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Casa Editrice Publicomm S.r.l. - Savona - ISSN 1826-0985 - Anno VIII - Numero 37 - 2012 - In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Savona CPO, per la restituzione al mittente che si impegnerà a pagare la relativa tassa - Contiene IP
# 37
in questo numero
in this issue
acqua e
architettura:
quale futuro?
water and architecture:
what future?
la “cura”
del design
“design cure”
speciale milano
design week 2012
CINO ZUCCHI
il
pianeta della
The Planet of Fortune
fortuna
| Periodico di contract e design d’interni per spazi ad uso pubblico | Review of contract and interior design for spaces for public use |
eco
editoriale
Simona Finessi
editoriale
Simona Finessi
L
e città tendono sempre più ad ingrandirsi e questa espansione urbana incontrollata
farà sì che nel 2020 circa l’80% degli europei vivrà in zone urbane ad alta densità.
Il fenomeno ha necessariamente procurato rapidi cambiamenti nell’utilizzo del
territorio, un incontrovertibile rimodellamento dei paesaggi e in prospettiva futura, a
medio e lungo termine, modificherà l’ambiente delle città e delle zone limitrofe come
mai prima d’ora. Sembra evidente che, in una prospettiva di questo tipo, il concetto della
sostenibilità sia un’istanza fondamentale ed imprescindibile. Bisogna pensare in modo
nuovo e differente. Ecologia, ambiente, riciclo, risparmio energetico, attenzione alle risorse esauribili, riutilizzo dei volumi
dismessi e riconversione delle ex aree industriali, opposizione alla cementificazione selvaggia, integrazione dei luoghi
verdi nei complessi urbani, sviluppo delle infrastrutture: sono tutti aspetti differenti ma ugualmente importantissimi, che
afferiscono però ad unico approccio che viene genericamente riassunto nel termine sostenibilità. Tuttavia paghiamo oggi
lo scotto di un uso improprio di quelli che sono i valori fondamentali di questo concetto così importante. L’ecosostenibilità
è diventato a tutti gli effetti un cavallo comunicativo che tante, troppe, aziende utilizzano come headline per le proprie
campagne, senza che ci sia una reale attenzione ai valori effettivi che questa parola porta in sé.
Il suffisso eco oggi è speso ovunque e qualsiasi prodotto, idea, concetto che sia, innalza il proprio
valore percepito attraverso un transfer linguistico grazie proprio a questo suffisso. E allora
troviamo di tutto: dagli uffici ecodisponibili agli ecohotel, magari solo perché hanno nei
bagni un dispenser ricaricabile di sapone anziché i campioncini tradizionali. Ma la
lingua non perdona; e gli abusi, per quantità o qualità, di utilizzo di significanti (forme,
foniche o grafiche utilizzate per richiamare immagini che, nella nostra mente, sono
associate a determinati concetti) in contesti impropri producono un tragico effetto di
banalizzazione dei significati, elementi intrinsechi e concettuali delle parole. Questo è il
processo attraverso cui un concetto assoluto perde potenza per scorretto uso linguistico e
viene scambiato per tendenza o moda. E invece quello della sostenibilità è argomento troppo
importante per poter essere banalizzato in questo modo. La nostra generazione ormai può fare
poco sul fronte della sostenibilità dal punto di vista pratico; possiamo cercare di contenere le conseguenze disastrose
di decenni di abusi edilizi, di condotte industriali spregiudicate, di amministrazioni pubbliche poco illuminate o corrotte.
Abbiamo tuttavia un ruolo ben più importante che è quello di instillare nelle nuove generazioni il seme della coscienza
etica. Bisogna partire dai bambini, perché gli adolescenti sono già contaminati in qualche modo dal consumismo sfrenato
degli ultimi anni. I bambini, invece, sono essenzialmente e naturalmente conservatori: se spieghi loro fin da piccoli i valori
fondamentali dell'ecologia questi germogli cresceranno con loro e sarà naturale per le generazioni future porre grande
attenzione al mondo che li ospita. Sarà capitato a tutti i genitori di vedersi correggere dal proprio bambino solo perché la
maestra gli ha spiegato che le luci vanno spente o che il rubinetto deve essere chiuso per evitare sprechi dell’acqua. Questo
deve far pensare tutti noi e sono profondamente convinta che la grande sfida si giochi quasi esclusivamente su questo campo.
Ecosaluti a tutti!
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
1
La grammatica
sostenibile
editorial guest
Massimo Roj
2
dei segni
P
rogettare vuol dire rendere reale
un’idea, dare forma a qualcosa che
ancora non esiste e che sarà in grado
di influenzare la vita dell’uomo che ci
si relazionerà.
Ma che cosa significa davvero progettare?
Al principio di un progetto è necessario che
si crei una sinergia, un dialogo efficace tra gli
utenti, con i loro desideri e le loro aspettative, il
gruppo di progettisti che si occuperà del lavoro
e il luogo, con la sua cultura e la sua memoria,
in cui tutto questo prenderà forma.
È essenziale creare un nucleo di
professionalità che, integrando le
competenze, siano in grado di indirizzare lo
sguardo del progetto verso le persone che
lo “vivranno”. Oggi la vera sfida è quella di
riuscire a leggere in chiave sostenibile ogni
scelta progettuale, per creare un dialogo
tra l’ambiente interno di un edificio e il suo
esterno, stabilendo così un fitto gioco di
relazioni tra uomo e territorio.
Ma quali sono i valori fondanti di un progetto
sostenibile? Occorre ragionare in un’ottica più
ampia di quanto abbiamo fatto fino ad oggi e
affrontare criticamente gli aspetti etici, estetici
e ambientali, integrandoli in un’unica modalità
di pensiero.
Perché i nostri progetti siano in grado di
migliorare il benessere di chi li vivrà, l’uomo
deve essere collocato al centro di qualsiasi
scelta progettuale e deve trovare una risposta
alle proprie esigenze sensoriali, fisiche e
anche relazionali. La tecnologia è oggi in
grado di rispondere a tutto questo, al punto
che l’uomo non subisce più lo spazio, ma ne
riceve continui stimoli.
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
È interessante allora chiedersi: se, come
crediamo, l’uomo e i suoi bisogni sono il nucleo
intorno a cui viene plasmato lo spazio, cosa
succederà quando la tecnologia modificherà le
modalità percettive dell’uomo e, di conseguenza,
le sue necessità? Saranno capaci i nuovi
“designer” di trasformarsi, da creatori di forme,
in interpreti di una realtà sempre più dinamica?
Stiamo vivendo un momento di forte crisi
economica, ed è forse proprio adesso che
occorre investire per dare vita a nuove
produzioni, nuovi mercati e quindi a un
Long Wang CBD
Concept green per un quartiere a funzioni miste e autosufficiente, Huludao, Cina
benessere partecipato.
Come progettisti abbiamo l’obiettivo di
raccogliere i sogni delle persone e di
trasformarli in segni reali e tangibili. Diventa
indispensabile che ogni nuovo segno che
lasciamo sia considerato in termini di qualità,
come realtà da ri-costruire e come insieme di
prodotti e luoghi che esprimano l’uomo.
È una questione di grammatica progettuale,
di condivisione di norme sociali prestabilite, di
scelta dei vocaboli giusti per parlare di futuro.
In questo senso, il concetto di abitare non può
essere ridotto alla sola definizione di uno spazio
in cui vivere; significa invece capire la memoria
di un luogo, sceglierlo, costruirci il presente e
scommettere sul suo futuro.
È uno spazio che è diventato complesso e ha
matrice sia funzionale che sociale.
L’abitare, dal micro-sistema casa al macrosistema città, si trasforma in capacità di
rispondere con le stesse modalità a queste
esigenze mediante un’integrazione a tutti i
livelli. La mia ambizione è quella di progettare
spazi che recuperino la distanza tra l’ambiente
e l’abitare, che rispondano alle necessità del
territorio e in cui le persone possano trovare
modalità espressive adattabili ai nuovi bisogni di
socialità, diventando luoghi sostenibili, al centro
di network materiali e immateriali dove devono
prevalere emozioni e stimoli creativi.
Dal micro al macro, ogni elemento pensato,
progettato e poi realizzato innesca un
meccanismo di dialogo, si confronta con le
diversità multiculturali e guida un nuovo stile di
progettazione più aperto alla grammatica dei
segni che lasciamo sul nostro pianeta.
Abbiamo bisogno di prodotti, ambienti ed edifici
che non siano soltanto “intelligenti”, ma che
soprattutto siano pensati in maniera intelligente,
integrando approcci e soluzioni sostenibili.
Vorrei che ogni occasione a nostra disposizione
per progettare fosse vissuta come un momento
per scambiarci conoscenze, un momento di
analisi che ci insegni a parlare un linguaggio
diverso, solidale e creativo, che consenta di
lasciare i giusti segni sulla nostra Terra.
Una Terra ancora a misura d’uomo.
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
3
CONTENTS
# 37
Lisbona - Ph. Angelo Dadda
SODALITE BLUE 19-3953 ISSUE
1
2
4
Editoriale
Editorial
Editorial guest
Editorial guest
Sommario
Contents
Current Affairs|Attualità
8
Scenari
Global Service Jam: when Service
Design becomes a world-wide event
Tendenze
Cardboard architectures
Ceramica: materia prima per l'architettura
Ceramic: raw material for architecture
Arte
Storia di copertina
Cover Story
The planet of fortune
News
Il progetto raccontato
Description of the Project
Borgo contemporaneo
A modern village
The Cube a Milano
The cube is in Milan
Purezza e razionalità, in favore
del pensiero che produce
Purity and rationality in favour
of the thought it produces
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Previews
Reviews|Rassegna
90 Materiali
86 Awards
98 Trade
Materials
Trade
Scelte dinamiche
Dynamic choices
100 In breve
108 Focus
112 Ambienti
116 Real Estate
122 Agenda
124 Libri
127 Pop art
128 Indirizzi
Focus
Ambience
Real Estate
News
Projects|Progetti
4
74
80 Anteprime
86 Designer
Speciale Milano Design Week 2012
Il pianeta della fortuna
44
50
56
Green Design
In brief
Arts
Generative Art
36
Green Design
Premi
Trends
Architetture di cartone
28
The woodland plays a leading role
in restyling the 'Cadelach' Hotel
Designer
Scenarios
Global Service Jam: quando il Design
dei Servizi diventa evento mondiale
24
Il bosco protagonista
nel restyling del 'Cadelach' Hotel
The rebirth of a lakefront
Focus
Water and Architecture: what future?
16
La “cura”del design
“Design Cure”
Rinascita di un lungolago
Il tema
Acqua e architettura: quale futuro?
10
62
68
Calendar
Books
Pop art
Addresses
Green Building:
elementi per un’architettura
della sostenibilità
GREEN BUILDING
A ZIENDE SPONSOR
R E L AT O R I
GIANNI CAGNAZZO
Architetto, presidente ANAB
(Associazione Nazionale Architettura Bioecologica)
IEQ Indoor Environment Quality
Il progetto della qualità dell’ambiente costruito
MASSIMILIANO MANDARINI
Architetto, membro del Board di Green Building Council Italia
Progettare la sostenibilità
Dal design innovation all’architettura prodotto: approccio leed per
nuovi modelli di ecoquartiere e social housing
GIANNI FORCOLINI
Architetto e designer, docente e ricercatore di ruolo in Lighting Design
alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano
L’illuminazione nell’architettura eco-sostenibile
L’uso razionale della risorsa luce, naturale e artificiale,
per il progetto architettonico eco-sostenibile
GLI APPUNTAMENTI CON I NOSTRI SPECIAL GUEST, DOVE E QUANDO
ROMA 28 MARZO 2012 Luca Scacchetti STUDIO LUCA SCACCHETTI
MILANO 9 MAGGIO 2012 Sergio Bizzarro STUDIO BIZZARRO & PARTNERS
FIRENZE 26 GIUGNO 2012 Marco Piva STUDIO MARCO PIVA
TORINO 10 OTTOBRE 2012 Massimo Roj PROGETTO CMR
MESTRE 4 DICEMBRE 2012 Alfonso Femìa e Gianluca Peluffo STUDIO 5+1AA
per partecipare:
+39.019.838411 T
academy@ admnetwork.it M
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www.admnetwork.it
Direttore Responsabile / Editor in Chief
Simona Finessi - [email protected]
Direttore Editoriale / Publishing Director
Chiara Dadda - [email protected]
Direttore Creativo / Creative Director
Angelo Dadda - [email protected]
Cover photo by Enrico Basili
Progetto Grafico / Graphic Project
Angelo Dadda - [email protected]
A+D+M architettura design materiali
Anno VIII numero 37 - 2012
Registrazione Tribunale di Savona n. 559 dell’8 marzo 2005
ISSN 1826-0985
Editore / Publisher
Publicomm S.r.l.
Via D. Cimarosa 55r - 17100 Savona - Italy
tel. +39.019.83841.1 - fax +39.019.83841.41
www.publicomm.it
A+D+M è associato a
Impaginazione / Desktop Publishing
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Redattori / Editors
Barbara Arnaboldi, Angelo Dadda,Paola Ferrario,
Anna Masello, Anna Nosari, Filippo Pozzoli
Pubbliche Relazioni Architetti / Public Relations Architects
Anna Masello - [email protected]
Traduzioni / Translations
Studio Micali
Fotografo / Photographer
Enrico Basili
Stampa / Print
INGRAPH Srl
Via Bologna 104/106 - 20831 Seregno (MB)
Pubblicità / Advertising
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE
EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA
Nota per inviare materiale alla Redazione
Per segnalare nuovi progetti, contattare:
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A+D+M è membro dell'Associazione Italiana per il Design
Per segnalare news, eventi
e le novità di prodotto dalle aziende contattare:
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A+D+M è media partner di
6
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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dei Suoi dati, trattati in forma scritta e/o con l’ausilio di strumenti
informatici, è esclusivamente finalizzato all’invio della presente
rivista e della relativa newsletter. Titolare e responsabile del
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Via D. Cimarosa 55r, tel. 019/838411. La informiamo inoltre che Lei
può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del citato decreto e che quindi
in ogni momento potrà avere gratuitamente accesso ai propri dati
e potrà richiederne l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione o la
cancellazione se non desidera più ricevere la presente rivista e/o la
relativa newsletter.
Luce, colore, materiali:
progettare gli spazi pubblici
SPAZI PUBBLICI
A ZIENDE SPONSOR
R E L AT O R I
CRISTINA BOERI
Architetto, responsabile tecnico del Laboratorio Colore del Dipartimento Indaco
del Politecnico di Milano
Il colore negli spazi pubblici
Nuovi orientamenti di ricerca e progetto
MICOL COSTI
Designer, responsabile del team di ricerca di Materiali e Processi Innovativi
presso Material ConneXion Milano
Soluzioni materiali per spazi pubblici
Innovazione, personalizzazione, tecnologia integrata ed impatto ambientale
GIANNI FORCOLINI
Architetto e designer, docente e ricercatore di ruolo in Lighting Design alla
Facoltà del Design del Politecnico di Milano
Il ruolo della luce nel progetto degli spazi pubblici
Valenze estetiche, comunicazione visiva, comfort visivo, eco
sostenibilità
GLI APPUNTAMENTI CON I NOSTRI SPECIAL GUEST, DOVE E QUANDO
TORINO 20 MARZO 2012 Matteo Nunziati STUDIO MATTEO NUNZIATI
PADOVA 22 MAGGIO 2012 Enrico Frigerio FRIGERIO DESIGN
BARI 19 GIUGNO 2012 Alberto Apostoli STUDIO APOSTOLI
MILANO 30 OTTOBRE 2012 Marco Tamino INGENIUM RE
ROMA 22 NOVEMBRE 2012 Giampiero Peia STUDIO PEIA ASSOCIATI
per partecipare:
+39.019.838411 T
academy@ admnetwork.it M
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
7
www.admnetwork.it W
Text by
Roberto Marcatti
Photo by courtesy of
Burg-Schuh, Palladium Photodesign
IL TEMA
È
da tempo che mi chiedo come mai
parecchie cose che mi interessano inizino
tutte con la vocale A. L’acqua e l’architettura
mi sembrano quelle che meglio riescano
ad esprimere, oggi per me, un impegno
sociale dedicato alla sperimentazione ed
alla ricerca. Oramai il mondo dell’architettura sembra
riconoscersi solo in opere di grande visibilità esaurendo
in esse la sua attuale identità e dimenticando il
proprio ruolo sociale nell’assetto urbano e in quello
ACQUA E ARCHITETTURA:
Turning Torso, Santiago Calatrava, Malmö, Sweden.
WATER AND
ARCHITECTURE:
WHAT FUTURE?
8
A+
A
A+D
A+D+M
+D
D+M
+M | MAGAZINE
MAG
MAG
MA
AGAZ
AZI
ZINE
NE
E | 2012
201
2
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12 | # 3
37
7
abitativo. Tutto ciò è quasi un paradosso dialettico e
lo dimostrano millenni di storia in cui torri, o grandi
monumenti costruiti come lustro cittadino, convivevano
con un ragionato ordine urbanistico privo di profonde
implicazioni antropologiche. Un modello di equilibrio
nella pianificazione dell’habitat, che tuttavia in Italia
sembra essere entrato in crisi. Mi piacerebbe che i
professionisti di oggi proponessero architetture più
consapevoli e sostenibili, che si auto-generassero
utilizzando meno risorse possibili, con un'architettura
piacente, con una estetica accattivante, e con una
attenzione all'ambiente per dove si inseriscano e come
siano costruite queste nuove architetture del terzo
millennio. Oggi più che mai possiamo progettare e
costruire con una consapevolezza ed una coscienza
ambientale, riportando l’uomo al centro. Oggi dove il
cambiamento climatico per causa dell'effetto serra
ha modificato anche gli usi e i consumi di noi tutti, gli
architetti hanno l'obbligo di studiare nuove soluzioni
e tipologie abitative e architettoniche in sintonia con i
tempi che viviamo. La risorsa acqua è oggi un indicatore
perfetto del rapporto uomo - acqua - architettura
in cui i segnali di mancanza e di causa effetto (vedi
le guerre in atto) nascondono in realtà che il vero
problema è semplicemente il possesso dell’acqua,
l’approvvigionamento delle risorse, la tecnologia e le
fonti rinnovabili. Il legame fra architettura e acqua
affonda le sue radici in un passato remoto. Si tende
a considerare l’acqua come una risorsa illimitata e
rinnovabile, ma non è più così. Per questo motivo
l’architettura sostenibile non può limitarsi a studiare
come raggiungere l’autonomia energetica e
sfruttare le fonti rinnovabili, ma deve porsi anche
l’obiettivo di utilizzare in modo responsabile ed
efficiente la risorsa idrica, senza comprometterne
quantità e qualità. L’applicazione di nuove
tecniche, e di nuovi concetti, implicano una
ridefinizione del processo progettuale, ma anche
la creazione di nuove forme e di nuovi spazi
da abitare, tenendo sempre come elemento
centrale l’uomo, l’acqua, e l’architettura. Infine
lo studio della natura chimica dell’acqua come
vettore energetico efficiente e a impatto zero sta
rivelando nuove opportunità. In questo scenario è
possibile ripensare ogni edificio come una sorta
di organismo vivente, autonomo rispetto alle
reti di distribuzione energetica. Una rivoluzione,
secondo Jeremy Rifkin (vedi suo ultimo libro:
“La terza rivoluzione industriale”, Mondadori,
Milano, 2011), capace di riconfigurare l’economia
mondiale, nel rispetto dell’ambiente.
QUALE FUTURO?
I
have been wondering for a long time why many
things that I like start, in Italian, with the vocal
A (acqua = water; architettura = architecture).
I think that water and architecture are those
that nowadays represent at best a social
engagement dedicated to experimentation and
research. By this time architecture world seems
to acknowledge itself only in great visibility works
exhausting its actual identity and forgetting its own
social role in the urban and house system. This is
almost a dialectic paradox and it is demonstrated
by millenniums of history where towers or great
monuments built as symbols of the city prestige
could live together in a reasoned urban order
without any deep anthropological involvement. A
model of equilibrium in the habitat planning, that
yet in Italy seems to be in crisis. I would like today’s
professionals to suggest more conscious and
sustainable architectures that could self-generate
using as much fewer resources as possible, with
a pleasant architecture, with a winning aesthetic
and with a particular attention for the environment
and for where these new architectures of the third
millennium are meant to be inserted in. Now,
more than ever, we can plan and build with an
environmental consciousness and awareness taking
man back at the centre of the attention. Today,
where climate change, because of the greenhouse
effect, has changed usages and customs of us all,
architects are obliged to study new solutions and
new house and architectonical typologies on the
same wavelength as the times we are living in. The
water resource is today a perfect indicator of the
relationship between man – water and architecture
where the signals of loss and cause/effect (just
think of the wars going on in the world) hide that the
real problem is simply water possession, resources
supplying, technology and renewable sources. The
connection between architecture and water roots
in a remote past. Generally water is considered a
renewable and unlimited source, but it is not like that
anymore. For this reason sustainable architecture
cannot restrict itself to study how to reach the
energetic independence and exploit renewable
sources, but it must have, as a goal, to use water
as a resource in a responsible and efficient way
with no compromise for quality and quantity. The
new technologies application and the use of new
concepts imply a re-definition of the project process
but also the creation of new forms and new spaces
to be lived always taking into consideration man,
water and architecture as central elements. At
last, the study of water chemical nature as an
efficient energetic carrier (vector) with zero impact
is revealing new opportunities. In this scenario it
is possible to think again every single building as a
sort of living organism, totally independent from the
energy distribution networks. A revolution, according
to Jeremy Rifkin (see his last book: ”The third
industrial revolution”, Mondadori, Milan, 2011), able
to depict again the whole world economy, respecting
the environment. | www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
9
SCENARI
Text by
Fabrizio M. Pierandrei
Images courtesy of
Global Service Jam Milano
GLOBAL SERVICE JAM:
when Service Design becomes a world-wide event
GLOBAL
SERVICE JAM:
quando il Design dei Servizi diventa evento mondiale
I
l Design dei Servizi è una disciplina della
progettazione che sta suscitando l’interesse della
comunità creativa internazionale: parte di questo
interesse sta nell’attenzione portata al sistema di
relazioni che il Design dei Servizi definisce tra le persone,
i luoghi e le cose, chiedendo al designer di unire alle
proprie capacità progettuali una abilità strategica e
di comprensione dei comportamenti e delle abitudini
10
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
dell’utente e generando una visione del concetto di
innovazione, non più legato esclusivamente alla sfera
tecnologica, ma all’evoluzione dei comportamenti
sociali, alle modalità di utilizzo delle risorse e - non
ultimo - alla ridefinizione dei ruoli di impresa e utente.
Per esplorare queste possibilità, Pierandrei Associati,
studio milanese di progettazione che da anni si dedica al
Product Service System Design, ha aderito con il nome “Jamin-Milan” alla Global Service Jam, la cui ultima session si
è tenuta lo scorso 24 febbraio in Bovisa, in collaborazione
con la Scuola del Design del Politecnico di Milano.
La Global Service Jam è un evento mondiale, ideato da
Markus Hormess e Adam Lawrence dello studio tedesco
Work•Play•Experience e giunto alla sua seconda
edizione, che ha coinvolto 2.061 “design enthusiasts”,
da 85 città e 40 nazioni, con lo scopo di realizzare servizi
innovativi nelle sole 48 ore di un weekend sviluppati
su un tema a sorpresa rivelato il venerdì pomeriggio.
L’idea ricalca quella della “jam” musicale, dove tutti
sono chiamati a condividere le proprie esperienze
e a improvvisare su un tema comune, questa volta
“Hidden Treasure” (“Il tesoro nascosto”), introdotto da
Dave Gray e Jane Mc Gonigal, autori rispettivamente di
“Gamestorming” e “Reality is Broken” (“La realtà in gioco”).
Una iniziativa di partecipazione e condivisione,
il cui scopo è mostrare il potenziale creativo dei
partecipanti nell’ideare, prototipare e presentare
progetti che possano migliorare il mondo, ma
che si è rivelata anche un utilissimo momento di
condivisione di strumenti e metodologie progettuali
fra professionisti, docenti e studenti e di confronto
sulle diverse anime del Design dei Servizi nel mondo.
Non ultimo la GSJ è diventata un momento di aggregazione
fra jammers, che hanno trovato un modo divertente
e fortemente operativo di fare esperienza, progettare
insieme e ideare modi nuovi di generare idee. Questo
spirito è riassunto nello slogan “Once a jammer, forever
a jammer” che, a partire dalla ventina di partecipanti
della prima edizione, ha spinto sempre più persone a
partecipare grazie al solo meccanismo del passaparola.
Nell’ultima GSJ sono stati ideati e prototipati 350 progetti,
consultabili sul sito http://planet.globalservicejam.
org/, 9 dei quali prodotti a Milano, con l’orgoglio
di aver rappresentato, con i suoi 50 partecipanti
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
11
da 16 differenti nazioni, un piccola jam-nella-jam.
Il “tesoro nascosto” dei progetti della Jam-inMilan si è rivelato nelle proposte no-profit e ad
alto impatto sociale che a volte hanno riguardato
temi di utilità pubblica e altre quel singolo “happy
moment” che può cambiare la nostra vita quotidiana.
Così sono nati servizi come “10%”, un progetto che
aiuta il diffondersi della lettura, rendendo legali alcuni
meccanismi della pirateria informatica e coniugandoli
con le dinamiche del book crossing. Oppure “Mood
Box” e “Doodlesites”, progetti che promuovono
una interazione differente con gli spazi urbani,
“mappando” le emozioni degli abitanti o la loro capacità
di leggere i dettagli degli edifici che ci circondano.
E non sono mancati i progetti di pubblica utilità, come
“FortunATM”, proposta che aiuta gli utenti a dare maggiori
informazioni sulle modalità di utilizzo dei mezzi pubblici,
così come quelli più legati alla socializzazione o alla
sfera privata come “You, me and Fork” e “Deep Cloud”.
Ma più dei risultati quello che caratterizza una Jam è
l’entusiasmo di chi partecipa e la consapevolezza che
si sta apprendendo un modo differente di affrontare
un progetto e di collaborare, con quella “voglia matta”
della prossima volta, prevista per Ottobre 2012.
Once a jammer, forever a jammer.
12
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
S
ervice Design is a planning discipline that is interesting
the international creative community. Part of this
interest lies in the attention brought to the system of
relations that Service Design defines among people, places
and things, asking the designer to combine his own planning
abilities with a strategic ability and with the understanding
of the behaviours and habits of the customer. This leads to
the creation of a standpoint of the innovation concept not
exclusively linked to the technological field anymore, but
to the evolution of social behaviors, to the modalities of
use of resources and - not last - to the redefinition of the
roles of company and customer. In order to explore these
possibilities, Pierandrei Associati, a planning studio based
in Milan that has been dedicating for years to the Product
Service System Design, has joined Global Service Jam
under the name “Jam-in-Milan”, whose last session took
place on 24th February in Bovisa, in collaboration with the
School of Design of the Institute of Technology of Milan.
Global Service Jam is a world-wide event, created by
Markus Hormess and Adam Lawrence of the German
Work•Play•Experience studio. It has reached its second
edition, involving 2,061 “design enthusiasts”, coming from
85 cities and 40 countries, aiming at creating innovative
services within the 48 hours of a weekend developed
on a surprise topic revealed on Friday afternoon. The
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
13
CONCEPT
Gres porcellanato
effetto resina
lastre 60 x 120 cm - 60 x 60 cm - 30 x 60 cm - 20 x 60 cm
www.ceramicasantagostino.it
Per conoscere il rivenditore più vicino
chiamate il numero verde 800.854.091
oppure inviate una e-mail a [email protected]
14
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
SCENARI
idea follows the concept of the musical “ jam”, where
everybody is required to share his own experiences and to
extemporize on a common topic: this time the main idea
is “Hidden Treasure”, introduced by Dave Gray and Jane
Mc Gonigal, authors of “Gamestorming” and “Reality is
Broken”, respectively.
An initiative of participation and sharing, whose aim is to
show the creative potential of the participants in planning,
prototyping and presenting plans that can improve the
world, but it has also proved a really useful moment
of sharing instruments and planning methods among
professionals, teachers and students, and of comparison
on the different souls of Service Design in the world.
Last but not least, GSJ has become a moment of aggregation
among jammers, who found a funny and strongly operating
way to experience, plan together and design new ways to
generate ideas. This attitude is summed up in the slogan
“Once a jammer, forever a jammer” that, starting from the
about twenty participants of the first edition, has driven
more and more people to participate only thanks to the
word of mouth mechanism.
350 plans have been designed and prototyped in the
last GSJ, and they can bee consulted on the website
http://planet.globalservicejam.org/: 9 of them have been
produced in Milan, with the pride to have represented, with
their 50 participants coming from 16 different countries, a
small jam into the jam. The “hidden treasure” of Jam-inMilan plans has been revealed in the no-profit proposals
with a high social impact that sometimes were related
to topics of public utility and other times to that “happy
moment” that can change our daily life.
Therefore, services like “10%” have arisen: it is a plan
that helps to spread the activity of reading, combining
some hacking mechanisms and conjugating them with
the dynamics of book crossing. Or “Mood Box” and
“Doodlesites”, plans that promote a different interaction
with the city spaces, by “mapping” the emotions of the
inhabitants or their ability to read the details of the
buildings surrounding us. And there were also plans of
public utility, such as “FortunATM”, a proposal that helps
the customers give more information on the modalities of
use of the public means of transport, and plans related to
the socialization or the private sphere such as “You, me
and Fork” and “Deep Cloud”. But, rather than the results,
what characterizes a Jam is the enthusiasm of the people
who participate and the awareness that one is learning
a different way to deal with a plan and to collaborate,
with that “crazy desire” of next experience, expected for
October 2012.
Once a jammer, forever a jammer.
GSJ/Jam-in-Milan/Pierandrei Associati - I partecipanti / The participants
Sahar Abgarmyan, Merve Aksoy, Stefano Anfossi, Emily Ballantyne Brodie, Gabriela
Nuri Baron, Luis Felipe Bueno, Roberta Campione, Fabio Caresi, Federico Casiraghi,
Vincenzo Centinaro, Riccardo Croco, Monica De Anna, Lisa De Laurentiis, Ana Maria
Diaz, Marco Di Norcia, Francesco D'onghia, Angelica Fontana, Adriano Gariglio,
Valeria Grauso, Shervin Ghorbani, Sara Hatef, Yu Hiraoka, Selen Irfan, Santosh
Khawale, Giray Kirmizi, Sinem Laçin, Adrian Larripa Artieda, David Latache, Nannan
Li, Laura Lombardo, Francesca Lombardi, Basilio Lo Iacono, Rafael Mattei, Simone
Miraldi, Maria Mitrova, Valentina Napolitano, Bilge Ozkan, Fabrizio M. Pierandrei,
Sara Quagliani, Marko Radeta, Alessandra Reitano, Silvia Remotti, Roberto Salodini,
Dina Skuratovich, Mondric Syarief, Stefania Solari, Jian Shen, Ida Telalbasic, Radim
Tkadlec, Kristina Tool, Juliana Tuhkanen, Xing Wang, Alejandra Winter Etcheberry.
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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CARDBOARD ARCHITECTURES
TENDENZE
The sustainable lightness
of a matter showing in design
and architecture
Text by
Filippo Pozzoli
Photos by courtesy of
Bencore
Michael Hansmeyer
Salamanca design & Co.
Shigeru Ban Architects
Studio Joost van Bleiswijk
Vitra
ARCHITETTURE
DI CARTONE
LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DI UNA MATERIA
CHE SI RIVELA TRA ARCHITETTURA E DESIGN
16
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
↑Wiggle Side Chair by Frank Gehry, Vitra, 1972
↑Subdivided Columns project, fabricated cardboard column outside
by Michael Hansmeyer - Ph. Michael Hansmeyer
S
↖↑Nothing office by cardboard
office interior by Joost van Bleiswijk,
Amsterdam, The Netherlands, 2009
Ph. Joachim Baan
e nel prossimo futuro saremo soliti investire
nel cartone piuttosto che nel mattone, il
motivo potrebbe non essere l’insormontabile
crisi economica dei nostri tempi. Ironia
dolceamara a parte, lo scenario di un’economia al
cartone non è poi fantascientifico, se se ne combina la
storia fresca ma importante con le ultime applicazioni
di tendenza che trovano in Shigeru Ban il pioniere
internazionale. Dai primi tentativi sperimentali di
strutture leggere tubolari del 1986 al padiglione
giapponese per l’Expo di Hannover nel 2000, cui solo le
normative antincendio rigorosamente tedesche hanno
imposto una precauzionale sottostruttura metallica,
l’archistar giapponese si è distinta per la versatilità e
l’eclettismo con cui ha reinterpretato un tipico scarto
da imballaggio facendone il cuore logico e materico
della propria architettura, non solo quella d’effetto,
ma cimentandosi in proposte di puntuale concretezza
e valore sociale. Testimonianza, al riguardo, sono i
rifugi fai-da-te progettati per i terremotati di Kobe nel
1995, oggi riferimento per ogni nuova sperimentazione
sulle molteplici possibilità costruttive del materiale in
particolare in ambito accademico, dove la sete di novità
va a braccetto con la volontà di superamento dei canoni
estetici. Ne è esempio il progetto dell’Università di Sidney
di una casa in cartone che potesse incoraggiare la gente
ad abbattere i propri preconcetti sulla “tipica casa
australiana”. Estremamente a basso costo e facilmente
trasportabile, la Cardboard House troverebbe impiego
in una vasta gamma di applicazioni, in primis come
alloggio di emergenza o a breve termine; concepita per
essere assemblata da due persone in un arco di sei ore
utilizzando un adeguato set di ponteggi, è trasportabile
con un veicolo commerciale leggero insieme alla
copertura che convoglia l’acqua meteorica in vasche al
di sotto del pavimento, in modo da tenere premuta la
struttura dell’edificio a terra. Più visionario e futuribile
è invece lo studio diretto da Michael Hansmeyer (www.
michael-hansmeyer.com) presso l’ETH di Zurigo circa
le possibilità di un’architettura computazionale con il
cartone, in cui sofisticati algoritmi ricercano la creazione
di un ordine architettonico contemporaneo rendendone
simultanea la prototipazione tridimensionale su
carta. In parallelo alle sperimentazioni funzionali e
teoretiche, si evolve la ricerca sulle proprietà fisiche e
strutturali del cartone, proponendo un neonato settore
industriale dalle potenzialità ancora tutte da scoprire.
Le soluzioni recentemente lanciate sul mercato si
propongono a vere e proprie alternative al mattone per
pareti interne e altri divisori soggetti a carichi leggeri; i
prodotti, ispirati alle strutture alveolari aeronautiche
ed automobilistiche, sono realizzati con carta kraft
ondulata e impregnata di resine inodori, a costituire
un manufatto di elevata resistenza e leggerezza che
garantisce un alto grado d’isolamento termo-acustico
a dispetto del minimo spessore. Il riscoperto potenziale
tecnico del materiale ha portato nell’ultimo decennio
allo sviluppo di campagne di divulgazione tecnologica,
sostenute anche dagli argomenti vincenti per ecologia
ed economia. Vi si distingue il progetto Città Sottili,
laboratorio per la sperimentazione di usi innovativi del
cartone capitanato dall’architetto Pietro Carlo Pellegrini
e patrocinato da Comieco. Tra i risultati spicca la stesura
di un vademecum sistematico sulle comuni tipologie di
cartone in commercio e i relativi utilizzi, con abbondanza
di confronti per caratteristiche e prestazioni. Virando sul
design, l’eredità della celebre Wiggle Side Chair che Frank
Gehry disegnò per Vitra quaranta anni fa non è lasciata
incolta, anzi il tentativo di utilizzare un materiale di scarto
come materia prima si evolve declinandosi in molteplici
interpretazioni e differenti ambiti: dai complementi di
arredo, al retail, agli arredi e giochi per bambini, sino
all'ambiente ufficio. L'olandese Joost van Bleiswijk (www.
projectjoost.com), ad esempio, ha realizzato un ufficio
interamente in cartone per l’agenzia di comunicazione
Nothing di Amsterdam. Qui la tecnica “no screw no glue”
– niente viti né colla – viene per la prima volta applicata
su grande scala, con oltre 500 metri quadri di cartone
per un totale di 1500 elementi tagliati al laser e montati
in pareti, tavoli, ripiani, librerie e tutto ciò che riempie
un classico ufficio. Nessun castello di carta, dunque,
nell’architettura di cartone che verrà, ma la solidità della
ricerca fondata su valori concreti, vicini ai nostri tempi
difficili. | www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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TENDENZE
↑Japan Pavillon, Expo 2000, Hannover, Germany, 1999-2000. Project by Shigeru Ban. Ph. Hiroyuki Hirai
f in the near future we will get used to invest in
cardboard rather than bricks, it might not be
due to the insurmountable economic crisis of our
times. Bittersweet irony aside, the scenario of a
paperboard economy is not science fiction, if you
match the recent though important history and
the latest trends and applications, which were
first explored by Shigeru Ban. From the first
experimental attempts of lightweight tubular
frames in 1986 to the Japanese Pavilion for Expo
2000 in Hannover, where only strict German fire
regulations imposed a safety metal substructure,
the Japanese archistar stood out for his versatility
and eclecticism in reinterpreting a typical waste
packaging material making it the logical center
of his architecture, also sneaking in detailed
proposals with concrete application and social
value. DIY shelters, designed for earthquake
victims in Kobe in 1995, are a proof in this regard
and a reference today for each new experiment
on the multiple possibilities of building materials,
especially in the universities, where the thirst
for new technical developments goes hand in
hand with the desire to overcome the traditional
aesthetics. An example is the project carried
out by the University of Sydney for a cardboard
house that would encourage people to break
down their preconceptions about the "typical
Australian home". Extremely low cost and easily
transportable, the cardboard house would be
used in a wide range of applications, mostly for
emergency or short term housing. Designed
to be assembled by two people in a span of six
hours using an appropriate set of scaffolding, it
is transportable by a light commercial vehicle
together with the covering roof that conveys
the meteoric water in tanks below the floor, in
order to hold the structure of the building to
the ground. More visionary and futuristic is the
research directed by Michael Hansmeyer (www.
michael-hansmeyer.com) at ETH Zurich about
the possibilities of computational architecture
with cardboard, in which advanced algorithms
seek the creation of a contemporary architectural
I
↑Sana Kids 2008 (Bologna) by Salamanca design & Co.
Ph. Paolo Frascaroli & Stefano Stagni
↓Ecoben Wave, Bencore
18
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
order making simultaneous three-dimensional
paper-made prototyping. In parallel with the
functional and theoretical experiments, evolving
research on physical and structural properties
of the board suggests a newborn industry
which potential is yet to be discovered. Solutions
recently launched offer a real alternative to brick
for interior partitions subject to light loads; the
products, inspired by automotive and aerospace
honeycomb structures, are made of corrugated
kraft paper treated with odorless resin,
getting as result an artifact of high strength
and lightness, which ensures a high degree
of thermal and acoustic insulation in spite of
minimal thickness. The technical potential of the
material discovered in the last decade has led
to the development of technological awareness
campaigns, supported also by ecological
and economical winning properties. There
stands “Città Sottili” (Thin Towns) project, an
experimental lab for innovative uses of cardboard
headed by architect Pietro Carlo Pellegrini and
sponsored by Comieco. Among the outstanding
results, a complete handbook on common
types of cardboard and their uses, with plenty
of features and performance comparisons.
Tacking on design, the legacy of the famous
Frank Gehry Wiggle Side Chair designed for
Vitra forty years ago is not left fallow, rather the
attempt to use a waste material as feedstock
evolves founding multiple interpretations in
different ways: from furnishing, to retail, to toys
for children and up to the offices. Dutch architect
Joost van Bleiswijk (www.projectjoost.com), for
example, has created an office entirely made of
cardboard for communication agency Nothing
in Amsterdam. Here the technique “no screw no
glue” is first applied on a large scale, with over
500 square meters of cardboard for a total of 1500
laser-cut elements, mounted on walls, tables,
shelves, libraries and all that fills a typical office.
No house of cards, therefore, in the architecture of
cardboard that will be, but the solidity of research
based on real values, close to our troubled times.
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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TENDENZE
Text by
Anna Nosari
Images courtesy of
aMDL
Kengo Kuma
RPBW
Sergio Mannino Studio
Studio Marco Piva
Ceramic:
raw material for architecture
Not only a durable and versatile covering for buildings and
facades. The ceramic becomes a construction material,
a new skin for architecture and a structural element for
plans focusing on technological innovation and creativity
CERAMICA:
MATERIA PRIMA PER L'ARCHITETTURA
Non solo un rivestimento versatile e durevole per
edifici e facciate. La ceramica diventa materiale
da costruzione, una nuova pelle per l'architettura
ed elemento strutturale per progetti all'insegna
dell'innovazione tecnologica e della creatività
↑Central St. Giles, London, UK, 2002-2010
Renzo Piano Building Workshop with
Fletcher Priest Architects.
NBK Ceramic.
Ph. Van der staay Maurits
20
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
“È
un materiale antico, che viene
dalla terra e torna alla terra. Ma
soprattutto presenta caratteristiche
come la resistenza, la durata, le
infinite possibilità cromatiche, la capacità di
riflettere la luce, rendendola funzionalmente
perfetta e straordinaria in diverse situazioni”.
Sono le parole che Renzo Piano ha usato
per descrivere la ceramica, materiale
povero che nasce come semplice impasto
di argilla o caolino con acqua e si trasforma
in un importante alleato per l'architettura.
Un materiale che diventa protagonista
nel progetto Central Saint Giles, un cuore
colorato e gioioso di oltre 60.000 mq che
Piano ha incastonato nel tessuto urbano
londinese. Qui la ceramica è stata usata per
caratterizzare i volumi frammentati di cui la
struttura si compone. Le facciate cangianti,
diverse per dimensioni, orientamento,
colori e sfumature, si combinano e si
rapportano con l'ambiente e con la luce
naturale in modi differenti e mutevoli.
La stessa libertà nel trattare la materia
· Ceramic Cloud by Kengo Kuma for Casalgrande Padana, Casalgrande (Re), 2010. Ph. Marco Introini
ceramica si ritrova in un altro progetto
dell'architetto genovese: il New York Times
Building, il grattacielo che ospita la casa
editrice del noto quotidiano. La ceramica
crea uno spettacolare schermo grigio, che si
rivela in realtà una guaina trasparente: filtra
la luce del giorno distribuendola in modo
omogeneo e permette di vedere all'esterno
ciò che accade all'interno, e viceversa.
Per usare le parole di Piano, “fa respirare
l'edificio”, catturando le mille luci di New
York. Appare evidente come la ceramica
diventi qui elemento strutturale della
progettazione, che sfrutta le caratteristiche
proprie del materiale per ottenere non solo
suggestivi effetti o per creare nuovi linguaggi
espressivi, ma anche per fornire risposte
adeguate alle esigenze contingenti di chi vivrà
quotidianamente l'architettura. Una visione
dell'architettura capace di trasformare
il mondo, partendo dalle esigenze
ponendo sempre al centro la persona.
Un luogo disegnato per le persone:
un'idea che ritroviamo alla base anche
del progetto per il nuovo Museum of Art di
Taipei City presentato dallo studio Sergio
Mannino. La scelta della ceramica, sotto
forma di particolari elementi modulari
colorati ripetuti sulla facciata, nasce da un
forte legame con il territorio, la tradizione
e la storia della zona di Taipei. “L’idea di
utilizzare una facciata composta da moduli
di ceramica è venuta proprio dal tentativo
di produrre gli elementi costruttivi nelle
fabbriche e nei laboratori degli artigiani
locali, senza dovere ricorrere a materiali
importati, con ovvi risparmi energetici”
racconta Sergio Mannino. “La ceramica,
↓New Museum of Art of Taipei City by Sergio Mannino Studio, Taipei, Taiwan.
specie se trattata con una superficie lucida,
non assorbe l’acqua o l’umidità e quindi dura
nel tempo molto più a lungo del cemento
o di altri materiali. La superficie riflettente
aiuta inoltre a ridurre l’irradiazione
solare.” I moduli - la cui forma è ispirata
a Kou, un carattere Kang Xi che significa
“entrata” - sono ripetuti in una disposizione
apparentemente casuale, ottenendo
l'effetto di uno schermo naturale ed un
movimento dinamico, che rappresenta la
rapidità con cui l'arte si evolve e si trasforma.
L'architettura si rivolge quindi alla ceramica
per giungere a risultati poetici e immaginifici.
Lo conferma la Ceramic Cloud di Kengo
Kuma: a metà strada tra architettura
e land art, sperimenta il materiale in
forma strutturale, liberandolo dal valore
di mero rivestimento e trasformandolo in
un elemento tridimensionale, imponente
e leggero al tempo stesso. Il grande
architetto giapponese - che per la sua
prima opera architettonica realizzata
in Italia ha scelto speciali lastre in gres
porcellanato di grandi dimensioni, fissate
ad una particolare intelaiatura metallica
- commenta: “Abbiamo accolto la sfida
di trasformare la piastrella ceramica in
un componente architettonico, evitando il
convenzionale utilizzo come elemento di
rivestimento, disponendola e organizzandola
per creare forme inconsuete”.
Un materiale da costruzione, ricco di
suggestioni e stimoli, duraturo, resistente,
ma soprattutto naturale ed ecosostenibile.
Parola di Michele De Lucchi, che ha
utilizzato la ceramica in più occasioni tra cui
l'installazione, presentata qualche Salone
fa, dall'eloquente titolo “Dalla terra alla
Terra”. | www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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TENDENZE
↑Parete ventilata realizzata con Ferro Black di Ceramica Sant'Agostino / Ventilated façade made of Ferro Black by Ceramica Sant'Agostino,
“Rinascimento” by Marco Piva,“Social Home Design - Abitare il Futuro”, MADE Expo, Milano, 2011. Ph. Luca Casonato
is an old material, that comes from the
“I tearth
and returns to the earth. But above
↑“Dalla terra alla Terra”
by Michele De Lucchi
for Ceramiche Refin, Triennale,
FuoriSalone 2009, Milano.
22
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
all, it presents characteristics such as strength,
duration, infinite chromatic possibilities, ability
to reflect the light, making it functionally
perfect and extraordinary in several situations”.
These are the words that Renzo Piano used
to describe the ceramic, a poor material that
comes from a simple blend of clay or kaolin
and water and is transformed into an important
ally for architecture. A material that becomes
protagonist in the Central Saint Giles plan,
a colourful and joyful heart of over 60,000
square metres that Piano set in the London
urban fabric. There the ceramic was used in
order to characterize the fragmented volumes
composing the structure. The iridescent
facades, different in terms of dimensions,
orientation, colours and shadings, are arranged
and combined with the environment and the
natural light in different and changing ways.
The same freedom in dealing with the ceramic
is found in another plan of the Genoese
architect: the New York Times Building, the
skyscraper that hosts the publishing house
of the famous daily newspaper. The ceramic
creates a spectacular gray shield that is in
reality a transparent case: it filters the daily
light by homogeneously distributing it and
allows to see outside what happens inside, and
vice versa. To use Piano's words, “it makes the
building breathe”, capturing the thousand lights
of New York. It appears obvious how the ceramic
becomes here a structural element of the
planning, taking advantage of the characteristics
of the material in order to obtain not only
evocative effects or to create new expressive
languages, but also to provide suitable
answers to the requirements of those people
who will daily live the architecture. A vision of
architecture capable of transforming the world,
starting from the contingent requirements
and always placing the person at the centre.
A place designed for the people: an idea that we
find at the basis of the plan for the new Museum
of Art of Taipei City presented by Sergio Mannino
studio. The choice of the ceramic, according
to particular modular coloured elements
repeated on the facade, arises from a strong
connection with the territory, the tradition and
the history of the Taipei area. “The idea of using
a facade composed by ceramic modules has
arisen precisely from the attempt to produce
the constructive elements in the factories and in
the laboratories of the local craftsmen, without
having to use imported material, with clear
energetic savings”, Sergio Mannino tells us.
“The ceramic, in particular if it is treated with a
polished surface, does not absorb the water or
the humidity and therefore it lasts over time much
more than the concrete or other materials. In
addition, the reflecting surface helps to reduce
the solar irradiation.” The modules - whose
shape is inspired to Kou, a Kang Xi character
↑The New York Times Building, New York, USA, 2002-2007. Renzo Piano Building Workshop with FXFowle Architects.
Ph. Denancé Michel
meaning “entrance” - are repeated according
to an apparently accidental arrangement,
obtaining the effect of a natural shield and a
dynamic movement, representing the rapidity
with which the art evolves and transforms.
The architecture employs the ceramic in
order to reach poetic and highly imaginative
results. This is confirmed by Ceramic Cloud by
Kengo Kuma: halfway between architecture
and land art, he experiences the material in
a structural shape, freeing it from the value
of mere covering and transforming it into a
three-dimensional element, impressive and
light at the same time. The great Japanese
architect - for his first architectonic work
created in Italy he chose special porcelain
stoneware slabs of great dimensions, fixed
to a particular metallic frame - comments:
“We have taken the challenge to transform
the ceramic floor tile in an architectonic
element, avoiding the conventional use as
covering element, arranging and organizing
it in order to create unusual shapes”.
A construction material, rich in evocative
power and stimulus, long-lasting, resistant,
but, above all, natural and environmentfriendly. These are the words of Michele
De Lucchi, who used the ceramic on many
occasions, among them, the installation
presented some Exhibitions ago with
the eloquent title “From the Earth to the
Earth”.or other materials. In addition, the
reflecting surface helps to reduce the solar
irradiation.” The modules - whose shape
is inspired to Kou, a Kang Xi character
meaning “entrance” - are repeated according
to an apparently accidental arrangement,
obtaining the effect of a natural shield and a
dynamic movement, representing the rapidity
with which the art evolves and transforms.
The architecture employs the ceramic in order
to reach poetic and highly imaginative results.
This is confirmed by Ceramic Cloud by Kengo
Kuma: halfway between architecture and land
art, he experiences the material in a structural
shape, freeing it from the value of mere covering
and transforming it into a three-dimensional
element, impressive and light at the same time.
The great Japanese architect - for his first
architectonic work created in Italy he chose
special porcelain stoneware slabs of great
dimensions, fixed to a particular metallic frame
- comments: “We have taken the challenge
to transform the ceramic floor tile in an
architectonic element, avoiding the conventional
use as covering element, arranging and
organizing it in order to create unusual shapes”.
A construction material, rich in evocative power
and stimulus, long-lasting, resistant, but, above
all, natural and environment-friendly. These are
the words of Michele De Lucchi, who used the
ceramic on many occasions, among them, the
installation presented some Exhibitions ago with
the eloquent title “From the Earth to the Earth”.
↑Central St. Giles,
London, UK, 2002-2010.
Renzo Piano Building Workshop
with Fletcher Priest Architects.
NBK Ceramic.
Ph. Denancé Michel
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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GENERATIVE ART
ROMANCE OF A WORLD
THAT COULD BE
Text by
Filippo Pozzoli
Photos by courtesy of
Celestino Soddu®
ARTE
GENERATIVE
ART
LA POETICA DI UN MONDO
DEL POSSIBILE
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
N
ella progettualità dell’arte una scelta sulle prime poco percorribile è spesso
un’ipotesi non ancora giunta ad una maturità chiaramente intellegibile. Su
questo potenziale celato si fonda l’approccio al progetto di Generative Art
(www.argenia.it), movimento artistico trasversale (ovvero, dai principi validi sia
nelle arti letterarie, che figurative, fino alla musica e all’architettura) divenuto vera
e propria corrente dai secondi anni ’80 ma dai fondamenti teorici e genetici radicati
nella storia secolare dell’arte, scomodando la sacralità di nomi come Leonardo,
Michelangelo e Piranesi.
Pioniere dell'Arte Generativa è Celestino Soddu, Professore di Progettazione
Generativa presso il Politecnico di Milano e fondatore del Generative Design Lab
con la collega Enrica Colabella, con la quale dal 1998 organizza il più importante
summit annuale Generative Art a livello mondiale (www.generativeart.com).
La quattordicesima edizione, ospitata in dicembre dall’incantevole scenario della
Sala degli Affreschi del CRUI a Roma, ha rilevato la consueta partecipazione
internazionale, annoverando nella platea enti accademici e artisti individuali di
spicco da ogni parte del mondo. “L’Idea, intesa non come risultato ma come modo
di affrontare il progetto” racconta Soddu “si esplicita e si racconta attraverso tutte le
infinite scelte possibili e non solo attraverso quelle che abbiamo reso operative. È la
Poetica di un mondo del possibile che trova una sua espressione fortemente riduttiva
in un unico risultato progettuale, è la logica di come trasformare progressivamente
uno schizzo in un progetto architettonico, e che si pone alla base dei software che
esplicitano il mio approccio generativo.” Software che sono cresciuti di pari passo con
le potenzialità informatiche a disposizione dell’autore, creando innovative sinergie
individuo – macchina e soggetto – serie sempre fondate sulla “logica progressiva
di trasformazione dell’esistente nel possibile, che fosse, prima che uno strumento,
l’espressione di un’Idea Architettonica”, come prosegue l’ideatore stesso. Un modo
di fare arte che trascende la materialità dell’oggetto artistico, indagandone la più
profonda potenzialità dello stesso sfruttando le possibilità dell’algoritmo, delle leggi
di natura e delle armonie matematiche, riproponendo il binomio rinascimentale artescienza. |www.admnetwork.it |follow us on |
Città Nuragica prossima ventura, Sardegna
Omaggio a Sant'Elia, Milano
Centro commerciale in Campidano, Sardegna
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
25
W
Chiese Gemelle del Lago, Lecco
Palazzo della Luce, Lecco
Stadio del Lario, Lecco
Castello Nuragico di Serrenti (VS), Sardegna
26
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
hen making art needs choices, some thought to be not feasible at
a first sight are often ingenious hypothesis that not yet reached
a clearly intelligible maturity. On this hidden potential rests the
approach to the design of Generative Art (www.argenia.it), a transversal
art movement (with principles suitable in every meaning art can show)
become real current from late Eighties but with theoretical and genetic
roots in centuries of history of art, embracing the sacredness of names as
Leonardo, Michelangelo and Piranesi. Pioneer of Generative Art is Celestino
Soddu, Professor of Generative Design at Politecnico di Milano and founder
of Generative Design Lab with his colleague Enrica Colabella, with whom
he has organized the most important annual summit in Generative Art
worldwide since 1998 (www.generativeart.com). The fourteenth edition,
hosted in December by the enchanting scenery of the Hall of Frescoes of
CRUI in Rome, found the usual international participation, counting on
an audience of academic institutions and individual leading artists from
all over the world. "The Idea, understood not as a result but as a way to
face the project," Soddu says "unfolds and is told through all the infinite
possible choices, not only through what we have made real. It is the
Poetics of a world that can find highly reductive expression in a unique
design result, it is the logic of how to gradually transform a sketch into
a building project, and it is the core of my software that makes explicit
the generative approach." Software that has grown hand in hand with the
computing power available to the author, creating innovative synergies
man - machine and individual – series always based on the “gradual logic
for the transformation of the existing in the possible, which will be, more
than an instrument, the expression itself of an Architectural Idea", as the
creator himself goes on. Generative Art is a way to make art transcending
the materiality of the object, investigating the deeper potential of the
algorithm itself, the laws of nature and mathematical harmonies, newly
matching art and science as Renaissance taught us.
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27
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COPERTINA
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Text edited by Angelo Dadda Photos by Enrico Basili and courtesy CZA
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Cino Zucchi
il pianeta della
fortuna
The Planet of Fortune
I
n una mattina di fine inverno abbiamo incontrato
l’architetto Cino Zucchi nel suo bellissimo studio
milanese. Nato a Milano nel 1955, ha conseguito
il B.S.A.D. presso l’M.I.T. nel 1978 e la Laurea in
Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1979, dove
è attualmente docente di Progettazione Architettonica
e Urbana. Ha insegnato in numerosi seminari di
progettazione e teoria urbana ed è stato “visiting professor”
presso la Syracuse University e presso l'ETH di Zurigo.
Lo studio CZA, pubblicato su numerose e prestigiose
riviste, ricerca nuove soluzioni spaziali per la vita
contemporanea, nel complesso e delicato contesto del
paesaggio europeo.
Oggi in quale direzione credi stia andando l’architettura?
Non credo esista un mainstream dell’architettura, ma
tante risposte a differenti problemi. Importante è produrre
un progetto adeguato al tema. Il nostro studio, per
esempio, non ha una specializzazione specifica, ma ha
trovato una propria linea guida e alcuni campi privilegiati
d'intervento. L’architetto a mio parere è come un bricoleur:
288
A+D+M
A+D
+M | MAG
MAGAZINE
M
AZINE
AZI
NE
N
E | 201
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nonostante la complessità del suo lavoro nell’epoca
contemporanea, deve mantenere una certa flessibilità,
inventando tecniche specifiche per rispondere a problemi
specifici. L’architettura deve sapere quando avere
una certa presenza e invece quando funzionare come
sfondo della vita quotidiana. Non vedo niente di male in
un’architettura “d’accompagnamento” quando questa è
richiesta dal tema. Ma quando ci chiedono di produrre
“figure”, il problema è come arrivare a una figura giusta,
adeguata, e non solo una pelle vuota.
Il tuo rapporto progettuale con la luce. Luce naturale,
luce artificiale, come usi questa “materia”?
Come ci mostra Claude Monet nei suoi dipinti sulla
cattedrale di Rouen, l’architettura è una grande meridiana
che modula la luce naturale tirandone fuori sfumature
e colori. Un raggio di sole può essere violento o velato
dalle nubi. La luce è un po’ come l’acqua: può essere
quieta come un lago tranquillo, oppure irruente come
una cascata. Le opere idrauliche, costituendo “ostacoli”,
fanno emergere dall’acqua i suoi diversi possibili caratteri.
“I'm a great believer
in luck, and I find
the harder I work
the more I have of it”
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
29
↑ Museo Nazionale dell’Automobile, Torino, 2005-2011, con Recchi Engineering e Proger
Così le modanature dell’architettura fanno con la luce,
modulandone l’intensità e la natura.
Con la luce artificiale, abbiamo la capacità di produrre
oggi degli effetti quasi magici, ma il difficile è mantenere la
freschezza generale rispetto alle tecnologie che abbiamo a
disposizione, riuscendo a governarle. La luce naturale sta a
quella artificiale come il “vero” sta al “verosimile”. Potendo
con essa fare tutto, il problema è ritrovarne la naturalezza.
“Non è difficile fare una cosa difficile difficilmente, ma fare
una cosa difficile che appaia facile” scriveva Leopardi.
Nello scrivere l’effetto di naturalezza finale non si ottiene
attraverso la spontaneità, ma attraverso una grande
tecnica indirizzata verso un obiettivo chiaro. La stessa cosa
è per noi architetti.
Cosa pensi a proposito del concetto di Città Verticali?
In questo momento a Groningen in Olanda stiamo
seguendo un progetto ad alta densità. Credo che spesso la
densità porti qualità urbana, ma dipende dai casi. Esistono
città molto dense e bellissime, poco dense e bellissime
o poco dense e noiose. Penso che la verticalità sottenda
principalmente ragioni economiche, ma è sempre stata
anche un’affermazione di potere o ambizione.
Abitazioni Sociali, Social Housing, Case Popolari,
Co-Housing. Utopie o traguardi?
Mi domando spesso se sia meglio avere 10 mq in più nel
proprio appartamento o 60 mq comuni. Non è così ovvia
la risposta; e comunque costano tanto tutti e due. Noi
lavoriamo molto sul social housing. Il termine si riferisce al
destinatario, anche se spesso è un “english washing” del
vecchio termine “edilizia popolare”. Al di là delle etichette e
definizioni, credo che si debba rispondere oggi con grande
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
↓ Edifici residenziali nell’area ex-Rossi Catelli, Parma, 2005-2011
↑ Edifici residenziali a torre al Nuovo Portello, Milano, 2002-2008
↓ Edificio per uffici U15, Milanofiori Assago, 2007-2011, con General Planning
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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©PHOTO OskarDaRiz courtesy Stahlbau Pichler
↑ Salewa Headquarters, Bolzano, 2007-2011, con Park Associati
flessibilità a un'utenza molto più differenziata di quella di
una volta, basata sul concetto di “famiglia tipo”:
È necessario abbandonare la standardizzazione dello spazio
a favore di un’idea più aperta del rapporto uomo-spazio
anche nei termini di adattamento reciproco. Un tema
importante è la reversibilità dello spazio casa-lavoro. Gli
alloggi milanesi dell’800, per esempio, sono diventati nel
tempo uffici, poi case, poi ancora uffici, modificando più
volte la loro destinazione d’uso; questo è il motivo per cui
questo tipo di città funziona meglio di molte città nuove. Il
social housing non mi interessa tanto in termini tecnici, sui
quali siamo ovviamente molto attenti, come sui suoi costi;
mi interessa di più comprendere come un progetto di social
housing si inserisca nella città, come dialoga con essa.
Architetture come sculture da abitare o ingegnerie da
adoperare?
In questo momento sono seduto su una sedia da ufficio
Silver di Ludovico Magistretti e siamo illuminati da una
Tolomeo di Michele De Lucchi. Questi oggetti sanno fare
bene il proprio lavoro e sanno anche stare elegantemente
sullo sfondo. Non pretendono di dire sempre “guardami,
guardami”. Forse l’architettura potrebbe cercare, dopo
gli eccessi degli ultimi anni, di essere un po’ più simile a
questi oggetti. La prossima Biennale “Common Ground”
sta cercando di capire quali siano gli elementi di dialogo
tra gli architetti, indagando sulle interferenze culturali e
sulle singole identità. Ogni architetto ha una propria cifra
stilistica, ma ciò che deve emergere è il carattere del
progetto. Un paragone con il mondo cinema: ci sono gli
attori che recitano bene sempre lo stesso soggetto, e poi
c’è Robert De Niro che sa fare i diversi protagonisti di Toro
Scatenato e del Promontorio della Paura. Mi piacciono
gli architetti che re-inventano il loro linguaggio rispetto al
tema proposto. Talvolta un progetto può essere domestico,
talvolta può essere spettacolare. Ci sono poi due tipologie di
↓ Ridisegno della facciata del negozio Benetton, Rue Neuve, Bruxelles, 2008-2011
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
↑ Edificio residenziale Le Corti Verdi di Corso Como, Milano, 2005-2013
clienti: quelli che vogliono la firma, come garanzia di un
gusto che loro non hanno; oppure clienti che vengono
da te con un problema e ti chiedono di risolverlo. A me
interessa più quest’ultimo tipo di rapporto: risolvere
un problema del cliente, o della città, è il mio obiettivo
prioritario; ma lo cerco di fare con qualcosa capace di
sopravvivere alle condizioni che lo hanno generato, e di
diventare uno sfondo amato delle nostre vite.
L’architetto Portoghesi ha citato il vostro progetto di
riqualificazione del Portello a Milano come esempio
di architettura che rispetta il confine tra estetica e
funzionalità. Mi dici qualcosa di più?
Ringrazio Portoghesi per l’apprezzamento non sempre
meritato. Si tratta di un progetto polifonico, con una
committenza illuminata nella persona di Ennio Brion:
un tentativo “riformista” di riqualificazione di un’ex area
industriale. La varietà delle funzioni dell’intero piano è
un suo elemento vincente, come quello dell’attenzione
all’innesto su un contesto di prima periferia e
l’attenzione al disegno degli spazi pubblici. Questi
quartieri sono sopravvissuti anche grazie ad una certa
reversibilità dell’architettura, che oggi è molto rara, e
che abbiamo cercato di reintrodurre facendo dialogare
insieme le varie parti.
↓ Edificio residenziale alla Darsena, Lotto 4, Ravenna, 2006-2010, Zucchi & Partners
Chi sono i maestri e le icone che ti hanno guidato o
ispirato?
Ho ricevuto un’educazione molto particolare. La
gente mi vede spesso come un continuatore del
“professionismo milanese”; in realtà sono un uomo
empirico, caratteristica quest’ultima che mi proviene
dagli insegnamenti ricevuti negli Stati Uniti. Vado a
cercare le cose che mi interessano, le studio, le indago,
le faccio mie secondo processi del tutto personali.
In generale mi piacciono e mi stimolano le cose
che hanno un po’ lo “strabismo di Venere”, ovvero
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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← Concorso internazionale Tirana Northern Boulevard and River Project, Tirana, 2012,
con One Works, Gustafson Porter, Buro Happold e ASA
 Nuovo centro direzionale Lavazza, Torino, 2010, in corso - con Ai Engineering,
Manens-TiFS, Atelier G’art
 Concorso Internazionale per il concept design del nuovo centro
direzionale Eni, San Donato Milanese (Mi), 2011, con Buro Happold e Agence Ter
 Riqualificazione dell’Ex Ospedale Cittadella dell’Accoglienza,
Riva del Garda (Bs), 2010, in corso, con Euro Project s.r.l.
↓ Trilogia Navile, edifici residenziali e per uffici, Bologna, 2009, in corso
belle nella loro imperfezione o apparente distonia;
e questa attitudine la ritrovo in tutte le forme di
cultura che seguo: dall’arte alla musica, dal cinema
all’architettura. Ammiro molti architetti, molti
“maestri”; ma non abbiamo bisogno di sapere chi sia
l’autore di una cattedrale. La mia non è una storia
per autori, ma per città, per ambienti e per oggetti.
C’è una frase bellissima che Flaubert dice alla sua
fidanzata scrittrice: “tu sei troppo sentimentale nei tuoi
romanzi, vuoi troppo parlare al tuo pubblico. Lo scrittore
nei suoi romanzi deve stare come Dio, dappertutto e
quindi in nessun luogo”. L’architettura, come il design,
vive la stessa dimensione: una volta realizzato
l’edificio, l’autore dovrebbe scomparire.
Progettare con il colore, con i materiali, con la
tecnica. Cosa deve sapere fare un professionista?
Non c’è idea così pura che non sia deformata da una
tecnica e non c’è tecnica o procedura così meccanica
da non aver bisogno di un’idea. Alcune forme d’arte
pongono l’attenzione sull’idea e considerano la
realizzazione un fatto quasi meccanico. Le tecniche di
oggi sono diventate così sofisticate che l’architetto è
diventato quasi un utilizzatore e a me non piace usare
una tecnica che non capisco. Ritengo che la difficoltà
tecnica debba far venire delle buone idee. In merito
al colore, invece, vivo un rapporto quasi elementare e
basico. Due colori complementari devono sporcarsi
un po’ di altre tonalità per tornare ad amarsi. E se
ci pensi è così anche per la vita: le coppie opposte
funzionano bene se a turno si cede un po’ e si diventa
ogni tanto spalla del partner.
Sul vostro sito web CZA c'è un’area in costruzione
chiamata Il Pianeta della Fortuna, me ne parli?
Il Pianeta della Fortuna, sarà una sorta di “roulette”
dove cliccando apparirà una citazione a caso tra
le mie preferite. Il nome viene da quei fogliettini
stampati su carta velina colorata che nella mia
infanzia venivano distribuiti dai mendicanti o alle
fiere con una sorta di profilo od oroscopo del
generoso elemosiniere. Credo che nella vita e
nei progetti ci voglia un pizzico di fortuna; come
diceva il politico, scienziato e architetto statunitense
Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti
e fondatore dell’Università della Virginia: “I'm a great
believer in luck, and I find the harder I work the more I
have of it.” Non credo di dover aggiungere altro.
| www.admnetwork.it
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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|
n a morning, almost at the end of winter, we met
IStudio.
Architect Cino Zucchi in his beautiful Milanese
He was born in Milan in 1955, he got the
B.S.A.D at the M.I.T. in 1978 and he graduated in
Architecture at the Milan Polytechnic in 1979, where
he, at present, teaches Urban and Architectonic
Design. He taught in several design and urban theory
seminars and he has been “visiting professor” at the
Syracuse University and at The ETH in Zurich. The CZA
study, published on many and prestigious magazines,
looks for new space solutions for contemporary life,
in the complex and delicate contest of the European
landscape.
Today, in which direction do you think that
architecture is going?
I don’t think that an architecture mainstream exists,
but just many answers to different problems. It
is important to produce a project adequate to the
theme. Our study, for example, has no specific
specialization but it has found an own guide line and
some privileged intervention fields. The architect, in
my opinion, is like a bricoleur, notwithstanding the
complexity of his work in today’s age, must keep
certain flexibility, inventing specific techniques in
order to solve specific problems. Architecture must
know when to have a certain presence and when,
on the contrary, act in the background in everyday
life. I see nothing to worry about in a “covering”
architecture if it is required by the theme. But when
we are asked to produce “figures”, the problem is
how to get to the right figure, the adequate one, not
just an empty skin.
Your design relationship with light. Natural light,
artificial light, how do you use this “material”?
As Claude Monet shows us in his paintings about the
Rouen Cathedral, architecture is a great meridian
that modulates natural light drawing out colours and
shades. A ray of sun can be violent or veiled by clouds.
Light is a bit like water: it can be quiet like a calm lake
otherwise raging like a waterfall. Hydraulic works,
establishing “obstacles” let emerge from water all
the possible characters. This is what architecture
mouldings do with light modulating its intensity and
nature. With artificial light, we have the chance to
produce, today, some effects that could seem magic,
but what is really difficult is to keep the general
freshness in comparison with the technologies we
can use, succeeding in controlling them. Natural
light is to artificial as the "real" is to "likely". Since
it is possible to do anything with it, the problem is to
find its truthfulness. “It’s not difficult to do something
difficult in a difficult way, but do something difficult
that seems easy” used to write Leopardi. In writing
the final truthfulness effect is not obtained with
spontaneity, but with a fine technique addressed to a
clear goal. The same is for architects.
What do you think about the Vertical Cities concept?
In this moment in Groningen, Holland, we are
following a high density project. I think that often
density takes urban quality, but it depends on cases.
There are very crowded and beautiful cities, as well
as few crowded and beautiful ones or few crowded
and boring ones. I think that verticality mainly implies
economic reasons, but it has always been a statement
of power and ambition, too.
Social Housing, Co-Housing. Utopia or goal?
I often wonder if it is better to have 10 square metres
more in your own apartment or 60 common square
metres. The answer is not that obvious; and in both
cases they are quite expensive. We work a lot on
social housing. The term is referred to the consignee,
even if often it is an “English washing” of the old term
“public housing”: beyond definitions and labels, I think
that today it is necessary to reply, with great flexibility,
to an audience that is much more different from
years ago, based on the concept of “family type”.
It is necessary to abandon space standardization
in favour of a more open idea of the relationship
man-space even in terms of mutual adaptation. An
important theme is the reversibility of the house-work
space. Milanese lodgings in ‘800, for example, have
become offices throughout the years, then houses,
then offices again, changing their use destination
several times; this is the reason why this city works
much better than many new other cities. I don’t care
about social housing very much for what concerns
the technical aspects, that we manage very carefully
as well as their costs; I am much more interested in
understanding how a project for social housing will
insert into a city, how it can dialogue with the city itself.
Architectures as sculptures to be lived or
engineering to be used?
In this moment I am sitting on an office chair Silver
by Ludovico Magistretti and we are lighted by a
Tolomeo by Michele De Lucchi. These objects can
make their job properly and they can also remain in
the background, too. They do not claim to be always
saying “look at me”, “look at me”. Maybe architecture
could try, after these last years' excesses, to be a
bit more similar to these objects. The next Biennial
“Common Ground” is trying to understand what
the dialogue arguments among architects could
be, investigating on cultural interferences and on
single identities. Every architect has his own stylistic
hallmark, but what must emerge is the project’s
character. A comparison with the world of cinema:
there are actors who act well but they always play
the same character, and then there is Robert De Niro
who can play the different protagonists of Raging
Bull and Cape Fear. I like architects who re-invent
their language depending on the proposed theme.
Sometimes a project can be domestic, sometimes
it can be spectacular. There are, then, two kinds
of customers: those who want the signature, as a
warranty for a taste they do not have: or customers
who come to you with a problem and ask you to solve
it. I do care much more of this last kind of relationship:
to solve a customer’s problem, or a city problem, is
my priority goal; but I try to do it with something that
can survive the conditions that generated it and that
can become a loved background in our lives.
Architect Portoghesi has mentioned your
requalification project of the Portello in Milan
as an example of architecture that respects the
limit between aesthetic and functionality. Can you
please tell me something more about it?
I thank Portoghesi for the appreciation but it is
not always worth. It is a polyphonic project with
an illuminated order in Ennio Brion: a “reformist”
attempt of requalification of an ex industrial area.
The functions variety of the entire floor is its winning
element, as the attention on the insertion on a contest
of first suburb and the attention paid for public
spaces design. These neighborhoods have survived
also thanks to a certain architecture reversibility,
that today is really rare, and that we have tried to
reintroduce by making all the parts dialogue.
Who are the masters and the icons that have guided
and inspired you?
I had a quiet particular education. People often see me
as the continuer of the “Milanese professionalism”; in
fact I am an empiric man, characteristic that comes
from the teaching I got in the United States. I go
and look for the things I like; I study, investigate and
make them mine following some deeply personal
processes. Generally I like and I am stimulated by the
things that have some “strabismus of Venus”, that
is to say that they are beautiful in their imperfection
or evident dystonia; and I can find this attitude in all
the culture forms I follows: from art to music, from
cinema to architecture. I admire many architects,
many “masters”, but we do not need to know who
the author of a cathedral is. Mine is not a story for
authors, but for cities, surroundings and objects.
There is a wonderful sentence that Flaubert tells
his writer fiancée:” you are too sentimental in your
novels, you want to talk too much to your public. The
writer in his novels must stay like God, everywhere
and then nowhere”. Architecture, like design, lives
the same dimension: once the building is realized, the
author should disappear.
Design with colour, materials and technique.
What does a professional man need to know?
There is no such pure idea that is not deformed by a
technique and there is no technique or proceeding
so mechanical not to need an idea. Some art forms
focus their attention on the idea and consider their
realization almost a mechanical fact. Nowadays
techniques have become so sophisticated that the
architect has become almost a user and I do not like
to use a technique that I do not understand. I think
that the technical difficulty must create new good
ideas. For what concerns colour, on the contrary, I
live a quite elementary and basic relationship. Two
complementary colours must get dirty with some
other shades in order to love again. And if you think
of it, it is the same for life: opposite couples work well
together if they surrender a bit and from time to time
they stooge each other.
On your CZA website there is an area under
construction called Planet of Fortune, will you
please tell me about it?
Planet of Fortune will be a sort of “roulette” where
clicking will appear a random quotation taken
from my favourite ones. The name comes from
those little coloured tissue papers that, when I
was a kid, used to be spread by beggars or during
fairs; they generally contained a sort of profile or
a horoscope made by the beggar himself. I think
that in life on projects a bit of luck is necessary;
as used to say the American politician, scientist
and architect Thomas Jefferson, third president of
the United States and founder of the University of
Virginia: “I'm a great believer in luck, and I find the
harder I work the more I have of it.” I do not think
there is anything else I can add.
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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CARRARAMARBLE WEEKS 2012
Dopo il grande successo
della prima edizione di
Carraramarble Week, che
nell'estate 2011 ha coinvolto
il centro storico della città, la
manifestazione organizzata
da Carrara Fiere e pensata
come naturale estensione di
Carrara Marmotec, la fiera
internazionale di marmi,
tecnologie e design, sarà
riproposta, ancora più ricca
di eventi e di presenze. È
una decisione che nasce
dalle riflessioni e dalle
consapevolezze nate dopo la
prima edizione. L'evento, che
sarà inaugurato il 23 maggio
2012, si arricchisce di una
"S", il plurale che sottolinea
un prolungamento temporale
perché la manifestazione, che
nel 2011 era stata progettata
per durare una settimana,
si è protratta per oltre un
mese. L'edizione 2012, che
è stata ideata con modalità
di svolgimento, velocità e
appuntamenti diversi, si
concluderà in settembre con
36
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
l'apertura di "Convivere",
il festival annuale della
cultura e del giornalismo.
Avrà inoltre una dimensione
molto più ampia perché,
all'interno di un cerchio che
avrà il suo centro nella via
Roma, comprenderà l'intera
città a partire dal rinnovato
Museo internazionale delle
arti Plastiche fino al San
Giacomo, con il centro storico,
il Palazzo Binelli, l'Accademia
di Belle Arti e corso Rosselli
che nella prima edizione è
stato l'epicentro del design.
Carraramarble weeks partirà
il 23 maggio e sarà un grande
teatro nel quale saranno
rappresentate le eccellenze
del lapideo, coinvolgendo
le aziende che partecipano
a Carrara Marmotec. “Le
aziende, e non solo loro,
saranno protagoniste di
un percorso che, partendo
dalla fiera, troverà il suo
compimento in città - hanno
detto fra l'altro Giorgio
Bianchini e Paris Mazzanti,
presidente e direttore di
CarraraFiere presentando
l'evento - per proseguire un
cammino che muove dalla
consapevolezza di disporre di
un patrimonio unico fatto di
storia, qualità ed eccellenza.
Un patrimonio che le
consente di riappropriarsi di
un ruolo, quello di capitale
mondiale del marmo, che
non sia solo un titolo ma
porti ad una testimonianza
collettiva della capacità
nuova di stare sullo scenario
nazionale e internazionale”.
I temi sviluppati saranno
ancora quelli dell'architettura
che avrà una preview a
Milano durante la design
week di aprile con la
partecipazione delle aziende
del marmo ad INTERNI
LEGACY con un progetto
firmato dal prestigioso
Studio di Architettura SOM
(Skidmore, Owings & Merrill)
“One into the Void” che
verrà poi presentato anche
a Carrara. Il Design avrà
UNA SECONDA EDIZIONE ANCORA PIÙ RICCA DI EVENTI E PRESENZE
PER VIVERE DA VICINO IL FASCINO DEL MARMO
uno dei suoi epicentri nella
galleria di via Roma dove,
in collaborazione con ADI,
sarà allestita la mostra
del Compasso d'oro che
avrà come tema il "marmo
come design" e racconterà
il marmo attraverso gli
arredi storici del Design
Italiano. Inoltre CarraraFiere
in collaborazione con
Electa, presenterà in
anteprima assoluta il
volume curato dal Prof.
Fulvio Irace sullo storico
premio Internazionale
di Architettura “Marble
Architectural Awards”
ideato e curato da
Internazionale Marmi
Macchine Carrara SpA.
L'Arte interesserà l'intero
centro storico, coinvolgendo
i laboratori di scultura che
esporranno opere in alcune
delle piazze più suggestive
della città. La seconda
edizione di Carraramarble
weeks si arricchisce di novità
con l'introduzione dei temi
del "fashion design" e del
"food" che vedrà i locali della
città protagonisti del progetto
"assaggiami", circuito
pensato per guidare alla
riscoperta dei sapori della
città a partire dalla colazione
fino a tarda sera. Via Roma, la
storica strada del commercio
e della socialità, sarà la
protagonista del fashion
design in un progetto che va a
riscoprire la via del passeggio
cittadino: così marchi
importanti di abbigliamento,
calzature e accessori, sotto
la direzione artistica di
Riccardo Coppola e Ilaria
Biggi, saranno protagonisti di
istallazioni ed eventi.
Al Museo internazionale
delle arti Plastiche la
D'Avenza Fashion Icon sarà
protagonista di una mostra
che riproporrà la storia
dell'azienda interprete dello
stile e del gusto esponendo,
tra i tanti pezzi firmati nel
corso degli anni, anche
il cappotto indossato da
Marcello Mastroianni ne La
dolce vita e quello di Marlon
Brando in Ultimo Tango
a Parigi, mentre l'Atelier
Gazzillo aprirà ancora
una volta le sue stanze
al design. Le Aziende del
sistema lapideo coinvolte in
Carraramarble weeks 2012
sono: Bettogli Marmi, C.A.M.
- Associazione Concessionari
Agri Marmiferi - Cave
Michelangelo - Franchi
Umberto Marmi, Gemeg, Il
Fiorino, Italmarble Pocai,
Lega delle Cooperative,
MarmiCarrara, MT&S, SAM,
Savema, Sagevan Marmi e
UpGroup.
Carraramarble weeks avrà
come protagoniste anche le
aziende del design italiano:
ospiterà installazioni di
Antonio Lupi, Martinelli
Luce, Sampietro 1927, Jove,
Edra, Driade, Officinanove,
Poltrona Frau, Vitra, Egizia,
Bellè Forme, Officine Gullo,
Vannucci Piante, Albed,
Disano Illuminazione e la
speciale collaborazione
di Nerbi Arredamento,
adesioni che sottolineano
come anche grandi marchi
del design italiano si
riconoscono all'interno
del sistema di valori e
qualità che Carraramarble
weeks testimonia. Anche
per la seconda edizione
la direzione artistica è
affidata a Paolo Armenise
e Silvia Nerbi.
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
37
www.duvetica.it
PGYU
TADAO ANDO ARCHITECTURE EXHIBITION
Una selezione di progetti
museali
Dal 17 al 22 aprile il Duvetica
Store e Showroom di Milano
ospiterà una mostra dedicata
agli ultimi dieci progetti
museali di Tadao Ando realizzati tra l’Europa e il
Giappone dalla metà degli
anni ’90 fino al 2010 - che
verranno presentati attraverso
un’ampia selezione di disegni,
modelli, video e fotografie.
L’esposizione, curata dallo
studio Tadao Ando Architect
& Associates, si snoda in un
percorso che comprende una
sezione interamente riservata
all’Europa, dove saranno
presentati lo Stone Sculpture
Museum a Bad Kreuznach, in
Germania, le tre realizzazioni
in Francia presso lo Chateau
La Coste e quelle in Italia,
a Venezia, del Teatrino di
Palazzo Grassi e il Centro
d'Arte Contemporanea di
Punta della Dogana.
L’epilogo del percorso di
visita comprenderà le opere
realizzate a Naoshima, in
Giappone, Benesse House
Museum/Oval, Lee Ufan
Museum e Chichu Art
Museum nonchè l’Abu Dhabi
Maritime Museum, negli
Emirati Arabi Uniti. Ad ospitare
l’iniziativa sarà proprio l’ultima
realizzazione in Europa di
Tadao Ando, il Duvetica Store e
Showroom, aperto al pubblico
nell’ottobre 2011. L’open
space del negozio dotato
di showroom rappresenta
il connubio professionale
tra l’architetto ed il brand
veneziano, intrapreso nel 2010,
che ha generato una serie di
punti vendita dislocati in tutto il
mondo, da Courmayer a Tokyo
a Kitzbuehel.
www.triennaledesignmuseum.it
QUINTA EDIZIONE TRIENNALE DESIGN MUSEUM: GRAFICA ITALIANA
Dopo le prime ricognizioni
dedicate dal museo alla grafica
contemporanea (“The New
Italian Design”, “Spaghetti
38
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
grafica” e “Graphic
Design Worlds”) la
scelta di dedicare
una edizione alla
grafica italiana,
alla comunicazione
visiva e alla loro
storia è un passo
importante per
arricchire e
completare il
percorso nel design
italiano intrapreso
dal Triennale
Design Museum.
Partendo dalle
premesse storiche,
dalle radici culturali
e dai momentichiave del graphic
design italiano, il
percorso espositivo
di “Grafica italiana” si articola
per tipologie di artefatti,
andando a configurare, una
sorta di tassonomia, che va
dalla scrittura ai progetti che
si relazionano con il tema dello
spazio e del tempo. Dopo aver
risposto alla domanda “Che
Cosa è il Design Italiano?”
con “Le Sette Ossessioni del
Design Italiano”, “Serie Fuori
Serie”, “Quali cose siamo”
e “Le fabbriche dei sogni”,
Triennale Design Museum,
il primo museo del design
italiano, conferma la sua
natura dinamica, in grado di
rinnovarsi continuamente e
di offrire al visitatore percorsi
inediti e diversificati. Un museo
emozionale e coinvolgente.
Un organismo vivo e mutante,
capace ogni anno, attraverso
la sua innovativa formula,
di interrogarsi senza dare
risposte precostituite.
Fabio Novembre
Ph. Giovanni Gastel
Direttore: Silvana
Annicchiarico
Cura scientifica: Giorgio
Camuffo, Mario Piazza, Carlo
Vinti
Progetto di allestimento:
Fabio Novembre
Progetto grafico: Leftloft
Catalogo Corraini Edizioni
14 aprile 2012 - 24 febbraio 2013
IUDQFKLXPEHUWRPDUPL
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movimento architettonico
vivace e innovativo, che attira
sempre maggiore interesse
in ambito internazionale. Per
questa seconda edizione una
giuria internazionale composta
dal curatore della mostra
Flavio Albanese, Wolfgang
Bachmann (D), Bettina
Schlorhaufen (A), Annette
Spiro (CH) e Vasa Perović (SI)
ha sottoposto a un’analisi
rigorosa gli oltre 280 progetti
pervenuti, selezionando le
La peculiare dimensione
geopolitica e culturale dell’Alto 36 opere finaliste presentate
nella mostra presso la sede di
Adige continua a farne una
Merano Arte dall'11 febbraio
case history dell’architettura
al
6 maggio 2012. La scelta ha
contemporanea. Dopo il
abbracciato
questa volta una
successo ottenuto dalla prima
vocazione più sensibile a temi
edizione del 2006, si è deciso
attuali come impermanenza,
di proseguire sulla strada di
provvisorietà, narratività,
un focus critico intorno a un
ricerca di una ridefinizione
dell'idea di paesaggio, allo
scopo di interconnettere
l’architettura altoatesina con
lo scenario internazionale,
e a premiare quelle logiche
capaci di interpretare in
modo creativo il doppio
vincolo (tipico della cultura
altoatesina) tra globale e
locale. Dal punto di vista
allestitivo, in coerenza con
questa visione, la mostra è
stata costruita in modo fluido,
come una poetica narrazione
per immagini che ha per
protagonisti l’architettura e il
territorio del Südtirol.
RISTRUTTURA. UN'INDAGINE SULLE ARCHITETTURE INTERIORI
Sino al 30 marzo 2012
presso
ProjectB W
IU D QlaFgalleria
K LJ U RXSL
di Via Borgonuovo a
Milano è possibile visitare
Ristruttura: una collettiva
che svela un’indagine sulle
architetture interiori di un
gruppo di giovani artisti
che lavorano con video
PGYU
www.kunstmeranoarte.com
Ph. Bruno Klomfar
ARCHITETTURE RECENTI IN ALTO ADIGE 2006 – 2012
www.projectb.eu
calibrare il proprio lavoro.
Ognuno di loro interviene
pre e post produzione con
un gesto artistico a volte
impercettibile, altre volte
tangibile sullo scatto,
attraverso l’intersezione
di scultura, performance
e installazione mediati
dall’obiettivo e dal
diaframma. “Gli strumenti
a favore di Ristruttura
– pianificare, creare,
raffinare, esplorare e
smantellare – insieme
formano una strategia
per reintegrare il corpo
cose. Esplorando il rapporto al suo ambiente…” come
e fotografia. In mostra
spiega Lorenzo Durantini,
tra il corpo e l’intervento
le opere di una nuova
generazione che, attraverso artistico, gli artisti sembrano curatore della mostra “…
queste azioni sono discrete,
quasi voler rielaborare
elaborazioni fotografiche e
rimangono a portata di
una nuova versione del
immagini video, affronta il
mano. Paradossalmente
tema della ‘Struttura’, intesa concetto di 'corpo' diffuso
per stabilire i limiti del
nel Rinascimento: non
come luogo dell’immobilità
corpo, bisogna innanzitutto
luogo d’osservazione
utopica che resiste alla
soggettiva, bensì mezzo per osservare la sua assenza”.
natura transitoria delle
IUDQFKLXPEHUWRPDUPLVUO
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
YLDGHOEUDYRFDUUDUDPVWISLYDIUDJURXS#WLQLW
39
PGYU
AAM ARTE ACCESSIBILE MILANO 2012
La quarta edizione della
manifestazione internazionale
d'arte contemporanea nata
per colmare il divario che
allontana l’arte dal suo
fruitore
Mutando l’approccio
tradizionale Arte Accessibile
Milano 2012 si concretizza
e colloca come una fiera
d’avanguardia che desidera
un rapporto continuativo
con i suoi espositori e il suo
pubblico, ponendo l’accento
sull’aspetto sociale, sulla
gente e il suo rapporto
con l’arte. “La scelta dello
splendido palazzo disegnato
da Renzo Piano come sede
espositiva e l’assenza del
biglietto d’ingresso - precisa
Tiziana Manca, ideatrice e
direttrice di AAM 2012 - sono
due segnali molto forti: da una
parte si vuole sottolineare la
qualità dell’offerta e dall’altra
la speranza che il pubblico
si lasci avvicinare dall’arte
contemporanea senza timori”.
40
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Quattro giorni nonstop all’insegna di una
“contaminazione” artistica
capillare e sempre più
orientata verso le esigenze
del mercato esterno.
L’edizione 2012 di AAM si
apre con “metacittà virtuale”,
un’installazione site-specific di
400 metri quadrati realizzata
dal fotografo Federico
Comelli Ferrari che andrà a
coprire le facciate esterne di
PricewarterhouseCoopers:
un lavoro in post-produzione
che permette all’artista
di sezionare e ricucire un
frastagliato e composito
collage di segni e forme
geometriche che restituiscono
l’architettura finale della
città. Novità di quest’anno
è la forte presenza di
progetti curatoriali mono o
bi-artista: 28 stands dedicati
alle personali o collettive di
artisti emergenti sostenuti
da gallerie e da curatori
esterni all’organizzazione che
parteciperanno alla prima
edizione del premio “Best
Curator Price Award 2012” e
la seconda edizione del “Best
Artist Price Awards 2012”,
www.arteaccessibile.com
che assegnerà al vincitore
un premio del valore di 1.500
Euro. Nel programma di AAM
2012 anche un convegno
nazionale di due giorni dal
titolo "Lo Stato dell'Arte
Accessibile", curato da
Fortunato D'Amico e pensato
come un osservatorio in
cui i direttori dei musei, i
responsabili delle fondazioni
culturali, i gestori delle
strutture espositive, gli
organizzatori di eventi, i critici,
gli amministratori pubblici
preposti alla promozione
del patrimonio artistico
relazioneranno "Lo Stato
dell'Arte Accessibile".
AAM
Arte Accessibile Milano 2012
12 – 15 aprile 2012
Spazio Eventiquattro
Gruppo 24 Ore,
via Monte Rosa 91, Milano
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
41
www.lissongallery.com
PGYU
AI WEIWEI ALLA LISSON GALLERY MILAN
La Lisson Gallery Milan ospita,
dal 12 aprile al 25 maggio,
una mostra dedicata alle
opere in ceramica e marmo
di Ai Weiwei, una delle aree di
ricerca nella vasta produzione
dell’artista, all’origine dei suoi
lavori più celebri. La mostra
includerà alcune opere in
ceramica realizzate da Ai
Pillars, 2006. Ph. courtesy Kunsthaus Graz
Weiwei nel 2006, durante
un intenso periodo di lavoro
presso Jingdezhen, città
dove si concentra il cuore
della produzione cinese di
ceramiche. Nato nel 1957
a Beijing, dove attualmente
vive e lavora, Ai Weiwei è uno
dei protagonisti della scena
culturale della sua generazione
e ha dimostrato più volte
estremo coraggio mettendo a
rischio se stesso nel tentativo di
dare origine, attraverso la sua
arte, a un cambiamento della
società. Rappresenta l’esempio
di legittima critica sociale e
libertà di espressione sia in
Cina che nel resto del mondo.
Ai Weiwei è una figura
eclettica: designer, artista,
scrittore e architetto. La
rilevanza di Ai in tutti questi
BRAZILIAN DESIGN:
MODERN & CONTEMPORARY FURNITURE
A Berlino, sino al 5 maggio,
va in scena l'effervescenza
del Design Brasiliano.
Inaugurata lo scorso 22
marzo è la piú completa
mostra di design carioca che
sia mai stata organizzata
sinora ed è arrivata a
Berlino, come prima tappa,
per un accordo con Zeitlos,
spazio ben noto agli amanti
del Bauhaus all’interno
dello Stilwerk, prestigioso
centro del design moderno
e contemporaneo nella
capitale tedesca.
La mostra riunisce quasi
cento pezzi selezionati da
Zanini de Zanine, esponente
giovane ed emergente della
realtà brasiliana, che vi ha
raccolto opere di suo padre,
José Zanine Caldas, del
Prateleira Pássaros, Zanini de Zanine, 2008 patriarca Oscar Niemeyer
42
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Marble Plate, 2009
Ph. courtesy Ai Weiwei
campi è oggi riconosciuta
a livello mondiale. Insieme
a Herzog & de Meuron, Ai
sta realizzando il Padiglione
2012 della Serpentine Gallery
e ha ricevuto il prestigioso
riconoscimento della Honorary
Fellowship dal Royal Institute
of British Architects.
www.brazilianfurnituredesign.com
e di altri grandi nomi, quali
Sergio Rodrigues, Joaquim
Tenreiro, Jorge Zalszupin,
Lina Bo Bardi e Paulo
Mendes da Rocha, molti
dei quali appartenenti a
collezioni private. A questi si
aggiungono altri non meno
illustri: Carlos Motta, Rodrigo
Almeida, il duo Ovo, Brunno
Jahara, Domingos Tótora e
i Fratelli Campana, presenti
quali “special guests” con
quattro straordinari pezzi
tra cui la leggendaria panca
“peixe”; e, naturalmente,
Zanini de Zanine.
A quest'ultimo si deve anche
il progetto di allestimento
e dell’exhibit della mostra,
firmato a quattro mani col
socio Arturo Isola, architetto
genovese trapiantato a
Rio de Janeiro. I prossimi
appuntamenti saranno a
Lisbona e Londra nel 2012
e in altre città europee nel
2013.
Cadeira Moeda, Zanini de Zanine, 2010
AD: Rober to Bandiera / PH: Lorenzo Vitturi
NCS® © – www.ncscolour.com
ricerca di una ridefinizione
dell'idea di paesaggio, allo
scopo di interconnettere
l’architettura altoatesina con
lo scenario internazionale,
e a premiare quelle logiche
capaci di interpretare in
modo creativo il doppio
vincolo (tipico della cultura
altoatesina) tra globale e
locale. Dal punto di vista
allestitivo, in coerenza con
questa visione, la mostra è
stata costruita in modo fluido,
come una poetica narrazione
per immagini che ha per
protagonisti l’architettura e il
territorio del Südtirol.
RISTRUTTURA. UN'INDAGINE SULLE ARCHITETTURE INTERIORI
Sino al 30 marzo 2012
presso la galleria ProjectB
di Via Borgonuovo a
Milano è possibile visitare
Ristruttura: una collettiva
che svela un’indagine sulle
architetture interiori di un
gruppo di giovani artisti
che lavorano con video
Watch the video
PGYU
movimento architettonico
vivace e innovativo, che attira
sempre maggiore interesse
in ambito internazionale. Per
questa seconda edizione una
giuria internazionale composta
dal curatore della mostra
Flavio Albanese, Wolfgang
Bachmann (D), Bettina
Schlorhaufen (A), Annette
Spiro (CH) e Vasa Perović (SI)
ha sottoposto a un’analisi
rigorosa gli oltre 280 progetti
pervenuti, selezionando le
La peculiare dimensione
geopolitica e culturale dell’Alto 36 opere finaliste presentate
nella mostra presso la sede di
Adige continua a farne una
Merano Arte dall'11 febbraio
case history dell’architettura
al
6 maggio 2012. La scelta ha
contemporanea. Dopo il
abbracciato
questa volta una
successo ottenuto dalla prima
vocazione più sensibile a temi
edizione del 2006, si è deciso
attuali come impermanenza,
di proseguire sulla strada di
provvisorietà, narratività,
un focus critico intorno a un
www.kunstmeranoarte.com
Ph. Bruno Klomfar
ARCHITETTURE RECENTI IN ALTO ADIGE 2006 – 2012
www.projectb.eu
calibrare il proprio lavoro.
Ognuno di loro interviene
pre e post produzione con
un gesto artistico a volte
impercettibile, altre volte
tangibile sullo scatto,
attraverso l’intersezione
di scultura, performance
e installazione mediati
dall’obiettivo e dal
diaframma. “Gli strumenti
a favore di Ristruttura
– pianificare, creare,
raffinare, esplorare e
smantellare – insieme
formano una strategia
per reintegrare il corpo
cose. Esplorando il rapporto al suo ambiente…” come
e fotografia. In mostra
spiega Lorenzo Durantini,
tra il corpo e l’intervento
le opere di una nuova
curatore
gli S
artisti
sembrano
DE
IG N
S OL U T
ION Sdella mostra “…
generazione che, attraverso artistico,
queste azioni sono discrete,
quasi voler rielaborare
elaborazioni fotografiche e
CROMIE,
CERAMICHE
REFIN COLLECTION
rimangono
a portata diAVAILABLE IN MORE
una nuova
versione
del
immagini video, affronta il
THAN 30 SHADES BASED
ON NCS
- NATURAL COLOUR SYSTEM®©.
mano.
Paradossalmente
tema della ‘Struttura’, intesa concetto di 'corpo' diffuso
per stabilire i limiti del
nel Rinascimento: non
come luogo dell’immobilità
corpo, bisogna innanzitutto
luogo d’osservazione
utopica che resiste alla
soggettiva, bensì mezzo per osservare la sua assenza”.
natura transitoria delle
N EW
PERSPECTIVES
—
www.refin.it
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
43
A MODERN VILLAGE
Borgo
contemporaneo
44
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
IL PROGETTO RACCONTATO
Vodafone Village, Milano, 2008-2011, project by Roberto Morisi e Roland Gantes, photos courtesy of Beppe Raso
Filled with light and featuring
a photovoltaic garden, the new Vodafone
Village is taking shape in Milan
A Milano, inondato di luce
e arricchito da un giardino
fotovoltaico, sorge
il nuovo Vodafone Village
N
asce a Milano, in Via Lorenteggio, il quartiere
generale di Vodafone Italia, un moderno complesso
ecosostenibile di 67.000 metri quadri. Il progetto
rientra in un ampio programma di riqualificazione
nazionale di edifici dismessi: infatti nasce al posto di
una fabbrica abbandonata da tempo, confinante con una
zona residenziale e circondata da parchi e giardini, la cui
area era andata via via degradandosi. L'avvio dei lavori,
iniziati a maggio 2008, ha portato in appena quattro anni
alla bonifica e al recupero completo della zona, di 35.000
metri quadri, a vantaggio dell'intero quartiere.
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
45
La dimensione dell'inter vento richiedeva
di creare un polo di aggregazione
autosufficiente, ma non chiuso verso il
quartiere. Ecco quindi il “borgo”, che ricrea
l’atmosfera di antichi “luoghi di architettura”
tipicamente italiani attraverso le tecnologie
più avanzate. È composto infatti da una serie
di edifici con pareti curvilinee e avvolgenti
che racchiudono in una chiocciola la piazza
interna, sopraelevata, dove si svolge tutta
la vita di relazione per i 3.000 dipendenti.
Il complesso è costituito da tre edifici
rispettivamente di 14, 11 e 9 piani destinati
a uffici, con le facciate completamente
trasparenti che si affacciano sulla piazza, e
da un quarto adibito a spazi collettivi.
In piena sintonia con la politica di responsabilità
sociale portata avanti da tempo con serietà da
Vodafone, nella progettazione e realizzazione
degli edifici si è dedicata par ticolare
attenzione all'applicazione di tecnologie e
accorgimenti che consentissero consumi
efficienti di risorse idriche ed energetiche,
riducendo le emissioni in atmosfer a e
v alor iz zando l 'impiego di mater iali di
costruzione eco-compatibili. Sono dunque
stati previsti un "giardino fotovoltaico",
dove i pannelli solari trasformano i raggi del
sole in energia elettrica ausiliaria, e impianti
di cogenerazione che rendono l'edificio
parzialmente autonomo dal punto di vista
dell'alimentazione energetica.
Inoltre i 27.000 mq di super fici vetrate
consentono di illuminare gli uffici con la piena
luce naturale e con specifiche caratteristiche
di efficienza energetica in grado di limitare i
fabbisogni legati alla climatizzazione estiva.
Le facciate continue “a doppia pelle” con
sistema di flussi d'aria costituiscono infatti
una specie di intercapedine interattiva che
permette di abbattere di diversi gradi, sia in
estate che in inverno, l'escursione termica
tra interno ed esterno, con conseguente
risparmio di energia per riscaldare o
raffrescare, mentre l'utilizzo di pannelli in
cemento fotocatalitico (che fissa l'anidride
carbonica presente nell'aria per poi farla
scendere a terra attraverso la pioggia) per
le par ti cieche consente di abbattere gli
inquinanti organici e inorganici presenti
nell'aria.
Il tema più trainante dell’intero intervento
è stato privilegiare aspetti del costruire
46
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
che trovano poco spazio in realtà urbane
consolidate come la città di Milano.
Il valore del verde diviene, proprio per
questo, centrale: la percezione stessa del
verde e la sua fruizione sono motivo di
miglioramento delle condizioni lavorative e
hanno una ricaduta positiva sulla salute dei
dipendenti, in particolare se associata alla
consapevolezza di muoversi in uno spazio
progettato con lo scopo di migliorare lo stato
fisico e psicologico dei lavoratori.
Il complesso è stato disegnato dagli architetti
Gantes e Morisi della società P.R.P. Per gli
interni, Vodafone si è invece affidata allo
studio Dante O. Benini & Partners Architects,
che arrederà uffici e spazi comuni in modo da
favorire la filosofia del lavoro portata avanti
dall'azienda. |www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
47
YEAR OF FOUNDATION
1994
CONTACT
Via Fatebenefratelli 4
20121 Milano
NO. OF COLLABORATORS
7
ASSOCIATES
Arch. Roberto Morisi
[email protected]
www.prp.it
P.R.P.
Arch. Roland Gantes
CORE BUSINESS P.R.P. è una società di
architettura che opera nel campo della
progettazione e della direzione dei lavori,
piani della sicurezza e project management.
La P.R.P. è nata nel 1994 in forma societaria
dallo studio Roland Gantès, attivo
dal 1970. Lo studio ha realizzato in tutta Italia
interventi di varia natura: complessi terziario/
amministrativi e industriali, palazzi ad uffici,
complessi residenziali urbani e turistici,
alberghi, ristrutturazioni di palazzi d’epoca,
piani attuativi e opere di urbanizzazione,
interior design di uffici, project management
di complessi turistici e campi da golf.
CORE BUSINESS P.R.P. is an architecture firm
providing design, works supervision, safety
planning and project management services.
P.R.P. was founded as a company in 1994 by
the Roland Gantès firm, which had existed
since 1970. The firm had carried out projects
of various types throughout Italy: commercial/
office and industrial developments, office
buildings, urban housing estates and
holiday villages, hotels, renovations, urban
development implementation plans and
works, interior design for offices, project
management for holiday villages and golf
courses.
MAIN PROJECTS villaggi turistici in Sardegna/
holiday villages in Sardinia: Ladunia, Li
Cuncheddi, Petralana;
complessi ad uffici/ office developments
in Milano: Zurigo assicurazioni, Procaccini
Center, Gemini Center, Lorenteggio Business
District, Vodafone Village;
complessi industriali/ industrial developments:
Face standard (magazzini generali Sesto
Ulteriano/ storage facilities in Sesto Ulteriano),
Sodalco (magazzini generali Assago e
Bereguardo/ storage facilities in Assago and
Bereguardo) Il Tex tessitura Parè;
centro ricerche/ research centre: Sanofi
Aventis-Milano;
ristrutturazioni/renovations in Milano:
Sant’Orsola/Moriggi, Manzoni 3, G.B.Vico 18;
project management: Villas and golf Terme di
Saturnia
AZIENDE / COMPANIES
general contractor
porte tagliafuoco/fire doors
Professional Center
Novodoor
cartongessi pareti e controsoffitti/plasterboard
walls and false ceilings
pavimenti in ceramica/tile flooring
facciate continue/continuous facades
carpenterie metalliche/metal carpentry
Intercom
Simsteel
schemi solari/solar panels
pannelli facciate in cemento TX/panels coated
with photocatalytic cement
Hydro Building Systems
Styl-Comp
Interpane Glasgesellschaft mbH
pavimenti sopraelevati/overhead walkways
impianti meccanici e climatizzazione/mechanical
plant and air-conditioning
Sadi Poliarchitettura
autobloccanti in TX/self-locking paving blocks in
photocatalytic cement
48
Termocoperture
Respedil
fornitura vetri/glass supplies
Termigas Bergamo
Magnetti
impianti elettrici ed affini/electrical plant and
equipment
porte automatiche/automatic doors
Milani Giovanni & C.
Imperedil
opere a verde/green space
parete verde verticale e coperture verdi/vertical
bio walls and bio cladding
HW Style
Bianca & Verde
Zumtobel
porte interne/interior doors
impianti tecnologici/technological systems
Conte
As Ingg
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
corpi illuminanti/lighting equipment
V
odafone Italia’s new headquarters is taking
shape in Via Lorenteggio, Milan, a modern,
eco-friendly complex of 67,000 square metres.
The project forms part of a major national
plan to redevelop disused buildings, in this
case an abandoned factory close to residential
buildings and surrounded by parks and sports
centres, but located in an area that had fallen
increasingly into decay. The start-up of work
in May 2008 thus involved the clean-up and
complete regeneration of an area totalling
35,000 square metres, benefitting the entire
district.
The size of the development required the
creation of a self-sufficient community, without
closing it off to the nearby district. This gave
rise to the “village”, recreating the atmosphere
of typically Italian old “architectural places”
using the latest in advanced technologies. The
development consists of a series of buildings
with curving walls, enclosing a raised internal
square that provides a meeting point for the
3,000 staff. The complex is made up of three
office buildings with 14, 11 and 9 floors, having
completely transparent facades looking out
on to the square, and a fourth building for
collective use.
Fully in keeping with Vodafone’s longstanding commitment to social responsibility,
close attention was paid during design and
construction of the buildings to the application
of efficient water and energy technologies
and systems, thereby reducing atmospheric
emissions and exploiting the use of ecocompatible construction materials. This
approach has resulted in the creation of a
"photovoltaic garden", where solar panels
convert sunlight into auxiliary electrical energy,
and the construction of cogeneration plants,
making the building partially energy selfsufficient. In addition, the offices are lit entirely
by natural light thanks to 27,000 square metres
of glass walls, whose specific energy efficient
capabilities mean that consumption can be
limited during the summer air-conditioning
season. The “double-skin” continuous facades
with an airflow system provide a sort of
interactive cavity, capable of reducing the
difference between the external and internal
temperatures by several degrees in both
summer and winter, and thereby saving on
energy used in heating or air-conditioning.
At the same time, the use of panels in
photocatalytic cement (which traps carbon
dioxide in the air, which is then washed away
by rain) for the blind side of the buildings
results in a reduced amount of organic and
inorganic air pollutants.
The driving theme of the project was the
desire to create the sort of architecture that
is rare in well-established urban areas, such
as the city of Milan.
For this reason, the use of greenery is
of central importance: the very perception
of greenery and its use are behind the
improvement in working conditions and have
a positive effect on the health of workers,
above all in combination with the awareness
of being in a space designed with the aim
of improving the physical and psychological
wellbeing of staff. The complex was
designed by the architects, Gantes and
Morisi, from P.R.P. For the internal design,
Vodafone has opted for the firm of Dante
O. Benini & Partners Architects, which will
furnish the offices and communal areas in
line with the company’s work philosophy.
| www.admnetwork.it
| follow us on
|
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
49
The
Cube
a Milano
THE CUBE IS IN MILAN
50
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
IL PROGETTO RACCONTATO
The Cube, Milano, 2011, project by Park Associati, text by Michele De Lucchi, photos courtesy of Andrea Martiradonna
Landed on the roofs of Piazza Duomo,
the exclusive architecture will leave
for further destinations
Un'architettura esclusiva
atterrata sui tetti di Piazza
Duomo da cui ripartirà
per nuove destinazioni
N
el 1972 Ettore Sottsass aveva progettato una grande
architettura che coinvolgeva tutto il pianeta e che
appunto si chiamava “il pianeta come festival”. Era un
progetto molto utopistico, molto visionario, molto radicale
come tanti altri progetti che si facevano in quell’epoca che si
chiamava l’epoca dell’architettura radicale. Nella descrizione
del progetto metteva in evidenza le premesse per le quali
era necessario scardinare le regole della convenzionalità
per arrivare ad immaginarsi un mondo architettonico (e non
solo) migliore. “Ho progettato immaginando che qualcuno
si sia spostato con il pensiero e con le azioni della morale
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
51
dell’uomo “lavoratore produttivo” e si sia avviato a
pensare che gli uomini possono vivere (se vogliono)
per vivere e possono lavorare, se vogliono – casomai
– per sapere con il corpo, con la psiche e con il
sesso, che stanno vivendo…tutto questo lo so molto
bene; non tanto perché l’ho inventato io, ma perché
l’ho sentito dire da molte parti, da molti ragazzi, da
molti poeti, da molta gente che lavora veramente, da
molta gente oppressa, da molta gente alienata, da
molta gente molto stanca, da capi indiani, da guru,
da bambini, da prigionieri…che la libertà non viene
da nessuna altra parte se non dalla possibilità della
consapevolezza che ognuno di noi può avere, che
sta vivendo e anche insieme, che sta – piano, piano –
morendo”. Nel pianeta come festival appaiono varie
architetture disegnate come oggetti amichevoli e
gentili appoggiate qua e là sul pianeta, sulle creste
52
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
dei vulcani, sulle scogliere scoscese infilate tra le
pareti rocciose del Grand Canyon, galleggianti sopra
l’oceano o trasportate dalla placida corrente dei fiumi.
Il progetto the Cube sembra trovare radici proprio in
quel mondo metaforico di Ettore Sottsass e rimanda
a quelle utopie divertite ma serie di cinquant’anni
fa. L’idea è di costruire una piccola architettura,
un abitacolo, un nido forse, in alto, in cima a una
rupe, a un monumento, a un edificio pubblico, non
importa dove, ma in un posto bellissimo e con un
bellissimo e inedito panorama. L’idea è poi di farci un
ristorante e ospitare i clienti in un posto incantevole,
unico con cibo raffinatissimo cucinato sulle cucine
Elettrolux. L’idea è di tenerlo aperto per 6 mesi e poi
cambiare posto, cambiare città, nazione, continente
e risistemare questa specie di oggetto ristorante su
qualche altro tetto per nuove sorprese, nuovi menu,
nuovi clienti. È uno di quei progetti che aprono:
troppo spesso infatti le soluzioni risolvono, ma non
lasciano spazio all’immaginazione, alla innovazione,
alla evoluzione. Questo “Cube”, che non ha niente del
cubo, ha una grande forza propositiva e si presenta
subito per quello che è: una sfida alla paralisi del
pensiero e dell’immaginazione. Non solo, sfida anche
l’immobilità prodotta dal continuo crescere della
burocrazia nella richiesta di permessi governativi,
comunali, di sicurezza, di sovraintendenza, di vigili del
fuoco, etc, etc. Se infatti le norme sono necessarie
e utili alla garanzia di architetture migliori, è anche
vero che le norme si sono così tanto estese a tutte le
scelte di progettazione che i progetti sono sempre più
un’interpretazione delle normative vigenti che non un
consapevole atto creativo che da seguito alla storia
dell’architettura. | www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
53
YEAR OF FOUNDATION
2000
CONTACT
Via Carlo Goldoni 1
20129 Milano
NO. OF COLLABORATORS
20
[email protected]
www.parkassociati.it
Park Associati
Arch. Filippo Pagliani e Arch. Michele Rossi
CORE BUSINESS L’attivitò dello studio spazia
dall’indagine sulla complessità delle dinamiche
e dei flussi dei luoghi urbani con interventi di
ampio respiro rivolti all’ambito del terziario,
della produzione e della residenza, al tema
più minuto, ma altrettanto significativo, della
progettazione d’interni con la cura artigianale
dei dettagli, fino al design vero e proprio. Tutto
secondo una visione di interrelazione tra
culture e specializzazioni, in una prospettiva di
sperimentazione tecnologica, sensibilità alle
tematiche della sostenibilità e del risparmio
energetico, con un approccio assolutamente
trasversale al fatto progettuale.
CORE BUSINESS The investigation into the
dynamics and flows in urban places forms the
basis of a wide range of projects for the tertiary,
manufacturing and residential sectors. Equally
important for the studio is the planning of interiors
which pays close attention to both craftsmanship
and design. This adopts a transversal approach
to the planning process and a vision that seeks
to interrelate cultures and specializations,
experiments with new technologies and is sensitive
to the issues of sustainability and energy saving.
MAIN PROJECTS
Salewa headquarters, Bolzano
Morgan Stanley, Refurbishment
(project of 2008, in progress)
Saporiti Italia, Showroom Saporiti Italia, Singapore
(project of 2008, in progress)
H2C Hotel, project hotel in Roma via Battistini, in
Milano via Gallarate, (project 2007, in progress)
Generali Properties Asset Management Spa.
CP Company Sportswear, Flagship Store in
different parts of the world
Life Pharmacy, visual identity for 130 pharmacies in
Irland (in progress)
Piaggio&C Spa, new image, new development in
the world (in progress)
FIM Group, residential and commercial complex,
mq 5200, Azzate (project in progress)
I
AZIENDE / COMPANIES
pavimenti/flooring
cappa/hood
Fmg
Greenwood
Max Fire
arredi/furniture
iIlluminazione esterno/outdoor lighting
system
Driade
I Guzzini
tappeti/carpets
Kasthall Italy
illuminazione interno/indoor lighting system
Zumtobel
elettrodomestici/appliances
Electrolux Home Appliance
54
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
n 1972, Ettore Sottsass came up with a grand
architectural scheme that took in the whole planet
and was called “The Planet as Festival”. It was a
highly utopian, highly visionary, highly radical project,
as were many other projects from that time, known
as the age of radical architecture. In the description
of the project he highlighted the basis for which it
was necessary to overturn conventional rules and go
on to imagine a better (not only) architectural world.
“With my projects I imagined that something has been
changed in the moral of the man “worker-producer”
and that it is thought that men can live (if they want to)
for the sake of living and work (if perchance they want
to) to come to know, by means of their bodies, their
psyche and their sex, that they are living…I know all this
very well – not because I have invented it myself but
because I have heard it all over the place, from young
people, from poets, from many people who really work,
from the oppressed, the alienated, the tired, Indian
chiefs, Gurus, children, prisoners….that freedom can
only come from the possible knowledge that each of
us is living and that very slowly each of us is dying too”.
The Cube project seems to have its roots right in that
metaphorical world of Ettore Sottsass and is reminiscent
of those amusing yet serious utopias of fifty years ago.
The idea is to build a small piece of architecture, a
cabin, perhaps a nest, on high, at the top of a cliff, on
a monument, on a public building, it doesn’t matter
where but in a beautiful place and with a beautiful and
original view. The idea is then to create a restaurant
and welcome clients in an enchanting, unique place
with sophisticated dishes cooked in Electrolux kitchens.
The idea is to keep it open for six months and then
change location, change city, nation, continent and
reinstate this restaurant-type object on some other
roof for new surprises, new menus, new clients.
It is one of those projects that open things up: in fact
too often solutions resolve but do not leave space for
the imagination, for innovation, for evolution. This ‘Cube’
that is not actually a cube, has a great proactive force
and immediately presents itself for what it is: defying
the paralysis of thinking and the imagination. Not
only that, it also defies the immobility produced by
the continual growth of bureaucracy in requiring
the consent from the government, council, safety
officers, heritage organisations, fire brigades
etc. etc. If indeed standards are necessary and
useful for ensuring better architecture, it
is also true that standards have spread into all
design choices to the extent that schemes are
increasingly often an interpretation of the current
regulations rather than a conscious creative act
that gives continuity in the history of architecture.
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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PURITY AND RATIONALITY IN FAVOUR
OF THE THOUGHT IT PRODUCES
Purezzae
razionalità,
in favore del pensiero
che produce
56
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
IL PROGETTO RACCONTATO
Inpeco headquarters, Val Della Torre (To), 2011, project by studio Curto, photos courtesy of Enrico Basili
A pleasant place where to work,
where the glance induces
the mind to think
Un luogo piacevole
dove lavorare, dove
lo sguardo predispone
la mente alla riflessione
’alta tecnologia impiegata e la continua Ricerca &
Sviluppo sono gli elementi che caratterizzano l’attività
di INPECO.
Questa complessa attività, proiettata sempre al futuro e svolta
a livello internazionale ha imposto all’azienda di rafforzare la
propria immagine anche attraverso un nuovo insediamento
di elevata qualità e prestigio. In presenza di una costante
crescita dell’azienda, l’obiettivo è quello di realizzare un
insediamento in grado di soddisfare le necessità di aumento
della produzione e le esigenze di immagine.
Con i primi studi di progetto si sono definiti gli interventi da
L
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
57
realizzare nelle diverse fasi e tempi, per soddisfare
le esigenze attuali e future della Proprietà. Si sono
pertanto definite le aree interessate dagli edifici (3
in tutto) che sono stati posizionati perimetralmente,
tutti rivolti verso un punto centrale, quale fulcro di
un’ampia area sistemata a giardino. Il primo fabbricato
produttivo con annessa la palazzina uffici è stato
pertanto collocato a sud verso l’accesso principale
all’area, mentre la palazzina uffici è stata orientata
verso nord per affacciarsi sull’ampio giardino
baricentrico rispetto ai futuri fabbricati. Il progetto
è stato concepito in modo razionale e funzionale
privilegiando il più possibile l’ingresso della luce
naturale all’interno dei fabbricati e viceversa una
percezione visiva verso il panorama esterno
costituito dalle bellezze del luogo. Particolare
attenzione è stata rivolta al risparmio energetico
curando nei minimi dettagli l’isolamento termico e
il funzionamento degli impianti.
La palazzina uffici è addossata al fabbricato produttivo
per soddisfare le esigenze di connessione tra uffici e
produzione, ma separata da due giardini interni di
notevole dimensione, quali spazi luminosi e verdi, che
costituiscono un volume aggiunto.
La luce che penetra nei locali è la costante principale
dell’intervento, così come la scelta del colore bianco
che modula le superfici e dialoga con la luce stessa.
Tutto è stato calibrato in funzione delle percezioni
visive tra interno ed esterno in modo da creare spazi
58
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
accoglienti, sereni e molto ben fruibili per le persone
che dovranno occuparli. Il bianco in modo particolare
è stato scelto come colore unico in quanto intensifica
la percezione di tutte le altre tonalità di colore
esistenti sia nella luce naturale che nella natura
circostante.
La sintetica essenzialità dell’esterno, prosegue
anche internamente con organizzazioni spaziali
pure e razionali. Internamente si è fatto un uso
normalizzatore dei dettagli e dei particolari costruttivi,
nulla è stato lasciato al caso, con l’utilizzo di materiali
semplici, resistenti e di facile manutenzione come
l’acciaio per i controsoffitti, le pareti divisorie interne
e le ringhiere esterne; l’alluminio per gli infissi delle
vetrate e il cristallo per i parapetti interni della scala
della hall. Di notte, le forme dei volumi e il carattere
degli spazi si esprimono attraverso un’illuminazione
ricercata che esternamente accentua le scelte
architettoniche. L’illuminazione della hall primeggia
mettendo in risalto i volumi interni, mentre i fari che
illuminano verticalmente i pilastri esterni scandiscono
la modularità della costruzione. La hall è realizzata a
tutt’altezza per due piani completamente vetrata ed
illuminata zenitalmente dal lucernario a piramide.
L’attenzione posta, non solo per ottenere un ottimo
risultato estetico, ma anche alla ricerca di soluzioni
orientate al risparmio energetico, ha fatto sì che il
fabbricato così come è stato progettato e costruito
sia stato certificato in classe energetica A+.
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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YEAR OF FOUNDATION
1977
CONTACT
Via Silvio Pellico 93
10041 Carignano (To)
NO. OF COLLABORATORS
5
[email protected]
Studio Curto
Carlo e Domenico Curto
CORE BUSINESS Gli studi, le pubblicazioni e
le innumerevoli realizzazioni nel campo della
progettazione architettonica sia civile che
industriale, urbanistica e dell’arredamento e
design consentono agli architetti di affrontare e
gestire progetti complessi portandoli a termine
in ogni loro parte. L’ampia produzione, oltre
1.000 progetti realizzati dal 1977 ad oggi, è
estremamente varia sia per quanto riguarda le
forme espressive e le tipologie degli edifici, sia
per la sperimentazione di strutture, materiali,
componenti e finiture.
MAIN PROJECTS Attualmente gli architetti
Curto Carlo e Domenico sono impegnati
nella progettazione dell’ampliamento dello
stabilimento INPECO S.p.A. a Val della Torre,
dei nuovi uffici direzionali in Svizzera per
INPECO, nella progettazione di un Centro
Ricerche con fabbricato produttivo, palazzina
uffici, foresteria, centro servizi ed unità abitative
in Angola, nella realizzazione di due piani
esecutivi residenziali ed uno industriale. Tra
i principali progetti realizzati il nuovo Centro
Congressi e ristorante dell’Unione Industriale
di Torino, il recupero e la trasformazione dell’ex
Lanificio Bona nel centro storico di Carignano
per nuovo municipio, teatro-sala polivalente,
biblioteca e museo, scuola professionale
alberghiera e servizi, Centro Sportivo
polifunzionale con palazzetto dello sport a
Brandizzo, il recupero e la trasformazione
dell’ex stabilimento Lancia di Chivasso.
CORE BUSINESS The case studies, the
publications and the countless works in the
architectural design either in the civil field or in
the industrial one, such as in the urban plan and
internal design allow to the architects to face and
manage very important design work, carried out
in every single aspects.The huge production of
works, more than thousand works realized from
the 1977 since nowadays, is extremely various
either for what is concerning the expressiveness
and the typology of the building, or for the use of
new structures, materials, building components
and details.
MAIN PROJECTS At the moment the architects
Carlo and Domenico Curto are involved
in the design of the INPECO S.p.A. building
extension, in Val della Torre (near Turin), as well
as of the new headquarter in Switzerland for
INPECO, in the design of a Research Centre with
a production and an office building, a guest room,
a service centre and a houses in Angola, in the
construction of two residential and one industrial
working plan. The most important works that are
worth to mention are: the new Centro Congressi
and restaurant of Unione Industriale di Torino, the
rebuilding and conversion of the ex Lanificio Bona
in Carignano city centre in the new Town Hall,
theater, library and museum, hospitality school
and service centre, multi-use sport centre with
the sport building in Brandizzo, the rebuilding of
the ex Lancia plant in Chivasso.
AZIENDE / COMPANIES
opere edili/building works
apparecchi per illuminazione/lighting fixtures
Alò Costruzioni
iGuzzini
strutture prefabbricate/prefabricated structures
automatismi/automatic systems
BLS Building Lifecycle Service
and Truzzi Prefabbricati
Schneider Electric
pannelli prefabbricati/prefabricated panels
Inps
Recos Costruzioni
opere di tinteggiatura/ painting
serramenti/windows
Decor 3
cartongessi/plasterboard
Se.Pa.M
pannelli acustici fonoassorbenti/soundabsorbing acoustic panels
Interprogetti Design In
60
piastrelle / tiles
Graniti Fiandre
Marazzi
piantumazioni e sistemazione aree verdi/
planting and arrangement of green areas
pavimento in PVC/ PVC flooring
Società Agricola
Vivai Tunno Luciano
(Fornitura/ supply MAES
posa/ pose Consorzio Treesessanta)
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Tarkett
T
he high technology used and the continuous R&D
characterize INPECO's activity. This complex task,
always projected into the future and carried out on an
international level have forced the company to strengthen
its image through a new, high quality and prestigious
establishment. The high technology used and the continuous
R&D characterize INPECO's activity. This complex task,
always projected into the future and carried out on an
international level have forced the company to strengthen
its image through a new, high quality and prestigious
establishment. The first design studies established the
interventions to be done in the different phases and times,
to meet the current and future needs of the owners.
Thus the areas affected by the buildings (3 in all) were
identified, and were positioned around the perimeter, all
facing a central point, as the pivot of a large area arranged
as a garden. The first production building with the attached
office building was therefore placed to the south towards
the main entrance area, while the office building was
oriented towards the north to overlook the large garden,
which is the center of gravity of the future buildings.
The project was conceived in a rational and functional
manner, favoring the entry of natural light into the building
and vice versa: a visual perception of the external landscape
formed by the natural beauty of the place. Particular
attention was paid to energy saving, treating in detail the
thermal insulation and operations of the plant.
The office building is adjacent to the production building
to meet the connectivity needs between the offices and
production, but is separated by two internal gardens of
considerable size, like bright, green spaces, added for visual
pleasure. The light penetrating the buildings is the main
constant of the intervention, as is the choice of white to
serve as a color to modulate the survaces and to dialogue
with the light itself. Everything was calibrated in function
of the visual perception between interior and exterior
spaces to create welcoming, calm and very usable spaces
for people who will occupy them. White in particular was
chosen as a unique color in that it intensifies the perception
of all the other color shades existing both in the natural
light and the surrounding nature. The synthetic simplicity of
the exterior, continues inside with pure and rational spatial
arrangements. Internally some normalizing use has been
made of the design and construction details; nothing was
left to chance, with the use of simple, durable and easy
to maintain materials, such as steel for the countertops,
the interior walls and the exterior railings, aluminum
for the window frames and glass for the interior railings
of the staircase in the lobby. At night, the shapes of the
volumes and the character of the spaces are expressed
through sophisticated lighting that externally accentuates
the architectural choices.
The hall is built to full height for a two glass-encased
storeys and illuminated from above by the pyramid-shaped
skylight. The attention that has been given to the building,
not only to obtain an optimal aesthetic result, but also in
the search for energy saving solutions, has resulted in the
building, as it was designed and built, being certified in the
A+ energy class. | www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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“DESIGN CURE”
La “cura”
del design
6262
A+D+M
A+D+M||MAGAZINE
MAGAZINE||2012
2012||##37
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IL PROGETTO RACCONTATO
Farmacia Petrelli, Lecce, 2011, project by Kubico, photos courtesy of Marino Mannarini and Kubiko
A contemporary version
of the antique drug store
Una versione
contemporanea
dell’antica bottega
della salute
erti luoghi, certi negozi sembra siano refrattari alla
ricerca contemporanea, come se vivessero in una sorta
di limbo che li tiene lontani, indifferenti alla evoluzione
del design contemporaneo.
Oggi, le farmacie e contrariamente a quanto succedeva
fino agli anni cinquanta, sono diventati luoghi che non
contribuiscono alla possibilità di emozionarsi. Le farmacie
odierne non sono evocative di niente altro oltre la banale
lezione di correttezza cromatica legata a quei toni di verde o
celeste che, non a caso, rimandano agli ospedali.
C
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
63
Queste premesse sono la sintesi di un briefing che
l’architetto Piero Surdo interpreta come i termini di
una sfida precisa per rievocare quella cura artigianale
con cui venivano costruite le farmacie di un tempo,
botteghe della salute, preziosamente incastonate
nei centri delle nostre città, ricche di modanature,
di legni preziosi, intagliati e lucidati a mano, magari
piene di ceramiche e vasi di vetro (rigorosamente
completi di coperchi) che contenevano le erbe ed i
minerali più strani e complicati che, sapientemente,
abilmente e precisamente miscelati curavano quasi
ogni male conosciuto senza tralasciare un pizzico di
magia o di mistero, che aggiungeva sacralità a quei
luoghi e che, forse, è il fattore che le ha fatte durare
sino ad oggi.
Quando Petrelli chiede un progetto originale per
ristrutturare la sua farmacia, l’architetto Surdo con
l’ufficio tecnico di Kubico srl architettura degli interni
pensa a quel mondo antico e prezioso ma senza
nostalgia, quindi pensa al futuro, e comunque, a
tutto quanto possa distinguerla dalla massa amorfa
e indifferenziata degli odierni negozi di medicinali;
il progetto tende ad elaborare una identità diversa
dalla omologazione triste e senza anima degli interni
arredati con i sistemi flessibili e attrezzabili di arredo
per negozi.
Il progetto sceglie di tamponare totalmente le
vetrine, schermandole con enormi pannelli in Corian
termoformato, che rimandano a certi prodotti
farmaceutici e privilegia un concetto di privacy, che
64
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
coincide con un interno ad atmosfera controllata
senza sbalzi di luminosità legati al sole, ma capace
di dare sempre il giusto risalto alla merce.
Tutto lo spazio è articolato ed organizzato intorno ad
un grande banco ovale (cassa ed informazioni) che
occupa la parte centrale della farmacia, la tiene in
collegamento automatico con il sottostante deposito
medicinali e ne diventa il punto di riferimento visivo e
psicologico costante e tranquillizzante.
Il pavimento in listoni di rovere tinto nero, sabbiato e
trattato per evidenziare le venature del legno, diventa
un palco su cui si mettono in fila ed in scena una
serie di espositori bianchi, materici, di forti spessori
ma visivamente morbidi che tutti intorno vanno
a formare una piazza commerciale; sono scavati
e funzionalmente pieni di vuoti, nicchie espositive
realizzate in Corian e vetro, complete di illuminazione
autonoma e di delicata atmosfera.
Una parete in vetro, sabbiata con un decoro grafico
originale, diventa un omaggio al salento, ovvero alla
terra che ospita il progetto; oltre questa vetrage c’è
una tisaneria, un ambiente realizzato con mobili
in Corian termoformato, che diventa il fondale
elegante di una postazione-prova arredata con due
poltroncine Moroso e un tavolino da bar, un angolo
degno di esser prenotato, come in un locale alla
moda per un aperitivo raffinato, è la ciliegina sulla
torta.| www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
65
YEAR OF FOUNDATION
1972
CONTACT
Sp 362 km 1,350
73013 Galatina (LE)
NO. OF COLLABORATORS
5
[email protected]
www.kubico.it
Kubico srl architettura degli interni
Arch. Piero Massimo Surdo
S
CORE BUSINESS Sin dagli anni '70 Kubico
ha scelto di perseguire concetti evoluti di
progettazione di interni e design,
di promuovere luoghi, spazi e oggetti a
forte connotazione contemporanea.
Oggi Kubico è l'azienda leader nel Salento
per la progettazione e la realizzazione
di arredi ed architetture di interni di
ispirazione contemporanea ed elevata
qualità; l'azienda è strutturata su due piani
operativi paralleli: da una parte uno studio
di progettazione moderno ed attrezzato,
dall'altra un laboratorio efficiente
supportato da operai specializzati. Kubico
pensa sia possibile abitare ogni spazio,
definire progettualmente il livello di
comfort necessario per rendere ogni luogo
emotivamente importante.
CORE BUSINESS Since the 70’s , Kubico
has chosen to pursue advanced concepts
of interior design and styling, promote
places, spaces and objects with a strong
contemporary connotation.
Today Kubico is the leading company in
Salento for the design and the production
of furniture and interior architecture
inspired by the contemporaneity and
characterized by high quality; the company
is organized on two parallel operating
plans: on one side there is a modern
and well equipped design studio, on the
other hand there is an efficient workshop
supported by specialized workers.
Kubico thinks that it’s important to make
every space comfortable and emotionally
satisfying.
AZIENDE / COMPANIES
impianti tecnologici/technological systems
Deltati
infissi/casings
Futura sistemi
arredi su misura/ design furniture
Kubico
poltroncine e tavolino/armchairs and table
Moroso
66
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
MAIN PROJECTS L’esperienza di Kubico
si concentra sul settore retail. L’azienda è
coinvolta nella realizzazione di farmacie,
negozi d’ottica, ristoranti e lounge bar,
uffici, banche e hotel.
MAIN PROJECTS Kubico’s main activity
concerns retail field. It is involved in realization
of pharmacys, optic shops, restaurants, lounge
bar, offices, banks and hotels.
ome places, some shops seem to be opposed
to contemporary research, as if they lived in a
sort of limbo that keeps them far away, indifferent
to the evolution of contemporary design.
Nowadays, contrary to what used to happen
until the 1950’s, pharmacies have become
an emotional places. Chemists today are not
reminiscent of anything else besides the obvious
and static choice of colour, with the tones of green
or blue, which, not coincidentally, are similar to
hospitals. These considerations are the summary
of a briefing by Piero Surdo, the architect who
interprets them as a challenge to recall the
precise craftsmanship of the pharmacies of the
past, health shops in the center of our cities, rich
in moldings and carved precious wood. Perhaps
they were full of ceramics and capped glass jars
containing the strangest herbs and minerals
cleverly, skillfully and precisely mixed in order
to cure almost all known diseases. Pharmacies
also used to have a touch of magic or mystery,
which added to them something sacred that,
perhaps, is the factor that made them last up to
today. When Petrelli asks an original project to
restructure his pharmacy, the architect Surdo
helped by the technical department of interior
design Kubico Ltd. thinks about that old and
precious world but without nostalgia. He thinks
ahead, to something that can distinguish it from
the amorphous and undifferentiated mass of
today's drug stores; the project aims to develop
a different identity from the sad and soulness
homologation of the interior, furnished with
flexible systems of furniture shop. According to
the concept of privacy, the project chooses to cover
the windows with huge Corian thermoformed
panels, (on which there are pictures of medicines)
creating an intimate atmosphere without sudden
changes of brightness, and always able to give
the right emphasis to the goods. All the space
is organized around a central oval counter (cash
and information) which is in automatic connection
with the under deposit of medicines and becomes
the constant visual and psychological point of
reference. The black oak parquet , sandblasted
and treated to emphasize the grain of the
wood, becomes a stage for a series of thick and
white exhibitors from soft shapes. The design shows an
autonomous lighting and a delicate atmosphere thanks to
some exhibition niches made of Corian and glass. A wall
of glass, sandblasted with a decorative original graph,
becomes a tribute to Salento, the land that houses the
project; beyond there is a room made with thermoformed
Corian furniture, where you can get herb tea. It’s an elegant
place furnished with two Moroso armchairs and a bar table:
a corner worthy to be booked as if it was a bar to go for a
trendy drink.| www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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Il bosco
protagonista nel restyling
del 'Cadelach'Hotel
THE WOODLAND PLAYS A LEADING ROLE IN RESTYLING
THE 'CADELACH' HOTEL
68
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
IL PROGETTO RACCONTATO
Ai Cadelach, Revine Lago (TV), 2011, project by Daniele Menichini, photos courtesy of Alma photos
Trees outside
and trees indoors.
An interior design
made to dream in the nature
Alberi fuori
e alberi dentro.
Un intervento
di interior design
per sognare
nella natura
l concept dell’hotel è stato ispirato dalla location: due laghi
e il verde fondovalle circondato dai ripidi pendii boschivi
delle prealpi bellunesi, dove l’elemento predominante è il
bosco. Ecco l’elemento centrale su cui hanno lavorato per la
progettazione lo Studio di Architettura Daniele Menichini e
Toscana Interiors per la realizzazione. Un bosco sintetizzato
e ricostruito dentro la camera da letto per creare una
contiguità con l'ambiente esterno, composto da sicomori,
tigli, salici, betulle, pioppi, olmi, faggi e castagni. Alberi
fuori ed alberi dentro che creano un contesto confortevole
I
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
69
70
ed accogliente, caldo e materico in cui passare la
notte sognando di dormire nella natura sotto un
cielo stellato.
Nuova vita per le otto camere, distribuite su
due piani, che si trovano vicino alla piscina. Un
intervento di interior design che non sconvolge
la conformazione planimetrica e la distribuzione
interna, ma che mantiene il disimpegno con
armadiatura frontale all'ingresso del bagno, che
precede la zona letto. L'armadio è a giorno e
caratterizzato da una pannellatura laccata che
funge da fondo e da supporto agli elementi
contenitore sospesi (cassettiera con anta per
cassaforte e contenitore per cuscini e coperte
supplementari); in basso la struttura a ponte che
serve come poggia-valigia e quella in alto come
appendiabiti. Una porta pantografata, con motivo
a "codice a barre" orizzontale, fa da ingresso
alla zona bagno caratterizzata dal rivestimento
effetto pietra spaccata con sfumature bianche,
grigie e quasi dorate. Entrando nella zona
letto, due pareti si fronteggiano con il motivo
del bosco stilizzato che dà il mood al concept
dell'intervento; la parete dedicata allo scrittoio e
al relax è caratterizzata dalle sagome degli alberi
laccati che spiccano in rilievo sulla superficie
completamente a specchio. Mentre nella parete
sul lato della testata letto le sagome degli alberi
sono a rilievo ed in essenza in controcampo alla
pannellatura laccata, il gioco di riflessioni tra
le due pareti crea un vero e proprio intreccio
di tronchi e rami che amplificano l'effetto del
bosco. C'è poi un altro elemento che regala
una forte caratterizzazione alle camere: oggetti
sculture, di vari colori, che raccontano i diversi
cromatismi delle foglie che mutano con il
passare delle stagioni e che diventano comode
chaise longue dove rilassarsi. Ogni camera, se
pur uguale come disegno, è contraddistinta
dall'abbinamento tra l'essenza creata ad hoc
per profumare l'ambiente, colore e confezioni
tessili che nascono dallo studio degli alberi
scelti, quali rappresentanza dei boschi locali. La
scelta naturalista non si limita al design, ma si
addentra più profondamente nell'impiantistica:
il pavimento riscaldato alimentato da pannelli
solari, la regolazione del flusso dell'acqua alle
rubinetterie, la selezione di materiali sia di serie
che custom, provenienti da aziende certificate
o che utilizzano prodotti certificati nel rispetto
dell'eco-compatibilità, della sostenibilità, oltre
che del riciclo. | www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
71
NO. OF COLLABORATORS
5
CONTACT
Lungomare G.Marconi
236A-240
57025
Piombino (Li)
ASSOCIATES
Giacomo Favilla, Cristina Rotta
[email protected]
http://ec2.it/danielemenichini
YEAR OF FOUNDATION
1996
Studio di Architettura Daniele Menichini
Arch. Daniele Menichini
CORE BUSINESS Daniele Menichini,
architetto e designer, nasce ad
Engelberg in Svizzera nel 1968. Nel
1995 si laurea presso la Facoltà di
Architettura di Firenze e nel 1996
fonda lo “Studio di Architettura
Daniele Menichini”, che si occupa di
progettazione, interni, allestimenti,
design, comunicazione visiva
ed art direction di aziende nel
settore dell’arredamento home e
contract. All’accurata ricerca teorica
affianca un attento lavoro pratico
nel campo dell’architettura degli
interni dedicandosi allo studio delle
problematiche dell’abitare, del vivere
contemporaneo, dell’ospitalità, della
ricettività, della vendita in showroom,
della ristorazione, del divertimento e
del benessere.
CORE BUSINESS Daniele Menichini, architect
and designer, was born in Engelberg,
Switzerland, in 1968. In 1995 he graduated
at the Faculty of Architecture in Florence
and in 1996 he established the “Daniele
Menichini Architectural Firm”, which is
involved in architectural design, interior
decoration, outfitting, industrial design,
visual communication and art direction of
companies in the sector of home and contract
furnishing. To the thorough notional research
he adds careful practical work in the field of
interior decoration, dedicating himself to the
study of housing problems, contemporary
living, hospitality, hotels, showroom sales,
restoration and entertaining.
MAIN PROJECTS
La Bulichella resort, Suvereto (Li) – Italia
Le corti del Gualdo, Suereto (Li) - Italia
Locanda del buon formaggio, Tito (Pz) – Italia
Hotel Velanera, Sisan (Pola) – Croazia
Garden room Cadelach, Revine Lago (Tv) Italia
he concept for the hotel was inspired by its location
- two lakes and a green valley surrounded by the
steep, forested slopes of Belluno's Alpine foothills, where
the dominating element is the woodlands. This was the
key factor on which Daniele Menichini's architect's studio
based their project and Toscana Interiors carried it out.
The woods were abstracted and reconstructed inside
the bedrooms to create a link with the outside, featuring
sycamore, linden, willow, birch, poplar, elm, beech and
sweet chestnut trees. Trees outside and trees indoors,
creating a comfortable and welcoming environment, a
warm and physical place to spend the night, dreaming of
sleeping outdoors under a starry sky.
A new look for these 8 bedrooms, on two floors, close to
the swimming pool. The interior design plan maintains
their original floor plan and internal distribution, which
includes a vestibule with wardrobe space opposite
the bathroom, before entering the sleeping area. The
wardrobe (no doors) has a lacquered panel as a back wall,
which supports the storage elements (chest of drawers
with safe for valuables and container for extra pillows
and bedcovers). Below is an open shelf for suitcases
and above, another for hanging clothes. A pantographengraved door, with horizontal "bar code" design, leads to
general contractor
vasca da bagno/bathtub
Toscana Interiors
Colacril
falegnameria/wood carpentry
piastrelle/ceramic tiles
Arco arredamenti
Del Conca
imbottiti/ upholstery
tendaggi/drapery
Artex, Brf
Inventa
box doccia/glass shower box
minibar
Box and Co
Ways tech hospitality solutions
sedute/seats
ceramica sanitaria/sanitary ware
Casprini Gruppo industriale
Ceramica Cielo
porte/doors
radiatori/radiators
Cipriani serramenti
Deltacalor
materassi – sommier/mattresses
tessuti/fabrics
Magniflex
Limonta
illuminazione/lighting systems
profumazioni/scentings
Marioni
Mle hotel lighting
Oikos Fragrances
rubinetterie e accessori/taps – fittings
the bathroom, whose tiles recall split face stone with their
tones of white, grey and almost gold.
Entering the sleeping area, one sees two opposing walls
bearing motifs of a stylised wood, creating the atmosphere
for the design concept. On the side that houses the desk
and relaxation area, the lacquered silhouettes of trees
stand out against a wall entirely covered in mirror glass.
On the opposite wall above the beds, the tree silhouettes
are made of wood and stand out in relief against the
lacquered panelling. Reflections between both walls
create an authentic intertwining of trunks and branches
that multiplies the woodland effect. One more element
gives each room a distinctive appearance - sculptural
pieces in different colours, recalling the various hues of
leaves throughout the changing seasons, and which are
actually comfortable chaise-longues for relaxing in.
Though the design of all rooms is the same, each has its
specially created room perfume and its own colour and
style of fabrics, deriving from a study of the trees chosen
to represent the local woodlands.
Nature has not only been chosen to inspire the design,
but is also incorporated into planning the systems.
Underfloor heating is powered by solar panels. Tap flow
is regulated to save water. And materials used, both
standard and customised, come from manufacturers
who are certified or use certified products, which are
environmentally friendly, sustainable and can be recycled.
lavabo in vetro/glass sin
Rubinetterie Zazzeri
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AZIENDE / COMPANIES
Q’in by vetreria Gobbini
72
T
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ph. S. Santambrogio
Rinascita di un
lungolago
THE REBIRTH OF A LAKEFRONT
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ph G. Albo
GREEN DESIGN
Lungolago di Malgrate, Malgrate (Lc), 2011, project by Stefano Santambrogio, text by Francesca Pisani - soci AIAPP, photos by G. Albo, A. Fabi e S. Santambrogio
The plan of landscape redevelopment
of Malgrate lakefront recreates the
dialogue between the village and the
lake within a frame of refined beauty
Il progetto di
riqualificazione
paesaggistica del
lungolago di Malgrate
ricompone il dialogo
tra borgo e lago in una
cornice di raffinata
bellezza
a riqualificazione dei lungolaghi rappresenta, in termini
paesaggistici, una sfida stimolante. In essa si gioca la
capacità di lettura del contesto e della storia del luogo
da parte del progettista, la sua sensibilità nel creare un dialogo
tra lo scenario naturale e quello del costruito. Si tratta spesso
di restituire o consolidare, alla fruizione, fasce di cerniera tra
l’elemento liquido, l’acqua, e l’elemento solido, la terra, e di
esaltare panorami spesso unici.
È il caso della riqualificazione del lungolago di Malgrate, un
piccolo Comune della provincia di Lecco, situato sulla sponda del
Lago di Como, in posizione panoramica, di fronte al capoluogo
ph. S. Santambrogio
L
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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ph. S. Santambrogio
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
pietra che protegge dalla vista e dai rumori della
strada; nel secondo tratto, caratterizzata da una serie
di terrazzamenti a prato che segnano il limite con la
superficie lacustre. Una grande pergola, con struttura
in metallo, coperta, funge da porta di accesso dal
pontile e rappresenta un landmark per chi giunge dal
lago. Un camminamento in legno a sbalzo si dirama dal
piccolo porto, accede alla darsena e si collega al tratto
pedonale del secondo lotto. La mantellata, a protezione
delle sponde dall’erosione, e il piano inclinato di
accesso al lago sono stati riqualificati pur conservando
le caratteristiche originali. Una fontana con giochi
d’acqua, richiama l’elemento idrico del lago e si scaglia
lungo il profilo delle montagne della costa opposta.
Il manufatto si pone in asse con la retrostante Villa
ph G. Albo
ph G. Albo
di provincia. Il progetto, a cura dell’architetto Stefano
Santambrogio, socio AIAPP - Associazione Italiana di
Architettura del Paesaggio, si compone di due lotti, il
primo inaugurato nel novembre del 2009, il secondo
di prossima apertura. L'obiettivo del progetto è di
restituire al borgo un'area nella quale sia possibile
ritrovare un contatto diretto con il lago, le sue acque,
la sua natura, il suo paesaggio, i suoi panorami. Il tutto
da vivere e assaporare lentamente rispecchiando i ritmi
e i suoni caratteristici di questo ambiente. È stato così
creato un sistema continuo di aree pedonali, lungo le
quali, il paesaggio e l’acqua diventano i protagonisti.
Tramite lo sfruttamento delle caratteristiche del sito,
è stata realizzata una nuova sponda: nel primo tratto,
ribassata e delimitata a monte da una muratura in
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ph. A. Fabi
ph. S. Santambrogio
ph G. Albo
Agudio e ne costituisce un collegamento geometrico.
I materiali delle pavimentazioni sono stati scelti con
ispirazione ai colori del paesaggio: lastre di granito
grigio venato con elementi in granito bianco e nero, in
prossimità della strada; acciottolato lungo le sponde;
metallo e legno a ricordare componenti nautici. Un
terrazzamento su due livelli è stato realizzato con
superfici a prato e con un pavimento deck in legno,
resistente alle intemperie. L’attenzione e la cura
nella progettazione si leggono anche nei dettagli e
negli elementi di arredo. Una ringhiera, leggera e
trasparente, composta da elementi verticali e da
corrimani in legno e acciaio, segna il rapporto tra
la terraferma e il lago, evitando la creazione di una
barriera visiva e aprendo la prospettiva verso l’orizzonte
della sponda opposta. Eleganti sedute in legno o in
pietra, collocate nei punti più suggestivi, permettono la
sosta in contemplazione del paesaggio. La funzionalità
del luogo è segnata dalla presenza di vari componenti,
come una serie di portabiciclette e dalla possibilità di
allestire un palco per piccole manifestazioni, nella parte
terminale del lungolago. La presenza di sorgenti di luce
radente, di proiettori su palo per luce diffusa e di corpi
illuminanti incassati per creare effetti scenografici e
di segnalazione, situati in prossimità dei grandi alberi,
permettono di vivere questo “salotto” all’aperto anche
nelle ore notturne, avvolti in un’atmosfera magica.
Un dialogo visivo, ma non solo, si apre dal borgo
verso il Lario e dal lago verso la sponda di Malgrate.
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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render studio Santambrogio
T
he redevelopment of lakefronts represents,
in landscape terms, a stimulating challenge.
Everything revolves around the planner's ability
of reading the context and the history of the
place, his sensitivity in creating a dialogue
between the natural and the built scenery. It is
often a question of giving back or consolidating,
for the users, belt areas between the liquid
element, water, and the solid element, earth,
and of exalting views often unique. It is the case
of the redevelopment of Malgrate lakefront, a
small village in the province of Lecco, situated
on the side of Lake Como, in a panoramic
position, in front of the provincial capital.
The plan, followed by the architect Stefano
Santambrogio, member of AIAPP - Italian
Association of Landscape Architecture -, is
made up of two lots, the first one inaugurated in
November 2009 and the second opening soon.
The objective of the plan was to give back to the
village an area in which it was possible to find
again a direct contact with the lake, its waters,
its nature, its landscape, its views. All this to
be lived and slowly savoured, reflecting the
rhythms and the characteristic sounds of this
environment. It was then created a continuous
system of pedestrian areas, along which
landscape and water become the protagonists.
Through the exploitation of the characteristics of
78
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
the place, a new lakeshore has been created:
in the first section, it is lowered and delimited
upstream by a stonework that protects from
the view and the noises of the road; in the
second segment, it is characterized by a
series of grass terracing that marks the
limit with the lake surface. A great bower,
with a covered metal structure, serves as
entrance door from the pier and represents a
landmark for the people reaching the lake. A
wooden cantilever walkway spreads from the
small port, reaches the dock and connects to
the pedestrian segment of the second lot. The
mattress, to protect the lakeshores from the
erosion, and the inclined plane to access the
lake have been redeveloped, yet conserving
the original characteristics. A fountain with
water games recalls the water element of
the lake and throws itself against the profile
of the mountains on the opposite coast. The
handmade structure is aligned with Agudio
Villa behind and constitutes a geometric
connection. The materials of the paving have
been chosen by inspiring to the colours of
the landscape: slabs of gray veined granite
with elements made of white and black
granite, near the road; cobbled paving along
the shores; metal and wood to remember
nautical elements. A two-level terracing has
been created with grass surfaces and a
deck, wooden, weather-proof flooring. The
attention and the care in planning can be also
seen in the details and furnishings. A light
and transparent railing, made of vertical
elements and wooden and steel handrails,
marks the relationship between the land
and the lake, avoiding the creation of a
visual barrier and opening the perspective
towards the horizon of the opposite shore.
Elegant wooden or stone seats, placed in
the most evocative places, allow a break to
contemplate the landscape. The functionality
of the place is marked by the presence of
several elements, such as a series of bike
racks, and by the possibility of preparing
a box for small events in the last part of
the lakefront. The presence of a side light
source, pole floodlights for diffused light
and enlightening embedded elements to
create stage and signalling effects, placed
near big trees, allows to live this open air
“sitting-room” also at night, enveloped in a
magical atmosphere. A visual dialogue, but
not only, opens from the village towards the
Lario and from the lake towards Malgrate
shore. | www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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www.ttdesign.it
ph. Alberto Parise
CPVGRTKOG
Un nuovo sistema di viabilità sostenibile per la Provincia di Ferrara
70 km di percorso fluviale navigabile per lo sviluppo turistico e commerciale, dalla città estense al Mare Adriatico,
attraverso la pianura e le Valli di Comacchio.
A new and sustainable transport system for the Province of Ferrara
70 km of navigable river course for the development of tourism and trade, from the city of the Este family to the Adriatic Sea,
across the plain and Comacchio Valleys.
Questo progetto, che prevede
diverse opere di riqualificazione
e valorizzazione del percorso
fluviale a partire dalla Conca
di Pontelagoscuro fino a Porto
Garibaldi, dove sfocia nel Mare
Adriatico, si colloca in un ambito
di grande pregio naturalistico
e di ricche tradizioni culturali e
gastronomiche.
Lo scopo dell’opera è l’adeguamento
delle vie d’acqua alla navigazione
di navi di classe V ridotta europea,
ovvero imbarcazioni lunghe tra i
105 e i 110 metri e larghe tra i 10 e
i 12 metri, che possono trasportare
merci fino a 3 ordini di container.
Coordinato dalla Provincia di
Ferrara, promosso dalla Regione
Emilia-Romagna e attuabile grazie
a finanziamenti statali, il Progetto
Idrovia Ferrarese prevede la
dotazione di nuove piste ciclabili e
aree verdi, oltre alla realizzazione
di nuove darsene e banchine di
attracco, e sarà un nuovo sistema
di trasporto alternativo a quelli
su gomma e ferro, con obiettivi di
sviluppo turistico e commerciale.
Il piano degli interventi si suddivide
in diversi lotti, per un costo totale di
circa 145 milioni di euro.
I lavori recentemente avviati, per
un importo di 23 milioni di euro,
riguardano il Lotto di Porto Garibaldi
(lotto 3, stralcio 1). In quest’area,
tra le località di Porto Garibaldi e
Lido degli Estensi, nel Comune
di Comacchio, sono in corso di
realizzazione: una nuova darsena,
l’allargamento delle darsene
esistenti, la costruzione di un
nuovo distributore carburanti, la
riqualificazione dello scalo di alaggio
e la realizzazione di una nuova
banchina sul lato Lido degli Estensi.
| www.admnetwork.it
80
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Project
Idrovia Ferrarese
Location
Province of Ferrara
Project chief
Ing. Stefano Cassarini
This project, which includes
various redevelopment and
enhancement works of the itinerary
along the river from the basin
Pontelagoscuro to Porto Garibaldi,
where it flows into the Adriatic
Sea, is located in an area of great
naturalistic value and rich cultural
and gastronomic traditions.
The purpose of this work is the
adaptation of waterways for
navigation of European class V
small ships, to be more precise
boats between 105 and 110 metres
long and between 10 and 12 metres
wide, which can carry freight up to
3 orders of containers.
Coordinated by the Province of
Ferrara, promoted by EmiliaRomagna Region and feasible
thanks to state funding, the Idrovia
Ferrarese plan is to build new bike
paths and green spaces, new docks
and piers, and this new transport
system will be an alternative to
those of rubber and iron, with
objectives to develop tourism and
trade.The works plan is divided
into different lots, for a total cost of
around 145 million euros.
The works recently undertaken,
amounting to 23 million euros,
concern Porto Garibaldi Lot (Lot 3,
extract 1). In this area, between the
villages of Porto Garibaldi and Lido
degli Estensi, in the municipality of
Comacchio, are under construction:
a new dock, the expansion of the
existing one, the construction
of a new petrol station, the
requalification of the slipway and
the construction of a new wharf on
the side of Lido degli Estensi.
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6
V
e
Tecnologia all’avanguardia per un’architettura dinamica ed eco-friendly
Location
Tianjin, China
Un progetto dai costi contenuti che rispetta e valorizza l’ambiente circostante
Cutting edge technology for a dynamic and eco-friendly result
A project that respects and gives value to the surrounding environment
Designed by
Filippo Taidelli
SHAFA’
L'intervento prevede la realizzazione
di un nuovo complesso di uffici
dell'azienda Timec a Tianjin (China),
per una superficie complessiva di
576 mq. Il nuovo edificio sorgerà
in prossimità del complesso per
uffici esistente, rispettandone le
dimensioni, ma con miglioramenti
dal punto di vista delle prestazioni
termiche seguendo specifiche
strategie climatiche.
L'involucro del nuovo edificio
infatti, con la combinazione di
pannelli di uguali dimensioni e di
diversa opacità, riesce da un lato
a contenere i costi di realizzazione
e di manutenzione, e dall'altro ad
animare il prospetto con diverse
gradazioni di colore.
Attraverso la reinterpretazione
formale del “negativo” della
facciata esistente, la nuova facciata
rispetta le proporzioni dell'originale
e permette così un armonioso
inserimento nel contesto esistente.
All'ingresso, la realizzazione di una
nuova reception vetrata esterna,
permette di ottimizzare lo spazio
degli uffici interni e di diventare
spazio connettivo fra le due sedi.
Un patio centrale, illuminato dall'alto
da uno skylight vetrato, ospita
un'ampia scala che garantisce
una connessione fisica e visiva fra i
diversi livelli.
The project foresees the creation
of a new Timec office building
(576 sqm) in Tianjin (China) beside
the existing block, ensuring a
steep improvement of thermal
performance trough specific
technical strategies. The new
building envelope permits to
combine panels with different
opacity and same dimensions,
allowing to contain construction,
maintenance costs and to
animate the façade with different
color graduations. Through the
reinterpretation of the negative
form of the existing building,
the new facade respect the
original layout prescriptions and
allows for a harmonious formal
integration in the existing context.
In the entrance, the creation of
an external barycentric reception
allows to serve the 2 buildings
and optimize office space, and
the creation of a cover footbridge
guarantees the connection between
the office blocks. On a central patio,
covered by a skylight that allows
to maximize the contribution of
natural light and ventilation, the
open staircase guarantees a better
visual and phyisical connection
between the different levels.
CPVGRTKOG
Project
Timec new office building
design Luca Trazzi
razzi
tessuti outdoor
or
Vieni a trovarci
Salone del Mobile 2012
Padiglione 6 Stand E32
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6FK|QKXEHU)UDQFKL6S$
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Fiera Milano Rho, 17-22 aprile 2012
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
81
V i a B r u n o B u o z z i 1 0 , 3 9 1 0 0 B o l z a n o I t a l i a | Te l . + 3 9 0 4 7 1 5 4 5 1 1 1 | Fa x . + 3 9 0 4 7 1 5 4 5 1 0 0
e -mail: sf@schoenhuber franchi.com | N.VERDE 800-850012 | w w w.schoenhuber franchi.com
CPVGRTKOG
Grandi spazi, eccellenza nei marmi e trasparenze delle facciate in vetro e acciaio
Nel gioco dialettico tra pelle diafana e opacità del marmo si sviluppa il concept di un progetto articolato per le possibilità
e le soluzioni degli spazi.
Project
Margraf Headquarters
Location
Chiampo (Vi)
Wide spaces, excellent marbles, glass and steel transparent facades
In the word pun between vaporous skin and marble opalescence spreads out the concept of a project which is well structured
for spaces solutions and choices.
Il progetto per l’ampliamento degli
headquarters di Margraf Industria
Marmi Vicentini a Chiampo, in
provincia di Vicenza, nasce dall’idea
di rivalutare il ruolo dell’azienda
contemporanea, chiamata oggi
a generare spazi semi-pubblici
aperti alla socialità. Il progetto
nasce e si sviluppa intorno alla
hall, immaginata come ambiente
permeabile e trasparente: una
sorta di piazza interna che diventa
anche luogo delle relazioni.
La piazza di Margraf. La hall
collega la struttura a tutti i livelli,
dal lucernario all’interrato, ed
è caratterizzata da una parete
marmorea inclinata che si incide sul
terreno come uno scavo, dal quale
affiorano le superfici, suggerendo
la suggestione della cava. Altri
due punti di interesse sono lo
showroom e la scala incrociata.
Lo showroom, con la presenza
di una quinta scenografica che
nasconde e preannuncia al tempo
stesso la sequenza delle grandi
lastre, diventa la scena teatrale
in cui scorre lo spettacolo dei
marmi: il pay-off di questo spazio è
"marble on stage". La scala interna
incrociata, ispirata da un'opera
dell'artista americano Ellsworth
Kelly, partendo dall'atrio disegna
un percorso panoramico a più
livelli. I materiali utilizzati giocano
sulla dialettica tra trasparenza e
opacità. La grande façade vetrata è
il segno architettonico più evidente.
Essa svolge anche la funzione
di regolatore microclimatico e
dell’irraggiamento. Il marmo invece
domina nei rivestimenti delle pareti
interne ed esterne, e nei pavimenti
che, con le complesse decorazioni,
trasmettono le capacità creative e
artigianali di Margraf.
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Margraf marbles industry
headquarters’ (Chiampo, Vicenza)
extension project rises from the
idea to reevaluate
the role of the contemporary
firm, which is demanded today to
generate semi-public
spaces open to sociality. The
project derives and develops
around the hall, conceived as
permeable and transparent setting;
a sort of internal square which
turns into relationship place:
Margraf square.
The hall links together all building
levels, from the skylight to
underground floor, and it’s
characterized by an inclined
marble wall engraved on the floor
as a mining from which emerge
surfaces, giving the idea of a pit.
Two more point of interest are the
showroom and the cross-stairway.
The showroom, presents a
scenografic backstage which hides
and foreshadows at the same time
the sequence of big slaps,
becoming the theatrical scene
where the marble show takes
place: the
pay-off is “marble on stage”.
The internal cross-stairway,
inspired by Ellsworth Kelly’s
artwork - seen from top - designs a
panoramic course developed on
multiple levels.
The materials play between
opalescence and transparence. The
big glass façade is the most
evident architectural mark, having
function of microclimatic and
radiating regulator.
Marble instead dominates internal
and external wall coatings and
floors which, through complex
decorations, communicate
Margraf’s creative capabilities.
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Designed by
Studio ASA
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
83
CPVGRTKOG
Investire in verticale
Ottimizzare spazi limitati all’insegna del lusso e del rispetto per l’ambiente.
Project
Torre Polifunzionale
Location
Shenzhen (Cina)
Vertical Investment
To optimize limited spaces in the name of luxury and respect for the environment
Designed by
GBPA Architects
GBPA Architetti è stata invitata
a presentare una proposta
per un edificio multifunzionale
pensato in sostituzione di un
centro commerciale attualmente
esistente di cinque piani. L’immobile
in questione è collocato nella
città di Shenzhen, centro cinese
della provincia del Guangdong
considerata oggi una delle metropoli
mondiali più dinamiche e in più forte
espansione.
La torre polifunzionale, di 75.000
mq, si articola secondo quattro
funzioni principali: shopping
center, uffici, hotel e residenze.
Due sono le principali peculiarità
legate a questo progetto: in primo
luogo la forma stretta del lotto a
disposizione, 19 metri in larghezza
e 122 in lunghezza. Quindi la
compresenza di funzionalità
completamente diverse, integrate
all’interno di una teca di vetro nella
quale ogni singola funzione deve
caratterizzarsi e far parlare di sé.
Il centro commerciale presenta
un’entrata che si sviluppa in una
piazza coperta; gli uffici occupano
piani seriali dall’omogeneo passo
strutturale; l’hotel si sgancia dalla
working area per offrire una piastra
alle attività ludiche, alla terrazza
e al centro benessere. Gli ultimi
sette livelli dell’edificio accolgono
la funzione residenziale, con ville
di alto prestigio, completamente
personalizzate e peculiari.
La società d’ingegneria ARUP ha
curato la parte impiantistica di
questo progetto, con particolare
attenzione volta a garantire un basso
impatto ambientale.
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84
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
GBPA Architects was invited
to convey a proposal for a
multifunctional building in
substitution of a five floors
shopping mall. This building is
placed in Shenzhen, a Chinese city
in the Guangdong Province that is
now considered one of the most
dynamic and vibrant metropolis
worldwide. The multifunctional
tower – 75,000 sqm – embodies
four main functions: shopping
mall, offices, hotel and residences.
This project presents two main
features: first the portion, 19
metres wide and 122 long. Then,
the presence of different functions
all integrated inside a glass cover
where every single feature has to
be underlined and able to express
its own personality. The shopping
mall provides an entrance
developed in a covered square. The
offices occupy serial floors with an
homogeneous structure. The hotel
is separated from the working area
to offer a place to playgrounds,
the terraces and the spa. The last
seven levels of this building mirror
the residential function, providing
high standards villas all different
and peculiar.
The engineering company ARUP
studied the engineering design
of this project paying particular
attention to the theme of
environmental sustainability.
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Tecnologia all’avanguardia per un’architettura dinamica ed eco-friendly
Location
Tianjin, China
Un progetto dai costi contenuti che rispetta e valorizza l’ambiente circostante
Cutting edge technology for a dynamic and eco-friendly result
A project that respects and gives value to the surrounding environment
Designed by
Filippo Taidelli
L'intervento prevede la realizzazione
di un nuovo complesso di uffici
dell'azienda Timec a Tianjin (China),
per una superficie complessiva di
576 mq. Il nuovo edificio sorgerà
in prossimità del complesso per
uffici esistente, rispettandone le
Andimensioni,
te
ma con miglioramenti
rientradal
di vista delle prestazioni
ntpunto
i
tutte le
solu termiche seguendo specifiche
Häfele s zioni
strategie climatiche.
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fele.it
infatti, con la combinazione di
NEWS
pannelli di uguali dimensioni e di
diversa opacità, riesce da un lato
a contenere i costi di realizzazione
e di manutenzione, e dall'altro ad
animare il prospetto con diverse
gradazioni di colore.
Attraverso la reinterpretazione
formale del “negativo” della
facciata esistente, la nuova facciata
rispetta le proporzioni dell'originale
e permette così un armonioso
inserimento nel contesto esistente.
All'ingresso, la realizzazione di una
nuova reception vetrata esterna,
permette di ottimizzare lo spazio
degli uffici interni e di diventare
spazio connettivo fra le due sedi.
Un patio centrale, illuminato dall'alto
da uno skylight vetrato, ospita
un'ampia scala che garantisce
una connessione fisica e visiva fra i
diversi livelli.
LOOX, il brand che fa di Häfele un protagonista nel settore
dell’illuminazione. La tecnologia LED valorizza il design
e la funzionalitá di ogni ambiente e con LOOX, Häfele,
propone prodotti innovativi, semplici e razionali.
The project foresees the creation
of a new Timec office building
(576 sqm) in Tianjin (China) beside
the existing block, ensuring a
steep improvement of thermal
performance trough specific
technical strategies. The new
building envelope permits to
combine panels with different
opacity and same dimensions,
allowing to contain construction,
maintenance costs and to
animate the façade with different
color graduations. Through the
reinterpretation of the negative
form of the existing building,
the new facade respect the
original layout prescriptions and
allows for a harmonious formal
integration in the existing context.
In the entrance, the creation of
an external barycentric reception
allows to serve the 2 buildings
and optimize office space, and
the creation of a cover footbridge
guarantees the connection between
the office blocks. On a central patio,
covered by a skylight that allows
to maximize the contribution of
natural light and ventilation, the
open staircase guarantees a better
visual and phyisical connection
between the different levels.
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CPVGRTKOG
Project
Timec new office building
|
Entra nel mondo LOOX e illumina le tue idee.
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
85
'(6,*1(5
Text edited by Paola Ferrario
Sustainable Theatricality
Creativity, sense of reality
and attention to the final user
guide the planning activity of
Archirivolto studio.
86
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Photos courtesy of Tommaso Awerbuch, Studio Spots
Archirivolto
Creatività, senso della realtà e
attenzione per l'utente finale
guidano la progettazione dello
studio Archirivolto.
Teatralità sostenibile
Gli architetti Claudio Dondoli e Marco Pocci, soci
fondatori dello studio Archirivolto, si conoscono
durante gli studi alla Facoltà di Architettura di Firenze.
Il loro percorso inizia con la creazione di un gruppo
teatrale sperimentale. Influenzati dalle dinamiche
di questo mondo, le proiettano nella loro creatività
dando luce ad un design che diventa sinonimo di
bellezza, armonia, libertà e democraticità intesa come
accessibilità dei prodotti.
Quanto e come il mondo del teatro ha influenzato il
vostro modo di fare design?
Marco Pocci. Molto, perché il design, come il mondo
del teatro, mescola realtà e finzione. Per noi la finzione
è lo specchio della realtà e la previsione del futuro.
Come definireste i vostri progetti?
Claudio Dondoli. I nostri progetti rappresentano la
materializzazione dei desideri delle persone e sono
sempre tesi verso il meglio. Inoltre aspirano alla
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
87
↑ Musa, Allkitsoftline, 2008
↑ Gliss, Pedrali, 2012
perfezione, sono immensamente utili e cercano di rispondere ai bisogni
di tutti.
Quanto è importante la democraticità del design?
Marco Pocci. La democraticità è di primaria importanza per noi, qualora
venga intesa come accessibilità dei prodotti. Diventa poco rilevante, se per
democraticità si intende la possibilità di realizzarli, poiché la creatività è un
dono di pochi e ancora meno persone riescono a renderla produttiva grazie ad
una costante forza di volontà.
So che vi dedicate molto alla ricerca. Data l'attuale congiuntura economica,
verso quale tipo di ricerca vi siete indirizzati?
Claudio Dondoli. Fortunatamente la ricerca da parte di aziende che, come noi,
si possono fregiare del vanto di diffondere il Made in Italy nel mondo, si attua
soprattutto a livello mentale e manuale. La crisi è quindi sostenibile perché,
anche se le risorse scarseggiano, la mente e le mani non si legano! Inoltre
lavoriamo con grandi aziende internazionali, operanti soprattutto nel contract,
che ci hanno permesso di continuare a sperimentare. È per questo che
riusciamo, nonostante tutto, ad andare avanti per la nostra strada.
Qual è il vostro concetto di innovazione?
Marco Pocci. L'innovazione consiste nel realizzare un prodotto dall'eccezionale
rapporto qualità-prezzo-immagine. Contemporaneamente, cerchiamo di
↑ Spid, Itre, 2007
sprecare meno risorse energetiche possibili ottimizzando l'uso di ciò che
abbiamo a disposizione.
Quando progettate come vi rapportate alla funzionalità?
Claudio Dondoli. Progettiamo molto per il contract e, quando iniziamo a
lavorare su un prodotto, la funzionalità rappresenta il punto di partenza
imprescindibile parallelamente alla ricerca del “bel design”.
Quando progettate un oggetto qual è il vostro rapporto con lo spazio? Cercate
di ottimizzarlo o di sfruttarlo in maniera totale?
Marco Pocci. Dato che le nostre creazioni entrano sempre in relazione con
altri oggetti, con i quali interagiscono, lo spazio di solito è ininfluente. Teniamo
invece presente le misure dell'uomo.
Cosa presenterete al Salone del Mobile di quest'anno?
Claudio Dondoli. Non aspettiamo il Salone per presentare nuovi
prodotti: le occasioni sono tante nel mondo, il nostro processo creativo è
continuo. Il Salone è comunque un momento importante, un'occasione
di confronto a livello internazionale. Ma se proprio dobbiamo menzionare
qualcosa, indicherei un nostro prodotto icona - la Gliss - realizzato
per Pedrali anni fa e quest'anno presentato al Salone in un nuovo
materiale, il policarbonato trasparente, e in una nuova versione Lounge.
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→ l'Eau, Calligaris, 2010
↓ Twin, Brunner, 2011
88
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
'(6,*1(5
↓ Giuseppina, Bonaldo, 2009
The architects Claudio Dondoli and Marco Pocci, founding
members of Archirivolto studio, knew themselves during their
studies at the Faculty of Architecture in Florence. Their path
begins with the creation of an experimental theatre group.
Influenced by the dynamics of this world, they project them into
their creativity giving birth to a design that is synonymous with
beauty, harmony, freedom and democratic nature considered
as product accessibility.
How much and how has the theatre world influenced your way
to make design?
Marco Pocci. A lot, because the design, as the theatre world,
mixes reality and fiction. For us the fiction is the mirror of the
reality and the expectation of the future.
How would you define your plans?
Claudio Dondoli. Our plans represent the materialization of
the desires of people and always aim at reaching the best. In
addition, they seek perfection, they are infinitely useful and they
try to meet everybody's needs.
How much is the democratic nature of design important?
Marco Pocci. The democratic nature has a fundamental
importance for us, it is understood as product accessibility. It
becomes little important if for democratic nature we mean the
possibility to create them, since the creativity is a gift of few
poeple and still less people succeed in making it productive
thanks to a constant willpower.
I know you dedicate your time a lot to the search. Given the
current economic conjuncture, which type of search are you
addressing to?
Claudio Dondoli. Fortunately, the search by companies that,
like us, can boast the diffusion of the Made in Italy in the world,
is put into effect above all at a mental and manual level. The
crisis is therefore sustainable because, even if the resources
are running out, mind and hands are not tied! Moreover,
we work with big international companies, operating above
all in the contract field, and they allowed us to continue to
experiment. It is for this reason that we succeed, despite
everything, in going ahead our own way.
Which is your concept of innovation?
Marco Pocci. The innovation consists of creating a product with
an exceptional quality-price-image relationship. At the same
time, we try to waste as little energetic resources as possible,
optimizing the use of what we have at our disposal.
When you plan, how do you consider the functionality?
Claudio Dondoli. We plan a lot for the contract field and, when
we begin to work on a product, the functionality represents the
point of unavoidable departure, together with the search of the
“beautiful design”.
When you plan an object, which is your relationship with the
space? Do you try to optimize it or to totally take advantage of it?
Marco Pocci. Since our creations are always related to other
objects, which they interact with, the space is usually not
important. Instead, we consider the measures of the man.
What will you show at the Furniture Exhibition this year?
Claudio Dondoli. We do not wait for the Exhibition to show new
products: there are many occasions in the world, our creative
process is continuous. However, the Exhibition is an important
moment, an occasion of comparison at an international level.
But if we have to mention something, I would indicate our iconic
product - the Gliss - created for Pedrali some years ago and
presented this year at the Exhibition with a new material, the
transparent polycarbonate, and in a new Lounge version.
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↓ Mambo, Segis, 2003
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A+D+M
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+D+M
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MAGAZINE
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MATERIALI
Resistenti, leggeri
e attenti all'ambiente
Text by
Simonetta Pegorari
Photos by courtesy of
3B, Acciona Infraestructuras/
JEC Innovation Awards 2012,
EcoTechnilin, Lamiflex,
Owens Corning,
Studio King Roselli,
Studio Sergio Abrami yacht design
I compositi si
rivelano tra i
materiali più versatili
e affascinanti,
per l'edilizia e il
design, grazie alle
loro innumerevoli
caratteristiche
positive non
raggiungibili dai
materiali tradizionali
Composite materials
reveal to be among
the most versatile and
charming materials,
especially for building
industry and design,
thanks to their many
positive characteristics not
reachable by traditional
materials.
90
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Resistant, light
and careful with
the environment
Cosa sono i Compositi?
I compositi possono essere
descritti come un insieme di due o
più materiali diversi che, quando
combinati, danno origine a un
prodotto completamente nuovo che
presenta proprietà superiori ai singoli
componenti. Sono utilizzati in una
gamma infinita di applicazioni: medicale
e design, aerospaziale e automotive,
come pure edile e ferroviario; infinito è
l’elenco dei campi di utilizzo per questi
materiali. Non si deve confondere il
composito con la plastica. In effetti,
quando alla plastica si aggiunge un
materiale di rinforzo, il prodotto che ne
deriva è uno dei più resistenti e versatili
immaginabili. Non per nulla sinonimo
di composito è l’acronimo FRP (Fiber
Reinforced Plastics) che rappresenta
la combinazione fra una resina
polimerica (poliestere, epossidica,
vinilestere, fenolica) e una fibra di
rinforzo che può essere vetro, carbonio,
Kevlar e perfino canapa, bambù, lino
(nel caso dei biocompositi). A questi
elementi di base si aggiungono altri
materiali per modificare e migliorare
il prodotto finale. Caratteristiche dei
materiali compositi sono leggerezza,
resistenza alla trazione, all’impatto,
alla corrosione, stabilità dimensionale,
facilità di installazione e possibilità di
ottenere praticamente qualsiasi forma e
finitura. Per progettare con i materiali
compositi si devono conoscere molto
bene materiali e tecniche di lavorazione
e aver chiari i risultati che si vogliono
ottenere. I compositi, se utilizzati
correttamente, portano a risultati
migliori dei materiali tradizionali. Dopo
un periodo di crescita esponenziale,
il settore ha naturalmente sofferto
della crisi economica globale, ma in
maniera minore e attualmente mostra
segni evidenti di ripresa. Inoltre,
non dimentichiamo che l’Italia è il
terzo produttore europeo di materiali
compositi. Quindi, malgrado la
situazione difficile dell’economia
mondiale, l’industria dei materiali
compositi si può considerare come fra
le poche in crescita.
Obiettivo di queste pagine dedicate
a questi materiali affascinanti che
giocheranno in futuro un ruolo
sempre maggiore in tutti i settori,
è descrivere tecnologia, impieghi,
tendenze del mercato e tutto quanto
possa essere di stimolo e sostegno
nell’ambito dell’edilizia e del design.
Grazie alle ampie potenzialità
offerte dai compositi, è possibile
realizzare forme sinuose, morbide,
cave, di importanti dimensioni in
pezzo unico, ecc. caratteristiche non
raggiungibili con altri materiali. I
compositi sono stati utilizzati in Italia
soprattutto per operazioni di restauro
e di consolidamento ma le loro
possibilità di utilizzo in architettura
↑ ‡ Sheraton Malpensa Airport Hotel
(Milano) by Studio King Roselli
← Fibra di carbonio / Carbon fiber
- Fibre di rinforzo in vetro
Glass fiber reinforcement
- Fibre di rinforzo in kevlar
Kevlar fiber reinforcement
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
91
↑ Il ponte pedonale più lungo al mondo,
realizzato con cavi in CFRP da Acciona
Infraestructuras, vincitore del JEC Innovation
Awards 2012 (sezione Costruzioni).
The world's longest footbridge, made using
pre-tensioned CFRP cables realized by Acciona
Infraestructuras, awarded with JEC Innovation
Awards 2012 (Category Construction).
↓ Fibra di bambù / Bamboo fiber
e product design sono praticamente
illimitate come dimostra il caso dello
Sheraton Malpensa Airport Hotel,
edificio disegnato dallo studio romano
King & Roselli. La sua caratteristica
peculiare è la struttura metallica di
tre piani, rivestita da una “pelle” di
fibra di vetro, che lo rende simile a un
grande oggetto di design . In questa
applicazione, l’uso di compositi in fibra
di vetro ha semplificato l’installazione,
in quanto il migliore rapporto peso/
volume ha ridotto le problematiche
di movimentazione. È stata scelta
Advantex, rinforzo in fibra di vetro
prodotto da 3B, su licenza di Owens
Corning. Ulteriore resistenza alla
corrosione, al fuoco e all’acqua viene
fornita dalla resina poliestere speciale la
cui formulazione è tenuta riservata.
I compositi bio
Recentemente, con l’aumentare dei
problemi legati all’inquinamento e
la ricerca di nuove fonti di energia
rinnovabile, è sempre maggiore
l’interesse nei prodotti naturali che non
danneggiano l’ambiente. Nel campo
specifico dei compositi, la ricerca si sta
concentrando soprattutto sull’utilizzo
delle fibre naturali.
Sono chiamati biocompositi quei tipi
di FRP che derivano completamente
o parzialmente dalle piante. Da una
decina d’anni l’interesse per questi
prodotti è sempre cresciuto e in molti
casi si è arrivati all’utilizzo industriale
di biocompositi. Per esempio, le fibre
92
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
naturali corte e la polvere di legno
sono usate come filler in edilizia,
componenti automobilistici come
cruscotti e pannellature, arredi e treni.
Le fibre vegetali lunghe che si ottengono
da lino, canapa, bambù, iuta, sono
utilizzate come rinforzo strutturale
per sostituire la fibra di vetro.
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What are composite materials?
Composite materials can be described as
aunion of two or more different materials
that, once combined together, give rise to
a totally new product that has much better
propertiesthan its single components.
They are used in a quite infinite range of
applications: medical and design, aerospace
and automotive, as well as building and
railway; there is an endless list of possible
uses for these materials. Composite
materials must not be confused with
plastic. In fact, when you add to plastic a
reinforcement material, the final product
is one of the most resistant and versatile
that you can imagine. Not without reason
synonym of composites materials is the
acronym FRP (Fibre Reinforced Plastic)
that represents the combination between
a polymeric resin (polyester, epoxy, vinyl,
phenolic) and a reinforcement fibre that
can be glass, carbon, Kevlar and even
hemp or bamboo, flax (in the case of biocomposed materials). You add to these
base elements, other materials in order to
modify and improve the final product. Some
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DIRITTO DI RECESSO (D.lgs. 206/2005). Il Consumatore ha facoltà di recedere dal contratto mediante lettera raccomandata a/r o fax,
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fine di comunicare l’indirizzo ove i prodotti dovranno essere rispediti; il Consumatore restituirà quindi i prodotti a Lavazza entro e non oltre
i successivi 10 giorni lavorativi. Lavazza, nei 30 giorni successivi restituirà integralmente il prezzo versato dal Consumatore. Le spese di
spedizione dei prodotti a Lavazza sono a carico del Consumatore. Condizione essenziale per l’esercizio del diritto di recesso è l’integrità
delle confezioni restituite. Per ulteriori informazioni circa l’esercizio del diritto di recesso può essere contattato il Servizio Clienti Lavazza
A Modo Mio - Corso Novara, 59 - 10154 Torino (Italia), Tel. 011 30 20 300 - Fax 011 23 98 333 - [email protected]
ESECUZIONE. Lavazza darà esecuzione al presente ordine senza necessità di preventiva risposta.
INFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 196/2003. Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003, Le comunichiamo che i Suoi
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modifica o la cancellazione, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a: LUIGI LAVAZZA S.p.A. - Corso Novara 59 – Torino (TO)
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A+D+M
2012 | # 37
o per posta in busta chiusa affrancata a: Servizio Clienti Lavazza A MODO MIO Corso Novara
59| MAGAZINE
- 10154|Torino
93
↑ Advantex, rinforzo in fibra di vetro prodotto
da 3B, su licenza di Owens Corning.
Advantex, a glass fiber reinforcement produced
by 3B, under Owens Corning licence
↓ Nastro di rinforzo in carbonio e vetro /
Carbon - glass ribbon reinforcement
↓ Feutralin, materiale isolante per assorbimento acustico, Eco-Technilin. / Flax underlay for
the acoustic absorption, Eco-Technilin.
94
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
characteristics of the composites materials
are: lightness, traction resistance, impact
resistance, corrosion resistance, dimensional
stability, installation easiness and the chance
to obtain almost every form and finish. To
design using these materials it is fundamental
to know very well the components and the
working techniques and it is necessary to
be perfectly aware of the expected results.
Composites if correctly used, can lead to
better results than traditional materials. After
a period of exponential growth, the industry
has naturally suffered from the global
economic crisis, but in a smaller way and
now it is showing favorable growth prospects.
Furthermore, it is important to remember
that Italy is the third European producer of
composites materials. Not with standing
the difficult world economy situation, the
composites materials production can be
considered one of the few expanding. The
goal of these pages dedicated to these
fascinating materials, that will play a bigger
and bigger role in all industry sectors, is
to describe technologies, utilizations,
market tendencies and anything that can
be helpful and stimulating to the building
industry and design. Thanks to the great
potentialities offered by composite materials
it is possible to realize sinuous, sof tand
hollow shapes, of big dimensions in a unique
piece etc., characteristics that cannot be
obtained with other materials. Composite
materials have been used, in Italy, mostly
for restoration and consolidation works
but their possibilities in architecture and
product design world are actually, unlimited
as shown by the case of the Sheraton
Malpensa Airport Hotel building designed
by the Roman architecture office “Studio
King & Roselli”. Its peculiar characteristic
is the three floors metal structure, covered
with a “skin”made of glass fibre, that makes
it similar to abig design object. In this
application, the useof glass fibre composite
materials has made the installation easier,
since the better relation weight/volume has
reduced the movement problems. Advantex,
a glass fibre reinforcement produced by 3B,
under Owens Corning licence was chosen.
A further resistance to corrosion, fire and
water comes from the special polyester
resin having a formulation still kept secret.
Bio composite materials
Recently, with the increase of problems
concerning pollution and the research for
new renewable energy sources, there is a
growing interest in natural products that do
not damage the environment. In the specific
field of composite materials, the research
is concentrating, above all, on the use of
natural fibres. They are called bio composite
materials those kinds of FRP that totally or
partially derivate from plants. The interest
for this kind of products has been growing
during the last ten years and in many cases
they have been employed in the industry.
For example, short natural fibres and wood
dust are used as fillers in building industry,
car components such as dashboards and
panels, furnishings and trains. Long vegetal
fibres obtained from flax, hemp, bamboo,
jute are used as a structure reinforcement
to substitute glass fibre.used as a structure
reinforcement to substitute glass fibre.
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
95
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EZIO MANZINI PREMIATO CON LA SIR MISHA BLACK MEDAL
AWARDS
Edited by
Chiara Dadda
Il Professor Ezio Manzini è stato insignito con la Sir Misha Black Medal 2012, premio per la carriera nel campo della
formazione nel Design. Il prestigioso riconoscimento internazionale è stato conferito l'8 marzo con una cerimonia al
Royal College of Art di Londra. Manzini ha lavorato a lungo nel settore del Design della sostenibilità e, più recentemente,
dell’innovazione sociale per la sostenibilità. La sua storia professionale al Politecnico di Milano lo ha portato ad occuparsi di Design dei materiali negli anni ‘80 e di Design strategico negli anni ’90. Sempre al Politecnico si è occupato, a
partire dal 2000, di Design dei servizi. Molteplici le sue esperienze in realtà e istituzioni dedicate al design: dalla direzione della Domus Academy negli anni ‘80 all’insegnamento in diverse università internazionali in Europa America ed Asia.
La Sir Misha Black Medal per meriti nella formazione nel campo del Design è stata istituita nel 1978 a memoria di Sir
Misha Black, affermato designer ed esimio docente al Royal College of Art. È uno dei riconoscimenti internazionali più
prestigiosi nel settore design.
www.mishablackawards.org.uk
GOOD DESIGN AWARD 2012 AD ELLE
Elle, disegnato da Matteo Nunziati per Rapsel, ha vinto il “Good Design Award”, istituito
nel 1950 dal prestigioso Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design. Elle
è un lavabo, un mobile, un piano di appoggio. Il tutto racchiuso in un unico oggetto
polifunzionale realizzato in Hanex® e legno. Lavabo Freestanding di facile installazione
che risalta la propria estetica grazie ad una struttura fatta ad Elle atta a celare la parte
idraulica. La parte centrale è costituita da un mobile la cui composizione può essere
personalizzata con cassetti e/o scaffali e la finitura scelta tra il wengè o il noce canaletto.
Il “Good Design Award” era già stato vinto da Rapsel nel 1999, con il lavabo in acciaio
inox X-Treme disegnato da Peter Büchele, nel 2009 con la serie One; “il bagno che non
c’è”, design Matteo Thun and Antonio Rodriguez e con la vasca Arne, disegnata da Soda
Design: N. Nasrallah e C. Horner, e nel 2010 con la vasca in legno di larice siberiano
Ofurò, design Matteo Thun and Antonio Rodriguez. Matteo Nunziati collabora con grande
successo con Rapsel da oltre 7 anni, realizzando prodotti d’avanguardia come i lavabi
Yume e Nami.
www.rapsel.it
www.chi-athenaeum.org/gdesign
PREMIO “DOMUS RESTAURO E CONSERVAZIONE”
Il 28 marzo 2012, nella prestigiosa cornice di Palazzo Tassoni, sede della Facoltà di
Architettura dell’Università di Ferrara, si è svolta la cerimonia di assegnazione del Premio
Internazionale di Restauro Architettonico “Domus Restauro e Conservazione”. Il Premio,
promosso da Fassa Bortolo in collaborazione con la facoltà di Architettura dell’Università di
Ferrara, è nato dalla volontà di far conoscere l’opera di progettisti ed imprese specializzate,
che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i principi conservatori nei quali la
comunità scientifica si riconosce. L’intervento vincitore per la sezione opere realizzate è il
restauro della Torre Bofilla (nelle foto) a Bétera, a Valencia (Spagna), condotto da Fernando
Vegas e Camilla Mileto e dall’impresa di restauro UTE Freyssinet-Blauverd.
Tre le medaglie d’argento assegnate: per la conservazione del complesso del Nagaur Fort,
Rajastha (India), per l’intervento presso Il vecchio Archivio Nazionale a Stoccolma (Svezia)
ed infine per gli interventi di restauro e musealizzazione nella basilica di Santo Stefano
Rotondo, a Roma.
www.premiorestauro.it
www.fassabortolo.com
96
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
16>22 Aprile 2012
LA LAMPADA SPORE DI MURANO DUE VINCE L'IAI AWARDS 2011
MILANO DESIGN WEEK
Spore, progettata dall’architetto Massimo Iosa Ghini per Murano Due, ottiene il premio IAI Awards
2011 (Best Design for Original Product Award) uno dei maggiori riconoscimenti nell’ambito del
green design promosso da Asia Pacific Federation of designers, che ha lo scopo di promuovere
lo scambio e la collaborazione tra gli architetti ed i designer dell’area del Pacifico con il resto del
mondo. Spore è, infatti, una sofisticata lampada a sospensione dal design ricercato, capace di
conferire originalità all’ambiente circostante. La sua figura amorfa ed irregolare è delineata da un
velo di vetro soffiato e lavorato a mano che racchiude e protegge la luce all’interno. Le piastrine
satinate o trasparenti sono state progettate per diffondere uniformemente il fascio intenso e puntuale dei LED. IAI Awards 2011 è un riconoscimento importante che premia l’attenzione riservata
da FDV Group al design, alla tecnologia e alla sostenibilità nello sviluppo dei suoi prodotti, oltre
che per la pregevole collaborazione con progettisti, architetti e designers di rilievo internazionale.
Mostra espositiva architettura, design, edilizia
An exhibition dedicated to architecture, design, building
VIA TORTONA 15 - MILANO
ww.fdvgroup.com
www.iai-ap.org
.PSLAB VINCE IL GOOD DESIGN AWARD 2011
COPPER IN ARCHITECTURE AWARD 2011
AD AVANTO ARCHITECTS
I vincitori della 15esima edizione di “Copper in Architecture” - il concorso che celebra il
meglio dell'architettura europea contemporanea, riconoscendo la crescente influenza
del rame nel design moderno - sono stati proclamati a Bruxelles lo scorso settembre.
Tra 66 progetti in lizza, il vincitore incontrastato è stato la Cappella di San Lorenzo,
a Vantaa (Finlandia), progettata da Avanto Architects. Questa cappella collegata al
cimitero mira a riconciliare le emozioni del lutto con le esigenze pratiche del funerale.
L’edificio usa materiali simili a quelli delle vecchie strutture in zona e il tetto è in rame
pre-inverdito, come quello della chiesa preesistente. Molti dei soffitti sono finiti in
placche rimovibili di rame perforato. Le pareti vetrate verso il cimitero sono protette
da una rete in rame patinato, che funge da schermo tra gli spazi della cappella e il suo
esterno. Nella Cappella di San Lorenzo la giuria ha trovato un’atmosfera e uno studio
altamente convincente nel maneggiare lo spazio, la luce e i materiali. In particolare,
il rame è usato per evocare un tranquillo senso del divino, creando un luogo opportunamente solenne.
PIERANDREIASSOCIATI
PREREGISTRATION-LINE
ph. kuvio.com
Per la sesta volta consecutiva .PSLAB si aggiudica il GOOD DESIGN AWARD.
Questa volta, ad essere premiato con il prestigioso riconoscimento, è un particolare
progetto di lighting design che .PSLAB ha realizzato per la reception principale
pre-registrati su www.hsdesign.it e potrai:
di una residenza privata a Beirut (Libano). Il sistema di corpi illuminanti- evitare
posti a le code alla reception
soffitto è stato studiato con l'obiettivo di unificare lo spazio, fornendo un- modello
ricevere news e aggiornamenti
visivo, attraverso la ripetizione di un modulo. Il modulo - una spaccatura
lungo
- prenotare
il tuo appuntamento con gli espositori di Home Spa Design
un cilindro in due corpi e mezzo, in finitura bianca - è stato capovolto variando
sponsor
company space
inmain
densità.
I coperchi alla sommità dei cilindri sono piegati in un angolo in modo
da nascondere alla vista la luce diretta e creando, in tal modo, una pelle sulla
&/,0$7,==$=,21(
superficie degli apparecchi con uno scenografico effetto a scaglie di pesce. Il GOOD
sponsor AWARD, giunto alla 61esima edizione, è stato istituito nel 1950 dal Chicago
DESIGN
Athenaeum Museum of Architecture and Design con il compito di selezionare e
premiare i prodotti di design e le architetture più innovativi ed originali a livello
internazionale.
www.pslab.net
www.chi-athenaeum.org/gdesign
ph. Jani Laukkanen
SERGIOBIZZARRO PIETROGAETA MARCOPIVA FABIOROTELLA LUCASCACCHETTI
www.avanto.to
www.copperconcept.org
INTERIOR INNOVATION AWARD 2012 AL SISTEMA LETTO OPEN SPACE DI CLEI
Lanciato al Salone del Mobile di Milano 2011, il sistema letto richiudibile Open Space di CLEI ha vinto
l'"Interior Innovation Award Winner 2012" ed è stato esposto all'interno della mostra speciale allestita durante la fiera IMM di Colonia che si è tenuta dal 16 al 22 gennaio scorsi. Le sue caratteristiche
innovative, unite ad una linea pulita e di design lo hanno messo in luce presso il German Design
Council, ideatore nel 2002 di uno dei premi più prestigiosi del settore arredamento in tutto il mondo.
Disegnato da Pierluigi Colombo e da Oscar Grimoldi, Open Space è disponibile sia nella versione letto
singolo sia nella versione letto matrimoniale. È un sistema attrezzato con comodini laterali, richiudibile all’occorrenza, ad elevati contenuti estetici e tecnologici, dove anche la rete del letto, realizzata
media
partnerin alluminio collegati tra loro, è brevettata. Open Space è completamente autoportante.
con
estrusi
Oltre a non avere alcuna struttura in legno che sostiene la rete, risulta bilanciato perché collegato
direttamente al muretto posteriore di testiera che funge da zavorra. La struttura inferiore in lamiera
web partner
funziona sia come contenimento per le molle che come collegamento al muretto posteriore.
www.clei.it
www.german-design-council.de/en
concepted & organized by:
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
97
TRADE
Text by
Paola Ferrario
UN ESEMPIO DI
REALTÀ DISTRIBUTIVA
IN CUI LA COSTANTE
ATTENZIONE
ALL'EVOLUZIONE
DEL MERCATO SI È
RIVELATA VINCENTE
Scelte
dinamiche
AN EXAMPLE OF
DISTRIBUTIVE
REALITY WHERE
THE CONSTANT
ATTENTION FOR THE
MARKET EVOLUTION
TURNED OUT
WINNING
CICIRIELLO
Via Provinciale per
Grottaglie, Km. 1
72029 Villa Castelli (BR)
Tel. 0831 895404
www.ciciriello.it
98
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Intuito e intraprendenza guidano la
Ciciriello, storica realtà commerciale pugliese
dell'arredobagno e del settore termo-idraulico.
Giovanni Ciciriello - il suo fondatore e attuale
titolare - ha infatti saputo cogliere le evoluzioni
del settore modulando la propria attività in
base ai cambiamenti del mercato. Negli anni ha
potenziato l'offerta nel campo dell'arredobagno,
trasformandola nel core business aziendale. Ad
essa ha affiancato le ceramiche per pavimenti e i
rivestimenti. Da sempre i suoi partner sono realtà
che puntano sulla qualità dei materiali, la ricerca e
l'innovazione dei prodotti. A+D+M l'ha intervistato
per voi.
Quando nasce la sua società?
Nel 1976 decisi di aprire insieme a mia moglie
Maria a Villa Castelli (Br), una società familiare nel
settore termo-idraulico con una sezione dedicata
all'arredobagno. Ben presto capii che il mercato
Dynamic choices
si stava evolvendo e che proprio questa categoria
merceologica stava subendo una profonda
trasformazione.
In che senso?
Il bagno negli anni si è trasformato da semplice
ambiente di servizio in “sala da bagno”. È diventato
cioè un luogo più personale dove raggiungere uno
stato di benessere psico-fisico in cui le scelte dei
materiali e degli arredi sono fondamentali.
Quindi la sua è stata una scelta vincente...
Direi di sì! Attualmente oltre alla storica sede di Villa
Castelli (la cui showroom di 4.000 mq è suddivisa
in spazi ad hoc destinati a ciascun fornitore e ai suoi
prodotti), abbiamo anche un altro punto vendita
di 180 mq a Martina Franca (Ta). Da sempre i
nostri fornitori rappresentano l'eccellenza del
Made in Italy. Le ceramiche, con il loro 60% di
fatturato, rappresentano il nostro core business.
Il 40% rimanente viene suddiviso equamente tra
rubinetterie, sanitari e wellness. Attualmente la
mia società si avvale di 30 collaboratori.
Abbiamo anche ricevuto alcuni importanti
riconoscimenti.
Quali premi avete ricevuto?
A parte alcuni riconoscimenti a livello locale, nel
2009 abbiamo ottenuto il “Cersaie - Confindustria
Ceramica Distributor Award”, di cui sono
molto orgoglioso. Siamo stati selezionati per la
competenza e la professionalità dimostrate negli
anni e per gli investimenti volti alla promozione
delle piastrelle di ceramica italiane.
Qual è la vostra mission? Perché l'architetto e il
progettista dovrebbero rivolgersi a voi?
Innanzitutto offriamo solo prodotti selezionati, di
aziende che hanno posto la qualità e la ricerca al
centro del loro business. Il cliente che si rivolge a
noi viene accompagnato in ogni fase dell’acquisto
e gli viene garantito anche un accurato servizio
post vendita.
Ricercatezza, creatività, innovazione e passione
sono i valori che alimentano il nostro modo
di essere ed interpretare il lavoro, valori che
trasmettiamo con corsi di formazione, eventi ed
incontri con le figure di spicco delle aziende di
settore. Il mese scorso, ad esempio, abbiamo
ospitato presso il nostro showroom di Villa
Castelli un incontro organizzato da Ceramica
Sant'Agostino in collaborazione con il vostro
A+D+M Network che ha riscosso molto successo,
costituendo un momento di approfondimento
per i progettisti invitati su tematiche quali la
sostenibilità ambientale.
IntuitionandinitiativeleadCiciriello,
historical commercial reality in Puglia for bathroom
fixtures and furnishings and for the thermo-hydraulic
field. Giovanni Ciciriello – its founder and actual owner
– has, in fact, caught the sector evolutions modulating
his own activity following the market changes. All
throughout the years he has developed the offer for what
concerns bathroom fixtures and furnishings making it
the company’s core business. He has put beside it floors
tiles and coatings. His partners have always been realities
that point on materials quality, research and products
innovation. A+D+M has interviewed him.
When was your company born?
In 1976 I decided to open, together with my wife Maria in
Villa Castelli (Brindisi), a family company in the thermohydraulic field with a section dedicated to bathroom
fixtures and furnishings. Quite soon I realized that the
market was evolving and that this category in particular
was passing through a deep transformation.
In what sense?
Bathroom in year has transformed from a service place
into a “room for bath”. That is to say that it has become a
more personal place where to reach a psycho-physical
wellness state and where the choice of materials and
furnishings are fundamental.
Then yours revealed itself as a winning choice...
I would say so! At present, apart from the historical seat
of Villa Castelli (its 4.000 square metres show room is
divided in spaces specifically destined to every supplier
and its products); we also have another shop of 180 square
metres in Martina Franca (Taranto). Our suppliers have
always represented the Made in Italy excellence.
Tiles, with their 60% of our sales proceeds, represent
our core business. The remaining 40% is equally divided
among taps and fittings, sanitary fixtures and wellness. At
present my company has 30 members.
We have also got some important acknowledgements.
Which prizes did you win?
Apart from some local acknowledgments, in 2009
we obtained the “Cersaie - Confindustria Ceramica
Distributor Award” that I am very proud of. We were
selected for our competence and professionalism shown
in years and for the investments aimed to the promotion
of Italian tiles.
What is your mission? Why should architects and
designers address to you?
First of all we offer only selected products, from
companies that have put quality and research at the
centre of their business. Our customer is assisted in every
single phase of his purchase and we guarantee a careful
service after selling, too.
Refinement, creativity, innovation and passion are the
values that feed our way of being and interpreting our
work, values that we transmit with training courses,
events and meeting with the leading figures of the
field’s main companies. Last month, for example,
we housed in our showroom in Villa Castelli a
meeting organized by Ceramica Sant’Agostino in
cooperation with your A+D+M network that had a
great success, establishing a moment of investigation
for the invited designers on themes like environment
sustainability.| www.admnetwork.it | follow us on |
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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IN BREVE
Edited by
Chiara Dadda
speciale
MILANO
DESIGN
WEEK
2012
| www.admnetwork.it
100
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
| follow us on
|
CORIAN® COLOUR EVOLUTION
In mostra i nuovi colori di DuPont™ Corian® e le sue interpretazioni da parte di quattro dinamiche aziende leader e designer che
includono e15 dalla Germania (design di Philipp Mainzer), Moustache dalla Francia (design di François Azambourg, Inga Sempé,
Ionna Vautrin, Benjamin Graindorge, Sébastien Cordoléani), Rabih Hage dal Regno Unito (design di Rabih Hage), TAO Esterno
dall’Italia (design di Setsu e Shinobu Ito). La fabbricazione di DuPont™ Corian® per le creazioni presentate a “Corian® Colour
Evolution” sarà realizzata da Altha® (Italia), Clarendon Fabrications (Regno Unito), Crea Diffusion (Francia), Industrie-Manufaktur
Hasenkopf (Germania). LED Luce e Dintorni (Italia) contribuirà alla mostra con avanzate soluzioni di illuminazione.
Exhibition concept: Giorgio Zaetta.
Via Savona 35 | 16 aprile h. 10-23 | 17-22 aprile h. 10-2
www.corian-colour-evolution.com
JACUZZI
SASHA MI - Unicità ed esclusività, alto design ed elevata adattabilità agli ambienti domestici: SASHA-MI rappresenta oggi la nuova
versione del benessere a portata di casa. Costituita da due moduli (la sauna da una parte e hammam/doccia emozionale in un’unica
soluzione dall’altra), SASHA-MI racchiude, anche se in un’area ridotta, la stessa dimensione percettiva ed emozionale che ha reso Sasha
un luogo magico dove gli effetti benefici dell’acqua e del calore rigenerano corpo e mente per regalare un’esperienza di benessere
intima e unica nel suo genere. Componenti tecnologiche innovative, design contemporaneo, linee pulite e minimal: SASHA-MI include
tutte queste caratteristiche all’interno di uno spazio contenuto, permettendo un miglior adattamento a qualsiasi ambiente domestico,
per vivere anche in casa un’esperienza in cui wellness e performance elevate si fondono naturalmente insieme.
Design: Arch. Alberto Apostoli.
Salone Internazionale del Bagno | Pad. 24 stand D08-D12
www.jacuzzi.eu
ARTS & CRAFT IN BRERA
Presso l'ex Chiesa di San Carpoforo, nell'ambito del Brera Design District, nella settimana del Salone del Mobile avrà
luogo l'evento “Arts & Craft in Brera”. Un progetto, a cura dell'arch. Roberto Semprini, di rilettura di un particolare
movimento storico, quale appunto quello fondato in Inghilterra nel XIX secolo da William Morris, che in questo
momento di crisi economica e di cambiamenti epocali, intende porre nuovamente al centro il lavoro dell’uomo e il
suo benessere. I vari progetti di design verranno raccontati, in un allestimento scenografico d'effetto, unitamente alla
costruzione dell'oggetto. Un racconto ideale che permette di risalire alla materia che compone l'oggetto e al pensiero
che ne è all'origine. L'oggetto rivela la sua anima.
Ex Chiesa di San Carpoforo | via Formentini 12 | 17-22 aprile
www.robertosemprini.it
NOVELLINI
Novellini è tra i più importanti produttori italiani che opera nel
settore del wellness e dell'arredobagno dal 1970. Con i suoi 40
anni di know how industriale, ha saputo distinguersi sul mercato
italiano ed internazionale per la sua produzione di box doccia, vasche
idromassaggio, cabine Hammam e termoarredi: annualmente, nei siti
produttivi italiani e francesi, vengono prodotti 2 milioni di box doccia
uniti a 10 milioni di metri lineari di profili di alluminio e 2 milioni di
vetro temprato. In aggiunta alla produzione seriale e standardizzati,
numerosi sono i progetti destinati allo spazio bagno "tailor made"
realizzati cioè per Hotels, Spa & Wellness, ad abitazioni private o
pubbliche o anche nel settore nautico. Con una innovativa tecnologia, denominata IN ART,
che permette di realizzare la stampa serigrafica sulle superfici in vetro oggi Novellini si
propone in modo innovativo con la sua collezione SOLE IN ART di termoarredi in vetro
serigrafato e temprato e le sue cabine doccia KUADRA IN ART, le novità 2012 del Salone
del Bagno: con una ampia gamma di decori per rispondere alle numerose esigenze di
personalizzazione dell’ambiente bagno e non solo.
Salone Internazionale del Bagno | Pad. 24 stand C01-C05
www.novellini.com
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
101
HOME SPA DESIGN aperta solo ad operatori professionali,
è divenuta in soli tre anni un punto di riferimento di tutta la
design week posizionandosi come uno degli eventi clou degli
ultimi anni. Dal 16 al 22 aprile 2012 nella prestigiosa location
del Magna Pars di via Tortona, HOME SPA DESIGN occuperà
tutto lo spazio in esclusiva per dialogare con i visitatori
sul tema del design emozionale attraverso il progetto, la
creatività e la cultura contemporanea. Il leit motiv della mostra
espositiva è l'emozione vista dal punto di vista dei progettisti
ma anche da quello dei visitatori. La qualità progettuale
incontra la qualità espositiva tra innovazione e perfezione,
eleganza e stile: tutti elementi che contraddistinguono i
progetti di FABIO ROTELLA, MARCO PIVA, PIERANDREI
ASSOCIATI,STUDIO BIZZARRO e STUDIO SCACCHETTI
in linea con lo spirito dei tempi e le tendenze future.
"ABITARE IL DESIGN
EMOTIONAL LIVING"
PRIMO DI QUATTRO PRESTIGIOSI
EVENTI CHE CARATTERIZZERANNO
TUTTO IL 2012, È IL NUOVO VIAGGIO
EMOZIONALE IDEATO DA CARLO
MATTHEY INSIEME ALLO STAFF
DI MY EXHIBITION CHE, CON I SUOI
120.000 VISITATORI, RESTA
AD OGGI L'EVENTO PIÙ VISITATO
DELLA SETTIMANA MILANESE
DEL DESIGN.
16-22 APRILE 2012
MAGNA PARS DESIGN
VIA TORTONA, 15
FUORISALONE
MILANO TORTONA
DESIGN WEEK
102
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Percorrere questa grande mostra espositiva equivale ad
analizzare criticamente il design che fa parte della nostra
vita quotidiana. Gli spazi ampi e ricercati evocano il futuro
dello stile e del design declinato in tutto l’ambiente casa,
bagno e benessere. HOME SPA DESIGN “Abitare il Design Emotional Living” è un palcoscenico dedicato ai progetti di 5
grandi protagonisti del progetto e alla loro visione dell'abitare
del futuro. Ognuno darà forma ad arredi domestici utilizzando
oggetti e materiali che ritiene più adeguati e che suscitano
forti emozioni. Il risultato è una vetrina di soluzioni innovative
che aprono il campo a nuovi linguaggi abitativi. "L'obiettivo
di questa edizione" dichiara Carlo Matthey - titolare di My
Exhibition e ideatore del format che raccoglie consensi da
oltre un quadriennio - è trasferire al pubblico che ci segue
e a quello che ci seguirá, un'interpretazione nuova ed
emozionale degli spazi abitativi. La casa che conquista,
che ama, che vive, che cambia attraverso l'introduzione di
elementi che si rifanno all'uomo e alla natura e dai quali il
visitatore è attratto e si riconosce" continua Matthey, "è il
rifugio quotidiano, emotivo e sensoriale che rispecchia la
personalità di ognuno."
"All'interno di questa edizione" conclude Matthey, "ospitiamo
il CARBON FIBER DESIGN CONTEST*, concorso che si
propone di sensibilizzare architetti, designer e progettisti
all’utilizzo della fibra di carbonio in settori nuovi rispetto a
quelli tradizionali di applicazione, sfruttando e valorizzando
le caratteristiche tecniche proprie del materiale: resistenza
meccanica, leggerezza e modellabilità. Il concorso è rivolto
al settore del product design (interni ed esterni) e punta a
stimolare da un lato la ricerca di forme nuove intese come
linguaggi tipici del materiale, dall’altro lato la ricerca di una
innovazione nell’uso dovuta alle peculiarità della fibra di
carbonio. CARBON FIBER DESIGN CONTEST è promosso
da My Exhibition in collaborazione con Olympus-FRP,
assieme a NCD Architects e deZign Studio, con il patrocinio
dell’ADI Campania Associazione per il Disegno Industriale,
dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e della
Confartigianato, e con il sostegno di Simonetta Pegorari,
dell’Università Europea del Design di Pescara e di Medart,
come occasione per portare avanti una ricerca sul materiale
individuandone usi innovativi.
LE 5 INSTALLAZIONI DI HOME SPA DESIGN 2012
DAY DREAM SpA - La stanza dei sogni
Studio Bizzarro & Partners - Sergio Bizzarro
Ci sono persone che non smettono mai di sognare, che non hanno paura di
mostrare le loro emozioni. Ci sono persone che trattengono le loro emozioni
e che hanno paura di sognare.
Ci sono anche persone che non sanno sognare ma che vorrebbero provarci.
A tutte queste persone è dedicata DayDream Spa: la stanza dei sogni.
SURFING THE FUTURE
Studio Marco Piva - Marco Piva
SURFING THE FUTURE si propone come spazio tematico che indaga su
nuove forme dell'abitare, per avvicinarsi ad un nuovo concetto di Casa,
ripartendo dagli elementi fondativi: il Luogo, la Materia, l'Architettura, l'Uomo.
Dall’acqua nasce la nuova soluzione abitativa concepita da Marco Piva per
Home Spa Design 2012: Una CASA / NON CASA senza radici, che si situa
metaforicamente su una zattera in mezzo all’Oceano e dalla sua acqua si fa
nutrire, cullare e trasportare: una casa “galleggiante”, in continuo movimento
ed evoluzione tra ecologia e sostenibilità, realizzata con l'utilizzo coerente di
materiali naturali, sintetici e riciclati.
THE QUEEQUEG’S ROOM
Studio Scacchetti - Luca Scacchetti
Come nel mitico baleniere di Melville, con il corpo interamente tatuato senza
un centimetro di pelle priva di decorazione, così queste stanze vogliono
essere un ragionamento sulla decorazione come strumento per nuove
identità e drammaticità. La nudità ha sempre corrisposto ed accompagnato
la nudità superficiale del bagno e del benessere, ma la decorazione si
è progressivamente inserita ed è divenuta sempre più parte di un luogo
comune che accompagna e segna la nostra fisicità. Così la patria ideale,
lo spazio per definizione più fisico e corporeo dei nostri spazi domestici,
il bagno, può accompagnarsi a nuove forme decorative in sintonia con i
nostri vezzi corporei. Anche l’acqua, a caduta dai doccioni ed in moto nella
vasca, non si presenta più liscia ma, nel movimento, diventa anch’essa
decorazione.
WELLBEING
Studio Rotella - Fabio Rotella
Fabio Rotella esplora il concetto di “Wellbeing”, come ricerca di un
desiderio dello “stare bene” finalizzata al raggiungimento di una dimensione
personale di ogni individuo, dove sentirsi protetti e a proprio agio. Prende
vita un luogo accogliente, caloroso e domestico, caratteristiche peculiari di
uno spazio dell’abitare ideale, che risveglia reminescenze primordiali. Una
concept room, che esplora le sensazioni personali attraverso il fascino
della sinestesia e della contaminazione dei sensi e che conduce l’ uomo a
vivere i materiali, i colori, la luce, il clima e gli oggetti come strumenti che
comunicano emozioni positive e sopite. Un luogo metaforico dove design,
architettura, materiali e moda si fanno mediatori di un nuovo modo di
pensare e di vedere.
BUZZar Lounge
Studio Pierandrei Associati - Alessandro M. Pierandrei, Fabrizio M.
Pierandrei, Stefano Anfossi
Ancora una volta Pierandrei Associati esplora la tematica degli spazi sociali
estemporanei. Dopo l’ufficio nomade e i progetti per l’ospitalità diffusa e il
benessere urbano, quest’anno con un astratto incontro tra la tecnologia e la
natura, da forma al luogo del “passaparola”. Un moderno “BUZZar ”, luogo di
condivisione e di scambio dove le persone possono incontrarsi per parlare,
rilassarsi e vivere. Il termine “buzz” viene usato nel mondo web – in particolare
nel marketing – per definire il passaparola attraverso la rete che connette
aziende e persone permettendo di conoscersi meglio. La parola “buzz” è
onomatopeica e richiama il ronzio delle api, uno sciame di persone che si
incontrano in un ambiente definito dall’abbraccio tra tecnologia e natura.
www.hsdesign.it
www.myexhibition.it
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
103
TEMPORARY MUSEUM FOR NEW DESIGN 2012
In via Tortona 27, al Superstudio Più torna per il quarto
anno, allargato dalla Extension al Superstudio 13, il
Temporary Museum for New Design, manifestazione
ideata per ospitare in modo originale i progetti di
grandi brand ma anche di sicure promesse, seguendo
il concept di successo "meno fiera e più museo". Il
progetto di Gisella Borioli, con la direzione artistica
di Giulio Cappellini, prevede una successione di 30
mostre, con presentazioni firmate dalle star del design
come Italo Rota (per Samsung), Giulio Cappellini (per
Alcantara), Carlo Colombo (per Cristalplant), i fratelli
Fernando e Humberto Campana (per Cosentino), Oki
Sato (per Nendo). Nel Basement il sorprendente vivaio
di circa 90 nuovi nomi dal mondo.
I numeri in crescita parlano più di mille parole: 40
brand internazionali, 100 nuovi designer da scoprire,
2 location, 3 ristoranti, 1 bookshop, 13.000 metri
quadrati, partnership con 30 testate internazionali,
attesi oltre 100.000 visitatori e 3000 giornalisti (dati
2011), con un aumento dei professionisti delle aree del
Medio Oriente e asiatiche. Quest'anno l'evento propone
una linea conduttrice inedita: TELLING A STORY, il
design raccontato da parole, aforismi, lettering lungo
il percorso comune del Temporary Museum con il
pensiero di grandi architetti e intellettuali, per riflettere,
per capire. Installazione grafica ad opera dell'artista
Flavio Lucchini.
Giulio Cappellini e Gisella Borioli
104
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Tra i numerosi argomenti proposti nei saloni del
Superstudio Più:
Esperienze. Percorsi sensoriali spiazzanti, realtà
parallele e realtà aumentata. Design da vivere, emozioni
da provare. Scenari fantascientifici portano il visitatore
nel futuro della tecnologia, nelle case di domani.
Due installazioni che evocano una foresta mistica e
concettuale nella grande sala dedicata a Canon (by
Toshiki Kiriyama). Uno spazio morbido e spiazzante in
cui riposare ammirando l’installazione video del videoartist Yuri Ancarani per Alcantara (by Giulio Cappellini).
Labirinto di immagini, luci, suoni per raccontare le fonti
di ispirazione di Foscarini (by Vicente Garcia Jimenez).
Ologrammi, giochi di luci e ombre per l’installazione
“White Air” di Cristalplant & Poliform (by Carlo
Colombo), con i risultati del contest tra i designer nati
dopo il 1972. Arredi innovativi modulari e intercambiabili
sostituendo le superfici per Ronda (by Giorgio Corrà),
presentati tra proiezioni, tapis-roulant, installazioni
virtuali. Evocando areoporti e grandi spazi pubblici
Kusch+Co presenta una installazione scenografica
che coinvolge tutti i sensi. Vi si narra la sua storia con
testi, interviste, immagini e filmati, con luci, suoni e
rumori e con materiali e prodotti (by Atelier Brückner).
Con Diesel la casa (realizzata in collaborazione con
Foscarini, Moroso e Scavolini) è casual, incentrata
attorno alla nuova “Social Kitchen”, perfetta “party
room” della propria abitazione. Con Samsung (by
Italo Rota) si entra nel futuro, in un ambiente da scoprire
attraverso la realtà aumentata. Lo spazio grigio e indistinto
si trasforma e si anima passo dopo passo utilizzando il
Galaxy Tab, che rivela una vita smart e una casa smart.
A Solo Show. Personale su invito di Superstudio dedicata
al nome più premiato dell’anno, lo studio giapponese
NENDO, con una mostra tutta vetro e quasi “liquida”, “Still
& Sparkling”, in collaborazione con Lasvit.
Collettive dal Mondo. Com’è l’habitat, come si esprime
la creatività, cosa amano in paesi lontani? Le collettive
“Thailand’s slow hand design”, “Inredia”, “Wielkoplska
Region” ci parlano di Tailandia, di Svezia, di Polonia
attraverso oggetti, arredi, tessuti, accessori della vita
quotidiana pensati dai loro migliori designer.
Nuovi Talenti. Novità di rilievo è il grande spazio
underground di circa 2.000 mq nel Basement di
Superstudio Più, cui si accede da un nuovo ingresso
indipendente collocato accanto all'ingresso principale,
dedicato a giovani talenti di tutto il mondo.
Discovering, other talents, other worlds, other ideas
è un viaggio tra le promesse del design: 43 giovani
progettisti italiani e internazionali e i 24 vincitori del
concorso Ilide dedicato alla luce cui si aggiungono i 20
designer del progetto I Musei di Carta, piccoli oggetti
pensati per gli shop dei musei italiani. Il giovane design
visto in Discovering va poi in vendita online. Debutta
infatti la collaborazione con il sito di e-commerce www.
dalani.it per offrire ai designer proposti da Superstudio la
possibilità di un ingresso diretto sul mercato con i prodotti
contraddistinti dal logo SuperstudioSelection.
In giardino. L’art-garden e le aree esterne accolgono
grandi installazioni tra arte e design. Il marmo si trasforma
in sculture nel percorso tra gli alberi in giardino di Turkish
Stones, con otto sorprendenti presenze curate da grandi
architetti internazionali, il berlinese Werner Aisslinger,
l’olandese Richard Hutten, la coppia anglo-spagnola El
Ultimo Grito (Rosario Hurtado & Roberto Feo), i turchi
Ayse Birsel+ Bibi Seck, Can Yalman e Emre Arolat oltre ai
lavori dell’argentino Alfredo Häberli e dell’inglese James
Irvine.
T
TORTONA
DESIGN WEEK 2012
SUPERS
SUPERSTUDIO
PIU’ / SUPERSTUDIO 13
via Tortona 27 / via Forcella 13
17 – 22 Aprile 2012, h. 10-21
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Spring by Toshiki Kiriyama per Canon
Foscarini Inspire preview
Omaggio a Morandi by Ilaria Marelli per I Musei di Carta
Turkish stones, installation by Werner Aisslinger
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
105
TENDER RAIN®
Vanta una gamma unica di soffioni e colonne doccia, prodotti ecosostenibili ed ecocompatibili che ricreano l’atmosfera di benessere delle migliori
Spa e vengono realizzati interamente in Italia, con materiali di prima qualità e metodo costruttivo brevettato. L’inimitabile effetto pioggia genera
un benefico massaggio quotidiano mentre i sistemi costruttivi innovativi e lo spessore minimale (modello depositato) dotano tutta la collezione di
pregevoli caratteristiche: funzionamento ed erogazione costante dell’acqua a partire da bassa pressione, sistema antisedimentazione, risparmio idrico
ed energetico, ugelli anticalcare. Tra gli ultimi gioielli della collezione vi è EMISFERO: soffione doccia a cupola, con o senza cromoterapia, Ø 450 mm,
in ottone massiccio. Possibilità di attacco a muro o a soffitto. Design: Luca Scacchetti.
HOME SPA DESIGN “Abitare il Design - Emotional Living” Magna Pars Design Via Tortona, 15
www.tenderrain.com
CERAMICHE REFIN
What's the colour? - Un’interpretazione multi materica di Cromie, firmata dal designer Lorenzo Damiani, la nuova collezione
di grès porcellanato contraddistinta dal colore come elemento sostanziale: le quattro famiglie cromatiche studiate per l’azienda
da professionisti del colore rappresentano un innovativo strumento progettuale, dotato di riferimento al sistema NCS - Natural
Color System®©. “La possibilità di creare un legame cromatico esatto tra la piastrella e gli altri materiali del progetto mi ha
interessato immediatamente per le sue enormi potenzialità - afferma Lorenzo Damiani - è una variabile che sposta gli equilibri,
perché permette al progettista di creare un dialogo coordinato fra le Cromie di tutta una serie di materiali con cui, in precedenza, si
faticava a interagire correttamente.”
showroom Refin Studio | Foro Buonaparte, 68 | 16-22 aprile
www.refin.it
MITSUBISHI ELECTRIC CLIMATIZZAZIONE “Experience-Design”
Mitsubishi Electric si avvale dell’opera di Alessandro Gedda, artista designer-pittore e AGP per un concept lab dove, in
una magica atmosfera, un’esperienza fatta di suoni, voci, immagini svela gli innovativi prodotti di design e per il design di
Mitsubishi Electric, esaltati dai colori dell'artista. Un cubo destrutturato introduce alle linearità di KIRIGAMINE ZEN il nuovo
climatizzatore di design che unisce armonia e benessere; un'opera gigante di Marilyn racchiude e scopre ALASPLIT l’unico
dispositivo automatizzato per l’incasso delle unità interne (split) di climatizzazione ed infine un'installazione dinamica svela,
con la velocità di un guizzo, JET TOWEL l’eco asciugamano elettrico del XXI secolo.
HOME SPA DESIGN “Abitare il Design - Emotional Living”- Magna Pars Design - Via Tortona, 15
www.mitsubishielectric.it
CERAMICA SANT'AGOSTINO
SURFING THE FUTURE - La nuova soluzione abitativa ideata dallo Studio Marco Piva per Home Spa Design al Fuorisalone 2012, mette in mostra
la migliore produzione made in Italy: una kermesse d'eccezione in cui non poteva mancare Ceramica Sant'Agostino, azienda leader nel settore
ceramico che ha fatto del Green il vero tratto distintivo e differenziante dell'alta qualità dei suoi prodotti. Lo Studio Marco Piva ha scelto il progetto MY
DECOR di Ceramica Sant'Agostino, in cui il decoro non è più semplice dettaglio, ma diventa elemento centrale del progetto. A partire da un supporto
di colore neutro (bicottura in pasta bianca) Marco Piva utilizzerà la materia ceramica per dare vita ad un disegno grafico capace di caratterizzare lo
spazio di SURFING THE FUTURE in maniera esclusiva, in un gioco accattivante di texturizzazioni, luci e trasparenze.
SURFING THE FUTURE by Studio Marco Piva - HOME SPA DESIGN “Abitare il Design - Emotional Living”
Magna Pars Design - Via Tortona, 15
www.ceramicasantagostino.it
AKANTO DESIGN
Akanto Design mette in mostra al Fuorisalone 2012 i suoi pannelli in resina prefiniti, un prodotto tailor-made, unico e inimitabile, pensato
per le specifiche esigenze del progettista. Akanto Design gioca con la materia, il colore e la forma: per vestire l’architettura a misura
della propria creatività.
Superstudio Più | FRAMMENTI by DPSA+D Silvio De Ponte
HOME SPA DESIGN “Abitare il Design - Emotional Living”
DAYDREAM SPA Studio Bizzarro & Partners - THE QUEEQUEG’S ROOM Studio Luca Scacchetti - WELLBEING Studio Fabio Rotella
Spazio Pontaccio | BELIEVE IN BEAUTY by Studio Marco Piva
www.akantodesign.com
106
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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MAMOLI ROBINETTERIA
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TOOL - Un- Una
singolo
seduta
elemento
avvolgente
meccanico,
ed elegante
ripetutoche
e declinato
dona un intocco
un gioco
di raffinata
compositivo
creatività
di elementi,
agli ambienti
permette
grazie
di creare
alle
sue
unalinee
seriemorbide
completaeddiinnovative.
rubinetteriaRealizzata
ed accessori
in fibra
innovativa
Jalan, per
unasoluzioni
resina sintetica
tecniche resistente
e purezza formale.
agli agenti
Un’idea
atmosferici
semplice,
e
interamente
basata sul concetto
intrecciata
archetipico
a mano, del
Ladybug
rubinetto
è capace
e delladisua
trasformare
funzione. gli
Perfetto
spazi connubio
e di accogliere
di meccanica
gli ospitidiventata
creandoespediente
ambienti
intimi
estetico,
e confortevoli.
TOOL propone
Il perfetto
con un gioco
equilibrio
sottile
tradiglielementi
ampi volumi
modulari,
e la componibili
leggerezza della
e flessibili,
forma crea
un nuovo
una seduta
modo didiabitare
grandeil
impatto
bagno. scenografico
A partire dall’perfetta
elementopercaratterizzante
tutti gli ambienti
la bocca,
esterni,ripetuto,
così come
giratopereglideclinato
spazi interni.
prendono vita gli elementi di una
Ladybug
linea di arreda
prodotticonmolto
grande
flessibile
personalità
ed estremamente
creando nuoveespandibile
inedite prospettive.
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di Art diDesign
arredoMade
la cui
in Turin
forma richiama le arcate classiche del Colosseo, creando allo stesso
tempo
I fratelliunGugliermetto
oggetto di moderno
hanno ripreso
designladalle
loro attività
linee pulite
e, richiamando
e raffinate,intorno
abbinate
a sé aalcuni
coloritradecisi
i giovani,
e di aitendenza
quali avevano
(disponibile in
bianco
dato fiducia
- rossonegli
- nero
annie’70variconaltri
la Gufram,
colori a Gianni
richiesta).
Arnaudo,
Si adatta
Ugo Nespolo,
perfettamente
Piero Gilardi,
ad arredare
che hanno
sia ambienti
in seguitoindoor
acquisito
che outdoor
(nella
fama versione
internazionale
con kitinluce
moltissimi
nel colore
musei
bianco
nel neutro),
mondo, definendosi
garantisconocosì
l’autentica
come oggetto
continuità
polivalente
della storia,
e di grande
che noneffetto,
può il tutto
sotto
essereil segno
trasferita
del con
Madeuna
in Italy.
semplice transazione commerciale. Nella foto: Papì, la nuova seduta ironica ed iconica
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disegnata polietilene
da Gianni Arnaudo,
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tendenza e design
e diffusore
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vetro trasparente,
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schermo
e funzionalità,
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un mix diperfetto
acciaioottenuto
inox addalla
altissima
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purezza,
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sistema
affermati
di connessione
coordinati dall'esperienza
alla rete stagno.
e dalL'acciaio
gusto creativo
inox degli
di Antonio
schermi,
Mastella,
privo fondatore
di verniciatura,
dell'azienda.
è inalterabile
eAnahita
resistente
è unaall'usura.
vasca freeGlistanding
apparecchi
in K-Plan
Steel(una
Round
fusione
Led disono
resineparticolarmente
e minerali derivati
indicati
dall’alluminio,
per l'illuminazione
che dona aloutdoor
manufatto
di
architetture
un aspetto compatto,
e percorsi non
e disponibili
poroso, acon
tuttaledpasta,
bianchi,
altamente
blu e ambra.
igienico,Leresistente
versioni Steel
e piacevole
Round 90°-180°-360°
al tatto): il concetto
sonodella
costituite
forma
daa spirale
scherminasce
con emissione
dall’intenzione
radiale
di evocare,
per impiego
con come
un segno
segnapasso
sempliceeedisponibili
deciso, la fluidità
con leddell’
bianchi
acquae blu.
e raffigurare un protettivo
Nella
abbraccio
foto: Steel
al quale
Round
abbandonarsi
Led 90° con
negli
luceintimi
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HOMINES ENERGETICI
Waver
Un allestimento
- La poltrona
carico
che diha energia,
assorbitoquello
in una che
nuovaItalo
estetica
Rota iprogetta
materiali per
e i principi
Repowerdi progettazione
alla Triennaledegli
di Milano.
sport all’Earia
di energia
aperta, che
si tratta,
sono
stati
letteralmente:
fonte di ispirazione
perché Repower
per il progetto.
– operatore
Su questa
elettrico
poltrona,
internazionale
composta -dapresenta
un tessuto
perteso
la prima
su una
volta
struttura
sul palcoscenico
in tubolare d'acciaio,
del FuoriSalone
si ha
launa
sensazione
serie di iniziative
di fluttuare
legate
comeallesospesi
fonti energetiche,
nell'imbragatura
al territorio,
di un parapendio.
all’innovazione
Davantitecnologica,
il sedile è alla
agganciato
mobilitàa sostenibile,
due cinghie aiappese
servizi.allaUn
struttura,
progetto che
visionario
vengono
e ricco
poi adicoprirla
idee nuove,
rivestendone
dove il binomio
la parte energia
superiore.
e bellezza
La struttura
si coniuga
in tubolare
con quello
d'acciaio
di uomo
è statae territorio,
progettataininun’armonia
modo da
offrire
possibile.
la flessibilità
I progettidiesposti
una sedia
sonoflettente
stati realizzati
e, insieme
da Italo
a un Rota
cuscino
insieme
per laanuca,
Repower:
crea un progettista
notevole comfort
e un’azienda
di seduta.
cheGrazie
hannoaiintrecciato,
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impermeabili,
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può essere
sodalizio
usata professionale,
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accomunati
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giardino
stessa
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- Sistemi per l’tecnologica
esterno comprendenti
di rilievo internazionale
le linee di rivestimenti
che si avvaleMARINA
della costante
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WALL border
di ricerca
e SKIN,
e monitoraggio
la parete
ventilata
dell’Osservatorio
per rivestimenti
Well-Tech
di superfici
e che ogni
esterne.
anno Skema
seleziona
oggitracompleta
centinaialadipropria
prodottigamma
i sessanta
con iche
prodotti
si sono
perdistinti
le applicazioni
a livello
verticali,
internazionale
permettendo
per innovazione
così di creare
tecnologica
uno spazioe valori
completo
di sostenibilità,
all’aperto peraccessibilità
vivere i giardini
e qualità
e gli spazi
dellaverdi
vitainemodo
li sottopone
nuovo.
Prima
all’autorevole
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privacy,Leinoltre
categorie
offrendo
spaziano
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dall’auto,diall’elettrodomestico,
creare pareti da giardino
dai materiali
e fioriere,eco-compatibili
angoli relax e
divisori
alle nuove
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altezze.
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Disponibili
rinnovabile.
negli stessi colori dei pavimenti (terra di Siena, antracite, pietra lavica, perla) si possono
abbinare
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e terrazze.
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Palazzo Isimbardi, C.so Monforte 35 | 17-22 aprile h. 10-19 | premiazione: 18 aprile h. 18
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www.well-tech.it
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
107
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leggerezza
e design
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108
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Trasparenza, leggerezza, design,
prestazioni meccaniche, installazione, riciclabilità dei
materiali e risparmio di materia prima fanno sì che i
prodotti Bencore rappresentino la scelta ideale per il
restauro delle partizioni interne dei locali del Palazzo di
Piazza Bernini a Torino.
L’intervento di recupero del palazzo tardo ottocentesco
progettato da Giuseppe Davicini in fregio alla piazza
Bernini in Torino prevede una serie di azioni, quali
il ripristino del disegno originario delle arcate nelle
pareti dei corridoi; l’introduzione di volte a padiglione,
al di sotto dei solai in cemento armato realizzati nel
dopoguerra; l’introduzione nella copertura di una
serie di abbaini di disegno coerente con il carattere
dell’edificio; la sostituzione dei serramenti esistenti con
serramenti nuovi di eguale disegno a quelli storici; la
reintroduzione delle finiture originarie dei pavimenti in
legno nelle stanze e in formelle di cemento nei corridoi;
la decorazione degli ambienti con colori coerenti con
quelli originari; il recupero della finitura con mattone a
vista delle pareti e delle volte nei piani dell’interrato e del
sottotetto. Sempre nella medesima logica di attenzione
ai valori dell’edificio storico si è ricorso, per le partizioni
interne dei locali, all’introduzione dei pannelli Bencore.
Bencore è stata chiamata a fornire i pannelli Starlight
Plus (pannelli compositi con anima alveolare in
policarbonato rivestita con resina co-Poliestere incolore
satinata) dello spessore di 36 mm per le partizioni
interne dei locali, per ottenere pareti leggere e semi
trasparenti sorrette ora da esili pilastrini metallici
circolari, ora da strutture interne, in modo da garantire
la chiara percezione della differenza tra gli ambienti di
lavoro e la spazialità dell’ambiente storico.
Le motivazioni di questa scelta interessano la ricerca
di trasparenza e luminosità: i prodotti Bencore sono
tra i pochi prodotti in cui tecnologia, ecologia e design
si coniugano perfettamente offrendo un abbinamento
di prestazioni meccaniche, leggerezza, trasparenza e
colore uniti ad una forte caratterizzazione estetica che li
rendono unici nel loro genere.
Bencore da oltre 10 anni produce in Italia pannelli di alta
gamma per l’architettura di interni, collaborando in tutto
il mondo con architetti e progettisti di fama mondiale.
Opera: Ristrutturazione di Palazzo Bernini, nuovi uffici
per l'Ufficio Pio e la Fondazione per la Scuola a Torino
Committenza: Compagnia di San Paolo di Torino
Architettura e coordinamento: Giovanni Durbiano e Luca
Reinerio architetti
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
109
FOCUS
Photos by
Cortiana
Il marmo:
pura emozione
quotidiana
FLAVIO ALBANESE
FIRMA EX-CAVE,
LA NUOVA COLLEZIONE
DI SCAVATI MARGRAF.
SINTESI PERFETTA
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110
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
La scorsa edizione di Marmomacc,
la fiera internazionale di riferimento per il settore
litico, è stata terreno ideale di incontro tra l'esperienza
e la professionalità di Industria Marmi Vicentini e il
genio creativo di una personalità d'eccezione, Flavio
Albanese. Già impegnato nel progetto di realizzazione
della nuova sede Margraf a Chiampo (VI) - che
inaugurerà a maggio di quest'anno - Flavio Albanese
ha interpretato “Mutable Spirit”, il tema lanciato
dalla quinta edizione di “Marmomacc Meets Design”,
traducendo nel linguaggio del marmo, con la libertà
espressiva che gli è propria, il mito di Apollo e Dafne
- metafora della Metamorphosys totale, di spirito e
materia. È la natura che si scopre, si rivela all'interno
del lavoro umano e si trasforma attraverso la tecnica.
Il curriculum illustre, e ultracentenario, dell'azienda
si è così arricchito ulteriormente: non soltanto di uno
spazio altamente suggestivo, ma anche di due nuove
collezioni di scavati. L'indagine di Flavio Albanese sulla
relazione tra tecnica e natura, infatti, si è allargata
estendendosi anche agli oggetti del quotidiano: gli
scavati Margraf firmati dall'eclettico creativo vicentino -
risultato di questa ricerca - suggeriscono l'idea di una
materia modellata dall’azione della natura, in cui le
superfici cave sono scolpite simulando il lavoro lungo e
irregolare del tempo e dell’erosione sulla massa litica.
La serie Morandiana, in particolare, comprende tre
diversi lavabi di forma conica, e deriva il suo nome
dall'allestimento studiato per Marmomacc, dove le
tre realizzazioni sono state presentate in sequenza
proprio come gli oggetti delle famose nature morte
di Giorgio Morandi in cui ricorrono forme elementari
- e in particolare il tronco di cono, elemento molto
frequente nei quadri del pittore. I materiali scelti
vanno dal Bianco Laser al Nero Belgio, fino al Fior di
Pesco Carnico® - marmo dalle delicate cromie grigie,
bianche e rosa, di cui Margraf possiede l'unica cava
di estrazione al mondo. La linea Foliage comprende
invece due lavelli - in Nero Belgio e Bianco Laser - e
una vasca ellittica in Bianco Venezia a forma di foglia
che riprende il concetto arboreo di Apollo e Dafne
proposto a Marmomacc come leitmotif dello spazio
aziendale: la foglia viene proiettata su un piano
tridimensionale, diventando un oggetto concavo la cui
superficie esterna è tracciata da linee di modellazione
ruvide, tangibili. Anche qui, come per i lavabi, l’idea di
erosione, di plasmazione della materia attraverso il
tempo e l’acqua, riporta l’oggetto artificiale alla sua
dimensione più naturale, ricordandoci che il materiale
di cui è composto è natura lavorata.
Con la nuova collezione arredobagno Ex-Cave,
Flavio Albanese crea una serie di oggetti che sono
sintesi perfetta di natura e tecnologia, mentre
Margraf - con i suoi materiali esclusivi e i suoi
macchinari unici al mondo - si conferma partner
ideale della progettualità contemporanea. Per
trasformare il marmo in pura emozione quotidiana.
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
111
IL PRIMO HOTEL A EMISSIONI ZERO DI MILANO SCEGLIE KALDEWEI
AMBIENTI
Edited by
Chiara Dadda
Tradizione e innovazione si uniscono nel progetto dell’Hotel Milano Scala, prima struttura alberghiera a emissioni zero
a Milano. Un progetto d’insieme ben preciso, confermato dagli interni studiati dallo Studio Cibic e ispirati alla cultura
teatrale ed operistica della città. Del tutto coerente con il concept che sposa ecologia ed eleganza è la presenza, nelle
sale da bagno di camere e suite, dei prodotti Kaldewei. Espressamente voluti dall’architetto Luigi Marchetti, sono in
grado di unire tradizione e spirito di innovazione, una caratteristica presente a pieno titolo nel patrimonio genetico
dell’azienda tedesca. Funzionalità, massima ergonomia, durata e stile caratterizzano i prodotti Kaldewei, insigniti di
oltre 60 premi internazionali di design e realizzati nello speciale acciaio smaltato 3,5 mm, con materie prime naturali
al 100% e interamente riciclabili. La selezione per le sale da bagno dell’Hotel Milano Scala spazia dai raffinati piatti
doccia a filo pavimento Duschplan e Superplan al design delle vasche Puro, Ellipso Duo Oval e Classic, dotate degli
esclusivi sistemi idromassaggio Vivo Acqua Eco e Vivo Vario Eco. Grazie al sistema easy-clean e ad una tecnologia
unica, che non necessita di tubi di connessione tra gli ugelli dell’idromassaggio, evitando anche il minimo ristagno
d’acqua, le vasche Kaldewei garantiscono facilità di pulizia e manutenzione ed i massimi standard igienici, particolarmente importanti per le strutture alberghiere.
www.kaldewei.com
CLEI ARREDA I MONOLOCALI DI EUROSKY TOWER A ROMA
A poco più di un anno dall’inizio dei lavori nel cantiere di Eurosky Tower, il primo grattacielo “ecosostenibile”
residenziale di Roma/EUR, sono state presentate le prime 3 unità abitative campione. Su un totale di 540 moduli
sono oltre 20 le tipologie abitative disponibili. L’esclusività di Eurosky Tower si riflette anche nella attenta selezione dei partner scelti, ciascuno di loro leader nel proprio settore: CLEI è stata scelta per arredare i monolocali,
proprio per la sua leadership nei sistemi trasformabili, soluzioni d’arredo modulari, versatili e polifunzionali ad
elevato contenuto tecnologico. Due sono le collezioni scelte: il sistema SWING che integra il divano con un letto
a scomparsa e HOME OFFICE INTEGRATO, la colonna armadio attrezzata da postazione lavoro per PC. Entrambi
inseriti nella collezione Living System, determinano vantaggi esclusivi rispetto alle soluzioni standard tradizionali,
moltiplicando il valore dello spazio. Questa importante fornitura evidenzia come il contract sia un’attività in forte
crescita anche per CLEI, che ha dedicato a questo settore un canale di dialogo privilegiato, e risulta essere un
fornitore attento e puntuale grazie alla sua totale affidabilità, all’accurato servizio pre e post vendita e alla grande
capacità di rispondere alle diverse esigenze progettuali.
www.clei.it
112
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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FREZZA SOTTO LA NUOVA LUCE DI IGUZZINI ESPAÑA
Frezza con le collezioni Tiper, Link, Areaplan Spazio e Areaplan Kristal Evo, diviene protagonista della nuova sede
de iGuzzini España, opera dell’architetto Josep Mias, all’interno del Parque de Actividades Empresariales Can
Sant Joan a Sant Cugat del Vallès, vicino a Barcellona. L'edificio, chiamato dallo stesso progettista “Il Cielo” per
la sua forma sferica, ha una superficie di 6.300 metri quadrati dove uffici, laboratori, showroom e auditorium si
sviluppano su quattro livelli. Le postazioni di lavoro, interamente firmate Frezza, si articolano all’interno di questo
nuovo spazio, diventando parte integrante dell'intero progetto. Le scrivanie della collezione Tiper, grazie alla
struttura della gamba in presso-fusione di alluminio e ai piani di lavoro dalle morbide forme smussate, sembrano
appositamente concepite per questo luogo culto della luce. Durante il giorno, l'edificio utilizza la luce naturale; di
sera, si illumina, trasformandosi. Così le pareti divisorie Areaplan Spazio e Areaplan Kristal Evo, scandiscono gli
spazi interni e si integrano perfettamente alla forma globale, seguendone l’andamento del volume architettonico,
senza interromperne l'armonia. Le finiture bianche dei profili e dei pannelli laccati enfatizzano la luminosità degli
spazi; la trasparenza dei pannelli vetrati lascia passare la luce, mantenendo intatte le caratteristiche funzionali di
riservatezza e di limitazione dei luoghi.
www.frezza.com
CRC ARREDA GLI SPAZI DELL'AEROPORTO DI GIBILTERRA
CRC, attiva nella progettazione di interni, in collaborazione con Continental Design, ha realizzato gli arredamenti su
misura per i duty free, punti vendita e negozi all’interno di alcune aree dell’Aeroporto di Gibilterra. CRC ha studiato,
progettato e prodotto internamente tutti gli elementi per arredare gli spazi interni all’aeroporto, ha tenuto infatti
conto della location, degli spazi e della sua architettura per creare modelli e strutture lavorate in metallo, legno,
laminati e vetro. Una struttura integrata al banco, per esempio, rappresenta la soluzione ideale che garantisce
un’assoluta ottimizzazione dello spazio: i ripiani in vetro donano leggerezza al prodotto, il design lineare e minimale
garantisce una esposizione ordinata e chiara, i legni dai colori caldi contribuiscono a donare eleganza e armonia
alla composizione, i particolari e le rifiniture garantiscono solidità alla struttura alleggerendo allo stesso tempo
la struttura. Il tutto si coniuga con l’effetto di modernità e pulizia formale della struttura dello stesso aeroporto
di Gibilterra. Il consolidato know-how dell'azienda, maturato in oltre 60 anni di esperienza - che spazia dal food
allo sportswear, al retail specializzato, fino ai più moderni winebar - assicura infatti la scelta dei materiali e delle
applicazioni idonee a garantire un'elevata efficienza, una perfetta rifinitura, una corretta funzionalità e una estrema
durata nel tempo.
www.crc.it
114
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
115
La società portoghese, da anni leader nella progettazione e nella costruzione
di centri commerciali in tutto il mondo, mette in gioco il know-how di un team
altamente specializzato per seguire i progetti a 360°. Attenzione ai dettagli e al
genius loci sono i punti salienti dell’approccio vincente del gruppo portoghese,
che ha inaugurato contemporaneamente a Marzo due spazi commerciali in due
aree geograficamente opposte: Le Terrazze a La Spezia e Uberlandia in Brasile.
Ne abbiamo parlato con Josè Quintela da Fonseca, responsabile dello Sviluppo
Concettuale e Architettonico di Sonae Sierra.
5($/(67$7(
Edited by Anna Masello, photos courtesy of Sonae Sierra
Sonae Sierra,
costruire esperienze
Sonae Sierra vanta oggi la realizzazione di 50 spazi commerciali che, in
molti casi, costituiscono veri e propri centri di aggregazione, oltre ad essere
eccellenti cittadine per lo shopping. A livello progettuale, quali sono le linee
guida seguite dalla società per raggiungere un tale risultato?
I centri commerciali, che ci piaccia o no, sono sempre un elemento di
disturbo per lo sviluppo del tessuto urbano in senso tradizionale. Qualche
centinaio di negozi e un'area normalmente molto ampia entrano a far parte
improvvisamente di una struttura urbana già esistente. Di conseguenza, in
termini di design cerchiamo di "disturbare" il meno possibile e di rendere
l'edificio coerente con l'ambiente, comprendendo lo spirito del luogo - ciò che
i romani chiamavano il "genius loci". Come esempi di questo approccio, citerei
il centro commerciale Freccia Rossa di Brescia ispirato alla corsa Mille Miglia
oppure il centro commerciale Gli Orsi di Biella invaso da simpatici orsi dorati.
Il coinvolgimento di architetti esterni nelle vostre opere è molto frequente.
Qual è il rapporto con gli studi in fase progettuale?
Abbiamo un modo piuttosto atipico di lavorare. Credo che questo abbia
a che fare sia con l'antipatia che provo verso i lavori lasciati a metà e
verso le presentazioni ufficiali, sia con la poca considerazione che ho nei
confronti delle "archistar". Molte delle possibilità per centri commerciali
che analizziamo in tutto il mondo non arrivano alla fase successiva, cioè
alla progettazione dettagliata dei materiali, ai prospetti, ecc. Ciò significa
che c'è molto lavoro interno che riguarda i layout, i costi di costruzione, i
profitti etc, che non passa allo stadio successivo. Una volta che decidiamo di
procedere alla fase successiva, c'è ancora molto lavoro da fare internamente,
116
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
che riguarda in gran parte gli aspetti commerciali, costruttivi e finanziari. In
seguito, e solo in seguito, se c'è il via libera a procedere, creiamo un gruppo
di designer internazionali con cui condividiamo la stessa visione e lo stesso
modo di lavorare insieme, perché creino "il nostro" centro commerciale sotto
la nostra supervisione. Quindi è un gruppo di persone (non di aziende...) con
grafici, paesaggisti, interior designers e altri professionisti che diventa come
una piccola orchestra jazz, in cui io guido e incoraggio tutti a improvvisare e
a dare il meglio. E loro lo fanno sempre.
Innovazione e cura nei dettagli sono parole chiave nella filosofia Sonae
Sierra…
Innovazione è una parola ampia e per certi versi pericolosa. Crediamo che
innovazione non significhi solo essere differenti, come disegnare una vasca
da bagno triangolare: così sarebbe facile. No, riteniamo che l'innovazione
debba aggiungere valore. E intendo Valore con la V maiuscola. Significa
aggiungere valore per tutti, qualcosa che sia percepito come il giusto
rapporto tra il risultato finale e ciò che stato pagato per ottenerlo. Qualcosa
che riguardi i dettagli: essi sono certamente l'elemento che più di ogni altro
conferisce efficacemente al centro commerciale la sua personalità, la sua
anima, ciò che lo rende coerente con il luogo ed evita il rischio di costruire un
alieno insediato in una certa struttura urbana e sociale, che altrimenti non
sarebbe mai disposta ad accettarlo.
Il fatto di avere sedi dislocate in diversi paesi vi aiuta anche sotto il punto di
vista delle forniture? Riuscite a differenziare le aziende in base all’ubicazione
del progetto?
Ogni progetto è a sé stante e non abbiamo delle "formule" specifiche
che applichiamo alla progettazione. Sarebbe impossibile per chiunque
riconoscere un progetto Sonae Sierra dal suo stile. Tuttavia, i nostri
progetti hanno un loro DNA, formato dal luogo nel quale sorgono,
da una pianificazione rigorosa e dal successo commerciale. E non
possiamo che esserne orgogliosi.
Sonae Sierra è presente in 7 paesi diversi, dove lavora
contemporaneamente a progetti molto importanti. Tra marzo e aprile
per esempio sono stati inaugurati due spazi commerciali molto
importanti, uno in Italia e uno in Brasile.
Ci parli delle prospettive future e dell’eventuale apertura verso nuovi mercati.
Ci impegniamo in modo costante nello sviluppo del nostro business,
sia in Europa che in America Latina e nella ricerca di nuove
opportunità di crescita, con un certo spostamento nella nostra
diffusione geografica che andrà a favorire maggiormente i mercati
emergenti - poiché siamo convinti che le opportunità più interessanti
potranno essere individuate in quei paesi dove il settore retail è
ancora in fase di sviluppo. L'Italia rappresenta uno dei mercati
chiave di Sonae Sierra in Europa: i nostri team nel paese continuano
a cercare nuovi progetti di sviluppo, così come nuove opportunità
per la fornitura di servizi a terzi per quanto riguarda lo sviluppo, la
gestione e il leasing, mentre rimaniamo ovviamente concentrati sul
potenziamento delle performance dei nostri centri commerciali già
operativi. | www.admnetwork.it | follow us on |
SONAE
SIERRA,
BUILDING UP
EXPERIENCES
Today Sonae Sierra boasts the production of fifty commercial
spaces that, in many cases, are true meeting places, apart from
being excellent small towns for shopping. At planning level, what
are the guidelines followed by your company to achieve such a result?
A Shopping Centres, wether we like it or not are always a disturbance
in the urban traditional development. You instantaineously force a
few hundred shops and a normally big volume into an existing urban
structure. Therefore, and taking that into consideration, we try from a
design point of view to disturb as less as possible and make the building
welcome by its environment, through un understanding of the spirit of
the place, what te romans called the “genius loci”. This could be theming
Brescia as the Mille Miglia´s Freccia Rossa or invading with friendly
bears our Shopping Center at Biella…
The external architects’ involvement in your works is very frequent.
What is the relationship with the studies in the planning phase?
We have a funny way of working. I believe it has a lot to do both with the
horror that I have towards abortive work, official presentations as well
as with the lack of consideration I have towards prima donna Architects.
Most of the possibilities for Shoppings that we analize all over the world,
do not go to the next phase, meaning a proper design with materials,
elevations,etc. This means that there is a lot of internal work concerning
layouts, construction costs, revenues, etc.that does not go ahead. Once
we decide to go ahead to the next phase, there is still a lot of work to be
done internally , mostly fine tuning in commercial , construction, and
budget issues. Then, and only then, if there is a decision to go ahead,
we gather a group of International designers with wich we share the
same vision to work together, under our coordination to develop “our”
Shopping Centre. And then a group of people (not Companies…) including
Graphic , Landscape, Lighting, Interior and other designers, become a
jazz combo, where I give the lead and encourage everybody to improvise
and give their best. And they always do.
Innovation and attention to details are key words in the Sonae Sierra’s
philosophy...
Innovation is a big and dangerous word. We believe that innovation is not
just being different, like designing a triangular bathtub, that would be
easy. No, we believe that innovation has to add value. And I mean value
with a big V. That is value for everybody, value being understood as the
ratio between what you get and what you pay for. Concerning the details
they definitely are our best and more efficient items to give the Shopping
its personality, its soul, and, therefore making it belonging to the site
and avoiding the risk of having an alien element in the urban and
social structure that would never be accepted by that same structure.
The fact of having offices in different countries also helps you under
the terms of supplies? Can you distinguish companies based on the
location of the project?
Each project is a project and we do not have design formulas. It would
be impossible for anybody to recognize a Sonae Sierra project for its
style. Yet, there is an ADN of them all which is site belonging, rigurous
planning and commercial success. And we are proud of it!
Sonae Sierra is present in 7 different countries, where he worked at
the same time very important projects. Between March and April,
for example, will be opened two retail spaces, one in Italy and one in
Brazil. Tell us about the future and the possible openingof the new
markets.
We continue to be committed to growing our business in both Europe and Latin
America and to finding new growth opportunities, with an expected shift in our
geographical weighting that will favour emerging markets – as we believe that the
most interesting opportunities will be found in countries where the retail industry
is still developing. Italy is one of Sonae Sierra’s core markets in Europe and our
teams continue to work in order to look for new development projects, as well as
new opportunities to provide development, property management and leasing
services to third parties, while we are of course also focused on increasing the
performance of our already operating shopping centres.
5($/(67$7(
The Portuguese company, leader for years in the planning and construction of
shopping centres all around the world, brings into play the know-how of a highly
specialized team to follow the project at 360 degrees. Attention to details and to
the spirit of the place are the highlights of the winning approach of the Portuguese
team, which opened simultaneously in March two commercial spaces in two
opposite geographical areas: Le Terrazze at La Spezia and Uberlandia in Brazil.
We talked with José Quintela da Fonseca, responsible for the Architectural and
Conceptual Development of Sonae Sierra.
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Project development
Le Terrazze
Location
La Spezia
5($/(67$7(
Designed by
José Quintela da Fonseca, Broadway Malyan, BMS Progetti Srl
Un luogo sociale, dove le persone
condividono esperienze e trascorrono
momenti di qualità
La struttura, che si sviluppa su diversi livelli perfettamente integrati
al paesaggio circostante, è frutto di uno studio approfondito
dell’ambiente naturale e dell’area costiera delle Cinque Terre
“Le Terrazze” rappresenta la prima fase di un più vasto progetto di
riqualificazione urbana che restituirà una parte della città ai suoi abitanti.
L’intero concept, dal progetto architettonico al logo, è sviluppato in armonia con
il paesaggio circostante e in stretta relazione con la configurazione geografica
locale. L’architettura del centro commerciale è, infatti, ispirata all’area costiera
di La Spezia, ai colori e ai paesaggi della costa ligure di levante. Grande
attenzione è riservata all’area ristorazione, progettata per essere uno dei punti
di forza e principale elemento di attrazione de “Le Terrazze” che ospita circa
15 tra ristoranti e bar. Il progetto sin dagli inizi del suo sviluppo, si è focalizzato
sulla responsabilità aziendale adottando le migliori pratiche sia in termini di
salvaguardia dell'ambiente, sia per quanto riguarda la salute e la sicurezza.
Questo forte impegno è stato di recente riconosciuto da Lloyd’s Register Quality
Assurance che ha rilasciato a “Le Terrazze” sia la certificazione per la salute e
la sicurezza (OHSAS 18001) sia la certificazione ambientale (ISO 14001) durante
la fase di costruzione. Il centro commerciale è stato sviluppato da Sonae Sierra
(50%) e ING Real Estate Development (50%), che ne detengono la proprietà.
A social place, where people can share
experiences and spend high-quality time
The structure, made of different levels perfectly integrated with
the adjacent location, derives from a complex study of the natural
environment and of the local areas of Le Cinque Terre
“Le Terrazze” is the first phase of a wider project of urban requalification, which will
give back to the citizens of La Spezia a part of their city. The entire concept, from
the architectural project to its logo, is developed in harmony with the surrounding
landscape and is closely connected with the local geographic configuration. The
architecture of the shopping centre is in fact inspired by the coastal area of La
Spezia and by the colours and landscapes of Liguria coast. The food court is one
of “Le Terrazze” strengths and one of its main attractions. Carefully designed, the
food court will host about 15 among restaurants and bars.
The project has been focusing on Corporate Responsibility from the very beginning
of its construction adopting the best practices both in terms of Environment
safeguard and occupational Safety & Health. This strong commitment has been
acknowledged by Lloyd’s Register Quality Assurance and “Le Terrazze” has
become the first shopping centre in the world to ever achieve joint Safety & Health
(OHSAS 18001) and Environmental (ISO 14001) certifications during costruction.
The shopping centre is owned and developed by Sonae Sierra (50%) and ING Real
Estate Development (50%).
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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Project development
Uberlândia
Location
Uberlândia, Brasile
5($/(67$7(
Designed by
Josè Quintela da Fonseca
Uncentrocommercialedaifortirichiamialla
natura e al paesaggio tropicale brasiliano
Il progetto architettonico, dominato dall’asimmetria e da particolari
forme geometriche, privilegia ampie vetrate che colgono al meglio
la luce naturale
Il progetto architettonico studiato da José Quintela da Fonseca, responsabile
Progettazione e Sviluppo Architettonico per Sonae Sierra, si ispira alla vegetazione
lussureggiante e agli elementi naturali della savana tropicale. In particolare
questi elementi sono visibili nella decorazione, grazie all’utilizzo di colori e di
materiali presenti nella regione, nonché di elementi naturali locali come le pietre,
impiegate nelle facciate e nei corridoi, o come l’”ipê”, uno degli alberi simbolo
della flora locale, che è stato molto valorizzato nel progetto architettonico del
paesaggio circostante e che ha ispirato il logo della struttura. Il centro gode di un
panorama molto suggestivo, in particolar modo al secondo piano, dove si trova
l’area riservata alla ristorazione, che offre ai visitatori oltre 1000 posti a sedere,
a cui ne vanno aggiunti altri 100 dislocati su un’ampia terrazza esterna. Come
già altri progetti sviluppati da Sonae Sierra, Uberlândia Shopping soddisfa i più
severi requisiti stabiliti dal Sistema di Gestione Ambientale. Il centro ha adottato
le più moderne soluzioni eco-efficienti, volte alla riduzione del consumo idrico
ed energetico e all’ottenimento della certificazione ambientale ISO 14001 per
la gestione dell’edificazione, proprio come il Manauara Shopping di Manaus. La
struttura vanta inoltre sistemi di gestione tecnica centralizzati e automatizzati
di ultima generazione, una fornitura energetica estremamente efficiente e
un sistema di raccolta dell’acqua piovana che alimenta la rete antincendio,
l’irrigazione e la pulizia del centro.
A shopping mall that strongly recalls nature
and the tropical brazialian landscape
The asymmetry and distinguished geometrical shapes prevail in the
architectural concept, which privileges large glass areas to take better
advantage of natural light
The architectural project, designed by José Quintela da Fonseca, Sonae Sierra’s
head of Concept and Architectural Development, is inspired by the exuberant
vegetation and natural aspects of the local tropical savannah, which is visible in the
decoration of Uberlândia Shopping through the use of colours and textures present
in the region, as well as natural elements such as the stones that were used in the
façades and corridors, or the “Ipê” tree, one of the biggest symbols of the local
flora, which is highlighted in the landscaping project, and even inspired the
centre’s logo. The centre has an astounding view over the entire city, particularly on
the second level, where the food court is located, with more than 1,000 seats and a
large outdoor terrace with capacity for 100 seats. Like other projects developed by
Sonae Sierra, Uberlândia Shopping complies with the most rigorous requirements
established by the Company’s Environmental Management System. The centre
adopts the most modern eco-efficient solutions, aiming at the reduction of energy
and water consumption, and the obtainment of environmental certification ISO
14001 for the construction management, like the Manauara Shopping, in Manaus.
The new centre features also automated centralized technical management
systems of the last generation, highly efficient energy supply, and a rain water
collection system, which supplies the fire-fighting grid, irrigation and cleaning
of the centre.
| www.admnetwork.it
120
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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Project development
Orascom Development
Chedi Andermatt
Traendo ispirazione dalla bellezza della regione, questo sviluppo
edile equilibrato e ricco di stile mira a entrare in sintonia con il
paesaggio, migliorandolo
Chedi Andermatt è un moderno e lussuoso hotel a 5 stelle con annessi
appartamenti, inserito nel bellissimo paesaggio naturale delle Alpi svizzere.
L'architettura di questo sviluppo esclusivo unisce in modo ideale tradizione
e modernità, fondendosi alla perfezione con la serenità eccezionale della
paesaggio circostante. L'attenta gestione del progetto assicura che questo
spettacolare ambiente resti intatto per le generazioni future.
Progettato dalla rinomata Denniston International Architects, The Chedi
Andermatt amalgama l'eleganza tradizionale alpina con un'architettura
innovativa, moderna e suntuosa.
La raffinatezza degli ambienti interni del The Chedi Andermatt, completati
da strutture e servizi all'avanguardia, garantisce un soggiorno al contempo
rilassante e rivitalizzante.
I materiali tradizionali sono sapientemente impiegati per conferire accenti di
modernità in tutto l'hotel e negli edifici che ospitano gli appartamenti.
La sostenibilità, sia ecologica sia sociale, è una fondamentale priorità di
questo imponente sviluppo. The Chedi Andermatt è costruito nel rispetto
degli standard qualitativi svizzeri MINERGIE che richiedono l'uso di materiali
e di figure professionali provenienti dall'area circostante. Ciò non solo riduce
al minimo l'impatto ambientale, ma genera anche vantaggi economici per
la regione.
Questo progetto è interamente votato alla perfetta integrazione tra l'architettura
innovativa e la bellezza del patrimonio naturale di Andermatt.
The Chedi Andermatt
5($/(67$7(
Location
Andermatt (Switzerland)
The unparalleled beauty of the region has influenced this
balanced and stylish development whose aim is to sympathetically
enhance the area
We weave passion.
The Chedi Andermatt is a luxurious 5 star contemporary hotel and apartment
development set in the exquisite natural beauty of the Swiss Alps. This exclusive
development sensitively combines the traditional with the modern in its
architecture.
It blends effortlessly with the unrivalled serenity of the enviroment. The careful
management of this project ensures that these spectacular surroundings remain
un-spoilt for generations to come.
Designed by the renowned Denniston International Architects, The Chedi
Andermatt combines traditional alpine elegance with innovative and sumptuous
modern architecture.
Traditional materials are used with subtlety to achieve modern accents throughout
the hotel and apartment buildings.
WorldofPreview
The quality and refinement
the facilities of
at The Chedi Andermatt echo the
splendour of their alpine
surroundings.
Furnishing Fabrics and Curtains
Sustainability both ecologically and socially is paramount to this impressive
development. The Chedi
built to MINERGIE
8 /Andermatt
9 / 10isMay
2012 Swiss Quality standards,
which require the use of materials and labour from the local area. This will ensure
Villa
Erba,
Cernobbio
(Como),
Italybenefits
the minimum of environmental impact whilst also establishing
economic
for the region.
This project is wholly committed to seamlessly bringing together ground-breaking
architecture with the
heritage andexhibition
natural beauty of Andermatt.
Specialized
Entrance by invitation only
Proposte srl| www.admnetwork.it
- Viale Sarca, 223
20126 Milano - Italy
Phone +39 02 6434054
www.propostefair.it
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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Cernobbio (Co)
Doha (Qatar)
8-10 maggio | Proposte
10-13 maggio | Made in Italy – Qatar
Sono passati vent’anni da quando a Villa Erba ebbe inizio
Proposte, l’anteprima mondiale del tessuto d’arredamento e
tendaggio. I più qualificati industriali del tessile d'arredamento italiano hanno promosso Proposte nel 1993 perché era
necessaria una fiera specializzata e selettiva che, basandosi su un ormai consolidato Made in Italy dell'arredamento,
mettesse in risalto un Made in Europe di qualità e professionalità. La passione per il tessile – parafrasata nello slogan di
quest’anno “We weave passion” – è ciò che subito dopo quel
1993 ha portato e poi sempre mantenuto Proposte a livelli
di qualità e internazionalità. Ed è sempre la passione per il
tessile che ha guidato fin dagli inizi gli organizzatori a scegliere
i requisiti di Proposte: solo selezionati produttori europei di tessuti per arredamento, tendaggi e passamanerie, solo prodotti
di alta qualità, solo sei categorie di visitatori esclusivamente
su invito.
La prima fiera annuale dedicata al design italiano che si
pone come una piattaforma volta a coniugare l’eccellenza
del Made in Italy alla forte necessità dei Paesi GCC di
accedere a prodotti di alta qualità. L’esposizione Made in
Italy - Qatar intende favorire il design italiano con un triplice scopo: invogliare le aziende italiane a fare la differenza
nel processo di rinnovamento auspicato dal governo
qatarino, aprire un canale commerciale preferenziale
per il Made in Italy e diffonderne la cultura nei Paesi
GCC. L’esposizione non si limita quindi all’arredamento
di interni ed esterni di qualsiasi tipologia di ambiente o
di imbarcazioni ma intende proporre ai visitatori anche
i materiali, le componenti e l’oggettistica di design che
concorrono allo stile italiano, trasformandosi in un evento
in cui la creatività italiana possa esprimersi a tutto tondo.
www.propostefair.it
www.madeinitalyqatar.com
Dubai (UAE)
Marina di Carrara (Ms)
Rho (Mi)
15-17 maggio | The Hotel Show Dubai
23-26 maggio | Carrara Marmotec
5-7 giugno | EIRE
La principale vetrina del Middle East dedicata al settore alberghiero e della ristorazione non delude le
aspettative e continua a rappresentare il principale
appuntamento per le aziende di settore che si affacciano al florido mercato mediorientale. La 13° edizione,
in programma dal 15 al 17 maggio, si conferma un
appuntamento imperdibile per le aziende del settore
contract, alberghiero e della grande ristorazione che
desiderano entrare in contatto con operatori qualificati
provenienti non soltanto dagli EAU ma anche da tutti gli
altri Paesi del Golfo, essendo Dubai indiscutibilmente il
centro economico e commerciale per eccellenza di tutto
il mondo arabo allargato. The Hotel Show continua ad
offrire nuove features durante il Salone, tra cui il nuovissimo Middle East Hotel Awards, il primo premio volto
a riconoscere l’eccellenza del design nelle forniture e
attrezzature per alberghi e hotel.
Per la propria posizione e per l’esperienza maturata
in anni di successi, Carrara Marmotec costituisce
una delle manifestazioni più accreditate del settore
sul piano internazionale. Di notevole interesse sono i
convegni ed i seminari che Carrara Marmotec propone
a tutti gli addetti ai lavori, momenti di formazione
e confronto estremamente importanti per fare il
punto della situazione ed acquisire sempre nuove
competenze. Dopo il grande successo della prima
edizione viene riproposta la manifestazione collaterale
organizzata da Carrara Fiere e pensata come naturale
estensione di Carrara Marmotec, e che si arricchisce
di una "S", il plurale che sottolinea un prolungamento
temporale perché si concluderà in settembre.
Carraramarble weeks partirà il 23 maggio e sarà un
grande teatro nel quale saranno rappresentate le
eccellenze del lapideo, coinvolgendo le aziende che
partecipano a Carrara Marmotec.
A Expo Italia Real Estate, la più grande manifestazione internazionale italiana del Real Estate sarà di
nuovo protagonista il social housing. Si terrà, infatti,
la 3° edizione della Social Housing Exhibition, in cui gli
studi di progettazione e di architettura, le imprese e i
consorzi, le fondazioni bancarie e le pubbliche amministrazioni esporranno e promuoveranno i progetti
realizzati, i modelli di social housing, le tecnologie e le
innovazioni nella costruzione, nei materiali e nell'arredo, le migliori esperienze nel campo della gestione.
Attesissimo il consueto convegno istituzionale per
mettere a confronto le esperienze dei protagonisti
pubblici e privati.
Si rinnova poi il Social Housing Awards: una giuria
composta da professionisti, autorità e giornalisti premierà i migliori progetti di Social Housing esposti
all’interno di EIRE.
www.thehotelshow.com
www.carraramarmotec.com
www.italiarealestate.it
AGENDA
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A+D+M
A+D+M| MAGAZINE
MAGAZINE| 2012
2012| #
#37
37
SUPERSTUDIO PRESENTA
L’APPUNTAMENTO IMPERDIBILE DEL FUORI SALONE DI MILANO
17-22 aprile 2012
Superstudio Più
via Tortona 27 - Milano
Superstudio 13
via Forcella 13/via Bugatti 9 - Milano
(zona Tortona, MM Porta Genova,
tram 14 - 2 - 29/30, autobus 68)
tel. +39 02422501
[email protected]
www.superstudiogroup.com
Registrazione on-line:
www.superstudioevents.com
« An absolute must...the hub of Fuorisalone...the event dedicated to raising
st
the profile of new and edgy designers » (Financial Times, April 1 2011)
con Alcantara, Bureau Detours, Canon, Ciclotte, City of Poznalj, Cosentino Group,
Costa Crociere, COTTO, Cristalplant, Cube on Cube, De Ponte Studio | DPSA+D,
Diesel, Foscarini, Functionals, HIKO, HOWE, Ichimura Sangyo, Inredia, Alê Jordão,
Kabiljo Inc., Kusch+Co GmbH & Co. KG, Layup Carbonio, Leucos, LG Hausys, LIXIL
Corporation, Lumiotec, Ryszard Maljczak, Marmo Elite, Marshal Office of the
Wielkopolska Region, Melogranoblu, Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, Royal
Mosa, NgispeN, Phormalab, Pierpaolo Pitacco, Planika, Rex Kralj, Ronda Design,
Samsung Electronics Italia, SlideArt, Tagina Ceramiche d’Arte, Thailand’s Slow Hand
Design, The Danish Design Centre, Turkish Stones, TurriniBY, WelcHome Santhià.
Discovering, other talents, other worlds, other ideas: quarantatre designer
italiani e internazionali, ventiquattro vincitori del concorso Ilide e i venti designer del
progetto “Musei di Carta”.
Mostre e performance: “Still & Sparkling” di Nendo con Lasvit, “City Alphabet” di
Piotr Welniak e Michal Bartkowiak, “ARTernative” di Luca Gnizio, “AbstrAct” di
Giovanna Vitale, “Jump into the sun” di Carrera, “tu Sottsass” di Fabrizio Sclavi.
VIA FORCELLA 13
graphic design StudioB16
VIA TORTONA 27
VIA BUGATTI 9
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
123
BOOKS
Alberto Apostoli
ARCHITETTURA
DELLE SPA
Editrice Il Campo, Bologna, 2012
Pag. 160
Un terzo di creatività e cultura del
benessere, un terzo di tecnica e
capacità progettuale, un terzo di
conoscenza degli aspetti manageriali
e gestionali connessi con il benessere.
U progetto
Un
tt di F
Francesca
Appiani, Museo Alessi
Design Interviews
TEA & COFFEE TOWERS
vol. 1 e vol. 2
Corraini Edizioni, Mantova, 2011
Libro + DVD
124
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
Ecco gli ingredienti di questo testo
che non intende esaurire la materia
(estremamente complessa e in divenire)
né diventare o essere un “manuale” di
progettazione tecnica quanto essere
testo fondante per chi desidera un
approccio maturo e multidisciplinare
alla tematica del benessere. Negli ultimi
anni, il numero di imprese legate al
mondo del benessere ha conosciuto
una notevole crescita percentuale.
Non tutte le strutture, però, sono
riuscite a ottenere risultati economici
soddisfacenti e in grado di ripagare
i notevoli investimenti sostenuti. La
causa di molti fallimenti va ricercata
nella visione parziale e limitata
dell’imprenditore.
Scritto da un architetto con grande
esperienza nella progettazione di centri
benessere e spa in tutto il mondo, e di
conseguenza, da un particolare punto
di vista, il volume si propone di illustrare
nella sua complessità la progettazione
di un centro benessere, a partire dagli
ambiti creativi, passando da quelli legati
alle tecnologie e agli impianti, fino ad
esaminare alcuni concetti di marketing
e di comunicazione; il tutto alla luce di
considerazioni gestionali, economiche e
finanziarie. Si evidenziano, inoltre, come
sottofondo all’iter progettuale, alcune
considerazioni etiche e filosofiche, legate
ad un mondo che si incarica di incidere
sull’equilibrio psicofisico ed emotivo delle
persone e della collettività.
Due volumi dedicati al progetto di
ricerca “Tea & Coffee Towers” lanciato
da Alberto Alessi nel 2000 che aprono
un nuovo filone all'interno della
collana delle Design Interviews, nata
dal desiderio di conoscere da vicino
i progettisti attraverso il racconto in
prima persona della loro esperienza e
del loro metodo.
I volumi raccolgono le interviste ad
una serie di architetti internazionali
(William Alsop, Wiel Arets, MVRDV,
Gary Chang, UN STUDIO, Greg Lynn
Form, Thom Mayne Morphosis,
Tom Kovac, Deszö Ekler, Toyo Ito,
Doriana e Massimiliano Fuksas,
Dominique Perrault, Future Systems,
Juan Navarro Baldeweg, Kazuyo
Sejima e Ryue Nishizawa, David
Chipperfield, Alessandro Mendini)
chiamati a progettare un servizio da
tè e caffè per Alessi come se fosse
una micro-architettura. È stato chiesto
loro – alcuni hanno reagito in modo più
spontaneo, per altri è stato un po' più
difficoltoso – di spiegare le motivazioni
e la storia del loro progetto, che cosa
c'era dietro e come l'avevano vissuto.
Ad ogni libro è associato un dvd: una
video intervista realizzata in esclusiva
dal Museo Alessi ( regista e autrice
Anna Pitscheider) che costituisce
una testimonianza unica di riflessioni,
esperienze e considerazioni sul “fare
design”. La trascrizione del filmato,
curata in modo da conservare la
spontaneità e l'immediatezza della
conversazione, è presentata all'interno
del libro insieme alle istantanee
più significative del video stesso,
a fotografie, a schizzi e a studi
preparatori dei progetto più vari.
These are just two examples
of the work of foreigners in Lisbon.
There’s more coming everyday.
We chose to illustrate the point with two architectural examples, one by Raoul Mesnier
We chose to illustrate the point with two architectural examples, one by Raoul Mesnier
du Ponsard in 1898 and the other by Santiago Calatrava in 1998. But wherever you come
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from and whether it is a huge congress or a relaxed incentive travel you’re planning,
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Lisbon is the place to do it. You’ll find an amazing choice of venues in and around
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one of Europe’s most cosmopolitan, charming and lively capitals. And it’s second to
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none when it comes to climate. So, if it must be done, you’ll want to do it in Lisbon.
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Lisboa, your best venue.
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Turismo de Lisboa - Visitors & Convention Bureau
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[email protected]
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+351 210 312 700
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www.visitlisboa.com
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Lisboa
Lisboa in
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Top Ten
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A+D+Mof
| MAGAZINE
| # 37 125
ICCA
the
World
ICCA &
& Great
Great Hotels
Hotels
of
the| 2012
World
BOOKS
Pietro Derossi
L'AVVENTURA
DEL PROGETTO
L'architettura
come conoscenza,
esperienza, racconto
FrancoAngeli, Milano, 2012
Pag. 224
Una sorta di manuale dell'architetto,
una guida non convenzionale,
anti-dogmatica e ricca di spunti al
Frank Lloyd Wright
LE STAMPE GIAPPONESI.
UNA INTERPRETAZIONE
Mondadori Electa, Milano, 2008
Pag. 126
«Non vi ho mai confidato sino a che
punto le stampe giapponesi sono
state per me fonte di ispirazione.
Non mi sono mai liberato dall’effetto
prodotto dalla prima impressione
che mi procurarono e probabilmente
126
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
difficile mestiere della progettazione.
L'opera di Pietro Derossi, dalla fine
degli anni '50 a oggi, ha affrontato la
complessità del mestiere dell'architetto
con un atteggiamento che unisce
pratico e teoretico, materiale e
mentale, concreto e astratto. Da
tale attitudine scaturisce una
capacità di penetrazione delle cose
dell'architettura che non perde mai
di aderenza alla realtà e che, anzi,
continuamente si rivela capace
di metterla in gioco. I suoi saggi,
raccolti per la prima volta in questo
volume, affrontano i temi più concreti
della professione dell'architetto: il
rapporto con la committenza, la
considerazione del contesto urbano, la
materialità dell'edificio, il confronto con
i fruitori. Nel loro insieme, tali saggi si
rivolgono a chiunque ami l'architettura
abbastanza da considerarla per
quello che è, nella sua realtà, come
qualcosa di complesso, di intimamente
contraddittorio. Derossi ha progettato
edifici residenziali, abitazioni private,
uffici, scuole, ha messo in relazione
arte e spazio negli allestimenti per
mostre e musei, ha dato vita a
discoteche, ristoranti e numerosi oggetti
di design. Tanto nelle sue opere quanto
nel libro, egli ricorre all'ironia, ovvero
alla capacità di guardare le cose da un
altro punto di vista, rovesciandone – o
quantomeno, innovandone – il senso.
E proprio attraverso questa singolare
capacità, Derossi riesce a trasmettere
al lettore il “contenuto” più prezioso:
l'entusiasmo per l'architettura.
non me ne libererò mai. Era
l’incedere della grande dottrina della
semplificazione, dell’eliminazione di
tutto ciò che è insignificante» (Frank
Lloyd Wright)
Il Museo Revoltella di Trieste ospita,
sino al 15 aprile, settantacinque
esemplari della vastissima collezione
di Surimono di Frank Lloyd Wright,
provenienti dalla Frank Lloyd Wright
Foundation. Un patrimonio scoperto
a più di trent’anni dalla scomparsa
dell’architetto e poi presentato al
pubblico nel 1995 con la mostra
al Phoenix Art Museum e al Los
Angeles County Museum. Frank
Lloyd Wright iniziò ad interessarsi alla
cultura e all’arte del Giappone alla
fine dell’800 a Chicago divenendo
uno dei più rinomati collezionisti di
stampe giapponesi. Questo interesse
lo portò a compiere numerosi viaggi in
Giappone tra il 1905 e il 1922, ove si
trattenne per quasi tre anni (durante i
quali costruì tra l’altro l’Imperial Hotel
a Tokyo) e a scrivere nel 1912 “The
Japanese Print: An Interpretation”.
Accompagna la mostra di Trieste il
volume “Le stampe giapponesi. Una
interpretazione” - l'edizione italiana
della celebre pubblicazione di Wright,
arricchita dai saggi di Francesco Dal
Co e Margo Stipe e con le riproduzioni
dell'edizione originale. La forza del
testo si può individuare nel tentativo
di Wright di scoprire le specificità
di un’arte di estrema eleganza per
cavarne il segreto della sua peculiare
bellezza.
andy fluon
"fluomogenic"
acrilicofluo e foglia d'oro maculata su tela
cm. 140 x 140
A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
127
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54033 Marina di Carrara (Ms)
tel. 0585 787963
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Via Statale 247
44047 S. Agostino (Fe)
tel. 0532 84411
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Via I Maggio 22
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42010 Casalgrande (Re)
tel. 0522 990499
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Via Provinciale per Grottaglie, Km. 1
72029 Villa Castelli (BR)
tel. 0831 895404
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Via del Bravo 14-16
54033 Carrara (Ms)
tel. 0585 776270
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Strada Statale del Sempione, 28
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A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 37
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33098 Valvasone (Pn)
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39100 Bolzano
tel. 0471 545147
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Via Tortona, 27
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tel. 0424 488600
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Lavazza
Corso Novara 59
10154 Torino
tel. 011 239881
www.lavazza.it
Lisboa Convention Bureau
Rua do Arsenal, 23
1100-038 Lisboa (Portugal)
tel. +351 210 312700
www.visitlisboa.com
Mamoli Robinetteria
Piazza Spartaco Mamoli 1
20084 Lacchiarella (Mi)
tel. 02 36645299
www.mamoli.it
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Via Marmi 3
36072 Chiampo (Vi)
tel. 0444 475900
www.margraf.it
Merchandise Mart Properties
222 Merchandise Mart Plaza Suite 470
Chicago, IL 60654 (USA)
tel. +1 312 5277619
www.neocon.com
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Si ringraziano:
CZA Zucchi Architetti
Via Revere, 8
20123 Milano
tel. 02 48016130
www.zucchiarchitetti.com
Andy Fluon
via Montegrappa 4/b
20052 monza (Mi)
tel. 039 2005973
www.fluon.it
Archirivolto Design
Via Martiri della Libertà, 46
53034 Colle di Val d’Elsa (Si)
tel. 0577 922701
www.archirivolto.it
Kubico
Str. Prov. 362, km 1,350
73131 Galatina (Le)
tel. 0836 563593
www.kubico.it
Park Associati
Via Goldoni, 1
20129 Milano
tel. 02 76396734
www.parkassociati.it
Centro Direzionale Colleoni
Viale Colleoni 7
20864 Agrate Brianza (Mb)
tel. 039 60531
www.mitsubishielectric.it
P.R.P.
Via Fatebenefratelli, 4
20121 Milano
tel. 02 86461362
www.prp.it
My Exhibition
Sonae Sierra
Rua Amílcar Cabral, 23
1750-018 Lisbona
tel. 00351 21 751 5000
www.sonaesierra.com
Via Vetriera, 12
80132 Napoli
tel. 081 4976352
www.myexhibition.it
Oikos
Via Cherubini 2
47043 Gatteo a Mare (FC)
tel. 0547 681412
www.oikos-paint.com
Proposte
Viale Sarca 223
20126 Milano
tel. 02 6434054
www.propostefair.it
Studio di Architettura Daniele Menichini
Lungomare G. Marconi 236A-240
57025 Piombino (Li)
tel. 0565 44037
ec2.it/danielemenichini
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Via Silvio Pellico, 93
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