Binder1 - anaao assomed piemonte
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la Repubblica SABATO 23 LUGLIO 2011 CRONACA TORINO ■ XIII Scuola, scomparsi i 29 milioni promessi per la manutenzione La festa lunedì sera alle ex Ogr I commercialisti premiati dall’Ordine Q UASI 200 commercialisti torinesi, che nel triennio 20082011 hanno raggiunto il traguardo dei sessanta, cinquanta e trent’anni di professione, saranno premiati lunedì sera dal loro Ordine alle ex Ogr. «È un riconoscimento dovuto — spiega il presidente Aldo Milanese — Continuano a offrire la loro competenza professionale come contributo al superamento dell’attuale difficile momento economico». Su 150 interventi pianificati, è partito solo quello del Darwin OTTAVIA GIUSTETTI L PIANO straordinario del governo per la messa in sicurezza degli edifici scolastici dopo la tragedia del Darwin è stato, fino a oggi, solo un grande bluff. Dei 29 milioni messi teoricamente a disposizione delle Province nel 2010 per la manutenzione delle scuole piemontesi, neppure un euro è arrivato nelle casse degli enti. E dei 150 interventi pianificati in tutta la regione, solamente uno è stato approvato, quello del Liceo Darwin di Rivoli, per evidenti ragioni di immagine. A quasi tre anni dal crollo che ha ucciso Vito Scafidi e costretto su una sedia a rotelle Andrea Macrì, quando c’è già addirittura un colpevole secondo il Tribunale di Torino, la Provincia, invece, è ancora ferma alla fase di affidamento dell’appalto per i lavori di manutenzione della scuola. Non per negligenza, ma perché tanto si è fatto attendere il finanziamento dei lavori. «È incredibile che nessuno abbia detto nulla fino a oggi — dice Umberto D’Ottavio, assessore provinciale all’Istruzione — il governo ha fatto propaganda su questi interventi e ha reso di fatto impossibile lo stanziamento dei fondi». Perché per un Darwin che I L’indagine SARAH MARTINENGHI NA nuova tornata di interrogatori per l’inchiesta sugli appalti truccati della sanità piemontese. Nei giorni scorsi sono ricomparsi in procura i due personaggi principali dell’indagine: Caterina Ferrero, l’ex assessore regionale costretta alle dimissioni proprio per questa indagine, e il suo braccio destro Piero Gambarino. Entrambi sono ancora sottoposti a misura cautelare, lei ai domiciliari e lui, invece, in carcere alle Vallette. L’obiettivo dei sostituti procuratori Stefano Demontis e Paolo Toso era chiarire alcuni aspetti dell’indagine che, nei precedenti interrogatori, non erano stati approfonditi o toccati: gli interrogatori sono stati secretati. Non solo quindi appalti su pannoloni, cliniche private ed emodinamica, ma anche nuove tematiche su cui i pm mantengono il più stretto riserbo. Alcune domande hanno riguardato anche la questione delle due villette in costruzione sulla collina di Castiglione Torinese: poste una accanto all’altra, in frazione Cordova, erano già finite sotto inchiesta, ma per abuso edilizio. Ad aprire il fascicolo era stato il pm Francesco Pelosi che aveva addirittura sentito Gambarino, difeso dall’avvocato Gian Maria Nicastro, una settimana prima che fosse arrestato. Aveva fatto costruire lui le due ville, quella per sé e quella per la famiglia Ferrero-Coral come presidente del Consorzio Torino. Ma i lavori erano stati bloccati a novembre dopo che avevano provocato una frana che incombeva su un’altra villa limitrofa (per arginare il terreno sono state poi costruite barriere di cemento): si era scoperto così che i U Sostituisce alla 1 Corrado Bedogni IL MINISTRO Mariastella Gelmini, ministro per l’Istruzione: neppure un euro è arrivato nella cassa degli enti in Piemonte L’assessore D’Ottavio: “Era esclusivamente un’operazione di immagine Il ministero non voleva versare nemmeno un euro” forse entro l’anno avrà l’edificio messo in sicurezza, ci sono altre 149 scuole che continuano ad attendere i soldi per avviare i lavori. Scuole con problemi anche gravissimi di messa a norma, fatiscenti. Nonostante la delibera del Cipe, il ministero delle Infrastrutture ha infatti fissato una procedura molto complessa per l’erogazione vera e propria dei fondi. Gli enti devono stipulare delle convenzioni, inviare per ogni intervento un progetto al ministero che lo dovrebbe restituire firmato e solo dopo il provveditorato regionale delle infrastrutture può approvare il progetto e stanziare materialmente i fondi. È un fatto che nessun progetto per nessuna scuola piemontese, salvo il liceo Darwin, ha ricevuto la firma del ministero. Dunque i finanziamenti sono rimasti assolutamente virtuali. È il caso anche del liceo Vasco Scuro di Mondovì, dove un comitato di genitori si è mobilitato per capire dove fossero rimasti bloccati i finanziamenti. Dopo aver incontrato l’assessore provinciale, l’associazione di genitori ha chiesto di essere ricevuta in Regione, dall’assessore Alberto Cirio, per ottenere chiarimenti. Mondovì aspetta per l’Istituto Rosa Govone, per il Giambattista Vasco e il Giolitti fondi per 650 mila euro, per l’Istituto Rosa Govone 200 mila euro, ancora per il Vasco 575 mila euro. «Finalmente qualcuno viene a chiedere conto di questi soldi che sono attesi da due anni — dice l’assessore Umberto D’Ottavio — È chiaro che il governo ha fatto solo un’operazione di immagine sull’onda della tragedia del Darwin, ma non aveva alcuna intenzione di finanziare la messa in sicurezza delle scuole». Torino aspetta l’approvazione di 18 progetti. «Sono stati tutti regolarmente inviati dalla Provincia — dice D’Ottavio — ma non ci è mai stata restituita alcuna convenzione». lavori non erano affatto realizzati in conformità con le licenze. A Caterina Ferrero i pubblici ministeri hanno quindi chiesto conto della villetta, e dei relativi pagamenti, sia del terreno su cui si erge la sua futura dimora, sia dei lavori per la costruzione. È da sottolineare comunque che non sono state fatte contestazioni formali a nessuno dei due indagati: non ci sono, al momento nuove accuse nei loro confronti. L’ex assessore, difesa dall’avvocato Roberto Macchia, ha soste- Il caso ARRESTATI L’assessore Caterina Ferrero è attualmente ai domiciliari Resta nel carcere delle Vallette il suo braccio destro Gambarino IOVANNI Monchiero è il nuovo commissario dell’Asl Cuneo1. Sostituisce il dimissionario Corrado Bedogni, che si trasferisce a Genova. Dal primo agosto, sotto la direzione di Monchiero, già commissario dall’Asl Cuneo2, sarà riunita la gestione di entrambe le Asl cuneesi. La nomina è stata decisa ieri dalla giunta regionale, coordinata dal presidente Cota, che ha ribadito l’impegno per il completamento del nuovo ospedale di Verduno. G © RIPRODUZIONE RISERVATA I pm allargano i temi degli interrogatori per l’ex assessore e Gambarino: vogliono capire se e come le loro case sono state pagate Dagli appalti truccati alle ville un nuovo round per Ferrero Monchiero commissario delle due Asl cuneesi Giovanni Monchiero L’altra notte alla periferia sud nuto la regolarità dei pagamenti e ha portato fatture per 77 mila euro per dimostrare il pagamento dellla prima tranche dei lavori. Davanti ai pm, sempre nei giorni scorsi, era anche ritornato l’ex commissario dell’Asl To 5 Vito Plastino, assistito dall’avvocato Anna Ronfani, scarcerato su decisione del tribunale della libertà: aveva subito ammesso di aver preso le tangenti dall’imprenditore Pierfrancesco Camerlengo (15 mila euro in fatture false che venivano rilasciate attraverso lo studio dentistico di Marco Mozzati). Anche il suo interrogatorio è stato di approfondimento sulle accuse già contestate. © RIPRODUZIONE RISERVATA Un malore e si uccide in auto contro il muro NNESIMO incidente mortale l’altra notte alla periferia sud di Torino. Probabilmente per un malore improvviso, il conducente di un'autovettura, Giulio Bioletti di 60 anni, ha perso il controllo della propria auto. La Kia Sorrento è andata così a sbattere a forte velocità contro il muro di un palazzo. L’uomo è morto quasi sul colpo. Le tracce sull’asfalto indicano una svolta brusca, come se il guidatore non controllasse più il veicolo. E Oggi la cerimonia nel secondo giorno dell’assemblea interregionale che raccoglie tredicimila delegati dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta Testimoni di Geova, 70 battesimi al PalaIsozaki TOMASO CLAVARINO REDICIMILA delegati, provenienti dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta, più duemila volontari, che nei giorni scorsi hanno pulito e allestito i palchi. Sono i numeri dell’assemblea interregionale dei Testimoni di Geova che da ieri, e fino a domenica, riempirà gli spalti del PalaIsozaki. Un esercito eterogeneo il loro, composto da famiglie, giovani e anziani: «Il parcheggio dei passeggini è pieno — afferma Alberto Bertone, responsabile delle relazioni con il pubblico dei Testimoni di Geova di Torino — e attorno a me vedo molti giovani, adolescenti, al fianco di anzia- T ni e malati in carrozzina, è un pubblico davvero vario». I Testimoni di Geova, che possono contare su circa ventiduemila persone in tutto il Piemonte, delle qua- Un esercito eterogeneo composto da famiglie, giovani e anziani li seimila a Torino e settemila nella provincia, per questi tre giorni di dibattiti, conferenze, simposi, rappresentazioni in costume e in chiave moderna, concentreran- no l’attenzione sul tema dell’avvento del Regno di Dio, lasciando a margine questioni più legate al dibattito pubblico quotidiano come, ad esempio, l’omosessualità, «un tema sul quale abbiamo una linea chiara: non condividiamo un certo stile di vita, ma parliamo con tutti per cercare di far riflettere e portare le persone sulla retta via». Non è un caso, infatti, che questa tre giorni abbia come titolo «Venga il tuo Regno!»: «Sarà il Regno di Dio, il suo governo reale a risolvere i problemi della terra — continua Alberto Bertone — così come è scritto nelle profezie messianiche delle scritture». Momento clou dell’assem- blea sarà la cerimonia del battesimo che si terrà oggi alle 11.30 e che vedrà l’immersione di settanta candidati in due grandi vasche allestite all’interno del PalaIsozaki. A chiudere poi il tutto, nella mattinata di domenica, la conferenza pubblica «L’uomo rovinerà completamente la Terra?». Una domanda alla quale i testimoni di Geova, per bocca sempre di Bertone, rispondono così: «No, l’uomo non rovinerà la terra, perché l’uomo rimarrà sulla terra fino a quando Dio glielo permetterà. Speriamo, e ci aspettiamo, che Dio intervenga facendo pulizia e portando il suo Regno sulla terra». L’assemblea al PalaIsozaki © RIPRODUZIONE RISERVATA la Repubblica SABATO 23 LUGLIO 2011 CRONACA TORINO ■ XIII Scuola, scomparsi i 29 milioni promessi per la manutenzione La festa lunedì sera alle ex Ogr I commercialisti premiati dall’Ordine Q UASI 200 commercialisti torinesi, che nel triennio 20082011 hanno raggiunto il traguardo dei sessanta, cinquanta e trent’anni di professione, saranno premiati lunedì sera dal loro Ordine alle ex Ogr. «È un riconoscimento dovuto — spiega il presidente Aldo Milanese — Continuano a offrire la loro competenza professionale come contributo al superamento dell’attuale difficile momento economico». Su 150 interventi pianificati, è partito solo quello del Darwin OTTAVIA GIUSTETTI L PIANO straordinario del governo per la messa in sicurezza degli edifici scolastici dopo la tragedia del Darwin è stato, fino a oggi, solo un grande bluff. Dei 29 milioni messi teoricamente a disposizione delle Province nel 2010 per la manutenzione delle scuole piemontesi, neppure un euro è arrivato nelle casse degli enti. E dei 150 interventi pianificati in tutta la regione, solamente uno è stato approvato, quello del Liceo Darwin di Rivoli, per evidenti ragioni di immagine. A quasi tre anni dal crollo che ha ucciso Vito Scafidi e costretto su una sedia a rotelle Andrea Macrì, quando c’è già addirittura un colpevole secondo il Tribunale di Torino, la Provincia, invece, è ancora ferma alla fase di affidamento dell’appalto per i lavori di manutenzione della scuola. Non per negligenza, ma perché tanto si è fatto attendere il finanziamento dei lavori. «È incredibile che nessuno abbia detto nulla fino a oggi — dice Umberto D’Ottavio, assessore provinciale all’Istruzione — il governo ha fatto propaganda su questi interventi e ha reso di fatto impossibile lo stanziamento dei fondi». Perché per un Darwin che I L’indagine SARAH MARTINENGHI NA nuova tornata di interrogatori per l’inchiesta sugli appalti truccati della sanità piemontese. Nei giorni scorsi sono ricomparsi in procura i due personaggi principali dell’indagine: Caterina Ferrero, l’ex assessore regionale costretta alle dimissioni proprio per questa indagine, e il suo braccio destro Piero Gambarino. Entrambi sono ancora sottoposti a misura cautelare, lei ai domiciliari e lui, invece, in carcere alle Vallette. L’obiettivo dei sostituti procuratori Stefano Demontis e Paolo Toso era chiarire alcuni aspetti dell’indagine che, nei precedenti interrogatori, non erano stati approfonditi o toccati: gli interrogatori sono stati secretati. Non solo quindi appalti su pannoloni, cliniche private ed emodinamica, ma anche nuove tematiche su cui i pm mantengono il più stretto riserbo. Alcune domande hanno riguardato anche la questione delle due villette in costruzione sulla collina di Castiglione Torinese: poste una accanto all’altra, in frazione Cordova, erano già finite sotto inchiesta, ma per abuso edilizio. Ad aprire il fascicolo era stato il pm Francesco Pelosi che aveva addirittura sentito Gambarino, difeso dall’avvocato Gian Maria Nicastro, una settimana prima che fosse arrestato. Aveva fatto costruire lui le due ville, quella per sé e quella per la famiglia Ferrero-Coral come presidente del Consorzio Torino. Ma i lavori erano stati bloccati a novembre dopo che avevano provocato una frana che incombeva su un’altra villa limitrofa (per arginare il terreno sono state poi costruite barriere di cemento): si era scoperto così che i U Sostituisce alla 1 Corrado Bedogni IL MINISTRO Mariastella Gelmini, ministro per l’Istruzione: neppure un euro è arrivato nella cassa degli enti in Piemonte L’assessore D’Ottavio: “Era esclusivamente un’operazione di immagine Il ministero non voleva versare nemmeno un euro” forse entro l’anno avrà l’edificio messo in sicurezza, ci sono altre 149 scuole che continuano ad attendere i soldi per avviare i lavori. Scuole con problemi anche gravissimi di messa a norma, fatiscenti. Nonostante la delibera del Cipe, il ministero delle Infrastrutture ha infatti fissato una procedura molto complessa per l’erogazione vera e propria dei fondi. Gli enti devono stipulare delle convenzioni, inviare per ogni intervento un progetto al ministero che lo dovrebbe restituire firmato e solo dopo il provveditorato regionale delle infrastrutture può approvare il progetto e stanziare materialmente i fondi. È un fatto che nessun progetto per nessuna scuola piemontese, salvo il liceo Darwin, ha ricevuto la firma del ministero. Dunque i finanziamenti sono rimasti assolutamente virtuali. È il caso anche del liceo Vasco Scuro di Mondovì, dove un comitato di genitori si è mobilitato per capire dove fossero rimasti bloccati i finanziamenti. Dopo aver incontrato l’assessore provinciale, l’associazione di genitori ha chiesto di essere ricevuta in Regione, dall’assessore Alberto Cirio, per ottenere chiarimenti. Mondovì aspetta per l’Istituto Rosa Govone, per il Giambattista Vasco e il Giolitti fondi per 650 mila euro, per l’Istituto Rosa Govone 200 mila euro, ancora per il Vasco 575 mila euro. «Finalmente qualcuno viene a chiedere conto di questi soldi che sono attesi da due anni — dice l’assessore Umberto D’Ottavio — È chiaro che il governo ha fatto solo un’operazione di immagine sull’onda della tragedia del Darwin, ma non aveva alcuna intenzione di finanziare la messa in sicurezza delle scuole». Torino aspetta l’approvazione di 18 progetti. «Sono stati tutti regolarmente inviati dalla Provincia — dice D’Ottavio — ma non ci è mai stata restituita alcuna convenzione». lavori non erano affatto realizzati in conformità con le licenze. A Caterina Ferrero i pubblici ministeri hanno quindi chiesto conto della villetta, e dei relativi pagamenti, sia del terreno su cui si erge la sua futura dimora, sia dei lavori per la costruzione. È da sottolineare comunque che non sono state fatte contestazioni formali a nessuno dei due indagati: non ci sono, al momento nuove accuse nei loro confronti. L’ex assessore, difesa dall’avvocato Roberto Macchia, ha soste- Il caso ARRESTATI L’assessore Caterina Ferrero è attualmente ai domiciliari Resta nel carcere delle Vallette il suo braccio destro Gambarino IOVANNI Monchiero è il nuovo commissario dell’Asl Cuneo1. Sostituisce il dimissionario Corrado Bedogni, che si trasferisce a Genova. Dal primo agosto, sotto la direzione di Monchiero, già commissario dall’Asl Cuneo2, sarà riunita la gestione di entrambe le Asl cuneesi. La nomina è stata decisa ieri dalla giunta regionale, coordinata dal presidente Cota, che ha ribadito l’impegno per il completamento del nuovo ospedale di Verduno. G © RIPRODUZIONE RISERVATA I pm allargano i temi degli interrogatori per l’ex assessore e Gambarino: vogliono capire se e come le loro case sono state pagate Dagli appalti truccati alle ville un nuovo round per Ferrero Monchiero commissario delle due Asl cuneesi Giovanni Monchiero L’altra notte alla periferia sud nuto la regolarità dei pagamenti e ha portato fatture per 77 mila euro per dimostrare il pagamento dellla prima tranche dei lavori. Davanti ai pm, sempre nei giorni scorsi, era anche ritornato l’ex commissario dell’Asl To 5 Vito Plastino, assistito dall’avvocato Anna Ronfani, scarcerato su decisione del tribunale della libertà: aveva subito ammesso di aver preso le tangenti dall’imprenditore Pierfrancesco Camerlengo (15 mila euro in fatture false che venivano rilasciate attraverso lo studio dentistico di Marco Mozzati). Anche il suo interrogatorio è stato di approfondimento sulle accuse già contestate. © RIPRODUZIONE RISERVATA Un malore e si uccide in auto contro il muro NNESIMO incidente mortale l’altra notte alla periferia sud di Torino. Probabilmente per un malore improvviso, il conducente di un'autovettura, Giulio Bioletti di 60 anni, ha perso il controllo della propria auto. La Kia Sorrento è andata così a sbattere a forte velocità contro il muro di un palazzo. L’uomo è morto quasi sul colpo. Le tracce sull’asfalto indicano una svolta brusca, come se il guidatore non controllasse più il veicolo. E Oggi la cerimonia nel secondo giorno dell’assemblea interregionale che raccoglie tredicimila delegati dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta Testimoni di Geova, 70 battesimi al PalaIsozaki TOMASO CLAVARINO REDICIMILA delegati, provenienti dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta, più duemila volontari, che nei giorni scorsi hanno pulito e allestito i palchi. Sono i numeri dell’assemblea interregionale dei Testimoni di Geova che da ieri, e fino a domenica, riempirà gli spalti del PalaIsozaki. Un esercito eterogeneo il loro, composto da famiglie, giovani e anziani: «Il parcheggio dei passeggini è pieno — afferma Alberto Bertone, responsabile delle relazioni con il pubblico dei Testimoni di Geova di Torino — e attorno a me vedo molti giovani, adolescenti, al fianco di anzia- T ni e malati in carrozzina, è un pubblico davvero vario». I Testimoni di Geova, che possono contare su circa ventiduemila persone in tutto il Piemonte, delle qua- Un esercito eterogeneo composto da famiglie, giovani e anziani li seimila a Torino e settemila nella provincia, per questi tre giorni di dibattiti, conferenze, simposi, rappresentazioni in costume e in chiave moderna, concentreran- no l’attenzione sul tema dell’avvento del Regno di Dio, lasciando a margine questioni più legate al dibattito pubblico quotidiano come, ad esempio, l’omosessualità, «un tema sul quale abbiamo una linea chiara: non condividiamo un certo stile di vita, ma parliamo con tutti per cercare di far riflettere e portare le persone sulla retta via». Non è un caso, infatti, che questa tre giorni abbia come titolo «Venga il tuo Regno!»: «Sarà il Regno di Dio, il suo governo reale a risolvere i problemi della terra — continua Alberto Bertone — così come è scritto nelle profezie messianiche delle scritture». Momento clou dell’assem- blea sarà la cerimonia del battesimo che si terrà oggi alle 11.30 e che vedrà l’immersione di settanta candidati in due grandi vasche allestite all’interno del PalaIsozaki. A chiudere poi il tutto, nella mattinata di domenica, la conferenza pubblica «L’uomo rovinerà completamente la Terra?». Una domanda alla quale i testimoni di Geova, per bocca sempre di Bertone, rispondono così: «No, l’uomo non rovinerà la terra, perché l’uomo rimarrà sulla terra fino a quando Dio glielo permetterà. Speriamo, e ci aspettiamo, che Dio intervenga facendo pulizia e portando il suo Regno sulla terra». L’assemblea al PalaIsozaki © RIPRODUZIONE RISERVATA T1 T2 PR CV LA STAMPA SABATO 23 LUGLIO 2011 Cronaca di Torino 57 il caso C onto alla rovescia sui ticket sanitari. L’ultima parola verrà detta a breve, durante la giunta straordinaria prevista nella prima metà della prossima settimana, ma ormai i tecnici sembrano essersi fatti un’idea abbastanza precisa su come recepire la legge Finanziaria in vigore dal 17 luglio: quella che prevede la compartecipazione delle Regioni alla spesa sanitaria. Il discorso riguarda essenzialmente il ticket aggiuntivo da almeno 10 euro su ogni ricetta. Se con il problema devono misurarsi tutte le regioni italiane, per il Piemonte - vincolato a un piano di rientro draconiano per ripianare il debito FASCE MODULARI Si andrà dai 2-3 euro per le prestazioni base ai 10 e più delle tac Mario Levi, presidente della 8 Palazzo Civico a ridurre il budget a disposizione di tutti gli assessorati, si deciderà se trasformare il congelamento in un taglio totale o solo parziale. «A settembre, quando si capirà se il congelamento è un taglio,vorremmo essere chiamati tutti insieme a discutere con la giunta le decurtazioni», spiega Mario Levi, alla guida dell’ottava cir- coscrizione e coordinatore dei presidenti. Negli incontri con l’assessore al Decentramento Maria Cristina Spinosa sono emerse alcune richieste, tra cui la possibilità di gestire in futuro alcune competenze (e le relative risorse) ora in mano all'amministrazione centrale. Un esempio: incassare, e far ricadere sul territorio, la “quota parcheggi” che ogni nuovo locale deve pagare. Resta però la preoccupazione per i bilanci. Anche Levi spiega che è una scelta obbligata. Però se il 10 per cento ora congelato diventasse un taglio effettivo ne farebbero le spese le circoscrizioni meno “virtuose”, quelle che hanno già erogato quasi tutti i contributi assegnati alle singole commissioni. Alcuni non hanno più un euro da erogare. Qualora il decurtamento fosse confermato, si troverebbero a dover tagliare sulla manutenzione delle strade [P. ITA, A. ROS.] e del verde. sulla Sanità -, la strada è ancora più stretta. Talmente stretta da rendere improponibile la volontà, già annunciata da altre amministrazioni, di coprire di tasca propria il gettito atteso da Roma. Di trovare una trentina di milioni nel 2011 e altri 73 nel 2012, oltretutto nel perimetro del bilancio della sanità, in piazza Castello non si parla più. L’orientamento della Regione, di cui si è discusso ieri in giunta, prevede l’introduzione dei nuovi ticket a carico delle fasce non esentate modulandoli in base alla complessità e al costo degli esami prescritti: due facce della stessa medaglia. Aumento contenuto, qualcosa come 2-3 euro, per le ricette relative a esami generici ma ricorrenti: quelli che interessano il maggior numero di ricette, e di persone. Aumento più consistente per quelle che rimandano a esami specialistici, ad esempio le risonanze magnetiche o le Tac, sulle quali il ticket potrebbe raggiungere (ma anche superare) i 10 euro previsti. Il discorso, lo ricordiamo, riguarda le fasce attualmente non esentate dal pagamento dei ticket. Per le altre non cambierà nulla, nel senso che continueranno a usufruire dell’agevolazione, anche se la Regione si riserva di verifi- Stretta su esami e ricette Dopo giorni di riflessioni (e dopo aver cercato di trovare una soluzione alternativa) la Regione ha deciso di introdurre nuovamente il ticket sanitario Via libera al ticket Sarà variabile a seconda del tipo di esame La decisione attesa per la prossima settimana 30 milioni di euro nel 2011 Entro fine anno la Regione deve trovare il modo per recuperare 30 milioni somma che lo Stato non coprirà più, avendo eliminato la copertura dei ticket sanitari affidandola alle regioni care con una serie di controlli a campione le autocertificazioni delle fasce di reddito soggette ad esenzione e i criteri di assegnazione dei «codici» nei pronto soccorso: negli ultimi anni quelli «verdi», sui quali non si paga il ticket, hanno superato i «bianchi». Il senso è quello di un meccanismo complesso, che permetterebbe di coprire il gettito legato all’introduzione dei nuovi ticket tutt’altro che remoti, la «teleno«a saldo zero» per la Regione. vela» dei ticket sanitari potrebIn sostanza, l’ente pubblico non be concludersi così. ci metterebbe un euro ma, troLe polemiche sono dietro vandosi nella necessità di appli- l’angolo. Ieri i lavoratori della care il nuovo balzello disposto Asl Torino 3 aderenti a Fpda Roma, lo farebbe graduando- Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl hanno orlo sulle fasce di importanza e ganizzato un presidio di protequindi di costo dei vari esami. sta e una raccolta-firme contro Non a caso, stando alle indiscre- l’introduzione dei ticket presso zioni che filtrano da piazza Ca- l'Ospedale di Rivoli. «La Finanstello, i tecnici della Sanità coor- ziaria nazionale che mina il dinati da Paolo principio della Monferino, diretLE ESENZIONI sanità garantita tore generale con tutti e indeboliConfermate, ma asce un futuro da asla convenienci saranno controlli za delle prestasessore, starebsui redditi effettivi zione pubbliche bero «mappando» il numero delrispetto ai privale ricette prescritte ogni anno ti», dichiara Luigi Tranasi, rein Piemonte per capire l’inci- sponsabile Cisl-Fp. denza dei vari esami sul totale. Sempre ieri la Regione ha La proposta, una volta mes- istituito il Dipartimento interasa a punto, verrà deliberata in ziendale del 118 costituito dalle giunta e poi trasmessa al tavo- aziende ospedaliere SS. Antolo di monitoraggio del Ministe- nio e Biagio e Cesare Arrigo di ro della Salute incaricato di ve- Alessandria, Maggiore della rificare la compatibilità di que- Carità di Novara e San Luigi sta soluzione con il piano di Gonzaga di Orbassano e dall' rientro al quale è sottoposto il Asl CN1. Sarà attivo dal 1˚ gen[ALE. MON.] Piemonte. Salvo colpi di scena, naio 2012». Wir leben Autos. CONCESSIONARIA OPEL via Torino 123 Ciriè tel: 011.922.21.47 www.opelsvara.com www.cittadellautocirie.it . T1 T2 PR CV LA STAMPA SABATO 23 LUGLIO 2011 Romano Si è spento il fratello del cardinale Tarcisio Bertone Torino e provincia 71 TRAGEDIA OTTANTENNE TORINESE IN VILLEGGIATURA Cercatore di funghi muore nei boschi sopra Groscavallo Il corpo trovato dall’amico che l’accompagnava nell’escursione Paolo Bertone GROSCAVALLO Si è spento ieri mattina all'età di 81 anni, dopo una lunga malattia, Paolo Bertone, fratello del cardinale Segretario di Stato Vaticano. Da qualche giorno l'uomo era ricoverato a Moncrivello, nel vercellese, nella casa di cura del santuario di Trompone. Lunedì alle 11.30, a Romano Canavese, nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore, sarà proprio il cardinale Tarcisio Bertone a celebrare le esequie. Il porporato, prima di partire per Les Combes di Introd dove si trova in vacanza, aveva fatto visita al fratello proprio l'altra mattina, prima che le sue condizioni di salute peggiorassero. Terzo di otto figli, anche Paolo Bertone era un ex allievo di don Bosco. Papa Benedetto XVI, con un messaggio di cordoglio, ha manifestato la sua vicinanza al cardinale e ai familiari, assicurando la sua partecipazione spirituale. [A.PRE.] I Il confronto tra Roberto Cota (a sin.) e i Comitati di quartiere: in primo piano Rolando Dal Piaz SANITÀ DOPO LA TRASFORMAZIONE IN PUNTO DI PRIMO INTERVENTO Contestato Cota “Venaria merita il pronto soccorso” Sindaco, cittadini e sindacati al governatore “Questa città non può restare senza ospedale” GIANNI GIACOMINO VENARIA Il governatore Roberto Cota arriva alla festa della Lega Nord di Venaria poche ore dopo che il dg della sanità piemontese, Paolo Monferino, ha dato l’okay per trasformare il pronto soccorso dell’ospedale cittadino in un «punto di primo intervento h24». Così, ad attenderlo, non trova solo i sostenitori del Carroccio, ma anche i rappresentanti dei Comitati di quartiere, una delegazione dei dipendenti dell’Asl To3, il sindaco della Reale Giuseppe Catania e quello di Druento, Carlo Vietti. Cota, prima di salire sul palco, viene circondato. «È una questione di sicurezza, mi capite? Un punto di primo intervento non è un declassamento, ma una necessità di rispettare dei parametri molto rigidi – cerca di tranquillizzare gli animi il governatore -. La sa- La storia ALESSANDRO PREVIATI CUORGNÈ I l sipario si è chiuso definitivamente quasi trent'anni fa. Da allora, il vecchio teatro Comunale di Cuorgnè, in via Garibaldi, è stato abbandonato al suo destino. Degrado e infiltrazioni ne hanno scalfito il corpo. L'anima no. Quella, per fortuna, è ancora viva. Specie nella memoria di generazioni di cuorgnatesi che, in quel teatro (a volte cinema, a volte sala tv), hanno imparato anche ad amare, di fronte alle scene in bianco e nero di "Via col vento" o alle prime puntate di "Lascia o raddoppia". Prima che l'intera struttura cada a pezzi, il Comune ha deciso di intervenire. Mancano i soldi, non le idee. nità deve diventare una grande rete dove tutto funziona e ogni polo ha le sue peculiarità, altrimenti i costi sono improponibili. I casi gravi da Venaria finiranno in strutture adeguate ad accoglierli e trattarli». Le parole del presidente del Piemonte sono supportate dai dati. Secondo un’indagine del- Il confronto a margine della festa della Lega La replica: pronti i soldi per il nuovo presidio l’Asl To3 solo il 12% dei 16 mila passaggi annui al pronto rappresentano codici di criticità. «La gestione del pronto soccorso di piazza dell’Annunziata costa 3,5 milioni l’anno e presenta un deficit dell’1% - precisa Andrea Accorsi, delle Rsu aziendali –: Monferino ha detto che un’équipe per allestire un’ambulanza medicalizzata costa 1,2 milioni l’anno. A questo punto, con qualche sforzo in più e razionalizzando l’impiego dei medici, il pronto soccorso si poteva mantenere». Poi Rolando Dal Piaz e Antonio Ciccarelli, dei Comitati di quartiere, spiegano a Cota che un bacino con 140 mila utenti e un’attrazione come la Reggia, che traghetta in città un milione di turisti l’anno, non può restare senza servizi sanitari. «E poi, presidente, la nostra città non è collegata in nessun modo con l’ospedale di Rivoli – evidenzia ancora il sindaco Catania –: un anziano senza auto come fa a raggiungerlo? Diventa un disastro, ve ne accorgerete». Cota ascolta, valuta, poi ribatte: «Comunque a Venaria stiamo partendo con il bando di gara per realizzare il nuovo ospedale e, in questi tempi di crisi globale, direi che è “grandemente” positi- vo un progetto di tale portata. A disposizione per il primo lotto ci sono 18 milioni di euro». Affermazione che scatena le paure di Catania e colleghi. «Certo, ma con il primo lotto si costruisce solo un grande poliambulatorio – si scalda il sindaco della Reale – e i soldi per gli altri lotti dove sono? Guardate che non ci prendete in giro». Anche perché, poco prima, il Consiglio comunale di Venaria, aveva approvato una mozione, presentata dall’ex sindaco Nicola Pollari, che prevede il ricorso al Tar per riportare in città il pronto soccorso e per pretendere che vengano rispettati gli accordi firmati con la Regione nel 2004 e nel 2009. Intese che prevedevano la realizzazione di un «country-hospital» da 48 milioni di euro. Cota si avvicina a Catania e gli stringe la mano: «L’importante è partire, come avevamo promesso, poi vedremo». Era andato a fare una passeggiata, in cerca di funghi, insieme ad un amico. Per Maurizio Bertozzi, 80 anni, pensionato di Torino, tutto, però, è finito nei boschi di località Rivotti. Probabilmente l'uomo è stato stroncato da un attacco cardiaco mentre scarpinava. Il corpo è stato ritrovato dal suo compagno di escursione. Bertozzi era rotolato per una ventina di metri in una piccola scarpata. Per lui non c'è stato più nulla da fare. La tragedia è avvenuta ieri, intorno alle 17,30, sui monti che sovrastano Groscavallo. Lì Maurizio Bertozzi, storico SAN MAURO VITTIMA UN PENSIONATO IN VACANZA Finisce in un canale durante un’escursione SAN MAURO Si svolgono oggi pomeriggio, alle 16, a San Rocco di Premia in Valle Antigorio, i funerali di Antonio Gargano, 65 anni, il pensionato originario di San Mauro Torinese trovato morto giovedì sera in un canale distante poco meno di mezzo chilometro da casa. Gargano lascia la moglie Giuseppina Gaspari, la figlia Paola e la sorella Piera. L’uomo da anni trascorreva la villeggiatura estiva in valle Antigorio: la moglie è infatti originaria di Premia. Dell’uomo s’erano perse le tracce mercoledì sera, quando è scattato l’allarme per le ricerche. Il corpo di Antonio Gargano è stato trovato dai soccorritori alle 21 di giovedì dopo dieci ore di ricerche. La morte potrebbe essere stata causata da un improvviso malore che l’ha colpito durante una facile escursione: l’uomo si è probabilmente sentito male, si è seduto per cercare di riprendersi e, a questo punto, potrebbe essere scivolato nel corso d’acqua dopo aver battuto la testa. tro, sono cresciuti. Ricordo che ci si ritrovava in 300 alla volta per vedere le trasmissioni di Mike Bongiorno». Il progetto originale del teatro, redatto dall'ingegner Zerboglio, è del 1865. Inaugurato l'anno succes- sivo, il Comune lo ha gestito fino al 1919. Poi lo presero i privati. Margherita Perona lo trasformò in cinema. Una delle primissime sale in tutto il Canavese. Tra il 1970 e il 1976 i locali furono completamente restaurati dalla Pro loco. Ma la nuova era del teatro si interruppe bruscamente nel 1983. Dopo l'incendio dello Statuto, anche la piccola sala cuorgnatese venne bollata come pericolosa. Fine della storia. «Da allora è stato utilizzato solo il piano terra per alcune esposizioni d'arte - aggiunge Colombatto - l'unica area ancora agibile». Troppo poco. «Per questo vorremmo recuperarlo - conclude il vicesindaco - ci siamo dati un anno di tempo per presentare alla cittadinanza qualche risultato». Primo obiettivo, dopo la pulizia dei locali, ottenere l'agibilità per l'intera struttura. Il Comune vorrebbe riaprire la sala per le assemblee pubbliche, magari per i Consigli comunali. Missione impossibile “Riapriamo il teatro chiuso da trent’anni” Cuorgnè: il Comune a caccia di sponsor «Speriamo di coinvolgere fondazioni e sponsor nel recupero di questo gioiello - spiega il vicesindaco Sergio Colombatto la scorsa settimana abbiamo effettuato un primo sopralluogo. Non pensavamo di trovare una situazione tanto drammatica. Il Comune riuscirà a coprire solo i lavori per la pulizia dei locali, contando sull'aiuto di alcune associazioni». Purtroppo, dopo trent'anni di chiusura forzata, servono ben altri interventi per rimettere in sesto il teatro. C'è il tetto da rifare, i soffitti da mettere a norma, i muri da rinforzare perché le infiltrazioni d'acqua stanno sbucciando gli intonaci un pezzo dopo l'altro. E poi poltrone ammassate, oggetti di scena e quadri abbandonati a terra, sistemi di sicurezza inesistenti. L'investimento è per centinaia di migliaia di euro. Impossibile che il Comune ce la possa Effetto Statuto Le norme di sicurezza erano carenti fare da solo, specie in questo periodo di crisi dove, per assurdo, rischiano di saltare persino gli stipendi dei dipendenti. «E' un colpo al cuore vedere la sala in questo stato - ammette il vicesindaco - tanti di noi, qui den- villeggiante di frazione Migliere, era arrivato nel primo pomeriggio per un'escursione nei boschi in cerca di funghi. Come di consuetudine, si era fermato nei pressi della macchina, in attesa che l'amico arrivasse dopo una battuta in cerca dei primi funghi. Quando quest'ultimo è tornato a valle, però, non ha ritrovato Bertozzi e ha dato l'allarme. Solo poco più tardi si è accorto che il corpo dell'amico era in fondo ad un piccolo burrone, nei pressi dell'alpeggio Rianas, a circa 1200 metri di quota. Il corpo dell'ottantenne è stato recuperato dai volontari del soccorso alpino di Forno Alpi Graie, coordinati da Manlio Astolfi, con l'impiego di un elicottero del 118. Maurizio Bertozzi era molto conosciuto in zona anche perché era stato uno dei socio fondatori del gruppo Amici di Migliere. Sul corpo dell'uomo potrebbe essere effettuata l'autopsia per capire le cause che hanno provocato il decesso. Antonio Gargano AT LA STAMPA SABATO 23 LUGLIO 2011 Sanità ENRICA CERRATO ASTI Asti 57 “Ecco come sarà il nuovo 118” Cresce il servizio a Moncalvo e Canelli. Critici i volontari: “Non ci ascoltano” L aboratori mobili a bordo di ambulanze, condizioni dei pazienti (ad esempio degli ustionati), inviate in tempo reale alla centrale operativa, in modo da scegliere subito in quale ospedale mandare il ferito. O ancora, voli anche notturni per gli elicotteri, con l’invito ai sindaci, affinché per ogni unione collinare creino una piazzola ben illuminata per atterraggi e partenze. E per l’Astigiano, ambulanza 24 ore (invece che 12) a Moncalvo e Canelli. Sono alcune delle idee contenute nella riforma del servizio di 118, presentate ieri l’altro ai sindaci della Conferenza Asl, dal direttore regionale Danilo Bono. Tanti dati tecnici e fors’anche un libro dei sogni, ma presentato purtroppo di fronte alla platea semideserta di Sala Pastrone, da cui una parte dei primi cittadini se ne erano già andati, dopo la dibattuta votazione che ha confermato Giorgio Galvagno alla guida della Conferenza. Danilo Bono, con la proiezione di diapositive, ha spiegato come cambierà la mappa dell’emergenza a partire dall’accorpamento della centrale operativa che per Asti e Alessandria sarà in quest’ultima città. «Con il risparmio sui posti degli amministrativi e lo spostamento di addetti al lavoro sul campo». Ha spiegato Bo- INTERVENTO “Conferenza dei sindaci Asl Nessuna prevaricazione” I Progetto Danilo Bono, direttore generale 118 piemontese, ad Asti ha spiegato come cambierà il servizio no: «Nel progetto si è tenuto che secondo la Regione porterà conto anche delle conformazio- vantaggi, pur consentendo di rini territoriali». E qui si inserisce sparmiare, ma da parte dei mel’uso delle automediche, che con dici dell’emergenza e dalle Pubil camice bianco e autista a bor- bliche assistenze i dubbi non do possono arrivare velocemen- mancano: «Non siamo mai stati te, diagnosticare se è indispen- coinvolti - attacca Maurizio Sansabile il ricovero tero, responsabio meno e ripartiNOVITA’ le provinciale delre lasciando il Anpas - il proVoli notturni le compito di caricagetto è poco chiaper l’elisoccorso ro e si rischia che re l’infermo ad un’ambulanza o La questione dei fondi le ambulanze venlasciarlo a casa gano posizionate dopo aver fatto gli accertamen- nei paesi più per assecondare riti. Il tutto infatti è finalizzato a chieste politiche che non di terrifar diminuire il numero dei rico- torio». Santero ribadisce ad veri dei cosiddetti codici verdi esempio, che la zona Nord deldi media gravità. l’Astigiano resta troppo scoperE’ una riforma complessa ta e i 17 minuti ipotizzati dalla LUTTO. STAMANE I FUNERALI A SANTA CATERINA Regione come tempo di soccorso medio, siano impensabili, con ambulanze che per andare a Cocconato partono da Asti o Villafranca. E ancora punta il dito contro il fatto che mentre Bono sostiene che le risorse per il volontariato saranno aumentate, le Pubbliche assistenze, ad esempio «debbano ancora prendere i soldi di sette mesi fa». Sulla dislocazione delle ambulanze durante la presentazione erano stati avanzate richieste e dubbi, da parte di Stefano Robino della Croce Rossa di Villafranca. Anche lui ha fatto presente le difficoltà della zona Nord, ma Bono rassicura: «Ci interessa garantire il territorio». n relazione alla seduta della Conferenza dei Sindaci del 21 luglio a seguito della quale sono stato eletto presidente dell'assemblea, in continuità con una precedente decisione, desidero fare un paio di precisazioni che ritengo doverose per riportare i fatti nella loro reale dimensione. 1) Non esiste neanche l'idea di una possibile «prevaricazione» di Asti nei confronti degli altri comuni derivante dal peso che il Comune di Asti avrebbe esercitato forte dei propri numeri. Infatti il Comune di Asti pesa 41 voti, i Comuni maggiori 20 voti, i comuni medi 16 voti e i piccoli 12. I Comuni sono 118 e ogni comune pesa in relazione al numero dei propri consiglieri. Come si vede, i voti di un comune grande come quello di Asti corrispondono a poco più di quelli di tre comuni piccoli, quindi Asti da solo non è in grado di esercitare un peso determinante. Oltre a ciò, tengo a dire che nella circostanza il sottoscritto non ha utilizzato i 40 voti INFETTIVI. SEI ANNI DI RICERCA Addio a Cesare Omedè Al Massaja si studiano il “custode” dello sport le infezioni “nascoste” Era stato una delle figure più caratteristiche della Asti sportiva degli Anni ‘60 e ‘70 e saranno in tanti oggi a dargli l’ultimo saluto: si è spento all’età di 84 anni Cesare Omedè, che era stato custode «tuttofare» del Palasport di Asti, dall’apertura nel ‘59 fino al ’61 e poi del vicino Campo Scuola fino all’86. Lo hanno conosciuto migliaia di studenti durante le lezioni di educazione fisica e tutti gli sportivi che hanno frequentato gli impianti del Lungoborbore. Lascia la Palazzetto Cesare Omedè era stato custode del campo scuola e del Palasport dagli Anni ‘60 fino all’86 moglie Anna, i figli Maria Teresa, Giulio, Rita, Emilia e dieci nipoti, tra cui Matteo, sicura promessa dell’atletica. I funerali stamani alle 9,30 nella parrocchia di Santa Ca[P. SAC.] terina. Dietro le quinte del servizio ospedaliero «normale», fatto di visite, ricoveri e assistenza in reparti e ambulatori, c’è un mondo più complesso, non visibile agli utenti, ma indispensabile per garantire che non si diffondano malattie proprio negli ambienti ospedalieri. E non solo: diagnosi e cura della tubercolosi, delle malattie sessualmente trasmissibili e delle infezioni osteo-articolari, studi e interventi sui casi di leishmaniosi nell'Astigiano sono le principali attività di assistenza e ricerca sanitaria che, l'Asl dal 2005 ha avviato e portato avanti anche grazie al progetto Sirio, finanziato con il sostegno economico della Fondazione CrAsti. Promotrice e «cuore» del progetto è stata la struttura di Malattie infettive diretta da Alberto Biglino che, negli anni, si è vista impegnata sui tanti fronti aperti e, in diverse fasi operative, ha potuto contare su un'attiva collaborazione, in particolare, con Laboratorio analisi, Direzione sanitaria - Controllo infezioni ospedaliere, Ortopedia e Servizio Veterinario Area A. I risultati pratici e teorici del Il primario Alberto Biglino lavoro sono stati raccolti nel progetto «Sirio»: da un lato le eccellenze e il miglioramento della qualità assistenziale, dall'altro la produzione di pubblicazioni scientifiche (10) e la partecipazione a convegni specialistici (13) nazionali e internazionali. Tra i principali traguardi raggiunti e portati a regime dall'Asl che aveva a disposizione, ma uno solo, per cui risulta incontrovertibilmente che il sindaco di Asti è stato eletto con i soli voti dei Comuni 2) Perché ho accettato di continuare in questo incarico che ovviamente è totalmente gratuito e volontario e foriero di impegni pesanti? Perché per me l'ospedale di Asti e la Sanità nella nostra provincia sono una questione essenziale, più che mai in questo momento. Tenuto conto che la quasi totalità dei paesi fa capo alla nostra struttura, sento il dovere di agire ed operare non solo nell’interesse del capoluogo ma dell’intera provincia, mettendomi a disposizione di tutti i colleghi sindaci. 3) Se qualcuno per motivi politici o per piccoli calcoli di potere cerca di strumentalizzare il senso di ciò che è avvenuto, significa che non ha capito la delicatezza e la serietà degli argomenti. Tenevo a sottolineare queste cose perché è totalmente fuorviante l'interpretazione che è stata data della vicenda. Giorgio Galvagno Sindaco di Asti AT l'essere diventata l'unico centro in Regione ad assicurare la diagnosi dell'infezione tubercolare anche in pazienti immunocompromessi basata sulla tecnica ad alta sensibilità «Elispot». Spiega Biglino: «E’ un test in-vitro di esecuzione complessa, per cui registriamo una domanda crescente anche al di fuori dei confini della nostra Asl: solo nel 2010 ne abbiamo eseguiti oltre 200». Da segnalare inoltre l'attività del Centro malattie sessualmente trasmissibili, con il supporto alla diagnosi precoce assicurato attraverso borse di studio per due biologi impegnati nel laboratorio di ricerca annesso al reparto, l'attivazione dell' Ambulatorio infezioni ossee (2.327 visite dal 2005), reso possibile dalla presenza retribuita oltre il normale orario di lavoro di un medico infettivologo e due infermiere professionali. AL 56 Alessandria e provincia LA STAMPA SABATO 23 LUGLIO 2011 PROTESTE. INOLTRE PRESIDIO DEI SINDACATI DAVANTI ALLA PREFETTURA CONTRO LA MANOVRA DOMANI Ticket, la rabbia dei pensionati Le vecchie trebbiatrici festa Ieri lunghe code all’Asl per ottenere l’esenzione. Si paga dal 1˚agosto alla del grano GIORGIO LONGO ALESSANDRIA I primi effetti della manovra finanziaria appena varata dal governo, ieri ad Alessandria sono stati una protesta dei pensionati e le lunghe code che si sono formate per ottenere (o rinnovare) l’autorizzazione all’esenzione dal pagamento dei ticket sanitari. In mattinata, un presidio contro la manovra è stato organizzato in piazza Libertà, davanti alla prefettura, dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil per chiedere «l’immediata correzione delle misure socialmente inique che colpiscono i redditi medio bassi e le persone più deboli». Spiegano Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil: «Ancora una volta si colpiscono lavoratori, lavoratrici e portatori di handicap. E pensionati, cioè coloro che negli ultimi anni hanno perso oltre il 30% del proprio potere d’acquisto. Per quanto riguarda la non autosufficienza, la manovra non prevede un euro, azzerando lo stanziamento dei 400 milioni del 2010». Una delegazione sindacale è stata ricevuta in prefettura. Invece per ottenere, ma soprattutto per rinnovare il certificato per l’esenzione CASTELLANA] del pagamento dei ticket sanitari (visite specialistiche e pronto soccorso, rilasciato per basso reddito, malattia o invalidità), sempre ieri mattina code si sono formate agli sportelli della sede Asl «Luigi Patria» di via Pacinotti. Per ottenere il rinnovo, la scandenza per presentare fotocopie del tesserino sanitario e di un documento di identità è fissata per lunedì 1˚ agosto, giorno in cui entrerà in vigore il pagamento. È invece stato prorogato al 31 dicembre prossimo il pagamento dei ticket sui farmaci. Chiuse le indagini “Tentata estorsione” Lorenzo Martinico, 70 anni Per sottolineare i disagi patiti dagli utenti di Poste italiane per le mancate sostituzioni del personale in ferie, scende in campo la Cgil. Dice Antonio Carbone, Slc Cgil: «La gestione del piano ferie delle Poste, o meglio l’assenza di un piano, sta lasciando migliaia di utenti senza corrispondenza. Ma non si tratta di un disagio limitato al periodo estivo e ad alcune zone, poiché la carenza di personale sta diventando strutturale, anche negli uffici postali e agli sportelli, come segnalato da Slc Cgil mesi fa al momento di motivare la propria indisponibilità a firmare l’accordo». Aggiunge Carbone: «La situazione negli ultimi mesi s’è aggravata a causa delle mancate assunzioni a tempo determinato e trasformazione dei contratti da part time a [G. LO.] full time». I [FOTO FEDERICA PM. COLLA NELLE FESSURE DEI VIDEOGIOCHI Il ricatto fu stroncato sul nascere ma per l’accusa chi cercò di realizzarlo deve essere processato. La procura, chiuse le indagini sulla vicenda, contesta a Lorenzo Martinico, 70 anni, e Eri Pepa, 33, Alessandria, l’accusa di concorso in tentata estorsione: il primo non la ammette, il secondo tace. Sono difesi da Mario Boccassi e Giovanna Rizzardo. L’episodio risale ad aprile quando i due persero mille euro ai videopoker del «Nuoto Club»: non graden- Disservizi postali La Cgil denuncia «Poco personale» Scadenze Code al Patria per il rinnovo dell’esenzione dei ticket sanitari Invece in piazza della Libertà hanno protestato i sindacati pensionati Cgil, Cisl e Uil do quello smacco, dice l’accusa, protestarono con il titolare facendo presente che secondo loro le macchinette erano truccate. Ne nacque una discussione, i due si allontanarono per tornare il giorno dopo: furono tenuti d’occhio (fra l’altro il locale dove si trovano i videopoker è dotato di telecamere) e si scoprì che facendo finta di giocare Martinico e Pepa avevano bloccato con colla istantanea le fessure delle macchinette dove si introducono le monete per impedirne il funzionamento. Si rivolsero quindi al titolare facendogli chiaramente intendere che se non avesse restituito almeno la metà dei soldi persi, i danneggiamenti in futuro sarebbero proseguiti. A bloccarli provvide l’intervento della polizia. [E. C.] INPS. REPLICA ALL’ASSOCIAZIONE INVALIDI “Forniremo gli elenchi e l’assegno non salterà” La direzione Inps interviene nella vertenza aperta dall’Associazione mutilati e invalidi civili che lamenta il mancato invio degli elenchi di chi deve sottoporsi a visita medica, reso obbligatorio da una sentenza del Consiglio di Stato. «Prendiamo atto di questa sentenza e ci impegnamo a fornire all’Anmic gli elenchi al termine delle operazioni in corso, necessarie per elaborarli, e che si stanno svolgendo», si legge in una nota. In merito all’altra lamentela (l’immediata sospensione del pagamento di pensione o indennità agli invalidi che devono effettuare visita di controllo), la direzione Inps comunica che: «Da questo mese convochiamo direttamente gli interessati circa quattro mesi prima della scadenza del beneficio, quindi con un congruo anticipo che permette la conferma o la revoca per tempo dell’assegno di invalidità a seconda dell’esito della visita. Di conseguenza l’interessato che si presenta regolarmente al controllo, e il cui stato di salute viene confermato, continua a percepire l’assegno senza in[E. C.] terruzioni». Domattina dalle 9 il viale della Repubblica si trasformerà in un’aia dei nostri cascinali di un tempo quando per la trebbiatura si lavorava per ore, sotto il sole, ma alla sera si faceva festa. L’iniziativa è dell’amministrazione comunale che con le organizzazioni agricole e il Consorzio agrario ha deciso di organizzare quella che poteva essere chiamata la festa del grano ma che è stata battezzata «Alle radici del nostro futuro» perchè vuole raccontare l’evoluzione della meccanizzazione in agricoltura dai primi anni del '900 al XXI secolo. E, grazie all’intervento degli amici del museo «C’era una volta» e alle loro «cartoline», si rivivranno le emozioni che le famiglie contadine vivevano nelle aie e nei cortili dei loro cascinali. Alle 8 dall’Osterietta si muoverà un vecchio trattore «a testa calda» che trainerà la macchina da battere il grano con l’imballatrice. In un’ora dovrebbe raggiungere In viale della Repubblica saranno allestite le aie e gli stand dei prodotti preparati dai contadini il viale della Repubblica dove sarà allestita un’esposizione di macchine agricole e delle attrezzature e ci saranno gli stand con i prodotti tipici del nostro territorio ad iniziativa dei produttori. Alle 10 e alle 12 i due momenti clou, la trebbiatura con la vecchia trebbiatrice e imballatrice di otto quintali di grano che in passato nelle nostre campagne era uno dei momenti più aggreganti della vita dei campi. Alle 11 invece gli amici del «C’era una volta» aiuteranno a ricreare quell’atmosfera alternandosi, con costumi ed attrezzi d’epoca, per una ricostruzione di momenti di vita agreste con una serie di sei cartoline: l’arrivo dei vicini che vengono ad aiutare, le donne impegnate a preparare la colazione, la confezione della cena a trebbiatura conclusa, la partenza delle trebbiatrici ed i canti contadi[F. M.] ni a fine giornata. AL 60 Casale e Valenza LA STAMPA SABATO 23 LUGLIO 2011 SANITÀ. INAUGURATI I REPARTI RISTRUTTURATI DI ODONTOSTOMATOLOGIA E RIABILITAZIONE “L’ospedale casalese non chiude anzi migliora: questa è la prova” Ma resta il nodo dei medici necessari per mantenere il livello di eccellenza FRANCA NEBBIA CASALE MONFERRATO Il commissario Mario Pasino non si è sbilanciato troppo sulle criticità sollevate dal sindaco Giorgio Demezzi in Consiglio comunale sulla mancanza di quattro medici «indispensabili» per il Santo Spirito per reparti d’eccellenza: Odontostomatologia, Cardiologia, Fisiatria e Otorinolaringoiatria. Ma il tema è stato toccato, seppur in modo «soft», anche ieri, all’inaugurazione dei reparti ristrutturati di Odontostomatologia e Riabilitazione. Il responsabile del primo, Gianluca Ferrari, ha parlato di «interventi che, unici nel loro genere in tutta l’Asl, vengono effettuati soprattutto per i portatori di handicap, grazie a collaborazioni con associazioni come l’Anffas, e per i quali arrivano pazienti da molte parti della regione». E Livia Colla, primario di Riabilitazione, ringraziando per una ristrutturazione al di sopra delle aspettative, ha parlato di «un’attività ampia che va dalla riabilitazione all’umanizzazione per ridare ai pazienti una funzionalità che permetta una vita normale» e ha fatto chiaro riferi- Un sollevatore consente di spostare i pazienti in sicurezza Black out elettrico programmato Martedì attività ridotta al minimo Martedì all’ospedale Santo Spirito è programmato un black out per permettere l’allacciamento elettrico del nuovo blocco operatorio. Per questo motivo saranno sospese dalle 8 alle 20 tutte le attività ambulatoriali, compresa radiodiagnostica ed esami di laboratorio, centro prelievi e attività amministrative che si avvalgono di supporto informatico. Saranno garantite esclusiva- I mente le urgenze chirurgiche non trasportabili né differibili. I pazienti che arriveranno con le ambulanza del 118 saranno «dirottati» agli ospedali di Alessandria, Vercelli e Asti, comunque al Santo Spirito saranno presenti due ambulanze avanzate e una di base con personale specializzato. Le dialisi che sono programmate martedì verranno anticipate a lunedì. [F. N.] mento al bisogno di personale. Pasino, ribadendo la necessità di una razionalizzazione per meglio gestire i servizi, ha messo l’accento sulle decisioni «positive», di cui l’inaugurazione di ieri era una conferma, così come l’allacciamento elettrico del blocco operatorio di martedì «segni evidenti che non solo l’ospedale non chiude, ma che migliora». Con una benedizione di «buon augurio» del vescovo Alceste Catella. Più di due milioni sono stati spesi dalla Regione per i due reparti e per gli interventi effettuati al Cup e al Centro prelievi. Per Odontostomatologia, nell’area prima occupata dal Centro trasfusionale, sono stati realizzati quattro ambulatori dentistici con sale d’attesa, una anche per disabili e interventi in day surgery per patologie del cavo orale. Altri locali sono nel seminterrato, per il personale. Per Riabilitazione, locali pieni di luce che si affacciano sui giardini: dieci camere a due letti, con servizi e aria condizionata, terrazze e un ampio soggiorno, oltre a palestre e locali per la logopedia. Un sollevatore montato su un binario ad angolo permette lo spostamento del paziente in sicurezza e senza gravare sul personale. Di «razionalizzazione» hanno parlato i consiglieri Riccardo Molinari, vice presidente della Regione, e Marco Botta, ma con l’esigenza di offrire sempre migliori servizi all’utenza, «una sfida si vuole vincere». ALLA FURNASETTA Una giornata dedicata allo skateboard Evoluzioni, salti e adrenalina pura. Una giornata dedicata agli appassionati dello skateboard oggi, dalle 16, alla Furnasetta del Priocco, in vale Ottavio Marchino a Casale. Organizzatori e giuria della manifestazione sono Ariel Crupi e Davide Turco. I CASALESE. BOTTINO: 50 MILA EURO Arrestato per tre furti compiuti in Lomellina Un nomade residente a Casale, Giovannino Dubois, 46 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Palestro in esecuzione di un ordine di custodia cautelare: è stato riconosciuto autore, insieme a complici non ancora identificati, di tre furti in abitazione commessi in Lomellina, due a Sartirana e l’ultimo a Gambolò, per un bottino complessivo di circa 50 mila euro in contanti, ori e altri preziosi. A catturarlo, l’altra mattina, sono stati i carabinieri della stazione di Robbio, che l’hanno rintracciato a Palestro, da alcuni parenti ai quali era andato a fa- re visita. Nei suoi confronti i militari avevano raccolto elementi molto pesanti, che hanno indotto il gip del Tribunale di Vigevano Carlo Pasta ad emettere la misura cautelare. I tre furti sono stati commessi rispettivamente nell’ottobre 2010 e nell’aprile e giugno 2011 sempre con la stessa tecnica: i ladri si arrampicavano fino a una finestra, la forzavano ed entravano nell’appartamento da svaligiare. Dubois è sospettato di essere coinvolto anche in altri furti commessi in Comuni della Bassa Lomellina, per i quali sono ancora in corso [C. B.] gli accertamenti. VB LA STAMPA SABATO 23 LUGLIO 2011 il caso LUCA BILARDO DOMODOSSOLA D opo il capo dello Stato e i presidenti di Camera e Senato, i comitati che presidiano il punto nascite del San Biagio e la sala consigliare di Domodossola ieri hanno scritto al ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Al ministro chiedono «un intervento risolutivo di questa situazione disastrosa e vergognosa» e «il ripristino della situazione ante 2002». Nella missiva si fa poi riferimento alle «rassicurazioni specifiche in merito all’emergenza prevedibile nel periodo di chiusura “estiva” del punto nascite» avute dal direttore generale della sanità Paolo Monferino «che tuttavia trovano continui ostacoli da parte della direzione generale dell’Asl». «Mi stupisce questa affermazione perché l’Asl è in perfetta sintonia e in continuo contatto con Monferino spiega il commissario Cattrini - da parte nostra nessun ostacolo, ma solo l’applicazione del protocollo di emergenza». Ieri Cattrini è stato a Torino e, nell’ambito di un incontro sui bilanci dell’Asl seguito da un rapido confronto con Monferino, ha avanzato la richiesta di una deroga per l’assunzione di due ginecologi. «Devono essere a tempo indeterminato, è l’unico modo per convincerli a veni- Le mamme al ministro Fazio “L’Asl ostacola il San Biagio” Stupito il commissario: “Lavoriamo in sintonia con la Regione” VCO 57 OMEGNA “Sui tagli alla sanità il Cusio ha già dato” VINCENZO AMATO OMEGNA «La politica è incapace di fare scelte razionali» 4 Continua la protesta dei comitati in municipio e al punto nascite re nel Vco - spiega Cattrini - «Non è perché non si fanno disiamo in attesa di una rispo- chiarazioni eclatanti che non sta». I Comitati stano poi stu- ci si interessa del problema diando il piano di emergenza dice il senatore commentando fornito dall’Asl. «Con alcuni il silenzio di queste settimane esperti stiamo sono in linea con analizzando il te- «ACCORDI DISATTESI» il coordinatore sto - dicono i coValeSecondo i comitati provinciale mitati - la perrio Cattaneo. Sol’azienda frena stengo la proteplessità è sulla file promesse torinesi sta delle mamgura dell’ostetrica che secondo me per avere il noi deve esserci 24 ore». punto nascite in Ossola. Su Ieri mattina Walter Zanet- emodinamica non vedrei nulla ta, in municipio per un incon- di male se andasse a Verbania, tro con il sindaco Mariano Cat- dove da anni le associazioni si trini, ha fatto visita al presidio. battono in questa direzione». domande a Paolo Ravaioli Dicono che i problemi della sanità siano dovuti dalla volontà della Provincia, durante la sua presidenza, di non fare l’ospedale unico. E’ una lettura esatta della situazione? «Il referendum non lo rifarei, perché ebbe scarso successo di partecipazione. Sull’ospedale unico non ero e non sono contrario a priori, ma vedo gli stessi ostacoli di allora». Quali? «Servono i soldi per costruirlo. Ricordiamo che si pensava di vendere il San Biagio per racimolare parte della somma: dove avremmo messo nel frattempo gli ammalati? Sulla collocazione poi si doveva pensare a una posizio- ne più baricentrica di Piedimulera. Infine era il momento sbagliato: la Provincia appena nata stava affrontando seri problemi ed era lacerata da divisioni, che vedo ancora oggi». Condivide la scelta di emodinamica a Verbania e punto nascite a Domodossola? «Non entro nella discussione su dove vadano messi reparti e servizi. Il nodo è la politica, i suoi comportamenti, la sua incapacità di decidere razionalmente. All’interno dei partiti ci sono spaccature che non affiorano. Si prendono decisioni e poi si fa marcia indietro». Il sindaco di Domodossola minaccia di andarsene dalla Provincia. «E’ una provocazione, posso capirlo ma non condivido. La Provincia, indipendentemente da chi l’amministra, ha sempre lavorato molto. Nessuno si ricorda come erano ridotte le strade quando eravamo sotto [RE. BA.] Novara». VALSTRONA. AVEVA 91 ANNI INVORIO. INIZIATO IL PROCESSO A VERBANIA E’ morto Beltrami il partigiano-maestro Pensionato raggirato dall’ex commercialista Cordoglio nel Cusio per la scomparsa di Vincenzo Beltrami, «maestro Barba», partigiano ed ex vice comandante della divisione Valtoce. Beltrami si è spento ieri mattina a 91 anni nella sua casa a Piana di Fornero, frazione di Valstrona. Era una delle ultime figure di capo partigiano nella lotta di Liberazione. Beltrami entrò giovanissimo nelle fila partigiane e partecipò a quasi tutti gli eventi della Resistenza: dalla costituzione della Repubblica dell’Ossola, fu uno dei primi a Affidò la gestione del patrimonio alla ex commercialista che in un paio d’anni lo avrebbe alleggerito di 211 mila euro. Vittima del presunto raggiro Umberto Pagani, 80 anni, ospite della casa di riposo «Fondazione Medana» di Invorio, già titolare di un mobilificio a Pavia. Sono imputati di circonvenzione d’incapace nel processo iniziato ieri a Verbania la commercialista Anna Garoni e il marito Carlo Germano Colombo Meo. Secondo l’accusa, i coniugi avrebbero entrare a Domodossola liberata, sino alla sfilata a Milano. «E’ un uomo che ha camminato sui sentieri della storia - afferma il sindaco di Valstrona Giorgio Gaudina - un grande esempio di persona dedita agli altri, nel campo sociale, culturale e istituzionale». Beltrami, a guerra finita, si dedicò all’insegnamento nella scuola elementare del paese e negli Anni 70 fu sindaco di Valstrona. In questa veste si adoperò affinché alla valle venisse riconosciuto il ruolo avuto durante la Seconda guerra Il partigiano Vincenzo Beltrami mondiale ottenendo per il Comune la medaglia d’argento al valor militare. «Un personaggio straordinario - così lo ricorda Claudio Boldini presidente dell’Anpi Cusio - che non si piegò mai a compromessi». Il funerale si svolgerà domani alle [V. A.] 15 a Piana di Fornero. convinto Pagani ad aprire un conto Banco Posta online. Andato in pensione, Pagani si trasferì a Invorio nella casa ereditata dalla madre. Tra il 2006 e il 2008, le condizioni di salute peggiorarono e venne affidato a un amministratore di sostegno, l’avvocato Sergio Mora di Arona, che si rese conto che in banca non c’erano più i soldi per pagare le rette della casa di riposo. Denunciato il fatto, l’avvocato Mora si è costituito parte civile con il collega Marco Portigliotti. Si torna in aula [A. R.] il 22 settembre. «Abbiamo già dato». Rosalma Tuissi, presidente del Consiglio di quartiere Omegna centro sintetizza così l’incontro tra i presidenti dei quartieri omegnesi sul tema della sanità. «Omegna si ritrova oggi a essere completamente esclusa dal dibattito sul futuro della sanità - afferma Tuissi -. Il nostro ospedale è ormai in buona parte della società mista pubblico-privata del Coq, ma c’è una parte come medicina che svolge una fondamentale funzione pubblica. Non vorremmo che tra i due vasi di ferro che sono Domodossola e Verbania, Omegna diventasse il vaso di coccio in frantumi». La posizione dei quartieri è condivisa dall’amministrazione comunale ed il sindaco Antonio Quaretta ieri è intervenuto nella polemica sulla sanità. «E’ impensabile che i cusiani siano costretti a subire altre penalizzazioni ipotizzate in questi giorni dalla dirigenza dell’Asl su richiesta Il sindaco Quaretta «Si guardi ai doppioni che ci sono altrove Non ai nostri reparti» della Regione - spiega Quaretta -. Se occorre tagliare si cerchi altrove, dove ci sono inutili doppioni, non a Omegna dove da eliminare è rimasto ben poco». In un documento firmato da tutti i sindaci del Cusio si chiede il mantenimento dei servizi, ma anche il riconoscimento di quanto dovuto al Coq per le prestazioni del 2010, su cui pende un taglio di oltre un milione di euro. «Non è accettabile la ventilata riduzione dei posti letto di medicina prosegue Quaretta - ipotesi che determinerebbe l’aumento della mobilità passiva, il prolungamento delle liste di attesa e la riduzione dell’utile del Coq di cui l’Asl detiene il 51% delle azioni». «Chiediamo un incontro, il più presto possibile, tra i comuni del Cusio, la Provincia e i consiglieri regionali del Vco» conclude Tuissi. CN LA STAMPA SABATO 23 LUGLIO 2011 Dibattito LORENZO BORATTO CUNEO G iovanni Monchiero, commissario dell’Asl Cn2, da agosto e per 5 mesi sarà anche commissario della Cn1. L’ha deciso la giunta regionale, guidata da Roberto Cota. In queste settimane i rappresentanti della provincia di Cuneo, dai parlamentari ai sindaci, si erano detti contrari a un manager a scavalco per le due aziende. Con la decisione di ieri arriva di fatto una «quasi» unificazione delle due Asl della Granda. Aziende per ora distinte, ma sotto un unico manager. Nel comunicato stampa che ha ufficializzato la nomina di Monchiero, Cota ha voluto ribadire «l’impegno della Giunta regionale per il completamento del nuovo ospedale di Verduno». Monchiero ha 65 anni e anche il suo mandato da commissario dell’Asl Cn2 Monchiero commissario di 2 Asl I sindaci: “La Regione ci ignora” Da agosto e per cinque mesi si occuperà del Cuneese oltre che dell’Albese “Nessuna concorrenza fra ospedali dei territori” 3 TIMORI DI UNIFICAZIONE Valmaggia: «Ecco come le nostre indicazioni sono considerate a Torino» (azienda che ha retto dal 1995 al 2002 e, ancora, dal 2006 a oggi) scade a dicembre, così come quello di Mario Marchisio per l’ospedale di Cuneo. Le reazioni. Alberto Valmaggia, sindaco di Cuneo e presidente della Conferenza dei 175 sindaci dell’Asl Cn1 (all’unanimità la Conferenza si era detta contraria a un manager a scavalco): «Prendiamo atto di come le indicazioni del territorio sono considerate dalla Regione, da parte di un presidente per il quale più passa il tempo e più la sua nomina appare in bilico». Francesco Balocco, sindaco di Fossano e presidente La sede degli uffici dell’Asl Cn1 a Cuneo della Rappresentanza dei sindaci della Cn1: «Scelta che prova l’attenzione agli enti locali del territorio da parte di Torino. Monchiero ha esperienza e qualità: contiamo sul fatto che mantenga i due direttori sanitario e amministrativo attuali, in segno della continuità. In breve: speriamo che “non faccia l’Albese”». Maurizio Marello, sindaco di Alba (con Bruna Sibille di Bra chiedeva di mantenere le due Asl distinte): «Un solo commissario, è vero, ma si mantengono due Asl distinte: Monchiero ha requisiti e capacità. Solo che questa scelta non sia un preludio a unificare». Sibil- le: «Disappunto perchè avevamo chiesto di essere incontrati prima di questa scelta». Il senatore Pdl Giuseppe Menardi (aveva chiesto di «mantenere la suddivisione in aree storicamente omogenee»): «Una buona scelta: tiene conto di conoscenza del territorio e professionalità». Giuseppe Delfino, coordinatore provinciale Udc: «Non aver ascoltato la voce dei sindaci e dei territori é un fatto grave. Non si prendono decisioni così rilevanti senza alcun confronto. In questa fase molto critica per la sanità piemontese più che di decisionismo, ci sarebbe bisogno di dialogo». Iniziativa a Cuneo Una raccolta firme per ottenere subito l’acceleratore lineare della radioterapia Nella Granda solo 2 macchinari Appello bipartisan a palazzo Lascaris «Dopo tante sollecitazioni, abbiamo deciso di intervenire. Una raccolta firme perché la situazione è difficile, preoccupante, per tutti i malati di oncologia che hanno bisogno della radioterapia. Noi tra- Cuneo e provincia 57 sportiamo decine di pazienti da tutte le zone della Granda verso il “Santa Croce”. E le difficoltà sono sempre più frequenti perché gli acceleratori sono vecchi». Così Sergio Giraudo, presidente della Lilt provinciale (Lega italiana per la lotta contro i tumori). L’associazione, martedì, in corso Nizza angolo corso Dante a Cuneo, inizierà una raccolta firme per «sollecitare la direzione dell’ospedale e il presidente della Regione Roberto Co- ta, ad avere maggiori riguardi su questi gravi problemi». Sabato la raccolta firme sarà ad Alba, Mondovì e Saluzzo. Il problema è noto da mesi e ci sono stati diversi interventi in Consiglio regionale e in Parlamento da parte dell’Udc provinciale. La situazione: a dicembre la Regione avvia una gara da 3,6 milioni per acquistare un nuovo acceleratore lineare Linac per la radioterapia transcutanea a Cuneo (un apparecchio per Giovanni Monchiero «Certo l’accoglienza non è stata tra le più calorose». Scherza al telefono Giovanni Monchiero, pochi minuti dopo essere stato informato che, per i prossimi 5 mesi, sarà commissario anche dell’Asl Cn1. Di fatto un’unificazione. Gestirà due aziende come se fossero una sola? «Effettivamente è così, ma il processo di integrazione dell’Asl Cn1 non è ancora concluso. Sono un po’ preoccupato per le resistenza che si sono manifestate in questi giorni e quindi agirò con prudenza. Nell’Asl Cn2 c’è, da sempre, una gestione molto partecipata e allargata con il territorio. La manterrò con il nuovo incarico, in modo positivo e propositivo». concentrare radiazioni ionizzanti sul tumore, senza interessare i tessuti sani). A livello nazionale ne esiste uno ogni 178 mila abitanti. Nella Granda sono solo due, per 589 mila residenti. Il finanziamento regionale viene poi congelato e rimandato al prossimo anno. Della questione si tornerà a discutere la prossima settimana in Consiglio regionale: c'è una mozione urgente firmata dai consiglieri regionali della Granda: Giovanni Negro (Udc), Mino Taricco (Pd), Fabrizio Biolè (Movimento 5 Stelle), Federico Gregorio (Lega) e Tullio Ponso (Idv). Impegna la giunta regionale a «risolvere definitivamente e in tempi stretti la grave situazione della Radioterapia a Cuneo». [L. B.] C’è «paura» nel Cuneese per l’ospedale di Verduno e per le risorse necessarie per avviarlo. domande a «Ho trovato fuoriluogo l’intervento del sindaco di Fossano sul nuovo ospedale unico di Alba e Bra. Non c’è concorrenza tra ospedali su diversi territori: Verduno è un modello di intervento pubblico virtuoso, che ha permesso di superare il sorvadimensionamento delle strutture nell’Albese. Cosa che non è ancora successa nella Cn1 (il riferimento è al nuovo ospedale di Mondovì, ndr)». L’intenzione della Regione ora sembra più chiara: la rete degli ospedali con sede a Cuneo, la regia dei «servizi del territorio» con sede ad Alba. «Un problema politico. Come tecnico non posso dire nulla e non mi riguarda. La politica è chiamata a risolvere [L. B.] queste questioni». Al «Santa Croce» Da lunedì 88 posteggi riservati ai dipendenti Da lunedì sarà aperto esclusivamente ai dipendenti dell’ospedale «Santa Croce» di Cuneo il parcheggio interrato, sotto il blocco operatorio: 88 posti auto su due piani, che, in aggiunta ai 144 in superficie (da alcune settimane riservati ai dipendenti dell’ospedale) fa arrivare a 232 il totale dei posti disponibili per il personale del «Santa Croce». Invariata la situazione di fronte all’ingresso degli ambulatori (si accede da piazza Cavalieri di Vittorio Veneto), dove sono sempre a disposizione i posti riservati ai disabili e viene consentito l’accesso delle auto per l’accompagnamento di persone «a ridotta capacità motoria». Spiegano dall’ospedale: «In questo modo la direzione, nei limiti del possibile, ha tentato di contenere gli effetti della nuova organizzazione dei parcheggi (diventati a pagamento da luglio, ndr)». È stata installata una sbarra automatica: viene azionata attraverso il badge aziendale e impedisce l’accesso se il parcheggio è pieno. [L. B.] Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it diretta da Luca Mercalli - Elaborazione grafica: Centimetri.it OGGI Previsioni AO TO Al mattino nubi residue sul Basso Piemonte, specie sull’Alessandrino, in rapido diradamento e annuvolamenti sui settori alpini di confine con Savoia e Svizzera; ben soleggiato altrove. Nel pomeriggio sviluppo di annuvolamenti cumuliformi sui rilievi, con basso rischio di qualche isolato rovescio, specie sulle Alpi Marittime. Temperature stazionarie o in lieve calo. DOMANI AO TO Previsioni Temperature (C˚) Umidità relativa Qualità dell’aria Precipitazioni Parzialmente nuvoloso nelle prime ore del mattino con nubi più estese tra Valle d’Aosta, Biellese, Novarese e Verbano, ma ampie schiarite già in mattinata a partire da ovest. Più soleggiato nel pomeriggio, salvo addensamenti a ridosso dei rilievi, ma con basso rischio di rovesci. Temperature in aumento. Nuovo peggioramento temporalesco tra martedì pomeriggio e mercoledì. Torino Torino Ieri 18,5 28,1 Ieri Un anno fa 21,3 30,7 Alle 8 Alle14 67% 62% Estremi del mese dal 1753 al 2007 Limite pioggia/ neve oggi 1 2 3 4 5 6 7 Ottima Buona Discreta Mediocre Poco salubre Insalubre Molto insalubre 12/07/1909 Min. +9 22/07/2006 Max.+38,8 Nord Sud Ieri fino alle 19 1,2 mm Totale del mese 93,8 mm Media del mese dal 1971 al 2000 60 mm Luglio più piovoso 1826 - 255,3 mm Min. Max. - a cura di Provincia di Torino e Arpa Piemonte TORINO DOMENICA 24 LUGLIO 2011 torino.repubblica.it REDAZIONE DI TORINO Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 | tel. 011/5169611 | fax 011/533327 | CAPO DELLA REDAZIONE PIER PAOLO LUCIANO | VICARIO ROBERTO ORLANDO | INTERNET torino.repubblica.it | e-mail: [email protected] SEGRETERIA DI REDAZIONE tel. 011/5169611 | fax 011/533327 dalle ore 9.00 alle ore 21.00 | TAMBURINI fax 011/533327 | PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.p.A. | Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 TORINO | tel. 011/5527511 | fax 011/5527580 Oggi un’altra giornata ad alta tensione. E il movimento “No Tav” divide anche gli alpini De Tomaso, l’assessore all’attacco Cota e la guerriglia in Val Susa “Non è l’ora di prove muscolari” “Rossignolo? Non si fa trovare” CHIOMONTE BASTA ALIBI PER I VIOLENTI ETTORE BOFFANO “Il napalm, lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. Mi piace l'odore del napalm al mattino”. (Francis Ford Coppola "Apocalypse now", 1979) Q uesta volta non ci sono alibi. La gente comune, della valle o di altre parti d’Italia che sia, venerdì notte a Chiomonte non c’era e non ci sarà, è probabile, neppure questa sera. Assaltare il cantiere della Tav, attaccare i poliziotti (e non esserne invece attaccati), è dunque molto diverso dal manifestare in massa contro la Tav. Se ancora c’era bisogno di convincere qualcuno, se era ancora necessario ripetere l’ormai stanca distinzione tra la protesta legittima e la violenza, la notte brava dei 500 antagonisti del treno ad alta velocità dovrebbe aver fatto giustizia di ogni incertezza. Anche per chi (a cominciare da chi scrive) non è del tutto convinto dell’ineludibile necessità di bucare la montagna della Val di Susa per sbucare in Francia e salvare così la vocazione europea dell’Italia. SEGUE A PAGINA XIII STORIE DI PIEMONTE OPO la guerriglia di venerdì notte, la Valsusa si prepara a un’altra giornata ad alta tensione, con l’arrivo a Chiomonte dei partecipanti alla rievocazione del G8 di Genova. Ma a «gettare acqua sul fuoco» ci prova il presidente della Regione Roberto Cota: «Non è l’ora di prove muscolari. Altrimenti si fa il gioco di questi quattro gatti che vogliono alzare la tensione». Ma il movimento «No tav» riesce a far litigare anche gli alpini: al centro l’appello di alcune penne nere, simpatizzanti antitreno, a contestare l’esrcito presente a Chiomonte a guardia del cantiere. MARCO TRABUCCO ALLE PAGINE II E III D AVVISO AI NAVIGANTI Manifestanti protestano contro la recinzione del cantiere Lo stabilimento De Tomaso a Grugliasco ASSESSORE regionale al Lavoro Claudia Porchietto va all’attacco dell’imprenditore Gian Mario Rossignolo: «L’ho cercato per tre giorni di fila: a vuoto. Nessuno sa, neanche ai ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, quali siano i suoi progetti». A scatenare la reazione piccata della Porchietto è stata l’intervista al leader Fiom Airaudo che invitava Rossignolo a chiarire se ha i mezzi per realizzare il progetto De Tomaso ma contemporaneamente chiedeva garanzie anche alla Regione: «Le stiamo offrendo da tempo» replica l’assessore. STEFANO PAROLA A PAGINA V L’ Scenderanno da 45 a 15: il piano Sanità, la scure sui dipartimenti Neppure la madre della vittima crede all’omicidio, ma arriva la condanna “Con l’amico uccise il fidanzato” Ergastolo in India per una torinese Dopo il no della Provincia al raddoppio di La Loggia Ikea all’attacco di Saitta “Dietrofront inspiegabile” Lui replica: “E’ la legge” MARIACHIARA GIACOSA ONO stati condannati all’ergastolo, dal tribunale di Varanasi, in India, Tomaso Bruno e la torinese Elisabetta Boncompagni, i due giovani arrestati nel febbraio dell’anno scorso con l’accusa di avere ucciso Francesco Montis, loro compagno di viaggio. I giovani sono in carcere da 17 mesi. Persino la madre della vittima è convinta che non si sia trattato di un omicidio e lo ha scritto ai giudici indiani: «Mio figlio era malato». Lunedì è attesa la motivazione della condanna. I legali dei due imputati faranno appello. A PAGINA XI S L’ospedale delle Molinette sarà il capofila del progetto ER risparmiare, pur mantenendo un servizio di qualità, i vertici tecnici dell’assessorato alla sanità - Paolo Monferino e Claudio Zanon hanno messo a punto un progetto che punta a mettere in rete dieci ospedali per ridurre da 45 a 15 i dipartimenti. Capofila del progetto saranno le Molinette e coinvolgeranno oltre a Cto, Sant’Anna, Regina Margherita e Oftalmico, gli ospedali di Moncalieri, Chieri e Carmagnola e anche tre cliniche private (Cellini, San Luca e Koelliker). Il piano, presentato ai commissari e ai direttori di dipartimento, però, ha suscitato sorpresa. OTTAVIA GIUSTETTI A PAGINA VII P Il caso L’ira dei tifosi: da giovedì la tv trasmette in continuo solo la prima amichevole estiva Juve Channel, la Rai dietro lo stop Il neo acquisto cileno si presenta “Da sempre volevo giocare qui” Due famiglie della Val Maira e la filosofia del formaggio Vidal, promesse da guerriero “In bianconero per vincere tutto con Buffon e Ale” CARLO PETRINI A PAGINA XV TIMOTHY ORMEZZANO A PAGINA XX Giorgio Alifredi è un contenzioso tra Juve Channel , il canale dei tifosi bianconeri che da giorni trasmette solo la prima amichevole della squadra di Conte e la Rai, alle origini dello stop alle trasmissioni che tanto fa arrabbiare i tifosi. I quali sono pronti a chiedere il rimborso degli abbonamenti versati (oltre otto euro al mese) a Sky, che in realtà nella complessa vicenda ha un ruolo marginale (gestisce solo gli abbonamenti). Più deciso il ruolo di Dahlia tv, ex sponsor granata, fallita a febbraio. SERVIZIO A PAGINA IX C’ Verdi e Oduamadi trascinano alla vittoria contro la Feltrese Con i prestiti del Milan il Toro ha più grinta nel motore FABRIZIO TURCO A PAGINA XX la Repubblica DOMENICA 24 LUGLIO 2011 CRONACA TORINO ■ VII Dieci ospedali insieme per ridurre i dipartimenti Nel progetto coinvolte anche tre cliniche private rale Paolo Monferino ormai in aria di nomina come assessore, ha dato ampia disponibilità a discutere di altre proposte. Irrinunciabili però gli obiettivi: ridurre al minimo gli sprechi, cancellare i doppioni, concentrare le prestazioni dove ci sono i migliori professionisti ed eliminarle dove la domanda di cura non è sufficiente a mantenere costi per attrezzature e personale. L’idea sarebbe quella di rendere impermeabili tra loro gli ospedali anche per risolvere i problemi di organico con la mobilità. OTTAVIA GIUSTETTI E MOLINETTE a fare il coordinamento per Cto, Oirm - Sant’Anna, ospedale di Moncalieri, di Chieri e di Carmagnola, Oftalmico e, nel privato, la Clinica Cellini, il San Luca e il Koelliker. Dieci ospedali che insieme dovranno accorpare i loro 45 dipartimenti fino a farli diventare 15, nell’ottica di mantenere il servizio e la qualità ma di fare economia di scala per risparmiare molto sui costi, evitare i doppioni in un’area di territorio metropolitano estesa ma in qualche modo predisposta ad avere ospedali in rete. È questo il modello che è stato presentato giovedì ai commissari degli ospedali e ai direttori di dipartimento nella sede dell’Aress, da Paolo Monferino e Claudio Zanon. Un progetto che si interseca inevitabilmente con quello della città della Salute e della Scienza, e che aggiunge un nuovo tassello all’idea di programmazione che sarà per la sanità piemontese. Una nuova idea che aggiunge alla fatica di accorpare i tre grandi ospedali di corso Spezia, un ulteriore sforzo: mettere in rete con le loro peculiarità e con capacità e debolezze undici ospedali sul territorio. I tre privati - Koelliker, Cellini e San Luca - in realtà, saranno convocati in un secondo momento, quando il progetto entrerà nel vivo e sarà chiaro quale è l’effettivo fabbisogno di contributo privato in questo sistema di strutture pubbliche. I nuovi dipartimenti saranno a cavallo degli ospedali e potranno racchiudere da un minimo di dieci a un massimo di venti strutture complesse. La notizia ha colto di sorpresa i direttori di dipartimento e i commissari che si sono trovati non poco spiazzati da questa ulteriore novità, dopo che avevano ricevuto loro stessi l’incarico di elaborare un piano di riorganizzazione e di presentarlo in pochi mesi nell’ottica dell’economia di scala e anche, se possibile, di miglioramento delle prestazioni e dei servizi. Tutti comunque hanno compreso che la filosofia della razionalizzazione è ormai indispensabile, e da questo punto di vista si sono detti disponibili a collaborare e a rivedere l’organizzazione. Forse un po’ turbati dal vedersi calare dall’alto l’imposizione di un assetto così radicalmente rivoluzionato hanno chiesto di poter fare una controproposta, sempre nell’ottica di accorpare per migliorare il servizio e ridurre la spesa ma secondo criteri diversi. I tempi per questa piccola rivoluzione nella rivoluzione non saranno immediati ma neppure lunghi perché l’appuntamento è rimandato all’autunno, quando il modello Aress sarà portato in Commissione sanità della Regione, e sarà discusso il piano sanitario. Nel frattempo il direttore gene- L VERTICE Paolo Monferino e Alberto Zanon: il primo è il direttore generale della sanità e prossimo assessore, il secondo guida l’Ares © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso FABIO TANZILLI TAGLI alla sanità della giunta Cota hanno colpito anche la Valle di Susa. Da giovedì è stato chiuso il pronto soccorso all’ospedale di Avigliana, che forniva un importante servizio a tutto il bacino degli abitanti della Bassa Valle (circa 70.000 abitanti), che ora sono costretti – in caso di un primo intervento – a correre fino a Rivoli o Susa (con inevitabili code e intasamenti). Martedì sera la scelta è stata “spiegata” alla popolazione di Avigliana dal direttore generale della sanità Paolo Monferino durante un consiglio comunale aperto, ma non sono mancate le contestazioni. Anche perché le «logiche scelte di razionalizzazione della spesa» che sarebbero applicate dalla giunta Cota, stridono con il diverso trattamento riservato ad altri centri sanitari vicini ad Avigliana. Come nell’ospedale di Giaveno, nella piccola Valsangone, dove la Regione ha invece deciso di salvare l’ospedale (dotato del reparto di medicina) ed il pronto soccorso, declassandolo a “primo intervento”, ma mantenendolo attivo. I Il sindaco Matteoli punta il dito contro Giaveno “salvato” dai tagli grazie al deputato Pdl Napoli Avigliana senza pronto soccorso “Ha vinto la lobby dell’onorevole” “Abbiamo il doppio degli abitanti della Valsangone eppure veniamo privati di un servizio chiave” La replica della Regione: “All’altro ospedale abbiamo già tolto il reparto di chirurgia” In un territorio composto da solo 6-7 paesi, con il San Luigi di Orbassano confinante, e dove la popolazione arriva ad appena 30.000 abitanti, la metà di quelli che serviva Avigliana. Qual è il segreto? C’è chi intravede una presenza “benefica” di due concittadini illustri a Giaveno, ossia del parlamentare Osvaldo Napoli (vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, presidente dell’Anci nonché sindaco di Valgioie) e del sindaco Daniela Ruffino (consigliere provinciale Pdl, vice-coordinatore provinciale Pdl). Ma più di qualcuno pone critiche contro la logica dei «due pesi e due misure», come spiega il sindaco di Avigliana (Pd) Carla Mattioli: «Sicuramente avere l’onorevole in casa porta bene a Giaveno. La Regione © RIPRODUZIONE RISERVATA Domani la commissione guidata da Pisanu sarà a Torino Scegli di volare. Scegli Torino. Turin Airport Stoccolma Edimburgo Newcastle Copenaghen Doncaster Dublino Manchester Birmingham East Midlands Amsterdam Bristol Londra Bournemouth Düsseldorf Bruxelles Francoforte Bruxelles Charleroi Katowice Lussemburgo Parigi Beauvais Parigi Monaco Glasgow Mosca Torino Lourdes Madrid Barcellona Girona Roma Foggia Minorca Olbia Bari Tirana Ibiza Alghero Brindisi Napoli Palma Cagliari di Maiorca Palermo Lamezia Terme Trapani Catania Barcellona Lampedusa Istanbul Kos Rodi Heraklion Tel Aviv Sharm el Sheikh Marsa Alam VOLI: La ’ndrangheta in Piemonte al setaccio dell’Antimafia E ONDATE di arresti degli ultimi mesi, i legami con la politica, la rivalità fra le cosche lanciate alla conquista del territorio piemontese: sono questi i temi nell’agenda della commissione parlamentare antimafia che domani, guidata da Beppe Pisanu, sarà in trasferta a Torino per una serie di audizioni. Magistrati, ufficiali delle forze dell’ordine e rappresentanti del mondo delle istituzioni saranno chiamati a parlare del radicamento della ‘ndrangheta nel tessuto economico e sociale piemontese. Il fenomeno non è nuovo: è da almeno 40 anni che nella regione nascono, fioriscono e si sfidano i «locali», le articolazioni territoriali delle organizzazioni criminali, con la costante supervisione delle potenti famiglie calabresi, alle quali i boss locali sono legati da vincoli di parentela o di affari. Ma fra il 2010 e il 2011 una serie di inchieste, supportate dalle dichiarazioni di un paio di pentiti eccellenti e arricchite dai risultati di procedimenti giu- L L'Aeroporto di Torino è collegato con i maggiori scali nazionali ed internazionali da oltre 400 voli a settimana. Casablanca Il piano accorpa i tre grandi centri di Torino e l’Oftalmico con Chieri, Moncalieri e Carmagnola Osvaldo Napoli (Pdl) ha tagliato il pronto soccorso di Avigliana, pur essendo una zona industriale, e quindi con possibili problemi legati agli incidenti sul lavoro. Ma poi mantiene aperto, pur declassato, il primo intervento di Giaveno, che ha i numeri più bassi dei nostri, ed è più difficilmente raggiungibile. C’è un’evidente disparità di trattamento, anche se io sarei per il mantenimento di tutti i piccoli ospedali». La Regione ha giustificato la scelta affermando di aver tolto alla Val Sangone già la chirurgia, e che quindi una nuova chiusura sarebbe sembrata una vera punizione. «Ma cosa dovremmo dire allora ad Avigliana – replica la Mattioli - dove ci hanno già smantellato il day surgery e stanno progressivamente indebolendo medicina? E’ chiaro che dietro c’è un ragionamento politico. E l’onorevole Napoli, attuale presidente dell’Anci, non l’abbiamo mai visto prendere posizione contro la chiusura dei piccoli ospedali. Sembra che in Regione si privilegino le logiche di appartenenza politica rispetto alle reali esigenze dei cittadini». • Nazionali • Internazionali • Stagionali • Charter • Charter Neve www.aeroportoditorino.it diziari in corso fra Milano, Genova e Reggio Calabria, hanno portato gli investigatori a infliggere alle bande colpi durissimi: basti pensare ai 151 arresti dell’operazione ‘Minotauro’ di inizio giugno, alla retata che ha smantellato la rete di Al centro il potere delle cosche calabresi che in 40 anni hanno creato una rete d’affari «locali» del Basso Alessandrino, ai sequestri di beni per milioni. Droga, usura, totonero, riciclaggio e subappalti nel settore dell’edilizia sono i principali terreni di caccia delle bande, che in Piemonte, dopo la guerra combattuta tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta avevano scelto il basso profilo: omicidi con il contagocce, nessuna iniziativa eclatante. © RIPRODUZIONE RISERVATA NO LA STAMPA DOMENICA 24 LUGLIO 2011 OMEGNA. NOBILI: «LA REGIONE NON PAGA LE PRESTAZIONI, CI SIAMO RIVOLTI A UN AVVOCATO» VCO 61 DOMODOSSOLA Il Coq taglia letti e organico Un bando da 70 mila euro per i progetti Da settembre 11 posti in meno a Medicina e dieci dipendenti in esubero di volontariato VINCENZO AMATO OMEGNA Sull’ospedale Madonna del popolo di Omegna e sul centro ortopedico di quadrante (Coq) si abbatte la scure dei tagli previsti da Regione e Asl nel piano di rientro del deficit sanitario. Tagli per un milione di euro con effetto retroattivo sul 2010 e altrettanti quest’anno: per il bilancio del Coq un salasso e per il Cusio un probabile depauperamento di servizi. «La situazione è pesante conferma il direttore del Coq Mauro Carducci -. Dall’1 settembre, in base alla richiesta di contenimento dei costi pervenuta da Asl e Regione, dovremo riorganizzare il reparto di medicina, che avrà solo 12 posti letto di degenza ordinaria e 3 di day hospital. Di riflesso il personale dell’Asl distaccato al Coq, parliamo di almeno 10 persone, dovrà rientrare nell’organico dell’azienda sanitaria». Tra poco più di un mese, quindi, il centro ortopedico perderà 11 letti. Sulla questione, alla protesta dei quartieri e del sindaco si affianca quella della stessa direzione del centro ortopedico, dei sindacati e del presidente della Provincia Massimo Nobili, che fa parte del consiglio d’ammini- Madonna del Popolo L’ospedale sul lungolago di Omegna ospita dal 2003 il centro ortopedico di quadrante strazione del Coq. La situazione che si verrà a verificare alla riapertura del reparto di medicina (attualmente sono in corso lavori di ristrutturazione) è già stata discussa in un incontro con i rappresentanti dei lavoratori: «Oltre a perdere posti letto, ci sarà un esubero di 2 operatori socio sanitari, sei infermieri, due medici internisti e in primavera probabilmente di altre 4 o 5 persone - dice Antonio Dellera, segretario di Cisl Fp -. E’ una situazione surreale se si considera che il Coq è per il 51% pubblico». I tagli, infatti, si ripercuotono sull’Asl per oltre 1 milione di euro di mancato incasso: «La Regione ha stabilito di non pagare al Coq le prestazioni effettuate nel 2010 e quest’anno, per un totale di 2 milioni di euro - dice Nobili -. Come Coq abbiamo dato mandato a un legale di opporsi a questa decisione e abbiamo chiesto un incontro urgente col direttore generale della sanità regionale Monferrino». E aggiunge: «Vogliamo mantenere i posti letto di medicina e Omegna dovrà avere un ruolo preciso nella sanità del Vco, come Domo e Verbania». Il Coq ha anche avanzato un’ipotesi per salvare i posti letto di medicina: «Abbiamo proposto a Regione e Asl di usare quelli destinati a sparire per la riabilitazione oncologica - dice Carducci -. Aspettiamo una risposta». Centro ortopedico Società a gestione pubblico-privata E’ stato uno dei primi esempi in Piemonte di sinergia tra pubblico e privato in ambito sanitario. Il centro ortopedico di quadrante all’ospedale Madonna del Popolo di Omegna è una società in cui il 51% del capitale è detenuto da Asl e Regione, con partner privato la società francese Generale de Santé (49% delle azioni). Il Coq opera dal 2003 in forma sperimentale: è un centro d’eccellenza in ortopedia e specializzazione protesica e l’offerta sanitaria è completata da attività di day surgery di ortopedia, chirurgia generale e vascolare, oculistica, odontoiatria, dermatologia e ambulatori polispecialistici di medicina (ora in ristrutturazione). Da tempo si dibatte sulla fine della sperimentazione e sulla stabilizzazione del Coq, ma sulle modalità le opinioni politiche e giuridiche sono discordi: c’è chi chiede la conferma dell’attuale assetto con Generale de Santé e chi propende per un nuo[V. A.] vo bando di gara. I DOMODOSSOLA. IL COMITATO MAMME NON MOLLA “Siamo pronte a tornare in piazza se l’Asl non presenta il piano estivo” «Stiamo ancora aspettando di conoscere nei dettagli il piano per far fronte all’emergenza estiva all’ospedale San Biagio e l’attesa fa crescere il nervosismo: potrebbe scoppiare di nuovo la protesta». Tiziana Zazzali, del comitato mamme, riassume così il malcontento che serpeggia tra quanti attendono da un giorno all’altro che scatti il piano concordato da Asl e Regione per far fronte, fino a settembre, alla chiusura del punto nascite di Domodossola, decisa l’11 luglio per carenza di personale. «Ho chiesto al consigliere regionale Michele Marinello di sollecitare il commissario dell’Asl sul piano estivo continua Zazzali -. I tempi non possono essere così lunghi, un’emergenza potrebbe accadere da un momento all’altro». Anche Bernardino Gallo, del comitato «Sos Sanità», conferma di non essere al corrente dei dettagli del piano adottato dall’Asl: «E’ un documento tecnico, quando ci verrà sottoposto lo faremo valutare da esperti» dice. L’azienda sanitaria intanto ha problemi a trovare medici ostetrici disposti a lavorare al San Biagio: è arrivata la disponibilità a riprendere servizio, come esterno, di Pasquale Bonanno Conti, che ha lavorato all’ospedale domese per 38 anni e mezzo. Per rientrare, però, chiede una serie di garanzie, tra cui la presenza di una guardia attiva ostetrica 24 ore su 24. Ancora sul chi va là anche i pediatri, che attendono garanzie dall’Asl per continuare il loro lavoro durante la chiusura del punto nascite. Le mamme intanto non si ar- La fiaccolata delle mamme in difesa del punto nascite domese rendono: la sala consiliare del municipio domese resta presidiata, come pure l’ingresso del punto nascite al San Biagio. In Ossola si aspetta l’arrivo di Paolo Monferino, il direttore dalla sanità regionale: «E’ un interlocutore affidabile - spiega Luciano Succi, del comitato “Insieme per un dono” - quindi la sua visita a Domo il 2 agosto sarà decisiva per rendersi conto della situazione del nostro [RE. BA.] ospedale». «Il centro servizi per il volontariato torna a dare fondi alle associazioni. E’ un bel segnale, in un momento in cui tutti tagliano». Così Carlo Teruzzi, presidente del centro «Solidarietà e sussidiarietà» del Vco, annuncia la pubblicazione del bando di progettazione sociale 2011, che permetterà di sostenere i progetti delle associazioni no profit del territorio con un contributo complessivo di 70 mila euro. «Per tutelare le realtà più piccole del volontariato garantiremo una parte dei fondi, pari a 10 mila euro, a progetti di limitate dimensioni e gli altri 60 mila euro a quelli con impatto più ampio, proposti dalle organizzazioni più grandi» spiega Caterina Mandarini, direttrice del centro servizi. L’iniziativa è rivolta a tutte le associazioni provinciali: «I progetti dovranno puntare su obiettivi quali l’integra- Il presidente del centro servizi «Fondi importanti in periodo di crisi» zione e l’inclusione sociale, la difesa della salute, la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, la prevenzione del disagio sociale, l’integrazione dei disabili, dei senza dimora, degli anziani e dei migranti, il sostegno alla famiglia ma anche il coinvolgimento dei giovani attraverso esperienze educative e formative». Le richieste di contributo dovranno pervenire entro il 10 ottobre al centro servizi di Domodossola. «Grazie alla pubblicazione del bando - ricorda Teruzzi il nostro centro intende affiancarsi alla preziosa e insostituibile attività delle associazioni di volontariato, offrendo uno strumento in più per favorire la loro capacità di risposta ai sempre crescenti bisogni che emergono nella società civile in questo momento di crisi». A valutare le candidature che arriveranno dalle associazioni sarà una commissione nominata [RE. BA.] dalla Regione. la Repubblica CRONACA LUNEDÌ 25 LUGLIO 2011 TORINO ■ IV “Mauriziano meglio delle Molinette” Controproposta del preside di Medicina all’Aress sugli ospedali in rete OTTAVIA GIUSTETTI ON possono essere le Molinette a coordinare il gruppo di ospedali elaborato dall’Aress, la nostra controproposta è che sia il Mauriziano a svolgere questo ruolo. È un ottimo ospedale e per le sue peculiarità si presta meglio a mettere in rete le piccole strutture sul territorio». Ezio Ghigo, preside di Medicina e direttore del dipartimento di Medicina delle Molinette, non condivide il modello presentato giovedì da Paolo Monferino e Claudio Zanon che prevede di mettere in rete Molinette, Oirm - Sannt’Anna, Cto, ospedali di Chieri, Moncalieri e Carmagnola, l’Oftalmico e tre strutture private: il Koelliker, la clinica Cellini e il San Luca. L’obiettivo è una razionalizzazione e una riorganizzazione che consenta di ridurre i 45 dipartimenti delle strutture pubbliche e farli diventare solamente 15. «Ne condivido la filosofia ma non l’impostazione, non conta quanti saranno i dipartimenti, secondo me le Molinette non è l’ospedale giusto». Per quale ragione il Mauriziano potrebbe fare meglio? «In primo luogo perché noi siamo già oggetto di una profonda riorganizzazione che è quella dell’accorpamento delle tre strutture Cto, Oirm - Sant’anna e Molinette, e perché in prospettiva con la realizzazione della Città della Salute, questa struttura dovrebbe essere di riferimento per tutto il Piemonte ma non per la medicina sul territorio bensì per l’altissima specializzazione. Per le Molinette è già stata scelta una precisa missione che però è diversa». Il problema non sarà che si chiede agli ospedali di tagliare con decisione il numero di poltrone dei capi dipartimento? «Siamo tutti consapevoli del fatto che è arrivato il momento di fare economia di scala. Per questo ho detto che condivido la filosofia di questo progetto e ho apprezzato molto la disponibilità del dottor Monferino ad accettare proposte diverse per raggiungere i medesimi risultati. Mi auguro che l’Aress non pensi di risparmiare solo tagliando i dipartimenti perché una vera riorganizzazione comporta tutt’altro genere di impegno». L’impegno di Molinette e della facoltà di Medicina resta dun- Ghigo: “E’ un ottimo polo che per alcune peculiarità si presta meglio alla missione” «N IL MAURIZIANO L’Aress punta a mettere in rete i tre grandi ospedali torinesi, l’Oftalmico, Moncalieri, Chieri e Carmagnola e tre cliniche private. Ma c’è chi punta sul Mauriziano Il caso “Alla struttura di corso Bramante spetta un altro compito: non si può fare tutto bene” que concentrato su Città della Salute? «L’università sta preparando una lettera, che sarà firmata anche dal rettore, che spediremo al governatore e al sindaco, nella quale esporremo le obiezioni dell’Università al masterplan che ci è stato presentato. Vogliamo avere un ruolo costruttivo e non distruttivo, ma ci pare corretto che questo masterplan contenga il contributo dell’Università di Torino». Secondo il suo giudizio cosa non funziona nel progetto «politico» della Città della Salute? «Non è stato fatto uno studio di fattibilità, non è stato fatto un progetto urbanistico e soprattutto non dà la minima idea di come si intende affrontare il transitorio. Le faccio un esempio? Contando una cosa semplice del masterplan viene fuori che si tolgono all’area metropolitana della città qualcosa come 600/900 posti letto. Qualcuno si è chiesto se la città sia in grado di sopportare una riduzione di questo genere? Io credo proprio di no». Sogin vuole costruire il deposito D2 di scorie nucleari: senza un piano nazionale rischia però di diventare il sito italiano di riferimento É IL sindaco né il segretario comunale hanno voluto riceverci — spiega Bobba — e questo al dice lunga su come sia scivolosa questa vicenda». Una vicenda che vede un ampia zona di Piemonte messa a rischio nucleare: «Sogin si deve fermare — aggiunge il parlamentare del Pd — l’avvio dei lavori per costruire il deposito nucleare D2 è illegittimo e rischia di trasformare il sito di Saluggia nel deposito nazionale delle scorie nucleari. Perché realizzare il D2 senza aver individuato il deposito nazionale (che come prevedono le norme europee deve essere identificati entro il 2015), è un’operazione spregiudi- «N cata. Nel silenzio assoluto del governo e delle altre autorità preposte la costruzione di quel deposito costituirebbe la decisione di fatto di mettere tutte le scorie nucleari presenti nel nostro Paese in via definitiva nel territorio di Saluggia, che è stato più volte riconosciuto inidoneo a questo scopo, soprattutto per la presenza di falde acquifere poco profonde, per la fragilità idrogeologica del territorio, e per la vicinanza dell’acquedotto del Monferrato, uno dei più importanti d’Italia». LA CROCE ROSSA ITALIANA - 100 Corsi semrparlieso 120 € tutto co ANNO ACCADEMICO 2011-2012 Segreteria: Via Principe Amedeo, 12 - Tel. e Fax 011.8127879 [email protected] - www.unipoptorino.it Sede dei corsi: Facoltà Scienze Matematiche Fisiche e Naturali - Palazzo Campana Via Carlo Alberto, 8 - Torino Iscrizioni aperte dal 3 Giugno 2011 COMITATO CENTRALE - Dipartimento Economico Finanziario e Patrimoniale - Servizio Procurement / Contratti e Patrimonio, il giorno 05/09/2011, indice esperimento di Asta Pubblica per l’alienazione di immobili siti nei Comuni di Torino, Trarego Viggiona (VB), Imperia, Mortara (PV), Treviso, Enego (VI), Trieste, Montepulciano (SI), Pescia (PT) e Roma. L’avviso d’asta integrale contenente le modalità, le rettifiche e gli aggiornamenti, è pubblicato sul sito internet www.cri.it link Bandi di gara - Servizio 9° acquisizione beni e servizi e patrimonio immobiliare. IL DIRIGENTE: dott. Claudio IOCCHI MASSIMO NOVELLI © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA “Saluggia rischia di diventare il deposito di scorie nucleari” MARCO TRABUCCO Addio a De Rienzo “paladino” della lingua italiana C’è di peggio: la costruzione del deposito D2 è stata autorizzata in deroga alla normativa urbanistica che vieta di costruire in quell’area in quanto inidonea, e non essendo stato costruito nei tempi previsti, la Sogin ha poi ottenuto dal Comune una proroga di tre anni del tutto illegale. Per questo Bobba (al Parlamento italiano) e Gianluca Susta (al Parlamento europeo) hanno presentato interrogazioni in merito chidendo di verificare se Sogin (che oggi in una conferenza stampa dovrebbe controbattere alle accuse) abbia rispettato tutte le procedure previste». «È auspicabile — conclude Bobba — che Sogin e Ministero dell’Ambiente si arrestino subito, per rispetto della legge, e ancora prima per rispetto dei cittadini giustamente allarmati». I deputati del Pd Bobba e Della Seta hanno depositato in Comune duemila firme contrarie SOGIN E’ morto a Torino, aveva 69 anni UBBLICATO da Kowalski e intitolato «S. O. S lingua», il suo libro estremo è un «Manuale di pronto soccorso per l’uso corretto dell’italiano». È questo benedetto italiano, ignorato o storpiato da buona parte dei nostri connazionali, che ha segnato tutta la vita e gli studi, tanto da difensore della lingua quanto da docente universitario e da letterato italianista, per l’appunto, di Giorgio De Rienzo. É morto sabato mattina a Torino, all’età di 69 anni. Malato da tempo, ha voluto che la notizia non trapelasse subito, forse perché non si facessero, come volle scrivere Cesare Pavese suicidandosi, «troppi pettegolezzi». Biografo di Guido Gozzano, studioso delle concordanze nei capolavori di Alessandro Manzoni e di Collodi, i «Promessi sposi» e «Pinocchio» ovviamente, così come della scapigliatura piemontese, della narrativa toscana dell’Ottocento e di Emilio De Marchi, era stato allievo di Giovanni Getto, insegnando a sua volta prima all’Università e poi all’Ateneo del Piemonte Orientale. Dal declinare degli anni Novanta si era dedicato alla narrativa, dando buone prove: dal romanzo «Caccia al ladro in casa Savoia», del ‘99, a «Il mostro di Bargagli», del 2007, in cui la «fiction» è un mezzo necessario per portare a galla una verità verosimile sui misteri e sui cadaveri del paese sopra Genova, cominciati nel pieno della lotta partigiana. Fino all’ultimo De Rienzo ha dato i voti ai libri, in quella pagella che aveva voluto inventarsi sulla falsariga delle cronache sportive. Lo ha fatto nelle pagine culturali della domenica del «Corriere della Sera». A volte poteva esagerare nelle bacchettate, in altre occasioni aveva suscitato polemiche, però un fatto il mondo delle lettere patrie gli deve riconoscere: era rimasto uno dei pochi, se non il solo, a non guardare in faccia nessuno. Senza timori riverenziali verso case editrici e amici, stroncava anche i libri «laureati» come i poeti della lirica di Eugenio Montale. © RIPRODUZIONE RISERVATA (segue dalla prima di cronaca) Il personaggio P L’eccezionale scoperta con 760 tombe a Sant’Albano Stura Una necropoli longobarda negli scavi dell’Asti-Cuneo (segue dalla prima di cronaca) MARINA PAGLIERI I PENSA a un importante insediamento longobardo, una fara, che sorgeva in prossimità del fiume, per funzioni ancora da chiarire – continua Micheletto. - Non possediamo sufficienti documenti sulla presenza di quella popolazione nell’area, dobbiamo ancora approfondire la vicenda». In attesa di decidere come presentare al pubblico i frutti della scoperta – l’ipotesi è che siano distribuiti tra il Museo Civico di Cuneo e un futuro museo sullo Stura a Sant’Albano - la soprintendente Micheletto ha un sogno che vorrebbe però concretizzare: «Vorrei presentare in una mostra a Torino i ritrovamenti barbarici del territorio, in particolare longobardi: da questi di Sant’Albano, a quelli della necropoli di Collegno, ricca ma molto meno estesa, ai reperti emersi di recente a Momo, nel novarese». «S © RIPRODUZIONE RISERVATA NUMERO UNO Egle Micheletto responsabile dei Beni archeologici in Pienonte