mamme oggi
Transcription
mamme oggi
ANNO IX NUMERO 3 - MAGGIO-GIUGNO 2013 INFORMARSI IN FARMACIA OGGI MAMME 19 8 3. SE NE PARLA Anno IX Numero 3 Maggio-Giugno 2013 Direttore responsabile Ismaele Passoni Consulente editoriale Sergio Meda 4. Segnali Calazio e dintorni 7. Conoscere la sanità Malattie rare Coordinamento redazionale Hand&Made Milano Collaboratori Claudio Buono, Laura Camanzi, Enrico Maria Corno, Federico Meda, Stefano Nobili, Vittoria Pietropoli, Gianni Poli, Francesco Rizzo, Serena Sabbadini, Nota Zarkada Immagine di copertina Corbis Immagini iStock, 123 Progetto grafico Roberto Magrini Grafica e impaginazione Hand&Made Milano Marketing e pubblicità Ilaria Tandoi Editore FederFARMA.Co Spa, Milano www.federfarmaco.it Redazione via Boscovich 61, 20124 Milano Tel. 02.2022941 Fax 02.29513121 [email protected] Reg. Trib. di Milano n° 654 - 13/10/1999 Finito di stampare nel mese di aprile 2013 da Artigrafiche Boccia - Salerno I diritti di riproduzione delle immagini sono stati assolti in via preventiva. In caso di illustrazioni i cui autori non risultano reperibili, l’Editore onorerà l’impegno a posteriori. 8. Società La bellezza e la solidarietà 12. Fai da te intelligente Lesioni cutanee 14. Domande Risponde lo psicologo 16. ProFarmacia Cosa si intende per Category? 14 19. SPECIALE MAMME 20. I luoghi dell’ascolto a colloquio con la psicologa Nicoletta Pirovano 24. Se la cicogna non arriva... in collaborazione con la ginecologa Claudia Mazzarella 28. Sesso? Senza timori a colloquio con la sessuologa Francesca Romana Tiberi 31. Il prima, il durante e il dopo a cura della fisiatra Serena Sabbadini 34. Tecnobambini in arrivo Nel numero di luglio-agosto 37. 38. 42. 44. 46. 47. 48. Ambientiamoci Per chi ha figli Muoversi Ricette Letture salutari Videoteca Oroscopo della salute Speciale Caldo SE LA TUA FLORA INTESTINALE » ATTIVA, LO SEI ANCHE TU. Aiuta la ˇora intestinale a mantenersi attiva, con le spore attive di Enterogermina. www.enterogermina.it Il benessere dellíorganismo dipende anche dal benessere dellíintestino. E per mantenere líequilibrio della ˇora intestinale o ristabilirlo, come in caso di disturbi intestinali, diarrea o cure antibiotiche, Enterogermina puÚ essere un alleato. PerchÈ le sue spore di Bacillus clausii arrivano intatte allíintestino e ti aiutano a mantenerlo attivo. » un medicinale a base di spore di Bacillus clausii. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione, i medicinali vanno assunti con cautela, per un breve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. In caso di dubbio rivolgersi al medico o al farmacista. Autorizzazione del 27/7/2012.Titolare AIC: sanoˇ-aventis S.p.A. MATERNITÀ ALLO SPECCHIO D overoso era produrre un dossier sull’essere mamme oggi, un tema che investe anche la genitorialità e il rapporto di coppia. Maternità e paternità, a bimbo venuto al mondo, per fortuna da tempo si intersecano. Ne abbiamo parlato con una psicologa che opera all’interno di un Consultorio pubblico, un contesto ampio dove le varie professionalità disciplinano il tema in ogni suo aspetto, inclusa l’adozione, e dove particolare attenzione viene riservata al rientro al lavoro dopo la maternità e la problematica della sicurezza in uno scenario economico e sociale sempre più difficile. Maternità è oggi anche difficoltà di procreare per le molte concause che ne limitano la possibilità: inquinamento ambientale, alimentazione scorretta, stress, fumo, alcol e sedentarietà. Ne abbiamo ragionato con un ginecologo. Anche la sessualità, come non segnalarlo, è centrale alla maternità, non solo durante la gravidanza. La nostra sessuologa di riferimento ha sfatato i molti tabù che appesantiscono il problema, aggravandolo senza motivo. Siamo poi andati al confronto con il fisiatra per capire i cambiamenti del corpo, prima e dopo il lieto evento. Infine, spazio ai bambini moderni, in rapporto alla tecnologia che taluni contrastano come demoniaca e altri applaudono per la natura dei loro figli, non a caso nativi digitali. Come sempre di grande interesse la rubrica Sintomi, dove si esaminano le infiammazioni palpebrali e alcune forme di acne, e il Fai da te, dove trovano risposte attente le lesioni cutanee, tutte da affrontare ma senza le apprensioni di cui alcuni sono preda. Inevitabile la raffica di quesiti a cui è stato sottoposto lo psicologo, brillantemente fronteggiati dallo specialista. In tema di responsabilità sociale annotiamo il crescente successo della Corsa delle Donne, in cui una multinazionale della bellezza coniuga aspetti di benessere e solidarietà, rivolti al contrasto alle violenze domestiche e alla prevenzione oncologica. Quanto alle novità salutistiche, questo numero racconta la Floating Therapy, la più moderna metodica di relax che sta vivendo un ampio successo non solo nel Nord Europa. Parliamo di una vasca in cui ci si immerge in assenza di gravità e si sosta anche un’ora, con ottimi benefici. Alimentazione sana e gastronomia di gusto, infine, si coniugano con le zucchine, verdure variegatissime in Italia che sono ingredienti ideali per gustosi piatti estivi. Chiude, come da qualche numero a questa parte, l’Oroscopo della Salute. A proposito, buona estate a tutti, visto che è in arrivo. 3 sintomi CALAZIO E DINTORNI di Stefano Nobili, Medico di Medicina generale, Milano &2 Antonio ha 51 anni e soffre di infiammazioni palpebrali (blefariti) da alcune settimane, insorte senza un motivo particolare. Antonio presenta inoltre una forma di acne rosacea localizzata al volto con arrossamento e piccoli angiomi diffusi alla pelle del viso. Molto stressato, fa uso saltuario di alcolici e fuma una ventina di sigarette al giorno. Una mattina si alza con un rigonfiamento doloroso e arrossato sulla palpebra sinistra, un orzaiolo, che non riesce ad aprirsi e diventa quindi un calazio, ovvero una sorta di piccolo grano di miglio, duro, leggermente dolente. 4 Costanza ha 35 anni e da sempre soffre di acne del viso. Per questo motivo fa uso di cosmetici coprenti e si trucca forse un po’ esageratamente, «ma - lei dice - allo scopo di nascondere le imperfezioni della pelle». Da qualche tempo ha una fastidiosa infiammazione alla palpebra superiore con prurito, bruciore anche all’occhio, presenza di piccole formazioni simili a forfora a livello del bordo palpebrale superiore e inferiore e, la mattina, spesso si sveglia con piccole croste all’angolo interno dell’occhio. Il quadro di Costanza ricorda una blefarite, in altre parole un’infiammazione del bordo libero della palpebra. Non si reca però dal medico, adducendo la scusa di non avere tempo causa lavoro e la situazione si complica con la formazione di un orzaiolo, un’infezione batterica, normalmente sostenuta da un batterio come lo stafilococco e che si presenta come un rigonfiamento acuto e doloroso di parte del bordo della palpebra con un punto giallastro centrale, che si rompe e lascia di solito uscire materiale denso formato da pus. E tutto sembra finire qui. Sennonché il materiale purulento dell’orzaiolo non fuoriesce totalmente e si indurisce portando alla formazione di un’infiammazione granulomatosa e cronicizzata, il calazio. Si reca questa volta dal suo medico curante che le suggerisce di fare impacchi caldi e ripetuti sulla palpebra, utilizzo di gel antinfiammatori e detersione quotidiana delle palpebre con salviettine specifiche, oltre all’utilizzo di gel detergenti. S tiamo qui parlando di problemi che interessano non tanto l’occhio in sé, quanto la palpebra. Non abbiamo citato disturbi della visione, ma una patologia che riguarda ciò che - per capirsi - riveste l’occhio. Il calazio è frequente negli adulti ed è verosimilmente legato a un aumento della viscosità del sebo dovuto a influenze ormonali. Vi sono diverse forme di calazio, dalle asintomatiche caratterizzate da piccole lesioni a quadri più evidenti e dolorosi. Questa patologia si può in parte prevenire con un’igiene accurata della palpebra attraverso piccoli fazzolettini detergenti già preparati e presenti in commercio, oppure con particolari gel che hanno la stessa funzione detergente. Quando invece ci si accorge che sta nascendo un orzaiolo che può evolvere facilmente in un calazio, si utilizzano gel o pomate contenenti steroidi topici a basso dosaggio. Si consiglia anche una terapia antibiotica a base di tetracicline per una decina di giorni e, in caso di calaziosi (calazi ricorrenti), di assumere la stessa terapia antibiotica a base di tetracicline per più tempo (doxicilcina 100 milligrammi, per una settimana, per alcuni mesi). Si può ricorrere, in caso di insuccesso terapeutico con i farmaci, a un piccolo intervento chirurgico di incisione del calazio, previa una semplice anestesia locale, con curettage del contenuto del granuloma. Intervento certamente fastidioso, ma nella maggior parte dei casi risolutivo, se condotto da un oculista esperto. Purtroppo, giacché l’episodio può non essere singolo, si può prevedere un nuovo intervento, che normalmente, a parte il fastidio, risolva anche l’episodio o gli episodi successivi. Per concludere una curiosità: la scuola oculistica nord americana suggerisce la cosiddetta tecnica dei “10 massaggi con 4 dita”. Dopo il bagno o la doccia si lavano bene le mani sotto l’acqua calda e sul dito indice si pone una goccia di shampoo per bambini - evitando di farlo entrare nell’occhio! - con il quale si massaggia per una decina di volte il bordo della palpebra (a occhio chiuso); si ripete il tutto con il dito medio, con l’anulare e il mignolo. In questa maniera la detersione e la pulizia della palpebra, secondo gli esperti americani, sono assicurate. 5 Detergente intimo speciale DETERGENTE DELICATO PARTICOLARMENTE INDICATO IN CASO DI EMORROIDI BALANITI, BALANOPOSTITI, VULVOVAGINITI L’Intimo Softcare è un detergente intimo speciale, senza profumazione, assolutamente innovativo e primogenito di una nuova famiglia di detergenti «filmogeni» basati sui derivati del glucosio (caprylyl/capryl glucoside, hydroxyethylcellulose), in grado di svolgere una delicata azione lavante e protettiva su cute e mucose. Vi è un solo tensioattivo, il caprylyl/capryl glucoside, assolutamente non aggressivo e impiegato alla minima dose lavante, caratterizzato da un equilibrato potere detergente anche in acque dure; la camomilla (chamomilla recutita water) svolge un’azione decongestionante e deodorante, l’elastina marina (hydrolyzed elastin) è protettiva ed eutrofia. La cellulosa (hydroxyethylcellulose) è un derivato del glucosio che, dopo evaporazione dell’acqua, si deposita sulla pelle e sulle mucose, proteggendole con un sottile strato filmogeno. Pertanto è indicato per la detersione della mucosa ano-genitale sia in soggetti che non tollerano i comuni detergenti intimi, sia per l’igiene intima dei neonati, lattanti, bambini, sia in particolari situazioni cliniche in cui può essere di supporto alle eventuali terapie specifiche (stati irritativi, balanopostiti, vulvovaginiti, emorroidi, ragadi anali, dermatiti da pannolino). Laboratori Riuniti delle Farmacie s.r.l. MONTORIO AL VOMANO (TE) - Italy www.bioapta.it 6 Malattie rare di Stefano Nobili, Medico di Medicina generale, Milano Ho un parente al quale è stata appena diagnosticata una malattia classificata come “rara”. Potete spiegarmi che cosa significa, qual è la normativa in merito e le eventuali prestazioni esenti? Giovanni - Palermo. S econdo l’Unione europea, per essere definita “rara”, una malattia deve avere una prevalenza inferiore allo 0,05% della popolazione, in altre parole 1 caso su 2.000 soggetti sani. È anche vero però che vi sono malattie rare con una prevalenza minore e che ci sono parametri differenti rispetto a quelli dell’Unione europea (negli Stati Uniti è circa dello 0,08%). Ad oggi si contano tra 5.000 e 8.000 malattie di questo genere e interessano tra il 6 e l’8% della popolazione del continente. Un numero ragguardevole, dato che questa percentuale corrisponde a 27-36 milioni di soggetti. Secondo il progetto europeo per lo sviluppo dei piani nazionali per le malattie rare (Europlan), esiste l’obiettivo di individuare centri di competenze entro la fine del 2013 ed eventualmente di creare nuovi punti di riferimento qualora non in precedenza esistenti sul territorio nazionale. Il nostro lettore presenta un caso di diagnosi certa di malattia rara; ma come si giunge a questa diagnosi e qual è l’i- ter? Partiamo dal presupposto che il primo interlocutore del paziente è il suo medico di fiducia, il medico di famiglia, che formula un sospetto di diagnosi e indirizza verso un Centro di Riferimento specializzato. Fatto questo, il paziente viene “inquadrato e diagnosticato” come affetto da malattia rara e con questa specifica può usufruire del diritto all’esenzione dal ticket di partecipazione sanitaria, attraverso la presentazione all’Asl di competenza della modulistica e della certificazione che sono state rilasciate dal Centro di riferimento. Le Regioni individuano, attraverso delibere della Giunta regionale, i centri di diagnosi e cura della Rete nazionale delle Malattie rare che sono accreditati per la diagnosi e l’erogazione delle cure; tali prestazioni comprendono le indagini genetiche necessarie per la diagnosi, ad esempio, di una malattia rara ereditaria e formulano, una volta raggiunta la diagnosi, il piano terapeutico in merito. Con la certificazione di esenzione per malattia rara, che deve essere sempre indicata sulla ricetta regionale (quella rossa per intenderci), il soggetto ha diritto alle prestazioni inerenti all’approfondimento diagnostico e al follow up (controlli nel tempo). Ci si può rivolgere anche alle associazioni di pazienti di malattie rare; queste associazioni svolgono un ruolo importante per l’informazione sulle patologie nei confronti di pazienti e familiari, oltre che a indicare i centri di diagnosi e cura, aumentando la consapevolezza della rilevanza di queste malattie. Esiste inoltre un numero verde, gratuito, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), l’800.89.69.49 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, per le informazioni sulle malattie rare e sulla relativa rete nazionale. Inoltre è possibile richiedere chiarimenti sulle patologie specifiche, sapendo che non potrà essere formulata telefonicamente una valutazione clinica del caso specifico, che comunque dovrà essere approfondito e confermato dai medici dei Centri preposti della Rete nazionale delle Malattie rare. Ultim’ora Non sappiamo ancora se e quali aggiornamenti saranno approvati a livello parlamentare riguardo i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) erogati dal Sistema sanitario nazionale e regionale. In questo ambito dovrebbero essere comprese anche le Malattie rare. Per questo motivo le associazioni hanno rivolto un appello accorato alle istituzioni di governo affinché si sveltisca l’iter per l’approvazione dell’eventuale aggiornamento delle prestazioni interne ai nuovi Lea che interessino le malattie rare, definito dalle associazioni stesse «un atto dovuto, un atto di coraggio e un punto fermo e irrinunciabile». 7 La bellezza e la solidarietà di Vittoria Pietropoli L e donne sono il presupposto del genere umano e Avon Cosmetics ne è ben conscia. Per questo da 130 anni sono il centro d’interesse, a vario titolo, della sua realtà di azienda globale. Avon vive la cosmesi come mezzo non solo per valorizzare le donne, ma come opportunità per molte di loro di trovare una dimensione lavorativa. Dal 1880, anno in cui la compagnia è stata fondata da David McConnel - giovane rappresentante di Bibbie a domicilio col pallino del marketing e della letteratura - ha preso forma un nuovo sistema 8 di vendita dei prodotti di bellezza, permettendo alle donne di non essere solo consumatrici, ma il miglior strumento di vendita. Da allora le Presentatrici Avon nel mondo sono cresciute esponenzialmente, sino alla cifra attuale di oltre sei milioni. in 58 Paesi Una mission con un focus così importante non poteva esulare dai grandi temi sociali che coinvolgono le donne. La multinazionale da sempre ha dimostrato grande senso di responsabilità sociale, espresso con attività a sostegno, prevenzione e ricerca contro il tumore al seno: 740 sono i milioni di dollari devoluti dal 1992 contro questo male, grazie alla campagna globale Avon Breast Cancer Crusade, la marcia rosa che ha reso possibile la creazione del Fondo mondiale per la salute delle donne. Presente in 58 Paesi, Avon ha permesso a più di diciassette milioni di donne di effettuare mammografie e screening gratuiti, educandone più di 100mila alla prevenzione. Con la campagna Speak out against domestic violence si schiera in prima fila contro un problema che correrà la corsa delle donne per le donne è la Fondazione dell’Istituto europeo di Oncologia (Fieo), rinnovando il sodalizio - ormai più che decennale - che negli anni ha fatto confluire per la ricerca contro il tumore al seno oltre 3 milioni di donazioni. miete ancora troppe vittime: la violenza domestica. L’anno scorso in America il movimento, che vuole abbattere i muri dell’omertà e del silenzio dietro cui troppe donne si nascondono, senza difendersi, ha raccolto più di 33 milioni di dollari. Questi valori in Italia - da ormai sedici anni - hanno una declinazione tutta personale: Avon Running, la corsa tutta al femminile il cui intero ricavato è devoluto a Onlus che condividono la stessa visione della donna espressa nelle campagne firmate Avon Cosmetics nel mondo. La Corsa delle Donne Avon Running, svoltasi a Firenze il 14 aprile e prossimamente di scena a Milano (il 18-19 maggio), è l’unica corsa di genere in Italia, articolata in due week-end di sport, salute e divertimento. La solidarietà è il principio a cui si ispira: nel capoluogo toscano la totalità dei fondi raccolti dalla vendita delle sacche gara è stata destinata ad Artemisia - già partner nel 2012 - la Onlus che grazie a un percorso di assistenza psicologica aiuta le donne vittime di violenza fisica e psichica familiare e i loro figli, spesso i più traumatizzati. A Milano, invece, a beneficiare della generosità di chi Contro la deforestazione Avon Italia collabora anche con la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) e dal 2010 ha esteso il proprio impegno verso un nuovo fronte: la sostenibilità ambientale. Con il progetto Hello Green Tomorrow le capacità di Avon di educare, coinvolgere e mobilitare le persone in tutto il mondo sono utilizzate per la ripiantumazione di zone gravemente impoverite dalla deforestazione, come Sudamerica e Indonesia. Attraverso le presentatrici è possibile donare un euro che diventerà un albero, andando a ricreare una foresta. Tanti quindi gli obiettivi perseguiti da questa azienda, in cui la ricerca della bellezza è solo il punto di partenza. Avon Running donne in corsa (uomini partecipi) Il cuore di Avon Running, la corsa, si destina in esclusiva alle donne, ma anche se gli uomini non possono gareggiare poco importa: la sacca gara la possono comunque acquistare contribuendo alla raccolta fondi e le attività organizzate all’Avon Running Village sono aperte a tutti. Come già a Firenze, anche a Milano partecipare “al maschile” significa supportare e spronare fidanzate, sorelle, mamme e amiche che intendono correre la 5 o la 10 km e acquistando la sacca farsi anche carico delle iniziative di solidarietà di cui sono protagoniste, perché le buone cause non conoscono genere. Per iscrizioni e informazioni www.avonrunning.it 9 Attenta selezione delle materie prime, metodi di coltivazione biologici, rispetto della natura e dei suoi ritmi. Così la famiglia Hipp produce alimenti per l’infanzia da generazioni. Solo i migliori ingredienti entrano in un vasetto HiPP: la dolcezza naturale della frutta maturata al sole e il sapore autentico della pregiata carne biologica, per garantire al tuo bambino un’alimentazione sana e genuina, frutto della stessa cura e passione da oltre 50 anni. Da 50 anni, il biologico per i bambini. www.hipp.it facebook.com/HiPPBiologico Lesioni sotto controllo di Sergio Meda in collaborazione con Stefano Govoni, Farmacologo a Pavia I l tema delle lesioni cutanee è ampio e variegato: si va dalle irritazioni (anche da punture da insetti) al prurito, alle infezioni localizzate causate da funghi e parassiti, tipo pidocchi o scabbia, come pure alle piccole ferite. Le irritazioni della pelle possono essere la conseguenza dell’esposizione al sole e a sostanze “sgradite” all’organismo, soprattutto di natura chimica. In questi casi si manifesta prurito o l’arrossamento, quindi un eritema, oppure gonfiore, bolle, desquamazione e formazione di crosticine, quindi un eczema. Talvolta la zona interessata dall’irritazione presenta un colore alterato. «La reazione irritativa», spiega Stefano Govoni, docente di farmacologia presso l’università di Pavia, «spesso è causata dal contatto ripetuto con sostanze come nichel, cobalto o cromo impiegate nella produzione di pentole e bigiotteria; oppure è reazione da farmaci per uso locale - creme, pomate e unguenti - a base di antibiotici e antistaminici; e ancora prodotti cosmetici o per l’igiene (tinture per capelli e saponi) o gli stessi tessuti. In alcuni casi si parla di reazioni professionali, dato che hanno attinenza diretta con alcune professioni, cui vanno incontro le parrucchiere e le estetiste». Come risolvere soprattutto questi aspetti, professore? «Inda- 12 gando la storia del paziente e mediante test specifici è possibile stabilire con esattezza quali sono le sostanze irritanti e mettere in atto le misure preventive più idonee, evitando il contatto con queste sostanze nocive». ERITEMI L’eritema è un rossore diffuso, o localizzato a macchie sulla pelle, che scompare se si esercita una pressione su di esso. L’eritema è presente, per esempio, nella maggior parte delle malattie infettive cutanee, come il morbillo, la scarlattina, oppure a seguito di una forte emozione, ad esempio collera, paura o vergogna. «Fa caso a sé l’eritema solare, frequente nei bambini e nei soggetti a carnagione bianca, causato dai raggi ultavioletti. Senza precauzioni ci si procura anche ustioni di primo e secondo grado». RIMEDI Non pochi i farmaci impiegati in caso di irritazioni cutanee, eruzioni e piccole affezioni della pelle; e ancora, per prurito, scottature e per punture di insetti: «Tutte queste preparazioni, a base di emollienti, antistaminici, cortisonici e anestetici locali, vengono impiegate sia nelle irritazioni cutanee sia nel trattamento delle punture di insetti e nelle scottature. I disinfettanti, gli antibiotici e i cica- trizzanti per la pelle sono a base di principi attivi che servono a detergere le ferite e hanno attività antisettica. Sono disponibili per lo più come soluzioni pronte all’uso». Le irritazioni della pelle, a seconda delle cause e della gravità, possono essere trattate con diversi farmaci. «Nei casi lievi», chiarisce Govoni, «può essere sufficiente l’azione di sostanze con attività emolliente, genere polienacido, che permettono di mantenere un’adeguata idratazione della pelle. Il trattamento con emollienti è indicato per lesioni secche, fissurate e desquamate. In caso di forme di irritazione più gravi, eczemi e dermatiti accompagnate da dolore e prurito, conviene usare preparati che contengano antistaminici o cortisonici. Il vostro farmacista non avrà dubbi, rivolgetevi a lui». ANTISTAMINICI Gli antistaminici sono farmaci che impediscono l’azione di una sostanza endogena, l’istamina, che ha azione irritante. In questo caso sono impiegati localmente per bloccare l’effetto dell’istamina rilasciata nelle zone arrossate della pelle. Sono utili in caso di pruriti, eritemi, eritemi solari, punture d’insetti. Attenzione al loro uso prolungato perché possono, paradossalmente, produrre fenomeni allergici. CORTISONICI Le dermatiti allergiche da contatto o irritative possono essere trattate con creme e pomate a base di cortisone, ormone steroideo, normalmente secreto dalle ghiandole surrenali, che ha un forte effetto antinfiammatorio e potrebbe avere effetti collaterali importanti nel caso fosse assorbito. Viene usato per applicazione locale proprio per evitarne l’assorbimento. 13 PAROLA ALL’ESPERTO UNo PSICOLOGO TUTTO PER VOI a cura di Claudio Buono Donna, 30 anni Da circa quindici anni soffro di attacchi di panico e nonostante stia per diventare mamma, recentemente ho dovuto assumere un ansiolitico a base di lorazepam per controllare una crisi. La mia domanda è se allattando potrò continuare a usare questo farmaco. Le benzodiazepine, alla cui categoria appartiene il lorazepam, passano nel latte materno e possono provocare sintomi nel neonato quali sonnolenza e bradicardia. Pertanto, è sconsigliabile assumere il farmaco in questo periodo. Sarebbe invece più opportuno un supporto psicoterapico come, ad esempio, la psicoterapia cognitivocomportamentale: non ha controindicazioni e si è dimostrata efficace nella risoluzione delle problematiche di tipo ansioso, e in particolare nel trattamento del disturbo di panico. 14 NEL PROSSIMO NUMERO IL CHIRURGO PLASTICO! INOLTRATE I VOSTRI QUESITI ALLL’INDIRIZZO [email protected] LI GIREREMO AL NOSTRO ESPERTO! Uomo, 29 anni Ho un vero e proprio terrore di volare. Recentemente, però, ho letto che molte fobie, come quella dell’aereo, si possono sconfiggere affrontandole direttamente. Così ho pensato che se mi facessi accompagnare da qualche amico, forse potrei tentare di salire a bordo per vincere la paura. Trova sia una buona idea? La strategia da lei individuata, cioè l’esposizione reale allo stimolo fobico, rientra proprio tra le tecniche utilizzate in psicoterapia per curare paure come quella di volare, tuttavia richiedono l’aiuto di un esperto. In- fatti, le fobie possono portare a condotte di evitamento dello stimolo fobico stesso che tendono a mantenersi e possono anche aggravarsi, soprattutto se sono strutturate da tempo. Perciò, farebbe bene a consultare prima uno specialista, a maggior ragione se i sintomi sono invalidanti e interferiscono significativamente con la sua vita. Donna, 53 anni Sono molto preoccupata da quanto mi è accaduto per due notti di seguito. Appena rientrata da un viaggio transcontinentale, a causa del jet lag sono riuscita a prendere sonno solo a notte fonda, ma già alla prime luci del mattino ero sveglia, senza però riconoscere più la mia stanza. Ancora peggio la notte successiva, quando mio marito mi ha trovata in piedi, vicino al letto, mentre io ero convinta di essere in metrò. Lei che dice, sto forse impazzendo? Due episodi di questo tipo non sono significativi di nulla. Solitamente, dopo viaggi attraverso i fusi orari questi disturbi possono essere considerati pressoché nella norma e non c’è da stupirsi se addirittura permangono per qualche giorno. Tutt’al più, qualora non si risolvessero in un tempo ragionevole, potrebbe essere opportuno consultare un centro specifico per i disturbi del sonno. Donna, 39 anni Mia suocera soffre da sempre di problemi depressivi, che comunque riesce a gestire con una terapia farmacologica. Tut- tavia, di recente ha cominciato ad accusare presunte allergie al cibo che le provocherebbero reazioni fisiche di vario genere. Per scrupolo è stata sottoposta a tutti gli esami del caso che però hanno escluso la presenza di qualunque intolleranza, ma ciò nonostante continua a lamentarsi. A questo punto siamo veramente disperati: cosa ci consiglia di fare? molto efficace già nelle prime fasi della cura, sia da sola sia in associazione al trattamento farmacologico. di gola, mi domando se questa situazione possa dipendere dallo stress o da qualche patologia che non conosco. Donna, 60 anni Soffro di episodi di ansia e distimia. Qual è, a suo avviso, l’antidepressivo che in genere non provoca aumento ponderale o un innalzamento della pressione? Temo che quello che sta succedendo a sua suocera sia un peggioramento della sindrome depressiva, che si sta complicando con sintomi di natura ipocondriaca. A questo punto la farei valutare dal suo psichiatra, per vedere se è il caso di modificare la terapia farmacologica del disturbo. Gli antidepressivi, come tutte le molecole con effetto farmacologico, possono presentare effetti indesiderati in quanto agiscono sui neurotrasmettitori, che insieme agli ormoni, controllano le funzioni dell’organismo. Comprenderà quindi che la scelta di uno psicofarmaco non può prescindere da una completa anamnesi ed una accurata visita del paziente. Ciò consentirà al medico di personalizzare quanto più possibile la terapia, riducendo l’insorgenza di effetti collaterali non graditi. I suoi sintomi potrebbero essere collegati al momento che sta vivendo, ma è opportuno scartare, prima di tutto, qualunque causa fisica. Si rivolga al suo medico di fiducia, con il quale potrà affrontare la problematica, eseguendo alcuni semplici esami ematochimici di routine e magari un elettrocardiogramma, per scartare qualunque altra causa. In caso negativo, potrà valutare il da farsi assieme a uno psichiatra. Uomo, 40 anni Soffro di crisi d’ansia che curo con alcuni psicofarmaci specifici, ma poiché ho molta paura di diventarne dipendente, vorrei sapere se esiste qualche medicinale che possa essere assunto solo quando si presenta il disturbo. In generale il trattamento dei disturbi d’ansia prevede una terapia farmacologica continuativa, anche se si può valutare che la prescrizione di un farmaco sia legata alla necessità, cioè al momento in cui si presenta la crisi. Nel suo caso bisognerebbe capire meglio la natura del disturbo ansioso, nonché la frequenza ed il modo con cui si manifesta, per poi scegliere il trattamento più adeguato. La psicoterapia, ad esempio, risulta essere Uomo, 48 anni Sto vivendo un periodo piuttosto pesante per il concorso di fattori lavorativi e affettivi, a cui forse sono connessi i sintomi che provo da qualche settimana (risvegli notturni con tachicardia e sensazione di febbre e brividi durante il giorno). Dato che il termometro mi dà una temperatura normalissima e non ho né raffreddore né mal Adele Bono Medico psichiatra, Unità operativa di Psichiatria, Dipartimento di Salute Mentale A. O. San Gerardo, Monza Uomo, 33 anni Da ragazzo ho fatto uso di ecstasy, e nonostante siano trascorsi anni da quando ho smesso di impasticcarmi, ancora oggi ci sono momenti in cui vengo preso da forte ansia, depressione e confusione mentale. Vorrei sapere dall’esperto come posso liberarmi da questo incubo. Droghe come l’ecstasy hanno un’azione tossica sul sistema nervoso e sono associate a un’aumentata predisposizione nel tempo allo sviluppo di malattie psichiche. Nel suo caso bisognerebbe capire l’origine di questi momenti di confusione, ad esempio se sono legati a qualche circostanza esterna, come eventuali fattori di stress. Il mio consiglio è, oltre ovviamente a non utilizzare più tali sostanze, di controllare questi sintomi con terapie specifiche. L’aiuto di uno psichiatra le potrà essere utile. 15 LA FARMACIA? DEVE COMUNICARE R icordate le farmacie di vent’anni fa? Alcune fascinose, dagli arredi antichi, piene di vasi, spesso però caotiche, colme di prodotti, espositori, pubblicità. Ora, a parte qualche rara eccezione, le farmacie sono esercizi moderni, in cui luci, arredo e scaffali sono disposti secondo criteri estetici e commerciali. Essenzialmente più belle e organizzate per accogliere meglio la clientela. «Dopo l’ultima ristrutturazione mi sono accorto che pur avendo una bella farmacia, luminosa, moderna, arredata con materiali naturali avevo uno “strumento” che male comunicava i prodotti esposti per cui ho pensato a una riorganizzazione degli spazi, secondo le categorie merceologiche dei prodotti». A raccontarci com’è cambiata la sua farmacia è Gianluca Ianni, titolare dell’omonimo esercizio a Roma, ubicato sulla Cassia, una delle vie consolari della capitale. «La trasformazione è iniziata a metà anni Novanta e, a pensarci bene, è ancora in corso: tra promozioni e stagionalità si continua a ruotare l’assortimento e l’esposizione». Io sono dell’idea che una Farmacia deve “comunicare” alla clientela. Una volta all’interno ci si deve orientare facilmente, capendo senza problemi dove poter trovare un prodotto di libera vendita. Quali vantaggi trova il cliente da questa riorganizzazione? Zona calda? È un termine tecnico e indica Una farmacia “self service”? Per certi versi sì. Questa nuova organizzazione degli spazi consente al cliente di scegliere in autonomia ciò di cui ha bisogno, guardando con calma tutto l’assortimento. Il farmacista rimane comunque un punto di riferimento a cui chiedere una consulenza. La farmacia è rimasta se stessa: semplicemente comunica meglio? Esatto, il cosiddetto category (vedi glossario) ha aiutato molto a razionalizzare e migliorare il punto di vendita, consentendo di mettere in evidenza le novità. Inoltre il cliente può trovare facilmente i prodotti in funzione della stagione; in questo momento, per capirsi, nella zona “calda” stiamo togliendo le creme mani tipicamente invernali, in favore dei prodotti per il corpo, solari inclusi. una zona molto visibile all’interno della farmacia. In queste zone esponiamo i prodotti che sono di interesse maggiore per il cliente, quelli come dicevo prima, di stagione, oppure le promozioni o le novità. Così facendo, immediatamente chi entra in farmacia può cogliere delle opportunità! E all’interno di queste aree i vari microcosmi. Lei quanti ne conta nella sua farmacia? Circa 14. Dico circa perché alcuni sono sovrapponibili, alcuni cambiano, si trasformano. Al momento le categorie/esigenze esposte sono medicazione, elettromedicali, intimità pensata così proprio per dare maggior privacy ai clienti quando CATEGORY? Il Category Management, si propone di definire, esporre ed organizzare le varie “categorie” dei prodotti in vendita, in qualsiasi tipo di negozio o attività commerciale. L’obiettivo principale è soddisfare i bisogni del consumatore con una disposizione della merce più chiara e studiata, che mette in evidenza le iniziative di marketing (promozioni, novità, eccetera) e consente di dare sempre una risposta immediata e soprattutto “leggibile” alle esigenze dei propri clienti. profarmacia scelgono prodotti che possono creare imbarazzo come profilattici e test di gravidanza, linea e gambe, igiene orale, igiene e cura dei capelli, igiene e cura del corpo, dermocosmesi… quest’ultimi sono due settori nei quali siamo molto specializzati. Cosa significa poter contare su questo tipo di comunicazione? Prima di tutto chiarezza e trasparenza verso i miei clienti. I prezzi possono essere facilmente esposti, completi di descrizione del prodotto o della categoria merceologica. Facilitato nella sua scelta il cliente arriva spesso al banco con alcuni prodotti già in mano. Anche le persone anziane, si orientano! Un esempio? prendono i prodotti per la pulizia della protesi dentale dallo scaffale e le portano direttamente al banco! Prima dovevano chiedere, magari facendo la fila. L’assortimento della farmacia è poi esposto in modo più leggibile e comunque comunichiamo anche che abbiamo tanti altri articoli subito disponibili nel nostro magazzino. L’ampiezza dei prodotti trattati differenzia le farmacie da quasi tutti gli altri esercizi commerciali. Benefici per tutti quindi? Questo sistema permette di disporre i prodotti in diversi spazi, come nei punti vendita più evoluti. Magari uno shampoo è - al tempo stesso - nello scaffale dedicato alla marca, in quello dell’igiene del capello, oppure in uno degli spazi dedicati alle promozioni. Sembra una follia ma, credetemi, per i clienti è tutto più chiaro, semplice e veloce. la risposta naturale ai problemi dei capelli PROFAR amplia la gamma con una linea per la cura dei capelli a base di estratti naturali composta da 4 shampoo adatti a tutte le esigenze, un balsamo e una crema nutriente-ristrutturante. Nel rispetto assoluto del capello e della cute, la nuova linea è realizzata senza ricorrere a parabeni o a tensioattivi e utilizzando soltanto coloranti alimentari. Linea Shampoo PROFAR, la risposta naturale ai problemi dei capelli. Shampoo Anticaduta PROFAR con Arnica e Crescione Gli estratti di Arnica e Crescione sono in grado di contrastare il fenomeno della caduta in quanto ricchi di vitamine, enzimi e oligoelementi che stimolano la riparazione cellulare e la circolazione a livello del cuoio capelluto. Il risultato è un capello rivitalizzato e più forte dalla radice alla punta. Shampoo Antiforfora PROFAR con estratto di Eucalipto e Tea Tree Oil Una valida protezione contro la forfora è assicurata dagli estratti di foglie di Eucalipto e Tea Tree Oil contenuti nello Shampoo Antiforfora PROFAR, che permette di ripristinare anche l’equilibrio fisiologico dello strato cutaneo. L’uso regolare del prodotto porta alla scomparsa del prurito, ad avere un cuoio capelluto in forma e capelli sani e facili da pettinare. Shampoo Capelli Grassi PROFAR con estratto di Salvia L’eccessiva produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee forma una patina che rende il capello opaco, sporco alla vista. L’estratto di Salvia oltre a normalizzare la secrezione di sebo, tonifica e rinforza il capello dalla radice alla punta. Ha un’azione lenitiva e risulta efficace nell’alleviare irritazioni e pruriti. Alleggeriti, i capelli sono facilmente pettinabili, conservano la loro forma e brillantezza naturale, rimanendo puliti più a lungo. Da utilizzare 2 volte a settimana. Shampoo Lavaggi Frequenti PROFAR con estratto di Ortica Bianca Grazie alla sua formula con “lamium album” dall’elevato contenuto di mucillagini, normalizza la secrezione sebacea, assicurando una pulizia delicata dei capelli e del cuoio capelluto. Non altera l’equilibrio fisiologico e apporta la protezione proteica necessaria in caso di lavaggi frequenti. Balsamo Nutriente PROFAR con proteine vegetali di seta e avena Aiuta a proteggere e riparare i capelli sfibrati, secchi, molto secchi, danneggiati e per prevenire rotture e doppie punte. Maschera Nutriente Ristrutturante PROFAR con vitamina E, e proteine della seta Rinforza e protegge i capelli da agenti esterni come sole, mare e cloro, e da trattamenti aggressivi (colore, piastra, permanente…). Per conoscere tutta la linea dei prodotti PROFAR-Professione Farmacia visita il sito www.profar.it o seguici su www.facebook.com/profar.it 17 Testi a cura di Claudio Buono Sergio Meda Serena Sabbadini Vittoria Pietropoli MAMME OGGI MAMME OGGI PAROLA ALLO PSICOLOGO i luoghi dell’ascolto P er un tema a molte facce - la maternità - che fa riferimento pieno alla genitorialità e non può essere avulso dalle problematiche di coppia, ci siamo rivolti a una struttura pubblica di riconosciuta qualità, un Consultorio familiare della Asl di Milano, facendo riferimento a una psicologa come Nicoletta Pirovano che per facilitare il nostro compito ha fatto da collettore delle esperienze dei colleghi, gli operatori coinvolti nell’assistenza e nel supporto agli utenti - circa 40mila nel 2012 - che si sono rivolti alla rete dei Consultori milanesi in 27 sedi. Ragioniamo di femmine e maschi, la distinzione di genere è sempre meno evidente, visto che un numero ampio di uomini partecipa ai corsi pre-parto accompagnando la moglie o la compagna o si fa carico del congedo familiare o di paternità. Un maschio che, sempre più frequentemente, vuole essere coinvolto nelle scelte che ruotano attorno al tema della genitorialità, quella negata della interruzioni di gravidanza, quella programmata della contraccezione, quella ben presente ai futuri papà che vengono ai corsi di preparazione alla nascita e raccontano le loro paure, le loro titubanze. La struttura mette a disposizione ginecologi, ostetriche, assistenti sanitari, psicologi, assistenti sociali ed educatori che lavorano in stretta collaborazione fra loro, interagendo e integrandosi nelle varie fasi dell’accoglienza e del sostegno. Assistere, o meglio dare una serie di suggerimenti piuttosto che sostenere chi si appresta a diventare genitore, è solo il primo intervento, cui badano solitamente un’ostetrica e la psicologa. Ma c’è di più: «Il sostegno alla genitorialità non vede i soli corsi pre-parto perché è opportuno 20 In tema di maternità (ma anche di genitorialità e più in generale di coppia) siamo andati a vedere come funziona un Consultorio familiare in una grande realtà pubblica milanese, con l’aiuto di una psicologa che ci lavora seguire le mamme perlomeno nel percorso del primo anno di vita del piccolo, visto che accudire un figlio è un processo gioioso ma anche carico di ansie, timori e fatiche. Il partecipare a un percorso di preparazione alla nascita, l’adesione a un gruppo mamma bambino, il ritrovare ragazze, donne, madri, che condividono luoghi ed esperienze, può caratterizzare i MAMME OGGI passaggio nel servizio come un’esperienza positiva interiorizzabile e riproponibile nel momento del bisogno. In particolare, immaginiamo, il sempre più delicato rapporto con il lavoro. Il tema del rientro al lavoro, dopo la gravidanza, di come affrontare la separazione dal bambino, è delicato e per affrontarlo compiutamente abbiamo previsto in via sperimentale gruppi di sostegno e di confronto attivi il sabato mattina così da consentire una più ampia partecipazione soprattutto ai papà. A proposito, dottoressa, in che modo gli utenti arrivano a voi? Salvo medici che orientano i loro pazienti verso di noi, molto è rappresentato dal passaparola. Ci conosce e ci segnala chi ha già avuto a che fare con noi, tra mamme le voci corrono, poi molto dipende dal primo figlio, che spesso è fonte di molte apprensioni. Una caratteristica importante dei Consultori familiari è quella della facilità d’accesso e della gratuità di molte prestazioni. E voi su che cosa puntate? Il Consultorio familiare è una realtà di servizio socio sanitario rivolta alle persone, alle coppie, presente sul territorio da quasi 40 anni (la legge istitutiva è del 1975 ndr): un tempo lunghissimo attraversato da importanti cambiamenti culturali, economici e sociali. La sua ricchezza e ciò che lo distingue da un ambulatorio pluridisciplinare che eroga prestazioni risiede, prima ancora che nella competenza delle sue risposte, nella capacità di ascolto che permette alle persone un’esperienza di affidamento in un spazio percepito sicuro e affidabile. Accoglienza è la parola chiave? L’accoglienza che si riceve in Consultorio spesso fa la differenza. Gli operatori cercano di ascoltare e di dare voce alla qualità delle domande, ai bisogni sottesi, alle connessioni con i cambiamenti di cornici storiche, sociali e culturali, alle nuove domande che corrispondono ai nuovi cittadini milanesi. Noi poi siamo terra di mezzo, siamo neutrali, non c’è un elemento giudicante, non c’è un modello rigido al 21 « «Un figlio non impedisce a una mamma di essere una persona. Il lavoro è fondamentale per non perdere identità e aiuta a essere una mamma migliore» Fiorenza Pietropoli (manager pubblico) quale dobbiamo uniformarci o di normalità a cui “riportare” chi si rivolge per una consultazione. Ci sono dei percorsi convalidati ma ogni soggetto è un caso a sé e come tale va trattato, con le opportune attenzioni. Nessuna diffidenza da parte degli utenti, nemmeno da persone di diversa cultura e di recente immigrazione nel nostro Paese? Il panorama è molto cambiato in questi anni. Gli immigrati di prima generazione, quelli della prima ondata, potevano nutrire qualche diffidenza, così come chi li incontrava, c’era l’ostacolo della lingua, delle diverse appartenenze, spesso si faticava a capirsi. Oggi è già molto diverso, iniziamo anche a trattare con i figli di chi è arrivato da noi, con persone nate qui. Ci siamo formati appositamente poiché le cornici culturali, le questioni religiose o quelle etniche vanno tenute in debita considerazione. 22 supporto ai genitori adottivi rispondendo inoltre alle richieste di valutazione da parte del Tribunale per le coppie che chiedono l'adozione di un bimbo italiano o straniero. Avete a cuore anche problemi di maternità legati a problematiche di tossicodipendenza? Per queste specifiche problematiche collaboriamo con i SerT, i servizi territoriali sulle tossicodipendenze, così come si attivano collaborazioni con i Cps, Centri psico sociali se la maternità riguarda donne con problemi psichiatrici. Lei parlava di ascolto: questo significa che chi arriva da voi ha diritto a un lungo colloquio esplorativo? È indispensabile dedicare molta attenzione alla storia, non solo clinica, dei vari soggetti. La consultazione, il colloquio sono dispositivi fondamentali. E questo vale per il singolo individuo come per la coppia, per la famiglia. Ragioniamo anche di età. Di giovani o meno giovani genitori ma anche di adolescenti e giovani universitari che si rivolgono a noi per mille motivi, per esempio per capire meglio, essere più informati sulla propria sessualità piuttosto che per potersi confrontare rispetto ai compiti evolutivi connessi alle diverse fasi di sviluppo. Affrontate anche problemi di coppia, non necessariamente legati alla maternità? Giungono spesso in Consultorio uomini e donne che pur realizzati sul piano professionale esprimono l’insoddisfazione di vivere o relazioni molteplici e fugaci nel tempo o relazioni che, pur durature non evolvono e non si trasformano in un progetto generativo. Si assiste così a una provvisorietà familiare segnata da separazioni, divorzi, ricostruzioni a cui consegue una rarefazione e trasformazione anche della funzione genitoriale. Molte coppie si rivolgono a noi soprattutto se il livello di conflittualità è molto alto sia per quanto riguarda la relazione coniugale piuttosto che per quella genitoriale. Negli ultimi anni incontriamo anche coppie che compongono le cosiddette famiglie ricostituite che generano diverse modalità di funzionamento familiare, con tutta la complessità che attiene il cercare di creare equilibri funzionali rispetto a matrimoni precedenti e a figli avuti con altri partner. Vi occupate anche di adozioni, predisponete a questo tipo di genitorialità? Si, il Consultorio, attraverso il Centro adozioni, propone incontri di gruppo per la preparazione, offre sostegno e A suo avviso, quanto incide il tema della precarietà, della crisi, sulle aspettative di chi intende farsi una famiglia, mettere al mondo dei figli? Il tema è ampio, investe i risvolti econo- MAMME OGGI mici, sociali, politici che la crisi determina. L’occuparsi del singolo, della coppia e della famiglia è stato da sempre uno dei compiti dei consultori che, storicamente, sono stati creati a sostegno dell’esercizio consapevole della maternità sia per le donne che desideravano avere un figlio che per le donne che decidevano di non averne. Questo compito è mutato nel tempo perché nel tempo è mutata la modalità attraverso cui il soggetto si fa individuo, diviene coppia o forma una famiglia. I giovani adulti impattano con la precarietà e portano numerose richieste d’aiuto relative a difficoltà nel concludere gli studi, a sostenere scelte di indipendenza e di convivenza, difficoltà a trovare un impiego, e talvolta faticano ad adattarsi a condizioni lavorative molto lontane dai progetti iniziali. Oggi ci chiediamo: che cosa definisce il legame di coppia etero o omosessuale? Che cosa fa della fami- glia una famiglia e che cosa vuol dire essere madri e padri? Il bisogno di controllare e predeterminare sia nel percorso di vita familiare che nel percorso di vita individuale i tempi della procreazione, sembra indicare una difficoltà ad accettare l’incertezza che un progetto di un figlio comporta e l’illusione di poter definire le potenziali condizioni di felicità e infelicità di questa scelta. Sicurezza è un’altra parola chiave? Sì, in termini di rete di protezione, ma il desiderio fondamentale rimane quello della certezza degli affetti, dei legami che alla fine si rincorrono, perché l’equilibrio, la solidità dei rapporti di fiducia, l’autostima, sono tutti concatenati. Alla fine ognuno di noi cerca una felicità e un benessere a modo suo e teme soprattutto ciò che non riesce a padroneggiare, che prescinde dalla propria volontà. 23 PAROLA AL GINECOLOGO SE LA CICOGNA NON ARRIVA... Nel mondo, sono sempre di più le coppie che hanno difficoltà a procreare. Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), la percentuale è dell’8-10% e tende ad aumentare nei paesi industrializzati, probabilmente a causa dell’inquinamento ambientale e di altri fattori come stress, alimentazione scorretta, fumo, alcol, sedentarietà. Volendo identificare le cause d’infertilità, possiamo riconoscere differenti fattori responsabili: qui di seguito riportiamo i principali, distinti tra donna e uomo. DONNA FATTORE VAGINALE Setti vaginali (longitudinali o trasversali). Sono malformazioni congenite dell’organo genitale femminile che possono causare disturbi della funzione sessuale (dolore durante i rapporti, emorragie...) rendendo difficoltoso se non impossibile il coito. Vaginiti batteriche da Trichomonas (un microrganismo che viene contratto generalmente con rapporti sessuali) e da funghi. Si tratta di processi infiammatori acuti o cronici che alterano il pH vaginale, causando infertilità. Infezioni ginecologiche da Clamidia. Questo microrganismo si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti ed è in grado di provocare un’infezione alle tube di Falloppio (i canali percorsi dall’ovulo per raggiungere l’utero), provocandone l’ostruzione e impedendo in tal modo la fecondazione. FATTORE CERVICALE Le cause che stanno alla base del fattore cervicale possono essere: Anatomiche. Il collo dell’utero risulta 24 dislocato in alto o lateralmente, oppure può presentare un abnorme restringimento del canale cervicale (sinechie). Funzionali. Principalmente, un’alterazione della qualità del muco cervicale prodotto dalle ghiandole del collo dell’utero che, a causa di anticorpi antispermatozoi, infezioni o pH alterato, non è più permeabile al passaggio del liquido seminale all’interno della cavità uterina. Infiammatorie. La mucosa che riveste il canale cervicale può essere soggetta ad endocerviciti, ovvero processi infiammatori che facilitano la penetrazione di germi e quindi l’infezione, con conseguente ritenzione di muco nelle ghiandole. FATTORE UTERINO Alterazioni congenite. Un utero poco sviluppato (ipoplasico), amorfo (utero bicorne, didelfo eccetera), eventualmente associato a vizi di posizione (iperantiversione, retroversione o lateroversione) che, a loro volta, impediscono all’utero stesso di preservare un ovulo fecondato. Endometriti. Un processo infiammatorio a carico dell’endometrio (la mucosa di cui è rivestita la cavità interna dell’utero) che può impedire l’annidamento o il passaggio degli spermatozoi. Endometriosi. È caratterizzata dalla disseminazione o dalla crescita di tessuto endometriale in sedi anomale al di fuori dell’utero, come ovaie e tube, con il rischio di comprometterne la funzionalità e creare uno stato infiammatorio cronico che impedisce la fecondazione. Fibromi (o Miomi). Formazioni solide benigne che, soprattutto se localizzate all’interno della cavità uterina (fibromi MAMME OGGI UOMO Fatta eccezione per l'assenza congenita dei testicoli o per asportazione chirurgica, a cui vanno aggiunti eventuali traumi e lesioni localizzati, le cause più comuni di infertilità maschile possono riguardare: sottomucosi), difficilmente consentono il concepimento e anche se ciò avviene, è alta la probabilità di un’interruzione spontanea di gravidanza. Polipi dell’endometrio. Neoformazioni peduncolate che si sviluppano proprio in una sede preposta all’annidamento dell’embrione, rendendo il concepimento praticamente impossibile. FATTORE TUBARICO Salpingiti. Sono infiammazioni acute o croniche che nella gran parte dei casi provocano l’occlusione del lume tubarico in differenti punti, compromettendo la funzione di trasporto sia dell’uovo sia degli spermatozoi. Briglie aderenziali. Se il processo infiammatorio si verifica al di fuori del lume tubarico, la continuità e regolarità dell’organo è alterata dalla presenza di aderenze che potrebbero causarne l’ostruzione, con conseguenti problemi di fertilità. FATTORE OVARICO Le ovaie possono mancare (aplasia) o essere poco sviluppate (ipoplasia). Altri problemi ovulatori possono dipendere da: Insufficienza ormonale. Bassi livelli di ormoni (Fsh, Lh, ormone luteinizzante, ormone follicolo-stimolante, progesterone, estrogeni) o un disturbo nel loro funzionamento, possono ostacolare il processo di ovulazione. Sindrome dell’ovaio policistico. Si tratta di uno squilibrio ormonale a seguito del quale molti follicoli non raggiungono mai il completo sviluppo, l’ovulazione avviene raramente e le pazienti possono presentare una condizione d’infertilità. Ipogonadismo L’insufficiente sviluppo o funzionalità dei testicoli dovuto a uno stato di carenza di testosterone (ormone maschile). Criptorchidismo La parziale o mancata discesa di uno o entrambi i testicoli dall’addome nello scroto. Varicocele La dilatazione delle vene che circondano il testicolo, provocata da un reflusso di sangue, con conseguente aumento della temperatura scrotale e relativa diminuzione del numero e della motilità degli spermatozoi. Occlusioni delle vie seminali Si verifica quando nell’apparato genitale sono presenti ostruzioni che impediscono il passaggio degli spermatozoi nel liquido seminale e che possono essere conseguenza di malformazioni congenite o, molto più spesso, di infezioni (soprattutto da gonococco o da bacillo tubercolare). Problemi immunologici Alcuni anticorpi prodotti dall’uomo si trovano, oltre che nel sangue, nel liquido seminale e sulla superficie degli spermatozoi, e possono compromettere la motilità di questi ultimi. Infezioni Generalmente sono dovute a malattie sessualmente trasmissibili (come la gonorrea, un’infezione batterica che se non trattata può portare alla sterilità) o a parotite (meglio conosciuta come orecchioni), una malattia virale che, se contratta nell’età adulta, spesso causa infiammazioni dei testicoli (epididimite, orchite). Intossicazioni Le più importanti sono quelle da metalli come piombo, arsenico e mercurio, ma anche il contatto con altre sostanze nocive, come solventi e pesticidi, può ledere definitivamente le cellule germinali, per cui i testicoli non sono più in grado di produrre spermatozoi. 25 SOLUZIONI TERAPEUTICHE La soluzione per le coppie sterili che desiderano avere figli è il ricorso ai Centri autorizzati che applicano le tecniche di Procreazione medicalmente assistita (i cosiddetti Pma) divisi per regione. Ma quando bisogna ricorrere ad uno di questi centri? «Generalmente viene consigliato dopo uno o due anni di tentativi falliti di concepire naturalmente», informa la dottoressa Claudia Mazzarella, specialista in Ginecologia presso l’Ospedale Cazzavillan di Arzignano (Vi). CONCEPIMENTO GUIDATO Il ciclo viene monitorato in genere con due ecografie e un test ematico, al fine di scegliere il momento migliore o per un rapporto o per una tecnica di inseminazione artificiale. È talora preferito dalla donna nell’intento di evitare una stimolazione con gonadotropine. TECNICHE DI INSEMINAZIONE Inseminazione intrauterina (Iui) In linea di massima viene eseguita per i casi di sterilità inspiegata, nei quali una 26 o ambedue le tube sono pervie (che non presentano ostruzioni) e i parametri seminali appaiono pressoché normali. A causa dell’ambiente endouterino piuttosto ostile alla progressione degli spermatozoi, la percentuale di gravidanze è piuttosto bassa. Fecondazione in vitro con trasferimento embrionale (Fivet) È una delle tecniche più diffuse e conosciute, ma è anche una procedura complessa, suddivisa in varie fasi. Si basa sull’incontro dello spermatozoo con l’ovulo al di fuori della loro sede (tratto terminale delle tube) dove avviene fisiologicamente la fecondazione, e pertanto è in grado di offrire una soluzione anche alle donne di una certa età e quando le tube di Falloppio appaiono danneggiate, ma è altresì consigliabile in caso di alterazioni strutturali delle salpingi ed endometriosi importanti. Riguardo alla procedura pratica, la prima fase prevede la stimolazione delle ovaie in modo da indurle a produrre più ovociti. Alla data prestabilita dal piano terapeutico, la donna dovrà assumere farmaci specifici, quali clomifene e gonadotropina umana della menopausa. Dopo circa otto giorni, si effettua un’ecografia vaginale per controllare numero e dimen- MAMME OGGI sioni dei follicoli ovarici, e un prelievo di sangue per valutare il dosaggio del 17-beta-estradiolo (l’ormone femminile per eccellenza). Una volta che i follicoli sono maturi e pronti per l’ovulazione, gli ovociti vengono raccolti tramite laparoscopia o aspirazione ecoguidata, per poi essere collocati insieme al liquido seminale maschile (anch’esso raccolto il medesimo giorno e opportunamente preparato in laboratorio) in una capsula apposita, pronti per la fecondazione. L’ovocita e il seme vengono monitorati con attenzione per qualche giorno, in attesa che l’uovo si divida in due o più cellule prima di diventare una blastocisti. Se la fecondazione ha successo (cosa che in genere riguarda il 65-75% degli ovociti), si procede al trasferimento degli embrioni (generalmente 2 o 3, quelli di migliore qualità). Questo processo avviene per mezzo di un catetere ecoguidato che viene inserito direttamente nell’utero. Iniezione intracitoplasmica degli spermatozoi (Icsi) È attualmente la tecnica più utilizzata di fecondazione in vitro e permette di gestire casi sino a pochi anni fa intrattabili. L'innovazione sta nel fatto che il singolo spermatozoo è introdotto direttamente nel citoplasma dell’ovocita tramite un microago sotto visione microscopica. Ciò permette di trattare maschi con liquido seminale problematico (spermatozoi scarsi e poco motili, o del tutto assenti). In pratica, gli spermatozoi vengono aspirati, tramite un apposito ago, direttamente dai testicoli e dall’epididimo, per poi essere iniettati negli ovociti. Se la fecondazione ha luogo, si procederà a impiantare l’embrione che ne deriva nell’utero. QUANDO IL PROBLEMA è L'ETà I 35 anni sono un punto di svolta: diminuisce la probabilità di avere un figlio naturale e, parallelamente, aumenta la possibilità di incorrere in un aborto spontaneo o di accusare problemi ginecologici. Oltre la quarantina, poi, la percentuale d’infertilità è superiore al 50%, e anche il tasso di successo della procreazione assistita si riduce fortemente. Con l’età, infatti, la qualità degli ovociti (e quindi degli embrioni prodotti) peggiora, unitamente alla riduzione del numero di follicoli. Tuttavia sempre più donne scelgono di procreare in età matura (dati Istat stimano che le puerpere ultraquarantenni sono raddoppiate in pochissimi anni). Ma a quali rischi va incontro una gestante attempata? Come spiega la dottoressa Mazzarella, «con l’avanzare dell’età sono più frequenti problemi quali ipertensione e diabete gestazionale, che si verificano in media nel 5% delle gravidanze. Lo stesso parametro sale al 35% nelle donne di 50 anni che hanno fatto ricorso a tecniche di fecondazione assistita. Allo stesso modo aumenta il rischio di mortalità materna, anche se nei paesi occidentali resta un evento piuttosto raro. Da non sottovalutare, poi, l’eventualità che il bambino possa nascere con malformazioni o anomalie cromosomiche, come la Sindrome di Down. Va detto, inoltre, che il parto può essere più faticoso e anche a gravidanza avvenuta è più difficile tornare in forma: i tessuti sono meno elastici rispetto a quelli di una donna più giovane e il rallentamento del metabolismo rende più complicato perdere i chili accumulati durante la gravidanza». Viste le premesse, qual è allora l’attitudine psicologica di una mamma "tardiva"? «Le aspiranti madri tardive possono sentirsi spaventate dal passare dei mesi senza che accada nulla, e quindi, contro l’angoscia di andare fuori tempo massimo, potrebbe essere utile un supporto psicologico», risponde la ginecologa. Che aggiunge: «C’è da dire, però, che le donne mature, rispetto alle più giovani, sono anche più stabili e determinate, in equilibrio con se stesse e col mondo. Accettano quindi con più serenità la grande trasformazione fisica ed emotiva che comporta il diventare madri». Dunque, quale morale possiamo trarre da tutto ciò? «È necessario essere consapevoli dei rischi ai quali ci si espone per poterli fronteggiare serenamente, facendosi seguire attentamente dal ginecologo di fiducia ed effettuando tutti gli esami clinici consigliati», conclude la nostra esperta. 27 « «Tre figli in cinque anni mi hanno negato lo sport per una decina d’anni, poi non è stato difficile conciliare famiglia, lavoro e hobby. Basta organizzarsi» Margherita Acquaderni (pluricampionessa in aliante) PAROLA ALla sessuologa sesso? senza timori C on la dottoressa Francesca Romana Tiberi, Sessuologa, psicologa e mamma – affrontiamo tutti quei temi che ancora oggi sono tabù nel processo per raggiungere la genitorialità, in cui la sessualità non solo è centrale, ma spesso può diventare un problema. La parola mamma per molti sembra escludere la sessualità: come mai? Colpa della disinformazione: basti pensare che ancora oggi si vive nella paura che un rapporto sessuale con penetrazione possa fare del male al bambino. È una visione assolutamente distorta. Quando si intraprende una gravidanza il corpo cambia in funzione del bambino, il collo dell’utero si chiude: il feto è protetto e al sicuro, non c’è modo di poter entrare in contatto. Queste non sono informazioni difficili da ottenere: qualunque ginecologo è preparato ed è in grado di rispondere a ogni dubbio, soprattutto riguardo al sesso. Molto spesso per pudore si preferisce tacere: così nascono i problemi. Come si accetta il cambiamento, non solo nella donna, ma come coppia: qual è il percorso da fare per vivere al meglio questi mesi? A seconda di come si incontra la gravidanza si avranno reazione differenti. Per chi si rivolge alla fecondazione assistita non si riscontrano problemi nell’accettare i cambiamenti del corpo, ma è l’intimità della coppia a risentirne. L’asse della sessualità viene spostato: da un atto di piacere e condivisione diventa un processo meccanico. Così può capitare che il papà abbia ancora desiderio e la mamma no, o viceversa. L’importante in questi casi è non vergognarsi, parlare con chi ci sta seguendo nel nostro percorso 28 e ricordarsi che la gravidanza non è una malattia ma uno stato, tolte le situazioni a rischio si è in forma. Vale anche per le gravidanze spontanee, in cui la donna tende a mettere in secondo piano i propri desideri, trascurandosi in virtù dell’incontro con la maternità. L’uomo percepisce la difficoltà, diventa così specchio del disagio vissuto dalla compagna e avanza meno pretese. Tutte queste situazioni sono comuni, quindi è salutare parlarne. La bugia più grande del sesso in gravidanza? Il calo del desiderio: tranne per le prime dodici settimane, in cui i sintomi sono molto simili a un’influenza e quindi non si è sempre ben predisposte ad avere rapporti, dal secondo trimestre il desiderio sessuale esplode e va di conseguenza assecondato. Il non desiderio non è ormonale ma psicologico. Ci sono delle posizioni consigliate? Sicuramente tutte le posizioni che guida la mamma: nel primo e secondo trimestre lo stile – se così possiamo dire – non subisce cambiamenti, perché la pancia ancora non è cresciuta. Dal terzo, invece, quando inizia a essere evidente si deve cercare di capire come ovviare al problema, vivendo questi tentativi con serenità, divertendosi a sperimentare. Negli ultimi mesi la posizione più consigliata vede il partner maschile dietro la compagna: è molto eccitante per l’uomo e funzionale per il piacere femminile. Quali sono le cose che non si dicono? Durante la gravidanza le donne sono vittime di quello che comunemente viene chiamato “delirio adolescenziale”: a causa degli sbalzi ormonali nel primo e secondo trimestre si passa da stati di eccitazione totale a profonda tristezza. È giusto dire e ribadire che è normale, tutte ne soffrono e il partner deve sapere che non durerà per sempre, quindi si deve munire di pazienza. Inoltre si parla MAMME OGGI sempre di depressione post-partum, dimenticando che ne esiste anche una prepartum, legata alla paura della donna che il compagno non accetti e non ami i cambiamenti del corpo di lei. Il sesso in gravidanza è consigliato soprattutto nella parte terminale, perché le contrazioni uterine dell’orgasmo aiutano il parto. La gravidanza è un percorso a due, la coppia è protagonista. In questo percorso come ci si aiuta per far evolvere la coppia? È fondamentale condividere tutto, anche sul fronte sessuale, parlando dei propri desideri: la coppia evolve se condivide la gravidanza. Molte volte l’uomo non capisce lo stato di fragilità psicologica in cui vive la compagna, così invece che comunicare preferisce ritirarsi. È sbagliato. Deve essere partecipe del cambiamento, percorrere questa strada insieme, per arrivare preparati alla fine dei nove mesi. Il mio suggerimento è di fare insieme le cose comuni, dallo shopping fino a montare la cameretta - che poi saranno la quotidianità – per non avere raffronti duri con la realtà. Un’incomprensione non risolta potrà solo ingigantirsi nel passare dei mesi, fino a diventare un vero problema. Torniamo al sesso: non ci sono controindicazioni? Posizioni a rischio? No, se non indicate dal ginecologo, ma anche nel caso fosse vietato il sesso con penetrazione e orgasmo, coccole e carezze non sono vietate. Riscoprire i preliminari, per chi non può concedersi il resto, ricordandosi – vale per le donne – che il partner non è “incinto” e che potrebbe aver bisogno del contatto con la propria compagna. Se si dovesse avvertire dolore, invece, cosa si deve fare? Una sensazione di fastidio è normale soprattutto nei primi tre mesi: si deve capire che il corpo è nella stessa condizione nella settimana che precede il ciclo mestruale, l’utero è molto contratto, ma non c’è pericolo di fare male a nessuno. Il ginecologo è sempre la figura più giusta a cui rivolgere i propri dubbi, perché conosce nei dettagli lo stato evolutivo della gravidanza. E fino a qui abbiamo parlato di come vivere la sessualità mentre si attende, ma dopo i nove mesi? Anche qui va fatta una distinzione: a seconda del tipo di parto – naturale o cesareo – tempi e modalità per ricominciare 29 « «Le mie due figlie hanno creato qualche intoppo nella mia carriera ma ho sempre dato loro la priorità, ben consapevole di una scelta giusta. Perché mia» Alessandra Ferri (ex ballerina) ad avere una vita sessuale attiva sono differenti. In entrambi i casi, nel corpo della donna avvengono dei cambiamenti permanenti, ci sono delle cicatrici o cambia la conformazione della vagina. L’uomo qui è fondamentale per aiutare ad accettare il cambiamento e per farsi guidare dalla donna alla riscoperta del piacere. Dopo un parto naturale sono d’obbligo i quaranta giorni sabbatici: in questo periodo non si possono avere rapporti con penetrazione ma - come già detto - non si devono escludere coccole, carezze o petting. Trascorso questo periodo di pausa forzata tutto torna nella normalità, considerando sempre gli altri cambiamenti che ci sono nel corpo femminile. È fondamentale sapere che, se una donna allatta, il seno da organo genitale diventa organo nutritivo, quindi se ne deve avere maggior riguardo e non spaventarsi se nell’amplesso si presentassero perdite: è normale. Se il bambino assiste accidentalmente a un rapporto? Questa scoperta casuale tecnicamente si definisce “scena primaria”: i bambini non solo vedono, ma capiscono; tutti nella propria infanzia hanno vissuto questo momento, quindi anche qui non si deve avere nessuna paura. È più pericolosa una coppia genitoriale che non fa percepire l’aurea di sessualità di chi la contempla. A seconda dell’età in cui il bambino fa la scoperta si risponde in modo differente: dai sette/otto anni in su si può iniziare a parlarne, perché è in grado di capire, al di sotto di questa età si può benissimo fare finta di nulla e dire che mamma e papà si stavano facendo le coccole. È comunque fondamentale rendere il sesso una tema normale: viviamo in un’epoca in cui le informazioni a riguardo si possono avere in modo troppo semplice e molto spesso non attendibile. Nozioni distorte renderanno più confusi 30 i figli e faranno sì che sarà più difficile per loro parlarne. Meglio condividere all’interno della famiglia la propria esperienza, con l’aiuto di libri, piuttosto che siano i figli a informarsi da soli, creando dei possibili traumi. Sempre più coppie si rivolgono alla fecondazione assistita ma non sempre funziona. Come si vive la non gravidanza? Questa difficoltà è un trauma importante per le coppie: ricorrere alla fecondazione assistita è vissuto come un fallimento di una funzione di base. Come già accennato, il sesso si snatura e perde la dimensione del piacere. In questo percorso è indispensabile farsi aiutare, perché il fallimento collegato alla sessualità diventa una bomba in negativo, che può distruggere la coppia. Quando si deve smettere di provare? Quando il prezzo per avere un figlio diventa troppo alto: ci si deve fermare solo quando questo pensiero diventa condiviso, altrimenti sarà rinfacciato a vita. Si parla molto di turismo riproduttivo: è un fenomeno presente anche in Italia? Si, soprattutto per quelle che sono donne single: qui il sesso ha poco a che fare con la gravidanza, si tratta di dover dare ascolto al proprio orologio biologico che nelle donne dai trenta ai trentacinque anni inizia a essere insistente. Avere un bambino diventa un obiettivo di vita e si è disposte a tutto per raggiungerlo. Qui i problemi che si possono riscontrare sono altri, si apre una tematica completamente differente legata alla solitudine di un figlio, di cui soffriranno le donne che fanno questa scelta, perché vogliono un bambino, non un compagno di vita. MAMME OGGI PAROLA AL FISIATRA IL PRIMA, IL DURANTE E IL DOPO Per gravidanza si intende lo stato fisiologico (dal greco phýsis natura) della donna e determina profonde modificazioni anatomiche e funzionali a livello locale e generale EFFETTI GENERALI Tra i più frequenti e più evidenti ricordiamo quelli che riguardano l’apparato digerente: • le variazioni dell’appetito, sia per quanto riguarda la quantità che la qualità del cibo, con spiccate predilezioni (le cosiddette voglie) o avversioni per determinati alimenti o bevande (caffè, alcolici); • la nausea, il vomito, comuni nel pri- mo trimestre, la digestione lenta, sintomi di una diminuzione della motilità e della secrezione gastrica (aumento dei tempi di svuotamento gastrico). Per controllare questi sintomi è spesso sufficiente eliminare i cibi dall’odore e dal sapore più intenso, scegliere cibi salati e tiepido-freddi, assumere liquidi in piccole quantità e suddividere l’introito calorico nei tre pasti principali più due piccoli spuntini; EFFETTI LOCALI Per “modificazioni locali” intendiamo i fenomeni che interessano l’apparato genitale femminile: sotto l’effetto di estrogeni e progesterone le ovaie e le tube aumentano di volume, la vagina diventa più soffice, distensibile, la mucosa aumenta di spessore e il fluido vaginale diventa più abbondante e acido per impedire la proliferazione di batteri patogeni. L’utero, per lo sviluppo eccessivo delle fibre muscolari (ipertrofia), l’aumento del collagene, l’accumulo di tessuto fibroso ed elastico e per la ritenzione di acqua nei tessuti, durante la gravidanza quintuplica le sue dimensioni (da 7 cm di lunghezza per 3 cm di larghezza fino a 30-35 per 24…), moltiplica per dodici volte il suo peso - passando da 50-70 grammi a 8001200 – e raggiunge una capienza di 5000 ml, rispetto ai 6/10 originari. Per quanto riguarda le mammelle, il volume aumenta già al secondo mese, provocando fin da subito un senso di tensione mammaria: il capezzolo e l’areola mammaria si fanno più pigmentati, la cute intorno più scura e possono comparire nella zona delle areole dei piccoli rigonfiamenti, i cosiddetti tubercoli di Montgomery, dovuti all’ipertrofia delle ghiandole sebacee. • la stipsi o stitichezza dovuta alla riduzione della motilità intestinale che, associata all’aumento di volume delle vene dei distretti sottostanti l’utero, favorisce la fuoriuscita di emorroidi; la stipsi si corregge con una alimentazione ricca di scorie e di fibre e aumentando l’apporto idrico. Estrogeni Sono i principali ormoni sessuali femminili. Promuovono la formazione dei caratteri secondari femminili, come il seno e l'allargamento del bacino. Progesterone Ormone sintetizzato dalle ovaie e dal surrene. Tra le sue attività, permette la creazione delle condizioni adatte alla fecondazione della cellula uovo. • l’acidità e il bruciore gastrico, carat- teristici dell’ultimo trimestre, che sono dovuti al reflusso gastro-esofageo facilitato dalla riduzione del tono muscolare del cardias (la valvola che separa esofago e stomaco) e alla dislocazione dello stomaco per la compressione esercitata su di esso dall’utero; per evitare questi disturbi è molto importante seguire un’alimentazione regolare (attenzione a menta, cioccolato, caffè, fritti, alcol); 31 « «Due figli non impediscono di amare quello che si fa ogni giorno, ricordandosi perché lo si sta facendo. Il vero obiettivo della giornata è tornare a casa dalla tua famiglia» Loretta Marchesello (coordinatrice struttura sanitaria) ALIMENTAZIONE E PESO Una corretta alimentazione in gravidanza deve essere ricca, varia, ma non eccessiva. Il frazionamento dei pasti ha come scopo quello di rendere ciascun appuntamento con il cibo più leggero, quindi digeribile, evitando di rimanere per troppo tempo “a stomaco vuoto”, con conseguenti bruciori da reflusso degli acidi gastrici. Una dieta equilibrata in gravidanza deve essere così composta: carboidrati 50% del fabbisogno energetico, proteine 20%, grassi (meglio se vegetali) 30%, vitamine, sali minerali (in particolare calcio, fosforo, magnesio, potassio, ferro) e fibre. L’aumento del peso dipende dalle condizioni di partenza ma in generale è di circa 10 kg: la donna sottopeso può aumentare anche di 12-13 kg, mentre chi è in sovrappeso non dovrebbe prendere più di 8 kg. Bisogna inoltre tenere presente che l’incremento non è costante: durante il primo trimestre il peso aumenta solo di circa 0.5-1 kg, nel secondo e terzo trimestre - fino all’8° mese – si arriva anche a 400 grammi a settimana! DISTURBI COMUNI • Senso di pesantezza, affaticamento e gonfiore agli arti inferiori causati dall’aumento della pressione venosa, per la compressione esercitata dall’utero sulla vena cava inferiore e sulle arterie iliache, che facilita la formazione di varici e di edema (gonfiore); in genere il riposo a letto con gli arti inferiori sollevati da un cuscino e l’uso di calze elasto-compressive quando si passa molto tempo in piedi sono utili per alleviare questa sintomatologia. • Sensazione di fame d’aria, di respirazione superficiale, spesso descritta dalle donne in gravidanza. Questo sintomo si chiama dispnea, di solito è lieve e non interferisce con le attività della vita quotidiana, né si aggrava con l’attività fisica; si pensa che sia dovuta all’aumentato 32 metabolismo e al sollevamento del diaframma (di circa 4-5 cm) per l’incremento delle dimensioni dell’utero. POSTURALMENTE L’aumento del peso e della grandezza dell’addome durante la gravidanza modificano il baricentro del nostro corpo che si sposta leggermente in avanti. Come compenso si evidenzia un’accentuazione della lordosi lombare e un’ipertrofia della muscolatura del dorso. Inoltre con i cambiamenti ormonali diminuisce la forza della muscolatura addominale, i legamenti del bacino sono più lassi e l’articolazioni sacro-iliaca, sacro-coccigea e pubica diventano più mobili, perciò non è raro avvertire dolori a livello lombare, lombo-sacrale, o alla radice delle cosce. È importante quindi controllare spesso la propria postura. Come? In stazione eretta divaricare leggermente gli arti inferiori, all’altezza delle anche, distribuire il peso corporeo uniformemente tra i due piedi, sguardo dritto avanti, mento parallelo al suolo, rilassare le spalle verificando che non siano anteposte. MAMME OGGI TENERSI IN FORMA… Tutte le attività sportive non agonistiche e praticate con moderazione, come camminare, nuotare, ballare, fare yoga, pilates o altre ginnastiche dolci, non hanno limitazioni in assenza di controindicazioni specifiche. Nuoto e acquagym sono particolarmente indicati perché in acqua la forza di gravità è ridotta e inoltre, sulla base del principio di Archimede, un corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del liquido spostato. Alcune pratiche sportive però, come andare in bicicletta, fare jogging, sciare (sci di fondo e discesa), passeggiare in montagna, anche se non controindicate, necessitano di una certa competenza, prudenza, attenzione e senso della misura. Ci sono poi attività che per la loro pericolosità intrinseca sono decisamente sconsigliate o assolutamente da evitare, come le immersioni subacquee, lo sci d’acqua, il surf, l’equitazione, lo sci da discesa in alta montagna (sopra i 2.500 m) e tutti gli sport di contatto. …E TORNARE IN FORMA Compatibilmente con poppate, stan- chezza e notti insonni, senza che chili di troppo e forma fisica diventino un’ossessione, è giusto impegnarsi per tornare al proprio peso forma, riprendere tonicità e forze. La fretta è una cattiva consigliera, vietate quindi le diete veloci, che promettono di perdere peso in pochi giorni, sbagliato anche saltare i pasti e digiunare. Un’alimentazione corretta e un po’ di ginnastica, in aggiunta a esercizi fisici mirati a tonificare e rassodare perineo, glutei, addome e seno sono l’unica scelta vincente. Rispetto ai tempi non esiste un momento universalmente giusto per cominciare, dipende da vari fattori (tipo di parto, complicanze, forza e motivazione soggettiva eccetera), bisogna comunque attendere la completa cicatrizzazione delle ferite chirurgiche (episiotomia e taglio cesareo) e non allenarsi mai se sono presenti contrazioni uterine (i cosiddetti “morsi”) per non accentuarle. L’utero nel puerperio va incontro ad un processo involutivo che, in un periodo di 6-7 settimane circa, lo riporta alle dimensioni di partenza. Per iniziare basteranno semplici passeggiate, di lunghezza progressivamente crescente, pochi minuti di stretching al mattino ed esercizi di respirazione e rilassamento per la sera. Riacquistando tonicità sarà naturale passare ad esercizi semplici, da effettuare anche a casa con un tappetino, come il pliè (piegare le ginocchia con le punte dei piedi a 180°), il ponte (il sollevamento del bacino da posizione supina), gli addominali (senza esagerare nel sollevare testa e tronco, è sufficiente staccare le scapole da terra), affondi, flessioni sulle braccia (nella versione più soft con le ginocchia appoggiate) e qualche esercizio isometrico per i pettorali. Un consiglio in più per il seno: massaggiate delicatamente con creme idratanti (meglio cominciando prima, durante i nove mesi di gestazione), mattina e sera, con movimenti circolari, evitando la zona del capezzolo. E alternare docce o impacchi di acqua fredda e calda. 33 APPLICAZIONI PER LORO Tecnobambini in ARRIVO C' è una parola che i bambini amano e che usano per descrivere la loro vita tutta proiettata in avanti, ed è "futuro". I piccoli sono aperti a nuove conoscenze, non hanno preconcetti e possiedono una maggiore agilità mentale rispetto agli adulti. La disinvoltura mostrata con le nuove tecnologie può lasciare sbalorditi, ma per loro è semplicemente qualcosa di nuovo, che incontrano per la prima volta. Il rapporto tra bambini e tecnologia è un tema di gran moda, che suscita reazioni spesso contrastanti: c’è chi vede in esse il male e cerca di proteggere il proprio figlio tenendole lontane, e chi invece le esalta sfruttandone all’eccesso le potenzialità. La realtà che i nostri figli vivranno sarà fatta di innovazioni, comunicazioni immediate e touch screen: un avvicinamento alla tecnologia, mediato dai genitori e finalizzato alla conoscenza, non può che essere positivo. Questi tablet sono stati concepiti per essere il più possibile semplici, intuitivi e poco mediati. Tocchi quello che attira la tua attenzione: una regola che non va certo insegnata. Negli ultimi anni sono stati lanciati sul mercato dispositivi pensati apposta per i bambini. Le performance tecnologiche rimangono di alto livello, ma accesso a internet e app scaricabili sono solo quelle adatte all’età. ClemPad di Clementoni, Tabeo di Toys’R’Us e SuperPaquito di Imaginarium sono alcuni dei tablet pensati appositamente per un pubblico dai 7-8 anni in su. Per i bambini, soprattutto i più grandi, possono essere strumenti molto intelligenti, se ben usati. Anche i più piccoli possono trarne qualche vantaggio. Ci sono applicazioni che, attraverso il gioco, stimolano l’apprendimento: si può imparare l’alfabe- 34 to, la matematica, l’inglese, i nomi degli animali o riconoscere le forme. Di app ce n’è per tutti i gusti e per tutte le fasce d’età. Da segnalare è Timbuktu, un magazine su iPad per avvicinare i bambini all’attualità. Foto, giochi, storie, video e notizie da leggere, unite a una grafica invidiabile, con una novità al giorno e l’ambizione di coinvolgere anche mamma e papà. Mediatori dell’apprendimento Ipertecnologici o antitecnologici che siano, i genitori hanno un ruolo fondamentale nella trasmissione di un modello positivo dell’uso dei nuovi device. Un recente studio ha dimostrato che di fronte a questi giocattoli tecnologici il pericolo maggiore risiede nel comportamento degli adulti. A seconda che giocassero con giocattoli tradizionali, come forme di legno, libri e animali di peluche, o con equivalenti elettronici, si è visto che interagivano in modo diverso con i propri figli. Nel secondo caso, infatti, erano meno attenti e meno reattivi, più impegnati a capire il funzionamento o a cercare di insegnarne l’utilizzo al bambino, come se il gioco interferisse con l’insegnamento. E questo non deve accadere. Uno degli errori in cui è più facile incorrere, per i quali vengono spesso demonizzati, è quello di utilizzare questi dispositivi come “riempi tempo”. Un’ora trascorsa davanti a uno schermo può essere di scarso valore educativo, MAMME OGGI è vero, ma può anche trasformarsi in un’esperienza di apprendimento ricca e stimolante, se mediata da un adulto, incentrata su contenuti adeguati e se può diventare spunto per incoraggiare altre attività. Giochi tecnologici I libri diventano interattivi, le macchinine vengono telecomandate dal telefonino, le costruzioni Lego si muovono e camminano: i giochi di sempre continuano ad esserci, solo trasformati in chiave moderna. I giocattoli di nuova generazione sono fortemente integrati con il digitale. Tra i toys 3.0 possiamo trovare mini elicotteri o macchinine pilotati via iPhone o piccole piattaforme di plastica che, attaccate alla consolle, permettono al bambino di veder materializzarsi sullo schermo il personaggio - action-figure è il termine tecnico, se volete passare per esperti - appoggiatovi sopra. Se non è magia, poco ci manca, almeno agli occhi dei più piccoli. L’incontro tra videogioco e giocattolo è una delle soluzioni più riuscite degli ultimi anni: iniziata con Skylanders dell’Activision, ora prosegue con Infinity della Disney. E ancora, la linea Lego Mindstorm, che da più di quindici anni combina mattoncini tradizionali con sensori, ingranaggi, parti pneumatiche ed elementi programmabili, farà a breve uscire una nuova versione – chiamata EV3, prevista per settembre – con nuove potenzialità. Tre motori, infrarossi in grado di rilevare la presenza di oggetti e misurare la distanza e il movimento, sensori sensibili al tatto e capaci di riconoscere fino a sei colori, permetteranno di costruire «17 automi diversi», come promesso sulla grande confezione; ma la compatibilità con le linee precedenti lascia ampio margine di gioco alla fantasia dei piccoli scienziati appassionati di robotica. E il libretto di istruzioni? Scaricabile con un’app dedicata, per stare al passo con i tempi. UNA RADIO... MAGICA! In questo panorama avveniristico di nuove tecnologie destinate ai più piccoli, fa capolino il fascino d’antan di un mezzo di comunicazione del passato. Una radio - o meglio una web radio, perché dalla tecnologia non possiamo più esimerci - destinata ai bambini (0-13 anni) con musica, contenuti e letture scelti da un’équipe tecnico-scientifica di esperti. L’obiettivo è quello di divertire e, allo stesso tempo, sviluppare competenze, come la creatività, il linguaggio, l’allungamento dei tempi di attenzione e il coordinamento sensomotorio attraverso giochi da fare ascoltando. Radiomagica piacerà ai bambini di tutte le età, ai nostalgici delle vecchie fiabe sonore e a quei genitori che credono ancora che educare all’ascolto - nel senso più ampio del termine sia il primo passo verso il rispetto e una società migliore. http://fondazione.radiomagica.org 35 ambientiamoci VINI BIOLOGICI E BIODINAMICI di Vittoria Pietropoli S ono due modelli di agricoltura che coniugano sostenibilità, salute e sicurezza alimentare. Il loro punto di forza è la verificabilità: la certificazione bio è un processo uguale in tutto il mondo e con standard fissi per proteggere la biodiversità, con il divieto di utilizzare Ogm (Organismi geneticamente modificati), di deturpare l’ambiente facendo, nel contempo, un uso responsabile dell'energia e delle risorse naturali. Tutti i prodotti con questa dicitura, sia che siano acquistati dal produttore diretto, sia nei negozi specializzati o nella grande distribuzione organizzata, rispettano le stesse regole e sono soggetti alle stesse ispezioni da parte degli organismi di controllo europei. Per il biodinamico vale lo stesso criterio, ma alla produzione vegetale si accosta l'allevamento animale. Bere biodinamico In questo sistema parallelo di produzione, un’attenzione particolare va data al vino. In Italia, ma anche in Europa, a oggi non esiste ancora un codice disciplinare internazionale per la viticoltura o vinificazione biodinamica, ma solo sulla coltura della pianta. Si parla, infatti, di "uve provenienti da agricoltura biodinamica", ed è questa la dicitura con cui si etichettano i vini che la garantiscono. Il vino biodinamico è quindi un particolare vino da agricoltura biologica, posto a controllo di Demeter, l’associazione per i produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici. In Italia esistono ormai numerosi viticoltori che hanno intrapreso questa strada e che utilizzano uve certificate. Un caso interessante è quello di Claudio Menicocci: nella sua azienda agricola San Gratiliano ha redatto un codice personale di agricoltura biodinamica, che non lo esclude però dai controlli dell’Icea (Organismo di controllo e certificazione agricoltura biologica autorizzato), che assicura a sua volta che l’azienda lavori nel rispetto del Regolamento Cee e di Demeter. Il regolamento dell’azienda San Gratiliano è unico nel suo genere e si articola in tre parti: vinificazione, imbottigliamento e conservazione. Un protocollo è dedicato alle tecniche permesse di trasformazione, che escludono il supporto di procedimenti chimici, fatta eccezione per lo zolfo utilizzato per il vino. Tutte le fasi di confezionamento e trasporto sono sottoposte allo stesso grado di attenzione e rispetto delle regolamentazioni richiesto agli agricoltori durante la produzione. Prezzi elevati La meticolosità di lavoro per ottenere la certificazione spiega perché il costo di un prodotto coltivato con questi criteri sia superiore a quelli di produzione industriale. È giusto sottolineare come nel contesto attuale di crisi economica e ambientale, sia fondamentale fare scelte a favore della qualità della vita e dell'ambiente. L'agricoltura e la cultura rurale devono essere le basi su cui ripartire per indirizzare la società verso scelte consapevoli e sostenibili. 37 PER CHI HA FIGLI IMMAGINI E PAROLE PER CRESCERE MEGLIO di Laura Camanzi in collaborazione con Mariangela Costanzo I n una società in cui si legge sempre meno, l’àncora di salvezza dell’editoria sembrano essere proprio loro, quei piccoli nativi digitali di cui si parla tanto. I più piccoli leggono molto, e molto più di ieri: questo perché è cresciuta la sensibilità nei confronti della lettura da parte di genitori e insegnanti e perché si investe di più sul loro futuro. L’abitudine alla lettura si crea fin dalla primissima infanzia: già dai primi mesi i bambini sono in grado di maneggiare un libro, spesso preferendo assaggiarlo con la bocca piuttosto che con lo sguardo, ma poco importa. Crescendo imparano a sfogliarlo e ad apprezzarlo anche per quello che contiene. Leggendo assimilano parole nuove, scoprono immagini, arricchiscono il proprio lessico e il proprio bagaglio di conoscenze. Attraverso mostri, streghe, animali, principesse, personaggi coraggiosi, ridicoli o prepotenti, imparano che il mondo è grande e vario, e danno voce a sentimenti, paure ed emozioni. Gli albi illustrati raccontano una storia usando contemporaneamente immagini e parole: guardando le figure i bambini iniziano a dare un significato a ciò che vedono fuori e ciò che sentono dentro. Al pari del testo, le figure hanno una funzione letteraria e 38 pedagogica, oltre che estetica. Numerose ricerche hanno dimostrato come i bambini abituati ai libri illustrati giochino in modo diverso da quelli che non lo sono: hanno più fantasia e sono in grado di creare attorno a un giocattolo - ma non solo - un contesto di storie che lo rende più accattivante. Un bastoncino di legno trovato al parco può così diventare la bacchetta di un mago smemorato o la spada di un valoroso cavaliere e riempire interi pomeriggi di avventure. Immagini e parole raddoppiano il loro valore quando unite. A scuola purtroppo sono state separate in due discipline diverse, mentre se usate in contemporanea aiuterebbero la formazione del pensiero sequenziale: un insegnante che utilizza anche le immagini per spiegare la sua materia, risulterebbe di sicuro più efficace. Ecco perché i libri illustrati sono così importanti. Seguire una storia richiede competenze di analisi, organizzazione e rielaborazione dei dati: i bambini che li leggono, oltre a una forte identità, sviluppano capacità sequenziali che li rendono più intelligenti. Foille Sole e Foille Insetti. Dedicato a chi fra scottature e punture si sta bruciando le vacanze. Eritemi e scottature solari i Punture díinsetti pronto soccorso della pelle Foille insetti a base di idrocortisone e Foille sole sono medicinali. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione i medicinali vanno assunti con cautela, per un breve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. In caso di dubbio rivolgersi al medico o al farmacista. Autorizzazione del 29/5/2012. 39 Liberi di scegliere Incoraggiare al piacere della lettura è compito dei genitori. Creare ogni giorno uno spazio dedicato ai libri è la prima regola da seguire. Che sia prima della nanna, dopo la merenda o in mezzo alla mattina è uguale: l’importante è ritagliarsi un momento nella giornata per condividere insieme il piacere della lettura, inserendola nella quotidianità e facendola diventare un’abitudine. Quando l’adulto legge ad alta voce condivide con il bambino che lo ascolta non solo una storia, ma anche un’emozione. In questo modo si solletica la curiosità dei più piccoli verso quei “segni neri” sulla pagina da cui nascono storie meravigliose, predisponendoli alla lettura autonoma. Dovremmo dare ai nostri figli un’ampia varietà di scelta, visiva e testuale, per far capire loro che esistono molti diversi modi di 40 raccontare le cose. Le biblioteche, con il gran numero di testi a disposizione, sono luoghi d’elezione. Bisognerebbe proporre libri e albi semplici, ma anche quelli più complessi, tenendo conto che lo sguardo di un adulto e di un bambino non sempre coincidono: i piccoli di solito non sono attratti dall’insieme, ma da un dettaglio, e si lasciano guidare dallo stupore. Impariamo a rispettare i loro gusti, anche quando non coincidono con i nostri, consigliando qualche titolo in più senza imposizioni. Un libro in aiuto La narrativa “a colori” assegna ampio spazio alla descrizione delle emozioni e dei sentimenti. Affrontare i piccoli grandi “drammi” della quotidianità può diventare più semplice se visto attraverso le pagine di un libro: togliere il ciuccio, fare il bagnetto - che, sembra incre- dibile, ma non a tutti piace -, andare dal dottore, imparare a usare il vasino, il difficile passaggio dalla famiglia alla scuola, dormire in una stanza da soli. Agli occhi dei grandi sono i normali passaggi di crescita, ma per i più piccoli sono situazioni che spaventano. Un libro può aiutare a ridimensionare i problemi. Le illustrazioni, quando sono originali ed espressive, coinvolgono profondamente il giovane lettore, catturandolo in una sorta di legame empatico. Riconoscendo le emozioni raffigurate il bambino ne acquisisce maggiore consapevolezza e arriva a dare un nome ai propri stati d’animo, superando le sue insicurezze. Iperproduzione Scegliere i migliori libri per bambini è veramente difficile: l’offerta editoriale è ricchissima. Se negli anni Ottanta si PER CHI HA FIGLI pubblicavano in media 250 titoli l’anno per ragazzi, oggi siamo passati a più di 3.000. L’iperproduzione crea disorientamento e fa sì che spesso si cada nelle tematiche e nelle scritture “di moda”, perdendo di vista, in questo panorama affollato, le opere più meritevoli e originali. I grandi nomi non tradiscono mai: Leo Lionni, Bruno Munari, Iela Mari, Eric Carle, solo per citare i più noti. E lo stesso vale per le case editrici, da quelle pioniere dell’album illustrato negli anni Settanta, come Emme edizioni e La Coccinella - che ancora oggi sfornano collane e titoli validissimi - a quelle che propongono testi di grande qualità come Salani, Lapis, Orecchio Acerbo, Babalibri e Topipittori. futuro interattivo Leggere per ora resta l’unico modo di far crescere il pensiero, di imparare la diversità dei vocaboli e di affinare l’uso della parola: che questo avvenga su pagine da sfogliare o su uno schermo da toccare poco importa. Fluidità è la parola d’ordine al momento. I libri per bambini, più di altri, vedono sempre di più sfumare i propri confini tra gioco, software e animazione. Se per gli e-book dedicati agli adulti si è trattato solo di una conversione di formato - da carta a schermo - per i libri destinati ai più piccoli l’impatto è stato più rivoluzionario, sia nei contenuti che nel design; basti pensare all’aggiunta di animazioni, suoni, musica e attività che il supporto tecnologico ha offerto. E siamo solo all’inizio. Quello verso cui si andrà in futuro è, probabilmente, l’interattività nella narrazione: il lettore, con le sue decisioni, potrà intervenire sul racconto in un modo che oggi non siamo ancora in grado di immaginarci. ZOOM PESCI PARLANTI E ULLALLà Da seguire, per meriti riconosciuti o semplicemente perché bellissime, sono: la collana Pesci parlanti (Uovonero), pensata per bambini affetti da autismo, ma adatta anche a bambini in età prescolare con difficoltà di lettura; la serie Zerotre (Panini), l’unica destinata ai piccolissimi 0-3 anni appunto - e pensata per le loro reali capacità. E ancora, gli albi illustrati di Editoriale Scienza, con storie che avvicinano alle prime nozioni di logica e prematematica, la collana Ullallà (Emme edizioni), gli eredi dei famosi “libri coi buchi” con cui sono cresciuti molti genitori. 41 FLOATING THERAPY di Enrico Maria Corno P rovate a immaginare la scena: all'interno di un centro specializzato, una terapista vi accompagna in una camera, come fosse la semplice saletta per i trattamenti di una spa. Vi fa spogliare e vi chiede di immergervi in una speciale vasca in vetroresina. Anche avendovi debitamente avvisato, la prima sensazione non potrà che lasciarvi sorpresi: riuscirete infatti a galleggiare senza fatica in pochi centimetri d'acqua, grazie ad un sale disciolto - il solfato di magnesio - che ne aumenta la densità. Non sentirete né freddo né caldo: questa soluzione ha la vostra temperatura 42 corporea, intorno ai 35 gradi. La terapista quindi esce dalla stanza e abbassa le luci che progressivamente arrivano a spegnersi. Da quel momento rimarrete fino a 60 minuti totalmente al buio (gli estremisti non vogliono nemmeno le luci d'emergenza), nell'assoluto silenzio (la stanza è insonorizzata), come sospesi nel vuoto in assenza di gravità, senza toccare i bordi né il fondo della vasca. Il respiro rallenta, ogni pensiero e preoccupazione vi abbandonano, il corpo perde ogni percezione e non si può far altro che rilassarsi profondamente. Una sensazione incredibile e mai provata prima. In realtà, una "non-sensazione". «In questo modo, all'interno della vasca si annullano tutti gli stimoli esterni», ci dice Giancarlo Balzano, ginecologo, omeopata e socio di Hydro Care di Roma, uno dei centri specializzati attivi in Italia. «La maggior parte delle nostre risorse è destinata a gestire la temperatura corporea e la forza di gravità che in questa vasca scompaiono». Le sensazioni tattili sulla pelle ci fanno capire come e dove siamo nel mondo esterno e il corpo si regola di conseguenza. Anche a letto mentre dormiamo. «Nella vasca, in sospensione e in un'atmosfera che si adatta ai MUOVERSI ta, luci soffuse, una doccia e una tisana vi aiuteranno a metabolizzare questo viaggio e a riprendere la vita quotidiana con rinnovato entusiasmo. PERCHé FA BENE nostri estremi biologici, ogni sensazione viene meno, non senti più di avere un corpo e, circa mezz'ora dopo aver preso confidenza con l'ambiente, l'organismo si rilassa e, “non avendo altre preoccupazioni”, comincia a produrre endorfine, le sostanze chimiche che definiscono il benessere». In acqua, al caldo, al buio e in silenzio: va da sé che tutto questo ci faccia tornare nel grembo materno a emozioni ancestrali pre-parto. «Si è scoperto che la deprivazione sensoriale, cioè l'assenza di stimolazioni esterne, non "addormenta" il cervello ma paradossalmente lo stimola: dopo un'ora di permanenza in questo stato, tutte le tensioni fisiche sono eliminate e anche lo stress mentale scompare». Il ritorno alla normalità sarà graduale: una musica delica- «La Floating Therapy cancella lo stress fisico e mentale determinando anche una misurabile riduzione della pressione sanguinosa e della frequenza cardiaca, elimina i dolori articolari e muscolari e perfino nutre il corpo: i 400 kg di sale disciolto apporta minerali molto utili a gestanti e donne in menopausa e ha anche un'azione rilassante per i muscoli. Secondo recenti studi scientifici, un’ora di galleggiamento equivale a 4-6 ore di sonno profondo». In un attimo si ottiene il medesimo beneficio che si ha dopo anni e anni di pratica della meditazione. I benefici della terapia sono evidenti per chi fa uso del proprio corpo (gli sportivi per primi) accelerando anche la guarigione da ferite e infortuni. A chi lavora e studia migliorando la concentrazione e la lucidità. «Il galleggiamento aiuta soprattutto le donne in gravidanza che trovano così sollievo: galleggiando prone, non sentono più il peso liberando la schiena dalla tensione». Sono state registrate alte percentuali di successo nella cura della depressione, miglioramenti nella qualità del sonno, nelle relazioni interpersonali e ovviamente nella gestione dello stress e nello stato di benessere generale, nonché un ampliamento dei movimen- ti articolari e una diminuzione dei dolori cronici. A CHI si sconsiglia Una sensazione di claustrofobia? Capita solo in rarissimi casi a persone ipersensibili e, ad ogni modo, è facilmente evitabile. «Devono fare attenzione gli ipotesi che possono avere un ulteriore calo della pressione, i soggetti con ferite aperte perché il sale così concentrato brucia parecchio e coloro che sono affetti da casi di incontinenza», conclude Balzano. DOVE E QUANTO «La Floating Therapy non è ancora stata riconosciuta dalla comunità medica internazionale e probabilmente, nonostante i riscontri medici che abbiamo tutti i giorni in tutto il mondo, sarà sempre confinata nell'ambito delle discipline del benessere e quindi non rimborsata dal Servizio sanitario nazionale. Oggi ci sono 15 centri specializzati solo a Londra e sono centinaia in tutto il Nord Europa, soprattutto in Svezia. In Italia ci stiamo arrivando ora: oltre a Hydro Care Floating a Roma (www. hydrocareitalia.com), l'unico altro centro attivo in Italia è a Treviso ma molti sono prossimi all'apertura nel resto del paese (www.floatingnetwork. com). I prezzi? Adeguati alle tariffe europee: 50 euro una seduta di un'ora che si riducono in caso di abbonamenti. 43 ricette tempo di zucchine! di Laura Camanzi in collaborazione con Giovanni Seveso, Specialista in alimentazione C ilindriche o tondeggianti, verdi chiare o scure, striate o uniformi: comunque siano, le zucchine sono l’ingrediente jolly da avere sempre a portata di mano. Le varietà, oltre alla più comune “Striata d’Italia”, sono molte, e tutte con evidenti richiami alla zona d’origine: quella “Genovese”, detta anche a trombetta, dalla polpa giallo pallido e dal sapore delicato e distintivo; la “Striata di Napoli”, di colore chiaro, con buccia striata e scanalature profonde; la “Verde Milano”, molto scura, dalla polpa soda e destinata soprattutto all’esportazione; ma anche la “Tonda di Piacenza” o la “tonda di Nizza”. E ancora, la “Veneziana”, la “Bianca di Trieste” la “Bianca sarda”, la “Rigata pugliese”…. Presenti sul mercato tutto l’anno, grazie alla coltivazione in serra, vedono però la loro stagione tra la tarda primavera e la fine dell’estate, quando sono più buone e dolci. «Gustose e croccanti, le zucchine estive sono anche le più ricche di proprietà nutritive» sottolinea Giovanni Seveso, specialista in Scienze dell'alimentazione e dietetica. «La zucchina è una tra le verdure più light che esistano: contiene, infatti, oltre il 90% di acqua e ha una bassissima 44 percentuale di lipidi e proteine. Perfetta dunque per chi segue un regime dietetico ipocalorico, ma non solo. È ricca di sostanze organiche preziose, dalla vitamine A, importante antiossidante che aiuta a tenere in buona salute la vista e la pelle, a quelle del gruppo B (soprattutto B1, B2, B9), indispensabili per l’efficienza del sistema nervoso e per conservare l’efficienza dei tessuti, sia esterni che interni. Notevole anche la presenza di vitamina C, basti pensare che 100 g di zucchine forniscono il 30% della dose giornaliera consigliata. Moltissimi i minerali, a partire dal potassio (459 mg), fino al fosforo (93 mg), magnesio (33 mg), calcio (21 mg) e sodio (3 mg). Le zucchine sono inoltre fonte di luteina, un carotenoide dai comprovati effetti benefici sugli occhi e sulla vista: recenti ricerche ne hanno dimostrato l’azione antinfiammatoria e antidegenerativa sulla retina. Grazie alla loro elevata digeribilità, le zucchine sono un alimento adatto per chi soffre di disturbi digestivi e in caso di organismi debilitati. Ottime per gli anziani, lo sono anche per i più piccini: non a caso sono uno dei primi alimenti che viene somministrato in fase di di svezzamento». Buccia preziosa Leggere, gustose e a basso contenuto calorico, le zucchine sono un alimento che non dovrebbe mai mancare sulle nostre tavole. «Hanno proprietà diuretiche, antinfiammatorie e disintossicanti e, grazie a un blando potere lassativo, stimolano le funzioni intestinali». Sono utili quindi nelle diete, per chi soffre di stipsi, infiammazioni urinarie, calcoli renali e per chi cerca di combattere la ritenzione idrica. Essendo ricche d’acqua e di minerali sono validi alleati per reintegrare le perdite legate all’eccessiva sudorazione con l’arrivo del caldo. «Il miglior modo per consumarle» precisa Seveso, «sarebbe crude, per non perdere elementi preziosi, come la Valori nutrizionali per 100 gr: kcal 21 carboidrati 3,11 g grassi 0,4 g acqua 92 g proteine 0,36% fibre 1,1 g la ricetta Torta dolce Ingredienti 300 g zucchine novelle 200 g farina 00 100 g mandorle tritate 2 uova 250 g zucchero 180 ml di olio di semi 1 bustina di vanillina 1 bustina di lievito vitamina C, termolabile e idrosolubile». E questo è il periodo migliore per gustarle così. «La buccia, che molto spesso viene scartata, è invece la parte più preziosa: ottima fonte di acido folico e carotenoidi, tra cui la già citata luteina, aiuta a migliorare l’elasticità cutanea, la funzione visiva e aiuta una buona digestione. Le zucchine giallo oro - purtroppo sempre più difficili da trovare - sono ancora più ricche di flavonoidi polifenolici antiossidanti, che contribuiscono a proteggere l’organismo dai radicali liberi». Versatilità Sode, di piccole dimensioni (per contenere meno semi) con la buccia lucida, brillante e priva di ammacca- ture: così devono essere le zucchine per dare il meglio di sé. Si possono mangiare crude - quando giovani e freschissime -, alla griglia, al forno, trifolate; possono diventare ingrediente base di ottimi piatti, dalle minestre, alle zuppe, fino a paste, risotti e torte salate. A cubetti nell’insalata, al forno con un po’ di pane grattugiato e un filo d’olio, lessate, fritte, stufate o cotte al vapore, si prestano a svariate ricette in cucina, adattandosi dall’antipasto fino al dolce. La presenza di molta acqua fa sì che non abbiano un sapore molto intenso, e questo loro gusto dolce e neutro le rende perfette per arricchire molte ricette. Le zucchine, comunemente utilizzate per le preparazioni salate, con il loro sapore dolce e poco marcato si adattano bene anche alle ricette dolci. Come le carote, se abbinate agli ingredienti giusti, sono in grado di regalare alle torte un sapore insolito ma molto gradevole. Con il loro alto contenuto di acqua, le zucchine rendono questo dolce morbido, delicato e non troppo calorico. Si comincia grattugiandole con una grattugia a fori larghi; nel frattempo si prepara l’impasto montando le uova con lo zucchero e unendo un po’ alla volta la farina, le mandorle tritate, il lievito, la vanillina e l’olio di semi. Alla fine, quando il composto è ben amalgamato, si aggiungono le zucchine grattugiate. Si versa il tutto in una teglia imburrata e infarinata e si cuoce in forno a 160° per circa 40 minuti. Le mandorle tritate possono essere sostituite a piacere da nocciole o noci. 45 Letture salutari di Francesco Rizzo Come ho vinto l'ansia da prestazione sessuale di Emiliano Toso Edizioni L'Età dell'Acquario Pagine 136 Euro 12,50 Qualcosa di diverso da un manuale sui problemi che si possono avere a letto. Qualcosa di più “intimo” di un elenco di disfunzioni e di possibili rimedi. Questo libro parte infatti da dieci storie personali, protagonisti sei uomini e quattro donne, che raccontano le difficoltà della loro vita sessuale e il modo in cui sono guariti. Dalla fatica nel raggiungere l'erezione e mantenerla, all'eccessiva tensione dei muscoli vaginali, dall'eiaculazione precoce (un problema che, secondo stime del 2012, riguarda il 30% degli italiani), alla difficoltà di avere un'adeguata lubrificazione vaginale, fino all'impossibilità di raggiungere l'orgasmo. Il filo conduttore del volume, scritto dallo psicoterapeuta Emiliano Toso, è l'ansia da prestazione sessuale, ovvero una forma di “fobia” caratterizzata da un 46 esagerato timore nei confronti di ciò che si fa per paura di essere derisi. Alla quale si aggiungono spesso complicazioni nel rapporto di coppia che nascono in camera da letto ma inquinano altri ambiti o paura di non poter trovare il partner giusto. L'ansia da prestazione sessuale porta l'individuo a pensare in anticipo che non riuscirà ad avere un rapporto sereno, con una previsione che, puntualmente, si verifica. La risposta di Toso è semplice: un libro che “parli” al lettore, riferendogli testimonianze autentiche, dando quindi l'impressione di avere qualcuno con cui dialogare su temi che, lo confermano le statistiche, gli italiani affrontano ancora poco con i medici. Come fossero un tabù difficile da violare. «Ho scelto alcune delle storie più significative di miei pazienti, rielaborate insieme a loro e tutte concluse felicemente spiega Toso - Leggendole, il lettore potrà identificarsi con le loro disavventure, rivivere il loro percorso terapeutico e provare una sensazione che spesso, purtroppo, considera irraggiungibile, ossia quella di farcela. Credo, infatti, che approfondire le esperienze di chi ce l’ha fatta, oltre a stimolare meccanismi di emulazione, riaccenda anche la luce della speranza». Il manuale si apre con una descrizione dell'ansia da prestazione, una spiegazione del perché possiamo soffrirne e un capitolo dedicato alle cure. Il volume è disponibile anche in eBook. tempo di lettura: 5 ore Il linguaggio della menzogna di Marco Pacori Edizioni Sperling&Kupfer Pagine 270 Euro 17 Il 2013 ci ha già regalato un'estenuante campagna elettorale, densa di buoni propositi. Forse è arrivato il tempo di scoprire chi ha mentito e chi continua a farlo. E se con i politici è impresa disperata, nella vita di tutti i giorni - fra relazioni, professione, vita pubblica - riconoscere i bugiardi e smascherarli può essere un buon modo per difendersi. Ci aiuta Marco Pacor, psicologo e guru della comunicazione non verbale, tema sul quale ha già scritto due volumi e cura spazi di approfondimento su Internet (w w w.linguag giodelcorpo. it). Come insegna la serie tv americana Lie to me, esistono numerosi segnali, verbali e fisici, che possono rivelare mancanza di sincerità o intenzioni subdole: scelta delle parole e postura del corpo, tono di voce e mimica facciale, pause nell'esposizione videoteca e movimenti degli occhi e Frankenweenie del volto. Costruito come un manuale con capitoli brevi e schede di approfondimento, il libro utilizza casi di cronaca nera e vicende di notevole popolarità (come lo scandalo di Bill Clinton e della stagista Monica Lewinsky), verbali di intercettazioni telefoniche e di interrogatori, per spiegare come leggere i segni che tradiscono le menzogne. E offre al lettore esempi visivi, mostrando i disegni di volti noti e anonimi, per sottolineare le diverse espressione e i loro significati. Cominciando ad analizzare perché e come mentiamo, Pacor insegna a lavorare sul nostro intuito davanti a possibili bugie, a coglierne i segnali, anche psicologici e ad affrontare il problema, in particolare nella vita di coppia. Inoltre dedica un intero capitolo alle tecniche per scoprire la verità, smascherando, in vari modi, chi “trucca le carte”. E pure chi ha avuto il tempo di prepararsi le risposte “giuste” per le nostre domande. Tutto semplice? Non proprio. Basti dire che il volto umano ha una muscolatura così ricca da poter assumere 11.000 atteggiamenti diversi. Occorre un atlante, per non lasciarsi confondere. Oppure, il vecchio metodo indiano: mettere in bocca al sospettato un chicco di riso. Se lo inghiotte, è colpevole, perchè la paura di venir scoperto gli ha asciugato la bocca. Forse è più semplice leggere questo libro... (Usa, 2012) tempo di lettura: 6 ore di: Tim Burton durata: 87' Valore terapeutico: per riflettere sulla solitudine di chi cresce (e sul valore della scienza) Victor è un bambino creativo e introverso, che ai divertimenti all'aria aperta preferisce un laboratorio in solaio e la compagnia del cane Sparky. Ma un giorno, proprio quando il padre lo spinge a giocare a baseball, un'auto investe il cagnolino e lo uccide. I genitori di Victor credono possa essere un doloroso momento di crescita, il ragazzino la pensa diversamente. Chissà che la scienza non metta a disposizione un modo per far tornare Sparky in vita... Attraverso titoli di successo come Edward mani di forbice e gioielli meno noti come Ed Wood, Tim Burton è da sempre un geniale narratore dei “diversi”, dei “non integrati”, dei (presunti) “mostri”: cioè, in definitiva, di tutti noi, se è vero che “da vicino nessuno è normale”. E con questo mirabile film di animazione torna alle origini, trasformando un cortometraggio girato quando era ragazzo in un film per spettatori di ogni età. Età emotiva, cioè capacità di emozionarsi, che nulla ha a che vedere con la cifra riportata sulla vostra carta di identità. Frankenweenie, titolo che unisce “Frankenstein” e “weenie” (sfigato), è un film con almeno due motivi di riflessione per i genitori. Il primo è la necessità e la difficoltà di ascoltare i nostri figli: papà e mamma di Victor sembrano in realtà gli unici disposti a farlo, ma il film sottolinea bene come il ragazzino venga considerato “preoccupante” perché non risponde al modello tradizionale di preadolescente. Del resto, tra gusti bizzarri, problemi di peso e appartenenza a culture diverse, tutti i suoi compagni di classe sembrano non integrati, evidente metafora di quale cammino solitario e in salita possa essere diventare adulti. Ma il film propone anche una riflessione sul valore della scienza: la figura del professore cacciato a furor di popolo, perché spinge gli studenti a sperimentare, riflette il tema dell'uso della ricerca. Che assume un valore positivo o negativo a seconda dello scopo e delle intenzioni di chi la conduce. Nella logica del film, non è "mostruoso" riportare in vita un cane: diventa invece pericoloso creare mostri per invidia o rivalsa. Anche se poi, ironicamente, saranno quei mostri a distruggere la festa cittadina organizzata dal sindaco, il vero "uomo nero" del film. Esempio della ferocia che può nascondersi dietro la presunta “normalità”. 47 OROSCOPO di Nota Zarkada illustrazioni di Matteo Pagni / www.stablab.it [email protected] 48 ARIETE Maggio vi metterà alla prova con l’eclissi nel segno del Toro; attenzione, il campo finanziario provocherà forti mal di testa. Superata questa fase, potrete dare una nuova svolta ai vostri piani e arricchire il vostro conto bancario! Giugno sarà pieno di nuove idee e iniziative e qualche viaggio inaspettato rinforzerà la vostra psicologia. Particolare attenzione nei giorni 11 e 12 del mese in cui Venere chiederà di voltare le spalle agli amici con cui non avete più niente in comune. BILANCIA Maggio riscalderà l’atmosfera famigliare ponendovi difficili quesiti da risolvere e non vi permetterà di godere del relax a lungo sognato; passeggiate e serate con gli amici potranno essere d’aiuto. L’eclissi nel Toro a metà del mese comporterà spese inaspettate, da quando non rompevate il salvadanaio? Lo spostamento di Giove nel Cancro favorirà il campo del lavoro e la vostra carriera sarà la protagonista per tutto l’anno. La prima metà del mese vi troverà particolarmente nervosi e lo yoga sarà l’antidoto giusto; prendetene una dose generosa. ACQUARIO L’eclissi del mese nuocerà all’atmosfera famigliare, e vi metterà alla prova con importanti decisioni in ambito immobiliare; sarà l’ora di una vendita o di un acquisto? A parte questo inconveniente lo spirito del mese sarà divertente, spazio a hobby e finalmente tempo libero per voi! Giugno vi accoglie con buone notizie, promettendo momenti esaltanti per la vostra fantasia; lo spostamento di Giove nel segno di Cancro favorirà sia la salute che il lavoro per tutto l’anno. CANCRO Maggio mostrerà il suo volto più spigoloso a causa dell’eclissi che metterà alla prova carriera e amicizie. Particolare attenzione allo stomaco, il punto debole che assorbe il vostro nervosismo. La meditazione sarà l’arma di difesa; usatela il più possibile e non ve ne pentirete! Giugno porterà Giove nel vostro segno come alleato, promettendo un anno fortunato e pieno di successi! Nel contempo anche Venere vi aiuterà portando il vostro fascino alle stelle: finalmente tornerà il sorriso e l’ottimismo che mancava da molto tempo. SCORPIONE Con la presenza di molti pianeti nel segno opposto, maggio non sarà tenero nei rapporti con le persone più care; momenti di tensione in agguato ma anche grandi prospettive per un nuovo amore, aspetti contrastanti che dovrai gestire con capacità. Raffreddore e mal di testa, complice Marte nel Toro, non saranno così forti da interferire nel vostro corso. Giugno invece sarà molto positivo permettendovi di realizzare i vostri desideri e, insieme a Giove nel Cancro, darà inizio a un anno fortunato con molteplici prospettive. PESCI Maggio vivrà un po’ di confusione accompagnata da molte incertezze; nel lavoro un buon alleato per affrontare questa difficile situazione sarà il vostro istinto: fidatevi e non ve ne pentirete. Giugno apparirà finalmente come buon amico: sarà di sostegno per realizzare quei sogni chiusi nel cassetto da tempo, li avete già dimenticati? Giove si sposterà nel segno del Cancro e partendo da fine mese vi regalerà fortuna e ottimismo per un anno intero. LEONE Mese significativo per la vostra carriera: a maggio l’eclissi vi spingerà a prendere delle iniziative nel campo lavorativo ma le risposte saranno ottime se tutta la vostra creatività verrà messa in campo! Marte nel Toro vi chiederà maggior attenzione alla guida e negli spostamenti: siate concentrati e niente di grave potrà accadere. Nel mese di giugno, quando Marte si sposta nei gemelli e rinforza Giove, sarà il periodo favorevole per i vostri progetti; realizzateli però prima del 26 del mese, giorno in cui Mercurio tornerà retrogrado. SAGITTARIO Un bimestre molto romantico, ricco di momenti intensi e folli battiti del cuore; attenzione alle persone che idealizzate, non tutte meriteranno l’amore. L’eclissi vi sosterrà e aiuterà a distinguere quelle giuste per voi. Giugno porterà in primo piano la salute, scegliete i piatti con cura e non trascurate l’apporto di vitamine! Giove, prima di cambiare posizione, vi regalerà interessanti sviluppi nei rapporti con l’estero: dite sì a tutte le proposte di viaggio. VERGINE Un maggio fruttuoso e promettente sia per la salute che per la carriera. La creatività sarà la protagonista assoluta e regalerà opportunità inaspettate: curatele, saranno buone radici per il resto dell’anno! L’eclissi nel Toro favorirà viaggi e traslochi, ma richiederà premura verso le persone più care. Giugno porterà intraprendenza nel campo lavorativo ma state attenti a non esaurire tutte le vostre energie; ascoltate i campanelli d’allarme del vostro organismo! CAPRICORNO Creatività e romanticismo caratterizzeranno il mese di maggio. Venti di passione vi rincorreranno dal passato, avrete un’occasione per rivalutare decisioni forse un po’ affrettate. Potrebbe far capolino un trasloco non pianificato, non preoccupatevi: avrete le energie per affrontarlo. Giugno, portando Marte nei Gemelli, favorirà le iniziative nel lavoro: pazientate e aspettate gli ultimi giorni del mese per realizzarle. Attenzione in cucina, usate i coltelli con cautela. ARIA ACQUA TERRA FUOCO TORO Maggio, come regalo di compleanno, arriverà portando con sé l’eclissi nel vostro segno. Preparatevi ad affrontare piccoli problemi di salute; controllate i peccati di gola e state lontano dai dolci che vi tentano! Marte nel vostro segno vi renderà nervosi e sarà il momento giusto per frequentare la palestra della vostra zona e scaricare l’energia accumulata. Giugno vi troverà in forma e porterà notizie positive per il vostro portafogli; siate aperti alle proposte che appariranno, ma fatelo prima del 26 del mese. Finalmente i vostri progetti prendono vita e nuovi amici entreranno in scena. GEMELLI Lo spostamento dei pianeti nel vostro segno per entrambi i mesi vi renderà il protagonista del terzo bimestre dell’anno; approfittatene e salite sul palcoscenico! Giove da buon amico favorisce le vostre decisioni ma non abbassate la guardia: non è tutto oro quello che brilla! L’eclissi nel Toro mette a rischio i rapporti con i soci e/o gli amici più stretti; mantenete la calma e il momento brutto passerà senza perdite significative. Venere, invece, arriva come regalo di compleanno e vi renderà irresistibili; di chi vi innamorerete? Preparati alle vacanze estive saranno sicuramente diverse di quelle precedenti.