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ALLEGATI al Piano Regionale dei Trasporti 1. LA FERROVIA CENTRALE UMBRA - ANALISI DELLA POTENZIALITA’ DI PROGRAMMA Dl ESERCIZIO E IPOTESI 2. VALUTAZIONE DELL’UTENZA INTERCITY IN UMBRIA FERROVIARI POTENZIALE DEI SERVIZI 3. BACINI Dl UTENZA DELLE FERROVIE REGIONALI E ANALISI Dl ACCESSIBILITA’ ALLE STAZIONI FERROVIARIE 4. ANALISI Dl FUNZIONALITA’ DELLA RETE VIARIA PRINCIPALE 5. INDAGINE SULLA DOMANDA Dl MOBILITA’ 6. CARATTERISTICHE DA E PER LA REGIONE UMBRIA Dl ALCUNI SISTEMI INNOVATIVI Dl TRASPORTO 7. SINTESI DEL PIANO Dl TUTELA E RISANAMENTO 8. PIANO URBANISTICO TERRITORIALE 9. IPOTESI INFRASTRUTTURALI PUBBLICO DELLA QUALITA DELL’ARIA E SISTEMA DELLA MOBILITA’ PER IL POTENZIAMENTO DEL NODO Dl PERUGIA ALLEGATO 1 LA FERROVIA CENTRALE UMBRA ANALISI DELLA POTENZIALITA’ E IPOTESI DI PROGRAMMA DI ESERCIZIO PREMESSA Il presenterapporto si riferisce alle analisi di potenzialità e alle ipotesi di programma di esercizioelaborateper la FerroviaCentraleUmbra. Più specificatamentet’oggetto del lavoro riguarda le tratte ferroviarie che collegano Perugia Ponte S. Giovanni, PerugiaS. Anna, Città di Castelloe con Terni. Per lo svolgimento del lavoro ci si è riferiti alla documentazionefornita dalla Regione e raccoltadurantegli incontri con i tecnici della FerroviaCentraleUmbra. Il rapportosi sviluppa secondoi contenutidi seguitoriportati. Nel capitolo 1 vieneanalizzatala tratta PerugiaS. Anna - PerugiaPonteS. Giovanni al fine di individuarne potenzialità di circolazione e possibili programmi di esercizio nell’ambito di scenariche ipotizzano collegamentiad alta frequenzaper la tratta consideratae collegamenti cadenzatiper le altre tratte in direzioneCittà di Castelloe Temi. Come meglio verrà espostonel seguitoun vincolo importantee determinanteè costituto dalla potenzialiti di circolazionedella stazionePonte S. Giovanni nella quale le circolazioni delle Ferroviedello Statodella direttrice Foligno - Terontolasi incontranocon quelle della Ferrovia CentraleUmbra. Nel capitolo 2 viene studiata la tratta Perugia Ponte S. Giovanni - Citi di Castello in relazionealla frequenzamassimaammessaper un servizio cadenzato. 11 capitolo 3 riporta, sulla base dell’ipotesi di istituzione di un collegamento ad alta prestazione Perugia - Terni - Roma Tiburtina, le previsioni dei tempi di percorrenza dell’intera relazione ottenuti mediane l’applicazione di un modello di simulazione della marcia dei treni. Concludeil rapporto il capitolo 4 in cui vengonoriportate le considerazionifmali sui risultati del lavoro svolto. ALL.1 1 1 TRATTA PERUGIA 1.1 Caratteristiche L S. ANNA - PERUGIA PONTE S. GIOVANNI geometriche e di esercizio della tratta : La linea ferroviaria che collega le stazioni di Perugia S. Anna con Perugia Ponte S. Giovanni è stata progettata come linea a scartamentoordinario (mm 1445), con uno sviluppo totale di 5 193 m. La linea è a singolo binario. L’armento è composto sia da traverse sia in legno che in calcestruzzo,poste ad una distanzadi 66 cm e da un strato di ballast di circa 20 cm. Da segnalareche durante i lavori di manutenzionesi prevede la sostituzione delle traversein legno con traversein calcestruzzo,come già effettuato in altre zone dell’impianto. Particolare attenzione ts stata posta anche per quanto riguarda le rotaie vista, l’elevata pendenzache caratterizzatutto il tratto. A causadella pendenze e dello sforzo di trazione sopportato dalle rotaie, in passato,si sono verificati fenomeni di scorrimento del ferro verso il basso.Pertanto sono state poste in opera rotaie di tipo UNI 60. Solo nella stazione di S. Anna sono ancorapresenti rotaie UNI 36. L’armamento così concepito consentedi sopportareun carico pari a 16 tksse. Per le nuove opere, invece, l’armamento potrà sopportareun carico di 22 tktsse. Concepita come linea non elettrificata, l’approvazione fu vincolata all’elettrificazione della stessa. Attualmente la linea non è elettrificata, ma se ne prevede la “rielettrificazione” entro la fine del 2003, così come per le altre tratte, con la realizzazione di una sottostazione elettrica in prossimità della stazione di Ponte S. Giovanni. La tratta è composta,oltre che dalle stazioni sopra citate, anche dalla stazione di Piscille. Posta a 2578 m da Perugia Ponte S. Giovanni, tale stazione viene utilizzata principalmente con funzione di incrocio (fig. 1.1). Le pendenze sono molto elevate. Il dislivello che viene superato è di quasi 220 m su una distanza di 5266 m. Lungo tutta la tratta non si rileva la presenzadi passaggia livello. ALL.1 2 MODALITA’ D’ESERCIZIO PONTE SAN GIOVANNI - PERUGIA S. ANNA 100 50 L -.------ 0 . . 0 -_ I , \ - / / \ / PERUGIA PONTE S. GIOVANNI I 4Okm/h-:... I !. 1.. __ !. -4. _. -d-----~-----L- 40k _’ l I l I l I I 1 I I 0.5 l l 1 1.5 2 2.5 3 I --_ - ---..T ---.-_--- -----. \ / PISCILLE l I 3.5 l : -__ l 415 5 km h PERUGIA S. ANNA !f 4) YE 3 ’ Figura 1.1: limiti di velocità, curve e pendenze della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni. ALL.1 3 . Tratta Perugia Ponte S. Giovanni - Piscille Lo sviluppo della tratta è di 2568 m. In uscita dalla stazione di Perugia Ponte S. Giovanni la linea inizia subito a salire. Le prestazioni sulla tratta sono limitate sia dalla presenzadi curve con raggio minimo di 300 m, sia dalla forte pendenza. La pendenza media è del 38 !%ocon una pendenza massima del 60 %O(valore limite di aderenzanaturale). Questo comporta ovvie limitazioni di velocità in salita per le prestazioni dei mezzi (50 Km@, ma soprattutto in discesa,per la sicurezza, dove non si può superareil limite dei 40 Km& Tratta Piscille - Perugia S. Anna La lunghezza della tratta è di 2615 m. La pendenza media è del 47 !%ocon una pendenza massimadel 60 960.Anche in questo casoi limiti di velocità sono fissati a 50 Km/h in salita ed a 40 Km& in discesa. Si registra anchela presenzadi curve con raggio minimo di 400 m. . . Nella stazione di Piscille è attivo un impianto ACEI e segnalamento hnninoso di avviso, protezione ed uscita. E’ previsto il regime di circolazione in telecomando, in cui il comando degli itinerari è affidato al DCO. Per quanto riguarda i segnali,su entrambi i lati della stazione, sono presenti: l segnalamentodi ingresso: segnaledi Awiso (2 luci e 3 aspetti); segnaledi protezione di prima categoria(2 luci e 2 aspetti). l segnalamentodi uscita: segnaledi itinerario di uscita 1 binario (2 luci e 2 aspetti); segnaledi itinerario di uscita II binario (2 luci e 2 aspetti). Da rilevare che i segnali lato S. Anna si dispongono a via libera solo dopo la formazione di un itinerario di ingresso nella stazione di Perugia S. Anna. Un’ulteriore limitazione delle velocità (30 Km.&) viene imposta nella stazione di Piscille in corrispondenzadi scambi percorsi in deviata dai treni. Vista I’elevata domanda nell’ora di punta si ha una circolazione di 7 treni, 5 verso S. Anna e solo 2 nella direzione opposta. Questo comporta la necessità di effettuare due incroci a Piscille (fig. 1.2). ALL.1 4 ORARIO ATTUALE (07.00 - 08.00) 07.00 (km 07.10 07.20 07.30 07.40 07.50 08.00 . PERUGIA-S.ANNA ; / : : I : : : : : I PISCILLE pYlizòcacooo: . .. l PERUGIA PONTE SGIOVANNI 07.00 07.10 07.20 07.30 Figura 1.2: Orario grafico della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni tra le ore 7.00 e le 8.00 (ora di punta). ALL.1 5 . 1.2 Caratteristiche geometriche e di esercizio della stazione di Perugia S. Anna. La stazione di Perugia S. Anna, posta alla fine della tratta precedentementedescritta, è una stazione di testa compostada 4 binari di stazioneserviti da altrettanti marciapiedi (fig. 1.3). Tanto la lunghezza dei binari quanto la lunghezzadei marciapiedi è variabile. Più precisamente,per i binari 1,II e 111la lunghezzaè di 77 m, mentre per il IV la lunghezza è di 43 metri. Attualmente, con i mezzi a disposizione, si riescono ad inviare treni anche più lunghi del binario di stazione, utilizzando il II binario, partendo,però, solo con l’ausilio del personaledi movimento della stazione, dal momento che la cabina del treno si trova oltre il segnale di partenza e rispettando comunque l’aspetto del segnale,poiché non si va ad occupareil circuito di binario successivo. In questocaso non vi sono, al momento, problemi per la salita e discesadei passeggeripoiché le porte ricadono all’interno dei marciapiedi di stazioneanchecon una doppia composizione. La stazione è dotata di un impianto ACEI, il quale consentela manovra degli scambi e dei segnali dell’intera stazione, Il segnalamento è di tipo luminoso per i segnali di avviso, protezione ed uscita. E’ previsto sia un regime di circolazione presenziato in cui l’apertura del segnaledi partenza è vincolata al consensodel DCO, che un regime autonomo in cui l’Agente di Movimento può operareautonomamente. 1 segnali presenti all’interno ed in prossimità dell’impianto sono i seguenti: l Segnalamentodi ingresso: Segnaledi awiso (2 luci e 3 aspetti) posto a 720 m dal successivosegnaledi protezione; Segnaledi protezione di prima categoria (3 luci e 4 aspetti) posto a 747 m dai segnali di arresto. l Segnalamentodi uscita: Segnale di itinerario di uscita 1, II e 111binario (2 luci e 2 aspetti) posto a 77 m dal segnaIedi arresto; Segnaledi itinerario di uscita IV binario (2 luci e 2 aspetti) posto a 43 m dal segnale di arresto. Come si vede, non viene rispettata la distanza di 1200 m (come previsto dalla normativa FS) fra il segnale di avviso e quello di protezione, ma questo non crea problemi vista la limitazione della velocità Un’ulteriore limitazione della velocità (30 Km&) viene imposta nella stazione in corrispondenzadi scambi percorsi in deviata. ALL.1 6 PERUGIA - S. ANNA 43m 77 m 670 m 720m Figura 1.3: Piano schematico della stazione Perugia S. Anna ALL.1 7 . 1.3 Capacità di circolazione della stazione di Perugia S. Anna e della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte s. Giovanni 1.3.1 Capacita di circolazione della stazione di Perugia S. Anna La stazione di Perugia S. Anna svolge principahnente la funzione di terminale della linea. Poiché la linea è a semplice binario ed i binari disponibili per le funzioni di sosta, salita e discesadei passeggerie inversione della marcia sono quattro la capacitàdel terminale dipende quasi esclusivamentedalla capacitàdella linea. Nell’ipotesi di utilizzare due dei quattro binari per le funzioni di capolinea con riferimento alla figura 1.4 si può calcolarela capacitàC con la seguenterelazione P=2 T tp +tm +tpi +tm avendo indicato con T: tempo di riferimento; tpu: tempo di percorrenzadal terminale alla stazionedi incrocio; tpi: tempo di percorrenzadalla stazione di incrocio al terminale; tm: tempo di manovra degli apparati per la predisposizione degli itinerari. Assumendo tempi di manovra di 60s e tempi di percorrenza di 270s e 24Os,rispettivamente per l’uscita e l’ingresso dal terminale, si ottiene una capacità oraria di 11,4 trenih e di 205 treni/giomo con riferimento ad un periodo di servizio di 18 ore. ‘t Figura 1.4: Schema di esercizio della stazione Perugia S. Anna con linea semplice binario ALL.1 8 In modo analogo è possibile determinare la capacità del terminale nell’ipotesi di linea a doppio binario (come ipotizzato nel paragrafo 1.5). In questo caso i tempi di percorrenza dipendono dalla posizione dei segnali di avviso e di protezione della stazionee dal criterio di liberazione dell’itinerario di uscita. Lo schemadi riferimento, riportato nella figura 1.5, è costituito da due binari di stazione che possono essere utilizzati indifferentemente per la sosta e la partenza tramite due comunicazioni, che collegano i binari di linea, poste all’ingresso della stazione; esso comprende: lv: distanzadi visibilità del segnaledi awiso; /b: distanzatra il segnaledi avviso ed il segnaledi protezione; Id: estensionedella zona dei deviatoi; 1,: distanzatra segnaledi partenza e termine dei binari di stazione. La potenzialità di circolazione C può essereespressadalla seguenterelazione P=2 T t, +t, +toi it, avendo indicato con T: tempo di riferimento; t,: tempo di occupazionedell’itinerario di uscita; toi: tempo di occupazionedell’itinerario di ingresso; t,: tempo di manovra dell’apparato di stazione per la predisposizionedegli itinerari. Assumendouna distanza di visibilità di 200m, una distanza tra i segnali di avviso e protezione di 300m, una estensionedella zona deviatoi di 15Omed una distanzatra il segnaledi partenza ed il termine dei binari di stazione di 150m si ottiene una potenzialità pari a 20,6 treni/ora e di 370 treni/giomo con riferimento ad un periodo di servizio di 18 ore. la t -pl7 .I’r Figura 1.5: Schema di esercizio della stazione Perugia S. Anna con linea doppio binario ALL.1 9 1.3.2 Capacith di circolazione della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte s. Giovanni La linea Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni è a semplice binario ed è suddivisa in due tratte delimitate dalla stazione intermedia di Piscille dotata di due bii che consentono l’effettuazione di manovre di incrocio tra treni che marciano in verso opposto. La capacitadi circolazione delle due tratte può esserevalutata tramite la relazione T Ps2 fgl +t, +rpz +rm avendo indicato con T: tempo di riferimento; tpl, t,,2:tempi di percorrenzadella linea nei due versi; t,: tempo di manovra degli apparati di stazione per la predisposizionedegli itinerari. Assumendo i valori dei tempi di percorrenza attualmente previsti nell’orario si ottiene per entrambi i tratti un valore di potenzialità oraria pari a 11,4 treni/ora e di potenzialità giornaliera pari a 205 treni/giomo con riferimento ad un periodo di servizio di 18 ore. Nel caso di doppio binario la capacità complessiva può esserevalutata utilizzando il Metodo UIC per il calcolo della potenzialita delle linee ferroviarie basatosulla relazione P=2 T tJh +t, +t, avendo posto T: tempo di riferimento; t+,: intervallo medio di distanziamento minimo tra i treni (calcolato per una velocità media di 30 kmih e sezioni di blocco di 600m); tRI:margine di ampliamento (assuntopari a 0,6t$,,) t,: tempo supplementare(assuntopari a 0,5 minuti) t,,,:tempo di manovra degli apparati di stazione per la predisposizione degli itinerari. Per la tratta si ottiene una potenzialità oraria complessiva della linea a doppio binario pari a 27 treni/ora ed una potenzialità giornaliera pari a 486 treni&iorno con riferimento ad un periodo di servizio di 18 ore. Nell’ipotesi di raddoppio la stazione di Piscille può essereconsiderata una semplice fermata. La capacità di circolazione viene calcolata in modo analogo a quella della linea tenendo presenteil tempo di sostanella valutazione dell’intervallo minimo tra i treni. In tal modo si ottiene il valore di potenzialità oraria di 21 treni/ora e di potenzialità giornaliera di 387 treui/giomo con riferimento ad un periodo di servizio di 18 ore. ALL.1 10 1.4 Caratteristiche geometriche e di esercizio della stazione di Perugia Ponte S. Giovanni Di proprietà delle FS, la stazione di Perugia Ponte S. Giovarmi riveste un ruolo fondamentale per la circolazione dei treni della FCU. La stazione riceve le linee provenienti da Foligno (FS) e Umbertide (FCU) dal lato est, e quelle da Terontola (FS), Terni e Perugia S. Arma (FCU) dal lato opposto (fig. 1.6). Nella stazioni si svolgono, oltre alle funzioni di sosta e transito, anche quelle di incrocio ed inversione di marcia. La stazione consta di 6 bii di stazione, anche se il VI binario viene utilizzato solo per la sostaod il ricovero dei mezzi, dal momento che viene gestito con uno scambio a mano. Come si rileva dal piano schematico, la lunghezza del 1 binario di stazione è di 268 m ed è servito da un marciapiede con una lunghezza di 198 m; il II e III binario sono lunghi 300 m e sono serviti da un marciapiede di 230 m; infine, il IV e V binario sono lunghi 160 m e sono serviti da un marciapiede di pari lunghezza. Sono previsti lavori di ristrutturazione volti all’el iminazione del VI binario in maniera tale da allargare i marciapiedi di stazione ed ospitarvi le uscite del sottopasso di prossima realizzazione. Nella stazione è attivo un impianto ACEI, il quale consente la manovra degli scambi e dei segnali dell’intera stazione. Il segnalamento è di tipo luminoso per i segnali di avviso, protezione ed uscita. 1 segnali presenti all’interno ed in prossimità dell’impianto sono i seguenti: 0 segnalamentodi ingresso: segnaledi avviso; segnaledi protezione di prima categoria. l segnalamentodi uscita: segnaledi itinerario di uscita per tutti i binari. Sempredal piano schematicoprecedentementeindicato, si è rilevata la posizione dei segnali. In ingressoda Umbertide il segnaledi avviso è posto al Km 27+779 (progressivaFS), mentre quello di protezione al Km 28-r-773(progressiva FCU), la distanza reciproca è di 1003 m, mentre la distanza dal segnaledi protezione a quello di arresto è di 603 m. In ingresso da Terni il segnale di avviso è posto al Km 30+720 (progressiva FCU), mentre quello di protezione al Km 30+010 (progressiva FCU), la distanza reciproca è di 710 m, mentre la distanza dal segnaledi protezione a quello di arresto è di 827 m. In ingressoda S. Anna il segnaledi awiso è posto al Km l-t700 (progressivaFCU riferita alla progressivazero di Ponte S. Giovanni), mentre quello di protezione al Km 0+590 (progressiva FCU riferita alla progressiva zero di Ponte S. Giovarmi), la distanza reciproca è di 1110 m, mentre la distanza dal segnaledi avviso a quello di arresto è di 713 m. ALL.1 11 PERUGIA PONTE S. GIOVANNI PIANO SCHEMATICO Dl RIFERIMEHTO . . Figura 1.6 Piano schematico della stazione Perugia Ponte S. Giovanni . ALL.1 12 1.5 Capacith di circolazione della stazione di Perugia Ponte S. Giovanni A seguito di osservazioni si sono rilevate le effettive circolazioni nella stazione di Ponte S. Giovanni relative alla situazione attuale. 1 binari II e 111sono riservati ad uso esclusivo delle FS, mentre il IV e V vengono destinati all’uso della FCU ed il 1 è di uso promiscuo. Attualmente tutti i treni da e per Umbertide hanno come destinazione Perugia S. Anna, venendo inoltrati sui binari IV e V, ma potrebberoessereinoltrati anche sul 1. Così anche per i treni da e per Terni, per cui, vista la necessitadi inversione, si è portati ad utilizzare anche il 1 binario. Per i convogli da e per S. Anna si utilizzano invece solo i binari IV e V. Ai fini dello studio della capacita di circolazione è stata necessariala compilazione di una matrice (matrice del itinerari) in cui vengono riportate, con dei simboli convenzionali, le incompatibilità: l A: confronto dell’itinerario con se stesso; l X: incrocio fra due itinerari; l 2: convergenzafra due itinerari; 0 U: urto frontale fra treni su itinerari opposti; l S: divergenza fra itinerari; l D: proseguimento fra itinerari posti in successione(solonel caso di treno in uscita e l’altro in ingresso); l *: compatibilità fra itinerari. Prima di descrivere il modello utilizzato per il calcolo della capacita del nodo in questione, è opportuno osservare che il valore della potenzialità individuata è un valore teorico, che dipende oltre che dalla configurazione dell’impianto, anche dalla composizione dei flussi di circolazione. Va comunque osservato che essa consente di esprimere delle valutazioni per l’esercizio comparabili tra i vari scenari e valutare gli eventuali punti deboli. La calibrazione dei modelli è stataeffettuata sulla basedei valori di traffico attuali. Si fa presenteche per i tempi di utilizzo si assumeun valore pari a 24 ore e si terra conto della chiusura e della sospensione del servizio utilizzando opportuni valori del coefficiente di utilizzazione. In particolare, per quanto riguarda la composizione del materiale rotabile, l’aliquota dei treni in sosta o in transito in ciascuna stazione, la ripartizione dei flussi nelle diverse direzioni, l’individuazione del tempo di utilizzo degli impianti nell’arco dell’intera giornata, si sono assunti i valori desunti dall’orario ufficiale, oppure si è tenuto conto di valori diversi, in base alle ipotesi formulate per gli scenari successivamentedescritti. Il modello consente, infatti, la valutazione della potenzialità ed il successivo confronto dei flussi di utilizzazione per diverse assegnazionie scenari d’esercizio ipotizzabili. Ai fini del calcolo della potenzialità della stazione si utilizza il metodo di Potthoff. Il metodo di Potthoff prevede l’utilizzazione del numero di treni per ciascun itinerario, e la determinazione dei tempi di interdizione al fine del calcolo del coefficiente di utilizzazione ut. Per la determinazione della potenzialità, si fissano i valori delle percentuali j3i dei treni che utilizzano ciascun itinerario e si calcolano i tempi di interdizione, rilevati con l’utilizzo della matrice degli itinerari, si determina poi, per fissati valori limiti del coeffkiente di utilizzazione, il valore della potenzialità C sia per l’ora di punta che per l’intera giornata. ALL.1 13 Ut: coefficiente di utilizzazione; T: tempo di riferimento; pi: percentuali di treni per itinerario; tu: tempo di interdizione dell’itinerario i rispetto all’itinerario j, essendoi e j due itinerari tra loro incompatibili. La sommatoria è estesaa tutte le coppie di itinerari incompatibili. 1 tempi di interdizione vengonocalcolati, in via approssimata,uguali per ciascunacategoria di interferenza, ma sono calcolati tenendoconto di eventuali soste. 1 valori delle percentuali pi dei treni che utilizzano ciascun itinerario sono stati determinati in baseall’orario ufficiale. L’intervallo di riferimento per l’ora di punta è stato assuntopari a 60 minuti, mentre il tempo di riferimento dell’intera giornata è fissato pari a 24 ore. Occorre sottolineare che l’interdizione delle circolazioni nelle stazioni, per chiusura e manutenzione,rientra nel coefficiente di utilizzazione Uf. Th = 3600 Tg = 86400 [s] [s] Per ogni intervallo (ora di punta e intera giornata) sono stati assunti due valori del coefficiente di utilizzazione, uno limite ed uno più prudenziale. Tali valori tengono conto delle approssimazioni contenute nel metodo, delle necessita di evitare la possibilità di perturbazione e di garantire margini per le manovre e per le sospensionidel servizio. L’intervallo dei valori del coefficiente di utilizzazione sia per l’ora di punta che nella giornata ‘. e. 4, = 0.6 Uh2 = 0.8 ut,, = 0.3 ut,* = 0.4 Solo nel caso di servizio estremamente cadenzato e con la riduzione al minimo delle interferenze (nel caso del raddoppio delle tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni) si posso aumentaretali valori. Si possono adottare valori massimi di 0,95 per l’ora di punta e fino a 0,6 per l’intera giornata. Nello schema di figura 1.7 sono riportati il numero dei treni che circolano nell’ora di punta (7-8 ) nella stazione di Perugia Ponte S. Giovanni. ALL.1 14 STAZIONE PERUGIA PONTE S. GIOVANNI . SCENARIO ATTUALE FOLIGNO UMBERTIDE Figura 1.7 Schemadì esercizio della stazione Perugia Ponte S. Giovanni nella situazione attuale (scenario di riferimento) L’assegnazioneè statafatta tenendo in considerazionequanto detto precedentemente. Più in particolare i 2 treni in arrivo da Terni vengono mandati sul IV binario, da dove, dopo avere effettuato le operazioni necessarieper l’inversione del sensodi marcia, proseguonoalla volta di S. Anna. 1 2 treni provenienti da Umbertide sono accolti sul V binario e da li proseguono sempre in direzione di S. Anna. Per quanto riguarda, invece, i treni che provengono da S. Anna si rileva che uno solo prosegue alla volta di Umbertide e viene instradato sul IV binario, mentre quello che si attesta a Ponte S. Giovanni sul V. Nel calcolo si è tenuto conto, owiamente, della presenzadi 3 treni in servizio sulla linea FS. Nella figura 1.8 sono riportati i valori della capacità nella situazione di riferimento e vengono confrontati con i valori di utilizzazione attuale. ALL.1 15 .._. _.~..--.-- Capacità Oraria 8Mn 20,o : ‘8 Max 0 Attuale!, Ch [tfeni/ora] 8 Mn IO,9 8 rvtax 14,6 10 0 Attuale ’ Capaciti Giornaliera /wMn ;i iI ;/ io L Attuale!’:/ /8Max 8Mn I I Cg [trerdgiorno] ] 131 !8M= ) 10 Attuale 175 1 I 1 / I 90 Figura 1.8 Capacità oraria e giornaliera della stazione Perugia Ponte S. Giovanni nella situazione attuale (scenario dì riferimento) ALL.1 16 Come si vede dai grafici di figura 1.8 essendo la stazione prossima al limite della sua capacità, eventuali tentativi per il miglioramento del servizio, soprattutto per quanto riguarda l’ora di punta, potrebbero risultare poco incisivi se non si prendesse in considerazione il raddoppio della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni (fig. 1.9). In tal caso si può riuscire ad istituire un servizio cadenzatocon intervalli dell’ordine di 10 minuti per ciascun sensodi marcia. Questo intervento (fig. 1.lO) comporta però, oltre che il raddoppio della tratta, anche la realizzazione di un nuovo terminale per l’inversione di marcia per il treni in servizio da S. Anna al nuovo terminale. L’area individuata, ad est di Perugia Ponte S. Giovanni, sulla linea diretta ad Umbertide, consentirebbe,oltre che la realizzazione di questo terminal ferroviario (di seguito denominato Terminale Est), anche la realizzazione di un parcheggiodi scambio per i mezzi privati e di un terminale per le autolinee in servizio locale e regionale. PERUGIA PONTE S. GIOVANNI PIANO SCHEMATICO 1 I uC TERNI \’ t \ / \ / ‘v TERONTOLA i \ Figura 1.9 Piano schematico della stazione Perugia Ponte S. Giovanni nel1 ‘ipotesi di raddoppio della tratta Perugia Ponte S. Giovanni - Perugia S. Anna. ALL.1 17 . TERMINALE EST PIANO SCHEMATICO DI RIFERIMENTO PERUGIA PONTE S. GIOVANNI I 4 I Ia _ / oi CllTA’ DI CASTELLO Cll-ì’A’ DI CASTELLO TERMINALE PERUGIA PONTE S. GIOVANNI TERONTOLA FS f FOLIGNO FS Figura 1. IO: Piano schematico e localizzazione del Terminale Est ALL.1 18 1.6 Ipotesi di scenari: Gli scenari ipotizzati per la definizione dei programmi di esercizio si basano sulla riorganizzazione delle circolazioni e sulla realizzazione di interventi infrastrutturali necessari per potenziare la capacitadi circolazione. In particolare lo scenario 1 prevede la riorg anizzazione dell’esercizio introducendo un orario cadenzato bilanciato nelle due direzioni sulla tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni che consenta lo sfruttamento della capacita di circolazione della linea. L’infrastruttura rimane sostanzialmente inalterata. Questo scenario, di minimo intervento, è stato studiato con riferimento alla tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni ed alla capacitadi circolazione della stazione Perugia Ponte S. Giovanni. Per i servizi gestiti dalle FS si consideraun incremento dei servizi offerti di circa il 10%. Lo scenario 2 prevede, a livello di interventi infrastrutturali, il raddoppio della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni e l’utilizzazione dei 2 tronchini sud (lato Terontola) della stazione Perugia Ponte S. Giovanni per la funzione di terminale dei collegamenti con la linea in direzione Todi e Terni. Lo scenario 3 è analogo al 2. Si differenzia per la realizzazione del Terminale Est nel quale vengono attestatele relazioni con Todi e Terni e quelle con Perugia S. Anna. Nella tab. 1.l è riportato il riepilogo degli scenari considerati; nelle figure 1.11+1.16 si riportano gli schemi di esercizio e le capacita di circolazione della stazione di Perugia Ponte S. Giovanni nei vari scenari considerati. Tab. 1.1: Descriz e degli scenari Scenariodi riferimento Piano schematico Piano schematicodi riferimento Scenario 1 ?3cenario2 Scenario3 Programma esercizio Tratte FCU: Orario attuale Tratte FS: Orario attuale Piano schematico di Tratte FCU: Grario cadenzatoe bilanciato riferimento nelle direzioni. Tratte FS: Orario attuale aggiornato (+lO%) Piano schematico 1: Tratte FCU: Qrario cadenzatoe bilanciato Raddoppio del binario tra nelle direzioni; utilizzazioni dei Perugia S. Anna e Ponte S. tronchini sud per il sevizio da e Giovarmi per Terni Tratte FS: Orario attuale aggiornato (+lO%) Tratte FCU: Piano schematico 1: Inserimento del doppio binario Orario cadenzatoe bilanciato tra Perugia S. Anna e Ponte S. nelle direzioni Tratte FS: Giovanni Grati0 attuale aggiomato(+lO%) ALL.1 19 STAZIONE PERUGIA PONTE S. GIOVANNI SCENARIO1 Figura 1. Il: Schema di esercizio della stazione Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario 1 Capacità Oraria 40,o 20,o RMtl mhllax w rq utrut Il,4 15.2 Capacità io Uiio 1 126 Giornaliera -._I Figura 1.1;. Capacità oraria e giornaliera della stazione Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario 1 ALL.1 20 . c STAZIONE PERUGIA PONTE S. GIOVANNI SCENARIO 2 7 c TERNI - .,,, .......... .:,...+.: D FOLIGNO TERONTOLA Il UMBERTIDE B Figura 1.13: Schema di esercizio della stazione Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario 2 Capacità Oraria 40,o L HMn 20,o n Max q UtilkZO o,o Capacità Giornaliera ImMn I 227 l Figura 1.14: Capacità oraria e giornaliera della stazione Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario 2 ALL.1 21 STAZIONE PERUGIA PONTE S. GIOVANNI SCENARIO 3 -- c TERNI Figura 1. IS: Schema di esercizio della stazione Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario 3 Capacità Oraria lmwl I .h+ax I q lHizzoI 16,l 19.6 l I 19 Capacità Giornaliera Figura 1.16: Capacità oraria e giornaliera della stazione Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario 3 ALL.1 22 1.7 Ipotesi di Programmi di esercizio L’aumento della frequenza (con relativo incremento della capacità) e l’ottimizzazione del servizio da prevedersi tra le stazioni di Ponte S. Giovanni e S. Anna ha indotto a proporre diversi possibili programmi di esercizio.. Si ritiene che l’istituzione di un servizio cadenzato e con intervalli di tempi fra due treni dell’ordine dei 10 min induca un incremento della domandadi trasporto sulla tratta. Questaipotesi di esercizio è percorribile solo se si effettua il raddoppio tra Perugia S. Anna e Ponte S. Giovanni. Considerando opportuno l’istituzione di tale un servizio, si è dapprima valutata la capacità della tratta con il servizio attualmente offerto e quindi si è proceduto al calcolo della capacità dello scenario 3. Nelle figure 1-17 e 1.18 vengono riportati i valori della capacità Cl e CZ ottenuto con il modello di calcolo descritto nel paragrafo 1.5, corrispondenti rispettivamente ai Ut, ed U?2del coefficiente di utilizzazione. Particolare attenzione è stata posta per il periodo dell’ora di punta in cui si concentra un’elevatapresenzadi pasieggeri. Si sono individuate le fasceorarie 6-9, 12-15 e 16-l 9 come quelle in cui si registra la massima concentrazionedella domanda(ora di punta). Altro aspetto considerato è stata l’introduzione di un servizio ad alta prestazione Ponte S. Giovanni - Terni - Roma con cadenzamentodi 120 min. 1.7.1 Capacith complessiva della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario di riferimento Dai calcoli della capacità eseguiti per ogni singolo elemento che compone la tratta si osserva che, nella situazione attuale con la linea a semplice binario fra Ponte S. Giovanni e S. Anna ed una circolazione di 7 treni nell’ora di punta (scenario di riferimento), l’elemento critico del sistema risulta la stazione di Perugia Ponte S. Giovanni (fig. 1.17) con un utilizzo di 10 treni (FS e FCU) nell’ora di punta ed una capacitàvariabile fra 10,9 e 14,6 treni/ora. 1.7.2 Capacita complessiva della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario 3 Lo scenario3 prevede il raddoppio della linea S. Anna - Ponte S. Giovanni fino al terminale est ipotizzato. L’intervallo minimo è di 10 min. Anche in questo caso il valore di utilizzazione prossimo alla capacità si registra nella stazione di Perugia Ponte S. Giovanni con un utilizzazione oraria di 18 treni/ora ed una capacità limite di 20 treni/ora. Da rilevare che questasituazione consenteun utilizzo doppio rispetto al casoprecedente. ALL.1 23 . PERUGIA S. ANNA - PERUGIA PONTE S. GIOVANNI (SINGOLOBINARIO) CAPACITA’ GIORNALIERA 8 500 B 2 400 iz t 300 200 CAPACITA’ ORA Dl PUNTA g 30 & 25 20 1 STAZONE II-- Figura 1.17: Capacità oraria e giornaliera della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario dì riferimento ALL.1 24 PERUGIA S. ANNA -PERUGIA PONTE S. GIOVANNI (DOPPIO BINARIO) CAPACITA’ GIORNALIERA 2 iE E 300 200 100 0 CAPACITA’ ORA Dl PUNTA . oOr 0 0 0 I I I Figura 1.18: Capacità oraria e giornaliera della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario 3 ALL.1 25 1.7.3 Programma nello scenario 1 di esercizio della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni Nello scenario 1 non vengono apportatemodifiche al piano del ferro. Il programma di esercizio ipotizzato di 4 treni cadenzati ad intervalli regolari omogenei per ciascun sensodi marcia. Il tempo di percorrenzaè di circa 10 minuti da S. Anna a Ponte S. Giovanni e circa 8 minuti nella direzione opposta. L’esercizio ipotizzato è 2 treni/ora da e per Umbertide, 1 treno/ora da e per Terni, a cui si aggiunge 1 altro trenoIh con servizio limitato Ponte S. Giovanni - S. Anna. Per questo ultimo servizio la sostaconsiderata è di 6,5 min nella stazione di S. Anna e di 4,5 min nella stazionedi Ponte S. Giovanni (fig. 1.19). DIAGRAMMA Dl MARCIA (> PERUGIA-SANNA Wl 0 ’ [km> - [km> PONTE PONTE S.GIOVANNI t 0 W-1 35 min PISCILLE 28 25 30 35 min ( ... ) TEMPI DI PERCORRENZA [ .._] TEMPI Dl SOSTA Figura 1.19: Programma di esercizio della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario 1 ALL.1 26 1.7.4 Programma di esercizio della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni negli scenari 2 e 3 Gli scenari 2 e 3 prevedono il raddoppio della tratta S. Anna - Ponte S. Giovanni e la realizzazione del terminale est (piano schematico1). Nello scenario 2 si ipotizza un programma di esercizio che prevede la realizzazione di un servizio ad alta prestazione(Ponte S. Giovanni - Terni - Roma) che si attestanei tronchini sud della stazione di Perugia Ponte S. Giovanni con intervalli di 120 min. Un servizio ordinario Ponte S. Giovarmi - Todi con intervalli di 60 min. Il servizio S. Anna - Ponte S. Giovanni - Terminale est awiene sui binari IV e V specializzati per sensodi marcia. 1 flussi sono omogenei nelle due direzioni e l’intervallo l?a i treni è di 10 min (fig. 1.20). Nello scenario 3 si ipotizza un programma di esercizio che prevede la realizzazione di un servizio ad alta prestazione (Ponte S. Giovanni - Terni - Roma) che, anziché attestarsi nei tronchini sud della stazione di Perugia Ponte S. Giovanni prosegue fino al terminale est, semprecon intervalli di 120 min. Un servizio ordinario S. Anna - Todi con intervalli di 60 min. Il servizio S. Anna - Ponte S. Giovanni - Terminale est awiene sui binari N e V specializzati per sensodi marcia. 1 flussi sono omogenei nelle due direzioni e l’intervallo fra i treni è di 10 min. Il programma di esercizio previsto è indicato nella figura 1.20. Per i treni in servizio sulla tratta S. Anna - Terminale est si prevede l’utilizzo di materiale leggero. Si individuano di seguito le caratteristiche (tab. 1.2) richieste a questo servizio facendo riferimento a materiale rotabile attualmente in commercio. S. Giovanni Tab. Al fine di determinare il parco veicoli necessariper effettuare il servizio tra Perugia S. Arma e Perugia Ponte S. Giovanni con il proseguimento verso il nuovo terminale est si è calcolato il tempo di giro tg necessarioper percorrere l’intera tratta andatae ritorno che risulta pari a *g = t* + t2 + 2 * tipnj con tl, t2: tempo di percorrenza della tratta (nei due versi) Ponte S. Giovanni - S. Arma calcolato in 10 min a cui andranno aggiunti ulteriori 4 minuti per il tratto tra Ponte S. Giovanni e il terminale est per un tempo totale di 14 min, ALL.1 27 . tempo di inversione di marcia del treno assuntopari a 8min. In basea quanto detto il valore del tempo di giro tg è di 44 min. ti,lv: Per ottenere il numero di veicoli necessariall’effettuazione del servizio è necessariodividere il valore del tempo di giro tg per l’intervallo dt (10 min) della cadenza del servizio ed approssimarloper eccessoall’intero. Dai calcoli risulta un valore minimo di 5 veicoli per l’effettuazione del servizio desiderato. Il numero di veicoli dovrà essereaumentato almeno di una ulteriore unità per tenere conto del tempo di mancatautilizzazione per manutenzioneo di eventuali avarie. PROGRAMMA DI ESERCIZIO - SCENARIO 2/3 10 [> PERUGIA-SA 20 / ! :, ‘i’ 60 [min] I i . : I 7 piG-Sè> )km> - : ! l ; ! ‘: i : ; j ’ ! :. PlscILi.E il; ’ I \ jj:, 8; ! : : ’ i / Ii 1::; ’ I : ! ;:; , j / & PERUGIA ‘ONTE S.GlOb 60 [min] 0 Figura 1.20: Programma di esercizio della patta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni negli scenari 2-3 . ALL.1 28 2 TRATTA PERUGL4 PONTE S. GIOVANNI 2.1 Caratteristiche - CITTA DI CASTELLO geometriche e di esercizio della tratta La tratta si sviluppa per un’estensione di 52.141 m interessando i comuni di Perugia, Umbertide e Città di Castello. A Città di Castello la linea prosegue fino a Sansepolcro in Toscana(provincia di Arezzo). La tratta presentauno scartamentoordinario (1445 mm) ed è a semplice binario. Allo stato attuale non è elettrificata ma se ne prevede l’elettrificazione entro l’anno 2003 contestualmente alla realizzazioni di 2 sottostazioni (Città di Castello e Umbertide) più un’ulteriore sottostazionenel comune di Sansepolcro. In alcuni tratti la linea è stata completamente rinnovata, in altre sono in corso interventi di manutenzione. In particolare l’armamento è stato completamenterinnovato nel tratto Umbertide - Città di Castello con l’adozione di lunghe barre saldate(binario UNI 50) e traversein calcestruzzoche garantisconoil transito di veicoli con carico per assepari a 22 t/asse. Nel rimanente tratto Perugia Ponte S. Giovanni - Umbertide, invece, l’armamento è ancora composto da traversein legno e barre tradizionali con limite al carico per assepari a 16 tksse. Le pendenze sono molto varie e spesso si registrano pendenze notevoli che, associate alla presenza di curve con raggio particolarmente piccolo, ne limitano, in alcuni tratti le prestazioni. La situazione presentata nelle figure tiene conto di interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria all’armamento, tali da portare miglioramenti rispetto alla situazione esistente e che presumibilmente sarannoconclusi entro il 2003. In tal modo si aumenta la velocità massima della linea da 90 a 120 Km/h. Questatipologia di armamentoconsentirebbeanche percorrenzefmo a 140 Km/h, ma la presenzadi manufatti di non recenterealizzazione ne suggerisce,appunto, la limitazione a 120 Km& Si prevede, lì dove la linea lo consente, il raggiungimento di 140 Km/h per il recupero di eventuali ritardi. La velocità di transito nelle stazioni aumenta da 60 a 120 Km/h per gli itinerari in corretto tracciato (anche se prudenzialmente si prevedeil passaggionelle stazioni per i treni in transito a 90 Km/h), mentre, quando si percorrono scambi in deviata rimane invariata a 30 Km/h. Nella tratta fra Perugia Ponte S. Giovarmi ed Umbertide in diversi zone si raggiunge la velocità massima di 120 Km/h prevista; il valore più piccolo della velocità massima è di 75 Km/h proprio nella tratta a ridosso di Ponte S. Giovanni in cui si registra un raggio di curva minimo di 300 m. La pendenzamassima in questatratta è del 16%0 (fig. 2.1). Nel tratto fra Umbertide e Città di Castello la massima velocità prevista è di 90 Km/h, con raggio di curva minimo di 300 m. Anche in questatratta la pendenzamassima afhontata è del 16% (fig. 2.2). Lungo la tratta sono presenti 11 stazioni (compresequelle di estremità) e 11 fermate. Tutte le stazioni risultano impresenziate e quindi sotto la giurisdizione di un DCO, eccetto Umbertide che risuha sededi DU con giunto telefonico. Entro la fine del 2001 tutta la tratta sarà dotata di Blocco Automatico Conta Assi. Altro intervento in atto, legato alla sicurezza, riguarda lo spostamento dei segnali di protezione e di awiso in modo tale che, in corrispondenza di ciascuna stazione, si abbia una distanza non inferiore a 1200 m Fa detti segnali e 600 m fra il segnale di avviso e quello di arresto. Nonostantei notevoli sforzi da parte dell’Amministrazione volti all’eliminazione dei passaggi a livello, alcuni di essi rimarranno in essereanchedopo il 2003. ALL.1 29 . In particolare, nella tratta consideratarimarranno in essere5 P.L., di cui 4 in corrispondenza di stazioni o fermate ed uno solo in linea. Oltre Città di Castello rimarranno attivi altri 5 P.L. Nella tab. 2.1 sono riportati alcuni dati caratteristici delle stazioni. Tab. 2.1: Tratta Perugia Punte S. Giovanni - Citth di Castello - descrizione delle stazioni ALL.1 30 MOOALITA’ D’ESERCIZIO PERUGIA PONTE SAN GIOVANNI - UMBERTIDE ._ .+,5.. +i2’ +6 PERU(3lA PONTE S. QIOVANNI ‘- ‘. _. . _. .- .__42 _ .__ .+10. . :.. ._.+,4 -- +,o +10.. PAJJQZACCIA +6 MONTECORONA Figura 2.1: limiti dì velocità, curve e pendenze della tratta Perugia Ponte S. Giovanni - Umbertide ALL.1 31 . I . - - -- 8 1 2.2 Verifica della frequenza e ipotesi di programma di esercizio In base ai dati a disposizione è stato elaborato un programma di esercizio del quale si è riportato il diagramma di marcia nella figura 2.3 nell’ipotesi che i treni fermino in tutte le stazioni e le fermate della tratta. L’obbiettivo è I’effettuazione di un servizio cadenzatoogni trenta minuti. Dai calcoli eseguiti si rileva che la tratta critica è S. Secondo - Città di Castello con una lunghezzadi 6.897 m. 1 tempi di percorrenza critici si rilevano, invece, per le seguenti tratte Ponte S. GiovanniPonte Felcino; Ponte Felcino - Ponte Pattoli; S. Secondo- Città di Castello, con un tempo di percorrenza minimo di 8 minuti, che tiene conto delle fasi di moto vario in partenza ed in arrivo. In basea quanto detto l’intervallo minimo fra il passaggiodi due treni viene così calcolato: At min=t, +f, +2*tp tempo di invio treni uguali al tempo critico rilevato di 8 min, fp: tempo di preparazionedell’itinerario assuntopari a 30 s. tl=tz=t,,: Per cui l’intervallo minimo dtmjnfra treni risulta pari a 17 min. Al fine di determinare il parco veicoli necessariper effettuare il servizio tra Perugia Ponte S. Giovarmi e Città di Castello si è calcolato il tempo di percorrenzadell’intera tratta. Nel caso in cui il treno effettui tutte le fermate il tempo calcolato per la percorrenzadi questa tratta è di 67 min. Si determina in tempo di giro tg come: % = tl + t* + 2 * tim tl, t2: tempo di percorrenzadell’intera tratta per i due versi stimato in ti,,,,: tempo di inversione di marcia del treno assuntopari a 8min. In basea quanto detto il valore del tempo di giro tg è di 150 min. 67 min, Per ottenere il numero di veicoli necessariall’effettuazione del servizio si divide il valore del tempo di giro tg per l’intervallo LU (30 min) della cadenza del servizio e approssima per eccessoall’intero. Dai calcoli risulta un valore minimo di 5 veicoli per l’effettuazione del servizio desiderato. Il numero di veicoli dovrà essereaumentato almeno di una unita per tenere conto del tempo di non utilizzo per manutenzione o di eventuali avarie. ALL.1 33 DIAGRAMMA DI MARCIA 1km ZWX?~>+ >-VILLA PONTE FELCINO PlTlGNANO km 17+460 >- PONTE PATTOLI km 14+380 >- S. BARTOLOME L km S+WI >+-- PAlAZZACClA >1 km O+OOO >- MONTE CORONA UMBERTIDE Figura 2.3: Programma dì esercizio della tratta Perugia Ponte S. Giovanni - Città dì Castello negli scenari I-2-3 ALL.1 34 3 TRATTA PERUGIA 3.1 Caratteristiche - TERNI geometriche e di esercizio della tratta La tratta si sviluppa per un’estensionedi 78333 m interessandoi comuni di Perugia, Deruta, Marsciano, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio, Todi, Acquasparta, Massa Martana, Sangemini, Montecastrilli e Terni. La tratta presentauno scartamentoordinario (1445 mm) ed è a semplice binario. E’ allo studio il raddoppio della linea limitatamente alla tratta suburbanaCesi e Terni. Allo stato attuale non è elettrificata ma se ne prevede l’elettrificazione entro l’anno 2003 contestualmentealla realizzazioni di 3 sottostazioniad Acquasparta,Marsciano e Terni. In alcuni tratti la linea è statacompletamenterinnovata, in altre è in corso di manutenzione. In particolare 1’armamento ancora è stato rinnovato e presentatraversein legno nel tratto Todi - Sangemini. Nel tratto Marsciano - Deruta il rinnovo è stato effettuato con l’adozione di lunghe barre saldate (binario LINI 50) e traverse in calcestruzzoche consentonola circolazione di veicoli con carico per assepari a 22 t/asse. Nel restati parti della tratta in questione, invece, l’armamento è ancora composto da traverse in legno e barre tradizionali limite per il carico per assepari a 16 tksse. Le pendenze sono molto varie e spesso si registrano pendenze notevoli che, associate alla presenza di curve con raggio particolarmente piccolo, ne limitano in alcuni tratti, le prestazioni. La situazione presentatanelle figure 3.l, 3.2, 3.3 tiene conto di interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, all’armamento, tali da portare miglioramenti rispetto alla situazione esistente,che verranno completati presumibilmente entro il 2003. In tal modo si aumenta la velocità massima della linea da 90 a 120 Km/h. Questatipologia di armamento consentirebbeanche percorrenzefino a 140 Krn.5, ma la presenzadi manufatti di non recenterealizzazione ne suggerisce,appunto, la limitazione a 120 Km/h. Particolare attenzione (limite di 60 Km/h) deve essereposta nella percorrenza della galleria dei Cappuccini, in prossimit8 di Sangemini, dal momento che la sagoma limite di ingombro tende ad essereinvasa dalle pareti della stessa,sotto la forza delle spinte del terreno. Si prevede, li dove la linea lo consente, il raggiungimento di 140 Km& per il recupero di eventuali ritardi. La velocità di transito nelle stazioni aumenta da 60 a 120 Km/h per gli itinerari in corretto tracciato (anchese prudenzialmente si prevede il passaggionelle stazioni per i treni in transito a 90 Km&, mentre, quando si percorrono scambi in deviata rimane invariata a 30 KWh. Nel tratto fra Perugia Ponte S. Giovarmi e Fratta Todina in molti tratti si raggiunge la velocità massima di 120 Km/h prevista; mentre il valore più piccolo della velocità massima è di 90 Km/h proprio nella tratta a ridosso di Ponte S. Giovanni In alcuni tratti si registra un raggio minimo di curva di 500 m e la pendenza massima è del 15%0(fig. 3.1). Nel tratto Fratta Todina - Acquasparta la massima velocità prevista è, ancora, di 120 Km/h; mentre il valore ridottto della velocità massima è di 90 Km& con raggi minimo di curva di 300 m. In questatratta la pendenzamassima è del 20% (fig. 3.2). Nel tratto fra Acquasparta e Terni, invece, la massima velocità prevista è di 115 Km/h, mentre il valore ridotto della velocità massima è di 85 Km/h, con raggi minimi di curva di 260m. Anche in questatratta la pendenzamassima è del 16!%0(fig. 3.3). Lungo la tratta sono presenti 14 stazioni (compresequelle di estremità) e 10 fermate. Tutte le stazioni risultano impresenziate, e quindi sotto la giurisdizione di un DCO. ALL.1 35 Altro intervento in atto, legato alla sicurezza, riguarda lo spostamento dei segnali di protezione e di avviso in modo tale che, in corrispondenzadi ciascunastazione si abbia una distanza non inferiore a 1200 m fi-a detti segnali e 600 m lì-a il segnaledi protezione e quello di arresto. Nonostantei notevoli sforzi da parte dell’Amministrazione volti all’eliminazione dei passaggi a livello, alcuni di essi rimarranno in essereanchedopo il 2003. In particolare, nella tratta consideratarimarranno in essere9 P.L., di cui 8 in corrispondenza . di stazioni o fermate ed uno solo in linea. ALL.1 36 MOOALITA’D’ESERCIZIO PERUGIA PONE SAN GIOVANNI - FRA-ITA TODINA -0 10 15 -. 20 25 km Figura 3.1: limiti dì velocità, curve e pendenze della tratta Perugia Ponte S. Giovanni - Fratta Monte Castello ALL.1 37 . . MODALITK D’ESERCIZIO FRATTA TODINA -ACQUASPARTA ‘c12ukm~ +120kh ,M) .__ i2Okmb .w __ - .__..---.- _ $ s i + 12OkMd - _ __.__ pw!ar 1okmll cllokmh __--------- -+ ookM.-b 50- ‘() ._-_______ ______ __,,_ -. _ _.___.._-.__ ._------_----- -------. --. --- ..--.----’ -- Figura 3.2: limiti di velocità, curve e pendenze della tratta Fratta Monte Castello - Acquasparta ALL.1 38 : I 1 '! / : 1 '.'YI :N : 1.: ;i: t] fl I / t , ,ii. i: " !y+jy ; '. !' :,' r ,;' i. '. ! '1. :.:, i .i .( ', <ii ;, :,‘.i: ; I. i .:r: :I: l 3.2 Tempi di percorrenza del servizio ad alta prestazione Per il servizio di collegamento ad alta prestazione tra Perugia Ponte S. Giovanni e Roma Tiburtina si è fatto riferimento ad un veicolo di qualità elevata sia per il comfort di marcia sia per le prestazioni in termini di velocità, in grado pertanto di adattarsi al meglio alle caratteristichedel tracciato. Dato il tipo di tracciato, che presenta un non trascurabile livello di tortuosità, appare opportuno riferirsi a veicoli dotati di cassaoscillante (tipo pendolino) in modo da sfruttare l’inclinazione della cassa per percorrere i tratti in curva a velocità superiore a quella normalmente ammessaper i veicoli tradizionali mantenendoinalterato il comfort di marcia. Il calcolo del tempo di percorrenzasulla tratta Perugia- Terni è stato effettuato applicando un modello di simulazione della marcia sulla base delle caratteristiche del materiale rotabile e delle caratteristiche effettive del tracciato definito dal profilo plano-altimetrico (raggi di curva, pendenze)e dai limiti di velocità imposti (figure 3.1,3.2,3.3). Il veicolo di riferimento è caratterizzatodai seguentiparametri: Tab. 3.1 Caratteristiche del veicolo ad alta prestazione Velocità massima Massaper asse Forza di trazione massimaper unita di massaa pieno carico Caratteristicameccanica Capacitaspecifica Composizione I 200 krrdh 13,5 t.Jasse 45ONlt I Forza di trazione costantepari al valore massimodaOa100km/h Potenzacostanteda 100 km/h alla velocità massima 2-2,5 posti per metro di lunghezza del veicolo Tre/quattro cassecon cabine di guida alle estremità per la marcia bidirezionale Nella simulazione sono stati assunti i limiti di velocità corrispondenti a quelli di un veicolo tradizionale non dotato di cassa oscillante. Ciò consente di assumere i valori ottenuti per i tempi di percorrenzacome valori prudenziali e di considerarele riduzioni dei tempi ottenibili con l’adozione di veicoli a cassa oscillante (tipo pendolino) come margini di recupero per assorbireeventuali perturbazioni dovuti all’esercizio. Il calcolo dei tempi di percorrenza è stato effettuato per la tratta Perugia Ponte S. Giovanni Terni sia nell’ipotesi di assenzadi fermate sia nell’ipotesi di una fermata a Todi. 1 risultati della simulazione sono riportati nelle 3.2,3.3,3.4. Tab. 3.2 Simulazione della marcìa nella tratta Ponte S. Giovanni - Terni senza fermate intermedie Tratta Ponte S. Giovanni - Terni Lunghezza Velo& massima tratta Tempo percorrenza Velocità media Velocità massima raggiunta 78.333 m 12okm/h 2798 s - 46,6 min 100,8 krnih 12oknA ALL.1 40 . Tab. 3.3 Simulazione della marcia nella tratta Ponte S. Giovanni - Todi senza fermate intermedie Tratta Ponte S. Giovanni - Todi Lunghezza Velocità massimatratta Tempo percorrenza Velocità media Velocità massimaraggiunta 36.854 m 12okmh 1218 s - 20,3 min 108,9 km/h 12okmh Tab. 3.4 Simulazione della marcia nella tratta Todi - Terni senza fermate intermedie 1 tempi di percorrenzatra Temi e Roma sono stati assunti pari a quelli dei treni delle Ferrovie dello Stato attualmente in esercizio sulla stessatratta caratterizzati da prestazioni analoghe a quelle ipotizzate per il veicolo di riferimento. Nella Tabella 3.5 è riportato il tempo complessivo del collegamento Perugia - Roma. Tab. 3.5 Tempo dì percorrenza complessivo del collegamento Perugia (Ponte S. Giova@) Roma Tiburtina ALL.1 41 3.3 Ipotesi di programma di esercizio L’obbiettivo che ci si era prefissi è l’effettuazione di un servizio cadenzatoogni 60 minuti per treni che effettuano servizio ad ogni stazione nelle due direzioni di marcia da Ponte S. Giovanni a Todi. Si è ipotizzata inoltre la presenzadi un treno con servizio ad alta prestazione da Ponte S. Giovanni a Roma Tiburtina con un cadenzamentodi 120 minuti, semprenelle due direzioni di marcia. Per assicurarela regolarità dell’esercizio si rende necessariala trasformazione della fermata di Fanciullata in una stazione, in modo tale da consentire di effettuare operazioni di incrocio e precedenza. Nella figura 3.4 è riportato il programma di esercizio relativo ai servizi suindicati. Eventuali ulteriori treni con orario non cadenzato possono trovare spazio nelle tracce orarie non occupatedai treni precedentementedescritti in relazione alle caratteristichedella domanda. Al fine di determinareil parco veicoli necessariper effettuare il servizio ad alta prestazioneda Perugia Ponte S. Giovanni a Roma Tiburtina si è calcolato il tempo di percorrenzadell’intera tratta. Nel caso in cui il treno effettui una sola fermata intermedia alla stazione di Terni, il tempo calcolato per la percorrenzadi questatratta è di 96 min. Si determinain tempo di giro tg come: % =2*t, +2*t, +4*tj~ tl: tempo di percorrenza della tratta Ponte S. Giovanni - Terni calcolato in 47 min a cui andrannoaggiunti ulteriori 4 minuti per il tratto tra Ponte S. Giovanni e il terminale est per un tempo totale di 5 1 min; t2: tempo di percorrenzadella tratta Terni - Roma Tiburtina stimato in 45 min; tim: tempo di inversione di marcia del treno assuntopari a 8min. In basea quanto detto il valore del tempo di giro t, è di 224 min. Per ottenereil numero di veicoli necessariall’effettuazione del servizio si divide il valore del tempo di giro tg per l’intervallo dt (120 min) della cadenzadel servizio e lo si approssima,per eccesso,all’intero. Dai calcoli risulta un valore minimo di 2 veicoli per l’effettuazione del servizio desiderato. Si ritiene necessarioosservareche il numero di veicoli dovrà essereaumentato almeno di un ulteriore composizione per tenere conto del tempo di mancata utilizzazione per manutenzione o di eventuali avarie. ALL.1 42 DIAGRAMMA DI MARCIA Figura 3.4: Programma dì esercizio della tratta Perugia Ponte S. Giovanni - Terni ALL.1 43 4 CONCLUSIONI L’elemento determinante della rete ferroviaria considerata è costituto dall’impianto di stazione di Perugia Ponte S. Giovanni a causadelle interferenze che si verificano tra flussi di direzioni diverse che, per di più, appartengonoa due amministrazioni separate. \Tutti i programmi di esercizio ipotizzabili per le linee devono pertanto esserecongruenti con la potenzialità di circolazione dei questastazione. D’altra parte è noto che la capacita di circolazione di un impianto di stazione è un parametro che non ha un valore assoluto, dipendente esclusivamentedalla configurazione del piano del ferro ma dipende anche dal programma di esercizio ipotizzato, in particolare dal rapporto tra i flussi dei diversi itinerari della stazione. La capacita di circolazione è stata pertanto definita con un processoiterativo sulla base di diverse ipotesi di schemi di esercizio e di configurazione dell’impianto. Il programma di esercizio proposto fa riferimento alla scenario3 per il quale è stataverificata la congruenzatra i programmi di esercizio della stazione di Perugia Ponte S. Giovanni (figura 4.1) e quelli delle linee ad essaafferenti (figura 4.2). binario N itinerario G - N itinerario N - E itinerario C - N binario V itinerario H - V itinerario V- B 1 itinerario V - C 1 itinerario G -V I 0 . l 10 20 30 40 60 60 minuti Figura 4.1: Programma dì esercizio della Stazione Perugia Ponte S. Giovanni nello scenario 3 ALL.1 44 Es .$8 8- s- . ___--..- . 8- z- 8 .ì; 8- s- w- Ohl :- 8 ti-- L’attuazione della soluzione proposta richiede alcuni interventi necessari a garantire l’effettuazione degli incroci e la regolarità del servizio ed in particolare: 1. raddoppio della tratta Perugia S. Anna - Perugia Ponte S. Giovanni fino al terminale Est per garantire frequenze di servizio di 10 minuti per entrambi i versi di marcia adottando un impianto di segnalamentocon sezioni di blocco ridotte rispetto a quelle convenzionali per consentire una maggiore frequenza (nello studio sono state ipotizzate sezioni dell’ordine di 600m); 2. eliminazione dei passaggia livello e adeguamentodi quelli non eliminabili agli standard di sicurezzae di automazione; 3. rielettrifkazione dell’intera rete ferroviaria per garantire la fornitura della potenza richiesta dai veicoli ad alte prestazioni; 4. realizzazione del Terminale Est per ridwe al minimo i tempi di occupazione della stazione di Ponte S. Giovanni e per consentire il ricovero dei veicoli nei periodi di morbida; 5. trasformazione in stazione della fermata di Fanciuliata, per consentire l’incrocio tra treni che viaggiano in direzioni opposte ed eventuali precedenze,mediante l’installazione di un secondobmario. Va inoltre segnalato il problema della sicurezzadegli attraversamentipedonali nelle stazioni impresenziateper l’assenzadi sottopassipedonali. ALL.1 46 ALLEGATO 2 VALUTAZIONE DELL’UTENZA POTENZIALE DEI SERVIZI FERROVIARI INTERCITY IN UMBRIA INDICE ...............................................................*........................................... 1 1 Introduzione 2 Rilievi di traffico ..................................................................................................... 4 2.1 I rilievi ai caselli autostradali ....................................................................... .4 2.2 3 4 I rilievi sulle linee di trasporto collettivo ...................................................... -8 Le matrici origine-destinazione degii utenti del trasporto privato ........... ...... 10 IO 3.1 Generalità ..................................................................................................... 3.2 La scelta del modello di distribuzione .......................................................... 10 3.3 L ‘applicazione al caso di studio ................................................................... 3.4 Le matrici degli spostamenti su trasporto privato ........................................ 12 Struttura II in Umbria.. .................... .15 ................................................................. 15 del mercato potenziale del ferro intercity 4.1 1 bacini delle stazioni ferroviarie 4.2 Gli spostamenti potenziali su ferro.. ............................................................. 18 1 INTRODUZIONE Nell’ambito della stesura del nuovo Piano Regionale dei Trasporti dell’Umbria, particolare rilievo è attribuito alla ristrutturazione del sistema ferroviario regionale, sia da un punto di vista infrastrutturale che dei servizi prestati. Opportuni potenziamenti possonoassorbireuna significativa quota della mobilità che attualmente ha luogo su strada, sia su relazioni interne alla regione che su percorrenze di medio e lungo raggio con il resto del territorio nazionale, e fornire un’alternativa alla domandaprevedibilmente in crescitanegli’ armi fùturi. . Figura 1. La popolazione dei comuni dell’Um Ibria . ALL.2 1 Un’attenzione specifica viene rivolta alla creazione di un sistema ferroviario capace di intercettare gli spostamentiinterregionali in autovettura,in particolare quelli che si servono del sistema autostradale di interesse nazionale: questa mobilita potrebbe essere convenientemente servita tramite servizi di tipo intercity con fermate nei centri principali della regione. L’asse stradaledi maggiore importanza che attraversal’Umbria è la E45 che: . ha il suo punto di inizio a sud in zona di Terni, sul raccordo autostradaleche connette la città allo svincolo di Orte sull’A Milano-Napoli; . raggiunge Perugia, da cui si diparte il raccordo autostradale per lo svincolo di Valdichiana sull’A Milano-Napoli, dopo aver toccato nel cuore della regione importanti centri quali Todi e Marsciano; . superatoil capoluogo regionale, proseguea nord a servire all’interno della regione le importanti aree di Umbertide, Gubbio, Città di Castello e dirigersi ancorapiù a nord verso Cesena. 3 LavOK> Wd-0 0 Mulo di 1000 0 Da1000 nS000 Da3000 16000 m~a6000 ai0000 m m m Da 10000 a 15000 Da 15000 a 30000 Più 6i 30000 Figura 2. Il lavoro nei comuni dell’Umbria ALL.2 2 Nel tratto tra Terni e Perugia la E45 è costeggiatadalla Ferrovia Centrale Umbra (FCU), su cui è oggi operato un servizio specificamenteregionale e di cui sono allo studio ristrutturazione e potenziamento per un inserimento funzionale nella rete di interessenazionale. L’obiettivo principale della presente analisi è stato quello di valutare il mercato potenziale di utenza di media e lunga percorrenza in diversione dal sistema autostradale,una volta resi operativi i servizi intercity su questainfrastruttura. Sulla base di osservazioni effettuate in corrispondenza dei principali caselli autostradali utilizzati per accedereo lasciare la regione (Orte a sud e Valdichiana a nord), sono state analizzate le fasce di utenza maggiormente interessatead utilizzare i predetti servizi ferroviari. Le osservazioni sono stateesteseagli attuali servizi di trasporto collettivo su gomma dalla regione verso sud, con destinazione Roma e il napoletano, e verso nord, in direzione dell’area di Firenze. Si può ragionevolmente ipotizzare che l’insieme di questa utenza possa in futuro servirsi della ferrovia per compiere lo spostamentotra le diverse regioni. -staacpkcipi Figura 3. Rete stradale e ferroviaria principale in Umbria ALL.2 3 2 RILIEVI DI TRAFFICO 1 rilievi di traffico effettuati nell’ambito di questo studio hanno riguardato i flussi di trasporto privato da e per l’Umbria ai caselli di Orte e Valdichiana sull’autostrada Al Milano-Napoli e i servizi di trasporto collettivo di lunga distanza operativi in Umbria. Pressoi caselli autostradali sono stati effettuati conteggi di traffico in entrata e uscita nel corso di una giornata feriale dalle 6.00 alle 22.00 e solo in entrata nel periodo di punta di un giorno festivo dalle 15.00 alle 20.00. 1 conteggi di trafko sono stati corredati di interviste a campione ai conducenti di autovetture allo scopo di qualificare i conteggi con indicazioni del tipo origine+lestinazione, scopo del viaggio, ecc. La stessaprocedura, conteggi per quantificazione e interviste per qualificazione, è stataoperata ad alcune fermate1 e, tra Ponte S. Giovanni e Todi, a bordo di vetture di linea del trasporto collettivo2 nel corsodi giorni feriali. 2.1 1 rilievi ai caselli autostradali 1 rilievi ai caselli autostradali in giorno feriale sono stati effettuati mercoledì 14.03.01 (Valdichiana) e giovedl 15.03.01 (Orte) nel periodo dalle 6.00 alle 22.00. Entrambi i caselli sono stati poi sottoposti ad osservazionenel corso della successiva giornata di domenica 18.03.01, dalle15.00 alle 20.00. Al casello di Orte sono stati contati complessivamente circa 2 lmila veicoli, di cui quasi 16mila nel corso del mercoledi e oltre Smila la domenica pomeriggio. Sono stati qui contattati i conducenti di 626 veicoli da cui sono scaturite 339 interviste rispettivamente 275 e 64 nei due giorni, in relazione agli spostamenti con origine e/o destinazione in Umbria che interessano questo studio. Dalle interviste risulta che oltre il 60% degli spostamenti veicolari riguardava il comune di Roma, mentre nessunintervistato proveniva o si dirigeva verso il comune di Firenze. 1 2 Fermatesottopostead osservazione: 1) Assisi; 2) Perugia- Piazzadei Partigh$ 3) Perugia- PiazzaItalia, 4) Perugia- PiazzaleEuropa 5) Ponte S. Giovanni. Linee sottopostead osservazione: 1) Assisi-Perugia-Firenze; 2) Assisi-Perugia-Napoli-Pompei; 3) Assisi-Perugia-Roma-Fiumicino; 4) Cesenaa. Sepolcro-Perugia-Roma; 5) Città di Castello-Todi-Roma. ALL.2 4 Al casello di Valdichiana è stato osservatoun traffico inferiore, circa 8500 veicoli in totale di cui 6500 nel corso del giove& e 2mila la domenica pomeriggio. Sono stati contattati 884 conducenti che hanno consentito di effettuare 398 interviste, ripartite rispettivamente nei due giorni in 337 e 61. Tra gli intervistati il 25% stava effettuando uno spostamentoin relazione al comune di Firenze, mentre era assai ridotto il numero di veicoli diretti o provenienti dal comunedi Roma (2%). Nel complesso i contatti sono stati 1510, cioè il 5% degli oltre 29mila veicoli conteggiati. Le interviste, relative a spostamenti con origine elo destinazione in Umbria, sono state 737 (il 2,5% dei transiti) da rapportarsiad un numero di passaggi ai caselli pari a 1bmila veicoli, di cui più di 12mila nei giorni feriali e oltre 3500 durante la domenica. Tabella 1. Le osservazioniai caselli autostradali 15.03.01 14.03.01 Zngresso Uscita Orle 84 191 Valdichiana - - Totale 84 191 r Orte ‘i: %ì 30 9 Vaidìchiana 49 Totale Orte a s Valdichiana ho Totale 59 152 . - w 59 143 Inwesso 64 339 184 153 61 398 184 153 125 737 - 76 287 207 235 44 486 152 207 235 120 773 343 - - 140 626 - - 391 388 105 884 143 343 391 388 245 1510 4992 4457 - - 2180 11629 - - 1414 1371 1395 4180 4992 4457 1414 1371 3575 15809 Orte 3044 3373 - - 2879 9296 ‘i: 0 Valdichiana 4, 8 t Tbtaie Orte 2 s Valdichiana R Totale - - 1727 1962 613 4302 3044 3373 1727 1962 3492 13598 8036 7830 - - 5059 20925 - - 3141 3333 2008 8482 8036 7830 3141 3333 7067 29407 Orte 3 k? Valdichiana el Totale s ‘E 3P 0” Ingresso Uscita Totale - 3 !? R .s 2ii *-l L 4 .W Ee 3z 18.03.01 Il target delle interviste b costituito da coloro che hanno compiuto spostamenticon origine e/o destinazionein Umbria, mentre i conducentifiori target hanno compiuto spostamentidi transito attraversola regione. Con il fondo giallo sono indicati i valori di traffico veicolare giornaliero estrapolato in base alla composizionedel campione. ALL.2 5 500 400 300 200 100 Figura 4. Il traEco feriale al casello di Orte 200 150 100 50 0 ~Ingfesso totale Uscita target - Uscita totale Figura 5. Il trafko feriale al casello di Valdichiana ALL.2 6 Rimandando alle analisi dei risultati delle indagini, effettuate in modo più approfondito in altra sede, ai fti di questo studio si vogliono enucleare alcune caratteristiche dei flussi, talune comuni e altre in differenza, distintamente per il festivo e il feriale. In tema di giornata feriale, si nota in primo luogo che le differenze tra il trafJìco totale nei due sensi di marcia sono molto contenute: 1,5% per Orte e 3% per Valdichiana rispetto al valore medio relativo a ciascuncasello. In relazione al tra&0 da e per l’Umbria, di interesse precipuo per questo studio, le analoghe differenze ammontano rispettivamente al 6% e ah 1,5%, con un diverso comportamento legato al differente apporto del traffico di transito attraverso la regione. Si può comunque ragionevolmente ipotizzare che in entrambi i casi il traffico medio annuo sia simmetrico, owero che in media ogni giorno per ciascunadirezione transiti lo stesso numero di veicoli e che tale numero sia eguale al valore medio di quello rilevato durante l’osservazione: questa prima assunzioneconsentedi valutare le direzioni sia separatamenteche mediandole. L’analisi del coefficiente di riempimento dei veicoli sul 55% degli spostamenti rilevati ai due caselli con origine e/o destinazione in Umbria, cioè il segmento di traffico che interessa questo studio, conferma questa sostanziale identità di comportamento nelle due direzioni. 1 veicoli osservati al casello di Orte presentano un coefficiente medio pari a 2,2 persone e comunque superiore a 2 considerando le direzioni di marcia separatamente;tale coefficiente è maggiore di quanto awenga a Valdichiana, dove il valore medio scende a circa 1,6 persone per veicolo e separatamentenelle due direzioni è contenutotra 1,s e 1,7. 1 due caselli sono poi sostanzialmentespecializzati, Orte per il traRico con il sud e Valdichiana per il trafTico con il nord: infatti in entrambi i casi la direzione prevalente interessaoltre il 95% del traffico totale afferente al casello. Una seconda assunzioneva dunque nel senso di una tùnzione prettamente locale per i traffici con il nord a Orte e per quelli con il sud a Valdichiana. E’ invece diversa la distribuzione giornaliera degli arrivi al casello, con sostanziale identiti di comportamento sia guardando al traffico totale che al trafIico generato o attratto in Umbria. Nel caso di Valdichiana l’andamento delle due direzioni è sostanzialmenteidentico, con la punta massima al mattino ed una di minore entità al pomeriggio. Ad Orte invece gli andamenti sono differenziati: picchi piìr evidenti al mattino e a metà giornata in ingresso sull’autostra& un andamento meno variato e con una sola vera punta nel primo pomeriggio in uscita dall’autostrada. L’insieme sintetico dei dati del giorno feriale è mostrato in tabella 2. Si tratta dell’insieme dei dati utilizzabili per modellare la mobilita potenzialmente interessata ai servizi ferroviari di tipo intercity. Le ridotte informazioni sui Bussi del week-end, se da un lato consentono di confermare l’importanza dei movimenti turistici per l’Umbria, non sono però esaustivi a tal punto da permettere valutazioni di questa mobilità, che peraltro ha luogo in modo asimmetrico nei giorni di sabatoe domenica. ALL.2 7 Il dato della domenica si correla all’elevato livello dei flussi turistici che lasciano l’Umbria a conclusione dei week-end trascorsi nella regione. A parità di finestra temporale e direzione, sia nel casodi Orte che di Valdichiana il rilievo festivo mostra un flusso veicolare doppio rispetto a quello feriale: oltre 5000 contro meno di 2500 veicoli nel primo caso, 2000 contro poco più di 1000 veicoli nel secondo. Nel prosieguo della trattazione parlando di mobilita si farà comunque riferimento alla sola mobilita feriale, periodo rispetto al quale si dispone anche di informazioni sul trasporto collettivo. 2.2 1 rilievi sulle linee di trasporto collettivo 1 rilievi sul trasporto collettivo in giorno feriale sono stati effettuati sulle diverse linee nel marzo 200 1 nei giorni mercoledì 14, giovedì 15, martedì 20, mercoledì 2 1 e giovedì 22. In questi giorni il conteggio è stato effettuato su tutte le corse previste tra i centri interessati dell’Umbria (Città di Castello, S. Sepolcro, Perugia, Assisi, Todi) e le destinazioni esterneall’Umbria (Firenze, Roma, Fiumicino, Napoli, Pompei). Tabella 2. La mobilita ai caselli autostradali generatae attratta in Umbria in un giorno feriale potenzialmente interessataal servizio ferroviario di tipo intercity Casello Area interessata Direzione Totale InpresSO Uscita Nord 164 61 225 Sud 4828 4396 9224 Totale 4992 4457 9449 Nord 1378 1331 2709 Sud 36 40 76 1414 1371 2785 6406 5828 12234 Nord 399 341 740 Sud 11737 9114 2085 1 t Totale 12136 9455 21591 2g Nord 2141 2079 4220 Sud 56 62 118 2197 2142 4339 14333 11597 25930 2,43 1 2,121 2,216 Orte z 28 Valdichiana Totale TotaIe Orte Valdichiana Totale Totale $ Orre L ‘9. Valdichiana 1,554 1,562 1,557 5 G Totale 1,829 1,873 1,853 ALL.2 8 E’ stata rilevata la presenzacomplessivadi poco più di 250 passeggeri,100 dei quali sono stati intervistati. Oltre 1’80% degli spostamentidi questi ultimi ha origine nella città di Perugia, mentre la destinazioneprincipale è Roma con piti del 90% (il 4% dei casi riguarda l’aeroporto di Fiumicino). Nell’insieme questatranche di utenza costituisce una frazione minore degli utenti che si possono spostareverso un servizio ferroviario intercity (250 passeggeri su 29 corse, pari in media a 8 passeggeriper veicolo e 50 passeggeriper giorno). Si tratta però di un segmento di mercato che può essere interamente attribuito al sistema ferroviario, una volta ristrutturato. Tabella 3. Le interviste sulle linee di trasporto collettivo Destinazione Origine Firenze RomaFiumicino Napoli Pompei Totale Cesena 1 1 Assisi 7 7 Cittò di Castello 5 5 2 2 s .t Corciano Collazzone 2 2 % 2 Panicale 1 1 Perugia 1 Umbertide Totale 77 5 1 1 96 83 1 5 102 Cesena l,o% 1,O% Assisi 63% 63% z 2g Cittò di Castello 43% 43% Colkzone 2,0% 2,0% 4 Corciano 2,0% 2,0% 3 Panicaìe l,O% l,O% 2 Perugia 1,O% 4,9% l,o% 94,1% 81,4% l,O% 1,O% Umbertide Totale 75,5% 4,9% loo,O% . ALL.2 9 3 LE MATRICI TRASPORTO 3.1 GeneralitA ORIGINE-DESTINAZIONE PRIVATO DEGLI UTENTI DEL La ricostruzione delle matrici originedestinazione (OD) degli utenti del trasporto privato allo stato attuale tra i caselli autostradali e l’Umbria, una volta determinata la quantità complessiva e la direzionalità degli spostamentiche interessanoi caselli, ha richiesto la distribuzione degli stessi tra le porzioni di territorio regionale in cui l’Umbria stessaè statamodellata. Il processoè consistito delle seguentifasi: 3.2 . scelta del modello di distribuzione; l applicazione agli insiemi di dati disponibili; . correzioni locali delle matrici. La scelta del modeMo di distribuzione Il modello di distribuzione fornisce il numero di spostamenti uscenti da ciascuna zona origine (0) che si recano alle diverse zone destinazione@). Il modello di distribuzione che in prevalenza è stato utilizzato nel passato per la valutazione delle matrici OD è il modello gravitazionale, che trova la sua principale giustificazione nell’osservazione che i flussi decrescono in funzione della distanza tra le zone, in analogia con la riduzione di forza di attrazione gravitazionale tra due oggetti. Il concetto di distanza tra zone va inteso nel senso più ampio possibile di impedenza di percorso (lunghezza, tempo di percorrenza, costo o anche una combinazione di questi). Più recentemente sono stati introdotti nella valutazione della distribuzione degli spostamenti procedure di tipo probabilistico, secondo concetti utilizzati in passato più diffusamente nella fase di valutazione della scelta modale. Avendo nel caso in esamedisponibili i flussi totali dei veicoli ai caselli, il modello scelto per distribuire gli spostamenti tra questi e le zone di tral?ko del modello umbro appartiene a questa categoria ed è del tipo Logit multinomiale PC,OlD e G.DlD = evC.D,D c OID dove Pc,y~ è la probabilità che vi sia uno spostamento tra il casello C e la zona ALL.2 10 O/D, origine o destinazionedello spostamentoa secondadella direzione analizzata, e VC,o/D è l’utilità sistematicaper la zona 003 a partire dal casello C. Il metodo di calibrazione, basato sulla minimizzazione degli scarti quadratici, ha fatto riferimento a caratteristiche aggregatedelle singole zone, quali popolazione e tempi di percorrenza,in quanto non disponibili dati disaggregati sugli attributi della mobilita e del territorio: il modello prescelto è quindi di fatto riconducibile ad una formulazione di tipo gravitazionale. 33 L’applicazione al caso di studio Disponendo separatamentedei dati di domanda direzionale rispetto ai caselli di Orte e Valdichiana, sono stati elaborati modelli distinti per le due direzioni (da Umbria verso casello e da casello verso Umbria). Sulla base delle informazioni disponibili, che hanno verificato una differenza contenuta tra i flussi direzionali ai caselli, sono stati valutati anchemodelli basati sui flussi direzionali medi. La calibrazione delle funzioni di probabilità è stata operata a partire dai flussi di persone.La funzione di utilità indagata per ciascun casello C ha la forma . VC,OlD = % * In&) + PC dove cy: e PC sono i valori dei parametri ottenuti dalla calibrazione e Xè la variabile caratteristica di zona. In tal modo, posto yc = eBc, la funzione di probabilità è stata riscritta nel modo seguente yc -X”’ PC.OID= 1+ yc . xac Gli spostamenti di persone tra le zone e i caselli sono stati ottenuti moltiplicando il valore della probabilità per il numero totale di spostamenti direzionali rilevati nel corso dell’indagine. Il passaggio dagli spostamenti di persone a quelli veicolari è awenuto utilizzando i coeffkienti di riempimento rilevati. Tabella 4. Le fitnzioni di utilità nei modelli di distribuzione X =Popolazione/distanra X -Popolazione . . ac &! Orte da Umbria 0,7801 -9,7599 Orte per Umbria 0,8572 Orte simmetrico ? ac fic Pt 0,8545 1,1193 -9,8082 0,9379 -11,358 0,9339 0,979 1 dl,8997 0,935 1 0,9333 -12,156 0,9072 1,0436 -9,9307 0,9101 Valdichiana da Umbria 1,0043 -12,650 0,8505 1,1501 -10,072 0,894O Valdichianaper Umbria 1,1782 -14,386 0,9089 1,7166 -14,112 0,8633 Valdichiana simmetrico 1,1879 -14,735 0,9049 1,056O -9,6224 0,8865 . ALL.2 11 Inizialmente è stata studiata la funzione di probabilità in dipendenzadella variabile popolazione di zona (modello Ml). Questa scelta ha presentato alcune situazioni anomale in corrispondenzadei maggiori generatoried attrattori di trafiko all’interno della regione, in particolare Perugia e Terni. Per ottenere nei diversi casi valori del p2 superiori a 0,85 è stato necessarioescluderedal computo uno dei due capoluoghi: mentre il modello attribuiva sempre a Perugia la maggiore quantità di spostamenti, nella realtà questo è vero solo per il casello di Valdichiana mentre ad Orte il maggiore contributo viene da Terni. Ciò ha richiesto di tenere conto anche della distanza della zona dal casello negli stessi termini previsti nel modello gravitazionale, nel senso di impedenza allo spostamento (modello M2). Quindi la variabile esplicativa è stata posta eguale al rapporto tra la popolazione di zona e la distanza dal casello in termini di tempo di percorrenza sulla rete stradale attuale. Anche in questo caso il valore del Cl2 nei diversi casi è risultato superiore a 0,85. Il comportamento dei centri maggiori è risultato però maggiormente rispondente alla realtà: infatti il modello così strutturato attribuisce, rispetto al precedente,una maggiore quantità di spostamentialle zone più importanti mentre riduce il peso dei centri minori. Inoltre sono correttamente modellati i diversi livelli di contributo al trafko totale dei caselli da parte dei due capoluoghi, Perugiae Terni. 3.4 Le matrici degli spostamenti su trasporto privato Rispetto ai risultati ottenuti con il modello utilizzato (M2), applicato a tutte le zone dell’Umbria in modo indistinto senza tenere conto specificamente della struttura della rete, sono stati apportati alcuni correttivi. primo correttivo ha riguardato l’utilizzo dei due caselli da parte degli utenti dei comuni della fascia più occidentale della regione, serviti direttamente da loro caselli con valenza prettamente locale: partendo da Orte si tratta delle uscite di Attigliano, Orvieto, Fabro, Chiusi. Il Dal momento che non vi erano a disposizione dati per una valutazione indipendente dei flussi di traBco, a queste uscite è stata attribuita la somma direzionale degli spostamenti ottenuti dai modelli di Orte e Valdichiana per le zone a diretto contatto dall’autostrada (Guardea, Orvieto, Fabro, Città della Pieve, Castiglione del Lago), aumentata del 20% per tenere conto della ridotta distanza delle stesse dall’asse viario. Ovviamente per le stesse zone sono stati eliminati gli spostamenti loro attribuiti dal modello ai caselli di Orte e Valdichiana. La ridotta quantità al casello di Orte di spostamenti sull’autostrada interessanti le aree settentrionali e di spostamenti correlati alle aree meridionali al casello di Valdichiana fa presupporre un uso in dette direzioni ad un livello locale: si è reso necessariopertanto un secondocorrettivo. Presupponendo un comportamento razionale dell’utente (minimizzauone delle percorrenze e dei costi), i pochi spostamenti osservati ad Orte sull’autostrada in ALL.2 12 relazione al nord sono stati attribuiti alle quattro zone più vicine al casello lungo il raccordo autostradale Orte-Temi (Terni, Acquasparta, Amelia, Narni). Allo stesso modo le zone più settentrionali della regione in prossimità del casello di Valdichiana (Passignano sul Trasimeno, Umbertide, Città di Castello, Montone, S. Giustino) generanoe attraggonospostamentiche utilizzano l’autostrada verso sud. Tutte le altre zone utilizzano il casello di Orte unicamente in relazione a spostamenti da e per il sud e il casello di Valdichiana da e per il nord. Si è alfine giunti a ricostruire due matrici basate l’una sull’ipotesi di caselli e direzioni di traffico tra loro indipendenti (matrice asimmetrica), l’altra in cui per ciascun casello le direzioni di trafko sono legate dall’assunzione di un traffico medio giornaliero annuo di pari entità (m&?ce simmetrica). Nel primo caso la matrice conta meno di 28mila spostamentidi persone,mentre nel secondo caso questa quota viene superata:la differenza è contenuta nell’ordine del 2%. Applicando gli opportuni coefficienti di riempimento dei veicoli, si raggiungono circa 13mila veicoli al giorno nel primo caso, quota superatain modo significativo nel secondo caso: la mediazione dei coefficienti di riempimento porta ad un maggiore divario tra le due ipotesi e pari al1’8%. ALL.2 13 Figura 6. Le zone di traffico per il diverso utilizzo dei caselli autostradali ALL.2 14 4 STRUTTURA UMBRIA DEL MERCATO 4.1 1 bacini delle stazioni ferroviarie POTENZIALE DEL FERRO ZNTERCZTY IN Il mercato potenziale del ferro intercity a servizio dell’Umbria centrale coincide con la mobilita interregionale su stradache utilizza i caselli autostradali. Uno degli elementi fondamentali per deter-minarela struttura di questo mercato è il tempo di accesso al sistema ferroviario per mezzo della rete stradale. Questa grandezzaconsentedi individuare il bacino di trafko delle singole stazioni: l’utente ’ ‘mizzare i tempi di viaggio servendosi della ha una naturale propensione a mim stazione più vicina. Partendo da questo assunto, sono stati determinati i bacini di trtico delle tre stazioni dei servizi intercity in esame:Perugia, Todi, Terni. Figura 7.1 bacini di traffico delle stazioni di Perugia, Todi e Terni ALL.2 15 . . Il bacino più estesoè quello di Perugia che, con oltre 4500 km2, riguarda il settore nord della regione con una popolazione di quasi 520mila abitanti e oltre 130mila addetti. Al bacino afferiscono oltre 13mila spostamentigiornalieri che interessanoi caselli di Orte e Valdichiana secondo entrambi i modelli di distribuzione degli spostamenti utilizzati (simmetrico e asimmetrico). Il bacino meno estesoè quello di Todi che, con oltre 1400km2, riguarda una parte del settoreoccidentale della regione che ospita oltre 75mila abitanti e 15mila addetti. Il bacino è interessatoda oltre 3400 spostamenti giornalieri che fanno riferimento ai due caselli autostradali. Il bacino di Temi si pone in posizione intermedia per estensione (2500 km2), popolazione (circa 240mila abitanti) e attività (circa 55mila addetti). Pur essendo interessato da una mobilita giornaliera correlata ai caselli di Orte e Valdichiana inferiore rispetto a Perugia, si colloca molto vicino ai livelli di quest’ultimo bacino con oltre 11mila spostamenti. La ripartizione della mobilita per motivo dello spostamento,sulla base dell’indagine ai caselli, è simile per i tre bacini: una quota pari a circa il 60% degli spostamenti è legata al lavoro e agli affari, poco più del 30% awiene per incontrare conoscenti, turismo o svago, il 5% per effettuare acquisti o accederea servizi. Solo 1’1% degli spostamenti awiene per motivi di studio, mentre ammonta al 5% l’insieme degli spostamentiper motivi diversi dai precedenti. Il 90% degli spostamenti viene effettuato da persone in condizione professionale lavorativa, equamentesuddivisi tra lavoratori dipendenti e autonomi, un ulteriore 5% attiene a studenti, il restante5% riguarda pensionati, casalingheo altre figure. Il 60% di spostamenti per lavoro o afki si suddividono nel 35% effettuati da lavoratori autonomi e 25% da lavoratori dipendenti. In relazione alla frequenza con cui gli spostamenti vengono effettuati, i tre bacini si comportano ancora una volta in modo simile, anche se con differenze lievemente più accentuate. Circa il 35% degli spostamenti hanno frequenza da quotidiana a settimanale, oltre il 25% hanno cadenzaquindicinale o mensile, il 40% hanno luogo in modo più rarefatto nel tempo. La gran parte degli spostamenti più frequenti (da quotidiani a settimanali), pari al 25% della mobilita totale, ricade nella categoria dei movimenti per lavoro 0 per affari. Tabella 5. Popolazione, addetti e mobilita ai caselli di Orte e Valdichiana in relazione ai bacini di trafko delle stazioni di Perugia, Todi e Terni PercorreaTa (minuti) Superjìcie Popolazione Addetti Spostamenti matrice asimmetrica Spostamenti matrice simmetrica h2) Perugia 4524 518497 132981 13529 13140 Todi 1431 76087 15488 3460 3426 Terni 2501 238091 54648 10853 11475 Totale 8456 832675 203117 27842 28041 ALL.2 16 Non considerandogli elementi di costo di viaggio, il motivo dello spostamentoe la frequenza con cui lo si effettua sono elementi di primaria importanza rispetto alla scelta del modo di trasporto da parte dell’utente. La distanza dalla stazione ferroviaria si aggiungenel processodecisionale nella scelta dell’intermodalità ferrogomma. 1 comportamenti all’interno dei singoli bacini si differenzieranno in base alla distanzadalla stazione,secondomodalità al momento ancoranon indagate. Una prima analisi è però stata effettuata in termini di distribuzione del mercato potenziale dei nuovi servizi ferroviari. Rispetto alle tre stazioni sono state individuate 13 fascetemporali per passi di cinque minuti. 1 tempi di accesso non sono mai superiori ai 70 minuti ed in media ammontano a circa 25 minuti. Oltre il 35% della popolazione e degli addetti umbri sono localizzati a distanze temporali dalle stazioni ferroviarie inferiori ai 15 minuti, più del 60% a distanze inferiori ai 30 minuti, oltre il 90% a meno di 45 minuti. In analogia, gli spostamentioriginati o destinati in zone che distano meno di 15 minuti dalle stazioni ferroviarie sono più del 35%, salgono a circa il 65% entro una distanza in tempo di 30 minuti e quasi al 95% entro i 45 minuti. . --,.-,,._....j Btientidi2onr Isomme(mialItii Menodi ~DaSalO 0 Da 10 a 15 ~DalSi20 Iz]Da20125 [Z1Da25n30 aDa r35 DD135 r40 nDs40r45 OD845a50 0 Da 50 a 55 aDaSa ~PiudiOO Figura 8. Le isocrone della percorrenzastradale rispetto alle stazioni di Perugia, Todi e Terni ALL.2 17 . Tabella 6. Popolazione,addetti e mobilita secondole isocronedi percorrenzastradale Percorrenza (minuti) . Popolazione Addetti Spostamenti matrice asimmetrica Spostamenti matrice simmetrica Meno di 5 132308 33563 5810 6401 DaSalO 155284 42165 4302 3898 Dai5a20 46214 14748 1462 1478 Da20a25 93299 22914 4014 4057 Da25a30 78080 16979 2494 2512 Totale meno di 30 505185 130369 18082 18346 Da30a35 40948 8115 1508 1520 Da35 a40 91491 21876 1892 1887 Da40a45 124206 28285 4735 4612 Da45a50 44642 9960 964 995 Da50a55 7673 1452 111 119 Da55a60 9680 1514 414 419 3 18640 71202 9624 9552 8850 1546 136 143 832675 203117 27842 28041 Daloa15 Totale da 30 a 60 Più di 60 Totale 4.2 Gli spostamenti potenziali su ferro Sulla base delle analisi sui bacini di traffico delle stazioni ferroviarie, le matrici della mobilita su stradasono state riscritte in termini di matrici del traffico potenzialmente interessatoal ferro intercity. Ciascuno dei tre bacini in cui risulta divisa l’Umbria in relazione alle stazioni di Perugia, Todi e Terni è stato a sua volta suddiviso in tre aree: comune direttamente servito dalla stazione (l), insieme dei comuni distanti dalla stazione meno di 30 minuti su strada(2), resto del bacino (3). 11territorio esterno alla regione umbra è stato suddiviso in quattro aree, per mezzo delle quali è stata distinta la mobilita di relazione con Roma e l’Italia meridionale da un lato e con Firenze e l’Italia settentrionale dall’altro. La matrice simmetrica della mobilità, che presentarispetto al caso asimmetrico una minore quantità di partenze dalle stazioni umbre (-4%) e un numero maggiore di arrivi (+6%), con una variazione media complessiva in crescita (l%), può considerarsirappresentativadi una situazione media annua. ALL.2 18 L’analisi di tale matrice fornisce alcune indicazioni di tipo generale: . la stazione con il bacino più ampio è quella di Perugia (50% del traffko potenziale totale), seguita da Temi (40%) e infine da Todi (10%); . il traffico potenziale proveniente daIdiretto a nord, per oltre 6mila spostamenti al giorno complessivi nelle due direzioni, è costituito per il 65-70% da spostamenti di relazione con l’Italia settentrionale,per il rimanente 30-35% con Firenze; il traffico potenziale generato/attrattodai soli comuni di Perugia, Todi e Terni verso/da Firenze ammonta a meno di 600 unita giornaliere di cui oltre 500 riguardano la sola Perugia; . il traffico potenziale proveniente daIdiretto a sud, per circa 22mila spostamenti al giorno complessivi nelle due direzioni, è costituito per 1’80-85% da spostamenti di relazione con Roma, per il rimanente 15-20% con l’ltalia meridionale; il traffico potenziale generato/attrattodai soli comuni di Perugia, Todi e Terni versoida Roma ammonta a circa 7000 unità giornaliere di cui circa 2000 hanno a che fare con Perugiae oltre 4000 riguardano Terni. Tabella 7. La matrice dell’utenza potenziale dei servizi ferroviari intercity nel casodi applicazione del modello asimmetrico Italia Nord Firenze Perugia 13 302 268 Perugia 2 429 Perugia 3 23 555 830 32 136 388 58 541 38 51 18 124 25 238 23 2048 96 1146 495 2034 163 149 1794 642 244 269 3057 Todi 1 48 3 28 325 Todi 2 15 1 0 124 Todi 3 240 20 0 1309 Terni 1 391 23 189 3016 Terni 2 130 165 199 2281 Terni 3 48 61 58 692 Roma 6843 Italia Sttd Totale 81 2245 s 948 505 888 29 1731 1802 3013 313 50 441 553 470 117 1234 2248 2059 152 3169 689 10052 1387 27838 1) Comune direttamente servito dalla stazione 2) Insieme dei comuni distanti dalla stazione meno di 30 minuti su strada 3) Resto del bacino. ALL.2 19 . Tenendo conto dell’ora in cui nel corso dell’indagine sono state effettuate le interviste, del tempo medio di viaggio su stradaper raggiungereil casello dal luogo di origine o viceversaper raggiungerela destinazionedal casello, del tempo medio di accesso alle stazioni ferroviarie, è possibile ricostruire la distribuzione potenziale nell’arco della giornata delle partenze e degli arrivi dei passeggeri alle singole stazioni. Si può notare dalle suddettedistribuzionj percentuali come arrivi e partenze siano in quantità superiorenel corso del pomeriggio rispetto alla mattina in tutti i tre casi in esame.Le punte pomeridiane nel caso di Perugia sono meno pronunciate che nei casi di Todi e Terni. In particolare il bacino di domanda di potenziale interesse per un nuovo servizio ferroviario intercity S. SepolcrwCittà di Castello-Umbertide-Perugia-Todi-TerniRoma risulta costituito da oltre 19mila spostamentigiornalieri complessivi. ALL.2 20 Tabella 8. La matrice dell’utenza potenziale dei servizi ferroviari intercity nel caso di applicazione del modello simmetrico Italia Nord 289 411 615 45 15 Firenze 257 156 234 3 l 231 374 125 46 2151 18 22 158 58 907 Perugia 14 289 257 Perugia 2 411 156 Perugia 3 615 234 258 2929 Todi 1 45 3 27 311 Todi 2 15 I 3 Il9 Todi 3 231 18 33 1254 Terni 1 374 22 181 2889 Terni 2 125 158 1 190 2185 Terni 3 46 58 : 56 663 9593 Roma Italia Sud 475 Totale 2151 4 143 258 27 907 1949 1718 2929 311 3 33 181 190 119 1254 2889 2185 56 1366 663 9593 1366 28034 1) Comunedirettamenteservito dalla stazione 2) Insieme dei comuni distanti dalla stazionemeno di 30 minuti su strada 3) Restodel bacino. ALL.2 21 hj 2 3 10 15 i! Figura 9. Distribuzione potenziale delle partenzee degli arrivi alla stazionedi Perugia Figura 10. Distribuzione potenziale delle partenze e degli arrivi alla stazionedi Todi Figura 11. Distribuzione potenziale delle partenze e degli arrivi alla stazione di Terni ALL.2 22 Analisi di break even per i servizi Intercity AV della Ferrovia Centrale Umbra Alla luce delle analisi svolte, apparetecnicamentepossibile aprire nuove relazioni di servizio AV nord-sud che interessinodirettamenteil territorio umbro (Perugia-Temi-RomaMapoli). inoltre, uno degli obiettivi del PRT consiste nell’incrementare la competitività dell’offerta di trasporto ferroviario anchesul collegamento Sansepolcro-Perugia-Terni-Roma. Le simulazioni di potenzialità e prestazioni effettuate - vedi ALL. 1 - a titolo di verifica sulla tratta Perugia-Terni-Roma Tiburtina, Via Todi (tempo di percorrenza Ih 40’) e l’analisi della domanda servibile su tale tratta dimostrano la fondatezza dell’idea e le buone prospettive di esercizio. A tale proposito è stata effettuata una analisi costi/ricavi di prima approssimazione sulla relazione Perugia-Terni (via Todi)-Roma (tabella 9) e sulla relazione Sansepolcro-PerugiaTemi (via Todi)-Roma (tabella IO). Con una domanda potenziale nel primo caso di 8.000 spostamenti/giomo e nel secondocaso di 11.000 spostamenti&iomo (valori ottenuti mediante le indagini O/D effettuate ad hoc) si ha una domanda di “break-even point” rispettivamente di: l PG-TR-Roma 1.091 pass./giomo; 1.117 pass./giomo; 1.262 pass./giomo; l S.Sepolcro-PG-TR-Roma 1.095 pass./giomo; 1.189 pass./giorno; 1.282 pass./giomo. 1tre diversi valori di domandaderivano da tre diverse ipotesi di costo del treno a Km. La diversione modale autovettura-ferrovia nelle due relazioni, che deriva da tale domanda di “break-evenpoint”, è assaicontenutae quindi credibile: i valori oscillano tra il 10% e il 16%. Il coefficiente di riempimento dei convogli ferroviari ha valori interessanti oscillanti tra il 61% e il 71%. L’analisi è owiamente preliminare e andrà compiutamente effettuata in sede di approfondimento post-PRT. ALL.2 23 RELAZIONE PERUGIA-TERNI-ROMA manda potenziale (spostlg) ngheua relazione FCU nghezza relazione FS nghezza totale percorso sto treno/km FCU sto trenolkm FS erugia Est % erugia Ponte San Giovanni 8000 79 109 188 18.000 31.000 4.801.000 79 109 188 20.000 33.000 5.177.000 300 3 1.800 120 220 1091 39% 61% 14% 300 3 1.800 120 220 1177 42% 65% 15% paci@ unitaria convogli (n” di posti) Todi mero di corse/g. AIR rrenza media viaggiatori riffa media (L./km) k even point domanda quentazione media convogli Temi Roma Tiburtina iversione modale trasporto privato-ferrovia I I UOTE 1) /potasi tadff8ria: attuale tariffa FS. Ewostar 2 d8SSe 2) Tempo di viaggio stimato: 83% dei tempo di viaggio attualmente offerto da FS sulla miazione Perugia-Roma 3) La stima dei flussi potenziali trascura la domanda tra i poli interni mgionaii I Tabella 9 ALL.2 24 -. .- . I - .- _--._ -_l-- * . P ELAZIONE SANSEPOLCRO-PERUGIA-TERNI-ROMA &ansepokro Citta’ di Castello I omanda potenziale (spost./g) nghezza relazione FCU ghezza relazione FS hezza totale percorso Jmbertide Perugia Ponte San Giovanni paciti unitaria convogli (no di posti) Todi Temi Roma Tiburtina rrenza media viaggiatori k even point domanda quentazione media convogli . max Flussolcap. iversione modale trasporto privato-ferrovia 11000 147 109 258 18.000 31.000 6.025.000 300 3 1.800 150 220 1095 36% 61% 10% 147 109 256 20.000 33.000 6.537.000 300 3 1.800 150 220 1189 39% 66% 11% I NOTE 1) ipotesi tariffaria: attuale tariffa F.S. Ewwtar 2 classe 2) Tempo di viaggio stimato: 83% dei tempo di viaggio attualmente offerto da FS sulla relazione Perugia-Roma 3) La stima dei flussi potenziali trascura la domanda tra i poli interni regionali Tabella 10 ALL.2 25 14 10 i 2 22.00 35.00 7.049.ooq 1 1.800 150 220 1282 42% 71% 12% > ALLEGATO BACINI 3 DI UTENZA DELLE FERROVIE REGIONALI E ANALISI ACCESSIBILITA’ ALLE STAZIONI FERROVIARIE DI --. __. .-- --...- REGIONE UMBRIA Popolazione al 2000 per tempi di accesso e per tratte csp~l~~go ._ LL- QM<‘“r-..-6-u -P-I-u totale <IO’ 10-20’ 29-30 230’ 228.841 80,24 27.11 42.251 14.96 5.05 13.554 4,80 1,62 0 0.W 0.W 282.445 rm.00 33,79 Magione- Perugia- Foligno %pertempodiaccesso % su regione 145.857 6B.47 17.57 42.489 25.130 11.72 3.01 0 0.00 0.00 214.478 700.00 25,66 S.Liberato- Temi- Piediluco 59.879 63.61 29.810 3.835 3.67 0.43 889 0.73 0.08 93.813 100.00 11.22 42.319 7.16 889 0,12 590.735 S.Sepolcro- Perugia- Temi % par tempo di accesso % su mgione % per tempo di aasso % su regione totale % per tempo di accesso % su tegione 7.14 433.177 73.33 51.82 19,8i 5.08 31.78 3.57 114.559 19.39 13.70 5.06 0.08 100.00 70,66 Indicatori terlltorlo tratte v-m.uusub5P ,,.,..,,.. % su regione Magione- Perugia- Fciigno % su regione S.Liberatc- Temi- Piediluco % su mgione totale % su mgione popal- 1 l kriq SSepolcro- Perugia- Temi estenr. .. km poptkm 2933,41 31,15 192,ll 29.25 1.857 927,54 10,97 99,87 11,71 3.523 899,98 8.28 40,38 7.77 2.323 4280,Sl 50.39 253.36 2.332 48372 aree rappresentateIn cartografiahanno un tempo di accesso alle stazioni inferiore al 30 HtGIONt IJMWIA Ossenfatorio della Mobiliti Popolazione Bacini di utenza FCU al 2000 per tempi di accesso e per tratte <IO’ Tempo di.cmcm. mi ur!a . .wbnl fmb.ck S.SepolcroS.Anna % per tempo di accasso % su mgione 115.552 85.84 13,82 9.242 6.87 1.11 9.824 7,30 1,16 0 QOO 0.~ 134.618 100.00 16.10 fS.Annal Salanzano -Temi % par tempo di accxwao % su regime 111,989 75,15 13,29 33609 22,33 3.95 3.730 2,52 945 0 0.00 O,oO 147.828 lomm 17.68 totale 226.541 80,24 27.11 42.251 14.96 5,05 13.554 4,80 1,62 0 0.00 f-W0 282.445 100.00 33,79 % par tempo di accesso 56 su regione Indicatori estens. SSepolcro-S.Anna % su regione Balanzano(S.Anna \-Temi 134940 15.96 73,72 1284.01 popol. I 1.825 14,18 15,19 78.39 15.07 1.886 96 su regione totale % su regione 2633,41 31,15 162,ll 29,25 1.867 KtGlUNt Osservatorio UMBRIA della Mobilità Popolazione al 2000 per tempi di accesso e per tratte Bacini di utenza FF.SS tratte SUberato-Temi-Piediluco Tempo dl.cze..o. re uh. .t.zbnlhnovbrk totale 10-20’ S.Liberatc+Nami(Temi) % per tempo di accasso %sureyicna Temi Cospea-Piediluco 9.959 31,20 1,19 % par tempo di accesso % su regione 49.729 eo. 5.95 totde % per tempo di accasso % su regione 59.979 63,61 7.14 21.954 68.80 2.63 0 0.00 0.00 0 0.00 900 31.923 7.845 3.535 5.87 0.43 889 1,ll 908 81.896 100,OO 3.835 3,87 0.43 989 0.73 0,08 12,68 0,94 29.610 31.76 3.57 100,OO 3,82 7.40 93.813 100,00 11.22 Indicatori estens. &aeLw*. km kmq 345,39 22.80 4.09 4.38 territorio &&?r$?BB.elr*P SLiberato-NamiUemi) 56 su ragione Terni Cospea-Piediluco % su regione totale % su regione ame mppresenbte popol. I poplkm 1.400 354.27 4,19 17,58 3.38 3.521 699,86 8.28 49,38 7.77 2.323 In cartografia hanno un tempo di eccesso alle stszioni infettoro ai 30 HtkiIUNt UMl3HIA Popolazione Osservatorio della Mobiliti Magione-Perugia % per tempo di eccesso % su tBglcme (PerMa P. S.G.J OspedalicchiwFoligno al 2000 per tempi di accesso e per tratte 71.284 64.17 8.53 26.196 23.58 3,13 13.664 12.25 1.63 0 0.00 O,oO 111.664 100,OO 1q29 76.673 73.09 9.04 16.293 15,76 1.95 11.526 11.15 1.38 0 900 QoO 103.392 % per tempo di accesso % su regione tot& % per tempo di accesso % su regione 146.667 68.47 17,57 42.469 19.81 5,08 26.130 11.72 3,Ol 0 0.00 QoO 214.476 IOWO 25,66 100.00 12837 Indicatori ap&&-,-. Magione-Perugia % su regione (Perugie P.S. G.J Ospedalicchio-Folimo % su regione totale % su regione terrltotio estens. .,.,,.,,,..,Fl&&& km kmq 337,46 popol. I POplkm 32,66 6,28 3.402 3,99 690.06 6.98 26.22 5.43 3.664 927,64 lo.97 BO,67 11.7 3.523 REGIONE UMBRIA Osservatorio della Mobiliki P .mes.e . rela u,ba . d.zbnb Popolazione al 2000 per tempi di accesso e per tratte ClQ kmwb,b Tuoro-Torricella 16-20’ M-30’ 0 o,oO 0,~ >W totale 0 0.00 WJ q1.364 loO, 1.36 10.006 87.91 1,20 1.376 12,09 916 75.325 50,61 9.01 24.747 18.63 2,98 36.367 25.74 4.58 10.446 % per tempo di eccesso % su mgione 7.02 1.25 100.00 17.80 C.Lago-Orle % per tempo di accesso % su regione 41.000 48.22 4.90 34.951 41.11 4.18 9.069 1987 1.08 0 WO OWO 66.020 IOQOO IO,17 126.333 51.52 15,ll 61.074 24.90 7.31 47.376 19,32 5.67 % per tempo di accesso % su regione Vemi)Giuncano-Fossato totale % per tempo di accesso % su regione 10.446 4,28 1,25 146.627 246.231 lOtWO 29,34 Indicatori tenitorio kmq Tuoro-Torricella % su regione Terni % su mgione C.Lago-Orte % su regione totale O%su mgione estens. km popol. I poplkm 200,Ol 2,37 21,40 4.11 532 2527,61 29.90 SS,46 18.55 1.643 1466,36 17.34 110,04 21,16 773 4194,19 49.61 227,90 43,83 1.076 ALLEGATO ANALISI DI FUNZIONALITA’ DELLA 4 RETE VIARIA PRINCIPALE ALL.4 1 ANALISI 1 DI FUNWONALITA’ DELLA RETE VIARIA PRINCIPALE 11quadro generale della domanda di trasporto Premessa Al fine di determinare l’entità della domandadi trasporto passeggeriinteressantela rete viaria principale dell’Umbria sono stati considerati: l l l i dati di domanda risultanti dal1 ‘indagine ISTAT 1991; i rilievi di flusso veicolare eseguiti dall’Osservatorio Regionale della Mobilità tra 1 ‘aprile 2000 ed il febbraio 2001; le indagini O/D ed i rilievi dijlusso veicolare condotti nel marzo 2001 dalla Società TMT PRAGA44 per conto della Regione Umbria. Per meglio comprendere la necessitadi talune attività condotte nel corso della presenteanalisi è opportuno precisareche: l l l i dati censuari considerati si riferiscono al primo spostamento della giornara effettuato su veicolo privato (dari ISTAT 1991); i rilievi di flusso veicolare condotti nelle diverse campagne d’indagine riguardano periodi diversi della giornata; i rilievi di flusso veicolare riguardano giorni del1 ‘anno che non hanno esattamente il peso del cosidetto “giorno medio “, da considerare nelle analisi trasportistiche di questo tipo. Per tali motivi, nel corso delle elaborazioni, è stato necessario procedere al trattamento preventivo della baseinformativa da utilizzare nelle successivefasi di studio. Nei paragrafi successivi sono brevementedescritti sia i dati di partenza (ISTAT e rilievi) , sia le attività condotte e la metodologia adottata al fine di analizzare la funzionalità della rete stradaleregionale, ed individuarne le criticità. Mobilità di persone su veicolo prìvato nell’ora di punta del mattìno (matrice OD ISTAT ‘91) Sulla base dei dati risuhzmti dalla campagna d’indagine censuaria svolta nel 1991 a cura dell’ISTAT, la mobilità delle persone all’interno della regione Umbria, nell’ora di punta del mattino, &pari a 131.400 spostamenti. Per la natura dei dati censuari, raccolti all’interno del territorio regionale, mancano indicazioni sull’entità degli spostamenti di attraversamento,cioè la componente che possiede entrambi i terminali all’esterno della regione. Tale informazione è stata desunta dai dati pubblicati nel Conto Nazionale dei Trasporti. ALL.4 1 La matrice O/D fornita dall’ISTAT presentacirca 7.200 relazioni con l’esterno (che hanno, cioè, uno dei due terminali all’esterno del territorio regionale), e circa 124.200 spostamenti intraregionali (il 94,5% del totale di matrice). Conteggi egettuatì dall’Osservatorìo Regionale della Mobìlìtà, nel periodo aprile 2000febbraio 2001 1 conteggi sono stati effettuati in 32 sezioni caratteristiche della rete stradale principale regionale. Ciascun rilievo è stato effettuato per 14 ore consecutive (dalle 6.00 alle 20.00), alcuni in corrispondenza del confine regionale (presso il Traforo delle Forche Canapine, presso S. Giustino e pressola SS76tra Fabriano e Fossato),in ingressoe in uscita dall’Umbria. r CODICE 1 VIAISTRADA LOCALITA’ 1 DIREZIONE I DATA 1 --S”Q SI 23 n. I I L- SS3 1 IL--.- I- SS76 I I ss: Ro 46 1 %foro Eggi - S.Anatolia di 1 I confine -_ re I ovest (SS3) 1 18/01/01 ALL.4 1 2 Campagna d’indagine effettuata nel mese dì marzo 2001 Le 32 sezioni di conteggio dell’Osservatorio non sono risultate esseresufftcienti per ricavare una matrice Origine-Destinazione attuale che fossecompleta e attendibile. Pertanto è stato necessario disporre di conteggi ulteriori, che integrassero quelli già disponibili presso l’Osservatorio e che fossero diffusi in maniera omogenea su tutta la rete stradaleregionale. L’indagine condotta nel marzo 2001 dalia Società TMT PRAGMA per conto della Regione Umbria, ha determinato l’entità dei flussi veicolari su alcuni importanti archi della rete viaria per i quali non erano disponibili rilievi recenti. A tale scopo sono stati eseguiti conteggi automatici dei flussi di trafko (per mezzo di sensori magnetici) per entrambe le direzioni di marcia, in corrispondenza di 30 sezioni rappresentativedella rete viaria principale della regione Umbria. 1 conteggi di flusso hanno riguardato le seguenti arterie (la tabella seguenteriporta anche la data di effettuazione dei conteggi, la localizzazione delle sezioni scelte e il numero di corsie per i due sensi di marcia): LE SEZIONI STRADALI r-i PROG DESCRIZIONE PUNTO DATA In particolare sono stati conteggiati i flussi in corrispondenza dell’innesto della E45 lungo la SS205 (tra Nami e Temi), presso lo svincolo di Todi E45-SS448, lungo la SS75 FolignoPerugia, lungo il raccordo autostradale Perugia-Bettolle, sulla Flaminia a sud di Spoleto, sulla E45 tra Umbertide e Città di Castello e lungo la SP298, a sud di Gubbio. La figura 1 riporta in rosso gli archi della rete stradale principale interessati dai conteggi effettuati nel periodo aprile 2000-febbraio 2001 dall’Osservatorio Regionale della Mobilita e, nel mesedi marzo 200 1, dalla Società TMT PRAGMA, per conto della Regione Umbria. ALL.4 3 ;-.-- ; .. .' ..i ,.. \j -... - ; Figura 1 ALL.4 4 Domanda merci= Analisi della sìtuazìone attuale Nel caso dei flussi merci, invece, al fine di determinare i valori attuali d’impegno della rete viaria principale dell’Umbria, è stata utilizzata la bancadati disponibile pressol’Osservatorio Regionale delle Merci. Dall’elaborazione di tali dati di base sono stati ricavati, per ciascuna zona di traf?ico, i potenziali di generazione e attrazione merci, i quali a loro volta hanno permesso di determinare la matrice attuale di origine e destinazione, applicando un modello di tipo distributivo-gravitazionale. 1 potenziali generativi/attrattivi sono espressiin funzione della popolazione residente e degli addetti che interessanociascunazona. 2 La rete stradale trasporto privato di interesse regionale e la rappresentazione dell’offerta di Zonizzazione dell’area dì studio Ai fmi delle elaborazioni è stato necessariosuddividere in zone di traffico l’area oggetto del presente studio, per poter individuare i punti di partenza e di arrivo degli spostamenti che, seppur distribuiti sul territorio, vengono in tal modo localizzati in punti caratterizzanti le zone detti centroidi. L’errore introdotto con questa rappresentazionedella domanda è evidentemente legato alla dimensione delle zone; sarà infatti tanto più grande quanto più sarannovaste le zone e potrà essereridotto adottando una zonizzazione più fitta. Nel suddividere l’area di studio in zone di trafko devono essereconsiderate,come sempre, tutte le specificità dei luoghi e degli insediamenti sociali e produttivi ivi esistenti. A tal proposito, quindi, la presenteanalisi ha tenuto in considerazione: 0 il reticolo viario esistente; l La struttura orografica del territorio; l La suddivisione amministrativa del territorio; l L’esistenzadi linee naturali di confine. L’area di studio è statadunque suddivisa in 58 zone di traffico (di cui 49 interne alla regione e 9 zone esterne),che definiscono porzioni del territorio quanto più possibile omogeneesotto il profilo insediativo, produttivo, infkstmtturale, orografico, ecc.. . La figura 2 illustra la zonizzazione adottata dalla presente analisi, oltre al grafo di rete consideratoper le simulazioni di traffico. ALL.4 5 . . Figura 2 ALL.4 6 Grafo della rete stradale principale Per l’individuazione della rete portante delle infrastrutture stradali regionali, sono stati adottati dei criteri simili a quelli seguiti per l’individuazione delle zone di traflico: è stato fatto riferimento alla struttura orografica del territorio, o meglio alle infktrutture che permettono di aggirare le barriere fisiche e di sfruttare gli sbocchi naturali, oltreché ai collegamenti forti tra i centri principali e tra questi e le grandi arterie autostradalinazionali. Sono state prese in considerazione, oltre all’Autostrada Al e alla superstradaE45, la rete completa delle Strade Statali che interessanoil territorio umbro, alcune importanti Strade Provinciali e la viabilità locale, in particolare per la connessionedel grafo di rete ai centroidi di ciascunazona di traffico. Ad ogni arco del grafo considerato,è statapoi associatauna funzione di deflusso, dipendente dalle caratteristiche infÌastrutturali dell’arco (per definizione omogenee per tutta la sua lunghezza). Le funzioni di deflusso utilizzate Com’è noto le funzioni di deflusso rappresentanoil legame funzionale tra i flussi veicolari presenti sugli “archi” della rete viaria ed i tempi di percorrenza media contemporaneamente possibili su di essi. La definizione di fùnzioni di deflusso soddisfacenti per rappresentarela realtà è tanto più importante quanto più il modello di simulazione deve analizzare situazioni al bmite della congestione e quanto più sono prossime alla realtà le ipotesi alla base dei modelli di assegnazione all’equilibrio dell’utente (User Equiiibrium Modei) che, in questi casi, rappresentanoil modo migliore di trattare tale tipologie di problemi. Tali ipotesi possono essereriassuntenei seguenticoncetti: a) l’utente abituale della rete stradaleè a perfetta conoscenzadelle condizioni di deflusso che mediamente esistono su di essanel momento in cui essosi muove; b) esistonopiù itinerari alternativi che soddisfanole coppie O/D; c) le condizioni di circolazione sulla rete rendono concorrenziali più itinerari alternativi. Nel caso specifico analizzato nel presente studio, in effetti, solo la prima delle precedenti ipotesi è sticientemente rispettata (ipotesi “a”) poiché, per alcuni settori della rete stradale,a causa delle condizioni orografiche esistenti nel territorio e della configurazione attuale dell’offerta stradale, i diversi itinerari convergono su alcuni specifici archi e gli itinerari alternativi si riducono al più a due. Ai fini della presente analisi sono state considerate le curve di tipo BPR (Bureau of Public Roads - USA) che sono tra le famiglie di funzioni di deflusso più comunemente utilizzate negli studi di settore. Le funzioni BPR legano il tempo di percorrenza al rapporto tra il flusso veicolare e la capacita dell’arco, entrambi espressiin termini di veicoli equivalenti, secondo un’espressionedel tipo: t = to[l + a(f/c)8] dove t = tempo di percorrenzadell’arco generico; to = tempo di percorrenza dell’arco in presenzadi un flusso veicolare nullo (tempo a vuoto); f= flusso veicolare presentesull’arco espressoin termini di veicoli equivalenti/ora; ALL.4 7 c = capacitadell’arco espressoin termini di veicoli equivalenttiora; a, p = parametri di calibrazione. Tale tipologia di curve presentaun andamentopressochépiatto per un primo tratto per poi, successivamente,incrementare il valore della variabile r in misura più o meno rapida e con un’entità piu o meno rilevante, in funzione dei parametridi calibrazione “a“ e “r. All’inizio delle procedure di calibrazione dei modelli di simulazione delle reti di traffko i valori attribuiti ai parametri “a“ e “8” sono, in genere,pari rispettivamentea 0,15 e 4. Tali valori devono esseremodificati in funzione di una serie di fattori tra i quali possono esserecompresi: l le caratteristicheplano-altimetriche dei tronchi stradali; l la presenzadi franchi laterali di sicurezza; l la frequenzadelle intersezioni a raso; l la presenzae la tipologia della sostaai margini delle strade; i sensidi circolazione (sensounico o doppio senso). Nel caso specifico sono state considerate9 classi di funzioni di deflusso relative a autostrada e superstrada(Al ed E45), strade statali extraurbane,strade provinciali e strade urbane, con tempi unitari di percorso crescenti. l Capacitàkorsia No corsie TIPO a P Velocità a flusso nullo Autostrada 1 12 110 1800 2 superstrada 1 12 110 1000 2 Statale 1 7.5 90 750 2 Statale 1 5 80 600 2 Statale 1 4 70 500 2 Provinciale 1 3 65 900 1 Provinciale Comunale 1 1 2.5 2 60 25 800 1200 1 1 Connettori 1 2 44 9999 1 ALL.4 8 3 Metodologia seguita per l’analisi di funzionalità della rete stradale Le macro-attività condotte nel corso dello studio e relative alla determinazione dei flussi di veicoli leggeri e pesanti,riassuntenel diagrammaa blocchi in figura 3, sono statele seguenti: . individuazione di un ‘opportuna zonizzazione di trafico dei comuni del1 ‘Umbria e di un grafo sintetico della rete stradale funzionale alle successive attività; (vedi punto 2) l aggregazione alla base zonale così definita della matrice OLI del1 ‘ISTAT (anno 1991) relativa al1 ‘ora di punta del mattino (8,15-9,lS); Per quanto riguarda la matrice passeggeri,a partire dai dati del censimento ISTAT 1991, sono state semplicemente aggregate le zone censuarie ottenendo una matrice su base comunale e quindi effettuata una seconda aggregazione alla base zonale assunta per l’analisi. Per la matrice merci, invece, sulla base delle informazioni disponibili nella banca dati dell’Osservatorio Regionale delle Merci sono stati desunti i potenziali di generazione e attrazione delle merci in funzione di popolazione e addetti e quindi con i dati relativi a popolazione e addetti al 1991 calcolati per ciascuna zona di traffko le attrazioni e generazioni delle merci; è stato quindi applicato un modello distributivo di tipo gravitazionale per determinare la matrice O/D completa a partire dalle suddette attrazioni/generazioni che rappresentano i totali marginali per colonna e per riga della matrice OD 0 analisi, verifica ed utilizzazione dei dati disponibili e relativi ai flussi veicolari rilevati sulla rete stradale del1 ‘Umbria; Come richiamato al punto 1, i dati relativi ai conteggi classificati dei flussi veicolari sono stati utilizzati per le analisi dell’ora di punta del mattino ma anche analizzati per stabilirne l’effettiva incidenza rispetto alla giornata e quindi estenderel’analisi di funzionalità della rete viaria all’intervallo diurno 0522; inoltre i dati sono stati fra loro omogeneizzati mediante la correzione con un opportuno coeffkiente di destagionalizzazione (1,15) che tiene conto della distribuzione del traffico, su scalanazionale, nell’arco dell’anno. ALL.4 9 Schemaa blocchi in A3 Fig. 3 ALL.4 10 l applicazione dì un modello “sintetico ” in grado di modificare la matrice U/D di partenza (desunta dal1 ‘aggiornamento dei dati ISTAT ‘91 ed aggiornata al 2001) per determinare una nuova matrice che, utilizzata in fase dì simulazione, consentisse la “riproduzione ” dei flussi misurati; La ricostruzione della matrice O/D in basea tali flussi di traffico avviene mediante una procedura di valutazione della domanda di per la i-esima coppia O/D della matrice con conteggi effettuati su nf archi della rete. Allo scopo è stato utilizzato l’algoritmo di Nielsen, fra i più attendibili disponibili attualmente in letteratura. Secondotale algoritmo i valori di stimati differiscono da quelli rilevati di una quantità incognita oi: 6i = di + ai Le cri sono il risultato degli errori derivanti dalle semplificazioni introdotte dal modello di domanda e/o dalle variazioni della domanda conseguenti a modifiche di struttura o a variazioni temporali di livello. Qualunque sia la natura della stima iniziale della domanda è possibile ottenere una stima statisticamente“migliore” utilizzando i conteggi sui flussi di traffico. Nel caso specifico l’algoritmo utilizzato consente una ricostruzione attendibile della matrice O/D in quanto, il numero di conteggi sulla rete di riferimento è significativo rispetto al totale degli archi del grafo di lavoro. Uno degli estimatori proposti allo scopo risulta dalla soluzione di un problema di ottimo vincolato per determinare il vettore di domanda che minimizza la somma degli scarti quadratici tra flussi stimati e misurati. l simulazione di jìwuìonamento della rete stradale extraurbana del1 ‘Umbria sottoposta ai carichi di domanda O/D determinati al punto precedente; Definita la domanda e messo a punto il grafo dell’offerta stradale attuale è stato simulato il funzionamento della rete separatamenteper le componenti passeggerie merci, e quindi per la componente passeggericon il precarico sulla rete dei veicoli pesanti, trasformati in autovetture equivalenti, ottenendo così tma distribuzione dei flussi sulla rete espressain equivalenti. La tecnica di assegnazioneutilizzata per le simulazioni è il metodo dell’equilibrio per gli utenti (Users Equilibrium Assignment). Con questa tecnica di assegnazionei tempi di percorrenza su ciascun arco della rete stradale sono funzione del carico veicolare che insiste sull’arco stessoe i tempi di trasporto sugli archi della rete sono messi in relazione con il flusso veicolare tramite le curve di deflusso. La variabile che viene minimizzata nella fase di assegnazioneè il tempo complessivo di percorrenzadell’utente. Infatti, per compiere lo spostamentociascun utente sceglierà uno o più archi della rete la cui somma dei tempi di percorrenzaminimka il tempo necessario per compiere lo spostamento. L’assegnazione awiene tramite processi iterativi sino al raggiungimento dell’equilibrio del sistema a meno di un fattore di convergenzapiccolo a piacere. A valle delle suddette assegnazioni è stata analizzata la correlazione tra i dati calcolati e i dati rilevati con i conteggi; il livello di correlazione risulta molto soddisfacente sia per i veicoli leggeri che pesanti a conferma dell’attendibilità del modello di simulazione. ALL.4 11 I risultati delle assegnazioni sono riportati nelle figure da 4 a 6 che illustrano la distribuzione dei flussi veicolari di autovetture,di veicoli pesanti (autocarri equivalenti) e di autovettureequivalenti. l determinazione dei coeficienti di incideh-a del1 ‘ora dì punta rispetto alla giornata; Sulla basedei conteggi di traf&o più recenti disponibili (campagnaintegrativa di Marzo 2001) sono stati calcolati i coeffkienti dell’incidenza dell’ora di punta rispetto all’intervallo diurno dalle ore 5 alle ore 22. Sia per i veicoli leggeri che per quelli pesanti l’incidenza media riscontrata è risultata analogae pari al 73 % circa. l determinazione degli indici di congestione nel1 ‘ora di punta e degli indici dì utilizzazione giornaliera delle diverse tratte stradali L’analisi di funzionalità della rete viaria di interesseregionale è stata effettuata tramite il calcolo dell’indice di congestione espressodal rapporto flusso/capacità sugli archi della rete nell’ora di punta del mattino (figura 7); nell’intervallo diurno 05-22 tale indice esprime l’utilizzazione giornaliera della rete da parte del flussi veicolari rispetto alla capacitateoricamentedisponibile nelle 17 ore considerate(figura 8). ALL.4 12 . Figura 4 ALL.4 13 Figura 5 ALL.4 14 * , 4 Individuazione preliminare delle criticit8. Il nodo di Perugia L’analisi di fbnzionalita svolta per la rete stradale di ambito regionale evidenzia situazioni di criticità, in termini di rapportoflussokapacità, sostanzialmentedi due tipi: l . Archi in congestionesia nelle ore di punta che durantela giornata; Problemi di congestionelocale, accentuatinelle ore di punta; 1 problemi puntuali sono resi evidenti dalla natura della rete di riferimento che spesso sintetizza in un solo arco sistemi di viabilità articolati e di natura locale; si ritiene che tali situazioni di ambito comunale possano essere risolte con interventi limitati e debbano rientrare nelle competenzedei comuni interessati. Si noti che spesso gli archi cui sono collegati i centroidi delle zone di traffico denunciano situazioni di criticità fittizie, derivanti dalla semplificazione assuntanel concentrareappunto nel centroide di zona l’origine e la destinazionedi tutti gli spostamenti. Per quanto riguarda le situazioni critiche del primo tipo, la vera criticità rilevata ed evidente a scala regionale consistenel diffuso stato di congestionepresenteattorno al “nodo” di Perugia, in particolare lungo la SS 75 e il primo tratto del raccordo autostradalePerugia-Bettolle. Il Piano propone pertanto, la variante al Raccordo Autostradale Perugia-Bettolle ed alla E45 esternaall’abitato di Perugia. L’intervento è stato sottoposto alle necessarieverifiche trasportistiche, seppure al livello di prefattibiliti, inoltre è stata verificata in via preliminare la compatibilità delle alternative di tracciato proposte dalla Regione con i Piani urbanistici vigenti per il Comune di Perugia. Al fine di verificare puntualmente gli effetti conseguenti alla realizzazione della suddetta variante, per alcune coppie Origine / Destinazione di cammini ritenuti significativi è stato valutato il tempo di percorrenzasul cammino minimo con e senzaprogetto. Tali verifiche puntuali evidenziano: l il notevole beneficio in teti di tempo di viaggio ottenuto nello scenario di progetto per gli spostamentidi lunga percorrenza(flussi di attraversamento); l benefici più contenuti, sebbenesensibili, per gli spostamentidi penetrazione-uscita dall’area urbana; l la modifica dei cammini minimi attraverso il passaggiosugli archi rappresentativi della variante in progetto. Una volta messo a punto il grafo dell’offerta stradale e ricostruita la matrice Origine / Destinazione degli spostamenti,come descritto nei punti precedenti, è stato possibile simulare il funzionamento della rete tramite l’assegnazione dei flussi di traffico nella situazione attuale ed in quella di progetto. Come accennato, la tecnica di assegnazione utilizzata per le simulazioni è il metodo dell’equilibrio per gli utenti (Users Equilibrium Assignment). Con questatecnica di assegnazionei tempi di percorrenza su ciascun arco della rete stradale sono funzione del carico veicolare che insiste sull’arco stessoe i tempi di trasporto sugli archi della rete sono messi in relazione con il flusso veicolare tramite le curve di deflusso. ALL.4 18 La variabile che viene minimizzata nella fase di assegnazioneè il tempo complesGuo di percorrenza dell’utente. Infatti, per compiere lo spostamentociascun utente sceglierà uno o più archi della rete la cui somma dei tempi di percorrenzaminimizza il tempo necessarioper compiere lo spostamento. 1 risultati delle assegnazioni sono riportati nelle figure da 9 a 12 che illustrano sia la distribuzione dei flussi veicolari sia il rapporto flusso/capacitàper gli archi interessati, nello scenariosenzaprogetto e con il progetto. ALL.4 19 > . Figura 9 ALL.4 20 . Figura 10 ALL.4 21 Ito attuale - Ora di punta del mattin Rapporto flussolcapaciti =zdaOaO.6-barro _ da 0.8 a 0.8 -medio da 0.6 a 1.0 - caqemtlonato I > 1.0 -crluco Veicoli equivalenti Figura 11 ALL.4 22 .’ 2:. _.. ..- .-_._- .._. - ---._...- -.-- rogetto dl bypaas - Ora di punta del mattina Rapporto fluesolcapacith - da0 a 0.6.basso ':. da 0.6 a 0.1)-madIo I da 0.6 I 1.o - colgrruonato I M.0 - crluco Velcoli eauivalenti Figura 12 ALL.4 23 La figura 13 evidenzia invece il confronto, per le due ipotesi, della situazione ante e post operam mostrando i flussi in aumento (in rosso) e in diminuzione (in verde) sugli archi della rete. Dall’esame dei flussogrammi, aventi la stessascala per i volumi di traffico, si può notare il grado di diversione dei flussi di traffko in attraversamentoe/o in penetrazione/uscita che dall’attuale itinerario SS75raccordo Perugia-Bettolle trovano convenienza ad utilizzare i tronchi in esame. Inoltre le simulazioni evidenziano che la redistribuzione dei suddetti flussi di trafEco, rispetto alla situazione attuale, è tale da produrre effetti sensibili di decongestionedegli archi della rete attuale gravati da flussi al limite della propria capacita. Poiché attualmente i flussi di natura locale, con origine e destinazione all’interno del comune di Perugiautilizzano il tratto del raccordoautostradaleda Ferro di Cavallo a Ponte S.Giovanni come tangenziale urbana, si può sommare alle funzioni assolte dalla variante anche la separazionedi flussi di traffico eterogeneicon i conseguentibenefici generati dalla riduzione del traffico sugli itinerari a limitata percorrenza. ALL.4 24 ‘\.,.-. i *, r~&-d~~~xpi&del %atiii ecenari con e eenza progettc “--._.___ .- Confronto Flussi In amento Fluasl In dlmlnuzbne Scala dei flussi Figura 13 ALL.4 25 Definendo come orizzonte di riferimento del PRT l’anno 2012 è stato verificato uno scenario che a tale orizzonte temporale veda realizzate le proposte di Piano, effettuando una secondaanalisi di fbnzionalità della rete regionale modificata per effetto dell’attuazione di tutti i progetti previsti (vedi cap.C14). La domanda prevista all’orizzonte temporale del Piano è stata calcolata ipotizzando costante l’incremento di domanda riscontrato fra il 1991 (dati censuari ISTAT) e lo stato attuale (domanda ricostruita al 200 1). 1 risultati sintetici di tale analisi, illustrati nella figura 14, mostrano l’eliminazione di punti di criticità sulla rete di riferimento. ALL.4 26 Figura 14 ALL.4 27 . l . l : . , , INDAGINE SULLA DOMANDA DI MOBILITA’ DA E PER LA REGIONE UMBRIA MARZO 2001 , 1. LA SCHEDA METOOOLO6ICA Le interviste 2. 3. 4. 5. e contetptpi ai case//7 LE INTERVISTE IL CAMPIONE IL VIA6GIO: origine e destinazione IL VIAGGIO: i motivi, la frequenza, il mezzo Le interviste sui pullman 6. LE INTERVISTE 7. IL CAMPIONE 8. IL VIAGGIO: origine e destinazione 9. IL VIAGGIO: i motivi, la frequenza, il mezzo I flussi di trcrffico lo. LE SEZIONI . , . . t* . ---.r . l . . . ‘--7 GLI OBIETTIVI DELLA RICERCA 1 1 --I-3 Costruzione di una matrice Ory@ne/dest degJi spos?ameM per la regione Umbria da e 9 \ Caratteristiche degli spostamenti e conoscenza dei motivi della scelta modale -.--b ì-J 1 Conte99/e dei flussi di traffico 1 stradali su 18 sezioni 1 , 8 _- 2. . .. ; LA METOboLOGIA DI RICERCA a Interviste personali e dirette, con Iausilio della polizia stradale, a conducenti di veicoli leggeri in ingresso e uscita dai caselli autostradali di Orte e Valdichiana Conteggio con contatori batticolpo dei flussi di traffico dei veicoli leggeri in transito ai caselli dinteresse Interviste personali e dirette, ad utilizzatori del trasporto pubblico su gomma in partenza dalla reuione e reuistrazione delle presenze a bordo Q Conteggio con sensori magnetici dei flussi di traffico suddivisi per lunghezza di veicolo e velocità 4 . , IL TARGET 01 RIFERIMENTO 6li automobilisti che effettuano un viaggio che abbia lòrigine o la destinazione dello spostamento all’interno della Regione Umbria i I / i e I veicoli suddivisi nelle categorie: autovetture/camper/roulotte linea pullman turistici/di I viasiatori che effettuano uno spostamento che abbia come destinazione del viaggio in pulJman il capolinea 1 1 .. , IL FIELD 0 IL a rf 1evazione 1 feriale è stata effettuata in due giornate, una e una festiva, secondo il seguente calendario: Punto di rilevazione Feriale Festivo Bidirezionale 6.00 - 22.00 Monodirezionale (entrata in autostrada) 15.00 - 20.00 18 marzo Casello di Orte 14 marzo Casello di Valdichiana 15 marzo 1 18 marzo 7 LE INTERVISTE E / CONTEGGI AI CASELLI 1 Contattati 1.080 conducenti di veicoli leggeri l Ele~ibili veicoli : alh’n tervista 737 - pari al 67% dei veicoli contattati di cui 51.6% in entrata e 61.9% in uscita UNIVERSO Contegogr’crti leggeri l 29.407 1 veicoli Pari ad un universo di interesse potenziale di 15.808 veicoli leggeri di cui 63.1% in entrata e il 36.9% in uscita. Nel campione la scelta del veicolo da contattare è stata lasciata alla discrezione della polizia stradale con un passo di campionamento costante LE INTERVISTE EI CONTEGGI Al CASELLI I , --.... . #’ . 1 l Contattati 483 conducenti di veicoli leaeri EleBibili veicoli : l all7ntervista 339 - pari al 70% dei veicoli contattati di cui 67.3% in entrata e 72.6% in uscita UNIVERSO 1 Conteggiati 20.925 veicoli leggeri l Pari ad un universo di interesse potenziale di 11.627 veicoli leseri di cui 61.7% in entrata e 38.3% in uscita 9 LE INTERVISTE E / CONTEGGI Al CASELLI 1 l CAMPION- Contattati 680 conducenti di veicoli leggeri l EleHibili veicoli : all’htervista Conteaiati IeHeri l 8.482 veìcolì Pari ad un universo di ìnteresse potenziale di 4.180 veicoli leseri 398 - pari al 58.5% dei veicoli contattati di cui 67.2% in entrata e 32.8% in uscita di cui 63.3% in entrata e 52.2 % in uscita 10 LE INTERVISTE E I CONTEGGI Al CASEfU . ,,, ,,,,,,,, ,,,,,, ,, ,,,,,, ,,,,, ,,,, , ,, , ,,, ”,,,, * ,,, ,, ,, ,, I I ,,,, ,,, ,,,, ,,,,, ,,,, ,,,,, I 1,,,,,,,, ,,,,,y ,, .,. , ” . I DATI > Nel complesso, il 54% delle interviste è stato realizzato al casello di Valdichiana e ? 46% a quello di Orte. P t’83% delle interviste è stato effettuato nella giornata feriale e il 17% nel giorno festivo, dove la rilevazione è stata effettuata in un solo senso di marcia e con l’orario ridotto. i P Nel 53.3% dei casi sono stati intervistati conducenti di auto in entrata in autostrada e nel 46.7% conducenti di auto in uscita dall’autostrada. In particolare, il dato parametrico evidenzia una leggera prevalenza di auto in uscita dall’autostrada al casello di Orte (56.3%), mentre al casello di Valdichiana risultano prevalenti le auto in entrata in autostrada (61.6%). In entrambi i casi la logistica dei piazzali ha inciso sulla distribuzione dei contatti. > Nel 52.9% dei casi si è registrato un contatto valido, ossia entro il target di riferimento ; (che prevedeva l’origine o la destinazione del viaggio all’interno della regione Umbria), al primo tentativo. E’ stato necessario un contatto prima di avere un’intervista valida nel 21.9%, 2 contatti nell’Il .4%, da 3 a 6 contatti nel 14.2%. Al casello di Orte si è registrato ’ un contatto valido al primo tentativo nel 57.8% dei casi mentre in quello di Valdichiana nel 48.7%dei casi -: -_11 LE INTERVISTE AI CASELLI IL CASELLO AUTOSTRADALE Casello di Orte 46% LA DIREZIONE IL GIORNO DI RILEVAZIONE In uscita dall’autostrada 46.7% Feriale 63% Festivo ..J 17% LE INTERVISTE Al CASELLI autostrada 53.3% 077TENERE UWINTERVISTA VAL un contatto 21.4% / km \ Contatti validi al primo \.-. tentativo 52.9% da6al2 contatti 2.5% -’ ’ 5 contatti 1.8% 2 contatti 11.4% 4 contatti 39% ’ 13 LE INTERVISTE AI CASELLI Casello di ORTE un contatto 20.4% Casello di VALDICHIANA Contattl veldl al primo tentatlvo 57.6% _ un contatto 22.4% da 6 a 12 contatti 1.2% _ 4 contatti 3.2% ’ __5 contattl 0.3% Base: intervistati al casello di Orte (339) ‘-- primo tentativo 46.7% ! da 6 a 12 contatti .._’ 3.9% Base: intervistati al casello di Valdichiana (398) LE INTERVISTE Al CASELLI __5 contatti 3% 14 1 DATI p Tra i conducenti di auto intervistati si registra una netta prevalenza maschile (89%). k La classe di età per la quale si riscontra la percentuale più elevata di intervistati 6 quella compresa tra 35 e 44 anni (32.7%). Il dato parametrico consente di osservare che la percentuale dei giovani fino 34 anni aumenta nei giorni festivi (34.4%) rispetto a quelli feriali (24.2%) mentre le persone in età compresa tra 35 e 54 anni sono presenti in misura nettamente superiore nei giorni feriali (59.3%) rispetto a quelli festivi (44%). P Gli intervistati sono in massima parte lavoratori autonomi (48.4%) o lavoratori dipendenti (42.3%). k La maggioranza assoluta dei conducenti intervistati risiede in Umbria o nelle regioni confinanti (85.7%); in particolare i residenti in Umbria costituiscono il 41 .l% del campione. Tra le province di residenza al primo posto si pone Perugia (29%), seguita da Roma (20.4%) e da Terni (12.1%). > Nella maggior parte dei casi in auto è presente il solo interViStatO (44.9%) 0 l’intervistato in compagnia di una persona (32.6%). Se si considera la tipologia di giorno in cui sono state effettuate le interviste, si nota che il numero di persone in auto è in generale più elevato nei giorni festivi: in un giorno feriale nella maggioranza assoluta dei casi il 15 LE INTERVISTE AI CASELLI - .^ “.,------__ conducente è la sola persona a bordo (53.4%) mentre nei giorni festivi ciò awiene solo nel 3.2% dei casi, al contrario, la maggioranza degli intervistati è in compagnia di una (53.6%) o più persone (43.2%). ( P Le auto degli intervistati sono in prevalenza di grossa cilindrata, oltre i 1800 cc (53.1%). 1 16 LE INTERVISTE AI CASELLI j ETA’ (%) ( Maschio 89% -Ia-24anl zs-34d Femmina 11% 35-4uallIll 044ruwli I 1 ( PROFESSIONE 1 SS-64emli Lavoratore dipendente Lavoratore 65afnliedbu -.-./ autonomo 48.4O 0 , 20 I 40 60 , 100 80 GE3 Altro8.7% ” j~_gtudente I 2.3% Casalinga 9.9% 5.3% 17 LE INTERVISTE Al CASELLI . .~m----.- 62 y/70 & AUTO (eschso l’intervistato) (0) Solo rtntervisteto 1 persona 2 pereone 3 pereone 4 penone 6 per8one 0 I 20 40 00 00 Per casello autostradale IOb 7 I 1 Per tipologia di giorno --_---~ --.- __.- ~010 rintenristato s010 rintd6tat0 1 penonr 2 penone 3 parsone 4 persone 5 persone 100 19 LE INTERVISTE Al CASELLI 1 CILINDRATA DELL’AUTO Da120la1800 cc oltre 1800 cc 35.8% 1 Base: totale intewistati (737) Finoa1200cc 11.1% Giorno festivo Giorno feriale oltre18OOcc Da1201a1800 cc 34.2% 1 Dal201a1600 4Z oltre1800 cc 37.6% _I Flnoa1200cc 9.0% I Flnoa1200cc 18.4% 20 LE INTERVISTE AI CASELLI I DATI Nella lettura dei dati relativi all’origine e alla destinazione dei viaggi si deve sempre ricordare il fatto che tali dati non riguardano la totalità dei contattati in entrata o o in uscita dall’autostrada ma si riferiscono al solo target scelto, osata i conducenti di auto che effethano viaggi aventi origine o destinazione all’interno della regione Umbria. L’ORIGINE MI viaggio ha avuto origine in Umbria nel 51% dei casi (87.4% nei giorni festivi) e in una regione confinante nel 40.6% (in particolare nel Lazio, 22.8%) . Tra le province in cui è situato il comune di inizio del viaggio, al primo posto si colloca Perugia (39.5%; tale percentuale nei giorni festivi sale a 72.8%), seguita da Roma (19.4%) e da Terni (11.5%). LA DESTINAZIONE p La destinazione del viaggio è l’Umbria nel 52.1%, seguita dalle regioni con essa confinanti (43.1%) tra le quali si evidenzia il particolar modo la Toscana (25.4%). La provincia di destinazione dei viaggi è principalmente Perugia (38.5%; per coloro che escono Orte 63.4%), seguita da Roma (14.7%; per coloro che escono a Orte 70.9%), Terni (13.6%) Firenze (9.9%; per coloro che escono a Valdichiana 26.1%) e Arezzo (9%). A questo proposito si osserva inoltre che la provincia di Roma è la destinazione del viaggio prevalente nelle giornate festive (44%). I 31 LE IW’ERWSTE Al CASELLI I LUOGHI DI PARTENZA E DI ARRIVO 1 k Nella maggioranza dei casi il viaggio è cominciato da una abitazione (propria o altrui) (54.7%) o dal posto di lavoro (posto fisso di lavoro 14.8%, altro posto legato al lavorol4%). Nei giorni festivi diminuiscono nettamente i viaggi originati dal posto di lavoro (3.6%) e aumentano invece quelli che iniziano da alberghi, ristoranti o altre strutture turistico, ricettive (13.6%). g Il luogo principale di destinazione dei viaggi è un’abitazione (44.8%) seguito dal posto , di lavoro (41.8%, in particolare 13% dal posto fisso di lavoro e 28.8% da altro posto legato al lavoro) . Può essere interessante sottolineare che nei giorni feriali le abitazioni sono il luogo di destinazione del viaggio per 1’81.6% degli intervistati LE INTERVISTE Al CASELLI . . , -_..- L’ORIGINEDEL VIAGGIO (tavola riassuntiva) Umbria 51% Lazio 22.8% Toscana 16.3% I Emilia Romagna 1.5% Altre 7.8% 24 LE INTERVISTE Al CASELLI . .‘, .v i .I _ ._ _ _. .___ .___..- .--_ _. --. ..-. -.. ---- --- .iill ;.‘, . ed-.. ._.: .ji;..:..., .,/. L’ORIGINEDEL VIAGGIO (per caselli r---- Case//0 autostradali) di ORTE _._. - -._.IAZiO 48.5% di VALDICHIANA 43.7% Base: intervistati 1 Umbria 57.3% / Altre 7.8% Emilia Romagna 0.3% al casello di Orte (339) Emilia Romagna 2.9% Base: intervistati al casello di Valdichiana LE INTERVISTE Al CASELLI __ - .._I_ -.? .r. ..: p <.. Altre 9.4O/o (398) Lazio 1% .. 50 --_-_ ----_-. - --_.-__-~_.I_-_-__~-____ _._.__ .L._. _.____.- ___ L” m 40 30 20 IO 0 Province dell’Umbria LE INTERVISTE e delle regioni confinanti Altre regioni AI CASELLI ,_ _. _ - - _. _ - - ~ ” (tavola riassuntiva) Umbria 52.1% Toscana 25.4% LE INTERVISTE AI CASELLI Emilia Romagna 0.7% ‘.., I Altre 5.2% LA DESTINAZIONE DEL (per casello) Casello di ORTE -Umbria /“- Lario 34% Casello di VALDICHIANA Toscana 0.3% :,-.Altre 3.6% 3.2% Base: intervistati al casello di Orte (339) Toscana 43.5% Romagna -’ 2.3% Altre 7.4% Base: intervistati al casello di Valdichiana (398) LE INTERVISTE AI CASELLI A rnr 5.0-n I I I I 1 Y-1 . . 0 m TABELLA R/ASSUNT/VA ORIGINffDESTINAZlONE DEL VIAGGIO - Casello di Valdichiana (v.aJ DESTINAZIONE s i? IORIGINE LE INTERVISTE Al CASELLI / IL LUOGO DI ORIGINE DEL VIAGGIO (0) Abitazione (propria j o di altri) Posto fisso di lavoro Altro luogo legato al lavoro Albergo, Ristorante Luogo legato ai servizi o altra struttura (poste, ospedale, negozi) turistico-ricettiva studio medico, 0 20 40 60 60 32 myT= ...../?-8 LE INTERVISTE Al CASELLI 100 <. IL LUOGO Dl ORIGINE DEL VIAGGIO (%) Abltarlone (propria Posto Altro luogo Per casello aufostfadale o dl altri) fisso dl lavoro legato al lavoro Scuola Luogo legato al servlzl Albergo, Rlstorante (poste, negozi) o altra ospedale, struttura studlo medlco, turistico-rlcettlva Altro 0 q Casello 1 Per tipologia di giorno Abltazlone (propria Posto Altro Luogo legato al servizi (poste, negozi) luogo ospedale, fisso legato studlo 20 ICasello di Orte 40 60 di Valdichiana l o dl altri) dl lavoro -b 1r.s al IaVOrO medIco,2.6 Albergo, Rlstorante o altra struttura turlstlco-rlcettlva 0 LE INTERVISTE AI CASELLI 20 40 sa 80 100 80 100 . I IL LUOGO DI DESTINAZIONE DEL VIAGGIO (%) Abitazione (propria o di altri) Posto fisso di lavoro Altro luogo legato ai lavoro Albergo, Ristorante o altra struttura turistico-ricettiva Luogo legato ai servizi (poste, ospedale, studio medico, negozi) -0 20 40 60 100 60 p-J )I .L* LE INTERVISTE AI CASELLI 34 IL LUOGO DI DESTINAZIONE DEL VIAGGIO (%) Per casello autostradale Abitazione (propria Posto Altro Luogo legato Albergo, al servltl Ristorante luogo (poste, ospedale, negozi) o altra struttura o dl altri) fisso di lavoro legato ai lavoro studio turlstico- oCasello Per tipologia di giorno Abltazlone (propria Posto Altro Luogo legato Albergo, al servlzl Ristorante luogo (poste, ospedale, negozi) o altra struttura LE INTERVISTE Al CASELLI o di altri) fisso di lavoro legato al lavoro studio turlstlco-rlcettlva di Orte ICasello dl Valdlchfana I DATI P Il motivo principale dei viaggi Q il lavoro (64%); al secondo posto si collocano il turismo e svago (13.7%), seguito dalle visite ai parenti ed amici (10.9%). I viaggi motivati dal j lavoro si riscontrano in particolare tra gli intervistati in uscita dall’autostrada (75.9 al casello di Orte, 75.8 a quello di Valdichiana). Nei giorni festivi prevalgono i viaggi motivati da turismo e svago (48.8%) (come abbiamo visto in precedenza tra le mete principali dei viaggi nelle giornate festive si registrano due grandi città d’arte quali Roma e Firenze) e le visite a parenti e amici (33.6%). k Il 14% degli intervistati compie lo stesso tipo di viaggio 4 o più volte a settimana, il : 22.1% da 1 a 3 volte a settimana, il 27.5% da 1 a 3 volte al mese e il 26% più raramente. Nei giorni festivi, il 40.8% degli intervistati effettua il viaggio in questione con una frequenza inferiore a una volta al mese. & Gli intervistati hanno scelto l’automobile come mezzo di trasporto principalmente per la libertà che essa offre di andare dove e quando si vuole (32.7%) perché è il mezzo di trasporto più veloce (30.5%) e perché offre un maggior comfort di viaggio (26.5%). Il maggior comfort di viaggio diventa la motivazione principale della scelta dell’automobile per i viaggi effettuati nei giorni festivi (48.8%) nei quali, come già detto, i viaggi sono motivati principalmente dal turismo e dallo svago, per i quali si richiede evidentemente un mezzo di trasporto oarticolarmente comodo. m i; 36 LE INTERVISTE AI CASELLI . . . + . . ., .--I I_ ..-_, ~- IL MOTIVO DEL VIAGGIO (%) 64 Servizi o cure mediche 0 20 40 60 80 100 i 37 LE INTERVISTE Al CASELLI IL MOTIVO DEL VIAGG/Q (per casello e per direzione) (%) l Casello di ORTE Casello di VALDICHIANA 101 cl---=rzEI--i* 1 n U8cll8 Base: intervistati al casello di Orte (339) AIUO 0 --2?!L-- -. El Entrata r ____ --.-.- LE INTERVISTE Al CASELLI 40 00_--n Uaclt8 00 --l Io0 38 I Visita a parenti e amici Servizi o cure mediche LE INTERVISTE AI CASELLI IL MOTlVO DEL VIAGGIO (per tipologia di giorno) (0) LA FREQUENZA DEL VIAGGIO (%) I 4 0 plU volte J a settimana da 1 a 3 volte alla settimana E’ la prima volta 00 00 100 Per tipologia di giorno Per casello autostradale 40.0 PIÙ mmmsnte Flaprhnavotta 0 _,__ ---- 20 .--- 0 Casello dl Orte ._-.-.-- -- 40 00 n Casello di Valdlchlena _---- 00 7 100 ---__L---.-0 20 ___-__. 40_____ -- .-.-.--. .---.... 00 -. 04 .-_.- ...-. fJ Festivo .- .- .._-.. . ..._’ .100 40 LE INTERVISTE Al CASELLI I .- ” _ --- .<._... ,..-. l r ( LA SCELTA DELL’AUTOMOBILE Per la libert& di andare dove e quando el vuole (%) 1 32.7 30.5 E’ il più vetoce Maggior comfort dl viaggio Scarea frequenza dl trasporto pubblko Coneente di portare carichi o altre persone Dovrei ueare plir dl un mezzo per spoetarml Le fermata del treno 0 del pulman è troppo lontana Durante Il tragitto devo fermarml per commk+8lonl E’ il pi0 economico Macchina aziendale o dl laVOrO 0.8 Non lndlcato 0 I I I I 20 40 60 60 LE INTERVISTE Al CASELLI - 4 I LA SCELTA DELL’AUTOMOBILE 1 (%) Per casello aufosfradale ---.---- Oa.,s. LE INTERVISTE Al CASELLI ,r.q”.nt. dl t,.‘porlD pubblico -.-.- ---.-- ] - IL FIELb Tutte ie corse per Roma e Firenze sono state monitorote in due giorni feriali ai capolinea e in tutte le fermate urbane di Perugia _~ --- .---.--.-.-_-- ------ -- - _-- Corsa Linea Data Assisi - Perugia - Firenze 6.00 Assisi - Perugia - Napoli 13.45 Assisi - Perugia - Roma - Fiumicino 20 e 21 Marzo 20 e 21 Marzo 6.30 - 8.00 14.33 - 17.33 14 e 15 Marzo 20e21 Marzo 6.37 - 8.07 14 e 15 Marzo 6.25 14 e 15 Marzo Cambio con linea Cesena/Roma Citth di Castello - Roma LE INTERVISTE SUI PULLMAN . . _1__ ........m-B1 . 1 I I l CAMPZONE Contattati EleBìbìiì 121 via*ìatorì all7ntervìsta 1 1 102 : - pari ai 84.3% dei vìaBìa tori 1 Totale presenze a bordo dei mezzi: 253 vììkggiatorì l I I UNIVERSO I -universo dì interesse potenziaie paria 213 vìa~ìatorì La caratteristica del servizio, che non prevede fermate intermedie eccetto quella dì Perugia per ì vìaBìatorì provenienti da Assisi, fa si che IMero universo dì riferimento sia teoricamente eleggibile in quanto condizione per l7ntervìsta era l’arrivo al capolinea 45 LE INTERVISTE SUI PULLMAN ., ..---- -w / DATI b L’81.4% delle interviste è stato effettuato a passeggeri della linea Assisi - Perugia Roma - Fiumicino, in particolare nelle corse delle 6.30 (28.4%) e delle 17.30 (24.5%)e il 18.6% a passeggeri delle altre linee di interesse, in particolare: - il 7.8% a passeggeri della linea Cesena - S. Sepolcro - Perugia - Roma; - il 5.9% a passeggeri della linea Assisi - Perugia - Napoli - Pompei; - il 3.9% a passeggeri della linea Città di Castello - Todi - Roma; - 1’1% a passeggeri della linea linea Assisi - Perugia - Firenze 46 LE INTERVISTE SUI PULLMAN . l -.-- LE LINEE (%) Assl5l -Perugia - FllWlZe Aselsi -Pemgla Napoli - Pompei AssIsI- Perugia Roma - Flumlclno Cesena - S. Sepolcro Perugia - Roma Cltth dl Castello - Todl - Roma 0 20 40 00 60 0.0 LE INTERVISTE LE CORSE (%) 100 20.0 40.0 60.0 80.0 100.0 47 SUI PULLMAN -- -- -- - - -- - - -- - - ---__~._ ..- I”’ .,;,,‘.:I .,.< :;.$ I DATI p Nel campione di intervistati si registra una decisa prevalenza femminile (58.8%). I+ Gli intervistati sono equidistribuiti in tutte le fasce di età. La classe di età che registra la percentuale più elevata di presenze è costituita dai giovani in età compresa tra 25 e 34 j anni (28.4%). i J+ La maggior parte degli intervistati sono lavoratori lavoratori autonomi (20.6%) e gli studenti (20.6%). dipendenti (41.6%), seguono i : k Tra le province di residenza prevale Perugia (59.8%); a secondo posto si colloca la Provincia di Roma (16.7%). I+ L’82% degli intervistati possiede la patente (85% delle femmine e 78.6% dei maschi) e il 76.2% ha la disponibilità di un’automobile (68.6% delle femmine e 87.9% dei maschi) :q x.3 48 LE INTERVISTE SUI PULLMAN r 1 18 - 24 anni Maschio 41.2% 26 - 34 anni 36 - 44 annl j PROFESSIONE 4S-Wsnnl 1 j SS- 64 anni Lavoratore 68 annl e oltre autonomo Lavoratore _ Studente 20.6% salinga Altro- I Pensionato LE INTERVISTE --- , 2olP%l SUI PULLMAN - -. 0 20 I 46 60 SO ..I_ 100 1 _ .- 1 RESIDENZA I 100 90 80 70 59.8 80 60 40 30 20 10 0 LE /NTEf?V/STE SUI PULLMAN (%) ( l . 9 . I. IL -. cA4APiw I 1 POSSESSO . DELLA PATENTE I 1 Si a24% DlSPO/VB/L/TA AUTOMOBILE LE INTERVISTE SUI PULLMAN DI (%) - . . . . .-. ! g Nel 81.4% dei casi Perugia è il comune di inizio del viaggio. & La destinazione del viaggio per maggior parte degli intervistati è Roma (90.2%). Altre destinazioni sono Napoli (4.9%) Fiumicino (3.9%) e Firenze (1%) p Nel comune di inizio viaggio, nella maggioranza assoluta dei casi, il luogo preciso di partenza è una abitazione (propria o di altri) (75.5%); al secondo posto si colloca il luogo di lavoro (9.8%: il posto fisso di lavoro nel 3.9% dei casi e un altro luogo legato al lavoro nel 5.9%). A cominciare il viaggio da una abitazione sono principalmente le donne, 1 1’80% contro il 69% dei maschi, che invece registrano una percentuale più elevata di partenze dal posto di lavoro, il 14.3% contro il 6.6% delle donne. > La destinazione del viaggio è in primo luogo un’abitazione (37.3%), seguita immediatamente da un posto di lavoro (34.3% così suddiviso: nel 5.9% un posto fisso di 1 lavoro e nel 28.4% un altro posto legato al lavoro). L’8.8% degli intervistati si reca in un luogo legato ai servizi (poste, ospedale etc.) Anche in questo caso sono soprattutto le donne ad avere come meta un’abitazione, il 41.7% contro il 31% dei maschi, che prevalgono invece quando la destinazione è un luogo di lavoro, il 40.4% contro il 30% delle donne. 52 LE INTERVIS?‘E SUI PULLMAN . * COMUNE DI DESTINAZIONE DEL VIAGGIO (%) Roma 4.9 Napoli 3.9 Fiumicino , Firenze 1 / 20 LE INTERVISTE 80 80 SUI PULLMAN l . IL LUOGO DI ORIGINE DEL VIAGGIO (%) Abitazione (propria o di altri) Posto fisso di lavoro Altro luogo legato al lavoro 1 Scuola Ill Luogo legato al servizi Albergo, Ristorante (poste, ospedale, negozi) o altra struttura studio .,, turistico-ricettiva Altro il3 LE INTERVISTE SUI PULLMAN 1 medico, 3.9 y, 8.8 _, IL LUOGO DI DESTINAZIONEDEL Abitazione (propria VIAGGIO (%) o di altri) Posto fisso di lavoro Altro luogo legato al lavoro Scuola Luogo legato al servizi Albergo, Ristorante (poste, ospedale, negozi) o altra struttura studio medlco, turistico-ricettiva Altro 0 LE INTERVISTE SUI PULLMAN 40 00 80 100 1 DATI * I+ I viaggi sono motivati dal lavoro nel 42.2% dei casi (47.6% per i maschi 38.3% per le femmine) e da visite a parenti ed amici nel 9.8% (11.9% per i maschi e 30% per le ’ femmine). Altri motivi di viaggio che registrano percentuali interessanti sono lo studio , (9.8%) e il turismo e svago (8.8%) : > La maggior parte dei viaggiatori compie lo stesso viaggio in pullman con una I frequenza inferiore a una volta al mese (46.1%). Nel 25.5% dei casi il viaggio viene effettuato da una a 3 volte al mese e nel 14.7% da 1 a 3 volte a settimana; solo il 2% degli ‘intervistati fa lo stesso viaggio 4 o più volte a settimana. Si osserva infine che nell’Il .8% dei casi il viaggio viene effettuato per la prima volta. J+ Il pullman è stato scelto principalmente perché è il mezzo più diretto (68.6%). Il 19.6% degli intervistati lo considera il mezzo più veloce e il 12.7% quello più comodo. Può essere infine interessante osservare che il pullman, rispetto al treno, viene scelto perché la fermata di quest’ultimo è troppo distante dal luogo di partenza o di destinazione (8.8%) o perché i collegamenti ferroviari sono assenti o hanno una scarsa frequenza (2.9%).--- LE INTERVISTE SUI PULLMAN Il. MOTIVO DEL VIAGGIO (%) LavOIVlsita 8 parenti 8 amici Studio Turismo svago Servizi o cure medlche Affd Acquisti Altro ( LA FREQUENZA da 1 a 3 volte alla da 1 a 3 volte al mese PIU raramente E’ la prima volta LE INTERVISTE SUI PULLMAN - , . DEL VIAGGIO (%) 1 r LA SCELTA DEL PULLMAN (%) I 19.6 E’ il mezzo più veloce E’ più comodo F Il mezzo plù economico La fermata del treno è troppo dlstante Per esigenze dl orario Per assenza o scersa frequenza servizi ferroviari dl ‘1 2.9 Altro LE INTERVISTE SUI PULLMAN . -----.___. LA SINTESI DEI DATI j IL CAMPIO/VE / b La domanda di mobilità strutturale da e per l’Umbria nella scelta modale del mezzo privato evidenzia una netta prevalenza maschile (89%); l’età media degli automobilisti è di circa 42 anni e si tratta nella gran parte dei casi di lavoratori (90.7%), residenti in massima : parte in Umbria o nel Lazio. Il mezzo di trasporto utilizzato è principalmente una ’ automobile di grossa cilindrata (53.1%). % Gli utilizzatori del trasporto collettivo su gomma sono in prevalenza donne (58.8%) e hanno un’età media (circa 37 anni) leggermente inferiore a quella degli automobilisti. Anche in questo caso prevalgono i lavoratori (66.7%) anche se si registra una discreta : percentuale di studenti (20.6%). La residenza si concentra in provincia di Perugia e di Roma. Il pullman è preferito per scelta e non per necessità inquanto 1’82.4% degli : intervistati è in possesso della patente e il 76.2% ha la disponibilità ._.~ _.__..___._ -; _-- di un’automobile. -. _ .________. - I 60 L’ORIGINE E LA DEST//VAZ/DNE DEL lh’AGG/O % Nella lettura dei dati relativi all’origine e alla destinazione geografica dei viaggi si deve sempre tenere Conto che tali dati sono ovviamente condizionati dai target di riferimento dell’indagine. $La gran parte degli utilizzatori del mezzo privato ha cominciato il viaggio in Umbria o in Una regione confinante, principalmente nella provincia di Perugia (39.5%) e di Roma (19.4%). Anche la destinazione del viaggio è costituita in massima parte dall’Umbria o da regioni confinanti, in particolare dalle province di Perugia (38.5%), Roma (14.7%) e Terni (13.6%). Il viaggio in questione comincia in genere da una abitazione (54.7%) o da un luogo di lavoro (28.8%). Anche per quanto riguarda la destinazione, le mete principali sono le abitazioni (44.8%) o il posto di lavoro (41.8%). $ La maggior parte degli utenti dei pullman ha iniziato il viaggio nel comune di Perugia (81.4%) e lo concluderà a Roma (90.2%), dove si. L’offerta di trasporto collettivo su gomma risponde quindi puntualmente alla domanda, in quanto la destinazione ultima del viaggio e un comune dove si arriva direttamente con il pullman. Il luogo di inizio del viaggio e in massima parte una abitazione (75.5%); solo il 9.8% degli intervistati parte da un luogo di lavoro. Per quanto riguarda la destinazione invece le percentuali di coloro che hanno come meta una casa (37.3%) e coloro che invece si recano Su un luogo di lavoro (34.3%) sono simili. --. k - 61 .- / .--. .- -- .I -_ _ _ __. __ __,_ ,_ __ - -- -. -_ - IL MOTIVO, LA FREQUENZA E IL MEZZO DEL VIAGGIO % Gli automobilisti intervistati ai caselli autostradali si spostano soprattutto per lavoro (64%) ed effettuano il viaggio abbastanza frequentemente (il 36.2% compie il viaggio in questione una o più volte a settimana). L’automobile viene preferita in quanto garantisce una maggiore libertà di spostamento (32.7%) è il mezzo più veloce (30.5%) e perché offre un maggior comfort di viaggio (26.5%). b Anche per coloro che si spostano in pullman il motivo principale del viaggio è il lavoro (42.2%) seguito dalle visite a parenti e amici (22.5%). Il viaggio in questo caso ha una frequenza nettamente inferiore rispetto a quello degli utilizzatori dell’automobile, il 46 1% degli intervistati afferma infatti di compiere iI, viaggio in questione meno di una volta al mese. Il pullman è preferito dagli intervistati soprattutto in quanto è considerato il mezzo più diretto per raggiungere la destinazione (68.6%). . . ’ . . . . . . * 63 . LE SEZIONI STRADALI I PROG I , 1 2 3 4 6 9 10 . 11 1 No DESCRIZIONE PUNTO 1 DATA 1 CORSIE SS n. 205 a monte dello svincolo Con la E45 (SS 3 bii) SS n. 205 a valle dello svincolo Con la E45 (SS 3 biil 05 al Km 2 Ca (Primo tratto tra Gabelletta e S. Gemini) SS n. 448 all’altezza di Todi prima dell’innesto sulla E 45 IE 45 all’altezza di Todi dopo lo svincolo Con la SS n. 448 ‘E 45 all’altezza di P.te Vallecewi SS n. 75 all’altezza di OSDedakChìO Raccordo autostradale Perugia-Bettolle a ovest di Perugia 29-mar 29-mar 29-mar 20-mar 20-mar 15-mar 27mar _ . 12 r 13 _ 17 18 19 20 23 *I numeri mancanti corrispondono a sezioni non rilevate su richiesta del committente 64 I FLUSSI DI TRAFFICO I . l HISTAR NC - 97 Parametri standard delle classi di velocità e di lunghezza utilizzati Impostazione limiti di classe per le velocith in [km/h] per strade ad unica carreggiata Impostazionelimiti di classe per le velocità in [km/hJ per strade a carreggiate separate Impostazionelimiti di classe per le lunghezzedei veicoli in [mJ pertutti i tipi di strade 65 I FLUSSI DI TRAFFICO Sezione no 1: Raccordo autostradale Orte-Temi tra lo svincolo di Narni Scalo e l’innesto sulla E45 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 r - I FLUSSI Dì TRAFFICO Direzione Terni --zione Narni , , Raccordo autostradaie Sezione no 2: Orte-Terni tra lo svincolo di Terni e l’innesto sulla E45 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 IJirezione Terni - Direzione Narnd 67 I FLUSSI DI TRAFFICO Sezione no 4: SS 448 all’altezza di Todi, prima dell’innesto sulla E45 7a 60 50 40 _-.__--_r -._ -_--__--__--_- . 30 _ _ _ __ 20 10 ,__ _..___________ ___--_-- -------.- _______ _ _._--_.. -_ -_ -- . _ . _ __ _ _ __ _ _ - - _ _ . _- _- _ _ - _ - - 0 69 I FLUSSI DI TRAFFICO ._. . Sezione no 6: E45 tra gli svincoli di Todi e Fratta Todina 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 r -Direzione _-.-.- I FLUSSI DI TRAFFICO - --“Direrione1 Fratta Todna I * .i ,, :,<i Sezione n* 9: E45 tra gli svincoli di Collestrada e la SP 318 380 360 340 320 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 lx- I FLUSSI DI TRAFFICO --.- Direzmne Perugia -Direzione SP 318 ( . C Sezione no 10: SS 75 tra gli svincoli di Ospedalicchio e Bastia Umbra 340 320 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 IOC ac 6C 4c 2c C 72 I FLUSSI DI TRAFFICO -- -- _ . -- . L ~ c ..- Sezione no 11: Raccordo Autostradale Perugia-Bettolle tra gli svincoli di Corciano e Ferro di Cavallo 280 280 240 220 200 180 180 140 120 100 80 80 40 20 0 -L-Direzione /FLUSSI DI TRAFFICO Corciano -Direzione 05 Sezione no 12: SP 79 all’altezza di Piediluco 20 15 10 5 0 74 I FLUSSI DI TRAFFICO *, . . k . . Sezione no 17: E45 tra gli svincoli di Città di Castello e Umbertide 76 I FLUSSI DI TRAFFICO 1. . Sezione no 18: SP 318 tra Schifanoia e la SP 219 40 35 _ _ _ __ - _ _ _ _-.._--- I... --_--_ __-_-_____--_-^_--- r-_________.____^__.___-__-_________...--.~--~. -_.. 30 25 20 15 10 5 0 -Direzione I FLUSSI DI TRAFFICO Schifanoia -Direzione SP 219 - - P 8 0 (u ALLEGATO CARATTERZSTICI-IE DI ALCUNI SISTEMI PUBBLICO 6 INNOVATIVI DI TRASPORTO 0 1) 11Taxi Collettivo Il termine taxi collettivo può essereusato per designareuna famiglia di sistemi di trasporto pubblico personalizzato consistentiin servizi di qualità e complessitàcrescenti.Qui di seguito si indicano le principali soluzioni ipotizzabili e in parte attuate. Taxibus, owero un veicolo di classeMl da 6-9 posti che effettua lo stessopercorso di un autobus di linea, possibilmente lungo itinerari protetti (con possibilità di sorpasso) raccogliendo e depositando i passeggeri a richiesta, anche non in corrispondenza delle fermate: è più comodo, più veloce, ma in genereparte quando ha raggiunto un certo numero di passeggeri(3-5); ha tariffa più alta del normale autobusdi linea. per zone a domanda debole o ore di morbida. Servizio personalizzato con pulmino (6-9 posti) o vettura monovolume (5-6 posti) che integra il trasporto di massa su zone e in orari che non convieneservire con mezzi di grandi dimensioni. Servizio complementare Sostituisce i pullman di linea, e per questo 2 molto comeniente. Alle fermate di alcune linee di superficie a grande utilizzo, nelle zone a domanda molto debole: sostituisce, anche nelle ore diurne, con un servizio personalizzato, mezzi di graude dimensione che resterebberoinutilizzati. Il servizio si svolge lungo un percorso fisso, servendo fermate aggiuntive su chiamata. Richiede un sistema di colonnine per la prenotazione installato alle fermate opzionali ed, eventualmente, un sistema telematico di localizzazione dei veicoli e un sistema di display a messaggiovariabile per indicare i tempi di attesa; In partenza dai grandi nodi di interscambio (aeroporti, stazioni FS, stazioni di pullman interurbani, parcheggi di interscambio): il sistema più semplice consiste nel disporre i taxi in partenza lungo più colonne, ciascuna delle quali assegnataa un determinato settore della città (debitamente indicato in un quadro luminoso che permetta di individuare immediatamente il settore corrispondente all’indirizzo che si vuole raggiungere). Il taxi parte solo quando ha raggiunto un certo livello di saturazione. La scelta del percorso può essere effettuata dal taxista senzal’ausilio di uua strumentazioneparticolare. Destinazione comune (le stessedel punto precedenti) origine diversificata. 11servizio può essereeffettuato su prenotazione anticipata (come in molte città degli USA). Il centralino prowede a smistare le diverse prenotazioni sulle vetture in base all’orario e all’indirizzo di partenza. Oppure la gestione delle prenotazioni è affidata a un programma informatizzato di ottimizzazione. Con un potenziamento del programma di gestione, il servizio di prenotazione può essereattivato in tempo reale (ma solo integrato con un servizio di taxi individuale che subentra nel caso che le chiamate siano insticienti); per attivarlo bastano i comuni collegamenti radio e telefonici; su prenotazione anticipata. E’ sostanzialmente il servizio che si effettua oggi per i disabili, e che si potrebbe estenderea particolari categorie di utenti. Non richiede sistemi di localizzazione dei mezzi. Servizio con origine e destinazione variabili, passo successivo è quello di attivare in tempo reale il servizio di taxi collettivo a origine e destinazionedei variabili, afWando l’assegnazione dei passeggeri alle vetture ad un sistema Taxi collettivo con governo dei percorsi e delle prenotazioni centralizzato. Il ALL.6 1 di governo centralizzato in grado di localizzare e selezionarein tempo reale la vettura il cui percorso già programmato è compatibile con quello richiesto dal nuovo utente. Il sistema è complesso: richiede un sistema di localizzazione dei veicoli GPS e un numero elevato di vetture in servizio. Utenti potenziali del taxi collettivo In linea di principio, una baseforte di potenziali utenti di questoservizio può essereipotizzata tra le seguenti categorie: Disabili. E’ la categoriaper cui sia in Italia che all’estero è stata attivata la maggior parte dei servizi di DRTS. Costituiscono una basepotenziale per ogni possibile upgmding del servizio, in quanto la domanda di mobilità che esprimono è in continua crescita ed è coperta in tutto o in parte da appositi stanziamentidelle autorità locali. Persone non Datentateo non dotate di auto propria, che devono essere accompagnateda parenti (alunni della scuolamaterna e dell’obbligo, anziani, invalidi, ecc.). Donne non accomnagnate, soprattutto nelle ore notturne. Per soddisfare questo tipo di domanda, che ha un’enorme peso nel garantire condizioni di sicurezza nelle città è una riqualificazione complessivadell’immagine, è stato istituito in alcune città un servizio di taxi cosiddetto “rosa” i cui costi vengono in parte coperti dalle autorità locali in base a convenzioni stipulate con le associazioni dei taxista. Turisti senza auto propria o in difficoltà nel districarsi nel trafko delle città italiane. La presenzadi un servizio del generepuò però anche essereun fattore di attrazione turistica per città che altrimenti verrebberoscartatecome meta di una visita. Personele cui attività professionali e funzioni aziendali alimentano la mobilità per motivi di lavoro (medici, infermieri, rappresentanti,consulenti finanziari e assicurativi, periti, ispettori, intervistatori, ecc.). Persone in mobilità Der acauisti in zone ad alta concentrazione di servizi commerciali (ipermercati e shopping-center,aree commerciali nei centri storici, ecc.). Presso queste sedi poti anche venir sondatala disponibilità degli esercentiad utilizzare il servizio in questione per consegnea domicilio o nuove soluzioni di spesatelematica; Personein mobiliti per accederea servizi pubblici o di pubblica utilità (tici pubblici, servizi sanitari e previdenziali, attività culturali e sportive, ecc.); Pendolari con sedi lavorative in zone ad alta congestioneo che utilizzano sistemi intermodali di trasporto(treno o pullman interurbano + trasporto collettivo urbano); Persone che usano regolarmente il mezzo privato lungo tragitti urbani particolarmente congestionatie che possonoessereinteressati ad utilizzare un mezzo comodo e relativamente economico che abbia accessoalle corsie preferenziali. Possono essereindividuate attraverso le sedi di destinazionepiù rilevanti nelle aree interessate; Le ultime due categoriedi utenti sono potenziali utilizzatori del servizio a mezzo prenotazione fiSSa. Esperienze internazionali Il trasporto a domanda ha ormai una lunga storia dietro alle spalle. E’ stato sviluppato in forma sistematicaper la prima volta nelle new towns inglesi aWinizio degli armi sessanta;ma soluzioni che in varia forma e misura rientrano in questa categoria sono da tempo diffuse in molti paesi del mondo. Gli esempi maggiori si ritrovano in Austria, Germania e paesi scandinavi,al servizio soprattutto di aree a domanda debole, e negli Stati Uniti, soprattutto nei collegamenti delle areeurbane con gli aeroporti. Più in generale,rientra nella categoria dei servizi di trasporto a domanda larga parte delle soluzioni adottate in molte città del mondo occidentale per fare fronte alle esigenze di ALL.6 2 . mobilita di utenti disabili, anziani e scolari (scuolabus).E’ da queste esperienze,tra l’altro, che ha preso il via la maggior parte degli esperimenti di sviluppo del trasporto a domanda estesoanche ad altre fascedi utenza. Solo recentemente, tuttavia, con il vorticoso sviluppo delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni ci si è resi conto delle enorme potenzialità che esseimplicavano ai fini della ottimizzazione del servizio, sia dal punto di vista della soddisfazionedelle esigenze dell’utenza che da quello di un utilizzo più efficiente delle risorsea disposizione. E’ praticamente impossibile presentareuna rassegna sistematica di tutte le esperienze di trasporto a domanda che sono state sviluppate - in tutto il mondo - negli armi recenti. Un inventario di quelle più significative è stato effettuato recentementenell’ambito dei progetti europei SAMPO e SAMPLUS, a entrambi i quali ha partecipato I’ATAF di Firenze. Questi due progetti rappresentano, il primo, un programma coordinato di interventi fkhzzati all’attivazione di progetti dimostrativi di applicazione di tecnologie informatiche e telematiche a servizi di trasporto a domanda(DRTS) in alcune città europeee, il secondo,uno sviluppo del precedentesia in termini di estensionea nuove fasce di utenzae nuove aree, sia in termini di ulteriore qualificazione tecnologica dei servizi messi a punto nel primo progetto. 2) Il Csr Sharing Il Car Sharing è un servizio di mobilita innovativo che consente ai propri utentikoci di accederedietro richiesta ad una flotta comune di veicoli posizionati su più aree di parcheggio in prossimità di residenze o di importanti nodi della rete di trasporto pubblico. L’uso dei veicoli da parte dell’utente awiene in modo autonomo ed è consentito anche per periodi limitati di un’ora. Il costo complessivo sostenuto dall’utente comprende una quota fissa di associazione ed una quota variabile proporzionale al tempo di uso e alla percorrenza realizzata. Car Sharing, nato spontaneamentecome iniziativa tra privati spinti soprattutto da ideali ecologici, è stato caratterizzato in questo ultimo decennio da un progressivo cambiamento che ha portato l’idea originaria della multiproprietà verso un’organkzazione commerciale ed imprenditoriale dell’offerta. Lo sviluppo e la diffusione del Car Sharing appare attuahnente essere in una fase particolarmente positiva soprattutto nei paesi del Nord Europa dove il servizio è riuscito a consolidare un’immagine di qualità ed afklabilità e gli operatori del settorehanno raggiunto un buon livello di professionalità. Il La condizione favorevole di sviluppo del servizio dipende principalmente dall’attuale rigidità del mercato veicolare che ofI?e agli utenti svariate possibilità di scelta se essi vogliono acquistare un’automobile, ma che allo stessotempo concede poche alternative convenienti e pratiche per un uso sporadico del veicolo per periodi e percorsi limitati. La formula del Car Sharing, contraddistinta da una struttura tariffaria basata su costi fissi ridotti e costi variabili legati all’uso dei veicoli relativamente più alti, è particolarmente vantaggiosa per gli automobilisti che utiliio occasionalmente l’auto. Il vantaggio principale che il Car Sharing può dare a questa categoria di automobilisti è di poter disporre nei momenti di necessità di un mezzo individuale con caratteristiche e dimensioni più adatte ad ogni esigenza di viaggio senza dover sostenere gli alti costi fissi di esercizio legati al possesso dell’auto che alle basse percorrenze hanno un’incidenza rilevante sul costo complessivo. ALL.6 3 . . I P Le esperienze internazionali di Car Sharing Le prime esperienzedi Car Sharing sono state sviluppate in Europa e risalgono alla fine degli anni 80. Sono poi proseguite graduahnente interessandoun numero sempre piti alto di organizzazioni. All’inizio il Car Sharing era considerato fondamentalmente una soluzione efficace per rispondere a due esigenze prioritarie. La prima era ispirata da ideali ecologici per controbattere effkacemente le conseguenzesemprepiù negative dei livelli di congestionedel traffico sull’ambiente e sulla qualità della vita delle aree urbane. Ciò è dimostrato dal fatto che tra i precursori del Car Sharing figuravano personeattente ai temi dell’ecologia e gruppi di ambientalisti che percepivano questa forma alternativa di uso dell’auto come un chiaro segnale di evoluzione capace di stimolare un cambio del comportamento dei cittadini nei confronti delle scelte di mobilita. La secondaesigenza era quella di ridurre le speseper i trasporti ed in particolare le spese sostenuteper l’acquisto e l’esercizio delle autovetturead uso privato. Più persone o famiglie che non intendevano sostenerequesto sforzo economico decidevano di ripartire tutte le spese connessecon il possessodell’auto adottandola formula dell’auto in mubiproprietà. . . . . w . Questi presupposti hanno determinato inizialmente un’offerta costituta da molte organizzazioni di piccole dimensioni e, la gran parte di queste, con scarso orientamento al mercato. Tuttavia l’esigenza di aumentare i livelli di efficienza e le quote di mercato ha portato gradualmente ad una concentrazione dell’offerta e allo sviluppo di strutture organizzative più complessecon livelli di professionalità semprepiir elevati. oggi il Car Sharing è particolarmente attivo in Germania, Svizzera, ed Olanda. In queste tre nazioni si contano circa 100 organizzazioni che raggruppano complessivamente più di 90.000 utenti. Diverse altre applicazioni di Car Sharing sono athtahnente in fase di sviluppo in Francia, Austria, Danimarca.,Inghilterra, Irlanda e nei paesi Scandinavi. Il Car Sharing sta muovendo i suoi primi passi anche nel Nord-America. Attualmente negli Stati Uniti e nel Canada si contano più di dieci organkzazioni. Dal 1997 esistono alcune applicazioni di Car Sharing anche a Singaporeed in Giappone. Ad Caratteristiche del servizio La configurazione tipica del servizio di Car Sharing è formata da una centrale operativa, un parco vetture a disposizione degli utenti e una serie di parcheggi attrezzati dove vengono effettuate le operazioni di prelievo e riconsegnadei veicoli. La centrale operativa presiede a due funzioni principali: la gestione delle prenotazioni dei mezzi e l’amministrazione ed elaborazione del flusso di informazioni relativo all’esercizio. Il parco vetture a disposizione degli utenti risulta composto, soprattutto nelle organizzazioni più grandi, da differenti modelli di vetture, inclusi piccoli furgoni e vari;; ciò conferisce al servizio una maggiore versatilità in quanto l’utente ha la possibilità di scegliere la vettura più adatta ad ogni esigenzadi viaggio. . . T . Le aree di parcheggio attrezzate per il prelievo e la riconsegna del veicolo sono ubicate nelie immediate vicinanze dei luoghi di utilizzo, soprattutto in prossimità delle residenze e/o delle fermate dei mezzi pubblici, per facilitare l’accesso al servizio. ALL.6 4 Il numero dei veicoli presenti in un’area dì parcheggiodipende principalmente dal numero di utenti presenti nella zona di pertinenza;di solito un’area di parcheggiocontiene 2-5 vetture. Il servizio viene gestito da una organizzazione, mentre l’uso dei veicoli è riservato ai soli iscritti. Ad ogni utente viene assegnatoun numero di identificazione per il riconoscimento e per l’accesso al servizio. L’utente riceve inoltre una chiave o una Smart-Card per il prelievo del veicolo. 0 Aspetti funzionali 11funzionamento del servizio si basa sulla richiesta da parte dell’utente. 1 veicoli possono essereprenotati in qualsiasi momento della giornata per periodi non inferiori ad un’ora. Si può prenotare mediante telefono o da PC attraversoun browser Internet, poco prima della partenza o con un anticipo di giorni o di settimane. Per prenotare occorre comunicare il numero di associazione,il nome, il tipo di veicolo, I’area di parcheggiodesiderata,l’orario di inizio e di termine del viaggio. L’operatore in centrale che riceve la richiesta verifica prontamente la disponibilità del veicolo e comunica all’utente le informazioni utili per il prelievo del veicolo richiesto. All’orario stabilito l’utente si reca nell’area di parcheggio dove è stata prenotata l’auto. All’interno dell’area di parcheggio è installata una cassettacontenentele chiavi delle auto in sosta. Per ritirare il set di chiavi dell’auto prenotata, l’utente apre la cassettautilizzando una chiave o una Smart-Card personale. In alcune applicazioni l’utente può accederedirettamente all’auto con una Smart-Card personale. Per il riconoscimento dell’utente in questi casi il veicolo è equipaggiato con un computer che interagisce con un apposito lettore di Smart-Card montato sul parabrezza o su uno dei finestrini del veicolo. Dopo la validazione delle informazioni contenute nella Smart-Card, il computer di bordo disattiva il sistema di blocco delle portiere per consentire l’accesso all’auto. Prima di iniziare il viaggio, l’utente deve controllare attentamente lo stato della vettura ed in caso di segni di danni Mormare la centrale. Alla fine del viaggio, il veicolo va rimesso nei posti riservati, di solito nella stessaarea di parcheggio di partenza. In genere sono previste delle multe in caso di ritardo nella riconsegna del veicolo. Sia a!l’inizio che alla fine del viaggio, vanno registrati su una scheda il tempo di uso ed i chilometri percorsi. In alcune applicazioni, i dati del viaggio sono registrati automaticamente da un dispositivo elettronico installato a bordo dell’auto. Per il pagamento del servizio fruito dall’utente, l’erg akzazione invia una fattura a domicilio di solito con cadenza mensile o bimestrale nella quale vengono riportati tutti i dati di uso del servizio da parte dell’utente. 0 Vantaggi per l’utente Il Car Sharing è un servizio di mobilita innovativo progettato per garantire prestazioni, in termini di aflidabilità, comfort e flessibilità, paragonabili a quelle dell’auto privata. Tra le principali caratteristiche del servizio, che qualificano l’offerta e che contribuiscono a soddisfare esigenze dell’utenza non soddisfatte da a!tri servizi di mobilità, due assumono un’evidenza particolare. La prima è la possibilità di utilizzare i veicoli per periodi e percorsi limitati in qualsiasi momento della giornata. L’altra è la facilità di accessoal servizio in virtù di una offerta diffisa su! territorio che prevede una rete di stazioni disposte in prossimità di residenzeo di luoghi facilmente raggiungibili dagli utenti. La formula del Car S!raring è particolarmente vantaggiosa per gli utenti che ricorrono sa!tuariamenteall’auto per effettuare i propri spostamenti e che allo stesso tempo possono contare su più alternative convenienti di tras!xuto. Il beneficio economico per quelli che rinunciano al possessodell’autovettura per aderire a! Car Sharing può essererilevante visto ALL.6 5 che possono sempre fare uso dell’autovettura nel momento in cui ciò si rende necessario senzadover sostenerei costi fissi di esercizio connessicon la proprietà dell’auto, owero tutti i costi non proporzionali alla percorrenza che generalmente hanno un’incidenza rilevante sull’ammontare complessivodel costo di esercizio. Un punto importante è che l’entità dei costi fissi annuali di esercizio dell’auto privata, che comprendono le tasse, l’assicurazione, le quote di ammortamento del capitale necessario all’acquisto (quote di interesse e di capitale), le spese accessorieper il ricovero ed il parcheggio, aumenta mano a mano che si riduce la percorrenzaannua realiita con l’auto. Considerando ad esempio un veicolo di media cilindrata l’incidenza dei costi fissi varia approssimativamentetra il 50 ed il 70% per percorrenzeannue che vanno da 15.000 a 5.000 chilometri. 0 Benefici ad opportunità Il Car Sharing non costituisce semplicementeun nuovo servizio di mobilità ma è soprattutto uno strumento che presume un profondo cambiamento anche culturale dei cittadini nei confronti dell’automobile e più in generale delle scelte di mobilita. In questa ottica l’innovazione più importante introdotta dal servizio è quella di scindere l’uso del veicolo dal possessoindividuale e di migliorare l’utilizzazione dei veicoli, che attualmente risulta meno di un’ora al giorno, attraversoil meccanismodi rotazione degli utenti. L’impatto favorevole conseguenteè la riduzione del numero di automobili e, quindi, dell’occupazione di spazio pubblico per la sosta che pub essere utilizzato per altri scopi. A questo riguardo è stato riscontrato sulla base delle esperienze in corso che un veicolo in Car Sharing sostituisce 5-6 veicoli privati. Il Car Sharing è anche uno strumento atto a favorire lo sviluppo della competizione tra le diverse modalitk Com’è noto l’auto privata al momento della decisione sul mezzo da utilizzare appare all’utente come la soluzione più conveniente perché gli ahi costi fissi della proprietà dell’automobile sono già pagati mentre il prezzo del biglietto dei trasporti pubblici include un contributo ai costi di esercizio del sistema stesso. Questa idea sbagliata del costo d’uso dell’automobile falsa la comvetitività dei diversi modi di trasvorto ed incorappia. allo stesso temvo. il ricorso all’automobile ver il manPior numero di tragitti vossibile, favorendo così tendenze irrazionali della mobilità che si rivercuotono negativamente sui costi sociali ed ambientali. Il Car Sharing, in virtù anchedi una struttura tariffaria che contempla costi fissi relativamente ridotti e costi variabili legati all’uso del veicolo più alti, consenteall’utente nel momento della scelta di viaggio di percepire il costo effettivo di uso dell’automobile e, quindi, di operareun contronto obiettivo tra le diverse opzioni di mobiliti offerte. È per questo motivo che il Car Sharing si caratteti per essereun valido strumento con elevate potenzialità in termini di razionaliione dell’uso dell’automobile e, soprattutto, di rafforzamento della competitività dei modi alternativi all’automobile. Diversi studi svolti in contesti diversi confermano che pli utenti del Car Sharinn dovo aver rinunciato al1 ‘auto di provrietà riducono la vercorrenza con il mezzo individuale (3560%) ma allo stesso temvo incrementano I’uso del mezzo vubblico f+15-40%) e dei modi ciclovedonali t+Z-1.5%). ALL.6 6 Il Car Sharing dimostra inoltre un potenziale energetico ed ambientale positivo. Gli effetti positivi sull’ambiente e sul consumo energetico sono direttamente collegati al nuovo comportamento dell’utente che incrementa l’uso di modi a bassa intensità energetica e più eco-compatibili (mezzi ciclopedonali e collettivi). L’impiego di flotte composte da modelli nuovi ed adatti ad ogni esigenzadi viaggio è un fattore importante che contribuisce a migliorare ulteriormente le prestazioni energeticheed ambientali del servizio. Il Car Sharing in Italia Il decreto del Ministero dell’Ambiente del 27 Marzo 1998 “Interventi per la mobilità sostenibile” ha posto le basi per lo sviluppo di un programma di promozione e diffusione del Car Sharing in alcune città italiane interessatead ampliare la gamma di servizi di mobilità alternativi all’auto privata. In particolare il decreto attribuisce ai Comuni interessati il compito di incentivare associazioni o imprese ad organizzaree realizzare servizi di Car Sharing. Tra i risultati attesi vi è quello di sviluppare servizi di Car Sharing con caratteristicheminime comuni cercando di soddisfare al tempo stesso la varierà delle esigenze che si possono presentare a livello locale e gli standard di servizio e di qualità definiti dall’Associazione Europea del Car Sharing. Alla base dell’iniziativa vi è inoltre l’esigenza di raggiungere un opportuno grado di interoperabilità tra le diverse applicazioni che garantisca agli utenti l’accesso al servizio in tutte le città. Un passo fondamentale previsto dal Ministero dell’Ambiente per l’attuazione del programma è la costituzione di “Iniziativa Car Sharing”. Iniziativa Car Sharing (ICS), è stata costituita sotto forma di ufficio unico attraverso i’approvazione di una convenzione, come previsto dall’art. 24 della L.142/90, da parte dei Comuni che avevano presentatoprogetti e richieste di contributo, ai sensi del D.M. 27/3/98 “Interventi per la mobilita sostenibile” e dei Comuni che hanno-successivamentesottoscritto il “Protocollo di intesa” con il Ministero dell’Ambiente (Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Perugia, Roma, Torino e Venezia), nel gennaio 2000. Attraverso la convenzione e la costituzione di ICS, i Comuni si sono impegnati a perseguire una strategia comune di promozione e awio del servizio di car sharing, garantendoneanche interoperabilità e standardizzazione, come previsto dal decreto che finanzia il programma nazionale car sharing. ICS garantisce quindi coerenza e compatibiliti alle singole iniziative che nascerannonelle varie cit-t& e si propone di oflìire il necessario supporto anche ai progetti delle città che sottoscriveranno successivamentela convenzione e si impegneranno a rispettame contenuto ed obiettivi, pur nel rispetto dei margini di autonomia amministrativa ed imprenditoriale che i singoli progetti locali potranno mantenere. 3) Il Car Pooling E’ un sistema di trasporto con mezzo privato organizzato da lavoratori, tutti guidatori, di Aziende situate in zone di traffico intenso. Detto sistemaprevede la formazione, per compiere lo stessotragitto-itinerario, di equipaggi di tre 0 più persone in autoveicoli privati organizzati e gestiti negli spostamenti da un centro operativo, al fine di diminuire la circolazione dei veicoli nelle zone ad alta densità di traffico con un impatto positivo sull’ambiente, riducendo altresl le spese dei viaggi sistematici di coloro che usufXranno di tale servizio ed anche delle Aziende che, a volte, affrontano costi per la mobilita’ del personale. ALL.6 7 . Per car pooling si puo indicare l’utilizzo collettivo di un veicolo da parte di più personein nn medesimo tratto di strada. Una centrale operativa, dotata di software specifico, gestisce la bancadati e organizza i gruppi di auto. Questa forma di trasporto è particolarmente adatta alla domanda sistematica che per sua natura è poco soggettaa cambiamenti rilevanti. Tuttavia, nelle forme più avanzate(presenti negli Stati Uniti), vengono gestite banche dati di notevoli dimensioni che permettono di operareanche suila mobilità non sistematica. La Pubblica Amministrazione deve promuovere attivamente il car pooling, incentivando i cittadini attraverso facilitazioni di vario genere (corsie preferenziali, parcheggi gratuiti, ecc...). È diffkile coinvolgere grossepercentuali di cittadini nel car pooling, però gli effetti positivi derivanti dallo sviluppo di questo sistema di trasporto sono notevoli: un auto collettiva può sostituire fmo 8 5 auto circolanti. Chi sono i potenziali utenti del car pooling? coloro che abitano in zone limitrofe, coloro che lavorano in aziende vicine, coloro che condividono una parte del tragitto. All’interno di questi soggetti possiamo identificare i target interessati. Gli utenti devono essereselezionati secondoalcune caratteristichenecessarie: condivisione minima del 50% del tragitto; deviazione massimaaccettatadai soggetti che partecipano. In un’ipotesi di car pooling aziendale i dipendenti partecipano all’iniziativa che viene promossa dall’azienda (o dal polo industriale), mentre il tutto viene gestito da un’impresa esternache ofEe il servizio “chiavi in mano”. In alternativa l’azienda può organizzam il car pooling dei dipendenti in maniera autonoma, semplicemente gestendo il software e la banca dati. ALL.6 8 ALLEGATO SINTESI DEL PIANO DI TUTELA 7 E RISANAMENTO DELL’ARIA DELLA QUALITÀ c Il Piano di tutela e risanamento della qualità dell’aria 1 Premessa “Sulla basedelle politiche attualmente in atto, le emissioni di CO2 dai trasporti continueranno ad aumentare rapidamente. In assenzadi controlli questa rapida crescita renderà difficile conseguiregli obiettivi di riduzione delle emissioni concordati a Kyoto. E’ pertanto necessaria un’azione di politica dei trasporti.” Con questeconclusioni, contenute nella Comunicazione “Trasporti e CO2”, la Commissione Europea sottolinea il ruolo cruciale assuntodal settore dei trasporti al fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile assunti nel protocollo di Kyoto. Questo settore, per la sua quasi totale dipendenza dai combustibili fossili, costituisce una voce importante nel bilancio dei consumi energetici, ed assume quindi un ruolo altrettanto rilevante nel determinare gli efletti prodotti a livello di emissioni inquinanti in atmosfera. Circa un terzo dei consumi finali di energia è imputabile ai trasporti, e di questa quota il 90 % deriva dal traflco stradale. Per quanto riguarda le emissioni inquinanti, secondo la Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2001, a livello nazionale al settore trasporti si possono attribuire (stime 1997) le seguenti emissioni, in termini percentuali sul totale (tra parentesi il valore relativo al trasporto su strada): l anidride carbonica (CO2 ): 28% (24%) l ossido di carbonio (CO): 78% (72%) l COVNM (composti organici volatili non metanici): 53% (46%) l ossidi di azoto (NOx ): 66% (53%) l ossidi di zolfo (SOx ): 4% (2,8%) Il settore dei trasporti emette inoltre, tra i rilasci più importanti per gli impatti su salute e ambiente, piombo, benzenee particolato fine (PMlO), in massima parte da fonte stradale. Le emissioni di tali sostanze, oltre a quelli già citati, hanno effetti negativi sull’ambiente in quanto provocano le piogge acide, lo smog fotochimico, l’effetto serra. Oltre all’inquinamento atmosferico i trasporti sono una delle cause principali dell’inquinamento acustico. Si stima ALL.7 2 che in Europa oltre il 97% della popolazione, a causadel trasporto stradale,è espostoa livelli di rumore tali da poter produrre danni alla salute dell’uomo. 2 Effetti ambientali del settore trasporti in Umbria Sostanze inquinanti Il quadro della qualità ambientale dell’Umbria risente degli effetti prodotti dal settore dei trasporti in misura analoga a quanto awiene a livello nazionale. Il traffico su strada costituisce, rispetto agli altri settori di attività, una delle principali sorgenti per l’immissione di atmosfera di molte sostanzeinquinanti come si vede, in valori assoluti, nella Tabella 1, ed in termini percentuali nella Tabella 2. Tabella1 - Emissioni totali inquinanti principali per macrosettore- Valori assoluti Anno 1999 r ltre Sorgenti Mobili I 1264,q 618,q 2253,q 266,q ALL.7 4 3 . .-.._- .--. - _-_. _.-..-. ._--. .-.~ .- .--- -.-- .~._.-..-_-_ _._.. ~ . EMISSIONI TOTALI PER MACROSETTORE 120000 - 1 o( ---- -.---~- 8()0()0 ..- ~ n sox (t) / q PSF (t) 1 __._- _... -_- 60000 ---40000 - -.-- _-._ -_- ~.__ -.-------_--~- CI NOX (t) I n cov (t) 1 Tabella 2 - Emissioni totali inquinanti principali per macrosettore - Valori % - Anno 1999 ALL.7 4 _ _ .____. _... ---1 EMISSIONI % PER MACROSETTORE IJ Natura WAgricotura n Smaltiiento Rifiuti 80% OAttre Sorgenti Mobili n Trasporti Stradali IWkodisohrenti 80% H Diiuzione combustibili fossili CIProassi Produttivi CtCombustione Industria Whrnb. leniarto ed Agricoltura mCentrali elettriche 1. CO(%) COV(%) NOX(%) PSF(%) SOX (%) ALL.7 5 Nella regione dell’Umbria il trafftco costituisce di gran lunga la principale fonte di emissione - per l’ossido di carbonio con una quota pari al 76 % del totale. Anche per gli ossidi di azoto il settore dei trasporti fornisce l’apporto principale con una quota pari al 42 %, mentre per le particelle sospesesi attesta sul 37 %, superato solo dalle emissioni prodotte da processi di combustione nel terziario e nell’agricoltura. Significativa anchela quota di Composti organici volatili (COV), mentre più marginale in termini percentuali risulta, rispetto ai settori di produzione energeticaed industriale, quella degli Ossidi di zolfo. Per quanto riguarda altre sostanzeinquinanti, il traf5co è la fonte principale per le emissioni di piombo, dovute quasi esclusivamenteai trasporti stradali (93% con circa 233.000 kg). I gas serra. Per qua&0 riguarda i gas serra, ed in particolare la CO2, principale responsabiledei rischi di mutamento climatico globale, le tabelle 4 e 5 mostrano i livelli di emissioni prodotti nei vari settori, in valori assoluti e percentuali. Tabella 4 - Emissioni totali gasserra - Anno 1999 - VALORI ASSOLUTI CH4 (t) CO2 (t) N20 (t) Centr.Elettriche Pubbl.,Cogeneraz.,Telerisc. 691 965372,0 17,6 Combustione- Terziario ed Agricoltura 959239,9 56,2 Combustione- Industria 787,3 52,2 3360416,5 137,5 ProcessiProduttivi 32,0 1798755,3 72,8 Estrazione,distribuzionecombustibili fossili 7151,9 ~090 (40 iO,0 (40 1836098J 183,O 144531,l 57,s ~79307,8 137 Agricoltura 57302,8 (40 I257,7 Natura 6844,0 175577,5 485,5 TOTALE 86003,6 9319298.6 2270,2 ALL.7 6 . . Tabella5 - Emissionitotali gasserra - Anno 1999- VALORI PERCENTUALI EMISSIONI DI CO2 q Centr.Elettriche Pubbl.,Cogeneraz.,Tele Il rise. 2% 11% l Combustione - Terziario ed Agricoltura q Combustione - Industria IZ Processi Produttivi l I /‘Trasporti Stradali l Sorgenti Mobili Il 1DAltre Come si vede, il settoredei trasporti contribuisce per circa il 21 % del totale delle emissioni di anidride carbonica nella nostra regione. Ciò mostra come interventi nel settore della mobilità risultino strategici anche al fine del raggiungimento, a livello locale, degli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. Sulla base dei dati riportati, tratti dal Piano regionale per la tutela ed il risanamento della qualità dell’aria., appare chiaro come il settore dei trasporti giochi un ruolo decisivo nella determinazione dei carichi di inquinamento atmosferico presenti nella nostra regione. La ALL.7 7 . definizione delle strategie di sviluppo contenute nel presente piano ha quindi un riflesso diretto e rilevante anche ai fti - dell’attuazione degli obiettivi di salvaguardia ambientale e sviluppo sostenibile assuntidalla nostra regione. Analisi delle emissioni. 3 Viene di seguito analizzato a quali tipi di viabilità, classi di veicoli e di carburante siano collegate le emissioni inquinanti registrate nel settore dei trasporti, in modo da individuare quali siano le criticità proprie del settore trasporti, e le priorità su cui basare la definizione delle politiche di intervento. Inauinanti t7er tivo di veicolo La tabella 6 mostra gli inquinanti prodotti per tipo di veicolo ed include le emissioni di Composti Organici Volatili (COV) prodotti dai fenomeni evaporativi degli idrocarburi. Tabella6 - Emissionitotali per tipo di veicolo - Anno 1999 4utomobili Veicoli leggeri P < 3.5 t I Veicoli pesanti P > 3.5 52.630 8.715 1208.107) 160 1 294 1.739 831 1 5.640 1 168 1 1 9.073 2.850 t e autobus Motocicli cc * 50 cm3 5.522 50 cm3 8.869 45 0 0 71.610 15.679 Motocicli cc > Motori a benzina 3missioni 56 evaporative I 1 0 9 0 0 0 233.126 3.336 534 ALL.7 8 .- INQUINANTI PER TIPO DI VEICOLO 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% EilMotori a benzina emissioni evaporative n Motocicli cc > 50 cm3 Cl Motocicli cc < 50 cm3 OVeicoli pesanti P > 3.5 t e autobus n VeicoIi leggeri P < 3.5 t q Automobili L Si nota come le autovetture siano in generale le principali responsabili delle emissioni per quasi tutte le classi di inquinanti qui considerate.In particolare contribuiscono per oltre il 70 % nelle emissioni di CO, per oltre il 60 % in quelle di CO2 e si attestanointorno al 55 % sia per quanto riguarda gli Ossidi di Zolfo che gli Ossidi di Azoto. Esse sono inoltre praticamente gli unici autoveicoli che concorrono nel rilascio di Piombo in atmosfera. D’altra parte gli automezzi pesanti risultano, in ragione delle motorizzazione diesel, di gran lunga i principali produttori di Particelle Sospese(PSF), mentre per SOX ed NOX si attestano su quote intorno al 30135%, comunque significative. Le emissioni evaporative danno un contributo significativo (circa il 15 %) sul fronte dei Composti Organici Volatili; per i quali si segnalano anche i motocicli, con una incidenza superiore al 20%. ALL.7 9 Inauinanti ver tipoloha di strade Nelle tabelle 7 e 8 troviamo le principali classi di inquinanti suddivise per tipologie di strade. Nell’aggregazione dei dati si è assunto di attribuire il traffico dei ciclomotori con cilindrata fino a 50 cc. interamentealla viabilità urbana. Le incidenze sono correlate al tipo di traffico presente sulle varie infrastrutture viarie. La viabilità urbana, caratterizzata da un traffko prevalentemente leggero e da un basso rendimento dei motori, si fa sentire in termini di Composti Organici Volatili (COV) e Ossido di Carbonio. Viceversa la rete extraurbana e autostradale assume rilevanza per quegli inquinanti legati al traffico pesante,quali Polveri (PSF) e Ossidi di Azoto. In generale si può comunque dire che il trafYficonon urbano ha una maggiore incidenza sulla qualità dell’aria, come si vede esaminandola ripartizione dei livelli di C02. Tabella 7 - Emissioni totali per tipologia di strade - Anno 1999- VALORI ASSOLUTI Tabella 8 - Emissioni totali per tipologia di strade - Anno 1999 - VALORI PERCENTUALI STRAURBANE ALL.7 10 _. _. . ..-__ -._--_----- .-.- .-._~---~.- INQUINANTI PER TIPOLOGIA Dl STRADE --- 100% CIAUTOSTRADE 90% 80% n STRADE EXSTRAURBANE 70% 60% IHSTRADE URBANE 50% 40% 30% 20% 10% 0% T- CO2 iil (Mg) COV (Mg) NOX (Mg) (Kg, ii! ::; Distribuzione territoriale delle emissioni Passiamoora ad esaminarecome gli inquinanti prodotti dal traffico veicolare si distribuiscono sul territorio regionale. La tabella 9 mostra, i livelli di inquinamento prodotti dal totale del traffico veicolare nei Comuni dell’Umbria. 1 dati sono comprensivi delle emissioni prodotte da ogni classe di veicolo nella viabilità urbana ed extra urbana. 1 due capoluoghi provinciali denunciano i maggiori livelli di emissioni, con una netta prevalenza del Comune di Perugia anchein ragione degli importanti nodi viari che ospita (raccordoautostradale,E 45). ALL.7 11 Tabella 9 - Emissioni totali per comune - Anno 1999- . Ficulle 348,89 19.505,21 57,94 202,57 81,19 $85 Sollazzone 343,98 11.973,26 68,85 107,62 24,35 3344 Montecastrilli 336,79 6.785,80 70,91 53,25 847 1,98 ALL.7 12 ALL.7 13 onte SantaMaria Tiberina 93,3q 1.881,49j 1w-j 14,77j 2,351 . 0,55 . isciano Niccone I 44,301 892,501 9,331 7,00( 1,111 092 Nella tabella 10 vengono invece riportati gli inquinanti prodotti nei principali tratti stradali ed autostradali che attraversano la regione, rappresentati, per quanto riguarda l’ossido di carbonio (CO) nella Tavola 1. Emergono, oltre i tratti autostradali, il raccordo Perugia Bettole, i tratti della E 45 piti prossimi al capoluogo e sopratutto il nodo Di Ponte S. Giovanni - Collestrada,vero punto critico della viabilità regionale. ALL.7 14 Tabella 10 - Emissioni per tratti stradali - Anno 1999 - Tratto stradale 1CO (Mg) IC02 I 1 01 ORTE - ATTIGLIANO I (Mg)lCOV (Mg)lNOX (Wl PB(Kg)1PSF Wg)ISOX (Mg)1 I I I 232,4/ 17.818,3) I 723,3[ 36.004,4 I 32,6j I 191,q I 897,31 82, II 533 , ccordo TERNI - ORTE I S75 Perugia- Foligno I I 412,l 22.956,3) 350,3( 3.168,0( I 71,3) I 684 10, I i 219,8) 2.977,7) 47,q ALL.7 15 Tavola 1 - Emissioni totali per tratti stradali - Anno 1999- Emissioni lineari per Linea di Monossido MauosaltoreTrasporti Stradati di carbonio [ CO ) . [ Mg 1 nel 1993 ALL.7 16 Sintesi del quadro conoscitivo 4 Sulla basedei dati raccolti, e delle proiezioni che si possonoelaborareattraversomodelli sulla evoluzione del quadro generale,è possibile formulare le seguentivalutazioni sullo stato della qualità dell’aria in Umbria, con particolare riferimento agli aspetti che interessano più specificamente il settoredei trasporti: - la qualità dell’aria nelle aree urbane è in netto e progressivo miglioramento, con riferimento ai seguenti inquinanti primari principali: biossido di zolfo (proveniente principalmente dalla combustione di combustibili fossili nelle centrali termoelettriche e nell’industria), particelle sospese totali (provenienti combustione della legna), monossido di carbonio (provenienteprincipalmente dal traffico su strada); la qualità dell’aria con riferimento al biossido di azoto nelle aree urbane (proveniente principalmente dal traffko su strada), pur essendoin miglioramento è da tenere ancora sotto controllo in particolare con riferimento ai valori medi (oggetto di una nuova normativa europea); la qualitA dell’aria con riferimento allo smog fotochimico (produzione di ozono . influenzata dagli ossidi di azoto e dai composti organici volatili) è critica sia nelle aree urbane che nelle aree suburbanee rurali (anche con riferimento alla nuova normativa in discussione presso la comunità europea); l’evoluzione naturale delle emissioni non garantisce un miglioramento generalizzato dell’inquinamento fotochimico e può in alcune situazioni portare ad un aumento del livello di ozono a causa del diminuito effetto limitatore del monossido di azoto, con riferimento alle particelle sospesecon diametro inferiore ai 10 micron (provenienti principalmente dal traffico su strada ed alla combustione della legna) il monitoraggio nei principali centri urbani rileva una situazione fortemente critica anche in considerazione della assenzadi miglioramenti previsti nelle emissioni; con riferimento al Benzene (provenienti dal tra&o su strada) il monitoraggio nei principali centri urbani rileva una situazione fortemente critica, nonostante i miglioramenti previsti nelle emissioni da traffico autoveicolare, in relazione ai nuovi limiti previsti dalla legislazione comunitaria (pari alla metà degli esistenti); - il rispetto, anche a livello regionale, degli impegni di Kyoto necessita di un forte impegno verso la riduzione delle emissioni di anidride carbonica; ALL.7 17 - le emissioni globali di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e composti organici volatili sono previste in riduzione; tuttavia i futuri impegni internazionali dell’Italia rispetto ai tetti di - emissione pongono la necessita di ulteriori interventi indirizzati prevalentementealle . grandi sorgenti industriali, all’allevamento del bestiameed al traffico; 5 Strategie per la tutela della qualità dell’aria Obiettivi strategici Il Piano Regionale per la qualità dell’aria ha messo a punto una serie di strategie per il controllo delle emissioni inquinanti nella nostra regione. Gli obiettivi che sono stati assunti sono finalizzati a: conseguire, entro il 2014, con riferimento ai principali inquinanti, il rispetto degli obiettivi di qualità dell’aria a hmgo termine, stabiliti dalle più recenti normative europee già emanateo in corso di emanazione; contribuire al rispetto dei futuri limiti nazionali di emissione degli ossidi di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili ed ammoniaca (previsti da una nuova direttiva comunitaria in corso di adozione); conseguire,con riferimento all’anidride carbonica, entro il 2010, a livello regionale, la percentualedi riduzione per l’Italia in applicazione del protocollo di Kyoto; proseguire nello sforzo della Regione Umbria verso il raggiungimento del Livello Massimo Desiderabile della qualità dell’aria. Il raggiungimento di tali obiettivi comporta l’individuazione e l’attuazione di una serie di iniziative di risanamentoambientale che coinvolgono i vari settori di attività emissivapresenti sul territorio. Come abbiamo visto il settore dei trasporti gioca un ruolo significativo nel bilancio complessivo delle emissioni, e pertanto azioni di salvaguardiae risanamentoadottate per questo settorerivestono una particolare importanza nel quadro generale. ALL.7 18 f Le misure di intervento La strategia complessiva di salvaguardia della qualità dell’aria nella nostra regione si si realizza attraversol’individuazione di una serie di azioni - o misure - specifiche, articolate per i diversi settori. Nel seguito sono riportate le misure di piano assunte per il settore dei trasporti: Misure e raccomandazioni di carattere generale MG3 Campagnaper la riduzione dell’utilizzo del mezzo privato di trasporto; MG4 Campagnaper l’utilizzo della bicicletta; MG7 Campagnaper la gestioneottimale (analoga all’Eco Audit) delle areeportuali; Singole misure riguardanti i trasporti MT1 Riduzione della pressione dovuta al traffko merci su gomma (SO,, NO,, PM,,) e incremento del trasporto su treno in maniera di stabilizzare i flussi di autoveicoli merci ai livelli del 1999; MT2 Riduzione del trasporto passeggeri su strada mediante l’inserimento di interventi di “car pooling” (SO,, NO,, CO, CO,, PM,,); tali interventi hanno l’obiettivo di raggiungere un tasso medio di occupazione delle auto in circolazione pari a due persone per veicolo entro il 2009; si stima che il raggiungimento di tale obiettivo porterebbead una riduzione almeno del 20% delle percorrenzein ambito urbano; MT3 Potenziamentodel trasporto pubblico urbano ed extraurbanocon mezzi elettrici (sia su gomma che su rotaia) o ibrido (elettrico+metano) (SO,, NO,, CO, CO,, PM,,); MT4 Riduzione del trasporto passeggerisu stradamediante l’incremento delle piste ciclabili (SO,, NO,, CO, CO,, PM,,); in questa misura va progettata lo sviluppo delle piste ciclabili urbanefinalizzate curando al massimo i parcheggidi scambio treno-bicicletta; MT5 Disincentivazione dell’uso del mezzo privato nei principali centri urbani tramite estensionedelle zone di sosta a pagamento, ulteriore chiusura dei centri storici, ecc. (SO,, NO,, CO, COV, CO,, PM,,,); MT6 Disincentivazione dell’uso del mezzo privato in autostrada tramite strumenti economici e normativi (SO,, NO,, CO, COV, CO,, PM,,); MT7 Controllo obbligatorio annuale dei gas di scarico per le automobili, i veicoli commerciali e gli autobus con rilascio di certificazione (Bollino blu) del rispetto dei limiti di emissione(CO, COV, PM,,). ALL.7 19 Con l’ausilio di elaborazioni modellistiche è stato possibile determinare quuntìtatìvamente, l’incidenza che le varie misure previste debbano assumere, in modo da consentire il conseguimento dei risultati strategici. Per quanto riguarda il settore dei trasporti vengono di seguito riportati i risultati settoriali che occorrerebbeperseguire nel quadro generale della salvaguardiae del risanamentodella qualità dell’aria in Umbria: la riduzione del 30% a partire dal 2009 del traffko privato in urbano in conseguenza l del “car pooling” (MT2), del potenziamento del trasporto pubblico urbano ed extraurbano con mezzi elettrici o ibrido (MT3), dell’incremento delle piste ciclabili finalizzate (MT4) e la disincentivazione dell’uso del mezzo privato nei principali centri urbani tramite estensionedelle zone di sostaa pagamento,ulteriore chiusura dei centri storici, ecc. (MT5); l la riduzione del 20% delle percorrenzedi auto private sulle strade extraurbanedovuta al trasferimento della mobilità pendolare da mezzo privato a ferrovia potenziando le linee ferroviarie regionali già esistenti (MT3); l la stabilizzazione dei flussi di autoveicoli merci ai livelli del 1999 in autostrada (M’I-1); l una potenziale riduzione del 10% delle emissioni di PM10 dai veicoli pesanti alimentati a gasolio e del 10% delle emissioni di CO e COV dei veicoli leggeri di più vecchia costruzione alimentati a benzina dovuta ad una più accuratamanutenzionedei veicoli con particolare riguardo al sistemadi alimentazione (MT7). ALL.7 20 . ALLEGATO 8 PIANO URBANISTICO TERRITORIALE , . . . . . E SISTEMA DELLA MOBILITA’ n 1 Piano urbanistico dei trasporti territoriale ed inquadramento delle problematiche della mohiita e 1.1 Premessa Il piano urbanistico territoriale (PUT) costituisce un indispensabile quadro di riferimento per la costruzione del Piano regolatore dei trasporti (PRT), ciò in ordine ad un duplice complesso di contenuti: da un lato l’ipotesi interpretativa dei processi di trasformazione del sistema insediativo posta a base delle politiche di sviluppo ivi comprese,naturalmente, quelle relative alla mobilità ed ai trasporti; dall’altro il modello funzionale ed infrastrutturale assunto per attribuire qualità ed efficienza al sistema della mobilità, in coerenza con l’ipotesi interpretativa della evoluzione del sistema insediativo regionale. Jk argomentazioni, le valutazioni e le proposte del PUT, in ordine sia al sistema produttivoinsediativo sia al settore della mobilità e dei trasporti, si basanosu di una interpretazione del ruolo e delle prospettive dell’Umbria e delle sue articolazioni territoriali interne che fa riferimento a diverse scale di osservazione:interregionale, infkaregionale, locale ed urbana; le medesime scale alle quali si pongono le criticità attuali della mobilità nella Regione ed alle quali vanno conseguentementecollocati obiettivi, contenuti e scelte del PRT. 1.2 Linee evolutive del sistema insediativo L’approccio del PUT ai temi del rapporto tra insediamenti e mobilità si basa su una approfondita considerazione dell’impianto storico del sistema insediativo regionale nonché sulla presa d’atto e sulla valutazione delle dinamiche di trasformazione che vanno sovrapponendosi a detto impianto, integrandone ed in parte modificandone ì caratteri originari. In effetti, secondo il PUT, il sistema insediativo regionale, pur conservando immagine e percettibilità particolari legate alle sue origini storiche, viene subendo cambiamenti prodotti dai fenomeni propri dell’occidente industrializzato che ormai da qualche tempo interessano l’Italia e l’Umbria. Si tratta di fenomeni noti che vedono l’accentuarsi dei processi dì agglomerazione urbana in corrispondenza dell’tiermarsì delle attività di servizio rispetto a quelle manifatturiere, al trasformarsi dell’attività agricola in forme che espellono grande quantità di manodopera,riducono le quantità di suolo coltivato ed inducono all’abbandono dell’edilizia sparsa; con ciò rendendo disponibili per altri usi vaste porzioni di territorio e gran parte del patrimonio edilizio rurale, quest’ultimo consistente e caratterizzantein Regioni, come l’Umbria, dove l’agricoltura si è strutturata, nel passato,sui rapporti di mezzadria. Aspetti demografici e socio-economici Sulla base di dati relativi alla ripartizione della popolazione per classi di ampiezza demografica di quei comuni che, al momento della redazione dei PUT, segnalavano,accanto alla pol arkzazione nei centri capoluogo di Perugia e Terni, una significativa articolazione della popolazione residente non solo nei comuni a corona dei due capoluoghi, ma anchenegli altri numerosi centri delle due provincie, il PUT tierma: ‘L ‘insediameqto umbro si caratterizza [...] per la sua organizzazione gerarchica imperniata sui due centri capoluoghi provinciali, sulla maglia dei centri medi e su numerosi piccoli centri, il tutto inserito in un contesto rurale ricco di abitazioni sparse, tipico delle regioni di d@sione della mezzadria (Alta Toscana, Marche, Emilia). Il modello polarizzato deIle città storiche tipico dell’inizio secolo, caratterizzato da una ALL. 8 1 relativa autonomia di relazioni tra la campagna ed il centro urbano principale, riveste in Umbria caratteri strutturali e di permanenza. Lo sviluppo edilizio recente ha sovrapposto tuttavia alla matrice storica un modello tendenziale parzialmente diferente: emergonochiaramente [...] le linee di un nuovo sistema insediativo... ... ” L’analisi delle dinamiche insediative, che il PUT estendeal periodo 1951 - 1991, mette in luce inoltre la progressiva concentrazione della popolazione nei centri ed il parallelo abbandono delle case sparse, secondo processi differenziati in riferimento a due principali ambiti: “- Un primo ambito, che coincide con la principale direttrice di sviluppo che va da Perugia sino a Terni-Narni lungo il percorso della Via Flaminia, in cui [...] si consolida il processo di concentrazione nei centri ed il progressivo inglobamento delle case sparse e dei nuclei originari nelle aree di espansione dei centri stessi. [...] - un secondo ambito più frammentato, che comprende /‘Alro Nocerino, l’inrera Valnerina, I ‘area di S. Venanzo e 1 ‘Amerino, in cui avviene il processo di trasferimento della popolazione dalle case sparse nei centri, in presenza di dinamiche negative o di stabilità della stessa nel territorio comunale..., ” Particolarmente interessante in questa sede, per i risvolti che essa può avere rispetto ai rapporti tra modello insediativo e sistema dei trasporti e della mobilità, è la considerazione che il PUT avanza confrontando la dinamica demografica con quella insediativa, secondo la quale, nella provincia di Perugia, esclusa la Valnerina, la maggior parte dei comuni consolida la propria popolazione con una crescita di tipo urbano, mentre, nella provincia di Terni, un consistentenumero di comuni minori vede decrescerela propria popolazione e concentrarsi la rimanente nei centri urbani. Questa situazione presenta caratteri particolari nell’area centrale della Regione, dove incrementi sostanziali di densità abitativa di carattere urbano, si accompagnanoal permanere della popolazione diffusa in stretta connessionecon le linee di forza dell’accessibilità. Specifica attenzione viene poi posta dal PUT, all’interno dell’analisi delle attività produttive, all’analisi sulle attività terziarie e, in questo ambito, alla presenzadi quei servizi pubblici e privati rivolti alle famiglie ed alle imprese, che sono in grado di caratterizzare gli insediamenti, incidendo sul loro livello di centralità, sulle dinamiche relazionali tra centri e loro contesti o tra centri complementari. Il PUT in conclusione segnalache: “.....Nell ‘insieme emergono Perugia, come polo direzionale di livello regionale, una serie di centri a prevalente connotazione terziaria, tra i quali Assisi, Orvieto e Spoleto, una serie di centri a prevalente connotazione produttiva, Bastia, Gubbio, Gualdo Tadino, Umbertide, Foligno, Narni, Corciano, Marsciano e Terni, e centri che erogano servizi di livello medio o di tipo specializzato come ad esempio Norcia per la Valnerina, Castiglione del Lago e Passignano per il comprensorio del Trasimeno e Terni per la rispettiva provincia. ” Aspetti morfologici Prima di formulare una ipotesi interpretativa sintetica del sistema insediativo, il PUT approfondisce la lettura delle diverse morfologie in cui si articola l’insediamento regionale, tenendo conto dell’impianto storico, ma anche degli sviluppi più recenti. Il documento individua diversi “contesti insediativi”, soffermandosi su quelli ritenuti principali; così oltre al sistema “storico-insediativo” della Valnerina, ivi compreso Norcia e Cascia, al contesto ALL.8 2 insediativo “paesaggistico” del Trasimeno ed agli insediamenti sull’asse storico della Via Flaminia, a monte di Foligno (Nocera Umbra, Gualdo Tadino), vengono indicate le seguenti quattro configurazioni: ” .....La prima contgurazione, asse insediativo di piana congiungente Magione al territorio Perugino con la Valle Umbra e Spoleto, è un contesto territoriale connotato dalle presenza di importanti infrastrutture viarie e nodi infrastrutturali dì livello regionale.. ponte S.Giovanni-S.Egidio, Foligno,. dalla crescita urbana dei vari centri, che da origine a fenomeni di saldatura, come tra Perugia e Corciano, tra Bastia e S. Maria degli Angeli; da nuove situazioni urbane, spessoconnotatefunzionalmente, che stanno con$gurando una città lineare lungo vie di comunicazione che agiscono da attrattori, in particolare la “strada mercato ” tra Collestrada, Corciano-Ellera e Magione o il casoDeruta o il tratto della Flaminia tra Foligno e Trevi. {...] La secondaconfigurazione, quella della Conca Ternana, è un contestoterritoriale connotato da un processo di addensamentoedilizio che da luogo ad una struttura triangolare con i vertici a Terni, Narni e S.Gemìnì con ì seguenti caratteri: espansione “tentacolare” di Terni lungo le vie direttrici fortemente consolidate e divers$cate funzionalmente; consolidamento lineare di Narni scalo con un forte processo dì disseminazione urbana sulle colline; consolidamenti lineari connotati funzionalmente lungo le strade tra Narni e Terni, tra S.Gemini e Terni, lungo la E45. La terza conjìgurazione, 1‘asseinsediativo Città dì Castello-S Giustino-S.Sepolcro,è un contesto territoriale connotato da una direttrice dì valenza interregionale in cui sì alternano aree a forte connotazioneproduttivo-artigianale ed aree residenziali lungo la strada statale Tiberina. La quarta configurazione, ovvero il sistema degli scali lungo l’autostrada da BettolleTuoro , verso Perugia, è un contesto territoriale connotato dalla presenza dì infrastrutture viarie e ferroviarie dì interesse nazionale e da centri storici dì notevole qualità, afpancati nei fondovalle da insediamenti a ridosso degli scali che stanno configurando una struttura lineare composta da aree residenziali e aree commerciali e artigianali fiammìste al passaggio agrario “. L ‘ipotesi interpretativa del modello insediativo e rapporti con la mobilità Sulla base dell’analisi dei processi di trasformazione del territorio regionale, il PUT procede ad una consistente rivisitazione dell’immagine consolidata dell’Umbria come città-regione annunziata e fatta propria dal PUT’83. In particolare si afferma nell’attuale PUT: “Si è dì ponte ad una realtà territoriale complessa, caratterizzata [...], dalla diversificazione nei processi che interessano singole aree regionali e, quindi, dalla compresenza di situazioni tra loro molto dtrerentì che, da una parte, tengono il territorio in una sorta dì «equilibrio instabile», [...] dall’altra, evitano i rischi di omologazione e di appiattimento su modelli estranei alla storia del1‘insediamento umbro. ” Si propone, in alternativa all’idea della città-regione e nell’intento di approfondire, perché considerata troppo schematica,l’ipotesi interpretativa avanzatanel documento preliminare al PUT (Lineamenti del Piano urbanistico territoriale) basatasulla individuazione di tre modelli insediativi (le aree di concentrazione, quelle della diffusione policentrica, quella della rarefazione), un approccio che, ALL.8 3 . “...assumendo come elemento dì articolazione quello della valorizzazione della identità BIUREGIONALE del1 ‘Umbria e la identtficazìone dei relativi caratteri espressivi, punta alla individuazione di un sistema di servizi «rango elevato>>, che assicuri la competitività produttiva «del1 ‘Azienda Umbria>>, mantenendone intatte le qualità ambientali, in un sistema di relazioni interregionali, ove la marginalità delle regioni del centro Italia diventano elemento di cerniera e quindi di forza del sistema [...]. Al concetto di città-regione, può quindi sostituirsi quello di regione delle città e dei territori, come maggiormente evocativo del nuovo modello ” Questa ipotesi interpretativa ha, secondo il PUT, rilevante ricadute sulle questioni del rapporto mobilità-insediamenti. Dopo aver ricordato che l’altra percentuale di popolazione che risiede nei piccoli e medi centri nonché in case sparserende improponibile prescindere dall’uso dell’auto privata, si precisa che: ... ..tuttavia la dislocazione preferenziale della popolazione e delle attività economiche lungo le strette valli ed il grande peso sia qualitativo che quantitativo dei centri, o@ono rilevanti opportunità per una proporzione di forme di mobilità miste, auto privata mezzi pubblici che puntino sul1 ‘integrazione delle modalità di trasporto per la proposizione di politiche localizzative che tendano a ridurre i tempi di accesso verso i principali poli di attrazione attraverso le seguenti principali azioni: il collegamento dei maggiori centri regionali attraverso 1‘uso privilegiato del mezzo ferroviario; - la progettazione dei nodi di interscambio, quali quelli relativi a autoitreno, autokervizio pubblico, treno/mobilità alternativa; - il potenziamento della pedonalità, dei mezzi a basso inquinamento e del mezzo pubblico nei centri decisamente popolati; - la localizzazione e la progettazione dei servizi in prossimità dei nodi e dei terminali della mobilità, al fine di incrementarne 1‘accessibilità e come elemento fondamentale della qualità della vita nei centri del1 ‘Umbria. ” “ . . 1.3 1 principali punti critici del sistema della mobilità Secondoil PUT l’Umbria deve uscire dal rischio della condizione di marginalità migliorando consistentementela propria rete delle i&astrutture di trasporto e comunicazione; la Regione deve perseguirea tal punto detto miglioramento da consentiredi confermare, anche per il suo rango rispetto al sistema delle relazioni economiche, la sua collocazione geografica nodale nel bacino dell’Italia centrale. Il PUT evidenzia quali sono i punti critici delle attuali reti per la mobilità della regione. In linea generale viene rimarcata la complessiva insufIicienza delle attuali infrastrutture per i coliegamenti con l’esterno, sia longitudinali che trasversali, considerando questa circostanza una concausadella condizione non brillante delle relazioni commerciali della regione, non solo con l’Europa settentrionale e con le aree del mediterraneo, ma anche con la costa adriatica e con quella tirrenica. In particolare il sistema infia&utturale umbro soffre di scarsa integrazione con la grande rete europea delineata dalle TEN (trans european network), sia per quanto riguarda le i&astrutture che i servizi, né d’altra parte è prevista una adeguata integrazione dell’Umbria con il sistema dell’alta velocità. t Quanto alla mobilita interna il PUT prende atto che la soddisfazione della domanda crescente ha comportato un forte aumento del trasporto privato su gomma, con il risultato della sotto utilizzazione del trasporto pubblico ed il congestionamento di alcune importanti componenti ALL. 8 4 della viabilità regionale, dovuto alla sovrapposizionedi traffico urbano ed extraurbano. Come emblematiche di questa condizione vengono individuate la E45, la Perugia - Bettolle, la Flaminia, la rete viaria attorno a1nodo di Perugia. Sulla E45 il fenomeno risulta aggravato, dopo il suo completamento fino a Cesena,dal tra&o pesante alla ricerca di un percorso alternativo al tratto appenninico della A 1. Riguardo alla mobilita aereail PUT constatail livello non adeguatodell’aeroporto di S.Egidio che, per dotazioni ed assistenzaal volo, non presentacaratteri tali da poter entrare in modo efficace nella rete europeadegli aeroporti regionali. Anche per il trasporto merci il PUT rileva una sostanzialearretratezza:quello su ferro, se si esclude il trasporto ferroviario legato alla grande industria, che utilizza raccordi diretti, ha carattere fortemente marginale anche a causa di scarsa affermazione della intermodalità, quello su gomma, strutturato su un gran numero di piccole imprese, soffre, oltre che per una dimensione media delle imprese insticiente, anche per la forte carenza di operatori della multimodalità. Tra le ragioni che sono all’origine del complessodelle carenze denunciate, il PUT individua sia la scarsa coerenzatra modalità della promozione dello sviluppo delle attività produttive nel territorio e scelte di miglioramento ed interventi relativi alla rete delle infrastrutture per la mobilita, sia l’inadeguato impegno finanziario per le politiche del settore, causata dalla riduzione dei trasferimenti statali nonché dalla limitatezza delle risorse attingibili dalla fiscalità locale. Il modello e gli interventi proposti per la mobilità La affermazione di un ruolo significativo della Regione Umbria nel sistema di relazioni nordsud ed est-ovest dell’Italia centrale nonché il consolidamento della sua struttura territoriale verso un sistema insediativo connotato dal carattere policentrico postula, secondoil PUT, un forte miglioramento dell’attuale sistema della mobilita in ordine a tutti e tra i livelli ai quali si pongono i problemi di relazioni e di trasporto di personee merci: a livello interregionale, nazionale ed europeo al quali si collocano le risposte di miglioramento adeguateall’inserimento dell’Umbria nell’economia internazionale; s a livello infraregionale al quale è possibile promuovere interventi adeguati a sostenere un impianto insediativo e produttivo che si vuole policentrico e integrato; a livello dei principali nodi urbani, della rete deile infkstmtture, per assicurare una accessibilita sostenibile alle sedi dove sono allocate le funzioni fondamentali per lo sviluppo socio-economico della regione. L’auspicato miglioramento del sistema della mobilita rispetto ai tre livelli di relazioni richiamati, può esserepiù facilmente perseguito, secondo il PUT, assumendoun modello di rete infrastrutturale basato su una maglia portante costituita da un anello centrale primario e da collegamenti radiali che interconnettono le ‘kealta urbane centrali” della regione. In particolare: “La maglia delle «località centrali» è individuabile nell’anello Perugia - Assisi Foligno - Spoleto - Terni - Todi - Marsciano - Perugia e dai collegamenti radiali che uniscono all’anello i poli urbani di Città di Castello, Umbertide, Gubbio, Gualdo Tadino, «sistema» Valnerina, Narni, Orvieto e Comuni del Lago Trasimeno. Tra i predetti collegamenti radiali infraregionali, sono certamente da potenziare quelli con le località di Gubbio, della Valnerina e dì Orvieto. Il grande anello ìnjkzstrutturale che corre lungo la Valle del Tevere, la valle umbra e la conca ternana è attraversato a sua ALL.8 5 . l .- volta da due relazioni viarie principali, come la Foligno-Todi e Marsciano e la SpoletoAcquasparta. Quest ‘ultìmo collegamento, peraltro, si trova a svolgere funzioni non solo di relazione trasversale sud dell’anello infrastrutturale principale dell’Umbria, ma anche di parte costitutiva della «strada dei parchi» e di bretella di potenziamento, in variante della S.S. Flaminia nel tratto, particolarmente d@kile dal punto di vista orografico, Spoleto - Terni. ” Nella misura in cui è su questamaglia che si attestanole connessioniinfkstrutturali alla rete interregionale, nazionale ed europea, è agendo su queste connessioni che sarà possibile inserire la Regione in una rete adeguata di competitivitàkooperazione territoriali con altre realtà regionali. In proposito il PUT si sofferma ad argomentaresul possibile ruolo di area di connessionecentrale tra i due “corridoi” costieri nord-sud tirrenico ed adriatico puntando ad un forte potenziamento dei collegamenti trasversaliest-ovest,sia stradali che ferroviari. c Il PUT sottolinea come siano da considerare con attenzione gli svantaggi e, al contempo, le opportunità, che la regione sia attraversata,lungo la direttrice trasversaleorientale, dalla E45. Se da un lato è gravoso dover subire su questa arteria la deviazione del traffico commerciale dalla Al, almeno fin quando non saranno trovate soluzioni al potenziamento di quella direttrice, non va peraltro sottaciuta l’importanza della E45 dal momento che essaassicuraalla regione l’accessibiltà diretta al sistema portuale dell’alto Adriatico ed il collegamento con l’Europa nord-orientale. Naturalmente il PUT coglie la inadeguatezza delle attuali caratteristiche della E45; per essapostula un miglioramento delle condizioni di circolazione attraverso adeguamentitecnologici, l’applicazione di misure di sicurezza e la realizzazione di tratti in variante pressoil nodo di Perugia. Si ritiene inoltre utile “l’intervento dì miglioramento delle strade statali e provinciali complanari alla E45, al fine di ridurre ì’attuale promiscuità di trafici [.../ e [... J la previsione del Piano generale dei trasporti (PGT), tesa ad integrare il tracciato stradale della E45 con la prosecuzione verso nord-est del1 ‘attuale tracciato della FCU, al fine di realizzare sulla direttrice nord-orientale un vero e proprio corridoio plurimodale, che relazioni il sistema produttivo umbro con le aree economiche del nord-est nazionale ed europeo” Sempre in materia di rapporti con l’esterno ed in particolare di partecipazione dell’Umbria al sistema dell’Alta Velocità e di sviluppo del trasporto aereo,il PUT afferma: “appare necessario puntare sulla velocizzazione dell’arco ferroviario Roma-Orte-TerniFoligno-Perugia-Terontola-Firenze su un sistema adeguato dij?equenze e di coincidenze d’orario, al fine di migliorare gli accessi ai servizi dell’alta velocità sulle stazioni dì Roma e Firenze” ‘Per i collegamenti aerei occorre puntare sul pieno inserimento dell’aeroporto di SEgidio nella rete europea degli aeroporti regionali (... / al fine di corrispondere alla nuova oferra dì servizi nazionali ed internazionali provenienti da nuovi e dinamici vettori privati. ” . Ma I’assunzionedel modello della maglia (anello e collegamenti radiali) come riferimento sintetico dell’organizzazione del sistema della mobilita non è per il PUT solo funzionale alla razionalizzazione delle relazioni con l’esterno, ma è fondamentale ai fti di migliorare i rapporti infraregionali e di attribuire maggiore coesionetra sviluppo del sistema della mobilita ed evoluzione del sistema insediativo/produttivo. In effetti sulla maglia individuata, che si sviluppa nelle principali valli umbre, si concentra il 70% dell’intera popolazione e delle ALL. 8 6 attività economiche: è qui che si determina la domanda di mobilità, in particolare, in corrispondenza dei nodi urbani e dei punti di accessoagli entroterra collinari e montani. Intervenire dunque su tale maglia, rendendola efficiente sia riguardo alle inkstrutture che ai servizi, assume, per il PUT, carattereprioritario nella misura in cui ciò è in grado di sostenere una organizzazione a rete del territorio regionale nella quale la complementarietà ed integrabilità delle funzioni urbane contribuiscano ad arrestaree riequilibrare la tendenza delle funzioni di rango a concentrarsisui due capoluoghi di provincia ed in particolare su Perugia. Il PUT attribuisce, in questo quadro, una notevole importanza a quei collegamenti radiali che assicuranole relazioni interregionali con le regioni contermini; in particolare il PUT sostiene che il miglioramento di alcune connessioni attualmente non fluide con la Toscana, con il Lazio settentrionale, e con le Marche potrà fornire anche l’occasione di dare soluzione a questioni di mobilità locale favorendo, oltre a quelli interregionali anche i rapporti infraregionali che oggi appaiono sacrificati (ad es. Gubbio, Orvieto, Norcia). In conclusione, in riferimento diretto al modello insediativo schematico“della concentrazione, della diffusione policentrica e della rarefazione” e sottolineando in modo particolare le potenzialità dell’asseferroviario FCU, il PUT afferma: “il potenziamento del sistema Umbria in direzione di un modello a rete richiede adeguati interventi sui collegamenti interni della regione; sono necessarie, in particolare, politiche dtflerenziate per le aree della concentrazione, della dtfisione policentrica e della rarefazione, sulle quali sembra vada strutturandosi il sistema insediativo regionale, al jke di contrastare gli aspetti indesiderati di tale modello. A tal fine, lo sviluppo di servizi ferroviari, di sistemi integrati di mobilità ferro-gomma, di sistemi di integrazione tartgaria [...], potranno costituire le componenti principali di una strategia di intervento. in particolare va recuperato un rapporto di piena integrazione tra politiche di assetto urbanistico e politiche di sviluppo della mobilità. [...] L’obiettivo di un miglioramento dei collegamenti infraregionali non può basarsi solo o prevalentemente, su misure infrastrutturali, quanto invece su interventi di riorganizzazione dei servizi di trasporto pubblico, in direzione di una escace programmazione regionale e locale per una integrazione ottimale degli stessi. ” c Trasporto merci e logistica Il PUT dedica un’attenzione specifica al trasporto merci ed alla logistica nell’intento di individuare le iinee di un miglioramento della competitività dell’offerta regionale nel settore. Per questo il PUT parte da una analisi ed una valutazione accurata dello stato attuale del trasporto merci e della logistica della Regione che considera caratterizzato dalla estrema polverizzazione dell’autotrasporto, dalla mancanza di strutture di scambio modale per una gestione integrata del trasporto merci, dalla scarsaefficienza del trasporto per ferrovia, dalla carenza di moderni operatori della logistica capaci di intervenire sull’intero ciclo di movimentazione delle merci. Considerato che anche in Umbria il sistema produttivo, a causadei cambiamenti dei processi produttivi e commerciali, dell’ampliamento delle relazioni commerciali conseguenti all’integrazione europeae, più in generale,alla globalizzazione dell’economia, è semprepiù ad “alta intensità di trasporto” e che ciò comporterebbe la riorg ankazione del ciclo delle merci ed in particolare la “ottimizzazione logistica,” che rappresenta uno dei principali fattori di competizione, il PUT prende atto che la forte presenza di piccole e medie imprese fa si che l’apparato produttivo regionale esprima esigenze di trasporto destrutturate e territorialmente ALL. 8 7 . . disperse e non sia in grado di generare automaticamente una domanda di integrazione intermodale e di servizi logistici, provocando invece ulteriore frammentazione dell’offerta di autotrasporto, con gravi diseconomie complessive e di aggravamento della condizioni ambientali. Questa situazione, per esseresuperata’richiede un forte ruolo del settorepubblico in quanto le attività logistiche non possono essere organizzate solo in riferimento alla dimensione delle singole imprese ma in rapporto al sistema territoriale. In proposito il PUT afferma: “L’azione della Regione è volta [... J a stimolare una fattiva concertazione fra tutti i protagonisti, istituzioni locali, gestori delle reti, operatori di trasporto e della logistica, clienti industriali, alfine di delineare un quadro d’insieme e di realizzare sul territorio, nei diversi bacini produttivi, strutture per la movimentazione ed il trattamento logistico delle merci. Queste strutture debbono raccordarsi, in uwr logica di complementarietà con gli interporti di Jesi ed Orte, ma debbono oeire, allo stesso tempo, opportunità di qualificazione anche al trasporto ferroviario tradizionale e all’autotrasporto’! Approfondimenti specifici I . . Il Put contiene in materia di mobilità e trasporti una serie di approfondimenti specifici; alcuni di caratteretematico (servizi alternativi per il trasporto pubblico locale), altri relativi a precise infkastrutture o specifici nodi urbani (Aeroporto regionale di S.Egidio; Perugia-Corciano; Temi-Narni-S.Gemini, Città di Castello, Orvieto, Foligno, Gubbio, Gualdo Tadino, Area Del Trasimeno, Marsciano-Todi, Spoleto-Valnerina). Si riportano di seguito quelle indicazioni che, ancorché riferite a situazioni locali, sono di interessein questa sede,tralasciando quelle maggiormente utili alla definizione delle politiche e degli interventi relativi al TPL. Nella prospettiva di consolidare ed incentivare il modello insediativo policentrico ed al contempo di fornire adeguate risposte alla domanda di mobilità espressadalle aree della “rarefazione”, il PUT si fa carico, sottolineando che i sistemi tradizionali di trasporto pubblico, in tali casi, appaiono inutilizzabili per rigidità di servizio ed alti costi, di suggerire modaliti di servizi di trasporto alternativi caratterizzati da flessibilità e minori costi. In particolare il PUT ritiene che nelle aree a domanda debole ci si debba orientare verso scelte di servizi a chiamata’ effettuati anche da vettori di trasporto pubblico non di linea; con ciò sviluppando e potenziando esperienzegià maturate in Umbria. In merito all’aeroporto di SEgidio il PUT, ritenendo che per l’Umbria il trasporto aereo può svolgere un ruolo di rilievo garantendo collegamenti rapidi con “aree economicamente strategiche nazionali ed internazionali” e assicurando una ulteriore offerta di mobilita a particolari forme di turismo organizzato, sostiene l’urgente necessitàdi portare a termine gli interventi previsti per il suo completamento, migliorando l’accessibilita all’area aeroportuale, mediante idonei interventi. Tra i “nodi urbani” per i quali il PUT fornisce indicazioni che investono anche questioni di mobilita è utile qui soffermarsi sui casi Perugia-Corciano, Terni-Narni-S.Gemini, SpoletoValnerina. Per quanto riguarda Perugia-Corciano l’attenzione del PUT è rivolta al tratto CollestradaPonte S.Giovanni della E45 ed al tratto urbano del raccordo Perugia-Al. Preso atto dell’alto livello di congestionedei due tratti, che si aggraverà con la non lontana entrata in funzione ALL.8 8 della Perugia-Ancona, il PUT individua nella realizzazione di una “bretella in variante” la soluzione più idonea. Tale bretella, nel tratto in variante al tratto urbano del raccordo autostradale, dovrebbe anche collaborare a risolvere i rapporti con la città e la viabilità regionale del polo ospedaliero del Silvestrini, la cui capacità di attrazione di traffico sarà amplificata dalle previsioni di insediamentodell’Università. Per l’area Temi-Narni-S.Gemini il PUT sofferma l’attenzione sul nodo di Terni e sui collegamenti tra il capoluogo, Narni e S.Gemini. Ci si limita qui a sottolineare le indicazioni relative al capoluogo provinciale. In considerazione della giacitura della città, delle modalità del suo sviluppo, Terni, come sottolinea il PUT, è sede di un importante nodo ferroviario sul quale confluiscono sia i tracciati ferroviari FS che quelli dell’FCU. La ferrovia ha dunque segnatola forma della città, oltre che rappresentarefattore di localizzazione, nel tempo, di rilevanti impianti industriali. Secondoil PUT a Temi: “La ferrovia costituisce una grande risorsa tuttora sottoutilizzata per il potenziamento dell’oflerta di mobilità. Il nodo della stazione, come grande polo scambiatore, assume un ruolo centrale nella mobilità e nell’assetto urbano di Terni nonché per collegamenti locali intercomunali, regionali e nazionali. L’uso con moaklità di metropolitana di superficie della FCU sino alla stazione di Cesi e della tratta urbana della ferrovia TerniRieti, costituisce il cardine di uno sviluppo del trasporto a guida vincolata, unitamente al sistema ettometrico previsto per il collegamento jka la stazione e l’asse direzionale e commerciale del centro storico, lungo la direttrice nord-sud. ” . Resta infine da sottolineare quanto affermato dal PUT rispetto al complesso dello sviluppo della rete infrastrutturale nell’area Spoleto-Valnerina. Dopo aver affermato che l’intervento cardine in tale area è certamentela realizzazione della variante alla SS 3 tra Foligno e Spoleto, il PUT afferma che nella medesimaarea ‘aSsurne fondamentale importanza il completamento della ‘Strada dei parchi” quale itinerario trasversale di collegamento tra Marche - Umbria, toscana. Gli elementi costitutivi di tale itinerario in territorio umbro, su cui interviene sono: - statizzazione ed adeguamento della strada provinciale di Castelluccio dalla galleria di S.Pellegrino fino a Norcia; - adeguamento e messa in sicurezza della SS 396, 320 e 209 da Norcia a SAnatolia di Narco; L completamento delle tre valli di S.Anatolia di Narco e Spoleto attraverso la Galleria di Forca di Cerro e la realizzazione in variante da Spoleto ad Acquasparta la continuità è assicurata dalla E45 da Acquasparta e Todi Aulla SS 448 da Todi a Baschi e dalla SS 205 Da Baschi ad Orvieto. ” . ALL. 8 9 ALLEGATO 9 IPOTESI INFFWSTRUTTURALI PER IL POTENZIAMENTO PERUGIA DEL NODO DI 1 Premessa Il nodo ferroviario di Perugiarappresentauna delle questioni di fondo del PRT. Per inquadrare le problematiche specifiche, va detto subito che il serviziq urbano/metropolitano andrà necessariamentea interessarela sub-reteafferente all’area urbana e collegherà il versantesud-est(Ponte San Giovanni) con la città storica (Perugia S. Anna) e con la città nuova (Fontivegge-Ellera),interessandolinee sia di FCU sia di FS. La stazione di Perugia Ponte S. Giovanni assicureràpertanto la possibilità di interscambio tra servizi urbani/metropolitani, servizi regionali FCU e altri servizi F.S. La rete afferente all’area urbana è completata dal cosiddetto “minimetrò”, che collegherà la città nuova (Pian di Massiano) con la città storica, passandoper Fontivegge. E’ evidente che, per aumentarela coperturaterritoriale dei servizi urbani/metropolitani, dovrà essere assicurato un efficace collegamento tra Perugia S. Giovanni e Perugia Fontivegge/Ellera, attualmentecostituito da una tratta FS a semplice binario elettrificato. Le circolazioni complessivamentepreviste tra le stazioni di Perugia S. Giovanni e Perugia Fontivegge, a regime dell’attivazione del modello SER, sono dell’ordine di 140 treni/g., dei quali 68 treni/g. (34 coppie di treni) costituiscono l’offerta di treni urbanikuburbani sulla relazione Preugia S. Giovanni-PerugiaFontivegge-Ellera. La tratta FCU Perugia Ponte S. Giovanni-Perugia S.Anna sarà invece interessata da ‘un montante complessivo di 112 circolazioni/g.. Di tale tratta, tenuto conto delle circolazioni previste e delle esigenza di garantire prestazioni adeguate ai servizi urbanikuburbani, in termini di regolarità e affidabilità, il PRT ne prevede il raddoppio in sede, peraltro già finanziato attraversoi fondi della L. 2 11/92. Stante l’attuale configurazione di rete, in relazione alle circolazioni complessivamente previste, per assicurarela compatibilità infkstrutturale del nodo ferroviario si pongono le seguenti questioni: la questione legata alla possibilità di estensione dei servizi urba.ni/metropolitani verso Ellera (tratta Fontivegge-Elleradella linea F.S.); . il problema della limitata potenzialità della stazione di Perugia Ponte San Giovanni, anche in relazione all’ipotesi di raddoppio della tratta Perugia S. Anna-Perugia Ponte S. Giovanni; . il potenziamento del collegamentourbano tra la stazione di S.Anna e il centro storico. l 2 Estensione dei servizi urbani/metropolitani fino a Ellera, L’estensione dei servizi urbani/metropolitani fino a Ellera, lungo l’attuale linea F.S. a semplice binario, porterebbe a un utilizzo della tratta S. Giovanni-Fontivegge-Ellera in promiscuo con i servizi F.S.. Questacircostanza,tenuto conto dei prevedibili incrementi dei livelli di impegno della linea a fronte di uno standard di esercizio dei servizi urbani/metropolitani con frequenzanominale di 15’ nelle due direzioni, pone il problema di un intervento di potenziamentoatto ad aumentarela potenzialità di circolazione. La citata questionepuò dar luogo a quattro diverse soluzioni: a) Soluzione A, che prevede: a.1) la realizzazione di una nuova bretella FCU, diramata dalla linea S. Giovanni-S. Anna, che ha inizio dall’imbocco ovest dell’attuale galleria della Pallotta e che ha termine a Prepo con innesto sulla linea FS; a.2) la realizzazione del raddoppio della tratta FS Foliogno-Terontola o, in subordine, il raddoppio Prepo-Fontivegge-Ellera e l’ammodernamento tecnologico e l’innalzamento della potenzialità a 100 treni/g. della tratta F.S. S. Giovanni-Prepo. ALL. 9 1 Tale soluzione consentedi mantenere separate,tra S. Giovanni e Prepo, le circalz&o~ dei treni urbani da quelle dei treni regionali e intercity, prevedendo invece una circolazione promiscua relativamente alla sola tratta successivaPrepo-Ellera. b) Soluzione B, che prevedelo stessointervento di cui al precedentepunto a.1 e che, inoltre, si avvale di una rettifica al tracciato F.S. attuale, cosiddetta “drizzagno”, che si sviluppa quasi totalmente in galleria. Questaipotesi in pratica consentealle circolazioni F.S. di bypassarel’intera tratta Fontivegge-Ellera, ovvero di specializzare tale stessatratta all’uso esclusivo da parte dei servizi UrbaniImetropolitani. Detta soluzione comporta, però, la realizzazione di una nuova stazione a Ellera a servizio del traffico F.S., sostitutiva di quella di Fontivegge, e la contestualedismissione della tratta F.S. tra Madonna dei Monti e Prepor.; c) Soluzione C, che prevede il raddoppio dell’intera tratta F.S. S.Giovanni-FontiveggeEllera, che prefigura una circolazione promiscua sull’intera tratta; d) Soluzione D, che prevede, come sopra, il raddoppio dell’intera tratta F.S. S.GiovanniFontivegge-Ellera, introducendo però una rettifica di tracciato nella zona di Piscille tra Brignano e Prepo, in gran parte in galleria, con la contestuale dismissione della corrispondentetratta FS. 1 Tale soluzione prevede in pratica il declassamentodella stazione di Fontivegge, di recente ammodernata,a semplice fermata dei servizi urbanihuburbani. La realizzazione di una nuova stazione (a Ellera), su cui attestarei servizi nazionali e tutte le operazioni di inversione di marcia dei treni, apparenecessariain quanto la stazione di PG S. Giovanni non risulta territorialmente e funzionalmente idonea a tali scopi. In particolare, tale impianto di stazione non è significativamente potenziabile nd lato binari, ai fini di poter ricevere e rinviare i treni, nt tantomeno lato citi per incrementarela quantiti e la qualita dei servizi di interscambio. ALL. 9 2 NUOVO TERMINAL .._,.... 8.8 km LEGENDA Linee FS &&$y&& Intervento dl reddopplc (pflmo ~tmlclo attuetlvo s=i=s=s Intervento dl raddcpplo (eecondo o=o Linea Numero dl trenllg del programma elmldo dl eserdzb FCU Ellera - Foligno) attuativo InterventI dl reddopplo. ammodernamento degll lmplentt tecnologlcl. elettrlttcazlone InteNenU dl rlquallflcazlone e dl mlglloremento del Ilvelll dl attrezzatura (Incremento vel.max. Innalzamento peso assiale, rettltkhe dl tracclato. ellmlnaztone del P.I.. elettrlftcazlone) Ellera - Terontole) dl medlo perlodo Nuove tratte dl Interconnessione a semptlce blnarlo elettrllkato SOLUZIONE A ALL. I , 9 3 1 c , c \ 1 . . LEGENDA Linee FS - Linea FCU Interventi dl mddopplo. ammodernamento dqll Implantl twnatogicl. elettrlflcazbne Linea a doppIa binario a tmzbne eL9tmca - Unea a semplice blnado a trazbne elettdca c Intewentl dl rlquallk&crm e dl mtglbramento del Ilvelll dl atirezzatura (incremento vekmex, ~natzamento peso assiale. rettifihe dl tracciato. eliminazione dei P.I., aleltriflcazloone) N~~~etmtbaslngoloblr,arbebtmtbato - Ammcdemamento teulobglm ed a”merdo potenzialiti di drccdazione YLL Interventi di raddoppio W Tratte da dlsmettem Nuove bane di interumnessione a semptke blnario eletmfcato (W Numerodi trent/gdel programmadi esercIzio dl medb periodo SOLUZIONE B 4 LEGENDA Linea FCU Linee --. FS --. &.&&lS;af Intervento dl raddoppio (primo stralclo attuattvo Ellera _ Foligno) Interventi di raddoppio, ammodemamento degli Impianti tecnolo&i. etettriflcazione si=t%e Intervento di mddopplo (secondo strati htecventi di CiquatificaAone e di migtioramento dei tivetti di attrezzatura (Incremento vel.max. Innalzamento peso asslale. rettIfiche di tracciato, eliminazione del P.I.. eletbitkazione) attuativo Ellera -Terontola) Numero dl tmnUg del programma dl eserckio dl medio periodo J+,++ Nuove batte dl InterconnessIone a semplice blnario elettrificato SOLUZIONE C ALL. , _- , 9 5 LEGENDA Linee FS Linea FCU -LyL Linea a doppio blrwio a trazione eletl6ca - Lhea a sem@be binaria a trarlone ekatbica yy lntewentl dl raddoppIo. ammodememento degli impianti Iecnologid. elettrttione Interventl dl rtqualltkazlons (1dl mlgUoramento del Ilvelli dl attrezzatura (incremmlo vel.max, Innalzamen peso assiale, feniUche di tracciato. eliminazione del P.I.. elettriflcazkane) Nuove tratte a dngob blnado eletbifmto Allmcbmamento tecnobglca ed aumento potenzIalitA di circolazione - Nuove tratte dl lnterconneosione a sempliu, bmarto elettrificato Inlewentl dl raddoppio Tratte da dlsmettere (W Numem dl tranVgdel pmgramma di esercizb di medio periodo SOLUZIONE D ALL. 9 6 Sulla basedelle analisi svolte, si traggono le seguenticonclusioni: - tutte le soluzioni, tranne la b), hanno in comune la previsione del raddoppio tra Prepo ed Ellera. Tale raddoppio può anche essereeffettuato per fasi successive,in relazione alla quota di servizi urbani che si intende attivare; - la soluzione di cui in b), oltre a presentarsi notevolmente onerosa, non risulta soddisfacente dal punto di vista funzionale in quanto, per essereadeguatamenteutilizzata, impone il by-pass della stazione di Fontivegge da parte dei servizi nazionali e regionali, con evidenti complicazioni organizzative del servizio, minori livelli di accessibilità e necessitàdi ulteriori investimenti, lato territorio, per adeguarela viabilità di servizio alla nuova stazione (di Ellera). Peraltro, la realizzazione di una nuova stazione FS in posizione eccentrica, costituisce anche una soluzione in sostanzialecontrapposizionecon la previsione di realizzare il minimetrò, a cui il PRT attribuisce invece una valenza prioritaria nell’ambito del potenziamento del sistemadei collegamenti tra il centro storico e la ferrovia. Tali motivi inducono in sostanza ad escludere l’ipotesi del cosiddetto “~zzagn0”; - le soluzioni c) e d), si presentanoentrambe significativamente più onerosedella soluzione a) e relativamente meno efficienti in quanto: - la soltione c), anch’essanon trascurabile dal punto di vista dell’impegno economico, non consente di migliorare più di tanto le prestazioni dei servizi IC e Regionali e comporta invece un peggioramento, seppurmodesto, dei tempi di percorrenzadei servizi urbani sulla relazione S. Gi?vanni-Ellera rispetto ai tempi ottenibili con l’utilizzo dell’ itinerario alternativo FCU della soluzione a.1). Peraltro, la soluzione c) non offke, per i servizi urbani, significative occasioni di ulteriore contatto con il territorio; la soluzione d), alla luce delle circolazioni previste, non presenta adeguate garanzie di fattibilità dal punto di vista funzionale ed economico, in quanto le riduzioni dei tempi unitari di percorrenza conseguenti a tale realizzazione risultano di entità contenuta (dell’ordine di 2’-3’) per tutti i servizi interessati. Ciò inflenza negativamente la redditività dell’investimento che, peraltro, risulta anche appesantita dalla contestuale ipotesi di alienazione della corrispondente tratta esistente, la quale presenta ancora notevoli margini di vita tecnica e un non trascurabile valore residuo. Tuttavia, tale soluzione presentaun certo interessenel caso in cui si intenda potenziare ulteriormente il servizio sulla relazione urbana S. Giovanni-S.Anna. Una tale situazione, infatti, impone la specializzazione del doppio binario S.Anna-S. Giovanni ai soli servizi della relazione con il centro città e, quindi, anche la necessitàdi istradare su un itinerario alternativo i servizi della relazione urbana S. Giovanni-Fontivegge. Resta comunque il fatto che tale situazione appareimprobabile nell’arco temporale di validità del Piano. - la soluzione di cui in a) si presenta, pertanto, come quella che ofie maggiori garanzie di funzionalità e di economicità nel breve-medio periodo (periodo di validità del Piano), in quanto consentedi servire i traffici previsti implementando la rete esistentecon interventi mirati e di impegno f-ari0 relativamente più contenuto. Inoltre, tale soluzione consente di sfruttare efficientemente la potenzialità della linea a doppio binario PG S. Giovanni- PG S. Anna, dal momento che su tale linea si prevedono livelli di impegno ottimali (180 circolazionilg. di tipo omotachico tra S. Giovanni e Piscille), pienamente compatibili con lo standardtecnologico e di attrezzatura di progetto. Con tale soluzione è anchepossibile aprire, a differenza delle altre, nuove stazioni urbane e quindi migliorare la coperturaterritoriale della ferrovia. - è anche importante porre in luce che, la soluzione a), a meno dell’intervento di raddoppio tra Prepo ed Ellera, ha tempi di realizzazione relativamente più contenuti e ciò può far ottenere, siri dal breve periodo, un salto di qualità dei servizi ferroviari urbano/metropolitani, anche in considerazione del fatto che nella tratta Fontivegge-Ellera sono in corso di realizzazione nuove ed ulteriori fermate che incrementano il livello di ALL. 9 7 . ‘4 . \ . G accessibilità della ferrovia ed il numero di %ntatti” tra ferrovia e territorio. Il PRT conferma la validità dei suddetti interventi, che consentono di ampliare la portata territoriale dei servizi ferroviari regionali e, successivamente,anche quella dei servizi ferroviari urbani. L’intervento di raddoppio di detta tratta potrà, quindi, esserecompletato progressivamente,in relazione alle esigenze di potenzialità che verranno a manifestarsi nell’arco temporale di validità del Piano, magari passando anche attraverso una fase realizzativa intermedia atta ad innalzare la potenzialità di circolazione del semplice binario esistentecon interventi opportuni. 3 Limiti di potenzialità della stazione di Perugia Ponte S. Giovanni La limitata potenzialità della stazione di Perugia Ponte S. Giovanni è correlata al fatto che eventuali interventi per il miglioramento del servizio, soprattutto per quanto riguarda la relazione urbana-metropolitana,presuppongonol’adozione di adeguati standarddi frequenza. Nel caso di doppio binario della tratta Ponte San Giovanni-S. Anna si può riuscire ad istituire un servizio cadenzatocon intervalli dell’ordine di 10 minuti per ciascun sensodi marcia. Questo intervento comporta perb, per i noti problemi di potenzialità della stazione di S. Giovanni (vedi allegato 1), anche la realizzazione di un nuovo terminale per l’inversione di marcia dei treni. L’area proposta è ad est di Perugia Ponte S. Giovanni, sulla linea diretta ad Umbertide. Tale area appare compatibile dal punto di vista delle previsioni urbanistiche e consentirebbe,oltre alla realizzazione del nuovo terminal ferroviario (di seguito denominato Terminale Est), anche la realizzazione di un parcheggio di scambio per i mezzi privati e di un terminale per le autolinee locali e di bacino. 4 Potenziamento della penetrazione urbana da S.Anna al centro storico 11potenziamento della penetrazioneurbana da S-Anna al centro storico pui, essererisolto, nel modo piti soddisfacente, integrando la linea di MiniMetri, Pian di Massiano-FontiveggeCentro Storico con una ulteriore tratta S.Anna-Centro Storico. In tal caso la rete di trasporto a guida vincolata a servizio dell’area urbano/metropolitana di Perugia è compiutamente connessa.La stazione di S.Anna assume il ruolo di snodo urbano principale, assieme alla stazione di Fontivegge, e si pone così l’opportunità di un progetto di riqualificazione funzionale dell’area che dovrà comprendere le funzioni di interscambio modale ferroviaminime6autobus-autovettura e funzioni di servizio generaleper la città. La scelta di materiale rotabile di tipo leggero per il servizio sulla tratta Ponte S.Giovanni S.Anna agevola la riqualificazione del nodo in quanto si conserva l’ampiezza attuale del piazzale di stazione e rimangono a disposizione le superfici adiacenti (già di pertinenza FCU) da destinareai servizi di nodo prima indicati. Anche in questo caso il PRT individua in uno studio di fattibilità Post-piano lo strumento operativo per completare la fase di pianificazione e passare quindi alla fase progettuale/realizzativa. ALL. 9 8