lina Bo Bardi e Paulo Mendes da Rocha, molti dei quali appartenenti a collezioni private. A questi si aggiungono altri non meno illustri: Carlos Motta, Rodrigo Almeida, il duo Ovo, Brunno Jahara, Domingos Tótora e i Fratelli Campana, presenti quali “special guests” con quattro straordinari pezzi tra cui la leggendaria panca “peixe”; e, naturalmente, Zanini de Zanine. A quest'ultimo si deve anche il progetto di allestimento e dell’exhibit della mostra, firmato a quattro mani col socio Arturo Isola, architetto genovese trapiantato a Rio de Janeiro. I prossimi appuntamenti saranno a Lisbona e Londra nel 2012 e in altre città europee nel 2013. Cadeira Moeda, Zanini de Zanine, 2010 AD: Rober to Bandiera / PH: Lorenzo Vitturi NCS® © – www.ncscolour.com ricerca di una ridefinizione dell'idea di paesaggio, allo scopo di interconnettere l’architettura altoatesina con lo scenario internazionale, e a premiare quelle logiche capaci di interpretare in modo creativo il doppio vincolo (tipico della cultura altoatesina) tra globale e locale. Dal punto di vista allestitivo, in coerenza con questa visione, la mostra è stata costruita in modo fluido, come una poetica narrazione per immagini che ha per protagonisti l’architettura e il territorio del Südtirol. RISTRUTTURA. UN'INDAGINE SULLE ARCHITETTURE INTERIORI Sino al 30 marzo 2012 presso la galleria ProjectB di Via Borgonuovo a Milano è possibile visitare Ristruttura: una collettiva che svela un’indagine sulle architetture interiori di un gruppo di giovani artisti che lavorano con video Watch the video PGYU movimento architettonico vivace e innovativo, che attira sempre maggiore interesse in ambito internazionale. Per questa seconda edizione una giuria internazionale composta dal curatore della mostra Flavio Albanese, Wolfgang Bachmann (D), Bettina Schlorhaufen (A), Annette Spiro (CH) e Vasa Perović (SI) ha sottoposto a un’analisi rigorosa gli oltre 280 progetti pervenuti, selezionando le La peculiare dimensione geopolitica e culturale dell’Alto 36 opere finaliste presentate nella mostra presso la sede di Adige continua a farne una Merano Arte dall'11 febbraio case history dell’architettura al 6 maggio 2012. La scelta ha contemporanea. Dopo il abbracciato questa volta una successo ottenuto dalla prima vocazione più sensibile a temi edizione del 2006, si è deciso attuali come impermanenza, di proseguire sulla strada di provvisorietà, narratività, un focus critico intorno a un www.kunstmeranoarte.com Ph. Bruno Klomfar ARCHITETTURE RECENTI IN ALTO ADIGE 2006 – 2012 www.projectb.eu calibrare il proprio lavoro. Ognuno di loro interviene pre e post produzione con un gesto artistico a volte impercettibile, altre volte tangibile sullo scatto, attraverso l’intersezione di scultura, performance e installazione mediati dall’obiettivo e dal diaframma. “Gli strumenti a favore di Ristruttura – pianificare, creare, raffinare, esplorare e smantellare – insieme formano una strategia per reintegrare il corpo cose. Esplorando il rapporto al suo ambiente…” come e fotografia. In mostra spiega Lorenzo Durantini, tra il corpo e l’intervento le opere di una nuova curatore gli S artisti sembrano DE IG N S OL U T ION Sdella mostra “… generazione che, attraverso artistico, queste azioni sono discrete, quasi voler rielaborare elaborazioni fotografiche e CROMIE, CERAMICHE REFIN COLLECTION rimangono a portata diAVAILABLE IN MORE una nuova versione del immagini video, affronta il THAN 30 SHADES BASED ON NCS - NATURAL COLOUR SYSTEM®©. mano. Paradossalmente tema della ‘Struttura’, intesa concetto di 'corpo' diffuso per stabilire i limiti del nel Rinascimento: non come luogo dell’immobilità corpo, bisogna innanzitutto luogo d’osservazione utopica che resiste alla soggettiva, bensì mezzo per osservare la sua assenza”. natura transitoria delle N EW PERSPECTIVES — www.refin.it A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 43 A MODERN VILLAGE Borgo contemporaneo 44 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 IL PROGETTO RACCONTATO Vodafone Village, Milano, 2008-2011, project by Roberto Morisi e Roland Gantes, photos courtesy of Beppe Raso Filled with light and featuring a photovoltaic garden, the new Vodafone Village is taking shape in Milan A Milano, inondato di luce e arricchito da un giardino fotovoltaico, sorge il nuovo Vodafone Village N asce a Milano, in Via Lorenteggio, il quartiere generale di Vodafone Italia, un moderno complesso ecosostenibile di 67.000 metri quadri. Il progetto rientra in un ampio programma di riqualificazione nazionale di edifici dismessi: infatti nasce al posto di una fabbrica abbandonata da tempo, confinante con una zona residenziale e circondata da parchi e giardini, la cui area era andata via via degradandosi. L'avvio dei lavori, iniziati a maggio 2008, ha portato in appena quattro anni alla bonifica e al recupero completo della zona, di 35.000 metri quadri, a vantaggio dell'intero quartiere. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 45 La dimensione dell'inter vento richiedeva di creare un polo di aggregazione autosufficiente, ma non chiuso verso il quartiere. Ecco quindi il “borgo”, che ricrea l’atmosfera di antichi “luoghi di architettura” tipicamente italiani attraverso le tecnologie più avanzate. È composto infatti da una serie di edifici con pareti curvilinee e avvolgenti che racchiudono in una chiocciola la piazza interna, sopraelevata, dove si svolge tutta la vita di relazione per i 3.000 dipendenti. Il complesso è costituito da tre edifici rispettivamente di 14, 11 e 9 piani destinati a uffici, con le facciate completamente trasparenti che si affacciano sulla piazza, e da un quarto adibito a spazi collettivi. In piena sintonia con la politica di responsabilità sociale portata avanti da tempo con serietà da Vodafone, nella progettazione e realizzazione degli edifici si è dedicata par ticolare attenzione all'applicazione di tecnologie e accorgimenti che consentissero consumi efficienti di risorse idriche ed energetiche, riducendo le emissioni in atmosfer a e v alor iz zando l 'impiego di mater iali di costruzione eco-compatibili. Sono dunque stati previsti un "giardino fotovoltaico", dove i pannelli solari trasformano i raggi del sole in energia elettrica ausiliaria, e impianti di cogenerazione che rendono l'edificio parzialmente autonomo dal punto di vista dell'alimentazione energetica. Inoltre i 27.000 mq di super fici vetrate consentono di illuminare gli uffici con la piena luce naturale e con specifiche caratteristiche di efficienza energetica in grado di limitare i fabbisogni legati alla climatizzazione estiva. Le facciate continue “a doppia pelle” con sistema di flussi d'aria costituiscono infatti una specie di intercapedine interattiva che permette di abbattere di diversi gradi, sia in estate che in inverno, l'escursione termica tra interno ed esterno, con conseguente risparmio di energia per riscaldare o raffrescare, mentre l'utilizzo di pannelli in cemento fotocatalitico (che fissa l'anidride carbonica presente nell'aria per poi farla scendere a terra attraverso la pioggia) per le par ti cieche consente di abbattere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell'aria. Il tema più trainante dell’intero intervento è stato privilegiare aspetti del costruire 46 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 che trovano poco spazio in realtà urbane consolidate come la città di Milano. Il valore del verde diviene, proprio per questo, centrale: la percezione stessa del verde e la sua fruizione sono motivo di miglioramento delle condizioni lavorative e hanno una ricaduta positiva sulla salute dei dipendenti, in particolare se associata alla consapevolezza di muoversi in uno spazio progettato con lo scopo di migliorare lo stato fisico e psicologico dei lavoratori. Il complesso è stato disegnato dagli architetti Gantes e Morisi della società P.R.P. Per gli interni, Vodafone si è invece affidata allo studio Dante O. Benini & Partners Architects, che arrederà uffici e spazi comuni in modo da favorire la filosofia del lavoro portata avanti dall'azienda. |www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 47 YEAR OF FOUNDATION 1994 CONTACT Via Fatebenefratelli 4 20121 Milano NO. OF COLLABORATORS 7 ASSOCIATES Arch. Roberto Morisi [email protected] www.prp.it P.R.P. Arch. Roland Gantes CORE BUSINESS P.R.P. è una società di architettura che opera nel campo della progettazione e della direzione dei lavori, piani della sicurezza e project management. La P.R.P. è nata nel 1994 in forma societaria dallo studio Roland Gantès, attivo dal 1970. Lo studio ha realizzato in tutta Italia interventi di varia natura: complessi terziario/ amministrativi e industriali, palazzi ad uffici, complessi residenziali urbani e turistici, alberghi, ristrutturazioni di palazzi d’epoca, piani attuativi e opere di urbanizzazione, interior design di uffici, project management di complessi turistici e campi da golf. CORE BUSINESS P.R.P. is an architecture firm providing design, works supervision, safety planning and project management services. P.R.P. was founded as a company in 1994 by the Roland Gantès firm, which had existed since 1970. The firm had carried out projects of various types throughout Italy: commercial/ office and industrial developments, office buildings, urban housing estates and holiday villages, hotels, renovations, urban development implementation plans and works, interior design for offices, project management for holiday villages and golf courses. MAIN PROJECTS villaggi turistici in Sardegna/ holiday villages in Sardinia: Ladunia, Li Cuncheddi, Petralana; complessi ad uffici/ office developments in Milano: Zurigo assicurazioni, Procaccini Center, Gemini Center, Lorenteggio Business District, Vodafone Village; complessi industriali/ industrial developments: Face standard (magazzini generali Sesto Ulteriano/ storage facilities in Sesto Ulteriano), Sodalco (magazzini generali Assago e Bereguardo/ storage facilities in Assago and Bereguardo) Il Tex tessitura Parè; centro ricerche/ research centre: Sanofi Aventis-Milano; ristrutturazioni/renovations in Milano: Sant’Orsola/Moriggi, Manzoni 3, G.B.Vico 18; project management: Villas and golf Terme di Saturnia AZIENDE / COMPANIES general contractor porte tagliafuoco/fire doors Professional Center Novodoor cartongessi pareti e controsoffitti/plasterboard walls and false ceilings pavimenti in ceramica/tile flooring facciate continue/continuous facades carpenterie metalliche/metal carpentry Intercom Simsteel schemi solari/solar panels pannelli facciate in cemento TX/panels coated with photocatalytic cement Hydro Building Systems Styl-Comp Interpane Glasgesellschaft mbH pavimenti sopraelevati/overhead walkways impianti meccanici e climatizzazione/mechanical plant and air-conditioning Sadi Poliarchitettura autobloccanti in TX/self-locking paving blocks in photocatalytic cement 48 Termocoperture Respedil fornitura vetri/glass supplies Termigas Bergamo Magnetti impianti elettrici ed affini/electrical plant and equipment porte automatiche/automatic doors Milani Giovanni & C. Imperedil opere a verde/green space parete verde verticale e coperture verdi/vertical bio walls and bio cladding HW Style Bianca & Verde Zumtobel porte interne/interior doors impianti tecnologici/technological systems Conte As Ingg A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 corpi illuminanti/lighting equipment V odafone Italia’s new headquarters is taking shape in Via Lorenteggio, Milan, a modern, eco-friendly complex of 67,000 square metres. The project forms part of a major national plan to redevelop disused buildings, in this case an abandoned factory close to residential buildings and surrounded by parks and sports centres, but located in an area that had fallen increasingly into decay. The start-up of work in May 2008 thus involved the clean-up and complete regeneration of an area totalling 35,000 square metres, benefitting the entire district. The size of the development required the creation of a self-sufficient community, without closing it off to the nearby district. This gave rise to the “village”, recreating the atmosphere of typically Italian old “architectural places” using the latest in advanced technologies. The development consists of a series of buildings with curving walls, enclosing a raised internal square that provides a meeting point for the 3,000 staff. The complex is made up of three office buildings with 14, 11 and 9 floors, having completely transparent facades looking out on to the square, and a fourth building for collective use. Fully in keeping with Vodafone’s longstanding commitment to social responsibility, close attention was paid during design and construction of the buildings to the application of efficient water and energy technologies and systems, thereby reducing atmospheric emissions and exploiting the use of ecocompatible construction materials. This approach has resulted in the creation of a "photovoltaic garden", where solar panels convert sunlight into auxiliary electrical energy, and the construction of cogeneration plants, making the building partially energy selfsufficient. In addition, the offices are lit entirely by natural light thanks to 27,000 square metres of glass walls, whose specific energy efficient capabilities mean that consumption can be limited during the summer air-conditioning season. The “double-skin” continuous facades with an airflow system provide a sort of interactive cavity, capable of reducing the difference between the external and internal temperatures by several degrees in both summer and winter, and thereby saving on energy used in heating or air-conditioning. At the same time, the use of panels in photocatalytic cement (which traps carbon dioxide in the air, which is then washed away by rain) for the blind side of the buildings results in a reduced amount of organic and inorganic air pollutants. The driving theme of the project was the desire to create the sort of architecture that is rare in well-established urban areas, such as the city of Milan. For this reason, the use of greenery is of central importance: the very perception of greenery and its use are behind the improvement in working conditions and have a positive effect on the health of workers, above all in combination with the awareness of being in a space designed with the aim of improving the physical and psychological wellbeing of staff. The complex was designed by the architects, Gantes and Morisi, from P.R.P. For the internal design, Vodafone has opted for the firm of Dante O. Benini & Partners Architects, which will furnish the offices and communal areas in line with the company’s work philosophy. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 49 The Cube a Milano THE CUBE IS IN MILAN 50 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 IL PROGETTO RACCONTATO The Cube, Milano, 2011, project by Park Associati, text by Michele De Lucchi, photos courtesy of Andrea Martiradonna Landed on the roofs of Piazza Duomo, the exclusive architecture will leave for further destinations Un'architettura esclusiva atterrata sui tetti di Piazza Duomo da cui ripartirà per nuove destinazioni N el 1972 Ettore Sottsass aveva progettato una grande architettura che coinvolgeva tutto il pianeta e che appunto si chiamava “il pianeta come festival”. Era un progetto molto utopistico, molto visionario, molto radicale come tanti altri progetti che si facevano in quell’epoca che si chiamava l’epoca dell’architettura radicale. Nella descrizione del progetto metteva in evidenza le premesse per le quali era necessario scardinare le regole della convenzionalità per arrivare ad immaginarsi un mondo architettonico (e non solo) migliore. “Ho progettato immaginando che qualcuno si sia spostato con il pensiero e con le azioni della morale A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 51 dell’uomo “lavoratore produttivo” e si sia avviato a pensare che gli uomini possono vivere (se vogliono) per vivere e possono lavorare, se vogliono – casomai – per sapere con il corpo, con la psiche e con il sesso, che stanno vivendo…tutto questo lo so molto bene; non tanto perché l’ho inventato io, ma perché l’ho sentito dire da molte parti, da molti ragazzi, da molti poeti, da molta gente che lavora veramente, da molta gente oppressa, da molta gente alienata, da molta gente molto stanca, da capi indiani, da guru, da bambini, da prigionieri…che la libertà non viene da nessuna altra parte se non dalla possibilità della consapevolezza che ognuno di noi può avere, che sta vivendo e anche insieme, che sta – piano, piano – morendo”. Nel pianeta come festival appaiono varie architetture disegnate come oggetti amichevoli e gentili appoggiate qua e là sul pianeta, sulle creste 52 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 dei vulcani, sulle scogliere scoscese infilate tra le pareti rocciose del Grand Canyon, galleggianti sopra l’oceano o trasportate dalla placida corrente dei fiumi. Il progetto the Cube sembra trovare radici proprio in quel mondo metaforico di Ettore Sottsass e rimanda a quelle utopie divertite ma serie di cinquant’anni fa. L’idea è di costruire una piccola architettura, un abitacolo, un nido forse, in alto, in cima a una rupe, a un monumento, a un edificio pubblico, non importa dove, ma in un posto bellissimo e con un bellissimo e inedito panorama. L’idea è poi di farci un ristorante e ospitare i clienti in un posto incantevole, unico con cibo raffinatissimo cucinato sulle cucine Elettrolux. L’idea è di tenerlo aperto per 6 mesi e poi cambiare posto, cambiare città, nazione, continente e risistemare questa specie di oggetto ristorante su qualche altro tetto per nuove sorprese, nuovi menu, nuovi clienti. È uno di quei progetti che aprono: troppo spesso infatti le soluzioni risolvono, ma non lasciano spazio all’immaginazione, alla innovazione, alla evoluzione. Questo “Cube”, che non ha niente del cubo, ha una grande forza propositiva e si presenta subito per quello che è: una sfida alla paralisi del pensiero e dell’immaginazione. Non solo, sfida anche l’immobilità prodotta dal continuo crescere della burocrazia nella richiesta di permessi governativi, comunali, di sicurezza, di sovraintendenza, di vigili del fuoco, etc, etc. Se infatti le norme sono necessarie e utili alla garanzia di architetture migliori, è anche vero che le norme si sono così tanto estese a tutte le scelte di progettazione che i progetti sono sempre più un’interpretazione delle normative vigenti che non un consapevole atto creativo che da seguito alla storia dell’architettura. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 53 YEAR OF FOUNDATION 2000 CONTACT Via Carlo Goldoni 1 20129 Milano NO. OF COLLABORATORS 20 [email protected] www.parkassociati.it Park Associati Arch. Filippo Pagliani e Arch. Michele Rossi CORE BUSINESS L’attivitò dello studio spazia dall’indagine sulla complessità delle dinamiche e dei flussi dei luoghi urbani con interventi di ampio respiro rivolti all’ambito del terziario, della produzione e della residenza, al tema più minuto, ma altrettanto significativo, della progettazione d’interni con la cura artigianale dei dettagli, fino al design vero e proprio. Tutto secondo una visione di interrelazione tra culture e specializzazioni, in una prospettiva di sperimentazione tecnologica, sensibilità alle tematiche della sostenibilità e del risparmio energetico, con un approccio assolutamente trasversale al fatto progettuale. CORE BUSINESS The investigation into the dynamics and flows in urban places forms the basis of a wide range of projects for the tertiary, manufacturing and residential sectors. Equally important for the studio is the planning of interiors which pays close attention to both craftsmanship and design. This adopts a transversal approach to the planning process and a vision that seeks to interrelate cultures and specializations, experiments with new technologies and is sensitive to the issues of sustainability and energy saving. MAIN PROJECTS Salewa headquarters, Bolzano Morgan Stanley, Refurbishment (project of 2008, in progress) Saporiti Italia, Showroom Saporiti Italia, Singapore (project of 2008, in progress) H2C Hotel, project hotel in Roma via Battistini, in Milano via Gallarate, (project 2007, in progress) Generali Properties Asset Management Spa. CP Company Sportswear, Flagship Store in different parts of the world Life Pharmacy, visual identity for 130 pharmacies in Irland (in progress) Piaggio&C Spa, new image, new development in the world (in progress) FIM Group, residential and commercial complex, mq 5200, Azzate (project in progress) I AZIENDE / COMPANIES pavimenti/flooring cappa/hood Fmg Greenwood Max Fire arredi/furniture iIlluminazione esterno/outdoor lighting system Driade I Guzzini tappeti/carpets Kasthall Italy illuminazione interno/indoor lighting system Zumtobel elettrodomestici/appliances Electrolux Home Appliance 54 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 n 1972, Ettore Sottsass came up with a grand architectural scheme that took in the whole planet and was called “The Planet as Festival”. It was a highly utopian, highly visionary, highly radical project, as were many other projects from that time, known as the age of radical architecture. In the description of the project he highlighted the basis for which it was necessary to overturn conventional rules and go on to imagine a better (not only) architectural world. “With my projects I imagined that something has been changed in the moral of the man “worker-producer” and that it is thought that men can live (if they want to) for the sake of living and work (if perchance they want to) to come to know, by means of their bodies, their psyche and their sex, that they are living…I know all this very well – not because I have invented it myself but because I have heard it all over the place, from young people, from poets, from many people who really work, from the oppressed, the alienated, the tired, Indian chiefs, Gurus, children, prisoners….that freedom can only come from the possible knowledge that each of us is living and that very slowly each of us is dying too”. The Cube project seems to have its roots right in that metaphorical world of Ettore Sottsass and is reminiscent of those amusing yet serious utopias of fifty years ago. The idea is to build a small piece of architecture, a cabin, perhaps a nest, on high, at the top of a cliff, on a monument, on a public building, it doesn’t matter where but in a beautiful place and with a beautiful and original view. The idea is then to create a restaurant and welcome clients in an enchanting, unique place with sophisticated dishes cooked in Electrolux kitchens. The idea is to keep it open for six months and then change location, change city, nation, continent and reinstate this restaurant-type object on some other roof for new surprises, new menus, new clients. It is one of those projects that open things up: in fact too often solutions resolve but do not leave space for the imagination, for innovation, for evolution. This ‘Cube’ that is not actually a cube, has a great proactive force and immediately presents itself for what it is: defying the paralysis of thinking and the imagination. Not only that, it also defies the immobility produced by the continual growth of bureaucracy in requiring the consent from the government, council, safety officers, heritage organisations, fire brigades etc. etc. If indeed standards are necessary and useful for ensuring better architecture, it is also true that standards have spread into all design choices to the extent that schemes are increasingly often an interpretation of the current regulations rather than a conscious creative act that gives continuity in the history of architecture. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 55 PURITY AND RATIONALITY IN FAVOUR OF THE THOUGHT IT PRODUCES Purezzae razionalità, in favore del pensiero che produce 56 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 IL PROGETTO RACCONTATO Inpeco headquarters, Val Della Torre (To), 2011, project by studio Curto, photos courtesy of Enrico Basili A pleasant place where to work, where the glance induces the mind to think Un luogo piacevole dove lavorare, dove lo sguardo predispone la mente alla riflessione ’alta tecnologia impiegata e la continua Ricerca & Sviluppo sono gli elementi che caratterizzano l’attività di INPECO. Questa complessa attività, proiettata sempre al futuro e svolta a livello internazionale ha imposto all’azienda di rafforzare la propria immagine anche attraverso un nuovo insediamento di elevata qualità e prestigio. In presenza di una costante crescita dell’azienda, l’obiettivo è quello di realizzare un insediamento in grado di soddisfare le necessità di aumento della produzione e le esigenze di immagine. Con i primi studi di progetto si sono definiti gli interventi da L A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 57 realizzare nelle diverse fasi e tempi, per soddisfare le esigenze attuali e future della Proprietà. Si sono pertanto definite le aree interessate dagli edifici (3 in tutto) che sono stati posizionati perimetralmente, tutti rivolti verso un punto centrale, quale fulcro di un’ampia area sistemata a giardino. Il primo fabbricato produttivo con annessa la palazzina uffici è stato pertanto collocato a sud verso l’accesso principale all’area, mentre la palazzina uffici è stata orientata verso nord per affacciarsi sull’ampio giardino baricentrico rispetto ai futuri fabbricati. Il progetto è stato concepito in modo razionale e funzionale privilegiando il più possibile l’ingresso della luce naturale all’interno dei fabbricati e viceversa una percezione visiva verso il panorama esterno costituito dalle bellezze del luogo. Particolare attenzione è stata rivolta al risparmio energetico curando nei minimi dettagli l’isolamento termico e il funzionamento degli impianti. La palazzina uffici è addossata al fabbricato produttivo per soddisfare le esigenze di connessione tra uffici e produzione, ma separata da due giardini interni di notevole dimensione, quali spazi luminosi e verdi, che costituiscono un volume aggiunto. La luce che penetra nei locali è la costante principale dell’intervento, così come la scelta del colore bianco che modula le superfici e dialoga con la luce stessa. Tutto è stato calibrato in funzione delle percezioni visive tra interno ed esterno in modo da creare spazi 58 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 accoglienti, sereni e molto ben fruibili per le persone che dovranno occuparli. Il bianco in modo particolare è stato scelto come colore unico in quanto intensifica la percezione di tutte le altre tonalità di colore esistenti sia nella luce naturale che nella natura circostante. La sintetica essenzialità dell’esterno, prosegue anche internamente con organizzazioni spaziali pure e razionali. Internamente si è fatto un uso normalizzatore dei dettagli e dei particolari costruttivi, nulla è stato lasciato al caso, con l’utilizzo di materiali semplici, resistenti e di facile manutenzione come l’acciaio per i controsoffitti, le pareti divisorie interne e le ringhiere esterne; l’alluminio per gli infissi delle vetrate e il cristallo per i parapetti interni della scala della hall. Di notte, le forme dei volumi e il carattere degli spazi si esprimono attraverso un’illuminazione ricercata che esternamente accentua le scelte architettoniche. L’illuminazione della hall primeggia mettendo in risalto i volumi interni, mentre i fari che illuminano verticalmente i pilastri esterni scandiscono la modularità della costruzione. La hall è realizzata a tutt’altezza per due piani completamente vetrata ed illuminata zenitalmente dal lucernario a piramide. L’attenzione posta, non solo per ottenere un ottimo risultato estetico, ma anche alla ricerca di soluzioni orientate al risparmio energetico, ha fatto sì che il fabbricato così come è stato progettato e costruito sia stato certificato in classe energetica A+. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 59 YEAR OF FOUNDATION 1977 CONTACT Via Silvio Pellico 93 10041 Carignano (To) NO. OF COLLABORATORS 5 [email protected] Studio Curto Carlo e Domenico Curto CORE BUSINESS Gli studi, le pubblicazioni e le innumerevoli realizzazioni nel campo della progettazione architettonica sia civile che industriale, urbanistica e dell’arredamento e design consentono agli architetti di affrontare e gestire progetti complessi portandoli a termine in ogni loro parte. L’ampia produzione, oltre 1.000 progetti realizzati dal 1977 ad oggi, è estremamente varia sia per quanto riguarda le forme espressive e le tipologie degli edifici, sia per la sperimentazione di strutture, materiali, componenti e finiture. MAIN PROJECTS Attualmente gli architetti Curto Carlo e Domenico sono impegnati nella progettazione dell’ampliamento dello stabilimento INPECO S.p.A. a Val della Torre, dei nuovi uffici direzionali in Svizzera per INPECO, nella progettazione di un Centro Ricerche con fabbricato produttivo, palazzina uffici, foresteria, centro servizi ed unità abitative in Angola, nella realizzazione di due piani esecutivi residenziali ed uno industriale. Tra i principali progetti realizzati il nuovo Centro Congressi e ristorante dell’Unione Industriale di Torino, il recupero e la trasformazione dell’ex Lanificio Bona nel centro storico di Carignano per nuovo municipio, teatro-sala polivalente, biblioteca e museo, scuola professionale alberghiera e servizi, Centro Sportivo polifunzionale con palazzetto dello sport a Brandizzo, il recupero e la trasformazione dell’ex stabilimento Lancia di Chivasso. CORE BUSINESS The case studies, the publications and the countless works in the architectural design either in the civil field or in the industrial one, such as in the urban plan and internal design allow to the architects to face and manage very important design work, carried out in every single aspects.The huge production of works, more than thousand works realized from the 1977 since nowadays, is extremely various either for what is concerning the expressiveness and the typology of the building, or for the use of new structures, materials, building components and details. MAIN PROJECTS At the moment the architects Carlo and Domenico Curto are involved in the design of the INPECO S.p.A. building extension, in Val della Torre (near Turin), as well as of the new headquarter in Switzerland for INPECO, in the design of a Research Centre with a production and an office building, a guest room, a service centre and a houses in Angola, in the construction of two residential and one industrial working plan. The most important works that are worth to mention are: the new Centro Congressi and restaurant of Unione Industriale di Torino, the rebuilding and conversion of the ex Lanificio Bona in Carignano city centre in the new Town Hall, theater, library and museum, hospitality school and service centre, multi-use sport centre with the sport building in Brandizzo, the rebuilding of the ex Lancia plant in Chivasso. AZIENDE / COMPANIES opere edili/building works apparecchi per illuminazione/lighting fixtures Alò Costruzioni iGuzzini strutture prefabbricate/prefabricated structures automatismi/automatic systems BLS Building Lifecycle Service and Truzzi Prefabbricati Schneider Electric pannelli prefabbricati/prefabricated panels Inps Recos Costruzioni opere di tinteggiatura/ painting serramenti/windows Decor 3 cartongessi/plasterboard Se.Pa.M pannelli acustici fonoassorbenti/soundabsorbing acoustic panels Interprogetti Design In 60 piastrelle / tiles Graniti Fiandre Marazzi piantumazioni e sistemazione aree verdi/ planting and arrangement of green areas pavimento in PVC/ PVC flooring Società Agricola Vivai Tunno Luciano (Fornitura/ supply MAES posa/ pose Consorzio Treesessanta) A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Tarkett T he high technology used and the continuous R&D characterize INPECO's activity. This complex task, always projected into the future and carried out on an international level have forced the company to strengthen its image through a new, high quality and prestigious establishment. The high technology used and the continuous R&D characterize INPECO's activity. This complex task, always projected into the future and carried out on an international level have forced the company to strengthen its image through a new, high quality and prestigious establishment. The first design studies established the interventions to be done in the different phases and times, to meet the current and future needs of the owners. Thus the areas affected by the buildings (3 in all) were identified, and were positioned around the perimeter, all facing a central point, as the pivot of a large area arranged as a garden. The first production building with the attached office building was therefore placed to the south towards the main entrance area, while the office building was oriented towards the north to overlook the large garden, which is the center of gravity of the future buildings. The project was conceived in a rational and functional manner, favoring the entry of natural light into the building and vice versa: a visual perception of the external landscape formed by the natural beauty of the place. Particular attention was paid to energy saving, treating in detail the thermal insulation and operations of the plant. The office building is adjacent to the production building to meet the connectivity needs between the offices and production, but is separated by two internal gardens of considerable size, like bright, green spaces, added for visual pleasure. The light penetrating the buildings is the main constant of the intervention, as is the choice of white to serve as a color to modulate the survaces and to dialogue with the light itself. Everything was calibrated in function of the visual perception between interior and exterior spaces to create welcoming, calm and very usable spaces for people who will occupy them. White in particular was chosen as a unique color in that it intensifies the perception of all the other color shades existing both in the natural light and the surrounding nature. The synthetic simplicity of the exterior, continues inside with pure and rational spatial arrangements. Internally some normalizing use has been made of the design and construction details; nothing was left to chance, with the use of simple, durable and easy to maintain materials, such as steel for the countertops, the interior walls and the exterior railings, aluminum for the window frames and glass for the interior railings of the staircase in the lobby. At night, the shapes of the volumes and the character of the spaces are expressed through sophisticated lighting that externally accentuates the architectural choices. The hall is built to full height for a two glass-encased storeys and illuminated from above by the pyramid-shaped skylight. The attention that has been given to the building, not only to obtain an optimal aesthetic result, but also in the search for energy saving solutions, has resulted in the building, as it was designed and built, being certified in the A+ energy class. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 61 “DESIGN CURE” La “cura” del design 6262 A+D+M A+D+M||MAGAZINE MAGAZINE||2012 2012||##37 37 IL PROGETTO RACCONTATO Farmacia Petrelli, Lecce, 2011, project by Kubico, photos courtesy of Marino Mannarini and Kubiko A contemporary version of the antique drug store Una versione contemporanea dell’antica bottega della salute erti luoghi, certi negozi sembra siano refrattari alla ricerca contemporanea, come se vivessero in una sorta di limbo che li tiene lontani, indifferenti alla evoluzione del design contemporaneo. Oggi, le farmacie e contrariamente a quanto succedeva fino agli anni cinquanta, sono diventati luoghi che non contribuiscono alla possibilità di emozionarsi. Le farmacie odierne non sono evocative di niente altro oltre la banale lezione di correttezza cromatica legata a quei toni di verde o celeste che, non a caso, rimandano agli ospedali. C A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 63 Queste premesse sono la sintesi di un briefing che l’architetto Piero Surdo interpreta come i termini di una sfida precisa per rievocare quella cura artigianale con cui venivano costruite le farmacie di un tempo, botteghe della salute, preziosamente incastonate nei centri delle nostre città, ricche di modanature, di legni preziosi, intagliati e lucidati a mano, magari piene di ceramiche e vasi di vetro (rigorosamente completi di coperchi) che contenevano le erbe ed i minerali più strani e complicati che, sapientemente, abilmente e precisamente miscelati curavano quasi ogni male conosciuto senza tralasciare un pizzico di magia o di mistero, che aggiungeva sacralità a quei luoghi e che, forse, è il fattore che le ha fatte durare sino ad oggi. Quando Petrelli chiede un progetto originale per ristrutturare la sua farmacia, l’architetto Surdo con l’ufficio tecnico di Kubico srl architettura degli interni pensa a quel mondo antico e prezioso ma senza nostalgia, quindi pensa al futuro, e comunque, a tutto quanto possa distinguerla dalla massa amorfa e indifferenziata degli odierni negozi di medicinali; il progetto tende ad elaborare una identità diversa dalla omologazione triste e senza anima degli interni arredati con i sistemi flessibili e attrezzabili di arredo per negozi. Il progetto sceglie di tamponare totalmente le vetrine, schermandole con enormi pannelli in Corian termoformato, che rimandano a certi prodotti farmaceutici e privilegia un concetto di privacy, che 64 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 coincide con un interno ad atmosfera controllata senza sbalzi di luminosità legati al sole, ma capace di dare sempre il giusto risalto alla merce. Tutto lo spazio è articolato ed organizzato intorno ad un grande banco ovale (cassa ed informazioni) che occupa la parte centrale della farmacia, la tiene in collegamento automatico con il sottostante deposito medicinali e ne diventa il punto di riferimento visivo e psicologico costante e tranquillizzante. Il pavimento in listoni di rovere tinto nero, sabbiato e trattato per evidenziare le venature del legno, diventa un palco su cui si mettono in fila ed in scena una serie di espositori bianchi, materici, di forti spessori ma visivamente morbidi che tutti intorno vanno a formare una piazza commerciale; sono scavati e funzionalmente pieni di vuoti, nicchie espositive realizzate in Corian e vetro, complete di illuminazione autonoma e di delicata atmosfera. Una parete in vetro, sabbiata con un decoro grafico originale, diventa un omaggio al salento, ovvero alla terra che ospita il progetto; oltre questa vetrage c’è una tisaneria, un ambiente realizzato con mobili in Corian termoformato, che diventa il fondale elegante di una postazione-prova arredata con due poltroncine Moroso e un tavolino da bar, un angolo degno di esser prenotato, come in un locale alla moda per un aperitivo raffinato, è la ciliegina sulla torta.| www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 65 YEAR OF FOUNDATION 1972 CONTACT Sp 362 km 1,350 73013 Galatina (LE) NO. OF COLLABORATORS 5 [email protected] www.kubico.it Kubico srl architettura degli interni Arch. Piero Massimo Surdo S CORE BUSINESS Sin dagli anni '70 Kubico ha scelto di perseguire concetti evoluti di progettazione di interni e design, di promuovere luoghi, spazi e oggetti a forte connotazione contemporanea. Oggi Kubico è l'azienda leader nel Salento per la progettazione e la realizzazione di arredi ed architetture di interni di ispirazione contemporanea ed elevata qualità; l'azienda è strutturata su due piani operativi paralleli: da una parte uno studio di progettazione moderno ed attrezzato, dall'altra un laboratorio efficiente supportato da operai specializzati. Kubico pensa sia possibile abitare ogni spazio, definire progettualmente il livello di comfort necessario per rendere ogni luogo emotivamente importante. CORE BUSINESS Since the 70’s , Kubico has chosen to pursue advanced concepts of interior design and styling, promote places, spaces and objects with a strong contemporary connotation. Today Kubico is the leading company in Salento for the design and the production of furniture and interior architecture inspired by the contemporaneity and characterized by high quality; the company is organized on two parallel operating plans: on one side there is a modern and well equipped design studio, on the other hand there is an efficient workshop supported by specialized workers. Kubico thinks that it’s important to make every space comfortable and emotionally satisfying. AZIENDE / COMPANIES impianti tecnologici/technological systems Deltati infissi/casings Futura sistemi arredi su misura/ design furniture Kubico poltroncine e tavolino/armchairs and table Moroso 66 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 MAIN PROJECTS L’esperienza di Kubico si concentra sul settore retail. L’azienda è coinvolta nella realizzazione di farmacie, negozi d’ottica, ristoranti e lounge bar, uffici, banche e hotel. MAIN PROJECTS Kubico’s main activity concerns retail field. It is involved in realization of pharmacys, optic shops, restaurants, lounge bar, offices, banks and hotels. ome places, some shops seem to be opposed to contemporary research, as if they lived in a sort of limbo that keeps them far away, indifferent to the evolution of contemporary design. Nowadays, contrary to what used to happen until the 1950’s, pharmacies have become an emotional places. Chemists today are not reminiscent of anything else besides the obvious and static choice of colour, with the tones of green or blue, which, not coincidentally, are similar to hospitals. These considerations are the summary of a briefing by Piero Surdo, the architect who interprets them as a challenge to recall the precise craftsmanship of the pharmacies of the past, health shops in the center of our cities, rich in moldings and carved precious wood. Perhaps they were full of ceramics and capped glass jars containing the strangest herbs and minerals cleverly, skillfully and precisely mixed in order to cure almost all known diseases. Pharmacies also used to have a touch of magic or mystery, which added to them something sacred that, perhaps, is the factor that made them last up to today. When Petrelli asks an original project to restructure his pharmacy, the architect Surdo helped by the technical department of interior design Kubico Ltd. thinks about that old and precious world but without nostalgia. He thinks ahead, to something that can distinguish it from the amorphous and undifferentiated mass of today's drug stores; the project aims to develop a different identity from the sad and soulness homologation of the interior, furnished with flexible systems of furniture shop. According to the concept of privacy, the project chooses to cover the windows with huge Corian thermoformed panels, (on which there are pictures of medicines) creating an intimate atmosphere without sudden changes of brightness, and always able to give the right emphasis to the goods. All the space is organized around a central oval counter (cash and information) which is in automatic connection with the under deposit of medicines and becomes the constant visual and psychological point of reference. The black oak parquet , sandblasted and treated to emphasize the grain of the wood, becomes a stage for a series of thick and white exhibitors from soft shapes. The design shows an autonomous lighting and a delicate atmosphere thanks to some exhibition niches made of Corian and glass. A wall of glass, sandblasted with a decorative original graph, becomes a tribute to Salento, the land that houses the project; beyond there is a room made with thermoformed Corian furniture, where you can get herb tea. It’s an elegant place furnished with two Moroso armchairs and a bar table: a corner worthy to be booked as if it was a bar to go for a trendy drink.| www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 67 Il bosco protagonista nel restyling del 'Cadelach'Hotel THE WOODLAND PLAYS A LEADING ROLE IN RESTYLING THE 'CADELACH' HOTEL 68 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 IL PROGETTO RACCONTATO Ai Cadelach, Revine Lago (TV), 2011, project by Daniele Menichini, photos courtesy of Alma photos Trees outside and trees indoors. An interior design made to dream in the nature Alberi fuori e alberi dentro. Un intervento di interior design per sognare nella natura l concept dell’hotel è stato ispirato dalla location: due laghi e il verde fondovalle circondato dai ripidi pendii boschivi delle prealpi bellunesi, dove l’elemento predominante è il bosco. Ecco l’elemento centrale su cui hanno lavorato per la progettazione lo Studio di Architettura Daniele Menichini e Toscana Interiors per la realizzazione. Un bosco sintetizzato e ricostruito dentro la camera da letto per creare una contiguità con l'ambiente esterno, composto da sicomori, tigli, salici, betulle, pioppi, olmi, faggi e castagni. Alberi fuori ed alberi dentro che creano un contesto confortevole I A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 69 70 ed accogliente, caldo e materico in cui passare la notte sognando di dormire nella natura sotto un cielo stellato. Nuova vita per le otto camere, distribuite su due piani, che si trovano vicino alla piscina. Un intervento di interior design che non sconvolge la conformazione planimetrica e la distribuzione interna, ma che mantiene il disimpegno con armadiatura frontale all'ingresso del bagno, che precede la zona letto. L'armadio è a giorno e caratterizzato da una pannellatura laccata che funge da fondo e da supporto agli elementi contenitore sospesi (cassettiera con anta per cassaforte e contenitore per cuscini e coperte supplementari); in basso la struttura a ponte che serve come poggia-valigia e quella in alto come appendiabiti. Una porta pantografata, con motivo a "codice a barre" orizzontale, fa da ingresso alla zona bagno caratterizzata dal rivestimento effetto pietra spaccata con sfumature bianche, grigie e quasi dorate. Entrando nella zona letto, due pareti si fronteggiano con il motivo del bosco stilizzato che dà il mood al concept dell'intervento; la parete dedicata allo scrittoio e al relax è caratterizzata dalle sagome degli alberi laccati che spiccano in rilievo sulla superficie completamente a specchio. Mentre nella parete sul lato della testata letto le sagome degli alberi sono a rilievo ed in essenza in controcampo alla pannellatura laccata, il gioco di riflessioni tra le due pareti crea un vero e proprio intreccio di tronchi e rami che amplificano l'effetto del bosco. C'è poi un altro elemento che regala una forte caratterizzazione alle camere: oggetti sculture, di vari colori, che raccontano i diversi cromatismi delle foglie che mutano con il passare delle stagioni e che diventano comode chaise longue dove rilassarsi. Ogni camera, se pur uguale come disegno, è contraddistinta dall'abbinamento tra l'essenza creata ad hoc per profumare l'ambiente, colore e confezioni tessili che nascono dallo studio degli alberi scelti, quali rappresentanza dei boschi locali. La scelta naturalista non si limita al design, ma si addentra più profondamente nell'impiantistica: il pavimento riscaldato alimentato da pannelli solari, la regolazione del flusso dell'acqua alle rubinetterie, la selezione di materiali sia di serie che custom, provenienti da aziende certificate o che utilizzano prodotti certificati nel rispetto dell'eco-compatibilità, della sostenibilità, oltre che del riciclo. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 71 NO. OF COLLABORATORS 5 CONTACT Lungomare G.Marconi 236A-240 57025 Piombino (Li) ASSOCIATES Giacomo Favilla, Cristina Rotta [email protected] http://ec2.it/danielemenichini YEAR OF FOUNDATION 1996 Studio di Architettura Daniele Menichini Arch. Daniele Menichini CORE BUSINESS Daniele Menichini, architetto e designer, nasce ad Engelberg in Svizzera nel 1968. Nel 1995 si laurea presso la Facoltà di Architettura di Firenze e nel 1996 fonda lo “Studio di Architettura Daniele Menichini”, che si occupa di progettazione, interni, allestimenti, design, comunicazione visiva ed art direction di aziende nel settore dell’arredamento home e contract. All’accurata ricerca teorica affianca un attento lavoro pratico nel campo dell’architettura degli interni dedicandosi allo studio delle problematiche dell’abitare, del vivere contemporaneo, dell’ospitalità, della ricettività, della vendita in showroom, della ristorazione, del divertimento e del benessere. CORE BUSINESS Daniele Menichini, architect and designer, was born in Engelberg, Switzerland, in 1968. In 1995 he graduated at the Faculty of Architecture in Florence and in 1996 he established the “Daniele Menichini Architectural Firm”, which is involved in architectural design, interior decoration, outfitting, industrial design, visual communication and art direction of companies in the sector of home and contract furnishing. To the thorough notional research he adds careful practical work in the field of interior decoration, dedicating himself to the study of housing problems, contemporary living, hospitality, hotels, showroom sales, restoration and entertaining. MAIN PROJECTS La Bulichella resort, Suvereto (Li) – Italia Le corti del Gualdo, Suereto (Li) - Italia Locanda del buon formaggio, Tito (Pz) – Italia Hotel Velanera, Sisan (Pola) – Croazia Garden room Cadelach, Revine Lago (Tv) Italia he concept for the hotel was inspired by its location - two lakes and a green valley surrounded by the steep, forested slopes of Belluno's Alpine foothills, where the dominating element is the woodlands. This was the key factor on which Daniele Menichini's architect's studio based their project and Toscana Interiors carried it out. The woods were abstracted and reconstructed inside the bedrooms to create a link with the outside, featuring sycamore, linden, willow, birch, poplar, elm, beech and sweet chestnut trees. Trees outside and trees indoors, creating a comfortable and welcoming environment, a warm and physical place to spend the night, dreaming of sleeping outdoors under a starry sky. A new look for these 8 bedrooms, on two floors, close to the swimming pool. The interior design plan maintains their original floor plan and internal distribution, which includes a vestibule with wardrobe space opposite the bathroom, before entering the sleeping area. The wardrobe (no doors) has a lacquered panel as a back wall, which supports the storage elements (chest of drawers with safe for valuables and container for extra pillows and bedcovers). Below is an open shelf for suitcases and above, another for hanging clothes. A pantographengraved door, with horizontal "bar code" design, leads to general contractor vasca da bagno/bathtub Toscana Interiors Colacril falegnameria/wood carpentry piastrelle/ceramic tiles Arco arredamenti Del Conca imbottiti/ upholstery tendaggi/drapery Artex, Brf Inventa box doccia/glass shower box minibar Box and Co Ways tech hospitality solutions sedute/seats ceramica sanitaria/sanitary ware Casprini Gruppo industriale Ceramica Cielo porte/doors radiatori/radiators Cipriani serramenti Deltacalor materassi – sommier/mattresses tessuti/fabrics Magniflex Limonta illuminazione/lighting systems profumazioni/scentings Marioni Mle hotel lighting Oikos Fragrances rubinetterie e accessori/taps – fittings the bathroom, whose tiles recall split face stone with their tones of white, grey and almost gold. Entering the sleeping area, one sees two opposing walls bearing motifs of a stylised wood, creating the atmosphere for the design concept. On the side that houses the desk and relaxation area, the lacquered silhouettes of trees stand out against a wall entirely covered in mirror glass. On the opposite wall above the beds, the tree silhouettes are made of wood and stand out in relief against the lacquered panelling. Reflections between both walls create an authentic intertwining of trunks and branches that multiplies the woodland effect. One more element gives each room a distinctive appearance - sculptural pieces in different colours, recalling the various hues of leaves throughout the changing seasons, and which are actually comfortable chaise-longues for relaxing in. Though the design of all rooms is the same, each has its specially created room perfume and its own colour and style of fabrics, deriving from a study of the trees chosen to represent the local woodlands. Nature has not only been chosen to inspire the design, but is also incorporated into planning the systems. Underfloor heating is powered by solar panels. Tap flow is regulated to save water. And materials used, both standard and customised, come from manufacturers who are certified or use certified products, which are environmentally friendly, sustainable and can be recycled. lavabo in vetro/glass sin Rubinetterie Zazzeri | www.admnetwork.it AZIENDE / COMPANIES Q’in by vetreria Gobbini 72 T A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 73 ph. S. Santambrogio Rinascita di un lungolago THE REBIRTH OF A LAKEFRONT 74 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 ph G. Albo GREEN DESIGN Lungolago di Malgrate, Malgrate (Lc), 2011, project by Stefano Santambrogio, text by Francesca Pisani - soci AIAPP, photos by G. Albo, A. Fabi e S. Santambrogio The plan of landscape redevelopment of Malgrate lakefront recreates the dialogue between the village and the lake within a frame of refined beauty Il progetto di riqualificazione paesaggistica del lungolago di Malgrate ricompone il dialogo tra borgo e lago in una cornice di raffinata bellezza a riqualificazione dei lungolaghi rappresenta, in termini paesaggistici, una sfida stimolante. In essa si gioca la capacità di lettura del contesto e della storia del luogo da parte del progettista, la sua sensibilità nel creare un dialogo tra lo scenario naturale e quello del costruito. Si tratta spesso di restituire o consolidare, alla fruizione, fasce di cerniera tra l’elemento liquido, l’acqua, e l’elemento solido, la terra, e di esaltare panorami spesso unici. È il caso della riqualificazione del lungolago di Malgrate, un piccolo Comune della provincia di Lecco, situato sulla sponda del Lago di Como, in posizione panoramica, di fronte al capoluogo ph. S. Santambrogio L A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 75 ph. S. Santambrogio 76 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 pietra che protegge dalla vista e dai rumori della strada; nel secondo tratto, caratterizzata da una serie di terrazzamenti a prato che segnano il limite con la superficie lacustre. Una grande pergola, con struttura in metallo, coperta, funge da porta di accesso dal pontile e rappresenta un landmark per chi giunge dal lago. Un camminamento in legno a sbalzo si dirama dal piccolo porto, accede alla darsena e si collega al tratto pedonale del secondo lotto. La mantellata, a protezione delle sponde dall’erosione, e il piano inclinato di accesso al lago sono stati riqualificati pur conservando le caratteristiche originali. Una fontana con giochi d’acqua, richiama l’elemento idrico del lago e si scaglia lungo il profilo delle montagne della costa opposta. Il manufatto si pone in asse con la retrostante Villa ph G. Albo ph G. Albo di provincia. Il progetto, a cura dell’architetto Stefano Santambrogio, socio AIAPP - Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, si compone di due lotti, il primo inaugurato nel novembre del 2009, il secondo di prossima apertura. L'obiettivo del progetto è di restituire al borgo un'area nella quale sia possibile ritrovare un contatto diretto con il lago, le sue acque, la sua natura, il suo paesaggio, i suoi panorami. Il tutto da vivere e assaporare lentamente rispecchiando i ritmi e i suoni caratteristici di questo ambiente. È stato così creato un sistema continuo di aree pedonali, lungo le quali, il paesaggio e l’acqua diventano i protagonisti. Tramite lo sfruttamento delle caratteristiche del sito, è stata realizzata una nuova sponda: nel primo tratto, ribassata e delimitata a monte da una muratura in | www.admnetwork.it ph. A. Fabi ph. S. Santambrogio ph G. Albo Agudio e ne costituisce un collegamento geometrico. I materiali delle pavimentazioni sono stati scelti con ispirazione ai colori del paesaggio: lastre di granito grigio venato con elementi in granito bianco e nero, in prossimità della strada; acciottolato lungo le sponde; metallo e legno a ricordare componenti nautici. Un terrazzamento su due livelli è stato realizzato con superfici a prato e con un pavimento deck in legno, resistente alle intemperie. L’attenzione e la cura nella progettazione si leggono anche nei dettagli e negli elementi di arredo. Una ringhiera, leggera e trasparente, composta da elementi verticali e da corrimani in legno e acciaio, segna il rapporto tra la terraferma e il lago, evitando la creazione di una barriera visiva e aprendo la prospettiva verso l’orizzonte della sponda opposta. Eleganti sedute in legno o in pietra, collocate nei punti più suggestivi, permettono la sosta in contemplazione del paesaggio. La funzionalità del luogo è segnata dalla presenza di vari componenti, come una serie di portabiciclette e dalla possibilità di allestire un palco per piccole manifestazioni, nella parte terminale del lungolago. La presenza di sorgenti di luce radente, di proiettori su palo per luce diffusa e di corpi illuminanti incassati per creare effetti scenografici e di segnalazione, situati in prossimità dei grandi alberi, permettono di vivere questo “salotto” all’aperto anche nelle ore notturne, avvolti in un’atmosfera magica. Un dialogo visivo, ma non solo, si apre dal borgo verso il Lario e dal lago verso la sponda di Malgrate. | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 77 render studio Santambrogio T he redevelopment of lakefronts represents, in landscape terms, a stimulating challenge. Everything revolves around the planner's ability of reading the context and the history of the place, his sensitivity in creating a dialogue between the natural and the built scenery. It is often a question of giving back or consolidating, for the users, belt areas between the liquid element, water, and the solid element, earth, and of exalting views often unique. It is the case of the redevelopment of Malgrate lakefront, a small village in the province of Lecco, situated on the side of Lake Como, in a panoramic position, in front of the provincial capital. The plan, followed by the architect Stefano Santambrogio, member of AIAPP - Italian Association of Landscape Architecture -, is made up of two lots, the first one inaugurated in November 2009 and the second opening soon. The objective of the plan was to give back to the village an area in which it was possible to find again a direct contact with the lake, its waters, its nature, its landscape, its views. All this to be lived and slowly savoured, reflecting the rhythms and the characteristic sounds of this environment. It was then created a continuous system of pedestrian areas, along which landscape and water become the protagonists. Through the exploitation of the characteristics of 78 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 the place, a new lakeshore has been created: in the first section, it is lowered and delimited upstream by a stonework that protects from the view and the noises of the road; in the second segment, it is characterized by a series of grass terracing that marks the limit with the lake surface. A great bower, with a covered metal structure, serves as entrance door from the pier and represents a landmark for the people reaching the lake. A wooden cantilever walkway spreads from the small port, reaches the dock and connects to the pedestrian segment of the second lot. The mattress, to protect the lakeshores from the erosion, and the inclined plane to access the lake have been redeveloped, yet conserving the original characteristics. A fountain with water games recalls the water element of the lake and throws itself against the profile of the mountains on the opposite coast. The handmade structure is aligned with Agudio Villa behind and constitutes a geometric connection. The materials of the paving have been chosen by inspiring to the colours of the landscape: slabs of gray veined granite with elements made of white and black granite, near the road; cobbled paving along the shores; metal and wood to remember nautical elements. A two-level terracing has been created with grass surfaces and a deck, wooden, weather-proof flooring. The attention and the care in planning can be also seen in the details and furnishings. A light and transparent railing, made of vertical elements and wooden and steel handrails, marks the relationship between the land and the lake, avoiding the creation of a visual barrier and opening the perspective towards the horizon of the opposite shore. Elegant wooden or stone seats, placed in the most evocative places, allow a break to contemplate the landscape. The functionality of the place is marked by the presence of several elements, such as a series of bike racks, and by the possibility of preparing a box for small events in the last part of the lakefront. The presence of a side light source, pole floodlights for diffused light and enlightening embedded elements to create stage and signalling effects, placed near big trees, allows to live this open air “sitting-room” also at night, enveloped in a magical atmosphere. A visual dialogue, but not only, opens from the village towards the Lario and from the lake towards Malgrate shore. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 79 www.ttdesign.it ph. Alberto Parise CPVGRTKOG Un nuovo sistema di viabilità sostenibile per la Provincia di Ferrara 70 km di percorso fluviale navigabile per lo sviluppo turistico e commerciale, dalla città estense al Mare Adriatico, attraverso la pianura e le Valli di Comacchio. A new and sustainable transport system for the Province of Ferrara 70 km of navigable river course for the development of tourism and trade, from the city of the Este family to the Adriatic Sea, across the plain and Comacchio Valleys. Questo progetto, che prevede diverse opere di riqualificazione e valorizzazione del percorso fluviale a partire dalla Conca di Pontelagoscuro fino a Porto Garibaldi, dove sfocia nel Mare Adriatico, si colloca in un ambito di grande pregio naturalistico e di ricche tradizioni culturali e gastronomiche. Lo scopo dell’opera è l’adeguamento delle vie d’acqua alla navigazione di navi di classe V ridotta europea, ovvero imbarcazioni lunghe tra i 105 e i 110 metri e larghe tra i 10 e i 12 metri, che possono trasportare merci fino a 3 ordini di container. Coordinato dalla Provincia di Ferrara, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e attuabile grazie a finanziamenti statali, il Progetto Idrovia Ferrarese prevede la dotazione di nuove piste ciclabili e aree verdi, oltre alla realizzazione di nuove darsene e banchine di attracco, e sarà un nuovo sistema di trasporto alternativo a quelli su gomma e ferro, con obiettivi di sviluppo turistico e commerciale. Il piano degli interventi si suddivide in diversi lotti, per un costo totale di circa 145 milioni di euro. I lavori recentemente avviati, per un importo di 23 milioni di euro, riguardano il Lotto di Porto Garibaldi (lotto 3, stralcio 1). In quest’area, tra le località di Porto Garibaldi e Lido degli Estensi, nel Comune di Comacchio, sono in corso di realizzazione: una nuova darsena, l’allargamento delle darsene esistenti, la costruzione di un nuovo distributore carburanti, la riqualificazione dello scalo di alaggio e la realizzazione di una nuova banchina sul lato Lido degli Estensi. | www.admnetwork.it 80 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Project Idrovia Ferrarese Location Province of Ferrara Project chief Ing. Stefano Cassarini This project, which includes various redevelopment and enhancement works of the itinerary along the river from the basin Pontelagoscuro to Porto Garibaldi, where it flows into the Adriatic Sea, is located in an area of great naturalistic value and rich cultural and gastronomic traditions. The purpose of this work is the adaptation of waterways for navigation of European class V small ships, to be more precise boats between 105 and 110 metres long and between 10 and 12 metres wide, which can carry freight up to 3 orders of containers. Coordinated by the Province of Ferrara, promoted by EmiliaRomagna Region and feasible thanks to state funding, the Idrovia Ferrarese plan is to build new bike paths and green spaces, new docks and piers, and this new transport system will be an alternative to those of rubber and iron, with objectives to develop tourism and trade.The works plan is divided into different lots, for a total cost of around 145 million euros. The works recently undertaken, amounting to 23 million euros, concern Porto Garibaldi Lot (Lot 3, extract 1). In this area, between the villages of Porto Garibaldi and Lido degli Estensi, in the municipality of Comacchio, are under construction: a new dock, the expansion of the existing one, the construction of a new petrol station, the requalification of the slipway and the construction of a new wharf on the side of Lido degli Estensi. | follow us on | 6 V e Tecnologia all’avanguardia per un’architettura dinamica ed eco-friendly Location Tianjin, China Un progetto dai costi contenuti che rispetta e valorizza l’ambiente circostante Cutting edge technology for a dynamic and eco-friendly result A project that respects and gives value to the surrounding environment Designed by Filippo Taidelli SHAFA’ L'intervento prevede la realizzazione di un nuovo complesso di uffici dell'azienda Timec a Tianjin (China), per una superficie complessiva di 576 mq. Il nuovo edificio sorgerà in prossimità del complesso per uffici esistente, rispettandone le dimensioni, ma con miglioramenti dal punto di vista delle prestazioni termiche seguendo specifiche strategie climatiche. L'involucro del nuovo edificio infatti, con la combinazione di pannelli di uguali dimensioni e di diversa opacità, riesce da un lato a contenere i costi di realizzazione e di manutenzione, e dall'altro ad animare il prospetto con diverse gradazioni di colore. Attraverso la reinterpretazione formale del “negativo” della facciata esistente, la nuova facciata rispetta le proporzioni dell'originale e permette così un armonioso inserimento nel contesto esistente. All'ingresso, la realizzazione di una nuova reception vetrata esterna, permette di ottimizzare lo spazio degli uffici interni e di diventare spazio connettivo fra le due sedi. Un patio centrale, illuminato dall'alto da uno skylight vetrato, ospita un'ampia scala che garantisce una connessione fisica e visiva fra i diversi livelli. The project foresees the creation of a new Timec office building (576 sqm) in Tianjin (China) beside the existing block, ensuring a steep improvement of thermal performance trough specific technical strategies. The new building envelope permits to combine panels with different opacity and same dimensions, allowing to contain construction, maintenance costs and to animate the façade with different color graduations. Through the reinterpretation of the negative form of the existing building, the new facade respect the original layout prescriptions and allows for a harmonious formal integration in the existing context. In the entrance, the creation of an external barycentric reception allows to serve the 2 buildings and optimize office space, and the creation of a cover footbridge guarantees the connection between the office blocks. On a central patio, covered by a skylight that allows to maximize the contribution of natural light and ventilation, the open staircase guarantees a better visual and phyisical connection between the different levels. CPVGRTKOG Project Timec new office building design Luca Trazzi razzi tessuti outdoor or Vieni a trovarci Salone del Mobile 2012 Padiglione 6 Stand E32 | www.admnetwork.it 6FK|QKXEHU)UDQFKL6S$ | follow us on | Fiera Milano Rho, 17-22 aprile 2012 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 81 V i a B r u n o B u o z z i 1 0 , 3 9 1 0 0 B o l z a n o I t a l i a | Te l . + 3 9 0 4 7 1 5 4 5 1 1 1 | Fa x . + 3 9 0 4 7 1 5 4 5 1 0 0 e -mail: sf@schoenhuber franchi.com | N.VERDE 800-850012 | w w w.schoenhuber franchi.com CPVGRTKOG Grandi spazi, eccellenza nei marmi e trasparenze delle facciate in vetro e acciaio Nel gioco dialettico tra pelle diafana e opacità del marmo si sviluppa il concept di un progetto articolato per le possibilità e le soluzioni degli spazi. Project Margraf Headquarters Location Chiampo (Vi) Wide spaces, excellent marbles, glass and steel transparent facades In the word pun between vaporous skin and marble opalescence spreads out the concept of a project which is well structured for spaces solutions and choices. Il progetto per l’ampliamento degli headquarters di Margraf Industria Marmi Vicentini a Chiampo, in provincia di Vicenza, nasce dall’idea di rivalutare il ruolo dell’azienda contemporanea, chiamata oggi a generare spazi semi-pubblici aperti alla socialità. Il progetto nasce e si sviluppa intorno alla hall, immaginata come ambiente permeabile e trasparente: una sorta di piazza interna che diventa anche luogo delle relazioni. La piazza di Margraf. La hall collega la struttura a tutti i livelli, dal lucernario all’interrato, ed è caratterizzata da una parete marmorea inclinata che si incide sul terreno come uno scavo, dal quale affiorano le superfici, suggerendo la suggestione della cava. Altri due punti di interesse sono lo showroom e la scala incrociata. Lo showroom, con la presenza di una quinta scenografica che nasconde e preannuncia al tempo stesso la sequenza delle grandi lastre, diventa la scena teatrale in cui scorre lo spettacolo dei marmi: il pay-off di questo spazio è "marble on stage". La scala interna incrociata, ispirata da un'opera dell'artista americano Ellsworth Kelly, partendo dall'atrio disegna un percorso panoramico a più livelli. I materiali utilizzati giocano sulla dialettica tra trasparenza e opacità. La grande façade vetrata è il segno architettonico più evidente. Essa svolge anche la funzione di regolatore microclimatico e dell’irraggiamento. Il marmo invece domina nei rivestimenti delle pareti interne ed esterne, e nei pavimenti che, con le complesse decorazioni, trasmettono le capacità creative e artigianali di Margraf. | www.admnetwork.it 82 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Margraf marbles industry headquarters’ (Chiampo, Vicenza) extension project rises from the idea to reevaluate the role of the contemporary firm, which is demanded today to generate semi-public spaces open to sociality. The project derives and develops around the hall, conceived as permeable and transparent setting; a sort of internal square which turns into relationship place: Margraf square. The hall links together all building levels, from the skylight to underground floor, and it’s characterized by an inclined marble wall engraved on the floor as a mining from which emerge surfaces, giving the idea of a pit. Two more point of interest are the showroom and the cross-stairway. The showroom, presents a scenografic backstage which hides and foreshadows at the same time the sequence of big slaps, becoming the theatrical scene where the marble show takes place: the pay-off is “marble on stage”. The internal cross-stairway, inspired by Ellsworth Kelly’s artwork - seen from top - designs a panoramic course developed on multiple levels. The materials play between opalescence and transparence. The big glass façade is the most evident architectural mark, having function of microclimatic and radiating regulator. Marble instead dominates internal and external wall coatings and floors which, through complex decorations, communicate Margraf’s creative capabilities. | follow us on | Designed by Studio ASA A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 83 CPVGRTKOG Investire in verticale Ottimizzare spazi limitati all’insegna del lusso e del rispetto per l’ambiente. Project Torre Polifunzionale Location Shenzhen (Cina) Vertical Investment To optimize limited spaces in the name of luxury and respect for the environment Designed by GBPA Architects GBPA Architetti è stata invitata a presentare una proposta per un edificio multifunzionale pensato in sostituzione di un centro commerciale attualmente esistente di cinque piani. L’immobile in questione è collocato nella città di Shenzhen, centro cinese della provincia del Guangdong considerata oggi una delle metropoli mondiali più dinamiche e in più forte espansione. La torre polifunzionale, di 75.000 mq, si articola secondo quattro funzioni principali: shopping center, uffici, hotel e residenze. Due sono le principali peculiarità legate a questo progetto: in primo luogo la forma stretta del lotto a disposizione, 19 metri in larghezza e 122 in lunghezza. Quindi la compresenza di funzionalità completamente diverse, integrate all’interno di una teca di vetro nella quale ogni singola funzione deve caratterizzarsi e far parlare di sé. Il centro commerciale presenta un’entrata che si sviluppa in una piazza coperta; gli uffici occupano piani seriali dall’omogeneo passo strutturale; l’hotel si sgancia dalla working area per offrire una piastra alle attività ludiche, alla terrazza e al centro benessere. Gli ultimi sette livelli dell’edificio accolgono la funzione residenziale, con ville di alto prestigio, completamente personalizzate e peculiari. La società d’ingegneria ARUP ha curato la parte impiantistica di questo progetto, con particolare attenzione volta a garantire un basso impatto ambientale. | www.admnetwork.it 84 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 GBPA Architects was invited to convey a proposal for a multifunctional building in substitution of a five floors shopping mall. This building is placed in Shenzhen, a Chinese city in the Guangdong Province that is now considered one of the most dynamic and vibrant metropolis worldwide. The multifunctional tower – 75,000 sqm – embodies four main functions: shopping mall, offices, hotel and residences. This project presents two main features: first the portion, 19 metres wide and 122 long. Then, the presence of different functions all integrated inside a glass cover where every single feature has to be underlined and able to express its own personality. The shopping mall provides an entrance developed in a covered square. The offices occupy serial floors with an homogeneous structure. The hotel is separated from the working area to offer a place to playgrounds, the terraces and the spa. The last seven levels of this building mirror the residential function, providing high standards villas all different and peculiar. The engineering company ARUP studied the engineering design of this project paying particular attention to the theme of environmental sustainability. | follow us on | Tecnologia all’avanguardia per un’architettura dinamica ed eco-friendly Location Tianjin, China Un progetto dai costi contenuti che rispetta e valorizza l’ambiente circostante Cutting edge technology for a dynamic and eco-friendly result A project that respects and gives value to the surrounding environment Designed by Filippo Taidelli L'intervento prevede la realizzazione di un nuovo complesso di uffici dell'azienda Timec a Tianjin (China), per una superficie complessiva di 576 mq. Il nuovo edificio sorgerà in prossimità del complesso per uffici esistente, rispettandone le Andimensioni, te ma con miglioramenti rientradal di vista delle prestazioni ntpunto i tutte le solu termiche seguendo specifiche Häfele s zioni strategie climatiche. olo www.ha su L'involucro del nuovo edificio fele.it infatti, con la combinazione di NEWS pannelli di uguali dimensioni e di diversa opacità, riesce da un lato a contenere i costi di realizzazione e di manutenzione, e dall'altro ad animare il prospetto con diverse gradazioni di colore. Attraverso la reinterpretazione formale del “negativo” della facciata esistente, la nuova facciata rispetta le proporzioni dell'originale e permette così un armonioso inserimento nel contesto esistente. All'ingresso, la realizzazione di una nuova reception vetrata esterna, permette di ottimizzare lo spazio degli uffici interni e di diventare spazio connettivo fra le due sedi. Un patio centrale, illuminato dall'alto da uno skylight vetrato, ospita un'ampia scala che garantisce una connessione fisica e visiva fra i diversi livelli. LOOX, il brand che fa di Häfele un protagonista nel settore dell’illuminazione. La tecnologia LED valorizza il design e la funzionalitá di ogni ambiente e con LOOX, Häfele, propone prodotti innovativi, semplici e razionali. The project foresees the creation of a new Timec office building (576 sqm) in Tianjin (China) beside the existing block, ensuring a steep improvement of thermal performance trough specific technical strategies. The new building envelope permits to combine panels with different opacity and same dimensions, allowing to contain construction, maintenance costs and to animate the façade with different color graduations. Through the reinterpretation of the negative form of the existing building, the new facade respect the original layout prescriptions and allows for a harmonious formal integration in the existing context. In the entrance, the creation of an external barycentric reception allows to serve the 2 buildings and optimize office space, and the creation of a cover footbridge guarantees the connection between the office blocks. On a central patio, covered by a skylight that allows to maximize the contribution of natural light and ventilation, the open staircase guarantees a better visual and phyisical connection between the different levels. | www.admnetwork.it | follow us on CPVGRTKOG Project Timec new office building | Entra nel mondo LOOX e illumina le tue idee. www.hafele.com A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 85 '(6,*1(5 Text edited by Paola Ferrario Sustainable Theatricality Creativity, sense of reality and attention to the final user guide the planning activity of Archirivolto studio. 86 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Photos courtesy of Tommaso Awerbuch, Studio Spots Archirivolto Creatività, senso della realtà e attenzione per l'utente finale guidano la progettazione dello studio Archirivolto. Teatralità sostenibile Gli architetti Claudio Dondoli e Marco Pocci, soci fondatori dello studio Archirivolto, si conoscono durante gli studi alla Facoltà di Architettura di Firenze. Il loro percorso inizia con la creazione di un gruppo teatrale sperimentale. Influenzati dalle dinamiche di questo mondo, le proiettano nella loro creatività dando luce ad un design che diventa sinonimo di bellezza, armonia, libertà e democraticità intesa come accessibilità dei prodotti. Quanto e come il mondo del teatro ha influenzato il vostro modo di fare design? Marco Pocci. Molto, perché il design, come il mondo del teatro, mescola realtà e finzione. Per noi la finzione è lo specchio della realtà e la previsione del futuro. Come definireste i vostri progetti? Claudio Dondoli. I nostri progetti rappresentano la materializzazione dei desideri delle persone e sono sempre tesi verso il meglio. Inoltre aspirano alla A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 87 ↑ Musa, Allkitsoftline, 2008 ↑ Gliss, Pedrali, 2012 perfezione, sono immensamente utili e cercano di rispondere ai bisogni di tutti. Quanto è importante la democraticità del design? Marco Pocci. La democraticità è di primaria importanza per noi, qualora venga intesa come accessibilità dei prodotti. Diventa poco rilevante, se per democraticità si intende la possibilità di realizzarli, poiché la creatività è un dono di pochi e ancora meno persone riescono a renderla produttiva grazie ad una costante forza di volontà. So che vi dedicate molto alla ricerca. Data l'attuale congiuntura economica, verso quale tipo di ricerca vi siete indirizzati? Claudio Dondoli. Fortunatamente la ricerca da parte di aziende che, come noi, si possono fregiare del vanto di diffondere il Made in Italy nel mondo, si attua soprattutto a livello mentale e manuale. La crisi è quindi sostenibile perché, anche se le risorse scarseggiano, la mente e le mani non si legano! Inoltre lavoriamo con grandi aziende internazionali, operanti soprattutto nel contract, che ci hanno permesso di continuare a sperimentare. È per questo che riusciamo, nonostante tutto, ad andare avanti per la nostra strada. Qual è il vostro concetto di innovazione? Marco Pocci. L'innovazione consiste nel realizzare un prodotto dall'eccezionale rapporto qualità-prezzo-immagine. Contemporaneamente, cerchiamo di ↑ Spid, Itre, 2007 sprecare meno risorse energetiche possibili ottimizzando l'uso di ciò che abbiamo a disposizione. Quando progettate come vi rapportate alla funzionalità? Claudio Dondoli. Progettiamo molto per il contract e, quando iniziamo a lavorare su un prodotto, la funzionalità rappresenta il punto di partenza imprescindibile parallelamente alla ricerca del “bel design”. Quando progettate un oggetto qual è il vostro rapporto con lo spazio? Cercate di ottimizzarlo o di sfruttarlo in maniera totale? Marco Pocci. Dato che le nostre creazioni entrano sempre in relazione con altri oggetti, con i quali interagiscono, lo spazio di solito è ininfluente. Teniamo invece presente le misure dell'uomo. Cosa presenterete al Salone del Mobile di quest'anno? Claudio Dondoli. Non aspettiamo il Salone per presentare nuovi prodotti: le occasioni sono tante nel mondo, il nostro processo creativo è continuo. Il Salone è comunque un momento importante, un'occasione di confronto a livello internazionale. Ma se proprio dobbiamo menzionare qualcosa, indicherei un nostro prodotto icona - la Gliss - realizzato per Pedrali anni fa e quest'anno presentato al Salone in un nuovo materiale, il policarbonato trasparente, e in una nuova versione Lounge. | www.admnetwork.it | follow us on | → l'Eau, Calligaris, 2010 ↓ Twin, Brunner, 2011 88 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 '(6,*1(5 ↓ Giuseppina, Bonaldo, 2009 The architects Claudio Dondoli and Marco Pocci, founding members of Archirivolto studio, knew themselves during their studies at the Faculty of Architecture in Florence. Their path begins with the creation of an experimental theatre group. Influenced by the dynamics of this world, they project them into their creativity giving birth to a design that is synonymous with beauty, harmony, freedom and democratic nature considered as product accessibility. How much and how has the theatre world influenced your way to make design? Marco Pocci. A lot, because the design, as the theatre world, mixes reality and fiction. For us the fiction is the mirror of the reality and the expectation of the future. How would you define your plans? Claudio Dondoli. Our plans represent the materialization of the desires of people and always aim at reaching the best. In addition, they seek perfection, they are infinitely useful and they try to meet everybody's needs. How much is the democratic nature of design important? Marco Pocci. The democratic nature has a fundamental importance for us, it is understood as product accessibility. It becomes little important if for democratic nature we mean the possibility to create them, since the creativity is a gift of few poeple and still less people succeed in making it productive thanks to a constant willpower. I know you dedicate your time a lot to the search. Given the current economic conjuncture, which type of search are you addressing to? Claudio Dondoli. Fortunately, the search by companies that, like us, can boast the diffusion of the Made in Italy in the world, is put into effect above all at a mental and manual level. The crisis is therefore sustainable because, even if the resources are running out, mind and hands are not tied! Moreover, we work with big international companies, operating above all in the contract field, and they allowed us to continue to experiment. It is for this reason that we succeed, despite everything, in going ahead our own way. Which is your concept of innovation? Marco Pocci. The innovation consists of creating a product with an exceptional quality-price-image relationship. At the same time, we try to waste as little energetic resources as possible, optimizing the use of what we have at our disposal. When you plan, how do you consider the functionality? Claudio Dondoli. We plan a lot for the contract field and, when we begin to work on a product, the functionality represents the point of unavoidable departure, together with the search of the “beautiful design”. When you plan an object, which is your relationship with the space? Do you try to optimize it or to totally take advantage of it? Marco Pocci. Since our creations are always related to other objects, which they interact with, the space is usually not important. Instead, we consider the measures of the man. What will you show at the Furniture Exhibition this year? Claudio Dondoli. We do not wait for the Exhibition to show new products: there are many occasions in the world, our creative process is continuous. However, the Exhibition is an important moment, an occasion of comparison at an international level. But if we have to mention something, I would indicate our iconic product - the Gliss - created for Pedrali some years ago and presented this year at the Exhibition with a new material, the transparent polycarbonate, and in a new Lounge version. | www.admnetwork.it | follow us on ↓ Mambo, Segis, 2003 | A+D+M A+ A+D A +D+M +D +M | M MAGAZINE MA MAG AG A G GAZ AZ AZI A ZINE ZI NE | 201 2012 2 20 01 0 1 12 2 | # 37 37 8899 MATERIALI Resistenti, leggeri e attenti all'ambiente Text by Simonetta Pegorari Photos by courtesy of 3B, Acciona Infraestructuras/ JEC Innovation Awards 2012, EcoTechnilin, Lamiflex, Owens Corning, Studio King Roselli, Studio Sergio Abrami yacht design I compositi si rivelano tra i materiali più versatili e affascinanti, per l'edilizia e il design, grazie alle loro innumerevoli caratteristiche positive non raggiungibili dai materiali tradizionali Composite materials reveal to be among the most versatile and charming materials, especially for building industry and design, thanks to their many positive characteristics not reachable by traditional materials. 90 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Resistant, light and careful with the environment Cosa sono i Compositi? I compositi possono essere descritti come un insieme di due o più materiali diversi che, quando combinati, danno origine a un prodotto completamente nuovo che presenta proprietà superiori ai singoli componenti. Sono utilizzati in una gamma infinita di applicazioni: medicale e design, aerospaziale e automotive, come pure edile e ferroviario; infinito è l’elenco dei campi di utilizzo per questi materiali. Non si deve confondere il composito con la plastica. In effetti, quando alla plastica si aggiunge un materiale di rinforzo, il prodotto che ne deriva è uno dei più resistenti e versatili immaginabili. Non per nulla sinonimo di composito è l’acronimo FRP (Fiber Reinforced Plastics) che rappresenta la combinazione fra una resina polimerica (poliestere, epossidica, vinilestere, fenolica) e una fibra di rinforzo che può essere vetro, carbonio, Kevlar e perfino canapa, bambù, lino (nel caso dei biocompositi). A questi elementi di base si aggiungono altri materiali per modificare e migliorare il prodotto finale. Caratteristiche dei materiali compositi sono leggerezza, resistenza alla trazione, all’impatto, alla corrosione, stabilità dimensionale, facilità di installazione e possibilità di ottenere praticamente qualsiasi forma e finitura. Per progettare con i materiali compositi si devono conoscere molto bene materiali e tecniche di lavorazione e aver chiari i risultati che si vogliono ottenere. I compositi, se utilizzati correttamente, portano a risultati migliori dei materiali tradizionali. Dopo un periodo di crescita esponenziale, il settore ha naturalmente sofferto della crisi economica globale, ma in maniera minore e attualmente mostra segni evidenti di ripresa. Inoltre, non dimentichiamo che l’Italia è il terzo produttore europeo di materiali compositi. Quindi, malgrado la situazione difficile dell’economia mondiale, l’industria dei materiali compositi si può considerare come fra le poche in crescita. Obiettivo di queste pagine dedicate a questi materiali affascinanti che giocheranno in futuro un ruolo sempre maggiore in tutti i settori, è descrivere tecnologia, impieghi, tendenze del mercato e tutto quanto possa essere di stimolo e sostegno nell’ambito dell’edilizia e del design. Grazie alle ampie potenzialità offerte dai compositi, è possibile realizzare forme sinuose, morbide, cave, di importanti dimensioni in pezzo unico, ecc. caratteristiche non raggiungibili con altri materiali. I compositi sono stati utilizzati in Italia soprattutto per operazioni di restauro e di consolidamento ma le loro possibilità di utilizzo in architettura ↑ ‡ Sheraton Malpensa Airport Hotel (Milano) by Studio King Roselli ← Fibra di carbonio / Carbon fiber - Fibre di rinforzo in vetro Glass fiber reinforcement - Fibre di rinforzo in kevlar Kevlar fiber reinforcement A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 91 ↑ Il ponte pedonale più lungo al mondo, realizzato con cavi in CFRP da Acciona Infraestructuras, vincitore del JEC Innovation Awards 2012 (sezione Costruzioni). The world's longest footbridge, made using pre-tensioned CFRP cables realized by Acciona Infraestructuras, awarded with JEC Innovation Awards 2012 (Category Construction). ↓ Fibra di bambù / Bamboo fiber e product design sono praticamente illimitate come dimostra il caso dello Sheraton Malpensa Airport Hotel, edificio disegnato dallo studio romano King & Roselli. La sua caratteristica peculiare è la struttura metallica di tre piani, rivestita da una “pelle” di fibra di vetro, che lo rende simile a un grande oggetto di design . In questa applicazione, l’uso di compositi in fibra di vetro ha semplificato l’installazione, in quanto il migliore rapporto peso/ volume ha ridotto le problematiche di movimentazione. È stata scelta Advantex, rinforzo in fibra di vetro prodotto da 3B, su licenza di Owens Corning. Ulteriore resistenza alla corrosione, al fuoco e all’acqua viene fornita dalla resina poliestere speciale la cui formulazione è tenuta riservata. I compositi bio Recentemente, con l’aumentare dei problemi legati all’inquinamento e la ricerca di nuove fonti di energia rinnovabile, è sempre maggiore l’interesse nei prodotti naturali che non danneggiano l’ambiente. Nel campo specifico dei compositi, la ricerca si sta concentrando soprattutto sull’utilizzo delle fibre naturali. Sono chiamati biocompositi quei tipi di FRP che derivano completamente o parzialmente dalle piante. Da una decina d’anni l’interesse per questi prodotti è sempre cresciuto e in molti casi si è arrivati all’utilizzo industriale di biocompositi. Per esempio, le fibre 92 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 naturali corte e la polvere di legno sono usate come filler in edilizia, componenti automobilistici come cruscotti e pannellature, arredi e treni. Le fibre vegetali lunghe che si ottengono da lino, canapa, bambù, iuta, sono utilizzate come rinforzo strutturale per sostituire la fibra di vetro. | www.admnetwork.it | follow us on | What are composite materials? Composite materials can be described as aunion of two or more different materials that, once combined together, give rise to a totally new product that has much better propertiesthan its single components. They are used in a quite infinite range of applications: medical and design, aerospace and automotive, as well as building and railway; there is an endless list of possible uses for these materials. Composite materials must not be confused with plastic. In fact, when you add to plastic a reinforcement material, the final product is one of the most resistant and versatile that you can imagine. Not without reason synonym of composites materials is the acronym FRP (Fibre Reinforced Plastic) that represents the combination between a polymeric resin (polyester, epoxy, vinyl, phenolic) and a reinforcement fibre that can be glass, carbon, Kevlar and even hemp or bamboo, flax (in the case of biocomposed materials). You add to these base elements, other materials in order to modify and improve the final product. Some RISERVATO AGLI ABBONATI A+D+M LAVAZZA A MODO MIO TI DEDICA DUE OFFERTE ECCEZIONALI. SCEGLI IL COLORE CHE FA PER TE! 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(principale)________________________________________________________________________________________ Nome ________________________________________________________________________________________________ Tel. (alternativo) ______________________________________________________________________________________ Via_______________________________________________________________________________________ N ________ Codice Fiscale/P.IVA __________________________________________________________________________________ Città__________________________________________________________________________________ CAP ________ Data __________________ Firma ________________________________________________________________________ VUOI ESSERE ISCRITTO A MIO, IL CLUB A MODO MIO?* ■ Sì ■ NO (L’accesso al Club non sarà immediato, ma successivo ad un contatto telefonico o via e-mail di Lavazza che provvederà a fornirle i dettagli utili e le modalità di accesso al Club) Le macchine Lavazza A MODO MIO funzionano esclusivamente con cialde Lavazza A MODO MIO. Offerta valida fino ad esaurimento scorte e comunque non oltre il 31/05/2012. Il presente ordine è valido ed eseguibile esclusivamente sul territorio italiano. DIRITTO DI RECESSO (D.lgs. 206/2005). Il Consumatore ha facoltà di recedere dal contratto mediante lettera raccomandata a/r o fax, da inviare a Lavazza ai recapiti riportati sul presente buono d’ordine. Il recesso deve essere esercitato entro e non oltre 30 giorni, decorrenti dalla data di consegna dei prodotti. Lavazza, non appena ricevuta la lettera di recesso, contatterà telefonicamente il Consumatore al fine di comunicare l’indirizzo ove i prodotti dovranno essere rispediti; il Consumatore restituirà quindi i prodotti a Lavazza entro e non oltre i successivi 10 giorni lavorativi. Lavazza, nei 30 giorni successivi restituirà integralmente il prezzo versato dal Consumatore. Le spese di spedizione dei prodotti a Lavazza sono a carico del Consumatore. Condizione essenziale per l’esercizio del diritto di recesso è l’integrità delle confezioni restituite. Per ulteriori informazioni circa l’esercizio del diritto di recesso può essere contattato il Servizio Clienti Lavazza A Modo Mio - Corso Novara, 59 - 10154 Torino (Italia), Tel. 011 30 20 300 - Fax 011 23 98 333 - [email protected] ESECUZIONE. Lavazza darà esecuzione al presente ordine senza necessità di preventiva risposta. INFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 196/2003. Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003, Le comunichiamo che i Suoi dati personali, raccolti a seguito della Sua registrazione come "Consumatore Lavazza A Modo Mio", saranno trattati e conservati presso la LUIGI LAVAZZA S.p.A. per la creazione di una banca dati consumatori. Il conferimento dei dati è facoltativo, ma necessario per consentirLe di usufruire di tutti i vantaggi riservati ai Consumatori Lavazza A Modo Mio registrati. I Suoi dati personali non saranno comunicati o diffusi a terzi, fatta eccezione per la comunicazione a primarie società terze incaricate da Lavazza della gestione dell’iniziative promosse per i Consumatori Lavazza A Modo Mio. Ove da Lei espressamente di seguito autorizzato, i Suoi dati personali potranno altresì essere trattati e/o comunicati a primarie società terze incaricate per analisi su abitudini e scelte di consumo ed elaborazioni statistiche, operazioni di vendita diretta e per l’eventuale invio di materiale pubblicitario e altre iniziative promozionali e di marketing relative ai prodotti Lavazza, anche attraverso l’utilizzo del Suo indirizzo di posta elettronica o utenza di telefonia mobile o attraverso messaggi del tipo Mms (Multimedia Messaging Service) o Sms (Short Message Service). In ogni momento, ai sensi dell’art. 7, Lei potrà avere accesso ai Suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a: LUIGI LAVAZZA S.p.A. - Corso Novara 59 – Torino (TO) Tel 011/2408400 - Fax 011/2398333 - e-mail [email protected] L’informativa completa in merito al trattamento dei dati da parte della LUIGI LAVAZZA S.p.A. è disponibile sul sito www.lavazza.it CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI. 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Advantex, a glass fiber reinforcement produced by 3B, under Owens Corning licence ↓ Nastro di rinforzo in carbonio e vetro / Carbon - glass ribbon reinforcement ↓ Feutralin, materiale isolante per assorbimento acustico, Eco-Technilin. / Flax underlay for the acoustic absorption, Eco-Technilin. 94 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 characteristics of the composites materials are: lightness, traction resistance, impact resistance, corrosion resistance, dimensional stability, installation easiness and the chance to obtain almost every form and finish. To design using these materials it is fundamental to know very well the components and the working techniques and it is necessary to be perfectly aware of the expected results. Composites if correctly used, can lead to better results than traditional materials. After a period of exponential growth, the industry has naturally suffered from the global economic crisis, but in a smaller way and now it is showing favorable growth prospects. Furthermore, it is important to remember that Italy is the third European producer of composites materials. Not with standing the difficult world economy situation, the composites materials production can be considered one of the few expanding. The goal of these pages dedicated to these fascinating materials, that will play a bigger and bigger role in all industry sectors, is to describe technologies, utilizations, market tendencies and anything that can be helpful and stimulating to the building industry and design. Thanks to the great potentialities offered by composite materials it is possible to realize sinuous, sof tand hollow shapes, of big dimensions in a unique piece etc., characteristics that cannot be obtained with other materials. Composite materials have been used, in Italy, mostly for restoration and consolidation works but their possibilities in architecture and product design world are actually, unlimited as shown by the case of the Sheraton Malpensa Airport Hotel building designed by the Roman architecture office “Studio King & Roselli”. Its peculiar characteristic is the three floors metal structure, covered with a “skin”made of glass fibre, that makes it similar to abig design object. In this application, the useof glass fibre composite materials has made the installation easier, since the better relation weight/volume has reduced the movement problems. Advantex, a glass fibre reinforcement produced by 3B, under Owens Corning licence was chosen. A further resistance to corrosion, fire and water comes from the special polyester resin having a formulation still kept secret. Bio composite materials Recently, with the increase of problems concerning pollution and the research for new renewable energy sources, there is a growing interest in natural products that do not damage the environment. In the specific field of composite materials, the research is concentrating, above all, on the use of natural fibres. They are called bio composite materials those kinds of FRP that totally or partially derivate from plants. The interest for this kind of products has been growing during the last ten years and in many cases they have been employed in the industry. For example, short natural fibres and wood dust are used as fillers in building industry, car components such as dashboards and panels, furnishings and trains. Long vegetal fibres obtained from flax, hemp, bamboo, jute are used as a structure reinforcement to substitute glass fibre.used as a structure reinforcement to substitute glass fibre. Milano Architettura Design Edilizia Il futuro è adesso Prodotti, soluzioni e tecnologie per progettare e costruire il futuro. Incontri ed eventi per un'architettura sostenibile e sicura. Un solo grande appuntamento, MADE expo l’unica fiera internazionale dell'edilizia. Fiera Milano, Rho 17_20 ottobre 2012 MADE expo è un’iniziativa di: Organizzata da: MADE eventi srl MADE eventi srl tel. +39 051 6646624 s +39 02 80604440 Federlegno Arredo srl [email protected] s [email protected] Promossa da: A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 95 www.madeexpo.it EZIO MANZINI PREMIATO CON LA SIR MISHA BLACK MEDAL AWARDS Edited by Chiara Dadda Il Professor Ezio Manzini è stato insignito con la Sir Misha Black Medal 2012, premio per la carriera nel campo della formazione nel Design. Il prestigioso riconoscimento internazionale è stato conferito l'8 marzo con una cerimonia al Royal College of Art di Londra. Manzini ha lavorato a lungo nel settore del Design della sostenibilità e, più recentemente, dell’innovazione sociale per la sostenibilità. La sua storia professionale al Politecnico di Milano lo ha portato ad occuparsi di Design dei materiali negli anni ‘80 e di Design strategico negli anni ’90. Sempre al Politecnico si è occupato, a partire dal 2000, di Design dei servizi. Molteplici le sue esperienze in realtà e istituzioni dedicate al design: dalla direzione della Domus Academy negli anni ‘80 all’insegnamento in diverse università internazionali in Europa America ed Asia. La Sir Misha Black Medal per meriti nella formazione nel campo del Design è stata istituita nel 1978 a memoria di Sir Misha Black, affermato designer ed esimio docente al Royal College of Art. È uno dei riconoscimenti internazionali più prestigiosi nel settore design. www.mishablackawards.org.uk GOOD DESIGN AWARD 2012 AD ELLE Elle, disegnato da Matteo Nunziati per Rapsel, ha vinto il “Good Design Award”, istituito nel 1950 dal prestigioso Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design. Elle è un lavabo, un mobile, un piano di appoggio. Il tutto racchiuso in un unico oggetto polifunzionale realizzato in Hanex® e legno. Lavabo Freestanding di facile installazione che risalta la propria estetica grazie ad una struttura fatta ad Elle atta a celare la parte idraulica. La parte centrale è costituita da un mobile la cui composizione può essere personalizzata con cassetti e/o scaffali e la finitura scelta tra il wengè o il noce canaletto. Il “Good Design Award” era già stato vinto da Rapsel nel 1999, con il lavabo in acciaio inox X-Treme disegnato da Peter Büchele, nel 2009 con la serie One; “il bagno che non c’è”, design Matteo Thun and Antonio Rodriguez e con la vasca Arne, disegnata da Soda Design: N. Nasrallah e C. Horner, e nel 2010 con la vasca in legno di larice siberiano Ofurò, design Matteo Thun and Antonio Rodriguez. Matteo Nunziati collabora con grande successo con Rapsel da oltre 7 anni, realizzando prodotti d’avanguardia come i lavabi Yume e Nami. www.rapsel.it www.chi-athenaeum.org/gdesign PREMIO “DOMUS RESTAURO E CONSERVAZIONE” Il 28 marzo 2012, nella prestigiosa cornice di Palazzo Tassoni, sede della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, si è svolta la cerimonia di assegnazione del Premio Internazionale di Restauro Architettonico “Domus Restauro e Conservazione”. Il Premio, promosso da Fassa Bortolo in collaborazione con la facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, è nato dalla volontà di far conoscere l’opera di progettisti ed imprese specializzate, che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i principi conservatori nei quali la comunità scientifica si riconosce. L’intervento vincitore per la sezione opere realizzate è il restauro della Torre Bofilla (nelle foto) a Bétera, a Valencia (Spagna), condotto da Fernando Vegas e Camilla Mileto e dall’impresa di restauro UTE Freyssinet-Blauverd. Tre le medaglie d’argento assegnate: per la conservazione del complesso del Nagaur Fort, Rajastha (India), per l’intervento presso Il vecchio Archivio Nazionale a Stoccolma (Svezia) ed infine per gli interventi di restauro e musealizzazione nella basilica di Santo Stefano Rotondo, a Roma. www.premiorestauro.it www.fassabortolo.com 96 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 16>22 Aprile 2012 LA LAMPADA SPORE DI MURANO DUE VINCE L'IAI AWARDS 2011 MILANO DESIGN WEEK Spore, progettata dall’architetto Massimo Iosa Ghini per Murano Due, ottiene il premio IAI Awards 2011 (Best Design for Original Product Award) uno dei maggiori riconoscimenti nell’ambito del green design promosso da Asia Pacific Federation of designers, che ha lo scopo di promuovere lo scambio e la collaborazione tra gli architetti ed i designer dell’area del Pacifico con il resto del mondo. Spore è, infatti, una sofisticata lampada a sospensione dal design ricercato, capace di conferire originalità all’ambiente circostante. La sua figura amorfa ed irregolare è delineata da un velo di vetro soffiato e lavorato a mano che racchiude e protegge la luce all’interno. Le piastrine satinate o trasparenti sono state progettate per diffondere uniformemente il fascio intenso e puntuale dei LED. IAI Awards 2011 è un riconoscimento importante che premia l’attenzione riservata da FDV Group al design, alla tecnologia e alla sostenibilità nello sviluppo dei suoi prodotti, oltre che per la pregevole collaborazione con progettisti, architetti e designers di rilievo internazionale. Mostra espositiva architettura, design, edilizia An exhibition dedicated to architecture, design, building VIA TORTONA 15 - MILANO ww.fdvgroup.com www.iai-ap.org .PSLAB VINCE IL GOOD DESIGN AWARD 2011 COPPER IN ARCHITECTURE AWARD 2011 AD AVANTO ARCHITECTS I vincitori della 15esima edizione di “Copper in Architecture” - il concorso che celebra il meglio dell'architettura europea contemporanea, riconoscendo la crescente influenza del rame nel design moderno - sono stati proclamati a Bruxelles lo scorso settembre. Tra 66 progetti in lizza, il vincitore incontrastato è stato la Cappella di San Lorenzo, a Vantaa (Finlandia), progettata da Avanto Architects. Questa cappella collegata al cimitero mira a riconciliare le emozioni del lutto con le esigenze pratiche del funerale. L’edificio usa materiali simili a quelli delle vecchie strutture in zona e il tetto è in rame pre-inverdito, come quello della chiesa preesistente. Molti dei soffitti sono finiti in placche rimovibili di rame perforato. Le pareti vetrate verso il cimitero sono protette da una rete in rame patinato, che funge da schermo tra gli spazi della cappella e il suo esterno. Nella Cappella di San Lorenzo la giuria ha trovato un’atmosfera e uno studio altamente convincente nel maneggiare lo spazio, la luce e i materiali. In particolare, il rame è usato per evocare un tranquillo senso del divino, creando un luogo opportunamente solenne. PIERANDREIASSOCIATI PREREGISTRATION-LINE ph. kuvio.com Per la sesta volta consecutiva .PSLAB si aggiudica il GOOD DESIGN AWARD. Questa volta, ad essere premiato con il prestigioso riconoscimento, è un particolare progetto di lighting design che .PSLAB ha realizzato per la reception principale pre-registrati su www.hsdesign.it e potrai: di una residenza privata a Beirut (Libano). Il sistema di corpi illuminanti- evitare posti a le code alla reception soffitto è stato studiato con l'obiettivo di unificare lo spazio, fornendo un- modello ricevere news e aggiornamenti visivo, attraverso la ripetizione di un modulo. Il modulo - una spaccatura lungo - prenotare il tuo appuntamento con gli espositori di Home Spa Design un cilindro in due corpi e mezzo, in finitura bianca - è stato capovolto variando sponsor company space inmain densità. I coperchi alla sommità dei cilindri sono piegati in un angolo in modo da nascondere alla vista la luce diretta e creando, in tal modo, una pelle sulla &/,0$7,==$=,21( superficie degli apparecchi con uno scenografico effetto a scaglie di pesce. Il GOOD sponsor AWARD, giunto alla 61esima edizione, è stato istituito nel 1950 dal Chicago DESIGN Athenaeum Museum of Architecture and Design con il compito di selezionare e premiare i prodotti di design e le architetture più innovativi ed originali a livello internazionale. www.pslab.net www.chi-athenaeum.org/gdesign ph. Jani Laukkanen SERGIOBIZZARRO PIETROGAETA MARCOPIVA FABIOROTELLA LUCASCACCHETTI www.avanto.to www.copperconcept.org INTERIOR INNOVATION AWARD 2012 AL SISTEMA LETTO OPEN SPACE DI CLEI Lanciato al Salone del Mobile di Milano 2011, il sistema letto richiudibile Open Space di CLEI ha vinto l'"Interior Innovation Award Winner 2012" ed è stato esposto all'interno della mostra speciale allestita durante la fiera IMM di Colonia che si è tenuta dal 16 al 22 gennaio scorsi. Le sue caratteristiche innovative, unite ad una linea pulita e di design lo hanno messo in luce presso il German Design Council, ideatore nel 2002 di uno dei premi più prestigiosi del settore arredamento in tutto il mondo. Disegnato da Pierluigi Colombo e da Oscar Grimoldi, Open Space è disponibile sia nella versione letto singolo sia nella versione letto matrimoniale. È un sistema attrezzato con comodini laterali, richiudibile all’occorrenza, ad elevati contenuti estetici e tecnologici, dove anche la rete del letto, realizzata media partnerin alluminio collegati tra loro, è brevettata. Open Space è completamente autoportante. con estrusi Oltre a non avere alcuna struttura in legno che sostiene la rete, risulta bilanciato perché collegato direttamente al muretto posteriore di testiera che funge da zavorra. La struttura inferiore in lamiera web partner funziona sia come contenimento per le molle che come collegamento al muretto posteriore. www.clei.it www.german-design-council.de/en concepted & organized by: A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 97 TRADE Text by Paola Ferrario UN ESEMPIO DI REALTÀ DISTRIBUTIVA IN CUI LA COSTANTE ATTENZIONE ALL'EVOLUZIONE DEL MERCATO SI È RIVELATA VINCENTE Scelte dinamiche AN EXAMPLE OF DISTRIBUTIVE REALITY WHERE THE CONSTANT ATTENTION FOR THE MARKET EVOLUTION TURNED OUT WINNING CICIRIELLO Via Provinciale per Grottaglie, Km. 1 72029 Villa Castelli (BR) Tel. 0831 895404 www.ciciriello.it 98 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Intuito e intraprendenza guidano la Ciciriello, storica realtà commerciale pugliese dell'arredobagno e del settore termo-idraulico. Giovanni Ciciriello - il suo fondatore e attuale titolare - ha infatti saputo cogliere le evoluzioni del settore modulando la propria attività in base ai cambiamenti del mercato. Negli anni ha potenziato l'offerta nel campo dell'arredobagno, trasformandola nel core business aziendale. Ad essa ha affiancato le ceramiche per pavimenti e i rivestimenti. Da sempre i suoi partner sono realtà che puntano sulla qualità dei materiali, la ricerca e l'innovazione dei prodotti. A+D+M l'ha intervistato per voi. Quando nasce la sua società? Nel 1976 decisi di aprire insieme a mia moglie Maria a Villa Castelli (Br), una società familiare nel settore termo-idraulico con una sezione dedicata all'arredobagno. Ben presto capii che il mercato Dynamic choices si stava evolvendo e che proprio questa categoria merceologica stava subendo una profonda trasformazione. In che senso? Il bagno negli anni si è trasformato da semplice ambiente di servizio in “sala da bagno”. È diventato cioè un luogo più personale dove raggiungere uno stato di benessere psico-fisico in cui le scelte dei materiali e degli arredi sono fondamentali. Quindi la sua è stata una scelta vincente... Direi di sì! Attualmente oltre alla storica sede di Villa Castelli (la cui showroom di 4.000 mq è suddivisa in spazi ad hoc destinati a ciascun fornitore e ai suoi prodotti), abbiamo anche un altro punto vendita di 180 mq a Martina Franca (Ta). Da sempre i nostri fornitori rappresentano l'eccellenza del Made in Italy. Le ceramiche, con il loro 60% di fatturato, rappresentano il nostro core business. Il 40% rimanente viene suddiviso equamente tra rubinetterie, sanitari e wellness. Attualmente la mia società si avvale di 30 collaboratori. Abbiamo anche ricevuto alcuni importanti riconoscimenti. Quali premi avete ricevuto? A parte alcuni riconoscimenti a livello locale, nel 2009 abbiamo ottenuto il “Cersaie - Confindustria Ceramica Distributor Award”, di cui sono molto orgoglioso. Siamo stati selezionati per la competenza e la professionalità dimostrate negli anni e per gli investimenti volti alla promozione delle piastrelle di ceramica italiane. Qual è la vostra mission? Perché l'architetto e il progettista dovrebbero rivolgersi a voi? Innanzitutto offriamo solo prodotti selezionati, di aziende che hanno posto la qualità e la ricerca al centro del loro business. Il cliente che si rivolge a noi viene accompagnato in ogni fase dell’acquisto e gli viene garantito anche un accurato servizio post vendita. Ricercatezza, creatività, innovazione e passione sono i valori che alimentano il nostro modo di essere ed interpretare il lavoro, valori che trasmettiamo con corsi di formazione, eventi ed incontri con le figure di spicco delle aziende di settore. Il mese scorso, ad esempio, abbiamo ospitato presso il nostro showroom di Villa Castelli un incontro organizzato da Ceramica Sant'Agostino in collaborazione con il vostro A+D+M Network che ha riscosso molto successo, costituendo un momento di approfondimento per i progettisti invitati su tematiche quali la sostenibilità ambientale. IntuitionandinitiativeleadCiciriello, historical commercial reality in Puglia for bathroom fixtures and furnishings and for the thermo-hydraulic field. Giovanni Ciciriello – its founder and actual owner – has, in fact, caught the sector evolutions modulating his own activity following the market changes. All throughout the years he has developed the offer for what concerns bathroom fixtures and furnishings making it the company’s core business. He has put beside it floors tiles and coatings. His partners have always been realities that point on materials quality, research and products innovation. A+D+M has interviewed him. When was your company born? In 1976 I decided to open, together with my wife Maria in Villa Castelli (Brindisi), a family company in the thermohydraulic field with a section dedicated to bathroom fixtures and furnishings. Quite soon I realized that the market was evolving and that this category in particular was passing through a deep transformation. In what sense? Bathroom in year has transformed from a service place into a “room for bath”. That is to say that it has become a more personal place where to reach a psycho-physical wellness state and where the choice of materials and furnishings are fundamental. Then yours revealed itself as a winning choice... I would say so! At present, apart from the historical seat of Villa Castelli (its 4.000 square metres show room is divided in spaces specifically destined to every supplier and its products); we also have another shop of 180 square metres in Martina Franca (Taranto). Our suppliers have always represented the Made in Italy excellence. Tiles, with their 60% of our sales proceeds, represent our core business. The remaining 40% is equally divided among taps and fittings, sanitary fixtures and wellness. At present my company has 30 members. We have also got some important acknowledgements. Which prizes did you win? Apart from some local acknowledgments, in 2009 we obtained the “Cersaie - Confindustria Ceramica Distributor Award” that I am very proud of. We were selected for our competence and professionalism shown in years and for the investments aimed to the promotion of Italian tiles. What is your mission? Why should architects and designers address to you? First of all we offer only selected products, from companies that have put quality and research at the centre of their business. Our customer is assisted in every single phase of his purchase and we guarantee a careful service after selling, too. Refinement, creativity, innovation and passion are the values that feed our way of being and interpreting our work, values that we transmit with training courses, events and meeting with the leading figures of the field’s main companies. Last month, for example, we housed in our showroom in Villa Castelli a meeting organized by Ceramica Sant’Agostino in cooperation with your A+D+M network that had a great success, establishing a moment of investigation for the invited designers on themes like environment sustainability.| www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 99 IN BREVE Edited by Chiara Dadda speciale MILANO DESIGN WEEK 2012 | www.admnetwork.it 100 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 | follow us on | CORIAN® COLOUR EVOLUTION In mostra i nuovi colori di DuPont™ Corian® e le sue interpretazioni da parte di quattro dinamiche aziende leader e designer che includono e15 dalla Germania (design di Philipp Mainzer), Moustache dalla Francia (design di François Azambourg, Inga Sempé, Ionna Vautrin, Benjamin Graindorge, Sébastien Cordoléani), Rabih Hage dal Regno Unito (design di Rabih Hage), TAO Esterno dall’Italia (design di Setsu e Shinobu Ito). La fabbricazione di DuPont™ Corian® per le creazioni presentate a “Corian® Colour Evolution” sarà realizzata da Altha® (Italia), Clarendon Fabrications (Regno Unito), Crea Diffusion (Francia), Industrie-Manufaktur Hasenkopf (Germania). LED Luce e Dintorni (Italia) contribuirà alla mostra con avanzate soluzioni di illuminazione. Exhibition concept: Giorgio Zaetta. Via Savona 35 | 16 aprile h. 10-23 | 17-22 aprile h. 10-2 www.corian-colour-evolution.com JACUZZI SASHA MI - Unicità ed esclusività, alto design ed elevata adattabilità agli ambienti domestici: SASHA-MI rappresenta oggi la nuova versione del benessere a portata di casa. Costituita da due moduli (la sauna da una parte e hammam/doccia emozionale in un’unica soluzione dall’altra), SASHA-MI racchiude, anche se in un’area ridotta, la stessa dimensione percettiva ed emozionale che ha reso Sasha un luogo magico dove gli effetti benefici dell’acqua e del calore rigenerano corpo e mente per regalare un’esperienza di benessere intima e unica nel suo genere. Componenti tecnologiche innovative, design contemporaneo, linee pulite e minimal: SASHA-MI include tutte queste caratteristiche all’interno di uno spazio contenuto, permettendo un miglior adattamento a qualsiasi ambiente domestico, per vivere anche in casa un’esperienza in cui wellness e performance elevate si fondono naturalmente insieme. Design: Arch. Alberto Apostoli. Salone Internazionale del Bagno | Pad. 24 stand D08-D12 www.jacuzzi.eu ARTS & CRAFT IN BRERA Presso l'ex Chiesa di San Carpoforo, nell'ambito del Brera Design District, nella settimana del Salone del Mobile avrà luogo l'evento “Arts & Craft in Brera”. Un progetto, a cura dell'arch. Roberto Semprini, di rilettura di un particolare movimento storico, quale appunto quello fondato in Inghilterra nel XIX secolo da William Morris, che in questo momento di crisi economica e di cambiamenti epocali, intende porre nuovamente al centro il lavoro dell’uomo e il suo benessere. I vari progetti di design verranno raccontati, in un allestimento scenografico d'effetto, unitamente alla costruzione dell'oggetto. Un racconto ideale che permette di risalire alla materia che compone l'oggetto e al pensiero che ne è all'origine. L'oggetto rivela la sua anima. Ex Chiesa di San Carpoforo | via Formentini 12 | 17-22 aprile www.robertosemprini.it NOVELLINI Novellini è tra i più importanti produttori italiani che opera nel settore del wellness e dell'arredobagno dal 1970. Con i suoi 40 anni di know how industriale, ha saputo distinguersi sul mercato italiano ed internazionale per la sua produzione di box doccia, vasche idromassaggio, cabine Hammam e termoarredi: annualmente, nei siti produttivi italiani e francesi, vengono prodotti 2 milioni di box doccia uniti a 10 milioni di metri lineari di profili di alluminio e 2 milioni di vetro temprato. In aggiunta alla produzione seriale e standardizzati, numerosi sono i progetti destinati allo spazio bagno "tailor made" realizzati cioè per Hotels, Spa & Wellness, ad abitazioni private o pubbliche o anche nel settore nautico. Con una innovativa tecnologia, denominata IN ART, che permette di realizzare la stampa serigrafica sulle superfici in vetro oggi Novellini si propone in modo innovativo con la sua collezione SOLE IN ART di termoarredi in vetro serigrafato e temprato e le sue cabine doccia KUADRA IN ART, le novità 2012 del Salone del Bagno: con una ampia gamma di decori per rispondere alle numerose esigenze di personalizzazione dell’ambiente bagno e non solo. Salone Internazionale del Bagno | Pad. 24 stand C01-C05 www.novellini.com A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 101 HOME SPA DESIGN aperta solo ad operatori professionali, è divenuta in soli tre anni un punto di riferimento di tutta la design week posizionandosi come uno degli eventi clou degli ultimi anni. Dal 16 al 22 aprile 2012 nella prestigiosa location del Magna Pars di via Tortona, HOME SPA DESIGN occuperà tutto lo spazio in esclusiva per dialogare con i visitatori sul tema del design emozionale attraverso il progetto, la creatività e la cultura contemporanea. Il leit motiv della mostra espositiva è l'emozione vista dal punto di vista dei progettisti ma anche da quello dei visitatori. La qualità progettuale incontra la qualità espositiva tra innovazione e perfezione, eleganza e stile: tutti elementi che contraddistinguono i progetti di FABIO ROTELLA, MARCO PIVA, PIERANDREI ASSOCIATI,STUDIO BIZZARRO e STUDIO SCACCHETTI in linea con lo spirito dei tempi e le tendenze future. "ABITARE IL DESIGN EMOTIONAL LIVING" PRIMO DI QUATTRO PRESTIGIOSI EVENTI CHE CARATTERIZZERANNO TUTTO IL 2012, È IL NUOVO VIAGGIO EMOZIONALE IDEATO DA CARLO MATTHEY INSIEME ALLO STAFF DI MY EXHIBITION CHE, CON I SUOI 120.000 VISITATORI, RESTA AD OGGI L'EVENTO PIÙ VISITATO DELLA SETTIMANA MILANESE DEL DESIGN. 16-22 APRILE 2012 MAGNA PARS DESIGN VIA TORTONA, 15 FUORISALONE MILANO TORTONA DESIGN WEEK 102 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Percorrere questa grande mostra espositiva equivale ad analizzare criticamente il design che fa parte della nostra vita quotidiana. Gli spazi ampi e ricercati evocano il futuro dello stile e del design declinato in tutto l’ambiente casa, bagno e benessere. HOME SPA DESIGN “Abitare il Design Emotional Living” è un palcoscenico dedicato ai progetti di 5 grandi protagonisti del progetto e alla loro visione dell'abitare del futuro. Ognuno darà forma ad arredi domestici utilizzando oggetti e materiali che ritiene più adeguati e che suscitano forti emozioni. Il risultato è una vetrina di soluzioni innovative che aprono il campo a nuovi linguaggi abitativi. "L'obiettivo di questa edizione" dichiara Carlo Matthey - titolare di My Exhibition e ideatore del format che raccoglie consensi da oltre un quadriennio - è trasferire al pubblico che ci segue e a quello che ci seguirá, un'interpretazione nuova ed emozionale degli spazi abitativi. La casa che conquista, che ama, che vive, che cambia attraverso l'introduzione di elementi che si rifanno all'uomo e alla natura e dai quali il visitatore è attratto e si riconosce" continua Matthey, "è il rifugio quotidiano, emotivo e sensoriale che rispecchia la personalità di ognuno." "All'interno di questa edizione" conclude Matthey, "ospitiamo il CARBON FIBER DESIGN CONTEST*, concorso che si propone di sensibilizzare architetti, designer e progettisti all’utilizzo della fibra di carbonio in settori nuovi rispetto a quelli tradizionali di applicazione, sfruttando e valorizzando le caratteristiche tecniche proprie del materiale: resistenza meccanica, leggerezza e modellabilità. Il concorso è rivolto al settore del product design (interni ed esterni) e punta a stimolare da un lato la ricerca di forme nuove intese come linguaggi tipici del materiale, dall’altro lato la ricerca di una innovazione nell’uso dovuta alle peculiarità della fibra di carbonio. CARBON FIBER DESIGN CONTEST è promosso da My Exhibition in collaborazione con Olympus-FRP, assieme a NCD Architects e deZign Studio, con il patrocinio dell’ADI Campania Associazione per il Disegno Industriale, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e della Confartigianato, e con il sostegno di Simonetta Pegorari, dell’Università Europea del Design di Pescara e di Medart, come occasione per portare avanti una ricerca sul materiale individuandone usi innovativi. LE 5 INSTALLAZIONI DI HOME SPA DESIGN 2012 DAY DREAM SpA - La stanza dei sogni Studio Bizzarro & Partners - Sergio Bizzarro Ci sono persone che non smettono mai di sognare, che non hanno paura di mostrare le loro emozioni. Ci sono persone che trattengono le loro emozioni e che hanno paura di sognare. Ci sono anche persone che non sanno sognare ma che vorrebbero provarci. A tutte queste persone è dedicata DayDream Spa: la stanza dei sogni. SURFING THE FUTURE Studio Marco Piva - Marco Piva SURFING THE FUTURE si propone come spazio tematico che indaga su nuove forme dell'abitare, per avvicinarsi ad un nuovo concetto di Casa, ripartendo dagli elementi fondativi: il Luogo, la Materia, l'Architettura, l'Uomo. Dall’acqua nasce la nuova soluzione abitativa concepita da Marco Piva per Home Spa Design 2012: Una CASA / NON CASA senza radici, che si situa metaforicamente su una zattera in mezzo all’Oceano e dalla sua acqua si fa nutrire, cullare e trasportare: una casa “galleggiante”, in continuo movimento ed evoluzione tra ecologia e sostenibilità, realizzata con l'utilizzo coerente di materiali naturali, sintetici e riciclati. THE QUEEQUEG’S ROOM Studio Scacchetti - Luca Scacchetti Come nel mitico baleniere di Melville, con il corpo interamente tatuato senza un centimetro di pelle priva di decorazione, così queste stanze vogliono essere un ragionamento sulla decorazione come strumento per nuove identità e drammaticità. La nudità ha sempre corrisposto ed accompagnato la nudità superficiale del bagno e del benessere, ma la decorazione si è progressivamente inserita ed è divenuta sempre più parte di un luogo comune che accompagna e segna la nostra fisicità. Così la patria ideale, lo spazio per definizione più fisico e corporeo dei nostri spazi domestici, il bagno, può accompagnarsi a nuove forme decorative in sintonia con i nostri vezzi corporei. Anche l’acqua, a caduta dai doccioni ed in moto nella vasca, non si presenta più liscia ma, nel movimento, diventa anch’essa decorazione. WELLBEING Studio Rotella - Fabio Rotella Fabio Rotella esplora il concetto di “Wellbeing”, come ricerca di un desiderio dello “stare bene” finalizzata al raggiungimento di una dimensione personale di ogni individuo, dove sentirsi protetti e a proprio agio. Prende vita un luogo accogliente, caloroso e domestico, caratteristiche peculiari di uno spazio dell’abitare ideale, che risveglia reminescenze primordiali. Una concept room, che esplora le sensazioni personali attraverso il fascino della sinestesia e della contaminazione dei sensi e che conduce l’ uomo a vivere i materiali, i colori, la luce, il clima e gli oggetti come strumenti che comunicano emozioni positive e sopite. Un luogo metaforico dove design, architettura, materiali e moda si fanno mediatori di un nuovo modo di pensare e di vedere. BUZZar Lounge Studio Pierandrei Associati - Alessandro M. Pierandrei, Fabrizio M. Pierandrei, Stefano Anfossi Ancora una volta Pierandrei Associati esplora la tematica degli spazi sociali estemporanei. Dopo l’ufficio nomade e i progetti per l’ospitalità diffusa e il benessere urbano, quest’anno con un astratto incontro tra la tecnologia e la natura, da forma al luogo del “passaparola”. Un moderno “BUZZar ”, luogo di condivisione e di scambio dove le persone possono incontrarsi per parlare, rilassarsi e vivere. Il termine “buzz” viene usato nel mondo web – in particolare nel marketing – per definire il passaparola attraverso la rete che connette aziende e persone permettendo di conoscersi meglio. La parola “buzz” è onomatopeica e richiama il ronzio delle api, uno sciame di persone che si incontrano in un ambiente definito dall’abbraccio tra tecnologia e natura. www.hsdesign.it www.myexhibition.it A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 103 TEMPORARY MUSEUM FOR NEW DESIGN 2012 In via Tortona 27, al Superstudio Più torna per il quarto anno, allargato dalla Extension al Superstudio 13, il Temporary Museum for New Design, manifestazione ideata per ospitare in modo originale i progetti di grandi brand ma anche di sicure promesse, seguendo il concept di successo "meno fiera e più museo". Il progetto di Gisella Borioli, con la direzione artistica di Giulio Cappellini, prevede una successione di 30 mostre, con presentazioni firmate dalle star del design come Italo Rota (per Samsung), Giulio Cappellini (per Alcantara), Carlo Colombo (per Cristalplant), i fratelli Fernando e Humberto Campana (per Cosentino), Oki Sato (per Nendo). Nel Basement il sorprendente vivaio di circa 90 nuovi nomi dal mondo. I numeri in crescita parlano più di mille parole: 40 brand internazionali, 100 nuovi designer da scoprire, 2 location, 3 ristoranti, 1 bookshop, 13.000 metri quadrati, partnership con 30 testate internazionali, attesi oltre 100.000 visitatori e 3000 giornalisti (dati 2011), con un aumento dei professionisti delle aree del Medio Oriente e asiatiche. Quest'anno l'evento propone una linea conduttrice inedita: TELLING A STORY, il design raccontato da parole, aforismi, lettering lungo il percorso comune del Temporary Museum con il pensiero di grandi architetti e intellettuali, per riflettere, per capire. Installazione grafica ad opera dell'artista Flavio Lucchini. Giulio Cappellini e Gisella Borioli 104 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Tra i numerosi argomenti proposti nei saloni del Superstudio Più: Esperienze. Percorsi sensoriali spiazzanti, realtà parallele e realtà aumentata. Design da vivere, emozioni da provare. Scenari fantascientifici portano il visitatore nel futuro della tecnologia, nelle case di domani. Due installazioni che evocano una foresta mistica e concettuale nella grande sala dedicata a Canon (by Toshiki Kiriyama). Uno spazio morbido e spiazzante in cui riposare ammirando l’installazione video del videoartist Yuri Ancarani per Alcantara (by Giulio Cappellini). Labirinto di immagini, luci, suoni per raccontare le fonti di ispirazione di Foscarini (by Vicente Garcia Jimenez). Ologrammi, giochi di luci e ombre per l’installazione “White Air” di Cristalplant & Poliform (by Carlo Colombo), con i risultati del contest tra i designer nati dopo il 1972. Arredi innovativi modulari e intercambiabili sostituendo le superfici per Ronda (by Giorgio Corrà), presentati tra proiezioni, tapis-roulant, installazioni virtuali. Evocando areoporti e grandi spazi pubblici Kusch+Co presenta una installazione scenografica che coinvolge tutti i sensi. Vi si narra la sua storia con testi, interviste, immagini e filmati, con luci, suoni e rumori e con materiali e prodotti (by Atelier Brückner). Con Diesel la casa (realizzata in collaborazione con Foscarini, Moroso e Scavolini) è casual, incentrata attorno alla nuova “Social Kitchen”, perfetta “party room” della propria abitazione. Con Samsung (by Italo Rota) si entra nel futuro, in un ambiente da scoprire attraverso la realtà aumentata. Lo spazio grigio e indistinto si trasforma e si anima passo dopo passo utilizzando il Galaxy Tab, che rivela una vita smart e una casa smart. A Solo Show. Personale su invito di Superstudio dedicata al nome più premiato dell’anno, lo studio giapponese NENDO, con una mostra tutta vetro e quasi “liquida”, “Still & Sparkling”, in collaborazione con Lasvit. Collettive dal Mondo. Com’è l’habitat, come si esprime la creatività, cosa amano in paesi lontani? Le collettive “Thailand’s slow hand design”, “Inredia”, “Wielkoplska Region” ci parlano di Tailandia, di Svezia, di Polonia attraverso oggetti, arredi, tessuti, accessori della vita quotidiana pensati dai loro migliori designer. Nuovi Talenti. Novità di rilievo è il grande spazio underground di circa 2.000 mq nel Basement di Superstudio Più, cui si accede da un nuovo ingresso indipendente collocato accanto all'ingresso principale, dedicato a giovani talenti di tutto il mondo. Discovering, other talents, other worlds, other ideas è un viaggio tra le promesse del design: 43 giovani progettisti italiani e internazionali e i 24 vincitori del concorso Ilide dedicato alla luce cui si aggiungono i 20 designer del progetto I Musei di Carta, piccoli oggetti pensati per gli shop dei musei italiani. Il giovane design visto in Discovering va poi in vendita online. Debutta infatti la collaborazione con il sito di e-commerce www. dalani.it per offrire ai designer proposti da Superstudio la possibilità di un ingresso diretto sul mercato con i prodotti contraddistinti dal logo SuperstudioSelection. In giardino. L’art-garden e le aree esterne accolgono grandi installazioni tra arte e design. Il marmo si trasforma in sculture nel percorso tra gli alberi in giardino di Turkish Stones, con otto sorprendenti presenze curate da grandi architetti internazionali, il berlinese Werner Aisslinger, l’olandese Richard Hutten, la coppia anglo-spagnola El Ultimo Grito (Rosario Hurtado & Roberto Feo), i turchi Ayse Birsel+ Bibi Seck, Can Yalman e Emre Arolat oltre ai lavori dell’argentino Alfredo Häberli e dell’inglese James Irvine. T TORTONA DESIGN WEEK 2012 SUPERS SUPERSTUDIO PIU’ / SUPERSTUDIO 13 via Tortona 27 / via Forcella 13 17 – 22 Aprile 2012, h. 10-21 www.superstudiogroup.com Spring by Toshiki Kiriyama per Canon Foscarini Inspire preview Omaggio a Morandi by Ilaria Marelli per I Musei di Carta Turkish stones, installation by Werner Aisslinger A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 105 TENDER RAIN® Vanta una gamma unica di soffioni e colonne doccia, prodotti ecosostenibili ed ecocompatibili che ricreano l’atmosfera di benessere delle migliori Spa e vengono realizzati interamente in Italia, con materiali di prima qualità e metodo costruttivo brevettato. L’inimitabile effetto pioggia genera un benefico massaggio quotidiano mentre i sistemi costruttivi innovativi e lo spessore minimale (modello depositato) dotano tutta la collezione di pregevoli caratteristiche: funzionamento ed erogazione costante dell’acqua a partire da bassa pressione, sistema antisedimentazione, risparmio idrico ed energetico, ugelli anticalcare. Tra gli ultimi gioielli della collezione vi è EMISFERO: soffione doccia a cupola, con o senza cromoterapia, Ø 450 mm, in ottone massiccio. Possibilità di attacco a muro o a soffitto. Design: Luca Scacchetti. HOME SPA DESIGN “Abitare il Design - Emotional Living” Magna Pars Design Via Tortona, 15 www.tenderrain.com CERAMICHE REFIN What's the colour? - Un’interpretazione multi materica di Cromie, firmata dal designer Lorenzo Damiani, la nuova collezione di grès porcellanato contraddistinta dal colore come elemento sostanziale: le quattro famiglie cromatiche studiate per l’azienda da professionisti del colore rappresentano un innovativo strumento progettuale, dotato di riferimento al sistema NCS - Natural Color System®©. “La possibilità di creare un legame cromatico esatto tra la piastrella e gli altri materiali del progetto mi ha interessato immediatamente per le sue enormi potenzialità - afferma Lorenzo Damiani - è una variabile che sposta gli equilibri, perché permette al progettista di creare un dialogo coordinato fra le Cromie di tutta una serie di materiali con cui, in precedenza, si faticava a interagire correttamente.” showroom Refin Studio | Foro Buonaparte, 68 | 16-22 aprile www.refin.it MITSUBISHI ELECTRIC CLIMATIZZAZIONE “Experience-Design” Mitsubishi Electric si avvale dell’opera di Alessandro Gedda, artista designer-pittore e AGP per un concept lab dove, in una magica atmosfera, un’esperienza fatta di suoni, voci, immagini svela gli innovativi prodotti di design e per il design di Mitsubishi Electric, esaltati dai colori dell'artista. Un cubo destrutturato introduce alle linearità di KIRIGAMINE ZEN il nuovo climatizzatore di design che unisce armonia e benessere; un'opera gigante di Marilyn racchiude e scopre ALASPLIT l’unico dispositivo automatizzato per l’incasso delle unità interne (split) di climatizzazione ed infine un'installazione dinamica svela, con la velocità di un guizzo, JET TOWEL l’eco asciugamano elettrico del XXI secolo. HOME SPA DESIGN “Abitare il Design - Emotional Living”- Magna Pars Design - Via Tortona, 15 www.mitsubishielectric.it CERAMICA SANT'AGOSTINO SURFING THE FUTURE - La nuova soluzione abitativa ideata dallo Studio Marco Piva per Home Spa Design al Fuorisalone 2012, mette in mostra la migliore produzione made in Italy: una kermesse d'eccezione in cui non poteva mancare Ceramica Sant'Agostino, azienda leader nel settore ceramico che ha fatto del Green il vero tratto distintivo e differenziante dell'alta qualità dei suoi prodotti. Lo Studio Marco Piva ha scelto il progetto MY DECOR di Ceramica Sant'Agostino, in cui il decoro non è più semplice dettaglio, ma diventa elemento centrale del progetto. A partire da un supporto di colore neutro (bicottura in pasta bianca) Marco Piva utilizzerà la materia ceramica per dare vita ad un disegno grafico capace di caratterizzare lo spazio di SURFING THE FUTURE in maniera esclusiva, in un gioco accattivante di texturizzazioni, luci e trasparenze. SURFING THE FUTURE by Studio Marco Piva - HOME SPA DESIGN “Abitare il Design - Emotional Living” Magna Pars Design - Via Tortona, 15 www.ceramicasantagostino.it AKANTO DESIGN Akanto Design mette in mostra al Fuorisalone 2012 i suoi pannelli in resina prefiniti, un prodotto tailor-made, unico e inimitabile, pensato per le specifiche esigenze del progettista. Akanto Design gioca con la materia, il colore e la forma: per vestire l’architettura a misura della propria creatività. Superstudio Più | FRAMMENTI by DPSA+D Silvio De Ponte HOME SPA DESIGN “Abitare il Design - Emotional Living” DAYDREAM SPA Studio Bizzarro & Partners - THE QUEEQUEG’S ROOM Studio Luca Scacchetti - WELLBEING Studio Fabio Rotella Spazio Pontaccio | BELIEVE IN BEAUTY by Studio Marco Piva www.akantodesign.com 106 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 SCHONHUBER MAMOLI ROBINETTERIA FRANCHI Ladybug TOOL - Un- Una singolo seduta elemento avvolgente meccanico, ed elegante ripetutoche e declinato dona un intocco un gioco di raffinata compositivo creatività di elementi, agli ambienti permette grazie di creare alle sue unalinee seriemorbide completaeddiinnovative. rubinetteriaRealizzata ed accessori in fibra innovativa Jalan, per unasoluzioni resina sintetica tecniche resistente e purezza formale. agli agenti Un’idea atmosferici semplice, e interamente basata sul concetto intrecciata archetipico a mano, del Ladybug rubinetto è capace e delladisua trasformare funzione. gli Perfetto spazi connubio e di accogliere di meccanica gli ospitidiventata creandoespediente ambienti intimi estetico, e confortevoli. TOOL propone Il perfetto con un gioco equilibrio sottile tradiglielementi ampi volumi modulari, e la componibili leggerezza della e flessibili, forma crea un nuovo una seduta modo didiabitare grandeil impatto bagno. scenografico A partire dall’perfetta elementopercaratterizzante tutti gli ambienti la bocca, esterni,ripetuto, così come giratopereglideclinato spazi interni. prendono vita gli elementi di una Ladybug linea di arreda prodotticonmolto grande flessibile personalità ed estremamente creando nuoveespandibile inedite prospettive. che, partendo dai miscelatori, si allarga, per arrivare Design: ad accogliere Luca Trazzi. essenziali accessori bagno che completano la famiglia con armonia. Design: Studio Spalvieri/Del Ciotto. Salone Internazionale del Bagno | Pad. 22P/1 stand G24 www.schoenhuberfranchi.com www.mamoli.com TERAPLAST GUGLIERMETTO FRATELLI MULTIPLI EXPERIENCE Roma “KIT CREATIVO” Luce Outdoor Collettiva - Elemento di Art diDesign arredoMade la cui in Turin forma richiama le arcate classiche del Colosseo, creando allo stesso tempo I fratelliunGugliermetto oggetto di moderno hanno ripreso designladalle loro attività linee pulite e, richiamando e raffinate,intorno abbinate a sé aalcuni coloritradecisi i giovani, e di aitendenza quali avevano (disponibile in bianco dato fiducia - rossonegli - nero annie’70variconaltri la Gufram, colori a Gianni richiesta). Arnaudo, Si adatta Ugo Nespolo, perfettamente Piero Gilardi, ad arredare che hanno sia ambienti in seguitoindoor acquisito che outdoor (nella fama versione internazionale con kitinluce moltissimi nel colore musei bianco nel neutro), mondo, definendosi garantisconocosì l’autentica come oggetto continuità polivalente della storia, e di grande che noneffetto, può il tutto sotto essereil segno trasferita del con Madeuna in Italy. semplice transazione commerciale. Nella foto: Papì, la nuova seduta ironica ed iconica Materiale: disegnata polietilene da Gianni Arnaudo, - Dimensioni personalizzabile : 39 x 39 x 100 nellacmcombinazione dei colori. Accessori disponibili: Fix Wall per ancorare il vaso al muro + impianto luce per la versione Outdoor. NHOW Hotel 1st floor hall | Via Tortona 35 | 17-22 aprile | inaugurazione: 16 aprile h. 15-21 www.multigexperience.it www.teraplast.com PRISMA MASTELLA ARCHITECTURAL DESIGN BY PERFORMANCE IN LIGHTING Steel Fiore all’ Round occhiello Leddell’ - Serie arredobagno di apparecchi Made ina Italy, led daMastella incassoDesign a terrapresenta in classele IIproprie costituiti innovative da: corpo soluzioni e controcassa per il bagno: in tecnopolimero prodotti di forteautoestinguente tendenza e design e diffusore capaci diinfondere vetro trasparente, creatività, qualità schermo e funzionalità, in microfusione un mix diperfetto acciaioottenuto inox addalla altissima penna purezza, di designer sistema affermati di connessione coordinati dall'esperienza alla rete stagno. e dalL'acciaio gusto creativo inox degli di Antonio schermi, Mastella, privo fondatore di verniciatura, dell'azienda. è inalterabile eAnahita resistente è unaall'usura. vasca freeGlistanding apparecchi in K-Plan Steel(una Round fusione Led disono resineparticolarmente e minerali derivati indicati dall’alluminio, per l'illuminazione che dona aloutdoor manufatto di architetture un aspetto compatto, e percorsi non e disponibili poroso, acon tuttaledpasta, bianchi, altamente blu e ambra. igienico,Leresistente versioni Steel e piacevole Round 90°-180°-360° al tatto): il concetto sonodella costituite forma daa spirale scherminasce con emissione dall’intenzione radiale di evocare, per impiego con come un segno segnapasso sempliceeedisponibili deciso, la fluidità con leddell’ bianchi acquae blu. e raffigurare un protettivo Nella abbraccio foto: Steel al quale Round abbandonarsi Led 90° con negli luceintimi blu. momenti di relax. Design: Marco Baxadonne. Salone Internazionale del Bagno | Pad. 22 stand B26-B30 www.mastelladesign.it www.performanceinlighting.com VITRA HOMINES ENERGETICI Waver Un allestimento - La poltrona carico che diha energia, assorbitoquello in una che nuovaItalo estetica Rota iprogetta materiali per e i principi Repowerdi progettazione alla Triennaledegli di Milano. sport all’Earia di energia aperta, che si tratta, sono stati letteralmente: fonte di ispirazione perché Repower per il progetto. – operatore Su questa elettrico poltrona, internazionale composta -dapresenta un tessuto perteso la prima su una volta struttura sul palcoscenico in tubolare d'acciaio, del FuoriSalone si ha launa sensazione serie di iniziative di fluttuare legate comeallesospesi fonti energetiche, nell'imbragatura al territorio, di un parapendio. all’innovazione Davantitecnologica, il sedile è alla agganciato mobilitàa sostenibile, due cinghie aiappese servizi.allaUn struttura, progetto che visionario vengono e ricco poi adicoprirla idee nuove, rivestendone dove il binomio la parte energia superiore. e bellezza La struttura si coniuga in tubolare con quello d'acciaio di uomo è statae territorio, progettataininun’armonia modo da offrire possibile. la flessibilità I progettidiesposti una sedia sonoflettente stati realizzati e, insieme da Italo a un Rota cuscino insieme per laanuca, Repower: crea un progettista notevole comfort e un’azienda di seduta. cheGrazie hannoaiintrecciato, materiali impermeabili, da alcuni anni,Waver un proficuo può essere sodalizio usata professionale, anche come poltrona accomunati per il dalla giardino stessa o la visione terrazza.olistica e sostenibile del fare. Design: Konstantin Grcic. Triennale di Milano | viale Alemagna 6 | 17-22 aprile | h. 10.30-22 | inaugurazione: 17 aprile h. 19 www.triennale.it www.vitra.com SKEMA WT AWARD 2012 Outside Premio all’innovazione - Sistemi per l’tecnologica esterno comprendenti di rilievo internazionale le linee di rivestimenti che si avvaleMARINA della costante decking,attività WALL border di ricerca e SKIN, e monitoraggio la parete ventilata dell’Osservatorio per rivestimenti Well-Tech di superfici e che ogni esterne. anno Skema seleziona oggitracompleta centinaialadipropria prodottigamma i sessanta con iche prodotti si sono perdistinti le applicazioni a livello verticali, internazionale permettendo per innovazione così di creare tecnologica uno spazioe valori completo di sostenibilità, all’aperto peraccessibilità vivere i giardini e qualità e gli spazi dellaverdi vitainemodo li sottopone nuovo. Prima all’autorevole di tutto proteggendo giuria di WTlaAward. privacy,Leinoltre categorie offrendo spaziano la possibilità dall’auto,diall’elettrodomestico, creare pareti da giardino dai materiali e fioriere,eco-compatibili angoli relax e divisori alle nuove a varieforme altezze. di energia Disponibili rinnovabile. negli stessi colori dei pavimenti (terra di Siena, antracite, pietra lavica, perla) si possono abbinare Nella foto: pareti LuminAID e terrazze. solar light, lanterna gonfiabile e portatile in polietilene vinil acetato, flessibile e fotovoltaica, selezionata al WT Award 2012 nella sezione Qualità della vita. Palazzo Isimbardi, C.so Monforte 35 | 17-22 aprile h. 10-19 | premiazione: 18 aprile h. 18 www.skema.eu www.well-tech.it A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 107 FOCUS Photos by Piuluce.com, Torino Trasparenza, leggerezza e design BENCORE PER IL PROGETTO DI RESTAURO DELLA SEDE DELLA FONDAZIONE SAN PAOLO A TORINO BENCORE Via S. Colombano, 9 54100 Massa (Ms) Tel. 0585 83012 www.bencore.it 108 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Trasparenza, leggerezza, design, prestazioni meccaniche, installazione, riciclabilità dei materiali e risparmio di materia prima fanno sì che i prodotti Bencore rappresentino la scelta ideale per il restauro delle partizioni interne dei locali del Palazzo di Piazza Bernini a Torino. L’intervento di recupero del palazzo tardo ottocentesco progettato da Giuseppe Davicini in fregio alla piazza Bernini in Torino prevede una serie di azioni, quali il ripristino del disegno originario delle arcate nelle pareti dei corridoi; l’introduzione di volte a padiglione, al di sotto dei solai in cemento armato realizzati nel dopoguerra; l’introduzione nella copertura di una serie di abbaini di disegno coerente con il carattere dell’edificio; la sostituzione dei serramenti esistenti con serramenti nuovi di eguale disegno a quelli storici; la reintroduzione delle finiture originarie dei pavimenti in legno nelle stanze e in formelle di cemento nei corridoi; la decorazione degli ambienti con colori coerenti con quelli originari; il recupero della finitura con mattone a vista delle pareti e delle volte nei piani dell’interrato e del sottotetto. Sempre nella medesima logica di attenzione ai valori dell’edificio storico si è ricorso, per le partizioni interne dei locali, all’introduzione dei pannelli Bencore. Bencore è stata chiamata a fornire i pannelli Starlight Plus (pannelli compositi con anima alveolare in policarbonato rivestita con resina co-Poliestere incolore satinata) dello spessore di 36 mm per le partizioni interne dei locali, per ottenere pareti leggere e semi trasparenti sorrette ora da esili pilastrini metallici circolari, ora da strutture interne, in modo da garantire la chiara percezione della differenza tra gli ambienti di lavoro e la spazialità dell’ambiente storico. Le motivazioni di questa scelta interessano la ricerca di trasparenza e luminosità: i prodotti Bencore sono tra i pochi prodotti in cui tecnologia, ecologia e design si coniugano perfettamente offrendo un abbinamento di prestazioni meccaniche, leggerezza, trasparenza e colore uniti ad una forte caratterizzazione estetica che li rendono unici nel loro genere. Bencore da oltre 10 anni produce in Italia pannelli di alta gamma per l’architettura di interni, collaborando in tutto il mondo con architetti e progettisti di fama mondiale. Opera: Ristrutturazione di Palazzo Bernini, nuovi uffici per l'Ufficio Pio e la Fondazione per la Scuola a Torino Committenza: Compagnia di San Paolo di Torino Architettura e coordinamento: Giovanni Durbiano e Luca Reinerio architetti | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 109 FOCUS Photos by Cortiana Il marmo: pura emozione quotidiana FLAVIO ALBANESE FIRMA EX-CAVE, LA NUOVA COLLEZIONE DI SCAVATI MARGRAF. SINTESI PERFETTA DI NATURA E TECNOLOGIA. MARGRAF Via Marmi, 3 36072 – Chiampo (VI) tel. 0444 475900 www.margraf.it 110 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 La scorsa edizione di Marmomacc, la fiera internazionale di riferimento per il settore litico, è stata terreno ideale di incontro tra l'esperienza e la professionalità di Industria Marmi Vicentini e il genio creativo di una personalità d'eccezione, Flavio Albanese. Già impegnato nel progetto di realizzazione della nuova sede Margraf a Chiampo (VI) - che inaugurerà a maggio di quest'anno - Flavio Albanese ha interpretato “Mutable Spirit”, il tema lanciato dalla quinta edizione di “Marmomacc Meets Design”, traducendo nel linguaggio del marmo, con la libertà espressiva che gli è propria, il mito di Apollo e Dafne - metafora della Metamorphosys totale, di spirito e materia. È la natura che si scopre, si rivela all'interno del lavoro umano e si trasforma attraverso la tecnica. Il curriculum illustre, e ultracentenario, dell'azienda si è così arricchito ulteriormente: non soltanto di uno spazio altamente suggestivo, ma anche di due nuove collezioni di scavati. L'indagine di Flavio Albanese sulla relazione tra tecnica e natura, infatti, si è allargata estendendosi anche agli oggetti del quotidiano: gli scavati Margraf firmati dall'eclettico creativo vicentino - risultato di questa ricerca - suggeriscono l'idea di una materia modellata dall’azione della natura, in cui le superfici cave sono scolpite simulando il lavoro lungo e irregolare del tempo e dell’erosione sulla massa litica. La serie Morandiana, in particolare, comprende tre diversi lavabi di forma conica, e deriva il suo nome dall'allestimento studiato per Marmomacc, dove le tre realizzazioni sono state presentate in sequenza proprio come gli oggetti delle famose nature morte di Giorgio Morandi in cui ricorrono forme elementari - e in particolare il tronco di cono, elemento molto frequente nei quadri del pittore. I materiali scelti vanno dal Bianco Laser al Nero Belgio, fino al Fior di Pesco Carnico® - marmo dalle delicate cromie grigie, bianche e rosa, di cui Margraf possiede l'unica cava di estrazione al mondo. La linea Foliage comprende invece due lavelli - in Nero Belgio e Bianco Laser - e una vasca ellittica in Bianco Venezia a forma di foglia che riprende il concetto arboreo di Apollo e Dafne proposto a Marmomacc come leitmotif dello spazio aziendale: la foglia viene proiettata su un piano tridimensionale, diventando un oggetto concavo la cui superficie esterna è tracciata da linee di modellazione ruvide, tangibili. Anche qui, come per i lavabi, l’idea di erosione, di plasmazione della materia attraverso il tempo e l’acqua, riporta l’oggetto artificiale alla sua dimensione più naturale, ricordandoci che il materiale di cui è composto è natura lavorata. Con la nuova collezione arredobagno Ex-Cave, Flavio Albanese crea una serie di oggetti che sono sintesi perfetta di natura e tecnologia, mentre Margraf - con i suoi materiali esclusivi e i suoi macchinari unici al mondo - si conferma partner ideale della progettualità contemporanea. Per trasformare il marmo in pura emozione quotidiana. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 111 IL PRIMO HOTEL A EMISSIONI ZERO DI MILANO SCEGLIE KALDEWEI AMBIENTI Edited by Chiara Dadda Tradizione e innovazione si uniscono nel progetto dell’Hotel Milano Scala, prima struttura alberghiera a emissioni zero a Milano. Un progetto d’insieme ben preciso, confermato dagli interni studiati dallo Studio Cibic e ispirati alla cultura teatrale ed operistica della città. Del tutto coerente con il concept che sposa ecologia ed eleganza è la presenza, nelle sale da bagno di camere e suite, dei prodotti Kaldewei. Espressamente voluti dall’architetto Luigi Marchetti, sono in grado di unire tradizione e spirito di innovazione, una caratteristica presente a pieno titolo nel patrimonio genetico dell’azienda tedesca. Funzionalità, massima ergonomia, durata e stile caratterizzano i prodotti Kaldewei, insigniti di oltre 60 premi internazionali di design e realizzati nello speciale acciaio smaltato 3,5 mm, con materie prime naturali al 100% e interamente riciclabili. La selezione per le sale da bagno dell’Hotel Milano Scala spazia dai raffinati piatti doccia a filo pavimento Duschplan e Superplan al design delle vasche Puro, Ellipso Duo Oval e Classic, dotate degli esclusivi sistemi idromassaggio Vivo Acqua Eco e Vivo Vario Eco. Grazie al sistema easy-clean e ad una tecnologia unica, che non necessita di tubi di connessione tra gli ugelli dell’idromassaggio, evitando anche il minimo ristagno d’acqua, le vasche Kaldewei garantiscono facilità di pulizia e manutenzione ed i massimi standard igienici, particolarmente importanti per le strutture alberghiere. www.kaldewei.com CLEI ARREDA I MONOLOCALI DI EUROSKY TOWER A ROMA A poco più di un anno dall’inizio dei lavori nel cantiere di Eurosky Tower, il primo grattacielo “ecosostenibile” residenziale di Roma/EUR, sono state presentate le prime 3 unità abitative campione. Su un totale di 540 moduli sono oltre 20 le tipologie abitative disponibili. L’esclusività di Eurosky Tower si riflette anche nella attenta selezione dei partner scelti, ciascuno di loro leader nel proprio settore: CLEI è stata scelta per arredare i monolocali, proprio per la sua leadership nei sistemi trasformabili, soluzioni d’arredo modulari, versatili e polifunzionali ad elevato contenuto tecnologico. Due sono le collezioni scelte: il sistema SWING che integra il divano con un letto a scomparsa e HOME OFFICE INTEGRATO, la colonna armadio attrezzata da postazione lavoro per PC. Entrambi inseriti nella collezione Living System, determinano vantaggi esclusivi rispetto alle soluzioni standard tradizionali, moltiplicando il valore dello spazio. Questa importante fornitura evidenzia come il contract sia un’attività in forte crescita anche per CLEI, che ha dedicato a questo settore un canale di dialogo privilegiato, e risulta essere un fornitore attento e puntuale grazie alla sua totale affidabilità, all’accurato servizio pre e post vendita e alla grande capacità di rispondere alle diverse esigenze progettuali. www.clei.it 112 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 113 FREZZA SOTTO LA NUOVA LUCE DI IGUZZINI ESPAÑA Frezza con le collezioni Tiper, Link, Areaplan Spazio e Areaplan Kristal Evo, diviene protagonista della nuova sede de iGuzzini España, opera dell’architetto Josep Mias, all’interno del Parque de Actividades Empresariales Can Sant Joan a Sant Cugat del Vallès, vicino a Barcellona. L'edificio, chiamato dallo stesso progettista “Il Cielo” per la sua forma sferica, ha una superficie di 6.300 metri quadrati dove uffici, laboratori, showroom e auditorium si sviluppano su quattro livelli. Le postazioni di lavoro, interamente firmate Frezza, si articolano all’interno di questo nuovo spazio, diventando parte integrante dell'intero progetto. Le scrivanie della collezione Tiper, grazie alla struttura della gamba in presso-fusione di alluminio e ai piani di lavoro dalle morbide forme smussate, sembrano appositamente concepite per questo luogo culto della luce. Durante il giorno, l'edificio utilizza la luce naturale; di sera, si illumina, trasformandosi. Così le pareti divisorie Areaplan Spazio e Areaplan Kristal Evo, scandiscono gli spazi interni e si integrano perfettamente alla forma globale, seguendone l’andamento del volume architettonico, senza interromperne l'armonia. Le finiture bianche dei profili e dei pannelli laccati enfatizzano la luminosità degli spazi; la trasparenza dei pannelli vetrati lascia passare la luce, mantenendo intatte le caratteristiche funzionali di riservatezza e di limitazione dei luoghi. www.frezza.com CRC ARREDA GLI SPAZI DELL'AEROPORTO DI GIBILTERRA CRC, attiva nella progettazione di interni, in collaborazione con Continental Design, ha realizzato gli arredamenti su misura per i duty free, punti vendita e negozi all’interno di alcune aree dell’Aeroporto di Gibilterra. CRC ha studiato, progettato e prodotto internamente tutti gli elementi per arredare gli spazi interni all’aeroporto, ha tenuto infatti conto della location, degli spazi e della sua architettura per creare modelli e strutture lavorate in metallo, legno, laminati e vetro. Una struttura integrata al banco, per esempio, rappresenta la soluzione ideale che garantisce un’assoluta ottimizzazione dello spazio: i ripiani in vetro donano leggerezza al prodotto, il design lineare e minimale garantisce una esposizione ordinata e chiara, i legni dai colori caldi contribuiscono a donare eleganza e armonia alla composizione, i particolari e le rifiniture garantiscono solidità alla struttura alleggerendo allo stesso tempo la struttura. Il tutto si coniuga con l’effetto di modernità e pulizia formale della struttura dello stesso aeroporto di Gibilterra. Il consolidato know-how dell'azienda, maturato in oltre 60 anni di esperienza - che spazia dal food allo sportswear, al retail specializzato, fino ai più moderni winebar - assicura infatti la scelta dei materiali e delle applicazioni idonee a garantire un'elevata efficienza, una perfetta rifinitura, una corretta funzionalità e una estrema durata nel tempo. www.crc.it 114 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 115 La società portoghese, da anni leader nella progettazione e nella costruzione di centri commerciali in tutto il mondo, mette in gioco il know-how di un team altamente specializzato per seguire i progetti a 360°. Attenzione ai dettagli e al genius loci sono i punti salienti dell’approccio vincente del gruppo portoghese, che ha inaugurato contemporaneamente a Marzo due spazi commerciali in due aree geograficamente opposte: Le Terrazze a La Spezia e Uberlandia in Brasile. Ne abbiamo parlato con Josè Quintela da Fonseca, responsabile dello Sviluppo Concettuale e Architettonico di Sonae Sierra. 5($/(67$7( Edited by Anna Masello, photos courtesy of Sonae Sierra Sonae Sierra, costruire esperienze Sonae Sierra vanta oggi la realizzazione di 50 spazi commerciali che, in molti casi, costituiscono veri e propri centri di aggregazione, oltre ad essere eccellenti cittadine per lo shopping. A livello progettuale, quali sono le linee guida seguite dalla società per raggiungere un tale risultato? I centri commerciali, che ci piaccia o no, sono sempre un elemento di disturbo per lo sviluppo del tessuto urbano in senso tradizionale. Qualche centinaio di negozi e un'area normalmente molto ampia entrano a far parte improvvisamente di una struttura urbana già esistente. Di conseguenza, in termini di design cerchiamo di "disturbare" il meno possibile e di rendere l'edificio coerente con l'ambiente, comprendendo lo spirito del luogo - ciò che i romani chiamavano il "genius loci". Come esempi di questo approccio, citerei il centro commerciale Freccia Rossa di Brescia ispirato alla corsa Mille Miglia oppure il centro commerciale Gli Orsi di Biella invaso da simpatici orsi dorati. Il coinvolgimento di architetti esterni nelle vostre opere è molto frequente. Qual è il rapporto con gli studi in fase progettuale? Abbiamo un modo piuttosto atipico di lavorare. Credo che questo abbia a che fare sia con l'antipatia che provo verso i lavori lasciati a metà e verso le presentazioni ufficiali, sia con la poca considerazione che ho nei confronti delle "archistar". Molte delle possibilità per centri commerciali che analizziamo in tutto il mondo non arrivano alla fase successiva, cioè alla progettazione dettagliata dei materiali, ai prospetti, ecc. Ciò significa che c'è molto lavoro interno che riguarda i layout, i costi di costruzione, i profitti etc, che non passa allo stadio successivo. Una volta che decidiamo di procedere alla fase successiva, c'è ancora molto lavoro da fare internamente, 116 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 che riguarda in gran parte gli aspetti commerciali, costruttivi e finanziari. In seguito, e solo in seguito, se c'è il via libera a procedere, creiamo un gruppo di designer internazionali con cui condividiamo la stessa visione e lo stesso modo di lavorare insieme, perché creino "il nostro" centro commerciale sotto la nostra supervisione. Quindi è un gruppo di persone (non di aziende...) con grafici, paesaggisti, interior designers e altri professionisti che diventa come una piccola orchestra jazz, in cui io guido e incoraggio tutti a improvvisare e a dare il meglio. E loro lo fanno sempre. Innovazione e cura nei dettagli sono parole chiave nella filosofia Sonae Sierra… Innovazione è una parola ampia e per certi versi pericolosa. Crediamo che innovazione non significhi solo essere differenti, come disegnare una vasca da bagno triangolare: così sarebbe facile. No, riteniamo che l'innovazione debba aggiungere valore. E intendo Valore con la V maiuscola. Significa aggiungere valore per tutti, qualcosa che sia percepito come il giusto rapporto tra il risultato finale e ciò che stato pagato per ottenerlo. Qualcosa che riguardi i dettagli: essi sono certamente l'elemento che più di ogni altro conferisce efficacemente al centro commerciale la sua personalità, la sua anima, ciò che lo rende coerente con il luogo ed evita il rischio di costruire un alieno insediato in una certa struttura urbana e sociale, che altrimenti non sarebbe mai disposta ad accettarlo. Il fatto di avere sedi dislocate in diversi paesi vi aiuta anche sotto il punto di vista delle forniture? Riuscite a differenziare le aziende in base all’ubicazione del progetto? Ogni progetto è a sé stante e non abbiamo delle "formule" specifiche che applichiamo alla progettazione. Sarebbe impossibile per chiunque riconoscere un progetto Sonae Sierra dal suo stile. Tuttavia, i nostri progetti hanno un loro DNA, formato dal luogo nel quale sorgono, da una pianificazione rigorosa e dal successo commerciale. E non possiamo che esserne orgogliosi. Sonae Sierra è presente in 7 paesi diversi, dove lavora contemporaneamente a progetti molto importanti. Tra marzo e aprile per esempio sono stati inaugurati due spazi commerciali molto importanti, uno in Italia e uno in Brasile. Ci parli delle prospettive future e dell’eventuale apertura verso nuovi mercati. Ci impegniamo in modo costante nello sviluppo del nostro business, sia in Europa che in America Latina e nella ricerca di nuove opportunità di crescita, con un certo spostamento nella nostra diffusione geografica che andrà a favorire maggiormente i mercati emergenti - poiché siamo convinti che le opportunità più interessanti potranno essere individuate in quei paesi dove il settore retail è ancora in fase di sviluppo. L'Italia rappresenta uno dei mercati chiave di Sonae Sierra in Europa: i nostri team nel paese continuano a cercare nuovi progetti di sviluppo, così come nuove opportunità per la fornitura di servizi a terzi per quanto riguarda lo sviluppo, la gestione e il leasing, mentre rimaniamo ovviamente concentrati sul potenziamento delle performance dei nostri centri commerciali già operativi. | www.admnetwork.it | follow us on | SONAE SIERRA, BUILDING UP EXPERIENCES Today Sonae Sierra boasts the production of fifty commercial spaces that, in many cases, are true meeting places, apart from being excellent small towns for shopping. At planning level, what are the guidelines followed by your company to achieve such a result? A Shopping Centres, wether we like it or not are always a disturbance in the urban traditional development. You instantaineously force a few hundred shops and a normally big volume into an existing urban structure. Therefore, and taking that into consideration, we try from a design point of view to disturb as less as possible and make the building welcome by its environment, through un understanding of the spirit of the place, what te romans called the “genius loci”. This could be theming Brescia as the Mille Miglia´s Freccia Rossa or invading with friendly bears our Shopping Center at Biella… The external architects’ involvement in your works is very frequent. What is the relationship with the studies in the planning phase? We have a funny way of working. I believe it has a lot to do both with the horror that I have towards abortive work, official presentations as well as with the lack of consideration I have towards prima donna Architects. Most of the possibilities for Shoppings that we analize all over the world, do not go to the next phase, meaning a proper design with materials, elevations,etc. This means that there is a lot of internal work concerning layouts, construction costs, revenues, etc.that does not go ahead. Once we decide to go ahead to the next phase, there is still a lot of work to be done internally , mostly fine tuning in commercial , construction, and budget issues. Then, and only then, if there is a decision to go ahead, we gather a group of International designers with wich we share the same vision to work together, under our coordination to develop “our” Shopping Centre. And then a group of people (not Companies…) including Graphic , Landscape, Lighting, Interior and other designers, become a jazz combo, where I give the lead and encourage everybody to improvise and give their best. And they always do. Innovation and attention to details are key words in the Sonae Sierra’s philosophy... Innovation is a big and dangerous word. We believe that innovation is not just being different, like designing a triangular bathtub, that would be easy. No, we believe that innovation has to add value. And I mean value with a big V. That is value for everybody, value being understood as the ratio between what you get and what you pay for. Concerning the details they definitely are our best and more efficient items to give the Shopping its personality, its soul, and, therefore making it belonging to the site and avoiding the risk of having an alien element in the urban and social structure that would never be accepted by that same structure. The fact of having offices in different countries also helps you under the terms of supplies? Can you distinguish companies based on the location of the project? Each project is a project and we do not have design formulas. It would be impossible for anybody to recognize a Sonae Sierra project for its style. Yet, there is an ADN of them all which is site belonging, rigurous planning and commercial success. And we are proud of it! Sonae Sierra is present in 7 different countries, where he worked at the same time very important projects. Between March and April, for example, will be opened two retail spaces, one in Italy and one in Brazil. Tell us about the future and the possible openingof the new markets. We continue to be committed to growing our business in both Europe and Latin America and to finding new growth opportunities, with an expected shift in our geographical weighting that will favour emerging markets – as we believe that the most interesting opportunities will be found in countries where the retail industry is still developing. Italy is one of Sonae Sierra’s core markets in Europe and our teams continue to work in order to look for new development projects, as well as new opportunities to provide development, property management and leasing services to third parties, while we are of course also focused on increasing the performance of our already operating shopping centres. 5($/(67$7( The Portuguese company, leader for years in the planning and construction of shopping centres all around the world, brings into play the know-how of a highly specialized team to follow the project at 360 degrees. Attention to details and to the spirit of the place are the highlights of the winning approach of the Portuguese team, which opened simultaneously in March two commercial spaces in two opposite geographical areas: Le Terrazze at La Spezia and Uberlandia in Brazil. We talked with José Quintela da Fonseca, responsible for the Architectural and Conceptual Development of Sonae Sierra. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 117 Project development Le Terrazze Location La Spezia 5($/(67$7( Designed by José Quintela da Fonseca, Broadway Malyan, BMS Progetti Srl Un luogo sociale, dove le persone condividono esperienze e trascorrono momenti di qualità La struttura, che si sviluppa su diversi livelli perfettamente integrati al paesaggio circostante, è frutto di uno studio approfondito dell’ambiente naturale e dell’area costiera delle Cinque Terre “Le Terrazze” rappresenta la prima fase di un più vasto progetto di riqualificazione urbana che restituirà una parte della città ai suoi abitanti. L’intero concept, dal progetto architettonico al logo, è sviluppato in armonia con il paesaggio circostante e in stretta relazione con la configurazione geografica locale. L’architettura del centro commerciale è, infatti, ispirata all’area costiera di La Spezia, ai colori e ai paesaggi della costa ligure di levante. Grande attenzione è riservata all’area ristorazione, progettata per essere uno dei punti di forza e principale elemento di attrazione de “Le Terrazze” che ospita circa 15 tra ristoranti e bar. Il progetto sin dagli inizi del suo sviluppo, si è focalizzato sulla responsabilità aziendale adottando le migliori pratiche sia in termini di salvaguardia dell'ambiente, sia per quanto riguarda la salute e la sicurezza. Questo forte impegno è stato di recente riconosciuto da Lloyd’s Register Quality Assurance che ha rilasciato a “Le Terrazze” sia la certificazione per la salute e la sicurezza (OHSAS 18001) sia la certificazione ambientale (ISO 14001) durante la fase di costruzione. Il centro commerciale è stato sviluppato da Sonae Sierra (50%) e ING Real Estate Development (50%), che ne detengono la proprietà. A social place, where people can share experiences and spend high-quality time The structure, made of different levels perfectly integrated with the adjacent location, derives from a complex study of the natural environment and of the local areas of Le Cinque Terre “Le Terrazze” is the first phase of a wider project of urban requalification, which will give back to the citizens of La Spezia a part of their city. The entire concept, from the architectural project to its logo, is developed in harmony with the surrounding landscape and is closely connected with the local geographic configuration. The architecture of the shopping centre is in fact inspired by the coastal area of La Spezia and by the colours and landscapes of Liguria coast. The food court is one of “Le Terrazze” strengths and one of its main attractions. Carefully designed, the food court will host about 15 among restaurants and bars. The project has been focusing on Corporate Responsibility from the very beginning of its construction adopting the best practices both in terms of Environment safeguard and occupational Safety & Health. This strong commitment has been acknowledged by Lloyd’s Register Quality Assurance and “Le Terrazze” has become the first shopping centre in the world to ever achieve joint Safety & Health (OHSAS 18001) and Environmental (ISO 14001) certifications during costruction. The shopping centre is owned and developed by Sonae Sierra (50%) and ING Real Estate Development (50%). | www.admnetwork.it 118 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 | follow us on | ͝Ǧ͚͙͚͘͟ Ƭ ǯ ǤǤȁǤǤǤ ǣ A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 119 Project development Uberlândia Location Uberlândia, Brasile 5($/(67$7( Designed by Josè Quintela da Fonseca Uncentrocommercialedaifortirichiamialla natura e al paesaggio tropicale brasiliano Il progetto architettonico, dominato dall’asimmetria e da particolari forme geometriche, privilegia ampie vetrate che colgono al meglio la luce naturale Il progetto architettonico studiato da José Quintela da Fonseca, responsabile Progettazione e Sviluppo Architettonico per Sonae Sierra, si ispira alla vegetazione lussureggiante e agli elementi naturali della savana tropicale. In particolare questi elementi sono visibili nella decorazione, grazie all’utilizzo di colori e di materiali presenti nella regione, nonché di elementi naturali locali come le pietre, impiegate nelle facciate e nei corridoi, o come l’”ipê”, uno degli alberi simbolo della flora locale, che è stato molto valorizzato nel progetto architettonico del paesaggio circostante e che ha ispirato il logo della struttura. Il centro gode di un panorama molto suggestivo, in particolar modo al secondo piano, dove si trova l’area riservata alla ristorazione, che offre ai visitatori oltre 1000 posti a sedere, a cui ne vanno aggiunti altri 100 dislocati su un’ampia terrazza esterna. Come già altri progetti sviluppati da Sonae Sierra, Uberlândia Shopping soddisfa i più severi requisiti stabiliti dal Sistema di Gestione Ambientale. Il centro ha adottato le più moderne soluzioni eco-efficienti, volte alla riduzione del consumo idrico ed energetico e all’ottenimento della certificazione ambientale ISO 14001 per la gestione dell’edificazione, proprio come il Manauara Shopping di Manaus. La struttura vanta inoltre sistemi di gestione tecnica centralizzati e automatizzati di ultima generazione, una fornitura energetica estremamente efficiente e un sistema di raccolta dell’acqua piovana che alimenta la rete antincendio, l’irrigazione e la pulizia del centro. A shopping mall that strongly recalls nature and the tropical brazialian landscape The asymmetry and distinguished geometrical shapes prevail in the architectural concept, which privileges large glass areas to take better advantage of natural light The architectural project, designed by José Quintela da Fonseca, Sonae Sierra’s head of Concept and Architectural Development, is inspired by the exuberant vegetation and natural aspects of the local tropical savannah, which is visible in the decoration of Uberlândia Shopping through the use of colours and textures present in the region, as well as natural elements such as the stones that were used in the façades and corridors, or the “Ipê” tree, one of the biggest symbols of the local flora, which is highlighted in the landscaping project, and even inspired the centre’s logo. The centre has an astounding view over the entire city, particularly on the second level, where the food court is located, with more than 1,000 seats and a large outdoor terrace with capacity for 100 seats. Like other projects developed by Sonae Sierra, Uberlândia Shopping complies with the most rigorous requirements established by the Company’s Environmental Management System. The centre adopts the most modern eco-efficient solutions, aiming at the reduction of energy and water consumption, and the obtainment of environmental certification ISO 14001 for the construction management, like the Manauara Shopping, in Manaus. The new centre features also automated centralized technical management systems of the last generation, highly efficient energy supply, and a rain water collection system, which supplies the fire-fighting grid, irrigation and cleaning of the centre. | www.admnetwork.it 120 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 | follow us on | Project development Orascom Development Chedi Andermatt Traendo ispirazione dalla bellezza della regione, questo sviluppo edile equilibrato e ricco di stile mira a entrare in sintonia con il paesaggio, migliorandolo Chedi Andermatt è un moderno e lussuoso hotel a 5 stelle con annessi appartamenti, inserito nel bellissimo paesaggio naturale delle Alpi svizzere. L'architettura di questo sviluppo esclusivo unisce in modo ideale tradizione e modernità, fondendosi alla perfezione con la serenità eccezionale della paesaggio circostante. L'attenta gestione del progetto assicura che questo spettacolare ambiente resti intatto per le generazioni future. Progettato dalla rinomata Denniston International Architects, The Chedi Andermatt amalgama l'eleganza tradizionale alpina con un'architettura innovativa, moderna e suntuosa. La raffinatezza degli ambienti interni del The Chedi Andermatt, completati da strutture e servizi all'avanguardia, garantisce un soggiorno al contempo rilassante e rivitalizzante. I materiali tradizionali sono sapientemente impiegati per conferire accenti di modernità in tutto l'hotel e negli edifici che ospitano gli appartamenti. La sostenibilità, sia ecologica sia sociale, è una fondamentale priorità di questo imponente sviluppo. The Chedi Andermatt è costruito nel rispetto degli standard qualitativi svizzeri MINERGIE che richiedono l'uso di materiali e di figure professionali provenienti dall'area circostante. Ciò non solo riduce al minimo l'impatto ambientale, ma genera anche vantaggi economici per la regione. Questo progetto è interamente votato alla perfetta integrazione tra l'architettura innovativa e la bellezza del patrimonio naturale di Andermatt. The Chedi Andermatt 5($/(67$7( Location Andermatt (Switzerland) The unparalleled beauty of the region has influenced this balanced and stylish development whose aim is to sympathetically enhance the area We weave passion. The Chedi Andermatt is a luxurious 5 star contemporary hotel and apartment development set in the exquisite natural beauty of the Swiss Alps. This exclusive development sensitively combines the traditional with the modern in its architecture. It blends effortlessly with the unrivalled serenity of the enviroment. The careful management of this project ensures that these spectacular surroundings remain un-spoilt for generations to come. Designed by the renowned Denniston International Architects, The Chedi Andermatt combines traditional alpine elegance with innovative and sumptuous modern architecture. Traditional materials are used with subtlety to achieve modern accents throughout the hotel and apartment buildings. WorldofPreview The quality and refinement the facilities of at The Chedi Andermatt echo the splendour of their alpine surroundings. Furnishing Fabrics and Curtains Sustainability both ecologically and socially is paramount to this impressive development. The Chedi built to MINERGIE 8 /Andermatt 9 / 10isMay 2012 Swiss Quality standards, which require the use of materials and labour from the local area. This will ensure Villa Erba, Cernobbio (Como), Italybenefits the minimum of environmental impact whilst also establishing economic for the region. This project is wholly committed to seamlessly bringing together ground-breaking architecture with the heritage andexhibition natural beauty of Andermatt. Specialized Entrance by invitation only Proposte srl| www.admnetwork.it - Viale Sarca, 223 20126 Milano - Italy Phone +39 02 6434054 www.propostefair.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 121 Cernobbio (Co) Doha (Qatar) 8-10 maggio | Proposte 10-13 maggio | Made in Italy – Qatar Sono passati vent’anni da quando a Villa Erba ebbe inizio Proposte, l’anteprima mondiale del tessuto d’arredamento e tendaggio. I più qualificati industriali del tessile d'arredamento italiano hanno promosso Proposte nel 1993 perché era necessaria una fiera specializzata e selettiva che, basandosi su un ormai consolidato Made in Italy dell'arredamento, mettesse in risalto un Made in Europe di qualità e professionalità. La passione per il tessile – parafrasata nello slogan di quest’anno “We weave passion” – è ciò che subito dopo quel 1993 ha portato e poi sempre mantenuto Proposte a livelli di qualità e internazionalità. Ed è sempre la passione per il tessile che ha guidato fin dagli inizi gli organizzatori a scegliere i requisiti di Proposte: solo selezionati produttori europei di tessuti per arredamento, tendaggi e passamanerie, solo prodotti di alta qualità, solo sei categorie di visitatori esclusivamente su invito. La prima fiera annuale dedicata al design italiano che si pone come una piattaforma volta a coniugare l’eccellenza del Made in Italy alla forte necessità dei Paesi GCC di accedere a prodotti di alta qualità. L’esposizione Made in Italy - Qatar intende favorire il design italiano con un triplice scopo: invogliare le aziende italiane a fare la differenza nel processo di rinnovamento auspicato dal governo qatarino, aprire un canale commerciale preferenziale per il Made in Italy e diffonderne la cultura nei Paesi GCC. L’esposizione non si limita quindi all’arredamento di interni ed esterni di qualsiasi tipologia di ambiente o di imbarcazioni ma intende proporre ai visitatori anche i materiali, le componenti e l’oggettistica di design che concorrono allo stile italiano, trasformandosi in un evento in cui la creatività italiana possa esprimersi a tutto tondo. www.propostefair.it www.madeinitalyqatar.com Dubai (UAE) Marina di Carrara (Ms) Rho (Mi) 15-17 maggio | The Hotel Show Dubai 23-26 maggio | Carrara Marmotec 5-7 giugno | EIRE La principale vetrina del Middle East dedicata al settore alberghiero e della ristorazione non delude le aspettative e continua a rappresentare il principale appuntamento per le aziende di settore che si affacciano al florido mercato mediorientale. La 13° edizione, in programma dal 15 al 17 maggio, si conferma un appuntamento imperdibile per le aziende del settore contract, alberghiero e della grande ristorazione che desiderano entrare in contatto con operatori qualificati provenienti non soltanto dagli EAU ma anche da tutti gli altri Paesi del Golfo, essendo Dubai indiscutibilmente il centro economico e commerciale per eccellenza di tutto il mondo arabo allargato. The Hotel Show continua ad offrire nuove features durante il Salone, tra cui il nuovissimo Middle East Hotel Awards, il primo premio volto a riconoscere l’eccellenza del design nelle forniture e attrezzature per alberghi e hotel. Per la propria posizione e per l’esperienza maturata in anni di successi, Carrara Marmotec costituisce una delle manifestazioni più accreditate del settore sul piano internazionale. Di notevole interesse sono i convegni ed i seminari che Carrara Marmotec propone a tutti gli addetti ai lavori, momenti di formazione e confronto estremamente importanti per fare il punto della situazione ed acquisire sempre nuove competenze. Dopo il grande successo della prima edizione viene riproposta la manifestazione collaterale organizzata da Carrara Fiere e pensata come naturale estensione di Carrara Marmotec, e che si arricchisce di una "S", il plurale che sottolinea un prolungamento temporale perché si concluderà in settembre. Carraramarble weeks partirà il 23 maggio e sarà un grande teatro nel quale saranno rappresentate le eccellenze del lapideo, coinvolgendo le aziende che partecipano a Carrara Marmotec. A Expo Italia Real Estate, la più grande manifestazione internazionale italiana del Real Estate sarà di nuovo protagonista il social housing. Si terrà, infatti, la 3° edizione della Social Housing Exhibition, in cui gli studi di progettazione e di architettura, le imprese e i consorzi, le fondazioni bancarie e le pubbliche amministrazioni esporranno e promuoveranno i progetti realizzati, i modelli di social housing, le tecnologie e le innovazioni nella costruzione, nei materiali e nell'arredo, le migliori esperienze nel campo della gestione. Attesissimo il consueto convegno istituzionale per mettere a confronto le esperienze dei protagonisti pubblici e privati. Si rinnova poi il Social Housing Awards: una giuria composta da professionisti, autorità e giornalisti premierà i migliori progetti di Social Housing esposti all’interno di EIRE. www.thehotelshow.com www.carraramarmotec.com www.italiarealestate.it AGENDA 122 A+D+M A+D+M| MAGAZINE MAGAZINE| 2012 2012| # #37 37 SUPERSTUDIO PRESENTA L’APPUNTAMENTO IMPERDIBILE DEL FUORI SALONE DI MILANO 17-22 aprile 2012 Superstudio Più via Tortona 27 - Milano Superstudio 13 via Forcella 13/via Bugatti 9 - Milano (zona Tortona, MM Porta Genova, tram 14 - 2 - 29/30, autobus 68) tel. +39 02422501 [email protected] www.superstudiogroup.com Registrazione on-line: www.superstudioevents.com « An absolute must...the hub of Fuorisalone...the event dedicated to raising st the profile of new and edgy designers » (Financial Times, April 1 2011) con Alcantara, Bureau Detours, Canon, Ciclotte, City of Poznalj, Cosentino Group, Costa Crociere, COTTO, Cristalplant, Cube on Cube, De Ponte Studio | DPSA+D, Diesel, Foscarini, Functionals, HIKO, HOWE, Ichimura Sangyo, Inredia, Alê Jordão, Kabiljo Inc., Kusch+Co GmbH & Co. KG, Layup Carbonio, Leucos, LG Hausys, LIXIL Corporation, Lumiotec, Ryszard Maljczak, Marmo Elite, Marshal Office of the Wielkopolska Region, Melogranoblu, Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, Royal Mosa, NgispeN, Phormalab, Pierpaolo Pitacco, Planika, Rex Kralj, Ronda Design, Samsung Electronics Italia, SlideArt, Tagina Ceramiche d’Arte, Thailand’s Slow Hand Design, The Danish Design Centre, Turkish Stones, TurriniBY, WelcHome Santhià. Discovering, other talents, other worlds, other ideas: quarantatre designer italiani e internazionali, ventiquattro vincitori del concorso Ilide e i venti designer del progetto “Musei di Carta”. Mostre e performance: “Still & Sparkling” di Nendo con Lasvit, “City Alphabet” di Piotr Welniak e Michal Bartkowiak, “ARTernative” di Luca Gnizio, “AbstrAct” di Giovanna Vitale, “Jump into the sun” di Carrera, “tu Sottsass” di Fabrizio Sclavi. VIA FORCELLA 13 graphic design StudioB16 VIA TORTONA 27 VIA BUGATTI 9 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 123 BOOKS Alberto Apostoli ARCHITETTURA DELLE SPA Editrice Il Campo, Bologna, 2012 Pag. 160 Un terzo di creatività e cultura del benessere, un terzo di tecnica e capacità progettuale, un terzo di conoscenza degli aspetti manageriali e gestionali connessi con il benessere. U progetto Un tt di F Francesca Appiani, Museo Alessi Design Interviews TEA & COFFEE TOWERS vol. 1 e vol. 2 Corraini Edizioni, Mantova, 2011 Libro + DVD 124 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 Ecco gli ingredienti di questo testo che non intende esaurire la materia (estremamente complessa e in divenire) né diventare o essere un “manuale” di progettazione tecnica quanto essere testo fondante per chi desidera un approccio maturo e multidisciplinare alla tematica del benessere. Negli ultimi anni, il numero di imprese legate al mondo del benessere ha conosciuto una notevole crescita percentuale. Non tutte le strutture, però, sono riuscite a ottenere risultati economici soddisfacenti e in grado di ripagare i notevoli investimenti sostenuti. La causa di molti fallimenti va ricercata nella visione parziale e limitata dell’imprenditore. Scritto da un architetto con grande esperienza nella progettazione di centri benessere e spa in tutto il mondo, e di conseguenza, da un particolare punto di vista, il volume si propone di illustrare nella sua complessità la progettazione di un centro benessere, a partire dagli ambiti creativi, passando da quelli legati alle tecnologie e agli impianti, fino ad esaminare alcuni concetti di marketing e di comunicazione; il tutto alla luce di considerazioni gestionali, economiche e finanziarie. Si evidenziano, inoltre, come sottofondo all’iter progettuale, alcune considerazioni etiche e filosofiche, legate ad un mondo che si incarica di incidere sull’equilibrio psicofisico ed emotivo delle persone e della collettività. Due volumi dedicati al progetto di ricerca “Tea & Coffee Towers” lanciato da Alberto Alessi nel 2000 che aprono un nuovo filone all'interno della collana delle Design Interviews, nata dal desiderio di conoscere da vicino i progettisti attraverso il racconto in prima persona della loro esperienza e del loro metodo. I volumi raccolgono le interviste ad una serie di architetti internazionali (William Alsop, Wiel Arets, MVRDV, Gary Chang, UN STUDIO, Greg Lynn Form, Thom Mayne Morphosis, Tom Kovac, Deszö Ekler, Toyo Ito, Doriana e Massimiliano Fuksas, Dominique Perrault, Future Systems, Juan Navarro Baldeweg, Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, David Chipperfield, Alessandro Mendini) chiamati a progettare un servizio da tè e caffè per Alessi come se fosse una micro-architettura. È stato chiesto loro – alcuni hanno reagito in modo più spontaneo, per altri è stato un po' più difficoltoso – di spiegare le motivazioni e la storia del loro progetto, che cosa c'era dietro e come l'avevano vissuto. Ad ogni libro è associato un dvd: una video intervista realizzata in esclusiva dal Museo Alessi ( regista e autrice Anna Pitscheider) che costituisce una testimonianza unica di riflessioni, esperienze e considerazioni sul “fare design”. La trascrizione del filmato, curata in modo da conservare la spontaneità e l'immediatezza della conversazione, è presentata all'interno del libro insieme alle istantanee più significative del video stesso, a fotografie, a schizzi e a studi preparatori dei progetto più vari. These are just two examples of the work of foreigners in Lisbon. There’s more coming everyday. We chose to illustrate the point with two architectural examples, one by Raoul Mesnier We chose to illustrate the point with two architectural examples, one by Raoul Mesnier du Ponsard in 1898 and the other by Santiago Calatrava in 1998. But wherever you come du Ponsard in 1898 and the other by Santiago Calatrava in 1998. But wherever you come from and whether it is a huge congress or a relaxed incentive travel you’re planning, from and whether it is a huge congress or a relaxed incentive travel you’re planning, Lisbon is the place to do it. You’ll find an amazing choice of venues in and around Lisbon is the place to do it. You’ll find an amazing choice of venues in and around one of Europe’s most cosmopolitan, charming and lively capitals. And it’s second to one of Europe’s most cosmopolitan, charming and lively capitals. And it’s second to none when it comes to climate. So, if it must be done, you’ll want to do it in Lisbon. none when it comes to climate. So, if it must be done, you’ll want to do it in Lisbon. Lisboa, your best venue. Lisboa, your best venue. Turismo de Lisboa - Visitors & Convention Bureau Turismo de Lisboa - Visitors & Convention Bureau [email protected] [email protected] +351 210 312 700 +351 210 312 700 www.visitlisboa.com www.visitlisboa.com Visit Lisboa on Facebook Visit Lisboa on Facebook Lisboa Lisboa in in the the Top Top Ten Ten A+D+Mof | MAGAZINE | # 37 125 ICCA the World ICCA & & Great Great Hotels Hotels of the| 2012 World BOOKS Pietro Derossi L'AVVENTURA DEL PROGETTO L'architettura come conoscenza, esperienza, racconto FrancoAngeli, Milano, 2012 Pag. 224 Una sorta di manuale dell'architetto, una guida non convenzionale, anti-dogmatica e ricca di spunti al Frank Lloyd Wright LE STAMPE GIAPPONESI. UNA INTERPRETAZIONE Mondadori Electa, Milano, 2008 Pag. 126 «Non vi ho mai confidato sino a che punto le stampe giapponesi sono state per me fonte di ispirazione. Non mi sono mai liberato dall’effetto prodotto dalla prima impressione che mi procurarono e probabilmente 126 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 difficile mestiere della progettazione. L'opera di Pietro Derossi, dalla fine degli anni '50 a oggi, ha affrontato la complessità del mestiere dell'architetto con un atteggiamento che unisce pratico e teoretico, materiale e mentale, concreto e astratto. Da tale attitudine scaturisce una capacità di penetrazione delle cose dell'architettura che non perde mai di aderenza alla realtà e che, anzi, continuamente si rivela capace di metterla in gioco. I suoi saggi, raccolti per la prima volta in questo volume, affrontano i temi più concreti della professione dell'architetto: il rapporto con la committenza, la considerazione del contesto urbano, la materialità dell'edificio, il confronto con i fruitori. Nel loro insieme, tali saggi si rivolgono a chiunque ami l'architettura abbastanza da considerarla per quello che è, nella sua realtà, come qualcosa di complesso, di intimamente contraddittorio. Derossi ha progettato edifici residenziali, abitazioni private, uffici, scuole, ha messo in relazione arte e spazio negli allestimenti per mostre e musei, ha dato vita a discoteche, ristoranti e numerosi oggetti di design. Tanto nelle sue opere quanto nel libro, egli ricorre all'ironia, ovvero alla capacità di guardare le cose da un altro punto di vista, rovesciandone – o quantomeno, innovandone – il senso. E proprio attraverso questa singolare capacità, Derossi riesce a trasmettere al lettore il “contenuto” più prezioso: l'entusiasmo per l'architettura. non me ne libererò mai. Era l’incedere della grande dottrina della semplificazione, dell’eliminazione di tutto ciò che è insignificante» (Frank Lloyd Wright) Il Museo Revoltella di Trieste ospita, sino al 15 aprile, settantacinque esemplari della vastissima collezione di Surimono di Frank Lloyd Wright, provenienti dalla Frank Lloyd Wright Foundation. Un patrimonio scoperto a più di trent’anni dalla scomparsa dell’architetto e poi presentato al pubblico nel 1995 con la mostra al Phoenix Art Museum e al Los Angeles County Museum. Frank Lloyd Wright iniziò ad interessarsi alla cultura e all’arte del Giappone alla fine dell’800 a Chicago divenendo uno dei più rinomati collezionisti di stampe giapponesi. Questo interesse lo portò a compiere numerosi viaggi in Giappone tra il 1905 e il 1922, ove si trattenne per quasi tre anni (durante i quali costruì tra l’altro l’Imperial Hotel a Tokyo) e a scrivere nel 1912 “The Japanese Print: An Interpretation”. Accompagna la mostra di Trieste il volume “Le stampe giapponesi. Una interpretazione” - l'edizione italiana della celebre pubblicazione di Wright, arricchita dai saggi di Francesco Dal Co e Margo Stipe e con le riproduzioni dell'edizione originale. La forza del testo si può individuare nel tentativo di Wright di scoprire le specificità di un’arte di estrema eleganza per cavarne il segreto della sua peculiare bellezza. andy fluon "fluomogenic" acrilicofluo e foglia d'oro maculata su tela cm. 140 x 140 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37 127 Häfele Italia Via G. Natta 6 20030 Lentate sul Seveso (Mi) tel. 0362 5774400 www.hafele.com INDIRIZZI HP Italia Via G. di Vittorio, 9 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) tel. 02 9212.1 www.hp.com Icas Bencore Via S. Colombano, 9 54100 Massa (Ms) tel. 0585 830129 www.bencore.it Budri Via di Mezzo, 65 41037 Mirandola (Mo) tel. 0535 21967 www.budri.com Carrara Fiere Viale G. Galilei 133 54033 Marina di Carrara (Ms) tel. 0585 787963 www.carrarafiere.it Ceramica Sant'Agostino Via Statale 247 44047 S. 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