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ANAAO TOSCANA
Domenica, 01 febbraio 2015
ANAAO TOSCANA
Domenica, 01 febbraio 2015
Anaao Toscana
01/02/2015 Corriere della Sera Pagina 51
M. G. F.
Diagnosi e terapie tempestive ridurrebbero disabilità e costi
01/02/2015 Corriere della Sera Pagina 51
Maria Giovanna Faiella
La «mappa» per curare meglio tutti i malati reumatici gravi
01/02/2015 Il Tirreno (ed. Cecina) Pagina 16
01/02/2015 Il Tirreno (ed. Lucca) Pagina 42
6
Inaugurato a Pescia il mammografo per radiodiagnostica
01/02/2015 Il Tirreno (ed. Piombino­Elba) Pagina 15
8
Riordino della sanità, cosa cambia
01/02/2015 Il Tirreno (ed. Pisa) Pagina 14
9
Ospedale, Tomassini: «Faremo assunzioni»
01/02/2015 Il Tirreno (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 18
10
Inaugurato a Pescia il mammografo per radiodiagnostica
01/02/2015 Il Tirreno (ed. Pontedera) Pagina 37
12
Ferraro (Ncd): «In quale Asl finiremo?»
SERGIO ROSSI
ASL, TRE DOMANDE A ENRICO ROSSI
01/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 9
SERGIO ROSSI
ASL, 3 DOMANDEA ENRICO ROSSI
01/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 19
01/02/2015 La Nazione (ed. Grosseto) Pagina 7
01/02/2015 La Nazione (ed. Grosseto) Pagina 12
17
Misericordia, aperte le iscrizioniai corsi di primo soccorso
01/02/2015 La Nazione (ed. Livorno) Pagina 7
18
SANI COME PESCI.... NELLA «RETE»
01/02/2015 La Nazione (ed. Livorno) Pagina 9
19
«L' area è fuori norma, verrà Striscia'»
01/02/2015 La Nazione (ed. Livorno) Pagina 17
21
«Cosa cambianel riordinodella sanità»
ZEBRA ANNA MARIA
Sos­infermieri, Asl alla carica«Occorrono 40 assunzioni»
01/02/2015 La Nazione (ed. Massa Carrara) Pagina 25
ANTONIA CASINI
«Noi in trincea ogni giorno»Lo sfogo degli operatori Asl­Aoup
01/02/2015 La Nazione (ed. Pisa­Pontedera) Pagina 10
01/02/2015 La Nazione (ed. Pisa­Pontedera) Pagina 10
28
Pannoloni: «Consegna a domicilio: un caos»La Lega consumatori...
NUTI GABRIELE
Il picco dell' influenza è arrivatoGli ospedali scoppiano di malati
01/02/2015 La Nazione (ed. Pisa­Pontedera) Pagina 18
01/02/2015 La Nazione (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 12
32
Lavori nei localidell' ospedale «Pacini»Sospese le dialisiper...
CUTSODONTIS EMANUELE
Nuovo mammografodonato all' ospedaledalla Fondazione Caript
GIOVANNA VITALE
Scuola, Lorenzin manda i Nas Marino: pensi agli ospedali La replica: l'...
01/02/2015 La Repubblica Pagina 4
CARLO PICOZZA
"San Filippo Neri, 18 milioni per il rilancio"
01/02/2015 La Repubblica Pagina 4
ANNA RITA CILLIS
Cure veloci e integrate nasce il polo regionale per i tumori al seno
01/02/2015 La Repubblica Pagina 4
A Careggi 250 eterologhe all' anno
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40
Emergenza San Camillo D' Amato:"Dopo anni bui la luce in fondo al tunnel"
01/02/2015 La Repubblica (ed. Firenze) Pagina 4
29
31
«Noi siamo all' avanguardia graziealla medicina tradizionale...
01/02/2015 La Repubblica Pagina 2
25
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Chincarini: «Cisanello è l' eccellenza, ma mancano due...
01/02/2015 La Nazione (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 28
22
24
Ginecologia dell' Opa«Ottimo reparto»
01/02/2015 La Nazione (ed. Pisa­Pontedera) Pagina 15
14
16
Ortodonzia e odontoiatria infantileArriva l' ambulatorio pubblico gratuito
01/02/2015 La Nazione (ed. Pisa­Pontedera) Pagina 10
13
15
«Il grande Flebowsky»se una risata ci dimetterà
01/02/2015 La Nazione (ed. Massa Carrara) Pagina 19
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Angeli contro i dati della mortalità
01/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 1
1
MICHELE BOCCI
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1 febbraio 2015
Pagina 51
Corriere della Sera
Anaao Toscana
Diagnosi e terapie tempestive ridurrebbero disabilità
e costi
artrite reumatoide e psoriasi artropatica sono,
secondo l' indagine di Amrer, le malattie
reumatiche invalidanti che fanno registrare il
più alto numero di esenzioni rilasciate dalle Asl
(rispettivamente il 41,6% e il 31,82%); la
sclerosi sistemica progressiva e il lupus
eritematoso, malattie con minore incidenza
numerica ma altrettanto severe, riguardano
insieme il 12,8% delle esenzioni. «Sono
condizioni che rendono complicati anche i più
semplici gesti quotidiani ­ dice Antonella
Celano, presidente di Apmar, Associazione
persone con malattie reumatiche ­. E poi c' è il
dolore, spesso lancinante. Ricevere cure
tempestive permetterebbe di vivere meglio e
di essere più autonomi». «L' impatto sulla
qualità della vita è notevole, se si considera
che alcune malattie, come artrite reumatoide e
spondilite anchilosante, colpiscono persone tra
i 20 e i 40 anni ­ aggiunge Carlo Salvarani,
direttore della reumatologia dell' Azienda
ospedaliera Irccs di Reggio Emilia ­. Spesso la
diagnosi arriva dopo anni, il che non permette
interventi tempestivi che potrebbero ridurre
anche la disabilità. Prima di andare dal
reumatologo, i malati passano da uno
specialista all' altro, sottoponendosi a esami a
volte non appropriati.
Il reumatologo è la figura chiave per
coordinare le diverse fasi diagnostiche e terapeutiche col medico di famiglia e gli specialisti, dato che
queste malattie possono colpire vari organi».
I dati dell' indagine forniscono indicazioni per riconsiderare l' intera «filiera» della presa in carico dei
malati, con Percorsi diagnostico­terapeutici­assistenziali (Pdta) legati alle singole realtà regionali.
«I Pdta sono il punto di partenza ­ sottolinea Carlo Maurizio Montecucco, direttore del reparto di
Reumatologia del Policlinico S. Matteo di Pavia ­. Molti malati sono costretti a lunghe attese per visite ed
esami, o a spostarsi perché mancano servizi di reumatologia nella zona di residenza. Servono percorsi
organizzati, dalla diagnosi precoce fino al follow­up e alla riabilitazione, dai medici di famiglia ai centri
reumatologici, ai reparti». Sono obiettivi anche del Pdta realizzato da Anmar, l' Associazione nazionale
malati reumatici.
«Lo stiamo presentando in diverse Regioni per spiegare che un percorso ben strutturato significa
risparmiare ­ riferisce il presidente Renato Giannelli ­. Certo, nel momento in cui lo si programma, non
si possono ridurre i centri o gli ambulatori di reumatologia, che sono già scarsi».
M. G. F.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
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Corriere della Sera
Anaao Toscana
M. G. F.
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Corriere della Sera
Anaao Toscana
La «mappa» per curare meglio tutti i malati reumatici
gravi
Conoscere le specifiche necessità consentirà di ottimizzare i servizi.
Soffrono di malattie reumatiche croniche e
fortemente invalidanti, che non guariscono,
anzi: possono provocare col passare degli
anni gravi disabilità. A fine 2013 erano oltre
370 mila gli italiani con esenzione dai ticket
per artrite reumatoide, psoriasi artropatica,
lupus eritematoso sistemico, malattia di
Sjogren, morbo di Paget, Sclerosi sistemica
progressiva (o sclerodermia), spondilite
anchilosante.
Sono i dati rilevati dalla prima indagine a
livello nazionale, realizzata da Amrer­
Associazione malati reumatici Emilia
Romagna, basata sulle certificazioni rilasciate
da 150 Aziende sanitarie locali.
Secondo studi epidemiologici, si stima che di
queste sette malattie reumatiche soffrano circa
un milione di italiani. Come si spiega, allora,
che a usufruire dell' esenzione specifica sia
solo un malato su tre?
«Non è uno studio sull' incidenza di queste
malattie, ma un censimento per singola
patologia sul territorio, per capire i bisogni dei
pazienti ­ chiarisce subito il coordinatore
Daniele Conti, responsabile dell' area progetti
di Amrer ­. Una mappa così per le malattie
reumatiche non esisteva».
I numeri emersi sono ancor più rilevanti
proprio se si considera che l' indagine non
censisce il «sommerso», ovvero tutti quei pazienti che non hanno utilità a farsi riconoscere l' esenzione
specifica, perché già esenti­ticket per altri motivi, magari per età, o perché già con il riconoscimento di
invalidità. Perché, allora, utilizzare i codici di esenzione come parametro per fare la «mappa» dei malati
e dei loro bisogni? «Le esenzioni forniscono dati certi dati dalle Asl, che ne tengono traccia per la
rimborsabilità delle prestazioni ­ dice Conti ­. Permettono così di sapere quanti pazienti soffrono di una
determinata malattia reumatica nei singoli Comuni, quali sono i bisogni di assistenza, nonché le
esigenze legate all' età, al sesso, all' attività lavorativa. Per esempio, è emerso che oltre 5.600 bambini
e ragazzi sotto i 18 anni usufruiscono dell' esenzione per una di queste patologie, ma i reparti pediatrici
reumatologici sono pochi, 4­5 a livello nazionale, per lo più al Nord. La maggior parte di questi bambini,
quindi, riceve cure lontano da casa. Capita anche agli adulti: se nel luogo di residenza non c' è il centro
reumatologico, sono costretti a spostarsi per determinate terapie, con enormi disagi, giornate di lavoro
perse, costi privati e a carico del Servizio sanitario».
Risorse che, se investite sul territorio, permetterebbero ai pazienti di curarsi vicino casa, oltre a far
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Corriere della Sera
Anaao Toscana
risparmiare.
Insomma, il codice di esenzione è uno strumento che dà informazioni precise per interventi mirati sul
territorio. «La programmazione di percorsi specifici per i pazienti che hanno una determinata esenzione
­ ricorda Conti ­ ha permesso, per esempio, in Emilia Romagna di anticipare i tempi della diagnosi per il
lupus eritematoso, come pure di garantire cure omogenee a chi soffre di sclerosi sistemica». E l'
indagine rivela anche un trend di costante aumento delle esenzioni per le patologie reumatiche: dal
2009 al 2013 circa 2 mila in più all' anno in ciascuna delle 4 regioni prese come campione: vuol dire che
nel nostro Paese per patologie reumatiche si avranno oltre 40 mila esenzioni in più ogni anno.
Maria Giovanna Faiella.
Maria Giovanna Faiella
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Pagina 16
Il Tirreno (ed. Cecina)
Anaao Toscana
sanitÁ.
Angeli contro i dati della mortalità
La consigliera di Fi spara a zero: «La commissione un vero raggiro»
ROSIGNANO «Un vero raggiro per i
consiglieri di minoranza e per la gente di
Rosignano». Questo, in sintesi, il commento di
Maria Grazia Agneli (Fi), dopo le commissioni
congiunte prr l' esposizioni dei dati Asl sulla
mortalità. «Il documento che avevamo avuto
dall' ente ­ spiega la consigliera ­ era in effetti
solo una relazione sanitaria Asl 6 di Livorno
2014. Dunque i consiglieri che si aspettavano
lo studio epidemiologico, la cui richiesta si
perde nella notte dei tempi, è stato raggirato
una volta di più. Ed il raggiro è ancora più
grave. La determinazione n. 1891 del
31.12.2007 proposta n. 732 della qualità
urbana servizio ambiente e sicurezza, ha
come specifico oggetto proprio l' affidamento
di uno studio epidemiologico sull' effetto delle
polveri fini sulla salute umana all' azienda usl 6
di livorno. All' interno poi della suddetta
determinazione si trova lo stanziamento di
fondi pubblici". Quindi, secondo Angeli, " non
ci sono giustificazioni, non ci possono essere.
Questo è un vero raggiro nei confronti delle
minoranze, considerate dalla maggioranza
emerite sprovvedute».
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Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
Inaugurato a Pescia il mammografo per
radiodiagnostica
Alla cerimonia anche l' assessore regionale Luigi Marroni Angiografo, personale e
pediatria le richieste dei sindaciContributo a Corsia 8, non al Centro nuoto.
«Il contributo elargito dal Comune di
Montecatini, attribuito ai gestori della piscina
comunale (Centro Nuoto Montecatini),in realtà
è stato concesso per i risultati nell' attività
agonostica e per le sue attività a scopo
benefico a Corsia 8 Ssd, che niente a che fare
con la gestione della piscina». Così l' avvocato
Alessandro Tonelli interviene, su mandato del
Centro nuoto Montecatini e di Corsia 8 Ssd,
per rettificare l' articolo pubblicato sul Tirreno.
PESCIA Inaugurato ieri, al Cosma e Damiano,
il mammografo digitale 3D all' unità operativa
di radiodiagnostica (reparto di senologia
chirurgica), donato dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Pistoia e Lucchesia con un
investimento di oltre 250mila euro. Un "lieto
evento" in attesa del nuovo angiografo, delle
nomine dei primari mancanti, dell' aumento del
personale al pronto soccorso e del
potenziamento di pediatria. Queste almeno
sono le richieste più urgenti per l' ospedale di
Pescia, richieste ­ accompagnate da
assicurazioni ­ ribadite proprio in occasione
dell' inaugurazione dall' assessore regionale
alla sanità Luigi Marroni.
«Veniamo spesso qui a Pescia negli ultimi
tempi, è quindi un buon segno ­ ha detto
Marroni ­ noi gli impegni presi li rispettiamo, l' angiografo lo faremo. L' ospedale di Pescia lo difendo io
personalmente, però è necessario avere oggi più che mai una visione complessiva della sanità, ma
nessun territorio, compresa la Valdinievole, verrà penalizzato.
Negli ultimi due anni c' è stato un grande miglioramento del servizio sanitario in Toscana, per quanto
riguarda assistenza, efficienza ed esiti delle cure. Ma il periodo è complesso, le risorse sono sempre
meno.
Noi dobbiamo arrivare a una situazione di sicurezza "strutturale", da qui la riforma di riorganizzazione
con la creazione di tre Asl di area vasta.
Assicuro che ci abbiamo pensato non dieci ma venti volte, siamo convinti che questa sia la scelta
giusta».
Il sindaco di Pescia Oreste Giurlani, portavoce degli altri primi cittadini della Valdinievole, ha incalzato
Marroni su criticità e richieste del nosocomio cittadino: «Con la Tac, il mammografo, e l' angiografo che
arriverà, il nostro ospedale sarà al top della strumentazione. Abbiamo sempre il problema dei primari
da nominare e quello dell' organico del pronto soccorso. Certo, anche il Comune deve fare la sua parte:
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Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
penseremo a risolvere la questione dell' accesso all' area del Cosma e Damiano».
Intanto il nuovo strumento è a disposizione degli operatori sanitari: il mammografo, prodotto da Ge
healthcare, divisione medica di General Electric Company, introduce una modalità di esecuzione degli
esami basata su un' innovativa tecnica di immagine tridimensionale, la "tomosintesi", che permette di
ottenere immagini più nitide ad altissima definizione e diagnosi precise e tempestive, garantendo anche
una minor dose di radiazioni. «Con un importante finanziamento (a cui si aggiunge quello da 200mila
euro per l' informatizzazione dei mezzi di soccorso ndr) abbiamo sostituito una macchina vecchia di
oltre 15 anni ­ ha spiegato Ivano Paci, presidente Fondazione Caript ­ lo strumento è all' avanguardia».
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Pagina 15
Il Tirreno (ed. Piombino­
Elba)
Anaao Toscana
dalle 16.
Riordino della sanità, cosa cambia
Incontro domani al Centro giovani. Organizza la Federazione Pd.
PIOMBINO Si intitola "Cosa cambia nel
riordino della sanità in Toscana" l' incontro
organizzato dalla Federazione Pd Val di
Cornia Elba per lunedì 2 (ore 16), al Centro
giovani. L' incontro sarà presentato da Cinzia
Cioncoloni, commissione sanità P d e
coordinato da Alessandro Teglia. Dopo l'
introduzione del consigliere regionale Simone
Naldoni, il programma prevede gli interventi di
Rossana Soffritti (presidente SdS ­ distretto
Val di Cornia), Eugenio Porfido (direttore Asl 6
Livorno), Donatella Pagliacci (direttore SdS ­
distretto Val di Cornia), il consigliere regionale
Matteo Tortolini e Marco Remaschi, presidente
della commissione sanità toscana. Presenti il
sindaco Giuliani, l' assessore alla sanità D i
Giorni, il sindaco di Campo nell' Elba Lorenzo
Lombardi, il sindaco di San Vincenzo
Alessandro Bandini e il segretario del Pd Val
di Cornia Valerio Fabiani. Sono invitati a
partecipare i circoli Pd Val di Cornia Elba, le
organizzazioni sindacali, le associazioni di
volontariato, le cooperative sociali e gli
operatori sanitari, o l t r e , n a t u r a l m e n t e , i
cittadini.
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Pagina 14
Il Tirreno (ed. Pisa)
Anaao Toscana
Ospedale, Tomassini: «Faremo assunzioni»
Il direttore rassicura dopo i timori di sindacati e medici sulla prolungata carenza degli
organici.
PISA «L' Aoup ha già provveduto a reintegrare
le risorse nel settore specifico della cosiddetta
"area critica" (emergenza­urgenza)».
C o n u n a n o t a l ' A z i e n d a ospedaliero
universitaria diretta da Carlo Rinaldo
Tomassini risponde ai alle criticità denunciate
dal sindacato Nursind sui turni massacranti a
cui sono sottoposti gli infermieri e al problema
del sovraffollamento nel pronto soccorso. Nel
dettaglio, i reintegri sono avvenuti sia
attraverso una mobilità interna di un medico
nel 2014 verso l' Unità operativa di "Anestesia
e rianimazione 6" (di Pronto soccorso), sia
assumendo alcune unità professionali di
anestesisti/rianimatori nell' ambito del naturale
turn­over del personale. Di queste ultime, sono
stati assegnati all' Unità operativa di
"Anestesia e rianimazione 6" un medico
entrato in servizio nel 2014, un altro il 24
gennaio scorso e un terzo che arriverà a
marzo 2015. L' azienda specifica che «nell'
attesa dell' espletamento delle procedure di
assunzione si stanno inoltre utilizzando le
risorse aggiuntive (in termini di orario) messe
a disposizione dagli stessi professionisti della
struttura in questione».
Tuttavia l' azienda «è in totale disaccordo sul
fatto che la riduzione di 4 posti letto della sub­intensiva sia connessa al calo della donazione di organi,
dal momento che si è trattato di una ridottissima percentuale di letti». Sul problema della donazione si
sta invece intraprendendo un' azione specifica di sensibilizzazione delle terapie intensive. Ultimo
appunto al Nursind: «L' Aoup ribadisce che c' è sempre stata e non mancherà nemmeno per il futuro la
disponibilità a coinvolgere i lavoratori attraverso i loro rappresentanti nel confronto sugli organici e sulla
riorganizzazione dei servizi». (g.c.
) ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Il Tirreno (ed. Pistoia­
Montecatini)
Anaao Toscana
Inaugurato a Pescia il mammografo per
radiodiagnostica
Alla cerimonia anche l' assessore regionale Luigi Marroni Angiografo, personale e
pediatria le richieste dei sindaciContributo a Corsia 8, non al Centro nuoto.
«Il contributo elargito dal Comune di
Montecatini, attribuito ai gestori della piscina
comunale (Centro Nuoto Montecatini),in realtà
è stato concesso per i risultati nell' attività
agonostica e per le sue attività a scopo
benefico a Corsia 8 Ssd, che niente a che fare
con la gestione della piscina». Così l' avvocato
Alessandro Tonelli interviene, su mandato del
Centro nuoto Montecatini e di Corsia 8 Ssd,
per rettificare l' articolo pubblicato sul Tirreno.
PESCIA Inaugurato ieri, al Cosma e Damiano,
il mammografo digitale 3D all' unità operativa
di radiodiagnostica (reparto di senologia
chirurgica), donato dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Pistoia e Lucchesia con un
investimento di oltre 250mila euro. Un "lieto
evento" in attesa del nuovo angiografo, delle
nomine dei primari mancanti, dell' aumento del
personale al pronto soccorso e del
potenziamento di pediatria. Queste almeno
sono le richieste più urgenti per l' ospedale di
Pescia, richieste ­ accompagnate da
assicurazioni ­ ribadite proprio in occasione
dell' inaugurazione dall' assessore regionale
alla sanità Luigi Marroni.
«Veniamo spesso qui a Pescia negli ultimi
tempi, è quindi un buon segno ­ ha detto
Marroni ­ noi gli impegni presi li rispettiamo, l' angiografo lo faremo. L' ospedale di Pescia lo difendo io
personalmente, però è necessario avere oggi più che mai una visione complessiva della sanità, ma
nessun territorio, compresa la Valdinievole, verrà penalizzato.
Negli ultimi due anni c' è stato un grande miglioramento del servizio sanitario in Toscana, per quanto
riguarda assistenza, efficienza ed esiti delle cure. Ma il periodo è complesso, le risorse sono sempre
meno.
Noi dobbiamo arrivare a una situazione di sicurezza "strutturale", da qui la riforma di riorganizzazione
con la creazione di tre Asl di area vasta.
Assicuro che ci abbiamo pensato non dieci ma venti volte, siamo convinti che questa sia la scelta
giusta».
Il sindaco di Pescia Oreste Giurlani, portavoce degli altri primi cittadini della Valdinievole, ha incalzato
Marroni su criticità e richieste del nosocomio cittadino: «Con la Tac, il mammografo, e l' angiografo che
arriverà, il nostro ospedale sarà al top della strumentazione. Abbiamo sempre il problema dei primari
da nominare e quello dell' organico del pronto soccorso. Certo, anche il Comune deve fare la sua parte:
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Il Tirreno (ed. Pistoia­
Montecatini)
Anaao Toscana
penseremo a risolvere la questione dell' accesso all' area del Cosma e Damiano».
Intanto il nuovo strumento è a disposizione degli operatori sanitari: il mammografo, prodotto da Ge
healthcare, divisione medica di General Electric Company, introduce una modalità di esecuzione degli
esami basata su un' innovativa tecnica di immagine tridimensionale, la "tomosintesi", che permette di
ottenere immagini più nitide ad altissima definizione e diagnosi precise e tempestive, garantendo anche
una minor dose di radiazioni. «Con un importante finanziamento (a cui si aggiunge quello da 200mila
euro per l' informatizzazione dei mezzi di soccorso ndr) abbiamo sostituito una macchina vecchia di
oltre 15 anni ­ ha spiegato Ivano Paci, presidente Fondazione Caript ­ lo strumento è all' avanguardia».
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1 febbraio 2015
Pagina 37
Il Tirreno (ed. Pontedera)
Anaao Toscana
Ferraro (Ncd): «In quale Asl finiremo?»
SAN MINIATO Dall' 1 gennaio 2016 le Asl
toscane verranno ridotte a 3.
Una (Toscana centro) sarà quella che gestirà i
territori di Firenze, Prato, Pistoia e Empoli, un'
altra (Toscana Nord­Ovest) quella che
riguarderà Pisa, Lucca, Livorno, Massa
Carrara e la Versilia e la terza (Toscana Sud­
Est) riguarderà Siena, Arezzo e Grosseto.
«La Asl 11, nella quale attualmente si colloca
San Miniato, nel 2016 cesserà di esistere ­
scrive Roberto Ferraro responsabile NCD San
Miniato ­ Sorge quindi il problema del dove il
comprensorio del cuoio e quindi San Miniato si
collocheranno nella nuova architettura
sanitaria. La competenza territoriale delle tre
nuove Asl non dovrebbe dare adito a dubbi
sulla futura collocazione di San Miniato.
Difficile immaginare un inserimento diverso da
quello previsto per Pisa, Lucca, Massa e
Livorno. Venti anni fu fatta la incomprensibile
scelta di collocare San Miniato nella Asl 11 e
quindi nell' orbita di Empoli e del suo
ospedale, mentre sarebbe stato più logico
guardare verso Pisa e quindi alla ASL 5, all'
Ospedale di Pontedera e all' Azienda
Ospedaliera Universitaria di Pisa, che fino a
quel momento erano state le strutture sanitarie
di eccellenza di riferimento del comprensorio del cuoio».
«Venti anni fa ­ prosegue ­ le forze politiche di sinistra erano concentrate nella realizzazione di un
ambizioso quanto inutile progetto, quello di far diventare Empoli capoluogo di provincia. Progetto che fu
pagato pesantemente da San Miniato con lo smantellamento della Pretura e dell' ospedale di San
Miniato, nonché con la innaturale inclusione della città della Rocca nella Asl 11 di Empoli. Oggi per
fortuna non esiste più il fattore Provincia di Empoli e quindi le decisioni potranno essere assunte senza
dover assecondare progetti politici velleitari e strampalati, ma esclusivamente tenendo conto di quelli
che sono i reali interessi in materia sanitaria dei cittadini di San Miniato».
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12
1 febbraio 2015
Pagina 1
La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
BUONA DOMENICA.
ASL, TRE DOMANDE A ENRICO ROSSI
TRE MESI circa alle elezioni comunali e
regionali ma ancora nessuno sa quale sorte
deve attendersi la sanità aretina. A oggi c' è
una cornice che riduce le Asl in Toscana da 12
a 3 però i contenuti non ci sono. E non c' è
risposta alla seguente domanda: a chi andrà la
sede dell' azienda sanitaria? Dopo una fase
nella quale sembrava che i criteri fossero
quelli di non far coincidere Asl e aziende
ospedaliere (a tutto vantaggio di Arezzo),
adesso la bussola volge di nuovo verso Siena.
O meglio: i dubbi sono crescenti né la recente
visita dell' assessore Marroni alla conferenza
dei sindaci ha cotribuito a dissiparli. Sullo
sfondo c' è lo spettro della soprintendenza:
portata via sotto il naso senza che i nostri
politici avvertissero il pericolo se non quando
ormai era troppo tardi. Andrà così pure per l'
Asl? E' possibile, anche perché in tanti non si
accorgono di quale sia la posta in gioco.
Dicono: l' importante è che siano salvi i servizi
e che sia garantito il livello sanitario, la sede
conta poco. Se contasse poco, perché non
metterla a Sestino, o a Ca' Raffaello dove
oltretutto c' è un discreto movimento? Oppure in cima all' Amiata, proprio sul crinale così oltre a Siena si
accontenta anche Grosseto?...
SEGUE a pagina 9.
SERGIO ROSSI
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1 febbraio 2015
Pagina 9
La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
BUONA DOMENICA.
ASL, 3 DOMANDEA ENRICO ROSSI
SEGUE DALLA PRIMA SUI SERVIZI e la
qualità sanitaria possiamo pure essere d'
accordo ­ pur con qualche diffidenza ­ visto
che non crediamo sia nei pensieri del
governatore creare in questo campo utenti di
serie A e di serie B. Non siamo invece d'
accordo, e i nostri lettori lo sanno benissimo,
sull' indifferenza che circonda la questione del
centro direzionale; che in prospettiva significa
massa critica e posti di lavoro in più, sia diretti
che nell' indotto: bar, ristoranti, fornitori.
Tutto, piano piano, si sposterebbe a Siena, già
oggi centrale in quell' aborto che è l' area
vasta del sud, territorio talmente disomogeneo
che solo un apprendista stregone ha potuto
pensare di mettere insieme. Questa è la reale
posta in gioco e allora a Enrico Rossi
sottoponiamo alcune domande: dove pensa di
individuare la sede dell' asl accorpata? Intende
proseguire in quella politica del carciofo (ti
spolpo una foglia dietro l' altra) che così tanto
ha penalizzato Arezzo?
Intende convocare quel «tavolo dell' equilibrio»
chiesto da Gasperini e Max Dindalini? Ai
politici Pd di casa nostra, al candidato sindaco Bracciali chiediamo altresì: avete intenzione di ottenere
una risposta da Rossi o ritenete opportuno aspettare che il governatore rieletto abbia le mani libere?
Non credete che i cittadini debbano sapere tutto prima di esprimere il loro voto?
sergio rossi.
SERGIO ROSSI
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La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
TEATRO APPUNTAMENTO DOMANI ALLE 21,15 AL PIETRO ARETINO.
«Il grande Flebowsky»se una risata ci dimetterà
LO CHIAMAVANO «Il grande Flebowsky». E
no, non è un nuovo ritrovato medico ma fa
sicuramente molto bene alla salute. Si tratta,
infatti del terzo appuntamento della rassegna
«salute in scena» e si terrà domani alle 21,15
al teatro Pietro Aretino di Arezzo.
«Il grande Flebowsky, storie di ordinaria
corsia» vedrà in scena Nicola Pistoia, Ketty
Roselli, Armando Puccio per la regia Gigi
Piola. Pistoia riporta a teatro con un' iniezione
di umorismo e benessere. Con questo spirito
lo spettacolo racconta di pigiami, di camici, di
reparti.
Un' antropologia della flebo che traduce le
esperienze di corsia sul palco e le trasforma in
un momento di riflessione. Il Grande
Flebowsky è un manuale di degenza
ospedaliera tratto da un libro scritto da un vero
paziente che ha deciso di ridere delle proprie
malattie con l' obiettivo di ristabilire un sano
rapporto tra malati, medici, ospedali, con la
certezza che la prima medicina necessaria in
un ospedale è la buona volontà delle persone.
Lo spettacolo non punta il dito contro la
malasanità, ma vuole dare una mano alla buonasanità. In ospedale tutto funziona al contrario perché il
posto più freddo si chiama «camera ardente», al pronto soccorso si passa col rosso e ti fermano col
verde, ci sono le corsie ma non si corre.
Una terapia del sorriso perché, non è vero che una risata ci seppellirà, casomai una risata ci dimetterà.
La rassegna nasce da un progetto della Rete Teatrale Aretina, in collaborazione con Asl8, Comune di
Arezzo, Officina delle arti sociali e Agita, Casa dello spettatore. Il costo del biglietto è 5 euro, il ricavato
sarà interamente devoluto alle associazioni di volontariato del territorio operanti in ambito
socio­sanitario.
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La Nazione (ed.
Grosseto)
Anaao Toscana
LA NOVITÀ OLTRE DUEMILA PAZIENTI POTENZIALI. RESPONSABILE ROMAGNOLI.
Ortodonzia e odontoiatria infantileArriva l'
ambulatorio pubblico gratuito
PER AVERE un bel sorriso da grandi, bisogna
curare i denti da piccoli.
Soprattutto, offrire a tutti i cittadini le stesse
opportunità di cura per i propri bimbi,
attraverso la sanità pubblica. In attuazione
delle indicazioni del Ministero della salute e
della normativa regionale, la Asl 9, nel 2004,
ha istituito il servizio di «Odontoiatria infantile e
Ortodonzia», rivolto ai bambini da 0 a 14 anni,
con un ambulatorio centralizzato all' ospedale
d i G r o s s e t o , a f f i d a t o a l l a dottoressa
Alessandra Romagnoli.
I n q u e s t o p e r i o d o , p e r a l t r o , l a Asl s t a
organizzando il servizio per garantire a tutti i
bambini una visita gratuita di prevenzione, al
compimento del settimo anno di età, come
indicato nelle più recenti disposizioni regionali.
Sono poco meno di 2 mila i piccoli pazienti
della provincia di Grosseto che, da quest' anno
potranno usufruire di questa prestazione,
gratuitamente, all' interno della struttura
pubblica. L' odontoiatria e ortodonzia infantile,
oltre alle attività specifiche dell' ambulatorio
del dentista, si occupa anche di fornire
consulenza e informazioni, per i bimbi e le famiglie, sui corretti comportamenti alimentari, sulle abitudini
igieniche, sull' importanza della prevenzione, per evitare successivi problemi nella crescita. Di recente,
inoltre sono state incrementate le sedute per i bambini cosiddetti «non collaboranti», che richiedono
cioè la narcosi, effettuata in sala operatoria all' ospedale Misericordia, su precise indicazioni mediche.
Del resto, tutte le attività del servizio sono effettuate in stretta collaborazione con la rete dei pediatri di
famiglia. Da anni, inoltre, l' ambulatorio si occupa dello screening odontoiatrico nei piccoli pazienti con
diabete, che ogni estate confluiscono in maremma da tutta la Toscana in occasione del campo scuola
per bimbi diabetici, organizzato dalla Asl di Grosseto, in collaborazione con l' associazione giovani
diabetici, e finanziato dalla Regione Toscana.
L' accesso all' ambulatorio di odontoiatria e ortodonzia infantile avviene prenotando l' appuntamento al
centro unico prenotazioni (Cup); è ad accesso diretto (senza, cioè la prescrizione sulla ricetta rossa) e
la visita viene effettuata dietro pagamento del ticket sulla base della fascia di reddito, come prevede la
normativa vigente.
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La Nazione (ed.
Grosseto)
Anaao Toscana
LA SALUTE.
Misericordia, aperte le iscrizioniai corsi di primo
soccorso
SEMPRE aperte le iscrizioni a Massa
Marittima per partecipare al nuovo corso di
primo soccorso organizzato dall' Associazione
Misericordia. Le lezioni, tenute da personale
medico qualificato e dagli stessi volontari già
in servizio, sono sia teoriche che pratiche con
simulazione di interventi nei casi
maggiormente diffusi attraverso dimostrazioni
dal vivo. La Misericordia prosegue così nel
percorso di avvicinamento di nuove forze per
rinforzare la propria pianta organica chiamata
ad affrontare una sempre maggiore attività
basata sulla solidarietà e fondata sui concetti
fondamentali di umanità, imparzialità e
volontariato. Al termine del corso,
completamente gratuito, verrà rilasciato un
certificato di frequenza con il giudizio espresso
dalla apposita commissione giudicante.
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1 febbraio 2015
Pagina 7
La Nazione (ed. Livorno)
Anaao Toscana
SANI COME PESCI.... NELLA «RETE»
­ segue dalla prima ­ LO SANNO, i cecinesi,
che a mezz' ora di treno, c' è l' ospedale di
Volterra dove trovano un macchinario per la
chirurgia vertebrale computerizzata così
preciso e avveniristico da far invidia alla clinica
del «Dr. House»? Lo sanno i pisani, i massesi,
i lucchesi, che all' ospedale di Livorno, il
dipartimento oncologico ha fama di eccellenza
mondiale nelle terapie contro il tumore al
polmone? Lo sanno a Piombino, a Sassetta o
a Donoratico che all' ospedale di Pontedera si
può partorire in acqua, o farsi un' endoscopia
indolore col bruco robot costruito nei laboratori
di della Scuola Sant' Anna di Pisa? E si
potrebbe continuare all' infinito. Spesso sono
pochi a sapere, perché ai vari Cup nessuno te
lo dice. Nella sanità toscana non mancano né i
bravi medici, né la diagnostica avanzata. Né i
pazienti. Troppo spesso è proprio la «rete» a
presentar gravi falle. E finisce che le
eccellenze le scopri per caso, da chi ci è
passato prima di te, dal cugino dottore o dall'
amico che ha un' amica caposala nel tal
reparto del tal ospedale. L' ALTRO ostacolo
alla «messa in rete» sono i collegamenti viari. Paradossalmente nell' area vasta potrebbero bastare due
soli ospedali, Pisa e Livorno. Basterebbero sì, se solo si potessero raggiungere in tempi brevi, senza le
code per i lavori eterni sulla Variante Aurelia, sulla statale 68 o tra Collesalvetti e Vicarello in Fi­Pi­Li,
tanto per citare alcune delle arterie toscane nella top ten delle buche. Se poi uno sta di là del mare,
peggio che andar di notte: ad oggi gli elbani non sanno nemmeno quale compagnia di navigazione
gestirà i traghetti che la collegano al Continente, perché la Regione accorpa­Asl è la stessa che non ha
ancora fatto sapere come si regolerà con la famosa sentenza del Consiglio di Stato su Toremar. Non ci
si meravigli troppo, poi, se laggiù sullo Scoglio, di noi del Continente, si fidano poco.
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La Nazione (ed. Livorno)
Anaao Toscana
«L' area è fuori norma, verrà Striscia'»
Stagno, continua la battaglia dei cittadini contro l' allestimento del circo vicino all'
Ugione.
STAGNO «IL COMUNE continua a dire che l'
area è privata, ma un conto è se ci vengono
messi i container, un altro è se ci vanno gli
elefanti».
Dopo aver letto l' articolo uscito su La Nazione
il 31 gennaio, Andrea Auteri non ha
assolutamente voglia di interrompere la sua
battaglia. «Io vivo qui spiega ma non sono
solamente io a essere imbufalito, tutti gli
abitanti della zona la pensano come me. Il
circo potrebbero andare a farlo da un' altra
parte». L' ex candidato per le primarie per la
segreteria territoriale del Pd vuole chiarire la
sua posizione. «Io non ce l' ho assolutamente
con il circo. Se lo staff di Moira Orfei dice che
hanno tutto in regola, mi fa piacere. Ma il
discorso è un altro. Il problema è che l' area
non è idonea per moltissimi motivi. Prima di
tutto perché non rispetta le normative Cites».
AUTERI lamenta la mancanza di acqua
corrente, di un impianto fognario funzionante e
la presenza del cemento, quando invece gli
animali dovrebbero stare sullo sterrato. E poi
c' è la questione del passo carrabile: «Ce ne
sono due, quello che dà su via Aiaccia, è vecchissimo, arrugginito e col tempo è stato anche ricoperto
dalle erbacce. Vi assicuro che se si tocca cade a pezzi. E se viene aperto è difficile richiuderlo, perciò,
una volta che il circo se ne sarà andato, questo spiazzo sarà sicuramente preso d' assalto da rom e
senza tetto.
L' area non può essere definita sicura, mi chiedo come faranno l' Asl e tutti gli altri organi preposti a
dare l' ok il prossimo 11 febbraio. Ci sono strutture in metallo alte 20 metri che sono abbandonate da
anni. Per non parlare dei bidoni pieni d' olio lasciati lì da quando il piazzale era di proprietà dell' Eni.
Adesso, invece, è in mano all' Aurea, una ditta di Arezzo che prima era proprietaria del cinema di
Collesalvetti. Coincidenze?».
A MALI, estremi estremi rimedi, recita un famoso detto e il «rimedio» di Auteri e dei cittadini della zona
farà sicuramente scalpore.
«Abbiamo chiamato Striscia la Notizia racconta e ci hanno risposto. Ho parlato con Edoardo Stoppa, l'
inviato che si occupa delle faccende animali. Io tra le altre cose sarei anche contro i circhi con gli
animali, come del resto prevedeva l' ordinanza emanata dal Comune nel 2013. Ma questa è un' altra
storia. Ripeto, il circo rispetta tutte le normative e questa è una buona notizia, ma il problema è più
profondo e riguarda la zona che costeggia l' Ugione. Per anni quel piazzale è stato vittima di incurie e
abbandono da parte dell' amministrazione. Noi cittadini siamo stati costretti a chiamare varie volte una
ditta di spurghi perché le fognature sono intasate per colpa delle radici degli alberi.
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Pagina 9
La Nazione (ed. Livorno)
Anaao Toscana
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Non è possibile che quell' area sia idonea».
Nicolò Cecioni.
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Pagina 17
La Nazione (ed. Livorno)
Anaao Toscana
PIOMBINO.
«Cosa cambianel riordinodella sanità»
PIOMBINO «COSA cambia nel riordino della
sanità in Toscana». È il titolo dell' incontro
pubblico organizzato dalla Federazione Pd Val
di Cornia Elba che si terrà domani alle ore 16,
al Centro Giovani in via della Resistenza a
Piombino. L' incontro sarà presentato da
Cinzia Cioncoloni, della commissione sanità
Pd Val di Cornia e coordinato da Alessandro
Teglia. Dopo l' introduzione del consigliere
regionale Simone Naldoni, il programma
prevede gli interventi del sindaco di Campiglia
Marittima Rossana Soffritti (presidente Società
della salute distretto Val di Cornia), Eugenio
Porfido (direttore Asl 6 Livorno), Donatella
Pagliacci (direttore Società della salute
distretto Val di Cornia), del consigliere
r e g i o n a l e P d M a t t e o T o r t o l i n i e Marco
Remaschi, presidente della commissione
Sanità Toscana. Saranno presenti il sindaco di
Piombino Massimo Giuliani, l' assessore alla
sanità Margherita Di Giorni, il sindaco di
Campo nell' Elba Lorenzo Lombardi, e quello
di San Vincenzo Alessandro Bandini e il
segretario della Federazione del Partito
democratico Valerio Fabiani. Sono invitati a partecipare i circoli Pd Val di Cornia Elba, le organizzazioni
sindacali, le associazioni di volontariato, le cooperative sociali e gli operatori sanitari, oltre,
naturalmente, alla cittadinanza, trattandosi di un tema molto sentito dall' opinione pubblica. Un riordino
che secondo alcuni senza l' accorpamento dell' ospedale di Piombino con Cecina rischia di creare un
indebolimento dei servizi sanitari.
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1 febbraio 2015
Pagina 19
La Nazione (ed. Massa
Carrara)
Anaao Toscana
SANITÀ SOLLECITATA LA DEROGA AL BLOCCO DEL TOUR OVER.
Sos­infermieri, Asl alla carica«Occorrono 40
assunzioni»
La richiesta alla Regione sulla rampa di lancio.
OPERAZIONI rinviate, letti della Rianimazione
riaperti per le emergenze, dopo essere stati
chiusi e parte degli infermieri trasferiti in altri
settori. A tutto questo vanno aggiunti i quattro
posti di emergenza piazzati nella Don Gnocchi
per far fronte alla carenza di letti in altre
divisioni. E se questa non è che una piccola
fotografia della situazione del San Bartolomeo,
di certo il San' Andrea non naviga in acque
migliori. La sanità spezzina insomma sta
vivendo tempi difficili. E a quanto pare se ne
sono accorti anche all' Asl dove, dopo tagli a
posti letto, personale, e deroghe chieste col
contagocce, hanno deciso di sollecitare l'
assunzione di 40 infermieri. La richiesta,
confermata dal direttore sanitario ospedaliero,
Decia Carlucci, sarà discussa nel prossimo
Ufficio di direzione e poi inoltrata a Genova.
Nel frattempo al San Bartolomeo si assiste a
vere e proprie acrobazie del personale per
sopperire alla ormai cronica carenza di
organico.
In questi giorni, infatti, non sono mancati i casi
di pazienti ricoverati in regime di day hospital
per sottoporsi a colecistectomia rispediti a casa con intervento fissato magari dopo una settimana. Ma
non si tratta di episodi isolati.
ALTRA questione è quella dell' Urologia dove il personale deve conciliare l' assistenza ai degenti, gli
ambulatori e gli interventi chirurgici pur essendo sotto organico. I cinque specialisti non riescono
neppure a coprire i turni in sala operatoria: così hanno dovuto ridurre gli interventi e il martedì mattina la
sala operatoria resta chiusa. La Rianimazione è stata portata da 5 posti letto a 3 e decurtato il personale
infermieristico.
Peccato che, ancora adesso, i letti occupati sono di solito 4, se non 5.
Gli infermieri dovrebbero essere tre per turno, ma di notte ce ne sono 2 mentre la regola è 1 infermiere
ogni 2 letti. Poi ci sono i 4 posti di degenza collocati al Don Gnocchi. Qui vengono ricoverati i pazienti di
quei reparti con un numero insufficiente di letti. I malati vengono seguiti da infermieri che hanno risposto
all' appello dell' Asl. Alcuni provengono dal territorio perchè i reparti non hanno personale sufficiente da
poter essere distaccato. Sono state aggiunte attrezzature e gli infermieri dotati di un cellulare per
contattare direttamente il medico referente. Ma solo l' altro ieri l' Asl si è accorta che per parlare col
medico gli infermieri dovevano per forza passare dal centralino con inevitabile perdita di tempo. Un
problema burocratico che si spera sia risolto al più presto.
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Anna Maria Zebra.
La Nazione (ed. Massa
Carrara)
Anaao Toscana
ZEBRA ANNA MARIA
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1 febbraio 2015
Pagina 25
La Nazione (ed. Massa
Carrara)
Anaao Toscana
RINGRAZIAMENTO.
Ginecologia dell' Opa«Ottimo reparto»
LA FAMIGLIA Pappalardo ringrazia la
Ginecologia dell' Opa di Massa «per le
amorevoli cure prestate alla mamma Anna
Gloria Bompani». Un sincero grazie dalla
signora spezzina «ai dottori Guastini e Marrai,
oltre all' anestesista e alle infermiere. Un
reparto davvero eccellente afferma proprio
Anna Gloria dove le degenti sono seguite con
amorevolezza, professionalità e dedizione».
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1 febbraio 2015
Pagina 10
La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
«Noi in trincea ogni giorno»Lo sfogo degli operatori
Asl­Aoup
Dopo le nostre inchieste: «Lavoriamo anche 10 ore di seguito»
UN ALTRO punto di vista, quello degli
operatori che, ogni giorno, sono in trincea.
Sono gli impiegati che devono gestire l'
afflusso (maxi) agli sportelli Usl­Aoup.
Dopo le nostre inchieste ­ era il 14 gennaio
quando siamo stati a Cisanello per
testimoniare la grande affluenza e i disagi ­
siamo stati contattati proprio da chi i problemi
li vive sulla pelle. Un' inchiesta che ha
scatenato più reazioni e la risposta della
stessa Azienda.
Ci siamo messi in coda con i pazienti (nella
foto a destra) e il risultato è stata una lunga
attesa. Il nostro biglietto al distributore unico
segnava il numero 422, proprio mentre era in
carico il 327: 95 persone davanti. «A proposito
del servizio, uscito sulla Nazione il 15 gennaio
che parlava del disservizio agli sportelli Usl­
Aoup spiega l' addetta volevo far notare anche
i disagi per gli operatori degli sportelli stessi.
Gli operatori, che di solito vengono ingiuriati,
ritenuti colpevoli di tutti i disservizi e a volte
anche definiti come vagabondi aggiunge sono
anche loro delle vittime». Ed entra nel dettaglio
delle loro giornate. «La mattina entrano alle 7.15 e se non devono fare il pomeriggio afferma escono alle
13.15 (senza rispettare la pausa del quarto d' ora ogni due ore)». Nel secondo caso: «Gli operatori che
si trattengono anche nel pomeriggio entrano sempre alle 7.15 e dovrebbero uscire alla 17.15 con mezz'
ora di pausa pranzo, cosa che non accade più da diversi mesi». Un turno' che si traduce in «sanno a
che ora entrano e non sanno a che ora escono; quando va tutto bene dalle 18 in poi (ci chiediamo se sia
regolare fare tutte queste ore per il personale amministrativo)». Uno sfogo «per nome e conto dei
colleghi». E precisa: «Stessa situazione all' edificio 15 al Santa Chiara».
L' Aoup aveva risposto: «Siamo consapevoli che le procedure di accettazione agli sportelli di Cisanello
(edificio 30 A ed E) comportano talvolta lunghe attese ma, come era stato già preannunciato ai primi di
dicembre, l' Aoup sta mettendo a punto una revisione dei percorsi ambulatoriali e di ricovero con
accesso degli utenti direttamente alle strutture che erogano le prestazioni che richiede dei tempi tecnici
di realizzazione non immediati. Si prevede però che si possa registrare un miglioramento della
situazione già alla fine del primo trimestre del 2015, unitamente al processo di rinnovamento dei sistemi
di pagamento preannunciati tre mesi fa e attualmente in corso».
UN' ULTERIORE testimonianza, quella degli operatori. E invitiamo i nostri lettori a inviarne ancora. Se
avete avuto problemi di burocrazia o sanitari, segnalateceli all' indirizzo e­mail:
[email protected] o al nostro numero verde 800018253.
antonia casini.
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1 febbraio 2015
Pagina 10
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La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
ANTONIA CASINI
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1 febbraio 2015
Pagina 10
La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
Chincarini: «Cisanello è l' eccellenza, ma mancano
due anestesisti»
DISAVVENTURA per la consigliera regionale
Maria Luisa Chincarini. Una disavventura che
le ha permesso di riflettere sull' efficienza del
sistema sanitario e di stimolare le istituzioni.
«Per motivi personali sono stata ricoverata
quattro giorni alla Traumatologia d' urgenza
dell' ospedale Cisanello di Pisa (nella foto
postata su Fb).
Mancano due anestesisti e questo obbliga a
lavorare a ritmo ridotto i chirurghi e le strutture
della traumatologia». «Ho toccato con mano l'
eccellenza della nostra sanità. Ma, al di là dell'
indiscutibile e indiscussa professionalità, e
dell' umanità di medici e infermieri davvero
disponibili e attenti ai bisogni del paziente, l'
unico neo è che a causa della carenza di
anestesisti le sale operatorie chiudono alle due
del pomeriggio quando i chirurghi potrebbero
continuare con gli interventi fino a sera,
smaltendo la lista d' attesa. Come
conseguenza di ciò, manteniamo sotto
utilizzati ottimi specialisti che abbiamo
costosamente preparo, manteniamo
inutilizzate per metà giornata strutture
operatorie molto costose e di buon livello, e aumentiamo i giorni di degenza ospedaliera dei pazienti, e
questo finisce per far lievitare i costi in maniera molto superiore a quello che sarebbe lo stipendio di
almeno due anestesisti». «Una carenza conclude che mi impegnerò in prima persona a cercare di
sanare, sottoponendo la questione all' Aassessorato alla Sanità e alla IV Commissione in Consiglio».
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1 febbraio 2015
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La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
IL DIS­SERVIZIO DA INIZIO ANNO SONO CAMBIATE LE REGOLE: «HO ATTESO PER DUE
GIORNI INUTILMENTE»
Pannoloni: «Consegna a domicilio: un caos»La Lega
consumatori Acli scrive al direttore Damone
CONSEGNA A DOMICILIO e non più ritiro in
farmacia. La nuova procedura prevista dall'
Asl 5, per il rilascio dei pannoloni ai pazienti
affetti da incontinenza, continua a far
discutere. L' azienda sanitaria ha inviato oltre 7
mila lettere agli interessati, fornendo tutte le
informazioni sui prodotti e sul numero verde
della ditta fornitrice, ma il cambiamento ha da
subito generato delle perplessità. Dopo la
protesta dei farmacisti e di Federfarma, sono
iniziate infatti le prime problematiche del
servizio. Il nostro giornale aveva già
documentato la variazione, testando il numero
verde e parlando direttamente con gli
operatori. Le risposte e le premesse
sembravano promettenti, ma numerosi lettori
ci segnalano evidenti complessità sin dalla
prima fornitura. Nelle scorse settimane una
madre di un utente gravemente disabile
lamentava la continua inaccessibilità del
centralino (il servizio dedicato agli assistiti per
la consegna è disponibile telefonando, dal
lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle
18, al numero gratuito 800.989877).
LE DIFFICOLTÀ maggiori riguardano, però, proprio la distribuzione (che avviene con cadenza
trimestrale): grande confusione ha distratto la semplice procedura di consegna. Un lettore ci ha
segnalato di aver atteso inutilmente, per due giorni, il ricevimento dei pannoloni per la moglie
gravemente incontinente. Inutili sono stati i solleciti e le richieste di prenotazione del servizio in un
determinato momento della giornata. Gli addetti, invero, comunicano l' arrivo del fattorino il giorno prima
della consegna, ma non specificano una fascia oraria indicativa. «In questo modo è impossibile
muoversi da casa per sbrigare qualsiasi impegno lamentano gli utenti perché in ogni momento, dalle 8
alle 20, può avvenire la consegna». Altri utenti, infine, ci segnalano la farraginosità della procedura e la
difficoltà di comunicazione per calibrare la fornitura alle diverse esigenze. Anche il presidente di Lega
Consumatori, Mario Frangioli, ha detto la sua scrivendo al direttore della Usl 5, Rocco Damone. «La
fornitura dei pannoloni è cambiata senza che venisse comunicato nulla (ho ricevuto la lettera e non
raccomandata solo dopo giorni), si deve indicare al corriere la data della prossima consegna ed i
consumi, che non possiamo dare per certi perché solo supposti, e i fattorini non sanno dare risposte
afferma Frangioli attualnmente ci sono troppe incognite senza soluzioni certe ed immediate».
Michele Bulzomì.
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La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
Il picco dell' influenza è arrivatoGli ospedali
scoppiano di malati
Il Lotti diminuisce i ricoveri programmati per lasciare i letti liberi.
di GABRIELE NUTI UNA CITTADINA di circa
15mila abitanti in casa con la febbre tra
coperte, medicine e brodini caldi. Ospedali
che scoppiano, 118 quasi in tilt e guardie
mediche richiamate al lavoro sul territorio. E' l'
effetto influenza che in questi giorni ha
raggiunto il picco massimo stagionale
colpendo circa l' 8 per cento della
popolazione.
Stime sommarie indicano in circa 8.000 i
malati in Valdera, 5.000 nei quattro comuni del
comprensorio del Cuoio che fanno parte dell'
Asl 1 1 ( S a n M i n i a t o , S a n t a C r o c e ,
Castelfranco e Montopoli) e 1.500 in
Valdicecina.
Alla centrale del 118 di Pontedera quattro
operatori rispondono in continuazione alle
telefonate dei malati o dei loro familiari. Il fine
settimana i giorni più critici quando non sono
in ambulatorio i medici di base e le guardie
mediche sul territorio non ce la fanno a
rispondere velocemente a tutte le richieste di
intervento.
«COSI' la gente che fa? dice un operatore del
118 di Pontedera Chiama noi anche per un po' di mal di testa e vomito. E' chiaro che capiamo e
comprendiamo le persone, ma con una media di circa cento telefonate all' ora non è facile gestire la
situazione» La direzione dell' Asl 5 è corsa così ai ripari decidendo di richiamare in servizio le guardie
mediche reperibili, così da aumentare l' assistenza territoriale allenatando il lavoro del 118, e quindi dell'
emergenza­urgenza, del pronto soccorso e dell' ospedale dove sono stati drasticamente ridotti i ricoveri
programmati e così tenere letti liberi per fronteggiare le numerose necessità di ricoveri urgenti. Ad
averne bisogno sono soprattutto persone anziane e già sofferenti di altre patologie che si acutizzano
con l' influenza.
PIU' O MENO la stessa situazione che si registra anche nell' Asl 11 e all' ospedale di Empoli che è
quello di riferimento per i 4 comuni del comprensorio del Cuoio.
Anche qui, in particolare per ieri e oggi, è stato aumentato il numero del personale medico in servizio
sia in ospedale che sul territorio con le guardie mediche. «La situazione, comunque, è sotto controllo e
viene monitorata in continuazione», spiega l' Asl 11. Per fronteggiare l' emergenza causata dal picco di
influenza, la direzione dell' Asl 11 ha predisposto «l' impiego flessibile dei posti letto disponibili al San
Giuseppe che, in totale, sono 454; al bisogno, infatti, vengono utilizzati i posti letto della chirurgia per
accogliere i malati della medicina interna». «Dall' inizio di gennaio ad oggi nel pronto soccorso di
Empoli si è verificata una media di 198 accessi giornalieri contro la media del 2014 pari a 182 spiega
ancora l' Asl 11 Il 14­16% di coloro che vi si rivolgono hanno bisogno di essere ricoverati». Il picco di
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La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
influenza nel 2015 è in linea con quello degli scorsi anni anche se quest' anno incide negativamente il
calo dei vaccini (20 per cento) causato dalle morti sospette dei mesi scorsi.
NUTI GABRIELE
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La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
IL PARTO NATURALE.
«Noi siamo all' avanguardia graziealla medicina
tradizionale cinese»
L' OSPEDALE LOTTI di Pontedera conferma
la sua avanguardia. Infatti, da anni il reparto di
ginecologia ed ostetricia dell' ospedale
pontederese ha introdotto con successo le
Medicine Complementari come strumento di
cura della gravidanza, specializzandosi in
particolar modo nella Medicina Tradizionale
Cinese. Questa tecnica può essere messa in
pratica a sostegno della mamma già dal terzo
mese di gravidanza e seguire tutte le fasi della
gestazione ed anche dell' allattamento. Questo
metodo, a favore del parto naturale e del
contenimento del dolore della doglia è gestito
dall' ostetrica Elena Cerri, «Il mio è il primo
caso in Toscana in cui questa tecnica viene
praticata da un' ostetrica e non da dei medici,
se questo è stato possibile è grazie al primario
Massimo Srebot, alle mie colleghe e a tutta la
direzione aziendale», ci tiene a sottolineare l'
ostetrica. Dati alla mano il lavoro della Cerri è
stato portato avanti con successo, infatti, solo
nel 2014 su 19 donne trattate per feto in
presentazione podalica, 10 si sono capovolti e
quindi il parto si è potuto svolgere
naturalmente senza ricorso al cesareo. Altri numeri invece ci dicono che dal 2012 sono state prese in
carico 397 donne per diverse problematiche della gravidanza o semplicemente per il mantenimento
dello stato di salute, proprio per la caratteristica peculiare della Medicina Tradizionale Cinese, che è
una medicina energetica e preventiva. «Oggi sono molte le cure a livello farmacologico per il
contenimento del dolore durante il parto, questa tecnica va ad incidere su questo aspetto senza l'
utilizzo dei farmaci, (la medicina Tradizionale Cinese prevede anche l' utilizzo della farmacologia e dell'
agopuntura ma l' ostetrica Cerri non utilizza questi strumenti in quanto non è un medico) avviene tutto
con tecniche naturali». L' ospedale Lotti aggiunge questa tecnica ad altre medicine complementari
come il travaglio in acqua, l' uso della musica e molto altro. Per accedere a questo tipo di ambulatorio è
necessario pagare un ticket se non si è esenti ed essere residenti in Toscana, comunque prima di ogni
prestazione viene valutata la condizione energetica della paziente e, di conseguenza, il trattamento più
idoneo. Con questo servizio, la Asl 5 si configura capofila di una esperienza innovativa, che restituisce
alle ostetriche il loro ruolo di sostegno, cura e presa in carico della gravidanza a basso rischio, con
tecniche naturali che lavorano sul benessere e sulla salute della donna.
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La Nazione (ed. Pistoia­
Montecatini)
Anaao Toscana
SAN MARCELLO.
Lavori nei localidell' ospedale «Pacini»Sospese le
dialisiper alcuni giorni
SOSPESE le dialisi per lavori ordinari nei
locali dell' ospedale di San Marcello. «Sarà
sospesa spiegano dall' Asl per pochi giorni l'
attività di trattamento dialitico al Lorenzo
Pacini di San Marcello per interventi
manutentivi a carattere ordinario. I pazienti che
settimanalmente sono seguiti dalla struttura
svolgeranno regolarmente la terapia a Pistoia,
seguiti dal dottor Alessandro Capitanini,
direttore della unità operativa aziendale di
nefrologia, e dalla sua equipe, che farà il
massimo per ridurre i disagi. I tecnici sono già
al lavoro e si ritiene nell' arco di pochi giorni, di
ripristinare il regolare svolgimento del
servizio».
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La Nazione (ed. Pistoia­
Montecatini)
Anaao Toscana
Nuovo mammografodonato all' ospedaledalla
Fondazione Caript
Pescia, cerimonia con l' assessore Luigi Marroni.
UN INVESTIMENTO importante ­ 250mila
euro ­ quello effettuato dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia nel
regalare all' ospedale di Pescia un innovativo
mammografo digitale 3D, strumento per la
diagnosi precoce dei tumori al seno di
assoluta avanguardia. All' inaugurazione del
nuovo macchinario hanno preso parte tutti i
sindaci della Valdinievole, il direttore generale
d e l l a Asl3 R o b e r t o A b a t i , l ' a s s e s s o r e
regionale al Diritto alla Salute Luigi Marroni e
Ivano Paci, presidente della Fondazione. Fra i
presenti, molti medici, tecnici e infermieri dell'
ospedale, assessori e consiglieri comunali
pesciatini e rappresentanti di associazioni di
volontariato. Dopo gli opportuni ringraziamenti,
Abati ha sottolineato l' importanza del lavoro in
rete fra le strutture ospedaliere afferenti alla
Asl. N e l s u o i n t e r v e n t o M a r c o B o r g i o l i ,
vicepresidente della Conferenza dei Sindaci
della Valdinievole, ha sottolineato le criticità
ancora da risolvere: l' angiografo, da tempo
promesso dai vertici aziendali, ma mai
consegnato; la pediatria: i sindaci avevano
chiesto e, sulla carta, ottenuto che presso il Pronto soccorso fosse realizzata l' osservazione pediatrica
di 48 ore, ma per adesso è attiva solo di 24; e lo stesso Pronto Soccorso, per il quale c' è necessità di
incrementare il personale.
«Continueremo a lottare con le unghie e con i denti ha affermato per difendere le nostre eccellenze». L'
arrivo del nuovo angiografo, ha confermato Oreste Giurlani, sindaco di Pescia, affiancato dai nuovi Tac
e mammografo e da un punto nascite di alto livello, porterebbe l' ospedale al top a livello regionale.
«Anche il Comune dovrà fare la sua parte ha aggiunto c' è necessità di migliorare l' accesso; noi
dovremo creare la ztl ospedaliera e risolvere il problema dei parcheggi». Da Giurlani anche l' appello a
Marroni per le nomine dei primari. Dopo i ringraziamenti di Paci, che ha invitato l' assessore a «riflettere
bene, dieci volte» sulla riorganizzazione delle aziende sanitarie, ha preso la parola Marroni. «Siamo
pronti ad affrontare una soluzione complessa ha risposto al presidente della Fondazione Abbiamo di
fronte una feroce riduzione di fondi a livello nazionale».
Emanuele Cutsodontis.
CUTSODONTIS EMANUELE
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La Repubblica
Anaao Toscana
Scuola, Lorenzin manda i Nas Marino: pensi agli
ospedali La replica: l' igiene è del Comune
Scontro dopo la decisione di inviare le ispezioni per gli istituti sporchi Il sindaco:
"Preoccupa la sanità". L' opposizione: "Attacca Zingaretti"
GIOVANNA VITALE BOTTA e risposta con gaffe tra il sindaco
Marino e la ministra Beatrice Lorenzin. Lei, dopo le molteplici
denunce sul degrado in cui versano i nidi e le materne di
Roma, ha deciso di inviare gli ispettori, affidando un' indagine
conoscitiva ai Nas. Lui, l' inquilino del Campidoglio, non l' ha
presa bene e l' ha praticamente invitata a occuparsi di cose
più importanti e urgenti, a partire dal caos nei pronto soccorsi
degli ospedali (che però dipendono dal suo compagno di
partito, il governatore pd Nicola Zingaretti) accusandola di non
conoscere i problemi veri.
«Penso che come responsabile della Salute il ministro
Lorenzin debba assolutamente svolgere ogni azione
necessaria per garantire la salute di tutti in città. Quindi fa
bene a preoccuparsene », ha premesso il chirurgo dem, «ma
mi auguro che lo faccia, oltre che nelle scuole, anche nei
luoghi di cura del nostro Paese, soprattutto del centrosud »,
ha aggiunto, dicendosi «particolarmente preoccupato per la
gestione dei nostri grandi ospedali», dove, lì sì, «vorrei che
un' azione di indagine venisse condotta perché purtroppo nei
grandi pronto soccorso, a causa di una gestione
probabilmente poco attenta del ministero della Salute nei
confronti del servizio sanitario nazionale, ci sono tempi di
attesa e sofferenze davvero inumane». Calando infine il carico
da novanta: «Purtroppo spesso agli osservatori internazionali
con cui io ho la possibilità di confrontarmi appare una sanità
drammaticamente abbandonata ». Esplicito il messaggio di
Marino: la Lorenzin si occupasse delle emergenze reali,
invece che di quelle amplificate ad arte, magari mediante
interrogazioni parlamentari come quella del senatore del Ncd
Andrea Augello, l' ennesima, che in Campidoglio considerano
strumentale. Lo dice chiaro l' assessore alla Scuola, Paolo
Masini, dopo aver annunciato per la prossima settimana
incontri con i municipi, cui spetta la pulizia e la manutenzione
ordinaria, e con l' assessore ai Lavori pubblici Pucci, titolare
dell' edilizia scolastica: «È fondamentale che l' argomento
della salubrità dei luoghi della formazione dei nostri figli non
diventi un pretesto per ingenerare allarmismo o peggio ancora
speculazioni politiche ».
Tranciante la risposta della ministra. «Stia tranquillo Marino
che Agenas e Nas vigilano sulla sicurezza delle strutture ospedaliere del centro­sud, come dimostrano
le decine di migliaia di ispezioni e denunce effettuate ogni anno; e non tema che dopo il suo appello
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La Repubblica
Anaao Toscana
saranno ancora più assidui sulle strutture romane, che ricordo sono sotto la competenza delle Asl e
quindi della Regione ». Una replica stizzita, conclusa con una bacchettata: «I temi di igiene pubblica
non possono essere sottovalutati da nessun amministratore», specie «considerando che la pulizia delle
scuole e la sicurezza per i bambini, così come le misure per l' igiene dei luoghi pubblici, sono di
competenza dell' ente locale ». Marino, però, vuole avere l' ultima parola: «Certi professionisti della
politica dovrebbero guardare agli interessi delle persone e non agli zero virgola in più nei sondaggi
elettorali. Nelson Mandela amava dire che se tutti coloro che temporaneamente ricoprono un ruolo di
servizio alla comunità, si occupassero di più dei propri compiti quotidiani, ne guadagnerebbe tutta la
società.
Io mi attengo a questa massima, mi aspetto che lo faccia anche il Ministro Lorenzin senza cadere in
facili strumentalizzazioni politiche ». Sarcastico, invece, il commento di Augello: «Inutile ricordare a
Marino che mentre le scuole sono sotto la sua responsabilità civile e penale in caso di infortuni, gli
ospedali non dipendono dal ministro della sanità ma dalla Regione. Oltretutto accusare il povero
Zingaretti di procurare sofferenze inumane è davvero eccessivo, anche per il più agguerrito oppositore
». Ancora più duro Alfio Marchini: «Si parli di mafia o di corruzione, di topi nelle scuole che cadono a
pezzi, di bancarelle abusive oppure di campi rom, Marino non c' entra mai».
© RIPRODUZIONE RISERVATA L' assessore Masini: "La salubrità dei luoghi di studio non dia il là a
speculazioni politiche"
GIOVANNA VITALE
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La Repubblica
Anaao Toscana
"San Filippo Neri, 18 milioni per il rilancio"
IL CASO / DOPO IL DECLASSAMENTO, IL
PROGRAMMA DEL MANAGER DELLA ASL
RME CARLO PICOZZA SONO pronti «diciotto
milioni» per ristrutturare il complesso edilizio
storico del San Filippo Neri, migliorarne l'
accoglienza e il comfort. «In poco più di due
anni », annuncia Angelo Tanese, direttore
della Asl RmE cui ora l' ospedale fa capo,
«ricostruiremo ex novo più della metà dell'
immobile, con fondi già impegnati». «Nei mesi
prossimi», continua, «riapriremo il centro per
la Procreazione assistita e potenzieremo il
Punto nascita con la nuova sala parto: faremo
del San Filippo Neri un riferimento regionale
per la Medicina della riproduzione».
Nel Piano regionale per la riorganizzazione
della rete ospedaliera, però, dall' ospedale
sparirà la Cardiochirurgia: armi e bagagli e l'
équipe sarà associata a quella del San
Camillo. «Resteranno tutte le altre specialità
mediche e chirurgiche», replica Tanese, «e
saranno rilanciate grazie all' integrazione con
gli altri ospedali della Asl, il Santo Spirito e l'
Oftalmico; il Centro trasfusionale e il
Laboratorio analisi diventeranno centri
regionali, i cosiddetti hub, e realizzeremo un
polo oncologico con il concorso del San
Filippo Neri e del Santo Spirito».
Dovranno ricredersi, insomma, quanti pensavano che il San Filippo Neri, dopo il declassamento da
azienda ospedaliera (una delle tre del Lazio, con Il San Camillo e il San Giovanni) a presidio della RmE,
finisse su un binario morto? La gran parte dei primari dei reparti di eccellenza, che già stavano
pensando di fare le valige per imprimere una svolta alla loro traiettoria professionale, ora sembrano
interessati al rilancio annunciato. Da Giovanni Battista Grassi (Chirurgia oncologica) a Nicola
Mangialardi (Chirurgia cardiovascolare), da Giulio Speciale (Emodinamica) ad Alessandra Mirri
(Radioterapia), da Maurizio Valeriani (Chirurgia plastica) a Luciano Mastronardi (Neurochirurgia), solo
per fare qualche nome, dopo tre anni di incertezze e frustrazioni stanno ritrovando la fiducia.
Anche se, con il personale al lumicino, senza il turnover necessario, i programmi rischiano di restare al
palo. E resta il dubbio sul ruolo delle Chirurgie specialistiche in un ospedale che non è più azienda: nei
Paesi europei con sistemi sanitari più avanzati e in alcune aree sanitarie italiane si registrano da tempo
processi di accorpamento e centralizzazione. In altre parole, sono i grandi numeri a garantire sicurezza
e risultati migliori per i pazienti. È una sfida. Riuscirà il presidio ospedaliero San Filippo Neri a vincerla?
Intanto ci prova, con il conforto dei numeri, dei risultati e dei "nomi" che l' onda lunga della sua offerta
"aziendale" ha lasciato in dote, «dopo tre anni di incertezza, apprensione e tanta confusione tra il
personale e tra i cittadini».
© RIPRODUZIONE RISERVATA "In due anni ricostruiremo ex novo più della metà dell' immobile con
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Anaao Toscana
fondi già impegnati. Nei prossimi mesi riapriremo il centro per la Procreazione assistita"
CARLO PICOZZA
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Pagina 4
La Repubblica
Anaao Toscana
Cure veloci e integrate nasce il polo regionale per i
tumori al seno
Via al decreto di Zingaretti: una rete di 39 centri sul territorio Nelle Asl le sedi di
riferimento. L' iter, dallo screening agli interventi.
ANNA RITA CILLIS UNA rete capillare, in ogni
Asl, per la prevenzione la diagnosi e la cura
del tumore alla mammella. A definirla è il
nuovo decreto a firma del commissario ad act
per la sanità del Lazio, Nicola Zingaretti. Un
documento che delinea non solo le strutture
alle quali potersi rivolgersi sul proprio territorio
ma anche i tempi di attesa per mammografie
ed ecografie che andranno dalle 72 ore, per le
urgenze, ai 60 giorni per quelle "differibili" fino
a quelle programmate. Obiettivo, spiegano
dalla Regione, «è di superare le attuali criticità
come la carenza di coordinamento,
frammentazione dei centri, duplicaventi zioni,
lunghi tempi di attesa».
Al lavoro ci sarà un gruppo di esperti e tecnici,
le associazione dei pazienti e il tutto sarà
coordinato Regione così come delineato dal
ministero della Salute. Una nuova rete che
sarà articolata in 39 centri di screening, 36
strutture di diagnostica clinica e 15 centri di
senologia dove saranno effettuati gli inter­
chirurgici e di ricostruzione. L' obiettivo è di
fornire alle donne «una risposta ai diversi
bisogni assistenziali indicando un percorso
che stabilisce la presa in carico dallo
screening, accertamento diagnostico,
diagnosi, fino all' intervento terapeutico riabilitativo». Un percorso che prevede anche, in alcune Asl, il
potenziamento, dei centri esistenti o la nascita di altri ad hoc lì dove dovessero mancare: una
mappatura collegata anche al piano di riordino delle rete ospedaliera programmato dalla Regione nei
mesi scori.
Motore del decreto anche la necessità dettata dai numeri: nel 2013 ­ secondo la Regione ­ sono stati
stimati nel Lazio circa 3mila casi incidenti e 55mila casi prevalenti di tumore maligno al seno. Patologia
oncologica che rappresenta il 41 per cento delle neoplasie maligne nelle donne nella fascia di età tra 0 e
49 anni, il 35 per cento tra 50 e 69 anni e il 21 per chi ha più di 70 anni ed è tra i decessi legati alle
neoplasie prima causa di morte tra le donne. «Il piano approvato crea una rete diffusa, qualificata,
riconoscibile ­ spiega il presidente della Regione, Nicola Zingaretti ­ oggi il sistema assistenziale non è
di facile accesso perché disarticolato. Con la nuova rete puntiamo a dare e delle cure migliori con
maggiore tempestività, per creare speranza e arginare la solitudine nella quale spesso le donne
affrontano la malattia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA ECOGRAFIE Le Asl stabiliranno a scadenze determinate le ecografie.
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A sinistra, Nicola Zingaretti.
ANNA RITA CILLIS
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La Repubblica
Anaao Toscana
Emergenza San Camillo D' Amato:"Dopo anni bui la
luce in fondo al tunnel"
L' INTERVISTA/ RESPONSABILE CABINA DI
REGIA SANITÀ MAURO FAVALE ALTRO che
moribondo, anzi: «Il San Camillo vede la luce
in fondo al tunnel», assicura Alessio D' Amato,
alla guida della cabina di regia della sanità
laziale. Ammette «le difficoltà e le criticità della
struttura» ma rivendica «le prospettive di
rinascita di questo ospedale, uno degli hub più
importanti, non solo a livello regionale ma
anche nazionale ».
È innegabile, però, lo stato di affanno in cui
versano diversi reparti.
«I problemi ci sono, certo. Ma sarebbe
ingeneroso non dire che, dopo tanti anni bui,
oggi possiamo parlare di rinascita del San
Camillo».
Cominciamo col pronto soccorso.
«I reparti di emergenza della nostra regione
sono efficaci, nel senso che salvano la vita dei
nostri malati. Il problema è che devono
diventare anche efficienti, migliorando i
meccanismi organizzativi, dimettendo i
pazienti ogni giorno e non tre volte a settimana
».
E quello del San Camillo?
«Da meno di una settimana abbiamo
finalmente un primario per il Dea. Abbiamo chiesto a lui e al dg D' Urso un progetto di riorganizzazione
di quel reparto costruito male, con locali angusti, corridoi troppo stretti e scarsa privacy».
Basterà per allentare la pressione sul pronto soccorso? Ci sono malati che denunciano di attendere
anche 3­4 giorni lì dentro.
«Saranno codici verdi che in pronto soccorso non devono arrivare perché vanno presi in carico dalla
sanità territoriale. Stiamo lavorando per rafforzare questo settore con accordi coi medici di base che
lavorano nei week end e attraverso le case della salute.
E i risultati si vedono: mentre il 15 gennaio i pazienti in attesa di ricovero al San Camillo erano il 35%,
stamattina (ieri, ndr), quella percentuale era al 25%».
Come si rilancia il San Camillo?
«I dati del ministero dimostrano che questa è già una struttura d' eccellenza: nell' ultimo anno c' è stato
un incremento del 13% del trattamento delle fratture al collo del femore entro le 48 ore, il trattamento
dell' infarto acuto al miocardio nei primi 90 minuti è salito dal 30 al 38%. E ancora, è cresciuta del 15% l'
attività dei trapianti. Con 8 milioni finanziamo il nuovo reparto di maternità. Questa struttura non è certo
destinata a morire».
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La Repubblica
Anaao Toscana
I tagli degli anni passati, però, hanno contribuito a metterla in ginocchio.
«Non c' è dubbio, ma nonostante il blocco del turn over stiamo riuscendo a bandire i concorsi per
primario: dopo il Dea toccherà a ginecologia. Questo è il quarto ospedale laziale per parti l' anno, quello
che fa meno ricorso al taglio cesareo. Abbiamo autorizzato il dg D' Urso a prendere un cardiochirurgo e
10 infermieri. Paghiamo questa situazione, è vero, soprattutto in termini di età media che si alza. Ma
siamo in una fase strategica: nel secondo semestre 2015 apriremo una stagione nuova che ci porterà
allo sblocco del turn over».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Ora c' è un primario per il pronto soccorso E adesso quel reparto va
riorganizzato.
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La Repubblica (ed.
Firenze)
Anaao Toscana
A Careggi 250 eterologhe all' anno
In mancanza di donatori stanziati 650mila euro per la fornitura di gameti da quattro
banche estere L' ospedale fiorentino è il primo in Italia a stipulare una convenzione del
genere, che durerà 24 mesi.
DALLA PRIMA DI CRONACA MICHELE
BOCCI IL POLICLINICO È LA PRIMA struttura
pubblica a stringere accordi con le banche
estere. Alla fine dell' estate aveva coinvolto l'
Estav per arrivare ai fornitori europei.
Hanno risposto in otto e dopo una serie di
richieste di chiarimenti da parte della
responsabile della pma dell' ospedale,
Elisabetta Coccia, il numero è stato ridotto a
quattro. Si tratta dei centri Cryos internationale
e Nordic crybank, con sede in Danimarca, e
Imer e Ovobank, tutti e due spagnoli. Careggi
ha sottoscritto dei contratti di collaborazione
della durata di 2 anni. Ha poi ipotizzato di
spendere circa 650 mila euro all' anno per il
servizio che rende disponibili i gameti. E visto
che la Regione stima di dover sostenere un
costo di 2.800 euro ciascuno, i trattamenti
dovrebbero essere circa 230 all' anno. Sempre
che tutto vada secondo i piani. Riguardo alle
coppie, è previsto che possano accedere al
trattamento in regime pubblico (con il
pagamento del ticket fino a 500 euro) se la
donna ha meno di 43 anni. Se è più vecchia,
hanno specificato dalla Regione, il servizio
pubblico toscano non le segue, neanche a
pagamento.
Careggi è stato il primo ospedale italiano a fare un trattamento di eterologa, con donatore maschile e di
primo livello. Poi si è fermato proprio per la difficoltà di trovare persone disposte a cedere i propri
gameti mentre la Asl di Arezzo, che ha puntato sull'"egg sharing" cioè la donazione da parte di chi sta
facendo una fecondazione omologa, è andata più spedita.
Adesso il policlinico sarebbe pronto a ripartire e anche in questo caso segnerebbe un primato, visto che
nessun' altra struttura pubblica ha pun­ tato sugli accordi con strutture di altri Paesi. Lo hanno fatto solo
alcuni privati. E proprio in questi giorni c' è stato l' annuncio che a breve la fecondazione eterologa
entrerà nei Lea, i livelli essenziali di assistenza. Si tratta di un particolare non da poco, perché significa
che i trattamenti per tutti i cittadini italiani dovranno essere pagati dalla loro Regione di provenienza.
La notizia degli accordi chiusi da Careggi con le banche estere è uscita ieri sera da Roma, dove si è
svolta una riunione dei centri Cecos, una associazione di strutture che, come recita lo statuto vogliono
«contribuire alla lotta contro la sterilità umana, con lo studio e la conservazione dei gameti, con le
tecniche di procreazione medicalmente assistita, applicate secondo rigidi criteri scientifici». Si tratta di
cliniche, ambulatori e centri che lavorano in convenzione con il servizio sanitario ma anche, in parte o
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1 febbraio 2015
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La Repubblica (ed.
Firenze)
Anaao Toscana
esclusivamente, in regime privato puro. La presidente di Cecos è l' unico membro a lavorare in
esclusiva per il servizio pubblico. Si tratta proprio della professoressa Elisabetta Coccia, da alcuni mesi
a capo del grande progetto di rilancio dell' attività pubblica di Careggi che allo stesso tempo
rappresenta gli interessi di un gruppo di strutture private.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Pagando 500 euro di ticket saranno assistite le donne che hanno
meno di 43 anni DALL' ESTERO Careggi stanzierà 650 mila euro l' anno per acquistare i gameti da
banche estere.
MICHELE BOCCI
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