Rassegna stampa - Unione dei Comuni della Bassa Romagna

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Rassegna stampa - Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Ufficio stampa
Rassegna stampa
venerdì 17 maggio 2013
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INDICE
Il Resto del Carlino
Letta sull’Imu: non faccio miracoli E il Pdl minaccia di rompere
17/05/13
Pubblica Amministrazione
Primi pagamenti alle imprese Milano fa la parte del leone
17/05/13
Pubblica Amministrazione
4
5
Il Resto del Carlino Ravenna
Prima pagina
17/05/13
6
Prima pagina
«Volkswagen ci costringe a chiudere»
17/05/13
7
Lugo
RICICLAGGIO, 68ENNE IN CELLA
17/05/13
9
Lugo
Studenti del ‘Marconi’ premiati ai Giochi regionali della chimica
17/05/13
Lugo
Legambiente ‘bacchetta’ il Comune
17/05/13
11
Lugo
Tre rumeni sorpresi con cavi di rame
17/05/13
12
Bagnacavallo
E’ Martina del rione Stuoie la ‘Soave creatura’
17/05/13
Lugo
13
Lugo
14
Brevi lugo
17/05/13
I vent’anni del Kamikazen ad Alfonsine e i corti da tutto il mondo al teatro Rasi
17/05/13
10
Alfonsine
15
Corriere Romagna Ravenna
Prima pagina
17/05/13
16
Prima pagina
I sindacati: «Per la Banca di Romagna ora serve un piano industriale»
17/05/13
Lugo
Riciclaggio: in manette 68enne lughese
17/05/13
18
Lugo
In tanti per processione e Soave creatura
17/05/13
19
Lugo
Chili di rame e attrezzi da scasso sul camion: denunciati in tre
17/05/13
17
Bagnacavallo
20
La Voce di Romagna Ravenna
Prima pagina
17/05/13
21
Prima pagina
Vetrata dell’Arma sfondata a testate a Lugo: dieci mesi
17/05/13
Lugo
Amarezza Ghetti Auto “Così ci fanno chiudere”
17/05/13
23
Lugo
Lions Lugo incontrano il comandante De Vita
17/05/13
24
Lugo
Il paradosso del Comune ‘verde’: pannelli solari al posto degli alberi
17/05/13
Lugo
S.Agata: ecco il bando per gestire il Palasport
17/05/13
Lugo
L’asso Supremo della mitica Mille Miglia
17/05/13
25
26
Sant'Agata sul Santerno
Lugo Nel furgone 10 chili di rame Nei guai tre giovani romeni
17/05/13
22
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28
Lugo
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Bagnacavallo celebra la piadina unico e vero pane di Romagna
17/05/13
Bagnacavallo
Nuovo direttivo per la Cna lughese Betti confermato presidente
17/05/13
Lugo
Il Gruppo Cevico soffia sulla bellezza di 50 candeline
17/05/13
Lugo
IN BACHECA
17/05/13
29
30
31
32
Unione Bassa Romagna
Il Sole 24 Ore
Delrio: «Zero impatti sui Comuni»
17/05/13
33
Pubblica Amministrazione
Imu, niente stop per le case di pregio
17/05/13
34
Pubblica Amministrazione
Regioni: «Stop al patto di stabilità»
17/05/13
36
Pubblica Amministrazione
Tempicerti e compensazioni «allargate» per sbloccare 40 miliardi
17/05/13
Pubblica Amministrazione
Pubblico impiego, proroga a fine 2013 per 115mila precari
17/05/13
Pubblica Amministrazione
UNICA CASA AFFITTATA SENZA SCONTI
17/05/13
42
Pubblica Amministrazione
Niente Imu (perora) su 15 milioni di case
17/05/13
43
Pubblica Amministrazione
Pagamenti Pa, Venezia e Napoli in testa
17/05/13
45
Pubblica Amministrazione
Da Cdp «assegni» ai Comuni per il 60% di quanto richiesto
17/05/13
Pubblica Amministrazione
I sindaci al Governo: «Riscossione al collasso»
17/05/13
48
49
Pubblica Amministrazione
Albo avvocati chiuso alla Pa
17/05/13
39
40
Pubblica Amministrazione
La struttura dell’imposta non va abbandonata
17/05/13
37
50
Pubblica Amministrazione
Italia Oggi
Statali, salari fermi fino al 2014
17/05/13
51
Pubblica Amministrazione
La Tares a conguaglio va versata al comune
17/05/13
52
Pubblica Amministrazione
Riscossione locale a rischio caos
17/05/13
53
Pubblica Amministrazione
Settembre, è tempo di pagare
17/05/13
54
Pubblica Amministrazione
Dalla Cassa depositi 3,6 mld agli enti locali
17/05/13
55
Pubblica Amministrazione
Sulla casella mail del gruppo decide il consiglio comunale
17/05/13
Pubblica Amministrazione
Incompatibilità a due vie
17/05/13
57
Pubblica Amministrazione
Enti, Patto abbattuto del 78%
17/05/13
58
Pubblica Amministrazione
Per i comuni finanziamenti dal 5x1000
17/05/13
59
Pubblica Amministrazione
Amministratori sui banchi
17/05/13
60
Pubblica Amministrazione
L’Ue stanzia 2,65 mln per un partenariato europeo dello sport
17/05/13
Pubblica Amministrazione
Dai comuni la Pec gratuita ai contribuenti
17/05/13
61
62
Pubblica Amministrazione
Residenza in un giorno, un flop
17/05/13
56
63
Pubblica Amministrazione
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il Resto del Carlino
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 183.714
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
Diffusione: 137.247
Letta sull Imu: non faccio acoli
E il Pdl
accia di rompere
Rinvio a seilembre-oitobre solo per la prima casa. Oggi Cdm decisivo
Matte° Paio
ROMA
«NON SARÀ il decreto dei miracoli, ma un decreto che contiene alcune scelte che ci danno cento
giorni di tempo per poter fare le riforme». Il premier Enrico Letta
racconta così il provvedimento
che questa mattina sarà discusso
in Consiglio dei ministri: un pacchetto di misure tampone per arginare alcune emergenze e lanciare
altrettante riforme. Sarà rinviata
la prima rata dell'Inni solo per la
prima casa, avviando una revisione della tassazione sugli immobili
da completare, secondo il Pdl, entro agosto. La minaccia di far saltare il tavolo resta, come ricorda Silvio Berlusconi: «L'abolizione
dell'Imu è la condizione per andare avanti». E rilancia: «Presenteremo al governo una iniziativa per la
ripresa». Più drastico il c.apogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta: «Riforma entro agosto o cade il
governo».
Sulla cassa integrazione in deroga,
invece, saranno stanziate risorse
per 7-500 milioni, come rivelato
dal ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio.
E PROPRIO sulla cassa integrazione in deroga ieri sono arrivate le
principali novità. Nel corso del
question time al Senato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha spiegato che il governo sta
valutando «le risorse disponibili a
brevissimo termine». Quindi, l'intervento in arrivo sarà a corta gittata: coprirà lo stretto indispensabile per imbastire una riforma degli
ammortizzatori in deroga.
Il nodo delle coperture verrà sciolto solo in cdin. Il ministro
................
Regioni, non limitando più il loro
ruolo a semplici erogatrici di fondi. Il secondo tassello del provvedimento sarà la sospensione
dell'Inni sulla prima casa fino a settembre o, al massimo, a ottobre.
Anche in questo caso non sono
ipotizzabili sorprese: la richiesta
di esentare anche gli immobili
strumentali per le attività produttive sarà respinta. Sono troppe le difficoltà tecniche legate alla misura,
che rischierebbe una portata troppo ampia, creando problemi di gettito. Anche se le imprese, sul punto, si stanno giocando le ultime
carte per ottenere il taglio.
LE RISORSE sottratte ai Comuni,
interessi inclusi, saranno coperte
da anticipi di tesoreria, pari a circa
due miliardi, come ha spiegato il
sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti. In questo modo saranno garantite le disponibilità di
cassa degli enti locali.
A completare il pacchetto del Consiglio dei ministri, infine, ci sarà
l'eliminazione del doppio stipendio dei membri del governo con
status di parlamentare. Allo studio
anche le pensioni: a fronte di un
per sionamento anticipato di trequattro anni rispetto all'età di vecchiaia, si valutano penalizzazioni.
dell'Economia Fabrizio Saccomanni ci lavorerà fino all'ultimo,
per avvicinarsi a quota un miliardo. Si attingerà ai fondi europei, al
contributo dello 0,3% dei fondi interprofessionali per la formazione
e al fondo per la detassazione dei
salari di produttività. Questi soldi
serviranno a guadagnare tempo
per mettere in campo una riforma
a regime. L'esecutivo vorrebbe responsabilizzare maggiormente le
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62
63
ANNI
Si studia un'ipotesi
di pensione anticipata
per gli uomini a 62-63
anni con una
penalità
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«proporzionate»
800
MILIONI
IL ministro Detrio
dice che per coprire
la Cig in deroga
l'esecutivo stanzierà
700-800 milioni
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il Resto del Carlino
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SULLA GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO DEL MINISTRO SACCOMANNI
pag enti alle i. pr
Milano fa la p
del leone
ROMA
ANTICIPAZIONI di Tesoreria per
circa due miliardi subito, per poi
procedere a una revisione complessiva della fiscalità locale, comprensiva di tutto, dall'Imu alla Tares, entro luglio. Questa sarebbe la
strada che il governo avrebbe intenzione di seguire per compensare mancati introiti ai Comuni
che derivano dalla sospensione
dell'Inni.. La tassa sulla casa dovrebbe essere congelata nel Consiglio dei ministri di oggi con un decreto.
IL PROVVEDIMENTO allarma le
amministrazioni locali e l'Anci, ieri sera, ha avuto un lungo incontro con il governo. Per l'esecutivo
erano presenti il ministro per
Rapporti con le regioni, Graziano
Delrio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi. Delrio ha chiarito:
«Vogliamo essere seri. e garantire
le coperture» anche se sembrano a
rischio le disponibilità per coprire
gli interessi sull'anticipo di cassa
che, comunque, il governo ha assicurato ai Comuni. Da parte sua il
presidente reggente dell'Anci,
Alessandro Cautarteo, ha commentato: ((Noi abbiamo chiesto che le
anticipazioni di cassa siano tutte a
carico del governo centrale e abbiamo avuto rassicurazioni in me-
rito». Se sull'Imu i Comuni esprimono perplessità, l'Anci parla di
«buon lavoro» a proposito del
provvedimento sui pagamenti dei
debiti della pubblica amministrazione. L'elogio arriva nel giorno
in cui la Gazzetta ufficiale ha pubblicato il decreto del ministro
dell'Economia, Saccomanni, sul
I SINDACI
NON MOLLANO
Bene i sordi atte aziende
Sulle anticipazioni di cassa
abbiano chiesto che siano
a carico de t governo
Ci hanno rassicurato
riparto tra province e comuni dei
pagamenti dei debiti non estinti
alla data dein aprile 2013. Il tutto
sulla base dell'accordo del 9 maggio scorso. La provincia che dovrà
avere maggiori rimborsi è Milano
con 107,1 milioni. di curo. A questi soldi vanno aggiunti gli spazi linanziari per escludere dal patto di
stabilità interno, pagamenti in
conto capitale per 25,6 milioni.
Un totale di 132,8 milioni. Per Roma, sempre a livello di provincia,
il secondo posto, con spazi finanziari per 66,2 milioni di curo. A se-
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guire, Torino con 48,4; Napoli
con 44,5; Bergamo con 39,8; Brescia con 33,8; Lodi con 25,4. Bologna è in coda alla classifica con
spazi finanziari pari a 1,9 mentre
Firenze si piazza a 8,6, A chiudere
la l ista, la provincia di Trieste con
49.000- euro.
Per quanto riguarda i comuni, invece, gli spazi finanziari che si
aprono sono pari a 3,6 milioni per
Bologna; Firenze, invece, tocca
quota 75,7 milioni. L'elenco prosegue con Genova a 43 milioni e Ferrara con 7,1. Si va avanti con Forlì
(15,6) e Rimini (7,8). Sempre
nell'ambito dei comuni, Milano è
nella squadra di testa della classifica con 93,2 milioni di spazi finanziari. Como se la cava con 4,4 milioni. Napoli arriva a 115,3, poco
lontana Reggio Calabria con 97,1.
Pisa 8 milioni, sempre parlando
del comune; Roma è ferma a 55,4;
Perugia ha 8,9 milioni di «spazi finanziari», la vicina Foligno
mentre molto più a Sud Palermo
si ferma a 25 milioni. Spulciando
l'elenco dei comuni, si trova Pescara con 6,6 milioni di apertura di
spazi finanziari. Rovigo, invece,
3,9 milioni, La cifra deriva dalla
somma tra i pagamenti veri e propri e i denari derivami dall'utilizzo di fondi esclusi dal patto di stabilità interno.
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Venerdì 17 maggio 2013
Redazione: via Salare 40, 48121 Ravenna - 'rei. 0544 249611 Fax 0544 39019
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Arrestato a Cervia senzatetto recidivo: un mese fa lanciava coltelli sugli alberi
Crisi Audi-Wolkswagen
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«Noi Ghetti
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«A pagina 4
«Alle pagine 2-3
Confesercenti regionale
Musica classica
Manzoni
confermato
presidente
Domenica
il. concerto
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A pagina 25
Russi
Imu ridotta
sui terreni
agricoli
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Nel fascicolo Nazionale
«A pagina 10
Lughese, ex presidente di Ginori
Monte dei Paschi,
indagato Villa
Lavori prolungati
Mareggiata
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divora due bagni per un mese
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«Volkswagen ci costringe a chiudere»
La famiglia Ghetti: «Licenziamenti inevitabili». Data finale: il 5 agosto
«ALLA nostra società non resta
ora che attendere la chiusura del
sito di Ravenna il 5 agosto prossimo (marca Audi), che comporterà la dolorosissima ma inevitab4ile conseguenza di un ulteriore ricorso alla cassa integrazione
e/o a licenziamenti». Per la prima
volta la famiglia Ghetti interviene nella vertenza che la contrappone alla Volkswagen Group Italia e annuncia che ogni ipotesi di
salvataggio delle concessionarie
di Ravenna, Faenza, Lugo e Cervia è tramontata. Almeno per il
marchio Audi, perché il recesso
imposto dal gruppo automobilistico tedesco scadrà, per il marchio
Volkwage n, il 14 settembre 2014,
IN UNA LUNGA LEITER&
firmata Ghetti Giovanni s.r.l.,
l'azienda fiientina ripercorre le
tappe della sua attività nel Ravennate, dove è presente fin dal 1963
«risultando inserita, fino al 2011,
tra le prime 20 concessionarie di
Volkswagen Group Italia con una
vendita di oltre 3000 auto all'anno (tra nuove ed usate)». Nonostante Ghetti avesse predisposto
un progetto di adeguamento del-
lo show room a 18 vetture esposte, nell'agosto 2011 «ha inopinatamente ricevuto la laconica conniniCaZi011e di recesso dalla concessione di vendita delle autovetture Audi, marchio che da solo
rappresenta circa il 40% del suo
intero fatturato», Motivo? «In.
conseguenza della necessità di
adottare diverse soluzioni organizzative per l'area di gravitazione commerciale in cui la vostra
azienda opera». La Ghetti ha
quindi «contattato Volkswagen
Group Italia tentando di farla ritornare sui propri passi. Tutti i
tentativi e gli incontri sono stati
cosicché abbiamo dovuto
SENZA SCAMPO
C mtra tt o
Tramor.t 1 salvataggio
delle concessionarie di
Ravenna, Faenza, Lugo e
Cervia per ii. marchio Audi
recesso imposto dal
gruppo tedesco scade it
14 settembre 2014
Pensare che quatta detta
Ghetti, fino al
era tra te prime 20
concessionarie
Volkswagen Group
ItaLia con una vendita di
oitre 3000 auto all'anno
accettare l'idea che non vi fosse
spazio ne per un dialogo costruttivo, né per una soluzione bonaria
della vertenza, tant'è che nel settembre del 2012 la nostra Società
ha ricevuto la comunicazione di
recesso anche dalla concessione
di vendita delle auto Volkswagen
(efficacia settembre 2014)».
GHETTI SPIEGA «di aver profuso tutti gli sforzi per tutelare i
posti di lavoro dei cento dipendenti complessivamente occupati
a Ravenna, Faenza, Lugo e Cervia, in ciò fin da subito supportata dalle forze politiche locali e provinciali e da tutte le organizzazioni sindacali». Da Volkswagen
Group Italia — «nonostante tutti
i nostri sforzi congiunti» — è arrivata l'indicazione di imprenditori interessati ad un subentro. Nonostante lo scambio di documentazione e «difficoltosi» contatti,
«il 10 aprile i suddetti imprenditori ci hanno comunicato di non essere più interessati al 'subentro'.
Naturalmente, è stata subito informata Volkswagen Group Italia,
che, ad oggi, non ha dato riscontro alcuno)-). Il 5 agosto si chiude.
TENSIONE
Stato dà agitazione
davanti u cancelli
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GUARDIA DI FINANZA
UN LUGHESE NELLA RETE
RICICLAGGIO,
68ENN.-'_: IN CELIA
SAREBBE anche un
lughese nella
\,.„Amaxi-organizzazione dedita
al riciclaggio, che, secondo la
Guardia di Finanza di Palermo,
sarebbe stato realizzato
attraverso l'esercizio abusivo
dell'attivita 'di intermediazione e
con sistemi diretti a eludere la
tracciabilità delle operazioni
finanziarie, aggirando il circuito
bancario. Queste, secondo i Dm
del pool ai Palermo, coordinato
dal procuratore aggiunto Vittorio
Teresi, le ipotesi principali a
carico delle 22 persone finite in
cella e delle 12 che sono andate
agli arresti domiciliari. Tra gli
arrestati il lughese Luciano
Poggialini di 68 anni. Il gruppo
avrebbe agito per importare e
commerciare nel nostro Paese
ingenti quantitativi di oro,
trattando con un agente sotto
copertura, simulando la
disponibilita' di decine di
milioni di euro in contanti,
depositati in parte in Italia e in
parte all'estero, si era finto
interessato alle proposte di
vendita di partite di denaro in
contanti in divise estere, tra i
quali dollari statunitensi, franchi
svizzeri, mon nordcoreani, e
banconote apparentemente
rilasciate dalla Federal Reserve
Usa (i Silver). Il vantaggio sarebbe
stato il cambio di queste somme di
denaro nel controvalore in euro
ridotto del 15 % rispetto al valore
ufficiale ai cambio.
Pagina 15
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SUOL OGGI ALL'UNIVERSITA' DI BOLOGNA LA CERIMONIA DI CONSEGNA DEI RICONOSCIMENTI
Studenti del 'Mai-coni premiati ai Giochi regionali della chimica
UNA DELEGAZIONE di cinque studenti
ne' e quest'oggi uno studente della scuola lu-
dell'Istituto tecnico industriale `Marconi' di
Lugo ha partecipato alla fase regionale dei Giochi della chimica. Gli studenti (nella foto con i
docenti Laura Dall'Olio e Flavio Poggiali) Danilo Balbino, Nicolò Boschi, Giacomo Strocchi
della classe 2 ° A meccanici, Alberto Cappelli e
Luca Tagliaferri della classe 2'B elettronici, si
sono confrontati con altri duecento studenti coetanei provenienti dagli istituti scolastici superiori di tutta la regione. L'Itis lughese, per il primo anno, si è cimentato in questa 'competizio-
ghese, Luca Tagliaferri, verrà premiato come
primo classificato appartenente a una scuola
che, per la prima volta, ha partecipato alle
Olimpiadi della chimica. La cerimonia di premiazione è in programma oggi, alle 16, al Dipartimento di chimica 'Giacomo Ciarniciad
dell'Università di Bologna, e la cerimonia sarà
preceduta da una conferenza che ha per tema
'Chimica e creatività' che vedrà come relatore
il docente Vincenzo Balzani, coautore del celebre libro "Energia per l'astronave terra".
•
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kNOVI.AE.,'W
Periodicità: Quotidiano
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NIENTE PREMIO NAZIONALE PER COLPA DI ALBERI ABBATTUTI
Leg Mente 'bacchetta' il Comune
«Lugo ha un ottimo regolamento d.1 verde, ma poi non lo rispetta»
«LITGO ha perso il premio nazionale di Legambiente per il :fotovoltaico a causa degli alberi abbattuti
per la realizzazione dell'impianto
di via Sant'Andrea». A comunicarlo è Yuri Rambelli, presidente del
circolo Legambiente Bassa Romagna. Il rapporto Comuni Rinnovabili, spiega, «intendeva premiare
l'Unione dei Comuni della Bassa
Romagna, ma l'impianto fotovoltaico nell'area dell'ex inceneritore
ha rovinato tutto. Legambiente,
da sempre favorevole all'utilizzo
delle energie rinnovabili, voleva
assegnare il premio all'Unione per
le misure innovative contenute
nel nuovo regolamento urbanistico edilizio in tema di fonti ritmovabili, coibentazione e tutela del
verde. Ma quando dalle parole si è
passati ai fatti, la situazione è risultata un po' diversa: il Rue (Regolamento urbanistico edilizio) contiene ottime norme, compreso un regolamento del verde che dice chiaramente come devono comportarsi i cittadini per salvaguardare il
patrimonio arboreo, ma quello
stesso regolamento non è stato seguito dal Comune di Lugo nei mesi scorsi, quando si è trattato di realizzare l'impianto fotovoltaico di
via S.Andrea, nell'area dell'ex ince-
getZtk%A„,
Uno degli alberi tagliati nell'area
dell'ex inceneritore di Lugo
EX tRTORE
«Per non fare ombra
ai pannelli fotovottaici
tagliate piante di atto fusto»
neritore». Il riferimento è agli alberi abbattuti per realizzare il nuovo
impianto. Un filare, prosegue
Rambelli, «di una decina di alberi
d'alto fusto, probabilmente di una
quarantina d'anni, che in teoria
avrebbero dovuto essere tutelati
dal regolamento del verde, che prevede infatti che 'in caso di installazione di nuovi pannelli solari e fotovoltaici dovrà essere valutato il
corretto posizionamento rispetto a
tutte le alberature pubbliche esistenti e circostanti'». Le piante in
questione avrebbero però fatto ombra ai nuovi pangelli, e così sono
state abbattute. E singolare, conclude Rambelli, «che un Comune
che spiega ai cittadini come si devono comportare per tutelare il
verde, non colga poi l'occasione
per dare il buon esempio. Per questo, nonostante l'Unione dei Comuni avesse meritato il premio di
Legambiente, abbiamo pensato
che non fosse il caso di assegnarglielo. Norme e regolamenti per la
tutela del verde e la promozione
delle energie rinnovabili sono strumenti importantissimi per uno sviluppo realmente sostenibile, ma è
fondamentale essere coerenti nelle
azioni che si vanno a realizzare
concretamente sul territorio».
Sull'argomento Legambiente Bassa Romagna ha realizzato un video
reportage visibile sul sito www.terramagazineit; altre informazioni
e immagini sono visibili su www.
legambientenews.it
Lorenza Montanari
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17/05/2013
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CONTZSA ESTENSE LA GIOVANE HA AVUTO LA MEGLIO SULLE RAGAZZE DELLE ALTRE TRE CONTRADE
E' Martina del rione Stuoie la 'Soave creatura'
Petralia del rione
Madonna delle Stuoie si è aggiudicata il titolo di 'Soave Creatura
2013' nella tradizionale gara della
Contesa Estense che vede le ragazze dei 4 rioni lughesi sfidarsi in
prove di portamento, dizione, abilità e precisione. La gara si è svolta mercoledì sera, a conclusione
della giornata dedicata a Sant'Ilaro, patrono di Lugo, e, malgrado
il maltempo, ha registrato la presenza di un folto pubblico. Riservata a giovani 'donzelle' di età
compresa tra 16 e 23 anni, la Soave Creatura è un'iniziativa ispirata alla tradizione dei frati carmelitani, in uso sin dal XV secolo, di
conferire a una ragazza non abbiente, ma meritevole per virtù e
integrità, una dote per il matrimonio. Ora i tempi sono cambiati, e
MARTINA
FOLTO PUBLICO
Nonostante íl maltempo,
tante persone sono
accorse ìn Largo Baruzz
la gara è finalizzata solo a individuare la ragazza più abile, precisa
e, appunto, 'soave', doti che alla
giovane Martina (nella foto) non
mancano. A lei ora spetterà il compito di fare l'estrazione per l'assegnazione della posizione delle
squadre sul campo del Palio della
Caveja, il tiro alla fune tra le squadre dei 4 rioni che domenica chiuderà la Contesa Estense 2013,
Nel frattempo, proseguono le iniziative della Contesa. Oggi giorna-
ta dedicata ai più piccoli: alle
16.30 nel piazzale del Pavaglione,
scuola di circo per i bambini a partire dai 5 anni, e alle 21 spettacolo
di giocoleria per bambini realizzato da un gruppo circense, di cui
potranno essere protagonisti anche i bambini che avranno partecipato all'iniziativa del pomeriggio. Domani spazio allo sport: alle 16 partita Bagnacavallo-Mantova della serie C di di tamburello,
mentre la serata sarà dedicata alle
ricostruzioni storiche, in piazza
Martiri e nella Rocca: alle 21, ci
sarà la rievocazione del Corteo di
Borso D'Este, con i rioni di Lugo,
cui seguiranno lo 'spettacolo d'arme' del gruppo storico Cinquedea
e una partita dell'antico gioco del
pallone col bracciale.
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Fau s s,:zjs
Stasera si festeggia
lo scudetto juventino
C'è attesa tra gli juventini di
Fruges, Massa Lombarda e
località limitrofe, per la festa
('Come sempre... Campioni)
per conquista dello scudetto,
in progranuna stasera, dalle
20 al bar Fruges, locale situato nell'omonima frazione.
Organizzano la serata alcuni
bianconeri della zona come l'ex sindaco di
Massa Daniele Bassi, il tabaccaio/edicolante Gian Paolo
Berardi e i proprietari del
bar Fruges: Meris e Mario.
Ci saranno piadina, salsicce,
vino rosso e l'immancabile
taglio della torta 'zebrata'.
U.'G E' il giorno
della 'Mille Miglia'
Questa mattina storico appuntamento a Lugo con le
auto storiche della Mille Miglia. Oltre 400 fiammanti auto d'epoca transiteranno per
il centro, circa dalle 8.45, e sosteranno per un controllo
orario in piazza Baracca. le
auto poi si dirigeranno alla
volta di Ravenna percorrendo la San Vitale e passando
da Bagnacav allo.
Us'W Iniziative
per ricordare don Carlo
In occasione del 7 0 an n ÉVC37sario della scomparsa, oggi
Lugo ricorda Don Carlo Marabini, per molti anni parroco di San Francesco di Paola. In memoria di Don Carlo,
nella Chiesa del Carmine sarà celebrata una messa alle
18, cui seguirà, alle 21.15, un
concerto a due organi di Monika Henking e Sarah Brunner, organiste molto affermate a livello internazionale.
LUGC Si parla
di 'Guarigione del cuore'
Si intitola `La guarigione del
cuore' il libro che sarà presentato questa sera alle 21 alla Casa dei Popoli, in via Matteotti 129 a Lugo. All'incontro, organizzato in collaborazione con l'associazione Arcobaleno e Civiltà Etica, interverrà il coautore del libro
e filosofo Gianiuca De Gennaro. Coordinatore della serata sarà Paolo Zama della
Casa dei Popoli.
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CSE. ‘:S DOPPIO APPUNTAMENTO
I vent'anni del Kamikazen ad Alfonsine
e corti da tutto mondo al teatro Rasi
DOPPIO appuntamento con il cinema di qualità. Al
Gulliver di Alfonsine, per i 20 anni del Cineclub Kamikazen, alle 21.15 verrà proiettalo 'll grande Lebowski'. Al termine festa e mostra con le locandine
dei film più significativi dal 1993 ad oggi.
Al Rasi, dalle 18, terza giornata del festival 'Corti da
sogni'. Tra gli ospiti il regista venezuelano ignacio
Marquez con il suo Sueno down'. Tra gli italiani,
l'horror 'Vai col liscio' con Raul Casadei, Pif e Mastandrea. in arrivo, dagli Emirati Arabi, regista
Howaíd Yasser. Proiezioni al vía alle 18 e alle 19.30
'aperitivo col circolo sogni'.
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17/05/2013
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Anno XX / N. 134
REDAZIONE E PUBBLICITA: VIADE GASPERI.5-RAVENNA-IEL 0544-218262FAX:0544-33793.9EDIZIONE IN A.P.-D.L.351'03 (COM ,. IN L 2P92Po41 ART.1 COMMA1-DCBFORLI'ALTRE SEDI: RIMINI (.0541-354111),
FORLÌ (0543-15520), CESENA (0547-411900), IMOLA (0542-28780). ASM (0549-995147) - E-MAIL: RAVENNACORRIEREROMAGNAJT - IN ABBINAMENTO CON LA STAMPA
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VENERDÌ
17 MAGGIO 2013
A
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le dicono auguri
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ola è
lunedì salire al
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Andiobook questa Mate
sol il sale di Cervia.
Semina il panico tra i ragazzi armato di machete
«Vi ammazzo tutti». Scatta il fuggi fuggi
Senzatetto arrestato dai carabinieri
RAVENNA
Pd, Pagani: resto
io fino a ottobre
Da correnti solo caos
RAVENNA. Con una machete cere un 53enne pugliese che ieri
in mano semina il panico nel ha patteggiato un anno di reclucentro di Cervia prima di essere sione.
arrestato dai carabinieri. In car•SERVIZI a pagina 3
RAVENNA. Dal
segretario provinciale
ora anche onorevole
Alberto Pagani un
monito: fino a ottobre
resto segretario, chi
vuole destituirmi ci provi
e vediamo come finirà.
• BISSI a pagina 5
EXE71,2,ZIrM
Mps, Finanza a Ravenna
Tra gli indagati spunta il nome del finanziere Villa
RAVENNA. Un altro
ravennate finisce nella
lista degli indagati nel
caso Monte Paschi di
Siena, dopo il lughese
Gianluca Baldassarri ora spunta il nome di Roberto Villa, accusato di
riciclaggio e sotto inchiesta anche a Firenze
per il crack della storica
Richard Ginori dichiarata fallita lo scorso gennaio.
• SERVIZIO a pagina 7
L'imprenditore
ravennate
Roberto
Villa
coinvolto
nell'inchiesta
Mps
Sesso alla Bassona
con un trans
In tre nei guai
RAVENNA. Atti
osceni in luogo
pubblico questa
l'accusa per tre
uomini (tra cui
un medico) sorpresi alla Bassona con un trans
brasiliano dalla
Guardia forestale.
Un viado in strada
• SERVIZIO a pagina 4
MEIMMINEMIRENEINER
FAENZA
Maxi schianto
Quattro feriti
Gravi in due
Un carabiniere con il machete sequestrato all'uomo (Foto Massimo Fiorentini)
IMOLA. Sarebbero due trentenni italiani gli autori del brutale pestaggio
Sorprende i ladri picchiato a sangue
,
FAENZA. Spaventoso
schianto frontale
sull'Emilia. Quattro le
persone ferite ieri sera.
Due di queste, un 27enne
e una 42enne, sono in
gravi condizioni.
• SERVIZIO a pagina 9
WaHlaME2LN23
LUGO
Un 84enne all'ospedale dopo una violenta aggressione in casa Riciclaggio:
IMOLA. Sorprende i ladri nel magazzino agricolo adiacente alla sua casa
ma non ha nemmeno tempo di fiatare che i due lo
prendono a pugni e lo lasciano sanguinante per
terra. Per le percosse è stato ricoverato all'ospedale,
ma non sarebbe grave, un
84enne imolese.
• SERVIZIO a pagina 12
Imola, degrado
al Piratello
Esposto del Pdl
• SERVIZIO a pagina 13
68enne
ai domiciliari
LUGO. C'è anche un
lughese 68enne - ora ai
domiciliari - fra i 34
arrestati nell'operazione
della Finanza partita da
Palermo contro il
riciclaggio.
• SERVIZIO a pagina 11
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I sindacati: «Per la Banca di Romagna ora serve un piano industriale»
In vista della fusione con la Cassa di risparmio di Cesena le rappresentanze aziendali chiedono garanzie per i dipendenti
LUGO. «Un piano industriale dettagliato e
credibile». Lo chiedono con forza i sindacati
- Cgil Fisac, Uilca e Dircredito (sigla quest'ultima dell'area direttiva) - ai vertici della
Banca di Romagna, alla luce dei risultati di
bilancio resi pubblici nell'assemblea del 6
maggio e dell'annunciata fusione con la Cassa di Risparmio di Cesena. E a pochi giorni
dall'assemblea, lunedì prossimo, che rinnoverà i vertici della banca lughese e faentina.
«Solo un piano industriale dettagliato e attento - sottolinea in particolare Dircredito potrà far rimettere in moto la macchina produttiva». Le rappresentanze sindacali aziendali delle tre sigle di categoria esprimono
«preoccupazione» rispetto ai dati di bilancio, in particolare «la chiusura a - 5 milioni,
con accantonamenti di 22 milioni senza introiti dalla Bce»; una situazione diversa,
precisano, dalla capogruppo cesenate che
«accusa un dato finale di -5 milioni pur avendo in bilancio una plusvalenza Bce di 42
milioni ed accantonamenti per 68 milioni».
Banca di Romagna, sottolineano a tal proposito i rappresentanti dei lavoratori, «è circa al 40 % della Cassa di risparmio di Cesena,
e senza gli accantonamenti - consigliati dalla
Banca d'Italia - avrebbe presentato un bilancio in attivo ottenuto da attività caratteristiche, mentre il bilancio della capogruppo
sarebbe stato comunque in perdita».
I sindacati stigmatizzano pure il mancato taglio dei compensi ai membri del cda «in un periodo di forti riduzioni dei compensi degli amministratori sia pubblici che privati». Specie a
fronte del trattamento diverso prospettato per i
dipendenti, che «si vedranno tagliare il premio
aziendale del 25 % - quota che sale al 30 % per i
dirigenti - mentre risulta che i soci siano stati
comunque remunerati a fronte di un bilancio
del Gruppo chiuso a - 14 milioni».
La fusione «che non sia figlia di un piano industriale credibile e di forte vantaggio per entrambi i territori delle due banche», ammoniscono quindi le rappresentanze sindacali, «non troverà mai il nostro appoggio». Le priorità restano
«la salvaguardia occupazionale e la tutela dei diritti dei lavoratori», senza però dimenticare «la
difesa del marchio Banca di Romagna e il mantenimento di un'indipendenza decisionale che
rappresenta una risorsa per il territorio».
I bancari chiedono risposte
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Direttore responsabile: Pietro Caricato
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Riciclaggio: in manette 68enne lughese
Maxi-organizzazione sgominata dalla Finanza a Palermo: 34 arresti, 98 denunce
LUGO. C'è anche un lughese - il 68enne
L.P., ora ai domiciliari - fra le 34 persone
arrestate a seguito dell'operazione della
guardia di finanza partita da Palermo contro il riciclaggio. Fra le persone finite in
manette - 22 condotte in cella e 12 ai domiciliari - figurano avvocati, commercialisti ma anche due carabinieri e un giudice del Tar del Lazio. L'indagine delle
Fiamme gialle ha consentito di sgominare
una maxi-organizzazione dedita al riciclaggio, che sarebbe stato realizzato - se-
condo i pm del pool di Palermo - attraverso
l'esercizio abusivo dell'attività di intermediazione e con sistemi diretti a eludere
la tracciabilità delle operazioni finanziarie, aggirando il circuito bancario.
L'operazione della Finanza è scatta ieri alle prime luci dell'alba. Il giro di riciclaggio
di denaro sporco e di commercializzazione
di oro senza autorizzazione ipotizzato dagli
inquirenti si sarebbe articolato in Italia e
all'estero. In manette sono finiti anche soggetti operanti nell'area dell'intermediazione finanziaria e facenti capo a Gianni Lapis,
noto avvocato tributarista palermitano, già
prestanome di Vito Ciancimino, ex sindaco
di Palermo. Nel corso dell'operazione sono
state effettuate anche 85 perquisizioni che
hanno portato al sequestro di valuta straniera per un controvalore complessivo superiore a 11 milioni e mezzo. In totale sono
93 le persone denunciate. Al fine di smascherarle un militare delle Fiamme Gialle è
stato infiltrato per mesi nell'organizzazione
criminale operante su tutto il territorio nazionale e all'estero.
Le indagini - coordinate e dirette nelle
ultime fasi dal Procuratore aggiunto, Vittorio Teresi, e dai sostituti, Daniele Paci,
Lia sava e Dario Scaletta - hanno accertato
la presenza nel gruppo criminale anche di
avvocati, un giudice del Tar Lazio e due
carabinieri, i quali, dietro la prospettiva
di lauti compensi, avrebbero fornito il proprio apporto qualificato nella programmazione e nella realizzazione degli affari di
cambio valuta di provenienza illecita.
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Riciclaggio: in manette 68enne lughese
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pressunE
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In tanti per processione e Soave creatura
LUGO. Dopo la processione, nella giornata del
patrono S. Ilaro, sotto le
logge del Pavaglione a
causa della pioggia è stata
scelta la Soave creatura.
La vittoria è andata a
Martina Petralia del Rione Madonna delle Stuoie.
La serata si conclusa con
un grande spettacolo pirotecnico. (a.r.g.)
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17/05/2013
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Chili di rame e attrezzi da scasso
sul camion: denunciati in tre
Sul camion avevano 10 chili di cavi di rame, attrezzi da scasso, guanti, torce, cutter, coltelli di grosse dimensioni,
materiale per asportare
carburante (tanica e tubo aspiratore). La scoperta
l'hanno fatta i carabinieri
di Villanova durante un
controllo stradale sottoponendo a sequestro tutto il
materiale. Nei guai sono così finiti tre giovani rumeni
che erano a bordo dell'autocarro tutti denunciati
all'autorità giudiziaria.
.. .
BAGNACAVALLO.
I carabinieri con la merce sequestrata
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Chlidinne attleza da sass.
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ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
& IMOLA
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OTTICA IN CENTRO A CESENA Via
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VENERDÌ
17. MAGGIO 2013
DI
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LOGO
& IMOLA
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ANNO XVI
Motivi economici e nostalgia dei figli dietro al gesto: salvata all'ultimo dal compagno
Crisi, ragazza si getta nel canale
L'EDITORIALE
Se vogliamo
essere
immortali
Angelina bolie si é mu ['lata per non morire. Doppia mastectomia per
scongiurare il tumore al
seno. E' una notizia da
brividi e non pera c. riguarda una delle più belle donne del pianeta, ma
perché odora di morte.
Nessun uomo, da quando
nasce, può evitare il rischio di morire. L'anrice,
rinunciando a una parte
di sé, ha pensato di allontanare la malattia, la croce, la fine. Una triste illusione: credere elle l'uomo
possa fare tutto da solo fino anche a decidere della
vita e della 171D71 e.
Non ci può essere gioia in
una vita inummizzata dal
dolore a qualunque prezzo, in un'esistenza senza
speranza. Non basta mutilarsi per acquistare il
senso della propria vita:
la morte - se l'abbiano:
dentro - continuerà a fissarci.
Maria Neri
Oro e contanti dall'estero
Nei guai manager lughese
Da Lugo se ne era andato 35 anni fa per cercare fortuna. Ma
Luciano Poggialini, nella città di Baracca, lo ricordano molto
bene. Il 68enne, ora è finito nel bel mezzo di un'inchiesta
per riciclaggio e traffico d'oro e valute straniere.
A pag.21
LIDO DI DANTE
NUDISTI A PROCESSO
l'rimo processo
ieri mattina contro un naturista
beccato senza costume in Bassona. L'imputazione è di atti contrari alla pubblica decenza.
A pag.13
'ha afferrata per un
braccio, mentre ormai
si era lasciata andare
nell'acqua, dopo aver
ingerito un mix di alcol e amidepressivi. Finché non sono arrivati i carabinieri e l'ambulanza, che l'hanno definitivamente
salvata, tirandola fuori dal canale e portandola al pronto soccorso. Non ha avuto un esito
drammatico l'episodio avvenuto nella tarda serata di mercoledì nella zona del Pala De André, lungo il vicino canale Lama,
dove lilla donna di origini polacche ha tentato il suicidio. Il
trambusto, tra viavai di pattuglie
e mezzi di soccorso, ha attirato
però l'attenzione di molti in tutta la zona. Motivi economici, uniti alla nostalgia dei figli, lasciati nel Paese natale, infine una litigata con il compagno. Erano le
21.30 passate quando la donna
si è avvicinata al canale. Mossa
dalla disperazione ha tentato di
farla finita. A salvarla l'intervento del compagno e dei carabinieri. Soccorsa dal I 18 è stata
poi portata all'ospedale.
A pagina 11
PAURA A CERVIA
Minaccia ragazzi con machete
Nella centrale piazza Evangelisti di Cervia ha impugnato una
machete contro ragazzini e genitori. Per questo mercoledì notte
i carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato Michele
Paolino, 53enne disoccupato di Bari senza fissa dimora che da
circa un anno si aggira per il litorale ravennate.
A pagina 23
FAENZA Grave un uomo portato al Butalmi
Schianto in via Emilia
Ferite cinque persone
IL VASUMETTO
dAndreaVastrni
remendo schiaMo nella notte nel faentino, all'altezza
di Basiago. Erano passate da poco le 22 quando all'incrocio tra via Emilia Ponente e via Mano è avvenuto un
drammatico incidente frontale che ha coinvolto mt'Alfa
-Borneo 159 e uno Lancia Ynsilon. Cimpie i feriti - uno in Cr, 13 ti Ilzi rl i critiche è statu trasporiam al Bufalini -, e Stilli) dovuti intervenire i Vigili del fuoco di Faenza per estrarne tre che erano
restati incastrati nell'abitacolo.
Sul posar quattro arnbulan, del 118 e, per i rilievi, i Carabinieri e la Polizia municipale.
IMOLA E CIRCONDARIO
POLITICA
Escandescenze
Aggressione
Dopo un malore
mena tutti
I ladri picchiano
84enne in casa
Dopo essere stramazzato a
tetra con la bici per un malore nel parcheggio dell'ufficio postale di via Grieco,
un uomo si riprende all'arrivo dei soccorritori e comincia a dare in escandescenze. Cerca di colpire chi gli
capita a tiro anche con la
borsa, fra personale del 118
e vigili urbani, prima di cadere di nuovo a terra.
A pagina 25
Un 84enne di Sesto Imolese
stato aggredito alle 1.30
di mercoledì da due ladri
che l'anziano aveva sorpreso all'interno della sua abitazione in via Nuova. La
reazione dei malviventi è
stata violenta e il malcapitato, colpito al volto, è caduto per terra battendo la
testa. I ladri sono fuggiti
senza asportare nulla.
A pagina 25
Pd II segretario
"..\.13 4 41,/
Pagani
non molla
Correnti interne, pressioni
di successione e futuro
del Partito Democratico. Il
neo deputato e segretario
Pd Alberto Pagani, dopo
la direzione provinciale di
lunedì, rilancia e non molla: "Resto fino ad ottobre.
Se qualcuno vuole destituirmi, lo deve chiedere,
altrimenti è ipocrisia".
A pag.14
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-lI
l
Tel. 0544210464 - Centro storico -Ravenna
Vicolo Gabbiani,7 -Zona ~naie
Il Ristorante Plaiserla BABALEGS.
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•
press LinE
FOC E
DI
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
& IMOLA
Direttore Responsabile: Stefano Andrini
17/05/2013
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Vetrata dell'Arma
sfondata a testate
a Lugo: dieci mesi
veva bevuto talmente tanto
da fare segnare un tasso alc olemico di 1,2 perfino a 12
A re dai fatti. Risultato: era
stato arrestato due volte nel giro di
un'ora nello stesso bar di Fusignano:
la prima per resistenza a pubblico ufficiale e la seconda per evasione dai
domiciliari. Quindi, una volta in caserma, si era lanciato contro una vetrata sfondandola. Portato in ospedale, era stato necessario fargli un'anestesia totale per eseguire gli esami Il
protagonista di quanto accaduto nella
notte tra il 24 e il 25 aprile scorso - il
48 anni Mohamed Lawal Kazeim, nigeriano ma da tempo residente a Fusignano - ieri mattina attraverso l'avvocato Angela Spani ha patteggiato
davanti al giudice Rossella Materia e
al vpo Simona Bandini 10 mesi con
pena sospesa. Luomo non ha finora
risarcito i danni. Tutto era iniziato verso le 23.45 di mercoledì quando i carabinieri della locale Stazione lo avevano bloccato in un bar del posto dopo che l'uomo, durante un normale
controllo, li aveva insultati e strattonati. Il nigeriano, molto alterato, era
stato portato in caserma per l'identificazione. Poi, su disposizione della
procura, era stato accompagnato a casa ai domiciliari dove se ne sarebbe
dovuto stare fino al giorno dopo. Sembrava avere capito, e invece verso l'una, in seguito alla segnalazione del gestore, era stato ritrovato nel medesimo
bar. Nuova reazione scomposta, questa volta con un carabiniere rimasto
ferito a un dito. A quel punto il 48enne
era finito in una cella di sicurezza della
Compagnia di Lugo. Ma qui aveva iniziato a urlare e a sbattere la testa
contro il muro. All'improvviso era riuscito a prendere la rincorsa e con una
testata aveva sfondato la vetrata della
porta di un ufficio. Da qui il trasferimento in ospedale con la scorta dell'Arma su espressa richiesta dei medici. Si era resa necessaria l'anestesia per
potere eseguire la radiografia al torace
e la tac alla testa. Dopo essere stato
medicato, verso le 19 del giovedì l'uomo era stato trasferito in carcere. Dopo la convalida dell'arresto, era tornato libero con obbligo di firma alla Stazione carabinieri di Fusignano (ACo).
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RAVENNA
Noleggia due cassene pomo
non le restituisce e finisce nei guai
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Direttore Responsabile: Stefano Andrini
17/05/2013
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Amarezza Ghetti Auto
"Così ci fanno chiudere"
TUTTA LA VERITÀ L'azienda faentina per la prima volta racconta come la casa madre
Volkswagen Italia da un giorno all'altro le ha tolto la concessione dei marchi
`Ci costringe a lasciare a casa 100 dipendenti'. Lunedì protesta dei lavoratori a Verona
M
entre si avvicina la scadenza del mandato (5 agosto)
per la vendita delle vetture
Audi sul territorio della
provincia di Ravenna, e mentre i lavoratori preparano un'altra manifestazione di
protesta (lunedì aVerona) sotto la sede di
Volkswagen Italia, per la prima volta esce
allo scoperto 'Ghetti Auto. 'Vogliamo una
volta per tutte far chiarezza sul recesso esercitato dalla Volkswagen e sulle conseguenti vicende" si legge sul comunicato
emesso dalla concessionaria faentina.
"Siamo attivi sul territorio dal 1963. Fino
al 2011 eravamo tra le prime 20 concessionarie Volkswagen con una vendita di
3000 auto all'anno. Tuttavia nell'agosto
2011, senza che nulla potesse farlo presagire, abbiamo ricevuto la comunicazione di recesso dalla concessione di vendita
delle vetture Audi, ossia il 40% dell'intero
fatturato". Questo il testo della lettera:
"Dovendo adottare diverse soluzioni organizzative per l'area commerciale in cui
la vostra azienda opera, comunichiamo
la volontà di Volkswagen Italia di avvalersi
della facoltà di risoluzione del contratto
di concessione per la marca Audi". La
Ghetti Auto tentò in tutti modi, inutilmente, di far tornare sui propri passi la
casa madre. "Nostro malgrado abbiamo dovuto accettare l'idea che non vi
fosse spazio per un dialogo
costruttivo, né per una soluzione bonaria della vertenza. Tant'è che a settembre 2012 abbiamo ricevuto
la comunicazione di recesso anche per la
vendita delle auto Volkswagen (scatta da
settembre 2014)". "Da quel momento,
supportati dalle forze politiche e dai sindacati, abbiamo profuso tutti i nostri sforzi per tutelare i posti di lavoro dei 100 dipendenti occupati tra Ravenna, Faenza,
Lugo e Cervia. Volkswagen Italia si è limitata a indicarci alcuni imprenditori potenzialmente interessati a valutare il 'subentro' alla nostra concessionaria, ma
nella sola sede di Ravenna". Iniziarono i
contatti con gli imprenditori. "Da subito
rimarcammo l'interesse a che il subentro
avvenisse non soltanto a Ravenna ma anche a Faenza. Eravamo disponibili a restare attivi anche solo col Service per garantire più posti di lavoro". Niente da fare.
"Dopo alcuni mesi di contatti il 10 aprile scorso gli
imprenditori ci hanno comunicato di non essere
più interessati". Volkswagen Italia, informata, non
si è più fatta viva. "A questo
punto - conclude la nota
di Ghetti Auto - non ci resta che attendere
il 5 agosto e la chiusura del sito di Ravenna che comporterà la dolorosissima ma
inevitabile conseguenza di un ulteriore
ricorso alla cassa integrazione e/o a licenziamenti. Abbiamo fatto il possibile per
salvaguardare i nostri dipendenti, sempre
regolarmente retribuiti. E non abbiamo
ancora compreso perchè Volkswagen ha
adottato una decisione che farà perdere
100 posti di lavoro, lasciando nel contempo scoperta e aggredibile da altre marche
un'area strategicamente importante come Ravenna-Faenza-Lugo-Cervia".
"Le abb iamo
provate tutte, ci
hanno chiuso le
porte in faccia"
G. Ghetti
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FAENZA
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-
Ghetti Auto La concessionaria faentina dei marchi Audi, Volkswagen e Skoda
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ROMAGNA
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FAENZA LUGO
8• IMOLA
Direttore Responsabile: Stefano Andrini
Lions Lugo incontrano
il comandante De Vita
Il ruolo e le competenze del
Comando Militare Esercito, illustrate dal Generale di Divisione
17/05/2013
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Antonio De Vita che lo guida
dall'ottobre 2011, sono stati al
centro dell'incontro organizzato dal club Lions di Lugo.
A caratterizzare in particolare
l'attività del CME fondato, nella
sua forma attuale, nel giugno
del 2007, è una intensa rete di
relazioni e di rapporti con le
varie istituzioni del territorio regionale che si affianca ad altre
mansioni legate più strettamente all'ambito militare che si
svolgono al Poligono di Foce
Reno. L'incontro è terminato
con la consegna al generale del
gagliardetto dei Lions da parte
del presidente del club lughese,
Andrea Preti.
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LUGO
' Un lugliuwetray^li uomini
delmelawoo <I oro
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17/05/2013
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
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Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Stefano Andrini
Diffusione: n.d.
LUGO L'amministrazione viola il proprio regolamento di salvaguardia del patrimonio arboreo
E Legambiente ritira il premio `rinnovabili' già destinato all'Unione della Bassa Romagna
Il paradosso del Comune 'verde':
pannelli solari al posto degli alberi
N
essun premio all'Unione dei Comuni della Bassa Romagna all'interno del rapporto nazionale
di Legambiente "Comuni Rinnovabili". Il paradosso? Tutta colpa dei...
pannelli solari. L'associazione, da sempre
favorevole all'utilizzo delle energie rinnovabili, intendeva premiare l'Unione dei Comuni della Bassa Romagna per via delle
misure innovative contenute nel nuovo regolamento urbanistico edilizio in tema di
fonti rinnovabili, coibentazione e tutela del
verde, ma poi quando dalle parole si è passati ai fatti, la situazione si è dimostrata essere un po' diversa. "Il Rue contiene ottime
norme - dichiara Yuri Rambelli, presidente
del circolo Legambiente A. Cederna - compreso un regolamento del verde che dice
chiaramente come debbono comportarsi
i cittadini per salvaguardare il patrimonio
arboreo; a quanto pare però quello stesso
regolamento non è stato seguito dal Comune di Lugo nei mesi scorsi, quando si trattava di realizzare l'impianto fotovoltaico di
Nel mirino
dell'associazione
l'impianto fotovoltaico
di via S. Andrea
via S. Andrea, nell'area dell'ex inceneritore".
Nella zona infatti era presente un filare di
una decina di alberi d'alto fusto, probabilmente di una quarantina d'anni d'età, che
in teoria avrebbero dovuto essere tutelati
dal regolamento del verde, che spiega in-
fatti come "in caso di installazione di nuovi
pannelli solari e fotovoltaici dovrà essere
valutato il corretto posizionamento rispetto
a tutte le alberature pubbliche esistenti e
circostanti". Le piante in questione avrebbero però fatto ombra ai nuovi pannelli, e
così sono state abbattute, come documenta il video reportage realizzato da Legambiente (visibile sul sito www.terramagazine.it). "È singolare che un Comune che
spiega ai cittadini come si debbono comportare per tutelare il verde, poi non colga
l'occasione per dare il buon esempio - aggiunge Rambelli - per questo motivo, nonostante l'Unione dei Comuni avesse meritato il premio di Legambiente, abbiamo
pensato che non fosse il caso di assegnare
alcun riconoscimento. Norme e regolamenti per la tutela del verde e la promozione delle energie rinnovabili sono strumenti
importantissimi per uno sviluppo realmente sostenibile, ma è fondamentale essere
conseguenti nelle azioni che si vanno a realizzare concretamente sul territorio".
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LUGO
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del ielelawoo d oro
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Direttore Responsabile: Stefano Andrini
S.Agata: ecco il bando
per gestire il Palasport
Resterà in pubblicazione fino al
4 giugno 2013 il bando per la
concessione in gestione del Palazzetto dello Sport del Comune di S.Agata sul Santerno. La
partecipazione è aperta alle associazioni sportive, senza vincoli territoriali. La nuova convenzione avrà una durata di
cinque anni. La struttura sportiva è sita in via Berlinguer 4 a
S.Agata sul Santerno. Il palazzetto è dotato di parquet in legno grazie al quale la Federazione Basket ha rilasciato l'omologazione per la disputa di
17/05/2013
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
gare di campionati fino alla categoria Cl. È una struttura polivalente, all'interno della quale è
possibile praticare diverse attività fra le quali pallacanestro,
pallavolo, judo, karate, lotta, fitness, ginnastica varia, ecc. All'esterno è presente un ampio
parcheggio pubblico. Bando visionabile al link http://www.labassaromagna. it/Un ione-deiComuni/Bandi-di-gara
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' Un lugliuwetray^li uomini
del ielelal.C.Ood oro
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17/05/2013
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Lugo Nel furgone 10 chili di rame
Nei guai tre giovani romeni
I carabinieri della stazione di Villanova di Bagnacavallo durante controlli del territorio messi in atto mercoledì sera hanno fermato lungo la San Vitale un autocarro con a bordo tre
giovani cittadini di nazionalità romena. I tre, nullafacenti e
pregiudicati, sono stati trovati in possesso di 10 chili di cavi
di rame, un rilevante numero di attrezzi per lo scasso, guanti,
torce, cutter, coltelli di grosse dimensioni, materiale per asportare carburante (tanica e
tubo aspiratore). Il tutto è stato sequestrato insieme al veicolo. I tre, dopo le operazioni
di identificazione, sono stati
denunciati per ricettazione in
concorso, possesso ingiustificato di attrezzi atti allo scasso,
porto di oggetti atti all'offesa.
Sono in corso accertamenti
sul veicolo e sulla provenienza dei cavi di rame.
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' Un lugliuwctray^li uomini
del ielelawood oro
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17/05/2013
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Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Stefano Andrini
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L'asso Supremo della mitica
Mille Miglia
lughese Montanari protagonista
della storica corsa dal 1929 al 1954
AMARCORD
I
a Mille Miglia oggi fa tappa a
Lugo. Forse, solo gli appassionati "della corsa più bella
del mondo" sanno che il lughese Supremo Montanari (18941979) vi prese parte, per ben nove
volte, fra il 1929 e il 1954. Nel '29, si
era alla terza edizione e la coppia
Montanari-Mondini, su FIAT 509 fu
costretta al ritiro. Andò meglio l'anno successivo: 33° posto su FIAT
1100 n. 39, nell'anno in cui trionfarono Tazio Nuvolari e Giambattista
Guidotti su Alfa Romeo 6C 1750 GS.
Ancora un ritiro nel '33, poi un lungo intervallo senza iscriversi e, quindi, gli anni 1949-1954, quando Supremo Montanari fece registrare sei
partecipazioni consecutive, col miglior risultato di sempre nel 1950:
11° posto (su 375 partiti e 213 arrivati) col co-pilota Pietro Filangeri,
ovviamente sempre su Fiat. Quella
17a edizione vide l'affermazione dell'industriale Giannino Marzotto in
coppia con Marco Crosara su Ferrari
166 MM motore 195 Coupé Touring.
Dopo il ritiro nel '51, le ultime tre
Mille Miglia, tutte targate FIAT "8 v",
la migliore delle quali fu quella del
'53, 23° posto con Bombardini.
Supremo Montanari era nato a Lugo
il 31 ottobre 1894, da Sante e Giovanna Ricci. Ebbe diversi fratelli, fra
cui Aderito, Mario, Adeodato, Gigiotti. Dal matrimonio celebrato nel
1916 (la sposa non era ancora ventenne) vennero tre femmine ed un
maschio, scomparso prematuramente; nell'ordine: Ester (1918),
Wally (1920), Carla (1921) e appunto
Supremo junior (1926-1942).
Le fonti lughesi lo qualificano come
"industriale", "agente FIAT a Lugo".
Sicuramente la Ditta Supremo Montanari nel '29 esisteva già (lo attesta
il Rignani, volume secondo, p.192) e
si sa per certo (grazie a delle pubblicità dell'epoca) che negli anni 19301931 lavorava prima nella Società
Auto Pubbliche di Piazza a Lugo e
poi - si legge sul "Corriere lughese"
del 22 marzo 1931 - "gestisce per
conto proprio il servizio con automobili normali e di lusso a prezzi di
assoluta concorrenza" nel "Garage
FIAT" di via Libertà 2 e cioè all'angolo est fra le vie Libertà e Risorgimento, a due passi dalla chiesa del
Suffragio, dove, tra l'altro a quei
tempi, vi era anche una pompa da
benzina. In anni successivi la Concessionaria Fiat si trasferì nell'attuale via Acquacalda e lì, negli anni della guerra o dell'immediato dopoguerra, passò di mano da Supremo
Montanari a Guido Bosi, di cui il
prossimo 8 giugno ricorre il centenario della nascita. Trasferitosi poi a
Ravenna, rilevò la Concessionaria
Fiat della città e anche quella di Imola, che poi finì al nipote Giovanni, che con lui aveva preso parte, come co-pilota, ad un paio di edizioni
della Mille Miglia.
Di quasi tutte le notizie fin qui rac-
colte siamo debitori ai coniugi Mino
Magnani e Cristina Rinaldi. Mino è
nipote di Supremo, in quanto figlio
della secondogenita, Wally. Nel suo
bel palazzo egli conserva coppe, trofei, medagliere dell'indimenticato
nonno, nonché un preziosissimo album di fotografie e la rassegna
stampa, con la quale si può ricostruire puntualmente l'onorata carriera di Supremo. Oltre alle nove
Mille Miglia, bisogna ricordare l'attività sportiva fra il '25 e il '54, su cui
spiccano il Circuito del Savio nel '26,
la Targa Florio (25 aprile 1926), la gara in salita sullo Stelvio (18 settembre 1926), nella quale si piazzò primo assoluto.
"In salita, mio nonno aveva pochi rivali - chiosa il nipote Mino, con legittimo orgoglio - mi piace ricordare
il secondo posto assoluto (primo
nella categoria FIAT 1100) nella Bologna-Raticosa del 1946".
Giovanni Baldini
OGGI L'ARRIVO
DEI 422 EQUIPAGGI
Questa mattina, la Mille Miglia fa
tappa a Lugo con i suoi 442 equipaggi provenienti da tutto il mondo. Il passaggio delle auto storiche
è previsto tra le 8.30 e le 13 odierne. Questo il percorso: via Bastia
Nuova, SP79, via Fiumazzo, Via Piratello, Via Quarantola, Via Mentana, Piazza Primo Maggio, Piazzale
Cavour, P.zza Trisi, Largo della Repubblica, Piazza Baracca (controllo Timbro), Piazza dei Martiri,
Piazza Primo Maggio, Piazza Garibaldi, Via Acquacalda, Viale Dante.
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11,so Supremo della mitica
Mille MHia
soffia
■ Ji 50 candeline
Il lughese Supremo Montanari, nel 1950 Il suo miglior risultato di sempre con quell'U . posto ottenuto su FIAT
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GASTRONOMIA
Bagnacavallo celebra la piadina
unico e vero pane di Romagna
Domani e domenica Bagnacavallo
rende omaggio con la prima Sagra
della Piadina organizzata dalla Pro Loco à "pane di Romagna". Si inizierà alle 18 di domani, quando le vie della
città si riempiranno di mercatini con
specialità enogastronomiche e prodotti del territorio. Anche i negozi del
centro osserveranno un'apertura
straordinaria fino alle 23. Alle 18.15
Palazzo Vecchio ospiterà la presentazione del libro Le fatiche del contadino di Radames Garoia e a seguire si
terrà l'inaugurazione della mostra fotografica "I forni e le case rurali della
Bassa Romagna", a cura di Luciano
Pagani. Alle 20.30 sul palco si esibiranno Vittorio Bonetti e la sua band.
Domenica 19 maggio le esposizioni
nel centro storico saranno allestite
dalle 9 alle 23. Alle 10.45 in Palazzo
Vecchio ci sarà l'inaugurazione della
mostra di ocarine e strumenti musicali dal mondo a cura del maestro
Michele Carnevali. Alle 15 prenderà
il via da Palazzo Capra uno spettacolo
musicale itinerante a cura dell'associazione Entelechia,. Alle 20.30 piazza
della Libertà ospiterà il concerto di Alessio Creatura e la sua band.
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17/05/2013
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ARTIGIANATO
Nuovo direttivo per la Cna lughese
Betti confermato presidente
Agd
Mario Betti è stato eletto all'unanimità presidente della CNA di Lugo e della Bassa Romagna, vicepresidenti a Lugo l'imprenditrice
Ines Ancarani e per CNA Bassa Romagna,
l'imprenditore fusignanese Massimo Morandi.
Oltre al presidente Betti e alla vice Ancarani
sono stati eletti a Lugo: Bruno Bassi, Giuseppe Bedeschi, Giacomo Bertoni, Mattia Cornacchione, Emilio Dalla Casa, Katia Di Leila,
Paola Fabbri, Nicola Gennari, Daniele Graziani, Michele Lattuga, Massimiliano Leoni, Mara
Mulè, Luigi Tamburini, Pietro Valentinotti,
Mirco Villa, Andrea Zaganelli.
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17/05/2013
Periodicità: Quotidiano
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Periodicità: Quotidiano
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IL TRAGUARDO il 24 e 25 maggio a Lugo open day con degustazioni e animazione
Il Gruppo Cevico soffia
sulla bellezza di 50 candeline
I
l Gruppo Cevico festeggia cinquant'anni. Un traguardo importante per il gruppo cooperativo, raggiunto grazie al lavoro di
4.500 famiglie di viticoltori, che coltivano 6.700 ettari di vigneto e procedono alla vinificazione di circa 1,3
milioni di quintali di uva. Una grande
azienda agricola che volge lo sguardo
al mercato internazionale (+41% l'export del 2012) consapevole che all'estero ci vai solo se hai solide basi dove sei nato. E proprio per rimarcare
questo forte legame col suo territorio,
il Gruppo Cevico celebra il mezzo secolo di vita con una due giorni di festa aperta all'intera cittadinanza di
Lugo con degustazioni, visita allo stabilimento e un evento unico nel suo
genere: "Vino e luci nella notte". Appuntamento venerdì 24 e sabato 25
maggio nella centrale piazza Baracca
alle 21 con lo spettacolo di architettura visuale ideato da Ruggero Sintoni e dall'Accademia Perduta/Romagna Teatri, video design di Andrea
Pedna e animazione in 3D di Danilo
Ortelli. Il palazzo del centro storico
di Lugo sarà 'inondato' di un intreccio di luci e immagini tridimensionali, unite dal fil rouge del vino. Una
concatenazione di tasselli che ripercorrono la storia di Cevico, attraverso
i suoi volti, la terra, i luoghi, le sue li-
nee di prodotto. Sempre in piazza alle
21.30, grandi e piccoli potranno cimentarsi nel videogioco interattivo
Modello Pac man', realizzato da Marco Giordano, anch'esso proiettato su
un palazzo del centro storico.
La giornata di festa sarà preceduta,
alle 19, dallo spettacolo di trasformismo e illusionismo sui trampoli Altolivello (replicato anche la sera), e con
l'apertura del chiosco della piadina
Romagnola organizzato in collabora-
—
_....
—
L
Lo stabilimento Cevico (via Fiumazzo
72) aperto al pubblico per il 50°
zione con Deco e Comacar, accompagnato dai vini del Gruppo. Ad animare la serata la musica di dj Lorenz.
Il pomeriggio di sabato 25 avrà lo
stesso programma con, in aggiunta,
l'Open Day con visita guidata allo
stabilimento Cevico (via Fiumazzo,
72), aperto alla cittadinanza dalle 15
alle 17. L'ingresso alle iniziative è gratuito. Ripercorrere i cinquant'anni di
storia di Cevico significa ripercorrere
mezzo secolo di vita agricola della
Romagna.
Attualmente Cevico rappresenta il
30% della produzione del vino in Romagna, il 17% del vino in Emilia Romagna e il 2,5% su scala nazionale. I
quintali di vinificazione sono 1,3 milioni, coltivati da 4.500 viticoltori, in
una "vigna" di 6.700 ettari, 1'85% dei
quali a DOC. Il patrimonio netto è di
63,966 milioni di euro ed il fatturato
consolidato del Gruppo di 125,450
milioni di euro (+23% rispetto all'anno precedente).
Punto di forza del Gruppo sono le
diverse linee di produzione che coprono ogni segmento di mercato. Fra
queste Romandiola (Antica Romagna) destinata al segmento HoReCa
che ha messo in atto un progetto
qualità attraverso il conferimento esclusivo delle uve da parte di 150 produttori selezionati di collina.
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IN BACHECA
La sagra di Lavezzola
in aiuto dello lor
Prende avvio quest'oggi la tradizionale Sagra della porchetta e del
tortellino di Lavezzola. Questa sera,
in piazza dei Caduti e Piazza Mazzini sfilata delle majorettes e concerto della D'Animos Band. Domani, alle 9, 28° Trofeo Paolo Ferrieri,
nel pomeriggio incontro calcistico
over 30 e esibizione del Circolo Ippico Argentano. Alle 21.30 concerto dei Miami e The Groves. La sagra, come sempre, sostiene l'Istituto Oncologico Romagnolo. Tutte le
sere dalle 19 si potranno gustare
ottime specialità gastronomiche.
Per prenotazioni 337.604976.
Russi: la biciclettata
dell'Asilo Nido
Domani mattina avrà luogo la tradizionale biciclettata dei bambini
del Nido e dei loro genitori che per
l'occasione prepareranno girandole
giravento per le biciclette dei bambini. Partenza da via Roma alle
9.30 destinazione Maneggio di via
Vicinale Bosca 1. Per informazioni:
0544 583257.
Il fascino notturno
del podere Pantaleone
Anche quest'anno l'Area di riequilibrio ecologico Podere Pantaleone
di Bagnacavallo ospita visite guidate notturne. Si inizierà domani con
ritrovo all'entrata dell'oasi alle 21. Al
calar del sole degustazione di alcuni vini locali e dolci. Successivamente, accompagnati da esperte
guide, ci si addentrerà nel bosco e
nei prati dell'oasi. Per info e prenotazioni 0545 280898.
Il jazz di Scala
ai 'Tre Fratelli'
Prosegue la rassegna jazz al risotrante "I tre fratelli" di Lugo. Questa sera, ore 21.30, in concerto l'Alessandro Scala Trio. Possibilità di
cena alla carta. Ingresso gratuito al
concerto. Per info: 0545 23328.
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Lay,so Supremo della mitica
Anne M9ia
vico soffia
50 cm,
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ll'erld CAS
Periodicità: Quotidiano
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Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Incon"re Anc.bd Severno
-
Il ministro garantisce «anticipazioni integrali coperte dallo Stato»
Delrio: «Zero impatti sui Comuni»
Gianni Trovati
MILANO
La sospensione dell'Imu sulle abitazioni principali «non peserà in alcun modo sulle casse
dei Comuni», perché sarà compensata con anticipazioni di cassai cui interessi saranno a carico
dello Stato.
Graziano Delrio ha partecipato ieri all'ennesimo incontro fra
Governo e sindaci sugli snodi
sempre più complessi della finanza locale. Per la prima volta,
però, lo ha fatto con la giacchetta da ministro degli Affari regionali e Autonomie chiamato a rassicurare gli amministratori locali, e non da presidente dell'Anci
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e la funzione di portavoce dei
problemi territoriali.
In questo quadro di finanza
pubblica il nuovo ruolo non è
semplice, e nemmeno Delrio, accompagnato dal sottosegretario
alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi, ha potuto
dare le risposte definitive su tutte le questioni aperte nei Comuni. Le assicurazioni maggiori si
sono concentrate sull'immediato, cioè sulle anticipazioni di cassa che servono per «evitare una
crisi di liquidità» nelle amministrazioni locali. «Il problema ha sottolineato Delrio - era quello di coprire gli interessi per le
anticipazioni, e li copriremo».
Per evitare impatti sulla cassa,
l'anticipazione deve coprire integralmente i 2 miliardi rappresentati dalla prima rata calcolata con le aliquote reali decise
l'anno scorso dai sindaci, e non
gli 1,6-1,7 miliardi conteggiati ad
aliquota standard che creerebbero problemi aggiuntivi negli
enti in cui (come a Roma e Torino) la richiesta sull'abitazione
principale è più alta rispetto al
per mille standard.
Sempre in campo Imu, sindaci
e amministrazione centrale sono
divisi sul calcolo del gettito complessivo del 2012 e sugli effetti
che questo ha comportato per i tagli "compensativi" sui fondi loca-
li. In pratica, tra case fantasma,
mancati pagamenti da parte di
contribuenti che avrebbero invece dovuto versare l'imposta, sospensioni nelle aree terremotate
e Imu conteggiata (ma ovviamente non versata) sugli immobili di
proprietà degli stessi Comuni, secondo i sindaci manca all'appello
almeno un miliardo di euro: un
problema che al momento superale disponibilità del Governo.
Uscendo dall'incontro, il presidente facente funzioni dell'Anci Alessandro Cattaneo ha
espresso una posizione attendista («vediamo il decreto»), e il
sindaco di Roma Gianni Alemanno ha rimarcato i «rischi
collegati alla sospensione», lamentando anche «l'assenza grave del ministro dell'Economia»
all'incontro.
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Imu, niente stop per le case di pregio
Oggi il decreto: riforma complessiva entro il 31 agosto, la nuova tassa sarà deducibile per le imprese
Marco Mobili
Marco Rogari
ROMA
La sospensione dell'acconto
Imu di giugno non riguarderà i
proprietari diville, castelli e, quasi certamente, di immobili signorili. A beneficiare dello stop saranno invece le abitazioniprincipali con le pertinenze, le cooperative edilizie a proprietà indivisa,
gli Iacp e gli immobilirurali.Iltutto sarà vincolato a una precisa
clausola di salvaguardia: se entro
il prossimo 31 agosto il Governo
non avrà realizzato la riforma
dell'imposizione sui patrimoni
immobiliari all'insegna della "service tax", tutti i contribuenti dovranno tornare alla cassa entro il
16 settembre 2013 per versare
l'Imu sospesa a giugno. Termine
che potrebbe essere spostato ad
ottobre come ha dichiarato il ministro Graziano Delrio al termine del confronto di ieri Anci-Governo sul testo del decreto.
Sono questi i pilastri portanti
dellabozza d'ingresso del decreto legge con cui oggi il Governo
sospenderà il pagamento dell'im-
posta municipale. «Il decreto di
domani (oggi per chi legge, ndr)
non sarà il decreto dei miracoli»,
ha detto il premier Enrico Letta.
Un decreto che comunque aprirà di fatto la strada alla deducibilità dalle imposte dirette (Ires e Irpef) dell'Imu versata dalle imprese sui beni strumentali. Il decreto d'urgenza, inoltre, rifmanzia
la Cig in deroga e taglial'indenniL P ROVVEM: M NT O
Il premier Letta: «Non è il
decreto dei miracoli». Oltre ai
fondi per la Cig in deroga
conterrà l'addio all'indennità
peri ministri parlamentari
tà ai parlamentari che sono entrati nella squadra di Governo. Un
taglio da 600mila euro destinato
a concorrere alla copertura degli
interessi spettanti ai Comuni
per il mancato incasso dell'Imu
(si veda il servizio nella pagina
accanto).
Ancora ieri veniva conferma-
ta l'esclusione dei capannoni industriali dallo stop all'Imu estiva.
Ma non sono affatto escluse sorprese dell'ultima ora. La partita
sugli immobili industriali e agricoli non sarebbe ancora del tutto
chiusa. La parola fmale spetterà
quindi al Consiglio dei ministri.
Come ha dichiarato ieri lo
stesso viceministro all'Economia, Stefano Fassina, «il Governo sta cercando di fare un intervento realistico sull'Imu, nella
consapevolezza delle difficoltà
che stanno attraversando adesso le famiglie e le imprese. Credo - ha aggiunto - che non verrà
dimenticata la parte che riguardale imprese anche se può essere affrontata con modalità diverse rispetto a quelle previste
per la prima casa». E a invocare
un intervento perle imprese è anche il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta. Che senza mezzi termini afferma: siamo
pronti a far cadere il Governo
se entro il 31 agosto «non sarà
fatta la riforma complessiva della tassazione immobiliare, compresi i capannoni».
Già certo, invece, è il congelamento dell'Imu di giugno per le
cooperative edilizie a proprietà
indivisa e per gli alloggi assegnati daglilstituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di
edilizia residenziale pubblica
che hanno la stessa fmalità degli
Iacp. Rispetto quindi all'idea originaria di esentare dal pagamento del r7 giugno tutti gli immobili
adibiti ad abitazioni principali e
le loro pertinenze, il Governo ha
optato, in nome dell'equità fiscale, per un intervento selettivo
escludendo dalla sospensione gli
immobili classificati A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o
storici). Esclusione che quasi sicuramente riguarderà anche le
abitazioni di tipo signorile classificate A/i.
Il decreto che sarà varato oggi resta comunque un "preliminare" della riforma vera e propria dell'imposizione sugli immobili che dovrà essere completata entro il 31 agosto. Uno dei
motivi, espressamente previsto
dal Dl, è riconducibile al rispet-
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to degli obiettivi indicati nel Def
e in coerenza con gli impegni
presi con la Ue.
Per non perdere tempo e rispettare i termini non è escluso
che il decreto approvato oggi
possa imboccare già la prossima settimana una corsia preferenziale per essere licenziato
dal Parlamento a tempo di record: la maggioranza avrebbe
già valutato l'ipotesi di trasferire il Dl Imu-Cig con un emendamento nel decreto sblocca-debiti della Pa così da averlo in vigore 1'8 giugno prossimo, bloccando la strada a eventuali assalti alla diligenza con modifiche in ordine sparso su temi sensibili come l'imposta sugli immobili e la
Cassa integrazione tali da modificare gli equilibri fmanziari del
provvedimento.
Per quanto riguarda, infatti, le
risorse necessarie per rinviare
compensando però i Comuni della perdita di gettito di metà giugno, il Governo ricorre a un'anticipazione di tesoreria per circa 2
miliardi, pari al 50% dell'imposta
sugli immobili versata nel 2012
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per le abitazioni principali ad aliquota agevolata del4 per mille o
maggiorata se deliberata dai Comuni. Le somme da destinare a
ogni singolo municipio saranno
comunque riportate in allegato
al decreto.
La partita più complessa per il
Governo è quella che sarà chiamato a giocare già da domani,
quando dovrà avviare la riforma
della tassazione dei patrimoni
immobiliari che, come evidenzia il decreto legge, dovrà puntare all'introduzione di un prelievo complessivo che tenga conto
anche della Tares e che dovrà rivedere l'intera struttura dell'imposizione fiscale sia a livello statale sia locale. Un impegno ufficiale, dopo gli annunci dei giorni
scorsi, di una rivisitazione della
"service tax". In attesa che la riforma riveda anche il prelievo
sui beni delle imprese il Governo promette la deducibilità ai fini dell'Ires e dell'Irpef dell'imposta municipale dovuta da imprese e autonomi sui beni utilizzati
per attività produttive.
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I govemater Presa di posizione di Maroni, Vendola, Zaia e Zingaretti: «Sta uccidendo il Paese»
Regioni: «Stop al patto di stabilità»
ROMA
«Il patto di stabilità? È come la cura che uccide il paziente». Questa volta non conta il
partito di appartenenza, se del
Sud o del Nord, se al Governo o
no. Questa volta Nicola Zingaretti (Pd, Lazio), Roberto Maroni (Lega, Lombardia), Nichi
Vendola (Sel, Puglia) e Luca Zaia (Lega, Veneto) marciano insieme. E con loro, c'è da giurarlo, prestissimo tutti gli altri colleghi governatori. Contro il pericolo pubblico numero uno: il
patto di stabilità interno che va
rinegoziato. E che lunedì 29, al
vertice con Enrico Letta a palazzo Chigi convocato proprio ie-
ri, sarà uno dei temi segnati in
rosso del primo confronto delle Regioni col nuovo Governo.
A lanciare insieme l'allarme
sono stati ieri, al termine della
riunione dei governatori, Vendola e Zingaretti in una conferenza stampa alla quale, causa
altri impegni, non hanno potuto partecipare i due presidenti
del Carroccio. Che hanno dato
però ampia delega a rappresentarli, senza mancare di farsi
sentire anche a distanza. «Il
patto di stabilità sta uccidendo
il Paese: da oggi intendiamo avviare una battaglia quotidiana
che rappresenta una condanna
irreversibile. Così non possia-
mo più nemmeno sopravvivere», ha attaccato Vendola annunciando una «mobilitazione
istituzionale» contro «la medicina sbagliata» propinata dalla
Ue che rischia di fare dei presidenti di Regione niente più che
«dei curatori fallimentari».
«Metteremo in atto ogni iniziativa di mobilitazione», ha
promesso Zingaretti. Rincarando la dose: «Le politiche dirigore e dei tagli lineari senza tenere conto della qualità della spesa stanno uccidendo l'Italia e
colpendo in modo ingiusto chi
ha provato ad applicare buone
pratiche». Quando ci sono state, è chiaro. «Un Paese moder-
no premia i virtuosi e punisce
gli spreconi», ha messo in chiaro non a caso il leghista Zaia.
Promettendo in puro stile padano: «L'unico sistema è quello di stritolare i palazzi romani
come una falange armata».
La rinegoziazione del patto,
insomma, è anche per le Regioni un passo decisivo. Come ha
ricordato a Saccomanni la neogovernatrice Debora Serracchiani (FriuliV.G.). E come le cifre snocciolate ieri in conferenza stampa dimostrerebbero: un
taglio del 45% (da 35 a 20 miliardi) tra il 2007 e il 2013 per un calo procapite da 565 a 390 euro.
Con sofferenze maggiori tra Lazio (-64%), Puglia (-55%) e Campania (-50%). Quanti fossero anche sprechi, non è dato sapere.
R. Tu.
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Ampliate le maglie del patto di stabilità verticale e fissato a 30 giorni il termine per liquidare i debiti degli enti locali
Tempi certi e compensazioni «allargate» per sbloccare 40 miliardi
\„„„„,, Tutte le novità del decreto
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c; . M M:~; ; •
Il decreto pagamenti passa
all'esame del Senato. Palazzo Madama dovrà licenziare il provvedimento sblocca-debiti che distribuisce 4o miliardi a Regioni ed enti
locali per estinguere i crediti delle
imprese in tempo utile per permettere un eventuale ulteriore passaggio alla Camera prima della scadenza del 7 giugno. Pur essendo di
fatto blindato nel merito, il provvedimento potrebbe infatti imbarcare, sotto forma di emendamento,
le misure su Imu e Cig che saranno
adottate oggi dal Cdm. Il testo licenziato l'altroieri dall'aula della
Camera è stato modificato in vari
punti con semplificazioni che hanno snellito in parte il processo attuativo. Previsto ad esempio un solo decreto dell'Economia (appena
pubblicato) per ripartire tra le Regioni le risorse relative al 2013 e
quelle del 2014. Esclusa la trasmissione alla Corte dei conti, per il
controllo preventivo, dei decreti
di riparto tra gli enti interessati dalle anticipazioni di liquidità previste per enti locali e Regioni. Inoltre, si trasformano in "non regolamentari" i decreti e i provvedimenti che disciplinano i primi sei articoli del decreto, una corsia preferenziale che può consentire di saltare parere del Consiglio di Stato e
pubblicazione in Gazzetta.
Arriva il termine di 30 giorni
Previsti termini , perentori per il
pagamento, daP arte degli enti
locali, dei crediti vantati dalle
„m prese. Dopo l'erogazione
degli anticipi da parte
dell'Economia, Comuni e
Province devono procedere
subito a, l'estinzione dei debiti ,
entro e non oltre 30 giorni
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Priorità d'
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Sono ampliate le
compensazionì tra debiti
fiscali e crediti commerciali.
Sono interessati i ruoli emes
fino al 31 dicembre 2012
invece chefino al 30 aprile. In
particolare le certificazioni dei
crediti devono includere la
data prevista per il pagament
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•
Semplificate le procedu e
Priorità anche ai contratti
Posta elettronica certificata
Tra gli emendamenti
approvati alla Camera spicca
il ricorso all'utilizzo ai decreti
e provvedimenti attuativi di
natura «non regolamentare».
L'obiettivo e quello di
vetocizzare il percorso di
attuazione dell'intero
decreto
Priorig nei pagamenti ai
crediti non oggetto di
c e ssione pro soluto e tra es si
al credito più antico. L'età del
credito e quella risuttante da
f attu re e richieste equivalenti
di pagamento ma anche da
contratti o accordi
transattivi
Per garantire certezza e integrità
tdelll'invio, le comunicazioni
e matiche ai creditori da parte
de „l la pubblica amministrazione
su
mporto e data del pagamento
devono essere inviate entro il30
g iugno prossimo e dovranno
a vvenire attraverso posta
elettronica certificata
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milioni previsti dalla scorsa
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nel 2014, Le Regioni girano gli
spazi finanziari agli enti locali
che possono usarli anche per
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Regioni e degli enti locali
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non estinti alla data dell'8 aprile.
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evitare che ['azienda sia esclusa
dai rimborsi perché in debito
con
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pagamenti
Rilevazione mensile
Dal 30 settembre ogni mese sarà
P ossibile verificare l'andamento
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d ella Ragioneria, IL Governo
romuove convenzioni, con te
associazioni dì categoria, per
verificare se la liquidità messa in
circolo vada a sostegno
dell'economia reale
Arriva la fase due
REALIZZABILITA
REALIZZABILITA
REALIZZABILITA
ALTA
La prossima legge di stabilità
2014 in autunno, oltre
all'emissione di nuovi titoli di
Stato, dovrà prevedere altre
«operazioni finanziarie»
necessarie a completare il
pagamento dei debiti delle
amministrazioni pubbliche
maturati al 31 dicembre 2012
BASSA
MEDIA
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Pubblico impiego,
proroga a fine 2013
per 115mila precari
ROMA
Proroga al 31 dicembre
2013 per i precari della pubblica
amministrazione. A farla scattare dovrebbe essere il decreto
su Imu e Cig in deroga che sarà
varato oggi dal Consiglio dei
ministri. Dopo un tira e molla
durato una decina di giorni, il
prolungamento dei contratti
non a tempo indeterminato negli uffici pubblici in via di esaurimento, per effetto dell'ultima
legge di stabilità, il 31 luglio di
quest'anno, sembra proprio destinato a ottenere oggi l'ok del
Governo. Anche se la partita
non è ancora del tutto chiusa.
Una marcia indietro non può
essere completamente esclusa, ma nelle riunioni tecniche
di ieri sul decreto lo slittamento a fine anno veniva considerato praticamente acquisito.
Lo stesso presidente del
Consiglio, Enrico Letta, del resto, nel chiedere la fiducia alle
Camere aveva inserito la proroga dei precari della Pa tra le urgenze del proprio governo. In
un primo momento però il decreto sulla sospensione del pagamento dell'Imu di giugno e
sul rifmanziamento della Cig
non era stato considerato il veicolo più adatto. Ma, anche per
il pressing dei sindacati e di larga parte della maggioranza, Pd
in testa, alla fine il Dl all'ordine
del giorno del Consiglio dei ministri di questa mattina è diventato un'opzione valida.
In ballo ci sono circa 1t5mila
dipendenti, di cui 86.122 a tempo determinato, con una concentrazione particolare soprattutto negli enti locali. Se oggi arrivasse davvero la proroga potrebbe trattarsi dell'ultima, visto che il vincolo dei risparmi
fissato dal dl 78/2010 termina a
fine 2013; dall'anno venturo si
dischiuderebbe quindi la possibilità di gestire la questione dei
terministi (ma anche quella dei
lavori socialmente utili, dei
contratti in somministrazione
odi formazione), con un minor
assillo. La formula della proroga, inoltre, consentirebbe di
tamponare la situazione senza
impegni di spesa ulteriore (e
quindi di copertura), che verrebbe rinviata alla legge di Stabilità per il 2014. L'onere di cassa, secondo stime sindacali circolate nei giorni scorsi, si aggirerebbe fra i 5o e i 100 milioni.
Fuori da questa partita sono i
circa 2oomila precari della
scuola, per i qualivalgono regole e scadenze diverse.
Se sarà questa la soluzione
adottata dal Consiglio dei ministri, si riaprirebbero margini
per la chiusura dell'accordo in
Aran che introduce un primo
aggiornamento della regolazione dei contratti flessibili. Ma la
soluzione ponte sui precari
aprirebbe margini per affrontare tutti gli altri nodi del pubblico impiego: c'è infatti da conferLI ALTRI NORI
Se arrivasse la soluzione
ponte, più margini anche
per l'accordo in Aran
sui contratti a termine
e la gestione degli esuberi
mare entro l'anno la proroga
del blocco dei contratti fmo a
tutto il 2014 (il Dpr è già stato inviato alle Camere) e c'è fare il
punto sull'andamento dello
stop del turn over all'80%. In parallelo, entro luglio, andrà poi
defmita la gestione degli esuberi generati dai tagli della spending review. Sono circa 7.800 le
«eccedenze» nelle Pa centrali:
7416 tra i funzionari e circa 400
tra i dirigenti. Le procedure previste passano per una serie di
strumenti progressivi per limitare al massimo le misure più
" dure". In primo luogo andrà individuato il personale che può
essere collocato a riposo perché raggiunge i requisiti previdenziali pre-riforma entro fine
2013, poi saranno avviati i processi di «mobilità guidata».
D. Col.
M. Rog.
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Il proprietario «salva» l'agevolazione solo se continua a vivere nell'abitazione locando una o più stanze
Oggi è atteso in Consiglio dei ministri il
a fini commerciali. Se non
Le «categorie» delle pertinenze utilizzata
decreto che interviene sull'Imu. In
è possibile, l'esenzione Imu si applica
94-
attesa delle (sofferte) decisioni, tanti
sono i dubbi che i lettori continuano a
porsi in merito all'imposta municipale.
In quali casi un'abitazione è seconda
casa? E che cosa succede affittando la
propria unica abitazione? In questa
pagina pubblichiamo alcune risposte ai
loro quesiti a legislazione invariata. Le
prime risposte sono state pubblicate sul
quotidiano del 10, n, 12, 14 e 15 maggio.
Chi paga per la casa ereditata
1125 dicembre 2012 è mancato mio padre
che era comproprietario a150%
con mia madre di 2 alloggi.
Il primo era la casa di residenza e l'altro
era affittato.
Preciso che a seguito del decesso abbiamo
provveduto a effettuare la pratica di
successione ultimata con la registrazione
all'agenzia delle Entrate e all'agenzia
del Territorio nel mese di aprile 2013.
Gli eredi sono: la moglie e tre figlie.
Per quanto riguarda l'alloggio in affitto ossia
la seconda casa volevamo sapere se l'Imu
la può pagare interamente nostra madre,
anziché ognuna di noi in parte.
, \ No, non è possibile poiché il diritto
.
di abitazione, che fa assumere
al coniuge superstite la veste di soggetto
passivo, spetta soltanto sulla casa
familiare (articolo 540 del Codice civile),
con esclusione quindi delle altre
abitazioni.
Così l'immobile è inabitabile
Quali sono i presupposti per dichiarare
un immobile inabitabile?
Basta da parte del contribuente una
dichiarazione sostitutiva come previsto
dall'articolo 48 del Dpr 445/2000?
,
I presupposti per considerare un
fabbricato inabitabile o inagibile
e di fatto non utilizzato, limitatamente
al periodo dell'anno durante il quale
sussistono dette condizioni (inabitabilità
o inagibilità e assenza di utilizzo)
sono in sostanza la fatiscenza o
l'obsolescenza funzionale, strutturale
e tecnologica, non superabili con
interventi di manutenzione
(ordinaria e straordinaria).
In tal caso, ai fini della riduzione (5o%)
della base imponibile, il contribuente
può anche presentare al Comune
competente (che può avere disciplinato
le caratteristiche di fatiscenza
sopravvenuta del fabbricato)
una dichiarazione sostitutiva
ai sensi del Dpr 445/2000.
Ho un immobile (casa colonica ristrutturata)
composto da diversi mappali (2 categoria
A/3, 2 categoria C/2, ex fienile ed ex stalla,
2 categoria C/6, garage). È indiviso al 50%
tra me e mio fratello, per cui ognuno paga
per il 50% come prima casa e per il 50%
come seconda. Lo scorso anno
il commercialista mi ha consigliato
di considerare i 2 C/2 non come pertinenza
per evitare contestazioni da parte del
Comune, e quindi di considerarli interamente
seconda casa. Questo ha comportato un
elevato esborso, data l'ampia metratura
dei locali, pur essendo privi di allacciamenti
e non utilizzati. Che rischi corro nel
considerarli pertinenze dei 2 A/3? Ai fini
della tassa sui rifiuti questa scelta comporta
aggravi?
La normativa Imu prevede che
si possano considerare pertinenze
solo i fabbricati di categoria C/2, C/6 e
C/7, nella misura massima di un'unità
per ciascuna categoria. La destinazione
a pertinenza è impressa dal proprietario,
che la utilizza come tale.
Le dimensioni non rilevano, per cui
può essere considerato come tale anche
un ex fienile di ampie dimensioni
(si veda circolare agenzia delle Entrate
265/E del 26 giugno 2008). Ovviamente,
se il fabbricato è utilizzato come
pertinenza potrà scontare l'aliquota Imu
prevista per l'abitazione principale ma
sarà anche soggetta al prelievo sui rifiuti.
T
in proporzione all'utilizzazione non
commerciale, secondo i criteri stabiliti
nel decreto ministeriale 200/2012.
Andrà presentata una dichiarazione,
il cui modello ancora oggi
non è stato presentato.
Ufficio con un codice tributo
Vorrei sapere come devo comportarmi
con un locale accatastato come A/10
ai fini del pagamento dell'Imu di giugno.
, \ Ai fmi Imu per gli A/io è cambiato
solo il riparto del gettito tra Stato
e Comune. Mentre nel 2012 occorreva
versare anche una quota allo Stato,
nel 2013 l'intero gettito va versato
al Comune (codice tributo 3918).
Per il versamento dell'acconto occorrerà
verificare sul sito del ministero
dell'Economia se il Comune ha deliberato
nuove aliquote, diversamente occorrerà
utilizzare le aliquote deliberate nel 2012.
Trasferimento per lavoro
Ho acquistato un appartamento nel 2000
come prima casa con accensione mutuo. Nel
L'utilizzo in modo misto
Siamo un ente ecclesiastico proprietario
di un fabbricato sottoposto a tutela della
Soprintendenza in parte utilizzato come
seminario cattolico e in parte messo in
locazione. I redditi da locazione sono unico
sostentamento economico di questa
struttura utilizzati per il mantenimento dei
seminaristi e per eseguire tutte le
manutenzioni necessarie al mantenimento
dell'immobile. Come ci dobbiamo
comportare per l'Imu 2013?
Per i fabbricati utilizzati in modo
misto,
sto, n parte per attività esenti
(seminario cattolico) e in parte per attività
commerciale, la normativa (articolo 91-bis
del D11/2012) prevede l'obbligo di
accatastare separatamente la parte
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2003 sono stato trasferito per motivi di
lavoro (trasferimento documentabile
con lettera del datore) a circa 100 km
da casa e ho fatto il pendolare per qualche
anno. Negli ultimi 5 anni ho trovato una
sistemazione presso un'amica facendo
il pendolare solo per il fine settimana.
Da luglio 2012 ho affittato con contratto
regolare e cedolare secca il mio unico
appartamento per poter rientrare delle spese
che sostengo nella nuova città.
Non ho ancora trasferito la residenza.
Posso mantenere l'Imu come prima casa?
E posso scaricare gli interessi passivi
del mutuo?
La risposta alla prima domanda
èe negativa, in quanto il contribuente
non dimora abitualmente nella propria
abitazione e questa è stata concessa
in locazione.
Contratto di locazione che non permette
di considerare l'abitazione principale
nemmeno ai fini dell'Irpef (quindi niente
detrazione per oneri).
L'invenduto delle imprese edili
Per le imprese edili, sugli appartamenti
invenduti che fanno parte delle rimanenze
l'Imu è dovuta o è stata abolita?
“\ La normativa prevede la possibilità
per i Comuni di ridurre l'aliquota
base fino allo 0,38% per i fabbricati
destinati dall'impresa costruttrice
alla vendita. Per le abitazioni destinate
alla vendita a oggi nulla è cambiato.
Occorre solo verificare se il Comune ha
mantenuto la stessa aliquota deliberata
per il 2012. Invece, per i fabbricati
di categoria D destinati alla vendita
non è più possibile per il Comune
deliberare agevolazioni, essendo
il gettito di questi fabbricati, calcolato
ad aliquota base dello 0,76%,
interamente riservato allo Stato.
Il comodato al figlio
Io e il mio ex marito siamo titolari in
comproprietà, con quote identiche,
di un immobile nel comune di Preganziol (Tv).
Entrambi abbiamo la residenza altrove
e nell'immobile ha la residenza nostro figlio.
L'aliquota di riferimento per il calcolo Imu,
parametrata a quella delle seconde case,
fruisce di agevolazioni?
, \ La risposta è negativa. Infatti, per le
abitazioni concesse in uso gratuito
(comodato) a parenti in linea retta
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o collaterale non vi sono benefici
Imu da applicare.
Casa vacanze nell'ex cascinale
Dal 2011 ho una ditta individuale con partita
Iva per la gestione di Cav (Casa appartamenti
vacanze) e Residence, ristrutturando un
cascinale d'epoca, in cui avevo e ho la mia
residenza personale.
Dalla ristrutturazione sono usciti sette
bilocali regolarmente accatastati con singolo
mappale, appartamenti adibiti ad attività
di affitto breve termine previsto
dalla legge in materia e un appartamento
che ho mantenuto per mia abitazione
principale. In Comune tutta la pratica è stata
presentata e autorizzata come attività
specifica. Come mi devo comportare nel
conteggio dell'Imu? L'appartamento uso
abitazione è prima casa e gli altri che sono
destinati all'attività vengono tutti tassati
come seconda casa oppure essendo attività
commerciale hanno tassazione diversa?
.
I benefici Imu possono essere
• riconosciuti soltanto all'unità
immobiliare, classificata con autonoma
rendita catastale, adibita ad abitazione
principale del soggetto passivo. Si ricorda
che l'abitazione principale è il fabbricato
(unità immobiliare), iscritto o iscrivibile
al catasto come unica unità immobiliare,
nel quale il contribuente e il suo nucleo
familiare dimorano abitualmente e
risiedono anagraficamente.
Salvo l'affitto parziale
Sono proprietaria di un immobile dove ho da
anni la residenza. Per motivi di lavoro risiedo
a Roma dal lunedì al venerdì, il week end
rientro a Viterbo dove mio marito e mio figlio
risiedono nella casa di sua proprietà (prima e
unica casa). Dopo la morte dei miei genitori
ho dato in locazione parte della casa (1 o 2
stanze) a studenti universitari fuori sede con
regolare contratto. L'appartamento è l'unico
appartamento di mia proprietà.
Per l'anno 2013 devo pagare l'Imu come
prima o come seconda casa, quindi con
l'aliquota del10,6 per cento? Mi hanno detto
che se l'uso dell'appartamento
è prevalente a mio favore posso utilizzare
l'aliquota della prima casa.
4 Ai fini della definizione di abitazione
principale non rileva che alcune
stanze dell'immobile siano affittate
a terzi, essendo necessario e sufficiente
che nell'abitazione il contribuente risieda
e dimori. In presenza di tali condizioni,
quindi, l'immobile in questione potrà
essere considerato abitazione principale.
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La struttura
dell'imposta
non va
abbandonata
idea di un'imposta
locale patrimoniale
— su base catastale è
corretta e trova peraltro
diffusi riscontri in Europa.
La struttura di fondo
dell'Imu, che ricalca quella
dell'Ici, non va quindi
abbandonata, anche per la
semplicità di applicazione.
I problemi del tributo
comunale sono di altra
natura.
Il primo riguarda, come è
ampiamente noto, il sistema
delle rendite catastali, che è
iniquo e obsoleto, e genera
pertanto discriminazioni
irragionevoli. Rimediare
richiede certamente molto
tempo, ma questa non è una
buona ragione per non
cominciare nemmeno.
Vi è poi la forte esigenza
di un riequilibrio nella
modulazione delle aliquote.
Le priorità sono gli
immobili d'impresa e le
locazioni a canone
concordato. Per queste
tipologie occorre ridurre
l'entità del prelievo.
Un'altra criticità è la
scarsa sensibilità
dell'imposta alla situazione
reddituale del possessore.
In questo senso, andrebbe
potenziato il sistema delle
detrazioni, oggi confinato
alla detrazione base di 20 O
euro, senza alcun
collegamento con l'effettiva
capacità contributiva del
possessore.
Sarebbe dunque
auspicabile concentrarsi
sugli aspetti più critici
dell'Imu per intervenire sia
con modifiche di impatto
immediato sia con
iniziative di avvio delle
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soluzioni. La prospettiva
pare invece quella di
proporre per l'ennesima
volta la salvifica service tax,
o imposta unica sugli
immobili.
Non sembra, però, la
soluzione giusta e non solo
per la difficile contingenza
politica. In primo luogo,
come già evidenziato, non
vi sono ragioni per
allontanarsi da un tributo su
base patrimoniale. Inoltre,
per coerenza con le ragioni
di fondo dell'ipotetica
imposta, bisognerebbe
includere tra i soggetti
passivi anche i residenti,
principali fruitori dei
servizi locali, così
reintroducendo di fatto
l'imposizione
sull'abitazione principale
(che non è certo un unicum
in Europa).
Se poi si vuole accorpare
anche il prelievo sui rifiuti,
ci si scontrerebbe con il
vincolo comunitario che
impone il collegamento con
la produzione di rifiuti,
effettiva o teorica (il
principio del "chi inquina
paga"). Sembra inevitabile
invero che l'ipotetica
imposta unica sugli
immobili debba per sua
natura essere commisurata
a indici di capacità
contributiva.
Ma un tributo che finanzi
anche la gestione dei rifiuti
improntato
sostanzialmente su
manifestazioni di ricchezza
risulterebbe in contrasto
con i principi comunitari.
Lo ha ribadito la Corte di
giustizia delle Comunità
europee proprio trattando
della nostra Tarsu
(sentenza C-254/o8).
Le incognite come si vede
sono tante e si sono sempre
ripresentate al periodico
riaffacciarsi dell'idea del
tributo unico. Perché una
volta tanto non fare tesoro
dell'esperienza?
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Nientelmu(per ora),I5milioni di case
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Niente Imu (per ora) su 15 milioni di case
Quasi 5 milioni di immobili già esenti nel 2012 - Risparmi «proporzionali» al reddito
Gianni Trovati
MILANO .
Il decreto «blocca-Imu» che
il Governo Letta si appresta ad
approvare oggi esenterà dall'obbligo di presentarsi alla cassa
previsto per il 17 giugno i proprietari di 15 milioni di case, in
cui abitano poco meno di 35 milioni di italiani. Per il momento,
l'appuntamento è solo rimandato all'autunno, e per capire quanti saranno gli interessati dall'addio definitivo all'Imu (o da richieste analoghe etichettate con
nomi diversi) occorrerà attendere di capire in che cosa consisterà davvero il «superamento»
dell'imposta richiamato dal premier nel suo discorso iniziale in
occasione della fiducia.
In Italia, sono censite
dall'agenzia del Territorio
19.671.279 abitazioni principali.
La sospensione della rata, seguendo lo stesso schema che fu
applicato con l'abolizione
dell'Ici decisa nel 2008 dall'ultimo Governo Berlusconi, dovreb-
be escludere prima di tutto le case considerate «di lusso» dal Catasto, ma si tratta di categorie residuali: l'acconto dovrebbe infatti continuare a essere richiesto
per le 36mila «abitazioni di tipo
signorile» (categoria catastale
Ah), le 35mila «abitazioni in ville» (categoria A/8) e i 2.519 «castelli e palazzi di eminenti pregi
artistici o storici» (che in genere
versano secondo le regole previste per gli immobili di pregio-storico artistico). È di tutta evidenza che le case davvero «di tipo signorile» nel nostro Paese sono
molte di più, ma sono accatastate nelle categorie "normali" (soprattutto la A/2, che per il Catasto indica le «abitazioni di tipo civile») e quindi dovrebbero essere pienamente interessate dalla
sospensione.
Il gruppo più consistente di
abitazioni che non saranno interessate dal decreto è invece rappresentato dalle case più modeste: grazie alla detrazione standard da 200 euro, accompagnata
dallo sconto ulteriore da 5o euro
per ogni figlio convivente under
27, l'Imu era già stata evitata nel
2012 da quasi 5 milioni di immobili, caratterizzati da valori fiscali
piuttosto bassi: in pratica, con
una rendita rivalutata fino a 33o
euro l'imposta dovuta non raggiungeva i 12 euro, e quindi era
esclusa dall'obbligo di pagamento. Da 33o a 66o euro di rendita,
invece, l'Imu si pagava ma era comunque inferiore all'Ici applicata fino al 2007.
La sospensione permetterà in
media ai proprietari di ogni immobile di tenersi in tasca 112,5 euro, ma come sempre capita alla
statistica i valori medi nascondono al proprio interno realtà molto diverse. Proprio il meccanismo delle detrazioni, come ha rimarcato pochi mesi fa il ministero dell'Economia per rispondere alle critiche europee sull'imposta, ha determinato nell'Imu
una progressività maggiore rispetto all'I ci, graduando nei fatti
il pagamento a seconda deired-
diti dei proprietari. Per chi dichiara fino a 26mila euro di reddito, e non abita in uno dei quasi
5 milioni di immobili già a «zero
Imu» l'anno scorso, lo stop della
rata di giugno vale in media 95,5
euro, per chi dichiara fra 26mila
e 55mila euro il beneficio (per
ora temporaneo) sale a 133,5 euro mentre per i pochi fortunati
che superano i nomila euro di
reddito dichiarato evitare la prima rata significa tenere in portafoglio 314,5 euro.
Insieme alle abitazioni principali la sospensione dell'Imu interessa naturalmente anche i 12,5
milioni di pertinenze collegate.
Se il decreto non preciserà il problema, però, alcune di queste potrebbero continuare a essere soggette all'imposta perché l'Imu
consente di trattare come abitazione principale solo una pertinenza per categoria (garage, cantine e tettoie).
©giannitrovati
gianni. tro vati©ilsole24ore.com
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Le tipologie coinvolte
Risparmi diversificati
Le abitazioni principali che nel
2012 hanno pagato l'Imu sono 15
milioni, perché altri 5 milioni di
immobili erano già esenti lo scorso
anno grazie alla detrazione base da
200 euro e a quella ulteriore da 50
euro per figlio convivente. Secondo
le Finanze, il risparmio delle
famiglie a basso reddito si attesta a
95,5 euro, contro i 314,5 euro di chi
ne dichiara oltre 120 mila
Edilizia residenziale e coop
La sospensione della rata
dovrebbe riguardare anche gli
immobili degli istituti autonomi
case popolari e quelli delle
cooperative edilizie a proprietà
indivisa. Nel loro caso il problema
è che, pur essendo alloggi per
famiglie a basso reddito, non
erano considerati abitazione
principale perché residenza e
proprietà non coincidono
Il gettito condiviso
Il decreto in arrivo oggi dovrebbe
sospendere anche il pagamento
della rata di giugno per gli
immobili strumentali all'attività
agricola. Questi immobili godono
di un'aliquota agevolata (2 per
mille), ma dal momento che sono
in genere accatastati in categoria
D secondo le Finanze il gettito
andava integralmente attribuito
allo Stato
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IIAISPARMMM E0I0::
112,5 euro
840mila
2 per mille
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d esì d e rad
Ora 840nAb aWgffi
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tass.,3 o ne.
L'edilizia sociale
rientra nell'esclusione
Il canone concordato
resta in fuorigioco
ltre alle abitazioni
principali, la
sospensione della rata
di giugno imbarcherà anche i
due corni dell'edilizia sociale
che sopravvive in Italia,
rappresentati dagli istituti
autonomi case popolari
(800mila appartamenti) e dalle
cooperative a proprietà
indivisa (4omila alloggi). In
entrambi i casi, il problema
nasce dal "dogma" dell'Imu che
garantisce il trattamento
agevolato da abitazione
principale solo nei casi in cui il
proprietario risieda
nell'immobile. Questo non può
naturalmente accadere nelle
case delle cooperative edilizie a
proprietà indivisa: queste coop
costruiscono immobili popolari
che vengono utilizzati dai soci a
canoni in genere distanti da
quelli di mercato. Il
socio-residente, però, non è il
proprietario, per cui l'aliquota
di riferimento è quella
ordinaria (7,6 per mille,
modificabile dai Comuni) e non
quella per l'abitazione
principale (4 per mille,
anch'essa modificabile). Una
parziale correzione aveva
1suo debutto, lo scorso
£, anno, l'imposta
,rnunicipale sugli
immobili si è "dimenticata" i
benefici fiscali che la vecchia
disciplina garantiva agli
immobili affittati a canone
concordato. Si tratta delle case
che soprattutto nelle grandi
città sono state concesse in
locazione a famiglie a basso
reddito, con canoni inferiori a
quelli di mercato, calmierati
con regole locali e
accompagnati appunto dagli
sconti fiscali che sono via via
caduti nel corso del 2012.
L'Imu, in sé, lasciava ai
Comuni il compito di
alleggerire l'imposta
abbassando l'aliquota per gli
affitti calmierati, ma imponeva
di pagarne interamente il conto
perché nessun alleggerimento
poteva intaccare la quota
erariale calcolata con l'aliquota
del 3,8 per mille (cioè la metà
dei parametri standard fissati
dalla legge nazionale). Il
problema è stato l'allineamento
al rialzo della base imponibile
degli affitti, elevata anche dalla
riforma Fornero del lavoro per
esteso a questi immobili la
detrazione-base da zoo euro e
quella da 5o euro per figlio
convivente, senza però
appianare il dislivello con le
altre abitazioni. Un problema
parallelo colpiva gli alloggi
degli Istituti autonomi case
popolari, che spesso già
lamentavano bilanci zoppicanti
prima dell'introduzione della
nuova imposta municipale. La
sospensione della rata di giugno
consente al Governo di
prendere tempo, nel tentativo
di affrontare anche questo nodo
nella riforma complessiva che
l'Esecutivo vorrebbe mettere in
campo nei prossimi too giorni.
Nella sospensione, infine,
fonti governative confermano il
coinvolgimento degli
«immobili rurali», definizione
che dovrebbe riguardare i
fabbricati strumentali
all'attività agricola: hanno
un'aliquota agevolata (2 per
mille), e il loro gettito è conteso
fra Stato e Comuni: un braccio
di ferro che potrebbe creare
qualche divergenza nel calcolo
delle compensazioni.
G.Tr.
A
finanziare i nuovi
ammortizzatori sociali: in
pratica, con le vecchie regole il
proprietario di immobili dati in
locazione a canone concordato
pagava le tasse sul 59,5%, oggi è
salita al 66,5 per cento.
L'unione di Imu e rincari sulla
base imponibile ha di fatto
cancellato ogni convenienza
fiscale per i canoni concordati,
e nei Comuni che non hanno
previsto alleggerimenti ad hoc
l'imposta sul mattone si è
moltiplicata fino a 7 volte.
Risultato: i canoni concordati
sono fuori mercato, l'offerta
crolla e mette in difficoltà
proprio le famiglie a basso
reddito che ne rappresentano i
destinatari. Anche per queste
ragioni ieri il vicepresidente
del Senato Maurizio Gasparri
(Pdl) ha chiesto di rivedere
queste regole. Nel decreto,
però, a quanto pare non c'è
nulla, per cui sarà uno dei tanti
compiti della «riforma di
sistema» che il Governo
vorrebbe mettere in campo in
too giorni.
G.Tr.
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Pagamenti Pa, Venezia e Napoli in testa
La classifica dei Comuni che hanno chiesto lo svincolo dal patto di stabilità
Giorgio Santilli
ROMA
In cima alla lista dei comuni
più svincolati dal patto di stabilità ci sono Venezia con 124,4 milioni, Napoli con 115,4 milioni e
Reggio Calabria con 97,6, mentre Milano è quarto con 93,238
milioni e Roma solo settima con
5545 milioni. A mettere in fila i
comuni che hanno chiesto alla
Ragioneria generale lo svincolo
del patto di stabilità interno in
base all'articolo i del decreto legge sui pagamenti della Pa è l'Ance, l'associazione dei costruttori che ha realizzato uno studio
sui primi 4,5 miliardi di allentamento del patto assegnati dal ministero dell'Economia sulla base delle domande pervenute entro il 30 aprile. Un'altra tranche
di 500 milioni è prevista dal decreto legge per soddisfare parte
delle richieste non accolte (le
domande ammontavano in tutto a 5,2 miliardi e 700 milioni sono rimasti bloccati) e le ulteriori richieste che dovessero pervenire entro il prossimo 5 luglio.
Resta tuttavia il nodo del reale ammontare dei debiti: «È
sconcertante che il ministero
dell'Economia non sia al corren-
te dell'effettivo ammontare dei
debiti della Pa verso le imprese» afferma il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. «A
una nostra richiesta ci è stato
detto - aggiunge Squinzi - che
verrà data un risposta entro il 15
settembre: uno Stato che non sa
quantificare i propri debiti è una
forte anomalia e uno Stato che
non li paga non è civile».
Lo studio curato dall'ufficio
studi dell'Ance svolge anche
una ripartizione territoriale regionale delle assegnazioni fatte
dall'Economia per comuni e province e poi tocca uno dei punti
critici dell'attuazione del decreto: la provenienza della quota
non soddisfatta di richieste. La
Regione che ha avuto l'assegnazione più alta è la Lombardia
con 837 milioni, seguita dalla
Campania con 58o e da Lazio e
Toscana ex aequo con399 milioni. A livello provinciale è Milano
al primo posto con 313,6 milioni,
seguita da Roma con 245 milioni
e Napoli con 221,4 milioni.
Un altro dato di estremo interesse è la ripartizione degli «spazi finanziari» (così li chiama il
decreto legge 35) tra pagamenti
relativi a fatture già evase prima
del 9 aprile (che in qualche modo vengono regolarizzate rispetto ai vincoli del patto di stabilità) e fatture ancora da pagare alla data del 9 aprile che saranno
quindi immissione di nuova liquidità per le imprese creditrici. Ebbene, le fatture ancora da
pagare ammontano a 3,5 miliardi con l'accoglimento di tutte le
richieste avanzate (il decreto
PaUo stabAhtà nterno
patto di stabilità interno è lo
strumento attraverso cui gli enti
locali contribuiscono alla
convergenza verso i parametri,
comuni a tutti gli Stati dell'Unione
europea, individuati nel Patto di
stabilità e crescita (in base al
trattato di Maastricht del1992):
rapporto deficit-Pilinferiore al 3%
e rapporto debito pubblico-Pil
convergente verso il 60 per cento.
prevedeva una corsia preferenziale), mentre le fatture già pagate sono state soddisfatte per
1.95o milioni con i zoo milioni di
richieste non soddisfatte.
Veniamo, appunto, alla percentuale di soddisfazione delle
richieste di «spazi finanziari»
per regione. La più "soddisfatta" è la Regione Lazio, i cui enti
locali hanno visto accolto il 93%
delle richieste avanzate. Seguono la Campania con il 92% e la
Calabria con il 9o%. Dall'altra
parte della scala, la Sardegna si è
fermata al 78%, la Val d'Aosta al
74% e il Trentino Alto Adige al
72%. La Lombardia registra una
percentuale dell'86%, in sintonia con la media nazionale
dell'86,5 per cento.
Ultimo dato interessante dello studio Ance la percentuale dei
comuni che non hanno presentato domanda in questa prima tornata: sono i121% su scala nazionale che però diventa il 26% se si
considera soltanto il Mezzogiorno. Qualcuno di loro non avrà forse problemi di patto di stabilità,
ma un'altra quota si prepara a presentare domanda per la seconda
tranche entro il 5 luglio.
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Le richieste di Comuni e Province
COMUNI AL TOP
Primi 5 comuni per importo di
allentamento dell'allentamento
del patto di stabilità (migliaia di €)
REGIONI AL TOP
Ripartizione dell'allentamento del
patto di stabilità - Prime 5 regioni
(milioni di euro)
Venezia
Lombardia
837
124.367
Napoli
Campania
115.355
Reggio Calabria
580
Toscana
399
97.195
Milano
Lazio
-399
93.238
Firenze
Veneto
325
75.705
LE DOMANDE E LE CONCESSIONI
Spazi finanziari per allentamento Patto di stabilità interno (miliardi di €)
Ulteriore
fabbisogno
Fatture da pagare
dopo l'8 aprile 2013
Fatture pagate
Prima del 9 aprile
3,25
3,25
0,0
1,95
1,25
0,7
~ìk MaL\
Fonte: Elaborazioni Ance su decreto del ministero dell'Economia del14 maggio
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Le nev-aà Onorari ridotti della metà per l'autenticazione delle sottoscrizioni
Dal notaio per la cessione dei crediti
Amedeo Sacrestano
Dal notaio, se non c'è l'ufficiale rogante, per la sottoscrizione della cessione di crediti
verso la Pa. Mentre nella dichiarazione dei redditi fanno
ingresso i crediti certificati.
Un primo emendamento al
Dl 35 prevede come regola generale (anziché come possibilità) la titolarità (e la gratuità)
dell'ufficiale rogante dell'amministrazione debitrice all'autenticazione delle sottoscrizioni degli atti di cessione dei crediti verso la pubblica amministrazione: «L'autenticazione
delle sottoscrizioni degli atti
di cessione dei crediti nei confronti delle Pa - spiega la nuova disposizione - è effettuata,
a titolo gratuito, dall'ufficiale
rogante dell'amministrazione
debitrice, ove presente».
L'emendamento, inoltre, integra tale previsione stabilendo che, in caso di assenza o impedimento dell'ufficiale rogante (nonché se richiesto dal creditore cedente), le sottoscrizioni possono essere autenticate da un notaio, i cui onorari
sono dimezzati: «In caso di assenza o impedimento dell'ufficiale rogante ovvero su richiesta del creditore l'autenticazio-
ne delle sottoscrizioni può essere effettuata da un notaio e
gli onorari sono comunque ridotti alla metà».
Qui, però, il servizio studi
della Camera evidenzia come
la norma sia alquanto indefinita, dato che le tariffe delle professioni (anche quelle dei no-
L'ADEMEMENTO
Nella dichiarazione dei
redditi va allegato l'elenco
dei crediti certi, liquidi ed
esigibili vantati alla chiusura
del periodo di imposta
tai) sono state abrogate e il riferimento può difficilmente
essere fatto ai parametri tariffari fissati dal Dm Giustizia
40/2012, per i quali l'autentica di sottoscrizione «vale» da
un minimo di 3o a un massimo
di 5o o euro (con aumento fino
al doppio).
Del tutto inutile è poi l'emendamento che ha aggiunto il
comma 2-bis all'articolo 9, con
il quale siprevede che i creditori della Pa, in sede di dichiarazione dei redditi, «allegano»
l'elenco dei crediti certi, liquidi ed esigibili vantati, alla data
di chiusura del periodo d'im-
La regola generale
L'autenticazione delle
sottoscrizioni degli atti di
cessione dei crediti nei
confronti delle Pa è effettuata, a
titolo gratuito, da ll'ufficia le
rogante dell'amministrazione
debitrice, ove presente
L'assenza dell'ufficiale
In caso di assenza o
impedimento dell'ufficiale
rogante ovvero su richiesta del
creditore l'autenticazione delle
sottoscrizioni può essere
effettuata da un notaio e gli
onorari sono comunque ridotti
alla metà. La notificazione degli
atti può essere effettuata anche
dal creditore con raccomandata
posta al quale la dichiarazione
si riferisce, per la cessioni di
beni e la prestazioni di servizi
resi a singole amministrazioni, distinti per ente pubblico
debitore.
Dal dato letterale della norma, la disposizione sembrerebbe "obbligatoria" ma nessuna
sanzione è stabilita - come
emerge anche dalla disamina
del dibattito in Aula - per l'inadempimento. Peraltro, poiché
nessun beneficio è legato all'indicazione in Unico dell'elenco
dei crediti vantati (la cui erronea compilazione potrebbe, invece, essere utilizzata "contro" il dichiarante), questi ulterioni quadri della dichiarazione dei redditi sono destinati a
restare inesorabilmente vuoti.
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17/05/2013
pressunE
ll'erld CAS
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Diffusione: 262.360
Da Cdp «assegni»
ai Comuni per 11 60%
di quanto richiesto
Gianni Trovati
MILANO
La Cassa depositi e prestiti
ha inviato ai Comuni le proposte di contratto per le anticipazioni di liquidità necessarie per
il pagamento dei debiti pregressi da parte delle amministrazioni che non hanno soldi in cassa.
11.50o sindaci che hanno bussato alle porte della Cassa si vedono proporre nei contratti un assegno di poco superiore al 6o%
di quanto richiesto, distinto in
due rate di pari importo che saranno erogate questo e l'anno
prossimo.
Il dato è del resto in linea con
l'assegnazione delle risorse proporzionale all'entità delle richieste, che negli enti locali hanno
sfiorato quota sei miliardi di euro
contro un fondo da 4 miliardi in
due anni (dal plafond vanno tolti
i no milioni chiesti dalle Province e i 53 milioni relativi ad altri enti territoriali, ed ecco spiegata la
proporzione di poco superiore al
6o%). Ora alle amministrazioni
tocca compilare e controfirmare
i contratti, «quanto prima - avverte la Cassa- e senza modificare il formato delle proposte». La
distribuzione proporzionale delle somme, che possono essere impiegate anche per l'estinzione
dei debiti di parte corrente, ovviamente concentra l'impegno della
Cassa nei Comuni più in difficoltà, che in qualche caso importante coincidono con gli enti impegnati nelle procedure anti-dissesto: è la condizione, per esempio,
di Napoli, dove l'istanza ha viaggiato intorno ai 600 milioni di euro. Questi enti, oltre a sottoscrivere l'accordo, devono impegnarsi
a correggere in fretta anche il piano di rientro varato per ottenere i
fondi statali anti-dissesto: il contratto arrivato dalla Cdp chiede
di farlo in3o giorni, ma la Camera
ha introdotto un emendamento
che raddoppia il tempo utile. Per
rispettare i contratti, i sindaci si
devono impegnare anche a pubblicare sul sito Internet del Comune il piano dei pagamenti per
classi di importo e, soprattutto, a
comunicare a tutti i creditori importi e data di pagamento. Ottenuta l'anticipazione, gli enti dovranno pagare in3o giorni e certificare il tutto anche alla Cassa.
Gli assegni della Cassa rappresentano il secondo passaggio del meccanismo sblocca-debiti, riservato agli enti privi di risorse e successivo allo svincolo
delle somme dal Patto di stabilità ottenuto con il decreto
dell'Economia del 14 maggio.
Da questo punto di vista, le analisi condotte da Anci e Ifel mostrano che a chiedere bonus all'Economia sono stati 4.576 su 5.700
soggetti al Patto, ottenendo 2,35
miliardi per debiti esigibili al 31
dicembre e ancora non pagati
(100% di quanto chiesto) e 954
CALCOLI ANCI
I bonus dell'Economia
valgono il 77,8% del Patto
e per 1.250 enti locali
superano gli obiettivi
di finanza pubblica
milioni per quelli saldati nei primi mesi (62% delle richieste). In
totale, i bonus valgono il 77,8%
degli obiettivi di Patto, con
un'incidenza particolare al Sud
dove lo "sconto" raggiunge il
97,2% dell'obiettivo: per 1.250
Comuni lo sconto supera il target di Patto. Un impatto importante, che però sana parzialmente il passato senza affrontare
l'esigenza di far ripartire la macchina dei nuovi investimenti:
per questo obiettivo, sottolineano da tempo i Comuni, serve la
riforma del Patto con l'introduzione della golden rule.
Sulla distribuzione dei bonus, qualche problema potrebbe arrivare dagli emendamenti
che hanno esteso la platea dei
possibilibeneficiari: resta da capire se la loro quota andrà a incidere sulle risorse già assegnate,
costringendo a rivederne l'intera distribuzione.
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17/05/2013
pressunE
Periodicità: Quotidiano
S°Ie rld
CAS
Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Diffusione: 262.360
Fisco ed enti leciti, Chiesto un Dl per l'addio di Equitalia
I sindaci al Governo:
«Riscossione al collasso»
Gianni Trovati
MILANO .
Un decreto d'urgenza per
«assicurare la continuità provvisoria» della riscossione locale ed evitare «rischi di collasso dell'intera gestione» nei
6mila Comuni su 8mila serviti
(fino a lunedì prossimo) da
Equitalia.
E la richiesta rivolta ieri dal
segretario facente funzioni
dell'Anci, il sindaco di Pavia
Alessandro Cattaneo, al Governo e in particolare al ministro
dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, per evitare il caos sulla
raccolta di tributi locali e multe. La prima esigenza è di tamponare il buco che si crea con
l'uscita di Equitalia dal sistema
della riscossione ma, sottolinea Cattaneo a nome di tutti i
sindaci, è venuto il tempo di
«trovare lo spazio per una necessaria concertazione del riassetto della riscossione comunale». Tradotto, significa che
una proroga pura e semplice
dell'addio di Equitalia non basta, perché serve una riforma
di sistema condivisa con gli enti locali.
Il nuovo rinvio, del resto, sarebbe il quarto di una serie avviata fin dal 2011, quando l'articolo 7 del decreto Sviluppo (il
n. 70 di quell'anno) ha stabilito
che l'agente nazionale della riscossione avrebbe «cessato
l'attività» svolta per i Comuni.
La data della «cessazione» era
fissata al 31 dicembre 2011, è stata poi spostata al 3o giugno
2012, 31 dicembre 2012 e, infine,
al 3o giugno 2013. Nei giorni
scorsi (si veda Il Sole 24 Ore
dell'u maggio) Equitalia ha
scritto ai Comuni con cui collabora chiedendo di non inviare
più nuovi ruoli, perché queste
partite non avrebbero alcuna
possibilità reale di arrivare al
traguardo e si tradurrebbero,
quindi, solo in ulteriori costi
amministrativi per gli enti locali. La lettera ha fatto ri-esplode re il problema, ingigantito anche dall'assenza di una disciplina transitoria per il passaggio
di consegne. La legge prevede,
appunto, la «cessazione dell'atLA KLOSP ETTIVA
Per gli amministratori
oltre alla (quarta) proroga
è indispensabile avviare
una «riforma condivisa»
dell'intero settore
Ingìuui
Ù2
L'ingiunzione fiscale è la forma
di riscossione coattiva utilizzabile
dagli enti e dalle società locali di
riscossione dei tributi. L'ente
creditore emette ['ordine di
pagare entro 30 giorni ildebito,
sotto pena di atti esecutivi. Dalla
notifica, i l debitore ha 30 giorni
per ricorrere. La minore efficacia
dell'ingiunzione dipende anche
dalfatto che il novero di atti
esecutivi effettuabili è più limitato
rispetto al ruolo
tività» da parte di Equitalia,
che quindi riverserebbe sui Comuni tutte le cartelle prese in
carico nel tempo ma non ancora riscosse. Tranne che in Emilia Romagna, dove la Regione
ha già organizzato una struttura alternativa a Equitalia per la
riscossione locale attrraverso
l'assegnazione con gara dei nove lotti provinciali ad Ati formate da società private iscritte
all'albo, quasi nessun Comune
è in grado di far partire subito
la gestione (soprattutto coattiva) delle entrate senza Equitalia. Per evitare un buco di sistema che ovviamente rischia di
incidere anche sui pagamenti
spontanei, le amministrazioni
locali chiedono una fase transitoria più lunga, per aver tempo
di avviare le gare per la scelta
dei nuovi partner, e soprattutto una disciplina più distesa
per la gestione dei residui: problema, questo, reso ancor più
spinoso dal fatto che i Comuni
non possono più contestare il
discarico dei ruoli.
La riforma del settore, chiesta nei giorni scorsi anche da
Anutel (l'associazione degli uffici tributi degli enti locali) e
Anacap (che riunisce le società private di riscossione) deve
poi affrontare il fatto che l'iscrizione a ruolo è esclusiva di
Equitalia, mentre gli altri soggetti devono gestire la riscossione coattiva con l'ingiunzione: uno strumento nato il 14
aprile mio (con il Regio decreto 639), che ha oggi bisogno di
un nuovo restyling.
@giannitrovoti
gianni trovati@ilsole24ore com
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17/05/2013
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ll'erldOIS
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Diffusione: 262.360
Z.:msazìone. Le sezioni unite confermano il divieto di iscrizione per i dipendenti pubblici part time
Albo avvocati chiuso alla Pa
La riforma delle professioni non ha eliminato lo stop all'ingresso
Patrizia Maciocchi
11 divieto di iscrizione all'albo degli avvocati per i dipendenti pubblici part-time, soddisfa l'interesse pubblico a difendere l'indipendenza del legale.
Le sezioni unite della Cassazione (sentenzan833) difendono le incompatibilità previste
dalla legge 339/2003, che vieta
ai dipendenti della pubblica
amministrazione a "mezzo servizio", di svolgere la professione forense.
La Suprema Corte riunisce e
respinge una serie di ricorsi,
avallando la scelta del Consiglio nazionale forense di confermare la cancellazione dall'albo
di chi non aveva esercitato l'opzione per l'una o l'altra attività.
I giudici smontano le molte
obiezioni mo sse dai diretti inte-
ressati che si appellavano alle
norme più favorevoli.
La legge 339 de12003 ha, in effetti, dettato un contrordine rispetto a quanto previsto dalle
«Misure di razionalizzazione
della finanza pubblica» (legge
662/1 99 6) che sfilavano dal re gime delle incompatibilità i dipendenti della Pubblica amministrazione a tempo parziale.
Un salvacondotto a cui si erano appellati i ricorrenti iscritti
all'albo durante il regime favorevole, chiedendo per questo di
salvaguardare i diritti acquisti e
il loro legittimo affidamento.
I ricorrenti avevano visto
uno spiraglio anche nella manovra d'agosto (D1138/2011) e nel
Dpr professioni (137/2012), portatori di una ventata lib eralizzatrice che subordinava lo svolgimento della libera professione
al solo possesso dei titoli: per il
Dpr137/2012, in particol are, la libera professione poteva essere
esercitata in maniera sia abituale sia prevalente.I soli paletti riguardavano le condanne penali
e i motivi di interesse generale.
Su quest'ultimo si infrangono le speranze dei ricorrenti.
La Suprema corte si pone
due domande: se lo "ius super
veniens" abbia tacitamente
abrogato la legge "scomoda" e
se l'esigenza di scongiurare il rischio di avere avvocati poco indipendenti possa essere considerata «motivo imperativo di
interesse generale». La prima ri
sposta è no e la seconda è sì, e
l'una è il risultato dell'altra.
La Suprema Corte esclude
che la legge 339/2003 possa es
sere stata implicitamente abro
gata proprio perché l'incompatibilità tra l'impiego pubblico
part-time e l'esercizio della pro
fessione forense risponde a esi
genze specifiche di interesse
pubblico «correlate proprio al
la peculiare natura di tale attivi
tà privata e ai possibili inconve
nienti che possono scaturire
dal suo intreccio con le caratte
ristiche del lavoro del pubblico
dipendente».Ad avviso del col
legio la legge 339/2003 fa da scudo a interessi di rango costitu
zionale, come l'imparzialità e il
Il quadro
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La disci plina ha concesso
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circolazione degli,awocati
buon andamento della Pa, oltre
che all'indipendenza dell'avvocato da poteri che potrebbero
mettere in dubbio la correttezza della difesa causa dei possibili conflitti tra interessi pubblici
e privati. Inutile anche il tentativo dei ricorrenti di sollevare
contrasti sia con la Carta e con
il diritto dell'Unione.
La Cassazione ricorda che la
Corte costituzionale, si è espressa sul punto con due sentenze
(390/2006 e 166/2012): con la
prima ha considerato il divieto
coerente con la peculiarità della professione e con la seconda
ha affermato la possibilità di
modificare in senso meno favorevole norme più "permissive",
pur di non sfociare in regolamenti irrazionali. Un'irragionevolezza esclusa dal lasso di tempo concesso per esercitare l'opzione. Va male anche sul fronte
comunitario: la Corte di giustizia con la sentenza C-225/09 ha
dato il suo nulla osta a una limitazione prevista anche dal nuovo ordinamento forense.
RIPRO,117101, R - SFRVAR
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All °aw nchiuso
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17/05/2013
t
QINUTIOUNO ECIINUSLICO.1:111.11MICII C ft/1.FM0
9
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Diffusione: 78.822
Il ministro della Funzione pubblica apre alla proroga dei contratti di 110 mila precari
Statali, salari fermi fino al 2014
D'Alia: le emergenze sono altre, va finanziata la Cig
DI ALESSANDRA RICCIARDI
R
isorse per rinnovare i
contratti non ci sono.
Gianpiero D'Alia,
ministro della Funzione pubblica, vicepresidente vicario alla camera del
gruppo di Scelta Civica per
l'Italia in quota Udc, carica
che abbandona con l'ingresso
nel governo di Enrico Letta,
precisa: «Nostro malgrado,
non potremo rinnovare i contratti del pubblico impiego,
il blocco previsto dal decreto
Monti fino al 2014 purtroppo
resta», dice D'Alia su uno dei
temi più delicati del prossimo
confronto con i sindacati, che
già stanno pressando per un
cambio di rotta. E annuncia
i primi dossier del suo mandato: un pacchetto di Semplificazioni da presentare a
uno dei prossimi consigli dei
ministri («avranno un impatto immediato sulle imprese»)
e una ipotesi di proroga dei
contratti in scadenza a luglio
che interessano oltre 110 mila
precari pubblici. La filosofia
è chiara: «Lavoreremo sulle
emergenze».
Domanda. Che farete
sul decreto Monti, che è al
parere delle commissioni
parlamentari e che blocca
i contratti pubblici e aumenti fino al 2014? Sarà
modificato?
Risposta. Trovo giusta la
rivendicazione di sbloccare i
contratti, di dare aumenti a
chi ha gli stipendi fermi dal
2009. Purtroppo le condizioni
economico-finanziarie non ci
consentono di riaprire la finestra dei contratti prima del
2014. Nostro malgrado, siamo costretti a confermare lo
stop del decreto. Sì invece a un
confronto sul futuro, ci si può
lavorare per riconoscere
la dignità e la qualità dei
lavoratori pubblici.
D. Salari fermi mentre l'inflazione cresce.
Certo non si può pensare che così aumentino i consumi...
R. Siamo tenuti a
essere realistici, è un
fatto di responsabilità.
Dobbiamo far quadrare
i conti e concentrare le
risorse disponibili sulle
emergenze più scottanti,
come la copertura per la
cassa integrazione, per
dare una risposta a chi
non ha più un lavoro. Lo
stesso motivo per cui è
giusto trovare una soluzione per quei 110 mila lavoratori pubblici precari ci cui
contratti scadono il prossimo
fine luglio e che rischiano di
andare tutti a casa.
D. Una proroga?
R. I precari sono un'emergenza a stretta scadenza e con
grande realismo dobbiamo occuparcene.
D. La Cgil chiede un percorso di stabilizzazione,
anche per dare il segnale
della discontinuità rispetto al governo Monti.
R. Innanzitutto va superata l'emergenza di luglio, poi si
vede cosa realisticamente si
può fare. Purtroppo le risorse
sono quelle che sono.
D. Durante il governo
Berlusconi, i dipendenti
pubblici sono stati spesso
additati come fannulloni
che frenano la crescita
economica del paese. Anche su questo i sindacati
chiedono un cambio.
R. Incontrerò i sindacati la
prossima settimana per chiarire le priorità. Ma dico già da
adesso che uno dei livelli d'in-
Gianpiero D'Alia
tervento del mio
ministero sarà
riconciliare il
rapporto tra pubblico e privato,
evitando quelle
generalizzazioni
che coinvolgono
in un giudizio
indiscriminato
tutti i dipendenti
pubblici.
D. Intanto i
tempi di attesa
perché un insediamento produttivo apra,
perché un'impresa possa lavorare, restano
ancora alti.
R. Stiamo esaminando un
pacchetto di Semplificazioni
da portare a uno dei prossimi
consigli dei ministri, in attuazione di quanto previsto già
dal governo Monti. Lo stiamo
facendo in tandem con i vari
ministeri coinvolti per cui non
anticipo nulla, ma avrà un impatto diretto sulle imprese.
D. Anche la legge Anticorruzione fatta dal governo Monti va attuata.
R. E l'altro filone di intervento, daremo all'Anticorruzione le gambe per camminare,
a partire dal Piano nazionale
da trasmettere alla Civit.
—CiRtproduztone rzseruata—
■
AVVISO Al NAVIGANTI DELLA STRANA MAGGIORANZA. COMPRESO ZANDA
Fioroni (Pd): si chiacchiera troppo
Il governo così rischia
D. A chi si riferisce?
R. A tutti.
D. Anche a Luigi Zanda, che è tornato
roppe fibrillazioni, troppe chiacchiere.
a ribadire l'ineleggibilità del CavalieDa parlamentare navigato, Beppe
re?
Fioroni, ex ministro dell'istruzione
R. Quando dico tutti, dico tutti, anche
del governo Prodi, parlaZanda. E un giorno l'ineleggimentare del Pd, avverte i navibilità, un altro le intercettazioganti della strana maggioranza:
ni... insomma si va a sbattere,
«Il governo rischia di andare a
è solo un modo per farsi del
sbattere». Ovvero, per dirla con
male.
una battuta: «Una schermaglia
D. Sembra un governo
al giorno leva... il governo di torun po' esaurito. E non ha
no», ridacchia Fioroni, che nella
approvato ancora neanche
vita privata è medico.
un provvedimento...
Domanda. Sulla giustizia si
R. Stiamo dando l'idea che
è riacceso lo scontro tra Pd e
ci siamo già pentiti dell'alleanPdl, le dichiarazione di fuoza di governo, non è serio. Se
co si inseguono da un fronte
non saremo capaci di risolvere
Bepp e Fioroni
all'altro.
i problemi del paese, gli italiaRisposta. Servono fatti per un paese in
ni penseranno solo che è stato un errore non
crisi nera e vanno fatti in silenzio e anche
aver fatto altro!
in fretta, invece si parla e troppo.
—012tproduzzone rzseruata—.
DI ALESSANDRA RICCIARDI
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17/05/2013
t
OPOTIMINO I5CONOMIC0.1:11DIC11
1.11
E POLITICO
9
Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
Diffusione: 78.822
I gestori possono incassare soltanto gli acconti, dice l'Ifel
La Tares a conguaglio
va versata al comune
dovrebbe invece essere il diretto destinatario
delle somme riscosse». Fermo restando che bi'ultima rata Tares, a conguaglio di
sogna accelerare l'iter per i pagamenti delle
•'' quanto pagato dai contribuenti in
somme dovute al gestore per l'attività svolta.
acconto, deve essere versata ai coIn effetti l'articolo 10, che deroga alla dimuni. I gestori del servizio rifiuti
sciplina ordinaria del tributo, dispone che la
possono incassare solo i pagamenti in acconto.
nuova tassa sui rifiuti e la maggiorazione sui
E quanto affermato dall'Ifel (fondazione Anci)
servizi si pagheranno con l'ultima rata, a concon un nota del 10 maggio 2013, con la quale
guaglio delle somme versate in acconto. Le rate
ha fornito dei chiarimenti ai comuni sulla corpossono essere determinate in base a quanto
retta applicazione delle nuove disposizioni congià versato dai contribuenti nell'anno 2012 per
tenute nell'articolo 10 del dl 35/2013. Questa
Tarsu, Tial e Tia2. Inoltre la maggiorazione,
interpretazione si pone però in contrasto con
fissata nella misura di 0,30 euro per metro
quanto sostenuto dal ministero dell'economia
quadrato, non può essere aumentata dai cocon la circolare 112013.
muni e il gettito è riservato allo stato. Gli enti
Dunque, l'Ifel prende una posizione diverlocali, con propria deliberazione, possono stasa dal ministero anche sulla riscossione della
bilire il numero delle rate di versamento del
Tares, oltre che sull'Imu. Ha infatti precisato
tributo. Ma i cittadini devono essere informati,
nella nota che i gestori del servizio possono
anche con la pubblicazione sul sito internet
incassare solo gli acconti. Il saldo va versato
del comune, almeno 30 giorni prima della data
direttamente ai comuni. Mentre per il ministedi scadenza dei pagamenti. Per le prime due
ro possono incassare anche il saldo. Secondo
rate le amministrazioni locali possono inviare
la fondazione Anci la circolare ministeriale
i modelli già predisposti per il pagamento di
«propone una lettura estensiva» dell'articolo
Tarsu, Tial o Tia2. Gli acconti verranno scom10 del dl «pagamenti p.a.», poiché attribuisce
putati dal quantum dovuto, a titolo di Tares,
«direttamente alle aziende di gestione del serper l'anno 2013. La prima rata fissata ex lege
vizio rifiuti l'intero gettito annuale del tributo,
per il mese di luglio, come previsto dal dl riprevia delibera comunale in tal senso», nonofiuti (1/2013), può essere anticipata anche nel
stante la norma non deroghi espressamente
caso in cui il comune non abbia adottato il re»alla diretta destinazione al comune delle somgolamento, che deve essere emanato entro il
me incassate a titolo di Tares, come prescritto
prossimo 30 giugno. Concessionari e gestori del
ordinariamente dallo stesso comma 35, terzo
servizio possono continuare a riscuotere il triperiodo». La nota pone in rilievo che «una letbuto, con l'unico dubbio che possano incassarlo
tura più prudente delle norme
per tutto il 2013, anche a saldo,
straordinarie recate dal dl 35»
o solo in acconto. Si ritiene più
La not a Ifel
porta a escludere che il gesto- X
aderente al dettato normativo la
sul_ sito
re incassi l'ultima rata 2013,
circolare ministeriale, che opta
in quanto «dall'attivazione del
per la prima soluzione.
oggil /documenti
pagamento via F24 il comune
Oltproduztone mem:da
E
DI SERGIO TROVATO
Pagina 25
Titolari anziani, Gerico addio
IN EDICOLA
IECI~
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17/05/2013
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QINUTIOUNO ECIINUSLIED.1:111.11MICII II: POUTICO
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Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
Diffusione: 78.822
L'Agente ha avvertito i comuni. Ma per la tassa rifiuti il ricorso al ruolo è inevitabile
Riscossione locale a rischio caos
Niente ruoli a Equitalia dal 2015. Traballa la Tares
DI CRISTINA CARPENEDO *
on una nota diffusa
negli ultimi giorni,
Equitalia mette le
mani avanti e anticipa che la cessazione delle
attività di riscossione diverrà presto realtà. Il silenzio e
l'indifferenza del legislatore,
ancora sordo all'ennesima richiesta di proroga, costringono l'Agente della riscossione
ad assumere la più temuta
delle decisioni: il blocco della
riscossione di tutti i carichi
consegnati fino alla dead
line del 30 giugno. L'interpretazione alla disposizione del dl 70/2011 contenuta
nella lettera gg ter dell'art.
7, comma 2, non può che essere tra le più drammatiche.
La cessazione dell'attività
significa l'interruzione di
tutte le attività in corso con
restituzione agli enti creditori delle relative pendenze.
Precisa la nota che gli enti
dovrebbero considerare di
interrompere l'attività di
formazione e consegna del
ruolo già dal 20 maggio
prossimo, dato che per i
nuovi ruoli la prosecuzione
delle attività di riscossione
avvera ad esclusivo rischio
degli enti, compresa l'even-
C
tualità di una refusione dei
costi subiti. Che valore dare
a questa presa di posizione
targata Equitalia? Dichiarare in poche righe la restituzione delle pendenze assume
il tono della minaccia, che
non può trovare condivisione. Il procedimento pubblico di riscossione è stato per
anni imposto agli enti
locali a garanzia della
riscossione delle entrate e regolato nella
fase patologica dagli
articoli 19 e 20 del dlgs
112/99. L'Agente della
riscossione deve procedere
alla notifica della cartella
entro il nono mese successivo alla consegna del ruolo e
trasmettere la comunicazione di inesigibilità entro tre
anni dalla stessa data (salvo
proroga).
Il successivo discarico
poggia sul meccanismo del
silenzio assenso che può
trovare spazio unicamente in un una previsione di
legge. Sostanzialmente la
riscossione a mezzo ruolo
non è fondata su regole contrattuali bensì su una disciplina normativa scritta a
tutela del credito pubblico.
L'uscita di Equitalia non
muta i termini e le condi-
zioni di questo rapporto che
nasce da lontano. I ruoli resi
esecutivi entro il 30 giugno
seguiranno le regole procedimentali della normativa
ora citata. La stessa proroga
delle inesigibilità fissata al
31 dicembre 2014 per tutti
i ruoli consegnati fino al 31
dicembre 2011, è la riprova
lithm hrhoil.p1
-
della prosecuzione delle attività sui carichi pendenti. E
così per i ruoli resi esecutivi
fino al 30 giugno prossimo.
Non trova condivisione nemmeno lo scenario di refusione delle spese per le ultime
consegne di giugno. L'Agente
della Riscossione quando accetta un elenco di carico lo
fa sulla base delle regole di
legge. Diversamente rifiuta
in toto, evitando la minaccia delle eventuali spese,
condizione improponibile a
un ente pubblico, se non per
farlo desistere dal ricorso al
ruolo. Questo passaggio si
presenta di grande attualità
in vista della riscossione del
Tares dato che, per effetto
01
del dl 35/2013, gli enti possono ricorrere all'anticipata
riscossione unicamente con
i canali già in uso, situazione che, per molti comuni ex
Tarsu, si traduce nel ricorso
al ruolo Equitalia.
Il nodo da sciogliere per
i comuni attiene alla legittimità di un affidamento,
dato comunque in deroga,
che supera il periodo temporale del 30 giugno 2013
e che Equitalia sembra
aver risolto in una sorta
di manleva in presenza
di comportamento concludente del comune per i
ruoli consegnati dopo il 20
maggio. Tradotto, in questo
caso il rischio dell'attività è
trasferito sugli enti creditori, ad aggio invariato. Una
risposta plausibile a una
richiesta che risulta viziata
fin dall'origine, lascia il tempo che trova; si deve ribadire
che la vicenda dei rapporti
tra le parti continua ad essere disciplinata dal dlgs
112/99 e che non può trovare spazio una interpretazione unilaterale a esclusivo
svantaggio degli enti locali.
Gli enti possono procedere
con la consegna dei ruoli
fino al 30 giugno. Eventuali
obiezioni o rigetti dovranno
essere sollevati dall'Agente
della riscossione sulla base
degli obblighi che lo stesso
ha assunto nei confronti
degli enti locali nell'ambito della funzione pubblica
di riscossione. L'esigenza di
trovare risorse finanziarie
per garantire il servizio rifiuti deve avere priorità su
tutto e ben venga in tale ottica una proroga al 31.12, se
finalizzata a bloccare l'emorragia finanziaria dei comuni, già difettosa nella sua
durata semestrale contro
ogni principio di annualità
delle imposte. È auspicabile
la creazione di un percorso
temporale di gestione delle
pendenze o, quantomeno, la
conferma dell'impianto normativo fondato sul discarico
per inesigibilità. Ne escono
con le ossa rotte quei comuni
che fino ad oggi, fidelizzati
Equitalia, non hanno tentato una forma diretta di
riscossione o la selezione di
un soggetto terzo usando le
regole concorrenziali.
*funzionario responsabile
entrate tributarie e patrimoniali del comune di Jesolo,
presidente regionale per il
Veneto, componente osservatorio tecnico e docente
Anutel
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-
Riscossione locale a rischio caos
11111=Me
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IMU/ Il governo ha illustrato all'Anci il decreto oggi in cdm. Alla Cig 700 milioni
Settembre, è tempo di pagare
Slitta l'acconto di giugno. Spiragli per i capannoni
DI FRANCESCO CERISANO
ospensione dell'acconto di giugno dell'Imu
prima casa e slittamento del pagamento
a settembre. È questa l'unica
certezza scaturita dall'incontro tra il governo e l'Anci nel
corso del quale l'esecutivo
guidato da Enrico Letta ha
illustrato ai sindaci le linee
generali del decreto legge che
sarà approvato oggi in consiglio dei ministri. Ma per una
certezza che resta, un'altra comincia a vacillare. Fino a ieri
infatti sembrava assodato che
gli immobili delle imprese (che
a giugno andranno incontro a
un vero e proprio salasso per
il combinato disposto dell'aumento del moltiplicatore e
delle nuove modalità di calcolo dell'imposta non più su
aliquota standard, ma sulla
base delle aliquote effettive
fissate dai sindaci nel 2012)
sarebbero rimasti fuori da
qualunque ipotesi di esenzione. L'incontro di ieri a palazzo
Chigi ha rimescolato le carte,
segno che la materia alquanto
delicata sarà oggetto di ampia
discussione in un consiglio
dei ministri che si annuncia
infuocato.
Secondo quanto risulta a
ItaliaOggi, nell'illustrare ai
sindaci i contenuti del provvedimento, l'esecutivo non ha
espressamente menzionato gli
immobili di categoria D come
elementi di certa riscossione. E
questo dimostra come il governo non abbia ancora espressamente escluso un intervento
sull'Imu delle imprese da realizzare subito o entro luglio
assieme ad una complessiva
riforma della fiscalità locale
nella quale troverà posto anche il restyling del catasto e la
revisione della Tares.
A corroborare l'ipotesi di
un intervento sugli immobili
produttivi sono arrivate anche
le parole a caldo del viceministro all'economia, Stefano
Fassina che uscendo da palazzo Chigi ha affermato che il
governo «non dimenticherà la
parte che riguarda le imprese
anche se può essere affrontata
con modalità diverse da quelle
della prima casa».
Conferme arrivano pure dai
rappresentati dell'Anci saliti
a Palazzo Chigi. «L'incertezza
dell'esecutivo dimostra che il
governo deve ancora affronta-
re il tema delle coperture e prenderà
una decisione dopo
il confronto, tutto
politico, che ci sarà
in consiglio dei ministri», ha commentato il presidente
dell'Anci, Alessandro Cattaneo.
Il sindaco di Pavia ha espresso
soddisfazione per le
assicurazioni che il
governo ha dato ai
comuni sulle coperture del buco
che si aprirà nei
bilanci per effetto
del mancato pagamento della rata di giugno. Il governo
ha quantificato in 2 miliardi
l'entità delle risorse che andranno garantite ai sindaci.
Due miliardi e non un miliardo e settecento milioni, segno
che l'esecutivo ha deciso, in
accoglimento delle richieste
dell'Anci, di compensare la
metà dell'intero gettito Imu
prima casa 2012 (comprensivo delle maggiori aliquote
decise a livello locale). Tramonta invece l'ipotesi di calcolare le compensazioni sulla
base del gettito Imu ad aliquota standard (4 per mille),
soluzione che avrebbe avuto il
pregio di non scaricare sulle
casse dello stato gli aumenti
decisi dai sindaci, ma avrebbe
potuto creare clamorosi buchi
nei conti dei comuni.
Tecnicamente le compensazioni saranno attuate attraverso il sistema delle anticipazioni di tesoreria (si veda
ItaliaOggi dell'8/5/2013). I
comuni potranno quindi chiedere alle banche un importo
pari all'incasso dell'acconto
Imu sulla prima casa e gli interessi per l'anticipazione resteranno a carico dello stato.
Una soluzione ragionevole e a
basso impatto sui conti dello
stato che però potrebbe avere
effetti negativi sul
sistema creditizio.
Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e coordinatore
delle Anci regionali,
lancia l'allarme:
«Sottrarre 2 miliardi
dal sistema bancario
significa togliere risorse ai cittadini e
alle imprese in un
momento in cui entrambi ne hanno
bisogno».
Tuttavia, le certezze sulle compensazioni non risolvono i problemi
che i sindaci avranno nel far
quadrare i conti. Anticipazioni a parte, chiudere i bilanci
entro il 30 giugno con l'acconto
Imu slittato a settembre sarà
un'impresa. La soluzione più
semplice sarebbe una proroga
a ottobre dei preventivi, ma si
tratterebbe di uno slittamento
fin troppo eccessivo. «Chiudere
i bilanci a ottobre sarebbe una
sconfitta», ribatte Cattaneo,
«perché significherebbe dire
che il paese non ha capacità
di programmazione e mette i
comuni nelle condizioni di non
programmare».
Tornando al decreto che sarà
varato oggi, l'altro importante
capitolo sarà il rifinanziamento della Cassa integrazione in
deroga. Sul punto è emerso
che le risorse saranno limitate: 700-800 milioni.
La conferma è arrivata dal
ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio. «Si sta
ancora discutendo, ma l'ordine
di grandezza dovrebbe essere
quello», ha detto mentre a
palazzo Chigi il ministro del
lavoro, Enrico Giovannini,
e il titolare dell'Economia,
Fabrizio Saccomanni, stavano ancora limando il testo.
Per la Cig dunque, si attingerà
ai fondi europei, al contributo
dello 0,30% dei fondi interprofessionali per la formazione continua e al fondo per
la detassazione dei salari di
produttività. Un plafond ben
lontano dagli 1,2-1,5 miliardi
chiesti dai sindacati e dal Pd.
Si tratta infatti di un primo
step in vista di una revisione
complessiva degli ammortizzatori sociali da completare
entro l'anno. «Saranno risorse sufficienti per fare un pezzo di strada, poi si tratterà di
verificare quel che serve per
arrivare fino alla fine dell'anno», ha spiegato il vice ministro dell'Economia, Stefano
Fassina.
—012tproduztone rzseruata—.
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Enti locali
Settembre. è tempo di pagare
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17/05/2013
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IM=EMO
Dalla Cassa depositi 3,6 mld agli enti locali
Si completa la prima fase di attuazio- perverranno entro il 30 settembre.
richiesta presentata entro lo scorso
ne dei decreto sblocca crediti. Dopo i
Le domande presentate dagli enti 30 aprile si riferiva sia alla quota re4,5 miliardi di bonus sul Patto distri- locali e positivamente verificate dal- lativa al 2013 che a quella a valere
buiti nei giorni scorsi dal Mef, gli enti la Cdp sono state circa 1.500, per un sul 2014. Mentre la prima verrà erolocali stanno per ricevere dalla Cassa importo complessivo di circa 5,76 gata subito dopo il perfezionamento
depositi e prestiti un'iniezione di li- miliardi di euro. In mancanza della del contratto (che a tale fine va sottoquidità da 3,6 miliardi per far fronte definizione di diversi criteri da parte scritto e trasmesso mediante telefax
ai propri debiti pregressi. Diverse della Conferenza Stato-città e auto- a Via Goito), la seconda arriverà solo
amministrazioni, tuttavia, sono rima- nomie locali (diversamente da quanto il prossimo anno. Non solo: ma le due
ste spiazzate dalla suddivisione del accaduto per le deroghe al Patto), il quote non sono autonome, nel senso
finanziamento in due quote annuali, riparto è stato disposto secondo un che non si può accettare solo la prima
di cui la seconda, non scorporabile criterio proporzionale, in relazione al e rinunciare alla seconda.
dalla prima, sarà erogata solamente rapporto fra le risorse disponibili e
Il problema si pone soprattutto per
il prossimo anno.
l'importo complessivo delle domande quelle amministrazioni che hanno otRispettando il termine del 15 mag- pervenute. In pratica, ciascun ente tenuto spazi finanziari in misura sugio, la Cdp ha completato l'istruttoria ha ottenuto circa il 62% di quanto periore alle loro effettive disponibilità
sulle richieste di accesso alla prima richiesto. L'erogazione delle antici- di cassa. In tali casi, per evitare di
tranche (pari al 90%) del fondo da 4 pazioni avverrà in due tempi: 1,8 mi- incappare nelle sanzioni (due menmiliardi stanziato dal dl 35/2013 a liardi verranno distribuiti quest'anno, silità di stipendio) previste per chi
favore degli enti a corto di cassa. Il mentre il restante 50% nel 2014. Tale non salda fatture per almeno il 90%
restante 10% è stato accantonato per suddivisione è chiaramente prevista dei margini acquisiti, l'unica strada è
essere distribuito, insieme alle even- dall'art. 1, comma 10, del dl 35. Ciò restituire una parte del bonus Patto
inali somme non assegnate in prima che non era chiarissimo (e che infatti entro il 5 luglio.
Matteo Barbero
istanza, sulla base delle domande che è sfuggito a non pochi enti) è che la
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Enti locali
Settembre. è tempo di pagare
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OSSERVATORIO VIMINALE
Sulla casella mail del gruppo decide il consiglio comunale
È possibile l'attivazione dell'indirizzo di posta elettronica del
proprio gruppo consiliare al fine
di agevolare la comunicazione
con i cittadini?
In materia, si fa riferimento all'art.
9 del codice dell'amministrazione digitale di cui al dlgs n. 82 del 2005, come
modificato dal dlgs n. 235 del 2010,
recante «partecipazione democratica
elettronica«, con la quale il legislatore
ha stabilito che le pubbliche amministrazioni devono favorire ogni forma
di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione
dei cittadini al processo democratico.
Le scelte in ordine alla declinazione
concreta del principio della partecipazione democratica elettronica e della
compatibilità delle stesse con le esigenze di ottimizzazione e contenimento dei costi rientrano nella autonomia
decisionale del comune interessato.
Spetta, infatti, alle decisioni del consiglio comunale, oltre che trovare soluzioni per le singole questioni, valutare
l'opportunità di indicare, con apposita
modifica regolamentare, anche le ipotesi in argomento, al fine di assicurare
il regolare funzionamento dei gruppi e
l'ordinato svolgimento delle funzioni
proprie dell'assemblea consiliare.
DIMISSIONI
L'aver rassegnato le dimissioni da sindaco al fine di prendere parte alle elezioni ai sensi
dell'art. 1, comma 1, lett. d) del dl
18 dicembre 2012, n.223, e quindi
aver accettato la candidatura in
data antecedente a quella in cui
le dimissioni rassegnate dallo
stesso diventino irrevocabili, ne
comporta la decadenza ai sensi
dell' art. 62 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267?
Le dichiarazioni di accettazione
lista dei candidati, può ritenersi che
delle singole candidature, ai sensi
le dichiarazioni di accettazione delle
dell'art. 20 del dpr 30 marzo 1957,
candidature possano assumere giurin. 361, per l'elezione della camera
dica rilevanza ed efficacia, in quanto,
dei deputati, e ai sensi dell'art. 9 del
prima di quel momento, l'accettaziodlgs 20 dicembre 1993, n. 533, per
ne della candidatura rimane nella
l'elezione del senato della repubblidisponibilità della forza politica che
ca, devono essere presentate, unil'ha raccolta e che, ovviamente, può
tamente ai certificati di iscrizione
desistere da formalizzare la propria
elettorale dei candidati, a corredo
partecipazione alla competizione o
della documentazione concernente
può anche ritenere di modificare i
la presentazione, da parte dei partiti
componenti della propria lista. Pere gruppi politici, delle liste dei cantanto, se non revocate, a decorrere
didati stessi; ciò che dovrà essere efdal giorno successivo alla data del
fettuato, con riferimento alle elezioperfezionamento delle dimissioni
ni politiche indette,
del sindaco dovrà
esclusivamente dalle
essere avviata la
LE RISPOST E AI QUESITI
ore 8 del 35° giorno
procedura di scioSONO A CURA
alle ore 20 del 34°
glimento del conDEL DIPARTI MENTO AFFARI
giorno antecedente a
siglio comunale, ai
quello della votazione.
sensi dell'art. 141
INTERNI E T ERRITORIALI
del dlgs 18 agosto
Solo nel giorno stesso
DEL MINISTER O DELL'INTERNO
di presentazione della
2000, n. 267.
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Enti, Patto abbattuto del 78%
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17/05/2013
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Periodicità: Quotidiano
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Molti comuni sono in affanno nel definire l'esatto ambito applicativo del dlgs 39/2013
Incompatibilità a due vie
Stretta per le partecipate, sugli incarichi decide l'ente
DI LUIGI OLIVERI
incompatibilità dei' gli incarichi ai dipendenti pubblici
prevista dal dlgs
39/2013 riguarda esclusivamente lo svolgimento di
attività professionali se finanziate dall'ente di appartenenza, o di funzioni con
poteri negoziali negli organi di amministrazione delle società partecipate. Non
rientrano, dunque, nella
disciplina del dlgs 39/2013
gli incarichi di diversa natura, conferiti dalle pubbliche
amministrazioni ai sensi del
dlgs 165/2001.
Molte amministrazioni si
stanno ponendo il problema
della legittimità dello svolgimento di incarichi professionali, sotto forma di collaborazione, consulenza, studio
o ricerca, da parte di propri dipendenti presso altre
amministrazioni o, anche,
a favore di società da esse
partecipate, nonché presso
soggetti privati anche non
partecipati.
Il dubbio è se detti incarichi restino o meno coinvolti
dal regime di incompatibilità recentemente introdotto.
A ben vedere, il dlgs
39/2013 ha un ambito di applicazione tendenzialmente
ristretto, posto a scongiurare il pericolo di un conflitto
di interessi, consistente sia
nella posizione di controllore e controllato, sia nella
eventualità che incarichi in
enti e società partecipate
possano essere una sorta di
compenso per decisioni di
favore (altrimenti non spettanti) garantite dal dipendente destinatario.
Il rimedio posto dal dlgs
39/2013 è drastico: l'impossibilità di continuare a
condurre il rapporto di lavoro con l'amministrazione
di appartenenza, mentre si
svolge anche l'incarico incompatibile.
La fattispecie degli incarichi di prestazione di lavoro
autonomo contemplata dal
dlgs 165/2001 e, segnatamente, dall'articolo 7, commi 6 e seguenti, è totalmente
differente. In questo caso, il
dipendente pubblico viene
chiamato non a svolgere
funzioni connesse a poteri di
governo e rappresentanza,
ma a realizzare prestazioni di collaborazione. Non è,
dunque, inserito nella governance dell'ente, ma è un prestatore di lavoro autonomo.
Lo stesso vale nel caso in cui
gli incarichi di collaborazione siano conferiti da società partecipate e, a maggior
ragione, da soggetti privati
tout court.
In questo caso, non entra in gioco il dlgs 39/2013,
ma l'articolo 53 del dlgs
165/2001, che regolamenta le
ipotesi nelle quali l'amministrazione pubblica di appartenenza può autorizzarlo o
meno allo svolgimento delle
prestazioni di lavoro autonomo. Non scattano, dunque, le
incompatibilità di cui al dlgs
39/2013, connesse esclusivamente alle fattispecie tipiche
ivi elencate e non suscettibili
di interpretazioni estensive.
Si applica, invece, la disciplina propria, quella del già
citato articolo 53 del dlgs
165/2001, che non è mirata
solo a scongiurare conflitti
di interesse anche potenziali,
ma è finalizzata ad assicurare che le energie lavorative
del dipendente - che conduce con l'amministrazione un
rapporto in esclusiva - non
siano assorbite da altre prestazioni lavorative, così risultando pregiudicate.
Se l'amministrazione autorizza le prestazioni richieste
dal dipendente, si esaurisce
la fattispecie e non si aggiunge alla disciplina dell'articolo
53 del dlgs 165/2001 anche
quella del dlgs 39/2013, perchè si tratta di norme con
finalità in parte simili, ma
rivolte a casi del tutto autonomi e diversi tra loro.
—012tproduztone rzseruata—.
Pagina 39
incompatibilità a
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17/05/2013
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QINUTIOUNO ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO
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Tiratura: 127.349
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DECRETO PAGAMENTI/ EAnci ha stimato gli effetti del dl. Mini-enti avvantaggiati
Enti, Patto abbattuto del 78%
E al Sud gli obiettivi 2013 sono quasi azzerati (-97%)
DI MATTEO BARBERO
Il riparto delle risorse
E FRANCESCO CERISANO
I
l decreto pagamenti ha
abbattuto del 77% il patto di stabilità 2013 dei
comuni. E a beneficiarne
sono stati soprattutto i minienti e il Sud. Per oltre 1.250
municipi lo sgravio concesso
dal dl 35 è risultato essere
superiore all'obiettivo di Patto
2013, mentre nel Meridione
gli spazi finanziari aperti dal
decreto hanno ridotto del 97%
il Patto. È quanto emerge dai
dati dell'Anci che ieri a Roma
ha presentato un dossier sulla
ripartizione territoriale delle
risorse liberate dal decreto
pagamenti.
Ai circa 4.800 comuni che
hanno presentato richiesta
(4.576 collocati nelle regioni ordinarie, pari all'80% del totale,
più altri 280 nelle regioni speciali) sono andati poco meno di
3,5 miliardi, a fronte di circa
1 miliardo attribuito alle pro
vince. Circa il 70% degli spazi
liberati a favore dei sindaci
(2,5 miliardi) si riferisce a debiti ancora non estinti, mentre
i pagamenti già effettuati sono
stati scontati per un importo
pari a 954 milioni. 1.300 milioni circa hanno preso del Nord
e altrettanti quella del Sud,
mentre al Centro sono arrivati 760 milioni. Se rapportato
all'obiettivo di Patto, lo sgravio a livello nazionale abbatte
il 77,8% dello sforzo richiesto
nel 2013, ma l'efficacia relativa
della misura risulta maggiore
nei comuni più piccoli fra quelli soggetti (ovvero fra 1.000 e 2
mila abitanti), che vedono azzerato il proprio contributo.
La ripartizione territoriale delle risorse. Se Bologna è
la città meno indebitata d'Italia, Venezia sembra passarsela
peggio di Napoli. I numeri calcolati dal Mef per distribuire i
Comune
Torino
Debiti non
estinti
33.610.000 36.433.000
Totale debiti
Debito
pro capite
Totale bonus
70.043.000
92.100.679
10,59
0
2.179.000
3.498.235
10,28
2.179.000
7.653.000
9.458.000
22.837.169
3,91
17.111.000
Aosta
Genova
Debiti già
pagati
Milano
68.720.000
24.518.000 108.081.965
8,72
93.238.000
Venezia
61.529.000 62.838.000 162.411.093
62,26
124.367.000
3.555.000
Trento
Trieste
183.000
3.372.000
5.596.514
4,91
1.754.000
4.897.000
9.615.797
4,76
6.651.000
0
3.696.000
5.933.674
1,60
3.696.000
Bologna
Firenze
66.769.000
8.936.000
81.115.134
22,70
75.705.000
Roma
46.986.000
8.464.000
60.574.371
2,32
55.450.000
Ancona
3.219.000
1.999.000
6.428.257
6,40
5.218.000
Perugia
3.706.000
5.248.000
12.131.304
7,48
8.954.000
94.938.000
3.013.000
20.417.000
0
127.716.091
3.013.000
13,29
6,19
115.355.000
3.013.000
Napoli
Campobasso
Bari
6.320.000
10.819.000
23.689.161
7,51
17.139.000
Potenza
4.117.000
4.368.000
11.129.524
16,69
8.485.000
Catanzaro
5.259.000
2.601.000
9.434.727
10,56
7.860.000
Palermo
11.977.000
13.046.000
32.921.457
5,01
25.023.000
Cagliari
1.315.000
1.105.000
3.089.002
2,07
2.420.000
bonus sul Patto messi a disposizione dal dl 35/2013 riservano
più di una sorpresa, se letti in
una prospettiva geografica. E
restituiscono una mappa della
virtuosità abbastanza sui generis. Tuttavia, occorre tenere
conto del particolare contesto
in cui sono calati, ovvero quello
di un provvedimento che mira
sbloccare i pagamenti fermi
alla fine dello scorso anno da
parte degli enti che hanno
un'immediata ed effettiva disponibilità di cassa.
Con il decreto diffuso martedì scorso (si veda ItalictOggi del
15 maggio), via XX Settembre
ha ripartito 4,5 miliardi (ovvero il 90% dei 5 miliardi com-
plessivamente resi disponibili
da decreto sblocca debiti) per
consentire agli enti locali di pagare i propri fornitori. Gli spazi
finanziari sono stati prioritariamente destinati a liberare i debiti accertati al 31/12/2012 che
risultavano ancora non estinti
all'8 aprile scorso. In base alle
richieste presentate da comuni
e province, che sono state interamente soddisfatte, si trattava di 3.248 milioni di euro.
Gli stessi enti, inoltre, hanno
evidenziato ulteriori 2.010 milioni di debiti già onorati prima
del 9 aprile. Questi pagamenti
da sono stati esclusi dal Patto
per un importo complessivo di
1.210 milioni, pari alla dispo-
nibilità residua (4.500-3.248),
ripartendo le deroghe in proporzione agli importi richiesti
dai singoli enti. In pratica,
ciascun ente ha ottenuto circa
il 62% della propria richiesta
(1.252/2.010). Applicando tale
percentuale alla quota assegnata sui pagamenti già effettuati ed effettuando qualche
somma, è possibile calcolare il
totale dei debiti al 31/12/2012
in capo ad ogni amministrazione. E qui iniziano le sorprese:
Venezia primeggia sia in termini assoluti che su base pro
capite, sopravanzando nettamente anche la superindebitata Napoli. Al contrario, se
Campobasso è il capoluogo di
regione con il valore assoluto
più basso, a livello pro capite a
risultare di gran lunga la più
virtuosa è Bologna, che fa meglio anche delle città collocate
nei territori a statuto speciale.
Tuttavia, sarebbe pericoloso
saltare subito alle conclusioni.
Non è detto, infatti, che tali dati
riflettano l'effettiva situazione
dei diversi enti. Innanzitutto, si
riferiscono ai soli debiti in conto capitale certi, liquidi ed esigibili, ovvero fatturati, alla fine
dello scorso anno. Sono esclusi,
quindi, i debiti di parte corrente, nonché tutti quelli maturati
successivamente. Inoltre, il dl
35 chiedeva agli enti di indicare i debiti che possono essere
pagati pronta cassa, minacciando pesanti sanzioni a carico di chi, dopo aver ottenuto
il bonus sul Patto, non onori
almeno il 90% delle fatture.
È probabile, quindi, che molti
enti a corto di liquidità si siano tenuti bassi nella richiesta,
anche in considerazione delle
incognite legate all'entità delle anticipazioni erogate dalla
Cassa depositi. Discorso in parte diverso vale per un altro possibile indicatore di merito che
si può desumere dall'analisi dei
dati del riparto. A fronte di enti
virtuosi che hanno pagato tutti o buona parte dei loro debiti
già prima dell'entrata in vigore
del dl 35, ve ne sono altri, che,
di fatto, hanno tenuto tirati i
cordoni della borsa in attesa
dello sblocco, il che può essere
sintomo di cattiva programmazione. Nel primo gruppo,
spicca ancora Bologna, oltre
ad Aosta e a Trento, che tuttavia sono avvantaggiate dal più
favorevole regime finanziario
che caratterizza le regioni ad
autonomia differenziata. Sul
versante opposto, a parte il
caso estremo di Campobasso,
si segnalano, oltre a Venezia, i
casi di Roma e Firenze.
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Enti, Patto abbattuto del 78%
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17/05/2013
Periodicità: Quotidiano
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INIZIATIVA ANCI
Per i comuni
finanziamenti
dal 5x1000
Le risorse del 5x1000 rappresentano una
importante fonte di finanziamento per i
comuni. Anche per il 2013, infatti, tutti i
contribuenti potranno destinare ai comuni
il 5x1000 della loro imposta sul reddito
delle persone fisiche/Irpef. La scelta avviene in fase di compilazione delle loro
dichiarazioni dei redditi attraverso Cud,
modello 730 o modello Unico relative al
periodo di imposta 2012. Una delle destinazioni previste dalla legge è il sostegno
delle attività sociali svolte dal comune di
residenza del contribuente. La scelta può
essere effettuata semplicemente apponendo la propria firma nell'apposito riquadro
corrispondente alla specifica finalità; anche i contribuenti che non presentano dichiarazione dei redditi possono comunque
destinare tale quota compilando l'apposita
dichiarazione acclusa al Cud e presentandola alla posta o ad un Caf. La strategia del
comune, oltre alla possibilità di proporre
in anticipo dei progetti di interesse da finanziare con tali fondi, deve essere quella
di pubblicizzare tra i propri cittadini la
possibilità di destinare il proprio 5x1000
a progetti locali, mantenendo quindi i fondi sul proprio territorio. In quest'ottica,
l'Anci propone sul proprio sito internet
www.ancLit una sezione dedicata a questo
scopo in cui fornisce ai comuni materiale
utile a questo scopo, quali bozze di manifesti, pieghevoli informativi, volantini
e locandine da utilizzare per diffondere
le informative ai propri cittadini. Il materiale è disponibile nella sezione http://
www.ancLit/index.cfm?layout=dettaglio&
Iddett=42016.
Rtproduztone rzseruata_.
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Amministratori sui banchi
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17/05/2013
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Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
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Anci e Dipartimento della gioventù lanciano la seconda edizione. Domande entro il 2/6
Amministratori sui banchi
Corso di formazione per i politici locali under 35
Pagina a cura
DI ROBERTO LENZI
perta la selezione per
partecipare al corso per
areperire fondi all'intero della pubblica amministrazione, previste anche
borse di studio per le spese di
vitto e alloggio. E ai blocchi di
partenza la seconda edizione
del corso di formazione specialistica in amministrazione
municipale — ForsAm valida
per l'anno 2013. Si tratta di
un'iniziativa a valere sull'Accordo tra Anci e Dipartimento
della gioventù e del Servizio
civile nazionale, denominata «Scuola Anci per giovani
amministratori>, e avviata a
partire dal 2012. La Scuola è
rivolta agli under 35 impegnati nell'amministrazione delle
città e dei comuni italiani ed
è finalizzata all'acquisizione
di valori, obiettivi e strumenti
idonei a governare al meglio il
proprio territorio. In particolare, attraverso la propria Scuola per giovani amministratori
l'Anci vuole contribuire a sviluppare, consolidare e diffon-
dere un corpus di conoscenze
utile a governare la crescente
complessità del sistema delle
comunità locali. La sede del
corso è in Anci, presso il centro documentazione dei comuni italiani, a Roma. L'istanza
di ammissione va presentata
tramite il sito internet www.
scuolagiovaniamministratori.anci.
it entro le ore 24,00
del giorno 2 giugno
2013.
Formazione per
giovani amministratori
Sono ammessi alla
selezione sindaci, assessori, consiglieri
comunali, presidenti
e consiglieri di circoscrizione, presidenti e assessori
di unioni di comuni in carica al
momento della presentazione
della domanda, in possesso di
un diploma di laurea almeno
di primo livello e che abbiano
un'età massima di 36 anni, da
compiere entro il 31 dicembre
2013. Possono inoltre presentare domanda di ammissione
i candidati alle elezioni ammi-
nistrative in programma il 26
e 27 maggio 2013, con riserva
di ammissione alle prove di selezione solo in caso di elezione.
Sono esclusi gli amministratori che hanno partecipato alla
prima edizione del ForsAm,
tenutasi nel 2012.
Percorso da 252 ore in
9 mesi
Il ForsAm è articolato in un
percorso integrato di formazione lungo un periodo di nove
mesi, da luglio 2013 a marzo
2014. Le attività didattiche
sono incentrate su un corso
di formazione specialistica di
208 ore, preceduto da un corso
di inserimento residenziale di
44 ore, finalizzato all'omoge-
neizzazione delle conoscenze
e alla costruzione del clima di
apprendimento. Il percorso formativo si articola nelle seguenti aree tematiche, che saranno
affrontate in logica interdisciplinare: i diritti, le regole, i settori di servizio, la gestione e la
valorizzazione delle risorse, il
reperimento delle risorse, l'innovazione e le città, la politica
di coesione nella programmazione 2014-2020.
Iscrizione gratuita
La frequenza del corso è
gratuita per i partecipanti,
non è quindi prevista alcuna
quota di iscrizione. È richiesta
ai partecipanti una frequenza
pari almeno all'80% del totale
delle ore complessivamente
previste per il corso di specializzazione e per il corso di inserimento residenziale. In caso di
frequenza inferiore alla soglia
prefissata i partecipanti non
sono ammessi alla prova finale che permette di ottenere un
diploma rilasciato da Anci.
Disponibili otto borse di
studio per vitto e alloggio
Sono a disposizione otto
borse di studio a esclusiva
copertura delle spese di vitto
e alloggio durante i giorni di
lezione. La richiesta potrà essere fatta a seguito del positivo
esito della selezione, sulla base
del proprio Isee. A tutti i partecipanti è richiesto un deposito dell'importo di mille euro
a garanzia della buona conservazione delle attrezzature
concesse in comodato d'uso e
della serietà dell'impegno didattico; il deposito verrà restituito ai partecipanti ammessi
alla prova finale al momento
delle riconsegna delle attrezzature una volta constatatane
l'integrità.
Prove di selezione il 10 e
11 giugno
Coloro che avranno inviato
la candidatura per partecipare
al ForsAm e che risultano in
possesso dei requisiti, saranno
invitati alle prove di selezione,
che si terranno nei giorni 10
e 11 giugno 2013 a Roma. Le
prove di selezione consistono
in un compito scritto di logica
e un colloquio motivazionale.
Gli esiti della selezione verranno comunicati ai partecipanti
entro il 21 giugno 2013.
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17/05/2013
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
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CANDIDATURE ENTRO IL 19/7
L'Ue stanzia 2,65 mln
per un partenariato
europeo dello sport
La Commissione Ue stanzia 2,65 per finanziare progetti transnazionali proposti
da enti pubblici o da organizzazioni senza
scopo di lucro al fine di individuare e testare reti adeguate e buone pratiche nel
settore dello sport. Si tratta dell'invito
a presentare proposte Eac/S03/13 denominato «Azione preparatoria: Partenariato europeo per gli sport». I progetti
dovranno riguardare il rafforzamento
della buona governance e della duplice
carriera nello sport, favorendo la mobilità dei volontari, degli allenatori, dei dirigenti e del personale delle organizzazioni sportive senza scopo di lucro. Inoltre,
potranno riguardare la protezioni degli
atleti, in particolare i più giovani, contro i rischi per la salute e la sicurezza
migliorando le condizioni di allenamento
e di competizione, nonché la promozione
di sport e giochi tradizionali europei. Il
cofinanziamento dell'Ue interverrà fino a
un massimo dell'80% dei costi ammissibili complessivi. Il contributo del candidato
dovrà essere pari almeno al 20% del totale dei costi ammissibili. Le domande che
comportano un finanziamento addizionale sono incoraggiate e riceveranno punti
di priorità supplementari. I costi relativi al personale non possono superare il
50 % dei costi ammissibili complessivi. I
progetti devono iniziare tra 1'1 gennaio
2014 e 1131 marzo 2014 ed essere ultimati
entro il 30 giugno 2015. Le candidature
devono essere inviate entro il 19/7/2013.
Bando è disponibile all'indirizzo http://
ec.europa.eu/sport/preparatory actions/
doc1009 en.htm
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Amministratori sui banchi
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17/05/2013
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Periodicità: Quotidiano
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Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
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ANUTEL HA STIPULATO UNA CONVENZIONE CON ARUBA
Dai comuni la Pec gratuita ai contribuenti
C
ome è noto in un momenti
di spending review gli enti
locali devono ingegnarsi per ridurre le spese. Il
contributo che può dare il settore
tributi a tale obiettivo poggia sulla
riduzione dei costi del servizio postale cartaceo. Senza contare che
spesso la notifica di una raccomandata non viene effettuata nel pieno rigore normativo, oppure viene
restituita al mittente per recapito
insufficiente o altro.
Ecco perché si rende necessario
per tutti i comuni implementare la
comunicazione telematica e sensibilizzare i contribuenti all'utilizzo
degli strumenti di comunicazione
elettronica, attraverso l'uso della
Pec definibile come un postino virtuale. Infatti con l'uso di tale strumento informatico risparmia sia il
contribuente, a cui non verrebbero
addebitate spese di stampa e spedizione, sia la pubblica amministrazione che velocizza
e mette in sicurezza la procedura di
notifica degli atti.
L'Anutel invita i
comuni a utilizzare
la Pec per le notifiche/comunicazioni nei confronti dei contribuenti e
delle imprese, che oltre a rispondere alle finalità espresse dal dlgs
82/2005 in termini di maggiore
efficacia ed efficienza dell'azione
amministrativa, consente altresì
all'ente un considerevole risparmio in termini di costi e di risorse
impiegate rispetto al tradizionale
invio dei documenti cartacei per
mezzo del canale postale. L'utilizzo
della Pec specialmente nell'ambito delle entrate comunali consente
l'invio ai contribuenti di comunicazioni, modelli di pagamento
dei tributi e delle altre entrate,
nonché di solleciti di pagamento
e in prospettiva (al momento non
è ancora pacifico) la notifica di
avvisi di accertamento, in sostituzione degli attuali invii postali,
con l'azzeramento dei costi di spedizione. La Pec alla data odierna
viene utilizzata principalmente
dai professionisti e dalle imprese,
mentre è molto meno diffusa tra i
cittadini. Per incentivarne l'utilizzo, il comune può contribuire fornendo una Pec gratuita tramite la
convenzione Anutel-Aruba Pec che
prevede un costo irrisorio pari a 1
€ oltre Iva annuo. Tale Pec servirà
al contribuente per inviare tutte le
comunicazioni al proprio ente sen-
Franco Tuccio
za spostarsi di casa, e verrà altresì u ilizzata dall'ente per l'invio di
tutti gli atti che riguardano
il cittadino/contribuente.
Descrizione del servizio - caratteristiche tecniche:
- spazio disco minimo di 1
GB per ciascuna casella;
- traffico illimitato;
- antivirus (secondo quanto previsto dalla normativa);
- antispamming (secondo quanto
previsto dalla normativa);
- accesso da tutti i client di posta
(Outlook, Outlook Express, Thunderbird. Eudora ecc.);
- accesso via webmail (attraverso
canale sicuro);
- possibilità di ricevere una notifica via email alla ricezione di un
nuovo messaggio di Pec;
- ricezione e-mail non certificate;
- nell'ambito dello spazio dedicato, conservazione a tempo illimitato di messaggi, ricevute ed
allegati;
- conformità alla normativa vigente (dpr 11 febbraio 2005 n. 68,
dm 2 novembre 2005);
- validità legale dei messaggi inviati/ricevuti;
- non ripudiabilità del messaggio
inviato/ricevuto;
- garanzia dell'identità del mittente.
Caratteristiche del dominio
certificato
Tutte le caselle verranno certificate sul dominio Comune.pec.it
Per cui le caselle pec avranno la
forma [email protected].
it (ad esempio: [email protected] ).
Per aderire i comuni potranno
accedere direttamente dal sito
www.anutel.it
-o
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Riscossione locale a rischio caos
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17/05/2013
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QINUTIOUNO ECIINUSLICO. 1:111.1111111(:II C ft/1.FM»
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Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
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Il bilancio a un anno dall'entrata in vigore della riforma rivela più ombre che luci
Residenza in ungiorno, un flop
Verifiche lumaca. E si moltiplicano le false dichiarazioni
DI LILIANA PALMEERI
I
l 9 maggio 2012 entrava
in vigore l'art. 5 del dl n.
5/2012, convertito dalla
legge n. 35/2012.
L'accoglienza ricevuta dagli ufficiali d'anagrafe è stata
poco calorosa, non per via della normale resistenza nei confronti del nuovo che avanza,
ma della consapevolezza che
ci si trovava di fronte a una
rivoluzione voluta per semplificare la vita al cittadino,
ma che chiedeva un costo altissimo da pagare: la messa a
repentaglio della regolare tenuta dell'anagrafe per effetto
della modifica delle normali
regole procedurali. È bastato, infatti, ribaltare le fasi del
procedimento amministrativo
d'iscrizione anagrafica, anticipando il provvedimento
d'iscrizione, variazione o cancellazione ad un momento antecedente la fase istruttoria,
per suscitare preoccupazione
e disorientamento negli operatori anagrafici.
Verrebbe da chiedersi: era
proprio necessaria questa riforma? Poteva la necessità di
dare segnali di semplificazione ai cittadini trovare soddisfazione nella rivoluzione di
un sistema, come quello anagrafico, che rappresenta, fuori
da ogni dubbio, una delle basi
fondamentali del nostro sistema amministrativo? Tutti
sanno che alla registrazione
anagrafica sono connesse una
molteplicità di conseguenze
che si traducono in benefici,
diritti e anche doveri. Elencarli tutti, ammesso che sia
possibile, sarebbe in questa
sede inutile e noioso; però
basti pensare all'assistenza
sanitaria, al diritto di voto
(e ai possibili fenomeni di turismo elettorale che possono
decidere le sorti di una consultazione elettorale, anche
per una manciata di voti) ai
benefici fiscali (vera pietra
al collo della regolare tenuta
dell'anagrafe insieme con altri benefici di varia natura) e
così via, benefici che si ottengono rapidamente, anche a
scapito di altri cittadini. Non
si dimentichi, infatti, che il
beneficio di chi ha ottenuto
indebitamente l'iscrizione
anagrafica (o altri provvedimenti quali il cambio di abitazione) si tramuta in un danno, che può assumere entità
rilevanti, per altri cittadini e
per la collettività in genere.
I fautori di questa riforma,
della quale sinceramente si
poteva fare a meno, hanno
puntato sulla responsabilizzazione del cittadino, che
deve essere informato delle
conseguenze che scaturiscono dalla falsa dichiarazione
anagrafica; prima fra tutte la
decadenza dai benefici.
Tuttavia, l'esperienza ci
sta insegnando che ciò che
gli ufficiali d'anagrafe presagivano si è puntualmente
avverato; non bastano le sanzioni previste per le dichiarazioni mendaci a scoraggiare
il cittadino furbo. Le ragioni
della debolezza di questa
riforma sono tante e vale la
pena di richiamarle. Uno dei
motivi fondamentali è dato
dall'introduzione, nell'ambito dei procedimenti anagrafici a istanza di parte del c.d.
silenzio-assenso: se l'ufficiale
d'anagrafe non invia al cittadino la comunicazione di cui
all'art. 10-bis della legge n.
241/1990 entro il termine,
perentorio, dei 45 giorni dalla data di presentazione della dichiarazione anagrafica,
quanto dichiarato dal cittadino si considera conforme alla
situazione di fatto in essere
alla data della ricezione della
dichiarazione (art. 20, legge n.
241/1990); in pratica, il provvedimento già adottato entro
i due giorni dalla presentazione dell'istanza si «consolida».
Ora, potrebbe sembrare facile, a giudizio dei non addetti
ai lavori, trovare la soluzio-
ne e cioè velocizzare gli accertamenti, per scongiurare
il pericolo del determinarsi
del silenzio-assenso. Sarebbe
facile, ma in concreto non lo
è, per svariati motivi; le perduranti carenze di dotazioni
organiche, una scarsa collaborazione e un'errata concezione dell'importanza degli
accertamenti, da farsi tempestivamente e non a campione,
come erroneamente è stato
sostenuto, stanno portando a
una situazione insostenibile:
in molti casi gli accertamenti
non vengono effettuati ovvero
vengono restituiti con ritardo,
impedendo all'ufficiale di anagrafe di svolgere il suo compito e determinando un effetto
inaccettabile: il consolidarsi
di registrazioni anagrafiche
in mancanza dei presupposti
di legge. È un quadro abbastanza sconfortante, se si considera che anche nella vigenza della previgente disciplina
la decorrenza della variazione
si ancorava al momento della presentazione dell'istanza,
salvaguardando dunque i diritti del cittadino.
Ancora una volta, in questo
strano Paese, è stata scelta
la via più breve per ottenere il risultato voluto e cioè il
drastico taglio dei tempi di
definizione dei procedimenti
anagrafici.
Però il costo di tale scelta
è piuttosto alto, poiché si è
deciso di soprassedere a una
regola fondamentale del procedimento amministrativo:
quella che vuole che il provvedimento amministrativo
sia adottato dopo la necessaria fase istruttoria e cioè
dopo aver acquisito tutti gli
elementi e le fonti di prova
necessari. Purtroppo, oggi,
dopo un anno di esperienza,
superato l'iniziale e giustificato disorientamento, anche
grazie alla preziosa e capillare opera di formazione professionale svolta da Anusca,
restano numerose zone d'om-
bra. Ad esempio, è necessario
fare chiarezza su alcune questioni ancora dibattute, come
la questione della necessaria
segnalazione della discordanza fra quanto dichiarato dal
cittadino e quanto emerso
dai successivi accertamenti;
le autorità di pubblica sicurezza, destinatarie per legge
di tale segnalazione, si comportano in maniera disomogenea sul territorio nazionale,
con grave danno al principio
della parità di trattamento
in casi uguali. Inoltre, bisogna chiedersi se tutti siano
pienamente consapevoli della gravità delle conseguenze
che si determinano a seguito
del silenzio assenso, nei casi
in cui emerga a posteriori la
mancanza dei presupposti di
legge; su questo versante la
dottrina si è sforzata di individuare dei margini di azione
per cercare di porre rimedio a
un provvedimento anagrafico
indebitamente consolidatosi,
nonostante la mancanza dei
requisiti di legge; l'ufficiale
d'anagrafe conserva intatto il
potere dovere di intervenire
d'ufficio per la regolare tenuta
dell'anagrafe (segnalazione ex
art. 16, dpr n.223/1989, avvio
procedimento di cancellazione
per irreperibilità ecc.). Resta,
inoltre, ferma la possibilità
di procedere, con le dovute
cautele e nel rispetto delle
regole generali del procedimento amministravo (incluso
la comunicazione di avvio del
procedimento) all'adozione
di un provvedimento di annullamento in autotutela, ai
sensi dell'art. 21-nonies legge
n. 241/1990; tuttavia questa
modalità operativa, prevista dall'art. 20 della legge n.
241/1990, implica la collaborazione del comune di provenienza, che deve in ogni caso
essere disponibile a reiscrivere in anagrafe la persona. In
definitiva, una riflessione deve
essere fatta anche sui costi da
mettere in preventivo per eli-
minare tali effetti: si tratta di
costi notevoli, sia in termini di
risorse umane, sia in termini
finanziari. Allora è legittimo
chiedersi se sia il caso di ritornare sui propri passi e di
cambiare strategia, tenendo
anche conto del fatto che uno
dei prossimi appuntamenti è
rappresentato dall'istituzione
e messa a regime dell'Anagrafe nazionale della popolazione
residente (art. 2, comma, 1 dl
n. 179/2012, che ha sostituito l'art. 62 del Cad) una delle
misure individuate dall'Agenda digitale italiana. Dato che
l'Anpr viene individuata dal
legislatore quale «base di dati
d'interesse nazionale», sembra
inevitabile adoperarsi perché
questo strumento sia attendibile, poiché basato su registrazioni corrette e veritiere. Ed è
anche doveroso riflettere sulle
possibili disastrose conseguenze di un sistema che potrebbe
non essere in grado di porre
rimedio agli effetti illegittimi determinatisi a seguito
di dichiarazioni anagrafiche
non veritiere: oggi il comune
provvede alle comunicazioni
di annullamento dei provvedimenti illegittimi ai diversi
enti interessati. Domani il sistema di gestione di tale flusso
di dati sarà in grado di gestire
e tenere sotto controllo efficacemente questo adempimento
importantissimo?
Pagina a cura di Primo
Mingozzi Ufficio Stampa
Viale Tenne, 1056
40024 Castel San Pietro Tenne (B0)
Tel. +39 051/944641 ta. - fax +39 051/942733
Internet: www.anuscait
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anusca.it
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Residenza in 1111 giorno. un fio!,
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