Edizione Novembre 2010 - Il Giornale di Castelnuovo

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Edizione Novembre 2010 - Il Giornale di Castelnuovo
Il Giornale di Castelnuovo
Periodico di informazioni, opinioni e approfondimenti della Garfagnana
Redazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lucca).
Email: [email protected] - www.ilgiornaledicastelnuovo.it
Anno IV - Numero 35 - Novembre 2010
IO
G
AG
OM
Direzione via Terme di Traiano, 25 - 00053 Civitavecchia (Roma)
Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di Lucca
Tra dubbi e domande qualcuno si è dimenticato dei lavoratori di Se.Ver.A. lasciati a casa da anni
Non vogliamo la guerra tra cittadini
Sia chiaro a tutti. I punti in gioco sono
due: salvare la nostra salute e salvare i
posti di lavoro dei dipendenti di
Se.Ver.A.
I due punti non sono negoziabili e soprattutto non possono e non devono
venire in contrasto l’uno con l’altro.
Insomma non vogliamo una guerra tra
cittadini e dipendenti dell’azienda, mettendo in campo la questione della riapertura dell’inceneritore. Le risposte
non devono venire da una piazza che
teme per il proprio futuro (sia in termini
lavorativi, sia in termini di salute) perchè nessuno in questa piazza ha responsabilità. Insomma i cittadini che
non vogliono morire per colpa della
diossina di un inceneritore non se la devono prendere con 55 lavoratori e viceversa quest’ultimi non possono avercela
con chi pensa al futuro dei propri figli o
nipoti.
E’ barbaro accendere una guerra tra poveri (poveri inteso come chi ha poco da
mettere sul tavolo di questa faccenda) e
far uscire da una piazza una possibile
risposta. La questione deve essere trattata altrove. E qui mi spiego facendo
prima un passo indietro e poi un passo
in avanti.
Ma di cosa stiamo parlando in queste
settimane?
Cerco di fare chiarezza. Se.Ver.A. è un
ex consorzio pubblico costituito nel
1975 e trasformato in Società per azioni
nel 1995 con il 93% delle quote in mano
ai 16 Comuni della Garfagnana. Dunque è una società di proprietà dei Comuni e quindi di conseguenza
appartiene ad ogni cittadini della valle.
E’ gestita da un consiglio di amministrazione e si occupa da sempre di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Al suo
interno ci sono altre aziende - o ci sono
state - come Se.Ver.A servizi, Se.Ver.A
acque, Seta e Pantarei. Queste ultime
deputate alla produzione di energia
elettrica e al teleriscaldamento (Pantarei), e al metano, eolico e idroelettrico
(Seta). I Comuni hanno un controllo diretto perchè sono anche i primi sovvenzionatori di Se.Ver.A. attraverso la
concessione dei servizi e dunque la riscossione delle bollette. Dunque chiudendo il cerchio, ogni cittadino è
proprietario dell’azienda e quindi è naturale e ovvio, che ciascun proprietario
possa in maniera legittima e democratica esprimere il proprio pensiero. Per
questo io dico NO all’inceneritore.
Ma andiamo avanti.
Qualcuno di voi cari lettori ha capito
che cosa sta accadendo?
Certamente i dubbi e le domande sono
molte. In primis esiste il bilancio di
Se.Ver.A, del 2009 per verificare le eventuali “falle” di gestione?
E ancora. Ma se la società appartiene
per il 93% ai Comuni come mai questi, o
i loro rappresentanti, non hanno vigilato e oggi ci troviamo di fronte ad un
ventilato fallimento?
E su questo termine. E’ corretto parlare
LEȱAVVENTUREȱDIȱLUDOVICOȱARROSTO
Una notizia
Immondizia! Inceneritori! Problemi con gli ospedali!
Questa Garfagnana mi sembra un vero e proprio giallo
di fallimento oppure ci troviamo di
fronte ad un grave stato di insolvenza
di cassa?
In buona sostanza. E’ vero che alcuni
Comuni devono milioni di euro a
Se.Ver.A. e con questi la società tornerebbe in pareggio?
Ma soprattutto la domanda che tutti si
aspettano. I politici deputati a vigilare
su una “cosa pubblica”, su una società
che appartiene ad ogni cittadino della
Garfagnana, su una struttura che da lavoro a 55 persone, che cosa hanno fatto
in questi mesi?
E infine tanto per essere ancora più
chiari. A pensare male si fa peccato, ma
spesso ci si indovina. L’ultima domanda è la più nitida e chiara:
cosa c’è dietro tutta questa storia?
Sarebbe interessante trovare qualcuno
disposto a rispondere a queste domande. Certo è che se Se.Ver.A. fosse
stata privata avremmo già visto qualche
testa rotolare e tutto sarebbe ben chiaro.
E passiamo oltre facendo il passo in
avanti. Senza dimenticare che i punti in
gioco sono due: salvare la nostra salute
e salvare i posti di lavoro dei dipendenti
di Se.Ver.A.
Andiamo dove stanno cercando di fare
meglio. Mi riferisco al Comune di Barga
che grazie ad un accordo con Aimeri
Ambiente ridurrà i cassonetti dei rifiuti
indifferenziati, potenziando la raccolta
porta a porta. Insomma a pochi chilometri dal colle dei veleni (che paradossalmente si chiama “Belvedere”) si
sforzano di essere virtuosi. Barga oggi
ricicla oltre il 40% dei propri rifiuti e sta
studiando di giungere al 65% entro pochissimi anni. Forse a Barga sono più
lungimiranti? Intelligenti? Non so certo
che nel sito di Aimeri Ambiente c’è
scritto chiaramente che stanno puntando al “prereciclaggio la vera forza
della terza era dell’immondizia”.
Ovvero: tutti comprano, però non tutti
riescono a capire quanto importante per
l'ambiente è comperare con intelligenza.
Prericiclaggio vuol dire fare scelte nell'acquisto di prodotti e di imballaggi che
siano facili da riciclare e ridurre così la
quantità di rifiuti da buttare via. Il prericiclaggio è una buona strada per adattare le proprie esigenze ai propri
principi. Non dimenticare quindi che in
questa maniera dai un forte segnale ai
produttori per commercializzare prodottie imballaggi adatti: il nostro modo
di fare indice sul modo di produrre e
vendere. Le seguenti idee ti aiuteranno
nella spesa al supermercato e negli altri
negozi.
Porta la tua borsa della spesa.
Questo è il miglior modo di evitare il dilemma "in carta o in plastica".
Compra prodotti imballati in carta e
cartone. Per esempio scegli la confezione delle uova in cartone anzichè in
plastica.
Evita di comprare prodotti monouso.
Per esempio scegli le penne riciclabili
anzichè usa e getta.
Evita prodotti eccessivamente imballati. Acquista frutta e verdura non particolarmente imballata.
Mentre acquisti pensa al riciclaggio.
Pensa ai contenitori che possono essere
reimpiegati per altri usi.
Leggi le avvertenze riportate sulle etichette. E' molto importante per la propria sicurezza e per l'ambiente leggere
le istruzioni e le avvertenze riportate
nelle etichette dei prodotti acquistati..
Fai sentire la tua opinione.
Esprimi al commerciante e al produttore che fai le tue scelte di acquisto basandoti sull'impatto ambientale. E la
domanda è sempre la stessa: ma a Barga
sono proprio molto più intelligenti di
tutti gli altri garfagnini?
E siamo giunti alla fine. Vorrei ancora
una volta ricordare a tutti (soprattutto
ai fabbricanti di casus belli) che i punti in
gioco sono due: salvare la nostra salute
e salvare i posti di lavoro dei dipendenti
di Se.Ver.A. Dunque carissimi “amici”
sforzatevi di rifondare una società senza
inceneritore e con 55 posti di lavoro.
Infine un’ultima domanda mi viene in
mente: chi pensa ai lavoratori che operavano nelle compartecipate di
Se.Ver.A. e che attualmente sono a
casa? Come mai fino ad ora nessuno è
intervenuto per salvare quei posti di
lavori?
Forza “signori” alzate la mano che qui
di “furbetti” ce ne sono parecchi in giro.
Andrea Giannasi
Di cosa parliamo quando accostiamo
le parole etica e politica?
Il 21 settembre il Deputato Antonio
Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che
spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni
di legislatura, in quanto affermava che
“tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori
che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione”.
Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera:
“Penso che nessun cittadino e nessun
lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter
percepire un vitalizio o una pensione,
di versare contributi per quarant’anni,
quando qui dentro sono sufficienti
cinque anni per percepire un vitalizio.
È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta
ed evitata. Non sarà mai accettabile
per nessuno che vi siano persone che
hanno fatto il parlamentare per un
giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che
ci siano altre persone rimaste qui per
sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al
mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure
percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale
bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di
legge e che sta in questo ordine del
giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati,
chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato
svolgeva precedentemente un lavoro,
oppure al fondo che l’INPS ha creato
con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri
nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni
lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati”.
Indovinate un po' come è andata a finire? Presenti 525. Votanti 520. Astenuti 5. Maggioranza 261. Hanno votato
sì 22. Hanno votato no (ovvero tutto
deve rimanere come prima) 498.
I deputati con 5 anni di mandato
avranno ancora diritto ad una pensione
di 3000 euro al mese, mentre un operaio dovrà lavorare 40 anni per averne
una da 1100.
Di cosa parliamo quando accostiamo
le parole etica e politica?
La redazione
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Numero 35 - Novembre 2010
Il Giornale di Castelnuovo
L’evento si è svolto a Castelnuovo dal 19 al 21 novembre 2010
Normanna Albertini, Andrea
Nacci e Antonella Pellegrinotti si sono aggiudicati a pari
merito il Garfagnana in Giallo
2010 per la sezione dei giallisti investigatori. Mentre nella
sezione “Giallisti in erba” ha
vinto Alessandro Marchetti
Guasparini. Questo l’esito
della giornata conclusiva del
concorso letterario che si è
chiuso domenica 21 novembre
a Castelnuovo in Sala Suffredini.
L’evento si era aperto venerdì
19 alla presenza del Sindaco
Gaddo Gaddi, degli assessori
Elena Picchetti, Angiolo Masotti, Luca Biagioni, Franco
Bianchini, Alessandro Fontana, Ubaldo Pierotti; del presidente
della
Comunità
Montana Mario Puppa; del
Presidente del Gal Garfagnana Luigi Favari; del fiduciario della condotta di Slow
Food Garfagnana e Valle del
Serchio Cesare Da Prato; del
direttore di InGarfagnana.
Com Emilio Bertoncini; del
Foto Gabriele Coli
Successo per il Garfagnana in Giallo
presidente di Compriamo a
Castelnuovo Gianni Dini.
Dopo l’inaugurazione di una
mostra di vecchi giornali dedicati al crimine e una serie di
oggetti – tra i quali tre antiche
macchine da scrivere – i presenti hanno visto due corti cinematografici dedicati al
mondo del giallo di AperitivoCorto.
Sabato l’ospite d’onore era il
giornalista e scrittore Mario
Spezi, noto per le sue inchie-
ste sul mostro di Firenze, che
gli sono costate anche 23
giorni di carcere nel penitenziario di Perugia.
Spezi, intervistato da Giuseppe Previti e dal nostro direttore Andrea Giannasi, ha
raccontato il dietro le quinte
dell’inchieste giudiziarie in
Italia e ha, in anteprima, par-
cesso.
Domenica sul palco sono saliti gli scrittori Damiano Celestini e Massimo Lerose,
seguiti dalla presentazione
del saggio “La porta del
giallo” di Sabina Marchesi e
– Normanna Albertini – Massimo Lerose – Damiano Celestini – Antonella Pellegrinotti
– Alessandro Marchetti Guasparini.
Il concorso è indetto e organizzato da Il Giornale di Ca-
Enrico Luceri. E infine dalle
ore 16 la premiazione del concorso letterario “Garfagnana
in Giallo”. Finalisti dell’edizione 2010: Andrea Nacci –
stelnuovo e patrocinato dal
Comune di Castelnuovo di
Garfagnana, dalla Comunità
Montana della Garfagnana,
dal Gal Garfagnana, Ponti nel
tempo, da Prospettivaeditrice, da AperitivoCorto, da
Compriamo a Castelnuovo,
dalla ConfCommercio e
dall’Associazione per il Turismo in Garfagnana e Media
Valle del Serchio.
Marco Giannasi
Il Giornale di Castelnuovo
Redazione: via traversa
Vecchiacchi, 17
55032 Castelnuovo Garfagnana
lato del suo prossimo libro sul
caso della Circe della Versilia.
Alla sera la cena dedicata al
mondo del giallo alla lanterna
ha riscosso un grande suc-
Fabio Mundadori – Daniele
Torquati – Emanuele Venditti
– Iacopo Riani – Giovanna
Gemignani – Marco Gavazzi
Nella riunione del 29 ottobre è stato votato un documento unanime
I Sindaci chiedono l’Ospedale
Sindaci uniti per il nuovo
ospedale in Valle del Serchio.
Nel corso dell’ultima seduta
della Conferenza Zonale dei
Sindaci della Valle del Serchio, che si è svolta venerdì 29
ottobre, è stato votato all’unanimità un ordine del giorno
in cui si chiede alla Regione
Toscana di prevedere le risorse necessarie per la costruzione del nuovo ospedale
unico della Valle, inserendolo nel prossimo Piano Sanitario Regionale.
Nel documento viene anche
chiesto all’Azienda USL 2 che,
in attesa di intraprendere l’iter
di realizzazione della nuova
struttura, vengano mantenuti
e migliorati gli attuali servizi.
“E’ una decisione importante
– evidenzia il presidente della
Conferenza Zonale Amerino
Pieroni – perché indica la volontà di tutti i 21 sindaci della
Valle del Serchio di guardare
al futuro e di garantire servizi
sanitari sempre più adeguati
alle necessità della nostra popolazione. Esprimo la soddisfazione, mia e degli altri
amministratori della Valle,
per l’inizio di questo percorso
di grande rilevanza, da condividere con la Regione Toscana
e con l’Azienda sanitaria”.
Questo l’Ordine del Giorno
completo approvato dalla
Conferenza Zonale dei Sindaci.
La Conferenza Zonale dei Sindaci Valle del Serchio, preso
atto dei notevoli investimenti
previsti dall’accordo tra Regione Toscana, Conferenza
dei Sindaci, Direzione Aziendale USL 2 e Uncem Toscana
(“Piano Rossi”), che hanno
portato alla realizzazione di
importanti interventi, necessari per l’accreditamento e
l’integrazione dei due presidi
ospedalieri di Barga e Castelnuovo Garfagnana; considerato che gli stessi interventi
hanno permesso di mantenere
entrambe le strutture operative e funzionali; Considerata
la situazione finanziaria a livello nazionale che porterà a
considerevoli tagli ed alla razionalizzazione dei servizi;
Ritenuto comunque indispensabile ed improcrastinabile
adeguare il modello di assistenza sanitaria a standard
che guardino al futuro, con la
realizzazione di un nuovo
Ospedale Unico della Valle
del Serchio; chiede alla Regione Toscana di prevedere le
risorse necessarie per la co-
struzione del nuovo Ospedale
Unico della Valle del Serchio,
inserendolo nel prossimo
Piano Sanitario Regionale.
Invita altresì la stessa Regione
Toscana e l’Azienda USL2 a
proporre alla Conferenza Zonale della Conferenza dei Sindaci oltre ad un’ipotesi di
localizzazione dell’Ospedale,
che tenga conto di parametri
oggettivi quali il bacino di
utenza, le infrastrutture esistenti, il rapporto con altre
strutture analoghe, anche il
modello di ospedale tale da
mantenere e potenziare i servizi sinora offerti dai due presidi ospedalieri e quelli
presenti sul territorio.
Chiede inoltre, che l’Azienda
USL2, in attesa dei necessari
passaggi per arrivare alla costruzione del nuovo Ospedale, si impegni a mantenere
e migliorare gli attuali servizi,
al fine di completare il percorso di accreditamento dei
due plessi ospedalieri, intervenendo tempestivamente e
costantemente per eliminare
le eventuali criticità esistenti
relative al personale ed alle
strutture stesse.
Direttore
Andrea Giannasi
Caporedattrice Barbara Coli
In redazione
Marco Giannasi
Gabriele Coli
Matteo Ferranti
Fabrizio Ferrari
Piergiorgio Leaci
Fotografie
Antonella Bertolini
Gabriele Coli
STUDIO BIANCO
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Martino
Il Giornale di Castelnuovo
Numero 35 - Novembre 2010
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I Carabinieri del Capitano Donato Manca e del Luogotenente Carlo Angeloni ne hanno sequestrate migliaia
Attenti a un mare di banconote false
Dopo alcune settimane torniamo su una notizia che sembra di poco conto, ma che in
realtà coinvolge ognuno di
noi. Si tratta delle banconote
False. Ma ricordiamo cosa è
accaduto alla fine di settembre 2010.
“In località Pian della Rocca
nel Comune di Borgo a Mozzano lungo la Strada Provinciale n.2, un normale controllo
alla circolazione stradale ha
permesso all'equipaggio dell'Aliquota Radiomobile del
NORM della Compagnia di
Castelnuovo di Garfagnana
coordinata dal Maresciallo
Capo Vittorio Damiani, di fermare un residente di Borgo a
Mozzano alla guida della propria fiammante Porsche "Cayman S" con a bordo, occultati
dietro al sedile lato passeggero, ben 100mila euro in banconote dal taglio di 100 euro
tutte successivamente risultate contraffatte.
Ad insospettire i Carabinieri è
stato proprio un leggero spostamento del sedile in avanti
che ha fatto immaginare che
dietro lo schienale potesse essere occultato qualcosa.
Nel corso della serata del 30
settembre 2010 veniva eseguita anche la perquisizione
presso il domicilio di Pescaglia, nonchè presso il luogo di
residenza ove, in quest'ultimo, i militari dell'Arma di
Castelnuovo di Garfagnana
diretti dal Luogotenente Carlo
Angeloni, Comandante del
NORM, coordinati dal Capitano Donato Manca, Comandante
della
compagnia
carabinieri Castelnuovo di
Garfagnana, rinvenivano ulteriori 3.000 euro in banconote
false da euro 100.
Le banconote, in tutto 1.030
per un valore complessivo di
In un sacchetto di plastica si
trovavano suddivise, in varie
mazzette, innumerevoli banconote da 100 euro, all'apparenza vere, ma di cui il
possessore non sapeva fornire
una spiegazione plausibile.
Portato in Caserma per il successivo controllo, il medesimo
ha confessato d'aver detenuto
tutta quella valuta contraffatta
da spacciare, per vera, anche
in Media Valle e Garfagnana.
L'uomo, tratto in arresto per
detenzione di banconote contraffatte, è Marco Basili,
29enne di Borgo a Mozzano.
103.000 euro, si presentavano
abilmente contraffatte e tali da
trarre in inganno circa la loro
genuinità, frutto sicuramente
di una tecnologia di buon livello finalizzata a creare il cosidetto falso nummario. La
circolazione di tali banconote
contraffatte in Garfagnana e
in Media Valle, se non contrastata adeguatamente come attraverso l'operazione in
argomento, avrebbe potuto
creare fenomeni a catena fino
a produrre seri danni all'economia locale ed anche una
minor fiducia nel sistema eco-
Come difendersi dai falsi
RENAULT SCÉNIC
nomico e finanziario.
I reati di contraffazione previsti dal Codice Penale ed inseriti nel titolo VII dei delitti
contro la pubblica fede, mirano altresì ad approntare una
tutela anticipata in favore dei
cittadini costituendo essi dei
veri e propri reati di pericolo.
L'ingente quantitativo di banconote sequestrate a Marco
Basili, è stato naturalmente
sottoposto a sequestro probatorio ed ottenuta l'autorizzazione da parte della Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Lucca, verrà depositato presso la Tesoreria della
Banca d'Italia per le verifiche
più approfondite. L'arresto di
Marco Basili è stato convalidato e, all'esito dell'udienza
del rito direttissimo, il Giudice monocratico presso il tribunale di Lucca ha disposto
nei suoi confronti la custodia
cautelare in carcere.
Il sequestro in argomento può
essere annoverato tra i seguenti più importanti a livello
regionale e deve mettere in
guardia la popolazione circa
l'espansione che sta assumendo il fenomeno della contraffazione.
Si raccomanda, quindi, prudenza nell'accettare banconote soprattutto di taglio
medio o superiore o qualsiasi
altra banconota o moneta, in
quanto non può escludersi
che siano in circolazione
altre partite di soldi falsi.
Peraltro, le apparecchiature
per il controllo dell'autenticità
delle banconote potrebbero
non rilevarne la falsità.
Barbara Coli
Ecco come riconoscere gli euro falsi. Per riconoscere le banconote fasulle è sufficiente adottare alcuni semplici accorgimenti.
Ma quante banconote false girano in Italia? I dati di Bankitalia infatti parlano chiaro: il giro nostrano della contraffazione
ha prodotto negli ultimi tre anni 464.495 banconote false con
una crescita significativa delle stamperie clandestine.
Quali sono i tagli più falsificati?
Stando ai dati di Banca d’Italia, il gradimento dei falsari a livello di Eurosistema sembra aver premiato dopo il 50, il taglio
da 20 euro, mentre in Italia, il 50 ed il 100 euro vanno per la
maggiore, (rispettivamente circa 43.800 e 44.100 esemplari),
rappresentando oltre il 73% del totale dei falsi.
Per riconoscere le banconote fasulle è sufficiente adottare alcuni semplici accorgimenti, lasciandosi guidare dai sensi…
Toccare con mano, questo l’imperativo assoluto per riconoscere
una banconota autentica, ma anche l’occhio vuole la sua parte...
oltre ad elementi tattili, infatti, le banconote riportano alcune
caratteristiche visive uniche ed inimitabili da tenere bene sott’occhio! La consistenza della banconota: la carta ha una sua particolare sonorità e consistenza. Le banconote infatti sono
fabbricate con fibre di puro cotone che conferiscono una certa
rigidità e opacità (diffidare dalle banconote lucide).
Gli elementi di rilievo: sfiorando la superficie di un biglietto si
può percepire l’inchiostro che genera un effetto di maggior
spessore. Le banconote da 200 e 500 euro sono dotate di ulteriori segni rilevabili al tatto. La filigrana: guardando una banconota in controluce si può scorgere il motivo principale e la
cifra indicante il valore. La trasparenza è evidenza: agli angoli
superiori delle banconote sono stampati incompleti su entrambi i lati, le cifre nominali, che si combinano perfettamente
a formare il numero tenendo il biglietto in controluce. Il filo di
sicurezza: tenendo una banconota in controluce si può osservare una linea scura che l’attraversa, recante la parola Euro.
Perforazioni: tenendo una banconota in controluce nell’ologramma si scorge il simbolo dell’Euro formato di perforazioni.
Microscrittura: guardando la banconota da vicino, ma difficilmente ad occhio nudo, si possono osservare sottili iscrizioni sul
fronte dei biglietti (come la scritta Euro in greco). Striscia olografica: muovendo la banconota cambia l’immagine rilevabile
sulla striscia olografica. Striscia brillante: sempre muovendo la
banconota sul retro si potrà scorgere una striscia con il valore
nominale e il simbolo dell’Euro. Colore cangiante: Muovendo la
banconota da 50, 100, 200 e 500 euro si può notare un cambiamento di colore della cifra riprodotta. Ologramma: muovendo la
banconota l’ologramma mostra la cifra indicante il valore e
l’immagine di una finestra o di un portale.
Sospetto di contraffazione: cosa fare? Spendere soldi fasulli è
reato indipendentemente dalla buona fede del soggetto.
Quindi, nel caso in cui si abbiano dei dubbi sulla legittimità di
una banconota o di una moneta è opportuno contattare le forze
di polizia fornendo quanti più dettagli possibili riguardo alla
provenienza, oppure far esaminare la banconota o moneta da
addetti agli sportelli delle banche, degli uffici postali o delle filiali della Banca d’Italia.
Cosa avviene nel caso se ne accerti la falsità? Le forze dell’ordine hanno l’obbligo di ritirare il taglio dalla circolazione e di
inviarlo alla sede centrale della Banca d’Italia, dove sarà sottoposto a perizia. Se la Banca d’Italia accerta la legittimità della
banconota o della moneta, il cittadino che l’ha presentata viene
rimborsato senza alcuna trattenuta. Al contrario, non è dovuto
alcun rimborso in caso di conferma della falsità del biglietto.
Presso gli sportelli della Banca d’Italia è possibile anche richiedere la sostituzione di una banconota logora, danneggiata o
mutilata.
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Numero 35 - Novembre 2010
Il Giornale di Castelnuovo
Il Gran Galà creato dal Sindaco Gaddo Gaddi e dall’amministrazione è stato un successo
Foto di Antonella Bertolini
Il Teatro Alfieri torna a splendere
Teatro Alfieri gremito in ogni
ordine di posto per il grande
evento di inaugurazione della
struttura finalmente completa, salvo il tanto agognato
parcheggio, e capace di ospitare circa 510 persone.
L'evento curato dalla direzione artistica di Maurizio
Tamellini ha pienamente
soddisfatto il pubblico che
non ha lesinato applausi per
tutti gli artisti protagonisti di
questa prima della danza nel
teatro Alfieri.
Ad aprire la serata, dopo
l'apertura con l'inno d'Italia,
sono state le immagini del teatro prima, durante e dopo la
ristrutturazione, accompa-
gnate dalle note dell'Overture della Straniera, la prima
opera, di Bellini, suonata nel
In Duomo si parla di libri
Foto Mario Bonaldi
Lunedì 15 novembre nel Duomo di Castelnuovo sono stati
presentati i volumi “Visite Pastorali nella Garfagnana del
‘600” di Mariano Verdigi e “Religione e società dopo il Concilio di Trento in alta Garfagnana” di Dino Magistrelli.
Erano presenti oltre agli autori, l’Arcivescovo Italo Castellani,
Mons. Gianfranco Lazzareschi, Mario Puppa Presidente della
Comunità Montana, Alessandro Bianchini per la Fondazione
Cassa di Risparmio di Lucca.
teatro circa 150 anni fa, precisamente il 22 agosto del 1860.
Un grande successo hanno riscosso i componenti dell'Italian Harmonists, gruppo di
cantanti lirici del teatro alla
Scala di Milano, che si sono
reinterpretati su un repertorio
tratto dall'esperienza degli
anni '30 dei Comedian Harmonists di Berlino, e su classici della tradizione italiana,
come "Mille lire al mese" e
"Voglio vivere così".
Questo è stato solo il preludio al grande spettacolo della
danza, messo in scena dal
duo Abbagnato-Carbone con
l'interpretazione della Arlesienne. Successivamente è
stata la volta dei primi balle-
LIBERTA’
Il Giornale di Castelnuovo
non riceve finanziamenti
pubblici e non ha sostegno
da parte di enti locali. Vive,
per una sua scelta chiara,
trasparente e ben definita, di
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Ebbene questa libertà - se vi
sta a cuore il Giornale - va
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rini del teatro San Carlo di
Napoli, Paone, Ferroni e Magliulo con la coreografia de
"La Morte e la Fanciulla".
Pubblico in visibilio, soprattutto quello femminile, per
l'Arepo di Alessio Carbone. E
infine, a chiudere in splendida leggiadria la serata, il
passo a due delle etoiles dell'Opéra di Parigi, Eleonora
Abbagnato e Benjamin Pech,
a danzare sulle note di Chopin la Dama delle Camelie.
Ripetute standing ovations
per tutti gli artisti e anche per
il sindaco Gaddo Gaddi che,
in conclusione di spettacolo,
ha tenuto a ringraziare soprattutto gli sponsor che
hanno permesso di poter assistere ad uno spettacolo così
bello e importante.
Adesso la vera sfida che attende Tamellini e l'amministrazione del teatro, è rendere
la fruizione di spettacoli di
questo genere un evento veramente democratico, ovvero
portare a teatro tutta la popolazione e soprattutto i giovani.
Gabriele Coli
Un giorno a Castelnuovo
Le barriere architettoniche e culturali
Mi chiamo Angelo Pini ho 60 anni e sono un signore disabile
fisico (TETREPARESI SPASTICA) che, al di là dei paroloni
scientifici, vuol dire non poter camminare con le proprie
gambe ma con la carrozzina (però a motore elettronico!) e non
parlare normalmente ma con una tabella con le lettere ( un metodo un po’ antiquato a dire il vero...).
Per ben 57 anni ho girato fra gli istituti di mezza Italia e altrettante Case famiglia, da tre anni vivo alla Misericordia di
Castelnuovo di Garfagnana, e mi trovo molto bene perché ho
trovato quella libertà che ho cercato da sempre!
In questi anni ho trasformato il mio dolore in qualche cosa di
utile, ho plasmato la mia Fede in Dio Padre, mi sono rimboccato le maniche, ho studiato Teologia ed ho cercato, come faccio tutt’oggi, di raccontare la mia storia e la storia di chi mi ha
incontrato lungo la strada a chi la vuole ascoltare (non solo
con le orecchie).
Oggi parliamo di Barriere Architettoniche... ne so davvero
qualche cosa.
Al di là di definizioni normative o altri arzigogoli di architetti
o sociologi le Barriere sono, per gli handicappati fisici un evidente disagio (ma è un eufemismo) in relazione alla mobilità;
le barriere limitano o impediscono a chiunque abbia problemi
fisici (anche un non vedente) la comoda e sicura utilizzazione
di parti, attrezzature o componenti di “cose pubbliche e private”, si pensi ad un telefono pubblico (a parte il fatto che non
ho mai avuto la grazia di usarlo ma avrei avuto spesso bisogno
di due miracoli, il primo per parlarci il secondo potermi alzare
per arrivare alla cornetta).
A parte le battute (però necessarie non per sdrammatizzare
ma per farvi notare come non ci piangiamo addosso) voglio
segnalare alcune difficoltà per muoversi nella nostra città:
1. Partendo dalla Misericordia in carrozzina per arrivare in
Duomo trovo subito il problema dei marciapiedi in via Azzi:
sono quasi perfetti però dove scendo? All’altezza della Pizzeria Il Ponte rischio di essere investito e non esiste una discesa
idonea (per fortuna hanno pensato al transito della macchine
in concessionaria così posso usare quello scivolino...).
2. Giunti in via Farini non vi è possibilità alcuna di accedere ai
marciapiedi e dunque devo percorrere la strada sino in Piazza
Umberto dove, finalmente sotto l’arco, tiro un sospiro di sollievo (di fatto inizio a pregare prima di arrivare in Chiesa...).
3. Per salire sul sagrato del duomo di Castelnuovo Garfagnana
c’è lo scivolo che era tutto rotto ma comunque è stato da poco
risistemato.
4. Altro problema, ma qui c’è in gioco la grave ignoranza della
gente, sono le macchine sopra i marciapiedi: ma allora, dico
io, è inutile fare i marciapiedi con gli scivoli per noi disabili fisici se poi ci mettono le macchine, forse sarà ovvio (forse) ma
il marciapiede non è un parcheggio per le macchine.
Alcuni problemi li trovo anche quando mi muovo con l’autovettura (magari lo stesso furgone della Misericordia); molte
volte troviamo gli stalli adibiti ai portatori di handicap occupati da “signori e signore” che non hanno alcun titolo per stare
lì: questa è pura violenza.
Se volete saperlo, è questa la nostra sofferenza: vedere che la
gente non ci rispetta calpestando i nostri diritti.
La sofferenza, non è tanto lo stare in una carrozzina, ma è il
sentirsi mancare di rispetto da quelle persone che con “poverino, mi scusi” cercano di pulirsi la coscienza... no, così non
va!
Angelo Pini
Il Giornale di Castelnuovo
Numero 35 - Novembre 2010
Pagina 5
Intervista con il sindaco di Camporgiano Francesco Pifferi
Ambiente, paesaggio e comunità
Sindaco può presentare brevemente il suo comune ai lettori del giornale?
Il comune di Camporgiano
comprende 10 comunità, ha
una superficie di circa 27 kmq
ed attualmente supera di
poco i 2300 abitanti. Si colloca
nel cuore della nostra splendida valle, confinando con
ben 7 comuni garfagnini, ed è
equidistante dai 2 caselli autostradali di Lucca ed Aulla.
E’, inoltre, servito da 2 stazioni ferroviarie, quella del
capoluogo e quella di PoggioCareggine-Vagli . Rimanendo
in tema di servizi alla collettività, può contare anche su un
ottimo istituto scolastico comprensivo, su una stazione dei
Carabinieri, su 2 uffici postali,
su 2 sportelli bancari e su una
farmacia, oltre ad un diffuso
reticolo commerciale, artigianale e turistico-ricettivo, fortunatamente in via di
espansione e qualificazione.
Quali sono le eccellenze del
comune sulle quali lavorare
nel presente e puntare nel futuro?
Concordando appieno con
una riflessione di Cesare Pavese, che affermava che
“quando un popolo non ha
più un senso vitale del suo
passato si spegne poiché la vitalità creatrice è fatta di una
riserva di passato”, ritengo
che il nostro comune debba ripartire dalla sua storia, ricca
com’è di cultura, dignità,
umanità e solidarietà, per cercare di costruire, su basi solide e condivise, il proprio
futuro. Già importante castrum romano, nel corso del
medioevo e fino all’unità
d’Italia Camporgiano ha rivestito un significativo ruolo politico amministrativo in Valle,
essendo stato ininterrottamente sede di Vicaria, soprattutto sotto lucchesi ed estensi.
Infine, dal 1860 fino a non
molti decenni orsono, è stato
sede di pretura, di carcere
mandamentale e notarile.
Sono nati nel nostro comune
importanti personaggi, quali,
tra gli altri, lo scienziato Francesco Vecchiacchi, lo storico
Anselmo Micotti, i direttori di
prestigiose testate giornalistiche locali Giuseppe Bernardini e Leandro Telloli, il
cardinale Camerlengo Paolo
Bertoli ed il vescovo di Modena Pellegrino Bertacchi.
Questa importante eredità
trova riscontro oggi in una vivacità culturale e sociale che si
esprime in un volontariato
presente (ben 29 associazioni)
ed attivo. Limitandoci alle
sole manifestazioni che hanno
superato i 10 anni di vita,
escluse le sagre paesane, possiamo ricordare il Festival Internazionale del Folclore, la
Rassegna musicale internazionale per bande e Musica
insieme, Spettacolando ed un
Azalea per la vita, che raccolgono il testimone della storica
e non dimenticata Festa dei
fiori. Il comune cerca di asse-
condare questa vocazione,
collaborando con le singole
associazioni per la riuscita di
tali iniziative, o organizzandone in proprio, come nel
caso della Mostra retrospettiva di pittura dedicata ad
Oreste Paltrinieri che, grazie
all’aiuto determinante della
Pro Loco del paese, ha caratterizzato molto positivamente
la scorsa estate.
Per il futuro, abbiamo puntato ed investito, insieme ai
privati, su 3 aree tematiche di
intervento: AMBIENTE, PAESAGGIO e COMUNITA’.
In materia ambientale, coerentemente con un modello di
sviluppo rurale sostenibile ed
equilibrato, abbiamo cercato
sia di valorizzare le energie
rinnovabili: il primo impianto
di teleriscaldamento a cippato
di legna della provincia è
stato realizzato qui, grazie
anche alla collaborazione con
il GAL. (E ad esso vanno aggiunti i pannelli fotovoltaici
installati su tutti gli edifici
pubblici ed un progetto che
consentirà di sostituire i vecchi punti luce con nuovi corpi
illuminanti più efficienti ed a
risparmio energetico; oltre a 2
nuove centraline idroelettriche a rilascio d’acqua). Sia
d’investire sulla prevenzione
sismica ed idrogeologica, grazie alla realizzazione di un
nuovo edificio scolastico per
l’istituto comprensivo ed alla
messa in sicurezza dell’intero
territorio comunale con interventi di bonifica per oltre 1
milione di euro.
Per quanto riguarda il PAESAGGIO, sapientemente modellato dall’uomo nel corso
dei secoli, abbiamo cercato di
rendere compatibili salvaguardia e sviluppo, restituendo ai nostri borghi
un‘identità precisa: per questo dall’inizio del mandato ci
siamo concentrati sulla formazione di un buon piano
strutturale, adottato il 5 agosto ultimo scorso.
Infine un attenzione particolare è stata riservata agli interventi che riguardano la
COMUNITA’ . In questa direzione risulteranno fondamentali i lavori di realizzazione
del nuovo Centro Civico e del
Centro di agricoltura sociale,
che sorgerà accanto al vivaio
forestale “La Piana”. Queste
strutture si andranno ad aggiungere ai già realizzati e
funzionanti Incubatore d’impresa “Rocca degli Estensi”
ed all’Area artigianale del
Poggio, all’interno della quale
stiamo concretizzando con la
Cooperativa Apuana Marmi
un importante progetto volto
a produrre manufatti artistici
in marmo. Un’attenzione particolare merita anche il commercio (l’intero comune è
stato trasformato in Centro
Commerciale
Naturale),
l’Agricoltura e il Turismo, che
in questi ultimi anni hanno
visto il nascere di strutture all’avanguardia, quali l’Orto
Mercato, la Banca Regionale
del Germoplasma, Agriturismi, Bed & Breakfast e Case
Vacanze in grado di assicurare circa 200 posti letto.
quello occupazionale. Per
rompere un secolare isolamento e, di conseguenza,
creare nuove opportunità di
lavoro, è necessario continuare responsabilmente sulla
strada intrapresa della messa
in sicurezza e del miglioramento sia della viabilità esistente, sia della linea
ferroviaria LUCCA-AULLA.
Questo, però non deve portarci a disconoscere una evidente necessità di collegare,
in modo più celere e sicuro, la
rete viaria così qualificata con
i caselli autostradali della
piana di Lucca e di Aulla ; e,
in prospettiva, di lavorare, insieme alle istituzioni sopra ordinate, per realizzare nuovi e
più moderni collegamenti con
primo, sono personalmente
molto soddisfatto della piega
che hanno preso gli eventi,
con la recente approvazione,
da parte della conferenza dei
sindaci della Valle del Serchio, di un documento a favore di un nuovo ospedale
unico
.
Dell’ambiente, infine, ho già
detto , considerandolo, oltreché la casa in cui viviamo, una
delle principali risorse e
quindi dei fondamentali motori di sviluppo del territorio .
A ciò aggiungo che, in materia di politiche ambientali,
non possiamo sottrarci all’esigenza di affrontare con decisione e tentare di risolvere
una volta per tutte il tema
della raccolta e smaltimento
dei rifiuti che produciamo in
quantità sempre maggiore .
Anche qui, con sano realismo
ed evitando sterili e dannose
dispute ideologiche, dobbiamo prendere atto che la
stagione del termovalorizzatore deve considerarsi ormai
chiusa, ed imboccare con decisione e convinzione la
strada della raccolta differenziata e delle conseguenti migliori pratiche ambientali.
Quali sono invece le carenze
da colmare e i problemi più
gravi da affrontare?
Da tempo sul tavolo dei sindaci della Garfagnana si trovano alcune importanti
questioni: la sanità, il lavoro
e l’ambiente. Qual è il suo
pensiero sui tre argomenti?
Storicamente la Garfagnana, e
quindi anche il nostro comune, soffre di 2 problemi endemici, tra l’altro strettamente
connessi tra loro: quello delle
infrastrutture funzionali ad
un moderno sistema della
mobilità di persone e merci e
le aree economicamente più
forti del nostro paese, come la
Pianura Padana e la Versilia.
Riguardo a sanità e ambiente,
un efficiente sistema socio-sanitario, in grado di garantire
il fondamentale diritto alla salute per ogni cittadino, non
può prescindere, soprattutto
in un’area montana, fragile ed
esposta a rischio sismico
come la nostra, da 2 capisaldi:
quello ospedaliero e quello,
altrettanto importante, dei
servizi sanitari diffusi sul territorio.
Riguardo, in particolare, al
Da sindaco avrà un sogno
per il suo Comune. Qual è
l’idea o il progetto che le sta
più a cuore personalmente?
Il sogno, lo ripeto, è che il connubio indissolubile tra memoria, identità e futuro, non
rimanga un semplice slogan,
ma diventi una solida e condivisa certezza, oltrechè una
ricetta vincente, per offrire un
domani migliore alle nostre
comunità.
Intervista di
Andrea Giannasi
La beffa delle beffe per il Museo
Negli ultimi anni, almeno cinque, l'abbandono del museo dei Liguri-Apuani è quasi totale.
Nel museo, che si trova al piano terra della Rocca Ariostesca, sono collocati in maniera chiara e
fruibile a tutti, i reperti di una delle più importanti popolazioni vissute 2300 anni fa circa in Italia.
Ebbero “relazioni” di tipo bellico con gli Etruschi. Nella fase della loro massima espansione in
questa zona, gli Etruschi incontrarono una guerriglia implacabile che ne arrestò l'avanzata.
Sicuramente la maggior parte delle informazioni di carattere storiografico riguardo al popolo dei
Liguri-Apuani, ci è fornito da Roma. Sono infatti le ormai epiche battaglie contro i legionari che
consacrarono questa rude popolazione agli onori della cronaca. Fu soprattutto Tito Livio a parlarci di loro nei suoi Annali definendoli “durum in armi genus” (un popolo tosto nell’uso delle
armi) e scrivendo che i legionari in terra apuana avrebbero trovato”armi e solo armi ed un popolo che nelle armi aveva riposto ogni speranza”.
Le rare aperture del museo si erano stabilizzate su due soli giorni a settimana, il sabato e la domenica peraltro solo dalle 15 alle 18. In quei giorni il personale della Misericordia di Castelnuovo, la quale ha la gestione del museo, si occupava esclusivamente di aprirlo e chiuderlo.
Tale personale, se pur volontario e volenteroso, era privo di ogni minima formazione su come
si gestisce un museo ed ancor meno di come si accolgono i turisti, che percorrono diversi chilometri per vedere i reperti.
Negli ultimi mesi il sindaco Gaddo Gaddi e Fabio Pozzi, impiegato comunale, si sono presi a
cuore l'annoso problema. Il primo trovando una persona che potesse gestire almeno con più
consapevolezza il museo, dando anche delle aperture più continue e frequenti, il secondo gestendo le problematiche che via via potevano presentarsi.
Le cose si sono poi fermate li. Il nuovo custode non ha notizie certe sul suo futuro, né dal Comune né dalla Misericordia, e quindi non può fare neanche un minimo di progetto di marketing che possa rilanciare il museo anche dal punto di vista commerciale per l'anno prossimo, cosi
da renderlo autofinanziabile come è nelle sue possibilità.
Ma la beffa delle beffe doveva ancora arrivare! Infatti l'ultima è che i lavori della variante sono
fermi perche alla Murella hanno trovato dei reperti dei Liguri Apuani... Da una parte c'è il museo
che è solo una noia in più... e dall'altra ci sono dei cantieri fermi per chi sa quanto, perchè ci
sono i reperti da repertare!!!...Che poi andranno dentro il museo chiuso!!!
Purtroppo la barzelletta ha avuto il suo epilogo e a noi ci resta solo che ridere.
Massimiliano Pallini
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Numero 35 - Novembre 2010
Il Giornale di Castelnuovo
Dagli atti della magistratura emerge una forte presenza di brigatisti in Garfagnana negli anni di Piombo
Un oscuro doppio filo rosso e nero
Un doppio filo rosso e nero
passa tragicamente nella nostra valle. Tra il 1974 e il 1979
la Garfagnana fu terra di incontri e addestramento del
terrorismo italiano. Dagli atti
della magistratura, grazie a
interrogatori e intercettazioni,
si è scoperto che la parte più
impervia della provincia lucchese fu usata per anni come
rifugio da molti terroristi.
L’elemento incredibile è che si
incrociarono esperienze sia
del terrorismo nero che di
quello rosso. In Garfagnana
passarono quindi sia i gruppi
neofascisti (Ordine Nero) e simili di estrema destra, sia le
Br (Brigate Rosse) e gruppi affini di estrema sinistra.
Molto probabilmente i primi
furono i gruppi neofascisti che
avevano alcuni esponenti, riconducibili al terrorismo nero,
a Lucca. In ogni caso in Toscana operava una colonna legata tra gli altri a Mario Tuti.
A lavorare al caso il Procuratore di Firenze Pierluigi Vigna
che, indagando sugli attentati
avvenuti nel 1975, scoprì che
la sera di Natale del 1974 i neri
lucchesi rubarono ad Arezzo
circa due quintali di esplosivo, nascosto forse proprio in
Garfagnana e poi usato in vari
attentati. E che sempre nel
1974 vi fu in Garfagnana, un
vertice del gotha nero in cui
Clemente Graziani pare
avesse ordinato di privilegiare gli attentati ai treni.
Clemente Graziani, come
molti altri neofascisti, aveva
combattuto giovanissimo in
Garfagnana nel 1945 come volontario della Repubblica Sociale Italiana. Dopo aver
tentato nel 1951 di affondare
la nave scuola “Colombo”,
destinata all’Unione Sovietica
come riparazione dei danni di
guerra, partecipò alla vita attiva del paese con Pino Rauti.
Entrò in latitanza nel 1973 durante la quale fondò il giornale “Anno Zero” prima di
fuggire in Inghilterra e poi in
Paraguay dove morì nel 1996.
Ebbene molto probabilmente
in garfagnana furono concepiti alcuni attentati del 1974 (il
4 agosto avvenne la strage
compiuta sul treno Italicus nel
tratto Firenze-Bologna con 12
morti) e quelli del 1975.
Finì con certezza in Garfagnana anche la “primula
nera” del terrorismo italiano:
Mario Tuti. Il 24 gennaio 1975,
il brigadiere Falco e gli appuntati Ceravolo e Rocca si recarono ad Empoli in casa di
Tuti per un controllo. Fino a
quel terribile giorno Tuti era
solo un grigio impiegato comunale, un fascista con un
forte senso del sociale. Sulla
porta fece fuoco sui poliziotti,
uccidendone due e ferendo
gravemente il terzo. Fuggì in
macchina verso Lucca, poi in
Garfagnana, dove trovò appoggi e protezioni. Tuti
scappò poi in Costa Azzurra
dove rimase in libertà fino al
luglio del 1975.
Ad aiutare Mario Tuti nella
fuga molto probabilmente fu
Mario Tomei un noto neofa-
scista lucchese che con altri
aveva studiato in dettaglio la
possibilità di disporre di un
rifugio sicuro per eventuali latitanti.
Anche le Brigate Rosse usarono la Garfagnana come rifugio per i latitanti.
Dal processo di Firenze
emerse che più volte i leader
delle Brigate Rosse, con Mario
Moretti e soprattutto Barbara
Balzerani, si erano riuniti in
località tranquille sulle colline
della Garfagnana, e qui avrebbero avuto contatti anche con
altri brigatisti.
Tra questi i lunigianesi Luisa
Aluisini e Paolo Neri fuggiti
in Francia a metà degli anni
’80 e arrestati ed espulsi da
Parigi nel 1987. I due avrebbero avuto in seno alla struttura il ruolo di coordinamento
logistico tra la direzione strategica delle Brigate Rosse e il
Comitato toscano.
E’ noto, ma non ufficiale, poi
che alla fine degli anni ’70
nelle zone più impervie della
Garfagnana fossero stati organizzati dei veri e propri campi
di addestramento all’uso delle
armi individuali. Tra queste la
famigerata mitraglietta Skorpion (di fabbricazione cecoslovacca) che fu usata balle Br
in numerosi conflitti a fuoco.
Arma tristemente celebre perché utilizzata nell’assassinio
di Aldo Moro.
Emerge dunque dal passato
una storia che ancora una
volta vede la Garfagnana
come palcoscenico sul quale
va in scena la divisione tra italiani.
Sul terrorismo rosso e nero
degli anni Settanta molto ancora si deve scoprire. Certo è
che dietro a movimenti come
Ordine Nero o i Nar, o le Brigate Rosse, si mossero fili internazionali, la loggia deviata
P2, i servizi segreti quali il
Mossad israeliano e la Cia statunitense, e fu combattuta una
battaglia che passò alla storia
come “Strategia della Tensione”.
Tra i boschi e i casolari della
Garfagnana ancora una volta
giovani mossi da diversi
ideali, si trovarono a combattere una battaglia in cerca di
un domani differente, ma inconsapevolmente mossi da
burattinai scaltri e senza etica.
Latitanti in fuga, falsi turisti
venuti a conoscere le armi,
capi o primule rosse e nere
braccate dopo l’ultimo conflitto a fuoco trovarono riparo
nella nostra valle e qui forse
lasciarono per l’ultima volta la
loro innocenza.
a.g.
Intervista di Fabrizio Ferrari al fratello del famoso calciatore dell’Inter, in prova al Real
Salve: sono Emmanuel Eto’o
Dopo settimane in cui la notizia si era allegramente e quasi
goliardicamente diffusa in
Lucchesia e ben oltre, finalmente tutto è divenuto realtà.
Niente di straordinario, solo
un giovane calciatore nativo
del Camerun in prova al Real
Castelnuovo. Il problema è
che di cognome fa… ETO’O.
Approfittando della collaborazione del direttore sportivo
Massimo Valiensi, a cui
vanno i nostri ringraziamenti
e prima della conferma ufficiale che il tesseramento era
in qualche modo sfumato (almeno al momento in cui vi
scriviamo), ci eravamo “infiltrati” al comunale e avevamo
incontrato Etienne Emmanuel
Eto’o durante un’intervista tenuta da una giornalista della
Gazzetta dello sport e confortata dalla traduzione francese-italiano
di
Suobo
Eliamon, procuratore del ragazzo.
Allora come ti trovi a Castelnuovo e cosa pensi di questo
luogo?
L’impatto è positivo e mi
trovo a mio agio. Non c’è
grande differenza da Tarragona, dove mi trovavo prima.
Anche qui ci sono le montagne!
Serie C spagnola, Ligue 2
francese. Ora una squadra
dilettantistica, cosa pensi di
questo possibile passo?
Il calcio è calcio sempre, dai
ragazzi, ai dilettanti, ai professionisti. Io voglio solo gio-
fare paragoni. Magari sarete
voi a farli. Sono un attaccante.
Mi piace solo giocare a calcio.
Forse però abbiamo un'altra
cosa in comune. Davanti alla
porta … facciamo goal!!
Cosa ti piace fare nel tempo
libero?
Sono un ragazzo normale. Mi
piace vivere. Mi piace veder
giocare a calcio i ragazzini,
adoro il tennis, mi piace la
moda, la playstation e facebook.
care, migliorarmi e fare bene.
Per me non sarebbe un problema giocare qua. So che per
arrivare più in alto devo solo
pensare a far bene ovunque
gioco. Dipende tutto da me e
da come mi comporto.
Hai un sogno nel cassetto?
Magari giocare con tuo fratello?
Tutti i ragazzi che si avvicinano al calcio sognano di giocare il campionato mondiale.
Ho avuto la fortuna di giocarne uno a livello giovanile e
chissà spero di poter giocare
un mondiale. Giocare con Samuel ora non è possibile. Non
ci penso. Lui è ad un livello
inavvicinabile. Io devo solo
concentrami sul lavoro e devo
migliorare tanto. Certo sarebbe bellissimo poter giocare
con lui… e so che è un desiderio anche suo!!!
Assomigli in qualche modo a
tuo fratello?
Si nel sangue. Non si possono
Quando sei in Italia stai con
tuo fratello? E poi sappiamo
che tra poco tornerai in Camerun per tua sorella; giusto?
Sì, certo sto con Samuel e
quando non siamo insieme lo
sento ogni 2 giorni. A fine
anno andrò in Camerun per il
matrimonio di mia sorella
Pauline è un appuntamento
che non posso perdere e ci
raggiungerà anche il mio fratellone.
Ma alla fine pensi di poter
arrivare a giocare in serie A?
magari proprio nell’Inter?
Oppure hai una squadra che
ti piace?
Il sogno di giocare in serie A
c’è, non lo nego. So che devo
provarci e so che per avere
una possibilità mi devo impegnare tanto. Cercherò di fare
il massimo e di arrivare più in
alto possibile. Una cosa è certa
spero che tutti mi apprezzino
e mi giudichino come Emmanuel Eto’o e non come il fratello più piccolo di Samuel.
Non ho una squadra preferita
importante è giocare… se lo
posso dire senza che nessuno
si arrabbi… mi piace come
gioca il Bari...
Hai mai provato episodi di
razzismo?
In italia devo dire che non mi
è mai capitato. Solo una volta
a Barcellona in una partita di
calcio giovanile sono stato vittima di qualcosa di deplorevole e inammissibile, però è
capitato solo quella volta.
Una battuta l’avevamo scambiata anche con il mister Fanani, oggi non più in carica,
che a modo suo aveva commentato: ” questo… con le
nostre categorie… ci incastra
poco…!”
E così il richiamo e l’eco di un
cognome così prestigioso
aveva fatto un po’ sognare gli
sportivi che speravano di vedere Etienne Emmanuel correre ed esultare... sul prato
verde del Nardini dopo aver
segnato.
Poco importa se la sua permanenza in gialloblù di fatto
non si è concretizzata,(almeno per ora) la vicenda meritava attenzione ed è quasi
strano pensare a questa storia,
alla curiosità che ha destato
negli sportivi Garfagnini,
della Lucchesia e al rilievo nazionale che ha avuto (testate
sportive nazionali, Sky ecc.).
In fondo chiudendo gli occhi
sono certo che molti (soprattutto sportivi di fede interista)
immaginavano che questo
simpatico e cordiale ragazzo
di 21 anni potesse presentarsi
al campo accompagnato dal
fratello e che di quest’ultimo
potesse anche ricalcarne le
orme.
Si sa il calcio spesso regala
sorprese e magari fra qualche
anno l’Eto’o famoso sarà proprio Emmanuel. Qualcuno allora potrà sussurrare: “si è
allenato al Nardini ed è stato
ad un passo dal vestire la maglia gialloblu”.
Il miglior in bocca al lupo al
giovane Eto’o che comunque
vada con un fratello così, non
dovrà abbattersi se non riuscirà a sfondare, e il nostro in
bocca al lupo soprattutto al
Real Castelnuovo, che deve
solo pensare a rituffarsi nel
campionato contando sulle
proprie forze, senza voli fantasiosi o nomi altisonanti!
Fabrizio Ferrari
PRECISAZIONE: al momento
in cui questo articolo va in
stampa il tesseramento del calciatore pare non essersi concretizzato. Qualora ci fossero novità
ci attiveremo per le precisazioni
del caso.
Il Giornale di Castelnuovo
Numero 35 - Novembre 2010
Pagina 7
Nell’ottobre del 1944 arrivò con molta premura in Garfagnana il contingente sudamericano
I brasiliani a Barga e Castelnuovo
Molto probabilmente i primi
soldati alleati ad entrare a
Castelnuovo furono tre brasiliani il pomeriggio del 24
ottobre 1944. Passarono nel
centro storico osservando le
prime case colpite dalle
bombe e i molti negozi con le
saracinesche sventrate da
sciacalli. Infatti da quando a
fine settembre il fronte si era
fermato sulla linea di Monteperpoli il capoluogo si trovò
sulla linea di tiro delle artiglierie alleate e moltissimi cittadini iniziarono a sfollare.
Non era stato ancora intimato
l’ordine di abbandonare Castelnuovo, e dunque molti cittadini ancora convivevano
con i bombardamenti. Alcuni
negozi erano ancora aperti e
lavoravano le sarte, i panifici,
le falegnamerie e i barbieri.
I tre brasiliani appartenevano
alla Forza di spedizione Brasiliana aggregata dall’agosto
alle unità della 5° Armata comandata dal Generale Mark
Clark.
Vestivano la divisa verde e gli
elmetti dei commilitoni statunitensi, ma quello che colpì alcuni castelnuovesi fu il fatto
che erano disarmati. E scortati. Si trattava infatti di tre
prigionieri di guerra catturati
dagli alpini del battaglione
Aosta del 1° reggimento alpini della divisione della Repubblica Sociale “Monterosa”
nella zona sopra Treppignana. Questi erano stati poi
presi in consegna dalla polizia
militare tedesca che li portò a
Villa Turri a Filicaia sede del
comando.
Qui vennero interrogati e avviati nelle retrovie.
Ma cosa ci facevano tre brasiliani sulla Linea Gotica in
Garfagnana?
Nel 1943 il Brasile, spinto
dagli Stati Uniti, aveva deciso
di organizzare un corpo d’armata e di spedirlo a dar manforte agli alleati in Europa.
Venticinquemila giovani carioca furono imbarcati e spediti a combattere sulla Linea
Gotica. Entrarono in linea a
fine agosto in Versilia raggiungendo Massarosa; poi furono spostati nella Valle del
Serchio.
Da Ponte a Moriano i soldati
della Forza di spedizione brasiliana iniziarono ad avanzare
“conquistando” e “liberando”
Borgo a Mozzano, Bagni di
Lucca, Ghivizzano, Coreglia,
Gallicano e Barga.
Nella cittadina del Mordini e
del Sereni, che i brasiliani raggiunsero questa volta armi in
pugno, hanno lasciato scritta
una pagina di storia tragicomica. Infatti una pattuglia
della Forza di spedizione brasiliana raggiunse Barga il 7 ottobre alle 12,15. Dopo aver
accertato che i tedeschi si
erano ritirati sopra Sommocolia, ma che forti squadre comunque percorrevano in
lungo e in largo la zona, i sudamericani si ritirarono tornando a Valdottavo. In quei
giorni i partigiani dell’XI zona
del comandante Pippo (Manrico Ducceschi) presero possesso
del
capoluogo
scontrandosi con i tedeschi,
senza dimenticare ogni ora di
sollecitare l’avanzata dei brasiliani, che nel frattempo
erano riusciti a raggiungere
Piano di Coreglia.
L’8 ottobre si raggiunse il paradosso quando le artiglierie
brasiliane del colonnello Da
Camino bombardarono proprio Barga. A quel punto i
partigiani chiesero un colloquio presso l’avamposto brasiliano e informarono ancora
una volta gli alleati che i tedeschi si erano ritirati e tutto il
territorio era in buona sostanza “terra di nessuno”.
Dopo tanto tergiversare – e
dopo tre giorni di riflessioni e
studi strategici - mercoledì 11
ottobre 1944 una forte colonna di brasiliani guidata dal
Maggiore
Nobrega
(del
III/6°) entrò in città.
“L’accoglienza è cordialissima e rumorosa – ricorda
Monsignor Lombardi nelle
sue memorie – la folla assiste
con visibile compiacenza al
passaggio dei soldati, dai coloriti più diversi, montati su
jeep, molte delle quali contraddistinte con nomi della
Vergine e dei Santi e con numerose immagini sacre”.
Fu un amore a prima vista. I
brasiliani elargirono ogni
ben di Dio ad una popolazione stremata dal conflitto
(e purtroppo per Barga la
guerra non era finita) in cambio di ogni favore o tornaconto.
Armi, vestiti, scarpe, munizioni ai partigiani in sostituzioni di pericolose missioni di
pattugliamento; cibo e beni di
ogni genere alla popolazione
per ricevere alloggio e spesso
“cure particolari”. Bruno Sereni scrive di una “attempata
signorina” che si vide mandare a monte un incontro con
un brasiliano focoso, perché
questi aveva talmente tante
medagliette e pendaglini di
santi e madonne indosso, che
si fece sentire da tutti e l’appuntamento andò a monte.
E alla partenza dei sudamericani molti ci rimasero male.
Sempre Bruno Sereni ricorda
che “quando i brasiliani se ne
andarono i più dispiaciuti furono i padri Oblati del Piangrande che benedicevano
decine di medagliette e santini ricevendo in cambio generose oblazioni”.
Comunque il 21 ottobre i brasiliani sferrarono un primo attacco alle linee difese dalle
truppe italo-tedesche, rinnovando la spallata il 30 ottobre.
Dopo alcune parziali progressioni alcune unità tedesche
della 232° divisione ristabilirono la linea. La Forza di spedizione brasiliana fu poi
spostata a Porretta Terme.
I brasiliani hanno un ricordo
vivo della valle del Serchio,
grazie anche al fatto che a
Barga arrivò anche Eurico Gaspar Dutra ministro della
Guerra che nel 1946 diventò
presidente del Brasile. Peccato
che nei documenti ufficiali
conservati a Rio, Barga sia
quasi sempre chiamata Braga.
Nella Valle del Serchio i brasiliani persero 13 compagni, 151
vennero feriti ed ebbero 29 dispersi. Tra questi i 3 prigionieri
che
entrarono
a
Castelnuovo il 24 ottobre
1944.
Andrea Giannasi
Halloween, in fondo non c’è niente da ridere!
Perché una mascherata può riservare brutte sorprese
Il 31 ottobre la cosiddetta “notte di Halloween” è, per la gente che non crede in Dio Padre (voglio essere subito duro e chiaro) una notte molto importante essendo l’Inizio di un nuovo anno
esoterico, è , come si legge su alcuni libri e siti on line “specializzati” la famosa notte della Vigilia di ognissanti che dà inizio ed un nuovo ciclo cosmico celebrata da ogni parte del mondo.
Il senso che diamo oggi a questa notte è legato all’esorcizzazione della morte, allontanare il pensiero e burlarci di lei.
Ma Dio ha voluto che le cose passassero non per lasciarci nella disperazione, ma per farci capire
che un’altra è la Verità che ci attende; per dirci di non esaurire la nostra vita in cose che passano,
ma di rivolgerla a quelle che non passano e di elavare i nostri pensieri ed i nostri sforzi nella
ricerca del Regno di Dio, affinchè trovandolo possiamo essere trovati, conoscendolo possiamo
essere conosciuti, comprendendolo essere compresi, raccogliendo essere. E’ per aprire in noi le
ali al desiderio del cielo della Verità che Dio crea e fa passare tutte le cose.
Così noi ci troviamo tra due mondi : uno che muore ed uno che deve nascere ma che non nasce
senza la nostra libera partecipazione, perché il nuovo mondo è spirito e verità e tutto ciò che è
spirito e verità non nasce in noi senza di noi.
Quindi, Halloween non è una festa che può manifestarsi per educare i giovani di oggi, essa ci
riporta ad un materialità, ad una immanenza che non vuol terminare e scaccia il pensiero della
morte identificando un mondo di “morti orribili, di fantasmi” che lottano contro chi è ancora in
vita.
E’ molto chiaro, per un cristiano che crede nella profondità della sua fede in Dio, il perché deve
stare lontano da questa “festa”: questa è festa del demonio che si diverte in quella notte, scherzo
dopo scherzo inculcando in tutti noi, non tanto un senso errato della morte ma un profonda e
sbagliata idea della vita.
Angelo Pini
La guerra è finita
Per interessamento di Tommaso Teora riceviamo questa fotografia di proprietà del Sig. Virgilio Gualtierotti.
Questo scatto è stato effettuato nei primi giorni del Maggio
1945, poco dopo la fine della guerra (qui da noi il 20 Aprile).
I cinque amici passeggiano spenserierati in via degli orti (via
Vittorio Emanuele). Si possono notare le pietre emmucchiate
lungo la strada, residui della guerra.
Da sinistra : Fulvio Valori '26, Virgilio Gualtierotti ("Pallino")
'27, Weber Azzi '25, Gigino Lemmi '25, Mauro Pelligotti '24.
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Numero 35 - Novembre 2010
Il Giornale di Castelnuovo
E’ stata un successo la festa che si è svolta all’agriturismo Il Corniolo di Castiglione
Una giornata con Gli Amici di Elsa
Domenica 26 Settembre, all’Agriturismo il Corniolo di
Castiglione
Garfagnana
(www.ilcorniolo.it) si è svolta
una giornata per raccogliere
fondi a favore dell’Associazione Gli Amici di Elsa
O.N.L.U.S.
L’associazione è nata in Lunigiana, ma ha aperto una succursale
a
Castelnuovo
Garfagnana, con sede in
Piazza delle Erbe, per offrire
la sua esperienza preziosa a
quei bambini che alla nascita
hanno presentato serie problematiche. Le iniziative dei
genitori quali le partecipazioni ai vari mercatini estivi,
come quello di Coreglia e alla
Fiera dell’Azalea di Borgo a
Mozzano, la realizzazione e
vendita di bomboniere sia per
matrimoni che per altre cerimonie, hanno permesso di finanziare molte delle attività
terapeutiche quali: musicoterapia, laboratori creativi, piscina e da quest’anno anche
teatro-terapia. Alla giornata
ha partecipato attivamente il
Circolo Ippico “la Canottola”,
che ha la sua sede presso
l’Agriturismo Il Corniolo,
dove si danno lezioni di equitazione sia ai grandi che a piccoli
e
dove
vengono
organizzate delle escursioni a
cavallo nel parco naturalistico.
Prima dell’ esibizione dei cavalli, c’è stato un contatto fra i
puledri e i bambini.
E’ stato molto bello vedere
l’amicizia che si è creata e le
emozioni suscitate nei bimbi,
che per la prima volta hanno
provato a salire in sella, e dare
agli animali il fieno con le loro
mani, riuscendo a prendersi
cura e ad avere un contatto
ravvicinato con un animale
più grande di loro.
Questo è uno di quei casi, in
cui si da vita ad un rapporto
a due, infatti fra cavaliere e
cavallo si crea un’interazione
e un completamento, che li fa
diventare un cosa sola.
Verso le 13, si è svolta l’esibizione dei cavalli chiamata
Dressage, i cavalieri, a tempo
di musica, riescono a far cambiare posizione e a far eseguire degli esercizi ai cavalli.
Tra i vari cavalieri c’era anche
Carla Biagioni, che si occupa
da diversi anni del circolo ippico “la Canottola”.
La musica, che è stata offerta
dal gruppo milanese di musica jazz, “Barbaglabra”, ha
vivacizzato tutta la giornata,
trasformando l’aia dell’ agriturismo in un ambiente
brioso, reso gradevole dalle
note brillanti che rallegravano
l’aria.
Dopo lo spettacolo è arrivato
il momento del buffet organizzato da Franca Bernardi,
dell’Agriturismo il Corniolo,
caratterizzato da ghiotti e originali antipasti, seguito da deliziose torte salate, patate,
farro e riso che hanno fatto da
contorno ad una porchetta
cotta a legna e profumata di
aromi.
Infine i dolci e i biscotti tipici
“garfagnini” hanno concluso
il pranzo lasciando nei partecipanti la voglia di ripetere
una giornata come questa, all’insegna della diversità, dello
stare bene insieme e dell’altruismo.
Alessia Piccinini
Continuano le ricostruzioni del Maestro Ciambelli degli antichi mestieri della nostra valle
I mulattieri della Garfagnana
Nella civiltà contadina del
passato quello del mulattiere
era un mestiere molto importante, direi indispensabile per
quei tempi sui monti e campagne. Erano generalmente
lavoratori in proprio con
poche bestie, magari una sola,
che prestavano la loro opera
in favore di ditte boschive che
commerciavano in legna, ma
anche presso privati cittadini
per il trasporto di vario materiale, fra cui la legna da ardere
nel focolare durante il lungo
inverno. Le aree su cui si spostavano erano di norma di
proprietà dei comuni che
avendo, soprattutto quelli
ubicati in alto, un patrimonio
boschivo, essenzialmente di
faggio, di tutto rispetto, erano
interessati alla vendita periodica di lotti onde ricavarne un
utile economico necessario
alla elargizione dei più elementari servizi sociali a beneficio
della
popolazione
sottoposta.
In quel periodo storico era fiorente anche l’industria del
tannino, un acido usato nella
concia delle pelli del quale è
ricco il castagno. Proprio per
questo e per il desiderio di
guadagno di molti proprietari
terrieri, le nostre selve di castagno vennero in larghissima
parte depauperate di questa
un tempo preziosissima
pianta che, ridotta in
“Stiampe” veniva trasportata
all’industria di trasformazione a Castelnuovo e a Fornoli non lontano da Bagni di
Lucca. Erano tempi in cui non
c’era una fitta rete viaria come
ora che raggiunge siti una
volta impensati.
L’unica strada percorribile
per il trasporto della legna e
non solo dai luoghi di produzione ossia dai boschi e dalle
selve, verso strade rotabili,
PONTI NEL TEMPO
spesso lontane, ma anche e
soprattutto negli impianti di
teleferiche dalle quali veniva
fatta scendere a valle dove barocci e camion la portavano a
destinazione, era quella di ricorrere all’impiego di animali
da soma e dall’uomo.
Ora la rete viaria si è fatta più
capillare e per di più vi sono
le ruspe che, con la loro
azione demolitrice dell’ambiente, cui infliggono gravi
vulnus che poi si riflettono
sull’aspetto idrogeologico del
territorio, favorendo frane e
smottamenti, permettono ai
trattori e ai motocoltivatori di
arrivare in sito impervi e in
forte pendenza.
E così non è più l’uomo né la
bestia, né le teleferiche che
trasportano materiali boschivi, ma mezzi meccanici
che, come detto prima, raggiungo ogni dove.
Pertanto il mulo, il cavallo da
soma e anche l’asino non si
vedono più sui nostri monti e
campagne. Il loro compito è
venuto meno così come
quello dell’uomo spesso loro
compagno di fatica e sudore.
I mulattieri erano uomini usi
alla fatica e al sacrificio. Avevano a che fare con bestie
ALTA VERSILIA GARFAGNANA VALLE DEL SERCHIO
spesso schizofreniche e recalcitranti d’altra parte mulo significa
anche
cocciuto,
ostinato e caparbio.
Si rendevano subito conto dei
punti deboli, dei vizi dell’animale e agivano di conseguenza.
Ho memoria di muli che per
poter sistemare il carico sul
busto dovevano avere la testa
coperta da un drappo, nella
fattispecie da una “bardella”,
giacca o anche da una balla.
Altri una volta caricati si imbizzarrivano, incominciavano
a correre perdendo pezzi del
carico con grande disappunto
e qualche imprecazione da
parte del mulattiere che doveva rifare tutto daccapo.
Ve ne erano anche dell’umore
imprevedibile e non di rado
tiravano calci a destra e a
manca, comportamento che
poteva assumere aspetti di
pericolosità per l’incolumità
fisica del mulattiere.
Naturalmente i più erano docili e mansueti e non davano
eccessivi problemi. Il corredo
di cui aveva necessità la bestia da soma per compiere il
suo lavoro era rappresentato
dal basto, dagli arcioli, da
funi, ferri, cavezza e quant’al-
tro. Il basto era un arnese che
veniva collocato sul groppone
dell’animale e su cui era sistemato e ben legato il materiale
da trasportare. Naturalmente
detto strumento necessitava
di essere saldamene ancorato
al corpo dell’animale con cinture ed imbragature studiate
appositamente al fine di evitare inopportuni spostamenti
se non addirittura penose cadute.
Il mulattiere doveva posizionare la merce con oculatezza
ed equilibrio in modo che il
peso non pendesse né da una
parte né dall’altra. Le mulattiere erano strade che percorrevano i muli e dovevano
avere una certa ampiezza e
larghezza, ciò non riguardava
evidentemente gli spazi
aperti, che permettevano alla
bestia col suo carico di transitare agevolmente senza noiosi
e possibili impigli soprattutto
di natura botanica. Come nota
conclusiva possiamo affermare che il tempo ha cancellato un sistema di vita arcaico,
semplice, idilliaco che, nonostante tutto aveva il suo fascino, ma che non tornerà mai
più
Pietro Ciambelli
Gli eventi di dicembre
Sabato 4 e domenica 5 a Castelnuovo - Cià della Castagna
Sabato 4 e domenica 5 a Barga - Cioccolata
Dal 4 al 12 a Bagni di Lucca Villa - 2^ Mostra nazionale dei presepi
Domenica 5 a Colognora di Pescaglia - Mercatino Natalizio
Martedì 7 a Gallicano - 31^ Fiaccolata Natalizia
Da mercoledì 8 dicembre al 9 gennaio Lucese Convalle (Pescaglia) – Presepe in Groa
Da mercoledì 8 dicembre al 16 gennaio a San Martino in Freddana (Pescaglia) - Presepe nel Molino
Domenica 12 a Villa Basilica - Prodoi Tipici del contado della Valleriana
Sabato 18 a Ghivizzano (Coreglia Antelminelli) - Presepe Vivente con treno speciale in nourna
Sabato 18 alla Sambuca (San Romano in Garfagnana) - Presepe Vivente
Giovedì 23 a Barga - Presepe Vivente
Venerdì 24 a Gorfigliano (Minucciano) - I Natalecci
Tue le domeniche di dicembre, il Primo e il 6 Gennaio la Befana Vi aende a Pegnana, mentre il 5 gennaio
la Befana scende a Barga per la festa e il falò in Piazza Angelio.
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