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SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Düsseldorf: Siderweb c’è!
Andare là dove le notizie si creano, dove il mercato si forma e dove il mondo (siderurgico) si raduna. Con questo spirito la redazione e lo staff di Siderweb si sono recati alla fiera Wire & Tube di Düsseldorf. Cinque giorni intensi, pieni di incontri, di scambi,
di parole, di strette di mani, di idee, di storie, di esperienze, di novità e di corsie percorse in lungo ed in largo decine di volte, fino
a che le gambe fanno male, quasi come gli atleti al 90° di una partita. Questa è stata la fiera per Siderweb, e con questo spirito è
stato pensato lo “Speciale Wire & Tube Düsseldorf”, una pubblicazione realizzata non solo per chi in fiera c’è stato ma soprattutto
per chi non ha avuto la possibilità e l’occasione di visitare la manifestazione nella città renana ma che, attraverso queste pagine,
potrà respirare l’internazionalizzazione, la voglia di combattere, l’innovazione e la capacità di fare squadra per affrontare la crisi
che permeava gli stand e collegava come un fil rouge tutti i presenti, espositori e visitatori compresi.
Lo speciale Wire & Tube si articola concettualmente in tre parti: la prima, introduttiva e descrittiva, è dedicata alla storia della
manifestazione, alle dimensioni dei mercati italiani dei tubi in acciaio e del filo e della vergella e contiene l’elenco di tutte le aziende
italiane partecipanti come espositori. La seconda parte, dedicata alle “voci da Düsseldorf”, raccoglie le testimonianze degli operatori nazionali ed internazionali dell’industria del filo e del tubo che sono stati intervistati e videointervistati da Siderweb oltre ad una
serie di interventi-flash sul mercato racchiusi nella pagine “World steel tour”. Infine spazio al relax con una fotogallery dedicata ad
alcuni dei personaggi, degli stand e degli oggetti più curiosi visti durante la rassegna.
Buona lettura!
Stefano Ferrari
Sommario
1 - Düsseldorf: Siderweb c’è!
2 - Wire & Tube: trent’anni al top mondiale nelle fiere business to business dell’acciaio
3 - Le aziende italiane espositrici a Wire & Tube 2012
6 - Tubo, vergella e filo: un comparto da oltre 6 milioni di tonnellate annue in Italia
7 - Obiettivo export per Lucchini
7 - Buzzi (Trafilix): «Investimenti per sondare mercati nuovi»
9 - Il mercato visto da Ori Martin
10 - Terni impianto centrale nella strategia Outokumpu
10 - Concorrenza cinese? Individualismo? La ricetta sudafricana per risolvere i problemi dell’acciaio
11 - Simona Gentile (ArcelorMittal): «Ottimista solo chi ha una visione globale»
11 - Amenduni (Tecnotubi): «Resistere»
13 - Sergio Dal Pio (OCSA): «Sono saltati gli schemi, ma abbiamo molti fuoriclasse»
13 - La qualità è il futuro dei tubifici, anche in Turchia
14 - Non solo clienti, ma partner: la strategia di Vallourec & Mannesmann
14 - Bellorini (Satinox): «Bisogna specializzarsi, ma deve riprendere la domanda in distribuzione»
16 - Ricerca & Sviluppo: la soluzione di Sandvik
16 - Santarella: «L’acciaio inossidabile italiano deve rimettersi in moto»
17 - Giovanni Pighi (T.A.L.): «Resistere non basta, serve qualcosa di più»
17 - Le opinioni di Trafileria Colombo, Camma Inox (Gruppo Berinox) e Grazioli Group
18 - Le videointerviste di Siderweb
20 - World steel tour
22 - Photogallery: alcune immagini curiose da Wire & Tube 2012
Editore: Siderweb spa - via Don Milani, 5
25020 Flero (Bs)
Tel. 030 2540006 - Fax 030 2540041
e-mail: [email protected]
Registrazione tribunale n. 11/2004
Direttore responsabile: Stefano Ferrari
In redazione: Stefano Ferrari, Davide Lorenzini, Paolo Morandi
Responsabile pubblicità: Mauro Franchina
Progetto grafico ed impaginazione:Siderweb
1
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Wire & Tube: trent’anni al top mondiale nelle
fiere business to business dell’acciaio
Perché la fiera Wire & Tube
si tiene a Düsseldorf? Qual è
stata l’evoluzione dell’evento
che oggi catalizza l’attenzione di tutti gli operatori mondiali che producono, commerciano e utilizzano filo e tubi
d’acciaio e che forniscono
macchinari o servizi per quei
settori? Siderweb ripercorre con una breve scheda la
storia ed i numeri delle due
anime della manifestazione:
Wire & Tube.
Wire
Prima di arrivare in Germania nel 1986, le fiere
europee legate al filo
d’acciaio ed alla vergella si tennero a partire
dal 1960 a Londra per
poi trasferirsi a Basilea
in Svizzera nel 1972,
dove l’evento progenitore dell’attuale Wire restò
fino al 1984, svolgendosi
con cadenza quadriennale. A quel punto, a causa
dei raggiunti limiti di superficie espositiva del polo fino ad
allora utilizzato, si dovette trovare una nuova location per
la manifestazione del 1986
che per la parte «Wire»
sbarcò a Düsseldorf con 488
espositori su oltre 29.000
metri quadrati di superficie
occupata. L’evento diede poi
vita ad una crescita continua
del numero di espositori, della superficie occupata e dei
visitatori, raggiungendo
nell’ultima manifestazioni i 1314
visitatori su 57.000 metri
quadrati facendo segnare un
+10,7% sull’edizione 2010.
A livello statistico la partecipazione non tedesca di visitatori ha raggiunto il 60%,
arrivati soprattutto da Italia,
Francia, Regno Unito, Belgio,
USA, Olanda, Brasile, India,
Spagna, Turchia, Austria e
Svizzera. Tra i settori di provenienza circa l’80% apparteneva all’industria, l’8% al
commercio, il 4% ai servizi
mentre circa il 2% poteva essere classificato nelle lavora-
le esperienze degli anni ‘80
in tutt’Europa. Manifestazione
che in quell’occasione esordì con «soli» 147 espositori,
oggi diventati invece 1184 a
seguito del boom di presenze internazionali ottenuto dal
2006. La superficie espositiva
nell’ultima rassegna è stata di
49 mila metri quadrati, in crescita del 9,4% rispetto all’anno precedente.
Diversamente dal comparto
filo la presenza di visitatori
non tedeschi per il Tube è stata del 50% con i Paesi di pro-
Un’immagine dell’edizione 1992 della Fiera
zioni con una componente di
natura artigianale.
Tra gli espositori, il 38% ha dichiarato di essere interessato
a macchinari da finitura, barre e nastri di acciaio, il 36% a
macchinari per la produzione,
il 29% a materiali alternativi ed il 21% a prodotti finiti.
Tube
«Tube for the 90s». Questo
lo slogan scelto per la prima
manifestazione dedicata ai
tubi nata a Düsseldorf, dopo
2
venienza localizzati principalmente in Francia, Italia, USA,
Regno Unito, Brasile, Spagna,
India, Paesi Bassi, Austria, Turchia, Svizzera e Belgio.
Tra i settori di appartenenza
invece il 62% dei visitatori si
concentra nel settore industriale, il 21% nella vendita al
dettaglio e il 5% è composto
da artigiani e da commercianti.
A livello di interesse il 57%
dei visitatori della rassegna
ha indicato genericamen-
te il prodotto tubi, il 26% si
è invece detto attratto dalle
macchine per la lavorazione
e il 23% dalle macchine per
la produzione.
Un ruolo fondamentale nella
nascita delle manifestazioni è
stato senz’altro giocato dalle
due associazioni di settore
europee vale a dire la Iwma
(International wire and machinery association) e la Ita
(International tube association) che hanno appoggiato
e promosso la manifestazione
sin dalle sue prime battute.
Da segnalare poi che dalla storica sede tedesca i
marchi Tube & Wire, grazie anche alla promozione dell’ente fiera Messe
Düsseldorf, hanno lanciato
una serie di ramificazioni
all’estero (per esempio in
Cina, Asia e Russia) sia per
l’evento Tube che per quello Wire.
Oltre al record di superficie espositiva, 106 mila
metri quadrati netti, nell’edizione 2012 Tube & Wire ha
registrato anche il primato di
visitatori con 73.500 persone
arrivate da ben 111 Paesi
diversi, pari ad un incremento
del 6,9% rispetto ai 69.200
del 2010. popolo giapponese, assorbendo gran parte
dell’acciaio asiatico, una congiuntura che potrebbe anche
far allentare la pressione cinese su mercati di esportazione più europei».
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Le aziende italiane espositrici a Wire & Tube 2012
A. Appiani Srl
A.E.M.3 S.r.l.
A.G.R. FILTRI SRL
A.M.I. s.r.l.
A.T.R. S.p.A.
A.W.M. S.p.A. Automatic Wire Machines
Acciai Speciali Zorzetto S.r.l.
Acciaierie Venete SpA
Acciaitubi S.p.A.
ACIMAF
Adda Fer Meccanica S.r.l.
Adige S.p.A.
AEROEL SRL
AGIBI PROGETTI s.r.l.
ALCE s.r.l.
Allied International
Alpaplastic S.N.C.
Altec s.r.l.
Anceschi S.r.l., Giovanni
ANGELI S.R.L.
API LECCO
Apollo S.r.l.
AREA SISTEMI s.r.l.
Arvedi Tubi Acciaio S.p.A.
ASA-RT s.r.l.
ASED SRL
ASPE S.a.s.
ASTEQ SRL
ATE Applicazioni TermoElettroniche
Ateco Impianti Srl
ATOMAT S.p.A. Steel and Tungsten
Carbide Rolls
Bassi Luigi Group
Baumann S.r.l.
BCF Italia S.r.l.
Be.Ca. Engineering
Bercellesi Berinox S.r.l.
BIDUE S.r.l.
BLM S.P.A.
BM Group SpA
Bobbio S.r.l.
Boffi S.p.A.
Bonfanti S.r.l.
BOSSI S.r.l. MACCHINE FINITURA METALLI
BOTTARO S.R.L.
Boxy S.p.A.
Businaro S.n.c.
C.C.T. inox Spa
C.P.A. S.r.l.
C.P.C. Inox S.p.A.
C.P.S. S.r.l.
Caber Impianti SRL
CCIAA di Lecco Industrie
Camfart Mole Abrasive S.r.l.
CAMU srl
Capello Tubi S.p.A.
CARBODIES s.a.s. di ANGELO e PAOLO REDAELLI & C.
Carlo Salvi SPA
Carrara S.p.A.
Cartacci S.r.l. Tube Machinery
CB Trafilati Acciai SpA - Steelgroup
CEA Costruzioni Elettro- Meccaniche
Annettoni S.p.A.
CEIA S.p.A.
CENA & FIGLI S.P.A., VIRGILIO
CENA INTERPIPES SRL
Cerrini srl.
Chero Piping S.P.A.
Cimolai S.p.A.
Cipriani SNC
Cogeim Europe Srl
COGNE ACCIAI SPECIALI S.p.A.
COIM srl
COLGAR S.p.A.
COLLARI EDORE
Colmec S.p.A.
COM.IT S.R.L.
COMAPAC Wire Machinery SRL
COMETO DI TOCCHETTI ENRICO & C.s.n.c.
Comtech SRL
Condoroil Chemical SRL
Continental Flanges and Fittings Italia S.p.A.
Continuus-Properzi S.p.A.
COREM S.a.s.
Corrosion Materials Italia Srl
Cortinovis Machinery S.p.A. Eurolls
Group
CRIPPA S.P.A.
Crosspolimeri S.p.A.
CSM Tube srl
Cta Calflex S.r.l.
D´Amore & Lunardi S.p.A.
DANIELI & C. Officine Meccaniche
S.p.A.
DAVI-PROMAU S.r.l.
De Angeli Prodotti S.R.L.
DELISI SRL
DEM Costruzioni Speciali S.r.l.
DIETRONIC SRL
Dimac S.r.l.
Dismas Trading Srl
Divisione Trading - C.S.C. S.p.A.
EASYDUR ITALIANA di Renato Affri
EFFEGIDI International S.p.A.
ELECTRO ADDA S.p.A.
Elestar S.r.l.
ELIND S.p.A.
EME Elettromeccanica Erbese Srl
EMMEDI - SAET S.p.A.
Essebi S.R.L.
EURO EXTRUSION s.r.l.
Euro Mec S.r.l.
EUROALPHA S.r.l.
Eurolls S.p.A. - Eurolls Group
Eurotek S.r.l.
EUROTUBI S.r.l.
expowire.net - expotube.org
F.lli AGUZZI s.r.l. Costruzioni Meccaniche Ed Affini
F.LLI TASSALINI Off. Mecc. Spa
Faccin S.r.l.
FAINPLAST Faraotti Industrie Plastiche S.r.l.
FALCI S.R.L.
FAR SpA-Steelgroup
FASPAR S.p.A.
Fiav L. Mazzacchera S.p.A.
Frigeco
FRIGERIO, MARIO S.P.A.
FRIULANA FLANGE S.r.l.
FROMA SRL
G.B.C. Industrial Tools S.p.A.
G.T.C. General Tech Consulting S.R.L.
Galdabini S.p.A.
Galperti Group
GARBOLI SRL
GCR Eurodraw S.p.A.
GEM S.r.l.
GemmeCotti srl
GIMAX SRL
GIMECO IMPIANTI S.r.l.
Ginox SRL
Giuseppe & F.LLI Bonaiti SPA
GLOSER Srl Marketing & Technology
Grazioli Cesare S.r.l.
Grean di Grazioso Gerardo e Antonio s.n.c.
Grillo Steel Srl
Guidetti S.r.l.
H.T.C. S.r.l.
Harditalia SRL
Hascon Engineering S.p.A.
I.LE.S. S.r.l.
I.M.F. S.r.l.
I.M.F. S.r.l. Impianti Macchine Fonderia
I.M.L. Industria Meccanica Ligure S.p.A.
IFP spa
Ilta Inox S.p.A.
IMANPACK PACKAGING & ECO
SOLUTIONS SPA
Imec Engineering S.r.l.
IMG International SRL
IMS Costruzioni s.r.l.
3
Induction S.R.L.
Industria Raccorderie Cortemaggiore
SPA (IRC)
Ingramatic S.p.A.
INOX LAGHI s.r.l.
INOX TECH S.p.A.
Invernizzi Presse
Invimec Srl
ISPADUE SpA - PROFILMEC GROUP
ITA SpA Industria Trafilati Acciai-Steelgroup
ITAL SRL
Jannone Ferro Tubi S.p.A.
JULIA UTENSILI S.p.A.
KAMATECH Srl
Koner SRL
L.M.B. S.r.l.
Landgraf S.r.l.
Lazzari Officine Meccaniche Impianti
Industriali S.p.A.
Lesmo Group: OMLESMO SpA / Eurodraw Energy
LUBRIMETAL
Lucchini S.P.A.
M + E Macchine + Engineering S.r.l.
M.T.S. Srl
MACCHINE SPECIALI SRL
Macri Italia S.r.l.
Magnetic S.p.A.
Mair Research S.p.A.
MANASSERO & C. SRL
Manentimacchine S.r.l.
MARCEGAGLIA
Mario di Maio SPA
Mazzoleni Trafilerie Bergamasche S.p.A.
MDM srl
MEP Group
METALFAR PRODOTTI INDUSTRIAL SPA
Metallurgica Alta Brianza SpA-Steelgroup
Metallurgica Locatelli S.p.A.
Metalminotti
MG S.R.L.
Microstudio Srl
Microtools Srl
Mille Miglia Engineering S.r.l.
MIXER S.P.A.
Mole Abrasivi Ermoli S.r.l.
MTM SpA
MURARO S.p.A.
New Spool Srl
Newtech S.r.l.
NOVA S.r.l.
Novacciai SpA
NUOVA HPT Srl
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Nuova Rid s.r.l.
Nuova Sima S.r.l.
Nuova Tecno Tau SRL
O.M.A. S.r.l.
O.M.L SRL
O.M.R. S.r.l.
O.M.SA. srl
O.R.I. MARTIN S.P.A.
OCN S.p.A.
OCSA SPA
Officine Ambrogio Melesi & C. S.R.L
Officine Binda & Galperti S.r.l.
OFFICINE ORSI S.p.A
Olimpia 80 S.r.l.
Olimpia Surface S.r.l.
OMAS SRL
OMCAR snc di C. REPPUCCI e C.
OMCG S.r.l.
OMD Officina Meccanica Domaso S.p.A.
OMER SRL
OMP S.r.l
OMV Officine Metallurgiche Ventura S.p.A
OP SRL
ORION Spa Cast Steel Valves
Ort Italia Srl
OSCAM S.p.A.
OTO S.p.A.
Otomec S.r.l., Cleaning and Plating
PR.A.I. s.r.l.
PRAIM S.r.l.
Presezzi Extrusion S.p.A.
Profilmec S.p.A. Profilmec Group
Progress Maschinen & Automation AG
Promills S.r.l.
Promostar S.r.l.
PROPAGROUP
PROTECO s.a.s. di Ing. Marino Ozino & C.
PS Costruzioni Meccaniche S.r.l.
R. Lisciani Trafilerie S.r.l.
R.C. International di Cascia Rolando
R.T.P. Paganoni S.r.l.
R.T.S. Srl
Raccordi Forgiati
RACCORTUBI S.p.A.
RALC ITALIA SRL
Redies S.R.L.
REGG Inspection S.r.l.
REMER SRL
REVI-PRESS S.R.L.
Rigon Instruments
Riveco General Sider S.p.a.
RIVIT S.p.A.
Rizzardi S.r.l.
RODACCIAI SPA
Rolling Tools
RONCONI SpA
SIAPI S.r.l.
SICME ITALIA IMPIANTI S.r.l.
SICTRA division of Cortinovis Machinery S.p.A.
Siderinox S.p.A.
Siderpighi S.p.A.
SIF MDC s.a.s. di Claudio Formenti & C.
SIMAT SRL
Simec S.r.l.
SIMEM Spa
Simplex Rapid S.r.l.
SIRIO Wire S.r.l.
SIT S.p.A. Societa Italiana Tecnospazzole
SMART SRL
SMI s.r.l. sistemi meccanici industriali
SMS Engineering S.r.l.
SO.F.I.M.A. S.R.L.
Solvay Specialty Polymers
SOMO Produzione S.p.A.
Star Technology SRL
Steelcom Fittings Srl
Steeltrade Srl
Stelin Srl
Stelmi Italia S.p.A
STILMA SpA
Surface Engineering S.r.l.
T.A.L. Tubi Acciaio Lombarda S.p.A.
T.L.M. S.r.l.
TIAC srl
TIS SRL
Torneria F.B. di Bignami Giorgio s.a.s.
TRA.SMA S.p.A.
Trafco S.r.l.
Trafileria A. Mauri e Figli S.p.A.
Trafileria Colombo Srl
Trafileria Lariana SPA
Trafileria Lecchese srl
Trafilerie BRAMBILLA S.p.A.
Trafilerie Di Valgreghentino SPA
TRAFILERIE MANZONI S.R.L.
Trafilerie San Paolo S.r.l.
Trafilix S.p.A. - Gruppo Lucefin
TRAFILSPEC ITS s.r.l.
TRAFILSTEEL SRL
Tramev S.r.l.
Trinca S.N.C.
Tube Tech Machinery S.r.l.
TUBI S.p.a.
Tubificio di Terni S.p.A.
Tubificio Lombardo S.r.l.
Turbotecnica Srl
U.S.M. Mazzucchelli S.r.l.
UDM s.r.l.
VALBRUNA, ACCIAIERIE S.p.A.
Valvorobica Industriale S.p.A.
Van-Dies di Vanossi & C. s.a.s.
Padana Tubi & Profilati Acciaio S.p.A.
Paganoni (divisione della Mario
Nava S.p.A.)
PALMARIN MARIO s.n.c. di Palmarin
Enrico & Co.
Pan Chemicals Spa
Panatex s.r.l.
Pedrazzoli IBP S.p.A.
Petrol Raccord S.p.A. con Socio Unico
PIETRO GALLIANI S.p.A.
PIPEX ITALIA SPA
PITTINI WIRE ROD PRODUCTS
PM s.a.s. di Pizzolato Giorgio & C.
Polifibra 2011 S.p.A.
Politecnica Italia S.r.l.
Ponziani S.p.A., E.
S.M. Finned Tubes Srl.
Sacma Limbiate S.p.A.
Sacma Macchine per Lamiera S.P.A.
SAFCO Systems S.r.l.
SAG S.r.l.
Sala Punzoni S.r.l.
SAMP S.p.A. Sampsistemi Division
Santarella Srl
SARINOX METALLI S.p.A.
SARM SRL
SAS Engineering and Planning Srl
Satinox Tubi Inox S.P.A.
Schnell S.p.A.
SCLEROS S.p.A.
SCORTA S.r.l.
SEI Sistemi SRL
T.M.I. SRL Trafileria Ferro Acciaio
Tauring S.p.A. Tauringroup Division
TECNA S.p.A.
TECNICA TRE S.R.L.
Tecniche Nuove SPA
Tecno Impianti S.r.l.
TECNOFAR S.p.a.
Tecnofil S.p.A.
TECNOLOGIE INDUSTRIALI S.R.L.
TECNOPRESS SRL
Tecnotubi S.p.A.
TECNOVO SRL
TECTUBI RACCORDI
TENARIS
TERMOMACCHINE s.r.l.
Texera SRL
VARO s.r.l.
VI.PA. S.r.l.
VIAR S.p.A.
Violi Srl
Vitari S.p.A. - Eurolls Group
W.T.M. S.r.l.
Welding Wire Machineries S.r.l.
Zami 1950 S.r.l.
ZT S.r.l.
4
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Tubo, vergella e filo: un comparto
da oltre 6 milioni di tonnellate annue in Italia
Oltre 6 milioni di tonnellate
annue. Questa è la dimensione dei comparti della
vergella, del filo e dei tubi
nel nostro Paese nel 2010
(ultimi dati resi noti da
Federacciai). I due settori protagonisti della fiera
Wire & Tube, in Italia, totalizzano una fetta notevole
del consumo nazionale di
acciaio: a fronte di un dato
complessivo di 28,7 milioni
di tonnellate, infatti, vergella e tubi contano per 5,32
milioni di tonnellate, pari al
18,5%. Ma ora osserviamo più da vicino questi due
comparti.
Vergella e filo – Il comparto del filo in acciaio e della
vergella, la materia prima
da cui si ricava appunto il
filo, nel 2010 in Italia “pesava” per 4,176 milioni
di tonnellate, con un incremento del 28,5% rispetto
al 2009. Il filo, invece, ha
avuto una domanda apparente di 1,126 milioni di
tonnellate, con una produzione di 1,3 milioni di tonnellate (+20,4% rispetto al
2009). Il commercio estero
di filo in acciaio, nel 2011
(dati ISTAT), ha visto un incremento del 4% delle importazioni, salite a quota
188.485 tonnellate, delle
quali 147.315 tonnellate
di filo in acciaio al carbonio
(+0,4% rispetto al 2010),
18.696 tonnellate di filo
inox (+26,7%) e 22.474
tonnellate di filo in acciaio
legato (+15,4%). Sul versante dell’export, invece,
i volumi complessivi sono
stati di 406.613 tonnellate (+9,4%), confermando
la propensione alle esportazioni del nostro Paese,
che è esportatore netto
per 218.128 tonnellate.
Entrando più nel dettaglio,
le vendite all’estero di filo
in acciaio al carbonio sono
ammontate a 316.402 tonnellate (+9,1%), quelle di
filo inox a 16.884 tonnellate (+12,8%) e quelle di filo
legato a 73.327 tonnellate
(+9,8%).
Tubi saldati e senza saldatura – Il settore dei tubi
saldati e senza saldatura,
nel 2010, in Italia ha fatto
registrare un consumo apparente di 1,142 milioni di
tonnellate, con un incremento del 27,2% rispetto al
2009, dei quali 415.000
tonnellate di tubi senza saldatura (+68,8%) e
727.000 tonnellate di tubi
saldati (124.000 tonnellate
di tubi di grande diametro
e 603.000 tonnellate di tubi
inferiori od uguali a 406,4
mm). Il commercio estero di
tubi, nel 2011, ha mostrato
un andamento crescente sia
all’import sia all’export. La
prima componente ha avuto un incremento del 20,3%
rispetto al 2010, attestandosi a 834.678 tonnellate,
mentre la seconda è salita del 10,1% arrivando a
3,172 milioni di tonnellate.
L’export netto è stato di
2,338 milioni di tonnellate, contro i 2,188 milioni
di tonnellate del 2010. Entrando maggiormente nel
dettaglio delle importazioni, i tubi in ghisa importati
sono scesi a 44.312 tonnellate (-20,1%), i tubi senza
saldatura sono saliti del
25,4% a 526.804 tonnellate ed i tubi in acciaio saldati sono cresciuti a 263.562
tonnellate (+20,8%). Sul
fronte dell’export, i tubi in
ghisa scendono del 24,7%
a 22.773 tonnellate, i tubi
senza saldatura aumentano del 17,9% (703.441
tonnellate) ed i tubi saldati
in acciaio arrivano a 2,446
milioni di tonnellate, con un
progresso dell’8,5%.
Import-export italiano di filo dì acciaio (tonnellate)
IMPORT
Filo acciaio al carbonio
Filo acciaio inox
Filo acciaio legato
EXPORT
Filo acciaio al carbonio
Filo acciaio inox
Filo acciaio legato
2008
2009
2010
2011
195.370
16.965
20.669
233.004
114.940
13.375
14.947
143.262
146.748
14.753
19.469
180.970
147.315
18.696
22.474
188.485
317.397
15.311
53.895
386.603
246.619
10.102
40.490
297.211
289.895
14.973
66.731
371.599
316.402
16.884
73.327
406.613
6
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Obiettivo export per Lucchini
Più export e la ricerca di un
partner strategico. Questi
gli obiettivi verso cui si sta
muovendo Lucchini: lo ha
dichiarato a Siderweb durante la fiera Wire & Tube
Pierre Varnier (a sinistra
nella foto), chief restructuring officier del gruppo.
«Attualmente siamo in regime di 882 bis – ha spiegato -, a fine febbraio abbiamo ottenuto l’omologa dal
giudice e ciò ci dà maggior
credibilità sul mercato. Ora
possiamo utilizzare i circa
350 milioni di euro incassati da Ascometal, che verranno impiegati in parte
(circa 100 milioni di euro)
per rimborsare le banche
ed in parte per costruire il
futuro di Lucchini». A livello
sindacale «abbiamo firmato un accordo di solidarietà
che ci consentirà di ridurre
l’orario di lavoro per 700
lavoratori».
N e l
prossimo
futuro gli
impegni di
Lucchini saranno rivolti soprattutto «verso l’incremento di volumi nel segmento
dei prodotti più remunerativi. In particolare voglia-
mo avere una maggiore
presenza all’export sia per
la vendita di rotaie sia per
quella di vergella di qualità e barre». Inoltre «continua la ricerca di partner
strategici».
Infine «bisogna agire
per ridimensionare la
struttura di
Lucchini, che
da gruppo
è divenuto
una società e
che deve adattarsi a questa nuova realtà».
Per ciò che concerne il mercato, Alessandro Lombardi
(sales manager, wire rod
& semis; a destra nella
foto), ha detto che attualmente «è necessario fare
un distinguo tra prodotti
base e di qualità. Per la
qualità i clienti hanno una
visibilità media trimestrale,
attualmente stiamo rinnovando gli ordini e siamo in
trattativa sull’entità degli
aumenti. La domanda di
fondo, comunque, c’è. Per
la vergella da trafila, invece, la situazione è in via di
definizione. Anche qui sono
in corso discussioni: l’obiettivo delle acciaierie è di
fare qualche passo avanti
sul versante dei prezzi, per
dare sollievo ai margini
compressi».
Buzzi (Trafilix): «Investimenti
per sondare mercati nuovi»
L’Europa è diventata ormai
una realtà troppo piccola
per garantire la sopravvivenza delle imprese.
Si pone obiettivi lontani,
geograficamente parlando, Trafilix, azienda bresciana attiva nella trasformazione degli acciai. «In
Italia la situazione è difficile, sia dal punto di vista della domanda sia da
quello della competizione
– ha detto Giorgio Buzzi
(nella foto), vicepresidente della holding Lucefin,
che possiede tra le altre
Trafilix -, in quanto molti
operatori hanno fame di
ordini per fatturare». Ma
anche nell’Unione Europea si soffre con «la Germania che cresce meno
del previsto, la Francia
che frena, la Spagna in
gravissima crisi e l’est che
è meno effervescente degli scorsi anni». Pensare
di sopravvivere puntando
solo al mercato continentale «è impossibile ed è
per questo che, oltre a
mantenere la nostra tradizionale ampiezza di
gamma, abbiamo investito in Trafil Czech (stabilimento del gruppo in Repubblica Ceca) per nuove
linee di rettifica e di pelatura e nel revamping
7
dei macchinari di Trafitec
(S. Colombano al Lambro
– MI), dove installeremo
una nuova pelatrice fino a
100 mm e un nuovo ma-
gazzino automatizzato».
L’obiettivo di questi investimenti «è di entrare in
mercati nuovi».
Cimolai è conosciuta a livello internazionale come una delle aziende più
affidabili nel settore della carpenteria metallica. Dalla progettazione alla
realizzazione “chiavi in mano”, da oltre 60 anni Cimolai realizza in tutto il
mondo progetti unici.
Dal 2003 Cimolai è anche un importante produttore di tubi d’acciaio di
grande diametro e spessore.
Cimolai dispone di 6 stabilimenti, di cui 5 in Italia e uno in Venezuela,
per una superficie totale di 650.000 metri quadrati di cui 165.000 interamente coperti. Nello stabilimento di San Giorgio di Nogaro (UD), Cimolai
produce tubi strutturali e per condotte sotto le specifiche più severe dei
settori off-shore e oil & gas.
L’impianto, situato in posizione strategica, è collegato alla rete ferroviaria
ed è provvisto di una banchina lunga 200 m che consente il trasporto
marittimo.
I tubi (SAW) sono realizzati da una pressa con capacità di piega di 6.000
ton su 15 metri, con saldature longitudinali a piena penetrazione.
La gamma produttiva parte da un diametro esterno di 406 mm
(16”) fino a 7 metri, con capacità di piega fino a 100mm.
La qualità del processo produttivo assicura strettissime tolleranze dimensionali e di forma; le proprietà della materia prima utilizzata garantiscono
la resistenza alle basse temperature tipiche delle zone artiche e la resistenza all’idrogeno solforato (Sour Service). Per la costruzione di tubi,
infatti, sono utilizzati acciai al carbonio rispondenti a tutte le norme del
settore (compresi API 5L Grado X100 e X120) e acciai inox (duplex e
super duplex) provenienti dalle migliori acciaierie europee.
L’impianto produttivo permette una flessibilità costruttiva senza pari, sia
in termini quantitativi (da un tubo a centinaia) sia nella eventualità di realizzare e spedire pali di lunghezza illimitata grazie alle saldature circolari
ed alla disponibilità della banchina per il carico e trasporto.
La dotazione di macchinari avanzati permette la possibilità di compiere
qualsiasi tipo di taglio (taglio inclinato, fori, asole, adattamento del profilo
del tubo con preparazione offshore o AWS) e la calandratura dei tubi.
I controlli magnetoscopici e ultrasonori sono effettuati sul 100% delle saldature. A richiesta possono essere eseguiti anche controlli ultrasonori di
tipo “phased array” e “tofd”, controlli radiografici sia con raggi X che Gamma, prova a pressione idrostatica a 205 bar max.
Oltre ad operare con certificazione ISO9001, il tubificio dispone delle certificazioni monogram API 2B per i tubi strutturali, API 5L per i tubi pipe
line, PED e ISO 3834-2.
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Il mercato visto da Ori Martin
L’andamento del mercato
e le prospettive di sviluppo di Ori Martin, Trafilati
Martin e di Siderurgica
Latina Martin. Sono stati
questi i temi delle interviste
che Siderweb ha realizzato a Düsseldorf con Alberto Franchi (export sales
manager di Ori Martin),
Massimo Modonesi (sales
manager Trafilati Martin)
e Giuseppe Pancera (export manager Siderurgica
Latina Martin).
«Per la nostra azienda i
primi tre mesi del 2012
hanno segnato una ripresa degli ordinativi sia in
Italia sia all’estero – ha
spiegato Franchi -, dovuta
soprattutto ad un ristoccaggio da parte delle imprese, che avevano chiuso
il 2011 con scorte bassissime». L’anno in corso,
comunque, rimane pieno
di incognite: «il mercato
europeo dell’auto non è
florido e anche la Germania, la cui produzione di
veicoli di alta gamma sta
facendo registrare ottimi
risultati, negli ultimi giorni ha mostrato segni di
nervosismo alla notizia di
previsioni di un rallentamento degli acquisti cinesi
di automobili». In Italia «i
clienti cercano consegne
sempre più brevi» mentre dal punto di vista dei
prezzi «dopo una discesa
nell’ultimo periodo, si stanno effettuando tentativi di
risalita».
Se l’automotive non ride,
l’edilizia, segmento a cui
si rivolge Siderurgica Latina Martin, soffre ancor
di più. «Gli utilizzatori
dei nostri prodotti – ha
spiegato Pancera – stanno facendo i conti con una
spinosissima situazione finanziaria e con un deciso
calo del lavoro». Inoltre,
nel comparto del trefolo in acciaio per cementi
precompressi «c’è sovraccapacità produttiva». La
prospettiva, quindi, è di
tener duro e «monitorare
la situazione della concorrenza, dove molte società sono in crisi» mentre
Siderurgica Latina Martin
«può contare su un gruppo integrato che aiuta nei
momenti di difficoltà del
settore».
Riparte dall’automotive
l’analisi di Massimo Modonesi, che ha sottolineato come «per Trafilati
Martin il primo trimestre è
stato buono, mentre il secondo fa registrare un minor carico di ordini». Gli
altri comparti che Trafilati
Martin serve, come il pe-
Il team Ori Martin presente in fiera
9
trolchimico e l’eolico «sono
altalenanti», con il secondo «che ha un problema
di visibilità». Con questa
situazione «il secondo semestre rimane avvolto da
qualche incognita» e l’imperativo sarà «migliorare
il servizio per rendersi ancor più appetibili all’export».
Sul versante degli investimenti, il gruppo che
fa capo ad Ori Martin
nell’ultimo
quinquennio
«ha messo sul piatto oltre
100 milioni di euro nella realizzazione di nuovi
impianti, come il blocco
finitore del laminatoio, la
nuova colata continua, una
nuova macchina per la lavorazione a freddo in Trafilati Martin – ha spiegato Franchi – ed una serie
di importanti investimenti
nell’area ambiente e sicurezza». Per il futuro «investiremo per entrare in nuovi mercati e diversificarci
su altri mercati, come per
esempio il petrolchimico
in Corea del Sud e l’automotive in Sudamerica».
Sulla stessa linea anche
Trafilati Martin che, come
ha dichiarato Modonesi
«ha in programma di realizzare una nuova linea
produttiva, il cui obiettivo
sarà non di aumentare i
volumi ma l’efficienza, la
qualità ed il servizio».
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Terni impianto centrale nella strategia
Outokumpu
Mercato, Italia e nuovo assetto societario. Questi i temi
dell’intervista con Inglea Ulfves (vp – investor relation)
di Outokumpu.
Qual è stata la situazione
del mercato nel primo trimestre?
«Dopo un indebolimento
della domanda di inox nel
quarto trimestre 2011, la
richiesta per le serie standard ha iniziato a registrare segni di miglioramento
ad inizio del nuovo anno,
con gli acquisti dei distributori supportati da un incremento del prezzo del nickel.
Comunque, non abbiamo
notato significativi cambia-
menti nella domanda sottostante: i tempi di consegna
attualmente sono nella norma, attorno alle 6-8 settimane. Come risultato del
destoccaggio nel quarto trimestre del 2011, stimiamo
che le scorte dei distributori
europei siano sotto i normali
livelli.
Il carico di ordini di Outokumpu è stato incoraggiante ad inizio anno. I volumi
nel primo trimestre sono
chiaramente al di sopra di
quelli della parte finale del
2011. Dopo il declino del
prezzo base del quarto trimestre, Outokumpu è riuscita
ad aumentare le quotazioni
sia delle serie standard sia
delle serie speciali. L’impatto che ne risulterà sul prezzo medio sarà visibile verso
la fine del primo trimestre».
Quali sono le attese per
il consumo europeo nel
2012?
«SMR prevede un incremento del consumo europeo
dell’1% nel 2012».
E per gli anni successivi?
«Prevediamo che ci sia un
ulteriore incremento per
l’utilizzo di inox in Europa,
anche se i maggiori tassi di
sviluppo saranno in Asia e
nell’area NAFTA».
Dopo la fusione tra Inoxum e Outokumpu, come
si svilupperà la strategia
della nuova società? Quale sarà il futuro di Terni?
«Per Outokumpu e Inoxum
il concetto industriale è
basato su tre impianti efficienti ed integrati (Tornio,
Terni e Calvert) per le serie standard. Terni, inoltre,
si specializzerà sui ferritici.
La chiusura dei siti tedeschi
porterà ad un incremento
dei tassi di utilizzo degli
impianti e aumenterà l’efficienza dei costi della nuova
società. La fusione dei due
gruppi permetterà di creare un network distributivo
globale con un semplice accesso ai clienti chiave».
Concorrenza cinese? Individualismo? La ricetta
sudafricana per risolvere i problemi dell’acciaio
Unirsi ed alzare l’asticella.
Così ci si difende dalle insidie dei mercati oggi. Così
si costruisce il futuro dell’acciaio. Almeno in Sudafrica.
Ha spiegato la “lezione
sudafricana”, Keith Campbell (nela foto), direttore
della South African Wire
Association.
«Fino ad una quindicina di
anni fa l’industria sudafricana del filo esportava in
tutto il mondo: Stati Uniti,
Australia, Far East ed Europa compresi. Il nostro Paese garantiva una discreta
qualità ed era percepito
come un produttore lowcost. Ma poi il panorama è
cambiato». La concorrenza
degli altri Paesi è aumentata, i costi sono saliti e
l’impatto dei trasporti ha
iniziato ad incidere in maniera violenta. Il risultato è
stato «una perdita di parte dei nostri
tradizionali
clienti».
Inoltre, la
comparsa
della Cina
ha creato
anche dei
problemi in casa: «i cinesi sono molto aggressivi
e sono apparsi in massa
nell’area sudafricana». Anche l’India, «sta rappresentando una minaccia sempre
10
maggiore». Per combattere questa sfida alla sopravvivenza del comparto
filo sudafricano «abbiamo
deciso di unirci e di alzare
gli standard». Ciò, però,
non significa solo più
qualità,
ma anche
«azioni sui
clienti per
far capir
loro l’importanza
di prodotti che garantiscono prestazioni migliori»,
un’azione cruciale soprattutto oggi «quando il prezzo sembra l’unica variabile
importante». Nonostante
«costi del lavoro e del trasporto alti, crediamo che
mettersi insieme per condividere le esperienze possa
essere la chiave vincente».
E gli individualismi? «All’inizio abbiamo ovviamente
incontrato molte difficoltà: molti operatori erano
contrari alla condivisione
di informazioni. Ma abbiamo fatto grandi sforzi
nella direzione della collaborazione – ha concluso
-. Condividere esperienze
di successo e storie positive
fa crescere la consapevolezza del settore. E da ciò
possono arrivare solo sorprese positive».
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Simona Gentile (ArcelorMittal):
«Ottimista solo chi ha una visione globale»
Internazionalizzazione e visione globale
sono le armi
contro crisi e
depressione.
Questa
la
convinzione
espressa da
Simona Gentile (Account
Manager
Italy- Spain
& Portugal
ArcelorMittal - Tubular Products
- nella foto)
a Siderweb
durante la fiera Tube &
Wire di Düsseldorf. «Gli
imprenditori italiani sono
preoccupati, fondamentalmente per il rallentamento dei consumi domestici ma anche per la
situazione finanziaria con
cui molte realtà devono
fare i conti. Probabilmente vivremo un primo semestre dell’anno ancora difficile con una domanda su
bassi livelli ma speriamo
in una ripresa del mercato da giugno in poi». Ma
come si può combattere il
calo della domanda? «Bisogna avere una visione
globale. Oggi - spiega
Simona Gentile - riesce
ad essere ottimista solo
chi lavora con progetti internazionali perché
l’intero comparto europeo al momento si trova ad affrontare il calo
delle richieste, Germania
compresa». Se l’Europa
è ferma dunque non resta che cercare in altri
Paesi le leve per il recupero: «Nord Africa, Iraq,
Medio Oriente ma anche
Sud America con il Brasile
che cresce. Sono queste
le realtà e gli obbiettivi
strategici che dobbiamo
seguire e su cui dobbiamo puntare».
Amenduni (Tecnotubi): «Resistere»
Resistere e continuare a
credere nel mercato e
nel settore. È questa la
ricetta di Tecnotubi contro la crisi. Lo ha detto a
Siderweb Michele Amenduni, presidente della
società. «Oggi in Italia
la domanda è carente
ed i pagamenti sono un
problema: si iniziano a
registrare rallentamenti e sofferenze anche
da clienti ‘insospettabili’». All’estero (Tecnotubi esporta circa il 65%
della propria produzione), «va un po’ meglio
ma la concorrenza dei
tubifici indiani e turchi,
che spesso vendono a
quotazioni fuori mercato, si fa sentire». Soprattutto in un momento nel
11
quale «sembra contare
solo il prezzo». I margini
quindi sono molto bassi e «si guadagna poco,
solo il minimo necessario
alla sopravvivenza». Ma
si deve «resistere. Noi
siamo appassionati e
crediamo nel nostro lavoro, per questo investiremo e faremo qualcosa
di nuovo». Al momento i progetti però sono
in una fase embrionale in quanto «anche se
sarebbe un momento
buono per investire, in
quanto i macchinari costano meno rispetto ai
mesi ed agli anni scorsi, si è poco supportati
dalle banche».
Barre tonde
Gamma Prodotti
qualità
norma
S275J2
S355J2
A105
C40E - C40R
C45E - C45R
42CrMo4 Bonificato
39NiCrMo3 Bonificato
20MnCr5
17NiCrMo6-4 Ricotto
11SMn30/37
11SMnPb30/37
UNI EN 10025
UNI EN 10025
ASTM A105
UNI EN 10083
UNI EN 10083
UNI EN 10083
UNI 7874
UNI EN 10084
UNI EN 10084
UNI EN 10084
UNI EN 10084
gamma laminati
da Ø (mm) a Ø (mm)
30
300
30
330
30
330
30
330
30
330
30
330
30
330
30
330
30
330
30
210
30
160
gamma fucinati
da Ø (mm) a Ø (mm)
280
850
280
850
280
850
280
850
280
850
280
650
280
850
-
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SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Sergio Dal Pio (OCSA): «Sono saltati gli schemi,
ma abbiamo molti fuoriclasse»
Si vive alla giornata e tutti gli schemi, le strategie
e le tattiche sono saltati.
Descrive con una metafora calcistica la situazione
in cui versa il comparto siderurgico nazionale
Sergio Dal Pio (Sales Director OCSA, società del
Gruppo Gabrielli). Dal
Pio delinea infatti il contesto attuale come il momento in cui, durante una
partita, ogni schema di
gioco salta a causa delle difficoltà che intervengono con il passare dei
minuti. «Soffriremo ma
l’anno sarà tutto somma-
to accettabile. Oggi si
vive alla giornata, perché
programmare è diventato
difficile e fare previsioni
altrettanto. Sono saltati
gli schemi, ma abbiamo
molti fuoriclasse e ce la
faremo. Pur essendo complicato abbozzare stime
mi sento moderatamente
ottimista». La ricetta contro il rallentamento dei
consumi, che Dal Pio ci
conferma anche rispetto
alle sensazioni respirate
in fiera, sono soprattutto
legate al tipo di prodotti
offerti sul mercato. «Riesce a lavorare meglio
sicuramente chi produce
come noi prodotti di qualità alta con tolleranze
strette, ma la situazione
è comunque complessa un
po’ per tutti e a farne le
spese sono le marginalità». Il sales director di
Ocsa rileva inoltre come
nel settore automotive,
mercato di sbocco importante, «abbiamo vissuto
negli ultimi mesi una migrazione delle produzioni
dai territori centro europei (Francia, Germania
e Italia soprattutto) verso
altri Paesi, dove evidentemente i costi di produ-
La qualità è il futuro dei tubifici,
anche in Turchia
La qualità contro gli isterismi del mercato e la
commodizzazione. Questa la ricetta per l’industria del tubo saldato.
Una ricetta che viene
da est, dalla Turchia: lo
ha spiegato a Siderweb
Zafer Atabey, executive
vice president di Borusan
Mannesmann.
«Oggi è necessario differenziarsi – ha detto –
e puntare sulla qualità.
Per i prodotti di qualità,
il mercato è il mondo e
c’è spazio e possibilità
di generare valore. Se
si punta sui volumi e su
prodotti di bassa quali-
tà, con le marginalità attuali, il valore si genera
solo se si compra bene la
materia prima e si vende
bene
il prodotto
finito.
M a
ques t o
è un
lavoro da
trader,
non da industriali». Le
opportunità per chi produce tubi di qualità, oltre che dai mercati tradi13
zionali, potranno venire
«dall’automotive, dove si
punta a realizzare auto
sempre più leggere e si
useranno
più tubi»,
dall’estrazione di
shale gas
«par ticolarmente
promettente negli USA»
ed anche
dall’edilizia «nonostante attualmente, sul mercato turco,
ci sia uno scarso impiego
di tubi nel comparto».
Per ciò che concerne il
mercato, la prima parte
del 2012 «non è stata
come gli anni precedenti – ha dichiarato Atabey
-, ci sono stati aumenti di
prezzo, ma trainati dai
costi, non dalla domanda. Nel secondo trimestre non escludo un lieve
calo delle quotazioni».
Sul mercato interno turco
«i prezzi sono più bassi
che all’export e c’è una
crescente competizione»,
mentre all’export «gli
USA stanno dando soddisfazioni per i prodotti ad
alto valore aggiunto».
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Non solo clienti, ma partner:
la strategia di Vallourec & Mannesmann
Da fornitori a partner
su progetti specifici. È su
questo percorso che si
snoda il futuro (e la marginalità) del settore acciaio. Almeno secondo
Vallourec & Mannesmann.
Lo ha spiegato Andreas
Denker (nella foto), membro dell’executive committee e managing director
dell’industry division della
multinazionale. «Il settore
dell’acciaio soffre di commoditizzazione: ci sono
molti prodotti base – ha
detto -, su cui c’è pochissimo valore aggiunto e che
sono di scarso interesse
per noi. Poi, nella nostra
azienda, abbiamo una
“engineering line” di maggior valore aggiunto ed
una “solution line”». Il concetto alla radice di queste
scelte è la consapevolezza
«che
n o i
v o gliam o
n o n
solo
o f frire
prodotti, ma anche soluzioni
produttive per chi utilizza
i tubi Vallourec & Mannesmann. Vogliamo aiutare il
design costruttivo per ottimizzare i costi ed i tem-
pi costruttivi, rendendo il
cliente più efficiente, più
competitivo e la sua attività più redditizia». Ciò si
concretizza «sia nell’industria delle
costruzioni,
sia in quella meccanica. Fornendo tubi
di qualità
si possono
avere risultati produttivi migliori con un consumo inferiore degli attrezzi
per lavorarli. Anche se
all’acquisto il tubo costa
di più, alla fine dei conti si
ha un grosso risparmio sia
per la minor produzione di
rottame sia per il minore
impatto sui costi della manutenzione delle macchine
industriali». Inoltre, tra i
settori dove l’alta qualità
dei prodotti e la ricerca
di soluzioni condivise va
perseguita «non dimentichiamo l’industria dell’auto e dei trasporti, dove
è sempre più importante
ridurre il peso dei veicoli – ha concluso Denker -,
e i macchinari per l’agricoltura, dove il calo della
massa dei trattori e delle
macchine agricole porta
ad un minor impatto sul
suolo e ad una maggiore
resa dei terreni coltivati».
Bellorini (Satinox): «Bisogna specializzarsi, ma
deve riprendere la domanda in distribuzione»
Specializzarsi e abituarsi
alla volatilità. Questa la ricetta anti crisi prescritta da
Cristian Bellorini, Direttore
Commerciale della Satinox
- Tubi Inox. Bellorini sottolinea come il rallentamento
dei consumi sia stato confermato anche parlando
con i distributori tedeschi
durante la manifestazione
fieristica: «la sensazione è
che manchi il lavoro e le
richieste hanno subito uno
stop anche in Germania.
Per quanto riguarda il contesto europeo, il momento
attuale non è sicuramente
effervescente e dopo la
grande domanda speculativa di dicembre i consumi
sono scesi e, al momento, è
davvero difficile prevedere se e quando le richieste registreranno un recu14
pero». Anche sul versante
prezzi Bellorini conferma
il trend in leggera discesa
delle quotazioni sul mercato italiano con previsioni
di «ulteriori ritocchi verso il
basso nelle prossime settimane, andamento confermato dagli extra lega che
hanno perso 100 euro la
tonnellata sui nuovi listini. Il
problema è fondamentalmente la diminuzione della
domanda reale - spiega il
direttore commerciale di
Satinox - e probabilmente
il basso livelli di stock nei
magazzini europei permetterà un riallineamento
tra domanda reale e ap-
parente, se proprio vogliamo trovare un aspetto
positivo». Ma quindi, come
un’azienda produttrice può superare la complessa situazione? «Non
credo esista una soluzione
semplice e uguale per tutti,
ma di sicuro serve costanza.
Noi tubisti siamo probabilmente più abituati a sopportare la volatilità e questo credo sia un elemento
importante. Credo anche
che la specializzazione sia
un’altra caratteristica che
può aiutare a reggere in un contesto
come quello
attuale».
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SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Ricerca & Sviluppo: la soluzione di Sandvik
La ricerca e lo sviluppo.
Sono queste le armi che
Sandvik ha messo in campo, e metterà in campo,
per affrontare le sfide del
futuro. Lo ha detto a Siderweb durante la fiera Wire
& Tube, Jonas Gustavsson
(nella foto), presidente
della società svedese. «Fin
dalla nostra nascita (nel
1862, ndr) la nostra strategia è stata verso la nicchia,
e la nicchia è ancora il nostro modello di business. Il
nostro obiettivo è di aiutare il cliente a risolvere i
propri problemi, ed è per
questo che stiamo investendo moltissimo e continueremo ad investire in ricerca e
sviluppo». L’area R&D «sta
puntando sullo sviluppo di
qualità migliori, in particolar modo nei duplex, nelle
serie speciali e nelle superleghe, soprattutto per i settori dell’oil & gas e del nucleare». Per il futuro, i tubi
in inox potranno trovare
nuove applicazioni «laddove ci sarà un’alta pressione
e un’alta temperatura, per
esempio nelle perforazioni
petrolifere oltre i 500 metri di profondità o in alcune
applicazioni del petrolchimico». Inoltre bisogna
instillare nella mente del
cliente «il concetto di life-
cycle cost di un prodotto:
bisogna offrire valore nel
tempo, non solo un prezzo»
ha concluso Gustavsson.
Santarella: «L’acciaio inossidabile italiano
deve rimettersi in moto»
Rimettersi in moto. Con
questa battuta l’appassionato di motociclismo e
di endurance Enzo Santarella (Santarella Srl)
prova a sdrammatizzare
il difficile momento che il
settore dell’inox italiano
(ma non solo) sta attraversando. Suona, infatti,
a metà tra una provocazione e un invito a muoversi l’intervista rilasciata a Siderweb durante
la fiera di Düsseldorf,
come la sirena che avvisa i piloti poco prima del
semaforo verde di ogni
gara. «È un momento in
cui sono in atto molte riorganizzazioni e ristrutturazioni, ma il proble-
ma rimangono i consumi
al palo, in Italia come in
Europa. Anche la Germania, che se la passa
meglio di noi, sta comunque facendo i conti con
un rallentamento delle
richieste». La domanda
italiana ed europea sembra quindi viaggiare con
il freno tirato. Un fattore che comprometterà
la gara e la classifica
finale? «Dobbiamo puntare a non farci superare, ampliando lo sguardo verso nuovi mercati.
Non possiamo più guardare solo il nostro Paese o il nostro continente,
dobbiamo allargare gli
orizzonti, ma dobbiamo
16
farlo ora». Sulle questione banche e accesso al
credito Santarella pone
l’accento sulle idee innovative che probabilmente
al momento mancano nel
settore: «Non ritengo che
il problema sia il mancato sostegno alle imprese
italiane da parte degli
istituti di credito. Semplicemente oggi più che mai
le banche scelgono con
molta cautela chi aiutare,
ma servono idee valide e
innovative». Sull’importanza delle fiere, Santarella sottolinea come la
presenza sia fondamentale «per le relazioni, ma
anche per capire meglio
la situazione e il contesto
generale, per poi riuscire a cogliere e a sfruttare a proprio vantaggio
le occasioni, anche se la
percezione che respiro in
questi giorni non è sicuramente positiva per il
comparto inox». E Made
in Steel a Milano? «Permetterà di avere una
visione diversa, più internazionale». Dunque il
messaggio di Santarella
è chiaro e rombante: tornare in sella per viaggiare verso nuovi orizzonti,
senza confini, ma con un
unico obiettivo: ritornare
a correre.
SPECIALE
Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Giovanni Pighi (T.A.L.): «Resistere non basta,
serve qualcosa di più»
Sembrano fare eco a Michele Amenduni le parole di
Giovanni Pighi, amministratore delegato del gruppo
T.A.L. Tubi Acciaio Lombarda S.p.a. che ha sottolineato
come sia fondamentale «resistere», ma, per riuscire a
superare indenni il momento
difficile probabilmente la
sola resistenza non basta.
«Come ha detto Amenduni, dobbiamo resistere. Ma
dobbiamo anche fare qualcosa di più, uscendo dall’Italia e dell’Europa. Dobbiamo
crescere e per farlo serve
attaccare i mercati in cui c’è
possibilità di farlo, perché
mentre il nostro Paese sta
tornando indietro - spiega
Pighi - ci sono realtà che
hanno una crescita annua
attorno al 10%». Dunque,
per ritrovare slancio è necessario puntare all’estero
e sulla situazione in cui si
trova il comparto italiano
della distribuzione Pighi
evidenzia come «persiste il
momento di riflessione e non
abbiamo registrato nessun
miglioramento del contesto
che probabilmente proseguirà senza variazioni importanti fino a giugno o addirittura per tutto il 2012.
La crisi finanziaria in Italia
si sente più che all’estero
ma ora anche in Germania
si stanno manifestando flessioni sul versante richieste».
Il problema del calo della
domanda è quindi diffuso
in tutto il continente europeo. «Investimenti in Europa non ce ne sono e questo
comporta inevitabilmente
un calo nei consumi. Il consumo di tubi c’è, ma è nei
Paesi cosiddetti ex emergenti: Sud America, Cina,
India, Russia. Anche in Nord
Africa c’è sicuramente la
possibilità di ampliare il nostro mercato anche se, per
quanto riguarda quest’ul-
tima area, ci sono ancora
problematiche politiche da
risolvere. Sarà sicuramente un mercato da tenere in
considerazione dal 2013 in
poi». Anche dalle banche
deve arrivare, secondo Pighi, un aiuto concreto alle
realtà imprenditoriali del
nostro Paese: «per risolvere molte delle questioni che
stanno mettendo a dura
prove le imprese italiane
bisognerà aspettare che gli
istituti di credito immettano
liquidità. Il mondo creditizio
è cambiato completamente
in un anno, perché la crisi ha
cambiato il mondo».
Le opinioni di Trafileria Colombo, Camma Inox
(Gruppo Berinox) e Grazioli Group
Impressioni e considerazioni sul mercato e sulla cinque
giorni di fiera. Siderweb ha
raccolto i pareri di Riccardo
e Monica Colombo (Trafileria Colombo), Cinzia Cabrini e Angelique François
(Gruppo Berinox) e di Douglas Rosa (Grazioli group).
«Il 2012 è stato un anno
partito in sofferenza - spiega Monica Colombo - ma la
nostra azienda è orientata
all’export, e, rivolgendoci
all’estero, riusciamo ad arginare meglio rispetto a chi
vive solo per il mercato italiano la riduzione dei consumi». Esportare, dunque, è
un vantaggio strategico da
coltivare, come ci racconta
anche Riccardo Colombo:
«Esportiamo in tutta Europa,
ma anche in Nord America,
in Sud America, in Egitto,
Israele e Libano. Venire in
fiera è importante perché
solo qui abbiamo l’occasione di incontrare molti clienti internazionali. Abbiamo
trovato nuovi contatti ed è
fondamentale, nell’era delle
mail e dei telefonini, avere
di fronte le persone in carne ed ossa». Contatti reali
e di qualità anche secondo
Cinzia Cabrini e Angelique
Francois, rispettivamente
Responsabile Commerciale
e Office Manager di Camma Inox e di BB Stainless
Steel, entrambe società
del Gruppo Berinox, che
sottolineano l’aumento di
clienti arabi e turchi, ma
anche l’incontro con «socie17
tà nuove, nate anche solo
uno o al massimo due anni
fa nei Paesi dell’est Europa». Sul mercato europeo,
Cinzia Cabrini evidenzia
l’andamento dei prezzi, in
discesa «a causa del nickel.
Su maggio ci attendiamo ulteriori diminuzioni».
«Eravamo alla fiera Conference & Exhibition a Maastricht - spiega Angelique
François - e probabilmente
da quell’evento qualcosa è
cambiato nel sentiment generale: prima si viveva costantemente nell’incertezza,
ora, dopo esserci confrontati a livello internazionale,
è come se avessimo preso
atto che le condizioni sono
mutate. Certo, rimane la
preoccupazione per il mo-
mento difficile ma almeno
abbiamo qualche certezza
in più, anche se negativa».
Crisi dei consumi che invece non sembra toccare il
comparto delle macchine
utensili, come ci racconta
Douglas Rosa, Marketing &
Sales Director di Grazioli
Group, azienda milanese
attiva nella lavorazione di
tubi e tubolari. «Gli ultimi
due anni sono andati benissimo per noi, lavoriamo
poco con l’Italia e molto
con Brasile, Russia, Cina e
Messico. Il nostro comparto
è molto specializzato e ha
risentito molto meno della
congiuntura negativa».
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Wire & Tube Düsseldorf
Aprile 2012
Le videointerviste di Siderweb
L’andamento del mercato
dell’acciaio italiano ed europeo, tra consumi che rallentano e crisi finanziaria.
Le impressioni sull’edizione
2012 del Wire & Tube di
Düsseldorf, la partecipazione all’evento dei clienti,
dei visitatori e degli espositori, oltre che alle considerazioni sulle prospettive
future per il comparto siderurgico. Abbiamo parlato anche di questo con gli
operatori italiani presenti
alla manifestazione tedesca. Siderweb ha infatti
documentato e catturato
con la telecamera immagini e volti, e con il microfono
ha ascoltato direttamente
dalla voce di chi c’era, per
raccontare a chi non c’era,
il clima che si è respirato
durante la principale fiera globale per i tubi ed il
filo in acciaio. Egidio Bini,
appena designato Direttore Commerciale della
divisione inox del Gruppo
Marcegaglia, ha tenuto ,
durante la fiera, una presentazione sulla nuova organizzazione della sezione
inossidabile della società
mantovana orientata a
una visione internazionale.
Ai nostri microfoni, Bini ha
spiegato i temi principali
della presentazione oltre
a svelare i nuovi progetti in
cantiere. Con Milena Bruschi (Amministratore Delegato del Gruppo Ferrotubi
e Derivati) abbiamo invece
parlato di mercato e della partecipazione dei visitatori e dei clienti in fiera,
confrontandola con quella
delle precedenti edizioni.
Ivan Palladino (CEO di Tubispa) ha confrontato il sentiment e le problematiche
al centro dei dibattiti tra
Clicca per visualizzare le videointerviste
Clicca qui per vedere le videointerviste
realizzate da Siderweb a Düsseldorf
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gli stand nel 2010 rispetto
ai temi caldi che sono circolati quest’anno. Con Matteo
Buoli (Sales Manager Siderinox Spa) abbiamo invece parlato di quanto sia
importante essere presenti
come espositori ad eventi
internazionali quali il Wire
& Tube oltre a scambiare
alcune battute sulla congiuntura attuale. Mercato,
prospettive e progetti del
gruppo Schmolz + Bickenbach invece nell’intervista
con il CEO della società
Vincenzo Mazzola.
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World steel tour
Portogallo (tubi inox)
«Il mercato tiene sui livelli
dell’anno scorso: il ridimensionamento del mercato c’è già stato
6-7 anni fa ed ora le aziende
stanno reggendo»
Regno Unito e Scandinavia (filo)
«Il mercato è stabile ed anche nei
mesi scorsi è stato meno volatile rispetto a quello sud europeo»
Germania (tubi)
«Il primo trimestre è stato positivo sul mercato
tedesco, c’è qualche incognita in più sul secondo
trimestre»
USA (tubi)
«Il 2011 si è chiuso molto bene. Attualmente ci sono molti progetti, legati soprattutto
allo shale gas, che stanno spingendo i tubi
per perforazioni»
Spagna (tubi inox)
«La situazione è
drammatica, l’anno
scorso abbiamo rilevato un calo dei consumi di tubi inox del
40%-50% rispetto al 2010. Oggi i
clienti hanno stock di
5-6 mesi nei magazzini e quindi l’attività
è molto fiacca»
Sudafrica (filo)
«In Sudafrica si soffre della concorrenza dei produttori cinesi. Anche gli indiani si stanno presentando sul mercato interno con sempre
maggior convinzione»
Turchia (tubi)
«Il mercato interno
fa registrare performance minori rispetto
agli anni scorsi»
Emirati Arabi (filo e barre inox)
«Nel nostro comparto si registra un incremento del
10% annuo circa del mercato interno. Attualmente l’alto livello degli stock in filiera ha rallentato le
vendite ma crediamo che ci siano buone possibilità di
business nei prossimi mesi: ci sono molti progetti interessanti che richiedono un grande consumo di inox che
si stanno affacciando»
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Polonia (tubi in acciaio)
«Il mercato interno cresce.
Soprattutto per tubi gas ci sono
buone prospettive, in quanto
in Polonia ci sono investimenti statali per la sostituzione e
l’ammodernamento della rete
distributiva»
Cina (filo)
«Il 2012 si è
aperto sugli stessi
livelli del 2011.
Sicuramente il PIL
crescerà ad un
ritmo inferiore rispetto al recente
passato, ma ciò
non si è ancora
riflettuto sul consumo di acciaio»
India (barre inox)
«Attualmente il comparto inox in India è poco sviluppato e orientato all’export. Il consumo interno però
cresce al 7%-8% annuo, soprattutto per il materiale
della serie 200 e 400. Più in generale il nostro PIL è
salito del 6,9% l’anno scorso e salirà del 7,5%
quest’anno. Nei prossimi anni supereremo il tasso di sviluppo della
Cina: le prospettive per l’acciaio, dunque, sono ottime»
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Photogallery
alcune immagini curiose da Wire & Tube 2012
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