Notizie dall`ASL 4 del Tigullio Evoluzioni… del
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Notizie dall`ASL 4 del Tigullio Evoluzioni… del
ASL informa Pubblicazione trimestrale - Anno I, numero 2 (1° trimestre 2007) Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05 Notizie dall’ASL 4 del Tigullio Evoluzioni… del Dipartimento delle Dipendenze Lavagna: centro per lo screening in gravidanza “Nessuno escluso”: ascolto e cura del cittadino extracomunitario 1 Sommario Pubblicazione di informazione socio - sanitaria dell’Azienda Sanitaria Locale n° 4 “Chiavarese”. Sede legale: Via G.B. Ghio 9, 16043 Chiavari (Genova) www.asl4.liguria.it - [email protected] Direzione Aziendale: Direttore Generale - Paolo Cavagnaro Direttore Sanitario - Giuseppe Caristo Direttore Amministrativo - Roberto Viale Direttore Responsabile: Marina Ballotta Progetto grafico e impaginazione: Annalisa Raggio Segreteria di Redazione: Cristina Gardella Foto: Archivio Ufficio Stampa Stampa: Grafiche Fassicomo Cooperativa a r. l. Via Imperiale 41, Genova ASL 4 informa: Notizie dall’ASL 4 del Tigullio Anno I - numero 2 (1°trimestre 2007) Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05 Chiuso in tipografia: maggio 2007 N°15.000 copie Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Pia Allegri Monica Arcellaschi Marina Ballotta Michele Brignole Rosanna Carniglia De Carli Sara Fazzeri Maura Grimaldi Enrico Haupt Federico Lorenzotti Laura Morbelli Marina Parodi Giorgio Rebolini Il giornalino è scaricabile, in formato pdf, dalla home page del sito internet aziendale www.asl4.liguria.it. 2 Pag. 3: EDITORIALE a cura del Direttore Generale La salute nel terzo millennio Pag. 4: Il Ticket specialistico: casi di esenzione Pag. 5: Lavagna: centro per lo screening in gravidanza Pag. 7: Ad un anno dell’inizio della campagna “Io e il mio cuore”: i primi risultati Pag. 8: Evoluzioni … del Dipartimento per le Dipendenze Pag. 10: “Nessuno escluso”: ascolto e cura del cittadino extracomunitario Pag 11: Uveiti 2007 Pag. 12: benAttivi: promozione dell’attività fisica nella Terza Età Pag. 13: Ospedale di Lavagna: inaugurato il nuovo Dipartimento delle Emergenze Pag. 14: Medicinali equivalenti: la situazione attuale Pag. 15: Il CRAL dell’Asl 4 Chiavarese Editoriale: La salute nel terzo millennio Parlare di Salute nel terzo millennio non è impresa da poco. Solo negli anni '80 si parlava di Sanità, e probabilmente il termine muterà ancora, anche perché nella società post-moderna la salute della popolazione si misura attraverso una serie di variabili che non passano solo attraverso il binomio “medicina+tecnologia”. Nello scenario post-moderno si può affermare che molte malattie fisiche sono state debellate, o almeno in parte limitate, ma altre sono sorte e si stanno rapidamente diffondendo. L’allungamento delle aspettative medie di vita deve essere ricondotto alle nuove tecnologie, inclusi i farmaci di più recente generazione, ma è ormai dimostrato che tale progresso è dovuto anche a fattori non-medici, come la migliore alimentazione e igiene, nonché ad altre opportunità e risorse. Un numero sempre maggiore di persone vive più a lungo, ma è anche vero che un numero crescente di individui sopravvive in condizioni fisiche menomate, o comunque problematiche, mentre un tempo non avrebbe potuto sopravvivere. E’ il tema dell’aumento degli handicap (fisici, sensoriali e psichici di varia natura) la cui trattazione richiede una nuova concezione ed un diverso approccio alla “malattia”, con modalità più flessibili, di integrazione sociosanitaria e spesso mediazioni sociali. Si evidenziano sempre di più le cosiddette nuove patologie della modernità: per esempio le tossicodipendenze, che stanno mutando e attraversando tutti gli strati sociali della nostra società, dal minore all’adulto, inseriti ed integrati apparentemente nel tessuto sociale; le patologie da isolamento e solitudine o da carenze o distorsioni comunicative, da uso non appropriato delle varie tecnologie (computer, cellulari ecc.) nonché le patologie da forme tradizionali di devianza (come l’alcolismo) che non tendono a diminuire, ma incontrano invece processi morfogenetici di adattamento e di espansione verso gli strati sociali che prioritariamente dovrebbero essere salvaguardati. Basta esaminare le statistiche dei giovani ricoverati ai vari “Pronto Soccorso” in coma etilico per capire la portata del problema. Ancora: il determinismo scientifico-tecnologico non coglie le nuove malattie relazionali, che sono destinate a caratterizzare le maggiori patologie dei prossimi anni, denominate genericamente “terza ondata”. Non dimentichiamo che il nostro modello di salute viene oggi proposto alla vasta parte di società formata da diverse etnie, con la loro cultura, alimentazione (spesso connessa alla pratica religiosa) e concezione di salute. Tra i vari cambiamenti epocali, un cenno merita la “rivoluzione socio-demografica”, che comporta - ben oltre il noto fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione - radicali sconvolgimenti nei rapporti intergenerazionali nella definizione sociale delle età della vita e problemi nella sfera della fertilità e della fisiopatologia della riproduzione umana (pensiamo alle patologie legate ai crescenti tassi di sterilità individuale e di coppia, delle conseguenze della manipolazione genetica, dell’inseminazione artificiale, ecc). L’artificiale vuole qui dominare anche sulla configurazione della biologia delle popolazioni umane. Altro aspetto nel cambiamento del panorama delle malattie sta nella crescente incidenza delle malattie cronico-degenerative e di disabilità, accompagnato al fenomeno delle aspettative alimentate dalle tecnologie sanitarie. Gli individui sono ormai abituati ad attendersi sempre di più dai mezzi tecnici (farmaci, apparecchiature ecc.) sgravando i comportamenti nella vita quotidiana dalla responsabilità di una scelta di salute, intesa come valore culturale e come stile di vita. Quindi oggi diventa fondamentale, accanto alla cura ed alla tecnologia, potenziare l’educazione agli stili di vita ed ogni forma di prevenzione. Il problema “salute” non coinvolge più solo le strutture sanitarie, che tradizionalmente danno risposta immediata all’emergenza-urgenza e alle varie patologie in fase acuta come l’ospedale e alle cure primarie come il distretto, bensì tutto il sistema sanitario deve trasformarsi in una “scuola di educazione alla salute”. E’ indispensabile ed essenziale creare una “rete” di contatti che dai distretti e dall’ospedale si proponga alla comunità locale in tutte le sue espressioni, istituzionali e non, presenti sul territorio, Comuni, Istituzioni Scolastiche, Forze dell’Ordine, terzo settore, volontariato ecc., per collaborare dove necessario con la massima attenzione per le fasce più deboli, per creare solidarietà e coordinamento al fine di individuare le principali criticità e programmare gli interventi adeguati e necessari. La battaglia per la salute si gioca, in questa epoca, su diversi piani, ma al centro di questo cambiamento epocale appare chiaro il ruolo dell’informazione, della comunicazione e della partecipazione dei vari attori istituzionali. Nell’epoca dei cellulari, di internet o più semplicemente della “globalizzazione”, alle istituzioni pubbliche è sempre più richiesta la flessibilità e la capacità di aprire nuovi canali comunicativi con l’esterno, con il fine ultimo di assicurare la salute a tutti i nostri cittadini. 3 Esenzioni per INVALIDITA’ ed altre esenzioni indipendenti dal reddito. Le esenzioni per invalidità si distinguono per la percentuale riconosciuta e per le cause (per servizio, per lavoro, di guerra, civili). Il Ticket specialistico: casi di esenzione Il ticket sanitario è la somma che i cittadini sono chiamati, per legge, a versare quale contributo alle spese sostenute dal sistema sanitario nazionale per l’erogazione di prestazioni specialistiche e di farmaci. Si individuano pertanto due tipi di ticket: - il ticket farmaceutico, pari al contributo che si paga per la ricetta o confezione farmaceutica prescritta dal medico, la cui entità è stabilita dalla Regione; - il ticket relativo alle prestazioni medico - specialistiche, diagnostiche e terapeutiche (analisi di laboratorio, interventi ambulatoriali, esami strumentali, radiografie, ecc). In questo secondo caso ogni prestazione ha un costo preciso stabilito a livello nazionale, ed il cittadino di regola contribuisce versando sino ad un massimo di € 36,15 per prescrizione, tetto che non è stato aumentato dopo l’entrata in vigore della legge finanziaria 2007. Non tutti gli assistiti sono tenuti al pagamento del ticket: le esenzioni sono stabilite dalla normativa nazionale e regionale e si basano principalmente sulle condizioni di salute, sull’età e sulla situazione economica. Si distinguono: Esenzioni per REDDITO • sono esenti i bambini sotto 6 anni e gli adulti sopra i 65 anni, se il reddito del nucleo familiare non supera i 36.151,98 € lordi all’anno; • titolari di pensione “al minimo” e loro familiari a carico di età superiore ai 60 anni e con reddito inferiore a 8.263,31 € lordi incrementato a 11.362,05 € o con coniuge a carico, e di ulteriori 516,46 € per ogni figlio a carico; • titolari di Pensione Sociale e loro familiari a carico; • disoccupati e loro familiari a carico, se iscritti al collocamento (classificazione 1A e 1D) e con reddito inferiore a 8.263,31 € lordi incrementato a 11.362,05 € con coniuge a carico, e di ulteriori 516,46 € per ogni figlio a carico (secondo la vigente normativa “disoccupato” è colui che ha perso un’occupazione precedente come lavoratore dipendente. Chi non ha mai lavorato viene considerato “inoccupato” e non ha diritto all’esenzione). Le esenzioni da reddito devono essere autocertificate dall’interessato (o da un suo familiare se l’esenzione si estende ai familiari) sottoscrivendo sul retro di ogni ricetta medica apposita attestazione al momento della prenotazione o successivamente. Ufficio Relazioni con il Pubblico Responsabile: Dott.ssa Marina Parodi 4 Chiavari, Via G. B. Ghio 9 Tel. 0185 329316 - 329266 fax 0185 329353 E-mail: [email protected] info Esenzione totale: invalidi di guerra e per servizio (da I a V categoria), invalidi civili e di lavoro con riduzione della capacità lavorativa superiore ai 2/3, invalidi civili con indennità di accompagnamento, ciechi e sordomuti, ex deportati da campi di sterminio, vittime del terrorismo e loro familiari. Esenzione parziale per le prestazioni correlate alla patologia invalidante: invalidi di guerra e per servizio (dalla VI alla VIII categoria), invalidi per lavoro con riduzione della capacità lavorativa inferiore ai 2/3, invalidi per infortunio sul lavoro o malattia professionale. Altre esenzioni sono previste per le donne in gravidanza, tossicodipendenti per terapia metadonica, danneggiati da vaccinazione obbligatoria, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati; pazienti in trattamento con i farmaci analgesici oppiacei nella terapia del dolore per le prestazioni disciplinate dalla Legge 2001 n. 12. Per informazioni più dettagliate è possibile rivolgersi all’ufficio esenzioni ticket (tel. 0185 - 329423); l’elenco delle categorie esenti è rintracciabile anche sul sito internet www.asl4.liguria.it (territorio – assistenza di base - esenzioni). Esenzioni per PATOLOGIA Alcune patologie, certificate come tali dallo specialista danno diritto all’esenzione del ticket parziale per le prestazioni correlate alla patologia stessa, a prescindere dall’età o dal reddito dell’assistito. N.B. Per soggetti affetti da alcune malattie rare o croniche sono previste altre forme di esenzione totale o parziale e di rimborso per l’acquisto di vaccini, ma in questi casi sono previsti limiti di reddito ISEE. Per informazioni più dettagliate è possibile rivolgersi al proprio distretto sanitario. Come e dove pagare il ticket. Presso: tutti gli sportelli CUPA anche con il Bancomat o Carta di Credito; i “punti gialli” automatici a Chiavari (presso la portineria sino alle 18,00), Sestri Levante (atrio ospedale 24 ore su 24) e Rapallo (orario apertura ambulatori); gli sportelli della Banca CARIGE, sul conto corrente bancario n. 19180/90 codice ABI 06175 codice CAB 31950, specificando il tipo di prestazione ed il numero di prenotazione. Attenzione: la legge finanziaria 2007 prevede che i cittadini che non provvedano a ritirare il referto o risultato degli esami entro 30 giorni dalla data di effettuazione siano tenuti al pagamento per intero della prestazione usufruita, anche se esenti. Lavagna: centro per lo screening in gravidanza Cosa comporta la gravidanza in età avanzata? Nel 1958 l’International Federation of Obstetrics definì gravide in età avanzata tutte le donne che si presentavano alla prima gravidanza in età superiore ai 35 anni. Se in quegli anni tale tipologia di donna risultava assai rara e forse quasi un’eccezione, nella realtà attuale tale definizione rispecchia una larga percentuale della popolazione femminile. La prima gravidanza in donne di età superiore ai 35 anni e anche ai 40 è diventato infatti un fenomeno assai diffuso, come risultato di numerosi fattori di ordine sociale, culturale ed economico. L’età materna avanzata definisce un gruppo di donne a rischio di complicanze ostetriche e quindi richiede un’attenta osservazione e un adeguato management sia durante la gravidanza che in travaglio di parto e nel postpartum. Di certo però la conclusione non deve essere quella di generalizzare il discorso. L’attenta valutazione delle condizioni di salute pre-esistenti alla gravidanza, l’anamnesi personale e familiare e la valutazione dei singoli fattori di rischio devono indurre l’ostetrico a personalizzare il tipo di approccio alla donna di età avanzata riducendo quindi il rischio di assumere un atteggiamento troppo interventistico e troppo medicalizzato solo in funzione del parametro “età avanzata”. Qual è l’obiettivo dello screening che si effettua negli ambulatori per la gravidanza fisiologica e per la gravidanza a rischio? Obiettivo dello screening è determinare i fattori di rischio in gravidanza e la natura del rischio materno fetale attraverso la raccolta dell’anamnesi, con l’esame fisico e con test eseguiti prima della gravidanza, alla prima visita o alle visite successive. L’ambulatorio per la gravidanza fisiologica e per la gravidanza a rischio (Direttore: Dott.ssa Maura Grimaldi) ha come principale obiettivo quello di attribuire un rischio generico ed un rischio specifico per ogni gestante al fine di prevenire, migliorare e trattare gli esiti sfavorevoli. Per sottoporsi allo screening è necessario accedere, tramite il ginecologo o il medico curante, agli ambulatori siti al 2°piano dell’Ospedale di Lavagna, mediante prenotazione telefonica al numero 0185 329590 con richiesta medica su ricettari regionali indicante il quesito specifico (es. gravidanza a rischio per diabete o per anamnesi ostetrica o patologia fetale, ecc.). Sulla base della prima visita la futura mamma sarà sottoposta ad esami ematochimici, ecografie con color dopplerflussimetrie, esami prenatali e non, cardiotografia, consulenze multispecialistiche al fine di Cosa si intende per ecografia genetica? definire e personalizzare il trattamento maggiormente Questo tipo di ecografia si basa sulla constatazione che i feti affetti da anomalie cromosomiche anatomiche adeguato. particolari presentano delle caratteristiche anatomiche particolari, individuabili con una indagine ecografia nel Quali altri screening è possibile effettuare? E’ possibile effettuare lo screening per le anomalie corso del primo trimestre di gestazione. cromosomiche, lo screening infettivologico, lo screening Una di queste indagini è la valutazione della cosiddetta delle malattie metaboliche, lo screening dei difetti di translucenza nucale. Si è visto in effetti che molti nutrizione fetale e lo screening per mutazioni genetiche embrioni affetti da anomalie cromosomiche hanno, per ragioni ancora completamente sconosciute, un accumulo protrombotiche. transitorio di liquido negli strati sottocutanei della regine retronucale del collo nel periodo tra 10 e 14 settimane. Chi sottoporre ad amniocentesi? Per le donne a rischio, perché di età uguale o superiore a Se lo spessore di questa zona supera i 2 mm si ha una 35 anni o perché risultate positive ad un test di screening probabilità di anomalie cromosomiche pari al 75% con un o perché facenti parte di alcuni particolari gruppi 5% di falsi positivi. In questi casi è consigliabile procedere familiari, è legittimo procedere con indagini diagnostiche quindi subito ad una biopsia dei villi coriali e se questa è invasive la cui elevata accuratezza diagnostica negativa è consigliabile comunque ripetere un’accurata contribuisce a rendere il rapporto rischio/beneficio osservazione del feto mediante un’ ecografia di II livello tra la 20 esima e la 22 esima settimana, in 1 caso su 20 comunque vantaggioso. infatti possono essere presenti altre malformazioni, soprattutto cardiache. Nel novembre 2001 un gruppo di ricercatori del King’s STUTTURA SEMPLICE OSTETRICIA E PERINATOLOGIA College Hospital di Londra ha proposto un ulteriore Direttore: Dott.ssa Maura Grimaldi - Ospedale di Lavagna marker ecografico utile per l’individuazione degli embrioni affetti da Sindrome di Down, lo studio delle ossa Per appuntamento e/o informazioni tel. 0185 329658 nasali. Si è infatti scoperto che il 73% dei bambini nati con (tutti i giorni feriali dalle 12.00 alle 13.00) chiedendo della capo sala. info 5 Sindrome di Down non ha ossa nasali. Si stima che questa interni nelle fasi iniziali della gravidanza, di poter indagine, associata all’ultrascreen può portare alla studiare e monitorare il collo uterino nelle epoche predittività fino al 93% circa. successive (es. nel corso di una minaccia di parto prematuro). Qual è il ruolo dell’ecografia in gravidanza e quante Antica ma sempre attuale: che cosa è la cardiotocografia? ecografie è necessario effettuare? L’ecografia ostetrica è il più importante metodo La cardiotocografia (ctg) non è certamente un esame nato diagnostico non invasivo in gravidanza. Introdotta circa 25 per diagnosticare una eventuale sindrome malformativa, anni fa, ora costituisce un esame di “routine” che fornisce ma certamente può essere annoverato tra le indagini utili moltissime informazioni sullo sviluppo e sull’anatomia del alla valutazione del benessere fetale. E’ un esame non bambino, infatti con l’ecografia possono essere invasivo che può essere effettuato a partire dalla 30a diagnosticate malformazioni cardiache, scheletriche, settimana e consente di valutare le frequenza cardiaca dell’apparato digerente, urogenitale, degli arti e delle fetale e l’attività contrattile uterina. loro estremità, del sistema nervoso; può essere valutato il La CTG si è dimostrata particolarmente utile nel valutare benessere generale anche attraverso lo studio le condizioni fetali nelle gravidanze a rischio per dell’accrescimento, del liquido amniotico, dei movimenti patologia (gestosi, iposviluppo) e nella risposta alla fetali e lo studio velocimetrico, la flussimetria, dei vasi terapia tocolitica nel corso di minaccia di parto uterini e fetali. prematuro. E’ anche utilizzata in travaglio di parto per Del grande ruolo della cosiddetta ecografia genetica avere una valutazione obiettiva dell’attività contrattile abbiamo già parlato. uterina e del benessere fetale. Attualmente in Italia, a tutte le gestanti, vengono In questo ultimo decennio la metodica è stata sempre più raccomandati 3 esami ecografici di “routine”. Il primo affiancata da sofisticati sistemi di elaborazione ed controllo ecografico viene effettuato a 10 - 12 settimane interpretazione computerizzata. e serve a datare la gravidanza (corrispondenza con il Attualmente, nelle gravidanze fisiologiche, i protocolli periodo mestruale), vedere la collocazione (normalmente ministeriali raccomandano tale esame solo dopo il in sede intrauterina) e la forma della camera compimento della 41a settimana, ma molti specialisti gestazionale, il numero degli embrioni e la loro vitalità continuano a consigliarla settimanalmente a partire dalla (presenza di attività cardiaca). 37 - 38a settimana. La ctg è stata accusata di fornire La seconda ecografia, chiamata anche morfologica, si troppi falsi positivi (allarmi ingiustificati) ma esegue tra la 20a e la 22a settimana e fornisce utilissime indubbiamente ha contribuito notevolmente a migliorare informazioni sull’anatomia del bambino e sul suo l’assistenza ostetrica e perinatale in questi ultimi accrescimento (biometria fetale). Questa importante decenni. indagine normalmente è affidata a medici specialisti con In alcuni centri ed in casi selezionati (gravidanze ad alto particolare formazione e addestramento. Utili rischio) viene associata contemporaneamente allo studio informazioni vengono fornite anche riguardo alla placenta ecografico, consentendo di avere un profilo biofisico del (posizione). La terza ecografia, effettuata tra la 30a e la feto altamente correlato con le sue condizioni attuali e 32a settimana, serve a controllare lo sviluppo con una buona capacità predittiva. dell’embrione, la placenta e il liquido amniotico. L’ecografia ostetrica di II livello è un’ecografia effettuata Il futuro con strumentazione di elevata tecnologia e da personale E’ ormai noto che nel sangue materno compaiono molto medico specialistico particolarmente addestrato che può precocemente cellule fetali. Alcuni gruppi di ricerca sono diagnosticare circa il 70%-80% di tutte le maggiori al lavoro per sviluppare tecniche affidabili basate sullo malformazioni. Viene solitamente effettuata su studio di queste cellule che potrebbero portare ad uno indicazione dell’ecografia morfologica (20 - 22 settimane) screening o ad una vera diagnosi con un semplice prelievo o in soggetti considerati a rischio. di sangue. Un cenno meritano alcune tecniche ecografiche particolari quali l’ “ecografia tridimensionale (3D)” che Una considerazione finale consente uno studio morfologico più approfondito di Ricordo quando si parlava, per definire l’ambiente alcuni distretti fetali come il cuore, il cervello, la intrauterino, di una “scatola chiusa”, difficile da studiare: conformazione facciale, il palato, le labbra, la colonna ora certamente molto è cambiato. vertebrale, gli arti e le loro estremità e l’ecografia Conosciamo molti aspetti della vita fetale e sempre più transvaginale che, grazie all’utilizzo di una sonda precocemente possiamo individuare malformazioni e vaginale, consente ecografie molto precoci (6 - 7 patologie. Purtroppo però dobbiamo ammettere che settimane), di avere un’ottima definizione dei genitali molta strada deve ancora essere percorsa. 6 Ad un anno dell’inizio della campagna “Io e il mio cuore”: i primi risultati Sono stati illustrati, nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la Direzione Generale aziendale, i primi risultati della campagna informativa 'Io e il mio cuore', iniziata lo scorso anno ed organizzata dal DIPARTIMENTO DI CARDIOLOGIA della ASL 4 'Chiavarese', in collaborazione con EMERGENZA TIGULLIO 118, FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI MEDICINA GENERALE e SOCIETA' ITALIANA DI MEDICINA GENERALE. Obiettivo principale della Campagna di prevenzione, acuto è stata organizzata nel 2006 una campagna informativa a cui hanno collaborato i medici della Cardiologia dell'Ospedale di Lavagna e del 118 Tigullio, con lo scopo di sensibilizzare la popolazione ad un precoce riconoscimento dei sintomi dell'infarto miocardico acuto, al fine di ottenere un tempestivo 1°contatto medico e conseguente rapido approccio terapeutico che, in casi selezionati, consiste nella terapia riperfusiva coronarica mediante angioplastica primaria. L'efficacia della campagna e della collaborazione tra i medici della cardiologia interventistica e del 118 è stata dimostrata dal confronto dei dati ottenuti nel 2006 rispetto a quelli del 2005 In particolar modo si è ottenuta una riduzione media di 11 minuti sul tempo decisionale del paziente (tempo intercorso tra inizio del dolore toracico ed 1° contatto medico); inoltre, l'ottimale collaborazione tra i cardiologi interventisti ed i medici del dipartimento di emergenza/ urgenza della nostra ASL ha permesso, nei pazienti sottoposti ad angioplastica primaria, una riduzione di 15 minuti del tempo intercorso tra 1° contatto medico e la riapertura della arteria coronarica responsabile dell'infarto miocardico acuto. Un altro risultato estremamente importante è l'incremento della percentuale di pazienti con infarto miocardico acuto che hanno avuto il primo contatto medico con il 118 (strategia vincente per la riduzione del tempo totale dolore-riperfusione coronarica); in particolare, se nel 2005 solo il 46% dei pazienti ricoverati per IMA ha avuto il primo contatto medico con il 118, nel 2006 tale percentuale è salita al 57%. Nonostante gli ottimi risultati ottenuti, rimane ancora un punto importante sul quale è necessario intervenire: ridurre maggiormente il tempo decisionale del paziente. portata avanti dai medici cardiologi Stefano Robotti ed Enrico Puggioni, della Struttura Complessa Cardiologia diretta dal dottor Michele Brignole, è stata la riduzione del tempo di intervento in caso di infarto: tale tempo, ad un anno dall'inizio della campagna, si è ridotto di 11 minuti, un buon risultato! Nel territorio della ASL 4 Chiavarese, il cui bacino d'utenza è di circa 150.000 abitanti, l'incidenza di infarto miocardico acuto (IMA) è di 325 casi ogni 100.000 abitanti per anno; tale dato risulta essere molto maggiore rispetto a quello atteso in Italia che è di circa 220-240 casi ogni 100.000 abitanti per ann, e sembra essere ancora in crescita, vista la maggiore percentuale di popolazione anziana residente nella nostra regione. E' noto che l'infarto miocardio acuto è una patologia grave che necessita di una precoce diagnosi e terapia. Anche per contribuire al raggiungimento di tale obiettivo Dato che il tempo è muscolo, l'intervallo intercorso tra la campagna informativa “Io e il mio cuore” prosegue. l'inizio dei sintomi e la terapia deve essere ridotto il più possibile per ottenere il massimo beneficio. Per ottenere una diagnosi precoce di infarto miocardico Cardiologia Lavagna (Terapia Intensiva - Centro Aritmologico) Direttore: Dott. Michele Brignole 0185/329569 (segreteria) info 0185/329568 (UTIC) 0185/329532 (Centro Aritmologico) 0185/306506 (FAX) e-mail: [email protected] [email protected] 7 Evoluzioni… del Dipartimento delle Dipendenze Il Dipartimento delle Dipendenze nel corso del tempo ha avuto diversi cambiamenti nel target dei pazienti e nelle modalità di cura, per adattarsi alle nuove esigenze - se così si può dire - della patologia. Si assiste infatti all’incrementarsi del numero dei pazienti giovanissimi, soprattutto per quanto concerne l’abuso di sostanze e gli episodi di ebbrezza patologica. Per quanto concerne il servizio di alcologia, a fronte di pazienti che si rivolgono al servizio in età per così dire matura (trentenni ma soprattutto quarantenni e cinquantenni) quando i danni fisici, psichici, sociali delle patologie alcolcorrelate sono ormai evidenti, è sempre più importante e statisticamente significativo il fenomeno delle donne bevitrici: nel sesso femminile il bere problematico si accompagna spessissimo ad una patologia psichiatrica e relazionale che rende molto difficoltoso il trattamento e più sfavorevole la prognosi. Ciò significa una sempre maggiore necessità, per il Dipartimento, di figure professionali in grado di lavorare con i giovani, preparate sul piano psicologico e relazionale, considerando che il problema alcologico e delle tossicodipendenze non è un “vizio” né una diagnosi a sé stante, ma una modalità di vivere e rapportarsi con il mondo esterno, da trattare con la massima delicatezza ed il massimo rispetto. Per quanto riguarda l’attività di prevenzione attuata attraverso l’Unità Mobile Multimediale della Comunità Terapeutica “La Fattoria”, unità extra-aziendale del Dipartimento delle Dipendenze, per il 2007 si prevede un aggiornamento nella metodologia comunicativa, per la diffusione dei messaggi attraverso internet e la strumentazione multimediale, da un lato, insieme alla messa in atto di interventi nelle discoteche e nei luoghi di aggregazione informale, dall’altro. In particolare, è necessario affrontare il fenomeno del policonsumo tipico 8 del mondo giovanile, che trovando origine principalmente nella conduzione di un certo stile di vita, può essere efficacemente contrastato attraverso interventi di peer education, in collaborazione con la rete di servizi che offre consulenza e spazi ai giovani. Per questi motivi le nostre attività educative di strada assumono sempre più l’aspetto di interventi di prevenzione primaria precoci, volti a promuovere comportamenti consapevoli e ad aumentare le capacità critiche e relazionali degli adolescenti. L’abbassamento dell’età di arrivo è fortemente connessa alle politiche di prevenzione territoriale, in quanto permette di individuare precocemente i nuovi stili d’abuso e di entrare in contatto ravvicinato con i giovani consumatori. Infatti più che di “nuove droghe” possiamo parlare di nuove modalità d’uso di vecchie droghe. Il boom della cocaina, di cui frequentemente parlano i giornali in questi ultimi mesi, è stato ravvisato nel nostro servizio da almeno tre anni, ed è andato di pari passo con l’abbassarsi del prezzo della sostanza e con l’aumento della “moda” di fumarla. In quest’ultimo caso è evidente un cambio di stile d’uso, come prima sottolineato, e un parallelo aumento anche dell’abitudine a fumare eroina. Queste nuove modalità permettono al consumatore di non credersi tossicodipendente (“i vecchi tossici la sniffavano o l’iniettavano”) e di infilarsi rapidamente in un circuito di dipendenza molto profonda, mantenendo tuttavia l’illusione di avere tutto sotto controllo. L’abitudine di mescolare con hashish e psicofarmaci, conditi con un bel po’ d’alcool, rende il tutto ancora più distruttivo, creando anche dipendenze crociate. Altre sostanze sintetiche, come l’ecstasy, il popper e similari hanno una diffusione più limitate sul nostro territorio e si collocano all’interno di particolari momenti di aggregazione come discoteche, concerti, raduni giovanili. Quindi il nostro Dipartimento ha dovuto ripensare, in questi anni, le modalità operative e l’organizzazione interna attivando nuovi gruppi di lavoro. Tale processo è ancora in corso e richiederà l’investimento di molte energie mentali e operative da parte di tutti per restare adeguati ai cambiamenti che il mutamento costante delle culture giovanili impone. NON SOLO CALCIO: In occasione dei Mondiali di Calcio 2006 si è voluto organizzare un evento che aggregasse una fascia di popolazione molto ampia ed eterogenea, sia come età che come interessi, partendo dagli amanti del calcio e dello sport nel senso più esteso, per arrivare agli amanti della musica dal vivo, delle mostre di pittura e delle occasioni culturali. Questo al fine di ricreare un contesto aggregativo dove trasmettere messaggi verbali, visivi ed esperenziali di benessere e di prevenzione dell’uso di alcool, di sostanze psicotrope e dopanti. Per tutto il periodo dei mondiali di calcio, il maxi evento organizzato ha offerto alla cittadinanza ed ai turisti non solo occasioni di divertimento e svago, ma anche la possibilità di fare esperienza e riflettere circa un modo di stare insieme “sano e consapevole”, ripensando ai comportamenti dannosi per la salute come l’abuso di alcool e l’uso di sostanze psicoattive, in uno spazio dove era possibile mangiare, bere, ascoltare musica, guardare le partite dei Mondiali di calcio e le altre esibizioni sportive su 2 maxi schermo, ma anche misurare il proprio tasso alcolico dopo aver consumato vino, birra e altri alcolici, avere informazioni circa i rischi connessi con l’uso e l’abuso di sostanze psicoattive, partecipare attivamente a corsi di pittura murales, lezioni di arti marziali, musica, golf e altri sport, ed entrare in contatto con le realtà dei popoli immigrati per confrontarsi con altre culture e storie. La prevenzione dell’uso e abuso di sostanze psicoattive, attraverso l’uso dell’Unità Mobile Multimediale dell’Asl 4 Chiavarese, che ha svolto una capillare azione di informazione e prevenzione attraverso numerosi manifesti e striscioni presenti in tutto lo spazio della Festa, l’uso dell’etilometro e la distribuzione di gadget, magliette e materiale informativo, per promuovere comportamenti sani e consapevoli. La vicinanza dell’Unità Mobile alla distribuzione di bevande alcoliche ha consentito un efficace lavoro di informazione circa i rischi connessi l’uso e l’abuso di bevande alcoliche, che ha raggiunto i consumatori. Ogni sera infatti sono stati effettuati circa 100 prove etilometro e sono stati distribuiti 10 minietilometri personali a serata. Per creare un efficace contesto informativo, per tutto lo spazio della festa sono stati esposti striscioni e banner con richiami ai messaggi di prevenzione. Sono stati coinvolti i gruppi musicali, i gestori dei vari stand e i collaboratori della manifestazione nella promozione dei messaggi come peer educators. Sono state coinvolte anche le forze dell’ordine (Polizia e Carabinieri) che hanno partecipato attivamente ai dibattiti, il Comune di Chiavari, i Centri di Dipartimento delle Dipendenze e dei Comportamenti da Abuso Direttore: Dott. Giorgio Rebolini Sede: ex Casa di riposo 'Marini', Via Don Bobbio, Lavagna Tel. 0185 329781 Aggregazione, gli Informagiovani e il Pub “Excalibur” di Chiavari. Il Progetto “Non solo calcio 2006” ha ottenuto il secondo posto al Concorso Marketing per la Salute, nell'ambito della manifestazione COM-PA 2006 (salone europeo della comunicazione pubblica dei servizi al cittadino e all'impresa) svoltasi il 7, 8, 9 novembre 2006 a Bologna. Alla cerimonia di consegna del premio, avvenuta mercoledì 8 novembre durante la tavola rotonda 'Prevenzione e promozione della salute: il ruolo strategico della comunicazione pubblica', erano presenti due degli ideatori del progetto, Ezio Lasagna (nella foto), della Comunità “La Fattoria”, e Sara Fazzeri, del Nucleo Operativo Alcoologia della nostra ASL, accompagnati dal personale dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico, che ha presenziato allo stand allestito dalla nostra ASL nell'ambito di COM - PA 2006. Il concorso, al quale l'Ufficio Stampa ASL 4, di concerto con il Dipartimento, ha inviato il progetto, è organizzato dall'Azienda USL di Modena, in collaborazione con l'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, allo scopo di valorizzare e stimolare la realizzazione di progetti di promozione della salute che prevedono l'utilizzo dei principi del marketing sociale. info 9 L’attività del Centro non si ferma al solo ambulatorio e offre: • disponibilità alla chiamata di mediatori culturali, della lingua di cui si ravvisa la necessità, per tutti i reparti Il Progetto “NESSUNO ESCLUSO” nasce per ospedalieri e servizi territoriali dell’ASL entro 24 ore; garantire ascolto e cura al cittadino • traduzione nelle lingue maggiormente rappresentate di extracomunitario, facilitandone l’accesso brevi testi illustranti le attività che i Servizi riterranno all’assistenza sanitaria. utili; Gli obiettivi principali del Progetto, • promozione di rapporti di rete tra Enti pubblici, promosso e portato avanti dall’Ufficio volontariato e terzo settore, nell’ottica Coordinamento dei Distretti Sanitari della dell’integrazione socio-sanitaria e del principio di nostra ASL, sono: sussidiarietà; • organizzazione e promozione di una formazione interna migliorare l’accesso ai Servizi sanitari e gestire al permanente; meglio le prestazioni in termini di efficienza, efficacia • ricerca di accordi e percorsi condivisi tra i Servizi ed equità; dell’ASL che attualmente sono più investiti di tali promuovere strategie di intervento per il problematiche. miglioramento qualitativo delle condizioni sanitarie e Sono state, inoltre, stipulate convenzioni con l’Anolf del contesto sociale degli immigrati; (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere) Cisl, sede di far conoscere ai cittadini stranieri le normative, i Chiavari, per i mediatori culturali, e con la CRI per percorsi di accesso ai Servizi ed alle prestazioni; l’integrazione alle presenze degli infermieri ASL presso formulare proposte organizzative finalizzate a l’ambulatorio. facilitare l’applicazione della normativa; Sono stati predisposti, in collaborazione con l’Ufficio consolidare la collaborazione tra Enti pubblici, Stampa aziendale, semplici opuscoli informativi con le volontariato e terzo settore, presenti sul territorio, modalità di accesso ai servizi tradotte nelle lingue straniere impegnati in progetti comuni; più diffuse (arabo, spagnolo, inglese, francese). creare strumenti di sensibilizzazione volti alla comunicazione e reciproca informazione, superando le barriere linguistiche; incentivare iniziative di formazione per il personale ASL e per i volontari. “Nessuno escluso” • • • • • • • • Il Centro di Ascolto e Cura, aperto due pomeriggi alla settimana, prevede un momento di ascolto da parte dell’Assistente sociale e dell’Infermiera coordinatrici del Progetto, durante il quale il cittadino extracomunitario può ricevere qualsiasi tipo di informazione e chiarimento inerente alla propria salute. Presso il centro è attivo, inoltre, un vero e proprio ambulatorio medico di 1° livello, con medici ed infermieri dell’ASL che hanno aderito volontariamente all’iniziativa, per poter effettuare anche visite mediche: è sempre presente un mediatore culturale per facilitare la comunicazione tra gli operatori e l’assistito. 10 info Centro ascolto e cura per cittadini extracomunitari, Corso Dante 163, Chiavari lunedì e giovedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00 Ufficio Coordinamento Distretti - Tel. 0185 329381 UVEITI 2007 "Uveiti 2007" è il tema dell'incontro internazionale sulle Flogosi (infiammazioni) Oculari svoltosi il 13 e 14 aprile 2007 a Rapallo, presso l’Excelsior Palace Hotel, con il patrocinio di prestigiose società quali l’International Ocular Inflammation Society (IOIS) e la Society of Ophthalmo-Immuno-Infectiology in Europe (SOIE). Organizzatori dell’incontro sono stati la Dottoressa Pia Allegri (Oculista presso l’Ospedale di Lavagna) in collaborazione con il Dottor Luca Cimino (Oculista dell’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia), il Dottor Ugo Murialdo (Direttore della Struttura Complessa di Oculistica dell'Asl 4 Chiavarese) e il Professor Carl P. Herbort (Direttore del Centro per le Malattie Infiammatorie Oculari dell’Università di Losanna). Le Uveiti sono infiammazioni dell'occhio sia esterno che interno, che colpiscono a tutte le età e per le cause più disparate; patologie che se non diagnosticate in tempo e trascurate possono portare in tempi relativamente brevi, addirittura, alla cecità. Un argomento quindi di interesse collettivo che investe il campo degli adulti e anche, drammaticamente, quello dei bambini. Le Uveiti, essendo patologie derivanti principalmente da un disordine immunitario, riconoscono una genesi simile alle forme più importanti di congiuntivite allergica, per lo più ad esordio in epoca infantile. Per questo motivo la Dottoressa Allegri, in collaborazione con il Professor Giuseppe Napoli, pediatra specialista in Allergologia presso il polo ospedaliero di Lavagna, ha organizzato un centro di riferimento per la diagnosi e la terapia delle congiuntiviti allergiche a cui afferiscono non solo pazienti provenienti da Genova e dalla Liguria, ma anche da regioni limitrofe. UVEITI - “L'uvea - spiega la dottoressa Pia Allegri - è una delle tuniche dell'occhio e deve tale nome al suo colore simile a quello dell'uva rossa; essa è interposta tra la sclera, il guscio esterno dell'occhio, e la retina, la pellicola visiva più interna. L'uvea è ricchissima di vasi sanguigni e ha lo scopo di nutrire tutti i tessuti dell'occhio e pertanto una sua infiammazione può provocare danni a carico dei tessuti oculari che, a partire dall’esterno, sono: cornea, sclera, retina. Per questi motivi è estremamente importante diagnosticare correttamente e curare precocemente le uveiti, perché le conseguenze possono essere drammatiche per la vista. I più comuni sintomi sono: fotofobia, ovvero la sensibilità alla luce, offuscamento, annebbiamento e calo della vista, dolore di varia intensità, arrossamento oculare e lacrimazione. Vi sono forme acute ad insorgenza improvvisa con arrossamento e dolore oculare e forme subacute e croniche a comparsa subdola, come ad esempio nell'artrite reumatoide infantile con progressivo annebbiamento visivo. Forme prettamente monolaterali, come quelle post-erpetiche, e forme bilaterali in cui un occhio è maggiormente compromesso rispetto all'altro, come quelle associate a malattie autoimmuni quali Lupus o artrite reumatoide”. CAUSE - “Sono svariate le cause delle Uveiti, da forme infettive (quali quelle da virus specie Herpes Simplex e Zoster, funghi quali la Candida, parassiti quali il Toxoplasma, vermi come la Toxocara canis, più raramente batteri), a forme autoimmuni associate a malattie sistemiche, a forme idiopatiche e cioè di cui la causa è ignota”. PREVENZIONE - “Il "Centro per la diagnosi e terapia delle Uveiti e delle Congiuntiviti Allergiche" è da anni operante presso l'Ospedale di Lavagna; ad esso convergono pazienti inviati da specialisti della stessa Regione come di zone limitrofe quali Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana e Lombardia, ma anche pazienti provenienti dalle Regioni del Sud. E’ tra i primi Centri in Italia perché è dotato di possibilità diagnostiche e terapeutiche difficilmente reperibili nella routinarietà”. TERAPIE - “Le Uveiti si curano sia con terapie mediche che chirurgiche: esiste un trattamento medico locale ed uno generale con antinfiammatori, antibiotici, antivirali e immuno-soppressori; la chirurgia interviene in casi di complicanze provocate dalle infiammazioni oculari: cataratta, glaucoma, edema corneale, opacità vitreali, distacchi di retina”. Il Convegno di Rapallo ha visto gli interventi e le lezioni di circa 50 illustri specialisti a livello nazionale e internazionale, e la partecipazione di oltre 200 iscritti, che hanno trasformato per 2 giorni la cittadina rivierasca nella “capitale” della ricerca e dello studio sulle infiammazioni oculari. 11 E’ importante comprendere e far comprendere inoltre come l’attività fisica influisca positivamente sull’umore e possa rappresentare un ottimo rimedio per la depressione: l’anziano regolarmente attivo si sente meglio, anche perché l’attività fisica favorisce l’appetito, aiuta l’eliminazione delle scorie, migliora il sonno, riduce lo stress e l’ansia. L’attività fisica, a livello cerebrale, promuove la produzione di particolari ormoni, le endorfine, che hanno un effetto “tranquillante” su tutto l’organismo, contribuendo all’instaurarsi in molte persone di una costante e perdurante sensazione di benessere. Promozione dell’Attività Fisica nella Terza Età Se da un po’ di tempo conducete una vita sedentaria e decidete di riprendere l’attività fisica, consultate prima il vostro medico. Egli potrà darvi dei buoni consigli per intraprendere iniziative adeguate alle vostre condizioni di GlaxoSmithKline ha deciso di realizzare, in tutta Italia, un salute, alle vostre capacità fisiche, ai vostri bisogni, alle programma per la promozione dell’attività fisica nella situazioni ambientali in cui potete agevolmente agire. popolazione anziana: il progetto benAttivi. Ad intervalli regolari, lungo il corso dell’anno, verificate I benefici effetti dell’attività fisica sulle malattie con lui i risultati ottenuti e l’eventuale opportunità di cardiovascolari, il diabete, l’obesità, l’osteoporosi, già variare le prestazioni per conseguire ulteriori vantaggi per ampiamente descritti nel numero precedente, le vostre condizioni di forma. rappresenterebbero già una buona ragione per mantenersi quanto più attivi possibile. Può capitare, però, di non stare bene; in tal caso Ma uno stile di vita regolarmente attivo è importante per perseverare nell’attività fisica potrebbe peggiorare le le persone anziane anche perché favorisce la mobilità, vostre condizioni. E’ prudente quindi mettersi a riposo per quindi un’esistenza fortemente indipendente dal punto di qualche giorno e curarsi; a disturbi risolti, si può vista fisico e sociale; contribuisce al mantenimento delle riprendere il consueto programma di attività fisica con capacità di equilibrio, fondamentali per preservarsi dalle prudente gradualità nel corso di qualche giorno, fino a che cadute, evenienza particolarmente pericolosa mano a non si abbia la sensazione di essere tornati in piena forma. mano che gli anni passano. I principali e più comuni sintomi che consigliano di Lo stile di vita sedentario ha, fra le altre conseguenze, sospendere ogni attività fisica sono: specialmente nelle persone anziane, quella di isolarle a • dolori al torace poco a poco dal contesto della vita sociale. L’attività • forti dolori muscolari fisica, quindi, non riguarda soltanto il “fisico”: soprattutto • marcata difficoltà di respiro quando viene esercitata all’aperto e quando si svolge in • offuscamento della vista gruppo, contribuisce in modo rilevante all’integrazione • palpitazioni sociale e alla creazione di nuovi legami di amicizia, o • sensazione di nausea comunque, di relazione anche con soggetti appartenenti • senso di svenimento alle generazioni più giovani. • stanchezza eccessiva • Vertigini. Nell’interesse della collettività, GlaxoSmithKline ha assunto l’impegno di contribuire a sviluppare anche nel territorio della ASL 4 Chiavarese, in collaborazione con le Istituzioni, una generalizzata cultura dell’attività fisica, mediante la diffusione di conoscenze sui suoi vantaggi presso la pubblica opinione, una capillare opera di formazione professionale degli operatori socio-sanitari che maggiormente possono favorirne la promozione e, in ambito medico, la prescrizione. info Dettagliate informazioni sullo sviluppo del Progetto benAttivi sul territorio nazionale e sulle modalità per aderirvi possono essere richieste a: GlaxoSmithKline spa - Programma “Salute & Società” - Progetto benAttivi, Via A. Fleming 2, 37135 Verona Telefono 045/9218310 Fax 045/9218197 e-mail [email protected] 12 Ospedale di Lavagna: inaugurato il nuovo Dipartimento delle Emergenze assistenziali è possibile evitare 1 decesso ogni 33 casi trattati e di ottenere 1 rientro a domicilio in condizioni di autonomia ogni 20 casi trattati. Sia l’area di Subintensività Medica che il centro ictus non sono stati progettati come “repartini” separati ma sono stati pensati in stretta contiguità ai Reparti di Medicina e Neurologia, consentendo così la ottimizzazione delle risorse mediche e infermieristiche. Con l’inaugurazione del Dipartimento delle Emergenze recentemente ristrutturato si realizzano tre obiettivi fondamentali: la ristrutturazione e l’ammodernamento del Reparto di Medicina, secondo i moderni criteri di assistenza ospedaliera, l’avvio del nuovo Dipartimento di Emergenza, la ristrutturazione del Reparto di Neurologia. Con l’Atto Aziendale dello scorso anno è stato ridisegnato il Dipartimento dell’Emergenza e Accettazione, che oggi comprende la Struttura Complessa di Medicina d’Urgenza (comprensiva dell’area di subintensività medica), la Struttura Complessa di Neurologia con annesso Centro Ictus in via di attivazione, la Struttura Semplice Dipartimentale UTIR, la Struttura Semplice Dipartimentale Pronto Soccorso, la Struttura Semplice Dipartimentale Chirurgia d’Urgenza, la Struttura Semplice Dipartimentale 118 ed Emergenza Sanitaria. Tutte queste Strutture sono ubicate presso il Polo Ospedaliero di Lavagna e questo favorisce la reciproca integrazione. In particolare: tra PS e sistema 118, tra i quali esiste una La Struttura di Medicina particolare omogeneità di qualificazione è stata rinnovata sia dal professionale sia medica che infermieristica; punto di vista della tra UTIR e subintensività medica, con la quale manutenzione muraria funzionalmente si integra favorendo il processo di che degli arredi: le dimissione dalla UTIR e quindi consentendo camere, tutte con l’ottimale utilizzo dei letti di rianimazione; bagno, ospitano al massimo 4 pazienti (in precedenza 5); tra Medicina d’Urgenza e Neurologia, con la quale sono inoltre presenti camere a 2 e 3 letti e una ad un già esiste una costante collaborazione che potrà letto, predisposta con un filtro per ospitare all’occorrenza ancora essere sviluppata nella prospettiva della pazienti infettivi; ma soprattutto è stata “ripensata” in attivazione del centro ictus, in quell’ottica di relazione alla mission che la ASL 4 prevede per l’Ospedale multidisciplinarietà dell’intervento di cui si diceva di Lavagna e perciò è stata rinominata Medicina Interna ad prima. Indirizzo d’Urgenza. E’ stata quindi individuata un’area specifica di 9 letti La Chirurgia d’Urgenza è un’altra struttura determinante detta di Subintensività Medica, mettendo in pratica i per la funzionalità del DEA e di cui è importante segnalare moderni concetti relativi alla organizzazione ospedaliera, il ruolo essenziale di collegamento con il Dipartimento che prevedono una ripartizione dell’ospedale e delle Chirurgico e in particolare con la Chirurgia di Lavagna, con Strutture (una volta chiamati Reparti o Divisioni) secondo la quale esiste una ottima collaborazione e con la quale il criterio della intensità assistenziale; in parole povere i viene condiviso l’onere e l’onore degli interventi chirurgici pazienti “più gravi” (o a rischio di diventarlo) vengono d’urgenza; svolge inoltre il ruolo di “ospitare” pazienti con messi tutti assieme in una area dedicata con più frattura di femore che una volta operati dall’équipe favorevole rapporto personale/pazienti, e possibilità di ortopedica proseguiranno il loro percorso ospedaliero monitoraggio multiparametrico. presso la Struttura Complessa Ortopedia di Sestri Levante. Lo stesso modello è stato riprodotto in Neurologia, dove è stata progettata una area dedicata di 6 letti, dotata di Cerchiamo di svolgere al meglio il ruolo affidatoci di sistemi di monitoraggio, detta Centro Ictus, che speriamo accogliere i pazienti nelle fasi più acute e critiche di di poter aprire entro l’anno, se sarà possibile integrare malattia per poi, almeno in parte, trasferirli presso gli l’attuale organico con un turno aggiuntivo di infermieri o altri poli ospedalieri di Sestri Levante e Santa Margherita almeno O.S.S. Ligure (in futuro Rapallo) secondo criteri di competenza Il presupposto funzionale di un centro ictus si fonda specialistica e/o territoriale. soprattutto su multidisciplinarietà di approccio e precocità di avvio dell’intervento riabilitativo; con queste modalità 13 Medicinali equivalenti: la situazione attuale. I medicinali equivalenti (generici) sono definiti dalla normativa vigente come medicinali prodotti industrialmente aventi: • la stessa composizione in termini di qualità e quantità di principio attivo (tipo di sostanza e dosaggio); • la stessa via di somministrazione (ad es. via orale, intramuscolare, endovenosa, inalatoria, topica); • la stessa forma farmaceutica (ad es. compresse, fiale, gocce, creme, spray, supposte, ovuli); • lo stesso numero di unità posologiche (ad es. stesso numero di compresse); • le stesse indicazioni terapeutiche (ad es. terapia dell’ipertensione, diabete, ulcera, emicrania, ecc); • bioequivalenti; rispetto ad un altro farmaco, denominato originatore, il cui brevetto è ormai scaduto, poiché presente in commercio già da molto tempo. La bioequivalenza viene definita sulla base di studi clinici che dimostrino la capacità dei due medicinali di produrre nel sangue le stesse quantità di principio attivo e con la stessa velocità; queste prove rappresentano gli strumenti di analisi comunemente accettati (a livello internazionale) per poter affermare che due medicinali presentino la stessa efficacia terapeutica e che quindi si possano considerare ‘terapeuticamente equivalenti’. Vengono utilizzate anche per garantire che non ci siano differenze tra gli stessi farmaci prodotti da un’unica industria, ma in stabilimenti diversi o quando si apportano variazioni al processo produttivo. L’immissione in commercio dei farmaci equivalenti viene autorizzata dal Ministero della Salute a seguito della valutazione della documentazione fornita dalla ditta produttrice, dalla quale risulti l’aderenza ai requisiti richiesti dalla normativa. In Italia il mercato dei farmaci equivalenti ha rappresentato, nei primi 9 mesi del 2006, circa il 25% del totale in termini di unità consumate e il 13,1% della spesa a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con un aumento dell’8,5% rispetto al 2005. Tali medicinali sono registrati e commercializzati con la denominazione comune del principio attivo, seguito dal nome del produttore e devono avere un prezzo inferiore di almeno il 20% rispetto al medicinale di riferimento. Il minor costo dei farmaci equivalenti è consentito dal fatto che il produttore non ha dovuto sostenere le spese necessarie per la ricerca e lo sviluppo di un farmaco DIPARTIMENTO DEL FARMACO E DEI DISPOSITIVI MEDICI Direttore: Dott.ssa Rosanna Carniglia De Carli 14 innovatore, ma ha potuto utilizzare, al momento della scadenza del brevetto, la documentazione fornita dalla ditta produttrice del medicinale originatore. A partire dal mese di settembre 2001 i medicinali non coperti da brevetto dei quali esiste un corrispondente medicinale equivalente vengono rimborsati dal SSN fino alla concorrenza del prezzo più basso dell’equivalente disponibile nel normale ciclo distributivo regionale. Il farmacista, dopo aver informato l’assistito, è tenuto a consegnare il medicinale avente prezzo più basso, tranne che nel caso in cui il medico apponga sulla ricetta l’indicazione di non sostituibilità o l’assistito non accetti la sostituzione proposta dal farmacista; in questo caso la differenza tra il prezzo più basso e il prezzo del farmaco prescritto dal medico risulta a carico dell’assistito. Periodicamente il Ministero della Salute, previo accertamento, da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), della reale bioequivalenza dei medicinali equivalenti e verifica della loro reale disponibilità in commercio, pubblica in Gazzetta Ufficiale l’elenco dei medicinali ai quali si applica il metodo di rimborso descritto, con indicazione dei relativi prezzi e del prezzo massimo di rimborso. Tali elenchi (liste di trasparenza) sono disponibili sul sito internet dell’AIFA www.agenziafarmaco.it e del Ministero della Salute www.ministerosalute.it , aggiornati il 15 di ogni mese. Con il Decreto Legge del 27 maggio 2005 i farmacisti ai quali venga presentata una ricetta medica contenente la prescrizione di un farmaco di classe “C” (totalmente a carico dell’assistito) sono tenuti ad informare il paziente dell’eventuale presenza in commercio di medicinali equivalenti meno costosi e della possibilità di effettuarne la sostituzione (su richiesta dell’assistito), a condizione che il medico prescrittore non abbia scritto sulla ricetta “farmaco non sostituibile”. La sostituibilità di tali medicinali deve avvenire in base a quanto riportato nelle liste di trasparenza dei medicinali di classe “C”, analogamente a quanto si verifica per i medicinali a carico del SSN. Anche queste liste sono periodicamente aggiornate e disponibili sul sito dell’AIFA e del Ministero della Salute. I medicinali equivalenti quindi rappresentano un’importante opportunità per creare concorrenzialità tra le aziende farmaceutiche, consentendo: • un abbattimento dei prezzi dei medicinali, sia a carico del SSN che del cittadino, con la garanzia di efficacia e sicurezza dei trattamenti terapeutici • lo stimolo della ricerca scientifica allo sviluppo di farmaci innovativi. info Sede: via G.B. Ghio 9 16043 Chiavari (GE) Tel. 0185 329470 Il CRAL dell’Asl 4 Chiavarese Attraverso l'iniziativa di un gruppo di lavoratori dipendenti dell'ASL 4 si è costituito il Circolo Ricreativo Aziendale Lavoratori (C.R.A.L.). Il C.R.A.L. è un'associazione, libera ed indipendente, finalizzata alla valorizzazione del tempo libero e degli interessi sociali e culturali dei dipendenti, attivi e pensionati, loro familiari e conoscenti; anche i cittadini non dipendenti ASL hanno pertanto la possibilità di iscriversi all’associazione e di goderne i molti vantaggi. L'associazione, che trova il suo fondamento nello Statuto dei Lavoratori, opera senza fini di lucro per offrire servizi ed opportunità idonei ad accrescere il benessere dei Soci. Lo scorso novembre abbiamo festeggiato il “primo compleanno” con un bilancio certamente positivo, visto il numero dei soci ormai raggiunto (più di 650), le convenzioni stipulate con gli esercizi commerciali (circa 200) ed il successo di tutte le iniziative effettuate. Circolo Ricreativo Lavoratori CRAL Il programma delle attività e l’elenco delle convenzioni è disponibile presso i referenti dell’associazione, presso la segreteria gentilmente concessa dalla Direzione Generale (a Chiavari nel container che ospitava la vecchia portineria) e sul Sito Internet dell’ASL: www.asl4.liguria.it (il link del Cral è in home-page). L'orario di apertura della segreteria è il seguente: Martedì e Giovedì ore 10,00 - 12,00 Mercoledì ore 14,00 - 16,00 Tel. 0185 329415 Tra gli obiettivi principali del C.R.A.L. vi sono: • • • • • conclusione di accordi con esercizi commerciali per l'applicazione di sconti ai Soci sull'acquisto di beni e servizi (generi alimentari, articoli da regalo, giocattoli, libri, articoli di abbigliamento, servizi assicurativi, manutenzione auto, ecc.); organizzazione di gite e viaggi con scopi sia turistici che culturali; organizzazione di attività sportive e ricreative; contrattazione di prezzi agevolati per abbonamenti e/o biglietti a cinema, teatri e manifestazioni varie; proposte alla Direzione Generale sull'attivazione di servizi ritenuti utili per i dipendenti e per l'utenza. L’iscrizione avviene semplicemente attraverso la compilazione di un modulo ed il versamento di soli 13 € annuali. Si tratta quindi di un'iniziativa indubbiamente vantaggiosa dal momento che, a fronte di una quota di adesione molto bassa, vengono garantite forme di difesa della retribuzione, quanto mai opportune per le famiglie dei lavoratori e dei cittadini tutti. Consiglio Direttivo Presidente: Marina Parodi Vicepresidente: Tiziana Laconi Tesoriere: Piero Tassano Segretario: Gigi Sanguineti Consiglieri: Silvano Capanna - Giorgio Bertelloni Giovanni Circella - Gianfranco Mascia - Patrizia Cavicchi Salvatore Riga - Pino Laiosa Collegio Revisori dei Conti: Claudia Capello (Presidente), Danilo Viacava, Valentina Sanguineti. Consiglio dei Probiviri: Geronima Caffarena (Presidente), Ivo Pattaro, Piergiorgio Gatto. Altri referenti: Cicagna: Marina Lagomarsino Lavagna: Maurizio Galelli (Sala Operatoria) Ermanno Michelini (Centro Trasfusionale ) Dipartimento Prevenzione (C.so Dante 163): Franco Dentone. 15 il progetto in 5 punti DIPARTIMENTO INFORMATIVO E TECNOLOGICO Direttore: Ing. Franco Greco PER INFORMAZIONI Tel. 0185/329305 e-mail: [email protected] 16
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